Il policlinico sezione pratica anno 1921 parte 1 ocr parte2

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lL POLICLINICO

~la su .alcune .altre I

partioot<lArità mi

·semb.1"'8.

opportun o sofferma-rmi. In uno solo dei miei casi, il p.r imo, si poteva pPrcepi.r.e rulla b occa l 'interci1stone cardiosistolil' a. d ·el rumore e.spirato rio. • In tutti .quattro invece si .asc.oltav.a più o rr1eno nettam,ente i:l ·S01ffio .or.ale ·durante :1a p.ausa vo1ontariam ente proJJU·n gata in .amne ani.spinè11tO'li1n,. Credo ·ahe questo co.s tituis1c.a il più -0pp10.r tuno modo di .ril.ev.are .anche ri. ipiù breivi ·e m·eno int ensi rumori di• soffi,) da rhs11ochio inspirat01rio. Prima di tutto f.ace'n:d·o, .compiere una profonid a ins.11ir1azion.e a bocca aperta e face·n do tratten ·e•r.e .i l respiro 1all'·acm·e di d·etta profon.da inspii razion,e, è più f,achle ·e 'Più frequente che i.J. .malato tenga ape1rta la glottide, condizione qu-e... sta indispensabile pe.rcl1è si perrcepi1s ca il soffio orale: sooondariame.n te in tale .atte~i:amento la co1onna 1d',a ria entro• l'a1lber-0· resipir.atorio è ·f e.r ma non 1sotto1po.sta alle forze .attiv~ della in, spil'azione ·e d·ella espìi r.azionie e p.e·r-ciò più facilm1ernte infl'llenziata anche dai minimi ,squiildbri 1di p1'essionie che in .e.s sa si verifichino. Infine ·durainte la pausa J,a man.oanza di ogni altro rumore favorisce ~.a :nercezio ne acustica d·el so1ffi.o-. .S.oltanto .q u·ando i.I 1"1suochio ·s i.a p·aa:tioolarni.ente f.orte potrà giungere eome. n·e l p.r imo d-ei niostri casi a vincere le forrz.e espL:r.atorie ed a ·deter.mii.na'l."'e :alla b.o.cc a J'esrpirazi-one interctsa. Nel pTimo dei nostri casi il s offi.o male era corme dicermm10 doppio: si 1asco·l tava un soffio lt1ngo cardiosistolico seg11i.to da 11no brevissirr10 ca.r diodiastolico. In . qt1e~to caso , specialmente io ho rimpianto l'esigt1ità dei mezzi di indagine messi a mia disposizione e l'impossibilità di poter istituire ricerc11e grafiche. Se è v·ooo ohe il soiffio c~ardiosistoli.co corrisponde ad un risu·cchi-0 i-n·s piratOII'io determti.na to d nlln climin'llzdone di v olume de·l -OU()re dt1rante la sistole, il soffio di astolico deve corrispon.de.re .a,d t1n f.atto otptposto, ,é\Jdi un 1bufflo espi:r.atorio cioè deteirminato dall'.a,11m·e nto di volmn1e clel CU()1r e durante la di.astoJ.e. In tutti i casi l'ascoltazione SJUl tubo '.l:aTin.g-0tracheale .e ·sul m.a nubr.t o de1lo sterno permetteva di -r:i.levafle 1.l n repeTto identioo .a qu1e]J() ah.e .sà. per·cepi va .aJJ,a boioc.a. L e sedi to.r.aciche di as ool tazione del soJfio car(liodia~ to1i.co corri$1ìondevano alle regioni i1n111ediat<t1ne11te vicin e al tt1bo laringo-tracheale {I-II spa.zio intercostale immecliatamen\e all'inft1ori del m argine sternale) e in due casi (I e II) a q11ei punti del torace dove era110 più evidenti i segmi di cavità. Ivi infatti. come nella colo1111a d'aria tracl1eale, p11ò tro1

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vare particolari condizioni di risonanza il rumore di una breve e rapidissima inspirazione quale è quella determinata dalla co_spicua meiocardia e f at'orita dalle aderenze cardioa·ngio-polmonari, presenti in tutti i nostri ca$i. Insi.sito s·u 1que.sto rili·eVlo delle v.aste aderenze cardio-polmonari e delle ampie cavità in vicinanza deli.e .aid.e1renze steislse in .quanto ·ohe credo cJ:\e .a n1che •Senz.a u11.a cospic'lla meio.ca;rdia, e fonse anche a cinesi casr.diaoa 1presiso1chè normale, dette ..a,1te;r.azion-i ri11 i.spe:ci e quando esistaThO .oontempo :rian.ea men te ip.o sso no provo•c are la oomp.arsa d eJ. soffi 0 oraJLe d.a risucc•h .i-0 inspiratorio cardiosistolico. . Ci .si rende c·osì r agione anche .della relativa frequenza del soffio orale cardiosistolico nei tubercolosi polmonari: in essi infatti . le tre condizioni essenziali alla comparsa del sintomo (ipercinesi cardiaca, aderenze pleuF0-pericardiche, e cav~ne) sono spe.s so 1oontemiporaneamente pr.esenti. IJlJ due 1d1eli ~o,stri maJJati (il I 1ed hl II) ·e nelle ste~se z>0ne nel1e q l1,aJi s i pe rce1piva i·n acme inspiratori.a 1p irotr.atta, i'l so1ffi10 cardtl:osiistolioo ·si rilevav~ amclle hl re·peirto descritto p.e r 1a prima volta dal Petteruti, l'intercisione sistolica ·d el rumore resipiiria.torio :al toraice. Sii 1doVTebbe peirciò ·oonc1'ude;re all.a i·d·entità dei due fenl01In.eni. ·di G.aJ.v.agni .e ·di Petteruti. ~i sembra però piit esatto di1"e oh.e Je st.esse con·d izioni ca~dtache e polm onall'li favori·scano si l'uno .che l'altro sintoro101. I due sintomii n·on si manif.esitano però s empre necesoo::ciamente uniti rootendosi l'i·n ter.c isi·oinie sisto li:aa deLl'eixspirit1m u1d1.re SIOltanto alla bocca ·quan d 6 siia d01Vuta a meiloc.ardia ·e Cfll:anid o noin esistaTIJo entro il -uarencl1ima -l)Olmonare cavità in diretta comunicazione col tubo laringo-tracheale, ed in sufficiente vicinanza alla parete toracica; e potendosi 3.1 contrario ascoltare soltanto al torace quando più che da un'alterazione ge11erale del meccanismo card.io-vasale, dipendano da circoscritte alterazioni dei rapporti (aderenze pleuro-pericardiche) tra apparato circolatorio e respiratorio, capaci di determinare . l'intercisione in una circoscritta zona di polmone, ma non in modo cosi intenso da trasmetterla per l'albero bronchiale alla trachea ed alla ·bocca. D~c.en11rr10 che. ci &eJIDbra gi1n•s tifica ta l'Lnclluf'ione dei nostri quattro casi nella stessa -categ.oria del caso 1dii Firugoni: c.xffio or.rul-e caro.i~ s.Vstòlico e rispettivamente .espiirazi,one cairdiosistolicam.ente intarcisa, d·a risucchi() inspiratorio per polso taracioo negativo: d eterminato da oospiioUJa meioca:ridia, favori k> nei nostri oasi dal:la esistenza di estese aderenze caroio1

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polmon·ari e daJJ.e vaste cav-eirn.e tubercolari in comuni.cazion·e con 1a oolonna d'air:ia trae heiale e oon la bocca. Non 5i ll€ga rCOil. ·Ciò la possibhlità ·di altr.a genesi .d.el soffio or.are 1ca·rdiosistolico. Anche s~ n on è più possibi].e .aocettare J 'o·p inion·e del Drummond, che descrisse il soffio or~le come patognomonico dell'ane11risma aortico, si deve però .ammettecr.~ l a poissiibi.Jit.à oh~e .anzli.,chè 1da 1·isuccl1io inspirato'rio esso' possa essere determinato da lln buffo espiratorio sincrono alla 9istole ·ca:r.diaca. T.aJi erano i casi d·escritti daJ Bozzolo, daù S1:Lciliiano: oasi di ane'l.J,r isma dell' aorta .in di1retto contatto con un grosso '.br.onco -0 con la trachea, ove ad ·o.g ni dilatazione sistolica cl,al1a .sacc.a anffilrismatiaa si ooer·cit ava .sulle dette grandi v i.e aeree una .r itmiica oompre.ssione. Ed a me sembra 'a nche ohe non si po,ssa a priori negarte la possibilità che rumori oasrdiotoracici originantisi in vicinanza di grosse vie aeree o ,di oav erne (soffi am.euTismatici, ,r umori da stenosi vasale, rumori pleuro-pericardici) possano essere p rer:cerpiti .alla b·ocoa, tramessi e rinfo1rzati traverso la colonm.a ·d'.ariia laringo-tracheal e. Ciò che avviene pei rantoli ache pur non essendo percepiti al torace ci sj palesano talvolta col rantolo orale, può avvenire ce'lto .a qua.1unque altro rumore emdotocaicioo. Credo .p erò che si dovrà triattrure sempive di caSl:i riaa1. Nella maggior p.arte dei casi il soffi·o ooaJ:e t· rurdiosistolioo è dovuto ·ad un:o ·Spo!Stamento d'aria in senso esp'iratorio o,d in senso ins(JJira torio ·nel tubo la,rin1g .o-traohea1e. Sarà 18Jd oigini modo necMSiario peir poter ire;ciisamente negare :in 101gni caso .sin.g ol.o qu.esto meccan.isnl·o patogenetico (che d'·alWonde è l'unico grrufioamente 1dimostrato) fa:l"e del oaso gtesso aJnche l'mdagi1n e grrufica, .la so~a 1a pall91' nostro .ohe nei ·casti dubbi possa dirure .g.li indispensabili elementi di giudizio. 1

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NOTE E CONTRIBUTI. 0SPED.·\LE CIVILE DI ·CUNEO.

Sull'azione terapeutica dell'ouabaina. Nota preventiva. Dott. P. F. ZuccòLA, primario e docente.

L ' oucibaina, n 101m1e che incomri.n:ci·a :a ,oorr.ere co11 qualch·e ]requ.enza i pe1ri.odici di medi·cina, è un glu·oosi·de e:stratto 1da ·una :pò.1amta de1ll1e montagne ·diella S·omalia e 1siu11a 1qua1e in•certe so.no le QVinii0ni d·eli. botanici ·a Jmen.o per qururuto riguamda al ge:niere aù quale essa ap1partiene, pur es·semdo p er buona p1arte con·oo:ridi n·e l cla·ss.irficarla f1r.a la grand·e .famri.g lia ielieille a1pocin ee. Seoo!Il·do .alcuni, ~sa 1sa:I'lebbe una v,a :ri1età dellt0 strofantus aratus; s:ec.o,n do altr.i, p·eir .a n,alogia d e1i 1egn±, potrebbe 1collocar.si :n·eù .gen.e·r e Carissia, ie1s sendo p·er .aloune p .roprietà strutturali simi·l e .alla C. abiSsinica (C. Schimperi), iailiLa C. Carandas ,dell'Infila (Linn·e·o) ed .alla C. dell'Isola di Borbone; p.er .a ltri imfine - ·eissendc i rami spr{>ViV!isti di sp ine - .andlfiebbe n el geD·are Acokante'r a (A . Ouabaio di · Fnamchie t .e Poissoin ; .A. Schimperi di Han'.bur1g ; A . Deflersii di Schw.an n). Che essa ·C?nienga ·u n pri.!n.cipio di ,azi1one med:icam.en tooa e tossica era da pa1·ec0hio no1:-0 p·oich:è i So.m ali 1c0il legno dei rami f orm.ano diei biicchi·e:ri ·che .c,om~ quelli d.ella q:uiassi1a, com.u • • n1.c~an1 0 um ,s apore aniruro·g nolo .allil.'.aoqua e sono rice1roati1s:smu per gu.rurire .aJ,cunri ·disturbi detll'1ruppiairato dli.gerente; e ooll'.e stratto aoqu.01so 1avvalem.ano le Io.ro frecci1e ·essendo e.isso .altam·ente tossico (ad azione prevalentemente bulbo-midollare e cardio-vascolare), determinando sintomi analogh~ a quelli provocati dalla strofantin1a. Dail leign·O' d.all'iou.abaio si ri1oav·a una .sosif.an~a oriistallina dhiamata I ouiab,aina, alila qiuallie alcuni (Arnaud) assegnano la formula greg1

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g-ia C3 0 H 46 0 1 3 + H 2 O e considerano omologa della strofantir1a : C31 I-148 012 (secondo altri C40 H 56 0 15 + 3 H 2 O) estratta 1daili10 strofantus Komi»è;' ,alrtri (.B.&thelo1t) ·al cocntr.ario com·e identi.oo, aill'ineina (.g-.strotfantin·a) estT.atta ·d~a Cia.truJ.o n dJa.l!lo Str. gratus (str. deil G&>on o glabr.01) con 1f.orn1u1a ·C3 ·J H 46 O 12 . In ogni mo'd·o con qu1esta essenziale differenz:a ch0 ·eistsia è estr.aitta 1d al leg.n 0 mentre manoa n·ei se.m i, a l oontrario aippunto di quanto è p.ro- Jo ·strorfrunto. L'aJl.aaloi,de .è ·oostitudto •dia 1am.e11e .rettango1. 1airi i'nco-lori lbrilltlanti solubili a 8° i.n 150 parti d'acqua od in 27 di alcool all'85 %; cristallizza con 7 p1rurii .d. 'iaoq1ua 1e per .al·cune :parti:oo11Mi;tà chimiche idlifferisce .dlalle 1strof,antin1e 1ri1c-0m.o- · sciuìfJe dalle varie f armacO(I)oee. La strofantiina ·e.stratta drullo strofanto Kombe, (k ... stmo,: fantina •= ci 40 H5 ~ O lfS + 3 H 2 O) è una polv1ere 1crhsta1l'ìna, bi,a.:noa, che .con H 2 804 conceiiltroatp, si ·co·l ora im v·Mde 1sm·er'ail.do e .p er a:zdolile degli aicidi .di1uiti ·dà k-strof antidina ed un gli1cone partilc·o1la:re1: l 'etere metilico . dello strofanto-biosico. La 1str.01:fiantiTua esrtratta idall·o strof antus gratus (g-strofanti11a= C30 H 46 0 19 + 9 H 2 0) cristallizza ri;n scaglie lu.cid e, C·o·n l 'aci,do S0·1f·orioo :s i colora in r.osso e• 1p·er .ac'iidi d.iluiti dà g-strofantidina e ramnosio_ Que;llia .e:str.a,t ta ·dta llo strofantits ispidus (hstrofantina o pseudostrofantina = C31 H 48 0 12 ) è una p,olve.re ·am 01r.fa giall a!Sltl'a .c he vi,enie 1()0lor.ata intensMnea1tle in .rosso, d1all'a·cidoi sOllifori.c.o •COIIl•Cem.tr.ato e per azdtcme d1egli .ruc.i·di diiLuiti si ·scinde in h-strofantidina e ramnosio. L 'ouab,aina seoon.d 0 qualche A. .sare'bibe· idlentica alla g-stl'ofantin1a s·e nO!Il eh.e e.ssa p€rr idir-0lilsi sli scirnd1e in ramnosdo ·e reSina ,e con acido s10lforioo n·orn1 ISli 1c-010 ra in r.oisso, ma dà una colorazione giallo-verdognola (Zuccòla). Drul ·C1he si vede .come ,anche d1al lato stretta,.. mente chimico l ' ail.ca·l-0ide nt0iI1 .abbia .run.CO!l"a troViruto un1a giu.sta siisitemiaz.i one fr,a i tanti ruffini o simild. chimicamente e farma.cdlogiùan1ente. 0

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mentre questi .agiscorno sopriatutto sulla .condu ci.bilità d el miio•caro'.io proJ1Ung&noo lia .di,astoJ.e in modo da favorire i[ .ri.empJm-ento delle eaviià ve:ntric ollari, ·e ssa per ·oornv·~ .ag.iJsc.e ristabil·endone ila toni.ciità e la 1CO!l1 Wattilità. È notorio che certe condizioni di insufficienza cardiaca con dilatazione acuta dei ventricoli e tendenza al ritmo · bigemino non vengono. influenzati dalla digitale o lo sono in modo infaiusto (V.a1quez., ~Ierk.l•em, P •otain, Huc.hard.) : p:oicll1è 1'azi.oo·e di qu.es1ta ·esip.ti cando1si tutta Sllllla funzione cronotropa e dromotropa e ·non sul ton.o e sulla 0ontrattiilità, può esag.erar.e la ten1demrzia ,aJ ritmo bigieim.i.n()L L'-0u·abain1a .al 001ntr.rurio nion agein•d.o, o .so1o debolm·einte, sul ritmo, ma ·r apiidamen.t e ,su11a tonicità 1d1el miooo:rdio, mette que.sto in condizi.oni di poter ·r eagire ai p.refJ)al"1ati diigitalLc.i. Questa 1sareibb1e l ,indioaz:Lone elettiva rdlell'oua'baina n.e,i •C<>nf:ronti de·g~ii .rultri cardiocinetici. Cir.ca la mod allità ·di somministrazione, es.sa.. de1V.e f1arsi p er iniezio·n 1e .en·dovenoisa: V1aqu.e~ raiccomandJa id i .p ratiiciaire q:uaJttro inieziio ni endo,viem.ose 10 gni 24 o.re e p.re1ciisarnente l a prima. di 1UIIl qu a.rto ·di m:i1li!g·rammo, le .altr.e ·di mezzo; secondo Pagliano, l e dosi iniziali possono variare da un quarto a mezzo milligrammo in 2 cm.e. di .acqu·a , rip.ete!lidio.le anche prurecohi • giiomi .di 1segui-t o, ave ndo 1oo·r.a di pJ"1epamarel'aman1a l ato m :ediante 1l!I1 i&a1asso più o .m eno c.o,piiooo, mantenen.d-0tl10 drurante la ·cur·a in riposo iasso'Luto, a. di•eta lattea o latteo-veg.etar~a- · na e. di p.i ù 1sommi niisit!'lando una pi c.col·a dose ' di teo1b rom1n.ai (un ·giriarruno1ogni 24 ore). 1

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Finro a .rqiu·alohie ·a nno f.a ·S'i a.vev.am.o poch issime e schematicl'1e notizie sul valore terapeutico d1elLa 011 1ahain1a: secondo Pl1an.oon ·e.ssa è assai più tossica della strofantina e secondo Bardet cardiocinetico dannoso anche alla dose di un decimo 1di mill.i1gì·ammo; se non oh€ in questi ultimi tempi ·SU taJi tConcetti ·si è ritor11ato con tendenze a considerarla 11n rimedio che in determinate circostanze può riuscire veramente utile e con i11dicazioni nettamente differenti da quella dei comuni cardiocinetici, in specie dell.a digiital1e e suoi deniV!ati. Poichè

l·O h o esperimfttlltato ] 'aziione d eJl '-0iuabai11a in dodici soggetti con insufficienza acuta del cuore secoo.daria a l.eisioni mi l!r.aliche -0 aorti·c he, a 1car.diosc1erosi., ,a ma1Jatti1e infettive, eoo. Il 1imedio v.enne s1em1pre somminiiSltrato per via end oVìenosa .inco·minci:ainid:O da un quarto o da inez.zio milligrammo e ri'!}eten do eventuahnemte1'iniezione in modo da impiegare complessivamente nalle 24 ·ore, e quaDJdJo :ne era il oaao,. anche per pa:rec.chi giooni oonsoo11tivi, un mtll:igr.amm-o. Qu.a.1ch e volta, in .f01rm e n'On n10lto gr.avi, aJd ottene~e risultati ·tangibili fu sufficiiente un,a. sola iniezione 1di mezzo milli·gramm o ,nelle 2i4 ore. .seicond,o l a mia personale esperienza i11 genene, 1già J>Oahe -0re ..1oipo 1a prima inieziOIIle, si ha tm .aumento d-ehl.a ipressione, particolrurmente .di que11a mi 1lima: co,sì ho visto in alcuni casi questa elevarsi da 55, 60, 80, rispettivamente a 70, 85, 100; peir contro quell a maqsim.a non SU!bire quasi m1ai t1111 piroporzionale rialw: 0

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SEZIONE PRATI CA

oonseg.uanrz.a delLa •cura è quindi t1n3: 1dimi.n uzicme -cootainue ·O qurusi della pressione diff.e:r.ooziale. In 1rari .caSi poi ,si otte.nne alou.na v.ari!aiz1one od un1a v:airi,azione inisi1gnif1oante 1diella pressione .massima, solo idi quel-1.ta mtnim.a. Così in ·d·ue .casi le pr.essio:ni massima ·e miln~­ ma iniriiailmente di 1105 ·e 70 (p. d. = 35) e dli 115 e ·85 (ip. .d. = 30) do·p o 'l'iniezione di un mìll~girrummo e .di llill mil[i·gramrr10. ·e mezz1 0 di oua-· llaina si portarono a 115 e 95 (p. d. = 20) ed a - . 120 e 100 (p. d. = 10). ' Cm-relativamente all'aume·ntMìe. ,d·ella pTessione dimin11isce il numero delle pulsazioni, la . diurr.esi si fa più abbom·diante ffii.gliloriando n.ello ste~so t empo ta11i.o J. .sintomi ogg'ettirvi ·Che soggettivi.

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Risultati particolarmente buoni ho ottenuto iln ·casi di insufficienz·a ,rucuta ·del c uore con compairtecipaziona detLla oavità destl'a ~d inci-· pien1te ·edema polmonarte come oomplii~:azi001e di vda;.i mi trali1ci, e di m~lattie infettive (p.neum'Oilite) O 1Cl'Oil.iche diSCl'laJsfiiohte ( cilI'rosi e pati1ca). In tre casi di miocardite, in due casi di pneum ,o nite influeinz.ale, in un caso ·di .ciardi:osclero~ri n,ei qt1ali s i ern. d.imostJrata in.elflficace l a oura digit a lica, ho avuto .ottimi riS'ultati; in altri due ica.s.'i di mioc.ardit.e (in uno di insuf,fìcienza ig nave total·e pe:r vizio doppio ·mitr.alrioo, in un altro di cardiosclerosi con miocardite ed a cc essi anginosi ), dopo tre giorni di cura (com-plessi vamen te con 6 iniezioni di m ezzo milligram~o ,di ouaJbaina), .puT non e sse·n dosi otten1uti 11·i sultati .a,ppreizzabiJi, pa s:satn in u.n secondo te•m po ,ad UII1a ·Gt1r:a con digitaJie (•che in Utn prim:o tempo si e·ra dimostrata 1ina1ttiva) ottenni un mig.ltoramento verame.nte notev:oliei. Coll'ooabaina is ola .()1d amch1e ia .ssoaiata .alita ·d i. gitale ed .alla ùi'ur-etina no:n ho ottenurto fisu1tati in ·casi di 1e1siorli gravi ·con ·cachoosdia e!d edemi imponenti generalizzati anche facendo precedel'e 1all'uso del .me di cam .ento un genaro,sro salasso, somministrando pUJrganti drasti1ci e sottopon1endo il paziente aJd un·a dieta id·rirc a ridottissima. 1

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H·o avuto fenom1emi di into!11eiran~a gTlavi; UJD e.saltarrten to .dei dtstuirbi cardiaic.i, v·o·Dli ti ripetuti tnfrena:bilil ,dJiar~a, .agg;ravamie·n to d1efl10 . stato geneflale, in du.e oa;~ ·di car,dioip·a ti,a con lesioni cr.oniche .gr.avi ·de1 i:r~emi (n·etrite in1Jerristi2Jia1e), in alttri ·due ,affetti l'uno ·da 1oand~oscle­ nosi 1e ·dia mio'Cardite croni·oa .sieri:za :f.enomemi gravi di scompenso, l'altro con miocardite ed . ain·eurisma aartico senza compli:oaz:iioni ·r1ena1i, i distlllflbi ·det,erminati già d!a1la rprima iniezione dt un quarto di millig1iammQ ·fur.ono tali che TIOn si ~ed·ette d:i poter insistere_.oltre nei tem.ta tivi. Per .oontro in dlue c~r.di1~i, l'·u no con 1

l1efirit1e ieroru.ca par·enchimatosa, l'altro co·n nefrite cronioa ilil te1r.stiziaile riaou tiz.z ata e d entrambi oon notev.o le .qiuaintità di .a~bumina nell1e orine: a.·ispetti·v.arr1ient•e 5 %o e 2 %o; (condizioni che secondo qµalche ·autore ne controindicl1e;rebbero l'uso) la c11ra anche i) rotratta è stata ottimamente tol1erata. . N e,1 con1pl esso i ·1~ultati cla m ie otte~t1ti ll!o111 • ·S OJ10 s orStJanzti.talm ente dhs1 si·m i.l i 1da ·quelli ottenuti ·da queg.li A.A. Clhe fin,or.a 1si 1sono occ u.p .ati d.ell'·a.rgom·ento (Vaquez., Arnia.ud, E.sm·ein, Lenc.~os , L'l1itemba1che·r , Pagliano 1'1 rimeidi·o è veramente .efificac.e. iJD. «~·asi 1dii .deficiente tonilcità del miocardio quando il sussidio degli altri cardiocinet ici viene a m a r1c a r e, il suo uso va però sol'vegliato variando l a t olleranza, ed Jn modo non indifferente, da individuo ad indi viduo, potenclo, anche a dos i limitatissime, determinare fenomeni generali veramente impon enti. Non è una cor1troi11dicazione assoluta a l suo uso l'alb11minuria come esponente di wia complicanza renale (Lenclos), piuttosto occor- . r er à in tal caso tener conto della funzione l'enale nel suo complesso : nella capacità d i eliminazione e di concentra zione del rene. In c•gi1i m.o.do sarà p L'lld0111Z1a teme.r C'o1n to .all'inizio della cura della pressione minima: se es.s a è .t ale cll1e i1a pressi10 n e ·differenzi:alie .sia baissa, è 01pportu:n10 diminuiI1e il ·carico dJel m.iore con un .generois o sallasoo .p er evita.i1:n·e 1a tetainiZZiaiio11e. Nei casi in cui ho ·ottenuto UJn pe1gg.iQII'arr1ento 1d·ella fur1zf.on alità orurdia;ca iJ1 tre (di c ui ·d u•e •CO.Il n·etfrite .iJnt:erstizi1al1ei) la ptPel.Sl- • sione mini.ma ie ra ,più a l1tia ~1 e'11a norma (1ris,p ettivam.e1I1te ·di 115 .e idi 1110, oon pr.essi oni diffe... renziali uguale a 15 e 10, in uno di poc~ inferio,re: .95-10Q con p re·s si.on.e .diff erenziaJ.·e ug'UJale 1 )

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a 15-20. Nel su 0 compJ.esso q.uirlldi l 'azi.01n e· 1dell' ou.a . baina può · essere riten'l1ta identica a quella 1

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del1a s.tr·of.ar1tin a : com .e questa difa tti esp1ica lia sua azion·e ele v1ando· l a t o,nicità 1d:el mtocair- . dio ·~ r enden·do J)O·S sibile tn un s eco1n do· temipo l1a rter.api'a 1digi'taù.i•ca (V·u l:pian, P e!lioa;11, Vaquez, Fraser, Lecomte, Potain, Merklen, Houchard, Lutembacher). r.. a sua azione forse è più p1ro11ta. · C0.11 tutto ciò pur non .or.ed1e•n .do idi ·oo11ldiv.tclerie l'inco!Illdiizi.o,~ato e11tu,sif).1smo di qiutaiUti a.ffermano la sua assoluta innocuità e la mancaillz;:t 1di un' azio·n e Clu1111°Jativa (n·ei .pia~ienti n ei quali ho .dovuto sosprein'CLer:e l 'u so 1dle1l :rim1edi10 i .si·n tomi ·di ilntofilemainza 1ciomprursi già 1dopo 1a prriIDa inie~·one a'I1daro·n·o a;g~avan1d·o1sli· colle suoceSISlive) 1smto oerli pu.wti id i vii.sta edJ in d ie.terminate condizioni l'ouabaina può essere consildierata s'Uperi-01re 1per effì1caci·a a llia ~'troifam­ ti.na. 1

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IL POLICLINICO

OSSERVAZIONI CLINICHE. •

Sopra un caso di siflloma iniziale della tonsilla palatina.

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Dott. DOMENTCO MASELLI, Assistente negli Ospedali di Roma. . •

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L·a rtonsilUia pailatirna è T!irtjeiniu ta da n100t pochi trattatiJsiti come lio·caùiziz:azio1111e tutt'altro che frequente di una affez'ione sifilitica primari a. Se è pu r vero che, J.a gola in gene1re1, ei le tJcmsil'~e ed il. paJlaito mo[1e in ip1artico1 l are1, so'n ·o ]:11ogo <l1 p.r edilezilQn•e di maniifiestaziioni s ifilitich·e se.oond1ari·e (ipJ.acche mu.ooS'e ). e ternari.e, ii giu1dic:aTe come casi aff aJtto iecce~ton.ali quel[i ch :e ri:gu1arid.a110 Le Bifiliosclerosi iniziali non oorrispo.n 1de .a realtà, Qu:e.sta tp1resunz,ionei è tna le più d 1ann.ose: il caso1 .di cUJi rifierirò si presta in mod 0 1)arfJicoil:are a 1dimo1stJrare come p·otretbl~ el'o s fu1ggi.re .ailila; dj.a gnost siifìlidi primari-e del]e ton:si.l le e .p assare sotto aU.tJra eticheJtta. (e N1on v'.è .annoi, dic·e Di·eruiliaf~y, cfh1e. io non vegga nella mia sala all 'H òte1-Dieu, quattro o cinque 1casi di ·ulc:er.a sifiliti·ca .p rimaria d·eillla 1o n1sii111a » . Fournier è delLl.o .sitelsso ra vviso sulla freqUJefllza di q11esta sede extragenitale dell'ulcera sifilitica. ... È p•er quesrte rr.aigioni, perchè .cioè la ·menrlie d1e1 medioo esercente possa, in contingemz.e ·deù. genere, 1eisser .richiam.ata al pensiero di una lu.e . più spesso che n•on .f,aiccia, e . ip·erohè ii[ caso in srpecie offre matètriia p·eir ie·onsiid e1:raziioni id i or(li'll'e diagno.s tico 'eJ S<)ici·aille che ro riteng:o ·UJti]e p11b1b1i·ca.rlo. 1

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. N. N. idi anni 25, dai Roma, vktgo, si 1ammrul1a il 20 di·c."e mb.r.e 192.0 oon « m .a l di gola» consistente in senso idli .secchezza e· ·di ve:llichio, d10loro·sii al faringe, d10'1ore nella deglutizion.e, febbre modJ.ca (37:).5, 38° C). L'inferm•a cUJra da sè nei primi giorni il proprio cc piccolo raffredd ·Ol"'e di gola » rCOn colJuttor.i di ac;qUJa ossige11,ata e con quaùche cartina di as1pi.rina. Chiiama il} medico qu.an1do ne•s sun giovamento v·ecie determinarsi 1d.a1la ter.api a 1ad1orttata, perchè la VlO'ce ena..divenuta anginosa e1d ·a silniisitJra d'eil N llo, nelil.a r egione ca:r.o.t idea, 1e:ria compairsa in 5'", 6a giornatia! l1na tumef.az:i.onie a1qu1anto 1d 0le.nte alla pre s ione e nei movi·mietnti d,el collo. I.. .ia. f eibbire · aveva eubìto un imrororvviso riiaJ.z10 a 38,8 C.; Ja t11m1eJfaz11one d!el 001l!ÌQ ·e~a ·d·iveJ1Jllfta l)iù n otevole .e più do1lente; ,s i e.ria 1aggiiun:t101 un n1oJesto e talvolta vivo· d.olo:re .all'.orecc.h io sini, tro; ma toa:--n.1enta,ra tSopratutto !"inferma un 11oioso mal d!i capo che arpparivia .con spi ccata costanza cc n on ap·p ena .calruva il sole, perdul'ava e .divieni-va più forte ne11a no.ttei » (sic). 'finzione ed alvo normaili. La pazi-enrte- viene ·da me visitata ai primi di genna.io. ci ,.~a. dodici gig. dall.1 'inizio .della malattia. Nell'anamnesi dell'infemrna era da notare i111ll'altro a ll'inf11ori d!i. 11na scarlattina 1

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decoirsa sienzia com·p li-canze di sorta e soffe1 ta rm anno addietro. Conidizi.oni generali otti111e . I distu·r bi dli. cu.i la paziente si ~.amen1ava al mo,me11ro de·1 l'osservazi·O!Ilie m ·edicèt, erano 'l)i·uttosto liev.i. Eppure J.'e·same deù1a g'Q•l a mostrava :· la ton°s illa di s., e1d essa sola, notevolmente ingrossata e1d .arJ"ossata;· i tessuti p·e.ritonsilla1i tumef.atti in a1to ·g·1~aid·o, ·ed·e1natosi, di oo}or.i't.o i 1osso-.aian otìc.o, con via.si iniettaJti; t.u tta l·a parte mediale della amigdala coperta da un essud1ato biranoo grigia:sitro, polposo, so.esso, che la.sciav.a .alno soo·p·e·rto in qu·a1che ·pUJilt.o ·u na ulc1enaz1on:e .d·ella tonsilla .a margin.i piuttosto netti ·e ri}ev.ati idi tessuto tonsilJ.are. ulce.razii0ne ohe inv·ad1e.v,a in parte j,l ·n ilaistro .anteriore · dlistooo. L ugioilia, appen•a iipe.remica. ·er.a spostata a ·d. dieNa .} in.eia meri.liana; la t001iShlla deJ ·1 ato opposto, il faringe, alquanto arr ossati : il resto della cavità bocc.alie integ,ro; nessun cattivo odore· d·e 1l'alito. L a pa·rete latena1e s. ·del f.aringe €-ra anch'essa tumefatt1n. e soJllevata in ·pi.cc·oJ.e p.r om .iTile.n,z.e nodul·ari ll.llcer.r.ate tn S•UJJ}erflcie e .:ricoperte d a essu dato. Con una pinza si cerca df .a.spcwt.rure le rpseu1dom·ffillibil 'ane ·eh~ ve.ngon via 001n una certa f·a ciJità; ·e&se hanno ['.a&petto dì d;etriti J)iù che idi memb.:riane e s1ono in·o·diOII'li. Si m ette C'Osi a llo scoperto una ulcer:aziioneg:rian1d·e quanto un c·e.nteslmo,, p·ro·fon.d.a, anfrat_ t u.o sa. .con fondo dJi ·colorito· ·r ois eo.-grigiastro appen a •s anguinante. Alla palip.azi·on;e i margini e 1a base dell'lùcera si percepiscotno duri . Le gh iandole della regione latero-cervicales. deformano 1a ip.arte, solU.evando·l·a sensibilmente; Jia pelle c:he J·e rioo·pr-e è mteigma, di ool1orito norm ale.; non caJda, n-O'Il edematosa, non aiderenrte; una gh.iand1o l.a, ·dd consistenza duToelastica, gnan.de auaruto un uovo di piccio!Il.10 e spic.catam·ente do1'ente, è circond.ata d.a altre gihiandole ·p iù picoolei ('5 o 6) duir.o-ei1astiche, niente sensti bili, b·e n distinte, non ·defoTinate, ·s po·strubili. L',esame i01l>riJ8Jt,tivo gien·er.aJ·e ,èLei1a pazi.ente è n.e.gativo ·completamente. ·La ·di ag11•0,s i clinica di siffatta .affezi-one si presentava non facilissima. Ad ogni modo· erano siubiito da ·esclrud·ere e 'Oe: r il daoorso ie per la unil at~ralità .e l'as·p etto delll e l~oo.i fte comuni angine rosse. So·p raturtto la; uniwater.ali tà delll'.aff·ezione, già datante dia tempo, -e p'Oi la SJ)essezza, i O!lratteri .dell'i.n to.n aco, la sua facile ·distaccabtl.iltà, facevano pensare assai poco .alila possibilità di una angina difterica. P-ei:ri fattori .anamnesti·ci ed iJl rerperto endosoopioo non potevano entrare in d1scussi<one quasi tutte le ·altre ·e più frequenti angine ·b ianche .aoute. L'edema ·e .la notevole tumefazione peritonsiJ.laJl'e, 1'improvviso ·roa1zo febbrile, I.a difficottà all'apirire .1a b·occa, la .tmmetfazi.one acuta delJ.~ g;h. ai:nfatiche già i.n.g.rossatesi. però , in mod o ·s ubd,olo e .sillenzi·oso precedentem·ente. rpotev1a.no frur rp·mitSare aid 'lln flemmone per:ri.tonsillare. ~Ia ciò DJOn era tutta .la mad'a t.tia. Tutta la ma·l attia .andavia invece sintetizzata in questa precisa sintomatologia: su 1t·n a tonsi11a, notevol mente ingr.an1dita e.d iTufiammata., esisteva da circa d-0dici gtg. una ttlcerazione a base e margini dttri, oh-e d.n comipl!ec:~o avev.a dato pochi e lievi disturrbi lo c<l li e generali e che si era . accompagnata, in 5a, 6" giornata. ad una l1nfoad enite omoTaterocervicale .~!abilitasi in sttTT.e prime q11.asi del tutto silen:;iosamen te.

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(ANNO

XX, 111, FASC. 12) 7

SEZIONE PRATICA

Due poss·t btlità di.agnootiche si imponevano: ohe potesse tPattars,i di u.na .angina · uJJceriom·e mb1r an·os1a di Vincent o di un si.f iloma iniziale. 1Se1bbeine moìlrtio p.arJ.asse a favioro di quest'ulti.mia :i.po.tesi piu·r tutJtruv.ia non eria p1ossihdle .così senz'altro, c01I1clu·dere in m ·oido definitivo. Un esame dell'inton.oco tonsillare f.atto pratioair~ il giorno d·oipo da uri batteriolto·g o prrovetto .dà:· cc stre1ptocoiechi e stafilloco.c.chi; b~ci'Jli ifueif ormi ·e sptri.hli in scairsio inrumero; iJ reperito è sufficiente e caratteristico per diagnosticare un'angina dri Vin·c ent » . . Dinanzi a siffatta risposta, l'animo ·de~ medioo d-0veva tran.quilliLlJm.arsi e. ·mllegrarr-Sli di Il)()l1 aiver .avuto l 'i·mprud·enz1 a di .far trapelliaJ.r!e a·l1a famiglia il sru10 sospetto. P·erchè è purr vero che .assai spesso l a mente 1del me1dioo è, in clientela privata, deviata dalla comune freddezza indagatrice da un ·complesso di con1dizioni ·che gli re1Ildono ben ardua e diffici[e ta viia, -speme quando afbbia .a ·che f.are, 00 me Illel caso, con signorin.e rupprurtenenti ·ad una categoria soctale elevata. . Nell'attesa dell'esame del sangue per una W. R. (ailla qual1e 1già .si S\Ja'V1a ,ri_nunzia.nd·o in visita del reperfJo batterii0'soopioo ma che ilO .invece ri·chie1d·evo insistenrtememte n Qn sapen1do ancora del tutto rinuno;1i1a;re ad o·g ni dubbio), :prr.atico una inieizi.onie e[Thdovenosa di 0,15 cli novoarse.nobenzolo BLll!On « pe1" ·oo.m battere l'angi111a di VdncieID.t ». A.l l'i·n i'etzi-0ne, f,a,t ta ·oon .tecniea p.r ocisa (malata a 7etto, spinta lenta del liquido, ecc.) e con aòatta nreparazione dell'inferma (digiuno, ingestione di bicarbonato; adrenalina e caffè poco prima d ell'iniezione) non segue nessun accidente immediato; ma alla sera si ha una reazione ni11ttosto violenta consistente in brivido intenso, nausea. cefalea e senso di calore alla tasta febbre a 390.8 C., aumento 1deTla ·di.sfag:iia e deÌ dolore cli gola. T11tto ritorna alla norma al mattino; la paziente si sC'nte bene, ma il suo corpo è ricoperto dalla più tipica delle roseole sifìlitiche; la mucosa delle guancie, il faringe, i borc1i della lingua, son pieni di placche m11cose. Nessun llbbio più sulla diagnosi ferma.mente sosnettata e che una reazione di 1-Jerxheimer aveva uosto in uiena evidenza. Si cons11lta lln maeRtro di sifilografla perchè la famiglia si convinca dèl caso .. : ed il mediço non abbia ad aver dispiaceri per la diag;nosi fatta. La \V. R. es·e;gu·t ta da persoin a provetta e seoonid o il meto·d-0 orr.i.ginialle, :ries.ce pi0sdtiva, 1

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completa. \

Qu,al'è J'inte,resise d·el 1caso? L'i:interesse 1del caso è ques to: e sso Sierv-e a (( I1arnmen tare » che dinanzi .a 1esioni dri una tonsilll•a, in ·spetie ·s~ a tiip10 u1ce:r.ose, e.d i'n pa:rtiooJ.are s·e iaccompaigna te ad u.n a SC'Wsa sintorr1iaitol101gia . locale, biso.gna 1sem.pre pensaire ad una lue ed ogni segno ha da essere ricercato e va.g1i·ato1. Che fil medico ·ddnanz·i ad UDJa simJ]e possibilità non d·eblba ri1nunc'1are ad og.ni 1dU!bbi-o ·se non qUJando I '·e.s a.m e •OO·n tinuo e minruzioso, soip.ratutto., ·d·ell 'iruf.ermo, .La disamina giudiziosa dei sint~mi ed d reveirti di labora.to1

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rio, rioenca d1ella sp·i ro1cheta pallida, \\~ . R.t ecc. ), parlinb contro un'affezione luetica ed in rnodo del ti1tto sicuro. Che il reperto di bacilli fusiformi e di « spirilli » non è di per sè solo sufficiente a dirimere dubbi, così come il reperto di streptobacilli del Ducrey in un'ulcera genitale di sospetta natura. Che una W. R. i1ositiva debba far fortemente propendere pe r ' una infezione 111etica poichè essa va ascritta fra i segni probativi di grandissimo valore. Che le fortne citat~ di aµgina di Vincent pure con \V. R. positiva debbono essere forse ritenute come non sottgposte ad interpretazioni completamente, giuste e rigorose. E sp ein'Cio in UJl timo runa pa11iolfa in torno all' uhllità ohe ùa tpl'!Oiva terapeuti,oa rpJU.ò fomiirle in questi c·asi. .s .e è viero .che il n10V13JI\Sent0b·enzo1o ri·el oaso .da me .riferito ha rreso, più mani.f esta e di una Lam·p ante ·chiaJreziza 1a d1agn·o,s i, inon è ,dJetto ·ohe debba seilllp·r e e.osi 1accaidere., ieo,s ì comie non è detto che ciò 1sd.a bene che ac1oad!a; tuit'al:tro. Il più Sl!)esso .p uò 1avv1eni're 1P•r op1ri10 l 'op.pOIS'to : ~ è questa ·oonibr.a.ri1a eiv,miienza che è pernic.iio.s a. I fen-0.roernru notati in ,genere mig.Ji01rano già dopo La ptrima i.rrriefil·one ·e11id ovenosa ·di arsenabenzoli, 1p oiohè questi .giow.a no eg.riegiam ente nall.1a 1ain1g ina di Vinoen t; alla seconda son qu.asi sc·o1m piarsi ed ,aJilia t e,r za 11 • p.r.ocesso è :fi·nritoi. Tru.tto ciò .s i·a pe•r una b enefica a.zione del novoarsenobenzolo, sia perchè le le• sioni locali possono esaurirsi spontaneamente durante la terapia. Che di spiccatamente diverso nella maggior parte delle manifestazioni sifilitiche primarie trattate in egual maniera? Allora: il reperto batterioscopico ha dimostrato bacilli fusiformi e spirilli: la cura arsenobenzolica ha fatto detergere la ulcerazione e ridurre cruasi del tt1tto il bubbone consensuale; dt1nque si è trattato di un'angina di Vincent pura ed il risultato terapeutico è stato brillante! E si è lasciato invece in balìa di uno spirocheta terribile nascostosi dietro il più mite spirillo di Vincent un individuo che ha avuto in tutto,, per cura della ·s ua sifilide, nell'avvenire per sempre ignorata, meno di un grammo di novoarsenobe11zolo, e di novoarsenobenzolo soltanto! . Ohe se il n ovoa:nsenobenzoJ10 si voles•s·e o si fosse ·SU1b ito usiato, v.arreib:be sempre .:ta ·p ,e111a in .oaSli 1dubhi ·con 'V. R pl'1ecedentemente1neg;ativ.a di riipetere la p,rov.a piiù V•OIJ..te entro ['.aDmQI, a.ppl'1can do d. mod1e rni concetti di •tera.inia -e di· riv.elazi'om•e .d1elle mandf e•s taz.i.oni .si.fili tiche di dif.fìcilislsima 1diagno1si. Miglio.r ieo.sa a me pare invieoe sta qu e.Jwa dii 1ridorrr.ere 1piiù ohe a ,g}.i .arsea1101b enzÒli .ai p1..eparati mreircuriali: q1u al10.ra si v·ojg liia i11izia r-e &ubito ·u na crur a, poichè è sempre -0p·p ortrun 0 di 1

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lL POLICLINICO

non sta.re ,a •p erdere del teIDipo p1 e21i:OsQ ed a spelttane i segni idi una .stfiliide certa (è meg-lio peTò, n1~~\1a p:e g'gioll'e d·~lle ipotesi, .atten.deT que·· sti ·e J'i.oe.rc:arJi ·p iuttosto ·ohe a1bib1a11d1onaire le·ggermente al destino l'infermo) ed ottenere i11sieme _una risposta dal criterio terapeutico, si pratn.,chi piuttosto· :una ini'erz;1ione di oai1omeìan·o al O, 10 %; 3e dinanqj 1ad una ulcerazione data;nte già da un certo tem.po ·e fin.o .ad al1oira i11vairiata, 10 tend·en:te anzi ,a1d estenid emi, tSi noti i11vece un manifesto e rapido miglioramento si dtagn•o stichi una lu·e, tSi curi per questa J'infermo, lo ai sorve,gli co·n tiri1u am.ente, si ' pe11sista negli accertamenti .d i.aignostici -e si applichino g111 opp.ortuni_ 1provvedtme.nti ·di ·p.r ofila1ssi ·p er gli altra. · T1utto ciò, tS'intende, n·o1n a oas10; ma quan do fil troovi un1a g.iusti1ficazi one nei · d.ati ·clini·ci .che, se ben l'accoLti e ben vagJriiati,, •OO'siituisc00110 ' sem·pre fil più sicuro indirimo .anche par chi ~·Gin .ahbia .a vanta.re tanta esp·erienzia da ;poter sperar.e ,di .saip1e r :ritro·vare, ·n·el ·derd.a lo delle form··e .a no-rmaili ,~ d·eJ.le .similtrurt ò.ii 01g ni proc·e sso mOII'bo·s o, .que1le cariatteri1sti1che ·Che 1ala'oochlo ed alla :mente e~peirt~ frunno taliv01lta ·p or.re o~ ta:nta sorprendente p·r ecistone ·La dia.gnosi gi?sta. 1

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lAN;\O XX\"III, FASC. 12]

1921.

diveooi a11tori, a diffe-re·n ziaire con suffi·cie11te .esat.tezz·a ~e Jesi•o,ni ·del oon·o da que11e della ' e.oda eqwina. La .o odia equina è fioI·mata, 00 m' è ben n-0to, d·alle raidici del m.idollo iombo-sacrale, le .q.UJa.li pTima rd i abban1do!IlJaJ'e ]o speco ra-chidiano perOOI"I'OnO .t nsteme, pur re.stando ·S'eipa.vate qu.ellle sen&itiv:e 1dalle mo,trici, ·u·n tinatto .pJ.uttosto [ungio. Le .m alattie deJJLa coda SfO,n o gener.a:lmente ·di natura neoplasttca (saroo'Irui., 1a~r.cinomi n1etastatici); riarissi·m e le 1affe.ztiolili tubercolari ~ si.fi'li ti.clre. I 1siegni .differenziali tn·dicati s.on10 :La rraptiid1a cio·m parSta de.I q.uaidro ·si·~tom.ato l ogtco, .} ',assenza .cLi fe.nom.eni i1·rJtativi, la preco·cità id ei fenom.erui. {1i defi cit s:emsitivo, la bilia.teiral:ità d1ei clisturbi f;nnzionali, 110 .s tabili·rsi in maniera ,acuta • di ·diisar.dimi ve·scico-1'ettaJ..i in .caso di lesàione del Co.n o; e vti.oe'\'81fS1a la -coffi1)arsa rp .iÙ le·nta del qu·ad·r.o clini.cc, ùa ·p resenz.a e prev,aJ.enza all'inizio 1d.ei f.atti irritativi iSlU quelli dli. deficit .ollte ·SI01glioilllp .in. geine1r.e 1segiui·re, lio svi.111ippo ·g naiduale clei d1is tui-bi , ·esci·calli e rettali ne1le lesioni ·della cc.da. InQlt11e depone 1»er un'affezi.on.e .d_el cono i.I fiatto Cthe ~ten,dendosi il ·pi:noic esso morboso in ialto, n.ea. midoll·o, J.ia ·p ·ara·l i1si ·dei mu: 1sooli de11e giambe e la scomparsa deii. riflessi se1g .u ,e U1I1 oodine ·d eterminat.o, rel.at.ivo a qu·eilllo de.i ;seg.m ·en.t i Jnrl.1do1l1ari intere1S's1ati. Questo 1 i·n riassuin to, è quanto si legge nei trattati. Oma ecco la Inia osserVìazilone, ,p er .alcuni lati 1

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il

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Lesione luetica del cono Dott.

DE

TOMMASI.

noto che l 'ultima porzione del midollo sipi11ale prende il nome {lJi .cono Jni,dotl!La'Iìe., e cihe sebbene esistano runoora d·e~ d1uibbi sul1 1S1U10 s ignitfi..cato fi.tsd.01ogi1co,, !J>Ure si ritiene - e il c:ons·~n·S.O su ·questo p 1 u .nt<) sembra ·g.eneroaJe - .c he ~·n esso si .troNino i .centri vesoi.co-~ettali e quelli sessua1i. Nel cono si com'Prrend:omio - JJa· sua delimr1tazionie m1ac~oscopica in all.to è , .u n po·' 1arbitrar i1a - i tre u.J timi .se1gme:p.ti saicra1i re il ise·gimento ooccig-eo. A1!l'esam·e mi.cr~oocoipico· si ·distJi.ngiue, ..seal.IZa soen.dere iin dettagli, per urua diminuzione della s~stanza 1b i.a n.ca e.on ,preVlale·nZ-a di que~1a g,r1gia. Le l eailoni ehe lo colpiscono .sono prevalen.t e-. n1ente di natura trau.miatd-ea; ma'l'e e non controllate .sono quelllei lu.etiohe; nè 'P!èJr.e s i isiano SililOl'a osserv:ati t:u,mori looaJ,jzzati esclusivamente .in esso. 111 qu·ad·ro6dJ1.t omatologico che ne risulta è costituito ·da di5tnl·rbi vescioalii. (rnrtenzione) e rettali e 1dia una zona cli anestesia che com.p rencre il ipene, ilo scroto, il petrinoo, la C'llte del1a regione anal~, ·~ssumen1do i.a fornn>a cosiddetta a « brache di cavaliere». Negli llltimi :inni si è riusciti per opera di È

PIETRO

midoll~re.

impo1~ante.

A... - F .. ., ·conta.idino, di 1ar1ni 30,. ·da So·riru110 nel Ci.m inio. N·iente dd notevole daJ 1,ato e.red.itari10. È CMSiCiuto S3JOO e non ebbe in pveoedenza ia, ·s offi:r ire malattJie 1 degrne, ·di nota. A 'Vem.t'.anni prese mogilie ed e·b be drue_ tigli che go.dono ati'U.a.lmente ottima salute. Chiamato, durante la guerra, alle armi, contrasse delle ulcere dichiarate dal medico . militasre .di natu·n a Vie11eirea -e guarite rapi1d·an11ente senza .ave~ ulteriori diistu-rbi. Stette in segiuito •s empre 1-,ene. Sanon·ohè, tam~o .f.a.,. totim.ato la se·r a, oome al solito, da.l·t a campagna e messosi a J.etto, a vverti idur.ante .La notte, rall'i.mp.rovv.i.so, un SeDJSO ·di formicolio allia ·coscia sinistra e, se- / condo -q ua·n to afferm_a, una certa imipossibi lità a ffi'UOMetrJa. La mattina appresso chiamò il medico, cl1e dovette s:iJringarlo p.erchè iJlJOn urinava e ·gli dovette faJr praticare un 1c1i•s tere per 1defecai1'8. In seguito a tali distUJrbi .fu riooveTato nela'oapedale ·d.i Viiteirbo. Esame obiettivo. - Individuo di costituzione piuttosto r-0bu.s ta; scheJ.etr-0 r egol!a·r e; mass.e muscolari e pannicolo adiposo bene s.v1lupl?at1. Nulla a .carioo deld',aJ>l)a?I'ato 1respmiaioTI10 e cal'!dio-viasoolare; niente nei div·ersi orgiani add°'mina.li.


[..i.\.~NO X\\~lll,

F ASC. 12]

~EZIONE

407

PRATICA •

In teg.ri l oculo·m ozione e i m0Yi m·enti facciali e linguali; nOlfmali i mov.i·m enti .attivli. ~ paissti.Jvi d·el oap·o· e ·d e gli arti rupe1rio ri e i·n feriori. Ri"fl,essi. Presenti i rifie§Si t en1dinei degli · airti s·uipert0tri .e que·LLi p ateJl:ari; d·eibotle ['achilleo di .5 jmjstra; no11mali i riflessi d ellie pareti a ddominali, quel[i p1a11tari ~ il 1cren1as1eJ.'ioo; assente il riflesso anal·e. · Sensibilità. - Esisteva un'a 11es tesiia comp1e:ba, tanto tattille che dot1orifica e termic.a3 del pen e, della metà sinistra dello scroto e del perineo e della •POII"Zion~ simistra della p el.le che riveste il saC'I1o e 1a regione 3JTua1e; ino!ltre ·sul1a fac·ci'a po·s teri101re de11La ooscia sinistra Ti1su.ltav1a u11a striscia di anestesia, pure completq,, estesa dal•la natica ,al 1c.aivo ·del p1oplite. Il paziente ipresentruva iritenzio·n e d'urina e di. feci; doveva essere .sir.ingato d ue volt.e 1aJ gi·oirno e d·efec.ava die•tro il cl•iis teire ,a vve;rtend·o rpoco o i11ulla ,i.I !!)assaggio d:elLle feci. Reazione cl i W as sermann nel sangue positiva. ' La pt1ntur.a l01I11bare non ft1 potuta eseguii.re pe1· op1posJ.z.io11e· ·r e.cisia -da p·arte del pazi ente. Cutire.azio11e al1la tuibercoJina ne.g.ativia. N elJe uri11e af:.senza di atbum.i n•a e di ziucchero. 1

Sistetna -n ervoso. 1

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l)inanzi acl tln qt1adro simile il problema da risol'Yere era costituito c:Lalla .sed·e e natura deala lersdone. . La sedie? Gli elementi non manoa.vano per orizzontrursi quaisi suibito st1lla Jo.c alizzazione dell'affezione. La 1oom1p ar.c;a riapd·da clel qt1aidro, J assenz.a ·o meglio !La &ugacità e leggeTezza dei .fen·omen.i inizial,i di irritazi.o,n e sensitiva , la 'Preoocità e preva'lene;a dei fatti di ll e'{ìc i t, pa.rlav.ano i11 modo cl1iaro ~ dilr ei pre·ciso pe,r una Jo·ca.J.izzaziorne die l proce.ss10 m oo~boso riel cono mi.do11a.re. Con11ro 11n.a t.al e sedJe de'}.1on evan-0 l 'ele111 ent o ee;iòlogico - man·catVa il tra1un1a ch e, come s i è detto, rappre·s enta 1a causa più frequente - e in icerto qual m 000 tl'unilatera lità dei .fatti ain.e1ste,t i0i. Mia è ·da osservare che l'·unilia ter aiità dell 'an€stesia potev.a benissimo .giusti1fica.rrs.i e· spi e1g1rur~d coli1a n atura della .cau sa e con la 1 sede della 1e8i101n ·e, e ch e ill traJuma p ur €·S·se·n do il m1otivo più fr.eq11ente de1ll'.affez.ìo11e ·d·e1 ·Con·9, non ne è certamen.te l'uniie.o; vi .s ono, .s ebbene molto più rare, al1tre caUBe. Queste co·n ·Sid e!'a.zioini ci i11du sse1·0 a l)O·r.re la ~eide de11 'aJ.ter.azi1 0iil.Je .neJ cono. Ag.g rungo ·Che .la e~ister1za. ·S'Ul'l a fa.cci.a ,p osteriore del,l a .Coscia .sii1J1istira; di quellla •str·i sci1a di ·Cute .anestetica. innerrvia ta, com'è TI·OtO, ·dalia 2'3 .radi.ce .s acnale, e I'indeib.olime11to del .r iflesso achilleo sini stro fa-• 0eiv ano siupip.01rr.e che la •Jeisio·n.e doveva .estender~.i anche verso il .secondro segim ento sao:naJe. Reistav:a, dQPo .qu•e:st.o, a sta.bilir~e la I1·a tu:ria de ·1'affezion1e. R·ts.ulta-"!a irn· maniera non · dubbia 1a. mancia nza di qualsi.a.~i elem e11to tra.u mati·co. Il pa1

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ziente assict1rava d'essere la sera, come al so lito, ritornato tranquil lo clal lavoro e d,essere a11dato a letto bene. Escluso il ·trauma, i~on c era da prendere in cionsi.deraziorte ab.e u111. i1eoipJia;sma e la lue. ~on 1 er.a i1l .ca,.so id i tr a rre j n disoussri.onie Il' eve11 ienz:a di una 1ocailiizzaztion.e n.el mii.doll·o 'Sacrale di un inizial·e piro.cesso c1i scie.rosi multipla, e peir quel .che .s i sia S1U tali fo·r nie di .sclexosi e per .iil quadro proo1sentato da:l /I10stro infermo. Un t un1.ore, d·u11·q uè·? Non occorre s·p en·d ere trcppe parole p~·r ·dim.oistraJre l 'est.rema rrurità cli tumori dntere&santd. ·esc[usivamente iil cono : si aff.erma da diversi autori ·C'h·e .s ino ra niCm è sta.to osservato un esemp1io di ·neo.p 1asma limita to al so:lo oono. Rima·n ev.a, in ultimo, la ·Sitfili,d·e. Anche que·S ta è una <}au.s a ra'Da di affeuone del co.n.o; m a .l',eststie·n za di d ue e1l1em1e.ntJi, e ·Cio1è .1e u.J.cerr e oontmatte dJuTante .iJ. •petI'io1do mi·litaire, la rteazio,n e di 'Va;ssermamn positiv.a netl srungìUe-, orienta,,an o la nostr.a m.e·n te vierso questa oau,s a. Guid·ati da ~ tru~.e nagilotillamento, p raticamm.o s·u bi to una s&i e ·di dodiCJi ~nd.ezio,nJ. di .crul.o·n1elano. Il ri$u.Jtato f.u, ,s i ipuò dire, .ottim·o. A·lla fine d.eJ1a c11r1a il p1aziente non avev•a più bisogno d'es.seire siringa.to ; ul'!ina.va e defecava da sè discretamente; la zona di anestesia era qt1asi ·s comparsa; i 1estava un ·Certo oit tundrime·n to della sen sibi1ità venso hl pertn,e o; e pe1rò i.Il -paziente vo11e abb1andon·a ne l',o sped.aile. I·l cr iterio c11:rativo venn.e così a rafforzare il i1ostro .ragi1o n.am1e.nto ie a conVlalid.aire •1a di a1

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gnos1.

Ciroa le -a lterazioni ·an·ato.m.o-pia toJi0,giche p.r .obabdJmente Sii sa·rà trattato ·di un .p rocesso di. a;rt.eiri te. · . L 'osserv.azi1001e mi è .sem•b!'lat,a inter~sisan·te per la Tair.i tà de-1 1'.etioJ.og.iia ·e p·elr La pirurtioo~a­ rità de.l qu·ad110 cli.nico. G:enna.io 1921. 1

Prof. GUIDO MENDES

La diagnosi delle localizzazioni polmonari d'inizio della tubercolosi ton speciale riguardo alle ricerche radiologiche. L' A. espone H problema diagnosti co della tubercolosi 1n1ziale, valendòsi di ogni sorta. di nozioni di indagni e di accor. gimenti nel campo clini co, radiologico, batteriologico, 1mmuno. logico. . Egli porta ulteriori raffinamenti alla. diagnosi precoce ; differenzia e circoscrive la sindrome ilà re ; lumeggia. i rep erti ra.dioJoj?ici , raffrontando) i con quelli· d'autopsia. Il lavoro, corredato di tavole molto dimostrat ive, è d estinato a. forntre un valido aiuto ai medici pratici ed ai tisiologi Un volume in-8 1?rande, di 116 pagine, con una fi gura n el testo e 10 tavole raò iografiche in ca:rta amP.rica.na. - In commercio L. 9; per i nostri abbonati sole L. 8.40 franco di porto e ra.ecoma.ndato. Inviare vaglia e ca rtolina vaglia a J· cav. LUIGI ·pozzi, via Sistina, n . 14. Roma.

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408

IL POLICLINICO •

DIVAGAZIONI. I

mostra ·costantemente nei composti rpiù antichi e :resi O!I'lllai . intangibili dall 'uiso (ossigeno, Proposta di u oa modificazione nella nomenclatura idrogeno, alogeni, cianogeno, etec.).. Si r.iuscirebbe assai agevolmente allo scoipo mod.iifica.nmedica. - I composti in •geno. do il suffisso iln -gono per le forme passive che Cl1e direbbe il lettore se io mi facessi uscire sono an·cora ab·b astanza ·r ecenti e quin df non clalla penna l'es1)ressione : ·sostanze antropofaconsa·crate alla. inta11;gibilità . da un US 0 secog'l1e, con l'intenzione di accennare ad alimenti, l·are e il cui num1e:rio non costituisce anicom ' cioò a. sostanze mangiate dall'uomo? Egli sal~gd.10.ne. Niuta.ndo t1 suffisso ad u11a vein ti.n a di rebbe preso non so se da riso o da meraviglia, parole eintrate ne11~u1so solo dia 1qual·che d1eoone JUi farebbe osse·r va.r1e, n1011 ·se111za un1a .certa · n~o e. rud.o ttando, per le parole che .si fo.r meila.re compassri.one, che il s111f.fisso -f ag·o è or-· rann10 in seguito, l'una forma o l 'altra di su1fmai fis sato nel significato di mangiatore di e fiJsso a se_conda del •s ignificato, si ira·ggi UDJge non può ve11ire éldooerato nel senso di· manquel1a .chiarezza che è dote imp·r escin dibil1e di gialo da; che in altri termini esso ha f11nzione o·rni nomen.clatura s1cientifi.1ca·. · Nè la innovao . attiva e non passiva; e infatti è detta sarcofago ztone proposta urta contro le leggd. giramma.la cassa di pietra cl1e si credeva mangiasse la ticali delia lingua greea, chè anzi .da alc1lne carne, che si chiamà geofa.g·o il mangiatore di par.olie di essa (epigon1i: nati dopo; Crisog0010: tel'ra e scatof ago il mangiatore di sostanze annato dahl'o:ro) 1siam10 invitati a limita-re ail sufche più luricle, cl1e è detto onicof ag·o cl1i si rode fisso -.gono la ftmzionie pa~ssiva. le ungJ1ie, e sono nominati osteofagi e ;neurofaNeissuno, sperQ, giudi.ich.erà poi trasourabi1e g t g·li elementi cell11lari che cons11mano il tesuna questione id i nomen.clatuTa che iriiguard a SL1to osseo e le cellule nervose; e cosi via. E nor1 la - rp.re.ci.si10,n e del li11guaggio in una ri·ooa J m ancJ1erebbe certo di farmi osservare che faschiera di p _a role, la quale ·cresce ogni .giorno cenclo u so dello stesso s uffisso in due sig·nificati p1e r ·Greazione ·di nuove ioTme, in questi anni opposti si verrebbe a generare una grande condi lavorio 1sicientifico cosi intenso e fe cond.D e fnsione llel ling11aggio e in ultimo anche nelr tutto rivolto a .s corprire l'orig'ine dei fenomeni, le idee, perchè a l)arolè poco precise corrisponin ·cui perciò 1si .sente id i continu·o il ·b isogno d .i cl 0110 di necessita idee non tro1)po chiare. compenJctiaJìe in una p arola chiara un rrupPosso du.nqu·e a nc.h 'io, permettermi di fare porrto di ,causalità assodato dal1l'iD1dagine. o servar,e al mio benigno lettq~e che la co.nfuV emigo o.ra ad una ra;ptda rarssegna 1d-ei C'OIDsio11 e ch·e egl1i rimprovererebbe alla mia bizposti in -g&lJO, prima piportando que~li i·n cui za r1·a inrnov.azione egli è a vvez.zQ a to•l lerarla ~l 1sUiffì~iso è usato 1 col valore attivo, faceDJdo seog11i g·iomo nrel domini10 di un al-tro suffisso guine gli altri in cui è ad·operato ne·l senso 8JSS[l1i più ·difft11 s o dii quell1o -fago, 1cioè id i 1qu.ello p•ru_ssiva. N.o•n p·retendo di ~darne lln .ffl.~DJC~ -g·e110; a n zi nesist1n10, 1ch'i·o srup,pia, se n 'è fi'n o·r a compJ;eto, ma quelli riferiti sara11no suffic1ent1 lamentato, coane se ie1sisa fosse ip.aissa1a del tutalla dimo1strazion1e d·el mio assunto. to · i.n osse·r vata. Nella chimica troviamo, tra gli altri, questi Infatti IS:i tp arla e •s i scrive ogni giorno di nomi ipiù comu1I1i: 1dirogeno , 1generatoire di ge1mi ,p atogeni ·CÌJ01è gene'fiatori di maJlattie, di aequa; ossi:gen10 , .g.en-erato re ·di acidi; . gli ellesostanze epi1letto1g ene _cioè ge·n eratr.ici ·di conmenti alogeni, geil!eratoir i di salli; il n1~ro~eno v11lc:ioni epiletticl1e ·e così ,rj a · come si parua (altro nome .d:eiJ.il'azoto), generatore dr_ n1~0; ' , ' a11cl1e di atrofie ·m uisooJari artrogene (originate cianoo·eno generartx:>re del blm1 idi Ptruss1a; LCOda m a lattie artico1a1i), di epilessia sifilogena n1oge~, ~eneratore de•l l'tmma·gine fotografica (clerivata {la sifilide), di diabete neurogeno (uno sviluppatore) ; glic?gen~; ~ollageno; e.m~­ (orig·inato da disturbi nervosi), di paralisi togeno del Btlnge; tann1gen·o; z1mogeDK> (tr1ps1psicoge11e (orig'in1a te ·d.a cause psi·chiche). A nogeno, pepsinoge110, ecc. ); u:riobirl tnogeno; rifletterci url po' st1, il cruso non è affatto difilbTino.geno; mio1s in•o geno; em ocromo1genr0. . ' 'erso da quello delle sostanze antropofaghe Aftri termini si riferiscopo all'anatom1~ e ch e fa tanto giuis tamente ·r idere o 1sorridere. Si alla fisJ.oll ogia: tesgnti O's teogeni; tesSl\lto ~:i.~­ tra t.ta an cl1e qui di un suffiss·o che, oonJSacrato .g.eno o linfogeno; ,glandola tr~c~gena ~la t~ro1dall'uso 11el significato attivo, vi.e:nie da un cerd e); nucleine energogiene ed J.1st1ogene, sos .. an: to tempo comi111ciato aid aidopera.re anche n el ze dinaimogene; sostanze galattogene; prodotti t;.ig 11 ifìcatu pa ~~ ivo, con ù.a inevitabile confuipnogeni. ' . s1011c. Riguardano la batteriologia e la patol.og1a : bacillo tifGgeno; baciJ.lo tisiogeno; ger~1 cr ~­ Sa 1 el)he vi \' fl rn Pnt.e desiderabile riserbare. . al mo geni, sapr ogeni, rpatogeni, l)iogeni; g11 'lnt1- 1 1ffls~o -g e1io solo la funzion e attiva, che esso I

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SEZIONE PRATICA

409

.ge11i, generatori di .anttco1.vpi; ge.rmi :ilil.do~ige11i; mando istiogoni questi ultimi si acquista asil tetragen10, generatoTe di quattro cocchi; luosai' m~ggi ore .chiarezza. .gl1i anofe:ligeni. A.genti flogo,g eni, pirogeni; Anche a ltri nomi posso.no :prendere utilmenveleni cirrogeni o sclero1geini; sostanze ecze1111te i ·due suffissi; così tSi potrà parlare 1c1:i germi gene; so·stanze spasmogene; punti asmJgeni; tossogeni, idi ~genti 1los.sogeni .cioè generatori centri e stimoli epilet1lo geni; zone tstero~ene; ·di sostanze t01ssiche, e cli alterazioni tossogone, zone ipnogene, cl1e determinano ipnosi; nefricioè derivate dall'azione di sois tanze tossiche, ti uremigene e idropigene; ·potere psicopatoe si .p otrà affermare che la febbre è tossogona .ge110 clelle tossine; mola vescicolare o idatie a 1S1Ua volta to19sogena. Cosi .s aran ·detti terge11a. ID'C>-g·em.i i centri ne1-v.osti che presiedo·n o alla Vengo o•r 1a ai ca:si in 1cui i1 suffiissio· è u is ato prio•duzione di cajore, te rmogene le sostanz·e nel significato passi'V10 ·C01l. evidente daTIJno deilche determinra no ei1evazioni di 1t001.peratura, la chiarezza, come 1da ognuno sarà giudicato. inentre saranno termogone le alterazioni febSi legge spesso ohe la febbre è una manifebrili degli organi .. Sono ema togeneJ l~ ·S ostanze ~tazio11e tossogena, volendo significare che è atte a generare il tessuto sanguigno, 1c ome eagionata da sostanze toisaiç.he; si dicono teirl'ematog·e110 del Bunge, e sono ematogone, cioè mogene le alterazioni dei te·ssuti 1dete·r minate derivate dal sangue, le infezioni in cui il gerdall'alta tem1Peratura, son denominate ematome viene condotto agli organi dal sangu~. Si gene 1·e infezioni -0·r iginate dal sangn1e. Cosi si diranno pancreatogeni i gruppi cellulari che distinguono tra i fenomeni della flogosi qualli nell'emb_rione sono destinati a sviluppare il en·1 atogeni e quelli istiog.eni, cioè qt1elli deripancreas, mentre si dirà pancreatogono il diahete originato da a lterazioni pancreatiche. Così vanti drul sa11g ue e quelli deri·v anti dai tessuti delle 1do1ttrine. ·sull'·ori·gi11e de1r'emoz.i one 1P1o tTà fi s"i; si djco110 mrulattie tireo1g·ene quelle origiesser detta ideogena qt1ella del Lange e del 11ate da alterazioni tiroidee, ed ·entetrogene si J ames, mentre l' a ltra dovrà chiamarsi ideochiaman10 le in tossica2ioni ·di oriigin·e intestigona. 11ale. Si diistingt1e un,a leu.c emi.a liillfogena da Debbo prima di finire fare 1osseirvare che una mielo•g ena; tra le form.e del 1diabete una riterrei opportuno .conservare inalterate le pa-è deittn, pan·creatogena ed una neu•r o.g ena; ed è stata assai viva la. di·s cwssione se l'attività del role endogeno ·ed esogeno (nato 1dentcr-o, nato fu ori), perchè ·Consruc.ra te da un uso ormai c11ore f OBSi' net1rogena o miogena, cioè se essa lungo, oome prurie la parola autogeno, anche si originasse da eJ.ementi nen7 0 si o dalle fibre perchè in q.u esta il suffisso -geno può avere n1t11scolari stesse. Pornfìck .chiamò sipodo·g ena senza co·n fusione i du1e significati (~he genera (11ata da <lietriti, da cenere) l'infiltrazione delsè .st~so, .g.e nera to da sè ste1sso) . la milza cla prodotti di distruzione ;d·al 1s1a:ngue. Io mi vado S'e mpre più convincendo ohe Tta le cirrosi polmonari ·sono state di:stinte fìno1ra l'ambtguità del .swffì:sso -gemo 1si1a 1se'rVita le forn1e pl e11rog·ene, le forme pneumogene e inc.o ns·cirum·en te1 d1 fneno 1affila formazi:o:né di q11elle hron cogen.e; si parla di sepsi •o :di me. comp osti che non •Sfl)rebbero riUlSlciti tro1ppo ni11gite otogene, di at·r ofia ·muscolare artrochiari, come oreid o Ghe l'a·d ottazione dei suffisgena, di epilessia sifi1'oger1a, di nev.r algi,e e pa. si distinti, togliendo l'ambiguità, farà sempre ralisi psicogene, di malattie i·deogene. più a11mentare i~ numero di questi composti È eviden.t e che in tutti questi casi, adio ttan-rlo il suffisso -gono, si acquisterebbe assai in 1che il prog:r:esso 1deilla s~ienza dim·o strerà sempre più utili. '('hi a rezza . Ceocano (Roma), gennaio 1921. Que.sto secondo suffisiso, schiettamente gireFELICE BRUNr. co. i1on può essere invece adop·e rato n·ellle rpa1,ole di pura orjgine latina, come fe.b brigeno, T11orbigeno, tussigeno (la zona, tussigena della Prof. ALBERTO ASCOLI Ord. nellla R. Università di Modena. t1·achea), vaccin•o1g·e110, strumigeno, c:neitinogeno , rna·larigeno, fibrogeno, agglutinogen·o, ·eoc.; (3• Edizione riveduta e ampliata) qui111di n on ·s i pCYtre·b be dire ~lteirazion:i febb·r icon 23 figure e 8 tavole a colori. g-0.ne, ma, con te1nnjni .gre.ci, te1irnoigo11e o· piIn questa 3• edizione, accanto all'esposizione teorica, è Togione. stato .dato adeguato sviluppo alla. tecnica delle reazioni per mettere in grado chi consulta tale opera di eseguire quelle Per ·d :Lmostrare pratjcamente l'utilità 1deilla prove sierologiche della medicina. umana. e veterinaria che hanno un interesse pratico. Con ciò gli Elementi di Sierologia modifi1oazione prop·ois ta farò considerare c1h·e tengono fede al loro programma. di spianare la via all'inteB-a ttt1almente viene 11oot.a qu·al.chei parola nei dimento dei problemi immunitari e alla pratica applicazione delle conquiste entrate nella pratica. d'ogni giorno. d11e appositi sigi1ifìcati. Infatti abbia1m o visto Un volume in-8, di pag. 212, in commercio L. 18 pià le spese postali di .spedizione raccomandata e di imballaggio. che si parla di sostanze- istiogeile, cioè che Pei nostri abbonàti sole L. 17.40 franco di porto e raccomandato. ge11 erano tessuti, e sono p11re detti istiogeni i Inviare cartolina-vaglia. al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, fenomeni ftog·tstici d.erivati dai te·sst1ti: chiia N . 14, Roma. 1

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Ele111enti di Sierologia

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.. IL POLICLINICO •

FASC.

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SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. • La '' trombopenia e~senziale ,, di Frank. (KEIS!vIAN. Mediz. l{Linik.,

gennaio 1921).

Frank nel 1915, in una serie di articoli sulla /]er. Kl. )~l och., riferì i pr.opri studi, corredati d~t l1na ricea casistica, intòrno · a una forma morbosa cl1e per ·certi caratteri può ascriversi al capitolo delle malattie della milza, per certi altri a quello della diatesi emorragica; caratterizzata fondamentalmente da tumore di milza; diminuzione delle piastrine nel sangue; comparire dei segni di una grave diatesi emorragica. Fra~k la chiamò: « Trombopenia essenziale n e ne difese .. il diritto, a~ essere coniderata una malattia, o per lo meno una sindrome a sè; e C(lme ta)e infatti pare sia stata accettata dalla maggioranza degli AA. tedeschi clopo vive discu8sioni. svoltesi specialmente n eg·li anni della g·11erra europea; e per ciò non ben cosciute ancora da noi. Sui rapporti tra ma.lattia della milza e trom~ bopenia, due ipotesi formulò Frank ·(è da no1are ch'eg·li divide l'opinione di vVright di una o rigine ùelle pin.strine, per scissione dai m egacariociti, nel 1nidollo delle ossa) : 1° di una (lifettosa. fabbricazione dei megacariociti o di 11na diminuita (( messa i11 circolo >> delle piastrine per un'alterazione del 1nidollo o per· 1Jn at1mento patologico del pot ere inibitore della inilia st1l l' ematopoiesi ; 2° di una a11mentata trombocitolisi con s ede nella mili.a. J)a ciò il nome di Porr>ora trombolit:ica sple1l'ogena · o Trorr1bopenia. 'splenogena data da alcuni autori a questa forma. Era natural~ eh~,. in conformità a qu~nto già si era fatto nel rispetto di ·molte malattie del sangl1e accompagnate da tumore di milza (cirrosi ::;~1le 11on1egalica, ecc.), si propugnasse . n11 cl1 e ne lla Tl'. S~J l. , la splenectomia, l'ablazio11e cioè l~ell'organo !)rimitivamente e dal lato . a11atomico t)iù fortemente malato. l{eisman, tra g·li altri, otteru1e vantaggi ind isct1tibili ecl immediati nel caso di una rag·azza di 17 a111ni, in cui i sintomi clinici erano i segl1enti : tumore di milza e contemporanea lieve tumefazio11e del fega.to con urobilina nelle 11rine; c irc ~"t tre anni dopo segni di diatesi emorragi ca (forti epista•Slsi, eac. ) co,n :1ìenomenti. a1·a vi e minacciosi e con reperto di una dimi1111zio11e i1otevolissima (40,000 ciTca) del numero delle J)]astrine; la splenectomia portò la malattia a guarigione; le piast1ine ritor11arono rtl i1t1mero norn1ale già 6 ore dopo 1·operazio11e ; i1on solo, n1a le condizioni gene•

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lANNO XX\ III,

rali deilra. andaror~o rrupidamente ·m i·g liorando anche J1el rispetto dei caratteri secondarii del sesso (mestruazioni, ecc. ) fino allora quasi del tutto mancanti; l.'11robilina scomparve dalle urine; il fegato ritornò alle di1nensioni normali. Questi due ultimi dati. inducono il Keisman a sfiorare, se non a indagare il problema delle relazioni interne tra milza e fegato (cellulfl' stellate di I\upfer, « sistema reticolo-endoteliale »). • Poichè il reperto anatomo-patologico della 1r1ilza nel caso riportato è quasi identico a. quello che si ha nei casi di Morbo di Gaucl1er: il Keisman si preoccupa di differenziare le due forme: nel morbo di Gaucher è dimostrabile 11n carattere famigliare; nel sangue c'è spesso reperto di megaloblasti; nel caso di K. il reperto sanguigno e semplicemente qt1ello d~ una anemia sec9ndaria in diatesi emorragica e trombopenia; non è dimostrabile un carattere fa migiiare, ecc. · Quale rapporto esiste tra la ·m alattia della milza e i sintomi rnorbosì? Si· tratta d0ll'azione di sostanze del tutto estranee al corpo che si sviluppano nella milza o si deve ammet1 tere una deviazione di uria preesistente, normale funzione splenica? Il fatto che nelle splenopatie si possono avere nel sangue modificazioni in senso opposto : i.n taluni casi (com e i1el nostro) tron1boi;:1enia e oligoemia, jn altri trombocitosi e policitemia (complesso sinto111atico di Vaquez-Osler) fa ritenere più probahile la seconda ipotesi di una « disfunzione»~ Ma su questo meccanismo patogenetico il campo è ancora aperto alle discussioni e alle ricercl1e degli st11d iosi. A. TENCONI.

CHIRURGIA. Quaranta prostafiectomie soprapubiche senza un caso di morte. (R. HOPPENHEI ~1ER. Munch.' mediz. ,ç:cll rift, 1~0, n. 49).

Woche1L-

La prostatectomia soprapubica è stata accettata i11egli ultimi clecenni c.ome o.peraz.io11e di scie lta per la ·cura radicale della ipe:rtr.ofìa prostatica ~1nch e da coloro che avevano sviluppato la tecnica della prostatectomia perineale ott.enen·do da 1essa n·otev,o li· risultati. Un ritorno alla via perine.ale è ,s tato recentemente rroposto da Wilms, da Berndt, da Wildbolz .. e da V-0elck.er è stata proposta la via sacrale. L 'argomento · principale addotto da questi chirurghi in. favore del mutamento. è l'alta 1r1ortalità della prostatectomia transvescicale. E naturale però che un 'operazione la quale vie11e ~seguita in soggetti di età avanzata ~


) [ANNO

XXVIII, FASC. 12]

SEZIONE PRATICA

cl1e ha bisog;no cli un lung·o trattamento postf•peratori.o presenti lln certo grado (li mortalità. Q11esta in una statistica comprendente 2000 casi, ~)11bblicata cla Desnos e Minet, era d e l 12.5 %; iil llna raccolta di circa 800 casi, messa i11sieme dall'A., è del 12 %. Se si considerano però i risultati ottenuti dai singoli operatori, si trova che alc11ni di essi (Freyer, Marion, Ringleb) ha11r10 av1ìto una mortalità non s1~pe­ riore al 5 ~" ' e quel~a c.ifna non vi.e·n e rrilgliorata nelle statistiehe delle operaz10111 esegldite secoTtclo i processi recentemente proposti da 'Vilms, Berndt, vVildbolz e Voelcker. N1.turalmente non è p ossibile giud icare .il valore di un' o·p erazione dalle so le statistic~1~ in quanto che, secondo le jndicazioni scelte dall'op•eratore, i 1~isultati d.o vranno esser di versi: chi, p·er es., opererà solamente i pazienli affetti da ritenzione cronica avrà una m ortalità 1nolto superiore a quella di coloro che operano appena i dist11rbi cla ip ertrofia. tlella 1)rostata comincia no a farsi se11tire. Chi poi, tra i casi ~tvanzati, giudicherà inoper'lbili lln i1um.ero grande · di infermi .escl11derà dall rt nropria statistica la massima parte ~i Q\Iei casi iJ e 1 quali l'esitG m o rta le è più prob ~I.}) ile. L '1\. su 336 pazienti di iper~rofin. prostatic:1 ~urati i11 5 anni rie escluse .212 (lall 1operazion e perc h è 11on esisteva in, essi indicaz ione opera tori a e potevano esser migliorati con la radioterapia profo11da; in altri 102 giudicò che l'operazione non fos~e più tollerabile. In cifr:i to11tla, neJ 60 % ropera.zione non era necessaria e nel 28 % non era possibile. Furono ope;rati solo il 12 % dei e.a.si e l 'indicazione -0peratoria ft1 data dalla ritenzion.e cronica. Le prin cipali cause di morte dopo prostatectomia s.or10: 1° l1e complicazioni a carico del sistema vascolare e r espiratorio; 2° l'infezione generale; 3° l 'emorragia, IJe complicazioni del primo gruppo sono le piì1 difficili a evitare: esse :r1on sono , partico· lari alla prostatectomia e dipendono dal fatto eh.e un gran num.ero di pazienti so110 già affetti cla arteriosclerosi, da enfisema polmona1·e, da pieJ.q-nefr~te, 1ecc. Una rigorosa prep.a razion.e è necessaria e d ! 0ssa fa partè n·o·n tr.ascurabiJ.e il trattamento col catetere a permanenza dei pazienti • di ritenzione cronic.a con alter.azioni fl1nzionali dei reni. Alcune volte basta 1 applicazione del catetere J)er -8-10 giorni; in qualche caso . l'A. ha ved11to ristabilirsi un.a funzione escretoria sufficie•n te .a far tol1er:ar,e l' op.erazion e solo dopo un trattamento di parecchie settimane ie in un c.aso solo dop.o 3 mesi. In qualche caso si abbassa anche la pressione arte1

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riotSa e, se esistonò e ~lemi, anche questi scon1pa~ono .

Senza d11bbio si può esegt1ir.e la prostatect·->n1ia ancl1e se la fu11zione renale non è nortnale del t11tto; ma il ,!)ericolo è nella sommi11istr azione degli anestetici, i quali, venendo e limin ati le11tamente, agiscono a 111ngo sul cuore e predispongono alle polmoniti. i A. ha eseguito la prostatectomia in 2 te111pi solo due volte e crede di trova.r e ir1dicazio~ ne tt ques to modo di procedere se la prepar azione col catete !'e a permanenza trova difficoltà di attuazio11e nella coesistenza di restringimenti llretrali o di nitr e concomitanze 1norbose. · . L'jnte.rv.ento deve essere e ~.eguito nel mod.) • più mite possibil.e; nelle llltime 2 dozzine tl1 casi llSÒ l'a11estesia p arasacr a le. I , 'emorragia ·p uò comparire dopo Ja presta• tectornia in 3 stadii : durante o -noco dono la operazione, q11a,n do -si tolgono i tamponi, o dop o 10-15 giorni senza _ qa11sa apparente. S e l 'em orragia avviene da i inargini della m11cosa, b <t.sta orlarla con u11a ·sutura; più difficile è curare ·un 'em o·r rag ia proveniente dal cavo IJL'Ostatic·o. Tra tutti i medicamenti emostittic i i più efficaci s i .sono dimostrati i preparati di sega.le e .specialmente la s.ecacornina. Dopo aver irrigato il cavo della prostata con acqua a 55° e ·d opo averlo ta1nponato, si fa un'iniezione intramuscolare di ' secacornina; . un'altra se ne fa dopo mezz'ora, t1n'altra an.cora dopo • 3-6 ore. Nei giorni s11ccessivi si fa nno 2 iniez.ion·i a l g iorno e infine si somministr·a il me dicamento per bocca, in modo da protrarre complessivamente il trattamento peT due set- \ ti mane·. ' . L e e1norragie tardi ve sono rare. Sono state osserva~e quasi sempre ·d OtJo l'emissione dì grosse ma.sise fecalj; così che per prevenirle ~ Ìlen e nOil lasciar addensare le feci, SOIDmir1i8trando ogni sera nn legg·ero lassativo. ComP m ezzo terape11tico vale a11che,. per le emoTragie t a rdive, il 1ampo11an1ento. N egli ul.t imi 40 operati dell'A. ·non si è avuto alct1n ca1s10 di m orte. La guarigione fu soddisfacente anche f11nzionalmente p erchè n è r·esiduarono ,ji.st1rrbi sogge'ttivi, nè si ebbe a constatare ch e eccezionalmente la p er s·istenza di urina r esidua. La quantità di q11 esta non Sllperò m a i g li 80 c. c. e i pazienti non mostravano di a ccorge rse-ne; N egli ultimi 25 casi non • si ebbe n emmeno alcun caso <li epididimite. Le funzi oni ses+s,u àli re·s taTo:p_o quali erano prima . dell' operazione; . spesso rimase non solo la 11otenliri coettndi, ma anche quella generancli: ciò prova che s_ola mente le parti ipel'trofiche furo110 enucleate. 1

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EGIDI.


LANNO

lL POLICLINICO

XXVIII,

FASC.

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NEUROLOGIA.

gi X. Ma per vairii fatti, primo l a brevità del

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La questione dell'epilessia timica.

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l.>RO\V!\ 1NG.

ljoco è ~ta10 fatto fi11ora sia per stabilire l'esi. ste11za di lJtlesta forn1a, sia nello sviiu ppare un quad 1 o c.: ljnico per il suo i·iconoscimento. Pe .·ciò è di gra11<le valo1·e co·n s i.d-erare nei si11g . 1 li casi che vengono all'o1sservazione se sia • rico1loscibile l'esiste11Za diell'eleme11to timico. Eteroforia come causa di cefalee. ·Ogg i que~to si può otte11e1e più facilmente che iJel' il passato sia con l ' ail1to dei J'laggi X, (R. THORNE THORNE. Th,e Practitioner, ottobre sin 111eùi t.tnte acc11rata percl1&Sione, s ia anco·r a 1920) . col n et. ere i11 eviclenza effetti sict1ra.mente atE noto per lunga esperienza che molte cetrib nibili al timo. falee .sono di origine oculare; spesso sono In prati ca, accauto a forme di epilessia: cl1e dovute ad eteroforia, cioè ad una insutfficienrapp1e enta1)0 t1na combinazion-e idi fattori , s i za di uno o parecç·h i muscoli estrinseci deltro \ aì~,J l~tl\· 01lta 10. n1e 1-elalivamente pure cal occhio. ratte, izzat.e q..a certi elementi diriloSitrativi; Si distinguono. cinque soecie di eteroforia: ' quali: 1. Exof....oria, dov11ta ad insufficienza dei 1° La pr~senza di timismo; muscoli retti interni. E ssa si manifesta con 2° L'assenza ,di al tre cause apprezzati.l i, una anormale ·d~vergenza degli assi visivi. co1ue eredità, degeneraz ione, mo!'b~dità non 2. Esoforia, dovuta ad inaufficienza dei cl' origi11e timica, ecc.; retti esterni, o a spasmo dei retti interni. Gli 3° Pecn lia.r ità nel rt e:corso d ell'epil1essna assi Yisìvi sono tro!1i>o convergenti. -tessa. 3. lperforia, dovuta ad insufficienza del l .. 'A. a111eri c a1~0 accenna appena alle vie lunretto superiore o inferiore. Gli as.si visivi non go le q11ali l'i11fluenz.a timica può in tali casi si trovano nel medesimo piano, ma uno più , I11a 11i · ~ . tar:: i i (qualunque essa sia,. eg1i dice, non alto dell'altro • ne è iJl f1 J'lllUta la di.1nostrazio11e generale della 4. Ip erexo foria e iperesoforia, dovuta al J)r d,·enien za clal timo) . E sse sarebbero: fatto che il muscolo obliquo s11periore o inl 1 La hiochi111ica (s ie1 o timo-tossico Ogata. feriore è relativamente trOPl)O forte) per c11i , e·1 ~ i li i l i:. znz.io11e dei tessl1ti con rist1ltato i11 gli assi visivi si trovano in diversi piani orizco11vnlf' ion i co111è <e fenomen i a11afilattici )> ; Sy- · zontali. 5. Ciclof oria: gli oç.ch i girano' s11l lo ro asn1ers) ; se antere-p osteriore. Questa anomalia è rara, ~ 0 La, Il1 LCcu11 i n.; . 11 essa. e generalmente si trova t1nita ad astigmati0• ' O L n ,r 1 La cu r<c di crl1e .... tJ tipo di e1)ilessia offre prosmo obliqt10. I.a diagnosi dell'eteroforia fil. fa abbastanza lJle .11 i ù i 'Pe inle i11t(Q'e.:se e promessa. La rif aciln1ente, usando l' appa ree chio di Stevens (lnz ione 0 l' é\}) l(:1:l l0lle Llel la gll ialldOla !)ersisteno qt1ello elettrico di Davidson. t e ( 1n gg i X ti111ecto1uia) non ... 0110 tl.l tò. Sono · Bisogna provare i d11e occhi separatamente, cc..1' it?.l 1a h i 1i n1 "Zz i atti a s vil n ppare il torace e tanto -per la visione vicina che per la lon"ll 1e1 io c. 111 f(:tlt111i _c asi si ricl1iede t111 leggero tana. gt :rr1 lo al l ~ fu11 zio11-e tiroide<.t. E co11sigliabile Dopo aver riconoscil1to il difetto di equili\ itn igie1 ti cn. brio muscolare dal quale il paziente è affetto, J)o :e t , tte LJllP . te i11d icazi.011i po ~sa110 essere e aver calcolato il grado del difetto stesso, si e .. C''C! 11 i te 1..' l10S a ' 'e11ir prontamente insti tu i ba deve considerare la stia çorrezione. l111a r11· n, e'è . pel·anza cli m igl ior ris11ltato ~he L,eteroforia si può correggere: 1° con la i11 rnolte forn1e r lle crl·al i .. i a n10 fnn1i P-liarL correzione dell errore di rifrazione; 2° con i L ..~. ri p· rta l)Oi il caso di tin giova11e di 25 l)ri.sn1i; 3° con lenti decentranti; 4° con ese r·~ 11 11i , ro l i.11<1\1bhio re!)erto di tin1i $.1110, i11 cui cizi muscolari; 5° con I ,intervento chirurgico. I' n nn. n111e .. i e re~n 1n e 011bietti. YO escl usero ogni • Bisogna ricordare cl1e spesso l'esoforia va n ·t r'-' tn or11 ent.o ez iolngiro, e i11 c11i le e nvulsiounita ad ipermetropia, I1exoforia a miopia, r1i n1lnar~e n ~1 a11ni (di nat11ra certament~ l'iperforia od astigmatismo e anisometropia. c:p i lct ti ca) 1\011 i !)fP sentarono più in segl1ito a e la cicloforia ad astigmatismo obliquo. 1 i luzio11e rlel ti1110 ~ 11c.ceSC'iva a cura <'On rag/

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Jl edical Record, dicembre 192-0).

periodo di osservazi 011e seguito alle applicazioni .dei raggi X, esso non è sufficientemen.te d imostrativo. 111 ogni modo esso (insieme ad altri 5 casi descrjtti da Ohlrnacher (Bulletin of the Ohio (Jsp'ital tor Epil etics, 1898) costituisce, si può d i re, ttitta la ~asistica sull'importante argomento. A . TENCONI.

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XXVIII, FASC. 12]

Spesso correggendo l'errore di rifrazione si corregge contemporaneamente anche· l'eteroforia. Per esempio, trovandoci ·di fronte a un -paziente affetto da ·exoforia e miopia, basterà s~)esso correggere la miopia, e poi ordinare esercizi m11scolari. Se l'exoforia è unita a i1p er1l1etropia, .b isogna ricordare che le lenti convesse aumentano l'ex·oforia; si ordineranno perciò delle lenti convesse deboli, e, se neces. ·arie, dei prismi a hase interna. Lo stesso quando l'exoforia si accompagna a preshiopia. l .. 'esofoiria va spesso llnita, ad ipermetropia; 1n q11esto caso si corregga l'ipermetropia ed eventt1almente si facciano portare priami a llase esterna o lenti decentranti esterne. L'iryerforia non pc5trà esser migliorata .con la correzione di t1n erro~re di rifrazione, ma ~i dovrà ricorrere a prismi a base superiore -0 inferiore, a seconda dei casi. L'iperesoforia e l'iperexoforia si curano correggendo l'errore refrattivo e ordinando pri~ mi pos ti obliqua.mente. I .. a. cicloforia essendo snes.so asso~iata con astigmatismo obliquo, va corretta oon lenti r ilinclricl1e. I ... 'eteroforia p11ò aversi, sebbene di rado, in cHsi cii emetropia, in seg uito ad eccessivo affa tican1e 11to degli occl1i, o per debolezza congenito dei mt1scoli oculari estrinseci. In que~ti cnsi sarà bene ricorrere ad esercizi muscolari o i11tel'venire chirurgicamente. Il difetto che più frequentemente dà luogo a• cefa.Jee è l'i1) erforia; viene poi l'es0foria, infi11e l'exoforia. Si raacomanda di fare la correzione sepat·ata dei due occhi. 1

M. SILVESTRI. •

SIFILOORAFIA. J,a cura della sifilide nella pratica. "O.

SACHS,

413

SEZIONE PRATICA

' Tien na. 'Jltlitt. 1t. o. Volksges.

.~11n t., n. 19, 1919).

La ctlra con frizion·i è .controindi1cata in tpeT~on·e ric~he ·di peli, n1elle affezioni cutanee (eczemi, prnri1gine, psoriasri, ittiosì, in ·casi ·d i estese .a ffezi oni pustol oee e u:~cerate, ecc.). Si usa l'ung11ento cinereo con 33 1 / 3 % di mercurio stro1;i cci·and.one pe1r rnezz'o,r à almeno ogni giomf) 1 f a i 4-5 gr. ne gli ltornini, 3'-4 gr. ne1le id.on.ne, <: tern,ando le frizioni sulle b:,raocia, sul p·e tto ~ 1su1l'adidome, sull·e gambe, ·s ulle .coseie, sul _ {1orso (5 frizi oni, 1 i11rno) . Questo turno do,p o 11n giomo di bagno vien ripet11to dalle 6 alle 7 volte di segiu,ito (30 a 35 frizioni in 35 a 41 1

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giorni).

Durante ogni clliI'a mèrcuriale si pone atten-· zione alla pulizi·a della boòca, ·gargarismi con 3 % H 2 0 2 più volte al giorno, pennellazioni d el.1e gengive con tintura di ratania, di galle. di i1odio. Se si manifesta ptialismo, sensibilità d eJ.J.a mucosa O'rale, diar.rea, ecc., interrro mpia si to·s to la cura,. si fa;ocian·o bag:ni, si .cambi b,ianchieria, si arie1ggi. Se 1Si proçluce derma~ite pas6aggi.o . alla our.a di i1J1iezion1· La cura di iniezioni ha il van taiggio ·d i resta1· ocroulta, di esser meno n.oio sa ,0 più ~piccia. Le ini·ezion·i s·olubili so,n o indolori, vengono ri.aJSsorb.ite ed eliiminate presto, e so•no perciò di breve efftetto : si 1Usano quindi jn persone olt:ve:nod•o an·emiia he ,e assai sensibili e in quel1e che non tollerano le iniezioni insolubili, o se Si vogdi1ono far ,sparire in fretta sintomi peculiar-· mente molesti. : Le iniezioni insolub1li .formando . clepositi son o di azione d'ltrevo!le e intensiva e hanno sostituita particolarmente nellaa pvat1ca .a mbul•a toria quasi per intero .la ,c u1ra del1e frizio-ni . . Doip o 3-4 iniezi.oni si prende un bagno gen·e,rale. Per ini1ezioni solubili mccomandasi : Rp. Hg. succinimid. cocatn. mur. .ana . -0.3 Acq11a distitllruta . . . . . . . . . 30. O D. S. - Ogni giorno o ogni d t1e giorni 1 eme. • in traJm1 . uscolaTe. Le soluzil()ni ' si decomipongono faciJJmente e T!Jon restano a }un•go sterilizz•a te. 30-35 iniezioni cor1isipon1d.ono ad una cura completa di frizioni. Come su1rrogato dell'enesa1o (combin.azione di .o rse·n j co e m er curio) .s i adopera l'idrarsolo . L a~rt1ro,Lo e il novatSin1 r ol.o sono tropp o do,Jorosi. .P er iniezii-0ni ineo:lubili si prescrive: RP. S1aJtcilato di mercurio . . . . . 3.0 Paraffin· liq. stetrilizzata . . . . 30.0 Di questa sospensione! l'a.mrnalato ri-cieve due volte in settim.an1a mezza siringa di Pravaz alla v clta in1tragluteale . (non .~o tto cutan e a, altrim.enti dà infiltrati), in t11tto ·dalle 15-20 mezz-e inieziO'lì.i pe.r una ,c ura . Prima dell ·iniezione, che deve essier fatta adagio, con ago lungo dai 4-5 cm., si leva lo schizzetto .dall'a go, per vedere s·e gocciola sangue, chè jn caso di penetrazi,o n1e in una vena potrebbe ~vv·enire un'emboli.a po1m,o nare. La cura interna di mercurio non ha pieno valor·e ed è ins·utftìciente, giaicidh1è do si teira.. pe utiche di mercurio n on v.enigono toller.ate dall'intestin,o. La terapia de1l Salvarsan è controindicata D•ell'arterioscle.ros'i av,anz•a.ita, nei vizi carc:tiaci, in .genere nelle malattie febbrili, nella tabe .av.anzata, . nelle alte-razioni degenerative d·ei sistema nervoso oentrale. Inoltre prima della 1

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414

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. cura s.ono da esaminarsi l'orina, il\ fondo dell'ccohio e l'u·dito. Piur tuttavia piccole' dosi s ono ben tollerate anche nei vizi cardiaci, n·el diabete e niella t11efrite. 1Cautel·e ,sono da osserv.arrsj nei bevitori, ne,lle adi'!)osi:tà di alto grado, n·ei n-evrastenici sensibili, con p.oJso labile, n e.l!la t aiehi.c1ardia, nel di.abete grave. A~le gravide si può se·n z'alt.ro s·otruninistrare il salvarsan. Esantemi scarlattiru!f 0 1r m.i 1d01po le iniezioni non hanno a1cuna imp,o rtanza. F·ebbre dopo· il ·salvarsar1 n•on è da tem.ersi, bensì da consi·élerairsi come fattore di guarigione. Dosa:zion·e e teicni•c.a : Si incomincia 1con 0. 15 n•eooa'lvarsan per inie . zione endorv·e nosia, <lop.o 2-3 .gi•O\r ni 0.3, d.opo .altrj 8 giorni 0.3, ql1in.di d o.p o interruzioni di 8 giorni , 0.45, 0.45 e 0.6. · Prima dell'ini·ezi·o ne si as(Jir.a sa11.g u·e·, p 1er e8Se!r sicuri 1che si è nella ve·n a, chè ·contd·àri amente s i avrebbero infiltrati e aiscessi ... . . Prep ara·n s i ogni volta le sol,uzio·n i fr,esiche, in 8 eme. di a~q11a. sterilizzat:i, dislhlllata, fTedda; m ai riscia1darle, p.e1r e·vita:rte la f.ormazio·n e di J»rodotti velenosi c.i 'ossidazione. ~~ nieosalvar·san è una polvere ~iallo- chi.ara: so ha un colore rossastro è in11sabile. D-0po ognii iniezione Iirpo•s o corporeo. L eggerj accenni di collasso non fo·rmano controindica1.i·oni alla oura, ma 1 con~i1gliano prudenza. Iodio si ordina sempre in casi re-centi a c1Ura finita, pot peiculi•armente n1ellla silfili de· terzia-ri a e contro i .dolori. Il oatairro iodico guarisce spes so anche .crqntin:uia.'n d10· l a cura. Colraggiu:n1.a di antip ir.in1a l'io·dio vien so:p1port<:tto megli0: 1

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fL~~NO XXVIII,

TL POLICLINICO

'

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Jlp. I oduro di sodi.o . . . 10.0 • Antipirina . . . . . . . ~s.o Acqua font. . . . . . . 200.0 S. 2-3 .cucchiai al giolin·o, durante o do·:po i pesti.

Dei preparati orga1iici la saio1di11a s i pr1esta .cminenteme.n te per c urie i101diche miti e pl"olt11tgélJte (2-4 pastigl ie al dì, in t u tto 40-~0 ) . In Lt1eti•ci anemici puossi prescrivere lo .~c·i­ rop;po cl i iod tvro di ferro· con sciropp 0 se1nplice <t pa1c:: ti egu a li, 3 ct1cchia ini al dì. In f orn1e cl i sifilid e ulce rolSa e maligna, in p azie11fi · ipersatl1 ri cl i merc11rio e di iodio, qualcl1e volta è vantaggioso il bere decotto forte e debole dello Zittm a nn, cl i cui si dà la mattina a digiuno dai 250--300 gr. di forte caldo e d op o mezzogiorno la ste ~ a CJUn.11tità di d ecotto d ebole freddo per 3-i settimane. Terapia locale. - St1 effl o r e cenz.e n·on secerneil1ti (P. e~. , ulcera dt1ra) si applica. cerotto gri8·io ( cin,er eo) e c ~unbiasi ogr1i .giorno. Papl1le ora li, ecc., $Ì trattano og:i1i 2 giorni rolla pietra i11fernn.le o con alcool al sublimato al 5-10 °,'.. Pnnnl e i!)ertl'oficl1e all'ano. papt11'e 1

FASC.

12J

cr<)'stooe ·Sul 0uoi.o cap1e.Il uto, eiffl-0.r escenzei sull·a faccia s i cu·r.ano co·n un,gneinto bianco di precipitato mevc"t1rial·e al 5 %, p.apule ad ascesso aniehe con calo.m elario in P·Ol·ve-re (1 :4 amido). In ca-si di fimosi ca11E1ata da 1Sc1erosi .si i1r riga ogni giùrn.o .il saic·co prepuz,ia.le· co.n H 2 0 2 (3 %) ,o con so111zi one ·c a1da ·di sublim ato e l·o si asperge di polvere (li calomelano o vi s i introduce garza. ,o on .ùn·g. p ,r e10iprita1to ibi·anco di ' mercurio al 5 %. Trento1. ps. 1

1

.

CENNI BIBLIOGRA FICI ( Non si reun1ilcono che i libri pervenuti in dono alla Reàcuione

SPEHL E J\1ILE : La . '

lutte con tre la tuberculose·

pulmonaire. Un vo l. in-8 di 356 pag.

.con

numerose tabelle e q11n.dri grafici. - G. Doin,. ed ., Parigi (Geomaerc, ed., Bruxelles). Oltre e più cl1e c11ra.re i tuber colosi conclamati, l'interesse sociale esige che i nostri sforzi s iano diretti a scovare gli individui nello stadio pretubercolare, per impedire che· in essi si svi l11ppi l'ir1fezione .bacil lare, dov11ta alla <lenutrizi one, pon1bina ta con l 'insufftcie11za d<3lla funzione respiratoria. Nell a dio.gnosi delicata dello .stadio pretubercolare hanno g rande sign ificato lo stato della nt1trizione ~ lo studio .dei f eno·m eni meccani ci del res.piro_ Questi prin cipi so110 svolti dall'.~ . che, pe1"" gli esa1ni accennati, ha stabilito certi ·rapporti fisiologic i ed ha. compi Iato é\ lct1ne tabelle che permetto110 cli applicare ra1lida1nente il suometodo. I .. 'applicazione p oi della prevenzione della. t11bercolosi c.o involge t11tta 11na serie complessa di questioni, quale la protezione della gravida., della nt1trice, del poppante ed in g·e11ere dei teneri ban1bini, il g rave prol1lerr1a . delle abitazjoni sal11bri, ec c. S11 questi argomenti l 'A. e~1)one 11a rticolareggia tam ente i mezzi d i t.rad11rre in pratica la lotta antitubercolare. 'fil. 1

I). P : H.: .4.ntit11herculosis reco1istr'u,ct io11. Un ,·ol. i n -16 di 38 pa g. - :.\Ia 11 n el e Co. Limil ed, Dt1blino. I~ re,·e

op11scolo ron in to11 az io11e vivace1nen te critica a proposito dei metocli seguiti nei sana.tori inglesi, cl1e so110 retti con gli s tessi ·criteri cli un ospedale, per malattie comuni, ed i11 cui vigono t11ttora clei vecchi pregit1dizi. Anche il modo con cui è imperniata la lotta antitubercolare in Inghilterra viene criticato dall'A. che .conclude co11sigliando gli inglesi a non chiud ere gli occhi s n quanto si fa negli altri paesi ed a· rivolgerli invece al continente europeo, sede del pri111ato intellettuale.

ff l.

..


[ •.\~NO

XXVll I, FASC. 12]

J.: Et'Ufle c}·itiq1le de l'étiologie des bronchites chroniques avec sclérose pulmo·· naire. Un vol. in-8 d1 pag. 137. - F. Alcari,

D\LSACE

ed., Parigi. -- Prezzo 5 fr. Nello studio della sin drome tanto comune della bro11 chite cronica con enfisema, l' A. ha trovato che alct111i casi so11 J dovuti al bacillo • cli Koch. In altri invece la presenza di questa va esclt1sa, mentre si trovano focolai di sclerosi poln1011are, parti colarrnente al! 'apice, localizzazione ch e è frequente nel corso della sifilide polmonare. Alla sifilide vanno dunque attrib11iti molti casi di bronchite cr onica ' men. tre altri so110 invece dov11ti acl una vecchia lesione tubercolare gt1arita. L'A. riporta numerose osseryazioni perso11nli, di c11i alcune seg11ite da autopsia, e r i.-· tie11e che lo stt1dio dell'argomento vada t1lteriormente approfondito. 1

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415-

SEZIONE PRATICA

fil.

B&&~DEMIE, SO&lETA MEDICHE, &ON6HESSI. Accademia Medico-Fisica Fiorentina. A rlunan,za. <lel 21 genna.io 1921.

acl una

~indro111e

11er,osa che somiglia alle crisi cerebellari cn rntterjstic11e del beriberi del piccione si ha a11c:l1e l;l perdita clelJa imn1unità naturale l)er il carbonc:hi-0. ANcoxA dott. G. - Prese11tn u11 caso (li Sodoku (spir>0cÌ1eto·s i da 1no1·so <.li topo), il X nella letteratura it<1liana, i11 u11a bambina di 9 anni, di ~1.assa .

La terapia !lr._enieale (nova1•sen-0benzolo e n~o­ sal,arsan) l1a dimostrato llll'indiseutibile efficacia per mitigare violenza (legli accessi e •stabilire dei periodi. cli tregua di oltre t111 mese: norr ha più potuto, fiÌlo ad oggi, far c~catrizzare l'ul-· C€razione i1è: tanto meno 1 troncare la ma lattia.

la

prof. C. - - Espone considerazioni intorno alla ge11esi delle ricorrenze febbrili e osserva che è stabilita 01nu:t i in moclo sicuro l'eziologia .spir ocl1etica clel Sodoku. · FRUG01'TJ:

~1o~TAGNANI

1

rrese11ta l1n ca,oo dr en1oglobiniiria parossistica a frigo re in 'l1na donna di 27 anni (~ riferisce •Sulle ·y·arie iicerche fatte!"-:t1ll 'a 1un1(1 la tn, fno1·i de ll'a ccesso (f~nomeno òi ' :\Jnrri, ùi ~(;hnostek, di Do11ath e Landsteiner· ecc.), ~t1ll'esa1ne delle orine dopo l'accesw, .e $vecial1ne11te sulla così detbl cris i. <»n.oclasica degli at1tori franc-esi. dott. ì\i. -

'

F'RUGQXI prof. C. - Jll11 stra i concetti di Widaf e eolla boratori ·relativi a<l una a11to-sierotera1)·i a anti-anofilatiz::antc, l)l'Opone11tesi la stabilizzazi0 ne ùel siste111a eruolitico (lii tali nmmalnti, e ci<* l '~ nn11llarne11to (lella sua labilith cli fl'o ntet al fatt ore fre(ldo. 1

Pr~~idenza

clel i1rof. FF:RRONI, presidente.

J11ftu<>n za. ll<?l oil>o

dP1~ ita,1n ·ir1,izz:ato·

sull'im11n un,ità

fiat11rale.

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dott. G. - T/O. riferisce le esperienze da lui fatte alimentando piccioni e cani co11 cibo sicuramenw privo <li vitamine, e cioè grano per i prtrni con1e per i i:recondti mantenuto J">er du{) ore in <:>alore umido a due atmo sfere di pressione (133°,9) . , Nei piccioni ha o,9serv.a to, che oltre alle n1ani• festazioni cliniche clasffich{) del beribe ri sperim~ntale si ha anche una per<.lita dell'immunità naturale per il carbonchio. Questa perdita si stabilisce in modo precoce cioè prima di qualsiasi altro sintomo di avita1ninosi finora ·11oto; è più marcata più è dt1rata l'alimentazione con cibi de'"itaminizzati, ieioè la morte Rvviene più presto dopo l'inoculazione, e l'immunità scomparisce più presto, maggiore è la qt1antità di cibo devita.m iniziato somministrato giornalmente. L'O. ha inoltre osser,rato che iniettando culture vinilente a piccioni normali si accresce l'immunità naturale tanto che il digiuno completo non basta. più, ~ differenza (lt quanto a ,·viene nei picrcioni non inietta ti. per f;-1 r contrarre l'infezione; non vale però a in1pedire c·he l' immnnità naturale re~ista a lla alimentazione con cibo devitaminizza, to.. L'im.munità naturale ·Si rista·b ilisce nel picclont:! con la somministrJ:1zione di grano naturale in un periodo di tempo eh~ è i11 rapporto co11 la dt1rata della alimentazione de,ri.taminizzata, non in ~·apporto con la quantità cli' grano i1ormaJe •s omministrato percb.è si ristabilisce anche se qu~sta è inferiore al bisogi10 giornaliero. Nei cani oltr.e PETRAGNANI

1

1

Associa·zione Medica Triestina. •

A r711r1,r11iz ri soiontifica ·del 14 f ebbraio ' 1921. I

Freside11te : Prof . •X1cor.rCH; Segr.: Dott.

. PoRENTAProf. NIÒOLJCH. - .Illustra tre interessanti casi

di 1urologia, uno cli riflnsso ureterico doPo nefrec-

tomia per tubercolosi renale, uno di calcolosi renale ed 11no di cistite tubercolare operata due· volte con drenaggio ren<rle e oon drenaggio ureterale per mettere in -.riposo funzio nale la ·vescica. Dott. ITALO l.1EVI. Presen.ta. lln caso di sifilide· . 1nali,q11.a vreooce ulcer-0-~erpiginooo. con distruzio11e àel palato 1no11e: Dott. BoLAFFIO. - Presenta t1na tabe incipierite<'on l1lcero. penetrante 11ell<) stomaco e crisi g·sstriche, ca·so nel quale è da ritenersi che la. lesione dello stomaco sia orig-inata probabilmente da a lterazioni trofiche del 11ervo vago ca.usateda lla tabe. Dott. PoRENTA. - Pre$enta llll preparato di gra 1·idanza trige1nellare di una donna alla quale pro,·o~ò l'aborto per grave stenosi mitralica. Dott. GA:\ì>USIO. - PH rla sulla t e1·apia, rr1dioa.fe•

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1no1ler'l1·0· rlPll(' 'llloere J)f>rf0 rate dello del <71lOdP'YIO con fJerilonite e presenta 1

fui overn to e guarito inediante In

Stomaco e

un caso da

re~zione

cir-

colare. PORENTA.


1~lH

(_!\~~o XXVIII,

IL POLICLINICO

FASC.

12J

APPUNTI DI MEDIOIN A ' PRATICA. CASISTICA . ,

2° Ca.si co n tsipessirnea1to maorosoopj:oo d1el1

L'edema della guancia nell'aneurisma aortico. A. Pi'rera (Ga:;z. med. 1iapoletana, 1920, n. 9)

ì1a osser\nato un i·n div.iiduo .che p1resentava ogni m,a ttin·o u11a notevole tu·m ef.a.z:Lo.ne cùe·l la guan.cia .sin~.stra, tumeifazi1one, oh1e poi .s1comip1ariva neàle ip.r i.m e ore del gio·rno,.· L'edema ,s.J.. e·sten'dev.a fì.no .al1a pailpebra ·i111.fei-i1ore più n-0tev-0l1nente colorita ch e la 1destr.a, di ·un.a tinta al<1uanto 1b lu.astra, con suffu·sio ne violacea. L'in• fe.rn1-0 n·or1 avveri.iv.a sofferenze d'i 1sotta tran:n.e una ùii1èv1e 1di1Slp1n ·ea 11,el oa;mmina:ve. L'esame fisico non rivel ava alcun fenomeno -anormale; sincronismo dei polsi, non ipertrofia cardtaca, no11 .vita-r·c1o fr.a l'i.mij;)ul'S'o ·OaridiJaeo ed i pols1i periferi1ci. La raJd:i.10,g.r.aifia invece -tlim·o strò 1a 1p re.senza di una boz'Za .a.Ilf~:risma­ ti·ca, che si 1Sp·ingiewa molto in .alto fin10 .a livello tlelJ' rurti·colazio·n e stern.oclaviool,a.re s1ni1

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str:a.

l'inserz1cme- o del bordJo lli1b1ero del1e va.Jv()l:e, senza jnsufficienza. - Predomina il processo IJroliferativo; sono eccezionali le lesioni infiammatorie. C_o lpisce la 'ricchezza in cellule del connet~i·vo e de11e nbre e],M;tiCh·e 1e 1specialmente la co1nparsa di tessuto grassoso, vera lipomaf;osi vaJfViol.Jrure. La .p1a;cca fiib,f losa partecipa poco a questa pro1iferazion.e. 3° Casi con insufficie,iza valvolare. - Nell'inserzione delle valvole e nelle vicinanze si trovan0• lesioni simili alle precedenti, ma tale p r ocesso di sclerosi, poco accentuato, non ha infl111enz.a .sulLa funziio·n e 1delle vaJ.v.ol1e; l 'insutffìmenza è invecie doe1Jerminata dalle lesioni del bordo libero, cioè dalla tumefazione pr oliferativia ed infì.ammatoria di tutto il bo.rido, tumerfazilo ne che .rEmde difficile l'1a0ooll.aim.1ento de111e va1vole ·e d~ pil.1 ;raocbrc.iia il bol'do •p er la .s1econdruria J.'\etrazione cica trnziiale. N O•n è -quiilJdi 1a ilp.eirtroifìa c omp1enisatrioe di D·e witsky. Taàe ,flllteraìZiione ha ·origine nell.a tu11i·ca interna •dell'wrlJa: e più raramente è Jia 111e·s aaio1·t.it.e ·sifilitica ohe .si p.r o·paga daJ.la profon·dità d ei seni ·del v .alsaliva alle valvole. 1

1

Evi•de,i1temente, l1a bozz.a, .aneltrismati1c a prem ·ev.a suJ tronco brach i·o-ce.f alioo sil1tstiro, p·a.rticolaim1er1 te m·ella v·osiizio ne1 oriz~onta1'e •del corpo, la lq uale, già · id i ·pe.r .s1è ste.s.s a è poco :a;d.att::. per il deflusso del s1a:r1gue d.ail.l'estremi- , tà cef aliic.a ve-rso il centro. Qua11do l 'i·n .f ermo ·Seg·uì il oonsilglio di dormire per molte notti, in ·p 10 sizione sem.ise1duta, -scomparve tota!lmente o.g ni .accenno ' ·di edem.a. L'A. dà a questo f.enorue·n o l·a denominaziooe · ~spilic.ativ.a di sintom,a della, guancia, ·c he oo~titl1irepb· e app11nto uno d ei segni precuDsori dell'aneurisma 1.at.ente. 0

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. /il.

u sioni delle valvole aortiche nell'aortite sifilitica. Lupu (Schweìzerische medizinische Wor Jiensc hrif~, n. 11-42,, 1000) ùtsti:n1gu1e nelle valvo1e ~otrtiche n.01 1. .mali 3 strat.i: endocaxidio dei ·seni di V3.1Sialv.a, oontin.uazi1ooie deLla tunica i11t·eirna 1dell'aiorba sottile, ra,pprreser1tato da .einctotelio ~on fin.e fibre elastiche; l1na placca fibro sa" eman.aizione dell'.an·ello fibroso; end-0cardio ventricolare che tappezza la faccia inferiore, compost.o id i en.dotelio ·e.on fibI'e so ttili elaist~che, di l1no strato elastico a grosse fibre, di l1no strato -connettivale-elastico . . L'A. h a st11dia to 15 . ca$i ·di me.soaortite sifilitica e dist.ingnre 3 grniJ)ipi di lesi-0ni: 1° Casi enz a lesio111i rn.acroscopiche dellP. val,role. - Talora esiste un processo di proliferozione n ello s tra to intermedio, il connettivo in -via di iperplasia, spesso reaz ione connettivale dell'.anell-0 fibroso. Tali 'iniziali lesioni non So.n'O oearatteristiche della sifili<l e e 1')()Ssono tiscontrarsi nella semplice sclerosi valvolare.

Mont.

Paralisi transitorie a ripetizione nelle affezioni cardiache. Achard, Foix e Leblanc (Bull. de la Soc. méd. d es H opitaux e Mecl. Review, dice!Uhre 1920) riporta.no il caso ,di un individuo di 58 anni, con dispnea persistente, notevole ingrandimento ·dell'area cardiaca e spe.cialmente del• l'or ecchietta destra, doppio rumoire di raspa al secondo spaziro intercoistale destro; 80 •p ulsazioni irregolari, tensione arteriosa m assima 200, minima 100; fegato ingrosssato, scarsa ascite; \ Vassermann negativa. Durante la degenza all'ospedale, l'ammalato ebbe tre attacchi di emiparesi sinistra, specialmente braçhiale; durante il primo egli non potè parla·re per diverse ore. In seguito ebbe a ttacchi di dispnea, cianosi, edema agli arti inferiori e venn.e a morte con tale quadro di insufficienza .cardiaca. • L 'autopsia dimostrò un cuore enorme, grasso, dilatazione dell'aorta ascen.dente, che era a teron1atosa ed - ulcerata; non vi era insuffi• cienza valvolare. Congestione cerebrale con minuscoli focolai di rammollimento (4-6 mm. ) nel ~entro bra.chiale destro. Questi spiegano l'emiparesi del braccio destro. l\1ancava però ogni segno di obliterazione ,,.ascolare, sicchè il rammollimento potrebbe forse attribuirsi a minuscoli emboli. È probabile che la ripetizione degli attacchi sia do•

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~~.\XNO

XXVIII,

12J

FASC.

417

SEZIONE PRATICA

.

s issirr1i talvolta, in contrazioni del diaframma, in un sen.so di calore penoso che sopraggiunge a questi primi fenoma.ni e che termina in profu si sudori; talvolta vi è febbre. In qualcl1e caso lievi., ir1 altri vi olenti q11esti fatti, ai quali d'altra pa.rte sembra dovt1ta una gran parte d ell'azion e curativa delle iniezioni endovenose · non so110 finora Ruscettibili nè di previsione, nè di attenuazione. È f.acile i'nve;ce so.p pri.n1.ere la tei: rza ·catJeg-0:ria• dii 1aiacid·enti : quelli immediati. Es·s i •COIIlsistono ia1 un'.agitazi-0.n •e 1elstr1ema ah.e p.u ò giungere .al coma, in ta·chi·c ardiia c•o,n ·1iapi·d·a ·e T10tev.ol e 1caduta d1eJ:1a ,pressione 1a~teri9sa; in uin.a Contributo all'etiologia e alla clinica ertlZicme .di ortiioariia ctiff1u sa e vanno ascritti della tachicardi~ parossistica. , a1la ,c,a t egoria ·deigli a.1cci·denti .anafì1attici. 1S,em.T.a. t.a,chi·c ardta p.a-rosststi·ca può dipen.dex·e da pre assai gravi, di sov891te riescono n1ortali. altcra.ziioni d·el · cu-0a:·e o da alteraz.io111i d el ·SistkSe bene teor iJoam1ente q.t1esti in•aonviel!1.ie1I1ti non ma .n1eTVo.so c.ent1,ale. N·elle tachicaridie del • · dovrebbero verificarsi che nei reiniettati, è pos~ 1 I grup p10 .son•o terapeutiioa.m .ente -effioaci i frursi'bi1e tuttav ia c he .s i :aibbi.a11.o .a.n·cJ1e in i 1n dimaci ch e ag1i scono .sul cume (cn:in.ina, fisost:Lgvidui n on am.afi1atiz.zati. P cicl1è pr.atiioamen te 111ina, di.g ital.ma), in queJJe del II gruppo i f.ard'altro,, lato riesc~ spesso difficile, per le condi. maci ch e agis·cono 1sul 1si stem.a n •eTvoso. zioni in , cui è l'infermo, di conoscere i preceH. ~1til1er (M ed. Klinik, n . 48, 1920) rifre risce d e11ti, sorge l'importanza d ell'11so di una tecnit1n caso di qwest'11ltimo .g rupipo, nel qu8:le gli ca la quale dia in ogni caso garanzia a ssol11ta 1 accessi di tachicardia a coomp agnavano 001s iannell'evitare i peri coli accennati. I l metodo di si. temente d·eg1i ,ac.oessi isterrici. S1orw.rimemdo con cur,ez~1a seoon·do i eoI11siigli ·del!l'A. consi ste n·elvarì mezzi, 1sip·emalmen te medi&nte .appli caz.i.01Ili l'imiettare iJ. 1sie.r o dilt1d.to in 9 v olte il. siuo v.ocleJ;la com-ente faTaidi.ca, g li acoes si isterici, si Lume .c on u·n ·a so'luzionie ,di ·CLoruTo di s odto al-ottenne ln scomparsa d ella tachicardia, che l' A. 1'8 %. L'azione ureservativa, anti an a fìlatizzante perciò consildera ·di 0Ti1g in e isterica. L ' A. osserè 1dovuta n.on già a!lla dhluizion·e in sè (in quan, .ù nel caso de!?critto 11n aumento della pressioto i fen·omerui a11afl lattici m..on si eivitano 1d·i luen11e &anguig;wa dur.ant e ,g li aooessi; queisto fatto, d10 V 1si·e1ri im .a equa disti11a t.a 0 d in solmiomi che man si ·osserv.a ne1le tachicalI"die di o.ri.ginie z11ccherate), ma al cloruro di sodio : vero è che cardi·aioa, p-0t:oobbe focse oostituire un 0I'iteri-0 l 'i1niez.i.10•n1e ·s·c.atena n te r e'3,t a pr:i:va ·di eff·etti dMldi diistinzione tra ·quest'ultima .e la forma neTnosi. se vien fatta precedere di. qualch e minuto \1oso-oentra le de[J.a taiohicardia parro1 . ss·tsrttiioa. da una iniezione di cloruro di. sodio . P OLL. I dentico effetto protettivo si p11ò ottenere diT E RAPIA. • minuendo la diluizione del siero ed aumentan do la con centrazione della soluzione di cloruro Gli accidenti delle iniezioni endovenose di sodio; ma ciò non pt1ò esser e spinto oltre di siero terapeutico . certi limiti. . Brod1r1: ( Pres se mP,dicale, 10 novembre 1920) · L'esperienza d1eg1li. a:a. -è f:atta su ·cl.ire.a 20 ca.si rilevi~ che l'uso· perr vi a endo·\~e,n.osa di ·si.eri tedi affezioni polmonari ac11te e gravi in soggetrap.emti·ci, .sopr.atutto neii ca·sr itll ·cui •Si · abbia ti con uec11liari condizioni di sensibilità verso bisogn·o di runa :proi!lta azion.e, è 1div,enuto .pmanuove iniezioni di siero e sopra ricerche precitica èomu ne. L'iinil~zi()IIlie elllldove-nosa, p1erò, dei se negli animali. s i·eri non è ecevr.a ·dt ]111co.n.v1em.i.enti. A.ccidenti D. MAS. 1'YOSSOm10 .avensi in oa:po a 10-15 ·gi·orni; uno choc La sommin·istrazione endovenosa p11ò .aipparire d·oip10 ilrn 'P·erriod,o di in·cuib.~ton·e del cacodilato di sodio nella febbre riclorrente. J)rev·e che v.a 1da mezz'·oira ad ·U n'.oi-iai cwca; ·aJCc i1d1enti ipossono .aviersi .nel mo,m e,nto isteisSIO in I l 11ieosalvaill5an i·ap.p resenta in ~~rro IDO'd-0 cui si pratica 1l'inieziotI} ~. I primi, ohe .d'.aJtra l:o sip e1eifico d e'lla f.e1bb:re ricoT.remte·, in cui e.sso l)aTte S€·m bran.o p.i ù na.iri quando il .si:err:o v.iiEm.· p.r o1duoe iraipidtamen te l1n.a :st.e.rilizziazi.on·e .asso1tita, con D:na sola dose di 90 cg. (S. L. Pey re: sommifnifstrato rpeir via deille VelI11e' Cb€ per .al tra vi.a e che consistono in orti•oari.a., rurtr.alig ie .e Presse 1nédicale, 22 ottobre 1919). ' febbrie .n •on ;Solt10 d i r1essU1I1a .gr.avità. I .seco!Ildli I11 mruncanz·a di ù1eotSalvar~1an , _l'A. ha tensono più costa r1ti: con,s iistono i·n brjrvidi, inten- tato con il cacodi lato di sodio, che per l'alto vuta a qt1alche predisposizione loca1e, che s fugge all'osservazione. Si ammette in tali casi che i distt1rbi ctrçolatori siano la causa di paralisi transitorie, che sono state osservate nei difetti di compenso cardiaco, d·opo fa ti che, do1'ore preco:Pdiale e diuresi da medicamenti~ Tali paralisi transitorie possono venire I?aragonate a quelle descritte da Osler n egli stat i -con alta pressione ed n.rterio,s clerosi; all'autopsia di un-0 di questi casi, si trovò scle.r-0si <le] vasi cerebr.ali senza rammollimento nè e1norrag1a. fi,l.

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lL POLICLINICO

contenuto in airse11ico, po teiv,a essere indioa:to. È s tata us~ta una so·luzi-011e di g. 6,4.() di caoodillato clii sodio, co n 10 goccie di alcool fen.iieato a 1 I I fP in tOO arnc. di acqu.a distillata; ogni èm.c. co1'ris'P0Illde a 5 ag. di ·c.aicodil·ato di sodio .a.nj _ dro ed a poco più di 2 cg. di arsenico. È suffi.ci·ernte una :S1ola iniezd.one endov-eno~:a di 4 eme. Con qt1esta non si ha la ù efervescenza bruta.lie e sa.l nta:r ·e ,d·el n1 eo-.salv.~rs1an; ma· l a tem;peria t.uT.a r.e1sta m oid ifica ta e turh1ata. L' aiccess o del giorno t;ieguenie .di sol,i to Sii rL'P·e te, qt1elli &uocessivi so,n 10 abbre·vi ati ed .a;n,che so~)­ preS1Si : nel 5·0 % de,i ·caiS'i .d o.p o jl p1rim10 acc·etSSo con·secutivo .all 'inieizio•n.e nt0ìl1 se ne h amno altr:i. Con 1-e dosi citate n·on s1 ,5-01n o ma.i notati frenom1esni d'int ossioazi'one di una cerla entità. fil. 1

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li cacodilato di sodio e la stricnina per iniezioni . .

La miscela di .cacodilato di sodio e ·di sol'f.ato <1i stricnina provoca un precipitato, per evitare il quale B ertrand (Archives médiçales Belges, g·ennaio 1920) consiglia le seguenti pro·p orzioni: 1

c .acodilato ·di sodLo g. 3. 20 Solfato di stricnina cg . cinque ,S .oluzione alcoolica di fegocce dieci nolo (10 %) gocce centoundici Acido lattico A oqua distillata q . b. per eme. 50.

Si mescola a freddo e si sottopone a sterilizzazion.e disoontinùa non sorp·assando 80°. La sol11zion·e è stabilé ·e non provoca dolore.

fil. L'uso interno della tintura d' iodio ad aite dosi.

Se ne occl1pa L. Cheinisse (Presse M édicale, 25 .set.te.~ r.e 1920). :.\1. u :>iu i1s Boru·dre.iau, n·ell 1914, pubblic:av.a 11n artic0Jo 1$\Jl trattam·ento dei1la tuib eroolosi p.o!lmon1are a mezzo 1dii prep.arati iodici.! « L ~iodio, sosten.eiV:a Boud:r·eau, è, n-e ll·o .st a dio attuale delle :nostre cooosic:emz.e, il ~oc·ed:i ­ mentp di.retto, spé·cifioo e1d eroico ·della tu:bercolosi. L'iodio deve essere somministrato ai tt1ì1ercoloiici H do5i prudenti, da principio, rua poi sempre crescenti e spinte fino all'estremo I imite clell a tolle.ranza )). Con l 'uso di forti dosi dli i1odd.o 1'1a . non ha avuto a lagnrurBi .e.be iln vta deQ tutto eoce:zion ale dd. f.atti di io•dism-0. Non è 1'Jiodio i.n 1Slè la cal1sa ·di qu·e sii :flen.o memi (l'int-oL1eranza; qiue.sti son dovuti a•gli' ioduri, gpeci e .se omminti.strati intemp.estiv.ameinie. Tra gli iodurri q11-e11o di odio h .a dato a1l'A. i miig liori ri l1ltati anche se somministrato in casi ava.n za ti di tuib ercolosi; e..sso è q11ellt0 0he p-iù <li fftc:U m ente dà fatti <i1 intolle:ranza. 1

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l ANNO

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Il miiglior modo ·p ·erò idi sommiin1straJre l'iod.io è queJùo di da.r lo sotto forma .di' tintura dii iodio. Essa va pI'lesa ·diluita; ~'inizio si damno XX g;occ-e e . si g1UJOJge ·p oi grrudata,n1 em te .a dosi di XL, L gtQc-0e; (:iiD casi eoc-ezi,o nali dei .m aJlati so11 0 riUiSCiti a .p rendeve fino ,a 3<X>- ~g-0cce .a l giorn·o pe1r m ·o lti m 1e1si). .Le d c1si vrunn.o frazi101n ate il più p.o,s sibile e si r.aggiungorno 1e .p ti.ì ,aJl te· ·C·OOl molta ·p;rudieniz.a poichè esist.ono indiscutibilmente casi di idi~­ si:acra.sriia. S.opTla tutto in Inghilterra 1..a tintura di iodto è stata .gp,erimentata do,p o 1e pubbli.èazioni ·di B-0u1dll'leaJU; .m a le esperiem•z e sono state fatte principalmente nelle forme di rel1matismi croJdci. I .r.i1suliati ooin·o stati ·s oddisf:acenti in modo a,ssolut.o. ·D·a Tom B:ixid la tintura · di i·odio è ·s tata sommi·niistrata .dJa princilpio ,a1la .dose id i 1 .g r. da pir:end·ere 3 v·otlte wl gi·o rno· ·doipo i ipa·s ti; èi0SIÌ p.er 8 gi1orni ; rn°e1llia sieoon·da siettimaa1a IJ.ia 1dos·e è ipo:rtata .a 2 .gir. ; a S gr. nelila tar.za. N·el1e f 0 rme r.e umatic.h,e 1diff1ciilim·ente1. ·J'A.. .im. glese . h~ av·u to biso1gno ·di so1rpassare ·questa dose. · S·e ~ si 1oocettui run leg1g1eI·o catairro del'la mruJCosa na.sal·e .n essun .aiLtr:o inconverriiente , si è aJVUto a iillO!fiare; ·sp essio anche caisi di susieettibilità individ11a1e c1,on 'l'uso p:ru·dènte e 0001 il gradiual·e .a umeinto del1e dosi si son p·otuti v:iJilc·e re. s,e iJl tr.aittamento viiene sospeso p-er qualCh·e tempo è orpportJUno •ri'Oo minciare da1lle d·osi min,orri. Cessatj i fenO'lneni dolorosi e le tumefazion.i artircolari si sospende gradatamente la cur:a. Clraud,e S.t . ...\.t1byn-Fane1r è .giunto a sommi' gtr. .di tilntu1r,a di i.o,fil:o, 1sem.za nistrave :fiino a 10 d!amni .d,i sorta. Tutti gili AA. inglesi soin o d'aroordo Ml II'itenere che l'innoiouità del.ila tintru.r.a di iodi10 sia dovuta •all '.a:ssenz,a di ilQduro di sodio che è stato inv•ece .aggi.um.t o n rell1a prepaoo:zione dtclla tintuna idi i.odio n re'lla nuova .edi·z tone della farmacap.ea fr.an oose. Henri Dufour in Francia ha esperimentato la tint'Ura di iodio nel1a tubwc-olosi po11 mooare; ma rnoin ha aJVuto bu oni .risultati. D,osi invee.e ,el1ev.ate e continue (:CXX..iCL g.oooe) i.n ca.si d1 linfoadeniti tubercola.ri hanno condotto a . g"u·arilgione -0oonpJ.eta. Nei casi ifn oo.i si iabbi a a ohe firure oon rruccolte froode linfogJa.mdrwlari la .cura mredioa aJla tiJntura di iodi 0 .co·adiu;v;a in modo peirfetto la au.ra chirurgi.ca; !''iodio> somm.inistrato sotto forma di t.intura di iodio, eorrispQll1d€ a·l mig-liOff tratta,n 1ento oggi poosedGto delle linfoadeniti t11bercolari . 1

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SEZIONE PRATI CA

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L,esatto valore terapeu"tico dell, ioduro di pbtassio nella sifilide.

IGIENE.

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Condizioni igieniche di una casa per tubercolosi. · Nelle at.tua1i difficili oondizi,o ni e.c6nomiohe , ' . . e ne ces sa rio .s pesso ricorrere a;d adattame·n ti .anche. peT ·quanto riguarda le abitazioni e ri, ' ' n.unc1a.re a quelle esigenz.e, forse ecc.essiv.e che ·Si . r ichiedeva·n o in passatio. ·Co.sì, non è indispensabile che una casa sia g·rande per e8sere igieni.ca: quand·o si sia ·provv.eduto alla v.en tilaz>ione, .al r isc·a J.d.a.mern to., .al1e p1iù urge.n ti comodità, e ,gi manten.ga U·n a soru.p olosa pulizia, 'anche u na casa •pi'coola p·u ò · ri&pon·der€ ai requisiti dell'igiene. ·P .er qt1anto riguarda le co•ndiz:i.oni ·di una casa adibi·t a a domicili-0 di tubercolotici, Ellis

È antica la credenza che l'iodur·o di potas~i o abbia efficacia pr·o filattica : pur tuttavia

non è d.ifficile ·r1imost.rare con fatti clinici che questa garanzic-t preventiva non esiste. Alex. Renault (Journal des praticiens, n . 27, 1920) riassume s'ei casi in ct1i malgrad.o la abbondante assunzione di iodur.o di potassio . , a. più o meno lu11ga distanza apparvero nuove manifestazioni luetiche. Un caso ·descritto dal Devic e Bériel 11egli Annales de Dermat. de Lyon è ancor più persuasivo. Possiamo dunque spiegarci, l' azjone solamente cu rativa dell'ionuro da una parte e dall'altra la sua inefficacia profilattica? Il problema ci è deluci·dato dall'evoluzione <:lello joduro nell'organismo: si sa infatti che i 9/10 del mecliramep.to assorbito soggiornano -poco nell'organismo, l'eliminazione avviene in 1lno spazio di tP;mpo dalle 24 ore ai 4 giorni. È chiaro cluncrt1e che un rimedio che impregni così bre\·ern ente l'organismo, ·deve esser SJ?rovvisto di virtù preventive. Per l'azione curati,Ta, possiarn.o riferirci a quanto Pou chet espone nel s110 Trattato di Farmacologia , concludendo che: 1° I odio e io'd uri attivano il tessuto linfoide ed aumentan.o cosi la produzione dei macrofagi; · 2° Iodio e ioduri attivano i proces si ·di disassimilaz.ione e rendon·o così più complete le combUBtioni organiche. Può così spiegar.s i l'azione risolvente sulle neoformazioni sifilitiche, come gomme ed esostos~; ma questo risultato non è ottenuto che alla condizione di un a somministrazione · ar forti d·o:s i d·e l rimedio. Tastare il terreno (dice Fournier) con due grammi .al gior~o e rapidamente aumentaTe fino a '6-8-10-12 grammi. , Le cifre di 10-12 gr. sono eccezionali : d'a:ltron·de F-0urnier ha dimostrato che le dosi superiori non · producono .e ffetti terapeutici pi1ì sen·s ibili. Il ·rimedio ql1indi che l "e.sperienza clini.e.a dimostra esser veramente p·reventivo è il merct1rio, forse gli arsenobenzoli. ·Aggiungiamo infine che tSon-0 notevoli i disturbi determina.ti rlall'iòd.u ro: oltre alla c·oriza, lacrjmazione, acne al viso o alla fronte, oltr:e al sapore talora ripugnante di ioduro • .~be mantiene·, sono importanti i disturbi ga- · stri ci e le gravi manifestazioni cutanee por1tanti ad una vera cach essia .iodica. ' MONTELEONE.

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(Journal of the Royal l'ltst. è I ngeigneria Sanitaria) ·p re:s c1riv·e anzitu~to una ventilazione ab-

b·ondante; il ricamb-io ·dell aria però va .studtato con molta cura. Così è un errore far en.t:vare nella cattiva stagione l'aria fredda ed umida aprendo le fin·estre: le stu.fe ben costruite s·ervono mo1to bene a ma;n ten,e re la .ci·r colazione dell'aria dall'este,rn.o. Il .eal10.re deve .e,s sere s11fficie.nte e ben r e,g oJ.ato,: i pavimenti in pietra o m.attonelle vanno c·operti ·di stuoie per jm.peclire il raff.:rie·ddamento dei piedi ·ed un.a de·b ole circolazione d;el .s angue in e&si, ·ciò che ha per e·ffetto di fare affluire J?iù · saD1gue .al capo ed agli orga·n i i.n terni. I pazienti ·poi, ·s p·ecialm ente di notte .n.o n· ,d evono .s tarie tvop·po co·perti. Abbontl·an.te deve eissie re l·a. luce .sol.are, cl1e no va intercettata da tend~, le quali h anno an.ch·e lo sva·ntagg:io di costit11ire ·d,ei depositi di polveve. Il letto dev·e essere in pten;a Iu·ce: 1si ba- · derà in.oltre alla possi·b ilità di po·rtare al .sol e l'ammala>to, con sedie 1a b.r.acciu1oli 01d ·a s·drai o. I n conclusion e qud.ndi, le .case piccole, b.e.11e orientate, b en pulite, ·co:n riis caldamento. luce e v:entilazione .oo.nvenienti, no·n .s·o no meno sal•Ubri di qltelle gramdi, purchè non siano sovraffollate. 1

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fil. Prof. ALFREDO RUBINO

Semiòtica Medi·c a · 1

(3• edizione completamente r ifatta ed a.rripchità dì nuovi ca· pitoli e di nuove fi gure esplicative) . SOMMARIO: Part e generale. • Esam e generale deJl'amma · lato. - Parte speciale : Esame dell'appa ra to respiratorio. • Esame dell'appara to cardio-vast olare. • Esame degli organi a tt. rtominali. • Es ame del sistema 'nervoso .• Compendio di chim ic;t e m icroscODia clinica. • Indice a4fabetir-"· Un volume in-16. elegantèmente rilegato in piena tela. rH , Daizine XV-633. In commercio L. 15 più le spese postali di snedizione e di imballae:e:io. Per gli abbonati a l e Policlinico » sole L. 14.50 fra.neo di porto Invia.re cartolilla-vajrlia al Cav. L'CIGI POZZI - ' 'ia Sistina. N. 14. Roma..

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IL POLICLINICO

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POST A DEGLI .ABBONATI.

febbre tifoide 11a dato un quozie11te di 1nort:ilità di 296 'lJ€J:"' milione cli abitanti (261 nel 1915> (1293) Preparazione della soLilzione di uro- 213 n·e! 1912-14, 939 n el 1887); la malaria ha tropina per uso endovenoso. - Al dott. C. S. dato 11 quozj ent1e di 138 (105 nel 1915, 74 nel di c. : . , 1913-14, 710 .n ,el 1887); alquanto elevata è stata la inortalità p er influ e11za (162 per milione). È un fatto ch e la soluzione di urotropina, Assai grave è la m ortalità per tubercolosi, checon le alte temp eratl1re, tende a dissociarsi raggiunse i 1667 i)er milione di abitanti (1005. in · a.mmoniaca e f ormaldeicle; secondo F. Ve11t.sch, basterebbe già la temperatura di 37° . p1er .l a .s ola forma polmonare); n el 1887 tale morta1ità era di 2128; i·l n1igliol'amento è soper produrre, dopo un certo tempo, tale feprattutto ,a carico della scrofola, tabe mesennomeno. Lo stesso autore; che ha usato largaterica e tubercolosi ii:Qtestina:le, mentre per lem ente la urotropina per via endovenosa, h a forme polmonani siamo rimasti quasi s.tazioosservato ch e l,alcalinità della soluzione usata na;ri (1070 nel 1887) con leg.gen miglioramenti (al 30 %) era assai elevata, poichè per la neutralizzazione di 100 eme. occorrono eme. 12.5 n egli .anni 1912-1915. La .sola tubercolosi pol- . m onaTe h a u cciso, n.el 1916, 37,908 individui. di acido 1 I 10 normale ; egli afferma che si Notevolmente diminuita è la m·o·r talità perinietta sempre una certa quantità di formalgr.avidanza, parto e puerp.erio; va invece sensideide, la quale viene liberata nella sterilizzabtlmeinte crescendo 1q.u ella ·pe.r diabete (1827 -zione. L,1niezione endovenosa non € affatto in totala - i1.eJ 1916 contro 490 nel 1887), per ~olorosa, mentre se qualche goccia va nel testurp.ori maligni (664 per milione nel 1916 in sutò sottocutaneo provoca un intenso brucioluogo di 4Z7 n el 1887-:89). · re che però scompare in pochi min11ti. . Gr.a n p.arte degli altri dati non presenta caDa prove da me fatte risulta che l'alcalinil'atteiristicl1e spectali, tl"o·v andosi r ipetuti n'elll°' tà di 100 eme. di soluzione al 30 %, appena stesso senso, anche per gli .amni preceden.ti; preparata è di eme. 4 di acido 1 I 10 normale; così è per I.e caUJSe di morte differ.enti secondo della stessa soluzione bollita per 15', di 8 eme., il sesso, quelle pr edominanti nelle diverse età: clella sol11zione tenuta in a utocla ve a lh atm osfera per 15, è di 12 eme., corrispondente quin- ·diarn:re.a , ·disturbi intestinali, malattie infeittivie, eco., n·ei bambini; i·n seg.uito e :fi:no ai 4~5(). di a lle cifre "trovate da Deutsch per la soluzione usata per via endovenosa. Sia nella so- .anni è la tubercolosi ch e miete dl ;maggior nuluzione bollita come in quella passata in au- mero di vittime ; più tardi sono le malattie bron-00·- polmonari, quell.e del cuore, iècc. toclave1 è evidente oltre che la presenza di . formaldeide, la reazione dell'ammoniaca. Cause di morte secondo la professione. Non sembra quindi che vi possano essere pePeT la tubercolosi, le .cif:r.e più alte sono date ricoli 11ell'iniezione della soluzione sterilizzadagli stu·d,e nti, cam·e rieri, tipografi, commes::ti ta a 1h ntmosfe ra. C0munque si potrebbe, per cli ne1go.zio; ,p ·e1r la pio lmonite, dai p·aisto•ri, faceccesso di prt1denza, adottare il metodo, già chini, a gricoltori; per le malattie cardiache . usato da Triboulet e Levy, di iniettare la sotroviamo agricoltori, crurtai, con.ciatori, ecc. Le ll1zione fatta estemporaneamente nell'acqua morti per causa violenta •s ono state 11,851 neJI sterile, con le note ca11tele asettich e. 1916 contrio 42,178 n·el 1915 (compresi i 30,000 m orti per il terremoto). Una significante dimiFILIPPINI. n11zione si not a nei .s uicidi (2531~ neJ 1916, contro 3002 .n1el 1915 e 3185 neil. 1914); f·r a i maschi le pro,p orzioni più .alte sono date da in1li . . vJ.dùi da 30 a 59 anni, tra le femmine invece Statistica delle cause di morte in ItaJia nel 1916. da 15 a 39 anni. P er riguardo al modo di suiDalla relativa pubbllicazion,e d,ell 'Ufficio ce11- cidi:>, risulta ch e i maschi danno la preferenzn: trale di statistica stralcia.mo le notizie &~ all'arma da fuoco, annegamento, impiccame11gu·e11ti. l\Iorirono, durante tale anno, in tutto to, precipitazion e· le femmine invece preferiil Regno 721, 47 individui, esclusi i morti in scono l'avv.elenamento, l'annegamento, la pregueITa s11l campo od dn ospedali da campo. cipitazione. La maggior frequenza dei suicidi La mortalità relativa fu del 19. 71 %o', mentre si osserva nell'estate e n-ella primavera. era stata del 19.56 %o nel 1915 (escluse le vitftl. , time del terren1 oto), del 17.94 °/oo nel 1914, a nno della minima mortalità (nel 1'887 questa era Doveri morali degli abbonati: del 27.99 %0). diffondere e Il Poltcllnlco • tra I colleghl, facendolo con. P er quanto riguarda le cau se di morte, si 1eere ed apprezzare e procurando nuovi a11oclat1 ; osserva che quoote nel 6 %o sono rimaste ign•)provvedere al pagamento della queta devuta all' A111111te~ te (nel 1887 la proporzione era del 2.0 %o). La. 1traztone, aenza fanl 1ollealtare. 1

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VARIA


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SEZIONE PRATI CA ~

NELLA · VITA PRO F ESSIONALE .. DIBATTITI PROF ESSIONALI. Ancora intorno all'assicurazione malattie. ruc-eviamo: Ch iar.1110 dott. Verney,

Prendo att-0 che Ella, paladino clella libera scelta, la interpreta come facoltà dell'nssicurato no11 di pren{lersi y·-0ltn per volta il medico che vuole; ma di designare sempli<:emeute il sno medico. di fidueia. Prendo atto ùn~,ora che Ella ammette i medici di zona n<>mina ti per concorso in .numero alme110 uguale agli attuali condotti, sia p11re oon attribuzioni })revalenten1ente :f..~li. Alla su~ ·rolta favori,s ca prender atto che io in primo tempo ho sostenuto come forme esolu.siva la nomina per c·onoorso, convint.-0 che tutti i liberi profe~c;Uonisti attuali avrebbero pot11to trovar pos.to com.e medici fiduciari, per poco che i pii1 giovani si fo~ero ras~egna.ti a qualche spostament.-0. Ma t1~i , ' considerando oome un diritto m-0ra1mente (n-0n legalmente) acquisito anche la residenza dei libe1i eser~nti, conCQrdai coi colleghi della Co1nmi ~si<>n~:! la n-0tc'"l. formula traMitMia, second~ la q11al~ i liberi esercenti atti'1ali Pot ran·n o ma11tenc·r<~ la loro clientela lavoratrice, facendosi compen~-are dalle Assicurazioni. Questo temporaneo adattamento n-011 intacca il principio fondarnenta.le delhi nominn per eonco1iso, che Ja Commissione ha i!ecettato. e che io oonti:Q.uai a difend~re . Ni~n-W dThllque « ùoppia coscienza.» ii1 me, ma dirittura logica. con1e son diritti i pini delle mie montagne, «che non un ne traligna». Tutte tali coootatazion1, ne emerge che l'uno :per rispettare i diritti degli attuali medici condotti, , l 'altro per rispettare quelli d ei liberi ~reenti attuali, abbw.mo ~ntmmbi ammesso tanto la n-0n1ina per 00J1oorso c-he la libera scelta, con questa isola differenza, che tale forma mista io la v-0rrei transitoria, ed Ella J:>ermanent.e. PeF chi dunque giostriamo? Per la migliore riu.s ctta delle As..ajeuriazi-0ni, per la migli(~r sort :~ dei colleghi futuri. Quanto alle ,t\:ssicurazioni nessun dubbio che S..'lranno meglio servite ·aa medici da es.3e no-minati e da esse di:r><-'-ndenti. Qu~nt.-0 ai neolaureati io propendo a credere <:he J>r(:.lfe:rirRttn•) la carriera. sicura dì med1ioo fi<luciil rio, """'On indennità di residenza, vacanze, congedi, pensioni, ecc., a quella grande incognita, svec!almente negli inizi, che è la professione libt·ra. Lei pen...;;a il contrario? Mi dimostri allora che il -contratto di lavoro, oonquistato da noi oondotti con tante fatiche e tant.e lotte, rappresenta pei medict 11n danno e non un vantaggio. Contro i st1oi dubbi ci r.ca l'attuabilità pratica del compen·s o a visite io Le lanciai 1a ,sfida dello esperimento. Ella ha raccolto la ,s fida, avverten. do che la prova è appcn,q, agli inizi. E sia. Se L'l classe medica si moatrerlt i11degna klella :fiducia t:!he chiedè; St1b1SC<l. pure l'onta di ripa:ssare sotto le forche caudine dei forfaits. Ma se i temuti abuffi non si verificheranno, Ella riconosca che il oom~

i:tenoo i:;econdo le 1)1·estaziorti è moralmente e pra-

ticame11te il migliore. • Organizzata in modo eomvleto l'a.ssistenza. domiciliare, si lìotrà pensare ' in sede di regolament<> agli atnbulatorii, ai e-entri di specialità, al ser'\~izio cli consulenza, e-0me il Ilrogett0 di legg-econsente. Io credo e spero che in .tale eampo tutte le. buo-· ne istituzioni att11ali private e pubbliche isarannoconservate, coordinate, perfezionate, e t-Orneranno· specialmente utili gli esempi dei P,aesi più progrediti, e i consigli •li coloro che quegli esempf studiarono e conobbero. Chiudo rilevand1> con vivo compiacimento comela pole-mica nostra, contrariamente a.Ile mie .ste&Set !>revisioni, ci abbia note\\olruente avvicinati nel' modo di prospettare +~ di ris-olvere il problema 1>0nderos-0 che stiamo .studiando. In un punto siamo perf('.\ttamente d'acoor&, nel rioonoscere la· importanza capitale, rivoluzionaria della Legge che va ina turando. e la conseguente necessità <li nssarne per somm.i capi le n.o rme fònd:amentali, ~nza pregiudicarne con tropr>0 minute disp0mzioni l'applicazione pratica. A preparare d~gna mente questa ap1)licazione1nolto alacre lavoro .sta ancora ldavanti tanto <t chi è dentro come n chi è fuori del bosco. ' Ti1·.ano, 5 marz.o 1921. A. MARTI:r-.."ELLI-

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** * clivergenze

S·o no lieto che le vadaoo sempre pi.ti J.:iducendosl e i contrasti a l)pianandosi. Aggiungerò poebis~ime considerazioni, in brevi e i1umerati paragrafi. · I. I~ obbiezioni di cui è passi bile il pagamento ·a visite in regime assicurativo sono parecchie:10 è irrealizzabile, a meno di restriztoni che lo ren-.. derebbero illu~cn·io· : 2'-> è anti-.sociale, in quanto chenon ci.sponde a lla mèta profila tti-ca che dovrebbecostituire un canone della iiforma dei servizi df a ·s sistenza sanitaria; 3° è irrazionale, perchè troppo ta.s sametrico e quindi abbassa la dignità dei medici sotto quella di altri professionisti e perchè· pone in continuo contrasto la coscienza e l 'int:eresse del medico; 40 aggrava il lavoro di scrit_turazione, il lavo1"0 di controllo, le spese a mministrative ; ecc. Se pure i medici italiani si dimostras,s ero tuttr di tanto su periori a qt1elli di a.Itri Paesi, da evi- tare_ ~'abuso delle prestazioni inl,ltili, cadrebbe ·s oltanto la prima obbie2ione; ma rimarl'ebbero le a ltre e ·p erciò neanche allora potrei consentire che jl sigtema si~ ((moralmente ~ praticamente il migliore ». II. La libera scelta è in piena antitesi col .torfa,it, capit.a1io o ad appalto, nel quale il contratto di lavoro iugula il medico (ciò ha reso particolarmente ingrato il servi.zio pres.so quasi tutte le ·m utue). Perciò non posso convenire che la libera scelta con compenso c.apit.ario signifidterebbe un ritorno .al forfait. III. Ai medici di zona non com.p eterebbero funzioni l)revalentement.e fiscali, dato che queste vanI

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f A~xo

IL POJiICLINICO

XX\ "III,

FASC. •

no tenute lnl'ga111Pnte tlisti11te cln quelle curati,·e E <'lle i mecl ic·1 cli r..-011a eserciterebbero con la m.a ssima llberti1 ecl i11 co11corre11z~1. coi cqlle~J1i. I medici cli //,<>na •potrebbero Jletò, a me i>arP, ~~~ere preferiti t">er accedere alla carriera ispettiva -<' fìscal-e (dei inedici fidu-c1ari). IV. Condizione essenziale per il successo è di ~rmonizzare e contempera.ire l'interesse dei medici -con l'interesse collettiv-0: perciò non preoccupar$i unicamente del contratto di lavoro, ma subot(llnrrrlo ai bisogni del pubblico . . Ciò porta .ad una dive1~ valutazione delle pos-· .~ibilità che si prospettano per la realizza11ione della riforma. Non ho la prete~ di convertire alle mie opinioni tutto il oorpo meilico italiano nè di far accettare il sistema clie a me Sembra mig·liore·; ma confido '<:he questo c<Jftese dibattito, tenuto vivo dal dottor Martinelli, abb:U:i giovato a chiarire il problema e a dare l1na ,-isi-0ne più esatm della realtà, af· finchè le a:S1:>icurazioni-malattie, .se e quando verranno, possano appagare le sostanziali aspirazioni -Oella classe e po11:are a felici risnlta ti per tutti.

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L. VERNEY.

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Contro il

riprl~tlno

della Condotta piena. '

Il Ministero degli Interni ha indirizzat-0 ai Pref~tti del Regno una circolare .dJi ct1i ri1)ortiamo l<i rga parte·: · ·

« Oon~ta al Min1stero che in qt1alche Comune ,si tenti di riprtstinare sotto larva.te forme, l'abolita condotta a cura piena, sia. i·n cludendo nell'elenco dei povefi t11tti gli abitanti del 111ogo. sia compii lnndo elenchi ·s epa rati cli persone abbienti d,a curarSi dal mè(lic-0 conldotto med'iante t111 eornpenso a forfa ·i t, che viene oorri>sposto a carico del bilancio comunale. ' Questi . ed alt1i t~ntativi d€-l ge11ere debb-Ono esPre, senz'altro, repressi, perchè m.anifestamente diretti a.d eludere la legge e l'efficacia clei proV\re-<:limenti adotta ti per la tra sformaiione delle con~ dotte piene in condotte residenziali. I/art; 16 rlel RegolaniE>nto ;t-1 luglio 1906. n. 466; 11rescrive la formazione di 11n unico ele11co cli coloro che· per le disagii'l te condizioni in cui versa110, non ·si tro,·a.i1-0 in g·ra.do di prov·Teclere a proprie spese . .:>cl in caoo di malattht, nll'as~istenza -sanitaria farmaceutica. L'elenco deYe essere compilato in base a norme appo~itamentEl ~tabilite ed inscritte nei reg·olamen• ti locali ùi igiene allo ·0001}0 <li cleterminare a chi 1l;OSSa essere attribuita la qt1alità di po,·ero; tali norme de\.·ouo essere .app1"0,-ate dalla SS. I.iL., previo parere del Consigli'() Provinciale di San.ità. In -sede di siffatta approvazione oceorre perciò vigih1re attentamente r~rchè l~ legge non Tenga eluiSR, • 111entre per qna11t-o concer11e il divisato pagamento a f 01'fait di oom pensi Sp('Ciali ai n1Mici c-ondotti per la CUl'a di pe1oone non comprese nell'elenoo, è chiaro che le eventuali deliberazioni comunali che si possono ~dottare in tal senso, dovral}no essere annt1lùtte. percl1è costituiscono atti di mera liberalità. e el1e ll(l"' sun sta·nzia111{\nto ~l riguardo <lovrà es9ere ammesso sui bilanci con1un..'lli )) . 1

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ISTRUZIONE SUPERIORE. .Un tenace pregiudizio. , Con quest.o titolo il Journal de Médeoirze cle Bordeaif;a; trattn cl'un argon1ento eh 'è cos1 in 'Voga ~r.. Francia come in Italia : lo sti1lendio dei professori (li Cni\rersiti1. Per i Francesi un bu·o n passo è stato fatto: i titolari hanno raggiu11to da 20,000 a 25,000 fr. Della ' lor'o mtseric'l 'i J)rofe$SOri itnliani dev-0n-0 es..i-ere .alteri: è un titolo '.d.'011ore 'so11portarla con decoro e con rassegn:azio.ne ! Il- pregiudizio consilSte nel tentare cli opporre gli t1on1ini di laboratorio ai clinici, volend-0 aum~11Ut.re gli stipendi ai primi in .confr-0·n to dei secondi. No11 sol-0 l'opposizione oon esiste; ma la distinzione è impossibile. In Fra•n cia, con1e cla. noi, quante rolte si è posto il pr-0blema, .altrettante volte si è trovato insolt1bile. Gli t1omini di labotatorio trovano non di rado delle funti di gt1adagno, .m igliori che quelle dei clinioei. No11 rdi rado si oanno essi stessi con successo a lle cons11ltazi-0ni clii gabinetto, quanrlo non pure alla prati ca. Le d istinzion,i sono non soltanto arbitrarie, ma ·spesso ingiuste. I l clinico, per la respootSabilitlt che la mm opera d'insegnante im1)orta, ha maggiori obblighi di lav10ro per la scelta e preparaztone dei malati, per l'edt1ca zione te:cnica degli allievi. Deve ' conooma.re nell'Istihrto J)iù tempo, incontra e deve superare • i difficili problemi che la natura mette : gli altri o insegnano quanto è · ooto o risolvono i problemi oh'esisi pongonl() a sè stessi. Se l'·a~segno per direzione à'lstit11,to fosse pr-0p<)rzionato agli obblighi ch'esso comportn, i direttori di clinica dovrebbero avere· un a>SSegno decuplicat-0. ~1a i confronti sono odiosi. Dei loro sacrifici i clinici sono compensati dai loro proventi -di consultazioni r>rivate, si dice, ed è in parte vero. Qu.ale, quanto compenso.? Qt1a11te Y<>lte non vi rin11nzierebbero volentieri ? I ..e attrattive dell'insegnamento e dei problen1i scientifici vinoerebbel'o sulla sedl1zio11e del gu3dagno, qua11(lo le necessit~ della vita fussero sodclisfa tte. Più sostenibile parrebbe la tesi inversa. Se le condizioni eeonon1iche che l'i11segnament-0 crea ai pr-0fesoori a tutti i profesoori, assicurassero loro t1n:a vita decorosa, essi non sentirebbero la -spintn a11e noie dell'esercizio professionale e la comunitii nYrebbe tutto da. g11adag1tare dalla completa dedizione di tali vale11tt1omini alla . cuola. Il legislatore non ha il diritt-0 d'occuparsi ùl qu.anto fa un professore fuori del suo ufficio : ciò 1ton lo riguarda. Il GoTerno deve ~cegliere dei bu-0ni educ-n tori; sorvegliare come intendono al loro ufficio di maestrt e 'di is tudiosi; incoraggiarli ~ lavorano; t'imgraz1arli .se non si addimostrano pa1i ~i loro alti doveri. Al licenztaruento dovrebbe avere diritto di arrivare il Governo per i .p ro · fessori che non compiono il loro dovere; Ma come l)()trebbe imn1i··ebiarsi dei loro affari p1ivati? Avrebbe una c-11rio9ità, che .confinerebbe con l'lndiscrezione. Il me.clioo principe, milionario per defirlizione, è 11 llregludizio inamovibile dalla testa di molta gente colta. Si crede sempre vero ciò che fa piacere a Cl'edere, anche se vano e alquanto irragionevole, scriveva Buffon. Tizio. I

Cronaca del movimento professionale.

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AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Riunione del Comitato Generale antitubercolare Nei giorni 1-J. e 15 febbraio u. s . si è riunito. presso la Direzio11e generale della Sanità pubblicn, il Comitato ('~ntrale antitubercolare sotto ln presidenza del senatore prof. Oamillo Golgi. I·n tervennero qu.aisi tutti i componenti. Il Direttorfl genetale della Sanità pubblica riferì sul lavoro compiuto· nel 1920 e mire in rilie vo le enormi diffiooltà, attraverso le quali si raggiunsero i soddisfacenti risultati otte nuti ne lla organizzazione de l complesso -servizio di profilassi a11titubercolare; difficoltà rappresentate sopratt1tto dalle anormalità d el moment-O, per lo aumento ' rertiginoso <lel costo di materiali di costrl1zione, della mano d 'opera, del costo dei trasporti, ecc .. ~lem€'Ilti, tutti, influenti. quando si tratta, co,m e • nelln srtec-ie, di doTer provvWere alla costituzione di JlUOYi specifici congegni. 11 Mi11istero fu la r go di incoraggiamenti Yeroo ogni ooria iniziati,'a di E11ti e privati cui eoncor~ con cospicui s ussidi di integrazione, in base ai risultati di appositi accertamenti e col controllo dei C-0n1itati provinciali antitubercolari. Di questa larga azione so,~entiva ,s i sono a ,,_ vantaggiati 18a Enti aventi rer iscopo la istituzione cli c-olonie estive per fanciulli, 37 enti ~lYeinti per iS<·opo il n1antenimento cli colonie r.>ermanen ti, 7 <lis1>~n~a ri antitubercolari in c-0rso di istituzione, 34 <li. pensari già in funzione, 33 ospedali e sanatorii che accolgO'Ilo tubercolosi in atto, non(:hè va1i altri enti e comjtati che provvedono allc-1 profilassi a11tituberc·olare in genere (scuole di assistenza ~tlla infanzia, asili infantili, goccte di latte, dispensati per lattanti, ecc.). Cinque enti ospedalieri chiesero ed ottennern mutui per 11uovi impianti e cioè quelli di Sn,·ona, Imola, Capri, }farsala e L:arino. Sono in corso di preparazione progetti per Caltanissetta, Creinona, Foggia, Piacenza, Siracusa, Piazza Armerina, C~tgliari e Potenza . Quanto ai diiS})ensa1i antitube-rcolari, nel 1920 ne oorsero dieci e sono in corso le pratiche per la istituzione di altri tredici. A Fireil7~ è jn studiD un vasto piano di lotta antituberco1al'~ mentre a.ncbe a Teramo si organizzano tali servizi con larghezza di vedute. I~'interessa m€'nto della Direzione generale della Sanità p11l>blica fu vivissimo pei: la costituzione <1€'i con.s orzi antitubercolari, voluti dalla Legge 24 luglio 1919, allo scopo di raggiungere la concreta ed e ffi(·ace a1)p}icazione éd il coordinamento di tutte le J11isul'e dirette a combattere la grave malattia i11 vaste 7A>ne di te r·rito rio. Le Prefètture fl1rono particola·r me-nte sollecita te, e.d ebbero i'Struzìoni e direttive dettagliate da seguire durante i vari stadi del provvedimento. In alcune provincie la formale costituzione di ta Ii c~n,sorzi è già avvenuta ; 0osì a Chieti e No· vara; ed in altre le pratiche sono pressochè llltimate (Alessan-Oria, Pavia, Piacenza, RoYigo, Milano e Torino, do, re il Pre fetto ha già dichiarato la obbligatoriet:c'\ del Consorzio). Le pra tiche relative oono anche stat:e inizia te in altre p11:>vincie. Quanto a lle colonie n1.'l1'i11e e montane fu vosta 1

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ogni cura per dare alle esistenti il necessario svi1uppo e<l evitare ogni disper sione di energie, ~ vivo fu lo interessamento in propcsito delle autoritil politiche e sanit:arie p rovinciali e dei comitati antitubercolari, come pronto l'u it1to del 1\linistero, sin con elargiziooi in denaro s ia con la ' con cesi:;ione di ma tetiale (padiglioni, tende-baracca,. tende rico,re.ro cli va ri tip i, n1a tel'iale lettereccio ecc.). Fu del pari incoraggiata la istituzione di coh)11ie c-antpestri e fluviali, per le quali occorrono· mezzi più modesti, ma che, se fl1n7jonano con criteri razionali, dànno ri·s ultati notevoli. La relaziooe del Diretto~·e generale comm. Lutrar io, diede luogo ad una larga e serena discus-. . . s1one, cui _presero parte qua i tutti gli intel'venuti alla riunione. Tutti espressero il loro compia<:imento per i notevoli risultati o ttenuti a traveroo le non lievi difficoltà. .di ambiente e fina nziarie . , Il prof. Baduel, direttore generale della Croce R ossa Italiana, si intr:at te1me particola:r:mente sulla azione spiega t:a dalla. Croce Rossa a fa VQre di bambini viennesi e delle zone del Veneto c h Pf11rono teatro della · guerra, ammessi nelle 'varie ~olonie funzionanti nel Regno :a cura . di tale i.s tl · tuzione, e ricordò il conco1"SO dato dalla stessa a lla. ospit:c'llizzazione sanatoria le in i1nportanti i!Stitt1tl. Il prof. Foà raccomandò in modo speciale I<> sviluppo e 1a diffusione degli istituti aventi i.>er iscopo la assistenza dei fanctnl 1i nffetti da tube·rcolosi chirurgica. Dall'on. l\Iaffi fu ric0rdata la I~g·e speciale chetrovasi daT"anti a l Senato, la approvazione della quale permetterà una più vasta ~zione profìlatticae curativa. I generali D~lla Vnlle e Petella r icordarono anche essi quanto dallo E sercito e dalla Marina è stato f a tto per i tubercolosi di guerra, ed il senatore Ma•r chiilfava i li•Sl1ltati conseguiti i:nell<:t provincia di Rom·a , dove funzionRno numerosi istitn ti di profilassi antitubercola r~. Ri spose a tutti il oon1n1. T.1l1trn1io. che l'ing·r.n ziò de.Ile parole cortesi rivolte, da tutti i compD11e nti il Comitato, a lui personaln1ente ed allo t1fficio che egli <1irige. DoPo di che fu ~eguito c-0n inter~sse quanto fu esposto dal I>rof. }.,oà intorno a l convegno delle associazioni antitubercola ri t enu tosi a P arigi net 1920; da l prof. Villa intorRo alla d~stinazione da dare a lla Villa Olivo di Mergor11zo; dal dott. Masdi profìla,s si antitubercolare ' sone intorno.. a l corso ' .. tenutosi in Napoli nel J'920 ed al funzionamento dei co11gegni antitu berooJn ri (dispensari, seziont ospeda liere, istituzioni per b::.n1bi11i, colonie estive) ~ colà organizza te. L'ottima ·orgà nizzazione della profilassi antitubercolare nel Napolet.ano fl1 <:>g·getto di particolare largo esame da J)arte dei va ri membri del comitato e ne furono rilevate le sapienti direttive. Sui va1i impi.:'ln.ti riferì anche il prof. Manfredi che ebbe recentemente occasione di vi.s itarli e con st:atarne l'ottimo funzionamento e che propose un voto di plauso alle autorità ed enti tutti, che hanno contribuito al loro S-O-rgere e al loro sviluppo. Yoto che fu ad una nimità approvato. 1

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IL POLICLINICO

ATTI ·p ARLAMENTARI~ 'Provvedimenti per i malarici e i ciechi di guerra. Ad l1Dfl interrogazione rdell'on. Dore ed altri al ~1inistro del Tesoro e Pensioni di guerra per salJel'e se intenda disporre che la cura dei cong·edati malaricì sia fatta ininterrotta.m ente per tutto l'anno, e quali direttive abbia seg11ito per l'assistenza

dei ciecl1i ricovera ti a Villa Felieetti, l'-0n. Biancl1i Vincen7A>, S-0tt.-SegT. per l ' ~\esi stenza Militare e Pensioni di g·uerra, dette notizia di quanto è stato fatto finora per venire in .soccor.so dei malarici, che ·contrassero la i11alattia in gLierra. Per la cura di essi, che sono stati censiti in 100.000, ,s parsi in ben '6010 comuni, sono ,stanziati i11 bilancio e si ·s ono in gran pa~~te spesi non meno di 8 milio11i. La cura per i oasi più gravi - circa 3000 malati • si è effettuata i1egli ospeda li, per le forme più ostinati sono stati istitt1iti 5 -sanatori in montagna -od uno in riviera, i quali hanno ricoverato circa '2000 malarici ed a questi ed alle loro famiglie si sono corrisposti anche larghi 1sussidi. Ma la gran massa dei malarici è stata curata a domicilio, per disturbarli il .m ~no possibile dal lavoro iabitt1ale: wr la cura a mbulatoria tSi ·sono impiegati ·circa 6000 l{g. di chinino, 700 kg. di liquore arsenicale, un milione di fiale di cacodila to di sodio, 3 milioni e mezzo di pillole rioostituenti e circa GOOO 1\:g. di mistura Baccelli . I risultati sooo ·stati aissai confortanti, in quanto che la n1età quaisi td ei malarici censiti sono guarjti e tornati al lavoro. Per l'altra metà la eura sarà contin1]ata per tutto l'anno. Per quanto riguarda i ciechi di guerra ricoverati ·-a Villa Felicetti, l'on. Bianchi oomunica che l'Opera cli Ass1stenza ai militari ciechi, storpi e mutilati di guerr.a, dalla quale l'Istituto dipendeva, aveva deciso di chil1derlo ool 15 agosto 1920. Ciò -prov-0c0 la più vivia opposizione dei rieover:ati. Il ·sottosegretariato per l'assi·s tenza militare e le penstoni di guerra assunse allora la .spesa per il mantenimento dei ciechi. Sono ora in eorso le pratiche -roi Miniisteri della Guerra e dell'Interno per una ·sistemazione definitiva.

'Per il riconoscimento delle lauree italiane in Svizzera I/on. A0ito11i-0 Scialoja ha presentato un'interro -gazione al Mil1i:stro degli Affari Esteri e al Mini'Stro della Pltbblica I strt1zione «per conoscere se non credano orux>rtuno continuare nelle amichevoli ~ cordiali intese ool Go, ern-0 fede rale svizzero e <!On le A1ttorità del Canton Ticino perchè si.ano riconosciuti per l'esercizio professionale in Svizzera i titoli ac-cademici ronseguiti in Italia dai giov.n ni tici11esi e se Il!On credano t1 ti le a qt1esti1\fìn l istituire copie nell'Uni,·ersità di Pavia anche in quella di Ro1ua, ed e1·entua.lmente in altre città, la C.attedra di Diritto Svizzero, e studiare le mas6lme facilitazioni perchè i giovnni ticinesi Possano freque11tare con opt)()rtune integrazioni tl1tte le altre Facoltà >) . 1

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[ANNO

XXVIII,

FASC.

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l{ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. (8701) Presari:zio·ne. -

Dott. P. G.

~'l

S. F.

Il suo credito si prescrive nel deoors-0 di cinque nnni a mente del disposto dell'art. 2144 del Codice civile, perchè è costituito da somme pagabili a termine periodico. (8702) Indennità caro-vi!Ve1·i - Ser'VÙZio sanittu~ 1iel Oarcere 'Yl'ianàamentale. - Dott. S. O. da B. ·-- Poichè la legge stabilisce che la indennità suppletiva deve essere corrisposta unicamente ai figli minorenni od inabili ·al . lavoro, la figliuola, di cui è parola nel quesito, ha perduto il beneficio. L'o-

perato del Comune è, quindi, legale. - Il medie<> condotto non è obbligato a curare gratuitamente i ricoverati nel Carcere mandai;nentale. Se lo fa, deve essere pagato a carico di tutti i Comuni, che compongono il mandamento. I1a somma prestabilita è, però, a norma dell'art. 237 del Regolamento per la esecuzione della legge comunale, a nticipata dal Comune ca1poluog-0, salvo rimborso da parte degli altri. (8703) No11iitw a rneàico oonàotto. - Dott. T. S. da P. - La nomina fatta dal Commissario Regio è pienamente valida, se fu approvata dalla G. P. A. Non vi è alcun bisogno di ratifica da fJarte del Oonsigli-0 comunale, nè ·P el biennio di prova nè per altro. Il Consiglio comunale non può annullare la nomina fatta dal R. Commissario, in quanto che verrebbe ad annulla re il concorso, e con ciò si esporrebbe a pagare al tit.olare · i danni materiali e morali. Essendo avvenuta la sua nomina, la graduatoria non ha più valore ed il secondo graduato non ha alcun diritto ad occupare quel posto, che ad esso non fu conferito in primo tempo. Appena il Consiglio si pronuncierà Sl1lla deliberazione del R. Commissario, può Ella impugnare ]a relativa deliberazione per le ragioni- anzidette e citare, se fosse licenziata, il Comune per il ri sarcimento di danni. (8704) Indennità caro-viveri. - Dott. C. B. da l\'.I. - Le compete la indennità caro-viveri di lire 100 men-sili. Nulla pei figli, perchè non trupel'ano il numero di tre. - Nel Comune limitrofo, ove non è condottato, deve pagare la. tassa di esercizio, come professionista libero. 1

(8705) No111 lna a 1neàioo condotto - P eriodo <l1 prova. - Dott. a bbonato 13303. - Il periodo d1 interinato si computa in quello di prova quando. la nomina è fatt.a in ba.se a conoorso. La giuri~prudenza è, ora, ooncorde nell'ammettere tale

principio. (8706) Insornion,e alla Oassa di pirevidenz«, 01tra d·i, operaio in,fortunato. - Dott. G. B. da B . - Non può t'lsufruire di nessuna delle diep<>sizioni contenute nella legge sulla Cassa di previdenza per riscat~1re i molti anni di servizio

prest.a ti prima della sua .inscrizione. Non può inYoca re neanche la legge per la pensione ai medici a·n ziani, perchè, come Ella stessa as~risce, non era in .servrlzio nell'epoca in cui entrò in Tlgore la legge sulle pensioni. - Se l'operaio infortunato appartiene .alla st1a condott:a ha diritto di essere curato gratuitamente, qualora figuri nello e Jenoo dei poveri.


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XXVIII, F"Asc. 12J

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SEZIONE PRATICA

(8707) Titoli per la n01nùna ad uffioi.dle sanita-

. rio. -

Dott. F. R . da V. - L'a utorizzazione a viaggiare come n1edico d i bordo non è considerata ~uipollente al diploma di ufficiale sanitario. Al concorso per ufficiale sanitario può valere come titu lo. <870R) lnoar·loo provvisorio per ufficiale sanJitat·io. - Dott. R. S. da R. - Confermiamo pel suo qu4:!sito la risposta inserita nel fascicolo 51 del decorso anno 1920 a pag. 1810 da Lei rilevato, che

eor1igponde a tussatiYe ed indiscutibili disposi'Zionl di legge . (~709) Ooncorsi - Titoli di preferenza. Dott. I•. C. da P. - Il decreto del 18 settembre 1919. n. 1825, stabilisce che nei pubblici concorsi degli Enti locali, a parità di merito avranno titolo d i preferenza nel seguente ordine : 1° gli invalidi di guerra. <l norma dell'art. 7 <lella legge 25 marzo 1917, n. 481; 2<> gli 01·fani di gt1erra ed i figli degli i·n abili 111 lavoro in seguito a lesioni od infermità. •incontrate JJer servizio in guerra, o comunque, per un fatto di guerra rispettivamente a norma degli artiroli 36 e 42 della legge 18 luglio 1917, n. 1148; 3° i decorati con medaglia d'argento al valor . militare o di marina nella passata guerra; t1° coloro oehe per maggior tempo ban•n o prest.a to lodevole servizio militare come combattente in zona di guerra; 5° coloro che hanno prestato per maggi<>r temJkl lodeYole servizio presso pubbliche amministrazioni. (8710) Tassa eseroizii e rivendite. - Dott. A. M. da C. ·- Il me.d ico condotto è, come tale, esente dal pagamento della tassa esercizii; vi è, · .p erò, ~tto1>osto i11 q11anto a.ll'esercizi9 professionale libero che egli eventualmente et1mulasse con il servizio della condotta.

ciale sanita rio, che a lla qualità di condottato era connessu, non il nuovo perchè non ha ricevuto nomina prefettizia. Ed il Prefetto, volendo procedere ad incarico" provvisorio, dovrebbe nominar Lei, c-he è ora libero esercente, e non il nuovo medico, che è condottato. Qualora .s i non1inasse il nuovo, Ella ha diritto di impugnare la nomina per violazione dell'art. 18, capoverso 20, .della legge 1sanitaria a lla IV Sezione del Conwglio di Stato in sede giurisdizionale. (8715) Stabilità perioçlo di prova. Dott. M. D. da M. - Non si può ma i a~quistare la stabilità se non si è ottent1ta la nomina a medico condotto media nte concorso. Nel bieniµo di prova va incluso il ser,rizio prestato prima della n-0mina conseguita a seguito di ·concorso, ma se non si espleta e vince il concol'lso non è a parlare di acquisto di stabilità. Non vi è bisogno di disdetta i~r far cessare il servizio del collega : esso cessa cli diritto con lo spirare del t ermine cui fu ·s otto• posta la nomina o col verificarsi dello evento stabilito come 'punto di cessazione . Ella può ricorrere al i\1edico provinciale perchè induca il Comune a bandire il concorso. (8716) Infortuni sui l(J/l)oro. - Dott . . P. · P. da I.J. - I compensi dovuti a i medici condotti ed agli uffi,ciali 's anitari per le prime cure da prestarsi agli infortunati sono tuttora regolati dallo articolo 149 del reg'Olamento appovato con R. decreto del 13 marzo 1904, n . 1~, di cui non credesi probabile pel momento a lcuna modifica. No11 è posmbile oebiedere allo !is tituto assicurat<>re compenso maggiore di quello, all 'UOPo, presta OÌli to in detto regolamento. ·

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(8717) Inden1iitti caro-vill'eri - Rioohezza mobile. - Dott. G. T. da ·I '. - Se il Comune ha volontariamente concesso a i propri impiegati la se-

conda indennità· caro-vive ri portat.u dal R. Decreto del 3 giUt,ono 1920, n. 737, deve loro corrispon(g7ll) lnfort ztnl su i lavoro - Prinie itrnrriediate cure. - Dott. A. P. da P. dei G. - Le prime dere la somma di lire 100 men'Sili. Al personale nmmogliiato o che abbia persone di famiglia conìmmerliate cure da prest.-'lrs.i agli infortunati co,mviventi ed a carico, ininori od ina bili al lavoro, r~tiono in special modo ,agli ufficiali sanita1·ii ed deve, inoltre, assegnare una indennità suppletiva ~i medici condotti, salvo che il Prefetto non a bbia in r agione di cent. 85 giornalieri per ogni per:-111torizzato l '~~rcente a provvedere dive r saIPente • sona, con1preso il coniuge. Il medico condotto pae dil'ettame nte in conformità di quanto dispone ga 1a R. M. 1sullo stipendio in ragione di lire 1·art. 118 del Regolamento approYato con R. èl(l' R~65 ~~ oltre 50 centesi1ni . su ogni 100 lire di tassa . <:rtto del J 3 marzo 1904, n. 141. R11l caro-viveri si pa.g·a egualmente la R. M. ed (8712) ,.~essennii - Oomv1ito d egl,;, a.nni di servianche St1lla indennitlt cavalcatura, se sia oorri'::io utiii. Dott. S. B . da P. ~I . - Il periodo svosta if. forfait . di servizio })restato d'a ufficiale sanitario non si Doctor JUSTITlA. pi1ò cumulare con quello prestato da medico condotw, agli effetti del conseguimento del sessennio, M erli<.r>i di ?·eparto deize Fe rrovie . - Al dott. G. A. essendo stato dalla G. P. A. accordato quattrò da T.: · sessennii a l 1nedico condotto e non all'ufficiale saNon è .stato ancora ba·n dito il concorso per la no · nitario. mina clel medico del reparto di Treviso, ora va(8713) i ·tflciale ~a;n,itario - Noniina. - Dott. A cante. Sono allo studio modificazioni delle circoF. da P . - P et esercitare la carica di ufficiale scrizioni dei repa1~ti di Treviso e limitrofi. D. G. sanitari o 11011 è ~t1fficiente l'indiicaziooe fatta dal Consiglio comunale, ma oceorre la 1J1omina del PreM ed,i ci di òordo. - Al dott. E. r . da B . : Si attende, a bandire il nuo'v o esame, di a vere - fetto tti se11·s i dell'art. 18 della ~egge sanitaria. introdotte nel .prograillJJJla alcune modificazioni, Allo stato attuale nessuno dei due esercenti nel Comune è ufficia le sani tari<> : n-0n il vecchio mepredisposte, e che Sa.ranno portate in Consiglio 90dioo perchè costui con le . dimissioni da medico periol'e di Sanit<\ nella prossima sessione. C. T.-C. l"Ondotto è decaduto anche dallo incarico di llffi

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(ANNO xx,~111, FASC.

IL POLICLINICO

CONCORSI.

l)iffiàe.

Cederebbonsi annate del Poliolinwo, Sezioni M r • dica e Pratic.a. da l 1894 al 1920, in massima parte rilègate. Scrivere o rivolgersi a lla signora Albina vedova Ingegni,' Borgo Garibaldi, 266, p. IIf ~ . :\- .!bano Laziale (Roma). · NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

BORGOMARO (Porto Mauri.~·io). - Condotto ed uff. ~n. consorziale, lorde I.1. 9442 oltre indennità c. ' '· Se.ad. 31 marzo. ·

CORONA D'ITALIA. ' Granr.le uffic'iale : dott. Santi Bivona, Palermo . Commi enàatore : prof. Baldo Zaniboni, Padova . O<IA'alieri: dott. Gi11.seppe l\!Iele, Amalfi; dott. Giu $ePPe l\ilindelli, l\!Iilano. ORDINE DELI.A

. CASTEL S. PIETRO DELL'EMILIA (Bologna). - Qu,attro condotte di cui due consorziali : L. 8000, rx·r c1ueste ultime 1ire 9()00; ca ro-viveri, alimenti perio<lici; f ,_ 3000 p<:'l n1ezzo trasporto: J.J. 3 p~r ogni povero in più oltre i mille. Scad. 31 marzo.

NOTIZIE DIVERSE.

CERES (Tor ·ino). - Oond.: L . 4000 (sic): , L . 500 per inòe nniti1 trasp.: JJ. 100 pe:r: alloggio; IJ. 500 per llff. san. Scad. 31 mar.

L' unit à di comando nella lotta contro le sofferenze In E1lropa e la Lega delle Società di Croce Rossa. La lotta contro le maln ttie e la. miseria nei paesi (l'Europa. provati dalla guerra s'impone oggi .in modo impellente, e poichè è stato constatato che injziati,-e anche molteplici, ma separate le une dalle a ltre, non dànno un rendime.nto pari alle energie e ai mezzi che vi $i consacrano, si è .pensat<> che solo mediante una di:i;ezione internazionale 11nica si potesse evitare la duplicazione degli sforzi e la perdita di danaro che ne deriva.. Un'autorità internazionale tanto forte da as.cromersi una re~pon sa bilità eosi grande non poteva trovarsi - all'infuo1i. della Lega delle Nazioni che nella I.€ga delle Società di Croce R~sa cllP ha la Sede centra le a Gine'Vl'a. Questa coordina~ion:e delle opere di soccorso è appunto 11no dei. l}rincipali ·s copi per cui la I.Jegia fu fondata . La Lega delle Società di Croce Rossa impiegherà dunque tutte le forze della: sua ,p otente organizzazione per condurre a bu-0n fine l'arduo còmpito cl1e si è assunto. I.1a Lega è infatti in grado di i>rovvedere a tutte le spese di amministrazione della sua sede centrale, oosl pure quelle delle sue missioni senza ricorrere ai mezzi che le sono affida ti per speciali opere di soccorso. Un certo numero di Associazioni di soccorso hanno già aderito a tale grandioso progetto, olt1'e le società nazionfa li di Croce Rossa de ll'Australia, Belgio, Caoo.dà, Chili, Danimarca, Spagna, Stati T"'.'niti Francia ' Gra n Bre tagna, Grecia, 01.andà~ lJ ,. Italia Norvegia Polonia, PortQgallo, Rumenis, f'vez~ e Ceco-Sl~vacchia. È certo che questo fasci'> <li energie, alla. testa d elle quali si trova un organismo oosi autorevole e che possiede tutti i mezzi necessari sarà capa~ di guadagnal'Si la fiducia dei popoll e di assicurare in larga miwra l'aiuto volontario oosl e.ssenziale ed urgente. La Leg~ delle Società di Croce Rossa (Ginevra) è pronta a rispondere .a tl1tte le richieste d'infor1rmztoni, m ttitetbtmente. sia a mezw delle So(·ietit <l i Crocr Rossa che n~ fanno parte.

CORIANO (Foriì) . - 30 reparto; :p.ror-0ga al 31 marzo: TJ. 6f500 loròe per circa. 500 poveri: di~c] bienni de l ,·entesimo : L. 2000 per cavale. (In co-rso cli approvnz. numenti a JJ. 8000 e 2500). Con greyrtzione à'i Ca1·ità. Man'icomio ài S. Mat·ia d<>lla, Scaletta (Osservani a) . - Dirett.ore: r ... 11 ,000. Dl1e medici primari di sezion~: f ,. 9000. Un medico ordinario di sezione: L. 7600. Rtipendi al netto cli R. M. : il · pri.m o aume11tabile cli L. 200, gli altri di L . 150, per i primi 15 anni annualmenIMOLA.

te e per i 10 )s uccessivi biennalmente. Per il di~t­ tore, aillog·gio in npposita palazzina; per i primari r,,. 600 d'indennità alloggio~ per i l medico ordinario L . 500 d'inden·n ità ~ llo~?;gio, vitto nei giorni di guardia. Scad. ore 17 del 15 apr. Chiedere a·nn11nzio. LIGNANA (Novara,). -~ Cond. ; L. 4000 è L . 4 ogni povero oltre i 300 (attualmente sono 900); per uff . san. L. 500; a lloggio: indennità cav. secontlo capitoln to-tipo. Scad. 22 mar . .

NISSOVIA (Oatam·i a). - C-0nd. : L. 5000: cinque quinquenni del dectmo; J,,. 50 (sio) per uff. san. ScRd. 31 mar.

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VENTI~lIGLIA

Due l::!ondotte reside nziali per !e frazioni. Scad. 28 marzo. (P ()rto jJlaltTi.z io). -

VIGEVANO (Pavia). -

Ospedale Pd Istituti annes8't. - Conootso per titoli ed esa1ui n Chiru1·go pri mario; I.J. 4750 1orde; quattro quinque nni del de-

cimo: comparte<:ipazione del 55 % sui proventi netti degli atti operativi; caro-vi,·e11. Domanda. e documenti a Ila Direzione amministra t i,.a entro il 15 apr. Per ~hiari menti rivolgersi a li' Amminlstraz. (1J.''"~a-Ca1 rflra). -

Ci<>n<lottR con residenza nella frazione C-0loretta e funzioni di t1ff. san.; poveri, L. 70f>O lo~: TJ. J:;oo itl<l rmitit. ca vale.; c. , .. : n un1enti quinq uennn li ... cad. 2~ mar7Al. ZERI

Nuo,·e diffide: Bernareggio e Cesate (Milano) .. · Castelletto Scazzo$o (Alessandria), Bugnara (Aqt1ila), Campagnan·o (Roma). Revoca di diffide : Arcevia (•.\.ncona) .

ALr:SSAl\ì>RIA. - Il }iiunicipio avverte che il bando dei conoor i indetti ·s otto la data 5 febbraio 1921 dal Munici1)io stesso, per quanto riguarde la specific_azione degli asseg.!li da attribuirsi al Medico condotto St1pplente all'ufficio di igiene,, va rettificato nel sen1so che al medesimo, oltre che lo stipendio di L . 5000 suscettibile di sei aumenti biennali in ragione del 4 % e l'indennità ca1~0-vive;;e nell~ mtsura e oon le riserve s tabilite, sarà corrisposto, a termini di regolamento, uno speci.ale assegno di I.1. 500 a·n nue.

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SF:ZlONE PRATICA

Le finalità dell'Istituto Italiano di Igiene ed Assistenza Sociale. Sono chiarite nel libro di Jledici.1ia Sooiale del 1H'<>f. Ettore I..evi e nel riassunto che, come il li òro' sarà distribt1ito a chiunque ne faccia richiesta. ~~ complemento dei dati forniti si informa che: L. 100,000 ·Sono state ver.sate spontaneamente <la.I Sig. Gustavo Ragnoli, in nome del Consorzio di .Approvvdgionamenti M. S. di Genova ; L. 50,000 annue per 3 anni sono .st~te garantite dal oomm. Toeplitz per la B anca Commerciale Italiana . Risulta cl1e analoga n1t&ura stanno per prendere Je altre 3 grandi Banche, ment1·e il f-'e11atore Delln Torre provooherà l'.attribuzion~ cli c:ontrib11ti per parte delle mi11ori Banche, dellu cui Associazione -egli è Preside11te. . Le Camere cli C<>mmercio di Cknova e ~Iilano bca11no l1ffic·inln1ente interessato i Presidenti di tut ti i granc1i E11ti eeonomici italiani che, come ri:':nlta dall'a1)pendice del riassunto. hanno dist'riln1ito nfficialmente il Jll'ogramma del prof. ~vi, ad assumere le direttive cl~l finanziamento dell'ormai già creato Istituto. Varie grandi Associazioni italiane di lotta ooniro le malattie sociali hanno dichiarato di volersi riunire in Fed()rèlZi·o ni regionali, riconoscendo a loro organo centrale l'Istituto ideato dal prof. Lev i. Primo e solenne esempio di tale armonico avviamento è ~tato dato dalla I ,ega Antitubercolare òj G€no,·a cbe ~i è trasformata in Lega Ligu.re di ' Igiene sorial<' . Il Prefetto di ?\filano e vari altri Prefetti del Re.e;no hanno n1a nife-stato alla Presidenza del Consiglio il lor<> fa,·orevole giuflizio sull'impartanza di difesa sociale dell'iniziativa del prof. Levi. 1

Istituto di Medicina soc.iale a Madrid. stata costituita la Giunta di Governo di questo nuovo I·s titl1to, del quale demmo già notizia. Alla presidenzn è stato chiamato il dott. Sebaistlan Recais éns; le v.urie seziùni sono •state cosi distrib11ite: studi e ricercl1e medico-sociali, dott. Gu stavo PittaJ,11g.a; inoognamento, dott. Antonio Piega;. propaganda, dott. Gregorio Marafion; azione Politica, avv. Gil1lio Senador; segretario generale. dott. Antonio Aguado Marinoni. È

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llstituto per saggi terapeutici a Berlino. Nell'l1lti1no Congresso tedesco di Medicina Interna si è decisa la erezione, per oblazioni per~o­ nal'i, di un Istituto destinato a saggiare il valore terapeutico dei n11ovi medicamenti. Dovrà sorge1·e pre~S-O l'Istituto FArmacolog·ico di Berlino. diretto dal prof. Heffter. . _ l)orso di perfezionamento io Igiene. Il 4 a1prile, nell'Istituto d~ Ig'iene della R. t:ni'rel'lsità di Parmn, avrà principio il corso complecrnentare d'Igiene pratica per gli aspiranti alla carica di Ufficiale sanitario. Q11esto corso durerà due 1nesi e comprenderà lezioni di Epidemiok>gia, LeY.Jislazione e polizia san,itaria, Ingegneria sanit(J/f'ia ed esercitazioni di Microbiologia, Bromatologia e Teonioa delle disiiifezioni. , 1

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Per essere aro.m essi si dovrà farne domanda

(in

C<lrta bollata da lire J .00) al Rettore di detta Università presentando : a) diploma di laurea (in l\1edicina e Chirurgia, Cl1imica, Chimica farmaieel1tica, Veterinaria); b) ricevuta di L . 100 rilasciata dall'Economo clella stessa Università. A chi avrà frequentato detto COI'SO verrà, in seguito ~ prova d 'esame, rilasciato un certificato degli studi f atti. Es~-enào limitato il numero dei posti dispon-ibili, le i·scrizioni .avranno luogo ~condo l '01~dine di presenix'l7jone della domaD!da. Agli aru1nessi si con sig·lia di portare il 1nicr<>sco1d·o ac1n tto per le ricerche batteriolog'icl1e. 1

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Prolusione. Il 17 gennaio il prof. Domenico Taddei tenne la . ll<l prolusione di clinica chirurgica presso l 'Univér~ità cli Pisa, ove è stato cl1iam.ato in 1s ostitl1zione del compianto prof. Ceci. Svolse con mirabile 1n.aestria il tema «L'opera e gli stati d'animo del chirurgo ». '' Biblloo ,,. Questo r1uoyo I stitt1to bibliog·rE\_fico lla iniziato la p11bb1icazione d i t1n J~ollettlno che raccomandi.a mo a tutti i medici colti che vogliano mnntene1isi .al corrente della varia e ricca produzion~ editoriale itali'3na; la direzione e la redazione hanno sede in 'ria Banco Santo Spirito 2J, l 'amministrazione i11 via Napoleone III 70, Ro111a. I/abbonamenoo a11nuo costa L. 10. Gli associati a « Bibli-0n )) 11auno dil'itto ad llllO sconto del 10 % su h1tte le pubblicazioni non periodiche italiane. « Biblion » sarà anche una Casa editrice. Si è fatta inizi·a trice di un Catalogo sistematico completo della p1~dµzione libra ria. italiana, di un Annl1ario bibliografico delle scieil.7.ie agrarie italiane e atfini , di un Annuario legislativo italiano e del Bollettino Bibliogr.afìco clelle p11b' blicazioni italiane di C'll i annunziam<;> l'avviamento. In qt1esto Bollettino ' '·Orl'emmo un po' meg·lio curata e disciplinata la. sezione r~lativn alle scienze mediche. Pla ndiamo di cuore all'utile intrapresa. Scambio di professori fra l'Italia e l'America. .. Il Console italiano a Bo~to11 11n provosto al Governo uno scambio di p1~ofessori universitari it.1Ji.ani delle Facoltà scientifiche con professori tlella celebre Univerffità di Ha ward nella quale vi sono 400 insegnanti e 6000 stndenti circa. Centri Medici negli Stati Uniti. Se ne va nno eo·stituendo i11 Y<trie località; .al tempo stesso vecchi istituti sa11itart e case d i .cuta a•ssumono questa forma d'-0rg·anizzazione. ~ ba·Si finanziarie sono svaria tissirue: nlcuni centri sorgono per iniziativa di pri,·ati, i quali ne f.anno una .speculazione di 111c1·0 : altri per iniziativa di grandi istituti industria li o commerciali (ferrone, bnnche) a J>eneficio del loro persomle; altri per iniziativa di mutue (per es. a Chicago); altri infine sono ·costituiti da medici che si collegn110 iJ1 c-ooperative; ma questa forma è rara, per'


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ehè i medici, assorbiti e oopraffatti dal lavoro professionale, non hanno tempo nè modo di accudire alla preparazione finanziaria ed alla gestione amministrativa. Se ne hanno ~rò alcuni esempi. Nel Medio Wisconsin, a Oshkosh, i medici hanno affittato, fin dal 1919, un grande fabbricato, e vi han- ' no organizzato una policlinica, e-0n accentramento dci servizi sanitari, ai quali hanno impresso ·p oi la coordinazione cl;le dovrebbe caratterizzare i «centri medici». Nel Dakota del Nord, a Baker, sJ è costituito un «gruppo medico)) con 50,000 dollari di capitale, per condurre una pratica medica l1nificata ed accentrata. E cosi via. Il progetto di legge Sage, presentato al Parlamento dello Stato di New York, avrebbe affidato ai poteri statali l'organizzazione di numerosi « centri medici ».

In memoria di Gorgas .

Il governo di Pan.atn.tt ha stanziato dieci milioni di ùollari, ossia 2..150 milioni delle nostre lire oorrenti, pe.r la fondazione di un Istituto per le mala t:tie tropicali in onore del còmpianto gen. medioo W. Gorgas. La romn1a è stata assegnata all'ospedale Thomas e vi rsono trattative perchè la Rocl{efelleT Fot1ndation assuma la. direzione dell'intrapresa. 1

Per I professori di medicina di Vienna. .

L'A·m erican Reliev FoUI1d ha. inviato al professor von Pirquet uno chèque di 10,000 dollari per fornire alimenti agli insegnanti universitari di di-

scipline mediche teoriche dell'.Università di Vienna. Il Pirquet h~ distribuito tale somma tra gli in·segnanti e le loro famiglie che accettano di uniD Corpo Sanitario In Inghilterra. formarsi al suo metodo dietetico. Sono state dueConta 37,975 medici, 6000 dentilSti, 10,000 farmacento le famiglie soccorse, , che in pari temPo hancisti, 30,000 infermiere e 40,000 levatrici. circa: in _ no permesso una rigorosa 'Talutazione del metodotutto 128,000 membri della grande famiglia saniPirquet', il quale va .sempre più ·accred.itandooi. taria.. - -=-·- _, I limiti di età nelle Università germaniche I medici di Budapest. ' sono stati ridotti {fa 70 a 65 annd. Il provvedimenUn telegramma del. «New York Times » fu sato porta una vacanza di 37 cattedre nella sola Unipere che i medici di Budapest attraversano un peversità di Berlino. È connesso coll'agitazione dei riodo di crisi talmente grave che la maggforanza liberi docenti che, ·secondo i dati statistici raccolti di essi si _trovano costretti a vendere gli strumenti dalla Associazione dei LJ. Dd. di Balle, si trodella loro professione per poter vivere, non povano in condizioni economiche paco favorevoli. La tendo i clientf pagare le cure loro prestate. La simedia dei loro compensi accademici oscilla intorn<> tuazione, già abbastanza d iflìcile, è aggravata dalla ai 1070 marclti, oon un -massimo di 5000 e un mipresenza di 11umerosi medici rifugiatisi in questi nimo di 40. ultimi temp1 a Bu-Oapest Per difenderci dalla peste bovina. I niedici stranieri io Spagna. Nello scovso mese di ag-0sto, in seguito al tranF-in dal 186~ tt1tti gli stranieri laureati in qualsito per jl porto di Anversa di zebù infetti prosi~t~i Università del mondo erano ammessi ad eservenienti dalle Indie orientali e destinati al Bracitare liberamente la profes~ione in Spagna. Dusile, si manifestò, nel Belgio, la peste bovina. rante e specialmente dopo la guerra si è riversata La malattia, non essendo stata subito diagnostiin quel paese una vera valanga di medici tedeschi cata si diffuse rapidamente tanto che, in breve,. ' . ' e austriaci, molti de quali non hanno correttabuona parte del territorio ~lga ne fu colpito. mente ott~mper~to ai doveri di ospitalità. Di ciò Non appena però ne fu conosciuta l'esistenza fusi sono dol11ti i medici spagnuoli, ed il Governo, rono posti in opera i più severi me.zzi di difesa raccogliendo l~ 101~0 proteste, ha emesso un decrepreventivi e repressivi per coml;>atteTla. to per il qi1ale possono esercitare in Spagna la I rist1ltati ~ella lotta si appalesarono subito sotlprof~ssionè solo gli stranieri laureati in Universtclisfacenti : nel novembre l'infezione era contenuta tà di Stati chè an1mettono il libero esercizio entro ovunque e, da quell'epoca ad oggi, non è ,s tato se· i proprii confini ai laureati in Università spa gnala to che un .solo nuovo focolaio . nel mese di g11l1ole. I medici spagnuoli sono soddisfatti di quegennaio. sto provvedimento governativo, che li libera dalla Per impedire ogni possibilità di introduzione del concorrenza, talvolta slea le, di numerosi straniet'1. contagio nel nostro Paese, la Direzione Generale 1\1a c'è chi teme che la Germania e l'Austl'ia accetdella Sanità pubblica fu solleci~ta a pl'oibire la tino la reciprocità di trattamento per poter ancoimportazione di ruminanti provenienti dal Belgio, ra mandare in Spagna i loro medici laureati. nonchè dei loro prodotti ed avnnzi, della paglia e La popolazione russa diminuisce. del fieno, anche ·se adoperato come imballaggio. l\1a mentre un tale perioolo '"eniva scongiurato~ Un telegramma ùi Helsingfors :dà notizia che, secondo i dati conosciuti dell'ultimo censimento, te- un altro se ne affacciava sull'orizzonte: la oom· parsa della peste bovina in Polonia, iniziatasi con stè effettuato• in Russia, la popolazione totale della invasione degli eserciti russi nel territorio di la Ru~sia Si è rid-0tta circa del 10 %. La diminuquel Paese. zione importn il 45 ~~ a Mosca, il 71 ~~ a Pietro, Anche eolà la malattia facilmente si diffuse, fagraò-0 e<l è molto f.iensibile in tutte le città: invee-e vorita in ciò dalle operazioni guerresche e dalla si è prodotta , olo in proporzioni mini1n~ nelle ca1nmancanza di veterinari, richiamati alle armi . . pugne . 1

IL POLICLINICO

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[ANNO

XXVIII, F ASC. 12]

SEZIONE PRATICA

Ora l'infezione è combattuta con tutti i mezzi rironosciuti atti a contrastarle il passo ed a soffocarla. Ma essa. tuttora persi.ste e la nostra Direzione , Generale della Sanità· p11bblica sta, con vigile aècorgimento, provvedendo alla emanazione di analoghi divieti di importazione, già adottati pe~ le provenienze dal Belgio, a llo SC<>Po di mettere il nostro patrimonio. zootecnico a sicuro. riparo di ogni eventt1.ale pericolo di contagio·.

Confronti. Il combattivo periodico «Lotte sanitarie» di To1"ino (15 genn. 21) reca. il seguente confronto : paga mensile di un pompiere della città di T0ri110, IJ. 952.30; stipenilio mensile d'i un medico dell'Ufficio •

Chirurgo e g·inecologo valentissimo, esercitò sem.: pre la sua nobile arte con rara dignità, onorato. di meritata fiducia da' suoi malati e della defe- · rente stima dei colleghi tutti, non chè della più alta consideramone de lle Autorità e dei poteri pub- . blici. Oriundo italiano, si onorò di appartenere a quel manipolo di eletti i11gegni ticinesi che ritennero- • dover loro guarda.re all '1 tu lia con affett.o e rimpianto dd. figli. Aveva 50 anni appena. Dott. ATTILIO GIOROELLI-

,

Il giorno primo del co1Tente mese. moriva in compendio, a Piperno, ove esercitava da tanti anni come medico condotto, il nostro tanto e.aro.

quanto valoroso collega, cav. uff. dott. EDUARDO VEN ERE. Le Sue rare doti di 1nente e di euore, oltreIo zelo nel disimpegno de' St1oi doveri vetso i malati, Lo avevano reso padrone dell'anima di tutti ooloro, che all'opera S11a ricorreva no. La Sn;a modestia, il St10 sapere, In Sua bontà verso. Il 2.5 febbraio u. s. decedette a Lugano .(Svizzechiunque l'a vvicinava, la prudenza, il rispetto, l'afra) il Dott. VITTORINO VELLA, ucciso da una sincope caroiaea appena dopo .aver condott.-0 a termine nel- fetto sincero verSX> i colleghi erano Suoi requisiti innati, per i quali Egli veniva da ognuno. la persona di un infermo un grave atto operativo. ricercato come amico e come professionista. ApAveva compiuto brillantemente gli s tudi a Loparteneva alla nostra antica Associazione Sanisanna, allievo predliletto del prof. Roux, di cui taria regionale dei Circondari di Frosinone e di per anni fu ai11to; frequentò a Berna la Clinica di Hocher e le più reputate Cliniche di Berlino e · Velletri fin dalla ooa fondazione ed al suo in-oremento concorse validamente. In n-0me dei 130" di Zurigo, in modo da :oo.ggiungere giovane d"anni colleghi, dei quali sono certo d'interpretare i senn1)a $ieura e completa competenza nella patologia si, mando alla Sua adorata memoria il saluto if e nella clindca chirurgico-ginecologica. Nel 1901 venne chiamato a coprire il posto di più vivo, al Suo amatissimo fratello comm. dottorErn~sto, Consigliere ~del nostro Ordine, e a lJa fa chirt1rgo i>rill.Ull'io nell'Ospedale Cantonale di Menmiglia .s uperstjte le espiressioni le più sincere del drisio (Ticino) che, con la .s ua perisev:eranza, elevò nostro infinito cordoglio. a ve r o istituto C'hirurgico. Più tardi fu a nche chiDott. ARNALDO ANGELINI. nrgo primario <lell'Ospedale Civico di Lugano, d i • Iluova erez1on~. d 'lgie11e, con dieci anni di servizio, oon proibizione dell'~xercizio professionale, caro-viveri compreso, L. 950.

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I

Indice alfabetico per materie . .Amministrazione sanitaria .

. . Pag. 423 Aneurisma aortico ; edema della g·uancia )) 416

.Aortite ·s ifilitica: lesioni delle valvole aortiche . . . . . Ascoltazione orale : rantolo e eoffiò orale Assicurazione-nialattie . .4.tti parlamentari . . Au t osiero terapia an ti-anafila tizzante Ca eodilato di sodio e .s tricnina per inie•

ElOnl

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Oacodiluto di sodi<> : somm1ruistrazione endovenosa nella febbre ricorrente . » •Jasa p. tubercolotici-: condizioni igieniche » Oefalee da etel'oforia . . . . » Cenni bibliografici . . . . . .» Cono midollare: lesiQne luetica . . » Cronaca del rn.ovimento professionale . » ilmogl<)binu:ria parossistica a frigore . » · Epilessia timica . . . . . . . . . >> Immunità naturale: influenza del cibo devitaminizzato . . . . . . . >> Ioduro di potassio: esatto valore tera- 1 peu tico nella sifilide . . . . . . . » Roma. 1921 -

Tip. Cartiere Centrali.

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l'ag. 422 l.çtru,zione superi?re Nomen clatura medica : prop-osta di mo)) 408. . difico zione . . . )) 401 Ouabaina : azione terapeutica . . Para lisi ·transitorie a ripetizione nelle )) 41(} affezioni èardiache . )) 41Cf Prostatectomie soprapu biche Siero terapeutico: accidenti de lle iniezioni endovenose di - . » 41T • )) 413 Sifilide : cura nelln. pratica . )) 404 Sifìloma iniziale della tonsilla. palatina )) 415Sodoku : terapia . . . . Statistica delle cau se di mor te in Italia )) 420· nel 1916 . . .· . . Tabe incipi·ent-e . . . . . » 415 I TachiCc:"lrdi.a parossistica : etiologia e cli)) 417 nica . . · · • • • Tintura di iodio: uso interno ad alte )) 413:· dosi . . . . . • • • • • • Tromb()penia e~~nziale di Frank . . )) 410 lJr ologifl : casistica . . . . )) 415Urotropina : preparazione della soluzione per uso endovenoso. . . . . . . )) 42() I

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L . .Po zz1. ed. re.sp.


. - D, 1111.111.lnente pubblicazione:· Dott. Cav. Uff.

ALBERTO

Vrao (OOCTO R .llJSTITIA.)

La legislazione sanitaria in rapporto all' e sercizio professionale Un vol ume in 8, circa pag. 250, prezzo L. 16. . di

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SOMMARIO. PARTE I. Esercizio professional e libero. - CAPO I . - Norme per intraprendere l'esercizio professionale . Quali sono. Registra~ione del d ip loma. Esenzion i. Ragioni d i queste. P enalità per i contravventori. Legge e Regolamento sull'Ordine dei Sanitarii. Albo de' Sanitarii. Esenzioni. Obblig.a torietà della iscrizione. Modalità e p rocedura delle iscrizioni. Eft'etti della inscrizione a ll'Albo. 'Trasferimenti da un Albo ad altro di div.e rsa Provincia . Cancellazioni e riammissioni. Da chi è pron unziata la cancellazione dal1' Albo. Organo di svolgimento dell'azione d el Consiglio. Attribuzioni di d etto Consiglio. Punizioni discìp linari. Compartecipazione .:al Cons!glio Provinciale ed al Consiglio Superiore di Sanità. - CAPO II . - Doveri inerenti all'esercizio professionale . Denu nzia al Medico provincia le dei fatti che possono interessare la salu te pubblica. Denunzia al Sindacò dei casi d i morte. Referti. De· .Jlunzia delle na cite. Denunzia delle malattie infettive. l\'Iettersi a disposizione del Comune in caso di necessità. Dare, occorrendo le i~truz ioni nccessn rie per impedire la propagazione di una epidemia. Segreto professionale. Responsabilità penali e civili per ùanni prodotti da imperizia, negligenza. e imprudenza. Disimpegnare senza eccezione l'incarico che fosse eventualmente dato agli -effetti d el D. L. del 22 agosto 1915, n. 1311. D enunzie degli infortunii agricoli. - CAPO I II. - Diritti inerenti all'esercizio professionale. Pagamento delle prestazioni. Repr.essione dell'esercizio abusivo. Esercizio di _p iù p rofessroni sanitarie. Eccezione p er l'eser.c izio della farmacia. - CAPO I V. - Dell'esercizio professionale dei medici :<:tranieri. Divieto dell'esercizio nel Regno. Eccezioni. Ra gione di esse. Condizione c ui è sottoposto l 'esercizio p rofessionale p resso gli stranieri residenti nel Regno. Oltre alle indicate eccezioni l'eser<:izio è subordin a.to aJJ a rooiproca.nza. Quali Stati concedono la l'eciprocian za. Esercizio nel Regno di italiani forniti di •diplomi esteri . - CAPO V. - Esercizio professionale co nte niedico <ii bordo. Instit uzione. Autorizzazione per l'esercizio. Esami di idoneità. Documenti p er esservi ammesso . Commissione giud icatrice. In c he consistono g li esami e reJ.aitivo programma. Decisioni .della Commissione. Funzioni dei medici di bor do. M isu re disciplinari. - CAPO VI. - Esercizio professionale dei dentisti e flebotomi. Legge 31 marzo 1912, n. 218, circa l' esercizio della odontoiatria. Abusi. Dentisti stranieri. Flebotomia. - PARTE II. Obb lighi id ei Comuni r elativi all'assistenza sanitaria dei poveri. - CAPO T - Assistenza sanitaria e somministrazione gratuita di medicinali. Obbligatorietà. Opere Pie. Condotte medico-chirurgiche. Numero e.. ripartizione di esse. Condotta piena e residenziale. Soppressione di condotte e diritti dei sanitarii titolari di quelle soppresse. Trasferimento di titolari da una condotta ad un'altra del medesimo Comune. Coercizione. Provvedimenti di ufficio pel caso di inoperosità doell' AmministrazJone municipale. R~corsi. Chi può ricorrere. T erm in e. Somministrazio•ne gratuita di medicinali. A chi vienè concessa. Modalità della concessione. Da chi può essere fatta. - CAPO II. - Capitolato per il servizio di condotta - Elenco dei pove1·i. Presup posti indispensabili pe1 servizio di condotta. Differenza fra Capitolato e Regolamento. Approvazion e del Capitolato di servizio. Ricorsi. Disposi'Zlio111i che debbono con tenere Capitolati. Facoltà della G . P. A. Accettazione del Cap itol&to ed evientuali sue modifiche i.n corso di nomina. E lenco di poveri. <Jriterii per la sua r elazione. Unicità dell'elenco pei medicinali gratuiti e per la cura gratuita. Procedura per la sua compilazione. Se il medico possa impugnarlo. Diritti del sanitario in caso di mancata formazione o · revisione dell'elenco. - CAPO I II. - Condotte consorziali. Quando devesi costituire un consorzio sanitario. Consorzii volontarii e coattivi. Modalità della costituzione degli uni e degli altri. Inammissibilità di ev.e ntuaJi proteste da pa:rte dei Comuni che ben provvedono al servizio sanitario. Ricorsi contro 'i va.rii Decreti prefettizi in materia. Convenzioni regolatrici e loro contenuto. Funzionamento delle assemblee consorziali. Diritti dei 1nedici in caso di ~c ioglimento del con sarzio. - CAPO IV. - Concorsi e nomine dei medici condotti. Se sia ammessa la nomina diretta del medico condotto. Programma. Bando di concorso. Età utile per prender parte .al concorso. Documenti di r~to e professionali. Termini di chiusura dei .concorsi. Cçommi·s sione giudicatrice. Graduatoria, titoli di proeferenza, ricorsi. J)eliberazione del Consiglio comunale e form.a lità r ich ieste per La sua legittimità. Nom ina. fatta dallla Giunta M unicipale. Diniego d el Consiglio a provvedere. Nomina fatta dal R. Commissario. Impossibiliità del Consiglio comu nale a provvedere. Se il Consiglio cornunale debba r ispettare la graduatoria. Unico concorrente. Nomina di medici aggiu nt i o coadiutori. Medict d i Opere Pi,e in s.ervizio di condotta. - CAPO V. Obblighi inerenti all'esercizio della carica di medico condotto. Disimpegno del servizio di cura ed assistenza sanitaria. Gestione dell'armadio farmaceutico. Residenza. Vaccinazioni e rivaccinazioni. Servizio necroscopico. Servizio ostetrico. Certificati sanil;arii. ..\.ssistenza anit.aria ai detenuti ricoverati nel Oarcere mandamentale. Cura ed assistenza sanitaria ai profughi di guerra. Cura eò assistenza sanitaria agli invalidi di guerra. Cura dei feriti in rissa. Cura degli ammalati celtici. Iniezioni ipodermiche. Certificat.i p er impedire la propagazione della sifilide per baliatico. Infortunii sul lavoro industriale. Infortunii sul lavoro agricolo. Lavoro delle donne e dei fanciulli. Profilassi malarica. Pagamento di tasse e dei tributi locali. - CAPO VI. - Diritti inerenti CDll'esercizio della carica. di rnedico condotto. Stipendio. Aumenti di esso. Aumen t i volontariii ed aumenti coattivi. Qua.li aumenti coattivi può concedere la G. P. A. Caro-viveri. Aumento imp osto dai Decreti Luogotenenziali del 10 febbraio 1918, n. 107, e 19 giugno 1919, n. 973. Altri miglioram.enti. Ricorsi. Pagamento dello stipendio. Prescrizione. Cessio·ne e sequ estro dello stipendio. Diritti secondaTii -condizionali. Sessennio. Congedo. Aspettativa. Dimissioni. - CAPO VII . - Della stabilità. Periodo di prova. Se in esso possa essere compreso il servizio interinale. Stabilità virtuale e stabilità reale. Stabilità di posto e di stipendio. Quale stipendio si consolida con la stabilità. Soppressione d elle condotte povere. Contestazioni circa l'acquisto d ella stabilità. - CAPO VIII. - Provvedi1neriti di«1CiJ!linari. Quali sono. A quali ma.ncanze si applicano. Procedu ra per la loro applicazione. Ricorso. Facoltà di punire da parte dell'autorità comunale. Ricorsi Graduazion e delle punizioni. - CAPO IX. - Licenzia1nenti dei medici condotti. Licenziamento durantt· il p eriodo di prova. Se vi è bisogno di motivazione. Epoca in cui può essere deliberato. Riassunzione in servizio dopo il licenzia.· mento. Licenziamento in tronco. Ricorsi. Licenziamento di meclico condotto stabile. Modalità. con cui deve essere deliberato. Risarcin1ento di danni morali e materiali p er effetto di illegale od ingiusto licenziamento. - CAPO X. - Pensioni. Istituzione della Cassa di previdenza per le pensioni dei sanitarii. Inscrizioni obbligatorie e facoltati~e. Condizioni indispensabili per l'inscrizione. Medici condotti che abbiano prestato servizio prima della istituzione della Cassa. 1\l[edici anziani. Contributi. Chi ha diritto al collocamento a riposo. Chi ha diritto a lla indennità paga.bile una volta tanto Ammonta.re d elle p ensionj a seconda delle varie cause per cui ~ chiesta. Ammontare della indennità. P ensioni di river~ibi'lità a favore d elle vedove e degli orfain i dei sanitarii premorti. Documenti <:he a seconda dei varii casi d ebbono accompagnare la domanda di liquidazione della pensione. Norme circa la redazione della do· manda di liquida?.ione di p ensione e d ei relati,; documenti. Contributi plurimi e loro valutazione nella liquidazione della pensione. Disposizioni generali. Caro-viveri ai pensionati. Se il m edico pen sionato possa riprendere servizio nel medesimo od in altri Comuni. - CAPO XI. - Generalità. Se il med'.co condotto sia eleggibile alla carica di Consigliere Comunale. Se lo stato di incapacità deve cessa.re prima delle elezioni. Se le dimissioni possono essere accett.ate dopo le elezioni. Se possa essere eletto Consigliere Provinciale. Dei medici condotti supplenti, pro,•visorii od interini. Se i medici in servizio di Opere Pie sia.no eleggibili a Consiglieri Pro· vinciali. Se i1 n1edico condotto possa far parte dell'Amministrazione d ella. Congre~a.zione di Carità e di altre Opere Pie del Comune. Se sia pubblico ufficiale. - PARTE III. - CAPO I. - Dell'ufficiale sanitario. Funzioni dell'ufficiale sanitario. Indennità di trasferta. R.eouisiti dell'azione dell'ufficiale sanita rio. L'ufficiale sanitario ~ ufficiale governativo. - CAPO II. - Nomina e carri.era degli tlffi· ciali sanitarii . Nomina. dell'ufficia.le sanitario. Bando di concorso. Commissione giudicatrice. Condizioni per essere ammessi al con· corso. T itoli di preferenza. Programma di esame. Graduatoria. Nomina prefettizia. Nomin e senza concorso. Medico condotto ufficiale sanitario. Giuramento. Incompatibilità. Indennità . Penaione e congedi. Provvedimenti disciplinari. Se possa essere membro dell'Amministrnzione di Opere Pie. Se possa es ere con igliere comunale e provinciale. Se sia un pubblico ufficiale. - CAPO III. • Della t·igilanza igienica. Distinzione dei Comuni a. riguardo dell'obbligo della vigilanza igienica. Consorzii volontarii e coattivi. Convenzione rc2olatrice dei Consorzii. Se i1 Decreto del Prefetto circa la costituzione, la modificazione e lo scioglimento del Con· sorzio sia provvedimento definitivo. Vigilanza ed in!?erenza governativa sulle deliberazioni dei Consorzii. Regolamento speciale per il fun ziona.n1 ento dei Laboratorii e del personale. Pianta organica del p ersonale e stipendii. Requisiti per partecipare al concorso. Programm_i. di e~m~. <?<>I?missione ~iudi<.'tttrice, graduatorie e nomina del persona I~. At~ribuzio~, diritti. e doveri del pe~nale de~ Laboratoru, sanz1on1 d1sc1plinari, congedi ed aspettative. Istruzioni pel personale ispettivo e d1 quello 1nca.Ticato del prehevo dei campioni. _.. R quegli a s soci a tf eh.e ne vogliono p.,,olftta.,,e .,,awnnaentianao eh.e fl te.,,n1fne p..,, ot• tenepe detto volunae pe.,, !loie L. 8 scade i l 3'1 co.,,.,,ente.

Invi are SUBITO Cartolina-Vaglia al Oav, LUIGI POZZI , VJa Sfa tlna, 14 - ROMA


ANNO XXVIII

Roma, 28 Marzo 1921

Fase. 13

fondato <lai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE ,

SEZIONE PRATICA · REDATTORE CAPO: l)ROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. ltiYillte sinteticlle: S. Diez: Glicosuria, diabete e trauma nell'infortuni stica. O§e.naz.lool fllnltbe: G. Trogu : L ' anestesia. del nervo trigemino nella chirurgia della faccia e la cura radicale delle nevralgie ribelli. Note e contributi: R. Angeli: I l salvarsan argeotico. lledlcina sociale : N. Lovero: L 'organizzazione antitubercolare

a Nap.1li . · ote polemiche: P . Tilli: Il cateterismo difficoltoso dei prosta.tit;i . suU e l'M9eg1le: FIStOPATOLO · l e\: c. J. Bood: L'emoagglutinai.ione . <Jontributo alla fisiologia e patologia del sangue. Ps1CBIATRIA: F . Boufiglio: Le ps1co~i senili - CHI· BURGIA: \\-. H. Barber: \ o tedoco-eotorostomia e dilatazione post· operatjva de i dotti biliari. - T ERA PIA : L . Scheffler, A. Sartory e P. Pellissier: Le iniezioni endovenose di silicato di sodio.

Cenni hibliograftel. A.ecadrn1le, Sodeti medlr.be, "°nrr~I: R. Accademia Medica. di Roma. - :--.ocietà Medico Chirur gica di Modena. - Accademia Medico Chirurgica di Perugia.. '''nnst di med•ttoa pratlra : CASISTICA E TERAPIA : Del torcicollo - P er la diagnosi di spondilite - La diagnosi del morbo di Pott sifilitico su b-occipitale - Il trattamento dell',, r trite deformante. - NOTE DI TECNICA.: Valore pratico dell'esame citologico e chimi ·o dell'es_Pettorato per la diagnosi dell'asma e degli stati asmatifurmi. - [ GI EI\E : La lotta contro la difterite. - J.'o~TA DBO-LI ABBONATI. Nella '"''- professionale : D. Gaodolfi, Doctor Justitia: Io tema di concorsi: Leggp comunale o l*"gge sanitaria~ Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e a domande. - Concorsi. Notlde diverse. Indice aUabe&leo per materie•

....

I

btut di ,ro,rtetà rliena&I. - E vietata la riprod!imi-One di la1J0ri pubblicati nel POLICLINIOO e la pubblioa~ione di Buntt di essi sen~a citarne la .f onfie . , •

Rgli Rbbonati• •

A tutti coloro che non vi hanno ancora provveduto, rivolgiamo viva preghiera di favorirci senza indugio, mediante cartolina-vaglia. l'importo del proprio abbonamento pel 1921. Coloro specialmente che desiderano beneficiare del Semi-premio " MANUALE DI LEGISLAZIONE SANITARIA ,,, del nostro Doctor ]USTI TIA, che sarà ceduto per sole L. 8.00 (comprese le spese di -spedizione postale raccomandata e di imballaggio) unicamente a chi avrà .soddisfatto l'abbonamento · prima del 31 marzo, non lascino trascorrere detto termine e vogliano pertanto aggiungerle all'importo dell'abbonamento, o mandarcele 11 ediante cartQlina-vaglia, qualora l.' abbonamento sia stato da essi già pagato.

t ia

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.l vveriiaino inoltre gli abbouatl 111 Rorua che la no-.,ra t m·oioi"'ratione ooa man lerà BI ioca~11are alle loro ea~e e che perciò l'lm· d'abbonamento dovrà ~it.,re ioviat-o moJiao&e car,olina-vaglia, opp11re pagato n"l ooitri nlfiel die,ro ritiro di analoga quietanza.

Della cartolina-vaglia inviata in saldo dell'abbonamento deve conservarsi la relativa ricevuta .

N. B. -

L'AMMINISTRAZIONE•

RIVTSTE s:NTETICHE. Glicosuria, diabete e trauma nell' infortunistica. Prof. dott. SALVATORE DIEZ docente di Patologia chirurgica nella R. Università di Roma. Per esigenze dottrinali e pratiche è necessario prendere in ·esame separatamente i due 1 ~rimi stati morbosi. La glicosuria, infatti, che rivela un vizio nell'assimilazione degli idrati di carbonio, non è rhe un sintomo del diabete, il più importante senza dubbio, ma soltanto un sintomo. Il diabete, secondo i dati cl inici, è caratterizzato non soltanto dalla glicos11ria, ma anche dall'eccesso di urea, da poliuria, polifagia, poli• •

dipsia. A parere però di Babonneix, Castaigne, ecc., nessuno di questi sintomi, all'infuori del-·la g licos11ria, è patognomonico del diabete: solo la transitorietà o durevolezza d ella glicosuria è un carattere che può permettere di differenziare la g licosuria semplice d al diabete. Secor1do Pari, il carattere che distingue il diabete è la progressività dei disturbi ad esso inerenti.

***

Glicosuria tra·u matica. -

Fu studiata da Fischer, Griesinger, Jaccoud, Verneuil, Rédard, ccc. Si ha frequentemente dopo i tra11mi al rapo in primo luogo, poi al rachide ed all'addome (fegato) . Jacksh, Strurnpell, Stra uss hanno trovato la glicos11ria alimentare positiva nel 36 per cento dei ca si osservati di tra11mi alla testa o alla colonna vertebrale. Higgens


:.30 1 -

IL POLICLINICO

. [AKNO XX\7111, FASC.

t;J]

Nell'uomo si è cfinicamente osservata glie Ogden su 212 casi di traumatismo cranico cosu'ria nelle emorragie cerebrali, sia degli C(lnstatarono 20 volte glicosuria (9.43 %). emisferi che del mesocefalo e del bulbo, nelle Per spiegare la l)atogenesi della .glicosuria commozioni• cerebrali, in seguito a fraltt1re traumatica Samele (Clinica med. ital., 1907) vertebrali, nelle emorragie rachidee, nelle comstudiò sperimentalmente il rapporto esistente fra i traumi fatti agire nei diversi organi e pressioni del simpatico ·e del .p neumogastrico,. in alcuni casi di eccitazione di nervi sensi· la comparsa dello zucchero nelle urine, e contivi, come nelle nevralgie e nevriti del facstatò che questa si verifica indifferentemente, ciale e dello sciatico. Frerichs avrebbe osser-' qt1alunque sia l'organo colpito, eccetto fors e 11er il rene, i cui traumi dànno luogo ad una · vato un caso di glicosuria nel corso di una sciatica, prodotta. da compressione del nerve> 111aggiore gravità del fe11omeno. per mezzo di una cicatrice. .Si è notata pure Da queste esperienze trasse la conclusione glicosuria nelle neurosi traumatiche (soprache la glicosuria non è originata da lesioni tutto alimentare ed in seguito ·a forti emoche, in seguito al trauma, si sviluppano negli zioni); può darsi però che in questi casi si organi colpiti, lesioni che possono anche mansia trattato di malati affetti da diabete la- · care, ma da una causa costante, ovunque il tente. Cadéac et M~ignon hanno notato glitrauma agisca, probabilmente ripost'a in alcosuria dopo traumi agli arti (fratture e storterazioni lievi e transitorie del sistema nerte). Flueger non ammette l'esistenza · di gli,·oso (shock) che, attraverso ìe vie periferiche, cosurie dopo traumi periferici, quando non n.vrebbero i loro effetti sui vari depositi di gliproducano contemporaneamente commozione cogene, specie sul fegato, provocandovi una generale. vaso-dilatazione attiva. Da ciò deriverebbe 1u n . a umento della loro funzione glicogenetica ed . Per svilupparsi la glicosuria, non è necessario che il soggetto abbia in sè speciali pre11n versamento nel sa;ngue, donde poi passedisposizioni. Si pl1ò osservare presso individui rebbe nell'urina, d'una maggior quantità di z11ccl1ero. Secondo Samele, la glicosuria più esenti da qualsiasi tara neuropatica e di cui grave consecutiva a traumi renali, che sembre-. il sisterna cerebro-spinale era integro prima della brusca commozione, che turbò il suo equirebbe opporsi alla sua ipotesi, è dovuta ad a.Iterazioni della permeabilità renale per le- librio. L'inizio è assai precoce, ordinariamente • da 2 a 14 ore dopo il trauma, ma può essere sioni tra11matiche del parenchima (epitelio canalicola re). anche tar~ivo (da 10 a 30 giorni al massimo). Sia sperimentalmente, però, che clinicamen- La quantità di zucchero nell'urina è scarsa e te, è dimostrata la comparsa di glicosuria passeggera: da 1.50 a 2 gr., 1 aramente si pu<) q nando il trauimt. agisce direttamente sugli or- giungere a 15-20 gr. La durata è molto variagani preposti al metabolismo degli idrati di bile : •da 3 settimane ad 1 mese secondo Cacarbonio : sappiamo, infatti, che si possono ave- déac e l\ilaignon. Quando dura più a lungo 1~e glicos11rie primitive epatiche, oltre che per si ha come uno stato patologico di transizione altre ca11se, per ostacoli m eccanici alla circo- tra glicosuria e diabete vero. Può anche una lazione clel sangue e della bile, e glicosurie da semplice glicosuria trasformarsi in diabete nlter azioni tra11matiche del pancreas. L~ glicosuria è s<;>ggetta .a variazioni notevoli Anche l'esperimento classico di · Claude Berda un giorno . all'altro, all'infuori di influeinze determinate dai pasti e dal regime alimennard (1849) depone per la possibilità di determinare una glicost1ria traumatica, comun- tare. qt1e lo si voglja interpretare. È noto che con Medico-legalmente la certezza che la glicola puntura del pavimento del IV ventricolo, suria dipende dal traurna si ha solo nei casi trascorsa la prima ora si 11a glicosuria che in cui scompare quando scompaiono gli altri ~compare dopo 4-5 ore. Pare che il fenomeno sintomi direttamente provocati dal trauma, sia. cal1sato da eccitazione, e quindi da esage- per non riapparire più n eppure in seguito ad rata f11nzione del centro bulbare esistenté in abbondante a.Iimentazione di zuccheri ed amiq11el sito che provocherebbe la glicogenesi n di. Quando non si verifichino queste condizioni' 1nezzo dei filetti eccito-secretori contenuti nello non si p11ò escl11dere si tratti di glicos11rie R})lancnico. Anche un colpo di martello sul cra- preesistenti ed ignorate. J-Ia valore probatorio 11io per la commozione cerebrale che produce il fatto che venga constatata s11bito dopo il pro,roca glicos11ria, secondo a lcuni per insuffi- trauma: se appare molto tempo dopo, oltre ciente distrt1zione di zt1cchero da diminuzione 1-2 mesi a l massimo, in gener ale il nesso col del potere glicolitico del sangt1e. Eguale origi- trauma non può ammettersi. 11e avrebbero, secondo Lépine, le glicosurie che Nell'applicazi.one della legge s11gli infortuni., ~eguono ad abbondanti emorragie. la glicosu ria per la sua stessa nat11ra ed es-


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SEZIONE PRATICA

senza non può tJrodurre che una inabilità lavorativa temporanea.

Diabete traumatico. - Secondo le vedute più moderne, come già dissi, il diabete differisce dalle glicosurie semplìci per ii fatto che i disturbi nella assimilazione degli idrati di carbonio, invece di essere transitori, sono durevoli • • e progress1v1. 11 diabete traumatico fu studiato da molti autori: Griesinger, Frerichs, Senator, Seegen, Ebstei11, in Germania; Fischer, Leeorché. Brouarclel e Richardière, Corson, Cruchet, Lépine, in Fra11cia; Cantani, Ferrannini Luigi, Rubino, De Sandro, in Italia. La maggior parte di essi ammette che u11 trauma può far sorgere il diabete in individuo predisposto o no, rivela re 11n diabete ignorato, aggravare un diabete esistente. Secondo le statistiche si avrebbe un nesso col tra111na nella seguente frequenza: çi-riesinger su 225 casi, 20 volte; Frerichs su 4068 casi nel 2 %; Seegen su 938 casi 13 volte (1.4 %) ; Ebstei11 su 116 casi 6 volte (5 %) ; Senator st1 800 casi, 1 %; Kulz-Rumpf su 669 casi 39 volte (5 6 %) ; secondo Lépine, il trauma agi come cat1sa nel 5 ~~ dei diabetici, ma non esclusivame11te, esiste.rido in molti casi una predis1losizio11e ereditaria. Thoinot fissa la percent11a 1<1 al 2-5 °~ . Captani ha trovato nel 10 % dei casi (s11 1001~) un trauma nella anamnesi dei cliabetici; egli però, osse.rva il Ferrannini, tiene conto di tutti i casi nei quali il diabete s i è manif e~ta+,o perfino 50 anni dopo il trau1na. Secondo Brouardel e Richardière, si avreblJe n1aggiore frequenza del diabete trau111fttico nell'uomo che nella donna; secondo l.Ppin e sarebbero maggiorme11te colpiti i fanciulli. Q11este statistiche, però, come le altre in materia traumatologie.a, r1on hanno che un valore relativo, clovendosi più d'un caso accettare con riserva perchè non furono praticate dagli osservatori indagini sicure ed esaurienti in rapporto alla loro etiologia tra11matica. Quel che è certo è che nell'etiologia del diabete esistono moJte cause occasionali che clinicamente appaiono agenti provocatori delle malattie, e che queste ca11se agendo su un terreno predisposto o no, determinano il diabete agendo sul metabolismo degli idrati di carbonio, qualunque sia la sua origine patogenetica, pancreatica, epatica, endocrina, ecc. Fra q11este cat1se sono certamente da annoverarsi i traumi che possono esercitare la loro a7.ione sia creando -uno stato di « debolezza 11utritiva » in modo lento e progressivo, ed accum11lando i lorc effetti, sia determinandola bruscamente: e face11do cosi esplodere improvI

visamerlte la sindron1e morbosa. Nell'infortunistica solo questi ultimi casi s'ono da prendersi in considerazione, rie11trando le cause traumatiche ripetute nell'àmbito· delle malattie professioinali. Mentre tutti gli autori am1nettono la glicosuria transitoria traumatica, altri, come il Jaccoud, escludono l'esistenza di l ln diabete tra11matico vero e proprio e ritengono che il traurna mette soltanto in evidenza u11 diabete preesistente. Altri credono alla possibilità del suo s'1iluppo quando esistano predisposizioni ereditarie od acquisite. Fra le predisposizioni ereditarie sono da an. noverarsi quella .detta reale, costituita da una debolezza congenita f11nzionale nel metabolis1no degli idrati di carbonior quella artritica e gottosa, l'obesità, ecc.; fra le acquisite le professioni sedentarie, gli eccessi alimentari ed alcoolici, l'età (il diabete è più frequente verso i 50 anni). Vi sono però, secondo asserisce il }""errannini, ese1npi di diabete manifestato~i do1)0 un trauma senza il. più piccolo indice di predisposizio;ne, come quelli osservati in bambini di pochi mesi senza precedenti ereditari e tanto meno acq11isiff. L'opinione più accreditata è qt1ella di Richardière e Sicard, che ritengono che l'uffizio del trauma nella rn~tggiorunza dei casi è q11ello di risvegliare la malattia latente, dandogli cc un colpo di frt1sta », esteriorizzandola, per così dìre. In q·uanto al modo con cui il trauma agisce, l ~ cognizioni sono molto incerte, come incerta è .la patogenesi stessn del diabete. Ordinariamente si ammette che il diabete traumatico sia di origine nervosa. Il Ferranr1ini ritiene che per •prod11rre il diabete il trauma agirebbe sul metabolismo degli idrati di carbonio attraverso il sistema nervoso, il quale a sua volta agirebbe ;non direttamente, ma indirettame11te attraverso gli organi che regolano lo stesso metabolismo, ql1alunq11e essi siano (fegato, pancreas, ghiandole endocrine, congi11nti o no a partecipazione renale se·c ondari a oppure tardiva.). La regione ove agisce il tra11rna ha importanza secondo gli autori e le statistiche. Fu osservato il diabete traumatico dopo traumi cranici, spinali, periferici e addominali. Brouardel su 33 casi trovò 17 volte trauma cranico, 5 trauma rachideo, 11 trauma in altra parte tlel corpo. In 49 casi raccolti da De Sandro 27 volte vi fu trauma cranico, 12 racl1ideo, 10 generale o addominale. J odry in 145 casi, 72 volte trauma al capo, 29 al rachide, 12 al fegato. IAenné in 10 casi ha trovato, che il trauma colpi . sempre il cranio. Bernstein-Kohan trovarono 25 volte colpito il capo, 13. la colonna vertebrale, 7 volte l'addome e g·li arti. Non ha molto in~

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teresse la localizzazione su una o l'altra parte Il diabete tralimatico compare spesso precoclel cranio; tuttavia si l1a in ordine di frecemente, nei primi tre giorni o nella prima setql1enza l'occipite, la fronte, la regione parie- timana, qualche volta tardivamente dopo una tale, il vertice. veTa incub1azio.n e di più settimane, raramente , L' importa~za adunque dei traumi cranici di 2-3 fin 0 a 16 mesi. Di solito si ritiene che se non è contestata da alcuno: si tratta sempre la malattia corr1pare dopo 2 anni è da considi traumi gravi,, qualche yolta con frattura derarsi in 11essun rapporto col tra11ma.. La ossea, la , maggior . parte co11 commozione ceesploSli.one può avvenire in-modo acuto, con de r ebrale: in alcuni casi però non furono concorso successivo rapido o ·l ento, oppure in modo statate alterazioni apprezza,pili del sistema sile.n zio·s o, lento e prog!'essi v·o fin dal! 'inizio. nervoso. Nel pirimq caso la glico•s uria scompare gradatamente dopo 2-3 mesi lasciando solo poliuria, I traumi rachidei possono essere di varia che può parsistere ancora per qualche i.Settinat.11ra: caduta sulla nuca, sul dorso, sui lommana. Rossbach e De I.oisnel citano due casi bi, contusioni sulle diverse parti della colonna · vertebrale. Qualche volta si ebbe frattura in cui, per solo effetto del diabete, si :ebbe la o lussazion€, altre volte non furono constatate morte in breve tempo. La forma ad inizio lento lesioni cbirurgicl1e e fu incriminata la comavviene in modo così osc11ro e silenzioso, che mozione spinale che si verifica specialmente qu·ando irl medico se n e accorge nol!l p11ò di.re in in seg·uito a cadute dall'alto. ' · quale giorno e per quale si11tomo abbia cominI traumi periferici, secondo Brouardel e Ri- ciato. Il decorso di quie.sti casi detti tardivi è chardière, per poco che siano intensi, sono si- cronico .e finisce per condturre alla m orte per CLtr a mente ·s ufficienti a ca.us are il diabete trau- cachessia, tubercolosi, coma diabetico. Duran1natico. Anche Griesinger ammette che le feri- te il, per .c osi dire, perio.do di incubazi·one non te, le contusioni, lo strappamento delle diverse mancano i sintomi premonitori, come perdita parti del corpo possono causare o divenire i di forze, dimagramento, siem.sazionè di fatica generale, m<1lessere, polidipsia, polifagia, che a fattori più importanti dell'esplosione della malattia . Secondo questi autori non è mdispe.n- diagnosi fatta costituiscono ottimi elementi per sabi.;.e elle la loca.lità colpita corrispon·da topo- dimostrare la conca.tenazione etiologica fra gTaficamente a una reg·ione ov.e siano situ.ati trauma ·e malattia. I sintomi del dia bete: traumatico .s 01J10. idencentr i nervosi. Ster n invece mette in dubbio il valo1re d ei traumi p·e riferici n·eJl'·e.t iolo.g"ta <lel tici a qu·elli de.lle alt-re fo.rme sp ontan°e e: gJi diabete, e non ammette che i tra11mi cranici· e stessi accidenti, le stesse complicazioni ne caperiferici. Anche Thoinot osserva ·che qu,e sti ra1.terizzano l'evoluzione. Brouardel e Richarcasi non s olo sono est ren1amente ra.ri, ma che diè re hanno insistito sulla frequ enza dei sinse si esaminano b ene riesce difficile escludere tomi nervosi che darebbero al diabete traumache iJ. trauma, pu.r non avendo oolpito testa e · tico una fisionomia speciale: sonnolenza, in• colo,n n a vertebrale, non abbia causata una sonnia, disturbi p sichi·ci a carattere dep~essi­ commozione nervo&a· o uno shock. Conclude- vo, «ieL:i!rio, cefalee, vertigini, disturbi sensol'emo p ertanto cl1e l'etiologia del diabete da riali. traumi periferici non è sufficientemente pro E però da nòtal'si che in molti casi il trauvata . Non si può però, .come è ovvio, escluder e ma è causa contemporan·eamente di diabete e l'infl uenza del trauma che a gisca sull'addome di ne11rosi traun1atica. Secon.do Becker si hanno contro gli organi più diretta.mente int,e ressati disturbi della sensibilità., come dolori ribelli e nella patog,e nesi del diabete·, come il fe gato, i[ nevralgie, iperestesie, parestesie, anestesie lopan creas, le suirrenia li. Ln quanto alle caus·e calizzate al pl1nto tra11matizzato. Quali condizioni sono n ecessarie ·peirchè mepsichiche, è da notare che Lépine considera i dico-legalmente possa affermarSti l 'or1gine traut1~aumi morali (spaventi - emozioni - dispiama lica del diabete? NeJl'a pprezzamento di que ceri) fattor i più importanti di quelli fislici n e1 l'esplosione del diabete. Altri autori, come Can- sto nesso n.o n si sarà mai soverchiamente cirtani e Vanni, hanno la medesima: opinione, cospetti per non incorre re n1el post Jioc ergo 1.anto che vor l'ebbe1r·o identificar.e cOll diabete propter Jioc. Occorre innanzi tutto Ticercare se , psichico i casi seguiti a traumi periferici delle poco tempo prima de1l'accidente vi sia stato n1embr a. In ogni modo la possibilità che il qua lche esa1ne d'urina da cui risulti Ja non .t rn11ma p~ir hico pon ga in 111ce il diabete la- presenza di zucchero, e studiare con cuira gli tente parrebbe dimoC\frata dal fatto noto del- an tedecede11ti ereditari e per sonali del soggetl'influ enza a ggravativa esercitata dalJ,e cause to onde giudicare sulla preesistenza o predispomora.li s11l de rorso d e~ diabete com11ne. sizione più o meno grave al dia.bete. Quanito più 1

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il 1I"iisu1ltato di queste 1ndagini sarà negativo, tanto più facile siarà, esisten,d o le alt:rte condi zioni, ammettere il di.aJ)et~ tra11m atioo. La natura, l,intensità e la sede del trauma sono ·ellementi, come abpiamo visto, di i·n dubbi·o va1oire. Quel che più ha importanza è però la data di apparizjone del diabete e dei · ~enome 1ni premonitori. Le diffio<Jlltà n·o·n sono m·olto grandi pe:r la diagnosi quando il ·diabete con tutti i suoi caratteri compaia in breve spazi.o di temp10 dopo il trauma ed evolva favo.reivoJJn.einte in qualche .setti1nana o mese (forma precoce ed ac11ta) oppure nei casi in cui il decorso sia cronico ma il diabete si inizi manife·sta.mente 311 completo in un breve pe-riod10 d·OP·O il trauma cun fenome11i ac11ti (forma cTonic.a ad inizio acut.o) . .L\. 1 igore, un .s olo er1,ore è p.o,ssibile in q1testi ensi: che ~ì tratti di ·diabete latente1 ed igno1·ato, spronato clal trauma iJn tal mani·e1~a dn. prendere s11bito 11n ·dec10 1rso acl1to. Questa evenienza peJ ò i1on ha Yalore p1ratico nell'infortunistica e's13endo casi consimili pienamente etl integralmente risarcibili. 1

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<li cliagnosi etiologica più difficile il caso in ct1i ~l diabete sia veiramente cronico, esor<li sca j11 111odo silenzioso e lento, e n-0n si sveli c he molto ten11110 dop·o il tra11ma. P ·e r un. giudizio di probabjljtà (la certezz.a 11-on è qu·aJsi po~sihile) ~i dovrà e~,c::- ere sic11·r i che lo .stato di sa.lnte del soggetto e:ra apparentemente bu.ono in a11tececlenza, ove non ,r isulti l'inesiste11za de.llJa glico~t1ria 1da e1 s ami eventuailm·ente prima pratica ti. Non ù ovrà :im1tercede.r e ui.r1io .s pazio di tempo superiore a due anni fra il trauma e 1·ep-0ca i.n cui jl diabete, ·Si rivela - tenendo conto che in questi cas i è condizione in·dispensahile c11e il tra11ma 8ia nettamente caratterizz:tto e che nelrintervallo', a cominciare ·dalle J_•rime settimane dopo l'infoirtum.io, ,sia apip:air·so crualche disturbo che attesti la :p·eirsistenza del1 r azio11c traumatica (sintomi nervosi sopratutto), o <.1ualcu.n-0 di quei sintomi vaghi ed imprecisi già accer1nat.i che, a diagnosi fatta, pos~ono essere jnterp1 r etati o ria ttaic cati rulla ev<Y1uzione del diabete). In una parola, si d e;viono identific.: are i termini iintennedi ,d·ella catena rhe allaccia al trauma le manifestazioni mo.rhose che. .svelR no chiaramente il clirubete. Sec·o,n,do von N 00irden, inoltre, occorre che in qi.1esti casi il trauma sia stato cranico o verte·b rale ed abbia dete'rminato una lesione o commozion1e del cervehlo o deJ midollo. Ceoc-tam.e nte · q11esti elemen ti a11mentano la probabilità della diagno~i etiolo.gica; gli a 1tri traumi si complicano t1·01p po raramente c101l ;diabete per.chè in ci1·costanze simi1li si p·o ssa accettare l'i1p10te1si di 11n ve·ro dinhete tra11.matico. Se tutte ql1este e.on1

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dizioni m.ancano, e ,s e l,i·ntervallo è maggi.or.e di du·e anni* ù.'ipotesì non è fondata su basi soilide per p1oter a;ddivendre ad um. ·giudiiio di probabilità scientificamente attendibile. Ritengo superfluo a.ggiungere che il medico, legale deve porsi in grado di sventare ogni possibilità di simulazione: la circospezione che il medico deve usare nello studio di tutte queste questioni riuscirà ad eliminare i tentativi di frode. Ad· ogni modb occorre tener presente la possibilità che l'a.ssicurato metta con inganno zucchero nelle urine, o fornisca all'esame t1rj11e d'un diabetico o, addirittura, inietti zucchero nella vescica (caso di Abeles ed Hoffmann). Più facilmente si simula la glicosuria introducendo nell,or ganismo florizina per os n per iniezioni (Ferrannini) . ' . Nel deterroinaJre !,indennizzo da asseg1n arsi ad un operaio infortuna.te affetto 1da diabete traumatiao, non possono sre guir1si criteri schemati<;i, o, comunque, matem.atici. Se .s eguire schemi ~he non ten·gono conto dell'individ1u alità olinica d el soggetto è 1sempre ripOC"ovevole, il sistema è da respingers1i del tutto quando si tratta di malattia. come il diabete, in ct1i la clinica ci dimostr a gradi notevoli di g·ravità., variabilità di decorso e difficoltà di progn.osi. Non è possibile quindi non tener conto delle condizioni speciali che si verificano nel caso in esame; è sul malato, non sulla mala(tia che dobbiamo fondare , il nostro giudizio! Di vario grado è qt1jndi la minorazione della capac.i tà lavorativa da cui è ool.p ito u ·n diabetico. In a1cm1i casi, com·e 1n ql1elli acuti a decori.So rapid·O•, l,inabilità è .s olo temp,oiranea, specie s1e nello spazio di ·due anni con·oesso per 11a revision.e non .si osserva ricomparsa di ·S intomi che denotino la persi stenza deLla malattia. Negli a:.I.tri casi occoir r·e tener presente la gravità delle man·i festazi101ni morb,ose, la loro ·perisi-stenza e pnogressività, i risultati più o meno favo·rervoli ottenuti 00 Tu la terapia, la po.s sibi·lità che l'operaio .s i curi a;deguatamente, le m ansioni da lui disimpegnate. OcooT1re tene·r presente ch e la professione costit11jsce elemento per la vallltazione del dann·o non p er il fatto1·ch e 111.el l'jndennizzaire un operaio si debba pirendeire in considerazione il mestiere specifico da lui esercitato (è tSancito èlalla leg,g.e, ·ed oramai copferma.to dalla girtrisprudenza, che si debb a solo tener conto delle mansioni generiche che può (1isimpegnare lln tipo medio di lavoratore) ma l)er la possibile inft11enza sf avore,role che essa può esercitare stil decorso clella malattia (concausa aggravante). Bi·s ogna altre1sì n,oin tr11ascurare il danno pof,•11:.;al p cl1e, malgirad•o la p rognos1 più esattn 1

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Azione aggrcivaiiva esercitata dal. dia.bete

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decorso dei traumi. - Senza entrare nella qt1estio.n e medtco-legale .conce.mente il valor:e da attribuir.si agli stati pire·e sdstenti quam1do ·esercitino azione co11cau srule nel d etermin.are ,g,l i e1siti di un trauma (aTgomento sul qua le mi intrattenni nel 11. 1-1920 ed 1-1921 del Giornale di Mediciria ferroviaria), acce1merò all'influenza dannosa che il diabete può esercitare sul de.cor,s·o e gli esiti di un, infortunio. Le compli·cazioni .che p1ossono insOlrge.re quando un trauma an che lieve colpisce un diabetico sono di ·comune cognizione : si traitta di da ti di esperienza clinica tramamd atici dalla vecchia traunxatol·ogia, e cl1e m o·dern1ame.i1te si. attribuisaon.o alle sois tanz,e an·ormali di eiffetto toss·i co .che sono prodotte e messe in circolo in questa malattia. L 'ooperim·ento di Odo Budjw,t d ha .dimostr.ato che .se s.i inietta sotto cute ad lln ·coniglilO una c11ltura di stafilococchi insuifi ciente peir d1e.t er minare a lterazioni su >Cli 11n tessuto Sadl10, si produce un ascesso se prima, o contemporar1earnente alla inoculazione, 1si inietta 0 nello stesso tessuto o n1elle vene una soluzi<>,n e di gi1ucosi10. .s .appiam-0 che una tSeE1plice oontUJsione può ca~sare jn u11 diabetico la gangrena, ed una ferita, s11ppurazioni diffl1se che, malgrado la ltntisepsi s più assoluta, · portano il malato a lUOlrte. ' La l)Ossibilità di queste .oomiplicazioni deve essere tenuta presente dall'infortunista e dal i11edico sociale per sconsigliare · ai diabetici mansioni di lRvoro cl1e li espongano faciln1ente alle cartse tra11mat izzanti. · 1

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Prof. Dott. E. TROMBETTA

Medicina d'Urgenza (Vade-mecum diagnostico-terapeutico e formularìo ragionato ad uso dei medici pratìci). 2•

~di zi one

intera mente rifatta a cura del Dott. C. Trombetta

d1 Edmondo. SOM~A.RIO: Avvelen~mento.

Intossicazioni endogene acute. • lnfez1on1 acuta. • Ass1deraenento .• Folgorazione •• Insolazione e colpo di calore. • Sistema nervoso centrale e periferico. • Ap· parecchio clrcolatorlo. • Apparecchio respiratorio•• Apparecchio dlger~nte. • Apparecchio genito-orinario. • Terapia del dolore. • lnd•ce alfabetico delle materie. Un volume in-16 (formato tascabile), elegantemente rilegato io tela. di pagine XIV-645. Io commercio L. 18 più le spese postali di spedizione e di imballaggio. Per gli abbonati al e Policlinico > sole L. 17 franco di porto e raccomandato. Inviare cartolina-vaglia al CaT. LUIGI POZZI - Via Sistina, N. Roma.

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OSSERVAZIONI CLl.N ICHE.

dal punto ·di vista delle .p robabilità · clini che, so-

vrasta st1 ogni diabetico per le possibili ed imprevedibili complicazioni che possono sopravvenire anche dopo. trascorso il biennio ol, tre il quale la nostra legge non ammette più. giudizi cli revisione.

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OSPEDALE MAGGIORE E UGOLANI DATI DI CREMONA.

·SEZIONE UGOLANI DATI d ivetta dal comm. proif. dott. TOM1\1ASO BusACHI t obirurrg·o· diretto.r e. 1

J{~nestiesia del nervo trigemino nella chirurgia della faccia e la cura radiéale delle ne-

vralgie ribelli. Contributo clinico pel dottor

TROGl

GAE'f ANO

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cl1irurgo aggiunto.

Gli interv·ootf chd:rurgi:ci demolitori afila facci.a con amipie r.eseziOtn.i del·La •m andibo'1a e d1ella n1asc e:lla per cc:µ-cinoma diffu·so div·entamo ancora più g.ravi per le compliicazi.oni diipendenti dall1a ,s peci·e .di n1aroosi ieuD. si ri1 cor1~e. D.ata la fr.eiqiu·enza di questi inte.rv·enti llOil i11i sembrano prive di interesse alcune considerazi1onrr a:l i"'i guardo, c1eisu11 te 1daJ.1a .p1iiatica di aJl.. ouni ca;Sli dii no.sitrr.a diretta osis·e;r v,aziJorie .e .cura. La 1'iesezione de'l la mandibo!La p1er. ·carcinon1a s1)e·sso Ci po,rta a1'1' espOO'tazLorne1 di quasi 'tutta una metà ·deilila m,e.desiana ·co.n la ·disarticolazi one temp_oro-m1asoellM1e; e !lie 1rese-zioni del masaell1are ,superioir e qu.asii 1s·&npre :p er ca1·cinoma, ci pol'tan.o 1S'Pesso ,a;d 1ampie demolizioni per · élSti r·pare la zona inviasa 1dal neoplasrr1a. Q11ooti inteTv•enti c1omanda:no 1sp.esso na1 cofli pral11n.gat.a . e r~sparmio di p e11dita rli sangue, c-0ndiiz!0ni queste d a esse·re t.e.niute presen t i ogniq.11alv·o lta ci si accinge n. siiffatte dem01iz11: n:. La scelta della na:vco1si quindi ha un· iJJ; vc1·t~nza g;r andissima sia peir le ic1ompùicazio11i post• operatorie, sia per la libertà di esecuzione del1'intelI"V•e nto ·s tabilito. La :na.IDcosd. co11 cloirl)fo;rmio Qd etere eseguita .c on la masc'htra. iSi i1.resenta p oeo .aidatt.n. per l'eseCIUZione dell'at to 01,euat.iv•o in quanto che, data 1a non mai breve d.u r.ata di qu.esto, b1sognerehb·e fare u113. na rcosi subentrante spesso non sufficiente per il reg·olare p·r,o oedere dell'cp:eirazione. L'inconv·enìenz1ai di dov.ere Jiicopr:i.r,e parte del oam po ope~a torio con la masche1·a è una controin·dicazjone p,e r l inquinarn eint o inevitabile aui si va irn·contro. Le. a ltre form·e di narcosi ad inallaziione sono insufficienti e ·difeittosie come la na:rcosi cloroformica ed eterea. Potrebbe essere adoperata la etero-narcosi intravenosa di J{iimmell e Konig. Essa offre, è vero, delle comoditl1 eccezi.onali per le operaziioni sull. vioo, però occorre aveTe aJla nlano un istrun1entaJrio specia·le tent1to con gran cura e cioè 3 reciipi enti di vetro gil'aduati: uno contPnente ~ol11 zio ne ctPrea (etere solfori co p11ro eme. 50 siero fisiologico st erile cruc. 1000) - il ~econ do contc11ente semplice soluzione fisi olo~·ic~1 ri"cn.Jdut.a. 1

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FASC.

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sui 41° - il t~ 10ontenente una soluzione di i s opral 1 -t 1A? % in .sol uzion.e fisiologica. I tr~ i·ectp1emJti sono ri:nni ti poi icon un ·r.a ccordo c0tll·e1ttorie, il qrua'.te è re1golato d 1a um con.tagocoe.. (P.er il a tecnica v·e1di rnto lavoro: La Sc eilta delJ.' .4.n.estesia, C:riemona, 1919). Ricorderemo ancora la somministrazione del cloroformio o ~er·e me·diante l'intubazi.one s econdo il m .etodo idi Kruhn: taID!to1 il m ·etlQ1d•o di Kiimn1ell-K onig come quello di Kuhn indiscut i bilmente buoni per gli interventi sul viso, han110 però dei requisiti ·e .delle p 1artic:olarità u11 po' complicati che li rendono meno pratici d.elJ'a11estesia local1e alla i:ft1ale noi 1diamo J.ia. µref eranza. L a tecnica .da n10i usata per l 'anestesia d·efile tre branche del trigei.mino è q u ella ideata; dall Brau n .0 rpe;rfezio1Illata d·all 'Hart~l. L'eisp1e·r i1eil11Za nostra ci p0trmette .assicurare .che il meto,do di: H artel no11 presenta difficoJtà spectali ie 1permette di portare 1a soluzione aneistetic.a di1.,etta.m ente nel gan,gli·o di Gasse·r CQn s i1cura asepsi. Il tentativo ·di tntr-0dU1nre J'.a;g·o .attra''erso il f o rame ov a1e nel ga:nglio di Gasse·r iniziato da Schosser, Ostwolt, Harris, Offerl1aus, ecc., trovò pratica applicazione nel m etodo rece·11te di Hartel. Esso consiste nell'int:ro_ <l11 r re un ago 1ungo 9 rm. previa 13Jnestesi.a su1>e 11ìciale della pelne, circ.a 3 cm. 1atelI'alm·ente ~t.11 ' a ngolo d.ella booca r·i~pondente al sec0011do molare 1supe·r iore, .forando, 1p 1eJle, ·),)arti m ro lli ·della guancia, evitando m e diante controllo del1'indi·ce 1ntrodotto in bocca, c he l'ago Jl-On .p erfoo1. 1a mucosa bucca 1e, fi'Ilch è vada in alto tra il ramo montante d ella mandibola e 'l a tuber10s ità 1d.el1a m n1scella e tocchi il ·p ian10 duro tnfratempo,ra'le. Con piccoli s·p ostam ein.ti tastan 1do su questo pi.ano .si cade, ·c on in1pr,es.811011e •CaTatteri1stica inel formale ovale. La tl.'ll!Il'ghezza d ella via ·da' percorroeire è tr·a 5-7 1cm. Se si spinge ancora l'ago di 1-1 lh cm. il paziente avverte iirraidiante rpar.aste·s ia n elle br.anche .d el trigemin o. H artel, rigua rdo alla direzion·e d a d a r e all'ago, dà d1ei . pu.n ta di :repere s u pi;a,.ni rspe-ci a.li. Si.11 vivente ;noi abbiamo trovato p nati•CO 1di·rige~e !'.ago iJD. modo che 1a pl"oi~io•n 1 e divi·d a hl tl1bercolo auri·coJ.,are, te111endo ·S'etn1p1r.e l'impug11 a twr.a. cieli '.a.go a ri,do1 siso deil la p·ehle m 1e1n ton j eir.a. Pro1v ooata la pM'1ast esi.a d·e'l1·a r egione j 11 nervata ldal tirigem.ir1.o, mercè tl1a pil1ntuira ·rl cl gaiD.glio di Gasser, si intetta do.lcem ente 1 - 1 +ih eme. 2 % di novocaina+ adrenalina {11 ov1ooaina o syncain1 e gir. 1, so1luzii0net fis·t olog i (·a g. 50: .a;dr·e nalin.a aJ1'1 91>o 1g o.cce· 16). D opo qn a lche mi,n11to (5 m ') subentra l'anestesia di tutf,a la l'egione innervata dal trig.emino. Es.sa d11.ra ,aa 1-2 ore. G.ro~s~.a qi.l1antità di 1anesteti·CO potrebbe dare svenimenti, vomiti. 1

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SEZIONE PRATICA

La pruntmna anestet.tca..del gangli.o ·di Ga.sser, russociata al'la i.r1filtrazione ·delle pairti mol1li, .n e.cess-arta per le · innervàzioni limitroif·e e per l 'is0h.e mia con lh % novoc.aina -+· 1adr:enaolina, ·oiltoo 'P,~rm.ettere tutti ·g li interventi id i hnpo1'tam1a sul viso (reseziohe d·el mascell1al'le suiperior.e e iruferio1re, plastiche is.111 viso~ ecc.), ri,s pornde contr.o le n·evralgie ·Cro·n iche ribelli del nierv.o trige.m~n·o .se ·dopo l 'azione d·e'lla novocaina ·s ul .g anglio d1 •Gasser si iniettano lh-1 ocm. di ailcool a 80-90 gr.adi. S e dopo l'tniezione dal~ l.a no·v oic aina si notassero. di.s turbi .élJ.ll'o•ccihio, 6i , s o.s pen1dia ·,e .si, .r:iman:dì ad altra .seduta l'iniezio'Ilie dehl,a1co1ol·. L'ini1ezi-0n1e dell'.aloool di ';'\' rede nel g1anglio di Gaisser avirebbe ,oggi, secondo .S oihlossen, fatto passrure ·n .eill '.annov·ero dei ri·co·r di tec<Ili,c i ope!ìa toir i tutti. i ·diversi meta.d i ·ese-gm.i ti p.e r la reseziion1e d e·l g'an·glio. L'.aneste.sia ,d e[ .ganglio d i GasseJ> t ecnicamente ri esice impo ssi·b ile qu.a n·do l'.ammaliato fo;s_se ,affetto da can ·cr·o molto ·diffuso ,al masoeI.laTe :su·periJor.e tail e da diso1ri.renta·re i rapporti anatomici d1ella ·r egi'on·e. Q.u eisti 1cas.i 'Petrò sono qu.asi sem pire inoperabili p·e!'lchè con diffi·ooltà. ·s i riuscir8!bbe a;d .a,s,p ,o rtare la n ·eoplaJsia senza a11:cun,a .gruranzia id i ·reèi di\ra a breve scaidenza. • L '.am.esrtesLa del .n ervo trigemino con la tecnica da noi ricordata è superiore a tutte •le 1altre f.oome id i an·e'Stesi·e p·e.mcthè '1aiscia il paz.iente cosci·errite e qUÌ.n 1di in gD3Jd·O 1di ·evita:re l'inspirazione di materliale nell'albero 1respir.atorio t anto pericolos·o p1er -le polmoniti postoiper.atorie ' ab ingestis. s .o,n ·o .stati regi.strati casi di ch1e!'aitite ·noorrol)ar a·liti.oa suocessiva all1a iniezion·e di .a[ c-001 i1.el gangli.o ·di Ga&&er, però se .si sorveglia 1attentam·en te il p1aziente durante ·l 'ini·ezi.one del'Le p1rime .goc.c·e d '.a lcoo1l, con1e fa n otare H . Pichler (Wien. · Klin. W ochensclirift, n. 22, 1920) e si ossecrva La 1oomparsa di ane.stesd.a fo.rte n 1el territ.ori·o .del primo ramo (qua si sco·m p ars a d el rifless o corneale) si sospenderà l'iniezione e si dirig·errà l'ago vel\50 un · alt~o ·p u n t.01. Ql11e.st1n ev-entenz.a è 1più frucile '8e 1Si vuole ·aggre·di·~e il ganglio d i Gais·s ar p er via d el foro s ottooirbit a.rio. L a via d e·l f·o rame ovale, se·c ond10 la tec11ica di H artel, ·d à pi1ì .1gairanzi1a ·p er 1scon.gi1uoo.ire le cheratiti neuroparali-tiche successive. ·Noi aJbbiamo usa to iesclusivamente la tecnica di Hartel in quattro <'·a.si: dill·e .affetti da cancro d1 e~l1a mandibo[a e ·due a ffetti da. nevr·algia rib·elle ,del tri.~emino. 1

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I CASO: - 110 -0ttobi..e 19119. - V. A., .d 'anni 52, contwdino. ·da Cr.emO'Ila , ricov1ei.na to nel'l 'Osp ed.al e Magigio:rie.. Diagnosi. ·Epitelioma u lioerato i11v.adente p a.r tie ,del;J:a gtvancia ,sinistra, ~a pie·g1a g e:n1givo-

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[A~NO XXVIII, FAsc. 13

IL POLICLINICO

labiaJe e quasi tutta 1a parzti.one orlzizontale della mandibola. LI n·eoplasma data dia ·dU·e anni ~irca e si è ulcerato n ell'ultimo periodo. Le condizioni generali ·deil paziente so:no buone. Cuore e ir.eni normali. Nella. regi·one 1sottom.asoell.rur.e sinistra, lu·n go [a lo,g gia ·.carotide a e regio1n •e so.prac:lavicoJiare si p1alpa.i1io alcuni gan gli invasi ·dal n.eoplasma. Anestesia .d•el ;g,anglio di Gasser .alla Hartel oon .eme. 1 + lh al 2 % di novocaina adren.alina e an·estesia ne1l Cain'P·O operatorio con 30 cmo. · di n ovocaina aJl lh %. Ottima ,pe:r ·Ora 1 +ih. Operazione~ __:. Disarti·co1azion1e della metà simstr a deft'la m ·an.dibola, esportazioni di gan1g'1.i linfatici ·OO'Il metastasi dalia r.egione sottomascellal"'e, parotidea, carotidea ·e ·s opr.aclavi colare. Plastica della porzio-n ·e della guancta esipartata 0011 t1Jm ore. Decorso. - Buòna guartgion.e quoad vitam. 1

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lI CASO. - 21 .rupril.e 1920. - B. A.' ·d'.anni 48, vigile munici'p.ale, da C1I'em.on·a. Diagnosi. Epitelioma de11a man dibola br·anca ·orizzontale sin1stra e pavimento ora.11e. Il 1ne•op:la~.ma data ·èLa un an.n o ·Cir.rica iniziato nell'al\reolo del primo molare. Si rpa~pam.o .gangli niella ·re·g i·one so·t tom.asoellair.e. C·ondizi.oni gien·erali bu1o:ne. Uomo robusto e mo'l t,o adiposo. • Anestesia d.el g.angli 0 di Gasser com1e p·el primo CaJSO. Operaziorie. - R·esezione di tutta la .m andi• bola a siniistr.a e di p·airte d·ella d·estra; svuotamento della logsia ,sottomascellar·e ·e caroti·d.ea sinistra e parziale della regi·one 1parato·dea, esportazione p1arzi.a le .del'la gu.a•nei·a e del p·avi.men to 01·rul1e. Decorso. - M orto impTovvisam·ente 1'11 marggio 1920 per p.aralisi ·Cardi.aca. 1

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III CASO. - 15 ma.g.gio 1920. - T. A'., d'anni 75, contaidJno, da Crurpaneta D'osimo, ricover.a.to nel.l'Os·pe1d1a1e Maggiore a Cremona. Diagnosi. L - N.ev.r.ail1gi1a -ribell e ·del nervo trig1emin·o cli de stra. Soffri polmonite destra 1-0 .anni aiddtetro. Null'altro di notevole. Non so.fferse "sifi'l ide, nè febbri ma[ariche. È moderato hevitore, impenitente ft1matore. Da ·c irca sei IYlesii 1soffre di lnnci11anti dolori alla guancia e tempia destra. I~e cris i dolorose sono a breve scadenza e lo tormentano al p11nto ·da fargli· passare notti 0ongecl1tive insonn·e. Nulla -0biettivamente n.otevole nell,e re·gioni· 1do:loro1se. Anestesia. - Iniez1i.o·n e di .alcool ail!La 'Virede nel glMl.1g 11.o 1di Gasser, seco,n do la tecnic;a di Hartel.1 precedt1ta da una ini~zio.ne di un 1cmc. di novocaina al 2 %. Decorso. - Nelle -priJil:e 24 :ore il dolo·re n.evra;lgioo è 1qt1a1&i scom~arso ·e n·ei giorni srucoessivii il pazi ente no11 avveirte più dolore, 11iposa e si n11 tire bene. .t\bbiét1110 rivisto dopo mesi il paziente e io ritroviamo :lln ottim-0 stato completamente guarì to dehlo. n evralgia.

Nulla nel gientili'Zio. Soffri J'lelll1ILatismo .rurtico'l are .a 16 anni. Da 3 anni soffir·e di forti dolori accessionali .a:lla gu·ancd:a destra in tutto iJ terri tori·o d·el. tviigemino. Pro.vò tutti .g li analgesi,ci .con ·esito infausto. Anestesia. - Iniezione d'alcool ,a 80° di Wrede con la tocnica ·di Hartel n-el ganglio .cli Gassar di d.estr.a, preceduta da iniezione di nr0rv·oeiaina aà 2 %. Decorso. - Il p.a.ziente .e sce il 5 settem1b;re 192() comip1etan1°ente guaritio. Rivi1Slto d1o p10 1alocuni m1esi il pazie01te go.de ottima 1sa.lute senza ;acc.u saire :Pe.ei•diva de'lla nevra1gj,a moiliesta. CONCLUSIONE. Durante e d ·opo !l.'ini•ezd:one nei prim!i due ~aiSi oon &Jlla no;v·ocaìna e ne·g·l i ultimi du·e -con norvociaina ed al·cool non .abbiam·o notato clle il paziente abbia avuto disturbi speciali, nè generali nè a carico dell'occhio corrispondente al trigemino colpito. N ei primi due casi l anestesia fu .ottima, lunga e con.sentì l'e.secU2i1o ne ·del gmave atto operativo. Negli llltimi due casi l'i11ieziorn.e d.e1l'a1co1oJ fu id i una .efficaci·a siorp1~e11c1ente. L.1·e.si1to f1elice ·di qiue1Sti oasi, conso111e a1l risultato ·di' qu ell[ ;gi à noti, ci dà un•ai ·oeTta garan.zia a prescegli·ere questa g1enia1e forma di anestesia, tanto appropriata per i gravi interventi Sil~lla inasceJ.la ie mandibo'1a, a tutte le ~tl'le forme di naTcosi e 1Ci 1autorizza .a ritener.e che l'inie~one di aloooil sia ],a più appropriata, , 1a T>iù sicura e !.la più efficac.e nelle nievra~gie rib1elli deJ trige:mino. ·La tecni.oa di Hartel i·noltre r.iteniam·o la migli.ore ·p erchè offre maggiori giaranzire per scon_ g;tiuir:are le· cheratiti n.euro·p:aralitich·e. 1

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II Fascicolo 2° (28 febbraio 1921) del nostr<> r>e/ riodico

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I\.. CASO. - 31 a g ogto 1920. - G. A. G., d'anni 56, fatto1~e, da Capella Cantone, ricoverato nelrOc::pedale l\Iaggiore di Cremona. Diagnosi. - :Ne\·ralgqa C'OOllica del trigemino

a dcstr:l. •

Le malattie del cuore e dei vasi diretto dal Prof. VITTORIO ASCOLI Redattore Cavo : C.

PEzZI.

oltre a n111nerose Rassegne di importanti argo1ut=>nti cardiologici, contiene i ~gnenti notevoli lavori : Dott. P. SI TO: Su. di un raro caso di distitrbi tn Hltipli della oonrlucibilltà (con quattro cardiogrammi in una dlQppia tavola fuori te. to) . Dott. U . ARCANGELI: Sulla dottrina della « Oianosi ».

l'unico periodico <\el genere che si pubbllchi in Italia in fa.scicoli mensili illustrati, e ramÈ

mentiamo che, agll associati del «Policlinico»,. esso è ceduto per sole

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!ANNO XXVIII, FASC. 13]

SEZI ONE PRATICA

NOTE E CONTRIBUTI.

ficie di p1oca a;cq.u a biidistillata sterile con,tenuta in una pioco1a capis ula steirile ·di por.oel1runa, iSi vedranno l·e prurticelle minutissime distribuirsi sulla superficie del liquido e la soluzione compiersi in moid10 perfetto e velo1oe. Vi è chi per maggior siau-nezza pretende.riebbe ahe la 1soluzione fosse .filtrata attrav1e:nso un filtro sterile, ma questa p.r ecauzionie è superflua se nel ,p reparare la soluzion1e ci :si ooinJporterà n.e!l. modo ,s uddetto. È oltremod·o .necessario che le soluzioni di salvarsan argentico siano freschissime. Vi sono dei medici i quali non esitano e trovano molto più com.01do far preparare dal fa:rnnacista le soluizioni ·di n•eio salvarsan. Per il nuo.v o _p reparato ciò deve evitarsi; è ·siconsigliabile di oo.n servare o ieomunque ·a tte·nder.e· 1p rima di iniettare la soluzion.e perchè il vireparato si decompone con estrema raiptdità se rimane a sè tp•e r qua;lchie tem·po. L'aùt~razto1I1e di una 1soluzjone n on r ecentissima non è affatto oo·n trollabile ed il ·SUO uso1 ·s ar'e bbe quindi di graviiSsim10 pericolo· per i .p azienti. Noi prepariamo in geneTe qualsiasi dose di salvarsan argentico in ,10· eme. di acqua distillata stteir ile, ma abbiamo usato a[1e volte anche sol11zioni più concentrate p er esempio in 4-5 cmo. ·d i a1cqua. I pazienti tolle,r ano però meglio · una so1luzi.o.ne più dil11ita, rper ese·m ·p io in 15 eme. di acq11a. La casa ,fabbricante rd el silb1e:nsalvarisan v.o,r.re!bbe .a nzi 1cbJe pe·r 1dosi m aggiori di gr. 0.10 si siciogliei&Se il pre•p rurato in 20 eme. di liquido. È riconosciuto iperò che con ·s oluzi1oni m.0lto .diluite 1si evitano i11 m 101d·o qnasi .si curo i fenom·eni angioin eurotici o n1itritoidi, i quali, q11ando han1n o luogo, si 1dile1guan-o rapiJCÌamente. Ad ogni modo p er chi ipratic a la cura ambulatoriamente è bu·ona cosa ' far subire l'iniezione ai pazienti d10lPO che esisi hail!no ultimato il lavoro e mai durante una so·s pensio.n e ,a_,e[ lavmo, ed è ino1tre raic.ooman.d abile idi far ri1po1srure un ·Certo te~o i pazi,e n·tli in posizione orizzontale ·do·p o praticata !'inie• z11 one. • P.er a1do1p erare il salva1isan a:rigentirc10 1oocor.r e uma 'Padro.nanza aissoluta della tecnica delìle iniezrioni en1d1o veno1s e: È in1dii.s1pensabil·e ·che prima ,di inie•t.t are la soluzione prreparata 1si s ia più eh-e ceTti che l'ago s ia bene imme1s1so ne1 I-urne della vena, cioè che qi1esta sia per cosi dire ben ·cateterizzata; s-010 1cosi ··si .eviteranlilo lesioni ·della 1p arete interrna della ven·a o, peggio, trastfi~1sioni della vema istessa. .S.e JPer 1d.eficienza di tecnica il liqt1i1do, an che1 per po che goccie·, ·p enetra n el1o :speis sore della ,prurete dell.-la vena o nei tessuti circo.s tanti ·s panden.dosi in essi, s i forma subito 1ln infiltrato stracxrdinariai.mente d1ol·OI1oso che · rende i ìpazienti .poreo 1

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Ospedale Dermosifilopatico Santa Mana e San Gallicano di Roma. Dott. GAETANO CrARROCCHI inedico primario e direttore.

Il salvarsan argentico ner - il dott. RODOLFO ANGELI .m·ed. degli ospedali di Roma, assist. vo1ontario 1

Il salvarsan argentico - o silbersalvarsan - è b em poco conosciuto finora dalla maggior .parte dei medici, e non sarà quindi inutile esporre in breve qua1che notizia su .d i esso, 1e1d i risultati ottenuti, considerato del resto che qllesto preparato sta entranclo ormai tra i medicamenti indispensabili per la terapia della .sifilide, al lato dal mercurio e del neosalvarsan. Quantunqt1e non 1si co.n osic an·o con p:vecisione 1~ varie reazioni che oc.corrono per la &ua preI'a razione, è certo che il salvarsan argentico éSi ·p rerpara facendo reagire dei sali di argento con il bicloridrato del m-diamido-p-diossiarsenobenzolo (salvarsan) ·otte11'em1done co1me 1p rodotto di trasformazione un sale bisodico: il silbersalvarsan o sale sodico dell'argento-diossidiamidoarsenobenzolo, che contiene circa il 22. 50 '}~ di arsenico ed il 14 %di argento. È una polvere bruno sc11ra che si discioglie facilment e in acqua, dando una soluzione completan1cnte limpida e di reazione alcalina. Nelle fiale in cui viene posto in c,o mmercio 11 salvarsan argentico si conserva un tempo indefinito, q11alora queste siano integre; se però anrhe per minime fes1s ure del vetno iil preparato vien,e a co11tatto dell'aria, esso .s i ·decom;pone all'i ~ tante divenendo estremamente to·s sico; alterazi one che non appare co.n !facilità alla v1sta. Sarà invece n ecessari.o fare bene ' attenzione alle soluzioni perchè quelle 1c-0mpi11te con il salvarsan argentico decomposto n on sono più lim'P1ide, m a mostrano una oipale~cenza più o meno notevole ed a ll"oocasione anche delle particelle non disciolte, quaisi si trattasse di una ,s oluztone di argento colloidale. Nel compiere la soluzio1n e sarà ottima pl'ie'cauzion.e ve1,sare n ell'aicqua a ·p oco a pooo i1 conten11to .di 11na fial a ; ve1rsandol10 infatti tutto in una voil ta la polveTe, ohe è molto fine, f.o:rma con facilità d1e1lle pal1ottolin·e che si di,s·ciol.. gono poi con estrema difficoltà e rimane in parte anchie a ttaocata alle pareti del recipiien1te i.n ·c ui si fa Ja sol.11zio.n e·. Pe:r il salva;ris;an argentico è quindi in modo assolt1to da scansi. ,~·liarsi di sci01Q'Jierlo direttamente n·el1·a siriin._ ga, il C'h e m·oltd prati·cano usan1do altri rp1re{Parati arsenobenzolici. Sciogliendo il salvarsan ~rgent.ico versandolo lentamente sulla super1

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propoosi ad iniezioni eu-cctesrsiv~. Onde. evitare sa:Lvaman etd è forse attivo quanto il 1salv8Jl'Sa.n questo inoo.DJVenie11te sarà meglio aiooerta:Psi quMltunque ma •senza, dub:bi10 meno toissi.co di che il sangue refluisca all'esterno attravel'So questo; qualità biologiche che il sailvansacn a.rl'ago e 1so1o allora innestare la siJringa pronta. g entico de.ve all'argento che entra in più nella. L' esp e di81ll1t~ . 1s11gg.erito .d.al Lombar.do n1el fasua •o omposizi.o ne rr1entre la parte arisemicale sci•colo 48 ·del Policlinico, 29 novembre 1920, ba avuto una n.otevoJe diminuzione. Certo oonmi sembra tenga troip po conto 1d ell 'imp:ressione tr-0 · la spirochete e contl'o 1e manifestazioni ch e p oche goccie di •s angue possano fare sul della sifiJ1ide ha una eftficacia maggioire degli paziente, mentre, in migliaia id i iniezioni en- altri preparati ·arserrobenzo:lici tanto che deve dovenose arsenobenzoliche praticate da molti eis ser·e a queisti ptr.eferito quando è necessario anni sui malati del nostro osp:e1dale, noi non agire rrupiidamente,, sipecie. contro Je ma·n ifeabbiamo mai constatato in essi nè impressione, stazioni .contagiose. nè orrore. per quel poco sangue che dà invece Gli esperim.enti .oompiuti in Ge:rmatnia, s ugli la sicurezza assoluta. di essere nel lume della animali hann·o .d.ato per ri1S1Ultato un i·n di•ee v.ena. chemoterapico più efficace del doppio rispettoIl stilbersalvarsa.n vien·e fomik> in sei dosi al salvarsan e più efficace del triplo rispetto al progre1s1sive ·da gir. 0.05 a gr. 0.30 oon un totrule , neosalvarsan, cosicchè grammi 0.10-0.30 di salvarsan argentic0 corrisponderebbero a gramdi. grammi 1.05 di ·p re!parato per ogni .serie. mi 0.30-0.60 di neosalvarsan. Nella molecola del Le iniezioni debibono farsi co·n un intervallo non minore di .q u.attro giorni, cominciando silbe1Vs al vwnsan 1' argento a umen tan·do l'affinidalla d ols e ,dJi .grr-. 0.06 a gr. 0.10 e, seoonido il tà specifica del salvansan per la spirocllete non parier e .de·i 1p ochi COflll!P·e·t enti ·che si 1S1onro finora solo .-d are.b be al preparato un ioir te potere coo1tro i parassiti tanto da provo carn.e il disfacioccupati della questione, si può giungere fino mento, ma e.sarciterebbe anche una benefica arl uDJ m russimò ·di gr. 0.20 peir le d onne e di azione verso i tessuti sifilitici. gr. 0.2.5 p er gli uomini. N oi abbiamo potuto Sta il fatto indiscutibile che col trattamento iniettare a moltissimi rnazienti dei ·due :sessi • anche 1e dro>Si .di 1g r. 0.30 non solo seniZa 01S1Ser- rurgento ~senica1e 1s i vedono in po.oo tem·po vare inoonv enie1n ti di .s orta, ma 1constatan1do malati .già deip,e riti riacquistare totalmente le :florze, e si ottien1e un ra;pido miglioramento anche una tol1era:n·za ·completa. Let do~i di gr. delle condizjoni generali fino ad un completo 0.2-0-0.25-0.30 si po1s•s,o no ripetere con uguale intervafilo ·di 4 gioirni am.che per }ungo temp,o, ben.esise,~e, mentre le manif.estazioni contagiose a carico della pelle e delle mucose sono già sino aill'eff·etto t e.ra:p.e utic10 de1s iderato, ottenenscomparse dopo le prime iniezioni. d·o la .g uarigion,e dei •s intomi ·clinici ed un riLa scomparsa di qu·este manifestazioni, sebs ultato negativo nella Reazione di Wassarbene sia della più gran.de importanza, dal mann. punto dj vista della contagiosità del sifilitico~ Nei p a zienti deboli, nelle malattie del sistema pure lo e un poco meno dal punto di vista delnervoso, ·s pe.cie quel'lie a s indrome do1orifiica, è la gururigione. Si ritiene, in genere, che la bene cominciare senz'altro con dose. di gr. 0.05; scomparsa dei fatti a carico della pelle e delsi ripete questa fino ad. una tolleranza perf et- le m·u oose sia del tutto insufficiente e che ciò ta e solo all1ora •Si aumenterrà gradatamente che ,.si 1debba sistematiicam·e nte cel'care sia la fimo a raggiungere ·dosi siuperiori. E oosl nei steriJ.izzazio.n e dell'o:riganismo, ql1ale è dimovizi ca11diaci, nelle aortiti, neg1i a:neuri·s mi, strata d,a lla reazione di '~' a5sermann ripetuta nelle mala ttie di fegato, nelle malattie del rene, parecchie volte con risultato 1costantemente p otrà usa rsi il is alvarosan argen tico 1so1l-0 d opo negativo. un 3/ocuratissimo .esame <l·e!1 malato e di tutte Se questa risulti tale noi non possiamo a le s11e funzioni, ma sempre con la massi.m a tutto 01ggi affermare perchè lo studio del precai11tela e ramment ando che pir udenza VlllOle parato è tuttora in corso e del resto occorresi comin1ci e si ~ontinui CO\Il piccole .d,os i. rebbe ancora 11n ben lungo periodo ·d i osserSecondo Nathan (Presse Médicale, 118 1di1cem- vazione. bre 1920) si p11ò giun1g.ere, iper iniezioni s'UlccesPossiamo però dire dei ri~ultati immediati sive, ad iniettare nelle sifilidi recenti fino a ottennti nei differenti pe-riodi della malattia 4 grammi di preparato n ello spazio di 40 giorquanid o l'infermo è trattato con il salvarsan ni e ·p iù ; m a noi n on Eiia1no mai giunti a 1oosi ar.rrenti co. alte dosi ed ab·b iamo raramente sorpaissati i Nel periodo primario, a11and 0 è la scleroc;i 2 grammi. 1'11ni,..a lTIAnif Pst;:izinne sifilitica, n oi abbiamo Nel com p lesso ci siamo convinti che il sal- visto rhe il trattamento per inieziGni ag-isce v a r san ar ge ntico è molto più attivo del neo- sull'u1cera iniziale con la 'Più gtrande r apidità 1

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NOTA. - ~ella profilassi sociale contr-0\ la .si.e con maggiore efficacia di altre sostanze, si filtdie - che è ormai wrgente idi inizi.a.re S'Ul che, i11 pochi gi-0rni, si vede l~ulcerra cicatriz· seri10 - tutte le veio~hie questioni dibattute sino ZélJI'SÌ e CopriI'ISi di epite1iio. aid oggi tra Regolamcntari.sti, e fra questi e gli Abolizionisti non hanno piL~ lu,ogo· di esistere. Nel periodo secondario Ja roseola · isoompare con I'atpidità €, S!pesso, nelle 24 ore seguenti Due soli punti ri.m angono da pr.e nd•ere in ·seri.a con•sideirazio·nie: 1q la 1distr·i b,u zione .gratt1ita dei a•l l'iniezione. In· pochi gioll'\Ili, dopo una o 1due meidicamenti, cap~ci di sop.p r:imere, in breve iniezto111i al ma>ssimo, S'C-Ompaiono le plaocbe tempo·, il sifìloma iniziale - il 20 % - 1e I~ placclie mucose - 1'80 % - 1causa defila tramucose palatine, faringee e d!el1e ton sille, il e smissione interum.ana della s-ifilid.e ; 2<> la inplaicche vulvan o perianali. s tituzi1one di servizi veramente e seria·m ente Nel periodo terziario il.e gomme e lei u1ceiraatti a far riconoscere prestissimo i casi di inzioni risentono anch·e .esse i benefici effetti del :flezione ·e ad aa>poirtar lol'o ,i rim1e1di ne1oe1ssaTi. Poichè nella discussione della sifilide non è salvarsa ll argentico : le gomme non ulcerate più il ·Cél>SO di preoccuparsd siolta.n.to dellia .p roin breve si rtducom•o e 1soompai-0n·o; Le ulcerastituzione re·g olamentata, 1ch,e è una quantità zioni si detergono già alla seconda iniezione aissoluta;mente tra·scurabile, di fronte ai mille modi di diffondersi il contagio tra le popola- · e p1 1esto cicatrizzano.. zioni sia d·elle :città, eh& ,d elle cwmp·a gne, e poiNella giravtdanza il preiparato può essere adoohè è pur ragionevole ed indispensab11e djffoinperato se11.za timore ed i risultati s:on-0 ugualdere a vantagigio dell'intera popo[azione dello mente ottimi; ci manca invece esperienza ri· Stato tutti egualmente i ben1efici di cui dispone la PTo1ì'.la;s1s i So•cia.lie, onde arrestare il ·diffong11ardo al s110 u1s o n·ei bambini ,er.re;d,oluetici. dersi ·dei morbi contagiosi, sarà indispensabile I moderni mezzi di controllo ci diranno ·se il la iondazione rd i Dispensari Profilattici Mansalvarsnn argentico, opportunamente adoperadamentali, nei quali venga pro;vveduto, m ediante medici a datti e medica.menti idonei e to, possa realizzare la guarigione definjtiva gratuiti a tutte le esigenze dell'igiene sociale dehla sifilide; a noi basta aver lumeggiato le moderna, .~~ia per ciò ch·e riguarda le malattie moclalità dell'uso ed i meriti di questo nuovo vene-reo-sifilitiche, 1ohe tutte le altre malattie str11mento di lotta. l\1a se i sifilitici secon,d ari inifett.ive. Così ·soltanto ·s arà rpo1s sibile iniziare un.a l·otta o terziari do1>0 una serie di iniezi·oni possono effi cace contro t11tte le infezioni, irt 1>articolare entrare in una fase silenziosa tanto dal pun·t o contro la sifilide, la quale può vantare già sin d,i vi6ta clinico che sierolo,gi-co, non v'.è ·c hi non da ora a sn.o profitto una bu.ona qruantità di veda il gran be11eficio che verrebbe all'u.m animerlici colti e coscienti, ·m ezzi per una raoida diao-no1si, siomtma ·efficacia, infine, di m·e dicatà dall 'in1.1)ie,g o 1silstematico ·del salvarsan airm 0nti (gl i ar~en·obenizoli. tra i quali notevolis. gentico nella profilassi gulle prostitute. Ci si simo il isalvarsan afT'Q'entioo), <"h-e per gli scopi avanzeirP1b be così di un gr~ passo nella prorfi~lmPno ·della nrnfìlaissi nubblica sono da rilassi sociale della sifilide e: con una ·di·m inutenersi in·~IUpeirabili. Dott. G. CIARROCCHI. zione niot~vole nel numeTo idi casi d·e lla malattia, si ,git1nge.rebbe in avvenire ad un importante ris11ltato p ratico 1con un migli·arMn~nto Dott. Prof. ARTURO MORSELLI Lihero doce""'tP rti ~J;nica rtelle mal::ittie mentali notevole della razza. nella R. Università di Genova A pairte infatti la questione anoor:a ·contro,_ • versa della guarigione ·definitiva della sifilide, noi abbiamo 1conistatato ch,e il salvarsan argenacl uso del n1e1llcl e de"U studenti. tico sterilizza l'organismo neJ senso che ron . (2" edizione riveduta ed ampliata) esso si ottien~ una scomparsa rapida e costanINDICE AN ALI'fICO. - Parte prima: Patologia e Terapia te cli t11tte le manifestazioni visibili, le quali, . delle malattie mentali. · Cflp. I. Etiologia. - Ca'J). II. PatogePesi e Anatomia PAtoloizira. - Cap. III. Sintomatologia. nella q11asi totaJità dei casi, €-ono Je resp·o nsaCap. IV. Decorso e Prognosi. - Cap. V. Terapia generale. hili del contagio interumano nella trasmissioP nrte seconda: Diagnosti~a e Semejotlca (Esame dell'alien ato). - Cnp. I. Diagnosi f?e ner ale. - Cap. II. Semejotica generale. ne della sifilide. La loro scomparsa deve d11nCap. lII. Delle perizie. - Parte terza: Patologia e Terapia que necessariamente mettere capo ad una speciale delle malattie "1entali. - Gruppo I. Psicopatie dege· ner:~ tive. - Gruppo II. Psicosi costituzionali. - Gruppo III. spi1ccata diminuzione nella diffu1~ione 1d i qu1esta Psi r on eurosi. - Gruppo IV. Psi copatie e psicosi da intossicazioni e· dogène. - Ornppo V. -P sicosi da tossi-infezioni acute ma·l attia. ·Queisto concetto del resto non doo croni che. - Gruppn V J. Psi copatie da intossicazioni esogene. vrebbe rimane'I"e una semiplice t eoria, e, ·s e la . Gruppo VIT. P si<op:1tie eia Senescenza. - Oruppo VIII. Psicopntie rin malat.tie organi che del sistema nervoso . . gue1rira ha disgraziatamie nte creato delle conll11 volume in-16. di p·ag. XIX-632, con 34 figure nel testo, dizioni tro1p1po favoirevoli a~la propaga~innie deleleizante"Tlente rile~nto in piena tela. Tn commer cio L. 33, compreso l'·111"1ento del 10 % per le spese postali di spediÌione e la si:filiòe, basterà riipren1dere con fidu·cia la di imhallaggio. _ lotta e si ·otterranno, dal salvarsan argentj 00, Per J?li :lhhonati al « Poli elinico > sole L. 30.90 franco di porto e r·1rro...., andato. completi quei riSi11ltati che ,g li studi già com- - -·-p·i11ti fan110 spelI'are. Inviare Vsrtollnn-Vaglia al ~av. LlJIGI POZZI, Via Sistino. 14 • ROMA 1

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IL POLICLINICO

MEDICINA SOCIALE. •

L'organizzazione antitubercolare a Napoli. ì\el pri1110 numero della Sezione Prattca d.el Policlinico del c. a. viene riportata la conferenza tenuta dal doti. Guido Mendes « Suli'organizzazio·n e antituberco.l are i·n F.rancia -ed in Belgio ,, agli ufficiali medici dei! presidio di ' Roma. Confer enza ottima, peTchè con lucidie parole e brevemente ve11iamo a sapere co's'a e qua nto si è fatto altrove in tema di Lotta antituberaolar,e.· E lodevolissimo è sta/to il pensiero d.ellf1- Direzione generale de!l~ Sanità_ Pubb·l ica nell'inviare all'estero med1c1 come il collega Mendes, dimostrando così di vivamente interessarsi del grave pToblema della lqtta contro fa tubercolosi. Ora, non per commentare quanto l'.o ratore ha detto a R0tma, ma 1s emplicem1ente t>er rendere consapevole il pubblico sanitario di quanito si è fatto e si sta facendo a Napoli al riguardo, io scrivo qt1esti pochi appunti. Il i\ilendes diçe che in Fra11cia ed in· Bedgio i mezzi più u·s ati ,e più pratici tper la 1otta antituberc olare so·n o ·due: la propagan da ed i dispensarii di igiein,e sociale. Ebbene: anclie a Nap,o li la Società Napoletana antitubercolare, sin ·da lla; 1sua fom.da.zi1o ne, ha avuto a ·cuore e I 'una cosa ·e :l' al'tra. Tralascio dal parla:rre idi rutti i mezzi usati per ·la p1rop agan·da (dalle conferenze ai manifesti, alle visite a domicilio) per intrattenermi più a lungo sull'istituzione e sul funzionamento dei dispensarii. Perchè è anche giUJSto che in Italia ·dagli italiani venga conosciuto quanto .si fa di bello e di buono, anche in questo ramo da noi. AtftuaLmente i Diis pensa·rii an.titubercolari in piena attività di fu·nzi·onamento a Naipoli s.on10 d11e. Un t erzo è in costruzione. La dicitt1ra pubblica per ò non è tale, chi amandosi il primo· per ordine di fondazione « Preventorium pro salute n e1d il secondo « Dispensario d'Igiene isociale ». E ciò per ·ovvie i.ragi·oni. Ambedue, com e nn ch.e il terzo, sono m es si in punti centralissimi clella città , n ei q11artieri più popolari e p o11olati, e sonio is tati eiost111itj di sana pianta. E ciò p er risponder e alle. esigenze ed allo 000p o p er il q11a le sono stati creati. Sono splendide ed .elega nti palazzine, compleic"l.m ente is1olate 1dall'abitato, con piccoli gin:Y.di11i dinan zi agli in g r es~i . pi ene di luce e di a l'i a. I l p1 im o poi (del q uale carne a s ist ente · conosco meglio l'ambient e e l'andamento) p er il sito ovè è locat o e p er la disposizione dei loca 1i sodclisf a t11tti i r eq11 i siti. Ha d11 e ingressi : 11no n- er l'en trata e l'Rltr o -oer l'uscita. Ha la s11a sala di ricez ion e di ammala ti, il sa1

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Ione di attesa, là stanzetta per la farmacia. Di più, tre sale per visite, una !Per iniezioni, ed un ben fornito g·abinetto per anaJisi microscopiche, vasche da bagno, cessi mo derni, i.Inpianti completi di luce, a;cqua e :riS1caldamento; inorl tre, ·n ei vani .sottootanti, u.na grandissima lavanderia a vapo:re e stufa di 1disinfezione. Detto Di&'Pe·n sario è stato aperto al pubblico il 1° ts ettemb,r e ·d el 1919 e sino ad 01ggi - nel , breve tempo di 16 me.si - ha av11to un movimento di ammalati id i oltre mille e cinquanta. Funzi{)na tutti i giorni: nei disp ari per gli uomini e nei giorni pari per le donne. L'età per essere ammes~i al dispensario è dall'ottavo anno in l)Oi. I più picco-lini vengon 0 inviati all'ambulatorio della Clinica di Pediatria. ' Il personale medico del Dispensario, del quale ci occupiamo, è composto di cin que medici: il direttore, p!'lof. Vittolio De Bonis, il 1° coadiutore prof. Scalfati ~ tre assistenti; vi sono · inoltre due infermieri fissi e, durante il periodo delle visite, dame patronesse della Società che 1s orvegliano gli am1nalati ed i diversi s·ervizi del Dispensari,o. Il quale funzi-0 na nel .s eguente modo: I 'ammalato che spontaneamente od a ccompagnato dalle. dame si presenta per essere visitato, passa prima allo spo:rtell.o di un ufficio -oosi ·detto idi Segre•t eria, nel quale una dama o l.'inferrmiera raccoglie in una scheda personale tutte le notizie pitì importanti che riguaroano l'infermo. In.di questi accede r1ella ,s ala d'aJttesa, s·em1p1i ce e.d at1- . s tera, dove grandi caTtelli con varii scritti recano nozioni elementari di igienie antitubercolare. Di qt1i senz'altro ·si è introm.eissi in una delle etanz.e dell·e visite.. dove l1n. medico accuratamente oss·e rva l'ammalato, comrp_leta la s cheda ·e detta la cur a. _'-\bitualmente nella prima visita non &i formula nessuna diagn3si e si invita l 'inferm.o a p oriare nella visita ,success.iva un p.o' ·di espettorato o .a ritornar.e nei giorni venienti .p er ' constata;rie l'esito della cutir~azione o della rea?:ione tubercoli-nica. L' ammalai,o riconosciuto affetto da tubercolosi lo si indica poi ad una delle Glame visitatrici (e q11i, a parer mio, sta · tutta l'importanza della istituzione) le quali lo interro gano nov·ellamente cercando di conoscere le abit11dini, le condizioni economiche e l'ambiente nel quale es~o vive. In modo che nei giorni segt1enti o nello stesso giorno queste beneme1·ite della società si recano presso la casa dell'infermo, ed ivi cercano di conoscere i familiari e, se del caso, li invitano a r ecarsi al Dispen•s ario per la vi6ita del medico. E nel contempo ai più bisognosi distribuisco110 latte e carne sinuta cc.hier e e dis infettanti. I

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Ma più di ogni .oosa, danno a questi pov,e ri infelici ·una parola .ùi -conferto ·e .di speranza, non tra.lasciando mai di insegnar lolI'o le no·r me più elementari di igiene ed il modo di co1n.p artarsi dell'inferm-0 verso i sani e viceversa. Il medico poi al Dispensarjo completa quest'opera con consigli e ct1Te. Le quali pri'ncipalmente consistono: 1° Pneumotorace artificiale, che viene applicato a domicilio solo nei. casi indic~1ti; 2° Tubercolinoterapia limitata ai casi nei quali i focolai tt1bercolari fibro-caseosi llanno raggiunto o vanno raggiungendo un certo grado di torpidità, che necessita modificare; 3<> C11re ricostituenti generali dell'organismo a base di arsenico, iodo, calcio e di balsamici. Tutto viene rigorosamente praticato nel Dispensario, sotto la diretta responsabilità dei medici e con lln rig·oroso controllo da par.te della dirczio11e. E gli ammalati sono seguiti cosi giorno per giorno dal punto di. vista medico dai sanitarii, e dal punto . di vista di prevenzione e di p1 opaganda dalle dame del Patl'onato coadiuvate ·dai m1ediri. Ma 1'opera del Dispe11sa.rio non finisce tutta qui. 0 1g nuno sa che noi in Italia, e specie nel l\1eridionale, <lifi-'\1tian10 di Qc,oetlali antitubeirco·lari e di Sanatol'ii: Eppw·e nel limite del po sibile gli ammalati g-ravi - la cui presenza i11 famiglia potrebbe es~ere di grave n.o cumento per gli altri - vengo110 denunziati al prof. Caro, Uf. ftciale Sanitnrio di questo Comltne e Segretarin gé11erale della nostra . ocietà antitubercola1·e, il qt1a1e· provvede per il loro ricovero in lln'apposita. sala del locale ospedale della Vita. D11rante il periodo estivo poi g li infermi pi1ì 11isognosi di cura marina vengono inviati in appositi stabilimenti balneari se ad11ltj, e nelle colonie marine se piccoli. Come si vede, dati i mezzi ristretti che si l1anno in Italia iper la lotta a ntitt1bercolare, è ammirevole quanto si è fatto e si va .facendo a N aipoli. E ben poca cosa, è vero; ma è sempre qual,c he cosa in co·n fronto ·d el nu'l la desol lante che >Sino a <J11alche anno fa imperava i1ella Cwpitan'e del :Nlezzogiorno. J .. a volontà di fare, e molto, non manca a 1chi è preposto alla direzione di una così urna• nitarja opera di reder1zione, ma m ancano i mezti. Lo Stato dovrebbe inte~enire in questa Lotta davvero trem.enda che la sOlcietà combatte 1 contro lln nemico invisibile, che a centinaia di nigliaia miete le sue ·vittime. Ed a Nap01li, dove }ual.iche cosa si è fatto, il Gn ver110 p.o trebbe in'oraggiare le istituzioni ,già Eo:rte, s11ss,i dianlole e creando nel conten1po un S.a natorio ove

dovrebbero essere inviati quegli infermi, e sono m o1ti, che og.gi languiscono miseramente senza 11n conforto e senza una sper.anza. • E tutto quello che •s i è fatto, e tutto quello che s i farà, non :Sa:rà mai troippo per debeillare la «peste bianca» ·che affltgge l'umanità. ~1apol i , 7 gerunaio 1921. Dott. NICOLA LOVERO.

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. N·OTE POLEMICHE. Il .cateterismo difficoltoso dei prostatici. Risposta al ,p rof.

SIGURTÀ.

Dati gli élij)lpunti massimi da1 1p rof. Sigurtà, mi s~ ipermeitta una breve ma 1doverosa rispo·srta e pilicrutiva; e mi pe,J'fdoni i:i11u1stre llro logo, sie mi ipre[}Jdo _u na tal briga, nè iper una iSteconda volta me la rirnproiVe•r i. _t\ me pare di avere parlato di cateterismo diffilcoil.toso dei prostatici e non del 1serruplice .cateteinismo dei prostatici, - e voglia il m aestro ammettere che moltissimi nratici abbiano nozione delle diverse forme di cateteri usati per la bisogna, - catet.eri indisct1tibilmente t1tilissimi, e dei quali non era da far parola nella mia breve nota, data la modestia del suo contenuto. .Nei ca si jn diis·cusisi10 ne ho, lo ri1)eto, usato t1na sonda molle di Nélaton 18 o 20 e un catetere di argento 8 o 10, la di cui flessibilità mi lJermetteva di mo clificarne ·a pia~imento la c11r~ vatura. E con ciò non 110 iptesC> affermare cl1e u11 qt1alsiasi catetere metallico fl essibile no11 possa rispondere bene, o meglio. Si è valuto m ettere in gua11dia il medico ipratico sull'uso sistemati·co clella man10vra da me pratilcata; ma se io 1'110 clefinito modestamente un ripiego di tecnica 1e come taìe quin1di d·esiideravo cl1e fosrse valutato, sipecie dagli sipe.cialisti del ramo be11 altrimenti attrezzati elle no11 il pratico. Si teme dal prof. Sigmrtà ,che ·il tatto non educato del pratic 0 (n10., P 1rofes1sore, i'l tatto affinato del })ratico è fuo·1~ cauisa) fclrebbe false strade con 'Una sondct molle (!), sol perchè porta inguainata .e per un sol tratto, un catetere di metallo .. E non si 11a poi lo stesso timore per t1t1 crztetere di tessuto sen1irigido (!), 111unito di grosso mandrino? 011! ... ; ma questo è consigliato dal Gu}ron e q11indi de~e aver la }Jreferenza. Pel cateteYe a grande curvatura anch 'esso di tessuto gommato da usiarSli è da ,p ren1derne atto pel co1111pletamento del nootro armanien1

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tario di pratici. Rivolgersi alla ditta indicata nella figura. Infine il 1pvoif. Sigurtà v>01r1'à ammetter.e che se per un fortuito oaso E·g11i un giorno si troverà lontano· ·dalla ,s ua Clini1ca, privo del suo ricco e completo strilmentario, e non avrà sottomano 1che qua1ch1e Nélaton e qual1che sonda metallica, allora anche con questi semplici istrumenti - non consigliati da Guyon nella sua manovra - e che o.gr1i pratico possiede, · potrà costruire qualiche cosa :d i simile a quell che si desid1era e fare qualche cosa ·cti utile al p1aziente. 'fanto p.er i 1p ratici. Gesso1p alena, marzo 1921. Dott. PIETRO TILLI .. 1

SUNTI E RASSEGNE. FISIOPATOLOGIA. I

· L'emoagglutinazione. Contributo alla fisiologia e patologia del sangue. (C. J. BONO. The British Med. Journ., 18 dicembrie 1920).

fatti riguaroanti l'emoaggluti.11azir0:ne scmb anelli i11 una catena di eventi nella storia vitale deil co·:rpuiscolo rooso, e 1dipen·dono 1d a iaJlcuni mutamenti biochimici e fisici chie ivi han.no luogo si a nello iStato di. .saluta, si.a nello stato 1di m alattiia. Il siero, di s•a n.gu1e ,e le emaz.~·e oeonte1n gono ri~ p·ettiv:amente ·em·o1agg·Lutinine ed emo1aig-iglutino g,e ni c.om.11ni, che menltrè l'.'lrussomig·liano agli cm,onitmi sp eci.fici, diffe·rmc-0 n10 a ppunto solo da essi, solo perchè non sono tali. ·1

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Capacità di tutte le emasie a produrre agglutinog en i . - Tutti i corpuscoJi rossi 1dell'UJ0-

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mo e d egli ani1m ali sono atti ad elaboI'lare agglutinoge11i sotto certe condizioni. Se emasie di 1arrrlmali :sami, oh~ non son·o a1giglutinabiJi d,al pxioprio si-ero, si ·l asciano in qu esto dopo aver1o d efibrinato e ·centrlfu.g ato, per 'lllla settim1an a, esS'e diventan'O agglutinabili. ·Ciò avvie11e ez.iaTIJdio se e1sse vengono Lava t e i11 sol11zi,o ne fì$io:logic.a e quivi lasci.ate per du1e o rtre ~i orni, ovvero se vengono t enute in 1 sol11zion e di gelatina per qt1attro o cinque giorni, ovvero :::.e v6Illgo no tenute n·el proprio siero filt1~ruto in r:tn1der.La di porcell.ana . Il Jred1do ·rital'lda il fe11om en o. Sirchè le eµl asie possono svilt1ppare agglt1tilno geni nn ch e fuori il ·111.eStruo E<angllig 110. Ed è importante co11 ~tat are che t11tte le emoagglutinine del sier o n on passano per il fi ltr o di 11oreeù1a n a, e la loro as~en Zin. dn1l siero l? . tin1olo alla prod uzion e di n.g-gll1 tin-0ge11i. 1

· Natu;a della reazione autoagglutinante. -

Questa autoag;g1utin.aibilità è specifica., c-ioè è . simile a quella che si verifica quando emasie fr.esche di un indiVid·u o sono messe in siero di a:ltJro jndivi·~uo ·appartenente ,a diverso cc gruppo 1di sangue»? - L'e'sperimento dimo•str.a ohe l'agglutinogeno formato da emasie stantie di mo!Iltone differisce .dall1.ag.glutinogeno formato da emasie fresche inqt1antochè esso risponde · a tutte le agglutinine, mentre questo secondo rispon1de .sol 0 .ad alcun1e di esse. Vi è comunque s·t reit to legame fna i .due tipi ·di r.eazione, specifica e non specifica, in quanto che la capa• cità dei corpuscoli rossi a sottostare ad una agglutinazione specifica viene accresciuta con la loro età, cioè co,n un fattore che aumenta l'autoagglutinabilità, determinandosi così una aggiunta di auto~gglutinabilità non specifica ad una; agglutinabilità specifica già posseduta da dette emasie. Il m etodo della saturazione del siero offre un'altra prova che le aggluti11ine specifiche differiscono ~alle non specifiche . . Se emasie lavate e lasciate per qualche g·iorno nel proprio siero, quindi già J)rovviste di agglutinogeno, si mescolano con un piccolo volume di siero fJroprio, si dà t1na saturazione delle agglutinir1e nor1 specificl1e, che non permette poi l'agglutinazione di una seconda dose delle stesse emasie. Ma il siero così saturato è sempre pronto ad -agglt1tinare emasie di altri individui della stessa specie o di altre specie di animali con le q11ali vi sono affinità specifiche. ~ D'altra p arte 's e il sj ero di montone viene saturato con emasie di alcuni individui umani, che \Si 1corn1osc,0110 ·pa1sisibiJi di agglutinazione dal istero ·di mo1J.1ton·e, jll siero ·così tnattato, pur non poten1diQ agglutinare un.a s eco11da dose delle stesse emasie uman e. r ca1)ace ancora di agglutinare emasie veccl1ie la va te di monton e. Gli emoagglutinogeni come le emoagglutinir1e formano una serie graduata : l'ag·glt1tinogen o A ·b as ale, non s pecifico, si combina con la no11 s pecifica ,a gglutinina .4 presente in ogni siero ; l'aggl11tinogeno R, C, n, ecc., sono specifici, ciascuno con diver~a str11th1ra, capace rli a gglutinarsi con ],a corrispon dente ·aggllutinina B, C, D, ecc. Me.ntre gli agglu tinogeni 8!)eeifici poslS<)no permeare lo stroma delle emasie subito dopo ch e i.I s:aingue si•a venruto fuori, •q11elli non ~­ cifici n on possono permear e Jo strom a de l oorpu~colo r osso ie so~assare •l•a pa rete se non dopo qualche giorno. Gli aiggluti11ogeni specifici, di hiologi co i11teresse, sono atti ad essere prontamente n1obilizza ti, m entr e 'JUelli n on <::JT)ecifi M. i qn{lJi so110 prodotti dt1rante la r PazionP ò ell'orgnni~m Q 1

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fANNO XXVIII, FASC. 13]

.a.l'Ila ma1attia, possono m.obi1izzarsi solo Ie11-

Dam.ente. Gli agglutinog1eni non specifici si fo·r man.o pian pianino entro l'emasia; le agglutinine • rion specifiche si trov.ano p.ref.o,rrna te nel siero. Le· d.iveme specie di 3'gglutinogemi specifici e il loro r.apporto intimo O<}n agglutinog1enii non specifici sono importanti in ir.elLaz.i one iai dati più recenti acqui1sitJ intorno· .all'im.m unità specifica e J1on . $1)0Cifica, e }.o ro i•n ter.dipendenza. I

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Come gli aggl·utinoge'Tl/j, sono formati dalle 1•1nasie. - Se l~ ·emaJsie di montonie veng·olll!o

lav.ate, pesta te, e rilavate paTeoc,h ie volte si da .allontanar·e tutta l'em.-0gl·o.b~a, q1J.i ndi centrifugate, sospese in soluzione fisiologica e rimesse nel proprio siero, l'aggll1tinazione sì veriica. Ciò dimostra, che gli agglutinogeni .sono non liberi nel corpuscolo~ ma fortemente attacca ti allo stroma. Non e stato possiibile avere .a gglutin•og.eni t dlo stato Libero Però il legame fl'la l'aggù.utino.gieno ·~ l'.aggilutinin,a m eiroè l1av1ag·g i rirpetuti pt1ò essere 1·otto: esperienze dimostran·o, che (lei COl1)flJSCOlii rOl~i .g ià autoagglutinati d.al proprio siero, po~sono essere separati col lavaggio e messi in condizione di riagglutinarsi n1ercè una nuorva do.se dell'istesso si.ero. Ciò vale anche, sebbene meno, per gli agglutino~ geni specifici. 1

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Alcune

condizioni

dell'agglutinogenesi.

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Già. è stato triferito, che ill siero .fìltriato è miglior m ezzo ouiltuva1e .degli .ag.glutinogmii che il siero normale, meglio amcora se .ag,g iu·n to a ~ oluzione fisiologica.. L'.aggi unta di gelatina ri tillirda il !f·eDtOlll'l:eno. La ossigien,aziione più abbO!Ildante favorisce l'.a.~g11utinogenesi., .anti1 cipand.011a id i ~o tt due giorni sui controlli. ·.rainto le specifiche qu1anto J.e 11110n ,s pecifiche a.g:gl11ttnine srono term o,sta.bili a 56° C. Il .filtro di po:r.celllan·a triattiem·e le .agglutinine, che sono libere n el .si ero, iperò mentre le più finJ cand.ele dia filtro .arrestano tutte le ag;gil.utinin e, qu·elle a pori pdù gran:di ne la · sciano .p assaDe 1alcU!Il1e, .Così ·si comportan 0 le ag1g1utinine ·Sli.'a sp1ecific.he oh-e non .speciJfiahe, fr.a le q11iali ~si è ciere.ato, se vi fosse almeno qualcthe diff ereinz.a (dii. lgil'1and1ez~a denl'·a ggregati0 m-0lecoùare, e fin.ora 1Si è trroJVato ehe si romipoirta.no dn mruni·ern. iperfiettamente e·g uale. Se il .s i,e ro fiJltrato ·è migliore del siero propr.iQ or.iigininlI'io ooine mezzo di cultu:ria 1de>gli . agglutinog·eni, gli è ·p eirchè, e.ssen1dio esso privo di aig.gl11tindne, l'flAgglrutirnoge.n-0 noin viene 'Ileitlr tnalizzato così co·me si pr.oduc·e. Ccmclt11dendo, duinque questa ·p.arte s.perim en _ I

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445

SEZIONE PRATICA

t.a.lJe ·del presente stUJdio, si 1può ritenere .acquiJsi to che : a) tutti i corpuscoli rossi possono formare agglutinogeni in certe ·d.ate eondrilzi·oni; ~) sia gli agglutinogeni che le agglutinine possono essere specifici e non specifici, i quali, per quanto vadano t1niti, pur sono essenzialmente diversi; gli specifici sono anche di vario grado; y) gli agglutinio geni fu1oria son.o stati dimo.str,a ti foirter.mem.te ,a;der1einti .al.la oop.er.fìcie o all'intima comp1rugin~ dell 'ema.sia, .g iammai liberi neJ. 1siero, ne~ quaJle solo, al contra.rio, ' trov.a;nsi lribere le .aggùu.tinin e, .e quest-e son.o composti mole·cod·ari di ~ran1dezza lllio.n .suipenore .al p.ori fini di una candel.a di poll'cel1aJna, 001de Son.o ·C~·aci di trestaire S'Ul filtro dop·O 1a filtrazione. · N. GENTILE. 1

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PSICHIATRIA. . Le psicosi senili. J

(F.

BONFIGLIO.

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Quaderni di Psicliiatria, 1920,

n. 11-12). Gli stuidi anatomo-pato1ogici più ·:riecenti tendono a individualizzare ed a 1definiire esattam ente J,e vM'ie forme tl-e1.le malattie mentali della senilità. Finora si è riusciti a distinguere nettamente due gruppi: la demenza art~- · riosclerotica ·e la demenza senile. L'arteriosc lerosi cerebrale è caratterizzata • dalle note alterazioni vasali, che determinano focolai ·emorragici o r~mmo1llimenti cerebrali. Oltre alle lesioni .de.Ila .s ostanza cerebrale in rap~orto ai foco lai di emorraigia o di rammollimento, sono state .descritte altre lesioni del tessuto nervoso, pure esse in rapp orto -0on i territori irrorati da: vasi altera:ti, ·e quipdi pure esse Ii1nitate in aree circo·s criitte, ma con ·carattere meno globa'Lmente distruttivo. Si conoscono due ·di questi « compless:i .» i1s topatologici. L'uno, più comune, è caratterizzato da sclerosi, degenerazione pigmento-lipoidea, necrobiosi, dist.ruzio;ne di cèllule, degenerazione e distru·zione di fibre, con 1s11ccessiva .e progressiva infiltrazione nevroglica. L'altro è caratterizzato da grave, intensa d1egeneirazione globale .ai tutti gli elen1enti ecto1dermici e da vi vaci1s sima prolifer.azi,011e delle ce.ll't1'1e d1e1l1le pareti vaisali, per Clti la I'ete vasa le dell'arefl colpita appare come costituita da grossi cordoni cellulari spe,s so impervii. La dem enza senile ha 11n qua.idro ana,t omopatologi:co proprio, differente da >(}illello delJ'a:vterio1sicl er.o·s i ·cerebraJ,e. Le lesioni istolo·giche si trovano diffuse in tl1tta la estensione del m a11tello c-ere:brale e con1siston·o in un processo 1

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IL POLICLINICO

,

[ANNO

XXVIII, FASC. 13J

I

degenerativo distruttivo primario del tessuto specifico nervoso con infiltrazi-0ne pigmenitolipoidea ed in alterazioni per 1o più regress ive ed in p arte proliferative della ·glia. Questo processo è caratterizzato da due reperti speciali: le placche seriili e l'alterazione a grosse fibrille d1ell1e ·cellule nie:rvos·e. Le lesi.oni vasali s ono qua.si seirnp•re se:co:n1darie. S·ebbene il prroce.ss.o isto-patolo.gico del'1a demenza 1senile si presenti diffuso a tutt~ il ma111te1J,o cerebrale, tuttavia i vari te.:rirttori corticali sono 'Per jntensità vari~mente ·colpiti. Nel magigior n1llllero dei casi, e precisamente in ' quelli n ei qlla li la dem enza senile Gi pl'!ese·n ta con quadro clinico Qla•s si co, sono sopr atutto colpite l1e. circonvolttzioni frontali ·&d il corno _ • d 'Ammone. Nei casi nei quali s ono mag1g iormente colpite le .circonvol1u zioni t~miporali, parietali ed ooci'pita li, il qua·dro clinico si differenzia, dalla comune ,dem e11za senile prin1cipa:lmente1 pe;r la · com,p lioanza di sintomi afa:si'ci ·ed asimbo·li.ci, e la m1a lattia ·si m a nifiesta in età anteriore alla vec.chia ia . Si t ratta di una demenza sen·i l1e a tipica. Non è ancora ben 1cbi.axo se il p r o·c esso anatomoi-patoJogico d e•l la demenza seni.le debba con side·r arsi come un'a •ccentuazio·n e dte'l process.o fi·s iologico çli inv oluziq.nie ,s enile, come si a mmE?tte 1gen eralmen te, ovvero se esso sia un proce·s so patologico sp ee,ial·e, .che n e·fila 1s endlità ti ove1"ebbe soltanto il terr·eno più favo.r ev o1le' per il ·Suo svilup:p:o. Il fatto che nel ce•r vello di ve c~hi n o:runa li molto avanzati di età si sono riscontra te alter azioni rS imili a quella d·ella dem en za senile fa·re-bbe p·r opie n·dere p er la prima ipot esi. D'altra parte però le pla oche 1sen ili e l'alter a zione a grosse fibrille sono lesioni che n on si tr-0vano mai 11'ei sani, e fa nno ipropend1er e per un proce·s so pat ologico. Oltre alla dem enza da arteriosclel'lo si cere,_ br ale ecl alla demenza senile n·ell'età avanzata si verifi can o altre forme di psicosi ch e p ossono st1d(livider si in due gruppi: 1° Forme morbose con qu adri istop atolQgici n on b en e in1divi.du1a• lizzati, ma differ enti da quelli delle suddette d u e n1alattie; 2<> Un ·gruppo di forme. morbose delle ql1a li non si con osce il reperto anatomie(). Al p1rimo grupp o appa rtengono le fo1me osservate da l{raep cli11, Alzh eimer, Ziveri, Spielm eyer, l e q11a li si inizia.no per lo più n e1l'età p rese11i le, tlecor r on o con sintomatologia varia (ql1adri par an oidi e caiatoniformi, sind iromi depr es~ ivo-an goscio"e, ecc.), m a h a n no in :Comun e l'e ito in indeJ)olim ento menta le e alterazio11i istologich e g ravi a car a tteri p erò non definiti. 1

Il s-econ•do gruppo compren.de tutte quelle forme mO!I'booe alle quali si addi ce ancora l'appeLlativo di psicosi « funzional,e » e che sono ancora oggi raggruppate .con .criteri puramente sintomatici vari a seconda gli autori (malinconia . involutiva., deliri depressivi . presenili, delirio presenile di danneggiamento, catatonia tardiva; ·eco. ). N.on è provato ch.e1 tutte queste forme siano in rapporr to aJd invo1luzio·n e senile. 1

dr.

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CHIRURGIA.

Coledoco-enterostomia e dilatazione post-operativa dei dotti biliari. 1 ('\

ILLIA1VI H. BARBER. Annals Of Surgery ,

Ilo-

veanbre 1919). · Si intraprend.o no sp·esso ·d alle ·s uture del col e1dooo .p erahè la sJU:a dilatazion e p ato101gi1ca lo rende pratica bilè, e si danno dei casi in cui si è foirzattl .a d unire il. cole1doc·o o I'eipatic.o ad un'1ansa i!ntesti'nta le o a·lJo. stomaJco. Ill. ..n·r imo tenta,t ivo ·di oo1ediocQ-enteir.01stomiia. risa1e a Riedel n e·l 1888; neil 1.890 a KockeT non riuscì di p1rati1 ca~e una fistola bilio-duo·d enale; D·e1l'anno .s egueri·t e i1l primo successo fu ottenuto da S,11 r e1D.ig1811. Gli studi e il ca so seguito da successo di Mayoi, plllbblicato nel 1005, d.imos trarono 1a p.ossibilità di una sutura termino-termirn.ale d el coledoco e di una \termino-la terale bilia-duodenale. Pel colmare i vuoti fra le estremità intatte di coledoci p arzialmente distrutti furono in1Wo1d1 otte s ostan·z e estr.aniee : s:ono state p r o• poste vene, aponeurosi e appendice, ma senza SlI•ocelSISii promettenti. Al ·gio1rno •d 'oggi i':in1dicazion·e princilpale ·s embr:a .s j a per la 1dtrettta .run1a stomo•si, ·~e è p.os'Sibi'1 ei peir •l'1Jnione iDJdi l'ett a v·e r m ezz,o di un tubo di gomm1a (Sul1~van, iVIay-0) se è n ecessairia. Ogni rproces.50 per riunire un dotto bili a l'e par zialme11te distrutto è difficoltato dalla inacc essibilità de l oampo QI>erativo e dal gir.arr1 i1u1n ero di a1del'enze. Se 1a ciistifel~ a manoa, o, comunqu1e, è inutillizz.abile per la coleciJste-en teJ'!ostomi a, s, im'Pon e J•a co11edooo-enterostO"m fa . In caisi irs o[a ti fu t entata 1a. ·eipatico-enterootomia. nonostante i perico1i di ais cesso ep.a ttco Un tumore, un coledoco o una stenosi Il UÒ glraJVemente disturb.a :rie l'ingresso <l.el1a bile '!be1l'inteistino. Un d-0tto può e'SSere t aigliato o ·resecato tntenzion.a1mente o aicciden taJmente du ramte un inter ve11to; .ovvero r eciso per una fer ita d'arm a ·da .fu oco. Le stattstich e di Ma~ro danno 1.e seg11en t i cifr e : S ll 1100 oiperazioni ~ u fegato e vi e bilia ri, 1 5~ oper azioni sul coledoco,. oon p ei1dita .completa de11a contin uità di qu !>1

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[ANNO XXVIII,

13]

FASC.

sto, in 7: 5 voìte ·s ezione vioJontaria dur.ante una r5Sez.io 11e per carcinoma, una involon.t ;aria ed una successiva .a un vasto interv€nto per · coleli tirusi. Gli e1~L1rime11ti .se·g uenti sono b.a sati in pa.rte su U1retero ...col()1stomie ·e in parte SJU r~piporti <li altri autori su ana;stomo•s i bil10-·ente11·iche. Ill co·l~id01c.o le1gato è i:ns~tn1uato .attr.a.v·eris-o I.a sottomucos.a di un'ansia ' del tenue e dell,o sto111ac.v · 11el Jume de·l m1 ed·esimo e quivi fi&::,ato; l'estremo de1l dotto p·o•sto. co1si derntro il 1'un11e e aJ diisoiprra della legatura, può essere inclso, -0vve o .que•...,to i.n.rticol.aire può eis·sere -0messo, perc:hè entro tre gio1ni ne ·avviene l'aipelf'tura gpont.anea: così ft1 f.atto nel 9-0 % degli ,a11ima.li studiati. Coma nei tria piianti urete1 o-emterici IJ.a tecnica 01pe1·ativ.a è semplice e non esiponc a infezioni locali, ma è soggetta ai pericoli di diJatazione ·del coledoco e dii inf.ezione biliare asoen1den te. Le .autopsie eseguite a v.rurie d~stainz.e dall'operazione svelarono molti reperti interessauti. , L'infezione ,a scendente del feg.arto disgraziatamente non fu potuta evitare, e c.01stituì i1roibab ilmen te la cau·sa d·ella .m orte d.i .al cu111i casi. 111 tutti gli esip erimenti i dotti furon-0 tro . . Yati clilata ti, in qualunque tempo venissero esan1inati. Alla fine del seoondo giorno . il segr11e11to intra·rnu1·ale è notevolmente duro, 1aipparentemente per }.e .aiderenze essud.artive 1e 11brino e che si foil'!lllano attorno alJ'.ans.a an1astc1motica. L'e-st1 emità leig·ata piresto si retrae 11el lu1ne, si gonfia, si libera della legatt1ra in circa 3 giorni; non vi sono •s egni <li ir:ritaziono pe1is.s·teii . te. Compiless.iva11nente, nelil1a g·rande ma,g··g iotr aMa idei cani, il coleid·oco, l'a11astomosi e l'ansa inte8tinale mancano di alterazio1r1i }).atologiche grossolane e microiSicioipiche, ,eccetto la già nom1n.ata diilatiazione. Que1sta dilatazione scom1p are ugu,al1n1ente ne..i trapia11ti u1 eterici ed è •evilcle.ntemente ài oiri gine nervosa: l'onda co·n trattile regola1 e dell'uretere ùeI cane comipare ,a intervahli di 9 1secon1c:Li, i11a ~ e le oonnessioni nervose della p •a1ete ~on.o aJterate, d etta on1da oa.de a u11te!I'valli di 25, .fino a 69 $8C1ondi, e iµ molti animali si srvil111pr,i1a i1d1roureteTe e idronerf1:0:si. Rispetto al. coledoco, la peristalsi non è stata ossiervat.a in rap11}orto al trauma, ma certo all·a sezi-0ne e .al t1~a'Pianto 1segue un.a .dilatazi.o,n.e. Lo sfintere .di Od1di sta ciorme un.a b·arlfi· e~r.a tfra un sistema a1)el'to e•d umo cbjuso, contro ·dannosi oam1bi·am enti d'i pressione -e iruf·ezio ne _.ascenden te. Le conneooi,o,n i nerv·ose ·di questo ~fintere con i dotti biliari da un lato, con il .duodeno dall'aJt.ro, vengono ad esser distrutte 1

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447

SEZIONE PRATlCA

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nella sezione d~l coiled·O·co : 111 ciò p. ·J1u ahilmente ·deive ricercarsi la cai11~a della n 1p q)ia1 ente1nei..te i n11·ocua ·fl.ilatazi .1 ne biliwl'e che si riseio11 i a in tutti i t!'la"Li .nti. L attr a~ e se.iie di ·e1 .si:pe t"in1c11ti ielell 'A. comp1~en-L è 20 M1im·ali: ne.ll'a1 tico[o o'Iigina.le sono r :p J.rtati i p 1otocolli, n crnchè .11·nm e.ro1se fi,g11re e micro1foto1gr.afie, ill1u·stPaJlti lia tecnica. e 1 r1 ~u ltati d·ell' c pe1 r:az'i one. L A. gi.unge alle se guenti conclusioni: 1° U:n coJecloco •Se"io1ì11ato trotp11)io 1p i1coolo pe.r sn1tufs, ma · abbastanza lun.go i>er uina coJedoco-ente.r ostomia di j·etta., i1uò esser.re riunito ailla parte .sup€J:'io1 e 1deil te11111e o .alJo sto1naco, a11corn.n1dolo obli1qu.amente ùe11t.ro la parete cii ques ti. 2° Di 20 animali, in 18 con dotti temporaneamente ostr11iti, si. svil11pparono a11a~fom0~i funzi-J11nnti nel 72 per 1·00. 3,) U11 cetto giract.o cli' ielilatazio11e tlo1vt1ta .a 11, lD e!V Ì t i..lb ile i•L1t.e:1.'l 'll'Zi-O ll e CÌ e•lÙe· 1COnne!S1Sionri. nervose non è incompatibi.le con la vita; una diln tazione »d.annosia s~ .n1s1Socia i1nve oe aJJia retr.. 1 zi·ciJ.1e <l e~!La e•st . er1lità t . a.:µiu.11tatn., a ci·catrice i11tramurale ostruente, o a epitelizzazione detfì,..ien te. 0 .} L.a tecnica s8l511ita ri1dt1ce al m1n1mo i t1~a1umi cap.aci di dare a derenze. l fattori che i11 e-ssa tendono a pire,·e11i1 e la. retraz.i o11e cl ell'ostruzione del col~doco sono: a) una buona m obilizzazione .dell 'ans.a intesti11.ale an,a stomotica; b) il decorso obliquo del tratto int_ramur ale; e) fonse 1-a dil atazione deil. ,0a1p o intrainte$ti nale; d) .}'arlcor.a1g gio rc1el col e.do~o -Jaiseiando jl d1C)'VU to s1)azio per l:a retazioin:e. 1

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SEBASTIANI. I

TERAPIA.

Le iniezioni en.dovenose di silicato di sodio. (L. SCIIEFFLER, A>\. SARTORY, p. PELLISSIER. LI( Presse méclicale, 10 novembre 1920).

Il sili.eia, co1rpo diffus.i~1sin110 i·n natura, in uri. indiviclu o del peso meLlio .di 65 Kg·r. è oon1renut.J n el lu qt1antità totale di 6 gr.; in t1na qt1antità, oioè, st11p.e1riore .a que1lu. d el ferro. L,impo·r tanza del silici·o e 1a funzione cùi es·s o nell o·r g1flnismo u1m a·n,o n.on sono ·completrume1nt1e n·ote. S·o pr () tJutto1 Ga1l1te ha in.sjstit!'.:> suJ. f,çttto che 11 sili.ci() è contén11to nel muscolo fresco di uomo e di tor·o in una quantità. be.n n1 ag·g'iOo'e ·che non · in Cfll·e1lllo di .donna o ·di bue: detto· A . rfon1d.andof:i ,s·u tale repeJ'to e ·sulla funziion:e che l'acido silicico ha su·l la terr.a di di1st1uggere ·cioè l'.acido carbonico, ha emesso l ipotesi che nella vita .ainima.le il isi.li•ci·o abbia p·roprio la funzii>ne di 1

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IL POL lCLIN_ICO I

scaccia r e una ~) a.1 te dell ac. carbonico risultante daìl'·lttività n1u ~ co1are (·che nell'uomo e nel toro è pii1 i11ten .-a che n·el1a d onna, ùl·el bue, neg~ i e\ irnt i'1 . ~I a a fi lle.sta f u.nzion,e bisogìla ag·gi ungei e a11cl1e ql1ella antiputrida, q11ella vivificatrice cl1e esercita il sili cio. In lLra Jia il s ilica to di 6odio. è .stato u sa;to s opra t.ì tto contro la .artc.ri o·scle:r osi. In un p.riece«"J.en t~ lttv•oro ·g li AA . .e1ran10 V•enuti all1a r001n ol uc: i n·'l ·eh.e almen0 i n p art.e l'.a1rteriosclero1s i fosse ·rl o v11ta a;d u11 1difetto di .silicio n1elJ'org1anisn10, difet.t 0 elle por te.r ebbe ad un insuf!flsioote 1avo ro di ridl1zione, .a·d una diminuita ielimi11azione (li C0 2 , fl\i 11'11 difetto della nutrizione celll1la re, ad una prod11zione anormale di tossine. L'l1so del silicio avrebbe per effetto di elevare la vitalità notevolmente depressa delle cell111e e di perfezionare g'li scambi organici. Il silicio, d 'altra parte, è un ipotensivo. Fino .ad 01g~ i il ·silj,oato di so·dio è ·stato 1ad.opern.to per (1-3 gr. al gioTno). Gli AA. 11a.nno pensato di somministrarlo per vi a e ..d JVElnosa ,allo Bic.opo di poiteir aver"e 'l1!l',azione rapid1a in quanto de1l .sili·cato preso per vi,i 01r nl e 1'80 ~l p·a,ssa ne]le f 1e ci; dei restante 20 ~{:, il 10 % è eliminato con le urine il primo giorno ed il 5 % i•l giorno succe&Si1vo. E mni r icame11te gli AA. sperilnemtanido la. tos_ sicità del siljcato di sodio .e ricercrundo le dosi i1111 rc Pe ed 11tili, son·o riusc,i ti a poter sem·pTe i11jettare fino a 2 cc. pro d'ie di 1Jna soluzione cli !iilicn to di sorlio al 0.50 % stabilendo come opti1n1l1n l'iniezione endovenosa di 5 milligr. cli sil icato. Gli .-\_>\.. nraticnno nell'arteriosclerosi, nei carcliorenali, negli ang·inosi, ecc., una serie di 10 iniezioni, , iJna o.g;ni d11e giorni; dopo l111a o cl11e settima.ne di riposo si può ri- · i11'enrlere il trattamento; esso p11ò anche essere conti1111 ato senza riposo· nel caso di necessità. In c umplesso i n1a1ati dichiar-atii pre. 1cle1"otici trag·go· o dal tt'at tan1ento un bene1fi·0io evidente e i·apiclo; n e.gli .n,ltri l a p ressione san1guigna s i abba.:;sn, la viscosità 1del sangue te.nd.e a riipO<rtarsi alla norma, cessa la dispnea da sforzo; sap 1~ntl1t -0 i segni cerebralii. (cefalee, verti.gini) seno i prirr1i a dileguarsi, e ciò indipendente111e11te dall' abb :-i ss.a1 si della -ure·ssione . I·l sfilicato ,,a llsaio 11atuTaln1ent1e insieme .al r.egime pa1 ticolare i.gien1oo-diietetiC'o de·l oaso; essp è di netc::s" r1a ·efficaci.a nei c·asi .avUJillZati·ssimi. Gli A.A. l1a11110 a11cJ1e notato (e ciò si propon!.!Ol"10 di di mos tra Ilù co.n l1lt.eriori studi) che il -..il i e·1 !o di "Odio e 2erti ta una rerule efficacia tielln. medic azio11e r emineralizzante t1sata per la tub t:iTcolo. i pol111 "'11.a1 e. D. ì\IAS. I

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CENNI BIBL IOGR ..4FICI (Non si reunmcono che i libri pervenuti in dono alla Rectcu;onc).

FoÀ PIO: Trattato di Anatomia patologica. Unione Tipografico-Editrice 'Torinese, 1921. •.L\.bbiamo dato notizia del primo fascicolo di quest'importante trattato di cui il prof. Foà 11a elaborato un piano orga11ico e per cui s·è procurata la collabora.zione dei nostri migliori patologi. Il p i imo f~cicolo, n1agistrabnente redatto, con ~ en ev a

l'anato1rli1J, patologica del sangue e degli organi emopoietici. In breve tempo è ~tato

seguitJ da altri cinque: Vanzetti: Sislema circolatorio; Cesaris-Demel: Apparato opoietico; Gamna: Apparato digerente; Fabris: Fegato, vie biliari e pancreas; Bonome: Apparato locomotore . ' '

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Ogni faiscicolo contiene Ja trattazione completa dell'anatomia patologica di un ~pparato o di un gruppo di organi a funzione similare, entro · 10 spazio di 150-225 pagine in formato 8° grande, in un testo chiaro e succinto, ill11strato da nitide figure a colori, in gran parte originali. La disposizione della materia è in ogni fasctoo·l o armonicannente prioporzionata e svolta. in m·o o da eSQ)0 .'1 e con ·cl1iarezza i'l co11ce•to delr __.L\.. sopra. ogni argome11to, senza di,raga• zioni teoriche o ll1sso di particolari istologici. Così gli 1s tudenti ,.i p -.·ss·o110 trovare i da ti chP valgor10 a forn1rtre i1e I la n1C'nte loro del le idee esatte intorno ai i1 roc0s~i morbosi e alle alterazioni anatomiche caratteristicl1e. Gli . autori s'eran,o già tutti o quasi, ·Con lavori .sip.eciali, frormata ·n na oomrpetenza nel campo che hanno trrtttato. Il prof. Foà ha sa1>ut.o e pot11to ottenere da ognuno \In così disciplinato sviluppo della materia, che l'individ11alità degli autori, per quanto risalti evidente nella maturità del pensiero e nello stile, è dissimulata per la proporzione delle parli, per l'armonia del piano. Il difetto che culmina nei trattati scritti in collaborazione, i quali sono ormai per consuetudine divenuti i più frequenti, cioè la diversità della competenza e della estensione cOlll cui sono sviluppati argomenti di\rersi, qui non appare. Sembra .come se ognuno degli autori a.bbia cercato di livellarsi all'altro. Così il trattato, che il prof. Foà ha diretto Slll serio, contiene il frl1tto della competenza dei singoli, senza sacrificio dell'equilibrio tra le parti. Non solo gli studenti troveranno nel trattato italiano la più titile g11iòa, ma Q.Dche i medici •


ANNO XX\~JII, FASC.

13]

SEZIONE PRATICA

c l1e ft111ino mantenere sempre il contatto con la realtà anaton10-patologica vi apprenderanno quanto di nuovo s'è acquistato. Se1i.br<t t à a téllluno eh.e ci ·siamo trQlppo soffe1 n1ati sul118. pa1 te estriTuSeca deil trattato, e ab: 1ia1110 sorvol ato. sul n1el'ito dei singoli auto.r·i e s11i cr1teri con c1Ji ognl1no ha creduto svolgere la materia -a ffidatagli; ma i nomi de.g·li a11tori 5ono n oti fra n0i ed all'estero, ed un .esa i1e approfor1dito di ogi1i fascicol.o ci avrebbe ~ ,~t eitto a lln 111n ~ o di:s co.r1so, inentre UIJ'.la rom1Jarazione sarebbe stata im,p{)fSSibile. (ili a111ori 11a11no t11tti sacrificato, a ll 'amor ]ll'Oprio cli trattare con ampiezza e con indi. ri zo ,pe cializzato l'argo:nem.to loro affi1dat0, la :-:od1d i~fnzione di riuscire utili agli a.Itri. E 1 -son o pe1 fettannen° t e riusciti n ell.o sc01po. Se eguale svoLgime([lto avranno le J"iman.e nti 11n ti - e non ne dubitiamo - il trattato italinno di anatomja patologica vittoriosamente g·~1rei2.'ge 1 à co1 n i in].g li o·r i di quie·l li ptllbblicat~ fnori cl'Italia. A. V. 'T 1LNEY e \\' ARREN: The morpltology · and evo .. l11tionrzl signi'{ìcance of the pinea l body. -

Filatlelfia. - Prezzo scellini 3.00. Il mistero che avvolge la glandula pineale comincia a diradarsi. 011esta piccola forma-zione, che pnre aveva tanto eccitata la fantnf·da di nat11ralisti e di filosofi, ha n ell'ecor1omia fif;iologica lln posto, la cui conoscenza ~i va sempr e più. p recisando. Il lavoro di Tilney e vVarren è 11n'esposizione dettagliata di q11anto si conosce sulla lnorft>logia, sull'anatomia comparata, sul significato filogenetjco d ell'organo. Q11ella ora p11bblicata è la prima di una serie di tre parti, le c11i l1ltime d11e sono dedieate alla fisio logia ed alla patologia del corpo pineale. A giudicare dall'accuratezza con la ql1ale è svolta la prima parte, molto si può attendere dalle a ltre che seguiranno e che avranno per i medici un particolare interesse. dr. ~I. JANSEN: FeP-bleness of groivth and cong e-

Editori H . Frowde e Hodder e Sto11ghion, Londra. - Prezzo Scellini 12.60. nital d·w arfìsm. -

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E' un lavoro inteso a stabilire i principi che regolano le deformazioni dello sviluppo in segl1ito ad influenze nocive. L'A. espone e · c.li Rc11te l'azione dei fatti patologici e l'azione della pressione nel determinismo delle defor1nit8. Critica· e r ettifica a lcuni ·. concetti sulla i1 a tura e le cause della debolezza muscolare, dello eccessivo sviluppo corporeo negli adolescenti e negli adulti, del rachitismo e di altre condizioni che seml)rano alterazioni dello svi-

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l uppo differenti in effetti solo per intensità. Dà alcuni criteri per gi11dicare della costituzion e degli individui in base a l peso, alla forrna, a ll'atteggia.mento, a ll 'andatura, alle condizioni delle 1nar1i e dei piedi. Lavoro ben condotto e materiato di numerose osser,·aziorti che sono registrate anche con parecchie e nitide illllStrazioni. dr .

K.: Wissenschaftliche I\.inematographie. Un vol. rilegato i11-8 di 352 pag. e.on 146 illustrazion i Liesegang ed., Diisseldorf. - Prezzo Marchi 48+ 175 %.

LIESEGAN

F. P.,

POLIMANTI

0.,

K!ESER

Il cinematogl·afo, questo tormento 1della n os tra civiltà, 11a fortunatan1ente ar)plicazioni ben }) i t1 serie e serene che quella di riprodurre le smorfie delle dive d ell'arte muta. Ce le d escrive il prof. }>olimanti nella parte del volume dedicata a ll'uso d el cinematog·rafo nelle scienze naturali e nella m edicina. La nostra v is ione è trop·p o Jenta per poter cog·Iiere l e singole m oclificazioni in una su_ccessione rapida di movimenti; già il Marey oon l'i•ntroduzio.ne del m10 · n1éto do cronofotogra:fico aveva fatto un largo stu d io a.nalitico dei movimenti dell'uomo e degli animali, t r aendone importanti deduzioni; eon maggior precisione ed agev.olezza, il cinematografo p ermeitte u na grande estensione di tale studio. È così che (per accennare prevalent emen tc a quanto si è fatto nel campo delle scienze m edich e) si ·Sono pott1ti studjare al cinematografo i m ovi1nenti del cuore messo allo scoperto, la meccanica d el respiro e dei riflessi, la fonetica; notevole importa nza può · H vere il metodo nella p sicologia sperimentale, nie lla n·europato.Iogia, nella m edicina lega le, per s~cop.rire Je 1Simt1lazion.i. Il Doyen .si è fatto cinem atografare mentre eseguiva t1n'operazione chirurgica ed ha potuto cosi scoprire molti rnovim en ti inutili, di c11i l'eliminazione perr11ette una maggiore rapidità. Lo stesso P olimanti ba po1J·tato un notevole conti ib tit o alle applicazioni del cin.e m atograf<), dapprima con lo stu.dio dei movim e11ti di a.n imali ·m.arini , po·i ri.p ro1d ucendo l'anrdat11,ra di animali con l esioni s1perimen1tali de·l ce1rvello e ùel cervelletto. N·essuna des.crizio,ne può· gareggiare con la p·ne.cisa doc11Jmentazi one cinem atogr a fica, ·la quale ha potuto rivelare che }'~andatura ·Cel"ebellafre è ·aff.at.to d iversa d.a quella dell 'ltbria.co a .c11i era stata un tempo , paragonata. Nè qui si ferma l'uso del cinematogra.fo: il microscopio, l'u•l tramicros copio, la radiografia, l'etnografia, l'igiene, l'in.seg.namento, ecc., son o t'ntti campi in cui questo maraviglioso s trumento pu ò riuiscire p rezjo.so, come dimostra la 0

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IL POLICLINICO

suggestiva trattazione clell'A., documentata cla una ri cca biblio1grafia. Il Liesegang ha tratta.te, con co.p ia di pa1ticoJ.a.ri, la pa rte storica e tecnica: cp1est 'ultima è pure a <;sai impo·r tante per le difficoltà che si. devono Sl1perare e per i necessari adattamenti. Al Kieser, che è un noto fotochimico, è stata · affirtaita La trattazioin e dei pro,c.es1si per ottenere i negativi ed i po.s itivi, sui qt1ali so:n o date molte in·di cazioni .p raticamente utiìi. fìL.

ftttRDEMIE, SOGIETA MEDICHE, GON6RESSI. R. Accademia Medica di Roma. Seduta straordinaria rlel 30 gennaio 1$l21.,

Presidenza del Prof. V.

As00L1,

Il Presidente ringrazia il prof. Aree a nome del1' Accademia per la comunicazione svolta e per i sentimenti espres9i T"erso l'Italia, sentimenti chesono ricambia.ti cordialmente verso l'Argentina. (rsservazioni sopra la le,qge della reciproca innervazione de·i mziscol-l antagonisti di Sherringto·n.

Prof. P. DoRELLO. - I/O. ha potuto constatarè _come . la palpazione dell'addome e degli organi in esso content1ti riesca oltremodo facile mettendo l'inf.ermo in po•sizione supina con le gambe flesse sulle cosce, le cosce flesse quasi ad angolo retto sul bacino ed il sacro sollevato circa quattro dita dal piano del letto. Il prof. LEOTTA. dice di ayer già esperimentato quanto è stato osservato dal prof. DoRELLO ed h~l.. visto come realmente la palpazione dell'addom<.J'- · riesca assai più facile mettendo l'infermo nella. posizione voluta dall'O. E. GROSSI.

Proietti.le da mit ra,gliatrioe nel polmone e nel .mediastino sìnist1·0.

Società Medico-Chirt1rgica di Modena.

I)rot. R. ALESSA~DRI . - L'O. riferisce su un caso da lui operato di estrazione di un proiettile da mitragliatrice nel polmone e nel n1edi3·Stin-0 sini.. stro e che trovasi a. contatto coi grossi vasi. DescriYe la tecnica !Seguita nell'operazione ecl illustra il caso con diverse radiografie.

Seduta del 17 dic&mbre 1920.

Legam ento pessia nelle r etrode,,;iaziuni uterine.

FASC. 13~

preside11te.

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[A:KNO XXVIII,

Prof. S ARcE. - L'O., direttore della Clinica cl1irurgiC<'l di Buenos Arres, viene presentato clal prof. N. Leotta. Il Presidente, con elevate parole, porge il benvenuto all'illustre Professore e questi, avuta Ja parola, si ·cusa dd. dover Pc'lrlare nelJa sua lingua ~pagnuola, mentre $arebbe stato st10 vivo desiderio 11sn re 1n lingua italiana. Ricorda la. visita fatta a ' Iluenos Ayres nella .s corsa estate dlal socio profes.sor J..ieotta, cl1e presentatosi senza alcun protocollo alk1 Facoltà medica, ~ni per essere considerato <-cln1e 11n membro della stessa famiglia. Ricorda le conferenze da lui tenute e la .stima. conquistatn nel mondo scientifico argentino. Dice co'Ille anche t>gli, presentatosi in Italia .senza protocollo a lcuno, l1a aV11to la stessa calorosa. accoglienza che gli toglie l 'lm1)ressione di sentirsi straniero. Ciò si <1eT"e al1'l com11nanza ed all'affinità che esiste tra it.aliani <'d argentini onde si permette di far voti 1.ercl1è tra i due popoli, anche nel campo scienti. . tico, s i stringano maggiormente i vincoli che gin li legn no in ~1 ltri campi, vincoli stretti da milioni di itnliani cbe tnnto hanno contribuito allo svilupJX> ed nl J)rogresso dell'Argentina. Jl<ts~1 quindi ad e~porre il suo processo di legaB1~nto11essia llterina 11elle retrodeYiazioni ed i ' ranta~gi cl1e e~~ hfi sui metodi più in uso. Il llrof. l~:RT \I.ozz.\ clice di nv~r seg11ito nttentan1c11te L1 eo1nnnicazione da. tutti con1presa, nonosta nt · fos~ fn tta i11 lingtl<1 ~a~n11ola, il che è 11ua i1n0Ya 1>r0Ya clell'affinità dei c111e popoli derivanti dal grnncle ceppo latino. Ep.-li non tralascerà di s1w.rin1entnrf' il rnetod.o operntiYo esposto e riV<>lge i11t~1 i1to invito all' A.r<'e di 'i~it..'lre la Clinica (.)~t(.'\tr ic·:l d:t lui diretta pe'° lll<>~trargli ]R tecni<'ll ~p~11it.a 11Pll':1ffeziun.~· iu ll~lro1a <lalla Hnn ~c:uoln.

Presidenza: Prof.

SPERINO.

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Contributo allo stud·i o del rioam bio azotato e· della funz'jone fJpatioa. sotto l'azione del czo,,·o forniio.

LIMENTANI J;.- - Num~ro~ ricerche sperimentali eseguite nell'Istituto Fn rn1acologico della R. Università di Modena, diretto da l prof. Luzzatto. hanno dimostrato c·he ~·otto l'azione del cloroformio usato second<> quanto ~i pratica nelle comuni anestesie, si manif€sta ·una transitoria ma i11tensa iper-azott1r:k'l.. 1;' a. un1ento Dt> 11' eliminazione dell'azoto. è dovuto non solo a mnggior quantit~1 di urea, ma n:ncoru a pre-s-enza nell'urina di amin<>-acidi e di ammoniaca in quantità superiore alla norma ed inoltre alla presenza in notevole quantità della così detta frazione ossiproteiniea. L'O., ~r indag·are la funzionalitit epatica sotto. l'azione del cloroformi.o, st11diò la 111nzione Ul'Opoietica in r~pporto alla eliminazione degli aminoacidi e dimostrò es~re tale funzione assai indebolita presentandosi il rapporto N amino-acidi N ureico assai superiore n lla norma.

Jltltazioni tiel canlpo dissenterico .

Prot. A . .A scor~I- - J,e es1~rienze fatte con germi di~terige11i di recente isolati e quelle con germi atipici e anche con gli stessi germi dopo un loro lungo adatt..'lmento ai terreni culturali, di, mostrerebbero 11n gré1(1uale p~ssaggio dai dissenterigeni tipici a quelli nti1)iC'i con caratteri del col i, messo in lu ce Sf\rYf'ndo$i dj f:l1o c.'On<l11ttore della tosfficitil e della aggl11ti11azione crociata e deporrebbero p(\r l'unità eziologica della dissenteria bacillare. La t e1·m oprecipit or ea-z iotze nella àiag1i.osi di tu ùe rcolusi reaa 1e.

Dott. G. W1nET. - J;'O. ' h.1 npplic:1to la termoprecipit:()rc·:-izione .\ x:1 li ~ lln cliae:no.·i della n-


[ANNO XXVIII,

FASC.

13]

SEZIONE PRATTCA

beroolosi. renale, trattando esclusivamente su urine. nelle qualt si notava la presenza di muco, di p11s, o cli sangue. Egli riporta . 25 casi studiati, dei quali 16 ron diagnosi clinica e termoprecipitoreazione positiva. confermate· da.ll'operazione e dall'esame dell'organo; gli altri casi di forme non specifiche e con termoprecipitina negativa servono alla conferma della specificità della reazione, che è positiva ognigua1volta nelle urine vi è la presenza di materiale tubercolare e non solamente pus, .gangue, muco, ecc. Prende la paro1'l il prof. FORNERO per ricordare il metodo di termo-precipito diagnosi del Micheli, che egli pure ha segt1ito in nl1merose ricerche fa.tte i11 campo diverso. e per insistere m1lla relativa s11eeificità degli in1lllun sieri diagnQlstici, che è dimostrata dal modo di comportarsi degli immunsieri verao substrati non specifici. 1

L'influenza di alcu,nl satl sitl baolllo di Bwng.

Dott. M. DEOLICH. - Jl bacillo di Bang viene influenzato dall'azione d()ll'<>l)tochina, in modo da Y<'nir modificato nel suo aspetto morfologico non eolo, ma Lla p€rdere nei ripetuti trapianti il pot("'l'e ngglutinogenv ed aggl11 tinante ,.,.erso il suo siero omologo. ~opra

1tri tumore granulootaloso àel ponte do1 uto ad 111ia strfpfotricea.

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Accademia Medico-Chirurgica di Perugia. Aàu1ianza àel 20 dicembre 1920.

Presidente : PrOl:f.

RIGHETTI.

Rlcerclie 'ÌJstologiche nel sistema ne1rvoso.

Prof. Rossr: 1a. Dlmostra riel sistema nervoso centrale umano peculiari disposizioni delle ne11rofib1ille che Possono veri.fi oorsi tn condizioni tanto fisiologiche Clhe ;patologiche, le quali' rioo-rdano quelle che ,si notano nei primi momenti della loroevoluzione e nelle cellule nervose di invertebra ti. Presenta alcµne microfotografie. 1

1

2a. Sulla base dei processi morfogenetici elemen, t..'lri che regolano la a utogenesi, della degenera-

zione e rigenerazione del sistema nervoso periferico e del neurotropismo, dimost1·a come possano, tanto nel campo dell' Anatomi3 normale che del1' ..\ma.tomia patologica, coociliars;i le teorie ri• guardanti lo sviluJìpo del neurone. La teoria della oontinuitit o monog;e11etica e la teoria della discontinuità o polig'enetica, la teoria della rigenerazione continuati,~~1 e la teoria della rigenerazione disoontinua. 3a RiCOl'ùa cornl:i fino da 15 o 16 allJli fa, a mezzo di ricerche sperimentali eseguite in Ra1ia e .. sia pervenl1to, a proposito della rigenera~ione e dell'a,datf(ft111ento, ngli stessi ri,s ultati c11i è, recenteme11te (1918), perven11to Labo1'11: Vedi A n1

l>ott. F. ZrnoR01. - B~mhill<t cli 7 unni, affetta ùn affezione del vonte diagnosticata in vita . .i\.11topsia : metà sinistra del ponte ingrossata, molle, fluttuante: se ne levò un liquido chiaro, chi? nJostrav~1 filamenti esilissimi, intrecciati, più o meno lungJ1i. Si ott(=-nnero culture p 11re in patate, ~rodo, Rgar gel&til~a latte, carote, di una tipica strepto' ' tl'i~a : es1to negativo da ogni jnoet1lazionfl in :ini1nali da esperimento. Anche nel tesS'Uto nervoso 'icino - con colorazione di Bostrom - si mostrarono :filamenti i:fici, clebolmente colorati, frastagliati. Sebbene per ialC11ni caratteri rufferiscn , ]'0. ::tvvicina questo f11ngo Rlln forma l lsteroide'< di .IDppinger, pur facendo 1·iserve per 11lterio1i r1cerohe. Presenta i relativi preparati. 1

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Sopra

la steril1.zzaz ione àel latte con la tintura di iodio.

Dott. ALMA SACC'HETIO. - Le e~yetie1ize chimiche sul Latte trattato con la tintura di i()(lio, e ooptu ciarscuno dei suoi componenti, ~i.mostrano come lo iodio non si combini con nessuna delle sostanze proteiche contenute nel latte. Per mezzo della di.a.lisi l'O. potè dimostrare che lo I. aggiunto al latte rsi comporta come un iodio-ione. Dalle esperienze batteriiologicbe risulta che per ottenere un<l sterilizzazione sicura e ieompleta necessitano notevoli quantità di tintura; minore ' per 11na steriliz~azione relativa, e se il latte viene portato ~ temperatura di a7° per mezz'ora. Da tutto ciò ,p uò anche dedursi che lo . T. nel latte St1blsce trasformazioni tali da rendere 111enoma~'l o altrimenti modificata la sua azione antisettica. R.

SIMONINI.

nali d t lla Facoltà ài Medicilna dell'Università dì Perugia, (1904) e B 1t1lettino della Soc-ietà Spagnola cl i Biologia (1918).

Su, quattro casi (li si?id1·01ne Pa,1·kinsoni(JJna oon.secnt·ivl oll'encefal·ite letargioa.

Prof. CESARE AGOSTil\J:. - I /O. rifel'isce le storifl cli11iche di quattro donne, 11na. di 12 anni, le altre di 30 ai 45 anni. nell'anamnesi delle quali figurava un attacco di encefalite eptdemica, cui era seguito abbastn.111141 rapidamente e si e ra fissata una fenomenologia nettamente Parkinooniana. L'O. si intrattiene sulla diagnosi differenziale osservando che solo l'ulteril{)l'e andamento della malattia permetterà di stabilire il prognostico che per ora si presenta riservato Mette in rapporto il reperto anatomo-patologico che dimostra kl predilezione delle lesioni dèll'encefalite letargica su l rr1esocefalo e sui gangli centrali ed il concetto og-gi predominante che sede ' delle lesioni della parali1s i agimnte si.ano le regioni del Loo1ts Niger e del globus pallidus. Parla della scarsa efficacia teravet1tioa in questi ca.sì ottenuta Rnche con le nlti dosi di caoodilato dì sodio. Conclude mettendo in -rilieYo l'impo,r ta.nza di seguire i ca.si sopradetti per ved~re se . si a nia.no a guarigione o se in qualched11no di questi non si df\termini la tipi<>a pa1·alisis agitaris. 1•

]{a.1ioato abo1·to e mo1·te della 11tad.re per i'Yltgestione di solfato di rarne come abortilvo.

R.

Ricorda, oltre la sindrome le coree, le sindromi bulbari, le

SILVESTRL--U.

r1arki11~oniana,

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,

IL POLICLINICO

sindromi c-erebellari, le sindromi spi·n ali, le Polinevriti a decorso rapido, vedute durante l'epidemia della. cooidetta - e non a proposito ~neefa lite letargica. . Ritiene che la stessa infezione, a seconda della sua localizzazione, o della sua prevalenza dii lo-caliz7..a zione nelle varie parti del sistema nervoso, .abbia pr-0dott:o i varii quadri nosologici osservati. • Esantemi pa,pulosi, p11stolQsi, mot'billiformi e soa'f°lattinifo1·mi.

Dott. MORI. - Comunica illumerose osservazioni fatte in un periodo di circa dieci anni, di esantemi pa·p ulosi, pu·s tolosi, morbilliformi e scarlattiniformi in mala.ti affetti da infezione di carattere tifoideo più comunemente talvolta con loealizzazioni polmonati e spesso anche senza al-cuna localizzazione speciale e con febbre modlica : in tutti però ,la imJ)onenza dell'esantema era in relazione con la gravità dell'affezione, in tutti oostantj erano i ·segni di grave intossica7lilone e la forte astenia : la morte avveniva per collasso; se si aveva guarigione, la convalescenza · era ' lenta. Ritiene i casi da lui descritti essere dovut:DJ a un germe ·s peciale che può agire tanto in malati affetti da altre in•f ezioni come in individui precedentemente sani. R. SILVESTRINI. - L'O. distingue le eruzioni influenr,.ali da u.Ìi qu13.dro di malattia infettiva con speciali caratteri clinici osserva ti in rari casi in {}uesti ultimi anni nell'Ospedale e fuori. . Nelle poche emoculture fatte 1'0. non ha potuto rilevare la ·p resen7Al di germi, neppure del 1\1. lll:3. 1tR ~(' . Sul rumore di soffio su colaveat·e nelle lesioni periapioali.

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R. SILY.ESTRINI. -

1/0. in ,s oggetti ammalati di

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bronroalveolite dell'apice oon lesioni peri:apicali, ha notato, ascoltando in corrispondenza de i va.si succlaveari sulla clavioola o nella fossa sopraclavicolare 111ngo la clavicola, un rumore di soffio che non si a.scolta dal lato sano e si può segu.ire per un certo tratto sul decorso della arteria SllCClaYia. A spiegare il soffio suoclaveare inspiratorio, . l'O. ritiene doversi invocare la pressione sulla succlavia di essudato p lastico racc-0ltosi nella cupola pleurica che le sta a l di sotto. Il soffio sncol01t;e(llre espi'ratorio è più frequente: l'O. l'ha trovato in casi di .s inechia pleurica apicale e lo crede prodotto da stiragli2 mento sulla parete vasale. A retrazione di briglie pleurtche in modQ da produrre per trazione sul C<>Sidetto ap1mrato sospensore della pleum una specie di cingolo attorno alla si1cclavia 1'0. attribuisce il 1

.~istolico.

soffio 81tccza.veare

.4.ccen tttazione del polso negativo sttlle giugulari nella cirrosi cli LaennPr.

n.

~ILYE. TRI:\I.

-

In di\·ersi n1alati d1 cirro.i l'O. ha. os&-ervato il fenomeno

di I~nennec della n("(leutunzione òel polso negativo sui vasi e1,ati c~l

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[ANNO

XXVIII,

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venosi del collo; la causa risiede, secondo l'O., nel ristagno portale e quindi dirojnuito afflusso ~ sangue nella. ~va inferiore. Su llo spostamiento laterale del ia.rifnge nei versamefllti pleu r ali. 1

R. SILVESTRINI. I./O. ricorda d'aver fatto studiare questo segno òal suo compianto allievo Meoni. L'O. ha veduto prodursi il fenomeno, sebbenè di ,s olito in modo meno· accentuati<>, anche in altre condizioni morbose pleuro-polmonari capaci di pro-

durre reSPiro vicario nella parte alta del polmone. Ritiene plausibile la spiegazione di una maggiore pressione sul bronco per maggiore espansione della parte alta del polmone e quindi la lieve inclina zior>re della trachea e della tiroide verso il lato della maggior compressione. SuZ valore del sintoma del Oantani per la diagnosi di peritonite a<>uta.

R. SILVESTRINI. - L'O. dà molt.o valore al murmure vescicolare ben asoolt.ato sull'addome per la diagnosi di peritonite acuta molto diffusa o generalizzata. A vendo seguito il sinrtoma da molti anni, può affermare: 1° Oh~ non è 'patogoomonioo ,della peritonllte perforativa. Lo ·ha trovato in peritoniti da. propagazioo.e in ca.si di tifoide, verificate t.ali all'autopsia. 2° Che si ritrova anche in casi di inondaZ'ioni sanguigne peritoneali (per pancreatite emorragica. per gravidanza extraurerina) . 3° Che si può ascoltare in peritoniti Iargament.e diffuse in una parte eoltant.o dell'ambito addominale. In questi e.asi la località dove il

sintoma appare o s i , percepiva colla massima. intensità può far diagnosticare la le~one ohe ì11t dato lu·ogo a lla peritonite (di:agnosi differenziale fra peritonite da perforazione appendicolare o da perforazione d'ulcera gastrica). · 4° Che in rari casi il diminuì~' e lo se<>mparire del feoomeno ha segnato l'inizio di regressione del parziale processo peritoneale. S.

MENGHETTI.

nott. SERTORIO MARINACCI Libero docente di Patologia Speciale Chirurgica cllirurgo negli osvedaJ.i di Roma.

OCCLUSIONE INTESTINALE Il lavoro è diviso in due parti. Netta prima parte è trattata In modo chiaro e conciso, In dodici capitoli, la patologia . del· I1 Occlusione: è esposto quanto dallo studio clinico e 91Jert· mentate dell'importante argomento si è desunto, riguardo af· l' etiologia, alla patogenesi, all'anatomia patologica, alla 1fn· tomatologia, alla diagnosi, alla terapia. Nella seconda parte l' Autore studia le cause delta morte nell'Occlusione: messo in tilievo l' importanza dell'argomento, solo di recente svolta, in rapporto alle 1ue applicazionl pra· tiche, aggiunge un pregevole contributo personale, facende H· guire le deduzioni delle sue ricerche. Un volume in ·~ grande di 182 pagine L. 13. - Per i a08trt abbonati sole L. 11.60 franco di port<> e raccomantlato.


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SEZI ONE PRATICA

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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. T~RAPIA'

CASISTICA E

nale femminil e destro; segue il clavicolare f erri-

Del torcicollo . ~utto

il no111e di torcicollo (Ba&Sietta, ArcJiivio cli ortop edia, lt1i·n o 36°, fa.sic. I) iSl inten<lono quei 1casi .di att~tudin e di(f ettosa del 08.{pO . c a1iatteriz.ziati essenzialm.einte daJl.a incli.n ia zione invoilonta.ria. .e p·erman.ente de~ ·c apo veirso u11a spaiJJLn. e datla rotazione verso La sp1a;l1a opposta. Distinguiamo torcicolli acquisiti e torcicolli congeniti: rA. ha potuto osservare nella Cli• nica O.rto1)edica· di Jiilamo, 17 1casi del iprirn o tipo e 78 1del .secondo e stabilisce i fatti prin1cipa.li .ohe cu·r a tte·rizza.11 o i1....:torcicol1o .aoquiJsito i11 opposizi-0n1 e al tovoicoJllo co·n gen.it.o: 1° apparire piuttosto tardivo d ella detfo1m·i tà; 2<> cvol nzione relatiYam ente !l'iap·iéLa; 3° rife1rim•e1n to pressochè costante idi un in1cide11te {1uasi. sem-pre b·e n determinato ohe 1assum1e hl sliignifioa to di f.attcxre etztiologico, ,peo1V ocan·do· n·e•l1a re,gio111e del collo una reazi one .d.oilorois a. Nella forma conig enita 1s i dtsti:ngu·orno: Urt toTcico.llo congenito eooenziiale do1v utn .a • ,·e ri turbamenti d et1lo ·svillupipo embrio·nari,) e f eta.1e facilmente riconoscibile per la concomitanz·a idi altre deformità o dJi. semipàiici anom.alìP che attestano una p1·ofonda deviazione d el germe rlalla linea di syilupipo ·n o·r ma1e. U11 torcicollo oo·n·g enito, s econ•dar.io ad ~n o­ n1alie defil'ambiente e del m ezzo ifn cui 1l'emLrio11e .ed il feto si .s ono svilup{Pati (p·1~eissi.o.11i ab11ormi uteri.ne, tubarie, ·extrauteri·n e, e·cc., ll i s·1oc i e va.rie , eoc.) . · l n t erz<> gru1p·p·o di n.atura . 11 0.n srtret tamoote • cougenita ma p1iutto~to ,tr.a11rrr.11atico-os tetrica è co~tituito éLa q11e.i to.r cicolli che 1 si consitatano p 111 0 mer10 p1~ecooemente in nati d·a 1Prurto ii·rregola~e, 11na11uaJe o istn1n1ent·ale, d0ip·o lungo trava,glio, con p-resentazione anormale, con fati cos e m a 11,ovre di ·rivo[girn,e nto, i:nisomma con tu t te .quelllle co1n1).lesse vicen1d.e ostetriche che possooo gnu.stificare l e pi11 gr.avi e pro1fonde alterazioni n ello 1S1Viìuprpo &omatico st1c1 c1e~si.1vo.. Un q wrurto g ruip[»O è ·Co1stit11ito da taluni torc ioo~li .d.i eti ollogi.a ignota, con ana.imne.si n 11iliare e 11Je'1·sonia1e neigativ.a, ma che\ preseinta tutti i ·oat"'a tter1 clim.i·ci e.d .anatomici· del torcicoilU o cong·e.n iio:. Nel!la sta;tis'tiioa 1del!l.'A., si riconferrma il pT'eclcm1inio .ciel sesso femm·i nile i11 ta1e defiollIDllità - (i11 95 cais i; 60 ferrnmin.e, 35 m·aschi); in·o·l tre i11 49 il torcicollo era a destra, in 46 a ·sinistra : in n.essu.n ca>So biLaterale quale .fu de sc:r.itto d n R u.ge , S!I) ernc.er, Hil1d ebrandt, eoo. Nei 78 casi •con.g·eniti p r~domi.na il tiipo ster1

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fa-

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minile ·e 11 to tale maschi le (sempre oonsi·àeraooo i 1oaipli interessati deillo stern.o-cleid10--m·a. stoideo). Frequ.®ti s ono nel: torcicollo co11igeni to Le ded·o•rmazi:Lo·t i cra;rno-f,aicciali, tanto dia ·es1ser rif,enute ·quaisli c:ostantJi e .da fornire co·n s icu ro f.ondamento clinico un regino differenzi.a ie note·vole tra iLe •f orme iccmgenìte .e le .acqmsite. Elinninata 0tgnii ragione ·ereditaria, embri·o- · log.ioa, f.etale ed ·ostetri·ca,' è facile oon·statrure c]J·e il to11·ciCQIJo acqtUii·sùto .appare qurusi in1prov, visamente il pi1ì delle volte sotto l'azione d i un d,olore local e, di urna soff,erenz.a qualsiasi, di un distu1·bo anohe pa.sse·gigero che induoe il ip. a mettere 1e a mantemere ii orupo i~ attJtudine difettosa: !La driver.sa ·e.ti1ol·ogia dei! torCi·oollo .a oqui&ito ha 1d.ato ·modo di, descrivere f.o·r me la ·cui \T.aria den.ominazione è in r1~ppor­ to con l'eUem.em.to. ·etioLo1giJoo p.r em1inente: f·o rma antalgi.ca, iSl.P'ODJdilitica, me[.lJta·le, ·d eismoge1"Qta, m]og.e.n.a, .artr.01ge·n a, oculare. Manca in .e ssi qt1in·di i[ qua.idro .a natomllioo costiante nel tol'Cicotlo c<>nge.nito ed il oomportam.ecnto deili1o sterno-cleido-mastoid·eo è variabilisS'imo: s~on1 do l 'i~. a nz;i l'assen Zia di ·contrattUir.a o di retrazione di tal muscoJio d.al :liato di fl essione d el cn.p o può rappresenta1~e 11n segno si cu.I"O· per ·1a natu1'a acquisita ·del to.r cicollo: seic,oin.10· oh.e di·v iene di certer.lzta qu.ando è 1accom•p agnato da contr.azilQn·e o aia c-0ntrattu·r a· da·l aato. ·dell1la conve:s siftà ·cervtcale. Lia cura del toir.ci1coll.o co11genito ·p uò e·sseT€ i11cru e1Dta, ·com se'llllPUci oollari di .Sc·h.anz, ma sol tanto nei i:>ri1ni mesi di vita: la cura incruenta, tant-0 manuale che istru1nentale, in età più .av.anzata, ha p·erid11to ogni fautore. L a. cura ·cruenta del torcicollo dà ottim~ risultati cLi a ltitudine e idi funzione •oon l a seanP lice s ezione a oieJo .aJperto dei due capi inferiori del muscolo, seguita da trazione obliqua del capo • e. controtrazione s11l braccio: è utile in seguito u111 .n,pparecchi:o immobi1izz1a11te g essato in iJpercorrezione, ie ri1asoi.are quindi gra d ata;1ne11te il 1caip·o ·c on ·su.cce.sisivi. cod.1 ari id i 1

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s ,oha!M. In tarti.ru, crusi .a forma e.sclusiv1amente o in •

prev.alenz1a 1s te1rnal·e, n ei qua1i La sp·o :rgenza d el ten1dine ;r etratto· è netta, evi dente .e faci1lm ente a:coessibi1e, sii .pos~·O'Il n ottenere ottimi rfs11ltati di attitudine, di f11nzione e di' cosmesi con la sezione wttocutanea , in un.a 5ola ·s eduta, d1ei capi 1supeTioJ'i ed inferiori del anuscOtlo , .p ure ·~egudta da trazion e e d a immobilizzazione ge sat a . 1

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• Per la diagnosi di spondilite. differente. Nei tubercolotici vi sono ricordi aLa spon·dilite, pure essendo ben nota a11' ornamnestici di scrofola, ingrossamento d elle topeclico, non è sempre facilmente riconosciuLa gl1iandole linfaticl1e, ripet11ti attacchi di brondal medico o dal chirul'go . Il processo infiamchite:. a differenza del sifilitico, il tubercoloso matorio dell'articolazione, spesso associato P..d tr~vasi. in _cattive condizioni fisicl1e, con segni ipertrofia d·ell'osso, ad atroJìa della cartilao·ine ev1dent1 d1 manifestazioni tuber.c olari. Anclie 0 a ~alcific. a.zio·ne dei legamienti può, sia pei: . la sintoma.tologia è diversa : il dolore, n ella forestensione dell 'infiamrnazion.e, sia per pressioma tubercolare, è più che altro provocato e di . . ' ne diretta coinvolge·re l·e 1·adici d·ei n ervi. N.e m1nu1sce con il riposo a letto; le lesioni bacilacc:.id,e quindi che il dolore può venit ~ rifet1 ro 1arri 1Spreis1so F:U;pp,uramQ, f ormano seni ifisto'Loisi non solo .al l ~ spalle od alle an·che, ma Filt.resì e 11 éUI»~m, enti e eli1minan.o I.ai:rghi sequeistri. :Call; gomrn e, · in,rece, esce soltanto del liquido sie· a l tor,ace ed all addome- e la spondilite· può roso sa11guinolento, opp11re piccola quantità di · cosi simulare una m alattia viscerale, variabile prus, d einso; gli ai.sieesisi soo.o rari e guiaJ'liisrootn 0 da U? malessere vag·o ad accessi dolorosi P'arossistici. L '.errore c1iagnostico può co·n dur.re pre·sio, i ·Sequ.eistri n11mero1si e .p,ioooli; il tratad operazioni inutili sulla ctstifellea, sull ' aptam-em to ,am tisifiil1itiroo p·roVioiea m.i(gili ora.me nt,i, p endioe, sull'apparecchlio urinario. D. Vandero, quianto meno n·on dà i pfegg.iroramemti che hoof (Journal of am. med. Association, 19 giusi v·erifi 0herebb1eiro inveice nierr le Je iOiili tl1bercol ari. gno 1920) su 78 casi né ha trovati 40, in cui l'a.mma1ato si l aim entava di dolori addom1inali.; · ~eii 1ca;sd dubibi, a.n c1h e le ric•eI'fche di l8Jb:0rai11 23 rsi poteva escludere ogni malattia viscet?1rio P 1os;on10 d 1arre t1tili :iJndiJcazd.oni, sei rp,osit1ve. rale ed i dolori erano soste·n uti dalla spondi(M edical R.ecord, 1'92{), 1p1ag. 361). l. b. li~e. Il trattamen to orto·p edioo e l 'asportazion,e dei focolai :iinf.ettivi h ann-o fatto ce·s sare. i detti Il trattamento dell'artrite deformante. dolori di,p enderlti dalle radici dei nervi. Boorstein (Ne11J Yorl<. med. Journ., 17 lugi'io fil. 1920) dimo.s tra .che l'artrite deformante non ha La diagnosi del morbo di Pott sifilitico sub-occipitale. a lcuna relazi1011e ~l r eumatismo e che l 'uso di Off.re m olte ·diffi1coltà, iir1 consid·emaz:iione della ogni forma di '\Salicilati ed anche dell',a.spirina 1·a.i:ità di taJ.e malattia ....\d o,gru 'lnodo, l' età re- va evitato; essi i·n tralciano la diigestioille e poslativamente .avanzata clel p·azi·e.nte, g.1i runteoe- sono q.u indi peggiorare la condizi one. 80110 prive di valore l e ac'It1e litiose o radifere e le Cl1re cle11ti specifici, eventualmente le ·t ig·mate sifielettriche. litiche pos:sono far sospettai-e l 'origine del In o.gni caso, in cui non \1 i sia• evide11za di J):r.oc·es- o, in un p1azi,e111te, ieri.e, 11'UJr e esisen,do i11 tu.bercol1osi, trawn ~t o forme malign.e, si debbob11one co11clizioni di nt1trizione, accusa una rigidità s1J1ontan.e amer1te di0Jo1~01s,a al coilllo, c·h e no ric1ercar.e e curare i focolai in.fettivi. Con questo pe:r.altro non si deve ritenere esaUfri,t o il peggiora col riposo a l etto, un dolore acuto alla p11'essio111e sulle ap,orf1si spin oise- d1e11e 1p r.im1e còmpito, chè van110 curate le artirolazionii meve1-te!bre ce.rvicali, o sulla -naTte 1S1U -D eTiore del diante c11re ortopedi.che per preveni.r.e Je clefru:i11g e. La r eazi011e di \\",asse.rma11n positiv•a forn1ità. :te articolazioni infiammate acute vanpuò esseire un buon tnfld.zjo, m1e11tre è un iln- Il<Y imbottite ~ chiuse con cerotto per otto-dicci p o•rta11te segn,o di localizzazione il fatto che iJ giorni, fino a ch e il cerotto si raggrinza e si paziente sostieaie iil caipo con le mani; la radio. stacca. Cessati i sintomi act1ti si u serà I'ipe1·egtrafia l ocalizzerà le lesio·n i dimostrandone l'e- mia })assiVia (Bier) e quella nttiva (aria calda, secca). Sono utili g·li eser cizi attivi e passivi: · sten1si1one . il massaggio ri chie de m olta cura ed abilità. ~i Diagnosi differenziale. Il torcicollo no11 provoca d oI01l'e ] oc.al i zza t o all1 e v e.rteb re ; l 'in cl iiTua- avrà cura altresi della digestiqne, delle fun zio• zi on e laterale del capo è affatto differente d al ni intestinali, degli organi circolatorii; si c1 nmorbo di Pott, in cui il ca1'0 è in iperesten- ra11110, Secondo i Ca1SÌ , s tricnina arsenico fosione o ipel'fl essione. Il reit11iatismo blfnorra- sfato di ~erro, olio di merluzzo, ' lassativi.' Gli estratti gliian clola ri ed j vaccini sono inutili. !Jico ha jnizio piuttosto irnpro,rviso, con movifìl . mento fel)brile, il dolore non è localizzato alle vertebre cervicali. I . a S]Jnndilo si dà llna rigiDoveri morali deg1; abbonati: cì itn ge11eralizzata ed il paziente cam1nina tutto dltrondere « lf Pollclinlco • tra I colleghi, tacendolo cane <l't1 n pezzo. acere ed apprezzare e procurando nuovi associati; l)e licnto Ì' cliffere11ziarlo dal 1norhn rli Pntf provvedere al pagamento della qu•ta d9vuta alt' Amml•~ luhrr ·ol(1t<', iii rni flel'ò l<l i11rlrome è affatto 1trazlone, aenza farai 1ollecltara.

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SEZ IONE PRATI CA

No TE DI ·TE e N I e A. Valore pratico dell'esame citologico e chimico dell'espettorato per la diagnosi dell'asma e degli stati asmatiformi. L' esame citologico dell'espettorato troppo spesso è considerato una semplice curiosità di laboratorio od una ricerca puramente scientifica; i11vece lo studio di alcune specie di cellule in uno• con l'esa me chimico ci può dare dati diagnostici di valore simile a quello che ci può fo1'nire la citologia del liquido pleurico o cefalo-rachidiano: l)iù precisamente per la diagnosi dell'asma h a un valore quasi grande come quello della ricerca del bacillo di Koci1 per ~a diagnosi della tubercolosi. Le prime ricerche degli autori tedesch-i rivelando la presenza di cellule eosinofile negli s puti degli asmatici non avevano condotto ad alcun risultato pratico per assenza di dati com1)arativi in stati similari . • Premesso ciò, Besançon e De J ong (B ·u lletiri de l'Académie de rriédecine, 1920, t. 84) insistono che !'a.spetto citologico ha molto più valore dell'aspetto est~rno dell'espettora to: lo sp11to . «, perlé » di Laennec non è il solo espettarato degli asmatici però: accanto ad esso possono constatarsi negli asmatici, sputi liquidi, mucosi o sierosi limpidi ; o spumosi cori aspetto di chiara d ' tlOVO sbattuta, od anche muco-purulenti, come nelle comuni bronchiti. I;n tutti questi casi l'esame microscopico mostra la seguente formula caratteristica: il fondo è f armato di muco j alino e su di esso du e elementi cellulari: 1'11no si trova n egli spt1ti scarsi « perlés » ed .è la cellula bronchiale, non degenerata, con la s11a tipica formq,, còn il suo nucleo, ·talora con le sue ciglia; più importante è l'altro elemento, la cellula eosinofila, ·delia quale gli AA. hanno potuto descrivere parecchie forme : alcune con il cl assi eo aspetto dei polinucleari eosinofili del sangue, altre con il nucleo multilobato picnotico, la maggior parte mononucleate simili ad un mielocita eosinofilo o ad un linfocita carico di granulazioni eosinofile. Gli AA. non dà nno importanza ai cristalli <ii Charcot-Leyden, rari a trovarsi, e cosi alle ~pjrali di Cl1rschmann. Dal punto di vista chimico gli sputi degli ' asmatici veri sono privi di albumina che compare invece nei ca.si di asma complicati. Tale aspetto citologico caratteristico è importante per la diagnosi delle forme larvate di asma : cosi si può svelare la natura della dispnea notturna di una supposta adenopatia tracheo-bronchiale, o della dispnea di un tubercoloso con minime lesioni pulmonari : al ,

contrario, in sclerosi polmonari con bronchite cronica ed enfisema, con crisi di dispnea legate a riaccensioni broncl1itiche, od a congestioni bronco-alveolari, l'assenza di un.a formula citologica eosinofila farà escludere l'asma. L'esame degli sputi assume gran 1valore ne~ g·li uomini che a.bbiano oltrepassati i 50 anni e presentino delle crjsi dispnoiche notturne a tipo asmatico ; esso esame infatti mostra in alcuni che l'.a sma è veramente in causa, ed ·in altri che si tratta di cardio-renali. Nello ' edema acuto dei polmoni il principale fatto è la presenza negli sputi di abbondante albumina, e microscopica mente di numerose goccioline di essudato siero-albuminoso. Negli spu ti abbondanti degli asmatici cc 11midi >> manca l'alb1unina = si trovano invece in mezzo a grande quantità di muco poco denso, alcuni eosinofili. Nei catarri sie~osi delle sclerosi polmonari con bronchiti croniche, a.ll'inizio dell affezione cardiorenale, si trova abbondante muco, scarsi elementi cellulari, mini~a albumina: in pil'l r ari casi insieme con l'albumina si trovan0 cellule ca rdjache, macrofagi carichi di pigr.nento ematico comprov~ti l'esistenza di cong·estioni basali. 1

MONTELEONE.

IGIENE. La lotta contro la difterite. Uno dei capisaldi 11ella lotta co.n tro· l a difterite sta nella ricerca e n e-Ila sterilizzazione dei p:ortato,r i. Questi s10 1110 f1·equenti ,d urante 1e en.d·e mie e le eipiidemie, mentre 1non Se ne trovan.o o quasi al di fuo1ri cli esse. Gen.eralm e:o.te poi i·l poir tato·r e si lib èra d·ei bacirli i.J.1 3 o 4 :sietmmane : jn qualche raro caso però i bacilli Timangono più a lungo perdendo gradatam e11te .la virulenza, che possono riacqui star e con .s uccessivi passaggi: p. es., su gole' nuove di bambini. Il portatore è tanto più periciol•ois·o, quanto più vicino è il momento in ,cui i bacilli .so·n o ,penetrati nella s.ua gola, quindi i contatti ro.n esiso 1so nio ipiù pericoLosi per quanto più .s·onQ . ~e oom . . I tentativi • ·di ,s terilizzazioin·e dei portatciri s·ono quin·di di grande, utilità n ella lott a ~ontro la difterite ... Recentemente P. Z. Lomry (1) ha _ fatto in pro.p·o sito ricerche sistematiche p er trova r e un sistema pratico eid efficace al tempo stess·o. Scartati anzitutto i gargarismi, che ìll-On air rivano oltre l'istmo delle fau ci, e che p o.s...~1

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(1) R evue d' h·y gi ène, luglio 1919.

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IL POLICLINICO

no soltarLto considerarsi utili :pe1.. la sola bocca, e1iminate le spennellature e le polverizzazioni, il Lomry ha trovato che solo le lavature· è le siringature hanno reale efficacia, specialmente queste ultime sono Je più pratiche. Il paziente si lava le mani in una soluzione di sublimato a 1 %o che poi 1si tiene dinnanzi, per sputarvi, .e si lipera ·p oi dalle mucosità nasali. In segt1ito l'inifermie·r a inietta quattro sirin.ghe della . so1uzi10 .ne disin.fettante1, ·u na per ogni ,narice e due in b·o0ca, intro1ducendo la cannula '- con ·u n legge·r o gomito all'·e~tre- · mità - fino alla base della lingua. Con una quinta siringa •Si fa ·gargarizzare il paziente: per i bambini. si ilntra:duce la cannula fra le . gengive e !l e guan·cie·. Si ri·pete. la disinfezione due o tre volte a l giorno, prelevando, prima di incominciare quella del mattin10, le seorezioni per l'esam.e batteriologico. Le soluzioni che m.eglio hanno rispio sto allo scop•o, sia per l 'azion.e germicida che ·p er il fatto idi non esseTe irritanti p.e r la mu·cosa nè coag11lanti del m lLOO S'ODo le .segue·n ti: Acqua ossig.e nat.a di'l11ita 1 :9, e. lo jodio--jodurato (jodio g. 10: joduro 1di potassio gr. 15, acqna dist1llata .g. 100: 25 gocce, 00Ni1spondono ad un eme.) ...diluitt> a 2.5-3 % in siero di b11e od in sol11zione fisiologica. Fra Je sedute sono copsig liabili frequentì gargarismi con le soluzioni accennate. Genè'ralmente la sterilizzazione non richiede più di una quin·dicina di giorni, e può con.sid1erar:;i avvenuta dopo tre esami negativi nel tempo minimo di una settimana. In qualche cas·o vi s·o no d ei portato·ri nei quali non si ot tiene la disinfezione: taLi· individui vanno allo a inviati allo specialista, trattan1d osi sp.eis1sio di condizioni patologiche (p1olipii, aidenoi1di, ip e rt rofia dei turbinati, deviazione .del setto na~ sale, ecc.}. P er la profi•l assi dei portatori è stato 3Jltresì con si czlia to il m etodo di Kretschiner, es·p Timenr do le tonsille con 1o speciale schiacciatoio di H n rtmann ed irrigando i -p rofondi recessi tionsi l'ari r on acqua ossigenata. & evidente però che 1ale inetodo non ha la semplicità [lecessaria per una l a.rga applicazione, come deve essere quella della disinfezione idei po rtatori. ~em.bra invece che dian·o buon1. ri'sultati certi preparati chemoterapici d1erlla .serie de'l l'a ori clina. fra Clli il fl a vici<la uccidèrebbe il hacil1o di I .. ofner aniche a diluizioni da 1 a 1 milione. Il IJanO'er (1) per ovviare a 1 sapore amn ro di tale so.:;ta.nza vi ha aggil111to una sostanza ed11Jcorante. Egli ne prepara lina so1

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( t) Tht>rap eu.tisch e Halhmonatshefte, 15 ot -

tobre 1920.

(ANNO

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luzione di 1 :5000, introducendone 10 eme. in ciascuna narice, per mezzo di una pipetta, e facendo tenere il capo in leggera retrofles&one. !}irrigazione va ripetuta a brevi inte1rvalli, a1m1eno ogni ora; i!J. parenchima linfatico diviene g.r.aidatamenite più lasso ed i bacilli sono sospinti verso la ·.supemcie, doye subiscono l '.a:zione del distnfettan·tei. B utile .completare l'eff.etto oon ga-r garismi deJ.la .sitessa so1uziorie: il metodo è innocu,o, nio n' essendo la so1luzione i1è tossica, nè irritante. ' FILIPPINI. '

.POSTA DEGLI ABBONATI. (1294) Iniezioni endovenose di sublimato nella poliartrite. - Al d.o tt. V. B., da C. :

Se l'affezi-0n·e aJrti1co•l are è di natura reumatica genuina, è necessario usare il salicilato di sodio ad alte dosi, da 8 a 10 grammi ·al giorno; se essa è inv'3ce l'esponente di infezione generale settica, ·a ge'rf'me noto, è opipoirtuno ten- · ' taTe ·si.~ri e va;acini sipeci.f1ci. Nei casd 8.d eitiologia o·s·cura, '[ e intezioni di sublimato per vitt ' en1dQV0<U0 sa darmo qualche V 0lta resuJtati buoni; natuI'lalmente i resultati s01110 immedi~ti ed eccellenti ise ·l 'artropatia è sifiliti-ca. Ci'Jic·a i:l meccanismo d'azione nulla di sicuro an1c0Nt .si 1co1Tu0sce. t. p. · 1

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(1295) S·u lla importanza clinica della diminttzione dell'eLiminazione dei cloruri negli stati patologici afebbrili. - Al ·d·ott. T. C., Aless d'E1g itto, abb. 7733: La det~rminazione ·dei cloruri nelle urine, al ·d i fì1i.o,r i di a1c1me malatti-e febbrili e 1dedl ~ n,etflropatie, non ha ancoira in clini1ca valore 1p1ron.o:St1co nè' offre in·d~cazi-01D.Je terrupeutica alcuna. Nei ma'lati quin,di, che presentano diminuzione dell'elimi1T).azione dei ClOiI'Uri, si ten.g a oonto ~Q/praJtutto 1detl f.a ttore alimentare fpeir spiegar.e tàle anomalia; itl com.plesso dei fencxmeni morbooi 1peftinenti allraffezione in sè • saranno guida più sicura e più chiara nelle indicazioni CUJrative. t. p . • 1

(1296) Sui diritti di primogenitura nel parte> gemellare. - Al d·ott. M . Merighi cli Castelleone: I diritti di primogenitura ne.I caso di parto gemellare spettano al primo venuto alla luce. Ciò fu già per Esaù, m entre, per rimanere agli esempi biblici, si cita il caso dei gemelli avuti da Tamar (Genesi 38), dei quali fu riconosciuto primogenito il secondo espulso perchè aveva per primo messo fuori dai genitali materni 11na mano, alla quale la l evatrice annodò un filo rosso per riconoscerlo. Adisa. •

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SEZIONE PRATICA

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NEL LA VITA PRO F E S SION .A LE. un medico condotto, e che tale Commissione, quindi, ha . l'obbligo di giudicare con piena cogniLegge Comunale o Legge Sanitaria? zione di eausa, e perciò ha diritto di vedere la laurea e i titoli in extenso, esaminarli attentaLette ra aperta al sig. oav. uff. àott. AI.BERTO V100 ment.e controllarne l'importanza, il valo1'e spe(Dootor J1'1stitia) del «Policlinico», Roma. . ci.a.le e' la consistenza e finalmente compararli. con ·L eggo nel numero 4 del nostro Policlinico di quelli dègli altri concoITenti. quest'anno una rirSposta (8588) al dottore abboA che serve, adunque; per tutt.<» questo un •oom ... nato N. 5505 in merit,o all'elenco àei documenti plice elenco di titoli? a che vale la dichiarazione ' in un pubblico oonco~so al post<> di medico cond'un prefetto o di un ·s indaco çhe attesti - sic dotto e, con mia merarviglia, vedo in essa esposto et s&rnplioiter - l'esistenza dei titoli, ovvero, per lin parere che, oltre a suonare biasimo ad una meglio dire, dei documenti elencati? ... Commissione giudicatrice di un concorso, mi semNon basta credere o far credere alla esi.stenza bra dannoso alla classe medica e contrario al di titoli, ma devesi giudicare sulla consistenza vigente diritto sanitario. ed importanza dei medesimi, e quindi, una ComSecondo il Dootor J1,.stitia quella Commissione missione che. si rispetti non può e non deve giuh.a -?nale ope rato escludendo dal concorso il dotdicare quia ipse dia:it (elenco), ma quia ipse dotore abbonato N. 5505 per aver presentato l'ele_n c urnentavit (prova reale). oo dei documenti che possiede, redatto in conMa poi, a tranquillità mia e dei Colleghi della formità del regolamento per la esecuzione della Commissione, sta il diritto e la legge scritta; e legge comunale e provinciale. Il medico condotto fa davvero mera viglia e dolor~ che ciò sia diè un jmpiega.to comunale e non 1i'è ragione per menticato, ignorato o contestato da un consulente non applica.re a m10 riguardo le norme sancite tanto. apprezzato qual'è il Doctor Justitia del 001>er tutti gli impiegati del Comune nei silenzio stro vecchio Policlinioo, il quale ha 1s empre dillnodella l egge e del r egolarriento sanitario. strato tanto amore per la cla:sse nostra e tanta Che il medico condotto ·sia u.n impiegato comucompetenza nel · diritto sanitario. nale è vero e d è pacifico; ma che a . lui si possa La legge infatti è · oon noi : ed è chiara, ed è appllcare l'art. P6 del regolamento 12 · febbraio J)reci,s a, ed è tassativa:! 1911, n. 297 per la esecuzione della legge oom. Ma quale legge? e prov. in ordine ai concorsi per gli impiega ti La Comunale e Provinciale o la legge Sanitaria? comunali è tutt'altro che vero~ perchè il medico La legge Sanitari.a: ed è quindi errato ed in' . condotto è un impiegato comunale sui generis, fondato il parere del Doctor Justitia che si apgovernato da uno speciale contratto di servizio pella alla leg·ge Comunale, mentre esist.e e parla e di nomina (capitolato), che ha la sua base giu(niente silenzio!) la legge ·sanitaria ed il regoridica. in tassative disposizioni di una legge spelamento sanitario nonchè tutti gli atti "parlamenciale (legge sanitaria), e quindi non potendosi int.ari che banno contribuito fìnal mente a definire vocare a .suo riguardo il silenzio delta legge e del la figura del ooncoiiso per i Medici Condotti e la 1·egolamento sanitario, ca.de l'opportunità e la nerelativa nomina con disposiziooi, che hanno C9mcessità di applicare ad esso la legge com. , e prov. pletamente -rovesciato e 1SOonviolto ogni precedente che, per la documentazione dei concorsi medici, disposizione della legge comunale e provinciale. c'entra come i ca voli a merenda. Prima della legge 25 febbraio 1904 N. 57 (art. 4) E lo dimostrerò · ai lumi del buon senso. - ora T. U. 1° agosto 1907 N. 636 (art. 30) Premetto, che da molti ianni, facendo parte come giustament;e osserva l'egregio avvocato Endella Commissione giudicatrice dei concorsi merico Bruni nel •suo manuale legale del Medico Con~ dici in provincia di Piacenza, ho dovuto non podotto - non si aveya a lcuna. norma regolatrice che volte ingaggiare aspre battaglie con Comuni della nomina. dei Medici Condotti. Tale nomina, e con concorrenti, che pret;endevano d'interprecome quella di tutti gli altri impiegati mun1citare la legge a loro modo, ovvero, invocare 11na pali, era deferita dalla legge oom. e prov. (artigiurisprudenza sballata od inesistent;e pur di vincolo 131 n. 2 T. U. 4 febbraio 1905 N. 148) al Con-. cere concorsi o .schiacciare le nostre conquist.e. _ siglìo Comunale, il qnale vi provvedeva ron asSolo quest'anno, in vari concorsi recenti, mi è soluta libe-rtà, senza vincoli di sorta e 1s enza oscapitato di dover escludere concorrenti (non· uno, servanza di altre forme legali oltre la ordinaris,.. ma tre· in un ~l concorso) che presenta vano lo ~Ia oggi .non è più oos1. elenco puro e semplice dei loro d'OCumenti: l'ho La nomina dei Medici .Condotti è oggi regolata fatt,o dopo lunga e maturata diseussione coi colcon disposizioni tassative dall'art. 30 della legge leghi della CommissioI}e, e sono lieto di averlo sanit.aria T. U. 1° ago~ 1907 N. 636 che fa obfatto nell'interesse della verità e della giu1s tizia; bligo del concorso; è regolata <!agli articoli 26,. nell'interesse della cla·s se nostra, che ha diritti Zi e iseg. del regolamento sanitario 19 luglio 1906,. e conqui•ste .da ·salvaguardare; nell'interesse preN. 466 · i quali stabiliscono che la nomina è fa.tta cipuo della serietà dei oonool'Si e della grave rein ba1s e a capitolati di servizio e ehe in questi gponsa bili tà che · incombe ad runa Commisffione capitolati si devono ~bilirt:: le modalità del contecnica, che deve giudicare non per un concorso corso, le condizioni di anin1issione dei conV-Orrenti di spazzini, di guardie o di scrivanelll marginaetc. etc. e fra queste modalità e condizioni sempre tori di pratiche, ma per un conoorso al posto di si stabilisce l'obbl·igo ài presentare i docum enti

In tema di concorsi.

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[ANNO XX,TIII,

IL POLICLINICO

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di rito e i titoli di stl1dio, di carriera~ di servizio etc. etc. Mai e poi J1.Ul i, dal 1904 a questa part;e, s'è pensato all'art. 96 del regolamento della. legge C-0m. e Prov.; mai e poi in.a~ .s'è parlato di ricorrere ad elenchi di titoli più o meno autenticati 1>er far comodo a frettolo·si novellini, che ambi1se-0no di concorrere a dieci J)QSti contemporaneamente, e magari in pro,-incie ·diverse. E si noti cl1e è tanta l'importanza che si dà alla presentazione vera e reale dei documenti, che si esige , il diploma di la11rea in origioole o in copia notarile. Altro che elenco! E poi, infine, a che può servire questo elenco! A nulla. Ovvero, se vogliamo es.sere sinceri, ,serve ~lo a frodare la legge e specialmente il fisco, e · a g·abbare le Com.missioni ed i Comuni. Non ad altr-0. Nè si creda che questa sia opinione mia solamente. No. Di questo parere fu unanime la Fe-derazione Emiliana dei Medici Condotti, eui esposi la qt1estione i·n esame, e che, nella sua seduta del 21 gennaio 1921, ebbe a disapprovare il parere -es1)osto dal Doctor J 'u.stitia, perchè tratta.si _d'un parere contrario alla legge e danno:so alla classe. Ed invero per dire che è contrario alla legge scritta, basta oonfrontarlo rolla interpretazione della legge sanitaria, cogli a tti parlamentari che prepararono la nostra legge 1904 e il principio nuovo, completamente nuovo dei nostri concorsi -e delle nostre nomine che vengono sottratte dalle partigiane manipolazioni dei Comuni e quindi an'Che dalle ormai 1oorpassa te disposizioni della legge Comunale· ·stessa ·specialmen~ per quanto è -contenuto negli articoli 170 e 171 della legge Comunale (4 febbraio 1915, n. 148). Nessuno contesta nè può contestare che per effetto dell'art. 131 comma 2°, della pref.ata leg·ge 1a. nomina degli a·ddetti a l servizio sanitario spetta al Comune; e 'Che al Comune spetta di stabilire anche i requisiti della nomina degli impiegati (art. 91 del Regol. 12 febbraio 1911, N. 297), m;a non bisogna dimenticare che tali disposizioni erano anteriol'i alla legge sanitaria 25 febbraio 1904; che erano, allora, le sole veramente regolatrici dei concorsi e che ora t.ali disposizioni sono rimiaste in vigore, si, per t11tti gli impiegati, ma ad eccezione ~ei medici e dei maestri che hanno leggi speciali, '(]11elle leggi speciali che sono ap,p unto previste dagli stessi articoli 131, 170 e 171 .d ella legge Com. e Prov. e degli artic. 91 e 96 òel Regol. alla legge ('oro. e Prov. le quali, senza togliere. al O<»mune il diritto di nomina - rparlo dei medici rondotti - hanno però modilìcate radicalmente le modalità e limitatR le attribuzioni ai Co,m uni, e quindi tali disposizioni, e in c;pecial modo quella dell'articolo 96 ora in (\$3.Il)e, non oono affatto appli~tbili ai medici condotti. Si Rggiunge poi, ad abunda11itia1n, che per dimostrnre quanto il parere esposto sia contrari.o nlla leege e non affatto fondato sull'art. 96, bastn (\~O n1 inn r~ l'origine e la dizione dell'art. 96 medemmo, T"edere quale ne ~ia la concatenazione che lo tiene in vigore nel l'(\golamento e quale lo ~po P l'utilità sua per facilitare i conrorsi <le.i ~~retnri C'om11nali e degli dmpiegati, ma non gin del n1edici nè dei n1aestri.

Infatti, quanto all'o·r igine, per eS(illlpio, del- · l'art. 96, è chiaro che. esso na~ dall'art. 91 dello stesso regolamento e dall'art. 170 e 171 della Legge Com. e Prov. i quali tutti stabili1soon-0 norme di ordine generale per i regolamenti speciali o regolamenti organici dei singoli Comuni, ma sempre salvo e in q11,anto non prov vedano altre leggi o r egolamenti in vigore. E di queSti ne abbiamo a suffi.cienza colla legge Sanitaria 1° agosto 1907 e ool Regolamento Sanitario 19 luglio 1906 più volte citati, i quali sono ora in vigore e sono leggi dello Stato che ben provvedono alla nom.i,n a dei Medici Condotti, anche senza 1a Legge Con111 n:a le. · · ' Quasi poi non bastasse a dimostrare la nostra indipendenza ormai dalla Legge Com. e dai regolamenti organici Comunali che hanno origine dalle di1sposizioni degli art. 91 e seg., potremmo vitt<Yriosamente ricordare che noi più · non facciamo parte dei famosi regolamenti organici; clle gli atti amministrativi che ci riguardano hanno una procedura speciale e diversa per l'interposizione del Consiglio Prov. Sanitario e che, finalmente, noi abbiamo dei oapitolati di nomina e di servizio che hanno la loro base nel Regolamento Sanitario e n·o n più nel regolamento della Legge Com.. e Prov. Quanto alla dizione, è troppo evidente che l'articolo 96, premesso quanto oopra, riguarda i soli Segretari Comunali ed impiegati ammirustrativi : e non già i medici ed i maestri. .Il parere espresso ò.al Dootor J11,stitia è anche dannoso alla classe : il che mi preme far noto in modo speciale e contro di esso richiamare la attenzione del nostro Presidente Martinelli e dell'egregio Prof. I-'uigi Silvagni, della Federazione degli Ordini. .EJ dannoso perchè esso dimentica anzitutto e rinnega tutta la lotta so·s tenuta dai Medici CXm• dotti per a vere la famosa legge 25 febbraio 1904 che doveva regiola.re -· unica e sola - 1a nomina dei Medici Condotti; dimentica e rinnega il regolamento provvisorio 22 agost~ 1904, N. 481 (Io· si consulti! lo si congulti !) che proprio all'art. 9 stabilisce che ogni domanda di ammissione al concol'SO dev'essere corredata dei dooumenti e non già ~ccompagnata da un elenco; dtmentica e rinnega tutta la lotta che noi abbiamo combattuta per aver leggi nostre, solamente nostre, e non oonfu·se ·con qt1elle di altri impiegati, per modo che noi abbiamo oggi 11n diritto sanitario degno dì studio e di considerazi~ne; djmentica, inoomma, che noi siamo avversari accaniti e coerenti e logici della doppia giurisdizione sia professionale sia disciplinare : e perciò non vogliamo tante leggi a regola.re le nostre nomine, i nostri doveri e i nostri diritti : una. sol..9. legge ci basta, quella sanita.rifl. f./altra la la,sciamo per la nomina e disciplina, agli spazzini, alle guardie e agli ec:ribaccini: et non plus ultra! .... Con la massima stima Cadeo, 21. febbraio 1921 . Dev.mo Dott. DECIO GA.i.~DOLFI, M edi.co Oon d., Preslden tR dell'Ordine de' Medici d1 Piaoenw. (Abbon. n. 1053. da oltre 20 nnni). 1

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[ANNO

XXVIII, FASC. 13]

SEZIONE PRATICA

Commento alla lettera aperta del dott. Gandolft. Poche pfl.role di commento a quanto dice il dottor Gandolfi: 1° Nessuno ha mai dubitato che il medico oondotto non sia. impiegato comunale. Sarà, oome dice il dott. Gandolfi, un impiegato tecnico, ma è pur sempre un impiegato comunale, e come tale pt1ò bene avvalersi della disposizione contenuta nello artioolo 96 del Regol·a mento oomunale che non fa distinzione di 1sorta e ·s i applica a tutti : al segretario comunale, a ll'ingegnere comunale, all'avvocato com11nale e al medico condotto. 2<> I documenti che di ordinario i concorrenti presentano consistono in certificati attestanti servizi precedentemente prestati presso pt1bbliche amministrazioni od a lla dipendenza dello Stato. Or se tali ieertificati sono descritti in uno elenco, di cui il Prefetto della Provincia attesta l'autenticità, la Commissione può ben giudicare senza ~t ver materialmente sotto occhi i documenti. Che se di qualche monografia o pubblicazione la Commissione si volesse rendere conto direttamente potrebbe ricl1i<'derne l'originale al co'.11001'.rente onde ,g iudica re con piena IC-0,gnizione di

cnu1sa.

Cronaca del movimento professionale. I

Il Gruppo medico parlamentare.

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Con la presidenza de.ll'on. Dore si è adunato il GrupJ;>o medico parlamentare per discutere de ll'atteso disegno di legge .sull'assicurazione obbligatoria contro le malattie. L'on. Evoli, che illustrò ampiamente il problema, espose quali dovrebbero essere le linee fondamentali della riforma, bnde provvedere , a togliere gli ospedali da lla situazione paurosa in cui ~ i tro"·a,no e colmare le lacune più dolorose della assistenza sociale, ~senza susci1'.are diffidenze e oontr~sti nel Governo e nei datori di lavoro, per l'onPre che dovranno is ostenere, e nella classe medic:t per la trasformazione profonda, che col .p rogetto elaborato dalla Commissione ministeriale subirebl~ro i ·n ostri istit11ti sanitari. Capasso, Dore, Baglioni, Costa., Borromeo e Farauda si associarono ai concetti svolti dall'on. Evoli, insistendo unanimi sulla necessità di venire in aiuto degli ospedali, che stanno liquidando i lo r•> patrimonli. e . parecchi sono ormai nella. impossibilit<.\ di provvedere a l loro fabbisogno . Si deliberò di presentare um,a interpellanza sottoscritta da tutti i con1ponenti d~l Gruppo presentì all'adunanza, del tenore tSegUente: « Oh iediamo di ìn terpellare il mi nlstro del !Lavor-0 e della Previdènza sociale sulla opportunità chfl' non sia l)iù oltre ritardata la discussione in Parla1nento del disegno di legge sull'assicurazione ob · bJjgatoria contro le malattie, la cui urgenza è imposta, oltrechè dal dov~ro, so sodçlisfacime.nto çli bisogni a,ssilla.·n ti delle classi tflilili, dalla. necessità cli recare immediato sollievo alle condizioni economiche veramente gr.avi delle Opere Pie Ospedaliere. - Evoli, Dore, Cirincione, Capasso, Costa, Faranda, Baglionl, Borromeo, r1Atporali, Morisani, Rindone, Guaccero, Pezzullo, Sgobbo, Anile, PaJ)nro, Mazzarella, Falbo, Ciocchi>).

Si intende e}fe i documenti di rito devono es. ~re presentati. in originale ad ogni Commissione per accertarne la data e che la la11rea originale p11ò essere sostituita dalla copia autentica notarile. 3° Non v'è rl'uopo di molto studio per rilevare Sllbito . che qJanto il dott. Gandolfi asserisce circa gli artiooli 30 della le~ge e 26, 27 e segg. del Regolamento generale sanitario non risolvono la vertenza perchè essi per nulla riflettono il caso, frequentissimo in pratica, di un medico che possedendo titoli ·s cientifici o professionali redatti in . esemplare intenda prendere parte ' • un100 contemporaneamente a dué o più concorsi .. Nè la legge isanitaria nè il relativo regolan1ento, checchè ne dica il dott. Gandolfi, preveclono tale ipotesi e la risolvono. È d'uopo ricorrere a lla II Consiglio del Collegio per gli orfani dei Sanitari analogia e, quindi, all'articolo 96 del Regolamenw 'a Perugia. ron1un.a le, che prevede il caso e lo risolve. 40 L'applicazione· del precitato articolo, oltrechè . Il Consiglio di amministrazione del Collegio per legale, è eminentemente liberale perchè consente gli Orfani dei ~a11ita ri riunitòsi a Perugia ha pr0maggiore esplicazione dell'umana attività'· che ceduto alla• nomina della n11oiVa. Giunta. oggi non tollera freni o pastoie, ma tenta a molA Pre.sidente fu rieletto il p·r of. Luigi Simonettiplicarsi c-0n l a velocità de lla folgore e della. lt1ce, ta; a. Vicepresidènte il prof. Rig·hetti, a Consinè disconosce o conculca alcuna conquista della gliere fielegato il farn1acista Persi. Come membri classe perchè non è certamente 11na conquista n~giunti residenti a Per11gia da scegliersi fra i quella di crearsi . restrizioni ingiustificate e metr>iù anziani furono cl1iamati in Giunta i professori tersi nella impossibilità di prender parte contemPaoletti e Petrini. A revisori dei oonti furono poraneamente a. più di un conro:riso . nominn ti i dottori Ancona, Villa e Vivenza. Se ·s i dovesse segt1ire un còncorso dopo l'altro, · Dall'esposizione del Bilancio preventivo pel 1921 molto tempo dovrebbero 1 p rofessionisti attenrdere ri.st1l t0 lln attivo p,revistJo in 1L. 513. 530, 70 in conper ottenere un posto di . C'ondott:'1 mentre è risafronto di L. 240.137,08 del 1920; al quale si conputo che le Commissioni giudicatrici emettono taltrappone un passivo corrispondente con un'a.ooevolta i00n molto ritardo le loro decisioni sulla gragnazio,n e a l fondo di iiserva- di L. 4470.05 in cond11ato1ia dei concorrenti. fronto delle L. 1200 previste pel 1920. 5° Non è poi la prima volta che si è consigli.a to Furono .aumentat.e convenientemente le spese pe-rcli ~1ttuare il suggerito espediente desunto (1al le clt1e Sezi<ìni (n1aschile e femnJinile) del · ConvitRegolamento della legge Comunale e Provincia le t;o in Perugia da lire 149,380 a L. 289,601, e le borse e non rioolta che J'n tt11azione di esso abbia trodi studio e i Sl1ssidi. Le prime furono p-0rtate vato dissenzienti lE' C-0m111issioni giudirntrict. a 141 (93 per Ill<'llschi e 48 per femn1ine) e aumen1:<1 ti furouo p11re i singoli aissegni, tanto per gli Doct-0r .TusTITIA.

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IL POLICLlNICO

assistiti in Scuole elementari, quanto per quelli alle Scuole inferiori, superiori, di magistero e jn . Istituti Universitari, da un minimo dti lire 300 u un maissimo di L. 1000. Il Consiglio ha riten11to necessario: a) ùi trasformare la rappresentanza nelle provincie, abolendo i Comitati p rovinciali eh~ dimostrarono defìcieillte attività, e sostituendoli con un unico Delegato (eleggibile <Lrii presidenti degli Ordini medici, farmacisti e veterinari) il quale' potrà essere anche del~ato elettore.le; ò) di provocare I.a riunione dei delegati elettorali in temPo più opportuno : in primavera, cioè, quando il n11ovo Consiglio eletto potrà prender parte attiva all'amministrazione redigendo il preventivo su cui basare poi l'assistenza; ' o) di far modificar-e la tecnica dell'assemble:i -elettorale affinchè, qualo1'8.. non si verifichi il voluto .numero legale dei presenti per la votazione, si passi ad un'ad11n.a nza di .seconda convocazione, tenendo con1e va.lido nel conteggio dei pre"Senti il numero ~ltanto dci delegati regolarmente designa ti dalle provincie ; d) di far au1nentare il numero dei Qo,nffiglieri sia ver dare posto ai rappresentanti nelle nuove pr<Yvincie (terre liberate), ~ per concedere qualche rappresentante in più ai farmacisti e ai veterinari. Per queste affermazioni richiedendosi a lcune mo<lifìcazioni allo Statuto-Regola mento, fu dato mandato alla Giunta perchè studii partitamente l'argomento, presentando concrete proposte alla prossima riunione, che avrà luogo in fine di aprile o .ai primi di maggio. . La Giunta dovrà anche proporre le seguenti àltre modificazioni : 10 Cambiamento di intitolaZiione all'Opera pia, poichè lo sviluppo ormai raggil.1nto dall'assistenza a merhw d.elle Borse di istuclio, modifica l'essenza dell'Opera s téssa, che sorpassa quella di un Col-. legio Convitto. Si propone che si intitoli piutt:osto: I~tituto Nazionale di Assistenza per gli Orfani . dei nnitarii italiani; , 20 Intensificazione dei contributi volontarii e facilitazioni delle loro costanti e continuate ri\

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un voto di plauso al

imonetta.

Sindacato medico di Napoli e Provincia. seguito alle designazioni delle varie Associazioni Sanitarie il Consiglio dei. Delegati del Sin<lacato Meclico per l'anno 1921 è risultato costituito dai dott<:>ri Francesco Blasi, Ar>Cangelo De Maio, An tonlo De Ounzo, Ciro Formicola, Enrico GioPdano. Michele I~<1ndolfì ; G11glielmo l\iarsiglia, Amlet4> Nùcciarone, ..lchille Sepe, t:rbano Sorrentin,>, Gnbri{\}p '. redc clii e Gi<>,·nnni Tritto. Sono• stati <:'letti a far parte del Comitato di ~ zione i dottori Enrioo Giordano, ~Iichele Landolfi Gugliel1no )I:i rsiglia, _\chille Sepe,, TTrbano Sorrentino. I11

Federazione Italiana fra medici infortunisti. (Sezione delle Tre Venezie). Il 4 m.a rw 1921 ebbe luogo la prima assemblea della sezione. Venne approvato il regolament:o della sezione e fissata la quota sociale annua di L. ·20. Alle cariche soci.ali riuscirono eletti : presidente, il prof. Cevidalli di Medicina legale alla R. Università di Padova; 1"ice-p:oosidente il dott. Boldini; · segretario-cassiere, il dott. Dian; consiglieri, i dottpri O:reffice, Marangoni, Oriani, Zambler. Il presidente mise a di1sposi.zione dei soci l'Istituto di Medicina legale .p er riunioni scienti~o­ pratiehe di infortunistica.

lllSPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. , (8718) Ricohezza mobile - Esonero. - Dott. FJ. B. da. .T . - L'articolo 81 del nuovo capitolato che conferma e dichiara diritto requisito l'esonero dal . I

pagamento della R. ~I. si ri'f erisce naturalmente allo stipeµdio e non agli altri even~li emolumenti, di eu~ non si fa alcuna. menzione. Essa, quindi, deve essere pagata sulla indennità, che riceve come uffic1lale sanitario, st1l caro-viveri e sulla indennità cavalcatura, quando sia corrispo-

sta à · forfait. (8719) Tassa

Dott. M. S. da V. - I medici condotti residenziali non debbono pagare ta.ssa di esercizio essendone esclusi come impiegati comunali dallo articolo 3 del Regolament:o approvato eon R. Decreto del 23 mar?~ · 1902, n. 113 . (8720) Tassa esercizi e rivendite. - Dott. A. e n. da I. della S. - I medici condotti residenziàli sono come tali, e non in quanto esercitino anche contemporanea.ment.e la professione libera, esonerati, dal .paga1nento <lella ta·ssa esercizio come impiegati comunali ai sensi dello articolo 8 del Regolamento 'n11provato con R. Decreto del 23· marz-0 1902, n. J 13. (8721) Pens-ione - 'l'empo utile per oonseg11,i1·la. - - Dott. G. T. da R. - Il tempo utile per conseguire la pensione eomincia dal giorno in cui è aYYenuta la iscrizione alla cassa. Il servizio iuterinale prestato prima della nomina vale per La ~tabilità ma non per la pensione. (8722) Prefererize nella grad uatoria. Dottor C P. da S. - T...1a preferenza è appunto per la g-raduatoria, ma no11 11er la scelta del candidato, c-l1e resta sempre al libero criterio del Consiglio Comunale. (8728) Prestazio11e profe~.sionale. - Dott. T . C. cla v. - Se un individ110 inscritto nello elenco dei poveri chie.d e l'ausilio non del medico con{lro tto ma di altro libero professionista, non è il ' t~nuto n pagare la relativa prestazione. ("l.omune esercizi e rivendite. -

1

(8724) Inden11·ità ca·valco,ti~ra - Ricchezza, mobile. - Dott. E. C. da V. J...1. - Sulla indennità per

la cavalcatura si paga Ja R. :\I. sempre che e sa sia accordata à forfoit e non oome saldo di debito. (8725) lnfort1111:ii sul la v<Jr·o - Soccorsi di 111·genza. - Dott . G . l\J. da C. - A Lei comrle tono


.. fA);NO ~X,~ III, FASC.

13]

SEZIONE PRATICA

i com1lensi stabiliti dallo articolo 149 del Rego-

lamento ap~rovato con R. Decreto del 13 marzo 1904, n. 141, per le prin1e c-ure e per i certificati che come medico ~n.dotto è obblig:a.ta a prestare ag.Ji infortunati. Qualora gli esercenti ·s i rifiutino .al pagamento può udire l'ordinaria autorità giudiziaria. (8726) Oongeào per infertnità. - Dott. N. S. da C. - Sé la infermità non risulta contratta i.11 servizio ·s i ha diritto a congedo per ·la durata massima di tre mesi. Se fu contratta in servizio, il eòngedo può estendersi fì.110 .ad un anno. Nell'un ~aso e nell'altro si ha diritto all'intero stipendio. (8727) Noniina a Direttore di dispensario. Dott. S. C. da C. - l;a deliberazione del R. Com-

missario c.'-On cui ··si procede alla nomina del Direttore del Dispensario antitubercolare può essere impugnata. per due motivi, e cioè per violazion~ del disposto dallo articolo 140 della legge Comunale e Provinciale in quanto clle nel ca.so mancava l'urge11za che autorizzava la sostituzione del Regio Commissario al Consiglio Comunale e per eS8ersi nominato peraona che non rispondeva alle condizioni imposte dal bando del concorso in quanto non possedeva attualmente la idoneità. a coprire il posto, ma solo l'ipotetica presunzione, che a.vrebbe potuto riuscire forse anche fallace, di acquistare la piena attitudine ne~ tratto· avvenire. Ogni impieg~1 to deve essere pienamente idoneo a coprire il Posto nell'atto della nomina e non dopo. Il Consiglio Comunale può, intanto, nO'll prendere 11tto della deliberazione in parola, usufruendo della facoltà di cui all'nrticolo 324 della surricor'<1ata. legge. La deliberazione del R. Commissario r>nò essere impugnata, come provvediment:o defì• nitiYo o con rioomo a S. M. il Re in sede stra<>r<linaria nel ter1nine di 180 giorni da.Ila notitlca, o con rioor-so in sede contenziosa ~Ila 4• Sezione del Consiglio di Stat.-0 nel termine di giorni 60 dalla notifica. ( 728) Sostituzione di collega - Oompenso. Dott. A. B. da S. - !./aumento de l 30 % fa parte

integrale dello stipendio e perciò deve esserle corris1 1o~to cuml1lativamente con qu~llo di baie spPtunte al collega, che sostituisce. Non c-0s1 il caroYiveri, che è .n ssegno stretta mente personale t·nòipendente dallo stipèndio e cl1~ non può ~'~sere corrisr>osto alla stessa pel'sona tante volte pe1· quante :funzioni od impieghi eapleta nel O<>mune. fS729) Uffioiale sanitar·io - Stabilità. - Dott. A. C . da R. V. - La stabilità dell'ufficiale sanitario oon si acquista di diritt:o, ma occorre un Rrullogo Decreto prefettizi<>. E ·p oichè questo, come EHa dice, non è intervent1to, non può considerarsi sta bile. Occol're far pre-siente tale .stato di cose alla Prefettura perchè si prov,,.eda a sistemare, a I più I>resto, la .sua posiziqne . Non vi è giuridica incompatibilità per l'uffici.a.le 1sanitario che sia. oogna to di Ulf lfarmacista eseraen te' nello stesso -co1nune, in quanto che la funzione ispettiva sulle far1uacte non più compete a detti funziona.Ti. 1~730) Pensione. - Dott ., D . D. S. da L. - · Con 2!1 anni di serYizio e 56 di età Ella liquiderà in base al· loca le Re~;olamento sulle pensioni aThlllle li l'B- 7287. 70.

461

(8731) Indenniità oa·r o-1,i1Veri. Dott. G. I • da G. - Non essend-0 Ella. ammoglùito nè vedovo non ha diritto che all~l indennità caro-viveri di' lire 65 mensili. (8<732) Alloggio gratuito :.. Cavalcatura. - Dottor l\I. P. da F . - Se l'alloggio gratuito a favore del medrico condotto è stabilito nel capitolato, n-0n può essere tolto dal Comune a suo piacimento e nemmeno a seguit.-0 di analoga deliberazione della Autorità tutoria, perchè t~attasi di distruggere un diritto acquisito. Gli atti dei Coooigli Comunali J)()SSOno essere sempre ed in qualsiasi tempo revocati. ma mai, però, quelli che determinano diritti i quali sieno entrati a far parte del patrimonio clel beneficiato. La legge non fissa la misura. della indennità di 00,,ralcatura, di viaggio o di carrozza da corrispondersi al medico .-còndotto per l'esercizio del proprio mini.steri<>. (8734) Oassa di previden.za per pensioni. - Dottore abbonat-0 1898. - Il servizio -prestato oome medico condotto , si cumula con quello prestato oome 11fficia1e sanitario agli effetti del caloolo degli anni neeessarii a conseguire la pensione. Espon-· ga il fatto chiedendo il cumulo dei serYizi all'ufficio sanitari<> provinciale. (8736) Passaggio alla oonàotta del primo rPpa;rto. - · Dott. G. n'I. da S. - Il Comune non p'10 fare La convenzione di cui è cenno nel quesito per sovvenire il medico del p1·imo repart.-0 perchè con essa. si viola la legge che vuole che ogni medico incaricato di fare il servizio di ·condotta sia no.minato in base a concorso, a norma dello articolo 30 della legge ·sa nit.aria. Informi dello illegale stato di cose il Prefetto ed il Medico provinciale per gli opportuni provvedimenti: (8737) Tassa eseroizi e rivendite. - Dott. O. C. da L. - I medici OOD.(lotti residenziali non debbono pagare la tassa di esercizi e rivendite perchè sono impiega. ti comunali e perciò esenti a termine dello articolo 3° del Reg1olamento approvato c-0n R. Decreto del 23 marzo 1902, n. 113. (8738) A.cqiiisto della stabilità_. - Dott. F. A. da S. C. - Non si acquista la stabilità se la nomina non si è ottenuta a seguito di concorso. Non influisce se il perio.d o di prova sia sta. to espletato prima o dovo della no1nina ad effettivo; ma del concorso non può prescinder-si, altrin1enti si violerebbe la legge. Per convincersene légga il parE!re d el Consiglio .d i Stato ripor~to dal Mantrare 1\.st cngo, anno 1913, pag. 407. Doctor JusTITIA. 1

I

All'abb. n. 12937: \Te(la le risposte già da te lo sooroo anno a p. 447, 4f>5, 604, 717, 848, 943; Yi t1~ovel'it ampie e pl'ecise risposte ai quesiti f ormulati. R. B. ' M e(/.ici di bordo. -

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. '

I

ERR..l\.TUM .

, '

P er tinn. s vis ta del proto, la notizia « Corso di perfezionamento in igie ne » p11bblicata n~l fa~(' . il, a J)Hg. 392, i1-0n reca l'indj c:nzione della sede. che è Catania .


462

lL

POLICLINI~O

CONCORSI.

BORGONOVO VAL TIDONE (Piàcenza). - Condotta: capitolato modello. L. 6000 oltre L. 1800 pet cavallo. In corso miglioramenti. Scad. 30 marzo. BRESCIA. - Conco:r:so per titoli ecl esami per 4 frazioni; L. 6000 oltre L. 500 ner ambulatorio e L. 1500 per trasporto. Scad. 31 marzo.

.

!~USCA (Ouneo). -

Terza condott,a; L. 4000 e ind(:lnnità. Srad. 31 m.arz-0.

,

CARENTINO (Alessandria) . - L. 4500 e <1uinquenni, c.-v., L. 500 p4:'r alloggio, 'L. 500 qt1alé uff. san. Scad. 31 marzo.. CmAVERANO (Torino). Condotta~ L. 4000 e L. 300 per alloggio; L. 500 quale uff. san. Scad.

31 marzo. CoAssoLo (Torino) . Consorzio con :\1onastero di 'Lanzo; L 5000, oltre L. 1100 quale uff. san. P I.J. 100 per alloggio; per eventuale cavale. L. 1800. Sca.d. 31 mar7A>. CORIANO (Forlì). - I1. 6500 oltre L. 2000 per cavale.; in corso di approvaz. aumento a L. 800 e 2500 r:iispettiv. Scad. 30 marzo. ESINE (Brescia) .. - Consorzio con Berzo Infer.; L .. 5000 oltre 1'· 2000 per cavale. Scad. 31 marzo. FINALE Ej\fILIA (.:lf oclcnci). Congregazione di fJaConco1~so per titoli a chirurgo Direttore rit<'i. presso l'Ospedale; L. 12.000 lorde; quattro quinquenni del decimo. Compartecipazione sui proventi netti degli atti operativi agli abbienti nella misura da fissarsi; indennità caro-viveri. Documenti · alla Segreteria Oongregazionale entro il 17 maggio. FOBELLO (Novara) . ·- Condotta. con Cervatto Rin1elln. ; L. 5000; capitolato-tipo. Scad. 3 aprile.

.

P.

' Terza

SAR..\CENO (Forlì). -f'Ondotta ; L. 8000 oltre il 'o.-v., e L. 2000 per cav. Rcad. 31 MEROA'I'O

marzo . •

MILANO. lstititti olinioi di perfezionamento. (Fond~zione «Pier Diego Sjcc::trdi >) presso la Cliniea del Lavoro). - Dal 1° luglio al 31 luglio 1921 resterà aperto un concor.so a due posti dii medico prntica.nte in medicina del lavor~; vi saraooo ammcs~ i i lal1reati in medicina delle Uni,·ersità italiane, dopo il 1° luglio 1920. I posti a concorso sono promossi: uno dalla Fondazione « Sicca.rdi »; uno dalla Società tra gli «Amici della Clinica del Lavoro )> . in omaggio al prof. Siccardi. I vincitori avranno la nomina .a mediol praticarz,ti e riceveranno, a rn.te, un assegno di I.J. 1800 per lln anno, oltre un e·ven- . tua.le pre1nio di speciale profitto (medaglia e.l'oro). Le Borse avranno effetto col nuovo anno scolastico . ossia dal 1° novembre 1921. Segreteria did{lttica cl e i RR. I s tituti Olinici cli Perfezionamento, via Oommenda, 12 - Milano. ~IONTEMARCL\NO (Ancona). -

A tutto il 15 april~ 2a condotta : L. 12,000 lorde con aume11ti biennali del ventesimo fino a raggiungere I.J. 16.000; inden11it.à cnro-viv.: L. 2400 per ca\. : dagli abbienti tarifTa dell'Ordine ridott<1 de l :;o %. Rf'rvizi-0 entro 40 giorni. l\1o~"'TEU (Udine). YiY.

Co~c;;orzio: 11. 4000 e ca1·u-

npitolato tii)() provinciale. Rena . 31 mnrzo.

(l)di-ne). -- Condotta: I.J. 6000; indennità trasporto L. 2000; quale uff. ;'\lORSAXO AIJ TAGLI.AME:\""IO

san. L . 700; c.-v. Sena. 30 marzo. ~-TURANO (Venezia) . ·- Condotta per tre posti; I.1. 6000 oltre a L. 1600 per indennità di barca e (li I'éb'idenza e doppia indennità c.-v. Scad. 31 marzo.

Condotta poveri, alle lG del 20 aprile; Kmq. 54.146. Servizio entro 15 giorni. L. 6000 lorde; L. 1.50 ·p er 0 g ni povero oltre i 1000; L. 2000 per ca v. ; I-'. uOO quale uff. san. OVARO

(Udine). -

1

PADOVA. Spedale Oivile. - Assitstente effettivo <li chiirnrgia; L . 4500 lorde, bienni del decimo, ca.roviv., stanza personale con obbligo a.ssoluto di pernottarvi. Documenti alla Segrete1ia non oltre le ore 17 del 15 apr. Elenco delle votazioni. Servizio entro 10 giorni. Chiedere annunzio. •

PASIAN SCHIAVO~Esco (Udine). - Consorzio; L. 600() oltre I,. 1500 cav. Se.ad. 31 marzo. P1F.TR>\LUNGA (Perugia). - _Prima condotta per la ct1ra residenz.iale; lorde L. 8000 oltre L. 1200 per c.-v.; se incarico di uff. &'lnitario gratificaztonedi L. 260. Scad. 30 marzo. PINASCA (Torilno). - Consor~io; L. 4600 per 200 pov. su 5274 ab., L. 400 per all., L. 500 per bici cletta, L . . 1000 qua~e uff. san. ; qt1inquenni. Se.a <I _ 31 marzo. PONTECCHIO (Rovigo) . - Condotta; L. 6000; illdenn. di trasp. e c.-,r., o ltre l'ab. Scad. 31 marzo_ Condotta; lorde I.1. 8000 oltre 'L . 500 per indennità diis agiata residenza; L. 300 quale llff. san.; L. 300 q11a1e direttore ar111a<lio f~1 rm.ace.utico. Servizio soli Po-veri. Scaò. G aprile. RLo\NO

(Roma). -

ROCCALBEGNA (Grosseto). - 1a condotta residenziale del capoluogo: L. 7000 (è in corso l'aument() a L. 10,<100) lorde, con cinque quadrienni del decimo : due indennità c.-v. Servizio entro 15 giorni . Scad. 10 aprile. RonnA· (Udine). .Consor7J.io Rod&-Tiarc-.ettn: IJ, 6000 oltre, c.-v.~ in.d ennità tra.sporto L. 1000. q11ale ·uff. san. L . 600. Sca.d . 3 aprile. (Forlì). - Dt1e condotte residenziali; l<.> rde r. . ~noo C'OOl dieci bie nni del ventesimo; c.-,-.: r,. 2.'5.00 per la cavalcatura obbligatoria; L. 2 per ogni povero sorpassante il mille. Il medico scelt<> uff. san. avrà un -Oompenso I.1. 250. Scad. 31 marz-0. SAL1!DEcro

Sovizzo tVicenza) . - Condotta; L. 6000: due inc1Elunità c.-v.; L. 1800 per trasvorto; J.1 . 400 qu~11e uff. san. Scad. 30 marzo. Conclotta libera; L. 500<J oltre 'L . J()OO per pov·f'ri, <Jiect trienni de l vente·~irno sulla .so1nma. di IJ. 6000; c.-v. ; I.1. 400 quale uff. san. ; L. GOO I>er iuez7,-0 trasporto. Per poveri eccedenti il 1D!igliaio, TJ. 200 ogni centinaio. Prol'o!!:a 1 O a .01·ile. \ TALLOXARA (TTiccn,za). -

~

\ TEIANO (Ru 111a ). - ('-0u<lotta rosi<le11Ziale; nbit•lnti J 900 circa in un solo centro: T..1. 7000 lorde olt1·~ I~ . 300 <}uale uff. ~'ln., L. 500 per di..agiatn reai•lenza, Ti. 200 per <:llstodia. cd eserc-izio arm. farmaceutico: caro-vrv. e.ad. :10 aprile.. ~r,·izfo <•ntr· l1 Jl ffi(\Sf> .


463

SEZIONE PRATlC \ \

L. 4000 fino a 300 PQveri; J.J. 5 ogni povero in più ; alloggio; L . 500 per uft. ~un. Scad. 31 marzo. . Ricercasi dal Comune òi Pietralunga (Perugia), mediro chirurgo interino per la generalità degli abitanti (2500 circa) della prima condotta. Dura ... ta : fino espletamento concorso. Stipendio L. J 000 mensili lorde R. M. Probabilità. di nomina. Ueilico itali.ano residente inverno Egitto, 35 a11ni, ex-aiuto ospedale Italia, conosce lingue, accetterebbe Posto stabilimento idroterapico italiano ill montagna od hOtel stagione estiva, eventua lmente per vari unni. Cassetta Postale 2033 - Cairo. Medico giovane, con pratica ospedaliera, cerca interinato. Scrivere offerte e condizioni dott,.. Salghini Livio. Modigliana (Firen7~). Cercasi interino medico. .chirurgo a.it1to presso l'Ospedale Grande di Vitf-.!rbo. Le domande si rieevono fino al dieci aprile p. v. Per chiarimenti rivolgersi alla S~greteria del Pio !is tituto. YILLATA

(Novara). -

l)iffiàe.

Nuove d1iffide: Vernate (Milano), Peglio (Pesa1·0), Serra-valle (Bologna), Carpineti (Reggio Em.), Cesate (Mila.no), San Biagio Cime (Porto Maurizio); provincia di Piacenza (tutti i Comuni che non hanno approYa to il concordato 12 genn. 1921 fra Commissione dei sindaci e il rappresentante <1(\i l\1m. Cc.); pr1>vincia di Rovigo (tutti i concorsi che non P-Ortino la cifra totale de.Ila PQpola7-ione e quella dell'elenco dei poveri). Per la d{\liberazione del Comitato E secutivo il concorso aperto per la nomina del Caix> del Servizio 1\1edico della. Cassn Nazionale Infortuni è stato revocato.

NOTIZIE DIVERSE. L'assemblea del Comitato Cen&rale della Croce Rossa Italiana. A Roma. nPlla sede centrale della Croce Rossa Italiana, in via Toscana 10, è stata tenuta l'As~rnblea annuale del Comitato Centrale della C. R. I. ron l'intervento dei presidenti del Regno e delle colonie, e dei ruppresentnnti dei J\1Iiniste1·i del~ l'I11terno, degli Esteri, della G11erra e della Marina. Il Presidente Ge11erale dell'Associazione, senatore Ciraolo, che presiedeva l'Assemblea, ha riferito sul· l~t e&-ecnzinne dei llfUovi ordinamenti dell'Associazione attuati dovunque; S11llo svolgimento del progra1nma sanitario ed igienico di pace 1svoltosi con i tre grandi Sana tori in esercizio, e con i tre in prE·parazlone: sulla assunzione degli importanti Ospizi Marini di Valdoltra, in Istria, e di Marina di Ma~~a; sull'esercizio delle colonie permanenti pei· i tì!!li di tubercolotici a Fara Sabina, Camerata e Vizzini; ::ml rendimento delle 31 colonie profilattiche estive che racoo1sero 4500 bambini, e nelle <JuaJi la Croce Rossa Italiana impiegò il proprio · tnateriaJe e circa un milione dei propri fondi; sulla maggiore azione antimalarica - quella ordinaria e q11ella per i congeda ti rr1alarici - e sull'overa di protezione dell'infanzia e di propaganI

'

da igienica allà quale intensamente si qedica la As~o~iazione.

Ha pure esposto il bdlancio rassettato del C-0mitato Centrai~ ed i criteri con i quali si sta preparando il bilancio e<!onomioo e finanzia rio di tutta l'Associazione. Ha rappresentato la organizza7Jone di propagai;i.da che, restaurati iJ bjJanci(), il materiale e gli Qrdinamenti dell'Associazione dopo lo sforzo della guerra, si ~ta preparando per moltiplicare il numero dei soci. L'Assemblea ha pure discusso a fondo questioni rel~ ti ve al personale militare dell' Assòciazione ed a proposit,() di questioni ·s orte circa la ·p artecipaz:fone del personale militare nella gestione dei Comitati, dai quali essi iin gran parte dipendono, ha c<'nvalidato Je disposizioni dell'art. 36 dello Statuto • • in vigore. , La discussione degli ordinamenti e delle opere dell' A.\.ssociazione t! <St.a L'l alta e di una. nobile vi1

vacità.

L'Assemblea ha plaudito al Presidente, senatore Cira-010, per la fermezza e per .la cura. con le quali regge le sorti dell'Associazione. Pr-0croutosi quindi alla rielezione del Consiglio Direttivo dell'Associazione. quBsto è risultato così composto: Vice Presidenti : on.li .sen. Marchia fa va e Lustig; on. Bonaldo Stringl1er; gener. Guido Bassi. Consiglieri: gener. Brezzi; conte Bruschi Falgari; on. Camillo Corradini; on. princ. Fabrizio Colonna ; n1arch. C~rlo Cavriani: conte Pietro Macchi; on. Alberto Theodoli; sen. Vittorio Scialoja ; on Alberto Beneduce; prof. Gaetano Cappelli (Napoli) ; du-ca Lorenzo Sforza Cesarini; prof. Enrico Rurci (Firenze); ing. Sansone Venezia·n (T1ieste); on. princ. Lanza. di Trabia (l'alermo); march. Domenico Pallavicino (Genova). . Sopo Delegati dei . l\finisteri: i ge11erali Calcagni . ver I.a Marina; Della Valle, per !a Guerra: il dot-· tor I.iutrario, per l'Interno; il conte 'Tignnotti, per gli Esteri.

II Congresso per le industrie sanitarie. Nel maggio del 1919 un forte nucleo di l\'.ledici, Chimici, i:armacisti ed Industriali, consci della necessità. di l1na agitazione nilzionale per l'incremento e la tutela delle Induis trie Sanitarie, ,s i riunirono in Milano nell'a11la delle Associazioni Scientilìc:he, e dopo una calda e prolungata discussione deliberarono di indire un Cong·resso. A t:al uopo fu costituito un Comitato di Medici, Chimici ed Industriali, che elesse a proprio PrP-sidente il rehiariss:imo prof. Annibale Bertazzoli. Questo Comitato ebbe la felice ispirazione di ab. binare· al Congr~sso 11na Mostra can1pionaria di prodotti chimico-farmaceutici e di specialità medicinali profittando della Fiera Campionaria che si sarebbe tenuta, pure in Milano, nel mese di , aprile del 1920, ed in tale epoca ebbe· luogo il Congresso e la Mostra. I risultati del duplice avvenimento sono ora chia~ ramente espo sti in un interessante vol11me di 300 pagine dal quale .s i rileva che al Congresso intervennero molte illustrazioni della scienza sanitaria, che vi erano rappresentate le più importanti personalità dell'industia chimico-farmaceutica, e eh~ a11a Mostra Campiona11-a presero parte 129 Ditte 1


46i

[ ..~NNO

IL POLICLINICO

,

.'

.

XXVIII,

.b"'Asc.

1;:

,

di og11i parte d'Italia; i·iporta p11re in esteso lo Stato, presidente dell' .c\ssocLazion~ tra le Banchl>svolgimento dei temi trattati ed i voti emessi dai Popolari del Regno ; ~n. Ra va, Sindaco di Roma. C-0ngressisti. Fra tali votii. vi fu quello, pronun· vice presidente de Ila Società « Dante Alighieri .)) ~ ciato per acclamazione, di tenere un 2<> Congresso march. sen. Ferrero di Cambiano, presidente d~Jnel corr. anno 1921, per lo svilgimento di tutti 1~ _.\Jssociazione tra le Casse di Risparmio e le Ca squei temi ·che 11on poterono essere ampiamente diSt~ di A~cu.razioni sociali, ecc.; sen. :lpttore C-enti. ~cussi nel 1° Congresso, fu scelta com~ -sede la presidente della C-0nfiKlerazione generale {lell'"InCittà di Parma, e vennero confermati in carica drustria Italiana; conté Giuseppe Volpi, pr~sidente­ tutti i componenti il Comitato Esooutivo del .p rimo. d.e ll' Associa~one tra le Società Italiane per .Azi()Tale Comitato, che risiede .sempre a Milano (vtn ni; comm. Bartoli~ per la Confederazione general~ S. Paolo, 10) ·s i è accinto al la"Voro oon indefessa dell'..c'\.griooltura ; ·sen. Barzilai, presidente deÌl 'Asattivit~t, ed ha affidata la parte esecutlva al chwsociazione della Stampa Italiana; ·s en. <k>lgi, ri·ssf.mo pro,f . Adriano Valenti, ord'inario clii Far~idente del Consiglio Superiore di Sanità del Remacologia nella R. Und.vemità di Parma, che aveva gno; sen. Alberto Dallolio, presidente del Consigli O> già dato un prezioso contributo alla riuscita ·del Superiore di A.rssistenza e Beneficenza; oon. Lustig. 10 Congresso. _ vice presidente della Oroce Rossa Italiana; sen~ toIl prof. Valenti, che è il felice iniziatore d1 re Miarchi·a fava, vice presidente della Croce Rossa ' . t111a Sc11ola .d i Erboristeria, sino ad ora unica in Italiana e vice presidente del Oonisiglio SuperiQl'e• Italia, ha avuta la. geD!ialissima idea di indire pt1re di Sanità <:001 Regno; sen. Foà, presidente della in Parma, e oontèmporaneaniente al 2° Congresso, ~ederazione Opere antitubercolari; comm. Toeplitz . . una Mostra di pia.n te medicinali (fresche, essic- 'c-0n.s1gliere delegato della Banca Com.m erciale Itaca te, di erbarii in n.atura ed in mod~lli con le liana; comm. A. Pogliani, consigliere .delegato delindicazioni , tiguard:anti la loro t-Opogra:fia e I.a loro la B'a nca Italiana di S<X>nro; oomm. Orsi, oonsiprod11~ione nelle singole regioni) oltre ad una Mo-gliere delegato del Credit.o Italiano; sen. Della stra di macchinario per .I 'industri.a. chimico-farTorre; Banca Zaccaria Pisa ; eom1m . De Micheli~. maceu tica e oonfezio~.menti. Commi.ssario generale dell'Emigrazibne; sen. ArIl Congresso avverrà nel p. v. giugno, e certa-_ toll\~ presidente dell'Istituto Ooloniale Italiano: mente ad esso accorreranno tutti quelli a. cui sta com.m. Toja, direttore dell'Istituto Nazionale delle Assicurazioni; comm. Morpurgo, presidente dellea cuore ed a cui interessa questa importantlssima · branca della nostra economia 'namona.le, e per la• A·ssicurazioni Generali di Venezia; prof. Silvagni. quale fummo, e purtroppo siamo ancora,, cosi larpresidente della Federazione . éOOgli Ordini dei Medici; · sen. prof. Giu·s eppe Sanarelli, presidente delgamente tributari dell'IDstero. i'Associazione d~lla Stampa Scientifica Italian~ . IJ II Cong~esso ioternaz.i o'' aie di eugenica. r.,a lista non è d~finitiva. , L'Istituto sarà organo pratico-scientifioo di proSarà tenuto a . New York dal 22 al 27 settern paganda, di consultazione, di ooordinamento e <l: bre 1921; ne sarà ,p residente onorario. Alexander Graham Be11; presidente effettivo Henry Fairfìeld studio. Osbor11e; l·Italia vi ,s arà rapvresentata da Ernesto Istituto per la propaganda df>lla eultura italiana. Pe~talozza, preslc.lente della Società Italiana. di genetica eù eUbo-enica, da Corrado Gini, vice-presiPresso l'l1s tituto ool-0niale, alla presenza di nudente, Cesaré Artom, ~gretario, e V. Giuffrida merosi intervenuti tra i quali si notavano alteR uggeri, ·oonsigliere~ pensonalità della scienza, della letteratura.. dell~1 Seg-r~tario del Cong!"esso è d1 dott. C. C. Little, politica, del ,g iornali,smo, fu tenuta la seduta in,a11.Ameri.can Mu~um of Natural Ilil~to~', 77-th Street, gurale dell'Istituto per la propaua·nda deiza 011/Centrai Park West, New Y-0rk (fi. U. d'~i\..): egli t11.ra Italiana. L'Assemblea era presieduta dal ~­ for11irà inforu1azjoni più dettagliate sulla prepana tore Corbino. razione, sulle modalità e sui · 1avori del Co11gresso. Data lettura. dello Statuto ,s ociale, che vennePotranno attingersi informazioni anc1:1e dal segreappro\"ato dopo alcune lievi modificazioni, 9,i alzò tario (}ella So<"letà. Italiana dd genetica· ed eugenia parlare il -sen. Corbino rivolgendo un salut() cn, prof. Cesare Artom, via degli Scipioni, ?72, di augurio all'on. Martini, che indisposto non 1-toma potè intervenire, t.' lesse <]ltindli 1a relazione de 1. . Il p1imo Congresso ebbe luogo a Londra nel 1' Istituto, redatta dal M:artini •s tesso. Il prof. For1912: ma le vicende politiche impedirono finora miggini tracciò poi brevemente la storià dell'Istinuove riunioni. tuto da lui fondato. . Si passò infine all'approvazione del bilnncio e Per un Istituto italiano di igienf', previdenza ed asall'elezione del corpo direttivo; che rim1ltè> co~ì sistenza sociale. composto: on. Ferdinando ~artini, sen. Corbinop prof. Almagià, prof. Chiovenda, prof. Forruiggini. DPll'erigènao Istituto, dovut0 all'iniziativa ed prof. Gentile, comm. Roddolo. alL'l tenace e fattiva volont.à di Ettore Levi, si è occnpnto l~rgamente in questo periodiro il sen. Nella stampa scientifica. JJrof. Ettore Marchi.a.fava, illustrandone l'organizr,a « Ra.ssegna di Studi Sessuali», di cui Ai è i11i~'lzione e le finalità.. · zia ta la pubblicazione, è diretta cL'll prof. AJdf • Il Comitato promotore comprende numerose ed ~1icJi, docente nella R. UniYersità di Roma. cò è alte person8lità;,.. S. El. Luigi Luzzatti, ministro di

·pre-

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[ •.\NNO

XXVIII, FASC. 13]

SEZIONE PRATI CA

Nella Russia dei Sovieti. Roma); uscirà in fascicoli bimestr-ali (abbon. ~n­ I rapporti scientifici tra la Russia e la Germa. nuo L. 20 per l'Italia, fr. 25 per l 'Estero; fascinia erano .stati interrotti dall'epoca della guerra ~ · coli separati, L. 3.50). Ora una missione di scienziati russi, presieduta Perseguirà scopi .scientifici e pratici elevatisdal prof. Nemenoff, direttore .d ell'Istituto Statale. simi, di cui è garenzia il contenuto di questo , Roentgenologieo, ha avuto l~incarioo dal C-Ornmis, primo fascicolo, ove figurano lavori pregevoli di sariato della pubbliéa i-struzione di ristabilire l S. Baiglioni, M. Boldrini, V·. Montesan-0, A. Mieli, rapporti interrotti e di acquistare la produzione G. Prezzolini, accurate recensioni e interessanti scientifica tedesca di questi ultimi anni, nel c.a~po notizie. cleJle scienze :r;nediche e natuT,,ali. ..t\ugurii. La missione ha espletato 11 proprio mandato e il Nemenoff è tornato in Russia portando seco due Una nuova Facoltà medica nel Brasile. v_agoni ferroviari di strun1enti scientifici. Egli ha oonclwso !delle convenzioni oon gli editori tedeschi . • . È stata da PQ<!o inaugtuata. a Recife, nel Gocl1e d'ora in poi forniranno la Russi.a dei Sovieti vernatorato di Pernambuoo. con le ultime pubblicazioni scientifiche, mentre a Oomprende 26 cattedre : quelle di neurologia e Mosca . si organizza una Commissione per la seletli psichiatria sono disgiunte tra lor~; cosi pure zione e la distribuzione di esse ai vari Istituti (1uelle di farmacologia e di terapia e quelle di pe. scientifici della Russia. <liatria medica e di pediatria chirurgica; sono anche da segnalare le cattedre di urologia. e di oto• rinoLaringologia oome insegnamenti obbligatorii. Il 5 corr., dopo lunga e penosa malattia conGli insegnanti superano il numero delle cattetratta in servizio, spegneva si in Montefiorino, ove (lre: sono 32. , era medico chirurgo da un trentennio, il dott. CESARE PARENTI. Profesmo11ista di valore, ooltio,. È questa la 7a Facoltà medica del Brasile, il instancabile, dedicò Jia sua nobile esistenza agli quale conta 35 milion!i. di abita nti, "di modo che il infermi ed .'-11a famig1ia. P. ZANOTTI. numero di scuole mediehe di cui dispone è appena bastevole ai bisogni. t-dita ùalla Libreria di Coltura (via Firenze, 37,

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Indice alfabetico per materie. Aborto mancato e morte della madre per ingestione di S6lfa to di rame come abortivo . . . . · · · · · · · · · Pag. 451 Anestésia del nervo tr'i,gemino nella chirurgia della faccia e cura radicale delle nevralgie ribelli . . . . . . . . . )) ~36 )) 4.54 Artrite deformante : trat tamento . . . Asma e stati ·a smatiformi: valore pratico dell'esame citologico e chimico del)) ~55 l'espettorato per la diagnosi . . )) 450 Bacilli dissenterici: mutazioni . . Bacillo (}i Bang : infiuenza di alcuni sali )) 461 Cateterismo difficoltoso dei prostatici . . )) 443 Cenni bibliografici . . . . . . . . . . )) 448 Cirrosi di Laennec : accentuazione del polso negativo sulle giugulari . . . )) ~2 CloronA.rcosi: azione sul ricambio azotato e sulla funzione epatica . . . . . . )) 450 Cloruri: eliminazione negli stati patologici afebbrili . . . . . . . . . . )) · 4{)~ OolPdocd-enterostomia e dilatazione postopera ti va dei dotti biliari . . .· . . . )) 446 rJon.cor.~i :

in tern.a ài - Legge oomunaZe . 9 . . . . . . . . . o l egge sani"t aria. Oronoca del movilmento professionale . .

Difterite: la lotta roiitro 1Ja Em<>ngglutinazione: Ffa~i.ologia gia del .sangue . . . . . . En(\Pfi:t lite l~targica : sindrome niana consecutiva . . . . . EAA ntemi papulosi, pustolosi, formi e scn.rlattiniformi . .

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e patolo. . . . parkinso. . . . morbilli. . . .

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Glicosuria, diabete e trauma nell'infortunistica . . . . . . . . . . . Pag. 431 Latte: sterilizzazione con la tintura di i od.io

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Legament<>pessia nelle deviazioni uterine . col processo A-vce . . . . . . . . ~!orbo di Pott sifilitico ISUboccipita.le . . Palpazione dell'addome e jn,n ervazione reciproca dei muscoli antagonisti . . . Peritonite acuta: valore del sintoma del' Oantani . . . . . . . . . . . ,Pleuriti: spostamento lateria.le del laringe nei versamenti . . . . . . Proiettile nel polmone e nel media$1:ino si;nistro : estrazione . ' . . . . . . . !"sicosi senili . - . . . . . . . . . Rumore di soffio ·succlaveaYe nelle lesioni periapicali . . . . . . . . . . . Salvarsan argentico . . . . . Silicato di sodio r.>er iniezioni endovenose Ststema nenoso : ricerche is tologiche . , . . SPon.dilite: dta_.g nosi . . . . . . . Sublimato .per iniezioni endovenose nella P<>liartri~ . ... . . . . . . . . Torcicollo . . . . . . . . . . Tuberool-0si : organizzazione contro -la a Napoli . . . . . . . . . . . . Tubercol0$i renale : termopreci1>itazione .per la diagn?--'4 . . . . . . . . . . Tumore granulomatoso del ponte dovuto ad una streptotri~ . . . . .

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L. P ozzi. ed resp.

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_... Ri nos'IPi Rbbonali offPiamo: Dottor Prof. GIOV.4.1'"NI PETELL!l. Generale Medico nella R. Marina, Ispettore Capo di Sanità Mili tare Marittima..

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Parte generale. - Es amo. generale deH'ammalatO. - Parte speciale: Esame dell'apparato respiratorio. • Esame dell'appa,.. mc.o cardio-vaseolare. • &ame degli organi addominali. • Esame del sistema nervoso. • Compendio di clahniea e microscopia elinita. • Ind.iee allabctico. ·

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Libero docente nella R. Università di Roma, Direttore del dispensario celtico governat,ivo di v·enezia

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Per ottenere quanto sopra inviare cartolina-vaglia direttamente al Cav. LUIGI POZZI - Yia Sistina, 14, ROMA

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Boma, 4 Aprile 1921

ANNO XXVIII

Fase. 14

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fondato <lai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO •

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DURANTE

SEZIONE PRATICA , ,

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Blvlste slntetldle: F. Mosconi: Sistema nervoso e secrezione interna. 88senadool dlnlebe: G. Pansera: Ileo da caJcoli biliari. Ne&e e coo&rlbotl: A. Senigaglia: Sul valore dello starnuto neg1i accertamenti medico·legali di affezioni dolorose. tclene: V. E. Ovazza: La profilassi post· bellica della rabbia. ' 8Ullll e rassecne: DIAGNOSTICA: Delille e M arie: La re8zione di 8chick. - MEDICINA : N. B. Foster : L'uremia. - N BORO· LOGIA: I. Smith: Le localizzazioni cerebrali secondo la teoria di Monakow. - CBIRUBGIA: · Frangenheim: Osteoartrite deformante giovanile dell'anca, osteocondrite deformante, coxa plana. - Marwedel: Sull'operazione della lussazione abituale della rotula. lledldna soelale : H. E. Mock: Problemi ginecologici nella medicina industriale. «Jenal •lblloeraftel. Aetademl4't tk»detà mediche, fen1ressl: Società Lombarda di Scienze mediche e biologiche di Milano . _

•t•on&I di medicina pra&lca: CASISTICA E TERAPIA: Malattie dell 'esofago - Sintomi respiratori da g astroptosi - Contributo al problema dell'oppio: l'azione dell'oppio e dei suoi derivati sull'intestino - Cura delle ragadi anali - La curà. ~elle e~orroidi co.l _cupressus - Nella dispepsia gastrica di inf"'rm1 con colehtias1. - NOTE DI TBCl'IICA: Color4zione delle fibre elasticlie nello sputo. - NOTE DI MEDICINA SCIEN• TIFICA: Il rachitismo è una malattia da " carenza ,, • POSTA DEGLI ABBONATI. Ntlla vHa professionale: Index: La riforma dei servizi di vigilanza igienica. :_ Risposte a quesiti e a domande. - Concorsi. - Nomine, pro1nozioni e onorificenze. erooata epidemiologica: Le malattie infettive in Italia (febbraio 1921). Per li XXV anno d'insegnamento del prof. Achille Monti .

Nedzle dlTerse. Indir.e .Uabe&lco per ma'8rle.

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' . Dlrlhl di fro,rle&à rlsend. - E 'Vietata Za riproduzione cU l<woTi pubbUcati nel POLICLINIOO e Za pubblicazione di sunt' di essi senza citarne la fonte.

UNA •

SOLLECITAZIONE. · , .

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• rivolgiamo caldo appello di aflrettare l' invio dell' importo di rinnovazione del proprio abbonamento per l'ormai inoltrato 1921 perchè con ciò essi ci agevoleranno moltissim~ il lav~ro amministrativo nonchè quello della regolare spedizione dei relativi Fascicoli al loro · indirizzo. - Raccomandiamo di unire sempre la Fascetta d'abbonamento o di indicare almeno il rispettivo numero della medesima. ·

1rl ar aari

. _.. A.Tvenlamo lnol&re 111 abbo111&1 di Roma ebe la no~tra .lm111lals&radone ooo manderà ad locas.1tare alle loro ea11e e ebe perclà l'lm· torto d'abboaameo&o dovrà essere lovlaSo medlan&e car&olloa-va1Ua, oppure pagato nel ooj&rl offici die&ro ritiro di aoaloga qule&anza. N. B. - Della cartolina·vaglia inviata in saldo dell'abbonamento deve conservarsi la relativa ricevuta. L• AMMIMISTBAZIORB.

RIVISTE SINTETICHE. Sistema nervoso e secrezione interna. Dott.

FILIPPO MOSCONI.

Chi, dinnanzi ad una macchina d'ingegnosa costruzione, spinga lo sguardo nell'interno e ne osservi delle ruote il veloce ingranaggio, sarà- preso di meraviglia per l'armonia, che domina in tutto il sistema, e non esalterà mai abb'l.Stanza l'ordin.e rigoroso, ch·e, saldo e si.curo, presiede all'apparente· m ente . irregolare . complica!<> meccanismo. Anche nell'organismo umano, che rappresenta una struttura complicata di parti, coordinate ad uno sco·po, alla eonservazione dell'esistenza dell.individuo, domind una .accurata precisione delle singole attività funzionali, avvi illimitata subordinazione

delle sue parti ad un tutto dirigente. E come in una ·m acchina si ammira, anzitutto, quella forza, che collega tutte le sottili, sottilissime ruote ad un lavoro comune, cosi l'attenzione si dirige, dapprima, osservando il corpo 11mano, a quella forte potenza, che lega le varie parti in un tutto armonico, impiegandole per il regolare funzionamento di esso, ciò è a dire al sistema nervoso. Si, il sistema nervoso soltanto crea dai un insieme di organi, capaci di funzione, !·'organismo vivente, soltanto la sua forza impellente riesce a mettere in· moviln en to la· grande macchina. Al sistema nervoso è sorto, or non è molto, un valido concorrente nella secrezione interna. La dottrina di Brown-Séquard si fonda, come è noto, sulla ipotesi, che i singoli organi del corpo secretino certi prodotti chimici, i quali,


IL POLICLINICO

trasportati dalla corrente sangt1ig11a, esercitano azioni determinate su altri organi. A tal m odo avrebbe luogo una mutua influenza tra i vari org.ani non soltanto 1p er opera del siste·ma ne:rvoso, ma per intermezzo anche di questi secreti - 0I1moni - come li chiamarono Bayliss e Starling. Nel suo corso trionfale la dottrina della secrezione interna si è affermata ed imposta al riconoscim1ento gener.ale. In breve tempo (li molto se ne è allar.g·ato il circolo 1del1e 1conoscenze nel campo 1della Fisiologia, della Patologia e della Clinica, ed OTa domina .CO!llle uno dei problemi, che indirizzano là m edicina del·· l'epoca .p resente. Per quanto grandi vogliano valutarsi. i. progressi, dovuti .a lla nuov.a jd.orttrin,a , ,è d'uopo tracciar.e alle sue leggi limiti netti. E.s sa rton deve . trascurare mai le funzioni del sistema nervoso, no·n deve in co~rere i11 una infieconda unilater.alità.. Sistem.a neirvo·s·o e se,crezion e interna sono fisiologicamente equivalenti, spettando aJl'uno e all'altra il tras po rto ·d i e.ccitamenti. La conoscenza - frutto 1d 'ind.a gine sperim·entale - ohe in ogni organis1no sano esistono sostanze, destinate a regolare il metabolìsmu vitale, mosse alla ricerca degli org.ani, cui assegnare il compito im portantissimo d·e lla loro prep.a razione. E se da questa indagine risultò che o·gni orga.n o, og·ni cellula, ognj tessuto possiede la capacità ·di ademipie,r e un l1f.ficio di sì alto significato biologico me1diante una . secrl3izione interna, è !ben vero pe·r ò ·c he questa importante funzione fu attribuita particola.rmente a certe gl1iandole, nella massima parte forn1ate, da cellule aggrt1ppate intorno alle 1>areti di vasi sang11ig·ni e linfatici, come vere cellule ghiandolari attorno ai condotti escretori; de1p1u tate alla elaborazione ·d i sostanze cli difesa organica, atte a mantenere l'organismo in eauilibrio fisiologico; ,e riunite, p.e r la so111igl1anza della loro funzione, nel grt1ppo speciale .delle ghi&,ndole ,a secrezione interna (ghiandole sanguig·ne o del ricambio materiale). E siccome mancano esse di conclotto escretore, si ft1 indotti ad ammettere che i secreti fossero versati direttam ente in .ci:rcolo, ed allora soltanto esplicassero la loro azione: valevole a provocare alla s11a volta t1na serie di azioni successive, finora ig11ote. Questi organi a se-. erezione interna - sul c11i importante significato Clinica e perim-ento i1011 lascia110 più alc11n dt1bbio - n on devono essere riguardate come unità a sè, ma qt1aJi anelli di una lunga e intricata catena, atta a stabilire, per via l1morale, tina correlazione chimica fra le va.rie funzioni dell'organismo, provvedendo in pari temrpo alla regolazione a11tomatica di cp.1este. 1

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XX\' lii, FASC. 14]

Se di qualsiasi deter.m inata reazione si afferma, adu11que, che si consègua per opera di secrezione interna di ghiandole sanguigne, può e deve questa reazion·e 1p rodursi soltanto per versa.m ento di sostanze ghiandolari specifiche n·e ll'app1arato circolatorio'. D'altra parte se le rispettive 1sostanz·e ghiandolari ,giungono in circcìazion·e, r.e ·devono !Seguir sempre i medesimi effetti. Ad otten,e re risultati inoppt1gi1abili è d 'uo·po tener.s i sa1di incondizionatam,ente a questi postillati. E ·ciò vale sia che l'attività secretoria interna ·del1e .ghiandolre sanguigne si co nside·ri produttiva - sommintstrante so. stanze necessarie p·eir il ricambiD materiale sia ·d isvelenante - D1e utralizzante i prod-0tti tossici di detto ricambio - essendo del tutto indifierente, p·e r l' argOIIIlel.O.tO in. disoors"O', l'una o l'altra in teT1pretazi.one. Ora se si pon·e la domanda, v·e rso quale direzione p·uò alterarsi la secrezion,e interna. di uma glhiandola sanguigna, 1si affacciano talune possi!bili~. Dapprima può P·resentarsi una alterazione quantitativ.a nella produzione, può, ci·o.è, trattarsri di aumentata o diminuita seierezionc ·del priodotto ghiandolare: iper-iposecrezionè. In s·econdo luo.go p1u ò a:lterar$i la qualità del 1secreto...dissecr.ezione. E qu·e sta consiste, pres11rn·i bil1mente, in una produzione ,di secreti, ins.ufficientem.ente o falsamente elaborati In questi casi la ghian dola malata secreterebbe sostanze, le .q uali, in -0on1seg·uenza d ella loro ma.nich·evole o falsa ·elaborazione, sarel)bero i1m mature o inadatte ad esser.e accolte nell'apparecchio circolatorio, e, quindi, come materiale estraneo ·.al sangu e, svolgerebbero azion.e nociva. Probabilmente ogni alterazione di quantità è accOfIDpagn.a ta da una di qualità e viceversa : ma ciò che può aisserirsi con certezza si è che d'ora in avanti dovrà farsi ai danni dissecretori una più larga ·p arte, non accordata finora. Con l'ammissione di .a lterazioni combinate, ·di alterazioni, cioè, quantitative e qt1alitative ad un tempo dei secreti clelle ghiandole sanguign·e, potranno anche aip·p rezzarsi al giusto valore taluni fatti, non del tutto spiegabili con la sola· alterazione· quantitativa, e •per i quali s invocò, arbitrariamente; il concorso d 'influenze neniose. Inoltre se, astraendo dai noti quadri morbosi clinici ·e considerando le ghiandole ~an­ glligne come parli dell 'o rganismo, aventi t1na funz1one chimic::t, i cer ca cl 'indagare" se e in q11 ale maniera sia i)ossibile la remozione delle sumrmentovate alterazioni di secrezione, la oluzione del problema non appare teorj.camente difficile. Se vi ha dimin11zione di secrezione, si rimuoverà completa.J11 ente l'alterazione patologica, introducendo sostanza. attiva ghiandolar~. Un a11m~nto clovrà combatter~i o per ri1

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SEZIONE PRATICA

<l uzione di. volume della gl1iandola sanguigna malata, ovv1ero per mezzo di sostanze, J.e quali, attive in 'Senso opposto, valg.ano .a neutralizzare l'eccesso di &ecrezione.:. TrattandoSi di ·dissecrezio:p.e., potrà effettuarsene la rimozione vuoi per distrt1ziione o neutralizzazione delle sostanze tossiche circolanti nel sangue, vuoi - vale,n dosi dell'antagonismo, rivelatDsi n·ei secreti di talt1ne ghian1d1ole sanguigne - 'con tentativi ·di limitare la secrezione della ghiandola malata mediante sostanze, deriv.anti da ghian·d-01le antago1liste. M:t con1'e soddi·s fare praticameinte alle suesposte esigenze teoretiche? Con quali arg·o menti Fisiologia. e Patologia apipo.ggiano le vedute do1n111a11ti e dimostrano effeittivaimente che si tratti se1nip re ed esclusivamie.nte di funzioni pretta1ne11te secretorie interne di giliiandole sa.11g ai g11 e'! Ai postulati di un.a sevel'a critica non regge i 1rol•= iatJ.11e11te che una sola gniandola, la tiroid e. La lJf.ttologia ·della ghian.dola tiroide richian1ò l 'atten~ione generale su tre qt1adri mio rbosi 1Jrincipali: n1aJn,ttia di Basedo,w, mixeden1a, cretinis1no, ed attribuì l'origine del primo ad i1)e1trufia, qt1ella degli altri due .ad atrofia di detta ghiandola. Essa insegnò anche che creti11isn10 e mixedema guarivano o miglioravano per 5omn1inistrazione di sostanza gl1in 1dola1·e 1iroiclea: dimostrò infine, in alcuni casi, la guaribilità o il miti.gamento dei sintomi basedowiani o per riduzione operativa . della. gl1i a.ndola ipertrofica, o ·p er mezzo di sostanze attive, neutr,a lizzanti l 'ecce·s so di veleno. ~f ~1, ver ciò che con cerne la tiroide, si è giun Li cruasi al lin1ite d·ell'esatta cono•s cenza; t>olo \ ie incerte conducono a qt1ella del meccanis1no funzi o11ale di tutte le altre .g hiandole sanguig11e. P er nessuna di queste può di.m ostrars~ nella stessa guisa una funzione p-r ettamente secreto1 ia interna. Nell 'ipofisi e n.el -0orpo pi11ea1e, che sono non soltanto ghiandole sanguig11e iua anche parti cerebriali, nec·essita te11er conto dei due. fattori n,o•r mali . Inoltre non è ancora gran tem1p o ehe è stata ·chiarita in parte, nelle sue particolarità, la fisiologia del pancreais, .d·eJle cafpsule S'lJ:rren.ali, d·e lle paratiroidi, del timo, d~lle ghiandol,e embrionali; molte volte non conco·r dano qui risultati clinici e sip·erimentali. Anch-ei là, dove: un lavoro di lunghi .anni :rese ammissibile una iper- o iJposecrezione, non si riuscì, fre·qu.e ntemente, a ristabilir1e, regolarizzando quantitativamente -l'alte!azion e del secreto, le condizioni n1omiali. Pri1na d'entra.rie in particolari st1i mo·l teplici punti di contatto fra sisiema n.e rvoso e si.s terna delle ghiando1le a se:c:rezionre intern.a, non sarà 1

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inop1Jortuno acceiru.1are alle ric1e1rohe di Ab,d-erhald.en, note già per il loro signiificato etmin.entement~ 1p ratico per la diagnosi biol·o.gica dell·1 gr.avidanza, .e per le quali 1si sono ottenuti risultati nu·av:i ed importanti anche nel campo della secrezione interna. Le ricerche di AbderhaJden, oltr"e a ll'aver.:reso· })Ossibile, in taluna delle malattie da secrezi~ne inter11a, la dimostrazione nell ',~parecchio circolatorio di sostanze estranee al sangue, valserQ anche, come meglio si dirà in segl1ito, .a fare lln po' di luce sul fallimento de'1l'ap,o te-· raipia in .quasi tutti gli stati morbosi, .che soglionsi f.ar dipen1dere da anomalie funzionali dell e ghiandole sanguig-n e·, fallimento c:he co' . stituisoe uno dei più vali.di ango·mienti oo.n tro. la funzione secretoria interna di un organo. N()n ostantie ques ti sprazzi di luce, moltru oscurità regna ancora nella p iù gran parte· dei p·robleimi, attinenti alla s·ecr.ezio·n e interna.. Certo all'Endocrinologia sono dischiusi vasti e promettenti orizzonti; .p·erò non si perda ·di vista che al presente, in cui Clinica e Sperin1e11to fornisco.no di co11tinuo l'isultati nuovi ed inaspettati, mu.ta incessantemente a11c.h e la 1naniera di concepire Ja patogenesi . delle- malattie da secrezione interna, e s'.ab,b ia sempre presente che tutte- le. cognizioni in ,p ,r oposito, a11c·h e se l a boriosam,e nte acquistate, rappresentano soltanto valo·1'1. mom·e ntanei e segnano uni, camente l1r1 passo in avanti sulla via di una oomp leta conosce·n za. / 1

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A.cl esperie·11ze cliniche di lunghi anni si dev,e la dottrin a, cl1e a sipeciali .alterazio11i funzionali della 1gl1iandola tiroide cor1·ispo-ndono trie qua.c:lri morb osi J)rincip·a li: m orbo di 'Basedow, mixed·eim a, cretinismo. A questi seguono, in ordine di 6erie ma senza lo st.esso importante signifìicato : adirposi dolorosa, talune fo.r~me d infantilism o, ipotiroidi a benigna cronica. Le indicate m.alattte si posson,o scomporre in una serie di g·rup·p i di sintomi o di singoli sintomi, dal .car,a ttere dei quali è possibile dedurre la maniera ·di .a:gire d·el secreto· <lella ghiandola tiroide Slll sistema n .ervoso, .az.ione manifestamen te polivalente siccome rilevasi dall'indubbia influenza, che 'esso ·esercita tanto sul cerv.ello ·che st1l .s istema .n•ervoso v eigetaitivo, autonomo e simpatico. .. ,Spiccatissima è l' azione: della tiroide. sul ·decorso d·elle funzio ni ·p sichich·e neille ·sindromi de.J Basedow e del mix·edema. Appunto qui, dove l'antagonismo d·ei .sint01mi è nettamente scolpito, si riesce facilmente a fissare• il tipo normale dell'a zione ghi.andolare. Ghiandola tiroide. -

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IL POLICLINICO

Da una parte alimentata suscettibilità emoUn significato non meno importante ha il tiv.a, natura irrita.bile, mutevole; ·d all'altra apa- prodotto en·d ocrino della tiroide. per quel sitia, indolenza, disinteressamento; nel Basedow., stema nervoso, che presiede alle funzi-0ni veoltre ad elevato tono d~lle sensazioni, un'as- g-ietative, ·c ircolazione sanguigna, trofismo, ecc. sillante irrequi·etezza domina le azioni ·d el ma- La sua influenza si fa sentire ta·n to sull'una lato; nel mix edema u·n ' a>coasciante· pigrizia ne che sull'altra delle due parti - autonoma e è l'impronta caratteristica: nel Ba•s edow l'ir- simpatica - di cui si compone il sistema nerreqo.ietezza 1p uò raggiungere i più alti gradi voso vegetativo, prevalentemente però - come fino a t:r~ovare la sua titpica manifestazione nel dimostrano osservazioni cliniche e sp.erimenquadro morboso della mania, più raramente tali -- sul territorio d~l simpatico. della melanco.nia; nel mixedema !'.a patia può De Cyon, il celebre fisiologo russo, clle fu farsi, talvolta, si profonda., da passare alla uno d-e i primi ad occuparsi di questo argofine in uno stato di completo torpore emotivo; m·e nto, espresse l'opinione, ahe alla iodotirina insonnia o sonno .agitato nei ba;sedowiani, le- sia d.evoluto il oompito ·d i mantenere normale altezza 1'eccitabilità d·e i nervi, regolatori della tarigia o sonnolenza nei mixedematosi. In bas-e ad esperienze clini.ohe una .primaria funzione cardiaca. E questa azione si produrinfluenza si è attribuita alla tiroide pure rs ulle . rebbe, nel ·d ominio del simpatico, per abbassafunzioni emotive; donde la denominazione .d i mento di tono ·d ei n.e rvi aocel.e ratori e v.asO'costrittori cardiaci, in quello del sistema nerghiandola dell'emozione. . A questa spetterebbe il compito - essendo voso autonomo, forse per elevazione di tono del la vita di sentimento, come è noto da ,g ran sistema v.ago-depressore; risultati, a dir vero, tempo, legata al cerv;ello --- ·di mantenere le non sanzionati, anzi ·discordanti dall'e-sp.e rienza parti, cui è assegnato il decorso degli affetti, clinica. ,c he il principio attivo della tiroide inin un tono costante, alterato il quale, nelle fluenzi gli organi circolatori e singolarmente, sue anomalie di secrezi.one, ne originerebbero, il cuore attraverso I 'innervazione di questo, è a lungo andare., .anohe gr.avi sintomi cerebr.ali. dimostrato an.c he dalla circostanza, che i sintomi più oomuni del così detto tiroi.d ismo teraGli is tr.e tti mutui rapiporti fra tiroide e si- peutico - t.ac.h icar·dia, acces·s i stenocardici, de, stema nervoso centrale sono reei manifesti liquio, collasso - appartengono a questo grupanche dalla cir.costanza, che tra11mi psichici, po, e ricordano nel loro insieme il quadro non raramente, danno l'imp·u lso all'origine di basedowiano. Ma pur troppo bisogna riconot1n Basedow e di un mixed·ema. scere che, se ben noto è il fatto, che tra i Questa esperi.e nza, tratta dalla Clinica, oltre sintomi principali tossici del secreto tiroideo a condurre ·dinnanzi agli occhi il mutuo Tap- ve n.e sqno, talvolta, aicuni assai gravi di ecporto di dipendenza dei due organi, m10,s tra citazione e di depressione anche ·del sistema ancJ1e come dei due 1sistemi, fra loro in corre- 11ervoso cardiaoo, non altrettanto noto ne· è lazi0ne, possa pr.endere il sopravvento ora il meccanismo d'azione, dis,·ordi essen.do le l'uno, ora l'altro. Ciò che varrebbe anche a opinioni in proposito, come discordi sono i riscuotere, secondo Oppenheim ·e d .altri, specie sulta ti sperimentali, finora conseguiti. per la dottrina del Basedow e del mi.xedema, Espe.r imenti d• ipertirodismo artificiale sugli la posizione, del tutto dominante, della tiroide, animali contribuirono all'acquisto di una più esistendo effettivamente casi, in cui l'origine larga conoscenza, riguardante l'azione della cerebrale della malattia no11 dovrebbe porsi in iodotirina sul simpatico. dubbio, mentre del tutto secondaria ne sarebbe Per introd.u zione oontinuata di preparati l 'alt0rata funzi.one secr etoria interna. ghiandol.a ri tiroidei ha luogo spesso accelera, Si Jarà cenno appena della vecchia teoria, ment,q del battito cardiaco; inoltre: dilatazione rime3sa di recente in onore, la quale aggiudica della rima palpebrale, protusione del bulbo, al principio attivo della tiroide, alla iodotirina, ritrazione della membrana nittitante, dilatal'tlfficio meccanico di regolare la circolazione zione della pupilla. La mancanza della tiroide cerebrale, attribuendo ad irregolarità di que- condiziona nell'animale diminuzione di tono del simpatico, esplicantesi con rall entamento ~ta i disturbi psichici, concomitanti di dette malattie. Astrazion fatta se siasi o no autoriz- della sistole cardiaca e con una serie di alte· zati ad accettare per funzioni di tanta impor- razioni trofiche. Nel cane tiroidectomizzato tanza una teoria meccanica, l'antagonismo dei l'adrPnalina non provoca glicosuria, sintoma., sintomi principali nel Basedow e nel mixedema che negli animali normali suole comparire per parla in favore di processi fissi prettamente intermezzo del simpatico. Un importa nte contributo, a tale riguardo, cerebrali e non di un momento grossolanamente offre nella Patologia 11ma.na anche il morbo meccanico.

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SEZIONE .PRATICA

di Basedow. In questo si ha : tachicardia, eccitabilità vaso-motori.a straordinariamente elevata; inoltre: alterazioni secretorie, che ·s i man1festano prin·cipal.mente con forte iperidrosi, protrusione del bulbo, dovuta a contrazione del must~o10 del Muller, innervato dal simpati.co, e finalmente: a11m.e ntata .p roduzione di calore, tendenza ad a11mento di temperatura, sintomi, anche questi, riferiti ad elevato tono del simpatico. Lo stato di diminuito tono di questo nervo trova la sua tipica espressione nel mixedema, Polso lento, senso di freddo senza orgasmo alla superfice cutanea, secchezza, ruvidità, desqua·m azione della p·elle, caduta dell.e unghie e d·e i peli, temperatura al di sotto della norma parlano abbastanza chiaramente. Manifesto è il contrasto ·OOn i corrispondenti sintomi d·el Bascdow.. La dimostrazio11.e di gran v.aloxe, che in questa malattia e nel mixedema si tratti effettivamente di sintomi sim1p atici, è ~-0rnita dal1'eccitazione sperimentale e ·dal taglio del •s impatico ce-rvicale. Quella opera : dilatazione della J>Uptlla e della ri1n1a palpebrale, protrusione del bulbo, sudori nel corrispondente distretto del capo; quanto ai sintomi vasali, v'ha chi afferma restri1'1gi1nento con a.bba.ssamento id i temperatura, chi dilatazione n.e lla metà corrispo1ldente della faccia. Il t.aglio sperimentale produce: dilatazione dei vasi sanguigni con alimento della tempera t11ra della cute, re~trin­ gimento della pupill a e della rima palipebrale, talvolta anche rie11tran1ento del bulbo. Nella paralisi clinica si osserva, talvolta, anzi che dilatazione, re~trin.gimento di vasi. Come sintoma del tutto in·costante si presenta .anche anidr-0si nella metà corrispondente del viso. Ma i sintomi simpatici, resisi eviclenti nell'ipe~iroidismo, sono àa riferire effettivamente ad at1mentato secreto tiroid.eo; o non .piuttosto a.Il' adrenalina, il cui aumento è ·s tato dimostrato nella malattia basedowiana? I~'antag1onisn10 dei sintomi principali ·n elle ' d11e malattie, Basedow e mixedema, antagonismo, che trova la sua naturale S'pjegazione nel co11trasto netto della secrezione ghiandolare da i1na parte, e n~l comportamento opposto del tono d·el ,s imipatico dall'altra: la frequente .3JSsenza nel Basedow di una d·elle azioni più costanti e pit1 essenziali dell'adrenalina, dell'aumento della pressione sanguigna: la man,c ata dimostraz_ione di una corrisponde11te diminuzione di adrenalina nel mixedema, tutto ciò costituisce tale un insieme da re.Iid·ere inacc.ettabiie la teoria, cl1e conside1·a i sintomi sim· patici nel Based.o~· a zioni adrenaliniohe, .a ttri1

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bue.r1do alla rtiroide il puro ufficio di ghian.dola sensibilizzatrice. Nelle sum rnentovate· malattie tiroidee .compai-0no~ quantun.q ue in second.a linea, :sintomi anche d·e l sistema .nervòso autonom-0, sintomi, a11e soltanto in taluni individui, p.articolarmente ·dispostivi, dominano fin dal principio il quadro m-0rboso. In appoggio d.ella p.artecipazione del sistem,a 11ervoso autonomo si cita l'influenza, .attribuita · alla iodotirina,, sul siste·m a del vago, influenza sulla quale non si è r·aggiunto fin.o ra .il pieno accordo, affermandosi da taluni abbassamento della .p ressione sanguigna, rallentamento dell'azione cardiaca, da altri elevam.ento di pre·s-:sione, acceleramento del battito cardiaco. Vna azione caratteristica di detta so.stanza sull '.a.pparato circolatorio di cani e conigli non è accertata; soltanto quello del gatto sembra influe11zato in maniera tipica: polso lento del, vago, abbassamento di pressione san;guigna; pe1·ò I 'uno e l'altro possono produr.si anche per eccitamento ·del centro d~l vago nella midolla allun,gata. Ulteriori investigazioni insegnarono che detti si11to mi non sono azioni .caratteristiche della iodotirina, ma p·1~vocabili .anche per iniezione di sostanze .albu,m inoidi iodate. L 'esperimento sull'animale, adunque, non aiuta all'acquisto di una conoscenza certa, relativa alla influenza del secreto della ghiandola ti• roide sul siste~a del v.ago, 1come pure i reperti clinici non forniscoo.o determinati risultati. Ma se nella m.alattia di Basedow non è evidenti5sima la compartecip.azion·e del sisteim a .n ervoso autonomo esistono, non ,pertanto, taluni si11' tomi, riferibili, probabilmente, ad eccitazione di detto sistema, quali ': dilatazione della rim.a palpebrale, diarrea, alterazioni ·della r.espira.. zione fino alla dis·p n.ea, e fors'anche il s.intoma di Graef. Anche 11elrat.irosi si riscontrano sintomi, dai quali è lecito argo·m·entare aumentato tono del sistema n·ervoso .autonomo, e sono: pi:grizia dei movimenti intestinali, 1eggier.a azione' della p.ilocarpina, ohe opera in modo sp•e ciale sul vago, au·m entata az1one dell'atropina sull'occhio ·di animali tiroidectomizzati. Un'ultima osservazione. I sintomi, che sogliono. accompagnare le malattie della ghiandola tiroide, -p·ertinenti tanto alla. parte simpatiça. che all'autonoma del sistema nervoso veo·etativo variano ·d 'inten·s ità nei div&si ino ' . di,ridui. Cosi nel Basedow, secondo la ·pr.evale11za clei · si11tomi del simpati·c.o o del vago , si ha il tipo simpatico-tonico, o vago-tonico della malattia. Anche gli esperimenti sull'anima le dimostrarono che da iniezioni endovenose 1

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IL POLICLINICO

di iodotiroglobina è influenzato più fortemente ora l'uno ora l 'altro dei d11.e sistemi. Fra l~ cause, valevoli Q, chiarire, pres11n1ibilmente, queste differenze individuali, poste in rilievo tanto dalla Patologia umana che dalla Esperimentaz.i.one sull'animale, tr.e appaiono m eritevoli di consi·derazione e sono: 1° .C(IIDJposizione del secr·eto. È possibile ·ch'è differenze individuali minim·e esistano n.e11a composizio.n e ·chimica ·det secreti ghi.andiolari; 2° tutta la costituzione d·el corpo; crasi sanguigna; stato gen.erale del siste•m a n ervoso, del1e altre ghiandole sanguigne ecc., ecc.; 3° stato di eccitabilità momentanea del sistema del simpatico o del vago all'inizio della malattia o ·dell'esperimento. Ed ora: qual.e l'etiologia del mixedema e del Basedow? Quando la m·oderna Chirurgia rivolse il bi~turi contro il gozzo per rimuovere una deformità ·ed un pericolo, e, moltiplicatesi le stru, m.ectorrnie, n·e esaltò i brillanti risultati, es.sa non p.e nsò alle conseguenze deleterie della così detta cachessia strum~priva, dovuta ad e·s:p ortazion·e, insieme al igozzo, d·ella tir.oide. Della quale ap1parve fin d, allora tutta l'importanza l>iologica, se la Slla arolazione provoca un iJ1sieme di sinto·m i somatici e psichici di tale gravezza da determinare in breve la morte per marasma . . Impressionarono anche i.e molte analogie e la grande affinità d ella cachessia stru1nipriva con due note malattie in· Patologia, ac.quisita l'una, il mixedema, ·congenita l'altra, il cretinismo, tanto· da parere quasi naturale qu·el qua·dro morboso, artificialim ente prodotto. E n eippure sfuggi all'occhio sagace de1l'osservatore, che il mixedema, nelle sue tre forme, .aoquisito, congenito, operatorio, presentava, come sustrato co·m une, una lesion·e della g·hiandola tiroide con perturbamento funzior1ale di questa nel senso di ipotiroidismo, e, di conseguenza, -con sottrazione all'organismo di sostanze necessarie per il suo equilibrio fisiologico. L ' osservazione sperimentale, dapprin1a, che il trapianto · della tiroide di un montone acl u110 strumiprivo sostituiva fisiologica1nente la tiroide esportata: i nume-rosi successi dell'opoterrupia tir.oidea, dappoi, valsero a ribadire il concetto, o.ggi universalmente accettato, cl1e il n1ixedema, nelle varie sue forme , sia da riferire a deficiente attività secretoria, a ipo. ecrezione della ghiandola tiroide. Per l'inversità dei fenomeni, di fronte ai rnixedematosi, rilevabjli nel morbo di Basedo\\', i è posta finora a fondamento di questo iper~ecrezione tiroidea. ~la basta essa a spiegare t tttte le forme di morbo basedo\viano? 1

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Qualora si conduca dinnanzi agli occhi il quadro morboso di quei casi, i quali, non o~ stante la relativamente lieve ipertrofia della tiroide, decorrono con i più gravi sintomi tossi·ci: ·ove si richiamino alla memo:ria quelle &trun1e gigantescl1e, le quali, ad onta della loro estensione, mancano quasi del tutto dei caratteristici sintomi b.asedowiani: in con·siderazione D.nch.e clel fallimento, nella maggior parte d.ei casi di questa malattia, dell ' opoteraJpia, non potrà n.on riconoscersi che una alterazione non di sola quantità, ma anche di q11alità del secreto tiroideo sia il sustrato del morbo di Basedow, specie se si consideri la parte -:-- la maggior-e e la più importante - rappresentatavi dal sistema r1ervoso, il quale reagisce al1'intossicwmento col quadro caratteristico, dianzi abbozzato, ·di neurosi diffus~. Si tratterebbe adunque - almeno in ta1t1ni casi di Basedow - di alterazione combinata (iper + dissecrezione). Non anco,r a risoluta è la ve,cchia questione sie la .cal1sa ultima della malattia ·d ebba riporsi n.ella. ;ghiandola stessa, o al di fuori di ·essa. N.on v 'ha dubbio che in t1na serie di casi la ghian·dola è ·direttam-ente attaccata, (IodoBase·d ow, Basedow in unione a ·m alattie infettive). L'o.p inione ch e la causa dell'anomalia secretoria sia probabilmente da cercare in una inalattia primitiva del simpatico o del suo territorio ·d 'origine nel sistema nervoso è stata anch.e di recente rimessa in valore. A tal proposito giova l'ico:r.clare che tra le cause prod11ttrici clella malattia stanno in prima li11ea. violente scosse emotive, specie dolororse. E l'emozione .dolorosa non è in r.eal tà che d·olor.e psichico; e qui, com.e al trave, il dolore è il grido d.el sof:fierente elemento n ervoso, una 11reghiera per la liberazione e per il ri1p oso. In modo SQ:>eciale ne è esposto il sesso muliebre, originariamente m.eno resistente a traumi psichici. La circostanza del frequente sopravvenire d·ella malattia in concomitanza clella mestrt1azione e dopo il parto, quindi in ·p eriodi, in ct1i l'ene rgia psichica è notevolmente abbassata, merita particolare rilievo. Anche la terribile guerra, testè svoltasi, fra le tante tristezze, ·e i tanti orrori, rivelò l o scoopio non inf1,equente fra i soldati combattenti di fenomeni acuti di morbo di Basedow. L·ansia del pericolo, il senso di responsabilità, gli stimoli eccessivi ac11stici, lo sforzo continuo di attenzione, il senso di dolorosa impressione alle grida dei morenti, alla visione cli lagrim~ e di sangt1e, i prolt1ngati ed eccessivi strapazzi corporei, e sopratutto il senso 1

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di terrore allo scoppio di granate, specie in vicinanza delle trincee, sono altrettante cause, cl1e concorrono a dete1·minare una eccessiva te11sion e psichi.c a con consegue•n te perturbamento 'funzionale ·d·ella cellula tiroid.e a. Questi fatti, .anzi che a.d ortgine 's impatica, .8/Ccennerebbero .a probabil·e ori.gin.e oereb ra1e della malattia. Tra wni psi·chici possono a:g·ire, secondo la lor,o na tur·a , sul sistema n·ervoso . centrale, non attaccare primitivamente il sistema n·ervoso simp.atico. E l'origin.e oere.b rale della ma·l atti.a basedowiana co.n alterazione secondaria della funzion.e secretoria interna della ghia11dola tiroi de, conta anche a l p·r esente non pochi f auto,r i.

. Quanto alla localizzazion~ de11·a1terazione te• tanica mentre da taluni non si vorrebbe esclusa la p.artecipazione d·ei centri nervosi superiori, specie del cervello e del cervelletto, da altri se n~. trasporterebbe la sede nelle cellule gangliari ·del midollo spinale. Queste .si troverebbero in uno stato di esagerata eocitabilità, la quale si ·c omunichere·bbe, n.e1ll 'ulteriore decorso, ai ne.rvi periferici. In base a questi d·a ti si giunse ad affermare che le parRt1- • roidi ottundono normalmente lo stato di ~c.,ci­ tazione della cellula ig angliare,. E que·s to l · t•J . cesso si produrrebbe forse - in corr-elazione alla funzione, attribuita alle pa:ratiroidi, di re- \ golare il metabolismo del calcio - per una azione promotrice dell'assimilaziG>ne di detta sostanza, ipotesi -e nunciata da Falta ·e ~ahn Ghiandole parf'ltiroidi. - J,e paratiroidi, sit ·u ate in doppia coppia in vicinanza del lobo erl avvalorata dal fatto della diminuzione di ])Osteriore della tiroide, ma da questa, per rap- tutto il contenuto di calcio nell'organismo doporti anatomici e fisiologici, affatto indipenden- p,o estirpazione ·di · dette ghiandole. Di particolare rilievo sono gli stretti r<lJp·p orti ti, l1anno importanza massima per l'infll1enza g·randissi1na, che esplicano s11l sistema nervo- fra para tiroidi ·e mi-clollo spinale. E noto ·Che di recente è stata messa in conso. Sul loro significato nell'economia anima!~, elementi di gran.de valore sono torniti da os- nessi0n.e la paralisi agita.nie con in.sUJfficienza servazioni sperimentali. Veramente le conse- di dette ghiandole. E la teoria della origine guenze della loro estirpazion e variano secondo paratirroidea della malattia a·p pare autorizzata la specie e l'età dell'animale: però, nel mag- alla luce della suenunciata ipotesi. Non appena l'azione ottundente d-e ll'orm-one gior n11mero dei casi, a detta operazione segue comparsa d 'intensi crampi muscolari, quali delle paratiroidi sulle cellule ,g an.g liari venisse si trovano - e sono caratteristici - nel qt1a- a mancare, si fa;rebbero queste sovra.eccitabili dro morboso della tetania acuta. Talvolta la e trtvsmetterebbero la loro ipertonia al sistema tetania è latente e si palesa con jper-eccitabi- nervoso periferico. Primi e prevalentemente lità dei nervi, talaltra è cronica e si accomp~­ attaccati sa!'ebber.o i nervi motori, i qu.ali, per gna con alterazioni trofich e. il loro tono ·ele·v ato, op~rerebbe·ro l'anomala Nell'uomo la comrparsa d·ella sin.drome te- tensione della mus colatura: quindi il sistema tanica dopo esti:rpazione d ·el gozzo è dovuta nervoso vegetativo nella sua parte simpatica, ad esportazione anche delle paratiroidi, come la cui a umentata eccitabilità con.dizionerebbe pure a lesione di queste sono riferite altre for- le onde di ca.1or~, spesso intense, .e l',a 11mentata me tetaniche, quali: l'infantile, della mater- secrezione ·di sudo.r e; e· finalme·n te fors'anch,e nità. così pure quella di origine gastro-inte- i nervi se11sibili, dall'aumentata tension.e dei stinale. Certo l a concezione unica della pato- quali origin·erebbero i non raramente ossergenesi di questa malattia nelle sue varie for- vati dolori delle estremità. Peraltro, pur comprendendosi il prem11roso sforzo, vuoi per la m e è ipienrumente git1stificata. Ed ora si domanda : in q1J.ale intimo legame mancante unità del reperto .anatomo--patologista la manchevole funzi.one ghiandolare con co, vuoi v·e r la natur.a manifestamente or6ala genesi della tetan.ia? Si amn1ette, in gene- nica della malattia di localizzare il processo rale, che dop,o estirpazion·e d·elle p a ratiroidi morboso, .anche questa teoria, p er quanto in:si formi lln a tossina d'ignota origine, una tos- g.egnosa, ·deve 1p orsi nel novero delle ipotesi, sina tetanica, la quale, a stato. normale delle man.canti• di ogni valore dimostrativo. • Ad insufficienza d.elle para tiroidi sono .state gl1iandole, sarebbe da queste neutralizzata. Sotto un nuov.o aspetto è stata ·di recente riferite - pure i·p oteticam ente - la miotonia, presentata la dottrina della tetania. In questa la mioclonia, la miastenia grave pseudoparalitica.. si sarebbe pot11to dimostrare, in una serie n11Ma, a spiegare l' origine di questi quadri merosa di casi, generale iper·e ccitabilità ed ipereccitazione de·l sistema nervoso, e non solo dei morbosi, n-on che della tetania n.elle sue varie manifestazioni, e della paralisi agitante, non .. nervi motori, sensibili ·e ·s ensori, ma anche siccome risulterebbe da recenti osservazioni - · sarebbe pfù pratico, anzichiè perdersi in isterili specl1la.z ioni - in base alle investigazioni del sistema nervoso ve.getativ-o. 1

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IL POLICLINICO

[ANNO

XXVIII, FASC. 14} •

di Abderhalden e seguendo la via da questi tracciata - rioercare nel san.gue non .solo, ma anche nel liquido cefalo-rachidiano elementi, ad essi estranei, conseguenza forse di dissecrezione delle iparatiroidi?

non costituiscono la. parte principale e fondamentale del grande sistema adrenalico di tanta i·m portanza 1p er l'organismo, trovandosi, ovun~e esisto~o fibre ~ cellule simpatiche, gli s.tess1 el:ment1 cellulari. Indubbi.smente 1e parti libere di esso superano in quantità queÌle caCapsule sitrrenali. - Le capsule surrenali, paci di f11nzione, oont~nute nel'le c·apsu1e 'surper l'importanza della loro funz~one, per l'inti- ren~li. ~ .n oto che il sistema cromaffine orimo legame con il sistema nervoso, specie col gina da un sustrato comune con i gangli simsim·p atico, offrono singolare interesse. patici. Questo fatto, .avv.alorato dall' osservaNon ·chiaro è il nesso fr.a cerv·ello e questi zione che, du:riante la vita post-fetale l'adreor.gani a semiezi-0ne interna, dei quali è accer- nalina influenza soltant-0 i tessuti, i~nervati tata ipoplasia in molti casi di ·c ongenite defor- dal simpatico, .azione ·del tutto id.antica a quelmità cerebrali, specie nell'emi- e anencefalia. la, provocata cla eccitamento elettrico del simOsservazione, corretta di r.ecente n.e l senso, che patico del corrispond·e nte tessuto, r.ivela la esiste soltanto aplasia tU 'c orteccia, m·e ntre .al- stretta parentela, l'intimo nesso fra i 'du.e si!'opposto iperplastico è il ·m i·dollo. stemi, adrenalinico e simpatico. In ·condizioni normali, durante la vita feNettissima è l'infiu-enza, che svolge sull'aptale, awebbe luogo, n~lla iparte oorticale della parato circolatorio e su tutti gli organi, innercapsùla, acc11mulo di sostanza lipoide, della vati dal sistema nervoso v-eg·etativo. il princiquale, dopo la nascita, collo sviluppo del cer- pio attivo delle capsule surrenali, !'.adrenalina. vello incomin.cier.ebbe la distruzione, che, proDuplice è l'azio.ne di qu.e sta sostanza sull'apgredendo lentamente, si cdmplete:rebbe durante parecchio circolatorio: l'una sw cuore, di cui 1 primi anni di vita. N-ell'emincefalo e nell'aaccresce l'enerigia di contrazione ·ed .acoelera nencefalo non avverrebpe questo accumulo ·di il ritmo, riferibi•l e ad eccita:m.ento dei .n ervi lilpoidi: donde aplasia corticale. Invece la cr.eacceleratori cardiaci, ed esplicantesi nella sua sciuta attività funzionale del simpatico, per pi-en·ezza tosto che siansi paralizzate, per •m ezzo fatto del vizio cerebrale, va~bbe a promuodell'atropin~ le fibr,e moderatrici del vago; l'alvere uno sviluppo ID·aggiore del sistema cellutra sui vasi periierici, specie sulle piccole arlare cromaffin·e : d onde, iperplasia midollare. terie - vaso...costrittrice e, di conseguenza, iperDi tal guisa si è cercato di spiegare la dupliée tensiva - non per azione diretta sulla tunica lesione crupsulare - arresto di sviluppo da una muscolare, sibbene per eccitamento delle terparte, esuberante produzione dall'altra - riminazioni, che vi pervengono, del simpatioo. scontrata in talune deformità congenite del Il principio vaso-costrittor~ contenut-0 nell'acervello. drena lina, fa di 1questa sostanza il più potente L 'estirpazione sperimentale ·di queste ghiandegli emostatici e degli astringenti, e - per dole sanguigne produ.ce nell'animale oltre vari le numerose e importanti a,,pplicazioni prati' altri sintomi caratteristici, prof-0nda apatia. che nelle varie bran~he della Chirurgia - uno Se questa debba riferirsi alla mancante fun dei più preziosi a cql.1isti della moderna. terapia. zione secretoria interna, ovve1·0 .a ll'intervento In maniera manifestamente inibitoria agioperatorio, non ·p uò asserirsi con certezza. Gravi sintomi cerebrali - delirio, crampi, sindro- sce invece l'adrenalina sul tubo d1g·erente. I me d epressiva - si riscontrano anche nella movimenti spontanei dello stomaco, la perimalattia di Addison, sintomi, dovuti più, for- stalsi intestinale tacciono; flaccida è la muscose, all'esaurimento generale, cagionato dalla latura di tutto il tubo gastro-enterico. Varia nelle diverse ·classi degli animali. comalattia, che non alla distruzione della sostanza ghiandolare. At1·m ento di adrenalina nel lll€ varia ne è l'innervazione, ma, in genel'ale, sangue è stato osservato pt1re in seguito a anoh'essa inibitoria e identica a quella del simpatico., app·a re l'influenza, che esercita sulla forti e reiterate emozioni. Più chiari ed anohe più saldi appaiono i vescica urinaria ·detta sostanza. La quale opera potentemente anche sulla rapporti fra sistema nervoso simpatico e capmuscolatura dell't1tero specie dell'utero gestanst1le surrenali. La sostanza midollare di queste, la sola da te, ponendola in a ltissimo grado di contrazioprendersi qui i11 considerazione, si compone ne~ .ti questa azione si è rivolta speciale atten- riassumendo brevemente - di un tessuto zione ed annessa particolare importanza per di trabecole cellulari rotonde ricco di vasi e il significato pratico nella terapia ostetrica . Caratteristico è il quadro, che presenta l'oc11ervi, e di coroni, le C\1i cellule posseggono 11n ':iffi11ità specifica per i sali di cromo. Le chio di un animale, sottoposto ad iniezione e11celJ111 e llruno-<.'romiche, racchit1se n el midollo, dovenosa di adrenalin a; retrazione della memI

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. (ANNO

XXVIII, FA:::>t.. l ·i]

SEZIONE PRATICA

t 11·ana i1ittitante, apert11ra della rima palpe-

brale, protrusion.e del bulbo, dilatazione della p-upilla ne son-0 i sintomi, gli stessi_, ·p rovocati da eccita.miento elettri.co del simpatico cervicale.. Non meno evidenti, profondi e del massimo valore son·o le modificazioni, rupp.o rtate al ricambio m .ateriale dal secreto delle capsule surrenali. Si osserva: al1mento notevole dei processi disintegrativi a carico dei .grassi e delle spstanze pr.otei·che, nori ·Ch·e aooelerato ricambio delle sostanze saline. La pote11te azione modificatrice sul rica.mbio ·degli idrati di carbonio è messa in piena luce dalla glicosuria adrenalinica. La quale pr.esenta grandissime a11alogie - rivelatesi pn dalla sua scoperta co11 la glicosuria, ottenuta speri·mentalmente da Claudio Bernard mediante puntura ·del ipavimento del quarto ventri colo. Manifestazioni entrambe di p~rtt1rbata funzione del simpatico, si diff..erenziano soltanto per ciò, ohe l'.a drenalina ope.r a per eccitazi.one perifericai, la puntura per eccitazione centrale ·di detto nervo. Presi in con·s iderazione i risultati ·clinièi e sperimentali, dai quali emerge distintissim a la stretta dipendenza d el simpatico dalle caps11le s11rrenali si è forse autorizzati ad accedere all'opinione, og.gidì prevalente, che l' adrenalina, c1uale regolatrice del ton.o del simpatico, rappresenti un ormone, necessario· per il normale funzionamento di ·esso. ~Iantenere a normale e durevole altezza il tono del simpatico., ecco adunque la importante funzione a con1piersi dalle capsule surr-en,a li. (e ontinua). 0

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Il lf'ascioolo 2° (28 febbraio 1921) del nostro pe. riodieo •

Le malattie del cuore e dei vasi

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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE l\1.\GGIORE DI BERGAMO. SERVIZIO DEL PRI~lARIO DOTT. CAV. UFF.

F.

LUSSANA

Ileo da calcoli biliari '

per il dott.

GIUSEPPE

PANSERA, aiuto.

Son·o vari· di oc-clwsiione intestirua~e . e le ~orme . come varia è la ca usa •che la 1determina : fra esse, l'i1eo da calco1li bi·lia:r.i, be.o ohè studiato e oo•n oociuto, è assai •r aro in 1oorntf.r.otn.to a quello da altre cause. Per qiuesta sua ra.Tità ·e per richiamare quindi l ' attenzi'ollle suJ.lla ipossibilitù. cli tale. fiorma, benchè la dia gno sil. di c·ertezzia .sia assai difficjle, e nella maggior paTte dei caisi sia stata fatta .solo al tavolo 1oipenatorio o anatomico, non mi è sembrato p rivo di interesse riferilre la st<Yria. dell'ammalata che ca pitò sotto 'la mia. os.sie rvazione. L'ileo da caJcoli bil'i ari fu osservato la ipri1na volta ·da . B a rtholin nel 1654. Da al1lora i casii ·des1critti son 01 ·p iuttors to, rari tanto c-he . ,,Vaig·ner i1eil 19l4 .c.o m·plessdvan1e1I1te ne raccorl se 334; di essi, 161 furono sotto posti ad 01perazior1e con una mortalità del 62 % idei 173 non 01Jerati, 93 g11arirono per emissione spontanea del calcolo, e ~o n1oriron10 no·n essendosi risolta l 'ociciluisi one (1). Dopo la pubblicazione di \\""agner gli a11tori i1e raie.colsero solo una trentina: nella magigi-0r iparte trattavasi od i donne è 1 p er lo· .p iù non vi erano stQ.ti :pre.ced·en.teme11- . te segni. n.etti di calco~o,si biliare. V'è .d~cio1rdia fra i vairi ·st111di 01si circa la frequ einza re1a ti va di questo tipo di ,o cclusi one i.nte,s tinale, da 1 : 15 (Fritz) a 1: 28 (Gib.s on) . NeaJ.e sta.tistich.e· ·di .dive~si chiruuighi l 'iJ.eo ·da calcoli biliari ·fig.u,ra i11 numero assai ltmitato o n(}n sie ne fa a1cun cenno. J\{. ~é o ne presentò lln sol cas·o l1E~1 1913 a l~a Società Chin1~gica di Parigi (2). 1

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diretto dal Prof. VITTORIO ASCOLI

STORI.\

Redattore 'iavo : C. PEZZI.

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oltre a numerose Rassegne di importanti argomenti carcliologici, contiene i seguenti notevoli lavori: Dott. P. SISTO : S'l" di un raro caso di disturbi multipli della con,duoibilità (con quattro cardiogrammi in una doppia tavola fuori testo). Dott. U . ARCANGELI : Sulla dottrina della « Oianosi ». :m l'1Jnico periodico del genere che si ~ubblicht in Tt:alia In fascicoli mensili illustra.ti, e rammentiamo che, agli associati del «Policlinico», e~ è ceduto per sole ' L. 15 per l'Italia, anzichè L. 20 e Fr. 20 p~r l'estero, anzichè Fr. 25 1

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fi.B. - I nuovi abbonati del 1921 a "LE MALATTIE DEL CUORE E DEI VASI ,, potranno altresl ricevere l'Intera annata 1920 del periodico stesso per sole 10 lire In lt.a lla e pe~ soll Fr. 15 se àll'Estero.

Per ottenerlo invia.re il predetto importo aJ Cav. LUIGI POZZI, via Sistina. 14, Roma. 2

R. A., d'anni 64, marjtata, casa1ing·a, da Ca-

prino Bergamasco. Ricoverata in iSiezio!Jl.e ·M e<iica 1, il 7 febbraio ll. s., con diagnosi di tumo:-re. Pochi dati 1si hanno sull'anamu1esi remota, poichiè l ' ammalata dice di esse1·e se1111p.re stata bene sino all'inizio dell'attuale mailatt.ia. Ebbe otto gravi danz.e no.-r mali. Me n ov811sa i·n iziatasi da parecchi anni. r.a p.r esente malattia comirllciò i1el •s ettembre scors·o co·n ,do:Lori a.1'la re1gio1nie eipi,g astric a ·e leiggeiro stato febbri'lei. Venn e ouirata per gastrite. Da. a.llora i di1st111rbi, con qualche lieve remissione eid ' esacerbazionie si mantenne.ro inva~iati fino a poco tem·p·o fa.. L'a;m·m alata :n on potendogi i1utrire andava fin .da·IJ'inizio progiressivame11te de.p erendo. 1

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Mo!qagni, parte II, Rivi ste. 22 ott. 191n. (2) La Presse Médicale, n. 20, 1913.

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::\Ton ~bl1 e n1a i ittet o, i1 o r1 vo1nito al, 0 1Ji11ttosto stitico, no11 mai san g11 e n ell1e f oci. Da una quindicina di ,giorni i dolori i sono i'ntensifica.ti e diffusi a tutto l'addome con borborigmi quasi con tinui. Da sette ,g io1r ni è in,s o·rto vomito ali1m entrure. Ha ·s crursa emissi.one di gas, alvo quasi comrpletamente chius·o. Esa11ie obbiettiv o. -:- L 'a.n1n1alata ap1Pare ir1 gravte sta to di into:ssicazi·one, ha a spetto soffe.renttssim10, è in con.dizioni genera.J.i di nutrizion e aissai s cadente. Si lamenta continua mente di cl!olori di ventre1. P er1dita involontaria d~ell e ori11e. Polso fi liforrne f reql1ente (120). 'f emp era tl1ra massima 37°.2. I.ingl1a patinosa. asci11tta. Urina acida. D. 1018. A Jbume a ssente. lndacano presente. N·u lla si 1rjleva a c8JI'l1co· dei po·l mo·n i. Sul cu ore toni n etti, n1a deboliiS'simi e f1·eq11 entj . I /addome è t11mido e meteorico. Eclema diffuso SllJlle pareti. Dolentis•s imo aJ!la 1p alipazio1nie. guazzamento alla .r e.gione epigrusitri:ca . N·ella r egione sottombelicale si palpa di tanto in tanto un a rn assa dura . diretta in senso tra~'1ers al e, che dà l'im!)ression e di un'ansa intestinale che si contra e. ~ ell o steisso temipo si a scolta.no numerosi borborigmi. Negativa . l'e6plorazione retta le. Co1lla ·sonid a gas t rieia .si estir a!Sgono cirica 1000 em e. di liq11id'o ~"iall a\.Stro ~e t,ido, fe·caloi<lie, n.reia zicm·e alcalima , commisto a ·elminti. All'insl1ffl a zione lo stomaco arriva colla s11a gran1de curv a tura duie .cl,i ta trasverse s•o tto l'ombeli co. Dura nte la de,g e11za (tre giorn·i ) n on ebb e scarich e, n è en1iJssione di ga~, non oistante l a s ommin:hstrazione ·di clisteri. Vo1m ito frequente. Il chini1~go chi am ato a vis,i tar.e l'ammalat a su1b i tio dop o il .s110 ingiresso in osp,e dale, dato lo sta to giraviss1imo ne•l qt1a le versava, non orec1ette di inter venire. Solo più ta!'1di, poich è la p azient e no11 poteva in alc11n· mo1do s'Ca r icar.si e vuotava, per cosi dilne, J'inte1srtino nello stoon a.co, di etro .s·o1'le,citazi oni da p art e• d el Pri m ario ùi sala, s i decjse a prati care, se11za nar cosi. t1n ano i liaco di N élaton. Attraverso la piccola breccia laparatoimica, al qu a dr ante in·f eriore cl est.10, le a n se .del teil!Ue 8.{Pparrvero assai con geste : a lla paTet e venne fissato u11 t ratto ùi ai11sa dilatata, cui n e faceva seguito l)iù i11 ba~so 11n'altra piccola e r etratta. L'rummn1ata m orì n e1lla not te de1 10 febbraio. All'a l1topsia n11l~a si ril eva a ca ri co del cer vell o e cl egili or gani tor acici. Ne1lla cavità a.ctdominale si oeserva: l 'om e·n t o r etratto e fi SRittCl c0l n1'lr~ ine clestrrl) a l bo1do nn te.rioPe d,el feg·ato, le prime a n e del te11u e dilatate, l' ultimo tratto dell 'ileo piccolo e r etr atto, il d11oden o, rtehln ~11 a .seconda porzione, aideirente a!lla fa ccia inferiore del fegato iin corriSfP0111dern za de·ll n. ve~ci chetta biliare la ql1ale P ri do1:.ta alla sola })a r ete .poste riore ch e si. con tin11a colla parete clel <111 oden o ad erente form ando un'11nica ca ,·i t il. T..'iato cli ' 'rinslo,,· è ·p ervio. ..\ll',111ion e del tPrzo Jn erlio co1l t er zo in feriore clell'il eo ~i éYYVC»rto110 t1 el 1nm e inte ~ti n al e, u l•re' clL tn11za fra d i loro dt1e cor 1pi cl11ri, sui quali le 'Paret i i 11te ~tinal i c:..011u cont ratt e; aperta l'nr\~n si e-..trnggon o du e cal coli , di$tant i fra loro circa. cli eci cen tim etri , di colorito bru110-g· i alla~tro, n i1nreti ·fa ccettate, cli c11i il più 1

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[AKNO XX\'III, FA~C. l

POLICLl~lCO

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basso pes a gr. 20, ha rm dia1metro longitudinale di 12 centim-etri, trasversale di 10, l'altro, del peso di gT . 1-0 di volume un ,po' n1.inore. Il calcolo mag.g iore oc0U1panido C()[)J{Pletamen te il lume inte&ti•n ale determinava i fatti dell'-0c 0lu,s io·n e aouta. Nul:l a a cari•co degli a ltri orig ani addominali. 1

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La diagnooi di j}eo da calcoli. biltari, s e1111p·re difficile intrci vitam, come 110 già ricordato~ era quasi imposi&i1b ile nel mio caso e 1Jel' le gravissiime condiziorni n·e1le quali v-e:nsava l ' an11nalata a}I su o ingresso in Os1p edale .così cla sconsigrliare al . chirurgo uin immediato inter\·.ento, e pe.r la incompletezza e scaris ità d ei dati anamn,e.stici. E strano pe1rò come l,an1ma lata e i parenti mi assim1rrussero che ,p·r irna del settembre s c-0rso n<>n av.e sse 1nai avuto , o,ffer.enze, mentr.e l'e$ito ·deil ip1r·0Coe1sso trufìam111at.01rio, riscontrato all'amtopsia, d1oootava ·Cl1e l' afferzione datava da paire:cchio ie.m1)·o e il dolore doveva essere stato çontinuo e assai intenso, e la faccettatura dei due calcoli indicava cl1e altri vi dovevano essere stati, prob a l)ilmente eliminati colle feci. I ~ue' calcoli estratti ·dal lume intestinale, essendo tr oppo grossi per ipaSl&are attraverso le vie biliairi namirali, hanin o pro.v ocato un ,pro ce·sso infi.a1nmatorio s in·o a che u,n a pe·r itonite· localizz.ata h a dato luogo ad adelfenze della ciis tifell1ea c o·~ cluodeno.. La pr.e ssione continua, e.sercitata df1.i calcoli, ha determina to la p erfo.razion·e n1e1l .d11odeno ist esso. I c.a1Jcorri sipin ti da~la perist alsi intestinale s ono .discesi s i110 all'ileo e il Joro aiTesto deve essere qùi avvenuto, com e ca1Jita soli tam ente, i1on so·lo p er il loro volume, ma p e1r lo spasm o d eterrn.tinato r1elle fibr e circolari della parete muscolare del viscere, e p er il fatto che l 'intestino t enue va d ecr escendo di 1diametr o di m a 110 in mano cl1e si .avvicina a.Ila sua estremità di sta~e. La ooli ci.sto~dl1od eno1stomia 11iatu.r ale è -I 'esito . l)it1 fre q.u ente per il p assaggio di gr ossi calcoli ,da.I f\egato; all l'1intestinQ q1ta lche volta. pe1 ò il calcolo p rod uce un a dila taz io11e del ca 11ét1e cistico e coleicl oc o tale cl1e la cavità delln C' ist.ifellea ipare, sen za r ec:;trizio11i, conrtin111.ar'i fi n o nella cavità intestjn a1e. Interessa11te i11fine , 11el easo riferi to. ell e il ca lcolo biliare g ros ·o sia st ato a ccom1)agnato i1ella s11a disce:::n da a lt r o di minor volu1ne. ina s11ffi ciente per sè a cal1sar e l'ostr11zion e : il c:J1e de\·e indurre il cl1i1"l1r go trovandoc;i di fronte acl 1111 calcolo ch e O' tn1i ce r intestin > n,lla 1 i ~erra di alt1i event u a li l)ercl1è i1011 U/' ca.da ch e l'occ·l nsione c::i r ip etn !)i\1 tnrcli, per aJtro calcolo p1 eesic::t en te. cogì. cln r e11c1Pr--::i 11 cec::saria 11nn n11ova onernz1one. 1

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F ehbr~1 io

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[ •.\NNO

X\ \ .111, FASC. 14]

NOTE E CONTRIBUTI. Sul valore dello starnnto negli accerta.menti medico-legali di affezioni dolorose. Dott. A. SENIGAGLIA 1111eJ1i•CO delfle .F e1tl'oiv.i e d!ed1o ,stato. 1

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Uno degli atti riflessi ahe mailamemte si imi1ta colla volontà e Sllll quale l~ volontà ha soltanto un.a mo•desta azioo1e m.oderatrrce 1è lo ·sitarniu.t o; oonsiJStente in un·o o ri.petutà. 100.J.ipi esp.iratoo:·i :Mmp1ovvisi e iuim·orosi a.ttriaverso Ile vie nas13Jli ' - a coa11e ristrette per salle:vrumento del palato moli.e - prec·eduti da inspirrazioil1e profolilJd a . ' Lo starnuto, data la sua ql1alità idi ~tto1 n:'ifles~·o preS6o.chè #gen11ino·, riesce dri prezi oso a'l1silio a.l ·111edic·o fiscale nehla diutur'Ila sua dri,feisa contro .Ja Slimulazione e · l'esagerazione rivelandogli l'esiRte11za di 11n'affezione dolorosa a prescinclere dalla volontà dell interess::i. to; tanto pit: l)rezioso i11 quanto è facil1ner1te provo.cabile, a volontà dell'esperimentatore, co11 banali artificii (vellicamento della mucosa i 1asale, fiuto di tabacco, ecc.). Benohè lo starnruto sia .sta:to - a mia notizia - assai scarsame1J.1te sfruttato in tal seniso (è stato t1otato soltanto dal Dejerine il dolore che s~ s111soita sotto 110 starnuto nelle raidi co1iti), vasto ne è inveice il compito riv1elato.re i1el ·cam·p o deH.e svariate affezio11i dolorose d el coi-po. I . - Anzitt1tto lo Rtan.--n11to p·er la s111a ·n ,orJnale e i11doloca ·effett.11azione, ha. btirs101gno della integrità dei mezzi della mecca nica resipi.ratoria. Quindi, laddove e:;istano alterazioni dolorose (traumatiche, flogi.stiche, 1e1cc.), si·a 1d1eilla ca1s~s·a toracica, sia dei m11~coli, in- ed espiratori, sia dei ne1..vi re,l ativi, ·1o starnuto impltca e susrcdta dolo·r e. Il ·dJoJ.o re 'Per lo 1più j11130T1ge duran.te lo sivo1.g ersi a.eJ.ll.'att.o 1sta1rn111tatorio, rs peci.e durante la fase inispiratoiria. È ·o vvio che in simili ci1·costanze, più o meno <l 0J.21r·osi si mf}.nifestin-0 pl11·e gli altri m0Nim11e111rt.i respiratori sia que·lli ordinali ~jp·eioie1 se eisagerati, sia qu.e.11i sipeciali , qt1ali l a toisse, il J)ianto, il l'if5o, il singhiozzo, }o sbaid.igilio; u11a lo stai n1uto riesce 11iù cl1iaramente rivel1ruto1re e si p1reista ·d i .p iù a ll'es:p e.rjmenit o in cion~ronto cle;gli altri inenzionati m·oivimenti deill atp1p1ar1at.o respiratorrio, perchè c111a1si cmnpletamen1 te 1sottratto alri1nlflt1enzn cleFla volontà dell'esaminando, )pe.1..,chè i'n11pil]cante mag·giore energia 1eid rùmpiezza cli moiVirn,e·n to, ipe1r ch·è 1con aig"ervioaie~za l)rov ocabii.le, anche ripetr1tame11te, da pa1·te del1' esamina 1ore. ::.\Ia vi 11 a di pj ù, in favore d ella superio1rità (lello strurn uto. 1

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SF.ZlONE PR..\TIC:\

I111fatti, se il ·d·o1o.re &u:sicitato sia ass·ai vio-lento, 1si oese·r va cl1e ne r1s•ulta bruiSJcamente inte1rrot1to~ ·1'atto sta.rnutatorio già iniziatosi. Il paz.ie.nte, i.n ·s ianili .casd., ~otto lo sti·moJo starnru ta tori.o, .i n iz.i a m ainif est a.m en te l1a p,ro1f.01111dia inSlp i•r azio ne e-d atteggia all·o ·s tarnuto le v ie nasali <' la fisonom1a; ma re1p em.tinam,ente, a;d UJD. certo momento della ia·se inJSlpirato,ria o aill'acime di essa, è vinto dal .doJoxe, e ·C:ome atteggi a; bru 1sca·mente a . questo la ipi:r.otpiria . •m i1m i·ca, 1eosì .i 11terromp·e br.111sc8JIIlente .J'ullteriore movime;nto respiratorio, sì cl1e lo starnuto abortisce. Il f,e nomen.o cc della interruzio11'1e » perisilSlte oastante anche in consect1tiv'e !JtI"OiVocazi on.i del rifless10. ESiSo avviene in m .o.do· così ·spontaneo, così brusco e oo.s ì carattaristi co, pe1r tmoimiento d'in1sionge•nz.a, per mimi1ca., ·e.oc.., da esser fruailme11te e sicu ramente colto dall'osservatore e da non i)oter iprestarisi a1gevolmre nte .ne1le •sue particoUarità rulla s.imulaz.i0I11e de11'inteire·sisato; il qua,le 1d'a·l tronde sotto svariati -e insistenti stimoli non potrebbe~ anch e se edotto e voliti vo, raffrena/I'e ·costan.tean.ente lo starn11to1, e prima o poi si tradirebbe. Un tal fenomeno ha quindi valo1re prabatori10 delJ'eststenza di UIIl'affezione a;outa;me.nte ·doJ.01r osa anico· se tacita all'esame ' semei·ottoo (cO!me per es·. a vvie11·e i1ell e mialJlgie, nevr8Jlgie, 0oc.); e 1per contro uno 1siaù'l1il.1.to cl1e si effettui in modo normale - e tantopiù senza che ven·g a aocuis·ato do1o·r e - fa esclìUJdere t1n' A-ffe.z~o1n.e, a lla cui esistenza sia neioessruriam1ente legata quella d·el dolore. [I:.o scrivente ricorda di avere alcuni anni fa visitato U·n c8Jntoniere avve11tizio delJe ferrovie d,eJlo 1Stato certo P. L., che a seg.uito· di u·n sfor~o eseg"l.lito neU. so.J.l1 eivare una trabrt1s1co . versa, ,aJcc u1sava di aver :ri1poirtata la f1rattura della V rcostolia 1destra s11:lla line.a mamillare. All'esame obiettiv··o si ·P e·rcel!)iva l1na tumefazione nella sede indicata, dichiarata dolente; come pure erano clichiarate dolenti la. tosse, la prof onda inspirazione, ecc. I car atteri obiettivi della lesione erano tali da in1d11rre alc11ni med i.·ci ad ac.cettare .la 1dia. g1nosi dell'inteirer·t.sato; e iCl.i ciò ess10 •si val1s.e pèr citare 'J.)Oi in ,giu1dizio l'an.11ministrazio11e fe1~ro­ \'Ì!nria. Ep;puxe i11 ta.J ca .!() lo .starn.uto che fu provocato i1e1l'i11fortuna to si effett11ava così niorrnail.mente, .da fare eSiclude.r:e. étssoJutamente 11na frattL1ra cli recente !)J'Odottasi. Lo scrivente sospettò pertanto u111.a i)reteistazione, sulla secle di 111n a antica frattuir a; e la raidiogra:fia e le v~site seguenti e r11lte1l'iore an.dame111 t.o della ca11sa gli. . dettero pi.ena rag·ione]. II. - Poicl1è l'atto dello starnl1tire comporta \•ar·inzio11ri di \ 0lume e di pressio11-e e movime11ti péù~·sivi di orgarni en1doto·r acici , ne co 11se'"" g.u e che a·n ·che p.e.i.. affezioni doloros1e cTi qu esti1 1

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IL POLICLINICO

riesce un tale atto doU.-0roso. E aJ11che ·in s imili oi.rcosta112e si può avverare l,in te[' l'UZione del riflesso, come pt!1r le affezi.oni dolo1rose esistenti nella pa11ete to1·acica; e .su soist0tno le ste·s se deduzioni già S\'olte. "Cno starnuto che si effettua :Ln ·n1odo norn1ale e indoaoro nega l 'esistenza di un'affezione endoto1 aci ca i1eoos1Sarirumente aiocom1), ~gnata da ,dolore; UIIlo starn iu to fortemente doloroso, o megillo cc J>interruzione d·ello star111uto », iTl1dicano l 'esistenza id.i un'affezione dolorosa anco se non se ne colgano sintomi semeiologici (pl eurodinia, ecc. ). · [Così. in alcuni casi di pleurite essudativa, .a lll'inizio, ru11orchè esisteva solo un foirte do·l ore toracico e tacevano i segni dell,essudato (di poi ·fattisi Ta:di·olog·ica mente .e\ sem·ei-0logicam ente evidenti) fu ·colto dallo sci--ivemte iilel solito Jn·o do caratleristiico il ,s egno delrra interruzione dello starnuto]. III. - Ma an·che i v~ooTi adidomi11ali, attraverso l 'es01111sione diafrannmatica, ·aa contrazione muscolare della parete addominale, ecc .. somo dt1rante Lo staflntuto 1e, 1p ei"' effetto· di ess10, sottoipo1s1ti a ?'PO•sit am.emto, sttrame111to, variazion e gira,n de di p·:rie.ssion·e, eoc.; qui.ndi a n·ch e nel caso di affezi1Q11i dolo.r ose n ell crurn1p·o a;ddominale , lo starnuto r.i esce rd oioros,o. Senon.chè qui sussistono di soljto sintiomi obi ettivi manifasti de.J.l' aff.eziome d·dlo1r·osa, ch e re nJdono sup enfluo l'wccerta.m ento mediante altri acco1--giJnenti; d' altroTude potrebbe riusctre pe i·i co loi~:io e nocivo il ·provocar~e lo srtaTnurto , ove esista no per esea:nipio aderenze peritone1ali ch e r appresentano una ·difesa, ecc. IV. - Irnfìne, lo sta:rn·u t10 i·m primen1do mo vi'n tenti di oontr.a;aeo1p·o, nelle varie· ~arti del co1rpo, e f a ce•n do 1risentire in esse anco le violente variazioni ·dellla preission,e intratorracj 1ca e intra ddon1inale, e della p ressione venosa e arte1iosa, i ie<::ce doloroso arnic he in a ffezioni d ol orose icli svariate 1sedi periferiche. Così oJtrechè n elle radicoliti (segno del Dejerine) o nella ci.ati. ra, lo 1SJtarnuto p·r o,·oca od esaiceirba il dolore o,nche nell e a ffezioTui doloros e d ella colonna vertebrale , dei muS1Coii del collo e del tronco (seo-n atam ente in a lcl1ne lombaggini), e c1tl1I' èl-l'PR rato locomot.ore p&rifetrico (art.riti, ecc. ). A111ch e nJct1ne ·cefal èe e 1dolo-ri 01C't1llari e aurirol ari , s nl1i1s con o esaceirbazione, sotto lo star. nuto. 111 i1nili casi. a diffeire11·za ch e nei pr·ecerlenti, il rl o•lo1·e n111'irhè die_$ta r~i dll&ram te 1 a tto d e~l o tn rn11to, ~i 111anife t a s11l finire di es~o o s11bito clo1)<> cli c~so; ~olo eccezio11a lmente ha 111ogo il fe non1e no già de~c1itto, d Plla interr11zione d ello "tn rn11 to. Tlon1n • :?:1 febbraio 19?1 .

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(ANNO

XX,'Ill,

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IGIENE. La profilassi post-bellica della rabbia ·p el dott. V. E. Ov AzzA.

Gli esiperti m scieruz.e ag.rru:iie nelia :r~ce11te cliscussione sull'BJumento, del prezzo del pane, rimettend.o a nud,o la piaga <leila nutrizione degli animali ,c·on grano, granturco ,e loro ,derivati torinar,ono allUt .cari1ca con La pr01pOOta d.i un pr1ezzo p,o litico basso pei ce1·eaJi, che se:rvono agli animali. Se con 1ciò si la-s ciava una disiponibilità maggi,01r e di grano e talora dii leg11mi all'uomo, finanziariam,ente n·on si pvoip oneva che 'Uno sp o•s tam,e n to di vooi nel'la parte paiSSiva del bi.lanci,o nazionale~ Acl ogni mo1do il cereale che prendeva .tale via anorma1e attl'ave1rSo animali t1tili e necessari: bovini, suini, pollami, ecc. veniva almeno resti,t u.i tò i11 carne. Non si è inv.ece p,e nsato ad altre specie di ani·m ali molt o m .en:o utile: ai ieani, ,dei quali p1el n11Mltenirrnen·t1 0, per 'le· vwrie cure ·e ipei p•os• sibili danni si h a 11na passività assoluta tale da obbli1gaiìCi ·a limitarne il numero. Recentemente l '.Abba riferi che s0Jo in Torino n·el 1921 i ,deten1to r1. di car1i, rintracciati daI.1'Ufficio tasse, ammontano a 11491: ad un numero 1oioè qua·si doppio risip etto agli anni precie denti a cp1ell-0 in cui con decreto-legge le tasse furono aumientate e senza esclusio:ne alcuna. . TaJe n1u,m ero alll1I1entato io rite11go dovuto al necessario maggi.or rigore ed alla maggiore estensione n ell'applica zione della tassa. Il fatto 1cospicu·o p erò è, co·m e b en riJ eva l 'Abba, che se i ·contribuenti ·Cinofili prima in Torino confeTivano un introdto di an·nt1e 15,000 lire e1d ora lo fanno salire a 4.00,000, in realtà la 'POpo1azion,e umana è def.rauda ta di almeno 1 mililQni cli lire. . I nfatti, calcolando co11 una bassa cifra di l1na lira .il pre zzo m edio gior11aliero di tutte le necessità dovulP ad ogni ca n e, in, Torino si spen de per essi circa 12,000 lire al giorno. A Roma i detentori di cani risultavano all 'Ufficio tas·s e 4035 nel 1919~ 5127 n el 1920, pel 1921 ne sono iscritti 7145 con un b eneficio preventivato pel Com11nie di ap1pena 200,000 lire (essen1do essi cl.ivjsi in tre classi). Analog·hi dati t1fficiali potrei rife1 i·1e per alt r e città. È. bene invece riflettere che il numero cl ei car1i e, is te11ti d ev'esser e ben maggiore. CollJSultando i11fatti i r egistri del crolile mt1niciipale, ad esempio, di Rom a trovo che ' 'ennero é\Ccalappiati 4449 can! ir1cti toditi nel 1919, 33}8 nel 1920. Da mie inrln.gini diret te in oltre 1

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[ •.\NNO

XXVII\ ,

FA$C.

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SEZ IONE PRATll.A

ne.lll'Agro Romano, clle f.a pasrte diel Comu11e e d·ove la vigilanza igienica e la . polizia 1rura:le è ben imperfetta, la popolazione .canina è almeno u·g uale a quella d.ella città. Onde pel Comune di Roma non si è lontani da una 1cifr.a id i 20,000 lire al giorn·o che v:a in bocca e seTve .pel! rfieidleile amico dell'11omo. Di100 la bellezza di ben 7 milioni di lire a ll'anno. Pen.satame~te perrò 110 eon1siderato Ja ctfra gJ.obale p1"esumibile dei cani, 'l)Oi che 1se legigi e :regolamenti si ocrn1pan.o a preferenza dei cani randagi quali più frequenti pr01pag·atori deI'l.a trabbia, devesi c--ombattere il diff•ll1SQI p.r egiudizio che il cane sia innocu-0 s olo •p eirchè in istrada gli i mette la museruola - che la moda o.r a lim.ita aid un semplice cin·g·o lo sopranasale. Quell ' apip are;Cchio n 011 im1ped~s ce ·che il cane ~enza guinzaglio ven.ga n1orvsiieato e, divientato a sua volta idrofobo, morsichi a Sit10 temrpo, ad esempio in 1casa, quan.do gli s i to_gJie ogni im,p aecio . Ora dopo la guerra è risultato u11 n.oteyo1e aumento nel nnme•r o degli individui affetti. da icl rofobi a. • La necess iitL allora di una forte lin1itazione della popolazione canina s'impone non solo per l ' incongl'ua ed elevata spesa che es a i1nporta , q t1a nto per proifilassi antirabtca . li fenomeno pua tro.ppo è generalizzato; i11algrado la manca~a di dati statistici a,l i·igururdo, poichè essi dov.rebbe1·0 essere ·di ltna lunga se1'ie ·di anni e di pareccl1ie re·g ioni, 11.on aredo che il fatto possa attribuirsi. ad una (['·e crudescenza ciclica~ Esso ..è piuttosto riferibil1e, almen10 in ·~ra11 prurte, al rila:s.çiamer.ri to1 d ell, oiss ervanz a dei regol.amenti durante l a g·u e;r ra. Intanto in Ing·hilterra, ove l a rabbia prima si poteva di.re ignota., essa fu di.ffus a da cagnolini i1m porta ti cla aviatori. In Fr!1n1ci a il soJ..o Istituto Past eur n ell' anno Slcorso 11a Cl1rato pel di1pairtime11to della S e11na q11asi 2000 individt1i contro 1111a media di p oco più di 300 fin o a pochi a nni fa. Per l'Italia basti acce.nnair e aJ lavoro esieiguito dall'I s tituto an1irabico di Roma, in c11i n el .1920 si sono cn rate circa 700 i> erson e e si s o110 ·avuti non meno di altri 300 consulti per m,olfisicature di ·Cand no.n r a:b·bi.01si.. In r·on1sircle.r·8.zi,one 1che fra p r ezizo 1delJe vaccinaziioni, s.p.esie id i t1ra;s1porto, sp •e·s e di Ospe1da1litA e p e:rdita di giolI'n·ate ·di lavoro (a L. 20 gi'or11a1iere) nn'a Cll r a antiral">ica (ch e dl1ra per lo lìi11 ?5 giorni), può esser val1ut.a ta a 7-00-800 liTe p er le per~one f1d11lt1e che vèn gorio di f11ori, ri~ruEt~ q11ale grande pa.ssività \ra.p.p rese11t.ino .ner la Nazione le m.olte miB·lia 1a di cna'e a ntir abiche "h e Rn n11alm·e nte ·~ i fanno j11 ltR.lia. Se ~ i ,-110Je a ncora a!)p ro fondire l'esame, il 1

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danno eoonomi 00 tarna sem·p re p.jù g"l·ande. Basta ·ch e aicce.nni sodo più a tutti i capi bovini, ISUini e.d ovini, che ·diu turnamente nell€ nostre campagne si perdo110, pe.r chè raggit1nti da cani rabbiosi. I rim·edi u:rrg·ono.. · Per la prurte e.ao.n omica l 'Abha, partenid~ dal voto ·del C·on:g re1ss·o P1em.ontese d igi e.n!e del 1917, pI"o:po11e una notevole e1eiVazioil11ei ·d elle tasse· ·re1at.ive. E1g li spererebbe .eh.e ·Ciò 1seFVa, più che a trattener·e l'a1tmento del nl1mero dei cani, a compensrure piuttos to lo sp.r eco richi0sto dal loro manten]mento. Piur non .dimenticando che quanto più le tasse sono elevate, tan.t o più .si cerca di tSottrairvtsi, tutt~via l•a proposta dell'Abba non s o1o è aocett.abile, ina di pressante effettuazione; poi1chè l 'aumento attuale della tassa in ·p arola è ·diisci·p linato da un d'ec!'eto-legg·e che l·o ltm,ita a sei mesi .d·opo la pace. Di ·p iù i·o riten,g·o .ciò coim e semplice progTamma mincta:no. L 'impostai ·d eve essere ·p r.o·g res·siv.a. S e vi è ahi ha tan.ta e.s uberanza ·di aff•etto .d a ten•e1re, ,p ·eu" esemp.i10, tre cani, egli no111 deve i)a g·aff·e una tassa ,tri1p aa, ma a lmeno lina quin·tupla,. Ag.git1ngo che p ei cani da guardia, i soli da ritener ·s i lltili, e l'.l er cui le tasse restano mino ri, debbanisi r igidamente osservaTe Je t ass ative disposizi•oni ulla sp eciale :r azza e 1~111 s ervizio che effettiva mente ren·don·o. N·on insisto .sulla in1discu tilii1 e necessità id i esenzione p ei cani .dei -ciechi, d ej mutiJatj, e·cr., m .a ritengo che quell1 ·d a ca,cci a p ei nove d·eci,m i ra.p1)1res·erntano un 1u·s so Perr l1a ip a rte pro filatti1ca gli a rt. 155 eJ seg . d·el vtgetnte r eg·oll1. San.i t. - 3 febbra io 1901 provvedono ottimamente agli an1mali affetti o s ospetti di rabbia; i .r ego1amenti ;]101cali . in genere, qu•elli })éir la t a,ssa sui cani , le or1dinanze di ,·ar.ie gra111di città sono s uffici enti. È il rip:ristinarsi e l'i11tensilficrurisi della loro com'Pleta ap1plica zio11.e ohe &on,o n ece.S5'arie ed l1rg·en t i. Devono scomparire lio s corn cjo p o.st-he.llico ed il d an11·0 a tt uale ch e n ell e c ittà g·r nndi · · ~ · -.. le. nei s11bt1rbi e nelle ca mp a gne circoli110 1nl1tili cani.. lnsis.t o sui priovvedimenti rion limitati entPo le m111ra delle grandi città. Quin.di 1e 1sq11aidire degli accalappiaca.ni debbono est endersi anche allie carr1t]}a gn1e, e i pi1c co1li Cornl1n.i 1p.o treibbero averr1e ·nna in con•sorzi o, n·on essen·dovi 1disico11 tin·t1it.à cli ~orv e glia nza trn 1'11 11 0 e l 'altra. P er l e gran·di città, oltre i 500,000 a bit a nti, a fa r scom·p arire cani liber i i1ei \$l t,i più fre qiue11ta ti oiccorrono quattro sri n ad r e. I 11 fi11e t al i fun zioni di vero ca ln1i er e d ei ca11i d evo110 esger e escl11siva me11te ris erva te a gi i in1cnricati com unali: 1

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IL POLICLINICO

l"iniziativa pri\·n.ta è di 1d11bhia utilità. Non è raro ch e l 'aiuto di Società per la protezione degli animali, pur benemerite sotto altri aspett i, si d.i1nostrino in tali servizi ben .p o10 0 protettri ci deìl'uo.m o. Lnrf,atti qt1and·o i lcxr.,o . agenti ca ttura110 cani ran1d~gi non p o·ssono c he i11 breve so1)primerli ed a llora agli I stituti anti1·t~bici ,.,engo·n o a man:care, ·Coll'l1lteriore ·o.~ ser­ vnzion e - ·O·o me 1nv.ece si .può ·ot1eneire nei 1ca11jli com t tna li gli elementi per l'eventuale cl iagnooi d,i. rabbia.

SUNTI E RASSEGNE. DIAGNOSTICA. La reazione di Schick. \ l)ELILL E

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~lARIE. La P resse A1édicale, 15 ge11-

n1a io 1921). \

L'intrrude1m10-reazione co.n la t ossina difte.r ica, im·111ag·inata nel 1913 da 1Schick permette di. stabili·re in mod·o semplice· e s i ct1ro ~se u11 dato siogìg·etto è l'e·cettivo o non per 'la d:iifterit e. e da u11 certo ·p unto di vista qu esta reazione si può pa t agonare con la i11traderm o-reazione al la t11bercol ir1a, le i11dicazioni che queste due i·eazioni fo1rniscono sono ·differenti per va lore e significato: 1 ne11tre una reazio·n e tubel'coqi11ica positiva mostra che il soggetto è colpito dn. un processo tuher·colare, la 1reazio11e di Sohick p osi ti.va inclica so1o la recettivit.à per la clifte rite. La i:>ri·111itiva tecnica ideata dallo Schick è s tata 1pe1,fezion ata suoce.ssi:vamente dai s uoi allievi e l'.>Oi ·da Park e Zing·h er eh.e hann·o sta1bilito una tecnica ch e pt1ò con si1derarsi orrn a i eome ·définiti\'a. Per praticare la reazi1one ocoorre a11zitl1tto po sedere una tossina difteri1c a 1prepa i a ta da al1neno llU anno, si cl1e sia bene stabilizzata ed esattaimente titolata. E sa viene diluita con soll1zione fis1o1ogica in modo che in 1-2 deci1ni di so~uzi one s i co11te11gn 1/50 rlella clo~e minima mortale per 1111«1 cavia di gr. 25-0. l J11a parte di essa ... i riscalda a bagn·o-marja a ì5° })e r ri11q ue 1111i1111ti ed essa ser\·irà. per l 'i11 iezio1le 0011trollo. La r irin g·a per p1·aticare l'ini ezi one deve esse.re esattéln1e11te gradnnta i11 d ecin1i Lli cc. e lnunit a idi a1g·J1i fi11i , corti e J1c11e }Junge11 ti. I ,' i11i e1ion e , i fn 11el cl e rrna clelln faccia anteriore e al terzo '3ll l)e riore dell"nya111braccio. ._ l'i11iezione intradermica è l)e11e rit1~cita si ' ' ede l111a pi ccola })fll) llln tl ecolo 1atn della gra11rl•lzza di lt11a 1e11ticcl1ia. I.' ini~zion ~ cli to-... ina t1011 ri ... ra lda tn si prn.: tica n ll'n\ :in1lH·ar.cio d ec:.t r o. i11 r 11tre il corltrollo 1

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eon la tossina 1riscaldata a 75° si fa all'avambraccio sinistro. Questo controllo permette di svelare le pset1d10-reazioni dovute a.Ile proteine dei oo,ripi ibatte rici autolizzati l1ella tvssina e che ta1ora nell'a.dulto falserebbero i risu1tati fo.r niti dalla ' r eazione. La stro d ella .

r eazione .p os itiva a i:>pia re sul braccio d ed1opo 24-4.S ore e raggit1nge il m assimo s11a intensità. cl opo 72 ore; l)er sìste per 6-7 .

giorni.

Essa è car a tterizzata 1da una zona di a·r rossamento di 1-2 c111. di diametro eon legge1 a i11fi.ltrazio11e dei tessuti, da fo1mare una, rilev a tezza tpaip uloi·de. Col di1ninl1ire del ro·sso re ... i ha in cor1·isvonùenza della zona infiltrata u11a leggera desqtla· m azione e l1na pigm entazione brunastr a della rpe1lle, 1pig1111entazione che p·t1ò persistere più sett imane. Nella 'm aggior p a,rte dei casi, il bracci10 s iTu. rest a noTmale : se a ppare 11na falsa reazione essa è caratterizzata da u11 ro1sso·r e {·h e r aggiun1ge il masisi1no i11 24 ore, scoo1pa.re r a pid a- ' 'l11ente do110 48 ore : la zona d i a.r·r ossanlenit o è più diffusa e m eno i1ettamente ciroosoritta. P er inter pret are la r eazione di Scl1ick bisogna comparare i ris11ltati ottenuti a i due bracci: 1° Se l a reazione mc1nca assolL1 tame.n te al br accio s i11. (tossi11a •r iscaldata) e aP\I)ar e al bra·ociro deistro (tossina non ·riscaldata) la .r eazione è .p.ositiv.a an·ch e se leggera. 2° Se ,sui due br acci apipa11e rapi dam ente t111a r eazi1on e ehe ·dopo dill e o tre giorni s compare se··n za 1deisqt1a.mazi on e e l)ig111entaziione, si tratta di 11na p se11clo-:reazione dovuta ad una ip etis ensibilità r1er le albumin e dei corpi batterici tPresenti sia nella tossina 11011 risca1data, carne nella tossina i iscaldata. 3° Se al braccio i11. si l1a t111a reazione rapicla cl1e scompare q11asi completamente in 3 giorn1, rne11t.re al braccio destro la reazione a11menta sino al 3° g iornio, la r eazione si J)UÒ dire positiva. 4° e non si h a alcuna r eazi or1e, nè étl brac cjo destro n è nl bl'accio· sinistro, la reazio11e è negativa e il soggetto 11a l'jm·r nunitft .r ispe tto a lla ·difterite. Le rirercl1e praticate cla Park e Zi11gl1e1 sl1 molte n1ig·Iiaia di fanciu11i e quelle fatte dagli <"tutori 11anno m rsso i11 e\·iclc11za il fatto c11e solo il 33 ",) dei fanci11lli <lu rn11tP. crli a1111i clel perio<lo cola.. tico, !)l'esenta 1111a reazio11e })O itivra. ~li altri l'i1nn111nitù c:l1e aume11tn co11 l'nnYn11zare degli an11 i. 1


~ •.\~NO

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FASC.

SEZ I O~E

· Inoltre nei fan ciulli di u11a stessa fa111igli~l la r eazione h a q u asi sem pre lo istesso segno : positiva o negativa. E se la ,m~gior •p arte ·dei portatoir i di germi ani, hann<> un·a reazion,e di Schick nega ti va, i111111erosi a ltri i1ortatori sa11i posseggono una forte .r eazione ;positiva. <}uesta semplic.e constatazione n1ostra 1'iml)Ortanza della reazione di Schick per la profilassi della diifterite negli al11n11i delle sc11ale, i1ei brefotrofi, tra i milita.rj, nei padiglioni .deg·Ii ospedali. La reaz.ione di Schiick ci i111dica il 11umer o degli tn1munizzati, nei quali è int1tile i11ietta1·e i11 epoca d, e·pide111ia il siero an ticlifterir o realizzando oosì l1na g1 an.de economia ed eYitando di })rovoca.re iDJUtili fenomeni di ana·filflssi a t1n g·ran numero di i.11iClivi dui. 1110Ure la reazio•ne di Schick può servire alla <liagnosi d ifferenziale in quelle ·n11anifestafzioni i11 cui pt1ò sorgere j} 1sosipetto della difte1ite: ri11iti e co·n giuntiviti. 111 questi casi se 11na reazione l)OSitiva non di~e nul'la, una neg.aiiYa tprova che la malattia in Cfllesti·one 11011 è di natura .difteTica e si pt1ò 11.:=:. pa i '111 i are la sie1 0 t.eirrupia. Dai la\To1 i degli autori si po ·so110 trarre le ~eQ \1en ti co11cl11 sioni: , 1° La reazione di Schick ha una gran.de in11Jortanza i)er 1 epidemi0Ìo1gia e la. p·r ofilassi -del 1a difterite. 2° E s. a m ostra che gli individui a reazione 11e lrttiva no11 cont1·aggono la difterite. 3° Essa ·ntostira che gli indivi1d11i oon reazio11e positiva sono i soli a contrarre la difterite, m ::i i1JQn la contraggono neces~a.ria·111ente qna11tunque l)OTiatori .di ·germi. 1.P E ssa permette di llimitare l'iniezione preventiva di siero solo ai soggetti recettivi. :)0 Essa 11o·n sop pnme la ricerca e l'isolan1 e11to 1clei i:>ortato·ri cli .gerr.nj perchè e·s si si 110-.,0110 trova1 e $Ìa fra i refrqt t~trj che fra i 1

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·rer·~ttivi .

Es~a

può essere utile sussidio cliagnosti'"O i11 qi.1elle a.f fezioni che simulano la difterite. . T. DE SANCTIS.

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Il n . S (marzo) della nostra SEZIONE i\:!EDICA contiene i seguenti lavori: ...\.NaELo SANGUI NETTI:

Il meccanismo produttore

della leucocitosi adrenalinica. ·p, F. ZuccoLA : Su due casi. di leucemia acuta. MARIA ConA : Anemia perniciosa e malaria. Gli assaoiati alla sola Sezione Pratica che desiderano leggere questo importante numero, mandino cartolina-vaglia di L . 4 .30 e lo riceveranno subito in pie"'o franco di porto ~ rac.comand..{lto.

.NB. -

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4.81

PRATICA

MEDICINA. L'uremia. (N. B. FOSTER . .J ournal of the American Medie al Association, 1921, n. 5).

L'uremia è lln'intossicazione ch e sopravviene 11.el .co11so delle nefriti e .si manifesta con disturbi p·sico-motori. I sintomi delru.r emia sono vari: celfalea, vomito, diarrea, ainM.uròsi, stati al111c:Ln·atori-paranoi dtl, stupore, coma, paralisi, paresi, e·1niplegia, c.onvul1sioni. No1n ttTtti qu.esii sd.11Jtomi sono sempre presenti; alcuni sono costanti, altri aiccidentali. Si è peirciò convenuto di disting·u ere van ti'lli di ure:çnia dal siintoma più importante. Iil tipo oornvul sivo o epilettiforme fu il 1prim·o acl essere irlentificato = questo ti•po si inizia con cefalea ed amaurosi improvvisa t: termina co.r:i coma. Un seoonclo tipo è caratterizzato qt1asi escl11sivamente' da coma che diventa progressivrumente sempre più profondo. In un terzo tipo si hanno disturbi visivi dip~n1den ti cla emo1rragie ed e~s11·d a ti della retina, e da néurite ottica, di.st11rbi gastro-intestinale e psicl1 iri con al l11cinazion i ed inter1)reta zioni para ooid i, segt1ono so11no1 enza, le· targia ecl infiù1e coma. Questi Yar1 ag gr11•ppa1nenti sir1tomatici sono in ~apporto icnn varie alterazio11i della ft111zione re11a.le e ciasc11no cli essi sembrru dip e·n d eirre da un .p a rtiioolare dtstl1 rbo del metabolismo. , I sintomi uire1mici .sonio. stati attribuiti al•l'e1Questo nell'uremia non è lidema -cerebraJe. • rnitato alle m eningi, somiglia pi'L1 ad un'.enJcefalite sierosa cl1 e ad t1n edem a pl1rame11te pa.s. SlVO. L'edema oerel)rale appaire più eviclente i11 c.ruelle forme ·di uremia con stupore e coma senza convul sioni e disturbi psico-motori. È possibile che J'eclema clel cervello s)a la ca11sa clello st11pore e clel coma, almeno a g i11dica r e clal fatto che q11esti disturbi dimin11iscono con la p11ntura lomba re, . ossia dimin11 endo la tensione clel liquido cefalo-rachi.cliano. In q11 esti casi sembra cl1e l'erlema cerebrale non sia che l1na delle e~nre~sior1i dell'anasarca generale. La iperemia cereb i·ale R-i risco-i-1t1·a soùo nelle form•e convuliSiv1e deill'uremia. È accompagnata ·dia emo1rragi e .p.runtilformi di ffì1se in tutta la so1stanza cerebrale. 111 qu.esti r:asi J, edan1a, q11ando è rpresente, è semp.re legg·ero. Questi reperti aid11nque farebbero credere che a clue tii:>i sintomati·ci rlell't1remia corri s.1)ondono cl11e qt1adri an n.ton10-r>ato 1ogici cli ff erenti. Fin da quando f1L rico11osciuta eome l111a conseg·uenza c1ell a i1 efrite 1'11 ren1ia fu attrj111110

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IL POLICLINICO

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FASC.

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la. ad una into·ssicazi-011e. Fin dai tempi di Bou-

Le ricerche chimiche del sangue nell'u:remia

chard si rilevò che l'urina ·degli uremici è tossica e contiene UJ11 veleno. D'altra parte si notò che l'anuria comunque p:r.odotta sperimentalmente induce .sintomi analoghi ma non identi.ci a quelli dell'uremia. Questi fatti tuttavia a,utorizzarono a credere che lo stato t1remico fosse determinato dalla ritenzione nell'organis1no di sostanze normalmente escrete per i reni. Molti anni or sono ' ' oit studiò la tossicità delil'mea e di altri elementi dell'urrina, e trovò che i cani alimentati con ·n otevoli. quntitit di uirea vivev.a n10 s~a disturbi apprezzabili. Se però c.ontemp oraneamente si limitava o si impediva del tutto la ingestione di liqui•di c0011parivano vomiti, atassja, letargia. Questa osservazione contiene un prti.ncipio ap:p1i cabile alle conclizioni osservate nella. nefrite cronica con ritenzione d'.azoto, che .cioè i ·s intomi mo:r• bosi variano con la quantità d'acqua inig·e rita: i .r eni ·m.alati possono eliminal'e l'u.r ea solo allo stato di soluzione a bassa concentrazione. Senator irufatti rrichiamò l'attenzi-0°n e sul ipericolo di .sintomi urerrr1ici qualo·r a i pazientil. n!On bevessero abb001dantemente. Q11eiste constderaz.ioni dan.n·o •r agione delle diffeir.enze sinto,m atiche tra anuria e nefrite· con riten1zione di azoto. Nella prima tutte le sostanze norma1lmenté escrete cc)'n l'urina soino trattenute, ment.re nella n efrite aloon•e sono trattenute più di alitre. Nel l'an1rria è tratterui'!. ' ta an·che l'acqua pe·r modo che le isostam.ze azotate sono mantenute nell'organj smo in soiluzi-0ne a. l1asso titolo. Un es.empio de.gli effetti della ritenzione nel c101ripo di prodotti az,o,t ati in 1grande ~on centr·azio,ne ·s i osserva nel colera. Una d efll f' ~omp1icazlioni terminaJli più fT'eCfll enti tiel colera è l'uremia, benchè la nefrite non sia grave, .e ci ò perchè mentre si ha un.a ipe'r p1rodt1zione di sostanze az,o tate ii1. ra;p,p orto ahl·a infezione, l'organismo subisce un estremo iml)Overim'3nto di acqt1a per le note ragioni. Una condizione analoga si ha t.alvol ta nella clifterite. Ma la miglioI"e dimo·s trazio.n e d e~ rapporto tra Ja escrezione del!l' acq11a e l'insoo"gere d ei sintomi uremici nelle nefriti con ritenzi oa1e d 'azoto è offerta dagli effetti della dil1res.i. A·dclison rimarcò ch e cin.1and-0 in certe i1 efriti con eden1a si determina la diuresi e gli edemi dimin11iscono, compa1re l't1remia. E cl è ora di co~ mune o~ervazi on e cl1e l'uremia 'PUÒ essere la consegl1enza n-0n solo della escrezjo11c d '::tcqu a attraverso i reni. 111a ancl1P dell a cli nfore i e d e 11 n cl im in11zion ~ <le 11 a ingestione cl i 1iq11idi. Tl1tto ciò cl etel'1ni11n l111a conce11trnzionc ~li prodotti azotati 11el sangue e nei tec::c::11ti .

sono state fatte sopratutto nelle forme asteniche, perchè queste sono le più frequenti. E si è constaitato che tutti i prodotti azotati vi si tr.ov ano in varia proporziorn·e in maggi-0.re quantità. Ma l 'az.oto .contenuto nel sangt1e è sempre i11fer.100-.e ·ailllai differemiza tra l'azotJo in•geirito e quehlo escreto con le urine: ciò dimostra ·ch e i tessuti tratteng'Ono n.otevole parte dei prodotti .catabo1lici e potrebbe anc·h e darsi che l,e~­ cesso dell'azoto nel sangue non sia che la espressiome di una saturazione dei tessuti. P er qu·anto sia bene 1determ.inato pl1re ·p are proba bile che i pro d·otti azotati cat.aboili1ci si trovdno nel sa;ngue in· oombin.a zione coll1oid ale e ch e questa !sia influenzata da varfie c-0ndizioni, come dalla concentrazione degli idrogeno-ioni. _t\l · rigiu·rurdo si ricorda che è ·s tata più voilte ava•11zata la teoria dell'acidosi dell'uremia e che la somministrazione di alcalini sipe so att.enl1a la .s intomatologia dell'memia. L 'ur~ia astenica sem.b ra adunqt1e dovuta all·a ri tenzion·e nell 'origantsmo di s·ostanze 1n.ormailmente ·oocr.ete con I 'urina. Non è così dell'uremia convulsivante. Q11.~­ sta sembra ·dov·u ta ad llna s.p eciale tossina, a d una sostanza catabolica che non attraversa il filtro renale. Questa sostanza non è iprresei1te nell'UTina diei: sani, nè jn quella degli uremi ci, ma solo nel sangue di questi u1timi. Isolata con opportuni procedimenti dal ~angue ed iniettata negli animali, essa è ca1)ace di 1)rodurre in piccolissime quantità fenomeni epilettiformi analoghi a qt1elli dell't1remia. ~ una sostanza basica , e forma sali cristallini con il platino e l'oro. Molto probabilmente essa cleriva da r eazioni chimiche tra i prodotti catabolici ch e non potendo filtrare attraverso il r ene sono trattenuti nell'organismo.

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[ANNO

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NEUROLOGIA. Le Iocalizzazion i cerebrali secondo la teoria. di Monakow. (I .

S ::\II TH. ~1. edical

Reco ;·ct , 4 ·dicembre 1920).

La d ottrina delle localizzazioni n o11 11a l)TOgredito secondo Je speranze che si erano in i)rin cipio concepite. La sperimen1t.azione sugli rinimali e la osservazione anatomo-clinicfl 11anno dato notevoli risultati e s i ~ono <1 if-eg11a te sulla corteccia cer ebrale aree vi$ive. 11clit i\ e, motrici, sensitive. l\1a in effetti ma11ca11 do t1na ql1aJsiasi conoRcenza dell'attività cerebrale, non si 11a un esatto concetto dei pl'ocessi localizzat i nell e elette aree. l na ca11s·1 iinportante cli conft1 ~io11e e di i11 e~nftezz(1 c:ta 11el fatto cl1e i1ello stndio delle localizzazioni gi sono id ent ificati ò11e elemen1 i ben distinti. 1

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483

SEZJOl'\E PRATICA

l'a,natomo-fisiologico ed il psicologico. La vi. sione, l'at1dizione, la motilità nel senso psicologico sono azioni semplici, ben definite, mer1tre dal pur1to di vista. fisiologico sono processi complicati, rist1ltanti da varii con111po nenti, la cui organizzn.zione varia anche ir1 rag·ion .di tempo. Gli è perciò che prima di confu1a.re la sensazione e la motilità, ed a mag·g·io!· i·agione la ideazione e la intelligenza, in una area, si dovrebbe scomporre qt1esti processi lLei loro eleme11ti. La .filogenesi e la ontog·e11·esi climos trar10 lo sviluppo gradualeJ de~Le 'f timi.oni nie•t·vose e quindi la loro con1plessità. Le nostre con·os cenze al riguardo niQ11 SO!Ilo scarse, ma sdamo ancora ben lonta11i dal conosce.r:e le ·n t1merose ,co11nes·sio11i cl1e condiziona110 ·l 'attività i1e1wcvo·sa. Si lSa che le var1e parti de1 cerve.11o comunicano a n1ezzo di fibre affe-renti ed effer'e11ti. Qu•esto è lln ele1nento spaziale di non s carsa importanza; ma per ben fi1ssa1re la funzione del·le -parti stesse occorl'e fis sare insieme a quelle <li spazio le r elazioni di tempo, ossia definire la storia cJ·onologica n1e1la filogen.esi e Tl1ell.a ontogeinesi clei diversi compo,n enti di l111 a fun• z1one. · D'altra pa1·te una dottrina d elle docalizzazioni è possibile SOilo in quanto si conio cano le proprietà elementKt.ri della sostanza grigia. Se-condo l\1onakow queste proprietà sarebbero le seg11einti: 1° I ..'i stin.to di con1Seryazion-e d.ell'individuo e della specie; 2° La capacità di reagire agli ,stimoli esterni; 3° I.a .capapità di ritenere J,e impr-esRioni (memor i a); -i 0 La proprietà di passarre in UJno stato di ·esaurimento in seg11ito a, c::forzi funzii0·niftli; o jn uno S1tato .di shock in ~:eg11ito a trauma; 5° La proprietà di ·uno sviluppo pro.g ressivo oo,n tendenza alJla perfezione , formando n11ovi p·unti cli contatto, e nuovi cent1·i d.i attività. Ins iem1e a qi1esti concetti di fisiologia g·e11ePale, bisogna ten er presenti i .risultati dellla ..sperimentazione e della osservazione. Al ri. gt1arclo bisogna di.stinguere r1el1a sind~ome d€riva11te da focolai distruttivi del cervello due 01dini di fatti, queJli permanenti, r l1 e so110 quelli direttamente dipen,denti dalla lesionie anaton1ica, e quelli transitorii, che scompaiono . in tempo variab,i le in rapporto alla ,s ed.e 1ed alla esten·sione del•la lesi,one ed a s econ·d a che ~ i1 tesst1to ciolpito sia sano o già in is·tato patologico. I sinton1i permanenti .s ono di soli to relativamente g rossolani, emiplegia totale o parziale, moclificazio ue di riflessi ' inc.oordin·a zione , ernianopsia, ecc., ed il loro st11dio ha di m·olto contribnito alla conoscenza dell 'a.rchitettl1ra deil 3

sistema ne1·voso e delle Localizzazioni fu11zio·n ali. Molti auto·1·i 11on fann.o clisti11zi-0ne f. a sintomi permanenti- e transitorii per quel cl1e riguarda la l ocaìizzaziorie, altri 1·iteng9no ch e i fatti transitorii s iano la consegt1enza di stat i ir1fiammatorii. È opir1ione molto diffusa che il riJ)risti~o graduale della funzione soppressa, 1nalgrado la p 1ersi st~n·za d·e·lla les:Lo,n e, ~ia d.ovuta ad un'azione vicariante delle parti prossime alla lesio11e o d ell'al'ea corrispondente 11'ell'altro emisfero. lVIonakow è recisamente contrario a questa interpretazior1 e. Egli osserva che. è molto imp robabhle che t1n'a,rea qual~i asi possa di pu11to in bianco assumere fun zio•n i compl1e.sBe e cl1e per svil1tppar.. i nella loro in~ terezza hanno richiesto tempo incommensurabile. 1\!Ionakov\· 11a avanzata la ipotesi che jl ritorno d1e lla funzione sia rlovt1to ad lln1a .gracluale rias:sunzi.one dell'attività ·dell 'a1·ea che si trovava in uno stato di arresto passivo a causa d1e111e .sue c.onne~5sioni .0011 la s e,de ·d1e1ll1e1J.esionti.. ~~ue sta eio·n c.e2 io1ne 6li :ric1onnette allai teo1r ia clelLo shoQk dello1 .stesso iVfonakow. Questo autore così cl assifica le va rie fo1 m.e1 di shock: 1° Shock pisiichico provio cato d,a forti 1emozi0rni, spavento" ecc.: a questa forma, ·11ella quale pare sia implicato il simpati co, appartengono anche le paralisi hsteriche, la cecità isterica, ecc.; 2° Shock cl1.irt1rgico, o st11pore cl1irt1rg ico, è provocato da tra11mi gr<lvi dei vari organi, della pelle, d.ei i1.e r\·i; 3° Sho1ck dovuto. a con ct1ssione cerebrale, emorragie, ecc. ; 4° Alle p.recedenti form e .di sho.c k M-0nako•w ne aggiun·ge 11na quarta, che. egli chi1a rna diaschisi, o~sia la disin tegrazi.o nie f1rnzio.n ale cli pal!'te d·e1 cerv.el1o per l'arr.eisto dflla con.du c.ibitl ità ,d elle ' fibr e. I_,a diascl1jsi, come le altre forme di sl1ock, è }Jf0\70cata da traumi gravi del cervello, ma l'area affAtta è più o meno circoscritta; esso s i diffonde pèr vie nervose definite. Clinicamente la sin torna tologia varia in rapporto al 1e fibre lese (fibre ce11trif11g·l1e, fibre interemisf ericl1e, fibre assoc iat ive) : così si h a ·u na cliasch is i cerebro-spi11ale, 1111a cl iaschis j comrr1es~11rale; l1na diascJ1i s i associativa, ecc. La diaschisi può essere di breve dt1rata, pt1ò diver1ire perman ente, p11ò iras for1nars i jn u110 shock qpO]Jlettico ed infine })I'Od11rre la morte. Un esiernpio di cliasohisi 1se11zél. alterazioni a11rutorniclie è dato dalla scompa l'sa clei riflessi pt111ill ~re e patellare clopo l'accesso epil ettico, o dnlla. temp.oranea pe1·clitn della paro1la dopo ur1 tra11ma ~l .oapo. Nei casi n.dunqu.e nei qt1a.li s i verifi cano sintomi cl1e no11 s i possono spi egare con fatt.i a.n atomo~patologi c i, ma son o i·n stretta 1--:e lazio11e con una lesione defi·11ita, e specie se si tratta ·di a lte fnnzi oni l1e rvose, 11011 si

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IL POLICLI::\lCO

deve pe11sare a processi vicarianti o ail'O sviluppo di nt1ove funzioni ne1·vose, ma alla liberazione di elementi 11erYosi dallo stato di dia~r·hisi.

Il problema delle lo.calizzazio11i a ...sume così u11 aspetto più scientifico. Si d-e·ve considerare ci1e ancl1e le più semplici azi-011i nervose sono fenome11i complicati e ch e non si può par'tlare di localizzazio11e in toto, ma solo di loc~Liz.za­ zione dei componenti di uria funz.io11 e. Nel caso degli istinti, per es., si sa che essi permangono bencl1è meno intensi, anche .s e s i distrugge pa.rtc notevol~ nell'encefalo. I l dolol'e, la gioia, il desideQ"io, l a paura, possono permanere con c1ualche riduzione quanrtitativa anche nell 'as~ enza dell cervello. Nella funzione loromotoria ogìli sezione del sistema nervoso rient rale 11a la sua parte: il sistema metamerico (miòoll-0 ~ pinale) controlla il succeidensi clei passd; il sistema cerebellare cotnt1'X>lla l 'equilib'l·io ed i movimenti delicati incoscienti; i~ cervello medio -coordina l'attività delle .sottositantd. pa:rti metameriche; il cervello regola gli impulsi, J.•·uida ecl orienta nello spazio, fornisce il comr1onente mentale della locomozione ed infine <letern1ina lo scopo di tutta la complessa attività. Non si p11ò qi1indi dire -che i centri della locomozione siano solo nel cervello. Analogarnente è lln errore dire che nel lobo occipitale, o solo nel lobo occipitale, vi siano i centri della vista o rlelle immagini visive in senso psicologico. Anche per le più alte funzioni intellettive, per la coscienza,· non si può parlare Ji localizzazioni defin~te, ed in vero tutte le rirerche fatt e al riguardo non hanno dato risultati positivi. G1i atti di coscienza sono in fondo La risultante di tutte le azioni. ed interaz.io01i d.el siste1na 11ervoso i1ei S'UO complesso. ~artificioso voiler c.o·n finare l'attività i1 etvosa l'11tro stt et.ti lin1iti, in linee geomet:riche definite. Cia$c11na '""rea o strato corticale ha senza clubbio as eg.nato 11Il 11fficio fisiologico defi11ito, ma può e~ere altre..,ì il componente di <tltre f11nzionj. Piu com})licata è 1111'attività i1ervosa, più co1111)licata, è la coordinazio11e delle s11e l)ar1 i; più p;1·t111òe è il nun1ero dei compone11ti poli1norfi cl1e pre11<iono parte alla effett11azione cl i 1111 atto, pit1 gra11de è la s11perficie del cer,·ello sulla qt1ale è diffusa la funzio11e tessa.. \Io11nko"" r.onclt1de affe1111anclo cl1e la teoria tiella cliascl1isi costitn isce il tratto di t1nione ·tra le funzioni i1ervose cl1e po. . !:-0110 e sere lo<'alizznte e t}tielle che non sono loralizzabili. L.n tliascl1isi no11 è altro che l'arresto temporaneo dell'atti,,ità delle lliù a1te fu11zioni. •

I

dr.

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xx\·111,

14]

J.1"'.\SC.

CHIRURGIA. ~

Osfieoartrite deformante giovanile dell'anca,. osteocondrite deformante, coxa plana. (FRANGENREt:VI. Ze·n tralbla tt f. Cliiritrg ., n. 31, 1920).

:!Yiaydl per il primo descrisse nel 1897 questa affezio11e in dt1e pazienti giovani, il nome della quale è ora cosi calorosamente contestato. In a mbed11e i casi .e~isteva t111 appiattimento clella testa <lcl femore cl1e è il reperto più importante di q11est'affezione. Nel primo caso d-1 ìVlaydl si potero110 riscontrare alterazioni dell'acetabolo che .di rado viene a mancare. Sl1ccessivamente sono stati p.t1bblicati numerogi casi di osleoartrite deformante giovanile dell'a11ca (v. Brunn, Resse ed altri). L'A. ha avuto la possibilità di fare lln esatta. esame anatomico dell' estremo superiore del femore . per t1n caso nel quale si procedette a una resezione dell'articolazione dell'anca in seguit~ ad una diagnof'i falsa. . Nel 1913 Perthes cambiò il nome di quest'affezione conosci11ta finora nella letteratu1·a mondiale come osteoartrite deformante giova11ile dell' anca in osteocondrite deformante, I .. egg la rlescrisse 11el 1910 « an obsc11re affection of the hipjoi11t » benchè conosciuta già da lungo tempo in Germania; Sourdet la chia.mò : coxa vara; Calvé: l)Seudocoxalgia; , . aldenstrom considerò nuovamente quest'affezio-· ne una forma benig11a di tt1bercolosi, ma persuadendosi poi della genesi sbagliata la 110· minò: . coxa plana. Qt1esta denon1inazio11e è se1nplice, dovrebl)e però esprimere che l'appia.ttimento non è a. carico dell'articolazione, ma in primo luogo della testa. del femore; però la testa del femore non è affatto piatta, anche se sémbl'a. tale qualche volta nella radiografia, ma del tutto irregolare e qt1esto fll meglio espresso colla denominazione antica. Dalla denomi11azione « coxa plana » no11 si p11ò ded11rre nemrneno la deformA.zione dell'acetabolo, che nella radiografia sen1 bra slargato verso l'alto. La coxa vara ~ valga, specialmente la forma statica, si 1)11ò riconoscere coll' esani e clinico, la osteoartrite deformante giovanile dell'anca però non f11 l'ico11osciuta dall'A. per l'appiattimento dell'a11ca (coxa plana ). ma la diag11os1 fu fatta f'o ltanto dopo l'esa1ne radiografico. • Nella coxa vara e valga la malattia è localizzata all'estremo s11periore del femore, invece nella osteoartrite deformar1te giovanile della anca ~i ri contrnno t111asi . empre alterazio111 delracetaholo cl1e m:i11rn110 nella coxa vara e \·alga. L'A. i1on Yorrebbe sostit11ire al nome t1sat<ft q11ello rli o~tf'ocondrite deformante di Pertl1e:: ~


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SEZIONE PRATJCA

giacchè nemmeno la nl1ova espressio11e caratterizzere1Jbe meglio il processo l)atologico. IJ i1on1e cli osteocondrite fa pe,insare ad alterazioni flogistiche nella cartilagine. Prescindendo dal fatto ch e l'alterazione flogistica si manifesta s1>ecialn1e11te nella. larr1ina cartilaginea della testa del femore, il processo più spiccato è lo sparire s111>condrale dell'osso quando ' la ca1·tilagin~ è anco-:ra conservata e l'alterazione di q11est'l1ltima è di nat11ra secondaria. Secondo l'A . l'espressione coxa plana si associa fo11eticamente bene alle espressioni di coxa vara e valga, ad esempio delle quali fu fatta, ma non esprime l'essenza della malattia. L·A. co11siglia di rimanere al nome antico di o~teoaì·trite deformante giovanile dell'anca O})pure di so~titt1irlo a ll' espressione: •oxalgia i!Ilfantile o giovanile, giacchè colla conoscenza prog·ressiva delle affezioni dell'anca questa espressione prima molto usata sparì man mano dalla letteratura tedesca. BLU.EH.

Sull'operazione della lussazione abituale della .rotula. (ìVIAR,ìVEDEL. Zentralbl.

3° Il n1argi11e libero della p.orzio11e prof-0nda della capsul a artioolare viene ribattuto s ul periosteo della rotula e quivi suturato. 4° Infine: su tura del ·margin.e cruentato della fascia prerotulea: sutura della cute. La modificazione dell' A. riguarda dunque soltanto la sut11ra finale della capsula arti colare. Sotto la fasciia •esterna la rotula è mobile, cqsioch è n.o n può e.sserr·e fisisata n emm·eno co11 una sutura separata co1sì efficace• men.t e come .sie si fi>ssa di!'ettamen.t e il fo glietto della capsula a lla rotula al disotto d.ella fascia. In 3 ~asi dell'A. questo ...m.etodo die1de risultati eccellenti: in uno di , questi casi trattavasi di lussazione bilater.ale, non guarita con altri metodi. · N.eti 1 casi dell'A. la dissezione del vasto -asterno non si dimostrò necessaria: : ove pe·r ò occorresse si può aggiungere questo taglio secondo Perthes ed eventualmente è ancor meglio farlo prima de.1 rad·doppian1.ento della c.agsula. BLUEH. 1

MEDICINA SOCIALE.

f. Chir:, n. 8, 1920) .

Poco tenlpo fa Liickerath raccolse i11 un su0 lavoro s11i metodi ope_rativi per la lussazione abituale della rot11la 44 processi. Si dovrebbe a,ggiungel'vi il metodo di Kla1)p e di Heile, cosiccl1è il numero si avvicina alla cinquantina. Naturalmente talvolta i processi adottati da dive1~si auto·r i s'incontrano. Così il metodo cli Perthes pubbli cato 2 anni fa, ha dei preceder1ti: g·ià nel 1914 Lorenz consigliò la duplicatura della porzion.e int~,rna d·ella cap,s ula. L'A. e·segui già da ·p airecahi an.n i nei ca:si non derivanti da anomali.e dei capi osse1i articolari (appiattimento del con·dilo este.rno del femore, ginocchio valgo, ecc.), la duplicat11ra della pprzd.one interna diella capsula, senza aver conoscenza delle pubblicazioni precedenti di Lorenz e trovò lttile una piccola modificazione nella tecnica. Il suo m e.tod·o è il seguente: 1° In cisione curvilinea eseguita in corrispondenza della fa·ccia interna d.ella rotula, . la quale ii. nteressa la cute . e la capsula articolare e disseca alquanto i.n alto le fibre muscolari ·d el va,sto intern.o. L.a sinoviale artico- · lare vdene ri·s parmiata. La fascia su.p erficiale prer.o .tulea viene sollevata verso l'esterno. 2° Quindi si afferra la r-0tula con il .Suo involncro cwps11lare e si tira a ll'intierno, suturandolo con punti staccati alla parte interna rispett. i11fel'iore <lell' aponeurosi del vasto interno. 1

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Problemi ginecologici nella medicina industriale. Da una diie ctna d 'anini è sorta n elù!e .s cienze · 1r1.edi dhe una nuova sp,e càalità, que1JJa della m edicina nelle ind11strie; un ·tempo, in queste, il compilto del m·ediioo :si limtitava .a qualche m edicatura, ora si è jnv·ece formato un nuovo tipo che s.i i:n teressa di tutto il p.r1ob lema ·della oon~1ervaz.ion,e ·de.ù.lu. vita uma11a, 1studiandb fil pro1)!lema i1é l .su·o -as1p1etto me·d ico, eioo11omi,00, .soci.ale. Più 1ohe 1a 1cur.a d.eJ1la n1ala ttia, il nuovo n1edico . ti1I11du.strial.e .si is tu ,di.a di .-ne.nsare alla p1r0lfìla:ssi .d.elle iniaJ.attie e d egli in:to1rtu1li. L-0 sviilupp10 id i qu,es.ta sipe1ci1a,lità è stato .i110tevole agli Stati Uniti, dove 10 anni fa vi erano solt anto poche grandi industrie cl1e avevano servizi m 1e dri·i·ci, m en·t re già nie t 1916 1'.l\.ssociazion e dei m edici e cl1ir11rghi industriali contava 150 soci, ed ora. ne 11a 600; vi sono 2000 medici che p~e. trunlQ tl'o1p1era esS'e nzi•aJ.mente ind,u st1iale e ve 11e sono alm.eno 5000 irripi egati n ell'a.$·siic11r a zione per gli 1nfiorbltn1. Si calc o.la, in mo1d o a.pprossimativo che agli Stati U11iti vi siano 30,000,000 d 'individui impiegati nelle indl1strie, fira_ ç Lùi , 1alln1eno 1l1 n bu.on ter.rz,o, 1donn.ie; è qt1indi d a rite·n .e.rsi che l1e ma;Latti·e .e le leSJi.011i peo11lia11. -aJlle do,n ne costitui1scano gran parte d -e i p,l'Qblemi co1n nessti. c on dJ ma11terumento in pien,a e.ffic1·e nza deJll' elemento 11mano nell 'ipd11Btria. Impo rtante è sot t.o t ale p11nto di Yi sta., .a nziitntto, la visita fatta prima d ell'ass11nzione, la 1

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lL POLlCLlN lCO

quale ora si li111ita i)e1· le do1me ahl'esame delr ante le conversazioni; durante il periodo me· la tes ta, del collo e del torace, visto che l'esa$truale si consiglieranno bibite calde, ad alt<) me completo no11 porta va notevoli differenze, ·v alore calorico, con breve rfPoso in camera. 111entre d'altra pai·t.e era assai .sgrrudito. V1Mlll1<> Si concederà altresi l'opportunità di sane ripoi .a ssai cu1·a ti i utt.i gJ 1elementi igieni1ci, che e reazioni e di giuochi all'aria libera. Scarsi possono po1tair~ un g:i·aindre ibenefici,o; s i n-0tarisultati si ottengono con la cocainizzazione no tra essi l'istituzi.011e ,cli s tMl.z.e di riposo, la dei piccoli tubercoli - o centri sessuali - del naso. l a rg·.a pravvi&ua di acqu,a pota:bile, ,di buie)1ne Jiatrine, 1' ad·oz1io11e di y.e sti ti. ad,atti. Impo1 tante ir1veoe è 1a cu ra · della costi1)aSe1c.omd·o 1::i:c e1:r•che d i H . E. · Nl 01ck (Amel'ica1i z.L0.11e1, che ,si tro·va neù 33 % dei icasi di ·1disme./ ou1n. of ob st etrics and gynecology, novembre nor:riea, p eir La qu.a.le .si dia11aITTno l1ti1i consigli • 1920) fr.a lie .mnlatti1~ •Comuni alle •d10J1Jl1e impieil1 riguardo alla dieta, fornendo, p. es. ogni gate s ono da annoverarsi la cefalea (24 %) e ~tmmalata . di. una tabella con i cibi adatti, dando facilitazioni per l'alimentazione, inviLa c:li&rnein.on·ea. (18 %). 1S1V:a ria te soiny J1e colOdizioni che provocano quest'ultima: relativatandola a compiere esercizi fisici, ecc. Al t.i'i .dist~rbi de.Jl,e d1Mne jmpie•gate so1l:o m1ente .rari 1sono i vizì anato111ici .o gù.i stati p1ato1og·ici 1d1egli 0 1,gani p·e lrvici . qn·e,111 g;a strici, com 11.ause.a, 1criampi, .do1lori: si .Fra le ail1n·e cause, .a~sai frequente è la -oosti- O"' serrvano spesiso n1e11.e r.agazz.e che al mattino pazion,e, do·v uta ,aid al:im-el!ltazione impll"opria, si a\Ztano iin fretta e furia pe•r cor.rere 1aJ la,·oro, s e,nza mang·i.ar nulla, e lJOi, a mezza ma.ta m a nrcanza di eser:c.i.zio fisico, ooc. Sri. è comba tt11ta in pasi::ato la stazione eretta, tanto che tinata, sono prese dagli accennati disturbi: un sono state ernanate in proposito disposizioni p.o, ~i cibo, t11n a tazza di lra t te o di ciò ecola ta d a nno s11bito sollievo . D_'altra parte, questi dilegislativ,~ .p i •e ~1cr.iventi O.a posi'zi0in1e sed11t.Ja.. Int11rbi, con i deli"111i. ed il nervosismo, possono vece è proprio q ttest'l1ltima la pi1ì dannosa, per es~iere i primi sintonLi della iin tossicazi.oo,e da chè p 1'0vo0a ieoin ·ge. ti.on·e .d,e.çrli. org·anii. piell.vi1ci, fati•ca; il ~oggetto in tal caso ·\'a èLC-cur.atamente a'Umentata dalLa costi.tpa.zion.e, ch e ·vi è .assovis.i tia.t o. c iata. Un vestito razionale, le passeggiate, i È p u.re 1a,ssai f.requente il doler-ce alLa schiep.e ri·o1di .dJi rri1_o os o, iin ·c·u i la ·dionn·a l)Os.sa mu<)\· e~si a pia ci:nLe1 n to1, sar-anLThO .a.issai utili per oom·- na, c.h e vi·ene srpess.o ,a.tt1·. ibuito a ma.1attie ova1i·ohe, mentire 1~ c.a us.e più cornum.ri 0001si·s to n-0 }).atteir·e l a dism·en.orreia . Ql11esta è ca.11sa.t1a., il 1•iù s pesso, 'd alla costituzio.ne nervosa ed è asin denti ca.riati, tornsi11e infette, I>ire.de piatto, • téltl loni t roppo a.lii c1d altri dif.etti delle ·s canpe. ....o ci•a t a .aid is ter i :mi o, de li qi11i, sin tomi n e'l1Iia(~ual che volta. hl doloire alla schieìOla viene s ten1iiei. Si ri.scon t1~a in .r.fl!Q,azze con segni di a t e1ni1a .n.en1·ocl•rcol a toria, 0011 to·raic.e lungo e con siderato ·co111e tnfortunio ed u.ttr:Lbuito alla ~tretto, a.n gol.o intercostale a10uto, i1 em.e moNle, sab1ussa.zio·n e dell coocige, la qual-e, a su.a volta, pn.ò .d,are anohe ~oocig.odinia. So1n10 oap.i che spe1ciatlm1ente i1l destro, .r iflessi ,adclo1rii11.ali esameri tan·o sp eci ale .a tt.e·nzione coT.l es.ami ai ragg.e1r~a ti, .en terop to·s'i g~·e1r a1e. L 1e 1c<Ure cl1e .si h.ann·o (ripooo. evitn.r:e 01g-ni gi X, pevct1è un gittd.izio sicu·ro non è faicj•l e.. PeT' ql1anto J·i gn.arda gli sip ostamenti tiraueccd tazion.e e.d i b.aig·nj ) teindono .a peggiora re l1e COlilldizioni, sviluppando uno stato n1eu1Tast·e- 1n.a tici 1dell'utero, che v·en•gono ~pesso iinvocati, aiocomp1rugn1and·oli co·11 un corte-0 di sintomi dini'co ·oh e si rif'veg:l:i.er à al p rossimo pe.riodo; la sm,eno rroici, l'A. ha trovato sol,o due casi popa11ra tende a generare la dismenorrea. L'esame gine1c.olo1gi oo rirv€la COIJlJdizdoni pato- sitivi 1 11 ·donn1e vecchie c001 pareti vaginal1i rilasci a 1e. logiche solo in una piccola percent11aJ e di caEgùi n1on iriti.ene possibile u.no spostamento si . trattasi i1er lo più di retroflessio11e 11terina, od anc:l1e di ret rever s ione; spesso il r etto si iroperntanente 1d e l'ttt•ero, consecutivo a trauma: ,-a pieno di materie fecali, senza che l' a mmala- se questo si verifica nella pelvi s i possono .avere t1 t s i l ag11i di costipazione. La c11ra di questa, si11 tomi -p.el ,.i ci ed a n<:lhe tln·o •snootam eJlto tem'11>eoial1m e11te coin eseir.cizi fisi0i - fra Clli la po- poran eo, che però scompare col riposo, si dovrà s izion e ,cifelllie gino L·cl1i a u ccostat.e al petto, man- quindi inden1l.izzare il solo '9eriodo del riposo. te.11t1ta per dive r s i mint1ti e ripetuta tre volte . Anche l 'accelera1n001to del parto e l'aborto veng o110 sipes.so in1putati a trruuma. nl gio,n-o - ha dato b11oni rist1l tati. ~ei casi Si d ebb ono invocare condizioni t1mwe per 1n c11i è i1ece-:.sario l '.L11tervento operati,·o, si il laYoro fe.m m in ile, cSpesso f atto, i11vece, senza r u reir anino dapprima l e co11dizio11i gie11arali.. le dovute ca11telie e qujndi cat1sa di svariate Il nun1e 1·0 d elle rngaz.ze di sme11orroiche può rnallatti.e .prof e<;sio1n ali; l 'i gi rrne in clu t1 i ale de,,.e I i n1iÌillliJ 1 e Jl1edia,nt1e llll 'azi0J1e sfl,Stem atica Clia1ssic11ra1•e in tutti d modi l a sn:l.l1te delie fut11·r e l'Pttn, dal i11-edic·o; grantle l1'l1Ò esser·e l'utjaità n1 ad l·i. ti l. cl '.'l lle 1illrses per da1·e co11 . jgli in !)1·niposito d111

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[ANNO XX\TIII,

FASC. 14)

SEZIONE PRATICA

CENNI BIBLIOGRAFICI (Non ri ~•ilcono ehe i libri p ef'Venuti s'n dono alla Retlcuìonc). I

A. CARl>ARELLI: Lezioni scelte di cli1'l.ica medica,

.ra.iccolte, ordinate ed ann-0tate 1dal dott. To·m maso Senise. - Biblioteca dello cc Studium », Napoli, 1921. - Prezzo J.... 30.

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Questo secondo volume . delle Jiezioni scelte del prof. Cardarelli, è dedicato alle malattie delr~sofago, dello stomaco, del feg·ato, del peritoneo, ai tt1mori dell'addome. Es·so, in acct1rata veste tipografica, segt1e a breve distanza di tempo al 1° volli me, del quale noi stessi Sll queste ,colonne abbiamo tess11to. tl 'elogio., E dovremmo ri·p.ete1~ci nei pa.r tioolari a prop.Òsito di queste aurEte lezioni r.a:ocolte ·dal dili1g·ente direttore dello cc Studium ». Il m etodo del ma·e~tro è applicat~ con rara costanza e con successo insl1perabile. Noi abbiamo letto d'un fiato molte lezioni e abbiamo avuto l'impressione visiva del malato; in ogni illt1strazio11e abbiamo 1-o ~l1nt.o di ll'!l ammonimento, i1 p.eso di 'UJl•a esperienza clinira, f armata oon ·r aro acume .sul] 'inesauribjle lib.r o del mailato. Nella piana esposizione, scevira da pret.ese letterarie, abbiamo ammirato un nucleo diclattico di grande valo.r e, spoglio da lustre inutili e ingannatri ci. Qt1esto metodo clin.ico è an·cora il rnetodo dei nostri vecchi clinici, di c11.i i1n molte scuole si va perdendo la tradizione. Il colJ.ega Seni1se ha il merito di t·raman•darlo con i1n'opera, che, non dUJbitiamo, sarà apprezzata nel s110 giusto valore dal p11bblico italia110 e straniero. Egli ha annotato e messo al corre11te facend-o tesor-o sp.ecialmente della letteratura italiana mrodern.a, jl lib1ro·; jl b.r·e'Ve ·comn1iento, parco in tutti i suoi dettagli, sarà utile a tl1tti i medici prattci, che vonranno meditare s11 queste auree pag.ine. t. p . .. C. P. GoGGIA: Quesiti cli Diagnostica e Clinica Medica. .23 edizion.e. Naipoli, ' ' · I del.son,

1921.

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11 favOO"e inic ontrato tra gli studenti e i giovani medici, dal volumetto del Goggia , ne ifece in breve e.sa 11rire la prima edizione. ' Tiene ora olla luce la seconda Pdizione completamente rifatta e ampliata per 11uovi capi·t oli e figure. Il Gogigia che petr primo int.T1odu1sse tra i1qi il tipo dei imanu·ali a questionario, i1Jon h a voluto con essi sostituire i trattati di medicina e di ~emeiotica, dando forma ·di catechismo alla· scienza, ma ha avuto solo di mira di dare un rnezzo semplice e rapiclo 1ai giovani peir ricorclare ciò cl1e è di uso pi'lt con1une e cl1e nei grandi trattati si trova oon fatica sepolto in 1l1nghi e pesanti capitoli.

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In tre pa11i separate sonio tratta.ti i Quesiti gerierali di semeiologia e diagnost·i ca .medica, i Quesiti di laboratorio e i Quesiti speciali di diagnostica e clinica 1ned.ica. Brevi, ch,iare,

precise.. -sono le .rispost.e ai vari quesiti: sipeciale attenzion·e meritano il capitolo sulla diagnostica cardio-vasale àrricchito delie nozioni n .escessa rie st1Ha raidi.os0opia del cuo~e e sulla eletnro-crurdiog.r afia, e la p·a rt.e dei quesiti di laboratorio, che è messa corre11te, anche per ciò che riguarda la teenica, di tutte le .r icerche abituali di vera importanza nella pratica della ·me.dici.TI a.

al

DE

CH.

PANC.

La Tlié rapeilti q u e en

i·ngt ·rn.rdicaments. 5a. ediz. 1 vol. in-12 di paigiJ.1e xrr-340. - Parigi, A. ~aloine et Fils édiF TESSJNGER:

?

Prezzo fr. 12.

teuT1s, 19?1. -

Il successo di questo libro si deve in .p arte a.I potere sugg estivo del titolo, ma sovratutto al conte11uto. Conoepitro coin .sco·p i di pi:rati cità, fornisce nozioni semplici. definite, che permét- · tono al •m e.di c() di orienta11si tra l'enorme congerie ·d i farmélJci n. sl1a disposizione e di farne UI}a ·se1ezicme avvedt1ta. ·Conoscito.re J)ro1foI1do di tutti i segreti dell'arte, il Fies~ i11ger dà nozioni cc vissute>>, che possono accogliersi con piena 1ìdt1cia; l)ecca però per lln eccesso di schematismo. se non per superficialità. L'eclizione attl1ale tiene conto di tl1tto il rinnovamento ch e va produce11dosi nella tera.p ia - s1)ecialm Pnte nella siero-, vaccino- ~ opoterapia e nella terapi a colloidale. - Non trasc11rn i medicinalj ni1ovi pjù efficaci. 1

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L. \ T.

E. Plccor.r: 'ftllol es ti e, non ancora 1nalattie. 1 vol. in-16 di pag. 148. - :.\Iila110 , Società Ain·on. Editoriale Dott. R. Qt1intjeri, 1920 . .:__ Prezzo L. 5. In questo libro, scritto per i p1ro1fani, l'A. si è preocciupato ~.ecialrne11 te di dissipare eccessive od irrag·ion evoli i) aure, Cél gio11a te da disturbi svariatissimi, i quali stanno al·la soglia delle malattie; di di·n 1ostra·r e che il signifi cato di cr1esti distw·bi è talora pil't l1e11eifi co cl1e rtanno.so,. l)O·i c:hè eiSsi ri•po.rtano a ll' eq.11i libri o funzioni alterate, m.e11tre il :danno rl1e .cagiona110 è solo s11perficiale e .f11gace: PR"i metto11 0 Cl'l J)O 11011 ad n n :1egg:iorame11to del la salt1te, i11a acl 1ln miglioramento di essa, i11 qlra nto cl1e 11a nno f11nz io11 a to come cri ~i ri solve11 ti e n or1na1izza trici. B ql1esto un· 'indirizzo sa110. Sa1·ebbe forse . stat.o opportlrno .però di considera re q11asi tut-


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te queste i11fermità rni11ori ancl1 e com e segn ali. cl'alla rme, che r eclama11 0 lln pronto intervento del m edico. La trattazione cli alct1ni a rgomenti, come il singhiozzo e lo sbadiglio, c1 sembra un po' f11ori di posto. Nel s110 insieme il vol11me pt1ò essere r accoma11dato ai clien ti e letto con interesse ar1cl1e da i medici. L.' V.

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ftCCRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. Società Lombarda di Scienze mediche e biologiche CÌi Milano. f{eà1tta d el 4 fe bl>ra lo 1921.

Preside11za : l"')rof. B. R ossr. Osser vazion.i sizt 'U n caso d·i Soàolcu.

lA~~o

IL POLICL I N ICO

I .1 . FRASSI. - Illu.stra nn caso di Sodoku , che interessa Ya specialme nte il chirurgo per l'esistenza di 11na tumescenza d11ra diffusa alla mano ecl ull' a '?aJ11br.arcio destro, si111t1lante un flemmone li.g11eo. "\ri fu tm periodo d'incubazione cli 15 gior11i, indi i sintomi locali e g-enera li. f / am111nla ta gunri colle iniezioni di neosnJ,·<11'Rn n. n1•1 e bbe ltna recicliYu, che richieF·e n11«}Yil.mente la l'ipresa tlella cu ril arsenobenzolica. J/e~;\ me <lel ~<.1ngue e la p roYa s11gli ani1u;1li fn ro.no nPgati,·i per la dinlioRtrazione <lello spiroc:l1E'tfl . L'O. nota l'analogia cla un pl1Ìlto di "'iista etiologico e 0nrati,·o ·eollo . pirocheta i ttero-e1norr:-tg ico, e ba ~a ndosi sull'osseryazione di Dick e Rutheford si doman<la se la nlal.a ttia non possa tra, ~nuettersi n11che inclipendentemente dn 1 mor~o del tr1pò per mezzo di in~etti ematofagi. La Radiu111terapia d el ca1w-ro. uterino .

' A . Ct.rzz1. - N<'\lln Sezione Racl,it1m-terapicn delrr tituto Ostetrico di ~Iiln no dall'aprile 1920 a l g~n11aio 1H21 1"0. ha c11rnto <:ol Radium 4R carc·i11omi ·u te rini: di qu<~sti 37 11on 01>erati, l 1 r eei<li,·e. Dei i>ri1ui, 10 in condizioni gravissime loca li P g-enernli. 21 in con rlizioni gravi, 6 meno graYi (' cli questi llne c:nnsider.1 ti •1noora operabil i, 1 . ott o1>o~to a llù R ndiumteraj)in per esperimento. Frn le recidiY~ se ne conta vano 4 gra ' issin1i e 7 gravi. I rispltn ti son o st.-'l. ti ottin1i : bisognn J)erè> consi.cle rn r li co111e l'h·n1l tn ti in1111e<lia ti ~ q11j nd i circ·o11da rli tl i tutti<' IP riserve Rnll'n vY~nire . Dodici c·a . i no11 ~guono più J;.1 cn1·a perrhè cli11icnn1entP guariti. (}li altri, .nlYO p<H·lli in cone G n1orti . di c·l1i 4 frn i (lizio11i u1olto 111i~liori .. g-ravi:-:~in1i, 11011 J1ntProno :lYere J)ÌÙ di 3 applica 7.ioni tl i n n cli n lll. r,() 1111111(\ ro.·e ~t~1 ti~iche strn nierP IH?lln. R<ltliun1tPrapi,1 cl()J e·. n. Ro110 as~ni 1•iù c·onfort.a11ti (li flllClll(\ clc,11;1 .tern}lin opf'rJlti,-n : 11011 e. clucl ndo i H Yin g1.'nera l p c·lt<' la g-inecolo~ia '·-Ì <lebbn ~ r,~irt> nneo1a tlt'l l>i:-:turì per ci1rnr<' il e·. li., l'O. 11en::-;n c·hp i ri. nltati 1011tc1ni sar~1nno n:-.~:ii 1nig;li«~ri qu:1nclo ~i .,~~0<· i prn1111n l•\ clne forHll' <li <'lll'•l. Qn<'-.:to nnn ~i 11otrit ottPnere nln1en~) in Ila li:t '<' non t· 11\ lilli\ n1a:.r!riol'P diffu~io11e <l ~ll:l

xx\·111 ,

FASC.

14]

R a diumterapia, una associazione l>iù strett<l fra Radiumterapia e chirurgia, 11n più esteso s frt1ttau1ento de lle ·s ostanze raclioattive sotto for1na solida o di gas. :N"el caso della Rnùit1rnterapia ritiene indispensabile entri i1ell't1so i>ratico il gas • • emanaz1one.

I.1a soni u1vnistraz ione 1

'11uri

baoterLch e

in

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pare1iteral e di protci~1e alcune rna lattie d ella pelle.

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G. A . .t\.l\!BHOSOLI. - L'O. h a fatto llSO di iniezioni intermuscolari di peptone, endovenose dì tleuteralb11n1osio, interruuscola ri di latte sterile. S<>lo colle iniezioni di latte ha ottenuto costanti r ea zioni generali oon brivido, e levamento termico, sudor<.1zione . Ha trattato 30 casi di dermatosi croniche, ribelli alle comuni cure, praticando con1.plessivamente più di 200 iniezioni, con risultato fa1'oreYole in 20 easi (der.ma.tit~ ei:petiforme del Dt1hring, l)emfigo cronico ye ro, licben n1ber pla· i111s, eczen1i secchi , eczen1i infiltratil"i e gementi negli adulti e nei bambini) con risultato incerto o nullo in 10 ca·s i (psoriasi, eczemi psoriosiformi, pa.r achera tosi Iichenoide (;l'Onica) . Non gli è risultato che alet1ne fra le entità morbo~ c11tanee siano in n1oclo spt>ciale i11ftl1enzate d~lla 11roteinoterapia, ma semplicemente che le malattie della pelle in genere rispondono inconstantemente. ma ~pesso fa Yorevolmente alla somn1ini stru7.ionp llaré11teral e di sostanze proteiche.

L e iniezioni d i latte '1telle '111alattie ·i:<'nerr<' . I.J . C~\TTA~Eo . - I / O. curò 64 am1ualati di forme veneree con iniezioni di latte. Di questi 16 erano nffetti <la adeniti., td.n ulcer e yeneree: -!~ tl<llle J)ii1 svariate forme di complicanze ble11orr<1giche. T/O. i1on h a avi.1to a leuna influenza benefica Stllle ulC'ere ,·eneree, n1e-ntre sulle ad~niti lui otteni.1to buoni ' "an tc'lggi (regressione delle forme inizia li. riassorbimento cli parte de lle adeniti già fll1ttuanti, mod.ifìcfl zione n ell'a ndamento cli a ltre già supJ>l1 rate, .segu ite da rapidù g-t1arigione). Ha avuto risultati clubbii ne lle prostatiti e nelle forn1e articolari blenorragiche, buoni invece in un caso di eoowperite e molto lusinghieri 11elle epididin10-funicoliti. Nessuna modificazione invece osserYò nel <.lecorso <le Ile uretriti ble11orragic:J1e. C. , •.-\.LT.-ARDI.

Il fascicolo 3° (15 1narzo 1~21 ) della nostra SEZIONE CHIRURGICA, contiene i seguenti lavori: • P1ETH0 CHIRoNr : Contributo sperimentale ed istologico ai liberi trapianti di fascia. ALEssANDno PENN1s1: Trapianti adiposi. OTTORt~o TE.NANI :

Risultati di alcuni interventi chirurgici sui nervi periferici.

...~DAIJG 1so

Tonco : Un caso di causalgia trattato con la decorticazione dell'arteria.

N B. -

Gli associati alla :sola Sezione PTatica cht deside1·ano leggere questo importante numero, mandino cartolina·\·aglia di L. 4. 30 e lo r iceverat•DO subito in piego fra nco di porto • e raccomandato.


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·:_-\XNO

XX\ "III , 1:-°' A~C. 14]

I

Sf.ZJONE PRATl CA

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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA Malattie dell'esofago. Il sinto11110 c1aise.ico, p 1etr cui il p ,az,ien t:e r jcl1i e_ de il ccm.aig·lio .cl1el meclioo, co1D.J&i.Slte1 i1eii dii·stu.r bi d·ella de1g l1rtizi10111e , clte ·Sri i:nizian10 talv.olta 1g:r.adatamente, ta·r all.tr.a ·di ,Jimproivv~so, eid 1a t1mentano cOll 'P·1~-01gredi1'e' d ei11a mal,at.tia, se ques ta è di 11a tt1Jl~a p11otog·eessiiva . 1

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\ "i posso.no esse1~e oaiu se co n1uni, c1t1a.li cle1

glutizione di cibi m .o Jto caldi, rehl s.ostan ze caust.icl1e , .di og·g·etti dt1ri p ost.i si di tirave1~so, op}')tire ancl1e rat1€-e psichiche, qu.ali una f.ort e en1ozjone subitia nea. Quam•dio ma11cano talii dati ai1 a1n n estici, si penseirà a.i le inalliattie cl1 e provoc-a110 steno i esofagea, c1he sono : 1° Compressione dnll esterno, s p ecialm ente della parte en.d·o toraci'ca, per .ain1eu1tismi aortic i o tu.m 1ori del media stillio; ;o del 1segme111to ,oe1·\·ieale p e.r t11 rnori .La.ring'ei; q per stru1ni. . L' e•s iame g001e111ale ed j[ reipeuto radtolo.g ico dnra11no i · crite ri ]Jer 1a diagnos i. ~ ).Te 11 ro .'J·i : es'Ofag·oS(I>asmo improvviso, per l•J })iù a Ji\'ello d el caaidias : .an1ch e la 011 cla ,.i si ferma , p erù, ù.a..')ciamdola in posto, diiscende poi '3pontanea1ne11te rad Ul1 tratto. La .rad·ioscopia, rivela esof;lgo molto dilat.ato con lista d 'ombra a d estrem1i tà conica o arro.t on data. T.alv·o:lta, in qu.esti oaisii, vengono fatte di!ag,n osi ·err ate di cancro ( \\~olff: rifel'. in Morg agni, 15 nO\'en1J1r e 192C>) . 3° Stenosi cicatriziali : dipenclono dn. l1lcera pe1)tica, o, n1,eno •r.ar.am ,ente,. <l a ·sost.a11~e 1cau .. tich e : ll. on1h1·a 1·ndi10.scopica è assotti gliata ·e ' tern1in a u, 1)11 n ta. 4° Di vertico l·i ' e.la ..lJlllr&ion e o da t1·azio:ne; per lo pitt i1000 estesi no11 .ctanno l.':itenosi JJ1oteYoli. I.a diu,gnosi ·è basata ~pecialmente sl1ùla radi°'c::ic opi.a. 5° N eoplas1ni : so·n o ùa ca t1sia 1Jiù f1·eiquen·t e <li ste1ni0~i esofagea: tratta.si gene1ral111ente di carci.r11om i localizzati ,al cairdiais, taJ.vo.rta p er ò ~11\c hc tt.lll' in-cr·ocio con I.a t~aichea o la rJa1·inge. ~1 O- ~er\·a110 i11 in ·divi1dJui di età aivanz.ata. e d.a.nn 0 an·ch e emori:r.a,gi.e e ·oaieh erssta. L a di.a.gn10si Yien e ·confermata dal i~e1P1eTto radi10[.og·i1co, d a J.l·a s1011l(ta t l 111·a , «iiail l '.e1sof.ag,01sc1op i..a . TPrapict. - J11 cas10 d'i neu.rois~ i,siitui 1·e Sip1ècialn1ente 1a, C'uria gienerna,le ri<;liucein.clo a l n1in.i1110 quella locale ; Ja .so11datt1ra si f.airà . 0lt.a.nto se e1s·i1ste i11c~pacità a deglutire. Nelile forme cicatriziali si farà la cura mec ca.n jc.a co11 la so11<ln. o co11 stecch e fatte con ossa di pe~ci, ricorre11.cl o .a~le sonde cav.e quando le diificoltà di cleg·lutizion1e so110 assa i g·r avi ; \' i sono anch e · 1

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dilatatori meta-llici, 111:Ji-li, nla cla 11sare con g1ra11d·e l) rude.nz.a. S·i oo·a diLtve.r à l·a cura con i11iezioni cli flbrolis in a . I diverticoli cla pulsi o11e van110 operati a l più presto. Nel caiicimoma, 1si ha a;ssai .!rall·ame.nte J.a ·p ossi1b ilìtà d i cu ir.a 1operatoria 1r a diaal1e, g1li a ltri in etodd. soJ10 ~noe1rti. Si rureirà qtli.11di ·s.ol.o la st.e11os.i se.cond,aria e ·si d.rurà una aJi1nen1ta.zion e semifluida, pJ"'esc1'iv·e1r1•dro ai .p asti qualche antisipasm,01d ico (1/ 2 cg. di. morfina con o se11za 10 gocci.e di T i ntura di bel13Jclonna); taivoù.ta è utile l 'intl'cieluz.itone di 25-100 g . di olio d 'oli.v a peim a clel paisto. e l 'esofago è ·dri/lJataito, e si h ann.o ristag·n i e pl1tref a;zioni 1si 1prr oce d erà a l a\~ atu~e 001n ac~do borico a1l 2 %, acido •s,ali ci li c·o 1-3 %o, f.acen1dro segui11,e l 'int.r-0•duzi·oine .dli olio 1d 'oli\·a. Qt1.ando il p1aS$·a g·gio dei cibi è imp.o!s·s jb1il,e, s,i p illò f.air·e la g,aistr:ostornia, 1cl1e ·va i)e.rò evi tata n egli .stadi finailii1. I..'A., non è m io·Jto fav101r evole a l1a. 'l~adioteir.apia. Invece R. 1Vlill1s · e .J. . Kirnbrougih (.J01trn. of ani. 1ned. _4ssociation, giug·no 1000) h ann o ottenltto ri1srutl.tait1i abbastanza buoni, usrunclo p er ò grandi dosi (50 mg. ) fìn dal principio e face11do p recedere l 'applicazio11e cl.a iniezio11e di morfina ecl a tropin a ; con tale metodo la disfagia mig·liora r a,11i·d.amente. fil. 1

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''r·

Sintomi respiratori da gastroptosi. F. 'f eilma nn (Ugeskrif't for Laeger e M edical l{ ePieiu, clice1nbre 1920·) riporta di ver si ca.si di do11ne l)iutto.s to anziane (ii.6-60 a 11ni) apparter1en·ti a classi lavoratrici, g r asse con a 1ddome i)encll1lo e marcata gastroptosi. E sse ai11.i d 'Jano soggette ad attaccl1i di1s pnoicj enfisema broncl1iti con caratteri asmatici, ' ' . specialmente d opo faticl1e fisi che; l'applicazione cli u 11a fa~cia addon1inale f aceva sparire i cli~turbi e pern1etteva a tal.i ·don11e il lavoro. L a condi zion e di g·astro1)tosi, in questi casi, sft1gge faç.i lm e1J te o vi Pne pre sa i11 scar sa consid er a zio11e poicl1 è la paziente accu sa ·Soprat' to1·acici e viene esaminata in po tutto sintomi si zior1e s11pina o .seduta . T ale conc1izione invece è evi'de11te se s i fa m ettere la paziente stessa i11 p o.sizio11e eretta; 1'acldorne p enclulo è ben niarcato, mentre poi si può 'portare lln s11bitaneo sollievo a lla difficoltà del r espiro, m ediante la con'ezione ma1111 a.le d ello spostamento addomi11ale. Il trattament o con i medican1enti e col riposo a letto ]J a effetto transi t orio, mentre si otte11go110 ris t1l ta ti i:>ermanent i oon l'applicazio11 e della fascia addomi· nale. fi,l.


490

IL POLICLI~ICO

Contributo al problema dell'oppio: l'azione dell'oppio e dei suoi derivati sull'intestino Uhlmann e Abellin (Z eits chrift fut· expe-r·imen_ telle Pathologie, tomo XXI , 1920) osservano cl1e l'o•ppio ed i suo·i .aJJcaloidi non ha11iilJO la stessa azione sull'intestino in sito e su quello isolato; gili AA. ha1111.o i.d.eato un metodo sp1ec1ai1e di ri·c.erca i~ quale par:m,ette cli registrare i movim enti di p erista:lsi e pendolari d ell'intestino stt taJni.malt viventi e che a.bl)i.uno subìto, .piell'· la tecnica, dell 'e.spe~im.ento, 11 n tr.aJUma l.egigero•. U. e A. h a nno -n-0tuto constatare .così ·rh e i previa:r ati d'oppfo a -pi ooole ·dosi p a r rulizz.a1110 la peiri,stalsi; a dooi .alte la eccitano; 1a d.osi altissi1m e d1aipprim1a la eocitruno e poi J.a par,alizzaino. S ol t anto dosi ·el·evate hanno influre nz,a., neùl'i·n testino isolato, s11i movimenti pendolari: ques ti son o paraLizzati, così com e lo è il tono ·drehl:a m11.sco1latur a 1on1gitl1diriale. , La mus colatura .cJir.ool·are è invece sen1si·bi.11e .a c1osi ·,ain·che .a ssai piccole. Comparando l '1azi01Ilie deill oppio COll1 crueàla d·ei oooi alcaJoidi gli A.~. - h1an•n,o coin cl:n:so eh.e la ffiOII'fin a rSi C01ID~orta come rop.pio : 1e piccole ·d01s;i pa~rul i zzam o tanto ìa p•erista;1si ch e i • rnovim ent i pendolari : le forti dosi eccita.no ql1esti dlle movimenti. La papaverina, invece, qualunq11e si a la dose 11sata, paralizza sempre sia i moti peristaltici che q11elli p endolnri. D. :\IAS. Cura deJ le ragadi anali. 1

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Nei caisi recenti, come pure per I.e ra.giadi sifili tiethe, si a dotteirà il ti~attamento conservativo. Si p r escr ivano blan·di lassativi ruffinchè le feci m·on rimaJTug~ano, cl tll'e, pu1izia scrupo1osa d el l'.a n o 1cloipo 01gni defecazion e, ch e se è po1sis1btl c è bene .avv·enga 1a seJ"a. Prim1a cl i ogni 1d efecazione, si faceta intcod11:rre nell'ano un bat11ffolo irltriso di un.gt1ent o borico o di una sol11zione di co.oaina .al 10 %; (Brull: rif. in l\1 orgagrii, dicembre 1920) : dopo la defecazione, introduzione cli lln suppositor io cli 011pio o cli scopolamina, opp11re clisterl'.3 cli cloralio. i 1Jotrà fare lln tentativo di cura con le ventose alla Bier, oppt1r e s i toccl1 erà la rn.gacle co111111a solt1zione cli i1 itrato d 'argento a l 20 %, p er rpir ovocure l a prodl1zionp di 11n e-..cn rn, la ql1aJe prot eggflrfl. i 11rt'Vi fi11.cl1è no11 ~;i r;'i ro1n!1i\1to il lH.vor ìo <li c icatri zzaz ione. Se' n on ~i riesce con que-. ti n1etocl i, si ricorrerà ulln. di,·Ul1sione dello sfintere, ~otto Tl a ro~i od n n cste~ia loca.lP, intro ducendo nPll'orinr. io anche i d11e uolliri o i d11e in1dici ed e~e,·­ citaindo unn dic::tension e, fìnrl1è la resi~tPn,~1 <le1lo sfintere è ~tata s11perata. Bisogna però gn arda rsi d ~ Il'<' . . crei tare u11:1 f o rzn ccccs"i \'n, 1

altrimenti si .p roduce paresi permanente dello sfin tere. Se, in seguito, si sviluppano fo.rti dolori od em·a t 0TI1a, si applicher~anno compTesse fredde o s i som ministr erà dell'oppio. Fra gli itnt erven ,t i cr uer1ti , è da n1en2iona1·si l'in·cisi one, c h e, apiprolfon den1do la rag.ade, la 1r'lasf-0rma in u n a ·s empli1ce ferita, l·a qurule guairisce p er granulazi one. N.ell 'inci.sione si m.eftte uina -st riscia d i gar za .allo j o.doIDormio, somministr ando po i dell 'o·p p io per impedire] a ·d efecazion e per qu.al·che gi orno: e dan1d-0 in s eguito olio ·di ricino. Qu:and 0 esiste la così detta emorroide senti.nella, che n-O'Il è una vera emorroide ma ' be.n,s i u na pi ag.a dell.a m1uoosa .al margine posteriore deill'orificio anale, la si a snorta - ' n·. r atioanido un taiglio· cuneiforme , con la ·b.a.se rivo It:a v eT1so 1a :r:a.g;ad e. r. s. 1

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La cura delle emorroidi col Cupressus. Leclerc (nttll . .Soc. de Th érapeutiquè, 12 giug·no 1'920) m 1ette i·n riliev·o i va ntaggi dell'u so del Cupressus sempervireris, di cu i le p.rop1rietà emostiatiche re d astrin1genti S•O·IlO note fil10 dai• tempi di Ippocrate. Sj presrrjve i11t ernamente l estratto fluido o l a t i11t11ra a do·s i di 20-30 gocce, due volte al giorno e l'estratt.o molle i11 . ' quantit à di 15-20 cgr. al g iorno. Esternamente si può a pplicare l' estratto fluido o la tintura a l 5 %, od t1sare l'estratto molle in forma di unguenti o di suppositorii contenenti 15 cg. del princi'Pi o •attivo. Con {[11egti rimedii, s i osse rv a una notevole .a ttenuazion·e d ei sintomi infiam matorii, e la cessazio·n e o la dimin11zion e d ell 'emorragia, del dolore e dello spasm o dello sfintere. fil. • 1

Nella di~pepsia gastrica dl infermi ·con colelitiasi.

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Magnesia idr..ata. ana g . uno Soi.tondtrato di bisrr1 uto • cg. cinquanta Soliato di sodio . . . . . . a. due . . . Zucchero polv. • 11. 1S. 1). r inqt1 e en rt. : da }Jre11d eme una pl'i (.f 011rn n.1 rles P r aticiens ma dei pasti. Prof. ALBERTO ASCOLI Ord. nellla R. Univer sità. di Modena.

Ele111enti di S ierologia Erliz1one r:'"'ed uta e ampliata) con 23 ftp:ure e 8 tavole a colori. In questa 3• edizione, accanto all'esposizione teorica, è stato dato adeguato sviluppo alla tecnica delle reazioni per mettere in arado chi consult~ talt'I opera di eseguire quelle prove sierotoiziche della. medirina umana e veterinaria. che hanno un interesse prnticn Con ciò gli Elementi di Sieroloa:a tengono fC'rle al loro progrnmmn di spiana re la via all'intendim ento dei problemi 1mm11nit ur. e a lla. pratica applicazione rtelle conquiste entrate nella pratica. d'ogni giorno. (Jn volume in-8. di pn.!!. 212, 1n commercio L . 18 pii'.! le speee postali d i spedizione rnecon1nndata p di imballaggio. Pei nostri ahhonat i sole L:. 17.40 franco di porto e racco· mandato. Inviare c:lrtol!na -Yntdia al C'av. LulGJ P07.7.I · \ ·ia Si~tlo ~ X 14, Roma. (3•


[ ...\~~o XX\' l ll , FASC. 11)

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SEZlONE PRATICA • I

NOTE DI TECNICA. C-0lorazione delle ftbre elastiche nello sputo.. 1. Eistensione del1o sputo sul po.rtaoggetti, in strato g:rosiso: a tale SCOipo s1i coJlocan,o ·s ul l)Ortaoggetti a lcune particelle purulente- dello .sputo stesso e. si schiaccian,o con un altro portaoggetti. Si riscalda facendo seccare a ll'aria .fino a che si v·edano ·diiS:S·eccarsi a1m1ne po1rzio1n i sulle quali 1si diste.n dono i.e parti an.cora umide e cosi segt1dtand-0 pe.r dive rse volte. Si otti.ene in tal modo an·che la fissazione. 2. Si ve·r sa •s ul coiprioggetti, acido nitrico al 1/3, e si s·c alda fino a svolgi111ento ·d i vap101ri, tenenido ·~er 5 minuti. 3'. Si g.etta l'acido, e senza la~are , s i versa sul portaogigettJi la soluzione colol'ante, che co~ sta di Fucsiina ùi Ziehl parti tre: Alcool ordinario (non russ.oiluto nè diluito) parti due: Soluzion·e acquosa ·satura di pei'•clor.uro di fer:ro, partii un:a. Si l ascia per 10 min11ti e si lav.a in .acqua corrente, COfP•rendo poi il l)reparato oon copriog1getti o con u•n o istrato di dlio di ce dro, ohe d'altra paxte è nece sis1ario per·ch è le filb:re elasttche si scorg·ono. rna~e con gli obbiettivi a secco. Co11 q11esto m etodo possono rilevarsi le fibre ei1astiche ancl1e i.11 casi recenti: eooe a1ccomp agne1rebberro sempre .tl bacillo di Koch in 0ig·ni stato, e sarebbe1ro tanto meno abbondanti q11 a.nto più croni co è 11 procesiso. La colorazio11e va rtpet:1.1ta qualona un p~r imo ef'ame abbia dato ris11ltati i1eg·ativi. (R. Dargallo, R e1>. es1>rt1-:I.ola de rn.edicina 11 cir1lgia, no,remhre 1920). fi l. 1

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NOTE DI MEDICINA

SGIENTIFICA ~

Il rachitismo è una malattia da '' carenza ,,. ' 'Teil e ì\Iol1riq11a nd (Natha11: L a Presse 1n é1licale, ll. 59, 1920) considerano co111e malattie da carenza, per .asser1z a di -yitaminé, 1o scorb11to, la pell agra, il })eri-beri. Il racl1itismo è appena mer1zionato e :\Loul'i q11ancl di q11esto dice trovar s i la cat1sa. essenz ialrnente in altel'U zioni, t n ttor a imprecisabili, qualitative del regime. ìVIellaln.by attribl1isce, viceversa, g·rande importanza ali' assenza delle vitamine. liposolub'il.i; le vitamine idrosolubil·i sarebbero r e.s p onsabili del beri-beri e dello scorbuto. , Egli ha sottoposto a lcuni cagnolini a 4 tipi di diete p i\1 o meno · povere i11 ' ' it a n1ine li poso~ ll1bili: da tali esperienze risulta cl1e gli al i1ner1ti ricchi di vitamine liposoll1bili (latte non se remato, b11rro, olio di feg·ato di merluzzo, olio di cotone ) sono i soli capaci di evitare o iii arrestar.e i1 rachitismo, il quale, senza essi , malgrado un regime abbondante . con abbon1

çianii vitamine idrosolubili, ·compare lo stesso. L'azione della c.:ar11e e dei suoi estratti si è mostrata varia: aggiunta alla 2& dieta (pane e latte non ·scremato) ha potuto impedire il rachitismo; ma non lo ha potuto evitare con la 3a. e 4a dieta poveri. in lip osolubili per la presenza di latte scremato: se.condo Mel1anby la çarne avrebbe solo ~l compito di impedire l'accu·m ulo inutile delle \1 itamine nel tessuto a diposo: ie fecole, i l pane, al contrario, favorirebbero quest ·accumulo. La presenza di ·rise-rve di liposolubili nel tessuto grassoso spie.g:l in alcune espe·r ienze l'apparizion e tardiva del r.achiti.smo malgrado un 'assenz a re1at'ivam.e·o te ' accentuata d·i liposolubili negli a liÌn·enti. M'=' lla11by conforta oon fatti clinici le sue esperienze. Anzitutto le statistiche di M. \'' · Hall mostrano ch e nella colonia israelita vi è il 7 % di rachiti·ci, me.ntr.e negli altri .i l 50 %: risulta che nelle famiglie israelite nella CU·cina entra molto l'olio, perfino nella fabl;>ricazione . del i)ane; tr.a essi vi è molto "Q.So di cacao al latte, uova, le,gumt., pesoe. ' Altro 1esempio sug,gestivo € dato dalla popolazio11e dell'isola Lewis (Nuove Ebridi), nella quale, malg·rado la po,rertà e la mancanza assoluta d'igiene (basti ricordare ch e ogni abita.zior1e comt1nica amoi - amente con la stalla), constando la dieta q11asi esclu si van1ente di pesce, aven~, uova, il rachitismo è dèl tutto sconosci11to. Il r.a chi tismo richiede .a ltri fattori: esso è t1n appannaggio della prima i11f anzi a; così. le esperienze dimostrano che. passata tlna certa età nessun regdm e rachitizzante è capace .lì rend·ere il c~ne rachitico. Sembra poi cl1e aù esso predisp.on.ig·a la rapidità .dello ~viluppo e l' embonpoint. Fergusson ed a l tri da.nno importanza all 'assenza di libertà e d.i movimento. Ne.g li ulti1ni m·esi Hess e Ung·er hann-0 .attaccato la teo1iia del ì\1ellanby : s·e1oondo essi allo stato .attuale delle nostre conoscenze è difficile oppo rTe· 11na carenza idros olubile ad una carenza Jii:>osol11bile: ogni m a l attia da carenza porta infatti a lesioni ossee che no11 è sempre facile distinguere le 11ne dalle altre, per lo n1 eno n elle loro forme frl1 ste . . Talora la diagnosi è difiìcile tra scorbuto .e rachitjsmo : e poi, ad es .., dove m ie ttere aicune forme di malattia di Barlow? . Hess e Unger aggiungono in-01tre tre argo, me11ti: 1° L.a• presenza di lip osolubiù.i, anche in eccesso, non evita sicuraimente il rachitismo; 2° Un regime povero di liposubili non port9. obbligatoriamente al rachitismo; 3° La nozione di carenza implica debolezza: astenia, denutrizione. 1

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402

r..-\:--:~o XX\.III,

CL POLICLINICO

Ora, molti racl1itici sono robusti e, all1infuori delle 1oro deformazioni epifisarie e eostali, hanno tutte le apparenze della salute. Sembra all'~L\. che, malgrado le criticl1e, con opportune mod ificazioni la teoria clel Mellanby è la più seducente: forse dovremo parlare non di una. ma di p·i ù vitamine idro o liposolubili : è certo, però, che solo' da ulteTiori conoscenze chimico-biologiche si avrà conferma della teoria del M ella11by. l\1oNTELEONE. 1

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F.\~C.

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alto ed in ba.sso, cl1e invece mancano quando è al cli fuori di essa. L'iniezio11e ra fatta molto-lentamente, altrimenti pr..ovoca vivo dolore, che viene sop1 attutto riferito alle oTecchie, a1le guancie Gd al collo; un leggero do lol'e affart.to passeggero però è qt1asi costante. Quando l 'iniezione è t.r01p.po abbondante si pos~ono avere sintomi allar·m anti di strumite· aicuta, quindi n·on si debbono m.a i oltrepassare •l e 12 gocce : qualic he paziente pt1ò 3)00usa:re deb olezza, 01d anche svenire. Le iniezioni possono ripetersi ad intervalli' da 3 a 7 giorni secondo la reazione: talvolta basta llna sola, altre volte ne sono occorse fi110· a 26; di reg.ola i ri s11ltati pos~ono già osservairsi dopo la quinta. fil. 1

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POSTA DEGLf ABBONATI. •

(1297) La « to.i;;se sotto ii cuscino». L 'abbo11ato 10257 cì1iede quale è la l'agione per ct1i « ap1)ena coricati si ha ordinariamente una occentl1azione di distt1rbi per i sofferenti delle prime ,·ie dell'albero resp.iratorio, tanto cl1e rjcorte volgarmente la f1·ase di trovare la

tosse \

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(1299) Cura chirurgica dell'anemia splenica.. -- _.\l do,tt. F. G., abb. 5505:

Bisog!D·a intenide1~si su.1 sign.ificato cli nieo del-· la 1parola. Purt.voppo nerla deno minazionie cc anemia 1spleni0a » troppe malattie, diverse fra di 1or10 ipe1r .etiol,o,gia e decoiriso clin~oo, sono state .comprese. Noi pensiamo che per· ane1nia splenica degli adl1lti bisog11a intendere qt1ella particolare affezio111e descritta da Banti e identificata dagli tudi ;suc:cesSlivi più cl1e co·m e una entità a ~è come un-0 stadio ·del morbo di Banti stesso. Se in cp1esti lirr1iti sj compe11dia la malattia, l'intervento chirurgico ( splenectoniia) è, allo sta t.O' att11ale delle nostre conoscenze, l'unico mezzo curativo a nostra disposizione. I . . e cuire medi-· che e i ten tativ·i di raidioterapia non hanno dato re:sultat.o alcuno; l'tntervento chirui:ngtc.o vanta delle guaxigioni. t. p. 1

sotto il cuscino>>

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La tosse può essere provo.cata per via l'iftessa, nQn .soio per l'eccitaz.ion.e del ne1rvo laringeo superio'.'r e, ·ma anche ·1Jer quella di aùtri r1amii del pneurnogastrico e persino .d i necrvi cutanei. Si può così spiegare il fenomen.o aace11nato d a'l collega, con la leggera perfrigerazione cu tanea, dovl1ta allo spog1~arsi in un,a calil1e.r a fredda, od al p·r imo contatto con le lenzuo·1a fredd e : ciò si os~ eC'va particolarmente in convales ce.n ti di pertosse o d'influenza e può c:Lura:re molto a lun go dapo Ua gi1arigione. Ma anche a lt1re cause possono infiui1·e: l'ugola i.p ert1·of,tca o rilassata pl1ò più fa;cilme.n te in po.sizione supina, o nel 1rilasciatrne11to che avviene fll1rar1te il sonno, vel1icare la base dell a lin gl1a o l'epiglottide, determinando cosi la tos se: a11alogo e.ffett.o può avere anch e ill passag·gio di mt1c o o di saliva, p·oicl1è bisogna tener pr.e.c: ente che anche stimo1j fi1sdologici pos~ono -nrovocare la. tosse auando sia iperestesica la laringe. Il colpo rli tosse d etc1·111in.a tPOi una trazione più o me110 violenta m a empre bru~ca. $l1gli organi del res11iro, per Clli può seg·11i1r11e llna maggi·o1·e ecC'itat>ilitù ed un vero ,,, acce~so c:on affanno e djsturbi conge11 eri. Il fenomen o i11y e 1· ~::>} cioè la cess~zione della tosse co11 la posizione st1pi11n, ~1l1ò inYcce osse rvarsi ne ll.n c1)a t n p to" i. fil. 1

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(1300) Al dott. D. lVIorace: Nel fascicolo 1°, vol. III, del ~1Iohr e Stahelin - nel capitolo Paricreas (Umber) troverà la letterat.l1ra più importante dell'argomento. t. p.

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( 120~)

La curo tlt>l yo:.:.o co11

inif> ~;oni

paren-

cll i Hl rt tose. - A.I dott. D. C. cl~ ~. P. A. : I.a t ec11i cn i11cli ca ta da l1eel1a11 e ·e,,·cornh i' ln spg·u e11t e: s i iniettano nell n 1)n rte più pro111i11entc della g hianclola cinqtic goccie fli t1na tui"cela a pn rti uguali di ti11turn di joclio, fe11010 l)t11 o e gli~e rinn. 1\ tale ~L'O})O si i11ftigge l'ngo (lirettn111e11tr. 11 el la so~tn1 1 za delln gl1ia11· clolu e ~ i invita il 11nzie11te a cl (\gl ntire; e racro r t1 el1la _:;; lli nntloln, -..1 OSSC J'\éll O lll l\. lll1 :'1 llli 111

(1301) All'abb. n. 13369: Consigliamo E. T.. igorio, Jlanuale lli lgie11e· e T ecnica Ospeclalirra. l._Tn. Tip.-Ed. Torinese. L. P. (1302) Al flott. N. \' . cla P. : Una rivis ta para-medica del genere è « L'Ill11strazione medica italial1a » cl1e si p11bblica a Genova i11 f3scicoli rne11sili (direttore 1\1. U. ::\Jasini; redattore-ca110 G. Portigliotti; indirizzo: case lla 110tale11·81; alJ])on. n 1111110 I4. 20 L. P. (1303) _.\l clott . . . T. tla Fire11ze: I q11esiti dehl1ono ~eru1>re es-ere firmati J1er t~te ... o, e 11on giù con 1e ~o le iniziali. (..\. ricJ1ie ta dell'int ere ~nto, ln r edazione lI~a le ini· ziali so1ta11to i1 el l'Ì'-!)Oncl r,.e). La Re.ti.


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SEZIONE PRATI CA

NELLA VITA

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PRO~-,ESSIONALE.

La riforma dei servizi di vigilanza igienica ..

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sciate il pois to all'ufficial·e sanitari10 comunaiJ.e o consorzia;le, a .coltura specia.lizzata in i·g iene e con un vero e pr.01pi-io ufficio di vigilanza igie11ica, ;integrato dal laboratorio . La 1r-agione del'la riforma viene spiegaita con «il tenue contributo ·di opera dato daigllti. ufficiali 1samttairi ». Qu1esta .es•pr·essione non trov1J)iO· feli c,e ha ·destato l 'irritazion e fra g·li uffi1ciali sanitari, roOllti dei ·qt1ali hanno la coscie11za cLi aver ,lavorato indefessa.n1ente, di aver .sostenruto lo t.te d.iutnirne, no11 certo p1e.r il compe1nso mo.desto, talora il'riso1·io, ma IJeir la ·OOSlcienza eh.e essi avevan,o de1J."a1to vaJor,e deli1:a 1paop1ria mi'ss·i,one. D'altrja p airte bisogn.a ricono,scer.e che il nelato.re non ·p oteva p.roporre un.a rifoiJ."llla., am1nettendo che tutto procedeva bein e, poiClhè alloira •s arebbe man·cato lo scopo dii crumbiare e si oom'P.rende che g·li 1sia sf11ggita la citata f.rase di cui l'asprezza è ap•p ena temp,erata dal successivo in1ciso «. co·m e oggi sono, ooistituri.ti » . l.'espression~ in appa.renza suona biasimo a lle pensone= _mentre è, o <lovl'ebbe esser.e, soltanto critica rulla istituziio·n .e1.

Il dise.g·no di i.egge sulla im1odificazione dei servizi locali di vigilanza igienico-sanitaria di cui ci siamo già occl1pati, è is tato o.g1getto di svariati commenti e di orit:iJche talvolta anche a.bbastanza as1) re. È ovvio che ql1alsiasi riforma, la qt1ale . n1e.riti tale nome e tenda quindi a stabilire un nuovo stato di cose, rompa una serie di abitudini e ferisca certi interessi, per Clli incontra i11dl1bhiame11te ostacoli più o meno seri special111e11te da parte di cl1i è o si sente leso dalla riforma stessa. Quando però qt1est'ultima porti 11 r1a reale t1tilità, g'li interessi dei singoli del)bo110 passare in seconda linea, tanto più cl1e non è impossibile trovare dei temperamenti adatti a mitigare l'asprezza. delle leggi. I !P!fO:po: iti ·che anima110 la relaiione di qt1esto 1d isegno cli legge son-0 certamente eccellenti. ~t\ncthe il 1Jiù impeni tent.e ottimi sta t.rov·erebbe che imi Italia i servizi igie·n ici non vanno PJ'Oprio p er il i1i.eglio: difetto di cose, di uominJ, cli mezzi fì.11anzi:1ri, st<:t il fatto che l a vigilanza igienica da noi è complessivamente scarsa, tras• c11rata, inefficace e solo per lo zelo ed il sacriIl clisegno di Jegge attuale com. sen 1sro •p ratico 1 ficio jndivi1dluale si evitano maggiori guai. Il stabjli:sc'e ·Che p;er i con s;orzi rli co·m11ni la sJelI"a sePpeggiare .e l'insediarsi dell'epidemia cole·rtca 11elle Puglie i1el 1910, le nl1merose vittime cl1~ cli attività dell'U. Si. sia delimitata dal mandamento o ad un numero c.omplessivo di 25,000 miete tutto•ra il vajuolo, per la poca diligenza con cui si eseguon,o J1e vacci·n azioni, sono prove abita.n ti. che dimost11ano .chiaran1ente la necessità dli Però, anztchè n1·arrtene1re rigidamente i limiti pensare seriam ente ad assie11rare in ogni anpurrum e11te aimmi1n.is.t rativi, ammette che le cirg·olo d1eQ no.stro Pae·se l'e·ffJ..cac·e tutela della sa' osic1izioni ipossamo definir1si ten1e11do 1conto di lute pu1bblica . .Se ciò si possa .o,t ten.er·e so ltanto ragioni ta1Jto1g rafìche· od altre. St.aibili.s.ce i11oltre ill .finanziamento, ·1)ro1ne.tte llna. lJianta 011gacon l'emanare legg i, sja pl1re ottime, dubiti.a: mo assai; è Ja .oo,scie11za igienica delle masse, . i1ica e mette il li·m ite pe·1·ento.rio di due aililli the bisogna risvegliare; è l'educazione igienica pe.r la •Comple.ta ilstemazion.e. , del pl1bblico a cui bisogna attendere •OOn sano Il ditSegno si p1 esenta qui-n·di organi cament1e spirito di attiva prorp agan·da. Comunq.u .e de1v e i·azionale e suscettibile . cl i aip·pl] eazione : una es~·ere bene accetta ogini cli s1Josizione che t.e11larga ba ~1e .d i 1)1e1r·so11ale tecnico aS'sistito da·'?li d e ad ·11na migliore· o,rganizzazione dei servizi <:1il1ti am1ninistrativi, cJ1e, alla lJeriferia, vigila~ jgienici, in modo da re1r1derli pii1 razionali, più ispezione, l)rende i pl'imi prov,1ecli menti, inne..~pediti, più fattivi: tanto pit1 che da queis to 11e stn11.do·~i dall'alt1·0 lato a.I tronco i111 a.ggiiore delpt1ò ve·Tui.re, di riflesso, l111a maggiore diffusi.o1·a11iorità sanitaria !)l'Ovinciale. con ct1i deve ne dei p1rinciipl' di igiene. nvere J'a '"·T:·o. ti l)Pn ~1 itt ~ t r2 tti ch1e qt1elli così L'attuale .riforma 11001 è, alme,n o in ap·p aren- vnghi d·e11['U. S. attua1'e. za, molto ardita : essa tocca essenzialmente l'ar; effìcàc1ia di t aili 1prov~ec1ime11 ti cl iipende so11.ell-0 della catena, rl1e sta alla hase, a più dipratl1tto dal moJo con c11i la leg·g·e verrà ap1·etto eontatto con le po po1azioni e compie la l)1icata, dalla colt11ra e stato soci ale delle popovera e la !J'rjma O})era di vigilanza. L'\11fficiale lazioni, clall'atti, it8 e ~agacia delle persone che sanit.airio, quale era ~tA to iflea tjo con la l,egge vi sa1 anno .p r·oposte. L't1fficio .di vigilanza ig'iedel 1888, sent in ell a ava.r1zata de.J1a ~all1te pl1bnica, appesantito da 11 a svogliatag·g ine b11rocrati ca, 11l1ò essere ridotto R cl 11n semr)li ce ingral)lira in ogni <'o mn.ne, n1n, in fon rlo, medico ])!·:1ti co :1i(1 cl1e i g·ir11i~tn, verrebbe ora a la11ag~;io passa-.cart e, e pllÒ i11ve c.e cl iven1are 1111 1

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IL POLICLINICO I

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vero centro fattivo di operosa attività, di lodevoli iniziative, guando, con l 'incitamento del1'esem'Pio, possa otte.r1ere la valida cooperazione dei colleghi, delle autorità locali, delle popolazioni. Pu.rtC'oppo però non .saranno lievi .gJi oitacoli, che si frapporranno all'U. S., a comino1arie dalle condizioni topo,g rafi•che, talvolta sfavo1\evoli e non trascurando i.a posscibiilità che po,p olazioni p·oico ·p rogr.ediite a·oc10J.g'an·o O·stilmente questo funzionario, di c:ui non oo,m prendono l'utilità, e che può a'IIlahe esser'e inviso,, perchè srrata ve1cchi p negiudizi ·e colpi·sce l'in1teresse dreil. ,s ingolo in nome deil. ben.e della coillettività. In tali c.a·si, l 'U. S. deve .sentirsi investi• to da un'alta 1nissd.one, e :compieire opera di apostolato, con il polso fermo ·pur senza ecces;-;ive intran.sig·enze. A diffcre1iza dtei medici provinciali, che fanno soltanto fugaci apparizioni, e degli UU. SS .. delle grandi città, che agiscono solo per· l e pro~ paggini dell ufficio, l'U. S . ·nei piccoli ambienti vive in continuo contatto con ie pop,olazioni ed è ovvio che l' aJcrim.onia contro l e di spo1sizioni1 che eglri piL'encLe e ,che ur.tano e le do'n 0 interre1s.si, si rivolgierainno cont'I'o Ja sua pe1isona. Glav,e el'rore è stato qttindi quello di mettere l'U. S. alla dipendenza ancl1e del sindaco, ciò che lo esp o11e ai iv.utevo·lli C3.i>ricci d·eJle .~mministra­ zioni comunali, ed aàle bizze dei piccoli ti1»annelli, ch e, in veste nera, grigia., o ro1ssa, .s padroneggia110 in molti. comt1ni. La ragione dell'inclt1si.one del sindaco si comprende facilmente anzitutto p erichè i com1u ni d ebbo·nÒ co,n co.r r·e re nelle spese e po'i per il tradizionale rispetto che si ha in Italia per l'au ton.o rnia oom1u n,a le. Sare1Jbe però .stato a;s1sai piì1 eq11ò trovare il mo•d o di rein1cl•ere l'U. S. affatto indipend·ente da1le ;au1tol ·it~t ainmin1 i strative locali, che DQ'lli hanno affa tto ,·este tec11i ca e eh.e pos ono intralciare e 11on cli .:pooo l'o·pe.r a dPll'igienista; gli esempi possono essere citati a josa da chiunqt1e abbia e er citato in tali condizioni. l Tn n11ovo i nca.rioo vien.e poi dato dalla légge agli U. . , che possono (art. 1{)\ esserr e preS1Celti comi' neriti gindizi&ri. Tal·e disnosizion-e costit11isce 11na deroga a q11ella del divieto dell 'esercizio professionale. lVIa in quale branca possono gli UU. SS. e er:cire da periti? non certo p Pr qne tioLni medico-le.gali, poichè man:ea Joro la coltnra coITispondente. Se invece e·ssi debb ono tra ttn.re soltanto J.e q1.1,e stj onii igi enich·e, riò rhe sembra più p11.,o bahile, semhrano ecoe·ssi. ,·e le limitnzioni frr~ppo.~te (a pprovazione del prefett o vol tn ner volt.a', poirhè, ~r Jie stPsse fnnzioni 11fficia li che rivestono, dovrebbero ese re ~enz'n ltro co11siderati co1ne periti d'11ffir io. Tali 'e 1gono app11nto ron~ideira ti dalla leuge att ... fri nrn i f1111 i'..ionari n1eclic-i di Stato, i quali, 1

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nel corso d 'istruzione ip er l 'ammissione alla carriera goveirnativa, hanno larghi insegnamenti di medicina Jegale.

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.:v.Ia i.e critiche p iù viv aci, che si muovono al dJsegno di 1eggie, riguardan10 special.me,n te la proibizione dell'ese1~cdzi·o pro·f essiona1e e la stabilità degli att11a1i uffi'.ciali sanitari. In verità, c'è da ri1na.n ere un po' rr1eravigliati davanti a tutte i1e proibizi<»n i ·e 1encate dall'art. 10. Ogni porta d-ev:e essere chiusa peT l'U. S., il quale: come 11na toirte d'avorio, si .ergie imm~colato f.ra l e tt1rbe. Sono evid.enti le lodevoi1i intenzioni d el 1egisJatore d·i ave.re in codesti funzionaii clelle persone in qual't1nq11e modo superiori ad ogni sospetto. Non si comprende però l'eccezior;ie per gli impieghi di pubblico insegnamento, che, .al contrario di q11anto è disnosto -per i medici provinciali, sono permessi, ciò che porterebbe ad un cumulo di impiegh i, cl1e è di per sè stesso proibito. La stranezza di aver consiclerato anch e questa condizion e consiste nell'esiguo n11mero di persone a cui può riferirsi (docenti in città, sedi di università, o professori di scienze natt1rali neg·li ·istit11ti locali) di fronte alla gran massa degli tru. SS. Proibizion e assai· deJ.rcata e controv.ersa è quella dell 'eseI"cizio professionale. Attu-a 1mente, la massima parte degli U. S. (esclusi ql1elli dei grandi centri -0on un vero ufficio d'igiene e sti~endi adeguati) esercita come professione principale la rr1edicina e, sol.o 811boroinatamente, dedica t1na parte della propria attività a lle mansioni di U. S. :È umano che le -cose proce,d ano in tail modo, poichè a . detti fUilJZion,ari non si concedono cl1e tenuissimi stipendi, da consider arsi p iù che a ltro come semplici indennità.. Altrime;nti sarà quando verrà applicata la l egge in di~corso; essa ci promette di disciplinare con 11n regolamento le· condizioni di a st1nzione.. e d i carriera ed è a -nerare che vengano fissati emolt11nenti tali cl1e permettano di ,-ivere con il decoro neces~ario, senza bisogno Lli ricorrere ad altre occt1pazioni per arrotondare lo stipendio. Q11esta, t1nita alle s0ddisfazior1i mol'a li, cl1e non devono rriancare. è la conditio sine q1tu non per avere buoni elem enti e per ottenere un llu o11 rendimento. Dovrebbe q11indi ce~sa.re, dal pl111to di vista materiale, la necessità. dell' esercizio professionale. che, del resto, è vietato anche al medico provinciale. E t1n ~atto che questa proibizione, pre~cin­ d-endo aMlche dall'idea di lucro, costit11isce tmn lin1itazione dolorosa per il medico, il qua[e, nella progressiva b11rocratizznzione, non l1a pii1 la p o sibilità di tener de$fe le lle cognizioni elinicl1e generali. ~l tl bisogna pu1 e riconoscere 1

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.. [ANNO

XXVIII, FASC. 14]

495

SEZIONE PRATICA.

che medi'co e.id igie11ista percorrono due strade, le quali, pi\.Lre essendo vicine e talora am.che sovrapposte, rimangono però diverse nella ·Jioro essenza e :finalità. Il dire, poi, che l 'igienist~ deve -0onti11uare n1e.l'l'eseI1ciz.io professionale per saper ~ioon1osaere i primi sintomi .de.file mahttie infettive, equivale al .p retendere che p. e. l 'otojatra eseir·citi la m edicina generale .pier scovare le. lesiooi iniziali che s:fug:gono ·a!l p:r.atico • generi·oo. & SemJ>•re questi che vede i :oasi allr'inizio, clle fa la prima dia.gnosi; lo 1Slp elci.alista, il medico d·'osrpedale, interven1g-0.no di sollito in secondo tempo confermar1do o modificando la diagnosi stessa. Così accade per l'igienista,: egli in ter\riene non già nei primissimi stadii, in oUJi la sua opera non è ric·h i.esta, ma quando giià sia;sd elevato 11n .s ospetto di ri11alattia iinfettiva ed allora, con la.. SlI·a .coltura s,peeializzata e con i sussidi di ·cui clispo·n e, potrà pr-01c.edere all'accertamento de.Ila diagnosi. 11 fatto poctato da qua·l ,che collega 1P8a." dimostraire la n-e cessità del•! 'esercizio ip.r-0ife s'Seiona1e di uin caso di vajuolo n1isoonosciuto da clrinlilci e ricono;sciuto pl'onta.rnente dall'U. S. dimos tra i.nveice la tesi ,op1p osta, r he cioè, più ·cli.e Ja ooll.tura clinica g'en~r.ale, va-le in ta·ld casd queilla dello specialista .~ in malattie infettive, quella dell'igienista . • Il ddvieto dell' ese-rcizjo professionale è ritenuto nooe.s sarrio non ta.n to per ·Costringere l'U. S. ad o ccupa:risi srolo a.ella .stia .p roifesstcme (oo-· strizione inutile ed inge·n ua) qu,a.nto per la1sciargli la più amvia libertà d'aziooo in, riigu·ardo aJle tJersone che eventualmente debba colpire, p. e., con contravvenzioni, libertà che si potrebbe sospettare minorata se tali persone appa rtene~ sero aJltl sl1a clientela; ed inoltre per evitare possibili conflitti con i medici, per i q11a li egli non deve essere in alc11n modo lln concorrente, ma lln collaboratore, di cui l'ope1·a. in caso di n ecessità, viene richiesta con piena fiducia. La ril111ncia all'e &e:ricizio profe.s sionale, del resto è insistentemente richiesta anche in altri paesi. come p. e. nell'Inghilterra e n egli Stati lT11iti, do.ve si pr-0clama il bisogìlo ctj UU. S1S. r he dedicl1ino esclusivamente al loro 11ffici11 1·a.ttività professionale (The need of u1h ole-time

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h Palth officers ) .

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La disposizione, però, che incontra, maggiori opposizioni, è quel1a .1degli a.rt. 16 e 17, la quale esige c he gtli UU. s,s., anche se ·s tabili, si fomiftcano di. 11n-0 sipeiciale tito,Jo di ab:ilitazione. Ma. come, si ribatt.e, $'li att11ali UU. SS. non hanno d11nqne suffi,ciiente col t ura? ed è qu1e sta u,cq11istabilie, ·~0110 co11 rin eoìl"SO di i str11zi.-011e, sempire breve, i1n con<fronto del1a l11nga pratica, chie han110 gli attuali llfficialj sanitari? Si costringeranoo rosi. 11pmini ma t11ri ·a fare da scà1a-' 1

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reiti, dando forse ~·l sopravvento alla coltura ·di laboratorio, anzichè_ alla pratica del servizio? C'h e gli uomini maturi ritornino M.l.lahe stPonlo dim,o stratianeameinte ,s ui banchi .·di scuola, . no i diversi oo·rai dci .Perfez.i-0n·ainJento in igiene, in mediicd:Q,a del lavoro, .einc., dove sono S!pesso f.r·a i rpiù attent~ ·e..d i 1Più vol.ontero•si. Nulla idi male qu:i'ndi .che an.che UU. SS. anziani v:eng1runo 8' rin.f1Pesoare le 1oro ,cogJ1~izi.oni n eil1e aule e nei laborato.r i. Più fondato può · seimb.r are il s o1sipetto ché il col'so d 'istruziollle sia insufficiente aid una adeguata ,p ,r ,epar·a zion.e 1gienica: ogni ·g iudizio in pr01posr.ito .pe;rò ai s:ernb ra prem,atu·ro, non cono,.. scendo.si aDJcorca nulla 1cir-ca l'e.steinsiione e la dU1rata di tali corsi. Coml1nque, non si tratta di lln iro oegn·a m,e•n to ab imis, ma solo ,dii ·COII'Si di integTazione, per individui che giià 1siono in p.ossie,sso detl.e n.ozioni f onidamen!t ali, no1111chlè dteill' esercizi·o pratico: basta qui11cli ,c1o!o{l'ldina;re • le idee, dare unità d.i indirizzo, ciò che si può fare :iin .al•cuni mesi, con tenue sac:rirfficto da p·arte degli interiessat.i. ~è, ]n comploos·o , una parte 1de.g li UU . .S1S. :!JUÒ sentirsi per 1ciò off.esa nell'amor prop_rio p1t0fessionale. Dediti principalmente alla p.ratica g,en·eralei d,eila m.ooicina, la loro a ttività come igienisti è ora relativa.mente limitata. Ora essi ammettono pure di non essere specialisti in oculistica, in ginecologi a, ecc., nè si sentono minorati se per tali malattie si rimettono senz'altro alla persona com11etente. Non v'è dt1nque ragioné ch·e si ritengano specialisti in - igiene, perchè di qt1esta compiono a.lcune f11nzioni, come non si riteng·ono oculisti, perch è ct1rano llna congi-untivite. L'i.~ iene mo d e1111a 11oi va clive11t3Jl1Jd1 0 •Sempre più co1nplessa, e ·tale dFt assorbire i·nte1ram1~nte l'attività di chi vi si d.e·dica. E ssa abbra,c-cda o.ra ben 1Jit1 lal' ~·hi ca1111p i che nel pass·a to 1e .s i e.stende a11che a tutti qu·e i pxovveldimenti ,d 'indole socia le, eh.e venivano 1m temrpo :considerati come opeir a di ben·efi·cie-nza d'inizi-ativa !()'rivata e ch,e rSÌ tm·p01!1gOlnO .oggi OOID·e UOO ·Sii~etto d-0ve:1~e d·ella soc ietà. L'a;ssi.ste·n za alla maternità, aJ:l'i1)fan.z ia, la lotta ·contro Je m·alattie .so:éiaili, l'ig·iene industriale e quella scolastica con tutte Je h~titl1zioni che le integrano, ecc., sono tutti rami vent1ti innestandosi ma.n mano al t11· on1co cl e'll 'igi ,ene. In q.u esto -:vu.sto pro1gramm,a , l'ig·iern is ta dev·e o clovrà rapp-nesentare la p~rte flirettjva, e i1rie1oonrderrante. Ora 19 stu1dto, ·l 'org-·anizzA zione, il f1un•zi~namento di queste istit.uzio·n i i1on 1si i.m1pirovvisano, ma riC'hied{)(I)JO 11na, so1lida l'.lfr.eipa.r azio•n e ed e:si.gion-0 che vi si r<msac'ri t11tta la. p1rorp.r ia attività e non i ~itaigli dii ten1ipo. T11tt.i oggi tendono a SI}ecializzarsi e l'igieni~ta . non -l1UÒ co11tini1are ad esser e il medico pratiéo; ma decidersi per· l'una o per .l'altra via .


496

IL POLICLINICO

Non può quind1i 1 ite.nersi eccessiva Ja pretesa del legislatore di assicurarsi che tutti gli UU. SS. abbiamo [a ooltu.r.a e le attitudini necessarie: è questa una garanzia di seri-e•t à per la mi·ssion·e di cui è inve.stito l'U. S., il qual1e, a s11a volta, non può che avvantaggiarsene; tanto meglio se la sua coltura e la sua pratica gli avranno (lato le nozioni e la sic11rezza di giuclizi, ·Clhe g'li renderanno facile Paicquiisto del titolo di abilitazione. Com1e già si è a·coonnato, ben d.iversa è la fi.g1UJra deJ.l'U. S. qu·ale è stato finora e qua1e srurà OO!Il a.a nt1ova legige: da un semp·l ice in.carico, retribuito con lJna modesta, talora meschina iJ11de·n nrità, ed -0ttsnuto tutt'al ipiù co.n un concor.so per tit,oli (quelli nominati m·ediante concorso reg·olare per titoli ad esami restano stabili ope legis) 1Si ·p assa oua ad un vero im·p ieg.o con sti'Pendio aide,giu·ato, nè ci sembra .che si possa logicamente ·siostene·r.e r~e la stabi~ità acquisita dal primo possa intendersi senz'altro trasportata a.I secondo. D'altra parte g·li UU. SS. muniti di soda coltura e di pratica professionale dovrebbero essere gli. ultimi a dolersi di questa disJPosizione C'he sig·ombra il terreno dai r•ocl1i inetti, tanto più che è interesse stesso dello Stato di potersi assicurare la collaborazione degli elementi, che hanno una reale competenza. Ed è soltanto a qt1esta e non ad 11na qualsiasi 111nghezza di -8ervizio prestato, che và subor1diinata la sistemazione del personale. Verranno l)robabilm·ente lesi gli interessi di qualcuno, ma n·on è .questa 'Una ragio·n e sufficiente per ostacolare u·n a riform·a, quando essa .po1·ti ~eailii vantagigi. D1e l resto ·p er tutte tali divergenz,e e questioni, si potranno trovare se11za dubbio dei teII11P1erament1i eid adottare di,s posizioni trantSitorie, C'h e .smussin 0 le rupparenti · angolosità c1e1la legge: di q11este tendenze è un indiice .p . e. il fatto che $i dà tempo fin.o a tutto il 19'26 per provvedersi dello speeia1e ~italo di abilitazione. Durante questo tempo, i pochi :reaimente inetti e quelli per i q11ali la graY·e età costituisse lin ostacolc avranno i.asciato il posto, gli ailti'i i aranno vent1ti acquistando il titolo di abilitazi on e e sRr~no quin.di i11 regola con la legge. 1

:f.

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Lo scog lio più grave di Cfllesto dise~no di legge contro il quale potrà anche infrang.ersi ogn.i sforzo, consiis te in ciò che, per portare l'~f­ firac ia , che da esso ~i Sf)era, occorrono milioni e mili oni . ~on p a rlo delle spese per gli 1St.ip endi d egli UU. SS., per l'organizzazione degli l1ffici 1 i)e r i laboratori, ere., spese che saranno tutt't1ltro che indifferenti, se i dara11no, come è sperabile, degli stipendi dignitosi. l\.1a tl1tta

questa organizzazion.e potrà rimanere lettera morta, ·Se gli UU. SS. sararuno ridotti a fare deIl.e ispezioni, a sori veve dei raipporti, .a stender~ progetti che rimarraI1Illo sulJa carta, se non si avrà invece Ja possibilità di spendere largamente. Vi sono paesi dove tutto è da fare: l'acqua .che man.ca, 1a fo.g natura che non .esiste, le scu.Olle ridotte in miiser1e .ed anguste stanzette, la mal·a ria .che atteinde anioora un oculato risanam1ento, ecc. A tutto questo non si provved,e con delle ste.rili !1e lazioni, trasmesse 1p er via gerarchica ai diversi uffi.1ci, o ·oon mezzi inadeguati, cl1e sono ripieghi inutili o dannosi. L'U. S. potrà rilevare i bisogni, fare le proposte, adoperarsi del suo meglio per migliorare le oond!iZìi,ooi, ma .se non viene asseconda-to, se i pl1bblici poteri non intervengono concedendo le opere di p11bblica utilità, le Slle ft1nzioni si verranno .atirofizzand-0 eid .egli sarà ridotto ad un nuovo peso ·aggiiunto al1a bur.oorazda che ,c i is.o,ff.oc-a. • Non si rp uò certo .pire tendere 1Che tutto •SÌ fa,ccia ·dd punto in bianco. La conq11ista .pt1ò esseTe 1g radu.ale, pur.chè sia continua, in uno sforzo costante ~erso il rmegilio. Auguniarnoci che 1a surprema necessità dell.e orpere igien:iche Yeng·a riconosciuta dai pl1bb lici poteri e che ad esse si provveda larg.amen te per il maggioire benessere deifla nazi0J1e. INDEX.

l{ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE• (~739)

D-0tt. G. F. dn M. - - I medici condotti sono impiegati comunali co1ne gli altri. Ma per essi. in quanro ad f!umento ·d i ~i:ipendio, vi è lln jus speciale consistente nello articolo 26 della legge sanitaria. Essi, .pertanto, volendo otte11ere tutti gli a11menti stabiliti dalle vigenti leggi debbono, ai termini della circolare miniis tert.a.le del 10 ottobre 1919, n. 20400-1, fare analoga domanda a lla G. P. A. L'aumento clel 15 % si deYe calC'olarf> sullo stipendio e non cumulativamente anche sulla indennità caro-viveri. Sullo stipendio cii lire 714 e sulla indennità caroviveri di lire 200 compete, come aumento. la ' e non già lire 187.10, come oomma d'i lire 107.10 Ell<l dice. Aun1ento dello stipendio. -

(8740) A.ssicura::ionr contro <li.qr1rn-:·i e accirlentali.

- DoÙ. G. ~I. <lit C. G. - I premi delle assic11razioni contro di~rHzie aeC'i<lf'ntn li 8ono risco~ffi lL'lll'i11divid110 c·l1e è assiC'urn to, no11 dal Coml111e che è obbligato nd n~~cnral'e. ~f\ fos~e òivel1'._'lmente si invertir<::'bbe1·0 le parti perchè il Con1une no11 assicurerebbe il 111eclico, ma sè stesso. in qt1anto si garentirebbe di og-ni eventuale danno che potrebbe risenti.re dn ufu1 clis:gr~zia che capit.'l se al ~nitario. ( 741) .~fipendio . Dott . .._i\. F. da F. - Lo stipendio cessa dalla clata della n vvenuÌ<'l morte. r~ fauùglia. del n1e<lico <1credl1to in otoobre non ha. pettanto diritto a riscuotere lo stipendio si>ettnnte al de Cujus per la ritn.'lnente parte dell'anno.


...;\NNO

XXVIII, F ASC. 14]

SEZIONE PRATICA

4.97

.

(8743)

Stabilità - Soppres.5io1ie di condotta R ·isa;roi,n1.en.to di dann,i. Dott. F . T. da V. ~.ranto

I-'ei quanto il collega hanno acquistata 1a stabilità uella carica di medico rondotto rda oop1)1·essione di una delle due rondotte, qt1ando sia ~µprovata dalle .at1torità competenti, porta per oonseguenza il licenzi~tmento del medioo ·oond~tto ..appartenente alla oona che ·si sopprime. L'altro medico resta in carica ed assume il servizio dello intero Comune. Il medico li-0enzia to non ha ldi1·i tto a r~sarcime11to di 1d anni perchè la soppressione di tU1a -condotta è considerata come caso -Oi forza 1naggiore, così C'Qn1e 1si è ripetutamente pronunziata la gi111i1s prudenza del Consiglio dì Stato. 1

(8744) Dimi.ssion,i - Riamrnission,e i ·n ser11izio ~tabilità. - D<>tt. N. F. da R . Il medico di-

missionario che sia stato nuov.amente nominato in l:>ase a concor~ condottato di un deter1uina to Comune, non p11ò trar profitto dal servizio prececlentemeute prestato per dichiararsi immeditlL'11nente ·stabile e per conseguire tt1tti g1i aumenti wriodici di stipendio matl1ratisi durante il periodo in cui è stato iaissente. Il Comune con - la deliberazione di nomina non può reintegra re espressamente il 1nedico nei- dirritti inerenti a lla sua posizione a11teriore a lle dimissioni, perchè le disposizioni rigi.1ardanti il biennio di prova e lo acquisto della .stabilità sono di ordine pubblico ~ tali da non poter ~ssere n1odifi·c ate oon privati l)ll tti o convenzioni. (8746) S tipe1idio del medico condotto - Jt·riduoibil i tà. Dott. N. Z. <la C. - Lo sti1:>endio del

medico co11dotto nominato :a seguito di concorso i1on può essere modificato o diminuito sen~'l ledere un 'di.ritto acquisito del sanitari·o o in base al1·atto di noruina od in base a lla legge, qualorn ..abbia già aeql1istata la stabilità. nella ca1ioa. (8747) D ·l oliiaraz-iotii di d/l1nissio11i - Nomina d l 'ltn, .r:;eoonào 001icorrente. Dott. G. S. da O. 1

11 Comnne .avrebbe dovuto P.restar fede al <:er·tificato medico prese11tato e co1LSentire che il con .. gedo ordinario fosse ancora una volta prorogato, fino a tre mesi. Però a fare diversamente ed a diclliararla dimi~sionarlo .sarà stato, molto probabilmente, indotto dal fatto ehe il certificato medico fu presentato non all'inizio della infermità ma bensì dopo la gua·r igione quando, cioè, n~n -era più poosibil<.> controllo di sorta e dal fatto di a ' rer 0011oscil1to o di esseJ'lsi fOI'llla to il convincimento che Ella non avesse più i11 uni mo di riprender se1\·izio e.olà. Contro la diehiarazione delle . dimi,ssìo11i , cl1e equivalgono ' in tal caso, .ad llD 11<'enzian1e11to, J)llò ricorrere a lla 4a Sezione del f'OJ1Siglio di Stato Ilel wrmine Idi giorni 60 dalla. Il·CJtifìca. Con la tSUa. nomina, è esaurito coo.npletamente il concorso e, quindi, per la nomina del s uccessore ne de-ve essel'e bandito lln S€condo, 11011 potendosi sostituire al dimissionario il se'Condo classificato, il quale, essendo stato preferito una volta dal Consig·lio Com11na le, non ha -più alcun diritto cla far valere.

Doctor

JusTITIA.

CONCORSI . CASTEN~DOLO {B re soia). -

Al 15 aprile condotta 10 n,eparto. Capitolato ti1>0, I.1. 5000; 8 quinquenni J .1. ' 550 a conseguita stabilità; I"'. 750 bicicletta: cloppio c.-,r. Ab. 2500, poveri 280. Residenziale. CESAR.\. (Nova1·a) . Consorzio con Nonio e Arola : a b. 2407; L. 4000 fino u 300 poveri, addizionale ·d i 'L . 8; qt1ale 11ff. &111. L . 500; per l'Osi;>edaJe di Nonio L. 300; cava llo r,. 1800; indenn. ·a llogg·io f;. 500. Scatl . 15 n1>r.

IJ. 6000; cavallo L. 1200; 11ff. san. r... 23H. S·e ad. 24 apr. lV1ILA:xo. Oons'lf.Jlio degli Istituti Os1Jitalieri. :Nledico Ispettore degli Istituti Ospitalieri e annessi · .l\mbl1la torì; I-'. 5000 iniziali, I"'. 5~0 mensili di caroviv., ~alvo Ya1iazioni, I.i. 1500 dopo il primo biennio e successiYi at1111e11ti periodici fino a L. 12,500 clopo il 20<> ranin o cli seryizio: pensione. Il mediQO ispettore meno anziano dovrà supplire gli a ltri. L. lti i:>er og·ni 1.1otte di servizio (a t11rno). Scad. ore lG clel ·30 aprile. Età-limite anni 21-39. Titoli ed esami. Rivolg~r~i a lla Di1·ezione l\i!edica degli Istituti. PONTE BAGGIANESE (Luooa). l.J. "6000; . due C.-'\r. Scacl. 30 npr. POSTUA (Nova1·f1). Consorzio con Ailoche e Guardabosone; ab. 2429; L. 4000 fino a 80 Poveri, ad{lizionale di L. 3 a G; quale uff. Sc"ln. I.i. 500; i11de11n. alloggio l.1. 300. Scad. 18 apr. R un1ANA (To·rino). - Oà})itolato tipo. Rcad. 10 <.1prile. ' ' IGEVAKO (Pa-via) . Chirurg·o primario dell'OSJ.Jedale: J.... 4750 e 4 quinquer1ni del decimo; !5:> % s11i pro,·e11tf iltti operatiYi. Scad. 15 apr. VILLAFRANCA (Veron,a). Primo reparto e Ospe<l<1le l\iorelli-Bugna: L. 7000, indenn. trasp. L. 1000; c101)pio c.-v. Sciucl. 15 avr. DRAGOXI (Oaserla). -

Diffide .

Nt1ove diffide : Crespino (Pi$3.), Pecorara (Piacenza). NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Al concor·s o per direttore del Sanatorio «Cesare Battisti», cl1e viene i·stit11ito dalla O. R . I. ad Anzio, la Com.n1istsione giudicatri~ ha designato pri1no fr~ 17 concorrenti il prof. Guiclo 1"1endes, con la seguDnte motivazione: « ll ccoppia alla dimostrazione della competenza cli11icn, 'llnatomopatolog·ica e radiologica 11nn esperie11za 1sicura e largaunent:e provata dell'organizzazione e direzione di un gmncle San·atorio >). Al secondo posto sono risultati, alla pari, i J)roff. Vi11cenzo Fici e G. Ba tt. Roatta, cl1e con1pletaoo L'l terna. , La Co1nmi·s sione era presiedllt.l. dial sen. E . lVLar,.. C'l1ia.fa. va : ne facevano parte V. A scoli, A. Torti, A . Massone, R. Ug-olini; ne era seg·retalio A.- Ilvenito. r.Ja scelta. del l\1endes, eseguita dopo un diligente e 1ponderato esame, verrà approvata. <L'l quanti conoscono ecl app1·ezzR.110 le rare doti d'organizzatore e lil Yasta coltura scientifica, cli1lioo. e teènica del Yàloroso direttore del tubeecolosnrio di Porta. 1',urba. 1


498

IL POLICLINICO I

Difterite. -

Veneto, Emilia, Lombardia, Piemonte, Toscana (Gaiole jn Chianti 5), Campania.

CRONACA EPIDEMIOLOOICA. · Le malattie Infettive In Italia {Febbraio 1921). _• . 31 gen. 6 febbr.

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~IALATTIE

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Scarlattina.

60 118

66 149

70 156

40 119

Vajuolo e vajoloide .

31

71

45 124

45 218

42 103

Tifo addominal e •

88 1471 100 203 103 205 104 207

DifteTite e croup.

.

134 lçl7 127 195 154 255 133 209

M orbillo.

155 1266 207 2186 285 2081 217 1662

:tvleningite ceT .-S'fli11ale Dissenteria.

Tifo p etecchia.le .

.

-

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2

3

2

2

2

3

3

3

3

- - -

1

1

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- .

3

3

-

3

-

Dal 31 9en1w io al 6 febbraio.

'L ombardia (S. Benedetto Po 50, Peg«>gnaga 42), Emilia (Argenta 80, Rho (?) 70, Castelnuovo Rongone 45), Piemonte (Borgo S. Martino 25), Toscana (Capannori 2.5), Campania, Lazio (Palombara Sabina 42). Soarlattilna. - Lazio, Campania, Emilia. Vajuolo . - Sicilia, Lazio, Campania. Tifo adrlorninale. - I.Jambardia, Emilia, Veneto. Difterit e. - ' 7eneto, Emilia , Toscana, Piemonte. Morb illo . -

J .on1ba1Tlia. · Dal 7 nl 13 fe.bb-raio.

Piemonte (Torino 362, "\Tillarbasse 76, Orba s.C\ano 70. Caselle To1inese 58), Lombardia. (S. B enedetto Po 75. I-'egognaga 60, Casorat.e Sempione 51, Cardano a l Campo 31, Goito 30), Emilia (Castelnuovo Rangone 56, C.'lstelfranoo Emilia 33, J;ugo 28), Toscana (Carrara 50), Campania, Lazio (Palo1ubar a Sabina 59). Scarlatti na.. - 'J.;()mbi:trdi·a , I ,azio. Vajuolo. - Sicilia. 0nmpa nia, Abruzzi e Molise (Vasto 10), Calabria (Palmi 9). Tifo addonlinalq. - Lombardia, Veneto, Emilia , 1.,o cana, Abn1zzi, Campania. Difterite. - Lombardia, Veneto. Emilia, ToscaMorbillo. -

1

na,

~icilia.

Dal 14 al 20 febb1"<11io.

111 orbillo. Piemonte (Torino 138, · Orba ssnno 100), Lorubardifl (Fermo 95, Pegognags 45, S. Be-

nedetto Po 40. Asola 30, Casorate Sempione 20), Emilia (Calestnno 32. Argenta 30), T oscana (Ba~none 38, Castellina in Chianti 36, Castelnt1ovo llerattl~n~n 26. Caselline e Torri 24), Campania (Sanzn 21), Umbria (i\.cquasparta 21) . .~carlatti11a. Lombardia, Emiliu. ' 1 eneto. PieUl<lntt>.

'' iuulu. - • icilin (I•nlermo 101). Campania , Cal ahrin (J•n 1n1i lH). I'i/u r1tldon1i11,,l1 :. f ,f•IHhnrdi:t. Toqcinnn. v~: · 1h" t" 1l 'n Y :'l ~H('( · llf•1·in:1 1o ) . l1~rn il in .

P~emonte

(Torino 102, Sor<leyol<> 60,, Trino 33, Oampo Canavese 25), Lombl!rdia. (Artogne 2-0, Carpenedolo 20), Emilia (Castelnuovo Rangone 31, San Lazzaro 28), Tosoona (Lt1eca 24), Campania, Sicilia, Calabria (Spezzano Albanese 267), Baisilicata, Liguria. .SoarZattina. Piemonte, IJ<)mbardia. Emilia. Vajuolo. - S'i<.: ilia (Troina 7), Campania. Tifo addominale. -- Lombardi:a, Bologna. Veneto (Spresiano 10), Pien1onte, .Abruzzi. Màrche: in Basilicata 12 casi a Satriano di I1ucnnia. Difterite. Emilia, Ll:>mbardia, ' re11eto, Pielllont.e, Sicilia, Toscana; nel Dazio q casi a Supino~ Morbillo. -

14-20

7 - 13

.....

DaL 21 al 21 febbraio.

fil.

Per il XXV anno d' insegnamento

del prof. Achille Monti. Il 17 dello scorso mese dj ruia rzo, 11ell'aula dell'Istituto di Anatomia patologica dell'Ateneo pavese, aderendo a ll'invito del Comitato organizzatore~ attorno ad Achille Monti, in(limenticaro figura di Maestro, si raccoglieva folto gr·u ppo di antichi e nuovissimi discepoli, nel concorde pensiero di non poterne più adeguata.n1ente onorare il ventici-nquesimo anno d'inseg·namento univeusitario, che traen<.1-0 ad udirne ancora una volta la parola. In questa forma, severa ed intima ad un tempo, di u11a lezione che riunisse nel medesimo palpito di intel'esse, ilittraverso la riudita voce <lel Professo~, menti esperte di scienziati e di illt1stri cli nici, a llievi di t1n ten1po, e menti giovanili di allievi d'oggi, si sono svolte ~ p1p11nto le onoran~~ tll ì\ilonti, che dal 1898 dirige l 'Istitl1to di AnBt.-Omia patolo~;iea pavese B del quale non è d'uopo partitamente ricordare l'opera scientifica, poichè essa t:anto d'.appre~so riflette la versatilità e la origi11n lità di ingey;no del ~no creatore, che non vi è <'lii in essa non si imbatta, per poco cl1e percorra i do1t1inii della patologia generale e della anatomia patologica. E cli q11esto stesso largo res1)iro che informa l'o-· pe1'<l patologica del 1\1onti (cui talora degnamente spetterebbe l'insegna di biologo generale), ba seg11~1.ta qt1esta ua lezione sintetica, in cui Egli, ca1npeggiando su tre ~co li cli storia del pensiero pn tologico, hn abbozzato ecl indiYid11ato con pochi torc11i incL ivi il concetto della evoluzione storica <leJla no~grafia. clell 'accendersi, del divampare, dello spegnersj cli determinàte e car:1tt.eristiche for1110 n1orbosc in determinati r>eriodi storici, fiuttun.zio11e 1norbidica, che, per caratterizzazione delle co11<lizioni generali dell'assetto socin.le di un'epoca è almeno altrettanto .agnifìcativa quanto le flutt ua zioni politiehe e della quale il ~fonti ha diseg ni1 te 1>er taluni casi i>a rtt('oJari, la malaria, la tubercolo i , i tn1uori. ()CC., le de.finite relazioni co11 la Yita economico-politica del paeS<'. Caratteristica 1losologica del eoolo XVIII è l'infierire di mnlattiP infettiYe, nl cui dilagare agevole campo forniT":tno le Pf'~~D1<' c•i>TI<li7.ioni ft ~io }o~i<·hf' clPllf• llln~~e

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499

SEZIONE PRATICA

popolari: la u1;;tlnutrizione, le mnlsane eondizio11i di ambiente- esterno cui l'organismo_ umsno non aveva. moclo di opporsi si ·traducevano in 11na decadenza della costituzione fisica, in una vera mi~ria fisiologica, ultimo risultato della miseria eoo' nomica, che toglieva ogni ostacolo al diffondersi de Il 'infezione. ~lalattie notorlament:e .cuvabili si insignorisoo1w dell'organismo, lo strema110, v.i si prolungano sino 31J<:· estre111e oonsegt1ell7~. Il secolo XIX segna al suo inizio un miglioramento di queste condizioni nosografiche, che il Monti effica.cewente qualifica povolari. Dominano tuttora la ma1aria, il tifo, il vaiolo, la febbre puerperale, la pellagra. Ma li progresso delle scienze medico-chirurgiche, da un lato: l'aprirsi di nuove vie di comunicazioni con altri paesi, l'aumento dei tvaffic.i e degli scambi commerciali, il primo fiorire delle industrie e dei grandi Iavo1·i collettivi, l'agglomeramento di masse umane 'intor110 ai centri di produzione, vengono muta;ndo il quadro nosografico. Si riduoono la. malaria, la febbre puerperale, il tifo esantematico, e ·s i diffondono invece malattie di origine esotica: l'anchilostomiasi, ad esempio, assai probabilmen~ portata in Europa delle milizie napoleoniche della spedizione in Egitto e che verso il 1835 raggiunge tanta violenza nell'anem.ia dei minatori tra gli operai del G-Ottardo. È diffusa 1a. tubercolosi, il cui sviluppo è legato a coodizioni di vita sedentaria o rinchiusa, e si collega quindi con i fenomeni dell'11rbanesimo. Si accentuano le malattie professiona li. il saturnismo ed il mercurialismo, e cosi via. Il secolo XX, che ,segna un notevole aumento delle cJassi cosidette poveret è caratterizzat-0, al suo iniziot dalla scomparsa. pressochè c-0mpleta delle malattie legate a.Ila mi.s eria fisiologica: la malaria si fa sempre più rara, cosl il gozzo, il cretiJ?.ismo, la pellagra ; le malattie professionali sono oom battute dalle opportune misure igienicl).e e profilattiche, largamente applicate; in compeillso è prevedibile l'aumento dei morbi legati al troppo . benessere, all'abuso di alcoolici (epilessia, ecc.), di quelli legati alla maggiore durata vitale (i tumori) od al tJarticolare caratt:ere della. vita sociale cont:emporan(\.a.: le Jnalattie nervose, la paralisi progressiva, la demenza prese11ilet ecc. Ma in questo naturale evolversi .del quadro nosografico ·s i è intromessa la ~ guerra, ricreando condizioni morbidic.he di altri · tempi, ridestando le malattie infettive, la. malaria, il tifo petecchiale, l'ittero da spirochet:e, ecc., cosi che la morbilità. attuale ne risente e ne risentir~t per alcun tempo ancora gli effetti perturbatori. Ed il Monti generalizza questo concetto dell'evoluzione delle malattie di èui · 1n storia. degli ultimi secoli gli dà precisi documenti, traendone suggestive intuizioni, ad esem·p io, sull'origine africana dell'infezione malarica, infezione propria degli antropomorfi, come dimostrano recentissime ricerche parassitologiche, da questa trasmessa.si all'uomo e che nel suo diffondersi si è plasmata lungo il profilo di certe isoterme, oscillando entro determinate condizioni di clima. Analogamente, circa l'origine pure ·africana della anchilostomiasi. Occorreva ad un patologo ltesperienza di trenta anni di ricerche sperimentali di .studi, di insegna1

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.,

111ento, per saper g·iungere ad una tanto alta e comprelli?Ìva visiooe del valore e del .s ignificato soorico della patologia, e gli a~ltatori ha.nin o dimostra ta al Monti la loro gria titudine, festeggiandoJo calo1X)Samente, e plaudendo alla. consegna fattagli dal Comitato organizzatore, della prima copia del grosso vollune, edito a cura del Comitato stesso, in. cui gli allievi hanno voluto raccogliere le ricerche patologiche compiute dal Maestro negli ultimi cinque anni, ricerche di foodamentale import.'1 nza. sopratutto per quanto riguarda la .m.ala.ria, pur attraverso la multiforme intensa attività prati-ca da Lui d1spiegata. nel tempo della guerra, a pro dell'orgnnizzazione sanitaria. militare. Plal1so che non segna certamente il chiude~ d~l­ l'attività scientifica del Monti cui la giovanile fre• schezzn del pensiero e delle forze fisiche promettono - e noi ce lo auguriamo - ampia messe di 11uove vittorie. M. Q. 1

NOTIZIE -DIVERSE. Associazione nazionale per l'Igiene. Presieduto dal prof. A. S.clav-0 si è riu.n ito in Roma, il 19 n1arzo e. a., il Consiglio Direttivo delL'l Federazione Nazionale fra le Associazioni del personale jiddetto alla vigilanza igienica, per la discussione di importanti argomenti riguardanti la organizzazione 1st~ssa ed il p rossimo CongresS<> Nazionale. Il p1"0f. U. l\!Iariotti (Roma) ed il prof. Teixeira ... (l')~rugia) avevano giustificato l'assenza; parteciparono alla riunione i dottori A. Grassi (Napoli), B. Braccini (Nocera Un1bria), V. Rainaldi (Roma), 11onchè il Seg1~etario Federale dott. G. Palomba il quale. .a nome della Presidenza,· espose succintameIJ.te la relazit)ne n1orale e finanziaria, che venne senza cliscussione approvata. Con dis1)iacere il Co·n siglio prese atto delle dimissioni presentate dall'Associazione Nazionale Veterinaria Italiana , e cii~ l'atteggiamento assunto successivamente n.l Congresso di Trieste, dall' Associazione Nazionale degli Ufficiali Sanitari liberi ' esercenti noo potè a meno di rilevare coine fosse stato non del tutto conforme alle disposizioni federali. L'argomento peraltro diminuiva d'importanza dinanzi al fatto che dopo il distacco dei Capi d'Uffici 1d'Igiene e dei Yeterinari e data la diversità di giudizio delle varie categorie in merito alla organizzazione dei Servizi di Vigilanza igienico·s anitaria che nei riguardi giuridioo-economici interessa essenzialmente gli Ufficiali Sanitari liberi esercenti, veniva a mancare la ragione di mantenere in essere la Federazione . • Il Consiglio alla quasi . unanimità, dopo aver discusso la situazione, deliberava di proporre alla prossima Rssemblea la trasformazione dell'attuale , Federazione in A.ssociazione Nazionale per Z' Igiene comprendente tutti i cultori ed amici dell'Igiene sia individualmente che collettivamente a mezzo delle proprie associazioni, affidando al Segretario il mandato di preordinare uno schema di Statuto. 1

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500

lL POLICLINICO

Il contributo federale per il decorso anno 1920, i11 considerazione della trasformazione proposta, ·ve11ne cli comune ~1 crordo ri'dotto alla metà oon f}l'egl1iera a 1lc Associazioni che no11 a vesse1'0 anc:ora eseguito il Yersamento di ottemperare .al più presto a tale obbligo onde rendere possibile la coiupilazione del bilancio. I11 merito al IV Oongressu P..' azion,ale, indetto u ~r1 ento fin dallo scor30 anno, la Presidenza partecipò che era in via di .formazione il Comitato loeale per Ol)€ra dell'Ufficio cli Sanità del Comn1is::;aria to gener:i le civile e che 4'.acoordo ool relativo Comitato s'era stabilito di abbinare al Congre. so le onoranze all'illu.stre prof. L. Pagliani per il 30° nru1iversa1io di laurf\-a e l'istif t(,zione della, fondazi011e da intitolarsi al Venerato Maestro. Tema del Congresso sarà La propa.gcl/nàa 1igienica 1iolla so·1(,ola, 1iegli opifici, fra l e n11adri, nel~e can1.pag·n e, eco., per la lotta 00 ntro la tubet·oolosi, l'alcool, la nialaria, il traconia, la sifilide, la 'pellagra, il ·vai1"olo, e.co. 1

Il Consiglio designò il prof. A, Sclavo relatore della parte generale del tema ed a ltri autorevoli colleghi per !'-esposizione della importanza della })ropaganda. e 'dei met<1di con cui esplicarra nei varii ambienti e contro le singole malattie socialj. La data del Congresso fu fissata per il 9-13 giu~no p. v., la quota d'iscrizione in 'L . 20 per ciascun aderente (I,. 5 per le pe1)sone di famiglia) con diritto di usufruire delle r iduzioni ferrovLarie, partecipa.re a i festeggiame11ti e ricevere gratuitamf>11te copia degli Atti del Congresso, il cui prog1~1mIDa definitivo, con l ' indicazione dell' 01"dine dei lavori, verrà comu·n icato prossimamente u mezzo di apposita circola.re. A· Segretario ge11ernle del Congresso venne designato il dott. G. Palomba, R orua 25, Vi;l Vittorio Veento, 11. 9G. Segretario federale, al quale, fi11 d'ora, potranno i colleghi rivolgersi per chia.ri1neuti ed inforu1azioui.

Per le industrie sanitarie italiane. Una nuova ini~iativa. completa il programnm ch<1' !-.t•l l)er a ttu<lrsi 11el pro ~in10 giugno a Parma, a fa -vore delle industrie .sanitarie italiane. ou1e è noto, in ieu1e al ·11 Co11gresso per tali ind11strie, si è S1tabilito di tenere colà .delle Mostre (cli Pianté i\Iedicinulit d i )iaccbinari, di Materièl li (li. confeziona u1ento); e ben si con1prende (ju.alc in~ente mole di lavoro rapt>resenti la orga11izr.nzione a(l un te1npo del Congresso e di tali ~lo tre, tutta .1ffid:1 ta ad un solo Comitato, il quale fa caP<> al prof. Va lenti. T.1a « Con1mi ione Permanente per le Industrie Ranitn1ie Itali~1ne >), presieduta dal prof. Bertaz~nli <1' avente ,sed~ in 1\Iilano, mentre dà tutto il l>0~1 sibi J e apPQggio alle iniziative di Parma, ba <·rednto be11e di proporre che venga. aggiunta una altr~1 ezione n Ile :\Io. tre, quella cioè dei «Pro<1o1ti e-lnbornti ') (('hiu1ico-farm:1ceutict e Biologici) e Idrologici (Acq·u e minerali e loro deriva ti). Di J>i<>no nccor<lo col Comitato di Parma, la organizz..'lzione di t..11~ se~done è "tnta affidata alla « Oom1ui~sion I>ern1nncnte)> che avrà facoltà di delegai uno d<.1i ~uoi con1ponenti alla direzione generul > di (}unnto riguarda que$Ul Sezione, C'On dei b

·collaboratori sia locali (!\Iilano) e sia nelle varie i1arti d'Italia. Nuovo è il conc..-etto informatore di questa Sezione in quanto essa raccoglierà principalme11te la « letteratura scientifica>) dei singoli prodotti e delle acque minerali, e corrisponderà quindi, .anche nel criterio che sarà tenuto per le premiazioni, nll'indirizzo scientifico che guida queste nuove m.anifestazi.oni clelle Industrie I taliane, ben comprese della necessità di alleaflsi strettamente a lla scienza.

Congresso Internazionale di Medicina e Farmaela militari. Abbiamo già a11nunzia to che il Servizio di Sanità :\Iilitare dell'Esercito B elga organizza questo Co1~­ gresso, indetto a Bruxelles dal 15 al 20 luglio prossimo. I diversi G<> Yerni banno già designato i delegati e i relativi t1ffic;iali. I terni stabiliti so110 : 1° Organizzazione generale· dei servizi ·s anitari negli Esercì ti e relazioni dei servizi stessi con la Croce R ossa : 2° Studio clinico e terapeutico dei gas di comba.ttilllento impiegàti dnrante la guerr•t dagli . Imperi Centrali, sequele· (}i?lli1 loro azione 11ell'organiismo e loro influenza sugli iillV<1lidati; 3° IA>tta a ntitubercolare e antiven€rea nell'Esercito; 4° 111,segnamenti della guerra nel trattamento delle fr.a ttl1re degli arti; 50 Epurazione delle acq11e in 'C'aln·p agna . Le relazioni e le comunicazioni per ogni tema. dovranno i)ervenire alla Segreteria Generale del Congresso (Ospedale 1vlilitare di L ie.gi) entro jl 1° ·m aggio. Dovranno essere • red.a tti in francese, inglese o italktno. I.1a quota è fissata jn 25 frai1chi belgi (oomp~­ chèque pootal n. 41042) . Il Oongre~o &1rà presiedl1to dal dott. Wibin, 1 !"lettore generale òel Servizio Sanitario dell'Esercito Belga. 1

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L'Istituto d'igiene, previdenza ed assistenza sociale·· Il p1~of. .Ettol'e Levi <lella Vida ha te11uto, nei Jot"ali del « Lyceum )) ttna oonferen7Al sul progettato I stituto. _Erano presenti S. ~l. la RegiIL:'t Madi-ee R. ~.\.. R. la Dilchessa d'Aosta, che furono rieeY11tR dalla presidente baronessa di l\1ont<1naro e de:1l Consiglio del Circolo. Tra gli 11<litori erano a11che il Prefetto comm. Zoccoletti, l '.:1 essore profe~ sor Neuschiiler, il g·enera.le Dall'Olio, i 1senatori ~<1narelli, l\-1::rrc:hi•lfa,r.a, Ci[·aolo e uno scelti•ssill10 e1erue11to femminile. La Regi11e:1 :i\le:lr gl1erita E\ la Duche. sa d'Aosta <'sr>ressero ._,11·oratore, caldamente ap1)laudito, il loro C."Ompiacinlt•nto.

Corso di tisiologia. Nei RR. I stitnti Clinici di perfezionamento in Milano, il prof. G. R oDYA>ni terrà un corso ·di ti-

siologia, della durata di un mese, a partire dal 7 aprile. Le lezioni verranno impartite il giovedl e il sabnto dalle ore 14 alle ore 15, presso l'Istituto òi accertamento diagnostico profilattico per la tubercolosi (via Arena, 40). Per l'iscrizione pre~ntare domanda in carta bollata e pagare la tns8a di L. 21,10 alla Segreteria degli I stituti (via Com.menda, 12) che è aperta nei giorni <li lunedì, giovedì e sabato, dalle 16 alle 17.


501

SEZIONE PRATICA

A1segni per direzioni di Cliniche e gabinetti seientiftei. Il N. 152 della Ra<!oolta lJfficiale delle leggi e dei decreti del Regno contiene un R. Decreto eol qua1e: Nel Decreto L. 10 febbraio 1919, n. 596, deve consider:1rsi come n<.)n i11serita la voce «Clinica otorinolaringoiatrica ... r.J. 880», relativa all'Università . di Genova; A decorrere. dal 16 ottobre 1920 sono soppressi gli a ssegni per le direzioni della clinica delle malattie nervose e della clinica ·P sichiatrica presso l'Universit:.\ di Roma ed è iiStituito un unico as~gno di annue L. 880 per la direzione della clir1iea clelle malattie nerYose e mentali » ; A dec"<>rrere dal 16 ottobre 1920 sono istituiti gli assegni per la direzione del gabinetto di ba tteriologia presso l'Università di. Napoli in L. 770 e per l'Accademia ,s cientifico-letteraria di Milano 1

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'L ,...,..

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· '' · (C<>gliamo l'occasione :per rilevare l'esnguità ri<licola degli .assegni fatti .ai nostri istituti clini-ci e scientifici).

L'aesistenza sanitaria ai mutilati in Francia. l Jna legge francese ree.ante la data 31 matzo 1!119 assegnava le cure Ranitarie gratuite (mediche, farruaceutiehe, ospedaliere) a.i mutilati ed ai u1alnti cronici di guerra (art. 64).

La legge riconosceva il diritto a lla sc-elta del medico da parte degli assi.stiti e stabiliva il pag'lmento dei medici su tariffe da. fissare in seguito itd intese con i rappresentanti autorizzati delle organizzazioni e dei sindacati professionali

Denunzia obbligatoria dell'encefalite letargica in Francia. Il l\tlinistro francese dell'Igiene aveva cl1iesto all'Acca(lemia. di l\tledic1na. di Parigi, i11 data 28 gennaio 1921, di mettere allo studio l'eziologja della encefalite letargie!<'l e di suggerire le misure per· combattere la malaftia. . 1°.J' ..L\.ccademia ha norr1iuato una Co,mm1ssione, compostn dei membri Chta.l1ff'ard, Widal, Achard, Pieri·e l\ilarie, de LapeDoonne, I.iéon Bernard e Arnold Netter i~la.tore, la qual~, in esito ad una lungn relazione presentata aJl'i\.ccademia nella. seduta del1'8 marzo, ha proposto che, oome misura profilattica, sia resa obbligatoria la dent1nzia, estendendola ai cnsi dt1bbi ·e assoggettandola a controllo medico : ha l)roposto inoltre di provvedere ad un isola mento rela ti v-0 ed alla disinfezione degli effetti JJe:vsonali dei malnti e ·d egli ambienti ove questi

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l1ann.o ·~ggiornato.

Quanto all'eziologia., la relazione oonclude che si tratta di un·entità morbosa a sè, distinta dall'influenza. La Con1mi-ssio:qe crede cl1e debba essere oonservata . Ja de-signazione di en,cefalite l etargica, proposta ,,<la Costantino Economo irm~ nzi a lla Società di ll~ichintria e .neu!.·ologin di ""\Tienna, nella seduta del 17 aprile 1917, no11 solo per ragioni òi priorità, ma perchè ricorda il sintoma più ca r a tteristico e perc·hè è orm.'li consacrata dall' uso. I medici austriaci contro gli scioperi. 1

J..e organizzazioni mediche della Stirin Yotarono n Grnz, il 10 marzo, il seguente O. d . G . : «Lu cli~)erata rondizli.one economica e politica inter<.·~sati. de l nostr o Popolo, determina l'ineluttabile dovere, H~no tra sool'si due anni; in questo frattempo in ogni persona ~ria e ragionevo·le, d'intervenire c•on tutti i mezzi a su a di1sposizione per il mant:e.nitutta la profesffio1te medica francese è stata in 1n<=>nto de i .superstiti diritti d'ordiine nello Stato. oomn1ovimento, 1.>er definire la quota dei compensi; «È dovere di noi medici di ind11rre il popolo a ma aneoru non è stato possibije di giungere ad com.p rendere che con l'inwrruzione del lavoro nei u11'lntcsa. J.J'am1ninistrazione delle Pensioni offriva servizi più vitali; quasi sempre se11za adegua to m0òa 3 a 4 franchi per visita a Parigi, da 2 a 3 tiYo e certo ,senza alcuna ·s eria lltilità, il benesnell.a provincia, 1na i si11dacati medici dei vari s<•re co1n 1111 e e gl'intere$Si vitali doello Stato vengon() clanlleggiati profolid.-'1mente. Riconoscendo che dipartin1enti h a nno chiesto molto di più. Nella ~ola Gironda s i è giunti ad un accordo; altrove _ iielle condizioni attuali que~i ·scioperi non sono le trattative sono rimaste .sospese e si è lontani •>ltro che una fraudolenta sragio,n evolezza, .alla quadalla soluzione. · le le mrusse, sedicenti mature nella politica, ma in Per quanto le tariffe non siano ancora state de- realtà totaln1ente prtve dii criterio. si la·sciano ~ iz iiuite, lung he note triir.estrali delle visite eseguite zure d a parte di ol'iganizzatori di limitat..'1 coltura dai medici ai mutilati vanno nceumulandosi negli 0 senza coscie~'l, il oorPo dei medici della Stiria, 11ffici t<:lelle Prefett ure e il Governo considera con orga nizzato economicamente, reputa suo dovere di spavento le .somme colossali che esse importeranno. prendere con tutte le J)roprie fo.Fze posizione oonI sindacati medici fa nnp rilevare che, per quanto tro tali metodi che minacciano molto seriamente enormi sian10 tali somme, gl'interessi sacri delle l'esistenza dello Stato e la possibilità di vita dei vittime della guerra non debbono saerificar.si a suoi abitanti. eonsiùerazioni di economia; che assegnare un rom« Erl a tale ·SCl)PO rt=>nde pubbli ca q11esta deci• ~nso insufficiente ai medici, sign.i ficherebbe ree.are s1-011e: lln pregiudizio ai beneficia ti, c11i la legge conferi«Nel caso di t1no sciopero nuovo, dichiarato masce il diritto a cure mediche 1serie e quindi ·s enza nifestamenle senza motivi qualificabili e che a'slimitazioni e ben retribuite • suma t'l le sviluppo da intaccare seriamente gl'inNon si riesce a trovare una via di uscita! teressi della comunità, come nei servizi di trasporti o di poste e t elegrafi o nell'approvvig,ionaAnche per la libera scelta sono insorte delle mento di carbone, luce e generi alimentari, t1~tti i difficoltà: il ministro delle Pensiooi intende che l'indennità chilometrica non debba mai superare 1nc<lici senza ecoezionf' sospe ndc ran.lno iritera1n,enteZa lo·r o opera verso gli saiopera1tt'i e verso tu,tti quella che competerebbe . al · medioo più vicino, il i l oro farn1gliari ». che limiterebbe la facoltà di scelta. 1

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IL POLICLINICO

Le condJzlonl sanitarie dell'Ungheria. In l Tngheria la ruortalit:à. dei bambini e la mortnJità per tubercolosi sono diventate sI>aventose · a Bl1dapest il numero dei morti ha superato, anche d-0po la guerra, il numero dei nati vivi. IR statistiche pubblicate Da.I dott. Ferenczi provano che il numero dei bambini rachitici e tubercolotici raggiung~ in Budapest la cifra spaventosa di 250 mila su una Popolazione di circa due milioni. Si teme che quasi tutti i·, nati durante gli ultimi anni, sia per le privazioni delle madri, che per la mancanza di latte, siano vota.ti alla tubercolosi.

Per la scienza tedesca.

XXVIII,

FASC.

•4]

Le colonie francesi hanno bisogno di medici. I dottori in medicina forniti del diploma in studi eoJ{)nia li sono richiesti per servire nei possessi francesi dell'Africa occidentale; i contratti di lavoro assicurano loro un compenso iniziale di 20,000 fra·n chi, oltre 1500-2000 franchi d'entrata in campagna e 3000-nOOO d,indennità. diverse, complessivamente da 25 a 26,000 franchi, ~ia. incirca 50 mila lire. Le altre grandi colonie francesi - IndiOcina, l\ia.dagasear, Africa equatoriale francese - faranno pure prossimamente appello ai medici civili d'Europa a condizioni analoghe. I termini dei oontratti e le formalità da adem. p1ere saranno oggetto, tra breve, ili annunzi ufficiali. Per inform·a zioni rivolgersi ai Consolati franCMJ. ~

.

Un comitat.o di scienziati olandesi ha aperto 11na sottoscrizione per sovvenire ai più urgenti bisogni dei laboratort e delle biblioteche tedesche. Il banchiere Speyer di New York ha trasme.sso alla città di Francoforte, di cui è oriundo, un milione di marchi per i bisogni dell'Università.

Vendita di materiale sanitario di guerra negli Stati Uniti. '

M-0lto materiale sanitario residuaro dalla guerra all'JUsercito degli Stati Uniti, consistente in fasce e cotone idrofilo, è stato venduto alla ditta Thomson e Kelly di Booton: l'Intendenza ne ha tratt.o la somma. di 1 milione di dollari (al cambio attuale 25 milioni di lire it.).. La ditta di Boston presentò l'offerta più alta. tra molte concorrenti. Le sole fragce rappresenterebbero una quantità bastevole a rifornire gli - ospedali e i chirurghi di tutti gli Stati Uniti ~r almeno 18 mesi. Di cotone ve ne sono circa 2,250,000 pacchi da un'oncia. •

(ANNO

Nella Russia del Sovleti. Ha chiuso i St1oi lavori a Mosca il 1° Congresso Panrusso d'igie ne pubblica. Vi hanno preso parte 250 delegati. Sono .s tate lette 150 relazioni l Si sono approvate molte proposte sui servizi sanitari e sugli Istituti di. cura.

** * Oommissari

· Il Consiglio dei del popolo, residente a Mosca, ha decretato di abolire il pagamento dei medicinali, che verranno rilasciati. gratis dalle farmacie su prescrizione' dei medlcl.

** *anniversario

In occasione del 25° della scoperta dei Raggi X, sarà inaugurat.o a Pletrogrado un monumento a Roentgen, al quale sarà dedicata anche t1nn. strada.

** * tartara dei

Farmacopea scandlna.va. Fra la Svezia, 1a Norvegia e la Danimarca si è stipulata una convenzione per preparare una ~.,nrmaoopea unica.

L<\ re1•ubblica. Sovieti ha costituit.o a Kasan un Istitnt.o medico, con una sezione speciale per l'igiene del lavoro; vi prestano la loro OJ">era un centinaio di me.dici.

·Indice alfabetico per materie. .r\ nemia splenica : cura chin1rgica

. Pag. 493

Cenni bibliografici . . . . . . . . Cronaca epidemiologica. . • . . . . • Dispepsia gastrica con colelitiasi : pre• • scr1z1one . . . . . . . . . . . Emorroidi : c ura col cupressus . • • • Eoofago: n1alattie dell' - . . . • • • Gnstropt.osi: s intomi respiratori . • • Gozzo : cura con inieziorii parenchimatose . . . . . . . . . . . . . . Ilro da -caJcoli biliari . . . . . . . . IAcalizzazioni cerebrali secondo la teoria

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487 498

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490 490

<li ~tonal{OW . . . . . . . I.u , nzione abituale della rotula: zione n~lla - . . . , . . . A!edicinn industri~le: problemi logici nella - . . . . . . .

. . . opera. . . gineco-

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. . .

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Roma, 1921 -

Tip. Cartiere

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489 489

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493 475

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2

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MONTI A.:

per il XXV anno d'insegnan1. Pa{1. 493

Oppio e s11oi derivati: azione sull'intestino . . . . . . . . . . . . . Osteoartrite deformante giovanile del1·anca,. osteocondrite deformante, coxa pla11a .

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Rabbia : profilassi post-bellica . Rachitismo, malattia. da carenui Ragadi anali: cura . . . . . . Reazione di Schick . . . . . . . Servi.zi di vigilanza igienica: la. ri/01·ma dei -

.

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484 478 491 490

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Sistema nervoso e seerezione interna . . ~puto: colorazione delle fibre elastiche Starnuto: valore negli accertamenti medico-legali di atre:r.ioni dolorooe . » 1.'osse « sotto il cuscino » . . » . . . » Uremia.: l' • • • • • •

Cen~rali .

L. Yoazr. ed. ""ltJJ •

467 491 471 49:i

481


Roma, 1·1 Aprile 1921

ANNO XXVIII

Fase. 15

fondato 'lai professori :

GUIDO BACCELLI - · FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: l)ROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMA~IO. ~azzoni

"avorlorlglnall: L.

e V. Palumbo: La depilazione col radium applicata alla cura dei tigno si. · OuenuJooi clinltbe: B. Furmiggini: ('ontributo allo studio delle produzioni cistiche delltS piccole labbra. No&e e con&ributl: L. Morgante: Cura degli ascessi caldi con punture evacuative e consecutivi lavaggi con alcool. Riviste sln&etlcbe: F. ~!oscE>ni : Sistema nervoso e secrezione interna. ~ao&.I e rassqne: PATOLOGIA GENERALE: Widal: Lo choc anafilattico e lo choc proteinico - La crisi emoclasica - Il sintomo ur icadale. - DIAGNOSTICA: .H.. ~utchinson: Signifi· cato diagoo~tico del dolore addominale nei bambini. .TERAPIA: Schikenhelm: Lo s 1.ato dell'lmm JDO- e chemoterapia delle malattie infettive. - G. P. Sanborn: La cura della poln1on ite influ enzale col siero di convalescenti. S . Rf""'n ~t ieroo : ~ul la terapia com binata di siero a ntig-onococcico e proteine a specifiche nelle comvlicaziooi gonococciche. 'No&izia blbllograftea. A. Vigo (Doctor Justitia ): La legi s lazione ·sanitaria in rapporto all 'esercizio professionale. ltrademlt, Sncletà mookb~, ~oo.cr~..aJ: R. Accademia Medico-Chi-

.

rurgica di Napoli. - R . Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. - Società tra i Cultori delle ~c enze mediche e naturali in Cagliari. lfpoo&t di medicina pra&lea: CASISTICA E TP.RAPIA: Traumatis mi cranici: Contributo alla clinica delle att'eziooi del verme cerebellare - Men ingite da orecchioni - Le iniezioni intrarachidiaoe di novoarseoobe nzolo nel trattamento della sifilide nervosa - I.. a terapia en<lolombare - La tAra p ia delle affezio11i sitìlitiche del sistema nervoso centra le - Il trattamento dell'epilessia - Trattamento della morfinomania 1,a cura del ma 1 di mare. - f G 11- N!!:: La vacc·inazione a.ntitifica nella pratica civile. - NoTg DI MEDICINA SCIENTIFICA: Probleuti del ri ·ambio della colesterina. - Po.sTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vl&a proftSSlonale: Cronaca. del movimento professionale. Risposte a qu~siti e a domande. - Concorsi. - Nomine, pro· 1nozioni e onorificenze. Notizie dlfene. •

Indice allabt &lr.n pi::r wa•erle.

'

Dlrtni di ,,o,rle&à riserva&!. - E vietata la ri.produzione di lauori pubblica.ti nel POLICLINIC.• di essi senza citarne la fonte .

--•

.

UNA .

p,

la pubblicazione di R1.tn f 1.

-

SOLLECITAZIONE.

rivolgiamo caldo a.ppello di affrettare l'invio dell'importo di rinnovazione del proprio abbonamento per 1' ormai inoltrato 1921 perehè con ciò essi ci agevoleranno moltissimo il lavoro amministrativo nonchè quello della regolare spedizione dei relativi Fascicoli al loro indirizzo. - Raccomandiamo di unire sempre la Fascetta d'abbonan1ento o di indicare almeno il rispettivo numero della medesima. · I

1

I

I o Av•er11amo lnol&re gll abbona&I di Boma che la nostra A mmlols&razlone oou ruaoderà ari lncas!lare alle lo ro case e ebe perciò l'lm· · torto d'abbonamento dovrà essere Inviato mcdlao&e cartollaa-vaella, oppure pagaro nel nostri uffici dle&ro ri&lro d1 analoga quietanza. N. B. - Della cartolina-vaglia inviata in saldo dell'abbo namento deve conservarsi la relativa ricevuta. L'AMMINISTRAZIONE.

LAVORI ORIGINALI. ISTITUTO FOTOTF.RAPICO A:\NESSO ALI.A ,

R.

CLINTCA DERMOS l FILOPATICA -

DI FIRENZE.

La depilazione col radium applicata alla cura dei tignosi. •

L e

U IGl

l\ilAZZONI,

\' ! ~CENZO PALUMBO,

·ai11t-0 assi stente.

Fino dal diceanb1re 1919 in occasione deJ.la l'iunio1ne delda f ocietà <lri Derrnatol,ogia in ~o­ rna, in ·nna nostra comt1nicazione preventiva, 1nicennmo ,oonos.cere iil res11 ltato cli 11n nos.tTo met.o.d.o di deipilazioi!1e ·C()n il rrudiun1 a,p plicato n lla c11rn dei tig·nosi; s11ccessivamente nella ri1111i o11e (1ella S ccietà stessa i1el g·iu gno 1920 1

1

a Bolog11a e n.el Cong·resso della Società id i Radi·o1ogia iin Roma nell'ottob·r e 1920, ritornando sul1'angomento, mentire oonlfern1avamo ·con ·pTes001tazi,orn1e di cais i feliicem,ente d€1pi1latti. i res·u ltati dei nostri es1)e ri:p1enti, si dava anche co11to delle ricerche fatte sulle alterazioni prodotte sul p elo dall-e applic<:tz,io11i di radium, su l'azi0ne di Ql1este sopra l e cnJtl1re ed infine si poneva in discussìone q11ali fossero i raggi chr esercitavano l'effetto depilante. · Oggi, a distanza di oltre due anni dall'inizio delle p.r ime appl i c:.azi·o ni, i.I m eto,cto della iiadit1m-depil azione è divent1to per il nostro I stitt1to qt1 ello regolarmente in uso per la c11ra rlei tignosi : e crecliamo quindi di potere esporl'e più. completamente il nostro metodo, aggit1ngendo ql1elle notizie cl1e valgano a farlo meg·lio co11oscere ecl a11prezzar.e. 1

r


504

TL POLICLINICO

Fur1uno spinti a pirovare questo metodo di de{Pilazion.e dalla osseirvaziOJle più volte fatta della perfetta al-01pecia ohe su·s seguiva ad aip•

Fig. 1.

plirazioni di ra<liurn fatte, per affezioni di clivel'Sa 11at11ra, su regioni coperte di peli: il deff uvil.L7lt a vve11iva in n1odo completo 1sesnza in1convenienti postumi e si a v.eva il ritorno successivo dei ca.p elli q-q.anid·o l' applri.icazi-0ne e'I'a stata . fatta in deter1m inate con.dizioni di intenf-:ità, cli d11rata e cli filtrag·gio. Volendo pro·cedere a.d una apipli1cazion.e su tutto il cuoio cru.pelluto oicco·r reva escogita.tre anzit11tto un mezzo che, ovviando ahl,a 1diffi1coltà di ottenere una irradiazione uniforme, di intensità costante su tutti i campi, eliminasse i pericoli di una ~ocessiva d.ose e ci ipermette8Se di 11srure pratic~1ente del metodo, rimanendo 11ell'rumbito de1la disponibilità de'l ra>dium iper queste speciali c11re. Abbinino perciò cominciato dall'osservare, basando.ci sull 'azi•o ne ri1ciuttri'Ce del radium sui sali d'al'ge11to di una lastra foiograJì·ca, la estelillsione della zQna d'influenza eise~citata dai singoli rp repairati 'd i ra:dirum onid e giu·cticare il campo di azione di qt1esti s11l tess11to ·da irradiare. Le 11o~tre ricerche nel campo fisico non avevano nerò ec;atta corrispondenza nel campo biologico. !1erchè, con la sim11ltanea applicazio11e cli !)it1 preparati contigui, gi otteneva un can1po eruzione 1•iù vasto di quello che sarebbe re l1ltato dalla somma geometrica delle sin-

f A'.'\NO XXVIII.

FASC.

15,

gole zone: è facile la spiegazione di questo fatto osservando che, all'azione diretta di ogni apparecchio di radium, s.i aggi11nge quella dei f11ocl1i i11crociati in più campi ott~endosi' così un rendime11to massimo nell~ffiraoia . Le nostre prime a.prplicazionj....-pfatiche furono fatte su malati di tig·na f avosa del capo i ql1ali p:r.esemitavM10, pex· .effetito della ar1alattia stessa, ohiazzie aJ-0ipe1ciche defimti. tiv.e : la nostra scelOO. era ·caduta .su qru.eiSrti perchè minori fos·sero rest1ltati i danni nella event11alità di una alopecia permanente quale post11mo della radit1m de.a>ill.az9.orie: ci 1limita1nirr10 1al loro. aWa irradiazione di zone limitate 1per meglio dete·r minar.e l'aziooe dei preparrati in suiperficìe, ottenere la de.ipilazione unifor:i1e e ~abil ire esattamente la qualità e lo sp.essore del filtraggio da inter~)o rre fra il radil1m e il cuoio capelluto onde p.otere esclUJd-ere 0arn:pletamen.t e l'azione d·ei ragigi molli e ·diei raggi secon.dari che. oono · quelli che detern1ina110 fatti irritativi c11tanei che volevamo assolutamente evitare. Quoote rupipli•ca:zioni di· saggi-0 furono seguite da ottimi !'esultati: la ·depdlazi-0n•e .avv.emiva in un perio1do di circa 15 giorrni senza nes1S1un fatto U'eattivo c11taneo e senza avere n:elJe zone interm·edie ai vari preparati nè scrprapposizione nè deftcenza e' i irradiazione. cioè ottenendo •

-

Fig 2.

tina depilazione completissi111a. J\ttender11mo il ritorno dei crupel·l i nelle zone ir1·adiate, e, appena avvenuto, dopo ci11ca 1111 n1e~e dalla depilazione, ci siamo determinati ad e~tendere le


[ANNO

XXVIII, FASC. 15)

505

SE.ZIONE PRATICA

aipp.licazioni ad intere regio·n i del cuoio Cfl)pelluto. I resultati anche su vaste zon·e sono ·s tati sempre ottiimi rosì che potevamo pensare di •

permettesse la fissazione dei vari preparati di radium sul cuoio capelluto con il minore disturbo dei pazienti di solito piccoli bambini. paurosi, irreql1ieti ecl intolleranti: ci occorreva inoltre che i.I inetodo di fissazione ci assicurasse anche la facilità di potere applicare successivamente i preparati che avevamo· a dispo~ione anche in ben distinte sedute con la sicurez~a di non ripetere l'applicazione s11 p11nti già trattati o trasct1rarne . alcuno. Dopo aver proviato vairi mezzi ne abbiamo adottato 11no: il più semplice. Esso consiste i1ell'applicazione di una callotta (fig·. 1) di garza inamidata preventivamente modellata sulla testa di ogni singolo malato, oltrepassante di circa 2 cm. la zona coperta da peli; s11 questa callotta vengono fissati i vari apparecchi conterumti i•l radium appo.rt11namen.te filtrato (tìgura 2), in modo che la distanza· fra di essi sia quella che la pratica ci ha confermata come gi11sta e cioè di circa 6 cm. fra preparato e preparato, e ciò è :neso facile dalla f,orma esagonale degli a.pparecchi stessi che si adattano sulla callotta a g11isa clel le piastrelle di un impiantito. Rimessa u !)osto la callotta, qnes1 a viene fissata al capo a mez-:o di llna completa fasciatura (fig. 3) la q11 t~ I e serve anche '

1

Fi~ .

:3.

aver trovata la giusta dose e la appropriata distanza dei pre-iparati necessaria per una oompleta depiJazione. Di fatti ave1J1'do poi ceTtcato, onde rendere minore la quantità di rttdio necessaria alla de1>ilazion e. di aument~re la distanza dei preparati fra loro (distanza che avevamo trovato n,e lla misura d·i circa om. 6) o di au1ment.are I.a distanza dal c11oio ca1pelluto per tentare di titilizzare un mag,g i,o re corno d.i irraidiazione emanante ,da.I prepa·r ato, avemmo una depilazi one incom.p leta fra le zon,e intermedie. Restava così stabilito dalle nostre rup1p·l icazioni felicemente seguite da perfetta deJpi1azione e suoceesivo ritorno dei crupelli, che ccm i nostri prepara.ti, che erano di circa 1 ctg. di Ra. Br 2 , era necessaria l'intercessione di una distanza cli circa ·cm. 6 con fi.1traggi.o di 1 mm. di ottone e 4 mm. di g11 tt.a;perica e una ,p erma. nenza in p·osto per 24 ore. EspJetate cos1 tutte Je rice·r che possibili nel nostro campo e sicuri ormai della efficenza e della bontà de,l rrì.eto1do da n,oi ideato ci stpin. gemmo a tentaT1e sem.z'a ltiro t1n a i.rradiazi·o,n e su tutto ql1anto il c11oio capeJ.lu.to. A..-pipli cazioni ,così estes-e rirhi.e dendo p erò u:na mag,g iore tconsiderazione ·dal P·l•1nto di v~sta della tecnica, ci sj.a.mo oer11pati senz'altro di trovare 11n sistema semplice e pratico che ci 1

Fig 4.

1

1

a rrote~·g·c re il radi11m da ogni possibile causa cli danneggiamento. Il n.uimaro dei 1p reiparati necessari a.Ila to- · tale deipilazi(}ne del caipo varia natma1mente a seconda della grandezza e della form a della •


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lL POLICLINICO

tes ta. Per le:l 1disp onibilità del radium che i·is ti tu t o pos. i ed e, J:?Oich è di consu eto sono da 32 a 35 le zo11e da irra-dia !'e e noi possiamo

(

Fig. 5.

l1 sn l'e 19 ap oarecchi di lln cig., pO$l:'O it o essere s11fficienti, per ottenere l'intera dep ilazione, '2 seclnte di 21. ore, cioè cl ne giorni: .la quantità di irrradiaziioni oomm~11i~trnte varia così dai 7680 ag·J i 8100 milligr.-ore. Tentativi di rendere r>it1 b reve la c11ra non ci 11anno data la comf'l eta cl epilazione e -perciò 8 bbia1no dovnto att e ne rci a l metodo del q11ale erava1no P.ic11ri. Q11ali so11ì·O i ' ' anJtaggi di qt1esto speciale m etodo aidottato d a n·oi nell a ct1ra d ei tignosi? I ... i1nitan1d ~c i p er ora a con si·derare l111i ramente l'efiett o d epilante, essi vapno considerati Ri::i in cor1f r or1to agli a ltri rn etocti che in rig11ardo a lle pecu liari qualità del m etod o in sè stesso. 111 ca m po di t er aJ)ia irra cli ante rad.i o-attivn j l ~o lo 1>a1·a,gone da rit.a r si è quell-0 con il m et o(i o delln d epilazion e co11 i ragg·i Roentgen d el q11 ail e, se a'Ppli c« to da rna n i e, pe rte, non int end i1a n10 cert o dimin11ire il valo re terape11tico. La nos tra Cfl l•lottc'ì. presel1.t<'l. prin ci1paln1ente il ,·n nté'\Jggio cli s.tir11ttare l'uniforme e costante • azione di una data qua11ti1à di sostuJ1za radioattiva applicnta nelle stes~e con cl izion i cli tem po e di fi Itl'a{!gio. Co11 ln Roentge11-de11i laz ione come p er t11tte le appliC'azioni cli rngg-i X i11 gPnera le. può ram bi a r e <in lln n1on1 e11 t o a ll'alt.r n, e ller ra11 e diver. e, la qunrttità e qlla1i tn dei }'t\ ggi 11onrhè rnz i 1 llle ~t er..c:~1 pnò e~sere

XX\-III, .F'Asc. 15)

differente 4per i 1 varia.re ld~lla distanza .fra anticatode e cuoio capelluto nonostante gld svariati mezzi escogitati per e·1 iminare questa evenienza. Ciò premesso, è facile considerare come .p ossa essere differente l'azione fra zona e zona, come fra in.dividui e indivi<lui &pecial1nente quand-0 i.Si d·ebba agire su so·g.getti i11 tenera età, oome. aivviene g-eneralrnente per la tigna (fig. 4). La tollerabilità della callotta ' permette invece di poterla agevolm.ente applicare a 1SC>gige1tti i·r requieti, che mal e s i adatterebbero ad una cut'a dolorosa o ad 1111a prol11ngata immobilità, a.ssicurandoci r he la dif:tnr1za focale sia sen1pr·e l1guale. La speciale struttl1Ta della callotta amid·a ta, <-1ldattabi1e quindi aid ogni forma çranica, per1nette <li poterla sudJdivi1dere in zone in modo che le applicazioni pos~o no anche essere praticate oocces'Sivamenite, anche a giorni ,d i diist anza, con la sic11rezza di evitare l'azione di sov rawp@siz.ione, ttuando si abbia cura di rimett ey;}a a posto con la guida d.i puniti fi1S1si d1i Tepere già stabiliti snlla cl1te ai margini del cuoio oa:pe[lruto. Qu.esta facilità di poter togliere e 1·imetterP la callottn radio-attiva dà la possibilità dii int,errompete eventualmente l 'aip11licazion e per le me <ii cf).ttt r e C'l1e in rnsi com1

r'ig .

(j,

i1licati da f orrrte ~ 11ppurH ti ve pos. ono essere . n ecess ar1e. . Come si è SOIJ)ra acf'ennato la depilazione si i11izia \'ers-0 il 15° g-i o r110 ecl è completa verso il 1 ~0 (fìg. 5). È ir1t e re .. snnte 11ota r e co1ne, tal-


[ANNO

xx\"

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.F' ASC.

15]

SE.Z JON1': PRATICA

507

... la raduté.l dei capelli, per1nane una peluria difft1sa a tl1tto l'ambito irradiato la cui ca.d·u ta è s11ccess1va a quella dei capelli quaisi che ri·senti1s~e più talxli l'azi o11e delle in-rudiazioni. Ii rito\I'!lo clei capelli si inì'7>L~ in· un IPe<t'li.odo che va dai 25 ai 30 giorni dalla cadruta icotm'Plieta, come CO'Il seguentemiente alla depillazàone ,oo:i ra.ggi X: ~ i ha da principio una diffusa crescita di pe~tt1ria .alla q.uale suacede la rin·a.scita dei cape Il i (fig. 6). ' D11t1ante il peri:Qdo. di 'l atenza, come durante il periodo rlell'applicazi.one, i pazienti non hanIl'() Jn.ai ncct1rsato alcun di st111·})0 n è locale Jllè ge'TleraJle (non cefalea, non vertigini, n.on ipertermia, non fonme asteniche) come nGn è :stato notato alc11n fatto reattivo del la ct1te se si eccett11a il lievissi1no eritema in l1no dei nostri primi casi di tigna favosa. N·e.lla i1potesi di po•s&ibile assorbimento in r· ~r~oll() cli emanaztoni dli IiaidJirum arttravel'lso la irrorazicm·e sa ngu1g11a t&ia ·d el rc111odo r..aipellil.J.t o ch:e cerrebrale, abbiamo ii1iziato la rice11ca della radio-attività nelle o·rinie de.i nostri pazienrti dopo I'applicazion.e : 11no sol.o dei primi .e.asi pr~ in esame ci ha rive1ato 1::. presenzia di 1 radio-attivjtà n~lle orine emesse du;rante 1,apPlicaziione. Quanto è s tato sop ra esposto a propos ito della depil.?-zione d el cuoio capelluto, vale anche nei rig11ardi della depilazione tempora n ea della ba-rha e dei h affi nei ca8·i di tigna esRen do la depilazi on e 1conclizione sin e qita ?iO'n, rper Ja ci11rfl e . la g uari gione: cambia ·s<Yl.am entie il tiipo dell'a~pprureocJ1i o che in qne-sti aa;si ]nve(je di 11na 1callotta è 11na specie di m entoniel'a s11lla q11a 1e in modo :-i.naLogo s i arlattanio i via ri apparecchi cli radium . Nelle forme sicotiche n•on triic ofitiahe della barba e dei baffi i 1processi s1up.prrurativi ced·o·n o o si roodifi can,o moltissimo non appena è avvenuta la cadruta d ei peli : queisto fatto che si verifica tan.to nella depiJaziorn.e ripetuta e.on le pinzette carne an1che in· seguito alle aiprpli.cazioni di ra.ggj X è nella maggioT pairte dei casi transitorio, si ha cioè col ritorno dei neli il m.a.nifestarsri di nt1ove forme si cotiche. Oooor~e allo,ra mo·d ificaTe la tecni ca i1er ottenere ]a gt1nrigione deifinitiva Che può essere conseguita solo 1a oondizi.onie di sRJcrifitcarte d,efin,itivamente i ,p eli provocando l 'atrooa del.la. papi~l.a pilif.e:ra. · · • A 1p1rOlJ)osi~o di deip-ilaziO'Il.e definitiva pos•siamo peT il momento semplicen1ente a'C'cenna1~ · come, sebbene i res11tltati finora o.tteniu ti siano dei migliori e più rassic11ra.nti , i1011 c'è ancora possibile aff ern1are un metodo StPOCiiale pe1ich è troppo p ·re111Rt11ra .~.arehb-e l'e.spoc::izioine di l1na volL:l clopo

1

1

tecnica prat11ca e sicn rn c·o1n e qu ella delle depilazioa.1i temporanee: ci li1nitiamo peirò S-O·ltanto. ~ render no.to i00111e i ·casi da noi depilati defin1t1vai1nente (sicosi cron:tca del la bbvo superio1re e ipertri1c·osi della faicci·a ) che abbia.mo in o.sse rvazione, sOJlo rin1arsti finora immuni da ~U·ahsia:sf- ffianif~staz icme reia ttiva . sia imJUed1anet «<~~ distanza di temip ·o : QIOOorr irie p,e rò R.ttei:deire ìJl d rso ~1 l teri·ore cli qu eSJti ,caisJ. e n. cl1stanza di 'Che a11no prima di poter emettere u11 giudizi.o ~n itivo '<t1 rigurur•do. 1

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Qt1al' è il ineccanisn10 della deph~zione col ra.cii um e qua1ie azi.on.e h anno. Jie i"rrà'liaz.i f>Il i radio-attive nella terapia de~la tigna? I 1raggi ah.e vengono emanati dalla ooll ~ da noi presentata sono del g.enere ~ duri e y e dat~e no,sitoo rtce:rtche r.esulta essere dolVUto ad entramb.e qt1este irradiazioni l'eff.etto ,d~pi­ lante: qualol1a. 1nrfatti nioi a.giamo con raggi y puri, oiooorre. r adido1p[p i.a1--e Ja i11 teni.Si tà 1deigili a·p pareiochi peir ottenere la com·p leta depi~a~ zi-0ne. L'azione di queste i'adiaz.ioni :r:aldio-attive 1si esplica, molto verosimilme11te. s11lla ' pa'Pilla pilare estrema.m ente sen 1sibiQe e la ·cui funzion.e oreatrice del p elo •pt.Jò e s:=;ere .p er caiuse differenti sospesa, .con1e nel 1caso della depilazion~ ltiransitoria 10 aiddirittura nnnullata come nel caso della d.epilazione definitiva . N el ·p rimo caso l e ilrraidiazioni radio-att.ive produrrebbero d ei dilsturbi sempli.cemente distrofici a carico della papilla, lnentre nel secondo caso ne pl'ovochereb'b·erio l 'atrofia ·oom·pl.eta 1d1eteir 7 ·m inando l 'ab9lizi cm e de lla ft1nzio·n e 1g·eneratrtce. Allo s copo di i111 più da vi1cino ·sulle . dagane. . s p-ecia li alt-erazi-oni che si detelrmirne:r.ebbero nella intima struttura cellulare del tessuto irroointo dalla nostra callotta, abbian10 eseguito dei preiparatj isto1ogici st1 un ipezze.tto escis·so dal cuoio capeil1uto tri cofitico all'att,o d·e lla depilazione : .g1li esamj da noi prati cati h anno dimost.rato a lte1razi-0ni ,che si 1possoirlo compe11diarf' in fatti di picnosi e carioressi dei n11clei e 1deig1en erazi·o.n e vaouo1a,r e a.r-1 'Pl'OÌOJ)lasi1111a de11e cellule de~la membra 11a di r.iv.estimento <l el1a teca f.ollilcolare. D1 e~ g·ranuli intenis amente -colora ti in ~s curo e •S1p a11s i n e.Ilo strato .epider111ico, sean:b rano verosi1TLiln1ente provenienti daJl prodo.t to idi ·dislfacim ento del1ia ~o.stanza n'l11cleare. Niente altro di i11otevole all'esam e dei preiparati cl1e hanno dimostrato alterazioni istol0ig·i1che ·del tipo d ì qu elle generalmente osservate in tesst1ti esposti alr azione delle irra diazioni profo11cle del raidium. 1

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lL POLICLIN ICO

L'indagine in l'iguarùo agli effiettj te11·ai1)eutici delle in·adiazioni radio-attive Slù pàrassita è stata da noi condotta con un a serie cli esper·in1enti st1lle c11ltu1·e sia ·di t1icophitoo che dell'achorion Schonlein ii onde potere osservare se e dentro ql1ali limiti il ra·dium esiplichi u.n .~ vera e •propria azione paraisisitiicida. · )Joi abbiamo irradiato, da lJila parte, 1dei tubi id i 31gar-m ailtasio ~ubito doipo la seminazione dr germi (tTi1cophit.i <: a'Chorion Sch.) p1'0,·.enienti da ce•p:p i asb2lti identifi:c.ati e, dall'al-. tra, de'Lle cultu; e dei me.desimi .paraissiti in via di C{>illlJP l eto svil1Jppo: orboo·e i) fascio ·di raJggi ch e f11oci1l!sciva da 11no ·d·e gli ap.p arecchi da noi us~ti nella nostra callotta nelle stesse condizjani di tèmpo e di filtragig'io mon, iprodt1sse p.Dcuna alte·raz.ion e nè s ullo svilUJppo nè .sull'ruearesicimento dei11e oulture. lrra"diando però 1e stesse serie ·d i culture con la stessa quan.tità di ra·dfium, ma sotto ve-rnice, in m-0do da agire coll'irraglgiairn. ento globale a, ~' y, nel;l'interno <lei tubi a distan.z a rli qual.eh e n'1U.him·etro 1dalle cdlorue .(in modo da potere agire indubbiame.n tP anche ron l'il'II'aiggiam.ento a.) •S emb·rerebbe che i=:;i possa ·determinare una azione di inibizione temporanea e ·Che non o:ltrepirussi iJl periodo di due o tre 1settim.an1e ci~ca : questa so- · spensione ·della funzione vitale delle c.uJlture sai:ebbe quindi .da attribòllirsi all 'irragigiamento o. (concor<lem.e.n te .a quanto è stato oooervato ope·rando con l'em1an.azione di R aidit1m) id ato che nessuna azione d·e l genel"e si è avuta dai faséi di raggi profonùi oonformemente a i resultati ottie:ruuti da divemi autori sperim entand-0 100n i r&ggi X. L'argon1ento J'ivesle certameinte una notevoli~sima in11poritain.za e oc.corrono esperienze ripetute e lunghe osservazioni prima òi .p ronunciarsi definitivamente al riguardo: sono in corso appunto degli studi i1el nostro laboratorio e i resultati saranno raccolti a parte. DaHl'esito ·delle ·n-0stre ricerche $d può qliinldi ariguire esser.e la ce·l erità ·diellia guarig.ione unicarrnerute dipend ente ·da1 fatto della eliminazione di un grandi.i;;;simo n11mero di gea-m1 co,n la cadl1ta dei capelli; d'altra parte. la perfetta calvizie t empora.n-ea ohe si determina in seg·uito all'applicazione rende facile l'eseg11ire ogni cura ind'icata nel la tigna e più agev·ole la sorveglianza dei pl1nti am·m alati . È quindi da c orus~de rarsi t1n rooultato deg7110 ti 'attenzione il poter gnaùire ql1e&ti ammaJati in qualche me- e (5 al 1na.. im o com1)re~o il periodo di osservazione) m e11tre prin1a occorrevano degJi a11ni non E:'~sendo&i più da tetnpo prati cata una depilazio11e cO[ Roentgen ~ui dege nti n~lla nostra Clinir.a. Ql1e..c;to fatto l1a importanza anie-he dal pu11to di vistn ~or in le allorchè f;i o servi che.

td.epilazior1e

a co_111pletu avve.iiuta- e Cè~to quindi il pericolJ di contagio, i malati l)Ossono essere senz'altro dimessi clall'Ospedale e seguitare la cura ambt1latoriamente o al })TO}Jrio domicilio con vantaggio i1on piccolo clei Comuni e delle .famiglie al ctti carico i tignosi sono ri·cove1·ati in Ospedale. Og;gi la .depilazione col raidirti.m costi t.uisce per noi la regola in questj casi : la diffìodltà c he nella pr-atic~ iJ metodo present.a è per noi sonmontata d;alla di.sipon1ibìlità degli ap.prure'Cchi di raJ.ium C'h~ l'Istitut-0 possiedie e che ci pennette ·di t-enere oc.ru1pato per la cura parecchi preparati senza per questo sospendere tutte le altre cure nelle q11ali occorre ricorrere a forti dosi del prezioso materiale. I malati di tigna curati con ap1)licazioni di raidium furono dail .gennaio 1919 al 24 febbraio 1921 n. 1:t2: il periodo <lei eprimi e~rimenti fu dal gennaio a.l maggio 1919. Al 24 marzo 1921 potevamo contare i seg·uer1ti resultati : Tricofizin del ca nil1 izio: Guarl.t1' . . . . . . . . . N. 81" )) 8 Depila ti ma non riveduti )) 13 Depilati in OSSOO"\'a.zione )) 6 D18J,>il a ti in ciura . . . . )) 5 In attesa di 1d>eipi]azione

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Tigna favosa: Guariti . . . . . . . . . Deipilati n1a non riveduti Deipi1lati in osserv·n.zione Depila ti in cuira . . . . In atte.sa di depilazione Tigi1a della barba : Guariti . . . . . . . Depilati ma noin riveduti Depilati in cura . . . . In attesa di depilnzio11e

,...

N. ))

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Totale

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N. 5 )) 2 )) 1 )) 2 . N. 132

RI nosh-f abbonaff l'al'llnaenlfal'no 1

Prof. ALFREDO RUBINO

Semiotica Medica

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(3" erlizione "ompletamente rifatta ed arricchita di nuovi capitoli e di nuove figure espJicative). SOl\f~fARIO:

Parte generale. • Esame generale dell'ammalato. . Parte speciale : Esame dell'apparato resoiratorio. • Esame dell'apparato cardio·Yaacolare. • Esame degli organi ad. dominali. • Esame del sistema nervoso. • Compendlo di chimica e microsconla cllnloa. • Indice alfabetirA Un volume in-16. eleaanten1ente rilegato in piena tela. di oa2ine XV-63:l. In commercio L. 15 più le spese postali di soedizione e di imballaeeio Per gli abbonati n.l < Policlinico• sole L. 1•.60 franco di porto Inviare cartolinn-Ynfllia al Cnv. Ll'lOI POZZI • ,~ia Siatioa.. N. 14. Roma.


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SEZIONE PRATICA

forma allu ngata quasi a brustonc1no; rultJri peOSSERVAZIONI_ CLINICHE. .. .. ' - . rò se ne riiscontrano rotonid eggianti, meno inOSPEDALE CIVILE DI CASTEL SAN GIOVANNI. tiens.arrnen te coJ.or.ati e preseir1tanti nel loro in• tiarn1<> i1umerose fini glìanIUJ.azioni sclltI'e. In q':leContributo allo studio delle produzioni cistiche sto strato si •riln~no vasi san.gUitgni in· didelle piccole labbra. screto n11mero: sono arteriole, vent1le e capillari; le venru1é in qua.Jlcthe pumto 1sii. p.resentamo N-0ta del dott. BENEDETTO FORMIGGINI, chiruJrgO primario, libero 1docffilte di C~iTuica ohirur.gioa l)iuttosto d ilatate. Sca rse le fibre. el astiche e di dimensioni assai e di Medicina operatoo;ia. • te111.ui, 1si irlùrorv.ano ql1a e l à disposte o iJn .picc'OLe formazioni ietst.iiche d·el1e ipicooiLe larobra lissiinni ciiuffetti Oid amebe i.Isola te in ·m ezzo .a.!l 11on cosrt.itu'iacono certaJmente un '.aff~iorue rac.'l()nnerttivo 131mlbiante, esse son-0 però in maggior ra; esse caa>itano IP&Ò po.co frequ.e.ntemEmtè 1al- i1111nero nelle porzio.11i affatto superficiali. La nost1~a osserv.azione e ciò p~chè non deteTAl sudicJ.,e scritto, f.a s:eg'U·i to u1n secondo straito minan-0 1disturbi o se li provocam'°, essi oono di costituito da 1col1!lettivo lasso, quiasi retilcollato, coSì ipoca iimportamza da non .riclliad1e1·.e ~ 'àncon niuolei nrumierosi e oon ruumerosi v8>Si santetrvento del medtco. Questa f-0.rma morbosa gu1gni pi11ttosto svi1uip•p.ati. Quivi l~ fibre etlanon p11ò prei&Emta:re quindi ·g tl'M11de imtell'leiSSe stiche sono più aibbo1rldaniti, pur n<m essendo in dal pU1I1to dii vista clinico, ne offre all'inoontro gr.wn numero, e sono is,pans1e q.u a e là sem.zia orrdal llato strutturr.ale e •s1peci.almem.te rpaJt-0genetidine fiSGO. Verso 1a c·a'Vità cii.stica, questo conco. Infatti i varii 1a>utori, i:r1vero no·n n1u merosisriettivo v.a ·di nuovo ·COillldettisanciOisi ed .assrwmensimi, ohe si sono ooou·p ati di questo .a.r.gomemto, tlo i ·ca:riatteri deli1a zona superficiale già deha.nn-0 preso in oonsiderazion1e .qua& esclu!.Sli.scritta, forma un [(>iocOllo IS1tratere11'0 .so.pena ~I v.r umente ~a .struttur:a e 1a pato,gianesi dii essa. qua·1e .sen·za l'inteTmezz·o, di u1na mro:ntbrana li' ,Mi è 1semhr.ato ·p erciò ohe, sotto .q uesto asp·etJto, mi tante, puggia l'epitelio di rivestimento. No11 fosse .deoon0 dd essere reso noto un aaso ooooirpresen La però che rarissime fibre elastiche. In .$00lli e ohe, seconido me, non è uno diei ipiù l1es2·un punto si è >ClSSetrvato i'11·filtr:azio.11 e piarvifrequenti fra quelli desori tti fin qui. Si tratta t e~lula.re. L 'epitelio di r.Lvestilm·eD·to è ieo.stituito di .u nia doll1I1a (P. A., cli anni 42, ma,ritata, conda un ·u nioo ordine .di cellu'le ci!Lindricbe alte tadina, nativa di Caistana, dimo.r.ainte a Rovee strette .a oon toomi illletti, ieo111 p rot01p lasma . aJb. scala) entrata nell'ospedale di Castel Sam Gd.obastanzia b ell1e 1CO'lO'I'lato e priesentante Il/Ulffierosi vaDJili il 5 febbraiiO 1920 per um'endoimetrite, e ,f iintss:imi gr.anuli di ·COl-01rito più SCUJrO. Il n1Uco.n~uenza di un .abo·r to e cihe presentava, cleo piiuttosto volrumi!Iloso ·di formra iprevaJ·e nteaderente ·a lJa parte posteriore d el1a faccia inmente ovalare, trovasi situato a metà circa del terulla del pi·ooolo laJbbr:o di sinistra, urn.a ~isti corpo celì11lare ed è pur esso intensamente cog1'«-~a .come un a noce. Qu·esta iprroduzio.ne, lo:r.ato dlai 1oolòri nuolea'I·i. Il m.1ang:ine libe:t o asportata con estriema facilità., sezliioJla,n1do i1 · di qu·eisti ~ememti c eLLUtl,airi ,pr:e isentasi quasi corto ,e tozzo pedu111001lo ch1e l'attaacava al:I'orovunqu1e ·rico pe.rt-0 d'a Ci glia l·um1g he e fini. I1n gano labiale, si dimostrò lassamente aderente ne!ssun p;u nto della s11pe:rftci·e Jntema de!l.La al1 a cute ,ohe la ri·copriv.a e, s·e zionata, l.Mciò cisti si sooo irti.scontrate disposizio.n i .ohe potesuscire circa 5 cc. di liauido denso e di colorito s ero ricord'rure 1 de1Jl·~ formazioni 1gla;n.d olla1i.. roseo scuro. La parete, misurante in media. Que!sito riaperto struttuirale mi p1alfl0 impoll'11~ millimetro di spessore, di'Visa in v.atrie p.ort.amte e certamente di diffi1cile inte'l'lpretazio.nie zicmi, v-enn·e fii~ta, parte in .atoool .a 100o, 1partanrto ch·e , se a q1u esto scopo riohi.amiam-0 rulla te i111 liqui·do di Mii~ler e formolo, iJD.di do1PO i nost11a imem.te 1a cootituzdone anatomioa daIILe soliti rpassaiggi inclu:s'a! i.n parafìfìna. pic·oolie Labbra, non trov:itrumo, ini via norma.lle, ne1ssu.n org1an·o dail quale, la ·cisti da noi stuLe iseziOIIl.i, ip.iiarttcate in sen~o ipel'pien·dicolare alla superficie e colorate con ematossilina eosidiata, .pos!Sa ~arrre origine. Infatti in qrueista na-aramig1e, ematotSiillin.a vam. Giesoo1, ematOISISil)1arte , d1egli or.gta.ni ge!IlitaJi e·st.erni f·emminiùi lina orceina. Osservata al microscopio con di- ~i rinvengo~o, oltre al rivestimento cutaneo, ,-ersi ingrandimenti (oculare 4 obbiettivi' 2-5-8 • delle g·Iandole sebacee in gran numero, dei Koristka), fecero notare q11anto segue: procevasi sang·ui:gnt ·e lin:f.ati.ci e del tesisUJto iC-Ollhlletdendo dall'esterno verso la cavità, s'incontra ti vo ni.coo irn .fitbre .eJ.aJsticthe. Ora gili runiici eJ.e·un primo strato costit11ito da tess11to connetti111ien.t i oapa;ci di deitermina·r e 1pTOdJuziooti cisti. vo pit1ttosto compatto e presentante fibrille onche, siano te gtand-ole ,~re1bacee; ma in tal ·c aso dulate, assai addossate le l1ne alle a ltre e ·di- esse so'no costit11ite da l1na parete connettisposte, nel loro decorso, in senso .parallelo alla vale trivesti ta .all'interno da un e~i·telio pavisU[pffi'dìcte ciSftica. Deito connettivo è ricco di mentoso stratifi-cato, e perciò ben· diwrs-e drulma n100liei bm1 1colaraiti tfWenti pr-evalentemente uin a nostrD; ed anic.h-e ammetten.d-0 ch<e cisti pos1

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sano deriv.are dalla po~is~bile prese.11iza cii giLa.J.1_ dole mucose, o dagli spazii linfati ci, secondo le idee .di Lerat (1) poo· l~ prime, di Wooe.r (2) per le se·oonde, queste sarebbero sempr~ di diffe~ rente sti11tturra. ptresentand-0 un rti.viestilmeato epitel!iaJe di cellUile aippiattite e pitt o meno rii· gonfie. ~on ci rimane quindi altro che ricercarne l 'or·igin·e o in o.rgani presenti ntei g~ni­ ta.Li ieete1mi e ·di cui qua1che porzione .a ber.nante si.a rimasta in olusa nelle piocU!le labbra, oprpwre in qrua1che inaLusione em·b rionaria aweruuta nel p eriod-0 di f-0,1 mazioo.e d1egli organi genitatl~. Alla pri.rn1a categoria aprpa·rt~g0n10 1e glM1dol·e di Bartolinio a.bar.ra.niti, 1e glandote pie:ri·uiretraJi e i canali · di Skenie; .alla seco·n da f!rarnm·emti diei condotti di ~Iiilla:r e r-e·sti d'ed.l a par. te inf.erior.e del 0anale 1d<i "''1olff o .CJa[lale di . Gartne1·. P1'€mldiia.mo or.a in OOllsideirazione queste vari e eventualità. Si 1sa ohe le glRndal.-e di Bairto1inò so110 cos tituite da lo.b uli e.d acini e dia. dotti escil'etori. I primi iSIO!llO rivestiti da um eipit:elio ' calicifo.1··m e a s sai simti1e ,a qru el·lo ohe ta.t!)(pe.ziZa . le gLrundole del oollo uterino, i seconrdf sono rive·stiti da un eipiteilio cilindrico nella 1loiro poirzi-O!D.e i-niziatl.e e- d a un eipitelio pa,v imentoso stra. tificato, nallla loro parte terminaJle. Le foll'IDazioni 1derivanti da queste g·lunido1-e non :posso110 quindj eis sere c001fuse oolla nost.va 1pe.r chè dovra.nmo essere rivestite interniatmen·t e 1da el:ementi epiteliali del tipo st1ccitato. Ed infatti esiiste n ella l etteratura un caso di MulJeir (3) i·n cui una cisti, risiedente nel piccolo labbro nelle vi1cinanze dell'orifizio d Pl ca:na.]Je eswetore clellll;a gl1ando.l.a di ·Bartolino, presentava ,1n epitelLio a cellu1Le airrotoodDte posto oo m eJ11bYana basale ed un élltro pavimrenrtoso .stratificato. L e g1rundoJJe p eriu rietral.i si ris00ll1tro.1110 sempre nella. rr-egionre d el vestibolo. attorno aJ , roea to; Qlra piuò aiecadere r he nell m-0meinto d ella formazione d-el caruale uretro.v·esicicale, per abb assamento dello sperone di Kolliker, 1tn gruppo cehl11lare od un abboz.w g1land.oillare sia trasporitato nel tesS1Uto me.sodemnico .ci rcosta nte e dia luog-0, im seg:uito, ad una foo'llnazione c1stiiea. In tal caso parò il rivest.i1mesnti0 eipiteliale deve esseire u g uale od aissomigli.a11te ia quello clellle g l a n1doùe uretra li vale a dire del tipo pl·ismatico emipli c·P. Ho ~cennato pil.1 • sqp r.a ainohe ai can a li di Skene che, come è noto, omo due la cune iuxt nt1retrnli co.nte111e11tj delle vel'e crilpte .gilan<loluri. Qneste eri;pte, rivestite da epiteli'<> pavimentoso .sitratitiJcato, potrebbero prot1.unga1 si nell'estremità anterj.ore deOlle pi ccole labhra e dar luo go a fomnaz.ioni cistich~ , m a, s tando a lle mie ricerdhe hilJlio. gna.fii0h e, n on mi ri~nlta ch e vi ~iano osc:erva 7.iGni le q uali p os.~ano ~n,pp orre una tale ori•gine. Ci restano ora da roncdrlPrare i can nli di 1

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}luller ie quelli di \\.o lff. I p1Jmi ft1::-i~i n.s:-.ieme ne .la p a rte m edia ed inferi-0 re, fra la dodices ima e la ve11tesirntt settimana di vita intrauterin.a, dairmo lnogo alla f()l1 ·n1~zione del'La vagina, d ell'utero e cleli-e tromhe fad.loip1p iane. Ora men•tre ne.illla pairte tubair·ia p r-0d·l1.cono un epitedi,o cilindrioo a cigiia vibrattili, ne'la porzione inferi.ore o vaginale generano un epitelio I>av·imentoso str"a~ificato caratter.istico. Perciò anche ammett enclo cl1e, verso la metà della vita e .nhrio11a1 ia, qu.au1do id c.:or(lo11·e i·isul,ta.nte dall a fusio11e idei due ca n.ali, en1ette ed invia nei tessuti circostanti nl1merosi prol11ngamenti. qu·afi,c uno di essi sia ca.p ace d 'ioolamsi e dar luogo pc» i all.a l)rodu7.ione di ·u na cisti, òifficiln1,ente s i .po.t1iebbe conicepii.J:le corr11e quiesta pot esse ipresentare u 11 epitelio di rivest.i1ne!Ilto differiente da qu_ello \'aginaJe. Si potrebbe -su1pporre è v~vo che fna ~.e eellule de1l'ep1itelio primitivo dell ooi:d.one genitale, qua:Lch e g.1m1p1petto n-e esista ohe, .i1solatosi poi, abbia .conserva,to in potenza i caratteri evoll1tivi verso l'epitelio tubarico, · ma la s11pposizione mi sembra assai poco a tte11dibile ql1antunque non completamente inverosimile. I secondi, che fa11no parte del sistema urinario primitivo, nella femmina si atrofizzano qua~i completamente; di essi pers1stono dei residui che sono n-0ti col nome di carpo di Rosenmuller, d 'idatide pe dun·cùlata di M orgagni e di canali di Gartner. Questi 11lt.imi, che rappresenterebbero la porzione inferiorie d ei cw1alli di \\.olff s o11 0 quelli che maggiormente c'interessano. Essi sono stati descritti, ~1Jecialmente in certi mammiferi , sotto forma di d11e condotti che costeggiando le pareti laterali dell'utero e della vagina si a'P·rono jn "·icinanza del meato urinari o Nehla don11a tale dis.posizion e è stata ris contrata sia · da un solo che da entrambi i lati. i11a m en tre, seco11do le ri cercl1e di Rieder (4), ql1esti r esidui embrionarii si limitano al collo dell'utero e.d alla parte s \1periore della vagi. na. seco11do il Klein (5) invece essi p otrebbero ginngere fino a.l margine libero dell'imene. Ora ba!=;a11dosi st1 •1lt est'nltima evenienza si è pensato cl1e, nel corso dello sviluppo, un fran1. mento di qu esto canale abbia potuto essere trascinato nella r egione vulvare ed abbia dato origine a d una procll1zione cistica. Il Weber ammette questa ipotesi come probabile ed as. serisce che tale probabilità sarebbe ancor più sicura <Jl1ando la produzione cistica è profon· dame11te situata nello spessore del piccolo labhro, en1ana dei pTolun~amenti ch e s i e~tendo· no lungo la parete supero.lateraJe della vagina fino al collo dell,ltf Pro.· ha 11na parete conn ettiva non- -napillare con ten e nte .delle fibre n1uscol a ri ed l1n eipitelio, spro,·visto di membrana basale, su 11no o ~u !Hl recch i strati di 1


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SEZIONE PRATICA

;ellule cubiche alte senza ciglia vibrattili, se (4) RIEDER. U eber die Gartrier'sc1ien Kant.ile ·beim mense hl W eibe . Virchow's Arch.~ 1884. lel tipo .embrionario o con ciglia vibrattili se (5) KLEIN. U eber die Beziehungen der Milller' iel tipo adulto. Ma, p.er quanto io mi sappia, schen zu den Wolff'schen · Giingen beini ruesti caratteri non .sono mai ·s tati riscontrati W eibe. Miinchener Medizinische Wochen-; )~r intiero e -1a .5urpposizione per l'origine wol- , schrift, 1897. (6) KtiMMEL. Ueber cystiche Bildungen in dei · iana è stata basata quasi esclusivamente sulVagina. Arch. f. path. Anat., 1888. Bd. 114. 'aspetto dell'epitelio di ·r ivestimento. A queS. 425. ;ta categoria potrebbero ascriverSi un caso di (7) MAYALDAES. Contributiom à l'étude des Ky<ummel (6), uno di Mayaldaes (7); un.o di stes séreux des petites lèvres . Mémoires de· l'Acad. de Méd., 1897, pag. 227 et 693. · ~ondi (8) e quello da me deseiritto più ·s opra. Zur Anatomie der Cysten der kleiSenonchè il Dt1faut (9) considera questa pa- (8) BoNDI. nen Schamlippe. Monatsschrift ffi:r Ge.ogen·esi assai poco probabile ,o molto rara, burtshilfe und Gynakologie, Bd. XXVIII, 1908, n. 6. · \udebert e Mériel (10) l'ammettono .soltanto (9) J)UFA UT. Kystes· de-s petiles lèvres. Thèse de )er il caso di Bondi ed il Tourneaux (11) non 1,oulouse. 1914. . ;i sente di accettarla, in modo particolare per (10) AUDEBERT et l\1ÉRIEL. Les kystes des petites 1 .s uo oaso che p·r esentava un epitelio di rilèvres. Co·n grès National périodique de Gynécologie, d'Obstétrique et de Pédiatrie. 1estimento prismatico sem•plice. ,Quest'ultimo Toulouse. septembre 1910. 1utore penserebbe piuttosto ad un'inclusione ~ 11 ) J. P. ToURNEAUX. +';ur un cas de kyste des ie11a doccia uro-genitale, prodottasi al momenpetites lèvres. Le Toulou.se Médical. n. 4. .o della formazione della parte preuretrale del 1er mars 1913. · ./estibolo e della delimitazione dell.e piccole abbra. A me pure sembra che tutte quesite . NOTE E CONTRIBUTI.· potesi ·S iano assai dieautibili ed abbif!,no PO·· ·o fondamento di verità e penso che, nel caso Cura degli ascessi caldi con punture evacuative 1ostro, è forse più logico invocare, per l'orie consecutivi lavaggi ~on alcool. ~ine, lo .s tesso processo da molti ammesso per Dott. LtJTGI MORGANTE. e cisti dermoidi e •per qt1elle che alcuni chianano cisti ml1coidi. Bisogna cioè riportarsi ai N 01n è m~a inten·zicme di prussa~e i11 rivilSta lrimi periodi della vita embrionaria quan·do tutti i metodi di cura sin'oggi adottati per i1 a membrana anale risulta formata da una trattam·e n to 1deglt 1rusce~si caldi. amin.a ectodeTinica e da una endodermica non Pubblli·co questa nota preve·n tiv.a p.e1r dimotncora differenziata. Può darsi allora che una 5trcwe che .osse.rv·and.01 p·u re il p1r.ecetto d.e];l,ubi Jorzione di lamina od un gruppo di cellule pus evacua» sostit.utsico, all'incilston1e e 1oon•sè:ndodermiche primitive resti aderente all'ecto- ·outiv·o 1d·r.enaigg10 co n gairz·a, una· puntu:r.a 'ev.a_,lerma e venga poi incluso, nei successivi cam- cu·ativa (01ccorrendo varie pruntur.e eva·cuativ·e) •iamenti che daranno luogo alla formazione segiuita 1da ii0i·ezion·e .di al1001ol 1denatuDato· od legli organi genitali e~terni, nelle piccole lab- eti'lico, .otteJ.1e11d0 i ·S eguenti v·antaggi: 1ra. Queste cellule portate in sito anomalo, a ) dolore ri·dotto a1l minim10,, m.assime ·ah·e le iel loro ulteriore sviluppo, o conserveranno telmin·azi1oni neirvos.e, in ooir.rispo.Y1d.enz,a del a struttura embrionaria oppure evolveranno pwnto m.agigiormente fluttJU3Jnte .e dov e infiggo 'erso un tipo cellulare differenziato a carattel'ago, .sono qurusi del tutto diistrutte; ·i endodermici. b) .r aptdia gt1arilgion1e .e ·Senz,a 1cicaitrice, in Nella mia o•sservazione ·il ,rivestimento epiun ·elasso idi tempio chei v,a;ria d·a i tre ,agili:i otto . . o p o·co •1)1u; ' ' eliale avrebbe co1nservato l'aspetto ·e·mbTionagtQrn1 io poichè, come si sa, il rivestimento endoe) caduta della febbre in ventiquattro ore; termico gen e:rale, nei pTimissimi pertodi dl . d) risparmi·o 1delìa medi catura, o,g.g i tanto ita intrauterina , nresenta un so1o .stra.to di oootòsia; ellule cilindro-cubiche in varii plinti cigliate. e) rapildii·t à ·di pne.parazion1e si.a dJeJ la ~e­ \..nche questa riferita, è pur sempre un'ipotesi g;i.o n.e da o;per.aire, 1si1a delle mani d·ell'oip•e ratoir e ome le altre, ma essa mi .s emb·r a più se me sia ;an·oora d.e~Ja s.iringa. e.on i LneJ·at~vi aghi, 1lice e più logica di quelle che abbiamo pi1'1 servendomi per la disinfezione di sol~ alcool opra riferito. den.atur.a to. 1 BIBLIOGRAFIA. Ben sappiaim,o 1dh1e 1'.a1coiol ·~ 1 e i10 n 11a . azio1n e batte·r icida, h a itl rp·o.t ere però id i fissare neùla l) LI•:RAT. Kyste des deux petites lèv res . Bull. Lc,1..0 sede i g.e.nni profo11di deilla ·cute, -come de la Soc.. fl'Anat. de Nantes. 1881. 2) L. WEBER. Thèse de P aris. 1898. ris,1lta. dalle esperienze dell'I-Iaegler . Del resto 3) MtiLLER. Zur Casuistik der N eubildungen i11 base a qt1esto principio anche negli atti oam den ailsseren1veiblichen Genitalen. Berp.erativi più impo1rtanti, i)e.r la dis infezione Jiner Klinische Wochenschrift, 1881, s. 449. 2 -

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[ANNO XXVIII, r"'ASc. 15]

IL POLICLINICO

mili tare in servizio civi1e :ai S. Sofia (Firenze) in u.n .caso di estirpazione di calilcro del labbro Bruns. inferiru'.e, ibrihlante!m.ente operato dal giova.ne e L'esperienza batteriologi.ca e clindca avrelbbe vaJ·orO\SO chiru.rgo dott. Germano Giovannetti, dimostrato ohe oon tale metodo -si ottiene u;na d.W~ttore di qu-ell'-0spedale, &I quinto .giorno. abbiamo notato dermatite e qualche goccia di disiillf ezione comipleta. I1l Gross1ch idi Fiume ia vev,a suggerito 13J di- pus sui fili di sutura. L'UJila e tl'.altro soompaxsinifre.zi·o n.e .a.ella oute .c001 tintura .di jodio ai1J vero iappJ.1caIDJdo d·eigili impruoahi idi g.a1'"La tCon al12 ed a~che .al 15 %, oon l'aggiunta - per SUJg- oool 1den.aturato. E trala.s cio ·dii dire ·c:he simili fatti cq.nstak'li geTimen to d1ell·o S.chi1a,ss.t - di j odJuro :oodi·oo o potassico nella quantità bastevole per mandurante quattro lunghi anni negli -01spedali e negli .ospeda;let ti d•a campo, neO. perd:odo della t en·eire 1SCi1olto ~utto lo j.odio neJ.1',ailoool. guerr~. Solo aiggiung.o che in qualità di dil'etPer eisser.e giusti oc·cor·rie dire ohe altri dliirurghi, quali Landerer, Neill>er, Mikulic, usatore dell'·ospeda1etto 153 di ,s. -Martino di Quivano prima del Grossich la tintura di jodio sca. ove mi arnivavano feriti dirretta.r nente da.1per l'antisepsi delle mani e degli spazii periun- La prima, J.IDeai poteivo constata.:re-, .q ua&i costangueali. tmnente delle dermatiti e del pus atto.mo ai Lo Schiassi alla Soc1eità ì\{edica Chilrurgica bordi .delle varie .e moJteplici ferite, diermatiti di Botl.01gna n.eBa t-0.!ID.tata del 28 m1ag.gi.o 1909 tant-0 più pr-0nunz.iate in quanto clle 1a tintura comu.nioavia di 'a vere abbandonato la tintura. di jodio veniva largamente usata sia ai posti al 15 % per gli effetti caustici, mentre a que- di m,e di.oazi on1e di .p rima !linea, sia alù1e ,s :e:zioni sto titolo, .sino a sei runni .adrli·etr-0, J'ho vi,st,o di Sanità, da cuti v,e niv.ano invi:ati ii f!e1riti al adopera~e anoh·~ pe·r la dtsinmez.ione v.aginale mio 01sipedaletto1. ed ·enidooteri•n a n·e11a clinica d·el prolf. Man- · Tante vOllte d·o·vevo sb·rigliare e semp!'le usamgtl.a,graJ~i 1 p re1sso gli Istituti s'Up.eri-0.r i .di Mi1a.n10. , dio irmpaechi <:1on a1oo'O!l denaturato, riu.scivo A d ·evitare 'l'iazione c,a ustiiea, ·d·enu1n ziata daJJo sem:p·~e a vincerie e 1.a dermatite. e .1 a suppuM.• Schiassi, negli Ospedali di Roma, ho visto adot- ZlOOIB. tare la tintura di iodio al 5 % di recente prepaClb.iu.~1a qu esta lum.g.ai 1 pBJren.tesi, n-0n inutile :riazi-0n~. dru reisto, -000.tiilfUJ() dicoodo che a....~Olato dal La farmacopea italiana adotta lLa 1solu7.Jiodubbio sul verA.> potere biattel'licida d•ello jodio, ne 1: 12, ho ieorn·o entrato il mio studio 1di modiooto osQualche .a ltro chiru·rgio ,adotta la solru.zi<Xne servatooe ·SJUhl'al,cool ·denaturato, ,adottandolo deilla F armacopea italiana, diluita con Mtret- sempre per la disimJfezi-0.ne .della cute, d.eJ.le matanto alcool ·e ci-0è a.a soLuzione 1: 24, ·che -0or- ni, .della vagina e degli strumenti, ,a,nche in ri~ipo111de ,a poc-0 più d1eil 4 %. operazioni asettiche ·d-el:l'-0.cchio, d€illa v1a gi·n.a., s .enza volerl-0, currenti calamo, ben mi .accor- dell utero. Tutte queste ossérvazioni e constatazioni mi go di. aveir e fa:tto il p.roc·e sso ,aJ metodo di& Grossich di Fi11m-e, e giacchè ci sono, ardisco · suggerirono l'idea di usare l'alcool per fissare di fa rla 1dia giudice, esprimen·d-0 il pareire, eh-e i germi piogeni e quindi disinfettare le cavità rormulo con una domanda, S10tto l asipetto id i .ascessJUali. I risultati, sinora ottenuti, sono conformi dilemm,n, : È v·eir.am.ente lo jodio· clle ha azione disinfettante o,d i111v.ece è 1 alcooll. che p er 'la srua .a.M.a mia as>p-ettativ.a -e rper oosere brevi, rass&incontes tata azione fissatrice d.ei germi, pro- gno aJcmni casi, d ei più .r ecenti: due adeniti da ulcere veneree, nettamente fluttuanti, guarite du ce 1a di~:Lnfezion-e desideiiata? in tre gi-0rni; u.n 'adenite sottomasool1are supA a-li studiosi ·dei gabinetti srurà facile Ja ripurata e datante da circa un me.se, guaTita in sposta, provc-1ndo e riprovando. ..\ m e, mod·es~o libero esercente, lontano dai 5 giorni; una mastite e ·p aram.a:stite, conSelCU-g.abinetti e ,dagli ospeOOJi, tocca soltanto di po- tive a rag.adi areo...capezzolari, guarita in otto ter confermare con una congerie di casi elini- giorni, 1dietro .evacuazian·e rdi ciroa duecento cm c. di 1p us; in molti casi di forunco~i per i ci iehe la tintltTa di j-01dio, a qualunque titolo qu:aùi basta iniettar.e poohe goccie d'alcool e si ad-0pC"rnta, pro,-oca spesso delle dermatiti e ottiene 1a guarigdOIIle in ·due giorni; d11e ~wi mo1 ~e ' 'olte mi ha fa tto osservare sui fili di di vespaio alla nruca., nei quali iniettai qua.1s uh11a, quanto comunioav.a lo Stretti dell·a Clini ca. dcl p.rof. Ruggi aJla Società Medica Chi- ohe omc. di aJlcool attorno a l.ln, zona di infiltrew. n1 ~gi ca di Bologna e cioè la formazione di zione e nello spessore dei tes.<;11f.i infiltrati ottegoccie rli pt1s. C06'1 ch e nOJl mi è capitato, ado- nendo la gt1aaigione in cinque giorni, ecc. E quanto ho espoc:;to credo ch e sia sufficiente. perando nl rool a 96°. Ai eolleghi tutti che mi han dato l'onore di E ricordo, come controprova che nel gennaio de11•a.nno 6COrso trovandomi da. anedieo leggermi, rivolgo la pree-hiera di. no11 <liffld~·re delle mani dell'qperatore è giud·iieato surf.ficien~ J'llSO de1l'alcooil, .sooond·o il suggerimento del

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[ANNO

XXVIII,

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SEZIONE PRATICA

e, trattandosi d~ operazioni che capitano tutti i giOII'n:i, di prov·a re e r1ferire. Mi riservo in un'altra nota quanto per ora sto studiando e precisamente 1a cul'la degli ascessi freddi, del piotorace, delle pleuriti e de~le vaginaliti. Non ho la .p retesa ·di avere f,a tto una 1g ran1de S1oopertai, m.~ ho fQrtiesimo il convincimento .ohe i colleghi tutti presto mi dara.nno Tiagi·ornie e di ~ssere iri uscito .a divulgare un metodo di •cura che Tiesce sicuramente ·peir ila 1suia semplicità, iper 1a sua innocuità ad all e"' vial"e le sofferenze di migliiaia di pia,zjen1t i So bene clle se il mio metodo v.errà 1a dottato in larg.a sca.la, :siccmtemterà qualcu~no d ella nostra fa miglia .siam.i tari.ra ~ precisa.men.t e 1a ol·ai&se dei f.armacisti, ma di qru-esto non mi pveo.ccu.rYo, soddi.sfatto ahe una ·s iringa di ·dieci ·centimetri ·cubici, due grossi .aghi, ·d elJ',3J1cool e della g.arz~a, sootituisoono tt1tto il'a.I'Senale ·dierrle medicine e medicature sinora adottate. Grotte, 9 ottobre 1920. 1

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RIVISTE SINTETICHE. Sistema nervoso e secrezjone interna. Dott.

FILIPPO MOSCONI.

(Continuazione e fine, vedi fascicolo precedente) .

Ipofisi. - L 'ipofisi si compone di due lobi, • l'uno anteriore - porzione ghian.dolare -, l'altro posteriore - porzion~ infundibolare -, congiunti da una parte mediana. Entrambi i )obi devono esser.e riguardati, giusta le odierne vedute, quali ghiandole sece.Tnenti. L'importanza di ,q uest'1 ghiandola, per la sua intima correlazione con il cervello, emerge evidentissima dalla profonda e grave cachessia, che conseg11e alla s11a ablazione. Ciò che rivela quale funzi.one .di primo -0rdin·e sia .ad essa devoluta, e quanta perturbazione debiba determinare anche n ell'organismo 11m ano il suo irregolare funzionamento. Essenziale e dominante è la posizione, che essa occupa nel sistema plurighiandolare, avverand-0visi la combinazion.e di ghiandola sanguigna e di parte cerebrale. Abbandonata del tutto, ieome ch·e destituita di ogni fondamento, è la teoria, , secondo la qua1e un ufficio prettame•n te ·m eccanico, rego· latore della pressione sanguigna end-O·c ranica., verrebbe assegnata a questa ghiand·ola sanguigna cerebrale, la cui integrità, per la sua parte d'influenza sull'attività d·ell'olìgano cen• trale, varrebbe a garantire il decorso normale delle funzioni cerebrali. Seria considerazione merita neppure l'altra teoria, la quale, rievocando la funzi.one, attribuita già ·da ·D escartes alla ghiandola pitui-

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tarla, di valere come nodo di congiunzione, in cui affluiscon-0 tutti i fili dell.a vita, la vorr~bbe destinata a centro di coordinazione della maggior pa;rte dei p·r ocessi vitali, a sede della vita psichica, concezione in ap·e rto contr.asto con gfinsegnamen ti della Fisiologia e della: Patologia, .eh.e proclamano tutto il cervello organo di dette funzioni. Esperimenti .s uil' .animale contribuirono in parte .a .chiarire le funzioni dell'ipofisi, ·1a cui eccitazi.o ne diretta ,op~ra., frequentem.e nte, comparsa di cra·m pi clonici o .e pilettici, che colpiscono l'animale parti·oolarmente in sul :finire dell' esperim·ento~ Natural.m.ente qui ha una parte . rilevant~ l ' alterazione secretoria, che consegue all'eccitazione; e con l'esperimento conoor.dano le esperienze clini·ohe, che assegnano, nell'etiologia dell'epilessia, una larga parte ai processi di ricambio materiale. Oltre a ciò s i videro comparire nel coniglio, dopo eccitazion-e ·di lun·ga durata, mantfe'Ste erezi.oni. Il qua dr.o d.ella cach.e ssia ipoftsoipriva, eh~- si manifesta d ·o po totale ~stirpazion.e ·d·e lla ghiandola, rivela alterazioni profondissime. Gli animali cadòno in uno stato di completa indolenza, di profonda apatia e termin.ano finalmente ne'1 coma. I cani, sottoposti alla stessa operazion,e, si fan.n o sorprendenfemente silenzi.osi, in.dolenti, quasi imn1obili. Risultati quasi identici diede l'es·t irpazione parziale del lobo anteriore: grande ottundim en to psichico, specie emotivo, e letargia : i11oltre n1anifesta regressione delle funziorii sessuali. Validi punti ·di appoggi.o· in proposito offre anch.e l'osservazi.on.e clinica. . • Due s-ono i 1q uadri morbosi, eh.e soglionsi far dipendeTe da alterazione patoJ{).gic.a dell' ipofisi: acr.omegalia, distrofia .adip.o sa genitale, . caratterizzati ·da una serie di disturbi psichici, quasi i·dentici: disinteressamento, apatia, indolenza,, ottundim,e nto emotivo. Compa iono anche, ma nello sf0ndo del quadro morboso, vizi d'intelÌigenza_ Identiche sono pure le ·m anifestazioni da parte de·l l 'ìstinto sessuale: .diminuzion·e della potenza, indebolimento o estinzi.one • della libidine. Da qu·esto insieme di risultati clinici e sperimentali eJl)erg·ono .due fatti principali: r.iduzi.one .della vita di sentimento, ·p ertu.rbazio.n e della vita sessuale. Ma m.e ntre si afferma ·Che l'ipofisi, specie il .s uo lobo posteriore, rappresenti un centro essenziale· per il senso sessuale, non si accorda ad ·essa che un 'influenza indiretta - spiegabile' del r esto con la sua. intima connessione col cervello - sull'esplicamento della vita di sentimento" la quale, come funzi-0ne psichica, è emanazion·e diretta della -corteccia cerebrale. 1

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lL POLICLlNICO

La non infreque11te com1}al'sa di letargia nell'acrornegalia, d'ir1sonnia nella distrofia adiposa genitale fu cagione che di recente si attribuisse a questa gili.iandola u11a parte principale nella .g enesi del sonno. Ardua sarebbe al presente un'affermazion.e decisiva in merito. A ·prod11rre il son110 concorrono senza meno altri momenti; non ultim.o, anzi essenziale e dominante, forse, t1n'.azione plurighiandolare. Siano l'icordat~,· a tale rigt1ardo, le malattia della .ghiandola tiroidea n,e lle quali, in maniera del tutto analoga, sal~a agli occhi la sorprendente antitesi, pe1· ciò che r:Lguarda il sonno: nel Basedow insonnia, nel mixedema letargia. Ad eccitamento diretto d·e ll'ipofisi, oosì pure ad iniezione endovenosa di estratto ipofisario seguono: elevazione notev·ole della pressione arteriosa - m·e no potente, m.eno rapida, ma più duratura dell'adrenalinica - d.ovuta a contrazione delle arterie periferich.e pe! azione diretta sulla muscolatura liscia; inoltre: rallentamento e rinfor.zo delle sistoli ventric-0lari. J.>a .:r.emozione della ghiandola d·e termina invece acceleramento del battito cardiaco.. Sintomi, l'uno ·e gli altri., che rivelano l 'indubbia influenza, che detta ghiandola esercita sull'apparecchio circolatorio. Veramente risultati identici - ipertensione arteriosa, rallentamento del ritmo. cardiaco - si conseguono anche per eccitamento delle fib1· e centrali del vag·o. Siccome però il rallentamento del ritmo compare pure do1)0 il taglio del vago, anzi è stato osservato anche in cuori isolati di rana e di mammiferi, non sembra improbabile lln'azione diretta d·el secreto ip ofisario sulla muscolatura del cu·ore1. • Siano ricordati anche, a proposito di questa ghiandola: 1° l'imiportanza, attribuita alla sua funzione nella patogenesi della polil1ria essenziale; 2° la non meno importante e - a quanto pare - definitivamente accertata funzione regolatrice .d.ello sviluppo corp.oreo; 3° la probabile sua influenza sul rica1nbio degli idrati di carbonio, messa: in luce dall'adiposità ipofisaria; 4. 0 uno stato speciale cl' ipoeccitabilità del sistema nervoso simpatico, rivelato da talune osservazioni cliniche, ed attribuito a disfunzi one g11i andolare nel se11so di ipopituitarismo; 0 .. l 'azio11e tonica sulla muscolatura liscia della v e~c i ca e dell'intestino; 6° e fi11almente la potente azione contrattile s ulle fibre n1t1 scolari dell't1tero, specie dell'l1tero gravido. Ed ora: qll a le è la pò ~izione dell'ipofisi nel sistema pll1righiandolare? ~ i accennò cl i anzi alla ~ 11n. eccezionale in1-

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XX\"III. F ..\S<..:. 15]

portanza quale ghiandola sangl1igna cerebrale. Era stata l'i1evata già la sor1)l'e11clente frequenza, con cui a malattie ipofisarie si associava.no alterazioni di altri organi a secrezio11e interna; .c.1nche numerose ricerche sperin1entali ne avevano p~sto in evidenza lo stretto, mutuo, a.lterno iapporto con .quasi tutte le altre ghia11dole sanguigne. Si aggiunga la dimostrazio11 e - a quanto pare - anche per qu·e ste ghiandole,, di un campo cerebrale di pro1ez1011e, ~ si avrà quanto basti 'Per avanzare l'ipotesi, chè dall'ipofisi irradino azio11i su le altre · ghiandole a secrezione interna, che essa rappresenti n.el sistema plurig·l1iandolare un centro, forse l'unico centro cerebrale, dept1tato al mante11ime·n to dell'equilibrio e11doc.rin-0 generale.Dalla conoscenza che i du·e lobi dell'ipofisi, oltre che separati da una parte mediana, sono anche ·e mbriologicamente e per struttuTa diversi, spontanea sorge la domanda: hanno· essi funzioni comuni, ovvero separate e distinte? Si è .a sserito che il lobo .à nteriore sia indispensabile p1er la conservazion-e della vit~ ciò elle i1on sarebbe climostrato })er il lobo rposteriore. Ma se è V·e ro - secondo si afferma • che il taglio del pe.duncolo dell'ipofisi sia un intervento mortale, anche se lasciata la ghiandola nell'org·a1iismo, fatto che s11onerebbe: improvvisa i11terruzione del flusso regolare del secreto del lobo posteriore dall'infundibulo 8l terzo ventri•colo, e conseguente sottrazione al1'.or.ganismo di sostanze, necessarie per il mantenimento ùelle funzioni normali della vita : se si teng·o no presenti recenti risultati sperimentali, comprovanti l~importanza essenzialmente vitale del secreto del lOibo posterio1·e, non· potrà no11 accordarsi a questo, per il n1a11tenimento della vita., lo stesso alto significato, attribuito al lobo anteri-0re. Neppure le due malattie i·p ofisarie - a cromegalia e distrofia adiposa genitale - proietta110 un po' di lltce sl1llè f11nzioni pertinenti a ciascuno dei d11e lobi. Si afferma - come causa patog.e nica - per l'acromegalia ipersecrezione del lobo anteriore; per la distrofia adiposa genitale discordi sono le opinio11i; v'ha chi ammette iposecrezione del lob·o posteriore, clli dell'anteriore, e i1on manca chi, appoggiandosi .a reperti ipofisari negativi in taluni casi di distrofia adiposa genitale, ne trasporta la sede al di fuori , avanzando l'ipotesi di un 'origine estraipofisaria. E si citano, a sostegno delle rispettive veduteJ fatti sperimentali e osservazioni cliniche. ~ iccome però stà di fatto che l'iposecrezione sperimentale o · clinica, di, uno dei due lobi ge11era ogni volta la n1ala ttia, e non essendo J)OSsibile farla dipendere, arbitrarian1ente, ora


SEZIONE PRATICA

dall'u110 ora ùa.ll'altro, a conciliare le discordanti op.inioni, si è ricorso all'i·potesi - dato· lo stretto rap-:gorto di ·correlazione. dei due lobi - di 1111 a1)1)oggio scam·b ievole nella loro azione, cli una lllt1t.11a cooperazione; aumenta si è detto - la secr-ezione di t1110, aumenterà anche quella dell'a ltro e viceversa. Ma non si è pensato cl1 e;, se così fosse, nell'acrom,eg.alia, posta in n esso genetico con ipersecrezione del lobo antel'iore, dovrebbe di conseguenza anche il lobo posteriore .secer11ere in misura maggior.e, ed ora ,·er1·ebbero alla lu ce nel riguardo psichico sintomi, opposti a quelli, o~ servati nella distrofia adiposa ge11itale, ciò che assol11tamente non è. Da q11esto co11trasto di vedute unica conclt1sione a trarsi è, ,che al presente grande incertezza, molta osc11rità regnano a11cora sulle f11nzio11i della ipofisi in genere e su Litlella dei cl11e lobi in ispecie. Certo validi argomenti, tratti dalla Clinica, e dalla Spel'ime11tazione, militano in favor e di fu11zioni proprie e speciali lJer ciascuno clei d11e to.b i; ma q11ali esse siano e di quanta impo rtanza deciderà l'avvenire. Si accennerà di volo che• vari e funzio11 i so110 state di 1.. ecente aggi ti dica te 1)11 re alla parte i11 ter111ellia clell 'ipofisi, i111po rta11 f i f:~in1 a, fra le ultr~, ql1ella in con11)arteci1)azin11e del lobo p o, steriore, cli regolare il ricambio acquoso e. la, secrezione renale, f1111zioniJ sulle quali - trattandosi d'inclicazioni vagl1e ecl incerte - non è possibile al presente esprimere un qualsiasi • · fondato giudizio. Fino ad ora si è parlato soltanto di secrezione at1mentata e dimi1111ita, e si è p.o sta a fonclarr1e11to clel q11adro morboso dell'acromegalia i1)er secrezione del lobo anteriore, di quello della distrofia adiposa genitale, iposecrezio11e dei d11e lobi. Ì\la per la genesi delle malattie ipofisarie potrà escluclersi il contributo d~ altre ghiandole sanguigne, contributo, intraveduto già nell 'a cromegalia? Dovrà o no accordarsi 11na parte, oltre all'iper- e ìpose·crezione, anche alla dissecrezione? In ·caso affermativo, i 11 ql1ale mis11ra vi concorre1·anno questi du<.~ 11 novi fattori? Ecco altrettanti probl.emi, ch e aspettano un rt soluzione. ìVIa qui, p.er non cori·ere .il rischio di 1lsc1re da nn ·campo d'ipotesi per jnoltrarsi i11 u11 a ltro, giova far punto, in attesa che llno studio pi\1 profondo della composizione e natura chi- · n1 ica dei secreti delle ghiandole· a secrezione interna, t1n ulteriore lavoro sperime11tale, ecl una più larga osservazione clinica e anatom.opatologica valgano a chiarire le rnolteipli1ci e indubbiamente importanti funzioni della ipofisi e a dar loro definitiva sanzione'.

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La ghiandola pineale, a11ch'essa, come l'ipofisi, ghiandola sanguigna cerebral~ occupa un posto speciale nel sistema plurighiandolare. Ben poco si sa della sua funzione; solo talune osservazioni cliniche, pubblicate di recente, valsero a fare un po' di luce . E queste riguardano casi di teratoma della gh~andola pineale infantile. Il decorso clinico di questi tumori fu contrassegnato da uno svilu1p po progressivo dei caratteri sessuali se,condari, così pure delle funzioni proprie sessuali, sviluppo, che si accompagnò, talvolta, anche a precocità psiohica. Ora sapendosi ch,e il tessuto del corpo pi11eale all'inizio d ella pubertà cade in una parziale involuzione, è logfco supporre che a diminuzjone della sostanza ghiandolare debbasi ravviamento al sopravvenir.e dei fenomeni di maturazione,, non altrimenti che, nel teratoma, la distruzione del tes.sut~ pineale favorisce lo sviluppo sessuale dell' organismo in via di crescita. Questa analo.g ia di rapporti :fisiologici e patologici trova sufficiente ~piega­ zione nella ipotesi, che il corpo pineale, normalmente funzionante, rappresenti ~n potere inibitorio sullo svilu ppo dei sintomi somatici e psichici di matu razione. Ghiandola pineale. -

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Della ghia11ùola timo si sa soltanto che ne fu osservata, talvolta, la permanenza nel Basedow, r1ell'acromegalia, i1ella miastenia. Le alterazioni psichicb,e, manifestatesi nell'animale timoectornizzato, appaiono troppo incerte per essere rilevate. Timo . -

Paricreas. -

Colla scoperta del diabete ·p ancreatico,. .ottenuto ~perime11talm·ente nell' animale, parve fina.11nente, oltre che assegnata al pancreas la sua f1mzione endocrina, trovata anche la via retta per la soluzione della tanto discussa questio11e dell'origine e natura del diabete. Infatti l u scoperta di Moring e di Mi11kowski autorizz~ a riferirne la gen,e si a diminuita o · manca11te s,ecrezi.one pancreatica. E l'Anatomia patologica contribuì - per quanto apparve - ad avvalorare l'esattezza di questa veduta, avendo potuto dimostrare nel maggior nl1mero dei casi di diabete atrofia del pancrea~. P erò fin da principio si fecero palesi taluni punti osct1ri, che posero in g11ardia l' attento osservatore. Vi era, da·p prima, il fatto indiscutibile, -che l 'atrofia del pancreas non si trovava in tutti i casi. In secondo luogo ·parve strano il completo fallin1e11to d el~'Opoterapia. Per·chè, .se si. trattasse di secrezione i)ancreatica semplice1nente diminuita, la somministrazione di sostanza g·hiandolare attiva non dovrebb e gJ0\tare, come g~ova nel mixecleina?

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IL POLICLINICO

Non essendosi potuti negare, non ostante le avanzate obbiezioni, n è l ' esisteza effettiva di una secrezione intern·a ·del p,a ncreas, a sufficienza dimostrata dai noti eeperimenti di trapiantazione, n oè il significato di detto secreto nella genesi del diabete., si affermò, a dissipare ql1ei punti osct1ri, oltre l'iposecrezi6ne pancreatica, l 'entrata in azion.e di un secondo fattore , che si volle trovare n·e l sistema nerv-0so. E la scoperta della glicosuria adr·e nalinica sembrò aippoggiare questa veduta. Il secreto delle capsule surrenali aumenta - cosi si ammise la quantità dello zucchero nell'organismo. E siccom·e vi sono .accenni ad un certo .a ntagonismo fra capsule surrenali e pan.c reas si este·se questo preteso antagonismo alla fattispece d·ella produzione ·dello zucchero e si disse: il secreto del pancrea,s impedisce, per mezzo del sim'Patico, l a produzion e dello zucchero n ello or.ganismo, !'.a dren alina invece, per mezzo dello stesso n ervo, la .promuo:vc. Ammettendo, adunque, un'azi.one combinata dei pancreas e del si;mp.a ti•co, ·p otr ebbe a versi - così si concluse - la soluzione dell'intricato problema. lVIa non v'è chi non veda. come questa c-0ncezione della genesi del diab ete sia d·e l tutto ipotetica, com e ip otetico è pure l'antagonismo fra le d-lte ghiandole, p.a ncreas e capsule s1irrenali. Più fondata è l 'opinione, che oonside.ra il diabete espressione non <li sola iposecrezione pai1creatica, ma a nche di viziata secrezione, di manchevole elaborazione della sostanza ghiandolare. A tal modo si spiegherebbero, anzitutto, i casi anatomicamente negativi. In questi l a funzione del 1p ancreas sarebbe danneggiata nel senso di una dissecrezione,, ipotesi non del tutto vuota, potendosene avere il controllo it.. vita con i metodi di Abderhalden. Inoltre sarebbe ri condotto al suo giusto valore il concetto di funzione e di alter,a ta funzione. In secondo ll1ogo, con lma dissecrezione, si chiarirebbe ancl1e il fa llimento dell'Opoterapia. in quasi tutte le malattie da secrezione interna. Un organismo, il quale, sotto il dominio di determinate influenze, perde la capacità di elaborare compl·e tamente ed esattamente i prodotti dell e ghiandole sanguigne - ne.I caso speciale del pa11c1~eas - non può elaborare r egolarme11te i1e ppt1re qt1elli introdotti dal di fuori, ma de\'e trasmett.erli al torrente sanguigno, con1 e se J1rove11ienti dalle rispettive ghiandù1 E. i11 titte ti casi la guarigione potrà non avve11ire. Di ciò si avrebbe co11'ferma nel fatto.., che ~on1rninistrazione di estratto fresco del pancreas a ll'uomo e agli anima.li diabetici, anzi t• l1e diminuire, atunenta la quantità dello zuc1· hero nell'urina; non solo, ma negli a nimali 0

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n-0rmali provoca .a zione· tossica, anzi, talvolta, letale. Alterazione quantitativa e qualitativa ad un tempo, che è quanto dire alterazione combinata (ipo + dissecrezione), starebbe adunqt1e a fondamento del diabete. Ma qui giova osservare eh~ quantunque in niun modo possa equipararsi il diabete, prodotto sperimentalmente nell'animale, con il diabete nell'uomo, il process.o morboso sì nell'uno che nell'.a ltro caso è conseguenza della stessa causa, e come tale si considera un'alterazione del rica.mbio organico, consistente, secondo la opinion.e finora invalsa, nella insufficiente o m~ncante normale distruzione dello zucchero, che si .p r,o duce nell'organismo11 secondo mod~·­ ne vedute, nel mancante impedimento .a lla produzione di .esso. Per.a ltro qualsiasi delle due interpretazioni voglia accettarsi, resta immutato ·c he la .glicosuria sarebbe in dipendenza, nel ·d iabete degli animali, di assoluta soppressione del secreto pancreatico, in quello dell'uomo, di diminuzione di .q uantità di detto secreto, associata ad alterazione di qualità. Certo la identificazione dei due processi non ha giov.a to alla conoocenza della natura d·el diabete. • U:i accenno, in rapporto alla patogenesi del diaibetE;, anohe .a ll'opinione di una alterazione endocrina .p lurighiandolare, diversa secondo le differenti forme clinich.e. A riguardo anche del pancreas si deve pur troppo fare la constatazione, che le vedute teoretiche, cui si .è giunti dopd 1unghi anni di studio, noD concordano con le esp.erf.enze della realtà. Certo la scoperta del dia.bete pancreatiao ~perimentale segna la prima grande tap pa verso la soluzione del com·plesao pr ,Jbi .~mu.. Nella loro varietà, 11ei loro tratti fondamentali poco note sono le funzioni delle ghiandole embrionali; così pure non abbastanza chiari appaiono i rapporti tra queste e sistema nervoso. Certo una grande affinità esiste fra cervello e organi genitali. E l'esempio più istruttivo di questa intima simpatia è data dalla grande rivoluzione psichica, che accompagna lo sviluppo del sistema nervoso al tempo della pubertà, quando, al dire di Goethe, sopravviene il destarsi d 'impulsi soosuali, cli.e s i vestono di forme ·p sichiche, e di psichiche necessità, che si vestono d 'im.a.gini sessuali. La vecchia teoria di Gall, ripetutamen te controllata poi, la quale mise in connessione le funzioni sessuali con il cervelletto non ha dato finora che scarsi risultati• Nel cervello umano dei castrati nulla si è rivelato di anormale, nel cervello dell 'a.nimale castrato si sa soltanto che esso è più piccolo di quello dell'animo.le 11ormale. L'istinto sessuale è funzione delle ghiandole Gliiandole e?nbrionali. -


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' SEZIONE PRATICA

embrionali: però non può escludersi, per tutta l1na serie di fatti fisiolog·ici e patologici, la par, teciipazione .anche del cervello. La teoria di Gall, che pone la sede della libidine nel cervelletto, è del tt1tto arbitraria. Lo sviluppo dei car.a tteri sec-0ndari sessuali è opera ·del secreto d.elle ghiandoJe embrionali in maturazione. Veramente è an·oor dubbio se questo prodotto ghiandolare rappresenti la sola forza impellente nella ·m aturazione dell 'organismo0 ovvero, siccome -è probabile, vi concorrano altri fattori. E siccome, anzitutto, sono i teratomi della ghianclola pineale infantile, che condizion.ano precoce sviluppo della sfera genitale, mentre, .contrariamente a -ciò, nei tumori dell'ipofisi le ghiandole embrionali si atrofizzano e il segno netto dei caratteri secondari sempre più si cancella, appare non d ubbia un'azione del cervello sul sistema genitale. Nel decorso di psicosi croniche -compaiono, talvolta.i, anomali.e dei .caratteri secondari sessuali, p. es. crescimento della barba n,ell e donne. ·Con manchevole ,s vilup.p o di detti caratteri va di pari passo, non i.i1frequentemente, la degenerazione psicopatica. Il qt1 a dro morboso dell'infantilismo presen ta, insiem e coll'abito infantile di tutto il corpo, deficiente sviluppo psichico. Anche la castrazione, tanto nell'uomo che n·ell'anima le, forni sce importanti punti di appoggio. La estirpazione delle ghiandole .g enitali, intrap r esa nella .p rima età della vita, impedisce somaticamente lo sviluppo dei caratteri secondari sessuali, genera nel ri.g uardo psichico torpore intellettuale, modifica la vita di sentimento, modifi·cazi.o.ne, che si manifesta ora con tendenza alla depressione,. ora con elèvata irritabilità, con .a11m entata .eccitabilità. Se, adunque, perturbam·enti psichici, ora causa ora effetto di alterata sfera geni' tale, decorrono paralleli con . anomalie di sviluppo dei ca ratteri secondari sessuali, è logico inferirne ch·e questo svilu.p po sia opera non soltanto delle ghiandole ge nitali, ma anche del1•organo centrale. Dire fin dove .giunga 1 azione di questo non è al presente possibile. P otrà forse pensarsi che, sotto !.' azione delle ghiandole embrionali in via di maturazione, il primo impulso allo sviluppo ·della pubertà parta dal cervello. • Anche l'origine di neurosi,, di psico-neurosi è stata messa in legame -0on le diverse fasi di secrezione delle ghiandole embrionali. I primi sintomi dell'epilessia, dell'isteria si manifestano) frequentemente, negli anni d·ella pubertà. Parimenti in questo periodo compaiono, non di rado, i primi a ttacchi di psicopatia maniacodepressiv·a. Alla castrazion e artificiale, .alla me1

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nopa11sa s eguon o, talvolta, gravi stati depressivi. S 'an·drebbe trop·p 'oltre asserendo che queste Jna lattie siano speciflohe di un determinato peTiod-0 di .secrezione di dette ghiandole; solo può dirsi che l-0 stabilimi e l'estinguersi ·della loro funzione creino oondizioni priedisponenti al loro sviluppo. Anche la demenza precoce11 .questa imagine d ella pub·ertà, di cui ripro,d uce i caratteristici segni psichici, que.s ta non infrequente oompag11a dei processi ·di .r iproduzione - età dello svilup.po, attività g:enerativ.a , menopausa - fu posta in nesso oausale .con alterazioni delle gh iandole embrionali non solo, ma considerata qua1e .espressione di probaiblle intossicamento d·ell'ol'ganismo per oper a delle medesime, intossicamento, che, da nneggiando determinate funzioni psichiche., ne produrrebbe il quadro morboso tipico. È questa concezione genetica della demen~a precoc·e troverebb·e conf,erma n·e lle ricerche del Fauser, il quale., ·p er il primo, dalle inv.estigazioni di Abdel"halden trasse a;pplicazioni pl'atiche per la Psichiatria, che presenta ancora tanti problemi ins oluti. Egli riusci, infatti, in .d eterminate m alattie psichi ohe (psicosi nel Ba:sedow, dem·enza precoce, psicosi luetiche, m et a luetiche) a dimostra· re nell'apparecchio .circolatorio sostanze estran ee al sangue. s .e, adun.que, nella pluralità ·dei casi di demenz,a precoce _si trovasse con certezza n~l s angue sostanza delle .gniandole embrionali, si dovrebbe onestamente concedere che finalmente si sarebbe .aperta la via, peroorr.endo la quale, ·s i .potr~bb·e giungere al·l '·e satta conoscenza di talune psicosi. Indubbiamente scarsi, seb1b.ene di alto signiftcato, sono i risultati~ oonseguiti finora dal Fauser. Ma .s e questi sara.nno guida e spron·e ad ulteriori e p.iù la r gihe ricerche, ·a studi più profondi per la conquista di sempre più alti ideali, si perverrà f.orse un ·giorno ad una terapia spe·cifìca delle malattie psichiche, quod est in votis. Si accerinò ·d ianzi, .a proposito della tetania, d ella pa r alisi agitante, della miotonia, ·mioclor1j a e miastenia grave pset1do-par a litica, al significato pratico di una ricerca nel ,s an gue e nel liquido cefalo-rachidiano di elementi :ad essi estranei. Ora si a g·giungerà che ricercl1e in que·sto s·e nso potranno i.ntra:prende.r si a·nche per altre malattie psichiche e nerv.ose.. Così nella demenza precoce· potrà saggiarsi nel .s angue e nel liquido cefalo-ra chidiano sostanza de·l le ghiandole embrionali e della tiroide: nella psicopatia maniaco~epressiv~ ch e sì scarso materia le h a fornito finor a, sostanza d el cervello, della tiroide e delle ghiandole· embriona li; n ell'epilessia pure sostanza del cervello delle 1


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tL POLIC C.INICO

ghiandole embrionali e del·le paratiroidi; e finalmente nell'isteria, che sì stretti legami ha con il sistema ·genitale, sostanza delle ghiandole embrionali. Sarebbe un fuor d'opera insistere sull importanza p1·atica di queste ricerche. Una parola .anc.ora sul significato ·p ratico delle ghia11dole ·s anguign.e in Psichiatria. Nel silenzio d·e ll'Anatomia p·a tologica nella n1assima p.a rte delle malattie psichicihe, è bene affer1 arsi ad ogni sostegn.o, che si off~a, valevole a chiarirne la patogenesi. Nel bilancio del tutto incerto della oosì detta disposizione nervosa deve includers~ come importante fattore, anche il sistema pll1ri-ghiandolare, d·e l qua1e non è possibile valutare ora. nè la misura nP la ' portata. A proposito del sistema plutjg~hiandolare non sarà inopportuno aggiungere, che le relazioni fra le varie ghiandole endocrin.e, rilevate in questi l1ltimi tempi, fanno già intravedeTe la complessità dei ·s intomi clinici delle oosì dette sjndromi plurighiandolari, dallo studi 0 sistematico d·elle quaili, anc.h e nei loro rap·p orti col sistema nervoso, dipenderà l'avvenire d·ell .E ndocrinologia. Vi sarebbero da ricoTdare .a ncora molte .altre particolarità., rigua1'danti sistema nervo·so e serrezione internai qu€ste però non 111ùterebbero il quadro d'insieme, e neppure chiarirebbero maggiorm.e nte. i problemi, che agitano i cultori cli questa branca d-e lle scienze mediche. Mille e mille fili sottili legano insieme sistema delle ghiandole a secrezione interna .e sistema nervoso. Alterazioni patol·ogiche <le1I.e g~hiandole sanguigne producono _quadri nosolo.gici, soliti a registrar.si quali m.a lattie nervose: malattie del sistema nervoso p,rovocan 0 freque11temente alterazioni patologiche delle ghiandole ·s anguigne: a traumi psichici seguono non raramente Basedow, diabete, ece. Un'osse1\7azione, anche superficiG\]ft, degli indicati rapporti vale a indurre il aonvincimento, che il sistema pluriaJ1i a11dolar.e rappvesenta un sistema organico ne11ro aif:fine e ohe indispensabili l 'uno ali' altro sono, fino ad un certo grado, i dl1e sistemi, Ja ct1i camune fl1nzione, il trasporto di eccitamenti, sembra, anzi, riunire in 1111 unico sistema. Dopo ciò parrà ing·i11f;tificaia, o, q11anto 1neno, pre111atttra l'affermazione, che t11tte le azioni clelle gl1iandole anguigne si compiano per intermezzo del si tema nervoso? Certo no11 sempre, a ~ostegno, p o ono addursi pro, e dirette; anzi taluni fatti, per quanto appare, starebbero a dimostrazione d el contrario. P eraltro, tenendo ('Onta delle azioni con1binate tli talune 0"}1ian0

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clolP.

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nign e. coll eg-anclo i

ri~11ltati

clinici e

sperimentali, avvisandone le relazioni, mettendone in accordo le indl1zioni, $Ì perverrà a ritenere, fors~ 11on improbabil.e questa ma11iera di .concepire gli stretti, mutui, indisct1tibili leg.a mi, che si manifestano in molteplici fenomeni della vita, fr.a si~tema d.e11.è ghiandole sanguigne e sistema n·eTvoso. · A ·Spieg.a re il raJp porto, in cui stanno le due parti di questo grande· sistema, è d'uopo riafferrarsi al con.cetto del tono neTVoso, il quale, pur non .e ssendo ancora ben definito, l1a resi, non pertanto, indubbi e segnalati servigi in :Net1r-0logia. · Tono ~ignifica tensione; tono del sistema nervoso, adun(qu.e, è un certo stato di tensione, in cui è esso tenuto per opera di determinati momenti. Du.e sono i fattori essenziali, eh.e c~sti­ tuiscono il grado di tensione di un d·e terminato distretto nervose\ la sua capacità a reagire, la sua condu.c ibilità. La prim.a si ·dete.r min·a dalla rapidità, con cui il nervo riceve l'eccitam.ento, la seconda dalla v.elocità, oon cui qu·esto è trasm.esso. Il con·cetto di vagotonia ·e simpaticot~ia, ·a ccennato più sopra, mostrò ohe il secreto dell.a ghiandola tiroide ipertrofica agiva in taluni i11dividui sul tono de·l sim.p.atico, in altri ·s u qu.ello del vago. Alle ghiandole sanguigne spetterebb·e il compito di regolar€ iI tono di d.eterminati territori nervosi, tanto nel senso di elevamento ch·e di abbassa,mento di esso. I loI'o prod-0tti, destinati a mantenere a. proporzionata e durevole altezza la cap~ità di reazione e di conduzion.e del sistema nervoso, rappr·esenterebbero, adunque, per qu-esto si.sterna eccita.n1 enfi chimici, i qu.ali, ~.fftu€n­ dovi di continuo su determinate vi.e, varrebbero ora a promuov.ern·e, ora ad ostacolarne l'azione. E di siffatti ·e ccitamenti sembra che il sistema nervoso abbisogni, come si sa dalla P atolog1a, per bastare pienamente al c-0n1pimento delle proprie funzioni . L'r.ccitamento tonico, che irradia dalle ghiandole sanguigne, si estende su determinati territori nervosi, sul cervello e fors'anche sulla midolla spinale da una parte, sul sistema vegetativo, a utonomo e simpatico, dall'altra. R d·a tronpo che si cerca p.er il sistema plurighiandolare, un principio ben fondato cli divisione. Le affinità specifiche delle ghiandole sanguigne per ·p arti di verse d·el sistema nervoso sembra110 soddisfare a tutte le ~igenze. In cima stanno l'ipofisi e la ghiandola pineale, le ciuali. come parti anche cerebrali, occupano una poc:1zione dominante - ghiandole sanguigne cerel>rali. - Le cap-;n le . u 1·re11a Ii rapprese11tano iJ tipo di una ghiandola sangl1igna simpaticoto11ica; 11guD lme1lte il pancrea : ql1el1e agiscono 1


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XX\~III, FASC.

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SEL.lONE PRATJC ..\

elevando., questa abbassa.n tlo il tono del simp a tico . La ghiandoJa tiroide è il prqtotip-0 di ·u na ghiand·ola politonica che influenza cer'v·ello ' vngo. Anche le ghian·-' simpatico e sistema del cfole embrionali sono forse orga11i polj tonici; di qt1este è accertata soltanto la loro affinità per il cervello, non anoor.~ è chiarita la natura delle altre affinità. Le paratiroidi sono da carattérizzar:e, forse, com.e ghiandole spino-toniche. Il sistema plurighiandolar·e, adu11qt1e 1 apparireb!Je dotato della capacità di regolare il t')no di detei;1ninati territori 11ervosi, e al con1pimento di qt1esta funzione le singole ghiandole sanguigne parteciperébbero in virtù di sp·e cifi che ·affinità. Queste · consid·erazioni non sono se11za valore neppure nel ri guardo terapeutico. E ssen do ch·e le mal a ttie delle ghiandole sanguigne produ(' ~)no cam11!amento e~· çnzia le di tono nel rispetti,·o t er1itorio ne rvo o, e da questo cambiamento origina il magg·ior numero d·ei f.enomeni mor11-osi, una terapia causale dovrebb e mirare, anzitutto, a ricondurre le rispettive ghiandole san~u igne alla secrezione normale. Ove ciò non r i'1sca - e non è i uf req11ente i 1 caso - . si p.otrà pensare a regoln rizzare il turbato neurotono per altra via. Prend endo, come ese111pio, la mala.ttia di nasedow, nella quale ·esiste aumentato t ono del simpatico, llna riconduzion.e alla norma d~11·aun1entata tensione nervosa sembra a priori possibile - a prescindere dalla strum-ectomia e dalla cura antitiroida - o per impiccolimento della superfìce attaccata d.eJ corrispondente territorio nervoso, ovvero ce.rcando di limitare la secrezione della ghiandola mala ta per mezzo d i sostanze di ghiandole antogo11is 1 e . J l IJrimo di {ruesti (l ue scopi è stat o assolto già col taglio d-el simpatico cervicaI.e1 potrà assolversi il secondo per somministrazion·e di sostanza ·attiva in senso contrario, forse di estratto pancreatico, atto - a quanto sembra - a controbilan.ciar.e la. sovraeccitazi one dcl simpatico, operata dal secre·to della ghiand-0la tiroide. E qui non gravi che i-0 richiami ancora una volta alla memoria, a riguardo della Endo crinologia, rhe di giorn·o in giorno si accumuleranno c-0gnizioni su cognizioni, e quando .s'av1·à l 'illusion.e . di a v·e.r costruito s.u solide fondarnent.n, crollerà l'eclifìcio per far p oisto ad altri, che forse crolleranno ancora, finchè ' 00·1solidandosi ognor più la base, ne sorgerà uno ch e starà col'Ylc torre, fermo, c11e ncn cr::>11a giammai la cima per soffia r di vento. · E questo sarà comp ito d elravvenire. noma, gennaio 1921.

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SUNTI E RASSEGNE.· PATOLOGIA GENERALE. Lo t·hoc anafila1tico ~ e lo choc proteinico La rrisi emcclas!ca - Il siutomo nrtiC<lriale. · (vVTDA ~,. J oilrn. des Praticiens, n. 52, 1920). . po~-

ComQ cause pr irne dei fenom.er1i morbosì s ia r110 fa1:e d11e grandi grl1ppi mettendo da un.a partt; i tra11mi e gli a g·enti fisicj, dall'altra le i11rezioni e le intos.sicazioni. I,e infezioni in llltima analisi rie11trano nelle intossicazioni poichè in tanto· sono r1ocive i11 Q11anto che si 11a produzior1e di veleni: le. tossi11e. · Ma dal g·ruppo delle intossicazioni va distaçr.._1ta llna serie di fenomeni che fl1rono confusi· coi fenomeni tossici. L'i11tossicn.zione è un Dr ocesso che attacca il protop1 as111a cellulare e per una vera azione cl1imica Jo deteriora e lo clistrt1gge; nell'intossicazione inoltre troviamo la specificità poicl1è ogni veleno ha t1na st1'à propria elettività verso lln tale o tln tal altro gr111Jpo di celll1le : la tossina dissenterica ha azione sulle cell11le dell'intestino, l'atropina predilige spe- . ciali n11c~ei di cellule bt1lbari, eec. Si tratta ad11nq11e nell,intossica.zione d.i 11n processo. specifico e cl1imico di rlist.ruzion e cl1e dovrà laf'ci1re come esito d ei disturbi ancl1e dopo che il processo intossicativo sarà spento. Di tali caratteri comuni a tt1tte le vere intossicazioni non llno appartiene a lla s11ddetta ~e ri e dl. frnon1eni che, !)11r avendo ar)1)a rente ye~te· d i jr1tcssiC' n.zione, se rie d1sti11g·t1e dal p1·1nt 0 c~i vista eti - logico, s intor11ntic0 e terapeutico: a) dal punto di vista etiolog'ico: nessuna specificità. 1'11tta un~1 serie di sostanze, pt1rchè a1burr..i11oid0e (colloidi), possono produrre le stesse alterazioni e distt1rbi (albi:1n1ina dell'uovo, del siero, del l atte, microbica, ecc.); b) dal punto di vista sintomatolog·ico: brusco inizio, rapidità di evolùzione, brusca scomµa rsa del Q11adro morboso, sen:a lasciar tracce di sè; c) da 1 p11nto cli vista terar)e1 li ico è cara tteristico il fatto cl1e qnesti fenomeni si possono evitare introd11cor1clo 11elr a11imale o nel ina lato llna quantità infinitesim ri le della so~tn.r1z3 nociva poco prima o dopo che essa sia a sso rhita in massa. È q11esto un sist ema di cura che non 11 n l'eq11i\ alente nella terapia del le ir1tossicazioni. 7

Tal e s1Jecia.le rom no rtamento ha fatto pensare cl1e n oil1 d e]l})a esistere lesion e cellulare n1n. bens) 11no sq11ilibrio più o meno brusco


J... '>O ...

l L POLICL!N ICO

'lel s istem a colloidale che è stato chiamato cfioc per la r flp idit à d e l suo apparire, colloidocfasico per la st1a esse11za patogenetica in opJlOSiz ion e ai veri fenomeni di ir1tossicazione. I carat teri di qt1esti fenomeni sono adunqt1e: 1° L'assenza cli specificità; 2° La brusca insorgenza; 3° La br115ca scomparsa; 4° Ncxn les ioni e non postt1mi; 5° Speciali modificar. ioni n el sangt1 e (c ri s i emoclasica) ; 6° L'asche1)tot}lassi (la possibilità cioè di impedire nel modo g ià detto l 'insorg·enza di essi). ~imili fen omeni, a !)rima vista bizzarri, in lJarte no11 sono altro el1e n1anifestazioni anafilattiche:· e, trattandosi di a nafil assi, dovremo ammettere t1n precede11te stato di sensibilizzazione. N ell ' a11a,filass i infatti per un certo tempo s i fecerq rientrare t11tti ir1distintamente i disturbi òi tJt1esto genere, senonchè una serie di soerimtntatori <lirnostrarono che fenomeni simili (leucopenia, ipercoagulazione, ipotensio11e arte riosa, ecc.) si votevar10 provoçare g·ià al la nrima iniezione di l1na sostanza albumi~1oidea. \\l'idal studiò a11esti fenomeni clinici e dette loro il nome di choc proteico. La differ tra · choc anafilattico e , enza oerciò cl1oc proteico starebbe soltanto nel fatto cl1e ltel primo esiste una pre11arazione, cioè la cos idett a se11sibilizzazione, m entre nel .seconclo qt1esta n on esiste dato che già alla r>rima iniezione compaiono i di st11rbi (sempre però rhe la ~ost anza ini ettata sia n ella quantità st1 ffici en t e). Un raso clin ico chia rirà qt1este premesse. Si tratta, in b reve, di 11na clonna che presenta '1n'ang in<:1 cti n atttra sospetta : le v engono iniettati prin1a 2 cc. e t1n'ora do!)o 20 cc. di s iero a ntid i f'terico ~1e r fa re l 'ascheptcfi.lassi. Dopo 1111'o ra compare rn.p icJamente pr11rito e t1na er t1zione d't trticar ia cJ1e si estenrle a tt1tto il corpo il g·iorno sc;;11e11te; dopo a ltre 24. ore tt1tto è scom1)arso mentl'e è r1ii1 accent11ata la chiazza al punto rl'inoct1lazio11e -(fe11omeno di Artht1s). DOJ)O sei gior11i con11)ar e t111a r111ova ert1zione di t1rticaria con n1inJgie e a rtralgie. Ques ta osscrvazio111' clirnostra cl1e gli stess i fc1101nPl1i posso110 affaccia rgi sia in seguito a sc11sib i l izzazio11e e sia q11r111clo l'indivicl110 cl1e riceve lllt'alhnmin n eter ogenea non sia già sensibilizzato. I..'er11 zil)lle d'urticnrin è tnto il sintomo l)fincipale rl1e ha 1Jrese11titto ln dettt1 malata : talora è il =--olo. l .. 't1rticaria appare e scompare rapida111 ente e 11011 porta seco alterazioni ana10111icl1e poic11è è rappresentata cla semplice edema e conge~tio11e. Probabiln1ente se tale f e11omeno, invece di localizzarsi sulla pelle, •

viene a localizzarsi nel sistema nervoso e precisamente nel bltlbo, si avrà la morte. Per spiegare il fenom·eno dello clioc proteico l)isogna ricordare che le albumine eterogenee che noi introduciamo nel tt1bo digerente coi pasti, per opera àei succl11 digestivi e del fegato, attraverso al q11ale debbono passare pri1na di penetrare nell'organismo, si trasforma· no omogeneizzandosi alle albumine • personali. Le alh11mine cosi on1ogeneizzate non sono più capaci cti n11ocere: ciò accade quando la secrezione dei succhi digestivi è normale, q11ando non esistano alterazioni della mucosa intestina.le e qt1ando non si facciano errori dietetici; ove t1na di queste condjzioni venga meno, le aJb11mine non omogeneizzate passeranno neIl'organigmo Q vi prodl1rranno sensibilizzazio11e, se in piccola q11antit.à~ o vero e proprio choc proteico, se in qt1antità notevole. Widal vide comparire in 11n individuo che aveva sofferto di disf.t1rbi intestinali, prurit& e accessi d' t1rticaria~ l Jn altr'uomo, dopo aver mangiato t1na gran qt1amtità di pesce gt1astoebbe dis turbi intestinali, roi, a partire da q11esto momento s'accorse che in seguito a ogni pasto composto di carne od 11ova era preso da fenomeni di t1rticaria, mentre tali fenom e11 i non apparivano col regime vegetale. \~· idal ed altri esaminarono il sang11e di q11esti pazienti e, dopo un'ora dall'assorbimento degli alimenti e sette ore prima della crisi nota.rono let1copenia (3000 leucociti), abbassa mento della tens ione arteriosa, coagulazione più r ap ida e vari azioni dell'indice r efrattometrico. (Il \Vidal chiamò q11esto complesso di f e11omen i crisi emoclasica). S11lla possibilità di impedire l' insorgenza del la cris~ c:on l'introuzione di piccole quantità della sostanza nociva (ascheptofilassi) se ne è fondata la c1rr~1. F11rono somministrate le sostanze i1ocive a dosi crescenti e tali malati non ebbe ro .niù le loro crisi. \Vid a l noi ottenne . la sco1nparsa dt1ratt1ra delle crisi somministr ando semplicemente 50 ctgr. di peptone del comm ercio, altri la ottennero somm inistrando n1ezz'ora prim a dei past i dei cachetg di pepto11e: d o!)o q11alche settimana t11tto e ra scomr1a rso. ._i 11a dunque t11tta tina gerie di urticarit} cl1e ra1)presentano accidenti colloido-clasici prodotti da alb111nine pro, e11ienti dall'esterno: \'yicl nI !1ropost=> di chin rnn rle elero-colloido-c l asic ll e. :\Ia ve ne so110 dPlle nitre in ct1i i fe1tom('11i appaiono senza l'introduzione della sosta11za estranea all'organismo. con1e avvier1e 11ell'emoglobin11ria, e che l'i l)Otrebbero chiar11u re d is t11 rbi per a1i lo-colloidoc l.tlS icu. 1

BENEDETIELJ.l.


[ANNO

XXVIII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

DIAGNOSTICA. Significato diagnostico del dol•,re addominale nei bambini. <B. Hl JTt:H INSON. British m,ed. Journ., 1° gengaio 1H21).

Il dolore addominale in un bambino è seml)re ca11sa di l1na certa · ansiet~ per il medico, {Jer il di.verso Rignificato che pt1ò · ass11mere, <ia 11na semplice indigestione ad un'appendicite ga r1grenosa. l\lientre, da un lato non si -devono gettare allarmi ingi11stificati, dall'altro è necessar io non mi~conoscere le cause, <!he posso110 dare effetti g·ravissimi. Le diffi.colt à ai1mentano per il fatto che spesso il dolore è ru11ico sintomo, ed il piccolo paziente -è in capace di darci l'esatta localizzazione e le cara tteri.stiche ùel dolore, l e quali possono "Por tare 111ce nella diagnosi. S1)esso la diagnosi \11.l ò farsi semplicemente per esclusione. CA USE EXTRADDOMT ~AL I. Possono risiedere nelle pareti addomir1a li e n el torace. · Fra le atf ezioni delle pareti addominali una delle più con1uni è la carie spinale. l n ta le caso, il dolore è dovuto alla pres~ione s11lle radici posteriori e viene sentito l11ngo i Jlervi iritercostali inferiori all'epiga-slrio; p11ò aversi fin dall'inizio, molto prima ~l1e si m::tnifesti alr11na deformità. Da ciò la i1tilità <li esaminare bene la coJonna verte·bra le in ogni bnn1bino, ch e acc11si un dolore epigastrico cronico : una leggera prominenr.a di una o :pil.t vertebre, la dolorabilità a lla per<: nssione, una certa rigidità mettono sull'avviso ; la certezz.a !>llÒ a versi con la radiografia. Anche la scoliosi p11ò esser causa di dolore, ma essa è facilmente riconosci11ta. li re·umatismo dei m11scoli addominali. può 1·1nre offrire dei dubbi, tanto più considerata la freq11enza delle affezioni reumatiche nei tlambini. Il dolore può· aversi alle inserzior1i muscolari, alle co~tol e od a lla cresta iliaca, nppur e nella stessa guaina aponeurotica. L'o1·igi11e re11matica 8i rende evidente mettenclo in azione i muscoli, p . e. col far sedere l'a1n1nalato sul letto, senza aiuto delle mani; la ~ed e nella :pa.rete musco la re si dimostra afferrar1clo queE?ta fra le mani e co1nprimendola Jateralmente. Q11esta forma è freql1ente nei ba1nt1in i clurante l'età della sc11ola, in seg11ito a.d esercizi ginnastici, e 1111ò s im11l are l'append.icite. Relativamente rare sono le ernie della parete addominale, a c11i però bisogna pur pen"Sare, specialmente all'ernia omentale ed a l testicolo non disceso. Qualche confusione possono portare le affezioni dell'anca, non già

la forma tubercolare, ma quella reumatica: con un esame attento si metterà in rilievo la limitazione tlei movimenti. Qualche volta nell'herpes zoster il dolore può precedere ùi ore o di giorni la comparsa dell'eruzione; vi è però in tal caso l'iperestesia s11perficiale nel territorio del nervo affetto, un dolore forte presso . le a·p ofisi vertebrali, mentre m~ncano la dolorabi~ità alla palpazione profo~da, e la rigidità.. involontaria. CA l !SE TORACICHE. - L'errore più comune è quello di confondere la polmonite della base destra con l'appendicite, tanto più che nei bambini possono essere a lungo assenti i segni fisici della polmonite, m entre è costante al l'inizio il vomito. In tal caso il dolore addominale è dov1.1to al fatto che sono coinvolti i nervi intercostali inferiori, che passano a traverso il diafra mma, ed è a ritenersi che si manifesti il dolore addominale soltanto qu~n­ do sono affetti il diaframm·a o la pleura. Per avere indicazioni circa la diagnosi si studierà il rapporto del polso con il r espiro, sebbene spesso q11esto non sia molto frequente all'inizio; poi si riscontrerà che la dolorabilità addominale è piuttosto superficiale, mentre non la si avverte con u11a pa lpazione discretam ertte profond a. Si p11ò anche ricercare la even tnale dolorahjlità nella sacca retto-vescicale ciò che in verità è pi.ù facile a dirsi cfie h .. farsi. La temperatura molto elevata sta piuttosto per la polmonite: coml1nque nel dubbio si p11ò stare in attesa a rrr1ata, e spesso in _ poco tempo comparirà uno sfregamento pleurico od t1na zona di ott1Jsità. ' Anche la pericardite può simulare una malattia addominale; essa p er ò è assai meno frequente che non la pleurite o la polmonite. CA USE ENDOADDOMINALI . - Possono essere su._, bitanee o croniche. I.e prime so110 molto meno freq11enti nei bambini che negli adulti in cui esiti gravi possono aversi p. e. nell'ulcera gastrica o duodenale perforata, nella pancreatite acuta. Nei bambini il dolore a ddominale violento ed improvviso può essere dovuto ad i11digestione acl1ta, ad appendicite, ad ostrt1zione intestinale e, molto di rado, alla porpora di Henoch. È anzitùtto necessario eliminare l'indigestione acuta; in questa il dolore può essere improvviso; violentò, accompag·nato da febbre e cta grande 1n alessere~ Nel d11bbio è bene non affrettar si a sorriministrare l'olio di ricino nè,. tanto meno, gli oppiacei; nessun danno può invece aversi da t1n clistere, da un leggero emetico, dall'applicaziory.e del caldo sull'addome,, cnentre se ne otterranno spesso notevoli vantaggi. •


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( ...\ :\~O \X\~lll, F.\SC.

IL POLICLINICO

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• g la possibilità che si tratti di appendicite cauti, prima di 1diagnostica re lin'apperidicite che dà sempre la massima inquietudine in cronica in bamb:Lni, $pecialmente se il dolore qt1esti .casi ; si r a mmenti che in essa il .dolore è loca lizzRto aJla fossa ·iliaca destra. D'altr~l è il" primo s1ntomo, avv.e rtito dapprima all'epi-. parte. si deve ritenere che la forma non è inai gastrio e, solo più tardi, ·all ~ fossa iliaca _<lecronica fin dall'inizio, ma precedt1ta da lln acsi r a. Raramente è rpolto forte, salvo in ...bamcesso ac11to o subac11to, che va ri cercato con bini nervosi; si ha qliasi sempre vomi~o, · che nna acc11rata anamnesi. L'esame fisico, fra glt seq11e d i solito il dolore e · non è · pe~sistente atta:cchi di appendicite cronica, è S!1esso neganè è quasi inai violento. La ricerca · del] a ' ditivo e ·nemmeno i raggi X possono ri$Chiarare fesa m11scolare va fatta con una p~lpazione la situazione . .Jn casi assai d11bbi si Y)11 ò ricormolt0 le(;ger a. rere alla laparotomia esplorativa, pur lasciand<> . ' Ne1l'os t ruzione intestinale acuta, ' (~l ·'.!folare compren.1dere ·che l '.opeTazion.e è per lo più pri''!\ r:11ò essere violento, ·:fDa ·talora anche, as~en te 1 • di risultati. ,· . Rpecie all'inizio; fra i ·sintomi particqlari n el I .vermi sono spesiso ::voc11 sa ti dii provocare d·obamlbtno è da men©i!on\3.rs.i la febbre, che1 si lo.r i ··~dido1minaili: un vermifugo chiarirà la di.a• rrianifes.ta anche nei casi di pura ostruzione, gn,01si. '. . • come nelJ·' inivaginazione1. la forma caratteTi1stlCausa a.ssiai c.omune di dolorre .aic11c1 omi.n ale -ca d·ell' età in1fantille. Peir poter p1roce~ere a;d sono le ghia·ndole ·in.grossrr. te, anche nc 11 tu·b er11n esame frutt11 oso è ben·e rico'r rere ad un an€>co;Iari all'estremità iinfer~ore del m esenterio. La 1 ~i la . l01ro estilfl{>azione ifarà scomJparire i do1 stetico (clorofo nmio·), rper cui, rilascdapido l ori. , r parete ad domin.ale1, isi pllÒ megliò ,.oompiere Abt?astanzA. rare sono nel hambjno le ca11se !a palpazione. N ella ràra forma della porpora che ·risiied,01n o nell'aa>pa:riat.o n rinario, tra11·n e la . . . rli H.enoch., l'emorrll'ia.gia da c.u i è a c:coll111pa:g nata torsione d ell'11retere ed il ca lcolo t1retràle. · r·ttò simt1l<l:re l'invaginazione; si eviter~ · 1'erroLa torsione <lell'uretere ri srulta da n11 ~ano1na­ re ~on la •r1i1cerea accurata d e[Je pla.oche di p or~ia -001I1genita. 11ella distribuzion e idei vasi re pora. nali, che di so.l ito, però, non prod11ce sintomf Fra le cal1se di dol 1Jre cronico o ricorrente!. prima d ell'età a dulta: spesso il dolore - rifeè relativamente raro che si tratti dello stoma.rito a destra od a ·sdn·istra n ella regione lomco" ciò che si ha tnve·c·e ne1ll'adulto: talvolta ba!fie - ha uina ce7·ta periodi1cità e non è aiccom ess0- è in causa ne[l'oT1~inaria . indigesJione·, in· P·a ignato da sinto·m i urin ari; tai~violta il rene è c11i 11na. enittazione: mette fine al dolore e cllia-. ingrossato e palnabile. · risce la diagnosi. Il calcolo tLreterale destro p11ò offrire gra1n de Com11nissima invece è la colica intestinale rassomigllia nza con l'apipendicite, ta 11ta più ·Che r>ei pìccoli, con1e an·c he nei g.randicelli: i dopossonb man care i sintomi u.r inari, \'i può es.Io ri si m~n ifestano ad ac-cessi e vengono calsere febbre e dotorabilità s11ll'uretere. e quindi mati c;on Ja pre s.si o n~ costante, la qt1ale inve'ce a.ssai vicino nl punto di 1\'Ic Bt1rn e~ ' · T Ft rndioesaspeira i do~ori dell'rupipendicite; spesso. si ·ha gr9:fia, che èlovrebbe sempr e essere fatta prima anehe l~ em iss ione di gas intestinali. Abbastand ell'operazione., leve11à ogni ·drubbio. za frequente, specie nei bambini nei11 'età de1Jla Un d o•J.ore ipogastrico p11ò aversi nell'ostruscuola, l a così eletta colica orribelicale, iDi oui zione dell'uretra, come rrisultato di fimosi o di il dolore viene 'I iferito all'ombelioo e può ritor- strettezza d el m eato; l'associazione' fra cloJore nare più vollte al giorno, particolarmente rllue difficoltà di minzione, la presenza di lina vernnte o dopo i pasti. Può essere violento ed iS1ciica dmtesa d aifanno gli elementi per la <liaa C'compagnato da improvviso1pallo!re; dura da ,gnosi. FILIPPINI. nochi istanti a pareccbie ore : è raro il vomito. T.. a st1a nat11 ra è oscura : trattasi proba•b ilmenImportantissima pubblicazione: t<? di una vera colic::t. del ct!'asso che si verifica Dottor prof. GIOV.~NNI PETELI~ A in bambini rosti1Pati, nervosi. . , Generala }fedico nella. R . :'.\Iarina - I spettore Caro di Sanità ?tlilitare :'.\farittimn. T... 'enterospnsrrt,o si osserva in ban;i·b ini, ~he goffrano di enterocolitè, che non è ra~a ; p11ò tla r·p dolori vtolenti ed essere ac.tcomr>agnato secondo Je vcdt1tc moderne cJ a febhre 4prolungata, ciò che offre non poche ad uso dei n.edici pratici e degli studenti. difficoltà per la diagnosi. Rara è l'ostruzione T n voi urne in-'~ . d i Jl "." :ne \ TJl ·330. nit ìd a m,.nte s a1npato bU i11testinal e cro11ica per diagnostica.re la q11ale carta d i lu sso. t·o•1 ~O fig ure intl:l'c·alaw nel te t o. 111 ('om ~; ricorre rà alla presenza di m eteorismo, di mercio L. 22 p i ù le "'r ese po-.tnli ,fi c;pedi1ione r:i c\·omnn<lnta. ('Ontrazioni visibilli del1'intestino oppt1re ai e di imh dln~J? io. Pci nostri a.bbo11 ati sole L. 20.90 frunco cti porto e r accomAndnto. r:nggi X. In vin re cart nr n.t · v .1~Jia al Cav. T 1rrn r P'17.7I . l ' ia fH <otlnn DOLORE APPENDICOLARE. Si deve essere molto N. 14, Roma. I

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Le malattie del cuoré

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[ANNO XXVIII, FASC. 15)

SEZ ro~E

TERAPIA.

Lo stato dell' immnno- e chemoterapia

delle

m~lattie

infettive

(SCHIKENRELM. 32° Congr. di med. int. a _D resda. Berliner Klinische Wochenschr., n. 19, 1920). IMMUNOTERAPIA.

PRATICA

523

sarebbero efficaci in tutte le forme di tubercolosi. Anche il salvarsan e il chinino esercitano probabilmente un'azione catalizzante. Al · neosalvarsan sarebbe da pr~ferirsi il vecchio sa lva.rsan. Col semplice chinino l'A. ha otte·n11to risultati eg·t1ali a quelli ottenuti usando i diversi composti di chinino (optochina - euc11pina - vucin.a ). POLLITZER. I

A) Siero terapia. - Dei steri 1anti,toS1Sici sono usati 1prruti1camienoo quffi:lio. anti t-etani 00 a scopo La cura della polmonite influenzale profi'latti•co, quello an tidifterioo a scoip o cur.acol siero di convalescenti. tiJvo. La maggio~ parte d·egli s ci·emziat~ ammette oggi oh-e l ',azion,e teirrupeutica del sieiro (G. P. SANBORN. Boston med. and surg. Jour·n .,, si·a dovuto .spiecialimentre allJ.a sua sipecificiltà. I 5 agosto 1920). sieri attua1mieinte uis ati ·sO'IllO antitoisstci, antiL'A. riporta le sue oservazioni fatte sopra batterici ·e mhsti. Dei ipr:ilrni ·Si sono 1affeirmati 101 casi di po.}n1onite o broncopoln:ionite da inneJ·l a prati·ca il si1ero 1antitetranioo (inieittato p.r ofilattica:miente) e il .siero anti\diif!terico. · fluenza; alla .d iagTtosi clinica ve•n ne fatta seDei sieri c.1rutibatte.rici è e~ficruce quello _an.ti- guire, nel caso in c11i si presentava110 sputi meningococcico iniettato nel racllide agli 13m- l'Ugginosi, l'isolamento del pneumococco: venma.llati; sareibbrer'o ·sempiie. ineffi·c1aci il 1M&l"O •a.TI-· ne isolato quasi sempr.e il tipo IV; in due casi , (mortali) il III, in U·nO il _I. ti1pneumo1coicctco e il siie:rio an.ti-s treptocootjico. La maggior parte del casi trattati e·r a in D1eJ steri 1niisti (C()1n t;empoirane1amente antitossiei gravi condizioni e dava l'impressione di un e anrtiibatterici) ba a&SUTuto importanz·a piraitica probabile esito fatale: una metà era malata il solo ·sieiro 1antidissenterioo, dalla cui ,somrnida 3-7 giorni; 17 morirono nelle prime 24 ore. ni·s trazione precoce l'A. ha o,t ternuto bueni risuiliIl sangu.e per la cura venne prelevato da tati. Il sie:r.o antigripipale iniettato i:n ifor.ti dJosii individui che avevano sofferto··di influenza, doriesce ta:livol ta di .g iovamento. •Buoni risrultaiti si po un periodo variabile da 3 giorni a 2 mesi sono wuti inii1ettandio .a. scarlatJtinosi dei sieri dallo sfebbrame11to; sembra che i sieri preledi oonvalieis'cen.ti. vati all'inizio della convalescenza sieno stati B) v accinoterrapia. - È stata riconosci.u ta i più attivi. 1 l'imiportanza dellla . ifase n e gia;tiv a susseguen·t e Dal donatore si estraevano .300-5-00 cm.c. di a3Ja V!aocinazione. Mentre la vaccinoterapia si Bangue (l'estrazione è stata f.atta anche 2-3 è dimostrata inefficace nel colera, nel tifo e volte ad intervalli conven ienti) che si racconelle infezioni streptococciche ne è riconosciuto. • glievano in l111a bottiglia a collo · 1argo: sepal'utilità .nell1e inf10zi1o ni ·s tafiloc10cciche e da coli. rato il ·siero e centrift1.gato, veniva sottoposto L'effiicacia delle vaccinazioni pro:filattilche è alla reazion e' di \Vasserma 1111 e poi mantenuto probabilmernie d01VU.ta a prooeissi specifici. Non in ghiacciaia fino al mon1ento dell'u·so (al massii .p uò dire lo stesso pier le vaccinazioin i ourrasimo 11no-due giorni do1)0 l'estrazione). ti v e1; ,s i ·oono i·n fatti sip esso ottenuti :ri1sultaii L'iniezione veniva pratiç.ata eon miscela a Ldentici, UJSando 1etffi"ovruocini, iniezioni di latpai:ti uguali dei diversi •s ieri ·disponibili; se te, ecc., sostanze tutte che provocano spesso la ne introducevano nelle vene cubitali 100 eme. reazione niù intensa in corrispondenza del fonegli adulti e 50 eme. nei bambini; veniva ucolaio mo~boso (reazione di focolajo aspecifica). sato a tale scopo il metodo di Schreibe·r per L'efficaicia ,d1e'll'i·mmunort;ei.r:~p-ia i&peJcilfica. ed .a le iniezioni di salvarsan, usando una siringa specifilca dipendie ·in1oiltre da vari fattori : 1° daJ • da 20 eme. Non venne osservato alcun inconmod-0 in cui rreagi:sc.e 1'0Tganis1no. La teiraipia veniente degno di riliev·o, che a ccennasse a 1 deve 1p erciò sempre cerca!'e di a11rn e ntlare oonfen omeni anafilattici: solo nel 10 % dei casi temiporaneam·ente ]1e forz e, r.eat.tive i1J1ell'org.anjsi 11otò brivido leggero e non prolungato. smo; 2° elfi. reazioni :fif=iico-chimiche, ciò specialSopra 101 casi, 67. guarirono: di qu1o oti, 59 mente nell'anafilas si; 3° da processi cli catalizricevettero una o .. due iniezioni; 7 ne ebbero zazio11e. Quest'ultimo fattore. avvicina ipti1natre; 1 ne ebbe $ei.; la ma.ssi!1'1a qu.a11tità inietrnente l'immuno alla chemoterapia. tata f11 ·di 700 c 111 e. CHE MO TERAPIA. Dei 34 casi segt1iti da morte, 17 moriron o L'efficacia delle iniezioni di arg·ento colloitr oppo presto per poteT ricevere 1.1na seconda (lale è in molti ·rapporti simile a quella della iniezione, gli altri 17 ne ri cevettero da due a proteinoterapia. Preparati di oro (Krysolgan) quattro. 1

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( A~NO

IL POLICLINICO

Successivamente all'iniezione la temperatura andò diminuendo in diversi, fino a raggiungere l a normale s pesso entro 24 ore; in alcuni per ò entro 60 e fino 120 ore. In un caso, che aveva ricevuto quattro iniezioni, la temperatura si era abbassata gradatamente entro 96 ore, ma permaneva uno stato delirante: si rese p'O i manifesto un secondo focolaio di bron-co-polmonite con alte temperatu·r e; con altre d11e iniezioni, le oondizioni ritornarono normali entro 48 or e. ·In un altro indivi.duo, la temperatura ritornò normale entro 48 ore, dopo due iniezioni; la convalescenza sembrava stabilita quando invece si sviluppò ad un tratto l'edema p-olmon~e che lo trasse a morte in poche ore. In qualche caso, n>Qnostante l'abbassamento della temperatura, permanevano frequenti il polso ed il respiro, ed interveniva la morte, pur con temperatura normale. Fra quelli che guarirono, si osservò, 12-24 ore dopo l'iniezione, un miglioTamento reale: diminuzione della cianosi e . dei s intomi tossici, graduale sensazione di benessere : talvolta si aveva un passaggio netto allo •s tato rli benessere, analogamente a quanto avviene nella difterite con sufficienti quantità di antitoSsina. Non vi furono compJi.cazioni rilevanti nei casi guariti. . Su 9 casi con gravidanza vi furono 2 m-orti,. consecutive all'aborto : va C·3&ervato che in ge11erale la mortalità fra le gravid·e affette da lrr.on·copolmonite infl11enzale è alta. Nella serie dell'A. si è avuta una mortalità totale del 33.6 % : la me.dia mortalità fra 184 malati trattati da diversi medici, senza siero, è stata nello stesso periodo e n ella stessa loC'alità del 21 %. Vari sono i fattori ch e hanno contribuito ad elevare la mortalità nei casi trattati col s iero. Anzitutto si trattava di casi appositamPnte scelti fra i gravi, mentre i casi, ·ch e ~ervirono di controllo, costituivano la mcedia cli quanto si osserva nella pratica ; 17 di qu·elli trattati erano già quasi moribondi e di fatto rnorirono entro le 24 ore, in alcuni ·s i ebbe complicazione da stre1)tococco emolitico, in altri per eden1a polmonare. La ragione uiù importante 1)robabilmente consiste nel fatto che 28 sui 3-i- m-0rti ricevettrro l 'iniezio11e solo dopo 3-8 giorni clall'inizio: ora la p olmonite d a inftt1enza è u11 p roces~o che diecorre rapidamente e che porlé1 a r11orte in 4..S giorni; si può dun que ·r itenere che l' interven to sia stato troppo iardiv<>. Qt1alt1nq11e trattamento deve dunque esser e iniziato prima del 4°-5° giorno, poichè i casi. trattati "uccegsivamente n on hnnno margine J

XXVIII, F ASC. 15]

<.l i tempo sufficiente per poter rimettersi. Tale osservazione, del resto, non si limita alla pol1nonite da influe11za, ma si estende altresi alla difterite, in cui la mortaìità è quasi nulla se il trattamento è iniziato al primo giorno e va invece elevandosi man mano si ritar.da: cosi nella polmonite da tipo I, il siero è efficace solo nei primi 6-7 giorni, e tanto più q11 anto più presto viene somministrato. Nei ca:si dell' A. la mortalità è andata crescendo dal 10 % (2° .giorno di malattia) all'11 (3° giornor al 35 (4° g·iorno) al 73 (5° gio·r no) al 66 (6° giorno) al 1·00 % (7° ed 8° giorno). L'11tilità di 11na somministrazione precoce del siero è dimostrata anche da ~stati·stiche cli MacLachlan e Fetter, che t1sarono il sangue citratato e di m-olti a.Itri, che u sarono pure il siero. Questa comt1nicazione fatt a alla Massachuc;etts Medi.cal Society è stata ·s eguita da .altre che confermano i buoni. risulta ti che possono ottenersi mediante tale trattamento, pur.chè questo venga iniziato nei primissimi giorni di malattia. };"1LIPPINJ.

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Sulla terapia combinata di siero antigonococcico e proteine aspecifiche nelle compii· cazioni gonocoociche. (Dott . S. REENSTIERNO. Munche1ier M ed. Woch. , 9 Iu.g lio 1920). L'A. riferisce di una decina di casi di ar• triti gonococciche act1te, prostatiti, epididimiti, ascessi gonococcici cutanei, ecc., guariti in tempo relativamente breve (1-2 settimane) dopo la iniezione di siero antigonococcico combinato con vaocino da colture di tifo (morte). Il siero si ottiene iniettando colture pure di gonococco a montoni. I.'A. ·non riferisce sulle dosi usate. GI'inconvenienti della terapia sarebbero brivjdi di freddo e febbre alta immediatamente dopo l 'ini·ezione, ipersensibilità che pe rdura per al<!1J.ni giorni nella regi-0ne dove fu praticata l'iniezione (reg·ione glt1tea) , tt1mefazione delle ghiandole ing·t1i11ali. BAM.

Sono rimasti disponibili pochissimi esemplari d~ll'estratto dal " Policlinico" - Sezione Medi~a 1S20 - della importante monografia.~ C. ECONOMO= ...oll'eneefaUte l8targlea. Co1oro ~ he des\derano averne copie mandino cartolina-vaglia di L. 6.80 ali' Amministrazione e la riceveranno subito in porto franco e raccomandato.


{ANNO

XXVIII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

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NOTIZIA BIBLIOORAFlCA.

nisti che, a vendo bisogno di conoscere il modo legale per far valere e rispettare un proprio ...'\. VIGO (Doctor J u s·rrTrA) . La legislazione sadiritto ricorreva al consulente legale per avere nitaria in rapp0rto all'esercizio professionale. chiarimenti, informazioni e consigli, si rendieUn vol. in-8 di circa pagine 250; Roma, 1921; va ogni giorno maggiore. presso l'Ammi11isteazione del « Policlinico». Questa speciale condizione di cose mi indusPrezzo, L. 16. se a scrivere il presente Manuale. Perchè si possa g·iudicare il valore di questo In esso sono raccolte, classificate ed ordilibro, riportiamo la prefazione appostavi dal- nate tutte le leggi, i regolamenti e le circo\ ari l'autore, che ne spieg·a gl'intendimenti e il attualmente in vigore aventi diretta attinenz[t piano. ron l'esercizio della professione sanitaria. L'utilissimo volume del doctor Justitia verrà E perchè il lihro non riuscisse una raccolta molto apprezzato da tutti i medici ita lia ni. n.morfa. caotjca ed indigesta di tanto materia'<Nell'esercitare l'ufficio dj consulente legale le legislativo, mi sono studiato di dividere l'atdel periodico « Il Policlinico » e n el risp,ondere tività prof€seiona.le nelle varie sue forme a sealle domande ed ai quesiti che incessantemen- conda che sia esercitata liberamente o sotto la te mi pervengo110 dagli abbonati, ho potuti) ,-este di impiegato municipale e di raggruppa· .convincermi come la legislazione che regola re intorno a d ognuna cli esse, tl1tte le leggi, l'esercizio delle professioni sanitarie sia gene- i r egolarr•.enti e l·e circolari che vi si riferil"almente pochissimo conosciuta dai medici. seono. Ma ciò non per loro colpa. P e r tale r agion e ho diviso il libro in tre La gran quantità di leggi cl1 e a mano a parti: nella prima delle quali tratto dell'eser~ mano si è ar1data accumulando, specie in que- cizio professionale libero, nella seconda degli sti ultimi tempi di insolita 11mana attività, ac - obblighi dei Co1t1uni relativi all'assistenza sacresciuta pletoricamente da una miriade di re- nitaria dei poveri, che comprende tutta la cargolamenti, decreti, circola ri, ecc., ecc., emessi riera dei medici condotti, dal concorso col durante il periodo l)ellico, ha for1nato un ma- quale entrano in carica fino al licenziamento teriale legislativo di tale mole ed entità da ed al conseguimento della pensione, e nella non poter esser e diligentemente seguito e co- ter.za della vigilanza igienica, comprendendo nosciuto da tutti, ma solamente da quei pochi in essa tutte le disposizioni che regolano le che ebbero la n ecessità di applicarlo n el pro- prestazioni dell'ufficiale sanitario e del persollale de.i Laboratorii comt1nali e consorziali <li prio ir1teresse. . . A ciò devesi aggiungere la impossibilità e la 1g1ene. inopportttnità !)er molti di seguire il recente E per non esporre le leggi ed i reg·olamenti movimento legislativo percbè, essendo ~tati i1udamente nel loro scheletrico testo, ho ere-. chiamati sotto le armi per adempiere il sacro- dutò utile .accen11are anche alle principali quisanto dovere di difendere la Patria, furono co- stjoni che dalla diversa interpretazione di esse · stretti ad abbandonare tempora neamente l'eser- sorgono nella pratica ed ho tentato risolv-erle, <:iz1o professionale e non ebbero, quindi, agio, facendo tesoro lielle più recenti teorie propuoccasione o bisogno di invocare 1e leggi che lo gnate dalla dottrina, dei più sapienti pronu11governano o ricorrervi. ziati clella Suprema Corte di· Cassazione e dei Ho notato, eziandio, che inolti cui si era pre- più clotti pareri e sentenze emesse dai Corpi sentata la necessità di difene1·si da rappresa- const1ltivi e giurisdizionali dello Stato. glie o da abusi o di chiedere l'adempimento di Dove maggiore mi è sembrato esservi condiritti acquisiti o di aspettative raggiunte, ft1sione, ivi ho creduto fermarmi di più per erano rimasti presi dal dubbio se esistesse o diradare la nebbia e la foschì a, togliere ogni meno una legge da poter invocare in sostegno. preocct1pazione e prevenire, nel contempo, i bidella propria tesi o se la legge, sotto il Clli sogni e le difficoltà che potessero incontrare impero il diritto era sorto e l'aspettativa ini- nella loro carriera tutti coloro che cons11ltasseziata, fosse ancora in vigore o fosse stata mo- ro il Manuale. difica~a o revocata e sostituita, in tutto od i11 l)ertanto la parte che riguarda i doveri e i parte, da altra più recente. diritti del medico condotto verso il Comune ed Mi sono accorto, insomma, che in quanto al- il trattamento economico che deve essere fa tto l'esercizio professionale dei medici e special- a l personale sanitario comunale è più estesa mente dei medici condotti regna grande confu- delle altre, appunto per mettere in grado l'uno &ione ed incertezza a riguardo delle leggi iJl!- e l'altro di conoscere a fondo la propria poperanti, e che perciò il numero dei professio- sizione giuridi~a per chi€dere quanto è loro 1

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lL POLICLINICO

gi11stamente dovuto e per avere t1na norma certa e legale i1er sapersi regolare nei casi che fortuitamente possono verificarsi nell'esercizio professionale. Ritengo che il Manuale diverrà ben presto l'amico indivisibile di tutti coloro che si dedicano all'esercizio della professione: tanto del riovellino qt1anto degli anziani, tanto del mecljco quanto del chirurgo, tanto clel libero professionista quanto del medico condotto, tanto dell'ufficiale sanitario quanto del personale addetto ai Laboratorii municipali· di vigilanza • • • ig1en1ca. Con esso e per esso questi sani tari sono messi in grado di repellere ingiuste rappresaglie e tendenziose sopraffazioni ed ottenere il rispetto delle conquiste fatte dalla cla.sse nel campo sociale, professionale ed economico. E confido di aver pienamente raggiunto lo scopo».

bassa ulteriormente il to110 e fa scomparire i movimenti automatici, e tale azione ~ i osserva pure se il preparato intestinale è stato completnmente atropinizzato. Ciò fa pensare che l'azione della. bile si esplichi in prevalenza sulle fibrocellule muscolari l~cie, ·sebbene non PoSSa escludet'Si che. specie per dosi molto elevate di bile, venga influenzata anche l'innervazione rifièSsa intrinseca del preparato intestinale. Non è accettabile l 'ipotesi fondata sopra una azio11e eccitante della bile sulla innervazione simpa ti('a .

La deviazio·rie del oomplenierito 1wlla 'r abbia.

FABOZZI dott. SALVA'l'ORE. - Si prefigge di dimostrare se fosse possibile applicare alla diagnosi ' clella rabbia la Jlrova della. devi.azione del complemento. Espone le prove dirette a stabilire ~ l'estratto a lla Lanùsteiner di cervello di cane morto di rabbia, cli coniglio inoculato di virus fisso. come pure quello dj coniglio normale, potesse agire a modo cli antigene. 'l'rova che l'estratto di cervello di coniglio norma](), col sistema complemento emolitico, nella proporzione di 0,65-0,70 di una solt1zione di 1 :9 non i11<luce a lcuna deviazione df'l complemento, mentre quel1o di c.ane rabbioso lo fa . tra 0,45-0,50 e quello di coniglio con virus fisso tra 0,50-0,55 sempre della soluzione 1 :9. Stabilito Reale Accademia Medico-Chirurgica questo primo dato di fatto, espone le prove del sistema emolitico in cont.a tto con siero di sangue di Napoli. inattivato di coniglio inoculato dii rabbia da stra,<:;eduta orcl in.aria del 13 tnat'.~· o 1921. cln e trova dopo diverse esperienze preliminari~ Presidenza del prof. G. ::V1IRA1'~A, presic~ente. ehe il siero di sang1.le di coniglio norm~le non - induce alcuna deviazione del complemento, e solo Azio·iie della bile SOJJl'a l'intestin,o isolato dà parziale emolisi llSan<lone 1 cc. (prova da non d i ma11im ifero. considerar.si positiva). Il siero di sangue di co( 'RIRTOXI prof. ALFREDO. Le ricerche dell'O. niglio rabbizzato induce la deviazione a 0,1 e a S<H10 Rta te eseguite sull'intestino isolato d1 cane, 0,3.. Dopo un g·r..1n numero di ricerche, fatte su <1110 scopo di <:1etermi11are il meccanismo col quale conigli inoenlati con virus ~traùale, e da cui prela bile esplica la Hua azione in tali condizioni spel~va il sa.ng·11t- n~lle cliver~ epoche della inoeu.Iarimentali. In ogni ca so è st~ t.;1 usata la bile apzio11e, ptÌò stabilil'e un clato di fatto rappresenpartenente o.Ilo stes~"O anin:u:tle a 1 quale era stato tato d,a che la elevi~ zione .del co1np1emento oon1- aspol'tuto il tratto intestinale i >er ln esperierw,,a, +) 11are tra i primi 7-10 giorni dall'inoculazione, :-:;.I l'nzion~ <lella bile ' reniva poi c-01nparata a qt1ella ma11tiene aumenb.1ndo cl'intensità, fino a che non <li altre S<>sUinz~ per le Qt1ali è già t.Rta stnbilita, si inanifestano i p1imi segni delJa infezione, conelle ~te~se condizioni sperime11tali , la loro azion<' n1e m2nif~stazione clinica, epoca in cui il fenonutonomo1nimetica (pilocarpina, atroJ)ina), simpa1neno sierologico cade di botto e no11 compare nemtioomimetica (adrenalinn ) o iuuscolare (clon1ro rueno nel iero preso nel periodo preagonico del<11 bn rio). l'animale. Da ciò deduce che la prova può rapD<li ri~ultati ~rin1ent.a li otten11ti e dimostrati presentaré t1n ùato biologico di diagnosi se iu C-On grafiche, ne consegue che la bile a bba s~n coun indi'\icluo. mor~ic.ato da un cane rabbio o, sia st:antemente il tono del preP<'ll'<l to intestinale propassato o non il vini~, perchè la reazione della 1>orzionn Jmente n lln clo ·e t1. a tn. T.'ngg il1nta di pirleviazione rlel co111plen1ento pern1ane in tutt;o il loearpina in VÌC<:o]i~~DJ.a t]Uantitit, !>l'OYOCH in tnJi periooo ii1cubatlvo. Annunzia di a vere inizia te le eo11ùizioni utt nt10Y<l inn.alzc.1n1ento <1<31 t-0110. i)rOltl'<)"YP ~nll 'no1110~ ne fnrà noti i rl~nltnti. vnndo con1c la eeclt~1biliti1. d(\lla inn<·1·,·azionP élll Di1110.~trrr:io 11<' rii un ('a.80 di, laringoston1ia. tonoma. <lell'i11te tino permane lllil lg1·a dn la pr<'<~R.\Dt:~Il .O p1·of. <~ 1 PSE..PPt; . I>ilno~tr:1 un ta l:-K) enza cli bile. TJa inibizione prodot1 il <1:11111 bilP <li laring-n~to1nièl. ~i tratta di una rugnzzu di 20 '·iene pure t<)ltn. dal cloruro '1 i ha rin. lll<• e~> H nni che ~>ff<·r~ di grnY<> laringotifo. Tracbeototle\ agire n <losi un po' e le,·atf\ qn<lli in eo11din1izza ta di nrgeuza nell'ago~to 1919, non si potè zion i ll<)rn1a li app<>rterPb~ro n 11<> :-ip:1 ~1110 <lei preJlii1 tog-liere ln <·nun11Ja . I~iu~·iti vani i tentati~l pn rn to. I/nclr )nnlina a bb:l sa 11 lteriornH)ntl' il tono cli ristabilir<> il lnrn" Jaring-co cou la dilatazione ,giit al)lln~~ntn òa una piccola qunntità di bi1• i•rogre iva. ~i JH'n('('flt•ttP nel febbr:t io l !l20 a Ila 1>rov!t11tlo c·he Jn <~·itnhi li b.'\ cleJJ,innc1'"'~azione simlaringostomin. " '°"nn<•ro :1:--11ortati <lalla larin!?e patica no11 Yiene n10<litìcn ta <la 1no<liche dosi di tE>ssnti di grnnulazione e <li c·i<·~1t1·ic:e: erano nnbile. In 1111 Jll'4?J)nrat11 int ~tinalE> ntroJliniz7.ato. ma clnte C'ou1pletanl(•nt.- cli~1,1tte IP '·nrde Yocali e 1u•1 ttnflh• 1 Pl'Jll:tngono ;1n<·or:1 l'>+•o e,·iclenti i n10• • i le:,?:ttne nti \'(~J1trit·<1h1 l'Ì. f)('l' l:t ""llCC o..:-.1Y8 11 '(}-'' in1<~nti autci1n,\ti.c·i : l1na doeo:p forte 'li hilp :1h-

ftCCRDEMIE. SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI.

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SEZlONE PRATICA strt1zion~

del canale aereo, si mostrarono .as~ai utili i cilindl'i di garza compressa i mbibiti di ambrina. Dopo ltndici inesi di assidt10 trattamento si otten11e il compl$ rivestiment.o con epitelio òel canale laringeo e una buona respirazione dalle vie naturali. Riferiisce anche nei riguardi della v·-0ce della ragazza cl1e è son-0ra, di t-0nalità bassa, € il tono fondamentale corri.s ponde al do 256 vibrazioni doppie, la nota più bassa del tenore . . Si estende solo per una quinta fino a l sol. Con1e si può rioonoscere all'esame laringoscopico, la voce è data da.Jle vibrazi·o ni delle aritenoidi, specie . della sinistra., un po' spostata all'interno dell'organo. La voce aritnoidea non sembra essere stata studiata in fonetica. mentre assazi bene studiate sono le voci prodott;e dalle vibrazioni delle false corde ·e la cosidettn voce faringea dei laringectomizza ti. A. CHISTONI.

Reale Istituto Veneto di Scie~ze, Lettere ed Arti. -4.àunainza ordinaria del 17 febbraio 1921. t-Julla rnorfologia drlle coste 'umane (Prirna nota,

pteventiva). .<\.. BERTELI.I. - Con lo studio degli effetti prodotti sulla prima ~ .gulla seconda costa, dalle in-~rzioni dei muscoli, ha cercato di. chiarire la -0scura morf-0logi:a di q11este due coste. Alcurie partioolarità dei rniogramrni dei m ·u scoli str·i ati e loro rappo1·to colla dottri,n a della contrattilità del sarooplas nta. 1

F. STEF.\NI. - I/O. espone come coi muscoli striati di rana il succedersi della scomparsa. delle onde elastiche col rallentamento dell'ultima parte clella scossa e colla comJ)8rsa d ell'onila secondaria sia regolare, e ·con1e probabilmente questi tre fenomeni siano originati dalla stessa causa, che sarebbe la rontrazi-0ne del sarcoplasma. Mostra come nei miogrammi eh~ se ne ottengono si dibi.inguano due curve di fatica, una per le fibrille ed una pel sarcoplasma, <1€'scrive le loro analogie e le particolarità di qt1est'ultima e ne dà la spiegazione. Fa infine iilevare come nello studio della ela~ticit!t Jnusootare $ÌA da tener conto dello stato del tono. oltre che dello stnto di riposo o di attivit:à. 1,a fitn zio·ne rnusoola ·1'c nelle rane all' uscita dal· 1

l'ibernazione. I/ O. si ·p ropone di studiare il <leterm-ini1smo della con tra ttùra fisiologica del Fiegel. Si potè stabilire: 1° che la co11tratt11ra di Fieg~l è 11n fenomeno legato alla ricchezza di &'lrooplasmn dei muscoli di rana. all'uscita dall'ibernazione; 2° che esiste un rapporto costante tra la soglia di · eòcitazione delle fibrille e 1a soglia · di eccitazione del sareoplàsmn: 3° che anche i muscoli stria ti volontari· possono, in determinate co'ndizioni, presentare delle oscillazioni automaticl1e del tono, C<lisì come i muscoli lisci . A. DIAN. A. RONCATO. -

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Società tra i Cultori delle Scienze mediche e naturali in Cagliari. ~eduta •

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de l 2 ·1n,a1·zo 1921. •

Le piastrine del sangue.

A. P ERRONCITO. - L'O. trattando il ,sangue .dei mammiferi raccolto in ,,asi paraffinati e decalcificato con sost.anze atte a provocare in vi.vo la pi; 1 stri.n osi, 11a osservato in vitro il fenomeno stesso. oon le stesse modalità. Un aumento notevole del numero delle })iastrine ha pure ottenuto trattand-0 a llo istesso modo ui1a. 1sospensione di ptastrine nel plasma. In nessun modo si ottengono invece piastrine da.I plasma puro. Questi fatti dimostra - · 110 perentoriamente la 1 possibilità delle pi.astrine di ri•p rodursi e facendo oea.dere la maggior parte delle teorie sostenute attualmente circa la loro ò~­ rivazione, rioonduoono ver.s o la concezione, che a1ipariva superata, delle piastrine ~ome terzo elemento autonomo del sangue. Rf'fchitis1110 sifilitico da bal iiatico in di quatt ru 1ne.<:i. . 1

un, lattante

Premesso che° tutti gli a utori sono d'accordo ·s ulla esistenza dell'entità clinica descritta dal Marfan sotto la denominazione qi rn('hiti mn 0 isifilitico e.tl invece v'è discoraanza sull'interpretazione etiologica nel ~~nso che non tutti ammettono che ta le f<>rma racl1itica 1sia in diretta ed esclu si.va dipendenza dell'inf~zione ,sifilitica non essendosi potute dare le ·pr-0ve sperimentali direttP. di tale forma morbosa, 1'0. riferisce il caso da lui osservato di un lattante nato prematuro (I>er deperimento notevole della madTe in seguito ad enterocolite protratta) ma immune da 111e, il quale al terzo mese di vita, essendosi dovuto affidn1~e all'allatamento di una nt1trice per grave deficienza del latte lllilterno si infetta <la questa di sifìlide e dopo 50 giorni di tale allattamento prosenta tutto il qua·d ro caTatteristi-co del cosi.detto rac~itismo sifilitico, del quale guarisce dopo alcuni mesi di our.a esclu•s iva antil11etica (ci'Oè frizioni di pomata mercuriale e calomelano per 'f.J. S1>0LVERINI. -

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bocca).

L'O. sia. ·1">er i precedenti ereditari (mane.ama di lue), sia per il modo come il p iccolo a tre mesi di età è stato contngiato dalla balia sifilitica (Wassermann positiva), ·s ia per 1a comparsa rapida oel rachitismo sifilitico con la presenza e-sclusiva della. sola sindrome patognomonica tipica, ·s ia per l'effetto utile ottenuto soltanto colla cura antilueli ca, sia J'lel' la mancanza. delle altre cause orò.ina.rie proùucenti il rachttisn10 ed invece nonosta111te la contin11azione dell'a llattfl n1ento naturale trae la .conclusione logica che il rachitismo sifilitico osservato nel b<1lll bino i11 parola è in diretta. ed \ escltlSiva dipendenza dell'infezione luetica subita ~ che quindi la prova sperimentale dell'affezione può considerarsi ragg·iunt.a. In ultimo l'O. ritiene più conveniente che ~1 tale quadro morboso sia dato l appellativo di « sifilid~ rachitizzante » come 10vev<1 giù pro,p osto il l\i!ura. L. SALAZAR. 0

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IL POLICLI f:\ICO

APPUNTI DI MEDIO IN A PRATICA. CASISTICA E TERAPIA Traumatismi cranici. Fra i malati .affetti da traumatismi' cranici, a1au·n i muoiono, .aJtri .guariscono, ainohe spanta.. neamente, altri si salv.amo soltanto dietro intervento chirur.gico. In questi ultimi casi, trattasi di versamenti sanguigni sopradurali per rottura dell'arteri.a meningea media. T.ali versamenti hanno $!)esso m1Mli~estazioni tardive essendovi un intèrvallo libero, anche di pieno bene86ere, prima eh.e si svi'luppino i sin-

tomi.

qu·esti ma.Lati a cadere all'indiietro o al.l'im.dietro e wateraJm~nte se .s o,n o messi in posizione dii Romberg, :di.p~n·devebbe q·u asi sempre dall'asinergia oerebell8J'le; in alcu11i casi essa ·s arebbe rcxnsegu.en.z a dell1a Lesione dei centri eerebeliaàii che regolamo .secondo Barany le « reazioni di cad·uta » vest.'ibo lari e sono ~it11ati secondo il detto A. nel verme, 2 nie lla m·età destra, 2 .nella metà ·s inistra di e·s so (centri tonici di Barany). 1

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POL.

Meningite da orecchioni. · H. Del1errti.p.o o ri'f erisce nel JO?J,rnal de Scie"ces M édica.les de Lille (n. :!3, ottobcr-e 1920) un· caso di menmgite in·so·r ta nel de,co rso di u.na parot.ite. Si tr.attava cli run b.arnbin·o di 9 anni e mezzo nel quale 4 gi.o:rni dopo l 'iniz.io della })aJrotite comparvero bMllSC1am1e.n te sintoin ii di meningite (cefalea frontale, fotofobia, rigidità. d.ellia nUJca, rs e·g no d.i Kernig). Il gioTno dopo ai sintomi px·eoedenti si .aggiu.n ooro ime·guaglianza pu~pil1aTe, ·b·r.rudicardia. La tem.p e.ratu;ra si m antanev:a atto·rn:o 1ai 39<>. La puntura.l!omb·are diede e·s ito a liqu:ido limpido incolore .a p:rtessiorn·e notevolmente aumentata, •OO·n teaiente f-0rte quantità .d i a;lb11mina (gr. 1.35). Nel sedimento d el liqufOr si notava. netta llinfocifO·Si. r_futti i sintomi ireg.redi'l'OilO r,apic:Lamente già d.al giorno .appvesso e d·opo 5 giar.ni 1anch-e la cefale;a er.a sco·m parsa. L'in·s·orge.n za rapi·dissima diei sintomi me·n ingen. nel deCIOII\So di una ·p arotite ed i tC1ar.atteri del liquor permetton·o di fOlfmulare 1a diagnosì di questa fcxrma, rd ifferenz.iandola netta·m ente e dalla meningjte tubercolare e d·a qu.ella oerebro-spi.na;le. TR. 1

In presenza di un malato con Lr.auma cranico recente, si deve sorvegliare attentamente il polso, che va contato .a rl ogni ora. Una rarefazione progressiva di esso, imidica che sta per .s tabilirsi l 'irperp:r.es,s ione endocranioa; 1si può .arrivare fino a 44 ed anohe 32 ipul.s azioni al minuto. Il pol'so poi è pieno e forte, come nella meningite Si .o~se.rva inoltr·e una leggera ·di·m inuzione d e·i rifl.essi temdinei, sintomi ocu1ari (stasi papillare e midriasi del lato leso), infiltrazione edematosa della zona temporale. ·Se non si interviene, l' a.mmalato ·Cade nel coma, con re.spiro lento e stertoroso. Vi sono poi segni di localizzazione (em~legia a'l lato opposto di quel'lo leso). La di.agnoSii iP·recoce di ver.samento sam,giuigno endo·cranico penmette di salvare gli ammalati, ' faicendo una trapianazione. Durante l'intervento (P. Delbet, Journal d. Praticiens, 1920, n. 7) si può vedere ohe man mamo si srvuota il versamento, La dura madre risale, il cervello r1p·rende la sua forma, oerti si,n tomi (mi1driasi) si modirficano; }'a •progm.osi allo·r a è buona e l'a,mma1ato si salva, In altri casi, invece, I.a dura m,a,.. dre rimane depr.essa, il cervello non riprende la .gua fo!'ma, il risultato dell'o.p erazione è nullo, gli ammalati soc.combolilo. Tr.att~i spesso di affondamento della tavola cranica o d.i una scheggia che provoca subito i fenomeni pareti·ci. In tali ca.si anéhe se l'.am·m aliato vive, i ' sintomi probabilmente non miglioraJl() poichè vi possono ,e ssere fatti di sclerosi secondaria, di epilessia traumati.ca. r. s. 1

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Contributo alla clinica delle affezioni del verme cerebellare. Lo studio cli11i·co ed anatomo-pato·1ogico di 4 casi di ~lffezi-0ni del verme cerebellare ha din1ostrato D F. Frenel e P. Schild er (Wien. Med . Woch ensch r., n. 47, 1920) lit g:randc importanza che ha 1)er l~ dia.g nosi di tali a ffezioni la. combinazio11e di 11n'« ac:.i11·e rgin crre11ellare » coll'ns_ ~€'11zn clell 1 nzio 11i di c3.òut.a all'irrita1ione <·ulori ca del 11et'\O ve.:;tihoJ.a.re. I ..a tenrlenza di

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Le Iniezioni lntrarachldiane di novoarsenobenzolo nel trattamento della sifilide nervosa. Nel 1913 e 1914 Rava11t già aveva indicato l'uso delle iniezioni intrarachidee di sali mercuriali o di preparati ,arsenical~ ne11a cura delle affezioni .sifilitiche del sistema .nervoso. La tecnica consigliata è la seguente: soluzione di 10 centigra 1nmi di novoarsenobenzolo in 5 cc. cli acqua distillata sterile, così che ogni goccia di liquido contiene 1 milligrammo di rtovoarsenobenzolo. Con la puntura lombare si estraggono circa 20 cc. di liquido cefalorachidiano che vengono raccolti direttamente in una siringa: nella quale, togliendo Io stantuffo si immette la qltantità di medicamento da iniettare misurando questa con una siringa: grndl1ata a goccie. Dopo ciò si inietta lentamente il liql1ido


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XXVIII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

cefalo-rachidiano mescolato al novoars~noben­ zolo nel canale rachideo. Ravaut, Arbeit, Rabean riportano nel Paris Médical (11ovemt)re 1920) -alcuni casi cosi trattati, nei quali le iniezioni intrarachidee erano associate alla cu!'a m€rcuriale endomuscolar~ e alle iniezioni endovenose di novoarsenobenzolo. De.gli otto casi riferiti ·s i trattava in un oa.so di m.e ningite .sifilitica sub·acuta, in un al:t:ro di m.ening-01nielite acuta: in un terzo di tabe, negli altri 5 di para:lisi ·p ro·g ressiva. Nei ip rimi due casi si ebbe un netto miglioramento di ogni sintomo ed una modificazione ·d·ei .caratteri del liquido oofalo-rachidian.o che dimostrò, ·dopo la cura, una diminuzione dell ',alburnina., della linfocitosi, e la scomparsa d.el1a reazione di \Vassermann. Negli altri casi il risultato fu meno netto; in alcuni ·si può d.ire nullo, sia nei riguar.di dei sintomi presentati ·dagli i.n fermi, sia dn rapporto ai •oar.atteri ·del liquido c·efalor.achìdiano. Le iniezioni intria rachidee erano praticate ogn~ settim·ana a11a dose di .gr. 0.005 .o gr. 0.006, per 7 o 10 settimane. Gli AA. n-0n rilevarono <listurbi particolari legati a tale via di somministrazjolla del novoarsenobenzolo. Essi ritengono che ta:le metodo possa dare notevoli vantaggi nelle forme iniztali di sifilide nerv.osa, quand.o le Lesi'OJl.i sooo localizzate alle meningi. E .p oich·è il risultato ·della cura dipende in -g ran parte da una precoce applic.a.zion.e, oon•s igliano ,di eseguire sistematicamente la puntura lombare nei luetici, .onde riconoscere quel1'e reazioni meningee latenti che· il ipiù delle volte rappr.es,emtano il piri.mo inizio dJ affezioni sifilitiche del ,s istema nervoso. 1

1

Tr.

della paralisi generale non sono ancora stati dimostrati secondo l'A. In generale si deve ritenere che, per ora, tale via d'introduzione (eccezione fatta per la sieroterapia) offre ancora troppi pericoli in confronto dei vantaggi; si potrà ricorrere a.d essa in qualche raro cas~ come ultima ratio. fl,l. La terapia delle aff~zioni siftlltiche del sistema nervo.so centrale.

II. Scrimidt (Miinch. med. Wochenschrift~ 15 ottobre 1920) riporta una statistica di 94 . casi di sifilid.e del sistema nervoso centrale sottoposti a t1na antiluetica. Questa consistè- -· va nell'uso della ·s oluzione di Ricord, e sola.od unita al Salvarsan• Detta soluzione consta di joduro di mercurio · (10-20 cg.) 10 gr. di jodu;ro di potassio in acqua distillata fino a 300 g.; tre c'i1cchiai al giorno. Si ·s ono ottenuti i risultati seguenti : .. 1'ABE.

Quasi guariti Migliorati . Immutati . Peggiorati . . Morti . . .

Mercurio solo

Mercurio ... con salvarS!_Il -

3

1

17 6

13 4

1

2 1

SIFILIOE CEREBRO-SPINALE.

Mercurio solo

!Quasi guariti . Migliorati . . . Immutati . Peggiorati Morti . . . .

• •

5 . 10 • 2 • . • 3 2 • • •

Mercurio con sai varsaa

1 4 4

2

PARATJl ST E TABO-PARALlSI.

12 immutati; 2 peggiorati. La terapia endolombare. Particolarmente interessanti sono i risultati L'introduzione di medicamenti per mezzo del(luraturi nella tabe. la puntura lombare non è ancora entrata nelQueste osserva.zioni non sono nuove, ma sola pratica. N eumann, in una rivista sull'argo- ' no degne ·di nota perchè metto.no in rilievomento (Ars medici, IX, n. 12) cita, fra l'altro, 1'utilità di intraprende:re una cura antiI.uetica la l ~vat11ra d el sa.eco lombare nella meningite di 1/4-1/2 anno, ·Che può dare discreti risultati .. con siero fisiologico o con soluzione di Ringer, ftl. con op ochina e co11 protargol; ma il numero Il trattamento dell'epilessia. dei casi così trattati è troppo piccolo per perMaillard (Enceph.ale, 10 luglio 1920) ha ottemettere un giudizio. L'introduzione di solfato nuto ottimi risultati con l '~o sistematico deldi magnesio nel tetano e nelle eclampsie può l'acido fenil-etilbarbiturico (luminal) che egli !;OT'tare a paralisi respiratoria. prescrive .a dosi di venti-quar:anta centigr.a.mPer quanto riguarda la cura con salva rsan, mi, in due volte .al mattino, ed alla sera, con fatta per tale via, è un fatto che si sono avuti dei successi nella sifilide cerebrale, nella qua- una bibita calda. La cessazione degli accessi è talvolta .a ccompagnata da lievi disturbi menle però si sono ottenuti buoni risultati, anche tali, .o da qualche atto impulsivo, o da delil'io,. con l'iniezione enùov~.nosa. I :miglioramenti osservati nel liquor non provano nulla e non fenomeni sempre di poca entità e transitori. sempre vanno di pari passo con i reperti cliL'es·pe:rienza dell'A. si basa su sedici .casi cd nici. Migliora menti e guarigioni della tabe e è .co11fermata da quella di altri, che hanno ot•

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IL POLICLINICO

tenuto la cessazione degli .accesai anche in individui che non avevano avuto alcun effetto 11f> dH i b rom l l ri, nè clalla craniectomia decoroµ ressi va. Alt1i però, fra cui Hartenberg, hanno osservato un tale cambiamento di carattere, fattosi molto irascibile, da dubitare se si fosse otta"'luto real·mente un beneficio, pur co·n la scomparsa clegli attacchi. fil.

Trattamento della morfinomania. l\1ally (Laboratorio e Revista. espa1ìola cle 1nedicina y ciri1,uia, novembre 1920) consiglia cli adottare il metodo La~bert opportuna1nente modificato. Sommir1istrazione di un pu'l.·gante sali110 o di un clistere cli . sapone; soppressione della dos e di lusso della morfina, che comprende i 2/3 od i 3/ 4 della do se che I 'infermo prende. l)iminuzione · rapida della quantità di morfina, in modo da arrivare i11 tre o quattro giarn1 ad 1/4<>-1/50 ·della qu antità originale; somministrare .ogni .ora (giorno e notte) una mistura con belladonna, xantoxil, josciamina e gelsemium, e ciò per 4.0-70 ore, aumentando la dose ogni sei ore e vigilando attentamente l'infermo per una eventuale idio. sincrasia. Sostenere le forze cardiache mediante caffeina, sparteina, digitale, stricnina, sole od as~ociate: da·r e acq ue alcaline (tipo Vichy), calmare il malessere generale con la termo-, idro-, elettroterapia nonchè con ginnastica (movi.rnenti attivi. e passivi) e distrazioni. Psicoterapia e rietlt1cazione della volontà. Dopo cinque giorni, la cura è completa: l'infermo 11a però bisogno di riposo per una quindicina di giorni, durante i quali s1 farà il trattamento p icoterapico. 1

fil.

La cura del mal di mare. È generalmen.t e ammesso che il mal di n1are sia un.a vertigi·ne di origine labirin.tica dovutn all '.eccitazione .runormale dell'apparato vestibolare causata dagli in soli ti ed inc~ssanti cambiamenti· di posizione· del corpo sulJe navi in movimento, vertigine esa.gerata an.che dcille oscillazioni del battello e delle onde. A differenza però dall'abitt1ale vertigine, la « vertigine di mare » invece che nella sensazione di sqt1ilibrio, ha la .sua princi:pale espressione nella vita vegetativa con eccitazioni c.entrifughe alla snli, azione, udorazi o11e, sincope, nausea, vomiti, ecc. Ora ('"'lolf · .4.cndèn1 . Royflll' de méd. Belgique, 19?0) lii r11aagiornnza di q11esti fenomf'ni devono e&>ere attribuiti all'eccitazione del vago: il paziente affetto da rnnl di mare rassomiglia i11 1l1. niera c11riosa alra,Tvclenato da pilocarpi11a1 inltsca ricn orl eserina . Le diverse ma1

(ANNO

XX\ 1 l l l,

FASC.

15)

nifestazioni, dunqt1e, del mal di ina re possono es ere considerate oome l 'espressiiQne di u11 passeggero is tato d'ipereccitabilità del sistema autonomo bulb,a re ed in parti·colare del .p neumogastric-0, -stato creato dalle eccitazioni anormali del n·ervo vestibolare. D·a to ciò l'A. ha :iniziato con suiccesS-O una serie di esperimenti per la Cl1ra del mal di mare con l'atropina la cui favorevole azio11e sulle manifestazioni vagotoniche è nota. Occorre cominci·a~e Ja ·CL1ra prima del~'inizio dei sintomi (il vomito impedisce l 'assorbimento) : la dose deve essere di du·e mi1li.gr. ai solfato neutro di atropina preso iirl tre volte ad 'u111a mezz'·or.a di in·terva1lo. A sintomi iniziar.i si può riconrer.e aH'iniezi.on e di 1 mgr. di atro• p1n.a. P er l1e lunghe tr.aiver,s ate è racoomand·abile a11e persone predtsposte .d i tenersi continuamente sotto l'influenza d1el medicamento prendenid-0 IIlel corso della giornata 3-4 granuli di mezzo mil'ligr. : i so,g getti me.no sensibi1i possono . .3Acco1I1tentarai -d i un· trattamento intermit~ tente riserv.ato nei giorni di tempo cattivo. 1

MoNTELEONE .

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IGIENE. · La vaccinazione antitiDca nella pratica civile.

La vaccinazione contro le malattie tifose, tentata dapprima timidamente su reparti militari o piccoli nuclei di popolazione, è stata largamente applicata st1lla popolazione militare, durante la guerra, con risultati, che nel complesso possono dirsi soddisfacenti. In re~ centi sedute, all'Accademia di medicina di Parigi, si è ventilata la pro!)osta di estendere tale pratica anche alla popolazione civile. I relatori della proposta partono dal punto di vista della efficacia e della innocuità di tale ~ vaccinazione, che sarebbero dimostrate da ricerche statistiche. Le osservazioni di Chauffard rigt1ardano i tifosi ricoverati nella sua clinica; nel ·periodo 1912-13, l'età meclia è di 21 a nni per gli uomini, di 27 per le donn · consiclerando l'età di ta1i tifosi, si trova eh sotto i 20 anni vi è il 27.5 ?lo di 11omi11i ed il 19 % di donne: oltre i 20 anni ~ i 11a il 72.5 % di \Iomini e 1'81 % di clonne. Nel periodo 1918-1920, le condizioni per le donne rimango110 analoghe : età n1 edia 27 ann i; pr oporzione prima dei 20 anni, 24.5 %, dopo, 75.5 ~0 • Per gli l1omini, in\~ece, cambiame11to raclicale: età media anni 17 1/2; prima dei 20 a 1111i 90 ~{, , dO!lO i 20 10 %. Quale è la ragione di tale mt1tamento? Ja popolazione mnscl'1ile, oltre i 20 nnr1i, dl1rante la gt1erra, ha JJre te:1to servizio ~otto le armi ed è stata •


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[.-'\NNO xx,·111, FASC. 15]

SEZIONE PRATIC:\.

LJllindi vaccinata contro il tifo; l'in1111u11ità rimane tuttora ed è per qt1esto ch e son o assai rari i tifo~i in tale categoria di person e, mentre la maggior parte ~i osserva i11 giovani sott.o i 20 a·n ni, i1011 vaccinati; Ja statistica riguarclante le donne serve come termine di parag·one per c.1 imostr<i r e cl1e, I11ancand o la "Tariabile introdotta neJla popo lazion e mascolina, i ris11ltati ri n1ango110 sostanzialmente imm\1tati. Ancl1e Achard olt re aver osse rvato t1n numero n1olto maggiore di ti fasi fra le... clonne cl1e fra gli uomini, nota ci1e 8olo 1/8 di qi.1esti ·u ltimi era stato vaccin:;ito: l1no a' eva avl1to la sola vaccinazio11e a11titifi cn, ed era stato colpito, 4 anni più t.arcli, da paratifo: gli a ltri ebbero solta11to delle forme molto leggere. Risulter ebbe q11 i11di dalle sue osservazioni che l'immunizzazione, ricevuta con le vaccinazioni durante la gl1erra, perdura tl1ttora, e se no~ sempre efficace ad impeclire la malattia, può a lmeno imprimerle un decorso assai benig·no. JI. Vincent cita n11mero si esempi di vaccinazioni preventive, fatte fra la popolazione civile frances'e, tutte con esito soddisfacente. Qnasi sempre le vaccinazio11i si praticarono in piena epid emia, m en tre probabilmente in q\1alche soggetto la 1nalattia era già in incu})azione, 1na non si osRervò a lcun inconvenie111e; i controlli venivano dati da individu i ch e rifiutava110 la, vaccinazioD:e e cl1e sono poi stati colpiti dall'infezione. Anche nel Belg io le vaccinazioni antitifich e sono state applicate frequentemente, sia s ui membri della fa111iglia, sia sopra una g·1·n11 pa.rte degli abitanti dei villagg·i infetti, ciò ch e permise spesso di arrestare r apidamente l'epidemia. Nè meno confortante è l'esemp io d.el Ja Spagna: i11 alcuni paesi si arrivò :l ' 'accinar e oltre la metà della popolazione, com e 'a rforrente, dove si eseguirono 3,500 vaccinazioni; nei non vaccinati si ebbe il 24.5 d1 morl)osità per tifoide, nei vaccinati, zero; nella sola regione di Siviglia si praticarono n el 1918, 21,000 · vaccinazioni: Analog·he, num erose osservazioni, s1 l1a11no p er a 1tri p::tesi. Il Vincent si ritiene q11indi a11torizzato a conclud ere cl1e la febbre tifoide è, col vaju olo, la più evitabile di tutte le malattie, e cl1e la vaccinazione di t11tti gli abitanti di un paese contro le malattie tifose è destinata. a far sparire praticarnente ql1este llltime, e si augt1ra che ben presto possa estendersene l'applicazione, non tanto per m ezzo cle.Jla costrizio;ne esercitata dalle leggi,, qt1anto col mezzo della perst1a.sione, convincendo a11zit11tto i m edici òella 11ecessità di tale metodo profilattico. 1

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In ve1·ità ci Retnbra che q11esti entusiasmi possano esse re ~ ogg·etti a qualcl1e c1·itica. ,.. \nzit11tto, })en 1ung i dal voler i11fi rm a re l' efficacia della vaccinazione a11titificn, osserviamo che le cifr e portate da CI1auffard sono troppo csigt1e per poter parla r e di percentl1ali e trarn e delle illazion i indirette. La totalità dei casi osser vati nel 1!>12-13 è di 11 11omini e di 42 donne, .per il 1918-1920, di 10 uomini e di 23 don11e. Sono tror)pe le cau se ch e possono ave·re inftl1ito snl fenomeno, non esclu so il fatto cl1e la perdita di un milione, c irca, in conseguenza della. gt1erra, p1·oprio in età superiore a.i ?O anni, deve pure ri.vere dimir1 u i to lo J) l'Oporzione dei vive11ti jn tale età; è qui11di minore il num ero degli indiv:ld11i esposti a .cor1trarre l'infezion e. ciò cl1e pl1ò ripercl1oter si s11l i1umero dei tifosi accolti n ell'ospe(la le. Errori di tal fatta non si cou:r9en sa no cl1e con l 't1so delle grandi cifre e possor10 · invece 1·end ers i f>iù sensibili con quelle picc.o le. Quanto poi alla larg·a estensione del metodo, ci sembra ch e s ia prema.tura; non possiamo ancora. dire di aver convinto tl1tti sull'efficacia e sulla i11noct1ità. della vaccin azione antivajolosa. T,e Jegl1e antiva cciniste con i relativi apostoli più o n1 eno competenti, la diffidenza con c11i S}Jesso ,,iene a.ccolta dalle popolazioni (anche se. non t1ttti . n ascondono i bambini nel cassettone, molti tentano .di sottrarvisi) dimostrano che, selJhene in \1so da tanti anni ed . obbligatoria p e1· legge, la vaccinazione non è ancora entrata nel le convinzioni del popolo. Che dire l)Oi cli crt1el la antitifica, la quale dà spesso r eazioni tutt'a ltro che indifferenti, cl1e 11a formali controindicazioni (cito per esem1)io i ca.si con ins\1fficienza surre11a.le a11che lieve) e che è q11indi destinata a<i i11contrare 11na ben rn aggiore ostilità. senzA ch e ner ora si 8ia ancora rag·gil1nta Ja pro,,a dell'efficacia, come per quella antivajolosu cl1e pure ogni tanto viene a n cora disct1ssa? Per la vaccinazione. antitific a, ancl1e a1)profittando clella esperienza della gl1erra, siamo n llCOra ir1 un periodo di esperimento nelle applicazio11i civi li, che van no ti1ttora limitate sia all e località i11 cui il tifo regni endemico, o dove se ne verifi cl1i un'epidemia diff11sa o grave, ~ia a fa~iglie numerose co11 llDO o pii.'1 n1embri affetti. La relativa innoct1ità dell a vaccinazio11e n ei giovan i, la dt1rata dell 'efficacia· (sarebbero però necessarie secondo Chal1ffa rcl tre vaccinazioni a diversi anni di distanza) potranno anch e indurre a d un uso più Jargo, senza però giungere per ora n è a d l1na gener a lizzazione, 11è tanto meno all 'obblig'a toriP,tà. t

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fl 7.


I !.. POLICLINlCO

NOTE DI MEDICINA SGIENT.IFICA. Problemi• del riealnbio della colesterina. (H. STRAUSS. Med. Klinik, n. 1, 1921). La colesterina viene assunta dagli aùimenti ricchi di gll'assi. Le piante aid es., iegnteng.ono ·u na sostanza 1n°o lto simile alla ooleste1ina, J.ia « :p itosteirina u. Una p.rolU1I1igata aliJir1entaz.ione ipovera di grais.si può fare impov erire l'organismo in colesterina. La colesterina introd-0tta oogli alimenti, viene a:ssoroita neill'i1ntestirno, e trasformata in un esteir di aicidi grassi 8Jd alto va:lore moleoolare; è 1p robabile che ulte..riorunente eooa veng.a ossi data. Si COllllOsce rperò pochissimo del ricaimbio intermedio della ,oonesterina; si 1sru1pipo·ng-0n-0 ·deJJle r e1azioni importan1ti tra i prodotti del rioambio di eiS6a e l'am-0iiisi, il ·r i•oambio dei lipoidi, quello dei fosfatìdi e quello dei grassi: in questo •campo le çognizi-01n.i SOIDO a:ncoTa rudin1entali. La colesterina viene .eaiminata attraverso la bile; essa abbandona l'organismo in pairte inaJlterata, 1n pairte ridotta a ooprosteriina in seguito ai pPocessi batteri ci. I reni sono i)ermea.bili a tla c·olesterina soltanto quando essi sono patolo.gicamente alterati. PoL. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI. ( 130.l) La cur ct dell'enilresi. -

Agli abbonati

}}. 3865 e 2655: I

Il regime di etetico deve comprendere pochi vegetali, s0ipra tt1tto poche patate. La quantità di liquidi ingeriti do,rrebbe essere limita ta. .l\1 paziente p.u ò essere oonsentito di mangi n r carne, g rassi, carboidrati e farinacei. La proibizione di bere acqua alla ser.élJ di soliito iimane senza effetti. La ininzione dovrebbe essere praticata con una certa regolarità a ore fisse , cinqu.e o sei VIQlte a l giorno. La migliore posizion e a letto è qt1ella con la testa un po' in basso ed il bacino sollev.ato. Sono stati consigliati i bagni tiepidi o caldi, completi o locali, gli e ·ercizi sportivi, per quanto sia stato rite11uto t1tile ainche il riposo. Fra i 1nedicamenti adoperati ric-0rdiamo · la ti11t11ra di belladonna, il solfato di atr opin a , la str ic11i11a, l'antipirina, l'ergotina ed jn a lcu11i casi an che i brom11ri. Il trattamento eLettrico è spesS-O ·efficace. Si l)ll Ò indifferentemente ndoperare la corrente fn 1·:. c~ica, ~tt lvaniva o a lternata. U110 degli elet1rodi . i n11t1lica gnlla regione ,·e~cica l e, l'altro :-t1l t)erinPo o i1c l retto. È st<tta at1che tentata l'ap1)1 iCtlZ ione di t 111 elettrode direttamente i11 ve ~ cica, 111a è 11n 1netodo sconsigliabile per i po~sibili i11co11ve1lienti. L.. a i11tensità dellA cn 1·re11te deve "s. er e n Hn1e11tata fìno a che

[Ar\NO

XXVIII, FASC. 15j

non riesca inolesta. Ogni sed11ta deve durrure pochi minuti. Gli effetti terapeutici della ct1ra che paiono essere dovuti più che ad rultro a lla suggestione; si hanno generalmente subito. Q.uando fu1 capo a tre o quattro settiman·e non si CO!Il·s tata ftlcun migJioo-.amento, è inutile insistere. Anche il massaggio locale può riuscire utile. r1 trattamento locale in vescica è da tentarsi negli adulti. Si fan'110 lavaggi d·ella vescica con una sol1u zio ne calda di acido borico o di perm.anganato di potassio. Ta:lvolta l'operazione della fimosi, dell 'ipospadia, delle ad-erenze della vt1lva etc. determina, forse per suggestione, la scomparsa dell'enuresi . • Nei casi ostinati si rìcorre con vantaggio alle iniezioni epidurali di soluzione fisiologica di cloruir.o di sodio e di novocaina al 0.5 %. La cura opoterapica con estratti tiroidei è da tentarsi. • Sono stati tentati mezzi me-ccaru ci per impe'dire 1a fuoriuscita dell'urina o pe.r SiVegliare i l soggetto al momento dell'emissione dell'urina. L'u'I'etra è chiusa temporanea.niente da un rupposito apprureochio per modo che il de- ' siderio ·di urinare provoca dolore. Oppure si mette in vicinana:a del meato urinario uno speciaLe apparecichio costituito da dl1e lamelle metalli-che in coonuT1icazione con una suoneria elettrica. Le due lamelle sono separate da uno ·s trato di garz.a o di carta, che ahl'emdssione delle prim,e goccie rli urina si bagna e così si chiude il ciI'c11ito ed il cam1)anello suona destando il .sogige tto. Anch e J'jcnosi rpuò talrvolta riuscire efficace. Trrattandosi d1 un fenomeno neurotico la cura è basata sop;ra t11tto sull a suggestione: DRAGO'ITI.

(1305) Sttll'asnia da fìeno . All 'abh. n. 7229 :

Bisogna d·is tinguere l'asma .da pollini d alla fehbre da fi~IlQ (Haiy fever).. P.er le ql1estion i moderne riguardanti l'asma da ·p ollini riman . diamo ail. nostro Lavoro, pubblicato sul Policlinico, Sez. pratli.ca, 1919, nn. 22-243. , Per la diagnosi e la cura della !febbre da fieno ·e le manifestazioni mucose, che l'accompagnano (corizza, congiuntivite, ecc.), esfste un'esiesissima letteratura, specie a merica11a, compa-nsa in questi t1ltimi anni, e ch e è impossibile in breve ri.aS6umere. In genere si ritien e ch e q11este iano manifestazioni anafilattich~. P are abbia110 dato ottimi ris ultati terapeutici i vacci11i preparati coi pollini. In Italia non apremmo indicarle dove ono ir1 vendita : in An1erica esisto110 molti isti tt1ti specializzati che li preparano; pt1ò rivolger i, }rer esempio, a: Lederle Antitoxin f .nbora tories, chieffelin e C., . re,,· ,.o rk . ...~BATI ~ f


.. :\NNO

XX\'III,

FASC.

15]

1306) Al dott. t~. da B. : l~ossiamo

consigliare:

VARIA

·

Tratta lo vratico di ·malatt· ie ve n,eree, , tradotto dal prof. I Simone Ili. ,.r a l lardi ed. Malutti 0 ve·1icree n el trattato di Medicina e 1'e rapia tii BROl"ARDEL e GILBERT - Tra.dotto dal

prof. Sprecher - TJnione Tipografico-editrice to\ T.

rl:I1ese.

MONTESANO.

11307) All' ttbb. 2704 : Ho g.ià risposto alt.r-e volte iindicando quaLche buoo1 trattato di malattie ve11.eroo-sifi]jtiche. Pe1· quanto riguarda la R. \V. consiglio il , lavor-0 del l\1ARTINOTT1 , dal titolo: « Siero-dia. gnnsi della sifilide». V lVIONTESANO. ~.:

L'embarino. è preparata dalla casa Cl1emische Fabrik von Heyden-Radebei.11, Dresden. V. M. (1009) Al dott. S. Scarce:l'la. : Non possiamo raccogliere la bibliografia su argomenti speciali: bisognerebbe impegnarvi tin ten100 ed i.in lavoro considerevoli. Occorre provvedel'e da sè a ricercare la bibliografia sugli \trgornenti the s'intendono studiare. Provi a11che a rivolgersi ad lino dei seguenti lstituti. cl1iedenrlo })rirr1a le tariffe: 11 Institu t Inter national de Bibliographie », sede di P Rrigi, rue de Rennes 44; sede di Bruxelles I, t·ne du Musée 7; « ..\!:n1e1;ca11 InstitUJte of Medicine» (Departu1e11t F ) : Niew Y~rk (~ity, 13 East 4~th Strreet; « Istituto di Bibliografia Medica»: Napoli. via Frtu1cesco •iel Giudice 18; cc Biblio11 »: Roma, via Banco S. Spirito 21. L. P. (1310) Al dott. P . R. c1a Giavi:

Abbiamo già risposto altre volte. Cerchi negli indici d~JLe ultim.e annate, sotto la voce Bibli.og.rafia (Indicazi001i), e n ei numert dell' aìnna ta in •co-rsD, sotto ql1eista r11brica. L. P.

1311) Ai dottoTi S . M. dia L~U!rino e T. V. da Napoli: « Sanitii l'ro letaria » si pubblica a Milano ; reclazione: viale Abruzzi 45; amministrazione: via L. Papi 10; abbon. a nnuo L. 10 ; lln numero ~epa.r. cent. 40; « La Voce Sanitaria» si pubblica a Venezia, presso l'Ospedale Civile; abbon. annuo L . 10, semestrale I... 6, un num. separato cent. 30. (Amminist1·a tore: dott. Ugo Enrico Boldi). L. P. · ( 1312) _t\ll'abb. n . 2665: \' e<ia Ja. r ispos ta riata nel fase. !OC, p. 348, ~tt.o il n. 1283. L . .p.

Il medico di campagna.

BERDAI :

{1:)08) Al <lott. T... F. dra.

533

SEZIONE PRATICA

Dall' « American l\fedicine >? traduciamo questa poesia di un devoto ammiratore del medico rurale negli Stati l Jniti. Voi lo riconosceste dalle scarpe infangate, dall'abito di tagìio corr etto ma dell'anno precedente, dallo sgt1ardo un po ' s tanco, dalla dolcezza del sorriso. Lo riconosceste quando i ragazzi scia1navano dalla scuola e con brioso chiasso lo accostavano per gridargli il loro « Buon giorno, dotto·r e » ! Lo i· i conoscest e in pier1a i1otte quando, sfidando il neviscl1io e la pioggia, pestando la fanghigl ia e le i1ozzanghere, raggiungeva un letto di dolore. Lo riconosceste all'alba quando, ancora secluto accanto a l vostro letto, abbattt1to ma vigile, posava dolcemente la .mano sulla vostr;1 fronte. Non si mostrò mai irascibile quando l1na s11a }Jarola mite poteva confortare. 1\!Ia le facez_i ~ cl'1e egli inventava per voi . vivono orR ~o l n nella memoria! Egli non cadde sui campi del Belg·io, ove crescevano gli scarlatti papaveri; n1a s i esauri prodigandosi per assistere persone come voi e come me. Nessuna croce ora lo ricorda, là n ei campi delle Fiandre, tra il chiassoso scarlatto dei tl"O:SOJia:oci, ma la sua cfloce .è nei .cuori devoti di modeste persone, come voi e come me n. L. V. «

Gratitudine. .. Riportiamo dal « Medico Italiano » un grazioso sonetto in meneghino, dovuto al professor G. B. Ughetti. . Questi è lin piemontese trapiantato da molti anni iJn S1cilia: 1non può ·durnq11e ai .m eno di sorprendere che egli maneggi con tanta perfezione il dialetto di Milano. Ciò comprova la vematiMtà di quel hr.illa.nti1S!Si·m ò in1geigno. 'Na volta g' ho avuu in cura un certo cc RanC1001 t' on i·n ·fi a1mmaZiion a 1' cc a pern·drts » . [ti é »] fleuss dill senza vantamm, l'è merit mè Se l'è minga andaa drizz in paradis. Inta11t ch'el cu·ri, vedi lln so << terrié >) Ch 'el sgnagna, ch'el zoppigna, ch'el patiss; Sto pover can el g' ha una spina a on pè: I.a tiri via pian pian e 'I can el guariss. Adess poet1, quand j' ncontri, ru el padron El fa finta de ni~nt, o pur el i esta l \ legg on quaj a vis in sul canton; Invece el so terrié, che de lontan El i11e ved, el cor subit a famm festa: P a r minga vera : e sì eh' l'è domà on can!


53t

l

~

P OLICLlNICO •

PRO~-,ESSION A •

Cronaca del movimento professionale. La condotta piena in Senato. ~n.

prof. l{Rmpoldi aV"eYa int:errogato il minim.r-0 clell 'Interno sul J:>ericolo che 1.. comuni eludano l<' di~-posizioni sulla condotta residenziale; il sotto s<'grf)tnrio rli SU. to 11!1 cosi risposto per scritto : e< Questo l\1inistero da tempo l1a i11iziato un'azione <lecisi\a J)er 1n SOl)pressione delle condott'R sanitarie C<À~ì dette a cura pie11a, n ne-ora esistenti nel R egno. I/azione S\olta ha dato benefici .risulta ti; ed infatti sulle 66 provincie, nelle qnali vigeva 110, in tutto o in parte, le conòottP pie11e, già in 37 di esse sono state interamente abolite, in Rltre 22 per la- fil<l.SSÌ'llla pn rte, e S<>ltttllÌ-0 in 7 r>rOvincie le istn1zioni del Ministe ro vanno applicancloffi con qualche difficoltà. I ricorsi l)rodotti dai comuni avverso le decisioni delle Git1nte Provinciali Am111inistrative. che luln·no ordinata la soppressione delle condotte piene, sono stati finora l'<ll'issimi; e mentre si provved~ per la loro più sollecita riooluzio11e fnrono ' og11i rinnovate premure ai Prefetti percl1è con mez7À> legale oonclucano a compimento l'efficace nJ'.ione intrapresa. Non rist1lta al )lfinistero che 11uQYe Amministrazioni comunali intendano opporsi allR trasformazione delle con<lotte pienE·. ma se r~e;;istenze in taJ SE>nso dovessero inanifestarsi, non si mancherà di disporre perchè Hi provveda in co11formit:à delln legge comunale e provinciale, mroiante sostituzione òell'at1tori t<'l governR ti va ai })()teri elettiYi locali )). Il

Per I medici condotti pensionati. 'T/on. Gallinni il''eva interrogato il Governo per R.t1pere se ha inte11zione 'di aggiungere le indenniuì cn.ro-viveri alle i)Cn~ioni concesse dalla Cassa di r•reYidenza cl~i 111~dici oondotti. Il sotto-segretario <li ~tato i ll '1'~~01·0 rispose piuttosto evasivamente. I / int;errognnt<> re1)licò con 11n efficace, alto diS<.:or ~. di cui <'i lin1itiamo a riJl-Ortare qt1alche brano : « l\Iolti n1edici hanno ~usioni che non ra.ggit111goll() le C<'nto lire; qualc11no, pochissimi in\-ero. arriva a duerento lire men~ll, cioè quanto per nnn persona civile bastn nppena, seppure bnsta. per la pig-ione di easa. Vorrei dunque ehiederc alla cosrie117x'l cl<)l GoYerno. alla rosctenza. flelln C.amel'a e clel J>AeRe. ~(_\ può 1itenersi giusto clle questa gente R llbiR H soffrire ~ì, <lopo tanti sacrifici fR tti f>(;\l' In B<'cletà. ,.oi mi dit<' c-he i 111eclici condotti fanno parte <li l1nu Cas..~1 ~ei.~le. ehe è llDa n ~ pri,·ntc:1, 1 te11l1t.1 dai cont.ribntl di cla ~ Ò<1 quelli d~11e .1\ mn1iui trazioni. l"ol mi fntr~ int~ndere con la Yo~1·n. ri~postn <'h ~ 'h> ~tnto non ron1prende e non sent() l'niuto doy,>rc>.'lO t•}l~ Ya dato 3 qll~~i benemeriti, IDA ÌO Yoglio farti ropire. onorevol~ )linl~tro, eh(') ci sono ~tati t' Yi ~ll<) n ll('Ol'!l <l<'i ra )lf)<lrt i ~hfl :-:i tra rl11c nnn in

LE .

un preciso cloY()J~ rlel Go'~r110 Yerso la classe rl<?i medici co·n dotti. Voglio ric.-oròa1-\i {e non patlo pro tf 01110 niea ' perchè non nppartengo più alla classe dei sanitari condotti) c)J<' Yoi li avete usati per lunghi anni nel ser,·izio di ufficiali anit.ari, senza poi dir loro neancl1e un grazie, mentre 1$3·p ete bene che gli ufficiali sanit.ari prestano un'opera che interessn i1on sol ta11to la cerchia del Comune, n1a tutta la ~azione.

In veriti1 que-sti professionisti, che dopo aver tanto la,·orato, dopo av·er roJ)(>rto un ~~ cosi onorifico, così rispett.a to e utile. oggi sono costretti a. restringere ln cintola percb~ non possono proYved~rsi (li r&nllìciente cibo, ricordano un poco i veccl1i garibaldini, eh~, rlopo aver dato tutto alla l'atria, V"olontarian1ente, eredi di una grande gloria. sono obblig-nti a chiedere per via la. caritil ai passanti >L L'on. Galliani t;ermina inYocn nclo l'aiuto del GoYerno a ,p ro dei ,~ecehi m(lo(lic-i pensionati, delle ,redo,re abbando11ate nella mieseria, e dègli orfani: che il GoV"erno ripari lln'ingin~ti~in, e, come è suo dovere, a J1ome della Nazione, ~Idi 1111 innep;<l bile debito di riconoscenza.

Vertenza tra due colleghi. 1 sigg. dotto1i ASCTtrelli Attilio e Bu<'eiante ..Al fredo f11ronò incaricati, dall'auto1iti1 giuflizL1ri8. (11 una 11~rizio mroica a carico di .a lcnni operai. ~el presentare le conclusioni delle loro indagini J">eritali, credettero di pron11nciarsi anche sull'operu p1~ofessionale di un medic-0. Rorto incident(\, il Tribunale giudicù che i periti avevano ecced11to d.ai limiti loro us.:;egnati nel mandato. A segl1ito di -tale giudizio, il Sa1ùtario ohe era stato chia ID'8to i11 questione si rivol·se in via cavalleresca ai d11e periti: 11110 di e.s-si. il <lott. Asc~relli. non accettò la sfida; puhblicnmente ingit1riato nei giOTnali cittadini, 1icorse a Ila Società di l\1e<licina Legale e all'Ordine dei Mediri ò~lla })rovineia di Ronw, per 8entir t11teluta hl Run finalità di perito.

***

Lia Società di ì\iedicina Legale, nelle sedute deJ

2.1 febb1"aio e 5 lnarzo, ha

pr~

in

~~me

la Yer-

tenza. IJu Societlt ha a·p provato un ordi11e del giorn<)

col quale: to «resa edotta del ooso .\S<·è1relli ~ r()nd<1 so« lidale con lui e ne approva l'operato: 2<> « riten11to c·l1e per il ~iuclizio en1e~so da uu « perito nel òi~dm1)egno del innnd~1to c·o11feritogli ('(dall'autorità giudiziaria non r><>f"Sa nver luogo al« cuna vel'tenza persona le, ~117..a grn ,.e otl'esa del)("' « prer-0gatiT'E:~ della funzione JlCritc.'lle. ri<"hiamu1Hlo« ffi al ca~o del i>rof.•\ ~arelli, 1i.corrP nll'on. Or« dine d~i 1\-J~i<.--i p~r<·hl> col suo interYe11to Yogli:i <e tt1t(\lar~ In fn nr.iont- professionn le dei periti m e< dic.."0-legnli chr iu que.~to caso ,-enne cosi grave« J'U(>nte le~..l .- <'onfC'rma1 :') ~1Pnn<•tn •ntl• l'asMoluta "in . .·indaC':tl>ilit:'1 ,1i ginclizio. dcl 1writo n.


• SEZlO~E

Nella seduta del 12 inarzo 00-rrente, il Co11~igl io -..l~ll 'Ordine emise la segue11te decisione di massimn: « Il Co11~ 1 iglio 1\.mminist.rativo delr01·cline del

« )ledici de lla P r0Yi11ci<1 df Roma : «visto il rioor\So tlel sig. dott. prof. Attilio « Ascarelli ed i docl1menti all~gati, circa una ron<' troversia ool sig. dott. I Juigi Sciolette, in dipe11« den?.a delle conc:lu~ioni contenute in una l)erizia. « ineùica redatta d.ai <lottori Attilio Ascarelli e Al« fredo Bucciante: « non entra nel merito della controver.sia stiesaa; « ~tfferma tuttav·k'l che il perito non deve ren« dere privà tamente ragione delle conclusioni che «eme tte in esecuzio11e del man.da t.-0 confe ritogli; «e poichè, nel caso in esame, se il dott. Attilio ~ AISrarelli h a ecc{:\duto {lai limiti assegnatigli dal «mandato giudizia le. lo l1a fatto in buon.a fede (~ «per una erron(àa interpretazione del mandato "'stesso, ritiene cl1e debba restare in vigore il « prtncipio suenuncia to ».

RlSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (8749) Ricohez.~a, 1no1>ile. - Dott. G. ~I. da M. - Occotl'e faccia conoscere quali sono i redditi privati <li el1i parla nel ql1e..1:Jito, se, cioè, redditi professiona li o di a ltra natura. La tassazione va ria a seconda della .s pecialità del reddito su cui è fatta. (8750) Oonoorso per la n<;>nt.ina a rri-eàioo condotto. Dott. V. A. da c. M. - Per scuot.ere l'inerzia del Comune Ella può rivolgersi al Prefetto della l">ro1'incia, informandolo del fatto ed invocando provvedimenti. (8751) Soppressione di 00tidotta - Ufficiale sanitario. - Dott. V. S. da P. - Dal momento che ti Consiglio Comunale ha · soppresso proprio la s ua condotta vuol dire che non se ne poteva fare a ineno nell'interesse clel .servizio. Ognuno· de1 1nedicl condotti si Rareb~ doluto ae fosse stata soppre~ la propria. f;a carica di ufficiale ··s anitario re~ta affidata al medico condotto perchè, essendo scaduta la facoltà del Prefetto di provvedere con incarichi provvisorii, non può confer irla a liberi esercenti ehe mediante ieonoor.so. (87~3) Residenza del n1edioo 0011,dotto. Dotwr G. B . R. da P. d1 S. R. - La Giunta Amruinistrativ-a i1el 1nodificare il capitolato ~ apportarvi il necessario aumento di s tipendio ha avuto cur.a di togliere qualche diisposizione che <>ra contraria .alla leg-g·e. FJ poichè l'obbligo di risiedere nel luogo ove si presta servizio è sancito dnlla legge, lo ha imposto, senza a.ltro. Nè oon ciò ha creduto viola re un su<> diritto acquisito iwrchè non vi può mai essere diritto ncquisito Stl <li un fatto assolutan1ente · vietato dalla leg·ge. ll n1ediro condotto re~idenzia le non ~i concepisce ~ non ha la re~idenza 111 loco : nesRu no pt1ò essere residenziale, diu1oranflo i11 t1n Co1nune o lo<'alitù diversa. El1a. qui11di, p11ò ben accettare la modifica, anc{>rehè fattn a sua int9np11ta e ' ' qn~11-0t"n J'immedLato cnmbiameilto possa n rrec>arle not(\vole disagio n10111en~1 neo, potrà cl1iedere, al-

P R.\TI C.\

53~

..

mt'no. l1na rong·rua tlilazio11e ~l raggiu11g·e1e la ' nuova sede e potriL ottflnerla anche ueJla oons iderazione che, eome ci avverte con la cartolina del 18 anda11tf>, solamente ora I~ è ~tnto comunicato il nuo,·o capitolato. (8754) [i ffioiale sani.ta·r io - I noornvatibilità. Dott. F . B. da S. G. I . - Non esi ste n na esplicita e t.a.ssativa. di.sposizione di legge <~l1e .clichia1i n(Jn essere incompatibile l'ufficiale sanita rio che abbia un fra teJlo proprietario di t1na farmacia . Però e-ssendo stata tolta all'ufficiale sanitario la faooltà di visitare le farmacie esiste11ti nel Comune è ùa ritener~ che non vi sia a lcuna ragione per ammettere una inrompa tibilità ch e non ha più ragione di esistere. Lo stesso Consiglio di Stato h a .aro.m esso che anche quando l'uftici.n le ~anitari o abbia nn oongiunto ehe eserciti nel Comune un'arte o ind ustria sog·g;etta alln ' "igilanza igienica, i1on si determina per tal fatto gfa.rÌlmai una incompatibilità. legale, mn bensì lln~ semplice incompatibilità 1norale. (8755) P ensioni dei 1neilici a'Yl!ZÌa1ti. Dott. C. R. da C. - Per r iscatt.'lre gli an·n i di servizio cui acceiu lia occorre din1ostr.are che ~i e ra il1 set· ' rizio di n;iedico con,d<>tto nel 1° gennaio 18!)9, giorno in cui andò in vigore 1a legge sulle pensioni, cl1e si ave-a libertà di aderire o di non ade· rire alla cassa e che si sia allor.1 rifiutata In i~ri?.ion~ o che si sia rimandata ad a ltro tempo. P<>ichè Ella non si trovava in tali ·condizioni la ' (~tt.Ssa Le ha data la rii-:postn che ci ha trascrittn, che, del resto, ri.~nde lf.llla t&stual.f\ 'cttsposizi-0ne dello arti<:olo 42 rtella legp;e. (8756) Revoca di bando di conco1·.~o. Dottor A. P. da C. - Allorquando si è revocato il bando idi concorso, coloro che essero eventualmente presentate le domande, non han·no alcun diritto per ottenere che il concorso, non ostante la re- · voca del bando si egpleti e sia nominato medico condotto, uniro concorrent€. IJa rev·ooa clel bando è sempre i·n facoltà del Comune, Pl1rchè fn tta prin;ia della eeadenza del termine fissato per l.a presentazione delle domnnidfl. (8757) Oapitolato - 111 ndifich,e. - J>ott. G. B. R.. da P. di S. R. - Il Comune può apportare al r.apitolato quelle modifiche che . crede opportune e necessarie pel reg·ola re a nclame11to del ser,rizio. T-'e dette modifiche do·vru11no · esse1·e sempre approvate dalla G. P. A. 11dito il pnrere del Oo11siglio provincia le ·d i Sanità. (8758) Ordin:e dei sa;nitari - Ricoltez~a rnobile . - Dott. D . N. da R . - Il medico condotto non è obblig'a to hd inscriversi all'albo dei medici ma è ten11ro nl pag-amen 1x> della R. l\II. sullo stipendio. (8760) Nom.ina, a · ohiru1·go condo tto . - Dottor G. G. da V. - Il servizio interiI1ale ancorchè r>er lungo tempo t'>restato, non dà mai diritto a lla stabili tit, se non è ~gui to da regolare nomina consegi1ita in base a concorso. Ella. qu indi, non potrà opporsi n che i J Co1nune bandisca il concoroo. f;a mancata d·i sdetta non Rarebbe ~auisa di <1I1n11111mento del c~on00rso, ma, tutto a l più , di p1~01nngn1n0nto della &na permanenza in servizio. Doctor JusTl:TIA.

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3


IL POLICLINICO

[ANNO

XXVIII, FASC. 1'5 ~

CONCORSI.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Bosco CmEsANOVA. (Verona). Consorzio eon (}erro Veronese; poveri; L. 7000, più L. 1800 per n1ezzo trasporto; L. 400 quale uff. san.; indennitù <:.-v. L. 200 per tenuta arm. farm. Scad. 15 aprile. iRE~CON:\. Amminist·raz·i0'4ie Provimoiale. Medi<:o di prima cla~-se del l\ianicomio Provinciale; lor<1~ 'L . 8630, più un decimo alla scadenza rispettivnme11te dopo 3 anni, doP<> 6, dop9 10, dopo 15 e <loPo 20 di servizio. Due indennità c.-v.; alloggio per famiglia e orto; 25 quintali gratuiti di legna per il riscaldam. e l'illuminaz. Scad. 30 aprile.

RoMA. - In esito al concorso per e~mi ai premii biennali di <e Fondazione· Maggi» per laureati in :\fedicina e Chirnrgia della R. Università di R-Oma. il Consiglio Accademico dell'lTniYersità. in data 25 marzo 1921, ha. appro·v ato i verbali d'esame ed assegnato un premio di perfezionamento in Patologia Speoia.Ze ]f edioa al dott. Monteleone Remo; un premio di perfezionamento in Pediatria al dott. Fiorentini Augusto: ha annullato per vizio di procedura i risultati delle proYe ·Orali pel premio di perfezionamento in clinica. chirurgica. In esito al concorso per tttoli ad un premio straordinario «Fondazione C-0lasa.nti >> per laureati in Medicina della R . Università di Roma , è stato dichiarato vincitore il dott. Curat.olo Francesco. In esito al concorso per titoli a premi straordinari « Fondazione Corsi » per laureati in Medicina e Chirurgia della R. Univemità di Roma, il Consiglio Acca.clemico, vi,<:;ta la relazione della Facolti1 di medicina, ha proclamato vincitori e conferiv-a t1n premio ai · dottori (in ordine alfabetico) : Doria Raimondo; Lucherini Tommaso; Monteleone Remo; Pedroli Luigi ; Poltronieri Marcellino; Trenti Enrioo.

Condotta .residenz., ab. 1900; ,J;. 7500 lorde oltre IJ. 300 quale t1ff. san.: I J. 500 per disagiata residenza: caro-viv. Scad. 30 aprile. ~ervizio entro un mese. I.JATERA (Ronba). -

~110101..IANO (Aquila) . -

Condotte: lorde IJ. 6000 Qlt.re JJ. J 000 per disagiata residenza e L. 500 quale uff. san. Scad. 30 .aprile. :\loNTrOIANO (Sien,a). Prima condotta; L. 5000 oltre IJ. 2.'300 per indennità c.-v.; I1. 3000 per la ca v. ; L. 1000 per indennità. chilometraggio, e lire 400 qualp t1ff. san . Scad. 30 aprile. Mon1No (.1lquila).. - Condotto frazionè Rendiniara n c11rn residenzi.a le; L. 6000 e c.-v.; Saad. 15 a ·p r. OVARO (UditJie). - Pei poveri; lorde L. 6000 con tre quinquenni del -decimo; 'I.i. 1.50 per ogni povero in più dei mille; indennità ca,~. L . 2000; J.J. 600 se llff. ~an. S~'1d. 20 aprile. PONTE J~uGGIANESE (Luooa). Seconda condotta; T1. 6000 oltre L. 2000 per la cav. e L. 1200 per • indenniti1 c.-v. Soad. 30 aprile. SARfZZA~O (A lessaindria). Consorzio; L. 4500 c·on tre q11inq11enni del decimo; L. 1200 per inden.n . trusfertn e L. 500 q11ale uff . .san. Sc.1d. 15 aprile. R .,vr<:I,IANO (Cuneo). Ospecla.l e 11/aggiore. Conclottc IlH?<liche dipendenti dall'Ospedale : prima zo11n frazione 0a ,.<lllotta ; seconda zona Parrocchia <li Rn11 Gio,ranni a Pieve. IJ. 4000 e caro-viveri. ~cnclC'111~tt 15 aprile. ~~nNAGLIA (1 re·viso) . C-0ndotta; 'L . 6000 fino ~1 J 000 i>oYeri; L. 2 per ogni povero in più; L. 1800 JJer mez7~ trasp.; J,;. 400 se uff. san.; cinque quinq11enni. Età-limite 45 anni. Chiedere annunzio. Scaclc·nz;.1 :10 giorni dal 14 llUlrzo. S uzZ \llA (Ma1itova) . Ospedale Oimoo. Direttor<- medico primario; L. 10,000 oltre proventi diY e r~i. Richiedesi libera docenza. Scad. 15 aprile. '"II.L\t<~H.\ XCA (Vero11a). Condotto primo reparto <' 0:->]1<'<1a1e l\Ior~lli-llugna; L. 7000 per i soli poveri : J,. JOOO per il mezzo tr~sporto; doppia inclen11i tit c.-v. Rcad . 15 aprile-. .i\Ieclico gioYnne, con pratica ~pedaliera, cerca int<>1 ina to. Rcrivere offerte e <."'-Ondizioni dott. Sal~h ini [ .i \'ÌO, ::\focligliana (Firenze). 1

<'hi1'11rg-o pr:1tic.a o~peòa liera occuperebbe~i Direzi o11P Ospednle pro~incia. Rivolgersi Arnaldo

llozzi. Yia Sistina, 20 - Roma . J)ottorC':-:~a

prn ti<'·1 ospedaliera cerc.'l buon i ot:eri n:t tn. I>:llh1er~i. ,·ia Pnl<'qtro. 49 - Roma .

Il r)ro.f. Felice rerussia ha assunto l'incarico dell'insegnamento della radiologia medica .p resso i RR. Istituti Clinici di Perfezionam4:'nto. MILANO. -

NOTIZIE DIVERSE. .

X Conferenza Internazionale delle Società di Croce Rossa. In questi giorni l1a luogo a GineYra la X Conferenza Internazionale delle S0<·ietà di Croce Rossa di tutt-0 il mondo, la quale assume una importanza grandissima perchè in essa devono gettarHi le ba si di un 'ope1~ mond.iale per la ricostruzione e il risanamento sociale. 'L a Conferenza deve decidere infatti sui mezzi più opportuni di organizzare tutte le forze della carità, non solo per soccorrere le vittime della grande guerra non ancora spenta e delle riv<>luzioni serpeggianti nel mondo, ma. per assistere tutte le vittime così di g11erra, come di tutte le malattie sociali e delle p11bbliche calamità, per prevenire e combattere dovunq11e i morbi infettivi ed epidemi<'i, per diffondere rl!lppertutto i sani precetti della salnte, per consolare, per attenuare, per dividere con fraterno amore in tutto il mondo tutto il dolore che non • si può evitare. In questa Conferenza verrà .ratificato l'accordo tes~ concluso frfl Gu$Ul vo Ador, Presidente del Comitato Internazionale della C. R. e il sig. Henderson, Direttore generale <lella Tiega della ~o<"ie­ tà di C. R., per delimitare il c.'lnlpo di azio11e d~lle due grandi Istituzioni. BaSf\ <li qt1esto accordo è una cordiale e fervida collaborazione fra le due i~i ­ tuzioni inSJ)irandooi al de~i<lerio di porre l'idcn 1~ della eroe-e Rossa al di~opra di ogni riYnlibì. Nella C-0nferenza vengono di~t1 i temi di :1 lt.:1 importan7,..'l. quali « T,.a Cr~ R ossn Internazio0


(i.\.NNO

\X,'III,

FASC.

15)

537

SEZIONE PRATICA

dosi potuto festeggiare il 25° della laurea per nale nella. guerra civile»; «Necessità di una oo-ganizzazione internazionale per il pronto soroorso causa di furza n1aggiore. Tutti i colleghi di questi alle popolazioni colpite da im·p rovvise cala.m ità »; corsi sono pregati di inviare la loro adesione e «I rapporti della O. R. con gli alt1i Enti filantro\L. 15 in acconto della spesa totale al dott. A11tonio Dian, Campo S. Stefano, 2768 - Venezia. pici, sia. nazionali che intern~zionali ». Su tutti questi terni, come .su tutta l'opera svolta durante La tariffa per le visite mediche agli invalidi di guerla guerra, la Pr9Sidenza e la Direzione Genera le della Croce Rossa Italiana presenteranno delle elara In Francia. bora te relazionl. Un decreto del Ministero delle PenS'ioni, recante Primn della Conferenza è indetta una riunione la data. 9 marzo, .ha fi·ssato come segue la tariffa del Consiglio dei Goveniatori della Lega delle Sodelle prestazioni sanitarie agli invalidi di guerra ' cietà di C. R. e alla Conferenza seguirà la riunione in F.rancia, per dirimere 1a lunga controversia del Oomit;ato Internazionale clelle opere di soecorcui abbiamo accennato nello scorso numero. S<> all'infanzia più duran1ent(l provata dalla gllerra. Nei comuni fino a 5000 abitanti: visita nel ga' L'IOO.lia è ra.p presentata alla Conferenm, oltre binetto del medico (cons11 ltation), fr. 4; Yisita. a che dai Delega ti ufficiali del Ministero degli Estedomicilio del paziente (visite), fr. 5; nei comuni r i e della Guerl'a, <lal Presidente Generale della con popolazione superiore, fino a 50,000 abit, fr. 5 C. R. on. sen. Giovanni Oiraolo, dal Direttore Gee 6 rispettivamente; fino a 100,000 abit., fr. 6 e 7: nerale comm. prof. Cesnre Baduel, dal prof. Tullio fi110 a 200 000 .nbit., fr. 7 e 8: oltre i 200,000 abit., Rossi Doria, <ml conte comm. Guido Vin~i, delegafr. 8 e 9; ' per consulti di due medici, aumento del to generale della C. R. I. per la Svizzera. ZJO % al medic-0 curante e tariffa ordinaria · del coÈ bene che gl'italiani seguano c-01 n1a·ssin10 internune aumentata del 50 ~lo al medico consulente : resse i Lavoli di questa Conferenza. che segnerà , per vi.s ite d'urgenza fra le ore 22 e le 6, raddopil principio di un'opera nuova per l'assistenza sopia1nento della tariffa. Indennità chilometraggio: eiale · dell'umanità. che soffre. "~ariabile con la natura topografica della regione e Mn i mezzi di tra$porto; viene fissata dai prefetti: Per tutelare l'igiene dello spirito. non deve iSUperare fr. 1.50 a km.; viene esclusa Ad iniziativa del medico milan~ dott. Luigi per i percorsi inferiori a 2 lcm. e nei comuni cl1e Pera - coadiuvato Cùl un gruppo di colleghi, prosuperano 100,000 a bit.; ~ due o più visite venfessore Vito Massa.rotti, prof. Sera.fino Patellani, gono eseguite .sullo stesso percorso, si com·putr1 una prof. Giov. Valillo, dott. T.ieonardo Paglieri e dotsola volta, per il ·p ercorso più lungo. Per gl'intertor Franco Oavezzali - è ·s orta in Milano, sotto venti operativi min·o ri la tariffa è raddoppiata o il titolo di « Vib:t Nuova )), un'Associazione avente triplicata. (sono esclusi alcuni interventi sempliper programma Ja tutela dell'igiene dello gpirito, ci come le iniezioni ipodermiche e le medica ture, ~alvaguardando i soggetti sani di mente e di cuoche non ,rengono oon1pensati a parte): per quelli re dalle eause .di follia, di delinquenza, di vizio. maggiori è prevista l'ospedalizzazione. Quanto ai d1 immeritate soffere11ze Inorali. n1edicinali ed nJle n ua.lisi, ne verrà fissata la taProgramma, come si vede, per sè stesso non riffa in un'ordinan741. concertata tra il Ministeronuovo, mentre originali tipicamente e pratici i ùelle P ensioni e il 1\iiini.stero delle Finan7.e. mezzi escogitati dai promotori per tradurre in atto Q11esto òecreto ·seg·11a lln passo considerevole riil loro programma; nuovo il n1odo di funzionare spetto alle prime offerte · for·m ulate dal Governo. dell'istituzione. r"a stampa politica teme che, sebbene gli inv.a Il sodalizio è strettamente apolitico e aconfeslidi rappresentino una pi~-0la percentuale rlella sionale. popolazione, possano i1erò gravare in modo esorIAL quota sociale annua è di lire cinque. Per bitante sulle filil.all7.e .~tatali; si parla di mercanconoscere lo statuto, per schiarimenti, ecc., · ritilismo dei medici e dei f.armaci·s ti, di difesa delvolgersi alla se<le òell' Associazione, via S. Paolo, l'erario, ece. Viceversa l'TJnione dei Sindacati 1\1en. 10. dici della Francia ha rifiutato di ricon,oscere jl ' L'on. prof. Pietro Oastellino tiene un breve ciclo dti conferenze ·mediche ad Alessandria d'Egitto, nei locali della «Dante Alighieri>). Vi affluisce nn denoo pubblico di connazionali (fra cui tutti i medici) e di stranieri, comprese molte signore. T/on. Ca$tellino espone con tanta chiarezza ed efficacia le tesi ed i postulati della. scienza medica, sa rivestire i suoi dettati e le sue conclusioni con ·nna forma coogi sruagliante e quasi poetica, da .riuscire accessibile anche ai profani e da avvincere l'uditorio. Egli è stato salutato da magnifiche ova7-ioni.

Conferenze.

Per i laureati a Padova negli anni 1892 e 1893. Si è costituito un Comitato per riunire a fraterno convegno e banchetto a Padova i colleghi dei due corsi la urea ti nel 1892 e 1893, non essen-

decreto, perchè 1a tariffa è ancora ins11fficiente : perchè viene imposta d'im·p erio, sotto for1nu d1 tassazione, mentre l'art. 64 della legge origin.a1ia prevedeva un'intesa col Corpo medico.

-Una mutua tra medici ex combattenti in Francia. Sotto il titolo di «Associazione mutua ael Corpo· sanitario del fronte>) si è costituita in Francia t1na Società :di mutuo soccorso con lo scopo di a..~ ~istere i sanitari militari di complemento muti1~ ti riforma ti di guerra' le vedove, gli orfani e ali ascendenti dei commilitoni uccisi sul e.ampo 0 ~orti in seguito a ferite, a n1alra ttie çd a fatiche di g11erra : la nt1ova Associazione eomprenò.erà medici, fn rmaci sti e dentisti, c-0sì delle forn1azioni sanitarie avanz-nte. corne dei r~ggirnenti. JAt segreteria generale l1a sede a ra rigi VIII, rue de Tél1é1~an, 11. lG.

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IL POLlCLINlCO

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fraoces~.

Nel Corpo Sanitario uailitare

Il Mini:-,1:.ero deJla Guerra francese ha ~1<lottnto 11c) 1· il ('orpo sanita1·io 1uilit.1r~ ~li .tt>s~ i gradi delle armi combattenti, s<xldiHt11c-endo eosì un voto <la lungo t(:'u1po <!SJll'esso cl,11 ('orpo snnit!ario me<l ~!iimo.

Nel giornalismo medico inglese. I A'editore de-1 J}J r.~di,oq.z Press a;n.a Citrcu.Zar, Albert A lfrro Tincln 11, l1a rag;gi11nt-0 il s110 80<> anno di vita; egli è da 50 anni n~l giornale, raggiung·endo co~i un record OOilZJl ii vali presumibili. Il M edioaZ JJ,., .~s and Ovrcula r conta ~2 anni di Yita ed in Inghilterra è su1:>erato soltanto, per la longevità, dal J,ancet, il qunle sta Jler tOC"Car<' il center1ario.

88° Congresso della Soc!età tedesca di medicina io-

&erna. Si terrà a Wi e~bn den da1 18 nl 21 aprile, sotto, la presidenza di von Klem~rer. Un solo terna. è all'ordine del giorno: la tubereolosi; sarà trattato d~1 Aschotf (Fribnrgo) , ·Uhlenhuth (Berlino). Gerl1n·r dt (Vv~Ur7.,burg) , Brauer <~-ln1burgo) .

Nella Russia dei Sovieti. .

Il Soviet della città di Irku t.of ha riordinato il servizio sanitario: ogni rnedic:o è obbligato n de•

,

dicare un'ora della propria giornata ai Jruilati gravi: ad ogni medico è ri~rvat-0 un blocco di ~1se; il suo ùtvoff) viPl1f\ rimunerato con pr~mi.

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A

!"'ammiraglio tusso Ponoma1·eff. rlle dopo il ter remoto di l\'Iesffin.'l nel 100 , qnale comandante della nave J.1 1nkaroff. unitamente ai suoi marinai, salvò e roir<11nente lèt vita ad 1111 miglia.io di su. perstiti, viYe ora, esiliato dalla R nssia dei SoYieti, nella più .ociuallicla misel'i2. n f'.o~tantinopoli . H n

[ANNO XX\ "III, FAS<.:. 4]

scritto al di r~ttore della «Gazzetta di ~1es....;in..'l " implorando qualche soec<>rso per sè e la fHmiglia . L'appello l1a tI·oyn to In rga ero nE:-lla nobile ~ . ~~ent11rata città sdcilinna. Il 20 dello scorso mese, in modo repentino, veni va a mancare il dott. oomm. ANTONIO ZUBI.\XI. nobile figura di lavorsttore, di scienziato, di apostolo di quei pTincipt umanitari verso cui si son sentite attratte in que~ti ultimi · anni t11ttE> le c.~n(\r­ gié dei l)iù l)Hri benefattori, dei volenterosi. Convinto della nec-essità di iniziare anche in Ita• lia su vnBta scala e con un programma concreto la lotta• antitubercolare, Egli preso posto, or .sono I>iù di 25 anni, f.ra i primi che predicarono ln crociata; e l'attività Rua doYeva più tnrdi. nel 1903, c11lminare 'in 11n'opern. che rappresenta una delle- più complete mnnifet=-tazioni. una delle ' Più gradite vittorie llel ca111pQ delle i>rovvidenze igi~ ­ nicl1ee terapet1ticl1e : nel Prirno >')anatorio ltalia'Ylo. Ebbene, q11ando ~~gli con maggiore compiarell7,,.l g11ardava a quest6 f1'11tto <lelln propria intelligenr.a ed abnegazione, qunnòo inaggiorruente si prodigava pel bene dei ~offerenti, nel pieno rigogl1o fisico e mentale, a soli r)J anni Egli c·i venne strnJlpato dà un male altrettnnto terribil<?. quanto quell o da Lui per tanti an11i combattnto. Ad onorare la memoria di questo grande filan tropo , che , morendo, lasciò · nell'animo di quanti lo conobbero ta:nt0 rim11ianto, si è co~tit11ito un Comitato allo scopo di raccogliere oblazi-011i fra i 111olti che lo ebbero a1nico, collega. maestro e J)fl dre amoroso, onde erigere un'oipera che ne pe111etui la figura di grande filantropo. Le sottoscrizioni si ricevono alL'l sede del Oon1 il ato presso l '.1·rnl1n i1iist razione del Prirn o Sanatoriu Italiano A. Zubia ni - l'in eta di 'orlen1ia (Prov. di Rondrio). Dott. ~1ARCELLO Ro:'fCO. l

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Indice alfabetico per materie. Asce~qi caldi: CUI'ù tive ~ conRecutivi

con punture evaru<1, lnvage:i con alcool Pag. 511 .As11ltl <la fieno )) o-3'-> Bibliografia )) 52?) I~ile: azione sn ll'inte9tino . )) 52() Choc anafilattico e choc Jlrot(\inico; cri~d emocla ica; sintomo 11rticariale . )) 319 (}istic·h~ (Prod11Zioni - ) delle piccol~ labbra . )) 509 Colesterina : ricambio -39 . . )) :) 1 oste : nlorfologia. . )) 527 (~ronnoa del 1no1·itnPnto professionale )) 33·1 Dolore ncldominn 10 nei bambi11i : ~ig11ificato clinico . -'>1 )) tlEnn rec;i : Cl1ra )) 532 EJ)ile sin : trn ttan1ento )) ;)2f) Gonorrea: terapia combinata di siero antigon<><•oceico e protei11e a . pecificl1e nelle COIDJllicazioni . )) 524 l .•n rl ngo tomia : casistica 526 I

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Rorntt. 19'21 -

Tip. (.'artiere

Centr~li.

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)!alattie jnfe tti,-e : in1n1u no- e cl1e1uott>rapia . ~Jal di n1are: cura ~Ienjngite da oreC'chioni ~Iorfinomania : tratta n1~nto ~It1scoli : fisiologià . Polmonite influenzalt\ : curn eol f:.iero di convalescenti Rabbia: devi:1zi-0nc '1<·1 colllplen1ento . . . Rachitismo sifilitico ~nngnf\: piastrine Hifilide ne?rvosn : i11iP%ioni ne di n1>v<>a r~nolx>111.{)lo .. . Sistema nervoso e Ht'C-rC?z ion~ int<>rna "l'erapia enclolo tn hn 1~ • Tignosi: Cl1ra col rncli11n1 . • 'rra umatismi crn nic:i . \"aecinazione antititicn n ~lla 11rati<·a pr1vat.a. . . \"~rme ('(""l"ebPl~tl >: IC'linier" cleJJe atft•• • z1on1

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ANNO XXVIII

Roma, 18 Aprile 1921

Fase. 16

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fondato •lai professori:

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZION R REDATTORE CAPO:

PRATICA

l )ROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMA~IO. Lavori originali : G. Sa batini : Saggi di cuti r e azioni con proteine specifiche a smogf'ne. Osservazioni elintebe: E. Sanfìlippo: Sui pericoli nell'uso del cacodila.to ad alte nosi in terapia . - V. Bilotta: Un caso di « CClrea g rave» curato e guarito col novo-arsenobenzolo. Riviste sintetiche: F. Fasani- \ olareUi: Tera pia cosmetica : Le tinture. Conferenze: v . Pirquet : Il metodo alimentare di Pirquet nella curt.. della. tubercolosi. "'tJnSI e rassegne: SIFILOORAFIA: A. v. Wa ssermann: Le recenti ricerche nello studio delle malattie sifili11che. - ORTOPEDIA: A. Pelteg1'i11i : Amputazioni cineplasticbe per la vitalizza· zione deJl .. membra artificiali. - SEMEIOTICA: A. Gordon: I l significato cli nico del riflesso plantare controlaterale.

4'enn1 bibliografici.

4c:cadtmle, Modetà mediche, Congressi: Associazi t ne Medica Ve-

ronese.

àppon&I di medicina pratica: CASISTICA

TER.µ>IA: Quattro casi di setticemia coliba cillare - Linfadenite mesenterica - Il trattamento degli ascessi delle ghiandole linfatiche - Contributo allo studi o delle pneumococcie polmonari « s1rascicate » e pr olungate - La rarità dell' ittt:ro infettivo d'origine tlfìca o parat16ca - Il trattamento deg 'itteri con la proctoclisi zuccherata eù urotroJJi nizzata - Intossicazione da emetina in terapia. - MEDICINA SOCIALE: La f• equenza della si fì1ide negli ambienti ru rali. - NOTE 01 TECNICA: Colorazione~ dei baci ili tubercolari . POSTA VEGLI ABE

BONATI .

Nella vita professionale : Pangloss: Le agevolazioni di via~gio ai 1nediri condotti. - Servizi sanitari. - Cron aca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e a domande. Concorsi.

dh·erse. Indice allabe&leo per ma&erle. ~ottile

'

Diritti di proprle&à rtsenatl. - E viPtata la riproduzione dli lavori pubbUcati nel POLJ~LINl«}O e la pubbli.cazione di suntit di essi senza cita;rne la fonte.

UNA

SOLLECITAZIONE.

• rivolgiamo caldo appello di affrettare l'invio dell'importo di rinnovazione del proprio abbonamento per l'ormai inoltrato 1921 perchè con ciò essi ci agevoleranno moltissimo il lavoro amministrativo nonchè quello della regolare spedizione dei relativi Fascicoli al loro indirizzo. - Raccomandiamo di unire sempre la Fascetta d'abbonamento o di indicare almeno il rispettivo numero della medesima. · I

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Avvertiamo lnoHre gJI abbonati di Roma che la nostra 4mmlnls,razione noo manderà ad locasRare alle loro case e che perelcl l'lm· d'abbonamento dovrà ess"re Inviato mediante cartolioa-l·aglia, oppure pagato neJ nostri offici die&ro ritiro di aoalo:a quietanza.

N. B. - Della car toli na-vapJia inviata in saldo dell'abbonamento deve conservarsi la r elativa ricevuta.

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L' AMMOOSTRAZIONE.

LAVORI ORIGINALI. Istituto di Clinica Medica della R. Università di Roma diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI.

Saggi di cu1ireazioni . con proteine specifiche asmogene pel dottor GIUSEPPE SABATINI asist·s tente e libero do cente. Il con.cetto ò·ella natura anafilattica ·dell'asma bronchiale ha in questi ultimi anni diestato vivo inteiresse e ha dia to luogo a studi, che meritano di essere attentamente (piresi iin consider azion•e, la rgaro·ente contnollati ·oon I' espe -imento e criti·camente va:l11tati, miran do essi a mettere su nuove basi le nostre nozioni $llll'essenza di questa frequ~nte ed oscura malattia. 1

'

mi sono arr1piam·ente occu1P.a t10 di queste moderne ricerche· in 1111 lavoro (1) ne~ qu1aLe, esponendo l<? stato attuale delle nostre conoscenze sull'argomento, ho ri11nito, fra l'altro, i dati e le conclusioni degli studi sulla origine ar1afi.lattica dell'asma broncl1iale. Posso per ciò qui omettere ogni esposizione generale della qt1estione, rimandando a qt1esto mio lavoro, ove trovasi anche tutta la bibliografia moderna. Suc oeisisti.v~m1ente a d esso è compariso sol 0 q11alche altro scritto sull'argomento, fra cui la XXIX memoria di \Valker e Adkinson (2). ed u•n .crupitol1o sull ' ac;;ima, ,pu,bblicato da Walker J10

1

(1) G. SABATINI, Moderne vedute sull'etiopatogenesi e sulla terapia dell'asma bronchiale. (2) J. CIIANDLER \~l1iLKER e J. ADKINSON. - Tipi rii streptococchi trovati negli SJJtlti degli asmatici. The J ow·11al of med. Res., 1919, n. 2, 40.


540

tL POLICLINlCO

nel cc The Oxford Loose Leaf Sy.stem o f Medicine» (1). Nella XXIX memoria; \\"alker insiste sulla specificità, per quanto riguarda l a cutireazione e la vacci11oterapia, delle proteine dei sinp;oli streptococcl1i, che si trovano nello sputo cl egli asmatici, e che egli; segt1endo le classificazioni di Holman (2), avrebbe identificato in 4 specie emolitiche (s. subacidus, anginosus, pyogenils, infrequens) e 4 non eJilolitiche (s. non-ha-emolyticus I , ignavus, sa livarius, mitis).

Mentre da a lcuni autori, specie americani, sj va cosi sempre più a~aliticamente preci sando la specifica materia anafilattica dell'asma bronchiale, e la teoria patogenetica del morbo f anelata su tali basi comincia a d essere anche in Italia discussa ed ammessa (3), da a ltre r>a rti non ma:o.cano valide obbiezioni critiche a siffatta concezione etiop atogenetica. Eff :=ttivan1ente 1'.e.sistelillZa di alc11ne analo1g ie fra sh ock a n a fil attico ed accesso asmatico non basta Rd i,dentificare l.e dt1e ein tità morb os,e, q11andio a.s petta110 id i esser chiairite le ragi.01n i e le vi e, che a q uesta ·e ventuale sensibi,lizzazi·one oondu·con•o, il perch è essa 00 Jpis1ce a l cuJ'lli irud~­ vidui e lascia immuni altri, come si spiegano i vari ttpi clinici e l e alt.~razi oni a natomiche, come si gi11stificano i 1attori e.reditar~o e costituzionale, ecc.; nè hanno d'altronde valore probativo assoluto le 1ded'U2io111i pato,genetiche tiratte dalla cura desensibilizzatrice . Certo è che eseg·uené:lo la cutireazione co:n svariate proteine animali, v egetali e batteriche, solo una certa p ercentuale di asmatici trovaBi in istato çli sensibilizzazione anafilattica. In l1no studio clinico su 400 asmatici (4) \"\' a lk er trovò che app ena il 48 % risultavano, colla c11tireazi o11e, sensibilizzati verso una qt1alch e proteina (e precisamente 78 a proteine di peli d'animali, 68 a proteine alimentari, 33 ft proteine batteriche e 92 a pollini), rimanendo il 52 % clei pa:::.ienli affetti da asma senza clare alc11n segno di stato di sensibilizzazione a11afila t.tica. Ciò posto, per stabilire il valor e d ella co11cezione della teoria anafilattica dell'asma b1'oncJ1in le in rapporto soprat11tto con quanto ris11lta ~ ~ odato ciPca lo stato allergico di siffatti infern1i, mi - ... embrra che non Sii po~sa fare a n1e110 d ella con o,~ ce11za di un altro ·dato : il comy1ortan1e11to, di fronte alle s ingole proteine rit e1111te n in og ene, degli indivic111i sani o di 1

1

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(1) \ ·ol. II. Parte 1a; edito da l\ [ACKE~ZlE (I ,ond r a ) e CIIRlSTL\?\ cn of;ton). (~) .l our11al of r11 e<1. R e .. 1016. 2i . nng. 177. ( ~1 ) \ . ggnn '-> i le R el:t7. io11i . di (; iu ffr \ Frl1!!0ni ' 1 ?() 0 ( 011 g- res~o it al . <li 111edici11n i11t er11 a (ot f.1br) 1!120). (4) J1o to11 1n ~ d. a11<1 ~ urp- . .l Oll l'll . . 2!) ncr. 1918.

[ ..t\.NNO

XXVIII, FAsc. 16)

quelli affetti da altre malattie all'infuori dell 'asma broncl1ia le. Nessuno degli autori che sl sono occupati clello st11dio dell'asma broncl1iale ha messo finora in evidenza simili dati, ch e no!!_ possono no11 essere di grande peso nella valutazi one di tutta la teoria. Io mi sono dt1nque proposto di studia re q11esto argomento in una serie di ricerche, di cui qui riporto riassuntivamente i risultati. Come m ateriale d1 r eazione ho adoperato: gli es tratti alcoolici grezzi di pelo di cane, di pelo e id.ci fo(l'fora di cavallo, che ho prepaTato da mie s•eoon.do J,e n·orme date da V\7a lker nei suo studio IV; le solitzioni titolate - in diluizioni variabili da 1:100 a d 1:1.000.000 - di varie proteine, sia preparate da me secondo il metodo di R. P. Woodehouse con lievissime modif!cazioni di t ecnica, si a , ed in massima (parte, invi atemi gentilmente in d o·n o dallo ist esso C. ·\ Valker; le sospensioni estrattive di pollini: che ho preparate con polveri di pollini, rega l atemi anch'esse d a l Walker. P.er la no·v ità de!l'.l.'argomento, ·credo utile e pratico 1dar e breve notjzia dei metodi di iptep·arazionie : Estratti alc oolici gregg·i. - Chiamo così gli ~stratti a.looolici globali, che servono specialmente p'er le cutireazioni d'orientamento, data la ·discreta difftcoltà d i ottenere, in sufficiente d ose, le relative 'Proteine cosi ddette pure. Si preparraTl!O mel m odo seguente : Una mancj ata di peli (provenienti ·d a Yari cavalli o dalla tosatura di parecchi can·1) o rispettivamente alcuni grammi di fo11ora di caval•l o v engono messi in una botti1glia a collo largo e ri·C'operti oon alcool al 14 °~ ; si l aRcia stare alcuni giorni, scuotendo fireq11'entemente; si ·decanta, eventualmente si filtra, e si ottiene un liqutdo torbidiccio, che si conserva a lungo e di cui si a doperano una o du.e goccie per cutireazione. I peli ·n on devono esser p recede·ntemente lavati, altrimenti pare (Wood ehot1se) ·che si ottengano estratti 1neno attivi. Prot eine. 1) Forfora di cavallo: Circa 50 gr. di forfora di cavallo vengono me&;;i in soluz. N/100 di I\:OI-I, e tenl1ti per circa un'ora a bagnomaria a 80°. È co11Sigliabile lasciar raffreddrure. Q11in di si centrifuga ed il liquido sopra tante, n-0n J)erfettan1 ente chiaro, viene cl1iarificato mediante filtrazione e neutralizzazione con II CI 1 %. Prod11cesi un sottile ·prec ipitato (rna,imuro Rl p11nto di passaggio <lal ne11tro alraciclo), c11e vie11e cli n11ovo e con diffì ·oltà c:epara to Jìer c-e11t1'i f11gnzio11e, lavato attrave1 ~o due hngni cl'acqua distillata, ridisciolto in c:;ol . .. -1100 di J{OJJ, dando liqt1ido gia llo. Ripre<·ipitn to 111ed in nte 11e11trei1 iz1nzi•lne con flCl . \ q11i11cli Jnyafo J11n(Ta.111 t1te on acqt1a 1

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lANNO XXVIII,

FASC .

16]

541

SEZIONE PRATICA '

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11

G., macchinista .

12

D., venditore

.

13

L., carrettiere .

14

G.'

15

. L . , cameriere • . B., braccian te. .

16 17

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A., impi egato .

À .,

guardia.

21

A., pasticciere.

22

M., m11ratore

. .

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24

P ., impiegato .

.

25

G. , pensionato. .

26

. 27

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contadino .

D., pescivendolo .

28

L., muratore

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. 32 D., carretti er e. .

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C. , conta dino •

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1ues, afasia sen soriale .

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enterorragia (da tifo?)

-

-

tbc. polmonare . .

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-

mal. di Little .

-

linfosarcoma m ediastinico. la birintite .

-

-

encefalit.e epidemica.

-

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gomm e del polm one.

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insufficienza tiroidea.

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ulcera duodenale . lues.

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ence falite epidem ica .

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mal. di Basedow .

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mala ri a .

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di ssenteri a a mebica.

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morbo di Hodgkin.

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coliche appendicolari.

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diabete, malaria .

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pl eurite sinistra.

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arteriosclerosi.

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miocardite.

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neuras tenia.

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tubercolosi polmonare.

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osteite tuberc9lare.

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tubercolpsi polmonare.

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angiocolite. ""

reazioni positive

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" B., tappezziere

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41

R ., fuochista.

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42

A., muratore.

43

M., facchino .

44

I., sellaio .

45

C., contadino.

.

46

B ., inanuale .

47

P., ferroviere .

48

C,

49

C., do11na casa

50

1\-I . , sarta .

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R., lavandaia.

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studente

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insufficienza aor tica.

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nefri t.e.

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encefalite letargica .

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endocardi te cronica.

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infezione febbrile.

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emiplegia destra.

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infezione febbrile.

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Gen. pllleuni; in inglese tiniothy.

l?er eseguire poi le cutireazioni e le vaccinaalcool a 95°, a lcool assolt1to, etere, e disseccato zioni, io ho, secondo le istruzioni comunicast1 acido solforico i1el vuoto. Si ottengono circa temi direttamente dal ' ''alker, disciolto queste 50 centigrammi di polvere brt1na che costituipolveri, c·he sono di vario colore ed e1nanano rebbe I' alcali-met8Jproteina degli autori amelieve odore di peptone, in soluzione N/ 200 di ricani. KOH. La prima soluzione è fatta per pesata 2) Proteina di peli di ca1ie. - U11 i)ugno di • (10 cgr. di proteina in 10 eme. di liquido) e peli di cane i1011 lavati vengono lasciati per corrisponde alla soluzione 1: 100. rirca 21: ore in solt1z. N/100 di J{01I, poi spr eD a questa si ottengono poi le successive din1 u ti, 1 it i rn1lclo11e il liquido, che, filtl'ato, appalltizioni fino a 1: 1,000,000 prende11clo ogni volta re gi allo chiaro. Si rimetto110 qujndi per a.lt11e 1 cc. della soluz. precedente ed aagregandovi rluc ,·olte nella soluz. di KOII, e quindi i 3 litJtl itli ottP11ltti si n1escola110. e si estrae da essi . 9 cc. di KOII. Per i pollini il li crtiido tisato è la soluzione lo reln tivn alcali-metoproteina, esegl1endo tt1tte le mru1ovre indicate sopra per la forfora e 11ormale di Na Cl. (O. 5 %) più alcool a solt1to, in modo che la .sol11zio11e ali11n contenga il ri i', ùn11n 11ct1tralizzazio11e con HCl al dissecca12 % di a lcool. 'UCJltO. 1


[ANNO

XXVIII,

FASC.

.

16]

SEZlONE PRATICA

543

Con gli estratti alcoolici greggi e con le soun numero maggiore di proteine di quelle da luzioni delle diverse proteine, allestite nel mo- me usate. do testè descritto, 110 fatte le cutireazioni. In 1quanto ai 4 a:smatici .essenziali, -:t:r.e non Ecco il metodo seguito. Sulla reg. flessoria hanno reagito con ·nessuna rdelle· protein.e da dell'avarn,b raccio, dopo ·di.sinfezione c·on etere, me usate p·e r i sagigi eid uno ha .dato cutireaho praticato con llna punta acuminata di lan- zione po1s itiva p·e r la forfora di cavallo e la cetta o di ago tante scalfitture (si da interes- proteina di frumento, fino alla diluizione di sare solo l'epidermide, evitando la fuoriuscita. 1: 100,000. . del sangue) quante eran10 le protein.e 1da ,s agVenendo ora alle d·eduzioni teoriche e pragiare con estratti greggi o soluzioni titolate, tiche~ che si possono trarre dai risultati di aggiu11gendo in più altre scalfitture per i con- queste esperienze, noi'a.obbiamo anzitutto mettrolli, e prec1samente per -la ·s oluzione N I 100 . tere in evidenza il dato, che in principio ci di l{OH, per la soluzione idroalcoolica di NaCl eravamo proposti di ricercare: e cioè che ane per l'1alcool al 14 %. Su ciascuna ·di queste che al di fuori dei casi di asma si possono incisioni veniva disposta una goccia della re- avere cutireazioni positive, e ciò, in cifra tonlativa iprote-ina o d1el ltquido co·ntro1lo; un ta- da, in 1;5 dei casi (20 %). glio veniva i.n fine lasciato .a secco, come con.S icchè la positività ·del1e cutiveazioni di frontrollo di tutti. Per semplificare I1o,p·erazione te .a proteine riteinute a;.smoge.n.e .n on è assoluavevo in anteced·enza preparato un certo nu- tamente gpecifica ·degli asmatici. Tal.e risulmero ·di iba:stoncini di vetro sterilizzati, coi tato è importante so.p rattutto dal 1p unto di viql1ali prendevo la goccia di proteina idi con- sta dottrinale, p.oichè toglie .all~ teoria .anafitrollo da d·eporre sui tagli. lattica .d·ell'asma uno dei 1suoi punti di appogTrascorsa mezz'ora, venivano esa;minate le gio, e cioè quello fondato sulla specificità delreazioni, e se·gnate positive quelle, nelle quali le cutireazioni. si .era formato un alone., a guisa di sollevaFinora infatti non erasi dimostrata per tutti Il1ento l)apl1loide })iancastro o di chiazza <li gli asmatic·i la sensibilizzazione anafilattic.a, orticaria, della grande.z za (Walker) di alm·eno ma .alla cutir.eazione, quando risul.tava posi0.5 cm. di dtametro. tiva,- assegnavasi valore specifico; dalle mie riAl 26° Congresso id i Nled. Interna, te·n utosi cerche ql1e's ta specificità non risulta più, poiin Roma l'ottobre 1sco.r so, ·h o brevemente comu- chè almeno il 20 % d'individui non asmatici nicato in una :nota preventiva .alcuni risultati possono 1dimostrarsi sensibilizzati ver:so le ip~o­ di n1i~ ric.erche fatte con questa tecnica. teine ritenute asmogene senza per questo avere La presente serie di ricerche riguarda 52 in- l'asm.a. dividui. fra sani ed infermi di malattie diverIn secon1do Iu.o·go dal1e ·.su·espo:ste rice1che noi . se dall'asma, e 4 ammalati accertati di asma si·amo autorizzati a stabilire che non ·e1sse·n do·v-i bronchiale essenziale. specifi·cità di reazione, n.on si p IJÒ s cm·p re e Riassumo in un quadro d'insieme i risultati senz'altro concludere, negli asmatici, che una dei protocolli delle mie rieerche. cutir:eazione positiva , v·errso una determin::\ta Da questa .serie di ricerche io ho ·du.nque otsostanza, valga ad indicare la medesim.a ql1ale tenuto i seguenti risultati: la cutireazion,e è causa della malattia: e questo risl1ltato ha stata in ·complesso positiva in 10 casi, e preci- non soltanto t1n valore clottrinale, ma anche sa.mente risultarono sensibilizza ti 1 caso per 11n valore pratico per la ·diagnosi eziologica e la forfora ·di cavallo, 2 per i p eli 1di can.e, 1 per la .terapia. , ln. gliadina di fr11mento, 1 per la glutenina di frumento, 1 .p er la proteina ·di av.ena, 1 per il _.- Importantissima pubblicazione: polline di Ambrosia elatior e la glutenina. di frumento insieme, 1 per la gliadina di frumenDottor prof. GIOVANNI PETELLA Generale Medico nella R. Marina - Ispettore Capo to e la proteina .di granoturco; in 6 ca:si il ri. ' saggi. insieme. . . di Sanità Militare Marittima. sultato fu du·b bio per uno o p1u Di guisa che io ho otte.n uto la cutireazion·e J)Ositiva nel 19.2 % di infermi in cui può esclu•secondo le vedute moderne de.rsi assol11tamente l'a sma broncl1iale; esiste ad uso dei medici J)ratici e degli studenti. perciò il 19.2 ~lo di individui non asmatici, che Un volume in-8, di pagine VIl-339, nitidamente stampato su sono sensibilizzati verso una o più di quelle carta di lusso, con 29 figure intercalate nel t esto. In com· sostanze, og·gi generalm ente ritenute quali a- mercio L. 22 più le spese postali di spedizione r accomandata ~mogene nel serlso anafilattico. E - questa pere di imb allaggio. Pei nost;i abbonati sole L. 20.90 franco di centuale crescerebbe certo se si adoperasse, porto e raccomandato. Inviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, per le Cl1tireazioni di ogni singolo ind~viduo, N. 14, Roma. 0

1

Le malattie del cuore


511·

IL

POLICLI~ICO

[ ..~NNO

XXVIII , F,ASC. 16}

OSSERVAZIONI CLINICHE.

m ate di malaria cronica con enorme fJl1more • splenico. AlJ 'esa-n1e del sangue spiccaya moa1•0ISTITUTO DI PATOLOGIA l\i1EDTCA DIMOSTRATIVA nucleosi: nurlLa a carico dell 'a'P1P arato circoDELT.A R. UNIVERSITÀ DI CATANIA. la torio e respiratorio; fegato di volume presProf. GL·1no I ZAR, direttore-incaricato. soahè no·r male a supea:'fìcie liscia, di consiste11za Ull1 po ' aumentata. Sui pericoli nell'uso del cacodilaro ad alte dosi Istituisco in entrambe un trattamento quasi in t;erapia identico con . iniezioni endovenose di dosi cr epel dott. EMANUELE SANFILIPPO, 13JSS. vol-0ntaTi01. s·centi tli caoo1dilato di sodio da 40 ctgr. ad 1 gr. pro die per saggiare la tolleranza. Non La com11n i·caz ione di f,h ermitte e Qu·estneI avendo ·osservato reazione di wrta a questa sull'uso di alte dosi di cacodilato, n ella .cura dose, ripeto le stesse dosi sioo a un totale di del morbo di Parkinson, h a fatto in brev.e soir11. 7 gr. jn 16 giorni in un caso, di 16. 7 gr. in gere l1na letterat11ra al proposito. Diversi AA. ' 24 giorni nell 1altro, corrispondenti a circa 70 h anno cercato di applicare tale trattaimento ctgr. pro die. non solo .n.elle ·s in1dromi n erv.ose co·n f·em·omein.i L' esame delle urine, .eseguito giol!'nalmente, di itpertonia , ma anco·ra nell'arterio·sclerlOs.i rp.er no1n rilevò alterazione alcuna a carte.o del renie : l'a zione ipotensiva ·del cacodiJato, nelle anemie così pure 11J0n si n otarono variazioni n ell' attigravi postoperatorie per· l' azione tonica e rico- vi tà ·cardiaca; solo l a ·p ression e arteriosa m ostituente, in ·e.erte m.alattie dell'app airato re•s1pi- strò Ji.eve abbassam ein io della maS1Sima. ratorio e nella tubercolosi a forma t0/I"pi1da, Spi·ccata fu invece la dimint1zione del tumonella sifilide, nella febbre rico.rrenit e e ·n el pare s.p leniao1, che in b~ev,e s i . ridusse a ciirca !a 111 dism-0 pe1r l 'azion,e antipa;rassitaria ~d infine metà del ·p rimitivo v,o lume. Alla .ri1d11zio·n e di in ,oerte 1d eirimati ti cr.oniche ribelli per la nota vo1lum1e an1dò parallelo 11n dolore vivo alla rectzione modiflc.atrice dell 'arsen ico ·Srulla 1pelle. gione splenica, più intens'O in corrispondenza La dose iniettata varia a seoon·da degli .spe.tri- dell'ilo. La .riduzione di volume r aggillJilse alrnentatari e della via di introduzione. Nella l'incirica il ·s uo massimo, dopo la somministrasommiini'Strazion.e per ·yia endovenosa il :mag- zione di 6 gr. .d i cac.01dilato : le iniezioni su1cgi or num ero degli autori iniziano il tratta- cessive non 'P·r ovoca.rono t1lteri.ori vaTiazioni . mento 1con 50 cgr. !J)1e r salirie ad 1, 1.5 gìr. e Dopo qt1esta p.rima se1r ie le ammalate venpersino a 2.5 gr. per ciasc1ma iniezione conti- n eiro lasciate in ri:p()S() , essendo mia intenzionuando nelle iniezioni quotidian•e o a giorni nre di riprendere il trattamento dopo circa lln alterni, sino ad un totale di 6-18 gr. di caico- mese, .qu.ando improvvisamente a distanza di dilato di sodio in 115 .gioirni. 12 gi,o rni dall'ultima iniezione, l'ammalata Anche con dosi così ~elev·ate gli a·oci1den ti os- trattata con 11. 7 gr., in l6 giorn i .p resentò viservati furono di così li.eve 1entità da renderli va elevaziooe termica. che persistette i.I giorn.o quasi trasc11rabili; Rola.m ente ·il Roge.r:si accen- successivo : in terz:a giornata ~pi·ressia. Tre n.a all'importanza di un esame m etodico d·e1'le giorni dopo improvvisi, violentissimi dolori llrine, per stabilire una eventt1a le Lesione readdominali, sen~o di costrizione alle fa11ci, disnale ed alla comparaa di diarrea, vomito, e- pnea. La temperatura si abbassa a 35° : insorm ottisi, che debbo11i0 consigliare la sospensione ge vomito san guinolento e diarrea, dapprima della cura. con fe1ci liqt1i1de, poi miste a san.gt1e, i11 ul1i mo Tali rist1ltati, coronati da bTillanti suooessi prettan1ente sa ng11ign a . Compare tenesmo fi curativi, 'in.d t1cevano al•l a riprova . Dai 1p rima ho nale e ves·cicale. Obbiettivam-ente facies an ~i o­ trattato llll Parkinsoniano in età abbastanztl sa stato soporoso, ciano·s i al volto, pelle umiavanzata. con dosi via via crescenti da 0.25 a da' co!J)erta da st1dore viscido, ling11a secra for1.5 gr. per i~ezione endovenosa sino ad 11Il teme~te a!"I'ossata, forte dispnea, polso 130 fitotale di 18 gr. Il soggetto ha dimostrato di sop- liforme. Addome dolente alla palpazione. Il J)Ortare senza in convenienti di sorta le iniezio~iorno s11cces:-:ivo petecchie all'addome ed alla faccia: deli·1io tranquillo: contin n.a il vomito 11i e cli 1ic;entirne qualch e giovamento speciale le ~caricl1e diarroich e con sangue. P. 128. 1ne11te in rapporto ai fenom eni di ipertonnia. L 'innoc11ità apparente del preparato mi in- .-\ n11ria. Exit11s n ella notte. T/a11topsia ft1 nedu ~ e a perin1entare il metodo in d11e ca i di gata. - Riassumendo: in una donna affetta da man1ala rin cronica. con enorme ~plenomegalia . laria cronica con enorme t11rnore spleni co la . i tra tt.:'l va di rl11e donne di 50 n nni, nella c11i qomn1inistrazione per via endovenosa di 11 .7 u 11nmne.. i "'picca va infezione malarica ripett1tamente 1·ecidivnnte, in condizioni generali òi- gr. di cacodilato di sodio in 16 giorni ripartito in do~i <lA 0.10 acl 1 gr. fn ben tollernta: scrctn111l'.l11te huonr p11r pre. entan<lo le note tig1

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SEZIONE PRATICA

però a distanza di 12 giorni dall'ultima iniezione comparvero feno·m eni g·ra vissimi quali si verificano nelle forme di iJ1tossicazione acuta .da arsenico che condussero a morte l'am1nalata. In d·ue altri an1m·a lati trattati nello stesso modo con •diosi 1m aggi·otri .non 1si ,n otarono disturbi ·d i •s orta. Il caso oltre che offrire lln interesse pratico, illustrando un.a grave cons-e.guenza d·ella · CU'I'a con cacodilato ad alte dosi ·ql1ale non fu mai pr1ma d'o:na segnalata, offre in.teresise scientifi·oo ·p er i probJiemi ·che vi si riooil legano :iin rrupporto specialme111te alla possibile liberazione di -composti tossici arsenicali da composti atossici o poco tossici accl1m1ùatisi nell'organismo a seguito ·di ouira endov.en0sa. L' amgomen to che fu già oggetto di di·scu ssione e studio in riguardo del sale di Ehrlich, potrà forse venire meglio del11cidato studiando un sale })iù semplice qu a le il cacodilato.

malattia si liberò prendendo del salicilato di soda. Nel novembre dello stesso anno la p oliartrite si rin novava alle stesse giunture, e rispettando le altre a rticolaziorn i e l'en.docardio. L 'amm alata di nuovo e da più giorni s i era asso.g gettata a1la cura 1salictlica e i 1dolori eTano quasi 1scompa;rsi, allorquanrdo i di lei fa miliari ·si acco·rsero ·che essa oggi non pronunziava più 1p erfettamente le parole; l'in1do1m ani, a ste11to, portav·a i cibi alla b occa; ·poi, !Clh e l e cadevano gli oggetti dalle mani; e, infine) che eseguiva dei m ovime.nti inic oor.dinati, e 1se1n:za scopo, con le braccia, oon le gambe, .con l e labbra, con gli occhi.;'. I famigliari attrib11irono tali fatti al a a1icila to di soda, e •S'Ospese·r o di ·s omministrarlo. Ma, ciononostante, i fatti n otati .diventaro·n o rapidamente allarmanti" e così fui chiamato p er visitare la Ifagazza. Questa doveva stare a letto, p erchè non poteva più .n è stare in pie·di, e n emm.e.n-0 seduta. Non poteva ·pronunzia re parola alcuna, pur compren.dend-0 le ·domande e pur volendo· ·r isponder e. A stento ingoiava ql1alche c11cchiaiata di latte o di acqua per l'incoordinazione , dei movim·enti d·e1la deglutizione. Un caso di '' Corea grave ,, I muscoli dei globi oculari, de1ll·e palpebre, della f.a;ccia, in perenne m·oto; in. continu,a incurato e guarito col Novo-Arsenobenzolo. stabilità le spalle e gli arti ·s up1e riori e.d infeDott. V. BIT~OTTA. riori. Il tronco si contorceva n el modo più bizzarro. Era n ecessaria la vigilanza ininit e·r Mi 1semb1 a, dnteiressante - e petl'ciò lo descrirotta di que o più persone per imp edire ch e la v·o - il seguente caso· di Corea ; intePessante 1p aziente ·Cadesse dal letto, o per rimettervela non solo per la .g ravità delle manifestazioni, in posizione adatta. Era, senza dubbio, un caso di Corea grave. ma anche e specialmente pel fatto ohe io potei E , causa provocante, il re11matismo articolare, ottenerne la guarigione in circa venti giorni e sofferto d11 e volte. (S i sa, infatti, che il reumacon soli cgr. 45 di Novo-Arsenobenzolo, iniettismo ha quasi il ·p rimo posto f.ra le affezion.i. tati in due volte per via endo-ven-0sa. capaci di determi·niare lo sviluppo d1ella corea). Il gio-rno segu ente i fen·o meni clini.c i della Eccezionalmente, infatti, sono violenti i momalattia erano più gravi. In terza. giornata vimenti nella Collea, e cjoè, nella Corea grave. più impressionanti an.cora : tutti i mt1sco1li in La d11rata, p oi, è variabile; ma sempre da 11n u.n'agitazione ch e sembrava inveros.i mile; diffiminim~ di 5-6 settimane fino a 3 mesi, quando ciile era diventata la d·e.g·l11t izio.ne an·che della sol.a a cqua; emissione jnvolontaria di UTin·a; non succede la .morte (ca si gravi), la quale, rd i accenno a foirmaz.ion e di piaghe ·d a ·de cubito. solito, avviene ver.so la terza settimana . La ragazza aveva occhiaie prof.onde, ed aveva acquist.a to l'aispetto di pe.r sona em aciata e sfiS. G. , di Rocco, di anni 12, da Amaroni (prov. Catanzaro). - Nell'ana1nnesi familiar e nita. Conseguentemente, era anch e difficile somda notare che il padre di costei, parecchi anni· ministrare dei medicamenti per via orale. fa, ebbe - a distanza di vari m esi l'una dalD'altra J:>~rte il cloralio ed an ch e il broim uro l'altra - due pernicioRe malariche, e, consesomministrati per via rettale .n on rispondec11tivamente, ogni volta, a llucinazioni visive. . Infatti - come egli ha raccontato - vedeva va n o, o poco, allo scopo vol11to. s11 per gli alberi degli indi\ id11i arm ati, cl1e lo Allara, partendo dal concetto che fra i mediminacciavano di morte. Tali all11cinazioni, che · camenti comunem ente impiegati per la cura ebbePo la 1durata idi diversi g·ioTni, fintrono, pri- della corea, il maggior vantaggio si h a dall'arsenico, ebbi l'i.d ea di ricorre·re a.d un prepa ma e seconda volta, cor1 la c11ra del chinino. rato arsen icale, che 1si potesse sommin.istrare Una soTella ebbe, tempo addietro, una ·o·~rteo­ ÌJJJ do1 S•e gran·de, m,a n.on vele.n ooa, e ·dal quaJie mielite purulenta a-d una tibia, e fu ope.l'ata da un chini rgo, r imane·n.clole, oorne· postumo, ottenere il massimo rendimento, nel più breve tempo. ~ elefantia,si 1discreta della gamba. L' arsen obenzol o aveva tali ·r eqt1isiti. P.are deb,b a e·scl1i.dersi la 111e n ella famiglia dell:t ~. Riassicuratomi dell'inte,g rità cardiaca e :reLa madre idi questa, donn a abbéùstanza pro- n a le, iniettai per via endovenosa cgr. 15 di lifera n on e.bbe mai aboTti. Novo-Ar·senobenzolo. L 'effetto si ebbe dopo circa 48 ore: in · ql1inta gior nata la paziente era Nell'ana1nnesi personale: non grravi m alattie ailq11anto tranquilla; poteva in.goiare l'acqua acute o cronich e; nemmeno, forse (?) , le malattie ec;antema.tiche .dell'infanzia. Nel maggio ed il latte; aveva ten•de11za al sonno (e, i11fatti, dormi nel pomerig-g·io e poi nella notte sedel 19?0 la S. veniva colpita da poliartrite reumatica a i ginocchi ed ai piedi, della quale g11ente) . 1

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POLICLINICO

Ciò mi servì d ' incoraggiamento. Ad otto giorni cli dista.11za, dl1rante i quali la ragazza restò in stato grave, sebbene di poco migliorata, iniettai la dose 2a, cgr. 30. Dopo 48 ore constatai: movimenti coreici molto ridotti; possi.. Li le l él pronunzia di varie parole; deglutizione facil e. È a n che possibhle fare scendere dal letto l'ammalata pei bisogni corporali. Faccio sospen1dere l 'alimentazione per via rettale fino allora segu,i ta, eid iniziare una dieta cor·roborante: uova, latte, briodo, vino vec~ chio. Doipo qual che altro giorno .cibi s.o.Jidi. In ventesima giornata la 'Paziente 1ascia per la prima volta il letto, in con1dizioni generali soddisfacenti, 1perststendo iSo[tanto ·l ievi .sru.ssulti muscolari. Pizzo, gennaio 1921.

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trollate accuratamente insieme al chimico dutt. Minuoci, dandone delle più impo-rtanti la esatta composizione, poco nota finora, specialmente di quelle rigt1ardanti le tinture a base di anilina ridotta, e già da me studiate in un la, oi o sulla parafer1ilendiamina. PRECAUZIONI DA USARSt NELL'APPLICAZIONE DELLE 1INTCRE - A1cune tinture sono .costituite da un liquido solo (o da polvere o da pasta) .c he co1siparso sui capelli lri tinge deil coil ore voluto, 1na Ghe s i com pleta· in un tempo più o meno lungo (tin,ture progressive). Altre tinture sono costituite ,da due liquidi differenti coi quali s'imbevono suiccessivamente · . i capelli e dalla loiro unione si fo·rma, su questi, un composto insolub_ile colorato (tinture istantanee}. In alcuni qasi le due soluzioni possono mescolarsi ava11ti di usarle. TERAPIA COSMETICA. Prima di applica: e qualunque tintura bisogna sgrassare i capelli con sapone o con cairLe tinture. bonato o borato di soda (1 %), carbonato d'amDott. FRANCESCO FASANI-VOLARELLI moniaca (2 %), leg·no di panama, ecc., ed asci11aiu'to prep. nella Clinica Dermatologica garli accura.t amente. della R. Università di Siena. Poi, con lino spazzolino, s'impregnano i caSono d'opinione, d'accor.do1 ·Con Sabouraud, pelli della tint11.ra in tutta la lio ro lunghezza p er che si è molto esagerato sulla questione d,eJle un tempo vario, .come sarà detto, ponendo attinture. E sistono tintuTe .che indubbiamente tenzione di non m a·cchiaire la cute. i·iescon-0 ,dannose, altre che. lo possono diven· :E! rego'la assoluta far seguire, senza ind11gio, tare in determinati casi, altre infine che sono llil lavaggio saponoso della testa che tolga c1uasi inoffensive poichè tutto il danno che prol'eccesso della tintl1ra e le eventuali macchie ducono si limita a rendere il capello un poco della pelle. Se queste ultime, ad onta del lafragile. vaggio, persistessero, potranno essere tolte nel modo seguente : Il medico non ha il diritto d'interdire, in ogni caso, l'uso delle tinture, ma ha piuttosto il doa) Per Je tintu re a base di nitrato d'airgenvere di conos cere quali pir e.cauzioni debbono esto ·Coin u:na soluzione di ioduro di potassio al sere consigliate per evitare accidenti, e di pos20 % o con tintura di iodio, faç~ndo indi un lavaggio con una sol1tzione. di iipo_s,o.Mito di ,sodio sede .-e tutte que.lle cognizioni necessarie p eJ' poter esercitare il controllo sulla scelta di una al 5 %; tint11ra razionale. b) Per le tintl1re con solfull'i con acqua osLe p1 eparazioni ·che si usano per tingere i sigenata. c~1pelli e la ba1'ba si possono dividere: e) Per le tinture a base di anilina, soffregando le macchie con zolfo in polvere e poi 1° Tinture vegetali'; pruc:sando del cot.one imbeYuto di acqua. 2° 'finture metalliche; Prima di consigliare una tint11ra si deve esa3° Tinture derivate dai composti ciclici; minare l'individ110 e se esistono dermatosi in 4° Tinture miste. atto, rimandare l'applicazione fino alla gl1ariA q11este generalmente si uniscono le prepagione di queste. rnzioni che so no adoperate per conservare il Le tintuire debbono essere vietate in una macolore dei capelli e quelle che servono per de · 11iera assoll1ta a t11tti quelli che han.n o ct1te ircolorarli. ritabile, ai dispeptici, nefritici, epatopatici, ecc., In q11esta breve rivista riassumerò innanzi chè provocano facilrnente erl1zioni artificiali. t11tto le 1)reca11zioni da usarsi nell'applicazione PREPARAZTO~l PER CONSERVARE IL COLORE DEI CAdi \111ni tint11ra, tratterò delle sostanze adopeJ>ELLT. - Le sostan1e !)iù usn te per con~ervare rat e p er conservare il colore e decolorare i il colore dei capelli s o110 le ~egl1enti: cn11clli, d elle diverse tinture ed in.fine concluRinndo. Lavaqgio con decozione concenclcrò indicando quali di esse sono da consi. trata di mntricn rin, con soJuzione 1 % cli amg lia r~i. moniaca o con decozione di camomilla (con flren1etto che la magaior parte delle form11t.{l1est't1ltirnn c:i 11::.nno dei riftes~i dorati}. lr.. cl111 riporto q11i appresso, sono state con1

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RIVISTE SINTETICHE.

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SEZIONE PRATICA

LavaJggto Gon infuso forrte di the, con decozione di noci di galla, di scorze .di noce. Nero. - Soluzi·<}ne a1oooltca di so1fato di ferro (2 %), soluzioin e acquosa di perrnangan.ato di p otassio (30 %). SOSTANZE DECOLORANTI. - P e.ir 1de-cio'lora.re i ca:pelli pigmentati si usia l'acqua ossigenata a 12 volumi ·con la quale si riesce 3Jd ,a vere tinte .che van.oo dal biondo chiaro a l biornd·o rossiccio. Si fanno appltcazioni suocessive e ripetute fino :a quando si è ·oit tenuto, il .coiore ·desiderato; la tonaJità è in ra·p porlo, oltre .che oolla dull'•a ta del contatto, col colore dei capelli e colla loro

È molto importante ,che la temipe.r atwra rag-

Castagno. -

~ trt1ttura.

Questa sostanza non è tossica, ma rende .i capelli fragili e. secchi. · Se .all'aoqua ossi·g enata ,si .aggiunge ammo r,iaca ed a1cool o camomilla o aurMltia e parafenilemidiamina si ha una decolorazione più l'·aptda e differenti tonalità. 1

I. Acqua ossigenata (12 volumi) • Ammoniaca • • • • • • • • • Al.c·ool metilico • . • • • • . E ,s senza dete.r pena ta • • • . .

• •

~

~

g1r.

15 4 )) 1 gooce V ))

II. A cqua ossigenata (12 voLurni) . . . g.r. 10 )) 7 I nfuso 1d i camomilla f 01rte . . . . )) 3 Alcoo I . . . . . . . . . . . . . . . Essenza .deterpenata . . . . . . gocce II 1-si ottiene un bi.o1I1do .p.allid,o). III. A111rantia • • • • • • • . • • • • . . gr. 1 • )) Parafenjle.n dia1nina . • • • 1 Acqua distillata di r ose . • 30 • . )) l()jllJon e 1I1O . • • .. • • • " . • • 5 2{) Al.cool a 90° . • • • . . • • • • Muschto sintetico . . . . . .. . . . )) 0.05 (versand·o qualche .g.oc·cia di questa soluzione nell'acqua ossigenata a 12 volumi si h a un bellissimo biondo veneziano).

giunga i 40°-45° C. e vi si mantenga durante tutto il tempo dell'operazione, che in genere 1d ura da 1 a 2 ·.o,re·. P ex ottenere ciò s'impie•g,ano e 1si rinnovano dei grossi f.o.gli di •Coton.e riscaldato o meglio si adatta sopra il cotone un termo1fo·r:o. 1Se si applica un'altra .p asta prep·arata oon po1vere ·d'jn,dag:o e s i sottomette .la ·capigliatura pecr una mezz'•o ra all 'azione ·del vapor d'acqua, Le du e p·a..ste si co1m binano e danno una colorrazi one ne1ra, b,r una, castagna chia)ra, bd.o.n cla, a ·seconda del:l a proporzione dell'henn·é e deJl'in ·da.go e della du·rata ·d'azi.ome. L'in.dago può e1ssere a~1che spolverato nei .capelli prima di met tere. la pasta di h en·n é. Nelle tinture vegetali, oltre l'hen·n é,. ,p uò u ·s arsi il mallo verrde ·di noce, le no.ci di galla, i coni di cipresso, ecc. Queste tinture 1sono iilU11ocue se nell'app.l icazio11e non vien.e ·esercitato un traumatismo eccessivo. Anzi, alcuni autori sono d'avviso che, alcun.e di esse, giovino per la cr:escita dei cwpelli . IV. 1g r. 50 H enn é p olverata . . . . . Noce di gall~ polv. . . . . . » 20 AroooJ a 90° . ~ . . . . . . » 80 Acqua .di·s tillata di a-ose . . » 100 Glice.rina nel1tra a 3(}0 • • • » 6 Essenza di ylang·-ylang . . » 60 (si fanno macerare in a lcool le tre poJveri per 4-5 gio,rn.i, .si filtra e si agigiunge l'acqua e gli altiri c.omponie nti. Dopo avere applicato questa. tintura si deve far seguire un lavaggio con ammoniaca (10 %). Si ha un castagno chiaro) . 1

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V. •

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))

1. -

TINTURE VEGETALI.

Le migli ori ttnture soino, quelle a base di nenné (ALc.anna Lo \tvso1n ia) ma in commetrcio sotto il n ome di henné si vendono preparazio~i con parafenil en d iamina, ·diamidofenoJo, acido -pirogallico e gallico, solfato di rame. ·C1oll'henné si otteng0010 tonalità che vanno dal biondo chiaro fino al biondo. intensamente rosso. Il miglior metodo di applicazione è questo: Si fa s·11bire preliminar mente a i •cap elli un tratta.m.en to con una soluzione di ammoniaca al11. 0,b e poi s'imp regnano con l'hemné (ridio tta :a pasta t .o n acqua calda).

-

H enné polverata . . . .. .

gir.

Alcool a 90° . .. . . . . . Acqua distillata . . . . . (si .ottie:n e llna tinta ·b iionda).

» »

50 . 80

170 '

VI. Henné polverata . . . . . gr. Acqua distillata . . . . » (,si lasicia a oom.tatto ·p e.r 24 ore. Vi si ncqua bolllen te q. b. per fare un litro. bion do carico) .

500

500 aggiunge Si ha un

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VII. Camomilla . . . . . . . . gr. 25 Foglie di h enné . . . . . » 50 Foglie d 'indaig o . . . . .. . » 25 f. i.nfuso (con u.na s ol uzi one ·di acido citrico 1. ~/oo) alla .oolrutl1ra d i gir. 300, filtra ed aggiungi ' Glil"erina neutra . . . . . . gr. 8 Aloool a 9(}<> . . . . . . . . » 25 (·si h a un biond,o chia.r-0). 1

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IL POLICLINICO

VIII. Raba,rbaiio . . . ~ . g.r . 150 Vino bianco . . . . . . . » 500 (fai bollire fino a ridurre della metà e filtra su garza. Si applichi bagnando i capelli e la scirundoli secca.re. Si ha un ·co1o·re . bi ondo) . .i

1

IX. J Scorze verdi di noci . . . . gr. 1000 A1coolJ . .. . .. . . . . . . . n 1000 (far macerare per 15 giorni. Si ha un colore biondo scuro).

X. ucco ·di maJ·1o di noci . . . .. .. gr. 10 AJoool a 60) . . . . . . . . . » 90 (lasciall"e per 10 giorni ie poi filtrare. Si ha un colore biondo scuiro) . . 2. - 'fI NTURE METALLICHE. P eir tingere i capelli oon ,s ali metalli·ci s i approfitta deùla pirop.r ietà ch e hanno vari di queis ti, di precipitare dalle lolI'o sollizi•oni, pe·r m ezzo .di determi•n ati reagenrti, sia allo 1stato di metalli estremamente divilsd, sia oome sali• insoll1b1li colorati. Si prestano bene a queste diverse reazioni specialmente i sali d'a•rgent.o, d'i piombo, di bismt1to, di rame, di antim·o nio, ecc. Però tu tte queste tintuTe danno un colore non t1nifo1me e poco .resistente. Trascriver emo solo alcune formuJe più in 11so tralasciando quelle a base di piombo, le quali •Sono id.annose ·p er i fenomeni di saturnismo che p.rovocano. 1

XI. Nitrato ·d'amgento • .. • • • • gr . 25 Acqt1a distillata . . • • • • • 250 B) Solft1ro di potassio • • • • • gr. 30 Acqua distillata calda . • • • 250 • (si passa n ei capelli .con uno spazzolino la so luzione B, poi si applica la soluzione A. Si ha 11n colore bruno; per avere 11na tinta più scura " Ì aumenti il nitrato d'argento a 30 grammi). AJ

))

))

XII. Nero

A ) Nitrato d'argento

gr.

15 Sale ammoniaco 45 " 100 Acq11a distillata. B) ,.\.cido pirogallico gr" . 10 ..t\cq Llè\ clis tillata 350 " Alcool a 96· 100 " B, poi ( pn ~~a r e prirna il liq11ido

Bruno

Biondo

8 5 30 20 150 200 8.5 8 250 2i0 100 100 il liqt1ido A.

XIII. .\ ) Citrnto di bi ~ n1t1t o . . . g r. 50 )) .. 33 J\l cool n 90° . . . . . )) 200 _.\ equa di rose . . . . . .

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FASC.

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Acqua distillata . . . . ~ » 300 » 5 Ammeemiaca pura . . . . B ) Iposolfito di .soda . . . . g.r. 120 _l\.cqua distillata . . » 400 (si lavano i capelli come al >SOJ.ito : si applica la mattina la soluzione A) e la sera la soluzior1e B ). XIV. P ermangan.ato di 1p ota ssio . . . .. gr. 2Q Acqua di fiori d'arancio. . . . .. » 100 Acqua di rose . . .. . . . . . . . » 20 (dà un ooJoire .c a·s tagn.o scttro) . 1

. 3. - TINTURE DERIVATE DAI COMPOSTI CICLICI. La parafenile11·d iamina, il p·aramidofenolo, la paratolui1endiamirna, ecc., e.cc., in p.r esenza di un ossidante d anno luog-0 alla formazio.n e di cristaJ1i mic.ros·copici colorati d·al bi-0ndo al nero bluastro. Le tinture a base di uno di questi prodotti, sali ·O c.o mbinati fcra loro, ri·Sp·ondono pertettam en te sia per .la .raptdi tà che per hl colore che si ·O·t tiene, 1col-0ire n.atul'ale ed uniforme. Però accanto agli art.tim i requisiti queste so .. stanze hanno l'inconveniente di provocare, sia pure raramente (2 volte su 1000 applicazioni secondo . Sabouraud), delle eruzioni cutanee anche gravi. La maggior parte degli osservatori interpretano queste 0I'U.Zioni come manifestaziooi •cut anee di un fenomeno i1ITitativo locale che, in individl1i predisposti, assumerebbero andamento grave (1). A oonferma. di cii.ò Brocq riesce a prevenire LIUeiste forme .morbo.se vietando le tin.tuire a tutti qu~lli che soffrono di eczemi ed h anno cute irritabile, e Saboura11d si avvale dell'espediente di saggiare una piccola superficie del cuoio capelluto della r egione della nuca con llna pen11ellatura di parafenilendiamina. Se dopn due giorni si nota una lieve epidermite con edema e bruciore, egli proibisce la tfutura; in caso contrario dà parere favorevole. Allo scopo di far perdere le proprietà irritati,1e della parafenilendiamina e basi analoghe, Tomascze,vski erl Erdmann introdussero, nella molecola di queste basi, il gruppo sulfone ed i risultati ottenuti dimostrarono che questi corpi riescivano agenti coloranti inoffensivi. In seguito Wolfflenstein, Colman e Loevy videro che 1e amine potevano essere private delle loro sostanze irritanti con dei ridl1ttori sia trasformando la base di Brando\YBki c11e a gendo • st1lle basi nminich e. 1

(1) Ultim nmente io ho potuto dimostrare che

la parafenilencliamina. applicata per ll'O esterno, per dare fenomeni tossici deve essere impiegata in quantità tale cl1 e in nratica non si 11n. m a i occasione di prescrivere.


[ANNO XXVIII, FASC. 16)

SEZIONE PRATI CA

Fasani-Volarelli confermò questi dati e riuscì a prepa rare, in . modo pratico, tinture non irritamti che dopo l 'ossidazio ne· coloravano molto bene e, a seconda della quantità impiegata di base e d 'a cqu.a ossigenata, davano una tin1t~ · dal bion d·o chiaro aJ ner,o. Generalmente queste. tinture si allestiscono çon dl1e flaconi: uno contiene la sostanza os sidante (acqua ossigenata, bicromato potassico), l'altro la soluzione di parafenilendiamina o basi analoghe. Non è affatto consigliabile ,s ervirsi delle tint11re ·che ·Con.ten.gono già mescolata la sois .tanza ossid·an te. Vi sOìno però anche ti.ntur.e piro.gi:ressive atlJ.a parafenilendiamina in un solo flacone e l'ossidazione i'n questi casi avvime lentam·e.n.te a <!ontatto dell'aria. Il modio di applicazione no1n differi!sce ,g ran che da quel-lo delle altre tinture. ·S i ·sg,ra1ssano i capelli (1) ·e ts i rusciugamo accu1 atament·e. Poi si passa· per più v·oJte sui capelli uno spazzolino bagnato nella sol11zio·n e di parafe11ilendiamina. 1n un .seoon,do tempo si applica l' acqua .ossigenata. Si può anche mescolare a parti uguali, i11 una capsula, la so'1t~ztooe di parafenilendiamina e l'a.cq11a os~igenata ed ap!)licare indi questa miscela. 1

xv. Parafenilendiamina . . . . ~ gr. 10 ~.\equa distillata . . . . . . . » 960 AlcooJ a 90° . . . . . . . . . » 20 Glicerina neutra a 300 . . . . » 30 (si d isciol,ga a .cald.o la para in 250 g.r. d'acqua: si aggiunga il restante del-l'acqua, l'al·cool, la gli1cerina: si agi ti e si filtri. È una tintura progressiva: l'ossidazione avviene a · contatto dell'a.ria). XVI . Flacone A Fla,.cone B -

Acqua ossigenata 1-2-5 %. Clortdrato di parafeniJendiamina . . . . . gr. Acqua ·di stil.Jata • • • 1

))

2

100

J:;er otte11ere l ln col.ore biori (lo si U•Si l'a0qua 01ssig·enata al·l ' 1 % e l'applicazione non si prol11nghi ·oltre i 10 minuti. (1) Cerbelaud consiglia di non impiegare, nel lavaggto, l'acqua sedativa o l'arnm•oniaca el1e possono prodt1rre con la tintl1ra dei comp1osti to1s1sici. È da ricordare per ò ch e m·olte tintu.r e in com· mercio co,n ten.gono J)arafenilendian1ina ed ammoniaca, percl1è questa decomponendo più iaci1lmente l 'acqt1a ossigenata a ccel era Ja reazio 11e colorante . •

549' .

P e·r il colore castagno ;Si ad-01Peri l 'acqua ossigenata al 2 % -e si applichi la tintura per ' 2\1 minuiti. Il colore nero si ha c-0dl' acqua 0S1Sigenata al 5 % e la dura.ta di applicaziojn e si pro·l unghell'à IJer 1/2-1 ora ed runc•h e piiù. S'inten1de che. questi dati sono app.ro·s simativi. XVII. Soluzione A - Bioroma to. idi ,potassio 2-5 %o opipure Acqua ossigenata 1-2 %. Soluziroi:oe B : 1

1

Castagno.

CI.oridrato di parafenilen d1a1nina . . l)i!a.midofrenolo . .. . . . . . . . . . Acqua distillata . . . . . . . .. . . 1

»

5 5

»

1000

gr.

1 2-5 1000

gr.

Biondo rossicaio .

Cloridr.ato di p arafenilendiamina . Diamidofe.nolo . • • • . • • • • • · Acqua ·distillata . • . • • • • • ~

• •

))

~

..

))

-

B iondo chia.ro

D ia1nidofenolo . Acqua ·distil1a ta

.

.

.g.r . ))

.

5 1000

T inture derivate dai composti ciclici <:ion l' ag gi1lnta di sostanze sulfoniche e riduttrici .

XVIII. Ii, laco11e A - Acqua ossigenata 1-5 %. l (lacone B -. Cloridrato di parafenilendiamina . . . . . gr. 2 Acqua distillata . . . » 100 Tio,s oll fato sodico . . . » 2 Sciogliere prima la par a n.ell'acqua di1Stillata calda, addizil()nare tante go ccie di una soluzione normale di soda cal1.sti ca fino1rud otte1I1ere reazione ,alcalina e1d infine aggiungere il tiosolfato. Come fu già detto, volendo tinte chiare si adoperi 1'01s sidante a deb•o le concentrazi-0.n ,e e si abbrevi la ·durata ·dell'app1icazione. P rima di a·d.operarla me1scolare la s.oluzione A e B 1a parti ugua li. XIX. Flac one ,4 - Acqua ossigenata 1-3 %. 1 Flacone B -. lVIetolo • • • • • . . gr . Diamidofenol o • . • 0.3 Cloridrato di parafe)) .n ilendiamina . 0.60 )) 0.50 So·lfi toi di sodio' . . . • Alcool . • . • • . . . 30 )) Acqna d istillata . . 100 ' Sci0Q·l;er P l a parafend.len·diamin a , il diamidofenolo ed il metolo in acq11a distillata cal da.: a lcalinizzare ed aggiungere il ~olfito di • .sodio ·e l'alcool. '

1

1

1

))

))


IL POLICLINICO

550

xx.

1

XXI.

Flacone A - Acqua ossigenata 1-5 <f~ . Flacone B - 1P aratoluil1endiamina . gr. 2 Acqua distillata . . . . » 100 Solfito di oodto . . . . · » 1 seguire la stessa tecni,c a delle preparazioni precedenti. 4. - TINTURE MISTE. Generalmente sono costituite da sostanze vegetali e metalliche.

LETTERATURA. •

So1fato di ferro ·polv. ~ . . . g.r . 30 Noce di gal~a polv. . . . . . » 30 Polvere di henné . . . . . .. » 60 • Acqua q. b. per fare pasta a consistenza molle. Si riscaldi a bagnomaria a 50° C. e si applichi e si lasci in posto da 25 minuti a 2 ore, a seconda della tinta che si desidera ottenere. Noce di galla polverizzata . . gr. 200 Acqua q. b. per fare una pasta; si riscaldi e si aggiunga: Polvere di limatura di ferro gr. 5 Polvere di limatu.r a .d i ra m e » 0.20 Questa pasta, detta « Rastiks », è molto usata in Oriente; con essa si ricoprono i capelli e viene lasciata in p1o sto per 1-2 ore.

16]

1

N. 18.

XXIII.

FASC.

Deve inoltre render noto a quali pericoli ~i espongono quelli (ne hanno cute irritabile e soffrono di malattie epatiche e renali. , Comunque proscriverà, in una maniera assoluta, le tinture a base di piombo, che sono sempre tossiche. , I migliori ri sultati .si ottoo@Ono colle tinture. derivate .dai co mposti ciclici e poi da quelle di henné e d'indago; le altre colorano i ca: pelli di una tinta non uniforme e poco naturale. Le tinture composte di parafenilendiamina, che a volte riescono irritabili, non lo sono più quando vengono trattate co,n ·grwppi sulfonici o corpi riduttori e possono quindi usarsi senza alcun danno e con notevole vantaggio, come hanno già dimostrato le n11merose esperienze di Tomasczewski, Èrdmann, vVolfflenstein, Colman, IJoevy, Fasani-Vo larelli.

Flacone A -- Acqua ossigenata 1-5 %. Flacone B - C·loridrato di ·p arafenilendiamina . . . . . ·gr. 2 Acqua distlil~ata . . . . » 100 Lpooolfito iSodico . . . » 1 seguire il a stessa tecnica di preparazione del

x-x11:

[ANNO XXV"lll,

BP.oco. Traité élémeritçiire de Dermaf. prat. Paris, 1907. CERBELAUD. Formulaire des princ. spec. de par; fumerie et de pharmacie. Parts, 1911. COLMANN e LOEWY. Deutsche m·ediz. Wochen·SChrift, 1911, pag. 926. FASANI-VOLARELLI. Ricerche sperimentali sull'azione · della parafenilendiamina pura, ridotta e dei suoi prodotti di trasformazione sulla cute sa,na ed amm.alata. Atti ·dell·a R. Acca-

demia dei Fisio0ritici, l'Uglio 1920. .TOSEPH. Handbuch der Kosmetik. Leipzig, 1912. RoussEAU. LP-s teintures à. la paraplienyle:ndia'mine. Paris, 1914. SABOURAun. Entretiens Dermatologiques. Paris, ·1913. TOMASCZEWSKI ed ERDMANN. Munch. mediz. Wochenschrift, -1906, J)ag. 359.

1

Manuale di Psichiatria

XXIV. 5 N o·ce di galla . . ., . .. gr. )) 150 Acqua . . . . . . . . . i fac cia bollire per 30 minuti e si aggiunga Solfato di ferro . . . . . . gr. 5 l'idurln coll'ebollizione fino a 2/3.

CONCLUSIONI.

Dott. Prof. ARTURO MORSELLI Lihero docent.e di Clinica Clelle malattie me.ntali nella R. Università di Genova

Il 1nedico deve consigliare ·di ritardare l'uso di ltna tintura il più possibile, non fosse altro per il grande inconven1ente che presenta, cioè di esser e rinnovata ogmi ?5-30 giorni. Se, per ne c e~ ità professionali o d'altra natnrn, alcuni so110 obblignti a ri corrervi, egli l1a il dover e di far presente che quasi tt1tte le tintl1 re « rendono il cn pello fragile e, se male applicate, cadente>> ( ahourat1d). •

ad uso del medici e degll studenti. (2" edizione riveduta ed ampliata) INDICE ANALITICO. - Parte prima: Patologia e Terapia delle malattie mentali. · Cap. I. Etiologia. - Cap. II. Patog&nesi e Anatomia Patologica. - Caip. III. Sintomatologia. Cap. IV. Decorso e Prognosi. - Cap. V. Terapia generale. -Parte seconda: Diagnostica e Seme)otica (Esame dell'alienato) . . Cap. I. Diagnosi generale. - Ca.p. II. Semejotica. generale. Cap. III. Delle perizie. - Parte terza: Patologia e Terapia speciale delle malattie mentali. - Gruppo I. Psicopatie dege· nerative. - Gruppo II. Psicosi costituzionali. - Gruppo III. Psiconeurosi. . Gruppo IV. Psi copatie e psicosi da intossicazioni endogene. - Gruppo V. Psicosi da tossi-infezfoof acut~ o croniche. - Gruppo VI. Psi ~opatie da intossicazioni esogene. . Gruppo VII. Psicopatie da Senescenza. - Gruppo VIII. Psicopatie da malat.tie organiche del sistema nervoso. Un volume in-16, di pag. XtX·6S2, con 84 figure nel testo, elegantemente rilegato in piena tela. Tn commercio L. ss, compreso l'aumento del 10 % per le spese postali di spedizione e di imballaggio. Per gli abbonati al • Policlinico• sole L. 30.90 frnnco dl porto e raccomandato.

loTlarer.rtoJlna-VqUa al Cal'. LUIGI POZZI, Via lstina 14 • RO•.t


(ANNO

XXVIII,

FASC.

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551

SEZIONE PRATICA.

CONFERENZE .

ser.e, .an·oressia, che già ·p ossono disturbar.e 1a nutrizio ne .generale. ·Contemp.oraneam.ente si sviluppa .n ell'organismo l'« Allergia» ,rerso la tubercolosi, una condizion.e immunitaria la .quale secondo la speci.e de11'antiicorpo formato significa un',aumentata sensibilità, ma anche un'aumentata resiisitenza. M,a;gigio~e è ·l'età ·del b.~bino ·e· più forte è lél.i re·s istenza, ·e tanto maggiorce è la capacità dell'.org;ani-smo ·d,i annientare i germi che vanno in circolo ·d all'affezione primaria e dalle glandole. Più •p icco·lo· è il bambino ,e ,p iù è campo atto alla disseiminazion·e di germi estranei, .e ·si sviluppa l.o stadio secondario che consi-ste nella disseminazione di ,g er.m i nelle v.arie parti del corp.o. Ossa, arti·colazioni, teS&uto sottocutaneo, .cute; .n el .c.ervello possono svilup.pairisi i tubercoli ·s olitari: ipiù pericolo.se 1so.n o 1e disseminazioni miliari nelle :m·eningi -le .quali conducono· a morte con la meningite t-yl>ercola:r.e. I catarri ·del1e mu·cos~ 1d1el naso -e .d.elle labbra, come pure l!e· flittene e lre tubercolidi sono spiegate• 1d alla .. eliminazione di bacilli tuber-colari attrave,r so la pelle e le mucose in qu.esto .stadiq, come pure la ~er.sensibilità conduce· ai n.o.ti 1sintomi swofolosi. Un altro atto dell'allergia si presenta verso la fine dell'età infantile: qu.esto, dev.e avere un qualche rapporto collo sviluppo sessuale e infatti ·app1are nelle giov.an.ette qualohe anno più p·re&to che n·ei maschi. È la tend.enza .alla distruzione cavernosa degli apici polmonari, contemporanèa alla trasformazione degli scroful0idepnt nei prodotti .cror.nici 1del L.upu:si. co1n la loro t:en·denza .alla distruzi·one. Chi.amiamo queste forme I.o· « stadio terzi.arto» ma pen•so • che quì si tratti 1p iuttosto ·di una dispo1s,i zi.one dei tessuti dovuta all'.età che di un v·ero e pT,o prio· sviluppò della malattia. Per la diagnosi della tubercolosi n on parlerò dei l(lletodi che. sono a tutti :ben noti: m·a ·solo breveme·n te .a:ccenn·erò come noi .applichtamo la 1diagno.si tuh·e·r coli.n ica n~i bambini. fn ogni . ca:so faociam·o prima la pro1v a ·cutanea .della tubercolina tOon la vecchi.a tubercolina non diluita. Ogni reazione positiva provra l'esistenza dell'allergia · tubercola.re e questa è acquistata tJer una infezione pregressa. Ma una r eazione nre gativa può dipendere da un'insufficienza di .anticol'pi subito d-0po l 'inrfezione, dalla debolezza generale, e inoltre può essere determinar ta id.alla dissemin.azione miliare, o soppressa da altre infezioni acute come l'allergia durante ~l morbillo. Anche la pr.esenza di una pi~ola quantità di .anticoripi può essere .s coperta dal1

Il metodo alimentare di Pirquet nella cura della tubercolosi (1) Signori, per me grande soddisfazione di avere avuto l'opportunità di pren·de:r,e· la par:ola per oomuD:lcare loro l'esperienza raacolta .negli ultimi anni. Solo con lo sca.mhio ·d.elle cono.sc.enze ·s-cientifioh·e si può costruire il progresso futuro della m.edicina. U.n-0 d·ei nemici maggiori del g,e:nere umano è il b1acillo del1a tubercolosi. Vienna, città in cui sempre la tUJbercol-osi è molto diffusa, negli anni di f amei della ~uerra ~a 1Sp·ecialmente sofferto di questa malattia, ed ho perciò potuto raccogliere particolare esperienza sulla J)atogenesi e .s ulla lotta contro la tubercolosi. l\lli permetto perciò dar loro un breve schizzo come .coin c·epire e combatter.e .questa malattia. L 'infezion·e col bacillo tuib e.:ricolare ha luogo nel 90 % ,de~ casi per il polmone, ciò che noi chiam,a.mo «infezione broncogena » . L'infezione prima-ria per via intestinal,e, infeziOne entero gena, .n ei paesi .o ve è costume di bollir.e il latte di v.acca ha una ·p arte assai pi·c cola; ha una maggiore importanza in America o in InghJlterra ove il latte non si b olle: quì l'infezi.one bovina 1p~r la via intestinal.e sembr.a e& sere frequ·ente. Altre p.orte _idi .eintr.ata « infezione stomatogena » oon affezione primari.a nel1a bocca, o « derma togena » dalla peli.e (p. .e. tuberco·lo.s i da circon·cisione) sono rarità. Anclhe min·Or·e irilportanza ha l 'infezio,n·e del feto « infezione placentogena » perchè ,q u.esta occorre ,s oltanto n.egli stadi avanzati della tubercolosi materna ·e i b1ambini .c olpiti muoiono bern .p.r esio·. Noi diistinguiamo, n ella patogenesi d'e lla tubereolos~ in analogia .alla ·s ifilid·e, tre stadi,. lo staclio primario, secondario e terziario. Allo stadio primario .ap,p artengono « l'affezione primaria ,> e La tub,e rco1losi ·del1e· glan·dole linfati1c1h e regionarie. 1Consideriamo qui un caso o~dinario in cui l'affezio.n e prim,aria risi·eda in uno dei lobi polmonari .e l'affezione delle ghiandole lin:fiatiche r·egion·ali. L',a ffezion.e primaria dà di rado sintomi locali, le glandole. linfatiche posso·n o comprimere 1a trachea e causar.e u·n a stenosi bronchiale caratteriistica: i sintomi generali _sono lievi: febbre, malesÈ

(1) Conferenza tenuta da v. PIRQUET nell'aula di Pediatria ·dell'Uln.iversità di Roma.

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'532

IL POLICLINICO

(ANNO

XXVIII,

FASC.

16]

l'iniezione di un milligramo di vecchia tuberNem corrisponcle al valore calorifico di 667 piccolina. Quando dopo 48 ore non è avvenuta la cole calorie n ette, ci-0è di elevare la temperareazione cutanea, pratichiamo la r eazione in- tura di 667 gl'ammi di acqt1a di un grado Cel. tradermi ca (prova di Mantoux) . •se ,a nohe con SlUS. qu esta prova la reazion e manca possia.mo conTutti gli a limenti sono paragonati al latte clt11dere con grande si:cu!'ezza ohe nan c 'è un'inoome unità, così ad ·esempio, lo zucchero equifezione tuberco1are • vaJe a sei volte un gra.mmo (sei N<em un gramIn riguardo a lla terapia delLa tu·b eircolosi in- mo), la farina 5 N em in grammi : il grasso dicherò i meto,di che mi hanno dato ecic ellenti puro 13 1h N em, il burro per il suo contenuto risultati n·egli ultimi .anni, .aippres·so a i quali in acqua soltanto a 12 N em, una mela due terzi di N em, ecc. abbiamo trascur:ato tutti i rimedi medicin.ali e la tel'apia tube~colinica. Si tratta della tera La seconda :p arte ·d el mio sistema riposa s ulpia a limentare insieme ,alla ter.apia .a ll'.aria la .conoscenza che la nutrizion·e. come pure tutaperta. te le altre funzioni fisiologiche, non è in rapporto col peso d el corpo, cioè con una terza L a mia teoria e che la formazione di ,anticorpi antitubercolari è in rapporto con un ric- potenza, ma colla superficie. Qu·e sta legge è co ricambio materiale. A mi.o a vvi1so tutta la .già stata proposta ·da :Rubner, ma egli si è riferito alla superfìci e .esterna del corpo, mentre ter.apia climatica con siste n el trovare un luogo io mi sono s forzato .di trovare una superficie di cur.a .ne1 quale il malato acqutsti appetito ed che si possa facilmente ·Oalcolare. Ho scelto, abbia l'opportunità ·d i soddis1farlo. Per gli .adulti la tub.ercolosi è una malattia idi nutri- -c ome tale superficie 'q uella, .che chia:mo la sup,eirficie alilrn·e ntar.e, .a un dipl'eisso la superficie zione ins ufficiente. Quasi tutti noi abbiamo foassorbente .d•el canal·ei intestina~e,. ,dal princicol a i tubercolo.si, ma ,questi sono in grado di inondare l'organismo e guadagnar nuovQ ter- pio del tenue all'ano. La lunghezza di questa r eno 1soltanto, quand.o gli anticorpi dai qu.a li i sezione ·del canale alimentarie corrisponde a 10 volte l'altezza del S-Otggetto .a sed.ere, la larmicrorgan~smi so.n o in ·certo modo .assediati ghezza ·a un dipresso a un decimo della stessa n on sono ulteriormente formati. Ad esempio, il misura. La superficie dunque è 10 Si x 1/ 1 0 di carcerato in cellulare non diventa tubercoloso Si = Si2 , cioè al ,quadrato di detta altezza, Un p er una nuova infezione, ma perchè ha cibo cattivo e niente appetito per mangiarlo: i ba- gran. n11mero di ricerche di nutrizione, circa cilli si moltiplica no nelle ghiandole, entrano in dìeci mila giornate hanno dimostrato ohe quecircolo, si arr estano nei polmoni, ma non sono sta teoria è rea1m·ente applicabile e che di fatto esiste un r.apporto costante fra il quaidrato a nnientati, e si svilt1ppano focolai polmonari. delle dette altezze e la quantità ,d i alimento in.senza occuparmi della Viariabi·lità psicogen a de11'.appetito, prescrivo ai miei ma1ati una m i- trodotta. sura di alimento, e insi.eme mi occupo ch eu .stabilito ·q uesto, ho fatto un passo ulteriore e ricercato come 1s i può trasportare 1questo rapstan·d·O all' aria l~be·r.a, sia 1permesso all'org.anismo di con sumare La maggior quantità di porto in regole pratiche, .ed ho distinto un masalimento. · simo, un minimo e un ottimo, di quantità di alimento. La prescrizione dell'alimento è !fatta secondo Minimo, è la quantità del tt1tto necessaria a il s istema Nem, il quale ha due fondamenti: t1no, una nuova unità alimentare in luogo del- ;nanten·ere il peso del covpo quando il paziente .giace a l etto tranquillo; .essa è all'incirca le calorie; l'altro, 11n nuovo modo di calcolare il bisogno alimentare dalla « sup erficie di ali- 3 decigra.mmi ·di Nem per ogni centimetro cp.1adrato della superficie alimentare, e la chiamo 11ient azione », questa corrispondendo « al quail « 3 d ecin em siqua » . Il massimo, è la più drato dell'al tez:a del soggetto a seder e» (Sitzg rande quantità ch e un organismo può durel l ol1e). . Il Nero è l'unità a lime11tare corrispondente volmente digerire, ed è 10 decine·rnsiqua, oppure 1 grammo di latte per ogni centimetro al vnlore a limentare di un grammo di latte di q11adrato. L'optimum, sta fra questi due limiti, do11na di composizione .media. La parola Nero dipende da ciò cl1e si attende dal malato. è stata rostr11itn colle prin11e lettere dell·e tre Per i bambini tubercolosi cl1e debbono essere parole i\1 al1rt1ng's Einheit lllilc h, oppur e colle lettere 't\1 e nl. delle parole latine Nutritionis tenuti fuori del letto una parte del giorno l'opElen1 11tt111i. Un Ettonèm è l'eqt1ivalente di 100 timum sta sui 7 decinemsiq11a, e q11esta è la quantità di alimento, che è loro prescritta per gra111111i di lntte, lln Chilonèm di 1000 g r amn1i la cu·ra. Qt1e ta quar1tità d i .alimento è divisa o pii1 e111pli cemente cli t111 litro di latte. U11 1

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:sEZIONE PRATICA

siste.mati-camente in 3 gr.andi ·e 2 p1iccoli pasti~ e deve essere· 1priesa senz'altro. Il mangisa.re è una parte terapeutica importante, il compito principale ·del paziente: lo.ro è presentata una certa quantità, il cui consumo è adattato al loro corpo, ·e di f.atti è po1ssibile a>d .ef;sere coneumata, ed è preparata in .modo gustoso. La qualità del cibo è molto 1sempltce; qu.ando siamo ·d·e·l tutto lib·eri ·di .s cegli.ere, di.amo una volta J,a settiman.a la carn e, .altrimenti tanto 1atte, farinacei, ipatate, erbaggi .con farinacei e grasso; un ·Cibo ·c'h e in condizioni norm.ali, può essere rs enza difficoltà continuato ·nel1a vita di famiglia. Dei risultati di .q11esta cura •a limentare nei nostri 100 bambini tubercolosi siamo .m.o lto soddisfatti. È caratteristica ·d e1la nois tra esip1erienza, ·Che poco a poco ·abbi.amo abbandonato tutti gli altri mezzi ausiliari. Sul principio ~i 1siam.o limitati alla tub.ercolosi delle ossa e articolazioni, delle glandole; ora prendiamo se,mipre più e.asi polmonari. Il nostro maggiore or:goglio son.o stati 3 tu.m ori tubercolari del cervello, che sono stati così sicuramente diagno,s ticati, per quanto è po.s.s:ihile, fare una diagnosi intra 'vitam, e che sono guariti. Infatti, non ·s i 1p uò ·Compren dere, .p erc1h è . unn, tlllbe.r colosi nel cervello non possa altrettanto guarir·e, quanto in .altre parti del corpo. Ma quì a .causa ·della tendenza al vomito, l'alimentazione è particolarmente d:iJfficile e reclao1a ffi·Olta costanza. Ma non vo' dire troppo dei risultati : ogni terapista crede •al metodo suo; posso dire sclcl · mente: venite alla mia clinica, e sarete voi stessi persuasi. Perm·ettetem-i in .qu.esta occasi-0ne di invitarvi di cuor.e a Viénna. Marg1:r:ado le disgrazie che .si son.o riversate su noi, non abbiamo lu sciato da parte la scienza, e in specie la medicina: abbiamo l.avorato e sarà p·er nof un n i 'ì.cere, di salutare i col1'eghi strani-eri, il cui scol>O principale è lo stesso che il nostro: combattere il comune nemico degli uoi;nini, la ma lattia, e co:si portare l'umanità .a un livello ni.~) ialto. Noi medici di tl1t~o il mondo, dobbiamo tenerci insi.eme, ·n on :dobbiamo pensare .a ciò cih e ci divide, ma ai rapporti più importanti che ci uniscono. Appunto sta nelle mani della Pediatria l'avvenire ·delle nazioni: essa è chiamata .ad allev.are una gen e·r azion.e sana capac·e di god.e.re della vita, e ciò per il beneooere della umanità intera. 1

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SUNTI E RASSEGNE. SIFILOORAFIA. Le recenti ricerche nello studio delle malattie sifilitiche. (A. V. WASSERMANN. Be.rl·i ner Klinische chenschrift, 28 febbraio 1921).

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S·ebb·enie le con osc1enze fon·dam.eniial'i ·defila sifilide abbiano subito i1egli ultimi 1~ anni una • evoluzionie ,che in maniera insipeir ata le fece progredire, pure persistono dubbi e op1n1oni divergenti n1ella interpretazion.e di fatti ·d'importanza capitaìe. La letterat·u ·r 1a de11'larg.onj ento aum1enta giornalmente, ma ·glri .studi r1t1ovi, anzichè -ç>or fine a lle discordie, mettono in .evidenza sintomi ·e rieazionj che an·oor più Gomplessa rendono la gi11sta vagliazione di singoli 1m odl di esplicarsi ·della .pr~teifoil'me malattia. Fino a vochi an:n.i or _sono i'l caJmpo degli studiosi della isifilide era diviso ifra j fautori e i d enigratori ·dell1e cure merc1uria:li. Oggi le ragioni di dissenso si sono moltiplicate: si discute se sono più vantaggiose le cur e arsenicali o quelle mercuriali o quelle combi11ate; si · discute sul valore della reazione di W quai.e a'Usilio diagnostico· non ·solo ma come uno dei segni più cpstanti c·h e perm·etlte .d i sorvegliare il malato d11ran te la cura; si discute S·e e perchè . la positiv~tà d ella relazio·n e sia segno di una sifilide ancor attiva; se il sun ricomparire sia in·dizio siouro di t1n1a reci·diva che si ristabilisca; inoltre se la sua persistenza ffia criterio sufficiein te -per .iniziare rO contint1are un trattamento antiluetico, se cioè ab bia valor.e ·di sintOJma cltnj co ·O se .fil · debba interpretare semplicemente com·e Uill sintoma biol·ogicg'. Mancava infin·e la djm,01strazi-on1e del fenomeno essenziale che determinò la reazione ·di W.. Ed a rischiarare . ql1esto campo ancor oscuro per tante incertezze il vV. rivolse le indagini sperimentali di cui riferisce nella preser1te co.municazione. Le prime rice!'ch.e furo1110 rivolte alla dimostraz.iio1n e della s1osta11z,a · che detemnin·a la 1r eazione: furono coronate da successo. Il W. è o·g gi in grado di affermélJI'e che il fe·n om.eno fon.da;me1I1tale per la ·s ierodia1gnosi delJ.a sifilide è la fo,r mazione ·di un ag·gregiato (aggregato dt \V. ), il qllale si forma per la combinazi·oin e di una so stanza spe cifica (sostanza di W. ) coll'antigene. L'agigregato di W. è un corpo a molecole più grosse, che precipita {'Oll'actqua distil1at.a, f·acil.tmente rev.ersibile,_ che si può f:riaziolllare in duie soota nz.e di cui l'una sol11bile· in a lcool (lipoide), l'altra chiara come 1

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acqua ùi rocca con lln contenuto d~ alb11min.a I risultati dei suioi esperimienti misero inoloscillante, ma sempre basso. È quest'ultima tre l'A. in con,dizione di vagliare la reazione la sostanza specifica per la reazione di W., so- di W. jn rapPQrto al1.a Sachs Georgi. stanza che ha la proprietà di fissare i lipoidi Dal precipitato deilla Sachs G.oorgi l'A. riuin p.r ese11za di complemento e formare con essi scì ad iso.lare (prooedendo colla solita tecnica l'aggregato di vV. È un ambocettore nel senso lavaggio, soluzione, ecc. ) l'antigene (lipoide) dato da Ehrlich, quindi per definizione stessa, e la sostanza di Wasse.rroanni: la reazione di un anticorpo, ma un anticorpo p.er i lipoidi \Vassermann eseguita sulla sostanza di W. , formatisi . in seg11ito all'alterato ricambio delle c·o sì ottenuta risultò positiva, e positiva ricellule de·l l'organismo; eonc.e·t to questo nuovo sultò pur-e la S3.!chs Georgi eseguita .sulla soin sierologia. stanza di W. ottenuta da una reazione di W. Oltre all'importanza teorica che dalla dimo- positiva. Questa esperienza dimostra che la strazione delresistenza di anticorpi per lipoidi S a chs Georgi è qualitativamente uguale alla deriva, sia perchè dimostra che la reazione di W. : cioè le du-e :r:eazioni dipendono dalla me,V. scientificamente si basa su un fatto siero- desima sostanza (sostanza di ,V, la· quale si logico ben spi~gato e non è una reazione emaddiziona all'antigene e · dà !'·a ggregato di W. ). pirica, sia perchè potrebbe avere importanza Il fenomeno fondnmentale per ti1,tte le sieroin irapp.o rto a lla genesi di altri .f.enomeni fisiodiagnosi della sifilide è clunque la formazione logie.i e patologici (studi sui lipoi·di ·di Bany, . dell'aggregato di Wa.sserrna1in. Le viarie reaFarssmann, ecc.) ; sia sopratutto, perchè chiazioni rendono evirlente la esistenza cli ql1esto riscono il modo con cui l'infezione luetica agiaggregato oon f.ernom.eni diversi .(deviazione sce sull'organismo; queste nuove conoscenze del complemento, precipitazione, ecc.). L'A. è furono ·dal W. rivolte ad 11n'applicazio'ne pranaturalmente partigiano della ·deJViazdo.ne 1d el tica: da m ·olto tempio era sentito n·e l m.o ndo oompl.e mento. . serologico la n·e cessità di 11na reazione di conRigu1ard10 al m odo c'o n cui l'infezione si espliferma, ·che reJD.desse la _W. una. ,reazione che ca nelll'-0rgani smo, ~'esistenza di :un anticorpo non desse più luogo a risultati dubbi. Il Was- p-er lipoidi sta ad indicare eh~ nel processo sermann aff e·r ma che la scoperta di questa luetico si formano 1iP-oidi qualitativamente e I'eazione è un fatto co•m piuto in merito ai suoi qUJantitativamente div.ersi dai norm.ali. Le riultimi studi. A conferma ·della sua affermazio~ oorche anteriori dell'A. fatte su colture pu~e ne valga l 'esp·erienza seguente: L'A. esegui di JSpilrochete escludono che tali 11poidi s-0no . la reazione di W. su due sieri, luetico l'uno, un p~odotto biruogico del treponemo stesso; sict1ramente non luetico l'altro, le reazioni possono quindi trarre origine soltanto da un sembrano ambedu.e ·p ositive, ma la prima fu rioambio cellulare alt·eratoi. fatta .colle r egole id i tecnica esatta, nella :seIl fatto che da ~eazione di W . .riesce positiva ri0nda la reazi,one positiv1a è ·d·ovuta a un: eirroappena coll.a ·oom·p arsa delle alterazioni orgare di tec,n ica perchè fu usata una q.u antità niche secondarie, e che, nel caso di una cri!=«i es11berante di .antigene. · specifica e di una malattia del sistema nervo~o Dopo la centrifugazione dei ·gLobuli rossi, il centrale senza alterazioni negli altri organi, ' liquido sovrastantè contiene l'aggregato di W. La W. riesce spesso positiva soltanto nel liquor (antigene ambocettore), il complemento va die nell'umor acqueo, sebbene le esperienze di strutto (H. S,achs) . Neest.er ·dim.ostrino che le •s piI"ochete in tali Tra ttando questo liquido in modo opportuno casi son·o diffuse in tutto ·l 'organismo, ·conforta si ottengono come dal precipitato di Meinicke quest'affermazione. le du e frazioni dell'aggregato (lipoide e acNel processo luetico, l'infezione che consiste quosa). nell'invasione delle spirochete, non è univoco Alla frazione acqt1osa si aggiunge complecolle alterazioni cellulari la cui caratteristica mento, sistema emolitico e un antigene ·diverso fisiopatologica è· data daJll'altera~ ricambio da q11ello l1isato per la prim1a prova. Se il lidej lipoidi, con insorgenza conseg11ente delquido acquoso contie~e la sostanza di W. (se l'ambocettore. Nel trattamento antiluetico si possono quincioè il siero proveniva da un individuo realmente sifilitico) avviene la fissazione del comdi avere di mira due fatti: sterilizzare l'orga• pl ern.en to, se la positività della reazione era nismo, o attaccare semplicemente la cellula dovuta a errori di tecnica si ha emolisi. org ani ca an1malata. Pei"' l'ammalato il fatto importante è la funzione patologica delle sue Questa r eazione di conferma è secondo W. cell11le; la presenza di spirochete senza alterape1ifettamente s icura, ma la tecnica è molto zioni cell11lari, cioè l'infezione pura non gli diffi cil e e de,· e essere lasciata a uomini di laproc111rerà cl ei clist11rbi egli è quindi pa.go di born torio molto esperti. 1

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una Clrra che rip·orti I' equilil:;>rio nel ricambio delle sue cellule, a lui stesso la c.en.estesia. Ma il medico deve tendere · alla completa sterilizza~ione d erll'1or.gani:smo che evita le .r icadu te. E la sterilizzazione, è possibile soltanto con l'ail1to dei ·mezzi arsenicali (Wechs-elmann ,. Arnheim). La negatività d.i una reazione di W. che prima era positiva, indica soltanto che il ricambio dei lipoidi è ritornato normale - la presenza del trèponema ·n on influisce sulla formazione dell'anticorpo. Gli anticorpi sono doVllti soltanto alla r>resenza di lipoidi anormali. Nei conigli nei quali il ricambio dei lipoidi è diverso che nell uomo, e n elle scimmie che abbiano sl1bito delle iniezioni di estratti organici non luetici la reaziorre -di W. riesce spesso positiva senza che esista la infezione luetica. E l'ambocettore del siero di conigli normali è identico a quello dei ll1etici: l'A. ril1scì ad isolare dal siero degli animali che davano · rea. zione di W., la sostanza di \V., che détte una reazione positiva anche <Inando fu trattata col metodo di Sachs Georgi. Questo fatto non meraviglierà chi ricorda che n el siero degli animali esistono spesso normalmente deg li anticorpi che nell~uomo appaiono soltanto in segl1ito a delle infezioni, p. e. nel siero normale di cavallo esiste tina !orte ouantità di antitossina difterica, fatto che Ehrlich mette in rapporto con la diversità della nt1trizione e ricambio negli animali. Di più l'A. potè dimostrare cl1e gli antiluetici, che nell'uomo allontanano i sintomi morhosi sebbene somministrati in una concentrazione e forma insufficiente a uccidere le spirochete, rendono Ja W. negativa se applicati su animali immt1ni da sifilide in Clli la reazion8 tli positiva era dovuta al differente ricamhio dei lipoidi (ft1rono fatte frizioni con llngt1ento merc11riale su conigli; dopo 10 o 12 frizioni la r ea.zione divenne negativa). E con cii) era data p11re la dimostrazione sperimentale che il merc11rio l1a effetto specifico sul ricambio flei lipoidi senza aver bisogno di attaccare Je spirochete stesse. Nell'11omo il merc11rio pt1ò agire indirettamente come spirillicida, perchè si può ammettere che t1n organismo con « ricambio lipoide » rappresenti il terre~o di vita ottimo per le ~pirochete, terreno che viene rispetto ai bisogni vitali dei treponemi, deteriorato in seg11ito nll'tlso. del merc11rio. I preparati arsenicali sono s11periori: oltre ad avere un effetto si mile a cr11ello del merc11rio Slll ricambio delle .ce11l1le, hanno azione spirillicida diretta. L 'A. termina rivendicando a sè la scoperta della sierodiagnosi della sifilide che spesso passa sotto il nome .di reazione di Bordet. BARZ. 1

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SEZIONE PRATICA

ORTOPEDIA. A mp11tazioni cineplastif·b ~ per Ja..- vitalizzazìone. deJle membra a.rtificiuli. . .

(A. PELLEGRINI. Unione Tipog1 afico-Editrice To-

rinese). L'A., aocennat-1, n.ll'irqportanza d,ella cineplast:Lca e della cineiprotesj, rnercè le qu a li si possono migliorare l,e sorti a ta11tj mutil~ti di gue.rra e del lavoro rendenidoli in dipendenti e produttivi, fa · n otare oorn.e i fo11 damenti del!la nuova trat.tazion.e sono stati post.i per opera di un italiano, Gi11liano Va11ghetti, e le prime applicazi·oni dliniche sono stat,e fatte pure. da chirurgi ita.Jiani: Ceci,. De Fran.cesco, Co<livilla, ecc., r>er cui il nuovo capitolo, in gran parte, è m·erito ital1ia.no. Dopo brevi cenni storici passa aid esporre la teoria di Vanghetti su i moio1i plars ttci, e q uin<li dà. una dettagliata descrizione dei motori che divide jn u.·n imotori (che hanno lln soro m.o vimenit o flesisore od e c:;ten·~ore) e 1Jlurimotor-t (che hanno più inovimenti). Fra i primi d escrive le varie forme di clava e di nnsa, fra i secondi i motori a lternanti (biclava, biansa, clava-biansa, clava oscillante, ecc.). Esnone in annosito cauitolo la terminologia . S1peciale e poi. p~sa a t~attare ·delle in1dicazi.oni generali alla cinemRtizzazione che possono variare a 1seconda delle condizioni sociali .de[ ma• lato, a .second·a Qa nat11ra e la sede d ella J.esione, a seconda l'ambiente e l'attit11dine del chirt1ingo. Fa una breve de.scrizione della tecntca gene11a1e ruccenmando al pian-0 operatorjo, al1'aneste~i~. a l l'rm0$t::isi~ alla tecnica o:neratoria, ed alle operazioni Slli m11scoli, Slii tendini e nlast irl1e c11tanee cl1e nossono avere f!nnlicazi10.n i n.eJlla cineplasticia. Fa alct1ne osservaz.i oni sui man.coni dri am·p utazioin e che 1diistin·g11e in buoni (in·doll,enti, rivestiti benp, di parti molli, ron f.oirma .r eg-olare) e cattivi (fo·r ma comica, cicatri·ce addQi:1~ ata · e non m ,o bil,e st1.11o sche~e­ tr.0 fa cit1mente ulcerabi1e, spesso dolorosi); attivi' (dotati di unia ·oerl1a scorrre:volezza s11i piani sottòstanti) e na ssi'l'i (erti e lli cl1e non hanno m'Ovimenti ap11rezza bili), e dà alct1ne norme ~lil l a ct1ra post-op~ratoria dei monconi comuni. Disti.ngt1e . oon Vanghetti tre sorta di am·puta.zio:rìi : 1° ampt1tazione cinematica (cinematizzazìon.e primaria); 2° amp11tazione ip'ocinematica (cinematizzazione seconclaria); 3° a.mp11tazione acinematica (cinematizzazione .t erzi.airia). In cons.egt1enza classifica le cinematizzazioni chiru.r giche in : 1° Cinematizza:zioni primarie (su amputa21ione einPmatica nrimari 8) : 1

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a rnputaz ione cinematica primitiva; 1>' regolarizzazione cinematica primaria cl i n1l1 p11tazione tra11matica. 2 > Cfnematilzazione secondaria (su amputazio11 e ipocinematica o transitoria) : r~ ) ai11p11tn.z ione r,inematica transitoria o ipocirlctMtica: b) re3o]arizzazione se·condarià o ipocin~ ·1r1aticri di n rn~·n1 tazione cinematica; e ) cin e·pla.stica secon.daria: incruenta; cruenta. 3° Cinematizzazione terziaria (su amputazio11 e ncinemntica od ordinaria) : • a ) in·cr11fnta; 1J) cr nienta; r) ID '1 t 1ri extrac--egm.entali. J~a cinematizz::lzione chir11rgica è primaria se ese-giu e il pP11to id i atta>aco organi·Cl) jn primo tem•p o, contemJ"ì'O nn e.amente al tral1rma iehirmcrgico p 1in1itiv ); S" C01idaria f,e, n·ell'alffilP'UtaTe o n.el re~ol H · iz are il m n r one .di una ferita m'lltil ante, f'i !1re9ara r o so lo lr. cor1dizioni migliori per In ci·en ·1,ione cli 11n p11nto ·di attaooo in secondo tempo a fri· alu11qre distanza dal p.rim-0; terzi a,1'ia q11and.o il mQltore ed il pun·t o di atta1cco 'Trngono :>la~'llil ti so:>ra 11n moncnnp m1alun1q11e no11 pre1)a rati0 a,ppositamemte oon te'eni'"'a s--reci a le; cioè otteni.1to con am:prutazione o rd i T) a1ri a p "'eTr ei!,~ a. Pagsa a• (le se ri \'ere noi le cinemat1zzazioni • chiru.r 2;'i c:he : Cil'\TEMATlZZA7TONE P R1 1vrARTA. 1° Amvutazione cinematica prin1.aria è q11ella condotta in merlo da ottenere il motor0 col relativo attacco somatico in primo t(&mpo. C<»ndizi-0ni: ca.m po asettico, presanrza di mu~coli validi, 11na certa abbondanza di cute e buon nmbiente operat0irio. L'a mputazione cine1nat i<'a nrimaria l) e . llÒ rii.1 ~ci re molto semolice facile rit1ne111do i flessori con gli eistenso.ri e damdo loro R.nipoggio e ·scoìf'rimen to s11 di una s11perfìcie aJrt.icolare o s11JQ'estremità di un moncone osseo, smus~ata e rivestita d·i aponeurosi o di mi.1scoli, in modo da formare motori fles~o-e~tPnsori, e oraticando nella stessa seduta, e prima di suturare la c11te del monc one, l'atta.eco son1atico rlalla narte fl esso ria a 4 o 6 centin1etri dnll'eRtremità del moncone. Accenna ad alcune possibilità di amputazio11i e di sa:rtirolnzioni cinemastiche e riporta alcuni cn c:i clinici. • 2° R ,,golariz:.a:.ione cinematica primaria. <)l1nndo n rgli infortuni sul lavoro o nelle ferite cli 1r11errn i po ~ sa inte1"\'eni re nelle prime ore <lopo il trn\tma si possono avere condizioni faYOr , ..oli p er ln bt1ona ri.11 citn di una r egolariz1 azion ~ rinPmnticn prima ria di tecnica semplice, per e~mnpio 1a 1icopertura. oon un lembo a)

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1cutaineo id i lln f;rammento di osso rimasto unito ad un ml1scolo, in modo da formare un motore a cil!avia. Riporta un bel ·oaso ·riuscito di Pieri. CI~E!VtATIZZAZIONE SECONDARIA. 1° Amputazioni ipocinematiche. - In questa il clli·r u:rgo deve sempre t.enere presente il piano di cinematizzazi-0ne ·secon daria ·del moncone che pre1para, quindi neve cercar.e id i conservare ipiù che può l'elemento ·m otorio (m11s00Ji,. oondini)' 1e o~, che P08 ~on.o esse:·e il punto d'inserzione o anche p11nto di appoggio o di SOOJ'rimento dei mot-Ori plastici, nonichè la •pe1~1e che rpotrà essere util-e per una eventuale plastica. La tecillica vari.a notevolmente a seconda che l'amputazione venga esegl1ita per processi flogistici acuti, op nure 1p er affezioni asettiche. Molto impo.r tante · il trattamento post-operato"'io:. la rr\obilizzazione attiYa ·e paissiva. sarà irii1iRta rpvecocemente, onde -evitar.e Ja formazionp d i aid.erenze e id i atrofie m11acolari. Z> Regolarizzazion.e ipocinematica di lesioni m.titilan ti. - Come sopra ·Ce!loore di ·conservare q11•anti0 più è posisibile, rpossibil·mente toglieirce so1o i bir andélli, p ... aticare un'accurata ipulizia meccani·ca, disinfettare la ferita ed allacciare i vflisi; astenersi cla altro perchè t11tto .quelhlo cl1e resta potrà più tardi costit11ire una risorsa • prriz1oc.-a. 3° Cineplastic1ie secondarie 1p ossono definirsi quelle plaisti ~he ·cinemati·che che vren.gono e.segi1itP ·~opra un im1 onicone p.r eparat.o da llna am• putazione o da 11na regolarizzazione ipocinematica. Si p11ò fare per via crl1enta o per via incruenta (estension.e contin1uata e 1costrjzione del1e parti m al li per fo1·marsi una olava). c1~EMA-r1zZAZIONE TERZIAR!A. - . Eseguita sopra 11n m o.ncone n on preparato, cioè io ttenuto oon 11nn. amp11tazione ordina:ria, ossj a ac.inematica. Si può ottenere con rtire incruente o or11ente. Il motore o i motori oossono avere sede nel ' ~egment') stesso di arto in cui è caid\1ta l'ampt1tazi one, oppure in un seg:n:iento virino (motori e-xtra.seQ"Jilentari). Nella cinematizzazione inor11enta 1' A. fa la cin:'"hiatn.1ra dei monconi per dare lln punto di sostegno alla protesi e con la costrizione lege.iera e graduale viene a costitui·1·e i1 collo della clava. In quella cruenta prepara il moncone migliorand0 lo stato dei tegnmenti, procuran<io accumnli di pell-e, di<:;tacrando aderenze delle pairti molli col moncone, risvegliando e svilltppando I'enerigia muscolare latente; alcune volte riesce a fare la cinematizzazione senza accorciament-0 del monrone, altre ''olte deve procedere alija ria;mputazione. Passa a descrive~e la tecnica ed i vantaggi della r.inematizzazione mediante rmotori laterali od anS<'\ che applica alla ma~­ gior parte dei monconi, consec\1tivi ad ampt11


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SEZIONE PBATI CA

t:1zioni ordinarie, senza riampu tazione. In 1ciò <liscusta molto dalla condotta seguita da SauerLruch e dai suoi imitatori che riamputano or.dinariamente i monconi ed eseguiscono la cinematizzazionie in.2 te·mpi. Per la tun.nelizzazi-0ne usa la :plastica cutanea con lembi .a p.onte che ha n '>te oli vantaggi sulla plastica con lembi il<l unico pedt1ncolo. Q11indi l'A. tratta della protesi che chiama a .: inematica quando· serve· .s olo per J.'estetica, cinematica quanJo è dotata .di movimenti secondo la volontà dru mutillat-0. Classifica le protesi cinematiche in: a ) p1 r otesi cinematica puramente meccanica o cin eprotesi meocanioa; b) protesi cinem·atica iehirurgo-meiccaniiea -0 cinep t-otesi ch~mirgica; e) cineprotesi mista. Nel prrµiio caso in un mutilato si può pren~lere uno dei movim~nti naturali residui meno interessante e si !)tlò trasformare la sua funzione normale in 11n'altra più 11tile al m11tilato ~tesso: e senza interv ent9 chirurgico. Esempio: i! movimento di flessione o q11ello di rotazione <lell'avambraccio p11ò essere trasformato mecca11icament~ in q11ello di flessione di una mano protesica. Inconveniente alla cineprotesi meccaTljca p11ò essere la possibile collisione dei movi1nenti che può avvenire quando il mutilato ha la necessità ·di utilizzaTe simultan,e amente il movimento natural.e e quello trasformato, del'iva to daf naturale stesso. Questi inconveni.enti sono que~li che dimostrano la supetriorità della cineprotesi chirurgo meocani ca. Desarive alouni tipi più noti di proteSli cinematica. La cinepr.otesi chiru,rgica p1resenta diversii vantaggi su quella maocani•ca 1perchè oon la plasti' a cinematica si ricu,p erano chirurgicamente le enengie cin·etiche e dinamiche resid11e del moncone, co11 la protesi si utilizzano e si mett0no in vaJore; oosi la f11n~ione 1si .avvicina di più a qnella degli arti noormali; la protesi è J)iù semplice e meno costosa; non vi è possibilità ·di 001 lisione di movimenti. L'attacco pt'otesioo, nei m '.)tori a ielava, •di so. . lito è fatt10 da 11n anetl·o; nei motori ad ansa è fatto da 11na sbarra e ·da un 'g ancio. A11•attaicco viene llnita una corda metallica o di cuoio '(tirante) rhe trasmette l'azione ci.n,etJioa e ·dinamica del mote>re alla protesi. La guaina della proteQi,' <'be àbbra>ocia i1 m·o ncone, deve essere 1nodellata sulla forma del moncone con esattez7.a in modo che non si 51Posti durante la -00ntrazione dPJ motore per non fare disperdere energia ci n etioa. Con~irlerando la ieineprotesi-chirurgo..Jine~a­ nica dell'arto surperi·o re fa ootaTe che la funzione ·di pirenisione dell~ mano· artificia!ie Si e-

splica in dt1e modi: 1° Coll'apposizione del pol.. !ice arl'est1·eimità del 2° e 3° dito, (p.rens.i one triangolare di Vanghetti) eh.e funziona come u.na pinza,. adia itta a oostene·re i piocoli pesi; 2° Coll'apposizione delle quattro ultime qita al palmo d1eJla mano, m.e ntre il poillice agi.s ce oome rinforzatore ùella stretta delle altre dita; a gisoe ooìne mor,s a, adatta per afferr·are 01g getti con mag~·iore energia. Distin1g ue la cin1eprotesi chirurgo-meccanica a pre1·isione diretta da quella indiretta, la prima qu1ando il motore aziona la mano prensile o l'appa:reocltio ·da lavoflo dii.rettamente d11ra nt.e tutta Ja durata del lavoro; la seconda quando, col motore, si ottiene la prension.e apren d 0 o ~hiudendo lo scatto di un a n,parecchio ·di afferramen~; in questo caso si ha una mano al"tificiale che manca d 'indipendenza e regolarità, men.tre che 1a 1p1rotesi a prenision.e d1i1retta garamtisc;e '.lfindipe111Jde~a della mano artificiaJ.e, ,e dà al mutfilato la sensa zione dello sforzo che c.ompie,. dell'ampiezza del movim,ento ie della fatir·a.. Per la cineprotesi chiru rgo.-meccanica dell'arto inf.eri·or.e, dopo il piede a doppio motore plastico di Co·divill·a , non si era aV'llt.o altro esempio consimile. Invece le amputazi·oni dal ginocchio in 1SU hanno ass11nto peir la protesi un•a importanza inas>p€ttata in quanto il mot or e plastico ha sostituito vantaggiosamente i motori artificiali. La cinepir otesi mista riesce spe.cialmente 11ti1e nei ca.si in c11i non si -nt1ò ott.en·ere un motore valido e resistente alla fati.ca. 1

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A.

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GIGLIO.

SEMEIOTICA. 11 significato clinico d:-1 rifles~o plantare controlaterale. (A.

GORDON .

J oitrnal nervous an.d mental dt ·

s~ase, t9i>i0, 1di cemb.re)~

W estiph.al fu il prtmo a mettere in evidenza i rifteS1Si controlaterali: egli osservò che la eccitazione di un a1rto può provocare la contrazione dell'altro. l\1arie, Hinsdall e Taylor, e Ganault osservaron.o successivamente che la percussione d.el tendine patel~a·re provoca la contrazion~ dei ·m u.s coli addt1ttori dehla coscia del lato opposto. Ganault provocò simultaneame·n te i !I'ifle.s si cremasterici om.o 1aterale e oontrolatera le. Deje.rine osservò iri due casi di paraplegia la contrazion·e del tendine di Achille ·di un lato con la percassione delllo stesso ten,d ine dell'altro lato. La letteratl)lra registra n.o n po,c hi esempi di •rifl:~issi plantari oootrolater.ali. Gàna11'lt, Babinski, Bramwel!l, Klippel e \Veill, Steinberg Strumpell, Lewan1dow.s ki, Babinski ' . ed altri l!'ilevaron10 il seguente fenomeno in af•

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f ez.ioni orgar1iche del sistema 'nervoso: la ecci-· tazione della superficie plantaire del ·lato normal e è seguita dalla flessione delle dita del piede ta11to dello stesso lato q uanto di quello affetto, mehtre la stimolazione della pianta del piede . del lato affetto provoca la estensione de.lJI.e ,dita d.el lo stesso lato m ·a nessun movimento dal lato sano. Gordo1n in un gran num·e ro di oasi di affezioni organiche del sistema n ervoso ha trovato settantasette volte il riflesso controlaterale. I l fenom eno e r a presente in quarant~ casi di emiplegia, q11indici casi di mielite luetica con parapl egia più o m eno pronunziata, qt1attro casi di sclerosi a placche, d11e casi di siI'ingomielia, tre casi di emato.mielia, d11e casi di t11mori del midollo spinale, q uattro casi di sclerosi laterale a miotrofica, otto casi di monoparesi o emipares.i intermittente da a n gios!)asmo cer.ebrale. Nelle forme emiplegiche definitiv-e .nella maggior parte dei casi i1l riflesso controlateirale era presente tnsieme a que·l io omo,Ja.terale·, solo in otto casi fu trovato solo il riflesso controlat•erale. L'esarr1e nei casi di mielite dimostrò che quando la lesione delle vie motorie di un lato non era del tutto evidente o dubbio la. presenza del riflesso plantare controlaterale d eponeva per la possibilità di tale l·e sion e, com e l'nlteri01re decorso dell'affezione 001n fe1rmò. Il gr11ppo delle paralisi_ inte.rmittenti ·d·ette i mertes in1i risultati : la eccitazione dè~la parte ch e andava sogge.tta alla emi pa.res.i transitoria non provoc~tva nessurn movimento ·deJllle dita del piede del Jato sano e di quello del lato paretico, mentre la eccitazione del pie de sa·n o provocav a il riflesso nel piede pareitico. Gli altri gruP1Pi di malattie pre~ientavano tt1tta la pa1rtico~tar ità cl1 e il movimentio estenso.1io controlaterale si determinava al Uato .nel . quale . i fenomeni motori erano meno marcati . Il reperto ottent1to nelle èmipairesi intermif.. telf1ti è quello più significativo nei riguardi de1 valore di a.gnostico del riflesso con trolate1';ale. Gli i11dividui che vanino soggetti a t1no o du e nttarrl1i di emipares i transitoria fini$cono per esserf' in seg11ito colpiti da t1n inst1lto apoplettico. È perciò molto in1portante dal pt1nto di vista proa110 t ico e terapeutico accertare se l'em i1)are~i transi to1r ia sia di ori gin.e ocga nica o funzionale . • In considern.zioo~ del fatto che in simili casi . la lesione de11e vie motorie non è evidente e che J)Q_rciò il dubl1io è giustificato la presenza di 1111 riflc~~o pla11tnre, come ha provato Bahi11ski. l1a gran valore. Q11ando perciò nei casi i11 q11i~tio11e 111anca il fe11orneno dell'alluce dorsale diretto il rifle so controlaterale presente 1

nel modo su indicato ha un significato notevole~

Una coadizione a naloga s i verifica in altri gruppi di malattie quando lo stato paretico non è grave e r1on esistono sintomi probativi di l111a lesione del tratto motorio cosi che è possibile' l'in sorgere di d11bbi sulla natura delraffezione : la presenza del riflesso controlat~­ rale chiarisce la situazione. In ogni caso la eccit~zione plantare fatta secondo il metodo di Babinski deve essere molto forte altrimenti il riflesso oon si dietermina. Inteiressante è anooe il fatto che in molti casi ben definiti di vecchie paralisi stabilizzatesi il riftess-0 tanto omol.ater.ale che contTolaterale è flessorio. I fatti acoonnati lumeggiano anche la patogenesi del fenomeno. · · Secondo la legge di Pfli1 geJ! di eccitazione di u11'area molto limitata in un animale la cuj reflettivttà è esagerata nion rimane confinata all'area stessa; si ha t1na irradiazione della eccitazione n el lato s immetrico opposto e quindi il movimento di risposta è bilaterale, e <Illando la stimolazione è forte il movimen to primitivo del riflesso semplice è immediatamente seguito d~ a ltri movimenti del lato eccitato. Il fenomeno dell'alluce è un riflesso cutaneo ed è l'espre.sisione di un'alterazione o degenerazione d el fascio piramidale. 'Quando si pratica la eccitazione s11l lato paralizzato si ha iinversione del normale riflesso plaintare: l'alluce si flette dorsalmente. Quando invece la eccitazione si fa sul Iato sano, cioè a fascio pirami dale integiro, si ha flessione plantare dello .stesso clito. Ora tenuto presente il fatto che la connessura anteriore del midollo sp in ale c<Yiltie11e fibre rhe mettono in relazione le cellule delle corna anteriori di ambo i lati , si ~piega come provocando il rifle~iso plantare da n11 lato l 'impt1lso motore possa diffonder!='i alle cel lule del cor no anteriore dell'altro lato. Q11a11do ln eccitazione è fatta sul lato i:ano il rifles~o pla11taredello stesso lato ~arà fleER-orio 9ercl1è l'imJ)UISf> motorio attraversa nn fascio pira1nidal e integro, e l'im!)11lRo J'!lOtorio diffonòPn<losi alle cellule midolla1·i dell'altro In to produrrà a.11cl1equi la ftes1:\i one planlttre. l)'altra J)U1:te l'alterazion,e del fascio piramidale darehbe r:1gio11edel fatto che q11ando la eccitazio11e si f:l 11 I lato paralizzato 111anca il rifle... ~o co11tro·laterale nel lato sano. Quando que5to riftes o èpresente anche nel lato sa110 si de,·e pres111uere una 1es.ione del fascio piramidale molto Iegc:rera, perchè è possibile la diffu ione dell'impul o dall•uno all'altro corno midollare, e per ovvie 1

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FASC.

SEZIONE PRATI CA

ragioni il riflesso sarà simile .a quello del lato paralizzato, ossia estensoriQ. Questi fatti dimostrano la necessità idi una fo rte stimolazione quando 1si voglia pr·o vocare il riflesso contro'1a.teir ale. Dunque la presenza o l'assenza del riflesso oontrolateirale è un indice n-0n solo della presenza di alterazioni del fascio piramidale ma an·che ·delta i ntensità di tali alterazioni. 1

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dr.

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cono~ cere

il notevole contributo degli italiani; che all'estero viene quasi del tutto trascurato e che deve essere invece ragione di intima. soddisfazione per noi, mostra.ndoci con quale seria attività si lavori in Italia.

fil. SERGENT,

RIBADEAU-DUIVIAS,

BABONNEIX:

Traité

de path. méd. TubP,rcu,lose. Vol. 17 e 18. ___..,_

A. Maloine éd. - Parigi, 1920. fr. 20; vol. 2° fr. 36.

Vol. 1°

Il rapido ·s ucc.ed-e·r si d·ei volumi ·d el trattato, CENNI BIBLIOGRAFICI che !'·editore MaJoine pubblica, .s otto la direNon n reun.aùeono che i libri penenuti in dono alla Beclaione). . zion-e del S er.gent, di R!baideau-Dumas e del Babonneix, è, titolo di . lode; · e noi speriamo PETELLA GIOVANNI. Le . malattie del cuore seche Ln breve tempo lo .stl1dioso 1p o.ssa avere condo le ved·ute moderne. Un vo[. in-8° di un'•61peria ID·O·derna compl.eta ·a sua disp,osizio339 pagi. oon figure. V. Id.el:son, ed. Napoli. ne. Tanto rpiÙ lod.eiv-Otle in quanto qu.esti due Prezoo L. 22. nuovi vol umi aftirontano un problema ·che, -0oi Pochi oapirol.i in.ella me.d.tci.nia hanno subito, nuovi orientamer1ti, è t1n po' sfuggito dai trat, i11 breve v.olger.e 1d 'aru1i, cosi ra d:Lcali mutatatisti: la tub·ericolosi. Nei 1d ue volumi la ·m a:OJ1enti quanto la ca.rdi-0-patoLogia; le scoperte teria è djvisa in una parte generale (vol. 1°) isto1lo,g.tche, i nu()IVi metodi d'tndagine, gli stued in una p arte specializzata: la tubercolosi di sui rimed1 cardiaci han'l1o .p ortato una tTadel fanciu.llo e dell'adulto, la tubercolosi visformaz.io.n e 111.e.Jl'indirizzo clinico diel'.la crurdioscerale (vol. 2<>). te.rapia. Chi non ha seguito abbastanza da L.a storia della tubercolosi e la s11a e·volu.: vicino questo ml1tamento si trova alquanto zione clinica (Sergent), l'anatomia patologica disorientato davanti agli st,1dii cardiologici e i .d ati sp.e1rim.entali (Rib a:dea·u-DumaiS.), la o·die. r ni, :iLn 1c1Ui trova m,e to·di, pia:no1Le1, concetti profilassi (Gimbert), l'igiene genera·l e e ali, che gli ri·esiciom·o Il!l10Vi. • mentare, le cure d'aria e di sole (Sçi.bourin), la Il libro dell'A. è app unto ad:atto a melf.lte-re· talasso-, creno- e terapia alimentare (J. Roux), . il lettore al corrente dell'argomento, esponen:.. terapia tubercolina e sieroterapia , (J ousset), do ohiararnente quan,t.Jo vj è di nuovio e po1D.Jem.cu:r.a chirurgica pneumotorace ·e rieducazione dolo in iraffronto oon le 001ncezio1n~ di prima, .respi.rato,r ia (Bertie·r ) ·s ono i ·CaJpitoli nei quali sicchè i fatti vengono megli·o posti in 1eviiderua, è diviso il 1°-volume. meint!'e si 1rie-0no1sce tal'V,o Jta che molti ,criteiri, La tubercolosi dei lattanti, del fanciullo, delritenuti nu1ovi, n io n fiamno che ripro:drur:rie 1g[i l'adolescente (R. D111mas), la sc:rofula e la scirioin1segm amenti .dei vecchi m.aestri.. fula tubetrc.olos i (.Serge·n t) pr-e.oedono nel .seAlla i) arte g:eneralei, in oorr mi0.tta.mio fra. l ' alcondo volume la trattazione della tubercolosi tro un largo capitolo sulle aritmie, segue quel- dell'adulto. Essa è affidata a Bellin per quel la c-0ncennente la cli:nica e terapi·a, oon 1a che riguarda il rinofaringe e il l·aringe, a Gim1Jr-attaz.ione d1el11e OU/r'e fisiche, f aJrm1a,c eutich1e, bert per la tub.eroolosi acuta, a Be.r t1er peir la tuber.colosi poJ.mcma~e croni.ra, a Cou.rcoux per dietetiche, la terapia sintomatica, ecc. L'espo, la. tubercolosi della pleura e delle sierose, a sizione dei nuovi" metodi, per lo studio del L3llro per il ·p n.eum.otorace, ad Ameuille .p.er lia ritmo cardiaco e dei suoi disturbi, accompagnata da schemi e figure dimostrative e la. tubercolosi mediastinica del cuore, dei v~si, del descrizione dei diversi mezzi di esplorazione. fegato; della milza, d.el :p ancreas, a Pruvost per il tubo digestiv·o e p.er il · peritoneo, a N,adel cuore e del circolo sono di un vivo intedal per il ·s istema nervoso,_ a Michon per il resse per il pratico, che, oltre a trovarvi delle rene . e le vie genito-urinarie, a Grenet per il utili indicazioni per l'esercizio professionale, reùmatismo tub~roolare. sarà condotto ad una più esatta interpetraL'enumerazione dei titoli dei ca,pitoli e il zione dei fenomeni fisiopatologici del cuore. nome degli autori ci dispensa dal dire sulla Nè minore interesse desteranno i capitoli sl1lla terapia, specialmente quella sintomatica, estensione e su la oomp,e te·n za co.n cui 1a trat· ad ampio sviluppo d'indole essenzialmente pratazione è stata fatta. tica. In complesso, il presente lavoro contemAugiu;riamo al libro un'aiccoglienza feJice tra il rpubbli,co m e,dioo italiano. pera in un sano equilibrio le vedute teoriche t. p. e le applicazioni pratiche; esso inoltre ci fa 1

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IL POLICLINICO

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I

Die Lungentuberkulose, ihre Pathogenese, Diagnostik und Behandlung. Un vol. in-8 di 160 pag. con illustrazioni e 5 tavole. - - Urban e Schwarzenberg ed., Vienna-Berlino.

Più che dal punto di vista della patologia, la materia è trattata sotto quello del sintomo principale o del complesso di sintomi che l'ammalato accusa. Le numerose indicazioni pratiche sono di evidente utilità. '{tl.

KLEMPERER FELIX:

Il libro è destinato al medico pratico per il quale sono più che altro utili a conoscersi i metodi di ricerca e di trattamento. Dedicate poche pagine alla parte generale, l'A. . insiste particolarmente Slllla sintomatologia, sui criteri diagnostici, clinici, radiologici, batteriologici, specialmente per quanto riguarda le forme iniziali, sulle diverse forme e complicazioni. Ampia è la trattazione della cura, sia spe• cifica, sia climatica, sia medicamentosa; l'applicazione del pneumotorace è descritta con molti particolari di tecnica. Le tavole contengono delle nitide radiografie. ftl. L. PRON : Les maladies de l' estomac et leur traitement en clientèle! 3a. ediz. 1 vol. in-12, ·di pag. 364. - Parigi, 192'1, A. M·a1o,i n.e· et Fils éditeur.s. - Prezzo fr. 12. . Pochi lilirri vi sono .c~o1sì ·1)ratici. L'A. lo ha compilato· per soddisfare le necessità dell'internista generico, sovratutto del medico lontano ·d ai .g randi centri .e d al quale· 1sono diifficilmente aic;cessibili le .ris1orse specializzate 1d.elJa t~rapia. , Contiene poco materiale, ma ben vagliato ed elaborato con molta competenza. Evitando qualsiasi ingombro l'A. ci offre una esposizione semplice ed acct1ra.ta e con dilucidazioni tecniche, dei problemi diagnostici, e nozioni definite e complete sulle migliori risorse terapeutiche. T·r ·oviamo qua1che deficienza : per es., tT>OfP•PO p100a parte è fatta all'attività fisi•c a ed al massaggio pe·r la cl1ra delle dispepsie; ma nell'ins.iem.e il li-bro costituiseie una guida p.r eziosa. F. G. 1

Consultations pour les maladies des voies digesti-ves. Un vol. in-16 di 358 pag. Masson e C., éd., Parigi. - Prezzo fr. 16.

LYON GASTON.

Non è agevole orie11tarsi fra i complessi fenomeni della patologia delle vie digerenti e trovare il filo cond11ttore, che porti alla diagnosi esatta ed alla terapia appropriata. L'A. tende con questo suo lavoro a · facili .. in.re un tale compito, esponendo la materia sotto la forma apprezzata di consultazione, portando cosi la soluzione de.i principali problemi clinici e terapeutici, che si presentano nella pratica di ogni giorno. Il libro è diviso in sei parti, che trattano le malattie della bocca e del faringe, dell'esofago, stomaco, intestino, fegato, pancreas, peritoneo. '

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fttCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, tON6RESSI. Associazione Medica Veronese. Seduta del 31 gennaio 1921. Di · aloune malconforma,zio'Ylli e mostruosità fetali.

O. VIANA. - L'O. presenta. tre casi, due di m.a.1oonformazione fetale e uno di duplicità in abortQ gemellare.

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Un oaso di am,emia pe114ni<>iosa progressiva in gravidanza.

A. ,Bo~. - L'O. illustra un caso di anemia ·pernlciosa progressiva in gravidanza e oonoomitante lesione renale probabilmente .secondari.a alla gravissima discrasia (Fleischl 30 %, globuli rossi 1 milione 600,000, bianchi 12,000, valore globulare = 1; oligocitemia e oligocromoemia che danno ragione del valore globulare inalte.raro, presenza di megalociti e megaloblasti). Il pa.rtò provocato fu seguit;o da decesso in VIII giornata di puerperio; a l tavolo an.a tomico si trova anemia spiccatissima degli organi interni, degenerazione grassa del cuore e del fegato, iperplasia della milza, midollo osseo tJrasformatJo in emulsione oleosa. \

Sulla etiopatogenesi della anemia perniciosa • progressvva.

A. FAGIUOLI. - L'O. discute le varie teorie finora enunciate in .argomento e affaccia l'ipotesi desunta da osservazioni cliniche, che almeno in qualche caso esista no Idei rapporti diretti o indiretti fra alterazioni sulla funzionalità endocrinica e processo morboso. ' fl n caso di anemia perniciosa progressiva aplastica.

O. FALZI. - L'O. illustra un tipico caso di anemia perniciosa progresmva aplastica iniziata subito dopo la comparsa del climaterio. Esposti i reperti clinici, ematol<>gici e ana.tomo.-istologici, prospetta il concetto che la. menopausa. possa .avere contribuito a determinare il processo morboso. L'inferma. venne sottoposta, fra l'altro, ad una congrua terapia ovarica, ma senza a lcun beneficio. •

s.

Dott. ELIO FABBRI.

Ouida ·ali' esame dell' infortunato

(Manuale di Semeiotica Speciale) Un vol11me di 164 pag., in-16, con tavole fuori testo. In oommercio L. 2.50, più le spese di spedizione. I nostri associati che desiderano provvedersi di questo utile manualetto, lo riceveranno prontamente, franco di porto e raccomandato, spe.dendo cartolina-vaglia da L. 2.40, nominativamente a'l Cav. LUIGI POZZI, via Sistina, 14, Roma.


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SEZIONE PRATICA

APPUNTI DI lVIEDIOlNA PRATICA . • I

CASISTICA E TERAPIA

. Linfadenite mesenterica.

La ·d~agnosi differenziale delle ìesioni situate ·n ella foSISla iliaca ·destria è .anciora moltJO preF. Wi·dal, A. Lemi.erre è P. Bro.din riifericairila, e spesso è realizzata 1&u dati non obbi.etsoono n.ei Bulletins e~ Mémoires de la Société tivi ma subbiettivi in rapporto all'esperienza Médicale des H6pitaux de Paris (N. 24, luche un medico possiede. Nei casi acuti le difglio 1920) quatt:rio1 oseervazioll'lli. di setticemia ficoltà sono ancora maggiori. A. Wilensky (Meoolibacillare la cui 1diagnosi fu .possibi!le .soJ.o dical Record, 6 novembre 1920) vuol richiamain ba:se ai risrul.tati d1ell,emocoltura. Il I oasa re l'attenzione st1ll'infiammazione dei gangli si riferisce ad u·n uomo affetto da fie1b.b re .oonlinfatici mesenteriali del punto di unione d·eltinua compa:risa in seguitai aid un atta.eco di l'ileo con il colon. La sintomatologia è molto ' enterite. La febbre ip.e!l'drurò ci.rea t1n mese e simile a quella di un'appendicite acuta, d11caidde p1èr lisi. L'.efll).1ocoltura 1praticata il 14°, rante un intervento indicato dalla quale si il 18<>,, il 21° .giorno' di ma1attia ·dieide luogo ,a:Jào sono poi riscontrate le lesioni linfatiche al sviluippo di un coJi wggùuti'Ilabi1ei col siero del l t1ogo della lesione appendicolare. In uno dei malato alla proporzione di 1 : 10. casi, oggetto del presente studio, l'alterazione Il II .caso ·r iguarda una do1I111a nehla quale riscontrata fu ·una iperplasia semplice, e l a la. malattia si i11iziò 4 giorni dopo il parto e porta d'ent:r:ata del virus dovette essere nella che ass11me tutti i caratteri di una setticemia parete intestinale tributaria di detti gangli. con ieoanvarsa di .artrite al :giomito de,s tro, .e in Jin.f atici. In un altro dei casi le glandole erano seguito id i flebite bilate~al.e agli arti inferioTi. an1massate in un blocco nel mezzo del quale L,,e m•o·coltura fu pasitiva per il coli il 18° e il si trova va un focolaio suppurativo. Evidente0 ~ ,giorno ·di ma1attia. Il sie~o ·della malo.ta ' mente ciò rappresentava uno stadio più avanagglutinava 11 ooli iso1lato oon l'emocoltu'I"a zato dello stesso processo piogenico. In quez1ella proporzione di 1 : 10. sto stadio le complicanze di una ostruzione inLe a1t:r.e ·d'llle ìOS1serv.a.zi1om .s i ri·f eriscono a testin·a le sono possibili, e l'intervento è spesso due ca;si di ittero infettivo iniziatooi con di· più indicato, mentre la prima forma, essendo sturbi gastro-intestinali intensi. L'emocuJtura più benigna e guarendo con le sole forze nafu positiva per hl coli all'8° giorno nel III caso, turali viene più di rado riconosciuta dal chie .n.el IV nel 33° .e 41° giorno di malattia. In rurgo, che non ha motivi per intervenire. Molqu:esi'ultimio •Cas<> l'agglutinazione con il siero ti casi di grandi ascessi intraperitoneali di oridel malato .oo iil .coJi i S10lato dall'emoouJtura gine ed etiologia ignote devono appartenere fu positiva all'1 : 500. senza dubbio a questo genere di lesioni. Gli AA. 1pensiruno dhe nel I cai.so il punto di In un altro ded ·casi le g11an1d•oJ1e er.an.o tuberpartenza d·e1..la 1setticemia 1si.a stato l'inte·stin-0, colari .o con is oli tubwcoli ·enéLoplare.nchimali, nel II caso probabi1m1ente l'utero, n·egli altiri o ·OO!Il periaJdenite 1e aiscesso fir.eddoi •CiO·n se,curti:vo. due casi l'intestino. In tal ca;so l:e l esioni glandiallairi .s on,o ordiq.ariam.en1e prilnarie; cioè n.on vi son0 ;altr:i f o«~o­ La ma:laJttia 1deco.r se in tutti con f.eibbre elevata a tipo continuo. Il bacterium coli, sapro- lai n·elll' a1d1dome ohe 'P o,ssan,o T.apiprre1sierntare La fita dell'oTganismo umano, quandro divri.eqiie pa- porta ·di entrata 0 la 1pirim·a truppa deJl 'infetog1EmJo si manifesta. o !Ilelle ,s ue pr-01p rietà di zione. N·on ·d i raJdo avrvi;ene, JSip·eci·e dopo ope:rasaprofita, -0 .di ;g.e rme aipiparten.ente al · 1gruprpo zioni chirurgiche, p. es., appendicectomia, che i baci1lli tubercolari v·enig.aruo di1ssemin1ati e si coJi-tifo. pro1duca p10i u•n ·a tube•I'loolooi di un m oncone Co1si pruò ·deternninair.e sUJ:p1purazioni locali pe•r inoculazione diretta, o setticemie" che quando appendico.].are., d·e-1 c.01lo!Il, 1d,eill'ileo, seoon1d arii son.o conseicu·t ive a disturbi gastro-intestinali a 1infl3Jd·enite tub ere.o1a.r.e.. ' Queste li.nfaid·eniti si risCJontrano S'Pesso ·n ei pre.santa;nio n e'lla curva· della temperatura un andamento simile a quello del tifo. Quando b ambini e soino analoghe p·e r ett.·ol·o.giia. e p atc1genesd .alle linf13Jdeniti del c·oll<>. La porta dj il bacterium coli determina delle localizzazioni secio n,tfarie, qi1.este, com·e avvie'I1e fTe- en tr.ata 1srp·es.so è l '.a;ppe\Ild i.ce; in og·DJi m·odo è quentemeint1e nelìe i·n fezi.o ni tifoSie e ·p aratifose, p.ro.bab~·le ohe l',aip.p .a1rato liÌlfa·d·en.oide· della pa· si ma1n~f estan·o a C3Jrico del feg.ato con isin·dI'o- 1"ete inteistina'1e compi,a un uf:fici·o ·s imile 1a quelme di ittero infettivq,, o a carico del rene con lo ded1'e ·t;oneille n e•l la vari·età. cervicale di linfoad en ite. È interiessan1e, .oomUJnque, il fatto pieilonefriit i, o pieliti, o pielrocistiti. ch·e l•esdioni 1p at0Jogiche .adeno-linfatiche., semTRENTI.

Quattro casi di settlcemia colibacillare.

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IL POLICLINICO

pliie'.d, supp.ur:ativ-e, tll'beroolari, ocoor.rau1<o nel1'·a didome in oo·n 1dizioni di r.app·o rto al e.anale a il imentacre perfettam.ente paragonabilf a quelle d ell'.appatriaJto 1inifo ..adeDJ0 i deo 1d1el collo oo:n 11a • coir.rispondente .seiz.~on.e del cama1e .alimentarre. N. ·GENTILE. 1 0

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gli.ate 11e inieziiQni in·terstiziaJl.i di acido feinioo al 5 %. Quando i&i è fo·r mato il pus, .fil incida l a;rgiam1ente, ·Rc11cch1aiando e drenar.do og 1i seno, ~v·entu·al1nenie sotto a .estei.sia generale 0 loca. le. Se il p I'lo1ce1S1S10 .d·egt;ne•r'.:Ltivn è 1avainz.a .t o, si p:roceda .aJ1l'e1stiir.p azione deJlei gh'.irurudi0d-et. La ferita v.a pd irrigata COiilJ soluziooo jo data e s·ol11zi!olile fisiologi.ca. · L'uso d·~i va.ccini piu ò frur.e ·3ib101rti:re la f.orm.az1i0111e di a:scesso. Si istituisca i1l tmtta.mento toni oo, si 1sotmmi1ni1Str.in~ j·od11Ti, ed un.a buo1DJa nutrizione (latte, midollo osseo, cibi grassi, cer-eali), JOJ11siglianJdo &.ltr.esi il riposo all'.air:ba a.p.erla. 'fil. 1

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Il trattamento degli ascessi delle ghiandole linfatiche.

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L'ade'llite risulta da pro,pag.azione per ·contiguità o contatto o peT tr,a.sp-0rto dJi materiali in.fettanti e può essere p~e.ceduta o non da linf,angtod.te; il fredd.o ·e l'.aff·atic.ame~to .a:gts·cono come deprimenti Jiocalt. Le cause infettiv-e :sono di solito i cocchi piogeni, i bacilli tubercolari od anche il bacilh;) pes:tois o,: •an.che i gio.niooo·cchi i.son.o stati trolVati nel pus ·di ghiandole inguinali Slllppu•rate in caiso di u:r:etrite sp·e cifica. Le ·co:ndizi.oni i·n.fiammatolI'ie .d·e i lin.f.atici po1s_ sono dipendere .d,a f.~rite is1uipv1ui:r:anti od infette ~n prossimità., o oomuniguei in com.u nicazi one con li.a ghia:ndola; le inlfiammaz,i oni di.f teriche, o scaTlattinose deLl1e to.n sille p1ravo·ca.no1 a.s ceissi nelle gland-0le cervioa.Ji o sopraiclavicoaia ri; lla b.Ienorrrugiia, 1a sifili·de, l1a pes.t e prev.alente·m ente in quelle inguinali: la tubercolosi, l'erisipela, l'.actin1omico.si in tutte [e p1rurti del C·Oll'po. Le cause no·n infiammatorie· d:ell'ingrossamento ·de1le ghiandole lrinfiatich·e 1sKmD· il linfoa_ d1e:noma, linfosairc0i111a., carcinoma, leru.oemia, morbo di Hodgkin, rara.met!lte p·e·r ò si ...ha, in tali casd, .sup.p ·u r;azior1e. Le malattie ·cutane1e pro;vo.cano 1spe.ss·o asoe1ssi g1hia:ndol1ari, .cosi pure le adenoidi e ta.lvo,l ta an.che le punture ·di insetti. Vi è un temper:amento 1gihiando·l are, ,oome vi è ·quello n·erv,o so e que11o moocolare: nel primo un ·l ieve trauma può essere seguito rrupidamente d·a infezione. ,S pecialmente nei ·gi-ov.an.i gl~ ascessi ghiandolari prediligono il collo: ingrossarc1enti ghiandolari si osservano anche al ginocchio, pugn-0, oav;igùia :dove però ;assai ·:riar.am·ente s1i. ha su·pp'U-r azione. Il trattame·n to, ,p rima che :si ,Sii.a :f-0rm.ato il pus, dipende anzitutto dalla causa (J. A. Hofheim.e·r , New Yor~ med. Journ., v:o l. ·CX, n. 24), t'e nen1do ip·r esente ·che una pi·ccolissima ab:riasione rpuò 1darie grave infezione. Nei primi stadii le applicazioni. fredde possono limitare l'ipere.mta; si n1ette1rà la p·a rte in co·m pleto riposo in posizione tale da limita.ire 1'.afflusso 1di san1.. gue artel'ioso e 1da iìavoriTe il deflu·sso di quello venois o. C·ome medic.amie nti · !looali, l'unguento merouriale giova nei caisi di infeziio~ei specifica: 'l.ln ·certo s-0llievo si ottien& oon l'.applicazi·o n.e di pom·ruta fatta 1a ip.arti u,guali di un.g uen_ to di jodio composto di belladonna e di m·e rC'l1rio, il tutto disteso su gtarza, •e tenuto .con lln buono stratio d 'i cotOJLe. Sono state oonsi1

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Contributo allo studio delle pneumococcie . polmonari ''strascicate ,, e prolungate. R. Baylac (Thèse de Toulouse, 1920) rileva come -sia noto 1a tutti ·che il tipi·co ·d ecor.so ·de11a po.1monite ·p ossa tSUbirie modificazioni noteiv-0li in rapporto alla durata dell'evoluzione, che viene o·r a acc.or.ciata, ·Ol'la p1rolung.ata. Accanto 1a po1m·oniti prolung.ate .che st manifeistano cli·nic.am,e nte come polmoniti migranti, dowi•e, .a ri1:>rese, ecc., è da ammett~re e distinguere un gruppo di polmon.iti str.ascicate e ptnolungate. La durata di queste ppeumococcie può essere c1 i m,esi. Esse .si .a;oco mpa.gnan10 a turb.e giener:aùi giravi (sudor:e, fe·b bre, ·Cf:\.cb es,sia, ecc.) .e d a s intomi :focali che pois sono simulwe quelli d,i una tube'Dcolosi polmonare (fen omeni ·oavit:ari, pleuri.tici, ecc.). L,a di.ci.gnosi ·Si fa oon l'·esa.me degli 1spruti, con l'in()culazi.on.e .deJll'esip.etto,r ato, con l'esame de.i 1jquidi ootratti a m~o de1J,a ·puntu1:ria, con J'.em1ocultura: ... La progn·o.si di .queste forme è qu·aisi .se·m ipre f.a'Vwevole : esse son ·seguite da una Lunga con_ valescenza, ma da una guarigione completa. Nella pato·genesi di dette p-0J.momti h a fo.l'lsie importanza il terreno e la viruilenza dello pneumococco. Caussade e Logre pensano però che il f.attome più im1p 01rtante sia ·d~ite:rminato dalla prese·n za ·n egli alveol·i pol.m onrun ·di un 11qµ.i1d-0 sie1r.ooo, liqu.id·o da edema, in .c ui gili pn.eurmoooie~chd p·o.ssono v~rvere .a lung.01 . D. MAS. 1

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La rarità dell'ittero infettive;» di origine tiftca

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parat~ftca.

L 'ittero infettivo (Godlewski, La Presse médicale, n. 71, 1920) di origin,e tifi,ca esiste, ma è eccezionale. Ma se è vero che una volta stabilita. l'esistenza dell'angiocolite ebertiana (essendosi, fra i · primi ,germi isolati capaci di invadere le \Tie biliari, riconoseuto il bacillo d·el tifo) e per facile asso·c iazione di idee si ammise la frequenza degli infettivi della stessa natura l ' osservazione di 1300 itteri acuti fatta

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SEZIONE PRATICA

da Garnier ·e R·eilly non ha potuto far stabilire l'origine tifica che solam.ente in 1quattro casi. I primi lavori .av.evano ·a ttribuito all'infezione delle vie biliari un 'origine ascendente: ben presto la pratica dell'ernocultura, le constatazioni sempre p,iù. fre.quenti di setticemie ebertiane e paratifiche vennero a modificar.e la patogenesi d·ell'infezione ·e si ·Considerò come causa l'eliminazione d.ei germi esistenti nel sangue dalle vie biliari : però malgrado ripetuti tentativi non fu mai ·o ttenuta con il bacillo d·el tifo la riproduzione sperimentale d ell'ittero. D'altra parte nl1me·rosi clinici, e fra essi Landol1zy, Mathiet1, Rendu, non hanno ·mai amme.sso l 'o·ri.gine tifica dell'ittero infettivo. Le statistiic he in Jltre di Bernheim, Murchison, Biermer, ecc., concordano nello stabilire la rarità dell'ittero durante il tifo. o il paratifo, e Garnjer e Reilly aggiungono che è assurdo ammettere che m alattie sì scarsamente itterogene possano essere invocate come causa frequente dell'ittero inf.ettivo. In quasi tutti i ·Ca.Bi di ittero aicuto esaminati durante la piressia da Garnier e Reilly, talora prima d~ll ' ittero,, l'emocultur a è restata il più spesso negativ.a : come accennammo, in soli 4 casi bacilli del gruppo tifico erano senze. cliscussione in ca11sa. Per t11tti e 4 si ebbe un quasi identico svolgimento clinico: curva termica riprodu·cente quella di un tifo, .anda.m·ento generale come quello di un tifo leggero; in più un lieve ittero: le urine con scarsi~ pigmenti, con molta urobilina ed urobilinogeno. Gli AA. dicono anche a questo ·p unto che ·s,a rebbe lecito considerare la malattia tanto come una forma clinica di febbre tifoide che come un caso di ittero infettivo p·r imitivo. Tali forme di ittero non possono ·certo co.r1fondersi .con le forme di spirochetosi : non vi è l'inizio )::>rusco, n 'è l'erpete, nè vi •s ono le ~ial­ gie, nè i vomiti; la cu1·va termica non si abbassa nel mom·e·n to il). cui compare l'ittero per poi rialzarsi. Ed il laboratorio mostra che l ' emocultura prati·cata a tempo .dà un risultato positivo e ,c he con l'ag·g lutinazione si o.sse•r v.a che il tasso è elevato ed aumenta con il progredire della malattia. La ric-erca poi delle spirochete nell'urina è sempre negativ.a. E •Se si passano in rassegna le osservazioni dei vari .autori di itteri infettivi ritenuti di origine t:iJfica si vede chiara la loro ·n atura 1$pi1ochetotica: co~1 i casi di ittero con sindron1e rneninp:ea,, da alc11ni attribuita ai bacilli tifici, rientrano nel don1i11ìo delle spirochetosi, e sappiamo eh.e il cosi a.etto ittero a ricadute, od ittero a recrudescenze febbrili, è costantemente <lovuto allo spirochete di lnada . I casi più 1

prob·ativi di itteri infettivi di ·Origin·e tifica :sembrano essere il prodotto d·ell'associazion.e tifospi rochetosi f.acile a verificarsi: l'emo,c u1tura dimostra l'esistenza della febbre tifoide, la dis1ocazion.e ·dalle tr~vate del fegato e l 'iperplasia cellulare epatica ·s velate ·all'.autopsia c·a ratterizz.ano la spirochetosi. Se viene con l'ern.ocuitura isolato un germe, non può ·q uesto .esser .consider.ato fata.lmente ' come la causa ·degli accidenti presentati dal malato: spesso dal sangue di tifosi s'isolano de.gli anaerobi che nulla di sp ecifico hanno nei malati prodotto, e nielle spirochetosi tali setticemie ·da germi .asso,o iati soin o frequenti : la febbre gialla ne dà un esempio dimostrativo : il bacillus icteroides che si rinviene in affetti ·da tale forma morbosa non ,è altro che il p·ara tifo B, e l'agente causa della malattia è di• 1nostrato dai lavori rece~ti del Noguchi essere un organismo simile allo spirochete d'lnada, cioè la l eptospira icteroides. Qu esto p.e r dire del v.alor~ ·dell 'emocultura: per 1qua nto riguarda l'agiglutinazione, occorre che d-essa abbia luogo ad un ta,sso .elevato, cqe persista ed ,a umenti man mano che la malatti.a si sviluppa. Gar.nier e Reilly notano ancora che i bacilli ·del grupp·o tifico non hanno· alcuno d.ei caratteri biolQgici propri ai germi itterogeni : essi n.o n sono .emolitici n.è prov·9cano n:ello stesso tempo lesioni della cellula epatica: ed ·inoltre a differenza dello spirocheta itterigeno, del perfrin~ens, d·el pn e'.1mococco, .ecc., trovano nell.1 .bil.e un m ezzo favorevole pel loro sviluppo e non vengono attaccati e disciolti dai sali biliari. In conclusione i b a·cilli d el gruppo tifico non sono responsabili che di rari casi ·di lievi subitteri accompagnati da frebbr·e continua .ad andam·ento tifoideo: gli itteri infettivi sono dovuti a germi ·s peciali che riuniscono due proprietà fondamentali: agiscono sui globuli rossi e suglri. organi ematopoietici e provocano nel1'.econ·omia d ei f.enomeni. di emolisi; sono distrutti d-agli ~l ementi della bile che essi devian0 dalla loro normale via ed attirano per vei~a ch e.mio tassi nel torrente sanguigno.. 1

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lVIONT.

Il trattamento degli itteri con 1a· proctoclisi zuccherata ed urotropinizzata. Circa una tremtina di caisi ·di itteu.,o di varia niat.uir.a :oon·o .stati trattati a.a P. E. Weil (Bulletin médical, 12 .giugno 1920) con ·pTo·cto,olisi z11ccherate ed urotropinizzate (acqua bollita tiepida I. 1, zuccheiro ,gr. 45, u'flotl'oipina gr. 1.5-0). Nessuna e·fficacia ha ·dim o•s trato il trattamento r1egli itteri ~a cirrosi o da neoplasmi: invece as1Sai buoni ri·s·11ltati si sono avuti in casi di itte1i infettivi be-nig111i e tossici: specie in itte·r i 1


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fL POLICLINICO

dovuti a litiaJSi biliare (.in qual che caso l'.aif.ezione ·durav.a .da ternrpo) queis ta teiraipia ha risposto be:n·e e sov-e·n te ha pio tuto evita.ire un intervento chirurgico. Per il f.atto che nessun giov.amento hanno tJI"atto dal metodo usato alcune forme di ittero (v·. s .) ed altre invece se ne • sono avvantaiggi.ate in mo·do evidente l'a. si è servito della .p:vova ter.apellltica .a scopo diagn.o_ stico -diffe·renzia;le (ittéro sem:pli·ce ed itte~o da cirrosi latente ps.). I buoni effetti del1a CUTa SIO'DiO rive.I.ati dal fatto che l'.affooione è raccorciata n.ellia sua evoluzione; che la d'i·uresi, la qu.a le d'ordinario, qu1and.o ritoir na rulla n,o r.ma in·dica la fin.e della m.a.Lattia, •s i strubilisce rapidam.ente n·el tempo stesso in cui spariscono i segni della ritenziç>ne bili.are. L'ruprp-eti.to rito.r n.a e le funz:Loni di-gestiv~ eid intestinali riprend1ono 11 co:vso normale. 1

D. MA.SELLI.

Intossicazione da

em~tina

in terapia.

L'emetina, me·dica·r ìlento così pr.ezio·s o 1peir la cura .della dissente·ria am~bica, ha l'inooniV e11iente di accumul,3Arsi nell'organismo e di ·dar luog,o a f eno.m eni di in~o ssicazione. In 11·n mese la d ose tossica è qu ella di oltre un grammo. Ch. Mattei (Journ. des Praticiens, n. 52, 1920) dopo la somminiistrazionie per via ipode rm,f ca da gr. 1,05 a gr. 1,50 di- c1ori:dratio di emetina ·ha notato 1d:iisturbi c.i:ricolatori (ipo' tenis ton·e in·deb.o limento delle contrazioni d•el ' cu·or e in1st1·fficie-nza .car.diaca grave brusca o ' :progressiva); ·distt1rbi respiratori (abbon,d ante br.oncorrea muoois a, crisi s.p3Js~iche inspiratorie); di1sturbi nervosi (paresi dei muscoli del col1o ·e. d·ell.a nu.ca, paresi degli arti inferiori .e abolizione .dei rifi.esis i ten·dinei); disturbi urinari (·o'1iguria ·Costa·n te e talora insuffici-enza 1·enaJe brusca con azotemia) . Infa:tti l'emetina s ommini1strata sia per via ipodermica che per via intraveno.s.a, ·s i ·elimin.a p1er l'urina lentam.ente e in modo discontinuo. I fenomeni di accum.u lo dell'emetil)a ·s ono ·dunqu.e .reaJi 1e clt1revoli: è bu.on·a regola perciò, sie ·s i ad10 pera i1 clori·drato d'em etiina a do.si fraziona~ (4 ·ctg,r. giornalieri) rp er via intTa.venosa, di n•Oil .sorpassare La dose totale di un grammo in un mese. E. B. 1

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NOTE DI TECNICA. Colorazione del bacilli tubercolari. Un nuovo metodo per la colorazione .dei bacilli di Koch viene proposto da Konrich (Deut. med. Wochenschrift, 1920, n. 27) :

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1° Colorazione con fucsma fenica calda, ma ·non bollente, per 2'; 2° Lav:atura con acql1a; 3° Trattamento con solfito di sodio (soluzio.ne acquosa al 10 %) fino a completa decolorazione (occorrono da alcuni secondi a diversi minuti primi); 4° Lavatura con acq11a; 5° Colorazione con verde malachite (soluzione acquosa satura parti una: acqua parti d11e) per 15-30 secondi. Vantaggi del metodo: economia· di alcool, che non viene usato; sicurezza che una decolorazione proll1ngata non agisca anche sui bacilli di Koch; mancanza di sovracolorazione da parte del verde malachite. La sol11zione di solfito perde la sua attività (trasformandosi in solfato) dopo tre-quattro giorni; è q11indi necessario usa.ria fresca o rinnovarla frequentemente. "fil.

MEDICINA SOCIALE. . La frequenza della sifilide negli ambienti rurali.

Si ritiem e g·enerallmente che di .sifilide acquisita _:Sii.a .affett9 1 I 10 della ·pop0Jazioi11e: nel1e camp~ne, p erò, si cireCliev.a che• la peircentuaJe f asse min.ore. R.eoentem ente, un medico, .a c oltura s'ifilo·gr.afica mo•derrn.a, ha potuto 1soo.p.rire, a Veirn.·011, una borgata rurale fra Parigi e Rouen, 82 casi di sifillide su 524 ammru1ati da lui visitati 1n sedici m,esi. Vi eran.o fr.a e;ssi 15 sifilidi cutanee (uLcera, aoc1·d·e·n ti seoondruri e teirZ'i ari) 27 .ne·rvose, 3 cardiache, ecc. :È notevole la rarità relativa .d.ei f~nomeni p,r im·airt e siecon·d.ar.i; nella 'Jn,aiggior parte •d ei oasii l'in1fezione ·era stata misc.ono1sciuta e qui·n d.i n.on · trattata. Leredde (Journal des Praticiens, 6 nov. 1920) rii.chiama l'attanzi·o ne su1la necessità di 1~cer­ ca re wccur-a tamem.te 11'inlf ez.i·one 1sifì.litica, a:ncl1e nei pa.e;si, ,dJo'v'e il più delle volte e.ssa non viene sospettata e di non trasc11rare .l'esame sierologico, che ooistitu.i soe un ·bu.0n a:ccertamento deJ_ 1.a 1dri.ruginosi. fil. 1

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Sono rimasti disponibili pochissimi esemplari dell'estratto dal " Policlinico,, - Sezione Medi11a., 1920 - della importante monografia C. EcoNoMo: "{uJl'eocefalite letargica. Co1oro ~he desiderano averne copie ma.ndino cartolina-vaglia. di L. 5~80 all' Ammirustrazione e la riceveranno subito in porto franco e raccomandato.

Ilnveri morali degli abbonati: dlftondere « 11 Pollcllnico » tra I colleghl, facendolo oono icere ed apprezzare e procurando nuovi anoclati; provvedere al pagamento ·delta quota devuta all'Ammhot

ttrazlone, .en1.a farei 1olleolta,...


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POSl:A DEGLI ABBONATI. (1313) Azione dello iodio sull'organismo e in • particolare sulle glandole. - Al dott. Enrico Nencini: Libri che trattino esclusivamente dell'azione dello iodio sulle glandole non ne esistono; ma l'azione dello iodio, qualunque sia il focolaio Sll cui agisca, è sempre la stessa, come io ho avuto occasione di chiarire in un mio lavoro « Azione dello iodio sulla tubercolosi pol:mon ale » edito sugli Archivi di Farmacol<?gia nel 1919. Tale azione viene più volte ricordata ed illustrata nel mio Trattato di Terapia medica in corso di pubblicazione. Riassumendo tale azione, essa consiste in ciò: lo iodio, pervenendo nei focolai tubercolari (ghiapdolari, ossei, polmonali, etc.), si combina colle sostanze albuminoidee, formando degli iodo-albuminati. Tale combinazione chimica determina delle modificazioni fisiche, per le quali gli 1nfiltrati t11bercolari div·engono più facilmente disgregabili e riassorbibili: il riassorbimento avviene principalmente per opera dei fagociti, dentro i quali con adatte colorazioni. possono mettersi in evidenza i bacilli di Koch. Se trattasi di focolai polmonali, l'infiltrato tubercolare, reso disgregabile, in parte viene riassorbito, ma in parte viene eliminato coll'espettorazione. G. N ARDELLI. (1314) La cura dell'edema angionevrotico - All'abb. n. l0174: La -p.atogen_e Sli <l·eill' ed.en1a angionevrotico n1on è nata e qu.i1rudi ~o·n 1sri. 1oono1soe u(I}a .c uTa razionale e sicura. In linea di massima si deve tener presente Jo stato· .g.en.ei"t"a~e :e curare quell1~ mamifestazionii ·oonioomita'Illti 1c.h e ipo1~isono esse rie in r.aip,porto ao.n tl' an,g.i1one~1ro1si. A seconda .cieii casi quindi si a·dotte1,aruno le 9orme opp1ortu11e pe·r vegoJaue La .dJi1eta, pr1011b1e•nd10 evientualmemte • .lJe .sost anze di poSISdbile n101cumewto, 1sli 1sorvegli eirann10 i1e ifuinzii101IlJi iinrt:.estinali, si plflovv·e•die.'!'à a. rrniglioiral'le 1o stato gienera le c10111 m.edioame·n ti toruici e rici0ìStit1u :emti .. (l'arsenico è il più indicato), con l'idroterapia e la climoterapia. I calmanti non giovano. La stricnica e l'ergotina i1-0n ham.no dato i ri181UÙ.tati viMl·tati da qua1c·h e autoire. L'atriopilna ncm ha dato eff.etti migliori; viceversa, sembra più efficace .la pilo.caT1Pin1a. Talvolta riesce vantaggioso l'uso della para- gang·lina. Per 1'e1d·ema I'leci·divante delle palpeb1re gio:va il f':o 1lir]o di •"101lfato di zinco. DRAGOTTI. 1

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SEZIONE PRATICA

(1315) Complicazion,i post-operatorie della gastroenterostomia. - All'abb. n. 12131: Le co·m p·l tcazio·n i postoperatori.e d1eilla gastroenteT01stomia sono e·s p,oste e d1.scusis1e iin quasi tutti i Trattati ·di chi,rurgia ·3Jddomin1ale . .Rioordo specialmente la « Chirurgia dell'addome» del Donati, edita dall'Unione Tipografiço-Editrice Torinese, 1914, ove è discussa la questione in un capitolo riassuntivo ma completo. Fra i lavori speciali sull'argomento ricordo La te.si del Mattoli « La gaJstro-enteirostOtillia », Soc. E·d. Dante Alighieri, 1003, Ro·m a, e quella più :riecente, m .a me·n o· iC~ompleta, del Baviera. .S opra l a &p eciale complicazione detl 'ul e.e ra peptica del digiuno consecutiva a gastroenterostomia può cons11ltare Vachez, Annales internationales de chir. gastro-intest., vol. I , n~ 4. 1'907 (Masson, Parig1). L. DOMINICI. 1

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(1316) Ric ette di cucina infantile. - Al dott. .E. Gran1d1e di M a ce1r ata = Nelle cliniche, n·e1g li -~mbulatori, n.e gli 'J1Sp e1dali infantili s i eseguiscon.o 1'e veochie e note form·u le idi zuippe e di brodi, un po' d.es'a ritte da per tutto, come ella scrive. Nel volume cc Gonsultazioni di clinica e terapia infantile» del Valagussa, pubblicato da noi, troverà un capitolo completo intitolato: Schema di tab1ell_e dietetiche per osped,ale .infant i.le. S'Ella ·n on ha 11 volum.e, del quale .s ta p·eT pubbli:ca.rsi la , terza edizione, ce lo 1scrriva chè Je farrono pervenire copia delle tabelle·. Nelle c11cine 1nfantili si distribuiscono a secon.da d.ellia 1potenz1ialità finanziaria di ('Oloino che istituirono la c11cina: latte, minestre, brodi vegetal i, p1u r è, ·ecc., ecc. La fiisiol.ogia st?-bfilii~1ce peT J1e ,d iffeTenti e tà del bambino la qu1a1ità ·e la quantità idi 1ogni singolo pasto e perciò Ella non potrà trovare n·o vità .sull'argomento. Al moderni.sm10 in materia di fisiologia 11mana ti~ne spesso dietro 11 reg11eis1~0 scie,n tifico e n·o·n il pro·gnesso. Si attenga perciò a quanto u:nova sui tratta ti malgrado le ricette siano trite e ritrite. V. 1

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(1317) Al dott. A. D . da C.: Sul fiegiato e sulla mi'lza 'DJOn sono stat1 p·u bblicati in italiano trattati recentissimi. In france.se è del 920 il volll!me suil fegato deù trattato di Sergent, Ribadeau Dumas e Babonneix. Un gr01ss10 vollrume s·u i ·r apip10.r ti t:ria milza e fegato è pubblicato p.er opera ·di Heppin1gier ma non ne esiste traduzione italiana. t. p. (1318) All1abb. n . 13497 indichiamo la R i,11ista d·i patologia nervosa e mentale diretta dai proff. Tapzi e Lugaro, Firenze, Clinica San Sa lvi. dr.


[ANNO XXVIII, FASC. 16)

IL POLICLINICO

NELLA VITA PROFESSIONALE. Le agevolazioni di viaggio ai Medici condotti. •

Questa delle agevolazioni di viaggio è stata um1a quistion·e mai irnpo•s tata e p1erseguita -aoin quella insiste.n za e con quel f.enno.r e che ne assicurasse la S101luztorre. Questo .s.ca.rso inter1e1ssa.mento da p1arte diell'As.oociaz.ione dei me~ - di ci c0,nd.oitti va iin pa~te attribu.ito al ;fa.tto ch·e buona parte di tali sanitarii sono medici ferro viari · e come tali godono del vantaggio dei biglietti gratuiti. N10.n sarebbe illogico e nepp.ure pretenzioso chiectere ed ottertere che ai medici comunali sia fatto .a l rig11al'do 1o sites·so trattaimento di •Cui ben.efìciano gli impiegiati .govierm.ativi. Quando si pensi che tale beneficio è stato esteso, e da tempo, anche ai maestri elementari, il negarlo ai medici 10ondio1tti sarebbe davv.e:r:o iniquo. Nè si dica che questi ultimi si trovano sotto tale rispetto in posizione privilegiata perchè essi possono essere nominati medici ferroviari ai quali, come si è detto, competono biglietti di viaggio gratuiti. Non t~1tti i medici condotti sono anche ferroviari. Questo vantaggio è goduto soltanto da coloro che sono in servizio jn · paesi prossimi alla linea feFroviaria. Gli altri, la gran de maggioranza, quelli che vivono lontano dalle vie della ci.,riltà, sono esclusi da ogni concessione . Eppu•r.e le ag1eV1olaztoni fie;r!1oviirurie ·d.oiv1riebl1.e ro e:sseTe oo!Illcessie ai me1d.Ji.ci oo'Ilidiotti ·p er utilità ptlJ)blica. Perchè possano tenersi al cor1·e.n-te del movi.m,e.n to -s cientifioo, per poter con' emientemen~.e eisie·rcitaTie• :la ipro·:flessti.o[lJe essi han'I1o bis·o1gn;o idi prend1eire frtequenti oornrtattri. -CìO'n i·~ti t;u ti S1ci1 entifi. ci, ·oon cliruiClhe ed osipe. d~. . S101tto ques,t o rrigu.amcto .e .am1oora sotto l'altro nor.n. m.e n10 1eigittimo 1diel b:iJsio1gJ110 che essi sentono di sva.g hi e divertimenti, i medici condotti hanno titolo alle agevolazioni di viaggio ug11almente e forse ancl1e più degli impiegati statali e <lei maestri comunali. Pangloss ..

Le com.qu:ilste dei mecUci 1oonid-0tti m. eg'1i ultimi :anni, sia nel campo economico che morale, non .sono state nè poche, nè di poca entità. T.ra t'Utte pd.ù i•mp.o rbante è :sitaita l.a •co·nqurista ·effiettiva .d.ella ooDidotta rte1sd•diemiii.a1e, finora q·ua ·ie là ri001r1'01s ci u ta m.a rrurtamien te tLrarlo tta in a pip l.iicazi1on e. S·oddisfatti de.Ila 1olI'lo nuov.a posizfuin,e ed! a\ttratti dalla pre1)arazione e dalla discussione .s ulle asStioC·u:razi.ond. oontr.o Le mal:atttei, la .cUJi i &titu.zion,e p.arvie dov·eis se runco:m mmaooiare le nuove -nosizioni dono - tanti lunghi e faticosi sfo.rzi rag;g~iurnte, i mercrici aom.d.ortti han.no SlO·SP•e!StO lte l1 oro ba ttagld.e. · In effetti, se la iistituzii.O'Ile diel1e asstiiau~a­ .zioni sociali non darà motivo a nuove lotte, e fortu·J11a.ta.mtemrt.e g.l'i laVV1enimenti1 1dim1oistramio ch:e tal-e pe·r icolo· •è iptèir .o:r;a e fo~s1ei p 1e.r no11 })1r ev1e tempio SJv.emtaJfo, l1 e aittu.aJ.i 1asp.ix.a:zi1cmi dei me•dicii 001r11d•otti :sonio idi ·seiaomrlaria impor-tamza e di. fac il.e r.aggiun1gimeT11to. N.eSlSU11Jo ha .p!1eso •s.'lll serio la temtata agita:zi.ome per la riduzione ·e l1a •deteraniniaz.iiorne delle o,ue. di lav.or:o . .Si tratta di' m,a,niife1sitaztonri di mimeìti·smro..• ·cli te1n denz,a aJd ·alSlsiumeTie •gli stes. .' si .atteg.giam.einti .e Jie, ·Slte1S1s1e p 01s·e p ;l U 0 ine!I1o incomposte delle altre classi dell'ambien~e burrascoso nel cp.1ale, senza nostra. d~lizia, ora viviamo. Ed è davvero deplorevole che a questa influenza non si siano sottratti anche dei me.dici, pochi davvero, che per la loro educazio;ne morale ed intellettuale dovrebbero meno soccombere e meglio reagire agli influssi dell'ambiente. Paragonar.e 1Jl ·1'a\·01:10 1d1el medico oon ,quello degli operai è illogico e forse anche indeic:OO'o.sao. Ma le -a berrazioni det11a Logica '€ della dignità oramai non ci stupiscono da ·che abbiamo appreso da un collega che l'opera di un medico è soc{almente inferiore a quelln. dello spa,zzino. . F·o rtruna tamen te 1a pir o p101s t.a deill1a fi.iss azioo e delle sette od ott0 ore di lavoro non commosse ne,s sun·o e itamto meno ha tro·v.ato 1oonse.nzien.ti. Ad ogni modo, sospese o atten11ate le discus- · sioni e le polemiche sulle assicurazioni-malattie (di queste è fatto un cenno molto confuso 11ella relazione per lo scioglimento della Camera) è a sperare che l'A. N. M. C., e per essa la sl1a Presidenza, p9nga mano alle pratiche intese ad ottenere il soddisfacimento di alcune asnirazioni dei s11oi aderenti. E tra queste sembra ora più urgente la concessione delle ridt1zioni ferroviarie. . 1

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.. prof. Dott. GIOVANNI FRANCESCHINI Libero docente nella R. Università _di R?ma . Direttore del Dispensario èeltioo governativo di Venezia

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Le Malattie della Pelle In XII capitoli, con appeudiec sulle Dermatosi. pr~fessionali, Ricettario e Formule per bagni med1cat1. (2• edizion~ riveduta e ampliata) . un volume in-16 (formato tascabile), elegantemente rilegato in tela, di pagine XVI-228. Ln commer~io L. 7.so più le spese di spedizione e di imballaggio. Per gli abbonati al e: Policlinico» sole L. 7, 10 franco di porto e raccomandato.


[_.\NNO XXv"III, FASC. 16)

SEZIONE PRATICA

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SERVIZI SANITARI. Piano per la riorganizzazione del corpo sanitario militare americano. In questo perio{:Lo di tJrans.12ione perr ·tutte I.e istib11zio.n i militari ed in ispecie per i.I coìl'pQ sa.nitari 0 militare italiano, nion sarà ino1)p-01rtuno dare uno sguardo a quanto, siU tale argomento, vien fatto presso l1e altre n.azioni, e spiecialmen.te in America, ove, dopo l'.eispeirienza · della guerra., tutto 'll1l v.asto movim;ooto 1si è iniziato, ed è bene tenerlo presente, per ricostituire su più salde basi Ja oompagi.ne militare e dar più solida tessitucra ai vari seir vizii che ne fanno paate essenziia.le. Il generale medico ~Ierritte \\7 • Ireland, in una conferenza tenuta al Congresso annuale delle Associazioni mediche di Ne'v Orleans (American Medicine, ll1glio 1920) ha, con im-. pressionrunti dati di fatto, prospettata la grave crisi che anche in America attraversa il corpo sanitario mi1itare. La situazione è coJà tail.n1 ente mutata in peggio per i medici militari, nel dQ1P1o~g11enra, 1n causa del contrasto tra gli stitpen1di bassi e l'accr.e1Sciuto costo della vita, ed i!l conseguente ooodo -di essi è divencuto tale, che ben 730 posti di Ufficiale medico effettivo divennero rapidamente vacanti nelresercito degli S. U. P er migliorare tale stato di cose il Generale l\1erritte W. I reland propone anzitutto di assicurare nel corno oiù celere ro- sanitario i1na . tazione delle pro11nozioni : hl p-aJSsaggio cioè al grado di Ca1)itar110 dopo 3 trun.n i da11 'inizi() della carriera, al grado di l\1ag;g1orie d·opo 12, al grado di T eil1 . CoJ. do,p o 210, al graido ,di 1Colo1n nello dopo 26. Per allettare i giova11i inedi ci ad intraprendere la carriera militare .e gli ritiene si debba promuovere e favorire l'ingresso dei più distinti studenti di m ed1ci.na n egli Ospedali militari, oon il grado di aggiunti interni, in maniera che essi, insi1eme alla laurea, possano conseguire il girado di Ten. Mediico. Tutti i medici civili, poi, abili al servizio, dovrebbero venire, fino dal tempo di pace, iscritti o nei varii ruoli della riserva, assegnando già per cia·scuno i•l p10L 1:;to in rappollio afilre s•u e &peciali attit11dini, o n·ei vari servizi ~~vili, che non possono venire interrotti dàlla guerra. In tal modo, oltre chte s'l.l i 2000 medici militari .effettivi dell'organiico del servizio permanente, si potTebbe oo.ntar.e secondo il Gene' - rale l\1err:Ltte, sopra un COflpO di ben 50,f)OQ medici, che formerebbero una rise1·va ben oTga.nizzata, ed ai quali clo"\Trebbero veni.r assicurate ·le promozioni co11 Jo stesso .sistema che ~e'!·ve per gli avanzamenti degli effetti'vi . 1

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Ogi1i medioo riserYista dovrebbe compiere un certo numero di istruzioni te-cnioo-.militairi . ' ed il suo nome dovrebbe comparire in un annue bollettino dal quale risultasse l'assegnazione di ciascuno jn caso di gu1e!'ll'a, in ma. n1era da avere una pronta guida per conoscere tutte le cti~po.nibilità sa11itruri1e dehla .n azion·e. Il Generale lVIe·r.ritte, pro.segu.e:q,d10 nella ·Silla coruferenz.a, ha prosl)ettato inolt:rie l 'utiUità di assegnare i me:dici militari :Ln •Sell"Vizi ·ov.e 1a cultura p.I'ofession.ale di ciasicuno possa sean,,. pre più avvantaggiarsi, destinalildoli a pre- , star l'opera propria pìfeaso le grandi foirmazioni sanitari,e militairi, e dando hl massimo svi'l11ppo alla spe cializzazion1e a seconda delle singole attitudini indivfdl1ali. Sempre allo soopo di accre·soore il valore pro1fessionale degli Uffici.a;li medi·ci, egli ha proposto infine di dare il ma1ssimo incremento a~li i ~ tituti scientifici mili ta1 i, già così imp ortanti in America, prjmo fra tutti alla grande Biblioteca Gen.eral e che trov.asi a vVashington, ool museo medjco-militare .anniess'O non chè alll.a Scuola medica dell'Esercito oon iJ' relati,ro laboratoìfto. G. MENDES. 1

Cronaca del movimento professionale. .

La 1Tertenza dei medici della Croce Rossa. preseritato dalla L ega fra i Jledioi della Croce Rossa Italiana alla Federazione degli

1'1EMORL\LE

Ordini dei Mediai, agli Ordilni dei Medioi, ai Sindaoati ed a tutte le Associa,z ion i di classe.

Già durante la gt1el'ra la Direzione della c. R . 1. (e sotto tale denominazione si compren·d ono: il Comitato Centl'ale, i C<>mitati regionali, la Deleg·azione generale, le Delegazioni d'Armata) sfruttando l'abnegazione e lo spirito patriottico della classe medica, ·a,eva profondamente disgt1stato tutti i Sanitari suoi dipendenti. L'azione svolta durante la guerra dalle Delegazioni e dai Comitati T erritoriali, diretti per lo più da persone incom-petenti e male consigliate (il che troppe volte-diede origine a par7.ialità e favoritismi quali: promozioni e destinazioni arbitrarie, addebiti incontrollabili, rifiuto di competenze ed indennità dovt1te, minaccie di rivalersi degli addebiti sull'indennit<\ di congedo, ecc.), fl1 sotto ogni riguardo deplorevole Ciò non ostante, .a guerra finita, un notevole nu- · mero di Ufficiali med·ici della prima Cirooscrizione, tosto incoraggiati e .s eguiti da distinti ed alto.. locati Collegbi di tutta Italia, anzichè favorire una giustificata reazi-0ne che intendeva esplicarsi con dimissi-0ni individuali, si llDi in una Lega per tutelare i diritti economici e morali della classe. L'utilità della Lega, il di cui riconoscimento fu invano e a più ripreoo richiesto alla Presidenza della C. R. I., non tardò a dimostrarsi evidente allorquando fu pr-0mulgato il D. R. 14 dicembre l!>J 9, 11. 2470, che sanciva che gli iscritti al per-


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lL POLICLINICO

sonale della C. R., chiamati in servizio, anche in tempo di pace, d'ordine dell'Autorità Militare, sarebbero considera ti ten1poraneamente militari e soggetti a lla dii:;ciplina militare. La Presidenza della. Lega fra i :\ledici di C. R. gettò t1n primo grido cl'allarme, che 'renne sentito questa volta anche .al Comitato Centra le, il quale, dopo avere inutilmente inviato .a Torino un suo mandatario per imporre oon 1ninaccia di provvedimenti disçiplinari alla Presidenza della I~ga di desistere •d al n1onm.ento iniziato, chiamò a R.oma il Presidente e il Segretario della Lega J)er dar loro delle spiegazioni che essi n·on ritennero affatto esaurienti. Ciò succedeva il 7 inagigio 1920, epoca alla quale tutto il n11ovo Statuto era g1à in via di pubblicazione ed in cui pertanto la ·Presiden?~ della C. R. già conos~va l'interessante per quanto illegale disposizione contenuta nell'art. 36 degli Statuti e 112 -0..el Regolamento circa l'ineleggibilità alle cariche nei Comitati e la sospensione del voto ai dipendenti dall'Associazione, disposizione a lla quale per ò la Presicle1iza della O. R. ' si gua.r dÒ bene dall'acc~nare coi rappresentanti dell'organizzazione chi.amati «ad audiendum verb11m >>. Queste due gravi•s sin1e disposizioni introdotte, st:nza che fossero eon·sultati i ,soci della Croce R ossa, in t1n-0 Statuto nu01Vo, che si voleva tacitamente imporre ad un personale che,' arrui0lat~ in ba.s e ad un altro Statl1to, sarebbe stato obbligato a ricon·oscerle a fatto com·p~uto, furono la base di una vivace polemi~a fra la Presidenza della. 'I J€ga e la Presidenza della C. R ., polemica la qt1ale ebbe il preci1puo me-rito CLi diffondere la conoscenza dei fatti e di jnteressare, oltre a molti colleghi, anche l'Ordine dei Medici di Torino, che t.>er il tramite del suo Presidente, Dott. Nie<>la Gar osci, portò la. qu~stione .al V Oo·n gresso della Federazione degli Ordini dei Medici, tenutosi :a Roma dal 25 a l 27 novembre 1920, il quale approvò il seguente ordine del giorno: « Il V Congresoo degli Ordini dei Medici informato dell'attuale vertenza fra. la Direzione della Croce Rossa Italiana ed ì suoi Medici dipendenti; 11diti i voti di questi medici .p erchè sia conservato a ll 'azione della C. R. I. in tempo di pace un carattere strettamente civile e siano abolite le disposi?:ioni che ' rietano .ai Medici della C. R. I. il ·d iritto di Yoto e di eleggibilità alle cariche .socia li : dà mandato a lla Presidenza della Federazion e di vaglia re e sostenere i ' roti che iriterrà equi e di proporre che l'attuale come le eventuali future vertenze vengano risolte da una Com1nissione pnrite tica, composta di rappresentanti della Direzione, dei ~!ledici della C. R. e della Federazione d~gli Ordini. F i rmato: Garosci >> . Questo ordine del giorno fu accettato dalla Presidenza con la riser,~a che fosse accolto dalle parti e cl1e si interrompesse la Polemica pt1bblica. I ;.:1 Presiclenz3: della Ii~ga ha subito aderito incondizionata mente .all'ordine del giorn·o del Congresso e, per disciplina e per riguardo ai voti del C~-0ngresso, ha decioo di oosp0ndere la polemica pubblica. Il prof. L. SilYagni, Presidente della Federazione degli Ordi11i, 00n sua lettera del 19 febbraio J 921, comnnicn con rammarico che la Presidenza òella O. R. I., avendo categoricamente ri1

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XXVIII, FASC. 16]

fiutato di prendel'e in consid erazione il voto del Congr esso; egli si Yede costretto a rinunziare di <.1efìnire onorevolme nte questa vertenza. ' Di fronte a questa nui0va prova. di dispotica intransigenza e di mancanza di riguardo non solo verso i medici suoi dipendenti, m.a verso l'intera classe medica italiana, che la · Federazione degli Ordini rappresenta, i soci della r..ega fra Medici di C. R. , riuniti in assemblea il 3 marzo 1921, ri.p resa in esame tutta la vertenza, hanno votato 11 seguente ordine del giorno, dando mandato alla Presidenza di comunicarlo nel più . breve temt>o i><>ssibile a tutti gli interessati . Ordin,e del giorno :

«La Lega fra i Medici di C~ R., nell'assemblea plenaTia del 3 marzo 1921, deplorando che la Presidenza dell'Associazione abbia. rifiutato di accogliere l 'ordine del giorno ' rotato dal V Congresso della Federaziofte degli Ordini dei Medici ed abbia così rifiutato di iniziare qualsiasi trattativa che valesse a sanilre le arbitra.rie e dispotiche disposizioni introdotte negli Statuti della C. R., e<>ntrarie agli interessi morali ed economici dei suoi dipen.denti medici e d ella C. R. stessa, mentre manda un voto di plauis o e di gratitudine alla Presidenza della Féderazione degli Ordini dei Medici ed alla Presidenza. dell'Ondine dei Medici di Torino !J>er l'opera svolta in su-0 favore, delibera di riprendere l'a gitazione per conseguire gli scopi prefissi nell'intero suo programma e si propone. coll'a iuto e l'a·p poggio di tutte le Associazioni di cla.sse : 1o di chiedere il riconoscimento ufficiale della I~ga fra i 1\IIedici della C. R. I. ila parte della Direzione della C. R. I.; 20 di chiedere che ,v engano fatte inchieste la rghe, rigorose e severe oo tt1tto il funzionamento tecnico e amministrativo dell' Assoelazione, sul servjzio Assistenza ai prigionieri durante l"ultirua guerra. e .sulla liqt1idazi-OID.e post-bellica del maift!ri.ale; 30 di ottenere che l'elemento sanitario dell'Associazione, a n zichè sottosta re alle odiose ed illegali disposizioni :tlell'art. 36 del nuovo Statuto, circa l'ineleggibilità a lle cariche e la sospensione d i voto a i 1\IIedici dipendenti, anche se soci, venga reso partecipe più direttamente e in numero preva, lente per la sua c-ompetenza, nella direzione im1nedia ta del Sodalizio ; 40 di esigere ehe, in t enz po di pace, contrariamente alle disposizioni del R. D. 14 dicembre 1919, n. 2470, e degli art. 18 dello Statuto e 50 del Regolamento, nessuno dei servizi a carattere prettamente e permanentemente civile della C. R. possa a'rere carattere militc'tre e il personale da e-ssa dipendente non posSc'l in tali casi essere chiamato in servizio d'ordine o con autorizzazione dell'Autorità 1\filitare, nè essere considerato militare; 50 di otte11ere che, in tempo di guerra, onde consegt1ire uniformità cii comando, parità ,.di trattamento, rid11zione di spese, tutto il personale inscritto nei ruoli della C. R . passi immediatamente e completamente alle dir~tte dipenclen7~ della Sanità Militare: • 60 di chieclere che vengn nettan1ente <lefinita

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569

SEZIONE PRATICA

la Posizione del Personale sanitario della C. R. con

avposito regolan1ei1to che sta bilisca le norme del servizio sanitario clell'Associazione per le opere di l•nce (organico, concorsi, nomine, equo trattamento eco11omieo, ec:c.); 7° di inte1lsilicu re la cam1)agn.a dimissionaria invitando gli Uffici<1 li ~1edici dimissionari a farsi ooci della. C. R . e (li diffidare i Colleghi di tutto il Regno, a mezzo degli Ordini dei l\1edici, delle A.sso·· ciazioni pro fessio1iali e della Stampa politicBr e JH'<>f essionale a non accettare le nuove condizioni fatte dalla C. R . I. ai medici suoi dipendenti, oont tra.rie alla dignità ed agli interessi materiali e mDr.ali della classe ». Il Presiden-te : Dott. CARBONE Prof. AGOSTINO.

ltlSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE.

(8761) P ensicnii. - Dot t. R. B. di C. - Secondo quanto Ella dice avre bbe prestato sinora oltre a dieci anni di servizio e, perciò, andando a riposo iper !irufermità non 1oontratta in servizio, avrebbe diritto ad una inde11nità paga bile una volta tanto. Per fQlrrnulare un giudizio più esatto sarebbe, però, opportuno che Ella fac-e-sse conosc-ere. le ragioni per ct1i la I,refett11ra 11.a detto che non Le compete nulla. (87t>2) Soppress ione di oondotta. - Dott. EL B. da S. L. N . - IA p;iurisprudenza ha a nche recentemen te r itenuto che in caso dii soppressione di rondotta il 1neclico che sia licenziato non ha anoo1,chè stabjle, alcun diritto per ottenere un' Per le assicurazioni sociali. rioorcimento di danni. La Commissione esecutiva della « Federazione (8763) Assegna,p·ione di in.dervn'f,t:ci. - Dott. }.,. Italiana delle Società. di Mutuo Soccorso, Casse e B. da S. G. I . - Se la Giunta Amm. parla di Istitt1ti di Previdenza», poco ·p rima che fosse sciolno1nina tifol are si vuol certamente riferire al pota la Camera, ha votato !'·o rdine lful gioTno se- sto di coudotta principale e non a quello di SUJ)guente: plente, per cui esiste, è vero, anche la titolarità « J.;a Commi.ssi-0ne, ecc. ; . . . - 1na è titolarità specia le non del p.c,sto di prima1io «richiama.ti i voti del VII Congresso della ma del posto serondario di supplente o di coadiuPrevidenza st1lla neressità di introdurre nella le · tore. A. Lei, quindi, eompete la indennità di lire gisl.azione it.aliana l'as si.cuirazione obbligatoria con. / GO dal 1911 e non dal 1894. Per il ma.ncato versatro le malattie; mento ·d el routributo volontario deve chieder ra«impressionata dell'atteggia mento del Govergione al Comune e:he è responsabile '"erso di Lei. no, il quale, cedendo a lle pressioni di interessi (8764) Nornina a.d ufficiale sanitario. - Dottor particolaristici, non i11tenc1erebbe presentare al(+. C. da S . - Può invorare la favorevole clis1>0l'<1ppro,~az ione -del Parlamento il tante volte ansizione contenuta nell'articolo 2 del R. Decreto nunciato progetto cli legge ; l S b~ttembre 1919, N . J825 a riguardo clella età. « considerato (·l1e la ma11canza. di un ·p rovve- È la pace l°'O li' At1~tria, quella che detexm in.a la dimento inteso a disciplinare questa forma :di a~­ d<:•correnza diei tern1ini, Ella allude nel queb"ito. sicurazione, compro1uetterebbe l'esito delle assicu(8765) N omin,a c~i san,ita.rii a, serviz·io di Opere razioni in vigore e impedi1-ebbe .quel coordin,a menPir. - Dott. abbonato 12665. - Le Opere Pie non to delle. <tiverse forme di a.ssicurazione che è conhè.1nno obbligo di bandire il concorso per la nodizione essenziale i:>er ridurre al minimo il costo delle assicurazioni stesse, mentre renderebbe im- mi11a dei sanitarii da esse dipendenti quando non compiono a loro cura il servizio di condotta mepossibile la tanto invocata riforma e la consedica o chir11rg·ica . -Sempre quando il rispettivo guente 1:llOralizzazione dell'assicu razione infortuni; regola1nento inter no non 9.i 01>pone, le dette am«considerato altresi che come con segu enza di mini1strazioni possono ben confern1are a vita i proquesta azione negativa .del Governo si perpetueI>rii sanitaril o confermarli annualmente per lunrebbe· l1no stato di ~e1·eqll<'lzione tra regione e rego periodo di ten1po. Gli a1s piranti ad occupare gione; il posto, .se r imanesse vac.an.t e, non hanno a lcun « convinta \dellil necessità d i intraprendetre. diritto da far valere pelr avere l'Opera Pia manun'azione jn11nediata al1o scopo <li vincere le titenuto in carica c.1uel medieeo che bene ha corritubanze del Go,cr110 e di fàr trionfare le giuste sposto a lla ~$pettativa della Amministrazione. aspirazioni dei la v<>rato,r i ~ (8767) Medico ooridotto dimissiona1·lo. - Dottor e< convinta infine che a meglio raggiungere lo R. O. ·d a O. - Dal momento cl1e si è dimesso non s<-opo è necessario associare alla Federazione l'ar1uò dolensi dell'operato del (J{)mune, il quale zione della Confederazione C'-xenerale del Lavoro e avrebbe nominato altro sanitario al suo posto. Se tlel (ir11pJ1'0 P arlamentare Socialista; le dimiis sioni non fossero sta te a ncora accetta te, « <1elibera .cli in,restire la Presidenza. e i depule potrebbe ritirare e far èlicl1ia rare responsabili tati ar>p~rtenenti a lla Commissione Esecutiva e .a l gli amministr.atori per aver con troppa furia pròvConsiglio Genera le dell'incarico di acoorda rsi con veduto a lla nomina del sanita rio, sen7..a concorso. 1'1 Regi·etcria della Confederazione Generale del (8768) R ·l oohezza 'Tnobile. - Dott . .A. R . da l\!I. TAi,yoro e con la « Aezone Previ(lenzn )) del Gru'.J)p-0 - La R. M. sugli emolumenti che J..e si corriI>arlamentare Rocialista per organizzare un'azione Stlondevan,o per il servizio che presta va al Coimmediata p.nrlamentare ed extra -parlamentare, tntme limitrofo devTe cadere a suo carico, perchè . tendente a rl1nt1ovcre le titubanze del G-Overno e tratta-si di introito deriva nte . dal libero esercizio a perS11aclerlo come al clisop,r a :degli interessi dei pr-0fessionale . Dovrà reca1'S.i dallo agente delle Imsingoli siano gli int.Rressi della oollettività che laposte e discutere la tassazione, facendo rilev~re vora e che produce, e che come tale deve essere che parte della somma percepita rappresenta rimefficacement~ difesa contro le insidie che minacborso di spega effettiva.mente sostenuta per viaggi. ciano Jn si.1a esistenza ed il suo avvenire>) . 1

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57{)

IL POLICLINICO

Nel ca so che l'esattore persista nel rifiuto dei mandati di pagamento, può in base a tali documenti ciÌ-<'lre il Comune. ....

(8769) Incarico provv isorio ài uffieiale sanitario .

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Dott. A. D. M. da T. - Essendo scaduta col 31 dicembre 1911 ,]a facoltà del Prefetto di con.ferire incarichi provvisorii per l'esercizio della ca rica di ufficiale sanitario, è naturale che le funzioni relative ùebbono essere ora concesse o n co.1ui che vince apeei:ale oonc-0rso, giusta l'art. 72 del Regolamento ·per la legge sa.nitaria, o al medico condotto giusta l'art. 18 della legge. (8770) Seconda indennità caro-viveri. - Dotto·r M. C. da P. Agli impiegati comunali non è stata finora concessa una sec-onda indennità caro• • v1ven. (8771) Serv izio utile per la pensione. - Dottor F. B. da S. G. I. - Il servizio utile per la .p ensione decorre dal 190-!, epoca in cui fu legalmente istituito il posto di supplente che Ella occupò dal 1894 al 1910. Avend 0 ade rito, però, alla cassa a11teriormente al 1909, ha diritto al riconoscimento dei servizi prestati anteriormente al 1° gennaio 1899 per un periodo no1n superiore a 15 anni. 1

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(8773) Oonsegu,i ·r riento del diritto a pensione. I>ott. D. C. da A. P . - Il servizio militare con

interrt1zione di carriera, git1&+ta quanto di1spope lo articolo 30 della legge sulle pensioni dei medici condotti, è computato utile ai soli effetti del raggiungimento del diritto a pens ione. (8774) Jn,forturiio a causa di servizio . - Dottor L. D. M. da M. ·- AI medico condotto interino non compete alcun congedo, nemmeno quello per infermità, sia o meno contratta in servizio od a ca11sa d el medesimo. Simili fa cilitazioni oompe• tono unicamente ai medici condotti titolari, nominati in base a regolare concorso. A. seguito di analoga doman,d a il Comune potrebbe conce:dere un contrib11to nelle sJ)ese che il sanitario avesse dovuto sostenere per l'infortunio tocc.atogli, ma q11esti non ha diritto a pretenderlo. (R77!5) Gap'itolato 'redatto cli ufficio dalla G. P. A.

Dott. abbonato X. - Il capitolat o clella cond·otta red·a tto di ufficio dalla G. P. A. dei;·e essere integ·ralmente riconosciuto dal Comune senza che il Consiglio Comunale possa modificarlo aggiungendo o togliendo articoli. Doctor .TURTITIA.

- Obbl·i ga tori età. -

Al dott. B. C., Bologna: Non si rrisponde se non a quesiti firmati Oon,corsi. -

intero. Le jniziali possono essere usate solo, a richiesta dell'interessato, dalla redazion_e , nelL'l ri Si>osta. L. P. P er sonale assisten t e delle U nilversi tà. bona to n. . 11820 :

l"le l'

All'ab-

Il nuovo Orgn11ico del personale assistente. delle R . Uniyersità non è sta to ancora approYa to. Pare (·1 1~ si opr><>nga no < lifficoltà d'indole econo1nica, e nnn si ppb preYedere se pe-r l'.anno venturo esso 1·o~~a essere n pp1'0,-ato ed a nela re in vigore .

t.

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lANNO

XXVIII, F ASC.

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CONCORSI . AFFORI (Milano). - Condotta: L. 6000 per i pri1ni 1500 poveri e I1. 2 per ogni povero in più; c.-v. Scad. 30 aprile. ANDRIA (Bari) . - Co11èorso per · un medico condotto; stipendio base L. 4500 aJ lordo con 8 a11menti qua drienniali. Servizio poveri; per 6 parrocchie; popolazioin e 60,331 abitanti; unlco agglomeratp; territorio 2,250,000 mq. Tr.amvia Bari-Barletta; R. Gin11a.sio; R. Scuola tecniec'l ;. Telegrafo.: 'l'elefono. NQmina ·~condo legge e regolamento. Età anni 45. D,o cumenti di rito'. Scadenza ore 12. del 30 a prile 1921. 1

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BIELLA. Ospedale degli Inferrni. - Medico primario. Titoli. Scad.. 10 maggio. Informazioni dalla Direzione. CAMBIANO (Torino). - I.J. 4000 oltre I ... 500 quale uff. san. Scad. 20 apr~ CANNARA (Perugia). - Altra condotta egu.al J,Jrimaria; L. 6000 per i pove1i; c.-v.; L . 2000 per cavale.; L. 600 per disagiùto servizio. Scad. 30 aprile. OHIRIGNANO (Venez ia) . - Condotta; L . 6000 finD a 500 fam. pov., L. 800 per zona ·malar., L. 1800 mezw trasp., L. 600 uff. san., L. 100 trasfer., tre quinquenni del decimo, c.-v. Ab. 4250 in 4 fraz. Chiedere avviso. Scad. 10 maggio. FINALE EMILIA (!Jiodena). Chirurgo direttore dell'Ospedale; L. 12.000; compartecipazione pro-venti atti operativi agli abbienti. Scad. 17 maggio. 1\t1Ar---rAGO (Udine) . - D11e condott.e libere: pe:r il primo reparto L. 7000 oltre L. 900 quale uff. san.; pel secondo· .reparto IJ. 7000 oltre L. 2000 per la cav.; c.-v. Scad. 30 aprile. l\tl1u~o. Istituti Ospitalieri. Concorso per titoli ed esami a medico ispettore. Stipendio iniziale con c.-v., L. 15,000 circa. Scad. 30 ap,r ile. Per in·f ormazioni rivolgers1i alla Direzione Medica . MONTEGABBIONE (Perugia). - QQndotta ):'esidenziale; L. 6000 fino a 1000 p overi; I1. 3 ogni poveiro in più; ·L . 2000 per residenza e servizio disagiati: L. 1000 per condotta povera; L. 300 quale uff. san.: lorde. A. carico del C-0mune indennità di supplenz<l per un mese di cong'edo (fissata in L. 1000), cav. e assicuraz. Scadenza 20 aprile. Chiedere annunzio. 1\tIOl\'TICIANO (Siena). - L. 5000; per cavale. lire 3000; indenn. chilometraggio L. 1000; per uff. san. L. ..400; doppio car.-viv. Scad. 30 it"prile Chiedere anuunzio. OvARo ( L' clln e) . - L. 6000, oltre L . 1.50 ogni povero oltre i 1000; 'L . 2000 per cavale.; L. 600 per llff. san.. Scnd. 20 aprile. POGGIODOMO (Per1ig1a). - L . 6000; per disagia~l resid. L. 2000: q11ale uff . .san. L. 300. Scad. 20 apr. PRAGELATO (Tori·n o). - Condotta; L. 40()0 (sic) oltre L. 500 qua le uff. san.; L. 500 alloggio; L. 500 biciclet ta; c.-v.; S11ppl. ; quinquenni. Scad. 20 aJJl'. SuTnr ( Ron1a). - Condotta unica residenziale: L. 7000 per i primi 2000 poveri e L. 1.50 per ogni i1overo in pi1L Cinque quad1ienni clel decimo; caro· yiveri: L. 300 quale uff. san. Se.ad. 20 aprile. 1


IAN~O

XX\TIII,

FASC.

16]

SuYERETO (Pi::;a). - Seconda condotta residenziale; lorde L. 6000 oon quattro ql1adrienni del decimo; caro-viveri; L. 700 per l'obbligo di curare gratuitamente gli abitanti poveri ad oltre un chilometro dall'abitato. Scad. 30 aprile. TONCO (Aless(J,ndria). C-Ondotta; stip. iniziale L. 4000 (sio) oltre L . 500 quale uff. san.; tra.sporto L. 500; caro-viveri. Scad. 30 aprile. 7'AGAROLO (Roma). - Al 30 apr., due condotte; 'L. 7000 per non meno di 2000 pov., cinque qunclrienni del decimo; tariffa per gli agiati. Chiedere .avviso. Diffide.

N110,re diffide : Carezzano-Paderna (Alessandria), lifontecalvo in Po (Pavia), ~1ontemarciano (Ancona), Solarolo (Ravenna). Revoca di diffide: comuni di Crespina (Pisa), C-0rn.ate (Milano), Castelletto Soozwlo (Alessandria); manicomi di Novara e Cagliari. Il Comune di MONTE SAN SAVINO (Arezzo) cerca un supplente, al quale sarà c-0rrisposto il mensile in ragio11e dei 11l1ovi a~segni ann11i: L. 9000, c.-viveri L. 2400, a carico del C-Omune mezzo di trasporto per i poveTi. Servizi-0 a:Jmeno il 1 o m.aggio p. C'9ndotta per 2/3 ir1 pia nura e per 1/ 3 in collina, circa 3000 a bi tanti dei quali 500 p.overi. · La resii<lenza nel CaPoluogo, aria buonissima, ,ac9.ua potabile, illumin. el~ttr., eccellente viabilità. ,_ illedico gio,~ane, con pratica osped.aliera, cerca interinato. Scrivere offerte e oor.dizioni dott. SaJghini 'LiYio, l\lodjgli.ana (Firenze) . l\Iedico stra11iero, laureato in Italia, con conoscenza di lingue, cerca interinato od occupazione «te.latta. Indirizzare: Ufficiale sn nitario, CollaltoSabino (Perugia), per medico straniero. Valente medico-chirurgo, lunga pratica ospedaliera, conoscenz.a francese, inglese, tedesco, accetterebbe P-Osto ,stabilimento idrotera1)ico, casa di salute, anche per lungo tempo. Scrivere: Cassetta 77, (~hiaia 213, Napoli. · ;.'.\sSt11no interinati (la giugno n rlicembre. Indirizzare offe1·te, sino a tutto mese and8nte. al dottor Cogi, fermo po~a - Roma. Cu~COH SI A FRE:tYIIO.

Ro~rA.

571

SEZIONE PRATICA

· Per il lavoro che risponderà megli-0 a tali condi' zioni la Croce Rossa assegna un premio di L. 500 che verrà aggiudicato da una Commissione di 8 membri, •s celti dalla Presidep..za dell' Associa.zione fra medici noti per la loro speciale competenza in mate1ia. All'autore resteranno i diritti di autore per le edizioni successive alla. prima di 10,000 copie, che sarà riservata all'Associazione. I manoscritti sara11no anonimi e contrassegnati ·d a un motto da ripetersi su una busta chiusa contenente cognome, nome e indirizZ-O dell'autore . Il concorso scade alle ore 12 del 30 giugno 1921. I lavori dovranno inviarsi raccomandati alla Croce Rossa Italiana, Comitato Centrale, Ufficio II, via T-0scana 10 - Roma. I ritardi nella presentazione dei Lavori, anche se dovuti a - cause postali, non sono amn1essi:

NOTIZIE DIVERSE. Il Congresso Nazionale di Storia delle Scienze mediche e nnturuli. :bJ indetto a Bologna nel settembre prossimo. Presidente effettivo del Comitato ordinatòre IoC"ale è stato 11ontinato il prof. oomm. D. Mai-OC<:hi; seg.retari ne saranno i proff. Raff.aello Guerrieri e Guido Piccinini; è stata anche costituita. \111a Ooinrrd.s sione per la mostra dei Cimeli. Le iscrizioni a l Congresso si ricevono alla Segreteria del Comitato oedinatore, presso il prof. Raf·faello Guerrieri, . piazza Aldovrandi, n. 11, pagando la quota ~:li L. 20 IJer i soci della Società. Italiana di Storia critica della l\iiedicina e delle Scien7~ naturali e di L. 25 per i non soéi, oon diritto ad un esemplare degli Atti del Congresso. A.Ila stflssa Segreteria si ricevono p11re i titoli delle comunicazioni scienti:.tì:che, che ogni inscritto in tenderà di fare. I giorni destinati per il Congresso saranno fatti eonoscere, ~ln1eno un mese prima, insieme al programma dei lavori. Il Comitato ordinatore . 'C'Urerà la prenotazione degli alloggi !Per i Congressisti. Ogni Congressista riceverà una tessera di ricor1oscimen to.

Groco Rossa Italia;na. - È aperto un concorso per un opuscolo di « Norme Igieniche per i JJa Conf~renza della Croce Rossa ricoverati nei Sanatori-Antitubercolari». Nelht sedt1ta ina ng-u rale della Conferenza InterScopo di tali norme è la ~liffusione delle c-0g11inaiionale delle Società della Croce Rossa di tutto· zioni igieniche utili a l tubercoloso nei riguardi in il mondo, ·s eduta tent1tasi a Ginevra il 6 aprile, clividuali, della famiglia e della S~cietà. L'opuscolo dovrà essere compilato con semplici- · dopo il diRcorso inaugnr.ale del sig. Ador, Presità., senza termini tecnici che non sian-0 bene spie- d{>nte del Com.itato internazionale, fu deliberata la nomina di unn Con1missione di sei memb1i apga ti, e le norme dovranno conform.a rsi alle mopartenenti alle Oro~i Ros...~ dei paesi ne11t.ri per derne nozioni scientifiche. esaminare i ricorsi rloc11mentati avanzati circa le J./op11scolo dovrà rispondere alle seguenti condiviola7'ioni alla C<>n,enzione di Ginevra ny,·enute zioni: dt1rante la guerra. . non nvere più di due fogli a .stampR in ottavo; avere capitoli bre,i, c-0n articoli chiari e con Il Pi·esident.e Ador annuncia, accolto da unanimi aµpla11si, l'aoc·ordo pieno avvenuto per una un l>eriodo finale conclusivo stampato in corpo • maggiore: cordiale e fervida collaborazione tra il Comitato ... perio·<lare breve, conciso e che tenga viva. l'atinteruazionnle e la Lega delle Oroct Rosse set(•nzione del lettore. condq il progetto precedentemente redatto insie-


572

IL POLICLINICO

me al generale Henderson, Direttore Generale della T...1~ga delle Croci Itoose. Il senatore Ci.r.-tolo, rappresentante della C . R. I ., eletto Vicepresidente, presenta una mozione percbè il Comitato Internazionale e la Lega dirigano insieme un appello 3i popoli esortandoli a combattere lo 1spirito di guerra anoocra diffuso , nel mondo. Dopo Ja esplicita adesione del Delegato americano Ferrand e di altri rap1presentanti, l'Assemblea unanime approva tra grandi applau1si la ruozione Ciraolo. Nella stessa sedut.a il prof. com m . Bad11el,. Direttore Generale della C. R. I., ria.iSsume brillantemente la sua relazione sull'opera della C. R. ItaliRilc'1 in guerra ed in pace. La relazione è stata sottolineata da approvazioni frequenti da parte dPll' Assemblea ed alla fine il P·residente Aoor ha espresso tutta l'ammirazione dei convenuti per il magnifico la\Oro ~atto dalla nostra C. R. I. La Conferenza ha continuato attivamente i suoi lavor i. In seduta plenaTia furono presentate le relazioni de l Comitato Internazionale e la serie dei rapporti delle Società Nazionali. Dopo la presentazione delle suddette relazioni· il senato.re Ciraolo pr-0p·ose .all'Assemblea una mozione affermante che il Comitato internazionale aveva durante la guerm altamente meritato dalla C. R. e dalla Umanità, facendo augurio che il Comitato internazionale ·S tesso, seg-uendo le ·s ue tradizioni quasi paterne, incoraggi ed aiuti non solo la benvenuta Lega delle Società della Croce Rossa, ma ogni altro ente int.ernazionale di soccorso. L'Assemblea applaudì alla proposta. Il sig. Ador, Presidente della C. I., rispose con e1evata ~arola esprimendo la su.a gratitudine per l'apprqvazione dell'Assemblea ed avendo parole molto gentili per la Lega delle S'Ocietà della Croce Rossa con la quale il C. I . desidera il più c-0mpleto accordo. Sono state nominate varie ,Oommi·s sioni per lo studio delle differenti question1i : per la revisione della Convenzione di Ginevra; iper il Codice dei prigionieri di guerra, internati e profughi dei territori occupati; sull'opera della C. R. nella guerra. civile; sui ·r ap1)orti delle C. R. fra loro, oon le opere fila11tropiche e le Società ·straniere stabilite nel territorio nazionale e i Governi; sul personale e n1a teriale sanitario; sn Ile questioni relative alla limitazione della guerra. I delegati italiani Ciraolo, Badnel, Rossi Doria e Zanghieri fanno parte di queste Co111missioni. Nella ril1nione :del Con.aiglio dei Governatori della Lega delle Società delle Croci R osse, oltre importanti <.lecisioni, fi1 .stabilito acl unanjm.it:1. di i11,itare inJn1ediatamente le Società n1a zionali di Croce Rossa dell'Austria, Bulgaria, Ungheria, Lt1ssemburgo, l\1essico e Siam, a fa.r parte dell~t I ...ega. l.Ja Conferenza Internazionale delle Croci Rosse, esauriti i la\ori preparatori delle Con1missioni, ha intrapreso le discussioni in sedute plenarie. Furono approvate le norme che regolano l 'attività delle Croci R{)8Se straniere in territorio nazionale . 1

lANNO

XXVIII,

FASC.

16)

Fu pure .approYa t,o il coordinamento dei .. rapporti

delle singole Croct Rosse con gli altri enti filantropici, ·sia nazionali che internaziona Ji . Su questo argomep to gran parte delle ronclusioni della relazione del sen. Ciraolo fu.r ono · approvate dlal1' Assemblea. Fu pure approvata la proposta del co1cmnello prof. B:adue1, di far teooro e raccogliere tutti gli insegnamenti acqui·s iti durante la recente guerra e di svolgere un movimento attivo per l'istituzione delle infermiere professionali civili. Furono pure ap1provate le norme che tendono alla mitigaziooe dei metodi guerreschi in modo da preservare le popolazioni ci\ili e gli inn<>eenti.

* ** Si è jnaugurata il 3 aprile l'Esposizione internazio.p.ale delle opere svolte dalle Croci Rosse durant.e la guerra, . con: l'intervento di tutte le Delegazioni P!ese.nti alla Conferenza. Al principio della oeri1n-Onia il sen. Ciraolo offri al Comitato Internazionale un medaglione di bronzo ool ritratto del suo Preside.nte Ador, o~ra çlello scultore ·Giordnni. Il sen. C~raolo e il signor Ador :s i scambiarono d'iscol\Si improntati alla maggiore cordialità ed applauditi da tutti i presenti. Da vanti al Palazzo elettorale sono due tende della C. R. I. che noL!l hanno potuto prender post.o nell'interno dell'edificio. L'Italia, a cui spett a l'idea prima di questa manifestazione, ha esposto tra l'altro un 1nodello ridotto del Palazzo Reale <lel Quirinale trasfoir rna to durante la guerra in ospedale, con la disposizione interna dei letti e delle ç.amere; un ~granòimento !fotografico d;i 5 m. su 4 m., dell'aTrivo di una ambulanza automobile nelle retrovie; del1e barelle portabili, dei modelli ridotti • di un'ambt1lanza fluviale sul P o, e numerose fotografie, albums, carte dimostrativf't opuscoli di propaganda igienica, relazioni, ecc. Il ·reparto italiano occupa il p rimo posto -per la ricchezza del materiale presentato'. 1

Campagna antimalarica nel Lazio. S. 1\11.

i1 Re ha ricevuto

in particolare udienza il

sen·a tore prof. l\!Iangiagalli, Presidente del Comitato che si assume la direzione della lotta antimala.ric>.a nella parte più meridionale del Lazio, :i11tegrando l'opera che nella regione hanno inizia-· to le « Bonifiche Pontine». Il So1·rano ha preso viY-O interesse ·a lla questione, ha voluto esser.e inform.at.o delle linee generali del programma che il Oomitat.o intende sv-01gere, e ne ha: accettato l'Alto Patronato. In 1seg"ltito alla deliberazione Sovrana, il C-0mitato promotore si è riunit.o a l Senato nella ·s ala della Presidenza e, dopo una esposizione de1 se1iatore Mangia.galli, ha deciso di costituirsi in C-0mitato Esecutivo, elegg·endo a Presidente onorario S. E. Tittoni, Presidente del Sen.a.to, a Presidente effettivo il prof. senatore Lt1igi Manging-.alli, a Vicepresidenti i sena tori Pirelli e Oencelli. completandosi nelle persone dei sena tori Albertini. Calisse, Ga vnzzi, Saldini, Sanarelli, ValvassoreI)eroni e on. Salte1io.


[ ..~NNO

XXVCII,

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FASC.

SEZlONE PRATICA

Il Comitato Esecutivo è assistito da un Comitato tecnico fin.a nziario e da uno di consulenza di cui fanno parte i più illustri malariologi d'Italia. Il Comitato esecutivo ha delibe.rato, con giudizio concorde> di affidare la Direzione del risanamento al dott. Antonino Pai~.

Per la propaganda igienica. Si è costituito ~ Pavia, nd opera del Con&glio provinciale, un Comitato .pro.vinciale per la propaganda igienica ; ne fanno parte il Presidente della Deputazione provinciale, il titolare della Cattedra d'igiene dell'Università, due membri della Camera provinciale del lavoro, il Direttore dell'Ufficio municipale d'igiene.

Per i nostri tubercolosi di guerra. Il Re dii Danimarca in ocoa·s ione della sua visjta a Roma, ha con iegnato alla Regina d'Italia la somma di 'L . 100,000 per i reduci di guerra. La regina Elena ha çlisiposto che tale somma fosse devoluta all'Opera. Nazionale per la protezione e.d assistenza degli invalidi di guerra con speciale destinazione a favore dei mutilati; e l'Opera Nazionale ha stabilito che venga erogata a beneficio dei tubercolotici suscettibili di cura &llk'ltoriale.

La lotta contro la tubercolosi in Inghilterra. Sotto il regin1e della legge ,. per l'assicura~ione oontro le malattie e l'invalidità, sa.nzionata il 16 dicembre 19ll ma andata in vigore col 15 luglio 1912, il numero di letti per i tubercolotici ne.i saltatori e negli ospedali forniti dalle autorità locali è salito da 1500 rnel 1911) a 7038; il numero dei diispensari è ~ndato da 30 a 349; sono in costruzione e \errunno p resto utilizzati 4 grandi sanatorii, capaci di 650 letti; le spese per il trattamento della tubercolosi clal luglio 1912 ·al marzo 1919 hanno snperato 25 milioni di sterline, ossia circa due miliardi delle nostre lire. 1

Centri profiJat&ici negll Sta&i Uniti. La Croce Rossa Americana si è fatta. iniziatrice di i1uQVi ()entri sanitari con programma p~lat­ tieo. Una ciroolare l>recisa gl'intendimenti ~ l'organizzazione di tali istituti. Scopo principale del (}entro sanitario non sarà quello di guarire, bensì quello di preye11ire le malattie (d'altronde per le cure vi sono già medici ad hoc in ogni quartiere generale della C. R . .A.). Il personale di ogni Centro comp•ren:derà il Comitato esecuti,ro <lelln Sezione locale della C. · R. A.: ~'l viene sollecitata la costituzione di un Con'§figlio di cui facciano ])arte a Itri ·sanitari. Un Centro modesto potrà essere installato in una o più sale chia1·e, sane, comode. NelJe grandi città il Centro ~a nitario dovrà a vere invece la Sl1a sede propria in un grande fabbri cato, con uffici per le varie organizzazioni locali, con m<)l~j medici, con molte infer1niere; e do,·rit essere iJ1 grado di espletare un vasto programma, per fro11teggio re i bisogni di tutta la c1ttà . Il Centro sanitnrio dovrit compiere sovratutto un lavoro di educazione. Numerosi opuscoli di

573

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propaganda lgJerùca saranno meSS'i a disposizione di tutti, nei locali del Centro. Le Esposizioni (nelle finestre o nei looali interni) sa.ranno un ramo imPortante del lavoro clel Centro. lVIolto -sviluppo verrà dato alle .conferenze, 'Ilon solmnto alla sede del Centr<>, ma nelle scuole, nelle chiese, nei circoli o in altre i ~tituzioru. 'L a J;cga delle piccole miadri che si incarica d'istruire le signorine, e la Lega delle madri, che dà un'istruzione più profonda, vengono vivamente r.accornandate. Picoole com medie, che abbiano come soggetto la salute, proiezioni lumino.9e, pellicole ci tema tografiche, possono essere som mam€nte utili. Qualche Centro sar1itario organizzerà corsi sulle prime cure nei casi di urgenzo., corsi d'igiene do·n1estica e di assistenza ai maJ.ati . Infine una propaganda .attiva terrà costantemente informato il pubblico . del lavoro compiuto. Il Centro sanitario deve preoccuparsi anzitutto di guadagnare la 1simpati:a del ·pubblico, senza di cui il suo lavoro non può essere fecondo. Bisogna convincere il p11bblico che il Centro gli. appartiene; che la salute generale del paese potrebbe essere migliorata. Non si possono ragginngere buoni risultati se non con uoo. costante e profonda collaborazione tra la popolazione e coloro che sono capaci di indicare alla n1.assa quale via si deveSPguire per raggiungere e conservare !a salute. 1

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Corso di Medicina del lavoro. Si terrà presRo la Clinica del lavoro dei RR. Istituti clinici di Perfezionamento in Milano, dal 3 maggio al 18 g·iugn·o. Le lezioni e le dimostrazioni avranno luogo in · ogni giorno non festivo dalle ore 14 alle 19. Non sono anlillessi più di 40- medici. 'l'assa d'inscrizione ' I;. 100. Le domande d'ins~rizione .si dirigono alla Segreteria degli Istituti, '\ria Commenda, 12 - l\llilaoo.

Per l'aumento della indennità per infortunio. Il Consiglio Superiore della Cassa Nazionale In-· .fortuni si è adunato p.ei giorni 4, 5 e 6 corrente r>er lo ·svolgimento di un importante ordine del giorno. Esso comprendeva l'esame dei risultati di gestione de~l'esercizi,o 1920 e del prim-0 bimootTe di quest'an111·0 ; ed è .stato esame assai confortante poichè dalle cifre esposte sono apparsi un incremento sempre maggiore nelle operazioni dell'Istituto ed u·n o ·stato di piena floridezza finanziaria. Nd è ql1esto stato di sicura saldezza economica. che ha con1s entito al Consiglio di prendere una delle deliberazioni più importa nti alle quali era chiama to. È noto che un di segno di legge p.romulgato il 20 m:a.rzo p. p. ha aUiu1en~'lto notevolmente - triplicandole - le indennità di infortunio agli!' operai diell':Lndustriai, Qonsenten.'do 00rrelevativa1nente agli I·stituti a ssicuratori di rivedere le tariffe in vigore, a Ilo soopo cli pereql1are i premi di assic11razione ùl cresciuto onere delle indennità. La Cassa Nazionale Infort\1ni ba deliberato che di tale facoltà farà l'uso più m-0der ato, essendo suo intendimento di evitare possibilmente ogni maggiore aggra,rio o.Ile in<lu1strie nel difficile momento che attraYersano e co11~entenc1ole cl'altronde le riserT"e oculatamente ·aceumulate cli far già in parte fronte al maggior 011.ere delle inclennità, per q11an1

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IL POLICLINICO

XX,7111,

FASC.

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Il fascjcolo 4° (1° aprile 1~21) della nostra SEZIO~E ~JEDrCA, che trovasi jn corso di stampa. e che spe$iire1no fra giorni agli abbonati, contiene:

to si siano rese cìi tanto l)i.ù gravi le spese di ge..stione. E questa deliberazione risponde pienamente a l carattere de,l la Cassa Nazionale Infortuni che per la sua legge di fo11dazione esclude totaln1ente scopi ~peculativi.

Sulle mioclonie. PEDRAZZJ NI : Meccanica cranica e fisica

GrovANNI P1LoTT1:

Contro l'abuso degli stupefacenti. Il Con·siglio dei l\linistri ba approvato un disegno di legge, preparato dalla Direzione gene1·ale della Sanità pubblica, e-0ntro l'abuso degli stupefacenti (cocaina, morfina, derivati, ecc.). Pene sever.issime vengono commina te ai trasgressori. Il detto disegno di legge è ·stato rimesso all'esame del Senato.

FRANCESCO

cerebrale. Gli assoc iati alla sola Sezione Pratica che desiderano leggere questo impnrtante numero, mandino cartolina-vaglia di L. 4.30 e lo riceveranno subito in piego franco di porto e raccomandato.

NB . -

I

11 fascicolo 4° (15 aprile 1~21 ) della nostra SEZIONE CHIRURGICA, che trovasi in corso di stampa e· che spediremo fra giorni agli abbonati. contiene: ORESTE C r aNozzr: Processo di laparop1astica con duplicatura delle aponevrosi per la cura radicale degli sventramenti post-laparotomici e delle voluminose ernie ventrali 0TTAvro C1POLJ_,1No : La intermetacarpolisi. · ANTONIO JNDELLI: Nuovo metodo di chiusura plastiea del canale crurale. UMBERTO NO BILI : Contributo alla cura delle varici dell'arto inferiore con speciale riguardo al metodo Schiassi . : D1N o P1zzETT1 : Contributo critico .. e clinico allo studio delle malformazioni dell'uretere. (Un caso di duplicità incompleta monolaterale). CARLO V,1sc o NTINr: Megacolon congenito e Colonpllcatio. "

Il 18 dello scorso marzo si spegneva in Udine, in piena maturità di anni e di feconda attività ·di lavoro, la prezlosa esisten~a del prof. ETTORE CHIARUTTINI, libero ·d ocente di Patologia medica, primario e vice-direttore dell'Ospedale civile di Uùine. Egli si era dedicato specialmente alla profilassi ed alla cu~a de lla tubercolo si. Fu il primo nel Friuli ad applicare il metodo del pneumotorace e s i deve ·s pecialmente a Lul la creazione in Udine <lel padiglione « Tullio >>, uno dei primi dispensa rii antitubercolari sorti in Italia ed al quale Egli dedicava ·sempre le più assic 1ue cure. . Esercitava la profesis ione con fortuna, ma in. ~;ieme con il più grande disinteresse. Era circondato dalla stima e dall'affetto universale nella nativa U·d ine·. Già p:residente del Comitato udinese della « Trerito e T1·iest e », diede prove non dubbie di alto e nobile patriottismo anche d11 rant.e la guerra. • Alla desola t..'1 Fa:r.niglia dell'Estinto vada il nostro vivo rimpianto. Pro ~fARFORI. •

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N B: - Gli associati alla sola Sezione Pratica che desiderano leggere questo importante numero 1 mandino cartolina-vaglia di L. 4.30 e lo ricevera11no subito in piego franco di porto raccomandato.

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Indice alfabetico per materie.

. ..\.mputazioni cineplastiche per la vitalizzazione delle membra artificiali . . . Pag. 555 Anemia .per11iciosa progressiva: casistl'Ca, ricerche . . . )) 560 Asc~ssi delle ghiandole - li.rufa tich~ : tra ttamen to . . . . . . . . . )) 562 R acilli tu be.rcolari : colorazione . )) 564 Bibliografia : cenni )) 559 Cacodilat o ad alte dosi in terapia: peri)) 544 . . coli . . . • • Corea grave C'urata e guarita col novo-ar)) 545 senoben7J0J.o · Oorpo sanitario militare arnerioa·llO: pia.:

no per la riorgan,izza.z ione . Oro·n aoa del 1novin1ento vrofessionale .

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Cutireazioni con proteine specifiche asmogene . . . . . ])dema angio11evrotioo: <!l1ra . . Emetina : intossicazione da - in terapia. Ga,s troenterostomi:i : comp·l icnzioni Post-· opeTa torie . Roma. 1921 -

Tir. Cartiere Centri' li.

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Itteri: trattamento con la proctoclisi • zuccherata e urotropinizza t._1 • . . Pa.q. 563 Ittero infettivo di origine tifica e paratifica : rarità . . . . . )) 562 .Jodio: azione sull'organismo e in particolare sulle ghiandole . . . . . )) 565 )) 561 Linfadenite mesenterica IO

Jfedioi condotti: le att uol;. a.spirazioni àei - . . . . . . . · · · · ·

Pediatria : ricett.e culinarie . . I'neumococcie polmonari «strascica te » e prolungate . . . . . . . · . . . Riflesso planta re controlaterale: significato clinico . . . . . . . . . · Setticemia colibacillare : casistica . . . Rifili de : frequenza negli ambienti rurali Sifilide : recenti ricerche . . . . 'l'intt1re : le . . . . . . . Tubercolosi : inetodo alimenta.re di 'r. Pirquet per la cura . . . . . . . · . .

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L. Pozzi. ed. resp. •


Roma, 25 Aprile 1921

ANNO XXVIII

Fase. 17

fondato 'lai professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE •

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO: I·ROF.

VITTORIO ASCOLI •

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SOMMARIO. ....Tori originali: C . Frane.ioni: Su di una particolare sindrome mentale consecutiva all'encefalite epidemica. Ne&e e ~onlbod : U. Cassiois: Osservav.ioni su alcuni casi di pneu1notor3ce artificiale con speciale riguardo alle forme di tubercolosi bilaterale. RiTIBte sintetiche : G. Dragotti : I piedi dolenti. • 8&oria della medicina: I. di Pace: Antichi medici italiani in Francia. 8ao&J e ra.~egne: SEMEIOTICA. : e. F. Hoover : Percussione delimita ti va ed ispezioue per stabilire il volume e 1 limiti del cuore. - CarRURGIA: J. l-1. Nicoli: Sulla frequenza diagnosi e trattam .. nto della pancreatite cronica . - MEDICJNA: F. Besançon e S. I. de Jong: Asma e sclerosi polmonare. 61lB.Ì •ibliograftcl. A«adtwle, Wletà medlebe, Coo1tt.SSI: R. Accademia di Medicina di Torino. - Società Lombarda di Scienze mediche e

biologiche, Mila.no. - Società. Medico- Chirurgica di Pavia . - Associaziune Medica Triestina. a.,,on&I di medldna •radea: CASISTICA B TERA.PI&: La malattia del Bowen - La natura dell'el'itema nodoso - ('ause e cura dell'orticaria - Trattamento semplice della scabbia L'olio di Chaulmoogra - Trattamento delle cicatrici viziose - Nelle ragadi del seno - Tratr.amento del carbonchio - Negli avveleoa1nenti da vipera. - NOTE DI ME· DICINA sc'IE:-iTIFICA: Il meccanisµio del singhiozzo. - M.Bn1c1.-iA SOCIALE : Colonie industriali per tubercolotici. i'OSTA DEGLI ABBONATI. Ndla ri&a •rofesslGnale: S. Niola: Per i concorsi sanitari. Cronaca del movimento professionale. - Risposte a quesiti e a domande. - Concorsi. Nomine, promozioni e onorificenze. •

No&l&le dlYerse. Indice allabdlco ,er o;ia&erle.

E' vietata ia riprodluzione ài lavori pubbl!icati nel POLICLINICO e ia pubbUcàzione dti stmt' di esBi senza citarne ia fonre.

81rlltl di ,ro,rletà rlsenalt. -

Memento•

Quei pochi Msociati che per economizzare tempo e spese postali riman- - - - - - - - · darono il versamento della qltuta intiegrativa dovuta pel loro abbonamento del testè trascorso 1920 al momento del pagamento dell'importo pel 1921, sono caldamente pregati di volersene ora rammentare. La misura della suddetta quota arretrata è: •

Di L. 8 per l'Italia e " L. 12 ,, " L. 12 ,, " L. 15 ,,

Fr. 10 per l'estero per ehi ricevette la sola Sezione Pratica. · Fr• .15 " ,, ,, le Sezioni Prat.ica e Medica. Fr. 15 ,, ,, " " ,, e Chirurgica .. Fr. 20 ,, " " ,, ,, Medica e Chirurgica.

cli abbooa&l di Roma che la nos&ra .tmmiolsirar.lone uoo man1lerà ad

loeas.~are

alle loro eme e ebe perd6 l'I•· 114>rto d'abbuuameoto dovrà essere Inviato metilante car&oJiua-wqlla, oppure paga&o nel oos&rl uffici dle&ro rUlro dJ aoaJ01a qule&aoza. N. B. - Delia cartolina-vaglia inviata in saldo dell'abbonam ~nto deve conservarsi la relati va . ric~vuta. _...

i\ ''eniamo Inoltre

L' AMMINISTRAZIORB.

LA~ voRI

ORIGINALI.

CLINICA PEDIATRICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI BOLOGNA.

Su di una particolare sindrome mentale consecutiva alla encefalite epidemica. Protf. CARLO FflANCIONI, 1direttore della Clinica. Nei primi mesi dell'a.nno decorso ho avuto l'occasion·e di stn1diare un certo numeiro di oasi (venti) di bambini in parte accolti in Clinica in parte seguiti ambulatoriamente i quali presenta van10 una sindrome che non avevo mai osservato per l'innanzi e che si · è o riginata in 1.utti presso a poco nella medesima epoca e <>ioè nel periodo di tempo corrispondente al i>rimo quadrimestre d eJ 1920, per quanto i varii ooggetti provenissero da lo calità diverse

e spèsso molto distanti 1'11na dall'altra. Si tratt ava .di ·b ambini ·di età 'v~\1 ia, .Ctai 2 ai 1~ anni, dell'·tLn-o e dell'altro sesso in prop o1rzioni uguali. In tutti que.s ti soggettj la malattia si manifestava con una più o men,o rilevante alterazione delle funzioni psicli ·i cli e peir cui si potevan10 registrare modifi cazi.oni d·el carattere, che · si era fatto eccessivamente irritabile e vio1e'"' to opp11 r.e inve.ce aipati·co, svogliato; a lterazioni della aff etti11ità,, per cui si notava indifferenza a riguardo anche ·dei genitori; alterazioni d el purtamento generale e del contegno. Le facoltà intellettive peraltro non apparivan0 rr1.01 ~to alterate, tan.tochè a1lcuni di questi pazienti p ot evano continuare a freqt1entare la scuola ed il ginnasio anche con q11alche J)rofitt n. Solo in !'Ochi di quei varii m a lati si ebbero disturbi psichici di maggiore entità come, per 1


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esempio, un'esagerata e strana agitazione mosonno, cad·ev.a in preda ad u na agitazio11'e 1psitoria (diurna), delle stereotipie motorie e verchica e motoria co&ì interLsa da .costiltui.i"e un bali, della verbigerazione, della tendenza- ai qua.d:vo morboso insdlito, iITI'fJressionante e vai·acconti fantastici .e mendaci, della facilità a rio e che ·solo a:pprossjmativamente si ipoteva - commettere atti violenti e impulsivi, della tenparagonare, 1ailim.eno in qualche momento, a.Jd denza alla fuga, ecc. Però nel maggior numero lln accesso c.onvu1siv.o n ·evrosico colle sue 1due di ~ssi le a1terazioni psichiche · erano molto fasi tonica e clonica. lievi e rintracciabili spesso solo con indagini TJna delle caratteristioh<t p.rincipali ,d,ei mornolto accurate f~tte col sussidio . di persone vime'Ilfti che ·comrpieva.i qili1esito paziente e che &i ben cognite dello stato normale dei sogg·etti in ri1scon1:LraJVan.o d·e l r,esto in f•o rrrna simfle an·c he ql1estione. in altri p.a zienti, era che e·s si v.en.iva.no esie1g uiti Ma la manife1stazi·o1n e 1p iù importante, che cogli arti ·di un.a ·s ola metà dei coi:r~o; che -prenon mrun1cav.a in n essun caso, nemmeno nei sentavano una certa sistematizzazione (appapiù .lievi, che costituiva i'l nu~leo oon1:irale della rivano cioè come diretti ad un determinato sin1cLrome e che ·disturbava iin a1to grad.o j,l scopo, di allontanare o scacciare qualcosa, ·di malato :ni:svegliando ·l 'attenzione e la ipreoocu- grattare la testa· o simiii); e che, infine, si ripazione dei suoi familiari, era rappresentata petevano in modo stereotipato, tutte · le notti dalle alterazioni notevoli che si verificavano in sempre allo stesso modo. Tali movimenti non l·apporto colla fitnzione del sonno . Si .n.otava erano coI).tinui ma si presentavano ad accessi , prima di tutto. che i d1situ:ribi-ipsi•c hi.ci lievi ri-' ed erano per lo più seguiti da. una fase di conlevati durante il giorno si andavano facendo trattl1ra tonica generale pel" cui tutto il corpo sempre più manifesti a 1]l'avvi1cinarsi della sera. del bambino si irrigfdiva e s'incurvava ~ut Però il 1distu.r bo più ,g rave inso.r geva quand.o il r)iano del letto a formare un arco di cerchi <> bambin·o veniva ·po1sto in i.etto e si aiccingeva ad e durante questa fase il respiro si faceva: difaddormentarsi. Si manifestava allora tosto ficile e rumoroso come nello stertore. Anche in una i:mpois sibilità assoluta cli essot a pre n1dere qu,e sto paziente il disturbo si protraeva per sonno, impossibilità che, nonostante il deside- tutta la notte e solo al mattino sopravveniva rio del ipaziènte e la sua naturale 1disp0Sliziop.e, alfi.ne un so11no regolare che continuava per ei iprotraeva :fino alle .p rim,e ore del mattino · qualche ora. D11rante lo svolgersi dei disturbi soocessivo. Ma non si trattava di un.a semplice descritti jl bambino era sveglio o, tutt'al piltr lievemente assopito e la sua coscienza era abe .comune insonnia, giacchè il ·d i·s turbo .si 1ca• ra tte1rizzava, oùtr:e che per 'la incapacità del hastan~a luci da, tantQchè comprendeva ciò che bambino a pren1deirte ,s~}nn·o, anche per il fatto g1i si diceva; rispondeva a tono e chiedeva dì che esso ca.id.eva. in rp.reda ad una a.gitazione avere vicino qua.lche persona della su.a fami- • psi chica e m·oto1ria sipesso • im101to· vivace e, n 1on glia. Non di rado parlava anche spontaneadi raido, vi.olenta, strana . ed imp~es1si,on·ante. mente barbottando delle parole senza significa-, I bambini ·C'olrpiti da tale· .d isturbo ~i agita- to oppure parole ingiuriose che si ripetevano van.o id i com.tinu.o nel letto, scen.den1do e risa- sempre _tutte le notti in modo identico. Non di lendo più volte., si ,a lzav.ano in piedi, ·f aoevan.o rado si verificava perdita delle urine ed anche e disfacevano di contint10 il letto, come se in delle feci, ciò che non avveniva mai nelle ore esso credessero riposta la causa del loro di- del giorno. 'futti i disturbi che il bambino presentava si attenua, ano notevolmente se lo si fa-st.t1r})O, rivoltavano di continuo il guanciale e, • ciò facendo, si lamentavano di continuo accu- cey,a mettere sedruto sul J:etto o, meglio an:cora, sando ripetutamente dolori in varie parti del se ·~o :si faceva alzM'e e camminare .p er ùa sta.nza. Però ceircanido ·di tenere i'l bam hino distriatcorpo, invocando aiùto, !Pronunziando certè parole in modo ster~otipato, fischiettando in f<, oltre l'o·r a consueta ed impeden,do.g li di co-rnodo uniforme, ecc. Ma mi è impossibile dare ri,camsi, non ,si otteneva alcun vantaggio JJert1na descrizione approssimativamente esatta chè ad un dato m·ome·n to il bamibin·o andava aa a:p1p01gigiart:.i al muro o si n.at~1con1dev.a .d ietro della strana sindrome nerchè i disturbi . che i e oo·mi111ciava .a.id agitarsi C'Ovarii soggetti presentavano in questo periodo a, 1qu a.11ch·e mobile , di insonnia agitata erano svariatissimi di for- me .di ·consueto. ma e di grado nei varii casi: Di fronte ad .u na ·sindrome. così imponente, Essi raggi11n.sero però 1a massima intensità m olto .scaiisa era invece la sintomatologia ogin un piccolo .pazd.ente di 6 anni, il quale, pur gettiva 1Qifferta dia questo e da>gli al'tri sogigetti non presentan1do durante il giorno aJtro che dei simili iPires.i in eRame: tutto si riduceva ad un lievissimi, ruppena· rupprezzabili· di·sordini delle certo grado di deperimento generale a qurulche funzioni psichiche e del carattere, a11l'ap,pros- disturbo trofico da paJrte della ipelle e dei mu sirna:rsi della notte, senza ritJScir-e a 1prende1' scoli, alla perdita de'l l' aippetito, talora al vo1

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rr1ito ri1petuto, rullo sbadiglio frequente, alla per() ita d el!le rur i iue. So1)ra questa speciale e insolita si11drome io mi intrattenni in una lezione clinica tenuta 11elJ'a1)rile d el 1920.. In seguito, raccoltd. am1clhe altri JlUO\ i clati, Jle feci oggetto di una oomt1nicazione 1a l Congre·sso di 1I>.ediatiria tenutosi l'anno scorso a Trieste, nel'la setd1uta 1del 25 settembre (1 ). 111 talle oomunicaziome, ld!opo e.sposto n.n1;piaJ.111ente il quadr·o c1inic o, io fec.i ~egu ire a.lc11ne considerazioni pato{enetiche eù et iologiiohe ipe:r svolgere 1e quali io teDJilii conto di varii faittori e cioè: del modo d'ini,z io · d ella fo1ma morbosa che, se nel ma,ggiOT n.u mero dei casi s.i e1ra pr·e.sentata in m odo srubclolo e C{l1asi inavve·r titamente, in altri ca:si invece e.ra .stata preced11ta da fenomemi acuti di cn ratte re encefalitico pii1 o meno manifesti: · del fatto ch e la maggi01r :parte1 dei casi da m.e csservati si erano, p•rese:ntati in Ull)!O .ste sso e breve p e.r iodo di t~o durante il quale ·d1omir1ava l 'eip ide1nia 1cti en·cerfalite; deJ' fatto ch·e i disturbi osservati rivesiti'Yano un carattere insolito. n1ni •precede11te11.nente ·d·esctritto nella let~ teiratl1ra pe~liatr1ca. I11 base a tutte queste conf'iderazioni, ~L vendo creidt1to di .p oter escludere ~ n Ila scorta. ò i a.T'lgO!lllJenrtti clinici e'd eipi1ciemioJogici cl1•.) la sindrome potesse essere riten11 ta u11 })Ostnmo di lesioni nervos·e ·di origine influe11zale, io concll1dcva ammettendo che cc la inso1Iita .;; i11drome 01s2.ervata in un dis-creto nu1nero .di hnn111bini ed in un brerve perio,d o di • te1nipo e l aJ·a.tterizza ta d·a diSlbucribi ipsichici per lo- piì1 nrJn g r·n vi, cl1e si accentl1avano però rH1t.evol11r1e11tP nl m om ,ento cleLla .ad.dorm,e ntatura pro,d ucendo un'insonnia invincibille ed una vivace agitnzi0ne l)Richica e motoria fosse da attribui 1 si ~i.cl un preigres.so attacco ~i'l1 o meno co11clamato cli encefalite epidemica svoltasi sopra 11n te1 i·eno 111evropaticam.ente predisposto». ..\Ila mia corn11111icazione f.ece:ro seguito· alou, nr confe•rm1e per patrte dei Colleghi Fiore, Berghi11z e Simn11ini cl1e riferirono di aver ossP.,.. vato 1 )ure essi d e i cn-si simili e di averli considerati .coir ne •postltm i di un attacoo ,dJi enc.èfalite epidemica. Il Fiore specialmente riferì i · dati clinici di q1]attro bambini dai 3 ai 12 a11.ni. da lui osseirvati n 'eilla ·Clinica Pediatrica di Fi1 en.ze, i qua·li si ip:resentavano di giorno norn1ali o Q11asi mentre al soprav'1enire della notte cadevano in .p·re!dia ad un.o 1stato ·di i:n1

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(1) Di questa r.om11nicazione. che sarà pub-

quietudine, di agi taz,ione motoria, di an11bascia, che si aiooomi)a·g nava -a d un'insopnia pertd.nace: ta1e sind1·ome era .SUJoceduta :irmmediata1nent~ ad un' altra ao·n i caratteri tipici del·l '·encerfalite Jietargjica . In un quinrto CaJSI() però ['''insonnia fu la m ianilf.estaizi.one primitiva, B>ooomr'rugnata ·da fatuità, irascibilità e da un'agitazi1one motoiriai raaxP:reisentata .da movimenti a tipo cor:eiico e da atteggirumeillti .e movi.men~i coatti i più istravaiganti (arco di 1cerchio, .capriole, rotazione vorticosa sull'asse lol:\gitudirtale, eco.) : l·a ·s indrom:e guarì. comri_)letannen te dOJPo circa u11 mes e ·e mezz.01. Ma, oltre ai casi di questo genere comunicati al Cio n·greisso pediatri·c o, altri ne so.n o 1s tati O$SetrVati in varii Iù·a;g·l1i e .da dive'J'isi o.sse!I"Va- · tori i qua-li no·n seu:n1p 1re n.e hanno fatt.o '.La relazione nella stampa medica. Fra quelli publ>Jicati è da ricordare il caso descritto dal Salvetti (1) il quale potè osservare due fratelli dei quali uno prer;;entò l1na tipica fOO"roa cli encefaljte, l'a'ltro, di 4 anni, una sind~omie di in·son11ia agitata con moti coreici, logorrea caotica, eoc., che carr1Stponde e.saittamente al quadro ,già 1descriito. · Ed anche fuori d'Ita lia fatti simili sono stati ril'evati . Infatti •g ià nel m ·aiggio del 1920 il J>faundler, in una seduta della Società Pediatrica di l\.1onaoo (sed11ta della quale so1o da poche sett:iJmane ab·b iamo ri1cevuto1 il reso1001n to) faceva una comunicazione soiplf'a un certo' IIlJUmero di b3Jm.b ini i quali off,: riron10 11n qua.idro fino a11G1r a non c10noisciuto e che imprelS1Sio1n ava fo.rle·m.ente. LI fatto fon1d amentale era aptpru.nto costituito 1da uina speci,aJ.e, p .r of,o nda altera- . zione del sonno che si presentava 1dtstur bato da inquietudi'ne psiJchica e m 1oto1ria. Ma anche .duranite il gioirno ,i bambini presentavan·o disturbi •p sichiici .p iù o meno m anff.eis.ti. La descrizione che il Pfaundler dà del quadro morboso · s.i sovr~p.pone in modo del tutto e,s atto a quella che ne 110 dato jo ftn nei più piccoli particolari. Riguardo a lla etjologia il Pfaundler, avendo r:Lsoon<Lrato1 che in tutti i casi era ·p r·eceduta una encefali.t e emorragtca aicuta, J.a co1si1dJd·etta g·rippe cere·b irale, arrnmetteva che la descritta f·orma f oisse da ritenersi ùna a:lieraz,ione del sonno po.st-encefalit:i.ca e ,che essa fosse da attribµiTsi ad una I.estone -0rgani·ca post-infettiva l·ocal~zzata nelJ a re•gione del talamo. Il Pfaundler aggiungeva inoltre il dato interec:sante che, per quanto a llui risuatava, la sindrome in tempi recenti si era presentata anche in altre locali:tà co1n · f.requem.za n otevolissima. 1

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l•licata a suo tempo negli Atti del IX Congresso Pediatrico, è già ,s tato fatto un ampio su.n to nella Ri11istn di Clinica Pediatrica, annata 1920, fase. 11 . . ' (1) Gazzetta Ospedali, 1920, pag. 908. "

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lI. POLlCLlNICO

[ANNO XXVIII, r,ASC. 17] '

In Fir an.cia, il B.remer, .nel giugno .1del 1920, le 01:e del giorno, q.Llando cioè i pazienti pote. c01nrunicava n.lla Socie.tà di Psichiatria dii Pa- v al?'o ~pparilre in oondiz.i0i11i d·el tutto 111Q1mali, rigi, un quaidro notato in, un bambin10 ·d'i 9 an- qua11che 1dilfetto, qual.ch e laJc'llD..a più o meno r1i, i1 q L1ale, 1d·o p.o una forma di encefalite ti- ·g r.ave a oa;rirco di alcuna delle loro faoo1tà psif11ca, andò incontro oo una fase id i sonno1enza chiiche si poteva sempre dimostrare. ::.\la in .p iù diurna e d'insorJUlia notturna ed infime .ad una di ·ciò ~ .da tener presente come n o11 tutti i bamfas.e .di ag·itazionie itpornaniaca difurn.a . oon .arisi bini offrissero una sintoonatol·ogia identica per di mania notturna. g:rado e per forma ·e ·che accamto a quei casi più numerosi nei .q uali s i aveva t1n miriimum P ·erò 1ai sindvome in questione, per quanto d1 .alteTazioni ,p sichilche dura·n te la veglia acl semibri e.Eisere stai.ta ptiù frequ·ente n.ei bambini, 11n maximum di disturbi all'inizio del sonno non hà risparmiato gtli adulti. Va.rii a.iutori Vt> n.e era· qualc~o nel qual.e esisteva 1ma inche hanno trattato deJle fiorme cliniche della en.cefalite ~i.demica ne hanno ben ·descritto 1e discutibile •p ropo·r zionalità ~Iìa le ,(lefì.cien1ze de1fomn·e mentali (Ca!1ducci, Harman·d , .e1c1c.). Inol- la veglia e quelle d1el •So.n n·o·: ora, essend'O evitre il GaiSlb.~rrin·i e Sala ip~ernJdendo IS/Pec-ialmen- 1diente che tanto i primi quanto i se1c:ondi .eriano te in ,oonstderaziooe alou.ni ip·oistu.m i d.etl'.emc:e- in :soista.nza . affe.tt'i da un quadro m01Tboso tdentico nella sua natura e solo vario per il gradf), f.alite nel giugno .del 1920 hanino fatto una comunicazion·e alla S·ocietà m1 ed~oo-chi:rurgica è logtoo ammettere ch·e quel d.eflcìt !p sichico fosse parte integirçi,nte della sindro·m e 1pe·r di Pavia. intrattenendo1sd soora UJilQ stato di quanto fosse ben palese solo nei secondi e approfonda son.nole.nZa .cliurna, 10on;trastante con uno is tato ,d 'insQnnia e notevo.l·e ir:r.equieitezza parisse invece nei primi mano importante e meno manifesto. Ritengo quindi che la sinnotturna riscontrata in alcuni casi in cui detto drqme in questione non si possa considerarla, quad:rio J3intom.atoa,ogic.o 1durava 1da parieochi esclusivamente come 11n caso di alterazione par rr.iesi. Più :rie.centemenite il R·oasen1da, in un latologica tlel sonno, ed è appunto questa la ravoro dal titolo: « Inveirisione del ritmo del songione per cui io ho preferito di designarla cono, con agitazione •psi•co-rnotoria notturna (Sinme upa sindrome mentale. Di tale sindrome drome .post-en cefalitica) >) (1) ha rilpo,rtato tre , casi ililtere.ssanti èLe'l ,g,ene:Pe e di ·questi tre casi non ho tentato di dare una definizione clinic~ esatta per la sola ragione che mi è sembrato uno 1sd. riferisce ad un bambino ·di 5 anni di età. rilevare non essere essa identica nei varji casi. C01I1 questo i·o no n intenido certamente. di Ed infatti mentre, come già dissi, in --alc11ni aver fatto una bibliografia completa dell'arsoggetti si rilevavano la tendenza alla forma gomento: l'encefalite eptd.euniica e le , sue condepressiva e gli atteggiamenti della melanco seguenze is ono state oggetto di tante osservania, in altri , invece si f!.Veva piuttosto il conzioni e da ipa·r te di tanti auto1ri che a.p paire già tegno dell'ipomaniaco ed in ?-ltri ancora queloggi una cosa difficile il farne uno studio comlo dell'amente (nel qual caso il distl1rbo notpleto" In ogni modo iJ materiale raccolto, anturno sembrava assumere l'aspetto del cosidche ,s e incompleto, im i sembra sia già sufficiendetto delirio onirico del Regis). te a f!)ermetterci di 1svolge1re qualche consi·d eraD'altra .p a;rte poi non è .da perdere di vista il zione interessante, ciò che mi accingo a fare, fatto ohe ciò che caratterizza principa~mente il procurand.o .dd. essere quanto più .p ossibile condisturbo non ' è precisam.ente l.ln pert11rbamento ciso. del sonno vero e proprio perchè i bambini che Dal .·p1u n,to di vista clinico, ·varie oon1s iderane sono affetti, l1na volt~ che sieno riusciti ad zioni sono da farei. Prima di tutto è ,da domanadq.ormentarsi, dormono a lungo in modo trandairsi se la sindl'ome :in questione sia da ·rite- qu i~lo, rego1lare e profondo. Il di1stui:rbo inv·e ce r1ersi 1SeIIllplri,ceim ente come una forma di sonoo preced.e il ·sonm.o ed è in sostanza costituito da patologie.o o 1sep!p<ure non vada compresa de'Jlr t1n p rolun~ar.si eccessivo di quelle 1due fasi che tro la cornice di un quadro clinico più vasto e già in cOindizioni normali p.r ec.edono il sonno vari0. Ed io mi dichia·ro subito partigiano de ma che hanno di solito ·d,l .trata brevissima e, ciso ,de·l1a 1seconda veduta. I ba.imbini da me os- .cioè, la f8se 1drelJ.'add·o rmentatura e la ,f ais e del servati non erano d1ei soggetti affetti sempli·C'e- dormi-veglia. mente da un disturbo del oonno . .S·o lo un esa- · Il soggetto avverte effettivamente il bisogno . m,e molto s uiperficiale idi essi avrebbe potuto ed il desi1derio di dormire, tanto che c-hiede di farcri ipensare a ciò memtrechè un'indagin·e atc-0ri·caJT1si e si a ltegigia nel letto nel modo più tenta ed una osservazione assidua ci portavano ruppropriato a conciliarsi il sonno; ma a qu-esta a gievo1mente a coUJStatare come an·che d:uranite sua spontanea, naturale disposizione non fa riscontro l'effetto normale, qnin·di s'iniziano l'agitazione e l'inquietudine come avviene in tutti (1) Il Policlinico. Sezione pratica, 1921, fase. 6. 1

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SEZ10l\E PRATICA

i sogigetti ·colpiti da i11sonnia. QuaJJ.tche baro1h ino tuttavia riesiee a so:npassa.re questa fase eid entra allora nel'lo stato di dornli-veglia, stato che (prel11de al ·sonn-c, , pieno e durante1 i~ q11ale i centri. psichici non sono an1COra i111 a:-ilposo com.p leto vei1'ifican.doisi a1J·o1r a come ·tU111a lotta fra la ft1nzione ip11ica che tende ·ad invadere i centri 11ervosi e l ' attività ps.ichi ca ·rl1e va ·soio gradu1almente 1spe.gn.endo1si.$Q1u este due :f asi •l)1'1ecedenti il sionn'O 1gJà .n el bambino normale il'a~­ pre€•enta110 u11 pm1to :critico ·che diviene· fa cil1nente oc·casione di qual~he disturb,o e, per po.c o c-he il di il'Ui terreno costituzion1ale sia taré1 to 11el se11so <lella: disposizione nevropatica, esse • costitl1isco110 fc1r·1l1nente il punto di partenza <1 l ma,r1 if e!"f n,r s i di sintomi abbastanza impor•

t~.nti.

È n'Oto in!.fa tti come i bambini vacla,11'0 sogget-

ti a cel'te altera.zio11i del normale pro1cesso della addormenta.tura che so,n o del t11tto 1ca1 atJteristi1cl1·e pe·r 1, età infantile. lVIoJti bambini, (Jllando i av·viciJJa l'ora 0011sueta. clel so11n-0, co1nin e.iano· a s11bl11e gìli & fetti della sonu-0lenza ed al1'01r a 1divengooo incruieti, rr1ela.11con i ci, irascibili e Jion di rado 11i<tngono él 111ngo, senza raigioin e <.ùpparente, finc:hè non rie~r ·ano a ipren1derre sonno. s.pes'SO ' pe1iehè f.i inizi il . 011no si rirchiede che i verifichino certe <letflrmi11a te condizi·oni rhe hanm.o di ,t.;olito l'effetto di 1<;.cilitarne la comp<-tl-S~l (il surchiame11to di 11n dito, l 'affevrare la ma110 de1Ja Tuut1wice. lo stringere fra le ditaJ un pezzo di .!'toiffa, 1'assumere 11na <le terminata posiziione, ecc. ) : ~(\ ciò non avviene, il sonno non si produce Cfl iJ lJftJ nbin 0 •r imane a .I.un·go .de,sto, rliveneniClo ir1q1deto e l)izzoiso. Si tratta 1per lo più di vere e • 11roprte &tereot.i1pi:~ dehl'aJddorn1entat11ra; ,p iù raramernte invece l'impe·dimentio a pre11de t' so11110 deriva da una i'd·ea coatta. 1111 q11alche r~LSO 1l ba.1nbini0 si adrc lormen ta ll11R nion in modo prOlfondo tanto che lo stimolo pjì1 lieve è Ruffitciente a . risvegliarlo: iJl tal caso il sonno è c:;11peeficiaJ-e, agitato ecl è acoom.pag11ato da <ligTi1gna;ment<> dei de11ti, <la. movjrn.enti va.rii e cnntin11i degJi aArti, ·da freiqiuetnti rivo1girn·enti niel letto, ecc. Vari.i ibamb1ni, .qna1'do si tro,v in10 in tale ,s tato· e vengano oom.11n.qi1e stimnlati e~e·g·ni8:001no anche d.ei movi.m ent.i cro mp1loosi come tirar~i sru ·l e ·Coperte, grattar.si e ~tro1ptariar.si. i11 va1rie parti de1 1rorp10, ·ecc. Ora. f.\1tti q11e.c:ti di sturhi, che ·8vrno di facil1e fl freq.~1ente con~tat.azione e che stanno urO'Dl'io a 1 limite, frn. lo stato fisiologico e q11eÌio -patologico. co~tit11iscono i!l certo modo la trama sulla c111ale si n·Os&Ono ordire molti altri disturbi di ~aspetto ;più µ::rave che oo,s titui•s cono la ~1eifj€ f.l'On bre,·p <l-él'l e lna.niifegtFlzioni patoJogirh.e <l:l. 1

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parte del sonno nel ba1nbi no. Ed è a questa pr~disposizione fisio-patologica specifica offerta dal bambino nie l carrnpo della funzione imtportantissima del sonno che bisogna riferirsi, io credo, se si vuole interpretare al suo giusto vailoo:·e. la patoge~esi d-elJa f onna mo.rbo1sia i~ questione. l\tla ·di ciò i.n seguito; per ora mi appare sufficiente aver messo in rilievo il fatto che tla carattertsti1ca della si·n drome è s•o/pratutto 1rapp-re!sentata da u1l-0 SfJiocato di'Sturoo clella addormentatura e che il sonno, una volta iniziato, s i ·svo1g.e .i n modo normale !Per profo1n dità e iper durata. Anzi, a Lal riguardo, -d evo aiggiun,g ere lln particolare che i1,on mi !Sern·b r·a privo del tutto d 'intere~se e. cioè .che in qua:lcl1e soig1ge.tto, poco tempo avanti eh.e si inWaSISe il sonno regolare, cominciava a presentarsi un ostinato· sbadiglio. È 1lecito 1pa1rlace in ta.li casi, come da aLcuno . è stato fatto, 1di i(IlJVersione d1eJ. tipo 1de~ sonno il q.ua1e da notturn·o· si fa1reibbe· diu.rn101? Non u1i ·s~n1bra di poter ·ri·sponderei affe1rmativamente a .tale d1o man da. Certo, sru'S1siste' il frutto i11a terial1e che il pazieinte dorme nel1e ·ore del giorno mentre v:eiglia 1e si ag.ita durante l1a notte, ma questo 11on mi sen1bra ci al1torizzi a parlare cli um.a inversione ·come fatto e1sse11ziale ie tpirimitiv·o percl1è ciò p1resupipo.r reb1h e che ne11e ore . di veglia, -Ul ~oggetto si co.m rpo1itaisse in modo i101mai1e oome <li solito ~i com;p ortano coJ.oTo < he o iper lunga coinsuetJudjn,e o per altro sono g.iiunti aid alterare il ritmo 1del nomn.aLe· a'rvicendarsi -j ella veglia e del 1sonno. N eJ nostro caso mi sembtra ,p iù logico, parJare di uno sipos tamento, d.i un 1pT01ciraistinamento del sonno, g'iaro0h1è LI fatto 1che il p azi,e1n te do·r mè n.e1a:e ore flell g·iorno inve•c·e .cihe in cp1elle della n1otte .di. pen1de piuramente dail fatto· ·ch:e· .e gli .sup.plilS•ce • quando p11ò alla rm .a11.ca11za d·e.l rtpo.so ne.cessa rio alla reintegrazione delle attività fisiohe e psiirhic.;he cau·snta dal maJe. Ed i11fatti la durata 1de.l &l10 1SOnmo nelle ore de1 .giorni() non è r)i1'1 111nga di quanto ocoor\ra a suppJire al tempo utile 1perà11to di i1otte e, q11ando so,p rag. giunge la sera, il paziente avveirtie il bisogno di cl onnire praprio nelle ore n1ell.e qua lj iI1 1condiz ioni n·orn1ali lo av·reibbe avvertito' e &ente• t·a:le hi ::,og~no im m ·o do inten'So imioerioso ·ciò che ' ' 0ontrasta 1col ·C01n cetto idi 1111.a inv0r1sion.e d·ei tennini nel regtme ·d'el son110. lTn a,lf1ric rilievo C'il iniro chP mi seimbra d .i .non cl.over fi1"asc111rare è qi1e11o relativo al significato rlj fl 11"1111.e delle nianifestazioni m1ot.0irie che i l1an1bini pre.sentan,o d1ur·ant'e il iperiodo d.i agitazione nre-~pnica. I mov~mentj ('h e ve11gono r-0mipi11ti in. tale momen.to "ono del t1o o più ·vario P più ~frano e sono ni diffi c.i l]c1si1ma defi- ' ni7i"ll1e . ..\Jr·nni cli fl<-~i i::n]o lontnnamen tie po1

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trebbero essere avvicinati ai mov.in11enti coreici . mentre un gruppo molto più vasto potrebbe essere ll iuttosito avvicinato al :tilpo dei tios per la siJstam.atizzazione dieil movimiento e '.la oostanza della sua forma. Ma altre manifestazioni ,sono molto P·i ù complesse e mi setrnbra si deb.b ano fatr rie ntrare nel .g·r.wpip o dei mavìm.enti coatti (salire. e sicoo.d·ere di continu10, fare e disfare il letto) e de.lile st.ereotiipie '(pironiunzia ripetuta e monotona delle stesse 'parole e fra1S1i, ieoo.). Ma, •c on ciò n·oin. ·è eis auri ta la seri.e 1de'l1..' le mantfestazioni moìborie 1registrate perchè in ~ qual1che icaso ,p iù 1grav-e il campo si aJ1arga ed • entrailllo in isoena delle fwme ·nlU·<YV·e p.i ù teatrali ch·e ri1cordaoo il gran-de a:COOSS-0 isterico. Si ' presenta qui il problema ·s e im questi .caJsi si debba 1pensaTe semipre alllle conseguenze di un.a lesionre organicai o csep,pure non si_debba ammettere invece UJila -so1Vraipposi2ione di sinidiro-me nevrosica. Alcuni dati da me raccolti mi f3Jrebb·er-0 rp1rapemdeire ve'Mb la · seconda p,o·ssibilità e ciò sopratutto . tenendo conto dell'infiuenza modificatrice esercitata sulla sindrome da! ·Caimbiaanen.1to d i ambiente e dalla ·SIU·ggestione. Ma, ammettendo ciò, è ben lungi da me l'intenzione. di attribuire a pura e ·s em1p1ici fatti nevrotici tutta la intera sintomatologia la qua.. le invece, per molteplici segni, appare in . m8'ssima parite derivare da alteTazi·on.i sostariziali del s:iJStema nervoso~ 1Sembrlerebbe ·pifuttosto di ipoter .avanzare il.'.] potesi che tali lesioni, oom·e facilitano l'i~orgenza .di quei disturb j pisi-co·- motori per i 1quali si può ammettere una causa O!-g8Jni1ca, ·09Sii pure faiciliti!)O 1'eslplO'SiOne id i quei ip.arti-0o~ari d~sturbi fumzion.aJi ·Clii ogigi si ·riJserva ·a nioora la d1e1sign1azione di ne-· vromci e ,.enso l ·quali è 1da 1pe1111Srure· che il ipaziente ·pireisientaisse già !preced-entemente una sp~ocatà disposizi,onie S1Peci1Ì'ea.. • In favore dell'opinione che i disturbi motori riJpetalno la loro origine in qualJche alterazione sostanziale del cervello starebbe, a mio parere, il fatto notato in. modo molto evidente in UIIlO d€i 1soggetti 1che. i disburbi motori notturni erano local.izzati quasi eso'.Lusivrumente negli arti di un 1sol lato (sinistro); che i moivim,e nti eran·o aiccomp.aigrn:ati da 1dolori imolto .forti, di eviden,t e origin.e ce11trale,· 1serrnipre. n~gli arti di quel lato; e1d infine ,che i ,m uscoli 1d a quella iprurtie pOOISentavano a1ll'esame. elettrico qua1che ammnaiia, seppur !liev.e, n el·i a formUila di 1con.trazi-0ne. P er ciò 1che si rid'ellisoo a[la etf.oao gf.a d~lla ' forma mo:ribosa, drui1 varii dati r 81ooo1ti pa:rmi risultane e'Vidente ohe si tratta di un p·osturrno della encefalite epidemica. Però il Pfaundler sembra f!XI'QPEmdere pil1tt.osto per una f-0.rma di ellleefalite e:morragica, esip•e ~i'one d:i l1na !J)II'e1

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gressa grilp1p e cereb1·a1e. N-0in so su quali elem•e nti quesito suo 1giuclizio ·Si fondi pe1,chè nel breve riassunto della sua comunicazione non n1e vien fatto 1pa1tola: ma, 'Per ipa·rte ania, no11 v-edo come si potrebbe seguire il Pfaundler in . quelila ·s ua intealP~etazio111e,_ .amme111ocl1è n001 si vo.lresse .rucoettrure la teoiria un:iiciista che ieonsi, dera l'ag.e.nte etio1Qgico 'd1e lla mf1u1enza .p andemica ,e ,q.uefilo 1c1e'l la encefa'lite eQ)i,d emtea com·e un.a ·Oosai 1so[a, questioinie questa ·Che n.on è qui il caso di discutere. Quanto alla patogenesi, mi sembra prima di tutto ovvi·o il .p ensare ohe !le alterazioni .morbo~e osservate :si0010 la .oonsag~·enza di una le sdODte vera a prqpria !dell'encefailo prodotta dall·o '$P0Cia;le virus. Infatti, come. già;_ osserv~i innanzi, non è certo il caso di pensare, almeno per· la 1gran mag·g:iJ01ranza dei sog~getti, a forme nEWrositc he id.a imitazione, non·o·s tante .certi speciali asipetti clinici .che ice 110 potrebbe ro um po' far isOISl}Jettare, •e ciò tanto più in · q.u anto mo[·ti ·d€.i .casi da 11ne ved,u ti si erano verifilcati in l·u oghi fra loro m1oito. distanti. Certo non è da dimentiicafle', e su q·uesto punto ahbiarmo ridhiam·aito ·l'alttenilione fin d.a prin cipio tanto io che. il Pfaundler, che la sindrome • lo più in rs:oggetti pa·r ti colrure si m·a.n1festa per ch e preisentano1rt1na tara ne.vropatica manifesta (in .alcuni dei casi 1da mre ·ra;cco'lti era preceduto anche il pàvor nocturnus): onde biso- . \ gma amim ettere 1che il vi1'11s enicefa!litico produca quel dati' lfen.oaneni 1Sipecialmeintie q·uando colpisce deternninati ,sog.getti ·~articolarm·ente predisposti. (Studiando l'ubicazione ed il modo di i;nsorgere dei v'a rii casi di encefalite epidemica si ritrae l'impressione che il virus di tale malattia agisca in un campo molta vasto e co~­ pisca magari moltissime persone ma che solo -alcune di queste, e di solito non mo~tissim e, ~ad~no in 'prieda alle manifestazioni della encefalite dalla cp.1ale cosa ne deriverebbe il fatto che, per quanto si tratti di malattia probabilmente trasmissibile per. contagio, solo in pochissimi casi il carattere contagioso di essa appare evi'dent-e: anche io nella mia casistica non ho potuto raccogliere che lln solo esempio di probabile avven.11to contagio a carico di due fratelli e della loro maestr~ di scuola che si erano ammalati di forma simile pressochè nello ~tesso periodo di tempo]. Q11anto alla natura ed alla 1sede. del'le lesioni, nulla ·s i 'P'UÒ 1dire di precioo, n on •e ssen·do stata. rp.ra tiicata fino ad ora a le.u na necToSlcoipia, per quanto mi risulta. Il Pfa.t1ndler, in base a considerazioni fisiologi che, 1pirendend-0 di mira soprat:utto il disturbo del sònno e seguendo la teoria del Tromner circa la sede di tale funzionie. avanza una irpotesi q:>rovvisoria tentatido '

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J..~NNO

XXVIII,

F.~sc .

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di localizza·r e la .Lesione neJ. tal~o otti~ Q1u e,.slo · tentativ.o del Pf. potrebbe forse trova•r e qua1che ·ad)pogg.i<J niel fatto che an·che altri elementi dellla 1sindl'OIIlle potJrebb ero far .p ensar·e ~duna alterazione della regione talamica quali, IP· e.s., i .fatti do1orosi a.g li ia rti, gli speciali movimenti corei·ci o coreifoTmi notati varie ' olte, l'astenia muscolare, eco. Ma in verità mi 1Sembira che convenga mostrare qualche ritegno p·r ima .d i 3Jocoglie11."e una itp 1ot~i la quale Lende a ci1·coscriveoce Ja sede ·del maJle in un Lratto così Limitato del:l'encefal-0 qruando la sintoonatruogia ci indluce a ipernsave .che am..a he alt1·e zone sieno colpite (fatti psichici) e quwndo l'isto1oigia patologica, n ei casi <·oniclamati di · -encefalite, ci dimostra che le lesioni sono p er lo più molto più estese, diffuse e di carattere vario. Si tratterà di lesioni infettive in atto o di J.esi0011i tossiche residruaili con effetti post11m1Y Il maggior ni1im.ero di iprobabilità s embrerebbe stare in favore 1de'1la secOlilda delle due ipotesi, .sia perrc hè i 1di:sturbi 1d esc.r itti noo sono per 110 più aiocampagnati da a1cuna manifestazione che faiccia ipensare ad una infezione alllCora .in atto. sia perchè talora i detti disturbi insorgocn.o a qualche dista>nza di tempo dall'attacco iniziale acl1t o, intercorrend·o· 1Jna 1S1p1elc ie d.i periodo cli latenza quale si ha, p er es., per le pa1,alisi post-difteri1che e si varifica u111a priana fase ·di aiumen'tùi di gravità de.Ha sindrome oui -.:;ussegue un periodo di lenta decrescenza. Ma la questi one nom.· può essere anoora n€Ittamentbe rtsolt~, tanto più che varie osservazi·oni riferite da a lct1ni -~A. fanno pensare che il virus eneefalitico &i poosa mantenere a t tivo p·e·r lungo tempo nel sistema nervoso, talora a nche pe1 varii n1esi. Non è })Oi nemm eno da trascurare la possibilità che mche a lcuni fenomeni circolatorii · pren1d01no p arte nieil provocare l'insorgenza dei disturbi n-0tJt11mi. L '.idea di 1ciò mi vie.nel suggerita. da·l la •constatazione· fatta più volte neJ più agitato d ei m iei p aziiooti •eh.e la pos.izioine o rizzo.nitale del co:np·o favoriv.a g randemiernte in 1u·i j.J• manifestaJrsi del disturbo e ohe iq paziente -stesso S1pontaneamenite, q t1a.ndo 1si sentiva stanco e voteva tPovaire un iJOOO di niistoro, si imie tteva setd·u to sul letto o 1scenJdeva aidJdirit:tl1Ta per far q•u aJ.CJhe prusé:)o n ella stamza. I .. a sua;>p·o- , sizione n-0n potrà sieimhrare troip·p o azzardata qnanòo si ·r lc,ordino te importantj modiificazi·0ni ch e presenta la circolazione cerebrale in rapporto col sonno. Rigu.ardo alla patogenesi d ell a speciale sindrome che insorge all'approssimarsi delle ore della notte, m i sembra ch e lln a spiegazione plal1sibile di essa non poss·a essere ricercata 1

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SEZIONE PRATICA

,se non nel11e condizioni :fusiologicher che dete'1·min·a no. in generaàe il frenJOlmeno del sonno e nelle condizioni fisio-patologiche che dominano p·oi nel bamhiino in modo sipeci&e e 1che· con tJrib11iscono iln larga . misura a provocare l'insorgeJ11Za di svariate perturbaziond a cariico di tale ilmpO!rtante funzione. Vera.a:niern.t e, a tutta pirima, si sarebbe tentati ·di riferire la altei'azione prefer·ibiilmemte ad una azi-one sipecifi.ca del viirus, a rigiuaa'd-0 d~l quale s~ po trebbe1pensarie ' rChe, 'OOlme in primo tempo, sia per "la sua intr'in1seca natura, sia per la qualità e sede delie lesioni èui dà luogo, esso porta di frequente al ·11r 1odiursi dcl sintomà d1elll 'iipersonn.ia, in se1

condo ·terrnprcr, oome per un effetto dJi conit rasto, possa .dar luogo al f eaiome no op1p ,o sto e quindi a;d un difetto e. p·ert ttrbamento del sonno, qruasi si trattasse di U1I1 esaU!I'tmento1 di quella f'Qlll.ztonie oh e è stata 1per lUlllgo tempo eccitata al disQlpm d el n10Lmrule. Ed an1oh'io •drupprima mi son·o sentito ·p roclive a ·&piegare il f-enomeiilo in cruestQ mod·o, m a in s eguito mi aiaco1n si che itale ~nteripretazionie, qu.a.nclo la si ·sottoponga a.id run'alD.laiisi acomata, aa>[>are i1nve10e non d·e:l. tutto sootenibile. Infatti non è dimostrato che i fatti di perturba mento del sonno in questione insorg.ano in soggetti i q1u a1li in u·n a prima fase della malattia abbiano rpresentato rum qu.a;dro di iJp·eiisorn.nia; anzi molti dei ca·si .da me veduti non avevano pOOSlentato a1cun ·p eriodo acuto che rivestisse· i caratteri ·della 1encefaJite l eltargica ed il d1stu.rb:o del son.n -0 si è p.:r:es.e n:t a'to in essi come fatto primitivo. Sj potrebbe al-. lora pensare che ~o stesso virus, oollJpem1d·o sem}Jre una detemnimata regione, potesse d•a r luo·g o, a seconda 1deri casi, talora ad ·u na si.lnd:r.oim·e di ip.e:r.so1n_n ia, tal·ora inveoe aid una sin1d.Jn:lme opposta di iposonnia o di p a rasonnia. Ma questo ci port.erebbe veram·ente troppo avamti nei caima> 0 d ehle ipotesi. E, d"alltra p airte, ogni ipotesi •costrutta al'.10 ·s copo di viol,e.r 'Sjpieg·are i disturbi del sonno come l'effetto di un virus det~rnni.nato !fornito ·di um'azion.e s~etai.fì ca SOJlra la funzi()lrle dru sonno, tnon può II''e gigieire ad UIIla oritilca severa giaJoch è n·oi sappiamo b enissdmo che fenomeni sirnili, se non identici, a quelli da m e e da altri notati si possono osservarEl a nche in seguito all'intervento di agenti mor:bosi var.ii e di natura. diversa da qi1ella del vil.1lls aui 1si attribuisoe 1l'irrusorg,enza del·l a iencefaiite. Ciò che costttuisce la singioila:rità .delll(l osservazioni. fatte recentemente in questo campo è ~attutto r~pireoo.ntato d alla ~reque11za, da.il n11mero oosipicu·o dei casi che è stato n ossibile 01S1serva>re in J)r eve spazio di tempo. Ma q.u esto e lemiernto della. frequenza 'della si.ndl'OID1e è un eiem en~o che trova la 1siua ·p iù O'vvia spiega.zione nel fatto eh~ m1ai iin nessuna 1

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chroostanza ieli temp·o e di luo~o sii è data J 'oiPdall'iinizi,o •dei varii 1caisii è aincorla tr.opipo l>r.eive J>Qrtunità di poter osservare sì gra·n n.t11111ero per poter fonnula.r e d ed. .giu dizi assoluti; i·n <li soggetti colpiti da forme di encefalite acuta. ogni modo .sembra cl1e, ~eno ilI1 qualche caso, :\ questa condizione sopratutto iç> credo sia da s.i poosa registrare °'al fort1ss.1lmo migli0trame11attri·b uire la ragione dell'acic um.u larisi in un to, ·Se non un.a completa ' g,u ·aTigione. br.eve .p eriodo di tempo di ta,nti casi di sindroRelativam·emte..a111a cUira, qualche vantaggio mi simi·1i, •l 'inoorgienza delhe quali nei eingo1 i si è otten.11t-0 so~o ·d a u·n·a c111ra• sintomati.ca. 111 casi riten·g-0 non vada attrib.u ita banto alla I:>faundler ha ottenuto buoni resultati coll'usoqualità della causa mo1rbosa, quanto piuttosVJ degli impaJochi generali umidi, ooil.l'uiso d1el -01oalle .pTorprietà del terre!Il·o ohe n.e è stato eolLpito, T3Jlio per via rettale e colla sugige1stiooe aillo considerazione quest~ che tro;va il su·o fondastato di veglia. An.ch'io ho t.I'01Vato va.n taggio mento nelJ,e constatazio.n i fatte che 1Ja sindr-0nella cura psichica e nell allontanamento dal,, me sembra esser.si ve.r.ifìcata eon parti.colaxe l'ambi.ente fa·m ig1iare; ma, più ohe tutto, mi h a. corrisposto bene l'impiego rsdmrultan.eo •d.el ·1t1flrequenza nei bambmd; Clhe ess,a 1si è iniziata })€r lo più in eeguito ad attacchi lievi idi enminal e del broimUJI'o sodi·co russooiati aJlle co~ muni cure ricostituen,ti e n•eirvin·e (·letcitinie). cefalite, tafilito 1i·evi 1che iJ P·M'i()d·o ·aieu:to di essa è passato non di rado in·asis erva to; ed infine Bol<>1gna, 20 febb1ria.io 1921.. che qt1a·sii t11tti i soggetti ·oolipiti presentavamo già in anteced·enza tare evidenti da prurte die.l NOTE E CONTRIBUTI. siisteirna nervo·s·o ' Il fatto che i d1sturbi p.s rchici spesso molto T UBERCOLOSARIO PER EX-MJI,ITARI A PORTA FURBA lievi e ,qu·asi inaippre~abili ·d urante lo stato di Direttore prof. G. MENDES. veglia, si a·ccentu,iJno tanto sul far d1el1la ·sera e portino ad una sindrome co·sì imponente non Osservazioni su alcuni casi di pne11mof;or~ctt è un fatto .che po·s sa recare meravi1glia in· q11anartifici aie con speciale riguardo alle formetochè es·so è ·di ois srervazio·n e corrr~ente n1el!10 etudi tubercolosi bilaterale. dio d.ell1e malattie me,n taili e piu ò trovare UJD a Dott. U. CASSINIS. sipiegazione ab1b a;stanza so1didisfa1oente quando :È ormai cai1one deJJ1a terrupia a11titulb.e rcos i ruccetti d·i •considerare il sooino n 1oin solo con1e un arresto del·l e funzioni psichiche e~e­ lare che le condizioni ideali 1p er l 'intervento ela ,guarigione p·er m .ezzo del pn.e·u mo.t ora.ce arr iori, c.ioè come uno ,s tato •n egativo d·e i c·eintri tificiale siano rappresentate dalla tt1bercolosi ne.r vosìi. più e1ev·ati, 1Si1b bèn.e anche oome una polmonare clini.oarrnente e ra;di·osco·p ica.meinte, f·urnzione attiv·a 1del s~stema nervo so cen.trail·e diretta a facilJitare i fenomeni reintegrativi 'd ella · monolater.ale. Lo J1a aff.ermato il Forlanini, le> n11tl'fizi.onie: . in taJ ca~o, al tem1Po1 steis so che P.anno dimostrato gli altri molti ttsto101g i in Italia e fu-0ri. Ma il For1a.n.ini . ha }) l1re affer.. viene a diminuire il firen10 delle attività inibit1ri·ci, si d ev.e rummettecre ·dh·e U!Il ipiù attiVI() m 1e- mato che: « un '.altra ,a zione f.avorevole ·svolge t.abo[i1srn10, 1-ma m aggio.r e viv8Jclità di scrumbi il p. a, --o1tre che sul pollmon.e omonimo, verso eventuali le1sioni dell 'altro p·olmone, meno spic<'elluJari si verificl1ino ·negli elementi nervosi e, n.atu·ra1mente, 1Se C}iUesti 1I1on ai trovan.o in con- cata .d.ella .p rima ·e ·di gran lunga meno costandizion1i perif·etta.m ente n-0nm,ali, è ·pois sibile ch'e te, ma ·s ul1a qual~ l'osservazione clinicn. no11 si pro:111cain.o d·eùle mamifestazioni wnormali, 1aiscia dubbio. Il fatto più com11ne è l'ar.resto o 91Jf(Ci anm..ente ·da ·p arte dei centri d.i sieoond'() ·il rallentam.e nto del d·ecol\Slo della Lesione dell'altro polmone: lesioni poco estese o poco ordine i quali. liberi ormai da ogni freno corticale inibitore, restano intieramente soggetti avanzate spesso retI·oced.ono, talora guarisGo-· no, ma ancl1e se estese e persino cavitarie, è alla i11fluen12:a d·eil le iproprie em.e:ngie intrirnJSeche: di qui .1 i11sor1genza -d i qued fenomeni dhe po..ssibile .assi·stere .a mutamenti favor.evDli (lel non hanno più il crurat.te.r e d elle manifestazioni decorso, inatte;si, sorprendenti e non C'Ompr.e1)volontarie, sibbe11e pil1ttosto cp1ello delle invo- a:i.bili .c'h e attribuendoli al pne11motorace u. In ql1esto O·spedale, la cui funziooe è di l'ilontarie, delle coatte, delle at1torriatiche, ecc. cov.erare invalidi di .guerra per tubercolosi, E dell resto è ben• n·oto 1com e1 la 1prima fase del conv.engono rummalati neg·li ,Sfta,,dj più ·disparati sonno, la fase de'l dormi-veglia, sia già esposta, e in genere con lesioni d'.a.mbo i poJ.mon1. ·S otancl1e im condizioni •n ormali, al manifestamsi d,i pa1iico·l arì s.tia ti psi·chici crt1.a1i, per € 'S ., le toporr.e .al p . .a. soltanto i mon·O'~ D.te.J'lali 0qUicosiddette all11cin a zioni ipnagogicl1e. v.arrebbe a. 1privare la grande maggi.o ranza deg·li ammalati di un st1ssidio terapeutico che l·l necoirs.o 1d•ellla: sdmd·r oroe è 1sita to improntato ad una spitocata cron:ilcità, con evidente tende.al- può arrecare g randi beneficii purchè applicato con metodo. Per qt1esto 110 deciso, per consiglio za a.Id lln lento migJ.ioram.ento. Il temJpo deJC:ol'So . 1

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-anche del Direttore, di estendere il p. a. a tutti coloro che presentassero anche lesioni bilaterali, prendendo come limite di minima le6ione una forma ;di tubercolosi polmonare variamente estesa €·d avanzata in un polmone e nell'altro clinicamente e radiosco·pica.m,e nte incipiente a ·decorso torpido fino al limite massimo di 11na forma di tuberoo·I.osi estesa ed avanzata (cavernosa) in un polmone accompagnata da tub·erc·olosi fibro·s a, fibrocaseosa_, o caseosa di almeno metà dell'altro polmon,e.

Il minimo di caipacità respiratoria difatti sufficiente all'ossigenazione del sangue è calcolato .ad un se1sto, al che "dimostra poter .801d.di,s fare bene un ·solo lobo polmonare sano. È necessario che lo stato di intossicazione dei pazienti non sia .accentuato e .di conseguenza sia liev.e lo stato di ipoplasta cardio-vascolare cmi si .attribui.sce ogigi tanta im:p ortanza neJl'in.s orgere dei fatti d'intolleranza genera1e al p. a. Gli ammalati scelti possono dividersi, secon-, do lo specchio seguente, in tre gruppi.

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"Tubercolosi monolaterali di vario grado nei quali il p. a. fu:

Tubercolosi bilateral i con lesione opposta poco estesa e poco avanzata nei quali il p. a. fu:

te11 tato e Hon conti nu 1 to per sinfisi pleurica

continuato sin o ad oggi con ottimo risultato

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III

Tubercolosi bilaterali con lesio11opposta estesa e non troppo avan- ' zata nei quali il p. a. fu:

tentato e non con- continuato con sospeso per rapida continuato sin o tinuato per sinbuon risultato s infisi pleurica ad oggi con rifisi pleurica fino ad oggi dopo pochi r1sultato insperaforn. to 4 VIII IX

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sospeso per pleurite a g r a n d e versamento e rapida sinfisi

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di questi ebbero sospeso per pleu- di questi ebbero sospeso per ano- di questi ebbero pleuriteess. lierite a grande pleurite ess. a. xiemia pleurite acuta versamento erave cuta 5 pida sinfisi 3

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sospeso per anoxie mia

sosp. per disturbi pleurite subdola cardio-gast. 2

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sosp. per emot.tisi 1

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Risulta da tale sipeochio ch·e in dieci casi si <levette 1sospendere il p . .a. dopo i1 primo tentativo poichè si palesava sinfisi ple·u rica che non si ·e ra prima potuta mettere in evidenza nè clinicamente nè radioscopicament.e. In questi casi il tentativo è consigliabile. tanto più che si è sempre dimostrato "innocuo. Nei 52 casi suesp.01s ti non si è· verificato mai alcun accidente iniziale; deb bo aggiungere anzi che non solo nei miei pazienti, ma in tl1tti quelli che nelf OStped.ale sono stati finora sottoposti al p. a. anche ·dal dott. Serra (e son più di 1-00) non si è avl1to a deplora.re il minimo accenno a tali incid.enti. Riten.g·o C'he ciò sia dovuto in primo Ju.ogo alla. scelta del malato sempre esente da tare nervose e ben preparato moralmente all'atto operatorio, in secondo luo. go all'uso abituale dell'iniezione di 1_cc. di c loridrato di morfina, che indubbiamente evita per la sua azione i fenomeni eiclarnptici, ·e più an1

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cora all'impiego costante dell'ossigeno per la prima insufflazione. L'uso dell'ossigen.o non ha biso.gno ·d i spiegazioni; basta pensar.e al meccanismo .dell'embolia gassosa, alla possibilità di cadere coll'ago, qualunque esso sia (ago semplice o treql1arti di Kuss), in mezzo ad aderenze "'.'a.scolarizzate per ritenere che se nel tubo di g.omma fino all'ago si è fatto ·defluire ossigeno r.ell'istante d'immissione dell'ago nei tess·uti, l'aspirazione di .q uesto gas nei vasi riesca innoc11a. A scopo 1s perimentale anzi non 110 mai avuta embolia in a~imali nei quali colr ago infisso nel parenchima polmonare ho fatto passare 700 o 1000 oc. di ossigeno ripetutamente". Tale fatto è facilmente sp·i egato e dalla solubilità ,d ell'ossigeno nei liquidi organici e sopra.tutto dalla sua affinità per l'emoglobjna . H o dovuto sospendere il p.- a. per co.inplioanz.e· varie, in 12 degli .altri ammalati. In

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quel1i nei quali ho potuto continuarlo fino ad radioscopico il livello del liquido appaia m.obioggi ·h o notato Clh.e i risultati .immediati sono le perchè evi·dentemente si tratta della falda. ·Sem·p:r.e stati in r.agìo·n e ·diretta d~llo stato superficiale ancor libera, mentre subito al dimorboso rp,o lm·onare. Temperiatura, su·dor.e, tos- sott-o l'org.anizzazio·n e è avanzata. se, ,esp·e ttorato, 31spetto, ·peiso" subirono una traNon è qui il caso di trattare delle complisformazione rapida nel primo gruppo, ·p iù len- canze pleuriche a li(.fllido purulento (nei miei ta del ,s econdo, più lenta ancora ne1 terzo; il casi non ne ho ,a vuto fìnor.a); questo è un capiche è da porire in raJpporto con la 1presienz.a dei tolo· di terapia tubercolare che va trattato a sè. Quando il liv·ello liquido p·ermrung.a r·e lativaf·o colai tuber:ool.ari dell ',a ltro ·pCYlmone, che .solo più tar·d i si .avv.a ntaggiano p•e r azione indire·tta mente basso, la prudente continuazione del ed oscura del p. a. Si possono distinguere tre p. a. senza toracentesi ne facilita il riassorbimento. fasi di evoluzione clinica dei focolai opposti, Fase 3a. - Così dunque, sempre che le condiqualunque ·s ia il loro stadio : Fase 1a. - Dall'inizio del p. a ., col migliora- zioni lo permettano, si ha assai di frequente m,e·n to :dei · ·sintooni .gen·era1i, i fo,c0tlai optPosti r~gione della complic.a nza pleurica e col mil1anno dimostrato di ridursi fino . alla scom- g1iorar·e ·della pleurite 1si vedono ·d i nuovo miparsa dei dati sem·eiotici aJsc.oltatori. E un evi- gliorar.e 1 fen-0m·e ni ·d ella opp·o.s ta lesione, tadente arresto ohe p erdur.a in taluni ca;si per lora così notev.olmente da credere .a ncor.a .a·d - molti mooi nel decorso del p . a. senza accenn-o una guarigiop.e apparente; in generale in mani~r.a ta;le da potersi ritenere indotti a fare a recidive. Fase 2a. - · Coincide coll'insorgere della pleu- prognosi relativamente più fausta che pe,r lo rite: nei miei casi questa ha avuto per lo pi ù p 3JsiS1ato. I ·mi.ei .a mmalati sono sotto osserv,azi.one al inizio rucuto, solo nei più gravi ·s i è presentata subdolamente sì da essere riconoscibile al va- maa1simo da un ,a nno .e mezz.o; è tro.p·p·o presto riare dei valori di pressione ed · all'esame ra- p er poter trarre deduzioni sicure sull'esito deldioscopico. Dallo stadio .. di arresto allora l'al- la cura, p·e rò ipo,sso concludere che negli 11 tro focolaio torna ad una evoluzione talora casi di p. a . in tubercolosi monolaterali i ris11ltarpi.d a, più .s pesso inten.s a, talora accompa- tati sono ottimi sì da poter considerar e prosgn.ata anche d·a ecrnotti1si. È in que•s to stadio sima la g·u arigione di tutti; nei 17 casi di tn che si può esse·r.e ind·o tti a sio·s p·e nd·e re il p. a. bercolo.s i bilaterale n òn ho ,avuto p·e r ora, do1Jo se ci s i lasrcia impre·s..si.o nare dal quadro f·en-0- superato il terzo periodo, alcun accenno a pegmenico. Ho dovuto ·convinoermi che non con- gioramento, ma indizio di sic11ro migliorame11, vi·ene far ciò se non quando l'evoluzione della . to negli ammalati del 2° gruppo, evidente antubercolosi nell'altro p-0lm1one ,3JSsuma caratte- che in quelli del 3°. Il ch·e dimostra che l'in1r.e acuto a rapi da evoluzione o determini sir1- pieg.o del p . .ar. n·ei tubercolo1&i bilateraJi, d ove drom1e ·d i ins,u fficienza r·e.Slpiratoria . Co·n tinuan- sia possibile, è da usarsi come Sl1ssidio terapeutico di non dubbio valore. do con prud·e nza il p. a., intervenendo ove la N. B. - Le stari.e cliniche s1aranno pubblicatemperatur.~ la qualità e la quantità d·el ver. sa.mento Jo consiglino; colla tor.acentesi prima te ne·gli estratti. d·ell 'insufflazione, trattando cioè la pleurite come 1sie foooe primaria, n-0n m.a ntenendo mai Prof. Dott. E. TROMBETTA pressi.or1i endotoraciche positive, seguendo giorno JJer gior11q lo siato dell'opposta lesione, si riesce a far superare la crisi all'an11nalato, che dovrà mantenere il più assoluto (Vade·mecum diagnostico-terapeutico e formulario ragionat0i ad uso dei medici pratici). riposo. Ho accennato alla qualità de.I li1qu.i·do pleu· 2• edizione intera.mante rifatta a cura del Dott. C. Trombett .. di Edmondo. rico come condiiione per continuare il p. a. Ci\) Avvelenamento. Intossicazioni endogene acute.. si può fare con li quid-0 .a carattere \Siero.so .o • SOMMARIO: Infezioni acute•• Assideratnento•• Folgorazione. • Insolazione siero-fibrinoso, ma dove prev.alg.a il ti•po fibri- e colpo di calore •• Sistema nervoso centrale e periferico. • Ap. circolatorio. • Apparecchio respiratorio.• Apparecchio noso, le aderenz,e si form.an·o riapi·d amente, l a parecchio digerente. • Apparecchio genito-orinario. • Terapia del dolore. • Indice alfabetico delle materie. <:avità si oblitera e ben raramente si riesce a volume in-16 (formato tascabile), elegantemente rilegato mantenere un p. a. parziale. Non vale la to- in Un tela, di pagine XIV-645. racentesi in questi casi, perchè dà sempre I n tommercio L. 18 "piì1 le spese postali di spedizione e di imballaggio. P er gli abbona.ti al e Policlinico> sole L. 17.!S esito .a piccole qu.a ntità ·d i liquido ohe si riesce franco di porto e raccomandato. .a trov.a re a f.a tica in m·ezzo a d.e' nse trabecole, [nviarc cartolina.vaglia al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina.. nè si deve dar valore al fatto che call'esame N. 14, Roma. 1

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SEZIONE PRATICA

RIVISTE SINTETICHE. I piedi dolenti.

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di meravig·liare .se gli individui che si lamenia-no di ;IDQ1esti e, ·S offerenze, dolori ai piea:i sono oos1' numerosi..

Le affezioni do.1Jorose · de,i pied.i han110 un * ** 1 11 rapp-orto alla loro ·loca.liz.zi3.2ione i dolori notevol1e interesse pr.atico in quanto porssooo a i piedi p.o ssoho distingu1er.si in1 tre g rup.p i: ·essere Ja .soiigente di gravi moJiestie e costitarsalgie, metatarsalgie, calcanodihie. tuire motivo di impedimento, talvolta prolunLa tarsalgia può essere provocata da tendogato, ad ogni attività per gli individui che ne sofframio. vaginiti d.egli estensori del dorso del piede. La infiammazione di queste guaine è spesso Tali. affezioni :SOI1·0 molto frequenti. Il piein rapporto a rp·r oce1ssi inf.eittivi, alla .g o·norde è la iparte del co~o pili esp osta alle azioni rea, all'influenza, alla infezione reumatica, alla traum.atizzanti e reumatizzanti. Il piede s ubitubercolosi. Ed il dolore è vivo tanto nelle forsce una costrizione qua;si C-O'Iltinua da parte me acute che croniche. . delle calzature, deve sosteneTe tt1tto il peso Anche in seguito a lunghe marcie, a sforzi, del corpo nella stazione eretta, deve compiere all't1so di calzature a pelle dura e strette si un lavoro molto affaticante durante il camha un'infiammazione dei tessuti peritendinei mino, è esposto al freddo ed all'umidità. del dorso del piede. Ma le guatne ed i tendini Quantunque il freddo e 1'11mi1c:Lo .abbiano Wla rimangono illesi. Tuttavia la condizione non parte i1n1poo-tante nel determinismo delle a;fè per questo meno dolorosa. fezioni dolorose llei piedi, tuttavia i traumi Un.a delle più comuni cause idi tarsalgia è so110 i fattori patogeni più f!'e·quenti, e più che co stituita dal piede p iatto valgo, eh~ neilile il t.rauma 1111ii 00 e vjoJ,en to, i traumi di non 1direttei 'di dolio ri ai ·p iedi ficaiuse di1 r ette o · i n notevole intensità, 111::.i. ripet11ti o p eTsistenti. g·,u:11a nel[1a p;roporzione d·el 95 %. ~ qu·e·s ta È ben i1oto cl1e Je calzature troppo strette, t1n'affezione clinicamente ben definita, che non con i tacchi trop 110 alti, o non a·ctatte alla va confusa col piede piatto paralitico e col form a del ipied.e po·s sono cleterminare per co mpiede piatto tube~oola.re. pressione e per sfregamento callosità o anche Nel piede piatto valgo il margine interno è processi infiammatori e ulcerativi della pelle, ~bbassato, la volta è deviata lateralmente e nonchè processi artritici e periostei. la pianta è oorr.isvondentemente appiattita. J)'altra parte le calzature strette, come anN1el ·P rimo stadio .del .piede piatto-valgo, che gli sf 01 zi eccessivi, disturbando la nt1triqt1•an1do la deformità è in via di formarsi e zione locale dei tesst1ti indeboliscono la resil)rogressiva, &i p«)ls1so1no avere dolori e distwrbi stenza. dei rriUJscoli e dei legamenti, e p!'ovon11che gxavi ·dell'an datuTa. crundo così spostamenti dei normali rr app·o:r ti Ma ciò n·on se111lpre : il p iede ·p iatto fs tatico., delle ossa o J.111odificazioni della f.orma ·di queche si svilUJpa:>a ne11a infanzia ·Oome 1si11rt omo ste d etermina110. deformazioni fs ipesso dol.o rodi rachitismo o idi d·e bol.e zza con1g1enita dei se 'dei piedi. })iedi (frequente nella razza ebrea) raramente Le alterazioni di forma e po.sizione dei pie·di p:rovoca disturbi nell'atto di pro·du:rei, nè dà possono essere jnfine co11genite o determinate molestie succes•sivamente. In qu.esti ·ca.si l'anda malattie generali discrasiche _e nervose, datura può essere inelastica e strascinante, nonchè da difetti di posizione di altre parti llla è abbastanza siped.ita e senza soffel'e111ze. del corpo e specialmente delle altre sezioni In ogni mr0do iSi tratta quasi sempre di apdegli arti inferiori. pi.attimento del piede senza valgismo. Il piede, la gamba, la coscia, il bacino coAnche il piede p iatto che si sviluppa dustituiscono una unità iStatica in mo1d 0 che un rante l.a pubertà o p1iù tairdi, e- che al ip rin,cipio d~fe tto rr1ec,canico di uno di .detti segme·n ti s i non provoca .alcThn. ~dntoma, 1)11 ò rimar1eire inriflette in vario modo sugli altri. L 'arto infedolOII'e o quasi, a ·n che quiando è divemta~o stariore J)UÒ essere paragon.ato ad un.a ·oolonna zionario e1d il oo~laisso del pjeicle è totale. Tutisolata coJ.npois ta di qu,attro ·p arti, le cui de- tavia ·in inan oanza di dolo:re po..s1$·0n-0 esistere f.orma.zio1J1.i e sipoistamenti si oom;pensano re- a ltri .cli.sturbi : Ua 1cilrc0Jazione è io staaolata, c1pro·oamente per mantenere l' equilibrio. P e.r coan e dimostran10 la ·ciano.si d·el piede e le vaovvie ragioni il .p iede, la base della colonna, ricosi tà v.e11ose .sul d·orso ed intorno al co_Ilo risente maiggiormente le defo·r mità e gli spo- del piede; succeesivament.e si ·P·Uò ma.niiestare ·stamenti delle parti soprastanti. anche l'.artrit.e e I'arteri101scl.eT·osi locale, non~ • Le oause adunque 1delJ.e affezioni dolcxros.e rhè lln a ·debolezza d ei i11u•s coli e dei Je.gamenti dei piedi so110 molte e Yarie. Noo d eve quin- laterali delta caviglia. 1

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IL POLICLINICO

Comunque il pie;de piat.t o valgo in non pochi casi è causà continua di dolor e e di senso di stan·chezza tanto cli e i p.a.zi-en ti ·p osso·n o essere ri.d otti élJd tLna v·ita se-dentaria. I .s intomi posson10 mantene.r si a lUTugo ·v aghi ed il ·do1or·e ·e ['intoripidimento posso,n10 ·essere localizzat1 lu11gi dal piede per modo che l'attenzione non è· richiamata sulla vera causa (lella sofierenza. Per lo più il dolore è avvertito al lato inter110 del ginocchio e ciò in rapporto allo stiramento subìto dal legamento lateral·e intemo o a lieve versamento articolare. Il dolore può essere ' ayvertito anche ai gastroc·n emi, ai m11scoli della coscia, del dorso o della spalla. Al piede l'area che appare dolente per prima -~ rimane più costantemente dolente è quella dietro alla tuberosità dello scafoide al disopra del legamento triang9lare: questa è la parte dell'articolazione sulla quale si adatta la testa dell'astragalo e quindi soffre per la pressione esercitata da quest'osso. Jmmediata.mente 1sotto i.il detto legamen,to sta il tendine del più potente supinatore del p·i e1de, il tibiaJ e .posteriore, che può essere colpito da tendo-sino·v ite con la. conseguente oontrazione spasmodica del muscolo. un:altra e più comune causa dello spasmo di questo mus·coil o e degli altri muscoli vicini è costituita dall',e ccessiva pres•s:i.ome esercitata dalla testa deLl'astragalo sulle tre ossa che f·o·nçnan10 cio n esso l'airti.colaziÒ11.e, .1nedio-tairisi ca: agendo come un cune.o •Sulle tre ossia la testa dell'astragalo tende a separarle e Così ip:rovoca un'a.rtrite traum atica che a cS11a volta 'PT'Ovoca «0 spasmo muscolare. A questa condizione fu da Gosselin dato il nomie di tarsalgia degli adolesce.n ti e 1da altri ·queµo idi p.i e de :p iatto irufiam m ato. • 1

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* ** La oausa prima del piede 'Piatto· valgo è tj.alla g:nan·de maggio·r a.nza degli autori attribuito ad U!n disturb·o di nutrizione dei tesuti. La nutrizi,o ne ·difett0$1a è 1s1eguita ·d a degenerazione grais~a che a .s ua V'olta determin1a un in.deb olimento dei muscoli e dei legamenti del piede. Mentre nel piede piatto rachitico l'appiattimento è dov11to alla defiaiente solidità delJe ossa e qt1indi alla loro d.eformazione, nel pied·e piatto valg•o l'ap1:p1iattim·em1to .è dovuto a rilassamie nto dei _te·s suti, l•eigarnenti, te11dini e mus·00Ji, ch e ·:provvedono a m anten e.r e le ossa d~l pierie nella loro normale posizion·e. La cau,$a del 1difetto nl1t-ritivo nella ,~rande maggi.ornnza dei r.aisi è c-91srt.it11ita dalla costrizione eser citata dalle scarpe a pelle dura, stirctt.e '° in adatte per fomna. In qt1este rorndizioni è impedito l'fl ffln sso del sangue arterioso ed il deflusso •d i quello venoso. 1

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Un'altra con·dizionie .che favorisce, se non provoca, lo svilurp.po {Lel ·pie.de piatto, oonsiste nella p.volungata :s1tazione eretta. I musooli ·p er be·n nut'rLooi hatnno b~sogno .c1i un continuo avvice.n.d amento di riposo e di movimento, che age•v ola la ,cir.coJazione del san•gu-e. Ora questo giuoco è ostaco·1ato ·dalia ~tazi 0 1J.Je emetta: in qiu.esta posizione 1a pianta del piede preme costantemente l 1a rSIUOla per modo ·Che i'l lume d e1i vaiSi .arteri.osri. 1o·c ali è im.p icciolito pe,r oomp:resrsione. e contern.porane.a mente è osta·colato il ritorno deil sangue venoso. Il .p iede piatt.o è comunemente oonsiderato come una delforrmità che .s.i sviluppa nella prtma età, •m a in effetti p.u ò manifesta:r.sli .a nche n1egli adulti qlian·do ·s i verifieihirno le -0ondizio. ni che disturbano la circolazione o tendano a frur ~d1eviare ii piie di dalla loro po1siZ;ione normale. Le flebiti, le ripetute gravidanze, il prog1'essivo aumento dcl pe·so del conpo possono ·f ar flettere l'aroo del ·p iede anche in età avanzata. An.alo.g ament.e l'ec.eiessivo sviluppo dell'ad1do:m e favoris re la p.r oduzione del piede piatto perchè in detta cor1dizione per dare al corp.o una 'Più ampia base di sostegno i piedi hanno tendenza all'abduzione. Un carattere partio0lare del piede piatto che ·s i manifesta nell'aidolesrenza è talvolta l'inizio improvviso; una lunga passeggiata l)UÒ ·provocare dolori violenti e spasmi muscolari, .s egni .de[ manifeisrtarsi 1d1el :pi.e.de piatto. Quand,o invece ·s i :m anifesta ta.vdivamente lo sviluppo -è graduale e n·on ha alc11,n a. fase acuta. Nel piede valgo dei primi anni delta vita i bambini accl1santo stanchezza, intorpidimento, dolore ai piedi e. quando camminano spess·o zoppicano. N~lla p1o&izio·n1e eiretta -e ducrante il cammino la d·efo1rmità si vede chiara.mente: il margin~ interno sotto la pressio.n e del pe-so del corpo sta più basso e la pianta tocca il su·o1o ·p·i ù Largamente che in condizioni no:maLi. Quan1do il ,p.aziente è 1Se1duto con I.e gambe sollevate ed appoggiate ad una .s edia e com i pi.ed] fo1rteme,n te distesi in avainti si vede il calcagno rivolto all'esterno, il malleolo in · terno molto prominente, mentre qt1ello esterno sembra soompar·:s o; per la iroitazione del calcagno il ieru:lin·e ·di Achille è ·S postato in mod 0 da fo.r ma·r·e u,n ar.oo con oonravità all'estern·o. Per meglio preciisare il grado della defo.rmazio-pe conviene prendere La impressione della pianta .d el piede. , 1

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J[ p·i ede piatto si pillò f.ormare aniehe in conseguenza di lesioni traumatiche dello sca!oide.


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SEZIONE PRATICA

Uttest·ois&0 pel' i suoi nu1nenooi contatti articola1·i è la.rgaJneI1te •co.p.erto di cartil:agine, -ch e * ** La terapia del .p iede piatto Yalg·o s i riassucont1ibui::;ce ad atu11entarne la e~astici~à e lo rende quasi uni cusci11etto. l1'1oarceo:ato .fra lia me nel rioerca·r e i mezzi pii1 oplporturui per testa dell'astraJg·alo e lte 0ss a cune·if.ormi lo modificare la n~trizione del si1s tema oss·eo, lescafoide è peoteLto c1al1le v1iolem.ze esterne, ma g·amenitoso e musco[rure. Per ra,g·,giungeil'e questo scopo è indispensabile distinguere nella è molto smcettibile ai traumi indiretti. La fies1si-Où1e 1nolto for·z~ta sia in ·s enso «ioTsale t a:rsia lgia tre p·e ri·od·i 1dal punto di vtsta ol1ni.co. Nel i)eriodo caratterizzato dall'essenza di che plantare può provocarne lo scheggiamencontratture permanenti occorre: to .p er l·o più nella patte n1edia.na o plantare. a) consig.l iare al so,gget.to una oiccupiazione In conseguenza l'arco del piede si flette e si che non richieda t1na p.ro1Iungata 'Stazione eproduce il oosi detto piiede ipiatto tr.aumatico. " Talvolta la iiraatt11ra avviene al- piall() s·a- retta; gittale per penetrazione della estremità acub) i:r accoma·n dare in ·ogmi caso l'uSlO di calta delle ossa cttneiformi nella supem cie ditsta- zature a pelle morbida, amipie, 1oon tacchi bassli. e con foTma ~datta al piede; le dello iScaifoide. ~la quando i le gam ·enti non e) prescrivere di sostenere la volta plancedono non si ha vera fra ttuTa e l 'osso è tare con una calzatura speciale che porti il più crinato che spaccato. La sostanza spongiosa dell'osso è più o meno ·diffusamente lesa piede in abduzione e con una soletta apposicon emooragia; le S10tti1i f.r.abecole del tessurto tamente fatta per il paziente su un modello osseo so!Ilo gradatamente sostituite da connet- della pianta del piede corretta ricavato in precedenza; tivo n,eJ ql1 a1e si trovano spas.sio rp1coole ·c isti. d) fortificare i 1nuscoli che costituiscono Questa lesi!O'ne rende lo scafoi•de sUJSoottibile a dei ve.ri .legamenti attivi per la volta plantair:e nuove f1"atture anche in seguito ~ tr'aumi leig. gen. I / idroterapia, l'elettroterapia, il massaggio, Le fxattt1re i&Oilate dello scaf.oide non sono la meccanoterapia, la ginnastica ortopedica rare, ma sp e&So non s o-no riconro.sciute. La dia- iSfpeciale rendono i più utili servi·g·i; g1}.i ag-enti gnosi è facile se il fl"ammento si distacca da1- fisici lSiono i :mezzi •p iù efficaci .per ·agire sul sistema muscolare, per modificare la -cinoola1~osso, ma se questo è .solamente incrinato i sintomi sono v8'ghi e possono passare anche zione, la n.utrizi101nte stessa dei tessuti, in una inooservati. Subito o poco d·opo il trauma la p airola .p er lotta.ire ocmfiro la d.efiormazione incipiente. · leSione assume l'aspetto di uoo oomune distorNel perio·d·o caratte.rizzato 1della contr.attura sione, mia quando 11 doilore isp·ontaneo ed il gonfio·re diminuis,oono eid il p.aziente si le~a i perma.nent.e la fisioterapri·a sola fa~ebbe p1erde.. sintomi diventan,o più gravi rperchrè •p iù evi- re un tem.p o preziois o a!l'amm1a lato 1senza r.34gclenti. 11 p,a z1ente r1on •può stare in ipi-edi, nè ~i11ngiare al1ct111 ri,s uùtato ·u tile. 111 qu e·s tro .p·erio-· camminare; tl1tt'al più cammina s11J 1calcagn.o <lo ·OOCDrre pr.aticrure il radrl rizzam.ento del .p ieche subito djventa stanco e dolente. L 'anda- 1.le con o $enza amnestesia e mantenerlo in buo11a posizio11e pe1· ·dn·e m eisi CIO'll a.pipélJr.eoch1o t11ra. è p1el"ciò a .s balzi e z-0.p pioant.e. gessato. In seg11ito si aipplich er~ la calzatura Il <1,o lore h a. i l suo centro di m,aig~gio1re irute11ortopedica, l'aippa r ecchio gessato e la fis.iotec;ità nello 1s cafoide, si irradia ava.11ti e inidriera.p ia . tro e !)llÒ estende1·sii a111ch e a l p oapa ccio. Ta lNel periodo caratterizzato da retrazioni, dcvolt ~t le .::.o ff erenze s ono siprop o.rzionate ai se... fo.1mazioni ossee, alterazio ni analoghe a qt1elP-ni r're.'-'e11 ti: piccolo gtanfiore nella p·a rte cenae dell'artrite seoca, da 11na cleforrma.zione oontrale del dorso del piede e talvolta dolenzia ~ide·revo:le d.el piede, dal•la sua anchilos i in poalla pret=;sio11e diretta ed indir·etta. Si111tomi Rizione viziosa, l'inte1~·e11to chir't1rg·tiço è il1evirr1eno fr~e qt11ent.i Rio1n10 : lieve racooTciamento clel tabil e. mairgine interno del pie.de, lin1it,Rzjo n e e 1d1otloNel pie.d·e piatto traumatico da fYattittra d elrabilità ·dei 1novim1e1n ti di rotaz-ione d1el rpie1d.e, lo s1cé1fi~ide il trattaaneinto conservativo può far atrofia dei m11 s0oli della giamba. rigu·a da.gnare al pie·d e Ja propria ft1nzi!Onie, m a Il p-ied1e p iatto f1ra11matic.o .p uò dar lt1ogio talvolta è indispe111s.abile l'o.perazion·e allo sooa sintomi progressivamente sempr.e rpiù gravi 1)0 Cli rirnl1ove1re cro scafoide in tntto o in pa['te. . e termin aire an,che in artrite defoomanrte, ~he del resto è nn esito di molte .altre affeziona dJeff .. * .. tarso ginno e~se tral1111atich e, microbiche o Il })iede piatto oltre che da tarsalgia può ne11rop a ti che. essere accompagr1ato cla m etatarsalgia. 1

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È stato d~mostJrato che quando il piede

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è caricato da ·un gran peso lo sforzo è sootenuto dalla tuberosità del calcagno e dalle e.stremità distali o teste del primo e quiinto mietatarso. Le OiSISa del piede sono dispois te in modo da formare due archi, uno in senso sa.gittal·e e l'altro più breve e meno p(I'ofondo in sens•o ~rasv·ersale. Q·ue•s to ufltimo è fìorrmata dalle teste dei. metatarsi, perchè i tre centrali 00111.0 ~d un livello più alto degli altri diue e non toccanio il suolo. Ma quan.do il peso 1del . oorpo è eccessivo. o quandio vi sta a lllITT(go in p ie·di, le teste dei metatarsi centradi si aibbassano e l'arco si distende per riassumere la posizione normale coJ. cessare deJlo sforzo. Se però i J.e gamenti tra Le teste d1ei metatrursi si nallentano in seguito ald'eccessiva e lun1ga distensione si produce un piede piatto anteriore, una aondiziome '.c he rpuò verifi1cans1 isolatamente ma che :pèr 1o più è combinata ·c on il pi.ede piatto val.go. L'abbassament9 dell'a.rco trasverso del piede di ~~alito è una 0001seguenza ·dell'l1so .di calzature ii1adatte. Quando queste sono troppo corte e con tacchi alti le teste dei metatarsi so110 abbassa. te i11 conseg11enza della flessione dorsale d ei.I le dita, che tai.0ra sono quasi slog·ate n ell ' art~co laziorr1e lmetatanso-falangea: Quando invecç_• ìe scarpe sono troppo strette e puntute ùa pressi one l.ateira.le spinge in alto le teste d•el primo e quin1to metata.Tso, mentre que11e dei rnie tatarsi centrali, s.pecialmoote del terzo e de1l q.t1arto, sono ·dep.resse co11 la consegu·en·z a che il e cinque teis te delle d.ette o·s sa formano u·n a curva cio n oonvessi.tà in basso. O t,r ni qual Vlo,l ta l'arco fro·n tale si rilas·cia do1nipletamente · i ·m etatarsi cer1trali po1ssono essene eolpiti ·da periostite e 1e rurti.Jcolaz:iond metatarso-falan gee .da artrite ·d eforma.nte; sulla pelle si. formR. 11na larga callosità e sotto di essa una borsa suscettibile di infezione. P er ovvie rag joni tutte 0 anche lina sola di qi.1este alterazioni posson'o provocare notevoli sofferenze. La 1di a,gnosi è facile. L'appiattimento dell'arco trasveirso 1pt1ò essere rilevato da t1no sgururdl() alla su·Oila delle scarpe, che wppaiano logorate dal centr.o fi.Ilo all'.estre·m ità, a meno ·C~e i'l dol-ore non impe·d·iis ca a1 soggetto .di cam• minar.e. La ·depresstone d1 un solo .osso è .pi1ì comt11n e dJi qu el1la di tt1tti; tra i metatarsi centrali, per lo più soffre il terzo o il quarto; ma il risultato è ~emnre lo stesso, pe-rehè jn ogni c.aso lo P.tira.m ento ·dei ·legamenti pro\1 or...a dol0tre . In 11n certo n11mero- di casi la metatarsalgia $i ha senza apfJrezzabili alterazioni dell'arco del l)ied e. Tl do lo re p11ò essere do\1 11t-0 a perio1

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stite croniic a della testa del PI'lin.o metatavso con valgismo dell 'alluce, a esostosi ed a p-rooessi peniartiodlari, a fib.r -omi diella fascia • p 1wrutare. 1

1'alvolta la metatarsalg·ia può essere in rapporto e.on ~rattuTa del .seoo11do e terzo metatarso, una ~es'ione nio n .r ara (nell'1ee~rcito _ted·esco ,s·i è ve·r ificato nel 2.25 % ·dei so1dati), che si .p uò produr1re in seguito a lt1ngl1:e mrurcie su vie c~tti ve, irregolari, sassose. I sintomi .p rinciipali sono : dolenzia alla p1,.,e ssione driretJta, alla t1·aziJone delle dita, edem·a pastoso .del dorso ·del piede, __raramente eechimosi · · non c'è abnorme mobilità della pairte, ' nè crepitazione pe-rchè i m·e tatarsi so•n o solidamente a;ssicurruti da.i muscoli e 1dai [1egamenti. 1Sipes.so la frattura è .solo soit topertostea e non accompagnata da spostamento dei frammenti. Da ciò la difficoltà de.Ila diagnosi, che speisso è ,pos1sibile solo con l',e.same rwdi0Jog1co. 1

* ** La forma più tipica .di metatarsalgia è qt1ella che va sotto il n·ome di malattia d.i M·o rton. E·s sa è costituita d·a un~affezione .d·olorosa de.11'ava·m piede e 1p recisamente della quarta rurticoJazione metatavso-falangea. Il d io1ore inten•s issimo si manifesta imp1iovvisa.mente in corrispondenza ·della reg iA:>i1e del quarto metatarso.. Di solito co·m ipare seooa alcuna causa occasionale, talvolta in seguito ad un piccolo t:Dau:ma, ad un urto 1eggievo, ad Ullla :I.u•n ga p aS1S1e1ggi·ata e.on scar.pe strette. Qualche paziente la, p:rin1a volta avverte una seDlSazione di scatto nei quarto dito.. Gli accessi dolorosi successivi sono facilmente provocjati da una breve pae·seggia ta, da un Legger.o ..esercizio .ginnastioo, dal baà1o. Il dolore è ·cosi intenso che il paziente non ha ritegn.o di levarsi le .sca-rpe dovunque e~ in qualunque compagnia si troyi e cerca calmarlo f:riegandosi e muov1enrlo il !piede m tutti 'i sie nsi. Il ,dolore è a carattere nevralLgico ·e si ir.ra;dia rd al ·quarto dito su per :la gamba. Può e:sis ere provocato preri1endo 1.eiggermente fra il polli.ce .e J'in·dic~ la; testa de'l qu.~to me: tatarso owure eseroitamdo una ipreS1s1one a1 1.at1 .del p·ieide· a liivello delle articolazioni ~­ t atarso-failan1g ee. Quamdo il pied>e è sforzato in posizione di flessione .p lantare i:l do1o·r e ce:ssa peirahè l'aifloo trasveJI'SO è parzia'1 mente r1cost:n1ito.· L'aspetto del piede p11ò _essere normale, ma di solito la testa del qt1arto metatarso protunde 1S'Otto la pianta del piede e roririsrponden.temente la c11te è J)i.ù o meno in spes sita. 1

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SEZIONE PRATICA

le compresse ca~Je, [e a.p pli cazioni di tintJwra di ioc.lio. Nei casi pe1·sistenti occo•r re praticare la incisione laterale d€lla ])or.sa. La infiammazio·ne 1C1ronica del tessuto connettivo, la cell11lite, può e1ssere causa..dii dolore localizzato sotto il tatlon1e. Dep rès ha posto in rilievo le conseg·uenze della contusiop.·e e-ironica del tes&l1to .sotto,cutaneo 1del cal·cagno nelle •perisone ehe stanno a lungo tn .p iedi, a:l1e qt1ali eg:li h·a p.erciò daito il no.m e di maladies rtes sergents de ville . .Si t:riatta di un'affezione p.rodQtta dall'inrd u rim•e nto fib roso del cellulare della .parte posterior·e della piamta d·el pi-e.de. La calconodinia può essere determinata da sporgenz.e tO!Ssee, esostosi del calcagnio (di cui le due .più :firerquenti sono qu.elle in co:ro:ispondenza del ;punto di in serzionl8 .d el tendin·e di Achil1e e d.efila pia:rte media della gr-run1de tube. rosità del calcagno), oppure da tendomiosite ossificaI1te della pianta e dello stesso tendine di Achille. Questo ultimo può essere la sede di ,p rocessi morbo1sd molto dolo.rosi. Il tenidtine idi Achille non è avvolto da una guaina ·sinoviale, ma è ricoperto tutto aill'i11torn10 dal1a fascia sUJperfi1ciale della gamba, che a llivello del tendine stesso· s·i divi de i11 d11 e f-0gli etti, uno superficia:le e l'altro profondo. Tr.a ~a fascia ed il tend·ine si trova una sottile ma.g lia di connettivo che può infiammarsi. Questa peritendinite può dipender~ da diff11sione .di . proc.essi inifìammato1~i vicini, oppure essere direttamente prodotta da sfrega1n ento, traumi, infieziooi. Vi sono soggetti .soJ)ratutto i ballerfni. In conseguenza di uno Afo11·zo ·eocessdvo ·O 1p.ro[11ngiato del ten.dine si ha.nno emorragie ·n el delic.ato tessuto 1p eritendineo. Quando lo 1Sforzo è stato trule da :prov-0ca~e la lacerazione .del tendine al disopra del * * * calcagno si tr,ova llil piccolo nodulo dolente, J_,e calconodinie posson{) av-ere cause varie. che può .persistere indefinitamente e costituire Nel l)iede piatto si :può a ve~e lln 1d olo.r e nella il punto dii partenza di una tendinite ossifiparte 1nediana più ])assa ·del ca·Lcagno in con- cante. seguenza della pressione esercitata sul detto In qualche caso il dolore e la infiltrazione c•sso in seguito a.11a posizione forzata di pro- · d.el tal.Ione di.pendono da distacco cleil ipTocesso nazion(-l. posteriore dell'astragalo in consegt1enza di esaI . e cal con·odi11ie po,~onD esser.e prrovocate d·a gerata flessione plantare del piede o in conseprocessi infiammatori d ella b-onsa su•b-aichil!l:ea guenza di cad,uta sulla parte postBri()IJ'le della o d~ quella eh.e ~requentemente si trov,a sotto pianta del piede. Questa frattu;ra no.n è rari!S1a. peUle do rsalmen·t e al ten.di~e di Achillte1. , s i111a, ma è d-i difficile diagn1osi: an che l'esaQ11 rste borsiti possono essere determinate dalme radi.o.Io,gioo non è dimostrativo, perchè il J,a pressione contint1a, dallo sfreg&n1ento, da 1Ji!cco1o framm.ento ipuò esser.e confu.so coo il trn nmi, da in1fezi-0ni a:cute e croniche. No·n sotrigonum tarsi, una delle ossa accessorie del no iT'a.re Ja bonsite gonoco1ccica e la postinfl·u·en- pi·ede. Di solito si ha gonfiar.e -dietro il malleo- zale. Talvolta ii.I processo si diff-0.nde ai tessuti lo e~terno ed al dorso del piede, qolorabi1ità ,,icini e sopra tutto al periostio del calcagno. ·d el calcagno ·e d·el tendine di Achille. Tutti i Il trattame nto deve esse.Te oonservativo fi.n m ovimenti del piede, 1p airticolarmente qt1elli di quando è possibile. Giovano il riposo a letto, rotazione, sono lin1itati e didlorosi. Il dolore è dovuto alla com·p reasione ed allo stiramento dei tronchi nervosi dovuto alle modificazioni che si verificano nello scheletro osseo del piede in relazione dell'appiattimento della volta metatarsica. Secondo Morton l'affezione è dovuta esse;nzialmente alla depressione del quarto metatarso che essendo un -cm. pii1 lungo del quinto preme con la sua testa sulla base della prima falange del piccolo dito quando il piede è premuto lateralmente, con la consecutiva compressione dei nervi interdigitali del quarto e quinto dito e di un ramo com11nicante tra il nervo plantare esterno ed ,interno. Il piede di Mo1~on è ge11era·1 mente dovuto all'uso di scarpe strette e con tacch·i alti .. Si verifica per lo pi1] :iJil individui di età superiore ai trenta anni ed è quasi un·a esclusività del sesso femminile, che cois1 paga i:l tributio alla sua vanità. Dato il carattere parossistico de~l' 1 affez.ione è spesso .s cam1b iata con la g0rtta. Può esseirte anche oonfusa ·con un piede piatto inctiJpiente benchè manchi il valgti.smo. I principi del trattamento sono i medesimi tanto se è depresso tutto ~'arco rnetata,r:sico, quanto se è a.b bassato un osso solo. L'ipercorriezione della defoimnità, ùa fissazio11e della ooJ'lrezione in appaireochi immolbilizza.11ti (i:l più semp1ice è q11elJo costjtuito dal1~ applicazione di una Rtriscia di cerotto attorno all'avampiede in 11osizione corretta ), la ricostituzione muscolare, l'uso di calzature adatte dànno in genere buoni risultati~ . Nei caisi resi5'ien1ti ad O'g ni ·cura ·è neic·e.s&SJrio rico tTere a·llla •r esezione della testa del qururto 111e tatrurso.

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IL POLICLINICO

Da quanto sii è detto risulta cl1e le affezioni doloroS'e dei :piecli possor10 dip.e11d.ere da 1proressi v·ari e \ra1~amemte lo calizzati. Non è dubbio pe1 ò rhe la ca t1sa pi1ì freque11te è il piede 1>iatt.o. Qnesta condizione mentre è di per sè ~tes~.a doloros a è f:req11·e n teme11te causa dà alt '·i 1processi pure essi dolo:nosi. L'opera de.I metlicl() ielieve 1e~ seire quindi spercia:lmerute indirizi at.a alla ·p-rerv:e·n zio·n ·e di qu.esta deformità, pre' enzi on·e ch e non può utilmente f.a:risi se no·n con l·a diffusione ·d:ei co·n cettri tSul daDiniO derivante clalJ'uso ·di calzature inadatte. G. DRAGOTTI.

STORIA DELLA MEDICINA. -

Antichi medici italiani in Francia. I tmedi1ci italiani che.. nel me1dio evo, e do·p o si recarono in Francia, per esercitare la loro professio11e, furono molti. Ne attingiamo notizie dalla R evue hebdomadaire del 1912, da La Nuova Antologia del 1913, -ecc. ~ Essi trova l'ono le più liete ed entt1siastlche accoglienze, g razie alla loro fac9ndia e abilità di parlatori, alla sic11rezza _della loro scienza - att inta in j$cuole allora famose i1el mondo - e grazie anche a l loro possesso di mis teriose ricette, imparate mercè le relazioni coi saraceni e con l 'Orie:r:ite. I primi m edi ci italiami .che ·s i r ecar-0no· in Fì.ra11cia 11sciva110 ·daìl a scuola di Sal1e1rno, che, nel m:edio evio, era una cle1le rpiù celiebri. Es1si oltre che inedici eran 0 a n r he rustroil ogi, perch è aven.do, jn fatto di m edicina, cognizioni 1ncerte e Jimitatils1Simie1, 1cer-ca v·ano·,, 1scrrutando il cielo, di a tting,er.e. lu ce ·dalle ste.Jil1e intorn 0 ltlla natura di varie malattie. E , infatti, si ci.ice ch e L eone da Salerno, il quale fu chiamato presso .i1 re Lotario, ·diagnosticò il ma.le clrul q11a}e co·si:ui .era affetto, s tu.dian.d!o :una ciometa che appariva proprio in quei giorni ; e dicesi anch e ch e Giacomo da Bologna -· che era « dottore a Parigi e astrologo sovrano >> .. crutando g·l i astri, p~.e<lis1se e;sattamente· l a pe·stil1enza ·Ch e colpì l q, parte occidentale della Lorena. E gli ndn sePtpe però trovarvi lln rimedio; e, non1dimeno, al pai-i di L eone ·da Salerno, fu stimato per m edi C'o atbiltssi·1no. Più tardi, av.end10 peo•duta la. s 11a fa!Yla la sc11ola salernita.na e salendo a g rande· onore la scuola sien ese, furono i medici di Siena che ebbero molto creK.l ito in Francia;. ma anche costoro s1tudiavano i mali e i1 e i-ice.:ricavan-o la prognosi scr1ltan.d o gli astri; e questo m etodo l' imase jmm11tato fino a l ternno di. AldebranLlino o) com e lo chia.m ruvan o in Francia, Al•de111 ancli •1, col qt1ale la m erli•cina cominciò t1n poco R disting uersi dalla stregon eria. Non si -Ra l )c11e se egli fo~ si e11e~e o fi·ore11titn.o. A ll1i 1

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[ANNO

XXVIII,

FASC.

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·Sii ·d eve il primo libr o di medici'na scritt-0 in francesie da un italiano. Tale 'libro era un trattato di igiene pratica, che egli compose cedendo alle preghiere idi B.eiatrice d.i .S avoia contess1a di P:riovemza, c·h-e lo aveva chiamato' presso di sè. Egli dovette senza dubbio a quel libro parte della sua fama e della sua fortuna, perchè la regina di Francia, che- lo less.e e lo am·m ·irò, viO<lle l 'i\.ldebran·dino a Parigi, per affid.are a lui la salute del r.e S. ì.uigi. Morto Ald'ebra1J1dino il r.e di Fran·cia - cl1e e!1a 1stato conquis'O 1d a lla ·virtù ·della medicina italiana, grazie al corntinuo c·ontatto 1che aveva avuto C·O·n l'_i\.l1d1e•b rand:in.o - chiamò J}re·s so di sè Guglielmo da Cremona e Nicola da Calvopetro, il quale era « moult bien expérimentJ en la science des étoilles » e scr1ss.e il lib1ro: Signata Sigriorum. Circa trent'amni dopo giuns·e a Parigi Lanfranco da Milano, discepolo del celebre medico Guglielmo di Salic·e ti. Coi sooi modi e ·e.on la S!Ua sicienza egii a ve1va già 001n.qui.stata 1a cattedra pel1'Uriiversità ·di Milan.o, ma essendooi egli ·m is.chiato nella p-01itica e av.endo ·combattuto Matteo Vi.sconti fu .d a questi esiliato .. Visse .allora miseramente, ramingo .di città in città, fin chè, per bruoill:a feirtuna, ca:pitò a Parigi, dro ve, ess endo già c-onosiciuto, fu a.ooolto - com'egli ste.ss'° più tardi confessava - cotJ1 onori dei qu·a li egli non m.e,ritava nron,m eno l:a centers ima pairte. Codesta confessione t tielbb.e far credere ch'egli fosis e m·o desto, eppure n on .era eo·s ì; e di ciò ne è prova questo giudizio che e;gli 1dav.a dei s uoi colleghi ,p arigini « quasi idioti, che sapevano appena la loro lingua e ciosi ignorar1,t·i che difficilment <> si troverebb e fra loro un chirurgo razionale». Per dimostrare la sua superiorità, il Lanfranco compose un trattato di chirurgia, oper :1 notevolissima, che ottenne molto successo, cl1e ft1 st ampata e tradotta in più lingue ed ebbe molte ed izioni. Forse per dare al suo trattato t1n'apparenza ara}) a egli invece di chiamarsi col suo nome, si chiamò Alafrant. 1

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L a f.o·r tuna incontrata da J_,anrfr'ain c.o attirò a Pllirigi m edi ci di tutte l1e parti d'Italia : Taddeo vi a ndò da B ologna, Lod•ovioo da R eggio, Ugo da L11cca, Nicola · da Fir.en.ze, Augusto da , rerona, R11 ggerio da Salerno, Si1v1e1stro .d a Pistoia, ' 7 a.le1c:;•co ·da Tarrunt o, Lodovico da Pi sa" B1u110 1dalla Calabria, Armando da Crem.o·n a. I quali inveice dii amarsi e sti marsi recinroram e11te e di anda!"e innanzi d 'am·ore e d'ac·COJ1do uresto oomi11 ciairono a roderai di ge' lo&i a, tanto eh.e 0 1gmt1•no sosteneva che i1 metorlo seg11itu dagli a ltri non era ni la dogmatiqil~ ni la rationnelle q1te l es Grecs ai-nient en sr!ignée, senza delle quali cose non si potevano ott en.ere gua1ig ioni. 1

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Sf.,.lJO~E

PRATICA

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.:\. on 1r1 <1 11ca~i:ono di sacli per tali gelosie; e zio11e e a11a replezio11e; 5) a l1e occu.pazi·o11i (i11 · tn.li lli S"-i di ft11·ono cttlmu ti dal m1e·dico pa1·til!Ue~ to capitolo i ilnsegna ch e per ben digeculare ùi ~n11 J.uigi, il Pitard, il quale Sl1g1ire 11on bisog"l1a patla r i11olto d opo il p asto e g~rì al re cli i'-ti 1l1ire un'c.Lss0ciazio1ne medica cl1e g·iov a tldi1·e lieti. djsco1·si e i·accontare fac:l1e s talli li s. (' i l 'l'i11 ci1)ii clella vera dottrina cezieJ ; 6) all'aria.; 7) a lla. vista, all'udito, a i e i·im·1Jo1ne~·se a tutti. J)a cjò ebbe origi11e iJ d enti, a lla memorja; 8) a i veleni. L:olJeg·io de i C'l1iru1·g·l1i o C1011•frater11rit<t cli Sn.i1 111 cruell'e1)oca. si :recò a Parigi Torrigiano, Cosma . iiore11ti1Jo, il qua:le inseg11ò all'Unive1~sità e A·d outu. di t ut;to ciò l1e p·raticl1e n1ag·icl1e i1011 se ris e tu1 commenta rio di Galeno; e siccome esula ro11 0 an co l'a cla lla medic i118 ; a11zi Piet1l'u eg·li in ql1el ro'l lline·r1ta rio •8lf-;pre.ss1e i.dee persro<i'~.\.lbn no o d'ALa110 p l'ess o Padova - cl1e era 1tn li e Illtove, ebbe jl ti to1 o di plu s que co1nstit to t.t Co&tan ti11opoli a '"'tl1diare la 111edi ct11a 1H.entate ur. araba e greca, e che in qu.e l tempo e t a a11clato Allora g li. italiani e l'an.o i-t11 cora, . al para1goa Pu tig i, clove ellbe il titolo di dotto·r e di m ene degli stranieri, g'1·a11di seri ttori di materie clirin n e di fil osofia, - · volle dimostrare, con (li medi.cina; e di essi, qu.elli elle non el'1)atriauno sc ritto, lima.sto i11edito, ch e l'ast1·0Jogio. ,,a uo erano mae tri agli stra11ieri che in Itae l<t m agia P I n.no indi spen~abili alln m edici11a. lia ' TeniYa:no per com1)l etarvi i loro stu.di. Ed egli te~i. o l)ÌÙ cl1e op el'a di i11edir-o fece Al secolo XIV, il .p adre della celebre Cl'istina ope1·a cli c. alJalista. peo· Ja c1uale })ell1 p1eRto acdi Pisa11, Tom'l11aso, i11edico e p.r ofesso.r e a Veqnis1 ò fama di n1 edico. ir1 r·ompn1·abile. Ed egli Jl1ezia, e uomo te11111o in così alta , tjn1a ·Che fu si servi cli tale fa111a fJe r far si .p agat·e,' r on cl1inm a t.o a far pl'lrte del Consig·Jio della Ret·on1pen "i co11:-1i.de l'ati n11ch e og g i di g·ran lt11slJnbblica, era uno dei più not.i astrologi e fu ·o. l>:ii i1 1·ivnfj, cl1e lo consultavano, esigeva c hia·111ato, cant1e:1n poranea r11ente, ,clal re 1d~ 50 sc11di p et vi sita; e dal papa Onorio IV, che Francia ·e ·da qt1ello d 'tJngJ1,eria. l\1a egli, che Jo c h iar11ò a Tlo1na, voll e 't·OO ducati al g·io11·no. co1i.os.ceva la g·ene ro1sità d1 Carlo V e lo sp len~ Qi1esto fu l n s11a rovjna, i)erchè eg'li destò incl or e della Sorbona. a ndò a Parigi; e,. credentonno a sè <iPlJ0 gelosie, per le quali fu de11unc1o cli doversi ivi trattenere un anno, lasciò ziB to, il 1312, al 1'r ib11n ale dell'Incp1jsizione, Bolog·na . s11a patrin, In n1og lie e In figli a . Ma come tin o ~t1 e~·one nffil iato al (lia\'ulo, <la cui egli ebh e tali e tanti favori dal re, che si dea\·evn ri cev 11to la. famosa pietra filo sofal e. Egli cise a re~tarvi sern1) re. Aveva 100 lire al mese 1no1·ì - 11011 si sa ])eJ1e se di m orte natm·ale o e g·Ji f11 l)romes"o l1n terre110 che gli avrebbe 'lliC'iclnto -- e il c:110 cad aver e fu sottratto agli re~o 500 lire a ll'a11no. La moglie lo raggiunse i11crui ... itori. ùa un amico, cl1e g'li d ette sepolllel 1368; el)be 11n'accoglienza da sovra.na e fu 1111 n; e cosi Pgli l 1otette ~f11ggire dalle n1ani l)resenta.ta subito a lla Corte. cl el (·nr11·efice. F n h1'nc iato in efifig-ie. Ton1iinaso a;cqui stò in hl'eve tem1Jo grande Jq q11el ft,, 1n~)O :-:i cu,1·ava110 .gJi aJjenati, pra- popo larità i1on .s olo pe1,ch è m e1dic.o. 1cli ·v al,ore 1ican1do nel Jot·o Cr::tnio rlei buchi, .p er fa .r vi ma nnch e pe1r chlè, a l st10 temp 0, l'a.s1t1·0Jogia 11scirP Jn pazzi n; e nn itaJi ano, Ruggi e1·0 na er::i in gra11cle 011ore jn Francia, tanto che lo PrF1·1 11 rt, chhc i I g ran merit o di ,rlivt1lgar.e in stesso .re Carlo vi cr,edeva ciecan1ente. Qu a n. Fr·nncin i metodi cli Cl1ra del medi co Aib11kasis d o il i·e an1malò, T om n.1a o intl1ì ubi to. cl1e i qnnli roncln1111nva110 qnelle préJtich P a bbomiclnveva morire, percl1è « tout ainsi con1me nevoJ i e rn1deli. 01·rr11t la niort du preit.i; Alexandre m.otlrut son 1

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?-,"1 "el'olo :-.t'!!Uc11te, <;uido e.la \ "ig·c,,0110 fu :ncdjcu r!clln 1 e~ri na Giova 11na di J3 orgog 11~t, r110·2Jie d1 FiliJll)O l\~. Es~a lo i11cari C'ava d'af/rli1es 111 1 tlicales, P lo n1;:111dava in :rnj~·Bio11 i; m a. f~ 11id o l)Pa· ro1111c.Uvi1d'e.r e la glo1·i n di q1Je·11i che a1lorn Hnrlavano i·n T er1'a9tl:tnta, compo1sie Il n li b J' o n e I q Il H J(' e 8~) 01S e, (' (J 11 g I'al) cl e s f O·g g· i o ili ininiature, le Sll1e teiorie s11lla tatti ca e Sl111a i1oliorreti ra; c si ccome il libro era. 1dP1stinato a i rom lin tt enti vo Il e eh.e fo sse precetlnto - a modo cl i i n t rocl 11zj0111e - da 11 n trattato 1nil ita rp rli rr>Jt8i(J li cl'igienf. T ale tratt<Jto era di vi --:t in o t tt1 cn.ipito li, ris1)ettivan1ente derl i ca ti : 1) nl 1nangiare e nl l>ere; 2) al son110 e a lla ve!:r1 ... in: 3) al u1oto e a l 1·iposo: 4) R11 · eva.ct1a1

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non eh f1'al B ilcifal, presage d C' 7a bri ef v i e di

son nzaitre » d el pari, essen{lo morto i·l fedele servo d el re, Bertrancl Dl1grtesclin, anche il 1Jadr one ·doveva m orire fra ,p oco. E roRd. ft1. J\il a il povero rf 01nrm aiso }) !'OVÒ tale corrl oglio che ·p oco doi:)o r11,orì anchf> J11i, pro.p rio l1ell'ora d n lui iste ~so p !'O i1 ostica t a c1 a qn a.l·c h e tieima! o,; rio:::a che forse gli fu di est:r;ema co.n so1azion.1e. Ln fami,gl ia s i t ro,v ò p1re1sto n elJa mi.s·etl'ia .e la Aglin. dovette :::cri, erie pe1· vivere : rin re eh.e rs~a sia stat a Ja prima letterata r l1e abbia 1

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lavoro «l el sn o ingeg n o. \ tal esco d a T n ranto, che aveva jnsegnato a :\f011t11ellier ,-er~o il 1282. f11 lino dei medici rti Carl o , .I . Egli scrisse, dopo 36 anni di pratica, 11n·opera di medi cina , nella q11ale parJa,1 a <li tntte le malattie <tllora. note, ne spiegava le

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Come il primo lib ro di medicina, scritto i11 f ra111cese, si dovette a un italia110, a n.che la d·e · ~crizio ne .clJella prima 01)erazione, ·scritta im fra11'cesc., fu eseguita cla Llll )talia no nell'ottobre del 1407, e pr'opriamente .cl a A11g1elo di Ac. ' 1 q11iln, il cp1 ale \ 01.le chi.amars i J:>liy sicorum 7ni ni nz.us. Egli aveva anatomizzato il ·cadavere del vescovo di Arl'aSJ J ean Canard, morto il 7 o ttobre; ma la l)Ubb]icazione di tal1e operazi one e•g li la fe ce 8 anni do•p o, parendogli prim a cl1e la con oscenza clella operazione da lui esegu ita potesse essere consid·era ta com e 11n sacrilegio. P erchè in quel t e1mpo e r a ril)llta to irih.o 1i,e~ l tl111 oiperar con le mani. Fra g li altri medici italia ni, cl1e in qu esto secolo esercitaro,n o ia1 F·ran.cia; meritano ·di essere ricorcl a ti Goioshus Ma.rthuis e Angelo (~a t o. 1

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I n1edici per conoscere le m a lattie non scr1itav a n o solo le stelle, ma st11dia,rar10 a.n·ch e le linee del1e ma.mi d ei loro clienti. Barto1lom1eo Coclite n ella Rocca, verso il 1500, dimostrò, r on 11n lib~o, l'uti lità dell a chiromanzia.... iiti1f P necessaria a tutti quelli ch,e v og lia11 o eser. ritare l'arte della criirurgia e delÌa med.i cina. Questo libro eb be un grandissimo succeisso e fu t radottq dal latin·o in fran.cese e in ita1iw.o. 11 1654 arrivò in Francia J-'eonardo Botalli, da A <"4ti. E gli ft1 m edi.oc di Carlo IX, iel'cl du1ca d'.t\'1 ençon e · poi 1del ~e Enrico III. Ci h a lasciato nov e o,peTe di medicina, fra le quali un t rattat o dei recipro1ci doveri dei medici e degli ammal ati. In taJe trattato egli conRi,glia 'S'P'e.. rialmente ai m edi ci di essere gentili con gli ammalati, di nio n visitar·l i dopo · aver be,111t°' tro'P110, cli n o•n 'Usare parole che posson10 scora gg-iare, çli non chiacchierare e 'di non censi.~ gliare .nulla senza aver pri.ma ben riflettuto~ R acr omanùa p·0iscia agli ammalati di rnon dare ascolto a,gli ignora>nti ·e agli inesperti di ·m iedicina, come ~U\~e ·di -sta;re in .guMdia contro l'a11tos11. g .gestione ·p rod·otta sia dalla paura, sia dal nj~si c1 eri o di ingannare il medico. Si sa. ch e tl B ota11i r rn. ar d'entissi.Ino fautore d·el sa lasso. 1

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Nel . eco lo rlecimoset.timo i n1edici itnlian.i r ecatisi in Francia furono moltissi'r;ni. Il Ber11i e r . r h e vis e al t empo di Luigi XIV, dj.ce ch e erano più di 200 quelli che avevane servito i tre 11ltimi rP, i principi di sangue, i grandi ufficiali drlla corona .... P q11asi t11tta Parigi. San l\Iarco ln Lamis (F oggia). . Dott. I. DI PACE.

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FASC.

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SUNTI E RASSEGNE.

caus·e e i1e i11d icava la cu ra. Egli s-crisse i11oltre 1111 oi:>era wlla lJeste e le epid~n1ie in ge11e re.

[ ...\NNO

il. POLICLINICO

I

SEMEIOTICA.

fercussione delimitativa ed ispezione per stabilire il volume e i limiti del cuore. (C. F. Hoo,1ER. 1'lz.e Juurn.. o[ .4.nL 1\led ....4. ssoc., di·cembre 1g20) . • D1sti11guiamo s ul torace la 1)erc,t1ss10iUe ùelirni.tativa, aven te lo s•CO'l)O di fissare i limiti di <. ortpi non risuo.1 1anti i11 ess.o contenuti . ' dalla i)ercuissione sonora cl1e s i proipo11e il rilievo clelle differenze di st1ono d elle p arti risolll!anti. È d ella .v r in1a cl1e c.: i se1·vian10 itcllo s tudio d1eì cuore. :itoria. - Corvisart. Pio1ry, Skoda, Wi11tricl1 affe1-n1a1·ono che il dito· cl1e se11te è precisa111ente oome l 'oreocl1io cl1e as-c olta: ma 11ei ·1oro scritti essi no11 clifferenzi arono la l)erc11ssion e sonora o i)ercl1ssoria clal la percussione • cle-lirnitativa o p.a l1)atot.'j a. Fi1 l 'Auenbrugger che n el 1763 ·ool suo « I n ver,tt1m J1ovum » stabilì i prtncipi di 1111a vera arte clel1a i11erct1ssione: eg·li .p ·ercoteva ·dolee111ente C'.fll1 l a superficie ])almare delle dita, ri11nite e tese, direttamente suil torace. e, per eYitare l 'urto della mano n11tla 1s11lla pelle i1 uda, adop€raYR t111 .g11anto non · 11 tcido, ovvero trattenPva l a camicia sul paziente. L o Chevalier, discepolo di P iorr)r, cl1e 11el 1828 introdusse la perc11:ssione mediata, c1·iticava l'Auenb1"1.1gger e il Corvisart lJerchè i pazienti se11.t ivano fa~tid1~o dal 101Xl n'letoid o, perch è in esso si raccoglievano solo percezioni. sono,r e e no11 p1ercezioni tattili., e 1perchè 1.llll'area t~o,pp o .est esa veniva niessa in vibrazione per 1)1oter soopr 1r e la ve1·a. to.n .a1ità di un 01rgano s ottostante. Era oome 11n voler incidere 'l1na linea delicat issim a di profilo con uno strumento sp11ntato. Qu esta accusa, però, i1uò esser rivolta allo stesso Chevalier, perch è è ancor troppa l'are~ ch e si fa vibrare col s110 p lessimetro, volendolo adottaTe per i.1na pe1·c11ssione delimitati,1 a . E sso sta . bene in 11.n ,a percussione sonora, in cui ~,p e-cia'.tmènte l'hanno con successo a.id.operato lo Skoda, il \t\~intrich, il \Vi.lliam·s . °Veiodo. - Chi \ 1 0Je sse clelimitarie i margini del cuore, d ovrebe impiegare l'ar·ea p1le·ssimet-rica più ·piooola po~sil)ile ed i·n sieme essere , ea})R.Ce di a.ttra.v ersare la sonorità polmonare che s'i11ter1)one fra il ct1ore e la parete toracica, raggit1ngendo la resi ste·n za ca.rdiaca. La t)er ct1ssi one diretta o i1nmediata è la più Rrlatta. I l c-0 lno palmare - vien dato iia11~ s11nerfìrie cl ell'11ltima falange del cli.to m edio o rle]l'anl1la re. tenuto teso. Occorre battere con feTin ezza la l):::.trte, coITT1e se ·Si cercasse di a ttraversare la linguetta di polmone int erponentesi. Non i 1

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593

SEZIONE PRATICA '

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zio i11tercostale, il che sarebbe co11fermato merdeve 01)e ra1·e co t11e i1el suonar e la tastiera di c:è la i)e1·ct1ssione dalJ. 'alt-0 in bass-0 lu11gl> una u11 !Jia 11ofo rte, i ti oui il dito )Jatte i11 1nodo dèL 11t1ea lo11gitudinale che passa ati1·a verso il borr i11ct1lare r<.t11idan1ente: p r ecisar1:1entc il L'Olld 10 destro clell 'ottusità auricolare nel quarto trario, fa,ce 11 c..lu iii inodo da elin1in[1.Jre il più 1)1,si11terspazio. Su que1sta li11ea i l terzo ed il quinto sibile cl1r lc.1 i1a t ete toracica pa1·teci1)i. a.lla f1n 1zio11e (li plef--S i rnet r o. Se le dita invece di es- intet'spazio mostreranno inaggio'l:'e rison a112a e sere tese . 0110 fle .~f4r, il se11so 111uscolare, cl1e 111itllore .r·esistenza, che il cruarto i11ters1)az10·. perce11iscc l a r esìste11za, è attutito . Si va da IQueslo i11etodo conferma l'a11go.l o acuto carsinistra a clestrn, per il ))orc1o s )11i stro clel Cll O- d iocip a,1i oo 1deJ.1e ·dilatazion:i ca.r diach e ·cl1e il r e. Co1ne s i arri va dall'aJ'ea polmoJ1a1·e libera Rou.cl1 cli Bosto11 d.eiscris-se nel 1878. a qt1ella cl1e copre il margi11e ca.rcliaco si avI l bordo inferi ore h8. i1er. Sll .O i11dice il fe.gato, verte :1u1nento di resisteuza, at11ne11to di altezil cn i spost<1.n1anto i11 bassò è finora 1'11nico seza e n1i11or dnrnta del Sl1ono. Si avver ta di tc~·110 })er rico11oscere un ingrossament o con spo11e1·e lP i)arti molli stir ate e ferme s11l l 11ogo ùi sta111e.n to in gi.ù del cuore. Qu1esto segno è però r1erct1ssione, l)el'cl1è i t e s11t.i molli tra parete ~ol o dimoc:;trabile nei casi d'ipertrofia car·diaca toracica e dito p c rct1 ~so re tendono a falsare i gl'ave. Orbe11e, noi possian10 app r ezzare l'aprisultati. I:.a posi7iout'.l <:;eduta è 1a più adatta, 11iar1ame11to della porzione s11bcardiaca del dia m entre la posizio11e s upina; allontananclo il f1 au1ma i11 tutta la stta estensi1one, e paragocuore c1a 1la 1)aretc tor'Lcica, dà u11'aia di olt11- 11a le que.sta alle altre d11e porzio11 i della c111)ola ità molto inferiore alla reale, s1Jesso fi11 cli cli aframmatica, le dl1e• subpolmon ari. NegJ.'intre dita l)er ogl1i l ato. cli. vid11i sani il margine c0stale libero delle due I l b ordo sintstro d el ctiore si limita dnJ tP1t'ZO ar.cn te costali, da 111angolo rostoverte.b ral1e alspazio inter·c ostaJe in giù. l'epig·:;,st rio, in t u tta la s11a. esten sione si m uoIl lJordo st1periore lo si ricerca dal scco11clo "-e ginln1etrica,rne11te all'infuori. Negl' individui 1 sp azio intercostale al margine su1)e riol"e deJla invece. nei qi.18 li. per ipe r trofia cardiaca la corrio})Onrlertte porz ione clinfrnmmatica è abqnarta costa. ba s~nta, 1ne11t re q11ella parte del margine coIl horclo de~tro è difficile a limi tare, e ciò stale che va dall'ottava costola :in ft1ori conticu-..tit11i~«e u11 "ft~.t:·gio di abilità. del n1edii.;o. l n11a a n1l1oversi ·v erso il di f11ori, l a parte del trattati ,-i sci\·ola110 sopra. Spcs&o l o si arg11in1rirg·i ne costale che va cla1l'ot1nvn costola in Sr'e n I bor<lo cleC3tro rlello ster110, se il cuore è Ro11ra si n111ove verso ·jl davanti. Neg·l individl1i normale. Ma vo1e11.clolo ~ta1)ilire obl) iettivame11poi , nei q11ali per enfisem1. ·poln1onare le parti te Flnzitl1tto ))i~ ou·11a. elin1ina1"e il l)lessi1netro, laterali diafr~tmmatiche sono abbassate, la parr he ltlette in ,·ibrazione i1n'area ço·n1sine'l'·cvolc te esterna del 111argir1e costale in luog·o di muo·cl i p.olm one circosta11te; qt1i11di eliminare• a11c}1 e verS.i verso il .di fu.ori, si mu·o ve verso il dail cli io-111rssi1netro, s i~t perchè esso f erm amente va11ti. S ic:cl1è nei ·ca;:;i d'ip ertrofia cardiaca che a )) plica to con1 1 è sulla parete toraci-ca ottunde non è arrivata aJ punto di •spostar1e l'ala epia tila sua 1ser1sitbilità, sia percliè il dito ch e s11 vi ca, la sosti tuzio1le clel rn·ovimento p·ostero-ante.percuote trova t1n ostaico'.l o di pii1 alla perceriore n.l • m.ovimento cer1tro-la terale d ella metà . zi one della re~istenza che v11ol ,,aiutare. Si. ~l1periore del mal'g\ne co·st ale sinistro o di amdeve perc11otere in ciascuno spa zio intere.ostale • hrclue i margini costali sarà il segno clinico succes.siva:m rntr rta.l c:econdo al quinto, ro~nin­ ru i.gliore deJ.l'ap1)iR·n1a.m ento cl el diaframma s11bcia11do still a linea emiclavicolare e te·r min nn.cl o C8 rdiaco e qt1indi del'lo spostam ento in basso allo ~ter;no. T,a resi::;tenza• sullo sterno viene rle 1 margin·e inferiore d eJ Cttor e. percepita cla lln punto ch e corrisponde al terzo Q11esto segno va notato n el dec11bito orizzon~1pazio i·n terrcostale: la _si conferm erà p·ercuotale, e col s11 0 rilievo si h a st1bito, in t1n colpo tendo s11 llo sterno dal m anubrio in giù, lungo d'occhio, lm'!c1ea cl ello stato d el cuore e d ello la sua metà clestra. L'ingTan.dim e11t.o 1d elJ' aia st 8to dei polmo11i. Ln s11a. rqgi.011e di essere Cli ott11sità cardiaca oltre la ,m.arginaJe d estra sta n el fatto cl1e il m a.rg·jne costale normalflello 1sterno ind.ica dilatazion·e deU 'oreoch~etta m ente è sotto il co11trollo dei rr111scoli intercod estra, chè il solco a.trioventricolare d:eJ cu·ore s.tali e dei fasci m11scola.ri del d iaframma: il deBtro virtt1a·1 mente co:Ln ctde ool marg i11e d estJY·o • s110 n1ovirnento i1ormale è la ris11lta11te di q11e<l·Pllo s t ern,o . L 'ipertroft a o Ja dilatazion.e de l ventricolo ò est.ro non ne sposta la bruse a de- ' ste d11e leve. Allorquando la Cl1pola diafram1nnti.ca in tu1a delle sezioni in c11i si divide ristra rlello Bier110, ma s i esplica ·verso . ini8tra s11lta abbàssata, i fasci m11scolari corrisponorizzo,n talmente e verso l'avanti. Se i.l seno d ec.lenti resta110 i1i1'1 <lgevolati nella. loro azione, stro r ingrn11di.to si trova lln'nrea di' ott11sità rinforzano la loro attività, e allora, prendendo se111iluna re sp orgente ctal m argine dedlo sterno il sopra, 1 vento s11i l11t1scoli intercos tali, osct1col suo 111a<;c::.imo d'e stensione nel qt1nrto ~pa1

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II. POC. lCLI::X!CO

rnno l'nzio11e dilatntrj ce toracica cla (le11t'ro i1t f11ori, caratteristica di c111est i, e uccer1tua110 rnzior1e djlatatrice clel to1·Rce clR clietro jn ava11ti, cal'a.t.teristica di essi. È })ene che, i)er rilevare cruesto sinto1na il P•lzie11te i1ou res1Jiri forzatame11te, ma in stato cli rila cie111l c11to co11111ia a11tomaticame11te la s11u respirnzio11e: i11 lnl iu odo eg·li, iperattiVt-llH1o v0Jo11tn rie:tmente 1'1t110 o l 'altro gruppo mL1scolarc, 11on i11ascl1ererà il fe11omeno, la ct1i e:-. ·enza è t11tta in t1n dist11rbo d'eqt1ilibrio fra il diafrn.n11na e i tn11scoli interco.__ tali :p er d1SJ)l1tursi il cor1trollo del i11argi11e intercostale. ~. GEKTLLE.

CHIRURGIA. Sulla frequenza, diagnosi e trattamento della pancreatite cronica. H . ~lCOLL. Bril. Jl eri. J uu 1 rial 13 ' ,,.en1bre 1919).

(JAl\1ES

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Al tripoùe patologico che 11a do1l1i11ato fì110 a poco te1mrpo ia la 1p a.t o.l ogia f."tùl(.l o1ninale <:011 i lJiedi i1n1)j U'11 ta. ti i1eJl ·:_1 pp.e11d i ce, nell 'appai1·eccl1io biliare, e nel tratt10' g·astro-duo·dén ale, si è a11datt1 gtadl1almen te sostitt1e11do una figura, qllètili·up ec~ulc: lu 1Ja11creatite va sem1J1·e lj lll ri r·ltia111a11d·o a t te11zio11e.

Cli11ica111e11te essa. si pre enta con due ti11i as... ai diffeLenti: l'acuta e la c1·011ica. L a puncreatjte acuta (n.ecrotic.a, . e1l101·,rag·ica e •:;jlJ1>1111l'ativa ) ò r aramente s-ospettata, e costitt1i~ce per lo pifL u11 rev erto di a 11 to1) ia o llna \Sorpresa chi1;urgica (e pt11· tropipo q11asi se111pl'C' co11 esito disastroso). La pa 1tcre(tfile cronica ( cata rl'a] e e, poj, cirrotica) lJllò invece p'.l:esenta.l·e tl ei segni .c.Uug·11,ois tici st1g·gestivi. I 11ve1"0 qu eiSti 1n-a11 l' : t no spesso nelle form e preco.ci, ch·e 1nentis·co110 faciln1e11te nltre affezio11i aclcl ominali, al p11nfo clét jnd11rre nll'inter\-etJ.1to · e l'e1·ro1·e, n el casd d i gast roe11 teroston1ia, è disgrazìato, percl1è <1ucstn, j1111oe11n ii1 al1ct1ni ca i, ·P llò ngg1aY<11·c i di.stl1rbi ip. riJtri e, eom1111quel 1 isulta i i l 1111a ' <I isill11sione in tt1tti. Nel caso cl ell a pparato biliare, l 'el"rore IJllÒ essere i11. clefi11itiva n orivo od ·u tile : se i11 1111a supposta c.olecistite, e c:l1e i11yece è u11a i:>a11creatite, ovYe.i o i11 ·una panc1 e.atite che c·omplichi l1na cole1ristit1e, la ri~t.j­ fellea è solo parzialflne11te 1i,m,o~sa e iì cistico d1·e11ato, il p~tziente p11ò ])e11etficn.rne; rn.a se si fa invece una 1coleci•s te·cto·mia romplet·a con cl1 i11s11r8. clel dotto, og:ni p.robn bili tà cli 1111 trrat1n111e11to chir11rgi ro della pan·cre<:1.tite, è, a.1. nlt no ten111ornnt:in1ne11ie. pe.rc111tn. Dovrel)be es~c:'rP l'flgola i11vnr1abjle di non rin1uovere l'intiera cistifE:'llea . . enza drenag·gjo òei clotti. ~e pr·ittla 11 0 11 ci .si ;·da acçe t·tntj ch e 111an chi l111n. pa 11creatite. 1

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Diagnosi della pancreatite cr-o,1iica,. - E più f~·equen te ·l'.l1e non si c1·e <la cu1r1uue u1e11te. )Juù c.c>1m1p1i cu.r,e affeziioni del du·oùeino, clell'apva.1e,c1

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cl1io bjliaire e dell 'app e.u di ne, ovvero esisteire da sola . La s11a diagno~ i è qt1as1 semtpre ,difficile, spesso ilupossibile senza una biop sia : a11che crua11do il. chirurgo in l1na laparatol111iil es1Jlorativa ipalpa l orga110 fra le sue (lita, lJllÒ rima11ere u11'i11cel'tezza. Duran te gli ulti111i 11 m esi l'..t.\.. l1a 01)eirato 7 casi .cli sup1posta t1l C'el'n gast1-i•ca, ul cera clt1•01dena.le o <:olecistite, i11 ct1i CJ·Uesue ~esio11i mancavan.o e i11 cui il i11i or os·copio rivelò la p resei112a di u11a pa11'crentite che p.rece de11ternente 11on era stata s11gg·erita da a lcun sintomo. Nella dia.g11osi 1Jo·s so1110 cs,serc utili i seg11e11ti p1111ti : . , 1

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Glicosuria (i . olotti• di Lang·erl1a,11s colpiti?) ;

:J.11t.or~10

caratteri.s tico

J11a

clL ...grazintamente

l'aro. Feci abl1011't1anti, }Jallide, g·1·a~ ... e : .si11tomo a.r1ch'es~o s11,gge Sti\ro, ma raro. Grassi e acidi grassi ,... in eccesso alla cliJ.nostr.azion e inj·crosropica n elle fe ci: .segno ir10n del'.fi11ìto se non i1ei casi avanzati: molto dipende 1

clal1~

clieta.

L 'ittero n on è raro: ·deYi erà l'attenzione probabillnente verso l'app areccl1io })iliare, n1a cor-.t jt.uendo 1111' indicazione· a.ll'operazio11e, quet'l1ltirr1a p11ò far scorJrire la pancreatite. I .. a prov<i di !:J'clinziclt pe1· i nucJ.ei dei tessl1ti i10.11 tlig·eriti nelle feci; e ln 1>roi-a di ll'oltlyP11i1Ltli lJer i fermenti diastHti C'i 11elle fe<·.i : lJO . ...;ano e~sere di un ce.1·to \~a101·e , ina la loro ritt e11diJJilità resta a.ne.etra ·da pl'ovar.,i nelle for1n1e p r ecoci e i11 (r11elle legge ·e chr sono a1Jpunto quelle cl1e m en 1isco11'0 a l t l'e a ff eziorli c:t clcl omi1

na li. " :.\-ecrosl,

f.a S<'Ope'l't•a, dura11te t1na la.paratomia e~pl ol'ati ,-a, delJ r 1Jlaccl1e caratteristi che s11l pa11 cT·eas. <::n l J)e ri toneo e ·~11 altri tessuti a ddmni11ali, porta subito alla diagnosi di :rr1alatti a panrr:ea ti ca. Di ~grR zia tnme11 te, c1uesto segno patog·no·moniro è rai1·amente • })re ·ente, eccetto i11 casi in -c·11 i l'cfftu. so deilJa. cie,., rezio11e pa11cren tic a sia ostruito. 1-..,alpll-:.io11e llel ]Ja1icrecls. - Pllò i·ivela1·e u11a cirrosi così clura da si1nul are t111 ca1 ci n oma, con1e è occorso rece11ten1e11te all A. in 1111 caso. ~-\ltre v·olte la i1a1pazio11e rivela. dei co11tiorni n1olli e 11na c.on sistenz.a tale da fn,r pe.11,séùre a lla pancreatite catarral e. ?\Ia i11 inolti ca.si la ·J>alpazio11e sentbra i1orn1ale e J'e. an1e microscopic·o I"i\ ela jnvece l'esistenza di 11na })a11crentite. l)J'{(SSOSa ». -

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Rese:,ione di 1111 picco lo tratto (/p/la ghinnrl.ol a. per l' Rsrr 1n e rn ic rose op ico. - È 11ive1111 tu. u11a pro.ti ca c1u a~i a.bit11 ::tJe })er l ':\. ogni \'oJ ta cJ1 e e i ~tu. 1111 dubL>io ~1nll a ('fl nsa effet1 i\·n rl Pi


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(.l\NNO XXVIII, FASC. 17]

595

SEZIONE PRATICA

sintdmi add0t1ninal1i presenti: i ris·ultati lo han-

convi11to che ila panicrea.tite crolllica è una i11alattia co1nune, mentre la sua diagnosi con altni ·n1ezzi è nion raramente impo,s sjbile. D'aitTa parte, man·ca11.do ·di 1diaga1i0sticaJ.rla, siia che suss·i sta sola, sia ·che complichi altre maìattie, si può an,clare incontro a varie disgTazie: q·u esta inan.canza può portare il chirurgo durante t1n'esplorazio,n e ad·dominale. a non frur nulla, può indurlo a un'operazione insufficiente, può fargli eseguire un intervento completame11te- erron.eu. Inoltre·, si 1priva il medtc.o nel decorso ulteriore del caso, di ttna cognizione precisa, che può essere base di. un trattamento me d.i·cinale e diete.tioo. Finalmente si toglie al paziente il conforto mo.rale di sapere ,c he, sebbene la .s ua convalescenza p.o ssa esseT lun•ga., il suo caso è chiaro e guaribile. Il pancreas può ·eiSsere .raggiu11to per l'esplo1"azione per la via gaistro-epatica, gastro-col:Lca o tran&-mesocolica; la seconda è di solito la più utile. La l)i ccola soluzione di OO·n tinuo, dopo l'escissione deJ. frammento per l'esame micr.oscopico, è suturata con aghi intestinali e la sutura ricoperta con un tratto di omento: chiusura accurata, qu.esta, che 1previ e11e oig ni emorragia, nonchè il versam.emto nel peTitoneo della se.crezio-n e ghiand-0Jare; che è non solo infettante, ma spesso capace di iefietti necrotici. Trattamento della pa·ncreatite cronica. - La pancr.eatite, costituen·do, come ·si è dett-0, una delle branche della qti.adruplice sindrone adidomina],e, è essenziale ·ten er presente, e cu.rare eventualmente l'apparato biliare, la zona gastro-duotd enale e l'ap.p endice. Per .sè, la pa.noreat ite, o che esista da sola o ohe oompli·chi un'alt1·a nffezìone, oostit11isce 11n di1stu·r bo p•e rsiste1J1te cb.e ooige gli sforzi combinati del chirurgo .e del medi·oo: al prim·o compete iiD.J '!r10[ti casi la rliagnosi definitiva per n1ezzo della biop~ia, e l'inizio ·d,el trattam·e.n to per mezzo del d1·enaggio del·Ia ghiandola infiammata; al secondia, rimane la direzione de'l tr.attament 0 su·cce1ssivo s11lla ba;se ·dietetica e medicinale, il quale è assai fa.cili.tato dal pre.c,e d.ente intervento del chirur'go. SEBASTIANI .

MEDICINA.

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Asma e sclorosi polmonare. (f . BESANçoN e S. I. 1921) .

DE JONG.

Presse Médicale,

Gli AA. lamentano che gli studi, anche quelli

più moderni di Vidal, Abrami, Brissaud, ri.gual'!da.n.t i J.e m·an:ilfe,s tazi,o ni anafilattiohe, sulla patogenesi dell'asma sono rivolti solo allo studio d·e'l m·eccanismo ,d ella ciri·si. Gli autGlri hanno cercato ·di is tudiare la questi.one riguardo al terir-eno or.ganico ·sruil. quale si ipiro1duoe la crisi asmatica, $pecie tenendo conto dell'appa-rato ·respiratorio, 10 di studiare rpiù aioouratamante u.n, peri101d.o tardivo d·ella malattia. Da diverse -01sseirvazi-0ni di casi clinici hanno potuto rileval'le .oome gli accessi asm.atici siano sopravvenuti a malattie d.e .Jà'apparato resp~ratorr.io che lasciavano all'all;)iparato ste·s so un ' certo gira.d o di sic lero·sii.. Così pure J'inso1rge'l1za di crisi a.smatiche, in seguito a traumi dell'apyiarato respiratario, v.tene da ·essi interpl'letata a diffe.r enza 1dii Loeper, Co~dier, ohe riten·g ono taili .crisi deirivanti da una irritazione trauma.tica ·del Va@O, come derivante 1dalil a .scl1e:rosi i:•olmon·are da 1ietti traumi "Ptt01d-0tta, sufficiente anche se p~ccola e non rilevabile, a cos,t ituire una .spirna irritativa nel rpoJmo·n e. P er queis to medesimo meccanismo si vede quanto ,Ja tubercolosi sia frequ.ente ·n.e.gli asmatici. La tulbercolosi i'n faitti è f.ra le unalattie·, qiu.ehla che rappresenta il fattore eziologico più ,oom.u.ne del·le scJeros.i polmonari. E non devesii .ritener1e, come J,ando11zy afferma, la tubercolinemia causa provocatrice degli accessi · asmatici, ma bensi1 la sclerosi polmonare da essa derivante: tant·:> è vero che troviamo tali accessi nelle forme finrose e non in quelle caseose. Unitamente a lla tubercolosi, ai gas asfissianti, alle polmoniti, D.l·l e inifez~1on.i pn.eumD1oocctche· i111 ge n·eTe do bbiamo mettere anche la sifilide come r.a11sa <li scleroEli polmonare. Gli . !\A· . . quiil·di riteng~ono ch e l ~t scler osi polmonare abb,i a 11 na funzione note'\'Ol·e l1 e1l]a storia dell'asma. 1

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Ma detta solarosi, neilla .storia ·dell'as1na, acL'esame degli organi del petto e dell'àddome. cruista importanza ben p.iù .girande i11 ·un periodel prof. VINCENZO GrunrCEANDREA do tardivo della inalattia. Le complicazioni delPareggiato di Patologia speciale medica l'asma, enfisema e bronchite cronica, non sono nP-lla R. Università di RomA.. c:he complic·azi1oni ,d ella scle.r osi ·p olmonare. Gli :& una lucida e ordi nata esposizione dei metodi di esame . obiettivo e funzionale dei vari organi, con le indispensabili a1nma:la ti cli sclerosi polmon·are .durante g 11 r.,nni presentano delle poussées di bronchite nozioni di anatomia. clinica e con figure schematiche. rome una. Guida pel medi co pratico e per lo studente. fi ·, t or La grande sempli cità e praticità dell'esposizione, oltre alla infettive, d·ell'·en s·e Jna p1u o meJlO ets eiso, P· comodità del formato, rende questo libro sommamente utile tant.e co11 SÈl lln po' di ·dispnea ~eirn1anente. Le a.i medici ed agli st udenti. P er questi ultimi è molto consioo1r~111di cri~i a sm atich.e. col tempo st atteniu an.o, gliabile pel nuovo anno universitario. Volume in-16, di· pag. 254, corpo 8. Tn comrnercio lire 9. mn. lllt'altra ca11sa d i dispnea a1)pare, e dettq Pf"i nostri associati lire 7.75, fran co di porto e raccomandato. Cf\llSR ~ data dalle ]JOllSSées bro11co-alveolari Inviare cartolin.a-vaqlia direttamente al Cav l, 011.Q.·e. tive d-ella .s cJeto i piolm.o11are con ·b ronJ.JlJJGI POZZl - l'ia Sistina. 14. --R•o•m•n··-----·"- •· -- - - - . . - -.. .._ __ _ _ _lllliiiiiiiiliillliill 1


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(ANNO XX,' III, F ASC. 17]

IL POLlCLINICO

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cl1ite cron]ca. Così esiste un periodo in cui gli asmatici 11on sono più d egli asmati1ci puri e non sono ancora dei oardio-renali, p-eiriodo che r1oi possiamo chiamare dell'af?ma intricato. In <l etto periodo questi ammalati sono sottomessi ~ clue cat1se provocatrici di dispnea: 1~ Certe intossicazioni, certe cause d'eccitazione nervosa, essendo essi degli emotivi costituzionali provocano ancora in essi attacchi dispnoici che sono la manifestazione del loro asma antico. 2° Coim e bironah.itici croni ci, s.0110 soggetti a delle esacerbazioni della loro bron chite e perciò a cong·estioni bronco-alveolari, a secre.zion·e dell.e I.oro glandoJ·e btroni0hiali che ag'gtra.vaoo la tosse e la loro 1d-i.spn.ea. C·o1J1Jcludendo gli AA. ·hann-0 ,·oluto dimostrare come non sia vero che l' as~a dia la 1Scl.e11osi polmonare con enfisema e bron.chite cronica, ma ch·e invece lln certo gTado di scleirosi poJ.mo·nare cicatrizial.e o at tiva, le,gata spe.cialmente alla tub ercolosi, sia la malattia fondam entale di questi 1sogigett~. Questa .scler.ro·s i aic-c.o~ag.nata da b1 ro11chit.e ·cronica e da un certo grBJdo di eDJfisema in certi .i nidivi1dui a reazione nervosa speciale so'tto diverse cause tossiche, endogene o esogene, prod11ce delle crisi parossist1che di di.sipnea r~spirat o ria ohiamate cri1s.i d'asma. La r eazione n.ervosa di questi soggetti a veduta degli AA. si c1istallizza, per_così di.re, SIUJ.l'appa r a to respira torio, a ca11sa della sclerosi polmonare che la fissa sop.r a questo apparato. C. F. 1

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Il F'.ascioolo 3° (11 ma rzo 1921) del nostro periodico •

le malattie del cuore e dei vasi diretto dal Prof. VITTORIO ASCOLI Redattore 0a.llO:

c.

PEZZI. •

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gono nel ritmo cardiaco dopo 'ltn access·o di M orgagni-Adams Stok,es. Dott. U. ARCANGELI: Sulla dottrina della « OiMUJsi ».

:EJ l'unico periodico del genere che si pubblichi in Italia in fascicoli mensili illustrati, e rammentiamo che, agli associati del « Policlinico», esso è cedut:o per oole L. 15 per l'Italia, anzichè L. 20 e Fr. 20 pPr l'estero, anzichè. Fr. 25 .

fi. B. - I nuovi abbonati del 1921 a .. LE MALATTIE DEL CUORE E DEI VASI ,. potranno altresl ricevere l'Intera annata 1920 del periodico stesso per sole 10 Lire In Italia e per soll Fr. 15 se all'Estero. Per ottenerlo inviare il predetto lmporto aJ r ..,u1c:i1

Non •i reunaiscono che i libri pervenuti in dono alla Bedcuiotw).

G• FERRERI: Atti della Cli1iica Oto-Rino-Laringoiatrica della R. Università di Roma. Anno XVII. - Tip. « Le M.a;ssime », 1920. Se tutti ·gli !is tituti superimi del Regno des-

sero prova de1la loro attiv1it à .scienti.fica· c0l sistema adottato dal prof. Ferreri, non solo. si avrebbero ·delle· -collezioni or.ganiche, ·veramente ,prezio.se;' m.a si avrebbe ~nahe m.o do di richiamare J' attenzione vigile su , quelli ehe richiedono opera di risanamento, a maigigior beneficio degli studiasi. L'attuale è il XVII volume della Serie e -c-0n · senso di fine opportunità è dedicato a Leonardo da Vil1ci, in occasione de.I IV centenario. Guida la .schiera ·dei valorosi collaboratori il Ferreri c-0n tre pub blicazioni, la prima d'ind·)le profilattic~ociale, nella quale si meit te in evidenza la necessità delle indagini demografich e, oggi co1npl etamente, o quasi, neglette in I.talia, non che l'utilità indiscutibile di ri·· vo.1gere l'attenz.ione non .solo all '.esito imrr1e(liato degli interventi operativi, m a anche specialmeme a quell o funziO'Ilale, i11 rap1p orto a1l '.attività lavorativa. La seconda t~aita d ell f'tiolog.ia .00. anatomia patologica dell'ozena e la terza ,de11o stato attuale della chirurgi-a del1'orecchio medio. In cjascuna di esse l'A. profonde i ris ultali della vasta esperienza e l'ac.ume della sua cri · tica 1S1ana ,e d elevata. Lavoro sing.o larrnente inter e·ssante è quello del prof. Bila ncioni su: « L'or ecchio e il naso neJ. sistema an trop om.etrtco .cli Leonardo da Vinici » • Il Bilancioni, in superabile studioso della Bt-0. ria della m.edicina, con amor~ inesauribile fruga ·e ricerca in tutti i cimeli dei nostri gran.di e ·s pesso ritrova in essi Je ortgi ni nascoste r frequentem.ente ignorate di tante scoperte , grandiase detlle quali, a torto, si gloriano gli stranieri. In questo SUIQ l.avor-0 .egli trasporta il lettore per o ltre 100 paigine, che si legigono d'un fì.ato co11 sommo diletto. Il testo, illustr.ato id i rn.11merose figure, non è di quelli che si possono riass·u mere faciJmente, ma possiarP.:) ben dire .che Broca, To.pinard e Bertillon trov.ano in Leonardo un .g eniale 1precursore. Lavori Ìntereasanti sono quelli deJ Leotta, dell'Auriti., del Brunetti, del Torretta, ma l'a1~­ gustia dello sp.a.zio non ci consente di prese11tarli convenientemente al lettore. Il re11diconto statistico clinico iper l'annQ 1919 è oper a del l)rof. De Carli. Apprendia.mo da esso che 11e.tle infermerie della Clinica furon o ri1

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oltre a numerose Rassegne di importanti argomenti cardiologici, contiene i seguenti notevoli lavori : Dott. G. J\ilELDOLESI : L e alterazion i clie inte1·ve·n-

Cav.

CENNI B IBL IOGR AFICI

P ozzi, via Sistina. 14, Foma .


{ANNO XXVIII,

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SEZIONE PRATICA

coverati 347 ammalati e che compresi quelli maggi-0ri, e seguit.i. amb11latoriamente, sono 568 gli atti operativi compiuti, con 4 soli deoes~i. T. FERRETTI. 1

G. PANEGRossr: Lezioni di Semeiotica delle malattie nervose ed elettro diagnostica ad uso clegli studenti e dei medici pratici. - R1oma, presso l'Autore (Corso V. E. 51), jn fascicoli di 16 prugt, ciascuno L. 2._

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v,ità terapeut.i.odhe; ma, nie'l contempo, giudizio,s amente ofede le ai ·m etodi antichi (friziooi mercuTiali, :Lodur-0, .eoc.), ~·ui troppi Autor.i co.ntempor.an.ei vorrebbero da1~e ·l '·o straci,smo, a faJVore degli .amenobemiz·old. ma a ecapito degl'i11!ermi. 1

. RUSCA.

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Ji~LLIOT

R. H. : Tropi eal op1italmology. Un· volume in-8 di 507 pag. con 117 fig .. e 7 tavole. H. · Frowde Hodder, V. Stoughton ed. Oxford University Pre,s s. - Pr,ezzo scellini 31 /6.

È urna preigev-0le pub·b11.iJcazione, in oui i11 let-

tore trova riunite tutte quel1e noziond ·di anatomia, fisirologi1a, semeiotica e pato1logia del sistema nervoso nonchè di elettrodiagnostica ed elettvoterapia, che ad ogni medico e ad ogni studente sono indispensabiJi iper orien tarsi nel camipo pratico della n1eur01patologia. Il lavoro è .r e1d atto in forma chiara, facile ed ordinata. La materia ' ' astiissima vi è trattata con opportuna s.o brirtà e r a zional·e criterio, ed ovunque traspare 1a :ruota p ersona1le dell'A. fondata su quindic.ri an!Ili d'insegn·a mento (quale ·l ibero docente di ne.1 1ropatologia) e 'SIU ·di un'assai più lt1111ga carriera professionale, cl.i11ica e OSipita.liera {il Pane gTOSSÌ è medi 00 pri. mario aipprezzato negli Os pedali ·di Roma). Tale pubblicazione è da raccomandarsi sorrratutto agli stl1denti ed a quei m edici che. viveJ1do lontani rlai grandi cen1tri, han110 minore possibilità di .contatti e di esperienza diretta e quindi più bisogno di pratici consigli. L'o.p era oo,n sterà di circa t1•e11ta faiscico·l i. Ne sono .g ià uscjti d primi cinq1t e. Gli altri seguiranno a brevi jntervallL _ 1

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A. S. L.

PULVERMACHER:

Grun.dzilge der Behandl11,ng

t.' on H aut- ttnrl Geschlechtskrankheiten.

Un .altri0 ottimo ma11uale di ter.apia delle 1m alattie cutanee e ven·eroosiftlitiche, ori gin·at 0 dalle lezioni pratiche .sul!l'argomiemto teinute dall'A. e dall'Arndt al Policlinico di Berlino. Ad una parte generale, che tratta difft1samente la terap.ia ·scienti11.ca quale ,scatllirisce dai dettami d.ella fisioip atoi1ogiia ciu tanea., seguono le norme ·curative sp,ecin.!11 1delle varie der~m,atooi, distribuite in quell '-0rclii:ne a lf.aJbie tico caro agli Autori giermami<::i e, se p.ure- tallvolta stridente oon 1e direttiv1e diellJ.a nQSO·gl'lafia clinica, certo acconcio alla frettolo sa consultazio11e del medic-0 .p ratico. L'o~dine alfabetico è mamtenuto per la s uccesRiva trattazione delle malattie venereo-siti: litiche, ampia e modienna si da tornare utile nn ehe allo .gpeci.aJ:iJsta che non ab·b ia l'opportl111ità di tenersi al oo.rrente oon le 1Jltim1e 11101

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L''Oftalmo1ogia dei tropici ha caratteristiche tali eh.e 1'a differenziano notevolmente da quella dei climi temperati. La gran luce abbagliante, la polv·ere, sohlevata in nembi dai vooti violenti , i nu·m er-0si airtrop,odi dalle punture ir1"itanti; i vermi, le 1arve di rnosche, che .si an.n idano negli occhi sono cause ·di m ·aJ.attie .agli ocC'hi, le quali sono ·p eculiari ai paesi caldi al pari .d i alcune malattie gen.e rali, che ip ur.e· detenminano 1esioni oeui1ari. Quando si .p .ensi poi alla ·cras1&a :iignoran~a delle ,p ,oipolazioni, alle difficoltà delle oormtmicazioni, ohe :vende più malagevole il ·consultar.e lo spe·cialista, a11a gran1d·e diffusione dei r.imedt em,p irici , fra cui il sacro sterco di vacca, si comprenderà quanto gravi si facciano le ~.esioni e quanto diff.u sa sia la cecità. Si ren·de quin·di necessaria un'assistenza specializzata, b 3Jsata ·sulla conoscenza delle cause e delle. particolaJri forme delle malattie oculari. L 'esvosizione dell'A. è chiara, climostrativa e non m a nca qua e là di essere pittoresca; nitide fotog·rafie e belle tavole colorate a ccompagn·ano il te sto, illustrando .aruoh·e i particolari delle singole operazioni. Un capitolo è ,dedicato al rnetodo operatorio indiano . per 1a ·cataratta (abbassamento .e .r .eclinazione) esercitato rumbulatoirjamente da -e·m pi ri·ci girovaghi, che purtroppo spesso ·ottèn·g-0,nfO insuccessi p er c-0m·p licazioni setti1che 1Sp1ecia>1mente (irite ed iridociclite). Il libro può interessare anich·e i medici italiani, sia .p er i seirvizi coloniali, sia perchè in alcune regioni del nostro pae·s e si trova·n o in parte le condizioni dei climi cal<li. r. s. 1

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Vienna, Urban e SchV\rarzenberg·, 1920. Prez.z o M. 36. 1

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_.. .lmportantlssf ma pubblicazione: ~

Dottor prof. GIO V_.\ NNI PE'rELLA Generale Medico nella R. Marina - Ispettore Capo di Sanità Militare Ma.rittima.

Le malattie del cuore secondo le vedute moderne ad uso del medici pratici e degli studenti. Un volume in-8, di pagine VIl-839, nitidamente stampato 8U carta di lusso, con 29 figure intercalate nel testo. In commercio L. 22 più le spese postali dl spedizione raccomandata e di imba.Jlaggio. Pei nostri abbonati sole L. 20.90 franco di porto e ra.ccomandato. Inviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGI POZZI . Via Sistina, N. 14, Roma.


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lL POLICLINICO

BCCBDEMIE, SOGIETA -MEDICHE, CON6HESSI. ..

R. Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 28 gen·nalio 1921.

Sulla oolt,ivazione artificiale del virus vacoV;i,ico.

è sermezzo culturale di ,s iero umano non riseuldato diluito oon parti eg11ali di acqua ver&ito in quantità di due eme. su agar a becco di clari.n<>. I tubi cosi preparati venivano inrsemenzati con una goccia della polpa vacci11ica, e poi sulla parte dell'agar che sovra.stava al liquido veniva insemenza to un bacterio non patog·eno, ad es., il B. Subtilis, o un cocco isolato dall'aria. I tubi venivano tenuti in termost--'lto a 37 gradi col tappo imparaffi.nato o pure entro a tubi più grandi col pirogallato, in modo cla ottenere una parziale anaerobiosi. I trapianti successivi venivano fatti ogni 15-20-30 gioTni; finora l' A. ha potuto ottenere fino al diecimo passaggio il vin1s attivo come al primo. Condizione indi·spensabile è iJ contemporaneo sviluippo di un saprofita. Però, qt1ando è stato fatto un certo numero di passaggi, .si può, filtrando il liqn~do della cultura attraverso a candela Berckefeld, insemenzarlo su nuovi tubi ed· ottenere così 1111a cultura pura ·s enza il saprofita, e <:1oè una cultura che è sterile per i microrganismi comuni, ma invece è attiva dnl Iato vaccinico, e da questa sono ancora possibili un paio di trapianti, come pure con essa si può infettare la cornea di coniglio ed ott(•nerne i prodotti specifici. Le culture dall'A. allestite sono attualmente ancora attive dopo sei n1esi. VOLPINO. Co1ne ·m :ateriale di semina si vito della polr>~ vaccinica glice1inata. O-Ome

Esoftalilio pulsante trau.matioo. UFFRlf~ouzz1. -

Riferisce su di un C3JSO di esoftalmo pulsante traumatico, in cui oolla legatura della carotide interna destl'a si ottenne l'immediata scompa 1•sn. della pulsazione e del soffio -sincromo col ba t.tito ca rdiaoo, nonchè <li gravissimi dolori e altri disturbi subbiettivi. .Anche l'esoftalmo, dirninuito notevolmente subito d<>'J)O l'intervento, va ora riducendosi progressivame11te. I ca·si nella letteratura sono numerosi, oltre trecento, ina quelli trattati colla legatura della carotid~ interna sono pochi1Ssimi, non l)iù di sei o ~tte . I..' A. dimostra per quali ragioni la legatura della carotide interna debba consid~rarsi l'operazione di elezione e iI1 ogni modo ùa. preferire a. quellè'l, com1memente llsa.ta, della carotide comune. l ' aria.zioni em.atooritich e cl u ta n te il lavoro ni uso o7are. 1

Con ricerche esegt1ite 111ediante I'eanatocrito di H(ldin, I'A. ha constatato che dura.n te il lavoro mu~olare la massa corpuiscola.re del sa11gue racC'Qlto alla periferja, dapp1·irua si dirada e i11 N\2·uito, prolungandosi il lavoro, si concentra. •luestf\ \ariazioni dipendono IJer la rua·ssima parte tlai c-'lngiame11ti vasomotorii che si verificano nella circolazione cutanea, in quanto la vasodilatazio11e, presente all'i11izio del lavoro, è causa ùi VIALE. -

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diradamento dei corpusc-oli, e la vasocostrizione che si ha nella fatica è causa di addensamento. lforse concorre al mecca11ismo delle variazioni ematocritiche ò.urante il lavoro, oltre ai fatti . vasomoto11.i, daipprtm.a il più copioso affiusso di linf~ che l'esercizio i_nusoola.r e richiama in circolo, e che dirada i corpuscoli senza alterare la 001nposizione fisico-chimica d~l sangue, e in seguito la perdita di soluzione salina~ spectaln1ente per le ghiandole sudoripare, che fa con·cent1·à re il sangue. Pal'alleli 3;Ila concentrazione del sangue vanno il senso di stanchezza e il sei1so di sete. PIETRO SISTO.

Società Lombarda < di Scienze mediche e biologiche - Milano. Seduta · del 18 febbraio 1921.

P1·esidenza: Dott. V.

RONCHETTI,

vicepresidente.

L. MONESI. - Oontributo allo studio della genesi del vitreo nei verte b·r a ti (con dimostrazione di

preparati microscopici). I .1e oure arse'nlioali ad alte dosi e la sottrazione abbondante d·i liquido oefalo-raohidiano in al- ' cune forme orga'Ylliche del siste111 a nervoso oent 'r ale ed al cu,ne psioosi. ·

in

A. BASSI. -

Riferisce dli aver trattato secondo la tecnica di .Jean Lhermitte e Quesnel, mediante il cacodilato <li soda ad alte dosi, delle contratture organiche. e forme psichiche e nevrotiche, accompagnando la somministrazione del preparato c-0n evacuazioni abbondanti di ·liquido cefalo rachidiano, ottenendone notevoli miglioramenti. Dfscute l'assoclazione dei due procedimenti di cura e molto dettagliatamente i meccanismi d'<.1zione di cia-sct1no di essi, concludendo per la necessità di un riooo materiale d'indagine per delimitare un campo terapeutico. Intorno ad ·u.n caso di morbo di Adams-Stokes.

C. ToMASELLI. - Riferisce la sintomatologia offerta da un emm~lato di M. Adams-Stokes, il quale, pur presentando completa dissociazione atrio-ventricolare dava positiva la prova dell'atropina. II fatto è spiegato con le note esperien7,e di Frederich Slll vago decorrente nel fascio <li Hiss. Il caso fu , -studiato anche anatomo-patologicamente e l'O. con microfotografie dimostra profonde lesioni del ramo della coronaria destra da cui deriva l'arteriola nutritiva del fascio di Hi ~~.

c. VALLARDI. . Società Medico-Chirurgica di Pavia. ..<::Jed,utrt del 25 febb1·aio 1921. Alou.ne osser-,;azion,i pc rsoriali su,l tratta,me1ito ool r([iff1r Jn dei caroinotni cer11ioo-vaginali, e proposte per l'acquis1o di radiun1 da porre a dispn8i~ione ùelle olin,iche. a scopo tcrrr peutico e ,'iperiuie·n,tale.

Prof. E . .ALFIERI. - Riferisce i 1-><1rticolari cli11irei e l">esenta i prepara ti n1icroscopict di tre casi di ~v1 personale osservaziont'-> nei ql1ali con la C11ra


{ANNO

XXVIII,

FASC.

17]

SEZIONE PRATICA

del Radium ~ è otte1111to in breve tempo la guarigione dei tu.more locale. Per quanto poclli i casi finora seguiti dall'at1tol"(\, essi sono però così dimostrativi da far profondamente lamentare che i nostri I·stitl1ti Clinici siano tuttora sprovvisti del prezioso ed efficace sussidio tera1leutico, a lui messo ·a disposizione òalla generositit e cortesia dei dottori Tonta (\ Ca.mpigll-0. Presenta pere1ò un ordino del giorno invitante le ..~11torit~t accademiche a far pratiche sollecite ed energiche per ooln1a re la grave lacuna. I .p resenti unanimi approvano. Sulla perce~ione tattile della chiusu ra dei pizzi valvolari mitralici e S1'10 valore clinico. 1

Prof. A. GASBARRlNI. - Secondo l'O. , raramente si riesce a palpare l'urto'" di chiusura- dei pizzi della valvola mitrale; tuttavia, ove per particolari circostanze il r1lievo tattile sia possibile, può ri11scire di valido aiuto nel far sospettare assai precocemente l'esistenza di una stenosi mitralica., qua udo essa non siasi ancora resa manifesta co11 altri segni. A tal riguarclo 1'0. riferisce un caso di ·p ancaroi te reuma tioo, in etti la palpazione dell'urto di chil1sura dei pizzi dell<"t mitrale permise di diagD-Osticare che si andava organizzando un v1~io di stenosi mitralica, q11ando era anc-0ra in atto la :flogosi pericardica. Ricerche intorno alla genesi della ascite gelatinosa e intorno alla istoge·n esi dei tuniori primitivi del peritoneo.

Prof. BARI~ETTI CARLO. - L'O. ha avuto in esame ed ha studiato dal punto di vista anatomopat-0logico e clinico il caso di una donna morta per tumore primitivo del peritoneo, decorso con versamento di liquido gelatinoso nella siero~. Ritiene che la so~tanza filante ed aceto-precipitabile ri· scontrata nel peritoneo dell'ammalata .avuta in i·studi-0, sia, per la .sua costituzione chimica, del gruppo dei nu cleoproteidi (fosforo O, 7 %, azoto 1l %, zolfo 0,8 %). Egli crede poi, che tali corpi rappresentino il prodotto di disfacimento di tessuti, che rapidamente si formano e si distruggono. In base a tale conclusione l'O. fa notare l'importa111~ che dal punto di vista clinico può a vere l'esame chirni·co dei versamenti filanti del peritoneo permettendo esso di distinguere il prodotto cli tessuti disfatti dalle pseudomucine dei cistomi ovarici. L'O. afferma che il tumore da lui avuto in istudio, del quale presenta alcuni preparati, debba es~re ritenuto, per la struttura che ha, non derivato dnlle cellule di ' rivestimento del ueritoneo. Crede che i1on si passa decidere con sicurezza tra la sua rlerivazione · dall~ celll1le dei linfatici o dagli eleu1enti oonnettiv.ali del peritoneo. P en.s a che, se la ori~ine è da rieer~rsi nell'endotelio dei linfatici , si tratti cli un tumore di forma atipica <!l1e può anrhe essere definito co1ne sarcoma; rest.nndo indecisa la questione se si tratta di un sa.reoma di origine endoteliale (endotelioma atiJ>ico) o di un sarC'oma propriamente detto, derivato dagli elementi connettivali. L. PRETI.

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Associazione Medica Triestina. Presid. : Prof. NICOLIOH -

Segret. : Dott. PORENTA. A.dit.nanza saientifioa del 14 febbraio 1921. Il dott. FREITND presenta un ragazzo .affetto .da l1na rara varietà di tricofizia del ouoio oapellu.to dimostrandone i preparati microscopici e dimostra l}Oi un preparato m.i1scrosoopioo di un caro di an(Jina del Plaut-VVn.cenz rilevando l'iinJ>Ortanza di tale esame in casi simili. . Il d<>tt. FECONDO presenta un amnnala.to di 'l.(.,loera

d11.ra della lingua. Il dott. BoRTOLO'rTI presenta un uomo operato dal dott. Oliani di gastroenteroanastomosi ret1·ooolioa poste·r iore il qua.le presentava trenta mesi d opo l'operazione i sintomi di l1n'ulcera peptica. Una 0

~eoonda

laparotomia. prattcata dallo stef:S'o 01)er~­ tore mostrò che i sintòmi erano dovuti all "irritazione di alcune su"ture in seta sulla mucosa gastroi11testiuale al punto anastomotico. Il dott. ITALO l.1EVI mostra il caso di sifilide ulcero-serpigitnosa già discusso nell'adunanza precedente, nel qua le le lesioni cutanee sono già cicatrizzate. 1

A.dun,anza scientifica del 7 ma.rzo 1921.

Presid.: Prof. N1COLICH - Segret.: Dott. FERRARr: Il dott. FERRAR! presenta il preparato anatomico di un caiso di rottura dell'ao1·ta avvenuta in un uomo di 36 anni sollevando un peso, quello di un ca1so di neorosi del pancreas con formazione di un grande sequestro in una donna affetta anche da colelitiasi e colecistite purulenta e da ultimo quello di lin caso di poliposi diffusa dell'intestino cra,sso con degenerazione carcinomatosa di un polipo situato a lla flessura epatica. L'oratore illustra brevemente anche Je relative storie cliniche. Il dott. DOLCETTI presenta un operato guarito coll'asportazione di grossi oalcoli sa.livali. Il dott. IELI,ERSIZ fa una relazione sull'ultima apparizione del der,m.otifo nella nostra oittà, p·a rlan• do ,specialmente nella sua qualità di facente funzione di Pr~bofìsico ·sulle misure profilattiche e repressive prese dal Comune, misure che rieseirono a circoscrivere l'epidemia. Dott. PORENTA.

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E pubblicato: Dott. MARIO FLAMINI

Medico nel Brefotrofi o Provi nciale, già assistente alla R. Clini ca P ediatrica dell'Università di Roma, Direttore della Scuola di Assistenza all'Infanzia.

Mann·ale di Pediatria Pratica (Seconda edizione) Volume in-8°, di pag. VIIl-352, corredato di una este&a. POSOLOGIA I NFANTILE e con 74 figure ·intercalate nel t esto. -· In commercio L. 2 O, ma agli associati al e Policlinico> che aggiungeranno sole

L... 15, al prezzo del loro abbonament~ pel 1921 .o che ~ i rimetteranno presto detto importo mediante cartolina vaglia se · l 1 ~b­ bonamento fu già da essi pagato, il Manuale verrà immediatamente inviato fran.::o di porto e raccomandato. Cnviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGI POZZI · Via Sistina, N. 14, Roma.


60J

IL POLICLINICO

l.'-\l\NO XXVI II,

FASC.

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APPUNTI DI MEDICI N A PRATI CA.· CASISTICA E TE RAPIA

La natura dell'eritema nodoso. C. P estalozza (La Pedia tria, luglio 1919) dai

La malattia del Bowen.

dati a.namne stki, clinici, biologi·ci riic ava.ti dia1l'esame di molti ammalati, conclude per ritenere ch·e l'eritem.a nodoso sia di natu:na tuberc-01.ar.e. I reperti i,stologici, se nt{)(Il danno una prova ev1dente in fav-0re, non .sorno in aperto c6ntriasto con tal e opini·o,n e. L'insor.genza del1',e .ritema nodoso altro noo s·arebbe che l'esponente di UJil,a forma tuberco:lJare già iniziata, che p uò decor~ere al.lo stato latente e <!he solo p·.u ò eisse.re m'e ssa in evi1denza dalla cutireaz11one. È un fatto però eh.e l'eritema nodoso, I)Ure esse·nd·o tan,t o f.requente la tube:r:col.osi, è nn fenomeno rielatiJvamente raro (1.06 % su 746 bia mbi'Ili osservati dall'A.). Altr-e 1cause oJtre il fattore tube~co1osi, deb' bon-o influire sul1a sua inso r.genza, fra l·e qu~li,. e.s1cluso il i-attore tr,a 11matico, si può penisare a disturbi ,d el ·circolo sangui,gno (affezi-oni c·ardi.ache tro·m bosi ed emb·o lismo di v asi caipillari) ' per cui le tossiim.e tuberoolari .circolanti provocano, in deterrni11ati punti, a circolazione rallentata, l'insorgenza del no1duJ.01. Ciò sarebbe conJermato dalla speciale frequ.enza di qt1esto nclle ipiarti più d.eclivi d·el corpo, in cuj · più f.actlmente può n1anifei.starsi un raJ'lentamento neilla circolazit)ne sanguigna. 1

La deTn1a tois i descritta per la prima volta d·a l Bowein di Boston nel 1912 v.a asc:ritta al1a ct1assie deiJe cosiddette .d.ermatosi preoan·c&ose, ne]l.e quali cioè •sii nio ta oon frrequenza la metaplasia epiterl1101mat,o sa (tale lo x.anitoma, la che-l'latosi senile, il morbo di P.alget, J.a craurosi vulvare, 1a leuc1opiliaisiia bocca1e, e cc., e.cc.). E1ssa si pTeisenta sotto fO'f.m.a di chiazze cher.atosiche, .grandi dia un.a le'!l.ticchia .ad un palmo di mano, di forma tonideiggiamte, p.oJiJobata o iJr,reigol.aJre, e.on ten d·enza .al :riaggruppa.men·to p1olicic1ic101. Le chiazz.e hanno ooJari·t o rosso-scuro, talora con asipett,o ve.getante, sempre ricop·e.Tfe da 1Squ.ame speis&e. Non hanno sedi d·i predilezioin:e, ma risp aTmiamo m .ani, pie di e m ucose. èompaiono inisir~osame1nte, in ~101gìgetti adUilti (2-0-GO 1anni), scon1p aignate d,a ·S intomi 1so1gig.e1ttivi; 1s1. e,ste·n ·do.n 0 lerntamemte e in 2 a 10 e fiin 30 .an1n i sub,i scon,o l'evo,l uzione maligna . seguata daJla co·m paTsa di ul1ceirazi·O·nii a base indurita, a fondJo granuloso, san.g u.m a:nte, ta1ora in forma di tumore J}apillomatooo san·guir1ante ricoperto di orois te. _.:\. questo punto si ha l'inte·Ì'eistSll·u nen to ·deri. ,g,aTugili linfati ci ood no ti car.atteri d·el.l'imìltrriazio.ne mal-i,g na .s econdaria. Un-a ir ivist.a .sint etica del D'Arbe1a (Rivista critica di clinica medica, ·1920, n. 31) ricorda an ol1e l'.aispetto istolo,giico delle ae1sto.ni: ;irpertro-· fia del oo•r po mucois o oon deiform.az:Loni dei nuclei .cellu1a1ri; netta disch erato1si, ossi.a - seoon1do il D.airie,r - p.aJs1s aggio ne:ll 0 · stnato corn100 di -cellule ciondenrs ate., dall-a fo1~a dii oorpuscoli arrotondati, con o senza nucleo; netta ipercheratosi, taJloina a cora.zza; iip e·r trofia papillaire; infiltrazion.e J}aJrvice~lul·aire del ·corpo p·ap.illare. L' epi·deo:mide, modifi·oata daa proce ss-o di disoheiratosi, si ints fuiua neil derma C·on zaffi µ i1eni bitoczoluti , costituiti da ·ce:llu.le .atiptche d·otate ,di nuclei mostruoisi: in ciò consiste .appun•t o il pro,~e-sso di m.eta.plasia maligna, mentre lo .stroma del tumoTe è costitl1ito d.a connettivo adu1lto, stipato, non :1ndì.ltxat.o. Le alterazioni 11uc1ea11i caratteristiche (nucùe.i gi·ga.nti, \gibbo1si, multipli) diffe.r.emtMl.o qu.esta dermatois i d.a tutte le· ·alt1r.e, .e sp·e•c ial· de1l Paiget, che ipu.r e h a m,e nte .d~aJJa malattfa . con essa certe a.11alogie. La terrapta vu-01 essere en.e1";gi.ca sin dalJo stadio precanceroso, m.irrando .ad asporta..i";e le chiazze o dis trug.gerrl·e completamente (raggi X, neve .carboni e<a t.erm,ocauterrio); avvenuta 1a ' . metap1a1sia malign1a, is·'irnp1one l'abl1azi-0ne im111edia ta <iel tumore e deille ghiandole viciniori. 0

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fll. Cause e cùra deII•ortlcarfa.

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RUSCA.

L 'orticaria d4pende costantemente da u11 ictus a11afilattioo, e si acco1rnpagna a di·stur"bi digestivi e ne,r vo.s i, no·nC'hè a.a. elevam1ento di temp·eiratura nei ca;si g;ravi. Può ritconoisce.re ca.use es terne (attinie, pulci, pidocchi, ortiche~ ecc.), tossiclie (Iiquiclo di cisti idatidi) ed in t rrne. F ra queste u'l time, ·sono in .p1~ma linea le p.r oteine ingerite, ch·e poss•o no determinare l'orticaria in moidi diversi : 1° passando raipida~.ente iinalte.r.ate nel san1g•u e; 2° n on subendo trasfwrrnamoni, per alterazione dei su1c1c hi diger.enti; 3° pe1r ·pro·duzione di sostanze provooanti il.'ictus anafilratti co; .1:0 esjste11za ned sangue di una soistanza speciale - toxo1g enina che combinandosi con l'antigen.o, •s .catena I'anafl'laasi; 5° stato di non immunità neJ sangu,e. A.l tre cause di orticaria sono le malattie infettive come il reumati.smo act1to, la 1difterite, l e ' setticemie, la anaJlaria. Nel trattamento (A. Louste, Paris 1né<lical,. maggio 1920) o•o correrà anzitt1tto e\ri~&re la causa ·che -p,rovoca l'orticaria, se si arriva a conoscerla: per questo, si sopprimeranno i medicamenti .e gli alim.enti anafiil attizzanti; da segnalarrsi specialmente la grande importanza dell a dieta idJrica. 1

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SEZIONE PRATICA

Come cu.r a Sl.intomatica si ricorrerà ad inie11ioni di olio canforato, di etere, di adrenalina contro l o shock nervoso; lo,calmente si userann o lozioni e ipolveri antipruriginooe, ed ap1)lica.zione di cotone. Il trattamento patogenico consiste ne~ modifiOOLre l'idiosi·ncrasia, nel tratt~re i djstulr bi digestivi e curare la disp.eipsia. Nella anafilassi d a latte o ·da t1ov·a , si soo.1·m in.i s.treranno due o tre goccie di latte o di uova a l giorno, e cosi si fairà in ogni Cfl>&o di anafilassi da so.sta11za n.ota. fil.

2-0-30 % : pomata: vruseilina p.. ci11ique: par.aifina moli.e .p. una: oliio di C1h a ulmoog,ra p. duequattr<?. Empiastro : empiais1H'O semplic·e p . 20: cera gialla ed olio di C. ana p. 10. Pe·r uso interno, si s·om·mini1st1~an-0 capsu le cont€1I1'en•ti g. 0.25 ·del farm a.co (2-15 ail .giorno,. u. d.osi cresce11ti). Si usa an,c:he l 'aieido .gino.cardiieK> o ch.a111lm,01ogrico, che è il su.o più impoo-tante princ!Lpi o attivo : p1o m.ate 1: 20: U1SO mtérilO cg·. cinqu.~ - g .. l lh pro die. Duirante Jia ciurr.a è opportuno €vita,r e l':uso €CcessiV10 1dli oa:on.i salate -0 di ci:t.rne d·i m.aialie. 0

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ftl.

, Trattamento semplice della scabbia. Mili,fl>n (Journ. des Sciences médic. de Lille, 10 ottobre 1920) consi·glia la po1m ata seguente: Vaselina Lanolina

ana gr. 250

lncor1)orarvi la soluzione: Poliiisolft1ro di potassio . . . . gr. 50 )) .250 Acqua . . . . . . . . . . . . . Poi a.g)gi u n,g·e re : Ois sido di zinco . . . . . · g·r. 5 )) 200 Olio cli vaselina . . . . . . Lo scabbioso f,a un ba,g n·o od una doccia saponata: ,s i unge poi tutto il co,ripo, salvo La testa, .con a,a pomata .al po.l :isolfuro, rivestendosi poi con la stess a biancheria e dor.mend-0 nelle 1enzuola dd. pirima. L'unzione ,,a ripett1ta iJ gisorno seguente: il terzo giorno una buona •s apcm.ata ed un bagno .p uliiscono l'individuo che può cambiasre bfanche;ria e lenz u-0la. La d1Slinfezione d·ei ' 1eAst.i ti è inutile. Si ap·pliica p oi una pasta allo zinoo. ftl.

Trattamento delle cicatrici viziose. P. G. Unna (rifer. in Presse Médic., 22 magg io 1920) titilizza la proprietà che ha la pepsi11a, in presenza di acido cloridrico, di .digerire l)al'zialmente lo strato corneo della cute. La formala iniziale preconizzata dal dermatologo di Amburgo era:

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gm . 10 Pepsina . . . . • Acido èloriclrico anap;m. 1 Acido fenico . · · .~cqt ta distillatq. q. b. per gm. 200

In seg·uito, la quantità di pepsina ve11ne da lui ridotta a 2 gm. su 200 di veicolo. L'acido feni co ha lo scopo d 'impedire la decomposizione event11ale della pepsina, per l'azione del tessuto cc 'digerito », nonchè di esercitare una certa azione sedativa. La miscela si applica in forma di compresse umide. Alle volte, dopo qualche giorno di cura, si osserva una lieve irritazione cutanea; .e ssa ceL,olio di Chaulmoogra. de rapidamente alle applicazioni di una polTTattasJ di un gr1ais1so .ch·e 1si .r ioava dai se mi \•ere assorbente, ma può essere evitata sosti.di UJI1a Bixacea d.eil gen.eire Taraktog cnes, ch e t11endo all'acido cloridrico l 'acido borico nella cresce nel Bengala, Birmania, ecc. ; fonde a 23° : proporzione del 4 %. i11dice idi .acidità 25.71; di saponiftcazione 216: Platzschke ordina le applicazioni umide so- . nu1nero · di jodio 102. (Pronl1nzia ingl.: ciollo durante la notte; durante il . giorn~ le somugra) . s tituisce con una pomata contenente, su 10(} È da ritenersi specifico p,e1· le forme dJ lelbgrammi di eccipiente, le stesse quantità di in• bra n.e1lle sue vari.ie mani.f,estazioni clini.che. È gredienti della formola sopra riportata. giov-eviole .oltresì (p. uslO estemo) in .affezioni Quando si tratta di cheloidi antichi, l'azione cutanee (psoriasi, l't1pus), piaghe fagedeniche cheratolitica della per>sina e dell1 acido cloried in gienefle nelle foTme cutameie torpide, che si drico si mostra ins11fficiente; giova allora di possono più o meno ravvicinare alla t11bercoa ssociarvi a ltri medici11ali, in s pecie il pirol o.si. • gallolo. Pl~tzschke comincia col praticare una Si1a peT 1l'.azi.o ne locale, e1 1sia peir il sapore pennellatura di collodio conte~ente il 10 % di non g.rato (l'o•l io d-i Ohaulm()101gr.a si dà a:n che ·pirbgallolo; sopra vi applica una compressa per uso interno) si !)Ossono manifestare nau .. umida alla pepsina: la péllicola di collodio see o vo1niti: esistono talora casi di vera in- . prodl1ce llna compressione e riduzione del testolleranza. suto cicatrizjale, mentre 13 mes colanza digeP ·er usio es terno si p.reipiaJrano lin.ime.n ti, pcrente s'infiltra benissimo attraverso di esso. . m.ate, empi.astri. (A. Vale·nt.i, Riforma medica, L. V. XXXV, n. 46). Linimento: con oli o di oliva al 1

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lL POLICLINICO

Nelle ragadi del seno.

NOTE ·01 MEDICINA SGIENTIFICA.

• Le Lo!ier (Société d'Obstétr. et de Gynéc. di Il meccanismo del singhiozzo. J.:>arigi, seduta del 12 luglio 1920) raccomanda di lavare l'areola prima e dopo ogni poppata (H. ROGER .ed E . .SCHULMANN. J>resse Médicale, con alcool a 90° : se questa applicazione è don. 17, febbrai·o 192.1). lorosa, ciò significa che si è prodotta una ra. Il singhioz~o è caratterizzato da una contragade, sia pure piccolissima; allora egli fa ;ii.one sp:ais tica 1d·el diaframm.a e della glottide.. stendere sul capezzolo una pomata compost:i Gli AA. approfittando ·di un caso di sin.ghiozzo di sottonitrato di bismuto gm. 8, cerato sempli- epidemico .h·anno .s tud.i ato ·col m·e·toido grafico ce gm, 100: ottiene cosi una cicatrizzazione le v.arie fasi della reispir.azione durante gli . acrapidissima. ' cessi di .s inghiozzo·. I · tracciati così ottenuti diPrendendo la parola su questa comunicazio. mostrano che l'inspirazione brusca e spasmone, Delbet ha rilevato i misfatti delle applicadtca, considerata .come çaratte:r.istica del sinzioni umide, alle quali devono imputarsi quaghiozzo, è preceduta da una espirazione forsi tutti gli ascessi delle mammelle. Egli si lizata egualmente spia smodtca, Il singhio·zzo ·dunmita a trattare le ragadi· con alcool; poi lascia que è caratte~zzato da un .doppio spasmo; il semplicemente la parte esposta a lungo all'aprimo ·espiratori.o posto in evi denza soltanto ria ed alla luce, senza nessuna medicatura. dai tracci.ati, il sec.ondo inspir.atorio accompa· L. V. gnato · dallo spa.smo ·d ella glottide. Frequenti Trattamento del carbonchio. sono· gli spaismi abortivi, nei quali però manca . " E. Simpson (Britis1i med. J ourn., 27 novem- più rarament~ lo spasmo €4Spiratorio. Dai tracbre 1920) ha ottenuto notevoli vantaggi oon i1 ciati si rileva .anch·e la frequenza di singhiozzo siero .an·tJ.carb.01n chi.oso, usato a dosi vç:riabili ·doppio caratterizzato ·d·a du.e spasmi sia espida 20 a 500 eme.; l'escisiio·n e con carbolizzazio-- ratori che inspirato_ri ·s usseguentesi senza alne venne pir:;lti.cata .soltanto tre volte su 12 ca·si; cun intervallo. N·ell'intervallo fra un sing.hiozzo e l'altro, gli talora la ferita fu inedjcata con glicerina al bijo du;ro di m:ercurio. Con · l'us.o d.e.1 sieiro, la atti respiratori sono frequenti, con ampiezz.a temp1er.atu.ra ritornò n·onnale in un periodo va- · inferiore alla norm.~, ,e, alle volte irrego·l aii ed . riabile d·a poclie o·r e a sei .gjorni, talvolta oon ineguaJi. Nei peri·o di di calma la respirazione crisi e coJlasso. Si può però avere im. qualche è più lenta ed ampia, ma ancora si .allontana dal tipo .n0irmale ·di respirazione per una inspicaso una leggexa ele•v azio·ne. L'iniezione si fa sottocutanea e solo in ~asi razione più lunga ed una pausa espiratoria ' d'urgenza, endoyeniosa: talvolta l'effetto si ma- più corta. Lo studio ra.dioscopico di qu.esto caso nifesta con un certo ritard10: si a.s siste però in di singhiozzo faceva constatare un brusco sollevamento delle cupole diaframmatiche corri_erti casi a voce risurrezioni. • ·S pondente all' eisp·i razione iniziale, seguito da 'fil . una brusca inspiraziotne· caratteristica. Alle Negli avvelenamenti da vipera. Applicazione di un laccio costrittore, espres- volte si osservava un transitorio stato tetanico sione della ferita, iniezioni interstiziali di clo- del diaframma che appariva agitato da piccòle rt1ro di calcio a 1/100, di acido cromico a 1/100, scosse fibrillari. Lo stQmaco e l'esofago seguivano i movimenti del diaframma. di pe:rmanganato di 1 p otassio a 1/ 100 ·Che .ridu' TRENTI. cono il veleno in sit1l. Se è possibile, sierote.r apia antivelenosa. In considerazione che il veProf. GUIDO MENDES 1eno di 'vipera è em.olizzante., rinf.orzare la r esistenza delle emazie, con clon1.ro di calyio e La diagnosi delle localizzazioni polmonari d'inizio della tubercolosi con la colesterina per uso interno. (I. Parisot con speciale riguardo alle ricerche radiologiche. e L. Clausade, Progrès médical). 1

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rimasti d 8ono 11' d ldisponibili pochissimi esemplari ~ PStratto a " Policlinico" - Sezion~ Medi~a.. 1920 - del I a importante monografia · C.

ECONOMO: •

a{uJJ' ..n"_.fallte letart?i<'a.

Co1oro ~be desiderano averne copie ma.ndino cartolina-vaglia. di L. 6.40 all'Ammini strazione e la riceveranno subito in porto franco· e raccomandato

L' A.

espone il prot>lema diagnostico della tubercolosi inizi :l le. valendosi di ogni sorta di nozioni di indni:tni e di accorgimenti· nel campo clinico, radiologico, batter olog1co, 1mmunolog ico. Egli porta ulteriori raffinamenti alla diagnosi precoce; differ~nzia e cirr os<'r ;ve la sindrome ilàre; lumeggia. i reperti ractiolo !?'" i. rarrro·1tan<1ot i con quelli d'autopsia. 11 tavoro, corredato di tavole molto dimostrative, è destin:ito a tornire un va l·do aiuto ai medici pratici ed ai tisiologi · '' ''"'"""e in-8 trr~ln "'e di 116 pagine. con una fi~ura nel testo e 10 tnvole raòiogrnflr he in cart'l amPri,.ann. - In rommércio L. 9; per i nostri abbonati sole L. 8.40 franco di porto e raccomanaato. Inviare vaglia e cartolina vaglia. al cav. LUIGI POZZI, via Sistina. n. 14. Roma.


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MEDICINA SOCIALE. Colonie industriali per tubercolotici.

Il lavorato.re tuhercoloti·CO cihe, in grazia j j uua cura adatta e del soggiorno al sanatorio, 11a riaccruistato la capacità lavorativa,, deve ritornare, tosto o tardi, nel s110 ambiente di prima, con che gli è precl11sa la possibilità fli mantenere il tenore di vita per lui necessario. Egli ritorna a lavorare ·coone un tempo .anche allo scopo di .guaclagnare, e ne vien•e di conseg·uenza che la sua salute ne soffre, i'l tube.rcolo si riattiva e l'ammalato ritorna a costituire, nltrP che l1na spesa, anche un pericolo per la fa111iglia -e per il pubblico. Questi fatti sono sta ti riconosciuti da lungo tempo, ma solo negli l1ltimi ann~ si è pensato ad lttj lizzare i tubercolotici nei primi stadi, dando loro un lavoro proficuo ed, al tempo stesso, adatto alle loro forze. L 'idea di lLì D segregazione dei tubercolotici 811 larga scala, cl:inrlo loro nnchr 11n lavoro rimunerativo, è stata messa in aziO'lle. Le difficoltà son,o star.e specialmente appianate con l'uso di macchine. Un individuo che la malattia ha minorato fisicamente ed intell ettualmente non può adattarsi ad un nuovo lavoro, m a però sarà pur sempre capace ùi 11sare ur1a 111acchina, come har1no fatto d11r.ante la guerra tanti inabili tJd im.provv.iisati operai per le ~unizioni. In tal modo l 'ex-tub·e rcolotico può guaclagnarsi la vita e continuare a vivere una vita igienica nella casetta della città-giardino, fino a che ciò sta necessario pe1· il suo futuro benessere. G. S. Woodhead e \ Tarrier Jones dànno in 111.l interessante voll1me (I,ondra, Cambridge University Presse) t11tti i particolari sul lavoro, Rulle obiezioni sollevate, st1lle difficoltà incontrate per m ettere in opera tale progetto. Stabilito così i 1 principio, i promotori intendono di applicarlo largamente in città-giardino con industrie organizzate, connesse ad un istitl1to centrale retto con i s11ssidi dello Stato e di Società priva te. La difficoltà di segregare i casi infettivi è risolta con l'istituzio11e dj padiglioni in cui vengono raccolti tempora1i.eamente tt1tti gli individui cl1e hanno una certa elevazione di ter1111erat11ra: i casi cronici, con persistenza di te1nperatura più .elevata vi soggiornano di continuo p11re compiendo q11alche lavoro rimunerativo. 1

"fll.

Doveri morali degli abbonati : dltrondere « li Pollcllnico » tra I colleghi, facendolo eone • Men ed apprezzare e procurando nuovi aeeoclati; lll'O•wedere al 11qamento della queta de•uta all' Amml•I· et razione, te1tza farai 101 lecltare.

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SEZIONE PRATICA

POST A DEGLI ABBONATI . . (1319) Sulla chiluria. - All'abb. i1. 2230: ' .D1ev·o no ess1er1e ben 1drusitmte due forme di chiluria: quella para.ssitaria, legata alla presenza della Bil1iarzia haeniatobia o della Fi· laria sanguinis, e quella che si p t1ò chiamare essenzialP.. La prima è malattia dei paesi caldi, eccezionale nei climi temperati, è intermittente; si accompagna per lo più ad ematuria e a d1a1ori 1renali 1d1el tip·o c1olitco. I.a ~ecomd.a ·Sii o.sooo:va in individl1i cl1e pos.~.on.o n1 01I1 pres·e11ta-re nll 'esame nesiS1Ucn1a aliteraziione 1le-g1li org'a11i e i1ess nn1 dis.turb,o fu11'l.i·Orlla l·e. Si associa salo per ]J() .p dù a;d wlb•umi1Lu1·iu . Può estS!ffi'e tra.i1,sdtoria o drura:ro per :inni; 1)l1Ò gt1arire compl~tamente per sè. Non si (")fl{}~·co 11-0 al te·. razioni a.11at,orrniche sp·ecifiche della chil,1ria., la etiopatog·enesi ne è ancora o~cnra. t. p. (1320) Tratta1nento v accino-sieroterapico dell'artrite gonococcica. - Al dott. T. C. N . 13682: Nella terapia delle artriti g·onococciche l'autovaccino s11ole dare ottin1i resultati. In mancanza è opportl1no t1sare 1111 vaccino polivalP·nte. P el' esperienza perso11ale, che concorda co11

quella della maggior p arte degli studiosi, g·li effetti utili sono più rapidi e duraturi, se alla vacci11oterapia si associ una generosa cura sieroterapica co11 siero antig·onococcico (301·0 . cc. al gior110). t. p. (1321) };listura antimalnrica Baccelli. 1' rubbo11a to n. 2922 :

Al-

La q11antità cli li(1uore arsenicale d el Fowler conten11ta in 1000 eme. di mistura antimalai-ica Ba1eicel.li, limptd:=t, è di gramnii venti, oort ispond enti a v·enti ·c.entigram·m i di acido ar~c,nioso; i1ella formala o·r igina·l e s ono co11.ten1uti sei centigrammi di a;c~do arsenioso ·SU 300 eme. e quindi venti su 100.0. ·r.,a pr:oporzi-0n·e di quest o iu11greidiente eroico ni011 è quindi mutata; corrit91Pondentemern.te n:on mutano J1e doiSi da Bomn1ini'strarsi (3-6 ,cucchiai al .giorno). 1

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fìl.

(1322) .t\ .s8icuriamo i si1gnor i dottori G. Soel si '. . di Is11ello, G. De Paula di Valva, A. Kop-

ciowski di Collalto Sabinò, N. Pellicano di Civita, G. Titomanlio di Aiello del Sabato, G. Cirro11e di Castell 'Otti eri, D. Gaudio di l\!Iendicina, A11g·t1sto ì\1azzi di l\1011t.espertoli e molti H.ltri, i quali 11anno sollecitato l' invio del M a11 uale di L eaislazione sanitaria del dottor \ Ti·g·o, cl1e nell'e11trante settima.na ne avrà i11-. fallant en1rnte luogo la spedizione. I

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IL POLICLINICO

[ANNO XX\7111, FASC. 17]

NELLA VITA PROFESSIONALE. Per i concorsi sanitari. R icevia1uo : A.l Sigti<YJ· Dott. Dee-io Ga.nàolfi, Nella sua lettera al ·Doct,0r Justitia, Ella s i ostina nella tesi clle per i concoo'©. sanitaa.·i banditi dai Comun~ non sia valida, e quindi non legale. la ooibizio1ie di un certificato elenco dei titoli e doC11menti, i.11 conformità dell'art. 96 del Reg<>la1nento approvam co11 Regio Decreto 12 febbraio 1911, n.. 297, per l'esecuzione della Legge Comunale e Provinciale. ~Ii permetta che anch'io interloquisca in merito, <1uantunque non ve ne ·sm. il bisogno, dopo l'esauriente commento clel Dootor Justitia, a pag. 459 del «Policlinico)}, Sez. Pratica, fase. 13 del cor1-ente ia n.n o. Appunto per oo.Iifuta:re la St1a tesi, nella qualé Ella dime11tica che anche per i concorsi dei ·m aestri elementari co1nt1nali, non solo è sufficiente la ~si bizione d!i lln tale elenc.o redatto in conformità , dell'art. 96 rpredetto, ma per quelli in ruolo, ba- sta anche un .s emplice certificato del Provveditore a.g li Studi, dal quale risulti che sono titolru:i ,di 11na data scuola com11nale, 'perchè possano concorrere in diversi Comuni, pure appartenenti a di'~rse Provincie. e siano quindi compresi nella gra duatoria, quantunqt1e non presentino, in ogni sin. golo concouso, i cloetunenti originali o in copia notarile. A maggior ragione, quindi, tm certificato elenco rilasaiato dal Sindaco del Comun~ a l quale si è <!oncorso, e debitamente vistato, .per conferma, dal Prefetto, che è il Capo del Servizio Sanitario della Pr-0vincia e _Presidente del Consiglio Sanitario Provinctale, òeve conffiderarsi legale e valido r>er nccedere alle con<lotte mediche. Inoltre per i giù tit-0lari di condotta in seguito a. regolare concorso, dovrebbe ritenersi superfluo presentare nei nuo·v i ronsor.si, i documenti di rioo , diploma di laurea compreso, per il fatto che essendo stati giià. giudicati da 111la Oommissione Sanitaria speciale, c-0. essendo per di più in servizio come ·medici condotti, possiedono implicitamente, tali documenti, ed hanno evidenten1ente i requisiti voluti. anche perchè, come tali. sono iniscritti all'Ordine dei ?\1ed.ici, per la. quale inscrizione debbono possedere <)d .avere già e~ibito tutti i doct1menti prescritti per le condotte, ai sensi <le11·articolo 2 <~Ila I~gge 10 luglio 1910, n. 455, sugli Ordini Sani tnri, che Ella deve conoscere essendo Presidentè dell'Ordine di Piacenza. ~ inutile quindi, per le ragioni suddette, dupli·· care o moltiplicare l'esibjzione di documenti che imrplicitamentR si ipossiedo,110, SI'.lecialmente quando si tratti {li medici condotti in servizio che oonc·orr-0no ad llll posto eguale a qt1ello di cni sono titolari. · Inoltre gli impie~a ti di rt1olo dello Stàto cl1(> concorrono ad altre A mmillistrazionl pure dello Stnto, o acl altri uffici go,·ernati.vi, sono esonerati da 1 pre entnre, nei successivi concorsi, i doc11menti 1

'

• •

di .rito, ecl è per 101x:> valido un certificato del ca.po ufficio cla cui dipendono, e dal quale rist1lti che possied.0110 i requi·s iti vol11ti per qt1el dato oonCOJ.\90.

Non .si capisce quindi ipercl1è pet i medici condotti che sono impiegati comunali veri e propri, e come tali appartenenti alla categoria degli imr>iegatl degli entì locali; oon siano valide le leggi ch<>sono ,p reposte per tt1tti gli impieg·hi degli enti locali, e non debba per loro aYer valore la IJE'lgg<' Comunale ·e Provinciale oolo in materia di conoorisi, mentre vale per tutto il resto. · Nè è da ammettersi l'asserto che per giudieare i conoorreliti bisogna. vedere la lat1rea e gli altri titoli e documenti in orig·inale o in copia notarile, quando nel certificato ele11eo di cui all'art. b6 del Regolamento per L't J ..egg~ Comunale e Provinci::t le ·si ha la riprod11zione fedele di ciò che vale per mett,ere in evddenza i meriti 1scientifici e profesffi.o nali del candidato; e . non si ca·p isce perchè l'at~ testazione dli un Prefetto, che viene d'altronde ri' lasciata in seguito a ·p arere del Medico Provinciale, .d ebba a vere meno valore dti una copia notarile, <J ua.ndo è risa.pu to che per ottenere i certificati elenco di cui all'al't. 96 predetto, tali elenchi oono stati Tedatti dlai Sindaci, previa verifica regolare di doet1menti presentati, fatta dallo stesso Sind;a.oo, che per l'art. 1° del T. U. della Legge Sa1rltar:ia è pure ca·p o del Servizio sanitario comunale, e .p oscia da.I Prefetto, che per 1a stessa legge è e.a.po del Servizio ::;anitario della Provin<!ia e Pre~ident,e del CoDisigli o Sanitario Provinciale. Di più l'art. 75 clel Regolamento Sanitario 19 luglio 1906, n. 466, permette la presentazione dei titoli non in originale od in copia notarile, ma in semplioe dichiarazione soonma.ria vi stata dal Sindaco, nei concorsi per ilfficiale .sanitario, ed evidente1nente, per analogiia, anche nei concorsi per le eondotte mediche. Mi si perdo:rìri, se dalla divergenza in questione, Ria lecito dubitare che fa comodo poter dispensare le condotte mig·liori a dei beniamini locali, facendo ostruzionismo ai frettolosi novellini che 11cc:edono ai concorsi con gli incriminati elenchi, non J">er -eludere I.a Iiegge od il Fisco, ma perchè le lnngaggini delle (}om,m issioni Esaminatrici e delle .t\mmirustraziro ni coo:r111nali trattengono, per mesi e mesi, dei documenti che non si Possono rinnoY:lre con tanta facilità, per le more dell'attuale burocrazia, mentre invece nelle co11dotte di una , certa importanza, appt1nto per impedire i1 gran numero dei candidati, si a .p rono i concorsi alla chetich~lla, eucinan<lo spesso la minestra in fa miglia. F-0rml1liamo l'al1gurio che presto venga approvata. dal Parlamento la 'L egge sull'Assieurazione obbligatoria eontro le ma:lattie; sarà cosi regolata, in modo uguale per tt1tti, la iposiziope e la carriera dei Sanft.ari, togliendoli dall'ubitrlo dei (',o.munì e delle ()ommlssioni provinciali. 1

Fl questo fta suggl!l ! ...

Treporti di Bupa110.

Dott. S.

N10LA.


{ANNO XXVIII,. FASC. 17]

605

SEZIONE PRATICA •

Cronaca del movimento professionale. · Sezione Pavese dell' Ass. Naz. Medici Ospitai ieri. Il Presidente della Sezione Pa ve~e dell~1 As~oeià­ 'Zi• n1e Nazio11ale 1\iledict Ospitalieri ci eornunica iJ . ~uente or<line del giorno, votato nell'assemblea

fronti J)rima deJ prof. ~Insnata e poi del dott. Boselli, punendo nel primo la libertà d~l pensiero politico, in obbedienza a voti e rimarchi emessi d.u enti politici estranei alla tecnica ed all'at1tonomia ospitaliera, e congegnando pel secondo inte11)retazioni ed azioni contrarie rispettivamente al diritto impiegatizio e all'equità amministra-

· tt,~ n: ,, I.1a 8ezione Pavese dell1 Associazione Naziona h.. att~sta ai colleghi l\'lasnata e Boselli la solid~t­ l\Iroici Ospitalieri, convocata. in assemblea a Pavia rietit ò'e lla claisse in queste ore amare di loro pastiella sede dell'Ordine dei Sanitari, il 2R mnrsione i:>rofessionale; la ,~iva 1soddiS'fazione per l~ , %0 1921; vittorie giu.rd iziarie ed amministrative, ~be li han~entito lo stato <lelL-'1 'Tertenza. insorta fin dal no rivendicati e puTgati delle acét1se con 00.nta 1919 tra l'.A.1nmi11i.s tra7.ione dell'Ospedalé civile ni leggerezza mosse loro àll'Amministrazi<>ne ospi8tradella ed i due cohsoci prof. dott. Gio,Tan·n i t:lliel'a suddetta: e il disappunt.o ·p erchè alla sconJ'\fn snn ta P dott. Ercole Boselli ; • tinuitlt ed insufficienza della coscienza e solidarieco1istata.to che, pendente il boicottaggio dei potà tl) ch1sse tuttora operante ai danni dei con.s oci sti di Chirn rgo Direttore e di Aisetstente di detto corrisponde altresi deficiénza {li leggi che tutelino · 0f:lll€ld.ale, i colleghi prof. Formiggini di Castelcon acleguato vigore il contratto .di lavoro ospita.sangiovanni, pr<>f. Bonzani <li :.\-lilano, l)rof. Verga liero esposto alle i.a tture ·d elle ire di parte; <li Pavia, prof. Camera di Torino, officiati a codeplora la viola?àone delle buone regole di soprire tali rposti, a1)pe11a me8Si Rull'avviso si af, . ' lidarietà e discipl~'l compiuta dal dott. Umberto fr(lttarono a f~re atto di comn1endevolissima ed Nobili: e.iempla re solidarietà rifiutandosi, del che la Serioon,osce J">ern1anenti gli effetti della procla ziune rende loro pubblica attestazione l'iconoscenmnziune del boicottaggi.o; .' tt• : co11st:a to m·vece che, malgraclo le diffide, il flott. U1nbel'to Nobili <.li Bol<>gnn. asst1nse i servizi e dioliiaira incompatibile colla dignità di memboicotta.ti, a cui l'Amministrazione ospitaliera lo bri di un'Associazione che ha per fondamento la uomina va 1o9enz.a conco~so : pratica della disciplina e Rolidarietà di classe qual1·ilevate le brillanti "\rittorie riportate oon sensiasi. rapporto col nominato dott. Umbertio Nobili tenZà emes&l dal giu.clioo isti·uttore il 20 febbrai<> e con l'Ospedale cli Sbradella, invitando alla sol1920 davanti il Tribunale di ' roghera, dai collelecita adozione di analoghi J)rovveclimenti l'Ordine ;:hi Masnata. e BoseJli, e rilevato il favorer-ole redei Sanitn.1i, cui falD.Ilo capo le altre oi-g·a.n izzav.ioni .cl.e1141 classe 0011jtaria della provincia». ~ponso della Giunta Provinciale Amministrativa di Pa ,;a in sede contenziosa ottenu t.o in data 25 novembre-2 dicembre J920 &1 l ricorrente dott.or ~ongresso dei Sanitari del Circondario di Frosinone. Boselli, a dichiarazionè del suo pieno diritto alla I/11 <"Orrente. vresieclnta dal dott. Angelini, ébeontin11azione del seryizio o~italiero da lui eserbe luogio l'assen1blea ordinaria dell'Associazione cì t-0 per circa 28 anni ; Sanit'lria Regionale di Fr<>sinooe e Velletri . .~apulo che, invece di rendere omaggio esecuIl dJott. Buglioni, 3JSSU1llto all'timporta11t~ ca rira tivo a tale respooso cli giustizia, reintegrando di <li r1-esi.dentR delhl 1Federam1001e ·umbl'of-La?Ji.ale m~ione nel posto il suo vecchio dipendente, q1wldelle SezionJ. dell' A. N. M. C., riferì largamente l'An1ministl'azio11e, quasi identificando il proprio ~l1l primo Consiglio Nazionale dei P1'esidenti feistituto di beneficenza dli sua natura obbiettivo derali tenuto il 31 niarzo p. p. a Roma, ed espooe rol meccanismo di un risentimento personale, è ritutto il pr-0gramma di amone che l'Associazione <'01·~ nll'espediente-rappresaglia della soppressiosi propo11e di svolgere in rapporto a.i problemi .p iù ne del posto; assillanti della cl~se, quale la oon1lotta residenpt·eso atto della deliberR zi-0ne della Sezione ziale, la Cassa di PrevideMa, la Mt1tua, la i"idt1Bolognese della ~soortilaz.i<>11e 'N azionale Medie:i zione degli organici. ecc. Ospitaliert del 10 dicembre 1920 comunicata al Il dott. Giuddcl di Piper110 denunziò il Com11ne dott. Umberto Nobili nei termini '. sèguenti: «Senza di Rocca•secca ò·e i 'Tolsci, il quale da 12 anni manentrare in , merito ·a.Ila questione elsistente fra ca del titolare della condotta me.dica, ed in questi l'Amministrazione di Stradella e il cl1ir11rgo di~1ltin1i tempi ha pensato di sopprimere anche il missionario, stùla quale è chiamato a decidere un servjzlo di -scavalco COll1 cui. alla meno peggio, Giury d'o11ore già costituito, questa Sezione, dOpo J)rovvedev·a all'a,ssistenzn sanitaria di quella popopresi in esame i documenti relativi e gli elementi lnzione. Fu dato incairico alla Presidenw d1 inJ)rin<>ipA li ò-'1. giudizi10, b:a :dovu tp oonstatare com'(\ tPre&.'ID re l'A1rtoritiì tutoria a far cessare questo elù1, dott. Nobili, abbia trn·s gredito Rllf' norme ùi staro cli cose. oolidarletà e di disciplina collegiale a~u1nendo Alle cariche sociali furono i1confermati tutti gli ~rvizio in t1n posto reg-o1armente boicottato, e Tlerciò hn Yotato a ll't1nanimità la di. lei espulsione · ·u scenti, eleggendo al posto dii Segretario, lasciat•> · Yt1oto dal dott. Buglioni. 'il dott. Asterlti France. dalln nostra. Asso<>ia.~ione »; ~ di Frosi11one. ed al J)Osi:.o di Cassiere il dottor prot.e.~ta rontro i sistemi singolari .svolti dalGjndici <l•i Pi1.>erno. J'.\J111ninistrn7.ione o,ç;prJ.talieri\ di Stradella nei con, ·d~1

2H 11. s.:

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60€

JI. POLICLINlCQ

lANNO XXVIII, FASC. 17)

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ltlSPOSTE 'AQUESITI E ADOMANDE. (871 ())

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rulen n ll ù

caro- v·i veri

-

Dispersione

di

Dott. A. C . d.a lVI. - Il Comune dove pre::;;ta :rerYizio a scaval00 do,rrebbe corri~ponderle la indennità ca.ro-YiY~ri, ma congiuntamente a quello in cui è stabile, I)er il ta.s sativo disposto dell'artic:olo 1 cle1 D. r,_ del 9 marzo 1919, n. 338, secondo cui q11and.o un sanitario presta servizio pre-sso diversi enti pubblici locali ha 'diritto ad una sola in·de11nitù caro-viveri ripartibile fra i diversi enti in proporzione degli stipendi cl1e iispettivamente corrispondono. C'irca la dispersione dei mand.flti di pagilmento non pare possa esservi difficoltit a rilasciare i duplicarti, prevenendone il tesori0re ed impedendo il pagamento degli originali qnalora fossero presentati pèl pa_gamento. Certamente hl - CÙ.~1,sione del ruandato non può imJ:>edire il •p.ag.fl.1nento fleJlo stipendio nJ s<tnita1i.o. Se il Comune si ostina nel ri::fiuto ricorra alla G. P. A . ricl1iedendo, in base a ila dicl1iarazione del te5ioriere, la emisRione di un m<1nchl to di ufficio. (8778) Paga nier1tto di st lpe1id lo a r1·p,t.rato - Infortunio sitl lavoro - Oompete1ize . - Dott. P. M. da C. I. - Per l()ttenere il pagan1ento dello stipendio do\utole per il mese di ottobre p. p. i1on deve fare altro che citare il C-0m11ne a oomip arire innanzi a 1 locale Bretore per sentirsi condannare a l saldo, e ciò in ba-se al fi1a11dato di cui è in POtSSOOSO e che è Rtato rifiutato dall'esattore. I1e spese per le prime ed immediate cure negli inforn1nii sono a <'arico dell'aSSL1ntore d~i lavori. cosi come quella pel primo certificato. Per gli altri certificati la spesa è a carioo dell'Istituto assicuratore. La ,t ariffa è 1~tabilita nell'iarticolo 149 del Regolamento approvato con R. Decreto del J3 marzo 1904, n. 141. (8779)- Uffioiale sanlta·r io . - Dott. abbonato 3865. - Oggidi gli incariehi provvisorii per le funzioni <lell'nfficiale sanitario non OOil() ,p iù coooentiti. Ove non risiede libero esercente, che abbia. superato il con~orso e s ia · stato nominato nffictale sanitario "dal Prefetto, le "funzioni relatiYe sono esercitate dal medico condotto. Però gli incarichi già dati restano in vigore fino a quando non sia possibile la. !Sistemazione del servizio in conformità della legge. Coloro che Yi avessero interesse ·potrebbero in tal senso f.are le occorrenti pre111ure presso Je competenti autorità sanitarie. Si confronti l'articolo 18 della legge sanitaria.. . ntaniJ.a.ti. -

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1

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(8780) Concorsv per la. ·n oniina a 1nedioo corido tto.

- Dott. G. G. da B. - P e r l'ufficiale sanitario che concorre al posto di medico con(lotto esistP il' li•mite di <~tà, C'Ome per gli estrn11~i. 11erchè to articolo 27 del Regolamento generale sanitario esonera da qualsiasi li1nite .solamente coloro che abbiu.n o prestato seryizio in altre con dotte . (8'i81) Pension.e 111edioi anzia,11i. - Dott . ...-\. . D. J\l. •l~'l T. P . - Dovre bbe rin1anere ·in critta alla cassn per aJ1neno :5 anni, 1P'.lgare n11a somma che s i aggira fr-a le -! o 5 rnila lire nel termine di 5 nnni, più gli i11teressi .se non è lìOgata in un;-t Yolta, e liquiderebbe lH pensione a1111l1a di I.ire 996. (8782) D etern1inaz·io11e <lello stipendio del. nz<'dico condotto. - Dott. 13. B. da R. - Il c·aso oc<'orsole

· è i11crescioso perchè è rin1asto ingannato sulla misura dello stipendio, che credeva di lier 6000 e cl1e è, invece, di lire 5000. Se il Co111nne rieon<)SC(\ che è .stata una pura fatalità verificata~i i>er caso fortuito p11ò direttan1e11te aumentarle lo stipendio di altre lire 100 annt1e ed in caso di'rerso, .e-~ouendlC) i fatti svoltisi, può Ella Rtessa chiedere al1a G. P. A. l'aumento di ufficio della somJIDl occorrente ai s-ensi dello articolo 26 della leg' ·g c sanita~ ria. (8783) Ve1idita di nieclioina li. -- Dott. G. B. <la C. E. - I furmacisti non possono Ye ndere fatmachi a dose e forru2 di medicameuto senza la ricetta del medico com~ ded11ceHi dall'art. 61 ò<>lla legge sa11itari.a. T,e fì:1lette di Clli parla costituiscono una speci.a lità medicinale e come tale non possono essere ven{lnte cbe dai farmacisti in seguito a ricettn <lel medico. I <'ontrav,entori ~ono puniti con pen.a pe<'uniaria estensibile a lire 100. I>~r :1C('~f~'lre la cont+ilvvenzione basta qunl~iasi uffieirtle cli polizia giuòiziaria. (8785) .4-u niento di stipendi.o - S<>.~sen.11,ii. - D()ttor A. l~ ..d.fl S. - Se l'aumento di stipendio con~egn'ito è effetto delle rec>enti leggi, il sessenni<> si computa ~ul nuovo accresciuto assegno. Se invece l'at1tncnto è derivato da a1tra caursa, il sessennio si Ji.el''de, cominciando a decorrere 11n nuovo periodo dal giorno del conseguito aumento. Per effetto di benevola diRposizione fu. i11fatti. st.abilito d·RIle recenti leggi, che gli aun1enti da esse preyisti no11 solamente non interrompono i periodi sessennali in rorso, ma i sessenni \Stessi si cale-0lano in l)~l - ~ allo stipendio accresciuto. (87~<>) Ta ssa di eseroizio. Dott . .i-\ . 1\ . dà J~. - - Il nledico 0011dotto non è obbligato, rome tale, a pagare la tassa di esercizio e rivendite. Deve perb pagare tale tasAA in q1tnnto libero eseroontc

ed in proporzione dell'utile che da tale esercizio vuò ricava re. (P.787) U,ffioiaic sa1iitario - Ga.ro-viver'i. - Dottor V. T.1. da M. B. - Se- dubbio Yi posRa essere circa la i:;pettanza della indennità caro-viveri all'uffìein le sauitn rio. esso è ora ri.solnto i11· senso affer11t~ ti,~0 dalla cirCJ)lare del Ministero dell'Interno (lel 10 10ttol)re 1919, in· C'ui è detto che i inedici, i ,·eteri11t1Ti condotti e gli ufficiali sanitari per <)ttenere ~uiglioramenti econon1ici ed anche il carovive ri <lebl)ono, in caso di rifìufi9 o di oscitanza delle amministrazioni coruu,n ali, fare ricorso alla G. I>. A. ai sensi dello articolo 26 della 1eg·ge sanitaria . Doctor JusnTIA. ,~crt'i:::io 1necti.oo-1n1:li,tarP. -

Al dott. N. P. ò-a C.:

T n ufficiale c-ollo«ato in nna qualsiasi posiziont> cli pension~ no11 è pii1 coni;;iderato in servizio. Tltt~ le eompeten7..e c·11i hia diritto sono 0011~lobat.e

nella i1en·siQ11e. .\ll'abb. n. 4449 : TI tra ttan1ento <li srnobilitazione per gli 11ffirin li <-onsis t~ in u 11n inde nnità pari a tanti iue-91 di ~ti pendio qt1a11ti 8ono sta ti gli a i1ni di ~~r,·izfc) f>J"~F\tato. Il .p rimo anno di servizio è ro1111>11tAto

ver d n<> n1<>nRi li t<ì.

i\l. G.


SEZ IONE :E>RATlCA

CONCORSI. 1

f' \~IPOL.\TTAHO (R<mei~ento). <.l~nza

6

T.1 .

4000: c.--r. S('a-

m~ggi-0.

C'o11dotta eg"tial primar1.'1; L. 6000 ~)ei r.>o·v e1i; J.1. 2000 per 1cav. : L. 600 disagiato &~ryizlo. Scaxl. :{o a .r>rile. \'or:ru&No ((/aserta). - Residenziale, L. 6000: c.-v. l°4<:H(l. 15 u1ag-. Servizio entro un mese. CAPRIATI .\

~

CA~T.ELNUO\'O "\'"AL CECINA (Pisa-). -

Due frn/'.:iOilli: I.1. 6000 e quadJrien.ni del dooimo fino a L. 9000; due e.-,~.: L. 2000 per cavale. In approvaz. al1mento ln % sullo stip. precletto. Scad. 10 maggio.

R. Prefettura. - Concorso per titoli ed ef-lami ad ufficiale sanitario l)l'essQ i segnenti Con1nni, Capoluoghi di ann11damento: 1° Ade.r nò, po· volazione 35 mila <1bitnnti circa; 2<> Biancavilla, 1(; inila abitanti circa; 3° Centuripe, 13 mila abit. <:iren : 4° Regalbuto, 13 1uila abit. circa; 50 ;i=tandra zw, 14 m1la abit. circa. Al posto di . llfficialf\ sanitario nel Comune. di Adernò è ~1111esso lo ~tipendio annuo lordo di lir~ 6000, più J 090 di indennità di ufficio; a quello dei Comuni di Bianc·~1,·illa, Centliripe, Regalbuto (' Ranc1'lzzo è unn :i.sso ri Sf}ettiyamente lo sti~ndio lor<lo di lire :l:iOO, J)iù 500 d'in(lennità di ufficio: :1 quinquenni del decimo. Scadenza 60 giorn1i dal :! aprilf\. Do<;u1nenti nlln Prefettura (Ufficio Sanitario rrovin<:iale): lDtit limite anni 45 al 2 aprile. Eoomi presso ùt lt. Università. . ,,\TAXI\.

1

6000 per }}OVel'i; per tra~~p. T.1 . 2000; uff. Sc'lll. J;. 500; disagiata roo:id. L. 200; per condotta povera I.1 . 2000 fi.nchè gli abbi<00nti no11 SUJ)erino ilOO. Scad . 30 aprile . (Ll f}uila).

JJ.

(Belluno). -

(},.filano). -

(Potenza). -

IJ. 4000 per circa 60

([>OV.

Scad. 27 aprile.

roveri; condizioni Feder.aZ'ione l..1ig11re-Piem-0111.tese M. C. Scaòenzit :~o <lprile.

L. 7000 e cinque quadrieruli del tlectmo; c.-v. Soad. 2 maggio. l\Io x TEFIASCONE tRonia). -

L. 7000 che sa.ranno P<>i':tat.e a L. 10,000; cinque guadrienu.1i del decimo; lire 2400 per <·.-v. Scad. 30 aprile. NlONTIERI

T..1. 6000; c.-v. L. 1200; per d!isag:, res. I.J . 1200; per ca1·. L. 1000; quale llff. san. L. 600. Scad. 30 aprile. ' 1>00010 NATIVO

PONTE BUGllIANlt~SE (L·u,ooa). -

2a Ootnd. ; L. 6000 oltre I..1 . 2000 per cav. ; L. 1200 c.-v.; in approvaz. 2-> c.-v. Scad. 30 aprile .

L . 4500 fill 0 a 300 ;p-OV.; udclizionale L. 3 in zona ag·glomerata e L . 5 in cnsciru).li; L. 300 per uff. 1Sal1. ; .a.11. Scad. 30 apirile. RECETTO

(Novara). -

1

L. 6000 per 1500 poveiri; 4 ·Sessen.n.i del dea.imo; c.-v.; I.1. 500 quale uff. san. Scad. 29 aprile. ROCCACASALE

(Aquila) . .

(Grosseto) . - 2a Cond. L. 7000 (in approvaz. L . 10,000); doPP'i'o c.-v. Sec<td. 10 mag-gio·. ROCCASTRADA

(Forlì,). -

Due oorn.dotte; L. 10,000;

CosTANzo (Pesaro). Capoluogo; L. ' 8000 riducibili a L . 6000 se la condotta sarà resa resid.; doppio c.-v.; L. 1000 per runbulat. Scad. 30 aprile.

l.1. 7500, C.-v.; L. 300 per u:ff. san.; L. 500 disag. resid. Scad. 30 aprile. a 1000 poveri;

L. 6000; per sen·izio poveri L. 400, e altre indennità. &ad. 6 maggio. SAN FIORANO

' • •

(J->eri1i,qia). -

SAN

LATERA (Rom.a) . -·

fino

(Grosseto). -

.al cl1irurgo che a .s sumerà k'l drirez.. dell'Os~le L. 1000. Chiedere aDJlllUnzio. Proroga 15 maggio.

L. 7000 fin.o a 2000 I>ov.; nddizionale L. 1.50. Scad. 30 aprile. (Rom.a). -

Luzzi (Oosenza). - L . 4000 addiz. L. 5. Scad. 27 3.1Prile.

(Aqit,ila). -

~10NGARDINO n' ASTI (Alessandria) . -

SALUDECIO •

GUARCINO

Condotta: f>. 6000, oltr~ IJ. 1000 per disag. resi(l.; L. 500 per uff. sanitario. Scad. 30 aprile. MICIGLIANO

RosARNO (ll,eggio Oalabria). - A tutto 15 ma.ggio 2 oond<>tte; per Rosarno Centro 'L . 5000, per S. Fe:rdinando (a bit. 4000) 1:t· 4000, iniziali, lorde; c.-v.; Ii. 500 per la profilassi antimalar. Età limite 49 anni. Servizio entro u.n mese. Chiedere annunzi-0.

L. 5000 oltre L . 2300 .ver c.-v., L . . 3QOO •p er cav., J.,. 1000 indennità chilometraggio, 'L . 400 quale uff. san. Se.ad. 30 apr. GnIMALDr

1

e C., il concorso bandito con decreto del 27 marzo 1920, a premi .p er l'industria di preparati farmaceutici, mediante utilizzazione di piante medicinali ed aromatiche, è stato prorogato di mesi sei; per cui le relative domande di ammissione dovranno essere presentate entro il 15 -Ottobre.

Consorzio; L . 8000 fino a 1000 p-0v.; L. 1800 mezzo di trasp.: L . 800 llff. san.; L. 400 arm. far1n.a.cet1t. Scad. 25 mag-gio. GORLAPRECO'ITO

J_;. 6000 i>er poveri; L . 2000 .1:>er trusp. (in oorso aumento a L. 7000 e 2400); L. 800 quale uff. \San.; c. -v.; a lloggio, orto, prato. Scadenm 10 maggio.

RouA. Ministero per l'lnd'ltstria ed il Oommeroio. - Con decreto 22 marzo 1921 ùel Mirlistro dell'I.

Consorzio; L. 7000 fino a 1000 pov. ; L . 2 -0gni pove1,o in più; · L. 500 doP-O un biennio e L. 550 per cinque bienni successivi; I.J. 800 indennità per cond. montuos~ ; L. 800 quale l1ff. san. Scad. 30 aprile. CoRTENO (Bre8oia-). -

JlORXO DI CANALE

llel dee.; L. 1200 disagiata resid. ; L. 800 zona 1malarica; 2 c.aro-viv.; L . 1800 se cn.vallo, L. 800 se a ltro mezzo traJSp. ;, L. 5 a famiglia oltre le 500. Eserci7'io biennale in osped.; o un anno in osped. e uno in condotta. $.cad. 30 aprile. MEnu~o (f) dine) . -

CANN.\RA (PPr11t1ia). -

( ~ITT.\Rl!;AJ,E

(Venezia). -- L . 7500 e tre quinquern1i

ì\1ALGHERO

l>r.\' .E ( Tre r lso) . - T.1. GOOO per 1000 vov. : addizi-011. I.,. 2: mezzo trasp. r... 1800; uff. sa1i. lire 600. ~ca<l . !i n1ag·gio. RRED.\ DI

607

(J{ilano) . -


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608

IL POLfCLINICO DI ~ARCO

[ANNO

L. 6000; c.-v.; indennità dtiisag-iata res. ecc. Scad. 30 giug'Il.O. SA:\TT' ANATOLIA

(Perugia). -

XXVIII,

FASC.

NOTIZIE DIVERSE.

Vlsi&a di Chirurghi Inglesi. Il « Surgical Club», costituito cla 25 Chiturghi Llelle Università inglesi, esclusa quella di 'L ondra., e del quale è presidente . Thorburn di l\1anchestet~ • TORREANO DI CIVIDALE (Ud~i,ne) . - A tutto il 10 ~· sono vice-presidenti Moyniiha.n di I.ieeds e Whi· .. magglio c())'.1dotta, L. 6000; ~nden·nità mezzo trasp()rtelock di Oxford, è vrenruto :hn Italia e si è ferto L. 2000; per uff. san. L. 600; compenso aggiun- . mat.o a Ronu-1 ~er visita.r e le Cliniche Universitativo di L. 1.50 quanclo il nl1mero , dei poveri ·s orrie ed i Ret'.>arti Ospitalieri de lla città. passi quello di 1000; cair-0-viv. dii legge. Facevooio parte diella CO!D1~tìvia, oltre al Pre~i­ ·cleillte ed ai Vi~-Presid·enti , il Turner, il ThompTRIESTE.• - A t l1tto 26 maggio coocorso per tit.oli .son,_ il Mai1mok . .11 C-00k, il Burgros, il Kelly, 11 ed eventualmente per esami a CaPo del LaboratoPringle, il SiIDù)SQn, il PaITy, il Morley, l'Andt'rrio medico micrografi.co comt1nale con sede all'O,·on ,- il Drumanond , il Ba rling. · spedale di S. M. Maddalena; stipendio fondameriHanno Yiisitato la R. Cli11ica Chirurgica diretta t.ale L. 12,000; sussidio alloggio L. 1200; aggiunta daJ prof.. R. Alessandiri, la R . Clinica Tra t1ma todi funzione tra L. 1800 e I.1. 3600; caro-viv. per i logioa 01~topedi0c'l· diretta d'al prof. Dalla Vedova. celibi L . 1980. per gii ammogliati L. 2710.25, pilì la R. Clinoe1 Ostetrica-Ginecologica diretta dal cent. 85 a l d1 per ogni persona a oarico contemp rof. P estaJozza, ed i Reparti Chirurgici Rl P oliplata dalla legge; un quadriennio di L. 1800 è . clindico diretti dai jproff. Bastiane lli e Margaru~i~ a ssiistendo ovt1nque a numerooi ed importanti a ttì due ;di I1. 1500. Qualora il vincitore del conoorso oper.a tivi. vantasse un periodo dii ·serviz.io , di considerevole Hiamio poi V!Lsj ta to tutte le altre Olinztch e , U uidurata presso qua lche a ltro laboratorio batteri<;> lo' rensitarie e gli altri- Reparti Medliici del Policlinico. gico, potrailJilo es:,-ergli ia ssegn.ate già all'attO della I Chirurghi in~lesi hanno rtportat<> ~n'ottiu1a: nomina U·n a o dµe delle aggiunte di carriera. so~ i.J111)ressi-0ne dalle diverse v}site a lle Cliniche ed ai Ilraindic.ate. Compito di .pr<X."edere a lle autopsie. Reparti Ospitalieri , ed hanno espresso più volte il Direzione della instituenda stazione antirabbica, loro entusiasmo IJer quanto avevalllo veduto, .e fatt.e con specia le adegua~ rimunerazione. Divieto dP1 le loro e001g118.ttllazi0'11ii ai Direttori delle Cliniche liber o esercizio. Triennio di prova. Chiedere ane dei Rep.a.rti Ospedlalieri. n1lllzio a l Municipio (Sezione II). I proff .. Alessandri, Pestalozza, Dalla Vedo,-n. Ba:stll.à:nelli, Margarucci invita:rono i Colleghi . 1111V.EIA.NO (Roma). - L. 7000; c.-v.; L. 300 per uff. _g lesi .ad ll'D. pP<11nzo ull'Ht>tel Exce1sior, al quralesan. ; L. 500 per dlisag. resid.; L. 200 per l'atrm. pre9ero ~rte anéhe gli ialtri Primari chirurghi d{'ta:rm. Sood. .30 aprile. glt OS].:>ed.ali di I-torna proff. Ca1ssini e De F.a bii _ T.ra cortesia dei Chirurghi romani fu contraccamMM.ico giovane <.-erca interinato. ovunque, buona l)'iia.ta dai colleghi inglesi oon un pranzo che questi ret1ibuzi-one. Dott. Busacca, v. de lla Vit~ 58, Roma . offrir-0no al Graoo-Hé}tel ed al quale invita·r ono anche i P.nimtj Aiuti delle Cliniche e dei ò11e ReD iffide. , 1)8 rti O~ed:a1lieri del Ba,stia Mlli e dlel l\1argRrucci . Nt1ove diffide: <Jonsorzio Fortuo-Ailoche-Gua1ùaIn queste oocasioo·i gli ospdti inglesi espresoo1X".. bu.s ooo (Novara), lVIerooto SaOOJCeno (Forlì) per · ancora ne1· mezzo del Presidente e dei Virei-Pre~dSinaro, Finale Emilia (a chirurgo direttore deldenti la loro profond~ ooòdllisf.azione per qua11 t<'. . . ' l'Ospedale). · a ,·ev;ano Y.ilsto nei nostri Istitl1ti ed il loro Pntusia.srpo · l'le r l 'I tali.a nostra . Revoca di :diffide : Castelnuovo Rangone ( l\1odeoo), Poggio l\Iirteto (Perug1a) per la 2a. condotta. Omaggio al prof. V. Ascoli. II prof. Aiscoli, d:irettore :della Cl1iniC2 ~1edi(·;t \ di Roma e n ostro R edattore capo, è stato nomin<l NOMINE, PROMOZ.IONI ED ONORIFICENZE. to Cavaliere di Gralil. Croce della. Corona d'Italia. I/alta onorlifioenza è 1stk"l.ba co~ssa i.n rioono.~ci· ORDINE DELLA CORONA D'ITALIA. mento delle qualità dell'l1<>mo e dell'opera spiegat•1 nell'organizzare l'Istituto di Clinica medica, cheOommendatori : prof. Mario Va ranini, Trieste; rappresenta qoo111to di più co!lnple to e di più n1~­ 1>rof. Guido Pedrazzoli, Mila no. de rno 1si ri;n1ò a ttua re i n fn ttio (li inseg·na.mento :1 letto del n1ia lato, e d'orgam izzazione di lab<>ratorit Cava.li.eri : dott. Francesco Me lloni, F.errara; i>er inda.gini mediche. dott. Giacinto Moram.areo, .Altamura (Bari); dot• 'L a motivaziooe ooll'011oiificenza è premio 1p artitor Carmelo Gustine lli, Bibbiena. (Arezzo'. cola·r mente graèllito per chd. . energia costantR ed ilRoma. - La Facoltà medica ha conferito il .p reluminata h a dedicati<> n questa magnifica opera cff mio di fonda~ione Corsi per la clinica chiruirgiC"d nioostrnzione, e slancio gio,raniJe ha trasfu~ neJ J)ersonale ohe lo coadi11 ' ri1. al dott. Augusto Cassuto. SAN VERO ì\i1IL1s (Caglifu~i) . - · Conoorzio; L. 6500 oltre L. 1000 per cav. e L. 1000 per u:ff. san. Scad. ore 12 del 1° µiaggio.

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(ANNO XX,TIJI,

FA~C.

17]

609

SEZIONE PRATICA •

1uanifestazione gli allievi h.runITTo sori dell' Univet~1.ti{ Harvard, cl1e ha 400 insevoluto festeg~iare l'avvenirnooto·, e, martedi scorgnanti e circa 6000 studenti. so, le insegi1e e fiori sono staùi offerti da tutta la . Sono stati invitati a tenere corsi di lezioni studentesca ~onvenuta nell'aulia dii Clinica medica. presso l'Univel'Sità di f;ondra alcuni professori Festa i!I1ò1imenticabile, palpitante fil commozioolandesi e cioè: ne: un sentimentio di stretta unione intorno e.1:l'aEinthoven di fisiologia, A1iens Kappers di carnima.tore di una scuola, 11na :Lnlfllrna comunione di diologia, Salomonsens di neurologia, Bolk cli an.alavoro e di intenti erano oon~n11ti nell'ap.pla.u so romja, Boeke di embriologia e Hamburger di fisi<>scroscia11te che lm •accolto l'ingresso del Ma€Stro. logia. Nelle parole rivoloo al Pl"Qf. Ascoli .tt1tti sentivano non il discorso d'occa sione, ma l'espressione Un aml)uJatQrio italiano d'igiene scolastica al Cairo. di un affetto filiale e di una devomone lungamente Il prof. Camillo Barbn ~lorrhy, docente alla contenuta.. Ha parlato com.m osso il Maestro ri<!orJ1.,acoltà. medica. di Roma, si è recato al Cairo per dando difficoltà •Sl1perate, facendo balenare la granincarico del Ministero degli Esteri, allo scopo di <le passione ic11e lo 1s phlge e che è auspicio sicurò fondarvi e dirigere un ambulatorio medico ·P er gli per l'avvenire della semola. alunnj delle scuole italiane. • · Noi della Recl~zlone, che appa·r teniamo ad Ullla Egli ha. ottenuto un locale provvisorio nella <lelle famiglie intellettuali, per le quali l'opera scuola. « Gi11seppe . Garibaldi»; in tempo non lonsu.a migliore Egli profonde, uniamo i nostri ai voti tano ,,.errà costruito un locale definitivo. dei suoi allievti. L'ambulatorio comprende una stanza del medico r1er · 1'esame degli scolari e per la redazione delle Corso accelerato di patologia e clinica delle malattle oarte biografioh,e; un laboratorio di chjmica e mitubercolari. . croscop1a clinica per l'accertamento delle diagtnoSi porta a conoscenr..a degli interessati che in si; ed una .s ala di pronto SQcoorso. Il dirigente consegt1enza cl.elle prossime e lezioni politiche, si è verrà coadiuvato da una vigilatrice scolastica. sti.:rqato necessario prorogare di un mese il 20 corIl Morrh~', come i nostri letrori sanno, aveva già so accelerato di patologia e Clinica. delle Malattie impianta1io e diretto a Tripoli per circa dodici tubercolari presso la R. Clinica Medica di Gooova anni la Poliambulanza «Guido Baccelli», che espliche, come fu precedentemente annunciato, doveva cò opera utilissima, sanitari.a .e tli propaganda, p;riiniziarsi il 18 aprile p. v. Tale corso avrà .p erciò ma della nostra occupazione; in 8e'guito egli traini21io il 19 maggio e terminerà il 19 giugno. sformò l'Ospedale Civile di Tripoli secondo le moderne vedute, intitolandolo a Vittorio Eman. III. Congresso Internazionale d'Urologia. Tra i suoi studi merita di essere ricordato quello St1lla fisiop.a tologia. e la chirurgia dei seni della Il 1 o Congresso' della Società Internazionale dl ùura .n 1adre. Urologia è indetto a Parigi dal 5 al 7 luglio, sot1io la presidenza del prof. Legueu (Parjgi) coaIstituto Blaekfordista Italiano diuvato dai vice-presidenti proff. Verhoogen (BruIl « blackfordismo », che stt1dia sperimentalmente xelles) e Brongersma (Amsterdam). I temi delle oon metodi scientifici Je attitudini fisiche e psitre relazion1i sono: 1° Le nefriti a isindrome urechiche dei fi1turi iav-oratori, si è affermaro con otmigena, relatori: Hogge (Liegi), Honder (Lo.n dra). timi st1<Ceessi nell'America del Nord. · }'oster (New York), Teissier ('I.,ione); 2t> Risult:ati Per la m1mificenza dell 'ing. Fra.ncesco Menaforemoti del trattamento dei traumi dell'uretra; glio, sorgerà fra breve a Modena lin primo Istituto rf'Jatori: Kidd (Londra), Gardini (Bologna), PablackfordLsta itali::ino. Il dott. Ugo Pizrolo è 1stJa to ~teau (Parigi; ~o La .p ielografia, relatori : Laisio incaricato di fo11diare il laboratorio e di diriger(Milano), Papin (Parigi), Waters e Young (Balti• lo; l'amministrazione verrà· retta. dall'avv. En·r ieo mora). • Ferri . <,ou. siponro11ec'l.

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IV Congresso Nazionale dell&: Vigilanza Igienica. A causia dell'iapertura della nuo,ra Camera, fissata -con D. R. per il giorno 11 giugno p. v., la data del IV Congr~so Nazionale, indetro già a Trento per il 9-13 giugno .p . ,r., è stata anticipata, stabilendo che il convegno abbia luogo nei ·g iorni !9-S0-31 maggio, 1-2 gvngno p. v.

Verranno prossimamente resi noti l 'ordine <I~i lavori ed il program·m a dei festeggiamenti. Per inf<>rmazioni rivolgem.i al .segretario generale dottor Giovanni Palomba, Roma-25, via Vittorio Veneto, n. 96. '

Scambio di professori uolversltari.

'

Il Console i tallano a Boston ha. proposto al nostro Governo uno scambio di professori universitari italiani delle Faroltà scientifiche con protes-

Contro il tifo esantematico. •

Tra i direttori di girandi Compagnie di navigazione si è tenu1ta a Parigi una Conferenza,, alla quale l1a partecipato l'ex-generale medico Rupert Blue, clelegatovi dagli Stati Uniti, per concretare le norme relative nll'ispezi-0ne ed alla pulizia persona,le degli emigTanti che lasciano i porti Euro~ei, avendo d'i mira la profilassi del tifo esantematico. Il Governo degli Stati Uniti ha inviato :degli ispettori sanitari nei principali ·p orti d'Europa,. r>er e...~minare i passeggeri di 2a. c lasse in partenza per gli Stati Uniti ed accertare che ·siano immuni dal tifo esantematico. Il Senato Nord-America.no ha stanziato la som-. ·ma di 200,000 dollari per istituire una stazione • quarantenarla contro il tifo esantematico a Rosebank.

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IL POLICLINICO

Il focolaio di tifo esantematico prodottosi a Trie~te, doYuto a emigranti jugo-slavi e da cui erano giunti alcuni casi in America destand1_) 1111 graYissimo allarme, è ·stato com·p letame11te domato. • .

Nel giornalismo medico.

cc 'l'lle American Journal of

Tropi ~'11

Medicine » sarà . or~ no ufficiale della Società Americana. di Medicina Tropicale; uscirà in f.aseicoli bimestrali; ne sarà redattore:eapo H. J. Nichols, del Servizio Sanitario Militare degli Stati Uniti; il oorpo' :redazionale comprende valorosi cultori americani della medicina. e àRll'igiene tropicale. Il periodico "-errà edito dalla Williams & Wilkin.s Com·p any di Baltimora Md. (Mount Royaland Guilford A'renues) ; l'abbonamento annuo per gli Stati Uniti imparta 5 dolla ri; ,1:>er il Canadà 5.25: per tutti gli a lhi Paesi 5.50. Augurii. 1

Farmacopea omeopatica. Un recente D. R. • stabilisce che venga redatta in Italia. una F.arrnaoopP.a omeopatica. Il decreto è così oonc-epito: · Art. 1. - .Il Mini-stro dell 'Interno, sentito il Consiglio S1l!peri·o re di Sa nit:à, a l quale, per l'occasione, saranno aggiunti tre esperti in omiopatia, da nominarsi con decreto del l\1inistro sì.esso, curerà, entro sei mesi, Ja redazione di una Farmacopea omeopatica, in aggiunta a lla Farmacopea ufficiale. Art. 2. - Con a ltro decreto saranno determinate le norme per la vendit.a dei medicinali iscritti in quella Farmacopea.

Popolazione degli Stati Uniti. , Il censin1ento del 1° gennaio 1920 ha dato 105 milioni e 683,108 abitanti, contro 91,971,266 del 1910 e 75,934,575 del 1900 nel terrtt-0rio continen• ~ta le d~gli Stn ti Uniti d'America, esclusa la P<>P<>lazion~ dell'Alaska e i militari e ma rinai residenti nll 'estero.

XXVIII, FASC. 17]

(ANNO

Popolazione della Germania. Secondo il censimento dell '8 ottobl'e 1919, la po1}olazio11e della Ckrma nia era cli 59,668,000 abitanti <·ontro 63.052,000 Cie l 1910.

Il giubileo del prof. Keen. I chirurghi americani · hanfDo festeggiato 1'84-0 annive rsario del grande chirurgo di Filadelfia, pi.'Of. W. Keen, la cui reputazione è mon«liale. Il l)rof. Taylor gli ha consegnato un busto in ùroll7.A), modellato dtl- Samuel Murray. Gli sono g·iunti augurii da tt1tte le parti deJ .m.ond·o.

"r·

In memoria di Gaetano Stramblo. Alla prese11za di autorità, congiunti, amici ecl ammiratori, venne inaugurata a Milano una lapide in memoria dell'illustre medioo. La lapide, collocata nella facciata della casa ove egli abitò, in Yia Bigli, reca l'inscrizione : «Gaetano Strambio Medico insigne - Pellagrologo, d~nte, scrittore I)atriota ardente - Ordinatore delle ambulari~ 11f\l1e Cinque Gi,o rnate - Qui a bitò e mori ». Disse il discorso commemorativo il dott. comm. A. Bertarelli.

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Si è .spento a ~erlino, in età di 54 anni, ·il professor ALBERTO AI,BU, valoroso patologo e chimieo n siologo; ha compiuto pregevoli studi su lla 1:mtologia della costituzione, sulle auto-intos~icazioni intestinali, sull'alimentazione vegetariana, sull'ul_cera duodenale; col Neuberg ha redatto un « Trattato di fisiologia e patologia del rica mbio minerale»; ha scritto · il capitolo sull'« Analisi delle feci ,> nel manuale dello stesso autore. F. G. La S{;ieM41 italiana. ha subito una perdita gr.a.v e con la morte del prof. GINO GALEOTTI. Di lui tratterà nel prossimo fascicolo il profes8or Francesco Pentimalli, ehe per lunghi anni ne • è stato il coadiutore apprezzato.

Indice alfabetico per materie. ' Artrite gonococci.ca : vaccino-sieroterapia Pag. so:~ àScite gelatinosa : genesi . . )) 599 )) 595 A·sma e sclerosi polmonare . . . . A.vvelenamenti da vipeua : negli )} 602 )) 596 Bibliografia : cenni . . . . )) 602 Carbonchio : trattamento • )) 6()3 Chiluria : s ulla - . • )) 601" (,ica trici v izio..~ : tra ttamenrto . . • Oonoo·rsi sa;n,itar·i: per i . . Oronaoa del m,ovimento professionale .

Cuore : 1d iag.n osi precoce' della is tenosi· mitralica . . . . . Cuore: percussione delimitativa . Encefa lite epidemica : particolare sindrome mentale consecutiva . . Eritemn. nodoso: na tura. . . . EsofiA.'llmo pulsante traumatico . L<1voro muscolare : variazioni ematocritiche . . . . . . . . :t..f..alaria: 1nistura. Baccelli . M~1 1a ttia del Bowen . . . .

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598 &>3 000

Morbo di Adami:rStokes . - . . Pag. 598 :Nem-opatie 01~anich~ € psicosi: tratU. mento . . . . . . . . )) 598 Olio -di Chaulmoogrn. . . . . )) 601 Orti.caria: cau se e cura . . . . . )) 600 I'ancreatite "Cronica : frequenza, diagnosi » 594 e tra tta1nento . . . . . . . Piedi dolenti : i - . . . . . . . . . » 585 l'ne1.1motor:-ace artificiale oon particolare riguardo alle forme di tl1bercolosi bilaoorale . . . . . . . . . . . . » 582 Radiun1terap1u dei carcinomi cervico-vaI

gin.ali

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R.a.g·a(li del seno: nelle - . . • Scabbia: trattamento semplice • • • Singhiozzo : meccani1sm<> . . . . . Storia della medicina : antichi medici italiani in Francia . . . . . . . Tubercolotici : colonie industriali per - . "Virus vaccino: <."<>ltivazione artificiale . .

» ))

602 601

~

602


~NNO

Roma, 2 Maggio 1921

XXVIII

Fase. 18

fondato . 'ai professori :

GUIDO BACCELLI - · FRANCESCO DURANTE .

SEZION &

PRATICA

REDATTORE CAPO: l •RoF. VITTORIO ASCOLI SOMMA]llO . Lavori origlaaU: P. Dorello: Osservazioni sopra la le!Z'gA di Sherrington deJl'innervazione r eciproca dei muscoli aut agonisti. Osservaiioni dioiche: R. Mooteleone: Un caso d'ascesso ilel lobo frontale destro da sinusite postmprbi1losa. - C. ~fantelli : La sutura vasale nella. c ura delle ferite dei seni durali. Not~ di &ecoica: E. Pittarelli: Sopra una inavvertita e singolare causa d'errore nen 'analisi dell'acetone e sul modo cli ripararvi. ~ao&t e ra.'ISegoe: NEUROPATOLOGIA: c. e o. "\:Vogt: La dottrina delle malattie del sistema striato. - MEDICJNA: B. ZehlJe: Contributo alla clinica e alla diagnosi diffdrenziale dd lla nefrite emorragica. - CH tRUROIA: A. ·Dumas: La s utura ddi a~rvi. I suoi risultati dopo gl'insegnamenti della guer1·a. - Ss.v:s10TICA: G . Bilancioni e D. Governatori: Il riflesso oculo- cardiaco nelle stenosi nasali. leeademle, 8odetà mediche, Congressi: R . Accademia Med1ca di

Roma.

..,puo&t di medltln• pratica: CASISTICA

Aortite sifi· litica - La manovra di ' Valsalva in cardiologia - Terapia preventiva dell 'asistolia recidivante - Pericoli della canfora nell'insufficienza cardiaca - Cura delle u lcere varicose semplici. IGIENE : Influenza dei lavori ti po grafici s ul· J'or,ganismo muliebre. - NOTE Dl MEDICINA SCIENTIFI CA: Spostamento dei leucociti n el sangue. - PosTA DEGLI ABBONATI.

-

E T ERAPIA:

VARIA.

Nella vita 11rofesslooale:

AMMIN1~TRAZJONE SANITA RIA:

Consiglio superiore di Sanita. Norme per lo svol gimento della campo.gna primaverile a favore dei congedati malarici. Pei congedati malarici. - Cronaca del movimento professionale. - H.isposte a quesiti e a domande. - Concorsi. - Nomine, promozioni e onorificenze. (Jronnca epidemiologica: Le malattie infettive in Italia (marzo 1921).

Notizie diverse.

Necrologia: F. Pentimalli: Gino Galeotti. ladlee alfabetico pt'r 1ua&erle.

IHrl&d .di proprietà rJserva&I. - E' vietata la riproduzione di lavori pubbUcati nel POLJ(JLJNIOO e la pubbUoazione di di f'BBi/senza citarne la fonte. ·

sunt~

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_.. Da tenere presente T Le terlfle postali già sensibilissime ma divenute ora più che mai gravose dopo il loro raddoppio andato in vigore col io Febbraio u. s. ci tnducoae a consigliare a _mttl I nostri abbonati _di non chiederci spedizioni di opere od altro In pieghi gravati d'assegno del relativo ùo· por&o, ma di -Yalèrsl sempre del mezzo più semplice, rapido cd economico che resta ancora quello di rimetterei, mediante C:Jartolioa-Vaglia o eon Assegno Bancario, U preciso ammontare di quanto si desidera.

_.. Lo stesso dicasi pel pagamento dell'importo d'abbonamento, che va pure inviato mediante Assegno Baocario o con Cartolina· Vaglia. Coloro che desiderano versarlo centro nostra Tratta Postale, tengano presente che questa dovrà essere aumentata di circa 3 lire per le tasse t\cce~orle ed altri dlriUI postall. .,

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'°"°

L'AMMINISTRAZIONE.

Anenia mo tnoJ&re gll abbona&l di Boma the la nostra A mmlolstrazione no_n manderà ad lneas.~are alle loro case e ebe perciò l'lm· d'abbonameo&o dovrà essere lovla&o mediante eartolloa-v111ia, oppure pagato nel nostri uffici d~etro ritiro di analoga quie&anza.

N. B. - Della cartolina-vaglia inviata in saldo dell'abbona.mento deve conservarsi la r elat i va ricevuta. L' AMMIHISTRAZIOBB.

LAVORI ORIGINALI. R.

JSTl T UTO Dl FISIOLOGIA DELLA

U~lVERSITÀ

DI ROl\1.\.

I

· Osservazioni sopra la legge di Sherrington della innervazione reciproca dei muscoli antagonisti. P.

DORELLO.

l ' ir1serz.i.om:e di un m1Us:oo.10 estens1ore e vi Sii a.prper1de un pe.so, duTante la contrazionie del mus c,olo· fl,e,sso1re antagonista l'est,ens•or.e 1sù allunga ed il peso si abbrus.sa. Q11este osserv~001i di Bell j)a1·vell"o ·dime11tic:ate .e nelJa s•cuola di Du Boi.s-Reymo1n1d si sostenne che quan1d.o un mUJscolo si contrae· emitra . pure in oon it razione i1 sru.o antagonista. Sharrin1gto111 11el 1893 ripose in nuova l uce l 1antica o.s servazi,one di Bell. Egli mostrò che se in una scirr1i a si taglia il 3° e 4° nervo eraniaJ1e di sini·stra, deteTn1j11a.I11d·o così 1a paralisi ,di tu'tti i muscoli oculomoto1-i di si11ista·a fatta e·cc.ez.i ane del r.eito esterino, stiiffil()Jando dopo qualche tempo il C'e1n tro corticale che .pr<>duce la deviazione conit1gata degli òcchi a de$tra si ottiene deviazione in f11ori dell'occhio d eis tro e n eJ.10 stesso tero po I'-0tr.chj o sinis1tro eh e 1

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Sotto la denomi11azion.e di Legge d ella reciJJroca innervazione dei muscoli antagonisti di She1 Tington .siooo ooo:n.piiese quelle no_1·m e che r egolano il tono di lln rr1uscolo o cli u:n gru,ppo musoolare d·u iranite la co·ntrazio11e dei mu.s100J.i 1

a ntagonis.ti. Se si volesse essere gi11sti q\iesta legge do"·rebbe ~h ian1arsi legge {li C. B ell po.i chè qnesto fisio] r., go fin dal 1836 rilevò .che se si staora 1

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i.)rima era abdotto d1evia alquanto vetso l 'i1lmotore perii e rico, il quale colle colla1terali t erno i11 modo che il ceutro della cornea r8.Jgemess_e dal suo clindrasse (collaterali ricorgiu111gc i.l pia110 mediano dell ' 0.1-bita. renti) od anche, L1 onta~o la leg·g e della pola>rizL ·an110 ap presso moBtTò ch e 1o stesso fenozaziolTIJe, con alcuni dei suoi prolungamenti .i11eJ10 si poteva aYere colli stin1oli subco·1 ·ticali protoplasmatiti andrebbe ad inibLr~e il new·o11e cioè de·lla caps1U l1a i11terna e fi11aJ1nente poteva motore ~erif,erico a 1ntago1nista. f1 \'ve11ire 1)11re sotto g·li imp11lsi · volontari del .. Altri ammettoitTO ,che il f epiomeino si co1upia l unim~ J e r:i t~ai1du tJL1esto guarclava verso d~stra. x1ielll,·arc10 riflesso .s pinale. I/aumento 1d,el.la tenIJiù i a l'di 'fo1Jolansky otten.ne gli stessi i·isi·one di w1 m1111s1co1o ch,e si 1co1ntrae cl1e•t1e1n1i11a . _ u1tati. ·con un altro p1"'01cedimel'1to: 1e1g·li iC.li.srta.icu 11a erc citazioilJe diei s,11oi aprp ,are·c.chi se11.siti\'i, c.:ò l e inserzio·n i id ei mu1scoJli r 'eittd latera.l!e e mela qu.a}e segu,e ncl.o la via c;lei 1 ifle~1si p1·,01duce diaJ1e, li mi·s e in a1ap1p1o•rto, con du1e 1leve e tt··o1vò un abbass amento 1del tono del IDlbS1colo antifùgoc:11e la ·C lontrazio.n e d1elil'U111'° d.e t.c,1'11lii.nava u11 alnista.. I11fatti ·s,e i11el gatto 1Si ·disten1c1e e si oc1n1r lU11l g~une111to .de.11' altro . prime il bicipi.te femorale si ha un rilasciaI fe1101nen i os~erYati da Sl1e1·1·i11g·too f111·ono m.em.to .del 1qn.1aJdrictpite ed llna din1in11zione del clu <.Jttesto autore attrib11iti ad 11r1 rila$ciarr1er1to rifl eis so 1ro tu1eo. c:l1e egli clùamò a:ttivo del rr1Uisoo.10 .i etto late.S eaonido a lt1..i il feinomen,o ,sarebbe molto pi11 rale cli 1sini1srf.ra cioè a!d un alllrungan1ento cacQmplesso .e .s1tarebbe 1sotto la dipe11de11za dei JJUJoe di c1et.erminare lln m ovi·m ento in s.e!lllso OIP~ neur.oni moto1ri cen.t1rali, m a anch e in questa 1)0 to a quel!1o ·che av11ebbe prio1do1tto l ~t S l1a ccmcez1on•e vi so1110 du·e te.01ri1e: alcuni cioè an1eo 11 trazi onie. m1ett0Jllo ·ahe le fibre di1s.cendecnti aentrali p,o·co f-J ering dapp ri.ma si inostrò èont1·ario ad pr:imà di ra;gg]unigie1'7e ill n1ew.·011ie pe1'ifen-i,oo s.i arn.11et1:er e u11 t ilais1\."iamea1to attiv.o, ma poi si b,i forrchino in mord.o che un 1r:amo va alla cellula é.ì cao1stò aUe ide1 e di Sher·rin.gto11 e1d i111s i·eine da eccitare, l'altro a lla cellula da inibire. Altri · con lui si~,abil1 cl1·e hl 1'1~U>sciamento ,deJl'.a ,ntni11vece, non . volendo ammettere cl1e la stessa . g·or11sta avviene prima che s i n1anifesti raziofib1~a po1'ti co·n ite1n.J )Oraneam.e:i1te un'azio11e sti11e dell'agonista. 1nolante ed una inibentie, ammreit tono che dai Bied•eTmann ·già qualche a.:11110 indieta·o a.vece11tri corticali soe1Thda1110 IJ>·ara11e1e due specie va cercato d i drure t1na sipiegazio11e a .1 1atomica di fibre, l e une eh.e ~1a11no azi,01r11e eccitante sodi un fenomeno qu1rusii 1siimi1e ·Che ,sà ve1ifiica in pra- 11n ne11rone periferico, le altre che h~nno oe1 ti inv1ertebr·ati. Si1ooom1e fil n1ervo che va azione inibeiilte scvra il neruiron.e a!Iltagonic:;ta ' rtille chele ·de1gùi artiropodi 1sotto una deb1ol1e ecdel p.rim,o. citaziol!le ne detieirmin:a l ,ap1en·tu1·a, so.t.to u.n•a *** forte ec•ci"bazio11e la .chiusu.r;a, 13ie1dJe1Pn1ai11n stnRiserbandomi di e.sp·orre in un'altra lipta i d iò la aoisti.t:l1z1one cli detto neiNo e vi1d1ei che •8l . <t ' risultati di .e.sp,erien·z,e {:he. p101siso110 ren.rlere p ·i i:: fo1ì maf,o ieli fai.sici .g:i~o.ssi e ,p1Jc1coli i quali no11 chiar.a la spi•egazi-0ne dell f.emomepio, mi limitesolo decorr.eva110 par.all eli, ma anche' si dividerò per ora a di11no,s1trare oom.e i fatti ril evati dn. \ra1110 p,a ra·1 1elamente ·ed ifnma,ginò che le ·due Sher;rington pors s:a1110 es.sea·e {li vali·do ait1tc. ~p·61ci e a.v.e:ss e1 ro ·u.ffìc.iJo ·diff1 e~en te, ohe },e pi oco1(' negli esami clinici. fo ssero inibitrici, le grosse motrici. C 'OtS Ì per esem'Pi·o n oi cl a llo stato di rr-ilas·ciaLe esperienze . s11i ml1scoli oculari f11ro110 me.nto dei muscoli anta.gomisti lJotreimo git1diestese anch e ·ai muscoli d~li arti con llgt1ale r icaire se un in.divid110, che sia invitato a co·n1st1tltato an:che -neo: onera di altTi 1rice1lcatori p.i ere tl'n determinato m .ovimen.t.o, me1tt a tn aca :11e. il Ver,,~or11. zione colla dovt1ta energia i muscoli destinati ~I~1 anche la 1cli11ica vi 11a 1 1Jo1'tc.tto il suo co11ad eseguirlo. tribt1 to : così nella paraljsi ll.nila te ral.e comOcico!Lf!e ·però ch e pri1na di formula.re un gi11pleta deil fa;ciale tutte le \ 11olte che 1sii invita i·l ' dizio di assoll1ta ·oerte'Zza sia stabilito ·se la malato a rc hiud1er1e gJi O'acìbi , mentrie l 'occhio leglge di .Sherrin gtOIIl s.i. veirifica costantemente de ùLa p1a rte siR..n .a .sd chiu1d1e, •Comp1l1eitame111te, in o·ppUJne se in determinati casi po·sisa •srt1bire ec• • qne.ll o cl ellR. ,p arte malat·a •si ha lln lieve abbaiscez1on1. sament'o rlella palpebra superiore, il ql1ale deve Il r ilasciame11t.o attiv,o degli antagonisti n·el attribuirsi al rilasciamento dell'elevatore della modo come fu con1c.e1)ito cla Sheflrington riesce 1Jn.1pehra stessa. n1olt.o utile i1erchè annl111a ·Ja resisteinza pa:=:siYa di ql1esti n1u·scoli ed anzi tra.sf-0rmando.ln *** in forza attivfl re.i11de piii valjda la contrazione ~un1eroge e clisca1·danti sono le spiegazioni del grup!ìO muc:irolare: mn d ' altra parte p:uò da t.e al fenomeno di Sherri11,g ton. ri11scire nociva in cruei movimPnti che interes_J\.lcuni hanno ammesso rl1e il fenome11 0 s t essan.o a.rticolazioni foir11ite di n1prca.nit;.mi passe l1nicR.n1Pnte sotto la dipendenza del nenrone 1

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SEZIONE PRATICA

si\ i cli t1nio11e poco validi, cio è i1 elle articolazio11i poico 1serrate. E in.latti e,.id e11 te cl1e i11 · queste articolazioni se un grup110 musco.l ar e t;l1e a,gi$Ce su ·di e.sSie s i contrae e l ' a11t~10°niista si. rilas.c;ia, u11 i'llotevole s forzo vien.e ad esei.:ci1.arsi Slli legame11ti, ...;. quali per la loro lassezza p osso110 conse11tire cJ1e i capi articoJairi ,s ubiscano spostamen1ti r·ec.i1)roci ainmmiailii. Allora perdentlosi 1a re lati va ilun1abilit à cl.el fu1c1ìo si 11a no11 solG t1n dispendio di energia, i11a sopra vvie11e ancl1e il pericolo che sotto l'azione dellé1 i)Ote1 iza n1 L1~colare e delle , r esistenze ast erue s i abbia la perdita dei normali rappo1·tj d ei capi articolari. È IJen vero cbe in Jn<>lte arti ooilazioni que;s to i11co11veniente è evitato, percl1è in corrisp ondenza di es se mentre due girup·p i antago:nisiti eint ra110 i11 azione ::-eg11emdo la legge cli Sherrington per determinare il movimento, vi s ono ~il t 1·i g r·11 p pi rnl1 c;;colari, p 11 r e essi antag·o11ist i. cl1e contrariamente a lla legge di Sl1erringto11 ~i 111ettono contemporaneament~ in co1 ntraz.io11 e e I> eutralizza.ndo r.erip1ro·ea1m enfe la loro az1orn c ùi movimento agiscono co1ne fissatori. È perciò cl1iaro · che i11ru1St :cù i a.11t a.go ni ~ ti qurui1do a 3 iscono come fissatori no11 debbano seguire la le.g81e id i S.h -BI"ringté)in . Altn:e volte la ~tes1s1a Ftzi on e fissa t11"i.ce è p1·o·dotta d a u.n a pa rt r dal IH t e11sione di lln legamento e dal1'altra pa:1·te dal l, azi on'e di u·n in ll•scol o·. :\1.a n o·111 tl1tte le a.rtico18zio·ni sono eio•sì l i·ccn111ernte r ircon1date da m11s c·oli che po;Sisano divid er s i l e fur1zioni di motori e di ·fi ssator·i. . St.udi~Llldo q11esti ie11 ome11i 11 elle va11·je a 1iti• colazioni d eJ co11)0 l11r1ano io mi ·ono potuto convince•r e che nei muscoli i quali ag"i.scono · , S111lle a.rti colazioni del1'as~.e de1 ·OO!l').O la Jegg e di Sherringtorn si ve.rifl:e:a. I nvece nei m111&c101l.j che agisco11.o s ulle arti oolaz~oni cle1g~li a.rti s i p osson o verificare delle eccezioni a questa leg~:e e talj eccezion i })()S:So110 a iprima vista sem brare inefmlicabili -o oicl1è -n·u ò avv.e:nire oh e niella st essfl arti col azione d•nrra11te il movime·n it o <li fl essio11e la. l eg·ge s i verifichi e fa.ccia invece eccezione d11ra ntr i l inovimento di estensione. Questa d·iffe1eenza di comportam.ento trovn la su;a p ien a spi:egazione n elln forma d r i ca.p i nrti coJ ari. N·ellai p1resenpe nota mi limiterò ad 1esporre i vantaggi che si possono ottenere n egli esami clini ci aiprpJican.do tl!a le~'.g,e <li Sherrin1gton a i 1nl1scoli nell'asse del corpo, i quali, come gi~ detto, seg11ono esattamente questa legge. Tje esp.erje11ze 1sono .state fRtt,e su ,gioviani 1St11denti ·che godevano piena sal11te e q11i.n di .si tife/I"isc,ono a f.en,om e·n i ·Cìbe avve·n go·n o ne·l1o ~tn~,o fic:<loJogic-0: però a n ch e i pochi ·caisi .patolog.ici, che h o pot11t10 e.siaminrare meiicè la c101~te0

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sia.' ·ili egteigi colleg·l1i, hc11i;:r10 dato 110 ,s tesso r i• slllltato. Con L'. iù io al·o n vog1to cer1:o affetrmaJ:e ~l1e i11 cooi p ttto101g.ici e spe•cialmente n1e1 l1e .alterazioni d,el .sJ..s tem:1 i1erv1oso non l)O.sisan.o verificaJ:si ancl1e r1ei Ir1u seiolli d e1ll' a·sse ·del CIOll"PO eccezio11i a lle l eggi di Sherrington, ma di tali eccezi,0ni io n-on v,01glio 01oc·u1,.arm.i lasctando (ti clin1ci il .com,p ito di d etermin airle. L.e conti a.zlo:11i ft1ronio fatte es1egìl1i11e impeùeI.11dio aJ musoolio in contrazione1dO. aaoorician.si e ciò per.c·h è il musao·lo antago1n is.ta che ,si l'i1l1a Bc;iava non fosse sti·r atio , il che equivaleva a 1·endere più evid~te il SllO rilasciamento. I n1!uscoli 1dell'asse d el co1.po, come ho già ncc.en11.ato, se,guio n.o pePfett8n1ente la leg~g·1e di Sl1et.t·t·ingt.on, cioè quan.do P-1 oo.n trae t1n muscolo flessore od esten sore il sno a ntagonista · e11tra 111 11110 Sttato di rila~.c inme 11to, il qu,aJe è 1anto maggiore quanto più energ·ica è la ten~ io·ne del prim,o. Che tal e fe110111enio dove1s1s1e verificarsi era be11 prev,e dibile, inqt1antochè tutte le arti colazioni ch e untsic o.n o lie singole vertelJ1 e e l' arti•coJ.ft z.i101n1e o cci pi to-fl tlo-assotdeia sono rap1)resenta te da sinartrosi associate con diartrosi con assol11ta predominanza delle· pri111 e , s a lvo l 'artico1azi,oo.e 01 ccipito-atJo-a1s1s1o.idea; .sono quin·di al'tiicro1azioni moltò ,s:er11·ate, i.n modo che essendo va lidissima l 'unione tra le sing•où.e v.ertebre sono assai limitati i 111 0 \'imenti d i ci a s1CU'I1 s e1g.m en.t o· s·ull'altr-01. Si deve 1s1oi10 ail g·1•and e i1umero di atiicolaz1oni che sii trovano n~1soc'iate u n·a a.ppreiS1so a ll'alt.ria .se la r0Loa1ma vertebrale g ode nel suo insieme di 1Jna suffi- . ci ente mobilità . Ogni m edjco sa come l'esame degli organi profondi venga difficolta.to d a lla tensione dei m11scoli che li ricoprono e perciò in ciascun esame cerca di dare a ll'ammalato q11ella posizione, n ella ql1ale tale ten sione s em bra mer10 forte: raramente però vengono 11tilizzate t11tte q11elle condizioni che valgono a rendere l'esame più favorevole. To ho voll1to a pplicare la legge di Sherring1on per raggiungere tale scopo ed ecco i risultati ai q11a]i sono g i11nto. Esame della nilca. - -- Se noi appoggiamo i111a mano sulla n11 ca del soggetto e lo invitiamo a d est endere il capo ed il CO1lo, m entre coll' a ltra m a n o poggiata dietro 18 testn g·Ii impediamo di compiere il m ovin1ento, avvertiremo la massima tensione dei muscoli 0elJ9, n11ca. Q11esta ten sione dimin11isce ql1ando noi invitiamo il soggetto a tenere senza a.lt ro il capo er etto, perchè a llora questi muscoli debbono solo compiere lo sforzo neces~ari o ad impedire .la caduta del capo innanzi. ~e J)Oi invitiamo il soggetto a poggiare n a t.11ra lme11te la fronte Rnlla mano, t enendo il 1

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ed il collo 1egge1·111ente flessi, la te11sione dei 1nuscoli della nuca diminuisce ulteriormente. Se fi11alm ente colla mano pog·giata contro la fronte del · sogg·etto gli impediamo di co1npiere la flessione del capo e del collo, la mano che poggia stilla nltca avverte molto l)j~ n ettarr1ente cl1e 11011 nei casi precedenti l111a vera caduta della tensio11é m11scolare. Il soggetto l)er vincere la tesistenza, che si opponeva alla flessione del capo e del collo, mentre ha messo in azio11e tt1tti i muscoli atti a compiere tale 1novimento, cioè il lungo del coll0, i retti anteriori del capo, gli scaleni e lo sternocleiclo1r1astoi.d eo, ì1a contemporaneame11te rilasciato i muscoli antagonisti, cioè il • trapezio, lo splenio, e gli altri muscoli della n11ca, ma specialmente il grande complesso, lJer cui noi affondando le dita lungo il piano m ediano attraverso il leg·amento della nuca rjlasciato possiamo palpare le apofisi spinose d elle ultime 6 vertebre cervicali e spesso apprezzarne ancl1e la bifidità . Invece nella posizione indifferente di solito Iton 1Jalpiamo che le apofisi spinose della 2a, 6a e 7a · ' ' ertebra cervicale ed occorrono specia li condizioni di scarso svil11ppo dei muscoli delln. nt1ca o di notevole lunghezza delle apofisi spjnose perchè noi 1)ossi a mo palpare an .. cl1e le vertebre intermedie. E same delle 'Pertebre lomhari. -· Si pone l'individl10 diritto col terzo medio della faccia post eriore delle coscie poggiato contro un_ostacolo. come tJer esempio un asse posto tr?-sversalmente, e Jo si jnvita a flettere il tronco, mentre un aiutante poggiando le due mani ' contro le spalle gli impedisce di compiere il movimento. Se si tiene una ma110 sl1lla massa sacrolom hare si avverte st1bito t1n rilasciamento di questa, tale da permettere di affondare le dita sui lati clelle a 11ofisi sr>inose e compiervi una esplorazione atta a detern1inare se vi sono ispessimenti, deformazioni, neoformazioni ossee, ecc. Con tale mezzo si p11ò anche fare una palpazione molto più profonda della massa sacrolombare e localizzarvi meglio i p11nti dolorosi. Palpazione dell'addome. - La difficoltà della palpazione degli organi addominali è detern1inata dalla tensione delle pareti addominali, che pt1ò derivare o ,da un aumento del contenl1to o da un insufficiente rilasciamento o da ttna vera contrazione dei suoi muscoli, come si verifica .negli stati di difesa. Perciò molti clinici si sono occ11pati dei m·e todi di esame degli organi arl<iominali ed alcuni come l'Hausmann ne hanno fatto oggetto di speciali trattazioni. .L\.nche recentemente il proca1)0

(ANNO XXVIII,

IL POLICLINICO

.b,ASC.

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fessor e ìVlaurizio _\scoli di Paleru10 ir1 tt11a breve 11ota co11siglia di 1)orre l'ammalato supino colle coscie flesse sull'addome, colle gambe flesse sulla coflcie, obbliga11dolo ad afferrare le proprie caviglie ed a stringerle fortemente. In tale posizione ottiene un rilascian1e11to delle pareti addbminali, che r autore attrib11isce alla contrazione di altri gruppi rnuscolari non precisati, eçl a uno stato di distrazione in cui entra l'ammalato per lo sforzo cl1e con1pie . • Il fenome110 clescritto dall'Ascoli effettivamente si produce, ma la spiegazione di esso è alql1anto differente. Essa infatti va cercata nelle leggi che regolano la innervazior1e reciproca dei muscoli antagonisti. Infatti i1ella i>osizione proposta dall'Ascoli si ha lina fort P diste11sione ciel muscGlo gra•n de gl11teo con rotazione del bacino e distensione della massa sacrolombare e specialmente del muscolo ileocostale per c11i si ha un rilasciamento dei mt1scoli antagonisti e specialmente dei muscoli della parete addominale. Però la posizione riesce assai incomoda tanto per l'ammalato co1ne oer il medico, il a11ale ha -noco libero 11 can1po cl1e cl eve ésaminare ' e di ciò si è reso conto lo stesso Ascoli. Perciò egli ha proposto di fare a.ssumere la p~sizione predétta ad un solo arto, mantenendo l'altro disteso: in tal caso io ho potuto facilmente verificare che il rilasciamento dell'addome si produce da una sola parte, cioè da quella in cui si ha la flessione della g amba e della coscia il che è pienamente conforn1e alla legge di Sherrington. Per rendere facile la palpazione dell'addome oltre ad avere libero il campo da esplorare occorrono qt1este due condizioni: rilasciamento dei nn1scoli addominali, minima distanza tra il margine anteriore del bacino e le arcate costali. Q11este condizioni si possono ottenere nel seg·11ente modo: si pone il soggetto s11pino, gli si fanno flettere le gambe in modo che formino colle coscie un angolo q11asi r etto e poi lo si invita a ~evarP il bacino tanto quanto hasta. perchè le naticl1e si sollevino stil piano di decl1bito di 2 a 4 dita. Il soggetto in tal modo poggia sulle spalle e sui piedi. Egli deve inoltre mettersi in posizione espiratoria. Vediamo come si comportano i vari grt1ppi muscolari in questa posizione. Primieramente si contraggono tutti i muscoli spinodorsali nei loro segmenti dorsale e lombare determinando l1na estensione della corrispondente colonna vertebrale ed aumentandone la r11rva lomba• re, diminuendone la dorsale. La contrazione di qi1esti m11scoli produce senza altro 11n rilasciamento dei muscoli an~


SEZIONE PRATI CA

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tagonisti, cioè del grande retto e de~ musco11 larghi dell'addone: ma ql1esto rilasciamento potrebbe essere annl1llato dal fatto che la, este11sio11e della colonna lombare e dol'sale per sè sola deter1nina un allontanamento delle a rcate costali del margine anteriore del bar ino, allonta11amento che dovrebbe essere aumentato dal fatto che il muscolo ileocostale tirando in alto la parte posteriore della cresta, iliaca tenderebbe ad aumentare l'inclinazione del b aci110. Q11estn, rotazio11e del lJacino. le cui consegl1e11zr. sarebbero in parte ovviate dalla pos izione e<;1Jiratoria, di fatto non Ruccede, poic:t1è per n1a11ter1cre le natiche sollevate sul pi ano 'li dec11bito occorre ch e entrino in valid a co11irazione il grancle gl11teo per la sua fl1nzione di este11sore della coscia ed i n111scoli • della regione posteriore della coscia stessa per il loro doppio ufficio di estensori della coscia e fiesRori della gamba. l\Ia il g r ande gluteo contratto, siccome i11 tale posizione i1rende punto fisso sul femore tira in basso la parte dorsale dell a cresta iliaca é naturalmente determina un sollevamento della parte anteriore di detta cresta cioè dimin11isce l'obliquità del bacino : lo stesso effetto e per le stesse ragioni produce la contrazione dei muscoli della regione posteriore della C<?scia che agiscono sull'ischio, cioè a lqt1anto dorsa lmente al piano frontale che passa pel centro dell'acetabolo. :\1a la contrazione degli estensori della coscia determina un ri1asc.iam ento .dei flessori di essa, cioè dello psoasiliaco e del retto a nteriore della coscia. Il rilasciam ento del primo ~pecia.lmente per la s11 a porzione iliaca dà l1na maggiore libertà, a l bacino; il rilasciamento del retto anteriore permette t1n l1lteriore innalzamento del margine anteriore del bacino che compensa. largamente gli effetti della contrazione dei m11scoli del dorso. Così si verificano contemporaneamente le tl11e condizioni favorevoli per lln b11on esam e degli organi addon1ina li. cioè rilasciamento dei n1u~coli della parete addominale e dimin11zione della distanza tra il pube ecl il processo · xifoideo, e questi fatti si determinano a11torr1aticamente senza ch e ' 1 i sia bisogno di ·~1mmaestrare l'an1malato, di s11ggestion a rlo, di distrarlo. Come è faci le l)fevedere nei vari soggetti ~. i erificano cliffe renze nella. eviclen.za colla q11 ~ l e si manifrstano i fenomeni cl1e ho descritto, mn ciò non i1nò infirm a r e il loro valore g·enerale. Occorre quindi i1ei singoli casi l1tilizzare cruelle condizioni cl1e -nossono meg·Iio integrare le rn a nifestazion i della legge di SherrinQ'ton. TI comp i1o cli m eglio determinare c111e\

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ste condizio11j ~ll et ta ora ai cli11ici: a me basta di aver accennato in linea ge11erale come claJ l'applicazione (ielle leggi fi siologiche e dalle corrnizioni a n atomiche si pos~o110 trarre e~eo .' rn ent i atti a rendere scientificamente 111u pe rfetto l'esamE~ dell'ammalato.

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J)alle osservazioni fatte si può dedurre che nell'asse del corpo l'aumento della tensione di lln muscolo o di un gruppo muscolare procl11ce un rilascian1ento dei muscoli antagonisti. Ogni muscolo pr esenta quattro gradi principali della sua tensione. La massima tensione si ha quan~ un muscolo nella s.ua contrazione incontra una resistenza JJOsta al di f110ri del corpo: così, prendendo oo esempio i muscoli della nuca, questi preseT1tano la massima· tensione quando noi nell'estendere la testa ed il collo vogliamo Yincere 11na resistenza esterna che si oppone n tHle movimento. Una mi.n ore tensione si ha quando ·il muscolo deve vincere solo una r esistenza che ha la sua sede nell'interno del nostro corpo, co111e succede nei muscoli della nuca, quando 11elJa stazione eretta d ebbono impedire la ca, . . d11ta del capo 1nnanz1. Un grado ancora minore di tensione si determina quando con lln artificio si annulla ql1esta resistenza. che potrei chiamare interna , come avviene nei muscoli della nuca quando poggiamo la fronte s11ll a mano. Finalmente il minimo g rado di tensione, ed in tal caso è meglio dire il massimo grado di. rilascih.mento, si ha q11ando il muscolo antagonista si contrae, ma per mezzo di un ostacolo se ne impedisce il raccorciam ento in modo che esso acquisti la massima tensione. In tal ca.so qi1a nt.o più forte è la tensione di lln m11~co lo tanto rr1aggior e è il rilasci amento del s110 antagonista. •

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llOl·Fi\ìANN.

con n1c1dica flog·osi c.lelJ e n111cose i esp ii atnr ie ed oc ulari stette dege11te un mese: gil111to ili Roma i1e·1 la .prima settimé.lna del dicembre r10~HERRlNGTON. 1Vote 011 tlie knee-jerk a1i<l. tll1 tò fa1,si insiste11te ttn d.o l·ore i11 corrisiponde11ln. corrPlatio11 of a1llltgonistic niitscles. f>roc . del mascelle.tre superiore d. Il medicn ·d ia.gnn. Roy. Soc., \'OL LII, 1892. sticatu l'nffezio11e comr una i1evra·Lgia cli Ol'ilDE l\T. Fltrtlier experimental 1iote on the corgine dentaria estirpò u11 de11te. I J dolore i1er :~i­ relcttion of ctction of a11tagonistic musclex. stett,e. Ibidem , vol. LIII, 1893. Co11temporanea.rr1e11te a tale i1evral1gia il Jl. IDEM. Experimental note on two moitvement ."· com1n1ciò ad ac c11sare J1101dica cefalea, localiiof tlie Eye. Journ. of Phys iologie, Vol. :XVIJ. zata sipe,c iaJm.ente u d. nella re·g 'ion.e· ~opraor­ IDEIVI. 011, reciprocal in·nervation of antagonibitaria, regione cl1e a !1oco n noco a.11davn tustic muscles. f->roc . . Roy. Soc. vol. LX, 1897. m.efacen1dosi in 11no con la. palp·e bra superioTOPOLANSKY. Da s Verh,nlten d er A ugenrriuskeln l'e d. ed arrosRn11d osi : J)a re vi fo sse febbl'e rr101Jei _centraleri R eiz11,ng. Graefes Arch., XI..\ -1. (l ica. Rioet11te a 1Yolicazioni caldo-umide loca li 1898. 8 Illl lla valsero in - q11a11to il gonfiore dell<l paJ\ iER"'' ORN. Die a llgemein-ph y siologisch e11 Grilnf' pe·b ra superiore d. e del!la corri·spon,aente i elagen der re-:.iproken l nnertation. ZeitRcl1 •'. o·ione soprac.rbitaria, con rossore local a, refaf. allg·e1n . Pl1ysiol. , Bd. XV, 1913. lea e febbre persistettero per tutta la JJrirn:L ([llindicina di dicembre fin·chè il 1.S ricovera in quest'Isolamento per sos•p etta erisipela. OSSERVAZIONI CLINICHE. L ,esame obiettivo eseguito lo stesso giorno ... . fa notare: ottime condizioni generali , sensorio POLICLINICO Ul\1BERTO I . - RO l\IA. integro, m ·e di.ocre stato di .n11trtzione, c11te e REPARTO lSOLAl\lENTO. m·11cose pallid e. Ljng11a pat.1nosJ. .i:\:iuto prof. S. R1cc1uT1. All'es. ob. della parte inori1mjnat:.1 si rile va una tluneJazione che orr11ipa t11tta In parte in/ Un caso di ascesso del lobo frontale destro feriore ·d eàla re·gi on·e frontale d. e la regione .d ella gl abella. Anche la palpebra s11periore i. da sinusite postmorbillosa appare au·m entata i1otevo·lmente di vol11me. p el c1ott. REl\10 MoNTEr..EONE, assistente. T11tta lc1 zo11R i11n1efatta. è a.rrossata, cal<la, dolente. L 'ascesso ·del lobo fronta·Ie n io n è tanto frr. Alla lìalp~zione mentre s11lla regjon~ fr.onlJl1e111te; spesso epifenomeno di uno stato infettale ~i rileva un a inft Jtrazione ·con co11s1stenza. tivo · è, ordinaria.mente, la c0Me.gt1·e11za · li duro-elastica tale consi.stenza sulla palpebrn è molle con ide11te fl11tt11azione. L a pf!.Lpebra un ' affezione del.I.a teca cran~.ca; nella s11a etioinferiore è normal e. :\1'ulla si riscontra al] 'Plogia entrano quin·di i tra'Umi lievj o gravi ~nme dell'occhio. -:-- per lo più colpi di pietra o d 'a1'Tna da fll ù La temperatura è di porhi decimi su11eriore co })ortati sulle oslSa fro11tnli , s11ll'orb it 1 alla normale. Nelle urine vi è discreta q11antità di al'b11mina. talora sull'orecchio. Il p. s i Ia.m.enta di dolore in c~rr_i.spond·enzn In taJuni e.asi norn so·n o traumi rr1a affezio.r) i del mascellare .superi.ore d. e .d1 intensa ce1 varie e d .ell '·orecchio · e 1c1ell'orbita e d ei setti fale.a.. , f ron t;:Lli eid etnnoidaJi. LI giorno seg11ente all'i11.gresso la raccoltn J eanne A. cl escrisse u11 cais10 di asce1s so del . si a1)re spontaneamente ule.e~an~o la palprbra : fl1oriesce g·rande m1ant1ta d1 pus den$D, lobo franta.le conis-ecuttvo alla distruzione ·d·elcremoso. giall astrQ : tale p11s contin11 0 11e l_Je 1'o~so frontale ca11sata 7da llJ1 e pitelioma d2lse ttiman e seg11en t,i a f11ori11scire . sebbene. ln l' angolo interno clell a regi on e orbi tari a doot r:t. minore quantità: ln ce fa lea persiste ,e viene sempre più ,dal p. localizzat.a alla r e~1one soIn rari ca1si nel decorso dell'erisipela, p iù ·sp~s­ praorbitale 1d . . so dO'PO ·Un ' influenza si è visto verificarsi lina Sei o-i orni dopo I 'in1gresso i1 el re11arto ll p. ha sin11site frontnlp od etrr1oida le . e consec11tivadei v~iti : l ' 9s.servazion e insistente . most.ra me11te un ascesso fro11tale. Nè la tubercolo~i che tali vomiti sono indip endenti dall '1ngest10r1e dei cihi: e si verificano llna. cl11e. tre \•oltc rimane a·&::ente n ella pato ge11esi: nell'intere.' al o-iorno. sa.t1te caso, infatti, di Sav:v ·e Charlet si trat-· Nbei neriodi Sl'LC'Ce1sSi\ i le r.ondizioni del pn.téùva di un 8)Scesso sterile con8ect1tiyo a.d ostf~i­ ziente -sembrano n1igliorare: la ·~e·b~re sco1n!. ie tubcrcolar.e 1d,e l fr.ontale dei::ìtro, in q11eLl10 di pare solo idi tanto in_ t~.nt~ 11otans1 piccole. elevazioni termiche: cl1m111111sce la tt1meifaz1onc Luc di un asces•so .s ussegt1enie ad una sint1site frontale .scom1parsa è la. f Ll'mefazio11e de.Ila P.a1fnngosa. frontale. 11ebra p\1r pel'sistendo 1_·11 lce r8 zio11e. Le l1 r1n e l\Ierita qui11di, data la s11a i1oco co1nt1ne etionon conte11gono a lb LLm1na. . logia, cl1e illt1stri il caso seg1~ente cnd11to sottn Il }J. 1$l, lamenta l)CI'Ò ~e11?pre dl c~falea, e ve:r6o gli u1lf in1i giorni çl1 d1cem~re t~ene a.o ~ la n1ia o~servazione. stante m e 11 te la test 8 1 iv oI t a n s In. : I v omi 11 . D. G., di an11i 17) religioso i11glese, narra di scom paiono. . . essere stato bene fi110 a11 ·ottobre 1920. Nei prin1j gior11i di geuna1~ per.I?a:ie~do. in Provertie11te d·all,I110-l1ilterra, a111111ala a Totale stato il }). co11 la i1al11az10!1e ~1 r1~e\ a ~h~ 0 rino -.;11i 11ri1ni clel nov embre st1cces ivo di moral di oprD clell'nrcatn sopraorb1tar1a d1 \C.1~0 il suo terzo i11terno e verso la gJ,1LclJ,1. billo: pe1· tale affezione de cor-..a nor111almente 1

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SEZIONE PRATICA

uelrc~.-- o

llna soluzione cli co11ti11uo, liu11·a ipoestesi a ·dolorifica Lieve in tutta la m 8neare. irregolare: j\·i la pressione rivela bretà ~inistra. ve e ~<;ordo ·tl'elJitio e risveglia vivo dolore. Il ·11. }Jerde l e urine. Il sensorio dell i11fe1 J110 integro in -princ.ipi1), L e urine non contengono albllmina nè zucsi è. a.Iterato: il l)az iente vive in stato di indi fc11er.o. fpr011za , di H!1a1in verso t 11 tto ci ò cl1e lo cirL 'esame O•ftalmo·s·copico IJ.e r cau.se speciali conda: . non chie le da maJ1giare. Per lo più r1o rl pote essel' e s eguito, sebbene ricl1 iesto. inostri:I 1t110 stato di s or111ole11za: J1on C<)'lnp r enNoi 1 1 ft1 esegui ta. la l)l1ntn l'a lombare. clc tutt e le ,domande che gli sono r i volte, opPosta l a diagnosi di e111piema flel sP110 fron 1Ju 1·e ris vo11'de C.()11 notervo1e lentezz a e tard itale d., a se esso rl el lo bo f ron t a7e d.. i J l ) . fu va.rn c11te. I .. e sti e ris r)oste so110 limitate a qualinvi ato ne! R e1parto Chirurgir·o e1d operàto il che p n 1·0 1n di affermazi o·n e o di diniego. Non 10 matt ina dal prof. Ale ssandri. Previa narncce~-..i co11vt1lsivi 11è ge11erali, i1è par24iali. Il cosi viene jnci so il bordo sopracili are d.: ·i 1)01~ J 4• 110 1·111alc. I .. a mmalato perde le 11rine. trova lln foro nel frontale. pfl r ete anteri ore del Il 10 ge11nn io La ternperatl1ra eia.i 36°-36°.3, seno, dal qual e viene •pu s fetido. Con l a sgor{lei g io 1 11 i pre ceclenti .si è imp ro vvisa.mente bia s i apre il seno: Ja 11arete l)Osl eri o re è p e rl'iall':1ta g·iu11ge11clo a 38°.5: il p olso è fpeqnent e forata: vien e pus r acco.lto a l cli fuori dell ...t ' 110-1:? > al minl1 to . I .. esam E1 obiettivo, oltre il <lnra. Si amplia la . breccia ossea : esiste t1n tj11<1d1 ·rJ µ;e 11<'rale ~lt<lclescriito rivela j seg11enti piccolo foro nella dura i:11 prossi·m ità ·della li])l'inc.:ip·tli fatti n. carico d el s i sterr1a nervoso. n ea: s i amplia con l a forbice: fuoriesce gra 11D P c 11 h i t o 11 p i no, l) assi v o, obbliga t o : i I ea u o . rle Cflta1ttità di p11s fetido. conte11l1to in una i·ivolto fL s i11ist ra: i1ei tentativi cl1e si fanno cavità profon da oir ca 5 cm. che p are occ11pa re tutto i] lo bo frontale de-.stro. Si .clrer1a. pPr vo l·gerlo a d estra il paziente acc11 sa dolorr e si dif.e11d e. . Il cl ecorso posto1)eratorio è q11anto mai felice: i 1 g·io rno s·egt1e11te il malato .è pe1 f ettam·e·n t,~ . L e pa1•1)c!Jre :0110 a.rnbe.d n e abhR{-;snte. c osciernte. 1R is·1 Jonde b en e alle domand e : al'L ·0ct1lo111oiion e n or111al e . cusa a.p ,p etito. La testa è d eviata verso .sini~01·n1al e il VII ·superio 1·-e e così il V1 J in fc stra : l ' emi·p ·ar·esi ~in istra anoor.n acéent11,at ,~ . . r i ore cli d estra: n c a.r ico del r amo i11feriore del Pi.esenti sono i riflessi CO'lJ,giuntivali e corneali facc1ale di ·s inis t1;a notasi che l a plica na~o di s irni8tra. labiale di 1Sirt è s!)ianata ecl abba~sala: n e i Il 12 g·ennaio per.siste la. pare$i d e l ' r11 in fc movim enti respiratori s i so Ileva 'PMS i\' ame111 te rriore di s . Qua.si sco·m parsa la paresi ·de g·li artj pi\1 cl ella opposta. lT1vituto il n. n mcxc:;trare i corrispondenti. P ersiste inc ontin enza di fe~i rlenti la plica ·poco s i so lleva. ed urine. ~'p iccato è' i I fe11on1cuo rli Ch,,·ostek a ~i11i­ stra. ~.\ carico d e 11~ n11ca lieve rigiclità. La temperatura do.po un lieve anniento 'l JOSt~1 otilità degl i a1~ti ~1 1perio ri: indagando s uloperatorio è ti0rnata normale. 11 polso sempre osicillante fra i 115-130. l a re<;i tenza alla motjJ ità ip·assiva di tnli arti Il 14 gènnaio: il sensori o è i11te·g ro , il· d ecu ... si rileva 11na noteYoli~~ima diminl1zior1e, a !"ir1istra del tono i J1 co11fronto d i qi1ell a opposta. bito s upino. Ll Càlpo sempre riv olto a sin . : nei - ~I\. ca rico ò elln motilità attiva d egli .arti: f Rtentativi che s i fanno per volgerlo a d .. il p. l'eagisce vivan1ente accu sando for ti clol oJ'i al cendo al JJ. tene r sollèvate le clue bracc ia si 1 cap o . nota ch e il s ini s tro rica de .s11l letto bell pr1;)Paresi del VII inferiore idi sin. s empre acce11sto: per altro l'infermo è ca'Pace di comrpie re tnata : lieve ipocinesia dell arto s11p. sin. i finii rr1ovjme1ìti clelJe d i ta. i mqvim e'Tlti rlel pol11 p. dice- di a vvertire hene i saporj e· gli so, qt1elli di J)ro11uz.ione e s11lpinazio11e, l n ft ec::odori.. sione clel g·omito. I /esan1e oftaJmo1sco11)ico t'iv.ela : ~\rl oti lità .deg· li arti infe riori : 11on p o~ iz ioni O. S. - Papill a ed em atosa con s•t asi veah1) 0 1·1r1 i : li ev(l di m in11zi one cl ella 1 is fl ca rie o 11osa. Piccole emorragìe cl ella retina. d ell' arto i11fc riot e sin. N114.la a cari ro rl el ft estro. O. D. PapiJla ede:n1atosa con offusc~­ ì\Iotilità rifle'5Sa. mento ·della retin a circostante. Sta.si venosa. L esame bntt.erjologico cl c·l plLS fuoriu sc i to I .. e !)11 pill e so110 di eguale ampi ezza. r eag·e.nti ulla lur·0 ecl all ' Acror11 o clazion·e. d a lla cavi tà cerebriale (eseg·nito claJ ·p rof. ca·n1I l ri f1 esso congiunti va le e cor11eale cl i s i n ip eg·giani d ella .clinicR o t orin ol nri n:g-oiatrica ) h a. m esso in evid e11za u no st r e11tocncco. stra sono aboliti. I l 28 gennaio 19?1 la. temperatura ii nor. piccat.1 11 riAes!=o m asseteri110 bilater a lm e11te. 1nale. La co.scienz.a p erfet tnmente lim.p ida e rosì ottima è l a men1oria. IJ !). 1ton ~i Ja n1 entR I riflessi tenc1 in ei e .periostali &11 p e riori mendi dolore al·c11no. Non p erd e le 11rine. tre i11 lll1 prccecle11te esame obietti vo (8 ge11D ecul)ito in1diff ere11te. N nJ la a carico de g li naio ) e ra st8 ta rilevata la vivacità di t11tti i orl1lo-n1oto ri. P ar&.<;:i accent 11ata clel '\1II infPrifle!Z; ~;i . Aono tl::i:.;enti. 1·ior.e ·di s inistra. Lib eri ecl indolori i movimen:\ !-;~e 11t.i bilateraln1ente i rot.uleii e g li adti dcl collo . dut to ri. Pl'ese11ti bilat.eralm e11te gli a ohjJJ ei. Nnn T o11.o degJi arti s111)e rio ri normale ed 11guale. c.10110. Il ·di.namometro m ,isuratore .d ella vis delle mnD ei r11ta n ei g li adrl ominàli sono ,d eh ol is i1nj. n i dà· 45 a. d. , 42 a s . :\I o t i I i t à attiva i 1o rm al e ~'\llu ricercn clel Bal)in s ki gli alluci r .js pondonn i11 ogni segm ento. X o1·male lét motilità J)as siva in a1 n l10 i lati })lantarwente. Lieve I\ fir11ig. e attiva degli a r t i inferiori . ..\d un ec;n n1 e sommario d e lla sen~ibilità cl1r ~Iotiiità rifl e,~a: i1orrnali le p11pille e b en l eage11ti. · no11 -..1 11l~··, i 11clari:a re a fon,do, d ato lo st ato ~r­ nern lc rlell'inferino i pnò rileYDre so ltn11to ,.ivaci i rifl essi co11giun1ivali e corneali. '-

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CL

POLICLINICO

'I' e11 d i11 e i sl11)erio ri a4':'S e11 ti. Rotuleo d. prese11te e 1lor111<1Je; pre~en1e e

SA vy ·et CHARLET. · Soc. ·de Scienc. m éd. de L vo·n,

deboJissimo a s. Achillei i1 orn1al i. Addominali viv.aci a. 'd.: me110 })l'o111ti a ~. Non Babin·ski. .Sensibilità tattil e, termica, dolorifica: normali. Senso stereog11ostico normale. I•l JP. comincia a levarsi dal letto avvia11do si ver sò la guarigione, talchè i l 22 febbraio può · esser dimesso dall 'Ospedale. L'esame neurologico è completamente negativo, la paresi cl el VII inferore di sin. essenclo · ancl1e scom1 parsa; l esame oftalmosco!)ico moRtrn i1na ott ica ne11ri te bilaterale. '

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.;..

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~-

È ft1or di cliscustiione. nel caRo in esarne, la •

diretta filiazi·one ·dell'ascesso dal morbi.Ilo sof..__ ferto in ottobre dal pazien•t e: è e\Tid·e11te 111fatti cl1e sviluppatasi la .flogosi delle inucose preesa11tematica, j germi, nor1na1mente esiste11ti nel cavo nasale, ·esaltata la. l oro virulenzé~. ain1cl1e .p er il favorevol e tèr1·.eno (si tratta,ra di indivicl110 gracile di costit117.ione con marcata anemia ) per continuità atir·a,verso il m ·ea+o medio della fossa nasale d., l'irlfundibultlrJl dell'etmoi.tle, han110 d ato luogo alùa sinu.sitc, all'empiema del seno frontale d. , di qui per contiguità attar,cata la parete posteriore e perforata la, come chiaramente f11 dimostrato nel1' atto op·eratfvo, fu facil e la lJenetrazion e ul t~:i• riore d.ei germi nella .a ura e n ·eil la sostanza cerebrale. Oltre jl lato patogenetico m ette conto ri I evare due da.ti dell'esame obiettivo: 11) La ))recor.ità della deviazione d ella testf~ verso il lato oprpos'to alla lesione, i11 ra1)portn alla tardiva campa rsa dei . intorni psichici e motori. ? 0 Il comip orta.rn en to e.lei 1·ift essi r ot11l eì ed achillei: que1sti selfi.lpre prese11ti e normali: quelli in un primo })reve periodo alquanto esR gerati, poi diel tutto aboliti. 1

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del dott. CANDIDO MANTELLI, mag·giore medico, . libero docente nella R. Università di Torino. Nel ·p ·eri .., d o n1ag1g·ic-.ottobre 1917, n·egli Os·pe. d,al·etti da ·canùpo 11 e 83 che s i traviavano, in li'.111en. retta, il 2Jirin10 a 12 ed iil secondo .a 8 chil1ometJ.ri 1d a lle linee, ho av·uto -0:ccas.i.orne di oss eirva:ne 160 feriti .di guer1'a a.I cr.a.11io e di oper n.r,n•e 115 Fra questi, cinque si riferivano a lesiorn i dei &en i long"itudin1ai1e o Jaterru1e. Tali e.asi preise11tano un sin1go1Jare i nteress·e d al pu1nto di vi·sta 1clinico ·e 01i11er:ativo; perciò credo 01pportun,o darne_b.rev1e relazione. 1

1° - So1d. F . Vita.lei, del 2° genio, entrato i1ell'Ospetlaletto da campo 11 il g·iorno 26 maggio 1917. V·einne 1f,eri1t o il 25 mag.g i.o al C11cco. P ·resenta fierita laoero-oontu•s a da ·scheggia di granata rul veTtice; tale ferita misura cm. 2,5 in lUil!ghezza e 2 fil laJl'fg1h-ezza. ~ in buooe condizioni e non pre..C)•enta traccj,e di inlfì•l tl'lazione infiamma to.r:La. Nom ,s angmina. P 1aralisi ·dei due arti inferiori; l'inteilligenz.a è lih·era, ma vi è inceppamento nell1a favella nel oon·so che l'a. riesce ,a pronunciair.e Iie na·role in m odo co.mpleio e con nesso logi co ; l'e111 i ~:-ipne della parola e t·a lvolta

ma

(1) Qu esta nota. fu redatta n el 1917 e i1e fu ritardat a fi1110 a d ora la prubblioazione per V:icemde di oTdine militare e poi per malattia dell'_.t\ .


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SEZlONE I>HATIC:A

cli t1n gi:"Uppo di l)a.role, esp:r i·m enti nel lo·ro co1nplesso un 'id·e~l. è pr.eceduta da 11m periodo clj latenza cli.e v:-t1 i a fra i 10" e i 40". 26 111 aig·gi o 1917. - Operr,azio1J.1e - ~\Iorfioc.Joro11arco~i - Esci·si one dell.e parti moJli contuse limita :sti ila ferita, pu•l izia aecu·;r ata del focolaio; si riconosce a ffondam·ento della vo.lta iS1U l!m tua.tto della StUperficje a,p1pirossimativa di 1111a in·o.n•et.a ·dn 5 ·ceinte•simi. Si allarga al•quant-0 1a b1.,eccia e ~i ·estra,e i1.n a gr.01ss.a schegg,ja ro~tituita <.l1al tavo1lato .e•sit.erno, d.alJ.a ·di·p.l.o·e e dall•a ''jtren. Si rio01nosc.e 1anc orra J.a po,,esenza · di t1111a scl1 e·g1gia di vitrea affon.data che si t?strae; in..so•rg1e .allor.a emo1rrragia ·copiosa che provien•e da u11.a f.erita deil S84no }{)1ngitndin.ale rl.ell1. lu11gli.czzia d.i ci11ca mezzo ce.ntimetro. Dopo d i nvere al rru a 11t0 allargata la bre·cria per "'·er'e liJ)Prtà di ll1ovimenti, .si esegue .la srntu.ra clel $e110 ron n!ro e seta "sott.ili p ·con la tecnjca rli r. o. rrr1]. Si fa 1 e n1o ·ta~i pr0\'\7i$oria, pe·r 1Joter eserrHire 1n c::11t111·n, con moclica compressione sl11 la. ferita del 1seino col dito me.dio sinistro, dito rhe ~i ri1rae man m ia.no che si proc·ed·e .n .e1lla "llt.111ra. Si n.p 1 )licano qu.attro punti n·erfo,ra11ti. 'fe1'tltirnata la s11t11ra l'em.o·r ragia anpare completan1.e11te fr e111ia)tn. Si procede :alla -s,ut11ra ·d·eil_ le prurti m.oltli i11 p.r in10 tempo. Le con·rlizioni cl·el maaato va·n1110 man IDM110 migl iora11clo; eg·lj 1' iacq11ista, dopo 3-4 giorni. l'111c::o qni g-li n.to de Un rnatrio1a: oo·sì sicom·nare J.a p·are~i rlei cl11e n rti .in1fe·rjoti) Ln fe1·ita gt1ari1sce ner 1)rin1n intr117.ione e l'fl 1nmalato esce. comr)'leta1n en te g. 11 a rito , 31 giorni dop o l'inte.rve11to.

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Il ·decorso 1)<:1sto1Je1 atoirio fu lJ<erfettamente

l'egolare; g.uarigioa1e per ·p rima. intenzione. L'a. fu tra.sfert10 j11 ottime condizioni, dopo 4.2 giiio.rni di ·degemza a ll ' Q.sped.aJetto.

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~ - Soild. C. Biaigio, ri·coverato nell'O,s1)erlri-

letto da campo 83 il 19 .agosto 1917. L'a .. è stato f.erito d·a scheggia di granata, po·che or.e p1rima, st1l Monte Sarnto. ~ un po' intontito, ma le condizioni l·ocali e gen1.erail i sono buone. Le pul)i~le rea Qi,scono hcn·e a Ila ln1ce e al1l'aiccom odrimeaito. OJ)hiettivame11te si nota f.elrit.a la c-erro-cont11 sa P lla regione o cci pito-r>a rieta le sinistra,; taJe f erita h ri 1Ja }111n g:hrzza -cli cn1. 4.. Mezz'ora dopo il s110 :ar.riv.o ne·l l'Ospeda1etto 5i nr-0ced1e .aLl, orpe.ra.zio·n e sotto narrc1sj .n1orfior.lo·roformtca; si ·e.sci don.o i b·oirdl de1l1la feiri ta .a tutto .spe1ssorre fin.o n l,l'os·~o; si div.a1ric:Rno 11oi i n1.n.rgini r si ·1·ieon.os·ce a ffon dam ento clella YOlta c1~am ica: il trntto a ffomdat·o h R l e dim.ensio1ni cli i1n.a. moneta da. 2 oernte1sim.i. TJ'apa nia 7,ione: estrazio.n e d·e·lle scheggie ; una sch.e ggia ·di vitr·ea è a ffond ata n el seno ·l aterale Si1nistf'O; eistraend.ola i1nsorige COl)iO~a emorr.ragia d.al &ooo ·ch·e 'Pl''€$ell1t,a 11na ferita del1la.- I11ngh07.za ·rli circa 1 ·C.m. ~er1za .s r,QfllaTe Il a ·d11'l'a, si f,a la su tura a sopra;2,'i tto, ·co.n a g.o e ·seta sottil i ss.im.a con nu n ti peJ:lfo.rranti seco11 do Carr·e1. Si otti.en·e irn ta·n to l'en1astas~ pl!'ovvis101r ia c.01n .t n.01di-ca compTessi•On•e digitate su!ll.a ferita e si 1ritra1e il d.i to .n.e1ll1a direziom.e .a.e lla 111rngh·ezza ·del vaso sangu1n:n nte. 1a ipicoo1l i tra;tti, m·an m a n 0 ch·e si applic.a · um n 11·o•vo 11unto. · Cooì ~i .o tti.en·e.: con sette punti di sutura, un coalito esatto dei bo.rdi dellJLa f.erita del seno. I...a. s.ut urra è a perf·etta tenuta. P.oichè 1si trattava. di ferita .noI1 inf.etta e giunta nJ1. t~avolo ope1•ator.io· p ocl1e ore do'P.O la sua produzione, si fa J.a sn.1t11ra, in prim·o tempo rlp 1·1e pn rt i m o 11 i .~U})e rficia!li. 2 1

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3° - Caporale :\I. Gin se11pe, del 1.4° far1teria, ri.co,·er.ato ·neJ.rl 'Ospeda!1:ettò da ca.mp·o 8·3 il 27 agosto 1917. L'.a., è .stato f.e11 ito da scheggia di b-0n1ba1rrla ctrca 15 ore prin1.a .del .s uo in~resso n·~l·~ · o,s1p1e1daletto, i[ gio·r n·o ~ agoisto, sulle rpernd1 Cl 1de1l s .an Gab1rj ele. Cornd iz.:Lo1n.i gen·erali e l·OOCl!li buone; · l 1.inteLlige1J1z·n. è con1pletam·ente lib·eir.a; no·n f·en101meni di fo·co11aio·; le pu·p ille re.a·giscon.o be11e .a.Ila J.uce e a 11 •a,ccan1'oda.mer1 to. Presenta ferita lace 1·0-cont11sa della reg·io11e pari eta,~.e siini ·stPa vicinissi1n.a .alla lj1ne:a m·edian.R. e all'.altezza ·del Yeirti.ce. Tale ferita ha la 111ngh.ezza. di circa 4 cm.; la djvarica.zion·e d•ei ·b oi·di è minima, t.a11to eh.e qu.eisti ·sono a 1·.ecipro·co ·con t:i tto, e·('cezion·e fa tt.a de11 a. 1soa,a ·e 1l te. T,a ferita .si l)resenta, i11 l) uone .co.ncliz.i.011i, di u11 l)e1l coJ.01re rosso. Un'o•ra d•Ol)O la' .s11a .entrn.ta nell ' Ospeid.aù.etto si procede aJl'·operazio1n.e. i\Iorrifì·o..,c·l oronarcosj ~ si escidono con1 1}1etarn.ente le n.arti m o1li limibaJ1ti i.a f erita; ài .s collla i!l p,e~~iosti·o e 1appare rul1o·r a un .aff oinda mento del.Jln voil ta .crani.ca •d.el1a }11n.gbez7.a cli u111 ce1ntim.etro· ·e mezzo e d.eJl1a lairQ'he7,za. di · mezz,o •C•ernti·m.eitro. c:;i alla 11g·a conveni·eintement.e I.a breccia oon }1inz::t ossi-vora e si estrag·gono n11merose scl1 e~­ ~ie costituite :iin tparte dalla vitrea, in partie d,a l..la dipùoe, irn piarte ·dal tav·olato e.s tennto. Una scl1eggia di vitrea poi s i .approfo11·da nel seno Jian~~tudinale, e. in ~'8lguito aJ,1 a su a estrazione, insoirg-·e 1em·orragia oo~Jiosa d·al seno stesso. La f.eirita def1 1sen10 h·a. J,a lunghe.zz,a cli 8-9 ln il1irn·e tri. Si .eisegiue ailloJna la sutura a s.opin agitto· d ·el vaso 1eso COIIl ag"o ·e .s•eita 1Siottilis1sjmi e ocm pru nti per.foLra,n t~ seoo·n do ·C1amrell. Si .o,t ttene l'em101stasi tem1p·o r.anea .cioJ metoieI10 d.esc·r ittio 1a 'iprro1p10 sito d·e1 ·riasi 1pir.ec,ed1enti. Si :arp!)1lic.an.o 6 p.unti di S'u tu ra .e· •s i oiti·eri•e un·::i, 0omternzion1e ue.rfett,a. Si chi11 a.e C·om·pij1etam.e1nte la ferita.. Deco·r so p•o1stop1e1ratotr io ·reg.olare; gu1airigiom.e p·er iprrima intenzi.one. Q11attro giorni d·O}JO ·l'atto operativo in1so-rgon10 1ac·0e'81~ ei)i.l etti ci g1e.n ·eralizz1ati 1c:he isi ri1)etono ogn.i n1,ez,z'()IT.a e C"',ntin1 1.ano per urna sìe tti.m1am.a, dirad1an1dosi :verò !10i. g'rad.atarn.ente fi·no ·a comrpleta .s001m-parr1sa. L'a. ,}.asciò l'Ogp1e1dia.le•tt.o in condizioni b110nis..-c;imie, 36 gionmi do1)0 l 'interve•n to. 1

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4° - Capo1r a l·e C1. Doinato, della 73a Sezione di S.anità, ·entrato nell'Osp.ed.a:J,etto ·da. oampo 83 ·PI 28 .ag.o.sito 1917. Ferrito il 1g iorno. prima a Rarvn.e .da .sch.e~gia. di gvanata. Con.diz.i.oni 11:0caili e gener.a>li 1b1u .on·e. P:ne·s·emta fer1 ta la·c e·r oc1cmtusia .a1lla ~egi·one pai:r iietal-e 1sul1'a. line.a m .ediana !)Oco al davanti del lambd a . Tale ferita, in ottime .corn1di·zi-0ni. ha la lungh,eizza di ci.:noa 3 cn1. L:a ·div.airicazion·e d·ei bordi è minim.a . Em onraigiia venosa ·oosipi1cua. :.\Ionfio-cdoriona:ncosi. Si asnorta110 comoletame11te le narti molli . che 1li.m itan,o 1a rfeirita e si ricoinooce una fir.at1nra del cranio st1lla linea sagitta le con ,affon·da n1 e11to; CJiU.esto l1 a le dim.ensioni {li 1 cm 2 • Si allarga oon,-enientem emt.e •l a breccia con pinza 1

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i L POLJCLI NlCO

ossivu.r a e si 1estrag1g·on°0 P·èùl:el:cl11e So(.:l1eggie Ubsee; est.r~atte runche 1e pr~otor1cle , av·p·al'e u11.a \lQ.cera~:1.o~e del seno 1011gitua111aLe Ue!lla lunghezza di 13-14 inn1. irmmed1atament1e al OJa.va·n 1.1 del to1~cuiLa.i· e cli &olfi1 1o. Si fa l en101stasi tempoit a.n1ea ·col n1eto<CJ.o g·1à citato e 81 p1·oceue .a11a sutura, <}011 seta ed .ag10 siottil1ss1n1i, tino a chiusura comgleta ·d:eilLa tliacerazi.on·e. Si appl1·ca11'0 aosì 9 1punL1 p1e.r forant1. La sutt11l'·a è .a p·e rietta ~eulJu.ta.

111 vista c1el1e buonissirn1e1·0011clizio11i de'.lll.a fe-

rita, cl1e n.oin .a.Jp:p1are iJnf.etta, 1si la la ·SUtura primi ti·v1a .c1e·l le ·p1airti .m 10Jli. De1co11·so .p101s top·e r:a tivo .L 1ego1lw1 e. Guu.1igiJorlJe per prima irn.tenziion·e. · L'·a. .e1sce CQtlllipiletameul!te .gttarito 33 gior11i dopo '1.'interrvento. 1

5° - So1cl. P. Luigi, del 2:30 f:ante1ia, entl'·ato nell' OiStp·edwl·etto da .carnipo 83 il 7 sette111b. 191 i. Ferito 15 01·e prima, .sU!l San Gabi-i·e·1e, da t>ch eg gi1a ci.i gi·anata. A.p p·eina ferito pe1,d e"tte .La <:o sc1 et1za cl1e r1 acq uistò dopo circa. m ezz·ora, potè a1llo 1~a anda;re con i p·r oprri'i m.ezzi fi.no al po·sto .di medicazi.on·e. Attu.almer1te p.1:1e~enta l.egg·.ero 0bI11111bilam1e111to d·ella intel1ligenza co n- · s~ster1te esseinzi.a1m.,e nte in u11 abnorme breve • 1 p·erì od.o ·di 1at"nz1a \Illell,a icte.azi1one. Pa.r-anisi del 1a;c1ciaJ:e .s inistro .e lieig g,e1ro strabism.o interno deilil'.oc,chi,o d eistl'o. C·o~dizto1D.i g.ener1ali b1Uo1n ·e Presie nta f·eirita .a .sie ttone ,oocn foro d 'er1trata nlla. 1·eg·io11e mastoidea sinistra e foro d'uscita HJ co·l lo, ci1Jq11e eentilnetri più in basso del fol'o d'e!Iltriata. ·siul ma:vgi.ne anteriore del trap·ezio1. :\lezz'o1 a do1p o il .s uo in1g~rooso ~1oell'l'Ospe.c1a1 et­ to si proio ede a ll'atto op1er.ativ10 . Morfìo-clo.rona1ico,si. Si fa .saJ.ta_r~ il iponte c·utaneo e ·s i .escid1on10 l e p·arti mo!fili contuse sin,o .alll'-0ss-0. Si ri-scontr.a una bre·ocia d·el•1e di:m.en·s ioni app,1·01SBimat'irve di 2 cm2 iLa quale per due terzi ba sede sulla mastoicle a metà circa della sua aJltezz.a ·e per un ~erzio ha se1d·e all'in·di·etflo, deilLa mastoide. .Sf a1laTga alquanto ~ia ìbreoci·a, si estrag·g·ono le schegg·ie affondate e si svuot.a cosi ù.a Ill!asto'ide•. E:stnatte l1e ,sche.~gi·e più profo,n d·e .d,i vit1"!e1a, ap·p.at"e .scopeirto irl .sie1D·01late1..,aJe che· è 1 .aoerato ,p .e,r un tra;tto di cir.ca 3 mm. Si a·ppcli·C'aJll•O due punti di s1u1Ju.r a s,eico.nd.o c ,a.r·1·e1l e c101s i .s i ri eis1ce. a fr·enar·e l '1emo•r:ragi:a . Si }ascia 1a f e1rita .a;p·~·rta ·~ 1assam·ente zaif.at.a. 'C e.co11~so po.sto~·elI'ativo Y'iegol.a1·e, 1 l'·a. esce g11ar i to 30 giorni d.op·O· l 'intervient.o; la pa r ali·si del f<l cc1.al.e è sco·m.p.a:rsa. 1

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:\. • r up· , i to cle:ll.e su tu·~ e v ascol ·tri e\;; eg ui te il ei c;.a1si 1sopr.aid·esc1ittf, noterò che in tutti ve1JJ.11 e u·.:: ata tma t ecni·oa adatta: .asepsi s·cru.pol1osa, nlate1r ia.J.e .di 5u tur a sottil1ssi·m o., strumiem.1i, e f:;pecialmente pinze e porta ag·hi appositi. J.e i11n11i dell'·cp·e.r:at·:J1re e 1de1g1~ i ,aJS1siste.n ti ·e r:tno :il)}Jon dantie:lll·ente cosparse di· ol'i 0 di V!a1se._ Ji un .. terile. I punti, perforanti, venivano appili.C'a ti 1a 1 inm. dal bor do d ella ferita va.scola-re con 1111 i 11te.rva llo di circa 2 mm. fra l'uno e l'nJt 1o i1 t111to I-Io fn t ~o sem1pre s11tura .a .sol 1rap:g itto con filo m ocleratam ente teso in modo tla a; si curare il coJ.lito Ll eLl'in tin1,a in corri....p oncl.e11za del tratto suturato. 1

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Le cinque os:::.e l'vazioni che 110 1 iferite prese.n tar10 u 11 ·certo tnteJ. es.se cilinico inqu.antochè il n u•m er.o .di ·t,ali 1esi·oini, racieoJte tin-0 .a oggi ·n.ella i1ette1 atJu1·a., n•o n .1 agigiwn1g.e ii .cein tin1aio1. D.a .qu.alcùn J, -c: o111e G,ordrein HoJ..me.s e Percy Sargent e Nuthall fu avanzata l'ipotesi che le J·esio.n i clel 1Se:no longitudinale desisero . l·u.o·g o .a u11a 1s.ind ro:rr1.e1 .assiolutcl.mein te car,atteriist.iça e ·consiste.nte 1e1s~enzi~alme1J.1te in t1etrap1airesi ·e tetrasp.a,s mo con te'I1.demJZ.a a miglto.r.amento pr.og:reissiv·o e anche, in ru cu·n i casi., .a ·compl.eta g·u ar1gi 01:r1e. Ora, evid·entf?IDe11 Le, 11on t p o.ssibhle amnliette1~e ·c·h e :1e feTit.e d·ei seni diano luo·g o <:t sintullli di . tal fatta <!h·e so!Il.o d:a asci i ve1si, se 12a. a1essUI1 ·dlubibio, a lesioni .ne:rv-0s1e conccmi t.urrr.i (focolai di sipap1)olcL'ffiento, ·di contusion.e, di co1npressione, ecc. ) ; questo modo di vedere è amm·eis1so da1J!a mag·g1or p,ar<te degli Autori. _-\.d o•gni m odo i .cinqu·e •Caisi espoisti son·o unra bu·o. na ·C01nf1eim1'a d.e1 [.atto «:fu.e i sin tomi 1del1e f·eri te 1d•e.i ·s,e.n i, iJil tSè ·e 'P·eir 1siè, sono qu1e!lùi 1so,l iti, b:ana.J.i, com uni · a tutte le fe,r ite ·dJelle vein•e. E Vietn tu aJli · ·e.m .a to·_'YJ i da san gu e s t.ra v a;s.ato ·o al• tre lesioni ·conico,m itanti p 01ss1orn•o poi da!r luog.o a .sinton1i cer1ebnaJi o di f·oco11aio i qua.li no111 sono mai in ·diretto rapp·o.rto oon le f·s rite d-e.l , s·eno. li., atte qu1este. otSser'V azi.roni, 1.ron mi •Soffeirme.rò olt.r e su qu·este 1eSi·oìl1i, :p·erchè intorno :ad esse sono stati -·r e1ce1ntemente -nubbli·cati lavori completi ·e coriredati d.a ·citazi.omi bib 1io·g;ria.ifiche com.e 1scmo qu1elli di V. Savi.ozzi (Rivista Ospedaliera, 1917) .e di C. Ba.rb·a Mor.rihy (Clinica Chirurgica, 1919). • L 'inter,es.sle del'le IUi·e osse1·vazi·oni "3ta SJQpra tutto n,elJ. :m·etoldo di .cuT:a adov,e rato, la siutu:na, che ha ·dato esiti v•e ram·e nte buoni.· Finora La sutura nel1e .l,e1si0tI1i id ei seni duiraJi è stata .p oico UJSata (L·eOOIIlte e Bard esco, 1891; Leoonte, 1891; SchV1.1 artz , 1896; \\Thart oin, 1901; - Rev-enst,on, 1907' . La ragi,o.n e deJJa :)refe1e11za per ·al'tni meoodi curativi qual! la fo.rci11re s~1LT.a, la legiatuir.a e più c,he tutto il t am·p onamento con garza, o megtl.10 ·Con catgut, .$t.a nie lla n·aturra del.l e lesi·oni ·ah-e fil più d1e1~le vo1te non som10 cooì ljmj_ tate ·e •co1sì n ·e tte .com•e n•e' miiei casi. D '.a1tflonde ancb'jo fra i 160 ferj ti R.l cranio osservati n el periodo maggio-ottohr e 1917 e altri 50 osser·va ti prima e do!)o, ho i:pcontrato altre ferit e rlei seni, ma estese e sopratt1tto complicate con aJtre gra,_,i lesioni endocrar1iche, e in tali casi 110 t1sato anch'io il tamponamento. Credo infine di poter concludere cl1e, sebbene la sutl1ra 11on oossa esRer e il metodo di elezione nelle ferite dei seni della cl11 ra , t 11tta,·in deve essere 1

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F ASC. 18]

SEZIONE PRATICA

tenl1ta presente e praticata in qt1ei casi nei ql1ali, per la poca estensione delle ferite e per la nettezza dei loro margini, trova la sua nat11rale indicazione. RIASSUNTO.

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clo dai sal i i<lro. s ila.1111ninici , e in soluzione alcalina calda forma d·ei grrois si fiocchi bianchi con la meta11it.tobenzaldeide: in un·a p.aroJa, dà tutte q11elle ,che io ho dimostrato (1) esse~e le piiì del·i cat e reazioni dell'acetone. Bensì 1n on dà .l a reazio·n e del nitroprussiato, ma è riis aput.o ·che q11.e.sta n on è abbastanza sensibile p·e r disvela1re le tracce ·di acetone (ooluzioni acetoniicl1e .p iù cdii lll te dell '1 : 200() non .r eagiscon.o al nitroprus.giato). Che cosa sia questa B101stanza, no11 sap·rrei dire. Certo, acetone non è : .p er oscura che sia tuttora la co.stituzione1 diel ·caucciù non si ve1de ad ogni modo per qu1ale via si pos•s a, d.a es.so, piio'd.nrrire aic.etorle . ..Il ·s ostpetto più intuitivo sarebb e che si tratti d'idr.ogen·o solforato (il caucciù vttlc.arLir.zato oo·n ti.ene dello z·o1lfo, e questo sotto l'inft11en.za di corpi rid11ttori si converte m idrogeno sollif·orato): qu es1to1,' . i.nifatti , col Nessler e con ·g l'ipoioditi pu ò formare precipitati 1ch e alla vista sono .simili a q11elli de11"acetone. P erò l e reazioni su menzionate si hanno anche .dJopo il t.rattA:m·e·n to •con s oluzio·ne alcalina di ossid·o di piombo, la quale eljmi1la ogni tracria ·d i ac:id0 s.0 lfidrico. S·enza rnen·o deve trat tavsìdi un corpo a ·S truttura cih etonica; ma la sua i1de11tifi cazione p,ossiaJ.mo .rin,1i airila senz'altro ai chimici di pl'ofiession.e, èonsiderato che ai fini cl.ella presente nota non è affatto inqi sp ensabile e .neanche neic.essaria. Siccome l'analisi dell'acetone suole eseguirsi sul distillato a cagione del fatto, da me dimostrato (2), ch e in essa l'acetone non esiste allo stato Jibe1ro, si ved·e 1s ubito I',errrore fondame.n tale Clli va incontro · l'analista, quando si ser va di aip.p ,arecchi distil1atori con giunti di gom·ma. Ovie qt1esti n1on possano evitar.si, biso1gn1erà per.ciò .riJc011rere ad altri me.fodi di &eparazi 0ne: peir es. alla !plr.ecipitazione, che può esegt1irsi mediante il solfato mercurico in solt1 zione forten1ente solforica (3). Questa operazione non è n1è m1o lto facile, nè m 0-lto sempli ce, 1na l'addito qi_1i perchè altre a.cdatte a11o scorpo non r11e esis tono, a m ia conoscenza. Si mescolano dunque a freddo volumi eguali di orina (od a.ltro liquido org·ani·co) e di reattivo, a·l men·o 50 cm 3 ; e 1dopo al1cuni minuti di rip,oso si filtra peir seprurare t1n- vo luminoso e pesante p1r ecipitato che si è .p.rodotto e non contiene acetone. Il filtrato, scaldato a BM per 10-15 minutj, forni sce l ln nin ovo pTecipitato, il quale, fra 1

Vengo110 1som.marian1e11te d·esc:rit~i ci11qu1e oasi di fe1rit·e .dei Se•n i ·d,ella dura 00e fUJ'IOJl!O daill'Autore curati con la sutura vasale. L'A. crede 1che nell·e ferite d.e i '5e·n i .d;urali si debb«lJI110 aclottare i varii m 1eto1di di •OOra ,a se·con.da deJ.1a •este11,sio11e ·.e del!l.a f o l ma peculiare ·del1llia aes1onie . Così nielJ.e ferite dei se!Ili ,oomplicate con 1ailtre lesioni ,endÒcraniche, può esse:re indicato il tampolJlamento .o I·a fo,rciprr~ssura o La 1e1g atura.. Ma la sutuna vooale deve ,essere tenuta presente e praticata in qu.e i .casi n·ei qu·ali, p·e:r la poca estensione dellle ferite e p·er l1a iThettezza dei margini, trova .} a stU a l}Jatura1e im.1dic.az.i on.e. 1

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NOTE DI TECNICA.

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EX f)SPE.DALE MILITARE PRINCIPALE DI CHIETI

clirt:tto d.al T. Col. LlJIGI R1z1.

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Sopra 11na inavvertita e singolare causa d'errore nell'analisi dell'acetone e sul modo di ripararvi. / (lel dott. E JYr1L10 PITTA1'ELLI <lireito re tì ei Ga.b1nett i cli Radiologia, Chimica e Mi·crosc.opia Clinica. ;..JorA

Cor1ti1111a11do ~e esperienze che da t1n paio d'anni vengo ese1g uend·o .s utLa rioel'ca dell'ace\,, tone e col'!)i affini nei liquidi organici (1), mi ~ono .:imbatt11to in l1na ca11sa d'errore che ' 111enita e sere s egnalata agJ.i studiosi, ip el'ch è n1ette ·11n J.::r11nto interrogativo· a tutte. le Rnal isi di n <'eton e 1':>11 hhl]cate finora. Essa consiste i.n ci:), C1h e la gomuna ,elastica, henchè insolit bile nell'aciqua (c ome assicurano i tJra,ttati sti), ce1de 11ondfimeno ai vapori acqu·ej e.d anche .aill'acqua bollente tracce notevol] dj l1na sostanza !.a quale è volati1e> preci1)ita in bianco-latteo col reatti, 0 di Nessler, dà jodo1orrr1io con g J'i9oiocl iti Rlcnlini, Rprjgio:na l'aci1

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(1) V ed. mie rn e morie nel Policlin'ico, 1920; nel•l a Riforma Me dica, 1919 e 1920; nel I·,oliu 1lf fdico, 1919 e 1920; nell'Archivio di Farmacolouia Spf rimentale e S ri enze affìrii, 1919 e 192-0: nella Rivi sta Critica di Cl iriica Medica, 19'19; nel Patlinlogica 1918-1920; n el J(o11 gress: en·

tralblat filr rlie 'gesamtP inriere Merlizin und i li re G·r erizg el>iete, 1920; ne•l B erich te il ber die (ft>Stin·1te Phusiologie i11p,d P:rp erim entelle Ph a!·-. 111ncnlortiP. 1920; e nel R11,llPfin rlr l'Acorlérnie rle '!'l-f Pllr>cine de Pa1·is, 192-0: a ~u-0 lu o·g o ricor1

derò le sin.g ole memorie. • \

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(1) Vedi mi,e memorie nell1L 4 rchiz io di f,ar macologia e 111el Kon.gresszentrall1latt. (2) v·ed. mje 111ernorie nella Rifo rma M edic a. (3) cc Reattivo di Denitgès », . che si prepn 1·a

dil11endo 2-0 eme. di acido· so1:f.orico con r,entrato in 100 eme. di acq ua, e sciogliendovi 5 gr. cl i nis sido m er curi co. Il liquido è in nlterabile. 1


IL

POLJCLINrco

lt-\NNO

XX,7 III,

FASC.

18]

;

aJ ll'e 80Stanze, coziter re( an eh e [.'ace ton.e, se cruesto preesiste·v a nel 1iqt1ido. i)erfino nelle ' dil11zio:fli di 1 a 300,000. In q11esto nt1ovo precipitato si deve identificare l'acetone. A tal 110.p o si filtra e si lava con acqua conten,ente lln po' del reattivo, indi si versano sul filtro 10-15 cm 3 di l1na soluzione di jodl1ro potassico al 20-25 <J~ , la qua1e ha lo scopo di scio.g liere il preci1p ita.to m .eTCW"o-aoeto1n ico : il filtrato si ri. passe.rà va,r ie volte nel filtro .a llo SCO'.PO ·d i aissicurare l·a completa· di·ssoluz1one d ella r om/binazione. Un imbuto fornito ili robin1etto q.u i presta 11 tile ·Sefvizio. Nel filtrato s'iclentificherà ora l'aceto1w con le q11attro ·r eazioni capita;li di esso, cioè: }Jre. cipitazione col reattivo di N,essleir; pr·ecipitazio11e ·di jodoformio con gl'iipoioditi alcalini; forn1azione di carbilamine dall'iodofo!I'mio; e sprigiona·mento id i acido dai sali d'idrosisi1~­ rnin a . P ,er ques't e reazio1n.i la ipresenza del merc11rio n,01n disturba ·punto: vole111do ·es1e1g ui. re a11cl1e la reazione della metanitrobenzaldeide, ch e è la pi11 caratteristica a.ell'ac etone (1 ì, ])isognerebbe elin1inare previ amente il mer- · cu1rio. La precipitazio111.e col Nessler e lo sp.r igionia: Jtl 6'111 o dii aciclo pois sono esegi1i1"'sj su.11a •s tessa })resa; così pt1re la formazione di jod1oformio e rli carbil ami11a. Perciò il :filtrato si dividerà in due porzioni. 1a. porzione. - Siccome nel liquido iesiste già l'iodl1ro merc11ro-potassico, basta agigi11ng~ervi de1'la potassa o diella soda pen" aversi il reattiVJo di N·es1sJ.e.r. La presenza p1~obabile dell'acetone sa1·à svelata dall'ap·p ariJ'e d1 t1ni preci:pitato b i anco-la;tteo; .q ue·sta reazi on e ·s1e·n si·b ilizza 1 : 4JQ0,1000 di 31cewn·e, 1ed è la p iù s ensibi'1e C'he se ne con,os1ca. Dis·graziatn.mente, non è 11nivoca. Se no11 si ha t1n precjpitato, è in11tile proced,ere olt.re: il liqilido" non contien.e acetone. Se si ha u1n precipitato si .deve p;rocedere a sag;.g i 11lteriorri. S·11 q11esta stes sa porzionie si fa la prova de1l'i.drossil.amina: - Si 0olo·I'a con qnalc!he goccja di elianti11a, si n.eutraljzza esattamente con ruci.do cl:oridrico, e si ag.~gi11ng.on 1 0 alcun e gocce di una soll1zione di .cJiori,drato id:rossi1laminico, ' ben nentir ·o o 1n e11tralizzato alLa 1ste ssa eJiantina. In. pl."esenza di acetone .s.i avrà, dop10 · a1ciltni 111inuti ,s e le p:r:o,p .o rzio•n i sono minime, una netta reazione acida, dovuta a ciò, che l'acetone rombinaindoisi all'i·d·r,ossil amina-base, fornisce' t1na sostanza ( « ossima ») net1tra .all'elian tina, e mette in libertà l'R cido del sale idrossi1

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lami11ico. La reazione sensil1ilizza 1: 100,000 ,di aoetone. Se r.eazione 3Jcida non apparisce, è inutile l)Voced,ere oJ.t1·e : il Liquido non co·ntiene acetone. Se inv,ece la reazi one è positiva, la priesenza del·l 'acetone comt1ne p1i.ò ritene.rsi dimostrata, ma, per maggiore sicurezza, la si controllerà con aJ.tre reazio1n i sn lla •Setoonda porzi on e 1del liquido. 2& porzione. - Si aggi'11ngono a lc.u nie gocce cli ooluzio·n e j'Odo-jo·d11.rata, indi 2-3 gocce, di SQl11zion·e conic entrata di potassa ,o soda ca11stica. In presenza di aceitone 1sli avrà, dopo a1c1ini secondi, t1n precipitato èhe dal colore gialletto e dall'odore caratte1ristico s'identificherà coll'i1odoformio. SulJ,o stesso saggio, e cioè dopo otten11to l'iodoformio, si pt1ò es·eg.u ire la pcrova elegantissima delle carbilamine. All'llrO'P·O si cvggiungerà qualche goccia ·di un.a so1uzione di un'amina · p.rimruria (metiJa;mi.nia, etilRmina, fenilamina, na ftilamina, ec.c.), e st scalda fin 0 a dis1s101luzi1one del ·pr~ecdpita to. Se il precipitato eir a j odoformio, si sprigionerà lln odore orribile e f·ibu,ttante, che è d0 VlltO a·p p.\1nto· alla formaztone di 11n·a ca rbi1.amtna corrispon.dent.e a,J_ l'amina usa.ta. Concludendo, 1a lìrecipitazione dell'acetone è l111'operazione molto faticosa, in confronto della facile, semplice e .sipedita distillazione. Questa dunque è sempre da preferir'.s i fin,o a che non si t.rove·r à modo id i identifi.0are l'acetone in seno ste.s.so a ll'orina; ma no·n bis·o1g-i1a dimenticare riu.eto eh.e la d1s·t illazion1e, in rigt1a1"c10 ' ' nJla a11alisi dell'acetone, de'11'essere eseguita 1

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l:\ NNO

X\VIII, FASC. 18]

SUNTI E RASSEGNE. NEUROPATOLOGIA. (

La dottrina delle malattie, del sistema striato. (C. a11cl O. ' 7 0GT. J. fur Psychol. , Bd. 25. E ·r . g~inz1111g~haft. 3).

Qu esto ìavoro che, si può dire, magistirale, frutto di }Jazienti ricerche esegt1ite sop.i-a sezio11i in g, rie di pa1·eccl1i c-er,relli 11mani, si ~g­ g·ira pri n cipn linen te into11-:n o a j 1> roress i c110.i1ici rno rho~i cl1e col riscono lo stria i 11m (p11tamen e c·n11dat11s) e il sistema del pallifl11s (g·~obus pallid11s). ERsi li clisting11011-0 nel l11odo seg111ente: 1:. Ét.at rnarbré ; 2° Etat flb re11x staz.jonario : 3° Éta1 fìbreux !ll'ogresRivo: 4° Etat d11smiéliniqu e; :5° Ne11rosi totale deJlo St1iaturm; 6° I.perp·liosi; 7° État fle dési11tég·ration; 8° Focolai morbosi grosc::.olani. Dopo una chiara e mi1111ta analisi non solo 1

de.i

~ingo.J i

sintomi i11a anch e rle11e pe culiari D lternzi oni ce'll11lari e fibrose clj ciasc.nna rli crueste sindromi, gli A.-\. 11 aggono cnn.rlusioni gen~rali, che è prezzo clell'opera riass11mere n1el le loro grandi 1ine.e. I conitlJgi "\7 ogt richiama11,o inna11zi tutto l'attenzionP sn:l fatto che Ja fil>rél t11ra del Pa lJi d llS ~i mi,elini zza prima di qt1.e lla ùello Stri ai11m e rlell a Cortex: il che ·probabilmente indica ch e r'-iste nelJo ~vilt1p1po ontogenetico del Pallidl1s u11 periodo in cui le manifesiazionj motorie i·apprescn1tano riflessi (pa;llidali) non influenzati dallo St.riatun1 e dalla oorteccia cerehl'ale. Il Pallirlus infatti è il rappreRe11tante idi nru1

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mero.se nin esiie p1·imitive (infa.nti li) di q11e.lle cioè che invol ontariamente ha11 l11ogo n1e1gli adulti: e alcune delle quali costitui1soo:rto d.i rettamente i ,g:ro&solani m orvi ment.i esp1·e~1sivi delJa Yita clei 11'0StTi ~e11tim1enti. Col concetto che siffatte cine~de pnllidali rappresentano le più alte capacità motorie .deJ p i coo1o bambino, concorda il fatto delle m·olteplici conrnessi·on1 che le varie manifestazioni della sindrome delio· striato ·- cp1ali i mo,·imenti espressirvi co-rei.for1ni, le sin1cin.eisi e. la sp1a sti cità (An ton, J,éri) e .g·li 11npl1lsi (Zi11,gerle) - i1rese·ntano ron la motilitcì della prima i11fa1 1zia. Ora a11este primitive cin•esie ·deJ. PalJi dus 's11bis1cono, com. 1D · svil11ppo, per mezzo dell o Striat11m, 11n freno che rimane invo:l:ontario (a11tor11atico-primat·io) . Lo Striat'l1m di,scip:lina. appunto le sm:or- · fie, i gesti , l e s in1cine1s,ie 1e i ~Hmb i Fimenti cli p'osizione a11tomati ca, oo.me pure i riflessi cli re11ulsione e di difesa. Per a ltro cl Fl l f9 tto chP i sinfomi ht1lbarj - i clist11rrJi d ell a, stazione e dell'andat1Jra - come 1>11re cl1 e 11n Ye1·0 im·po,1erime11to e semplifica1

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·~v.

6.23

SEZIONE PRA Tl CA

ziu·11e di altri movi11ne·nti vo10.11ta.l·i si :pro duco110 nelle malatlie dell1 0 Striat11m, si p1uò CiO Dc:Judere che una parte di questi automatismi elevano essere p11re incoriporati, quali movi111enti parziali el cme11t ari, nell a se.rie dei movi1nenti volo11tari coordirn.1a ti. Glj -~A . fan.no 11otare che la 1sin.t.omatologia (lei lJl'·ocessi mo11·bosi del sistem a striato è quanto m a i d iversa, il che è spi·eig abile rifletten do ('he il s istema striato in sensu stri,cti ori al>brac<'ia formazioni grigi e, alle quali .s·on 0 affi·date varie ed elevate ft1'Ilzi-o.ni. La 'J) erdita delJ e funzioni lJiù fi11~ de1llo Striatum cor1duce in. g1ene1·n le a proll1ng·ati movim.enti involontari, queilla 1de1l.l a ft1nzj on e d·el PaJlj·dUJs dà l t1,01g() a r igicl i tà acrn111p8if!,.nata da gra'Thde povertà di mo' ime11ti. Per .altro cp1e$ti quad1 ·i morbosi per c1t1anto diver.s.i sono· pure fr~a loro ronniessi, in quanto 111n1go jl derol'."S10· d.e:Jla malattia del l'o.lliclfllS po s.sono sopraggil1ngere sintom·i diprn den1 i dalla perdita ielella funz.i.one ·del1o s t1'i a tl11n. C·e rto è che p11·oce1s si morbosi lo·caliz·,.n t i in nl~re zone non sono capari d i pr101dl1rre ~ iffa tte s inclromi. Pilì partico1'aJ1nente la sindrom e d1e·llo Striat ·1 1n consii ste: 1° in acin esie e.c.:1plica.n tesi n el:la povertà dei mo vi menti dj posizi 011 e. di 01·ientazione, clei rifle ssi d i difesa ecl in astenia clei singoli m11·seo1i; 2° :in i'D.lco·or dinazion1e specie èl ella n111scolat11 ra del bt1lbo. del cammino e d r lla stazione in !)iedi; 3° in i~)eremie s11bstriari (n.n.JljclaJi ) esp ,l icant1e.si co11 m1ovimenti involo n. ' 1rt i~ (scosse coreiformi, sp·a ·s mus mob.iais, tre111or e, 1) jn11to e a:iso spaRtic o) che po ~.sorr10 1nomentaneame11te esse1·e prorvocati o an1cl1e esa.g·prati rl:t emozioni; o co·n stati ipertonici ch e colgono speciali gr11ppi di muscoli, o in egt1aJe mis11r[l agonistj ed antago11isti, e che ò.à11no ì11 og·o a.cl 1111a certa cl in1inltzione della forza 111n sro ln re e ad lln ra 11entamento del movi1

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mento. ::-1lla s i11drome 1Jallj dale, q11esta la si. trova n1egli sta.di termir1uli clella i1e cros·i iiota1e e dello status dysm~~elinsnt11s, come pl1re nella grave di,~i ntegrazi one del Pallid11s; uno clei sintomi costanti se.m 1bl'a sièl. la grave rigi dità, q11an do la mR.lntti~ è l')ilflt.eraJe. Tanto nell e 1nal'1ttie nello Striat11m: qt1ar1to in, qu·ell.e del P3J1Jidus, gli :\A. n l'ftgio111C trova.no una proporzionalità fra diPfcre11za architettoni ca e quella funziona1e. Per qnanto conce;rne le qt1istjo11i anatomol>atologich e relative a ll a sindrome del sistema ..,triato, gli. AA. facen do Hstrazione dnlla son1igljanza fra l 'état cl)ysrnéliniq11e e la scomparsa clellla fibl'atl1ra del Pa~ljèlt1n1 n e·llo stat11s cleisi11i eg;rationjs, faruno i19tare cl1e tutti gli altri sei gr111111i Rono, 11 Rl p11nto di ,·istn anatomopaQua11to

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624

IL POLICLINICO

t o..Lo1g ioo, be11 ~lis t.i11 ti fra 101·0. Secon do es's.i, l'essere hl i1umero delle diverse malattie d€1 1

sistema st1-iato .p iuttosto circoscritto, dimostra che gli elementi istio101gici, costituenti le singole parti d el 1nedèsimo reagiscono a seconda la. 101·0 costituzione e in direzioni del tutto determ in ate, a lle offese extrastriate. Perciò, cnt1~ e del tutto diverse prod11cono effetti anatornopatologici. quasi identici: cosi, ad es., l' état n1a~'bré è una malf.o rmazione con1ge'l1rita, la. quale, ·si .è osservata fin'ora e1s1clusivam1e nte nie llo Striatum. Solo in girado assai leggea10 sono .s tate constatate placche fibromieliniche nella cortex cerebri. P arimenti, nella necro~j elettiva ·dello Striatum, le cellule ·di questo sistema e .qu1elle del III stDato della corteccia subiscono una ne cr.obiosi, mentre gl~ altri strati di q11 est'11ltima rimangono intatti. La disposizione o mancanza di disiposizione ad alteirazioni .cosi caratteristi.che non può troval"e alcuna spiegazione sia nella filogenesi, sia nella cronolog·ia con cni, nell'ontog·enia, si maturario (si mielinizzano) gli elementi istiologici del sistema striato; basti riflettere che nell'état fibreux, la d1egenerazione col1p isce neiuro.n:i filog8neti1came1n te ed onto,geneticame.n te giovani, rnentre, nello stato dismielinico essa si svolge tu11to i11 ne11roni filogeneticamente arcaici, c111flnto in quelli che ontogeneticamente hanno asR1111to precoce1nente la mielina. Tuttavia nella cl1orea lo striatum che rimane colpito è sen1pre rma formazione filogeneticamente molto antica ris1)etto alla cortèccia cerebrale ch e. i n (111e~ta malattia, rimane intatta. Gli AA. ri1111c1inno del pari il concetto che questa differente vulnerabilità delle diverse formazioni grigie del cervello si debba mettere sul conto di di.s11gl1a1i condizioni di nutrizione; e che rjspettivamente la enorme sensibilità dello ~triRt11m rispetto a molte malattie debba ascriversi a condizioni in _particolar modo sfavor evoli della circolazione sanguigna. Caldeggiano invece l'idea cl1e q:t1esta differenza n el potere df resistenza ai àiversi agenti morbosi , dipenda da l1no speciale chimismo de lle sing-ole grisea del sistema centrale nervoso. Gli .~ ~\, si r>ongono il qu\esito ~, e l'ag'lgru,p1p a,. me11to anatoonoip atologico delle 1divens e maila1ti.e clel sistema striato1, renda rposs.ibile un « cla.ssifi ca,zione scientifica che permetta. non solo t1nn rapida diaig no·s i ma anche t1na pro,gnosi ed 1111<1 tera1)ia. Certo tutti e otto i girl1p,p i (poc'anzi en11merati ) delle alterazioni anatomopatolog-iche sono caratterizzate da qua·dil"i morbo~i c;11ecifici. \ 1 ero è che in molti ca si di Stat11~ rnarmoratus eranvi combinate altre anorna li.P de1 ~i~tema centrale nervoso; così, ad es., nPlla Cl1orea di Huntington e nella paralisi 1

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[ANNO XXVIII, .F'ASC. ltsJ

clello Striatum coesisteva (nei casi degli AA. · t111a g·rave 1na.lattia clegli emisferi cerebrali I)er e:lltro tt1tte q11este anomalie extrastriatori (aggi11nte) 11on esercitano alcuna alterazione apprezzabile sul carattere del precedente quadro clinico; quantnnql1e, in qualche caso particolare o le modificazioni del quadro stesso siano così profonrl e d a. rendere assai difficile la diagnosi intrçi 'Vitcl'rn; ..Ovvero i sintomi ven1gano notevolmente intensificati (microcefalia o demenz ~1 senile grave) in modo cl1e finiscono per ~Ol'.)J!l'imere il sintomo «rigidità». Gli AA. sono tutt'altro che dispo·s ti ~éi accettare il concetto vag·heggiato da Strii.mp~ell, secon,d o il qua le alla motilità volontaria, cioè miomotoria o miodinamica affidata alle vie piramidali, si contrapporrebbe la innervazione ma str:iiato: il ìisturbo del quale dairebbe luogo perciò' ad 11n complesso sintomatico amiostatico. Ora, gli. AA. fanno osservare che la funzione miostatica a.bbraccia 11on solo la f unzione complessa del sistema striato, ma anche q11ella del cerebellu1n e di certe parti della corteçcia cerebrale: elementi della motilità quanto mai diversi. Oltre ciò, la distinzio- , ne che fa Str(im1)ell, .tra funzione miostatica e miodinami ca, tanto dal punto di vista localizzatorio, Q1l n.nto da C.[ltello psicofisiologico è (secondo gli ..t\.._.t\... ) poco felice: ad es., egli fa dipendere clal si.stern a piramidale (net1ro_dinamico) i movimenti coreiformi, ciò che non è e&atto. D'altra parte, non bisogna. dimenticare che la ft1nzione mjostatica :può aver luogo anche per mezzo della via p iramidale; e che i movjm enti volontari identificati da St.rumpell ai miodinamici, contengono elementi striari che agiscono anche sulla via extral)j ramid ale. Gli AA. non si dissimulano che mo·l te qliistioni .fisiopatologiche relatj ve alle fu.n.zioni deJ · lo Striat.unn sio·no lt111gi drull'essere state iriso:l te c0n le loro ricerche; per altro si a11grirano • che nell'avvenire l'ana.liRi semejologica delle malatti.e in questioDJe sia anche più completa e cosi po·ssa in collaborazione con g li stiu di a nat.omorpato,l qgici i.llt1minarie megJio ql1esto capito1lo della ne11ropatolo1gia. Essi non hanno cred111o op1)ortt1no pe11etrar.e a fon1do nella discu1ssione ·della questione relativa alJJe funzioni ve1rboartiaolaJri del putam,e n; il ,che s i spiega .facilmente riflettendo che l'asso.ciazione di lesioni di or.ganr:i. extraputaminali (sopratutto del caudatus), ma1 si prestava ad lln cii.battito di Riffatto genere. Ad ogn i 1nodo mi sia p e1·messo qui di rispo11dere ad una critica che 'gli \A. mi 1n11ovo110 circa . · le particolari funzior1i del ligt1aggio che io :tttrih11isco da anni al pt1tamen. Obiettano re:-


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\ yIl 1,

t '.\ SC.

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SEZIONE PRATI CA

:-. i c:l1 r lle1la 1ig1tra scl1ematica del n1io lavoro

" s11Ile si11dro1r1i acnte lenticolari (cl a non co11for1dersi co11 le sindromi croniche del ·s i stema ~tria to descritte dài Vogt), la via fasico-motoria si ferma a l terzo orale d el putamen, m entre io poi nel testo attribl1isco alla lesjone del terzo n1edio di cr11esta formazio11e la causa di alc11nr forme di disartrie. Ora in ci ò non es iFte contradizioile. I o sosten g·o, in base alle 0sse1·vn.zioni cl i11iche eà anatomo1)n to logiche (d'accordo con i concetti fonda1nentali cli ' Kusrnatdl) ch •e 11el t e1·zo anteriore (o rale) le vie fasico-motorie s i articolar10 con le fibre verbnarticolari; ma poicl1è queste t1ltime s i inizia110 fra il terzo 3nterjore e il terzo medio del putamen. è chiaro che · la lesione del terzo rnedio di c1 uesta forn1azione debba produrre più specialmente di sartria. I l lnvor-0 de•gl.i AA. segna n-e11a storia d el la J1e11ropatolo.gia un ,·e1·0 e ·p11oprio 1progl'esso: Quj si riaffe1rrna ancoo11a. una volta l'apodig m n (li Gudrlen : !1rin1a n natom ia, e r>oi fisiologia. · n1a se !)rima l a fisiologia, allora non senza B 11ato1ni<t. Solo clu l connubio di qt1este due discipline, qt1ali gl i A..~. h anno tenuto costantemente di mira, pl1ò emanare la lt1ce che ill11m.i ni. come n el caso narticolare nei loro ' pi ì1 rni11 nti particolari le sindromi clinj ch e.

G.

MINGAZZINJ.

Il fasci colo 4° (1° aprile 1~21 ) della nostra SEZIONE MEDICA , contiene: . Grov ANNI P 1J.;(>'r'r1: Sulle mioclonie. FRANCEscc> r>1~DRAzz1N1: Meccanica cranica e fisica cerebrale. NB

Gli assoc ati a lla sola Sezione Pratica cne desiderano lega-erP questo i1np rtante numPro. 1nandin o rartolina-va j?Jia di L 4 30 e lo r iceveranno subito in pieg·o franco rii port.o e racco1naodato. -

tl fascicolo 4° (15 aprile 1921 ) della nostra SEZIONE CHIRURGICA, che trovasi in corso di sta1npa e cl1e spedi ren1 0 fra giorni agli ahbolla ti. cnn ti ene: 0Rr.s 1 I-~ C10Nozz1: Pro resso di laparoplastica con 1

duplicatura delle aponevrosi per la cura radicale degli sventramenti post-laparotomici e delle voluminose ernie ventrali. O·rTAvro C1POLL1No: La intermetacarpolisi. A NTONIO INDELLr: Nuovo metodo di chiusura plastira del canale crurale. j-l UMBER1,o NoBrLr: Contributo alla cura delle varici dell'arto inferiore con speciale riguardo al metodo Schiassi. DiNo PrzzET'r1 : Contributo critico e clinico allo studio delle malformazioni d'e ll'uretere. (Un caso di duplicità Incompleta monolaterale) . CARL<J \·1qc<>NTJNt: Megacolon congenito e Colonplicatio. i\TB. -

Ci-l i assl")cia·i alla sola Sezione Pratica che desiderano

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6:?5 •

MEDICINA •

Contrfbuto alla clinica e alla diagnosi difterenziale della nefrite emorragica. (B.

ZEHBE.

Ztsch. f. kli1i. 111 ed., n. 1-2, Band

90, 1920).

La· n efr ite cro11i ca può talvolta p r ese11tare apparerite.m ente tin u11ico s i.u torno, l 'ematuria. Nei sedimenti ltrinari si t rovano eritrociti, n1icrociti e ombre globttlari. Anche in questi .... casi appar entemente mo11osi11ton1atici, si tr·ova110 sempre n ell'uJ·ina i1 el pe1·iodo iniziale degli eleme11ti renali (cilindri , epitali tenali degenerati in gra sso) però quest i elementi sro111paio110 permanente1ne11te dalr u rina già dopo uno o dopo alcuni gior11i; talvolta essi ricompaiono ·più tardi, in sca1·sissima quantità . Può non esi stere albuminu.ria; talvolta l ' uririn. contiene delle traccie cl i albumina, in seguito a d ematurie intense. TI decor so di tali forme· è lepto, esso si prot 1·a e spesso per degli anni senza. cl1e si. renda npprezzabile alct1n peggioramento nè d ello siato generale nè del reperto urinario. Qt1este forme di glomert1lonefrite cronic·a, nelle quali esi ste come unico sin 10°m o u11 'e1naturia .continuat'a od intermittente, senza alb11minuria, senza cilindruria, senza alcun aumento della pressi one s.a 11guigna e senza formazione di edemi , sono diffi cili a diagnosticare e si nossono confondere con tutte le affezioni che si accompagn ano ad ematuria . Astrazione fatta da lle m alatti e costi tuzio11ali, nélle quali l 'ematuria nor1 è che un sintom o parziale (enofilia, scorbuto) e d a qt1elle nelle <111ali esiste solo emoglobint1ria, 1 ematuria può dipendere·: 1° da emorragie vesci.cafli; 2° da emorragie dag·li t1reteri e da i calici renali; 3,, da emorragie ·renali . 1° Emorragie vescicali. - E ~se posso110 dipendere dfl affezioni acute o croniche (speci a lmente tllbercolari ) de•l la rnncosa. Oltre alle pé1.rticolarità dell'urina (ri cca in leucociti, torbida, priva di ci lindri e di microciti; spesso no11 l1niformeme11te ematica, contenente dei grun1i e dei coag11li di san g1l'e) la cisto- e 1'11l'etroscopi a stabiliscono la diag11osi. 2° Ern.orrctg.ie delle vie uririarie superiori. T,, 11.rina contiene d eg~li erit.rociti, mentre è priv' é\. fii cilindri e di elementj renali. L'albu.m in11 ria se esiste, è in diretta dipendenza dall'inten-s ità dell'ematuria. I.e affezioni che provocano t ali emorragie (t11b ercolosi discendente, cnlcolj inc11ne::tti) si riconoscono con la cisto~ ro11i a o co 11' esame rontgenologioo. :3° R1norrngiP re11ali. - Sono q11elle pii1 im. IJ01·tn nti p e ;· !a. diagno~i rlifferenziale. Esse I

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G26

TL POLICLINICO

pos ono cJj11f11clere da : a.) <li~tnrbi circolat0l'i ( ~tasi, j11fnrti ) ; lJ ) tllbercolosi del rene; e) neoplasmi.

a) Le e1nait1 rie da ~tasi accompagnano delle alte1·azioni cardiache e dei fe11omeni da stasi in altti org·ani; esse i11igliorano 1 o peggiora110 di pari passo con le condizioni del c11ore; si poss·ono escludere, come pure gli infarti, se cuore e ' 'asi sono san i. La diagnosj di infarto è facile nei casi nei quali l'ematuria si accompagna a brividi, febbre e dolori · nella regione ren~le, difficile qua11do talj ~intorni concomita11ti so110 assenti. , b) S i pensel·ù, n.lla tubercol·o si renale se' i11 un at)1malato · da 111ngo tempo afietto da emait1ria, l'urina è i>ermnnenteme11te torbida rie. ca di leuco.c iti, jntensan1ente acida; se esistono dei .distu1·bi ·Sogg·ettivi intensi tenesn10.. stii11olo acl orinare dolol'oso, senso di brl1ciore alla vescica e all'11retra clo.p o la minzio11e; le reazioni tuberc0Ji11iche, la cistoscopia, la ricerca dei bacilli tubercolari r1el sedimento e l'iniezione dell'u.r ina agli anin1a li c:hiariscono la diag·nosi nei casi d11bbi. )

)

e) Il rene i1eoplastico è ingranclito; e ciò

si può riconoscere con 1a palpazione e con l' e·same ròn tgenologico. L '11rina, priva di ci. lin clri, co11tiene s11esso dei g·r11ppi di cellule i1eo.r)l astiche. L'età del n1aJato e il deciorso <! ella malatti a contrib11ira11no a facilitare la tliagnosi. ·~ Soltanto cìopo a·vel'e escluse t11tte queste affczio11i acco.111i:>ng11ate da ematurie si può fa.re la di agn 0si cl j g·lome r ulon ef ri te a focolai, o rliffu c;a. POLLITZER.

Prof. C. C~SSIOLC

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CHIRURGIA.

La sutura dei nervi. I suoi risultati dopo gl' insegnamenti della guerra. (l\.. lJ UìVIAS .

Gazette cle::, H 6pita11-.c, 4 nov. 1920).

L 'A. i"'.ife.risoe sul trattamento delle ferite n ervo:se d·urante la .g·ru e1ra, sl1i v.a;ri meto·di impie1

giati e ~t1J risultati o'ttem.uti. I11 lin primo periodo si asportavano larg·amente le parti mortificate o sclerosatè e si riuniva11ò direttamente i m.1.0nconi, eYe11tualm-ente .ricol'rendo alri1Jerflessio11e degli arti e dei loro seg·menti, e allèl s11tura sotto ten.sione. In u:n ;;•e1oon1d.o periodo ~i cere-ava ·di .saicri:ficiare il 1n1en10 po1ssibile, , ~i J ibera-v-ia110 ,accl1ra.t amente i ne1"'\·i dalla scl·erosi che li a\·, 0Lgeva, e Sii a!)1)Jica,·a110 i vari J11et')tdj di ~1rotezic111'e del J1ervo lil>er1at-0. Ma pi1'esto 1Si vide c:h e i risultati, alm.eno IJrois·simi, eiran10 m,en,o bi.1onii, e non v'e1r a d·a s1p1e1"are che fo1~1s1 erio ml1gltori i ri·8rultati remoti, o·n de, rese- · cati i tl'atti 1$Cl·e1"oti·ci, si ricorse a·l.I.e pl·asticl1e nervose per evitare la s11tura sotto tensione, e là .dove ner) pur e1ssa era !-1Uffìciente. F11rono d·n.pprjm a. a11f.oplaistiiche vive, 1p e l' sdop1pi::imento del moncone. periferico, o del centrale, o plasti10he liberie ip1r e1se .da . un ;n.erv.o 1S1en,sitivo sott.ocutamero. Na~e1o·tte, ·dietr:o ·e sp.erim•enti sug'1! n.11ima1i ' n- reco o izzò 1Le .ulasti che -cl i n er\·i morti conservati in a·l coiol, · ete.1~opla.sti eh.e, rhe f11ronc, la1·g·1,men te é1·1J nli ca te. Inoltre, 11el 1917, si comincjò ad applicare la1 g-.rurn·ente la s11t11ra per p.r ima delle ferite d 01p10 e.:x e-Peisli del le parti n 1eioro:ti eh e, ond·e an·c·h ·e gl'interventi sui nervi lesi, con · Slltura semplice o con inn·etSto, fu~ono più ip1ye.coci, co·l v.antngg:io di evita~:r·e 1!1iù facilment e la sclerotizza'Z,ione flogisttca di t.ratt.i r:stesi dei mo!l'l. 1

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C.Oill.

L'A. oonfrontand.o J.e statistiche l)llbbl1caite, oh e si rifertsc·on,o a .suture ·n·e·rvo.s·e praticate a]m·eno d11e o tre. anni p·r im1n" trova che i ri~ultati ·bU•Oni va:ni·Uù10 -dal 20 a.11'80 p. 100. Qll8~ta contrn.1d1dizione sipi·ega consrl. d.erando cl1e i ris11ltati sono diver~a.me.nte a(!)1Prezzati ~econdo i va::ri autori. Propo·n e quindi, per Ji,1 ellare le -neroentn•ali 1contrruddittorrie , 1un1a c1aissificazioine razionale deli. riSt1ltati, da sosti.ti.1i·r e alle espreS,r:;i-0ni impr·e1cise prima adottate. I... a restau!'nzione è nulla se non riguarda che, parzialmente, la sensibjJità. È parmale, se Yi è 11n parziale ritorno della 1notilità. ~ co1m pleta 1se la motilità ritorna quasi complet,amente p1er .fo1'zn ed est-en.sione r}j ffi·OVime·nti, a.nche •Se ~perm 1 RnE1 A. lung-o qual . 1

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fANNO XXVIII,

FASC.

18)

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SEZIONE PRATICA

ohe 1di1sestesia. E in da,gam·d-0 di •p ersona i risultati con l'c,s servaz.ione e l'interrogiatori·o .d,ei pçi,zien·t i, con inahieste piresso -i ohfruiigi speciali&ti ·e i centri - meiii.oo~J.egali, con Ja c.rirtica della lettera.tura, concJu.d1e ohe i casi di restiaurazione total e iper le suture nervose praticate nei primi ·anni deNa guerra, non superano il 30 p. 100; ciò 0onrorda oon le conrelrt1si oni d.ell'americano Val1ghan che nel 1908 calcolava i ris11ltati favore,·oli, ottenuti nelle mi ~liori coodil'ion;i, al 3~-40 %. Sugli eisiti delle iplasti•che si sa ipoco e qu·el ohe ·Si sa t11on è confortante. L' A. oOOùC l uid ·e ohe : 1° La sezi·one oompleita di un nervo è una lesi-0ne grave per la st1a funzion1e: più graNe se esiste una l·aiiga perdita di siostaiI1z.ai. 2° La 1sut11ra di un n1ervo reciso è inte·r vento di 11rgeniia, r>erchè la ·sutura pr.eooce ac-c..,ec:oe nettrumente le probabilità di successo. Più forma.J E> che n.elle altre ferite è l'in1dicazione di ri111nire 1!)er prim1a, ·dopo ru~ortaite l•e parti necrotiche, le ferite che comprendono sezioni nervooe c,nd·e sottrairre l1e sutUJre ne·rv·ose .aill'infe7.ione. 3° I riisnltati nio n sono c0sì favorevoli come dicono i classici. La restat1razione completa non c;ii ottjene, in m .e1dia, che n.el 30 p. 100 dei 1

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CA1Sl.

4° Il nervo radiale è qt1ello che ha maggior potere di resfJ::i,11rraz;i.o ne: d{)ip10 vien•P 110 ·s ci.a tdoo·ponliteo esterno. Lo sciatico-popliteo interno, • e sc1pratutto il m ediano sono i più rilbelli. 1

DORIA. •

SEMEIOTICA.

Il rifleRso oculo-cardiaco nelle stenosi nasali. (G. BTLANCTONI e D. GOVERNATORI. Bollettino rlelle malattie dell'orecchio, della gola e del naso~

1920, n. 1-0).

Sono noti i rapporti e!;ic::tenti fra la mucosa na1:;aJe e gli apparati respiratorio e circolatorio; ma non era an,.ora stato ricerc;ato il comportamento deJ rifles~o oculo-cardiaco nei soggetti con steno~i nasale, prima e dopo l'interyento chiru rgi co. · Dall'esame comparativo delle grafiche otte· nute e clal]e cifre raccolte relative alla freonenza del -nolso nelle varie fasi dell'esperienzn si è conclt1so quanto seg11e: r)er quanto r1gua rda il polso, si nota comè comportament0 quasi costant~ il fatto che d11rante la com. nre~ sione s i ha 11na ·din1in11zi0 e della sua fre- anenza cl1e va da 2 a 16-20 polsi al 1', otte11enclo lln \ra lore meclio di 8.5, media un poco ~uperiore a quella generalmente ammessa. In pochi~s1mi <'asi si è avuta. un'inversione di ~

3

questo fatto, ottenendo un aumento del polso sino a 14 e 18 bat.tt1 te. Con l'applicazione di cocaina 1-2 % sulla pituitaria nel pazie·n te non operato vediamo che 1a diminuzione del numero dei polsi si mantiene intorno ad una media di 9,3 battute al 1'; cessata la compress ione .si ha in genere un aumento nel1a frequenza de1 polso, cosi che da una fa;se di rallentamento che andava fino a 14 e anche 20 per 1' si passa ad una maggiore freqt1enza id i 4, 11, 12·, 18 polsi in più nell'unità di tempo. Ciò corrisponde a quanto è ~tato notato dagli AA. che si sono occupa.ti cli qu·esto riflesso. Eseguita l'operazione e trascorso un certo tempo da ess·a, si nota come durante la compressione si abbia una ~edia di 9.5 battute in meno. Nei casi in cui il comportamento del riflesso era paradossale, dopo l'operazione i1 riflesso stesso divenne normale, cioè mentre si era avuto t1n a.urnento del polso fin.o a 18, dopo l'o•p erazione si ebbe una diminuzione di 7·8 polsi.

Passando a l comportamento d egli atti respiratori , notiamo che in m.edia durante la compressione esso è diverso, perchè alcune volte cambia specialmente Ja forma del respiro: di. viene irregolare, SU}Jerficiale, muta il rapporto fra la 111nghezza . dell'in- e dell'espirazione, qualche volta si pirolunga la prima, più ispeSso la seconda. Tn ·generale il re.spiro diventa più frequente: jn qualche caso si è notato un prim10 periodo di rarefazione o di un respiro superficiale, seguito poi da un P,eri odo di mag1 gior frequenza, chiuso da una terza fase in cui il respìro diyjene più lento e superfi ciale. In altri casi i·l Tespiro mostra una tendenza spiccata alla formazione di plateaux con oscillazioni •seéç>nda rie. In massima il respiro durante la comnres~ione del -globo ocula,re aumenta di frequenza e anche di profondità. 1

Subito dopo ces$ata. la compressione si ba • lin' inspirazione prolt1ngata . ' q11alche volta il i)rimo respiro dor>o cessato lo stimolo, oltre che nrol'nngato è ancl1e siiccadé; oppure si ha un respiro con es!)i razione prolungata, quasi dicrota. In genere l'espirazione prolungata è quella che precede il ristabilirsi del ritmo regolare che di eions11eto è anche -!)iù freque-nte di qt1ello anteriore aJla compr€ssione. Applirata Ja cocaina su.Jla mucosa nasal~~ ' IlP ll 'j1.,.rl ivi d llO non O!)era t-0 si vede come tutti gli atti respiratorii nelle varie fasi descritte a1unentane di ampiezza e ciò in relazione con la. maggior nervietà delle vie nasali dopo ia applica zione 1del 1opico; ques.ti risultati cor1cordarJ0 co n quanto ha osservato l'ffahn. 1


628

IL POLICLINICO

Ristabilita la pervietà respiratoria nasale . me d 1a i singoli atti respiratori sono pi·à' 1n ampi di quelli raccolti prima dell'inte·rvenlu. Essi si tanno più frequenti durante la r.or11-pressione, mer1tre acquista110 maggiore a :'l· piezza al cessare dello stimolo. Il respiro riacq11ista il ,s uo ritmo dopo ltno o du.e atti respiratori prolungati e . sospi:r:osi. Appli.ciata Ja. c,o. raina, gli a.tti re·s pirato·ri sono ancor pit't am. 1}i che non fossero avanti e la loro prop ·rzione decrescente si r11a11tiene i1ella curva prim,i. della compressione, ~ ia durante. che dopo.

RCCftDEMIE,

SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI.

R. Accademia Medica di Roma. Seduta ordi'naria del 27 febbraio 1921.

Presidenza del p rof. V. AscoLI, presidente.

I

Il prof. AscoLr, nell'ass11mere la presidenza e _nell'in·sediare il nuovo Cons\glio direttivo, porge t1n saluto ag~i Accaclemici tutti ed esprime la propria cosciente •iev·o zione e quella del CoDJsiglio agli interessi dell' Accudemiia e la decisa volontà di adoperarsi per il rinnovamento d~ -essa. Come prin10 atto clel suo ufficio il Consigli<> vuol rendere omaggio a Francesco Durante che con amore e dignità _ha retto per lunghi anni le ~orti dell' Accademja, portando nell'ufficio la forza dell'ingegno, la 11obiltit del tratto, l'indipendenza del carattere ed u lui porge i sentimenti di giratitudine dell'Accademia ed il più caldo augurio di prosperità. · Passa quindi ad esporre il programma che il Consiglio Direttivo si .prefigge di svolgere perchP l'Acca demia ~fedica sia meno accademia per di'\"entnre centJro di vita delle mediche di1scipline. Iln ripreso il progetto di cois titnire una bibliotc·cn iueclìcn in0rc-è l'interesRn 1nento òel Govern-o. dell' A1nmini~trazione degli Osuednli, della Facoltà 1\1edica e spera .che presto sia ciò un fatto compiuto. 'Contin11a trattando delle varie qt1istioni di cui ~i j nteresserà il nuo"i'O Consiglio ed inv-oca e vuole il ·s nggeriinento e l'appoggio di tutti i colleghi. Spera rof:'i di av·yia1re l' ..-\.ccademia alla funzione che le rinnoJ:ate attiYità e le . esigenze attu<tli Je impongono perchè risponda all'ufficio per cui fu istituita , perchè abbia l'in1portn11za e il decoro che le convengono. Viene quindi appro,·ato per acclan1azione l'inYio n I prof. Durn nte del segu(>nte ~legra n1n1n : « ln ~clin11clo~i 11novo Con~:gli-0, AC'rn c1C'n1"1 l\1<?'<lica acclan1n J>resiò€nte che è stato lu ~tro e gloria ~un per ta nlti a n11i ». · Influen~a de71rc pre8sione sulla

ve locità, di 1·en ~io11e clri fc·r111rnti ilirc sta si, pep.si'na ,, tripsin a.

Dott. G :\!.\I.nor.ERI. - I .e esperie11ze compiute da 11'0. prov·ano che : 1° TJa pres ione 11a indubbinrnente, con1e la tempera tura. t1na noteyoJe infiue11za sulla velocità di reazio11fl dei fermenti .

l.~NNO

XXVIII, FAsc. 18]

Z> Tale accelerazione si dimostra notevolmente maggiore agli inizii della. reazione. 3° Esiste una pre::;sione che corrir-·po11de all'optimum e oltre alla quale l'acce!eorazione provocata da un aumento di pressione va lentamente diminuendo. A 5 atmosfere si ha per tutti i fermenti sperimentati il massimo coefficiente di accelerazione. 4° L'influe11za delln vressione è indipendente dalla qualità del gas udoperBto quale c-0mpressore e quindi no11 può riferi:r~i all'attività cl1imica di esso. I risultHti ottenuti usando l'a zoto differiscono di poco da quelli ottenuti usanilo l'anid-ride carbonica. 5° Tolte acceleràzioni maggiori che si osserYnno all'inizio delle re.azioni sotto pressione, si può dire che un aumento di 5 atmosfere di pressione dà a qualsiasi delle reazioni fermenta ti,ve sperimentate una accelerazione pari al doppio che !-l pressione ordinaria e <]uindi t1na accelm-azione analoga a quellQ determinata sulle stesse fermentazioni, da un aumento di 10 gradi di temperatura. ' . 6° Il ritardo eon cui solitamente si compiono le reazioni fermentative (<in vitro» in confronto alle stesse svoltesi «in vivo>> si pt1ò spiegare, oltre che per la pe.r manenza dei prodotti di scissione intermedii, anche per In mancanza di un fa ttore di pre!';sionP, che. come prima fu detto « in . ' vivo )~ non ma nca mai. Tubercnl osi iperpla stica dell'intestino.

Prof. O. MARGARUCCI. - 'I/O. presenta un infermo già operato da circa ·sei mesi ed ora guarito nel quale venne pra tiea ta una estesa resezione ile<r.colica (circa m. uno di ileo, cieco e colon .ascen:dente) per un proce~so di tubercolosi iper11la'S tica localizzata all'ultimo trntto dell'ileo . Questa nor7iio·ne, cirea cm. 40, si f\rn R 11oco: a poC'o jn9pessita formando un tt1more cilindrico. irregolar· mente contorto e iipiegato ed adiacente al cieco in modo che sia clinioa niente sia al momento dell'operazione da va ln sens::.zione di eostih1ire un tubercoloma del .cieco (tubercolosi in~rnlnstica). l.a disse~ione d~l pezzo anatomico dimostrò cl)..~ In Jetjone si a rrestn va n.11 '.oRtio ileo-c0<?nle, essendo il clero del tutto indenne. Oltre il tratto ~o­ pradetto qovette es~re resecato a parte i1n altro segmento dell'ileo, che aveYa preso aderenze col111 lesione princi1>ale colla quale Rnzi si era natura lmente a11a1stonlizzatn. 'fJa conti11nith del lnn1e intestinale venne ri1stn biJitn mecli:1nte ~ bboccnmento la tero-labia le trn J'ultimo tratto de 11 'il<:>o P<l il colon ti·a!'\\·er~>. TJ ])8ziente gode bnonn ~·rilntP. 11on presenta nitri focolai tt1bClr0ol::tri nè nttivi nè lHtenti on<1e il )11'0C'el:'i~o morboso da l punto di Yi~.a cliniC'o ha tnttf\ 1~ nppn.renze cli essere pri111itiYo. I .a mala tti:l si Prn n1n n ife~ta tn otto nuni innanzi e(l era stntn 11e l lune-o clecDrso caratterizzn ta dn Jla grndna le foru1azione tiella tun1<.•f:1 · ?:ione nelln fossa iJeo-ee<>u le e <laJh1 1 iretizion€ di rrisi dolorose e òa fC'no111eni di o~tn c·o ·1t'1 circol:t~ione inte~tina le a cagione della riduzio11e <lE'l lume intestinale. 1


[1\NNO

XXVJII,

FASC.

18]

I/O. richiama l'attenzione sulla sede non abituale della lesione, il tratto i1eale, che come è itoto non è la rn~eòiletta, ri·sapendosi che queste forme .di t11bercolosi sogliono svilupparsi a caric-0 delle pareti cecali. Rife rlsee sopra altri otto .casi di tubercolosi i11testinnle da lui osservati e nei quali è intervenuto con risultati soddisfacenti, L'ope razione da (\~gnirsi è la re~z i o·ne, segu ita dalla immediat}'l riro!'ititnz.ione del lume intestinale. In ca si in cui t:tlC' :atto operativo 11on sia indiieato, va nno prese in <'onsiclera1Jo11e l'en teroanastornosi laterale e l'eselu s-ione t1ni- o bilnterale. In casi speciali, sopra tt1tto in O('Casione di fase occlt1siva, potranno • e~~er rirhiesti t1nn deviazione preventiva del circolo fecale media11re cieco- o appendicostomia. Al p,r of. AROA""iGET,I che dire come ~i possa e d~bba tentare la cnra chir11rgica anche nelle forrne t1lcerose ri~)()11ile che la riluttanza dei chirurgi ad interv~nire in tali forme è spiegata dalle cattive cond izioni in cui per lo più si trovano i paziPnti trattandosi di processi ulcerosi estesi, seconda rii. Con.tributo aJla pro,qnosi e· cura

della e;»trasistolia card iacn.

Prof.

629

SEZIONE PRATI CA

GIOVA~! GALLI . -

I/O. premette che le extra~isto1i cardiache sono ancora insufficientemente stl1fliate ò nl p11nto di \ista progn ostico e curn ti YO e che frequentemente vengono inte rpreta te C'O me il ~e~n-0 òe11a nJ iocardite con rfllntiva cura cli ca ròiorinetict e iodnro . e con ~e~nente depres~ione nsic-hica clell'extra.si~olico, che si crede ma-, 1'1 to di cuore. Non sen1pre le extra~istoli stanno in rnnporto cat1sa lt~ <'Ol cuore. T/O. òe~~rive <111~ rnlzj_ ~i n g-oJari e rlimo~tra ti n, in ba~ ai qnnli mette in g-uaròia di non eccedere nel prognostico cleJle extrasistoli e <li tenere pre~nte con.1e ;possihile cletern1inante i <li~turbi intestina li. Nuovi esperim enti

sull'azione antibatterica dei raggi secondari.

Prof. F. GmLARouccr. - L'O. riferisce i risultRti di nuovi esperi1nenti compiuti nel R110 istituto clal <lott. Donati ~n ll'nzione e~ercitatn Rul b.'leillo 1>ioC'innico dni rn~!;i secondari emeRsi dai va ri me1nlli (oro. platino, piombo. ~ rgento, ferro. ra .me, st~gno, nllun1inio). TJ'effetto fu co~~nten1ente po~·;tiYo e n1-0lto Jliù ener~ico pei meta Jli pesanti. T raggi che agiscono sul pioctanico 8ono estremantent<.. inolli e 'engono arresta ti da uno stra to ili gela tinn di 1 o 2 nJillimetri di RJ1<-> s~ore int~r­ posto tra la coltura e la sorgente radioattiY~. Ilif<?riHc0 f{Ugli f\S~rin1 enti ancora in corso che va c-on1piC'ndo il ln11rPnncl o Vozza su altre ~f>cie batteri<'l1e-. E"non(l i l i~1lt:-tti clinici ottenuti con le radiazioni sc\r•nncln riP nPl la ra diotPrn pia d01 lupus, che -.:11110 clrcic:·1111r11t0 niù "fnYOl'<?\Oli clj q11elli che ~i n~c:.·prynno in ~· p~11jtn nlln 8ola irr:i <lifl i i one prima1·ia. I riRu l tnti ~0110 JHtrti (·olarn1e n fp eYiclenti i1cllP f >rme noclnlo-uJccrosC'. R iti€ne c·l1e i risulta ti

~n rcibb?ro

o're si potessero

più fle~i~ivi

n ti li 7.Z:l re

rncliA:;r,ioni sec-ond1nrir- emesse dR metn1li a contatto intimo con gli elementi patolog-i ci nell'interno dei tf\5'snti: a qn~sto scopo preconizza l'uso della ionofore~ con lo ione n rg-ento basandosi su esperimenti ·che si sta nno compiendo nell'istitl1to col proposito di c11rare la b1enorragia cronica per m~­ zo della ionofor~sl a rgentica. 'f.,'eRperimento niù interessante fu qu.e llo comp'iuto R11 <l"i 11na · dm1cna n ll a qu.aJe dovevano essere nRnortnti <lei nortnli n1eta~tatiei epiteliomatosi delln rf\gione mamm.'lria. Prima della opernzione la donna fu sottoposta n JJa i onofore~i ~ol nrot::t r2'o 1() nrnlnn 0''1 t n nPt· it11p ore con 11n1a inten~ità 11g-11a le a C"inque miliampère~. I /esf-l rne micr()l~oniro òel f :r;nmmento sottopoRto fl lln i onofore~i hn dimo!'iltr::i to PD enorme aoc11m11lo òi !?'r::-in11li ffi nrt?Pnto òi ti1tta ln zona eisaminS'I t~. ~ nche a ll'eRtrPmo :J1iwitR in inrofonòità o~Rin a Cl i1n n òi~::tnzn Cli oltre <l11e centimetri da 1ln ~nnPril<'ie rle1l::t nellf>. :ru inoltre di i;::ommq intPrP~~ rilev:-t re rorne l' :innl~rnzione della ionoforf>~ ner me7zo dfll nrotnre.-olo non dl::i luogo a mole~tie if i ~rta nè 'J)fO~roch i a ltPra ?Jioni evidenti d(l llp r~e:ioni tra ttin t~. T/O. conforta 1n ~na comunLC'fl 7-innf> con la òlmo~trazione di numerosi prepnrnti m icro~pici. A r rirchim P'YI tn 011lt11rn le nella din.qnosi brtffPriolonica della, difterite..

T/O. esnone le ri~rch~ romni11~ ~u ak-11111 terreni di cnltnr::t da lui prer1nr~ti e <'he f::tc-iltt·Rno òi molto la diagnosi batterinl0!!i·rin òf\lla diftPrite. Tlln~t1~::l Jn R11a romnni<'.n ?.inne nrf\c::ent:-1 nòo i terrPni òi <'nlt11rn ~tp~qi f\d e~one la composizione òi e~~ ed il mono di prepnrnrJi. Prof. J\:f.

PERGOLA-.

-

E.

E'

GROSSI.

p~bblicrato:

.

Dott. MARIO FLAMINI Med!co n el RrE>fotrnfl o Prnvi " ciale. i.rià nssii:;tente alla R . Cli ni r n P <>di1tri ca rlell'flnivPr'iità di Roma. Direttore della S<'uol'.1 rli Assisten za alJ'Infanzia. '

Manuale di Pediatria Pratica (Seconda edizione)

,.olnme in-8°. di pag. VIII -352. corredato lii una estesa POSOLOGIA TNFAN'ffJ.,E e con 74 figure intPrcnl nte nel testo. -- In commercio L. 2 O, ma agli associati al e Policlinico> che aggiungeranno sole •

L.

1.5~

al pre?.70 del loro abbonamento p el ~921

o r he ci rim etter nnno subito detto importo mediante ca rtolina vnglia se l' abhonnm ento fu già da essi pa~ato. il l\fanuale verrà immediatam en te inviato fran co di p orto e raccomand ato. fn ,·in r" ca rtolina-vaglia al Cav. Ltrro1 POZZ I - Vi 11 ~.

14.

~ist.ina.

Rnma.

- - - - - - - - - - - - -·- -- - - - - - -Inviare rartolina-1'aglia al fjav. LlTIGI POZZI, l"ia Sistno 14, ·BOMA


'

6:30

IL POLICLINICO

APPUNTI DI

~fEDICIN A PRA '1 IOA.

CASISTICA E TERAPIA Aortite siftlftfca.

• che

Le dille aftìezioni, più spesso pvovo;c.a no lesioni a ort1che, sono ia .s ifili de ed il rèumatismo : qTUes.to è .p iù freqt11ente sottò i 40 anni'. Ja ' su a p.resenza .p erò non e sclude eh.e la ,s ifiljde sia in ·causa. L '·aartite si maniifeista, idi solito, 1molto tempo dopo 1l'inJfezi 01Ile luetica; v.en·gono colpiti, idi ~re­ fe:neniia, l'aorta ~scendente e l'arco· aol!'tico, per ia via ·dei vasa v.asorum -0 ·dei linfatici. Le Jesioni si osservanr0 pa·rticolarmente ne11e fibre elastiche, donde d·eriva l'abolizione della e'stensibi:l!ità dell 'artar.ia: o:ltre la tunica m edia viene •J)\riesa a n·ch e l'avventizia e l'inte:rna 1oon . ' fatti di iperplasia, che p11ò, in parte, rconltrobi1an.ai8;re Ja rnantcanza di resils.tenz1a de~1,a tunica ~edia. L 'aOO'ta ·.p.11ò subir e m.a.ggiore o· minoire di1ataz-i.on·e, a . seico'11da de:lla s111a reis~s,tenza o del1a pre.s si one sanguigna; la ·dil1ata:zione ipuò o generalizzata costitt1endo un. , e8sere locale an eiu·r1• srrn a . A differenza d e~1e alt.re a·ortiti, in qneJla sdfiJitica, le placche di alterazione. si trovano specialmente n·el~a 1p0irzione trasversa, non ha111110 alcun raworto con lie diramazioni de·l l'a.orta stesa, ·ed ~anno andamento prog'I'essivo. Si a·ccom·p agina assai ·d i :sovente con :Lnis1ufficienz·a d€ll e vialvole ffigm,oid1ee, pe,r 11na vera infiammazi·o n.e s.ifiliti.ca d i qu.este, dimost.rata a n cih e dalla presenza di spirochete ; invece non s i osserva mai stenosi. Hanno giran1de i•m ;porlanza i sillltomi iniziali. Devono .richiama~e J'.attein ·zione il co[o,rito p ·a llidò, quasi setti c.o, u.nia febbre leggerr··a , i ·dol.orr i, ~ecialment.e notturnii, a oa rattere an1q;in o·so, opp11re pet"·ceipiti al1a pt1nta od aUl'epigastricr; a C1compagnati talvolta da sen•saziome d~ angri~cia. Si osserk.ra inoltre dispnea, ch e si inizia • bri.1·S1ramente p er llJla causa futile, è J}rin.ci'Palm ente ni0ittu.rna eid eS'!):Lnatorja. I ... a suia compar f:a, in un in.dividrt10 ·o ltre i 1.Q anni, deve semtP re destare sospetto. Scamsi sorn o, all'ir1;zio , i segn i fis~ci: esaigerazi 0n.~ del .s e·c.o·n do ton,o aortico, acootrnpag·nata eia irnpuls.~ cliasto1li co, tfl·l ora, so,ffio sriisto.lico, da ·non a.tt r1b11irsi peirò a stenosi; soffio e secondo tono nossono avere carattere m11sicale. Altri sintomi $ono il t11rgo re rlelle vene alle bracciai, al collo, alle sipalle, la pu J,c azione visi.l1ile delle arterie clel collo~ e percepibile a11 ~1 fossa so1J)ras ternale ed al ~e condo e te\1·zo sp Hzio inter1oostale., il segno di Oli\ e1r. Talvolta alla percussione si ha ott11sità nella zona a ortica. 1

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[ANNO XXVIII, FASC. 18] 1

All' esame radio3rafìro si può riscont~re la scomp·a:Tisa d·el1a p.r ot11beranza dell 'aorta, l'allargame.nto dell'ombra vef!so destra, la dilatazione u.nif oìnlne ve:rso {le.stra, la pil'esenza di aneurisma. In seguito, ·Cmne lesione seeondaria, si produ eie dila.t·azi.one e•d i·pertrofia cardiaca. La prognosii (S. B. Ca:mphell, [anc et, luglio 19.2(}) è sfavoo-.evod·e, · ag·grava.ta dalle alterazioni de l mioc>a rdio e ·dagli edemi. La gravità è maggiore n egli aneurismi piccoli che nei grandi. Il tra.tta.mento è antisifiliti·co, com.presi gli arsetlio-b.enzoli; in generale però, l'affezione è ribelle. .fil. 1

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La manovra di Valsalva in cardiologia. I .,a m anovra di Val c:alva (in.sipirazio·nie piro-

fon1da seguita da esipi raz1one forzata tenendo chiusa la b 000a e l a cavità· nasa1e) u·s at.a p er constatar·e la permea bilità delle tro·m be di Eustachio (il pazie.nte sente penet!'are l'aria nell'orecchio medio nel 'c aso di ·p ervietà) è ·sitat.a da Sahli l1tilizzata per di·stingi1.eire 1m.o sfr.e,g am·ento pericardico d a uno plet1rico generantesi tra i foglietti pleurici vicini al cuore . . lVfon·dru (P aris 1nf>lticril, 19 giugno 1920), mo~ dificando la m anovl'a (manovra delllo sfo·r zo) nel sen,s o di far compjere l'e$,p ir·azione chiudendo la g-lottid.e nel m.omento istesso in m1ii l'espirazione ·s i inizia, ha cred111t.o ·di 1poter.la utilizzaire per distin,gu.ere uTI soffi o or.gand·C<> da uno inorganico e nell a diagnosi di a lcune· pPricarditi. - . Nel primo caso, per l'immobilizz.a zion.e 1del polmone ·e p ,e r il ral len.t arsi dei battiti cardiacti, riesce facjle disting11e:re lln so.f.fìo .orga.niico da lln a no,rgani c.o ca1~d io-polmona re . Nella · peri• ca r dite, 1noltre, venendo a pi1ì. intimo co.ntatto i fo glietti della siero,c·a possono m ette!'Sii in evidenza sfregamenti mai fino allora ascoltabili o r endersi ])en manifei~ti ~.f - eg,amenti di d11bl)ia percezione e mal definibili. D. ~iAs. 1

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Terapia preventiva dell'asistolia recidivante. In luo.go di limita,r si alla somminist.raz·i one di diig'it.a1 e nei ·p1el'i·o<li cli scompe11s10, si seg11e ora ~il prin cjpi.o di Illl'C'hard cli prevenire l'a:-: isto1ia nei cardi aci tr'a11tenen.doli jn t111 equi]ibrio stabile. È q11incl1 11 eces sario l'uso regola r r di un 1n edicamen to crt rd io-tonico, da cont in.itarsi pe r tuttct lo i·ita. I l preparétto da pref eri ·si $arà la di9itale in r>olvere, aJla dose q11otidiana dj 10 cg. Tale dose, eliminand.osi nel · e 24 ore, i e11de impo~sib1le o 1<t1i i fencmeni di accurt1ulo: comunque questi so110 prean11u11ziati eia diminuzio11e della diuresi,


631

SEZIONE PRATJC.\

eia h aclic<.lt cli a., distur b i cligest ivi, affa11110 i1ott11rno e tal0ra ·disturbi o culari. Invece cl el1a lJOlvere di dig itale possono t1• ~a l'si proclotti si.mila,ri <t dosi corrisponclenti (estru.t to ftuiclo, 1111ito o iton con tintura di hytlrastis, clig itoxina o digale11). ~Iayor (rif. in Ri-v. cri t ic({ di cliri. mrrl., XXI, n. 17) scon sig·iia fil $isten1a di Hu chaird d i clare u11 mg·. d~ digitalina 1Je1 5-10 giorni di .seg nito, ogni tri111estre, poicl1è, mancando l'accumnlo, l'effetto vie1te a ces"'a1e co11 l'uS-O. La son1ministrazJon e della digitale pt1ù fa1·'i i11vece a p.eriocli di 2-3 g· iorn.i ogni s,ettin1a11n , ot.te1Jienc.losj così 1111 n • ir1 fl11 e11za 1<1 vore,·oJ e n ·ei c11,ol'i espois.ti a recidiYe di asisto lia. Q nanJo, i11 seguito ad impr11de 11ze, ecces~i, ecc., la do Re n ccennata ~i mostri i.ns1.ifficie11te. la si a111111enterà fii10 a rnggiunge1e, co11 l 'e(p1i'ihrio. 1111a d ose costante. Così pure col progrerli i e clell' età, si do,1rà passare cl al trattan1e11to disrontin110 al conti11uo, otte111enclo1si di cli1ni11uire la frequenza e /l 'intensità delle crisi. Ri re' che clel Cloetta ha11n o dimostrato i)lf-01n• data l 'ipote~i cl1e tn tal modo si i1o~c::a a ffa tir·are Prce,Si \'amente il mioca,rdio. aff1 ett a11clo l 'agonia. Quan·do fallisce. la digitale, si rico'l'·re Rllo ~trofanto, cli cui però i1on si clehbo110 usare d osi eleivate, ma solo 8-10 gocre di tint11ra. Se 1'11so co11tinuato della ciii gitale ind11ce bradiral'rlia , 1si lico1rT'erà a l·l a ra ff,ein,a (g. 0.5V-1 nelle 21. ore) sino al ritorno deJ l'itrno normale. Qt1a11clo iJoi la cliuresi te11de a dimin11·i re, si })rescriva la teobromina e non già la scilla, che 11a un 'azione cardio-vasco·larP nn.a loga a f[11elln deJa a clig·ita~e: ness1111 va11tng;gjo si avrebbe dall'u so del rr111,g·h etto o dell adnnis. Tale sistema di te1·ani a clovrebbe tener lontano l'attacco di asistolift fino Rll'avvento della. de g·enerazione mi,ocarrdin·rn ~en ile; quando p er r1 il mal ato trAlascia la c11ra ricane in cri si, rla c11i è niù difficile sollevar] o. · I l siistema sarà p iù pfficace se accon1pagnat.o dalle r eigo1Ie .cli igienie gen1era le eò fllimentn rP e da te rapta !fisico....m ecca nj•c,n . ftl . 1

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Pericoli della canfora

nell'~nsufficienza

~econdo

cardiaca.

J,. Chei.n·iRge (Presse Méd., 23 g i11gno 1921), lrt canfora n on m èrita la. r ep11tazin11 c cli stim o ln11te clirelto del c11or e. Lo studio sperimentale di IVToignie e Gat1trelet dirnostra cl1e l 'oli o canfotnto per iniezione en<lovenosa 0 b e11sì ir1 grado di attiva r e il la\'·or o de1 r1101·c, n1a in vin secon d a ria, fa.vorendo la circolazione polmonar e, nei sQggetti in c11i 1a resa di essa è s tata artificialmente dirnin11ita, mediante paresi dei vaso-dilafnto1·i. T,,e rirerrl1e Rpc rim entali di Frohlich e 1

l=>ol lal\. ll:1etto110 i11 rilievo n11'a,zio11e effettiva del la ca11fol'a $lLl Cl1ore, i11f'ie t1fe ad 11n'azione 111a1·cn1i .. si1na Stti VtLSi perifer ici; questi autol'i dj111o ~tl'a110 che è \ 1 a nt8g·g·ioso di as. ociare la canfora alla ca ffei 11 u ecl aJ la lJapa veri11a. .\. loro n1odo di vedere la ca11fora è decisarnente co11troinclicata t11tte le ,·olte che si ha da fare co11 tin c11ore ir1·itabile, specialment e r1ella t8cl1icarclia d'orig·i11e nor1 infettiva. Siècon1e, cl 'a I tra parte, essa provoca co11 facilità cle!Je Pxtrn-sistoli, l'impiego d i essa deve scons·i g1ia r si i1ei ca si in Cl1 i g·i à esiste tendenza all'flritmia extr a-sistolica: rj s pondono a llor a molto 1neglio i veri carclincin et1ci ed in specie ln digitale. '-

I n11Jortn a llche cl i non ~)e rd ere di vista. le conscgnc11ze mol to fasticliose n. ct1i nuò con cl11rre l'nb11s o del le iniezi oJ1 i cli canfora, in (\nec ie a 1Lorcl1è si fa t1Ro co111 c veicolo dell'oljo rli vnRellin::i (vasell inon1i. paraffi1101ni). Qne~ti r ilievi co1Jsig·l i::ttrlo rrlolta. })l'lldenza, seco11do Cl1ei11isse, ne11'11snre l a canfora nelle cardio11ntie . V.

-

Cura delle ulcere varicose semplici.. Ca t1 t e1·izzazio11e rlcl1 '11Jce11·a C'O n nitr·ato d' argento. mantene11do poi la ga111l)a elevata per

24 ore, allo scopo di dimi11L1ire l'edema. Si ap1Jli,ca lJoj la pasta di U11na f §·elatina parti 2: os1s11d 0 clii z:ii:nc10 pa.r ti 1 : g·lice·r ina pa.r ti 3: ac~na p8rti .1.-fl): ~i scalda n hagnomaria. e si Rtenrle, calda. dn 11e dita del niede fino alla rot11la, rispa rmia11do il calcagn,o. Si applica s1i• l)ito la f R s·cj a t11:1'a, in modo cl1e i pri111i strati (1ella fascia. s i impregnjno della pa.sta. · 1

1

18 ore do])O la cn11terizzazio11 e s i apre nella fa~ciaf11tra 1111a finegtra, in ro1 ri sponde11za del-l'ulieera: queiç~a vien e raRcl1iata con jJ cuccl1iaio, in modo <l Cl otten·er 11e la s11perficie l'.>ll1ita e sa11gnin n 11 tfl, asportanrl o con la forbice c11rva i n1argini cornei~ cl1e !)OSSOnO opporsi nl la epidermi zz~ zi 011 e. Si comprime legger1nente con g·n rza f1 ~etticn, 9e r f a.r cessa re l'emorra,g·ifl , si rico!) t'e la finestra prati cata su c11i ~i a11plica nn R co1npreRBa di gomm 8 e poi nna fC1scint11rn compressiva. Per tre giorni si mantiene l'arto i11 elevazione. dopo di che si cnra l'11 lc era con poma.ta al rosso scarlatto a.I . 5 °{, . IJn fasciat11ra jmpregnata di pasta si l nsciC1 almeno per 11.n paio di settimane; nel caso che si esjgn 1111a compressione prol1111gat8, si rjn11ova, la fasciF1.t11ra ogni 15 g iorni . Nei PA.zi f\nti molto ~ensihili s i !)11ò fa.r precedere jl rascl1iamento òFt iniezioni di procaina a l 2 °?.i. ( ~!f. s;tearns. R el'. f'Spai1o1a de m .eil. ?! ciruain , 11oveT11hre 1920).

..

1

f1 l.

'


' •

IL J->OLlCLlNICO \

I G 1·E NE.

NOTE DI MEDICINA SGIENTIFICA.

Influenza dei la vo!i tipografici sull'organismo muliebre.

Spostamento dei leucociti nel sangue.

L. lJ cvoto (Il L avo ro, m ag.gio 1920) fa note.tre c1,1e, nej diversi con.g ressi p er rAssocia zion e legale cl1ei lavoratori, g·li italiani (l'A. e I.. . Carozzi) por-tarano il loro contributo ten clente a n-0·rme restrittive · in rig· ua:çdo a ll'im11jego delle ·donne nelle ·tipografie, me11tre i r afJ'p1·ese11tar1ti degli altri paesi i1on presental'o11 0 le atte~e relazioni e non vollero accettare ' le ron clu sioni degli ital iani, p ercJ1è il no'5tro puese dà troppo scarso contributo alla màno d, opera fe mminile nelle tiY)ografie, quasi che lD l)atologia , S ll di un medesimo tema tecnico fosse divers a. rla paese a paese_ Da osservazi on.i dell' t\. e cli L. Carozzi, risulta quanto segue: Le donn e, impiegate com·e ~ombinatri­ ci presentano, quasi tutte, note .di ,deperimento organico : soffrono dj ar1emia e. disturbi digestivi, hannio facilm.ente ab.orti; forte è '1a mo,r talità nella loro p role; finiis cono in buon nu1n ero, co·n tubereolos]. 1L 'obiezione fatta da tal11no che la colica sa,turnina è rara fra i' tiJ)Ogr afi maschi (a Vioona) .e sarà qt1indi più ral'n. nella clonna, non ha valore, perch è la p a.tologia d·el satuinism-0 non è esat1rita con la colica e la paralisi. La rag·ione principale per l'esclusio11e della clo11,n a da certi lavori tipografi.ci, consiste nella diffusione notevole della tubercolosi fra i com11ositori; varie sono le cause di auesto fatto ' special1ne.nte la presenza di pol,reri, che, p er via meccanica, ·e tossica, agiscono st1ll'org·anismo, irritando il sistema respiratorio ed attenuando i poteri di difesa: bisog·na i:qoltre tener presente che: sp~cia[mente in passato, erltravçi no nelle tipografie giova.netti gracili e delicati. r>oco adatti a mestieri ·niù fatico.si. J,,a donna è sempre più sensibile alle insidie delle pol,-eri, del piombo, ai danni del lav.orll in po sizioni antifitsiologiche in ambienti poco igienici, specialmente nella giovane età; nè si µuò dire che essa sia re.frattairia od insensibile al piombo, in età più inoltrata, chè tal.e tossir.o p11ò essere pericql-0so sotto altri rapporti nor1 :prevedt1ti. per offese agli organi e si.ste.mi dj secrezione interna. l,' ~i.\ . Cl()nclt1de qt1indi per l ' esclusione della 1

I

1

d onna riai la 1•ori di fondJta dei carfltteri e delle linee, dalla. finitura, p'ltlitura dei raratteri. ste r eo ti pia, composizione a ma110 e 1neccanica.

fiJ. '

leucocitosi» l'aume11to a hsoluto sintomatico (non leu.cemi co) dei leucociti r1eJ sang·t1e; esso viene considerato una fu11zio11e del n1id·ollo osseo. A qt1esta Jeucocito1si « i11ieJogena » S. Gra.ff (B .erl. klin. W ochep,schrift, n. 4, J 921) contrappo11e la let1cocitosi da spostamento. Procedendo con speci al~ tecnica alla conta ~ei globuli bianchi riel sangue periferico e in quello degli ol'gani ir1terni di moribo11di egli 11a potuto osser vare cl1e suesso alla leucocitosi periferica corrisponde una .leucopenia nei capillari degli orgn11i interni, alla le11copenia periJerica 1111a leucoicitosi ·degli ·orga_ni. La leucocitosi cc da sp ostaménto » non dipende dunque come quella mieloge:ria da u11a stimolazione chemotattica. o formativa del mie.lolla osseo; nè la le11copenia « da spostamento » da una depress1one del le funzioni di esso. Sarà interessante cercare dei criteri differe11ziaJli tra i due gr11ppi di lel.1cocitosi; l'A. Sl'l\P! •one. ad éf:.., che le leucocitosi fisiologiche ·sie-· 110 t11tte le11c oc ito~i cc da 'spostamento». .Si C'hia1na.

cc

POLLITZER.

POSTA DEGLI ABBONATI. (1323) Per t ogliere i segni di tatiÌaggio. -AI dott. L. ìVIalonini da Rovereto:

Sono stati indicati nt1meros i metodi ner far scomp a rire le ip er11igmenta zioni etero1ogl1e da ta.tuaggio. Seco11do il m etodo \Tariot, cl1e .e il più noto, si versa dapprima s1ri tratti cutanei tat11ati llna soluzione concentrata di tannino, poi con 11no str11n1ento simile a qt1ello che si t1sa per il tatuaggio si fanno clelle piccole scarificazioni nuntiformi, molto ravvicinate fra loro in modo che il ta11njn o possa. penetrare nello stato d<ermjco st1r>e rficia le. Immediatamente dopo, si toccano col nitrato di argento in ca11r1elli le parti così tratta te : si ottiene in tal modo la -form az i.01~e di tannato di argento che spicca s11lla narte come tanti -nunti di colorito sct1ro-nerastro. . Segt1e una lieve reazione infiammatoria con . la formazione di. lln',e scarft sottile la quale dopo dl1e o tre Rettimane si distacca spontaneamente lasciaTlcln al rlisot-to t1na superficie cicatriziale s1111el'fìcialissima di colorito roseo ch e col tem!'.)O g radatamente si decolora. (Cfr. .Tessner, Malrttii f' rl ella J>Plf P. lTnione Ti11.-Ecl. To:rin ese, l1a g. ~3fl) .

'

~.

'I _, O:'\TES.\~0.


SEZlùXE PR.\TIC \

(1321· Tl li<fltidu Drtkin per la ct1,ra de lle sicusi cocciche . - All'ahb. r1. 509S:

n1~ ntnlit~1

e .dnJln pre1i.1razionc• l(•c·11i C"H ùi quel 1)0polo, c·ont1 o il qnnle · è i11s o1· t H. a difesa, tutt;1 l '11 n1:i niti1. VP1· n1<'tte1·lo fuhl'i di cornba ttim~nto. Qne:;;;t R 0oneezioue è sta t:1 ,·iolentemente a Vl·<>r~n ta cl :Li tedeS'chi, che fill imo Jn n.c iato contro il .T 01·g-e <lelle acC11R~ e d~lle f'riticl1~ in,s u lse : tipiche qn~lle (1el :àiense. che ~,A. ripo rta e l'iba tte vitto1·i oR;1u1ente in una p,r efazin110 nppo~ta al sn-0 mag·nifico dlscorso. F. G.

LH. soluzione cli Dakin è così composta: Clornro di ca.lcio clel cnn1mercio gr. 250 ..\cq11a fredda g·r. 10. 000 Sciog·li a freddo poi a g·gi11ngi ag·itando conti1111an1ente:

1

Cu rl)onato sodico o potassico g·r. 100 Si lnscia riposare 1ì110 a l!Uando non si sia .d <' l)O, itato il r>recipitBto hianca stro, si aggi11n~or10 g·r. 40. di acido borico e si decanta la ~01~1zio11e lin1J)id a soprastante. I) I icrnido · si conserva in bottiglie scure e Iton . i mantiE1ne piì1 di 5 giorni. "\7 • l\lf.

(1325 A'l rlott. Américo E. L~marq11 e, Bne · IJOS Aire . : ~nlla

11e·b bra i1uò mettersi

i11

ra1Jpo·r to r on: Prof. Umberto :Yiante1gazza : R. Clinica derillosifi Jopatica, Pavia; Prof. Ro rl o1lfo St8J11ziale: R. Cljni ca derm osifilo patica, N·ap,o li; Prof. M. Tl'tlffi : Osp edal•e S. P a ol·o, Sa"~ona · ' Prof . ...\.. Serra: via Baille 27, Cagliari; Prof. \ 7 . Montesn11 0 : "·ia Camp o Ma rzio 69, Roma: Prof. G. \ ,.errotti : C:i sterna dell'Olio 25. Napoli; e col Giorna le itali rl'n.o delle malattie ve?1f>r 11P t> <lelln. pelle, ,v in ~. Orsola 1. Milano. \

,T.

radio~eleg.rafla a servizio della chirurgia. I in Patria degli Itnliani òi ~e''" \ ' Ol'l" clR Ya la

La

seguente notizia : «Il marinaio I.iuigi Qampod<)n ico del Cargo-boat italiano Mc6rinaro, durante la naYig<izione si ferì g;raye1neute a l b1;accio sinistro. Poicbè si temeva ehe fosse necess;Jria la a111putnzione per prevenire una infe7.ione. e il n1edico <li bordo non era fornito di strun1enti chirurgici, il conlnndante fece l'aòiote legrafa r e n1 medico della n< 1ve più vicina. Rispose il capitano Olivari, comanclnnte del piro:':ra fu R e d'Italia, promettendo i1u111edin to soccor!-ln . I l R e d'Italia si diresse a tutta velocità veroo il Cargo-boat e lo rag;giun~ in breve. 1Vf8 lgrado inf-nri nsoo una forti.ssin1a te1n1)(\'~Ul, il medico . di bordo, dottor Ruggeri, si calò ne lla scialu ppa e raggit1nse il MOIT'ina,ro, f' clopo aYer e cal'icato sulle spalle il Campodonico, lo collocò nella scialt1ppa e lottando penosamente coi inarosi, riusci a por:tarlo sulla propria na,e. ove praticò l'amputazione del braccio ferito. Il Campodonico a ll'arrivo def pirosca fo a New York ,.f\une tra sportato a ll'ospeclale . dove si troYa i1t Yia (li gnn r igione. I gioruali americani, raC'00ntnndo il fatto. rilevano che r1uesto è il primo cas o di una o~razione eseguita in pieno Oceano col concorso della radiotelegrafia>).

M.

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.

(132n) Al dott. T. G., abbonato 3846:

Di 1111c" speaiale si11d'rOrJ ie rnor-

\ I IC"JJ T:l .F' P..PE1-t:OLLA.

No11 conosciamo man11a.li che rig11ardino la Croce Verde: trattasi di istitt1zioni affatto inrlipeude nti le une dalle a ltre. Le istr11zioni n i n1iliti rigl1ard::tno il pronto soccorso ed iJ ' traspo rto dei feriti o malati e poss ono tro\·arsi s 11 r1ual11nq11 e ll1anual e di istr11zione per infern1ieri. , . r. s.

bosa e s·11oi ra1;11orti .con, lr1i 011rr1 àell ' infe;.; icn1r 111 n lcvrioa . N <l p() li, 1921. 1 (

R enrlir onto cliriioo-8tatistico del biennio soolasti co 1912-13 e 1n1~-J-! dPlla Glittica ('hirur.q ioa over a,fi'l;a rl r llo R. C'>1i rr r.~it<i <li To-' r i11 0. - Caserta. C. R~n0rln cEl ~ C. l):l pn. 1920.

1r1R0Nr

PIETRO.

RONçRETTI VITTORIO. Encefalit e P.piàe1nica: -

Mi-

lano. 1920.

VARIA

l

1

P er gli studi

633

:\I.\R S c~.\RT~o.

ll Trifen il n r l l a cura delle malattie i11 f etti ve . - ~-\. ricci a. T ip. TJnzia le . 1920.

La genesi della guerra europea. Il' p1·of. R . .T01rg;e. JJresi(1ente della Rocietà dellf> Scienzf' :\Iecl.icl1e di Lisbona. in un alato e nu " trito rlisco~so col're cla to .dellR traduzi-011e in lingua fran <'(l.-.:,e (1), i11cL"lga la g~n,esi delJn g·11Prra et1r-0-

.<?1tlla JJJnàen1ia. E1nilia . 1920.

Prn tfI .\'J GIACOMO. Ri cf'rrJ1 r>

crr t inira.. -

R~g;gi,o

J'lEN:\'.\TO P. Robe1·t'J Mrissalnngo

ne). -

1>ea alta luce della biologi a é delln medicina : In p~icologia del popolo - p si codemia -. ip Germania si è n r je11ta t<l Ye rso una forma JI!orbosa , delirio <·o'lle tti,·o di grn ncl~za o pantentoJuanin. C'lli f11 correlativo un delirio di persecuzione, cbEl ha scatenato l'e n or1ne conflitt o. l'eso più atroce tiall ~t

P1<~'l'Hocc 111

Vf'nezi~ _,

Gozzo-

(Co1n1nen1orazio-

O. Ferrari. 1920.

1

.JuLio A.

J-azor ar iòn Riol.6.f)ioa d e la::s Di.Qitolina .~ del 001ne rrio, 11 s u oon1paraciòn oon l'l Diqipur a t 11111. Bneno:::: Aires, 1919. l etarr1ic·a e s·i ndrùXa11oli. 1fl90.

\nBR T· zz1:.TTI i \.J .I•' O.\"PO . FJn cefalitc 111P

ri i 8 e11edi7rl. -

~TEF.\XlLE (~. ~-o te .~ ullr

oo n d i -:·i o11 i r lin1aticll e, igiPnirllf' e .·nc-i ali d i Vnl-C'n 111 onicn ( in q11el di B re. sria l . X1111oli. X. D'_\11ria. 1920. ,. '

R . .T0RGE . •4. ~1u e r1·a e o p en. ·an1en.to rnedioo. J..o gur>rre et la J1P n.~<sr ·n1csdicr1le . - Lisbona, Edi<:<'') <l:i Hc.c-i.eclnò ll:l~ R<'ie n ci:1$ ::\Iedica.R. 11)

I

\


G0i

l L POLICLINICO

lANNO XX\TIII,

F.~sc.

18]

NELLA VITA PRO jj-,ES'SION ALE. AMMINISTRAZIONE SANITARIA. '

Consiglio Superiore di Sanità Xei giorui 7, 8, H e 10 si è riunito il Con.sig;lio Supe1·i·o l'e <li ~anità in ad·u nanza 1Jle:µu1·iu con ! 'intervento cli quasi tutti i ieomponenti sotto la • 1>residen.z a ·ùel sena.tore prof. Golgi. Il direttore !!,'eneralc clella Sanità intrattenne il Consiglio int..ir110 n lln gr<.l Ye ripercussione avutasi sul >novi111erito della, J>Op<Jlazione (nascite, matrimoni, decesstJ nel Regno a seguito della recente grande gt1er1·it, tenendo speciale conto ùe.i ùa11ni nella 8al11tc e nelle yite dei ciYili e delle perclite e 111i11orazioni l"lel' n1alattie infettive, i1uport.1te '' diffu::::e i11 c:o11seg:11enza cli tnm11lta.ri spost.1menti .. di gr11p1>i cli 1 1ovol~tzione. rr~11c-nclo

t>resènti i rilievi ~~. .~eguiti da demog1.·afi e le val11tuzio11i fatte, è J>o~11bile un calcolo av1n·ossilllatiYo <lei tlanni eoonou1ic.:i di guetra s11biti <' p1·ovYecle1'<-' nel t1n ·vasto prugr{lIDULa di ricositruzion(' gr•1<l11nle, ::ienz.;l sc on1fbrti. Partic0Jn.r n1e11te i11teressan.t i rius1eil'o110 le J1otihic for11ite . ulla clifesa orga.n.i zza to. d11,1·ar-,,tc la 911erra, per impedire la .penet1·azio11e allo interno, tlal fronte 11emie:o, di malattie infettive, e ~ulla :--' l"-~~ :1 ::-~J11 1 01tata i>er tale difesa, la quale però ha c·l)stituito una delle pii1 es._ l~nziali ca.use di ee-0nonli<l di Yite ullla11e . I .. e Ill<l ln ttie delle qt1ali fu tenuto particolare conto furono : 1;1 tubercolosi, il colera, il \<1.it1olo, In n1alnria . il tifo ~sunterua tico 0 In n1enin~iti..'\ et> re bro-~piun le . I1n esposizio11e, «t 1·ricc11ita cli numetos0 ta Yole fl di«tgrammi. ri11scì <li g·ra11cle. interesse e <li(lcle luogo a la rgn <..l{l e le.Yù tc.1 cli ::.ict1ssi-0nc, alla q Utl le pre:-·P 1'<) pa1-tt\ i 'l~o11sig·lieri Golgi, F-0à, Mnrchiaf.a,~a. l)~ynto, TJeYi, TI<lc1<1ln.ni, ~\laffi, Lallifl'anchi. Della \'nlll'. Pett>lln, ....\ssnuto, i quali mtsero i11 eviden%n il ,·nlol'{\ noteyol e d~i i·ilie\i fntti dol r~lntore e lt1 i1ec~ssitù di l1n'azio11e conc:o1·de di tutti g:li organismi s;111itnl'i p~~· affrontar<? i gravi probJp111i clt? lin~n tj. 1

lnte.res&ì11tissima l'iuscì 1111 'elabol'<t Ut P 111i11utn relazione dello stesso Direttore ge11erale snlla lotta anti1na.larica combattuta nell'11ltimo periodo, comprenc1ente anche quello di :\I.' L.\HIA. -

Ct1·azie <llla yigile a .J)J)li<:è1zionE> d<>ll<.'\ mi ~nre . cli Y:trio ordine, la meòia annt1a le di n1ortali tit p<.'\1· u1a.lnria. che nel trien11io J RR7-R9 fu di ll-:,000, cli111in11ì 1>rogresffiva1nente, e t:1 l€> <li~c·e;-;H ~i ;.1cce11t11ò n1nggior1neute in seguito ~tl1'1 nppli<:ar,ionc clelle speriali proyvidenze legiRln tiYe vcr 1·11111hatte1't' la 1ualaria, tnnto fl<l e-R~ersi nYntn. nf'l t1'iClnriio 1n12-1n1 i. In in~<lia <li 2324 cle<·e~si <>cl nn tHinin1n cli 2045 nel 191-1. T ~•l eifra 1n·o1~orzio11;t lP ppr 1.000.000 <li nbitn11ti <ln 710 nel l ~R7 <li"<·(.l~\ a :-57 nf'l 1 ~1-! e ~in1 iJ1n0nte il i111mf\ro indice <1~1 100 ~i rirlnce a 1 O. Dn ti q11~.·ti riYelèl tori del inig-liora1upnto ~1ll"' l'igif'nP italinnn, <'011 te11ncia pari nlln grn' itil <lella lotta. ~ppe con~gnire : - ·t r: 11qi:t1H1 o ;111;1 111 orte t4'1 nt<3 Yi tt i n1c e eo11~ervn n!?:lll'l'l'H.

ùo al paese, e ~pel·ialu1entt> alla ~a1111Jagna. t~11ta a tti,-itil di la \'Oro. .A.. partire da l 1Hl5 all'incontro si nota una gra\'(.\ l·ec·ruùesceuza e c·iò 11er nuoYi fattol'i pertur' bu.tori comparsi Sllllà sc.:en.u in seguito alla gu€rru : ma g ià nel 1919 siamo jn fase di dimin11Zione, no11 lontana· clal ininin1.o raggiunto nel 1914. i>assando al 1920 il relatore accennò come l'entlemia mala.rioo f11' U;l gene1·ale meno diftuSèl e o·raye che nei cinque .unni prec:edenti e continuò 0 q11asi tlù ìJCl' tutto in questa tendenza :.i digra<la1·e, tendcnz(.l clle, <;ome. è stato. <letto, si el'a già manifestata nell'anno precedente. Il ru.ag&"iore beneficio è stato risentito nelle Tegioni più gru·v emeute 111al~1ricl1e <lell 'l talia u1e1·iùio11alt' e inI

st1laTe. Tale 111iglioramento si ebbe ad onta ùelle gi-a ri tlifti0oltà in <..:1ti si è SYolta la lotta, ùittie;oltà. ta})lJl'eseJ.1tate anzitutto dalle esauste c-0nclizi-oni dei bilanci c·on111Thali ùnllo eleYa.to costo del chlnjuo e clal i;eru1.a nere' di aJtn11e condizioni residuali del p€1'i-0do bellic.:o fn vo1 e11ti il paludismo looole t::tl . il riac:cendel'Si dei fa tto1i ili ].Jrecli~posizione l ocnle e di <.liffusi<>nc della malaria; di ].Jiù al i·i,re1·sa1 si nel reg110, per la smobilita%ione, lli t111 gran<lis~i1110

i1umero lli malarici di g:11erra. 'l\1li diflicoltù si ootcò di s11perare intensificando lo sforzo, e di fatti il c:hini.Ùo consum<.1to salì alla cospicua cifra tli Kg. 80,674, cifra s11periol'~ a lJuella degli anni vreceùenti. A facilitare il rifornimento del farmaco si proy·vide anche C'()ll l 'a<·t111 isto cli es~o <la parte tlei Comuni a ert dito · furono fatti ftmzionare {le-11ositi sussidiari regionali a Cagliari, 1><1 le-1·1110 e Bal'i. A.c..l ns-=tct1l'are voi <:l1e 1JP1' l 'avveniI·e non <l<-'bba ~offrire

per la tleficìen~a di c·hinino, come n vyeune specialmente nel ve-

la calll1xtg·11a illltin1alarica

riod-0 bellioo, ft1 fatto ngni .sforzo per riscatwl'e il no~tro paese dalla gra Yissima soggezione clel trust estero l)er la Yenclita clel c.hinjno, e n1eutre cin ~Jnia. i1a rte 8l è otte11u ta la concessione di l111a ~stesa zo11a i>er la c:olti,~.azione della pianta d<:'lla cl.lina nell'isola <li (-tia-va, d.all'a ltra S<1 l«1Ilno iniziati e::;1lerin1cnti di coltiyazione in grnu<le cli tale pianta in Eritrea. i\Iaggiore i11<:re1ne11to ehb.:ro 11el 1920 p:li <l 1u hula torti, i òisr.>en ""<l l'ii ed i sn ua t-0rii an timu la1iei. 11è n1è1ncnro110 nltre ist:itnzi·oni RUssidia.rie: <"()1uc~ colonie mari11e ~ n1ontnninP Jlf\r b:1mbini :lfff\tti di forme ribelli èl Jlf\ orcli11nrie c>nre. Servizi specin Ji f11nziouin r ono in talune lo<·•tlitil clo,-e fu richiun1:it.a in moòo particolare l'att€n7iione della Direzi-011e Generale della Sanit.:ì.. e ciò C'ol <'OilC'0l'RQ df\lln Croce Roc:;~'l o di altri f\nti. ('nsì J1elle Pal11di Pontine l'nssis:t(\nza sanit.1ria IL01111~1l(;> f11 aYT"alorntn con sei ambulanze.. nell,Ag·ro Ron1ano funzionnrono ~ ·p osti tis~i a11timalaricf e 2 ambnl.anze <lella Croce Ro~&t: come l)11re nnil stazione sa.uitnria f1mzionò in )lare1un1a. due :1n1hnlnn:r.f> nntin1 K"!nrif·hf'\ nf>llP Pnglie <ne11e pro,-in ·iP <li Fogg·in P cli T~f><'C'P). <lne anJbnlan7.R in J{;t ~i li<':1t<l . ;l It~·nlf\t:l <•<1 <1 I)alnzzo R. Gfil'\<l~io, ,


635

SEZIONE PRATICA ,

Ul.W. in l>lOYincia. ili Cata11z;t10 e tre in ~it.:ilia. dove poi fn affidato al Sinùn<.:ato obbliga t-Orio JJer gli infortu11i i l servizio a ntìmalarieo in 195 m111ierf> di zolfo, raggruppa te i11 50 zone. I11 ~<1 rùegua il serYizio 're1u1e ili molto intens i-

ficato ...- 111entre furo110 istituite oondotte mediche speciali per la stag;ione a11 timalarica, furono in1pianta ti ' rari ambt1l;1torii, g·estiti dall'Unione JH:'l" l'assistenza antimnlarioa, , otto il patron~to di ~. ~J. la Regj.n a )la.d re. ..t\ ciascu110 di quc,s ti ;.. 'itttto i11'€posto 11n ~anitario f\c1 ni1'i11f~rmiera <l i plon1àta, questa dil'etta ·dall<1 benemel'ita sig11òriu.a Dall'Olio. ~~lle terre libern te, nel 1920, l 'opera di intensa lotta è stata attn.a ta con i fondi stanziati dal ~Iini~tero delle Terre Liberate. Nelle provincie cli V~nf'zin, 'l're\iSo ed l "di11e l1a1mo continuato a fnn zio11Dre g'li ambulatori.i s1lee:iali con refezioni , gestitR <lallA « Bono111elli )) e gli asili antimalarici gestiti <1all' « U ma11itaria )). Per rl.n.re tm'iden fii questa be11efica azio11e ùa;.:;t.\ aeee1111are a lla i>royinc-ia di ' re11ezia dove funzio11·1ro1l<> 49 ambt1latorii .'p~ciali .-~ 40 ct1cine. Il Direttore gen~l'nle s 'intrattenne in modo speciale delle pro"Y,i<lenze aclottate a fayore dei congedati malariéi. iniranti ad assicurare a questi tl.1tti i mezzi . di curn neceR$.'lri per ln <lefinitivn guarigione. · I./e,.qplicR7'ione (1<' l servizio fu a.ffidn to ad un Comit.-'lto centrale J)l'eRSo 1' Assistenzn militare, oggi presiedtTta <lal prof. Vittorio Ascoli. Comitn ti esecut1'i furono istituiti in ciascuna. provincia per svoJget"Vi il se1'"\·izio, a vv.alendosi del con corso delle rrutorità locali e dell'opera di 1nedict COlHlotti fld ufficiali r-:anitari. ~1olte difficoJtil ffi incontr arono per il censimento, e ciò fe-ce tar•lare a lq11nnto i benefieii cl~ll e nro;vvidenze. chP ,-e11gono cosi i1assunte: A~ist-enza. sanitarin, tratt<1n1ento c-nrativo gratuito a domicilio, o arn b11lntoriamente. o in repn1ti 0~11ecl<1li€ri n1iliL1ri (;) civili, ovvero, per i ra~i i1iù grn ,.i, in nppo-siti i:;n 11<1 tori i: somminiE::tl'nzione gratuita di chinino e di a ltri medicinali ooadiuva.nti; sussidi alle famiglie dei ricoverati i11 001Jeda.li ed in ~a.natoiii: i:.inssidi n i 1nn In t i pi ii bisognosi. I rl9U.ltati sono stati soddisfacenti. In Sardeg"Da e nel I..nzio (Ostia, Finruicin<)) fn <lato energico in1 pn l Ro a lla p1wla:ssi nntiaoofelir-a: a Netttmo poi fu istituita una scuola pratica di malariologia, c11i attende il CUPo de l Laboratorio ba tt~riolog·ico clella Sa.n ità, e corsi per lo allenamento del personale ausiliario furono -tRnuti ·l)t'~so i laborat orii di ~tato, come pure prf\R~ gli Istituti di igiene di Cagliari e Sassari. ·r~'azione profilattica a ntimala rica, svolta si.1 ,rasta. superficie. non potè avere da per tutto la ~teRSa intensità e per questo si re nde ne~rJ:a la collaborazione di tt1tte le altre amministrazioni. E siccome l 'opero che si sv.olge in un settore non deve scompagnarsi dia quella che si svolge ·n~ll'altro. eo~i è necessario che degli ambulatorii P mezzi òi cura, di cui si servono gli smobilitati n1aJarici. n snfruiscnno anche i civili. senza disperdimento <li energie e di mezzi. Come la sanità 1

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pt1bblic:a tlù t utta la ~là 011eta, la ~llèl fede ed i ~uoi n1ezzi a lla causa, eosì è certamente 01)vortl41ta la c.:orùiale col lit borazione di tntti gli àltri e11ti. Il direttore generale c'Ompleta la sua. l>artic.:olaregg·iata e {lotta relazione affermando cl1e non ~i debba oan1biare rotta, m.a continl1are nel c.:aun.uino miglioranclo gli iAf.itnti che la legge <:t.Pl)l'esta, e opratutto 1nanteuendo il C'O ncetto ch€ la Yittoria. non è e non sarà run i legata a questo o quel :-rtstema d i lotta . Tt1tt i i •s istemi, c:onclude, sono bt1oni, ma ciasc11n-0 Ila il &'UO deu1anio di ;.\pplic.azione e cli re.ntlirue11to : « clli a'i·it 1;re~€n te <lllo spirito que~to corolla rio - che il Consiglio 11a sempre ricl1iaDl<lto alla nost.i;a a tte11zio11e - avrà anche la maggiore 1•robabilità di Yittoria: Yittoria lenta e co11tesa. l.11«1 <l l1SJ1'icci tH dai no~t1i \O ti, affrettata dall 'OJl'el'!l lt·o sbra i1erse,·era11tP )) . La disc11ssione chP ~egu ì ft1 elevata e ser~na e . l1a tutti fu esaltata l'opera della Direzione Gf'nern le (lella Sa11ib\ Pubblica . cl1e con prorndenze 0filcn1ci e ten1pesti Y<' 1111 sapn to ·su perare difficoltà g ra Yi&sime. Parlarono il prof. Golgi, il genera.le Petella, cl1e rjcordò l'opera ùell 'lspettora to di Sanità l\!larittilllèl nella zona <li g·l1erra (Isonzo e Basso PiuYe), il prof. Puternò cl10 sostenne la opportunitit d i i11teusifi<:<1re gli esperimenti IJer la C;o)ti\-<lZione in gr;lnde cle lla chi na in EJrittea, il ge11erale Della , -nlle cl1e n1ise ]n rilievo la coll.abora;1,ione della , anit~ n1ilitare con la sanità pubblica nella lotta contto l~ 1nala riil tnnto nel nel'iodo <li guerra cbe i11 quello <.le lla ·s111obi litazi o n~, il })rof. .d..Rcoli che • insi stette per l 't100 dell{l c-i11 conina come antimalarico e ~1ulla lltilitn ael rin1boschimento per la bonifica delle zone ·ma la ticl1e. Egli vorrebbe che le sct10Ie Slll tipo di qt1elJ a im.p iantata a Nettuno venissero moltiiplic.ate. J l prof. "'\Tilla vorrebbe inten ~ificato i l oorYizio di isr>ezione , per spronare i oonitnri lor.a li, e l'on. 1'.laffi che il chinino dello ' Stato venisse vend11to ai pt1ro prezzo di costo. A tutti risp,ose ei;;anri ente-mente il relatore. 1

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1

Il prof. Le,·i si i11t ra ttenne sulla assisten7'a ]11fermiera . La g:nerra, c<>Il}e c i l1a mostrato ta11te altre cose, ci Ila a11clle ino~trrr to la importanza granclissi.n:ut rlel problema n ~­ ::d~tenziale che è a 11che problema . di pace. Di fronte alle t-sig·en7..e iiu11e riose l'ile,rn.te ùall;i p;11err.a noi ci trovi.a i110 sen7a nJ1 per sonale adatto , <1 fa r froute a i nuoYi bisogni. II relatore richian1..1 la relazione clei 1p rofessol'i ~'L'lngia.galli, Pestalozza e Miranda in occ..'tsio-n~ di 8tnrli ~ulla riforma del se1"Vizio delle le\atrici , nelln quale fu soste11nto che la figt1ra ideale della infer1niera ostetrica do-vrebbe essere quella di 11n.'l i11fer111iera speci.aliz7.a ta., come pure ricorda la relazio11e fatta dalla Con1missione 1>1-esieduta dal co1upianto onorevole BeJtolini per la riforma del s1.~1·,i zio di nssi·s tenza infe rmiera. • Pn l'la c1~lù"1 g·rande croci.a tn cli m i ss Flo1 ·~11c(\ Xig·l1ti11gnle in Inghilterra, la quale sosten11e la 1u.\ce~sità che le infe-rmiere siano scelt<:' tra peroonP c iYili, colte e ch e .abbiano compil1to adatti corRi tf\ori00-pra tici in ospedali e speciali scuole. A.ssr sTENZA · 1NFER ~11Enr.

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lL POJ,LCLlNJCO

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l:A:sC. I

l.1' l1tglliltt-'l'l"a

!JOtè l'.OSÌ fOl'lllH1€ llll <.;<Jl'J)O Ùi lll-

fermiere pute11tate, ~tti1ue sottu ogni pt1nto ili vista. che 11a dato <:i1"Ca H0,000 professioui~te. Gli Stati "C11iti iurono i primi è\ seguire l'esempio d(•Jl'Inghilte1·ra. Anche qualclle buon passo ha· ratto 1,1 1'"'ran<;ia, t ome pure la Ge1·mània. .' Poe<> ancora . è stato fatto in Italia; i1oi cominciamo, ~i IJt1ò dire, <'l'a. Grandi sono i Yantaggi morali, igie11ict e delle · iJ.1ilt1strie che si rica,rano '1.alla provvida istituzione in 111.g·hilte rra ed i\..merica, e g ran<lissin10 il Ya11taggio che .. e ne potrebbe ric·aYare i n Itàlia, specie <loYe tlifetta l'aissisten:1,a -< )·~pedaliera.

Le scuole .ver ora attivate ùa uoi sono poche lllowa, Firenze, Napoli, Bologna, Milano), ma uc:c:orre cliscip,l inarne il fullZionamento. A Trieste il c:e. sato go\"e1·110 aveya istituiti speciali corsi e Y<'-Jll,·nno rilaS:;cinti specia li clipJomi statali di at1to-

1·iz7,.azi-0nè. ~ullo

in1pottante stu<.110

p1~~to

la yarola: il professore V. Ascoli, c.:11e ritiene che . si debb<-1 i •roceùel'e per due vie: <:1·ea1·€ una catego1ia tli infermieri autorizzati 11el' quelli <..'1le comunqnt· h<ln110 p1•<\stato servizio lo_ùevo1e e una catPgo1 ·i:~ di i11/cr11i ier.i <liploniati per il servizio <li <:apu:-;;il<.1. lties<:.' è lJiù facile provvedere a scuole . JH": un 1111111~ L·o li1uita to 1..li i11fermie1i d·i1>lo1n at i. lrnvorta c:Lle lo ~ t.a to prt?nda posizione u ettn regolando i servf.;. i <I i lM'i ..,·ist en za. Infer1niere diJ,Jlomate e spec i<.t 117.7.tl te i.11 o.,tt'tri<:i.a lJOtrebbero aiutare i medic i condotti uella ussistenza. d"gli ~tmn1alati. Oeeor1,ono all'uopo ~ c.·nole g'OV(:\rnative-tipo in piccolo r1n1uero, <.l ue o tre, ~u c11i n·ot1·ebbf'1·0 111odel-

private. Il prof. 1\'.Iatfi c:r (.-\<le, a11che : : i, <lovetBi andare ver g·1·adi, mn dovpr:-:i co1ninr ic11·e dalle infermier 0 ~llecializzatl\. ~i putrebbero intanto inviare ad ii-ititnti di prepnl'azio11e n tipo diverso u ,n certo 11111.UtJl'o <legli i)1fr r1nie1·i attuali, come del pari ~i tl<)Yr~bbero (·renr<' sc"l.1o le per jnfermieri \i~ita1tori l1'Pr i~ti tn t l d i ~·pf\'n~1a ria li ed antiti.1b ercolarL Il 1n·of. J~n<lnel i·icol'cla, poi, qn<.tnto ha futto larsi ~cuole

'

la Croee Ro...·sa e le RC'11ole per YOlontarie dallri stes~a i1npinntate. e cl as1:;ict1rn <'he ln Croce Ro. S;1 lt<1 ~1on1ina to nna ('ou1n1i ~ ~on~ 11er preparare unn ~cnol.;t collegi·o-conYitto 11er i1lifer1nie1·e, in n ttesn cli R])ecinlj cli p osizioni legisln. ti\e. Il l1irettore Gen,p1·n le. ricordanclo gl~ stu<li fin orn compit1ti, ricono-~ce }{' difficoltù non lieyj che

s i i11contrnJ10, ed nssic-nrn dello inter0.s8.::t11~ 0nto cl<'l Governo · 8 ri st>I,·erf> la ~ra ' <=> qnertio ne. ert int:into dà notizia (>he 1111 n1111 o~ito disegno di leg~e.- è àtato 11reparnto in S<'gnito alla rE'lnzi-0n(3 Bertolini. _t.\rrennn n lln opportunità di col l~gare iJ problema infe1\111ier(\ (•On quello delle levatl'ici: i 1ll1e vrohlf'mi f'i 1·ic:n1nettono e Ai innestano e doYrebbero nvere n11 periodo di cnltnr~1 e l)ratica c•nm11 n<'. n Jla qual<' (lovrebbe fur seg11ito la spec·ializ.7.a z ione nellf) diverse brnnche. Però è ne<'f\~~n1i.o <·110 lfl' rliplo111Rte nbbiano 11n miraggio di c·a 1·ri<'l'a. non tlifft r ilf' n tr-0vnrsi or~ <"he leggi speciali per In profilassi sociale della tubercoloRi. n1n ln rin, rofilide e Yin d.i~n<1o, ha11110 Jnesso n <li~sizio11e 111ezzi opportl1ni e palesata sen1Pl'fl' più 1n improrogn bile u~~~itn di un perso1

'

inferm1ere .t li alto liYello lJl'of<:>b:sionale, ::;euza ùel quale g·li ·tessi prograru111i di lotta sa 1·el>- , bett> c:ompro1ne~si nella essenza medesinJn òelle

llH le

1iro,videnze disposte. 11 prof. Di \·estea riferì 8llgli studi e ricerç-l1e compiuti sull "<tfta e}Jizooti(;a ùkl apposita Con1missione ministeriale i101ninata n~l 191 fì. l~e inù.1tg-iui rel<l ti ve all'afta ei>i%ootiC;cl r>reser0 inizio <la esperimenti cli sempliit.:e àftizzazione naturale seco11do il rnetoùo classico, ricorrendo al criterio di prelevare il n1ateriale attizzante da t:ap·i an1lllulati <ii forme be11igne. Successivamt'nte· il lJl'Ut. '.rerni idee', lln lUt'tOd() di irnmunizzazi-011€, c:on.::;ist.e:ote nel rafforzare nei b oì\·ini, gu.ariti dalla afta spontanl\a o procura tn. i l grado di 1-e.sistenza ~lJee:jfica che la mal;1 tti<-t lascia di solito piuttosto 1~1g·gevole, mexcè sucl'es ·ive inoculazioni ili virus Hftoso (filtrati er)it~lialiJ per vi~ e11do,·e..A.FTA EPIZOOTICA. -

o sottoct1t..'1 tH.•a. ~\.ltro 1uetut10 in1munizzunte, di rileva11w imvort11 nza sotto 'Tal'i èlJSpetti ed anche di pa tologL'l "01npn ra tn. è quello di Cosco-Aguzzi. Esso prende lni ~--\ dalJa u1sSP1'\'azi-one da questi .s periruent.a tori j atta circa la Yir11 l~nza ù~l sa11gue degli unima1i 11osi1.

:1ft0Hi, in detern1inati momenti deg~Ji accessi feb1,rili, e dalla 0011.;;tèltazione che emazie òebitament{-\ la vate, inncu ln t0 i1el torrente cil'co1atorio, de-termi11a 110 nf>llo organi~mo inoculato u.na reaz.ione organicu g011er~1le .s enza :n1anifes)tazioni nftn~ 1 • procura11<lo llll certo g·ra do di immunità. Allo stato n ttn;,l. le <lelle ricerche n on è .]lossibile stabilil'e se ed in quale grado possano o l'uno o l 'altro metodo fornire risultati che li l'end.a.n<> i Llonei alle nlultiple cor1tingenze della pratica. Infine, osservazione di grandissima importanza, spe. ciR lmente nei rigu~1rdi .della etiologin delln inff'zione,, è quQJ.la dello Aguzzi, il quale è riuscito a d1mo~trt11·Cl a ll'nltrn1nicroscop,i o la esiste·&x.1 nfli eorpl1i&c·oli ro~~i, in C<)inctclenza con lo ~<li-t) <li \irulenza degli &ii0~si e solo in tnle stndio, <li i11clusioni cellula1i mobili, eh~ ner ,.Rri carattel'i ~i d iffcrenr,i n n'0 dai resti n u elen ri. I..' insien1e degli stt1di o ricerche ~seguiti hanno s uggerito allia Co1nmissione le seguenti mnelu. ·ioni: 1° .i\gli :1 ttaccl1i -:.tH t111·ali di afta, re~icina rego1armente- t1na coMli,,;ione ùi resist.enza n 1 Yin1~. <111revole per mesi ecl anche per anni; prrò non inn11can0 ca~d in eu i ~i vede la. malattia recidi,.n rp d11~ <> tre Yolte anche in forma gra-ve ~ 2:> È possibile proli1nga.re lo stato in1munitario ' eb.c residua da un primo nttaçoo, con inoculazioni suceessiYe di virus a. vari intervalli di tempo: lo stHto . immunitario, così rafforzato, ~i c1iruo~rn (·f\pnçe di proteg·gere .p er an.nd la mnggioran7x'l <1cgli anin1a li <'<)ntro le <H:cnsioni di contagio del ~·i1l1~ òominant~ nfl'lla Iocn lità, fuori ricon·en7Al rlell'nftR maligna: a riguardo (li que~ta. la protezjone rim1 ltn. a~111~ l::;,~~ric>n'l~. '1"8ai n1inorfl. Rulla 1·elHzione •prendono la parola il prot. Di V0stea. il clott. Gnalducci. il prof. J,nnfranchi f><l il conl1n. Moreschi, i qua li fn 11110 lnrgo elogio . nlla Co111misffione per lo ~tndio importantissi.Jno ehe potè far Yenire a cos1 ri1<'Y::tnt1 concl11~onJ.


SEZ10Nt. PRAT c...\

:-\e i l'isn ll<t tj ottent1ti non segnan o lu. t i:::;olt1zion e <lefinitiv~ tlel l)l'oblem.a, compensano ver ò per la ioru i 1uportn11~u gli ~orzi <:ompiuti. , . enµ:ono .·u c•c.:t>~~i,·a 1uente tr;.1 tt;:l ti i s~gu p11ti oggetti : .'{cli e 111 a <i i regolamiento gen,era i e s·u ll' ig ie1ie del la vuro. - Il regolum~nto, di notevole importanza. f u tl'asmesso a l Consig lio Su.pel'iore <li Sanità dal }1ini8tero del 'L avol'o e della Previdenza Socia.le. Bs~o contiene d!s1}o~izioui dil'ette a stabilire in 111ollo J>L'eCi~o e ~ n detetmin~1 to, anche nei det tagli, le norme <1a osserYltrsi a tutela d ei lavoratori ecl impiPgati adcl~tti ad aziende industriali, <.:0111n1er<:iali ecl ag11.rc.:ole c'Ontro le cause che lJOS~0110 rèlld(' l'e insrtl11bre e nociYo il la,'oro eui \l tten(lono. ' Ti ue <l<tto parere fa,·orevo1e per l 'a'PJ>rovazione c.:on <1 ll·u11t~ Illoclifie:azio11i.

..

63ì

rettori di esse debbano ei::;sere n ominati pe1· conco1~00; put e c-on servan.dosi a lla scuola i l <:aratt':'re di S<:uola v1·ofessionale VOlJOlare, si mira a g·ara.ntire un sufficiente grado di 1sttuzione alle filllu1ittei1<.le. Sono poi meglio fissa ti i limiti cl 'i1zione vrofessionale del-la levatti ce. Con poche modifiche è tuto c.11H~sso parere fa' ' vorevole · per l 'approvazione del l'egolamento i11 esame; sono del pari st<1 te proJ:.JO·~tc' 1uo<lifiche a lle ist1·11zioni annes'-;e a l reg·o·l a1uento sull'esercizio otStetri co de1le ~eYa urici, i l quale dovr à cont enere lo elenco delle ma110\re oper.a tive ad esse vie t ate e di quelle conséntite. 8i dà parere s11 alt1·0 p·r a-ticlle r/1 minorf' •iJJI -Jìorl u 112·a.

/

0

Jlr·yula111e11to 1·iguar<lante i piani regolatori di a 111117irr111<>11to dei 00111 un i di·strlltl i o da111ieggint i

Viene clato parere favorevole per la n 1tlll'OY n zio ne con 111odific·.n zioni. dalla. guerra. -

'chr·1na di regolanl en,to per l'applicazione dcl CfJll t ri1>H I o ... u,lla oostr11 z ion<' e ma1iuterizione della 1

llapoli. - Parere fav-0revole per l'approvazione con lievi modificazioni.

foyna/ 11ra a 1

1'ropuste di ·n iodi/tr·he al progra1u11ia dégli esa1J1 ·i fii illunellri vcr la co11cessio·11e dell'autorizza,zione <t· riaggiare oon1 c 1ucclico d1 bo·r do, approvato cou l'egio cl(.. C"l'~to 2() :1gosto 1!>1 ~. - Ri apnrovano le

l>l'<)postf> dell'ufficio. l/orntr' igienich e d,a u.sser'l:ar ·i. nei oa1itieri, lJl'OJ>oste di 1npclificl1e al reg·io decreto 25 luglio 1913. - ~i clil ]J.i\l'el'e fn ,·orevole ve1· la introduzio11e ùelle lJl'•>IH>~~te n1odifiehe. J:.,'lenou dei colori ·n ooiri. Ri dà parere favore,·ole J)er l'a1>1>ro,·azioue. . . Ricorso doti. lle11old J)er 'negata i?isc1·iziune nell'.llbo de~ ·n ic<lici, a, Porto llauriz·io. - Il ri corrent(:' llott. R<'Uol<.l è .snd.d ito sviz.zero, ma laureato in 7\lt><lic·in.a t" <'lrirn 1~gia i.~res~ la R egia Universi1ìt <li l'a" ia. Il ( )on&iglio J1ell<> :1 ccog-Jiel'e i l r i corso, n1iSf\ ~D t·,·idenz.a la nec·essità c:he ve11isse meglio disci1)li11att) il r ic·o11oscin1ento del <lirttto di esercizio dei l:1nreuti all'estero, e ritenne che tale esercizio dei ='<111itari stra11ieri in Italia non possa esser e eomJ)(l tibile se i1on <:on una J}erfetta reciprocan7Al di tratta iu~n ti) i1er i nostri tli1)l o1ni nei lo.ro pa ~si. l''n ~ JIJ)l'<>Y<l to Hi1n logo ordine del giorno da J>re~1u ta rc n l .,Jini.st1·<> clell'Intei:uo.

• /{e.<1ula111< 11t" p e,· l e souvle d elle levatrici: 1nodi-11t·~1 <1«>1 1~ iRt1·uzioui p~r l'esercizio ostetrico dellt.") ' le r~l triei. I l C 1 on~iglio Su perior e per l 'istru _, ;don() J)llùblif'n in clnta 15 tl icembre 1920 appr<>V<l 1

,.a

sdlle-n1n cli i'<?golamento per le scu ole dellp Jp,·:1 trirj .111·op0Rto da Ripposita Com.missione, (·omnu~ta tln i prof<'s sori 1\Ia.11giagalli, l?esta lozza e ~Iiran<la. ' 'l'al<' i·c>-golnmeuto r.appl'e~enta 11n notevol~ .p erf Pzionallll'nto ~u qnello Yig;ente. Esso sancisce il prin<'ipio <·l1e le s~·11ole per le le,:atri ci non pos. :-inno ~ssere lasciate alla ii1iziativa privata, ma <lebbo110 es::.ere am1e~~~ .ac1 i•stit11ti ostetrici uni,·er&ita ri e el1e le sruole nntouorne devono del pari ess~rf\ ~otto1)0st~ nlla Yi~iJ11nza tecnica di un~ 1-'ac()Jti1 o<l T~itnto ineclic:o :-:11periore, e che i diU ll<)

Norme per lo svolgimento della campagna primaverile a favore dei congedati malarici. 11 ~ottosegl'etaria.to e.li Stato per l ' .Assistenza militare e le pensioni di guerra - Servizio .Assistenza milita r e - h a dir amato ai i-;igg. rrefetti del Regno la seguente circola re i11 d.ata 2 ap1·iJe 1921: 11 (}omitato tecnico «.:ons11l tivo }lntimalarico, istituito, presso quelsto Sottosegretariato di S ta to:, nelle sue ultime sedute, ha t r acciate le di rettive !'!~condo cui deve ~'Volgersi, in questo peTiodo priu !a veri le, la campagna a favore dei cong·eda ti n1alarici, e mi lta rassegnate, a ll'uopo, le .segu enti pro1>0ste, che .sono state cla me àccolte, e che li-asmett-O alle SS. LL., con preg·hiera di por tarle a conoscenza dei Comitati EseC'utivi I-'rovinciali ~\11ti1nal<1 rici, affinchè vogliano da ryi soileci ta attuazione. C en!iin1e+lf() rtei con,gedati 1naloric,i. 1 Comitati ProYincia li ùoyranno dispoi;re che sia com pletato, O·Y unque ed al più presto, il cen1siimento .d ei cong·eùati n1aJ arici, per m odo da. assiCl1ra.re con Ja maggiore liberalità, agli a "\renti diritto. i oonefì.cli d elle pro·v videnze sta tali . Al riguard o Bi -comunica che, a c·ura ·d ell' A<Ssocjazionel Nazionale d~J Cornib a.ttf'n ti , ~i 1&ta rist.ompnnd-0 i1 ((Decalogo dei C'Ong·edati malarici>), t' ii.e sal'à inYi ato a i Comitati Provinci<tli u n adeg11ato numero di copie, per darvi la ma.ssinul diffn:..;ionP fra g li ex-:comba tteu ti, SJ1~C' in ln~flntf- llC' i h1oghi da. e~si I>iù f requentati. 'raie diff11~ione avrà certamente per effetto di i11cj tare molti malarici. finora sfuggi ti al cen~i­ . 111<'11to, a fal'si censire. rlfra àPi congedati 1nalarioi. ....:__ T1a mala r ja 11ella µ:l'nncle n1ng'ginranza dei casi, cnrata adeg;uat<t.n1ente, p11èJ r i tenersi esaurita nel perlo·d o n1a·s sim<> di tre à·n.n i. Oqcorre, vert:1nto, cl1f\ l'opt:lra di bonifica d.e i cnn geclati ma.larici iniziata felicemente l 'anno scorso. prosegt1.a. ]ninterrottamen te, non isolo, ma sia intensificata gra.clatamente, in q11esto trimestre, per raggit111gere poi la inassima intensità nel pro~~in10 p~riorlo e sti ro , e <.- onservarla durante tntt.a la ea111pagna esti\o-autnnnale. Dopo il peri.orlo dl ci,1ra triennale cessetèl lo :-.-pecinle serTi?;io, istituito a cura di questo Sottosiegret.aria to, per l ~assistenzà dei congedati malarici. i qua li, se non a n coir a g11ariti, rientreranno ;1 Jlorn nel dominio deil' Asisistenza Civile. 1

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6 ._,o~·

IL

POLICLINICO

l 'otrall.110 c.;on:-;itlerarsi guariti quei inalarici i

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[...\NNO XXVIII, FASC. 18J I

Tale a11mento doyr~t essere l)Ortato a cono cenza di tutti i S~nitari cur<.1nti, i1erchè ne trag-gi1no norma ne lla . Ho111n1 inistrazio11~ del f~rmac·o . 'J.lornie tecniohe per i 1l!eàici. - Quanto prima \erraru;io emanate dalla Direzione Generale della Sanità Pnbhlic.a delle norme tecnieh~, relative alla cura della inalaria, per · 1tso clei sigg. ::.vredici, e ne AArà traimnesso ~td ogni Co1nitn.to P1·ovinciale un congruo i1uIDero di copie. I Comitati provvederan~o i1erchè ne sia. fatta llna .sollecita <liistrib11zione il t11tti i l\Iedici Condotti ed U:(ficiali Sf!nita1i, affi11cl1è y·ogliano tenerle presenti nella <:ura ·d ei cong~<.luti malarici.

quali, nell' i1r,·erno e nelln priIDil Yera inoltrata, eioè dal g·e11nftio al giug110, non abbiano aYute recidi Y~, e n ello ~tesso tempo i)re entino riduzi-011~ notevole clcll 'ingrossam e11to <.lell<1 ruilza e note,·olc in ig·liornn1~nto clelle condizioni ge11erali di ni.1ttizione. Per i n1n larici ritenuti g·uariti, il medico c:ura11te dovrà scrivere il })roprio gi11<.lizio di guarigi,011e sulla 1s eheda del malato, ecl i11 l)ari temr)o con1uniec'1 rlo al Comitato Provinciale :antimalarico, pei·chè f.acc:ia analoga annotazio11e s11l duplicato clPlli1 ~c:l1cd<t in s uo P·a.sse~so . Ou/ra, a111bula.toria. - Ln cura Hillbnlatol'ia nei Suss icl'i S'l)eoiali ai oon,gedati nialarici più. biso- · di,rersi Oom11ni deve ~ssere fatta dagli 1.J:fficiali g1iosi . - È già stata portata a conoscenz.a delle • Sa11itari P ìVIeclici Condotti, ·sia nei loro giri di r..1L. SS. la determinazione di q11esto Sottosegrevisita, sia i11 •llJPOsiti amb11latorii o dispensarii. tariato di Stato, cli intensificare i pro'n"edimenti col d istribuire direttamente il chinino agli inf<:'reconomici di assi~tenza a fa,rore de.i congedati 1ni, per nlo.clo àa a vere la certezza .che essi lo inmalarici, che, trovandosi in condizione di maggeri~e<-1110 ~ 11on lo sciupin(), nè lo 'Tendano. giore bisogno, necessitano di un J)iù sollecito ai11to, Acl ageYoh1 ré la. cura ambul.at-0ria, e più spf\specialmente se mina cc1a ti dal sopraggiungere di cialn1e1tte la distribuzione del chini.no, sono in malattie intercorrenti. cor~o, per pnrte di q11esto Sottosegretariato, degli Ed all '11opo è stata inessa a disP-Osizione dei accordi co11 q11elle Pubblich~ ..\.m111in:iistr.uzioni e <.lomitati Pro·v ineiali la 1somma di L. 2000, in eon qt1f'gli altri E 11ti, cl1e si ·occi.111n110 o po.ssono aumento alle L. 5000 aissegnnte con Circolare ooc11pa rsi, della cura de lla malaria a mezzo di R ~. 3070-2 del 16 a.g·ost-0 1920. I stitn7iioni 101· proprie. aflìnr-l1è vogliano designar~ No11 cl11l)ito che i Co1nitati Provinciali vorra.nno q11este 11ltime ai Comitati E secutivi Pro,rinciali contin11arfl a ùa r~ tutta la lo:ro opera solerte t.).(Ì nntimalnrici, 11ello intento di stabilire u11 opP-Orn ttiYa anc-11e. in questa forma t1i fl'SSi·s tenza a fat1u10 coordinamento ili mezzi curativi o favore vore dei congeda ti malarici, te-nendo .presenti l<> dei co11gellati, e di potere iooltre a\ere, col loro disposizioni emanate con la Ci11coh1re RS. 6820-2 concorso, il maggior n11mero r>·ossibile di agenti del 18 marzo u . s. fiduciari, che possano concorrere effica·cemente coi Resultati del tratta.m eri,to ourctti 1'0 dei congeda.ti ~Ieclici locali nlla .somministrazione dei farmachi. ma,la rici durante iZ seoondo semestre 1920. - Oc111 ba se alle cornunic.azi('ni che ric-everanno dalcorre a ql1esto Sotto·s egretariato di Stato di conolP J-\ n1minis trnzioni e clugli Enti 1Sl.1ddetti, i Co- · sc-ere. a l più presto e con la maggiore possibile initnti for1n11lera.n no il loro piano cli l-0ttn antiesattezza, i rim1ltati delle ci1re amb11latorie ed mala1ica, in~1)irato al migliore coordinamento ·P<>.~­ ospitaliere l)raticate~ì <ìi congedati malatici nel ~dbile delle lstituzi-0ni e delle energie esistenti. se-condÒ semestre 1920. <1-0,rendo. i medesimi sernre per modo cl1e sia stabilito in ogni Comune il recli norma rier l'ulterior~ ·svolgimento della camsp·onRn bilc" (l elJ'n ~si.~erizia e eura tlei 1oongeda.ti pagna a favo,r e di questi l1ltimi. mnlarici. . Prego, pertanto, le S~. LL. di òi'8I)orre. perchè Del piano, e,oi:;ì conceeta to, og;ni Comitato Prosia :tffrettato l'invio dei relativi prospetti stativinciale d.aril co111l1nicazione a q11flsto Sottosegrestici. òia oompiL'lrsi con le norme contenute nella tariato. Circolare RS. 65G0-2 del 26 febbraio c. a. Ad ogni nlodo, la ci.1ra ambi.1latorin è ql1ella m1 Al fine, poi, (li rende re 11iù sollecito il lavoro cui si deve far€ il maggiore assegn~1m e11to per lu ti.a~'Sllnti\o ed il gil1dizio comJlilessivo per parte bonifica. dei cong~lda ti malarict, ed nlla quale, per di questo Sottoseg1."€'t:ariato. invito i Comitati Proconst>guf\nzn , i ('01nita ti Provincia li Yorranno dare Yinciaii a trasmettere insi~.me ai singoli .p rospetil ma!'simo in1'p11lso. ti redatti dai ~'.fedi<!i 'curanti e clai Direttori degli. Cura ospitctlicra. - Ne.i {!asi più ribelli di infeOspedali, un riepilogo da eui risultino, ria·s sunte zio11e n1alari(·a sarà 0111Jort·u no eh~ i C-Oruita ti Proper Com.uni e per Ospediali, le cifre dei malarici Yincinli n "'·iino i n1ala ti alle Cli11icbe ·viciniori. guariti, migliorati e ~tazionari. o<l, in 1na nc onza di queste. in O.i:;peclali O\e prestiOor1tferimento di pre111'i JJPOttniari al v e rsortuile -~o­ n<> ~e1·,izio fi!edici i1otoriamente ~~<'i<llizznti llf'-1nitario. - Come è ~tatn pre1nura <li questo Sottola c ura tle Ila ma In rL'l. oogreta ria to di Stn to, di 1p remiare in forma tanI/ illlJ)()l'tH nza <11 siffn.tta diretti"'\':1 11on ha big·ibiÌe gli Ufficiali S11uitnri e 1Vledici Gondotti elle i::og11-0 di comn1enti. si sono maggiormente distinti nel servizio di assistenza .a favore .d ei congedati lllillarict fin-0 al 31 Cure sussidi<11rif'. - In seguito a pro110 ta fat· dicembre 1920. c-o~ì è intencliID~nto suo di fa re t&mi dal Comitato '.recnico C-OnsultiYo, llo clispoper l'anno 1921, in giusto ric-ono"ciment-0 dell'atst<> che, ne Ila pre1)arazione de lle J)illol~ di chininotivibì che i Sanitari ste i svolgeranno nelle ulf err <>·a r seni('<>, sL'l eleYa to da centigr. dieci a centeriori operazioni cli censi1nento di })ropaganda e tigr. tl'entn il contenuto di chinino di ciaset1ru-l <li cura. pillola. 1

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SEZIO~E

Criterio <li n1assima, nell'a~~e~·11azione di u:t 1i I>remi, è c-l1e essi debbono essere globali, e verranno corrt~posti nl1a fine dell'an110 1921, in misura 1>roporzionata al n11mero tlei inalati assi8titi da c-iascn11 ~fedico e di quelli guariti. All~t1opo, i Comitati Pro\inriali, nel fare a que~to Sotto~egretnriato, al .momento opPortuno, le proposte <li detti •C<>IDpe.n1si, dovranno determinarle in ba.se ai ·OOguenti criteri: che una metlt del compenso dev'ess~re nssegna t1 ~n proporzione del numero dei mal<J rici guariti, un quarto in proporzione del nume-ro di quelli a,ssistiti, ed un a ltro qt1arto in relazione alle speciali benemerenze aoqui, state dal SRnitario, . specialmente nel campo del cen~imento ~ òelln propaganda. Norme A1n1ninistrative. - Si richiama l'atten7.ione dei f'omitn ti Provinciali all'osservanza delle disposizioni emanate con le Circolnri RS. 5930-2 <le1 7 gennaio 1921 ed RS. 6600-2 del J8 marzo e.a., relative alle spese pe1~ rf\trlbl1zioni dei l\1edici designn ti v C'Oa<lit1Yare i l\.f eclici Provinciali, ed .nllt> ~se per il f11nzionan1ento dei ·Comitati. Per le pritue, qne~to Sottosegretaria t-0 attende <lai Comit'lti le rela ti,~e propaste. Quanto alle 1spe'<.> cli fl1nzionam,~nto, e~se .·on.o state ridotte n q11elle strettamente indispensabili, . per la preparazione dei pacchi dei medicinali da inviare a! Comuni, e, fino al 30 giugno 1921. anche per Te provviste di ~ancelleria, ed altre picoole spe~ ài uffici<:>, non J1ote11do tali spese far carico agli Uffici Provincia li 1.>er l'Assistenza ì\1ilitare e le Pen~ioni <li Gl1erra, i qua li non ehl)f\ro modo di pt·eventivarle n&l loro bilancio per l'esercizio finanziario 1n Mrso. I Comitati Provinciali, pertanto, l)Otranno. farP assegnam<.)11w, per tali titoli di spese, su di una somma oompJeasiva non superiore alle I.J., 50 men~dli. Ed .all'uopo, e sempre contenendosi nt!l ìimite suddetto. i Con1itati sono autorizzati a servirsi, dapprima, delle isomme residua te al 31 diflen1hre 1920 'sul fondo « SI>ese gen~rali )> ; ed ir> IO;egnito, qnnlora occorra, a richiedere a q11esto Rotto~eg r-etnrin to ulteriori anticipazioni. All'inf11nri dell~ spese Sl1ddette, n0~sun:a1tra P co11se11tita ai Con11t::iti per il lorò fi1nzionn.mt-nto. <lovenrlo il ~ervi7-io rli ~egretc•l'ia essere dislmJiegnato ~sclnsiYan1ente dal Segretario dell'Ufficio ~ovincialc· Jler l'Assi ~tP11za Militare e le Pensi<>11i cli GuE-rrn. In q11ant,, :l 1le ~pec:;e J'>er le event11ali ispeziont 'lei :\lf\'Clici des-ignn ti n <:oadiuYare i l\1ediC'i Provinciali, esse. p<:>-r inderogabili nece~sità di bila u<:io, doYr~tnno rid11rsl a llo stretto necessario. P<l ~SSl'J'<-' co11t011ntfl nel limite inassi.mo di L. 700 per 1 'intero trimestl'(' in <·01·so, co:n1prendendovi diarie rli trasferta e spese òi viaggio. Ri ritie11e poi opportuno rieord.are che, per tutte ~ le anticipazioni fn tte, sia Jl(:)r il f11nzi-0namento dPi C'-0mitati, cb~ ner le r(ltribuzioni clei Sanitc'l.ri 1l0~i.g11nti a coa<linYnre il l\Jf\dico Provinciale, do·vraru10 d<ti Comitati es~re trasmessi a questo Sottose~ret:l ria to i rela ti vi rf\11<lironti a 11a fine di ogni t1imestre. · Si n ttPnc1(:) òalle RS. I.iI.J. un cenno cli rice,ruta <· <li ns.."ic·11rnzionP cl0ll'osser,-nnza. Il >'~·ottoser1reta riu rli Stato F. to: BIANCHI.

PRAT.ICA

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639

Pei congedati malarici. .

I I Sottoseg1·et<tria to di ~ ta to l )(.' r

l '...\ssisteD.Z<~ ~'filita re e le .J?ensioni di Gner1·il - 8crvizio .Assi:tf\llZ<l :.\1a L.1 rie.i - ho co11eP::;so n i f-\n nita ri delle segn(l nti p1·oyi1icie, riser''<lil<losi di l>J'OVYedere a.Ile èl ltl'e a ruano a mano chP giunge tanno i rapporti e le proposte dei rispettiYi Comitati provinciali: 1. Prov. di Be·ruarrio, a titolo di compenso per l'opera di assistenza prestata a favore dei con- " gedn.ti malarici, durante il 2'.> semestre 1920, i se-

g·11enti premi: Dott. Vallone G1ovnnni, del Comune di Trev'iglio, L. 400 - Dott. Loglio Giuseppe, del Comune di Caravaggio, L. 400 - Dott. Moroni Giuseppe, del C-0mune di Ghisalba, 'L . 300 Dott. Bassi cav . .Emilio. del Comune di :&tfartinengo, J,i. 300 - Dott. Bresciani Vinc'€n7JQ. dcl Comune di Torre Boldone, L . 300 - Dott. Casiraghi IJuigi, tlel Con1t1ne di Ponte S. Pif'tro. Ti. 300 - Dottor Cinquini J.,uigi, del Comt111e di Sediatfl, r.J. 300 Dott. )lontana1·i Francesco. <l~l C-01nune di Chi~1duno, r.J. 300 - Dott. lVInriso f}iulio, del Comune cli \Terdello, I.1. 300 - Dott. l)ontonieri Antonio, •lel Com11ne di Calu.sco d'Adda. IJ. 300 - Dottor Gobbi Giu~eppe, del Comune <li .r•ontirolo, 'L. 300 - Dott. Zan1boni ~milio, del Con1nne di ...i\rcene, f,i. 300. •

2. I>royi11cia di Livo'r no: Dott. li.,nbretti Sante, Com11ne cli Rio nell'Elba. J;. 400 - Dott. D'Ambro~io 1Pra11ee:sco. Comune di Rio l\1arina, L. 100 - D,ott. Bianchi ì\Iichele, rlel Com11ne d-i Porto J;o1ù:~one, Ti. 100 - Dott. l\Inrini Eugenio, del Co1n11nc di Portoferraio, l .1. 150 - Dott. Salmi Lui~i. rlpl C'oronne di Livorno. 'I1. 400 - Dott. Daddi Egillio del Comune di T.1ivorno. J,i. 250 - Dottor :\In riotti Antonio l\Iario, :c1el Com11ne di Livorno, I.1 . 500 - Dott. Conti Unico, del Comune di I,Jivorno, Ispettore, r.J. 600. 3. Provincia di Lucca: Dott. Franca.lanci caY. Edoardo, Comune di l\1as~arosa, I.1. 500 - Dott. Bardelli Torello. Co11111ne di l\1onsumm.ano, I.i. 500 -

Dott. Pini Mario. del Co111une di 1Tiareggio, L. 300 Dott. Parenti Giovanni. del Com11ne cli Bagni di Montecatini, T.1. 300 - Dott. Barsotte1li Adeln10, òel Com11ne di Cam.aiol'e. Ti. 300 Dott. Bernnrdi OletJo, clel C<trnune di Borg;o a l\1ozzaoo. L. 300 - Dott. Pilli GiuseJ1ipe. ò~J Comune di l~uggiano. TJ. 300 Dott. C'oli Rennto, del Co- · m11 nP. !di Corc·glia ~\ntel111inelli . IJ. 300 Dottor lVJarescotti .Arturo. del Comune di MonsummRno. T1 . 500 Dott. JVfariotti Mnrio. del Comune di l\iionsurom:tnof I.1. 500 - Dott. Spigai Silvio. del ·Comune ci.i l\lfassaro~n, T.1. 500 - Dott. Pellegrini Cosimo. del Com11ne rli ~faR8aroi:;a. 'f,i . 500 - Dottor Ohiappina Amorino. dcl Comune di fiinssaroSU1 L. 500 Dott. Salvi T. eonardo, del Com11ne d1 Borgo a Mozzano. IJ. 300 - Dott. Gi11~ti Enrico, del C-0m11ne :di Borgo a Mozzano, I J. ~00. 1

4. Provincia di 1'lie11a : Dott. Ginnnotti RenYenuto, Comune cli 1\llontep11lci.ano, J,i. 300 - Dott. Pa- · lazzi Corrado, Com11ne c11 C'ollf\ Vnl cl'Elsa, L. ~00 - Dott. Ragfil Ezio. cl.eJ Gom11ne di Rapolano, "'.. ROO - - Dott. F1111ari Roberto. del Com11ne di ~nil'ico d'Orcia. r,J. f100 - Dott. Tarantini Amerig;o, del C-01m11·n e r1i S. CnRciano Bagni, L. 300 - Dott. Papi Ettore, del Com11ne di Buonconvento, J,i. 300 - Dott. Del Lena Gioncchino. del Comune di Gaiolo, I.i. 300 - Dott. Mazzetti Cesare, del Co1n11ne di Siena. I.1. 300 - Dott. Gian.Ili LudoYico. del Comune ili Rnclna in Chianti, L. 300 - Dott. Picarozzi •.'\ 11gu~o. èf~l C'on1une cli Chiusi. I.1. 200 - Dott. De Remer Raffaello, del Comune di Ca1stelnu0Yo Berardenga. J,i, 200 - Dottor ~lagni Egidio. del C'on1une di C'eto.na.. L. 200 - Dott. S::lntini Gi11~nne. clel C"o1nune di l\iiontn lcinn. Ti. 200 - Dott. Pier.ac<.:i11i Guido. dcl C'o1nune t1i Poggibon~i. IJ. '>00 - Dott. Dominir-i Olinto, del Comune di S. Gimign~1no. I J. 200 - Dottol' \'egn i Gin~ep1:>e , del C'on1une cli s,11ten11-0. li•

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. t A ~>:O

lL POLICLIN ICO

Ordine dei Medici della Provincia di Milano.

(8788) Cnn~~tata .:· iu11 e nPcroscopica. Dott. _o\. Jl . rln ·!\i. - T,n prati ca che . si segnc costà per la oonsta tn zione dei decessi non è in a 1·n1011ia C'<> I Yigente R cgolarn€nto d i µo liJ~ia u1ortuaria. Xo11 è. infatti , ~1 1unii ssibile c h e il cada vere s itt rimosso da l lnogo dcl decesso e trusr,ortato ~i chilomet1·i · !onta no i1rin1 :1 {'lell~ eon stn tn zione nec1'1Q.scopica ai Re-n,~ <.le ll<> ~rticolo 6 cl f\1 precitato regola1nento 1uortuatio . Il n1edico cnrnnte 11uò rilasciare il certtficato di cau~a cli in orte sen%n a 'er \i.ffit ato il 1.:adavere e però se, pc·1· enso. la 1rorte ~ia doYutl.1 a causa delittuosa si n.lt<'rerebbe lo stato cli fatto attuale con evidente pr~giudizio degli interessi tlella giustizia. eh~ n on ~i troverebbe in possesso di tutti gli elen1enti di ten1vo e di luogo neces$a1'i per forn1arsi u11 esatto concetto delle circostanze con le quali a vYenne lu morte.

1

Sl?m l>len 8traor<linaria dell 'Orùine i ) 3 u prile 1921 per es11l'imere il .p roprio giudir.io i11 merito alla i1otn. lettera (1el Sindaco (1ott . Jfj li1)petti, colla C]U<lle i1cgando'n ll'Ordine la collabornzione del Oo1uun.o })rr l a lotta antivenerea inizi<l tn cl.a ll'Or·d in0 ste~so e cor tese.lllen.te propostagli dalla Presiden%<1, dichiarava di iitenere tale collaborazione «per.~01ialn1.erite

indeoarosa )) ;

« oonfe1·rna?i<l o di giudicar e a ltamente deploreYole e ripro·veYole la condotta della

r.. ega

dei Me· <liici Socialisti {Ti )filano, pre-...~eclu tn dal dott. FilipJ)etti, nei conf1xn1ti clei oollegl1i dott. Ce::µtan ni

, e l\1ogliazza : « rif enoono di conseguenza f.a lsamente motivia.ta e grnveinente offen i\a per tutta la. Classe Medica · iVIiln ne~e la lettPr~ <lel ~inòa co «lott. Filippetti; « oo·n siàerato ·che tale letteJ·n scri ttG1 dal dòt' nella s ua quatore Filippetti noo. oome medico, n1n lità di· Sin.daco di 1\1:ila110, pur es~éndo altamente ee11sur~bile non è ctisci plina i111,ente persegi1ibile cln !l'Ordine : « pla11.1tde a l co11tegno llignitoso P lea l<." cl<.'1 P rP-· Ri<1C'11te e del Co11si glio DirettiYo cl<'ll .Orcline ed <'8JJri ni e la propria. reoisa disa pprovaz:ior1e alla oon<lotta del dott. Filippetti nei ra l)Jl·orti (·on In ('Ja:::;HP :\Ieclica >).

I

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L'assicurazione contro le malattie nella Czeco-Slova('chia.

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<'Iltr n ta in Yigo1·e iw lla R c~pnbb lira c·7.(lc•o- ~ln­ ,·acca 11ru1 Jegg·e ner l'a·ssic·11i·n zio1H: obbJig-.ntori,1 contro le i11ala t-tie. · ~ Il limitP su1)€1\iol'e degli i11troiti oltl'@ il <Jl1<1 le . l'a.ssici.1r.nzione n on è obbli?;.c1 to•r in, è fìsst1 to èl ventimila eoron(> annue. Notev1oli n1oò ifica7.ioni s on o · st.'l te introdotte rispetto a lla legge che YigeYèl negli antichi territori a11 striaci : il r1iritto agli assegni di n1alnttia ed nlie Cti.1re mediche è stato porta tD <ln 26 settin1<1ne a(1 un anno : la Rcelta del medic·o da part(> deg·lf a s~ic11~·a ti è :-:t:1tn re&1 nerfè ttn mente libera; l'assegno o RUPRiclio d j malattia ?:· stato quadrnp.Jicato. 1!j

1 ]

l{ISPOSTE A QUESITI E A DOMANDE.

'line <lel giorno : « l .llefl ici r11. Jl il a.11.0 e .P rfJ r i 11 (·i a, riuniti in As-

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l i'ASC.

Cronaca del movimento professionale. È stato apprOYèlto ad 1111nnin1itit il segi.1 ~ nt~ or-

'

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Prof. Dott. E. TROMBETTA

Medicina d'Urgenza (Vade-m ecum diagnostico-terapeutico e formulario ragionato ad uso dei medici pratici). 2• edizione intera.mente rifatta a cura del Dott. O. Trombetta di Edn1ondo. SOMtJIARIO: Avvelenamento. Intossicazioni endogene acute. • Infezioni acute. • Assideratnento. • Folgorazione. • Insolazione e colpo di calore. · Sistema nervoso centrale e periferico.• Ap· parecchio circolatorio. •· Apparecchio respiratorio .• Apparecchio digerente. • Apparecchio genito-orinarlo. • Terapia del dolore. • Indice alfabetico <jelle materie. Cn vCJlume in-16 (formato tascabile) , elegantemente rilegato in tela, di pagine XIV-645. f n c·ommercio L. 18 i>iù le spese postali di spedizione e di i mballn.~cio. P e r gli abbonati al e Policlinico » sole L, 17.25 fran co dr porto e raccomandato. Inviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, ~. 14, Roma. \

(8789) f nscriz'iorie a11· 1lbo dell'()rdine. - · Dottor ..A......\·. d~l 'l'. nei' L - - I-)er l'iscrir.ione all'Albo clei Sflllitari deY~ 1·ivolg·e1·(l <1n.a J.oga <101na11da a l Consiglio d ell'Ordin~ dei 1nedic:i con sede in Roma ' Piazza Foro Trai:tno n. l. (8790) Riassunzione in, sp,rvi.;;io . - - Dott. A. TJ.

le din1]ssioni ·date ecl .nccettate ~i ru11P-O il rapporto cti in1pi<-~go che Ella avea nel <.~01n1111r) <". <]uindi. orfl non può ej~sere oolà riuo-

da P. --

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1ni11n to 1ned jco co1Hl otto cli~ in basp a nt1ovo con• ·Corso. rer l '.Hn1u1issior1e a l quale non fa ostacolo il limite <li età, avendo Ella . già prest:ato servizio in altre condotte. (8792) ln1po.~:1a di Rioohe-;.za rno b'ile - Con,vit to orfani sanitrtrii in P er1igia. - Dott. L. ì\1. <L'l G. ·-

Poichè nella deliberazione rli 110111ina non è fu tto «enno della esenzio11e dal pag~n1ento della Ricc:hezzn u1o bile, e ra tenutn n Y~rSèlrne l'ammont1re inensilmente; e poicl1è tale \<?rs an1ento mens ile non fu esegi.1ito1 non de,re n1e1\1vigliare se vengn orn l'i<:hiesta tutta in una ,·oltn Ja somma complessiva cui ammonta t a le tribnto. RifintRndo il paga1n~nto ·si obhlig l1erebbe il Comune a sostenere una ~1J)esa rhft' a rt esso non con1vete E' che costituisce non l1nn ~pe8a facoJtRti,·n. inn una 1nera libera lità no n coni:;entita .u11ft' . \mn1inistrazioni municipflli. .-\..nche il me,d ico intE?rino ~ obbligat<> al pap:amento d<' 1 c0ntributo pf"r il lna n tenimento degli orfan i cltii sanit:arii in P~rngin. J"'!ammontare di tale < ')ntribt1to fu e l()Yè1 to rE'centen1ente ad nnnue ìi.re 2-1. (8794) Segreto profe.··sio11alf'. - Dott. G. l\f. cl:1 R. - r. n pnlPSfl z ione <1 i Qllfl n to si è a ppreRo 11~ 1· l'esercizio de lla profes~ionc non òe,~e e~serc fnttn quando possa vrocl nrre dn nn-0 a Ila pe1~ona cni il sèg1~eto si riferi sce nd .n ltri. Nf)i c:i~i in cni non può essere f ntta a i termi111 dello nrtir olo l<l~ òe1 Codice penale l'e~nero della parte intere5'Mta non '~•le in qu.anto ch e n nessuno è conceR~o di \ariare o perm<1ttere c-he non ffi eRegnano ta~c;·1tiY<' ò i~po­ slzioni di legge. J)i ta 1 che ~C' il ~greto producl' 11nruruento alL:'l. pn rte od nncl1e n terze Tl<'l'!'OllC' • de\P e~~P r«? ~r rupòl0Rn 1nente iuantE>nnto P non }lHÒ e~"PrC' ~,~e1nto senza giu~ta rat1~a. non 0Rt1nte qn:1 Jsia !=li c ontr:-i rin :\ ntorizzn zione o aich in rn zio ne fn tt:<1 da lln pa rte. interessn tn.


SEZIONE PRATIC.\

(Sl!:Jli) Jl<'<l1cu 0011dottu - lncu111patibilità p('r la ele~i<JJ/(' " < <Jn8igZiere Oorn11nale e Pro rinciale. Dott. R. 11. tla S. - Il mecliro cond-0tto intel'in0 no11 può e.~SC're C-0nsigliere Comunale vel'cl1è i1u ·

piPgn to t'on1una le. ' red i \ '"igo : « l .1a legislazio11e sanitaria in rnp1>orto ktll'eserMzi-0 IJl'-OfessionalP ''· :\oll :;i vu 1·1,1 <li n1odific.azione per effPtto di nuove possibili 10ggi al rig·uarclo. (87!>8) Iticcll<'.!"~·r1 1no7Jif,,. -· Dott. J·f. r,. <In I<. Tn11to il tnedico C'on.d otto quanto il libero eset·· e-ente sono obblip:ati a p.;1gare la Ric:cllez~u JDobile, il primo :-:ullo stipenùi· >. il sec-011do sugli intl'oiti profes ionali. Sullo stipeuclio cli lire fiOOO rieadono lire 31H di ricche%7,a mobile. (~7!)!))

l'ensioni. -

Dott. TT. P. ùa F. di R. I)er })()ter ri~pon<lc:'re n l que~ito da. I~i fatto occorre eh Cl lo ripeta. riporto'lnclo il ('api tola to approvato il "4 S('.lttPn1 bre scoroo e Jn sua esatta att11a le l>ORizlone n rip;n;1 rdo della ( 1 a~~n di previdenza. l)otto1·e G. 8. ('. clR G. - Ne~SUJJ.:l lep:ge autorizza i meclici interi11i a recL11nH1·e la ~ttnbilitn èlo1ro ]1 J)rin10 biennio di ~rvizio. Doct.or .TusTITIA. <8800) Interinato - '"fabilitrì. -

1.erri-:"i(J 1111' <lir·o-n1ilitare. -

4\ 1 {lott. G. J. cln.

1. T. : J,~

t>ro1>os.tt~

della ~lJeciale Comu1issio11e per il rior1li1ìr1l1H. 11tn dtli se1"izi sanitari n1ilitari in parte ~>uo ~tate gii\ ntt11nte. altre oono in via di attn•1Zi1'>11c. per altl'e infin~. c:ome l'abbassamento dei li1uiii cli etil. non ~ono fi{)tf' le decisioni del ~li­ 1

nistro.

spetmedici è te1111to conto di quat-

È esatto elle l">er il cnlcolo cliello stipendio

tante agli 11ffieial.i tro a n11i <li ktndi Al <"lott. L. D.

lln i YPrRl tH ri. c1~1

P.

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· l)opn la 1)11 bbl ica zio ne· del lVlinistero dellu ra: « I11Ynliditi1 <li g·uerra, ecc. », in dHt;;t nessun'altra racc·olta di disPosizioni r~sulta bli<'<l t·1 c1n I <li('<l ~tern s uddetto. M.

g11e1·19JD.

pub-

G.

C ONCORSI. l~rt: LL.\..

~Ieùioo

Prima rio nell'ospedale, per titoli. ~ead . 10 maggio. L. 6000 nette e percentl1ale vroveuto tasse d1 ct1ra .degli a._b bienti. Ser,·izio entro il 1o a;ennnio 1922. Il concorso potrà essere annullato qt1alora ''i sia u11 oolo concorrente od i conoo1·renti n-0n siano dichiarati idonei. Per altri s~l1iari1nenti riv-0lge1,si all' Amministraziio.ne dell'OSJX"d<.110. -

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BOLOGNA. - As~istente del Laboratorio. Medico1\iicr"'>g·rufìco clell 'Ufficio Mt1nicipale d'Ig-iene. Titoli ed esn111i. Scacl. ore 12 del 81 maggio. Età limite 40 aru1i. T.J. 9~00, quattro aumenti triennali f\ 11n{) q11inquenna.le di L. 500; c .-viv. Chiedere a111t111izio al Commi~$:arlo prefettizio. (Potenza). Condotta per i .p overi; I ... ~ooo (sic), pii1 c·nro-Yiv-. e L. 500 ·se uff. san. Cl1iroere avviso. ~end. 20 maggio. ('A8ROXE

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U.\8T~Lxuo~·o

( r·erullfl). - JJ. 701)() (.:011 -:l quiuq. t1el deciu10, clo1)1)io c.-Y., l .J. J 800 in col'~o (l "a11· niento per mezzo tr.asp. Scaù. 13 maggio. (lJerganio). l 1onsorzio; •ll 1.> .2:iug11'0; ller ruille i10\·eri incirca ~u 4026 ab. : Iii"<' fi;)OO oltre J,. 1000 i1er inezr;o t1«1sv. e J,. :'iOO }1er CEXATE

SOTTO

u.11'.. san. ()Ol1•!--10ll':tio <.;ou 1,.1 n%adn t· <'nspoggio : I.J <>OOO, L. 500 dopo il hien11io cli pToYa, quinqt1en11i, T~. 1i3RO 11er tr<LRIJ., TJ. 500 qu.a le tti'f. san. Scad. J () ut<tggio. t'11ri.;s..\ · (Sonclrio). -

('ItIRIGKAGO (Vene.~·ia). I.J. GOOO fi110 • n 500 tam. porere, L. 5 og11i fam. in più. J,. Rno ver zo11<1

111,1larica, J.J. 1800 tra~p., r.J. 600 utr. san., L. 100 trasferte, tre quinql1enni <lel <lec-., ca.1·0-viv. Scadenza 10 maggio. CITT.l 01 ( A ' Tl.I.LO (J>er11gia).

-

<'hi1·urg·-0 ]J1·inJa-

rio a cura re~d~nzjale: :i tutto 11 20 Jnag.; Ii. 9fJ00 lorde e tre qui11queuni del clec:i1uo : doppio 1.:.-v.; 1' er le operazioni ag'li a bbie11ti negli Osvedçili Uniti diri tto n(l on ora1i·o ; vel disi1npeg·no clelle ru.a1~­ :-;i· >11i ,-'è i.l eo·uc:o1'RO <li nr1 .aiuto ehirnrgo. Servizio " ntro 20 gioi·11ii. I~ivo1gersi n l Hin<lne·o.· • • CrYIDATJI; AL PIAN.o (Rer_qo 111 ()). C1ondiotta auto11-0n1a; tl b. :3400 <li C<"tli o/T ll('l <"HlH>l.: t11tt:1 enti:o un ragg·io rli 3 k1n.: 0~1)eidc.tle Vez%oli; l,ro. 2,5 dalla stnz. ferr. Ci1lcio. T.,. 6700 l>e1· 10'"0 p oy.; J_,. 500 con1e 11ff. sa11. : J;. 7!10 mezzo tra~]>.: q11attro quinqi.1enni <lel dee. Etil limite. 40. SeR<l. 30 giorni dall'J1 ,111rilr· ore 17. '

J ' · ()500 re~i­ d enzia1i , L. 1000 P€r 1000 PO\' .• r,. 2000 p~r cn \Ulln <:> vettura, L. 500 q11ale uff. san . .Poveri 2000 circa. <!nnc1rienni rlel de('jn10. ~\llop:g:io c-011 i::cuderm, fie- \ n:1ifl. 1·i1ne~sa e giardin·o n1eclinnte canone ò·nffitto. FANA); 0 r.1rode·n a). - Due condotte ; J.J. ~000 P I O bie11n i clel ventesimo; c.-v.; T1. 2500 per ca ,~aie. Ncad. 31 n1aggio. COXFIE:\TZ.:\

(Paria}. -

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Al J5 i1Jag. : J.,. <;ooo fino a 1 <100 poY., addizion. di I.J. ,J .!50. tre crni11qnenni del <lpr·imo: J.. 1 . 2000 per il ea,rallo, TJ. 700 q11ale uff. :--n1L: caro-viv-.; in cor&"O d'appr.oY. indenn. all. ,~ :}'l caro-vtv. Ab. 4000 di <."1.1i 400 po''"· : due frazioni. <>ttima viabilità. ~II~ .\XDOL.\ (.lloifena). I.J. SOOO e <liec:i bienni clel \'enteFtim-0, <.ln~ (>.-\., r,. 2n00 per calvalc., li1'~ 1300 r1er se1,·i11:io n1e-dico a 1 D()Ilosito Allevam. Cavalli di Portovec<?hio, n llogg·io. Scafi. 12 mag·. NICOSIA (Oatamio). i\ tntto 81 n1aggio: I.1. 5000 e cinque ql1inqu~11ni cl<'l clecimo, sen?Ja c.-viv.; T). 2 adcliziQnale oltrE> 1000 po,·.: I.J. 3 -0ltre 2000. non ·()ltre 3000. Condotta unicn. GoN.\L~R

(Ucline). -

(Pesaro J. - Oapoln og~o: L. 6000 pei Poveri, L . 2000 per ln g~nera Jitil , d11e st>-Rse11ni del decimo, caroi-viv ., T.i. ~00 qnal~ llff. snn., f .... 1800 per la cav. Ambuln tol'io nell 'O~tlecl. ('ivile. S<?aden7.:t 10 maggio. ORCIANO

effettivo pres~o l'Ospedale Cinle: T.i. ==>OOO i1ette di C. P.: quattro bienni del rl0cin10: C'.-YiT-.: ~tanza di abitaz. : eYentuali turni a r,. 15. 'rotazioni es.:'lilli speciali. Rcad. ore 17 ò~l 1 O i11ngg] o. Biennio <li p1·oyn. Fnnzioni entro 1O g]orni. , PADOrA. -

A~.~::i~tente

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IL POLlCLIKICO

{Pisa). - r.>ue condotte; J,. 6000 e 5 qu.atlrien.n i del {iecin10; L. 2000 cav. (In corso aumenti a I.J. 70(J0 e-un 8 trienni ùel decimo e a L. 3000). ~\i Jneclici provenienti da altri Comuni verrà comJJutato il servizio prestato. Amena posizione; viabili th. Rc~1 c.l. 1O mag. Gli e letti dovranno assumere servizio nel perentorio termine che verrà ~1sse­ PALAIA

J~nato

clalla parteci1). di nomina . PALAZZO (Berganio). Al 15 maggio: L. ()500 per 1000 poveri, L. 1000 tr.a1s f.; 'J_;. 500 ]). uff. san.; fJ, 500 disag·. resicl.; TJ.. 300 ambulat.; c.-v. PALUZZ,\ (l.. dinc). .d..l ijQ maggio; I.J. 0000 e tre q11inquen11i <1el decimo, due c.-v., L. 1800 per c·.av., I,J. UOO per utf. san. : IJ. 1.50 J)€1' ogni po,·ero oltre i 1000. .

Due <·f,.Jclottf>; JJ. 8000 lorc.le :iu111entabili come per ~;l'i111piPg,1tj c-om una.li, c.ar{l-,·i ,.. , r" 1200 per ooud-0tta di~;1 ~in tn • r,. 3000 per mezzo trèlSJ). Scad. 15 rna{;?;gio. IlIANO DEL \'"0G1,10

(Bologna). -

S. EUSANIO DEL SANGRO (Chieti). - L. 4500 p. poveri; I,J. 500 11ff. san. ; L. 100 p. arn1 . farm.: c .-Y.; ~l q11inq11ennl del dficimo. ~~1fl. 31 maggio. • rrRIF.STJij . Jf /{ n·ioi JIÌ'J. In reln 'l.:l{)JlC al co11c.:oi;~u nl posto <li ra})-0 <lel I..1aboratorio J11edico-111icrografico di Tl'ie~te. tli cui clemmo noti7.in ne l fn·~c>icoJ n ·~·or~o. il 1In11tcipio (A~sessore pr<?])-O~to nglj affn ri 1><' rR011t:1li) ci com11nica chf\ gli <"n1olnmenti n ('<·01111<1 ti ( ~tipe11cl io fo11damPntale, su ~~ifli o tli a 1Jog:,?:in. ;1g·p:in11ta clj fnnzion~ . indenniti1 <"':\ ro-viY: ì ~'intl~n<1ono al netto. liberi •la q11Hlsiasi rit~n11tn d 'in11)ostn o contributo J)e-r ln pensione. Il Con11111e <li Trapani (P.alermo) e-erra nH'-rlir1) interino p0r la frnz. Fulgatore, distante 20 Km. <lal C:€ntro, nl q11ale è . collegata da ·Servizio automobilistico: n b. 5000 circa: .campagna antimalarica . Scrivere indicando pretese a l Sindaco. ;\~cettercbbe~i

interin.a to Marehe, Umbria, ToRc·n11n.. nott. ])ella Ro,rere, via Boncompagni, 913 -

XXVIII, F ASC. 18]

[ANNO

perfezionando in Fisiologia ; Minga zzini Ermanno, J:>erfczionnn<.lo in Clinica Chirtrrgicn: Grossi Vincenzo, id: id. In esito uJ concot::.;o 11€1' titoli ad. un i>remio ordinario di « b.,011da.zione <'ola~a nti » pe1· 1:111reH ti in ~1edicina e Cl1 irl1rgia (lena R. UniYPr~itil cli Roma, pel perfezio·n .an1e11to in Farmacol<•gm il Constglio Accademi1co ha approvato La relazio~ t~,1 n1s~eg11ato il .premio a l dottor !vlonteleone Remo. Il dott. ~1onteleone TI{)lll potrn però goderne <l Y~~ n·do optato per a ltro pr em io cli cui è 1i~u ltn to vincitore. ORDINE DEI,LA CORONA n'JT.\LJ.\.

Co·rn ·rn en,datori: dott. Giuseppe Filardi. RoJtla. Ralleg·ra menti cordiali per I.a ben merita hl ()no-

rificen7.a .

T.1. P.

CRONACA EPIDEMIOLOGICA. Le malattie infettive In Italia

(marzo 1921) ,.o ,.o

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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. T11 e~ito

al concorso per titoli n quattro premi ordinari di « F o11dazione Corsi>) per lanr€ati in Meclieinn f' Chirnrgin della R. TTniversiti1 di Roma il C'onsiglio .Accaden1ico òell'TTnive1·, ~iti1, a Pl)l'<>Ya ta la re1.1zione della Fa.colti\ di ~1(\ · •lici11a, ha <·onrf~rito lln premio n cia~n110 clei se!.::Ufl\11ti <lottori : ('~1s~nto ~.\.ugusto. Jlerfe~ionnn<lo in t 'linit·:1 r111r11r!?:i<><l: De ~an0ti~ ~Ionnl<li Tnlli<>.

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Vajuolo e vajoloide.

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42 ·95

53 12.li

72 181

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148 214 144 224 138 221

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Ieningite cerebro-spinale.

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T ifo addominale .

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Consigl~o

ROMA . -

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D ifteri te e croup

della Sezione l\ilodenese dell' . <\. . N. :\J. ('. nell~1 ~t1a ~uta del 4 aprile corr. ha pro<·1;1 n1a to il boi<'ottng~io al concorso che la C-0ngre~·1zione di Carità di Finale Emilia, in dnta lS n1arzo p. i>., 11a indetto al posto cli Chirnl'p:o Di.rettore clell' o~P€iln le di Finale Emilia : 1° perf'hè il poRto è OC'C't1p~1to ònl colleg-n f' 0onso rio RonHci11i clott. Pio eo11 regolare e definitiva non1ina. che riRn l~ nl () ~ing-n<) 189n: 2° pe;rcl1è i1 roncorso è stato 11perto fld i11~flput;:i òel titolnre d<>tt. Bonacini. Il

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Itomn. Diffide.

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t•f\r111ane In <li1'fn·~ione clt~l n1orbillo nel I•iemonte, J.Jombardin, E1nilin, Toscana: nella primn quin(lieina era,·i .à11clle nelle P11glie, nella seco11dn quindicina, nellè1 Cailllpania. La scarla ttina ed. il tifo addominale, sono òiffl1se, a tipo 1sporaclico; u.n,alogamente I.a difterite, jli c11i si nota llllil certa freql1enza in I10mbardia. nel 're11eto, in Toscall<.'l. Q11anto al ' rajnolo si notano diversi comt1ni infetti in Sicilia: 11el f,azio si è avuto dura11t~ la 2a e 3a settin1ana un focoL1io e1>i(lemico a{l ~\11zio <co1n1)lessivament• :11 <~~i). subito domato, tzint<) c·he i1e sun caso "i ~ I dù verificato. 1.


, (.:\N_.,J :\\.V1I1. F.\~C.

1-8]

NOTIZIE DIVERSE.

SEZIONE' PRATJ CA

Per le Industrie Sanitarie Italia11e • •

La Croee Rossa e la guerra civile. · La X Conferenza Internazionale della Croce Rossa ha trattato la in1portant.e questione dell'Opera della Croce R ossa in caso di guerra civile, m1lla qualQ !l sen. Oiraolo, Preside nte della Croce Rossn Italiana, aveva presentato una elaborata rela-

zione. La . Comm1smone incaricata dello studio e del

coordinamento dell ~ varie relazioni nominò relatore il prof. Tullio Rossi Doria. Il prof. Rossi Doria, .s piegato come la questione già presentata. alla Conferenza. Int.ernazionale cli Washington fu a llora messa da parte peroll è prese1itava troppe diffiooltà e troppi pericoli, dice che essa ben può essere discussa oggi che i tem1>i sono t.ant:o cambiati, oggi che la Croce Rossa ha un eòmpito ben importante, Poichè essa deve ,sollev·a re tutte le miserie , soccorrere tutte le vittime della vio1enz:l e nessuno quindi può contestarle • il diritto di protegtz:ere le famiglie dei ribelli e i r>rigionieri poJitici. Il prof. Ro~si Doria , a cui il Presidente Ador e I,Assemblea tributa un caldo elogio i)er la sna brillan te relazione, cosi riassume l~ C'onclusioni della III Commissione : « lAl Croce Rossa, che al di sopra delle comIletizioni politiche, sociali, di confei-:sioni, di razza. di classe e dl nazioni, afferma il RUO giudizio e il siuo dovere di azione e di 1socoorso in ca-so di guerra cl vile, di torbidi socia.li e rivoluzionari; ricon~ che tutte le vittime òella gi1erra civile e dei torbidi ooddetti senza alc11n[l eccezione, hanno diritto a d essere soccorse confQrme i principii generali <lella C. R. ; in ogni nazione dové scoppi la ~uerra. ctvile la C. R. Nazionnle ba in ,primo luogo il dovere di fronteggiare nel n1odo più completo il bioogno di soccorso delle vittime, e a questo effetto è in<lispensabile cl1e ~~$n ma lasciata libera di agire con tutta imparzialitc1 a beneficio di t11tt.e le vittirne: nei ca si in . cui la C. R. Nazionale non può compiere l'<>pel'a di ·s occorso 1potri'l int.ervenire il Co1nitato Internazionale con modalità. da stabilirsi. Do:po una elevata cliscussione alla quale pren· dono pa.rte molti dei delega ti presenti, la Conferenza « appro,·a le conclusioni della relazione pre8ellta.ta dalla III Oommiissione e le raccomanda allo studio di tutt.e le Società Nazionali della C. R.; essa e1nette il voto cl1e tutte le SocietiL cli C. R . d'.aooovdo col Comitato Int.ernazionale della C. R. s i im·p egnino a fare una propaganda intesa .p er creare in tutti i paesi llllil opinione pubblica illuminata che conosca 1a completa impa:vzialità della Cr"<>Ce Rossa ; e ciò allo scopo che la C. R. goda in n1tto il mondo e in tlltte le occaeioni senza alcuna eccczio11e della diffusione e dell'affetto - di tutto il popolo, senza differenza di partiti, di confessioni. di classi o di individui, condizione i11di~nsabile perchè la Croce Rossa pe.soo <'ompiere il st10 mandato e perchè sia ott.enuta la 2;aranzL1 più efficac~ c-ontro ogDli viole1iza all·i Croce Rossa in caso di guerra civile». 1

6t3

Come abbiamo a nn11nziato, s ta per attuarsi a Parma un Secon.d o Congresso pe1· le Industrie San·ita1rie I taliane, ed il Comitato costituitosi, presiedt1to dal chi.arissimo prof. A. Valenti, farà di tale Congre-sso, indetto .per la seconda decade di giugno, un'affermazione di eccezionale impor tane.a. Contemporanea a l Congresso sarà pure e1lettuata in Parma una Primia M òstra Nazionale di P i an-

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te Medicinali, di Macohin,ario e di M&teriale ài confezionamento.

A tale Mostra, C'be riUJscirà d'interesse 1scientifico ed industriale, 11 Con1itato Centrale Permanente i~r le Industrie Sanitarie Italiane ha c reduto • bene di }lroporre che veni·s se aggiunta un,altra Sezione, qt1ella cioè (lei prodotti elaborati (chirnico-farn1nceuticl e biologici) e idrologici (acque minerali e loro de rivati) e tale idea è stata pienamente accolta dal Comitato di Parma, il quale mette a disposizione l'area. necessaria nel grandioso locale chiuso clle accoglierà tutt.e le Mostre. L'organizzazione della nuova Sezione è stata, ~a lla Commissione. Permanente, affidata ad uno rlei suoi comP-One11ti, il pro,f . P. Picci1ùni. con f:icoltà di .aggregarsi dei collaboratori sia locali · (Mi1.1110) e Ria nelle vaTie parti d'Italia. Nuovo è il concetto informatore di questa Sezione, in quanto essa raccoglierà principalmente la «Letteratura scientifica» dei singoli prodotti e delle acque minerali, e corrisponderà qt1indi, anche nel criterio clle sarà tenuto per le premiazioni, a Il 'indirizzo scientifico che guida queste nuove ma nifest~zioni collettive delle indu strie itali~ne, ben compr ese della necessità di allearsi strettamente alla Rcienza. Delegato per la Sez~one Chimico-Farmace,1tica e Idirologica è 11 prof. P. Piccinini. \

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I Convegno di Igiene sociale della tlgurla. Dalla Lega di Igiene Sociale della Lign rj~ t è indetto nei giorni 27-28-29 maggio p. v. in Genova un convegno tra gli Enti pubblici, Associazioni e privati liguri, ver concretare provvedimenti efficaci contro il diffondersi della tubercolosi, dell'alcoolismo, delle malattie sessuali, della delinqt1euza minorile. Il Convegno 1s i occuperà ancora della prot.ezione de lla prima infanzia, della istru7'ione igienica nelle scuole primarie, della formazione di un corpo di 8SSistenti sa.n ita.rie e di importanti qt1estioni rig11a rd8 nti l'igiene industriale. Segretario del Con1it<1 to ordinn tore è il dottor Giovanni Campora.

Congresso Internazionale per la proiezione dell' Infanzia. Avrà luogo a Bruxelles !dal 18 nl 21 111glio: sa.rà diviso in quattro -sezioni: 1a. Pr~serv a zione n1orale dell'infanzia e tribunali ~r fanciulli: 2a Infnnzia ·a uorm,a le; 3a Igiene infantile, Puericoltura: 4a Orfani di guerre.. •

.Associazione S azionale Tubercolotici di Guerra. Il Prefetto della provincia di l\1ilaJ10. CQDJJ)). r.Jusignoli. a'eva sospeso dalle funzioni l'~.\mmin.istl'a ­ zione df)l Sodaliiio e ne .ave,ra afficlato la gestiooe '


!L POLICLl71\lCÙ

ad u11 ('on1tui~!'la rio, <«lY. I,j~i; n~n l'i11cl1ieRta esper1tn i1·i11 hn l'ile,·ato · irregoJaritil tali <la renilere !H·•{·<·s~~1 r in l':1 c1oz io11f' cli J1l'OYYl'cli111enti a «a rito clt111':1 n1n1inb•trn z ione cl1e J)f'l'tn11to è stn t.1 l'f' initf'gr;t t:t Pd hil i1ro,·\~e-d11to . .a m~zzo della Cop:imisslio1h> eost'<·1rtii ,.a. n 11<1 riorgu1nizz.azio.u~ degli Uffici. I..1a S(:\cl~ 0 RtHta t1 ·a~feTita in lOCll li ~tabili ar1r'ltti (~Ii1<1110, ,.i,1 ~. ' rittore al T eatro fi: Telefono :J7-7G). ~

Per l'igiene scolastica e la profilassi antit.uher<'olare in Napoli. Oo1ne è noto,. a11che q11e-~t'n11110 il ì\Ji11i:-'tPl'o de l-

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l 'Interno - Direzione Generale di ~n nitù pubblica - ha di.sposto per eorsi d.'lgi~11e &"Colastica f' n11titnbercolare in un grnn nn111ero ~li scuole• notrnnli del Regno. ~<1poli ha a Yuto in questa, come in tutt(l~ le c irCO!';tnnze, speciali ;1ttenzioni da parte dell'ill11stre {> b<'nem~1ito ('l{)lUin . r,u trai-io. RPll ~tte scuole norn1:1li 80no Rtate infatti indie.a te per tali corsi, <li cui ci11que al P·r-Of. Tropeano e clue al prof. C-'1cace. L.\pprenllian10 con ,-i·.,-iissimo compiacimento che <l·f 'tti oor~1i di dieci lezioni cia·scuno - sono segui. ti f'On Yivo interesisarnento d<l JJ~\l'tt• <1~11~ l'-1t:oh\1·0·~c: ll 0 e co11 in1me11so H11c<"es so'. TJ 'ohbligatorjetit di qt1e~to provvido in~gnumen­ to J'(-l~O n ncora iriù ·c on1pleto è orn n1ni uniYe rsaln1r11te rico n·o. ('iuta non so1o ver tutte le L.;«uo}<-> no1·n1n li. n1n p·er tutti g li Istituti di ed11<·ar.io11~ e cli i·i:;tr11zione '<li qnalt1nque grnclo e n.n tn1«1. Re cli lotta n11titubercolare cleve ~rin 1nente •p arlar~, c111esta è u11n via da bn tt(\r<->. TJn Rc>nola de,·e essere la gra11cle pnlestra per la no~tru redenzione biologica Roc·inle. , TI i11·of. Tropeano - anch{> i>{'\r adempimento al !'; HO ufficio di Dirf\ttore Generale dell.a S<X!ietà Na pnletn n:1 Antituberc<0lar~ e per accordi presi col ' :\J in i:-.. te1·0 <1el 1'I11 terno - ,~n te-11c1Klo <'Orsi speciali ~lllln profilassi antih1ber 0ok'lre nella R. Uni1rersità e nll'lTniversità Po11olare. Il breve corr~-0 te1111to i11 qn0i;;tn rigoglio,sa istituzione ha richia 11 1ato 1111 1J nbblieo e11orme J1el Jn g·1·Hnde a11la (1~1 . l'UniYPl'sitù. m si è fatta clelln i)ropagnnda i.giflniC'<l pffic·nc·i~:~jn1a che speria1no Y(>nga continuat;1 HPg;li n nni ~ n ec:e.sisivi. Il prof. '1'1 opcano aggi1111gerà così un'altra bell~llt('l'Pnzn :1 lle. R1tP ·molte J1er l<l ~n lut0 l'llhblirn. e t·l1<:> si traducono i1on in S'Ola propaganda - per '-'t' stessa urgenti•&sin1a e decisiYèl ~11ec1e nel :\Iez~og;iorno ma in <)pere ecl i~ituzioni cli assi~ten~'l e prf\Yicle11z}1 ~oc-in le cleRtinn te n risolvere ,·etn~ti {' grnYi problen1i nnpoletnni. C'o11ic nP•J)Unto In sua nltima ~npel'ba creazi:one cli 1111 grnnò;.:. ~'"\ ~ilo 11er l'Infa11~in abbnn<lonnta n ~1arechiRro n trnY(:\l'.So cu i viene afFro11tnta la sD1·te mornle, igie1lico-~nnitn rin e F'.-OC:ia le clella )I<'t1·011nli n1eric11o1

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nn le. Associazione professionale dei giornalisti medici fran-

cesi. Xc11'Hlti111a ~1dunnuza t1·in1estr;1Je dell' .:\.~~ociazio ­ ne, i I <lott. Grn njonx h;1 ricordH to il po to chP uu tPnq10 h1 ~tn1npa m edic<1 teneva nei C-0ngre ·i •

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medici e ha oolleeitato il ritorno allo stesso ~tato r1i cose. Il testo della sua moziout> Yerrà tras1nesso a ll'AsRociazione francese delln !-\tnn1pa mèdicu.

Contro il tifo esantematico ·In Francia. Il ~1ini~·-0 dell'Igiene in Fra11ci.a h<l sotto11osto al la firma del Pre:-;iclente ltn decreto che fissa le precat1zioni cln pl'e11<lersi Y{~r80 i viaggiatori proYPuie,nti dalle r egi·oni estere in cui infierisc·e iJ tifo esnnt~n1ntico . Ohiunque Rii troYi in tali condizioDi Yerrtt sottopoRto, alla f'ro11tieta f1·anC'ese, nel 11n.u \'i sita llH~di.ca ~01111un ria. • el1e per1nCltteri1 cli tra tte11ere i Rog·g-etti. i:·alati, so~petti o che abbiAll·o dei 11ar~~siti. A L"Ur.a ili un Com111is..~arjo av1)osita111ente inc:·1ricato; i mala ti sarc:111110 r i{"()Yera ti in 1111 Ù~'l)f~clale, doro e~Rere ~tati <.1CCllrata111e11te i111Iiti e spogliati c1€'1le lor o vesti, che yerl'am10 rlisinfettate. Saranno p11re disinfettati e in1liti tutti i ,riaggiatori infe::-itnti dai parassiti o la e ui 1111lizia se111bra <l11bbia. Al n1òn1e11to in eui Yerrar1no autoriz7.<tti <-1 coutiunare il ,-i,1 ggio, ric·e,·eranno un passaporto sanita1io, cl1e do·v ra11uo <:onseg·nare al loro arrivo a destina7'io11f\ al Sindaco (lel Comune; dovra.nn1) sottomettersi 11110,ram·e nte il visit.a medica, oa.'din.ata d~l Sinò ;1ie•o, ~ntro i _lf:l giorni dal loro arriYo. Se (lur.a.ntC' q11(\~to periodo gopravvenisse la 111al8ttia, il n1alnto cle\·e far ehiedere imrnediata1ue11te al Si11(lac-0 l' i11vio di 1111 medico. Ogni infrazione al Dec:reto è v·u nita con 15 giorni a 3 mesi di priginn~ e co11 11~'l multn <li 50 n !500 franchi. 1

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Dispensarlo infantile automobile negli Stati Uniti. I/Ufficio ]X}!1~ l'Infa•nzia clel Dipartimento del Lav-0ro agli' Stati' l Tniti ha eqi1ipaggiato un certo 11umero di <1utomobili oome <lispen1S1ari. iu1miti (li tutto il materiale 110C'~~~a rio, compresa 11na tenda divisa in tre rom11a rti1n~nti per il personale, nel ca:so iI1 c-ui qn.esto fo1~Re costretto ad accamparsi a.Il' a·p erto. T/ambiien~ pri11cipale è C08tituito da uoo sala d.i consultazion .i per le viRite ai bambini. l.ia oobill.<l del c-onduttol'e ~er'T~ n nche d.a ·S ala d'.aspetto <:~ nel fl1rg·one ''i è una Qameretta smontabil~ che si p11ò <ld.a ttare all<l parte posteriore dell'3utomo, bile. I~ sal~ l1anno l'i11gr esso da un lato c1ella Yett11ra e l'uscita la.l lato opPQlsto, per eYitn~ ingombro nei passaggi. Il pet·sonale è c-0Rtir,1ito cl.a 11n<1 dottoressa, pratica delle abitn<lini di ca1upagna, un'infermiera, ·un impiegRto cl1e <1 nnuncia il passaggio dell'auto1u o bile e 1111 coJ1d n tto re. Dopo otto 1nesi cli vita il flhild Welfrtre 8pecial ha pienamente gin.stifieata la sua Crf\n7.ione r1$Vegliando -0vunque t1n intere~se generale sui p~oble­ mi cQncer.n enti 1;1 \·ita clei fnnciulli carupagn11oli. Nel caiso in c oi jl dipnrtimento dell'Igiene pnbblicn reclami il Ghild Tl'Plf,nre Special per visite in lJi<'lesi di campng11.a e Yillaggi i.solati, l'automohile Ri fa p.reced()r~ <la 1111 inf':t ricato speciale che "i l)reoccupa di orgRniz7x'lr~ i Comitati loeali. affinchè tl1tto sia preparato all'arrivo del di~n­ !'ario mobile e sin.no evit:nte le perdit.e di tempo. 1

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'EZ lONE PRATICA •

Radium di Stato in America. Il <lott. Iln rv~y lt. Gaylorcl. direttore del I.a~J­ ratorio (}1"1t\Yic-l~. i1l quale è stato assegnato il rc.l<linnl acqnistn to con la so111ma di 250,000 dollari stanziata a 11 'n<>vo e-on legge Rpeciale, ha prese11ta to ln relnzion~ dei prin1i risultati co1iscguiti. R11 537 r·n~·i, iuolti clt i qnn li fiJJparentemente dispera ti, 358 pre~~utnno un rniglior:1n1e11to noteYoliS1simo e ~i 110-R•sono co11si<lerare ('OlllP clinicamente in via di ..... g-u.nrigio1H?: tra <'!S~i n lmeno 202 ha:11no sicnr11 n1ente c-on:::;t->gn lto 1111.::i guarigione S~'"lbile . Il lnborntorio ins tallerà l1n appa1·ato pe1· l'nggi X iclea to clnl prof. Dt1nne, dell'lT11iYers iti't di HnrY<1rcl, .nppnrflto che ~bra emanare rnggi più pe11etra11ti <li <1uelli 11sati finora.

Gino Galeotti Il .; a.prile la 1norte colse in Napoli il fiore di una 'ita tutta detlieau1 a Ila Sci(\nza ed a.ll'ed11cazione dei giova11i. Po<:hi uo111ini htRcinno, come

Galeotti, un rimpia11to ~ f'osì gc11e1·n le e così profon<to in tt1tti, nu ,senso cti deF-;olnr.io11e e di sconforto nei ·St1oi 11l1merooi a llieYi, i111n tra~cia tanto

lun1inosa rlP-lla prop1·ia vita . .r~ncl1e dopo morto, JJui è la fiaccola cl1e g11 id<l, è il vnlpito çhe ri: se:a 1da, è . tutto, per i s uoi .cari·s simi figli spirituali, come Egli stesso, negli ultimi momenti di vi tn, ebbe a chia1n.are la scl1iern di discepoli, che <lillla ~na inente traev<1no la l nc·e della Yericil Rcientifiea. Quest'Uomo che è sceso modestamente La Croce Rossa Czeco-Slovacca. nf'l ~epolcro, come moclestan1e11te è Yissuto, ha I-la t~11l1to u1i'a . . en1blea generale sotto là pre:i1· ie111 pi to <l~Ila S na or>era gli 111 ti n1 i decenni del de11za della sig·.a. Alice ~la _aryh, 1<-l quale ha colu11g-o e fatic·o8Q <·arnn1ino della ~cienza, con più 111u11ic;1 to che la rep11bblica annoYe.ra circa 200,000 di <.:ento pubblirazio1ù 8l1e, <' ~1 ltr<>ttante. a Imeno, .soC'i e an11u11ziato cl1e la C'. R. ('.-8. Ila orgunizdei suoi collaboratori, eh~ Egli soccorse eontinua7,;lto 40 eolonie ca111110stri i 1t->r u11 tot.11<-> <li 10.000 mente con l'ausilio della pro1)rin ~c:;perienza, con fn11c.-inlli e <·l1e pro si1unn1e11te aprirà 1111 <>~]IPcla 1P la critica severa, con la g_-(\nialitù . . che ognuno de, i11fa11til~ Hella SlovaeC"J1i.n. "V<' 1·iconoscergli somma nell'arte dello ,sperimenta rei. Egli ebbe modo di av,riar0 vel'SO la loro soCorsi di ortofoniai nel Belgio. 1n~ione molti problemi di Patologia g·enerale, cli' Il minJ..stro ùelle Rcienze e Arti del l~elgio, 0110Jfisio-Pnto1ogia, <li Bacteriolog ia, di 0 11in1ica bioreYole Destrée, 11n i~titt1tito dei corsi di orto-eonia logic-;1 : lin comJ)lesso di riccrc-l1e ehe è, e rin1nne, e di~ione nella Scuola Norn1ale di Stato pe1· l('.! 1tna salcla acqnisizione dellfl ~ctenza. (ldueatrici, n I~t'U't'lle-. Allievo di Alessnndro L11stig·, ha dapprima ~tn­ Per il centenario di Dan&e io Amerira. rli.a to q11el mirabile fenomeno ~llulare, che è la cariocinesi, nelle con<lizioni J1iù diverse, in tessuti TI uo. tro (·ounazionale I~uigi C'c.1rno,·ale ::>i è fat1101~nali e pa tologiei: <li 1)01, i fenon1eni rnorfoloto Jlrornotorp di fl<)gnc <>lH)ra11ze a Da nte Alighieri g·ici clel1'l Rff·rf\zione rP llula l'f\ in Ya1ie condizioni lH:•gli St:iti r··niti, per il .·t•sto centenario (lella ~verin1enta li, . ~)iega11do · certe nno1un Jie ft111zion a li n1orte <l(-01 .•01111110 Poetn, il 14 settembre 1921. degli org·ani g-l1inndolari, f\ c1eter111inandane l'intiPer iuf0r111:tzioni riYolgersi al C;.11·n0Yali. in mo mee<>.c:11lii$1DO. Gli !st11di ~nll 'appn recchio conUllietgo, Illin·>i..,., :JO Xortl1 )lic.:l1igan Unnl~ \·<1 l«l. driosomale _rle1le C'€-ll11lf\ si riconnettono a questo Esempio da imitare. _ periodo, a l quale appartengorio ~ne-be i lavori •sulCi si com11nira : la rig·enerazione <lelle fibrr- m11~('olnri stri~te è Nel la. riro11·e11za ciel 252 nnnivel'sal'i<> della sun ·q11elli Sl1i i1.rocesRi dRgenera tiYi (rigonfiamento fou(lazione, la Ditta . :-\.ugtl•S to Steffen di l\iil.a.110. torbido, degenerazione a1)1iloiclf), tle{'?;eue1·1-1zione Yaconce~sional'in. dei JlI~otti «Roche», in que-sti . -cuolare,. necrosi per congu lazione). Una traccia giorni ha voluto tiunire aù un lieto :::;impo&"io n~lai:;sai profonda, e i1on ancor~-1 seguita in t11tti i 1<1 ridente r>lag.a di Bellagio, <;>lt:re la Direzion0 risultati che l)UÒ dare, lasciano le ricerche •St1 lle <lella. rappresentata, Ditta F . Hoffmann-Ln l{oc·h<.' pr-0prietà. chi1ni.clle e i;;11 lle nzioni biofogiche. òej ~~ Co., S. A. di BasilP.}ì, ancl1e gli impiegati tutti. 11t1cleo-proteidi bacterici, e specialn1<'nte gli studi e nonchè i propri rappresentanti ·scientifici e com~Jn lln peste, c-h~, inizia ti Rotto la <iirezione e con 111erciali spa1,si per tutto il Regno. la versonalé collaborazio11<' del I.Jl1stig, furono poi I.a fa11sta giorna. tn è trascorsa nella ma s~i111a "pl'o~egn iti da Ga leotti, ed alllt)lia ti f\ aJ)plirn ti n lcordialità ecl ha dimostrato ancora 11na volta la l '1101110, clurante la sua ll1nga pp1·1naneuza i1ell(' buona ar1no11ia c·he rorre tra superiori ed impi{3Indie in1g lesi. Una assai Yalida i1111uuuità <l ttiY <l gati, tt1tti t1niti ll<\l1'1111icn mf\ta per la pros!)f'ritit contro la peste fu rag~i11nta oon Yaccinazioni fat<1{1 Ila Di tL1. to con il n11cleo-proteide dei bacilli pestosi; conte1npora11eamente fu a ssodato che il ~if'ro rli aniAt&l di Congressi. 111,rtli, ri!J€tutan1ente trnttati con tnli nncleo..,p·ro80110 i:;tnti J>ubblicati g li Atti clel III C~oug1•<.)r.-Ho . teidi, ncql1i•s ta p·roprietà 11rcve11tiY0 e eurative. di clell~t !1'eùc rnziù11e Nazionale fr<l le i\.ssociazion i c-ui l'esperienza nell ' . _i\_rthur Roacl Spitnl di Bo1ndel pel'::;onri le .'lddetto .alla Yigilan za ig·ienlca, che bay ha <li1nostrato t11tta l'effica.c~in. Altre l'icerch<' (·l)be lnogo n n1etit nlaggio del 1920 a 'l~rie-ste. fisiopatologiche e cliniche sugli infer1ni cli pe~ :È l1n Yoln1netlo i11 cuj ~ouo ri11orta ti : l 'elenc:o b11bboni<:'.a. e ffil Ql1elli clì peste pu lmonn1·f>, €> nu. dt~gli inte1·yent1ti.• le ndesioni} i discol'si pron1111n1erose osservazioni epidemjologiche, COID1Jlet.'1no e-iati e t11tt€ le relnzioni <legli argomenti trntt.1ti. il lavori di Galeotti m1 questa terribile malattia. (·on le <lisr11ssioni e11i dettero luog-0. Ad n lt1i ~'ln1pi la S11a mente, dopo, m riYolse. ~i llllÒ richiederlo al ~egreta1io g;eneral~ delln <'on n11·opern co ì complessa e co9ì. n111ltiforme. Fetlernzione, dott. Cti<>vnuni Pn lomba, 'i.a ' ritto1·j 1) cla p-otersi ,·eramente asserire che nes~nn terr~no Veneto, !lf>. Roma-25. cle11a Fii:dologia. eon1e del In Pn tolog-in generale . 0

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sia rintaHLu tl<.1 J Jlli i1on coltiYil to. I f~non1eni elettri<::i del <:ttore furono studia ti cercan<lo di applica.re i criteri t1e1l'elettroc-11imica a lla .·piegazione delle correnti <l i demarcazione e a·i azione; la repa rtizione de l voten.zi~le e.Iettrieo nelle ,·arie regio11i clel <.:n o1·e, ùura nte la contrazione, g1i <>lettrocarcliogra uimi nf\ll 'uomo, in rap1)ort-0 a i vizi cardiaci, o sotto l'azione dell'alcool, l'inflnenza dell'ani.dride ea rbonica . de1l'ossige110 , e della temperatura sulla ftlllZione carcliaca, le prop1·ietà dinamiche del euore, appartengono n l gruppo di ri . ceree di fisiologia ger1erale del et1o•re . J,a fisio1H1tologia cli <1uest'organo in dègenerazione g·rassa fu ·sottoposta ad uno ·stncli·o u1et oclico e com.p leto. sia riguardo nlle proprietà fo~damentali. sia rigi1ardo alle pro1) rietà dinamicl1e del mioca1·dio degenerato. 'L e rirerche di fisiologia sui muscoli striHti, e .gui rapt~rti fra differenziazione morf{llogica e fl1nv.ionale nei muscoli striati, si ricollegano con quelle di fis iopa t')lo.g ia S11lla funzione dei mt1 scoli i n deg<.>nerazio~e grassa, e sulle correnti di c1e1nareazione 11Pi n1usc--0li <l lte1·n ti: e tali ricerche, fatte d.n L11i vroReguire a i s uoi allievi, gli 11anuo per111ess() di for11111ù1 I~ un'ipotesi s11lla contra tt11ra e sulla rigidità dei m11scoli alter8ti e n1orti, che npprofon clisce e <'01npleta que lla (li Bernstein. Le 0R~ 1,·<i zioni fatt.e da Galeotti s11lle proprietà fl!siCO·Chirnicll+' delle cellule e dei tessuti si in i·ziarono q11asi i1.ell'epoca in cu.i fnrono gettate le ba1si di qne-sta l)ranca della scienza, e cercarono di m('ttere in chia.ro q11anta grande parte i feno1neni fisico-cbimict ~1 hbinno nell'intimo mecca.nisino delle fu nzi-oni vi tali. I ,e ricerche ·sui ·p rocessi cli diffusione- [\ttraver~o il protopla~1nn , su lla mip:ra ::r,io11e d<>i ioni, sulle variazioni di volumè delle c-ell11le per l'azione di forze osmotiche, sulla con~ntra r.ione dei ioni 11el .p rotoplasn1a.: sulla conCE",ntr:n zione 1m1Qlerola re totale del protoplasma, tentano di flarci la ro11fi~urnzione chimico-fisica d·e l protopln1-'n1 :1 ,.i ,·e11te. fln 1111 p1111to {li \ista della biologia ge11<'rnle cellnlnre. Qnelle di elettroftsiologia, seco11clo. i criteri ed i metodi dell'elettrocl1imicn, eomplnte Rt11diando le for7.e elettr•o\

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FRANOESCO PENTI MALLI.

Indice alfabetico per materie.

.o\:cetone : ca usa d'errore inn '°'?ertita e singolar(: i1ell'an.alisi dell' ~ e inodo Paq. 621 di ri1}ararvi ' )) fi:10 Aortite sifilitica . Asce~so del l·obo front.1le destro <ln Ri n11)) 61t~ site post1norbillosa . )) 630 Asistolia i-ecidivnnte: ter.npia preve11tivn Canfora : peri-coli nell'insufficiell7..a car)) 68] diacn . Car.d iologia : la ma11ovra <li 'lalsa l\n )) 630 ill . Ounsigl·i o Su JJeri.rn·e di Sanità. ('1·onaca del 1novi1nento professionalr·

l)ifterite: arricchi1nento cultura le nella diagnosi batteriologica . Extrasistoli..'\ <:'nrdiaC<:l : progno i e cur<1 Ferite dei seni dii1rali: sutura vasale . Fermenti: intll1enza <1ella pressione sulla Yel0Mti1 di l"eèlzione . . 'Roma. 1921 -

Lnotrict che. Si sta bilisco,no sulla superficie di mem- · brane animali, i feno111e1li tli r>oln rizza zio ne nei 1n111$coli, le ricercl1~ di elettro-fisiologia sui i1e r1·i. <·ontrib11irono a.Ila interpretazione dei fenomeni elettr o-fisiologici, considerati ormai come lega ti à Ile f1 ifferenze di ,concentrazione di elettroliti, che si produ cono nelle manifestazioni vitali dei protoplasmi. J J0 a pplicazioni della fisico-chimica, oltre che alla biologia generale, furono fatte da Galeotti a nche a lla funzione renale,· con la determinazio·n e del lavoro osmotico del rene in condizioni norma li e patologiche, ed all'investigazione di certi processi .p atologici, come la formazione d~ll'edema e la formazione degli idropi. Altre apVlicazioni .Egli fece nel camr>o della chimica biologica, studiando le condizioni dell'equilibrio chimico nei sistemi composti di acqua, proteine e sali metallici. Ed infine, ricerche di pura chimicofisica sono quelle dilatometriche, riferentisi, ei oè. ::tl cambiamento di volume di solt1zioni, in cui a vveng-0no certi processi chimici. eo111e scissioni idrolitiche, processi sint.etici, precipitazioni delle 3ostauze proteiche. Negli ultimi anni, tutta la Sua g~niale attività di ricerca fu rivolta, oltre che a llo studio dei problemi del ricambio (il ricambio purinico, il ricambio dell'acqua, il bilancio calotico nella febbre) anche, e più specialmente, nd alC11ne ricerche di chimica bi-0logi1ca sui composti degli amjno-acidi con le a ldeidi, che successive esperienze hanno dimostrato assai in1portanti, come quelli che possono .p artecipare al ricambi.o degli animali, pot~ndo servire Pf\rfino ::illa ricostr11zione dei protoplasmi cellula1i. Tale è, a1ccèn1ta ta per oomn1i capi, la mente e l'opera di GINO GAT.,:IDOTTI. Grande J:>er ingeg;n-0, Egli fu grandi.~isimo .p er la bo11tà del rt1ore, per la purezza dell'ani1u~, p(lr In forza dell'aPo· ~tolato con cui inculca,·a ai gio,·ani, insieme con il · teso·ro della S11a scienza, J.e più alte idealità e i vili. Egli sopra vvi\'e a sè e all'opera Sua nella i11emoria di essi, che lo piang-ono con venerazione <li clisc~poll e con nffetto di fratelli.

Tip. Cart.iere C'entrPli.

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La\ori tipografici: influenza sull'orgaPa.q. 6R2 n~s111-0 muliebre . . I~gge di Shérrington de lla i·n nervazione rectproca dei m111~~oli a ntngonistt : osr n n1 i se r,~aziioni . )) 6~2 r.eueociti : ~osta1nento nel ~angue }fa larici congedati : s l 1nlgin1 en.to rl ella oamipagna, primaverile a .fa1•ore dei Nefri~

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differenzia le !{aggi seconda'11: azione antibntterica . ltiflesso oeulo-cardia-co nelle ~te11osi na Sc'lli

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Sutura ù e i nervi:. ris11ltati clopo g:l'inRegna111enti della guerra . 1'i1 tua~gio : per toglierne i ~·egni . 1'ube reo lo~ iperplastica dell 'int~stino • • lTlcer~ van cose semplici: cura . •

L. l'ooz1. ed, ,.esp.


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ANNO X XVI J1

Fasc4 19

Roma , 9 Maggio 1921

fondato <lai professori :

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE •

SEZIONE PRATICA R EDAT T ORE CAPO : ) )R OF.

VITTORIO ASCOLI

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SOMMARIO. Lavori originali : A. Chiasserini: L'esame fra.tionato del succo gastrico dopo colazione di prova. Osserva.d oni cliniche: b. Segagni: Su una fo r ma di peritonite plastica. Note e contributi : I . Bersani : Lò schema di Arneth in rapporto ali 'infezione tubercolare. ~on&J e rassegne : MEDICINA : e. J. Bond : L 'emoagg-lutinazione. Co,ntribut o al1a fisiologia e patologia del sangue. - CHIRURGIA: A. Ulmann e C. Levi: Ascessi subfrenici. - OSTE· TRICIA. E GINECOLOGIA: C. Colombino: Contributo alJo stu· dio della pielite gravidica.

Cenni bibliografici. ieeademle, Sodetà medlebt!, Coo1ressl : R . Accademia Medica di Tor ino . - R . Accademia Peloritana. àpJUD&I di medldoa prat ica: CASISTICA: Il rachitismo - Il reumatismo acuto infantile - La tarsalgia. degli adolescenti Osser vazioni sulla tubercolosi nei bam bi ui - La prognosi della nefrite nei bambini -

Sulla vaccinoterapia nei bam-

bini - Il benzoato di benzile nella pratica pediatrica . IGIENE: La disinfezione degli sputi tubercol ari. - P OSTA DEGLI ABBONATI. Nella vita ,rolesslooale: DIBATTITI PROFESSIONALI: G . Chiesa, D. A. Mazzolani, Doctor Justitia: Per i concorsi a posti di medico condotto. - L. Mangiag alli, L . Verney: A proposito di corsi di perfezionamento . - Cr onaca del movimento pr ofessi onale. - Amministrazione sanitaria. - Risposte a que siti e a domande. - Concorsi. - Nomine, pr omozioni e onorificenze . Istruzione superiore: E. Ma-ragliano : L' insegnam ento della clinica medica. )(edicina sociale: Associazione Nazionale Italiana. tra infermiere.

Le onoranze al prof. Qoeirolo e l'inaugurazioee dell'Istituto di Viinica medica di Pisa : Nodde diverse. 1.Ddlee •llabe&lco per ma&erle.

Diritti di ,roprletà rlsena&I. - E' vietata la riproduzione di Zavo,,-i pubbUcati n el POLtalNIOO e la pubblicazione di sun f~ di essi senza oita,,-ne la f onte.

_... Da tenere presente T Le tarifte postali già sensibilissime ma divenute ora pii\ che mai gravose dopo il loro raddoppio andato in vigore eol 10 Febbraio u. s. ci

lndueono a .eonsigllare a rotti I nostri abbonati di non chiederci spedizioni di opere od altro In pieghi gravati d'assegno del relailvo im· torto, 1na di valersi sempre del mezzo più semplice, rapido cd economico, che resta ancora quello di rimetterci, mediant~ (Jar&ollna-Vaglia o eon Assegno Bancario, U preciso ammontare di quanto si desidera.

.... Lo stesso dicasi pel pagamento dell' Importo d'abbonamento, che va pure Inviato mediante Assegno Bancario o con Cartolina· Vagili\. Coloro che desiderano versarlo contro nostra Tratta Postale, t~ngano presente che questa dovrà essere aumentata di circa 8 lire per le tasse accessorie ed altri diritti postali. L'AMMINISTRAZIONE. 19 Anerilamo lnoHre gll abbonail di Roma ebe la nostra A.mmlnls&rulone non manderà ad locas.qare alle loro ease e ebe perciò l'lm· JOrto d'abboname.nio dovrà essere lnTla&o mediante eanollna-va1Ua, op,ore pazato nel nosiri offici dieiro rUlro di aoaloaa quietanza.

N. B. - Della cartol in a -vag-Ua inviata .in saldo dell 'abbonamento deve conser var si la relativa ricevu ta . L'AMMINISTRAZIONE.

LAVORI ORIGINALI. R.

ISTITUTO

Dl

CLINICA

CHIRURGICA

DELL'UNIVERSITÀ DI ROMA.

diretto dal prdf. R.

ALESSANDRI.

L'esame frazionato del succo gastrico dopo còlazione di prova. l)ott.

ANGELO CHTASSERINI,

assistente, docente.

Nei primi mesi. del 1920 ho studiato su 30 pazienti, ricoverati nella R . Clinica chi rurgi.ca di Roma, il com1)ortamento della secr ezione gastrica dopo colazione di prova, esaminando campioni. ,di contenuto· gastrico estratti a intervallo d i. tempo d i 10'-15'-20'-30. nello spazio di 2-3 ore. Lo stl1dio ha avuto principalmente lo scopo di determinare il com portamento dell'acidità I

totale e dell'HCI. libero in vari m om enti della digestione gastrica, e di ricercare se esso p r esentasse caratteri tali da poter fornire criteri d iagnostici di un qu a lche valore. Questo metodo di esame, analogo a quello ch e si. pratica da lt1ngo tempo per le llrine, può essere detto esame fr azionato del , content1to gastrico. Esso ft1 g ià tentato da Hayem (1), in qualche paziente, fin da l 1905, ma solo nel 1914 Rel1f11ss (2) e i suoi collaboratori Berg·eim e Havvk lo applicarono st1 larga scala, servendosi di l1n tubo-son da speciale, e ottenendo nati, ch e, secondo i detti A11tori, e altri, fra cui Andresen (3), ch e li han110 seg11iti, avrebbero notevole importanza diagnostica. Noi non ci. siamo -nott1ti -orocurare la sonda di Relift1ss, che h a il grande vantaggio, una volta introdotta nello stomaco, di poter essere


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IL POLICLINICO

la.sciata in situ per 2-3 ore, permettendo così (li estrarre i1t1m erosi saggi òi contenuto g·astrico se11za cl1e i pazienti a bbiano a soffrire. Abbiamo invece 11sato una com11ne sonda gastrica molle, che facevamo ingoiare al paziente 5-6-7 volte nello spazio di circa due ore, l)er ottenere i campioni di contenuto g astrico. Del resto in tutti i casi i pazienti hanno sopportato le manovre ripetute, non certo troppo piacevoli, con discret~ pazienza, e se11' za incidenti. La maggior p arte dei pazienti era entrata in clinica con djag·nosi di affezione gastroduodenale. Esami però furono fatti, come controllo, anche in pazienti di altre malattie. La colazione da ta era cp1ella di Ewald. Le estrazioni (o espressioni) venivano eseguite og·ni 15' e ripet11te finchè lo stomaco era vuoto. Si estraevano ogni volta circa 20 cc. di cont enuto gastrico.

(lo come jncl icatoee la cart<:1 Rosso Congo); ricerca dell'acidità totale (indicatore la Fenolftaleina), ricerca di acido lattico, di sa11gue, bile, ecc. P11r tener1do nel dovuto conto tutti i dati raccolti secondo qt1esto schema, abbiamo st11diato con maggior cura jl comportamento dell'HCL libero e dell acidità totale. E lo abbiaIno, per ciascun caso, espresso con un tracciato, nel qùale i g·radi di a cidità sono segna.ti su lle ordinate, i te1npi di estrazione s11lle ascisse. (L'acidità t otale è rappresentata da lJna linea continua; l'HCL libero da una linea. tratteggiata). Questi tracciati rappresen tano certamente qt1alcl1t cosa di più che un semplice numero, q11ale ci è dato dal solito esame di su cco gastrico dopo colazione di prova. Essi ci permettono di distingl1ere, oltre i g·radi n1aggiori o minori di acid ità, i caratteri 1

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Fig. 1.

Il metodo di e. a me p'11ò esse re così r1as-

s11nto: a ) 1nodo con c·u i il co1itenulo gast rico {'uo-

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riesc e dalla sonda. Talora esso assume il ca-

rattere di rigurgito violento, che si ripete ne1 success1v1 svt1otamenti, ·e che richjede la pronta estrazione della sonda, perchè lo sto1naco non versi fuori il suo contenuto tutto in una volta; tale moda lità è stata osservata nettamente in due sog·getti sofferenti di stenosi pilorjca. b) i caratteri m aGroscopici del liquid o estratto, cioè presenza .o m eno di residui di

pasti precedenti; modi:ficazic1ni successive del I-lane ingerito; presenza di m asse di muco o di gr11mi di sa11g·t1e, colorazione (presenza di l>ile). e ) f f lll/J n

di J)er·n ian.rnza del cibo nello sto-

ntaco. cl) esa1n e clii11iico dei va ri saggi di conte'll'lltO

gastrico: ricerca dell'HCL libero · (tenen-

dei vari seg·mer1ti : la rapidità. mag·g'iore o minore delr ascesa e della discesa, la forma del· l'acme, che può essere acuto o pianeggiante. Ho riunito le curve ottenute in vari gruppi : 1° ascesa e discesa rapide, acme acuto; 2° ascesa e discesa •.tarde prolungate, e acme i:>er sistente; 3° discese interrotte da rin.lzi; 4° curve inve rse. Le curve più tipiche sono quelle del pri1no gruppo (fig. 1). La parte ~scendente si solleva rapidamente e raggiunge l'acme nei pritni 40'-60 o dopo 70 -90'; all'acme acuto si co11giunge una rapida discesa, che si accosta a ll'ascissa dopo 100'-130'. Il m assimo di aciclità totale in qt1esto primo gr\1ppo ha variato t'ra 40°-85°. Nel 2° gr l1ppo (fig. 2) l' ascesa talora è gracluale raggil1ngendo l'acrne dopo 100'-130'; oppure è pil1ttostn br11sca, ma l'acme st prolunga st1 t1na linea pianegg]ante anche per 1

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[ANNO XX\r~lll, FASC.

19)

619

SEZIONE PRATICA

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60'-70'; Ja discesa è più o meno l apida. Il massimo di acidità è assai variabil e ; da 30° a 95°. Nel terzo gruppo (fig. 3) il tratto discendente a lln certo pl1nto si interrompe, e torn'a per <.1 ualche ten1po a fars i. a~cendente.

tato dal cibo è rar)jda, più o meno intensa, e rapidamente si esal1risce. In quelli del 2° gr.l1ppo la risposta è più taràa, ma più persistente. In quelli del 3° gruppo la risposta si esegne --f---i- . -

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Il ql1arto grl1ppo (fig. 4) rassomiglia all'ultimo tratto del gruppo precedente; si ha cioè dapprima una discesa, poi una breve ascesa ; oppure un tratto pianeggjante. Volendo Rnalizzare il comportamento della

in du e terop j, più intensamen te nel primo ·tempo. In qt1elli del 4° gruppo lo stimolo agirebbe o com e inibitore a ll'inizio, o non determinerebbe cl1e llna reazione abortiva. .

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secrez io11e gastrica (per ciò cl1è si riferisce à ll' acidità totale e all'acido cloridrico), quale ci è fi gu r ato dalle curve così classificate, clo. vremo dire cl1e nei sogg·etti tiel 1° grtll)PO la riF-poRta dello sto1naco allo stimolo rappresen

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a. Per ciò cl1e si ri f eri se e al grado cl i acidità a lc11ne curve dimostrano t1n'acidità i1ormale, a.I tre un 'iperacidità transitoria, a ltre 11n ipoacidità, · a l tre ancora (quelle a d acme prolungato) 11n ipersecr ezione. 1

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650

[ANNO XXVIII,

IL POLICLINICO

Il breve esame fatto cli q11esti tracciati dimostra a prima vista che i dati forniti dall'esame di, un singolo saggio di contenuto gastrico, quale di solito viene esegt1ito, sono iI1sufficienti. Q11ali valori diagnostici hanno i dati forniti dall'esame frazionato ? Essi 11anno certamente un'importanza fisiologica in quanto ci danno un'idea del ciclo della secrezione gastrica. lVJa hanno anche un'irnportanza diagnostica ? Giacch è questo è il punto che a noi soprat11tto inter essa. Se do!°)o aver classificato i tracciati nel modo sopra,detto, osserviamo qu ali sono i casi clinici, che ad essi corrispondono, vediamo che in uno stesso grl1ppo trovano posto diagnosi assai disparate. Cosi possiamo trova re, accanto all'ulcera gastrica, l'ulcera duodenale, l'epitelioma dello storr1aco, 111alattie definite come gastriti croniche; ptosi gast ricl1e e affezioni di altri organi. ch e non sono lo stomaco.

FASC.

19]

Credo che una maggiorè' prec1s1one diagnostica n o11 ci possa dare la sola osservazione della forma de.i tracciati; e. ad esse non possiamo chiedere di più. Domandia.mo forse alla ,raccolta frazionata delle urine, in ciò che si riferisce al ritmo dell'eliminazione, la diagnosi della malattia renale? Per ottenere dati diagr1ostici, ch e abbiano un qualche valore, è necessario studiare, e la forma della curva otter1t1ta, e il grado massimo di acidità, e la presenza di elementi anorm::ili, nonchè il modo con cui avviene il rig11rgito gastrico, e i caratteri macroscopici dei campioni estratti. Da ciò che ho detto a pp are evidente che i risultati da noi otten11ti non hanno quella precisione diag·nostica affermata da Rehfuss, Rergeim, Hawk, Andresen.. Bisogna tuttavia riconoscere che il grande numero di ricer, ch e esegt1ite da questi AA. e l'impiego di una tecnica più esatta possono averli condotti a. .

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' Fig. 4.

Di modo che i g·rt1ppi di tracciati da noi fatti, riferendoci alla forma e al modo di successione dei singoli segmetnti, non corrispon dono a gruppi determinati di m alattie. Essi ci danno solo un'idea del ·modo coJ quale '1a mucosa gastrièa risponde (per ciò che si riferisce a l fattor e acidità) allo stimolo del cibo; ma t a le risposta non sembra esser e specifica per una data affezione. • Una sola distinzione possiamo fare, e anch'essa non assoluta: i tracciati . ad ascesa l1rusca, ad acme acuto, r aggil1nto n ello spazio di 40° a 80°, ~ H. discesa r apida, s'incontrano sopratutto negli individui che non hanno affezioni gastriche. Sarebbero quindi i tracciati normali; tl1tti gli altri rappresenterebbero de viazioni patologiche. E fra questi ultimi i tracciati cqn acme prolungato, t alora rappresentato da una lunga linea orizzontale, si riscontran o più spesso r1egli individui nei quali lo stomaco si vuota lentamente, sia che il ritardo sia dovuto ad llllO spasmo, sia ad llna stenosi organica. Le curve inverse sono probabilmente indice di lesioni estese della mucosa gastrica.

rist1ltati più positivi. Essi stessi però affermano che molte volte per disturbi riflessi della digestione gastrica, in affezioni di altri organi addominali (colelitiasi, appendicite, rene mobile, ecc.), si possono ottenere dati tali da sim11lare lesioni organiche dello stomaco. Concludèndo poss!amo dire che il metodo della raccolta frazionata del succo. gastrico rappresenta certamente un progresso sul metodo solito della estrazione t1nica dopo colazione di prova, perchè ci permette di seguire il ciclo intier'o della digestione gastrica. Ma che o er aver dati diagnostici di una certa precisione è necessario che su ciascun saggio $Ìano eseguite _numerose ricerche, per determinare la quantità non solo dell'acidità totale e dell'HCI~ lipero. m a anche la presenza (f i componenti anormali. Sarebbe necessario inoltre, per seguire dappresso ttitto il ciclo della digestione gastrica, rhe i campioni fossero estratti con regolarità dapprima · ogni 5', poi ogni 15', fino a vuotame,nto totale dello stomaco. E oer ciò fare il t11bo d"i Rehf11ss deve certamente prestarsi meglio della coml1ne sonda,


t:~NNO

XX\1 Ill,

FASC.

SEZIONE PRATICA

19]

che permettte

solo, per ragioni ovvie, introduzioni. non troppo n11merose. Solo in tal modo si possono ottenere tracciati di una notevole fedeltà. Ciò !1erò non esclude che, con il moltiplicarsi degli esami, il metodo perda di quella semplicità, che s-olo potrebbe renderlo pratico. In ogni modo nei casi rimasti dl1bbi, e dopo un esame clinico accurato e dopo l'indagine racliologica, la raccolta frazionata del contenuto gastrico può indirizzare il gi11dizio diagnostico sulla via giusta. LAVORI CONSULTATI. (1) HAYEM. Maiadies du tube digestif, in Bro11ar-

I

del et Gilbert, 1905. (2) REHFUSS, BEll'GEIM, HA v\' K. Am. J ol1r11. of the med. Sciences. 1914. (3) ANDRESEN. ProctÒlogy ànd GastroenteroloUY, 1916.

OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE

lNFANTIT.,E IN

REGJNA

MARGHERITA

TORINO.

SEZIONE MEDICA cl iretta dal prof. ENRICO

l\IENSI.

Su una forma di peritonite · plastica per il dott.

R1Ro

SEGAG~-ri,

assistente.

I 1)rocessi di r1at11ra infiammatoria del peritoneo si riscontrano ahbastanza freq11enteme11te llell'infanzi a. Fatta astrazione di quelli eonsec11tivi a tra11ma, a perforazione od occ111sione intesti11n.lc, del t11tto simili nell'anda.mento clinico al le forme che occorrono nell'ad11lto, e non considerando le peritoniti dei neonati e dei latta11t,i rispettivamente da in.fpzione ombelicale e da $etticemia, è noto comr la sjet'osa peritoneale possa altrimenti' -infettarsi per via. R8 ngl1igna - peritonite ematogena - ovvero clirettamente da crualche organo vicino (fegato, rene, intestino. ecc.) - peritonite diretta. Nella n1aggior parte di q:11esti casi l'agente infettivo è il bttcteri1i11i coli (Barba cci, Tavel, O. Lanz, ì\facaigne), .più raramente il pne11mococco, lo strepto-stafilococco, il gonococco, che possiam.o riscontrare isolatamen~e od in forme associate. Varie sono rerta11to le l:lerjtoniti che ne conseg110110, ma. jl qnadro clinico di ciasc11na di esse è ql1asi sempre così poco individualizzato, che molte difficoltà. ·spesso si incontro no nPlln diagnos1 differenziale. Eccone in breve la sintomatologia: Peritonite pneitmococcica: è la forma indubbiamente pi1ì caratteristica. Osservata dal Bozzolo nel 1885, • e dal Netter nel 1890, per la l)l'i111a volta nel bambino, venne in segi.1ito '

651

ripetutamente descritta dai vari a11tori. Colpisce in prevalenza le bambine dai 3 ai 10 nnni, può essere secondaria ad affezioni dell'apparato respiratorio, osseo, articolare, ecc., ma più frequentemente è primitiva. Inizia in modo acuto, -con sintomi .v iolenti, dolori pl1ntori all'addome, vomito, diarrea, febbre alta, e q:11alche volta con erpete labiale, la qui presenza, associata ad uno stato relativamente buono del pazie~te in confronto della sintomatologia pi11ttosto grave, può assumer e speciale valore per la diagnosi di specificità. Dà lt1ogo nella totalità dei casi alla formazione di una raccolta purulenta nell'addome, che può ra ggil1ngere perfino parecchi limiti e, lasciata a sè, può farsi strada all'es.terno attraverso l'ombeli.co o, più raramente, la vagina, lo scroto l'intestino, la vescica. La diagnosi, che, come 110 già accennato, 1\on sempre è facile, presenta notevoli diffi. coltà specie nei primi mom enti, in ·cui il quaflro clinico pl1ò essere del t11tto simile a quello dell'appendicite o del tifo addominale. Peritonite streptococcica : è molto più rara della prec.edente e assai più grave. Anch'essa inizia in maniera violenta,, con febbre alta, dolori addominali, vomito, diarrea; ma mentre lo stato generale del pazie11te nella forma 1)11eumococcica è relativamente buono, in questa assume J:lresto un aspetto eccezionalmente grave per la rapida diffu sione del processo flogistico al peritoneo, e per la insorgenza precoce dei segni dì una grave intossicazione. Al pari della forma pne11mococcica p11ò essere primitiva, alcune volte invece è secondaria. a malattie infettive quali il morbillo, la scarlattina, l'angina, l'erisipela, la difterite. Peritonite gonococcica: nella maggior parte dei casi consegue a vulvovaginite, è piuttosto rarR., tanto più $8 si tien conto della discreta freq11enza r1elle bambine delle affezioni blenorragiche della Vl1lva e della vagina. Può 8 ssumere lln andamento lieve con tendenza alla localizzazione e Rlla rapida risoluzione -· pelvi, peritonite circoscritta - ; come può manifestarsi in forma grave, con tendenza a diffondersi e ad ass11rnere il quadro delle i1eritoniti acute generalizzate. L'essudato il più delle volte è scarso, per c11i, anche nei casi a decorso g·rave, p11ò ri?-ssorbirsi totalmente, senza che sia necessario un atto operativo. P Prit onite a]J pPndicolare: più freqt1ente nell'infanzia cl1e 11ell'età adulta è la forma senza d11bl)io più coml1ne e meglio conosciuta. Per lo pi11 inizia con vivo dolore in corrispondenza clel p11nto di 1\IacBt1r11ey con febbre alta, viva clifesa m11sco] a re, t11mef azione del ventre. Si clifferPnzia dng·li nlfrj ~tat i J)eritoneali acuti


652

IL POLICLINICO •

vercl1è g·eneralmente resta localiizata alla fossa. ilj aca destra: ·ove si delinea una tumefazione di consistenza più o n1e110 pastosa, di volt1me vario dalla forma di una piastra rotondeggiante. che pu ò risolve r si spontaneam ente e scomparire nel giro di du e o tre setti1nane, oppl1re sup1)urare con f0rmazione cii ascesso. In alcuni casi jnvece può assume:re la forma purule11t a g·eneralizza t a rapida• mente mortale. Emerg·ono a dunqt1 e, da q11esta rapida rassegna di affezioni ac11te del peritoneo, alcuni fatti clegn i di speci a le rilievo e cioè che la racco lt fl pl1ru lentà. pt1ò essere scarsa od abbondante, libera o incaps11lata. la reazione peritonale pt1ò presentarsi circoscritta o gener alizzata, e talora a tjpo plastic9, come n ellll i>eri toni te a l)pendicolare. A11alogo 11rocesso possiamo pt1re riscontrare ' in t1n'altra specie di peritonite e cioè in quella tubercolare a tipo fibrocaseoso. In essa infatti, per il parziale riassorbimento del li quido ascitico, p11ò stabilirsi t1na produzione esst1dativa plastica speciale, che, venendo · a circosc-ri,rere e a div]dere in tante piccole concame:razioni il versamento peritoneale, si contraddisting·ue p er la comparsa sull'addome di d i zone ottt1se, alternate a zone con rison anza timpanica. i.\.ccanto a tutti q11esti stati peritoneali acuti d obhinmo r egistrarne per ò un altro ancora, . . imile nella s11a espressione anatomica a cp iello cl1e. come ho detto. si p11ò formare n ella peritonite appendicolare ed in quella tubercolare, co11 la differenza però ,ch e rappresen ta un'entità clinica vera e propria, è di r1atura speci a l e, con particol ari caratteri di , inizio, decorso ed esit o. Q11esta sindrom e interessante, osserva ta e ·~tucliat.a assai b ene rlal l\Iorq11io, nella Clinica pediatrica cli ).Iontev~deo , si differenzia nett ame11te dagli a ltri stati peritoneali affini percl1è l1a particolare tendenza a procedere in • modo s11bact1to e lento, p erchè è costituita da formazioni plastiche semplici, di svariata g 1·andezza , prof0ndità e sede, che possono prog1·edire per contigt1ità o a distanza, e sono in grndo di dar luogo a fatti ac11ti tali da far sos11ettare t1no stato s 11pp11rativo; perchè tende a rj solversi sponta.n eamente, non lascia tracce e perm ette che si raggi11nga in fine nna g11n rigione completa e d11ratura. Q11esto stnio speci a le, sui generis, d'infiam1r1nzione p eritoneale acuta h o a vuto- l'opportunità di osservare quest'anno in una piccola inferma dell'ospedale. I .a rarità del caso e le co11siderazioni ch e il s110 st11dio rni ha ~nggerit o, mi h anno in-

l-.\XKO

:\XVIJI,

FASC.

19J

dotto a i·er1derlo noto, 11er cui ne esporrò senz'altro la storia clinica: · Ni1mero annuale 86-B. F eri1anda, di anni 5. Entra in ospedale il 12 marzo 1920. G-entilizio immune, gravidanze 9, parti a termine 6, aborti 3, figli vivi 3, morti uno alla r1H.scita, due nei prirr1i d11e anr1i di vita in seg·11ito ad infttièn za. A narnn esi r en1,ota. Bambina nata a termine da parto distocico, a llattamento rnaterno fino all'anno, dentizio11e a 8 mesi, deambulazione a 13. vaccinazione a 6 mesi e a 4 anni con esito positivo, morb illo e varicella a 3 anni; dall'età di 14 m esi accessi convulsivi una , due ·v olte a lranno.' con -nerdita della cos cienza e schiuma alla bocca. An a1nnesi pros.r;ima : La presente malattia data da circa 10 giorni, insorse in pieno be11esser e, durant-e la notte, con febbre alta, dolori a ddominali intensi, pitì accentuati in corri spondenza d eU a fo~sft iliaca d estra, vomito, diarrea. Esa1ne oggetti vo. --- Bambina pallida, bene R·viluppata intellett11al111e11te e fisicamente; peso chilogrammi 15, scl1eletro regolare, micropoliadenopatia, non ga ngli epitrocleari. Polmo11i . e c11ore s a11i. Addome g loboso, tumefatto, dolente i1ella s11a totalità.. con suono di percussione timpaniro s11i CT11:=tdranti di sinistra, smorzatq s11 l1llelli di destra, particolarmente in corrispondenza della regione appendicolare, i11 c11i s i nota 11na zona, p iù grande di u11o sc11do, da.lla forma di llna piastra, di co:nsistenza l)astosa.. Pressione s11l p11nto di l\IIacBurney dolorosissima. . Fe~ato in limiti n ormali . milza appena palJJabile. genit::tli sani. l Jrine prive di alb11mina e znccllero, con presenz<1 di fosfati; intr::lètermore~ 7,iOnP ::l ll e ti1 l)e f' r'<ì l i 110 11mana P J1ovinfl n egativa. T. 38°.2, P. 128, R. 26, scariche t1na. 14 marzo. -- Fenon1eni peritoneal i ni-C1 acrPnt11ati. 011 ella r esistenza uastosa ch e ~i onno~eva alla ~ nalna zjone in còrrispondenza della fo fìsa: iliaca- d estra va Rcom9arend o .: notasi in. vece n el lato simm etri carnente opposto, notevole difesa muscolare.. dolorabilità forte, ipofonesi a ccent11a.ta e infiltraziorne periton·eale di t1na certa cp1al8 d11rezza profonda non fll1tt11ante della grandezza del palmo della mano, a forma di niastra. Vomito nella notte. T. 38°.5, P. 1.30. R . 28, scariche d11 e di feci diarroiche. 16 mar zo. - Condizioni gener a li e locali migliorate. Dimin11ita la t11rpefazione all'addom e . scomparso il d olore; suono di_perc11ssione timpanico n ei Ql.IadTanti s11periori, ott11so nelle nar t-i declivi; nel cn1adrante inferiore sinistro fJalnasi ancora n ett amente q11ella t11mefazione pastosa eh e si er a formata il g iorno 14, m entre 11on è niù percepibile a11ella che si disting11eva in corrisuond enza della reg ion e anpendicolare. T. ·31°.6.- P. 120. R . 22, scariche d11 e di feci diarroiche . 18 marzo. - Reperto ad dominale imm11tato: condizion i gen erali discrete. ·T. 39°~ P. 116, R. 24, scariche O. . 20 rnarzo. - N"ella fog~::i ili flca ~ini!=\tra sj pal1)a ancorFi nettnment e d11ra. rlnl ente la piastra peritoneale. rlimin11ita 11erò di grande~za. Da ieri al torace nnteriormP11te P noster1orm ente Sl1ono di T)e rc11~~ione rhia r<ì. respiro ve8Cicolare. accomnagnnto n::i r:lnfo li A gros~e e rnediP holle. T . 37'>.3, P. 10'i. R . ?n. scariche 1.


(-\.'\NO

XX\'Ill ,

FASC.

23 marzo. -

19]

SEZIONE

L 'am111alata è i1otevolmente migliorata, l'addome non è più tumefatto, è trattabile in toto, con suono di f)ercussione timPflnico su tutti i c111arlranti, essendosi risolta la reazione plastica preesistente. T. 36°.9, P. 96, R. 21:, scariche 1. Il decorso cli11ico suesposto dimostrava inVL' l'O chiaramente come nella i1ostra ammalata fosse in atto un'affezione ac11ta del peritoneo, ma nel1o stesso ten1po mette,ra in rilievo un fatto particolarmente importante, e cioè il tipo speciale di re8 zione che aveva assunto la sierof'a perito11eale. tale da far nascere il sosuetto che si trattasse di ltna peritonite plasticà. I..'11lteriore decorso della malattia ci dimostrò irtfatti qua11to foj clata fosse la nostra s11pposizio11e. 2 a1)rile. - · lJn ieri l'ammalata accusa di nuovo dolori all'acldome . All'esame oggettivo si nota: viva difesa muscolare, juofonesi s11l qnadrnnte inferiore si.11istro e sensàzione di -resi.ste11za peritoneale !)rofonda, in corrispondenza della fossa iliaca, dello stesso la to; no11 senso cli fiotto. .t\ll'esplorazione rettale si disting11e nettamente a sir1if'tra, ltna t.11mef azione d11ra, (tolente; nulla al torace. T. 39°, P. 100, R. 26~ scariche O. 4 aprile. - Reperto addominale l)ressoch è immutato. Si l'ipete l'intradermoreazione con le dt1e tubercoline con esito nt1ovamente negativo. T. 37°.4, P. 96, R. 24, scariche 1. . 7 a1)rile. - I ,n zo11a ipofonetica dalla , forma di piastra, occunante la fossa iliaca sinistra va restring·p11closi. T. 36°9, P. 98, R . 24, scariche 1. 10 aprile. - Cor1djzio11i ge11erali buone, addome trattabile inclole11te anche in corrispondenza della fossa iliaca sinistra, ove il s11ono dj per.c11ssio11e è cl1iaro .e p iù non si palpa la t·umefazione a forma di piastra che disting11evasi nei giorni scorsi. T. 37°, P. 96, R. 24, scariche 1. 11. aprile. - Di n11ovo dolori addomi11ali da qnesta notte e vomito. ! . . 'ammalata è a.lquanto depressa. All'esame dell'addome si nota tumefazione, meteorismo e di n11ovo iuofonesi marcata nella fossa iliaca sinistra con r eazione profonda peritone a le. T. 39°, P. 124, R. 28, scaricl1e 1. 1n a1)rile. - L ammalata è l)iù sol le\·<lta ~ i fenomèni neritoneA1i sono notevolmente mig·liorati, l'addome infatti non è !)iù t11mefa.tto, 1.~ discretamente trattabile. anche jn corrispondenza della fossa iliaca sinistra. in c11i però continua ad esservi t11mefazione, ipofonesi. T. 37°, P. 120, R. 21., scarich e 1. 18 anrile . - Contin11a il mig·Jioramento de~ giorni· scorsi; l'esame dello adcfome non rileva più sintomi anorma li essendo scomparsa totalmente ::inche q11 ella. piccola area di reazione plastjca che ancora era presente l'altro feri. T. 36°.9, P. 94, R. 24, scariche 1. 21 é'l'Drile. --= Lo sta.te del peritoneo è ritornnto perfettetmente normnle. I .'Hmmalata sta bene, prende vitto com11ne e !)11ò consirlerars1 guarita. Il giorno 25 infatti. dello stesso mese, esce dall'ospedale e ri e~<l minata dOI?O 11ndici me~:i, si è potuto co11staiare rl1e il s110 stato cli sal11te si era eta allora .sempre manten11to b11ono sotto tutti i rapporti. 1

PRATlC.\

653 .

Appare ad11nque evidente dalla esposizione clinica del mio caso come esso bene ripeta il ' quadro sintomatologico della peritonite plastica; e siccome da esso emergono queg·li stessi caratteri speciali di ir1izio~ decorso ed esito che il Morquio riscontrò i1elle s11e osservazioni, c:osi credo opportuno ricordare esse brevemente, prima di riassumere la mia e di esporre su di essa qualche considerazione. J>RIMA OSSERVA.lIONE. - Ban1bino di 3 anni, ammalatosi improvvisame.nte, con fenomeni J)eritoneali; la1)araton1ia in Getti111a giornata: reperto negativo. Comparsa pochi giorni dopo di fatti broncopolmonari e pleurici e di ma11ifestazioni epat~che che fanno sos!)ettare un ascesso : punt11ra esplorativa neg·ativa. In seguito formazio11e · di stato periton·e ale n ettamente plastico, che invade l'addome, si localizza prevalentemente a destra, prod11ce fenomeni di occlusione in testinale, si protrae con alternative locali e generali per 2 mesi circa, scompare gradatamente· fi110 a gi1arigione definiti.va. 8EC'1NDA OSSERVAZIONE. Bambino di 13 anni, con fenomeni !'e1·itoneali acuti al q11adrante inferiore sinistro, t'eazione plastica l)rofonda. estendentesi s11periormente fino a lla regione epigastrica e per1epatica. Questo stato periton eale si protrae senza grandi modificazioni rlello stato generale, subisce varie alternative, ~i estende al bacino, dura tre mesi. e g11arjsce completamente e definitivame11te. TERZA OSSERVAZIONE. Ba1nbi.no di 7 anni,. a 4 a :n ni lieve attacco appendicolare risoltosi in 48 ore. Att11almente perito11ite generalizzata. probabilmente da 11erforazione appendirola r e, con fenomeni gravissimi ed allarmanti.. F or1nazione di piccolo ascesso nella fossa iliaca destra che si incide e drena. In seguito sensibi le mig·Iioramento dei fenomeni generali, localmente · invece reazione plastica periton eale tinica, che serpeggia a lla superficie, si est ende ·in :!)rofonditàJ l'frod11ce dei f.enomeni d i occlusione jntestinale, di.vjene pii1 persist e11te e· intensa nella regione pelvica, dura dne mesi, dopo i. quali g11arisce completamente. QUARTA OSSERVAZIONE. - Bambina di 3 anni, affetta da Vlllvovaginite e ammalatasi improvvisamente con fenomeni gravi di i:>eritonite nc11ta generalizzata. Esarninata dopo lln mese cli malattia, si riscontra: stato g«enerale grave, ipertossico, reazione plastica generalizzata, più accent11ata n ella fossa iliaca sinistra, Vl11vovaginite lieve di natura stafilococcica. Tale stato dl1ra 2 mesi circa tra miglioramenti e peggioramenti, indi guarisce in modo perfetto e definitivo . OSSERVAZIONE PERSONALE. ~ Bambina di 5 anni, ammalatasi improvvisamente. con fatti perito11eali ac11ti, gravi, più S!)iccati in corrisponclenza della regio11e appendicolare, febbre, vomito, diarrea. Esaminta. in decima giornata. si riscontra evidenti ssma reazione peritoneale plastica nella fossa iliaca destra. la aua1e d11ra tre quattro 1giorni, indi scompa.re, si stabilisce n ella fossa jliaca sinistra, per scomparire e rico111pF1 rire rinet11tamente; si protrae per d11e rnPc::i circf!_. Rrcompagnata da sintomi più o


654

IL POLI CLINICO

rneno act1ti, senza notevoli modificazioni dello stato ge11era1e, e di poi g11arisce spontaneamente in maniera completa e duratura. , .i è dt1bbio sulla diagnosi? Se confrontiarr10 i sintomi particolarmente caratteristici presentati dalla mia paziente, con quelli che ricorrono co'n m aggiore frequenza n elle al tre forme peritoneali acu te_, credo che dubbio non vi debba essere. In ciascuna di queste affezioni infatti, com e già abbiamo visto, i segni clinici sono ben di, versi da quelli propri della l) eritonite plastica, e se talora ad essa si avvicinano, per lo stabilirsi di uno stato peritoneale plastico - peritonite appendicolare o tubercolare - sono pur empre così distinti n ella espression e clinica, ch e err ori diagnostici .non sono possibili. ' Nemmeno è il caso di pensare ch e la m alattia in questione potesse avere qualche pt1nto cli contatto con la pseudo-ascite, solo perch è ancl1e in questa forma si possono form a r e delle zone di ott11sltà. circoscritte, mobili, n el1' aclclorl'1e. Esse non 11a11110 i11fatt i mai l'esistenza e co11sistenza tali da fa.r -oe11sa1·e ad l1na reazio. n e I') la ~t i ca peritoneale, sempre sono indolenti, e i11 r1ess1111 caso si formano e si spostano nell 'acldome coi segni propri delle affezioni acute e n fmmeno per opera di a lterazioni ftogisticl1e p eritonea li, ma solo in seguito a sposta1nenti, qualch e vol ta rapidi, di feci liquide ll ell intestino, cronicamente dilatato e ptosico. Eliminata pertanto anche q11esta ipotesi, credo poter affermare cl1e la, diagnosi di perito· r1ite plastica, ritenuta prohabile n ei primi gior .. rii di m a lattia, sia la vera, esatta, e ch e tale , deblJa essere lo si PllÒ ded11rre ancora da ciò cl1e il q11adro clinico, da me osservato, esattan1ente collima r on qt1ello descritto da1 Mor. 1

CllllO .

Come i1ei suoi casi, ancl1 e l1el mio il sintomo preclo1nina11te, fonclame11ta le, è rappresentato da q11el1o stato speciale del peritoneo ch e si caratterizza per la presenza di formazioni plastiche, distinto i1ettam ente da t11ttj gli altri }1rocess i l)eritoneali ac11ti in precedenza menzionati, !)er il s110 modo pa rticolare di inizio, clecor so ed esito. ~

~

Con1e 11elle Slle osservazioni, anche nella mia la inaln ttia ii1izia con fatti gravi di peritonite act1t.n, i q nali ben presto però si atten11ano, si loca liziél 110, cl a11110 lt1ogo alle formazioni pla~tic l1 e ca l'n tteri ~ti ch e, cl1e decorrono lentament e. i11 moò o s11bact1to, scon1naiono e ricom-

XXVIII, F ASC. 19)

i•a 1ono, si risolvono sponta11eamente ed infine g·11 a r1scono. Ci troviamo pertanto di fronte ad una sinùrome speciale, a d una entità nosologica vera e propria, tutt altro che freqt1e11te, ·e che deve essere consider ata con1e propria dell'età infa ntile. Quali sono le cause ch e l'l1anno prodotta·? La risposta non è certo delle oiù . - facili. Dalla storia. clinica rjsulta ch e i primi segni dell'infiammazione peritoneale acuta sono com1Ja rsi nell a fossa iliaca destra e più precisamente in corrispondenza del punto di MacB11rney. Da q11esta circostanza potremo supporre, e J1ulla pi ù, che il primo momento dell'affezione sia stato un attacco a ppendicolare, cui fece seguito lo speciale stato plastico, nello stesso modo che avvenne n ella terza osservazione del Morqt1io, in ct1i all'operazione, praticata a fr~d­ do 4 mesi dopo, si riscontrò: peritoneo sooo. appendice macroscopicam ente 1)11re sana, picco] a cicatrice alla sua base, esponente forse di perforazione !)regressa e- punto di partenza probabile della IJeritonite plastica. Di q11 ale natura è l 'infezione ? Neppure a ql1esta domanda ci è lecito rispondere in modo positivo e concr eto. Ciò che verosimilmente si pnò escludere è che entri in ca11sa la tubercolosi, dato che, sia nel m jo caso, come in <.Illelli del 1\1or ql.tio, oltre a ll' assenza assol11ta nel 'gentilizio familiare cl ella tara tubercolare, a11o stato di salute b11ono dei singoli pazienti prima di cadere ammalati, a lla g11arig·i0ne completa e durat11ra dell' affezion e, è risultata negativa la c11tireazione del Pirquet. Que~t'11ltim a prova ass11me nella nostra osservazione lln 1gr andissim o valore, se si consiclera che la, sua negatività, eccettu ati casi specialissimi, q11ali quelli di t11bercolotici morbillosi, oppure cach ettici, ci p ermette di scarta re con sicurezza l'infezione tubercolare. Epperò molteplici debbono essere i fatti determinan ti tale formA morbosa e non u ltimi certamente la qualità e la qt1antità dei germi infettanti, in rapporto al terreno speciale s11 c11i si svil11 ppan o. ' Concezione questa ch e ha valore però di ipotesi e di n11ll'a ltro. Per ora una cosa sola possiamo affermare con sic11rezza, ed è che grandissima importanza dobbiamo att.rib11ire, nella patogenesi del la rna la ttia, all'età giovR ne dei pazienti, tanto t ii ù se si co11sidera cl1e app11nto nei bambini la capacità di reagire agli stimoli con la formazione di tesst1ti plastici non solo è frequente 1

. .

lANNO

-


~.:\NNO XXVIII , FASC. 19]

SEZIONE PRATICA

e spiccata, ma pure precocissima, come ce lo (limostra l'osservazione di peritoniti adesive già nella vita fetale (Stooss). Riassu1nen.do, mi pare pertanto di poter concll1dere: 1° Cl1e la peritonite plastica è un'entità e lini ca \rera e propria, tutt'a·l tro che frequente rneJ l'età infantile. · 2° Che il suo inizio è brt1sco, come quello (lelle comuni peritoniti acute. 3° Che le ca.ratteristiche formazioni plastiche peritoneali sono di svariata grandezza, 1)rofondità. e sede, decorrono in modo subacuto e lento, scornpaiono e ricompaiono, si risol' ono sponta11eamejnte. 4° Che difficile è stabilire la loro natura; tne11tre, dal punto di vista patogenetico, molta importanza va data all'età giovane degli am1nalati, tenuto presente cl1e nei bambini le reazio11i infi ammatorie clelle sierose a tipo pla stico sono facili: spiccate e talora precoci. AUTOR I CITATI. BARBACCI. Centr. f. Allg. Path. etc. Iena, 12 oct. 1893. TAVEL & O. LANz. Centr. f. Cl1ir., 1894. , 1fACAIGNE.

La périton-ite et l e bacterium coli.

i\1éd. l\.Iod. 1894.. BozzoLo. lnf ezione da pneu1nococco. Pat. Cantq.ni-Maragliano.

~Iecl.

Péritonite à pnetlmocoques chez un erif ant de quelques jours . B11ll. et mém. de la

NETTER.

Soc. des llop. Paris, 1890. Monou10. Sur une forme de péritonile plasti.que. Arch. de méd. des enf., 1919. n. 10. STooss. L e malattie del peritoneo. Trattato di P ediatria. Pfaundler e Schlossmann. vol. III. E• pubblicato 1

Vott. Cav. Uff.

AL1~ERTO

VIGO (Doctor Justitia)

La legislazione sanitaria ip. rapporto all'esercizio professionale. MANUALE contenente Leggi,

Decreti, Regolam enti, Circolari e tutto ciò ch e all'esercizio professionale si rifet"isce, ad uso dei Medici condotti, dei liberi esercenti, degli ufficiali sani· tarii e del Personale addetto ai laboratorii di vigilanza igie· nica. Qu esta pubblicazione c.olma una lacuna vivamente sentita e corrisponde a un desiderio più volte manifestatoci dalla classe medica, poichè illustra, commenta e compendia tutta la vasta giurisprudenza e le leggi che si riferiscono all'esercizio profes. 9ionale. In essa vengono ii:.lsolute molte questioni che diuturnamente si manifestano fra i professionisti e le pubblich e amministra· zioni, essendosi t enuto conto dei molteplici e svariati· quesiti che vengono pr.oposti per la legale soluzione dalla generalità di coloro che esercitano. Il manuale e riuscirà pertanto prezioso a. tutti i medici>. Un volume in-8 di pag. XVl-214 nitidamente stampato, in commer cio L. 16; ma agli associati a l «Policlin ico» che aggiunizeranno eole L. 10 al prezzo del loro abbonamento pel 1921 o che ci rimetteranno subito detto importo mediante Cartolina· Vaglia se l'abbonamento fu già da essi pagato, il Manuale verrà immediaitamente spedito franco dì porto e raccoman<lato. S~ tenga conto che questa facilitazione resterà in vigore fino a tutto il 31 corrente mese. . Indirizzare Cartolina-Vaglia al cav. Luigi Pozzi, Via Sisti· na, 14 - Roma. •

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NOTE E CONTRIBUTI. CIVILE DI ·CUNEO

OSPEDALE

SEZIONE l\1EDICA

dir.etta dal prof. ZuccòLA.

Lo schema di Arneth in rapporto ali' infezione tubercolare. del dott.

assi.s t. . Le ricerch e cond otte sulle alterazioni 1ematich e in ra'Ppo.rto ai vruri stati patologici, hanno fissato,, p.e.r 1p1arecchie rm·anifestazioni m.orrbose•, a ·caratteri cli11i.ci ben 1d·efiniti, un quaidro ematologico caratteristico e costante, pa·s sibile di modifi ca.zicxni sol·o in caso di com.p licazioni ; - · tanto che per molte forme morbose og·ni concetto diagnostioo e pron•O•sti.co tir ava fo1n dar11ento precipuo sul qt1antitativo degli elementi bianchi, e sul rapporto degli elementi poli- e m ononucleari. - Senonchè con un più minuto stu·dio mo-rfologico dei vari elem.enti, sembra si sia potuto stabilire per alcune uno stretto rapporto anche colle varietà .d i ogni s ingolo grup.po. Arneth, occupandosi della morfologia de 1 nucleo dei leucociti polimorfi in rapporto a lla loro genesi ed evol1izione - secondo detto A. la maggiore segmentazione del nucleo starebbe per una maggiore età della cellula - l'la distinto 5 tipi o classi, a seconda clel numero e ·d ell'aspetto de i se•g menti nucleari: NOTA PREVENTIVA

I GINIO BERSANI,

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1° tipo. ~ N·u c,Ieo unico: a) l'"otondo; b) leig·germente incurvato; e) g.ran.dem.ente incurvato. 2° tipo. - Due nu1c1ei : a) d·u e nu clei rotondi; b) due nuclei n rustriformi; e) unr0 rotondo, l'altro nastriforme.. 3° tipo. - Tre nu clei : a ) tre nucl·ei rotondi; b) tre nu·clei f.esion ati; e) due nuclei rotondi, uno fe.s tonato; d) d 11 e nucJ,ei. nastriformi, uno r·oton.do. Quattro n11clei: ·a n,a loga classifi4° tip o. . caz1one. 5° tipo. - Ci11que nuclei: an~aloga cJassificazione. 1

1

forme che• in condizioni normali starebber'o ri.elrre segu.e,nti proporzioni: 5 ~lo leucociti net1tr ofili 1° tipo

35 % 41 °/o 17

%

2%

I·d.em. Idem. Idem. Ide1n.

2° tipo 3° tipo 4° tipo 5° ttpo

Estenden·do poi le sue ricerche nel campo patolo·gico, lo stesso A. avrebb·e risco ntrato oome 1


65-6

1L POLICLINICO

questi ra:pporti possano variare; in a1cuni casi prevalere le forme del 1° e 2° tipo, nel qual caso parla di deviazione a s1nist.ra; in ·altrt invece quelle d·el 30, 4°, 5° ti1>0, disiing·uendo tale c-0mportamento co·l tea·mihe: d·eviazionie a destra. Lo stu·dio di ta,le rurgomento è statò in questi oiÌtimi tempi rip1reso sip.eciailme·n te per quanto si riferisce alle infezioini tubercolart,' se non che i reperti ottenuti sono contraddittorii · çosì quelli recentissir:ni del Weikrel (Mediz. Klin'ick 11-5-920) ; del Riedel (D eutsc h. Zeitschrift 1920), dell'Asna (A rch. Espanol es 1920), dell'Arloing (Journal de Médec. 1920). Tenuto conto clella non poca importanza dell'argomento, po• tendo disporre di un materiale clinico non inclifferente, ho pensato di affrontare lo studio di tale argomento, proponendomi per ora di vedere se nelle forme tub ercolari esiste veramente l'alterazione indicata dall'Arneth; e ri-· servandomi di proseguire ancora lo studio di :tale argomento, seguendo gli ammalati nelle varie fasi della malattia. • Mi .sono vallSio .c.om.e · co·L01!'1a:zi.one ,d el metoc1o May-Griinwald-Giemsa. Determinata per ogni ammalato la !formula 1euicocitari.a ne'U!brofila, ho diviso .e raggrnpp.ato i soggetti -di studio·, a seoonda delle 1o.r o con,dizi001i, in un iprimo ord in1e, comprendente le 1f.mme leggere, rullo stac~io iniziale; in un 1 seoondo, qu.el1e .di media g.ravità; in run terzo, qutel'Le più gravi, in issta'fiio avanzato; .c-0ntem·p 1o;raneamente~ dalle formule leucocitarie ricav.ate, divi.se e raggrup.p ate an- · ch'esse secondo analo·g-0 cirit.erio, ho stabilito fJ.er ogni tip10 di gran11lazii0n1i lie mediie; .oosieehè presento ·p·e1r brevità tre .sole formul·ei tipo, secondo il modello cli _\rneth, corrispondenti 0g1nuna a.id uno dei t1re Cit.ati s·tad1 della malattia. 1

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(ANNO

XX\.lll,

FASC.

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ma 30; n1.entre quelli ,del 3°, 4°, 5° tipo va,da110 regolarme11tE> dec:rescendo; di modo che si a-,·rebbe una netta deviazione a sini.stra in di' retto rapporto colla gravità .delila ma:lattia. S-e· ora l~ presenza di un maggior numero di segmenti nl1cleari parla per la maggiore età dei' leruoociti; in .confro~to di quell1i provvisti di du.e soli segmenti, n·e viene oorm.e naturale cons.egu·<mza la con1cl.u.si·o!l1e 1cihe, ·cioll'esaltairsi d€i fe-· nom eni tossici t.11.bercolaTi, gli oirgani ematopoietici immettono in circolo, peT una sovrar,roduzi1one 1di SOT'd in·a ta 1e tu.mu1tuair ia, un m·aggio1r nua:neir·o di po linu,c.leati giovani; per un m.e ccanismo arn.alo1g o', mutatis mutandis a cr1uello delle giravi emo,p atie, forme nell1e qualf ap.p·u nto .sd rinvengono in ciroolo ieleme·n ti cellulari ern·atici 1g iovani. Seguendo inoltre 'lo sviluppo cilinico della rn1.alattia - .p ur riseirvandomi oome ho ·detto di ~tor.rnare s·u ll'argon1ento - ho constatato come in quelli in cui la lesi1one ten1de a guari.gi.one, si ha un ritorno· a.ilio .sstato normale, ad una deviazione a destra . ' vale a ·di!"e a·d un,a dirninuzio·n e d·ei neutrofili 1°• e 2° tipo, correlativamente• ad un aument0> clei neutrofili 3°, 1.0 , .5° tipo. Per.ciò il ,comportamento dei leucoic iti neutrofili nella tmbe{["oolosi u.m.ana, tradl1c-entesi con un aumento dei leuc-0ieiti 1° e 2° tipo, variabile secon.d10 .la gravità della maJ.attia, credo vada interpretato più che co·m e una semplice prova dell'attività funz.ionale le:ucopoietica, come llrl' indice dell'esaltamento dell'infezione, dell'at1 mento dell'assorrbtmento tossico e batterico, e quindi del 1p!'ogredire dell'infezione stessa. 1

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E' pubblf'Cato:

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I~eucociti

n e utro fili

F0rrnP di Forme lievi media j!ravità fi,orme gr11vi

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Medico nel Brefotrofi o Provinciale. già, assistente alla R. Clinica P ediatrica dell'Università. di Roma. Direttore della. Scuola di Assistenza all'Infanzia

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Sche1na 10

Dott. MARIO FLAMINI

Sche1na 20

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Manuale di Pediatria Pratica (Seconda edizione)

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Volume in-8°, di pag. VIll-352, corredato di una estleaa POSOLOGIA INFANTILE e con 74 figure intercalate nel testo. - In commercio L. 2 O, ma agli associati al e Policlinico > che aggiungeranno sole

J... e cifre esposte sono abbastanza dimostrative, tali da ·esirr1ermi da 0 gni u1lteriore commento; poichè C'hiaro ap•pa,re co.mie i rispettivi valori dei granuJociti 1° e 2° tipo vadano gra<latamente a11n1entando dallo schema 1~ allo sche-

·L . J.5 al prezzo del loro abbonamento pel 1921 o che ci rimetteranno subito detto importo mediante cartolina vaglia, se l'abbonamento fu già da essi pagato, il Manuale verrà immediatamente inviato fran co di porto e raccomandato.

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Inviare cartolina-vaglia al Cav. LUIGI POZZI · Via Sisti na. N. 14. Roma.

Inviare CarioJlna-\' aglia al fav. LUIGI POZZI, Via Sis&lna, 14 • RO.JfA

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[ANNO

19) XX'llll, F _..lsc. ,.

SUNT I E R ASSEGNE.· MEDICINA.

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L'emoagglutinazione. Contributo alla flsiologia e patologia del sangue. (C. J. BoND. The British M edical, J ourrial, di-

cembre 25, 1920). Abbiamo ,già visto (fase. 13, pag. 444) che le emasie lavate, stando in . vitro, in certe date condizioni, vanno incontro a f a.tti degenerativi, durante i quali esse formano agglutogeni Lion specifici, per cui divengono agglutinabili dal proprio siero é da sieri estranei con i quali esse non reagi scono, allorchè sono lavate di recente. Ora vedremo come le emasie possano divenire più agglutinabili nell'organismo vi vente, quale rist1ltato di condizi.oni morbose. Rapporto tra la R. Wassermann e l'Autoagglutinazione. - E stato studiato su 500 cam-

pioni di sang11e, dei quali 231 mostrarono una R. W. positiva e 269 una R. W. negativa. Nei 231 positivi si riscontrò l'autoagglutinazion€ nel 13 %; nei 269 negativi si riscontrò nel 7 %, il che indica, che non esiste rapporto diretto tra un siero di sangue sifilitico e l'autoagglutinazione delle emasie da q11el siero. La storia accurata dei pazieinti, invece, fece rilevare, che l'autoagglutinazione dell,e emasie dal proprio siero avvenne, o quando. la R. W. positiva fu assai marcata, o q:11ando lln focolaio ulcerativo secondario potè servire quale porta di entrata ad una infezione estranea, in rapporto dunque ad una reazione difensiva dell'organismo alle tossine batteriche colà penetrate. L'esame di questi 500 campioni di sangue d'individui, che ricorrevano all'opera del medico per qualche disturbo, mostr ò una autoagglutinazione intensa nel 9 % dei casi, mentre osservazioni di controllo su individui, che non avevano nulla da chiedere al medico, mostrarono per lo pii1 assenza di autoagglutinazione. In taluni di questi ultimi casi, in cui la autoagglutinazione si mostrò in forma reversibile, cioè che spariva con lo scuotim€nto per riapparire col riposo, furono sempre riscontrati piccoli focolai d'infezione nascosti, orali, nasali, intestinali, genito-urinarii. Polmonite. - In tutti i casi di polmonite acuta finora esaminati generalmente verso il qi1into giorno di malattia è stata ottenuta una ben netta a11toagglutinazione delle emasie dal proprio siero. Sebbene non possa ancora af. fermarsi quando tale reazione cominci, si può stabilire che essa ·non cessi prima della crisi e del ritorno della temperatura al gr ado nor•

f/S1 ..

SF.ZlONE PRATICA

I

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male, anzi in molti casi dura per pue o tre m·esi, diminuendo quindi grada tamente. Questo ritardo p11ò iessere probabilmente in rapporto alla durata di vita del globulo rosso: infatti nei bambini il ritorno alle condizioni stabili di a~toagglutinabilità è più rapido che negli adt1lti. Chi sa., che il ciclo di autoagglutinazione n0n sia ih raI>porto èon il ciclo di immunità, in alcune malattie: non abbiamo finora dati sufficienti per un giudizio sicuro. I...'autoagglutinazione è stata trovata nell'empiema metapneumonico, nel tifo al 15° giorno finò all'inizio della convalesce·n za, nel cancro ' l1Jceroso dell'utero, nelJ'endocardite infettiva, n el cancro orale, i:g. un ascesso settico del collo, ;nella porpora, in un caso di neoplasia mediastinica con metastasi, nell'ulcera sifilitica mista con adenite inguinale. Nell'anemia postemorragica non si verifica aumento dell'autoagglutinazione, forse perchè l'iperagglutinabilità dell'emasia è indice -oiù di vecchiaia che . di giovinezza per il globulo rosso; infatti nelle o.nemie di origir1e settica o tossica in cui la proporzione delle emasie vecchie con le emasie giòvani è altissima, al contrario cioè del1·a:nemia postemorragica, la reazione at1toagglutìnativa è evidente. Differenze nel sangue di diver~e parti del corpo. - Il sang11e contenuto in una vena va-

ricosa, escissa coll'operazior1e, legata ai due estremi, dopo essere stato là trattenuto per a1cune ore fu saggiato, e dimostrò una lieve autoagglutinazione tra emasie e proprio siero, . mentre non la dimostrò un campione di sangue della circolazione generale dello stesso paziente. Il sang11e di adenomi della tiroide, di fibromi dell'·utero immediatamente dopo l'estrazione ha presentato reazione autoagglutinativa J)Ositiva, mentre q11esta era negativa nel resto del sangue. L'esame incrociato ha çlimostrato l'al1mento di agglutinine nel siero e non aumento di agglutinabilità delle emasie. E' sono le agglutinine non specifiche, che aumentano, senza che per nulla entrino le agglutinine specifiche già preesistenti n el siero. È importante dal p11nto di vista fisiologico il fatto_, che, mentre il sangue che viene in contatto con i JJredetti elementi cellt1lari aumenta l'autoagglutinabilità del proprio siero, il resto.· del sang11e, o me·glio il sangue quando ha sorpassatò detta regione, torna a presentare diminuzione di autoagglutinabilità, torna a presentarsi qua.le era prima, perde, in una pàrola, una capacità che ayeva acquistata. Come e perchè? per l'azione . dell'ossigeno nei polmoni, o per un'azione specifica degli ormoni epatici o splenici? · 1

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658

IL

POLICLINICO

Se il cont a tto del sa)lg·11e coi predetti elernenti cell11la ri si prolunga, allor~ anche le emasie acquj sta110 uri potere di autoagglt1tinabilit~ m aggiore, quasi tentativo di adattamento tra le emasie e il loro ambiente liquido, il lJl asm a sanguigno. Lirifa e Tra suclati i n rapport o alla reazione emoagg lutinante. E ' già dimostrato che certi trasudati, 1e specie la linfa dei tessuti

g·ue non coagulato, nel sang·ue circolante si trovano esse eg·ualmente. come tali? Finora non abbiamo dati sp,e riplentali per una risposta q11alsiasi. Si stenta a credere, che le agglutinine non specifiche siano allo stato libero nel s angue circolante, perchè si verificherebbero senz:altro in vivo delle trombosi e delle embolie. Si potrebbe obbiettare, che esista un meccanis1no inibitore di questo fenorr1eno. Comunque è da ricordare che il sangue è t1n liquidò a equilibrio fisico-chimico instabile, e la semplice f11oriuscita dai vasi riuò offenclerlo abbastanza per ,noter detèrminare 1m riaggruppamento dei suoi agg·regati fisici e chimici che r>ossono essere riconosciuti e studiati q11~le a lterazione della reaziorle emoagglutinativa del sangue lavato. Delle agglutinine il problema è importante come di altri corpi esistenti in circolo che gioca.no parte a.ttivissima nelle reazioni immunitarie, e nelle reazioni di difesa contro le infezioni. Studi t1lteriori approfondiranno senza dubbio questi studi cosi importanti, ora iniziati e cosi carichi di punti interrogativi.

c.pnten g·ono minor nt1mero di agglutinine specifiche del siero di sangue; ciò è vero anche p er le agglutinine non specifiche, come è stato climostrato p er mezzo dei tubi del Southey applicati in casi di edema cardiaco degli arti i11feriori. Pare du11que che, come il sangue che è filtr ato attraverso la candela di porcellana, . a nche il sang11e filtrato attraverso la parete capillare, perda le aggl11tinine specifiche e non specifich e, p11r stando in co11tatto intimo con gli elementi dei tessuti. Come si spiega? Forse perchè in questo caso non avviene quello scambio init imo di materiali nutritivi, che avviene tra sat1gue e tessuti, quando fra di e.s si trovasi la parete capillare di un vaso sanguigno? I/esame del sangue, nella sua reazione emoagglutinativa, del1e vene fluenti da ciascun orN. GENTILE. gano del corpo potrebbe dare qualche nozione CHIRURGIA. atta a spiegà re i fatti su esposti. Si continueranno le ricer·c he. Ascessi subfrenici. Altri dati. Negli animali neonati come ( ALFRED ULMANN. e CHARLES LEVl. Surg e ry, Gynei neonati umani il siero di sangue difetta necology and Obstet1;i :r, 1921). di agglutinine specifiche, e di agglutinine non specifiche. Queste ultime non si può ancora Gli at1tori dopo aver nu1nerato sulla b ase stabilire a quale- epoca appaiano. di molti dati statistici le cause svariate, ·che Però le emasie elaborano agglutinogeno pri- l)Ossono condurr~ ad ascessi s t1bfrenici, conma ancora che il siero di sangue contenga cludono come l' appendicite sia una delle cauagglutinine. I-Iapp ha trovato che il gruppo se più freqt1enti. A prova di ci0 riportano un e1natico, al quale un bambino appartiene, no11 caso in cui l'ascesso st1bfrenico si sviluppò in è stabilito fino al cadere del primo anno di ospedale durante il periodo curativo di un età, ed è definitivamente st abilito non prima a.scesso appendicolare. Tale asc_esso subfrenico del cadere del secondo anno'" inoltre che il è inoltre importante percl1è aveva un alto congruppo ematico è fissatq prima nei corpuscoli tenuto in gas. r ossi .e poi nel siero. STORIA DEGJ.I ASCESSI s TJBFRENICI. - La storia Le isoa.gglutinine presenti nel latte di una degli ascessi subf.rer1ici segna una fase imdonna sono le stesse di ql1elle del gruppo ema- portante della letteratura medica. Può divitico al quale essa appartiene. dersi in tre periodi: Nel primo periodo avanti · il 1845 i casi eraLa reazione emoaggl11tinativa può anche verificar si nel plasma sangl1igno prima che que- no diagnosticati solo alla a11topsia. Le desto abbia , secondo il metodo finora sperimen- scrizioni di Ferrus (1825), di Luis (1826), Crutato, subìto cambiamenti mercè la coagulazio- veilhier (1832) appartengono a ql1esto periodo. Nel secondo troviamo delle osservazioni cline. Il plasma ed il siero contengono entrambi le stesse specie e la stessa qt1antità di agglu- r1iche. Fll Barlovv nel 1845 a fare la prima tinine sia specifiche sia non specifiche, e i diagnosi clinican1ente- ed a descrivere le difcambia m enti chimico-fisici determinati dalla .ferenze fra le pleuriti e gli ascessi sub frenici. coagt1lazione non hanno rapporti col contenuto Ad Eisenhohe (1879) appartiene il merito di aver fatta dopo Barlow la prima diagnosi. agglutininico. Nel terzo periodo incomincia l'èra degl'inSe le emoagglutine trovate nel sangue coagulato, si , trovano inalterate parimenti nel san- . terventi operativi. Prime le memorie di De\


tANNO_ :.\X,~III, FASC.

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SEZIONE PRATI CA

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4° Lo spa.zio s11bf renico intraperitoneale sibove e Remod, ve11nero in luce nel 1890, 11elle quali gli a11tori ctescrissero 11n caso che ftl nistro posteriore è il più piccolo. Il pus oc1 c1 ipa:nte il piccolo spazio p11ò dare segn_1 sugesattame11te e precocemente diagnosticato e trattato con incisione e drena.ggio. Il lçl.voro gestivi di cisti pancreatica. Ivi gli ascessi sodi Maydl appartiene pure a l recente periodo r10 llna rarità. chir11rgico. . 5° Lo spazio st1bfrenico extr a peritoneale ANATOMIA. - - 80110 conosciuti quattro spazi destro gi ace fra il letto de 1 legamento coro- . intraperitoneali e d11e extraperitoneali. ,nario del fegato. Le infezioni provenienti d a l Intraperitoneali: Destro: anteriore, posterene d estro, dalla faccia posteriore d el duoriore; Sinistro: a11te riore, .Posteriore. deno e da1le appendici in posizione retrocecale Extra peritoneali: Destro, si11istro. possono farsi strada in q11esto spazio, respinIl lega1ne11to fa1ciforme divide lo snazio sub- gendo la riflessione peritoneale sempre più frenico in due !)arti: destra e sinistra. Ciaindietro e il fegato sem!Jre l)iù in basso n elscuna di queste è divisa in una più grande l' addome. anteriore e t1na più piccola posteriore, costiGli ascessi possono estendersi fra il letto del tuendo così i qtlattro spazi subfrenici intralegamento falciforme e la linea mediana dell'epigastri<? e possono venire incisi senza apriperitoneali. Lo ~pazio extraperitoneale destro re la cavità lJe ritoneale. Q11esto tipo di asces- . è sit11ato fra il letto del lega11lent0 coronario ed il sinistro raggiunge l'estremo su.periore so subfrenico deve differenziarsi da quello intraperitoneale destro anteriore dove il fegato del rene sinistro nella loggia peritenale. Il non può essere spinto in basso a cagione pus può raccogliersi in ciascuno di q-q.esti spazi e produrre ascessi con ~intorni che, secondo a l- della formazione di ader enze. n° Lo spazio extraperitoneale subfr enico cuni autori, possono indicare chiaramente lo sinistro è situato nel tessuto retrocellulare del s pazio ch e viene coinvol to. rene sinistro. I.e infezioni di questo spazio . 1° Lo spazio intraperitoneale destro è si~organo dal rene sinistro, dal pancreas, d a l tt1ato fra la faccia superiore del lobo destro colon discend·ente e .dalle glandole lombari. del fegato ed il diafré\mma:, col legamento falGli ascessi si ritrovano nella regione lombare; ciforme a sinistra e il legam ento coronario q11esto tipo è earo. posteri0r1nente. In Lfuestf! varietà di ascessi, Cl.inicarnente non è sempre possibile deteril fegato diviene aderente al fli°aframrna sul davanti. Il pus è localizzato nella parte st1pe- minare q11ale spazio subfrenico occ11pi l'ascesriore e posteriore dello spazio; il diaframma so e nell a letteratura non si dà soverchia importanza alla loro localizzazione. Dal fatto ch e è spinto in. alto dando segni di compressione i sintomi del caso descritto sopra erano preRul polmone destro. Q11e$tO è il tipo comune che seg11e all e appendiciti. Q11alche volta il valente1ne11te toracici gli autori pensarono di aver avuto che fare con 11 n ascesso subfrenico fegato non disce11de a ca11sa di aderenze. 2° Lo spazio intraperitoneale subfrenico destro. Come base clinica, la classificazione di Piclestro, posteriore è rappresentato dalla tasca q11R nt in ascessi subfrenici anteriori inferiori sotto epatica; 11no spazio triangolare limitato a sintomi prevalentemente addominali, ascessi lateralmente dalla parete addominale, in avanti clal fegato e dalla vescichetta biliare e st1bfre11ici anteriori s11periori con sintomi toraposteriormente dalle pareti acldominali, con· cici, ascessi retroperitoneali con tumefazione l'apice verso l'est.remo tratto del lobo sinistro 1ombale è soddisfacente. Secondo tale classificazione il caso s11 riportato · ap.p arterrebbe del fegato . Q11ivi un a~cesso !)Orterà una tumefazione dell'ipocondrio destro ed eccezional- é1.l1a c~tegoria degli ascessi s11bfrenici s11periori mente nella regione lon1l)a,re destra. Può tro- con sintomi tora.cici. PATOGENESI. Parecchie teorie per g li ascesv:=trsi s.pesso corr1binato acl altre varietà d i si s11bfrenici sono state esposte. Le più irnascessi sub frenicj. 3° Lo spazio intrap eritoneale anteriore st1b- 11ortanti sono le seguenti: 1° Aspirazione del torace d11rante la refrenico sinistro . è la fo ssa limitata d·el diaspirazione. fra1nrna in alto, in lobo si11istr0 del feg·ato in 2° Circoìazione linfatica dal peritoneo a lla l1asso, la milza a sinistra e il legamento falr.8vità plo11rica a.ttraverso g·fi stomi del diaciforme a destra. Un ascesso i11 questa regio11e è g·eneralmente dov11to ad 11n'ulcera ga- frammn .. 3° · Gra.vitazio11e. strica perforata. Prodi.ice i.1na tt1mefazione nelQl1esta 11ltima è ora. la !)iù accettata. Qt1anl'e1Jigastrio e nell'ipocondrio sinistro con sedo il pazienie gjace s11l dorso, il rene e la ~i di cpmpressione del polmone sinistro. ·Que~to tipo di ascesso contiene sempr e gas. rnassa ri111scolare lombare producono fra lo


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660

spazio s11bfrenico e il Douglas nella donna e lo spazio retrovescicale nell ' llomo, un argine. Il p11s gravita s11lle due depressioni prodotte cla q11esta el.evazione. Nelle appendiciti lo spazio subfrenico p11ò essere ir1fettato dallè seguenti vie: 1) Com·e parte di un a peritonite generalizzata (r aro) ; 2) Dal lento progredire delrinfezione dalla pelvi a.J,l a fossa peritoneale; 3) lungo la vena porta, come una pileftebite; ~) dagli spazi lir1fatici su per il tessuto cell11lare destro e 111ngo i linfatici che accompagnano l'arteria epigastrica fino al leg·am ento f alciform8. ! ,'infezione per via })eritoneale proèfuce ascessi intraperitoneali, per la via dei tessuti cellulari, ascessi extraperitòneali; per la v!a dei linfatici entrambi i tio i. Gli ascessi possono contenere pus e gas. In a lct1ni rari casi sono stati rjtrovati bile o contenuto a limentare o f.ecale ed anche l111cini di echinococco e succo pancreatico. Vari microrganismi sono stati isolati dagli ascessi: il b. coli pi11 frequentemente, gli streptococchi, stafilococchi, pneumococchi meno frequentemente, e g1i anaerobi rar a m ente. P11s e gas negli ascessi st1bfrenici {piopneu1notorace subfrenico di Leyden) si ritrova in circa il 25 % dei casi. In pochi casi gli ascessi contenevano solo gas (Grumisen 12) . Secondo i pif1 il gas degli ascessi subfrenici può originarsi: 1) dall'intestino; 2) dai polmoni; 3) spontaneamente.

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SINTOMI. - 1° Storia. - L 'inizio degli ascessi s11bfrenici può essere ac11to o insidioso. Eisendrath riporta un ·caso in c11i i segni pomparvero un anno dopo un'appendicectomia. Q11esto ad ogni modo ·è raro : nella maggior parte dei casi seg11enti ad appendicectomia co1npare durante o subito la convalescenza. Nei casi acuti, si p11ò fare la diagnosi di ascesso subfrenico contemporaneamente alla diag nosi di appendicite ac11taJ o p11ò essere il primo seg·no dell'esist&,nza di un'ulcera gastrica o cl11odenale esistente da tempo più o meno lungo. 2° Siritomi aenerali di suppurazione son o spesso presenti: febbre,· tachicardia e anemia, climagrimento, brividi e leucocitosi polimorf ont1cleata. 3° .'3eg·n·i addominali. - Spesso il tumore dell ipocondrio o nella regione epigastrica ed , nnche nella r egione lombare p11ò essere trovato seco11do i vari tipi di ascesso subfrenico. A ca11sa della formazione di aderenze queste inasse possono esser e fisse. Quando vi è presenza di gag l'ottusità ep a tica scompare e viene ri1npiazzata da timpanismo. In molti .casi p11 ò ri11scire difficile la diagnosi differen1

l.~NNO

IL POLICLINICO

XXVIII,

FASC.

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. ziale fr.a un ascesso subfrenico e la peritonite generalizzata particolarmente quando il dolore, il vomito ed il meteorismo predominano r1ella sintomatologia. 4° Sintomi e segni toracici. - Questi sono i. più comuni. I segni di compressione polmonare sono generalmente presenti. Un indurimento del tessuto polmonare o llll empiema })ossono essere associati con gli ascessi subfrenici. Il' ct1or e può essere spostato ed anche ruotato. I segni variano r1egli ascessi a seconda della presenza o della assenza dei gas. In presenza di gas l'area di timpanismo varia. col variare della posizione. La dispnea e la tosse sono sintomi comuni .e l espettorato fetido può com parire n ella rottura di un ascesso in un grosso bronco. COMPLICAZIONI. Le complicazioni possono conve11ientemente essere divise in A ) Toraciche e B ) Addominali. A ) Com1)licazioni toraciche: 1

1° Pleurite senza perforazione del diafram·1na pt1ò avvenire attraverso le ar1astomosi lin-

fatiche fra. la .cavità peritoneale e pleurica. I.a i1leurite può essere fibrinosa, siero-fibrinosa ed anche purulenta. , Si ammette oggi ct1e delle zone di polmonite circoscritta si trovin o adiacenti ad asc~ssi sttbfrenici. ' • 2<> Perforazione del riiafra1nma. -

Neg1li ascessd Tetrope ritonie•a li 1a p·erforario.nie a vviene a:l punto di uni.o ne d·e11e inserziionri oost.ali

e lomb ari del diaf1ra.m·n1a m en tre inv.ece niel1a varietà .tntrap10ritoureale esis.a avvi,e n.e UJS11al1n,ènte nel ·centro del diaframma. La girand~ deLla p·erforazton1e varia da ·u na t.esrt:a d!i .sp.illlb a d un ·r n·ezz.o dollaro. L.a perf.orazi001e in ~e­ i1.e r e è unioa m a poSIS'Ono e-ssere miul.mplie. 3<> Rot~ura nella cat' ità pletira. - Questa e'1e:Ilien~a ·pt1ò striilig,ere in a1to la 1 p1eurra !Parietale oo.sì c.P,e essa a,d.e rtsce alila p!erurra visoeral~ e 'l a sovrappO'sizi0:n e dei1le dfU.e superfici può· formare UJI1a barriera a l p:r.o.cedexe d ell'infezione e più frequentem ente in ogTui. m odio il pus ,SJi fa strada ne.lila ca Yità pleurica ed i .segni fisici variamo a se10on1da ch e il pus è saccato o lihe.iro. Quando ,gLi aisoossi si r.omipo(O.o vicim.Jo al centro dlel di,aJframm a !Sii fo'lWiano 3!derenz€ f.r.a p1wra vis·cerale ·e parieta1e e la pairete esterna .dJe1l .ca vto aiscessu a1le, ma qt1iando essi si rompo110 vicino a lla periferia (seno costo-diaframma ti co) ove il ·p olmone 1discen·de soltanro neJ!l€ profonJd·e ispirazioni, 11e ooerenze non si formano facilmente e segue l 'em,p iem•a . I segni fi sici variano da caso a caso, secondo elle vi è pus s.olo o pus con g.a s. Con solo pus non vi -è ,differenro. fu-a i dati percu•s so1ri dovuti al1a pleurite e qtteJJli dovuti agli ascessi sub1

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.lANNO

XXVIII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

.1·reniict, ma in pres1e111.za di gas, J.e ·siegue1I1ti zo:qie

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<.:on•setC!l.!tiivamente nel nono, otta vo, oo•t tirn.o e sesto spazio inter.costale. s.e anche qu1e1S/tJe non dtten1gicmo SUJcoosso J.à p1UntUI'la esp1arativa va fatta 1sulJa 1Jnea ascel}are, introd·uce.DJdo l 'ago dal basso ailil'alto.. Qu.e ste punture 1possono ven ir fatte con o sem21a anestesia ge·n ecra1e. S·p ·eS'Slo in prese·n za idi pu•s è 1diffictle determ:ilna1re l'origim1e se cioè venga da sopva o da ·sotrto il diaframma. Il segno di Fuerbing.en è . d'aiuto a co·ndizion·e che il diaframma non 1s i.a ·p iairalizzato. S e l'ago ha perforato il •cliafram.m ·a .e sso si m1roveirà in alt.o ed in basoo con i m 0.vimemiti J·espiratori. La radiografia è d'un inestimabile - ai·u to p1eir la 1diagnosi e i1 ca.so sopra eisporsrto chi a ramente dim·ostra. l'importanza d·el su.o :ilm- • piego in quei casi di postumi di appendicectomia q rtiand.o la spiJegazione di u n '.eù.e vata t.empe·r atura n on è chiara. P .e r I.a riceric.a d1e1l giaiS , la posizri:on.e 1S1U·P·i na e l aterale col pazi•ente glliaoente sul lato san10 è pr1ef.er.ibile , al1a po1s1izione sed'Ulta quam·do il mala~o è m·o'lt10 grrave.

posscm-0 ri viel8.Jl'si dati 'alto in batSSO c001 il pa.ziente posto a :sediere : a) llisonanza polmonare. b) Ottusità corrispo·n de11te allla p1le1uri.fe. e) Timpantsrno del 1girus dell'.aooe.sso sub·rl'eallOO. . d) Ottusità dovlll ta al {>us de11 'asc-esso s ubf.renioo. 4° Rottura nel polmone. -- Questo può 1diar 111ogo alla f.o:ranazionie di a•s ce:ssi p.olmonruri, ·can areme, o alla ·a pertu11·a in urn brroinco CIOm. e.spettormoo puru~ento.. Se d:eLle a~dle:rienzie fis-san.o il diafira;mma .all. p .o lmoine, il ipus ·p uò p 1a ss ar.e di.:n ettam.einte nel polmone senza mondare la ·cavità pJ1eux:iiaa. S·e l'asciess<> s i r1omp.e ilil un ·grasso bron co può '81Vlllotarsi completame1I1te ma .ciò è raro. 5° Compliciazioni addominali (non 1oono 001sì •comuni a trovans.i co•m e 1e t·o o-aciche) . 1° P eritonite (rrara). - Più facilmente 1'3'scesso .srub.fDeni.ao è seroond.a1io a·d urna p-e1riPROGNOST. - L a pro1g.nosd varia s1eao.ndo il tocn.iit.e gein..eralizza ta. ]1rocedimen.to 1seg11ìto, 1sia asp·ettante, ·ch e o·p '82° Rottura nello stomaco o esofago. - Il rativo. vomito di pus può permettere la diag~osi; :\Lo1rta1'ità in ca1si non operati (%) : Bairnard •qt1esta è una complicazione fatale. l CO, Priqu.and ·92, P erutz 85. 3° Rottura nella ·vescica o nell'uretere . Mortalità in casi ·operati (%) : Bamarid 37, Aniche .r ara. Piquand 30, P erut.z 20. 4° Apertura attraverso la pelle. - La TRATTAMENTO. - Vi è un so•l.o 1s istem,a di tratflstola: è com ·u niemente n el['ipro co1n1drio destro e 'il più dell1e volte è associata 1a oo1e1itiaiSli e .ooli- . tam1ent o e d è que·ll-0 cihirurgi·OC . L a vi.a posneri.01re ·d i accooso è aid esso ,riteJn11t.a migilior-e di ·cjstite. quella anteripre. Il metodo transpleurico poDIAGNosc. - È importante d!:i.agnositiicirute Ja P•te1r:i.01re 1oon lI"esezton.e di lln a .coistola è il ·m epl"eise1I1Za di ur:n .aisoesso sub frriemillao onide preve tod:o .di .s1c·e1ta. Il diaf.ramma è fissato ai mru. . njre l e v.ar.i-e compJJi oazioni so1pra menztonate e ~coli inte rcostali con tre o quattro s11ture, poi -più sp1ecitfhl.m1en te per i)Teveni11e la 1per~oraziooe inciso e l 'asoeisso ·d'rena.to. c ,o n questo m .eit-0d io ·dea diaframma. &i o ttiene il vant3Jg g1o di pote r ·oontem.ponanieiaUn ascesso subfI"enioo che ha •&pdnto in alto mente dren.are un 1empi.e·m a com(pJ.ioan·t e, i l i.I 1diaframm a , ·p uò v·en1ire facilmente 00111Jfuis10 ooio sva:ntaggi10 oon1si1ste 11elJ'in.gres.sio di a:ria oon i1n em;piiem,a e la diagnos i· differenzia~e ne]}.a ·cav.i tà plenirica e n ella ·p ossibi1ità d'infe-resta difficile. · zione di ql1esta quando già non lo sia. Il s·egn-0 di Litben non è im.p -0rtante m 1a si Il metodo ·di Elsberg ch·e oon·si.s te mieti.a rrelS!e·dioe che p.er.sisrta n1e1gli aseessi s ubfrenici e zione di lln trattio della n .onia .e drecim a oostJoJ.a ·s com•paia nell'empiema.. l\1a.g·de so·s tiene ·ch e iù sulla linea ascellare e nell'incis ione del dia• 1 ·cuore è s,po stato in ·alto n:e gli 1asaeissd. s ubfreframm·a do·pD av.er s.eiparata la ·p l.euira, è tnoppo -nici -e di·Sllocato a destra o a sinistra nell1e pJieuspe1sso acoompagri.at·o da infiltr:azione •e.n tro la Titi. Alla percussione, f atta . eccezione del tip~ · plleur.a. Nel ·caso degli autori la. pt1nta dle'lle. ·gassoso, non vi può essere differenziazione posclodi·ceSlima ·oostola fu re·s ecata e l'asce1~iso ven1 sibile 1ra l'ottusità de1la pLeurite .e ·que1la d ell.ne drenato senza aprire la cavità pleurica. 1'ascesoo subfr·enioo, più sipecialm ente ciò è v.e.ro QuandJo gl~ asce'S1si si ·ssvolg.oné• n ·eill'add·ome pos1per il ·iato destro. P ·e r l a :r icer ca. ,dJel pus s'Ortto sono '€!SSene aperti sulla linea mie1di.a.111ia o p.a1 ·u diaframma tSi i·m piegherà ,sernp·r e fa p umtu ra raJliel1a mente .alle oo·stol e, sen~a p en 1etr.a·ne n·ella esplorativa. L 'ago va introdotto almeno tre pole.a vi1tà 1p1e.riton1ea.le. N.egli asicessi r.et1rop.erito. lici {7-8 cm. ) co~in ciando nello spazio del1Je.al i I a viia da segt1 i l'iS i è l a 1-om·b. a ir e. I ci1mo inte.roostale s11lla lit1e·a scapo~are. Sie m.oa1 U. BANI. si trova pus, altre i:> r ove deh h on 'O esse~·e fatte • 1

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662 I

IL POLICLINICO

OSTETRICIA E GINECOLOGIA •

Contributo a11o studio del1a pielite gravidica. ( CARLO COLOMBINO,

Annali di ostetricia e gine-

cologia, n. 5, 1920) .

Dopo un luai.d.JO iriasisunto d1e1Jo stato attua.ile delle co·n·oisc·enze sull'·airgromento l'A. riferisce .{.7 casi da lui stu diati nell'Istituto ostetrico • di lVIila1110, .ein d 01soo1p :Lcamer.nte, bia tteir.i oJ.io,gi cam ·e'l1Jte é funzioinalmente. Fra i 111e,p e1rti oodoscopici ri· 1n,arch·ev1 o~e il riliev·o d1e1la :frte1 q uenza (in '0 lttre cl11~ t1e1rzd. ·dei ·Ca.&i) di ·U·Ilia ails tite rd·el trig10ll10, ryra imtemJS'a ·erd estesa 1a tutto i1 trian,goLo, or.a lieve e ci·r cosc·ritta intorno ,al1a ipapil1a, taJ . volta in forma di cc aree rossiccie a contorno l1etto, che risaltano a guisa di isole sulla muc01sa sian ai » . In 38 casi :fiu i a tito il ·son dagigiio 11reterale e 14 volte fu trovata ritenzione di urina }Jurulenta, 7 volte bilaterale, 6 solo a ' d·estr:a, 1 v101'ba .a sini1sttir.a. T,alv1olta la rirtenzi1011.e è n~l so·101 ib.acin.etto., altr.e vo·l te è ·anche i1ella parte~ alta dell'uretere distesa, sopra la lineia. i'n111omdnata.. In teressrun•te è poi 1oh1e i oa;si con 1piten1zii1on·e n:on s·o,n o fr,a i .p iù g.r,avi, nè per i dJati climilci 01gigettivi nè pe.r il dq[ore. ·11 quale ulti·m o 1sarebbe riferi•b ile s pecd·aJmente a1'la flogiosi del ren·e . Quantità rilev-anti ,di .album-i·na fu1!'ono tra... vate in 10 ca1si, ma non v'è Iiappotl"to fra ·1a L111antità di ,albumina e }'.entità ·d·el p;rooosso irrfiamm.atorio·, ·chè menitre in ,alcun.i · casi si tratta ·di 11 efrri t~ d.a locaUzz.az-i10.rue 1d1e•ll 'infezione, in altri no11 v'è che .]a comp•l ieazd:one d'·u n ren e .gr avi:dico. Dhl lato an1n1a1at:J è diminuit10 il potere di conceu1tflaz.i1on·e ·Cari 8Jumento• compe·n 1satorio d.e.11a ·searezton•e ,ac1q'.1osa. Se I.a ters ione è ·bilater.ale, l'·a1te.r az·i101ne. f11n.zdonale è mag·gio·r e da1 lato 1più ·coJpfito. L',altetazion·ei della funzi().n e persi.ste poi tal'\'Ol:ta 8Jn·c!he mo·l to tempo dopo cessat•o l ',attaoco feb]),:riJJe, i.n1d·i ce questo di .Je. si on e taibil1e ·del l}a r.errlc:hima renn.le .. Inoltire 1'A. ha tr<Jvato 2 volte s u 10 peuisi· ste11za della batterit1ria a distama di anni. ~\ ltri casi f.11!'on•c1 pubblicati di jnrep,M"abi·l i le:-d on.i •m on.o,1atera·l i 1che1 ri·c·h iese.rò1 ~.nterv.ento chir'l.1rgico. E l' A. st1ppone che spesso suppu~ rt.tziomi ei 8clero1si pieliQl.r"®•ali monoJ.iater'iaJ.i e forse d e,l le i1efriti croni·c h e inter.stizti.al1 abbia11'0 iper p t1nto di p.artenza U·n a piiellon1 efni·t e gr.a\·idlica. Batt.eriolo.g tcamente, su ~2 casi, ft1 trovato 16 volte bact. coli, 14 volte 'l.ln bacterio coli:-:.imile, 2 volte (in tifose) bac. del tifo. P er la terapia l'A. ha avuto buoni risultati dalle lavature vescicali con ossicianuro di mercurio 1: 1000 e clall a distensione della vescica 1

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XX\1 III, FASC. 1911

[ANNO

alla Pasteau, della Qt1ale non sa dire se ir1fluisca anche sul processo del tratto superiore delle vie urinarie. L '.J.\.. crede che non sia indicato generalmente il lavaggio del bacinetto nel 11eriodo acuto; chè darebbe risultati incostanti e non è scevro di pericoli; è indicato invece forme antich.e e ri1be.lli 8Jgli a1'tri t:rattame·n ti. Ecc-e'11en1.i sorno inv.eice i risultati ch·e· l 'A. ha ottenuto con a11tovaccinazione alla Wright; le 9 .gr.aJìC'he 1BiOn·o ·q ua·n to mai s1.1g.ge·stiv:e. L'A. fa in ieizi:oiJld .dt do,si più .alte d·e1lle· abituali, p·artendo ·da 50-100 mi-l:ioni ·e arrivamfJ.o a un mil'i-ard·o e oltre (in un •C:ruso fìno .a 5 .r niii·ar.di). Di.sta.mia in.al tr.e .rusisai 1n°eno ehe non, si •creda. necess·airio le jniezicmi, prrati.can·d·ole .abitu·aln1ente ogni 2 o 3 giorni, ma anch·e ·p,ernn-0 in gi·orni corneeeutjv~. Certo, in base ai 'M·sulrtati d·eJ Goi1ombi1no, v1a1r.rà Da p.ena di riprend·el"e la cura vaccinica d ehla pieJon:ef1tjte gravidi.cà con i nnllovi ·critem da lui indicati. BoL.

in

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CENNI BIBLIOGRAFICI Non si 1'ecensiseono che i libri pervenuti in dono alla Rectcuione).

J. : The iv elfare of the Scliool Child. U11 vo.l. in-16 di 148 p agi. oon fi,gure, ri·leig.ato . CéllS!Sel Mlld ·C.ompany .ed. Lonid:ra, New York, T·Ol'io.nto, ::\1:1e1bosurne. - PI'ezzo 5 scellini.

CATES

N1on Vi h ia chi disconi0soa la grande importanz,a dell' ~mbtente sul beineooere del fanciullo ch e fire1quenta la 1scuot1ai. Questa tener,a ·p ianticeH·a .bi) .bisogno ·dii viver·e in un am1b i.ente a d.atto t ci1rcondato ·dailiLe n-01stre .assirdue cure,. per poter cre1scer.e ìn u,n al[)le1ro ·sam. 0 . e robu.sto,. caJpaJae idi re1shs·t ere nella lotta d·e'lla 'VJta. L'A. descrive 1daip·p 1rima l e cattive oondiz,i oni irt cui S·PetSS!O ·s i tr.ov.a il .f:an ciull,o 11elI.a oasa~ l'ervootuaìe stato di iiruferi·o,r ità pelr ia cattiva. r1u·triZiione, Je m.al.atbi·e e·d i 1dif.etti d·eì 1de·n ti. d·elila v1siione, ·dei11 'ud1to, ecc.; le coodizioni del f.a;n1ci·u l:lo 1s to rip io o ctelfiici1en te. T ratta po1 dai r.im.1edi, che _consistono esiset1z,i·8Jlmente :nel1'.itm'p1anto, e funzi.on.am.ento r.a1Ji10ri1a.le d·elle sc1I-ole, e ,re1a1Jiivi 1aID1I1iessi, come ref.et-. tori, baigni, vi.site me;cLiche 1che mettono crupo ad ThDJ8J v.era 1alinicn. 1per gli soo·1 ari, eoc. Gli u'ltimd capito.l i riguM'ldano le scuo·1e· sp.ectaJli (,ailJ ,,~JIH~rto, .san iatori·ali, ipreJr -dieJfiicien ti, tStor1

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pi, ecié.). I'.l lilbro è dii a,g.a vol.e

~ettur-a

e .p ,iieno di buon senso nratico. Le scuole, di cui sono riportate le fotografie, so110 evidentemente condotte cot sistem ,a d.ella Montessori, che è lai: rglamente ad 'Jtta,to alll.' estie ro e che i nostri in.segnant.i for· se apprezzeranno quando ci ritornerà con una· etichett it st.r anie1 a. ... \. F .


[.t\.NNO

XX\' JII, FASC. 19j

SE.Z lONE PR:\TICA

663" '

Un vol. in-24 di pag. 150, rilegnto. Federazione italiana. delle biblioteche popolari. ~filano. -- Prezzo L. 2,50.

I)ER LA SCUOLA Nl'O\"A.

Il prof. Ragazzi è l'infaticabile aoostolo . cl1e Ya da anni i)ro1)t1gnando 11n migliore assetto igienico della scuola, ed in qt1esto volurpetto di propaga11da, che egli ha r edatto con la collaborazione de.i dotto1·i A. Castellini, A. Boselli, P. Molinari-Tosatti, G. Palornha h a trasfuso il suo ardore ed il frutto Cl.ella s11a esperienza. Sono consigli ai medici ed aj maestri sull'applicazione pratica dell'igiene scolastica, sulle difficoltà che si incontrano, sul modo di s11perarle: schemi di modt1li, di regolamenti, ecc. che serviranno ad agevolare il compito del medico scolastico, ed a dare una certa uniformità r1ella raccolta dei. dati, ciò cne può essere 1>oi 11tilissirna per intenti statistici. ll lavoro è il primo di una serie di pubblicazio11i, cl1c l'Associazione italiana oer ìa sc11olé1. inter1c1 e diffondere in tt1tta la N~zione. Esso è nnlJhlicrtto con l 'adesione del Ministro della p11blJlica i8tr11zione e della Direzione g·enerale cli Sa11ità e col larg·o ai11to materiale della Croce rossa americar1a.

fil. KRASE~f ANN ERICH : ·"' ({ ll(J ling s- und Kl (' inkt1irfer11ff POP in l·~raae Hnd Ani1vort. Un vol11me

in-8 cli !)ag. 81. -- G. Thieme ed., Lipsia. - Prezzo per l'estero lVI. 16. 1 a for1nn se1n1)lice di q11e sto ltbretto, la Cl1ial't:'Zl.éì con Clli Vi SOrlO esposte le questioni s 11 l le c11 re da lJ restarsi alla g r a.vi da, al neonato, al POf>l)ante, s11lle più com11ni malattie infur1ti li. c·rc. 11e fa11110 l1na buona g11 jda per lfl l)t'el)H l'azione a.gli esami 9er le cosj dette .'-'rt'1J,y/i11os- r l\./Pin lri·n derpfiegerin. Di qt1esta 11tilisRim<t istit11zione, per la qt1ale s i rilascia in Ger1r1nn ifl i1n diploma di stato, noi non ahbiHtl'O r1epp11re il no1ne; mentre ve ne sarebbe tanta necessjtà per combattere vecchi pregiudizi e d1ffondere con l'esempio e con la }Jers11asione, 1P 11ozio11i di assistenza a ll'infanzia, fra le macl t'i cli c11i la colpa maggiore è l'jgnoranza. Il p r ese nte manuale fornisce informa zior1 i s11l I e cliverse conserve di latte, sul modo di pre1Jarazione degli .alimenti, s11lla disinfezion e, ecc. 4

sonale di assistenza o~)l)Ort11name11te adde- · strato. Sono perciò state istituite le n ltrses industriali, che, sotto la direzione del 1nedico, compiono la loro 011era benefica e complessa in og,ni stabilimento industriale. L'A., che è stata an ~h'e.ssa nitrse nelle jn.dustrie ei che· o.ra è salita a. più alte cari che, con uiena c onoscenza clella materia, espone in q11esto manuale i principii genera li cl1e debbono g11idare ~'opera èli assistenza i1elle indl1strie, l'im1)ianto, le dotazioni, il funzionan1ento clei posti di pronto soccorso, e t11tte le f11nzioni accessorie che fanno della nurse qt1asi ttn angelo benefico, cl1e 11a cura della sal11te fisica e spiritt1ale degli or>erai e delle loro famiglie. Schemi di mod11li, di relazioni, di l'egistri, istruzjoni diverse, ed llna l111ona l)ibliografia completano l'ut ile n1an11ale. fil. 1

I

E.

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°R el cP1iteriario della fondaziorie rl<?lla (:[iniCll ostetrica tici riese. 1 op. in-8 gr., cli 11ag·. 36. - Roma, Stabilim. Poligr. per 1'An1n1in. cl ella Gt1erra, 1921. ALFIERI:

Il valoroso cli11ico ostetrico-ginecologico di L)a·v ia l1a raccolto i11 op11 scolo l a st1a brillan te orazione- pront1nziata nella sedl1ta inaugu1·rde del 2e° Congresso della Società · Italiana di Ostetricia e Ginecologia, il 24 ottobre 1920. Eg·Ii ci offre t1na esposizione storica comJ)leta .dell'inseg·11amento dell'Ostetricia nell'Ate11eo ticinese : non 11n'esposizione a rida, m 8 avvivata da rilievi e considerazioni molto interessanti; s i delinea e si riflette i11 essa, in sintes i rapida, l'evoluzjone storica clella disciplina. L'op11scolo si leg·ge con vivo g radimento e ~)rofi tto. . e;. F. (}JOV. GALLI. Co·n•~e prolit1tgare lo i 1 itri. -

lano, Ulrico Hoepli. -

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Tra endo ar,g·ome:nto dalla longevità del conte Greppi, di c11i il !)rof. Galli è medico c11ra11te, questi offre l1na scorta s icura per vivere secondo i dettltmi dell'igiene. Sono tr~­ cen~o pagine scritte con stile cl1iaro, pers 11 a sivo, avvi11cente. E un libro cl1e soddisfa.cendo le esigenze clel publ1lico co1npierà una efficace opera ~i educazio11e igienica. Non gli n1ancherà perciò il s11ccesso. G. F.

fil. \\

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Industrial Nursing .

Un vol. ii1-16 di pag. 174. - The MacMillan C'0n1pan1r, LoilJdra e Ne'~' Yo.rk.

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lVIi-

S~n~ rin1asti ~~pon~bi~i pochissimi esemplari d~ll ~stratto dal. Pol1cl1n1co,, • Sezione Medi~a. 1~20 - della importante monografia C. EcoNoMo: .-{uJJ'encefalite letargica. Co1<?ro ~he ~esi_derano averne copie mandino cartol1na-vagl1a d1 L. o.40 all' Ammin1straz1·0 1 ~ b. t . ne ~o~;~~~~~anno su I o in porto franco e rac• •


f>64

IL POLICLINICO

(ANNO XXVIII,

FASC. 19~

nctRDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6HESSI.

Presentazion.e d i un nuot;o appare<X!hio per il dosaggio dell'urea.

Regia Accademia Medica di Torino .

Questo apparecchio, fondato snl)a nota. azio~e dell'ipobromito, presenta notevoli vantaggi su quelli finora in uiso.

Seduta del 4 febbraio 1921.

1

SEGRE. -

PIETRO SIS'ID.

Dupl·io'ità anter'iore in 'Un embrione umano alla setti1na sett i mana.

Riferisce le òsservazioni qel pro'f(·ssiore Viana su di un ca.so di duplicità anteriore ì n un em br.ione · l1mano a lla settimn Rettimana che ~gli ha ,seziona. to in serie. 'L!!.:vr. G. -

~ ul.

n11,oleo accessorio <l·' orig·i ne del 1iPrvo abd uce1ite e suJ SUfJ probabile significato.

In erul1lioni di vari grnp·p i di Yertel>rati ha osservato un ben definito nucleo accessorio del sesto paio: le cellule che Io oostittliscono 1Lnnno unn forma caratteristica, e le fibre che -<la esso si diparto.n o -... vanno ad innervare in parte la terza palpebra e in parte il retto esterno. Nel riflesso trigemino a bducente, per il quale uno stirnolo della faeeia prod11ce la chiu·s ura -Oella mem·bra11a nititante, l'.a roo diastaltioo sarebbe formato (lalle fibre del trigemino, che si articolano coi dent1·iti delle cell11le del nl1cleo acce-ssorio del sesto TERNI. -

• •f)810 .

~ed 11ta

clell'll febb 1·aio 1021. Ernia lombare.

G . - Riferisce S1opra un caso di ernia l o.::ubare dello spazio di Grynfèltt .da 111i operata. 'Si trattava di un uomo . di 61 an.n ti. fortemente ·dimagrato, il quale da circa due annj aveva notato la compal"Sa di un tumore della grossezza (li un uovo ,d i gallina :Situato immediatamente al disotto della 12a co&1:.a di !Sinistra. a circa. 10 cm. dalla linea spinosa. Il tumore dava. suono tim-po.nico, erE:\i riducibile -e dopo La riduzione l a 1111nta dell'indice penetrava in una .soluzione di continuo della parete. Il paziente lamentava dol ori a. live llo del tumore. All'operazione si constatò trattarsi di un sacco ern ja rio, che ricoperto ida ubbondantt- tessuto adiposo, fuori11sci,-a da una soluzione .di mntinuo d el foglietto di origine del rnu·scolo trasverso. Ridotto il sacco erniario -<·he conteneva un'ansa del tenue, per chiudere lo ~1)azio del Grynfeltt vennero dati dei pun.ti di av·yirinamento tra il picoolo dentato posteriore inf~riore ed i l piccolo obliquo, tra il quadlrato dei 1<)mbi e-O il piccolo obliquo: la .sutura venne rinfor7.-ata. con una mioplaJstica fatta con un lembo cli-~seca.to del grande dorsale ed ·a ffondato. SERAFINI

~11,lla,

teo-n,ioa, àe7la prova dellfl iS0(1tgglu,tina.zione pe.r la diag·n osi inditvid itale del san,gite.

T1ATTF~s.

- Le ricerche comunicate dall'A. si rift..riscono a tenta ti vi per trovare il modo di ov' j~1re agli errori che possono farsi in eausa della }1~~11 clong{?lutinnzione. Esponendo i globnli r°'-.~i a 50 ~1·adi {Jer 5 minuti non si 11nnno più psel1cloogg lutinnzio 1ti . inn si ha11110 anc-01-.1 lf' a~gJutina ~ ioni.

Regia Accademia Peloritana. ' Seduta del 9 marzo 1921. ~'iu t

comportarne,n to dei gliceridi .e dei lipoidi nel tegetto soprav1iivente dei 0<1hllÌ spanoreatizzati.

Dopo l'estirpazione del pancreas i l fegato dei eani aumenta .rapidamente il suo contenuto in gliceridi, sino a raggiungere un contenuto dieci, venti e più volte superiore al norma~ le . Non si osservano modificazioni apprezza.bili per quanto riguarda i fosfa tidi e la colesterina. Mentre il fegato dri cane normale, esportato nel l">eriodo d·e lla digestione ed assorbimento alimenta.re . (6-12 ore dopo il ·p a.s to) Consuma una noteV'Ole q11antità del grasso contenuto nel tessuto od aggiunto al sangue cir colante, il fega to di· cane SJ}ancreatizzato, esperimentato nelle medesime condizioni, non consuma affatto tale sostanza. Il te11omeno riesce tanto più dimostrativio in quanto il fegato del cane spancreatizzato di-spone di 11na qt1antità di ma teri.ale grasso enormemente superiore del fegato normale, e proprio di gliceridi che sec'Ondo l'opinione dominante costituiscono il materiale di consumo, a differenza dei fosf.atidi ehe rappresentano materiale di costituzione fissa del tessuto . Questi riSl1ltati confermano, secondo l'A. cl1e a l pancreas spetti una fimzione foodan1entale nel ricambio intermedio dei grassi, concezione sostenuta dlall'A. da mo lti anni, in baise a ricerche eseguite con a ltre disposizi-0ni speriU. LoMBRoso. -

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mentali. Sul conipo1·ta111 ento àegli idrati di oaròonio nel fegato sopravvilvente di oane spanoreatizzato .

U. Lo:à-rnnoso. -

Dopo l'estirpazione del pa.n.crec1s il fega to cootiene scarsissime quantità di idrati di earbonio, meno dell'l %. Durante la sopravvivenza no11 consuma affatto tali depositi, o li consuma in misura minima, e cosi pure si comportano gli idrati di carbonio del -sang11e ciroolant.e. Aggiungendo forti quantità di glicosio a l sangue, a llora si avverte un oon.s umo di esso abbastanza notevole, per. quanto di gran lunga inferiore al consumo che si osserva da parte del fegato di cane norma le, esperimentato nel period·o della digestione. Il gra-sso nel fegato dei cani spancreatizzati non serve qt1iiidi a produrre g1ioosio come sostengono varii a utori per interpretare il diabete pancreatico. G. V.


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SEZIONE PRATICA

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APPUNTI DI MEDIO IN A PRATICA. CASISTICA.

feci ed urine, p oiahè DIOlll possiamo sapere quanta parte del Ca. eliminato proviene da i cibi, non essendo stato assorbito e qtiifu11to provi1ene inv ece dal ri.cam 1hi-0 i!IlJtearno dopo essere stato .assorbito. Intanto è accer~ata 11na deficiente entrata di Ca. e Ph. nel periodo attivo della malattia ed u'Illa .affinità ·de'11e ossa p1er i sali di Mg. maggior e che per i isali di Ca. : allo stesso mod·o qui.nidi com1e n e1le J (ltrofìe' 1si ha un1a ins1lllfificiente tttilizzazione di a lcali, Cd., S., Mg. nelle anemie di Fe., nel rachitismo il deficit riguarderebb e il Ca.~ il Ph., t'acido cairbonico aigigilllngendovi an1c:h e un assorbimento di acqua maggior e del normale ; le riserve di Ca . co:p. cui il · bambin-0 vien1e 1ail1a Luc:e ·c1 danno ragioÌ1ie ·de'l . perchè i1l r.a·chiti&mlQ non si ·SIVilu·p pa m·a i 1p rima del 1secondo n1ese idi vita. Di contro ,a ·Ciò sta iil fatto· che esp·e rim eiiliti sugli .animali .e l' estp,erdienz.a clinica <l eg1i ultimi t·em;pi in Austria -e .Slesia, in ct1i ila oarestia era aiccentu·ata, m ostrano la .sca·vsia importanza del calcio alimentare nell·a .gEroesi d1e[la malaJttia: a ciò aggiungiam 0 il .f.atto ,f.i,eilla f,:riequenz.a maggiio1re ·del l'aichitlsm10 neri b·amb:Lni nu·t.riti con latt e d} vacca DJon diLuitio, ohe fria qu<elli alimentati con 1atte .di vrucc.a diluito, 1e m34ggio.r e anch e in qu·e1.li niutriti <X>lil 1a1.te di ·donn·a che sirupipiam.o r.e[1aittivam1ente p1oiV·ero di ·C1a.. Sembra p erò ·C'h .e: peir quanto ·r iguaivda 1'alimentazion.e, il rpu:nto jm po·rt.amte .n on sta già n e1la 'SJCairsieQ;.Z1a di Ca. intro1dotto. m a in qiueìll e condizioni che ostacolano in via primitiva l'assonbim·en.to di esso ·da paTt1e della mu.c·osa. .,. Se studi am,o il ca1cio n eJ circolo sanguiig no, sruppi.a.m ·o ch1e una parte di e SfS!O è q;uel1a cilie entr~ nella crasi, normale . del sangue stesso, una parte è destinata a servire per l'anabolismo dei vari tessuti, l1na parte proviene dal metabolismo di essi: poichè occorrerebb-e natt1ralmente conoscere rispetto alla questione della pat.ogenesi del racbitismo tali quantit:ì singolarmente, s'intende lo scarso valore dei dati globali. Da vari ri.oerrcatori isi è ·ce:r.cato tj.i 1n1d ivid~aJiizzare nel sangiue ·dell·e sostanz·e .oapa1ci _.di legare· il C·a. (pir ima 1dh·e quersto s i d1eponga n el1e iosls·a, ovvero caJpaci idi pro;vocare l'uscita di esso subito dapo ·ohe vi è, ·sta:t o ·dieiposto; alcuni precisando, hanno incolpato il co2, a ltri gen ertcarn.ente h an no par1'a'0 di i:peria;ctdità d el sangu1e. Tali ipoteisi cadono p1e.rò di .friOJlrte ai fatti : i'1 rachiti1smo può averisi a11ch e &e mion esiste actd-osi d0l .s a;ngu-e, ed anc·he ·&e l' a limentaziooe è riooa di alcaJi'Ili. 1

Il rachitismo.

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11 sintoma predominante del rachitismo è 1'.e:Jteriazione id ei :processi d'i c oistruzione € di fu:sion.e dell '-0000 in via di 1sviJlupp10. La malattia in ,e sam,e non su. 'Ir.l'anif,e s1.. a prima del seico·n do mese di vita: è f:r.eiqu~ntP. spe('iaJl·t11.ente. f•ra il 7" e il 24° mese. N oeg.gera th (Zeitsclir. f. iirztl. Fortbil,-litn{J, o. 5, 1920) ne dà l·a seiguetnte siinto.matolJgi.a:: Pri.ma <l1eJl e alte.r aziofli ,o ssee visi.pi.Ii ,ffi h·ain110 disturbi prodromali: inquietudine generale, disturbi del sonno, iperestesia, dermografismo, sudorazioni p rof!lSe, specie del capo con cadt1ta dei capelli. N ello \Stadio attivo si ha un rarnm.ol1Jjm~o delle oss a (ond·e irufrazioni 10 tnour:v.am·enti) p oscia iJSpes1simento eccessiv--o 1delle ·Sltes:se (1dk>nde le sp1eciali defo1rmità 1cl·eù. ,cranio e• ,d elle me.mbra) : colpito è anzitutto il cranio e il torace, più tardi gli arti, I.a colonna ve1rtebrwl!e1: di qui il ti.tardo .delta ·chiusura delle fontan-e[le, la corona di rosario, le articolazioni doppie, le dita a collana di perle, le infra zioni, gli incurvamenti, 1-ai cifoscoliosi. La prima dentizion.e Titar.dla : 8!i ha ipoplasfia dello smalto. Spesso. idroicef'alo, anemia, epatc)megalta, ·$!)leno,m egra,l ia : l 'toirgia-n'.ismo p.:reisenta scarsa .difesa v·erso le malattie e frequ-enti S-OI10 le ·complicazi.oni polmona.ri, le piodeTmiti, la diarrea, il meteorismo, il ventre batracia no. An,a;tomo·-p atolo•g ica1mente si oolilJStata scomP<t1·sa dei ,c::.ali ca:lcarei (aliste;r:esi) con. i.mbiibizione acquosa~ scarsezza delle trabecole ossee (osteoporosi), aumento dei normali processi cli f11sione o riassorbimnto. I muscoli ·sono flaccidi :· Je loro. cel l11le assottigliate: vi si rif'co ntrano cellule rotonde. Nel sanigue: oligociiemia, aniso, poichilocitosi, emazie nucleate). • Milza-fegato ingrossati. Paratiroidi spesso ipertro.fieihe. Nella patogen.esi di1siti.n guiamo:

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1° i proceis&i ·g~c;.trointeistina.Ji; 20 i pno aessi .eh e sv o·lgend osi ·n eJ sistemia nervoso e1d en·doorino si rifletton·o sulle conidiziorli del sistema vasale;'

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Plarti·coil.arm·en te studiato è stato iJ. Ti1oombio clel cal cio: però in t-aLe .queJstione non è s·ufficien~, tper aveT .u n'i1 d·eia pr.ecisa diel1a quantità del ca·}cio che h·a partecipato al ricainbio inte1no, misurarie d·a u:n Lato il caJ.cil() introdotto c-0i ciibi e da;l1':altro qt1elLo elimi•n ato con l·e

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IL POLI CLlNICO

Recklinghausen ha &po tata la sede <l·e·gli ar 1a minim.a nel mairzo : l e ooservazioni meteocidi portandol a dal circolo generale 11el san - rich e dimcistr a n o che il novembre e dic·embre gu.e 1dielle ossa steis se. furo n o assa i fr eddi, piovosi, n evosi, il marzo Lehnert ricerc.a J,a cau·sa del l'a chiti1smi0 nel è stato invece assai mite; si è poi avuta una i·ecrudescenza in aprile, mese assai umido e tessuto o·s teoide stJet"oo incapace di assimiJare il Ca. : i'Illcapacità di natt1ra cllin1i1ca d im o·5·.tra- rr1 uteiv ole. bi1e con ~·erimenti : i ri.oeit:Jtori drelLle ·moleooJe Tra i 172 caJSli si son-0 .avuti 22 morti, 31 inJ.i cui sai com.p one ta ·s ostanzia f on.ri amentaJe v ailidi tà,. 70 Lesioni or~anich·e ca11diaclle, 49 g uar~gi·o·n i. d iv.enut i inca1~J aci .di co·m binarsi ca.i ·cal1cio r11nangono a disposizione del ìVIg. I n 84 1ca;sri ~i trat.tav.a ·de l p.r-im.o attacco che Il p.001cesso oiriige.n·errebbe p e.rò semipre da al- , si è imaniifestato in 33 c-0•n 1a so,l a corea, i11 9 t c•1azto ni locali ·d·el ci roo1o di natura V·asomoctin iLa · so.l a ·a rtrite, i n 5 co,n J.a \Sola mal•attia toria o per a lterata funzione end ocrina. ca:r diaca : g·]Q alt r i 37 · a v·erv·a n o combinazioni Sta di l'atto ohe delle v.arie ailit erazio·n i a ca- di tali m ani•fe stazio11i. Queiste ·cifre dirno.strano ri c-0 d el timo, dei1I1a tir•oide, delJ·e ·01v aie, d·ei te- Ja .gran.de frequenza d eLla coir~e.a, la quale si s tiooli, dielLa i·p o:fisi, ec.c., iri~iortati dai va,r i trovawa i1n 104 ·OaJS.i SJU 172; es.sa er1a tre vorlte n u,to·r i, meritano .attenrz;i on·e le osiseirv•azii<)ini .sipe- più fr.e1quente nell·e femmi.ne che nei maschi. Le méùl:atti-e cardiache s i tSo·n ·o avt1te in 114· rimentali di Aschoff e le anatomo-patologich e casi; ~ .cioè jn 19 con .e.ardite g.en.era1ie, i11 63 di Weichselbaum sulle paratiroidi dimost ranti la lor·o importru.12.a nel ·ri·camb1o d·el .e.a . e l 'iin- con .a ffezi.one del·la mit-nale, in 14 affezi-on·e aortica .e mitralica, :in 15 dilatazione transitoria, gro:ssamiento cui 1spesso esse 'Vlanno inoon-tro nel in 3 frequenza pe-miste-nte del battito oartdiaco. raohi ti-5mo. Si not a.itooo in 111 ·crusi artrite e doJori muOltre i1l f,atto·:r:e nervo1so ·ed il fart tore en1d·ocrin-0 e11tra nella '.!}atog·enesi il fa tto,re infettivo scol ari. La tonsi'l lite 1aeuta pTeced·eitte l '.attacco ' con emb oli.e di natt1Ta b.att1eirica, causa d1eli1e in 22 :oasi; 38 .avevano tonsi'l le ipertrofiche e m·rulate: 17 a,ve:van10 .avuto '.l'enucleazi0tne delle summenzion ate a lter azi ,. oni d i circolo: importanza grande hanno anch e il fattore er edita- tonisiiil!I.e, •c.i ò ohe d·iim·o~stra che tale o;perazione rio, l 'in1sulf:fl:ci enz·a del Ca. nel momenito diella n on pro.tegige 1Sicuramente cc·ntro l'infezione. · I nodu[i s i dimostr.aron,o l111 s eig.110 di oattiva n,a;s;oitai, f insuffici enza d•e.lla •l uoe, de[ ffil()to, d·ell"aria libera, il f.atto-re disp.e ptiico, .l e i nf ezi o- pr·o·gnosi;· ·S U 33 oaisi in cui si ma·n i festaro.n o, si ni pregre~·Se (molti autori rite1m·e~o ;il 1r achiti- ebbero 12 mor t i, 15 illJValiru a.ssolu ti, 4 malattie ca1idiache com.•pensate, 2 guarigi.o·n i. Coms mo stesso una infezione). pJes1sivamen te vi sono stati 110 ·oasi con eri.t ema, . Da qu.anto .s·i è · d·etto, risrulta l' impo1rt2nz1a nella terapia del rachit ismo, del moto, del so- 7 .con porpoTa, ~ corn eipi•sta:ssi. Gli .autor i ritengon·o necessa.ri.o o.rganizzar e l e, della vita a ll'aper to, delle cure climatiche, la J.otta co.nt1·0 le maJl attie .c ardiache d'o.r igine cl1inesiterapich e ed alimentari . • p ,e r 11a teira'Uia m edic.a.m .e·n tosa se è .c0rnrte;sta• . "fl l . bile l'azione del Ph. da accogliersi senza ri~rve è l '·azi on.e curativa dell'o1i1 0 di fegato di La tarsalgia degli adolescenti. . inerluzzo. Si manifesta in g·iovanetti, che stanno a ll1nBi·eling avrebb·e otte.nl1to buoni r.i·sultaiti oon go in ipiedi, con dolori alla caviglia, che comestratto ,dj paratiro idi. p1ai.01no alla fine della .g i,orn?-ta .e si caJm.ano In tutti i modi i.e curie v.a'IlJl,o contin1U.at1e per doip·o il ri•posio a Letto. Di· ·solito si osserv·a che lunghi mesi. il piede è piatto; non bisogna però credere che l\10NT_ELEONE. questo sia co·stantemente accompa:gnato da feno!Xleni 1dioJ.orosi, po.i chè vi sono cccell en.ti ca mIl reumatismo acuto. infantile. min.atori pur.e con 'p iede piatto. Quando la deviazione in val.gis·m o è not.e,·ole. P. J. Poynton e J. C. Spence (British 1ned .J a1lrn., 4 dicembre 1920) dimostra110 la gravità s i· os1serva ,p osteriormente 11·n 'in1cliniazion c del del reumatismo act1to nei ragazzi sotto i 12 tendine d 'A·chille. Sl1l margine interno del piede s i notano urot11beranze anormali dov11t~ n.nni basn111do·si s nll 'os•s 1 rvazion e di 172 casi alla testa dell'astr.agalo, al t11be·rcolo dello ~oa­ a mmessi a.1l'os;pe.drule i n1fanti~e in 12 meiSIÌ. Vi foide, a l malleolo interno. e rano fra qu-esti 104 b·ambine ·e 68 m ia schi : la 1 dolori. dapprima transitori, si fanno poi }) rO'P {)•ì zion e &E-cond o l'età s~ le r ~pidamenf.e da permrunie nti, ed intervie.ne un altro fatto, la dl1 e a ~.- et.t e <-t11ni e !) Oi diJScende fino ai 12; i'l <!ontratt11r.a m11s1colare diffusa a t11tti m11~to1i fa.ttore el'edita.rio e.l' a pTe.s e11te n.el 40 °~ . La cl ella g a mba . Essa va ricercata sempre nei i11ag gi o r freque 11 za si è avuta nel dicembre, 1

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tarsalgici e viene messa in rilievo afferrando Osservazioni sulla tubercolosi nei bambini. la gamba e scuotendola; se il piede è immoGli esami dii 150 bambini tub13.rr~otl-0tici ciai bile e non balla, significa che vi è contrattura. 2-14 anrli idi ~tà - prati.cati meto·dicamente Questa ha per !>rimo !isultato di immobiliz- dal dott. R. Zimmermann (Berliner Klinische zare le articol azioni, in cui le c~tilagini si 1~' ochenschrift, 1920, n. 24) dimostrarono: atrofizzano e scompaiono, producendosi anchi• 1° 'che• l a tub·eirco·1osi poilmor1a.re 1n orpiposllosi; in tale stadio i dolori scompaiono, però ztone a quanto si oiss.erv.a negli .adu1tJi, d'o ve a prezzo di llna grave deformazione. Il piede raggil1nge una percentuale di 90 %0, è rara diventa sempre più piatto e manifestamente , riei bambini, e quàsi mai assume il decorso dì convesso nel· suo margine interno. · ' t isi florida; La •causa necessaria è la stazione eretta pro2<> ch·e i fen.omeni ,<fi .alt.er.az~om.·e p 10Jrn1on arie lu·n gatia: occorroino però d·elle oondizioiil.i favosii fanno più frecru·enti' vie1~so i 6-7 anni d'•età revoli perchè si svill1ppi la ta,r salgia, quali . (nell'epoca in cui i bambini co~inciano a fresono l'abbassamento del1a volta del piede, la qu.e nta.re la .sicuo1a) e assium1on·o il caratteire didebolezza dei muscoli · e d·el J.eg.amenti ... Partistruttivo proprio .alle .f.oi:rme tub·e·r colari dei~Ji colarmente dannoso è il lavoro in piedi, duadulti, ap•p ena verso ,l 'eipoc.a d·e1do svilUJPpo. rante il peri·o1do della crescenza, .s peci.almente L' a u toire consigli a d.i basa.r e 1a 1diagn.01s i soportando · .a·ddosso fardelli pesanti, lllil buon pratutto· sul reperto ascoltatorio e radiologico. sviluppo dei muscoli ·.può p"erò ovviare a tali Il r ..everto ,di peroussione n.ei bambini è sp·e1SJS'o condizioni dann-0se. in1certo. . Il vero trattamento dalla tarsa.Lgia (Delbet, Fr.eql1•e.ntissime sono in,r.eoe le ' ~alterazioni Journal des Pratioiens, 14 ag·o,s to 1920) consiste g·J1iandolari. Tutti i 150 bambini esaminati nell'igiene del piede. Si deve .anzitutto in·s egnapresentavano ingrossamenti delle ghiandole al re a ca.m .m inare, riic ordart,do che il c.amn1ino co,llo (p acob.et.ti ,ghiandolari laterali, ghiando1e con i piedi rivolti all'infuori, sci.occame·n te riing.ro,s :sate ne,~1a fossa s:o.prruc1aviooi1are, ghi1antenuto ele.g iante, sviluppa la ten.d enza a l valgid ole della catena, car.otid•ea rarnrmo.l lite e ~up­ smo. Occorre poi fare, al mattino ed alla sera,. purate) . degli ese~cizi ·di flessione dell'.alluce·. J.. .e .ghian1diole 1oe1rvicaJi eono sp·eis so la rp.r'imia Nel periodo iniziale si consigliava un ternpo tappa della via d'infezione seguita dal virus. 1a suola, da introd11Iìsi nella scarp.a, per la L'infezione ~Sii corntr:ae nei y>1rimi anni ·d i vita <!'o rrezione d el piede piatto : ·suola i111 legno od e.d attacica quasi itltti. I bacilli vengoIW trattein sugher.o, •Col m.avginie interno grosso, che va nuti .n ·ell.e ghilandole ·cervicali e p·eirtb;rornol};iaJi assottigliandosi. Tale app,arecchio h.a però !.'i11e n.on invatd01Il!O l'oTgani·smo rfin·chè le fo.r z e1 id i . conveniente di .soppri.m.ere l'azi0.ne d ei fillIS~oli clife1sa di questo, sono jntatt.e, m a quando perr E> di indurne l'atrofia. La vera terapia, in tale la lotta ·C·ontro le mal,at.tie infettive! 1oh.e s pe,s s'o peri-0do , n ell'.adolesce nz·a ·è ancdra .l·a . ginn.a..stisi contragg,o no ,a scuola, p·e.r il tJen•ore .di vita ca con cui si può otteniere la guan.g1one corri meno igi1enico, ·p.er i patemi ·d'animo, i1l ipoteire ' pleta. · difensivo dell'organis mo si minora, il virus lo Quando è intervenuta la contrattura bisogna invade e la meningite, la tbc. intestinale e polricorrere al riposo e mettere il ragazzo a let- m olll:lre .f UJnno stir:age. S1on10 qum.d j n•ei bamto; se dopo qualche giorno la contrattura bini niù .eh.e n·e1glt .a1dllllti d·01V.e·ro1s1e 1e misu:re non è scomp1arsa, si appl1cherà un .awareccnio profil~ttiche che tl!eivono eSJS'e.re. •comroito .del gessato. Cessata la contrattura, si ricorrer ;\ me.dico un.ito a un a 1sana o.r ganizziazio·1,1·e soalla gin11.ast1ca. Qu.an.do i dolori non cessanu , cit1.1e : m 1etdici 1scoilasti1oi ma .a.nc h e sc.111ole 1ari1ose.. sotto l 'inftuenzia del riposo e dell ' imm obi l~zza­ san·e con reif·ezi-11I1i P.•])bondar1ti, con 1prrogr.ammi zione, tr.att~si probahjlmente dj tubercol )~i ra.zi,oDJali di studi-o. del tarso. BARZ. , Nei casi più avanzati, q11~ndo gli a.mm.alati La prognosi della nefrite nei bambini. sono ri·prooi dai dolori, al lorchè ~i ri.m e.ttono in piedi, si dovrà ri·correre all'inte·rvento oper.ato-· r,a maggior parte dei ~1azienti con nefrite rio: resezio·n e dell'articolazione a.stragalo-sca- ac 11 ta gt1arisce perfettamente : per dichiarare foide.a, che ridona la curv.a plan.ta.re ooin nnl'assoluta gll-arigion.e è però necessario che il chilosi.. In certi casi occorre fare contemporabambino ·viva nel suo a mbiente abituale e con neamente La resezione calcan·e·o-cu.b·Oi de, r.ioè dieta norm:::t.le e che l'esame chimico e microla resezione di tutta l 'articolazion·e me.dio-tar- scopico risulti ri!)etutamente negativo. La pro• Sl:Ca. gnosi nel tipo essud ativo ac11to con edema e diminuzione della secrezione urinaria è meno fil. •

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Gwgioir.e i·nveoe (Ibidem) ritte.IO.e troppo aisfavorevole che per il tipo acuto emorragico soluta quest'ultima conclusione e ricorda i senza edema. su.ciae~s\Sli da lui otten1 u ti oon la vaocinoterap.i a Dalle statistiche di R. F. James (Journ. Ani. sul1e .o stoomi1eo1iti inf a.ntill. ~led .•4.ssoc., 19 febbr . 1921) solo · il 13 % dei f!l. casi acuti passano a cronici. Non vi è nessuna guida specifica per le pr~gnosi , nella forma Il benzoato di benzile nella pratica pediatrica. chonica : si debbono usare · tutti i metodi di J. Rurah (Ani. Journ. of med. sciences e laboratorio e sopra d i essi basare •la prognosi. Med. R ecord,"' 26 febbr. 1921) partendo dalle osL'A. ritiene che molti pazienti ·con forme servazi·o!IlJi di Macht, il quale ha .trovato -che lievi possano g·uarire : le porzioni di rene amil benzoato di benzilé -è assai 'Utille per inibire malato , gl1arisco110 anche se vi è una conside- la peristalsi e per rilaJScia re lo sp1a smo d.e i murevole degenerazione, mentre quelle circostanti scoli. lisci, riti en1e tale s·o stanza assai in·dioata 1 s i ipertrofizzano e sosten gono il sopralavor o. nel comibattere le inanifestazij o.n i spasmofile, Il rene, anatomicamente imperfetto, può fun- · sì frequenti n·e:i banibini. Egli ne, ha tr·ovato zionare in piena efficenza: . accade per esso, assai giovam.ento nell'asma bron•ohia1le, b·r on- . come per il cuore in c11i la capacità funzionale chite spaSiml{)·dica, colica .gastro-inteistina1e, sinè più importa~te che i difetti str11tturali : se ghiozzo e costipazione spasmodica; da altri inla reazione del cuore all'esercizio è buona e v·ec·e il rimedio è stato racco·m.andato contro vi è poca o punta ipertrofia, la prognosi è la pemstalsi ecoes-siva. Nella ,p e·r to•sse. la 1Sua t,uona. Analogamente al c11ore, 1111 rene amma- azione è spesso ben.efi.ea, ·m a i risultati oono lato deve essere tenuto in osservazione per un incerti, come accade generalmente per ·g·li anlt1ngo periodo, prima di trarne le conclusion i, tispasmodici in tal1e malattia. ed è sorprendente il vedere com,e il rene possa In comp)esso si può ritenere ch e i fen,ome11i rimettersi ed, almeno in apparenza, guari~e. convulsivi non dipendenti da [esrione Oll"gan.ica Per ' assicura.re una ht1ona prognosi, è im- del 1Sistema niervoso centrale, specialmente n.ei portante curare tutti i focolai infettivi (ton- neonati ritrarranno vantaggi dall'uso di tale sille, denti cariati, otite media) che agiscono droga, Ja ' quale h a anche il vantaggio di n-0.n da serbatoi d i virus, il qt1ale viene poi · elimi- essere t'oissioa: è p.eJrò poco gra.devole a pren11ato per i1 rene. d.ersi. fil-: 1 ,

fil.

Sulla vaccinoterapia nei bambini. Second.o Ombred1anm-e (Soc . de chi1~rgie e Presse méd. 5 ma1rz.o 1921) i r.is·u lltati che si ottengono con ·1a vaccinoterapia nel bambino differiscono alauanto da auelli che si hanno n•ell' ad·1tl1:Jo. In, lineia 1gien1erra1e l1e r.e:azioni l1ocali sono assenti o molto artitein.uate; sotto qualiche violta si ha o·r t.icaria od ·en1 z~or.ne scarrlLatti.niforme. I risultati gen erali ·diipwd101n10 dallia natura d ell'inf.ez,i on1eJ: 1S!Q,no ec'Oetl1€1Ilti nellle inf€zioni ou.taTuete e sottoicutam·oo; 1ertsip1e,l a, fon1n col-0, • fari.te in.fette, a;deniti ed aid·eno-flernmoiili, che l 'A. non inci1d1e .più; l'impetjgo. ip1e.rò rniotn siubisoo a lcun1a m o1dri.fìcazio n1e. B11oni sono pure nelle periostiti d'origine demtJa;'"ia 1e. nell.le mammiti .de[ Il/OOilato, i:n c11j si può vedere l' aisceoSSO già ~ronto .ad aprirsi. oot:rooe'd1eive invece ·g ra datamente. ~1 eno favorevoli sono iJlJVle{~e i risulta.ti ne.lle · m astoiditi, im cui ·pierò ùa via0cin·o teirap.i a postoperatoria p11ò .agire S1U1'l 'eroluz.ione ulteriore. Nelle aprpendi.citi iJ ' ' accimo a.gisce proba.bilmiente su1gli aooes$i d·elllél na;rete. ma nO'Il suiJ.le reazioni per~tone.atl.i : infine nre.lle ost.eomieliti i rjsu:ltati e10no qt1as~ nulli. 1

1

IGIENE. La disinfezione degli sputi tubercolari. Il metodo più sici.1ro è certamente la bollitt1ra od il vapore; ad esso però non si può ricorrere agevolmente ;nelle case private; presenta inoltre l'inconveniente che le sputacchiere vanno così sottoposte a rompersi, ciò che è un danno economico non lieve. :E quindi desiderabile avere a portata di mano un ag·ente chimico che sia sicuramente efficace. lJl1lenl~1tl1, Xylander ed altri hanno prop~sto da parecchio tempo l' antiformina, la quale però, per ossidazioni, precipitazioni od altri processi chimici rimarie inattiva. P . ·Uhlenluth, K. W . Jotten, E. Hailer (M ediz.inisch e Klin.ik, 6 marzo 1921) hanno fatte> studi co11 preparati a base di lisolo, o surrog a ti. Gli alcali (soda, potassa) per sè stessi,. anche a concentrazioni del ~O %, non uccidono il bacillo tubercolare. Invece con lisolo e cresoli preparati con alcali (2-6 %) e cresoli (5065 %), si sono ottenuti buoni effetti. . Il lisolo ed il cresolo saponata sono preparati nortando in soluzione il cresolo greggio, ' proveniente dalla distillazione del catrame, mediante sapone; durante la guerra, per la mancanza di .grassi, in Germania, si sono pre- /


fANNO

xx\·111, FASC. 19]

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SEZIONE PRATICA \

parati dei surroga ti a base di cresolo mesco!. lato con sostanze emulsionabili, sicchè può ottenersi la miscela in acqua. (N. d. redat. ). Gli AA. hanno fatto preparare le miscele, con le accennate proporzioni di alcali e di cresoli, ma sen·z a grassi, ed hanno osservato che con una soluzione al 5 % si ottiene in quattro ore la disinfezione sicura dello sputo tubercolare. In tali preparati, l'alcali si trova legato al cresolo in 11no stato che si scinde facilmente; dallo sputo, che è dj reazione anfotera od acida, viene legato l' alcali, sicchè il cresolo, messo in libertà, agisce sul bacillo tubercolare. L'azio:qe è più rapida aumentando la temperatura. Bisogna evitare in que'sti preparati 11n contenuto troppo elevato in alcali, che non deve essere st1periore al 5-7 %, altrimenti ne rimarrebbe una quantità eccessiva, ancora unita al cresolo, e Qliindi il potere disinfettante ne verrebbe dimin11ito. Affatto inefficace è il lisoformio al 5-10 %; poco sicuri sono il cresolo ordinario ed il sublimato al 5 %o. fil.

POSTA DEGLI ABBONATI: (1327) Cura dell'en.cefalite epidemica. - Ai dott. M. l\.1erighi, Ca~telleone: Dopo tentativi innt1merevoli, diretti in tutti i sensi, allo stato att11ale delle conoscenze, si può dire che non possediamo una cura spec·i fìca dell'encefalite e7Jidemica.

Sono stati vantati medicamenti (l'urotropi· na, p. es. ), la sieroterapia con siero di convalescenti, la provocazione di ascessi di fissazione ecc.; rrta nella pratica tali mezzi si sono dimostrati ins11fficienti. Anche alcune terapie sintomatiche, · non e sclusa quella r ecentissima del cacodilato ad alte dosi e del bromidrato di cicutina per le forme co11 mioclonie e s9asmi, nelle nostre mani han dato risultati negativi. Nel tra ttamento degli encefalitici le risorse terapeutiche devono per ora limitarsi ai mezzi medicamentosi e fisici utili a lenire ·1e sofferenze, a combattere i sintomi pericolosi.

t.

p.

(1328) C1i,ra dell'obesità. - All'abb. n . 4842: Non possiamo indicare norme rigide e ge- · r1erali nella cura degli obesi. Per l'obesità, come per qua si t11tte le malattie, la cura non Ptlò che essere individuale e deve tener conto caso per caso della etiopatogenesi e delle condizioni part,icolari degli organi, sopratutto • dello stato del cuore. D'altra parte ogni buon · libro di malattie del ricambio contiene quelle norme, che sarebbe ·Super.fluo ripetere in questa rubrica.

'

Più volte noi abbiamo consig·liato il recente. volume dell'Umber sulle malattie del ricambio, edito dalla Società Tip.-Editrice Tori~ese _

t. p .

(132·9) All'abb. n. 2704: • Possiamo consigliare: Malattie veneree, nel trattato di Medicina e• ,.l"erapia di BROUARDEL e GILBERf. - Unione Tipogr.-Editrice ,.f orinese. BERDOL:

Trattato pratico di nialattie veneree ..

tradotto dal prof. I. Simonetti. - Vallardi, ed. LACAPÈRE: Le traitement de la syphilis pa·r les composés arsénicaux. Editore Masson,. Parigi, 1920. ~ V. M.

(1330) All'abb . n. 66: Non esi<Ste un'edizion.e comp l·eta e rece·n te della ·d ottrina relativa alla scuola salernitana. Potrà ad o.g ni modo trovare quant©- des.idera. 1

1

~=

I

- .Scola Sa,lernita·na, per iicqi1,istare e custo• clire la san.i tà, tradotta fedelmente ·dal v·erso

Ve.netia, Brog.iollo, 1630. - L'art de co1is er 'l'er sa santé, composé parl'Ecole de Salerne. - Paris, 1766. . - G. BÉCA\7IN . L'Ecole de Salern e et les M édecins Salernitairis. - Paris, 1888. latino, ecc. -

-

1. . . ,,-. Li gRscH. Die Schul e von Salerno.

-- Leipzig·, 1902. Flos niedicinae scholae Salerni,. o·u cle la rriédecine à Salerne au x11e siècle _ - VPrsailles, 1861. g. b. -

REMILLY.

(1331) N ell e uretriti croniche anteriori. All' abb. n. 8928: Nelle u.retriti cro11iche anteriori con infiltrati cicatriziali orediamo l1tile la pressione esercitata con il passaggio di son•de a calibr·0 el·evato ed asso ciai~ ad irrigazi oni di permang.ana to di potas sio, alle quali si fa s·e guire l'iniezio11e uretrale di t1n sale di chinina (clo ridrato a ll'1 ~~ in soluzione acquosa, op.p ure: Solfato di chinina gr. llno Acido solforico g. 4, p. s: Acqua distillata g.r. .s ettantacinque <ilicerina pura neutra g·r. venticinque. V. :\10NTESANO. (1332) Al dott. I. F. da N. : • Possiamo consig-liare : \VRAçEK e JESIONEI{. Atlante di malattie cutanee. s .o cietà ed. libra ria, Mila.no. 1

rltlante di malattie cutanee, di cui si è pu1b hli.cata recentemente 1a VII ediJACOBI- ZIELER.

zione tedesca (Urban e Schwarzenberg, Berlino-Vien·n a, 1920) e di cui esdsie ancll·e una traduzion e italiana di alc11ni anni or son<> (Vallardi). V. M.

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IL POLICLINICO

[ANNO

XXVIII,

FASC.

19]

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NELLA VITA PRO]j-,ESSION ALE. DIBATTITI PROFESSIONALI. ' .

Per i concorsi a posti _di Medico condotto. Iu ineri to a quanto a.bbiamo pubblicato su questo ~trgon1<.)nto nei faiscicoli 13 (•p ag·. 457) e 17 (pagina 604), r icevi.a1no : IJa nomina de i Medici Chirurghi condotti è og·g-i clisci.plinata dall'a rt. 4 della legge 25 febbraio 1904, n. 57, che è poi l'art. 30 del testo unico delle leggi • sauitarie 1° agosto 1907, n .. 636, e dagli art. 26, 27 e seg. del reg·olamento 19 luglio 1906, n. 466 per ' l'esecuzione della legge 25 febbraio 1904, n . 57. Il no_n ottemperare a quanto è voluto :dalle leggi e dal regolame nto citati, appositamente promulgati per la classe ·sànitaria, equivale, per i concorrenti a posti di l\lledico condotto, a mettersi nelle condizioni di venire esclusi dai concorsi. .Agli effetti dell'art. 27 del regoln mento, tra i documenti di rito d·o vranno sempre :figurare in ogni. sing·ol·o concorso : il certifì·cato di nascita, il oertifìcato di sana costituzione fisica, il certificato di ~ittadinan.za italiana, il certificato di buona condotta del sindaco de ll'ultimo Comune o del Comune di nascita non anteriore a sei mesi, il oortifica to penale non anteriore a .sei mesi, tutti debitamente legalizzati, nonchè il Diploma origi11ale di J;aurea in l\1edicina é Chirurgia o la copia notarile di q1.1esto debitamente lega lizzata. In tema di concorsi a posti di Medico Chi111rgo Condotto le Comn1issioni giudicat1ici dei titoli devon o applièare le leggi sanitar1e ed il relativo regolamento; non possono applicare articoli del regolamento per l 'esecuzione della legge co.mun.ale e provinciale che vengano ad alterare qua nto specificatamente di spon gono le leggi ed il regolamento sanitario ne lla loro a pplicazione . In forza quindi dell'art. 27 del regolamento sanitc'lrio dette commissioni n on ].JOs8ono a1umettere la l)resent nzione del solo ele nco dei doet1me11ti di • • rjto, come '1"ie11e fatto da qualche concorrente ; il quale intende, ciò facendo, di avva lel'si di qt1a11to <li ·pone l'art. 96 del regolamento per l'esect1zione della legg<.) c-01nunale e provinciale Questo <lrticolo, che Ya le per gli impiegati comunali, può valere ancl1e per i l\lledici titolari di C-0n·ò otta (impiega ti di ruolo), ma per questi soltanto per i doel.11nenti d1 merito e di carriera. Codroi})O, 15 aprile J921. 1

\era e proprill tutela e dignità di ogni singolo medico : tanto è vero, questo, che il concorso n on a ':-T"iene fra medico ed altro concorrente ad impiego comunale, ma fra medico e medioo. 2<> Se è vero che nella maggioranza de i casi nei concorsi municipali iSi sono presentati i certificati di 'Servizi compiuti in pubbliethe amministrazioni, è pur vero, d'altra parte, ~he molti medici, e specte i più giovani, posso110 trovarsi. in c~ndi­ zioni di non aver che documenti ospedalieri o oomp lici .p ubblicazioni. Quanto poi al giudizio che la Commissione ~ru di essi .s arà in grado di dare, nulla • • ini sembra, potrà uguagliare la conoscenza diretta, a ttraverso letture degli istessi documenti. Chi potrebbe, infatti, formulare un giudizio su un lavoro al semplice suo titolo? Nè mi sembra opportuno che la presentazione degli originali debba solo esser lasciata a l desiderio della Commi-ssione, perchè, forse, questa non lo farebbe che in peculiari contingenze di favoritismo o di ardimentose e ql1anto mai -rare :reazioni a tentativ'i di favoritismi. 3° La presentazione dei di0cumenti n·on impe.disce ai medici di prender parte, contemporanea1nente, a più concorsi, giacchè i concorrenti possono procurarsi più esemplari delle pubblicazioni e sufficiente numero di •Copie notarili dei loro attestati più importanti. 4° Ciò .p osto è dubbio se si possa parlare di atto a·ritili-berale; tutt'al più si potrà incontrare qualche maggiore spesa per la stampa e per jl notaro : ma quanta n1ag·giore esplicazione di ~­ rietà ed event11alltà. di g-it1stizja ! 50 Non so se l 'applic·azione dell'espediente suggerito dal collega dott. .J11stitia abbia incontrato dissenzienti le Commissioni gil1dicatrici : vorrei sapere, però, re nessun concorrente ha ma.i sentito, almeno in seno suo, il «lubbio cl1e ne lla ,s celta DJOn vi siano state inevitabili o in,rolontarie- ingiustizie. NesSt1no, infa tti, potrit mai affermare che tutti i .certificati di servizio, o tutte le possibili pubblicazioni si.ano, per un c•oncorso, da valutare alla Btessa stregua . In ogni iuodo Sll quale criterio doYrebbèro le Commi·ssioni giu:clica trici basarsi per la &e~lta del can clida to? Sul numero dei documenti. sul titolo dei lavori o piuttosto stùla firma deJ sign.a tc'l1i degli a ttestn ti? Ttipoli, 10 aprile 1921. . J)ott. D. A. MAZZOLAXI, a bb. n. 12431. '-

Il Presidrnte dell'Ordine dei M edici di U di·n e Dott. Gru sEPPE CHIES.L '

In risposta alle osservazioni precedenti.

Pren1e tto che i1011 ho pretesa ùi citn re C'oùici nÈ' ~ rticoli di rego,l an1ento : mi limito a q11alche semI•llce OS$el'Yazione : 1° Gli interessi di classe non po~sono essere• solo con· icle ra ti in rapporto a confronti di a ltre eil tegori~ <li l)l'Ofe"sionisti. ma in rig""lI4ll'do a~li. ste~si ele111entj delln classe. ~Ii spiego: l'interesse òe l n1edioo i1on })UÒ essere valutato solo in rapporto, ad e-., dell 'ing~anere, del segretario, dello .scritturale comunale; esso dei;·e n11c:l1e eo t ituire

Xon ·sarebbe r»i Ct il ca.so di interloquire 1SU11a formalità. de i pubbli<:i concorsi essendo già stato ed esaurientemente trattato l'importante argomento se non ritenessimo doveroso i>resenta.re alcune osserYaz.ioni ai <lott. ~:fazzolani e Chiesa, estensori dei due surriportati comunicati. Al d ott. 1\ilazzolani facciamo osservare che nes~uno ha mai f"(}ntestato al concor rente il diritto di ipresentn rt:- in 1)riginale i pro1>ri documenti scie11tifici e "Cli (·a rriel'<l, a lle singole Commissioni giudica tric:i .


l-.\NNO

XXVIII, FASC. 19]

~EZ l ·)NE

Il ca~-o di cui ci siamo a ltroY(\ occupati è · ben diverso. Si tratta di un in«liYitlno che, possedendo i suoi titoli in unieo esemplare, intende prendere parte a clue o più concorsi aperti contemporaneamente. Come si deve regolaré costui per 11on perdere la fn,·orevoJe occasione? O deve -~Jen·der·e forti somme per far la copia autentiea dei titoli, che possono pur consistere in Yoluminose lHlbblic·nzionj, ovvero astenerSi dal concorrere in Jli ù di un posto. ..A.d evitare il danno economico nellR prima ipotesi ed il d n nno morale nella seoon:da, si segue i ·especlie.i1te dello elenco, n1anda nòo alle singole Commissioni gi11dicatrict la facoltù di chiedere la pr0<lnzione dell'originale cl1e detiene il conoor1·e11te. Che ciò possa servire per celare o i1ascondere fayoritismi O(l a b11Ri, non è 11ossibile, avendo finora le Yarie Co1n1nissioni ·g iudicatri ci dato prova di a lto e<l encomiabile senso di rettitudine 'e di t?itl•S tizia . In q11anto alle o~~r,·azioni fatte dal dott. Chiesn cl limitiamo a riportarci a qu.a nto RCrivemrno a pHg. 459 clel «Policlinico)), Sezionf\ Pratica, n. 13, anno col'rente, O\e è detto: «Si intende che i do~ cunterrti di rito de,?ono essere presentati in ori gin.ale ad ogni Commissione per accertarne l a data e che la laurea originale pt1ò essere . sostituita dalla copia autentica notarile>). Il predetto dottore (•onclucle il suo comunicato col dire : Questo :i.rticolo (il 96 del Regolamento comunale) che YaJe I>Pr gli impiegati comunali, pt1ò valere anche per i :\Ie<tict titolnri di condotta (im1>i~ati <li 1'11010), ma per questi soltan to per i

documenti di merito e di oa-rriera. Come si veùe. fra ciò c>be affermn il dott. Obiesa e ciò che noi dicevamo nel succitato n11mero del « Policlinico» non vi è cliscrepanza di sorta. Doctor .JusTITIA.

A proposito di corsi di perfezionamento.

671

PRATIC.\

ordin<ll'io e qui incaricato): Clin.ie<1 delle malattie ()pidemico-contagiose (prof. Polveri11i. incaricato) : .b,isiologia e l)atologia de lle infezioni (prof. Belfn n ti. i11ca rica to) : Clinica neuropa tologica (professor Medea, incaricato); Clinica dermosifilopa:tica. (prof. P.asiui, incaricato); Radiologia medica (professore Perussia , incaricato); Cli11ica d€ntale e peridentale (prof. R o'\-ida, incaricato); Ortopedia dento-fn,cci ale (ptof. Arlotta, incaricato) . :Xell'aru10 ;-1écaden1ico 1919-920 si inserissero ai corsi ufficia li n. 151 l\ledici, dei quali n. 65 consegtrirono il di1>loma di perfezionamento nelle diverse specia lltit. Altri 130 Medici si in.scrissero a corsi speciali e accelerati ten11ti clnrante il sud~etto ai mo. Per l 'anno ace~1demico eorreJ1te .abbiamo inscritti ai corsi 11ffi0iali n. 148 l\1edici . C-0n osse•1mo Il Decano : Prof. 'IJ. ~J:ANGIAGALLI. Qnale a11tore dell'articolo a c:ui il sen. Mangjagalli ~i riferisce 3 mi sia conse11tito di dichia ra re ' cl1e non avevo nvuto la [più lontana intenzione di <1isconoscere o dimin1tire l'importanza dei magnifici Istitnti. rdi cui mercè la volontà e la tenacia de l 1\ilagiagalli s'è ·a r-riechita la metropoli lombarda. Nel desiderio di vederne accresciuto i l rendimento, aYev~ ' roll1to incitare a fa re a ncora di più. Non credo che 11 richiamo sia stato inopportl1no. Se non altro, 100.rà valso a IJir ovocaI'e la lettera 001n·a ri,p ortata., a far rivolge re l'attenzione del corpo medico Sl1ll'org-.anìzzazione degli I·stit11ti clinici di :.\lilnno, ~ul loro effettiv·o valo1·e. sulle benemere11ze ct1e loro $flettano e che, i1e siam·o convinti, nnm~nteranno nell'a ,.,. ,-1enire. ' L. VERNEY . I

1

Cronaca del movimento professionale. Sulla istituzione d'un Ministero della Sanità.

Ric-evinmo: ~1ilano,

21 aprile 1921.

Oltiarissin10 f:Jigri,ore , r. ~ggo sola1nentc:> ora qnanto fn pubbliento i1el Policlinico del 3 gennaio u. s. a propo.s ito dei eor~i c1i Jl(lrfezionnmento in medicina istit11iti in It.alin. e laddoYe si acce1100 <1 questi I stituti di :\Iilnno è <lett<> cl1e essi sono falliti a.Ilo scopo per <'hè c·on1p.renclo110 <lne sole ClinichE> (òel TJn'v oro f\ Ginec<?~ogica) .

P(ir a n1ore <li verità r>rego la S. V. Cl1ia rissim:i. cli pnbbliral'e nel SllO diffuso periodico che gli insegn.<'lmenti che qui s i i1upartiscono l1ffictalmente c.. sta bil1nente son·o i segue11ti : Clinica ostetric-0-gine·· cologica (prof. ::JL'lngiagalli, ordinario); Cliruicn dellf\ m.'lln ttie profeR~ionnlj (prof. Devoto, o rdinario): ..\.1111 tomia eli11ica n1edico-chir11rgica (profes~r f.1iYin·i . 01'<li11ario) : Clini ca ortopedie~ (profes. Hor GRlenzzi, ordinario): Clinica trn11rnatologi cn (prof. Rossi, ordin.ario): Odontoiatria e protesi rlent. n.le (prof. Fn ~oli, Rtraordina rio 's tabile); Clinit:;1 ]lfldin trira (prof. Cattaneo, incaricato) ; Igie11(1 pnbbli(·n e igiene del laYoi-·o (prof. Bertarelli,

Il « B ollettino dell 'Ordine dei )ledici della Provincin. di Napoli )) ha i11detto un referencl'ltnz, circa l'i Rtitu7.ione del 1''.Iinistero della Sanità, in base u 1 seg;11e11te ' q ues tional'io : 1) l) i1ecessaria la isti-· tuzione clel :&Iinistero di Sanità in Italia? 2) Per <1t1 ali rng·io11i? · 3) Co111e do,·rebb0 e~::-:ere costitt1ito ed orgn nizzn to i l nuovo :Jiinistero? Dirigère l~ soluzioni nlla RecTazjone c1el « Bollettino dell '01~dine dei ~:ledici>> CK<1v·oli. via De!Jretis, :~1) ln quale Jlubblicheri1 J~ ri~ò~te rireYllt~ <lni ~igi t·ori Colleg·hi.

Il Consiglio dell'Ordine del Medici della Provincia di Napoli. In ::.-;eg·11it<> a lle cllmissioni presenta te irrevocabilme11te dill i t'o11ffiglio ld~ll'Orcline. cleg11amente 1>resiecl11to d<ìl pro1f . Enri co SaYJ;l, a ltamente bene1uerito della. clns"e. si è }1'r oceduto il 10 aprile alle (->lezioni del n11(1,·o Consiglio. che è risultato cosrtitnito c·ome segue: <1ott. France~co Bifulco, prof. Gio,·nn:ni CastronuoYo, prof. ~\rtl1ro de Amicis, J11·of. 7\ficllele .J11ngan o. c1ott. PRsquale :l\1uscogiu-


JL POLICLINICO •

ri, 1>1·of. ~Iichele ~ ciuti e dott. 11"ra11eesco Valerio. Nella prima retluta è stato non1inato Presidente il prof. Gio,r<I nni Castronuo1·0 e Segretari-O il prof~s ·ore Arturo lle AnJicis. Nella carica di Tesoriere è stato oonfermato il dott. Eduardo Caloè, ed in quella cli Rellattore del Bollettino il dott. Alperto Botti.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pei congedati malarici. l '<--le11co tle.Jle soYYeuzioni che il SottoSP,gretar1.ato di Stato per l'Assistenza Militai~ Co11ti11nin1no

e le Pe11sioni {li Guer1·a - 8erYizio Assistenza l\lalct rici - ha co11cesso ai Ranitari <l titolo di compenso 11er l'opera di assi~tenza })restata a favore dei congedati 1nalnrici. dl1rante il 2° ::-en1estre 1920, i ~e­ g·uenti i>re1ni. riservanclosi di .proi;·yedere alle altre n n1ano a mano che. giungera1mo i raJ)porti e le rn·oposte clei ri·spettivi Comitati provinciali : :>. l")roYincia di Paler1no: Dott.Caraipelle Edoardn, <lel Comune (li Palermo, L . 1215 - Dott. Gerlando Bruno, clel Co1uune di Alimena, L. 100 - Dott. Rand3zzo ' rin ce.nzo, del Comune di . A.lt.o'1villa, L. 140 - Dott. Ti1Tito Guglielmo. de l Comune di Bagheria, 11. 100 - Dott. Giambelluc.a Giuseppe, del Oomnne di Belmonte ~lezzagno. IJ. 100 - Dottot Ginc<:.amo Bene<letto, del Comune di Bisacquino. L. 110 - Dott. ~ang·i Git1sep1le, del Comune di Bompietro, L. 100 - Dott. ( {'lano Giorgio, del Comune di Taccamo, L. 100 - Dott. Campo Sal\'<1 tore, del Comun ~ tli CaltaYt1tn ro. ·1... 100 - Dottor Troia Galogero, del Coml1ne ùi Capaci. L. 100 - Dott. :J!astrang<1 Gittsep.pe, del C-0ml1ne di Carini. r.... 1-l:j -· Dott. R u ::,() RalYH tol'('. ,,,\1 ('pl)\llllt' di Casteldaccio, I.J. 100 -- Dott. Bo11afcde Eugenio, del Comune di Cefalù. L . 100 - Dott. Lopresti Gabriele. del Comune ni Cerda. L. 100 Dott. Bartolotta Stefano, del Con1une di Collesano. r.J. 100 - Dott. Be11ti1·egn.a Filippo, del Co1uune di Corleone: L. 270 - Dott. l\1aggio Oreste, del Co1n11ne di Ficarazzi, T.1 . 100 - Dott. C'iul'o Gio,·anni, cle l Comn11e di Gangi. f.;. 190 - Dottor ì\1arunti Giusep11€r clel Comune di Gratteri, L. 100 Dott. Ce lsi Gaetano, del Comune di Isnello, L. 100 - Dott. Orlando Gioacchinò. del Co111t1ne di Lercara, I 1. 170 - Dott. Ortoleva Francesco, clel Comune di -iliarineo, L. 135 - Dottor Buiccoln L11ca, de l Comt1ne di l\1ezzaniso. L. 240 - Dott. Guastella FilipJ)O. del Comune di :Jiisilroeri, L. 155 - Dott. P resti Donato FilLp11·0. del Comune cli l\Ionreale, I •. 185 - Dott. Sam1nartini Francesco , del Coml1ne <li :\lontelepre, ·L . 100 Dott. P<.1ce Francesco. del Comune di ~Io11te1nng­ giore, r . . 185 - Dott. ~nvoca ' Tincenzo. del Con1une di Palazzo A.driano, L. 100 - Dott. Urso ('o in10. del Comune cli Parco. Ii. 100 Dott. Di '\lap:gio GasrJare, del Con1l1ne di Partinico, L. 150 - - Dott. Sab~1tino C'nlogero, del Comune di Pe .. 1.ralia Sottana, L. 100 - Dott. Cracolici Antonino, del Com11ne di Roccamena, L. 100 - Dottor Ilizzo Pietro, clel Comt1ne di Rocc~pall.1mba. L. 100 - - Dott. Belli Franresco, del Co1n11ne di S . Giu~0pp0 .T:i to, T.1 . 15() Dott. OliV}l Giarobino, del f1on1nn0 di Torretta. L. 100 - Dott. Ranòaccio ì\la rio, <lel Comune . di Ustica, I ... 100 - . Dottor T.rone Giovanni, del Comt1ne di Vnlledolmo. L. 100 - D ott. Rrancato Le-onardo, del C-0n1l1I).e di Ventimig:lin. IJ. 100 - Dott. 01fa rella T1oren7Al, del ('011111110 di Vicari. IJ. 270. I>. I ro,~incia òi .4.rezz·o: Dott. Cc'lY ... \11to11io Do11ati. d<' l l '-01u11ne di Casti glion Fior~ti110 . L. 300 l>.itt. f"errncc·io Bindi. clel Comt1ne <li Poppi e Ortignn.110. I.i. 300 - Dott. Gio-vanni J_.uQnrdi. flel f'o1nnn<.> <li R S::ivino, L. ~00 - Dott. Edoar(lo F er1Qllti, tlel Comune di Cortona . L. 300 - Dott. Gino C'é1 stc•lli, 'lel Con111nr" rl i ~ - Gioynnni ,~,l lrla1 no, 1

1

T•. :JOO

RISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. (1. 802) 111,scri~ion r> all'Albo <lei 111edici. - Dottor G. I. da T. - Anche (lura11te il servizio militar~ è seg1titata la in crizione aJl' Albo dei medici della I,rovincia e si è, <}niucti, ohbli~~ti a pa.gare il relativo contributo. (8803) Sdoppian1ento di c1Jndotta . Diritto dell-'u-niço concorren le. - Dott. ~-\.. V. d.a S. S. B. E l_la ha pie na rnente ragione. I ,,o sdoppiament-0 della · condotta, ordin.a to in tempo posteriore, non può inficiare ·e rendere di nessun effetto il concorso da Lei brillantemente m1perato con il massimo dei voti. Si doi;·rà bandire il 11uoyo concorso solan1ente J}er nomina re il secondo collega. non per Lei, che 11~1 in suo favore uno stato di diritto, che 11on può essere disconosciuto. I nuovi stipendii, fissati nell'organico, si applica110 ai titolali e non già agli interini . \

,

(8804) Oor1tcorso - (Jrad11atoria dei concorrenti. -

Dott. R. N. da. C. - A parità di merito il se1Tizio comuna le anterior1nente !)restato -vale C'Ome ultimo titolo di preferenrin, ma non vi s i attribuisce valore tletern1ina to in i1nnti o in frazi-0ni di punti. Il servizio militare, nelle mede8in1e oondizioni è ' Anche un titolo di preferenza. Non è lecito trasferire un medico da nn Comune ad un a ltro, senza concorso. Ritirando~i Jìer motivi di famiglia doPo 1~ anni di servizi-0, non ~i ha diritto nè a pensione, nè ad indennitn. (8806) Info1·tunio - .4.ssicu ra .~· ione. - Dott. :\I. ~. da C. - ·L'Istituto assicuratore ha ragione. Ella non figura inscritto, ma vi figura tuttora il rollP-

ga, che la precedette n0l Com11ne: no11 l)Uò, quindi, rivolgersi all'Istituto p(\1· e ~ere indenni7.z:1to del · l'infortl1nio occorsole. Ella dovrtl essere, llerò, in· dennizzato da l Comune, c-he trascurò di fare a tempo debito la presrrittc-'1 ,·oltura della assicurazione 'nei registri dell'Istituto assicl1ratore. (8807) Infort1inii ind 11striali - Cura medica e eh irurgioa . - Dott. G. L. da l\I. U. - I .. 'infortunnt•) deve farsi cul'are clal n1edico condotto se non vuòle pagare la vrestazi-0ne perchè inscritto nello elenco dei poveri. Se è in possibilità cli i>agare. può rivolgersi ad uno qt1alsiasì dei medici esercenti. I certificati con1provanti la continuazione della inabilità al lavoro debbono essere forzosamente rilàsciati dal 1nedico condotto o clall'ufficiale sanitario. I . e s11flse che ~ono rimborsa te ai detti funzionarti f'ono: J) Biglietto di seconda classe in ferrovia; 2) J_,irt' due per il primo certificato: 3) Cent. 50 per ogni succeR~iYo certificato : 4) I.1. 2 per l'ultimo ce1·tificato. Le prestazioni per le prime cure sono pagate a norma delle tariffe consuetndi• • • nn rie in vigore. (880, ) 111fortunii su l la1~()rfJ. - Dott. E. Z. da C. - Per gli infortnnii f'ht> capitann n persone non in~ritte 11ello eh;>11co d(>i poveri si ha diritto il co1npén~o per la cura. J,,n rc ln tii;-a spe&1 deYe es~t->1 ~ ~n~tennta <la lui o tl;1Jln ~na famic-lia. D( 1C:tOl' .T ti :-TITI.\.


' (j .. ù)

SEZIONE PRATT C\ •

...

-

CONCORSI •. A.REzzo.

ISTRUZIO.N E SUPERIORE.

i'Jpeclali Riun;,ti di S . Maria Sopra i

Alle ore 12 del 31 maggio; assistente chirurgo: I.. 4000, emolumenti accessorii, c.-v. Non1inn biennale. Conferma non oltre il 550 anno di età. Chiedere a n11unzio. Ponti. -

L. 8000 pei pOY . : caro-vi\.: L. 500 quiale uff. 'S an. Sca.d. 10 mag·. CAMPOFIORITO

(1-'alernto).

-

CASANOVA (Novara). - Consorzio; L . 4000 oltre L. 4000 pei poveri in più di 300, L. 500 per mez~o trasp. e I.•. 50') per uff. 1s an. Alloggio. Scad. 10 mag. L. 6000 fino a 500 fan1. povere; L. 5 ogni faro. in più; L . 800 zona malar.: L . 1800 trasp.; 'f.J. f>OO uff. san.; L . 100 trasf.: quinquenni del dee.: caro-vi,~. Scad. 10 mag. CHIRIGNAGO (Ven e.: :ia). -

(Pisa). - 5a condotta, a tutto il 10 mag.: 'f.J. HOOO e quadrienni del d€-cimo fino n r,. 3000: per ca'·· L. 2000, per disag. resid., L. 500: earo-viv. Se1\·izio e ntro il perentorio termine chE:' \erri! assegnato dalla parte~pazione d,i no1nina. COLLESALVEI'TI

GIJ\fIGLIANO

(Cnta11~aro). l;}ne c:ondott;e

ri. po,-.:

l.1. 8000; per ogni fnmigli.a i.11 più di 300, J.1. 10. ~cad

16 m.ag.

LIBSO~E (Milano). - 1a Co1ndotta; L . ()000; i11<le11nitù ,~ariabile, l.1. 1500. Scad . 15 mag'gio. ~101\TASTIER DI TREVI SO. -

L . 6000 fino a 1000 poveri; 1,. 2 per ogru povero in più; mezzi di ir<l · ~p.orto r.J. 1800: nff. ~n. I J. 400; caro-vi,-.; abitanti 4200 cirra. T utta in pianura, buone ~bl'a<le. Scad. ~O maggio.

SABINO (Perugia). - L. 6000 pei pov.; L. "'00v <.lisag. rem·l .; I .J. lOOU c:ondotta povel'a, non ~tper:in.do gli abNe11ti :100 ; J,;. 300 uff. 8H D. : f'arort,·. 8cad. 10 mag. :\IOXTELEONE •

OHIOLO l{O~L\NO (llon1a). - A tutto 15 11l<lggio. r·on:òott.a l111icn : T.1 . 7000 e cinque ql1arlrien11i del cLeciruo; }:>er uff. &'l.n. 'L . 300 ; per la cura degli infern1i Picovera ti nell'Ospedale Civile L. 2400. PALAI.\ (Pisa). - Dt1e condotte; T•. 6000 oltre lire 2000 per cav. (In co1·so d'approvaz. a umenti a L. 701)() e 3100). Soad. 10 mag. VOGLIO (Bologna). - Due condotte reqiden zia li : J.1. 8000; <"èlro-\··,•. ; 'L . J200 ·p er cond-0tta • disagi ata : J;. :~00<1 n1 ~zzo t1·nsp . Scad. 15 mag. PI.\XO DEL

Condotta e uff. san. RiYolg·ersi alla Segl'eteria. Se.ud . 20 mag. R OCOA DI CAMBIO

(Aquila). -

B. - Risco11trnre n11ch e i concorsi a1mun:r.iati nei fasC'iroli .p rec·ed.enti. )V.

Diffide. •

Nn ove diffide: (.}eII~no (Roma), Sassooorvaro (l>e-· ~I'O). rl'<)il'l'eano <1 i CiYiclnle (Udine). Revoca di rlifficl e : Rn l'1a~sina (1Vlilano), Sutri <Roma), C nrpineto (l{eggio Eu1.), Cesate (l\iila.no) . 1

1

N O M I NE, PR O M OZI O NI ED O N O R I F ICENZE. T.1a Società Berlinese di, l\1icrobiologia ha a.sse-

g·nato a l prof. Was,:.-1erma nn il premio Aronson di 2:?,000 111.11-chi . Il premto è stato conferito co11 <'e1'in1onia solellne, a lla quale parteciparono le at1to1iti1. t~n11ta nel ~.-rn nde :i nfitea tro dell'Istituto

cl' lp:i~11e .

L' insegnamento deJla clinica medica. Brani del discorso pronnricia tu dal Senatore MARAGLIANO ·i.n <J01:asione deil'·i nangnra:.ionp del/ 11

nnova Ol fnica j]:fedioa di Pisa.

..A.bbia 1no .a ttra ·v ersato un· pe rioùo nel qu.a le n voco a. poco in Italia si smaTriva la coscienza della 1nissione affidata agli insegname11ti clinici. E men• tre v ia via l 'Univer1sità Italian<l i11too-si:ficava l'at' tjvità •s ua n,e gli studi nobili~si1ui rivolti a scrutare i processi biologici nell 'i11tin10 loro e Yi eccelley·a, si accE'ntuò unia. C€rta tend~nza a ,s minnire i l Yalore della clil1iC'a, ed a . disc.:011oscere In necessità 'Cli fornire ad esoo larghi m ~7.zi di os~rY.azione. Si riteneva non incligpensc1bil<· «:l1e ;<],a lle l..,.niversità uscissero giovani bene n.dclestra ti a lla co11oscenza de ll'uomo i11ferm-0, din1enticanc1o così cbe <la noi la l:1 urea h:t fii:ialitù 11ettnrnent€' profe-Raionali, J:>ercb è per e-ssa chi la co11$eg·ue si ritiene <1 pp1i11 to :1 b Jitato all'esercizio <le Ila 1neclicina . Q11e~ ta tPllilenzi1 og·gi è ormai concla11na.ta, causa la I1011 lieté1 r-sperien?*l. fattane, ed oggi dia ·o gni 'patte del l,ae'~e si le,ril no Yoei insistpnti ('Il<', come per l<:~ altre bra11ch e di stucli applica ti , . chiedono a l• 1·1.,.11iYeTsità nuche uer la medicina g·iova11i sal, 'Cla1nente prepiara ti alle esig'c-nze J)l'OfesRionnli. Pocl1i sn nno l]uanto cost i a l ì\1aestro i aggi11 ugere un risul tato siffatto. Perchè a raggit1ngerlo si riclliede opera tenace €' pozie11te nello stt1'dio ùei singoli infermi e nel g11ic1nre i gioYani a comPl'f\nderli. Non. è l ' u1S1ata Jezione accadem ica, non è ricerca 1netodiea sopra un unico tema prefisso in cui lo scienziato concentra l n propria attività in 11n laboratorio o nel silenzi() dclln st1a biblioteca., inn è un lavorio mentale iute11so rivolto di letto in letto a sciog·liere, u110 d opo l'altro, p,r oble mi clivcrsi e disparati, .a fnre ai111e llo . per sciogl1erli, n t11tti i postl1la ti c1elle scien7,,e biologiche e delle :111 siliarie, agli 1SV}lria ti accorgi1nenti tecnici, ai r isn lta ti ·della eRperienza pro1}ria e~l altrui. .ID sono pro blemi che, da sogg·etto a isoggetto,, si presentano con dis11arate parvenze, che richied ono spesso lì r>er 11 una soluzione immediata da c11i può :dipenclc 1·p la 'lita di un uomo, una speciale agilità di n1e11t0 per illu "tra.rii ad intelligenza dei discepoli on<le tnetterli in grado ·d i a.ffro11ta1 li q11ando, llSciti da Ila 8Cl1ola, ·Si troveranno innanzi a qualcuno di essi. Ed è soJo alla stregt1a d't1n laYorio cosi complesM che si formano n1edici convenientemente • prepal'ati a ll'esercizio. Se a tutto q11 e~to si riflettesse, si rioonoscereb~ che l ' i n~egnan1 ento clinico è il pi1ì gravoso di qua nti ne ~·on-0 l)r ofessati nell'ambiente universitario . Qt1ello della clinica. è inEx. . g11ft rnento essen zialmente scientifico . q11ia.nto Ql1alR]a ~d nltro. inseg·namento in cui non solo una branca dello scibile, ma più branche dello scibil~ il più pl1ro conoorr on,o ~ lo i1ma.1zano alle più alte sommiti"t de l salHl.re. Che se nellta1JI)licazio11e delle complesse cooqni~te scie11tifiche, n llo stu<lio e<l n lln C1tra delle infermità uma ne concorre qualche cosa di arti~tico; questo non ne muta l ·es.~enza sua, amo ripete rlo , altn1nente ~eientifi ra , ma la cou1pletn e Ja i:nlh1i11111 verchè ntilizzn la scienza per la difesa <lelln Yita umana: 1a più 11obile delle finalità cui 1:1 :--·c·irnzn }11) Ra aspjrnre. 1

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ti -! I.1'

IL

MEDICINA

POLICLINICO

SOCIA~E.

Associazione Nazionale Italiana tra infermiere. I~ 'A~ooci-azione

I

Nazio11ale I taliana tra Infermiere, eretta in Ente morale, posta s otto l'Alto Patronato di S. M. la Regina, con sede a R oma (vl a Palestro, 60), è sorta per unire in un fascio tutte le Infermiere Italiane, sia Volontarie che Profei::;sionali, e tt1tte le persone ohe negli ospedali durante la · gl1er.ra ebbero campo di a·p,p rezzare l'urgente ne~~ssità. . òi portare il servizio d'~ssi-stenza <1<:-gli infermi all'altezza vol11ta da.i rnoderni eone-etti di umanità. e di tecni-ca . ·s anita ria, affinchè le belle energie rivelatesi nell'assistenza dei n<>Atl'i soldati feriti non vadano di1spersf\, m.a abbia no modo di contribuire a quell'opera di bene e ai progrf:'SSO cl1e è ln riforn1a dell'assi.stenza infermiera. . A q11esto scopo l'~l\Jssociazlone Nazionale cura la pr~pagaJJJda , .p romuove l'ii.')tituzione di Scuole di Infermiere e di conferenze e corsi di perfezi'onamento; proCl.tra di indi1izzaire ·a lla nobile iPr OfesS'ione le giovani colte, istruite e dota te di vero senso di dedizione; pl1bblica un organ o proprio il quale Rerve i1er lo scambio d'i(lee fra le infermiere stesse e fra quanti s'intere~sano dell'ars si stenza degli infermi. I.i' Associazione inoltre -0ffre alle Socie Infermier«• diploma.te i servizi de l Mutuo Soccorso e della Previcl~nz.a e funge per 101~0 dia ufficio di collocam~11to ed acssistenui . Si occupa di organizzare ser,·izi rli Infermiere Ospitaliere diplomate per la migliore assistenza del povero negli Ospedali e di Infermiere Visitatrici per l' assistenza a ll'infermo pove ro a d·omicilio. per la lotta eo·n tro la tubercolosi, contro 1n m0Ttaliti1 infantile e contro le malattie del lnvoro. FAvorisce oorcliali r apporti fra i corpi d.i Inferm]ere Volontarie e Pro.f essionali, e fra tutti g·li Enti od Associazioni cl1e al progresso dell'UJssi~tenza in~e1wiera possono contribuire, e non tralascia a lcuna .azione atta a favorire la formazione aella coscienza igie-nica fra il nostro popolo. I

1

***

J,n Reziorìe J,0111bar tla, eon ~ecle a Milano (via Rn la. 98) . si è fa ttn promotrice cli t1na Sc11ola per inf(\1·roiere, 1a q11a le è ~n ta consacrata da una ce1·in1onia tennt:l p1'esso gl'Istit11ti Clinici di PerfP~ i()namento.

Ririortiamo le parole a t1gur 11 li pronunzia.te dal sen. :\Iang-ingalli. a lla presenza di 11n eletto stuolo di ~1len1erite sip:nore. d'i11S<!ritte ni rorsi e di al1t()re,·oli Sc'1nd.tar1.

« ~ono lieto di aare a Yoi, signore che avete promo~so

ed ini7.into l 'opera

~[lnta . ~l

a voi, gentili uditrir·i cl1e ~i appre"tnt0 n farYi apostoli del· l'idea. jl mio eordiale oo. Jnto. in nome degli Istituti Clinici, rhe sono oJ·gogliooi cli essere stati prf\~C<'lti n con~~1Cl'u re in <'erto <]llal n1odo •s cientifit'n tn<'nte l'opPrn \O~tra <"oll'accogliervi oggi, doe<•nti P.d allieYf'. in q11ema ~olennità inaugurale. l .i? • \~~istt> nti ~ il ni tn rie n i11fer1niere visim trici p n·tp1 :\nno fra il i1opolo In loro attività, ricer· ehPrn uno 11Plll' '«1 "-'P, ll()llP fan1iglie le cause del n1n IP per poterlo n1ej?lio con1bttttflre. si &forze-

ranno, pe r mezzo di insegnamenti pratici di igieIl(! e 'd i vrofilassi, di evitare la diffu·S'ione delle mala ttii.e. sarann·o allea te preziose clei medici nell'as::;ist e11za e nella cura de-g·Ii àlllrualati. .'Le. infe::miere, conscie di assumere còmpiti c1eh ca t1 ed importanti, devo·n o avere un.a istruzione e un.a e<111cazione corrispondenti. Ed io non posso oggi ricorda.re che oon profonda commozione 11 nome di Adelina De Marchi In qt1ale volle con regale oontril>uto fondare un om)€dale che 9e'l"Yi~· S: specialmente ad educare infermiere professioniste. Pur troppo, chiamato il personale medico a l fro11te, aumentato del decuplo le spese di esercizio, d11rnnte la guerra quef:;to ha dovuto cb.iudei:isi nè potè riaprirsi a pace fatta, contin11ando le stesse condizioni di dLsagio. Cadono, n1uoiono le istituzioni, ma. le idee generose sono eterne, sono una fiaccola sempre accesa di viva fede che passa di ma.no in m~no e non iSi spegne mai . }\Ila Croce R ossa spett.:'l l'alto merito di avere sa1111to in poco 'tempo pre1)arare una legione di infermie'r e vol·onta.rie. che diedero luminosa prova di coraggio, dJ tenacia, di sacrificio. Scuole per assistenti Sanitarie sono già sor te in Roma e in Firen~ (della Croce Ros~a), ln Genova (della ~ga antitubercolare-), altre scuole sor~eranno presto a Bologna e Torino. per -0ipern {li C<»miro.ti privati, mentre per felice iniziativa ed opera dell'Associazione Nazionale Infermiere sorge e s'ina11gura. -oggi quella di ~Iilan{) . Vi si insegneran.n o specia ln1ente le materie che hanno importanza medica e .socia le ad un tempo per la tutela dei bambini e della maternità, per una efficace l}rotezione mornle. per la lotta contro la t11percoloffi, la sifilide, l'a lcooliismo. J.\IL'l cli cih vi p·~1 rlerà meglio ed estesamente chi ha l'onore -di presiedere l'istituzion~ e di dirigere la •SCn ola. I o mi limito :ill'augurio che l'istituzione abbia vita fiorf\nte. 1\1a più che augurio la mia parola R11ona certez~a . Dov'è la donna ivi è la vittoria. Non ricordiamo noi tutti quale mira.bile prova.· ha dato la donna italiàna d11rante la guerra in tt1tt.e le opere di asffistenza civile, di assistenza s·a nitaria , di previdenzn sociale? Ciò ·che donna vuole Dio lo vuole perchè nel suo infallibile istinto, nel suo profondo amore di bene. nel S110 generoso ~irito di sacrificio la donn8 sa sempra tro,·nre la via del Rt1ccesso in ogni 0ipera di be.ne. Ed il ·st1cc~o. ne ~on<> certo. arricl<?Tà a lla istit112ione .

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. CESARE. Lfl. Rlrn orrng;a dei cana li pfl rn uret 1rali. - Milan-0 . 1920.

ORTALI

CONTI , .,. I C'l'ORIO.

Las

q11f'n1adura.~ JI su tra t an1ie11to

act,ual. Buenos Ayres, EJ. Rpinelli, 1920. La Fa cu lté de Jlédeoine d e Pari.s. - Paris, :\las~OJl Pt C., 1919-1920. llORRI XI

C. Un'epirlentia rli colera

os:pe<la7(' rla can1po. -

in un ChiaYari. I.J. Colombo oRserpa ffl

'

1920. '"I'IERI .\.D. 1J·oftal111ia .~in11>alirr1 nella prat icn ci'ril<' '' 111ilitarf' . - X<lpoli .•\ . Tocco, 1920.

( 'osooRl':r..11 -

J{r>n1~l

TriChfJ1Jfa . .· ton111(·n.c;i.~ Nt'lb. PoliE!l':lfiC'<l. l!l:!O. J,1.TI GI.

afl·i17ari8.


• lAN~O

XX, 1 Ill,

19]

FASC.

Le onoranze al Prof. Queirolo .

e linaugurazione dell,. Istituto di, Clini ca Medica di Pisa. Il 19 nprile, alla presenz<l. delle autorità, cli 11uu1erosi ed ill11 1str~ scienziati convenuti da ogni parte d'Italia, di colleghi, di ammirat-Ori, di studenti, e ùbe luog·o a Pisa la solenne tnaugurazione del n11ovo Istituto di Clinic:a ì\1edica e, nell'occa.sione, ~·ennero tributa.te oordiali onoranze al sen. prof. G. B. Qneirolo. Notati tra gl'inteM·en11 ti a lla ~­ rin1onia il sen. :\!<i.ragli.ano, i proff. Ascoli di Rowu, Schupfer <.li Firenze, Dewto di ì\1ilano, il sind.<:1co, il vice-pr~fetto, il sen. S11pino. l'on. Tosca11elli, il gen. Resio, il card. ì\tiaffi, ecc., ecc.: i~unH.~rose le Signore. Inn11merevoli pervenn.ero lé n cle"'ioni, tra cui quella augusta di S . M. il Re. Prende I:>er prin10 la IN'lr()la il Rettore magnifi<'o prof. Pinzani. << ~occa a me egli (lioe - il gradito incarico di portare il saluto e di p<}rgere un.a l)arola di ringrazjamento alle alte Di gnità, alle Autorità cittadine, ai Colleghi ed a tutti quelli che, accogliendo l'innto, o sono personalmente co11-venuti a questa festa della scienza e dell'i11i::eg11amento, oct hanno mandato la loro .a-Oesione ed hanno voluto farsi rappresenta re. A me tocca l)Ul'e l'alto 011ore di dichiarare .sole1memcnte aperto all 'i11segnnmento della Clinica )Iedica questo edifizio, <'he, . orto con fondi e largiti $1 R. Governo, dai RR. Speduli di Santa Chiara, d:al Consotzio Universitario e dalla locale Cassa di Risparmio, oggi può dirsi ultimato e reso atto al fine al quale è devoluto. « Credo di non esagerare affermando che pochi istituti di Clinica Medica, in Italia e fuori, eguaglino ql1esto. E tutto ciò è dovuto alla mente ideatrice (.l clirettriee e all'opera lunga e tenace di t1n illustre Clinico, che ha voluto declicare a questo Istituto tl1tto il suo zelo, la sua attività, la ffilfl alta. influenza ed ha infuoo ad esso tutto l'animo suo. In questo istitl1to, ta I quale vi si 1)resentn, voi troYate impresso, come in un monumento, il metodo e l'indiriZ7iO clinico da lui seguito; troviate numerosi letti per accogliere gli ammalati: trovate pure laboratori ben f-0rniti, poichè la Biologia, la Fiisicn. la (!himie:a. l'Esperimento sono chiamati oggi a portare valido aiuto al Clinico. cc Inaugurand()s.i tS olennementè qneRto Istituto e festeggiandosi la data che segna l'inizio del suo completo funzionamei1to, non si può fare a meno •li festeggiare e cli <:\Saltare il prof. Queirolo, chP veramente grande fra i· Clinici, qui signoreggia <> da qui irradia luce di ·s apere e di amore>>. Termina for111ulando l'augurio -che non sia lontailJO il gi·orno, nel quale si p~a fest:eggiare il ra1s~tto edilizio clegli a.Itri I•stituti olinici di Pi'sn. Sègue il sindaco, prof. dott. Pardi. Egli dice: «Quale maggior soddisfazione per me, . che fui tra i •p rimi·ssimi e più devoti scolari del prof. Queil'Olo. di Qt1elln c-he provo in q1-1esto gior110 ed in q11est'ora solenne, nella ql1ale mi è dato esprilne. re a l ì\if:aestro il plauso ed il sall1to .aiugt1rale della n<>stra Città? Raluto reverente e sincero, inspirato anche alla più affettuosa ricono~nza, non soltanto J)€r l'opera feoonda e potente della. quale il prof. Queirolo ha onorato ed onora il nostro 1

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SEZIONE PRATICA

Ate1l!eo: non ·Soltanto ver i lunghi anni di deputazione politica, da Lui ferYidame11te spesi a. vantaggio della i1ostra Città; ina anche i:>er il generoso, disinteressato esercizio del Suo a lto e i1·obile n1inistero n beneficio dep;li umili, cl1e non bussarono ruai invano a lla Sua porta. Perohè Gio,-. Battista lìueirolo i1on hi1 oonsid{ll«1to In Scienz.a soltanto come u.n.a manifestazione astratta ed elevata del pensiero; ma l'ha intesa anche eome q11elìa che deve sug·geri1-e la parola buona, c-0me qt1ella che, fi sso lo ·s guardo ad u na grande luce (« ... non si volta e.bi a stella è fi·soo », disse il grande Leonardo), ama scendere ed aggirarsi consolatrice fra gli uomini che ·s offrono». Il se11. l\il;11..aglia.110 pronunzia t1n altissimo discorso, di cui p11bblichiam·o altroi·e quanto iiguarda l'insegnamento cli111ico (,-. pag-. 673; ne stralciamo ancora dt1e brani, che hanno più diretta attinenza oon la ce1imonia : «La parte che le S·cuole Cliniche italiane p,r endono colla lo•r o t1nanime adeisiqne, · ool òoru:!or.oo personale dei loro direttori, a lk'l cerimoni..'l odier~, vi dicono eloq11entemente il Yivo interesse loro pel fatto a lla cui consacrazione essa è dedicata. :Ekì il ~nluto cl1e la me<licina ita.lian.a tutta vi porta ·p er boeca 1nia - interprete quale sono d~lla Società Italiana di 1V1edkina interna, che rui onoro cli l)re~iecl·ere - "\' i dimostra che l'inat1gt1razione della Ill1ova Cliniea P1sana è ritenuto t1rt avve11imento d'interesse n.a zionale. « Perchè se per esso cresce il lustro dell'a11tico celebrato Ateneo, per esso il paese acquista un nuovo e completo _focolaio di studi, destinato ad intensifica re l'edtrrazione pratica dei gioYani che a~pirano a ll'alta 1nisffione cli proteggere l'uomo avveriso le in ffi<lie .alla sua integl'ità fisica. «Non crediate ·che in que~to inomento faccia velo al mio intelletto un sentime11to esagerato di paternit<l ~ientifìoo : Queiro,J.o. è vero, fu discepol•) ' mosse i primi n1io: ft1 11ella mia Clinica che eg·Ji pa ssi nel difficile arringo i 11 cui ora Egli siede Maestro; è Yero che oggi sono giustamente orgoglioso di TJ11i, ma è vero <lltresi che tutta. la sua carriera si è svolta apertnmente fra il plauis o 111 quanti lo .s eguirono 11e l1'1 progressiva marcia · sun ascendente in cammin.o 1111uinoso, conqui stanoo a.I la luce del sole con p11bblichf\ v.i,ttoriose [)l'<JVe, grado a grado, tt1tte le posizioni. fino a questa. massima della Cattedra "\Tostra che saldamente tenne e t.1ene per Ja fama tlelJia Vostra unive1~i­ tà . pe1' l'onore della Clinica Itn lian·J << E<l un'altra iicorren.z a r ende oggi q11esta ceriìllonia doppiamente Cc'\ ra e ·solenne alla n1ente ed al cuore di noi tutti. Sono corsi ormai più che 30 anni dacchè egli tiene una c.attedra tmiverisitaria: 28 qu.i, e gli altri nella mia Genova dov~. <lopo averlo avuto a discepolo, l'ebbi a C-0llega. ' « IJa modestia Sl1a non eonsenti mai che fosse e~ressamente oel~br.ato il 8110 giubileo cattedratico; noi vogli-amo 1)rofittarne per celebrarlo oggi suo malgrado, per ·d irgli, .. n nome di quanti qui sia1110, di quanti qui i~on sono e vorrebbero e5:servi, tutta la nostra ~ti1u a. tutto il nostro nffetto, tnttn la 11ostra nrnn1irazione ». Il r·1·r>f. :Bevoto, presidente del Comitato Centra IP 1>er In fondazione di un posto ~i perfezioglorio~io

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IL POLICLINICO

namento intitolato a G. B. Queil'ulo, dicl1inra co· stituita · 1a fo11dazione per la so1nma di lire ottan. tH miln, ne to,nrsegnrn lo Stn tl1 to a 1 Rettol'e dEtllR l'11iverRità e l'ingrazie:1 qt1a11ti vi han110 aderito e COnC<YDSO. . Sua Emine.iiza il (_' J rùi11ale Maffi ,·olle pure testimonin re al :\la estro la sua alta considerazione, portando il contributo della sua eletta parola, con una felicé improvvisazione. Parlarono anche il vice-prefetto, a no·m e del Go· verno; il preside • della Facoltà, prof. l\1azzà: D prof. Porcelli, per l'Ordine dei Medici di Livorno: il prof. Collodi, per l'Ordine dei l\ie·d ici di Pisa; il prof. Landi, ex-aiuto della Clinicn : il prof. Ca1·reras, aiuto attuale, a nome del r~rsonale assi• stente ; il clott. Noccioli ; il dott. Del Genovese: il la11r'-eando ì\ilaragliano, a nome degli studenti cli Geno~·R; il lattreando Faldino, a n<nne degli sttrdenti di Pisa. · . · Il sen. Qt1eir0Jo pronunzia poi un magnifico di· s<:orso, che le ang11stie dello spazio ci vietano di pubblicare per intero e di cui c1obbiamo, pur tropP·O, limita rct R riportare pochissime parti: «Ho a vt1ta, nella mia vita scientifica - regli dice - l~ardente aspirazione di coronare la mia Mrriera l T11i•Yersitaria con la costn1zione cU 11n granùe Istituto di Clinica ~Jedica che corrisponcles.se ulla in1portu ll7Al di questo ma.ssimo insegnan1ento delL-'l ì\1edicina, e fosse degno delle tradizioni insigni del glorioso Ateneo Pisano. « ....\.Ila realizzazione di questa aspirazione ho declica to, con fede ardente, il lavoro tenace degli anni miei migliori: ad essa ho rivolte le mie maggiori energie con quella fermezza di proposito, e con quello spirito di sacrificio che sostengono, at:. traverso alle più gravi clifficoltà, solo chi è anin1a to da alte idealità. Oggi l'I·stituto di Clinica Medica, qt1ale er.a nei mie.i voti e i1el mio pen~ero, è compiuto: esso apre, oon q11esta austera cerimonia, le sue soleggiate isale ai nostri ammalati per lo studio e per la CUira delle loro infermità, -ed i ·suoi laboratorii ai nostri allievi per le ricerche scientifiche clle dell:a Clinica spno il .sussidio· ed il oomplemento )) . Esprime poi · 1a •sua profonda e com~ossa ricon<}scenza. a quanti ha1u10 v·oluto onorarlo ed a quanti hanno contribuito al rinnovamento della Clinica Pisana; ricorda le vicende del n,u ovo Isti.. tt1to e rievoca la storia della Clfuica Pisana, fern1andosi in specie su Bufalini, Fedelì, Grocoo, R 11mmo ; tratteggia con mano maestra il suo pro• gramma e agg111nge : «Pisa celebrando l'odierno avvenimento, oon ha ' . ' roluto fare ' rana cerimonia; ma inspirandosi ag·li n1nmaestra.menti della sua gloriosa storia ha in · · teso con la. solenne inaugurazione del primo gran' de istituto scientifico compi11to dopo la gi1erra, afferm{lre la funzione che l'alta cultura ha nella ricostruzione s1)irih1ale e materiale delle Nazioni, clopo la spaventosa catastrofe che ha travolto l'Eu ' ropa, e parre dover spegnere m: Oiviltà nelle tenebre di una nuova barbarie. La Repubblica Pisarut, <lilanL'l ta da domestiche di.scordie di citta<1 ini e da ~t1erre esterne, sul caderè . del tredicegimo ~olo abbandonava alle scuole ed alle in!7.ia ti,-e p1i,rn te le arti liberali e gli studi eleganti :· nul volle el1e nella .l\..ceademia di Pisa fossero de1

stinate e con~er,·ntt' cattellte di medicina e di giurisprudenza : ,-olle che in mezzo a tanta calamit~t fossero salve e vrosperassero le istituzioni pt1bbliche cui sono affida te la salt1te e la incolumità dei Pl'ivati cittadini e la tranql1illità della Repubblica. « Alla sapienza del Senato Pisano si inspil'i il Governo d'Italia nella vrotezione delle sue UniYersità. Alle Ur1iversità è da ~oli affi<:lata l'alt..1 ct1ltura: questa preparn la g·randezza dei P<»poli. l)Oichè la Scie117Fa si tra.sforma irresistibilmente in forza e in progresso; grandi e potenti divenn~ro le N::tzioni che ebbero fiorenti le UniverRità (legli Studi)). Chiude ii,rolgendosi agli stud'e nti: e< Nel nuovo Istituto Voi troverete mezzi {li studio adeguato alle esigenze della moderna cultura' del niedico: in q11esta S·cuola apprenderete il metodo e l'indirizzo scientifico che questa cultura richiede: e nel Yostro maestro avrete una gt1ida ecl nn ·collaboratore affettuoso. «Qui studieremo e lavoreremo insieme per a ssolvere, in·s ieme, il nobilissimo compito, che la piil benefica delle Istituzioni umane ci ha confidato : quellq di cercare il vero per fare il bene)). All~ fine ~lel discorso una imponente ovazion~ saluta il Clinico illustre. D-0po la cerimonia gl'intervenuti visit<lro110 ll' co1,sie e i laboratorii dell'Istituto, riman€>nclo an1mirati ver la bellezza e grandiosità del nuovo superbo edificio. Ebbe poi luogo un banchetto offerto al p1yofessor Queiir-0\lo; ,. sontuosamente serYito dall'Hotel Nettuno, si svolse nella p-iù scruetta cordialità: • oltre 130 coperti gremivano Jo splencljdo salo11e.

Parlarono il sen. David Supino, il Sindaco, l'on. 'r oscanelli che lesse un affettuoso telegramm<J. <li S. E. l~on. Dello Sbarba, il 'comm. Mosso in rat)presentanza del Sindaco di Genova e del President~ dell 'Amministr·fl zione degli Ospedali di Genova. il ·S indaco di Cicagna cav. Garbarino, il prof. Romiti in rappresentc'lnza del Preside della Facoltà, il d<:>tt. Gini presidente dei Medici condotti, il cav. Pelosini in rappresntanza dell'Unione dei Com,n 1ercianti e Industriali, il gr. uff. Vitto1io Supino. presidente della Camera di Commercio, la dottoressa ì\1<:1 ria Annl1Il0Uitn Squarcetta, assistente· alla Cli11tica l\lledica, il •sen. l\!Iaragliano, il quale riscosse una Yiva dimostrazione .di mmpatia. A tutti rispose commosso il prof. Q11eirolo. Alle ore 17.30 furono aperti agli ospiti gli ampi snJoni del Pn1Hzzo Comunale. Pnrlarono il Sindaco, il dott. Ricci a n<>me dei ì\tiedici del Com11ne, ed il sen. l\laragliano, che .si dichiarò vivamente commosso delle accoglienze fraterne che Pisa gentile ha voluto tributare, non solo agli ospiti d~lla C'onsorella di Genova, ma a tutti gli amici e col leghi del prof. Qneirolo con-venuti da ogni parte d'Italia. Il prof. Queirolo pronunziò sentite parole di 1ingraziame:Qto al eapo della Civica Am mini-stra7Aone e a tutti i rappresentanti del Co mune. La ~ra il prof. Q11elrolo offri un bc'tnchetto :ii più intimi. Ebbe così termi11e la grn ndio~,,, in<limenticab11•_) fe t.a della Scienzn. 1


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SEZ101'E l'HATl L "

NOTIZIE DIVERSE. IV Congresso Nazionale della Vigilanza igienica. Tx'l Feclerazione Nazionale fr<1 le .Associazioni del Perso1Utle addetto alla vigiln 11za. igienica ter~

rit il suo 4°' Congresso a Trento D(li giorni 29-30~31 maggio e 1-2 giugno p. v. Il Comitato d'onore è presi€'dnto da S. E. il co1nm. prof. sen. L. Credaro. Il Comitato ordinatore ha come Presjdente onorario il prof. A. Lustig, senatore del Regno, come Presi<lente effettivo il prof. A. Sclavo, come • Segretario generale il dott. G. Palomba. Il Comit.:'lto locale è presieduto dal dott. A. C'il1rcent.:'ller, iueclico provinciale; ne è segretario il clott. T... Nardelli: vie-e-segretario C. Vibe.ral:

enssiere G. Bertoldi. La Secle è a lla Federazione Concor~o Forestieri nel TrE:>ntino, Palazzo Fila rn1onica, Trento, Vin Verdi 17. Tassa d'iscrizione T1. 20 (!; . !1 in più ner cia scuna persona di fan1iglia) da inviarsi a iuezzo di caTtolina--vng:lin. non più tardi del 21 u1aggio oorr., al Se.qretar·i ato generalr' clott. G. PAI.O~tBA Roma (2.5) - Via Vittorio Veneto, 96. Temi del Congresso sono : 1o La. 1Jropagamda igienica nella sc·uola . fra l<· ·niad1·i, negli opifiOi, nelle oarnpagne, ecc., per lo lotta oon,tro la t1"beroolosi, la rnrtlaria , l'a,lcool. Ta, sifilide, il traof)1na, la pellagra, il vaiuolo, ecc. . .

(Esposizio11e ,f il mezzi di propaganc1a, tavolf', modelli, op11sooli, dia,p ositive, ecc.). 20 Il pet·sonale di vigilanza. igiendoa a,noora in attività nelle nuove Provflnoie e le sue attribuzioni. - Relatore : Dott. E. Weii.~s - '.rrento. Verranno rese onoranze fl 1 r>rof. J.Jnigi Paglia ni e istitnita la « Fonclnzione P<1gliani ». Per i}nrtecipare al Congre~oo ed ai festeggi:l 1nenti e fruire delle speciali f::.cilit:'17.ioni è indisr~nsa bile la tessera personale che <leYe esser ric-hiesta 1necliante il pagamento della tassa d'iscriiione non p]ù tard'i' del 21 111aggio corr. ' . Per q11a11to e;oucerne le rid11zi-0ni ferro,·in 1·1<.'. gli H lloggi e altre informazioni, chiedere il .pr«>gra·mn1n a 1 Regireta rio generale.

Corso cllnlco-profllattlco sulla tubercolosi. Pet inizia tiva .della «Crociata c-0ntro Ja tubel'rol<>si » e sotto gli auspicii clf\lln Clinica medicn generale di Torino, d1retta dal l)rof. Micheli, ver . rà tenuto un Corso clinico-1>1rofilnttico m1lla tu bercolosi per medici e lau·r eandi in medicina, al ' lo scopo di render loro Ill()ti i recenti ed nrcertati progressi della scienza e ,d ella pratica pe1· la di;1~nosi e c11ra :clella tubercolosi nelle diverse inanifest.:'lzioni cliniche, nonchè i CÒngegni profilattici per prev~nirla e combatterla, a vantaggio tant-0 de&"li indivirl11i q'ttanto della collettività. I.1e materie ab.e verranno svolte, con trattamento dimostrativo e .p ratico, 00110 le seguenti : Clini·<'n n1e<lic-a, :pr<Y.f. F. Micheli; Fisio-patologia, !Pl'Of. ..-\.. Ceooni; Tubercolosi dell'infanz:ia, prof. G. B. .-'\Ilaria: 'rubercolosi e maternità, prof. G. Vical'elli: Tubercolo~i el1in1rgioo, prof. O. Utl'red11zzi:

Terapia e ·d ietetica, p1·-0f. 'F . Battistini; Pnenruoto1'll.ee, prof. L. Borelli: Dingn1o sticn (li laboratorio, prof. G. Satta; Radioscopia, prof. ~1. Bertolotti; Tubercolosi delle prime vie respiratorie e dell' orec.el1io, prof. G. Ga vello; Ana t-0rnia patologica, prof. O. Gamna; Legislazione antitubercolare, prof. F. Abba; Profila>SSi i11divid11aJ0 e collettivn, J)l'Of. .\.. Bol'manis. D11rante il 1oorso si visiteranno gli istitt1ti antitubercolari locali: Djspenoorio antitubere<tla'l.'e; Sanatorio S. Luigi; Stazione di diisinfezi-0ne; Colonia profilattica. «Principessa Laetitia )>. TJe 1e?:ioni verranno i11iziate il 19 magg·io con un discorso inal1gur~le del prof. sen. Pio Foà. I;-e lezi,oni avranno luogo in tutti i giorni della settimana, eccezio11e fatta del Sabato pomeriggio e della Domenica ; le lezioni pomeridiane (eccezione fatta pei giorni ·d elle \isite) a'rranno ter1nine n lle ore 16. Il corso •si chiu(lierà il giorno 4 giugno. Agli inscritti, che avrailll1o frequentato almeno tre ql1arti delle lezioni, verr~1 riklscia to speciale attestato. Le inscTizio,n i &0110 gratuitf\ e si ricevono fino al 15 maggio pres~-0 le sedi <lella Clindca. medi<"3 (via S. MSJs~imo, 24) e delln <( Cr-0ciat.:'l >) (via Po, 18). Nel cnso che le tillscrizio n1i ,supera,ssero i1 numero di 150, •s i riterranno valide le prime 150 domande pervenute per ordine cronologico e si darà nvvi•so in tempo. della non avven11ta inscriziooe ngli inte~sa ti. 1

Una conferenza. '

TI co1nm. dott. nn,ride Fieschì ha tent1to a Cten101Ul una confere117A:1 sul ·tema : «Tubercolosi ed

evol11zione sociale )). Illu,s trando le idee del professor Sanarelli, egli ha d 1imostrato, <."On rilievi st.ath~tici e notizie ·Storiche, il contributo portato alla diffu sione della « J>este bi<1nca » da.i fattori tdemografi·ci ed economici, in rapporto oon i proces~ immunitari dell'organi·smo: h<1 poi riassunto i princitll f-0ndaruentali del1n pro:fila·SSÌ: infine ha esposto i ~dRte1ni cli sr>eda lizzazit>ne e di cura. La oonferenzn, detta in forma lucida e piana ed ill11strata d<l i1umerose p1·oiezioni, ha interessato Yiv·.amente il foltissimo pubblico, nel. quale erano ruolte SI)iccate peusonalità.

Facilitazioni di viaggio per gli studenti italiani e

stranieri. In consid€1«1-zione dell'opportunità, ,c he sempre più si rnanifeSJta, di oonrorrere con ognd. mezzo a mantener 'ivo il sentimento di nazionalità nei nostri connazi onali all'estero, uonchè a diffondere la nostra enltnra fr~t g·Ii 1stranieri , onde questi sian tratti <.l n na più esatta conooce11za dei p·r-0gressi del i1ostro Paese nei vari rami di attività sociale, il Governo ha autorizzato le Società Italia11a Ser,·izi mnPitti,m i, JVIa1~ittin1.a Italiana, Sicilia, rugli.e, Lloyd '.Driestino, a concedere la riduzione del 75 per ~nto - vitto esclllSO - sui .p rez. zi di paissnggio com11ni, per un viaggio annuale dall'estero all'Italia e uno dall'Italia a ll'est.ero, ai giovani nazionali o •stran:ie1i residenti all'este. I


JL POLICLJNICO

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XX\'.'lll , F .\SC. 19j

ro, inscritti nelle Uni,Tersità o Istituti su1)eriori e nelle Scuole medie del Regno, i quali Yiaggiano per rngio1ni di •$ltndio, dai po·rti esteri a. quelli del Regno o vice,rersa, sulle linee di naviga zio ne esel'cita te da dett~ ~ocietà per conto dello Stato. Gli studenti nnzidetti pot1·a n110 godere della oon~ssione, pt1rcl1è nluniti di reg·ola re certificato ·d ·i iscrizi()IIle in lino degli Istituti governativi •SUindioo ti e di tessera di riconO'sc1mento con fotografia, e p11rchè il viaggio I*l' l'Italia sia iniziato nei 30 gi-0r.Dli ,p receùenti l'al)€rtura · {lei corsi e quello di ' l·itorno {l.il'estero, nel luogo di residenza . nei 30 giorni che seg11-0no la chiusura dei corsi stessi.

Centri sanitari nella Czeco-Slovacchia.

In memoria del prof. Pansini. In onore del prof. Pansini, ordinario di Semiotic.1 a Napoli ed autore di j1n.p ortantissim i lavori scientifici, deceduto nelle funzi-0ni di generale m~­ dico d't1ra nte 1a guerr.n, è stato inaug·u·r ato un busto nella sua 11a tìa ~Iolfetta . L'opera d'art~ è dell'ID$igne sc111 tore Giulio <Jozzoli, che ha dato al la,~-0ro una impronta di nobiltil e di se,·era eleganz·a . Ha pront1ncin to 1'elogio ~\ ntrn1ino Anile. Oltre le autorità della regione è interven11ta una larga rnpp resentanza de lla F acoltà Meclic.a di N~1p0li -con i professori Paoo, Cantani, R ubini. Germano, De ....\.re.angeli~. Bonomo, che hanno de1>o"to a i piedi d.el monumento 11na targa dj bronzo a nome dell'Istituto di Semiotica Medica.

ciale presso il l\li11.t ster·o. It0 Stato offre ·d elle sovvenzioni per l'acquisto dei l-0ca li, 1per le sup·IJ~llettili scientifiche e l 'arredarnento. Già no,·e ·ce-11tri 11anno comincià.to ~1 fi1nzionare e molti alt ri so11io in preparazione. Per or.a sono modest:Lssimi : comprend-0no ·p er lo più un clisr>ensario a 11titubercolare, un amb11lntorio infa11tile e 11n dispensario antivenereo; vi sa.rann.o presto a.g gregati ddipR1timenti per l'igiene me11t:1le, ,sezioni gi·n ecologi.che, oculi.stiche, t.~c. Ad ogni centro è acldettn, per ora, 11na sola infer111iera visitatrice. (Jo1tlrr1,. .A. M . A., 19 f 0bbraio 1921).

1

[...\:-\NO

' Cattedra per l'organizzazione del lavoro. In Franeia, il Parlame nto ha votato lo stanziamento ·di fondi necessari a l ft1nzionamento di un.a 11110,ya cattedra, c:reata al Conservatorio di arti e mestieri, i:>er l'insegnamento dell'Organizzazione tecnica del Lavoro. Il dott. La ng·loi·s è il titolare della cattedra. Questo nuovo inisegnamento s i propone di st11diare i mezzi atti a conseguire non ~lo il Inc·1.1ssimo ren.d imento del la Yoro umano, ma ancl1e il m.assi1llo utile congiilmto a lla eon,s ervazi')ne 1<1.ella integ·ri.tù dell'org-anisino clell'operaio, dal

lJUnto di vista fisico, morale e intellettuale. Per raggiungere queste finnlitt1 sono necessarie esperienze di laboratorio, ed occorre seguire l'operaio nel sti.o lavoro e nel suo ambiente sociale, fissare con osservazioni ed analisi scientifiche le condizioni ili ogni -Ordine nelle qua,I.i il lavoro umano possa tl:ar~ il •mto mtglior i<:>-mdiu1ento. Il nuovo in~g:oo mento viene ad integrare i corsi reln tivi ai problemi del lavoro, già esistenti : statistica, igiene i11du.st1iale . econon1ia ecl a ssic1.1razi0Illi 1sociali. 1

• Il l\ilinistero di Sanità della re1}ubblica Cze<!O· s1ovacea ha d-eci•so cli attuare lln programma di rentri sanitari. Se n'è fatto promotore il dottor Ha.mw, capo della di ,-iiffione per I.a patologia so-

Il titolo di ''professore,, in Francia. Il .Journal Offio·i el a nnunzia che gli inoognanti uelle università ora detti agrégés ·sono autorizzati ad usare la qualifica di professori, qual-0ra ne si.a inoltrata òomanda a l Ministro corredata dai voti fn. vorevoli di due terzi del Consiglio acc-aclemieo e del Consiglio Su11eTiore della Pt1bblica Istruzio11e~ I pl'ofessori aggiunti J10n. ·s aranno a11torizzati a \otare per l'elezione clel decano, ma nelle Università godranoo di tt1tti gli nltri diritti e .p1rivi!f'gi dei 11rofe~sori regolari.

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Indice alfabetico per materie. Pag. 658 .:\scessi su bfrenici . . Benzoato ,f il benzile ne.Ila J>ra tic.a pediatr1ca . . . . » 6G8 673 Clinica medica : l'i.Il!segnan1e.nto della )}

l 1onoorsi a posti rli med·ioo condotto : per i . Oronaoa clel movi'>J1P1ito professionale

Embrione umano: mostruosità . Emoagglutin.azione: contributo alla fisi-0logia e 1)a tol-0gia de I sa.11g1.1 e E1noag·glutinazione: tecnica Encefn li te epidemica : ct1r~1 Ernia lomb~1 re Infe rmiere : Soz~oie

Associazione •

na z ionale

~oma.

1921 -

Tip. Cartie-re

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670 671 664

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657 664 669 664

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Jstit ufo di Olinioa medica cl i Pisa. e on-0ra 11 .~e al prof. Queirolo . . I

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Pag. 6f>7 Nefrite nei bambini: prognosi ~ucleo accessorio d'origin.P òel nerYo ab)) 664 ducente .. )) 669 Obesitc\: cura • Pancreas : effetti dell 'a ·vortazione speri)) l)6-l mentnle . )) 651 Perito11ite plai&tica : una forma di )) 662 Pielite g·ravidica )) r,(lr, Rachitismo • )) ()fifl Rel1ma ti1sn10 ncut-0 infantile {)(i~ ~puti tt1bercola1i : <lisir1fezione Rucoo gastrico : esan1e frazionato dopo )) 64i colazione di l)l'OY<-1 . )) ()f)() 'I',::t'rsalgia .degl~ .'ldolese{-\nti ' ,, 66i r.rl1bercolooi nei ba1nbini ., n.=>r. rrubercolosi: schern.a cli Arneth ,, G<;,..~ , ·nccinoterapia nei ban1bini )I

L . .Pozzr. ed rP&'P

Centr~li .


Roma, 16 Maggio 1921

ANNO XXVIII

Fase.

~20

.

.

fond~to

·' ai professori :

,. GUIDO BACCELLI - · FRANC.E SCO DURANTE •

I'

SEZIONE PRATICA • REDATTORE . CAPO: l'ROF.

VITTORIO ASCOLl

SOMMAQIO.

Darla pratica, per la pratica: P. Gilberti : I criteri che regolano la cura· ined!ca e ! 'i nterven to chirurgico in patologia addomina l e. Note e còntributl: P. Gaifa.mi : Il taf?lio cesar e o't ra ns peritoneale sul segmento inferiore del! 'utero . Osserraiiooi cliniche: P. Fornara: Sonra un caso di meningismo titico. Terminologia n1edica. CJonfereoze: T. Lewis: Sui principi cardinali nella pratica car diologica. · . 8oo&l e rassegne: MEDICINA: Garnier e Rei lly: Le fo rme benigne degl'itteri infettivi primitivi . - CHIRURGIA: E. S. Judd e W. E . Listrunk: Il trattamento chi rurgico d ei tumori maligni della vescica. - NEUROLOGIA: Lhermitte : Le sindromi anatomo-cliniche del corpo striato. Ce~ni bibliografici.

.t.ccademle, Società medlcb"' tooiressl: Società Med1eo-Chirurgica di Bologna. - Società Medico-Chirurgica di Pavia. i.ppuoU di medlcloa pratica : C~s1sT1éA: Le algie a · distanza nell 'enterocoli1 e. - TERAPIA: Uso ed abuso ·dai purganti Sull'azione dell a cascara sagrada - Contro le emorroidi . I G IENE; L 'esame del caffè NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: La <'oagulaziooe del sangue. - POSTA DEGLI AB· BO NATI. -

V ARIA.

Nella vlla Jrofesslonale : DIBATTITI PR0Fi::ss10NALI: E. Ciogolani, L. Ve.rney: Sull'assicurazi<ine malattie. R. c. rnaccb ione: Per le agevolazioni di viaggi o ai medici condotti. - Risposte a quesiti e a dorn ande . - Ammi oistrazio ne sanit aria. - Concorsi. Notizie dlYerse. Rassegna della ~t4mpa. IÒ<llre alfabetico per ma,erle.

DlrtW di proprietà rlsena&I. - E' vietata la riproduzione di lavori pubbUca.ti nel POLICLINICO e la pubblicazione di swnti di Pssi senza citarne la fonte . ·

_.. Ili -PitaPdata,,; I Quegli abbonati cui, mediante timbro ed apposito foglietto applicati nel precedente Fascicolo 17 di questa Sezione, abbiamo loro sollecitato il pagamento della dovuta quota di integrazione dello scorso 1920 e dell'abbonamento del corrente 1921, sono VIVAMENTE PREGATI DI AFFRETTARNE L' INVI O mediante Cartolina-V~glia o Chèque Ba.ncario, e di evitarci il poco simpatico compito della costosa Tratta Pos tale. IJ' AMMINISTRAZIONE . . I J Avvertiamo looUre gli abbona&I di Roma ebe la no.stra Ammlnisiraiione oou 1uanderà ad iocas~are alle loro case e dle perelò l'lm· 11otto d'abbonamento donà essere Inviato metilante cartolioa-vqlia, oppure pagato nel nostri uffici die&ro ritiro di analoga quietanza. N. B. - De.ila cartolina-vaglia inviata in saldo dell'abbonamento dev~ conservarsi la relati va ri cevuta. L' AM!llNISTRAZJONB. '

DALLA PRATICA, PER LA PRATICA OSPEDALE

CIVIL'E:

DI

CLUSONE

(BergaJmo).

I criteri che regolano la cura medica e l'inter- vento chirurgico in alc1mi casi di · patologia addominale. . Dott.

PIETRO GILBERTI,

chirurgo dirigente.

Pe.r CO·n siglto .e de.sid.el1o d1 a lc11n.i colle,g·hi i quali avre1b bero visto assai volentieri rDJccolti in un uni co lavoro i moderni concetti ohe reg·olano la g i·u sta e razio·n a.le valutazione de31e ind·i cazion.i •C'l11rati v<e nelle form e p iù ]nteressanti deJ.1a p1ato.1ogia addomt11a·l·e ho c.re.cluto orp1port11no publb licaI'le una serie 1di osservazioni praticl1e alla q11ale servono ·d'intnoduztone queste ·p ochie righe. INTRODU Z!ONE.

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Il titolo ·g en·eri co de1la 1seri.ei ·di,c e di qrua1li forme io ho scelto di occl1parmi: di quelle che hanno in comune un p•erio,do in cui il m€clj co ed i1l ohiruJ'.'lg.o .sono chiamati a studìwre in1s~eme l ' amma1ato e. ·a decidere se esso 1deve rjma11ere a:Il'internista per la «~Urra medica o d eve pas sare all'operatore per l'inte.r-vento chi. rurg1co. Il compito n·on mi è 1sembrato faci!le·; p·ur, tuttavia mi ·se11tii Jusi'I1gato a compierlo pe·r un certo senso di compiacenz1a ahe 1I1J01n saprei r1·ats·coI11dere essein domi p.ermesso d 'inteJ'J)reta1ie il con·sigli o de.i colleghi oome l 'assiourazio11e di non essere i'itenuto il .chirurg·o esclusivamente ope·r atore che d,el bisturi fa unico mezzo di diagnosi e di cura, ma bensì il chirtt1,go che è e deve ess1ere a/Ilche meidiao. 1

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68-0

IL POLICLINICO

Scl1iel'atomi anzi fra coloro che in patologia della gt1erra e clehl'impellente 11ecessità di coaddominale c1ann o gran.d e valo1~e al11'a .cura inp,rire i servizi di c~ndotta, si trovano a diséùgio terna p1e1~chè in ·11o·n po chi .e cl1eterrminati casi di fro.nte éli problemi più ordinari. ·d éll 'esercizio ho visto ra1ggiun1gere 'l a giuarigionie in via escluprof.e &sion ale. sivamente medica, il mio còmpito è di stabiLE PER1TO~ITf [N GENERALE. lire collo svolgeflsi dell'a:ngomento, quando i1l Le b;r;eivi oonsi1de razioni che espongo a promedico d eve .chiamare il chi':ru rg.o e· qua.ndo posito. de'1le peritoniti riflettono esc11usivame01te questi deve intervenirie·. • quelle forme che 1&oj10 o so.gliono v·assare i1el P ,e r ogni capito,l.o sarà preic isamente tale dominio 1d:ellila ·ch:irungia. scoipio. Ezi'olO!gicam.emte n·o·n v'ha più chi creda a.nHo trattato perciò in eigual misura iJ.a •q11ecora alla peritonite idiopatica. Essa non ha che ·~iione m·e dica e. chiru·rg·i ca do vendo le due ·diil valore storico di _11no dei punti più disc11ssi scipline u'Ilir,si in vtcen.d evole a iuto e in razionello studio della patogenesi delle peritoniti. rtalie ·OOlllaborazione ne1lla J.ottia oointro il gru·p1po Q.g.gi in.f atti non è po·s sibile OOO'l'Siderare la di malattie che h o pr.eis o i11 esame. peritonite come entità mol'bosa a sè, ma bensì Ad a1cl1n·e qu1eis1ti.on•i che mi ;semlbra:rono m ·eno com~ fieniomeno s.ecOTlJdari·o di tl esiioni vi.sce1J:iali r)ratiche 110 ruppena acce nmato p·eT ra,gioni più clell'ad1dome e .del tor.ac·e roer continuità e e.onche a ltro di c.omp·l etezza, m ·elntre ho ·esp·osto tig1Uità di tessuti, idi oegani, idi rre1g ioni. pil1ttosto larg·amente le indicazioni alle cure Ogni vi-s cere a,ddominale può dar l11.01go per le 111·ali •s e r·eclamrano in questo lavoro gran via di p ro~agaziOIIle allo sviluptpo di una forma 1 pa1·te idi 1stu ài.o, no,n me.n.o tmipo11iamte per noi di peritonite ed allo stesso modo p-uò un'in. deve essere la g it1 sta conoscenza dei risultati fiam_mazione ple11rica. o costale e perfino veroperativi, 1o nd'·è ch_'io h.o· insistito tailv-o 1ta s1u di tebrale avere co111 e conseguenza. diretta l'inessi, pet'ohè 1s1appia .il .m.edioo pratico, quanto fiam.tnazione del peritoneo. può promettere all'ammalato ·Ch·e affi1dia nie·Lle Le ulc.e·r i eid i cancri 'dell.o st.omaco, l'appe111mani ,del c·o111ega .chirungo. dicite e la salpingite, le occlusioni intestinali -Yii si -permetta di dire in1fatti che noi abbia. e perfino gli stessi strozzamenti erniari, la ple11·n1 o sorpassa.te um periotd10 ohe oserei chiamare rite pur11lenta, ecc. ecc., possono dare origine « della moda chir11r gica », in c11i av·e ndo visa1ùa p-e riton ite .. s1Jto anoh'·i'o ooll' ecritu.s:iJasmo d·ei p rimi anni E·ssa .d.11nque è 1da r:iten.ersi un processo sedi sala op1erativa, ho appr1eSJo che i cbirull'lg'1hi conid ario di cmi agli eif fetti .radicali dell.a 011ra di tutto il mondo con brillanti atti operativi è necessario che si sappia rileva re la ca l1sa 1 avevano fatt-0 d1e ll'i.n tervento chirurgico Wla anatomica, vera ed linica fonte dél processo necessità i1on solo d.i casi ribelli a11le -o ure rneper.i tonitico1. In qualche caso si tratta cli perfod icl1e, ma runche in q11elli che ora rimangono razione di lln viscere, in qual1ch e a ltro caso ·di e·fficaceme11te 0111~ati dal m 1e1dico. pr.opagazione diretta o per vja Ji1nfatica d-el Ve1di l' app.endicite!. .. piro.cesso infettivo. P erciò mi p.a.re ch·e i tempi .s tessi facilite•ra11Inoltre hanno per noi im portanza le peritor10 il mio lavoro ora che sono chirt1rgicamente 11 iti tra11matiche di C\li specialm ente la forma modificati., Non si -nuò dire lo stesso delle viche p11ò aver seg-uito alle operazioni laparotocende mediche, poichè non t11tti gli internisti miche. si sono deci.si a riconosc·ere ed a favorir.e· l'oE final1n1ente accenn-e remo alle peritoniti ch e pera d·e'l chirurgio1 ohe twlvolta pu·r troppo chiaruccò·ni1»aig-niano· le .m alattte inlf1ettivie. I processi puerperali. e piemici vi hanno ma110 qua:nd101 è 1già trascorso un tempo p·r e• zioso onde non resta all'operatore che scegliet1na parte cornsi1derevo1e: ma si è visto manjre fra. un doloroso rifiuto o il disperato tenfestarsi Ja peritonite aDJc.he in seguito a vaiotativo delle ultime armi! lo , a scaTlattina ' a morbillo ' ad influenza. ecc. Queste son.o pe.rò 1e :forme che rest·an·o ordina**:t: riarrnemte ·di dominio della medicina. G·l i agenti J)edico questo mio lav.oro al medico pratico i11fiammatori ca·p aci di prod11M"e 1a p·e.r itonite cl1e esercitando lungi dai oentri, non ha per lo so110 du111que svariatissimi. Si va dal .contenuti) più C'he 1e ·risoTse clella stia mentalità clinica gastT10-intestin1ale versato.s i per perforazione e nessun te1npo per dedicarsi alla consultazione nel peritoneo, alle molteplici infezioni inseed allo stu dio di riviiste, di 1gio:rniaiJ.i, ecc. diate negli Ol'g·a11i ronte1111ti o viclini al peritoneo e allo stato, diremo COf;Ì, infettivo geneScrivo più pairticolarmente per i giovani merale delle maJ.a1tie a cui sopra è stato accendici che no11 n.ve11.do potuto comp1etare regolal'rn ente l·a loro educazione pratica a .ca-t1~n nato. 1

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(ANNO

.\.\VIII , FASC. 20]

SEZIONE PRATI•.:A

La per1tonite idiopatica qui111di ripetio è anelata dissolve.11dosi essendo ogr1i fotrma addehitata a cat1se specificate. ~la lti g1 av ità de'l processo infiam1natorio çlel r1eritoneo e cli qnell o p11r11lento in ispecie che <li rettamente più ci inteDessa, dip.er1de da ·d ue cirrostai1ze speciali: la virulenza dell'agente i.11fiamn 1atorio e La velocità d ' jnvooio1I1e neJ pe... ritone.o. Perciò la IJeritonite pnrul1enta ·p e.r t1·auma sarà più grave di ql1.ella da peirfo razio- ne v1scerale, mentre ~n rà meno grave Ja propti~azi one del processo dag li organi vi.cim.i o co11tenl1ti nella cavità splancnica. Cioè, mentre u1t periton1 eo repeintin ame.n te inv·aso diventa sede di un piro·re•sso in cui domina in graido elevat.o la gPavità dei fen o n1 ~ni , sarebb·e car,ace. lentamente :tnvaso, di ren.rtere meno offensiva. l'azi o·n e d·e.l le ca11se n1orbose ·sia mediante la reazione specifica all'infezione, sia pe1· riassorbirnento, sia per certi fattori da c11i si 01·igi11amo le b arriere a.desive. Quest'l1ltirrr10 coe.fficiente di difesa è anzi il l)lLl sic1iro in quanto l'e.ssudato p·I astico è ca- · rntteristicn pro•p rietà delle s iel' ose. [a peritonite acuta p11 r1tle11 ta e diffusa. Questa foTtna, sia essa generalizzata fin da r1rincip io o d iventa1 a tale dopo alcun tempo cln I l'inizio clell'infiammazione, è una malattia cl1irl11·g-ica nello ~tretto senso della parola, perchè per la s11a c11ra non ha valore che la laparotomia. La ·sua caratteristica è la diffu sione del processo puri1lento a• tutta o alla maggior .p .a rte del peritoneo se11za fo1maz ione ·di ad·erenze· lirnitanti. P erciò dis ti·rlgti-esi dall'altra forma che il "\"\Tagner chiamò sepsi perito11eale e che è s11PP-riore per la sua gravità ad oigni pre,s:idio chirurigi co. Il segreto per la b11ona riuscita non sta però solo nell'operare, ma ben.Rì nell'opera.re i11 te·m po opp ortuno: nè tropp·o rpresto, i1è tro,pipo tardj, sebbe11e 1JORS8 sembrare s11perft11a ogni cliscu s~ione. Sembrereibl)e quasi di potei spi n1~·ere 11 nostro entusiasmo .(ìno a C'OIJ.SÌ1gliare 1'01peJrazio1ne subito, d'·u.r genza in ogni raso, n.ppena fatta la diagnocsi. Q1u e.sta è la concl11sione di V. Bek. Ed il l, ej ars dice in pro posito che la qu estione cle]Ja c1ura a.ella peritonite è qi1estjone di diagno1si. Non e ·dell o stesso parere il Fa11ti,no il qt1ale pen sa piuttosto s·e invece i1on si lleve ritenere che i11t'osservazione rig·orosa dei fatti pt1ò talvolta eonsigiliare ad essere più cauti. EgJ.i si riferisce rull a affermazi.01ne del chirurgo sve1dese TJeltnander che con g·eniale osservazione ritiene essere la periton.i te non già il per.icolo, ma il tentativo di sal1 e:.za, e che se l'infezione trnta di 1.lccidere, la perito11ite tenta di salvare. 1

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Infatti i11 molti casi, -nronrio il -lJeritoneo cl1~ col s110 essl1Lia.to dà certezza cli risentiment'1 vel'itoneale, riesce meùiante aderenze protettrici a circoscrivere il focolaio viscerale. orjgi.i1e e cal1sa clèlla peritonite stessa. Non è ·dn1n.qiu·e po1~.si.bil1 e app1li.care pe~ la p•e ritonite purulenta diffusa e acuta in·differe11tern.ente il J)recetto cl1e ha sempre regolato la cl1ir11 t'gia cl'altri tem!1i « Ubi pus ibi evact1a », senza la. restrizione dovuta e vol11ta per i singoli casi. Devesi perciò ri tenel'e che sebbene l'intervento sia la regola, non è· punto corretto J'ill · terveni.r e 1st1!bi to in ttitte le oocasi·omi. N è' que sto è soetticisn1.o. Pa-- la in mio favore il concetto g-ià citato del IJennander. I1n base a qt1esto non ?ni pl1ò esseJie lecito evac11are la raccolta p11~ru­ lenta endo1Je1·itoneale se non in certi determinati casi. Pltrtro·p po· non è però po·ss'ibile formulare un precetto regol are e cateigorico. I. . a sicelta del mom.ento diipe.n.d€ trop·p .o da un complesso di fR tti percbè ·Si possa tassativamente stabilire una re1g ola g enerale. Prevale nerciò il crite l'j o ind'ividual e de.I meclico prat,i oo, r·esoisi tale attl'ave1·so il lavoro p1 rofession~.le. Ciò che è base ·della .nostra cond otta è il fatto più \r.olte o·ss.er'vato che 1'1ntervento troppo precoce n il. 10 Ce1 al pari di q11ello tardivo. • Con tutto qn1e1&to non vor rei es.s.ere gi•uidi cato in cT1ecl1u lo cU fronte alle stat istiche classiche dei n.ostri mae.stri ·p e1'.'chè s arebbe erro·l:"e im \)erd onabil1e se io non ricono scessi il vantaggio di lln int.e,r vento. immedtato ad esempi o n·elJ'·a.ppendicite ac11tissima cò·n perforazione dell'appendi1ee stessa. P er interv·ento precoce inte.nd·erei qt1i l'onerazione es.e.guita .subito do·p o la ron&e1gn a de.l rcail ato al chirungo1. 'fa le 1p recoc:ità non sarebbe ql1·e1lla re1lativa al tempo della m,a}a-ttia, ma piuttosto queJJla relativa al tempo de11 osservazion,e idi ~ssa. E·à al.Iora s:i capisce come p11ò avYenire che I 'intervento ,sja ·da.nITTJ01so perchè. si svu.ota 1111a racoolta cavitaria non più reir entissima. P er quia nto s i •éùbbia a l m .om.ento lln m.igli.oran1ent o iangib1:le 1delle con1dizio.ni laicali esso è e·ffimero e n e se.gu e di negala lln rapido pe1gigioram ento . . e indaghiamo le cause ·di questi fenomeni d1obbiamo trovarle, ·diC'e lo stesso Fan tin0, nel fatto che 11 pu.s ment:rie è vettore de.i mezzi di rlifesa lo è pure dei batteri e1 dei tossi ci. On d 'è logico che si In sci il pl1s ql1anto più è poss1bile e tollerabi1'e colle con·dizioni .generali, a.ffinrhè c;i es1)lichi. l'azio.n e difensiva. ·di esso distr11gg·endo il microrganismo e neutralizzando le sue tossine. J. . 'intervent-0 allora non sarà piii assol11tamente pre0oc.e1, ma in senso relativo e

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JL POLICLINICO

riuscirà utile non essendosi stabilita ancora q11ella f enomenol·ogia classica che nei rigl1ardi pratici · può beni·ssimo essere val11tata come l'avviso che il limite massimo cli tollera·n za per • l'intervento è purtroppo già stato sorpassato. Dice il VieroDdt 'c he appena il medico può pensane alla peritonite purulenta diff111Sa deve tosto associarsi il chirurgo• e preparar.e, la famiglta ed il malato a!lla eventualità d·ella laparatomia. È p1oi di importanza n1ns·s 1ma avvertire che 11na peritonite· diff,usa esiste già. prima anicora che il maliato pres,e nti la classica sintomatolo. gia descritta su tutti i trattati. Non si i lluda il medioo perchè i[ p.o1so non è picco1o e freq11ente, perchè manca il meteorismo o la ltngl1a non è asciutta... la cavità peritoneale pl1ò giè. essere piena di pus. Ci gl1iderà a tale diagr1ostico più che altro il dolore spontaneo addominàle, e alla pressione, con intensa contrazione nlltscolare di difesa e la pt1ntura esplorativa. · Fini1SOb acce·nnand-0 a 1d un dato di tecni1ca op·e rati va. · Tecnicamente la laparotomia deve essere ese .. gt1ita con trauma minimo onde avvenga anche u11 assorbimento lim.itat.o di materiale tossioo. E s so ha per is1copo l'ev·n.cuazione del pu·s.. Perciò io 2ni sono sempre attenuto all'incisione piccola preferibiln1ente nel q11adrante infeiriore di 'd estra col ·malàto in posizione 1d el Fowler, guardandomi bene da qualsiaJsi manipolazione dell'intestino e da qualunque sorta ·di lavaggio peritoneale, procuran.do inv.e ce di >S tabilir{ un ottimo 1drenaggio che u.so fare di preferenza eon garza idrofila. E 1oonclu·dendo dèvo ripetere che intervenire

NOTE E CONTRIBUTI. R. l

OSTETRICO-GINECOLOGICA DI Direttore: Prof. E. PESTALOZZA .

CLINICA

ROMA

Il taglio cesareo transperitoneale · sul segmento inferiore dell'utero. (1) D ott. PAOLO GAIFAMI, .assistente e lib·e ro doc. 1

" ~tf erisoo su &ette ·ca.si da m.e ·eseguiti, o fatti eseguire sotto la mia assistenza diretta in ' questi ultimi me.si, sieguenido La tecn·tc.a divul· gata dallo ~chickelé . Fra le varie modalità dj 1'. ·C. tran1spe.r itoneale proposte .q11ella mi semF>rò preferibile. N·e d·escrivio i va.ri tempi - unendoVi glii aocorgimen.t i deirivati dalla 'e isperienza i)enS101n al·e. )

Incisione mediana sottombelicale, ·partendo dal pube p. 10-12 cm.; aperta la parete add., riconosciuta la plica vescico-uterina, si . solleva qui la sierosa e la si seziona trasversalmente per sei-sette centm. ; i due lembi di sierosa si scollano rispettivamente in a lto e in basso in modo cl a. denudare un esteso tratto del segmento iruferioire. Sii .r ipara.no con .c,ompresse i m .a:rgini della ferita Jaip.ar. P·eAr evi·t are l'ev·e ntuale inquinamento della aavi·tà .a.ddominal•e. Si incide Jongitudi.n.almente la pa:-e.t e deJI'ute:ro, di s olito 'mo[to ,s ottile e quaisi Pis angue. E neces•S ario a qu.esto punto faJr attenzione alla passi. l:dle rotazione in toto dell'11tero sul suo asse; tn tal -0aso si spois te.rà di Lato la inci•s ione per evit.~T1 e le ·diramazioni vasa·li maggio,r i. La estrazio.n·e cteil feto è di isolit.o facile, facendo ruo1are in .av.anti 'l'occipite e aiutandosi con I.a spr.emJtur.a .su~ f-0n1do ute,rino. D•op,o il seco1I11dam1ento, 1s,u tu.11a ·a piu nti staocati in 1s1eta; a1 dilsiop:r.a di essa, s11turr1a .c·o ntinua ·in sens·o ti:wsve:risal·e ·del p1eritoneio, pe·r Lo' più in catgut. R1ooidua c·osì una b.rteve cicatrice peritoneale, situ.ata 1pT-0tprio nè11'angoJo di rifleissione del peritoneo, il che ci pare la migliore garanzia co11tro il peirico101 di aiderenze p1arietali o vi,scera11. L'intervento in 6 dei 7 casi fu e.seguito con la a:qestesia lombare (novocaina e adrenalir11a), la qual.e ·p re·seinta 1s'UJl~a na.r cosi gener:ale il vantaggio di assicurare l1na emostasi post partum più pronta, completa e duratura.

troppo presto nion si fa che aggiunge.re ·u n. trauma il quale potrebbe .es·sere. fatale all'organismo trovandosi esso in una fase di raccoglimento di tutte }e sue forze, di tutte il e sue energie, di tutte le. sue risorse pe.r sosteneife e compiere la sua impresa 1defensionale. È necessaTio socrvegliare ed attendere a ma• no armata per .i ntervenire cioè più taT'di quando coll'eliminazione ·del pus si può esis er certi d'e.l iminaire anche tutti i batteri, e non n-e resti alcuno dotato ancora di. quell'attività per cui N1ei ca>si riieriti si trattava sempre di casi p·u ò riprendere la 1sua azton1e offensiva con nio n puri, con ·i l sacc.o 1ruperto da moJte ore, energia anche maiggiore. una volta 1da 28, una volta anche con pJ'olasso L 'ulterioTe attesa sare.ibbe p11re di esitq sif adel f11nicolo; nessuno !Però era priopir io settico; vorevole perchè il paziente può già essere ennon ois tante l'ottimismo di qualche A., noni mi trato in llna fase di deperimento organJ.oo p·er .s ono sentito autarizz.ato ad estendere l~esperil'assorbimento ed il lavoro di eliminazione dei ba tteri e dei tossici 1da ren·dere per lo mooo .. più grave l'intervento se non ten.tativo su(1) Il lavoro in extenso sarà })11bblicato nelpl'emo. la « Rivista pratica di Ostetricia», n. 2, 1921


[ANNO XX\·111,

:b.,ASC.

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me11to ai ca~i settici. Il risultato fu semvre lt1sin1ghie.r o; la emorrragta dalla incisiorn.e sempre scarsa, i feti vivi, fil. puerp·e rio I"'ego1air,e s·enza: alcun .accenno a quel rise11ti.m 1ein.1Jo ad1d·ominale 1<:he così spesso distu1>ib a i primi gi·orni dre lle operate col T. C. classico.. A me pare dell.a massima im·p1ortanz1a, -0lrt1re a questo p_unto·, idi oain.siid e·r are i pie1ric1oli imm·e... diwti e 1ontaini ·l1egati al T, C. .s11l f.ondo per le aderenze che si fo.r .rnano in gran num-ero 1dei oasi. ·S!ul materi ale ·d ellla clini.ca ~su 51 casi di T. C. ripetuti troviamo n1011ate aderenze in più ·d€il 50 %; ·u.na v·o Jta ·&i dovette intervenire pe1r fatti .di occlusione intes_tinale in X g. di pue;rpeTio; tre volte a maggio.r-e. o minore distanza dal T. C. si inierveinne, per disturbi legati a una v·entrofi·s .sazione . uterina dopo cesarea, OOJl ~a i 1stel'ecto1mia.. 1

Ora. una opeir.azitone ch e., .s enza avere alcuna fondament.al·e inferio·r ità .di f.r onte .al T. C. c·J.assj ro, ci a.issicu r i dall'in ci·d~nte .n on raro e 6pes. so temibiile delle ade:r enz.e p101s to·p1emato·r ie, dev·e avere già per questo l·e nostre si·rrup·a tie. Ma ci si potrebbe cl1iedere se non si de1bba m1etJte.re .al pa•ssivo del taigli·o ce1rvicale· una m ·ino:Pe !'eststenz.a d·ella c·i oatri ce. A 1questo ·rigual'ldo do1b biamo dire che le nQstre conos•oenze si sonio molto m.odifì1cate, da qua,.n1do, nei primi temp.i del T . C. extraperitonea1e, tali timor.i f11rono formu•11ati. 1

Del restio, già nel 191'0 i 1 Pesta lozza (Bel. al V Congresso internaziona.le di Ostetricia e Ginecologia a Pietroburg o) ri.coinoscev.a che 1s.e è v·wo .che . il 1segm1ento inlfeTiio.re è la p.art~· più debole dell'utero, è a.nche vero che una cicatrice fib~osa è f o!1se più temibile là dov·e l' en.e rgia contrattile raggiunge il s110 massimo, cioè venso il fondo. E osseirv1av.a inio·l tre ch·e essendQ il seg.. inf. esp·oslto. sip1e ciialm1e,n t e a dts.t e1nsioni eccessive nel senso longi tt1dinale, le cicatrici che più dtovre'b b.ero dar pen&ie'!'lo sal'ebbero quelle a direiiio·n 'e trasversalie. Quest.e considera;z.i oni tvoivrurono l a migl:itore ·confe:rmçi. nella esp erienz,a sucoe1ssiv.a, tanto ch·e si potriebbe di:re etsserrsd oggi i·n v.e.rtite le parti .n iel 1seI11So che, d·tssi.p.at~si i primi tìmo·r i, si levano v1o ci segnaliamti p1rQ1prio l'·o.p po sfto p·ericolo,, Vo gliamo alludere a Fischer, Hùlland, M11nro Kerr e .altri. Q11•esto ulrtimo A. da vari an.n i dà la p I'ef erenz a al T . C. t1~ansp1e·ri ton e1arr e con uTlla te.cnica m1 a propria e :f.ra le ragi·oni di tale sua preferemza mette in rp r'.im,a lirn·ea la diffi. coJ.tà d i una rego1are gua.rigion.e p1er prima nel <'orpo, aùd11cendo ragio11i biologiche e meccaniche. Holland •p oi pone fra l e conclusioni di t1'n ·suo interessante laNo·r o sulla rottu·! 'a ·d el. la cicatrice e&sal'ea a1d1di·ri1tur.a l'aff.erm.azii·or.ne 1

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SEZIONE .PRA'J'IL'A

che Ja incisione trasversa ·s ul fond-0 predis po1Je a l.La rottura. Dalla stat~stic.a di Ho1lan·d i·ìs ulta "anche fra le oondiz;i·oni predisp.o nenti .a lla rottura la inserzione della placenta sulla cicatrice cesarea. F:ria noi Capp·ell.ani ha pure acce.ntu.ata la iml)Ortan~. a di q·u ·e1s to fattore, già. dell resto ben noto d.a tempio nelJ1a etio1ogi.a d]elle rottur•e spontanee del corpo dell'utero. Ricordo questa constataztone, p 1e'I'chè ne p·otr ebbe d·erivare un altro a r giomento in fav-0 r e .delta incisione ce•r vi·cale come quella r.h·e p.erm1ette·r ebbe dii ridu·:rn:ie .al minimo· se n ·o n cl i e•l iminare co.clesta concau·sa. Riassumendo : nessun fondato dubbio sulla vesis tenz.a del1fl. ci catri·c·e cerrvica,l·eJ m.a anzi .alcuni ·elementi ·di recente m·eissi jn I1uoe a favD1r e di tale inci1si1one; neissunia diffi ooltà operatorta ·speciale (ool1a te·cnica da m ·e dre isoritta l 'i·n teirvento è, come quello per il T. C. classico, alla portata di qualunq11e operatore) ; durata della operazione n.o.n ma1g·gioìI'·e .che1 ·C01l T . c. rJrussico; progn.osi p1e1r il f-eto ug~ua1m·ente buon·a . Ed 1

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in più a tutto vantaggio della cesarea cervicale: più facile e pi1ì breve la ricostituzione della ferita laparotomica, e consegt1ente più fac.il·e preve•n zione ·d i errni·e poist:o.peraot:orie; minimo tl'aumatism·o a1ddomin1aJ e n-0n ve111endosi mai in contatto con le anse intestina.li; decorso postop1e1ratotI'io eisente d.a qu·elle .fo.r m1e di ileo che se1gu1on10 così 1s1p•e:sso ]·n foll'm•a più o .men'O ft·OC·entuata .al T. C. claasico;· emorra•g ia. dailla incis ion e ceis area, minimaa di so·liito, oertlQ inferior e ah.e ool truglio sul fond10; ne1sisun peTioolo ,di a;dere1n z,e po1stiop·er.ato rie vtsceira;li o· parietaJi cod ,l101r.o in·o onveni·einrti im.m ed·i ati e l'Ontani. Il bilancio è quin·d i già chiiaramente in favoir!e d·el~ incisicm·e sul segme nto i:n.feriore pe.r ia traTlJSp1elfitonea1e .anch·e sienz1a dar t'J'.op.p .o p·esiò 1aigli 1russeriti vanta·ggi pe·r i cas1 infetti rlgt1airdo ai qu.aJi non abbi a mo una ·e~spe!'i1enz.a p eTs 0 n a~.e. Da q11 esto .r i·r ussun to tll'asp.are la n .osrtrg. simpatia per la operazio~e descritta. È tuttavia pT1UJde1nte n.o.n farci prem.1deTe .da eicoessivi entu1Siasn;ll: già .altra vo1ta. accrudd·e eh.e operazdoni s ai.uitate com.e rinn•oì\1at:ric1 o .destinate a S'Osi itu111e i l T. C. c1rusisri co· 1st dimois triaroruo ·Con l'e&perieinza pro·l ungata imp.ari a.Ila bisogna. C·erto P·eT il ID·O•m ento cri gllàrderemmo b e.ne- dal clare l'ostracismo al T. C. sul corpo, come fai.ino, p. es., Kuestner, Licl1tenstein (della scuola di Zweifel) e altri, i quali ritengono che d eibba esser.e del tutto so.stituit.o a.a cp1ello c·e rvicial·e. Noi p•en.siam10 p iù ragi·oinevo·Je un giusto erliet.ti.~1mo. N.orn div-eTtsamente concJu.d eiv1a il Fe·r_ 1

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ror1i, il cr11a le a 11cl1e ri1)ortava j buoni s11ccessi a;vu ti nei 1,a,gli ces airei rip etuti a ll '.av e.rli eseguiti c on t,e.c11iç:he 1diverse, tanito ,dia trovare ~Lnche in qt1est o t1n vantaggio, poichè nel molt1plicar si clei n1etodi . operatori siamo ven11 ti a cqui stan1d.o il p ossesiso deDle varie tecn·iche. Con cludericlo, po,sisi.amo 1ip e te1~e , niula tis mu_ t ctndis, qu.anto •Scrive.v a n ·el 19110 il P •e stal10,zz.a Y1ed r iispetti .d·e·l T. C. extrap.er itoo·eia le, ois~ia che d obbiamo .g·u,ardarci cla.l v.o Jer ·ris1 ol'1~re un a qu.estJione anco ra immatuTa; ·e c·i acc101n tentiamo d!ei buoni risitilta ti oons eguiti non peir procla mare l a s up·e riorità drefiniti·v.a dell T.. C. tr.a nsp·eritoneale c·e1\7ical e (1) su.I T . C. classico, ma pe.r s~nti.r c i inoo1ra1ggi1a1·i ,a pros1egi11jre in quei.~to in dtri·zz,o J.e ·esp·eTi enz.e n1e•cessarie a lìn ·gi111di'zio ,d efinitivo . 1

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Dei cas i denunziati o·cl l"Si}Jeclalizzati (una novantin a circa) molti ebbi e~ ·c,n.si ca1e Ji ve1de.re e di Eeg·ui·re o cmne a>sisistente \'Olontario al Lab orat orio ~Iedico -Mi crog1rafico lVI11nicipRle o come allievo all'Ospedale i\Iag·giore: fra di essi un o ne ebbi a,d osservare pa.i·ticola mente i11teress-a,nte e sul quale credo op1)ortt1110 di 1·icl1iamar e J 'attenzione.

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· M. Giuseippe nato a Ceirgnag·o (P ia via), resitlente e dom1ciliuto a Novara, sobborgo San. t'And.rea. d'anni 47, O•p eraio u1~esso l1na fabbrica di cascami di seta. Nulla nel gentilizi·o: ammogliato senza figli, Ja moglie è viva e sana. Il naziente dice di essere sempre stato sano e r o·b usto e ·di nro n avere mai sofferto r:nala tti e : non f11 milita re, i1on s1lbì · vaccinazioni a ntitiftcl1e. L a ma1a ttia attuale comin1ciò il 2 1sett.e1mibre 1920 con forte cefa·I,ea, b.rividi e febbire: da allo;r.a la !febbre continuò semn re alta con cefale·a inten &a; mai vomiti, Il!è diéùl'r ea. Il giorno OSSERVAZIONI CLINICHE. 9 settarnibre è p,0 rtato all'Ospedale, doìVe viene OSPE DALE MAGGIORE DELLA CARlTÀ DI ~0 \"ARA ricoverato a.l letto n . 129 della 1a. Sre zione di Medi.e in a. • I SEZIONE DI MEDICINA .Stato pres ente alla data d'ingresso. - Svid iretta dal d.ott. VITTORIO FORNARA. ll1p.p.o -s ch eletri·co e m1u1S1colare regolari, nl1tri1ione bl1ona. I/ a. g-iace in letto in decubito pasSopra un caso di meningismo tifico. sivo, d'isorienta.to nel teimpo e n1e'L1o sipazio, di Dott. PIERO FORNARA. s olito affa tto tra nq11illo, depresso ed apatico; ma di tanto in tanto ·delir.a, parla ad aJ.ta voce, N eill,o ::co r1so est a t e si 1nar1i.fes1ò a N·oval"a, e si alza e gjra per I.a corsia, .senza però ma1 riiù ò~)ec ialmente nel sobborgo di Sant'Andrea, mostrarsi in s tato di agi tnzior1e violentra . Nouna 0pi1d em ia di ileoi-tifo che, date le pes.sime . tevole ,r igidità della nuca: i n1ovimenti di flessi.one o idi rotazione 1del collo sono assai limicon1dizio11i ig·ieniche cli ,d,etto sobborgo, S'i diffut a ti e clolorosi: iperestesia g enerale, sia c11tase ais sai .raipidame11te .sì da aissu-m ere nel m ese nea çhe m11Rcola.re; lieve dermografismo r osso; _ di agosto proporzioni inquiei anti. rigidità d ella colonna vertebra le l{ernig. P11l)ille l1g11ali, b e n reagenti al1rt l11ce ed all'acGli esami batteriologici che f11rono praticati comodamento : lieve fotofobia. ir1 molti cli ta1i casi, ora come emoculture nei Non h.erp es lobi a1,is: casi assai rari l)resi in lln periodo precoce, più Nulla al torace; non rant101Ji nè sibili 11ell'nmspes~10 •C.o,r ne si.e roaggl'lltim.azi c r1i , climostraron o bito polmonare. .. tra.t tarsi di uJla ep idemia di t ifo Eb érth; i datj ' "entre lievem·ente tumido; fe g a t o e mil za r1on nalpabjli; n on 1d1olente la paJp.azio11e nel s t a tisti ci .delle denunzi(} dirrno st.rarono una p•roll!lnto ciistico. All'es ame a.egli arti: riflessi rop orzione aisisiai elevata di bqmbini e idi ragazz·i t11lei Yiva ri ecl l1g11 a li Fli d11e la ti. Polso ritmioolp iti con un n11mer o affatto esiguo di oomini ca di 80 batt11te . 'femp·eTatl1ra 38°.8. d a i 20 ai 4.0 anni, ciò cl1e forse è in rapporto Il giorno 10. -· Condizio11i immutate.. lVIatt.ino T. 38°.3, P. 75. ·sera T. 38°.7. Alvo stitir0. colle vaccinazioni antitifiche subite ·da qiuesti ll giorno 11. - Condizioni generali immu1 1 du·rantie la \ ita militare; qn e.sto c oncorda cl,el ta te; l'aro. è sempre nello stesso 1stat.o, ora. r est o con qt1 anto fu constatato in altre epidetranquillo e dep.r es.so. ora deJirnnie e lievemente agitato , coi notA.ti sintomi meningei persimie anal o~he del dopo-g11erra ed è uno dei fatstenti. Tn più si nota 11na netta pruralisi del factori princjpa Ji che indu·cono parecchi Clinici ciale inferioire di destr.a coi noti sintomi a caa prop orre l a vaccinazion e a ni i tifica obbligatorie.o d·ei m111s c.oli ge11iolab·iali: il facciale s11·p eria ,d ella pop·ola zionie bOTghese. riore inve re è integro: l'a. contrae bene il M. frontali s, il corrugntor supercilii. g li orbicularis palpebrae e chiude ugualmente forte i due occhi, non fenom·eno di Bell, non feno(1) _A,..· ce t ta d o la denominazione corrente di T. C. ce1'Vicale, cl obJ)iamo f ..t 1 e un a riserva: ·meno bulbo-palp el).1·ale ipeìf"cinetico di ~egro. Mattino T. 38°. P: 75. Se.ira T. 38°.3. l'inci\Si o11e in r ealtà inte1essa ~1p·eicialment 0 il seg·n1iento inferio1 e d el-1 utero e s olo in p·a rte e Si pratica una pt1ntl1ra lomba re: il . liquor in certi ca. 'i Yie11e e tes'l ,a l cc•l1o: è il1TproqJrio cola goocie a goccie senza a11me.nto d1 _pr~s­ sione. lim;pj·dissimo : .se n·e estra ggono cosi c1 rqn•i11di i1a'I'laJre d·i T. cervi cale; i1,on11e adottato ra otto centimetri cubici. All'esame cli tale dn. cl1i cr ed e che tutto il s egm. inf. derivj d a l L. C. R s i trovn : non sen.s•i})il111e11te a11n1entatn collo (B rrye r, R umm, ecc.). 1

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SEZIONE PRA' 1 CA

il conte11uto i11 albl1mina (into·rbi.damento appena apvrezzabile riscaldando 2 1cmc. di L~ C. R. fino alle prin1e bolle 1e aiggi,t 1ngendovi IV goccie di a·cido trtcJ01"'oa,cetico al III) las ciato a sè no11 sedi1nenta e non foTma .ragJllatela neanche con prolungata oentJrifugazione. Non si ottie11e sedimento : .all' es a.m e miar:o seio pico dell'ultin1a g·occia rimasta 111'.ella provetta dopo decantazione ·n on si trovano nè eiritrociti nè globuli b~ancl1i; es.so è amic~obi.co (esame diretto e c11ltt1ra) e dà \"\rasser111ann i1eg·ativa. Esame del -sangue. - Gliobuli ro.ssi '5,300,000. Globuli bi.anchi 4, 1'00. .B""ormula leuco1citaria: polinucleati neutrofili 48 % ; basofili 2 % ; eosinofili O; linfociti 29 °" ; lTIOll0 Citi 21 %. . • Il giorno 12. - I .sintomi meningei e In cefalea ,·anno reg·redendo: immutati i ,s intomi a carico clet facciale inferiore di destra. L'a., che è assai più tranqt1illo e più ll1cido, lame11ta dolore nell'aprire la bocca.: all'e.s ame si tro\ a nella l'egione parotidea sinistra l1na t111n1efazione g·ros.Sa come l1·0·Ce, dolentissima alla palpazione: all'esa,m e rlella mucosa orale non si trova trac·cia di .stomatite nè ,diffusa 11è localizzat1a al1o sb.01oco· de.1 dotto di 'feno.11e. i\1attinn ..f. 39°.2. P. 82. Sera T. 38°.8. ll giorno 13. - I sintomi meningei ·continuano a i eg·redire; aument~ la twmefazionre dell.a parotide. Alvo sempre stitico. Mattino T. 38°.5. Seira T. 39°. All'esame delle 01rine: albumina e gl11cosio as~enti, diazoreazione positiva. 17 giorno 14•. - Completamente svaniti i ,sintomi meningei: a ll'esame deigli a.r ti rifleis si tendinei vivaci ma uguali ai due lati. La tumefazione della parotide ha rag~tunto le dimensioni di 1111 11ovo ed è dolentissimfl. ma s11 cli essa non si palpano punti fluttuanti. Mattino T. 38°.6. Sera T. 38°.6. Il giorno 15. -· Reperto generale immutato: la tumefazione della parotide sinistra aiccenna a diminuire e si fa meno dolorosa. All'esame dell'addome ~i 11ota llna abbon(lantissima roseola cl1P occ11pa, oltre a tl1tto l'addome, b11on8. parte (lel torace. del dorso e le rndici deg·li arti. Mattino T. 37°.8. S era T: 38°.5. ll gior11 n 16. - Si pratica la sieroaggl11ti11azione di ' ''id nl, che ris11lta positiva per il ba.cil1o di Eberth 1 :600 e per il para A 1 :50. Il gio1·no 17. - Qu asi com·pletamente scomparsa la t11mefazione parotidea. Condizioni generali in via di miglioramento costante. "All'esame deg·li arti si trro va: vivi eid 1accentt1ati i riflessi degli a rti superiori (olecranico e p eriosteo radiale) specialmente a sinistra. Vivi i riflessi r ot11lei, sia il rotl1leo inferiore di W·esiphal .che :il swperiore di Go,weris-Stembo ed il media.n o ·di Negro, ina nettamente più acoentuati a .sinistra ,che 1a destra. e.i.ano .d,el pj e.de nettissimo a s:i.nistr.a, aippena ·acice·n nato a cl estra. Bahinsk.i a sinistra. Iperalgesia termica e d1ol01Tifica all1a gamiba sini·stra. Immutati i sintomi di para.li.si del facciale inferiOlre ·d eis tro. Nei giorni successivi la febbre va ptrog:rieissivamente cadend.o per Jisi e dopo un 1periodo anfibolico aippena accennato il 29 sco1I11pare del tutt,o per dar luog·o a una regolare e rapida convalescenza; e del par-i ra:pi-da·mente scompare ogni ti accia di 1lunefazione par.otidea e 1

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rt1igliora rapida mente lo stato generale dell'a che chiede insistentemente da mangiare. I s u notati sintomi di acce11tua'zione dei riflessi e di cl·ono e di Babinsl{i a sini.str-a ·p e!'durano per qualche 1dì, poi vanno lentamente regredendo, ma il 28 si nota cl1e il Babi11ski ed il clono de1 pie1de già sicorniparsi .a sinistra, f'ono comparsi a destra, mentre i riflessi rotulei dimin11iscono a siniis tra ed aumentano, a de.stra. Alla fin.e anchr. a destra 1seo,m 1p aiono iJ B·abinski ed il clono del p'iede: l'a. ·si alza ·e cammi.na senza lamentare alcl1n disturbo speciale; i1on l1a nè titubazione, nè atassia, nè rigidità o t r emore, i1è debolezza particolare o speciali i a r estesie. Il 15 ottobr.e l 'a. Lascia l'Ospe·dale in buone .condizioni generali, mentre l'e•s am e degli arti dimostra an·cora rifle.sisi rotulej vivacissimi ma sensibiJ.m ente uguali ai due lati, senza Babir1ski e senza clono. Permang-0no .anicora lievissimi gli acce11ni della paralisi inferi ore destra facciale. 1

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Ti attasi, come si ve.de, cli u,n caso di tip 0 assai atipico .e scostantesi dalla forma classica con una curva febbrile che è ben lontana dalla tipica ctlrva termometri·ca ·d el tifo, affatto privo .di sinto11ni intestin1ali, e .ravvi cinantesi ai casi più b•enigni di quella forma di setticemia tifosa se11za localizzazioni intesti11ali, di quella 1< tifosi.» su rt1i r ecentemente 1nsiste Baccarani nel suo bel libro di Cli11ica O.spitaliera (1). Non in1&isto sul:1a complicazi,o ne parotidea unilaterale, localizzazione della setticemia tifosa, che decorse in mo do affatto benigno re~rre dend.o spontaneamente sen.z a 8J1·ri,1 are a lla su·p p urazione manifesta: ciò è stato più ,·olte r1 esrc ritto ed ~nzi 1 1:>os.siamo ·dilfe che ·oggi le parotiti. ti·fose quali le cono1sci1amo1 attraveris o alle descrizioni di Schottrnuller (2) e di Jochmann (3) sono rari~s ime e benigne) in contraipposizione alle dc1s·cri.zioni così pes8iniiste cli Trouis seau (4), idi Hoffm.ann (5), di Cruschmann (6) p er i quali la parotite tifosa, complicazione non rara dei tifi g·ravi, 11 % secondo IIoffmann, era di prog·nosi affatto infa11sta. Ma ·ciò su cui voglio in particolare maniera richiai~are l'atte11ziohe è la presenza dei singola·ri sintomi nervo si. L'a. ~i tp rese11ta a noi dopo un iniz.io ass·a i br11sco della mala ttia, con prevalenti · sintomi meningei: rigi d'ità della nuca e della oo.Ionna vertebrale, Kernig~ iperestesia generale si.a cutanea che p.ro1fon da, fotofobia breve 1e .b reve dermografismo rosso, cefalea e alternative di. •s ta to apatico e depresso con lieve agitazione e delirio, con 11na temp1eratura cli 38°.8 e polso di 80; tutto parla per t1na sindrome meningea ed 11 successivo comparir.e di una ~aralisi del fac ciale inierior.e dest.ro s11ggeriva di pensare a una meningite della b ase o h1bercolare o 1

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1L POLICLINICO

si'fili ciça; ma m entre ranamnesi e 1.0 stato presente non lasciavan.o tra s.1)arire nulla ·che parlasse per alcu.n a delle due suddette infezioni, la p.l1ntura lombare ci dava un L. C. R. sotto pressione normale, limp.idissimo, che non presentava nè iper alb"11min o•s i nè reaztone linifocitairia, non formav a ragnatela nè deviava il comipleimento. Del resto il su ccessivo compari! e della abbondantissima roseola unita al criterio epidemiologico ci facevano far dia.gnosi di ileo-tifo con sindron1e meningea, diagnosi che gli ulteriori esa.mi di laboratorio, confermarono. La fugacità d ei sintomi meningei, il loro inizio l)recoce, il loro rapido regredire in seguj t::i alla puntura lombare .ci 1faoevan.o esclud ere la vera mening·i te tifica~ e infine. il carattere a ffa.tto normale ·de.il L. ·C. R. ci . facevan.o coJlJclude•re pe·r un puro meningismo1: ·di me.: ning10 -tifo non p ossi am,o iparlare. Vidi l' a.. in 7a giorrnata e n ro n· ho potuto aoc-ertare che prima ·d e[l':h11g.re·sso all'Os1pe1da.le , fin dal s-qo i11izio la malattia si "fosse prese:ntata ·con sint omi m enin.gei. ~la il decorso su ecessivo d·ell'a·. mi riserbava 11n'aJtra so,rpresa; men·tJre la tifosi si sv.olgeva regolarm·ente in mo cto benignissiim,o-, ·l'esame sistematico dei rifloosi ci rivel1ava segni di una lieve ma netta irritazione dei fasci piramidali : i riflessi rot11lei che erano sempre stati. vivaci, in 15a giornata, quando già i sintomi ·mening~ei so.n ,o svani.ti,. si fan.n o vivacissimi sì che oltre al ·comlll11e rriflE?sso I'otuleo inferiore si metto·n o facilmente in eivi.clenza iJ $Uperiore ed il mediano ed a simmetrici, risultan<lo la i'perrifl·ettività a is sai ·p iù spi1ccata u sj11istra che a destra, e pure a si:p.istra appaion.o 11n clono del piede ed un riflesso plantare . in estensione·: tali .sintomi perdurano imm utati una se.ttimana circa d.ando un qurudro di irr1·i tazi 0·n e clel i ascio pirami.d.ale ,di sinistra che a c~oci ato alla })araltsi fa.cciale inf e:riore di destra potè far l) ensare per 11n mom·e nto a l1na le1sione al III inferiore del ponte, a t1na s indirome , a tteinuat,a di l\'1iDard-Gitbler. M·a po!i scompa re il Babin ski a sinistra, diminuiscono i rifl·essi a sinistra e doip ·o uin f11gace ap1parire di B abin ski e di viva ce accentuazione dei . rifl essi rotulei a deistra, t11tto .rientra nerrla norm a o quasi, sì che l'a. lascia l'Ospedale con dei i•ifl e,ssi rotulei an,coira molto vivaci m a senza alct1n sinto1n o obbietti,-o o funzio,n ale <li lesio11e nervosa in atto. Evidentemente si era sviluppata in conn,es.~i one col t ifo llna en celfalite ljeive che de corse dapprima con 11n <!11 adro rli sintomi cerebrali generali (stato d epres~o - apati co, deliri,o, riflesi vivaci, ere.) e co11 sintomi meningei. P oi dimi1111isce l'ede1Jna ce1·ebrale gen eralizzato, si 1

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demar cano e .si localizz.amo le 1estoni, 1sia che qt1este consis tano i.11 processi infiltrativi pairvicellulari o in processi degenerativi riparabili delle gra.n·di celll1le pir~idàli e delle fibre neuroniche dipendenti, e di conseguenza svaI}i&c.ono i stntomi ceriebrali generali ed i sint9mi meningei e restano s·ol.o i smtomi a carico dei punti lesi: questi vagabondano un poco qua e là a seconda del succedersi delle lesioni e poi svaniscono aprpa.rentemiente completamente. Da t o l'esito felice del caiso in questione, la diagnosi non p 0tè esse·r e c.onf·ortata dai dati anatomici, credo sufficienti i dati clinici per concludere t rattarsi di un caso di ileo-tifo liev.~ a foITr?a setttcemica (tif.c)si) ·con p,arotite t1nilaterale, meningismo ed encefalite lieve. 2 febbraio 19"'21. 1

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TERMINOLOGIA MEDICA. Il margine libero ed il tubercolo proprio del nnso fanno t1na sporgenza tale da poter essere toccata a fior di pelle. Avviene un'esostosi di accrescimento del margine e della spina dell'osso nasale, e contemporaneamente una atrofia del periostico e dei comuni tegumenti. Può ancl1e sporgere l'osso unguiiS. Eredo sifilide. Antonell·i (segno di). -

ReRzione alla tubercolina fatta sulla faccia esterna clel padiglione dell'orecchio (porzione otizz.on~'l le della doccia tura dell'elice), scelt.a per la poYertà del tess11to sottocutaneo. Si fa l'iniezione sott~utanea, dosando la qna11tità di tuberoolina. B1·11dzin~ 1ci (Seg11,i o riff.essi if.·i ). - 1) Segno oontrola tera le; nella flessione passiva .di uno degli a·rti inferiori, fatta in modo che la faccia anteriore clella coscia appoggi sulla parete addomi1iale, si osserva un 1110,rimento riflesso della coscia dell'altro lato: 2> ~egno della nuca : 'La flessione passiva del collo provoca un n1ovimento di flessione negli arti inferiori. Tanto 1'11no che l'altro si trovano nelle forme meningee; quello della nuca sar(lbbe più preeoce e costante cl(>J Ke-rnig. . Ai1.ricolo-reazione. -


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XXVIII, FASC. 2()]

SEZIONE I>UATIC:A

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CONFERENZE.

aocompagn.ate da segni di malattia strutturale siano di· importanza banale. Se non vi sono Sui principi cardinali nella pratica car!llologica. tali alterazioni del cuore, è vero di solito che il di.:>tu1bo cardiaco n·on è g.rave, ma ciò nOIIl si(THOMAS LEWIS. Bril. M ed. J ournal, n. 3070). gnifica cl1e la malattia di cui il pa~iente soffre Per molti anni dopo le scoperte di Laennec non sia ,grave ed anche estremamente grave. i toni e i rumori di soffio hanno ricevuto un'atIl cuore è un indica.tore assai sensibile de.11-a tenzione .straordinariarn.ente minuta; più resalute, e malattie che in passato fu-ro·n o largacen,ement.e un.o stu.dio similmente inten'3o si è rivolto ai metodi di percussione; e ancora più. mente considerate come banali (funzionali) in q11anto p.rimariamente cardiache, 'Sono qu·asi r.ecentemente una serie di appare<!chi sono certo dist11rbi del cuore seco.ndari a un 'affeziostati ideati e hanno provocato un 'eno·r me conne d' altra sede. gerie di pubblicazioni. È lontano il giorno in Una profonda conoscenza di queste affeziom.i cui uno studioso di medi-cina generale poteva che diis turbano m·a non le1dono il cuo.re è essentenersi al corrente con la letteratura contemziale nell'esaminare d·ei sup.p o.sti cardiaci, dei porraniea. q11ali niei tre q11arti almeno l'affezione cardiaParallelamente a qu.e.sto progress-0 sono stati ca non è Ja primitiva, ma sol.o Stpicca .d i più, introdotti nuovi termini, mentre i termini veccosì da 1richiamare U([l 'attenzion.e quasi escluchi hanno ·m utato significato; intiere dottrine si va, così da far trasct~ rare intieramente qualsono state distrutte. Il tempo per le .esperienze ·che pi00olo segno di un'affezione in altra sede. e per rifte1 tere si è abbreviato o è sc.omparso; Sia regola generale nell'esaminare un supposto la mente è confusa da un ftus1so sempre crecardiopo.zien·te d~ . pro·ce.dere ·a un esam.e comscen.te di nt1ove ide e e di nuove ipotesi. pleto dell.'intiero orga nismo. Nel discuteTe i problemi diagnostici e pro' Il q11esito: «V'è o no una malattia organìgnostici alcune questioni spiccano: se condo 1l'A. ca? » n·o n è 11n qnesit-0 n ece1Ssari.o. All'individelle molte j.dee prevalenti alcune non sono d110, allo Stato, se essi sono saggi, importa più a lungo a ccettabili : eg li si propon.e di dipo ro ·Che vi siano o no alterazioni strutturali scute re alcune di esse piL1 importanti, ma l'ogdel cuore. getto p.rincipale dP.l:a s·ua conferenza è d'indiAn.alogamente: .s e un u.o m·o ha un·a cicatrice .care ·ciò che egli considera come essenziale cutanea sulla gamba e presenta q11esta gamba non nel lavor o d'in1dagine sopra le cardiopatie, lna sul tratt a m ento r11tinario di pazienti non per essere esaminata chi si cura se 'l à cicatrice ccstitui.sce una m.alattia stru1turale? Un sog&eelti. P e1r semiplificare e.gli si limiterà alle magetto p11ò avere l1na ci catric.e simile nel suo l a ttie croniche e alle forme più oomuni. perirardio o S1ll bordo della sua valvola miLA DIVISIONE DELLF. CARDIOPATIE trale, una cicatricè gt1arita che n10111 gli ha dato IN ORGANICIIE E FlJNZlONALI. e non gli daTà mai di stn·r bi fino a che un meLa vec chia idea cti dividere le .crurdio·p atie ·dico n·on gliene s . . op re i segni e m.on gliene tra1norganiche e ~unzionali. ha preso uno svilupvisa il si.gnificat.o. Quan do vediamo il a 1cicatrice s11lla .gamba, ciò che desideriam.o ·conoscere è po eccessi\TO ocr.11pando un posto p1redominante come la gamba lavora : cp1ando troviamo ·nel spe : ia~mente ·du·r ante la g uerra. E poichè una cuor e dei se1gni che p oissono in1d ic·are in es.so buona classificazi : ne deve servire e n on domi11are, il fatto è divenuto dannoso, specia.lmente una ciC'atrice, ciò eh.e o•ocoirre inda-g are è ·coime questo cuore compie il s110 lavoro: questa è la per l'in e~attez z a dr. Ila sua terminologia. c-0nsiderazio11e importante. La d·omanda che più spes~o l'A. si sente rivolge :-e è la · Eeguente: V'è o non v'è una maSi pensi a ciò che a ccade rispetto al soffio lattia organica? La rispo sta dovrebbe essere sì sistol ico e al s110 significato. La peroezione di o no; l'A. ~i rifi uta di po1rla. esso poco o n·u lla ci dice snlla capacità del SO·ggetto al lavoro, sull'op.p ortunità di consigliar:Il significato del quesito se·m bra rhiaro: poiglielo, poco o n11lla ci informa sulla sua vita chè la ma1.attia organir.a è qne11a in cui vi è avvenire. Si esamini l1na serie di giovan.i is ani ' un'ailterazjone strutt11rale, si tratta Jdi sapere se q11e~ta esiste nel caso in questione. Ma tale non come è l'abjtudine mentre sono a riposo, significato non è nè chiaro nè utile; poichè ma d opo pochi min11ti di lln esercizio discirementre si chiedono se esistono o no a.l te.r azioni tamerute fati coso: si scoprirà che il cuare sanro .., . . di struttura, la rjsposta è jnterpretata come non e' sempll"e cosi' s1:enz1oso nei. suoi. m,ovlllllen« grave» o « banale ». Ora non si è mai dimoti cam·e .si era pensa.t-0 e ci s.i persuaderà che strratQ, nè s.i dimostrerà mai che de.Ile affezioni .s offi sist.olici dolci o rugosi sono fenomenj nain c11i il cuore è sospettato ma che non sono turali quando l'organo è accelerato daJl'.eserci-

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lL POLICLINICO

z10; si troveranno in questi soggetti :precisan1ente i s e1g ni che soino .stati larga·m ente usati clura11te la g'U1e·t"'ra ed ora pe:r il confer.imeillto cielle pe11sioni, come segni evidenti di cardiopatia orga11i.ca. D' altro lato degli in1dividui che sono effettiYamente disturbati iper qualunque esie rcizio m a che i1on prese11tano segni cardiaci all'infuori di ·UJno 1s tato s11·p·poi.Sto « funzio11 a 1e » sono trattati su1p·erficialmentie. Migliaia di e•&Si ~u1t·o1no, i1on sag1g i am1ente, reclutati; in migliaia tali ~int orni 1 si svilupiparo110 1durante il s€.r vizio e a que.sto ecoindo giru.prpo apparteng1ono molti eh.e consicle.i a ti oggi còn;i.1e cc funzionali » soffrono tutte le consegueinze :di questo te-rmine . 1

l\IALATTTE VAL \ 1 0LARI.

In. qualunque trattato, vecchio o mod.erno, cli ·medi cina genierale, un sottogru.p po di m alattie st rutturali .che 1 jceve una iparti colare conside1razione è quello ·delle rnalatti·e valvolari. Chie·den.do ad un ·1n·e·d.ico pratico1 qual.i siani0 1B varietà ·di caTdio1pa tie cronicl1e, la ·e nume·r azio.-111e sa.rà qua.si ·sempre Ja stessa; l 'insucr1fi.cienza <lortica, la stenos i ao·r tica, l 'ins11fficienza mitrali ca, ~a 1ste,nos.i mitraJica, do1m inano la sua ine;n.te 11ell'ospedale e nella clientela. Ora tali con,dizioni non son.o tp•e r · n11lla d elle 'lnalattie, ina .descrizioni di ciò che .s ussiste in due de.g li orifizi valvolari. Se io vi dico di avere i11 ·cura un paziente d'insufficenza mitralica, vo.i n.on potete :immag·inrure se esso segue 1e 1sue qiuotidiane o.ccuipazi•oni o se è m oribo·n d.o; non potete d ir·e se il suo avvenire nella vita è b11ono1o .cattivo; i1:on rpio tete giu·dj car·e se esso .r1chiede trattamento o no. e< I.n1s ufficienza mitir alica » •costituisce llna 1diagnosi solo pe·r abitt1din.e. Le steisse .01~1se rvazioni po,s.s ono ap plicar si agli altri . termini. Tn.le disg raziatam·e11te è la concezion1e ·domi- · i1ante n ella maggior parte d ei medici per i quali la diaignasi de.lla lesione ,,alvo1lare è ciò che pre1ne di più. Quanto ~ipes s.o si 1esprime s tuuore quan.do un soggetto viene all'esame o a.lJl'autopsia con i·d1,ope o con un ou101-e assai in}Sran1dito e s•enza lesio11e valvolare: il rirpet.eirsi di 11n a tale .sorp,r esa è in s.e stessa notevole. Ep[pnre u1na grave le·sione d.el c.uore senza l esione va lvolare è estremam ente ·c.01n11n e nel , vecchio e lo è abbastanza anche nel giovane. Un ailtro grave e·q11iv oc o è l)I'odotto 1da questa ecc.e siva inlpo•r1anzn data alle lesioni valvolari: i termi11i « cloppio vizio aortico», e< doppio \'izio init.rnlico )) fan.n o insorgere il ro11cetto di una d nipli ce mal a ttia, fan11 o sospettare ltnia 1>r0·" 11o:: i g rav.e. I n rea.ltà si tratta d i 11na ma, n t.ia nnicn; e la presenza o l 'asse.11za di una ~·te110 i in l ~ n ~og·getto ch e p1 esc11ti insuffi cien1

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FASC.

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za, n.on è affatto ttn elemento cl1e oscura la prognosi, ma un punto a.ssai se1..011·dario. E un'opinione dovuta a.. mancanza di l'iflessione. ComunqL1e sia dal punto di vista pro·g nos tico che terap·euti·co 1'aic certa1re l'esistenza di lesiorni . della v·a.Lvola ao·rtica o n1itralica., ha niotievole imJPor tanza: sipe1ciail1nente ·due di esse e ·c1oè. l'insuf:fictenza aortic,a e la .steno1si mitralica. Sie poi sulll'aorta aoc~n i.o aJl'in s11f.ficienza Ti1co1110s.c.ia1n10 la stenosi, S·e sulla mitr ale accanto a.Ila 8t einosi tr·oviamo l 'in.su ffi!ci enza, ciò ci fa :pooo ptrog--redire: La 1di agn·o1si. di ste.n osi a,o,r tica poi, senza i 1s.egni di i11s•uf:firi e11za f11ories.ce 1dal cart1po dell~ ·p ratica g1e ne1 ale mer1t1e que\l'la dell'in,s11fficienza m .i ti·ali ca senza la. stenosi 11'resenta di:fficoltà considerevoli. In b1~eiv e ' ne•l le .ca11diopatie croniche· con lesione valvolare vi sono solo cl11e condizioni cl1e v.alga la p en a di diagnosticare, la irusuf:fi,cienza aoii:tica e la ~it enosi mitralica: f.o·r tunatamente esse p1re1~.entano sie•gni di natl1ra non equivoca. _L 'impo·r tanz.a r e'lativa di qi1e1ste mwlattie 1dev·ce·s ~·erre constde'.r ata ·d.a un seco11'do ·p urn t10 1di vista. Quan.do sarpipi.amo che esiste una ·Oor1'18nte refi11 a .dall'aorta a;l · ventJI'i1col.o, ·OVV·e ro cl11e la corrente è o.str11ita f.ra l'o11eochiertta e1il ventricolo sinistro, noi a bbiamo imparato qualche ·cosa .sull'extra-lavoro a cui il mus,colo car. diaoo è sottop.o·sto. Tuttavia questa co.g·nizione è sorpassata da 11n"altra con.c1'u sion·e ·che Q)ltò essere formulata iper la pratica: ·cioè che il CUOO'e in toto è stato esposto ed l1a ·p1robabillm e.nte soff erto dan.n j. V'è qualche eccezione a questa r egola, ma è relativamente rara. Uno d.ei m o·di iniù .si·cu.n -uerr dingnosticare un mi10ca/r1d·i o ·d:itfetto1~10., .è di di.agnoisti,c arlo in 100J'o ro che ure.sentano llna sten-01si mitrali.ca o i1na mal.attia aortica, e solo .p .er'cliè esistono quersrt.e lesi·oni valvo[airi. È colllvin.zione dell1A. che se i soffi sistolici e le modi'fi1caz.ioni d ei toni raTdiaci non fossero mai stati scoperti, la pratica rrn·edica stareibbe oggi a l1n livefi1o assai .più alto: come -0igg~~ q11 ei~ti sintomi so1n10 usa ti essi producono assai più çlanno che vantag-gio; non sono iruutrli ma freat1entemente fraintesi; il loro valore. è limitato. La 1pro•gn1osi n elle crurd iopati e è og:gi pietosam.e·n te in,accurata; ciò è ammess·o q·11a.si da tl1tti ma nochi 1sanno che ù1on è 1diffìcile -0tten·ere ' una n1aggiore a·ocuratezza : i prin1cipi geneirali e i fatti fon,darnentali si 50110 perd11ti di vis ta in 11na nube di 1rela.tive banalità. I ... angomento è cresciuto di$ordin a tamente in complessità e i conflui ne 1sono diven11ti evan escenti. I .sintoim i e.be ro1cson-0 far pr~ogn-0sti care possono essere rile,~ati al letto d·el malato con dei m ezzi s emplici e i[ complicato strl1mentario 1

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(ANNO XX \ Tlll , FASC. 20]

SEZIONE PRATICA

odie1 no è meg lio che ven.g a lasc.iato da parte i>iuttostro iche adopel'a,to .senza ·Cormpete,n za. Il 1·imed.io ·che ,E1olo rima.ne al m e di·co prtì. tico a l giorno çl'oggi, è sernpli ce ma 1drastico : consiste nel fissarsi su alcuni punti cardi.nali, studia.r 11e se riameint e il valore e prenderli a base del lavo.r o giornalie.ro, co11siste nell'adottare unv schema serr1pli·ce e,d a mi)i·o e divenirn.e padrone coll' a 1)1l)licazion e quo.t idiana; n re l lftvorare Slolo con qu egli s trtrmenti ·Che ·sono semp·r e alla m ano e fa 1nigliari, n el divenire esp erto n ell'uso di mezzi sem 1)lici. piu ttllSto che adorperare strurn1e11ti con11)licati, olle sono tota1me11te ·O ,p arzialmente fuori della compirensi.one gene.r ale; n el partire d a 11na 11ase s i cu ra e costruire su èli esisa Jentamente .e con ·S olidi tà.

3° SEG,NI DI VIZIO VALVOLARE. - l~·on,d a m ent al. mente e.ssi com.pr.en dono: a) i .se,g·ni ·d,ell'in.sUJffi1cienza aortica e b) quelli de lla steno1s i mi tra~

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ESA.:\IE DELLE CAH010PATIE CRONI CHE.

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li ca. 4° LA

PRF.SENZA O L 'ASSENZA DI FIBR CLLAZ l ONE A U-

Se il cuore batte irre:g ol a rmente deve acceirt~rsi se esiste fibrillazion e ·d·e·l l'oirecchietta. A qt1esto scopo poche e semplici prove so,n·o quas i semp1re sutft:cie11ti: a ) Se v 'è 1co1s tante a cceile.r azi on,e ·del po1SIO durante 11n'inSJ)irazione profonda, la fib·rillaz1on e ma11 ca; b) Se il cuore batte a 120 o più, o può esser po·r tato a una tale frequenza oon qualche , mezz·o, m entre i l polso rirriane irregolare, il a fibrillazione è quasi certamente presente. Tali prove inon sono esaurienti ma basta11Jo pe:r g·li sco·pi pratici. I rjmanenti disordini dei ritmo o per la Joro relR tiva rarità o perc.hè il 1oro significato n el tratta1n·ento è assai mi11ore, 11 011 })Osson o e1sseir·e consi·de~ra ti come cardin.ali. 5° TNFEZTONE. - - Un eis.ame i1,on sairà completo se i1on si considere1l'à con accl1ra tezza la ·p res enzél o l 'aissenza di infezione. I segni })rin·cipali ~'ono : a ) Pallore, cl1e ha speciale valore n ei casi di mn'J.attia ao.r tica; b) Ingrossam,ento palpabilé della 11iilza, cl1e n on i11,dica sicuran1ente un in.g•ol!'go dei v·i sice.r i, ma è di solito nelle cardiopatie u.n seign o di i•nf"ezione attiva 1de.Jl e valvo1J.e; e) J..,a p r esenza ·di pi·ccole emorragie p eteccliia7i sull e muic ose e a lla base d e1l ·collo: esse F1ono assai più frecruie nti ch e non s i sosipettasise sin quj e va·n.no a cc11ratarnente rioercate; d) Le dita a bacchetta di tambiiro che quan clo sono idi 1ieve grado· aoc.ompa·g·niano più s1p es1:-,o l'e11 docardit.e infettiva ch e uni ingorgo venoso; e) La presenza di febbre costante o saltururia; f) Una frequenza del polso costantem·e11te so:p ra 90 o 100 metnt.re il so,g:getto è a rrip oso; g ) TJna g r a.duale m a farte perdita di peso. I segni 1da a) a e) sono più sipecia1mente d'endJoca;"dite infettiva, affezione c11e 11eale sue form e snbaC'l1ta e croni ca è mo] to più 1diffusa che non si creda co1nuner:mente, ed è l'a1ccidente t e.rmin,a le di un a buo.n a pe:r 0ent11a le ,cJei casi • d'in1~ 11t'fì ci enza a orti·ca o ·ili 1sten1osi mitra1lica; i seg11i f) e g) .sono sotStenl1ti da into·s sicazion e. 6° Accertata l'e,sistenza di 11.na malattia deve • es~.erne presa in consiclerazion e l' etiologia. Qu.esta p111ò esseire reumatica . .sin.litica o qi altra o.rigi11e i111ettjva, ovve·ro r isultare d a nlterazioni senili: comunq11e l'etiologia non influisce consi 'lerevo1l1n1 enté su lla pro.gllo1si e sul trattam ento . Rf COLARE. -

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Ve1lian10 a ciò cl1e l'A. chiama i pu1iti cardi1iali dell'esam e qu ot idian10 dei cardiaici. 1o s INTOì'vII DEL DF. FICIT CARDIA CO. - Si s udidividt0no in ·d ue categol'ie : a ) I segni precoci di alterazioni d el circolo. So110 costitt1it i dai si:ptomi èl1e producono males~e1 e con l 'e~·.e1c izio ed i p1i11 cip ali son-0: fatica fino ad esaurim ento, affanno e dolore. Conoscel'e la tolleran za a l lavoro fisico è fai:re già l a metà .del cam111ir10 per giun g·ere a un corretto apprezzam ento d ef caso. Non ·ci iSi de•v e li·m itare a.1'l' i11n a:lzam ento o a ll' abbassamento della f1·equenza 1cl el p1olso o del•la pressione : ciò im11)edirebbe di a pprezzar.e l'essenzia le, che è la qt1antità cli lavoro ch e può esse1 e intrapre~-0 ... enza male1ssere. Qu e.sto metod 0 è straordi,nruriamente importa nte e d a SO'lo ha .ma.g g ior valore ch e tutti gli a lt:1·i p unti carrlinali su i quali ci tntratterrettno: nessun paziente che abbia u11a tolle1 anza normale all 'ese·rcizio, può avere una grave ca:ncli opatia, e l a gra\·ità dieUla rn·alattia, in u11a sieirie di cardiaci, è rprop101rzi.onale al grado di distu.rlJ o pro dotto da (\lna data ·qt1a'Ilti tà cli lav·o·r o, ass.ai p iù che .a qualu:nque a ltro fen om eno osser vabile ch e sia a n oRtra conoscen za; 1

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b) I segni di deficit cardiaco del tipo congenito. - Basterà accen.n are aJ.J,a cianosi e al1l'in-

gongo d eal e ven e ,d.el ·Collo e del fe,g ato. J..Ja tolleranza all'ese.rcizio n101n è m a i normale o quaisi n(}mna le qu·ando questi 1segni sono presenti. Es.c;i ·son·o .segni tardi vi e corr1ipai ono quand10 la malattia è a u11 graid·o a va nzato. 2° I SEGNI DELL INGRANDIMENTO DEL Cli ORE, pir escindendo dalla ·diffeirenziazione fra dilatazjone - e ipertrofia. - i\lancan1dog1li il tempo, l 'A. accenna. sol·o ·che a q1J.esto rigt1ardo la ·palpazione ha ma1g·g.i ore v.a lo.r-e dell 'is pezione o del1l.a percussione. · t

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690

lL POLICLINICO

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Sono questi p er il cardiologo ingles~ i punti cardinali, poichè la grande maggioranza de1lle caraiopatie croni·che può esse•re app.r ezzata efficacemente e sufficientemente sulla loro base. Il loro valo1re è difficilmente esagerato. Abbiamo 1detto che un pazjente ·ch·e possieda una cap0a cità normale all'esercizio, n.o n può avere un.a grave ,cardiopatia! se la sua tolleranza è normale, ma 1p r.esenta ing1randimento del cuore, sten1osi mitralica o malattia aortica, non v'è motivo di preooot1.p azioni i m.mediate.. In rarissimi casi si :può vedere una fibrillazio.ne auric01lrure o una malfo.r mazione congenita, in soggetti in cui l'ese·r cizio n·o n provoca disturbo notevole: ma anche qµi la prognosi è favo.revole . Se un soggetto non presenta alcuno dei segni riuniti nei primi t re paragrafi, cioè disturbo all'esercizio, ingrandimento cardiaco .e segni di malattia aortica o mitira'lico., si avrà ragione di dirgli che il suò cuore è sano: eccezioni si potranno solo avere nei rari casi di fibrillazione aurico·l ar e ·e di vizio congenit~ in quelli già Tif eri ti e. in quelli, anch'essi rari, di tachicaI"dia paroE.sistica. In breve, i primi tre punti ·cardinali sono q11elli che do·minano; gli. altri tre assumono un'impo1rtanza cardinale quan·do sulla base di un·o o più dei tre punti prece·denti una cardiop.a tia è stata già di2-gnostica ta. 1

'

ALCUNI PRINCIPI

,

GENERALI

DI

TRATTAl\IIENTO.

Il p.rincipio ca rdina1e consiste n.el re go lare conse1guentemente gli 1sforzi fisi ci a cui è sottopoisto l'organ·o. Quan·do nel·le forme pi.ù lievi di malattia la cauacità all'esercizio è inalterata, . ,,, non è il caso di decurta.re le en.ergie ·de1l paziente; ma se si è potuto giudicare che la malattia ha limitato il potere di rise.rva ·del cuore, l'attività del soggetto deve esseTe control·l ata in m odo che non prod11ca sintomi di malessere. Non si può ·dare llna regola .generale: a volta a volta sarà nroibito quel tipo di attività che si constati pro·duca distl1rbo. La presenza di sintomi in un ca.rdi.onaziente mentre .sta in piedi, a riposo o fa lievi movimenti, è la prima e capitale indicazion,e del trattamento a letto. Se p oi an c.he a letto si p·r esenta .a ffanno, si tratta di casi gravi ed è consigliabile di provo·· care in essi delle lunghe ore di sonno. Vi sono tre in1dicazioni per il trattaimento a letto: la prima e più importante è stata già indicata e consiste nella presenza di malessere per 11n lieve cammino o anche per innalzM'e ripet11tnmente un piede; la seconda c-0ns.iste nell a ·presenza di un 'infezione in atto; e la terza nell'e.5sere richiesto contemporaneamente il

(ANNO

XX\llll,

FASC.

20)

trattamento con una medicina del gruppo digitalico. Quanto alla digita·ze il suo princip.ale poteré consiste nel ·diminuive la frequenza ventricolare, diminu·endo così la fatica del ou~re nei casi in cui è presente fibrillazione auricolare. Ogni ciclo ventricola.l e 1dura 1 s·econ.do ciTca di cui 1/3 è occupato dalla sistole e 2/3 dalla' J.iastole: il cuor·e lavoira p·e r un perioào e riposa per due. Ma se la fre qnenza è di 120 al mi• nuto, .og·ni ciclo dura 1/2 seco·n do e rispettivamente la sistoJe e la diastole 1/ 4 di secon·do: lavo.ro e riposo si al ternano a periodi uguali. Aumentando la frequenza ·d.ei battiti ciò av.. viene a spe.s e della diastole; è q11in·d' i importantissimo ridurre la frequenza .del cuore quando è eccessiva. La rig11zione ·della frequenza ventricolare a ccelerata è la sola azio1n e in1po.r tante della droga 1sul cuo.re umano, che 11oi conosciamo. .All'infuori di questa sono rarissimi, se pure esiston·o, i casi in cui la digitale produce b.e neficio. Principi.o della terapia ·digitalica (e parlando di digitale noi vi ineln-d iamo i farmaci dello stesso gruppo: strofanto e scilla) consiste nel dare riposo al cuore. ·M a· il somministrarla indiffe·r e·n temente a tutti i cardiaci è .da deplorare. Concsiderare la digitale come l1no stimolante cardiaco, è un errore; essa non è l1n tonico ma un ipnotico per i1 cuore: essa allun.ga · la diastole, aumenta il per i odo di riposo. Un altro punto importante nel trattamento delle cardiopatie croniche, consiste nel fissare ' il . futuro tenorre 1di vita' 1snecialmente ·nelle clas~i lav{)ratrici. Mo'ti cardiaci lasciano l'ospe·dale dopo lln periodo di riposo durante il q11ale hanno ottenuto lln notevole miglioramentoj ma questi pAzienti sono troppo $ipesso anr:ora tota1mente incrupaci di riprendere lo stesso lavoro che essi compivano prima. Sarebbe quindi b11on avviso, di far loro intrap·r end ere un lavoro più ]pggero, ma quanto spesso ta 1e con~iglio è seg11ibile 1dal paziente? qi1ante volte il medico è in grado di accertarsi che il s110 consiglio è stat.o seg11ito? Entriamo qui in un vasto rampo di medic1na sociale; speciali istituzioni do:vrebbero inter essarsi a questo grave 1p noblema. Il lavoro pnò non esser dannoso ai cardiaci, può essere anzi ben efico purchè nei limiti della forza di ri ~1erva del cuore. Argomento importantissimo questo, e a ·Cui la prati ca ospedaliera odierna s'ap!)lica poco, id i sagigiare la caparità di lavoro di lln ll•o mo p.rima che ritorni alla sua casa. Non è sufficientemente compreso che la dimissione dall'ospedale è da molti interpretata oome una sanzione per ritornare· al vecc.hio lavoro.

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I


[ANNO XXVIII, FASC. 20]

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SEZIONE P.RATICA

Poichè ·questa è la cau:sa principale di cardioipatie, l'arrestare il pro•gresso di queste col rimuovere la causa, ·è un 'P·rin·cipio fon.damentale._ Il tr attamento di lesioni sifiliti.ch.e pTecoci con misure approp·r iate è un caimpo an·cora poco esplorato, ma fertile di promesse. Il t ratt3Jre drasticam.ente le invasioni locali di microrganismi piogeni, costituisce una chiara indicazione di provato beneficio in molti casi. Anche pit't ·importante è la prevenzio.ne contr o l'infezi·one: si tenigano p.resenti i p·eriooli ch e si possono a vere per con tatto con malati delle vie i·e~ pi ratorie nell"am1b iente famigliare, in fabbricati affollati e in camere mal ventilate, con la pres·crizione del r egime all'aria aJperta, e nei casi C·ostretti a letto, con la ·rigorosa separ azione dai malati fe·b brili. Infezione. 1

A.

SEBASTIANI.

q11ando coro.pare l'ittero: spesso, dopo vari giorni di apiressia, per due o tre giorni si ha 37°-6, 37°-8. T11tti gli altri sintomi sono anche atter1uati:• ittero, vomito, • erpete. In molti casi i sintomi sQilo cosi lievi che la diagnosi può essere fatta solo nel laboratorio, cioè dalla constatazione del parassita ne1le urine e da lla produzione di ittero nelle cavie cui si inietti tale urina: altro dato importante per la diagnosi delle forme fruste f' il dato epidemiologico. Risulta evidente la difficoltà di diagnosi ' di tali fo rme attenuate dj . spirochetosi; clinicamente la vera natura della m a lattia !) UÒ esser solo sospettata; batteriologicament~ non p11ò esser affermata che · dopo ricerche min11te il cui negativo risultato non permette però di escludere in modo assol11to l'etiolog·ia spirochetica. L'ITTERO ACUTO APIRETICO.

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA.

Le forme benigrle degli itteri infetti vi _primitivi. I

\

(GARNIER

e

RETLlY.

R evue d e M édecine, n. 7-8,

1920).

Già Trou.s seau con l'aforisma « l'ittero è com e il versamen,to plettrico : non si può mai dire conie potrà terminare » metteva in evi-

denza l'erroneità della classificazione degli itteri secondo il carattere evolutivo, in itteri semplici e itteri ·gr avi. Grellety nel 1873 descriveva .gli itteri pseudo-gravi, Landouzy n el 1883 il tifo epatico, Chauffard l'ittero infettivo, Mathieu gli itteri a ric ad11,te. La nozione di ittero infettivo veni,'a così posta, ma r imaneva imprecisa poichè sfu ggiva il fattore etiologico. Venne la scoperta della Spirocheta icteroemorragica, cl1e gli a utori giapponesi dimostrarono esser la ca11sa costante della sindrome· di Mathieu o di Weil non solo, ma anche di alcuni itteri gravi, di molti itteri infettivi benigni ed anche (li itteri catarrali. L'antica q1assificazione degli itteri rovesciata, Garnier e Reilly, basandosi su 1300 osservazioni, cercano ·di tracciare i limiti fra la spirochetosi da llna parte, l'ittero acuto a piretico e d alcuni itteri infettivi benjgn.i dii origine indeterminata dall'altra. LE •

FORME ATTENUATE

DELLA SPJROCHETOSI ITTERIGE NA .

La spiroch etosi itterig·en a _può avere sintomi 1neno accentl1ati dei normali. Vi è allora febhre modjca ch e scompare definitivamente •

'

Bencl1è a prima vista parrebbe logico far rientrare n el quadro della spirochetosj anche gli itteri ac11ti a piretici in cui l'esame delle urine e del sangue fosse negativo per la spirocheta d'Inada,, purt11ttavia gli AA. hanno osservato che la 1naggior parte dei casi d'ittero acuto apiretico s1 aggruppano in focolai ben distinti da quelli spirochetotici, co;n ben qifferente ciclo. Stabilita quindi l'individt1alità della forma in questione, i caratteri vengono fissati in tal modo: ittero, gener almente intenso; assenza di cefalea e dolori mialgici; urine cariche di pig·menti e sali biliari; feci decolorate. Stato generale eccellente : temperatura normale, intorno ai 37°; lieve febbricola all'i11izio. Feg~to di volt1me n ormale : lievemente dolente in corrispondenza della regione della vescicola. Polso spesso rallentato. Raro il prurito . Data tale sinto1natologia, questa malattia potrebbe esser con siderata come un'affezione locale delle vie biliari ed attribuibile ad un'obliterazione dei dotti: ma oltre il fatto che non esiste l'ostruzione, l'analisi esatta dei sintomi mostra che non si può invocare questa per spiegare l'itterizia. · In genere l'affezione evolve senza i11cidenti; complicazioni talora osservate sono: l'anemia e l'infezion e secondaria delle vie biliari. Qt1est'ultima non sì mostra g·eneralme11te che nei casi in ct1i l'ittero assume t1na gr ànde ir1tensità : spesso è ra,p1)resentata solo da isolati rialzi termici. altre volte la febbre persiste per molti g iorni e se è scomparsa n el mome11to in c11i i tegu1nenti er ano diven·u ti normali, si vedono questi di nt1ovo ingiallirsi. Ur1n. varietà particolare dell 'ittero ac11to api-


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11. POLICLINICO

[ANNO XX\TIII, FASC. 00]

Gli AA. h an110 ir1fatti notalo nei loro casi retico è dag·li Ali. cl1inn1ato ittero recidiv ante: i! 5 ~ki di forme iI1deterrr1i11ate: so110 queste l 'itt'il o ricompare poco ten1po dopo una ·p rif 01~me cor1 speciali caratteri clinici. n1a poussée itterica gt1arita. Si tratta in tal J,a malattia inizia con febbre, senso di stancaso di recidiva, cioè di 1111.a nuova infezione compa\sa 1n pazienti del tt1tto g11ariti, o bi- chezza, clistt1rbi gastr.ointestinali: mancano le sogna an11nettere che il primo periodo mor- mia lgi·e. boso è stato insufficiente ad immt1nizzare l'orQl1ando appare l'ittero, la temperatura è gani smo e q11indi, senza. nuovo co·n tagio, l'aelevata nè si abbassa rapiùe,mente a ma,no gente patogeno a11cora sconosciuto, rinnovata a inano cl1e si svilt1ppa l'ittèro, con1e avviene l <t s11a vir11lenza, h a determinato tina · reazione rtelJa spirocl1etosi, ma si attenua lentamenr.e itterigena? ossia si tratta c1ui di recidiva o e non ridiviene normale che i11 una settimana: <li ricaduta? le feci sono scolorate, nelle urine vi sono pig,, I casi simili osservati dag·li AA. no:o. son.o menti e sali biliari. i so li: t~hauffard cita infatti jl caso di un maNon di rado . sulla pelle compaio110 macchie lato ohe in cinq11e anni presentò q11attro at- rosse disseminate irregola.rmente. Lo stato getacchi di ittero acuto febbrile, senza a lc1111 rterale poco colpito. Non s i nota t1n rialzo segno di litiasi. tiella temyJer&:lura u11a vplta cl1e q11esta è tor.La diagnosi differenziale dell'ittero apirer1ata a jla norma. Certo è che nessl1110 .di quetico con .1é form a attentiate della s1Jiroch etosi sti caratteri 11a valore probativo, ed in preitterig~a è facile: si può dire che ogni 1t1c1 o ~enza di 11n ittero · acuto ad inizio febbrile la «tcu to senza elevazioni febbrili, con buono stadiagnosi ." J) iù probabile deve 1e ssere sempre to generp.le, con intensa coloraz.i one dei tegucp1ella di spirochetosi : il laboratorio dando 1nen ti e delle m11cose, non rientra nelle spirodei risultati neg·ativi alle diverse prove farà chetosi. sca.rtare tali ipotesi. T.'anan1nesi ci fa distinguere l'ittero dei sifilitici trattati con arsenobenzoli: l'esame oL 'ITTERO EP IDEl\IIICO E CONTAGIOSO. biett]vo, l'ittero secondario della sifilide . D11ra11te la gti.erra sono state segnalate nelP er la i1at11ra della malattia in discorso. l'El1ro1) a Orientale e nel Cadore (da Bompiani Garnier e Reilly riteng·ono trattarsi di una e J ovene) epiclemie di speciale ittero: dopo entità morbosa speciale. la c11i t1r1ivoca causa t1n'incl1bazio11e variabile dai 4 ai 7 giorni la ci sfugge ancora, a nzicl1è di tina sinclrome don1alattia inizia con brivido, febbre, vomito: tavuta a germj vari di vir11lenza attenuata. lora costipazion'3, tale altra diarrea, dolori 1. a prog11osi, fatta riserva per .Possibile infezi one secondaria delle ·vie biliari, è essen- ' epigastrici. L'ittero compa re ,,erso il terzo o c111a rto giorno: la febbre mantent1tasi fino alzialmente be.nig·11a: tale beriigr1ità anche nei lora. 1nodica, cacle completamente. Le urine t:ftsi in ct1i l'ittero è intenso, mostra che non p11ò spie.garsi la colemia e l'ittero con l'insuf- co11teng·ono pigmenti lJiliari, urobilina, spesso a lh11mi11a : .le feci -ner lo -uiì1 scolorate. f1cj enza. ep atica: se l'ittero fossé dovt1to alIl p olso rallem.tato; raro il prurito; spesso l'inc apacità dcl feg·ato di sottrarre i pigmenti urticaria. Il malato si lamenta di dolori epigabiliari a l S(1ng11e, la sua intensità implichestrici risveglia ti dall'ingestione di alimenti. r ebhe l'esistenza di 1Jn disturbo profondo della I .. a milza è a l1ment a ta di vol11n1e : il fegato deftn1zi011e e1J~tic <~. Ora, l'evoluzione della mabor·da alc11ne dita dall'arco costale. La dulattia, l'analisi clelle llrine, .la conservazione rata di tali ]tteri è breve : ma, anche scomclellc f11nzioni digestive, prova110 che la ghianparso l'ittero, i1ersiste l'astenia ed il dimadola epatica non ·viene rne110 al suo compito. • gramento. I >obl)ia mo quin1Jj attribl1ire in qt1esti casi l'itNe lle forme atten11ate la n1alattia si ridl1ce tero ad i1n dist.t1rbo dell'escr ezione della bile, ad 11n leg·g·ero i.tt.ero congiuntivale con senso cl1e ,,je11a a trovarsi deviata i1el torrènte sancli s tanchezza e qualche disturbo digestivo. g t1ig·110 nel mentre ìa stessa. sec1·ezione cell11Qti.el cl1e caratterizza la malattia, è il caln r e è normal0 od ancl1e es~1g·erata. rattere epidemico cl1e 11a e l a Sl1a rapida dit(~Ll lTTERT IN:FETTT\'I BENIGì\T fusion e : a i DardR11elli in 1111 rnese furono inD' ORIG I NE INDETERl\>IlNATA. viati all'ospedale cli Len111os 1200 cc:Lsi. Canta~In 11011 tutti i casi cli itt eri infettivi b enirnz~11e <.11ce cl1e n ell'armata rome11a la mag11i l'iP11trano nf'll e forme atte1111atc di spirola ttia con1parve in focolai isolati 11el maggio ch etosi. o l1egli itteri acl1ti apjretici. e 11em-' 1917, !)Oi cl ilngù com e 1111a vera ino11dazione, e verso ag·osto colpi ancl1e gli ,abita11ti delle n 1e 110 11el le infez ion i tificl1e o 1)arati:ficl1 e co11 ittero. città e campagrte .

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f..\NNO

XXVIII, FAS~. 20]

SEZIONE PRA'lJCA

La dis$en1inazione se1nbra farsi per mezzo <lell'uomo, portatore di germi, malato o convnle~cente . Cantac11zène attribuisce tale ittero a i bacilli paratifici. È probabile che questi ha cilli non siano l a causa della malattia, ma <lel)bano e.sser consicleTati come germi cli infezioni secondarie, ·a lla stessa g·uisa cl1e jl Hacillits icte roides d i S a narelli, identificato fioi con il bacillo paratifìco B, non è la ca11sa clella febbre g ia lla . C. S. i\1artin e gli _.\A. s o110 clel p a rere che r itter o epidemico e contagioso è una malattin a 11tonoma, clo,r,11ta. aò. un germe non an-cora determinato. •

CON CL l rs rONT.

l)a cn.1an tu è ~tato detto, è cl1ia r o che la no·z io11e di specificità microbica i1on sembra do1ni11are la classificazione degli itteri infettivi. Per molto tempo, -narten do dall'iootesi ch e la maggior parte dei g·err11i sor10 capaci d1 <lar lt1og·o ad ittero, si è credt1to vedere n elle (livel' s~ modalità. di ittero acuto la conseg11enza di una virulen za n1icrobica più o m eno esaltata, o di una r esistenza organica più o in eno valida. La scoperta clella .~pirnc hae f rt ictero liemor~ rrtaiae in uno con 10 stnclio clinico rigoroso degli itteri acl1ti non a11tori.zza più questa <'oncezione: ma sen1b r a cli.rnost1·ato però che tal germe non pt1ò Lleterm i.nare t11tte l e varie ~pe c i.e di jttero ac11to. -- T..n n,ozior1e· eziologica trionfa anche 1)er la s indrome itterica, n ella moderna concezione della patologja: a mis111-- a che l 'osservazione meclica, p rima limitatn ai s intomi, arriva a penetrare l 'orig·ine stessa tlel male, le classificazioni si trasfor111ano, ect ft 1111a sindrome primitivamente isolata si sost jt11isce l'entità morbosa, individ11alizzata ì\IONTELEONE. <lalla sua causa. •

diffi,cile a cura drenata; la tecni·ca della resezi one riahiede gìrantd i in.ctsion i e un' ampio. protezi·one 1derle str·utture espo1ste. L a r esezione .de.I·La vesc.i ca è la più -d:iif:fic.li'le tra le re-sezio·n i d e.i visce1ri; .pri·ma .di tutt o a caUJsa della vicin anza ,d,e<l pu!be i l quale oistacola l 'eS'POiSizione del ·caimpo 01pe~r·atorio e poi perch è la vescica non è coperta di peritoneo. La vescirc a è più o meno fi ssa nella 1pelvi e l e i·r1cisi·oni ne11l·e 1S!Ue 1 Jar.e,t i non .g uari•S cono ·con la stessa raft)iidità e .si.curezza ·di cp.1anto avvenga .nei visceri che sono •cope.r ti da per:itoneo. I tt1mo·r i mali.g ni de.Ila v escica :so,n o O• epiteliomi 1:>apilla.ri o carcinomi. · • I turrnor.i p ap-illa ri ·p ossono esser e benigni o maligni e in qualoh ei caso differenzia·t li è veramente difficile. Tali tumori proclt1cono gli ste.ssi .~ eg11i e hanno le ste.sse. apparenze'. 1ci stosc0ipial1e. L 'irn·p ortanza della cliagno1s1i tutta vi·a è graind.e 1perchè è unive•rsalmente ri.con osci.uto ohe i t t1.rr1ori benjgni g11a,ris.cono con l a folgor azione mentre me1glio è trn.tta;re i turo.o ri maligni con l a :re·s ezione. N ed casi incerti, 1s.e il tt1m ore è 1p iccolo, .me.:g"lio è comin·ciare la fol·gorazio11e; 1sp e·ssro me.diante essa ~i SIVela la natura del IJaipilloma, perc1h è i papillomi .m a•l igni in ve,r.e .di a nda T •SIC·OIDparen.clo tSeìnbrano 0S!Sel' stin1olat.i a;ll ' a·ocre~·c i·mento. In q11 esti la fo1gorazione n on .dev.e es.s1e1r contin111ata. I can cri ·della ves cica sono di due tipi: in • un•) l'u1cer a n.eo1p lasti ca h a t en.denza a difforn d ersi ~'U!JlerficiaJ.m ente s'llila m11 eo.sa ves·cica le e rar,a.mente ·penetra n·e•l le i:>areti ve s.c icali ; nell ' altr o nn gro1sso •can·cro duro e t1lcerato1!Penetra gli s trati m t1c:colarri. d etl la ve·sci ca .e s•p essn inva•d e il gra·s1so pe-rivesic i.cale. L ,ulce.ra caricin.o,mato1sè.h iS'l1perficiale so.m ig lia l'eipitelioma 1deille l a·b b:ra· cre·sce lentamente e lentam.ente dà n1etasta~i : ] 'escissione co•m p let.a dà risultati buoni. . L ''l1 lceru. can c.ero1sa 1p 1enetrant1e soimri1giia a.i la co·n111111 e lll cera can eer.01sa del retto. Anahe cn1ando l 'ttlcera è piccoila e sembra cii s vilupp o r ecente h a g·ià penietrato le pareti vescica Ji e invaso i tess11ti vicini. L a 1p •r ofon,dità d ei t e·ssuti i·n teressati è sipesso più g•r an.de ·dell 'este11~ sion e dell'ulcer a s11lla mu cois a. l\1aLg ra.do l ' estensiol').e t11tt.a·via la diff11 sione ai li.n lfatiri e le metac:t.::i·s.i ·s on ·o r elativamente tardive. S'è g ià n~t.ato ch e il ·can cro 1de.l1la v.es•ci ca invade i tessuti oerivescicali molto -nrim a che esi·s ta a1011n 1seig·no di meta stasi. Ciò ft1 conferma.te la r gamente dall'esiperienza d egli a11tori. In -p are1cchi casi nei quali f11rono e-seg11ite n eero·p ·~i e, si trovò oli.e la. m ·orte e.r·a ·d ov11ta a ·dege11erazioni carci.11omat0 sP locali e a in.f ezio ne e n1011 a m eta1sta.si. In solo pocl1i ca i f11 nece s~a rio nbbandonare l'operazjo11e r a dicale p er1

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CHIRUR.GIA. · Il trattamento chirurgico dei tumori maligni della vescica. ~ E.

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n ovemb1~e

1920, n. 21).

Il l)ÌÙ g r a n1d.e peri-colo de1 tratta•m 1e11to ratlirnl·e dei t.un10 ri maltg11i della vescica è l 'infezio11e 1del ·cann.p o Q1Pe·r atorio. Nella m aggioranza d ei casi l'orina contiene microrganismi, v 'è cistite e spe·ss~ :pi.elonefrite. Qt1este..c1ondiz.io11i non. is on o •sol.o 1per~co1lo s.e per s·è stes1se e peir il pcri·colo ·che si aiggravino, m a a nahe p·eirchè e·sipongono. all'infez.io11e il .campo O'!)elratorio. T.. a region e nella q11a.le sd trova la vescica è 1

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lL POLICLINICO

chè erano invasi i .g angli ilriiaci. È almen·o consolante p-er .chi esegua operazioni di t11.m ori v.e scicali i.I sape.re che la .p rOlbabilità di metastasi lontane. è scarsa; questo fatto .g iu·s.tifica l'in.dirizzo verso la terapia radicale. Mentre le re cidive locali •SIOn·o rare .doipo orpierazioni •p er can ero del se-no, .dello stomaco e d ei reni, esse sono f.requen ti dopo ope0raz?ioni per il can•cr·o della vescica. Se .si poteis se trovare qualche mezzo per ridurre le recidive lo cali in questi casi, i risultati sarebbero migliori di qL1elli ottenuti nei cancri di altre regioni. L'operabilità del canoro d ella vescica deve esser decisa p·r ima di tutto dopo aver avuto la certezza di poter e.vitar.e le metastasi lontane. Se il tumore è aderente al retto o è un.a massa dura e fissa interessanite la ·b ase della vesci.ca, la prostata e. le v esci cole seminali, iS·a>rà meglio non tentare l'operazio·n e. C1stos·co pi0ca>mente è •S!P·eisso ·difficile a dete·r minare l ' estenrs ion.e , del n eoiplasma, ·p erchè spesso si hanno ·emorragie e incro·stazioni. S.pecialmente difficile è giudicare l 'op.era;bilità dei gran.di ·epitelio·mli p apillari; la 1sed e del tumore è sp,eisso un fattore d.e,t erminante. 1Se è af- . fetta la r e·g ione dello 1sfintere è meglio n·on operare, a m eno ch e non. •Si tratti ·di casi spe·ciali nei 1qua li seimbri concessa l' ats po·r ta:zione .di tutta la vesciGa. Se v.a ·periduto ~l C'O·n trollo • sfinterico il paziente incontrerà grandi difficoltà a to] l.erare l'incontinenza. T1·a i tumori m .eno operabili .son·o quel li del collo v e sci ca le. Circa il 90 % di tutti i tumori della vescica originano vicino ai meati ureterali; spesso il m eato è interessato e l'uretere è in parte o d el tutto bloccato. L'uretere di solito n·o n è interess,ato· ahe a l meato·. S·e.· ·p uò esser stabilito ch·e il rene funzioni ancora si deve fare ogni sforzo per reimpiantare l 'uretere nella vescica. Ciò fu e5f;gt1ito più vCYlt·c dagli ...\A. con risultati buoni ar1che funzionalm.e;nte. Se il ren e funzion.a. pi)CO o n.u Jla ba.sta le.g are rurete·r e e abbandonare i l m ·oncone legato n ella .sua sede. Qt1esto pro ce dimento n oni reca ordinariamente in1convenienti; però se il ren e è . infetto, si pt1ò eis se r più tardi 01b·b ligati ad aSIP o rta.r'l o. I tumori ch e 1dann-0 i risultati mi0g liori son o quel'li 0d ella volta ve.sci.ca.le. Il peri ton.eo, 's e .i l tumorè è ·penetrato attrav·ePso t11tte le pareti . vescicali, .d ev.e essere escisso nel tratto cor.rispon0d en te al tumore. Dal 1910 a l 1919 sono stati operati n ella Mayo C·linic 202 pazienti con una mortalità 1p ostoperatoti a del 12.D %. N.egli ultimi anni la mo·r talità è stata minore che nei primi. Il mi.gli o1

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r am ~nto

si è avuto preparando a ll'operazione i pazienti segt1endo criteri analoghi a quelli che si seguono ner Se v' è - la 'orostatectomia. orina residua e infezione vescicale o renale è· l)ene eseg·uire cateterismi ripetuti o permanenti per qt1alche tempo. AttuaLm·ente la mortalità è d·eil 10 %. N11merosi sono i pazienti che si possono oo.asid.e1r are .g uariti, essendo in buone condizioni 1da p.a ·r ec·chi anni ·doipo l'interv.ento. Dopo df e1sso i pruzienti deib bono essere sorvegliati a lungio .e ·Si d·eve aver cura ·d elle granulazioni che ap·p aiano nella vescica. AI.cune di essesembr ano . reci1d:i ve ·e forse lo sono. Esse vann,o curate ·con la folgo·raziO!Ile. I .p azienti .debbon o· essere riesaminati di tempo in tem;po p.er almeno due anni e in seguito appena coim paia qualoh.e disturbo. La massima parte delle recidive si ha ne:i •p 1rimi me si. Le statistiche m io·s trano eh.e, se i. pazie·n t i sop·ravvivono p e·r il rprimoanno, le p-robabilità ·della gl1arigione definitiva sono grandi. Per quel che rigl1 arda la cura co'l radio e con la fol1g orazi·one , .g li _t\A, riiiten.g o'no ch e if radio sia vantagigioso ·sui tu.m ori inoperabili e .che e·sso .debba esser applicato di.rettamente sul tumore o entro il tl1more reso accessibile mediante 0cisto1sto1m ia. La fol go,raz1·one è indi cata p e·r i tumori benigni. • Nei tumori maliQ:rii cl1 e i1on sja no oltre i li._ miti .delle po1~1sibil~ tà di estirpazione il migliortrattarn erit o è q11eJlo chir11rg·ico. 1

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EGIDI.

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NEUROLOGIA. Le sindromi anaiomo-rliniche del corpo striato. (T... H ERMITTF: . .-11l.'n rtl es mo VIII.. 11. 2).

d e "fltf édet'Ìrlf', 19·20,

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Fra le varie par ti che costitui~ cono l'er1cefalo poche ve ne sono l e c11i ft1nzioni r estan o così avvolte nel mistero come a11ell e del corpo striato . Si potrebbe credere ch e nell'11omo· il corpo striato r a ppresenti un sistema in via di regressione, e ch e la sua ft1nzione te11da Cli più in p iù ad atten11arsi di fronte alJa prepor1d e ra nza cl r,i centri strperior i. Ma le ricercl1e (li l\1. e '..\I.me \ rogt dimostrano eh e il corpo ~tri ato, d 8 l pl1nto di vista str11ttl1ra.le, no11 11a n1llla di r11dimentario, nè presenta alcl1n a. traccia di processo r egressivo. I n11me rosi fatti a n atomo-clinici osservati in ql1esti l1ltimi u 11ni ci consenton o l1n orientamento piit sic11ro circa le f11nzioni del n11cle'o 1enti colare. Il corpo striato si coro pon e di dne nl1clei itl apparenza distinti: 11 nu cleo ca11clato ed il


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XX\Tlll,

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SEZIONE P1lA TICA •

Illlcleo le!1ticolare. 111 realtà, però, questa ditalvolta ancl1e aJterr-tzioni della i:>olpa splenistinzione morfologica non corrisponde ad l1na ca e del pancreas, calcificazione e sclerosi· delscpa1·c.1zione reale dei d11e nuclei, poichè, come l'aorta e dei grossi vasi, sclerosi renale. din1ostrano i tagli orizzontali i11feriori, il segAlla malattia di \\Tilson si ravvicina., almento ester110 clel lenticolare, il putarrien, si n1eno clinica.mente, un'altra malattia descritta for1de col ni1cleo caudato. E mentre il putamen da vv·éstphal, poi da Strl1mpell, sotto il nome prese11ta la. stessa strt1ttl1ra istologica del di pseudo-sclerosi. U11a delle particolarità delCf1u.dat1l -", ben diversa è invece ql1clla degli alla !1Se11do-sclerosi è di accompagnarsi con una tri d11e segmenti del lenticolare, il cui in sie- pigmentazione spe_ciale della parte periferica me forma il globus pallid11.s. L.'identità di della cornea. La pseudo-sclerosi si deve diffe• str11tt11ra. fra putanieri e ca.urlatus permétte di renziare nettamente dalla malattia di Wilson riunirli sotto una denomin§Lzione comune, lo per jl reperto istopatologico, il quale dimostra Striatilnt (C. e O. \~ogt) , i11 011posizione a qt1elrina proliferazione nevroglica fibrillare che la di glohus ]Jalliflus, il Pallid1tm (C. e O. colpisce tutta la sostar1za bianca degli emiV0gt). L'11110 e l'altro ri11niti fra loro da con- sferi e sopratutto i corpi striati. Nel nucleo. lenticolare e cat1rl.ato, inoltre, si constata non nes~ioni dirette, sor10 completamente indipendenti dalla corteccia cerebrale~ formando così solo un aumento della trama. nevroglica norlin sistema anatomicamente a11tonomo, di cui male, ma la, comparsa di altri elementi nele fibre afferenti (striopetalj) hanno la loro , vroglici cl1e 11on si r]scontrano normalmente. origi11e nel talamo, e ·l e fibre efferenti (strio- I .. aonrle attualmente si ritiene che la pseudosclerosi debba rie:q trare :nel g~l1ppo delle dif11ga li), ven11te ql1asi esclusiva1nente dal Palsembrio-blastomatosi. · ' lidum, si portano nel ta.lamo e nei centri jpotalamici, cioè a dire, nel corpo del Louys, ;nel 2° Sindrome pseudo- bulbare senile e pre1111cleo rosso, nel locus niger, nel tùber cinesenile d'origine striata. - Nei senili possono riscontrarsi, al pari che nella malattia di Wilreurn e nella 'regione della c<llotta prot11ber anziale (teg11ierl tu1n ). son, crisi di pianto e riso spastico, disartria, disfa.gia, paralisi mimiche, perdita dei moviLe spiccate Sindro111i anatonio-rliriichP. 1nenti spontanei, scomparsa dei movimenti asdifferenze arcl1itettl1ra li e. citologiche fra Pall:::Ociati, ipertonia. La rassomiglianza fra quelirlum e St rin tilm gi11stificano la distinzione ste due malattie, inoltre, non si limita ai sinfra sindro1n.e (lello striatu1n e sindrome del tomi clinici soltanto, ma si estende anche al pallid.u m alle q11ali si so.vrappor1e la sindro, carattere e alla. topografia delle alterazioni 'Ol.e globale della distruzione del corpo striato. a natomiche. Nella paralisi pseudo-bulbare, peA) SINDROME DEL CORPO STRIATO PF.R DISTR1.JZTONE rò. la lesione riconosce per origine alterazioni JlRLLO STRJATUM E DET.. P .\LLJD U l\'.[. vascolari grossolane; nella malattia di '~'ilson,. 1° D ege'nera':.ione lenticolare progressiva rfi ' invece, se la. distruzione degli elementi . nerl(innier Wilson. - È r!uesta l1na malattia che vosi e nevroglici è in nrincipio para-vascolare,. riveste spesso 11n carattere famigliare; insorge il 111me dei capillari, delle vene e, a fortiori,. in età giovanile (fra i 10 e i 26 anni)~ ha declelle arterie, resta assolutamente normale. La corso ac11to (4-6 mesi), s1Jbacuto (1-2 anni), degenera.zione lenticolare progressiva corricronico (3-5 e più anni); è mortale. I sintomi tossica, quella del vecprincipali sono: tren1or e delle estremità e per- · sponde a una necrosi • cl1io invece a. una necrosi anoxemica. ' fino del cnpo e del tror1co; j1)erton1a dell e 3° Siridro1ne striata per lesioni prese11ili membra e flel volto; a voJte riso spastico; condP.llo .<:::.triat11,1n e del Pallidum (C. e O. V·ogt). tratture specialmente r1egli 11Itimi stadj; disfagia e disartria (fi110 all'anartria totale); a- Il Parll.irisoriismo sen.ile. - Gli elementi più stenia; li evi disturbi psichici esplicantisi so- ·importanti' di questa sind.ron1e sono comuni aJJ e sindromi precedenti. Manca, però, il trepratutto con esagerata emotività . . Impol'tanti more; e d'altra parte, contrariamente alla pasintomi negati.v i sono la mancanza di qualralisi agitante classica, questa forma: si acsiasi seg110 di lesion e del sistema motore piramidale e di dist11rbi trofici, l'integrità della compagna. con fenomeni particolari; gli spaI ' smi cl i torsione e i movimenti a tetosici. sensibilità obbiettiva. La lesione anatomica . B) SINDROME DELLO STRIATllM (nllCleo caudato~ fonda1n entale consiste nella degenerazione biP11tamen, N. L. 3). laterale simmetrica dello .Striatu11i e del Pal1° La sindro1n.e di C. Vogt per état marbré' lirlum. La capsula interna ed il talamo sono dPllo ..<:::.triatitrri. R·igiditrì di L ·i ttle se·m p·l ice, conintegri; l'an sa Ienticola.re appare sempre fortemente ridotta. .!\ltra particolarità anatomica genita e r egr essivrl. - I Ja sindrome di Vogt. • assai in1portante è la prese11za di una cirrosi si trad11ce sempre con distt1rbi motori bilateepatica co11 cpeciali caratteri, cui si associano r ali: il pi'l1 importante consiste nella iperto~

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IL POLICLINICO

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11ia dei ml1scoli striati, con assenza di qual- restano mute, ma n el tempo stesso mettono in sjasi fatto paralitico. E siste, inoltre, lln'atetosi evidenza la funzjone coordinatrice del corpo l1ilate rale, cui JJOssono agg·il1ngersi crisi di · striato sopratl1tto dello Striaturn. pian to e di riso spastico. La sindrom e di C) LA SINDROME PAI.LIDALE. - Questa sindroVogt non si · accompagna ad ç.lcun sintoma me è connessa con la malattia di Parkinson. piramidale o cerebellare. Dal punto di vista Esiste un tipo çli paralisi agitante, giovanile o della evolt1zione presenta come carattere fonjn fantile determinata da una abiotrofia, una damentale : la regressività. Dal punto di vi(legen erazione progressiva di tutto il sistema sta anatomieo l'i!tat mar.bré è rappresentato pallidale. Spetta a Ra.msay-H11nt il merito di r da una ricl11zio·n e vo1l11metriça · dell o striatnm aver precisato la b ase anatomica della paraassociata a un'alterazione speciale consistente lisi agitq,nte presenile. In due casi questo aunella so~tituz ione delle cellule striate con una tore constatò l'atrofia dell e cellule «motrici n 1eltrat11ra di fibre mieliniche fini, cl1e normal- rlello Striatum e del Pallidum, contrastante • • mente non esistono. con l' integrità delle picco[e cellule dello Stria2° L o stato dismielinic o (C. e O. Vogt ). R it11m. Le lesioni eran o sopratutto spiccate nelle gidità gener ale_, con atetosi terminale i1rogresregioni orali del sistema pallidale. Tale fatto ~iva. Questa sindrome anatomo-clinica è ci spiega perchè siano fra lorD legate così s trettamente lega.ta a lla precedente. Se ne difstrettamente, fino a confondersi, le sindromi ferenzia, però, perchè lo stato dismielinico è parkinsoniane insorg·enti nelle più diverse epocongenito e progressivo, mentre l'état marbré che della vita. M. e 1\1.me Vogt hanno constaè acquisjto e regressivo. A questo tipo anato- tato che erano precisam ente i casi, nei quali Jno-clinico si accosta la distonia lenticoiare, la sindrome parkinsoniana si esplicava con cl1 e si svolge sotto le apparenze di una atetosi tremore accent11a.to, quelli che corrispondevano <.loppia acquisita e termina con . la m orte nello a lesioni pi11 gra vi dello Striatum, · mentre la s pazio di • pochi a.nni . l)a.ralysis agitaps sine rigiditate corrisponde3° La corea cronica progressiva di Hu n- va ad alter azioni sensibilmer1te più limitate tin gton, espressione della cc d egenerazione atro- del P a llidum. E se Sol1qt1es e Tretiakoff hanfic a cortico-striata » (P. Mari e e F . Lhermitte). no m esso in rilievo la frequenza dell'atrofia -- · In qnnttro casi di corea cronica di Hundegli elementi del loc11s niger n ella malattia tington tipica P. l\1arie e Lherrnitte consta,- di Par.kinso~, ciò non deve sorprendere quaniarono: 11n, atrofia vòlumetrica considerevole do si p en si all a stretta dipe11denza di questo dei. nuclei lenticolari e caudato; altera.zioni centro mesocefalico da1 sistema strjato. clegenerative assai spiccate degli elemen_ti nerRIASSUME~Do: Le mar1jfestazioni morbose del vosi di. q11esti. gangli (cell11le e fibre), con incorpo striato so1lo esclt1sivame11te d'ordine motensa reazione della n evr oglia; alterazjoni crotore. Tanto nella sindr<?me strjata Jotale che niehe dei vasi del corpo striato; atrofi a della nelle sindromi nello Strirttum e ·del Pallidum, corteccia fronto·-rolandica, senza d,egenerazione i disturbi sen sitivi.,' trofici e secretori fanno secondaria delle fibre di proiezione corticali. difetto. Uno degli elementi fondamentali della l\1ancavano a lter a.zioni del talamo e dei centri s intomatolog·ja striata è, senza dubbio, la risottost anti a l talamo. Se. la d egenerazione agidità m11scolare a tipo P arkinsoniano; m a t r ofica cortico-striata ha p er espressione la essa non è la sola in causa n el perturbamento corea cronica a evol11zione progressiva del ti<lella motilità volo11taria, come lo dimostrano po di IIuntington, non è escluso che tutte le i casi di paralysis ag·itans sine rigiditate. Alcoree croniche non possano riconoscere letri elementi di qt1estfl sindrome sono l a persioni, se non identiche quanto alla loro natt1dita dei m ovimenti associati normali, i mo- . . ra uer lo m eno della stessa topog r afia. vimenti involontari a tipo di spasmo, (ii corea ' 4° L esion,i a.cute dello Striatum. L a corea e di a tetosi. di SydPnham,. - P. Marie e Tretiakoff hanno II corno striato, associato col tal~mo ottico, · constatato nel la corea acuta di Sydenham alcentro ~ensitjvo - nella stessa maniera che terazioni intense sor.>ratutto nei nuclei lenti-. ld frontale ascendente, sede dei centri motori colare e ca11dat.o. Per lo meno qualche sinto- corticali è associatn con la ~1arietale asce11ma (ipotonia e n1ovimenti coreici) possono dente s11lla q~1.ale si proiettano le sensazioni quindi legarsi alla lesione dello st ri atum. coscienti - cleve essere oggi considerato com ~ 5° Lesioni rr focolaio (e1norragici o mala- 11n sistema a11tomatico s111)eriore, mentre i cici) dello .';trial1l 1n. - A queste lesioni si rian - centri corticali dominano e controllano il si · norla110 i movin1e11ti coreo-atetosici contro-la- sterna motore ·volontario. terali, i q11ali dimostrano non solo ch e le leF l' MAROLA. c;ion i cl i~t rnttive u11ilaterali dello Striatl1m n on \

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SEZIO!\E PRATICA

CENNI BIBLIOGRAFICI.

Non Bi 1'uetisi8eono che i libri pervenuti in dono alla Reaa1ionc).

1\IONTI A. : La malaria, l'ittero infettivo, l'in-

ftuen::.a eà altri problemi patologici sorti dalla gtlerra. - H oeipli, 1921.

Gli allievi dell'Istituto di anatomia patolo.giiea ·di Pavia h ·a nno. pe1n sato .di riuni~e in volume g·li scritti 1dal l O'l' O maest:r.01, 1pfrolf. Monti, puibblicati in occasion1e deJ.la ,g ·uer.r a, per ·festeggiarne il XXV anno d'jnsegnamento, e di diffonderli nel paese a perfezionamento della • -eolt11ra dei medici. 11 pen·s iero ·affiett11oso si tramuta così in · una opera profilCUa. Potahè ]a vasta coil.tura rdei1 prof. i\lonti e la s11a abilità tecnica di sperimentatore e di patologo anatomista emergonoJ in q11est'opera variata, insieme con t1n singolare s1)irito di rivolgere i risultati scientifici alla pratica meùica e soprattutto ai problemi sot:iali. Egli i·nfatti nell~1 sua estesa coltura non limita ·l 'attenzione ai prOlbremi di anait01D1ia patologica e di istologia, rr1a, mentre 11e 1s cn1ta e di:scute i particolari tecni~ g·ià n.e vede e disegna le ruppli caziorni. Nello stesso modo egli mette mano con sicurezza alle cp.1estioni più 1diveir,se, d~a malaria ai movimenti •di 1p·:rioi·ettili nelle ,·ene, 1dall'ittero spirochetotico all'azione dei gas asfissianti. Poichè egli è attratto più te'lll8Jceimente da q .u anto meg1lio può riesicire socia:lrmente vantag·gioso ~ all.e novissime questioni .sulla malari~ ch'·è dedicata la massima parte n •el ·v oIinrme attuale. N<>i dobbiamo i~a11,egrarci 1d·e.l ·divisamerntio· ·degli allievi del prof. Monti, che hanno voluto in modo co:s ì utile rulla ge11eralità onoTare il maest1·0 amato, e all'edito·re ie he h a dato veist.e degma ai lavor.i .d el prof. Monti. Così ri·u niti daowmentano le quailità bri1llanti tl eill. 'in.g egn·o e la vasta .opiW01s'i.tà 1d~l patoil-01g o <li • P .avia. · V. 1

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A:

Praktikum der KLinischeri-chemischen, mikrorkosisclien und bakteriologischen Unte1·suchungsmethoden. _l\.uftage. - Berlin, U·I"ban & .S chwarz.e nbeng, 1920.

1\.LOPSTOCK-1\.0WARSKY:

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N.on ·compito rug·eivo1e è quell10 di 1r3Jocogliere brevemente tutti i metodi ·di e·same ·e di ri-cerca di laboratorio, dei quali si serve la clinic1a e che in gran parte rap1p ·1'.'les·entano una necessità ·p er il mediJco prattco. La nuova edizione del compe.nJdio 1del Kil01p.sto1ck .e Kowarsky •contiene una :chiara e suiccinta esip•o)s izione ·d i i ntte le indagini ,d i la1boratorio, i1·on .e1sirl11·sii i 0

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·p iù m .odlerni metodi di ·esame quali le reaz~o.ni idi i\1Iein1Jck1e .e di Saichs-GeQ.fgi . ~ una utile 1g .uida 1p.er lo studente e per chi voglia pliù Lairgame,n ,t e d·edi oarsi alle ricerche di laboratorio. TR. 1

F. BEzANçoN: PrPcis de microbiologie clinique. 3e éd. - ~Iasson edit., 1920. - Fr. 35 .

Alla terza edizione dei suoi Précis aè micro· 'biologie clinique, Bezançon fa prec.eaere, come t1tile prief.a:zione, un·a ma;gnifìca lezione Inaugurale al corso di ba.tteriologia ten11ta alla J:1'aco1tà di medicina. In questa lezione i progressi della scienza b·aicteiriolagfca e gli orirentamenn nuovi nel 1deooirso del temp·o sono., co n .chiaTu eS(p0 Sizione re 00n bril1ante parola, ìume ggiat1. Il ,l ibro ·del B.e za.nçon in questa terza edizlone si è inspir.ato ai progressi e ai nuovi orienitam.en1ti. Se 1puve ila tessitura genel'ale del trà·t.tato è quella della secon'da edizione, lo svilu1,. po assrunto dall·e ricerche sulle spirochetOSl, sui virus filtrah.ili ·da una parte, l'im11)01J"tanza as1sunta dai Viari .e.s,ami 1oome q·u ello dei liquict1 pat0logici e .delle rea.zioni ·o.nganiC!he, haillilo dato modo all'autore di' rimaneggiare molti Cttrpitoli e di svi;iupparne o di aggiungerne altri. .. Questa teir.za edizione deJ. libro del Bezanço1,, fa onore alla ripresa attività della lettera turò, medi·ca francesie e sarà hen ac:-Jcolta anche da1 ,p ubblico italiano. t. p. 1

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à l'étude des to:cines vermineuses . Un vol. in-8 idi oltre 300 paigine con 7 tavole e 43 figure. - Humblot et C.ie, e.d., ~ancy.

SIMONIN PIEBRE. lntroduction

P1e1r un certo tem·p ,o ,i ve.rimi i.niteis tinali, ai qua1i i vieaahi medi ci attriliuivano,. come· tuttora il V«)lgo, tanta p·arte nefilla· patologia, sono ·Stati ·co1n s·i1d.erati poco più che olSl!)iti in1oomodi, aid azione iprincirpalmente meaoanica e spoliatrice. :Si so.no però venuti aoc11mula·n do molti fatti, i quali teitlldono a .di·m ·o.s itrare .che i V·ern1i. possono inoiltre .eiserric::itare altre azdoni più complesse, stpeicialm.ente d.i in1d.ole tosstca. M·ancava però uno studio, ehe rruccogJi-esse sistematicamente i fatti. oonseg.n ati nella letteiratura, sottoponendo3.i aa. una ·critica, 111rn!eg.giandoli con rice:riche 1sperimenta1li .e ·con i ,r i·s uil tati delle osservazio·n i di pa to1ogia comipa1~ata. Ciò ha fatto l'A. correidando 1o rs tudio, ,co.n numerose ri ce:rtche per.sonalri chimiohe0 fisio1p atoloigiche, iistoJo.griiche. 11 lavoir o non è soltanto un iprunto di partenza per uJteriori riceI'!Che; e·s so po·r ta già d·ei fatti bene stabiliti, che nuovi es.perimenti e1d os..servazionli potranno assediare e1d • a·llarg·.a re, portandoci u•n a pdù intima 1oonon·o. '{tl . 5,cenza de.l l 'intere1ssante f~nome, • 1

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Gli scieriziati italiani . clall' ir1:izid liel 11ied io ev o ai nostr·i giorni. R eipertortl-0 biobibliografi100

diretto cla ALDO :\IICLI. ' ' 011. I, parte I. In-4 di 23~ paigine {~on ritratti e fac sit111ili. - Dottor A. Na;rde·cchia, e1d itore, Roma. - Prezzo L. 45.

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[ANNO XXVIII, r"'.\~C.

IL POLlCLrNICO

Con elevato senso èii itaJli a11ità, con larga V..igione d·elle cose, il dott. l\ . Nardecchia h.a ror agìgi.o samente il1izia,to u11a serie di piubbli cazioni cih e inten.clono· rtiJsp.ecohiare il ~rantde contribi.1to degli italiani nelle scienze e nelie arti. Mentre· sono g ià in avanzata p1ie;pra r azion.e Gìi artisti italiani cliretti da A. l\1:t1:fioz ed I 111,r1.1,Ricisti italiani diretti da A. Corsetti, compaio11 0 ora Gli sc·i enJziati italiani, diretti da quel dotto ricercator e che è Aldo Mieli. Co11 qu·esta opera di aimpio r.esptro0 veng;ono illust1·a ti .gli ti..ta.lia ni, ·ch e ma,gg:Lormente si distinsero ·p er l·e loro .rii1CJeT1che, •p .er le scoperré, p·er le feco'I1rle a1pp.li oazi o.n i dell1e 1scienze, e rie vi ene così me.sso in p i ena Ju.ce la gran pa.rte - trop1p o $p e:sso i gnorata - - av1~t·.1 dagli ita li ani n1e1l ·; progreis so is cientrifioo : T ratta.si td i mon0igrafie, redatte da ·diversi autori, i11 cur alla •par:t e puramente biografica, seg"llono l'esposizione ogge'ttiva d ell'opera siaientifì.Jca svolta .e 1~ bib~io g1rafi;1 , sja d·e·gli scritti cl·e1lo 1&ci1enziato stes,s o, ·sia 11 i C:.1.lt ri r.h e ·a 11u i si r iferisoo,no. Le monogr·-10a S(lJlO accompa g11ate dal r i tratto ·e da fac simili, riprn.. c111zio.n f, eoc., che i 'l1lustrano l'op era 1dello ~cie;n. ziato. Sor10 compresi i·n qt1esta ~er'ie i ct1ltori d·e11e sci er1 ze :fìloso:fl ch e, fi si.rhe, m n.~·')·O l& t i che, biologiche, mediche, ecc. Nel p.r esente volume troviamo fr a Je 34 n'10nog r afì1e, botanici, trattati ·da Bégirinot e De 1,oni ; matem ati ci, trattati da G. Loria; astro ~ non1i, f Pa cui J.o Schia:p a r elli, da .i\Ii·l losevich, un'interessante :figi.ira di scienziato_ del Rinascin11ento (Bi1i11.g11ocio VannoQoio) r eidatto da A. Mie.l i. Fra i medici citia mo Bertind e C·o'Cchi (A. Car.sini), R.iva (C. Arto·m ), l' a·n atomic0 Sterzi (A . F avRiro) ed un'ampia ed aacurata. monografia ·sru Domenico Cotugno (G. l~ilan­ cioni). N el l 'al1gurare a q11est'opera, in tutto cJ e.g na di nna g r ande Ita:lia., il successo che I1or. p11ò man ca rle. esprimià m o il rl3siJ erio chi~ l'editore .p ensi a ri11nire le notiz,i e pri·n 1cipa1i sull 'op.e1ra ·degli italian1i nelle s1cienz1e, in un 1avoro ·di mino·r mole, che sia ipiù facilmen,te a oces.sibile e che permetta cplindi l1na maggiore rlivi.1lgazione; ne guaJd3Jgnereb,ber o non p oco la colti.1ra e la fam a deIJ 'Italia. ' ft,l. t

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ftCtADEMIE, SOGIETA MEDICHE, tON68ESSI. Società Medico-Chirurgica di Bologna. .4 duna·n.~·e, Soientifiolie, 1920. A ori1é1'fal os in,da_ttiUa.

11. I. l•'rxr. - Presenta ed illustra esaurient<"'n1ente un caiso di acrocefalosindattilia cliscutentlone largan1e11te la patogenesi. S117 la v.accinazione antit'ifi<XL-. ,~ANNINI . -

Riferendosi a.Ila sua J.?.rga stati ~ticft, raccomanda Yivamente la vaccinazione colli vaccini polivalenti. Non è da temere la fase n~­ gn tiva, seg·n alata dal Wright, nè speciali oom·r)licanze ·d ella prat.Joa vaccinale, se si ha. cura di escludere dalla medesima coloro che presentan0qualche tnr.a morbosa. G . D'AJUTOLO. - PaJ:la su di u11 processo prrJvrio dli oto-a·utoplas~ica, e su di un foru.nooloton10· G.

~

a.11ricola,r e wn.cinato. V1'..~8tNI . -

G.

Riferisce st1 di

seniplice a,ppa-· r ecchi o per il dosani erito dell'urea, coll'ipo bromitQ . lln

Cotitr1buto oli1iioo

all'estra~:ione

dei corpi

estrone~

dall'esofago.

F. Rossr. -

La presenza di un corpo estraneo. ne ll'esofago costituisce un, perioolo, il quale va aumentando C."01 prolungarsi d ella sua permanenza. Il procedimento di elezione per estrarlo è quello della esoragoscopia. Se questo non può . ' .applie.a rsi, e se altri me7.izi i.ncruenti (uncino di Kir-· iuisson, ll. di Carletti) non riescono allo scopo, ·sì rleve procedere senza ulteriore indu,gio alla. esofa gototnia. Qu·a lsiasi d:ilazi-ooe tnell~1 spe1~anza di un:1 ri1nozione .spontanea del C011)0 estraneo, è pericolosa,· e 00 ndanna.b·i le, come l'ostina 1~si · in rip~tutì te11tn ti vi di estrazione iI,lcruenti, che divengonc..· sempre più peT~colosi col prolungarsi della per nin nenza del corpo e-stra neo. 0. CANI'ELLI. - S1tll'l·ndOl·u .ria nor111ale e pa.tolog ica. (A propoffi.to della oomunicnzione (1el òot1

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tore Labat, C·omp. r. Société Biologie, n. 2-5). l\1. PREZZOLINI. - 1.~u una rara forma di pa1·alisi ocu.logira. do, probabile l esione dci tubereoTi quaà rigenielli. •

•.'u l significato e su,l valore clinico della rea .:sio11 e di Sa oh ,s-Geo-rgi per la, diagriosi del la sifi li-ile.

Dul p11nto di Yista µratioo qu<~­ ~a reazione ha gi;ande '\alore, ed 11a dato risultato concorde alla reazione W-russern1ann ne l 95 % dei casi. Ha poi il pregio di essere ~mplice, e di esecuzione rapida e fa cile. Può offrire speciale v-antaggio nei casi dubbi per la r. W., per cui led11e reaziOII1i ·p ossono conm~ollarai e completarsi fra di loro. A.

B USACCHI. -

La riceroa, di -U1eil e Kafka.

C. TESCOLA . - R.iferisce le sue esperierw.e in merito al metodo di Weil <? Kafka, e conclude che" la ricerCc'l di questi antori h a un valore pratico rea'

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[ANNO XXVIII, FASC. 20)

SEZIONE 1·RATJCA

le nello stud·k> della permeabilità delle meningi. e deve perciò entrare a faT parte dei metodi clinici di esame del liquido cefalo-rachidiano. F. FRANClIINI. - L,O, a •p roposito di un caso clinico osservato in vita e diagnosticato .p er aneurisma aortico, mette in evidenza le cause di errore e i mezzi per evitarle nella diagnosi differenziale tra g·ozzo retrosternale ed an. aortico. N. XILO. - Riferisce ·S U u11 nuovo metoào ài mi-sura della aontezza visi'l:a a l1tce àecrescente. Ill1,stra rlu e

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'l,utte le altre forme morbose, così acute come croniche, presentavano la reazione , più o meno positiva; lo stesso per le persone san.e. In questo senso le r icerche confermano le osservazioni di Hollaender. L'O. in prove di oontrollo ha potuto ..stabilire~ ehe la prova non l1a valore di reazione immunitaria e giunge alle seguenti conclusioni: 1° La prova non può chiamarsi rea.zione im'm.unita1·ia . (I. R.), dato che si può ottenere l'anello zonale non solo con hlbercolina ma anche con sola soluzione fenica contenut:a. nella soluzione tubercolinica di Hollaender, come anche con soluzione diluitissima di, acido acetico, con acqua distillata , ecc. 2° La rea zio ne zonale ottenl1ta con fenolo. ac. acetico, acqua distillata, ecc., è una reazione di indole fi sico-chimica, dovuta probabilmente alle globuline o pseudoglobuline contenute nel siero. 3° Dato che queste globuline variano da individuo a individuo, come potranno variare per diver~e circostanze nello stesso individuo, la reazione potrà aver valore per determinare il grado di resisten7At dell'organismo per qualche infezione, co1ne per la tubercolosi.

Osservazio·n i sopra un caso ài gozzo retro sternale.

N . SAMAJA. pliragmatioa.

oasi. di eventratio dia-

G. RAVÀ: su la neurast en i a seconào Dejerine e la ou1·a àelle malattie 0 rganiohe a àecorso cronico nei neura.s tenici. 1

G. SromNOLFI: a pr-oposito dei risultati ottenuti dalla Olinica Ginecologica di Erlangen nella radioterapia profonda mediante l'aàozione di una u.n·itri di rnisura biologica. Di ttn, raro oaso di idron,efrosi i11termittente pa rziale.

G. CAVINA. - Una donna soffriva da lunghi a;nnj di . crisi periodiche, della durata di 20 giorni, caratterizzate da un violento dolore al fianco destro e dalla comparsa di un voluminoso tumore globooo, ballotta.bile, nella stessa regione. Ognd accesso era di regola seguito da ematuria. Operata di nefrectomia dal prof. Nigrisoli, si ebbe una guarigione perfetta. Il rene asportato risultava fornito di due ureteri, di cui l'inferiore diviso in due rami secondari ed appariva costituito da una porzione superi-0re avente l'aspetto di un rene sano e di t1na porzione inferiore trasformata in' una sacca cistica (rene doppio congenito con idronefrosi pnr~iale). Dott. G. M. PICCININI. ·

J..9 ulla eosinofilia del siero dei ve scicanti nei tiibercolotioi.

Dott. E. ALBER'fARIO. - L'O. espone i risultati dell'esame del sier-0 dei vescicanti applicati a 30' casi di tubercolosi polmonare curati col pneumotorace artificiale nella Clinica 1\tiedica di Pavia, rivolgendo speciale attenzione al rapporto tra il tasso degli eosino.fili del liquido citologico col giudizio prognostico per i singoli casi; risultati che conoordan·o con qnelli che Roger ·e Borgogno ottennero per gli ammalati di altre forme morbose e per i tubercolosi sottoposti ad a ltri generi di cura. La .p ercentuale degli eosinofili nei 25 casi di pneumotòra·ce ternpe ntjco a decorso favorevole, Società ~Jedico-Chirurgica di Pavia. oscillò tra i 5 ed i 20 ~lo ; m~ntre nei due casi a .'-;ed'lttu. dell'l 1 in arzo 1921. deco1\~ infausto e nei tre CRsi a decorso _ prima S1'1lla prova proposta da H oltaende1· per det errn ifavor~vole e poi infausto per complicazione sonare la rea z ione immu.nitar·ia alla t11be1·colosi. pravYenuta, il quantitativo degli eosinofili non raggiun,s e quasi l'l %, mentre nfli tre ultimi caBi Dott. B . SALKIND. - Ponendo la vecéhia t"Qbel'nei pel'iodo in cui il decol\~o della forma era buocolina in soluzione clorosoùica fenicata in presenza no già aveva rnggit1nto il 5 %. Nei casi di condel siero si a'rrebbe, secondo Hollaender, la fortrollo pre::::i in considernzione ba notato una permazione di un a.nello zonale, pit1 o meno intenso, centuale ba ssissiu1a. nei 4 ca si sottoposti a cure allorquando sieno contenuti anticorpi specifici nel siero adoperato; 111 a·ssenza di d€tti anticorpi, non · mediche con1uni, discreta nei 4 casi di pleurite secca non tubercolare a decorso benigno, buona si avrebbe la formazione di anello. uei 2 individui sani. L'O. ha potuto fare la ricerca di Hollaender La tecnica seguita fu quella suggerita dal Rosu 60 sieri in varie forme morbose ed ha otteg·er nel suo trattato sulle malattie infettive. nuto i seguenti risultati: Per le sue ricerche l'<?quilibrio dei polìnu'c leari Su 7 casi di pleurite es~udativa, 3 non davano ~ linfociti nel liquido citologiço è il rnedesim,o di reazione, 3 furono leggermente PQ·Sitivi ed uno qnello che si troYa nel sangue dei soggetti presi nettamente positivo. I11 2 for1ne di polisierosite una òa va la reazione · in osservazi-011e, quindi la prova del v~::::cicante positiva e l'altra nega tiva. costituirebbe u11 indice dell'equilibrio leu6ocitari<> del sang:ue circolante, inentre l'au1nento del nuSu 10 ~ieri di forme tubercolari (non polmomero degli eosinofili costituisce un indizio pronari) 4 erano negative, 4 <lt1bbie e 2 sole positive. gnostico buono. Su 4 sieri di gravide solo 1 da va reazione positiva . ~.\. GA S BARRINI. •


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JL POLICLINI CO

APPUNTI DI

~fE DICIN A

CASISTICA.

P RATIO A. TERAPIA.

Uso ed abuso dei purganti.

Le algie a distanza nell'enterocolite. Si osservar10 tal'volta pl1nti clolorosi . a clistanza, p. es. so ttocostali, sottocla vico lari, sot• toscapolari, cl1e possono ritenersi <li origine -epn,tica, OJJpure, se connessi cori tosse o dispnea, fanno pensare a lesioni toracicl1e. .'Trattasi invece, assai spesso, di l1n esag·erato eretismo del tra.tto coli co, per lo più pro·vocato da svil11p90 di g·as : g li. ammalati 'possono es ·ere affetti da colite con iperstenia e ~1)asmi, fermentazioni e 1111trefazioni intestinali. 1"'alvolta l'accesso cloloroso è assai imporLe11te, ma di breve durata (qualche ora ocl, al ma ssi1no, mezza g·iornata), e scompare in seg11i to acl emissione di gas. I~a causa (Matignon: A rc li. des maladies 1le l'appareil diryestif, 1920, n. 10) sarebbe da rice l'carsi i1ella distensione del colon e nelle ' 'R.riazloni di apertura dell'angolo epatico, concomitante con l1n'abnor1ne sensibi lità dell'intestino; a ll 'esame fisico, di fatto. si riscontra lln risentimento doloroso o spasmo del colon ascender1te e dell'angolo epatico, rilevabile, s pess o, soltanto cll1rante l'accesso del dolore , ' ìn terscapolare. . Caratteristjca di q11esti dolori è la fugacità; q11ando i11vece la cau.sa risiede altrove (affezioni epaticl1e, i1e11ralgie, re11mat ism i, ecc.) i ·dolori sono più o meno contin11i. 011alcl1e vol, ta si osservH. 11n a ndamento ac11to '· ecl il .do1ore s im11la 11na ple11rite od t1n a ple11rodinia, accompagnate cla lln senso di tensione g·azosa -all'intesti110 e rla dolore all'ipoco11drio dello ·stes"o lato. All'esume obbietti,ìO si riscontra l1na dimir111zione clel m11r1n11re vescicolare, !)er la mi11ore arn1Jiezza· delle esc11rsioni r espiratorie; l'i11testino è teso, dolente; la palpazione tal·v oltn risveglia, tal'altra' invece sopisce il dolore: si l)llÒ anche avere d]~911ea. palpitazior1i, aritmie ca rcliache. In alcuni enteralg·ici dimagrit i, cor1 vag·o 'Cl o lore so tto cl a Yiro la re e tosse. si p11ò ancl1 e ~osrettare t1na forma t11bercolare: in ::tltri s i possor10 avere e<111i, oci cliag-.nostici con lomlH1ggir1i , ~ri ntica, artrite coxo-femorale. Jegl i enteralgici })erò i clolori ''e11gono risvegliati o r esi ~)i11 ac11ti co11 la pressione s11ll' i11testi110: il trattamento diretto a calma r e lo $J)nsmo r <lirnin11ire la $e11sibilità i11testinal e 1)o ''.t a n. r n !1 icl o m ig li or a me i1 t o. 1

fl 1.

Un medico che conosca il momento opport11no per somministrare lln pl1rgante può dirsi padrone di 1111 im1)ortante capitolo terapeutico. L'antico adag·io « Qui bene purgat bene· curat. » va sostituito con uno più moderno: e< quanto meno S.i pt1rg·a, tanto meglio» . Spesso i p11rg·a11ti sono ca11sa di costipazione. Anzitl1tt0 l' evac11azior1e abbondante non lascia sufficiente q11antità di materiale per JJoter eccitare l'intestino ii g iorno seguente. Il paziente, sapendo che deve clefecare ogni g iorno 1·ipeterà il rirr1e<lio e s i costituisce così l'abitucline del p11rgante. Ir1oltre la fatica dei m11scoli inte stinali, in callsa dell'eccessivo sti111010, o lo spasmo m11scolnre, per abnorme irritabilità clellù m11cosa, esig·ono che l a dose ver1ga a.11mentata perchè si !)08sa ottenere l'effetto desiderato. Aricl1e i lassativi più blandi, come i clisteri, . tendono a dare all'intestino 11n certo abito di tol'pore, J)Oichè la facilità con . cui le feci molli od il cor1tenuto liquido passano 111ngo il crasso dimin11isce la necessità ùello sforzo m1iscolare e co11d11ce all'atonia e da ltltimo all'atrofia. I . . a costipazione abit11ale. che s i svil11ppa verso i 26 anni n elle donne e verso i 31 negli llomimi può essere c11rata senza pur.ganti, orclin a.ndo al :r1aziente di recars i alla latrina regolarmente og·ni giorno, rleclicando 11na quindicina di min11ti alla defecazione. Al terzo o 0:11a:rto gior.no ::;i 11a11no defeca.zioni naturali. Qt1esto trattamento va integrato con una dieta adatta, e con opportl1ni esercizi g innastici. Bisogna poi che il pazier1te si convinca che non v'è n11lla di male. se anche non ha tutti i g iorni il beneficio cti cor90: esso non deve fare del R110 intestino t1n f et inio a ct1i si cledica la ù)reghiera ql1oticlia11a. Nel bamhino ~1erò f> meglio Rorvegliare che revacl1azione sia giornaliera ed in caso contrario eccitare il riflesso rettale, allo scopo di i1npedire che divenga ott1iso. L'eccitazione p11ò farsi 111ecliante 1111 st1p1)ositorio di sapone od una sem9lice bacchetta cli vetro. A11cl1e nella ro~tir>Ftzio11e spastica (dolori colici), sentirsi i11Rndd iRfatti clo90 la defecazione, emissione di massr f ecnli sottili appiattite. $egmenti del col on, cl1 e si 1)alpano come cordoni, i p11rganti sono da11nosi; mentre è in\·ece indietro il trnttfl1ner11o antispasmodico. Nella costipazionE> pelvirettale (che si rico11osce all'esame raclioloe:ico, per il fatto che il bi. mnto, cl1e passa bene 11elle oorzioni ~u-


(.~NNO

SEZIO~E

XXVIII, FASC. 2Dj

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PRA f!CA

llt'l'iori del col pn, s i trattiene a 111ngo nel s igma e i1el retto ) i p11rganti so110 in11tili e dannosi, rn e11tre sono molto lltili i clis teri, cl1e usati r egolarmente, con i s111)1)ositori, tengono regolar111 e11te sgombl'i il retto ecl il colon pelvico, in rnodo cl1e q11esto possé1 ritrovare il suo tono 11 ormale e la s1 ta eccitabilità. · (.T011.,rn. of .4..1n. med. ,4 s soc ., Vol. 73, 18 otto1J1·e). fl,l.

Sull'azione .della cascara sagrada. l . . n cascar a E;~grac.la è 11n rimedio che gode 1l11a fam a s11pe rio re a.i s 11oi meriti; H. Mac · f-ì\1igan (Journ. A ·n1. me<i. Assoc., 9-II-1921 ): ' avendo avltt o occasione di osservare cl1e parecchi p azienti t-1cc11su.vano clist11rbi dopo 1'11. o di tale medican1e11to, ha !)r·oced11to ad a lc11ni €. perin1enti, da cui risulta cl1e: 1 eme. pro, ·oca llll effetto la .. s n,tivo non però costante, \'he si es1)lica con 11na srn rica entro 8-12 ore (lalla so1111ninistrazio11e; 2 eme. danno d11e f.cnricl1e in 5-1:? 01·e, accompag·nate da note,~oli dolori colici, cl1e incon1inciano dopo 4 ore € c1urano 1)er 211: ore: 4 eme. nrovocano 3-4 scaricl1e, sempre accompag·11ate da nausea e 'f1a intens i dolori, cl1e dl1rano per 2-3 giorni; vi è se11so di dolenzia all'adclome, .co11 tenesmo, ecl n11 ma,lessere indefinito, cl1e dul'a per cl i · • versi giorni. I .. n. cascara clnnq11e de,1 e essere t1sata solt H11to come lassativo, non mai come catastico, i1011 1)rescrjvenclone .ni t1 di 2 cn1c., altrimenti s i prodt1cono irritaziq.r1e e catarro dell'intest i110: i fenomeni of'servati dall'A. stanno a di1rlostra1·e che, con dosi pii1 e1evate si deter1ni na llna vera congestione addominale: con rt1té closi, si hanno fe11omeni da1)prima di eccitr. zione, poi di depressio11e fu1o a l collasso. Frecp1enti sono il \ro1nito, la flatl1lenz a, traccB {li sang·lle nelle feci. Sono 1·iferiti casi di morte con Rir1tomi coler ici, jn inclivicl11i, cl1e avevano fatto cla sè dell e !1reparazioni can Ja corteccia. Q11a11clo si debl1a usare come la.ssativo non si oltrer>asserà. la dose di 2 c1nc., J·icorrendo in·vece ad altri lassati vi o i111rg·an t i: fenolfta leir1a, olio dj vasellina, ecc. PiccoJe dosi sommir1ist.l'a te nel corso clell a giornata clanno effetti i11i ~.rlio1·i, cl1e 11nn dose forte in 11na sola volta. '

fil.

Contro le emorroidi. I~n

cnra va anzi t11tto ri·v olta contro la cal1sa i clist111·bi di rircolo da t11mori addo1ninali: malatti e cardiacl1 e, epatj cli e, ecc.). Come medic·azione s intom'1tica. Pron consigl ia: di rendere a11zitutto t·egolari le f11nzio11.i intestina li, _ evita 11clo però i drastici e prescrivendo p. e. : ~Iag·11esia llRta g. 15; Lattosio g. 20; polv. di

I

liquirizia g. 10; da prenderne 1-2 c11cchia ini a digiuno; fare lln p iccolo clistere quotidiano, da tratter1ersi i1n qua rto d 'ora; aggi11nge r e al clistere 2-3 g . cli all1\me. Contro il d olore, applicare ogni mattina un tampone iml1evuto di alcool diluito (11no su sette cli acqua) i l p i tl caldo possibile. Oppure , applicare tanto ql1anto un pisello clella pomata seguente : Estratto di ratania g. uno; E' stra.tto tebaico cg. 50 ; Erg·otina g. llno; Vaselina g. 15. Consigli.a.bile è ancl1e la pomata di Ll1tz: Pomata se11z·acq11a (cérat), olio di mand~rle (lolci, ossido di zinco ana g·. 15; balsamo del P erù goccie sei. · Nel caso di emorroidi procidenti, prescrivere lln bagno generale cardo e tentare il taxis fac endo stendere l'a111mala to sopra lln fianco ed u.pplica,ndo event11alme11te un tampone imbevnto d 'ad renalina o di s iero di cavallo. Anche il clor11ro ùi calcio per clister e può dar.e buoni ri~11ltati, specialmente se usato inolto ca.Ido, nella. pro11orzione di 5 st1 150 di acq11a. ln caso di emorrag·ie moderate si può dare la crisarobina (cg-. 80) con j odoformio (cg. 30). estratto di belladon11a (cg. 6) in 25 g. di vaselin a . Sono J)Ure prescritti l ' li a1namelis, l'hydrostis. il 'Viburnu1n, a11che associa.ti sotto forme cli estratto fluido a parti 11gl1ali: se ne sommilJis trano 20 gocce al giorno. . fl,l.

IGIENE. L'esame del caffè. I /1ncl11stria dei s11rrogati l1a snbìto u11 i1np11lso notevole in occasione della .guerra, e si era s pecialmente sb izzarrita per certi generi di largo cons11mo, fra cui il caffè è stato fra. i più presi d i mira. È generalmente invalsa l1a])itudine di ingollare a certe ore del giorno llna brodagl ia nera e calda a cui pocl1i possono rinunciare, J)Oicl1è 11e ris~ntono 11n cèrto senso di benessere: dov11to, forse, pit1 cl1e a ltro a ll 'azione della temperatura del li c1niclo e cleg·li a.romi. D11ra.nte I.a gtterra, il ,commercio per la lin1itazio11e dei trasporti di coloniali non })0 teva forni r e tl1tto jl caffè ricl1iesto, e vi 11a s11pplito con surrogati di og·ni sr>ecie: la cicoria. le ghiande; i ficl1i seccl1i, i vinaccilloli~ le carote, i I pane abbrustolito, ecc . Tutti ql1esti prodotti vengono torrefatti, di modo cl1e si svil11ppano proclotti em1)ire1 1matici, cl1e danno ltn certo aroma, e vengono poi amman11iti, cla soli o mescolati a vero caffè, co11 nomi di 1

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1L POLICLIN1CO

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fantasia, che possono trarre in inganno il pubblico, che beve grosso: cito fra questi il prodotto l\1okar, il qu·a1e è bensì dichiarato l1n Sl1rrogato, ma l)er la somiglianza. del nome è spesso ritenuto autentico Moka. Fabbriche di tali surrogati sono pullulate dovunque, particolarmente in Germania dove maggiormente si faceva sentire la mancanza del caffè. Anche l'Itaiia non ha voluto fare eccezione alla regola ed ha aumentato da 40 a 52 il numero delle dette fabbriche, le quali produssero nel 1919 Kg. 4. 787.046 di surrogati. ~ opportuno quindi co:p_oscere i mezzi per potere scoprire le sofisticazioni. Ciò non è difficile nel caffè in grani,· poichè quello artificiale si riconosce per la còstante regolarità della forma. Però il problema che più di frequente si presenta è Qllello di riconoscere le sofisticazioni in un caffè già tostato e macinato, oppure nell'infuso. _Un primo criterio è quello di spargere un poco della polvere di caffè alla superficie delracqua, conten11ta in . 11n bicchiere, agitando poi leggermente: il caffè ge1111ino, se n/on è stato ·t roppo tostato, galleggia, mentre g,l i altri elementi vanno a fondo, colorando l'acq11a f n b rt1no; col successivo esame microscopico si l'i11scirà ad identificarli. Su questa parte importantissima dell 'esame del caffè non possiamo fermarci, sia perchè abbraccia un campo troppo esteso, diventando. sempre pii1 complessa, sia perchè poco gioverebbe la semplice descrizione senza il sussidio di numerose figure. È comunq11e utile ten·er presente che gli elementi più caratteristici del caffè sono le cell11le sclerose del teg·11mento argentino, a 1>areti spesse, giallastre, molto rifrangenti, con punteg·giature rotonde od ellittiche o con fessure regolari disposte simmetr-icamente. Per q.uanto rig·uarda la presenza di granuli d'amido, che spesso sono elementi sofisticanti, si rammenti chè l illa piccola cpJ.antità può trovarsi nei semi giovani; . così pure si possono trovare nel caffè delle piccole trachee, provenienti dal fascio fibro-vascolare del rafe. Notevole valore ha l'esame chimico, che è il solo a cui si possa ricorrere per decidere se ' il .caffè è stato o non precerlentemente spossato. P1ù cl1e altro interessa conoscere la • ql1ant1tà di ~affeina conten11ta nel caffè in esame, .rico rdanclo che nel caffè crudo, come anch e nel torrefatto, varia cla 0.8 a 1.8 °?. e potendosi ritenere lln valore n1edio di 1.2' %. La determinazione pllò farsi col metodo sep;liente : 1° g. 10 di caffè in ~)olvere si fanno lJolli re in a cql1 a per 2 ore con ap1)arecchio a ricadere (opp11re, si fanno bollire s11ccessivan1 ente p er tre ' 'olte); 2° si tratta con acetato I

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basico di piombo, facendo bollire per altri 10 minuti; 3° dopo raffreddamento si filtra facendo poi passare llna corrente di idrogeno solforato per allontanare l'eccesso di piombo, e filtrando nuovamente; 4° ·si concentra a bagnomaria al volume di 40-50 eme. e si ouò: a) fare direttamente l'estrazione con clo·· roformio, in apparecchio separatore, ripetendo l'operazione 4 volte con eme. 25, 20, 15, 10; oppure : b) concentrato fino a consistenza sciropposa, si aggiunge magnesia usta fino a reazfone nettamente alcalina e si essicca. Si avrà cura di rimescolare accuratamente dul'ante l'essiccamento, per impedire l'aderenza alle pareti della capsula; il· residuo poi si polv:erizza e si estrae con clorofprmio in apparecchio di Soxhlet. Nel caso del '-~affè torrefatto, il cloroformio è colorato in bruno dagli oli essenziali e dalle sostanz.e coloranti brune; siccome ciò disturba ia determinazione esatta della caffeina, si fa evaporare il cloroformio, si riprende j} residuo con acql1a acidulata e con acqua bollente : ,s'introd11ce il lia11ido filtrato in un apparecchio separatore alcalinizzando leggermente con soda ed · agitando con cloroformio, come al pi1nto 4°. Con1unque ottenuti gli estratti cloroformicj si rit1 nisc.ono in una capsula .tarata, che. si .pesa dopo evaporato il cloroformio: l'aumento di peso è dato- dalla caffeina.. Qt1esta può riconoscersi per le sue reazioni fra cui princip::i.lmente qtiella detta della muresside: in una capsula si mette una piccolissima ql1antità della sostanza ed una goccja di acido nitrico, evaporando dapprima a bagnomaria, poi su 1111a p iccola fiamma: se il residuo quando è ben secco non è colorato in rosa-viYo od in arancio, ricominciare l'operazione: dono raffreddamento, bagnando successivamente la macchia con ammoniaca si ha un colore viola-purpureo, con soda invece il colore è azzurro. La caffeina pt1ò anche riconoscersi dosando, nell'estratto cloroformico. l'azoto con il metodo di Kjeldhal e moltipli- · cando per il fattore. 3.464. _l\.11aJoghe operazioni si possono fare quanrlo si 11a a propria. disposizione l'inf11so, partendo dal n . 2; calcolando che per una tazza di caffè cla 100 eme. si possono usare circa 10 g. di caffè tostato, si dovranno trovare circa ùìeci centigrammi di caffeina per 100 eme. di infuso. Spesse volte però i reclami dei consumatori sono basati soltanto st1l cattivo sapore dell'infuso, ch e può aversi anche col caffè genuino, avariato per bagname11to, specialmente con acq11a di m n1·e, opJ>nre 1>reparato male.


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SEZIONE PRATICA

Nel caso che si sospetti la 1)resenza di caffè di ghiande; può utilizzarsi la ricerca dell'acido tannico, che si fa sull'infuso (eventualmente decolorato con carbone animale), aggiungendo una soluzione molto diluita di cloruro ferrico: secondo la concentrazione dell'acido tannico, si ha un colore blll o viola, ed un precipitato b~uastro, che si forma subito, o dopo t1n certo tempo .

POSTA DEGLI ABBONATI. . (1333) Il latte per iniezioni nell'encefalite epidc;.m ica . - Al dott. E. T. Macerata: . Anche la proteino terapia aspecifica è stata tentata, in mancanza di meglio·, nell'encefalite epidemica e il m erzz·o più facile è stato l'inoculaz.i one di Jatte, di peptone, di vaccini i più svariati. . . È difficile ' essere assoluti nel· giudizio : nelle no.sir e mani ta li mez.zi si so·n o dimostrati inefficaci, ma non manca chi ha es.presso un certo ottimism 0 per casi cpartioolari. La preparazione ,d el latte è m.oJto semplice: il latte, s·cremato, si m.ette in fiale, e si sterilizza per mezz'ora e· p·er tre .giorni con.s·ecutivi a 100 gradi: perchè risponda ai dettami della ~tero-piroteino-terapia, è :p.ecessario che il coloire del latte norn divenga bruno. Per gli altri mezzi di terapia dell'encefalite ci rife riam·o a quanto in altre occasioni abbiamo risposto .su queste 1stesrse colonne. t. p.

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A. FILIPPINI.

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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA

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La coagulazione del sangue.

Secondo J. · Bordet (Ann. de l'lnstiti"t Pasteur, 1920), il fenomeno della coagulazione del sangue, consiiste nell '·organizzazione in trabecole di fibrina delle particelle coll·oidali di fibrinogeno preesistente n1el plasma in circolo: il co ntatto di un co•r p.o straniero non libera a1cuna sostanza .s olubile, ma is·catena l'attività del fibrinfe.rmento o tr om1h ina, la cui com:parsa costituisce il principale problema da risolvere. Il plaisma ·i n vivo è un mezzo colloidale i cu.i oostitu,e nti si ma•ntengon-0 in delicato equilibrio onde è molto probabile che, anche all 'infu.ori della trombi n~, altri agenti (veleni di seripentimicrobi) posoo·n ·o esser capaci di produ.I"re la coagulazione d el fibrino.g eno. La trombina è però il principale fattore, l 'indisipens·abile agente d.ella coagulazione: per la produzione .di tal corpo oecorre una appropriata tensionie osmotica, la p.r esenza idi un sale di calcio in·s olu.biJ.e, il cor1tatto idi un ·ooirpo solido cui p101ss·a aide·r ire il li quido: la trombina deriva dalla protrombina inattiva circolante nell sangue. Lesourd e Pagni ez hanno dimostrato il compito importante delle piastrin~ nella coagulazione. Bo.rid·et e Delage hanno chiamato citozima Ja so·s tanza liuo1idica data darle piastrin e .e sierozima il secon d·o f.attore gen·e,rator·e ' tro·mbina .p ortato dal siero: citozima più della sierozima tlanno la trombina. Il fibrinogeno è un elemento passivo della coagula~ione il 1cui primo atto è la produzione o la liberazione del sieirozima: la trombina p·oscia formatasi si fissa sul fibrinogeno di c11i · provoca la formazione in coaJgulo. J.J contatto di un corr p·O estraneo determina l'adesj.o.n e .d,erlle piaistrin·e e quindi la liberazio.n.e ·del citozima., interviene nella traSlformazione del p·r osier.ozima ·in sierozima, - e più tardi favoris ce la trais:form·a zio1n e del fibrinogeno in fibrin:a . 1

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(1334) Al dott. A. G. da . S. : • 1° Epidemiologia di A. Celli in << Manuale ciell' Igien i-sta », Torin.o, TJ tet~ 4a. e diz., 1912, vol. 2°; Etiologie et prophylaxie de s maladies . transmis sibles di J eansP.lme, Kelsch, ThoJnct, ecc., n el « Traité d'Hygiène » di H. Cha.ntem esse ed E. Mosny, vol. 18°, Parigi, J. -B. Baillière, 1912; Epidemio logie di A. Weichselba11m, 11ell' « Handb11ch der Hygiene » di O. Weil, vol. 9°, p. 3a., J ena, Fischer, 1897; ecc . . 2° P. Manson, l'v!anuale delle malattie dei raesi ca1 di, trad,, Milabo, S ,o cietà Editrice Libraria, 1911; C. Muz.io, L e m ,a lattie d ei pa{Jsi caldi, Milano, Hoepli, 1904; Alliot, Clarac, Fontoynot, ecc. ; Hygiène coloniale, in « Traité d'Hygiène » citato. vol. 12°, 1907; ecc. 3° Parassitologia di G. Alessandrini, in « Ma• r•uale dell'Igi·enista », cit~to; D. Ca r azzi, Pat assitologia animale, 1\iiilario, IS·oc. Ed.itrice Libraria, 1912, e.cc. L. V.

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~iONTELEONE. I

VARIA.

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Estrazione e fabbricazione. del radio. L'estrazione e fabbricazione del radio, come qu elle di ogni altro corpo raro, vanno aum enta11do con il crescere delle esigenze e delle ricerche scientifiche. In Francia annualmente si prod11cono 18 gr . di radio, del valore di 900,000 fr ancl1i al gr. Negli Stati Uniti d'America uno stabilimen to ne prod11sse in 5 anni 27 gr. al prezzo totale di 6,700,000 franchi. , Dal 1913 sono sorte in America altre 3 nuove fa])briche di radio.


-o' I

]:

'

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lL POLICLINICO I •

NELLA VITA

PRO~~ESSIONALE . •

DIBATTITI PROFE.SSIONALI. •

Sull'assicurazione malattie.

RiceYinn10 : l!Jgregio collega V ern,ey, ~0110

n11che io conYinto che nel momento attuale 11on esista 1)1~01blem,a l}iù gTave ·d ell'aooicurazione c;l)ntro le mala ttie per la cla·s se medica, il cui <t vveni re 'è legato in g'ran parte a lla soluzione cl1e '~.1 rà cl n ta a questo .p ro1b lema. Ed è perciò èhe <la ùue HI1nt batto e ribatto lo stesso chiodo, lieto di es'"'el'e con la mia..... petulanza riuscito a s'regli.are e invogliare i colleghi a interessarsi ,,i,·a1nente {lell'argomento, smettendo quella proYerbiule noncu•ranza. consistente nel solito lasciar fare, limitando l 'opera ·p ropria sempre agli ·ap1>lau i o a lle critiche ,d el dopo. Alle espressioni bene\ole che usa te a mto rigua r<lo ag'giungete d i non disperare clle il profon,do dis.~enso oh,e a;n,001ra oi divide possa esse1re col1'n (ito. lVIa, collega Verney, il dissenso è già

colmato. J..Ja vostra concezione rrl\"'"DAnrcA d~l J}I'()blem~t e la J11ia v:iJs1one REALrs·rroA del medesimo conduco110 PURTROPPO .alla stessa ooluzione. I collegl1i ini perclonino se nell'interesse del1·a vvenire <.lella classe rubo loro dello spazio per l)rovn re la ,·erità delle tre parole in maiuscoletto.

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PINDARICA. - Partendo da.I git1sto concetto che la rueùicina <l~bba sor1)rendere le forme iniziali per Hrrestarle e prevenirne gli aggravamenti e complica~ioni, e che soltanto con le tliagnosi ,p recoci e oon gli interventi eurativi an.ticipati il paziente l)OS~a é-SS1ere più rRpidamente restitt1ito alla sal11te, voi <lrri,rate a lla concl11.s i·o ne essere necess~1 rio el1e il malato .p ois sa '$ervirsi del medico senza riserYe e .senza pag·amento, e che perciò il medico <lebba essere compenis a to in misura generosa ma fìsSc'l per la sua attività, quasi pi ù per le visite ehe riesce a risparmiare anzichè per quelle effettiYnm(l-nte e~eg11ite. E ciò sia per il benessere• collettivo, 1sanitario €rl economico, si.a .anche a scopo egoistico per ridurre il proprio lavoro c10l prevenire le 111alatttie e abbreviarne la durata. Il vostro idf\..a le sarebbe che i medi<!i restassero quasi senza i11alati \eri da curare, e che· fossero retribt1iti apptmto per l~ divina funzione di Vestali della d~a Igiea. In 1:c:'11 m-0do colla retrib11zione basnb1 sul Y~t1ore della fu11zione 1e non sulla, <1un11tità del In vor~o sn rebbe eliminata l'umiliazione di doYer ' ri,·(l-re sulle 1sofferenze a ltrui. / Clii nou sotto. ·~11,~erebbe entu,l'1insti 0.a1ue11te .n . tali co11eetti 1 RiC'orclo che dlle anni fa, in una corrispondenza epistnh1 re <:011 l '•1J11i00 cari simo Agi de Del Bue, formt1 h1 Yo il 111io ideale ~nl <liYenire della nledici11n i>rntit'-tl lH?lla Parrocchia. anitaria col parroco (1n~lico), C'Olla cano11iea (casa del medico). e<>l bpnefizio 1>arrocchiale (stipendio capitHrio), coi <liritti i.li Rtola t retribnzio11i s;traoròinnrie) , colln ~l1i~&1 (ten1pio , d·Igiea), oolle J>reòiche (oorufe1

renze d'igiene),

colla dottrinella (conversazioni igi~liche). C't>i sette sacramenti (intervento del medioo in tt1tti i principali mo1nenti della vita dalla na:Sc..j ta a lla. n1orte) , coi rituali (per l 'infaooi.a, per la sct1ola, per il lav:oro, ecc.), coi para.n1enti ·s acri ("\restaie, ma1schere, ecc.) coi digiUI1i e vigilie (contro le intemperanze), ooll'autooomia del servizio (indipenden za da qualsiasi autorità profana.). Insomma, l'oòie1 n o professio11ista tramutato in un v·ero e pr<;>prio sacerdote, senza dis tinzione tra assilstenz..:'l medica e vigil.anz:1 igienica, e se~a .altra dipendeJIBU che dai vescovi (pr-otomedici provinciali) e d.al papa (direttore generale di sani til). Trovate voi qt1alche differenza tra il mio sogno e il vostro ? Purtroppo .p erò oogno ! Non arrivo a definirlo 11toipia. percl1è 1o ritengo possibile in un lontano d<>1na11i; ma lo Qt1alifioo Icaro in eonfr-0ntJo. di Ca.proni, trn'anticipazione storica - se non di millenni, chè nella 'rita odierna un decennio è un secolo - eerto d·i ,s eooli. Fori.se un in·i zio di .a ttt1nzione del sogno sarebbe stato possibile nei .primi mesi di g·uerra, quando , colla mobilitazion.e di tanti llle{ùici, comunali e ospita lieri oltre l~l metà dei ,servizi era rim:a.st:a senza medici il.è 1110,clo <li p.rovvedJerli. I J!l.nciai allora l'idea del Sind1a.<'ato fra i medici che avrebbe don1 to offrire a 1 Governo la propria colla bora zione ool proY-vedere di1·ettamente a lla sistemazione del servizio mediante l'a S&unzione in <lifl)alto di tutti i .servizi sa&].tari: Hinda.c ato che - rse avesse bene funzionato - probnbilruente a.Yrebbe potuto i~est.1 ~ re. Ma. la mia proposta 11on fu n scolta ta nel mo~ mento pror)ìzio, ~<l or.a la barca è risospinta ii1 alto mare . I nostrit siogni re '" tera11110 sogni .... per qu.alche generazion1ei. Sveg'linmoci, e, da ll'alto delle nuvole scendi<1n1<> a terra . I

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JJa ( 0,m111i~ione :àlinisteri.ale Jlel. le As~icurazioni 1nalattie ba fermato l'assistenm medica domiciliare stt queste due basi: gratuità del medlico agli usc;.,ieurati e famiglie (circ.a 30 mili<>ni), pagamento delle singole visit~ mediche da r'arte dell'Istituto. S11l primo punto ormai è inutile <liscutere. La lotta che in proposito per tanti anni fu combattuta tra popolazio1li e medici si è chiusa col 'reviren1.p11t da parte dei 1lledict, i quali, sia mediante i loro ra_,1)ll)l'esentanti (Mc'lrtinelli e Silvagni), sùt OOlletti,ramente llei "\·ari Co ngressi, hanno dB;tO la Joro adesionie a l p1rinai1>io <lella grattlità dell'i1s.~i ­ stenzn medica !do1niciliare a quasi tutti . Prineipi-0 che - come osservn. va D•On a torto lln Sindaco in un convegn.o cli Sincliaci - se è giusto in reg·in1e -cli assicurnzione 1u<1lattie, non si comprend~ perchè non do,·rebbe essere giusto nelle condotte oon1unali. Sul secondo r>u11to è in,·ece opportuno fermarsi n lquanto Jler esamin<:ire il i}roblema senza voli t1·or 11-0 tllti, :1nzi terra terra, e 1>roteggerci <."OSI dn cadt1te e <1isillusioni. .A.n(·he oggidì gli uomini hanno più fede -che ragione e credono di più agli

REALlSTICA. -

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(.l\.NNO

XX,,Ill, F ASC. ZO]

705.

SEZIONE PRATl C.\

él sseriori ttl1clac:i <:l1e a chi esan1ina, discute, esita {" oonclucle cli<·er ::;an1e nte da ql1esti. N~l JJ e<lioo C'on,<lot to (n. 14 del 1920) il M:a rti11elli, p.a rlando d.i llltèt .s t1a visita al dott. Puecker, <lir{)ttore clella. Cassa Distrettuale cli Trieste ri' ferL~-e ch e Ql1esti si mostrò risol11tamente oonitrario al v<1g,1n1ento delle Yisite e sostenitore de l contriburo à forfait };>er t r P t agiuuu : 10 verchè doyendo le Cns·s e per il Loro reg·olare funzionument~ ~11)Cre f\ Sn tta n1e ute a JJ1'iori. il costo de l servizio n1eclico d e,~ono ilnvorre per necessità lo s tipendio fisso; 2° per i 1·i s ulta ti <:nta·str ofict (sio) a c11i an1larono inC'ontro le Casse doYe il .serYizio a ta1iffa fu $l>erin1entato; 3° t>er lo stes ·o interesse materi~1le dei meclic i , ai qu;tli le C"nsse clo,·rebbero preferire <lare stive11<.li <lll{'lle ec:{;essivi lll<ì fissi pur di riclurre .a I 111i11i111 ll 'Jll 10 il1c·og11i te dei bilanci . Il l\1u rtinelli eon1unic:n Ya a11cile cl1e trn i sostenitori ùe l contr~1 tto <i forfait e·rano llleclici clelle Casse dist1~ttnali di Tl'ieste e di T ren to, e che egli ste .. . o i1on l)Otè (lise1n10.·C'ere la serietà delle obiezioni cli un <..0111v'f'te11tP c.:01ue l'ayy. Puecker, tantochè finì col 11ro1,orre <l (}11esto l1Il<l Rpecie cli Pa uscl1a le, m eri t.o'111closi 11e l t1. 17 (lel .i.lfed ioo O onrf otto 1111<1. tirati11<t cli 01•e(·r·l1i <la ll 'a ltro membro ùe lla Pre.~i(1enzn, dott. l ,c'l n.111i col<ì . Occorre ri1)etere qui le ragioni iJer le quali la Confederazione Genera le <lel T~a voro, in seguito al parere <lei tecnici, si è i1osta spietc'ltamente contro la retrib11zione !<lelle sing·ole visit0 u1ediche? na~ta pe11sare che il in~clieo il quale è un animale terreno e non u11 .nng·eJo ('ele8te - avrà tutto. ' l'interf"SE>e cli Q.Hie...1 enta.r~ ln più l\111ga listn di visite T>OS. ibile : clo111(le l'i1n1ee11tiYo - n ntn rnle, ordinnrio, co1111111e - <l f;1 re u1olte Yisite. « Vale a dire c:l1e il ine<.l ico, a ume11tando il proprio lu\oro in reh1zion~ alla l}l'opria resistenza fisica e a d 11na 83.gghi dist1ibuzione del tempo, potrà .a111nentare illin1itatn1nentP i ,suoi i11troiti. ~r.n 1)3;rallcln me11t e, pc~c·o il guaio . n111nenterfl i11 ina rùera illi1nitata Ja ~11tls<l <li assiste11zn . Nè è il caso <li tirare iii oa u1.v-0 que ~tioni cli on~st<'l. civica 9 profe s i·o nale. Non è in q nesti nostri tem·p i in cui tutti, dal pescecane n l 1·roletario, cercano di arraffa re, cl1e ~i poissa ~erian1ent~ ragionare in ba1se :a •simili a r g·ome,n ti. D 'n Itron,de, l 'abbondare· n.elle viRite è disor1iestil '? I/a '"·oen to cerca molte ~use, l' ingegneré molti 'f)rogetti, il negoziante molti comprn •to1i, e il J11eòioo cerca fa1r e delle visite. Forse che :inche p:ià 11ormalmente la stessn forma morbosa viene e ura ta collo ·St esso numero di sopraluoghi ·se s i orattn. di un pove1'<> Cl'isto o (li llll ri.cco? Chi ' l !0 l far crecle<re che in questi t en1,p i così speciali ·ciaschedllDO di n1oi i1on si sentirà mai tentato tdi arrotonda re le 1S11e e ntrate con un cer to nume1'1() {li vi·s ite in più, maiS'sime se la fatica non ,sn rà poti. eccessiva.? Se non solo non avren10 noie, 1ua :an zi riconoscenza e f.amt1 di zela nti fl1nzion.:'11i ? Nelle nostre grandi ca.s e operaie non vi è torse un vespa.io di cronici, . cardiopn tic:i, enteroptosict, esal1riti, isterici, ecc., che sarebbero una pépin.ière per visite di ripiego? N-0n sarà molto fa cile, a llorquando in queste case già ci troviamo ·p e r qualche altra chiamata, fare una ca1la tina qua e 'lit e partire dal ca.samento 1

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con l111a cong·rua. li1!'3terel1a cli Yis-ite c:ompi11te'? Con questa aggiunt<l. : 1° c:l1e acl ognu11n tli q uQ te i)re~taz i,on i seguire.b.b e 1a stesa d€11a sua br~t Ya. ric·ettinn giu stifien ti,·a (:1nche quello rd ei medici11ali, cl1e g·rattacap·o per I' A~sic:nrazione !) : 20 ch e, n1entr~ il libero cliie!lte ,·a ben 111i metter riv<1 ro a llo zelo ecc-essi-vo del ~:n1litario i>erchè paga di bor:-\il, J'n:. icur a to inYece ."n1·il r·empre iu·olto lie t o lli :tYer~i il ID«lico tra 'i i>iedi llercl1è è Pantalone cl~ pngn, e d ive1·rit antZi il 1) iù Y~1liclo di:fe11rs ore · tlel 111e<liie·o (1i fron t e .c1 qn a l1. in. i 1lti1si1ra c:lle barba <l' 1 ~~pettore 'role se pr~ndier0. « Notiau10 che finora si è ~ien1pre v.a rla t o 1d i ,-i~itit n C'i1 S a <lel ma lato . .:\J;l le ..t\.s:si cl1razio11i cl-0Yra11110 <tt11c:l1e f a i e i (:on ti eolle Yi·site a1ubula torie. ' ri figurate voi le cotl ;) tli lla bit ués a tali a·n1,b ulanzc? l:3e11za anda·r 1011ta1110,, bais ta ·p ensnrc, p . es., nllP eter11e cure tl-e gli ei.-.,nnriti , fl,e i vene re i , oftnl111ici, ecc ., ecc. «Non è il caiso <li dil11ngarc1i u lterior1uente il1 <}l1esto ca1n1)0. Ad a7>11ncl a.11tian1 r1cord er<> u11 esperimento che 20 anni :fa, qul <1 J.Vlilano, fl1 tentatoi11 r ig11arclo a ll'as i~tenza u1edica d1a citta dini che ~tll'uopo si e r.ano n. soc~a ti. ~i tratta del g;iit fa 111oso Oon1s 9rzio chP 1101 giro <.li qua lch e n11no ra ccolse ben no m ila i11scritti e che colla stessa. ralJicljtit ·ffi d i ssolse, t1cciso np1)unto clalle ·spese per i 1ueclici (e .:;i trattu,-n di I .11. 0.50 per Yisita ) e corris1)0nde11temente :clelle medicine . No11 fa bisog110 che dica cl1e il .sistema di pagamento d el 1ned iro era appunto quello ch e è stato stabilito nel Il rogetto de lle fu t11 re a .ssicu razioni ·)> (1). Oonc·lus ione : a1nmesso pure che per i nostri interessi di categoria In l'etribuzione delle Sling·-01e , -isite sia accett<l. e clesiderabile, questo s i stema. <.:l1e 11on coinci de c:oll'interesse della colletti\ità llon p11ò offrire •sufficienti probabilità di successo. l~antlo clt1nqt1e alle si1eranze de-stillate a diventare in t111 in1mine-nte <l>0ma1li ,ama.re disill11sioni. Nè s i dica. cl1e la b11011a l}ro va fatta dalle l\!Iut11e 11elle voche con(l otte dov~ ·s ono state .s peiimentate · da. 1111 a11n,o è cal)arra della buona pr-0vn che· s i a y1·i1 in r egin1e ili .assic:urn zione -con la retribuzione <lelle 1Si11gole 'rLffite. Confe ~~ o di sentirmi llmiliato 11ell'udire medici - la. facoltà di bene osser·va1·c e di ben ragio?1are ravpre.~entò n1ai senzvre la dote prec,i pua dr' l buon. ?n edico (Nlurri) r agion,n 1·e · con · t è1nta <l~fic1enza d'osser ·vazione. An:zitntto 11on è leci to 1 ~arngonarc negli effetti socia li ciò cl1e av,Tie11e in l1'iccolo fra 2000-3000 abi tanti co11 ciò che .ay·y errehbe in g r ande trn 40 mili oni di nbitanti. Non si 1>ui> de.durre clnl nesSt111 effetto dell 'eliotera1)ia lu11a re il nessun 'rnlore dell'elio1:Pra1pia &ola r e. :fil rilsap1ut-0 cbe il t ipo etnico J.ati1110, e in somn10 g'1'.aclo l'italian o, così risparmia t ore e conservatore drella p r oprietà individl1ale, 11n la massima i1onet1r<1nz.a della proprietà collettiva o s tatale . Per i1"0i italiani In roba dello Stato è con1siderata i1011 cli tutti, ma d i nessuno: inforn1ino i Yelluti, le tendine, gli specchi, ecc., de lle ferrovie. E tutti i colleghi avrnnno f~1tto l 'oRS(:\ITnzio·11e elle quf\i ine<lesimi opf\rni, i qua li ---,-(J) Dott. FR.\C0ABI , 11el Jlrilico ItaZ.ian o, 1~ 1ni1r zo 1920. 1•

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IL POLICLINICO

.alla piccola locale Società di :a.-1. S. non frodereb~ro una sola giornata di falsa malattia, sono invece facili a frodare la grande lontana Cassa Nazionale d'infortuni, sia prolungando le giornate di invalidità, sia addebitando al lavoro gli infortuni .a.:altra origine. Cosicchè dalla manc.anza di abusi nelle richieste· del medico in una ristretta società mutua - dove, come in una famigliola. ognuno :3'i sente gravato per ogni spesa inuti.le fatta dagli .altri - non è lecito concludere che uguale man<!anza di abusi si avrebbe in regime di a·~sicura­ :zioni statali. • Ed un E;eeondo lato del problema va preso in considerazione. I..ta Mutua sanitaria - che oggi si vorrebbe sostituire a quella condotta residen:zi.ale che è stata l'aspirazione massima dei vecchi medici e l'oggetto di tanti anni di lotta, e che -0ggi invece appena raggiunta si vorrebbe gettare a mare - ecco quale viene .p rospettata in uno statuto-tipo: Società mutua. tra gli abitanti della <:x>ndotta per abbonamento al medico, tassa capita ria di L. 3 annue, assistenza medica gratuita ai malati, onorari medici a carioo della Mutua, tariffe mediche di L. 2 ambulatorio, L. 3 a don1icilio, L. 5 urgeuti, L. 10 notturne. Ignoro se · esista qualche remoto angolo d'' Italia dove la guerra non abbia avuto ripercussioni economiche; so -che nelJa provincia di Bologna e in molte altre provincie la tariffa è di L. 10 visita semplice, lire 15 urg·enza, Ii. 25 d·i notte, L. 50 durata di tre -0re. Ed allora domando: se la tariffa capitarla di Ti . 3 fosse elevata a L. 10 per aversi le nostre ' tc'l riffe (I.i. 50 annue invece di L. 15 per ogni famiglia di 5 per~onP) quanti degli abbonati alla 1\futua re~tereblwro? In fondo, mutualità è rischio, e dalla facilità di far rischiare piccole somme i11 lotterie afl assicurazioni non si può concludere essere altrett~ nto facile far giocare nel rischio sommé rispetta bili. In terzo luogo l'esperimento di un anno ·'<>lo e di poche e piccole condotte può dirsi oonclt1sivo? Infine non si è fatto attenzione che contratto privuto è cosa assai diversa d!al contra~to d'impiego. I"e mutue private sono contratti annuali, e ad og11i fine d'anno le tariffe posono essere varia te ed equipara te alle condizioni del mercato, coo1e avviene per i braccianti, muratori, ecc. Non .. è cosi del contratto d'impiego, doye, p. es., è pos~ sibile compilare tariffe nel 1865 e mantenerle immutn te sin10 ad oggi, non ostante le innumerevoli proteste dei medici e Je altrettanto innumerevoli n!'lsicnrazioni dei !\fini.stl'li di G. e G. L'immutabilità delle tariffe delle assicurazioni infortuni (li·· re 0.50 pei certifica ti di continuazione, nel 1921 come nel 1903) oi dioo ciò che ·sarà nelle assicurazioni malattie. ' r. .e mutue mediche non possono dunque rappr~: senta re un e:Tperimentum crucis dell'assistenza ns.~irurativa. La prevenzione è tremendamente ostile alla verità: e non è permesso chiamare esperienza ciò che è soltanto ~pposizione, la q11a le è un prodotto intellettuale di valore infinitamente inferiore. 0

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[ANNO

XXVIII, FASC. 20]

Le nostre due linee, distaccatPSi la vostra dal cielo e la mia dalla terra, sono andate convergendo e si sono incontrat:e purtroppo nell'assistenza gratuita con retribuzione fissa. Allorchè i medici puntarono sulla gratuità del1'assistenza colla speranza di guadagnare la retribuzione delle singole visite invece dello stipendio fisso, la pa.rtit:a. dovevasi oonsiderare già perduta. E .p oichè ai vinti non ·r esta che pagare, ritengo ormai nostro dovere oorcare di si.stemarci e adattarci allaI cattiva sorte. Dopo aver tanto gridato contro la 1condotta ipiena abbiamo finito coll'accet· tare l'assistenza gratuita a tutti. Ed ora SUQiamone le conreguenz.e. Ecco rome e perchè anche .io - rimasto ultimo in piedi a combattere contro la condotta ipiena - devo abbandonare la trincea, accettare la gratuità dell"assi·s tenza medica, e adattarmi - nell'interesse del nuovo istituto d'assicurazione a Ila retrit,uzione fissa capitar:La. Che il principio dell'assistenza medica gratuit.a a tutti · gli assicura ti sia lo stesso principio inforn1a tore della condotta piena ce lo ha dett.o lo stesso Martinelli. L'attuale Presidente dell'Associazione Nazionale l\1edici Condotti nell'esporre la sua relazione sull'assict1razione malattie in q11el Congre.s so di Fireuze (20 dicembre 1918) in cui fu eletto, dopo aver premesso che la condotta pei isoli poveri gli sembrava rivestire carattere elemosinjero, faceva gli elogi della condotta piena, chiamandola })iù mod~rna e preferibile, rappresentando una vera mutua tra gli abitanti di un Comune. Ed aggiungeva testualmente: non è l'istititzione in PuBTROPPO. -

sè della oondotta pie11a. ohe noi dovremmo respingere. E nessuno dei presenti, sebbene tutti fieri

avve:rsari della condotta piena in seno alle Sezioni, osò ribellarsi, ed anzi fu per quella relazione che il l\1artinelli venne designato .successo.re di Brunelli. E che si trattasse di convinzione profonda, d.a essere trasferita nello studio dell'assicurazione ma1attie, lo conferma egli stesso il 15 marzo successivo quando scrive: Ricordo ohe quando tutti i nostri etit usiasmi erano per la generalizzaziorie d,,ella condotta residenziale io non mi sono mai sentito persuaso del tutto. Mi sem brava che il sari oire una diversità di trattameto tra poveri e ab, bienti ripu.gnasse ai prinoipii umanitari.

Concludo. Sino a • che mi conforterà la speranza che il progetto parlamentare dell'assicurazione sarà limitato all'assisten7,.a economica e ospitaliera dei lavoratori, con~inuerò a battermi per l'attuale sistema. dell'assistenza medica domiciliare, gratuita pei soli poveri. Che se invece questa sarà avo~tn all' A~sicurazione. entrerò nel gruppo propugnante la retribuzione fissa capitaria coi necessari adattamenti. tecnici, pienamente oonvinto di rendere con ciò vitale e robusto il nuovo Istituto che sem·pre ho dlfeso e propugnato con fede altruistica e non per egoismo di categoria.

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Ritengo di aver 'dato prove di cosclenm deJ legittimi interessi di categoria e di tutela dei me-

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7'07

SEZIONE PR ·\Tl<.A

<lesiruì, ma tale eoscienza e tt1tela n,o n sono così mostruosamente ipertrofizzate da renderle pericolose alla. eoll€ttività. Nè sarò mai in opposizione agli i11teressi legittimj e sa.eri di tutte le altre cawgorie di lavoratori. l">rima cittadino. poi inedioo. E. CINGOLANI. I termi11i della

** * ro11troversia

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riE?? Si risolYe in t1n sogn 0 i11co11sitstente? È troppo 1

vasta per essere attuabile? :No, dal momento che, ii.ella parte essenzia.le, costitu.i sce un fatto co'rupiuto in altri Paesi, dai quali non è ammissibile di prescindere. · Siccome il Cingolnni discute <..~n la più a·ssoluta buona fede e non ha snja rrito il raro e prezioso seDlso della misura, egli non vorrà mettersi contr-0 l'evide.iiza, nè deformare il 1significato· o le proJtorzioni dei :fatti. A min volta. accetto il suo richiamo alla realtà, nel senso che le innovazioni troppo au·d aci ~ non graduate corrono il rischio, nel tradurle in pratica, di urtare contro ostacoli- im1;revedibili e oono circondate da insidie e avvolte d'ombre e perciò impong·ono molta avvedutezza e una d:iligente ma tura ipreparazione ; ma nutro :fiducia di non essermi sbandato nei regni dell'11topistioo, di . non aver dato adito a. soluzioni imprudenti, avventurose o illusorie, mentre ho tentato ·d i additare e denudare erro1i e dii argina·r e deviazioni. Riconosco che alcune v.iisioni da me delineate si ipr~ettano i11 un avvenire non prossimo; iua sono convinto che dobbiamo gravitare verso l'avvenire e non veroo il pu$sato. L. VERNEY .

sono vel111ti avvicinandosi: Difatti il Cingolani riconosce, senza riserve, i pregi inerenti al sistema ca.p i tario (o ad abboninmento) rper com.p ensare l'opera del medico. Egli però subordina questa forma. di com·penoo all'attuazione di un progetto, il quale e~lude l'assistenza medica domiciliare dai compiti dell'assicurazione, limitandosi ad a1ssegna·re i sussidi di malattia, nonchè l'ospeooljzzazione: gli assicurati •l)OOVVederebbero peDsonalmente a retribuire il medico, valendosi dei sussidi percepiti. L'assistenza filomiciliare gratuita iim.arrebbe ri·s ervata ai soli 1ioYeri (esc:lusi dalle russicurazioni). A prima giunta questa soluzione, che è stata erronéamente addt>bitata alla Commi ssione ministeriale (1) e che va spesso sotto. il nome di pr,ogetto minimo, sembra sen1plicissima, logica, naturale, vantaggiosa; ma noi temiamo che condt.rrebbe ad Per le agevolazioni di viaggio ai medici condotti. un disastro. Sicco1ne i sussidi-malattia doi;-rebbero · RiceYiamo: necessariamente tenersi alti, s'ingenererebbe neEgr~gio dottor Panglu ss, gli assicurati un incoercibile incentivo u Ila frode; Ella tocca llna nota tlolorooa, per la quale le siccome il servizio fiscn le dovi:ebbe accentrarsi spetterebbe tutta la gratit11cline dei Medici condotinevitabiln1ente. negli stessi medici a cui gli .assiti. Se 11on che, io 1sono co11vinto che poche voci le curati si affiderebbero per la cura (a meno di giunge1'anno di riconoscenz.a e di incoraggiamento creare u.na mrustodontica burocrazia sanitaria ina proseguire la nobile c~mJ)agna; cosi prof-0ndo è caricata degli accertame11ti fiscali, senza facoltà di il mio convincimento dell'a incoscienza ed abulia esercizio libero, cosa assurda), verrebbe fomentata di quella falange di sanitari, che esercitano in la connivenza colpevole tra assicurati e medici condotta, immtseriti ec1 i·steriliti dalle bizze di (dato che questi siano esseri -suscettibili di depa.rte ; da i ~oprufil delle Ammini-strazioni ; dalle bolezze): la covporazione medica nel suo insieme in<!oercibili gelosie reciproche e conseguen·t i murisentirebbe uno scarso benefizio economico dalle ' tue denigrazioni. assicurazioni, poichè i su~sjcJi-malattia verrebbero La faccenda che Ella tratta : la riàu.ziorie ferroimpiegati solo in scarsa misura per chiedere e 1v·i aria, dovrebbe essere <:o~a 00111}assata, dopo che retribuire l'opera onestamente prestata dal metnle concessione fu estesa ni maestri; eppure noi dico; non si raggiungerebbero finalità preventive, dobbiamo ancora battagliare, per vedere attua.t.l1 rpoichè il medico continuerebbe a non essere chiala condotta residenziale, ·P'l'evista ed in1posta dalla mato ·p er i casi lievi ed iniziali; non ~ si addiverlegge, ma che ha trovato - sarebbe inverosimile, rebbe all'aUJSPi0a ta oollecita iprovincializzazione dei se non fosse dolorosa.mente \ero - resistenza ed servizi sanitari ; e cosi via. ostilità in centinaia di medici condotti! Parlo di Questi motivi, che, sècondb noi, s'impongono quelli « veccllio stile», s'intende. i quali erano liechiari, limpidi, precisi, ci :avevano indotto a riti e soddisfatti di vedersi aggi·og·.a ti al car!'O della pudiare le proposte sernìpiliciistiche avafilzate e paschiavitù, iPer u~ manata di scudi, e temevano trocinate dal Cingolani e da altri. ·r. .a riforma più• organica e più radicale da noi la concorrenza di chi preferiva attendere agli studi, anzichè rammollire nell'ozio, o abbrutire nel nreconizzata - servizio medico domiciliare oon vizio, tutte le idealità nffoganrlo in una bottiglia C'Ompe11so capitarlo, con libera scelta e ~on indentii vino. nità residenziali; sussidi-malattia in mieura limiì\la noi siamo pagati, quali periti, con la tariffa tata e dopo lunga carenza (.p er es. di 7-10 giorni) ; $ervizio fiscale praticamente autonomo, ristretto di sessanta ianni fa, mentre il costo della vita si è elevato. solo in quest'ultimo quinquennio, del alle sole malattie indennizzabili; Msistenza istituzionale molto estesa; eco. - tradisce forse una 1000 per cento; noi non ~ bbiarno saputo imporre la. « C<'l a del medico>) : non <l bbiamo saputo riven:val11tazione i~ompleta della realtà, com~ assevera il Cingolani? Si .p erde tra le ais tr.azioni dottrinadicare, agli effetti della pensi()IIle, e quale pensione J gli anni di studi u11i,~rsitari; non abbia{l) Cfr. f;. VER:XEY, «L'AvYenire sanita·rio», 31 1no conquistato la statizzazione della carriera; 1ua rzo e 7 ~1 prile 1921. non 1a unicità dello ~ttr>eooio, per cui, quaggiù,

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IL POLICI.INJCO

dei miserabili ::,i butta110 a Yidall){'nte sopra un'o:(fa c1i 3000 ( 8io) lire; ladd-0Ye, i1elle :&i1arche, . i ctimaa.no Con1uni che ne offrono 12,000: che vuole che, in tanta difformità di trattamento e di 1s ituazione eco11on1ioa e morale, si tenti o sì faccia da noi? E difformità di trattamento più ·s peciosa è qt1ella dei viaggi ferroviari. Una caterYn di medici deputati e senatori, liberi di scorazzare da Trento a Trapani, senzu il fastidjo del borsellino, non si occu.pa11-0 di, colleghi, che devono pagare il costo intero del bigliettb, per ·viaggiare... in 3a. classe : tra noi stessi, 11on onoreyoli, e talvolta anche inonorati molti ' Ye n'ha tnedici di repa1to muniti cli un fian1mnnte .« permanen,te )), che non hanno interesse a sosteuere i colleghi ln così mo{lP~tn oonquista; come 1nai si [}otrà riuscire? Abbian10, in a ltro senso, i11te.re~si uguali, e mentre pochi 1si .agitano, la grn i1 maggioranza nicchia; o le ·p are cl1e, per daY·Yero, il privilegiato clete.ntore di un « l~ ermane11te >> si Yogliia arrovellare, per ottenel'e ai colleghi. clirò cosi, disereda ti, soltanto u11a ridl1zione fe.rroYin rin.? Se, poi, certi vecchi esercenti in con'Òotta, ed anche non ''ecchi, sca.n1biano l'encefa lite epidemica, o 1iona, per il noma, a1p·preuclono con stUtIH)re che, da oltre 15 anni, Schal1cliMl ha scoperto l'agente patogeno della sifilide. e si don1andan-0 inebetiti .,quali mai bestie rare tSia1110 l'anafilassi o le aYitamino~i, percbè non hanno avuto mai il inodo di rinverdire le loro co·g nizioni scientifiche. anche per In i1npo1ssiNiità di st:i;alciare dai magl:i bilanci ql1anto ,si spende in un viaggio ferrovi2:rio, per recarsi in sedi di Uni Yersitil : allora, apriti cielo, i medici condotti isono ignoranti. Anrehe se, ]">er es., dnl nostro seno 1s i so110 e~pressi dei Jenner e dei l\1urri ! Giustizia sociale! ... Din, ridia, 11esti ... ripesti. e, pel momento, si nbbia la gratitt1dine del dev.mo: R. Co&NACCHIONE.

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PUBBLICAZIONI PERVENUTE. Rizzo . . \ xTos1xo. Studi 8p(jri111e11tali sul f<'fano atipico . Pitrn1a, Tip. Coop. Parmense, 1920 . .:\Jo~nro _ GUGLIELl\IO . L 'e1no.::iu11e e lf' ps.icosi e v s1co·nenrosi da, ,qiierra. Messinn, 1920. Blocco oa rdiaco cun Si'li<lru111e di A.danis-."itokes fn indi 1;id uo ferito al oapo e .~ifìlit ico. :\l'nr>olj, 1n20. :\luGGI.\ .1\LBERTO. l./uso <lei grassi nella pratica 1n eli'.LRR..\.::\1':'~NI

TJ1 r r Gr.

dica infantile. -

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~Iilano,

Stucchi, Ceretti e C.,

1920. I

noxoL.\

FRASCESCO .

I riflessi d'a1UtO'lnatis11io in.idol•

lare nelle l e. ioni, ·trau1natiolie del sistenia ner-

voso oentrale. Q t:rERZOL\

Bologna, 1919.

R. Caso di rottura d·i utero in veriod(J

<'Spulsi vo con lacerazione vesoicale. -

Tip. Ilotti<::elli, 1920. Io. Caso di sarc-on1a d el tenue. -

~oglinno ,

Id. •.\LT.\XA G1 UR1'~PJ'E. l.1f> condizioni igien i cli<' delle ca.<~e cl'a,bita zion e nel Oo1nurze di Reggio Enlilia. , R 0gg:io En1ili<l. 1920.

ltlSPOSTE A QUESITI E A DOMANDE. (8810) Pa,,~enti interessati. - Dott. G. T. da S. ì\1. G. - Data l'esposizione del quesito cla Lei fatta nel con-sorzio esister~bbe un uffine di terzo grado ed un parente di quarto. L'uno e l'altro si debbono astenere quando si tratterà cli cose che La .rigt1ardano. (8811) Pe11tsiu1~ i - Risca ttrJ . di ann,i d l servizio. Dott. U. F. da ì\1. - Se era in servizio all}l

'r.

data della istitt1zione della Cassa di previdenza µuò rlsca.ttar~ tanti anni quanti 11e occorrono per' formare un qui11dicennio n.nteriore alla inscrizione. [n tal caro come premio ùi riscatto deve pn - . p:are t1na ,so1nu1a el1e si aggira fra le quattro 'J cinquemila lire. Ci dia lliù clettag:lia te notizie. comp-resa l'etit, e P'otre1110 fal'l~ e·ono~cere crn1eretamente qua11to. . .1>otrà a'\?ere di vensjone. (8813) Ta1·iffe 1~1eclico-legal i. - l)ott.. A. I'. cla !{. - La nl1ova tariffa per le perizie n1edico-legali r~on ~ stùta. a nrora approvata e non è, quindi, in

v-igore. Seoon do le n!Jove norn1e ogni medico e chirt1rgo riceve p~r la prilllù visita e relazione lire 10 e per le sezioni ca claveriel.le lire 50 o 60 a seconda che il oodav.ere non ~in <ìncora i11umato () si debba esl1m.are. 1

<8814) Ufficiale sanitario - Trasferte - I ndennità. - Dott. F. R . da A. - A termini dell'n.rti-

colo 86 del Regolaruenoo generale sanitario, all'uffici<1le sa..nJ.tario che per ordiine delle competenti at1toritù esegue missioni fi1ori della sua ordinaria residenza ha dàritto .al compenso stabilito per gli impiegati governativi. Epperò, in apt)ljcazione del D. L. del 14 setten1bre 1918. modific8to dal m1ccesRivo del 20 febbraio 11ltimo, n. 221. compete la indennità di lire 1:; al giorno per coloro che sono forniti -di stip~ndio inferiore a lire 6000. Qualo1·a 15.i. rientri in re~idenza nello stesso giorno la i.n dennità è climinuitR cli lln terzo. Usufrutind.o di ,~ettnxa fornita cla 1 ~1unicipio non Ql 1>uò i>ret~nclere indennità chilo1Petric.a. Per il rapprese11tante- del Sindac:o si doYrà concl11dere ~~-ciale convenzione col l\Il1nicipio. (8815) Soppressione d'ella cor1,dotf(t piena - iJfan oata forrna zi.0·ne deilo eZ.enco dei voreri. Dotoo.r<-· EJ. G cla.' S. - · Ha . diritto <li chiedere, aniehe

in via gindizia1ria al Comune l'indennizzo delle perdite da ·J~i st1bite per effetto della rjtardat.'l com1lilazione dello elenco dei poveri. Ciò in appll· cazione del disposto del C-0dice .ci"M.le e propriamente dello nrtico1o 1152, in cui è proclamato 11 principio che ognu110 è obbligato a risarcire 11 danno che produce i~ier f.a tto proprio. La domanda gi11diziale è poi t1ru1 consegnen7,,,a logica della diffid·a legale che Ella , molto OJ)tx>'rb1namente, fece notifica!'(\ al Sinciaco circa u11 nnno fa. Non esistono, fino a qt1e-sto 111omento sentenze di Corti e1 riguardo. · (S817) Riccl1ez~a 1n<1bile - Aliquota. - Dott. E. T . da ~- G. I. - T. 1ttliquota della R. )I. ~gli stlf>'Pll{li superiori n lire 2000 è <lt)11'8.r>-5 % 0Jt1-e 50


t

[ANNO

xx,·11.1,

FASC .

20]

cente8imi 191.1 ogni cento lire <li tais sa i>er le pen ~io1ù di g·t1ierra e l'aggto all'esattore che varia da Comnne a Comt1ne. (8818) l~ilasc-io

Dottore P. B. da B. - Effetti"van1ènte nessuna legge o reg·olamento obbli,c:n i 1 IDe{lico cond-0tto .a riln sciare gratuitau1ente i certifi,c ati di ct1i è parola nel qt1effito. Si ribt scin no, però, generalnH~ntè seuza compenso per (l10Ye1,0iso rigun rcl-0 n lle 1\. ntoritil e te11uto conto dello sco1)0 sociale P di p11bblica ntilitil per cui sono chiesti. di oertijicati sanitarii . -

Sosµen .~ir111 r

Dott. C. :NI. da C. - Il c~om11ne è tenuto ad esplet:'lre il oonoorso con la nomina <li uno cli coloro cl1e furono eompresi nella gra.duntoria, che hann10 1111 Yero diritto da far vulere qualora fosse. JnYece. bundito un nu ov-0 concorso. (8819)

Q(rncorso

-

709

SEZ I ONE PRATI C \

<li t ermini.

Esa11ii per 1nerlici di fJur<lo. -

~.\ll'nbh. 11. 11->g9:

Gli ·esami 1p er Jnedico òi borèlo 1s i fa1·<111110, l)ro-

ba bil1nente, fra D·OChi mesi, forse all 'inlzio dell'at1turu10. I l program1na degli esami è n1ututo, per Clli i1on è possibile di re Re il libro indi ca to da 1 c·ollega risr·onderit an('ora u d una adt>g nata preparnzi-0ne. Tale prog·run11ua è stc'lto pt1bblicato sulla Ua..zzetta ·D tfic·i ale del 30, aprilf.', e sar~l tiprorlotto in t1no <lei i~r00Fl in 1 i ilUll'e.r i <li questo gio.r{).. s. nale. Conro r so 1n eclico cli reparto Ferrorie dello ~i.::ta to. - - All'abbonato 327G:

Se Ja Direzione Genérale l1a scelto uno dei trP eoncol'renti i111dic:1 ti come iclon ei da 11n Comu1iRsio11<' esamia.1a tric~'\ clei titoli ·ogni r~co1~~0 è ini11tile.

Dt.

(8~20)

Pensiorie - Oo"tnpu,to d egl·i a nri i utiZ,i per consequ· i rla. l >ott. <ì . T. cla I. 1'. - Il serYi•

zio n1ilitare con i11te-rruzio~ di carriera ed il serYizio interinaJe è calcolato solamente per detern1i11nre il momento cl i a cquisto del diritto a pensi·one. n1a non per la ~ffettiva liquidazione di essa, se11111re qu,'l11d·o, J)el'Ò, si .sia nel frattempo a'Clem.pito all'obbligo del pap;an1{>-nto dei contrib11ti. P el' ùt g11~1·ra ffi aggiune:e all'ordin~rio seryizio con diritto n pe11sione u11 :111no per ciasct1no delle can11•<\g-ne clel 1915 ed an11i ~Pgt1~nti. Questa disposi7.ione si applica :i cli-v~1·f'e ca tegorie di n1ilitari del R. E~reito e della R . ~Inrin.a in conformità di qt1anto (liisponie l'n rtirolo 1° 'Clel D. L. de l 4 settembre 1916, n. 1207. (8821) Stabilità - :\ "0111 ina senza conco rso. Dott. G. G. da N. - Ri~ro~to ron lettern speciale come dn richiesta. ( 822) Oaroere ruanrl.o 111<·n tal e. -- Dott. I. P. da D. - Il medico clell~ careeri mandamentali deve essere pagato dal Com11ne cai)Oluogo di ni.andame11to salvo ri\alsa ·verso gli altri. Si rivo1gn . ' quindi. a l Sind aco di .detto Comune e chieda adeguato emolumento in ba se all'articolo 237 del Regol8 n1ento per la esecuzione della legge ComunalE> pr0Yi11ciale. (8<323) Medioo cTirettore di ospedale - Incompatibilità dell'u.ffioiale 8a1iita.r io . - Dott. 1'. B. da F . - · Stando a l disposto rùe l capitolato che fu, a suo tempo, 4ebitamente approvato dalla G. P. A .. compete al medico condotto del primo reparto la direzione dell'ospe<:laletto locale. ~è il Comune può di~c·onoscere tale diritto coll'addurre che nell a gestione dell'ospedale, esistendo apposita Oommitssione, non vi 11a che Yedere, in quanto ~he il . capitolato in cui tale .d dritto ft1 .solennemente affermato, fu redatto da l Consiglio Con1unale e non da altro Corpo, Istituto o Commission~. Il di Lei niritto ad es~i-citare l'ufficio di Direttore del Nosocomio dPOOrre dal giorno 29 dicembre 1920 in cui · ft1 approYato il capitolato suddetto. Se n·on , incomp::itibilith legale es1~te certa1nente l1na incompatibilità mol'a le ~i' l 'nfficiale sanitario che sia figlio clPl ,.~terin.a rio 1n11nic:ipale. Doctor .JusTITIA. 1

1

AMM INISTRAZIONE SA NITARIA. Pei congedati malarici. Continuian10 l'elen l:o delle sov1renzioni cl1e il Sottosegretariato cli Stato per l' A.issistenza 1\1ilitare e le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza l\:falarici - h~ concesso ai Sanitari a titolo di compenso per l'opera d'assi stenzn prestata a faY-0re dei congedn ti n1alarici, d11rante il 2°. semestre 1920, riser vandosi di JJrovvedere in .seg·njto a mano a 1unno che giung·e:i:.a11no i rapporti òei rispettivi Oomitn ti l)rovin.c iali : 1

7. Proyincifl dj V e rona : Dott. l,.111berto r oletti111 . dt\J <~on1nne di \''i~·asi o. T1. 300 Dott .....\.11gusto ~Pveri, del Comtme di I .. (\_gn.nno, I.J. 300 Dott. Arturo P(\ri11e lli. del Con1une di Caprino Veronese. I 1. lr>O - Dott ....<\ttilio Per11si, del C-0m11n-e di Erbè, r,. 150 - Dott. Giovanni 0eschi, del COIDllne di Gnrrln, J;. 1f50 Dott. Giuliano Cnstng·nieti. d·e l Co1u11r10 di Soav·e . I1 . 1!50. 8. llrovinria .d i Belluno : Dott. Fos&ì. T)11igi, <lel Colllune di Arziè, L. 200- Dott. Agosti Francesco, del Comune di Belll1no, L. 200 - Dott. 7Jorzi I"'uigi, del Comlme :di Feltre, l .J. 200 - Dott. Garuti Pietro, del Comune di Fonza so. L . 200 - Dott. De T..cne Pietro. del Com11ne di- Lamò, L . 200 - Dotto1· Del Zotto Gi11.seppe. Ciel Com1me di Mel, L. 200 - Dott. T eno-re Git1 seppe, clel Comune di Pedaven~. L. 200 - Dott. l\1arinni Giusep1 p e, del Comt1ne dl Pnos-Fnr1·a d' Alpago, T1. 200 - Dott. l\1archi Ferruccio. del Oom11ne di Reidico. T1. 200 - Dottor . Colie Gaetano, del Oomnne di Trichinnn. J;. 200. 1

1

9. ProYincia di Chieti: I)ott. De Vincentis Ernesto, del Con111ne di Gasoli . T1. 000 - Dott. Pellicciotti Paolo, del Oo111une di Chieti. L. 100 -· Dott. <1i·1rumaria Giovanni . del Oomu11e di Pescara, T), 200 - Dottor Antont1cci Giulio, deJ Oom11ne di Scerni, lire 200 - Dott. Giacomucci Raffaele. del Oon1t1ne cli Vasto, L. 200 - Dott. l\111<:>ct Anchjse, del Comune di Pollitri, L. 100. 10. Provincia di Oo1no: Dott. Lonati Piero, del Comune di Bellagio, rL . 150. - Dott. Sassi Alessandro, del Com1me di Cantù. L. 150 - Dott. P edr.aglio Giu·seppe, del Comune <Ji :Nioltrasio. I .. 150

-- Dott. Benazzi Pietro, del Coll111ne di RovellaAC~, I". 100 Dott. Ma.genta Cesare, del Comune di Albese L. 100 - Dott. G11elfi Gaetano. del C-0m111H? cli A.ppiano, L. 100.


710

l L POLICLINlCO

CONCORSI. . CA!\NARA (Perugia,). - Ci ffi comunica : per defìcie1iza di concorrenti la scadenza è stata prorogata di venti g.iorni. CAHTOCETO (P esa11·0-Urbino). - Cond. piena con in·obabilità di essere cambiata in residenziale; lire 8000 olb:e L. 1200 c.-v.; L. 1800 .p er ·CàV .; L. 300 per casa ò,i a bit. , a vvertenòo che se 1a cond. .sarà e.aro bia ta in re-sidenz., lo is ti.p•enclio sarà ridotto. Scad. 31 mag. CASOLE D'ELSA (Siena) . S trienni di ventesimo; L. ca r o-vi,·.; J_.1. 500 quale uff. tariffa per gli .abb. Alle o.r e

Due oond.; L. 6000 e 2000 per ca v. : doppio san. per la 1a. cond.; lG del 31 mag.

S·ca d. 31 mag.; I.1. 400 fino a 300 rpov. ; addizion. di L . 3; .p er allog~io JJ. 500: quale uff. san. L. 500; quinquen,ni del decin10 : caro-viveri di legge. CASTELNUOVO CERVO (Novara.). -

CONFIENZA (Pavia). - I.1. 6500 resiclenza, con 4 quadrienni del decim~; T.1. 1000 per 1000 Poveri; L. 3 addizionali (i tpOveri 1sono 2000 éirca); L. 2000 indeni:iitit cavallo e vettu.ra: L . 500 quale uff. san. Alloggio co n scuderia, fienata, rti.messa e giardino meùinnte canone da i.stabilirai. A tutto il 25 mag. 1

' PIANO DEL VOGLIO (Bolog>za) . - A tutto il 15 mag., 2 condotte; ab. 3000 con 180 1p overi circa ciascuna: T..1. 8000, aumentabili co1ue al regolam. per gli impiegati comunali; caro-vi~r.; L. 1200 per residenza disagiata; L. 3000 .p er mezzi di trasp. Eventuale cambiam. di resid. per la 2a cond.

lANNO

XXVIII, FASC. 201

Emilia e Romag·ne: Bologna, Archiginnasio (presso la Sezione Bolognese dell' A.. N. M. O.); Mantovano: l\.Lantova, via Arrivabene 3 (presso l'O. d. ì\il.); Ferrarese: presso l'O. d. ~f. Chiedere le condizionl. Per tt1tti i collegl}i in cerea di posti vacanti 111-ettiamo gratuitamente a diisposizione il nostro giornale. Gli a11nunzi debbono essere bre,ri; il recapito non dev'essere dato ,p resso i n.ostri uffici.

* **

In Padova, con sede presso la R. Ctinica Medica, s'è costituito un Comitato fra Laureati e LaureR.ndi jn Medicina con lo soopo tta l'altro di contribuir€ al collocamento (lei 1\1efilct nelle tre Velliezie. Esso ha a·perto un Ufficio che fornirà gratuitamente e nel i11odo più completo possibile tutte Je notizie riguardanti: interinati,. condotte, concorsi, posti d~assistenti ospedalieri e che sarà un facile punto di ritrovo sia per i medici condotti e i Comuni che avessero bisogno di sanitari; sia ,p er i colleghi in cerca di ipois to. Quanti avessero · biso~·no sono pregati d.i da.re la loro adesione. Dirigente 1'11fficio è il dJott. A. Baccich.e tti (Reg·i·n Clinica 1\1!eòic~, Padova).

1

s.

ANA'l'OLIA DI NARCO (Perugia). - ·Co11sorzio oon Scheggi·n o; L. 6000 e c.-,.. per 1000 pov.; indennità disagiata -resid. fino a ~rJ . 2000 (da concordare fra medico e comuni) ; eventu.ale indennità di residenza poyera; tre quinq. del decimo. Se.ad. 30 giug. SERRA DEI CONTI (Ancona). - A tutto il 31 mag.; 2a co:qd·o tta residenz., prevalentem. chirurgica; lire 13,000; due ca.ro-viv.: bien.n i del ventesimo fino a 'L . 17.000; L . 2400 per mezzo trosp.; per gli abbienti metà tariffa dell'Ordine. Servizio entro 40 • • g1orn1. STIA (Arezzo). - 1a condotta; L. GOOO: quattro quinquenni del decimo; due ca·ro-viv. ; l'amministrazione provvede ca vallo e vettura. In corso di approvaz. {! umento dello stipendio e altre C'oncessioni. A tutto 25 mag. TERELLE (Caserta). - 'L. 6000 r esidenziali; capi: tolato della G. P. ~i\.. Scad. 20 mag. AvvERTENZA. - Si ,·ednno nncl1e gli Annunzi pubblicati ·n ei fa.sci c:oli 'l)tec·edenti. Diffide.

Revoca di diffid<t : C'an1pal'?:nano cli Ronaa (Roma). l .. 'B'I•'IC f DI COI.1LOCAMENTO. . I •ien1oute e r ,,ignrin, T()rino, Yia dei :àfille 16 < pr so 1'0. d. :\1.): I .on1bn rclin : ~Iih111{), ,·ia I oga1l<l 2 (presso la Jl1 tlside11r..a <.'elltrale dell'.A. N. :\I. C.); '.['re ' 'enezie: ,.E>l'<)na . Strntloue ~uperiore Ma ffei 10 r1>rL~S(> ro. d. :\I.>:

NOTIZIE DIVERSE. La delegazione della Croce Rossa Italiana al X Con· gresso delle Croci Rosse. La Delega zio.ne I taliailèl ha portato in questo Congresso, adunatosi testè a Ginev1·a, il lievito di idee nt1ove. Si deve al ra1)vorto del se1L Ui·raolo ed all'OIJ)el'a del prof. llossi Doria la più effioaoo r1soluzione dei problemi ctrcn l'iritervento delle o'roci Ros.se ·nelle fJ'lf,e·r re oiviiL

·

'

Si deve a1d un altro ra.p porto del sen. Oiraolo, sulla organizzazione del Soooorso Internazionale fl'Ì popoli oolpiti dalle oalamità, ed all'ardente difesa che ne ha fatto nella. Commissione e nell'Assem# b1ea, l'a1pprovazione di un principio nuovo di assionrazione 1nu tua fra gli. Stati contro l e calamità:

concorso di ogni cittadino, di çiascuno Stato, mercè una piccola tassa annt1a di n smcurazione. Questa tesi ha prevalso per il tena~ fer"'·ore del Presidente della Croce Rossa Italiana, ed inizierà una orientazione di pensiero. e di sentimento. È stata J)ure fatta (lal .se11. CiraolQ la proposta del gran,d,e appello da r'Ì!VOlgersi in oo-mune acoordo dal Cornitato Intern,azionale della Orooe Rossa, e dalla, Lega r1.elle Croci Rosse, pe1· com battere lo spirito di guerra diffuso ancora nel mondo. Sono di un rapporto clel sen . Ciraolo le .conclusioni per il coordina,m enftJ ài tutte l e opere fila·ntropiche rli ogn·i paese da parte della, Croce Ro.'i.r.:a, per eYitnre ~erpero di tem110 di denaro e cli energie.

Sono .state votil t~ Je in·oJ)<)ste di due altri delegati italiani: del })rof. col. B8duel sul rnateriale p .~ulle infer111iere: del «onte \inci. che sostenne la r irol11zione a dotta ta 11er la cin1rii,·p11 :a, di Rapm·e. entanze di Croci Russf' ..traniere insie111e con la ur(::ionr17e <li ogni pa<'-"''·


(ANNO

XXVIII,

I~,ASC.

30]

f ll

,SEZIONE PRATIC.i\

. ....

11 tf)Jt. C"-01. Za11g-l1ieri, delegato del R . Governo lt.uliano, partecipò ai lavori delle Commissioni studio dt~l niiglioramento del tlf'attamento dei prigionieri d.i gue ,.ra; e st1lla. pro.posta di revisione della Oonvenzione d l Ginevra il eonte Vinci l•<:'l' lo

r>reseutò un rap1porto. Oltre l'importa·n za singolare di ciascuna proposta, fu mirabile lo sr>irit.-0 anjmiatore del ,p ensiero e dell'opera ttella C. R. I. , ché ha portato in questo Congresso i1011 solt..9.nt9 idee nuove, ma anche la coscienZil di lln'azione sempre più vasta della C. R.,. della quale, nel s uo discorso sulla Cassa. Internazionale <li soccorso, l'on. Ciraolo spiegò il \ grande còmpito nm.ano di ,p reparare oon i fatti, piuttosto che c·o11 i trattati, la grande ·s ocietà dei }JOpoli. •

Comitato romano antitubercolare. Coll'intervento di numer<>·s i oonsiglieri 1s i è l'it1nito il Comitc'lto romano a ntitubercolare presiecluto da.I prof. '\~ittorio Asc<>li. Il segreta.rio gener~1 1e ,p rof. Ugo l\'Iariotti riferì sulle i>ratiche sYolte c.-ol J\Iunicipio per l'istituzione cli u11 nl10,~,o dispeDJsa ri-0 i111titubercolare a TeHtaccio: ùei:te ampi òett.1gli sull'attività svolta dall' l Tffic l o Oeritra l e anliluberoolare <'Tia Galilei 25), che rà•PI>resenta il centro .d i osservazione e di informazioni per tutte le differenti attiYità antitubercolari cl1e si ::;volgonip .a Roma. Furono presi accordi prelinlinari per la giornata della. tuberoolosi nella quale dovrà essere st>iegato al pubblico l'importaD7~ e l'urgenza della lotta antitubercolare e dovrit farsi la ra ccolta di fondi fra il c-eto commerciale, in<lustria le, luoghi cli divertimento e fra il pubblico in genere, fondi ~he saranno destinati alJ'incren1e nto delle iistituzion i esistenti e a lla c rènzione rl~lle n11ove p1'1Qvvidenze antitl1 bereo lari. J.Ja data della giornata della tu berool osi non è stata ancora fissata. 1

Introduzione di cincon iua. Il 1viiniistero de11 ·1 nterno ha <lato notizia, per mezzo delle Prefetture, ai Presidenti degli Ordini dei farm.1cisti ehe dnll' ..\.1nerica . è stata in1por' quantitit cli idroclorato di cincotata u1ta notevole ni n~ e che viene messa in tC-ommercio come ich·oclora to d i chinina. IJa cil'colare rileva che per qua11to i recenti studi abbia.no rico110sciuto ai sali cli cinconina la stes&1 effir·ncia terapeutica dei sali di chinina, non può e non .<leve tollerarsi che da parte dei farmacisti si fae:cian·o, in generale, so~ stituzioni nelle prescrizioni n-iediche; questo atto costituendo, di J:ler sè, un reat-0 c-0ntemplato da ll'art. 321 del Codice penale, ed u·n a frode commerciale, dato il minor costo dei sali di cinconina risip.etto· a quello dei sali di ·chin.i·nlfl. I signori Prefetti disporranno perchè steno eseguite saltuarie is~zioni presso le officine farmaceutiche e le farmacie allo scopo di assicurarsi che tanto nelle preparazio ni di prodotti chimici, quanto nella speclizion.e delle prescrizioni mediche, . non venga UJsato il predetto sale cli ctnconina in sostituzione, l)::trziale o totale, del dichiarato o prescritto ic1r<>clorato di chinina.

,

***

Pla.ullia 111 o alla vnest a circolare : nia 1ion si po f're7Jbe per1nette1·e a,i rnedici di ordin,are sali. di c·i11,ou11ina, effioaol quanto quelli di chinina e ven dibili a prezzo mino1-e, più, adatto alle piooole 1

borse? E 1iecessario soltn.1ito oarentirsi della pu1·ezza

delle'

cinconi na,. ·Nota d. Reda,z .

Corsi di pr rfezionamenio a Napoli. Il giorn,o 30 maggio 1921 a Yrail!Ilo inizio presso la Clinica P ediatrica, la. Clinic;a Ostetrico-Gineeologica e la Clil1ica Oto-rino-laringologica della R. UniYer~itit di Napoli tre •Corsi di :Perfezionamento per laureati in lnedicina e chirt1rgia, autorizzati dal .ì\1iuiste1·-0 della P. I . T ali corsi èl y1·anno c.aratter~ eminenten1e,nte l'·l'atieo . . Avranno la dumta rispettiva di circa due mesi il JJrimo, di mesi tre il second<> : ver il terzo non è indicata la durata. La quota d'iscrizi~ne, da versare all'Economo della R . Univevsità, è per il primo corso di L. 200, più L. 50 per tassa d'esa·m i e di diploma; per il ~ondo corso L. 300 per la iscrizione, più L. 200 i.>er spese di · ma t.e riale !D.el funzio namento dei :a~­ parti Clinici; per il terzo corso di L. 200. Le iscrizioni, cl1e saranno limitate, si riceyono presso le tre Cli1liche. 1

1

Un Consiglio Comunale di Sanità a 'f erui. L'Amministrazione comlm.ale di Terni ha .p romosso un Consiglio di Sanità, i cui sco·p i sono specificati nella 1seguente relazione della Giunta, approvata dal Consiglio conlll.I1ale : « T,e stesse l'<lgioni che indussero questa Ammiillstl'azione a i.stitnir~ orgnni di con Sl1ltazione per altri ra1ni, l'ha11110 consigliata a ·p rop·o·rYi l'istituzione d el C.i-0nsiglio di Sanità. « E.sso sarù costituito da tntti gli esercenti l'arte sanit~1ia, re::,1dei1~i in Terni e ffi.10 territorio, farmacisti, veterinnri e medici, siano liberi esercenti cl1e dipendenti dal Comune, in serYizio o in quie~ce11za: farà capo all'Uffici·o Sanitario, e sc~glierà nel pl'oprio se110 un r'on1 it ato eseeuti l'O composto di ci11ql1e membri. «Il Consiglio ecl il suo Comitato fiancheggeranno l'opera dell'TJffi.ciale sanitario e rjvolgeranno le loro cu·re - a seconda delle rispettive competenze - a l miglio·r amento dei servizi municipa li riguardanti: l'assisten-."ta sanita,ria e farrnaoe·utica. per m.a,lati a d ornioil io (condotte me-eliche, chirurgiche, ostetriche , somministrazione dei medicinali ai poveri, servizio delle farmacie); l'assistenza sanitaria ospitaliera (ospedale, ambulatorio medicochirurgico e ginecologico, dispensario celtico); la 1

projil ass i · delle rnalattie infettive in genere e della tubercol osi e delle 1nalattie vener ee in ispecie; l a f.g iene degli alilln enti e delle bevande ; la tutela igienica della pri·m a infanzia,· l'igiene scolastioa, l'igiene del lavoro e q1lella delle abitaz·ioni; la raoooita e l(I, distribu zione delle immondizie; ed in 1

genere tutt-0 quanto ha riferimento all'igiene cittadina; e presenterà. og11i anno al Consiglio comunale una circost3n7.iat a relazione dell'opera svolta>).


-1·)

'

iL POLICLINICO ,

.....

Casa di <·ura per impiegate e conamesse nwl11le.

le nu1nero. P adAsioni cli I stituti scienfifici , di Auto-

sol'ta a ì\Iilano, in una villetta nel ' Tiale Buonarroti, una n1odesta Casa cli cura col colll11ito cli assistere le collaboratrici degli Uffici e dei negozi, le quali J1011 po~ono e ssere accolte in ospedale e difficilmente hanno modo di curarsi a do micilio. IIl!iziata oon un modesto ambulatorio in Via Castelfi<la rdo, l'istituzione s'è ti-asferit<:l. dall'agosto J 919 nella Yill.a cl1e occupa ·attualme11te, acquistata col contrib11to di generosi oblatori. Accoglie o,gui for1na {li n1a1R ttie, escl1ma la. tubercolosi'. Alla ('a.sa è a111:~~$0 un alllb1tla.to1 io che f11nzio1u1 quot1dianarnente e gratuitamente per tutte le im' città ed è fornito di ric• piega te e colllnJeRse della co iuateriale per radioscopie, ci1re elettriche e ope'r<1 zio11i di lliccoln chirurgia. L'istituzione ll a bisogno di 11u0Yi fon.ai per corrLpl<'tn1·e l'impianto e p er seg11itare il funzionan1e11to. IJ.a diter.ione è afticla ta al prof. F<>.r li. È

1

rità e di vemonalità; il prof. Franchi in no1ne tlPl Rett~)re dell 'L'ni,~rsità, e il 11rof. 'Falchi, in norroo ,d el Preside della Facioltit tli Medicina. Quindi il prof. Ernesto Bert..'lrelli - s11e:cessore del festeggiato alla Cattedra cl'Igie-n~ - vronunciò llll nla.to di scorso, ricord1ndo il •Contrib11to portato òal prof. Sormani coll'in egn.a1nento colle ricereh.e , oolle pubbliet1zioni al n·1·ogre~~' dell'igiene. Lo seguì il prof. Costantino Gorini - dBlla Scuola .s11periore cli Agricoltu1·a - il quale ricordò co·n affetto d'alli~vo la vita di •studli e di lavoro d~l run e~tro. 1:'.arlaron.o a111cora il prof. Boni Icili·o. Presidente della Società .cl'I gi.ene di 1\lilano, i l Qt1.ale ricor<l:) sp.ecial.me11te l'opera del Sorma.ni oome ex-pl'csidente di que 1~tn. nritica Società milnn~se; q1tin<li BRjla e Fiorentini dell'Ufficio d'Igiene di Milano. Pezza, Ufficiale Sanitario di l\1-0rtnra, e il .p rof. Predieri di Pavia. A tutti rispose commosso e riconoiscente il festeggiato. 1

1

e. l>. Rappresaiglia politica contro un sanitario. Una curiosa cri si ~i è detetn1inata i11 seu·o al C'o11siglio co1uu11ale svcialista tli Crespell<1110 <l{olof.ril<l) , <love quella maggioranza estremista si è 01>11·0St;1 a lla 11 0111 in.a a Yeterinario del d·ott. Enrico :-~ n<->tti che I~·on app.a rtiene ad alc nn ll·~trtito e cli~ è riuscito pri1110 in graduatoria, • ,-o:enù-0 fa Yorire i1 terzo cla~~itiea to, noto per le ~ue idee comuniste. Sel1iera11dosi dalla parte del ~a etti, il sindaco clott. F 0rr-0, nn centrista , ha rassegn,a to le proprie <lin1issi01li. È in1ulinE>nte 1111 inter\·C\nto prefettizio. 1

Un'associazione per lo sviluppo delle relazioni mediche tra la Francia ed i paesi 11lleati. . 1 È stata fontl.n ta n I>nrigi. 8i l)l'opone di richian1~1 e nella I i'rn ncia, in mis.tjone e viaggi .di studi, n1edict f\ ·Stnclenti ~trani e1-i: di far loro visitc'lre In bora tori ~l ospf\rlali ; di inviare a ll'estero mis, io11i di studio e ù'in.;egn:a n1ento: d'avere i11 cias cun l)aese clei 1neclici corrisp'9'nclenti e nell'nss·ociazio11e corris1>onclentj ·d ei i1uooi stranieri. I/.A . D. R.. :\I. (Assooiation pou1· le dévelopve, nient des relatio11s m.édicales, ecc.), ha per presi<lente il pr.of. H :trtmann : 11a 8e{le nella Fa.coltn (li ineclicina <Sala Béclarcl). Onoranze al prof. Sormani di Pavia.

moI_'tO in età ancora giovane il prof. ALBERTO CAVAZZ.ANI di Pisa, medico })rimario onorario degli Spedali fil Pisa e libero d()(!ente nell'Università stessa, noto nel ceto medieo studio,s o per i suoi lavori di patologia e di clinica medica e per L'l grande <3ompetenza, che lo rendeva il cons11lente reputato e gradito in vasta zona della Toscana. Se i oooi meriti come scienziato lo mettevano in prima linea fra quelli che illustravano la medicina italiana, ancora più brillavano in lui le q11alità del cuore. Era ami\ tissimo dalla ipopol.azione di Pisa in tutti i ceti e lascia unanime rimpianto a~l1e nella clftsse mediea . Il prof. Ca·v azz.ani 11a. lasciato all'Università di Pisa l'intera ·Sua sostanza, per fondare un premio perpetuo da assegnarffi .al migliore lavoro inteso a. 1svelare e smaschera re plag·i. frodi, errori nel camr>o delle sciel17..e mediche i11 J}rimo luogo, od in .quialt1nq11e a ltro ~cibile, .:1 110 ~cor·o di . mioralizznre In :prod\1zi,on~ S1Cie1ltifìca i ta 11~ i1.a . I/Universitn di Pisa ha accettn to il legato. Il prenilo porterà il nome di Guido ed Alberto Cal/azzani, in n1eruoria .anche clel pndre del testatore, cbe fl1 eccellente ctlir11rgo e J)adre di l111a fan1iglia di .n1erliei ben noti. C. È

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Il gior110 lfi a·prile, i1ell'<.lu1a dell'Istituto d'Igì< 1 ~P . t.111n folla <li <.-olleg·J1i, {li allievi, di amici e <li P. timc'lto1~i si è riunita per tributare solennj 0001 ;t11 .ze ·ll 1~rot'. Giusie111>e ~orn1ani, elle fu sino a llo :-:c:o1,so anno clir(\ttore di quPll'Istituto. I~a cerimonia ri11scì con1n1oyente ·J)el' le atte~i1ziuni di alt<\ ~tin1a e cli J)l'Ofr1n<.lo affetto aJJ'jll11 :-:; tre igi(;nistt1. ..\..ntoritù. J}{:\l'·~oua litit·. l1no ~tno1 o <li 1nedici si e1·n110 <1<1 to conyegno <11 Palazzo Botta. Il Co1111tato pei· le onoranze ha fatto mur<ll'P I~<'ll'Istitnto 1iru1 lnvide a peren11~ ri cordo del suo hf'11en1erito fond11 tore e ha offerto in dono n l llliltl:- tro u11'nrti. ti c·;-1 inetlna;lia. • Pa rl:1 ro110 i 1 clot t. l,ietro Tro,·n ti, presidente clelrOr<li np <l<'i n1~clif"i lli Pa\ia. il qnale lesse p111\:' 1 ·-

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~oJ. -

Si è s1wnto a 77 nnn1 in \ Tare-se, ap pena clie<'i giorni dopo la 1norte dell'adora tn sposa, l 'e~in1i') <lott. AUGUSTO ~10RSELLI. Medico condotto. 1nedico n1iliture n~lle guerr(> cli indipendeuz.1 cl'ltalia, libero proff\ssionista a Bologna, esercitò ~em1p~ l'arte snn, intendenòola com~ 11na Ini~o­ ne di bene frn i ~·noi sirn ili. D'ingegno ipronto, di cultnr..-1 ·varL'l ed estesa, di grande perizia medica, conq11istò ~ubito la fiducia clel pubblico e la stima <lei Colleghi tutti, i quali rim1p iangono la perdita (li un uomo di così elett~ Yirtù e cli onest<ì cosi rarn. Dott. EGIDIO TOSCHI . 1


(A'.'W~O

\.X\'III,

FAC\C.

;20]

11~

SEZIONE PRATIC.\ •

RASSEGNA DELLA S1'A MPA.

I/nzote111ia e In eole9terinemi n degli emicranici. - ~I. Pf:Hu e T.i. r , .\XCJERO:\. Ciano~ii conge:nitn r)a. Defi<'ie11ze ùi ~'l)tlZÌ(') ei h.anno eotStrett-0 più Y·olte rossi stica. • • •t(l i11terro1111)ei·e questa rubrica, la qu.ale .aYeY<l G·iornale 1taMan.o d r lle 11Ialatt1e V e11er<'c e d elf.a incontrato iuolto ~nccesso f1·~ gli studiosi. P elle, II. - .J . CAPPELLI. Sifilide ~eeo11(l;1ria tarc•onficlian10 ora ili pot<'-rla riprendere senza <.loYeT <.liYa e reinfeziou~. - .A.. PASThTI. Sifilid~ e traunuclnr0 incontro ·t disco11tin11ità. ,, 1na . - (}. A . .:-\ It rBBOSOLI. La p1~oteinoter.a.pin n on I periotlici ,·er1il Imo da uoi regiiStra ti nell 'ordibaetE>rica (li a l<.:nne malattie della p elle. ne ::;.:te-~5io r·ou (·ni i1erYe ngo110 a lla r edazione. Tub eroolosi, mar;,,.c... v.. F1c1. l1pe1·e-0c:itabilità• Xo11 ci ~1a 1·~t po~sibi10 <li Regillc'tlare che un.a millleCC<lnica 1nt1~'·0Jai:e i1ella tube-rcol·Olsi apicale . 11i1ua vn rte dei la Ynri in e~sr ·p~1bblicati; nella cer- · J/ Ev 0l11 tion i lt.lédioo-C l1ir11 rg·ioale, aip,r ile . - W . DE ni.ta ci fa. remo gi.1id a re d.ai ,i;.Jeguenti criteri : dare KE\TING-HART. E11teropt0Si ecl entero-anastasi. Jn prefere-117.a agli <l rg·o111enti che posson-o interessa re di l)iù per il e;nrnttere tli novità o per quel~~111er i.can Jferlic-ine, 111nrzo. - , .J. 1\1. T .\YLOR. Il , lo cli praticità; segnn le1~n10 anche le riYis te i-;111meta bolisruo del 1calcio. • tetiehe più 11rege,-oli (:' toniplete. Jf crli:inf.f\r·he Klinik, 24 a1)rile . - O. :iYIIKI(O\\'RI,r. Surger11. G!!neoology rvncl Obstetrios, apr. rr. T. Il 11·o~to no•sol·ogico dell"atr,o fia gi.al1a,,,. acutn del THOMAS. I J11$SUZÌOll:e nbitt1ale della spalla. - W. f~g,tto . __: R. STEPHAN. Il meccanismo d'azione I~oYD . R e.~istenza <lei tess11ti nelle affezio11i c,1 n<l·ella tri.pauo-flavina. cerose. - C. I.J. STARR. Chiru·r gia ricost1'11ttiva .Jou r11a l des Pfaticiens, 2.~ H·l>l'ile. - R . T oaPET. Il nella pratica civile. - I.1. K. P. FARRAR. I/acidosi uoclo el1iruL·gico. - P. N1EL. I ,<t i:if\<l11ca~ione tlel in chirurgia. l'udito c:ol metodo Pa.i·rel. · • .rournal of the A 1n erica11 }Jerlioal .4.ssociation, 2 ~.10· lti jurnia Jledica, 30 ~1prile. A. BERTOLINI . • a•1)r. -- T. B . OsBOR~E, 'L . B. 1\1EUDEL, I. ~!f. l/a7.oto i11on ureico del sangue ecl il ·SignifiiC:H to WASON. Oftalmia cl.a clie.ficie11~e tlie't:etjche. - . <:lin.ieo del suo ~111me11to. · :\1-\YO .J. I;::t pr:ofe~sione mediea e i l } ' >ubblico. f ,"().i::JJf'<lale 1lla_qg,l ure, 31 ma1· ~n . - T. O]!; H1 EHO :·iY:N. (joRoo~. Into .. siC'nzione rln eroinn. :.\1 L~ 1.1<1 funzione moderna d egli o "'ped.ali . in Jfr•rlici·nrt lberrt. 23 npr. - G. TRIYI:\'0 G. r,a lfe vue .J1édiG'tle d e la Suisse RonLa11 de, aprile. a. }J~rgi ll o. i polruonare. G. G. ~!OPI'ER'r. \ '"a lore comparatiYo de lle rea fJior11 olc <l l ('linica ....lledicn, ~o n1a ~· . - .\.. "\T.\L.f!:~Tr. zio11i de l sangue nelle feci. ' Il c11aul1noogra io.dato. J 011 rn.r1l de M édeoine de Pa ris, 30 aprile. - NoBÉ. l'Pnsiero .~ferl ico, ~ ;1prilf\. - I. ~..\. x1o~r·: J. LJ. llnrtico uH'.i. I. <:011gestio r\i r»Ieuro-.polln·o11.ttri ncute ne l1'i,n fa1izia, rolnri 1·epl'rti 1r~l le p~L'uriti con ,.E'r&11n~nto. Rilvista critica <li Olin ioa. M e'lica , 15 a:prile. A. Endu oririolog y, marzo. - G. NIARA_NOX . Il diabete ~.\Ll.-rox. Rnl :.neccani1 s mo cl~l fenomeno di Bainsi1piùo quale si11ùrome ipofisaria . - F. 1\1. PoTbin~l~i. TEXGER. I si stemi simpatico e para . . simpatico. • Ilevue il e Jlédeoine, n. r. R. REN" !'}AUDE e G". GuÉA r oll iV('S of Racl'iology a1icl Eleotrotll <' raJJl/, aprile . XF;.,u~. Dilatazione diffusa e generalizzata, detta .J. H. DounLAS ~'En STER. Azione de l radium e i<lioJ).<l ti(·H, dell'esofago. -- RÉMOND e RouzAND. <lei i·aggi X su lle cellule cancerigne. 0

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f ndice alfabetico per Pa_q. 698 Acroc:Pfalosind3 ttilia ..-.\.rldome: criteri c:be reg·ola no In cura medica e l'interre11to chir11rg ico nella )) patologia dell' 679 )) A n?ministr01Zione sa,n ita\ria 709 )) J 88icurazione malattie: s ull' 704 )} l~ibli ogra fin : cen!1i G97 )) 701 Caffè: esame C'ardiologi<l : l)rin<:i·pt t;-1rrl inn li nella vra )) HR7 tiCc'l clella )) 701 Cascara sagr.ada : nzion0 )) G98 Corpi estrnnei nell'eso,f ago : estrazio11e )) 094 C'-0rpo iStJria to : sindro111i ni1n t01no-clilliche )) 701 Emorroidi : contro l e • ....o<> ( . Encefa lite epiden1ica : ln tte IJer iniezioni )) )) 700 E11teroc:olite : algie a òi~tanz«1 )) 69!} Gozzo retrosternale )) G9ù Idronefrosi intermitte11te parziale )

'Roma.

l~?l

-

Tip.

c ;artier~ ('pnt.r~Ji

ma~erie.

Itte1i inifettivi l)l'imiti,·i : }{\ for1ue l>enigne Pag. 691 • T.1iqt1ido refalo-1·achid ian10 : iicerca di Weil e Krafta . )) 698 .:l fe(liol oonrlotti : pe1· lP agf'vola.<iuni di v la .qgio (ti . )) 707 ~1011ingis1no tifico .' )) ()84 I'urgn nti : llSO ed a bu ~o .. )) 700 Ra ngl1e : coagulazi one )) 702 Sifilide : reazione di S a c·1J ..·-Georgi >> G9F\ T;iglio cet~areo traoor 0 ritonenle Sl1J ~eg)) t)'-t:2 men to inferio re dell 'u t ero T er111inologia me.dica » nx2 'l'uber c·olosi: prova di Hollaender )) G99 '1'11bercolotic.i : eosinofilia d e l siero c1ei )) ()99 ' rescicanti )) 698 \ "".accinnzione antitifìca V esctca: trattan1ento chin1rgico dei tumori maligni . )) 693 - -- - - - - --··---r

1•n 77 , I

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resp.

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È pubblicato: Dott. 111' RIO FLillllWI Medico nel Brefotrofio Provinciale, già assistente alla R . Clinica Pediatrica dell'Università di Ro1na Dirett.ore d~lla Scuola di Assistt>nza all'Infanzia •

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Manuale di Pediatria Pratica •

(Seconda edizione)

olume in 8°, di pagine VIiI-352,'.Jj corredato di una estesa POSOLOGIA INFANTILE e con 74 figure intercalate n el testo. - In co1n rr e rei o L. ~et, ma agli associati al "Policlinico ,, che aggiungeranno sole \r

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al prezzo_del loro abbonamento pel 1921, o che ci rin1etteranno subito detto jmµorto n1ediante cartolina-;V$1glia se l'ahbonamento già fu da essi pagato, il Manuale verrà loro i1nmedjat.a111ente inviato franco di port9 e r~ccomandato. INDICE

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Prefazione. - l' AH.TJ.jJ 1. Assistenza al bambino sano. - CAPITOLO I. - Alcune nozioni di fisiologia del bambino. Accresci· mento del bambino. Tubo digerente. F.eci del barubino. Capo. Organi dei sensi. .Deambulazione. Tempera ~u ra. Polso Respiro. Sonno. Parola. - CAPITOLO lI. - Il neonato normale e prenia turo . Prime cure . Taglio del cordone ombelicale. Asl'i:.tenza al ne_onato i? . caso di asfiss~a . Cur.a. degli occhi. Prim_o bagno. Assistenza al prematuro. Lotta contro il raffreddamento del corpo. Alimentazione del ~r~matnro. - _ C~PITOLO_ III .. - lfJtene ~enerale del ban1bino. La bambinaia. Camera del bambino. Igiene della pelle: Bagno. Vest1ar10. Sonno. Uscita. G1uoch1: G1ocattoh . - CAPITOLO IV . . A.llattamento. Latte. Allattamento naturale. Allattamento materno. Allattamento a balia. Di vezzamento Allattamento artificiale: a) Provvista del latte; b) ~lodiflcaz ioni del latte· e) Sterilizzazione del latte;. d) Somministrar.ione d el lat-ie al poppan te. Allattamento n1isto. Altri alimenti, oltre al latte eh~ si somministrano durante l'allattamento: a) Farine diastasate; b) Farine nmido-diastasate; e) Farine amilacee; d) Farine com· poste. Preparazione di alcun i altri alimenti o bevande, che si possono sommini ~t rare anc)le prima d el divez7.amento . CArITOLu V. -- Alimentazione del ba1nbino dopo il 1° anno: a) .Ali rnehtazione dal 1° al· 15° mese; b) Alimentazione dal 15° mese a 2 anni; e) Alimentazione dai 2 ai 4 anni; d) Alimentazione dal 4° al 7° anno; e) Alim entazione dopo il 7° a.nno. Preparazione di alcuni alimenti e bevande per i bamhini dopo il d ivezzamento. - CAPITOLO VI. - Irrobustimento - Gi11na.slica. - CAPITOLO Vl l. - Alcune norme di igiene del ba1nbino durante gli an11 j della scuola. - PARTE II. Nozioni generali di terapia infantile. - ·CAPITOLO I . - Alcune norme generali di assi.stenza al bambino anirnalato. Camera del bambino ammalato. Dosaggio dei medicinali. Somministrazione dei n1edicinali per via buccale. Somministrazione degli alimenti e. delle bevande. Preparazione di alcuni ali· menti e bevande per bambini ammalati. Gelatina d'orzo o di avena . Acqua albuminata. Brodo vegetale. Beaf tea. Succo di carne. Clisteri nutritivi. - CAPITOLO II. - A lcuni metodi di cura • Indicazioni e tecnica. Idroterapia. Cataplasmi di seme di lino. Applicazione del caldo e del freddo asciutto sulla cute. Rimedi fisici esterni p er far sudare. Rivulsivi cutanei. Lavande ga· striche: Clisteri; Enteroclismi; Suppositori; Proctoclisi; Lavande vaginali e vescica.li. Cura degli occhi, orecchi e naso. Cura della gola: Polverizzazioni; Inalazioni. Iniezioni : Ipodermoclisi Puntura lombare : Puntura dei ventricoli. Salasso. Iniezioni epi<fu. rali. l\fassaggio. Applicazioni elettriche. - CAPITOLO III. - Nonne generali di assiBtenza nelle malattie contagio.~e. - CAPITOLO IV. - Oitre climatiche. Nor1ne da seguire per H bagno di mare. La cura solare. - PARTE III. Diagnosi e cura d elle più comuni ma. lattie dell'infanzia. - C,\PITOLO I. - Malattie dei neonati. Cefaloematoma. Afte di Bednar. Oftalmia dei neonati. Paralisi oste· triche. Malattie dell 'ombelico . Mastite dei neonati. . Sélerema e Scl e r~dema. dei neonati. Melena dei 11eonati Pemfigo dei neonati : P emfigo s _mplice; Pemfìgo sifilitico. Ittero dei neonati. Setticemia dei neonati. Iviori.Jo di Winckel. Morbo di Bubl. Tetano dei neonati. CAPITOLO II. - ltf alattie infettive acute: Difterite. Morbillo. Rosolia. Scarlattina. Quarta malattia. Varicella. Vaiuolo : Vaccinazione. Pertosse. Parotite ep idemica. Febbre ganglionare. Tifo addominale. Enterocolite dissen· teriforme. Meningite cerebro-spinale epidemica. Poliomielite epidemica. Corea n1inore. Porpora. Anemia da Leishmania. Eresipela. Inti uenza.. Reumatismo articolare acuto. .Malaria. Morbo di Weibl. Setticemie. CAPITOLO Ill. · Malattie infettive croniche. Sifilide ereditaria. Tubercolosi : 1 • Predisposizione; 2° Tubercolosi delle ghiandole peri bronchiali; 8° Tubercolosi polmonare; 4° Tubercolosi ossea ; 5° ~eningite tubercolare ; 6° Peritonite tubercolare; 7° Tubercolosi intestinale; 8° Tubercolosi rriilare. La tubercolina-terapia. - CAPITOLO IV. · J\.1 alattie dell'apparato respiratorio. Cori7.a acuta. Rinite cronica. Popili nasali. Corpi stranieri nel nal'o. Epistassi. Laringite acuta: Pseudo croup. Malattie del timo. Stridore la ringeo congenito. Trach eite e bronchite acuta. Bronchite capillare. Rronco.polmonite. Polmonite crupale. Bronchite cronica. Bronchiectasia Asma bronchiale. Broncop0lmonite e poln1onite cron ica. Pleurite sier osa e pleurite secca. Empi,e ma. - CAPITOLO V. - Malattie dell'ap- • parato digerente. Dii;turbi della dentizione. Ritardo della dentizione. Carie dei denti. Anomalie di posizione ùei denti. Stomatiti. ì\Jalattia di Riga. Perlècbe. Tonsilliti. Ipertrofia delle tonsille. Vegetazioni adenoidee. Ascesso retro-faringeo. Imbarazzo gastrico. Rigurgito e vomito dei poppanti. Stenosi congenita del piloro. Vomito ciclico. Anoressia. Metodi pr!ltici di esame delle feci dei poppanti e loro importanza diagn ostica. La Teoria di Finkclstain su i disturbi di nutrizione dei poppanti. Dispepsia gastro-intestinale. Intolleranza per il latte. Gastro-enterite acuta. Enterite acuta. Enterite cronica: Atrofia. Intussuscepzione. Appendicite. Peritonite acuta. Stipsi abituale. Prolasso del retto. Ragadi anali. Parasc;iti intestinali. Ittero catarrale. Cirrosi del fegato. CAPITOLO VI. - Malattie dell'apparato circolatorio. P ericardite acuta . P ericardite tnbercolare. Obliterazione del pericardio: Morbo di Pick. Endocardite. l\1iocardite . Vizi di cuore acquisiti Vizi congeniti di cuore. - CAPITOLO VII. - Malattie dell'apparato genito. urinario. ~efrite a cuta. Nefrilc cronica. ~efrite mat erna ed allattamento. Albuminuria. ortostatica. Tubercolosi dei reni. Cistite. Fimosi d el prepuzio. Vulvo vaginate. Onanismo. Idrocele. - CAPITOLO VIII. - Malattie del sistema nervoso. Trombosi dei seni. Meningite acuta. Idrocefalo cronico. Encefalite acuta. Sclerosi a placche. Atassia ereditaria. 1\-lorho ùi Littte. AtoniA muscolare congenite. Idiozia: Imbecillità. I sterismo. Epilessia. Spasn1ofìlia. Enuresi notturna e diurna. Terrori notturni. Insonnia. Atrofia. muscolare progressiva. - CAPITOLO IX. - ,.Ialattie costituzionali del sangue e del rica111bio. Rachitismo. 1\lixedema: Ipotiroidismo. Morbo di Barlow. Dia tesi essudativa. Anemia Anemia splenica : l\1orho di Banti. Leu cemia. }!orbo di Hodgin. Diabete mellito. Oiabete insi!> ido. - C,\PITOLO X. - Malattie della pelle. Intertrigine. Exema. Impetigine contagiosa. Lichen orticato Sudamina. Pediculosi. Scabies. Tigna favosa. Erpete tonsurante del cuoio capelluto. - Posologia infantile.

N. B. - La sopra indicata speciale agevolezza resterà in vigore soltanto sino al 3f corrente e non sarà prorogata per nessuna ragione. - Si consiglia altresì, causa l'enorme costo delle _tariffe. pos.tali, dl non richiedere mai spedizioni gravate di assegno; ma di Inviare sempre 11 pre~1so importo di quanto si desidera, mediante cartolina-vaglia, che resta ancora il mezzo meno dispendioso. Prof.

cav.

GIACINTO QUARTA, libero docente di patologia speoiale medi ca nella R. Università di Boma.

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ANNO XXVIII

Roma, 23 Maggio 1921

·F ase. 21

fondato lai professori : 1

GUIDO BACCELLI - · FRANCESCO DURANTE •

SEZIONE PRATICA · •

REDATTORE CAPO: ] 'ROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Osstr\·adoni cliniche: E. Banchieri: Snondilosi rizo melica. con sindrome di Froin .

NoLc e eontributt: G. Arnavas: L'acido osmico nella cura dei ritardi di consoiidaziooe delle fra1ture ossee. t.ezioni: L. Philippson: La reazione di Wassermann impostata a tempo. ·

81vist.e sintetiche: M. Prebil: Sull'atrofia a cuta del fegato. 8oncl e rassegne: 1'-1EDICJNA: ~Iorquio: Le varie forme di menin.' gite. - Dubourg: La meoingite purulenta poe . mococcica nel corso del 1a « gri ppe ». CH rRURGI A: E. J oseph e W. l(leiber: Si può e si deve cateterizz~re il rene sano prima di estirpare il rene n1alato ? - ~1arved~l: Alcune osservazioni sull'operazione della calcolosi renale. ~oni

bibliografici.

lc.-ad~mle.

Sodetà medlcb~ Congre.qsl: Società Lombarda di Scienze mediche e biologiche di ?\-1ilaoo. R. Accademia di Me-

dicfna di Torino. - Accadepiia Medico-Chirurgica di Perugia - Società Medico-Chirurgica Anconetana. lppon&I di medleloa . pra&tca: CASISTICA E TERAPIA : Le cause della morte ·del feto durante la gestazione - Il parto ra· pido mediante incisioni profonde del collo - Trattamento della placenta previa. DIAGNOSTICA : Diagnosi differenzi ale fra appendicite ed annessite Sulla diagnosi della tnalaria cronica latente. POSTA DEGLI ABBONATI. -

-

VARil\.

Nella vita professionale ; l NTE,ltESSI PROFESSIONALI: Verney: L'imposta sui mala.ti. - Risposte a quesiti e a domande. Cronaca del movimento professionale. - Amministrazione sanitaria. Concorsi. Nomine, promozioni e onorificenze . - Medicina sociale. No&lzle dh·erse.

Rassegna deUa litampa. Indice alfabe&leo per .ma,erle•

...

Dlrlllt di proprtelà rlsena&I. - E vietaf4 la riproduzione d.i lavori pubbUcati nel POLl()LINIOO eia pubbUcazione di suntt di l'BBi ·spnoo citarne la fon ~ . '

Meme nto•

Quei pochi associati che per economizzare tempo e spese postali riman- - - - - - - - · darono il versamento della qt1ota integrativa dovuta pel loro abbonamento del trascorso 1920 al momento del pagamen~o dell'importo pel 1921, sono caldamente pregati di volersene ora rammentare. La misura della suddetta _quota arretrata è : Di ,, ,, ,,

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OSSER VAZIONI CLINICHE. 1

0SP ED.\ LI

Cl VILI n1

SAi\[PlERDARENA.

Reparto i1et1rologico diretto 1dal prof. SILVlO R ICCA. .

Spondilosi rizomelica con sindrome di Froin. Contributo clinico 1)er il clott.

E~IANl'ELE

BANCHIERI,

assistente.

L'eti Jlogia e s1Jecialme11te la J)U.togenesi della spo•n,d ilosi rizomelica, no11osta11te le n ume· ro.se i.pote~i ·fatte, restano ar1 cora poco o niente chiarite. Mi .~O\n.o i11c11otto alla pt1bblica.zion·e diel presente caso di Sll)011dilosi r izom elica, osservat10 l'anno sco\l.·so nel reparto, ap,pu·n to· per.chè, date alcune st1e caratteristiche, perrnette di 1p ortare un cont.riJ)nto al p.roiblema etiologico della m a -

e di tlis1cuterne alti e~ì. il p1·oble1na patogenetico . ~attia

.S toria clinica. -

G . . _ a.lvatore, di anni 48, fac-

chino da carbone. Negli a>ntecedenti famigliari non vi è altro fa tto degno di nota all'infuori idi 1do1ori al collo sofferti dalla madire i1egli ultimi dieci anni di vita, dolori di n.at ura non ·p recisabile. . Aritecedenti personali. - È un bevitore e un fumatore discreto: a 2'0 ann.i ebbe un'ulcera àl .pe11. e, tndolente, che gi1ari ·s enza cura; a 25 nnni u11a polmonite acuta. A 30 anni, me•n tre la.vorava alla demolizion•e cli 1111 vaipore cadde 11ella stiva da un'altezza cli circa 4 m etri; fu trasportato all'Ospedale; non sa riferire la natura della lesione r ipoir tata, si può saper e solo che sTtbito doipo la .caduta avvertì un forte do1ore alla parte bassa dello. schiena, dolore eh.e continuò 1pori i11 seguito, se1npre m olto forte, obbligandolo spesso a letto. Ritnase degente per circa tre mesi: usci 1nigli101ra to m·a non gna.r i to, ta11 to ch e ipe~ rbI'e


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anni successivi 1non ,p otè più lavo,r are. Tanto nel ·p eriodo di ·degenza all'Q,spedale che d()(po provò sempre fo·rti 1dolo1r i localizzati specialmente alla .schiena nella sua parte bassa, che qual,che volta .si estendevano in avanti a guisa di una .cintu1~a ,dolorosa attorni() all'addiome; nr0n eran·o c1ontinl1i, ma s11bivano spesso re:missioni 1più o meno brevi, se gl1iti da ri-preis·ei m-Od.to violente, sia spontanee, sia specialmente in rapporto alle condizioni atmosferiche; in ge1J1ere le riprese avvenivano dura.nte la stagione inve,r male. . D·op10 il primo attacco, gli residuò un a limitazi,one ned m,ovim enti 1d·el tronico Sllll baicin 0, tale fatto aumentò 1p 1oi in seguito dopo ogni successiva ri'Presa dei dolori. stessi; tanto i' dolori che la rigi1dità in prilllCipio er::i.no 1localizzati a,lla ,p arte ba.ssa <lella schiena, nella evoluzi•o ne ·suoces1siva ·d1ella malattia, i ·d,0,10,r i ·si spo1stairion10 in alto e la rigi.dità sj este.se .anche alla parte alta della schjena; a1lla ·difficoltà di muovere il tro~·co si aggi11n1se anche un discreto girado di incurvamento i11 avanti de'l medes,imo. Qu·esta alternativa id i ren1issioni e idi riacutizzaziooi del p:riocesso d11rò in oomplesso, 10 anni, per po.i .aessarre qua·s i del tl11tto; rimase la 1igidità, l'inc·u rvamento in avanti e mod:Lci d.olori. .Stette b.en·e per circa du·e anni, nrasco.:risi i ·quali ,com1parvero dolori alla radice della coscia sinistra abbastanza forti, cui si andò aggiungendo poco a poco un invincibile atteggiamento fles sorio della gamba sul bacino per c11i fu obbli gato a cammina.r ·e più curvo di prima. In qu,e sti ultimi tempi .si soin o agp:iun1ti anc·h e do1lori alla radi,ce della Goscia d·estra, non molto intensi, all a muscolatura degli a1rti superi.ori, alla regio11e .esterna d elle dl1e gan1ibe. Da otto anni ha dovuto smette1·e ·di fare il facchino n1orri ·pioteindo più sop.p ortare pesi su11le S'Palle; ha lav.orato fino a poco tempo fa aidibito allo scav·o ·d el carbone. Esa1ne obiettivo. - L 'ammalato si presenta in pi€1di co·1· tron.co molto curv·o in avanti .e alqua,nto a sinistra, ten.en.do la coscia di sii1nistra u·n po·' fle ssa sul bacino.. All'esa.me della colonna si riscontra che esisa è com·pletamente rigida in 0°g ni direzi-0n•e n·ella porzione lombare e clorsale; la cervicale invece è mobile in tutti i sensi. La :r.egione lomb~re n·on p·r esenta la .normale lordosi: è invece alqt1anto sporig.eint1e· la curva cifoit ica dQJfsale della: colonma è m olto esagerata; sono dolenti alla pressione Le apo.fis.i spirn-0se Jomba1i. Le cootole sono com è saldate alla colO'Ilna, no·n si mu-0\"ono affatto dt1ra nte la r espirazione che è a . tjpo totalm,e nte addominale. Faeendo coricare l 'ammal,ato, la ooscia di siniistxa re "'ta in ·po1s iziooe di semifiessione sul bacino e non è possibile, nemmeno passivarnente, rinortarla s11l piano del letto; ogni ten·· tativo diretto i·n questo senso mette in ·e'Videnz-a 11na reRi~tenza tino osseo che imoedisce il nor. male compier1si del movimeinto; · al massimo l 'f'c;tenrsione della coscia arriva ad u.n angolo di 15°; la flessione e l'adduzione si compiono quasi completamente; l'abduzione invece è assai ostacolata. I movim enti attivi sono t11tti oogsibili nei s11ddescritti limiti di mobilità. I.a coscia di de~tra ~ anche essa alqt1anto rigida nei vari mo,rimenti, ma molto me1

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JL POLICLINICO

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no che la sinistra. Nessu11a alteràzione obbi·ettiv.a si riscontra a ·carico delle articolazioni delle gin-0 cchia, piiedi e degli a.r ti supei1ori. Si nota 111I1a iip otrofia .discireta ai muscoli dell·e dioocie vertebrali; l'eccitabilità meccanica m11sco1are è m-0lto aumentata ·per· i muscoli della massa lombare, gJute.i e per quelli 1de1le çlue oosicie, specie nella loro porzione prossimale; ivi la mUJSoo·l atu.ra, pi1ì per gli addutt·ori, t.end1e a.d un-0 .stato 51Pasmodico. Non vi è dolenzia a.Ila pressione dei tronchi nervosi degl1 arti suiperioTi e d inferiori; riflessi tendinei normali agli arti superiori, molto vivi agli arti irufe'I'io,r i; i cutanei 1so·n·o tutti pre·senti .e nQrmali. Nessuna alte.razione a carico d,ella motilità vo1ont3:ria degli arti. L'es·a me accurato delle varie speci.e ·di •s ensibilità, (1supe·r ficiale, ossea .e pro·f·onda) non ·dà. a coin·O ~·Ceire alcuna alte-razion.e obbi·e ttiva; !'.esame elettrico d,e i vari grup·p i mutSco!lari e ,specialmente dei m11scoùi dell'e doccie dà reperto normale; nervi cranici normali; nessuna lesione im;porta11t~ ai visceri. l ..'amrnalato pre1s ernta alla 1reg~ion1e frontale· una tl1n1efazione ,gflossa quanto t1.n,a noociuo1a di oolo·r e grigiastro, fi11ttuante ed irudolente· (che afferma esser.e sorta a po co a poco da circa un me·se); ne1l .f are l'esame .si rompe la pelli1corra che la. ricopre .e si yu ota il suo contenuto, ,che cons1tste in Ultl li qui ii o vis1chi1o so, gia•llastro. Esa:minata la cavità così messa in evidenza, si nota eh.e essa si ooptinua coll'osso sottostante che a'Ppare usurato: con uno spe.cill·o si attraver,sa il tavolato estern,o della dip1oe e si a:rrjva .contro il tavolato imte·r no. 1

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ESAMI SPECIALI.

Esame radiologico (praticato dal dott. Castrt1ccio alla c11i cortesia debbo ~11che il reperto r adioJo~ico cl1e vivamente ringra.zio). ftadiog·rafìa della colonn::i YertPhral~: le vertebre lombari e quasi tutte le dorsali a ppaiono c·om,e fiu1se insieme e avvoltie da u111 manicotto osseo ornogen,oo che llndsce 11n co·n po· all'altro; si nota Ulna os·sifi1cazi·one dei 1nenischi, dei legam.enti gialli e la 1soom,p ar.sa q11as1i oom·p leta d.e111e a:pofiPi trasverse, specialmente id i qu~lle lombari, ail tresì un certo g:raido cli rar.efazione dei corpi, i cui m.argini sono alquanto incavati; non si osservano. prod11zioni os.t eofitiche. IQuesto .p ro·c esso si 0011timua fino alla IV dorsale, in a!lto tende a ·diminuire di in tenPi tf\.: il tratto dorsale superio•re e cervical·e si prr esenta:no radi.ologicam.ente norma li. J . 'aspe1to complessivo della c.010.n na \ 7erteb-r·aLe nella po1t·zione lesa è quel1la di UlI1 h1bo t1n.iJforme. Esiti di frattura (callo) della IX rosto la c;in istra s11 lla paravert.e1b rale. R·adiografia delle arti colazioni coxofen1orali. •.i\ sinistra il ma·r gin e d ell a testa femorale étDpare ·deform ato, jl cercine rotifoicleo presenta osteoif ìti ed i1rregolarità: osteofit.i aioc.ent11ati si notruno pure l11ngo il margine posteriore ed inferiore cl ell'isrhio e del pt1J)e, anche verso il foro otturatorio , dam·do a questo tratto o~se(l. 11n aspetto irregolare: a destra lieve esoctos1 del ciglio cotiloideo. . Esame del sangue. - Glob11li rossi 4.200.000; globuli bianchi 6.200. -- Formala leucocitaria: neutrofili 80-76 °?i ; eosinofili 1 °'6 : linfociti 1~22 °1o : ~'lastzellen 0,50 %. Rsame drll'tlrina. - )Jegati,·o.

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Wassermann sul siero. - Positiva. Il 28 aprile 1920 vieine prati cata la prima

lonna v.ertebra1e in c:ui prevale la osisificaziio1n·e dlelI'ap!,Parato Legamentoso 10 spondilosi ~o­

p11°nf.u·ra }ombare che 4à esito ad un liquido -sotto forte p·re.s&io·n e ·di a_spetto .opalescemte, l·eg'gie.imente xantoc•rom'ico. Dopo cir.ca mezz'ora il liqt1ido si ooagula: il coagulo è trasparente e tenace, tanto da poter rovesciare là provetta se-pza ehe •Si distaic-chi : agitan,d.o un po' f o·r te il eoagulo sii rompe, si separa in una mass•a liquida piutt0isto d ensa .e in una specie di ragmatela. L'esa.me ·chimico., ·citologico e b,iol.01g ico di -ql1estG> liquid·o dà i .seg·uenti rjsultati: Pan·d y + + + + Nonne 1a + + + + . Glureosto (metodo Be11eclikt qt1a11titativo) diminuito; 0,10 ·p er

nica anchil.opoietica (spondilosi rizomelical .

La in.d ividualizzazione di questi ·duie tiipi è basata in mod-0 prevalent·e sui ri1sipettivi substrati anatomo-patologici e sui reperti radiologici. Nella pr,i 'ma forma p.revalgoi!lo· le .d1efìo,r ma.zio1n i deì co·r pi v.e rtebrali, i volumino1si prio·0es... si osteofitici specialmente ai margini dei corpi vertebrali stessi, spesso formanti un ponte fra u.n corpo e l'altro,.

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mille~

143 linfociti per millimetro cubico (Nageotte). Wasserrnaillll sul liquido positiva a 2 deicimi. Il 3 ·maigg io 192() si inizia un tratta·m .e nto mercttt'iaLe (cal.omelanio al 10 ~{, p·e·r 'iniez.i·one en dom use0>la:r.e). Alla 3a. iniezione si 1pratica una seconid a puntura lombare~ si ottiene un liquido lirna>ido con pressione nonna!le; risultato 1d•ell'esame: Pandy + +. N.o nne 1°' + +. Glucosio nol'male: (),50 per mille. Esame microscopico: 37 linfociti per millimetro C'llbico. '~7 assermann pairziale. Alla VI iniezione si 1pratica t1na terza puntura lomba:re; si ha un liqui.do ·di aspetto e pre.ssioTue no1rmale. Risultato dell'esame: Pandy + Nonne 1a. +. E·same microscapjco 22,5 linfociti per n1illimetro Cllbico. \Vassermann negativa. Al principio del luglio 1920 si comi11cia una Rerie <li iniezio11i ertdovenose di Neojacol; alla V iniezio1n e si pratica una IV puntura lombare colla quale si ottiene un liql1.ido di nt11ov10 xan.tocrom:Lco, che esaminato m•ette in evi1denza alterazioni analoghe p·1·esso a poco a quelle riscontrate nella prima pt1ntura. Sin dalle prim e iniezioni di caJl'Omelano si ebbe un de'ciso effetto s11i fenomeni dolorifici che a poco a poico d'i mi•nuirono sino a sco,m parire del t.11 tto; u·n qualche .beneficio 1dalla c11ra anttsiifìlitica si etbbe a·n 1che per ·quel1o che riguarda la motilità : l'ammalato i- camminava un ip10' meno c111~0, 1più speditamente (riusciYa .per es. a fare le scale più svelf·o .di prima). ()bieitivamente si riscontrava cr1e la esteniSiione della coscia sinistil'a sul bacino avveniva in modo più oompl.eto di 11rima. La gomma 1dell'oss·o 1frontale era andata rapidame11t.e ci<:atrizzan,dos i 8 d1o·p o un mese 1di Cl1ra era completamente gl1arito. Si ebbe quindi in' 1s,egu]to al!la c11ra a:ntisifilitica t1n miglioramento suhiettivo ed obiettivo disoreto. Esa1ne .microscopico. -

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N 1ella classificazione ·delle artropa.tiic croni-

cl1e ·e. :diffuse .della colo,n na vertebral e 1si è arriva ti iin questi 11ltimi tempi ad 111na lrelativa semplificazione. _.i\.i numerosi ql1adri ·dappriJiila indiviònalizzati (tipo Str11mpell-Marie, t.irpo Bechtere,v, ecc. ) si sono sostitl1iti fondamentalmente due tipi : 1° La rigidit·à . cronica e diffU!Sa ·della eolonin a ve1rt.ebrale, espressione di l1na 10C'alizzazio1n e di re·um·a tts·m o articorl a•r1e deformante alla colonna, o spondilo si c1·onico deformante. 1

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2° La rigidità cronica e diffusa della co-

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8f-ZIONE l RATlCA

Le arttcolazioni vertebrali non subiscono un p.1·oces1so di anchilosi completa, .sp,esso .sono oolpite ·dallo stesis o p11oce sso alt.re a1rti·coùaz:Loni oltre qurlle d·e11la ool'oo.1na (·sipectalme111te l1e a.rticolazio·n i distali ·d1eg1Ji arti). Tali fatti si rilevano molto bene all'esame radtolo•gico ove si vede che di lfrequie·n te i co·r .. pi vertebrali per lie deform.azioni avvenute assumon10 la forma di ·U n r·oeeh,etto da diabolo ele p·r oduzioni oisiteofifj.che l'i.rn ma•gi.n e di un becco di pa.p:p agallo. 1

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Nella ~e.con.da forma inrve,ce il ·c orpo v,ertebrale non appare mo•l to deformato; non ·&i osservano Pl'oduzioni osteofitiche; l'aJpparato legamentoso della coloinna (arti·colazi1oni interv.ertebrali, cost.~veriebrali, J,e gamenti intersva... no~i, gia.~li, mei!liS1cl1i inteinr.ertebraJli) è sede di 11n processo di ossificazione cl1e. conduce ad ltna an,cl1j1osi completa. ' Di frequente r.eistano pr.ese dallo stesso, pro·0ess10 11e airticolamoni i1rossimali d~g:li arti (·più freqt1entemente quelle coxofem orali). 1

L'jmn1agir1e radiolog·ica. della colonna per la ossificazione dei menischi e i1n certo grado di rarefazioITT e dei coir_pi è qu.e lla òi 11n tubo uniforme e omog,e neo. I•l caiso in è_rues tio11 c per il reperto clinico ohiettivo e $pecialme,11te l)er quello radio1logico va as,critto al·l a seconda di queste forme1, nè Slt ciò p11ò esservi dubbio concordando due fattori probativi in qltesto senso (lesione delle due articolazioni coxofemorali; reperto radiologico). I .. 'i·n tere sse particolare . del p.1'esente caso sta 11 ell.a prese11za di l1na infezione celtic~ in atto e nei rapipio.rtj fra qll'e sta e il p1roceS1So1 spondi1lo1sdc:o. Alt1,o elem ento1 in111orta.nte 1è n'1e1sisten.za di 1111 1p·roc.e1sso m.e nin.g·eo cro1n ico1, .rilevatosi 11nicamente attra,·e r&o le alterazi·oni dell liqt1ido cefalo-rachidiano ( si11a1~om e di Froin). 1

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Nella, e ti ologia a.el1la Sp10U dilos i riz,omelica sono citate cat1 se t.ra11matiche, professionali, to c1si11f etti ve. 1


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IL POLICLINICO

Fra le traum atiche il trauma unico grave, nei loro e siti anchilotici e in tutti gli altri tra le professionali certe atti.tudini obbligate fatti di deformazione strutturale ossea, trattandella. schiena (contadini, scrivani, ·ecc.), oìVve1'lQ do~si ·di fatti anatomici -stabili non suscettibili a,nche piccoli e continui tra11mati•s mi aill.a ·C0- .c.ertta.mente di regI·ess.ione; n1igliorarono però 1,onna (facchini, ferr.ovi1e ri, ecc.). CaUtS-e infet- in tutto il ilòro 1crorte10 infiarnm·atorio, essendosi tive inV10cate 1Siono . la infezione blenorragica: ridotti e quasi 1soomparsi i dolori, ed essendo , tub ercolare, m·eno frequentemente la sifilitica, anche in piccola ,p arte regrediti i fatti ,d i II'i• inoltre anche a ltre infezioni. gidità, (quelli imputabili a retrazioni in·f iamNel nostro caso si potrebbe incriminare la m·a torie dei t.essuti molli e a contratture di profession.e di facchi-no da carb001e, quale 1 c~1- dd1f.esa) . Anche la m-0tilità attiva: migliorò in sa della m.a lattia. Senonchiè, data la enornle • questi limiti, pr-o·p o1rzionatamente. Da to questo complesso di fatti non mi semsproporzione tra la frequenza di questo mestiere e la rarità del morbo negli op.erai di bra azzardato ic on·clUJd.ere se1nzra1tro 1chlei ·~a questa cat egoria, a me .s embra che una 1con0lu- ~onidilosi rizomelica del noisrtr:o sog·getto sia sion e positiva in _d.etto senso nan abbia effetti- v-eramente imputabile alla infezion e &pirochevamente dati molto 1sicuiri in su·o .84ppo·g gi-0. S1 tica. E 1oosì cred•o (nell'attuale es.i guità ~ asui­ tratta in· fondo 1p iù di um priobl•eirna etiolo1g·ico sti·c·a di pubblicazio ni positive in proposito) (1) gen,erale che individuale, limitabile al nostro di aver port.ato al .pirobl'ema etiol·o,gioo della ca so; non credo p.erciò ·0tpportun10 id i insister e ma·lattia 11n contributo m.eritev. . ole di essere in una discUJSs~one che no·n mi sembra sus·cet- p11bblicruto. tibile di nessuna oon·cl111sione veramentie pro** * bativa. Veniamo ora a con s.j derare la sindrome di P er quanto riguarda iil tr.auma, se si tien Fl'oin rilevata nel Jiqt1ido cefalo-.rachidiano conto ch e il quadro della spondilosd tizom e-lica del nostr·o paziente. n el n-0.stro soggetto ha .e1s1ordito subito dopo il In nanzi tutto quale è il valore .sem eiol.ogico trauma stesso, 1con una evoluzione sua ·p,:rop•ria· di quoota sin·d,r om e? e progr,e ssiva, tale .a.a obbligare il paziente al La siin.drorme di Froin r·onsi ste n e1 fatto che rir>oso per circa ci1n qu,e anni, no·n si può fare il liq11ido cefalo-rp.chidiano, xantocromico, sua meno di dubitare foir temente sul valore1 etiobisoe, dlop10 u.n p·o' idi tempo da che è is tato log.ico, nel senso iproprio dell~ paflola, di queestratto, un proces.<>:> di coagulazione, sia sponsto accidente traumatico. E molto più vero.sitanea, s ia d1o·p o l'aggiunta di alcune go cicie di mile che lo ·s ti•r:uolo 't raumatico abbia so1o· s ersangue frese.o. Es;:;a f11 in principio comuni oata vito a fare esplodere un proceis so latente, come in casi di m'enin,go-mieliti non diffuse (Froin., avviene i11 tante altre forme, le tuib ercro Jari in Ba.bi.DJski, Si·card, Donath, Tedeschi, Fornaéa, modo speciale. Infatti m anca nella storia d1el Marineisco e Radovici, ::.\IIRstr ezat, R.ogier, De1rnost1·0 ·ca.so la p ossibilità ·di distinguer.e due rien, ecc.), ))oi anche in r·asi di t11mori m.id!olfrusi della malattia; una prima fase traumatilari (Flatau, Blan1chettie1·e, ~Iairie e Bouttier, ca, e u:r1a se.conda sp ondilosica; separazio ne Lejonne, Demole, ecc.); ultimamente anche nel, necessaria per amm ettere che la lesione vrelrdecorso di m enin giti difft1se (Debré e Parai, tebrale sia stata i.a co,nseguenza mediata .1del F I'oin e F oy). P are ehe essa dipen·da .dal fatto fatto're trauma ticro. PeTciò anche rp·e r qll esto che ttina parte del sacco durale viene ad essere lato della etiologia della spondilosi r izomelica separata dailla rimanen te pa1rte su periore, de1 n on mi pare di poter portar e, col malato, che terminando così lina stasi del liqi.1ido r-efalosto stt1diando, t1.n ·contrib11to veram ente probarachidiRno; il fatto ..si realizzerebbe nei cac:;i tivo. di m.enin.gite p·e r lln proces10 iperplastico ch e Appare invece evide11te nel nostro caso la determinerebbe una sinfisi attarno al midohlo; · importanza etiologica del fattore infettiv·o (.si- 001 caso di t11mQlre quPsto agitebbe m e.ccanifilid·e). B indubbio ·che il G.. . fos~e un sifilitico, cam ente rom primendo jl midollo ed oc;truendo s ia per i r eperti biologici positivi (Wasser- lo s'Pazio peri.mid,o llare. Nella genE>ralità dei 1nann), sia }ì er la p1resenza di t1na gonuna in · rasi descritti la separazio11e in d11e sa.cche del atto, &ia infine l)er l'effetto del t1r attamento cavo rar'hideo ~i ehhe nella porzione lombare: a 11tisifilitico. però so no .sta ti o~c;ervR ti ca c; j in rt1i l'oc rluQt1esto è poi il fatto clecisivo in riguardo al . problema etiologico nostro giacchè indica non (1) I ra~i finora. JJt1bblicat.i rli spondiloc:;i risolo l'esistenza di 11na ir1fezione celtica, altresi zomelica ~ifiljti ca secondo qt1anto n1i ris11Jta. nncl1e il s110 ra1)porto colle lesioni s cheletl'iche. son o \•era mente esig11i : (casi di Canta11i, A~co­ Q11e~te 11on poterono natt1ralme.nte migliorare li, Stnncanel]i\ . 1

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SEZIONE PRAT1 C.\

si.one risiedeva in alto (Villa.ret); io ho osservato trecentemie nte una sindrome di F:rioin in un caso di Po tt dorsale supe1riore'. Quando questa è die terminata da un pro1cies1t10 ID·ening,eo di 1solito il liquido oef.a.10-rachid!iano oltr.e al.le alterazioni chimiche presenta il reperto di ltna IJ)leiocit.osi pdù o meno aibbon1dan.te, reperto .che manca nel caso ·che sia dovuta a tumore. La coagulazi-o·n e poi avvienie per una grande quantità ·di fibrinogeno ·che in presenza di fibrinfermento, liberatosi nella provetta, coag11la. La prese11za del fib1·inog.eno in gran.cte quantità si ritiene da a!lcuni .ri·ovuto ad emorragia; però il solo fatto emo11ragi·co n·o n mi pare che da solo possa produrl'te il fenomeno: ho avuto spesso occasione in questo Ospedale di seguire con punture lombari su1ccessive il ·Com·piOjrtamento del Jiquido cefalo-1·achidia no in 1sogge,t ti che avevano avuto gravi tra11mi v·erteb•rali, con lesione del midollo .e con i.m1p onenti v,eTsamenti emorragici nel sacoo durale all,atto de1 trauma e suoce~1 sivamente pér emo·r ragi'e secon,d arie. e in cui il liql1ido .cefalo-rachidia·n o aveva ass11nta una xantocromia molto intensa, e mai. h·o potuto riscontrare la coa.g11lazione del liquido, si a .s pontanea, sia dopo rag;gi1Jn·t a di sangu1e; è pit1 pro1b abile ql1inidi che ir1tervengano anche altre ca11se (alterazioni della permeabil1tà meningea?). Nel .n ostro ca,so, data la pre•s enza di una abbo•n dante Jiruforito,Ri n1oi dobbiamo aro.mettere oltr~ alla occl1lisii.onre del saoco dUJJ"a1l1e spinale (che no11 saippian10 precisare se sia unica o multi,p la .ecl a quale altezza giacc:bè non ci fu possibile J)raticare p11nture di Quincke a differenti li ve l•li) n.nche la esistenza di un priooesso infi,arnrmatorio meningeo:. s .e isi .esamina la crusi,s tica relativa aJ.la sindrom e di Fro.in Sii nota ·come in tutti i casi pub1)lica>ti, ad ecc,e zione ·di ur.1 0 1 che non mi .s emb1:ra comp.l etamente chiaro rli Demole, si avesf3~ sempre 11na i·m 'Ponente &ntomato1oigia n1euro1o.gica coin sistenfe nella maggior p.arte d.ei rasi in sintomi di lesione tira~versa più o men o -grave d.el midollo. Di fron 1te a tutta questa letteratura positiva jl no1siro cruso f.o.r m,a ucr11a e10eezione· veramente interessante; infatti non solo non si ebbero mai fatti di 1esa inn.ervazion e mii.d·olla.re. ma an.che i sintomi radicolaTi (iradi·a0Jalgi1e) furono co,sì scal'si e così inql1adrabi1d. nella lesione ~ertebral·e, da rend ere russai dubbio il loro rapporto colla constatata lesione meningea>. Qt11esta in,r.ero noi possiamo fondata.mente ritenere cl1è abbia decorrso in ra;p~orto al quadl'O olin[.c,o, in modo latente 10 qu,a si. 8 0tto questo punto di vista il nostro raso si p resenta aidurup.1e con 11no spe.cjaJ,e interesse. Alla n111

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lnerosa cas11istica di reazioni me11ingee latenti nei sifilitici rilevabili colla solita sindrome della essudazione proteica e linfocitaria, si potrà cosi aggiungere anche la possibilità di lesioni croniche meningee latenti più gravi e tali da essere capaci di produrre alteraiioni anatomiche (aderenze menigo-meningee, o meningo-midollari) arrivanti persino a fatti di Gcclusione del sacco durale. Invece per quanto .r iguarda la presenza cli una 1~o-meniìnigite cronica, nel n ostro sogg·etto, e i ,s uoi rapporti eolla p,a toig enesi .della sua sp.on·di1osi rizo,m eltca, il problema .mi sembra assai più complicato € 1dii. soluzione ·p iù diffi,ci1Le e dubbia. È noto .comie il B1ecth.erew abbia cer·cato di spiegare il suo tip.o .di s·po·ndiloisi con una alterazione pTimitiva dell e meningi, con ·radico· liti secç.ntdarie che avrebbero p1rodo,t to a mezzo di paralisi m11scolari e di alterazioni nell'atteg.giamento e n.ella mobilità ·della colon·n a una definitiva alterazione della stessa, con esito in anchilo·si; è 1noto .p ure come altri AA. ip iù recente.m1e·n te abbiano oercato di mod,ernizizare l'ipotesi patogenetica del Beétherew nel senso di ammetteTe pur sempre un ·alterazione primitivamienite nervo1sa: ma .c,o n dive,r 'so ·m e·ocanismo. Si tratterebbe in simili casi di lesione simip·aticio e .di alterazioni encto.crinic·h e, ron sn oce1ssri.ve alterazioni ne'11rotrofich·e dello sichel1etno; lesjoni nervose, la cui .càusa dovrelbbe ricercaivsi in un ·processo id i menin gite ·oronica. Nel no:stiro caso 1'' assemza ;d.i fatti raidicolairi di deficit non rende verosimile la spiégazione patogeneti.c·a del Beotherew. Il non ave·r poi ris·con,t rato ·alcun .s1egn10 fondato di alterazione del simpatico e di alterazioni endocriniche, con terna, (non ho fattoi ricerche. biologiche speciali perchè la sinto,matologia clinica non mi sembrò tale da suffr·agare sos1::>etti ìn questo se11so) nend·e p11r:e po,oo veirosimile l::t spiegazioin e neurotwOlfica cu.i al1biamo soprai aecenna·to. Mi sembra perciò 1p iù iprobabile riten.e.re nel n·ostro soggetto" ·oome .effetto di ltna semplice coincidenza, la concomitanza delle due sindron1e, scheletrica e meningiea : ritengio ipreferib1le que1g·ta cou.cJn1sion.e nre gativa R 11,e altre ip,oitesd positive che avrebbero a loro favore, a parer mio, pii1 raoparenza che non la sostanza intima .d1ei fatti. D'altra prurte poi, la cast1istica ana tomo-patologica pu bbli,c ata, della. sp·ondi1osi riz.omelica, scarsa in fonido per quanto rign.arda le alterazioni mening.eie, (B.ectherew, Benedetti, Achard e Clerq, ecc.), concorda in modo assai soddisfacente con qltesta mia concl11sione negativa. Riepilogando il caso attuale di spondilosi rizome lica pr.e~ienta .dt1nque dj particolarmente 1

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IL POLICLINICO

interessante la sua etiologia sifilitica e la con~ comitanza del processo sche1letrioo con 1ma leptomeningite cronica saccata. · Sampierdarepa, febbraio 1921. ,

(ANNO XX\"'III, FASC- 21I

NOTE E CONTRIBUTI. C1 VICO OSPEDALE VITTORIO EMANl"ELE II - SPEZIA.. · Reparti Chirt1rgici diretti dal prof. dott. R . CASSANELLO~

BIBLIOGRAFIA. •

Sulla sp·o ndilosi rizomelica: ·1. ACHARD et CLERQ. Ankilose spondilo-rizomelique de la r égion cervico-dorsale et des épaul es ai1ec autopsie syryngomiétiqite. Soc. N eur. d·e Paris, 1900. 2. ASCOLI. Contributo allo studio della spondilosi rizomelica. Policlini.oo, 1898. 3. BENEDETTI. Caso di spo11.dilosi rizomelica con autopsia. Annali rle!l. Manicomio di Peru.gia,

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4. CA..1\fTANT. Sulle anchilosi della colonna vertebrale. Policlinico, 1900. 5. ELDAROFF. Anatomia patologica d ella spondilosi ri~om.elica. Riv. Russa .di Medicina, 1909, n. 6. 6. LERI A. Spondilose rizomélique iri Lewando1oki' s. Ha;n,dbt1ch d1er neu·ro1ogi-e. Bd. 2,

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J 5.

Sono rimasti disponi bi li pochissimi esemplari dell '~stratto dal" Policlinic-o .. - ~eziont3 MPdi~a 1~20 - della importante monografia C. EcoNoMo: ..;ull'eneefaHt.e letargica.

Coloro <'he desiderano averne copie mandino cartolina-vaglia di L. 6.40 all'Amministrazione e la riceveranno su bi to in porto fran co e raccoma.nd a.to

L'acido osmico nella cura dei ritardi di consolidazione delle fratture ossee. Dott. GIUSEPPE ARNAVAS, assistente. Fra 1gli svàriati inezzi proposti con varia fortuna per eccitare il processo osteogenetico nelle fratture a rita rdata consolidazione, non ho visto me11zionato nei res oconti degli ultimi Congressi cl1irurgici l'uso delle iniezioni di acido osmico : cosi, n è al Congresso della Società Italiana di Ortopedia tenl1tosi in Bolog·na nell'ottobre del 1919, n è a quello della Società. Italiana di Chirurgia a Roma nell'ottobre 1920, ove pure è stato largamente discusso Slli inoderni trattamenti delle ( fratture, se ne è fatta paro la. Scarsi sono pure stati i contribt1ti che del. l'uso dell'acido osmico nella terania - delle fratt11re non tenclenti alla consolida.zione 11a fatto conoscere la stampa medica. Pt1r tuttavia questo trattamento non c6stit11isce pi11 una 11ovità: f11 primo il ''Tiniwa rter a proporre l'uso dell'acido osmico in Chirurgia e precisamente nei sarcomi; nel 1882 il Novaro l'usò in un caso di frattura spontanea del femore, dovt1ta a gomma sifilitica, € ne ottenne un ottimo ris ultato dopo poche iniezioni: ne contjnuarono l'uso lo Zanardi e l'Onorato della Clinica ç11ir11rgica Genovese : ma il s110 impiego ebbe scar sa diffusione, e forse a torto : nella divi sione chirurgica dell'Ospedale Civile di Spezia, ove i fratturati ossei, specie sul lavoro, sommano ad oltre un centinaio ogni anno, noi lo t1siamo con costante efficacia. Riferirò, poichè credo possa tornare utile> • i casi che furono oggetto di qt1esta speciale terapia. Uno clei casi uiù dimostrativi è q11ello di certo 1\1. L. d a Fivizzano, d'anni 62, il qi1ale ' reni va col nito il 30 maggio 1919 da 1.1na frana alla gamba sinis tra, riportando la fra tt11ra comminuta della tibia e clel nerone a l loro terzo superiore, con vaste eccl1imosi d ell'arto stesso. Ricoverato all'o$neda1e. la fratt11ra viene ridotta in narcosi rartò conten11to in l1n a1)par eccl1io gessato. . 11 soggetto è 1111 vecchio terrazz1ere, sano e rob\1sto, senza stig m ate :>ntolog·iche degne di 11ota. In m1arantesima giornatn 1'n~111arecchio \·ie 11e toìto. ma s i constata~ ancl1e radio~copica­ rnente . che non vi è accenno a con~olidazione della fratt11ra: si ap1l1ica allora 1111 apparec: chio a trazione contin11a e nel contempo ~I ~ottooone l'arto ft massaggi, bagni ~a l soi~òici: rna in11tilmente, fì11cl1è. òooo ottanta g1orn1

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SEZIONE PRATl ('A

.da.l trau111a, persistendo mobilità co~_pleta dei fra1nmenti, 11011 ritenendosi indicata la sutura ossea per il numero molteplice delle scl1eg·gie, si decide di praticare una prima. i11iezione di dl1e centimetri cubici di soluzione os1nica all'uno :per cento, iniettando il liquido tra i frammenti principali, servendosi a. tal uopo della lastra radiografica precedentemente fatta. L'arto era stato adagia.to e fissato su di 11na stecca di Esm a rch. Il paziente prova a l . i11omento dell'iniezione lln vivo dolore urente <'l1e si irradia alla parte distale dell'arto, dolore cl1e si dileg11a dopo uria ventina di mi11u ti, per lasciare posto acl lt11 senso di torpore e ad ipoestesia cl1e scompare il n1attino segl1ent.e: alla ser a l'arto è lln J)o· edematoso ed il pazie11te 11a ·llll ria lzo termico a 38°.5. ~1a nJic-t sera s11ccessi,ra ancl1e a11esti inconvenienti sono sco1nparsi. Dopo sei- giorni da lla prima, ripeto un'altra iniezione cli 2 eme. di liqt1 iclo, cambiando la località da iniettare; ricompare il dolore e con esso anch e l'edema cl1e 5i fa più intenso e più cll1raturo., mentre l'innalznrnento termico non giung·e ch e a 37°.5. Dopo tre giorni l'eclema scompare. A distanza di sei giorni 1'11na dall'altra ri11eto altre tre iniezioni, constatando dopo ciasc.t1na, con lievi differenze, gli stessi fenomeni r eattivi immedi at i gi ~t constatati alla prima iniezione: finchè clo~o 35 giorni di Cl1ra ottengo un callo $0 l icl ,., e forte, cont rollato alla racliog-rafia. Il paziente lascia l'os!1edale il 10 novembre 1919, pre~nnta nel o solo 11 n raccorciamento dell'arto •.J • 9 'Ul ·- cm. Riporto sommariamente g·li altri casi tratta ti con l'acido osmico senza dilung·armi in quadri nosologici completi cl1e sarebbero superftt1i. D. E., d'a11ni 13, da Carro, operaio. Ricoverato il 18 febbraio 1919 pe1· frattt1ra del femore destro al terzo s up eriore, con vasto ematoma sottocutaneo ed ir1tramuscolare, m algrado la costrt1zione ripetuta di apparecchi a trazione contin11a prima, e poi di apparecchi gessatj, previa la confricazione dei monconi, massaggi, b~g'Ili ecc., alla m età di giugno non presentava ancora a ccenno a consolida-zione alcuna : 5 iniezioni di acido osmico all'uno per cento praticate a distanza di 6 giorni una dall'altra nella qua ntità di un eme. ri11sciva1110 di effetto sorprendente: il paziente il 29 l11glio 191 ~) lascia va l'ospedale con ur1 -consolidamento perfetto, con pochi cen~imetri di raccorciamento dell'arto, camminando bene. P. C., d'anni 59, nato a. Caserta, bracciante. 11 15 111glio 1919 vie11e ~·icoverato per fratt11ra del femore sinistro al terzo inferiore complicata da emartro clel g inocchi'o: iclopo dl1e mesi di apparecchio, noin sortendo alct1n risultato, si ricorre alle iniezioni di acido osmiieo. Dopo sei di q11este il J)aziente 1Jt1ò lasciare l'ospedale il 20 noveml)re 1919 con 1Jerfetta -consolidazione dell'arto frat.tl1rato. G. F ., d'anni 54._. nato a Pescia . bracciante,

venne rjcoverato l' 11 dicembr e 1919 !)er fratt11ra della tiJ)ia sinistra a l terzo medio, c_omplicata da g·rave contt1sione dei tessl1ti molli soprastanti : · tardando il consolidamento, alla

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fine di aprile 1920 si dovette ricorrere alJe solite iniezioni di solt1zione al due per ~ento con buor1 esito, cosi che il paziente potè lasciare l'ospedale il 4 mag·gio 1920 in ottime condizioni. F. E., di anni 17, da Speziq, contadino, il

9 luglio 1920 veniva investito da un'automobile e riporta.va la fra tt11ra completa delle ossa della gamba sinistra al terzo inferiore. Ancl1e in qt1esto, dopo lt1nga ed inutile attesa clella formazione di t1n bl1on callo, si dovè ricorrere alle ini ezioni di acido osmico. Bastarono solo tre iniezioni al due per cento, che furono ben tollerate, perchè i 1 paziente lascia.sse i·ospedale in buone condizioni il 30 settembre 1920.

\ '. L., d'anni !35, na.to a Vezzan·o Ligt1re, operaiQ, il 16 agosto 1920 si fratturò ambedue le ossa della gamba destra al terzo inferiore : trattavasi di una frattura a becco di flauto della tibia e del perone, con notevole spostam ento dei monconi e di difficile coattamento: dopo tre mesi non si era formato che un callo fibro so con grande mobilità. preternaturale dei monconi : si dovette ricorrere anche qui ad t1na serie di sei iniezioni di soluzione osmica al due per cento, le quali sortirono un ottimo ri st1ltato, per c11i il paziente potè lasciare ro~~) eclale il ~ gennflio 1921, in buono stato.

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\ '. G., d'anni 30, da Pavullo del Frignano, ·veniva ricoverato pochi gio1ni dopo del precedente, cioè il 10 a.g·osto 1920. ner frattura della tibia e del perone della g·amba sinistr a al terzo inferiore. anch'essa a becco di flauto, e con notevole spostamento ~i monconi. Anche in questo traumatizzato dopo tre ·mesi dal trauma non si aveva che un debole callo fibroso, ner cui si dovette ricorrere alle iniezioni c1 i sol11zione osmica al due per cento, praticate i;n nt1mero di cinque, le quali, ancl1e in questo .caso, diedero ottimo esito, in q11 nntoch è il l)aziente potè il 9 gennaio 1921 lasciar e l'ospeclale con t1n buon callo, controllato al la radiografia. 1

Tali sono stati i risultati ottenuti dall'azione dell'acido osmico in questi casi di fratture che, fra le centinaia capitate alle nostre cure negli anni 1919 e 1920, mostrarono un notevole ritardo alla loro consolidazione; .esso ebbe il potere o di accelerare un lento processo di consolidamento o di provocare ed attuare questo, dopo che per parecchio tempo di ct1re non si era potuto ottenere n essun accenno di n eoformazione o di trasformare rapidamente un callo fibroso in un callo osseo. Qual'è il meccanismo di azione di un tale • medicamen to ? · I fatti immediati cl1e seguirono alle inie· zioni di acido osmico furono quelli di una certa infiammazione reattiva dei tessuti della regione iniettata : dolore, rossore tumefazione, raggiungente a volte t1na certa intensità, febbre. Il prof. Mario Segrè della Clinica Chirurgica di ì\1odena. che istitl1i una serie di espe-


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rienze nei , co1lig·li, cosi conclude; « Parmi si • «possa fin d'ora asserire che l'acido osmico << de.termini nel periostio e nel ll';lidollo osseo « delle al te razioni evidenti, che se non pro« priamente in rapporto con un risveg·lio del cc processo di ossjficazione vero e proprio, so« no per lo meno l'esponente di uno stato in« fiammatorio grave, specialmente poi quelle « del midollo, di uno stato cioè di iperfunzio« nalità degli elementi cellulari ». Così, trasportando questi risultati sperimentali nella Clinica, tenendo conto di ciò cl1e abbiamo osservato nei nostri casi, siamo porta ti ad attribuire all'acido osmico una vera azione eccitante osteogenetica sugli elementi cellulari d·e l periostìo specialmente e del midollo osseo. Ad · o,gni modo, quale sia il m.eccanismo d.'azione dell'acido ,o smico nella cura delle fratture a ritardata consolida·zione, certo si è ch'essa costituisce un ottimo presidio terapeutico no.n pericoloso e alla portata di tutti. Come dettaglio importante di tecnica, consigliamo di avere sempre cura ·di praticare • specialme11te le iniezioni nei tratti che intercedono fra i frammenti ossei non consolidati oltre che nelle immediate loro vicinanze. l\1arzo, 1921. 1

BIBLIOGRAFIA. . Prof. MARIO SEGRÈ. L'acido osmico eccita veramente l'atti·v ità osteogenetica? Policlinico, Sezione Chirurgica, 1914, fase. 1°, pag. 42. Prof. ONORATO. L 'acido osmico nella cura dei ritardi di consolidazione delle fratture. Po liclinico, Sezione Pratica~ 1919, pag. 6~4.

TERMINOLOGIA MEDICA. Dolore epigastrico provocat-0 dalla pressione nel punto di ~IacBu1·ney. Appendicite. Abramis (Riflesso pol1110.n are cli). - Con la percussione forte di un punto del tornce (p. e. sotto la clavioola) o e-on qualche altro modo di stimolazione del vago (al collo, o con irritanti vasali, ec:c.) si ottiene una contrazione polmonare, che si manifesta con retrazione del m a rgine inferiore e smorzamento della risonanza polmonare. 11diod ooooinesi. - Goffaggine e lentezza n~i _movin1enti del braccio e delht mano destra. Babinsliii,-Weil tProva di): nelle- perturbazioni labirintiche. Il soggetto sospetto di perturbazioni nel se.nso dell'orientazione è invitato ·a chiudere gli occhi, dopo aver :fissato llna direzione determinata, ed a marciare secondo essa, eseguendo 6-8 passi a vanti ed n.ltrettanti indietro. Il soggetto normale non crunbia la direzione definitiva pur facendo oscillazioni a stella. a zig-zag, n croce, ad arco. Negli individ11i con disturbi dell'orientnzione, si osservano disturbi più o nleno notevoli. Aaron (Segno di.). -

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LEZIONI . R. Istituto Dermosifilopallco della R. Università di Palermo.

La reazione di Wassermann • impostata a tempo. Le:.ion.e raccolta dal dott.

CuccIA.

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Malgrado tante proposte fatte per modificare la reazione di \\' assermann nel senso. di renderla più sensibile al fine di ottenere risultati più esatti, nessuna di esse si riferisce a due fattori di somma importanza, cioè= al tempo di lettura della reazione e al potere· anticomplementare dei sieri llmani. Sµl tempo quando si devono leggere i risultati, il che . vuol dire q11ando la reazione è· da considerarsi co111e terminata, non esistono termini · precisi (vedi pubblicazione del prof. I.uigi Philippson (1) : subito, secondo le istruzioni dell'Istit11to Sieroterapico Milanese; da mezz'ora a lln'ora seco11do V. Giudiceandrea (Tecriica e diagn,ostica eniatologica) ; da un'ora ad un'ora e mezza secondo le istruzioni dell'Istituto Sieroterapj co di Berna; do:pG dt1e ore di termostatQ secondo F. l\1ariani (Tecnica 1\! edica); dopo d11e ore di termostato e· quindi in ghiacciaia fino al mattino se.guente A .. Ascoli (Elem.eriti di sierologia). Lo stabilire intanto q11esto tempo è importante, non per i sj_e ri normali, nè per i sieri sifilitici a forte reazione, ma per i sieri sifilitici a media e debole reazione, anzi per questi diventa un fattore: ~ecisivo, perchè chi legge prima o dopo giudicherà differentemente sul risl1ltato che può dare un singolosiero. l~o stesso vale .anche per i sieri non sifilitici (sia normali che ~i altre malattie) in c11i il potere a11t]complement_are è più o meno· pronu11ziato. Anche in questi il risultato della .reazione può variare a secondo il tempo di lettura : qua11do il tempo non è sufficiente per avere emolisi completa, si pt1ò trovare un grado pi"ù o meno alto di inibizione che condurrà certamente ad errore di giudizio, se non si terrà conto appunto del potere anticomplem entare, perchè si troverà nello ~tes­ so stadio di reazione, come lm siero sifilitico dotato di debole. notere inibiscente. È vero cl1e si p11ò in1postare la prova in modo cl1e il potere anticomplementare non si apProf. I J.

Osservaztoni intonr'> alla. rca~· ione di. Wasser1nann nr>lla sifilide. Poli· <l)

clini('(),

T-01.

Pm1.1PPSO:N':

XXI-:\1 .. 1914.

, •

VITO


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SEZIONE PRATICA

palesi nella reazione, e cioè sensibilizzando le err1azie sufficientemente per togliere nelle prove di controllo dei sieri l'influenza particolare dei medesimi, ma intanto facendo questo sl rischia di perdere poi, nella reazione propriamente ùetta, i sieri_ sifilitici a debole reazione. Noi ci troviamo quindi nella titolazione dei 1·eattivi in questo dilemma: o sensibilizzare fino al grado di togliere una proprietà individuale dei sieri, che rappresenta un fattore incomodo nella reazione, e allora la reazione non darà quei risultati che potrebbe dare se quella non esistesse, oppure sensibilizzare al grado di poter trarre dalla reazione il massimo rendimento possibile e allora in questo caso si rischia di trovare molte reazioni in grado intermedio d 'emolisi in. cui, accanto a sieri sifilitici di debole potere inibitore, · si })OSsono trovare anche i sieri non sifilitici. · Come ovviare a questo inconveniente ? ì\'Iettendo chiaramente in evidenza il potere anticomplementare di ogni singolo siero e mis11randolo. Si sa. che in ogni singolo siero 11mano, in ispecie nei sieri sifilitioi e in quelli di altre malattie, ma anche nei sieri di individui sani, ql1esto potere, in maggiore o minor grado, esiste sempre e si può osservare con un sernplice esperimento: Basta far a.gire una serie di sieri umani sul siero fresco di cavia nella dose di 0.05 per mezz'ora nel termo~tato a 37° C. ed aggiungendovi poi le emazje sufficientemente sensibilizzate· si osserverà allora che l'emolisi non si veri-' ficherà in tutti nello t:tesso temno · ma varia ' invece da 11no a ll'altro con . un rftardo più o meno grande rispetto al tempo in c11i scioglie il solo sistema emolitico senza aggiunta di siero.. Ora, come mezzo di misura nella reazione ci serve appunto il sistema emolitico che viene impostato in modo che dia emolisi in un dato tempo. Eseguendo la reazione, noi osserviamo il tempo in c11i si compie l'emolisi nella prova di controllo del singolo siero e lo notiamo; a q11esto poi, qualora avvenga l'emolisi nella prova estratto-siero si aggiunge il tempo anche per questa. Allora il rita:rdo · che il singolo siero p11ò portare nella prova di controllo • • v1en mes~o 1n calcolo nella prova -di reazione propriamente detta. ComP si vede la le.tt11ra dei risultati nÒn è pi1) 11n fattore variabile nella reazione, è invece prestabilita e ben determinata. La reazione non si lascia più compiere alla nostra insap11ta, contendandoci dei ris11ltati finali; si segue invece passo per passo. S'in2

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tende che occorre conoscere esattamente il potere anticomplementare dell'antigeno nella dose di lavoro. Essendo un buon antigeno non variabile, e non essendo variabile nemmeno il complemento, quando si dispòne di molte cavie che vengono salassate di ràdo, il tempo del ritardo, che porta l'antigeno nell'emolisi, non varia un gran che da .. un esame all'altro. Quindi con pochi esperimenti preli.minari si viene a saperlo. Varia invece. da un antigeno all'altro, e, se si lavora con più antigeni nello stesso esame, può esser·e differente da ~n antigeno all'altro. Questo ritardo si verificherà n~t11ralmente in ogni singola prova, che infine darà emolisi, ma è uguale per tutti i sieri. Le nostre esperienze, ·basate sull'esame di molti sieri non sifili tici, di sani o di malati di altro genere, ci hanno insegnato che a secondo il grado di potere anticomplementare, il ritardo dell'emolisi può arrivare, con antigeno ben titolato, fino al doppio del tempo di quello impiegato nella prova di controllo. Così, per esempio, un siero che nel controllo impiega per emolizzare 10'-15', nella prova estratto-siero · può dare emolisi soltanto in 20'-30'. Il sistema emolitico, per la grande importanza cl1e assume qui, perchè serve come mezzo di mis11ra per i risultati, non viene più impostato secondo il solito precetto di prendere il multiplo de1l1unità di ambocettore, ma invece col criterio cl1e deve mettere in evidenza la proprietà anticomplementare di ogni singolo siero, senza, q11al ora si tratti di siero non sifilitico, togliergli la possibilità di dare, entro 11n determinato tempo, emolisi completa. Secondo la nostra esperienza, la sensibilizzazione va fatta con tanto ambooettore cl1e l'emolisi completa ravvenga in 10'-15'. S'intende che l'ambocettore sia di buona qualità e eh.e il ~~10 titolo i10r1 vari i chE' :ia 1 :1 tiOO a 1 : 3000, cosicchè soltanto delle piccole quantità occorrono. , Del tutto inservibili sono gli ambocettori di titolo basso e in ct1i l'emolisi nella singola prova 3:VViene soltanto lentamente e stentatamente. Ad impostare il sistema emolitico si procede come segue: Stabilito il titolo dell'a~bocet­ tore si allestiscono delle prove con la quantità doppia, tripla, ecc.; si lasciano r,er 15' in terrrtostato a 37° C. per la sensibilizzazione, si aggi11n·g e quindi il complemento della qua11t.ità di 0.05,_ si rim ettono in termostato e si nota il tempo in cui avviene emolisi completa in ogni singola provetta. Colla. stessa q11antità di ambocettore in cui si è verificata emolisi completa in 10'-15' o colle varie quan-


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tita, ql1ando sono più prove cl1e danno nello stesso tempo emolisi, si ripete la prova anziéh~ con 0.05 di complem·e nto, con 0,025 e si sceglie quella dose cli ambocettore che corrispo11de al tempo stabilito. Q11esta dose serve poi per la reazione preparata nella stessa maniera e ciò previa -sensib ilizzazione per mezz'ora in termostato a 37° C. Nell'esegt1ire l'esame sappiamo quindi che i sieri senza potere anticomplementare daranno emolisi, per esempio, in 10' e se. avviene ritardo sappiamo che ciò si verificherà a.nche, qualora s i tratti di sieri non sifilitici, nella prova stessa e nel caso di grado magg·iore di potere anticomplementare sino al doppio. Ciò ci istruisce anche subito sul buon andamento della prova. Se qualche errore a lla nos.tra insaputa si e introdotto ciò ci si appalesa immediata1nente dal tempo di emolisi dei controlli. Fra llna serie di 10-20 sieri se ne trovano sempre di cruelli che non hanno potere anticomplemerttare, e che perciò devono dare emolisi in 10 minuti primi., e l 'emolisi dell'antigeno deve compiersi col ritardo già conosciuto, ·a1tri-: menti l'esame non vale. l\llan mano che avviene l'emolisi completa 118i co11trolli si nota il tempo e altrettanto ~i fa per quella che si verifica nella reazione. Passato il doppio del tempo ricl1iesto da qualche siero a forte !)Otere anticomplementare per emolizzare, noi riconosciamo già i risultati che danno i sieri sifilitici : o inibizione completa o inibizione incompleta. Se interessa sapere il grado di inibizione di ciascun siero si contin11a l'osservazione, notando ma.n mano il tempo delle eventuali ernoli s i che potranno verificarsi. A leggere infine il risultato dell'esame, non vi è altro da fare che confrontare il tempo dell'ernolisi della reazione con quello del suo . s1ero. Fino al doppio del tempo il siero non si può considerare sifilitico, al di là del doppio. invece, sì. Una differenza fino a 5 min11ti primi ,ra considerata come risultato dubbio. Debbo aggiungere infine che, secondo la nostra esperienza, la sensibilizzazione delle emazie nei mesi caldi (qui a Palermo) deve essere fatta più forte che non nell'inverno di modo cl1e l'emolisi avvenga in 3'-5', per avere ri~t1 ltati attendibili. La causa di cp1esto maggiore potere anticomplementare dei sieri t1ma. ni. al momento att\1ale ci sft1gge.

RIVISTE SINTETICHE.Sull'atrofia acuta del fegato. Dott. a ì\1.

PREBII ..

Consi.c1era ta fino ad oggi oome una delle a.ffez ioni più rare 1clegli .o·rgani interni, di :modo ch1e la st1a •esiste11za qt1ale entiità m-0rbosa a sè ve11iva messa i11 dubbio pure da valen ~i ,cJ]inici ·come Lebe1·t, l'atrofia ac11ta c1e:l fe·g,ato è aQillpar:sa in qUJe1sti 11l·t imi te-m pi in Germania i.n forma <-Illasi epidemica (21 casi nel1'ospedale militare di Ingolstadt), offrendo così agli 1st111dio si occaisi 0111e prio1p izja di atp.pii·oion.d,iipe ed in parit e m1odif1oar·e le qualifich e m orb1o·se :caratteriisiti ch.e finora r -ichieste. Numerosi lr1vori pubblicati cla Umber, Fraenkel, Versé, J-Tuber-Kau8cl1, Riess, Heinricl1sdorff ed alt'ri, taluni corredati di dettagliate illustrazioni casistiche, sebbene aibbi.an10 cli m:olto contribuito a·d an"icohiire e camp:1et.a:r:e le oo·g nizioni, cpies60 non sono rit1•sciti a uortaI'le le n:ume-rose. , c.ontroverr,sie ad un coim u[) e a.a aordo. · Le 1dive!'lge•n 1ze p:iù coispic.u e 1so no 1d 'ordine _ a.n ato·m o-fisi o•logioo. Lia tr·a sforn1azione id el fegato nella classica massa flaccida e. vizza, quasi amorfa, di colo re u11iformemente giallastro, non sembra che l'eccezione nell'atrofia acuta. I l fegato generalmente mantiene la sua forrnà anche aspolI'tato dal cadavere. I l volt1me è njotto in tutte 1e dimensio1n i, la supem1cie, di radio li.s cia, è -co m'Unemente berrno.o coluta; j singoli nilievi corrispo.nrl·ono a parti men 0 de.genera te o in via di rig·enerazione. Il colore varia a seconda d·eJ1a d1tt rata e 1d·ell 'imten1sità clel prooesso ; si po·ssono cosi risco·ntJ:rarte al taglio tutte le gra.dazjoni dal fegato mare.zzat~ o a pic1oole macchi.e puntiformi o an·ul ari a q·ue1le di maggiore es~ension1e fino a raggi11ngere il colore uniformeménte giallo. La conservaziome del -aolo1·it10 non ·dipend1e da \Inia degenerazior1e g·rassosa, ma dal contenuto d i J.'igmento biliare nelle cellule distrutte, dal più o menro Olstacolato 1drftursso .della bile ,e ct.aJ grado di replezjonre dei vasi sangt1igni, i q11ali nei casi di stasi molto pron11nciata possono completamente coprire il primitivo colore biliare (Versé). Al colore d11nque non deve esser data sovercl1ia imoortanza; l 'attributo di giallo va in tutti i casi ahband.o nato, pe:rchè improl!)rio. La c1ontStst1e1n.za differente - mo lle, dl1ra, flaccida o friabile - dipende in parte dal grado di distruzione ee1lulare, ma più sr>ecialm€nte dalla pi1"0life razione .reattiva del tesS1Uto interstiziaJ,e. Nei casi osservaiti in vita dit1ra.nte l.e Jiap.arato1mic intraprese 1sia a scopo diagnostico che teTapeutioo, la variabile consistemza del fegato fu riaffermata. Se·condo 1

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l Jmbe.L· La classica flaccidità va ascritta ad un L 'asicite considerata fino ad ora come UJ:n r1rocesso di autolisi postmortale, opinione acevento ecoezionaLe ne1le fo11 me n,o n oomp1li1oate cettata pure dal Versé, mentre Fraenket, che dell'·atriofia acuta (Umb·e1r ) fu riscoin trata o.r a -potè esam1nare lo stesso fegato sia alla biopsia nume:ro.se volte - da un.a statJs:tica ·di Frae.ncl1e aJJ'autio psia, la confuta r,e ci·s.amen·te.. k eJ 7 volte SIU 33 ·Caisi - sebbene dd v·ariabile P{ù importanti 1d elle alterazion1. macros'C01pii111.ensità. An cl11e qui Rte ss ri,eeir ea !la .c au.sa. cl1'e 1scm.o quelle micr.oocopiche. La degen e::ra- r1ella flogosi interstiziale, la quale insorgendo zione parenchim~1tosa delle cell11le, il loro pro- prima alla perifel'ia degli acini ost acola le cogressivo rimpiociolimento, la di:fìetJtosa .oolio1·ia.:. rnt1nicazio:o.i tra i capillari dell'arteria epatica bi1ità d·ei .nudlei, l'accum·u lo idi piglIIl!ento bie 1.a v1ena po::rta, .clando origine 00 sì ad ·u n r1li<Xre, la dist.r uziocne degli acini prim itivi e stagn-0 nel ciroolo portale. consecutiva formazione di agglomeramenti celProcessi rigenerativi furono osservati anzil'uil.ari piccoli ed i rre.golari .ed infine dil resitutto nei casi a .deoo:vso 1srubacuto ,o OI"ol,rui100·. V.a d 111a re cl e11a sol a impalcatura ea pillare ri,e mconsiderata com e tale pure « l'iperplasia nop i ta di detriti e pigmenti biliari viene ded t1lare » d·el .fiegato. (ì\farchand, Steinhaus) ,d,oscritta umiforrnament e da t.11tti gli autori; co1si vuta a p:voliferazio11i di cellule ep.atich·e· e car·l1re la progressi.va degenerazione dalla peri1>ill1ari biliari e retra z,i.·oine del co11nettivo neoferia verso il centro (ad eccezione di HerX·· fllirmato. h eimer, Ibral1im e Ceelen). Viene aff e1mata o•r.a in tutte le p ubblicazioni 1M-01fto .a~ivergenti · 1so1no 'i nvece .le 1qplID.1oni recenti l'importainza dei trombi biliari •eaipil!laconcernenti le alterazioni del tessuto inrtersitiri, consecutivi all'ostacolato d1eflu.s s10 deilla bile ziale. Riess trovò in quasi tutti i suoi casi pe:r la 00·1npr e.cs.sione es-ercit~ ta dralle proliferat1na proliferazione flogistica acuta inter- ed zioni interstiziali, ..ed in parte forse pure alintralolJulare, iniziatasi contemporaneamente l'ispessime11to della bile. al processo dege11erativo che di solito lasciava Dei concetti c1 eJ. tutto nuovi offre una fPUbbliliberi i dotti biliari più grandi ed i rami por- . caz~one reC'entiss:i1ma ·d i I-I e:inrichsld!o1rff:, 1c;he tali, corrispondente allo «strato essudativo» tratta rninuziosam e·n te le alteraziorui i·sto!Lo1gidi Ji'rericl1s. Questo non deve essere identificar.he dell'atrofia ac11ta del fegato in tutti i sruoi to col1'alterazione cirrotica della capsula glisdiffer1enti is.tadi .di ervoluzione. kss·egn•a ta qu.esaniana clescritta da t::i.l11ni auto-ri nell'a1:Jroifì1a st' affei;i,o ne al .g·rup1p.o 1delle rn1e.crio'Sd eimrorr,agiflcuta, che non è altro che uno stadio pro- cl1e, lo H . mantiene la differenziazione macrotratt6 o una complioazjone del qu•adr.o p·urro. scopica in isoJfo,t ti i·ossi e gialli. I st o.log;i·caanénQl11eisto prooessio floig is tico interSltizia}e, se conte ·si irisoontra. iS·ecolilld.o lui in ques1ti ultimd ,a ndo Riess più ·Caratteriis ti co nell'atrofia a cl1ta. cora accennato il carattere zonale del processo~ della stessa degenerazione cellulare, distingue rn ostr:am do 1e J)al'ti pe·r 1feriche degli a cini rune differenzia n ettamente l'epatite infettiva cora la loro struttura trabecolare, mentre le dAlla to1ss1 ca dlovruta al .fosforo, arsiemiico 0 d alcentrali, es·pre1s1sio·n e del m.assimo grad·o di 1ditri v.eJleni chimici, corrle pl11re rende impossistruziom1e del tessuto epat~c o, saTebbe.r o occu bile il concetto dell'autoiltsi, per ·cui l'e altelfapate da estesi stravasi anguigni, formando i zi1oni più im:portanti 1sairebbero da a-scriversi costd.d'eitti f.oc1ol!ai rossi « primari » sùtuati enad un autodigestione postmortale. tro gli isolotti gialli. Sono da differenziarsi Gli st~ssi dubhi e le stesiSte div1ergenze regn,a n ettamen.te dalla sostanza rossa splsnizzata, no nella patogenesi dell'ittero, ascritto ora a che a .durata comune del processo acuto forma stasi biliare, ora a processi colangitici ed in- delle zone estese, di livello più basso: i cosidfezioni delle vie biliari. Da Riess ne vengono detti focolai rossi « secondarii ». Essi sono un rese .responsabili le 1stess1e proliferazioni ini:lr'a- . prodotto di rigenerazione che prende origine lob11lari di cui 1sopra. Il mo•m ento me1ccand.oo dai vasi e dalle fibre interstiziali. Sono costidell'ostacolato deflusso ai capfllari biliani ve;rtuiti da 11n reticolo e n11merosi endoteli, fibro1·ebbe ·s econdo [ui fav.orito an!Cora dall'.~ggllio~ blasti: .cellule epitelioidi, m a crofagi e cellule meramento .d1 bi-le n.e1le .oel1'ule in degen1eralinfoidi. Le maglie del reticolo sarebbero da zione o nel loro detrito. Umber e Versé vi ag- principio molto bene vascolarizzate, più tardi si avrebbe lln'involuzione parziale dei vasi per gir1m.gono ancora un teno fattore, i t1rombi biliari, riscontrati da quasi t11tti gli autori; que- proliferazione del tess11to connettivale dalla ~ti alla lor volta aumenterebbero il r istagno, periferia al centro. creando così un circolo vizioso. Senonchè HuL'ittero si spiega secondo lo H. in un modo molto semplice - come del resto in ogni · debe·r e Kauisch li •OSISlervar·o n·o . . ·p ure in -casi in cui mancava l'ittero. Naunyn attribuisce l'ittero generazione del parenchima epatico - colle ad fU.Jla ad1angite r~s,p . colangiolite infetJtiva moltèplici lesioni delle pareti dei capillari. Per (\Jltero.gena. il contatto immediato delle. cell11le epatiche, 1

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spesso disOiìganizzate dalla disposizione normale acinosa, Gol plasma sanguigno, è facile il passaggio di pjgmenti biliari nel circolo, sia che le cellule epatiche continuino ancora a proclurre bile, sia che cadute in isiacelo, il pigmento venga asportato dalla corrente sanguigna. o dai macrofagi. I trombi biliari non sarebbero -costituiti di bile ispessita; sono dei corpuscoli om,ogienei, rifrrung1e:nti fo1rtezn,e nte Ja lru·ce e iim.beV'Uti 1soltanto d'i pigmenti biliari; distrutti q'UJest'UJlttmd .oon H 2 0 2 ne re·~i·duan10 dei ·cilindri inlcolo1ri .g r·a mip ositivi. L a d1escrizione .d el q.uaidro clini-00 non ha ·s ul>i to 1DJotevoìi m odificazioni dal tipo clia&sioo fi ssato 1da Frerichs: una gastroenterite iniziale, accompagnata da sem·p lice ittero 1c·a ,Ul(["ra1e, della diu rata Òii una o due ,s ettimane ed un 1catastrofico stadio te:rnnina1'e contraissegnato de. rapido rimpicciolimento del fegato, diatesi emorragica e gravi sintomi cerebrali. Si ce1r;c a or.a di 1staccar.e dalla fo.:rma a,cuia, la. SIU'b a;cuta. .(L'atrofia cronica f.o·rm ava gtà peir il p.a;ssato urn'.antità 11'.ll·orbosa b,e·n .ltimitata). Jn,ollrt:Jre s i fa 1dis•ti'Dllione tra la forma maJ.i.g na che OOn dUCe mo·r te ent~o p 0 Chi .g i10ll'Tli '8 la hen1igna con tendenza a vasti pl1o ~essi regie-nerativi o r egr essio·ni con esito in cc guarigione»~ Queste distinzio,n i incontrano ·s pesso 1difcfico'ltà, poirhè la dur·ata del periodo·di latenza è varia e l'ittero ,e gli aJ.tri •s intomi non .segnanro mai l'inizio del processo morboso. Da ciò il disaccordo de·i va;ri amtori di chi.ama:re ad 1es. 1Slllba cu.ta un'affezione che dura ·da 4 seittimame (Hlawa) e non più 0011ta q111ell.a che; risale a 8 settimane (Ceelen). Secondo Versé bisogna considerare dal punto di vista istologico tutti i casi aoon,e subaouti. Per ovviare questi inconvenienti sarebbe conSig1iabi:1e seco[}Jdo Riesc:;, .di-sting11ere una forma primaria, non .complioata, ed un.a secondaria, compli·cata ad 1affezioni preesistenti di -cruraJttere cronico (ci rrosi o ·sifilid1e epati.ca) - disti111zione naturalmente di solito possibile appena 1s11l tav.oJ..o anatomico - in cui il sopraggi1mgere di un fa:ttore n'l1ovo determi.nenebbe tra la forma acuta e la cronica, la quale ultimi célJsi formerebtber.o l'ax1ello di congiuntLiome tra la forma ac11ta e la cronica, la quale ultima si disting11erebbe r er la lenta evol11zionc dei sintomi epa.tici, per il nesso con affezioni croniche dello stomaco, intestino e peritoneo e oer la mancanza dello stato colemico o acolico con sintomi cerebrali ed emorragie. La patogenesi dell'atrofia acuta del fegato rimane pure tutt'ora molbl controversa; megata già nel.1'u1timo decennio oome lln'infeziome stti generis, essa veniva messa in tempi più recenti in rapporto ool1a sifilide ed in ispecial 1

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Jnodo oon quella in atto (Citron) essendo i·ara nella 1ue terziari.a .od 1eired.itaria. Non si può negaDe, che il virus ·si.fili tic-0 -0 meglio la sua tossina, la cui affinità speciale per il fegato è da J.iun·g;o te·m·p o nota e che .generaJ-m,e nte si espJ.ic a o in forma di ittero trailJSlito•r io o di cirro·s i diffusa, po.ssa costituire il moimeinmo predisponente. Altri arutort fanno reispon.sa;bi1Je deill' a.t.tr ofia le oure modeirne c-01 Salvar.san. Drif atti una 1del1e p.ro·p l'ietà tossiche più spicioatJe dell'ameni 00 è la 1esione deil tessuto epat:Loo, ·ois sia 1a degenerazione acuta del paren.chima. Rehd·oo e Beckmarun descrivono 20 casi di itt.ero tardiV10 in sifi:Jitici trattati coll,arsenobenzolo e la recente epidemia di atrofia acuta nel lazzaretto di Ingo~stad t riguard!a.v a individui luetici trattati e.olla stess-o farrmaco . La ,maggitQfI'l3.nza .degli autori ifitiene illa, nor101stan·t e lie ·s uaocennate divergenze, che l'atrofia acutà sia un processo d'infieziOllle in pui l'ag€nte infettivo pervenga al parenchima epatieo ·dal tl'latto .g astrò-intestinale, sia pe:r via ljnfatica od emategena, sia per mezzo d'una cola.ngia o colanigite infettiva (Nasu111yn) . Pie r l,azio·nte tossic·a ge.nieralizzata ,p a.rlano pure J1a comp.arte.ci·p azion·e del parenichimia renale, che arriva sino .ailla necro·s i ·e piteliale dei tubuli contorti, la d ege11erazione grassosa del miocarùio e quella più rara delle ma>sse muscolari. La propagazione a·l dotto escireiorio del pancre.rus e la pam creatite interstiziale nt0n sono che 1m fatto di concomita:Rza (Umber). Resta insoluta ancora la qi.1ersticme, se l'agente nwrbosro sia dato da 11in vi rus animia to o dalle sue toSiSine·' dalle num,e rose ricerche batiteriolOJgi. eh.e m-oJ te rimas'ero .niega tive; in .alcunii casi si riusci a aoltivare dalla bile o daJ •sangue il b. coli, pa.ratifo, stafilo- e streptoc~cchi ed altri germi. Per la contagiosità parla il caso dP · scritto dal ~111eller: uno stt1dente feritosi alla (lissezione di uno dei cadaveri di Ingolstadt, morì 6 settimane più ta1·di della stessa affezi0ne ad Erlangen. Per l'analogia colla lue e col morbo di Weil, Rjess pres11pvon·e anclle q11i una s~irillosi specifica. All'attecchimento della noxa sembrano necessarie delle circostanze coadiuvanti, predi·s ponenti le cellule epatiche, indifferente ora se si . tratti di materiale too&ico riool.t.ante dal ricambio matP...riale (puerperio, sifilide) O di condizioni di iponurtrizione OO!rl consecutiv10 stato di ipofunzione del fegato ed intestin,o , come furono determinati in Germa;. nia dail deterioramento qualitativo e quantitativo dei gen-esri alimPnta.ri durante gli anni di guerra. Ed è a questa esaltata « suscet~ibilità alla malattia» del fegato, che va probabilmente ascritto l'at1mento considerevole di casi di atrofia acuta, osservati in questi ultimi tempi in Germania. 1

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SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA. Le varie forme di meningite. ( MoRQtJIO. J ournal of n ervous a,nd nient al di-

sease, 1921, n. 1).

Dal punto di vista clinico si disting11ono trP. gruppi di meningiti: meningite ac11ta ed ac11tissima, m eningite tubercolare, reazioni mc11ingee. I.a meningite acuta ed acutissim a è genEtralmente prodotta da infezioni specifiche, df cui gli agen ti principali sono il meningococco e lo pneumococco: forme m eno car atteristiche sono quelle date da streptococchi, da stafilococchi e da altri microrganismi infettivi. La meningite da meningococco o cerebro-sp·i nale può manifestarsi in ogni età della vita, ma colpisce di preferenza l'infanzia . La diagnosi si fonda essenzialmen te sul caratteristico reperto del liquido cefalo-rachidiano, il cui esame deve essere praticato in ogni caso sospetto tenuto conto che con la di agnosi esatta e precoce si p11 ò praticare la sier oter apia, la qual e ha ridotta la m ortalità ad una p ercentuale bassissima. Al rig11ardo bisogna notare che n ella meni:r:igite cerebro-spinale il liquor può rimanere trasparente e la formala citologica può essere varia e variabile : n ei casi dubbi l'esame culturale p11ò svelare la presenza del meningococc::>. I.a nieningite pneumococcica è caratterizzata da inizio improvviso, sintomi meningei marcati, esito frequentemente letale. Sono state osservate anche forme l"Jenigne terminate con guarigione. Generalmente ·è primaria, ma può verificarsi anche neJ corso o nel periodo di convalescenza della ,pneumonite. Nelle altre forme di m eningite acuta il microrganismo che si trova più frequentemente presante è lo streptococco. La meningite tubercolrir e può essere acutissima, acuta e s11h-ac11ta. In generale però il decorso è subacuto, insidioso, lento e progres sivo con esito letale in tre o quattro settimane. La sintomatologia varia con l'età dei pazienti: ne1 lattanti il decorso è rapido con convulsioni e coma;· nei ragazzi e i1egli adolescenti si manifesta con contratture spasmodiche, sintomi convulsivi, cefal aa, delirio, ecc. La meningite tubercolare può essere prirr1aria o secondaria. l,a prima compare talvolta in individui che fino allora apparivano in perfetto stato di salute, ma per lo più colpisce ragazzi delicati e deboli.

1. a forma tt1ber cola r e secondaria può seguire a processi tttbercolari del pulmone, del peritoneot clelle articolazioni, ecc., o a d altri pro• cessi infettivi, come la influenza, il morbillo, la p ertosse, il tifo. In effetti anch e molte delle forme considera te primarie sono consecutive all'influenza o • a complicanze di questa m a lattia. In molti ca• si l'influenza assume un particolare carattere di g ravità e volge a meningite tubercolare. L'azione del morbillo e della pertosse sulla tu. bercolosi nei lattanti è ben nota. Queste affezioni sono generalmente benigne nei bambini sani, ma destano processi specifici bronco-pol1nonari o menigei se in essi si trova il bacillo tubercolare allo stato latente. I l tifo non è considerato come la causa occasionale di simili manifestazioni, tuttavia al riguardo esso è molto pericoloso. Non è raro rli vedere bambini nei quali il tifo termina con la tubercolosi o cl1e guariti dal tifo h anno più tardi manifestazioni tubercolari, che p11ò essere pleurale, pt1lmonare, peritoneale o meningea. È interessante il fatto cl1e prima le due manifestazioni, la tifosa e la tubercolare, non ve11ivano distiate in ordine di tempo: la m a lattia veniv a asseg· nata all't1no o all'altro processo a seconda della prevalenza dei sintomi. Ogg'i ·1e reazioni serologiche consentono di essere più precisi e q11indi hanno permesso di precisare. la influenza della infezione tifosa come causa occasionale della t11bercolosi m eningea. Comunque la diagnosi della tubercolosi mer1ingea può ri11scire dtfficile qu ando la sintomatologia clinica non è chiara e gli esami di laboratorio non possono essere completi. C'è ur1 gr11ppo di n.ffezio;ni che clinicamente e citologicamente simt1lano la meningite tubercolare cd ai quali si è perciò convenuto di dare il nome di pse11do-t11bercolosi m eningea. La m eningite da orecchioni, lQ. meningite otitica, la meningite sifilitica ed an ch e Ja meningite C'erebro-spina.Ie possono assumere questa form a. Solo i fatti concomitanti ed i dati anamn estici possono in questi casi dare il giusto · otientamento diagnostico. E la esatta diagnosi nei casi stessi è di massima importanza, trattandosi dj forme che con adatta terapia possono gt1arire. mentre 1~ mèningite tuberco- ' lare è inguaribile. Le r eazioni ·1 nfningee sono sir1tomi m eningitici che si m anifestano n el corso di svariate affeziorli. Q11esti sintomi possono· essere la rigidità ntlcale ed il segno di Kornig senza alterazioni citologich e del liq11or, e senza speciali alteraziqni dello stato generale del paziente. Si posso1\o avere i1ella infll1enza, nella fJUlmon ite, m a è sopra tutto nel tifo durante t

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il periodo di stato che queste reazioni assumono uno sneciale interesse clinico. Sono sinton1i pl1ran1ente tossici, che benchè siano gen eraln1ente riferiti a processi meningei, pare siano dovuti ad eccitazion.e della sostanza gri~:i a del midollo. dr.

La meningite purulenta pneumococcica nel corso della '' grippe ,,.

Mening·iti sierose con ipera.lbuminosi del liquido cefalo-rachidiano e reazione cellulare netta, o meningiti senza iperalbuminosi e lieve linfocitosi, fenom eni di m eningismo sono stati di freq11ente descritti nel corso dell'influenza. D11bourg (Gazette hebdomaclaire des Sciences Médicales, 14 dicembre 1919) ha avuto occasione di osservare m eningiti purt1lenti, il più spesso dovute a pneumococchi. Ciò è un fatto raro i1ell 'influenza. I casi esaminati hanno avuto quasi tutti clinicamente inizio brusco e dura.ta breve, mentre che al tavolo si sono riscontrate lesioni ~e quali, per f1ormarsi, hanno dov11 to a vere o.er. tam.ente bisogno di 11n tempo m aggi·o re di quello che il decorso clinico non avesse segnato. I malati non son vissuti mai oltre il 4° giorno dai primi segni ·e qualche volta la fine è sopraggi11nta ft1lmin.ea. La «varietà ambulatoria » p11ò rivelarsi di botto con i s~gni .di un accesso di delirio ·acuto, mania omicida, ed è mortale a brevissima scadenza da q11esta brusca sintomatologia rivelatrice. La temperatura n-011 ha offerto nn lla di caratteristico: le forme fulminee son finite nell'ipertern1ia; talvolta la febbre è stata poco elevata. Un individuo in condizioni di nutrizione scadutissima1 colpito da influenza e poi da meningite e rimasto esposto per lungo tempo alrazione di un freddo intenso presentò, come in casi descritti di bronco-polmoniti influenzali con ipotermia, grandi oscillazioni della temp~ratura sotto i 37° fino a 35°.2. Quando i fenomeni meningei sono netti il qt1adro clinico, per l'inizio bi.rusco, può confondersi con ql1ello della meningite cerebrospinale epidemica: la puntl1ra lombare dirime ogni dubbio etiologico. L a diagnosi d.ella forma morbosa non ha difficoltà. Ma vi son casi in cui la sindrome meningea è poco netta, limitata a della cefalea, a del torpore me11tale in rapporto con una lo calizzazione pr~dominante a livello della corteccia; la diagnosi di meningite è difficile, allora.

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Per quanto si riferisce alla terauia della meningite purulenta pneumcoccica l'A. è di accordo che questa sia sempre la -più grave delle meningiti acute e che non si abbiano mezzi terapeutici di sicura efficacia. Le punture lombari ripetute, i lavaggi della cavità meningea con siero fisiologico caldo, l'uso per via intrarachidea di metalli .c.olloi.dali ecc. sono stati sempre inefficaci. Che risultati ha dato il siero antipneumococcico? Per via sottocutanea esso si è mostrato dotato di nessuna azione curativa tran·n e che nelle forme legge.tissime ed è stato invece efficace come preventivo. P er via intrarachidea in 3 .casi di Dubourg esso non ha avuto effetto alcuno ed i malati sonD stati perduti. È per via intravenosa che l'azione si è mostrata migliore ed è stata ottima in un caso in cui la terapia si è potuta iniziare 48 ore c1 opo i primi fenomeni: il miglioramento fu raJ;.) ido ed il malato guarì. ' L'articolo di Dubourg p·o rta a queste considerazioni. Il siero antipneumococcico per via e·n·doveno·s a (asso.ciato, ove il caso, ad iniezioni LTltrarachidee) è il mezzo migliore di cura delle rneningiti pneurr:1ococciche. La precocità della diagnosi, forse, dà le migliori speranze per la efficacia della terapia: lo sforzo del medico va a qt1esto riguardo rivolto specialmente agli accennati casi a sindrome meningea poco evidente. Ma bisognerà sopratutto cercare di non aspèttare che i fenomeni meningei siano chiaramente esplosi per iniziare una terapia specifica. Bisognerà usare il siero antipneumococcico a -sc.opo preventivo in ogni caso <ii pne1imococcia grave: per via sottocutanea nei casi ordinari; per via en·doveno.sa nei casi in ct1i gli acci.denti son minaccianti. La notata discordanza tra la breve durata della sindrome meningea clinicamente consta· tabile e la gravità delle lesioni rin·v enute alla a11topsia (lesioni tali, cioè, da far ritenere che la causa morbosa abbia agito per un tempo ben più lungo) fa pensar~ che prima che si stabiliscano fenomeni meningei rivelabili vi sia lln periodo di inc11bazione con assenza di manifestazioni cliniche ed è supponibile che ir1 questo periodo il siero antipneumococcico riesca assai più 11tile che in prosieguo. Questi precetti verranno tenuti presenti f> saranno applicati sopra tutto in periodo di epidemia, specie se si abbia a che fare co·n soggetti scaduti nelle forze o con i negri, particolarmente sensibili allo pneumococco. 4

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SEZIONE PR!·Tlf':\

CHIRURGIA.

diffu.$ion·e de;fla tubercolosi in via ascendente furono addotte da Tosati _e da Bauereisen. Queis•t'ultimo ve11ne a.ila con·clusione ohe l'in. fezio.n e tubercoilare n.o n as1cende: dalla veis.c:ica ai re·n i fin.o a che il defilliS!SO• ·d·e-11 ' orina non è turbato. Ma quando la tubercolosi ha inva.iso la ves1cica il virus mi;gra, seg·uendo la corr.ente linfatiica, dalle 1p areti ves·cicali a ,q;uelle ur·ete.rali e, ·lunigio qu este, si diffo.n1de verso il re·n e. 1 linfatici de1'l'·u reter,e g.i un1g;ono fino sotto. l'e·pitelio del1la mucosa e in qu-e sta dispo:sdzi.one· è i·aochiu,s o il pericolo .e h.e aruch.e una liev.e J:esione ·prodott·a ·da un catete·r e ureterale ipossa wprire la strada a un'infezione ascend·ente. TI'la le prQlVe cliniche 3Jd·dotte pe·r dimoistrare la possibilità del·la migrazione ascendente della tubercolosi è cla ricordare un caso di Zoepffel nel qi.iale si trattava di un soggetto morto per uremia un anno e iuezzo ·dopo una r11e•frectomia p er tube111colo1s.i. ..!\.11' a.u topsia si trovò che l'ureter.e del ren·e s1Jperstite· presentava una lo·caLit:zazio·n e specifica all'unione del terzo •medio col terzo inferiore ·d e'1l'u.reter.e~ In, corri spon de·n za di qt1esto punto era una 1Sten·oiSi .e a monte di essa l'uretere era dilatato e i:l rene era idron~frotico senza che esistessero tr3Jccie di alterazionì tuber·co1ari. Poichè la teoria ·della diffusion.e purame nte discendente della tubercolosi renale 1rf14>1p·reis1en ta uno stadio delle nostre cono·s ce·n ze ormai soripassato, occorre riconoscere eh.e il catete._ rismo .dell'uretere sano in casi di tubercoJosi r~rinaria rappreisen ta una pratica peri·co lo1 sa c1al1la quale è bene. aatenersi se non sia r,'ichiesta da indicazioni indispensabili. Tali indicazioni sono rare. Gli AA. usano da anni i ri~ sultati dell'esame. funzio·n ale con l'indaco-carminio e ne·l caiso che ·da gl1esto abbiano. le prove che Ja funzioin e sia s11ffi.ciente non si preoocu,p.ano .dell'assenza o della prese·n za di bacilli n.eIJe urine clel ren.e che resterà. Essi esigono ~olamente oh e la sostanza ·C·olo·rante venga eliminata a tempo giuis to e in q11antitià s·11·fficiente, che l1a papilla u·r.eteri.ca, durante l'e1liminazione de·lla sostanza colorante, si ap.r a ben.e .e poi si rich·i u1da, se nza restar ·b eante nel peri0do che interceide tra lln 'o·n .da p.eri..staJti1ca e l'altra. In 12 ca.si operati con queste indicazioni nOl!l si ebbe alc11n ins1J.cces.so.. La prova deill'e1liminazione dell 'tl1I1daoo-carminio ha per certi rig·uardi un valoir.e anche s11pe•r io.r e a qu·ello dell 'in.oc11lazione negli animali · .aeale urine .s eparate, p~chè vi .sono ·dei casi nei quali i reni possono eliminar bacilli senza essere malati o per lo meno .s.enza esser tanto malati da contro1in1dicare l'ablazione di t1n rene gravemente leso. Ora se la coTustatazione di bacilli i1elle orine del rene meno ma1

Si può e s1 deve cateterizzare il · rene sano prima di estirpare il rene malato 1 (E. J OSEPII e \V. KLEIBER. JJrI·uncli. mediz. Vll 0clienschrift, 21 gennaio 19.21).

La mag·gior parte 1d·egli autori segue i•l concetto ie.'lhe, p rima .d i 1esti·r vare1 un rene tuibet!''coloso, si .deve fornire la pro\ a della unilateralità del male mediante lil 1cateterismo u·r eteri·oo del lato presunto 1sano. Casper in ogni .cais~ di tube1 colosi renale estge il cateterismo bilatel'ale ~ l ti1101culazione negli animali de·ll·e 01~ine di an1bedue i lati. Egli ritiene ·Ch e i.I pericolo al quale è e1sp·osto il secoTudo re·n e per effetto d el cateterismo sia min.imo. J.srael alla fine del secolo sconso s~ espresse sfavorevolmente al eateteris,m o 81SSeì1'do ·Ch e nè la integrità nè la malattia, in •S1enso anatomie.o, di un rene l)llÒ da esso in og-ni caso .e.s sere dimostrata con certezza; nè, infine,. l'introduzione di un. cat·etere è .s cevra di -nericoli . Ma su.:rcessivamente il ~uo .parere mutò e ora ritiene che i l cateterismo bilaterale s ia necessario per sa,ggiare con iniez.i oni negli animali lo stato del rene presunto san.o. Noi ·~u.ppiamo, egli .scrive, n el 99 °~ dei casi _g.n.ohe senza il ca te te rismo, dove Ja malatti·a abbia .sede; ciò ci viene jn,d icato o daJlla .semp.lice cisto1soo1pia o dalla cromocisto&oopia o ·dalla pal1p azione dei reni e de5li ureteri o dai dati ,s ub.b iettivi del malato; ma che il secondo rène sia sano ci p11ò esser a.issicurato ·Solo dalla 1i,n o•culazione nelle ·cavie del'le u•rine renali . S,e nza dUlbbio ciò è vero ed è ricono scit1to dalla maggior parte degli autori; rperò al,c uni, fra i q11ali Alharran, ritengono che i pericoli del .cateiterismo ureterale bilaterale, quan1do si tratti di inalattie infettive, siano 0o•s ì ,grand•i da non oon1sigliare .di espo,rsi al rischi o id i e1ssi. Anche usando strumenti perfettamente .sterili, esiste 11 pe·rico•lo .che essi si infettino in ve1scioa. D'altra pal'te è q11anto mai diffici1le 1gli111dicare i danni apportati col catet.eri·smo, ipoichè trattandosi di jnfezio.ni tubercolari, la p.rima comparsa ,dei disturbi può avvenire mo·l to tempo d.o'Po l 'innie sto. Pur esse·n do aiccertato che abitualme·n te la diffusione 1della tubercolosi avviene ' in via dis0endente, non s i può esicl11dere C:h e im·pr11depti man.ovr.e ipossano •propagar.e il ma1e in via aiscendente; anz,i tale possibil·ità: sefillbra avvalorata dalle ricerche sperimentali di Wildboln al quale riuscì, sebhene in una bassa percentuale di casi, di ottene•r e la tube~co101si d.ei rerui ,dopo aver iniettato germi negli ureteri. Altre pll"ove sperimentali della p.o.ss1bi-lità ·di 1

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lato fa ceis se abbandonare il progetto deill ope- zione del suo ex-assistente, il dott. Walter Sirazion e si p enderebbero pazienti capaci ·cii guamon. Q11esti in un s110 lavoro aveva dimorire. È bene a _questo proposito rico:vdare ·che strato che conviene trasmettere tutto il taglio u·n r en e sano p·u ò eliminare bacilli pro•v enient1 alla faccia anteriore del rene, possibilmente dai p olm oni o dall 1altro r.ene tuberco'losi senza in un punto ove sulla s11perficie un solco naturale segna il limite fra due cc renculi » viesser e esso ·s tesso malato e ·che altri oomponenti patologici (.cilindri, · alb11mina) possono cini. Con questo metodo non si lavorava all'ocomparire nelle orine d.e l rene sano per effetto scuro, come pratica.t1do il comune piccolo taglio longituclinale, e con previo pinzettamento d elle intossicazioni d·ovute· al rene malato; ohe d el peP,unco1o vasale si poteva con facilità riinfine il .catetere, passando attrav·erso la vescica, ·p uò raocogliere bacilli i .quali poi p·o:S- conoscere ed aprire la pelvi renale. L'emorragia non era più forte c11e nel t aglio longisono ricomparire insi.em e .con le .o.rine di un tudinale, il pericolo di un'emorragia tardiva r ene sano. . invece assai minore, giacchè si poteva notare Concluden,do igili AA. affermano ·Qhe per ,sta1un vaso più grande e presubito la lesione d bilire la t ollerabilità ·dell'asportazione di un venire l'em orrag·ia allacciandolo. rene basta 1a ,oonis tatazione che l'aJtro rene Con tutto ciò l'..t\. praticò sempre più di rado all'eiSaime ·Cromo-ctsto!soopico •Si presenti bene funzionante. Il .cateterismo ·dei due ureteirri nel- 11 taglio trasverso e passò alla pielotomia, che :.tnche nei casi con la nelvi renale infetta è la t11ber.co•l osi renale è :da pratiicare so1o oocesoddisfacente. La paura di consecutive fistole zi o·n alm en t e ·n ei casi n.ei quali la cromociistopieliche ostinate . è infondata; al contrario, le scopi a dia risultati incerti. E sso nei .caim inilesioni della pelvi renale guariscono rapidaz.iaJi, .qua ndo la v·e·sctca non è anico·r a malata, mente. p·u ò es1ser ·Con1si.d·erato come non ;p·eri100.1oso~ Su quale faccia della pelvi bisog;ni pratiQuando ·si è co·n 1s ta ta to 1clle la mal attia è bicare l'incisione, decide in primo luogo il fatto laterale è ancora utile l'intervento: asportaverso che parte riesca più facile la lussazione zione del r.en.e .pliù malato, specialm·ente .se esdel rene e l'accesso alla pelvi. Zuckerkandl so è trasfonmato in una sacca ,di ,pws ch e ·esaupropone un taglio all'angolo inferiore della risce i•l ·p a ziente ·con 1a perdita di umori e pr.o- pelvi se i calcoli stanno nel cali.ce inferiore, du.ce ul.ce.raz.i·o ni doloro:se nella v.esc]ca. ln tali Zondek ronsiglia piuttos to la pielotomia dor~ casi 1a prova dell'eliminazione dell'in.daco-carsale, percl1è la facci a dorsale della pelvi è mrinio può indicare 1se -l'altro rene è in condimeno vascolarizzata. Seecondo l'A., con un po' ,zioni tali ,da pe.rmette1re I' aisportazi.o ne ·d·el ~e!llJe di atte)l.1z1one si possono evitare anche col tapiù grav emente malato. gli<;> anteriore lesioni vasali - si tratta natu- ' E GIOI . ralmente d 't1n' incisione radiale longitudinale - giacchè si lavora sotto il controllo dell'ocAlcune osservazioni chio e ql1esto taglio ha il vantaggio che può sull'operazione. della calcolosi renale. essere allungato senz'altro in un taglio tr'l(MARVEDEL. Zentralblatt f. Chirurg., n. 34, 1920). sverso anteriore del p a renchima renale. Sul:a parete posteriore s' incontra durante questo N ell'ult1mo decen11io si è mutato il trattaprocedimento nel solco ilare, al limite del pam ento della calcolosi renale: la nefrotomia ha renchima e del] a parete pelvica, il ramo rinp erduto terreno a vantaggio della pielotomia. cipale dorsale dell'arteria, descritto da Z()nOggi il IJarenchima renaie viene attr a versato dek, che si• dirige da 8opra in sotto e la di soltanto in quei ·caRi nei quali è molto difficui lesione produce un infarto. Nel caso d1 cile aggredire la pelvi renale per aderenze o grossi calcoli, dunque, nel quale il taglio forse p er mancata mobilità del rene, oppure quandovrà pen~trare anche nel parenchima, bisodo la g randezza del calcolo ramificato o una gna preferire la pielotomia praticata sulla pavast a suppurazione del rene impongano il rete anteriore della pelvi renale. dren aggio r a dicale e lo svuotamento dei caDrenaggio della pelvi r enale. - Nella pielici r en ali, che si pratica in modo più convelotomia semplice - se l'urina è poco infetta ni ente con l'apertura longitudinale del rene. e gli ureteri si dimostrano permeabili - cerN el 1907 per casi con calcoli non troppo tamente procederanno tutti alla s11tura prig r a ndi , senza complicazioni, se l1urina era acimitiva della parete pelvica pr_o teggendola con da od esisteva un infezione leggera della pelvi llna plastica formata dal tessuto capsulare r en a le, l'A. consigliò il taglio trasver sale del ed adiposo. Se l'urina si dimostra infetta è r en e, ch e sembra però a bbia avuto pochi seindicato un drenaggio specia le della pelvi regua ci. L A. osservò parecchi va ntaggi usannale: o si drena diretta mente verso l'esterno do qu esto taglio, specia lmente colla modifica1

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SEZIONE PRATICA

lasciando la ferita aperta del tutto o parzialmente, oppure, secondo Kti.mmel, si infila un lungo tl1bo di gomma con l'-aiuto di un catetere ureterico previamente introdotto dalla pelvi all'esterno, oltrepassando l' uretere, la vescica e l'uretra. L! A. non si potè decidere di seguire questo ultimo consiglio per paura che all'estrazione il tubo di gomma - specialmente per il cattivo materiale d'ogg·igior110 - potesse rompersi e rimanervi sospeso. Adoperò il seguente metodo: dopo l'allontanamento del calcolo introdt1sse nella pelvi renale una piccola pinza chiusa ed oltrepassò con questa il parenchima renale da dentro ih fuori, forandola cautamente per via ottusa, cosicchè l'apice della pinza a1)11arve sulla convessità del rene. Prese poi un tl1bo di gomma forato all'estremo, grosso quanto una mrttita, e. l'introdusse per questa via nella pelvi renale, lo fissò con ·punti · di catgut al la capsula e l'allontanò dopo 5-o giorni con 11n leggero tiro. Con questo metodo si evita la stasi dell'urina nella pelvi e si assic11ra per le prime giornate lo scolo dell'urina dai reni, cosicchè si può suturare la ferita della pelvi renale anche in casi di urina infetta. La pinza oltrepassa il parenchima renale con tanta facilità che la lesione di un grosso vaso pare esclusa. L'A. praticò quattro casi simili senza aver osservato delle emorragie od altre complicazioni, anzi ebbe l'impressione cor11e se questa forma di drenaggio fa,vorisse la guarigione. Appendice. - Rehn consigliò di non riporre semplicemente il rene in situ dopo la sua lussazione, ma di fissarlo con una sutura speciale nella sua posizione naturale per evitare i1n rene mobile operativo con tutti i suoi pericoli (torsione intor110 al proprio asse con i11ginocchiamento secondario dei vasi e dell'uretere). L'A. non è d'accordo col concetto di Rehn, secondo il quale gran parte delle gravi emorragie consecutive a nefrotomie sono • emorragie da stasi prodotte dall'inginocchiamento delle vene. lVIalgrado che non sia facile di stabilire l'orig:ilne delle emorragie consec11tive alla nefrotomia ed am111esso pure cfie avvengano ostacoli passeggeri o sospensione completa dell'afflusso sanguigno specialmente dopo la torsione del peduncolo vasale, produ- ' cendo vaste nevrosi, questi · casi per l' A. rimangono delle eccezioni rare. Frequentemente . non si ripone troppo profondamente il rene nefro- o pielotomizzato causa il drenaggio; però se il rene viene rimesso al suo posto nei ca.s i piuttosto asettici si formano ben presto aderenze fra il rene e · ,, le pareti circostanti, cosicchè l'A. sconsiglia

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piuttosto la sutura per fissare il «rene mobile operativo» malgrado che nel 1902 egli stesso• abbia descritto un metodo simile, cioè « 1 a transfissazione del rene » _e l,abbia impiegato ripetutamente con buon ris11ltato nelle · combinazioni di calcolosi bilia.re con rene mo·biler eseguendo l'operazione per via addominale ..

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BLUEH.

CENNI BIBLIOGRAFICI ' Rectcuione).. Non Bi reeen1i8eono che i libri pervenuti in dono alla

MACKENZIE

.J. : Les maladies du creur, traduit

s-qr la troisième édition anglaia,e par· le doct. H. FRANCON. - Paris, Alcan, 1921. Ai m edici de.I mondo intero è Illoto il .Mackenzie co1m e un felice innovato,r e in ca:ndioJogi·a. E1gli è un10 ·d egli inizi,ator.t ·deil feioo!Ddo periodo .di ipr.ogr.estSo delle malattie 1de<l. cUJore. Per quanto eigili abbia scritto rultre 'OfPere di semeio11Qgia ·e anche di cairdi olo gia, i1l v1o~ume ohe è a:rnivato alla 3a. edizione ingheise .e alla ~ man.celSe C-O•Sti tuisoe r Oip1 era 1Classti.ca clle ha fat.to la .su.a riputazione, :stavo 1p·eir 1dire, la ;s ua gil1oria. Poichè 0 rmai :Ll nome di M.aJckenzie è assi·curato alla is toria d·eila medtcina. Quest,·opera non è un trattato· n.e l ·semiso [>r-0prto e precìso delta 1p arola. Le pr.inci/pali, ipiù dibatutte, questioni moderne vi sono svolte e risolte in base. alla esperienza tecnica e con la fine critica dell'A., ma un principiante si troverebbe a disagio nel com•p rendere e nel seguire l'A. Il libro va letto e meditato da chi conosca la cardiopa tologia ed abbia una qualch~ pratica di m.alati ; costui leggerà il libro non solo co11 piacere, ma anc.h e con interesse e profitto. • Mackenzie vi ha trasf11so la sua lunga e precisa e spregiudicata esperienza; vi sostiene le su~ idee, con la perspicuità di chi molte volte ha parlato e scritto d'un argomento profondamente posseduto. La esposizione è sobria, chiara, lucida, convincente: seduce. Da ciò il successo. Certo qualohe afferm.azionre è aT1dita e non dim.o strata nè dimo·strM>iJle.: in m•o lti, ID·01tissimi, punti le idee dell'A. sono personali e non da tutti accettabili, 'ma ciò dà risalto alla dottrina dell'A. Il lettore che trovi di fronte a sè una dottrina così 111cidamente ~ suggestivamente esposta ha 'bi,s ogn10. ·di ·r iflette.ve, idi ricordare, di cornparare le cose 'enunciate ai frutti dalla propria esperienza : è oob'ligato a,d un lavo·r o di e.sam1e, idi critica diffioeiae, ma sana. , Il libro o convince di cose n.u ove, o eccita la 1

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IL POLICLINICO

meditazione e stimola la discussione: n ell 'u.n o com.e nell 'altro caso è p·rezi.01~10. I l Fran.cion neilla sua . traduzione f1ran1ce·sie è stato feli ce e fedele e h a sap11to entra re nello sipirito 1deJl 'A. pe!I' ren1cl €1rne e·~ fi,c a0e.mente le sfumatu·rie d e) !')8Tusie ro. V. ASCOLI. 1

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Etude s cliniq·ues sur l'insuffìsance surr én a l c. 26 éd. - A. l\tialoine1 éd., SERGENT:

1920.

Tt1tti conoscono l'attività del Sergent nel campo degli stucli st1lla tt1berèolosi e sull'insufficienza s11rrenale. I lavori su questo ulti1no argomento, sparsi sulle riviste mediche da·l 1898 al 1920, l'A. ha ra.ccolto in volume. Cl1i voglia avere l1na chiara nozione del concetto e della ill11strazione clinica della polimorfa sindrome dell'insufficienza surrenale troverà 11na 111cida esposizione nel volume, che recentemente è 11scito nella seconda edizione per opera del Maloine. Alle nozioni d'ordine generale l'A. fa seg11ire t1na parte cli11ica sull'insufficienza surrenale, un capitolo sulla etiologia e patogenesi e infine le applica zioni pratiche e terf1pe11tiche della nozione ctell'insufficienza surrenale. t. p. O.: L'exame·n du malade en · clientèle. Un vol. in-24 di circa 250 pag. con fig. . A.. Maloine, éd. Parigi. - Prezzo: fr. 6.50.

DousSET

Piccolo mant1ale, comodamente tascabile, che riass11me la descrizione metodica dell'esame d'un malato, col significato delle lesioni osservate e le in<licazioni terapeutiche, che ne derivano. I diversi capitoli riguardano le malattie infettive, bronco1)olmonari (con speciale riguardo per la tubercolosi iniziale), cardiache, renali, epatiche, e delle vie di1gerenti. ~on sono trattate le malatt1 e del sistema nervoso, mentre invece vi è un capitolo per la terapia di cr11elle cutanee. Nella sua forma quasi schematica il libro può essere specialmente t1tile per indirizzare i giovani all'esame del malato, abituandoli alla ricerca sistematica, fornendo il significato dei principali sintomi accennati dal malato stesso e dando le più importanti indicazioni terapeutiche. fil. B. GRASS I : Alci1.ni cenni sulla Morfo logia animale. Breve introduzione ad un corso di Anatomia comparata. Un opusc. in-8, di pa-

gine 51 con '1_.6 fig. - Roma, Tipografia del Senato di G. Bardi, 1920. - Prezzo, L. 6. In questa breve digressione il sen. Grassi <limostra, con validi argomenti e con opport11ne esemplificazioni, come l anatomia comparata, della qt1ale si era minacciata la sopnressione dal curric1tl<um degli st11èli medici, 1

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l;-ASC.

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t. na guida preziosa e quasi indispensabile per 10 studio dell'anatomia umar1a; difatti essa vale a spiegarci la genesi e cruindi a farci comprenrlere il motivo di molte conformazioni. e delle Diù comnlicate strutture del nostro organis1no. Perchè il nervo vago ed il frenico, partendo dall'encefalo e dal plesso cervicale, compiono decorsi così 111nghi e tortuosi? (basti pensare all'inutile ritorno in alto del ricorrente). Percl1è nella retina umana gli elementi sensitivi sono disposti in modo apparentemente così illogico, verso l'esterno? Perch è gli organi genitali sono così intimarnente associati a quelli 11.rin ari, cui ness11na aftìnità ft1nzionale li lega? Perchè nel cervello umano la regione olfattoria è svil11ppatà. così esageratamente, in modo • sproporzionato all'esiguità dell'organo di senso corrispondente? Che cosa rappresentano tanti organi rudimentali o transitorii, dal forarne cieco ling11ale al paradidimo, al paraooforo ed alle .idatidi degli organi genitali, dai inuscoli del padiglione dell'orecchio all'epifi8i e al timo? Quale è jl significato dell'arteria innominata, delle inserzioni tendinee dei retti fl.ddominali, dei forami trasversali del le vertebre cervicali, ecc. ecc.? Perchè certe conformazioni sembrano assumere manifestamente t1n còrnpito patog·eno, come il canale ingui11ale troppo sfiancabile, le fenditure branchiali transitorie, ecc.? Ci è possibile intravedere il perchè e il come di tante struttt1re complicatissime, dell'orecchio medio ed interno, della laringe, della mt1scolatt1ra del capo, l'architettonica dell'Bncefalo, che è quasi inestricabile, ecc.? . Questi ed altri problemi trovano l1na spiegazione attendil,ile se non sempre esauriente, razionale se non sempre sicura, nell'anatomia c0mparata, che rischiara in modo sinumana: essa ofoa-olarissimo tutta l'anatomia . fre lln filo cond11ttore, Quasi t1na chiave magica, che permette di penetrare nel segreto dell'organizzazione, di spiegare fatti apparentemente inco11grui e paradossali. L'A. vorrebbe che l'anatomia comparata fosse fiancheggiata dalla fisiologi a comparata e dalla meccanica dello sviluppo, discipline che sono ancora ai primi passi. L'opuscolo che noi presentiamo, stringente per forza d argome11tazioni, condotto con fine acco rgimento, scritto in una forma ammirevole - per quanto necessariamente lln po' slegato, · iJn rapporto con la natt1ra svariata dea-li esemoi addotti - documenta la vigoroo sa personalità _dell'autore. Esso desterà il git1stificato interesse di molti medici. I.. VERNEY. c:0~1:tl~i:c :!.

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{ANNO XXVIII, FASC. 21]

PRAT[~A

SEZIONE

733

ftCCRDEMIE, SOCIETA MEDltHE, tON6HESSI.

D11e casi di grave viziatura pelvica operati di si·n ,fi s ieotomia pwrzinle .

Società Lombarda di Scienze mediche e biologiche · Milano

LosCHI. - 'L 'operazione c:on·siste nell'a.sportnzi·one della porzione st1pel'iore posteriore della sinfi si pubica, allo scopo di aprire un varoo alla te~a fetale per su perare lo stretto superiore in c:erte -stenosi pelviche. L 'ope-razione ha carattere pe;rm.a nente, cioè serve anche per i parti succesi-;ivi. \ Tenne ideata d·a l pro f. Costa e da lui eseguita in parecchi casi oon 1successo sia per la madre ehe per il fe to. Io ho eseguita l'op·e razione in due casi : nel primo caS"o a con1iugat a vera di 78 mn1. 110 ottent1to un feto oon Bp. O di 8,1. Ne l -secondo c:i so invece, a co·n iugata vera di 78 mm. ho ottenuti() spontaneamente un feto con Bp. O di 9,2. Dee<>rso regolarissimo in ambedue i casi. Risponde bene nei bacini semplicemente piatti con coniugata vera non in fe riore a i 78 mm. Per la fa ci1itù, la sicurezza .dell'e-seeuzione, per non pre~ senta.re speciali pericoli per l 'emo·r ragia e speciali timori per la ·s epsi, per il car attere di servire per i parti successivi, può vantaggiosamente sostituire il parto prematuro, e nei limiti suaccennati la pubiotomia , la sinfisiotomia e il taglio cesareo. C. VA'LLARDI. ..i\...

F{eduta. del 4 n1arzo 1921.

(Pre"idenza : p rof. 1

BALDO ROSSI).

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l lesezione subtotale dell o stom,aoo, del oolon trasverso, d1, parte dcll'aseendente e del discen.dente per oaroi.r iotna primitivo dello stomaco.

Il_ Rossi. - Si riferisce ud una donna di 57 ~nni operata e guarita per un tumore epiteliare primitivo del cul <li sacco dello stomaco diffuso al m~~oeolon, all'omento, a l colon trasverso. La ricomposizione viscera le T"enne praticata con .anastom<>~i termino-laterale fra i l moncone residu o dello momaco ed il digiuno, ternJino-terminale pe1· le parti re9idue del colon ascendente e del discendente.

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T./ encf>fa lite epidemioa del l!l21.

I/O. riferisce su tredici ca$i osservati quest'anno P relativi a forme di e ncefalite epidemica, iniziatnsi dal ·d icembre a l febbraio . Ha l'imr,ressione che qt1est'anno i -casi di encef. epid . non solo sia no assai più rari dello scorso unno, n1a siano as~i più benigni. Nessuna delle forme gravissime (<? tnlvolta mortali) dello scorso anno : in generale forn1e benigne e - tranne tre casi - ad andamento rapidamente f.avorevole. Intere~­ sante il ca.·o di un ragazzetto di 9 anni e<>n fenomeni, già n1igliora ti, di eritromeralgie : un a ltro caso prese11ta va fenomP.ni cerebella ri. Quasi tutti i casi ebbero diplopia transitoria (da 8 a 9 gio rni) ; in un solo caso fenomeni mioclonici, in un altro fenomeni coreici. L'O. spera che alla maggiore benignità <lella forma morbosa debba corri~ondere una in inore frequenza di quegli esiti gravi che tuttora ~i osserv~no, con g.navità e frequenza imp·ressiona.nti, in rapporto a lla epidemia del 1920. E.

l\1EDE.L -

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Tr'oluminosa oisti der-,.noid e ovar'ica e malforn1az loni genital i oong€nite in ragazza undicenne . 1

R. Accademia di Medicina di Torino. Seduta del 18 marzo 1921. Sugli pseudospilron,emi della FoNTAi~..\.

psor·icLS'i.

P rowazeck ha descritto in questa 1nala ttia degli speciali spiironemi colwa bili col Giemsa, di piccole dimensioni e poco vi.rsibili; Ra·sck di C1istia nìa afferma di a vere trovato nelle \Squame, ne.i tessuti e nel 1sangue dei pazienti filfetti da psoriasi. una 1spironemacea da lui denomil!ata. Spilroohaeta sporogona pso1·iasis. A ·p roposi to • di tali affern1azioni 1' 0. mette in guardia sulla possibilità di avere dei reper ti s pirochetosimili esau1ina11do .strisci fatti con pezzettini ·d:i tessuto psori a.sico ·biopisiato dri fresco e ool•o.ra ti ool metodo . di G,ienz sa e di Fontana-Tribond ea u. In seguito a l1'esame del lavoro di R.ais ck e delle tavole annesse, l 'O. ritiene che vi sia molta analogia fra i suoi r(lperti e quelli dell'A. norvegese; però i caratteri morfologici e l'esame ultramicroscopico degli elementi suddetti lo b.ainno convinto che non 1si tratta di un microrganismo speciale, ma semplicemente di fibre -conne ttive od elastiche dilacerate. -·

F. CROSTI. - Presenta una ragazza undicenne operata di laparoton1ia con asportazione di un tumore di g r. 800 che sostit uiva l'ovaio destro e eh~ l)resenta va i caratteri di tumore mi-Sto con cisti 1<.:!ulla insolita frequen~: a e gravità di ilnoidenti immuooidi e con prevalenza d'un tipico dermo ide. In 1nediati oonseou.tivi ·ad iniezioni, endovenose di questa ammalata il corpo u terino mancante era notioarsen,o ben zolo. sostituito da un ispessimeto cordoniforme, c-0n llna • picool.a cavità ventrale, diretta verso il basso enTROSSARELLO M. Dopo a lcune miglia ia di inietro lo -spessore del peritoneo; mancava affatto il , zioni endovenooe di novorursenobenzol<> Billon pra, e<>llo, la vagina el"a pervia ma chiu,sa a cui di tioa.te in questi ultimi anni oon~ incidenti dli sorsacco con assenza di for.nici . La tuba e l'ovaio ta, da a lcuni mesi l' O. ha osservato dei disturbi sinistro erano n onnali. La tuba destra asportata i quali, ·Oltre che per la loro frequenza, imp.ressiocon il tumore e r a pervia e ben sviluppata oon nano per la loro gravità. Questi raggiunsero la padiglione; n<>rrna li i legamenti r otondi. L'O. tpOrpercentuale del 13 % dei rs oggetti tratta ti ed il ta argomentazioni di ordine embriologico per spiequadro sintoma t ologico dei casi più allarmanti, gare la concomitanza del tumore dermoide ovain uno dei quali si osservarono a carico del rerioo con l'arresto di formazione degli organi gespiro delle a lterazioni d.i una forma ed intensitlt nitali. tali da far temere l 'esito leta le qualora l'interven1

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734

IL POLICLINICO

to non foss-e stato pronto ed energico, fa pensare rhe qualche altra causa, oltre alla semplice azione , vaiso-dila tatoria, debba essere entrata in campo. D'altra parte, che tali incidenti si debbano .m ettere in relazione con. una particolare azione tossica del medicamento francese è pure dimostrato dal fatto che essi furono anche osservati eontemP<>raneamente dia. altri sperimenta tori. Sia questa tossicità dipendente da difetti di \fabbricazione in .s erie o d.a alterazioni subite da ogni singola fiala del rimedio è difficile a stabilire; le dosi che causarono gli incidenti più g'ravi appartenevano alle serie E-1460 e E-2253. 1

Società Medico-Chirurgica Anconetana. P1-esidente : Prof. U. Dott. •

c.

BELLAVITIS. -

BACOARANI.

Illustra un caso di aoro-

megalia se1iza l eslon i racliologioamente dir;iostra1Jili della sella, ma con tutte le oote classiche del-

(ANNO

XXVIII, FASC. 21J

se s.ia veramente il duodeno che ·duole. Solo nei casi in cui la cistifellea è strettamente aderente alla faccia anteriore del bulbo del duodeno non si potrà evitare l'errore, ma per fortuna questi

casi sono , oltremodo rari. Dott. EMILIO Fu!. - L'O. rife1isce alcuni casi clinici caduti sotto la sua osservazione, in cui il decorso e la sintomatologia parlavano a fa.voce d~ll'ipereloridria, ·mentre l 'esame chimico del conte11i1t0 gastrioo svelò trattarvsi di g3stlite anacida e d'achilia gastrica. L'O. prende occasicme dalla sua comunicazione :p er insistere isull'importanm che ldleve lsem·p rc darsi al sondaggio e all'esame chimico che, almeno per certe forme, rappresentano l'unico referto verameillte dimosbrativo. Dott. l ;RBANO SALVOLINI .. · - -- - --·

Accademfa Medico-Chirurgica di Perugia.

la malattia.

Seduta del 16 marzo 1921. , .

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Lo stato attuale della radioterapia.

Presidente: Professor RIGHETTI.

Dott. ARRIGO ~10NTANARI. - L'O. premesse alcune notizie st<Yriche sullo .sviluppo della radio-biologia, esposte le basi scientifiche, passa in rivista le forme morbose che si giovano dei raggi X, ooffermandosi a pa.Tlare della let1cemia, ~eudoleu­ oomia, adeniti tubercol. ef vener~, metrow,ti:e emorragiche e fìbromiomi uterini. Dott. B:r.DESCHI. - Illustra un c.a:so di d~to <t

Nuovi contr·ibuti al processo personale di autoplastica cranica.

scatto. A proposito di 'Un caso di corea gravidica ed encefalite infettiva.

Prof. G. MonEN.c\. - L'O. discute sull'origine -di un caso di corea e la mette in relazione con 11na forma encefalitica, come il decorso e le manifestazioni successive h:anno dimostrato. Esamina j ra·p porti fra corea· gravidica e infezione e rileva l'importanza del caso che verrà illu strato in 11na prossima pubblicazione. Il dolo1·e alla 1)ression.e nella diagno si differenziale fra ooleei8tite ~ 'ltlcera del d1,,odeno.

Dott. .ARRIGO MONTANARI. - Riferisce le sue i;icerohe personali '~Ile quali 1risulta che in deçubit-0 .supi•n o spesso il bulbo del duodeno si viene a trovare nella sede attribuita. dall'anatomia topografica e dalla semeiotica alla cistifellea, vale a dire nel punt.o d'incrocio dell'arcata costale destra col margine esterno del muscolo retto anteriore dell'addome. D·a tutto ciò deduce che il medico nella maggior parte dei casi 1ru:>n può, nè deve val~rsi della sede del dolore per stabilire quale dei due organi sia ma lato. L'esame radiologico solo in casi eccezionali viene a mettere in evidell7.-a la cistifellea, mentre che quasi sempre può stabilire l'esatta sede del bulbo duodenale, e determinare la dolorabilità prc>vocat.a dalla pressione. Nei casi tuttavia in cui la pressione sull'ombra duodenale determina dolore è necessario t.ener presente che la cistifellea p11ò tr-0varsi al davanti del bulbo, il che può oondurre ad errore. Per evitare questo occorre ripetere Ja ricerca in molte posizioni. Cosi facendo è ov\io che i rapporti fra cistifellea e duodeno i n1uteranno, e sarà J)OSSibile stabilire 1

'L 'O., avendo taluno manifestato qualche dubbio circa l'applicabilità del suo ·Pl"'<>Ces9() di autoplaistic.a cranica sia ai soggetti molto • • giovani (a cau.s a della grande sottigliezza delle ossa craniche: Mauclaire), sia a quelli molto vecchi (per la spectale d111~ezza e friabilità che pre.sentan-0 le ossa nell'età avanoota), cosi intende rispondere a tutti, presentando all'Accademia 5 casi clinici dimootrativi, operati di ai1toplastiea cranica, riflettenti quattro soggetti gio\antssimi ed uno v~chio. RIGHETTI.

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Su,ll'ém.ostasia nel rene per trombosi extravasal<:;.

MENGHETTI. - L'O., riportandosi ad una .sua nota del 1916, espone i particolari di tecnica operatòria del trapianto di capsula adiposa nelle ferite del rene di oonigli e di e.ani, particolari che seguiti in modi() preciso hanno dat.o a lui, come ad altri sperimentatori, ri"SUltati .sicuri, rispetto all'emostasi del paren<'hima renale. L'O. mostra oon figure di preparati microscopici, come nei focolai emorragici compresi fra grasso trapiantato e · superficie di taglio del rene, si compiono in tempo anche inferiore ad un minuto, fatti di piastrino.si estesa extoovasale e trombosi delle pia·s trine. RIGHETl'I. - A proposito d~l valore emostatico del te8suto adiposo rloorda come 1n un caso di a1ipendicite, in cui fu n~ssaria un'aJ:>pe.ndicectomia retrograda assai indaginosa, si produsse una emorragia a nappo, che con tamponamento con garza non si frenn va. L'O. usò, in questo caso, il trapianto libero di un pezzetto di grasso, tolto dal cellulare sottocutaneo. Ebbe pronto arrest.o dell'emorragiR e gli fu possibile chiudere l'addome senza direnaggio. Decorso normale: apiressia: guarigione per prima. S. ME~OHE'ITI. ERRATU:Y. - Nel ceDlilo bibliografico pubblicato ~ullo scorso fa\Scicolo, a pag. 69 , leggere ALDO l\1IELI. •


[ANNO

XXVIII, E~ASC . 21]

SEZIONE PRATICA

735

APPUNTI DI MED IC lN A PRA 'l ICA . 1

CAS ISTICA E TERAPIA I

Le cause della morte del feto durante la gestazione.

Risulta da statisttch.e rtportate da F. Hid1d en (J ourn. d. Praticie·ns 5 rr1arzo· 1921) che alla clinica Baudelocque, sopra 57,000 parti si sono avute 1769 ritenzioni di feto morto durante la g·estazione, ciò che corrisponde alla proporzione del 3 %. Le caius·e più fre·qu·enti sono la sifilide e la sind1·ome alb11 minurica di aUJto... in t• .:ioS i.e azi on·e. Si/iltde. - È stata osservata nel 41 % •d ei 1casi; il feto muore di s olito ·PII'ima del 7° mese1. La diagnosi si fa talv-0lta par le ·notizi·e dei genitori, tal'altra è imposta dall'esame ~el feto, che si presenta maceirato, con pemfigo, svilu,p po esagerato del vent.r.e (ascite, iJpertrofia del fegato e della milza), talvolta malformazioni estern·e o degli organi interni; vi è idi 1SO'lito un eocesso · di li.q uido; la placenta è volumino-sa, c,on aS1p.etto tp·allido. Sono assai !frequenti le r e ci1dive; sipeS\50 nella stessa donna si alternano senza regolairità .gli abotrti, la .ritenzione di feto morto, la nascitcl di b·a mbini viventi; la ·sifiIMe, d.i pe.r sè n-0·n ostacola la fecondazione chè anzi vi 'SOno· cifre ' elevate di gestazione, e n on prov-0ca necessaria:m·ente la morte abituale del feto. Si ,p uò fare spesso la diagnosi su.i soli sintomi rclinici, dei genitori-, o isull 'esame del feto: tal'altra bisogna ricorrere alla Wassermann od alla ricerca delle spirochete, bisogna poi ten er presente che la gravidanza rp rod·u ce unra rrriattivazione· della ·s ifili-d.e anic:he. ereditaria ·e chB spiesso la reazione di 'Vaissermànn 1si [a positiva. Sindronie albuminurica. ~ stata ·oisrservata n·e[ 22 % dei crusi; la donna p,resentava sintomi di insufficienza renale., fra C'Ui i1l più :frequente l'albuminuria; inoltre oo:emi (a1gl'i airti inferiori, alle palpebre, ai vilscerj con i disfJl1rbi con·$ ecutivi), cefalea, ·dist11rbi visivi, dolori all'eptgastrio, segni di ipertensione arteriosa; qualche rara volta vi erano questi sintomi senza albuminuria. 11 fet·o, in tutti questi casi è di piccolo volrume, n·on OOTTi1sip1ond•einte· a.11'età ·diell·a gestazione, di estrema mrug.rezza, per l'at·rofia d·e i tessuti molli (fetta .ragno); la placenta è at:rioifica, ·con inlfarti. L1e rectdive .di morte di f.eti sono ·qui men.o frequienti che n·eJJa sjfilide (,soltanto in 1/ 4); il trattamento, jstituit.o precocemente e icontinuaJto dà 1dJi solito buo.n i riSll1ltati. Altre cause. - Raramente si !Possono i'!llcriminare. gli spostamenti placentari dovuti aid 1

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enidom·etrite; hanno una .p arte minimà le in~ toisis~cazioirii (a:lcoo1ismo, saturniS!Illo e le infezioni aauti~, · n·o·n o1stante quanto ne .diiroono i classici. Riman·e quin1di una buo·n a p.eJicentua1e di casi iJn oui la causa de1~a morte de.J. f~to è scono siciuta: l 'ossiervazi·o·n e attenta id.ed. fatti e 1e 1ri.0erche di Ja~)'OTatorio potran.n o fomsie nell'avvenire dilucidare la questione. 1)

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fil. . Il parto rapido mediante incisioni profonde del eolio Vi sono casi in cui si presenta l'indicazione i1etta di terminare il parto al più presto, per salvare la vita della madre o quella del figlio; i processi abituali (cui accenneremo più avanti) sono troppo ~enti, per cui A. Schwaab (Presse 1nédicale, 1920, n . 45) richiamò in onore il metodo adottato da Duhrssen fin dal 1890, che consiste nel praticare 2 o 4 incisioni profonde i1el collo l1terin0. La tecnica è semplice: come strumento serve un paio di forbici diritte o meglio curve o g·omitate; bastano due incisioni, purchè siano abbastanza lunghe e diametralmente opposte. Si praticano lateralmente e simmetricamente a destra ed a sinistra dell'orificio cervicale, trasformando cosi il collo in d11e larghi sportelli cl1e debbono aprirsi ag·evolmente durante l'estrazione del feto. L'A. sconsiglia invece l'incisione sulla linea mediana che in caso d',e stensione può arrivare in avanti alla l'egione vescicale, in addietro, nJ cul di sacco peritoneale. Le ir1cisioni debbono arrivare fino al cul di sacco vaginale, che naturalmente non va compreso, e saranno tanto più grandi, quanto meno. avanzata è la dilatazione o quanto più grosso è il feto; si deve valutare anche il posto necessario per il forcipe. Si mette la donna jn posizione ostetrica, e, dopo avere stabilito la posizione dell'inserzione vaginale, s'introduce l'indice ed il m edio della sinistra nell'orificjo cervicale a sinistra; allontanate legg·erm ente fra di loro le dita, si insinua nel loro intervallo 11na hranca della forbice e si • pratica la sezione. Poi si prati ca Io stesso a destra, procedend0 in1mediatamente all'estrazione. A parto terrninato, se è possibile, si praticherà la sutura., altrimenti, in mancanza di una buona illumi11azione e di buona assistenza, ciò che spesso avviene nella pratica privata, si abbandonano Je ferite stesse: in tali condizioni però è rara la cicatrizzazione spontanea. Pericoli delle incisioni profonde. - 1° Emorragia: di solito è quasi insignificante e cede del resto con le suture o col tamponamento .


736

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lL POLICLINICO

LANNO

XX\ ' I II,

FASC.

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vaginale. Ta Jvolta però, quando l'incisione si ne usata la sola versione alla Braxton Hicks, este11de aJ la m11cosa vaginale, od ai pararne- con o senza dilatazione, ma senza estrazione st1c• tri, l'emorrag·ia può essere grave o mortale; cessiva: mortalità fetale . del 76-81 %. Con la • la complicaziorte va evitata operando nelle · ve.rsione seguita da eistrazione (45 casi) si ebbe condizioni volt1te. morta1ità fetal e del 22-37 °0 . 2° Infezione. - Le incisioni nette, pratiLa dilatazione uterina venne accomì>ag11ata cate asettican1ente e suturate subito non pos- dal1a più alta mortalità materna; 6 sopra 1111 sono agg r a ,-ar e, sotto tale punto di vista, la totale di 9 morti avut.e con f metodi vaginali. prognosi del parto. Invec e co,n la laparotomia, attt1ata in 10 casi, 3° Grandi lacerazioni d11rante l'estrazione non si ebbe alc11na morte materna e soio Jt1e del feto, cl1e possono comprendere l'utero, la morti fetali • . · vescica, la \ agina, i parametri. Per evitarle, Le con·clu·sioni ge11erali dell 'A . sono le seoltre ad operare nelle condizioni volute (ved. guenti: 1. Nei casi di placenta previa ·laterale avanti), si val11terà bene la dilatazione n eces- può bastare di solito la rottura delle membrar1e.. saria, forcip e compreso; la scelta dell'incisione e raram.ente .si potrà pensare al parto cesare.: laterale diminuisce il pericolo. 2. Nell'assiste,n z,a a domicilio, la versione .alla 4° Cicatrici viziose . - Il pericolo si scon- Braxton Hicks è p·referibile alla dilatazion•e cogiura limitando l'incisione alla portio vagi- munque la mortalità fetale è mag·gio!'e; 3. L 'u·so nalis . d el 'sacco dilatatore diminui"ce la mortalità feIndica':.iO'ni . --- 1° Agonia della madre per tale, ma aggiunge il pericolo della soverchia disalvare il figlio ancora vivo e vitale; 2° Stato stensione del s·egmen.to uterino inferiore e preg·rave della maclre stessa (t1rernia, edema pol- disp·one .all'atonia uterina; 4. Il parto cesareo monare, stati ùSDttici, accidenti gr·a vido-car- deve es$ere quindi il m:e todo di scelta, riceve· clia.ci) ; 3° Eclci·11ipsia: q11est~ procedimento rirando in tempo le donne all'ospedale ed appliduce al 1ninimo l'eccitaziorte del collo; 4° Le canclo il tamponam.e nto s·e il tragitto è pi.uttoemorragie gravi rlel parto, non però quelle .sto lungo. della l)lacenta previa; 5° Lentezza eccessiva r. s. 1

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del parlo; 6° P eri.colo di morte imminente del feto. Conll·i zioni necessarie sono la do n na in stato di parto, la totale sco·mparsa del collo, tassottiglia11i e1ito e l'ampiezza del segmento inferiore dell'utero. Operare, senza che tali condizioni

siano riempite, significa esporsi a gravi pericoli. Gli altri metodi di parto rapido sono : 1° Il parto cesareo, può farsi solo in ambiente adatto, da un operatore che sia abile chirurgo; 2° La dilatazione rapida del collo, sia biman11ale, sia col dilatatore Bossi, si ottiene soltanto mediante piccole lacerazioni cervicali, che si ingrandiscono poi d11rante l'estrazione: tale metodo è poi ,molto meno rapido che qt1ello delle incisioni profonde.

r. s. Trattamento della placenta previa. Secondo l e os ervazioni di Lonne, (M 0nats. f . Geburts. u. Gynàk, vol. 51, n . 2) basate soprn. t1na statistica di 200 casi, sarebbe da consigliarsi in ta.Ie condizione il parto c·esareo. I m.etodi vaginali dànno una mortalità materna del 13.3 % ·e fetale del 50, in casi di placenta previa centrale; se q11esta è laterale, la mortalità si abbassa rispettivamente a 1.9 e 30.2 %. Su 28 casi, in ct1i la rottura d elle membrane fu il solo trattamento, si ebbero due casi di morte della madre e 15 del feto. 811 altri 72 casi, ven-

DIAGN OSTICA. Diagnosi difterenziale fra appendicite e'l annessite . . Nell'appendicite è acc11sato dapprima attorno all'ombelico, poi nell'ipocondrio destro: i1ell'an11essite è invece 1.n tutto l 'ipoconclrio, irradiantesi verso il sacro. Dolore su.bbiettivo . -

Dolore provocato mediante l ei pressione. -

Nell'apper1dicite è più netto al punto dj Mc. Burney, si diffonde poi verso il basso e verso la linsa mediana, al disopra di una linea che congiunge le due spine. Nell'annessite, i11vece, il dolore è bilaterale, t1on concentrato verso un p11nto, ma piuttosto largamente diffuso, arrivando fin·o alla linea mediar1a; è più sentito al di sotto della linea che congiung·e le spine iliache. (Mayer e Uhlmann. Med. Klin,ik., 1921, n. 7).

fil. •

Sulla diagnosi della malaria cronica latente. Il dott. A. Ne11mrunn, di Vienna (Com1111icazioni dell'Ufficio di Sanità), riferisce le sue osserv.aziooi s11 136 casi di m,a laria cronica c11rati nel suo .ambulatorio. Si trattava di red11ci di guerra eh~ facevano cure arseniicali e ferrugi11ose, e pr.endevano ptccole dosi di chinina. In questi maJati pesso l'analisi microscapica (lel sangue non rivelava In. presenza di parassiti malarici, mentre dati preziosi potevano ottenersi dall'esame della milza e del fegato.


[ANNO XX,1 III,

FASC.

21]

SEZIONE 1

Secondo j calcoli dell 'A. , l esa·m e del ,s angue era positivo solo nel 46 % dei casi, mentre la milza si trov.ava in.gr.an1dita o- dolente alla pal, paizioneJ nell'88 %; nel 59 % .si poteva ril evare ingrossamen1to o dolenzia del fegato. Si raccomanda di praticare la palipazi·one della milz.a con. prudenza, p er il pericolo di rottura: il metodo miglior~ è di comin cirure con la palpazione superficiale, e di affondare a poco a poco sempre }) ÌÙ la mano sotto l ' arc.a.ta costale. Il m:alato si farà stare i·n piedi, o.p1pure se1duto, col tara.ice piegato in av8.lllti e le mani ap1)oggiate SiUlle .ginocchia. Questo me.t oido· si prest.a specialmente per la constatazione dei p·i ccoli tumori di milza. .YI. S.

PRATICA

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(133fi) La cilrci della neurosi d'angoscia. All'abb. dott. T. I.:

In rapp.orto a.Ila c·oncezion.e etiologica ·della neurosi d'angoscia soste.nuta da F.reud la tera. pia di questa affezione si basa essenzialmente sulla regolarizzazione della vita sessuale e sulla psicoterapia. Il matrimonio con rapport_i ~essuali n01Tmali e ripe.tufi periodicamente in modo ·da soddisfare l'i·stinto senza ·esaurire l 'o,r ganismo sarebbe il miglior correttivo. Delle varie forme psicoterapiche Fr.eud preferi ~.ce la psicoanalisi, • C·on questo metodo si scandaglia, 1si .s cruta la mentalità del paziente nei più p1rofondi recessi della sub-coscienza, fino a far affiorare a lla ooscienza il complesso. POSTA DEGLI ABBONATI. Qt1esto provocatore della s indrome, ossia l'in(1335) Tecnicri dP,l taglio cesareo extraperisieme di idee a forte tonalità e·m otiva, e or·ditoneale. - Al dott. C. B., abb. i1. 4554: nariamente. a oontent1to sessuale, ricacciato Il metodo di 'r. cesareo e.xtraperitoneale che nel subcosciente perchè repellente, tenta riebbe la -mag,gior 1diffusione è ·quello del L atzko : comparire. Ne deriva una lotta fra la viita co1° Distensione modica della vescica; sciente e i nuclei ideo-emotivi del subcosciente, 2° Incisione addominale soprapubica alla finc.hè ql1esti finiscono con l'invadere la coPfannenstiel; scienza trasformati, travestiti sotto form a di 3° Scollamento laterale ipe1~ lo più da sini- idee ossessive, sta ti ansiosi, sogni, ecc. P.er stra a destra della vescica e della piega peri- correggere questi disturbi basta, seconid o la toneale vescica-uterina mista per scoprire il dottrina del Freud, togliere dal subcosciente se.g111ento inrf. clell'utero; i nuclei-emotivi che ne sono la causa, rì- · 4:> In cisione mediana longit. ·del segm. inf.; stabilirne le relazioni normali con la ·coscten0 za, assog·g·ettarli al vaglio del ragionamento, : Estrazione del teto (talo,ra indaiginosa, spesso occorrre il forcipe) e degli annessi ovu- al controllo della V·olontà. lari; La psicoanalisi, di cui ora si mena tanto 6° Sutu;ra a pt1nti ·s taccati ·de1ll'utero; vanto nel m·ondo medico anglo-sassone, dove 7° Si rico11duce la vescica nella iposiz. nor- l'alienista austriaco ha trovato il maggior nu.., . mero di ,s eguaci, n.on sfugge alle critiche n;è è male; scevra di inconveni.e.11 ti. 8° Sutura dell'addome. Comun1que n ella cura della neurosi d 'ango Il tem·p o più jndicato è il III, talora difficile scia non conviene 1·int1nziare alla su,ggestione, specie se il segmento inf, non sia e ~ipan.s o. Tutta l '·01perazione. richied€ un certo adde- alla persuasione ed alla psicoteirapia passiva stramento chirurgico, per modo che non è con- (distrazioni, divertimenti, sports, viaggi, cambiamento di resi·denza, isolamento, ecc.). sigliabile a.il medico pratico. Per calmare le crisi act1te non convi ene riD'altro·n ·de l'esperienza ha ormai cMm ostrato che per i casi puri (membrane integre) è una correre ai br.omuri, meglio risponde. la valecomplicazione di tecnica inutile, e per i casi riana Un buon sedativo ed ipnotico, che !Seinfetti è una risorsa, insufficiente. condo recenti o·s servazioni awebbe an1che una È stato .sosti·tuito orm,a i. quasà. dovun que ·Con certa influ,enza cu,rativa sulla neuro si d'angoil T. C. .sul seg.m ento inferiore transperito,n eale. scia, è il luminal. Le ragioni e la tecniic a sa-ran.n o trovate in G. DRAGOTTI. una nota pubblicata ·nello scorso numero di (1337) N ell·e alopecie post-infettive. AI ql1esto giornale. Ad ogni modo, per l e tecnich e dott. A. V. da F. : del T . C. extraperitoneale potrà €ssere consultato : FEHLING: L'ostetricia operativa, trad. di I .. e alopecie che si verifican.o dopo malattie C. Micl1eli. Ed. Vallardi. infettive acute. sono per lo più passeggiere, salE p.otrà anche serv i~e pe,r le tecniche più revo rari casi, come ne sono stati descritti dopo centi 11n volumetto di :recentis•s ima pubblicail tifo e osservati am.che dopo l'influenza, in zione: GAIFAMI: Operazioni ostetri_che. Roma, cui si verifica 11na atrofia permanente del·· 1921, Sampaolesi. ARTOM DI SANT'AGNESE. • c11oio ca ne . ltuto,. simile a cicatrice. 1

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IL POLICLINICO

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In gei:iere bastano le cure r icostituenti e le solite lozior1i eccitanti a base di cantaridi, capsico, ecc. Nelle forme post-influenzali io mi ·s ono ·Servito quasi sempre e con successo di questa iormola semplìcissima : Resorcina gr. quattro. Olio ·di r icino gr . due. Acqua di Colonia gr. cinquan.ta. Alcool a 95° q. b. p. f. gr. duecento di peso totale. V. MONTESANO.

VARIA .

Cura te stesso !

La legge francese 31 marzo 1919, ·nell'art. 64, . di cui ci siamo già occupati, prescrive che gli in validi di guerra, feriti o ammalati o aggravatisi in servizio, abbiano diritto alle cure -me. didhe, chirurgiche e farmaceutiche a carico clello Stato per qu_a nto riguarda le lesioni o le malattie che ne hanno motivato l'invalidità (praticamente per tutte) . In seguito a lunghe controversie del Ministe(1338) Al dott. E . M. da R . : ro delle P ensioni.i con la classe· medica, un deIl solo I stituto Stomatologico Italiano, è a creto ·ha fi1s sato d'imperio le tariffe che verran. Milano, Bastioni Porta Romana 15. Il prof. Ano coITisposte ai sanitari per le loro -presta1nedeo Perna di Roma ha tenuto di recente zioni. ' ~1n corso pratico di Stomatologia a Napoli. Ora, s1 è a vvei!'ato questo ca·so ~ un ·medico, A. P. grande mutilato di gl1erra, riformato alla fine (1339) Al dott. A. V. da Fosciandora: del 1920, il qua1e si trova nell'in·c apaoità assolut a di riprendere 1e sue occuipazioni professio._ Del vaccino jenne.riano, conservato sino dall1ottobre scorso, non ·c'è molt o da fidarsi nei nali, e che in virtù del pred·etto art. 64 ha diritto all'assistenza ~nitaria gratuita, ha avuto 1·iguardi della sua attività. Lo butti via e l'idea di prestare a se stesso le suie consultane richieda dell'altro. g . s. zioni e di .firm~re e invirure in prefettura il • (1340) Al dott. De Lollis da Ortona: buono per le consultazi·oni qu.o tidiane fatte da . Ottimo Manuale per Ufficia le Sanitario quelsè, .in qualità di medioo, a se stesso1, in qualità lo del Celli « 1VIanuale dell'Igienista», U. T. E. d'invalido, nonchè il bl1ono farmaceutico per T.; bu.onissim.o anche il « Manuale d-e'11 'Uffi- le prescrizioni n ecessarie a lla sua cura, e quel. ciaù.e Sanitario » del Dr. Be1fiore edito dail lo per l'assistenza prestatagli da una persona del.la sua •s tessa famiglia. I'ierro di Napoli. Sono trattati un po' vec~hi, Sottoposto -i l caso all'esam·e di coim p·eitenti, si ma, in attesa che •le c-0.n dizioni del mercato librario si modifichino in modo da ·p ermettere è oonc'l uso ·con l'escludere questa iprocedura, poiahè esi'Ste un principio· -giuri·di-00 il quale qUJM C'h e altria pubbli.cazi.o:p.e in argomento, n-0n vi.eta ,d i crerure uni diritto .a !Se stessi : nel caso c'è da segnalave altro. g. s. speci.fioo lo .S tato, che deve eff.ettuare i paga(1341) All'abb. )l . 13096: . menti, non può abdicare a l suo diritto di conUn trattato francese che tratti di Diatermia trollo, .jJ quale, nelle ci•r co:stanze menziorrate. e Fototerapia è il Nogier della Collezione Car- non potr ebbe più esercitarsi. R . B. r1ot. Trattati r ecentissimi in cui è svolta a lungo la diatermia sono di Na\gelschmidt, PUBBLICAZIONI PERVENUTE. J_,el1rbuch der Diathermie (1921) e Saberton, LEVI ETTORE. La M edioina sooiale in difesa della Diathermy in medica! and · surgical practice vita e ~l lavoro. - Roma, 1921. ( 1920) . In questi ultimi vi è anche una estesa SALMON ALBERTO. L'antagonismo tra i riflessi suraoooJta deJ.ila letteratura. perfiDiali e profondi considerato com e un f enoP. A. 1

(134.2) Bieu Marino. - Al dott. R. P. da R.: P rovi a scrivere a E.. Cogi t et C. (Boulevard Saint-Michel, 36, P airis), che preparavano il bleu sotto la direzione del dott. Marino. Al Cogit stesso ·p uò ohie1detre dove ora si trova il dott. Ma:rino che, tempo fa, lavorava all'Isti tuta Pasteur. L. d. V. (1343) Al dott. M. P . da C. : • Veda i trattati di Friteau e di Platschick, già indicati in numeri precedenti. P. ,

meno di inibizione riflessa. Genova, G. B. :Ma.ssano, 1921. BossI PIETr:lo. La c1tra de,i postumi delle f erite cranio-cerebrali. - Milano, Stucchi, C.eretti e. C.,

1920. TnoN GIORGIO. Sulla natura e sui l inniti della Reazione dì Wassermann nella scarlattina. - Mila-

no, Bedeschini di Tura ti e C., 1920. BIITl'I Uoo ARTURO. Su ll'otiere delle pri1ne cure negli infortuni a.g·r iooli. - Roma, Riccardo Garroni, 1920. F<Yrme climiolie, diagnosi, progn<>si e aura d ell' encefal i t e epidemica (così detta le· tMgica). - Napoli, F. Giannini e F ., 1920.

FB.ANK CASIMIRO.


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SEZIONE PRATICA

NELL A V ITA PR O jj-, E S SIONA LE. INTERESSI PROFESSIONALI. • •

L' imposta sui malati. Gli statisti inglesi ·P iù eminenti, da Di·s·r aeli a Gladstone e a Lloyd George, hanno proclamato ri·p etutamente ohe il primo dovere dello Stato moderno è di promuovere la salute dei cittadini, poichè la salute costituisce il bene massimo, più agognato, più produttivo : esso è fattore non solo di felicità, ma di ricchezza, di forza, di egemonia. A loro modo di vedere, il me1d.ico è u11 coefficiente indispensabile della ·p ro1sipe-rità nazionale, appunto perchè ,gli spetta il compito· id i tutelare o di restituire la salt1t.e continua:mente insidiata o minacciata o compromessa dalle cause più svariate. I nostri uomini ·di governo .so.n o ancora lontani da questa concezione, che noi dobbiamo considerare, pt1rtroppo, come di là da venire per il nostro Paese. Anzi, esst si adoperano ad ostacolare erl a limitare il com(pito umanitario e sociaJe del medico. Q'1anto stiamo per dire ce ne offre t1na prova. ,

do.tti a.nnunziati nelle ultime pagine dei giornali, con immenso beneifìzio del ciarlatanismo farmaceutico; le m.alattie cronit che, n·o n trattate da persone dell'arte, .si aggravano; le inca·p acità al lavoro si p rolun.gano; nelle lfo1me aicute si rico·I 're a l rr1edico soilo in ultimo, mentre il malato avrebbe potuto, non di rado, essere salvato ·da un intervento tempestivo; la mo.r talità .gene rale, se non aumenta, non decresce come potre1bb.e. Queste de.ficienze noJ1 si riscon t ran.o solo in Italia, ma anche in altri Paesi · ove manca. l'assi c11razione obbligatoria cont10 le malattie, la quale .p.r ovvede a facilitare e ad estend,e:re l'as.sistenza medica; in1 Francia le de11unziava,. or è qualche tempo, il dott. Pathault. Esse sono tanto più ingrate, in quanto che, col progredire della nostra •c iviltà, l'opera del ·m edico dovr.ebbe, invece i11ten1sifi carsi ed estendersi, s ia pure spostanidosi in parte ·dal campo terapeutico in q'1ello profilattico. Le condiztoni ·di squilibrio economico inso·rte con la g11e·r ra ed a,ggravatesi nel dopo guerra,. costituiscono la cali.sa pii1 palese di questo de1plorevole stato di cose; 1na una buona parte • di respon~abilità deve farsi risalire an che - ai poteri p·u ,b blici, i quali han110 stabilito delle vere imposte sulle malattie. Tali imposte anti-sociali :finiscono con l'impedire al malato di ricevere. le cure di cui av·r ebbe impe.rio.~-0 biso.g no: quin1di costituiscono un fattore riol} trasc urabjle di sofferenze e di ·danni. 0

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Oggi l 'at.tività del medico si ·volge i11 condizioni 1difficili: essa va ridu cendo·si~ in· profondità ed in este!llsione, sovratt1tto perchè viene a costare più di q'1anto le riso1 se di molti malati consentano. 1 \ eniamo al concreto. Qt1alche a11no adldietJro la visita del medico veniva retribuita, sì e no, cinque lire 1n Jnedia, e il cliente riceveva una preiscrizione la quale po.teva importare una spesa l11teriore di un altro paio di lire. Oggi, per non cadere nell'indigenza, i meidi·ci hanno dovuto aumentare le tariffe, limitaT1dosi per lo più a 1raiddopipiarle·; i farmacisti, a lo·r o volta, hanno a11mentato il prezzo ·di vendita dei medi'cinali in proporzion1 molto magigiori, pur se.nza trarne sempre un benefizio ade,g uato ai tempi: la mir1iD?a prestazione medica viene così a costa.re, oggi, una ventina di lire circa. Q'1esti prezzi sono superiori alla potenzialità di molte borse, in specie della piccola borghesia, la quale è in girado .ai valutare l'C>!J}era del medico ipiù del ceto opeiraio, che 01gìgi è meglio retribuito ·m a sempre i.gn.o.r ant.e e saturo di pregiudizi e quin1di restio a valersi .del medico, oltre di che gli sono ·dischiu se gratuitamente le porte degli ambulatori e degli ospedali. I 0lienti,, 1a cui capacità economica risulta · sorpa•s sata, rarefanno le richieste delle vi·site mediche o vi ·r.inunziano ad1dilrlttura. Conseguenza: si ricorre sempre più ai proI

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:B il n1alato e.be deve pagare la tassa di ricchezza :mobile sul reddito iprofe1ssionale, applicata dalle aigenzie delle imposte in1misura sempre sproporzionata ed ingiustificata, in modo spesso c•ervellotico .e contro cui ·s ono state sollevate tante proteste ,e tanti reclami e sono insorte in1ufilmente. a1cuhe associazioni p·ro.fessionali. È il ina1 ato che deve pagare Le tassazioni comunali di esercizio e di fa.miglia, sta- · bili esage·rate . te a ncm 'esse in base a va·lutazioni . dei redditi e non di raido molto onerose: a Ge~ n·ova, ,dopo aver determ inato l 'intervento zela11te ed onesto, quanto vano, dell'Ordine, hanno p1rovocasto una vera sollevazione in massa dei. m edici. È il n1alato C"he deve paga.re le tasse indirette: ad esempio, quella ormai elevata s11l telefono (di c11i il medico nelle citt à i1on P'lò far e a meno), q11ella Sltll'automobile (l'a11tomobile co1ninciava ad avere q11alche difft1sione tra i medici delle città, quando è sopra~g·i11nta l'imposta s11l lt1.sso, a.p·p li·cata con IJoco di scernimento e con scarse attenuanti a

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IL POLI CLINICO

questo mezzo di locomozione), quella sui domestici, e così via. È il malato che paga le tasse sulle specialità . far1naceutiche, molte delle qt1ali sono indisp,e nsabili (ad e.1sempio: i sieri, i vaccini e a ltri prodotti biolo1g ici, alcuni prodotti chimici a nome brevettato, ecc.). È ancora il malato e.be c0n•tribuisce a pagare la tasisa snll' alcool, la quale fa elevar.e di tanto il prezzo dei m e1di cinali (poichè l alcool serve a depurare quasi tutti i !}roidotti chimici, entra in molte pozioni magistrali, ecc.). È il malato che paga la tas.s a. sulle aoque minerali, sui bagni, sull e stazioni ·di cura, ecc. Tutto ciò con corre ad agg ravare indireJttàmen.te il costo delle .p restazioni mediche e 1p erciò induce a starne lontani. Il regime dei recenti tributi statali e comu. nali è stato congegnato unicamente dal pun to di vista del gettitÒ: criterio empirico, miope, grettamente fis cale, ohe trasct1·ra la valutazione di i1ecessità superiori; gli effetti posso110 esser11e p.r ofondamente -dannosi alla collettività, come n el caso che abbiamo preso in esam1e, in cui è manc.ato l a.p prezzamento dei p.ro·b abili effetti ren1oti e1d una larga e ai,Pprofondita cono·s cenza ·delle ripe·rcussioni s11lle condizioni igienico-sanitarie. Per quanto concerne il corpo medico, i professionisti modesti che ne formano la quasi totalità hanno ri"'entito tt1tti gli effetti del rincaro della vit a e la loro situazione. è in gen er e divenuta preéaria e degna di riguardi; epp11re il fisco· li ha molto rudemente colpiti; anche i pochi privilegiati p.er posizione sociale e p.rofessionale,, che costi tuiscon.o un esiguo mani·p·olo ·d i élite, vengono tassa ti in mocto ·del tutto sp roporzio11ato ai loro proventi. L a classe medica non inten•de sottrarsi ai suoi doveri civi ci; ma nel suo in.sieme si trova neJla in·capacità economica idi sopportare i grava1ni impostile, poichè i p.roventi ·p rofessionali si sono, in media, appena 1rad do1Jpiati, mer1tre gl'indici del rin caro superano, in media, il 500 °;;>P oli ti cam e11.t e debole, non sal.damente o.r ganizza.t a, la classe medica è esposta a tutte le vessa zioni; non p11ò ribellarsi, non sa difendersi. e }Jer n on rimanere sacrifi cata non le resta cpe rivalersi sulla cli ent ela, riversando su di e·s sa i nt1ovi esorbitanti trributi, col risultato di farla sempre pii1 diradare.

lANNO xx, ·111, FASC. 21]

lavorare e di produrre, non può ammettersi di far pagare anche il malato, che dovrebbe, in\--ece, essere aiutato e tt1telato. Sono inumane, perchè il malato n·on p11ò difen.der,si. Sono ,dannose, perchè contrarie alla solidarietà sociale. Le ·diremmo a ddirittura inique, perchè riducono o 1-ogorano le forze vive del Pa.ese, tem i)oraneamente insidiate dalla malattia.

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** * Bif'ogna far romp ren·rlere ai malati il n1ecca· nism o rompli cato <li q11 este s11perfetazioni • d'impoc;te, di ta sse e di sovratasse, m ediante le quali lo Stato ed i Com11ni li P-ifr11ttano. Esge sono ingil1 ste: difatti , se ip11ò essere 11n fl neces~ ità il fa:r pa~are r hi è in grado di

VERNEY.

ltlS.POSTE A QUESITI E ADOMANDE. (8824) P ension i - Riscatto di Ql1tn i di servizio. 1

Oott. A. J.J. da F. - Poichè trovasi in servizio dal 1903 cioè da un anno prima che la legge sulla i.en,s ione dei medici condotti fosse estesa agli ufficfu.li sanitarii, può inscriversi ora. a lla. Cassa riscattando tanti a nni di servizio quanti ne occorrono per formare un quindiceillllio anteriore alla inscrizione. Come premio di tale riscatto deve paga re entro dieci a.nni una somma che si aggira fra le qu·a ttro o Je cinquemila lire. Per la liquidazione effettiva della pen•s ione che potrà liquidare a l 25° anno, occorre che indichi l'età che ha or.a e quella che a,~rà al termine del servizio. La indennità .st1ppletiva caro-viveri compete per ogni figlio , oltre i primi tre, purchè s-jauo conYiventi ed a carioo.

(8825) M edioo supplente - E,rnolu.nzento - Pairt-'i.i ione. - Dott. A. F. da C. - Quantunque abbia sostenuto un maggior lavoro, il medico condotto del primo reparto non può pretendere ehe nella ripartizione dello ·stipendio arretrato, la sua quota maggiore dj quella del supplente, sostenendo eh~ si debba proeedere alla partizione non per capi ma per seryizio prestato. 'La. deliberazione ooil!Siliare con cui si attribuiva al detto supplente l'onere di curare i1er1odicamente un determinato numero di poveri a -vrebbe dovuto essere eseguita e fatta eseguire, n1a dalla traSC11ranza non può trarsi motivo per ,procedere ad una ripartizione non autorizzata dalla •.t\..utorità tutorm ed in con.trasto col deliberato d i massima circa , gli stipendi. La seconda condotta si può sempre sopprimere con l'approyazione della G . P. A. e del Consiglio pro"Vinciale di Sanità.

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(8826) 0011,gedo - Med1,co interino·. - Dott. R. R. d:a M. - Il medico interino n<>n ha diritt.-0 a I congedo annuale perchè esso è stabilito dalla legg~ solo pei medici condotti titolari, cioè, per quelli nomina.ti in base al concol\90. (8827) Ufficiale sa n.itario - Ricompensa per certifioa.ti di p ensioni di gzterra. - Dott. C. V. da F .

- - Quella che Lei ha fatta al ptldre del milit.are m<>rto in guerra non è visita richiesta nell'interesse privato, ma bensl in quello pubblico trntfnndosi di r~ndere nl genitore superstite quel beneficio pecuniario che il figlio premorto gli apportnva. Ella. ha agito nella veste di 1>ubblico ufficln le e di ufficiale go,ernn tivo. e quindi, nulln gli compete.


fANNO

XX \ "'Ill,

F'ASL. ~l]

SEZIONE PRATIC.\

(8b28) Elenco dei p overi - ·Stipendio al netto lnderitiità oaro-'l:ive ri suppletiva . Dott. F . e. da A. - Per la riscossione delle sue competenze

delle cinquecento famiglie ·n on comprese nello elenco dei poveri Ella deve diffidare il Comune n. compiere ·sollecitamente il proprio dovere. Nel caso che seguiti a trascurare la formazione dello elenoo si rivolga alla G. P . A. per congruo aumento ·-di stipendio ai sensi dell'articolo 26 d~lla legge sanita r ia. Non oonviene esigere da dette famiglie I~ lire 5 pt'<lvistè nel capitolato perchè innanzi tutto dov!'ebbero esse1~e l)Overe, mentre non lo sono. La parola al netto va intesa con riferim~nto alla ~mm.a elle si percepiva dal medico quu11d<> il decreto venne emesso. A coloro che oono provY-isti di stipendio di lire 10 iniJa è dovuta, come a tt1tti gli altri, la indennità suppletiva di centesimi 85 I>er ogni fig·lio, oltre i primi tre. (8829) Ufficiali sa11,itarii - Concorsi. - Dott. A. ·T. da. S. - I concorsi i.>er la nomina ad uffic1ale

sanitario sono per titoli ed esami. Non possono -essere per soli titoli. L'ufficiale sanitario provvisorio può ..sollecitare il eonoorso'. Lo '~tipendio non è fis::;ato u priori per l'ufficiale saniièi.rio. · ma egli gode di tutti i vantaggi economici co11c'€" si ~1gli altri impiegati comunali e dello Stato. (88aOJ 111. edico libero esercente - ~~egre ta rio oomunale. - Dott. P. P. da F. - Nessuna incompa-

tibilità esi. te pel medico libero esercente che coIJra la carica di segretario com11nale. (8831J Pritn1e oitre e certijioati in caso rli infortu1iio . - Dott. G. S. da R . - Le prime c:ure e la redazione del 1pTi1no certifica to di inabilità al La-

voro negli infortunii compete al medico condotto con di1itto a compenso da parte dèlla impresa siccome prescrive l'artieolo 149 del Regolamen· to 21 novembre 1918, n. 1889. Il rimanente de lla cura deve essere poi presta ta gratuitamente ~e l'infortunato sia inscritto nello elenco d.ei 1>0veri. ·N el caso che l'esercente si rifiuta al pagamenti) può ben adire l'At1torità giudiziaria.

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col giorno 6 iapr:i le stesso anno, compt1tandosi nel pe11odo :di i1ruva ~uello trascorso con i1omina inte1inale. Ciò sempre che abbia preso effettivamente servizio col giorno stesso della noruinn altrimenti la pro\a comincerà dall'ePoCa in c11 i u vrà preso effetti "·~;i mente servizio. Doctor JusTITIA. 7

Cronaca del movimento professionale. Contributi per gli Ordini dei Sanitari. J,;a Gazzetta f l fficiale clel 30 aprile, n . 101, pub· blica una legge in data 21 <l.Prile 1921, .n. 546, che all'art. 5 della legge 10 luglio 1910, n. 455, relativa agli Ordini clei i.\ledici-Chirurgi, ,·eterinari e farmacisti, sostitl1isce il seg11ente : · «La inscrizione in ciasct1n a lbo è subordinata al .pagamento, da parte deg·li inscritti, di un contributo a nnuo per le spese di fupzionamento del rispettivo Ordine, il quale contributo non potrà eccedere le L. 100 ».

La condotta medica discussa dalla Lega dei Medici Socialisti. Al recente Congresso ten u rosi a Rimini la Lega dei Medici Socia listi disc:usse ampiamente la questione della condotta medica. Dopo vivace dibattito a cui ·p arteciparono molti con.g ressisti, di cui alcuni sostennero il ritorno a lla condotta piena, v~nne alla fine approvato il seguente ordine del giorno: « La Lega dei J.\iledici Socialisti. preso in esame « la questione delle condotte mediche, rioonoscen- , «do che nella presente 1situazione del problema del« l'assistenza 1sa1titaria in Italia non si ipuò adot« tare una soluzione rigida eg-uale i:per tutti i luo« ghi seriamente inSpiia ta a. con1siderazioni d'or« dine ideale 1socia.Iista, esprime l'avviso che i « Oomuni pos.~no giovar.si del siistema misto re« sidenzjale già esperimentato utile e basato sop1ia' «gli elenchi multilpli e COiili tariffe di favore a « ' rantk'lggio dei C'eti meno n bbienti ». 1

Federazione piemontese dei Medici condotti.

Si è radunato il Consiglio federale delle Sezioni piemontesi dell 'A. r\. ì\l. C.; esso fece una vi\a e proficua discussione sull'opportunità di richiedere rurgia può esercitare l'odontoiatria e protesi denn11ovi miglioramenti sia di iStipendio residenziale, taria . ~ia dell'indennità a lloggio, •Sia dei mezzi di tra (8833) Tassa eseroizio. - Dott. D. N. da 1\1. !Sporto, e su.i me to.d i cli lotta necessari a tale La taissa esercizii e rivendite non dovea essere scopo. Dopo esame della situazione da parte dei pagata in quanto medico condotto ma non in oollegl1i Percival, Bongionnni. Mattioli, Pr11na ~. quanto libero esercente. Se l'ha pagata come meDanioni, Oliaro, venne approvato all'unanimitil il dico c."-Ondotto, si faccia cancellare dai ruoli per • seguente ordine del giorno : l'avvenire ma :p el pa1ssato nulla Pllè> fare, n 0 11 «Il Consiglio federale 'l)ie1uo11tese dei :\I. e·., avendo reclamato in tempo. r11eso atto della necessità della lotta g·ià iniziiat'l · i1è11a provincia di N ova r.a, pl~1udendo a ll'azione (~, :;;j) Pensioni. - Dott. A. "'\7 . da F. - La rettu esplicata dal raggruipp<1n1ento provinciale <-li ~o­ che incombe al medie-o oondott-0 per la inscrizione alla Ca~sa di J)revidenza è di lire 132. LH in- . v.ct.ra, delibera che ogni i~ggruppamento pro,inciale decida nel proprio ambito quali siano le scrizione decorre dal giorno . della ~'1la data. non necess\tà. attuali. le esponga in ordini del giorno potendosi retrotrarre ad epoca anteriore. come richieste a.11!.1\..utorità tutoria, e tutti insieme ... ( 3GJ Stabilita nella carica e neUo stipetidio. si mettano d'acc-0rdo. per n1ezzo della Fede1·azioDott. V. T.J. da B. M. - Ella acquisterà la tubine , sui metodi di lotta più .adatti da seguire qualità reale col giorno G luglio 1921 e la virtuale lora le richieste fatte non venis...~ro aceolte ». (8832) Esercizio della. odontoiatria. - Dott. P. N. l\1. da T . - Ogni Iaure.ato in medicina e chi-

1

I


l~.\NNO

IL POLICLINICO '

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pei congedati malarici. Continui.amo l'elenco delle sovven.z ioni che il Sottosegretariato di Stato per l'Assistenza Militare e le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza Malarici - ha conees.90 a i Sanitari a titolo di compenso per l'opera d'assiastenza prestata a favore dei congeda ti malarici, d11rante il 2° semestre 1920, riservandosi di provvedere in seguito a mano a mano che giungeranno i raipporti dei rispetti vi Comitati provinciali :

11. Provincia di Piacenza:' Dott. Dragoni Pietro, del Comune di Piacenza. L. 300 - Dott. De Lama Pietro, del Comune di Mortizza, L. 300 - Dottor Iluggeri Gi·useppe, del Comune .di Gropp arello, IJ. 300 - Zilocchi Iginio, cle1 C'oml1ne di S. Giorgio Piacentino, 1IJ. 250 - Dott. Bertucci Giuseppe, del Comune di Vernasca, L. 250 - Dott. Ferrari Camillo. d~l Comune di Caorso, L. 25Q - Dottor Peri11etti Enrico, del Comune di Fiorenzuola d ' Arda. JJ. 250 - ·Dott. Cesaroni Paolo, del Comune ili Villanova sull'Arda, I.1. 150 - Dott. Oandolfi -Decio, del C-0n1une di Cadeo, I .... 150 - Dott. Gatti Felice, del C-01ntm·e di Ag.azzano, IJ. 100. 1

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12. Provincia di V enez,i a : Dott. Favalli Secondo, del Comune di Venezia, L. 500 - Dott. Abb:ru.r,zetti Alfonso, d,el Comune di Bu-rano, L. 300 - Dott. Mozzi Riccardo, del Comune di Ceggia, IJ. 300 - Dott. :Xog;ara Giu,s eppe, del Comune di Ca varzere. 'L. 300 - Dott. Brunn Antonio, del Con111ne di Fossalta di Portogr11aro, L. 300 Dott. l\1eneghelli (}t1ido, clel Comune di Scorzè, T.1. ~00 - Dott. R onconi Vin.c enzo. del Comune di }'aynro. l .1. 300 - Dott. Ubertis Francesco, de1 l..,-0n1une di 11irano, I.1. 300 - Dott. T.allone Dionigi, .del Com11ne di Cavazucel1eri11a, IJ. 300 Dott. Paternò l\licl1ele. del Co1nune di S. Michele del Qu<lrto, I.1. 300 .- Dott. Fol'ti Giuseppe, del Con11me di ~. Stino di Livenza. L·. 300 - Dottor Sca1·ante Antonio, clel Comune di Zelarino, L. 300 - Dott. Tirelli Egidio, del Comune di Dolo, lire 300 - Dott. Pannone Alessio, del Comune di Mestre, L. 300 - Dott. Aly Belfadel Arh1ro, del Comune di S. l\larja di Sala, JJ._ ~00. J ~. Provincia di Benevento: Dott. Cerni GiuS€>J)Pe . del C-Omune di Ai.rola, J_;. 300 - Dott. Zamr1n relli Filippo, del C-0mune di Apollosa. L. 300 Dott. Formom Salvatore, del Comune di Tocco Gaudio. I.J. 300 - Dott. Cerza Vincenzo, del Comune di S. Giorgio la ).fo111tagna, L. 300 - Dottor Di I.Jell-.1 Giovan.ni, del C-0m11ne di Castelvenere, L. 300 - Dott. Petrillo Giacomo, del Comune di Faicchio, L. 300 - Dott. Addomizio Luigi, del Comun~ di Cercemaggiore. 'L. 300 Dott. Basile Luigi. del Oom11ne di S. Giorgio 1a l\Iolara, L . 300 Dott. Z11•p pa Domenico, del Comune di S. Marco dei f'avoti, L. 300 Dott. FnRco Nicola. del Com11ne di Sassinoro, TJ. 300 - Dott. ì\Iarone Nicola. d~l Comune cli Melizza110 IJ. 150 - Dottor Ca11l.pa11ella ...<\.ntonio, del Comt1ne di S . Bartolomeo, T.1. 150 - Dott. Zamp.ri.rel1i Giacomo. del Comune di S. I.et1cio, IJ. 150 - Dott. D(\ Spirito .._.\lfon~o. del Con1nne <li Apice. IJ. 150 Dottor Ferro Fran<'esco. del C'omu·n e di Fogliani e. '!1. 150 - Dott. T~n1ho TJuigi, (lel Com11ne di Fragneto · l'Abate?, I .. 130 - Dott. De Sin1one Matteo, del C-01111me di Arpaia, L. l 50 - Dott. Gi.aquinto AlfonRo. d~l ('1omt1ne di Monteisarehio, L. 150 - Dottor Del Pozzo B e rnròi110. del C'omnnc di Pago ,.ainno. I .. 1r;o - Thltt. Can1si.o Sebastiano, del C-om11ne di 'rih1ln.110, J,. 150 - Dott. Del Vecchio Pasquale-, cl~l Coun1n~ cli Ca~alrlu11j, J.J. 150 - Dottor Cleopazzo Filo111e110. del C'<>mune di G11ardia "'s. Fran1onòi. L . ll>O - Dott. Delli ' reneri Raffae. le. del Comune òi ~!orcone, 1!.1. 150 - Dott. Vi1

xx\·111, FASC. 21]

gliotti Francesco. del Oomune di ~. Aco-atu de· G-0ti, L . 150 - Dott. Brizio VincewA>, del Comune di S. Lorenzo Maggiore, L . 150 - Dott. La vigna Giuseppe, del Comune di S. Salvatore Telesini, L. 150 - Dott. Cusani ViDJOenZl(), del Comune dJ Solopaga, L. 150 - Dott. Antinozzi Luigi. del Comun.e di Castelfranco in Miscano, L. 150 - Dottor Pelosi Giovanni, del Comune di Foiano Val Fart-Ore, L. 150 - Dott. Santoro Raffaele. del Comune di Molina.ra, 'L. 150 - Dott. Principe Antonio, del C-Omune di Benevento, L . 150 - Dottor Antinozzi Alberto~ del Oomun~ di Monte Fnloone di Val Fortore, IJ. 1:10. 1

CONCORSI. BOLOGNA. - Per titoli ed esami; assistente del J_;abor.atorio Medico ~licrografìco dell'Ufficio d'Igiene; L. 9500 con 5 aumenti di L . 600, di cui i primi q:uattro trtien1nnli, l'ultimo qu.inquennale. CaroYiveri. Scad. ore 12 del 31 maggio. Ct\PIZZONE (Bergamo). - Consorzio 4 Comuni: a b. 3430; ·L. 6500 per 1000 ipoveri; l,J. 500 uff. san.; l.1. 2000 n1ezzi trasporto e dilsagiata residenza; lire 300 ambulatorio; mese congedo: L. 120 assicurazione infortt1,nd ; caro-viv. Documenti entro 10 giugno al Sindaco. CARTOCETO (Pesaro). - Piena <!on probabilitA di camb. in residenziale, della frazione Lucrezia; lire 8000 oltre JJ. 1200 per c.-v., L. 1800 per la ca.v. e L. 300 per a.bitaz.; se la condotta sarà cambiata in residenziale lo stipendio sarà ridotto. Scadenm 31 maggio. CASOLE D'ELSA (Sieria). - Due condotte: L. 6000 con otto trienni del Yentesin10: IJ. 2000 per la cav.: doppio caro-vi,r. Soo,d . 31 mnggio. CASTELJ,AFIUME tAqu ila) . . - P-0Yeri; J,. 6000 oltre I.1. 1000 per disag. resid., L. 2000 per c.aV"alc., L . 500 per uff. san., quattro 1oo~~nni del decimo. Età limite 60 an11i. Il concorso sarà ,·alido qualunque 1s ia il nu1ner-0 dei concorrenti. Scad. un mese dall'8 maggio. CASTELLETTO CERVO (Novara) . - L. 4000 fino 8 300 prov. ; addiziona.I~ L. 5; alloggio L. 300; uff. san. L. 500; cinque qninq. del dee. Scad. 31 mag. CASTEL R1°rALDI (Per11gia). - Scad. 30 maggio. L. 6000 per i .primi 1000 ipov., I.i. 2 per ogni iscritto in più, L. 100 per uff . .sa.n .. J ,. 1500 per ca.v.,. c.-v. CAZZIMANI (Mila1io). r - JJ. 6000; quota C'()mplementare JJ. 2000: biciel. JJ. ~00: llff. san. I.i. 500. Scad. 31 mag. CENATE SOT'l'O (Bcrga1no). - Con~. con C-ellilte Sopra e S . P:tolo cl •.t\rgon: T1. 6.500 rper 1000 po\" .• 11. 1000 per mezzo tr~$I)., JJ. 500 quale uff. sn n. Scad. 15 giugno. CUORGNÈ (Tori'no). - Consorzio con Ralto e Priacco. '.L. 4300 iniziali; per uff. san. L. 1100: mezzi trasp. JJ. 500; alloggio L. 100: qninquenni: caro-nv. Scad. Rl n1aggio. FANANO (Af oclena). - Due c-t>nclotte ~i J>O":er:i; L . 8000 con 10 bie1111i d~J Yente~irno: caro-viveri: JJ. 2:)00 •P flr (la~. Se-ad. 31 111aggio. GE~ZANO (Rorn,a) . ~a. Condotta resiòenziaJt>: IJ. 10,000 con 4 quaclrie1111j <lel <lPciruo: ùt1<> <':1ro· viveri: capitolato conforme n1 C'apitolato-tipo con1pilato dalla C.Ommi~sio11e :paritetica per la Provin eia di Roma. Aperto a l ~ e-ingno.


[ANNO XXVIII, FASC. 21]

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SEZIONE PRATICA

GROSSETO. Oorigregazione di Oarità. - Aiuto medico e aiuto chirurgo presso il R. Ospedale della Misericordia ; L. 6000 e dopo un quadriennio lire 6420: due .ca1'-0-Yiv.; staooa nell'Ospedale. Età 27-35 anni. Al 15 giugno. Nomina e con.ferma bien.n ali. Rivolgevsi all 'Am1ninistrazione dell 'Ospeda l~. dell'Ospedale. 1L. 5500; caro-YiV.; quin1'I.\RSAGLIA (Ou,nPo). quenni: alloggio con giardino. Scadenza 30 maggio. Caipitola to-tipo della Provincia. MELENDUGNO (Lecce). C<>nd . .per Borgagne; lire 5000, c.-v., 4 quinq. del decimo. Se.ad. 10 giug. ~fiLAXO. - Oonsiglio degli Istituti Ospitalieri. Quattro medici r>rimari; L. 7000; condizioni tutte dell'org~tnic·o e dei regolamenti. Età limite 44. l\1e . moria i11edita : illustrazione clinica di due casi, ecc. ~hie<lere •1nnunzio. Documenti al Protocollo del C'onRiglio (vin 0~11>edllle 5) entro le ore 16 del 6 ago8to. Due chirurghj primari; idem: scad. ore 16 .del lfl agosto. ~u s (.tosta). c•o11so1·zio con Fenis, S. I\1arcel. Ab. 48'11. J,1. 4000 inizi.ali; per uff. san. L. 700; in- ~ delltilità trasporto IJ. 1800: alloggi-0; quinquenni dei · decin10: <:"aro-Yiv. Scad. 4 giugno. 0~.\-XO ( Ro11ia.). Al 31 mag.: L. 7000 fino a ~000 1)0,.. , J,. 1.!50 (>gni pov. in più, L. 500 per di·sagi<~1tR 1·e~icl., r... 300 quale uff. san., caro-viv. PALUZZA ( P dine). - I..1. 6000 con tre qajnquenni del deci1no : ca ro-Yi,•. : J,. 1800 ,p er ca v. ; L. 600 quale llff. 8nn.. 8 r·ac1. 30 maggio. PE1'T!XEXGO (°P..orarnJ. f,. 5000 : ogni ,p o,·. sui nOO L. 5: ll€r nff .. ·a11. f.;. :>OO. Scad. 31 magg·io. PozzILLI (O a 1n po lJa 8 so). f.;. 3000·; per ca vale. L. 1000. Rc-acl. 3J 1naggio. S .•.\..\A'fOLJA 01 NAHco (Perugia). - Consorzio con Narco ~cheggino; T.1. 6000 per 1000 pov.; caro-viv., disa~. r~sid. fino a I J. 2000; tre quinql1enni del dee. Sca<l. 30 giugno. S.\RSINA (Forlì). 2a. condi. ; L. 7000 e 10 bienni del ventesin1'o. due cnro-viv., L. 2000 per .oov. In. corso di a·p pr. aum€nti a L. 8000 e I..1. 2500. Se.ad. 81 maggio. 'TILL.\FHAXCA o' .:\..~TI (Ale8sandria). L . 6000; per C<1v. J,. 1000: quale llff. san. IJ. 1000. Scadenza 6 gtngno. Interi11a to buo11a retribuzJ.one c'f\rca rneclico gio'rane pra tic.1 ostetrico-gi11ecologica. Sc1iYe1·e offerte ~ c-on<lizioni: Dottor G. B. - Albetrgo Dit1rno, PL:'lzza S. SilYestro. R o1na . ..ARsu111prei interi11n to ovt1nque. Dirìgere . offerte: Dott. B . \ rt.\11clrnn1e, \,.ic1 (}aribaldi 1, Tivoli. :\led,it·o-cl1irnrgo vratico oondotta ed ospedale a..ccettèrebbe i11te1·ina to buona retribuzione. Indirizzare offerte dettng·Iiate: Dott. Fed.a , via 1Vlerulan•1 . (>0 - Ro1n~. '

Esami per medici di bordo. l'ou tlee:reto 10 maggio corr., è stata indetta <lai .:\1inistero dell'Interno per il me e di ottobre 4'l se~sione i:>er l'anno. 1921 degli esami d'idoneità per la concessione dell'autol'izzazione a viaggiare con1P rn~dico rli bordo, a tertn]ni dell'art. 1 fl/:\J 1{. J). T ln!?.·lin 1n10, n. 573.

Gli fl>spiranti dovraru10 inviare domanda e docu.m enti al l\1inistero dell'Interno (Direzione Generale .d ella Sanità Pubblica) entro il 15 settembre 1921. D1fjic1e. Nuove diffide: Cartoceto e Serraungherina (Pe- , saro), Ca.solo d'Elsa (Sien.a), Torreano e ' 'alvassone (Ud1ine). Revoca di diffide: Morta.r a (Pavia), Cena.te Sotto (Bergamo), prov. di Berg·amo.

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Ricercasi l'ope;ra completa .« Lstituzioni di Anatomia dell'Uomo» del Chiarugi. Rivolgersi dottor Alessandro Lucca, Volp,i ano (Torino) .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE-. ~egli Ospedali Civili di Cknova sono risultati eletti, in esito a concorso, primari medici i dottol'i proff. Rolla. Carlo, Calcaterra Ezio, Connio Alessandro e Sivori Luigi; primari chirurghi i dottori prof. Drago Federico, prof. Giudice Antonio e Oberto Carlo :àl.auio. Alla Cattedra di patologia speciale medica presso l'Università libera di Camerioo è risultato primo, in segi1ito a concorso, il prof. Ferrt1ccio Ravenna. Rallegramenti.

MEDICINA SOCIALE. Scuola di Assistenti Sanitarie a Firenze. Al Lyceum di Firenze, per inizia ti va del Consiglio Nazionale delle· Donne Italiane, fu tenuta una riunione allo scopo di far meglio conoscere la Scuola <li A·ssistenti Sanitarie o Infermiere Visjtatrici a tutti coloro che posso•n o in ql1alche modo rontribuire a llo svil11ppo clella Sct1ola stessa. Nell'im11ortante adunanza, cui presero parte le migliori notorietà, ·d opo che la Presid. del Consi• glio Nazionale, sig·.a Id~ Tìzielli De Mari, ebbe spiegati gli scopi della Istituzione ·d elle Assistenti Sanitarie sorta ·d ietro l'esempio dell'Inghilterr~t e dell'America, dove è fiorentissima, parlò la signorina Pacchioni, d~rettrice del Cor.so della Scuola Infermiere. E ssa rico,r dò le vicende e i sue' cessi della scuola. Fece osservare che il còmpito delle Assistenti sanitarie ·ya dalla propaganda di igiene e quella di economia domestica, esercitata direttamente nelle ca~e del popolo, alla profilassi contro la tl1bercolosi, al servizio di assistenza sanitaria fra gli operai dei grandi stabilimenti in d11striali a Ila sor,reglian?'s<'l della infanzia tanto ' o che nelL't Scuola. a domicili· Parlò poi il co1nn1. Ta.barrini. .Presidente del Oomiwto del Rio.ne di S. Croce, illustrando il la- · voro compiuto «lial Con1itato in questi ultimi anni ~ elogiando l'opera delle AssLstenti Sa~tarie, le qu-nli, essendo a ronta tto diretto del popolo, costit11iscono ll:Il eccellente anello di congiunzione fra il po1p olo stesso e i vari Comitati cittadini di beneficenza. E dopo a ltrn discorsi. il dott. Fatichi espresse il voto che sorga al })i ù })resto una Sct1ola per infermiere per il servizio negli ospedali, considerando la donna molto l)iù adattc'l dell'uomo all'assi~enza dei mala ti.


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IL POLICLINICO

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llltin10 })rese la i1arola il dott. Roatta, il quale si dolse })rofondamente che da noi cosi poco su1 stato fatto per la a·ssi>Stenza ospitaliera in confronto degli a ltr i paesi, e deplorò che si f~ c:hiusa la ScuoJ~1 i1er in.f erm iere Regina d'Italia, che aveva da_to ottimi ri. ultati. Fini augurando anch'egli che sorgano presto Scuole per dare agli Ospedali infermiere vernmente adatte al loro t1f, ilei o delica to e pietoso.

Lega Abolizionista Italiana.

Si è costituita in Roma una Lega Abolizionista Italiana, con sede in ,-ia iin Arcione, 98. IDssa aderiisce allo SCOJ)O ed ai princtpii della Federazione Aboli~ionistn Internazionale che risiede a Ginevra ed alL:'l q1.1ale è federata. È indi.p en·d ente da qualsiasi sc11ola, partito politico o confessione. Ha .p er scopo di provocare i11 l tnlia l '<1bolizione del riconoscimento leg<o1le della. J)l-Ostitu7.iione. Con iùerando le Yigenti ctisiposiz.ioni sulla 1pro~ti­ t1.1zione n11 errore .d al lato della -s alute pubblica, u11'ingi1lStizia sociale, · unn mo trnosità morale ed u11 delitto dal lato giuti(llco, la 'Leg·a si sforza di solleYare oont1:0 questo regime la disapprovazion(l generale. Oltre alle questio111i che interessano direttamente l'aboliziònismo, la Lega si propone di stt1diare con crit~ri scientifici le cauis e morali, econbmiche e sociHli {lella prostituzione, i mezzi d a adottarsi. per i>re-renirla. e çombn tterne gli effetti delet;e1i sulle condizioni ig·ieniche e morali della società. A. tal ltopo e~AA si ma11tiene i11 sti·etto ra1>r>orto, o ltre che con la :B'ederazione Internazionale, con t1Ui\lu11qne <l. ~ciuzio11e italiana od estera le c11i diretti,·e sia110 <1ffini a lle ~11 ~. Oura altresì una atti V<l 01>era di lH'O!)aga i1da. 1>er nlezzo di conferPnze. eo11v{\gni, 1>nbbli c,1zioni, f\eC . I soci tlella l.~ga ~0110 : effettivi, tC'o llettivi . .adere11ti. f At I.. eg·a si prol)-On~ di ~tin1olare la costituzione <li s~zi·Olli in Itnlia. Per i1oter·si CO·Stituire le SeZÌOllÌ <lo,~rnnno contR re .no1t meno <li Yen ti soci. Il Co1i:sigl io Direttivo t> oosi com posto : .A Jice S0hia,roni Bosio, 111·es icle11t1•; on. Jll'Of. Pietro Borl'<>meo, 111n rcl1esn Elena J.,ncife-ro, <lott. TeresitH Snndesky ~celb<1, rice-pre~identi_; on. I.Juigi Federzo1li, prof. \·ine<'nzo :Montesano, prof. Ettore Levi, <lott. Esel1i1o DE>lht Seta, ignore NoYi Scanni, Casartelli Cabrini, prof. ~Caria I Joschi, avv. Teresa IJn brioln, n1H1ia '"'aleri, Nadina Proebet, prof. Tit-0 Gualtli, ll<1 ol~1 Bt'lle<.lettini, coru1n. <. l1iarappa, con1

sf.qlier1.

Una conferenza sull'organizzazione antitubercolare. Nell:1 R. Clinica Pffichiatrica dell'Università di XaiI)Oli il l)l'Of. Ca111illo Poli, presi.dente dell'As...~ c:iazione Geno·Yese ...\ntituberoolnre, tenne· una lucida conferenza a 11~ pre~enza di u11 numeroso ed eletto uditorio. Pre ntò l'oratore il se11. Rii1nel1i. Il prof. Poli eSfP{)se tutto il })rogr.-1n1mn di profiln~si ~lntitubercolar(' fin qui ~Yolto a Genova. città più· di ogni ~lltra in Itali~t colpita dalla tuberro1o~1 . Dichiarò cl1e ormai lfl ~ua .Assoc-inzione l1n ltn bil<.lncio di m<'zzo milio11e a !l'anno. . .t\.Iter1iando il ~llO tlire co11 nitide proiezioni. illnstrò i yari eleme11ti dell'org<ttùzznzione c11i egli

sovraintende: ufficio centrale antitubercolare, asili campestri, sct1ole all'aperto, ospizio marino di Bergeggi, ecc. Egli fu vivamente applat1clito allorchè parlò della necessità di con1 battere la tu bereolosi specialmente nell'et.à infantile. Dopo aver rievoca te le antiche e recenti glorie napoletane nella lotta .antitubercolare, ricordando in special modo il celebre editto di Cirillo e <Jot11gno e le famose ricerche di Luc-iano Arn-ian1u lllla contagiosità del n1-0rbo, tenne a dichiar:l re tt1tta la sua .ammirazione per i dispensari antitubel'C'Olari di Napoli, che ha giudieato t1n inodello cl{~I genere, ed auspicò il rpiu lietx> a\venire alla Societ<\ .Antitubercolare Parteoo};)€a, <.:he con rapidità ed efficacia senza pHri p,ronre<le arl ~spletare il suo programma di 1Sì alto interesse igieni{"-O e .sociale. 1

NOTIZIE DIVERSE. Il VI Congresso Me1lico Siciliano si è svolto a Palermo negli 001~i giorni, con larg<> irttervento di cogressi.s ti. All'inaugurazione parlarono il Sindac-0, S. E. l'on. Orlan<l10, il prof. Giuffrè, il prof. Lazzaro, il col. med. Gualdi, il prof. Bentivegna. Daremo ·p rossim.an1ente ltn resoconto dei lavori.

La Fiera Campionarla del Mezzogiorno e del Le-· vante. · IJa Fiera Cam:p iooorja <le1 ~1ezzogio1~no e del J.ievante avrà luogo in Catania <.lal 1° a l 20 agosto; vi hanno dato Vlalido .apPoggio il Comune, la ProYincia, la Camera di Con1111ercio. gli Istituti di Credito e Jl Governo: assumerà sveciale impo-rtt1• za anclle nei 00Dtfro11ti dell~ n1nnifestazioni co11generi sorte numerose in tu tt<1 Italia. I.13 partioolare ·posizione geog1'àfìca di Catania J)l'otesa nel mare verso le terre d'Afric<l e d'Orien~ e le sue tradizioni commt'rciali, ne fanno uno dei migliori centri per un v~riodico convegno fra i venditori del Continente, della Sicilia e dell'Estero ed i compratori acoorrenti dai grandi mercati di consumo scag·lionati 111ngo le rive del Mediterr311eo, dalJ.a Tunisia alla Tri-politnnia, dal1<1 Cirenaica H ll'Eo-itto, dalla Siria nll' ...<\.sia 1\-Iinore e alla Grecia. I..a 3a categoria della i\ilostra isa rà .dedica t:a alle ind11-strie chimiche e farmacenticl1e: la 4& alle i11dustrie dell'alimentazione: la 5a. all'edilizia: la 10& includerà l 'igiene; la 13a. le st.<1zi<>ni termlèlli e id1'<>1ninerali.

Per ql1alsiasi informazio11e le Ditte pos. ono rivolgersi all'Amministrazione della Gqzzettn JIedica Sioiliana, in Catania, Corso XX Setten1bre 2() ef.,a rgo dei ,~espri).

Il Congresso e le 1'1oslre di Parma. - li programma in rapporto alla ldroclimatologia. Parte importante delle «Industrie Sanit<l rie n è quella che si riferisce al ra?.iOThll~ sfruttamento delle ricchezze idrologiche e climatologiche, e molto OJ)port11nan1ente nnche dal prin10 Congresso N:tzion~le f)(\r le Ind11strie Sanitarie Italiane. dello . <'r. o n 1u10. non venne dimPntica tn la partCl idrologicn.


. (ANNO X~\.lll, FASC.

21]

Ad essa si connette intimamente anche q11ella climat<)logica, che è quasi sempre complementi<> integrante delle cure idriche (crenoterapirhe); anzi è talo.ra ~ nche da sola elemento cura ti vo import:a ntissimo, del quale l'Italia è mirabilmente ricca. Al Congresso prossimo di Parn1a. (seconda decade di giugno) saranno svolti non gli argomenti scientifici e culturali che hanno «tltre sedi oppor· ' tune, ma bensì saranno studi~ te a fondo le que~tioni attinenti allo sviluppo indTLStrin le, che ba per base il no...qf;ro patrimonio naturale idroclima tologico. Saranno pertanto relatori di singoli ar. goIDént.i iiferentisi alle acque minerali e loro utiliz1Aizio11e migliore, ,p ersone di speci.a le competenza teeni<'~l ed amministrativa. I .. a :\lostra accoglierà, nella Sezione idroclim.a tologic-a, q11anto di meglio la Idrologia e la ClimHtologh'l italin11e r>0soono ,·antare; alcune delle nostre grandi '~tn zioni crenotera1p iche e climatiche oono già (.-c>11o~ciute. e lo scopo sarà soltanto ~i n1ostrn. rne lo svi1UJ)PO a ttun le e la 11ossibili tà di 11n nlteriore grn11dioso ·sviluppo futuro: ma figure. ran110 anche, <.·011 la relativa documentc'lzjone -scien, tifica e ineclic<l, i1UJnerose tonti e località, le quali, òegnisffi.111~ fli grancle utilizzazione terape11tica, sono tuttora r>oco co11osciute. I"' organizzazione della Sezione idroclima tologica delle Mostre di Parn1a è afficlata alla Commissione Permanente per le Induis trie Sanitarie (~1il ano ,.ia S. Paolo. 10). 1

Cort!lo di patologia e clioira

74r,

SE.ZlONE PRATICA

dell~

malattie tuber-

colari. Il, 19 corrente. come a bbi.nmo già annuuziato, ha i11izio pre~,so la R. CliniC<ì l\:iedica di Genova un ::;econdo corso di Patologia. e Olwiioa, delle Malattie tubercolar·l , diretto dal prof. sen. E. Maragliano. Tale coroo è es"'enzialmente pratico e consiste : a) in dimostrazioni ed esereita?-ioni clin1che: b) in esereitazioni diag11o~ti<:he con speciale riguardo alla diagnosi precoce .della tubercolosi ed al s uv ~•ccertamento; o) in dimostrazioni radiologiche; d) in esercitazioni di labora torio; e) in conferenze S11lla patologia e sulla clinica della tubercolosi. Completano il corso a lcune conferenze ·p ratiche sulle varie localizzazioni extra-polmonari della tt1berc:olosi, tenute risp€ttivamente diti Prbfessori della R. Uni,·ensità di Genova : Clivio, direttore <lell'l1.'3tituto ili Clinica Ostetric'O-Ginecologica; V. l\laragliano, direttore dell'Istituto di Radiologia; ' ~!asini, direttore dell'Istituto di Otorinolaringoiatri.a; ~forselli, direttore dell'l$tituto di Clinica P~ichic'l trica e Nearologica: Ovio, direttore dell'I~tit11tx> di Clinica Oculj1 stica ; Pacchioni, direttore dell'iistituto di Clinica Pediatrie-a: Radaeli, direttore dell'Istituto di Clini-ca Dermosifìlo1:>atica; Tusini, direttoJ.'f\ <lell'I1'tituto di Clinica Chi1·urgica. Inoltre il prof. Fabris, direttore dell'Istituto di Anatomia ipatologica, farà llrul conferenza di.rno$trativa di lesioni ~nnton10-patologiche, ed il 1p ro- · fessor C'analis, direttore dell'Istituto d'Igiene, una conferenza sui provv~dimenti profilattici da atptpli- carsi inna11zi agli infermi di malattie tuberoo1ari. . A. coloro che avranno frequentato il corso regolarn1ente ed avranno fatto tutte le esercitazioni re1nti,·e sarìt rila~to llllO ISJ)eciale diploma. Sono

senz'altro ammessi al oo:vso tutti coloro cbe noti~ ficano alla Segreteria della Clinica ì\tiedjca (Via Ba lilla, 5 - Genova) il loro desiderio di parteciparvi.

In memoria del prof. De Giovanni. Il 3 aprile in Sabbioneta (Mantova), la cittadina .di Vespasiano, fu solennemente inaugurato un piccolo monu1nento ·ad Achille De Giovan.n i, che ivi epbe i natali. Intervenhero all<l cerimonia il p.rof. IJucatello., rettore dell'Università e direttore del1a Clinica medica di Padova; i proff. Carlo Foà, Pari e ;Bertelli, il :presidente de11' Ordin~ dei n1-edtci, il direttore e alcuni primari dell'Osi;>eà:ale di 1\fantova, amìct ed ammiratori dell'illustre defunto, numerosi medici del Mantovano e una folla di popolo. Giu·n sero numerose· adesioni. Nello .storico Teatro fu ·s coperto il bellfissimo ineclaglio11e, opero dello ~cultore Venezi.ani., Pronunciò il discorso inaugurale il dott. GioYanni Pugliesi, ohe rieVùCò la nobile figura dell'Estinto. In nome del prof. Giacinto Viola, impedito da malattia, lesse uno studio ipsioologico e scientifico sull'oper~1 e sulle dottrine del Maestro il professor Pende. Infine il prof. Luca tello depose riverente 1sul monumento un fiore colto dall'aiuola che a PadoVlà circonda l'erma di R.oberto An:ligò e fece un parallelo tra i due Uomini insigni. \

Rapporti sanitari con la Russia La Sezione 1\'Iedico-Sani tarla •p resso l 'Ufficio di informazioni della Delegazione Commerciale della Repubblica Socia lista Federale dei Sovieti à.i R ussia ci comunica : 1. - La Sezione m1ddetta ha clue scopi : 10 Di mostrare attraverso scritti, fatti. documenti e cifre l':i ttivit:à del 'Governo degli ope· ra.i e contadini per n1ezzo del Commissariato della Salute Pubblica, ·r iguardo ai problemi med'ieo, soc·ialj, come: assicurazione e previdenze sociali, la lotta contro le epidemie, malattie, infortunio, disoccupazione, invalidità, vecchiaia, difesa della maternità. dell 'iDJfanzia, provvedimenti per danneggiati della guerra, sistemazione degli alloggi, igiene della seuola, insegnamento medico ~ .preparazione del perF:onale per In lotta profilattica e terapeutica co11tro le epidemie e malattie specifiche; sull'orgainizzazione ospedaliera, s11gli Rtabilimenti clima ti ci, ecc., e.ce.; 20 I,Ja Sezione Medico-Sanitaria ha nel iuedesimo tempo lo scopo di tenere al corrente la Russia dei Soviet.i di ciò che vi è di nuovo in Italia in tutte le branche delle Scienze medico-sanitarie, nella vitn. clind.ca, ospedaliera, nei congressi. nella lette1·a tur;;1, ecc. In questo modo la Sezione spera com1)iet·e il suo modesto utile lavoro ·per mettere in contatto l'Italia. e la RtllSsia dei Sovieti nel proprio campo e nel ·s enso più largo della .p.arola. J..,a Sezione Medico--Sanitaria spera che le Università italiane, gli Istituti 'Scientifici, la Stampa medica. ed i me:dici 'rorranno facilitare questo suo còmpito, inviandole mate1;iali ed informazioni ~n tt1tto ciò che riguarda i problemi accceillk'lti nel presente eomunica to, e per· il bene e l'interesse comune. 1

,


/ '46

(ANNO XX, 111, FASC. ~1)

f L POLICLINICO

7

RASSEGNA DELLA STAMPA.

lf'ooheiischri,ft, 2 maggio. FuRBRINGER. L'angina da Leptothrix. - WEIJJ •

B erline1· klinisolie

.

La Pronsa Jlédioa, A.rgen,ti1ia, 30 marzo. -

F. C. AHRILAGA. Comparsa del ritmo normale in una I a ritmia completa. - G. BosCH ARANA. L'insegru.1mento l)ratico dell'anatomia. .Stucliun1,, 20 aprile. - A. CARDARELLI. Ase~sso del fegato o ciste da echinococco suppurata? . Patliologloo, 1° maggio. - O. GAMNA. Sull'arteriosclerosi polmo11are. The Praotitioner, ruaggio. - J. COLLIÉ. Il lamentoso : uno stt1dio psicologico. - F ·. HERNA~rA....~­ Jon~soN. Cura dell'ulcera rod_ente con i raggi X e affini. La Jleàic-ina Ibera, 30 aprile. - A. NAVARRO BLAsco. Le moderne orientazioni :r;iella terapia della

tubercolosi. Pensiero 111edioo, 16 aiprile. -

G. BOERI. L'indirizzo unitario o sintetico nella patologia medica. British 11!ledioal Journal, 30 ruprile. - W. THoRBURN. Rizotomia posteriore. - · J. B. MAOALPINE. Ematuria asintomatica. Bulletin et Mémoires àe la. Société Méàicale des Hopitau x de Paris, 28 aprile. P. LE Norn,

OH. RICREI' fils e A . J ACQUELIN. Insufficienz-a epato-renale nel cancro dello stomaco. - G. PETITI. Le forme n1entali protratte clall'encefalite letargica. Ré1;ue Tunisienne àes Soienoes Médicales, a.iprile. - BRoc e BARoou. Le lesioni rettali nella dissenteria a .m èbica . - Gu11'~. La cu rieterapia del iC:a11cro . . Journal des »~ciences Médica,les c7e Lille, 10 maggio. - A. LAYRAND. P sel1clo-paralisi ·di Pari'ot. Paris Médical, :10 a1)rile. - A. B. Ì\IARFAN. L'insegn:lme11to della pediatrin. - TURHETTINI e PETRO\\'SKY. Encefalite epidemica <1 eYolu zione molto i1rotrn ttn .

Pes adductus congenitus e morbo di Kohler. JACOBY. Salvarsan argentico, salvarsa.n merc-uriale e .s ulfoxylat. Gazzetta degli Ospedali e delle Cliniche, lG aprile .

-

L. PEzzOTTI. Sulla interisistole.

Wiene,. klinisolie Wooh.ensohrift, 28 a,prile. -

BuOURA. Trattament.-0 delle affezioni gonococciclte annessi.a li.

Gazette àes H6pitaJ1q;, 28 e 30 a:r>rile. -

R. BENSAUDE. Trattamento dietetico dell'enterite cr<r • mea.

maggio. G. SINGER. Trattamento conservativo dell'ulcera peptico-digiunale.

.:11 eàiziniscll e Klintk, 1 o

Lo Sperimentale, fase. I-III. -

G. CRESOENZI. Rara malformazione del tenue. - A. AMATO. Se111SÌbilizzazione qpsonica e sua reversibilità.. . . Munohen-e·t Medizinisolie Woohensohrift, 6 mag. KEYSSER. Dosimetria dell'actinoterapia dei tumori maligni. - KUHLMANN. Diagnosi differenziale tra ipovarismo e mixedema rudimentale. ~1edizinisolie Klinik, 8 mag. -

Inchiesta sull'ittero ca.tarrale e sull'atrofia gialla ac-uta del fegato.

Rraail~ìlledioo, 9

apr. -

L. TRAVASSOS. I nuovi tre-

motodi. Jornal àos OZinioos, 30 mar. -

N . PENDE. Le sindromi .s impatiche npi combattenti.

'l'he Journal of Nervous anà Mental Disease, apr.

- K . A. MENNINGER. Influenza e melanconia. E . JACÒBSON. Ritluzione dell'irritabilità e dell'ec-

citamento neryoso con il rilassamento. La, Medioina Ibera, 7 niag. , - A. SIERRA. I/abuso dei pt1rganti.

-

• •

Indice aHabetico per materie. Acido osn1ic-0 nei ritardi cli ..consolida-

zione delle fratture ossee . . Pag. 720 Alo1>ecie post-i'Il.fetti,re : trp_ttamento )) 737 A~ndicite ed ann<:'~site : cling11osi differenziale . . . )) 736 Atrofia acuta del fegato )) 72i Autoplastica cranica )) 734 Bibliografia : rennii ~ )) 731 Calcolosi renale: osservazioni Sl1lla chi. . rt1rgia )) 730 Ca teterizzazione ureterale : 11ericoli )) 729 Cisti tlcr1uoide oYarioo e rnnlforruit%io11i geni tn li congenite . )) 733 O>lecistite ed ulcera del duodeno: di~gnosi clifferenziale . . . )) 734 Corea grnYidica ed encefalite infettiYa )) 734 Oronaca del. n1ovi1n erito professionale .

Encefalite e1)idemica nel 1921 . Feto: ca t1se della n1orte clur:1nte la gest.azione . • Malaria. cronica late11te: clingnosi .l\ l a larici congedati: pei Malati: l'i1nposta sui Roma. 1921 -

)) ))

741 733

))

735 736 742

)) ))

.

Tip. Cartiere

))

(entr~11 .

739

Pag. 743 Ivledicinia ·s or.iale • • )) 727 i\1eningi te : forme yarie . Meni11gite purule11ta pneu1nococcica nel )) 728 corso della griPIJe . . . Neurosi cl'angosciu : cura . . . . . )) 737 Nova11senobenzolo ca u~ d'inoidenti im)) 733 mediati ., ' . . . Parto rapido mediante incisioni vrofonde )) 735 del collo . . . . . )) 736 Placenta previa: trattn.rnento )) 733 PsoriaRi: pseudospironemi . . . )) 734 Ra diot~rn J>in : stato attua le . . . Reazione di Wasser111ann in11)()~tatn a )) 722 tempo . . )) 7~-1 Rene: emosta&ia nelle ferite . . Rinfisiec:to1Uièl pn ;·ziale per graYe vizia)) 733 tura i1el,·ica . . . Spondilo~i rizon1elica con ~ sindrome di )) 709 F roin . . ~tou1<1c·o: cn 1'C'i11on1a prin1itivo : inter. .. .,>') ,~e-nto d~1uolitore » ' , • Taglio <·C'~n rE>o f•xtra-r>-~ritoneale: tecniea )) )l ':Pern1i111>lngin Bl<'(lic'i1

...


ANNO XXVIII

Roma, 30 Maggio. 1921

Fase. 22

fondato 'lai professori :

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZIONE PRATICA . REDATTORE

CAPO: }JROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO.

Omenulool dinlcbe: V. Zamorani : Sulle infezioni paratiftche, particolarmente sull'infezione da paratifo A. No&e e eoo&rlboU: P. F. Zuccòla: Riguardo al significato della poliglobulia. Dalla pratlea, per la pratica: S. Menghetti: Cancro. Cura chirurgica. Radioterapia. Questioni del giorno: Pasteur. Paigniez, Valiery Radot: A proposito di anafilassi, per la chinina. 8uaU e rusecne: PATOLOGIA. GENERALE: H. Freund, R. Gottlier: Sull'azione farmacologica dei prodotti della. decomposizione cellulare. - CarRURGIA : Miles F. Portar: Tumori della mamm ella . - SE?>IEIOTICA: H. Mayet: L'esplorazione rettale del bambino. .Jledicina sociale : A. Ranelletti : Gl' Ispettorati medici del lavoro comunali e provinciali ad integrazione dell 'az1one di Stato sulla vigilanza igienico-sanitaria del lavoJ·o. .

A.ecademle, 8ode&à medlehe, CoDll'fJ881: Società. Lombarda di scienze mediche e biologiche di Milano. - Ospedale Civile di Venezia. .,,unti di modldna praflea: CASISTICA E TERAPIA: La retinite nel diabete - Su di alcuni elminti parassiti dell'occhio La cauterizzazione <lelle ulcerazioni corneali superficiali La tintura d'iodio nelle ulcer~zioni della cornea - L ' opto china in oculistica - L'arsenobenzolo nella cura. del tracoma - Sulla profilassi del tracoma - La visione dei NOTE DI MEDIcolori e la cura della discromatopsia.. ciNA LEGALE : La sifilide da baliatico. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella Yl&a ,rotesslonale: L. Verney: Mutue di medici. - Risposte a quesiti e a domande. - Amministrazione sani· tari a. - Concorsi. ' No&llle dlYerse. Rassegna della !dampa . • llldlee allabeileo per m1&ede.

81rUU di pro,rle&à rlsena&I, - E' vietata la riproduzione .di lavori pubb"Uoati nel POLICJLINIOO e la pubb"Uo~ione di Bwnt' di essi sen~ citarne la fonte.

Memento•

Quei pochi associati che per economizzare tempo e spese postali riman- - -. • darono il versamento della qnota integrativa, dovuta pel loro abbonamento del trascorso 1920 al momento del pagamento dell'importo pel 1921, sono caldamente pregati di volersene ora rammentare. La misura della suddetta quota arretrata è : Di L. 8 per l'Italia e Fr. 10 per l'estero per chi ricevette la sola Sezione Pratica.i " L. 12 " Fr. 15 " ,, ,, le Sezioni Pratica e Medica. ,, L. 12 ,, Fr. 15 ,, ,, ,, " ,, e Chirurgica. ,, L. 15 ,, Fr. 20 ,, ,, ,, ,, ,, Medica e Chirurgica. I l Avvertiamo lnol&re &Il abbonati di Boma ebe la nostra Ammlals&nllone noa manderà ad lneass1re alle loro case e ebe · •erclà l'lm· ·tono d'abbooameo&o donà essere lnYla&o mcdlan&e ear&olloa-vqlla, oppure pqa&o nel nostri otDel dietro rlUro di anllo1a qole&anza.

N. B. - Della cartolina-vaglia inviata in saldo dell'abbonamento deve conservarsi la relativa. ricevuta. L' AMMIIUSTBAZIOllB.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Sulle iniezioni paratiflche, particolarmente soli' infezione da Paratilo A. Osservazioni e ricerche del Dott.

VITTORÈ

ZAMORANI

:assistente a lla Clinica Pediatrica della R. Univ. di Genova, già capitano ~oo di complemento.

Durante il servizio militare p.restato nel periodo della guerra ho avuto occasione di osservare numerosi cas.i di infezione paratifica; i ~asi di malattia occorsero più specialmente. in due riprese : la pruna tra il gennaio e l'aprile 1917 presso l'Ospedal~ da cainpo N. 220, la seconda nel 1918 e 1919 presso l'Ospedale Militare di Tripoli.

'

.

Poichè le pubblicazioni che riguardano la infezione da Paratifo A sono tutt'altro che numerose, ho creduto opportuno di riassumere brevemente quanto mi è risultato dalle osservazioni eseguite. Tutti i casi, la cui osservazione ha fornito argomento di queste note, furono accertati batteriologicamente; la maggior parte mediante emocultura, pochi coll'esame delle feci. J1o' preferito di evitare l'accertamento sierodiagnostico, trasct1rando tutti .i casi di malattia cosi identificati, perchè, nell'incertezza prodotta dalla vaccinazione nell'apprezzamento della sierodiagnosi, gli altri procedimenti danno senza dubbio una garanzia di sicurezza diagnostica incomparabilmente superiore. Il reperto di bacilli paratitici nelle feci nei casi, nei quali furono isolati, mi parve probativo in quanto

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748

(ANNO ~\.VIII, FASC.

IL POLICLINICO

22J

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confermava un indirizzo clinico già sorretto da un criterio epidemiologico. Circa l'emocultura è forse. superfluo ripetere che deve essere eseguita il più precocemente possibile; tra quelle esegui te nella prima settimana di malattia si ebbe il 96% di esiti positivi. Le emoculture furono esegui.te in b:rto·d.() o in bile con circa 10 cc. di sangue. L'identificazione dei germi fu raggiunta nei primi casi cogli esami culturali in varii terr eni (Endo, Drigalski, P.e trusc·h ki), coll.e prove fermentative degli zuccheri, infine mediante l'agglutinazione con sieri ad alto titolo. Furono sempre ottenute agglutinazioni con diluizioni fort i, oltre 1 : 4000 p er il paratifo A, fino a 1 : 2500 pe1.. il paratifo B. Per quest'ultimo germe si ebbe . difficilmente agglutinazione con maggiori diluizioni del siero, il cui titolo fu sempre 1: 5000 (controllato ripetuta.:. mente con ceppi di laboratorio); qualche volta le c11lture di Paratìfo B di primo trapianto si dimostrrurono inagglutinabi1i, mentre si rendevano agglutinabili dopo il terzo, quarto tra1

1

piant~.

Eseguendo la reazione sul germe in esame. contemporaneamente con siero agglutinante il b. di Eberth, con siero agglutinante il b. Paratifo A e con siero agglutinante il b. Par atifo B si poterono escludere gli errori che sarebbero potl1ti derivare da aggluti-nazione di gruppo. Più tardi, costretto da necessità di lavoro, essendo esattamente accertati i primi casi e sta bilite le condizioni di ricerca, mi sono limitato per l'identificazione dei germi coltivati alle prove di agglutin~zione eseguite colle modalità sopra accennate. Naturalmente non ·h o tenuto conto ·di tutti i casi ad accertamento n on chiaro e di tutti quelli che apparivano di infezione mista. I casi di Paratifo A cosi accertati furono complessivamente 130. I militari colpiti dalla malattia erano stati per la maggior parte vaccinati con un vaccino polivalente contro il b. del tifo e il Par atifo B irregolarmente e a distanza varia di t empo, ma sempre rilevante (più di otto m esi) d·al momento in ·OUi avevano 1contratta l 'infiezione: ·p ochi non erano mai: stati vacoin ati. Nessu.n o era stato vaccinato contro il Paratifo A, poichè i vaccini polivalenti non erano preparati contro ql1esto germe. Mi fu dato di segl1ire in Tripoli alcuni casi di P a r atifo A verificatisi tra la popolazione hor gl1ese, non vaccinata; questi sebbene non numerosi, offrirono particolare interesse, perch è in confronto coi casi osservati neJ militari, r1on pr esentarono differenze degne di rili~vo.

'

A A SINDROME TIFOIDE. La malattla ha un periodo di incubazione,. sulla cui durata non è possibile di riferire dati esatti e sicuri per la difficoltà di stabilire il momento del contagio. Da quanto risulterebbe la durata sembra variare entro limiti piuttosto aro.pii, dà cinque, sei giorni fino a due settimane. Questo periodo decorre talora nel compl,eto benessere. fino ail.l'iniziarsd ,d ella malattia che si insedia in modo più o meno rapido; altre volte invece la fine dell'incubazione da un lato, l'inizio ·della malattia dall'altro appaiono male definibili, percl1è lo stato di malattia vero e proprio . è preceduto da un periodo di disturbi di varia intensità e durata; nei casi più lievi consistono in cefalea, malessere, senso ·di stan·ahezza, dolori re11matoidi; nei ·c asi più gravi i medesimd ·d isturbi sono più intensi e si accompagnano inoltre con disordine dell'apparato digerente, che si manifesta con diarrea e con dolori addominali e da movimenti termici ~esipe·rtini per lo più non molto spiccati. Disturbi cosi accentuati sembrano piuttosto caratterizzare i periodi prodromici di lunga durata, la quale· in certi casi parrebbe essere stata anche superiore a due settimane. Risulta in,o ltre dall'anamnesi di alcuni ammalati che nrima di entrare in Ospedale soffrivano di diarrea da più di un mese; taluni di essi avevano notato che le deiezioni erano sulle prime costituite da materiale li· quido muco-purulento, va.riamente striato di sangue, che poi negli ultimi giorni diventava più acquoso e pure rimanendo ricco di muco aveva perduto il carattere emorraigico. Forse questo lungo periodo di sofferenze intestinali non -è da considerarsi tutto legato a.Jl'infezi,o neparatifica, perchè non è possibile di decider e se i dist11rbi, sopratutto quelli a car atter e di ssenteriforme, pOJSISono conside·r aMi conness·i eziologicamente coll'infezione paratifi.ca accertata in seguito, o se questa ·s i è 1sovrrupposta ::i preesistenti 1disturbi intestinali a tiipo dissente-rif·o rme provo·cati 1da un diffeT.ente aigente morboso. Avrò occasione di ritornare in seguito sopra il qu1e.sito; m·i preme pe1r ora .di rilevare il dato anamnestico, che era attendibile perchè le condizioni di deperimento del paziente ne facevano testimonianza. Orbene, lo stato di vera e propria malattia ·Suole inizia rRi con pari frequenza sia in m<>do lento e progressivo che in modo rapido. Nel nrimo caso la febbre si eleva gradAta.mente e in tre-quattro giorni raggiunge i 39°-39°.5; nel ·secondo invece la temperatura ascende bruscamente con sensazione intenRa di freddo, talora an·che oon hrivi do fino ai 4()0 e oltre. Gli ammalati nei quali la malattia ebbe un inizio rapido, presentarono le temperature febbrili più elevate. Nella malattia ·a decorso regolare la prima settimana offre i sintomi oiù intensi e tum11ltuari e ciò indipendentemente dalla durata e dal decorso ulteriore. I.a febbre raggiunge la massima elevazione; nel periodo giornaliero di accensione s.i esace'I"ba la cefalea, si p11ò avere vomito, .cardiopalmo, t.osse stizzosa, irrequietezza. Per questi dist11rbi nelle forme più lievi possono aversi vive sofferenze; tuttavia raramente sono da osservarsi Sl)iccati fenomeni di eccitazione n ervosa, raro il -delirio e solamente n ell'acme febbrile. Invece nei periodi succesSUL PARATIFO

1

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[ANNO

XXVIII, F ASC. 22]

749

SEZIONE PRATICA

sivi, quando la febbre non rag_giunge più le carattere suppurativo, e tanto men10 ·distruttivo massime elevazioni proprie della prima set- o necrotico e non raggiungeva gravi proportimana, gli ammalati nei periodi giornalieri zioni; anzi in pochi giorni soleva regredire e di febbre più moderata, possono persino pro- risolversi. Le ghiandole linfatiche del collo non erano inte.réssate. I sintomi soggettivi a carico vare una sensazione di relativo benessere. Spesso rull 'inizio della malruttia si p riesenta- della faringe erano lievi o mancavano; onde l'attenzione dell'ammalato non era di solito r-000 fenomeni ·di notevol,e interes.se a carico dell'apparato respiratorio. Gli ammalati erano richiamata alla regione. Perciò non fu possiin preda a d:Lspnea, cianotici in viso; avevano •b ile di stabilire nei sin·golJi casi da quanto tempo tosse con · ~screato eroatico, talora rugginoso; la lesione esisteva .e se essa apparteneva piutfebbre a tipo contint10 sopra i 40°, polso pic- tosto al periodo prodromico che · a quello di · · colo e frequente (fino a 130) senza che per lo malattia. L;epistassi può aversi e per lo più nella più fosse dato ùi rilevare una netta lesione dell'albero respiratorio corrispondente alla in- prima s.e ttihiana; ma è piuttosto rara, tanto che non si manifestò che nel 3 % dei casi. tensità e alla gravità dèi sintomi e capace di spiegarli; solo esistevano scarsi fatti catarSiulla fin1e della prima 1s ettimana, più di rado rali delle più grosse vie respjratorie. Il com- sul principio della seconda si rende rilevabile plesso dei fenomeni fu spesso tale e ·di tale il tumore di milza, il quale a giudicare dai durata da lasciare anche per qualche giorno casi nei quali fu possibile un esatto apprezzai11 dubbio che non esistesse in qu.e sti amma- mento, apparve in modo costa;nte con le caratlati un focolaio pneumonitico centrale clin}. teristiche, che suole . avere nel tifo, di tumore camente non individuabile; finchè i sintomi molle e non molto accentuato, che talora era gradatamente si atten11avano e svanivano, dolente alla pressione e talora doleva spontamentre insieme si rendeva più chia~o il qua- neamente. dro dell'infezi on.e tifoide. La difficoltà e l'inSpesso in tale periodo fu pure riscontrata certezza. diagnostica differenziale furono tanto nehla .r egione ·sop·raepatica pois teriore una breve più gravi in d11e ca.si nei quali esisteva una zona di ottusità (seg110 di Lesieur). Il sintomo lesione nettamente localizzata e rilevabile. non è però ris11ltato di grande giovamento, Mentre i sintomi accennati a carico dell'ap- perchè si p11ò osservare in ·molti processi inparato respiratorio costituirono negli amma- fetti vi febbrili e particolarmente in quelli che lati osservati nel 1917 l1na caratteristica, fre- si accompagnano con intensa emolisi, nei quali qt1ente dell'inizio della malattia, la broncopol- il sintomo è forse niù sniccato che nelle infemonite vera e propria rappresentò piuttosto zioni tifoidee~ lina complicazic>ne grave tardiva. · Una tumefazione epatica di modico grado Per stabilire se esistesse un rapporto ezio- fu riscontrata con frequenza specialmente nellogico tra la lesione dell'apparato bronco-pol- l'ultimo periodo di malattia. Il fe1gato si palpa monare e l'infezione poi accertata furono pra- anteriormente liscio, non duro; sia la palpa- , ticati esami diretti a dimostrare la presenza zione dell'organo che . la pressione sulla regioeventuale <li b. paratitici nell'escreato. Mà n,e,i ne della cistifellea possono riuscire dolorose. pochi casi nei q11ali poterono essere tentati All'inizio della seconda settimana appare la si ebbe esito negativo. La riceroa no.n è a dir roseola, che non si differenzia da quella che si vero agevole sia per difficoltà tecniche, sia osserva nel tifo. Le .P'a pule n.on sono n·ella magper il tempo nel C!11n.le deve essere eseguita, gioranza dei casi i:m olto numerose., ta1ora poscioè inolto preco·cemente. Non è nep·p ure im- sono essere assai scarse (10-12 in tutto) sitt1ate probalJile pc11sare che se i germi si localizzano st1lla cute dell'addome e ·del1e parti inferiori e riescono in .nrimo temno della del torace. La papula è circoscritta, lenticolare, . alla sunerficie .mucosa, venl{or10 poi rapidamente sopraffatti rosea, senza alone, nettamente .r ilevata. Acdai com1Jni saprofiti delle prime vie respira- canto alla forma tivica di roseola si poterono torie. osservare forme · atipiche di rado per il moQu.esto modo di iniziarsi delle· infezioni ti- rnen to ·d ella .comparsa, . più sp,e:sso per la siede (estendendosi ailla cute di tutto il to.r ace e foidee è stato frequentemente osservato durante la guerra e. messo nell'opportuno rjlievo; e nersino agli arti) o per le dimensioni, o per sebbene, per ciò che ho :potuto constatare, .si l!intensità del colore~ o per l'evoluzione della presenti co1n frequenza notev·o,l mente .superio.r e lesione ct1tanea (che in due casi giunse fino nelle infezioni paratifi.eh.e, non credo che possa a.Ila formazione di una piccola pustola conteessere considerato come caratteristico ·di esse nente p. paratifici, come si :potè accertare con sole, riscontrandiosi anch€ nell'i.nfezion1e da b. ricerche c11lturali), sia per l'aspetto delle efflodi Eberth. Credo bene anche aggiungere che - rescenze elémentari le quali apparivano poco la sindrome iniziale a carico dell'ànoarato re- rileva.te e male definite e distinte sopra uno spiratorio se anche è eziologicamenté connessa sfondo marezzato della c11te. Queste forme aticolla inf.ezio·ne, non n.e raippreisenta un·~ carat- piche, che del resto possono osservarsi anchH teristica costante e necessaria; sembra essere nel tifo, ebbero particolare importanza laddove piuttosto una particolarità ·ai una determinata si rese necessaria la dia.gnosi differenziale col tifo esantematic.o. In tali casi l'elemento utile epidemia e uronria. uiu snecialmente dei casi ad ir1sorgenia i:anidà. p.e r ,g iudicare d.e·l la natura delJ'esanitema è ra:pP11re all'inizio della malattia si poterono pr.esentato dal mom.ento ·della sua comparsa spesso osservare lesioni alle fauci e all'appa- ·ri.s petto all'inizio .della mala.ttia. rato linfatico faringeo. I oilastri e il velonenl\1a i casi nei quali la roseola si manifestò dolo si presentavano spesso alquanto edèma- con cosi rilevanfe atinia non furono molto fretosi e congesti, le tonsille tumefatte e arros- quenti. Mi preme piuttosto di rilevare che la sate, ta:lora diseuitelizzate alla sunerficie. La roseola apparve in modo quasi costante eslesione della mucosa .non asst1meva oerò mai sendo mancata in pochissimi ammalati. Bi• 1

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750

IL POLICLINICO

sogna talora cercarla perchè le efflorescenze .scarse dli nilllileTo :p ossono 1s fu.g gire tra altre lesioni ·della cute, .come per esempio - e questo fu il caso più frequ·e nte - tra lesioni da grattamento ~ sotto la 1conseguente · esagerata pigmentazione cutanea. Nulla di 'caratteristico offre il comportamento del polso. Durante il periodo febbrile esso fu frequentemente dicroto. La bradicardia si presentava invece costantemente nel periodo di convalescenza, ossia dopo la defervescenza. Non furono mai osservate complicazioni miocardiche nè endocardiche. Neppure l'apparato urinario fu nei casi osservati colpito dall'infezione, non essendosi mai constatata t1na vera nefrite, ma tutto al più in qual·che c~s·o · 1so·lo una albuminruria transitoria. Durante il decorso della malattia la lingua presentò un aspetto vario : più o meno impaniata talora arrossata aJla punta e ai margini, ma senza un asipetto ·pteir nulla caratte1

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[ANNO XXVIII, FASC. 22]

diffei:enzia dll;nque notevolmente da quello del tifo; e m1 sembra che questo carattere d.elle ·d ejezioni meriti quindi un particolare rilievo in quanto .esso starebbe a dimostrare una localizzazione colica del processo flogistico. , Q1~ando e&iste dia!'lriea l'a:ddiome è s pesso meteonco, un •p o' dolente, ;poco trattabile; altrimenti si presenta pressochè nqrmale. Il gorgoglio ileo-cecale (seppure gli si vuole attribuire importanza) in relazione · col differente modo dJi re·agir:e dell'intestino, si presentò del tutto incostante. Riguardo alle complicazioni .a· carico dell'intestino debbo dire che un solo ammalato .ebbe enterorragia; e che. non si ebbe mai a v:erificare perfo:riazion~, .p er quanto -le presupposizioni teoriche 'n on ·e soludano la possibilità di una simile ev.e nienza.. · Il decorso febbrile offri nel maggior numero dei casi delle caratteristiche interessanti. Second0 che il periodo di malattia vera e pro• 1

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ristico. Solo due volte fu osservata la lingua dii colore rosso cupo, disepitelizzata, alida, quasi p.ejr gam.emacea •oome si riscontra nel tifoso grave. . . La diarrea rappresenta il solo sintomo positivo di lesione intestinale. Ma non sempre l'infezione decorre con questa alterazione delle funzioni dell'apparato digerente, chè anzi i casi di malattia, caratterizzati wa l'altro dalla stipsi si sono osservati non raramente. Certo la stipsi, che di per sè costituisce un fenomeno negativo, ncm è sufficiente a provare l'assenza di !lesioni intestinali; p erò la p-0ssibilità può essere supposta con maggiore verosimiglianza e probabilità quando la stipsi si· a ccoonpagnJi ad un deco~ di malattia lieve e di breve di1rata (non più di due settimane). Tuttavia il maggior nu1nero dei casi (80 %) decorse con diarrea, la quale talora preesisteva all'inizio della malattia, altre volte si presentò nei primi giorni, più di rado soltanto alla fine della prima settim·a na. Le scariche si ripetevano da due a cinque volte al giorno e il m ateriale di dej ezione era liquido, piuttosto fetido, raramente di colore giallastro, per lo più colorato in verde; fu sempre ricchissimo di muco. Il muco appare sospeso i1el liquido tra scarsi r esidui alimentari in grossi fio cchi grossolanamente rilevabili ad l1:na osservazione superficiale. P er l'abbondanza del muco il materiale di dejezione si

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pria si iniziava in modo rapido o con andamento più lento e gradualmente progressivo, la temperatura si ele:vava al massimo o rapidamente in 24-48 ore, oppure gradualmente in più giorni. Nei casi ad asce.sa febbrile rapida le massime temperature osservate variarono intorno i 40°-40°.5; negli ·altri raggiun1sero i 390-39<>.5. Rag.g iunta la maggiore elevaziion.e la feb,bve isi manteneva nei 4-5 gio.rni suc·oessivi -t alora continua intorno ai 40°, altra volta assumeva un andamento irregolare, altre ancora presentava st1bito delle profonde remissioni giornaliere. La massima temperatura r3.g1giunta in tutta la malattia fu p~r lo più osservata in questo periodo di tempo, cioè nella p.rima ·s ettimana. In seguito si iniziava un decorso caratterizzato da oscillazioni più o meno appariscenti e amnie secondo l'intensità della febbTe. Tra la ~tempeiratura del mattino e quella della sera si osservarono delle differenze da uno a due gradi, persino du e gradi e q11alch~ decimo. La temperatura nlattutina era al disotto dei 38°, talora q11asi alla norma. quella vespertina si ,e levava di fvequ enlte ai 39'> e oltre, senza però passare i 40°. Ogni gio~n? l'a~malato avvertiva nelle ore pomer1d1ane il ri:lccendersi della febbre per la cefalea, ch e appariva o si esacerbava, ovvero per una sensazione di malessere generale, d1 freddo 81lle estremità o per un qualche altro distur1


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[ANNO

XXVIII, F ASC. 22]

7.51

SEZIONE PRATICA

bo soggettivo vario da individuo a individuo; la defervescenza : a'\t~eniva inavvertitamente nehla notte. Solo sul declinare ·della malattia una diaforesi intensa accompagnò spesso la defervescenza febbrile. I. . a febbre infine scompariva nella maggior parte dei casi per lisi in tre, cinque giorni; in qualche amim al·a to si è potuto assistere alla interruzione critica del decorso febbrile. Però ùa temperatura non ritornava subito normale perchè poteva

giunge nel pomeriggio un massimo pressochè stazionario, minore però ·sempre di quello della prima settimana, mentre al mattino rimette ampiamente. Negli ultimi giorni la febbre scompare per una rapida lisi. A questo gruppo specialmente appartengono i casi ad interruzione febbrile critica. Non credo che si possa parìare di caduta critica in quanto che la remissione mattutina conduce spesso la temperatura intorno alla norma o quasi;

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aversi un periodo di ipotermia varia per grado (fino a 35°.6) e durata (l)on oltre una settimana). A seconda del decorso e della durata della febbJ"e si sono osservati quattro tipi prevalenti di curva, termi·c a :

onde la scomparsa della febbre ha luogo piuttosto per mancanza della .riaccen·sione pome,.ridiana che per una vera caduta della temperatura. Il secondo tipo fu riscontrato nel 45% dei casi.

I. Della durata dì quattro settimane, che ricorda da vicino il decorso classico nell'infezione da b. di Eberth; ma se ne differenzia perchè le temperature febbrili più elevate

rIII. Della dl1rata di due settimane circa. Le maggiori elevazioni termiche .sono pure nel periodo iniziale. Lai febbre in tutto il suo decorso presenta un 311damento molto irregola.re, mantenendosi un gfo.r no moder·a ta per

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si hanno n·e lla p1rima settimana di malatti·a , risalire in m·odo rilevante iil .•g,i orno segu·e nte. perchè manca nella seconda e terza settimana Malgrado le irregolarità, il decorso appare diun vero periodo febbrile di stato, mentre inviso in due neriodi: il orimo di invasione vece le· massime elevazioni giornaliere sono · fino a raggiung,e re in breve tempo la tempiuttosto moderate e inferiori a quelle della peratura massirria della ma.l attia; il 1secondo, prima settimana, onde viene a costituirsi peratl1ra massima della malattia; il secondo quasi una lunga lisi. Questo tipo febbrile fu che seigue senza periodo di stato, più lungo osservato nel 10% dei casi. nel quale la febbre va estinguendosi coll'andamento irregolare sopraccennato. Il ~erzo II. Della durata di c:ir~a tre settimane. tipo f11 osservato nel 20 % dei casi. La massima temperatura di t1Jtta la malattia è anche qui precoce. Durante la secon.da e IV. Della durata di due settimane o poco parte della terza settimana la febbre rag- più, a decorso irregolare, con modiche ele1

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752

vazioni termiche ed oscillazioni giornaliere piuttosto ampie (,f ebbricola di Rummo); fu osservato nel 10% dei casi. I tipi febbrili dei quattro gruppi costituiscono insieme 1:85% dei casi. Nel rimanente 15% si ebbero o curve termiche che per nulla · si distinguevano da quella classica del tifo o di curve molto irregolari e non classificabili, sulle quali non mi dilungo non presenta.ndo un particolare interesse a ll'infuori di quello statistico. I quattro _ tipi febbrili de· scritti conservano nell'insieme la caratteristica della remissione giorna liera· 'piuttosto OSP.EDALE MILITARE Dir _ _ _ _ __

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l'apparato digerente. A parte questi sette casi, si può dire del complesso di tutti gli altri che solo in un certo numero di ammalati la f ebbre raggiunse temperature molto elevate e queste si limitarono ai primi giorni di malattia e per breve periodo della giornata. Mancando sintomi soggettivi e oggettivi di gravità, lo stato generale dei pazienti non fu per lo più allarmante. Il sensorio si conservava integro; ql1alche paziente potè pr~­ sentare s.olo un'astenia anche spiccata, una certa fissità stuporosa del viso, m a ben di rado si ebbe uno stato tifoso paragonabile a ·

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profonda che si manifesta molto precocemen · te; manca l'andamento continuo del periodo di stato e a questo si sostituisce spesso un .decorso ·che ricorda quello anfibolo del tifo protratto. Essi perciò si accostano al decorso termico del tifo infantile. Tenuto conto tlel periodo di malattia tra.. scorsa orima dell'entrata in Ospedale, quale · risultava dall'ananmesi, i casi di. Pfùratif-0 A osservati presentarono 11n decorso di varià durata: alcuni di due settimane e talora anche

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più brevi (35 %); altri più numerosi di tre settimane (50%) ; pochi quelli di quattro (15%): Questi dati si riferiscono naturalmente a1 ca~1 di malattia a decorso regolare e non complicato. Ma oltre ad essi si ebbero a osservare sette casi di Paratifo A a più l"!~go decorso, quattro d ei qua.li furono segwt1 . da ~orte per complicazioni bronco-polmonari. Negli a~­ tti tre la · maggiore durata deli~a malattia era piuttosto da asc~ivere nd un. ritardo nella r eintegrazione funzionale specialmente del-

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A SINDROME TIFOIDE.

Mi limito a. brevissimi cenni per non ~scire. dai limiti che mi sono posto. Del re~t-0 i da ti riferiti riguard-0 all'infezione d~ Paratifo A ~~s­

sono valere nelle linee generali a~che per I infezione da Paratiifo B, quand~ a~bia un decorso breve e benigno. Però, a gJ.UJdica.re da ~uello cl1e ebbi occasione di osservar~, ~l. Paratifo_ B di frequente sembr~ c1ix:n o~~ra~1 piu aggressivo 0 per lo meno dota.Lo d1 p11.i sp1c~~to pot_ere pa•


[ANNO XXVIII,

FASC.

22]

togeno verso l'organismo umano, come pare provato da1lo statio genelI'aJle del pazie·n te, dall'intensità dei sintomi p·reseotati, dalla .gravità nell'insieme del decorso, dalla . durata della malattia, ·dalle compli camoni., .da una più. elevata montalità. Basti dil'e che tra gli ammalati di Paratifo B con maggiore frequ·enza :si .ebbe 1enteroITagia e che p·o tei 1o sservare quattro casi di morte seguìti a peirito.ndte ·da perf.oraz:iione; due volte 1a p·erlorazione ebbe l'llogo nell'ileo., due VìQ.lte nel cteic.o. In tutti e quattr,o i casi l'accertamento e.seguito in vita per .mezzo del.l'emò-cultura, fu poi controllato mediante culture · dalla milza. 1

CONSIDERAZIONI GENERALI SULLE INFEZIONI PARATIFICHE. Il decorso, le ma11ifestazioni, gli aspetti cli11ici d·ell'infezione paratifica presentano indubbiamente una grande somiglianza co,:i quelli dell'infezione tifica e la somiglianza è talora tale che un differenziamento clinico riesce del tl1tto impossibile. . 51:; O S P E O AL I; lf'u• tll _ __ t#J..j,- _

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parte ·deJ.le manifestazioni morbose -c he i b. paratifi.ci sono cap·a ci ·di p·r.ovooar·e. Già le infezioni a decorso tifoide sembrerebbero consentire delle distinzioni: accanto alle forme che decorronq in modo del tutto simile a quello del tifo • addominale e nelle quali si conserva la corrispondenza della sindrome ·clinica coll'evoluzione della- lesione anatomica intestinale classica, si sono osservate con notevole f:r.equ.eJDza (20 %) . forme distinte da una durata breve, cioè di due settimane circa, da una moderata sintomatologia generale, dalla mancanza di ogni carattere, anche transitorio, di gravità e di segni di localizzazione, decorrendo essi con stipsi. Poichè .secondo la dottrina generalmente ammessa, i germi penetrati per la via del tubo digerente, invadono l'organismo dopo essersi localizzati e moltiplicati nell'apparato linfatico dell'intestin10, la l·esio1n.e verificatasi 9:

OSPBDALS- MILITARE O f · - - - - - - • llf<A "'- ~ : "'1"-:'Y BIJl«no 'l'abena termogralk:a dell'amr6alato... ~L_ !)...•!·~_ z,f!.__ .... -- ---. _ ---··- __ ..._ retto Nr.11 i;;,- - -

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La stretta affinità ·che ist dimostra ·esiste:rte tra il bacillo del tifo e i paratifici pe11 il comportamento e i caraJtteri batteriolo1g ici e sierologici, appare ~nche più spiccata nelle manifestazioni morbose che i germi sono capaci di provocare. La possibilità di differenziarli esattamente mediante mezzi fini di indagine di laboratorio, no·n trova .rtsoo•n tro Tiella clinica, dove la considerazione e il raffronto dei fenomeni osservabili nelle varie forme non riescono a mettere in rilievo differenze sufficienti a definire quadri morbosi caratteristici. Solo in qualche caso l'aspetto del materiale di dej ezicme e il decorso febbrile potranno forse consentire un orientamento differenziale, che potrà ass11mere particolar~ significato quando sia sorretto dal criterio epidemiologico. . . I risultati riferiti: derivano dall1osservazione dei casi di paratifo, le cui manifestazioni rientrano nel quadro generico dell'infezione tifai. de. Queste non costitt1iscono però che una 1

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SEZIONE PRATICA

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in questa sede d·eve essersi limitata in quei casi allo stato di infiltramento di placche· o cli follicoli, p·e r ris-0lversi quindi rapida:mente; infatti il periodo d~lla tumefazione midol1are corrisponde in condizioni ordinarie ai primi 10-12 giorni di malattia. In simili · casi a decorso lievissimo il quadro di malattia si riduce a quello di una lieve batteriemia. Oltre a questi altri si sono presentati del tutto analoghi e che si differenziavano SrOlam.ente p.e.r l'·esisrtelilza ·del sintomo diatrea e nei quali il materiale di dej ezione si caratterizzava per la particolare ricchezza di muco. Sembrerebbe perciò che anche qui - la lesione linfatica si sia manifestata in proporzione moderata, a1irestandosi :p·rima di provocare la necrosi dei tessuti e che sia prevalsa una flogosi difft1sa della mucosa intestinale, probabilmente più intensa nel colon. Una forma paratifi.ca netta~ente differenziata è · quella a lo e al izzazione angiocoli tic a (Frugoni). I sintomi di lesione locale pren·


754.

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dono un rilievo cosi spiccato da segnare con un 'impronta caratteristica la stndirome infettiva; e ciò anche se la localizzazione si manifesta con segni evid.e nti solo in un periodo relativamente tardivo rispetto a quello di malattia febbrile. Ho potuto osservare tre varietà di infezione paratifi.ca ·CODI ittero: 1) L'infezione presenta un decors·o tifoideo e in un qurulsiasi .m omento della malattia può manifestarsi la localizzazione angiocolitica e l'ittero; 2) L'infezione d~corre in forma lievisima, di breve durata e l'ittero appare dopo quattro, cinque giorni di apiressia; 1 3) L'itt ero si manifem.a 1Stin<l ·dall'i:nizio; i sintomi di lesione angiocolitica dominano in tutta la malattia, essendo i fenomeni di reazione generale molto lievi; tanto che salvo nei primi due, tre giorni, nei quali possono aversi movim·e n ti febbri li di varia in telllsità, la malattia decorre con apiressia. I casi del primo e secondo gruppo furono aoceirtati mediante emocultu.r a, quelli del terzo per mezzo dell'esame delle feci e della sierodiagnosi. Infine durante le osservazioni mi sono dovuto porre ripetutamente il quesito s~ esista t1na forma di infezione paratifica a sindrome dissenterica; cioè di infezione data da b. paratifici A o B, in cui si determina una lesione necrosante, ulcer31tiva prevalente od esclusiva del colon e che si manifesta con sintomi dissenterifìormi. È stato ripetutamente osservato dhe la dissenteria si presenta in rapporto di tempo e luogo co1le infezio.n i tifo.i di, e questa contempoiraneità ·di forme moI'lbO·Se ho p,o tuto ·constatare prima in zona di guerra, poi in Tripolitania. Frequentemente gli ammalati, che ebbi occasi1o n·e di e1Saminare, rif'.erivano che prima dell 'iniizio del per10 do aicuto febbril,e di mailattia avevano per qualche giorno avuto dej ezioni muc0-emonragiche; che le evacuazi-0ni si ripetevano con frequ·e nza non eccessiva (5-7 volte al .giotrno) e si accompagnavano con dolori addominali, scarso tenesmo, modiche elevazioni termiche. Avev-0 inoltre potuto ·S eguire fino dall'inizio qualche caso di malattia, in cui durante la prima settimana il matemale di delezione era costit1lito da muco e .sangue e successivamente i caratteri dissenteriformi si facevano meno evidenti, peTchè il materiale ddveniva più liquido e, pure mantenendosi ricco di m11co, perdeva l'aspetto emorragico. Da ciò non è evidentemente lecito di trarre con~eg11enze perchè la coincidenza di luogo e di tempo della disc;enteria colle infezioni I

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(ANNO XXVIII, FASC. 22]

IL POLICLINICO

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tifoidi non può sorprendere trattandosi di infezioni che giungono all'uomo da una medesima sorgente e penetrano nell'organismo per la stessa via; perchè d'altra parte si è spesso constatato un periodo dissenteriforme non solo all'inizio dei paratifi, ma anch.e all'inizio di enteriti banali, a decorso apiretico, talora a distribuzione epidemica e che non poterono essere ricondotte ad una esatta eziologia parassitaria, nota; perchè infine un'infezione paratifica può tanto più facilmente sovrapporsi ad una preesistente lesione intestinale di natura • dissenterica, /oppure sv;olgersi ~ontemporaneamente ad essa. Le conseguenze potrebbero quindi avere valore tutto al più come indirizzo di ricerca, qualora alt~i fatti ed altr.e oonsiderazi.0ni non concorrano a rendere verosimile la possibilità di una dissenteri~ paratifica. Ora, se si considera che in . una sindrome dissenterica i sintomi di localizzazione morbosa sono caratteiristici' de1l'o1rgan-0 che è sede della lesione e per nulla specifici del1' aigente infettivo n.on si •p uò escludere ohe ·u na sindrome dissenterica possa essere provocata da un qualsiasi stimolo infiammatorio portato sul crasso, sufficiente a provocare una flogosi emorragica. Non parrà quindi fuori di lu0go pen·s are 1c·h e i b. p-aratifici p1o·s sono provocare una tale .ijogosi, poichè è ammesso e si legge in numerosi trattati di Anatomia patologica che essi possono produrre nel crasso infiammazioni pseudo-membranose, alle quali, caduta l'escara, conseguono ulcerazioni. E secondo alcuni Autori 'le ulcerazioni coliche rappresentano una lesione cosi frequente da essere considerata abbastanza caratteristica · dell'infezione paratifìca. Se dovessi a questo proposito riferirmi ai risultati degli esami necroscopici eseguiti sul cadavere di deceduti per l'infezione paratjfi.ca o durante l'infezione per complicazio11i sopravvenute, dovrei senz'altro confermare la frequenza della lesione colica. Questa fu riscontrata su cinque deceduti durante l'infezione da Paratifo A cinque volte; tre volte le ulcerazioni interessavano esclusivamente il col on, due volte in modo prevalente coesistendo scarse (4-5) ulcere nell'ileo. Le ulcerazioni, varie di ampiezza. a margini appena rilevati e scollati interessavano più specialmente la mucosa del cieco, dove apparivano in q11alche punto confluenti •• e si facevano sempre meno JlUmerose e p1u piccole nella porzione ascendente e trasversa del colon, che in llil solo caso era oltrepassata. I follicoli solitari erano costantemente tumefatti, alcuni trasformati in piccoli ascessi; la mucosa del crasso e del tenue erano 1


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XXVIII,

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SEZIONE PRATICA

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diffusamente congeste e· edematose e, più specialmente nel crasso, ricoperta da uno strato spesso di muco, talora striato di sangue. Risultati del tutto analoghi ottenni dall'esa.me del cadavere di~ ammalati deceduti durante o per infezione da •Paratifo B, salvo che ir1 questi la localizzazione colica è apparsa meno freqt1ente ed .e·scl11siva, Tra i casi di infezione, nei quali erano riresenti sintomi dissenterici e pei quali l'accertamento batteriologico indirizzava verso l'eziologia paratifica, · dovrei distinguere due varietà. La prima è rappresentata da infezioni tifoidi cl1e si differenzia.no dalle · ordinarie per i caratteri di:ssenterdformi del materiale di dejezione. Il decorso,. in taluni casi fino ·dall'inizio netta;m.e nte tifoide, l'andamento febbrile, lo stato gener.ale del paziente che nop corrispondeva a quello di un grave intossicato, la relativa scarsità delle ·e vacuazioni (5-8 al giorno), la mancanza di intensi do1bri addominali ·e .d i un tenesmo esagerato si lascerebbero male interpretare supponendo l'esisten:ta con.temporanea di ·d ue infezioni, l e qt1al~ dovrebbero influirsi reciprocamente ed esaltarsi risultando quindi una esagerazione di. sintomi ed una maggiore gravità di malat,.. tia. I casi di questa varietà furono accertati 1nediante emocultura che diede luogo allo sviluppo di b. paratifici, mentre le altre ricer(~he d'accertame.r1to reiative ai b. dissenteri-ci (culturali dal•le feci e sierodiagnostiche) rimasero negative. Du,e ammalati (paratifo B) vennero a inorte e l'esame necroscopico (di cui ho già fatto menzione a proposito della perforazione) diID:ostrò l'esistenza di vaste ulcerazioni che si .esten·devano dalla valv.ola iJ·eocecale a tutto il tratto colico ascendente. In seguito alla perforazione il cieco si era ampiamente necrosato. La seconda varietà è costituita da un'infezione a decorso lieve, con scarsa sintomatoìogia generale, in cui prevalgono i segni di lesione locale rappresent ati ·d a tenesmo e da dolori colici access11ali moderati, da evacuadi mazioni intestinali non molto n11merose • teriale muèo-pur11lento emorragico. I risultati <lelle ricerche eseguite relativamente alla seconda varietà sono modesti, pure non privi • di significato in quanto servano ad indiéare t1na possibilità, che abbisogna tuttavia di conferma. Esegue.ndo l'esame per l'accertamento eziolog·ico di alcuni casi di dissenteria due volte ho potuto isoJarte . da,.lle fecci,e iil b. Paratifo B e altre tre volte ·la sierodiagnosi di Vidal riuscì positiva per lo stesso germe fino al titolo 1 : 400 in soggetti non vaccinati da -0ltre un arino. In t11tti e cinque i casi le 2 1

prove. (culturali e .s ierodiagnostiche) relativ·a mente ai b. dissenterogeni (b. di Celli-ShigaI\ruese e b. di Flexner) ebbero esito ripetutamente negativo. In altri casi potei isolare • germi non agglutinabili cor1 sieri immuni antiparatifici, ma agglutinabili col siero dell'ammalato, . che prove sommarie di orientamento portavano a classificare per le proprietà morfo logiche culturali• tintoriali e fermentative nel gruppo dei b. paratitici. ~Ia su questi risultati debbo limitarmi ad un cenno così ristretto perchè n·e cessità 1p iù ur.genti di lav.o ro mi costri~sero a lasciare completamente lo studio dei casi di dissenteria. Il reperto ·d i b. paTatifiiei nelle dej ez-i-0ni di dissenterioi è noto da lungo tempo anèhe prima della gue·rra. peir qu·a nto si riferisse a rea.si isolati. , Risulta. frattanto dal!le pubblicazioni apparse in Italia durante la gu.erra ---- ·m i limito alla sola J.etteratura medica italian.a e ·a quella che ho potuto ·o onsultare - che il Gasbarrini .riconduce al paratifo A la causa di diarree dissenterif.ormi ..studiate in zona di gueirra; che il M·o nti ha ritrovato di fTequ.e nt.e il b, paratifo A nelle feci di militari affetti da dissenteria; che Zirone e Capone, studiando l'ittero infettivo castrense, isolarono germi p·aratifici (il B e più spesso ceppi paratitici anomali) specialmente dalle feci di ammalati di ittero ~ forma dissenterica. Sarebbe difficile e azzardato di affermare che questi reperti sono sufficienti a dimostral'e in modo ineccepibile l'esistenza del nesso eziologico; tuttavia mi sembra ancora più difficile il negare che essi stiano a indicare una possibilità probabile, possibilità da accettarsi in via provvisoria, affinchè segni, nello studio di ·eventuali epidemie e nell'accertamento di casi sporadici un indirizzo di ricerca da ten• tarsi tanto verso i ceppi paratitici A e B, quanto verso il C e gli altri meno completamente individuati nelle loro proprietà · culturali, fermentative e sierologiche. Infine alle forme morbose sopraccennate, quali ho avuto occasione di osservare, si deve aggiungere ancora quella gastroen~eritica acutissima, da ascriversi al b. paratifo B e che non mi risulta .fino ad ora descritta per il b. paratifo A. • 1

RIASSUl\IBNDO. Nei casi osservati il paratifo A ha avuto un decorso piuttosto benigno, scevro da complicazioni a carico deil'intestino, mortale solo per complicazioni a carico dell'apparato respiratorio. Per l'aspetto delle dejezioni e per il decorso termico ha presentato delle carat-


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IL POLICLINICO

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teristiche degne di rilievo, sebbe;ne non. sufficienti a permettere una diagnosi differenziale clinica colle altre infezioni tifoidi. I dati clinici hanno spesso indotto ad ammettere una lesione colica, la cui esistenza è stata confermata da esami necros·copi-cj. Non si verificarono nel paratifo A perforazioni intestinali, una sola voltà enterorragia. L'infezione da paratifo B si è dimostrata più grave di quella da paratifo A; tra l'altro fu più di frequente osservata enteTorragia e q11attro volte perforazione. · Trascurando le complicazioni rare, ma possibili - come quella flebitica, l'osteomielitica, la pericondritica, ecc. _- le infezioni paratifi.che hanno dimostrato una certa varietà di forn;ie morbose, le quali non si presentano come caso isolato, ma epidemicamente; è dubbio infine se tra le forme cliniche delle infezioni paratifi.che debba annoverarsi anche quella dissenterica. •

BIBLIOGRAFIA.

Poichè lo scopo di queste note è solo quello di portare un contributo di osservazione, ho ristretto al mipimo le citazioni bibliografiche. Una bibliografia esauriente si ritrova nelle pubblicazioni di Lunghetti e di Galdi. LUNGHETTI. Sul reperto anatomo-pàtologico delle infezioni paratifi,che. Policlinico, 1916. Sull'eziologia di alcune diarree dissenteriformi fra le truppe combattenti.

GASBARRINI. •

Policlinico, 1917.

·

Appunti sitlle varie specie di dissenterie osservate in militari. Boll.. Soc. Med.-

l\1oNTI.

Chir., Pavia, 1917. ZIRONl e CAPONE. Sull'eziologia dell'ittero inf ettivo castrense. Sperimentale, 1918.

GALEOTTI. Sulla frequenza del Paratifo e sulla

molteplicità dei tipi batterici che lo producono. Riforma medica, 1916. FRUGONI e CANNATA. Ittero epidemico al campo da b. Paratifo B. Sperimentale, 1916. GALDT . Contributo alla clinica del Paratifo A.

Folia medica, 1918. Dott. Prof. ERIBERTO AIEVOLI Libero docente di Patologia, Clinica e Semeiotica Chirurgica nella R. Università di Napoli

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NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE

CIVJLE DI CUNEO.

R'guardo al significato della poliglobulia. Dott. P. F. ZuccòLA, primario e ·docente. 1

Nella seduta de.Jla R. Accademia Medi-eia di Roma ten11taosi il 28 no.vembire de'l die.ccxrso anno, il protf. Aroangelii. ha ·g iu>Sit.amente rivendi·Cato a sè, alla .s cuola italiana in g.enerre, la priorità di aJlcur1e ·ricetrch.e sulla gen.esi e sulla tu·nziOilJe vicaria delU.a poli.g1obuili·a p1erri'i1en"ica ' nei confronti di ristùtati di recenti rice!l'ohe clinich.e e spe1imenrtali fatte nell'Istituto Rockef.eLlerr. Er.a a noi' ·dii.atti già ooto - .e s:cmo omai ·oJ-. tre vent'anni - .chie n.ei \tiz.i ca.rdiaci in scompenso, in .g.einere .o.gn.iqualvolta, sia per un mieccanismo che tende a ·dilatare oom·e per un-0 che tende a ;-restringere il le.tto circolatoir io, venga aJter.ata J.a velocità d·ellla corrente sanguigna in un dil&trretto ci·rcoliatmio, risU!ltano· in 'e sso a;umentate le p1M"ti soldad e del sa.Tugl1e, maggi-0·r mente nel primo, meno ·n el secondo. La l·eg1ge in tal mo·d o formulata ha un fondamento. cosi _ahia:r:o nel[e legigi fisioh.e .che goivernano dl decor.so ·delle .acque dei .fiumi ed i materiali solidi da eissi trascinati, ·che non ha bisogno di oomm1enti. Questo nafJuraJm,e nte in linea .gen·eTale, salrv:o le modificazioni del si-stero.a nervoso tanto per gli stimoli per~ferici~ q11anto centrali, quanto per le influenze notevolissime ·Che debbono esercitare sulla ·costituzione del sar1gt1e le correnti liquide aittraverso l·e pareti d.ei vasi. Giustamiente :l'Arcangeli ne1La 1sua brerve di·Sseirtazion.e fa n.o·taire ,che la stasi capilliare non è d'effetto idi un ·aumento di pressione nelle 1gman1di vie ne, ma di un aru.mento del~a quan.tità .relatiiv.a ·ed 1a:seoluta d.eJ sangue nella granide ciroolazionie, ·deLla p·oliglob ulia ed .anche .p iù della di1atazione attiv.a dei viasi cutanei di ooi-gin·e va.somo toal"i1a. RioeoTderò a questo proposito oome fin ·dal 1902, parten:a.o dalla leg.ge fisica che cc se un liquid10 scor.l'e .entro tubi ri.gidi od .eil.astici, a pairità di condizioni, la velocità di esso è in rappo,r to diretto colla pressione », avevo potuto dimostrare c.he ogniqualvolta la pressione d€T sangue djmiilJUÌsoe - qutalsiasi n «:> fosse il motivo - il contenuto gJiObulaire del sangue tend€ a:d aumentare, e -qu.esto fatto si verifica costanteanente •s ia per meccanismi fisio-pato~gi c i che per aTtifuii m•edicamoot~<>i e fisici. (R. Ace. Me.id. dii Torino, 11 aprile 1902). Ora, se al principio rusico citato, alla parola pre.55ione si sostituisce quella di ·velocità, ap·p are .diimostrata la teoria enunciata e spiegati i fenomeni di poliglobuli1a dei vizi di cuore e.on-· 1

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[ANNO XX\Tlll, F ASC.. 22]

SEZIONE

geni ti ed acqiuisti,. dell~ stasi .artificiali, ·d.ell'iasfissia, quelil a cooseoutiv1a ,aJJJa Jegatura dei gr.ossi tronchi cì.rterio·s i, que1l'a della pn.e umoni te, degli e1mip~egici o consecutiva a .p rati•c he i clroterrupiche, queJla dell'1alta m.ontagna, -e;oc.. Se 11-on che il femom:eno oltre ~ere espo·n ente di una diminruita pvessione, id i una diminuita velocità della massa sangudgna, è pu1·e· manifiestazione di un tentativo· id i tunz.ion,e vicariante: l·a dilataiz1i-0ne dei vasi outanei, i1a polig~obul1a, La pll~toira, f avo.riscoo.o gli ·s cambi g,aissosd e particolarme·n te la respirazione cutanea, e'h e notevolmente aumentata, tende a oompeni.sare l'in.s11fficienza ·di quella polmonare (Arcangeli). Re1ativiam~te a questa ipotesi io· d.eivo rifar111i ail al.cun1e ricevohe 1cliiniethe e .sp1erimenta:lii riese 111ote or è un ventennio cir.ca (La Clinica, !ti edica, 1904) nel(l e quali appu·nt-0 mi ero 1p roposto di ricercare. se 1<> spos·t amento periferico dei globuli rossi d·ovesse p.er 1ruvventura coo.ISideraJI'si qualè un co.m·p enso riéspiJ'latorio fisiologico, se cioè esoo .avesse la f.acoiltà di at1mentair.e la p-e·r :sp1razione cu1tan·e1a de11'.ani·dl'lid.e oarl:>ioniClc'"t com·pensa11do eosì 1a ri·dotta sup.e11~fì.cd.e respiratoria del polmone. A tal.e scopo a,revo dosato tLa quantità idi 1acido c.arbonico emessa dalla ·superfi.cie cutanea di un .arto in con.dizioni no.rmaiLi .e qu.an·do qu.e sto era reso intensam·ente i·p.etrgJ:obull.1co, citanoticc:i, senz1a co11 ciò ostacoJa·r e de1l tutto il oilrcolo vienoso. Concordem.ente in tutte ~e e,ep.erienze avevo ottenuto un aumento della C0 2 eliminata. in lin'ora: da gr. 0.007-0.045-0.0830.026 a .gr. 0.097-0.068-0.103-0.075. A maggior conferma ·èLi ciò avev.o ancora fatto e.s.perienze su anim.aJi r·e1si iiperg1obuli oi si'a stenosando la trachea, sia legando lor 0 i gr.01s si tronc-hi airteriosi : mediante un dispositivo speciale stud1ando l'aria perspirata ·dalla cute i1n diipende.ntemente 1dJa quella 1eliminata per 1a via polmona.re. Con queste esperienze av:evo pqtuto dimos1t1r are che nei .casi ·di asfissia .p er srten·osi traieh1eale in 11!11 .p1rimo temip10 ·sri .h .a un1a dimin11zione della C0 2 eliminata, ma in un secondo, con lo stabilirsi della iperglobulia periferica, un aumento. Citerò quaiohe valore. L 'n coniglio ~n condizioni no•r mali ·ed aill'oria elimina p.er vi'a cutanea gw. O. 0204; pratica.ta la steno si ,eJ ad dperg1oibru}ia istit11ita un v.ailo!I'e me,d1;o di 1gir. 0.0094· di C0 2 • Un 1secon1do che in eon d1zioni nO·r mali elimi.ni gr. O. 0216 ·di C0 2 reso i;pergl1obu1l.ico ne elimina 'in media .gr. 0.0288. Non altrim1enti nei casi in cui la poJiglobuJia - era determinata da J,e,g ature dei grois si tronchi arteTiOSi: i val0tr-i 'Da1p pre.soota·Il.fi I.a C0 2 ·e1iruinata per la .cute aiumientaron.o. d.a Vla1.ori .dd · gr. 0.0186-0.0238 a gr. O. 02.38-0.0317. 1

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PRATI CA

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Daà complesso delle qua.ili ricercl1e risulteoob1

b,e run mod~) i·n dubbi10 ch·e n·egli statr.i ipergJ.ob·ulici la p1errs·pirtazione della C0 2 è ipiù 1attiva dellla norma, per cui il sangt1ie stagnante alla periif e:nia .r app·r esenterebb.e un ten.t ativo idi f!unzione irespiratoria vica·riia. Comie conclusio'!l.e di quanto ho brevemente esposto si. de·v.e de.d u·rr.e ch:e ;i f.attr di recente re.si noti ·dagli AA. americani sio no cosa di c:ui starno ·ed·o tti .già ,d.a pa1recchi dustri; ma a p·arte la cOillsideriazione ·sulla n °00Sruna ieonioscen_ za eh.e eissi dirno.strano fli aveTe. ·dei nostri l8JVOrli, il comp·i acimento che se ne .p uò in -0gni modo tiriawe ·sa è eh.e essi abbia.no .avuto 'a ncora una p.uoJVa, per ql1a!1 to jnic onsap·evoJ.e, oonfe1rma.

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DALLA PRATICA, PER ·LA PRAf.ICA OSPEDALE SAINT-1\'.IICHEL DI SERVIZIO CHIR.URGICO

DEL PROF.

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PARIGI. PAUCHET.

Cancro · Cura chirurgica· Radioterapia

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pel dott. SILVANO MENGHETTI dell'Istitltto di Patologia e ·C linica Chirurgica di Perugia. Queste note essenzialmente pratiche e quasi sotto forma di rivista sintetica, sono in parte tratte dallo studio di casi seguiti nell'ospedale Saint-Michel e di altri casi della statistica di chìrurgia .addominale del prof. Pauchet nelle case di cur9' di Parigi e di Amiens. Il cancro è la causa :più terribile di morte precoce. Una donr1a su undici, un uomo su tredici, muoiono di questa malattia, e tale proporzione è soprat11tto notevole dai 40 ai 60 anni qtcando,• cioè, l't1omo è più utile. e più produttivo. Come si sa, il cancro si sviluppa a preferenza su tessuti infiammati o irritati; l'epitelioma della lingua s'impianta sopra una lesione provocata dal tabacco o dall'uso dì dentiera. Quello dello stomaco si sviluppa sopra un'uJcer a antiC'a. Spie·sso, quando un cancro 11a una fre.q uenza maggiore in una certR categoria di individui, esso è dovuto ad una causa precisa ed unica, che può anche essere una cattiva abitudine collettiva. Il fatto di c11rare i denti sopprime la piit grande· parte di cancri del mascellare impiantati sopra gengive ulcerate o suppuranti. Il I cancro della lingua o delle labbra, si sviluppa nei sifilitici e nei ft1n1atori. Mayo scrive: 'cc Le donne che portano il petto scoperto e il collo libero, sono n1eno colpite dal ~ancro della. mammella, di quelle che nascondono il loro seno con indumenti i quali sottraggono i tessuti all'azione vitale dei raggi · solari. Il 30 % dei cancri nell'uomo, il 20 % dei cancri della donna hanno sede nello stomaco. Il cancro

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.gastrico è il più spesso dovuto a ur1'ulcera, e l'ulcera è frequentemente causata dall'inge·Stione di bevande troppo calde ». La chirurgia è spesso impotente contro il neoplasma dello stomaco, perchè la maggior _parte dei cancerosi gastrici arrivano al chirurgo troppo tardi. « Un certo numero di quel! li che io opero (Pauchet) sono dei casi-limite. J:o li opero lo stesso per dare la sola chance di sopravvivere che resta loro ». .Sec-OIIldo l e statist.lcl1e ·de1l'051pedale Saint. Michele della Clinica ·di ru·e d1e T1;lrin, la moriali tà n e/Ile resezioni di ca n,cro ,gastTico mo. =tile e recenite, .è bassa: 5 %. Le res~ioni este:.se il.anno ane;he gt1arigioni, ma i:l rischio -0peira to.rio è 1p iù con1siderevo•le. ,S embra pa•r adoa'! Sale dire ohe più 'llll 1chinu.rgo è abile, più la ~sua espeirienza .è graruie, tanto più è elevata la m.ortalità operatoria dei can·cTi ·g astrici e • più b~ssa è la percentuale delle guarigioni definitive. Ciò diJpende dal fatto 1che questo ~hi­ rrurgo .()lpera casi sempr·e .p iù gravi e c1 . . e allarga. ·s emp.re id i più . i limiti dell'operabilità. Perciò le statistiche. p~e se in ma.ssa non si:gnifìcam.o gra.n ·cosa. Mayo scrive: « Nell'epoca in cui io operavo, s olta:n to il 25 % ·dei ma:iati che avevano un cancro rdeJ. ·g rosso intestiino o del retto, la morta1ità era dell'8 % e la s o1p raviv.e nza di questi 1ope rati era del 13 %. dopo cinque · anni». P er consegu-enza in quel perio1do solo i'l 13 % dei malati erano rea.lmente guariti dqpo 5 an·n i. li 75 % :venivano rc onsiderati come inop"er.abili a l mome11·to de1l'esame e rinviati a casa loro d estinati fatalmente aLla morte. Gradualmente la percentuale dei malati .operabili si è accre sciuta; 1sen2a dubbio la mo rtalità -Operatoria ha tocca t o il 12 % invece d ell'8 %, ma an ch~ dal 13 ~lo d.i guarigioni lontane, si è giunti al 27 % id i m ala ti che sono ancora viv.enti d0tpo ci11-que anni. Dunque, tutto sommato, i successi attuali sono du e volte migliori in rapp.0 rto ai progMSlsi della tecnica operatoria, quantu·n que le statis tiche i 1mmediate e lontane dei cassi i>peraiti possano sembrare meno b uoni. La tecnica operatoria h a una parte importante n.ella gua rigione r a dicale del canicro. Le mano~e bruta.li d el chiTurgo m obilizza.no cellule n eoplastiche che s'impiantano iSOpra, le superfici denudate della muicosa o della si.ero.s a intestinatle. Un a per centt1ale oon siderevol·e di a deno-carcinomi d ell'ova io è dovuta alla prolifer azione di oollutle ch e si s ono &t3lcca t e da l J11 canOI"o di stomaco; queste cellule han110 atteochito sopra la ·p iccola ferita fisiologica dovuta~ all'ovu lazione. Il d ecorso rapido della 1

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neoplasia dell'ovaio può mascherare la malattia d!i stomaco p~imitiva. La metastasi è dovuta qui a1l'azione della gravità che attira le cellul.e verso il Douglas; queste cellu1e si ima;>iantano !Sull'ovaio ·O sulle framge epiploiche. Tale trrupianto pelvico si rivela sotto forma di noccioli ap.p rezzabili\ con il' esplorazione rettale. · C·osi .si stabilisce, esi:Ullinand.o il bacino, la di.~gnosi di metastasi careinomatosa inoperabile anche prima cehe il focolaio pri~itivo stomacale sia oonosci'llto. N·e i casi antichi d'isterectomia vaginale per canero, la recidiva era frequente perchè le pinze dii Museux inoculavano i tessuti sani·. Recidive lo·c ali si piroducevano anche nella vagina a piccola distanza ·della ferita operatoria, .probabilmente 1sulle screoo·l ature vaginali dovute all'.a zione tr31Um·atica delle valve. L'incisione della vagina al term.o--cauterio diminuisce in questi casi il ris·chio dii inoculazione (Pauch.et). Il cancro rettale comincia spesso· sopra una d~l11 e faccie del retto e può impi.a~tarsi ·p er conia tto s1uJ.la f ace.i a. op1p osta. Nel canoro del tjOlon, a caUt5a dell'a11tiperistaltitsmo, le ·cellule ca.n.cerose possono ·retrocedere nella direzione del cieco. Cosi in seguito ad una colostomia fatta quindici igiomi prima dieLl'wsiportazione de·l retto, Mayo vide um canoro svilup·p arsi sopra J'an.o artmci'ale alcuni mesi 1dopo; le cellr1;le cancerose era;no emigrate 1dal basso all'ad.to, cioè dal retto verso il oolon i~ia co. Se si a &part.a un cancro del rene, bisogna prima legare i v8'Si renali per evitare ·l a m obilizza. zione di cellule neoplastiche ohe, emigrerrebbero nella oorrente sangn.1igna attraverso le vene. RADIO,

RAGGI

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CAU TERIZZAZIONE ELETTRO·COAG tT~IONE.

L 'azi-0ne di agenti fi&ici al1arga i limiti del- · l'exeresi nella ·c11ra chiru~gica del ceancro, prepara il campo O!Pffi'atorio e oomp·l eta l'azione della chirurrgia. L'insieme di questi metodi diminuisce la ·perceinti.1ale delle recidive. La cellula normale ha tre periodi ·d'esistenza: la formazione, lo stato adulto e la degenerazione: Ora, la celJlrula neoplastica resta sempre allo stato embrionar io, non raggit1nge mai iJ t.ipo a dulto. La cellula :normale è protetta .dai tessuti dell'·organiismo di cui essa fa parte. Jl si·s tema n ervoso, il sangue, i linfatici la difendon c. Non succede così delle cellule tu1n orali, ch e sono cinque volte 1più vuln erabili p er opera degli agen·t i fisici, di quello ch e non lo sieno le cellule a du·l te e sono d a lla n att1ra con sidera te come corpi estra nei. Solo la cel- . lula n eoplasti ca è ma ligna; lo 8-trom a co~ n e t-

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tivo che la circonda è manifestazione di ·dtfesa dell'organismo. Aloune cel·lrule maligne possono restare :iinclUJSe senza prol·i ferazione nei tes suti di un campo oiperatorio dal quale è stato asportato il neoipLasm·a . In segruito poi a;d un trauma, ad una affezione, le barriere del tessuto .di 1difesa .s ono 'l'otte e allo.r a ·noduli neo.plaistici •p ossono wpparire an·che dopo molti an·n i di una gua>r·i gione .ap·p arente1. La radioterapia u ccide o lede •profondamente le 1cellule can·cerigne a 'una certa distanza .dal campo operatorio. Ess·a pir e.para il tessuto connettivo a·l suo ufficio di ·difesa, .p erciò è utile prima e dopo certi interventi, .come l'a8\J)ortazione del can1cro d~la ·mammellla. L'operatore deve a-p.p rofittare 1della fase nella quale la celll1la è « devitalisée » dai raggi X per intervenire. ~oin si aspetterà troppo te·m po ad operaire doip-0 l'ultima seduta ra;diotera:pic·a, a1trime1I1ti le celJ.ule riprenderam.no Ia loro attività. Combinando la radiote1·apia con la ~ chirurgia, si pt1ò a>ecres.icere l'operabilità e aumentare seriamente la rpe!'céntuale 1delle ,g uarigioni. Pauchet impiega il radi.o nel cancro di stomaco, tn ·d·ue. maniere 1differenti: a ) Tubi te171,poranei. - Gastr.ostomia. Introduzione di due tubi rr1etallici di solJfato di radio nello stomaoo a contatto delile lesiom; chiuisura ·dello stoim.UJco eccettuta to un p1u nto per lasciar JJassare i fili d estinati a ritirarre i tubi. Poi di·g iunostomia per nutrire il malato. I tUbi sono ·ritirati drue giorni più t8Jr:di. b) Tubi perduti. - Laparotomia. Esplorazione; introd·u zione da dodici a quindici tu· bi .di vetro capii.lati e corti cairicati di emanazione neNe pareti dello stomaco, p er mezzo dj 1m trequarti e di un mandrino. Non gastrostomia, non digiunosiomia. ChiuS!Ura completa d·el!l'addo:me. I tubi s·o n 0 abba!lldonati e si eli· minano attraverso l'intestino, o s'inciistano. Nel cancro del retto inope.r abile, situato in basso, il trattamento radioteraipico è faci·le. Ne'l canc1·0 retto sigmoide inoperabile, fare un ano iliaco in tutta. prossimità del tumore e introdurre iJ raidio fino al coin tatto di questo. . Nel cancro dell'utero il raidio dà risultati meravigO.iosi, fino al p·u nto che noi (Pauohet) abbiamo rived1.Jto malati detti i noperabili, guariti .clinicamente dopo due anni dal·l 'a1p vlicazione del radio. L'uso del radio crea zone di ciratrjr.e che rendono le operazioni ulteriori difficili, talvolta impossibili o inefficaci. S1. deve dunque consigliare 1'1100 de.I raidio solo nei casi inoperabili. Il calore termo-galvano-elettro-coagulazione

non esercita un'azio ne elettiva come il iraidio, · sopra il can·cr-0, ma .determina nei tess uti una reazione min·o re di qu.ella del raidio e si r•endono 1p erciò ·poss1.bi·l i le o.p erazioni seçondarie. L'elettro-co·agulazione p> r esta grandi se·r vizi n el cancro dell'amigda1a, della lingua e del oollo uterino, l)O·i chè e.s~a impedisce Je iino1oulazioni oa:> era t oi!'ie. Anche il genere d'anestesia ha 1c'Ontribuito a migliorare .la statistica operatoria negli interventi .p er cancro. Il Pauchet ha abbando nato quasi de.I tutto l'anestesia generaJ.e con cloroformio ed etere e 1p ratica l'anestesia regionale; par~verteb·ra:le, transacrale, presa;arale, epidurale. e rachiamesteisia aJ.ta. Solo talvolta. in malati impres.s ionabili si ricorre all' anestesia. coJ ·p rotossi1do d'azoto e ossigeno. 1

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RICERCHE SUL CANCRO.

l\tiaù.grad·o l'intelltge.i.1za, la coscienza e il 1avc1ro di scienziati eminienti, n•cm sappiamo ancora niente di preciso SUJLla patogenesi del cancro e non abbiamo co ntro di esso nessun a.gente specifico 1che ne ,detemmini la g:uiarigìone. Alcune persone sono refrattarie al cancro, . e q11est'immunità natUJra.Je o aoquisita spie1ga c.:he alcuni operati guarisoono definitivamente mentre in altri la re.c idiva .avviene ·subito. Più la f·u nzione d'un organo è antica dal punto di vista emb:rioJo•g ico tanto più questo organo è funzionalmente imiportamte e tanto magigiote € la &ua immunità.. Pr·endiamo le due funzioni organiche più impo,r tanti: la di gestione e la ripro.druziioM. L'intestino tenue, il più antico segmento ·del tubo digestivo, raTamente è affeitto 1da neoplasia maligna; il gro,s so intestino, a:l contrairio, che si forma più ta:rtdivamente, è .sede frequente di cancr.o. Il testicoJo, organo assai antico, risp·e tto allo svilUt>.PO, è ra:ran'l!ente la 1se1de ' di canoro; lo st.esso su ocede de·l l'o·v aio che embri·ologicamente è in ra;pporto col testicolo. Dun1que, più un organo è antico nella storia embxio!ogica, minori sono le po.ssibilità che V-i si imipianti il cancro. Una vo~ta la chirurgia n·on si indirizzava 1che a lP--siooi mac:rosicopieamente e clinicamente ipe.rce.ttibili, ora il labo·r atori·o vien·e in soccorso dell'o1pell'atore; esso permette diagnosi precoci e per mezzo dell'esame microscopico dei pezzi anatomici, in.s-e,g na al chirurgo cp.1ali so.n o i li.m.iti dell'ex.e resi de~ tum•ore. Il laboratorio insegna an.che a'll'o·p eratore le precauzioni ch'egli deve prendere· per r endere più rMe le •m etastasi -e le l"'e-cttlive del cancro; questo 1si 1svilJUIJ)ipa in ragionri infiammate e irritate, e fQII"se .si potrà, nel-l'avvenire preveni·r e il cancro ·s ia aS'Poirlan1do i tess11ti inflamma ti prima 1

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sibilizzati al chinino, f enomer1i anafilattici codélla loro cancerizzazione, sia curandoli dal sì come essi hanno ùimostrato cl1e avvengono pun to di vista medico. nei casi di anafilass1 di origine alimentare; & prob·a bile. che lfra qlllalohe ann 0 si conoessi infatti hanno dimostrato che l'urticaria scerà l'agente patogeno del · canìero e si podi origine alimentare si produceva in seguitranno avere vacci•n i e siéri ·P~r combatte:rl:o effi1ca.ceme!Ilte; ma fin d'ora, l'igiene, il bistori, . to ad ingestione di albumine sia animali che vegetali; più intensamen te colle albumine anii raggi X, il r~dio, il calotre, ci perme~tono ogni mali che vegetali (1916). anno di guadagna.re te,rreno s~ra il .cancro Le ricèrcl1e di Pasteur, Paigniez, Valler y e .d i pot er registrare 1gua.rigioni o recidive semRadot sul comportan1ento dell'anafilassi di oripre più ritaTdate. gine alimentare seg\1ono alle ricerche di ViINDICAZIONI BIBLIOGRAFICHE. dal, Abrami, Brissaud, Joiltrai11 i quali nel 1914 dimostravano che i fenomeni cutanei di oriVICTOR PAUCHET. I~a pratiqlle chi rurgicate il gine alimentare sono preceduti da fenomeni lustrée, fase. I. - Editore Doin, Parigi, 19'21. \VILLIAM l\1A vo. Surgery, Gyn·ecology and Obste- del sistema vascolare sanguigno identici a tric.s., J an11ary 1920. qt1elli che si osserva110 nello choc anafilattico PAUCHET-SOTJR!1AT-LA13AT. Anestesie régionale, da siero. ·Pasteur, Paigniez e Vallery Radot Editore Doin, P a rig i, 1921. applicando ai fenomeni di anafilassi alimentare il metodo di Besredka per gli acciQUESTIONI DEL GIORNO. denti an afLlattici da siwo, osservwr:ono che t1D soggetto sensibilizato per· alb11mine eterogeA proposito di anafilassi per la chinnia. nee può essere risparmiato dagli accidenti determinati da queste stesse albumine se ad Antiànaftlassl e desensibilizzazione. esso si fa ingerire una dose infinitesimale (PASTEUR, PA1 frNIEZ, VALLERY RADOT. Bull. Soc. di queste s tesse album.in,e prima della dose Path. e:rot., luglio 192-0). dam.nosa. ~ noto ccme in talt1ni soggetti, in seguito · Heran e Saint Giron sono stati i primi ad ad ingestione di chinina anche in piccole applicare qu.e1sto stesso metodo in un caso di qua ntità, si nota uno stato che va sotto il nointolleranza alla chinina; in un malarico la me di idiosincrasia al chinino; essa compren- somministrazione per bocca di cgr. 40 di chide un insie1ne di dist11rbi che vanno dal semnina determinava usualmente in esso disturplice ronzio alle orecchie e stordimento ad lln bi anafilattici; essi gli h·a nno fatto ingerire vero stato dj . eccitame11to psichico, alla sor5 millg. di chinina un'ora e mezza prima della dità, all'ama11rosi. .S i possono anche ave1re dose dannosa e con questo metodo non hanno delle manifestazioni c11tanee, quali il prurito, notato alcun inconveniente. Pasteur, Pail't1rticaria, ed a.nche eritemi parziali o dif- gniez, Vallery Radot chiama110 questo metofusi talora scarlattiniformi, ed a ncora emor- do antianafilctssi; esso avrebbe lo scopo di ragie cutanee, intestinali, emoglobinuria; alimpedire l'apparizione della crisi facendo asc11ni at1tori hanno anche descritto affanno, sorbire all'ammalato 1ma dose minima della ansia, ctebolezza crurdiaca, eicc. Quie sti s~ntomi sostanza attiva un'ora prima dell'ingestione durano poche ore intensamente, poi diminuidella dose dannosa. scono, ed al massimo dopo du.e-tre giorni dalila Più recenteme11te ancora (1920) questi stessi sommini.strarione del ohinrino essi .spa ri$cono. autori hanno pot11to seguire t1n caso, che essi Da ricerche eseguite nella Clinica Medica ritengono di anafi.lassi all'antipirina nel quadi Roma, diretta dal Prof. Vittorio Ascoli, le avrebbero potuto seguire la fase di prepa· noi conosciamo quanto prezioso ausilio giun- razione o di sensibilizzazione, la fase di anaga a l medico per la terapia della malaria nei filassi e infine, sotto1)onendo l'inferma al mect1si di intolleranza alla chinina, coll'uso deltodo antianafilattico, la fase di desensibilizla cinconina a dosi terapeutiche (Pontano). zazione. R ecentemente gli AA. paragonano questo Mentre col metodo antiamafilattico si imstato di intolleranza alla chinina ad uno sta- pedisce il sorgere del1a crisi, se noi facciamo to di anafilassi, in quanto che i disturbi che assorbire all'ammalato dosi minime ripetute s i verificano in seguito ad ingestione di chi- della sostanza alla q11ale egli è sensibile, noi nina sono assolutamente specifici per la dhi- possiamo sopprimere del tutto lo stato anafinina; essi non si })lresentano in seguito ad inlattico e liberarlo definitivamente; in altri tergestione di altre sosta11ze. In altri termini, se- mini abbiamo una desensibilizzazione : questa condo cp.1.esti al1tori, in segi.11to ad ingestione si pt1ò ottenere facendo ingerire a ll'ammaladi chini110 él \' \~errebb ero, negli individui sento, in modo ripett1to, dosi minime progressi1

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vamente crescenti della. sostanza anafilatizza nte od anche face11do ingerire dosi alterna.iivamente grandi e piccole. Un altro metodo di combattere questo stato di intolleranza alla chinina, a quanto pare, -sarebbe nel cambiarr1ento del modo di somministrazione della chinina. Di già Pontano, per altri scopi, a l)roposito dei parassiti malarici Ghinino-resi ~te11ti, ha dimostrato ·ch,e il <!ambiare modo di somministrazione della dhinina è un dato sufficiente per vincere la chi11ino-re_sistenza dei parassiti malarici; il Montel ha pubblicato gli ottimi risultati che egli ha avuto in un caso di intolleranza alla chinina per via gastrica cambiando il modo di ' somministrazion.e; egli infatti ha potuto curare l'infermo con iniezioni di Cthitnino senza .c onstatare il minimo incidente. c. b. 1

SUNTI E RASSEGNE. ~ei

PATOLOGIA GENERALE. Sull'azione farmacologica prodotti della decomposizione cellulare.

e R. GoTTLIER. Milnchner. med. W ochenschr ., n. 13, 1921).

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SEZIONE PRATICA

FREUND

In ogni organismo ·oostantem·ente, e in deteirminate condizio·n i in modo esagerato., vengono distrutti elementi cellulari: i prodotti che ?le .derivan10 espl.ican.o azioni farmaioologiche attivissime, se pr:esenti in .g rande quantità; rinforzano o ·dim.i nuiscono sensibilmente l'azione di ·s ostanz.e somministrate dall'esterno, oppure formate nell'orga.ni.s mo stesso, ·se presenti in quantità più scarsa. Alcuni di questi prodotti • -si formano in seguito all'iperattività fisiologica ,d,e gli organi, e ad essi spetta 1probab.il.rnente l importante funzion1e di 1reg-0lare l'afftu.siso sanguigno all'organo funzior1ante; certi prod<>tti della decomrposizione d·egli albuminoid.i , chiamati per la l oro azione « ·s imili all'istamina» sono dei veleni capillari ed esplicano qui ndi nel luog·o dove si òriginano un'azione vasodila. tatrioe. Gli , elementi istologtei rpiù labili, i cuj prod-0tti di d·ecoonpo·sizi.one si p.ossono più facilmente ottenere e studiare nei loro effetti, sono le pia;strine deJ sangue; esse veng-o no distrutte in gran quantità durante la coagulazione. I prodotti che ne de·r ivano conferiscono -al siero delle pro1p rietà farmacologi1che ·definite: essi a.1teir an.o, p1er ·s inergism,o <> per anta·g _onismo, il decorso ·di f!eazioni ca·r atteristiche e quantitativamente misu·ra;bili. Ciò si può dimostrar.e per q11elle sostanze le quali ·raggiungono la massima con·centrazione 6 ore d·o.po la coagulazione (sostanze taf!d.ive del siero) e 1

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conservano la loro attività ·p er molti giorni; ·Chè le sostanze le quali si formano subito ,d1opo la ooagulaz\.one ( « sostanze preco·c i ») dotate di azione farmacologica diametralmente oppo· sta a quella delle sostanze tardive, sono labilissime e perdon.o 0 gni attività già n·eJ breve tempo necessario alla centl"ifugazi.one.. Le ueazi-oni che vengono modificate per l'azione ·delle sostanze tardive del siero ·s ono le seguenti: 1° La ·r.eazione ali' adren.aJina. Le sostanze tardive del 1siero hanno un'azione vasocostrittrice.; esse agiscono su div.ersi organi autonomi; s.u alcuni (vasi, utero) sinergicam.e.n te, su al.. tri (intestino) antagonisticamente aJl-'a•d renalina. 2° La reazione alla digitale. Mentre J.e sostanze precoci del siero inibiscono ·l'azione digitalica, quelle tardiv.e l'accentuano notevolmente; l'iniezione endov.enosa di tali sostanze provoca l'arresto sistolico del cuore di rana con la metà della dose minima di ·digitale per sè sola necessaria a tal.e scopo. 3<> I .. a !"eazione an'at.ropina. Delle .ini.ezioni di atropina inefficaci a rimuovere l'arresto da muscarina del cuore di rana ·diventano efficaci se m~scolate alle sostanze tardive del siero. Le sostanze tardive del 1siero sono solubili in alcoo 1; l'estratto alcoolico possiede .tutte le pro·p rietà ·s opra·dette. Si otti.ene un'azione analoga con estratti cellulari diversi: <lii ,e ritrociti, di cellule epatiche, di cellule d' epiteli·o intestinale, ecc, . In tutti gli stati nei quali ha 1l1ogo uno ·sfacelo cellulare intenso· od ar1che· soltanto un'.esageTata de-composizione di .s ostanza ,c ellulare, si penserà alla possibilità che circolin.o n el sangu,e ·delle. sostariz.e· attive, capaci ·di modi·ficaf!e le reazioni dell'organ·i sm·o a stimoli endog.eni ed esogeni; e vicever.sa, in tutti qu.ei, ca'Si nei quailli queste reazioni .0T1gani1che si d·i·m ostrano anormali si p·o trà attribuire, ciò all'azione di prodotti di sfacelo ceJ.lular.e. È questo il caso, p. es., nelle i·d iosinorasie; in tal •caso è possihile : 1° che p1reesistano nell '-0Tganism.o dei prodotti di decomposizione cellulare i quali in1tensi1ficano od alterano l'azione di una sostanza alim·e intare o di un farmaco; 2° ch,e Ja ·s ostanz,a a il fa,rmaco, agen·do da antigen e, provoooi la formazione di pl"odotti cell11lari ad azione in1

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te~sa.

R probabile che l 'azione di alcuni farma ci (jodio, airsenico) sia dovuta alla distruz-t one di determi•n ati elementi cellulari .ed ai .p rodotti ohe dalla decomp·osizione di essi derivan10; lo stesso vale• per le cure coi raggi,. La protein,o terapia agisce forse mo·dilficando 18. prodl1zi-0ne e·nd-0gena dei prodotti della decomposizione albuminoid.ea. 1

POLLITZER. •


CHIRURGIA. Tumori della mammella. (MILES

Studio su 77 .casi personali. F. PoRTER. Surgery, Gynecology and

Obstetrics, 1921).

Dei 77 casi su cui si fonda lo studio dell'A., 49 erano tumori maligni, 28 benigni. Per i maligni il tipo ed il numero per . ciascun tipo era come segue : Adenocarcinomi 7, Carcinoma scirro 17, Carcinoma canalicolare 4, Linfosarcoma 1, Carcinoma squamoso 2, Carcinoma midollare 2, Carcinoma metastatico 2, \Carcinoma a cellule ci:. lindric,h e 2, non cliassiflcati 12. Per tale classifica~ione sono state fatte numerose sezioni microscopiche onde corroborare il dato clini•co, e l'A. oon clu.de che il tipo « scirro » è il più frequente. Aggiunge che è sempre consigliabile accoppiare ·l'esame istologico all'esame clinico; ma anche nei casi nei quali il solo esame clinico porta alla conclusio,ne di forrr1a maligna, mentre il reperto microscopico è dubbio, conviene sempre operare radicalmente. In 11 casi, oltre il tumore, vi era retrazione del capezzolo, ulcerazione, secrezione incolora o emorragica dalla mammella. La se~rezione non ha valore per stabilire la malignità o meno del tumore: anzi, _in due casi, uno maligno e l'altro benigno, la secrezio.n e dal capezzolo era 1'11nico dato clinico. L'inferma più giovane di questo gruppo aveva 17 anni, era nubile ed aveva un cancro canalicolare, che fu operato nel 1908 con la semplice asportazione della mammella e della fascia sottostante. L'inferma in seguito si maritò e sembra non abbia avuto alcuna riproduzione. È da notarsi che essa capitò all'osservazione de~l'A. due anni dopo l'insorgenza del tumore, che la paziente riportava a un tra11ma • L'inferma più anziana aveva 71 anno ed era affetta da lUlO scirro. Su 885 casi di tumore· della mammella, Bloodgood trovò solamente lln cancro in un'inferma al disotto di 25 anni. Thompson asportò un adenocarcinoma della mammella sinistra in una bambina di 11 anni. Battle e Maburg pure asporta rono un epitelioma del capezzolo in una bimba di 11 anni, e Brewer di New York asportò una ma mmella in una giovane neg ra di 16 anni per adenopapilloma metamorfosato in cancro. Questi gli unici casi, oltre qllello dell A., che si trovano n ella letterat11ra, di ca ncri in donne giovani. Punto importante n ella an a mnesi delle don1

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ne affette da tumori della mammella è che non solo abbiano o abbiano avuto marito, ma che abbiano avuto gravidanze e che abbiano allattato. Delle donne al disopra dei 1f, anni il s~. 9~ erano o maritate o vedove o divorziate; il 76 % ·dei casi dei tumori mali1gnd ,s i manifestò in donne maritate e la stessa percentUfLle in donne che avevano allevato; solo il 24 '% in donne nubili. · Dissentendo dunque dall'opinione di .Deaver l'A. conclude che la gravidanza e l,allattamento, cui deve aggiungersi la probabilità in quest't1ltimo di possibili irritazioni dell organo, debbano riguardarsi come cause predisponenti di una certa importanza. In 9 dei caisi 1rip-0rtati di tumori maligni preesisteva un'infezione della mammella ed in 7 di essi un trauma. In 9 casi fu · escisso il solo tumore e vi fu recidiva locale solo in 16 anni dopo l operazione ed allora fu praticata con successo definitivo 1 operazione radicale. In 42 casi fu fatta subito l'operazione radicale; in 14 dopo incisione e biopsia; in 12 fu asportata la sola ghiandola. ~l più breve intervallo trascorso fra l'apparire dell'affezione e la visita del chilorgo fu di 4 giorni, il pi1ì lungo di 34 anni. 2 soli casi di questa serie erano in maschi e si trattava sempre di tumori benigni. Dei 22 casi di cancro 13 involgevano le ghiandole ascellari al momento dell'operazione : di questi 4 sono viventi e stanno bene dopo 5 an.nd .e più dall'operazione (30 %) ; 3 dopo 3 81~ ni e più (20 %) ; 4 - dopo meno ·di 3 anni; uao ha avuto una riproduzione ed un altro è m.orto. In 7 casi n on. furono trovate metaJStasi 1ghiandolari. Di essi 2 sono viventi e sani dopo 5 anni e gli altri 5 pure dopo 3 anni dall1a operazione . .Delle inferme morte 2 ebbero una riproduzione e metastasi, 6 solo metastasi nei più '8variatrl. organi . Nei 16 ca:si ·di t11mori benigni dehl'A., non ci fu reci·diva mai, ,e ccetto un caso nel qu1al1e dopo 6 mesi dalla aspo,r tazione si presentò UJ11 piccolo nodulo dell'ascella. L'A. però per aver perduto di vista la paziente non sa decidersi sulla vera interpretazio11e di questo fatto. Ricordando che la sua statistica circa i tumori maligni ha dato il 30 % di guarigioni oltre i 5 anni nei casi in cui già le ghiandole ascellari erano coinvolte; e il 20 % per 5 anni i~ quelli in cui i gangli ascellari non erano · colpiti, conclude che non sempre la prognosi è aggravata dalla presenza di gangli ascellari, perchè questi possono essere di natura non can.cerosa . 1

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{ANNO XXVIII, FASC. 22]

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SEZIONE PRATICA '

Tutti i pazienti ebbero lln beneficio dall'operazione, anche quel1i che poi morirono. L'A. non è dell'0pinione di Benedi.ct, c)i.e l'eredità non abbia grande , importanza per il cancro, e a provar ciò riporta un caso nella cui ·anamnesi familirure vi era la madre, due fratelli, uno zio e una zia ma terna, una pirozda e un prozio, un cugin-0 e un.a reugina da parte materna tutti cancerosi L'A. ritorna sull'opinione pubblicata 7 anni fa, nella quale affermava che in tutti i tumori vigibili era necessaria l'oper~zione radicale e ritiene non consigliabile l'amputazione della mammella con l'asportazione dei muscoli e le g.landOtle ascellari in piccoli cancri, quan·do il processo è circoscritto. ·Ad ogni modo rendere adatta al caso l'operaztone e non viceversa, ed essa sia più ,p recoce possibile! U. BANI.

SEMEIOTICA.

L'esplorazione rettale nel bambino. " (H. MAYET. 1921).

Jou1~al

des p_raticiens, 15 gen1naio

L'esplorazione rettale si viene dimostrando di notevole utilità in m olte circostanze, frà-cui particoln·r rbente nella di3Jgn-o si preco ce del c·a rcinoma rettale: essa è inoltre praticata da tempo nei ·casi di appendiciti basse rettali. L'A. dalla sua pratica ha potuto concludere che essa è a>ssai utile anche nelle appen·d.iciti addominali, rdsVlegliando dolori mal definiti con la p·a lpazione addominale, facendo se.ntilfe dei reliquati infìarnm atori, permetten,d o un' es,p l1orazione cornpleta ·di quanto si trova nel b3Jsso f ond-0 .rettale. Tale metodo ha Ìl su.o ma-sstm.o valore fino ai 12-13 anni, fin'O a tanto ci.oè che il dito può avere• un campo d'investigazione aib~ bastanza vasto. Nell'adulto il ca.m.p o ·d 'osservazion~ si 1restringe dal lato dell'addome, per ·r imanere quasi unicamente rettale. Anche nelle bambine l"esploraztone rettale può eseguirsi bene, poichè 1'11te.ro è tr:'opp.o piccolo per costituire un ostacolo esteso, alm.e n·o fino all'approssimarsi ·della pubertà. Analogamente all'esplorazione ginecologica, quella rettrule si accompagna aJlia palpazione addorrllinale: Ia mano, posata sull 'a·d·dQZDe, por ta davanti al djto, introdotto nel retto i tessù.ti ed organi po1sti più in alto, permettendo cosi un'esplorazione estesa. Prima di ·p rocedere all'esplorazio:n•e, si svuo1. teirà bene la ves·0ica, e, se poosibile, si somministrerà un purgante, o si farà un clistere evacuativo : si potrà altresi introdurre un sup})OtSitorio alla cocaina; ma basterà di solito 1

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spalmare abbondantemente con vaselina l '.orifì-cio anale ed introdurre e f~T progreq.ire il ·d ito con grande lentezza; in tal modo non si provoca bru·s ca contrazion-e ·dello sfintere. Il bambino s.i tiene oorica to ·s ul d·orso, col bacino molto alzato e le cosce allargate in semiflessione sul b.acino stesso. Appendicite cronica. - Nei casi in. cui la palpazione al punto .dii Mac Bu'r ney manca di precjisione, l'esplorazione rettale acquista un carattere di nettezza ed i.J bambino indica che è il polpasirell·o del dito rettale che pro-voca i1 dolore: analogamente acca·de quan.d o per la resistenza della parete .addO!Illinale è 1m alagevole la palpazione. Ancior ·p iù istruttiva è l'esplorazione rettale nclHe crisi appendico1arì acute in via ·d i raff.r eddamento, .seguendosi alloira con facilità e precisione (la retrazione del ' pro.cesso infiammatorio, di c11i possono mettetrsi in evidenza i segni anche quando la palpazi.one a.ddominale è neg~tiva; si ·avverte an·cora una zona infiammata, inspessita, 1do1arosa. L' A. non esita ad affermare che la v.era esplorazione di un'ap.p endice . cronicamente in,f iam mata ·deve farsi per via rettale. Appendicite acuta. ,- Quando è aocompagnata da un'estesa reazi-0ne peritoneale, con metooirism.o generalizzato, dolore spontaneo identico o quasi in tutto l'addome, dolore provocato quasi dovunqu.e •s enza prects.a sistema.1izzazione non si possono senz'altro· ·de·f inire ì segni d'i un'infiammaz1one localizzata alla fo·sisa iliaca destra. Il dito, introdotto nel retto, cade in certo mod.o .sulJ·a lesione che affronta dal basso e dal di dietro risvegliando il massimo del dolore 'nella regione app.ein·d ioolare ·e permettendo così ·di .confermare la dia>gnosi. An~\­ logamente accad.e nell'appendicite 1p .eirforante>. quando 11 ventre è ·dur-0, ret.ratto a ba:vca .e la •corn·trazione delle pai~eti addominali oppone Ulll o.staoolo quasi assoluto, mentre il ·dito neJ. retto per?Ieitte ·di p1rov.ocare un dolo!'!e prieiciso, netto, local1zzato. Vi .sorno append·icjti molto alte in cui l 'esiplorazi.one rettale 11or~ dà gli stessi risultati; quasi sempre ·p erò il dito, r:agigiungend.o la base dell'appendic0 vi prov·oca il dolore, mentre, con la palpazione bim1a-nuale, si avverte il tumore iinfiam.m atorio: questi fatti permetton.o la diagnosi delle ap.p en.diciti alte ·dalle colecistiti e dalle affezioni acute perirenaLi. Si possono inoltre metteir e in rilievo altre cau1sei di errori diagnostici, quruli infiammazi.on.i a:nn.e ssiali, ·p iccole cisti ·ovariche, invaginazi·o ni intestinali basse, ecc. Si deve quindi concludeire che una buona diagn·osi di appendicite nel ·bambino non p11ò fa·r si che col s11ssi·d i 0 dell'esplorazione r ettaJe. A que1

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lL POLICLINICO

sta manovra, incontestabilmente lltile, va portata qualche restrfzion·e, l)Oichè essa può riuscire trau,matizzante se 11on è eseguita con doi-

cezzo.

MEDICINA SOCIALE. Gl'lspettorati medici del lavoro comunali e provinciali ad integrazione dell'azione di Stato sulla vigilanza igienico-sanitaria del lavoro.

La stessa palpazione addominale, fatta troppo vigorosamente, può riuscire ·da11nosa in apIl prof. Aristide RanelJetti l1a riferito su pendiciti acute e può riacceridere quelJ,e in via tale argomento al 2° Convegno nazionale dedi 1·a.ffrreddam en to; a magg·io·r ragione l'esplogli Uffici del lavoro, tenl.1tosi in Roma dal 27 razione rettale, cl1e viene· a ·più intimo co·n tatto febbraio al 1° marzo scorso, dimostrando l'opcon la parte ammalata, !)Uò ess.e re dannosia, portuni~à che l'azior1e degli Uffici del lavoro, rompendo 'a derenze an•c ora moll·i, ·ma già pre- sino·ra orientata principa1mente a pr.oblemi eziose perc·h è formano una prima difesa. Essa conomico-sociali, venisse integrata dalla vigiva quindi fatta con maggior dolcezza, dopo le lanza igienico-sanitaria del lavoro, per mezzo cri,s i acute, quando la palpazione add'Ominale di uno specia le Ispettorato medico. I maggiori fa 1·itenere che sia soompaff·sa Qlgni sequela in- Comuni hanno da tempo provveduto ad istifiam.matoo1a, quando la diagnosi· è esitante e tuire speciali Isp·ettorati per l'aJssi.stenza sal'imprecision e della palpazion.e addominale la- nitaria, per la profilassi delle malattie infetscia dei dubbi, nelle appendriciti basse, special- tive, delle malattie della sc,1ola, ecc.; analomente in quelle in ct1i si ·hanno dolori vescicali gamente il R. sin dal 191i va propugnando n:ell 'urinal'e, ed infin·e nelle diagnos.i ·d·ilfflcili cl1e sarebbe non meno necessaria l'istituzione fra I.e differenti forme di appendicite e le affedi Ispettorati per la profilassi delle malattie zioni chirurgiche del .piccolo bacino e ·d1elle redel lavoro. l Jn ordine del giorno da lui pregioni inferiori della cavità addominaJ.e. Con - sentato all'uopo al 1° Conve,g no nazionale demaggiore sicurezza, p_u r non ·dimenticando la gli Uffici del lavoro, tenutosi anche in Roma -rj.o1oezza di man.o vra, si p,o trà procedere neJl 'ap- riel febbraio 1920, venne approvato all'unanipendicite c·r onica, in quella totalmente traffr.ed- r11ità. Prevenire le malattje , del lavoro signidata, oppuire dopo crtsi appendicolari mol.to fica diminuire la morbi-mortalità generale, dibrevi e benigne A. FILIPPINI. minuire le malattie infettive, tra cui principalment'e la tubercolosi, climinuire la morbimortalità infantile; giacchè per malattie del TERMINOLOGIA MEDICA. lavoro dobbiamo ritenere non soltanto cp1elle Aleuoia (Frank). Sindrome isto-ematologica strettamente professionali, ma anche tutte ('aratteriz~ata dalla ~eo1nparsa qt1asi coo1 J)leta clnl quelle malattie comuni che trovano nel lavoro c ircolo dei granulociti eosiI1-0fili e neutrofili e {lellt rtntifisiologico e antigienico le cause predispopiastrine. Le corrisponde una fortissima riduzione nenti o determinanti principali. Il programdelle cellttle ma d·ri di qt1egli elementi nei . fooolai permane·n ti di e~opoiesi, cioè mielociti neutrofili 1na d'azione dal R. ·&ohematizzato p·e·r .g li l sp·ettorati medici del lavoro mira appunto alla ed eosin.()lfìli e cell11le giganti midollari. Si riscontra U{)ll'intoosicnzio11(> da be11z.olo, nell'anemia ap@- fJrevenzione delle malattie del lavoro in gestica (aleucia criptogenetic<1). nel k.ala-azar, nella t1ere, con vantaggi dei lavoratori, della prole, tifoide (a- ed :Lpoleucia splenica). del p1~ogresso delle industrie e dell'economia gene.raie del i:)aese. Detto programma ·ComprenB ast edo (Segno ài). - Dolore al punto di Mac Burney e di IJanz, in seguito ad insu1Hazione del de le seguent·i parti principali= 1

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crasso. Appendicite.

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Biot (Respi1·azio1ie di). - ·Arresto dei movirpenti r~piratorii, che dura da pochi secondi a lh mi-

nt1to. Si r1ota nei disturbi endocranici, specie nelle meningiti ed in certi tipi di paralisi. infantile. Hlun1 berg (Segno di). -- Nella peritonit(' acuta il dolore provocato dalla pressione della ma.n o è

meno intenso durante la pressione, che quando questa viene lasciata. Al contrario, quando il pro~~so infiammatorio djminuisce. il dolore alla pressione è maggiore. Oatartico (Metodo). - Processo di psicoterapia, n1>plicnto da Freud e Brener, facendo ricordare all'iste1ico gli avvenimenti che n.vevano provocato la crisi: in tal modo si produce una specie di et,acua?ionc ben~fica dell'energia affettiva .

1. Casellario igienico-sanitario del lavoro, ·

comprendendovi tutti i locali di lavoro, cosi di fabbrica come a domicilio, con rilievi sulle condizioni igieniche di essi, Slll numero, sesso, età degli operai e stato di salute generale, ecc.; detto casellario igienico-sanitario del lavoro faciliterebbe l'indicazione <lei rimedi atti a risanare il lavoro sia di per sè che per l'ambiente in cui si svolge.

2. Statisticlie siLlla morbilità e mortalitd in rapporto alle professiorii; che potrebbe fornire importanti elementi di gil1dizio per la ricerca clelle cause e dei rnezzi per prevenire o dimi11uire le malattie e le morti. Finora solo nove

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[ANNO

XXVIII,

FASC. 2~]

SEZIONE PRATICA

Comuni in Italia pubblicano statisticl1e sulle cause di morte in rapporto alla professione; me11tre i1essuno pubblica qu~lle s ulle malattie in ra1)porto alle professio11i. L'Ufficio del lavoro c.le.l Comune di Roma, col suo I spettorato me:lioo, ha .già iniziato lo svolgimento di questa prima parte del programn1a, còn l'istituzione di u11 .~mbt1lat.01ri o per le malattie del lavoro, con varie inchieste igienico-sanitaria su indt1strie della città, raccolta di dati ·st11la morbilità di sing ole cat,egorie di l.aYoratori, eoc. 1

3. Igiene dei locali di lav oro e vigilanza sull 'applicazione dei r egolameriti. PreYia intesa tra gli Ufficii d'igiene e del lavoro, integrare i reg·olamenti d'igiene con le n'orme fondamentali d 'igiene_ del lavoro generali e speciali per singole indt1strie, che, essendo oran1ai acq"1.1isite alla medicina del lavoro, sarà facil e in seguito coordina.re coi regolamenti statali in preparazione: dette norme dovrebbero imporsi alle nt1o:ve industrie come· condizione essenziale pel rilascio delle licenze di esercizi.o, e, n.ei limiti del possibile, al1e industrie esistenti. 4. Migliore orr1anizza-::ione dell e visite sanitarie pei fanciulli e le d0nne 1ninorenni. La prima profilassi delle malattie del lavoro si ottiene mercè l'idoneità generica e specifica al mestiere che si ass11me: oggi invece la scelta del mestiere è fatta senza alcun discernimento, senza tenersi conto delle speciali attit11dinl. fi siche. fisiologiche e intellettuali dei fanciulli, il che significa esporli inconsciamente a malattie e pericoli cl1e potrebbero essere evitati. Do1i.de la n,e cessità d'una migliore oirganizzazione del servizio sa11itario pel rilascio dei libretti di · Iavo~o, oggi in genere fatto in base a visite sommarie. Anche questo servizio è stato a Roma org·anizzato con tali intendimenti. \

5. Obbligatorietà della visita 1nedica preventiva e periodica per gli addetti ad industrie insalubri o pericolose, e alle industrie alimentari d'albergo e ?nensa. - · Anche per gli ad11lti addetti ad industrie insalubri o pericolose, allo scopo di meglio prevenire le ma.lattie del lavoro, o riconoscerle sul · nas~ere e q11indi più facilmente combatterle, è necessaria la visita medica preventiva e periodica, per stabilirne l'idonejtà prima dell'ammissione, controllarne la resistenza in seguito. In assenza d'u11a disposizione statale generale. i mag.giori Comuni potr~bbero rendere obbli~ato·rie dette visite preventive e periodiche. pel'

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gli addetti ad industrie insalubri o pericolose dipendenti dal Comt1ne o dai propri appaltatori, come ha già fatto il Comune di Roma, mercè é11pposite ·clausole social i inserite nei contratti di àppalto coi propri fornitori. Se dette visite sono necessarie per la migliore tutela della salute dei lavoratori, esse sono anche necessarie i)er la difesa del pubbli100 · {i~a lJiCYs.sibili con.ta.gi, speicte ·della tUJbercolosi, tifo, ecc., per gli addetti ad industrie alimentari, il perso11ale di albergo e mensa, che pos.sooo essexe affetti da tali malattie : g·li Uffici di collocamento potrebbero occupare in mestieri più confacienti con lo speciale stato di salute, e non pericolosi pel pubblico, gli operai che dovessero essere allontanati per chè affetti per es. da t11bercolosi polmonare. 1

6. Vigilanza igienico-.sociale stil lavoro a domicilio; il R. già in altre occasioni diI)'.lostrò che il lavoro a domicilio ha con sè una serie cli mali inerenti sia alla sa.Iute dei lavoratori cl'1e a quella dei consumatori, specie in rapl)Orto ad og·getti confezionati in locali infetti da malattie contagiose: i Comuni, in assenza di t1na legge, potrebbero, come ha fatto quello ~ Roma, esercitare una efficace vigilanza igie11ico-sociale, almeno verso i propri fornitori: inoltre l'Ufficio del lavoro di Roma ha preso accordi con l'Istituto delle Case Popolari perchè nelle nuove costruzioni siano adibiti locali appositi pel lavoro a domicilio, onde evitare i danni inerenti a detto lavoro; provvedirnenti simili potrebbero essere promossi in altri Comuni.

7. Educazione igienica dei lai,oratori; essendo essa la condizione fondamentale p<tr la mi- . gJi,o re i:>revenz1one oosì d·elle malattie oome degli infortuni s11l lavoro, dev,.essere in modo speciale curata dagli I1spettora,ti medici d el lavoro: quello di Roma vi va provvedendo mediante manifesti, stampati, opuscoli, corsi popolari d'igiene del lavoro, propaganda che verrà integrata dall'istit11iione d'11n Museo di Patologia e igiene del lavoro. 1

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OJJPre d·i a s .~iste1i:.a ntedico-sociale per al-

Cl1ne delle quali ,gli· Jsp.ett.oirati de1l Javoro ,po .. tranno avere efficace collaborazione dalla Cro ce Rossa italiana che ne ha fatto parte del suo programma di pace. Tra esse ricordiamo: organiizzazion,e del · pir.onto soccorso nei centri di lavoro, oggi in genere assai deficiente: per le piccole indust1ie si potrebbero fornire ·cassette-tipo di pronto soccorso a prezzo di costo, onde facilitare l' osservanza dei regolamenti; e presso maggiori centri di lavoro si 4

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IL POLICLINICO

(ANNO Xi~VIII, FASC.

22]

potrebbero promuover~ ambulatorii pel pronto Riassrumendo, gli Uffici del lavoro, con l'istisoccorso in caso d'infortuni, e assistenza me- tuzione di Ispettorati medici del lavoro podica in caso di malattie curabili ambulatoria- . tranno utilmente rafforzare e integrare l'az~o­ n1ente; le c11re prontarr1ente a.pprestate dal ne di Stato .s ulla vigàlanza igienico-sanitaria medico attenuano le conseg11enze degli infordel lavoro, potendo localmente compiere funt"llni a vanta.ggio degli operai, come degli isti- zioni cui gli organi governativi non possono t11ti assicuratori, e, di riflesso, degli industriali arrivare e contribuendo così efficacemente alla. Rtessi: vantaggi che saranno meglio assicu- migliore pro~lassi delle malattie del lavoro e rati integrando l'assistenza medico-chirurgica degli infortuni. con l'assistenza medico-legale gratuita affidaIl Congresso, dopo lunga discussione, approf,!'.), n.ti ~.nnositi Istituti di patronato legalmP.P~.f' vava ahl'unanimità i seguenti due ordini del ri conosciuti. ' giorno : Così' pure per le più comuni malattie, le cure sollecite sul posto stesso di lavoro var- P er la vigilq,nza igienico-sanitaria del lavoro .. ranno a meglio combatterle sul nascere. A Il II Conveg110 fra i rappresentanti degli Roma, i1revio accordo tra l'Ufficio del lavoro, Uffic~ del lavoro degli Enti locali; la Croce Rossa, e la Cassa Nazionale infortuni Preso atto della dotta relazione del prof. Rasi è già istituito un p.rimo ambulatorio i1ella nelletti; Nuova Città-giardino a.ll'Aniene, e un altro Riafferma il voto unanime del primo Conse ne sta preparando 11ella nuova zona -indu- vegno, che gli Uffici locali del lavoro istituistriale di S. Paola>. scano un Ispettorato medico del Lavoro che, Altra utile opei!'a dd. assistenza S-Oci·aJe è data sullo schema di programma già delineato nel dagli asili p.e.r bambini lattanti e ·divezzi pres- precedente ordine del giorno, .. assicurì l'assiso stabilimenti ind11stI1ali, per favi0ri:Pe l'al- stenza igienico-sanitaria dei lavoratori, e la lattamento materno, e fornire ai divezzi u na vigilanza igienica delle condizioni di lavoro, alimentazione a.deg11ata e lln'assistenza igie- cosi di fabbrica come a domicilio, integrato nica, e co·s ì contribuire a ·dimin11ire l'ele·v ata da opere di assistenza medico-sociale da parte morbi-mortalità infantile. Essi dovrebbero sodei rispettivi Uffici del lavoro; stit11i:r.e le sale d'allattamento, vodute daJla E fa voti che lo Stato riconosca detti Ispetlegge, ma in genere non esistenti. Alcuni di torati medici quali organi periferici, agli efqt1esti _'-\.sili vanno già istituendosi in Roma. fetti della vigilanza igienico-sanitaria del laAncl1e le cucine economiche presso i mag.- voro, e che disponga che gli Ufficiali sanitari giori centri di lavoro potranno riuscire utili, Comunali (con la preparazione necessaria tecfornendo a mezzogiorno agli operai una refe- nica) nella mancanza di medici ispettori, coazione cald a, igienica ed economica. diuvino per tale vigilanza gli Uffici comunali Infine l'org~nizzazione di r!creazioni istrut- e prov~nciali del lavoro. tive ed educative per gli operai, nei giorni fePer la preparazio·1ie degli ispettori medici stivi, d'intesa con le relative istituzioni già del lavoro. · esistenti, potrebbero influire ad allontanare 11 II Conv.egn10 fra i r appre.sientanti degli gli operai dalle osterie, e fare meglio riparare Uffici del lavoro deg·Ii Enti locali; ai danni d·el lavoro spesso insalubJJ'le. Plaudendo alla relazione Ranelletti, data la Il can1po d,azione degli Ispettorati medici locali potrebbe essere quindi molto vasto: al- preparazione inadeguata attuale del personale cune parti del programma sono di spettanza sanitario circa i problemi di medicina sociale esclusiva di Ispettorati Comunali, altre pos- in generale e di patologia del lavoro in particolare; sono esserlo anche di Ispettorati provinciali, Raccomanda l'istituzione, ovunque sia posspecie là dove n·on esistono lsp etto·rati comusibile, di corsi speciali di medicina del lavoro nali; cosi la propaganda d'igiene del lavoro, per i medici . pratici. i rili evi statistici igienica-sociali sulle industrie della provincia; le opere di assistenza medico-sociale, dove non vi pro,·veclono i CoSono rimasti disponibili pochissimi esemplari muni; essi inoltre potrebbero proml1overe, col dell'~stratto dal "Policlinico,, - Sezione Medi~a. 1S20 - della importante monografia· ."'l concorso del medico provinciale, una speciale • intesa coi medici condotti della provincia per C. EcoNoMo: Snll'eneefaHte letargica. un maggiore orientan1e11to dell'opera loro verColoro che desiderano averne copie mandino so la ricerca e la prevenzione delle malattie di L. 6.40 all'Amministrazione clel lavoro, dettando criteri iQformatori e coor- ecartolina-vaglia la riceveranno subito in porto franco e racdinatori. comandato. 1

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(ANNO XXVII[, FASC. 22]

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SEZIONE PRATICA

AttBDEMIE, SotlETA MEDICHE, CON6RESSI. Società Lombarda di Scienze mediche e biologiche - Milano. Sed zita <lell'8 aprile 1921.

Presidenza: Prof. B. Rossi. J>sioosi infettive, • • con. speciale rigu,ardo all'encefalite letargica.

Premessa una rapida esposizione de-Ile questioni che si agitano n~l campo delle psicosi da infezione, porta il -contributo clinico dj cinque casi d'encefalite letargica, due . col quadro dell'amenza, tre con insonnia ·persistente, disordine nel contegno, atteggiamenti catatonici, richiamando specialmente l'attenzione •SU questi ultimi sintomi che potranno portare luce in molte for1ne della patologia ment.ale. A. BASSI. -

Un, oaso · di poi·encefaZia oon emiatrofia cerebro-cerebellare orociata.

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a quello ·dei grossi adenomi, sulla assenza di altre catise di ostruzione verifica t.a al cistoscopio ~ sulla presenza, pure clstoscoplca delle colonne vescic.a li. Anche l'uretroscopio può giovare alla diagnosi.

Quanto alla cura, la via più ·s icura e da lui seguita nei due casi, è la cistotomia ipogastrica, attrav,erso 1a quale si può demolire o il piccolo. adeno111·a o la sbarra prostatica. In quest'ultimo caso non ,s i tr.atta. più - naturalmente - della regolare enucleazione dell'adenoma, secondo un piano di clivage, càra tt.eristico dell 'o,p erazio.n e di Freyer, ma di una demolizione per strappamento o per incisione o iper dieresi t;ermica. Pare · anzi all'O. che in alcuni di questi casi la di~resi termogalvanica secondo il- metodo BottiniFreudenberg, opportunamente adàtt.ata nella tecnica e nello ·strumento al caso specl°ale, potrebbe -forse ritrovare una buona indioozione, risparmiando al malato la ciatotomia. Nuovo oontribu to alla elettrocoagulazione de i papillomi della vescica. 1

E. MEDEA. -

I/O. presenta un cervello CGn

u.wi

spiccata a.trofia dell'emisfero sinistro in, toto e con ~vidente ,p orencefalia in rapporto alla regione in- · -sulare-rolan'dica. Esiste inoltre t1n'atrofta cerebellare destra, cioè controlaterale. Tratt:asi di un ragazzo di 12 anni che ha avuto -0 nella vita intra-uterina. o più probabilmente al1'et:à di 3 mesi un procésso di meningo-encefalitt> ~he determinò l'arresto dello sviluppo dell'emisfero cerebrale corrispondente e la porencefalia. Oltre a ciò all'autopsia. esisteva un'ampia cisti che era stata aperta dal chirurgo al quale 1'0. aveva sottoposto il ca.so a cagione di continui attacchi epilettiformi, iniziantesi dall'arto supe1iore destro e specialmente dalla mano. Si era fatta diagnosi di epilessia jacksoniana. oon emiparesi destra da pregressa encefalite . (con presenza di cisti ia.rocnoidea ?) ed infatti al tavolo chirurgico si trovò un'ampia cisti ohe venne in parte vuotata, in parte espoir tata. Il caso è interessante da !diversi ·p unti di vi1frta: 1° anatomico, .p erchè è un esemplare ~i quelle forme di emiatrofia cerebro-cerebellare crociata che tante dls:cussioni hanno originato cir<!a la loro patogenesi; 2<> clinico, perehè dimostra come sia. possibile l'iniziarsi di fatti jacksoniani in epoca tanto lontana dalla lesione primitiva (9 anni dopo), come fosse possibile tm linguaggio normale con un.a lesione cosi grave interessante il centro del linguaggio articolato, l'insula, ecc. (funzione vicariante dell'emisfero destro?); infine perchè 11 caso attuale conferma la più frequente origine della ·P<>re:nicefalia dJa oat1sa infiammatoria o va·scohlre. · 1

A proposito di due oasi di «prostatismo senza pro8tata ». (Operazione alla Freyer - Guarigione).

G. B. SIGURTÀ. - I casi di «prostatismo senza prostata » si riducono essenzialmente a due tipi : il piccolo adenoma, e l'ipertrofia a sbarra od a valvola. 'L a diagnosi è in ogni c.aso assai delicata e difficile e si ba.sa sul quadro clinico in tutto simile

G. B. SIGURTÀ. - A proposito di un nuovo ca·so di papilloma della vescica .da lui operato con la elettrocoagulazione con pieno successo, papilloma assai voluminoso avente u·n diametro . di non meno di 5 cm. ed una chioma assai densa mascherante .. completamente il peduncolo ed uoo degli sbocchi ureterali: l'O. conferma l'eccellen~ del metodo da lui primamente dimostrato in Italia con quattro caisi qui presentati nel 1916, per cui anche per papillomi assai \olwninosi il metqdo (di cui accenna le principali norme tecniche) dovrà sempre essere preferito alla demolizione cruenta ·p er via. . cistotomica. C. VALLARDI. •

Ospedale Civile di Venezia. Seduta aooademioa del 3 aprile 1921. Sop'ra un ca.so di enoefaZite ·letargica a àeoorso oronioo. •

Dott. A. A.BBRUZZETTI. - L'O. riferisce su un caso di encefalite letargica a decorso cronico. Nel periodo acuto' si svolse un quadro àssai vicino alla sindrome di Benedikt e con la scomparsa della febbre ne segui un decorso cronico a tipo progres~lvo che l'O., dopo averlo descritto ed analizzato, propende a credere . che esso rappresenti non già un reliquato della encefalite letargica, ma una forma cronica tuttora in evoluzione. Sopra it·n caso di morbo di Kahler-Bozzolo.

Prof. G. JoNA. - L'O. 1J.)resenta un caso di Kahler-Bozzolo, con l<.l.sioni (dimostrabili clinica1nente e radiologlcamente) dei corpi di alcune vertebre lombari, e di coste multiple con intensa albumosuria con anemia grave, senza · presen7,a di ' elementi atipi<!i ·nel sangue clrcolant:e. Dimostra che il corpo di Bence Yones, deriva da un alterato rican1bio dell'albumina sotto l'azione di un fermento messo in libertà dall'autoli.si. del tumore o da 1 tessuto osseo. A. DIAN.


768

[A~NO

IL POI.ICLINIC1J

XX''lll,

FASC. 22~

APPUNTI DI MEDICINA PRATICA.. CASISTICA E TERAPIA

la estirpazio11e, spesso difficil e per la rapidità. con cui esse .sfuggon-0. La retinite nel diabete. Spai:ganosi ,ocula1·e. Trattasi di una lar,ra È lln fatto bene stabilito ohe nel diabete clii cestode, Sparga·num Mansoni, corrispondenmellito si osseirvano lesioni retiniche, però non te al Botriocephalus Manson.i. Questo vive nelè stata ·dimostrata l'esistenza di una retinite 1'int.estino rd el cane: le uova, emesse con le feci, • caratteristica: '-1uale è quella che si osserva pa·s san·do i1elle aicque pre11dono la f.orn1a laa:van.elia nefrite. IIirschberg aveva diviso le lesioni le in ùn crostaceo (Cy c:lops leuckarti), don.de retiniche del diabete nei tre gruppi seguenti: passano nell'ospite definitivo (cane, uomo) <lan1) Una infiammazione caratteristica della redo il Botriocefalo. gione centrale della retina, con piccole. macNell'uomo lo Sparganum si localizza nell''o rchie brillanti, di solito anche bita ·O nie lla congiuntiva ·p alpeb.l 'ale: nel primo . con punti emor, ragici (retmite centrale puntiforme diabetica). caso ~ si hanno .p n1riti, rossore co11g'iuntivale, 2) Emorragie retiniche con modificazioni inchemosi, edema p·a lpebrale ed i segni del tufiammatorie e degenerazioni (retinite emorramore orbitario. Nella seconda localizzazione si gica diabetica). 3) Forme più ,r are di infiam- fomnan10 tumoretti d1e lle di.me.n sioni massime • mazicne e degenerazione T·etinica, di CUi pe•rÒ . Cli un fagiuolo, diffusi, i1on ade·l'enti, talv,ol-ta non è dimostrato iJ. rapporto 0011 la malaittia l)roduieono ascessi, l'aff·ezion·e si produce bn1fondamentale (retinite pigmentaria). sca.mente con crisi corrisipondenti agli spostaLa r etinite puntiforme centrale sarebbe car ia si tenterft l'estirpazione solo in caso di a~­ ratteristica del diabete; vi sarebbero però f or- menti del parassita. Nella localizzazione orbitame accompagnate da edema ed essud~ti, che 's<Yluta necessità. La malattia è frequenty al • s11ggerirebberq l'idea di nefrite. Altri autori Giappone: è stata osservata anche ne.ll'Africa (Schobl) ·ammettono l'esistenza di retinite aloccidentale e nella Gujana. b11minU1rica in diabetici, dovuta ad una n.ef.r ite, Cisticercosi ocitlare. ·Come è notoi, essa ·è data che complica la malattia. dalla larva della Taenia solium (Cy sticercus H. P. Wageiner e R. ::\I. ' '7ilder (Journ. A1n. cellulosae) che ha per ospite normale il maiale. med. Asso c., 19 febbr. 1921) hanno ·r ivolto la Il cisticerco si trova specialmente. nel corpo loro . attenzione alle lesioni retiniche in 300 ,-itreo, più rarame11te nella retina, congiuntica si di diabete e ne . traggono la conclusione va, ed eccezion:almentie in altre parti dell' oc. che la retinite non si trova in casi di diabete chj10. ,.,I sin.tomi oct1lari sono assai variabili, acuto, nè di diabete grave; quando essa si rassomigliando· spesso a qt1e·l li di un tumore osserva, trattasi di forn1a lieve e ctroi1ica di con ·disturbi ge:ne·r ali all'inizio (cefalea, vomidiabete, accompagnata sempre o quasi da mato). La diagnosi q:>uò far.si so1o con l'.esame lattia vascolare ·O renale, ipert.ensi·one, arte.1·0- oftalmoscopico, ' che permette di ddstinguere i scler-0si). La cat1sa primaria d.ella retinite ~el particolari del cisti c~irao, speoialm.ente quan·do diabete starebbe quindi probabilmente nelle è nel corpo vitreo. La formola leucocitaria momodificazioni patodogiche del sistema vascola- ~tra eosino1filia. Il tlrattamento è essenz•i almente re, anzichè nel dist11rho metabolico, che avrebchirurgico. l>e 11na pRrte secondaria. (Ch. Jo:yeux. Presse m~dicale , 1921, n. 36). 1

fil.

fi,l.

La cauterizzazione Su di alcuni elminti parassiti dell'oechlo. delle ulcerazioni corneali superficiali. Tra le filarie, oltre Onch oc ere a coecutiens è .O ltre alle 11lcere profonde cornealj. che sono da citarsi la Filaria loa (Loa loa) che si trova nell'Africa tropicale e nella paJ.1.e su·d dell'A- di dominio dello specialista, ve ne sono altre frica:. occ.identale. L'animale spostandosi sotto • invece superficiali, nelle quali il pratico può agire prontamente e·d efficacemente. Tali ulcei tegumenti pro\'Oca edemi fugaci, detti di Calabar. Quand,01 si sposta sotto ~-e palpebre o razioni sono talvolta traumati0he; il più spe ~so sotto la congit1ntiva, dà dist]lrbi leggeri e tran- però si osservano in arterio-sclerotsici od in inbitorii. q11a li sensazione di corpo estraneo, con- dividui affetti da nevrite nel dominio dell'oftalgi11ntivite, eden1a palpebrale, daicriocistite. La mico (A. Cantonnet: Journ. des Praticiens, a11trasmission.e delle filarie si farebbe per mezzo no XXXIII, n. 52) : l'illuminazione ob.lliqua oppure il semplice esame alla luce del giorno, di tafani, appartenenti al genere Chrysops. La Fila.r ia con.jitnctivae, parassita degli equi- mostra che la cornea, specialmente verso la ni, è stata osservata anche nell'u-0mo: analo- periferia., ha perduto il brillante della superficie l'epitelio alterato non :riflette più la luce. gamente accade per la F i laria palpebralis. Co~e in ogni affezione corneale. vi è viva reaIl trattamento di t11tte le Filarie consiste i1el-


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SEZIONE PRATICA

769

,

zio11e : f oto1obia. lacrimazio11e, .iniezi-0n1e ipericheratica, il dolore varia secondo la sensibilità del soggetto ed è vivissimo in caso dri i1evrite. L'ulcerazione può aggiravarsi ed infettarsi (individui coin vie lacrimali i·mpervie ed infette) e passar,e ad ulcera. L'A. considera soltanto la semplice ulcerazion.e. La cura deve 3/nzitutto oompren'dere l'applicazione di oomprie-sse ·calde, di atropi1na, di coll~rio all' a1--girol 10rt.e od al collargolo, di una fasciatura fissa sull '-0cchi 0: ci .si assicu·reirà in.o ltre dello stato asettico ·delle vie lacrimali. La CL1ra diretta va fatta oon le cal1terizzazioni ~ i.a con aria calda, sia con tintura di io.dio. Si applicherà l'aria calda nelle ulcerazioni ,Taste ed a.fratto superficiali: a tale scopo si 11Ra una siringa di vetro di un paio di cm·c. con un ago a cui si taglia l 'ugnatura terminale, riducendolo ad un tubo reg.olare. Si instillano 2 goccie dii cocaina (1 .C:{, ) e dopo altri t1·e mint1 ti, altre 2 gocci e: frattanto si scalda la Sliringa sopra la fia·n11ma non carboniosa, e poi l'ago p.o rtandolo al color.e rosso. Si aspira lentamente l'aria che si sterilizza e si riscalda, traversand.o il tubo, ricacciando l'aria e ripeten.do la manovra 2-3 volte in m·odo da scaldare bene il corpo di pompa; poi, c~ricata nuovamente la siringa~ si allontanano le i)alpebre dell'occhio malato e collocata l'estremità del tubo a 2 mm. dall'ulcera., vi si fa diffondere l'aria calda, spingendo dolcemente lo stantuffo. Si ripete l'operazione 2-3 volte: l'ulcerazio·n e prende un colore -grigiastro. Più attiva è la cauterizzazione con la tintura di }odi.o, che si usa assai fresca (non più di 15 giorni) ai ·diluizionie di 1/20-1/30. c .ocaindzzato l'occhio, s1 immeirge ·nella tintur'a di j odio· una baccheltina di vetro (di 2-3 mm.) od un10 stiletto, non toccando subito 1'11lcerazione, ma atten·dendo piri·n1a che la gocciolina, all'es t.remità della baccl1etta. sia ·diminuita d i volume ed' abbia acquistato una · consistenza più spessa; a 1.Jora - o anche ad evaporazione completa si tocca la superficie dell'ulcerazione, che prende lln colore bnino. L'applicazione dello jodio sulla cornea non provoca dolore, mentre sarebbe assai dolorosa se fatta sulla oongiuntiva. Que.ste applicazioni son<> affatto inoffen.s ive e sono moLto efficaci, vanno ripetute 2-3 volte ad 1-2 gi.ornd. .d'intervallo. fil.

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La tintura di iodio nelle ulcerazioni della cornea. •

Parrebbe che l'occhio' non (lovesse tollerare un rimedio cosi irritante, quel 'è la tintura di iodi10; invece Cantonnet , (Médecine, gennaio 1920) ha ottenuto eocellemti risultati, nelle ulcere superficiali della cornea, dalla ttintur~t di iodio a 1 :20 - 1 :30 (ossi~ al 3-4 ~l) . Importa di

usa1'.e una tintu.ra fresca (d1 non oltre 15 gior11i), b.en chiusa in una boccetta a smeriglio; alnrime·n ti si forma acido iodidrico, irritan.t issimo per l'occhi10. Dopo anestesia con soluzione cocainica al 3-4 %, ,s i preleva la tintura di iodio ·Con una bacchettina di vetro di 2-3 mm, ·di ·calibro o, meglio, con un -s.ottile stiletto; si fa evaporàre p·er 1-2 m.i nuti (di m-0do ohe la ·conoe.n trazione va auin.entando), . con lai punta in bass·o, fino a con,s istenza sciro.p posa; poi si allontanano le palpebre e si tocca l'ulcera, che aJSsume, una tinta bruna caratteristica. Le appli·cazi,oni vengono ripetute .due o tre volte, a uno-due giorni di distanza. \ : a11 Liret (Archives d'Ophtalmologie) preferi~ce l1na t.i.ntÙra <li iodio cancentrata, al 20 %, freschissima; applica il rimedio per mezzo di t1no stiletto da vie la~rimali, intorno al ~uale avvolge strettamene un poco di .ovatta, avend.(} l' avverten·z a cli passare lo .stiletto su'l collo· della. boccetta per asportare l' eccesis10 di tintura. Fa. precedere }.e applj cazioni dall 'inJstillazi.o ne dr fluoresceina, per colorare e delimitare bene . rulcera ed evitare che l' a pplicazione di iodio si estenda alle parti sane; dopo di ·C'he instilla qualche g,o ccia ·d'idroclorato di oo·caina al 2 %. Nelle lllcere ribelli a qt1esto. trattamento, l'oculista di Bruxelles ha dimostrato utile l'asso0ip.z1one cte!Ja tintt1·r a di io·diio al pr.ecipitate> giallo. Egli ha scoperto il fatto casuàlmente, dn due malati le cui ulcere 1si eternizzruvano e che, dopo le ap·p licazioni .di .iodio, impiegarono la pomata al - precipitat,o giallo: trascorsi dieci aiorni eran.o ·de·l tutto gt1ariti. A prima giunta. o parrebbe trattarsi di un 'e·r es'ia te.r ap.e utica, poichè si. ·racqo1m and.a di evitrure l'impiego simultaneo dei sali di mercurio e delro iodio,. nel timore che si formi ioduro mercurico, irri,tantissim<> peir l'o cchi'o; Si evitano perfino i colliri mercuriali n.ei soggetti che eseguono una cura iodica. Inve.ce non si nota nessuna conseguenza spiacevole, probabilmente perchè leapplicazioni sono 1separate da lin certo intervallo di tempo. Le applicazioni della pon1ata a 1p re·oiipitato. giallo vengono anch'esse precedute ·da in·s tillazion,e d'idroclorato di cocaina al 2 %. L 'A. si attiene a questa norma: il primo g.ior-. n,0 applica. il p·r ecip1tato giallo,, di sell"a; p·oi, a giorni. alterni: preciipitato giallo mattina. e. sera; tintura. di iodio la mattina e precipitato giallo la 1sera. Ottdmi risulta ti si otterrebbero nelle ulcerecon ipopio·n dà qualsiasi ·specie batterica prodotte, nelle ulcere atoniche, nell'erpete della - carnea, neJla cheratite fascicularis, ecc. · 1

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L. V.


77-0

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L'optochina in

~culistlca.

Premettiamo ohe la ·cupreina è il principio attivo della China cuprea; somiglia molto al'la chinina (il rn eto·s sile vi è sostituito da un ossidrile): Un de1rivato di questi due alcàloidi è la etildiidrocu preina od optochina (in cui il gruppo metilico e il giruppo vinilico della chini;na sono .sostituiti da ·due grup·p i etilici). L '-0ptochin.a ·venne ottenuta da Morgenroth e Halberstadter, che n·e dimostrarono l'azione micr·obioida spiccata sul pneiI.mooocco, ed anche nelle pneumococcie .s perimentali. Questo medioin.ale ha · trovato n11rperose applicazioni in oculistica; si cominciò ad usarlo e.antro le congiuntiviti e contro l 'ulcus serpens da pneumococco, ma p·oi si Ticonobbe utile in molte altre affezioni oc11lari. Se n'è gi:ovato largamente A. F. Bedel (Jour11al Americ. Medie. Assoc., 2 ott. 192·0), clinico oftalm.olog·o all'Università di Albania - (Stati lJniti). Egli adopera una soluzione di clol'idrato all'1 per oonto; le instillazioni vengono eseguite a i11tervalli ·di due a sei ore. Conv1~ne avvertire · che alle volte esse provocan10 una reazione locale violenta, che si tradu·ce con ·edema. considerevole della congiuntiva e de.Ile palpebre. D'altra parte col tempo la so~uzione sembra perder.e ià .s ua attività, anzi sti·rnola la pullulazion,e dei batteri; ma questo fatto è dovuto ad un 'alterazione chimica1 ·d tm.o strata da H. S. I Gradle; basta rinnovare la soluzione, perchè il medicamento riprenda la sua efficacia. Sopratutto nelle pomate l'etili·drocupreina si altera con rapidità, onde occorre rinnovarle ogni 3 .g iorni; invece i colliri posso~-0 esser e rinnovati ogni 5 giornd. L 'A. ha usato con tSuccesso l'optochina nelle congiuntiviti (da pn·eumococco, primaverili. granulomatose), nelle ulcere di varia natura e gravità, n elle dacriocistiti a cute e cr,o niche, ecc. Nel tra,coma a grosse giranulazioni, con vas colarizzazione della cornea, con se·c rezione copiosa e con numerose piccole ulcerazioni, la congestione della congiuntiva si riduce già . dopo 24 ore, le ulcere t endono presto\ a cicatrizzare e dopo una decina di giorni molti pazienti s ono in grado di riprendere le lor o occupazio-. n1, da cui erano tenuti lontani da tempo. L'A. ha -osservato delle dacriocistiti acute suppura te, con distensione notevole del sacco l a>crimale, arrossamento della cute circostante e secrezione purulenta pTofusa, guarire in quattro giorni con semplici instillazioni della stessa soluzione, ripetute ogni due oTe, senz a alcun intervento opera torio. Egli ha potuto otten ere anche la guarigione r ap i·da di da cri ocistiti croni ch e, salvo che non 1

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IL POLICLINICO

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fossero dovute a lesioni permanenti: ma anche allora .si })UÒ ·far ridu·r re la secrezione; se però il miglioran;}ent.o è .solo temporaneo, è inutile insistere nell'uso del rimedio. Infine, le ulcera~ioni gravi della cornea, con ipopion iniziale, i·n iezìone sanguigna intensa dell'irid·e, congestione bulb~r~ accentuata, giustificherebbero lo stesso trattamento: in 24 ore le instillazioni piorarie determinano deoongesti-0ne e riduzione dell 'infìltrazio11e; dapo tre .g igrni i sin.tomi m·o rbosi sono scomparsi e comincia i1l processo d:i cicatrizzazione dell'tllcera. Lo stesso tra ttam·ento ha corrisposto nelle infezioni - della cornea conse.cu ti ve ad estrazione della cataratta. Invece esso è rimast-0 inattivo nelle cheratiti interstiziali d'origine lue~ica o tubercolare. L.V \

" · L'arsenobenzolo nella cura del tracoma. De \Vael~ (La Clinique ophtalmologique, 1920, pag. 422) consig'lia n·e lla forma giranulosa acuta il 1seg.uente procedimento. Previa anestesi·a CO· cainfca, ,a;rroves·ciate le palpebre, si scarifiea la su·p erficie, con u11 picc-010 bisturi, a, livello delle granu1azioni, cerèand-0 di far uscire iT contenuto vitreo, p·er mezzo di un cu:cchiaio. Fr.ena·ta l'emorragia, si t-0.coa la supe.rfi,c ie con un tampon·e di c<0tone imbevuto in .S'Oluzion.e al 5 % di arsenobenzolo in alcool metilico. Per 11na o due ore, il paziente si tiene sugli occhi compresse bagnate con soluzione borica, fino a che .n on sia diminuita 1a :s ensazione di scottatura, facendo po! lozioni con ·s oluzione borica. Dopo ,d ue griorn.i i d.olori sono diminuiti ed allora si intrapren·de la cura .come p~r i casi subacuti e cronici. Qu·esti, com1e •p ur·e le forme lievi, quelle follicolari torpide si trattano rnedia11te l'.arpp·l i·cazione di unguenti> all'1 % di a1·senobenzolo, portato mediante · bacchettine di vetro. L 'un.guento va conservato al riparo dalla luce: il neo&alvarsan dà risultati meno buoni I casi acuti o subacuti dàn·n o esiti soddisfacenti con ritornD della congiuntiva allo stato normale senza deformazion,e del tarso. Anche i casi cr<0nici migliorano considerevolmente, con tendeinzia al ritorn-0 allo stato normale, al ripristino d:el cul di sacco, alla scomparsa della fotofobia. r. s·

Sulla proftlassl del iracoma. Consiste anzitutto nella cura minuziosa di ogni tra·oomatoso e nella separazione di q.ue~ to dalle persone che vivono ne:llo stesso a.mb1ente. separazi-0ne che riguarda- specialmente .gli oggetti di ipulizia personale (fa.zzoletti, asciugamani catini, ecc. ). Gli' Stati Uniti esercitano t1na sorveglianza rigorosa all'arrivo degli emigranti: tutti ven-


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gon 0 visitati, -0gni palpeil::>ra è rovesciata, gli individui tracomatosi sono internati e rimandati in Europ·a ·con il prossimo piroscafo, a spese dellla Compagnia di navigazio·ne, la quale deve anche pa,gare un' amm·e nda. In questi tempi poi, vi sono nelle nazioni europee iprofughi russi e balcanici, che appunto in ·causa ·del tracoma non possono emigrair.e e che, r.estan·do nel p8>ese, vi ·diffond.o no la malattia. Preca·u zioni analoghe a quelle sopra ricordate dovrebber-0 essere prese anch-e in Europa nei porti ed ai •OOnrfini di terra, esigendo il certificato d' esame oculare come si pretende quello di vaccinazione. , Si debbono poi istituire dispensari spec1~li per tracomatosi, a cui gli industriali dovrebbero inviare i dipendenti, che ne sono affertti; un.8J sorveglianza rig.orosa deve .p oi esercitarsi "nelle scuole, escludendO'Ile i tracomatosi, p.e r i quali si faranno scuole speciali, se trovansi in discreto ni1mero. Nei paesi dove il tracoma è diffuso, si provved•e rà a distruggere quanto 19iù sia .piossibile le mosche che hanno una parte importante nella diffusione del mal.e. Il tracoma,, inoltre dovrebbe V·e nire inscritto fra le malattie a ·denun·cia oibbligatori,a . fA. Cantonnet. I ournal des praft.ciens, 1921, 1

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Il•.

13).

La visione dei colori e la cura della discromatopsia.

C. P. Weber (Med. · Reaord 1921, pag. 331) asserisce che l 'ilride .protegge la 1vetina ootrut.ro llJ1 colore preipo'Il!dJerante: quand1 0 l'occhio è costre.tto a gua:vd.a:rie llln c:e1rto colore •p1er lun,go tempo, .l'iride dopo pa:vecchi anni ·cambia color.e, assumendo quello complementare al colore osservato a lungo. Tutto1 lo spettro è rappr.esentato nell'iirid1e dal ·rosso n.e l oentro, al violetto alla ,perif.eiiQ.; quando .si veri.fica il cambiamento icli oolore, se ne v1e d·e J.a scoanpal'sa neJl' an$il.o oorrispondenite. Nella disoromatopsia l'iri·de .s i ;p001S>e1Dita pa;lJid.a , giia.110scura cwcona.iata da una tin·t a v.erdirc cia; talle oondizioine si prodnIJce particOlla rm1ente; Javorain1do ·OOD 1a luce Mtifi1oiale ed .8JD Ch1e -OOIIl t'ruJSO delle lenti azztmre, che eir3Jno· in. voga tem1

• po .f u.

.Queisti st'Udi l 1anino corndottio a n che a1Jla ·cura I della discvomatopsia e delle ·conctizi.oni cannesse oon J.',uoo falso dei ooJOII'i, cura diretta a cambiare ii! colore deihl'iri·cLe, e che si otti.eine in 2-4 mesi con l'uso di OIClchiald -0olorati ·ad.atti; in .t al modJo si 1guarl1sce a:n1ch·e la crefaJ·ea .da, f~

IU80

diei colori.

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771

SEZIONE PRATICA

ftl.

NOTE DI MEDICINA • LEGALEa I

baliatico Infortunio o malatiia professionale ? La sifilide da

G. Pisenti (Ann. Ost. e Ginecologia e Lavoro, 28-II-21) ritiene che la sifilide da baliatico debba essere considerata com.e vero infortunio e 11on già come malattia professionale. Su questa, di fatto, l'ele~ento causale interviene,. sia .p ur.e i.n variia misura, in ogni momento del lavoro: nell'jnfort11nio invece, il fattore morboso si prese11ta solo come evenienza fortuita ed accidentale. l~'infezione carbonchiosa del .oon1oiapelli ·che rappresenta 1s:ol10 un elemento fortuito, e non già la regola di chi lavora nelJ·e pelli, viene CO!IlJSiderata ·come infortunio. Analogamente il fattore morbigeno - sifilide - · non è necessariamente connesso con l'allattamen.to, ma .rappresenta so1o un'evenienza fortuita; la infezione: ,sifilitic31 va quindi considera,t a -come infoir tunio. Ammessa la necessità ·di l!'isarcire il damno,. sorge il problema della misura dell'indennizzo. Il ·danno econ.omi100 in riguardo alla capacità lavorativa può essere minimo o massimo secondo le varie manifestazioni dellçi, sifilide; ma bisogna inoltre tener conto di altre circostanze, che vengono toccate dalla infezione luetica, cioè delle f.unzi.oni ·di ·s posa e di madre. Peir le prime, il .dann.o si .estend·e ai rapporti ·coniugali, per le seconde ·o ltre al p·e ricolo di infettar.e i figli conviventi, vi è quello dell'esito di fut11re· gravidanze. Il danno, oltrechè individuale, è anche sociale e va quindi valutato con criteri di larghezza. fil.

POSTA DEGLI ABBONATI. .

(1344) Ematurie in gravidanza. - All'abbo11ato n. 5087, Manzano: Err1aturie ·di a ocertata origine renale ric01r-

renti in ripetute gravidanze debbono presumer.si dovu.t e a nefri.te cr onica che in gravidanza ·s i acutizza ·ed ass·u me ti·p o emorragico. Piuttosto che ·p reoccu.p arsi della dieta, che dovrà, in ogni caso, esser quella adatta ad una nefritica, par'lni vi sia indicazione alla interruzione. della 1gravidanza a prevenire temib.ili complicanze. ARTOM DI .S ANT' AGNESE. 1

(1345) La cura del morbo di Basedow. - Al1'abbonato 5071: La cura del morbo di Basedow è complessa.

.Q uando i farmaci , i prepara ti opoteirapici, n on riescono efficaci, giova ricorrere alla elettroter apia ed alla radiotera-pi3-o che danno spesso,

-


7i2

IL POLICLINICO

specie l'ultima, notevoli successi. Nei casi ribelli si rico-rre a ll'intervento chirurgico. Le vert.igini, che per altro non sono un sin· tomo costante del gozzo esoft.q,lmico e quando sono p-resenti è prudente, indagare 1S1e n.orn di.. pen•d ano da altre cause, vanno combattute con la ct1ra generale dell'affezione . . Per maggi ori particolari leggere la rivista sulla terapia del gozzo esoftalmi.co 1pt1bblica ta. nel n. 26 d1ell'anno 1919 di questo periodico. 1

1

DRAGOTTI .

(1346) Tubercolosi del peritoneo. - All"abbonato n. 11422: · In ling"Ua francese ; Sulla tubercolosi del peritoneo ella troverà n el volume XVIII (TQalattie del peritoneo) delfa collezione Gilbert e Thoinot (v'è an·che la traduz. ital. dell'Unione Tipogr.-Editr. .Torinese) un largo capitolo di Dupré e Ribierre, con indicazioni bibliografiche fino al 1911. Nel recentissimo tra ttato ·di Se·:r.gent, Ri·b adeau, Dumas e Babonneis (Maloine, éd., Paris) del 1921, hl capito.lo s ulla tubercolosi del peritonoo (vol. XVIII, p. II) è trattato brevemente ma esaurientemernte da P . Pruvost.

t.

p.

(1347) All'a bb. n . 4842: Per la cura dell 'òbesità alle tante in dicazio.n i bibliografiche già fornite in altre 0 cca&ioni aggiungiamo il volume XXVIII d.eJ. trattato di Serg.ent in cui il capitolo Regimi alimentari è largamente svolto dal Rathery. 1

1

t. p. (1348) Al dott. · V. R . da M. : Il Manuale di .p atologia interna del DieiuJ.afoy ~ sempre uno ·dei miglio·r i 1ibri fran cesi, eispre.ssione della mentalit9. di un grande clinico. Non esiste traduzione italiana dell'ultima edizione fran cese; naturalmente 'ogni libro dii medi·cina porta con sè tutte l~ deficienze .e gran .p arte degli errori del tempo in cui è stato sciritto. t. p. •

[A.NNO X.'\VIII,

VARIA Un medico italiano all'estero per la Idrologia italiana. Nell a Semana '!.f edica di Buenos Aires, che è rept1tata il più ?-Utorevole ·p eriodico sanitario dell'A1·ge11ti11a, t1n va loroso nostro connazionale, il dott. Antonio D'Alessandro, pubblica t1n notevole lavoro, nel quale tratta delle acque minerali italiane, esponendo con singolare franchezza concetti e fatti di r1otevole interesse. C:i permettiamo di ricordarne alcu-

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ni, traduoondo letterallnente dal testo 01iginale (L a Semana Medica, 17 febbraio 1921): Già .nel 1900, in un Congresso sanitario ter1utosi a Napoli, il dott. D'Alessandro aveva aff.er.mato che cc in Italia 8Jcqu.e minerali straniere inutili. :si trasformano in ·. miraoolose; m·entre moltissime ita.liar1e, veramente miracolose, non sono conosciute .per mancanza di opportuna propaganda». Trova:ndosi in .Ar.gentina ormai da 1m-0lti anni, il D'Alessandro ha potuto notare altresì questo fatto; « 1eg.g endo riviste mediche ita- • liane di idrologia, vi si tr-0va il .n ome dt acque straniere; m·e ntre in tjviste i~rologiohe straniel'e non si incontra il nome di nesst1n.a fonte italiana». Ed aggiunge: « Ho letto attentamente libri di idrologia francesi e spagncli, trovandovi appena il nome di due acque italiane di secondaria importanza e comunque ricoT1date 8Jppena Gli. sfug·giia; le altre molte, veramente importanti, quei signori scrittori, fraternamente latini, si ·guardano bene dal ri· çordare ». « Rara concordia fratrum ». .« Scrivano ciò che credono; non si distrugge con questo la v·erità tangibile, e cioè .che tutte le varietà di aoque minerali e termali convergono nel suolo d'Italia; così che può affer· marsi ·chie l'Italia è veramente in oond'izio,n e da potersi -e mancipare da tutto il resto del mond-0, .per quanto si riferisce al•l a idirologia; mentre tutto il mondo può aver bisogno del1'Italia, in questo campo». 'Ricorda qui11di gli stu.d i di una dottoressa argentina, Natalia Sales, intorno alle acque termominerali ·dell'Argentina, con -la constatazione, nel suo libro, che acque jodobromiche non s ono anco.r a state ttrovate inel ricc-0 sottoisuolo di quella .regione., pur essendo probabile che ne esistano. Si r allegra qu:indi moltissimo il Dr. D'Alessandro che si annunzi la introduzion,e in A~geintina delle acque di S1alsomaggiore, dei sali naturali, dei fanghi, ecc .. ed espone minutamente i con cetti scientifici ed i fatti terapeuti·ci sui quali si basa la fa.ma ormai quasi secoil are ·delle cure sa·l sesi, Qb..e si au1g:ur a sian() al pi.ù pirest-0 d e•g namente conosciute dai colleghi argentini. Senza entrare in detta.gli intorno a quanto l'egregio connazionale e collega, intessendo una vera e razionalf' apologia dell·e acqi1e salsoiodiche e di tutte le altre italiane, è certo che fa piacere il constatare come siavi chi, con a nimo a d un tempo di italiano e di studioso, ~appia affermare all'Estero che ritalia nella idrologia (come in molte altre cose) è stata dalla natura messa ad t1n posto eminen· te, e nit1no pt1ò toglierle t1na tale evjdentf> nosizione. A. S. 1

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NELLA . VITA PROFESSIONALE. Mutue di medici.

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E proverbiale il caso del €alzolaio mal cal-zato, del sarto mal vestito.... Allo stesso modo non è raro che un medico trascuri la propria ~alu.te: non ha il tempo o la voglia di recarsi dal collega dentista p·e r farsi otturare un (lente o dal collega oculista per farsi prescrivere un paio di lenti adatte ·O dal oo·lle.g a i11 pratica generale per accertare la natura <lei distl.1rbi che lo afftig;gono e il trattamento <la opporvi. Lesioni gravi matuz:ano nel medico per · trasclli!'a tezza: tro ppo preoccupato di ·cura!1e gli altri, li antepone a se stesso. Talvolta questa attitudine mentale diviene causa di drammi di c11 i ci offrono esempi le. necrologie che leggiamo nei periodici professionali: molti medici cadono sulla breccia, abbattuti da malattie che avrebbero potuto essere tenute a • bada ancora pe.r molti anni. An·che n ei riguardi d·e.i propri famigliao:~i i medici fanno valere pooo la p.ropria esperienza € la •p ropria ·d-0ttrina. Non sappia·n1.o ohe i migliori medici sono inadatti a curaire 1e persone -che vivono sotto il J.or-0 tettò? Abituati a trattarle con molta oonfidernza, non hanno p.iù l'ascendente e il presti~io nec~ssa.:ri per ~porsi; preoc• cupati, perplessi, ·p ro clivi a coir reg.geTsi, svelano le deficienze deJ.rla propria · arte; deboli e condiscendenti, divengono pessimi consiglieri. Fin'oggi i medici si sono aiutati tra loro nei casi di malattia -propria o delle persone di famiglia; si sono gratificati dell'assistenza reciproca. Ma questo sistema. non è immune da inconvenienti: alcuni medici sono riluttanti a profittare di colleghi troppo assorbiti dalla professione: ho saputo di un medico di Roma il qual e si reca a N ai) oli per farsi esam1na;re e ·ouirrure i d,e nti, non vo1'endo es.i'mers·i dal p~amento e non potendolo fare a Roma, dove è conosciutissimo. Viceversa altri medim sono portati ad abusare del tempo e del lavoro di colleghi sovraccarichi d'impegni. Si d à .anche il caso <li medici co1piti da affezi1o ni ero. niche, i quali non riesoon.o ad ottener.e le visite dei colle.ghi, malgrado tutte Le insistenze; a. volte sarebbeTo fe1lici.ssimi di p 1otersi disobbJ.igare, corrtsponden,do la retril1t1zi·one.

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Non entra solo in campo il problema sanitario: ancora più assillante è quello econo!!lico. Un medico malato non può più acctidire con impegno alla. professione o deve rinunz.i arvi del tutto; vengono così ad esaurirrsj

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SEZJONE PRATICA

le fonti stesse deJla. s11a esistenza: egli è costretto a . vivere nel disagio, qualche volta ca.. de nell'indigenza. Se anche è stipendiato, se an·che è un medico condotto, continuerà a ricevere lo stipendio, in tl.1tto od in parte; ma verranno a mancargli i proventi complementari, che spesso Sllperano lo stipendio. Quando la disgrazia si abbatte sul medico, nessuno più pensa ai benefizi che egli ha reso alla soc1eità. Un es~mp.i-0 tipico ci è offerto dai medici pensionati: vjttim.e del tincaro generale, portano melanconicamente in giro la loro povertà de.oo.r osa e ra,sseg'11ata, qualora n o·n dispongano di risorse estranee alla pensione o n.o n siano a11co1r a in g.rad-0 d1 lav.o:ra·re: nessuno più si o.cc11pa dei loro casi; la loro sorte può destare l1na sterile commiserazione, ma non interessa quasi più neppure le associazioni professionali! Anche le malattie delle persone di famiglia del medico arrecano dissesti economici, talvolta- assai gravi: si pensi all_a consorte affetta da una grave mal attia cronica e che non possa più acct1dire alla casa e, che reclami lln'assistenza assidua, mentre il marito è attanagliato da doveri professionali improrogabili·. La morte del medico ha spesso conseguenze funeste per le persone ohe gli sono care : la· vedova resta, non di rado, nella miseria, aippena masche1rat~ o velat~ da una p·arvenza.. di pensione.

** *mutue permette di evi-

La costituzione di tare o fronteggiare q11esti contrattempi, queste rlifficoltà, questi dolori. La Mutua tra medici ha il compito precipuo di sovvenire -i soci colpiti da malattie e la cui capacità lavorativa è temporaneamen.t e · o p·ermanentemènte ridJotta, nonohè quelli di cui si ammala gravemente od a lung·o una persona di casa, imponendo gravi sacrifizi pecuniari.. Second·o· n1oi, la. mutua ·deve anche · valere a 1 risolvere hl p~oblema deg li onoir ari tra i' .medi·oi: il pagamento vien fatto dalla mrutua, cioè da l.ln ent.e impe·r:Sonale. Ne troviamo già qualche ese1m pio n.e lla Ftrancia. In tal m.o,do vien·e a soompruriire,° certo, la camaraderie CO'l'driale di un tempo: rioovere lln oom.pens-01 per il lavoro prestato a colleghi, potrà sembrave avvilente; ma ne deriva il van taiggi.o ·di rende.Te .reg.01lruri e s icurri, attivi e :Drequenti, j .rappo·r ti p1rofessi·Onali che interessano ad personam. I tempi volgono verso il positivismo ~ bisogna adattarvisi. •


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IL POLICL tNICO

[ANNO

XXVIII,

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La mutua può anche assumere dei còmpiti collaterali, tra cui il credito: sovvenire nei casi di bisogno, consentire l'esplicazione di progetti che necessitino uh finanziamento, come fondazione di ambulatori,' di case di salute, di centri inedici, di istituti .per la propaganda igienica, accettare depositi, garentire opera.zioni, ecc. Se pure volesse astrairsi, almeno in prim.o tempo, da qu·eiste finalità, il mutualism·o· ese·rcitato more solito per fronteggiare i Gasi di malattia, dovrebbe richiamar.e tutta l'attenzione del corpo medico, guadagnaTne le ·s.impatie e il canoo-rso· premurosoi.

sempre ristretti, esclusivamente petsonali equasi sempre fugaci; sarebbe bene che si stabilisse tra loro una maggiore fratellanJ:a, la quale potrebbe giova.re non solo nel campoeconomico, ma jn quello scientifico (basti pensarre ai rapporti affe.r matisi in Francia tra la medicina umana e quella veterinaria ed ai vantaggi reciproci che ne sono derivati), come pure nel campo sociale ed anche in quello politico. Più sono vaste le l\111tue, meglio tolleratnoì rischi, più ne sono salde le basi; perciò non si deve temere ad estenderle. Un.a Miitua sanitaria nazionale a larga ba-· se costituirebbe 11n blocco di più portato ar L'iniziativa di costituire una lVIutua tra i . futuro edifizio delle assict1razioni sociali conmedici condotti, affermatasi al Congresso di tro I.e malattie; essa permetterebbe di estendere e rassodare l'esperienza delle classi saNapoli~ parve in principio molto ardita. Semt>rava qt1asi impossibile che dei professionisti nitarie ne~ camp.o ·d el mutualism.o. L . VERNEY. portati all'ultra-individualismo, come sono i medici, si decidessero ad applicare a se stessi (1) Lo statuto e il regolamento della Cassa le idee di previdenza muturulista. Moil ti Sii sorM. S. tra i M. C. sono in corso di stampa. presero; . la maggi or .p arte rimase interdetta: di Promotore, , animatore e presidente della MuIl tentativo aveva qualche cosa di rivoluziotua è il d.ott. Romano Cerami.cola di Arquà Ponario. Eppure l'intrapresa è ormai bene av- 1esin.e (Rovigo). Per le adesioni e le inscrizioni rivolgeir si al d.ott. Daniele ·CoTobbio, a .Cologno viata: per quanto non siano trascorsi che pochi mesi dal Congresso, la mutua racco- Monzese (Milano). La Mutt1a comincerà a funzionare il 1° luglie qt1asi un migliaio di soci, e questi aumen- gli.o prosRi.mo. tane di continuo: non è avventato sperare (2) I.a Socie!à di lVI. S. fra i medici-chirurche essa finirà per estendersi a quasi tutti gi della Lo1nbardia ha sede in Milano (Foro Bonaparte 61); è presied11ta dal dott. U. Rui medici condotti (1) . sconi: non conta che 1Jn centinaio di soci; ha Il tentativo, che doveva ottenere tanto fequasi mezzo milione di capitale; distribuisce lice esito, non era senza precedenti, ma queogni 3Jllno circa . 10.000 lire di s11ssidi: ai soci malati aceio rda diarie fino a l,. 6(){) annue se sti avrebbero pot11to piuttosto scoraggiarlo ... Da un'ottantina d'anni in Lombardia (2) e da il contributo ann110 non supera L. 30 (aumentando il premio. au·mienta la. diaria); accorda venticinque anni in Liguria (3) sono state co- borse di stu·dio ai figli dei so,ci, ecc. stituite e funzionan·o due m1odeste mutue·, le (3) La Societ:\ Medica Ligt1re di. l\111t110 Socquali contan.o un ristretto nrumero di soci ed corso fu.a sede in Genovfl. (Piazza De Ferrari, Palazzo dell'Accademia di Belle Arti); è pre .. esplica110 un 'azione limitatissima. sieduta d al dott. E. IJiRania; conta !'OCO ni1'1 La Mutua dei medici condotti, invece, ha una di 250 SlOCi (alla fine del 1900 eran.o, 253: il loro portata vasta, llna base nazionale; la sua ef- nt1mero va a11mentando); ha poco più di 61.000 ficienza finanziaria previdibile è scarsa, ma lire di capjt.ale; distrib11isce · circa. 4,000 lire promettente. Potrà essere consolidata; intan- di sovvenzioni all'anno. (Le ql1ote sono ancora (f11elle stabilite con lo Statuto di fondazione to merita un plauso pieno e incondizionato. del 1897). Ne posson-0 far. parte medici, veteril\fa, a n.o stro avviso, impdir.teirebbe di prov- na.ri, farmacitsti. dentisti muniti di diploma universitairi.o. vede re a tl1tte le categorie ·di· medici, i11' specie a i liberi esercenti, i quali ,sono molto PUBBLICAZIONI PERVENUTE. più esposti dei medici condotti alle conseguen. ze rovinose delle malattie. Noi perciò preco1''.IARCHETTI BRUNO. Tre oasi ài tabe trattati con i nizziamo la costitl1zione di una mutua tra i ra.ggi 11ltra1•ioletti mediante la lampada dt quarzo. - Recanati, 1919. liberi e~eirrcnti; o meglio proponian10 che la ~fAZZO:"ì'I I J. e PALUMBO V. Sulla depila zione col ~1l1 t11n dei condotti \'enga estesa a tutti i mera.di11m applicata alla cura d<'i tign.osi. Midici; n1eglio ancora: che lo sia a tutte le classi lano, 1920. _ sanitat'ie, ai farmacisti, at veterinari, alle le- FRANCO P. M. La diagn,osi della malattia di Granvatrici. oh.er mediante la fonaoosoopia. - Napoli, 1920. I"e 11ostre clas$i ~a nitarie s.ono ora troppo RoDRIGUEz-FoRNOS F. C011ferenci.a dada en e3ta slPgntP t.ra loro. s'ig11-0rnno, o ql1a.s i, r eriprocaOorporaoi6n (RPal _4.cademia 'l\·nrional de Jfedicin.a). - :\Tndrid, 1920. mc11te ~alvo 11ei co11t&ttt] profe$.sionali, 1

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ltlSPOSTE A QUESITI E ADOMANDE.

.AMMINISTRAZIONE SA NITARIA.

(8837) Spesa per i oortifioati in caso .ài mfortu· nio - A chi i·noorribe. - Dott. abbonato n. 1575. Il certificato attestante l'a.vven·u to infortunio è .a _spesa dell'esercente o capo dell'indu·s tria.; quel, lo di continuazione della infermità a carico dello Istituto assicuratore tranne che l'infortunato non abbia diritto alla cura ed aiss1steDM gratuita e l'ultimo, attestante la guarigione, è anche a. carico dello Istituto assicuratore.

Pei congedati malarici.

(8838) Oonoorsi - Limite di età . - Dott. abbonato 1713. - Il servizio interinale prestato prima del concorso viale ;per fair esentare il medico concorrente dal limite di età, stabilito dal Municipio nel bando di conoonso.

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SEZIONE PRA.TICA

(8839) Riditzione della zona d·i condotta. - Dottor E. L. da. S. - Il Comune è .9emrpre libero di ridurre nell'interesse del servizio la rona. della. condotta mantenendo integro lo st:bpendio ·assegnato al medico. (8840) Sessennii - A..ssegno di, an.z.ia.nità. - Dottor B . V. da . C. - L'assegno di a,n,z ianità (che si' ignora cosa sia ed in che oonsiJSta) non può distruggere il diritto al ~sen.ni~, che è rosa ben separata e distint.a. Ma, a nostro avviso, dovrebbe percepire l'aumento sessennale non ostante sia provvisto dell'assegno di anzianità. Sulla indennità caro-vi,reri si paga l'impoota di R. M. (8~41)

~'Jta bilità

- M edico-ohitrurgo ospedaliero. - Dott. abbonato 2196. - I medici-chirurgi delle Opere Pie e, quindi, degli ospedali, non acquistano giammai la .stabilità nella carica tranne che non compiano servizio di condotta in luogo e vece di medici comunali. Ella, quindi, non ha acquistato alcun diritto a riguardo dell'ospedale: potrebbe averli acquistati a riguardo del Oomune, in cui, come almeno rilevasi dai quesito, presta servizio da molti anni oon distacco all'ospedale con le funzioni di chirurgo come il più anziano.

(8842) Servizio militare - Pensione. - Dott. M. P. da C. M. - Il 1pe11odo di tem po traiscorso sotto le armi durante la guerra non è perduto se E lla ha dichiarato di rimanere tuttora inscritto alla Cassa di previdenza o non abbia altrimenti dichiarato volontà contraria ed abbia, a mezzo del Comune presso -cui. serviva ·pagato' il contributo prescritto. Se non si è a tanto adempiuto, quel periodo di tempo non può essere riscattato. Doctor JusTITIA. 1

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Servizio med·l co-militare. - Al dott. G . S. da R.: Non avendo Ella prestato servizio con reparti di truppa combattente non ha diritto alla· polizza di assicurazione. M. G.

Continuiamo l'elenco delle sovvenzioni •che il Sottosegretariato d·i Stato per l' Assist.enza Militare e le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza Malarici - ha concesso ai Sanitari a titolo di compenso per l'opera d'assistenza prestata a favore dei congeda ti mala.rlci, durante il 2° semestre 1920, ,riservandosi di provvedere in seguito a mano a mano che giungeranno i raipporti dei rispettivi Comitati provinciali : 14. Provincia di Oaltanissetta: Dott. Dell' Aira Giuseppe, del Comune di Caltanissetta, L. 400 Dott. Rizzo Franooooo, del Comune di Valgùranera, L. 200 - Dott. Leone Giuseppe, del Comune <li Gamofranco. L. 150 - Dott. Di Prima Raffaele, del Con1une di Castrogiovan ni, L . 150 - Dottor Cr'escimone Rosa-rio, del Comune di Niscemi, I .i. 150 - Dott. Pappalardo Salvatore, del Comune di Piazza, L. 150 - Dott. Ca.malò Anronino, del Comune di Acquaviva PLat.ani, 1L. 100 - Dottor Mazzola. Francesco, del Comune di Aidone, I.1. 100 - Dott. Mattina Benedetto, del Comune di Barra.frane.a. L. 100 - Dott. Federico Rocco, del Comune di Eutera. L . 100 - Dott. Tinebra Vincenzo, del Comune di Delia. L. 100 - Dott. Ferrara Vincenzo, del Comune di Marionopoli, ·L . 100 - Dottor Giunta Rocco, del Comune di Mazoo.rino, L . 100 - Dott. Di Francesco Giuseppe, del Comune di ~fontedoro, L. 100 Dott. ManCll'sa Salvato·r e, del Comune di M11ssooneli, L. 100 - Dott. Niooletti Antonino. del Comune di Pietraperzia, L.100 -=- Dott. !anni Giuseppe. del Comune di Riesi. L. 100 - Dott. Manet1so ~alvatore, del Oomune di S. Cataldo, L. 100 - Dott. Benza P.aso11ale, del Comune di S. Caterina. L. 100 - Dott. Piazza Gaetano, del Comune di Serradifalco. L . 100 Dott. Cigno Alfonoo, del Comune di Somma tino. I.1. 100 - Dott. Vaccaro Antonino, del Comune di Sutera. L. 100 - Dott. Di Bartolo Angelo, del Comune di Terra.nova., I.i. 100 - Dott. Cipolla Giovanni. del Comune di Vallelunga, L. 100 Dott. Mulè Michele. del Comune di Villalba, liN' 100 Dott. Restivo Salvatore, del Comune di Villa.r osa, I.1. 100 - Dott. Soniso Valvo Giovanni, del Comune di Calascibetta, L. 100. 1

15. Provincia di Pa/Via: Dott. Servetti Giuseppe. del Comune di Voghera, 'L . 500 - Dott. Perini Egidio. del Comune di PaviR, I.i. 500 - Dott. Sacchi Mario, d.e l Comune di Vigevano. L. 500 Dott. Merlo Giu::,eppe, del C-0mune di Casatisma. L. 300 - Dott. Ottimi Giuseppe, del Comune di Maghermo. L. 300 - Dott. Albani Pietro, del Comune di Villanterio, L. 300 - Dott. Ba·r bieri Giuseppe, del Oomune ·di Bressana, L. 300 - Dottor Secondi Gaeta.no. del Comune di Casorate. L. 300 - Dott. Morandi Oarmelo. del Comune di Linarolo, L. 300 - Dott. Dog1iani F'rance~o . del Comune di Miradolo, iL . 300 - Dott. Guelmi Guglielmo, del Comune di Pieve P. Morone. L . 30() - Dott. Lavezzi Orazio. del Comune di Pinarolo Po, I.i. 300 - Dott. Arri~ni Costanzo. del Comune · di S. Zenone Po, L. 300 - Dott. Astol:fi Giovalllili. del Comune di Portalbera. I.i. 200 - Dottor Borelli Benedetto. d~l Comune di Cigognola. I.i. 200 . - Dott. Castagnola Vito, del Comune di ~rra.zza Costa. I..1. 200 Dott. Perotti Ernesto, del Comune di S. Cristina, I.i. 200 -. Dott. Ganassini Luigi, del Comune òi S. Martino Siccomario. '.f.1 200 - Dott. Giovinazzi Attilio, del Comune di Retorbito. L. 200 - ·Dott. Catalani Giiuseppe, del Comune di Ro,regno, L. 200 - Dott. AnseJmi Beniamino. del Comu·n e di Basti da Pancarana.. lire 200. 1

.

Nella' ((Posta degli abbonati)) pubblic.ata 1sul fase. scorso, sotto il n. 1335, a pagina 737, riga 20, leggere: «Il tempo più delicato è il III », ecc. ERRATUM . -

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:IL POLICLIN ICO •

CONCORSI. CANINO (Ronia). - L. 7000 fino a 2000 PQveri; 1,. 1 .20 per ogni pove1·0 in più; due c.-,r.; 5 q11adrienni del decimo. Scad. 10 giugno. CI!\'TJ:GIANO (Grosseto). - L. 7000, .p er Fano d'Ombrone (in corso d'approvaz. aumento a L. 12,000); due c.-v. Sead. 15 giugno. CITTADELLA (Padova). - Ripa.rto A; I.J. 7200 oltre L. 2 per ogni povero in più dei 1200; due earoviv.; indennità annua a s~conda della qualità del mezzo di trasporto. S~d . 31 n1aggio. CONEOLI.ANO (Treviso). - 3° Riparto; a tutto 15 giugno. L. 6000, e 1/ 10 peir . cinque quinquenni; L. 2 ogni povero in più ~i Inille; ·L . 1800 annue per mezzo tra.sporto; due caro-viv.; assicurazione contro gl 'infortuni professionali a carico del Comune. Rivolgersi all'Ufficio Protocollo. MELENDUGNO (Lecce). - Frazione Borgagni; lire 5000; car~iv.; quatt·r o quinq11enni del decimo. Scad. 10 giugno. ONANO (Roma) . - L. 7000 fino a 2000 1p overi; L. 1.50 ogni povero in più; L. 300 qua le uff. san l;. 500 per disagiat;t residenza. S·cad. 81 maggio. OsTIGLIA (Ma n,tova). - 1~ oond. ; L. 6750 ; due c.-v.; quadrienni d el decimo; Ospedale Civico. • • Scad. 7 giugno. PARMA. Oon.'s orzio Parm en$e di B er1,efi,cenza. Direttore del Sanatorium di Salsomaggiore . .A.Ile ore 17 dell'll giugno, presso l' Amministtazione del Sanatorium (sede in Pa rma, Piazza Garibaldi, l), per titoli. Età 30-45 anni (salvo disposizioni qel R. D. 18 settembre · 1919, ii. 1825); libera d<>Cenza in un ramo delle 'd iscipline mediche, oppure direzione di ltn ospedale di alm.e no 200 letti o di un grande stabilimento sanitario. Il limite di età non ha valore per i medici in seryizio presso il Sanat orilun da almeÌl-0 qualche anno. Stirpendio lire 14,000; caro-viveri l)ari a quello concesso dallo Stato. .A.Ile ore 17 del 1~ giugno concorso a medico interno del San.atorium. Età 2.S-35 anni, salvo limitazioni di cui sopra. Stipendio L. 10,000 e caroviveri c. s. Per Ja· nomina del Direttore e del ltiedico interno il Consiglio si riserva la più ampia libert-11. di scelta, come pure di non procedere a nomina nlcu113, quando, a proprio· insindacabile giudizio, riten esse che nes;runo del concorrenti present.asse sufficienti garan zie di saper reggere il .posto a cui aspira, tenute presenti sem1pre però le disposizioni di citi al R. D. 18 settemoo.~e 1919, n. 1825. Nomina provvisoria. biennale. Obblig9 di risiedere in permanenza .a Salsomaggiore e divieto del· l·eserctzio privato. POGGIO BERNI (Forl ì) . - I .1. 8000 con 10 bienni del ventéslmo; due c.-v.; L. 2500 per cav.; L. 1000 per uif. san. Scad. 31 mRggio. RE~ATE (.lf ilano). Poveri del consorzio ~n Veduggio ~ L. 7000 oltre L. 500 quale uif. sanit. Car<>-viv. J.J. 1000 alla stabilità. Scad. 31 maggio. ROCCASTR\DA (GrOS.'~eto). Proroga. al 31 mag. SALTARA (Pe ·aro). L. 10.400, ·compreso uff. snn.; due c.-"V".: L. 2300 per cav. Se.ad. 10 giugno. ~EEL~AOLI.\ (Treviso). Il concorso a medicoc11lrnrgo scnduto il 15 aprile n. s. è prorogato al 1. ;

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22)

10 giugno p. v. I/eletto avrà alloggio gratuito e doppio caro-vive1i. SERRAVAI.LE (Bologna). - Proroga al 31 maggio; 2a. condotta; L. 8000; quattro trienni ed un quinquennio di L. 600; due caro-viv.; restituzione della R. ~1. :fino a L . 5000; abitaz. ;· L. 8000 per mez.ro tras p.; assicuraz. Chiedere annunzio. TREDOZIO (Firenze). - L. 6000, due .c.-v.; otto trienni del decimo; L. 2000 per ca v-. Sca.d. ore 2(> del 5 giugno.

Medico-chirurgo cerca interinato ovunque. Scrivere: Dott. Mi:hano, via Urbana, 20 - Roma. Medico-chirurgo, 9 anni di lauren, pratico condotta, cerca buon interinato p€r i mesi di giugnoottobre, preferibilme nte Italia cettentrionale. · Scrive re: Dott. Emilio l\Iorina, via Alfredo Qa:ppellini, 3 - Roma. Medico-chirurgo giovane, lunga pratica profes- · ~ional~, cerca buon interinaw. Libretto ferroviari<> 158959, fermo posta - Napoli. ·Il Comune di Cori cerca un medico-chirurgo interino per cura dei poveri della frazione di Giulianello. Stipendio · in raglone L. 7000 a nnue, olt·r e compensi supplenza ·sanitari capoluogo e doJ)pia indennità caro-viveri. Abbienti e semi-abbienti ten11ti pagamento visite. Domande e documenti al Sindaco. Aocetterebbesi buon interinato. Scrivere: Dottor Giannini Calcedonio, via Merulana, 105 - Quartiere 24 - Roma. · BERGAMO. - La Commissione Pellagrologica provinciale indice un concorso a premi fra ingegneri ed architetti de1le provincie di Bergamo, Milano, Como, Brescia, Cremona, Verona, Vicenza. Padova, per un proge tto .p articolareggiato di due e-a-se-tipo per jl lavoratore dei campi (ca.sa oolonicrt in collina ed. una in pianura), allo soopo di migliorare le costruzioni rurali dal punto di vista della prevenzione e cura della pellagra . .A.p.posite norme di concorso saranno a richiesta i-nviate agli interessati. Saranno concessi 3 premi:, 1. Premio di lire duemila, nette~ 2. Premio dj lire mille, nette; 3. Premio di lire oinqueoento~ nette. I oonoorrenti dovranno far pervenire i loro lavori entro il termine _di tre mesi dal 10 maggiò, in pacco raccomandato e indirizzato alla Commiss j one , Pellagrologica di Bergamo, secondo le nor1ne solite. I progetti premia ti resteranno di completa proprietà della Co1nmissione, che ne curerà la pubblicazione in apposito volume, qualora ritenga ch e i singoli progetti abbiano un alto valore as5'0111to, oltre che relativo alla graduatoria stabilita. 1

Esami per medici di bordo. La Gazzetta Ufficiale del 30 aprile, n. 102, pubblica un decreto del Ministro dell'Interno, in cuJ sono stabiliti il i>rogramma degli esami per i medici che aspirano ad essere autorizzati a viaggiare come medici di bordo. Deficienze di $pazio cl impediscono di riprodurlo. Gl'interessati potranno a. vere copia del nt1mero richiedendolo direttamente nl ~1inistero dell'Interno, Palazzo Viminale, R oma .


[ANNO

XXVIII,

FASC. ~2]

NOTIZIE DIVER SE. La Croce Rosea giovanile. Durante la guerra, parecchie Società nazionali della Oroce Rossa arruolarono la gioventù del proprio paese. L'esempio fu ben presto seguito da altre Società nazionali, e il Consiglio ~nerale d~lla Lega delle Società della Oroc-e Rossa approvò questa iniziativa, ]spirata soprattutto da.I desiderio di fa.r partecipare i fa·ncit1lli all'ope:ra umanitari.a della Oroce Rossa. Lo scopo iniziale si è andato estendendo ed ha assunto un signjfioato educativo; il nuovo movimento tClllle attualmente a trasformarsi in 11na leg!l u1ondiale dei fanciulli. I;a collaborazione dei m.aestri e l'entusiasmo deJ fanciulli hanno permesso alle Società nazionali di reclutare finora più di 12 milioni di giovani 1SOCi. L'esperienza ha dimostrato che l'organizzazione della. Croce Rossa giovanile deve ba·s arsi su due principi fondamentali ; 1° I fanciulli nO'Il debbono forma.re un'organizzazione separata; essi costituiscono un gruppo ~iJale nel seno stesso della Società nazionale. 2<> È indi~nsabile unçi. ieoml)letn eoonerazione delle a11torità scolastiche e del cor1)0 i11~gnn11te. D11e metodi di reclutamento sono in vigore nel1."t Croce Rossa giovanile. Nel Oanadà il recl11tamento è individuale, mentre è collettivo oogli St:ati Uniti e in Czero..Slovacchia.. Il primo m~todo sviluppa nel fanciullo un sentiment-0 più vivo .della propria responsabilità; il eeoondo f.avor.Lsce un recl11tamento più numeroso. I soci della Croce Rossa giovanile debbono Potersi render conto che essi fanno parte della grande Croce Rossa del loro paese. Negli Stati Uniti il «Junior Red Cross News » (Giornale della O. R. giovanile) si vende a prez7,o di costo ed è diffuso in più di 300,000 gruppi scolastici. In Czeco-Slovaccbia si pubblica pure una rivista. Queste pubblicazioni tengono al cor• rent.e i soci sull'opera svolta rlai loro compagni, compa tri-0tti o stmnieri; i maestri vi trovano notizie interessanti per i loro corsi di storia, di geografia e di letteratura. Uno • degli scopi della C. R. giovanile è d'insegn.are al fanciullo ad .aver cura della prop~ia salute ed a proteggere la salute altrui. Con conferenze regolari verranno istruiti i giovani soci. sul principi fondamentali d'igiene. Verrà organizzato anche l'insegnamento dei doveri civili e di isolidarietà umana, l'in-segnamento di lavori manuali (di et1cito, in legno, giocattoli, forniturè da ospedale, ecc.). · Formuliamo caldi voti per il buon successo di questa iniziativa, che troverà fautori e promotori anclle in Italia. Per quals ia.si informaziol\e rivolgersi alla sede centrale della O. R. I., Roma, via. To~na 10. Consiglio Nazionale di Antropologia. , I.,,a Società Romana dli Antropologia insieme ~ la Società Italiana di Antropologia. ed Etnologia di Firenze, dì comune accordo, hanno deliberato di oostituire, insieme riunite, il Consiglio Nazionale Italiano aderente all'lst·i tuto Internazionale I

di Arttropologia.

777

SEZIONE PRATICA

In consegu€'nza di tale delil;>erazione sono ritenuti membri del Consiglio Nazionale Italiano tutti i soci appartenenti alle due Società. L'Uffioio Nazio·n ale di questo Oonsiglio viene ecr stituito 1permanentemente dai membri dei due Consigli ~irettivi delle due Società, da tutti i Direttori degli Istituti italiani di Antropologia e da alcuni altri cultori eminenti di studi antropologici, sui nomi dei quali i Consigli direttivi delle due Società si trovano d'accordo.

*** di Antropologia

La Società Romana ha tenuto il 3 ma.ggi-0, sotto la presiden.z.a del prof. Augusto Giannelli, una riunione in cui furono lette co~ municazioni 1scientifìche dei soci proff. G. Sergi._ V. Giuffrida-Ruggeri, G. Pansa.

Comitato romano antitubercolare. Il Comitato Romano della Lega Italiana contro la Tubercolosi, n.e ll'intendimento di esplicare il suo programma d'azione anche nella .p..<trte che riguarda la propaganda, ha creduto neoessa.riooominare una· Commissione coll'incarico di promuovere più fervidi consensi e più largo interessamento del pubblico intorno alla. lotbl antitubercolare in R oma. Occorre pertanto che, . a questo scopo, sia fatto presente ad ogni . classe di cittadini · il dovere di concorrere oon appoggi materia.li e mora.li pr0Porzionall all'opera che .il Comitato Romano va, da tempo, attiva1nente svolgend-0 nel campo della profi~ssi antitubercolare. La Commissione ritiene che il successo di tale ·p artecipazione nQn possa megli-0 assicurarsi, che richiedendola soltanto periodicamente, in un giorn·o fissò dell'anno. Questa gior'l'iata della Tubercolosi, di cui demmo già notizia, sarà organizzata dal Comitato Romano, non solo .per affermazionetli solidiarietà umana verso i oolpiti e i minacciati dalla tubercolosi, ma per fare opera di educazione igienica, e provvedere ad urgenti istituzioni assistenziali . La possibiJità della . pietosa ricorrenza. p11ò solo raggiungersi coll'adesione di tutte le forze vive. della. Ca.pitale, dalle più umili alle più elevate. Esse soltanto possono sorreggere colla loro autorità., ron i loro mezzi e colla. loro collaborazione / l'in.iziativa del Comitato Romano. A tutte ~rc:iòil Comitato ha rivolto il suo appello chiedendo la designazione deZ proprio Rappresentante. In un'adunanza. plenaria, convocata il giorno 28 maggio, nella Sede dell'Ordine dei Medici (Piazza Foro T.r aiano, n. 1), alle ore 17, il Comitato esecutivo ba esposto e sono stati discussi i particolari del programma. 1

Nel giornalismo medico. In seguito a determiniazione del Mini-stero della guerra., il ten. colonnello medico prof. dott. A: Caisarini ha assunto la df.rezione del «Giornale . di Medicina Militare)). Esprimwmo il nostr-0 oordia.le compiacimento Jler questo incarico affidato ad un insigne studioso, valente ed appassionato giornalista medico, il quale sa lavorare circondandosi di mode~tia e di silenzio e intende il giornalismo medico. come un'alta, austera, nobile missione.


778

IL POLICLINICO

· RASSEGNA DELLA STAMPA.

.41 ohives Médicales Belges, marzo. - F. DAWE. Ali-

mentazione e nutrizione.

A.rohii,os de Oardiolo'L'lia y H ematologia, apr.

R. N6wA SANTOS. Il terzo tono fisiologioo.

L. •

CAr~NDRE.

Prognosi e terapia delle aritmie . .

Zentralblatt f1tr innere M eàizi-n, 7 maggio. HOLI..ER. Il rantolo orale.

E.

Aroliives des Maladies àu Oreur, àes Vaisseaum et àu Bang., mar. - L. GALLEVARDIN. Aritmia lenta

The Lancet, 7 maggio. -

completa da blocco parziale. - E. DoNZELOT. Anatomia patologica del fascio aurico.lo-ventricolare. ' Lu Radiologia Modica, mar. - Atti del III Congresso italiano di radio!. med. BerZiner Klvnisclie Wochensohrift, 9 mag. - HILDEBRAND. L'artrite deformante delle grandi articolazioni e suo trattamento operativo. - CoLLIER. Auto-11oxine.

The Joitrnal of th.e American Medical Associatton,

La Medicina Italiana, aprile. -

A. · RUFFINI. L'organizzazione fisico-chimica della cellula e l'essenza delle sue azioni vitali. - A. AGOSTA. L'innervazione sensitiva del facciale. La Presse Médioale, 30 aprile. - L. RÉNON. L<> spirito della medicina francese: lezione i11augurale. La Presse Médioale, 7 mag. - OH. AuBERTIN ed E. WoILLEZ. I.Ja curva oscillometrica radiale e tibiale nell'insufficienza aortica. - KOPAEZEWSKY . I colloidi in terapia. ) Ze'Ltsohrift fur T ·uberkulose, a .p rile. -

A. MAYER. Anomalie costituzionali nella. tubercolosi. Giornale di Medici!Jia militare, 1° maggio. - GnADENIGO. Simuliazione della sordità. Zentralblatt fii/r Ohirurgie) 7 maggio. - E. STIEGEL. Volvolo gastrico. Blfi.tisli Medioal Journal, 7 maggio. - W. McADAM ECOLES. Diagnosi .p recoce iJ.elle affezioni acute dell'addome. ' '

'

[ANNO XXVIII, FASC. 2.2]

G. GRABAM. Glicemta e

glicosuria. 16 apriile. -

W. H. SMITH. Servizio medico adeguato alle comunità. - E. SNOWDEN. Abruptio

place11tae. Gazette des H6pita-um, 7 maggio.

L. BRIN. La

mediastinite sifilitica.

A. CHAUFFARD e J. TROISI'R. Gott.a. e colesterina. Titmori, I (pubbl. 28 apr.). - F. NASSETl'I. I sarcomi primitivi delle cicatrici. - G. BILANOIONI. Sarcoma melanotico della fossa nasale destra dopo ferita da fucile. - F. PUTELLI. Sul fibro~a del padiglione .auricolare. L. MAnT!NO'ITI. Manifestazioni cutanee nelle emobla·s tosi.

Annales de Médeci,,,.e, marzo. -

La R1fornia Medioa, 14 maggio. -

G. B. FARMACHIDIS. Sul meccanismo d'azione delle vent.ose. - A. CANTILENA. Encefalite e meningit.e tubercolare.

The J oitrnal of the Amet'ioan M edioal Assooiation,

H. J. CORPER, H. GAUSS e o. ~. RENCH. fJa resistenza alla tubercolosi. - P. D. WmTE. La diagnosi delle affezioni valvolari 30 aprile. -

cr0J1iiche. New York State Journal of Medicine, .aprile. - H. L. K. SrrAw. La pediatria sociale. - T. A. Ro-

GERS. L'infezione cronica delle t.onaille. Journal de Médeoine de Boràeaua;, 10 maggio. G. VERGELEY. Scarlattina ed erit.ema scarlattiniforme. '

.

..

Indice alfabetico per materie. Anafilassi per la chinina ; antiana fil.assi e desensibilizzazione . . . . . . . . Pag. 760 (Jancro; cura chirurgica; radioterapia . )) 757 Congedatl rrialarioi:

.

))

775

Elminti paras·s iti dell'occhio . . . Ematurie in gra, ..i danza . . . . . . . Encefalite letargica a decorso cronico Esplorazione rettale nel bambino . . Idrologia italiana all'Estero . . . . Infezioni parati.fiche, particolarmente da paratifo B . . . . . . . . . . . JE{Pettorati medici del lavoro comunali e provinciali . . . . . . . . Morbo di Basedow: cura . . ~1orbo di Kahler-Bozzolo . . . .

)) ))

768 771

))

767

)) )}

763 772

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747

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764

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771

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773 770

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767

))

756

J(·u,t·u e di medici .

pei -

.

.

.

.

.

Optochlna in oculistica . Papillomi della vescica. : elettrocoagulazione . . . . . . . • • • • P oliglob11lia : significato . . • • • Roma, 19'21 -

Tip. Cartiere Centr1tli.

Porenee:falia con emiatrofbl. cerebro-spinale crociata . . . . . . . . . . Pag. 767 Prodotti della decomPO&izione cellulare: azione farmacologica . . . . . . . » 7Gt P·r ostati.smo senza prostata . . . . . . )} 767 Psicosi 1nfettive 0011 speciale riguardo all'ence.falit:e letargica . . . . . . . )} 767 Retinite nel diabet.e . . . . . . . )) 768 Sifilide da baliatico : infortunio o malattia professionale? . . . . . . . )) 771 Terminologia medica. . . . . . . . . )) 76-l Tracoma : cura con arsenobenzolo . . . )) 770 Tracoma : profilassi . . . . . . . . )) 770 Tumori della mammella . . . . . . . )) 7f\2 Ulceraz.ioni corneali superficiali : caute• • • r1zzaz1oru . . . . . . . . . . » i68 l rlcerazioni oorn~'lli: uso della tintura di iodio . . . . . . . . . . . Visione dei colori e cura della discro- • matopsia . . . . . . . . . . )) 771 L. l'ozia. ed rup.

'


Roma, 6 Giugno 1921

ANNO XXVIII

Fase. 23

\

fondato •\ai professori : GUID O BACC ELLI - - FRAN CESCO

DURANTE

SEZIONE PRATICA R EDATTORE C APO : l•RoF .

VIT T ORIO ASCOLI

SOMMARIO.

•editlna soeiate: S. Diez: Sulla va.lutazione e l'indennizzo delle

A•Jnn&I di medldna ,ratlea : - SEMEIOTICA : Sintomi orali nelle

inalJilità. residuate agl'iofortuni' sul lavoro. Note e eoo&ribo&I: P . Cataldi: L'ascesso di fissazione nella cura del tifo addominale. - A. D'Aroma: Le iniezioni di etere neJla pertosse. S>alla pratlea, per la pratlea : P. Gil berti : I criteri che regolano la cura medica e l'intervento chirurgico in alcuni casi di patologia addominale. 8anU e rassecne: FISIOPATOLOGIA: S. Zandren: Contributo allo studio della funzione della glandola pineale. - MEDICJ~A.: Boothby: Classifica. de le malattie sull'indice metabolico basale. - CarRURGIA: T . Jonnesco: Trattamento chirurgico dell'angina di petto con la resezione del simpatico cervicotora.cico. - !GIEN.B: G: B. Grassi: Osservazioni sulla durata della vita e sulle abitudini degli anofeli. ~ bibliografica. · Auademl~ 8odetà medldae, Coqresel: R . Accademia ~i edicoChirurgica. di Napoli.

varie malattie. - CASISTICA E TitRAPI A : Sulle infezioni quiescenti (Osteomi e iti recidi vanti, turnori flogistici ) - Setticemie pneumococci~he primitive e pneurnococcie meningee parapneumoniche - Contributo alto l:ltud10 della 'ler1proctite gonococcica - Siero ant1streptococc1co e vaccini strepto· coccici - L'uso de' vaccini e de' sieri nell'uretrite gonoooc· cica e s ue complicanze.

8lrlUI di ,ro,rtetà rlsena&L - E' vietata la tU es8i sen~ citarne la fonte.

riprod~ione

Nella • l&a •rofesslooale: DIBATTITI PROF E::1s10NA.LI: D. Falcioai:

la

L'assicurav.ione obbligatoria contro le malattie e si~tema­ zione del servizio d'assist.enza s11nt1aria . - Cronaca del movimento prufessionale. - Amministrazione sanitaria . Risposte a quesiti e a domande . - uancorsi. -...: Nomine, promozioni e onorificenze. •

No&ble dlTerse.

Neerologia : V. Ascoli: Carlo Moreschi. ladlu allabe&lco Je' malerle.

di l(Jll)()ri, pubbUcati nel POLICLINIOO

P

La

p1"hblioa~iow> d1 8t4-11.U

Memento•

Quei pochi associati che per economizzare tempo e spe~e postali riman- - - - - - - - • darono il versamento della quota integrativa dovuta pel loro abbonamento del trascorso 1920 al momento del pagamento dell'imporlo pel 1921, sono caldamentie pregati di volersene ora rammentare. La misura della suddetta quota arretrata è : Di " ,, ,,

L. 8 per 1' Italia e Fr. 10 per l'estero per ehi ricevette la sola Sezione Pratica. L. 12 " Fr. 16 ,, , ,, ,, . le Sezioni Pratica e Medica. L. 12 ,, Fr. 16 ,, ,, ,, ,, e Chirurgica. L. 16 ,, Fr. 20 ,, ,, : · ,, ,, Medica _e Chirurgica.

••••a&I di Rom• elle la nostra ooa manderà ad laeu.ure alle loro cMe e elle ffrca. ,.,.. d'•\\a·•mm&e dom 111ere latla&o medlu&e eanollu-tasUI, .,,ue ,.,ate ael aestrt •md dJe&re rtslro di aoato1a •ale&aau. _.. A nenlame taoltre

sii

4mmla~&ruleae

N. B. - Della cartolina-vaglia inviata in saldo dell'&bbon111n dnto deve con ::terva.rsi la rel

i.t.t v a.

l'Ila·

ricevuta.

L• AllMUlllTRAZJOIB.

e=========================================================================

MEDICINA SOCIALE. Sulla valutazione e l'Indennizzo delle inabilità residuate agli infortuni sul lavoro Dott. p raf. SALVATORE D I EZ docente di patol-0gia ch irurgi ca

n ella R. Università di Roma.. P er fa valutazione delle inabilità permanenti consecutive agli info:r:tuni sul lavoro la n o.. stra legislazione ha adottato ·il oosì detto si:s tema di lista con cui, a paarità di lesione, si attribuisce identica riduzione ·di salario, quaJunque sia il mestiere esercitato dall'operaio .e la sua età: è impedita· cosi la valutazione d ella effettiva ·r iduzione della capacità di guadagnare da cui è colpito l'assicurato. L'art. 95 del regolamento in esecuzione alla

legge degli infortuni degli operai, i cui criteri furono poi estesi agli info;rtuni in agricoltura, contiene, infatti, una tabella che indica il valor e ·da attriblti·rsi alle lesioni e m u tilazioni più comun i, senza tener cont o di tutti gli altri elementi che, nei casi singoli, possono rendere più o meno gr ave la minorazione lavorativa. Sono così stabiliti criteri fissi di proporzione tra le funzioni delle singole parti dell'organi·smo e l'attitud ine al lavoro prendendo per tipo un lavoratore generico ipotetico. Gli stessi crite"1, e cori maggiove danno, poi ohè si tratta non solo di operai, ma di cittadini che esercitano le più svariate professi.ani, furon10 adottati anche ne.Ila legislazione sulle pensio·n i di guerra, tanto che vediamo la mano di un avvocato valutata alla stregua di quella di un. operaio meccanico.


780

IL POLICLINICO

Il concetto che nella valutazione delle inabilità si debba tener cor1to del lavoro d'un tipo m edio di operaio, non del lavoro specifico, ha prevalso nella giurisprudenza italiana (malgrado qua1che ,g iudizio difforme) anche per ,le lesioni non contemplate dalla tabella, in conformità allo spirito .informatore della legge, che non consente l'adoi;ione .di criteri diversi a seconda che :le 1e,s ioni siano .elencate o no, e a quanto emerge dag.li studi che p•r epararono la legge stessa. Questo .p rincipio ~i identità e di fissità ohe è ' ~roprio 1del sistema di lista fu pl'obabilmente adottato per .semplicità di procedu·ra e per e,vitare difficili a.ccer:tamenti e sove:tchia disparità di giudizi, 1n1conveni-e nti , inevitabili se fosse stata ammessa Ja libera valutazione con la procedura a ttuale, che negli infortuni industriali fa di ogni ·m edico un perito e di ogni magistrato un giudi ce. È stato possibile adottare ·sistemi più razionali ed equi in Germa:nia~ ove alla liquidazione degli infortuni sono prep osti speciali -0·:riganismi. tecnici, i cui criteri son-0 unificati da un ufficio centra.ile. La via ner la quale ci siamo inca·mminati anche in Itailia, c-0n la costituzione delle Commissioni arbitrali per gli infortuni agricoli, ci Ifa .sperare che nella prossima ed auspicata riforma della legge si11gli infortuni industriali sia radicalmente mutato l'attt1ale sistema di liquidazione, rendendolo, nell'interesse stesso degli opera.i, non solo più spedito, ma anche più equamen·t e rispondente al danno effettivo di cui l'infortunio è causa. 1

1

evidente che pe.r stabilire in m.od-0 ohe si avvicini alla realtà la nlinorazione lavorativa da, cui è colpito un operaio infortunato sarebbe necessario: conoscere esattamente, mediante uno studio psicofisiologico, il valore dei diversi sistemi organi·ci nei vairi gruppi .d'i mestieri; determinare se e in quale misura è possibile l'esercizio della professione primitiva o il cambiamento di mestiere; tener conto dei mi glioramenti che è .p ossibile ottenere con l 'adattamento funzionale e l'esercizio. N-el giudicare sulla possibilità di un cambiamento di mestiere sarebbe necessario prendere in considerazione non solo i! tempo eh.e occorrerebbe a ll'operaio min orato per raggiun,g ere nelle nuove mansioni un g rado di perfezione tale da permettergli di oonsegui·r e tm salario normale, ma anche il suo stato intellettuale, l'età, il sesso., le condizioni del m ercato di lavoro nella residenza dell'assic11 r ato. Un individ110 giovane può, infatti, a parità delle altre condizioni, apprender e senza Valutazione libera. -

È

XXVIII,

[ANNO

u1111L.0 1·La

w1 11uovo mest.1e..1. e,

FASC.

23;

puo raggiungere. alto g1 aùo ui pertepo::,~0110 aeu1ca1 si le 11011 m tutte le locaprolicu a111er1 te a d ee

neu ese1 c1L10 ùi esso u11 zio11e; 1e proi essio11i cui do1111e ::;0110 p1u limitate; • lita e J:»0::,51b1le dedicarsi terllii11at1 11i:estieri. 8ia i migliora1r1er1ti ottenuti p er effetto_ dell'a uattam en -to funziUJla1e, sia i ;progressi fatti nel 11uovo n1estiere d.ovreblJe.ro essere periodicarnente controllati, per Il 'eventuale revisione dell'inaennizzo. Io non ·disconos·oo ·Che un'iJndennità sa:>etti ali ' operaio solo per il fatto che è affetto da lestoni ch e essenzialmente e per tutta la vita minorin 0 la ·sua integrità fisiolo·gica, anche se da esse non derivi una riduzione di guadagno ne! . m estiere da lui esercitato. Troppe ragioni esistono che esigono si debba tener conto anche d ella debilitazione organica generale che colpisce l'operaio: quel che io sostengo è che, n ella valutazione di queste minora.zioni, si deve dare ·maggiore importanza al dann·o effettivo che a causa di esse egli risentenella capacità di lavorare e quind i nel salario. Adottando simili criteri sarebbe st1perata la questione concernente i piccoli indennizzi che son-0 causa di sperperi conisiderevoli, e ai quali ha cer cato di porre riparo la legge sugli infortuni agricoli. Lievissime imperfezioni fisiche., infatti, o mutilazioni mini'me contemplate nell~ tabella anne·s sa ali ' art. 95, ·non solo non prod ucono, il più delle volte, minorazion e della capacità al lavoro specifico, ma contrastano col principio i11formativo della legge che parla dli diminuzione essenzia,Ie dell'attitudine al lavoro generico, essenzialità che esige l'esi~tenza di un 'effettiva e ponderabile minorazione, sia pure intesa nel senso fisiologico. A que5to proposito n-0n· si po~ono non deplo.. ra re alcu ni giudi1cati che giunsero ad interpretare q11esto spirito della ~egge attribuenid o indennizzi del 5 per cento a'D·Che a lesioni che non sono cau ~ a di minorazioni corrispondenti a quell a niinima voluta, ritenendo cosi che il 5 n o n fos&e il minimo di invalidità indennizzal,ilc>, ma l'indennità minima da corrispondersi p er co nc;:egnenze di infortuni. La legge s ugli infort11 ni agricoli, i!Jlterprete autentica e a11torevole del con ,.etto che guidò il 1egisla~ore negli info.r tnni industriali, elimina a ttl\l proposito ogni dubbio. Altri elementi trascurati od omessi del t11tto sono il valetudinarismo e la riduzione de11rt rifa 1lti1e lavorativa. 811 di essi io mi permetto specialmente richiamare l'attenzione degli infortuni sti . Alc11ni stati morbosi, infatti, specie de rivanti da m alattie interne, non sono causa 1

1


[ANNO

XXVIII, F ASC. 23]

781

SEZIONE PRATICA \

di riduzion·e di salario qua,ndo l'operaio può lavorare : essi pe rò. per il fatto che non permettono un lavoro continuo, sia perchè esigano intermitte11temente periodi di iiposo, sia perchè danno luogo a riacutizzazioni che costringono l'operaio ad abbandonare il lavoro e a sottoporsi a cure, .. sono causa di riduzione de1la somma dei salari che il malato percepisce rispetto al sano entro um. determinato periodo di tempo. Altri .stati morbosi poi, ·come le nefro e ca l'diopatie, la tubercolosi, il diabete, se pure permettono n·ei periodi lavorativi di percepire un salario normale, danneggiano la capacità lavorativa in quanto accorciano, o con la morte prematura, o con una precoce invalidità, il periodo di rendimento economico dell'operaio che ne è affeltto. Altro criterio indispensabile per una razionale valutazione delle inabilità è quello riguardante l'età in ·Cui si verifica Ja minorazione. Col sistema d'indennizzo basato sulle sei ann1Urulità dei salario per.oepito all'ea>01ca dell'infortunio, un vecchio aJ limiti .e stremi della vita lavorativa viene a ·pe~cepire un in·d ennizzo eguale a quello d'un giovane ·divenuto invalido quand-0 si trovava nella pienezza delle sue forze, con davanti a sè lunghi anni di rendimente lavorativo probabile. La disparità di trattamento che !Ile risulta è Tesa più grave dal fatto che un apprendi/Sta, in conifronto del1'operaio a:dulto, percepisce un salario minore. ~perciò che in Germania dell'età si tiene ,conto ne-Ile tabelle d 'indennità, e agli inf-0rtunati giovani viene, .col crescere degli anni, aumentata la misura della rendita in conformità al maggior guad8ìgno che si presume avrebbero coilJSeguito nello svolgimento de·Lla n·o rmale carriera. •

Indennizzo à focfait e rendita vitalizia. Anche a prescindeI'e da queste in•sufilcienz~, tutto l'attuale sistema d'indennizzo «una volta tanto » non corrisponde alle vere finalità della legige infortuni,, che ha 1p er SCOIPO di co·mpensare la diminuita CéllPacità di .guadagno per tutta la vita. La piccola somma ch·e l'operaio percepisce se, in qt1alche caso, viene saviamente utilizzata per 1'impiJa!lJto di ,p iccole industrie e di piccoli commerci, il più delle volt~ an·chè quando noh è notevolmente falcidiata dai compensi dovt1ti agli intermediari, 1è in poco tempo esaurita, e l'infortunato vieme ben p·resto a troval'tS'i invalido e .p riv·o di riis orse eoonomiiche. Nè, a elillninaJre questo in•coniv eniente che si presenta molto serio 1S4Pecie per le, gravi ·mmorazi001i, è sufficiente la disposizione che fa. obbligo agli istituti assic11ratori di versare alla Cassa nazionale di previdenza gli indennizzi corrispon-

d enti alle inabilità supet'iori al 50 per cento pbr essere con vertiti in rendita vitalizia, essendo 11ota la fa cilità con cui in pratica s1 elude a questa forrna di tutela dell'operaio ottenendo dal Pretore lo s vincolo o totale o parziale della somma versata. Più opportune sono le disposizior1i della leg·ge sugli infortuni agri.coli, che prescrivono ·C'h e l'indennità sia versata a JJa suddetta Cassa, senza po·s sibilità di svincolo, qu.ando risulti 11na rendita vitalizia non ir1feriore a lire 500 annt1e. J)ata l ' esiguità, pe·r ò, degli indennizzi attualmente corrisposti in tali in.f ortuni, q11e.ste condizioni non si verificano che raramente, nè, trattan.dosi di gravi invalidità, la f'endita corrisposta è suffi ciente alle più strette necessità dellà vita dell' infortunato. L'inclennizzo dovrebbe essere corrispoSto sotto forma di rendita vitalizia, in modo da poter integtrare il salario di quanto effettiva·mente viene ad essere ridotto per le conseguenze de ll'infortunio, secondo il sistema adottato per gli invalidi <li guerra. Una :simi le radicale rif-0rma impoTterebbe necessariamente radicali modifl.cazio.ni all'attuale -0ongegno 1assicur~ tivo. Per ga,rantire all'operaio, infatti, una pen,s ione vitalizia, occorrono enti assicu.r atori statali a carattere pennanente. All'infuori delle Ferrovie dello Stato e della Cassa Nazionale infoo·tupi, gli altri istituti assieurativi non hann.o stabilità di azione in «un futuro senza limitazione», come dice il Pisenti. È da speraire che l'istituzione di un e11te per l 'assiet1razione globale contro le rnalattie, gli infortuni, l' invalidità e la vecchiaia, possa condurre all'introd11zione del sisterna d'indennizzo sotto forma ·di rendit~. anche per non porre gli infortunati ,s ul lavo.ro in condizioni meno favorevoli degli a:ltri invalidi. L'indennizzo mediante una rendita vitalizia risolverebbe anche, a mio mo.do di vedere, secondo ·criterio scientifico, la questione riguardante la revisione cl1e artificiosa:mente, solo per esigenze pratiche, è nella nostra legisla• zione limitata ad un biennio. Non si può, di- . fatti, .sostenere che, specie per le rnalattie traumatiche deJ sistema nervoso e degli organi inter11i, <e queist-0- .peiriod 0 è stato ri·c001osciuto suffìcien·t e ad accertare se i postumi morbosi si siano consolidati sop·r a· uno stato ormai fis so o quasi». (Piisenti, Rassegna Previd. Soc., 11. 9-10, . 1919). La r·evisione d.ovrebbe potersi fare in qua:lsiasi epoca, per mettere in relazione la rendita assegnata all'operaio con l'effettiva riduziooo del salario che è conseguenza d ell 'infortUJDio. Con un .si stema 1simile, il medico non sarebbe, inoltre, costretto ad emettere gi11dizi definitivi qi1an·do un esito definitivo della lesione non si è verificato, e quando 1

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ancora !)Ossono intervenire i11iglioramenti o .aggravrunenti. La questioue ha importanza specie per qua11to riguarda l'adattamento funzionale e il danno potenziale insito in alcune malattie. È da tenersi presente che secondo la giurisprude11za prevalente il perito è costretto a considerare e trattare come permanente u11a invalidità la quale sia beI).si tam1Po:ranea, Jna della quale non si possa determina.r e la du• rata, anche sa è destinata a scomparire, come avviene. ,nel caso delle neurosi; ciò perchè « l'assoluta indetermir1atezza del periodo di tempo ocoorren te per ·conseguire la prognosticata scorr1pa rsa del postumo morboso porterebbe di necessità a differire sine die l'accertamento e la· liquidazione della contestata indennità • permanente ». (Rivista critica, 1916, 86)., Certamente Ja r evisione illimitata non può andare disgiunta dall'indennizzo a rendita,. e l'~na e l'altro presuppon1gono l'esistenza di istituti assicurativi indefinita,mente stabili. Solo co·n questi mezzi si ·potrà -0ttenere che l'apprezzamento . del danno derivante dalla compromissione o abolizione 1della caprucità al lavor.o non .sia basato su presunzioni astratte, ma sulla riduzione del sal ario di ·ct1i l'infortunio è caUJSa: così s1 prattca im Germania, .ove la legi slazione su gli infortuni può dil\c;i la più perfetta. Prem esse queste considerazioni critiehe generali su·l sistema di valutazione e di indennizzo in vigore nella nostra legge, passiamo ad esa,.. minare i criteri che questa ci permette di adottare con le attuali S11e disposizioni. Si d.eve innanzi tutto ten·é·r presente 00.e « per •Cruparità al lavoro» si deve intendere ia capaeità di produTre, per mezzo della propria attività fisica e mentale, un lavoro 111crativo. La t abella dell'art. 95 del regolamento oontempla una soo-ie minima di lesioni che sono cau·s a di invali·dità, e precisamente quelle riguardanti le funzioni visiva e uditiva, e la perdita degli arti e dei loro segmenti. Siamo quicndi ben lontani ·d all'avere una nO'Mlla precisa di vailutazione negli innumerevoli casi che si possono presentare n.e lla pratica degli infortuni, vari non solo a ·seco.nda della gravità delle lesioni dei_ diversi organi, ma delle diverse combinazioni con cui in uno stesso organo, o in altre parti del oorpo, poSSO'no coesistere più lesioni. È per ciò che, pt1r tenendo presenti le indicazioni generiche della tabe Ila, ed il criterrio del lavoro generico, nella maggi or parte degli infort11ni la val11tazione deve essere fatta caso per caso, prendendo in esame t11tti gli elementi che in un organismo possono minorare le funzioni lo.vorative. 1

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Primo criterio da tenere presente è che ii cento per cento <lella capacità lavorativa non è la risultarute della som1na del1e funzioni lavorative dei divensi origani, considerati nel Joro insieme. Il fatto, dice il Gabriel'l i (Rassegna Prev. Soc., n. 10, 1920), che è ritenuto 1oolpito da invAlidità assoluta I 'operaio che abbia perduto o la vista, o ·le due mani, o i :drue piedi, o quel tanto delle funzioni deLla vita vegetativa -0 psichica che sono necessarie a mantenere un ·m inimo di capacità al lavoro proficuo, dim ostra che col cento si intende · valutare la totalità di una sola di queste funzioni, non la fun zione gilobale di tutti gli organi e sistemi. E sottinteso ch e devon-0 considerarsi valevoli cento solo quei sistemi organo-funzionali la cui perdita, o alterata funzione, riduca totalmente ·1a capacità a prbfi·c110 lavoro; deve riten er si di valore assoluto m inore,. a seconda della loro impQII'tanza, la perdita totale di sistemi organofunzionali che minorino soltanto, n,o n aboliscano, la capacità al lavoro (ad esempio, la perdita dell'udito). Secondo q11esto concetto, nel corpo um~no si 'd·evon·o di stin.g uere vari siste·mi, costit11iti da funzioni <li organi anatomicamente omogenei, ciascuno dei quali, nell'assegnare l'indennizzo, si deve valutare a sè. · Sis t emi organo-funzionali. -

Perdita anatomica e funzionale, totale o par- . ziale, degli organi e dei segmenti degli arti. L 'abo·l izion'8 assoluta e inguaribile della funzione di membTa, arti e organi è equipairata alla perdita anatomica di essi, dice l'art. 95 già citato. Q11esta disposizione non può avere in t11tti i casi il valore di norma tassativa. La. perdita anatomica ,stessa .delle membra può essere in alcuni casi indennizzata in misura sulleriore a quella indicata nella tabella, qualora sia •r esa più grave dalle condizioni del moncone, anormale per conicità e fa.ci.le uloerabilità, per cicatrici aderenti e dolorose, per ne11 romi, per fistol e, che possono renderlo inadatto sia all'uso della protesi che al contatto con gli strumenti di lavoro. Non si può altresl accetta:re senza riserve il principio di equiparare la perdita funzionale a quella anatomica. In alcuni casi l'equiparazione riusci·r ebbe sfavo• revole all'operaio: chi trovasi colpito da paralisi di un arto inferiore, nd esempio, trovasi in condizioni peggio ri di un a:mputato, perchè . non solo l'arto paralitico non può essere utilizzato nella statica del corpo, ma può osta.colare la funz ione dell'altro: lln dito intermedio della mano anchilosato in estensione o flessione completa danneggia la funzione prensile in

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misura maggior.e che s e fo sse amputato. In di altl'i elementi : il valetudinariis mo e l'accoralt1i CUJ~ i .il principio ve1Tebbe ad ai1nullare ciamento ·della vita fisica o lavorativa cui già tutti i vantaggi che la cura conservativa può a ccennai. dare nella utilizzazione degli arti' mediante Danno pol eriziale. - Una i1nportante questiol'adattamento. La su accennata disposizione 11e ine1~ente aJJa: valuta?i-011e d.e1gli esiti delle non può quindi avere che il valore di una indimalattie è quella del così detto da11no pote11cazione di massima. Per la perdita prurziale delle funzioni è pre- z.iaJ.e. L'inabilità lavorativa può e.ssere, al moscritto dallo stess.o ari. 95.. che la riduzione del mento del giudizio definitivo, in atto in tutta sa:lario si determina sulla b3)Se di quanto è as- la srua gravità ed estensione, ma .p uò anche segnato per, la perdita totale degli stessi arti non essersi totalmente manifestata, o p o·s sono od organi, in proporzione del g1I'ado della fun- sop1'"avvenire. per la., natura ·Sltessa della mazionalità o.bo.lita. Secondo l'importanza, ad'lln- lattia , agg.r avamenti o con1plicaziQn,i che muque, e l'estensione della minorazione ci allon- . tino sostanzia.Jmente le condizioni del ·soggetto. tan eremo in modo m aggiore o ·minore dalla La revisione, limitata ad un biennio daila data, quota massima indicata nella tabella. Negli si Ira.di bene, del-l'infortunio, non 1d1e l ·g iud'izio che può anche essere pronunziato a breve diarti il grado di debilitazione S3)rà dato speciaJmente ùalla posizione più o meno favorevole stanza di te:mpo dalia lJ)rescrizion,e), n-011 può, nella maggiQranza dei casi, invocarsi per otd~lle anchilosi, o, in •caso di rigtdità, dalle escunsioni arti.colairi più o meno utili a·l la fun- tenere una nuova valutazione. Deve l'operaio zione lavorativ.a. In un mio !avoco isu11l' adatta- rimanerre senza prot~zione contr·o queste even:. tu·a lità? Il Pisenti (Rivista di M ed. leg. e Giumelllto degli arti traumatizzati (Polic,linico, Sez. prat., 1914) ho accennato alla utilizzazione dei rispr., 1918) è d'' avviso che si debba dare un'insegmenti degli arti che è possibile ottenere dennità an che per l'invalidità in p otenza quanseoondo la loro posizione angolare. Occorre do si tratti di malattia i[ 1Clli agigravam'l.ento ft1però r~:mmentare che, anche quando non sono . turo sarà 1cerriamente inevitabjae, e nella quale causa di disturbi dinamici, costituiscono me- vi s iano manifestazioni anatomi-che e funzioT1Qmazione delle funzioni di un arto le cicatrici naili. il ·OUi deoonso fatale sia ineluttabile. Non · a:mmette, al contmrio, .l'indennirLzo ql1an1do gli dolorose ed iulcerabili, i disturbi di sensibilità, oug'Mli non sian.o a,n cora malati, o l 'ill1fezione le nevriti, le neviralgie, i calli dolorosi. le fistole, le ulcerazioni ribelli a cure, 1 èti f'turbi sia Btnco~a ~atente e ihaittiva n el oorpo., e J'assi1c urato abbia mio;do di .evitare cori1 cUJre il trofici e ci~col a tori, 1e artralgie. loro progresso. ·E gli r~tien1e, aid e1sempio, 1ohe ' .Minorazioni derivanti da rri alattie degli ornie lla sifilide non .si possa ammettere una inagani del.la vita vegetativa e dcl sistema 1iervobilità permanente per il semplice fattQ che so. - Non essendo queste malattie contempla~ esiste l'infezione nell'organismo. A me pare nella tabella, la valutazione dei loro -esiti è la- che l'opinione del Pise,n ti sarebbe completasciata al sano criterio del perito, il quale, come men1te accettabile se in qualsiasi epoca, senza abbiamo già detto, deve prendere come base un limiti idi prescrizione, si .p otesse p'rocedere al tipo medio di operaio, un tipo medio di lavoro giudizio di revisione come i n Germania, Augenerico, un tipo m edi10 .d i ca•pacità lavora tiva, stria, Svizzera, Norvegia, Finlandia. Poichè, nella legislazione vigent~, Questa libertà di giu- però, per ragioni giuridiche più che m ediche, dizio è Q"esa ne cessaria 1dal fatto che non è pos- e specialmente per il fatto ·che l'indennizzo sibile .determinare in misura sempTe identica il n egli infortuni .è un forfait, e che n·o n è oppor·d anno di cui possono essere ·causa i vari stati tuno n.ei rapporti giuridici tra infortunato ed morbosi. Occar·r e rice:r.care, con le più miDJUte 1stituto assicUJratore uno stato di incertezza che prove funzionali degli o·rgani malati, qua.ili la- si proJ.unghi per anni, la revisione fu voluta vori la persona co1pita può compiere, .se ha bi- limitare ad un breve periodo, io ritengo che la sog110 di condizioni speciali di ambiente per transazion e non debba rivol.ge·rsi a danno ·dellavQil'are, se può esercitare mestieri che richiel'operaio in un a legge eminentemente protetdano di ·camminare, di sta~e in piedi · o seduto, tiva d ei lavorato ri. ' o di compiere sfolI'zi, se, ha bisogno di piccoli Restringere Ja ri sarcibilità ai soli casi di riposi. Di fronte a turbe psichiche, nervo.s e e ag.grava1nento siou·r o mii pare ·oont rario a que. di equilibrio, s i deve esaminare se l'Qperaio sto principio. Non è possibi.Je, infatti, prevepuò eseguire lavori che richiedano intelligenza, dere con certezza le cliverse alter azioni morboattenzione, m emoria, o s pe ciali responsabilità, c:.e che a lllnga distanza pos.sono essere ca11sate e se può 1.avorrare in prosisimità di macchine o dalla :infezione hubercolare o sifilitica, d a I diain luoghi pericoJosi. O.ccorr.e anche tener conto hete, e ner. dalla nefrite, o da alcun e malatti . 1

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vose, come non è possibile prevedere con esattezza itè il valeitudir1arismo di cui potranno essere causa, nè l'accorciamento della vita fisica e lavorativa, elementi tutti che rientrano uel co11cetto del danno potenziale. Un inifezione come la sifilide, la quale inooulata che sia nel1,organismo può dare luogo al.le più vari.e e _più gT.l'avi tmanife1stazi-0ni morbose, d.eve in dennizzarsi, se dovuta ad infortunio, per il fatto c11e esiste, per la capacità potenziale insita . nella sua stessa natura di produrre gravi mi.no·r azioni lavorative. A ciò si aggiunga che le ·precauzioni che dovrà. adottare l'assicurato per evitare aggravamenti, i periodi id i cura e le spese ad essa inerenti, sono danni economici che n001 1diervono .g ravare ·s ull'orperaio, .specie in 11nancanza di leggi protettive contro ·le malattie. Nell'ammettere la risarcibilità del danno p-0ienziale, perciò; occorre, a mio avviso, arrivare: se non al criterio ·di possibilità (da esc'lu·d·ersi. -sempre nella infortunisticà medico-le gale), a quello di probabi.I ità e calcolare a favore {Lel1'operaio, n el forfait, non solo tutto ieiò eh.e è inevitabile, ma anche ciò •che raz1ona.lm ente appare probabile: solo ·COSÌ la tran sazione non sarà svanta,ggiosa per una soJa de•lle parrti :. l'operaio da protegge·re! 1

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Il fatto è oontron:plato dall'art. 95, che prescrive: in caso di Coesistenza di più le.sioni. -

pevdita di più mA'mb1r a od arti, ·od organi, o di più parti dello stesso organo, la riduzione del salario deve •e s's ere determinata di volta in volta, tenendo conto di quanto effettivamente è stata dimi.nuita l'attitudine• al lavoro, seguendo possibilrriente le norme indicate per le riduzioni conrispondenti alle singole lesioni. Per i c1iteri già esposti su ll'autono1nia con cui devono ess~re ·Considerati i diversi siste1ni organo-funzionali, a me pare occorra di tingt1ere se le lesi-0ni siano state riportate contemporaneamente nello stesso sistema, o in sistemi tra loro funzionalmente in dipendenti. Nel primo caso io rite11go che soltanto in linea di massima dobbi.a.mo attenerci alla su accennata disposizione. Qualora, ad esempio, vi sia perdita di più dita di 11na mano noa possiamo adottare il criterio di sommar~ le indennità previste per ciascuna delle dita perdt1te: si potrebbe venire 8ill'assurdo di ·raggiungere od oltrepassare il valore attribuito alla mano intera, quando invece non si tratta che di perdita parziale della sua funzione. 111 altri casi, co1ne nella perdita delle dt1e dita in termedie , la somma Anrtrebbe a svantaggio del1 operaio, specie nella mano destra, essendo es a inferiore al valore che risulterebbe dalla \:alutazione della. minorazione globale che de1

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riva alla mapo stessa. ~ pure svantaggiosa la . somma nel caso di lesioni funzi-0nali di segmenti di arti che tra di loro possono supplirsi; amputazione di una gamba e lesi-0ni nell'arto superstite, ad esempio, che rendano difficile il maggior lavoro cui questo è clestinato. E superfluo ricercare formule, come hanno fatto a1cuni, o ricorrer.e a complicate tabelle, come si è fatto in Francia e nel Belgio per le pensioni di guerra. A me pare che il c1iterio più equo sia quello di valutare globalmente la minorazione eh.e ·deriva al sistema organof unzionale dalle lesioni multiple che ne led-0no l 'integ1ità. Per quanto riguarda la coesistenza di lesioni oculari bilaterali, mi riferisco alla di cu~ io11e fatta nel Congresso d 'infortt1ni·s tica oculare (Roma, ottobre 1920). Quando &i abbiano •Contemporaneamente lesioni ·m ultjple, in diversi sistemi organo-funziona·li, molti aurtolI'i son·o \d'avviso che si debba sommaTe il valore delle invalidità attribuite a ciascun organ.o, .p urclhè n•o n 1s i SUJpe1ri il valore della caprucità lavoratirva totale 1del soggetto. In certi casi speciali a me pare che la som· ma possa essere 1sruperiata, ad esempio qua11<lo si tratti di organi che abbian-0 tra lor-0 funzione di ·s11ipp1enza: ·deficienza d'udito in individuo che abbia an che riipoirtat-0 grave milllornzi·one della funzi-0ne llditi·v a; .stoopiatura i11 u11a man-0 che deve ipoctare i 1 sostegno per la deantbulaztone in un amputato ·di arto inferioo·e. È ne-cessaria pertanto una valutazione g·lobale della debilitazione derivante dal complesso delle Jeisioni. · Io non riten1go neppure giusto che in quaJ(·he caso la 1egige non pe1metta di c011cedere, per un unioo infortt1nio0 ind enn izzi superiori al cento 1>er cento. Supponiamo lln operaio che perda la vista e contemporaneamente rima11ga mutilato di un arto; già di per sè la cecità è ca11sa di inabilità totale; perchè non si deve indennizzare il maggiore danno che pl1'-0viene dalla mt1tilazione? Opportunamente 11a proV\'ed11to , in tali evenienze, la legge sulle pensioni di guerra, -che, ·oltre q11ell'.la cOTri~pondente al l'inv.alidità assol11ta, assegna indennità s11pplementare. Pnò verificarsi, inoltre, che t1n cumu1o di invalidità renda l'operaio non ~olo totalmente inabile a lnvoro p,roficuo, ma nnrl1e impotente a provvedere alle necessità delln vita fisica: anche a qt1esti rasi provve'i e Jn le~ge sulle ;pensioni di gTuerrra, non qi1el Jn s11gili inf0Th1ni. E da n.11gurare · che di tali defìci€'n7P si tenga cont o nella pros~ima rifo.rma., come già Prano sta te pre~e in considerazione nel progoettcl l).. esentato recentemente da.l mini~t1 o T.. abriola nl Parlamento. 1

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Sl1lla valutazione delle consegl1enze di infortuni che derivano d a ll'azione .concausale esercitata dal trauma e da .stati patologici 1)reesistenti mi sono intratte11uto in a:ltro n1io lavo.ro (Giornale di !Yledic. ;c.·e rrov., n. 2, 't 921) al quale mi riferisco per r1-0n ripetere le conclusioni in esso esposte. Concause di rriorbosità. -

Dalle con.c ause patologiche è ne cessario disting11ere le con cau·se di invalidità, cons istenti non nel concorso di .alterazioni tra di loro patogeneticamente concaten ata, ma di l esioni di ·diversa provenienza, le 11ne non influenti s ulla evolu zione e deter,minazione del.le a ltre, che vengon o a C-Olpi-re il medesimo sistema organo-funzi onale. Si tratta di soggetf i in c11i, per precedente infortunio o per altre ca11se, pr~esi stev ano in l1n or gano alterazioni che ne min orava no . la funzione, e nei quali in seg11ito ad in.fortunio si producono n11ove lesioni che cumu1ano, nello stesso sistema organi co, i loro effetti con le prime. Com e si deve val1~tare in questi casi la nuova inva , 1idità.? Si deve tener ·c onto, e fino a qual punto, di q11 ella preesistente? E evidente che non si può fare la nuova valutazione attribuen·do alle lesioni recenti il valore percentuale stabilito dalla tabella d ell'articolo 95, la quale si rife·risce a ll a minorazi'One ohe deriva dalla perdita di -0rga.ni e segmenti <li arti presi a .sè, supponend·o integro il siste1na or gano-funzionale prima dell'infortunio. Cosi pure non sarebbe equo dete1minare l'in-dennizzo sommando il valore delle vecchie e nu-0ve lesioni, non poten·dosi ritenere responsabile I 'infortunio di lesioni da esso non1 causa te. 1.1 p rincipio da appli-cars~ pe1·chè risp ondente a criterio giuridico ed a logica, a me · pare sia quello propugnato dal Ga;brielli nel Congresso testè tenuto a Roma di infortuni. stica oculare. Egli ritiene ch e l'in·d ennizzo deve comimisurarsi al danno effettivo arrecat-0 dalla nuova lesione u in rappe>rt-0 a lla dis ponibi1li tà funzionale del js oggett.o » prima dell'infortunio ·che si prend e in esame. Non dobbiamo, cioè, prendere per punt-0 di partenza, n ella valuta-zione, il valore attribuito al sistema ·organo-funzionale q11-an<lo è integro, ma il vaiore lavorativo dello stesRo sistema, tenendo cont-0 d~l1a minorazione st1bita per ca'Usa delle J.e.. ·sioni preesistenti. L'.e sempio chiarirà il cor1-cetto: si abbia Ja perdita dell'indire destro in un S-Oggetto precedentemente mutil ato del pQllice dell a stessa mano; l'indennizzo non sarà del venti per cento (valore del dit o !)reso da 1sè solo) e· n eppure del cinquanta (e<FUivalente alla somma di 30, valore del pollice, più 20, valore dell'in dice) . Poichè questo individuo per Concau,se di invalidità. -

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ia preesistente m t1tilazione del pollice non e1--a in possesso d ella cap acità Javorativ a = 100, m a disponeva solo cli m parti di essa,, co n la p erdita dell'indice verrà a perdere n on la vente sima parte di 100, ma la ventesima ·p a;rte di 70. ' Essendo quest'ultimo valore aritmetico superiore al primo, ne viene di conseguenza che d ell'invalidità preesistente, cl1e rende le con·seg11enze de·]Ja i1U-Ova invalidità più ·gravi d i q11anto non sarebbero ,state in un .soggetto normale, si tiene 11n giu·sto e r azionale conto . Con questo n1etodo verrebbe anche semplificata la fa1nosa questiom.e del monocolo. Questo, intfatti, per la pre.cedente perdita .di un occhio dispone solo più del 65 per cento della capacità lavorativa totale; rimanendo privo d ell'altro occhio, vevrà a perdere 65 parti di 65, cioè la totalità della capacità lavorativa disponibile a l momento d ell'infortt1nio: l 'ifnabilità da cui è colpito è quindi totale. Due fo1~mule ha esposto il Gabrielli per sintetiz.za;re il metodo: 1a In caso di concorso di invalidità ·determinate dal·l a prees:Lstenza di una lesione invalidante e _dal sopravvenire p er infortunio di a ltr a lesione che invali·da lo steSso sistema funzionale., il danno indennizzabile risulta ·dal rapporto tra il danno pe·r centuale specificamente d~ teriminato 1dallo i11,f ortunio e la capacità lavorativa preesistente; Il dann o in,dennizzabile è rappresentato da una frazion e il c11i denomi11·atore indica la .capacità lavorativ a teorica preesistente, e il numerato re è c-0stituito dalla differenza t·r a la capaicità lavo~

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nel caioo del monocolo) . Si può

ridu~e

l a fraz ione u indicata in t1na frazione centesimale, onde ottenere la percentuale del salario usata nel'l a liqt1idazione, co11 una semp lice proporzione: nel caso dell'in·dice 20 : 70= . ct11. i·1 va 1ol'e d i. 20 = 28,5 circa; . =X : 100, 1111 nel 70 100 cas-0 del monocolo 65 :65 = x: 100, in cui il val or e di + (percentua le del sala rio) = 100. Qualcuno obietta che con questo giudizio un operaio p otr ebbe v.er cepire, pe•r dendo separatam ente gli 9cchi :iJil .du.e infortuni distinti, iJ 135 p er cento, invece del 1QO per cento. L'obbi ezione ha. fondamento solo n el caso ch e in consegu enza de] pri'mo i.nfortunio il salario non fosse stato ridot to nella misura pre.suppo sta. Questa, però, non è questiQne che possa int eressar e il m edico : s pettie rà al magistrato tenerne conto nel .fissare. la cifra diell'indennizzo d()vuto. La git1ri~r11<lenzà s ta a dimostrare C'he q_ilando fu pot11to provare ch e ness11na ridt1zione di sa1ario l 'opeiraio aveva subìto in ~on 1


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I

IL POLICLINICO

(ANNO ~X\..III , FASC.

23J

seguenza della perdita del primo occhjo0 il ma(agg·ravame11to di un sistema funziollale il oui gistrato, pur senza intacc;are il principio mevaJore è già ridotto a zero), e che 11011 valgono. dico su esposto, 11a, liquidato (conformemente a ver essi le ragioni che esclu·dono il ùiritto a lquanto ha sempre sostenuto il Borri) dopo fil ·l'i ndennizzo. 1o credo, ad • esempi o, el1e i1on si secondo infol'tunio il cento per cento, ma dalla p u ò negare ad u11 cieco di gl.1erra, cl1e eserciti somma risultante t1n. dedotto l 'indennità preun mestiere, l'indennità qua11do i·iporti sul lacedentemente p.ercepita (v. Pros peri, Giornale voro lesio11i cl1e minorino la funzione d'una. 31edic. Ferr·o v., 2, 1921). E evidente che neSSll- mano o di un piede. Non ,s i può far 1~cadere na· detrazione dovrà essere fatta all'operaio che sul cie·co tutto il danno di una disgrazia oceffettivamente in conseguenza del primo in.f·orcorsagli per aver voluto col lavoro rendersi antunio abbia subìto una riduzione di salario, cora utile alla .s ocietà e a lla famiglia. I11tegri perchè il cento per cen to che in seaondo tempo 10 1Stato, come è avvenuto in FraJn·cia, il 1nagp erèepisce non è commisurato al salario n orgior onere ch e, per i·l maggior rischio, grava male, ma a quello rtdotto. per questi operai sugli i1Stituti assicuratori, ma C•o ncludendo, adunque, sulla questione del non s i puni1Sca il buol!l vo~1ere e la forza di vomonocolo, il perito m edico deve giudicare la. lontà privando quesiti lavoraoori dell'in·d enperdita dell'occhio superstite lesione che abonizzo. Lo stesso crite:rio dovrebbe rupplicn rsi lisce tota:lmente la capac'ità lavorativa, senza an.che per i ciechi in .s eguito ad infortunio, e preoccuparsi se l'operaio sia stato o no indenper quelli la cui disgrazia proviene da altre e: a use . nizzato •per la perdita dell'altro occhio. Un corollario che a me pare si possa far deLa legge .degli in·f ortuni è legge sociale di rjvare dal metodo del Gabrielli è il seguente : protezione d el Iav-0ratore; se essa -ci impone di un sistema organo-funzionale già di-ohiaratò combattere le f.rodi e le speculazioni dei disocompletamente perduto non può dare diritto nesti, ci impone altresì iÌ ·dovere di tutel arfl: a nuovo indennizzo se nello steSso sistema, in . con 1airgo spirito le vere vittirne de1 lavoro. seguito a nuovo infortY.nio, si aggiungono nu~ Roona, aprile 1921: ve lesioni. Essendo, infatti, ..la capacità funzio• nale del.l'organo leso eguale a zero, è evidente che qualunque fraa;ione di zero non ha alcun _Il fascicolo 5° (1° maggio 1~1 ) della nostra SEvalore aritmetico, come n on s i può logicamente ZIONE MEDICA contiene: , con cepire un aiggravamento ch e riduca aJ d i GIACOMO ANèoNA : L'ascoltazione orale. sotto di zero, cioè del nulla assolutO, la funUoo· EREDE : Sulla genesi delle piastrine. zione lavorativa di un organo. Un'altra evenienza che differisce dalle preceCARL O BASILE: Sulla patologia della spirochetosi Ittero-emorragica e sulla patogenesi dell'ittero e denti è an.cora da esaminarsi, in tema di condelle emorragie. · corso d ' invalidità. Quando un operaio abbia conseguito indennizzo di inabilità permanente FRANCESCO PEDRAZZINI : Meccanica cranica e fisica. assoluta per perdita t otale della funzione di cerebrale. ' un dato sistema organo-funzionale, oppure sia .NB. - Gli associati alla sola Sezione Pra.tica. cne des1deran<> leggere questo impnrtante numero, mandino cartolina-vaglia affetto da lesioni, n-0n provenienti da infortudi L. 4 .30 e lo riceveranno subito in piego franco di portonio., che secon.Po i criteri della legge si ritene raccomandato. gono tali da abolire completamen te la ca;pacità a proficuo lavoro, e continuando a lavorare, sia pure in modo ridotto, venga l e~o 11on n ello Il fascicolo 5° (15 maggio 1~21 ) della nostra SEstesso sistema., ina in un altro, ha diritto ad ZIONE CHIRURGICA contiene : essere risarcito per il nuovo infortunio? P er l~ A. CATTERINA : Trauma cranico, diabete Insipido,. ~tesse ragioni pr.r cui ritengo equo, come g i à · trapanazione, guarigione. dissi, che cn1ando concorrono simili evenienze in t1n medesimo infortunio si dovrebbe poter OTTORINO TENANI : Il valore della craniop1astica. con speciale riguardo all'epilessia jacksoniana. oltrepassare l'indennità clel 100 per 100, a me R. BRANCATI: Ricerche sperimentali sulla gastropa1"e che l'oprraio che si trovasse nelle condienterostomia. zioni orn a ccennate ha diritto ad u11 i1uovo inden11iz10, in hase al prin ri pio che 1a perdita GEROLAlro BoNFANTI : Note cliniche a propositO" ft111zionn le di t1 n solo sistema, non la fl1nzione di un caso d'aneurisma inguinale spontaneo opesinergica delln Joro totalità, pltò costituire t1n rato con successo. vn lore lnvorn tivo del 100 per ce11to. È evidente N B. - Gli associati aJJa sola Sezione Pl'atica che deside1·ane> leggere questo importante nume~o, ~an~ino c~rt.ohna:vagHa che in q11e ti rasi non ci troviamo in condizionj di L. 4.SO e lo riceverauno subito 1n piego tranco di porte di\'er~p da q11elle precede11temente PsnminatP . e raccomandato .


r

(ANNO

XXVIII, ' FASC. 23]

NOTE E CONTRIBUTI. L'ascesso di fissazione nella cura del tifo addominale. Dott.

PASQUALE

CATALDI.

Negli anni 1912, 13 e ·14 si svolse in Allumiere (Roma) una lunga e grave epidemia tifosa, con centinaia di casi e varie diecine di decessi. N~ pubblicai una breve nota, ne! settembre 1914, sul Policlinico. In essa, tra le -0sservazioni che avevo avuto agio di fare, scrivevo: « . . . delle centinaia di iniezior1i di -chinino fatte in infermi di malaria, solo due o tr~ ricordo di averne viste suppt1rare, dando luogo però ad 11na forma di suppurazione chimica, più che batterica (liquido puriforme, abbondante elirninazìone d! pezzi di te~­ .s uto necrotico). Mentre delle iniezioni di chinin·o tfatte in tifosi, rriolt·is sime ine ho vi1ste sup-p11rare, con formazione di vero pus bonum et laudabile. Anzi ho osservato che la suppurazione delle iniezioni ha coinciso quasi sempre con il miglioramento e la guarigione dell'infermo. Non potendosi tale suppurazione attribuire ·a .fiaJeitte non amicrobi·ohe, servendomi sem.p re di materiale della medesima provenienza, nè a mancanza di cautele asettiche da parte mia, 'bisogna spiegare il ienon1eno con le diverse icondizioni biologiche del malarico e del tifoso. A parte la conoscenza che il bacillo di Eberth è un piogeno facoltativo (il che può spìegare il processo suppurativo) occorre pen·sare cbe il eh irìino spieghi forse, per chemiotassi~ la fissazione in loco dei ~acilli circolanti nel sangue, determinando quindi, in conseguenza, una disinfezione del tessuto sanguigno (ascesso di fissazione) ». Esauritasi, colla fine del 1914, l'accennata €pidemia tifosa, i casi sporadici verificatisi negli anni successivi fl1rono tutti da me cu• rati o con le sole norme igieniche - i più leggeri ~ o col .m etodo ·del Liebera:naister (bagno e chini;no) - quelli .idi maggior gravità. Nell'autunno-inverno . del 192<l-1921 ho dovuto constatare llDa ripresa della forma epidemica: dopo alcuni casi, seguiti da guarigione, ne osservai 11no (A. C. , ·di anini 13) che a8sunse nel terzo settenario la forma ·ipertossica, con grave sopore e delirio. Dati alcuni bagni freddi, dopo quattro giorni l'infermo 11sciva dallo stato saporoso, riacquistava la coscienza e poteva riprendere qualche bicchiere di latte. Le condizioni cardi o-circolatorie miglioravano e l'infermo entrava in convale-scenza. Ma, dopo alcuni giorni di crescente :miglioramento, la temperatura tornava brtt1

2 •

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SEZIONE PRATICA

scarnente ad innalzarsi, riappariva il delirio ed in breve l'infermo decedeva fra sintomi meriingitici. A ql1alche settimana d'intervallo, A. M., di a11ni 48, cadeva infermo con sintomi ileo-tifosi leggerissimi: per due settenarii tutto pro• cedette normalmente, onde la prognosi avaniata era favorevole. In terzo settenario l'infermo è bruscamente colpito da forti dolori aidd.o minali -e v()(ll1ito, e presen-ta lei .pa:r:eti ventrali dure e piatte come una tavola. Polso frequente, debole. Diagnosi: perforazione intestinale. L'infermo decedette. Messo in guardia da questi due decessi, ma 1pril:ncipalrnen te dalla ·os serrvata •c omplicazion e rneningitica, constatata in periodo di iniziata convalescenza, quando la presenza degli imrnuni-corpi nell'organismo de1l'infermo poteva clar legittimo affidamento della sua guarigionè, mi proposi di tentare negli altri infermi, oltre Je altre note •cure, l'ascesso di fìs sa: i.one, ottent1to con iniezioni sottocutanee di llilO o due centimetri cubici di olio essenziale cli trementina. Trascurai di eseguirlo in tutti i casi di forma loevis; ma lo praticai in quattro crusi, èlpipe.na qt1esti oomin.ciart>n<> ad assumere una forma inq11ietante. Poichè i quattro infermi da me c11rati con tal metodo giunseso tutti felicen1e11te a guarigione, credo op1>ortuno riferirli succintemente. 1

C. C., di anni 40, rmaritata., con num.erosa prole. Avendo assi1Stito d·u e \S\loi :figliuoli suc~es ~ivarnente affetti da tifo addominale, finì col contagiarsi. Per tre settimane il processo infettivo ·s i svolse ca:lrno, senza sintomi aLlar. manti. Sensorio normale, temperatura oscil1ante tra 37°.5 a 38°.5. Azione cardiaca buona. Liln.g ua patinosa al •Centro, .rossa ai b0ir:di; denti leggermente ingialliti; anoressia com')leta. Milza poco sviluppata; qualche papula stilla regione epigastrica. Gorgoglio ileo-cecale; meteorismo, stitichezza. Al · principio del quarto settenario compare una tosse stizzosa, vasti ronchi su tutto l'ambito poJmor1a.re, dispnea. Il cuore comincia a dar sin·toani di stan·chezza: polso' debole, freauente. Metto in opera dei rivulsivi toracici, do della digitale, faccio praticare delle ripetute iniezioni di olio canforato. Per condizioni d'ambient~, debbo rinunziare al bagno. Vedendo le forze dell'inferma decadere giornalmente, si da tenn.eire un· esito letale, e constatan1do l'inefficrucia idi tJutte le .cure tentate, mi decido ad iniettare due centimetri cubici di olio essenziale di trementina sotto la cute della regione esterna del terzo medio della coscia destra. facendo segt1ire l'applica zione localdo-umidi. Doo0 cale di continuati imoacchi . . 011alche giorno, a 1 posto dell'iniezione, si os~erva una tumefazione dolente. con arroRRimento della c11te. Al sesto giorno.. i ron chi ·e la disnnea accennano a diminuire. l'a zione cardiaca- si rinvigorisce e dopo un !)aio di settimane l'inferma è g11arita.


788

IL POLICLINICO

La tumefazione della coscia non è più dolente, si nota una chiara fluttuazione. ma l'inferma si oppone a farsi incidere l'ascesso: il quale quindi si estende in basso, quasi fino al ginocchio. Decorsa un'altra settimana, l'inferm a a ccor1sen te fir1almente a farsi fare un semplice occhiello n ella parte più declive. Vien e fuori gra n .quantità di liqt1ido puriforme, che per l 'ins11flìcienza del drenaggio continuò a scol a r e e s i t enne aperto per parecchi giorni. ì\1a l'inferma viene infine a completa guarigione.

B. R., bambina di 11 anni, abitante al piano s uperior e d ella s11ddetta. Con il corteo sintomatico di un ileo-tifo di media intensità, n otasi una temperat11ra. continua, con lievi r emissioni e con .frequenti sbalzi a 4()0. Al de1cim.o giorno. in'ietto un e.e. e mezzo idi olio essenziale di trementina nel sottocutaneo della r egion e esterna del] a coscia destra, favorendo l a reazione flogistica con impacchi caldo-umidi. Ne segue dolore ed arrossimento della parte; ma la tl1mefazione flogistica è molto lenta a manifestarsi. La febbre persiste sui 39 gra di per altre due settimane circa; ma infine l'inferma guarisce con rapida convalescenza. L'ascesso fu inciso in quindicesima giornata, con incisione lineare di circa sei cm. di lunghezza, con fuoriuscita di liquido p1iriforme e cenci necrotici. Si avvertiva un netto odore di t.rementinaJ che si riconosceva fra ziona ta in gocce in mezzo al liquido puriforme. G. S., di sesso femminile, di ani 14. Con t emper a tura continua remittente di circa 39°, con azione cardiaca di screta, presenta completa l a sintomatologia del tifo addominale. In t erzo s ettenario le condizioni peggiorano; il s en sorio si mantiene sempre integro, ma si osserva aumento di temperatura, progressivo ind..~bolim ento cardiaco e .congestione di tutto l'albero bron chiale (rll1ll10ri stenotici diffusi . dispnea ). Si riproduceva in tutto sirmile un quadro identico al pr:imo caso descritto. Nel cellu'lare s ottooo taneo della ·regiO!l1e esterna della coscia ùestra 1ni etto due c . c. rli olio essenzi a 1e di trem entina: indi ap:plicazione d'imp accl1i caldo-11mirli. Ne seg11ono i soliti fen om eni fl ogistici, con successivo migliorament o d ei fa tt i d 'irJfezione gen eral e. L' a~cesso inci so in d od iresima g iorna t a , con incisione suffi cientem ente a mpia, g11a r1 r a pidamente.

G. C., di a nni 20, di sana costituzione, frat ello del p rimo infermo rlecedt1t o n er complicanza m ening it i ca . E febbricitante ai primi d i ,gennai o, con cefalea; si aggiungono success ivam en te t utti i sintomi d elrinfezione ileot ifica. Nel ter z0 s ettenario l 'infermo comincia a d aggravar si, con temper a t11ra elevata, azion e caròi~ra p i ù d ebol e) qt1a lcl1e d elirio e sint omi d' ipost a qi poln1onare. Do un bagno tiepido r affreddat o, m a la f3mig lia si oppone a l proc:pg11iment o d ell'idroter apia . S11ccede un ulteriore peg!?ior a m e1lto d ell'infermo per avvcn11ta pneumonite dell a b ase s inistra. Eseguo la rnrn s i ~t emnt i ra d ell a complicazion e pne1 tmonitica, mn rpr atico cont empor a n eam ente 11na ini e1 ione d i d11 e e.e. di t r em entina s 11l ~ottoc11ta n eo d Pll a coc::.cia ~in i stra. Ne segue la solitA r ea zion e loca l ~. Al quarto gior0

[ANNO XXVIII, FASC. 23}

no l'infermo reclama incessantemente l'incisione della t1111tefazione. l4""o un piccolo occhiello di prova. ma constato la mancanza di liquido purulento. Fo proseguire gl'impacchi caldo-11midi. Il foro et1taneo si occlltde e la tumefazione contint1a la sua regolare evoluzione. Frattanto lo stato generale miglior~ ma il processo pneumonico mostra un lento llecorso, con risolt1zione ritardata. Al tredicesimo giarn9, con.statan.do una evidente fluttuazione, incido an1piamente l'ascesso, dando esito abbondante liquido purulento e tessuti necrotici. L'infern10 migliora lentamente, ma: costantemente, ed infine guarisce del tutto. Concludendo, il b11on esito ottenuto nei quattro casi descritti e la dimostrata innocuità del piccolo procedimento usato mi sembrano sufficienti ragioni d'incoraggiamento per continuare metodicamente l'esperimento e spingere i colleghi a valersene nei casi mi• nacciosi. Allumiere (Roma), aprile 1921.

Le iniezioni di etere nella pertosse per il dott. A. D, AROMA

-

Roma.

Da alcuni mesi, su riviste mediche italiane e straniere, compaiono di frequente comunicazioni, in prevalenza di clinici pediatri, sull'uso dell'etere nella pertosse, con un succedersi di entusiasmi e di delusioni. An-che al medico. pratico, che nell'esercizio quotidiano osserva,. stu1dia~ a.pipli ca, opera, giudica ·e impara nella va1·ietà e molteplicità dei casi della sua clientela, che per lt}i cos tituisce la palestra scientifica, sia concesso di portare il suo contributo, se pur modesto, non meno coscienzioso .. · L 'etere etilico, pe·r mia es,p erienza, è nel la pertosse rimedio prontamente efficace, innocuo, b en tolleTato, eoonarnico, ·di uso semplicissimo e alla portata di tutti. Ho curato con iniezioni di etere etilico purissimo intram1tScolari, profonde nei glutei, 12 b a1nbini pertoss ici di varie età, da 5 m esi a 6 anni, iniziando la ct1ra nell'acme dellt:> s t a dio convulsivo. Ho adoperato dosi d a 1 a 2 cm. cubici s econdo l'età del piccolo paziente e la gravità del caso, qt1otidianamente e anche biquotidianamente, invece che a giorni alterni come molti consigliano. L,ostinato nemico deve essere coloito con sollecitt1dine,. energia e tenacia pe rchè non abbia n è tregl1a n è r e51pirò : Ci t '> , tute et jttcund e. L 'effetto terape11tico si fece ri sentire da prima stil vomito indi sulla intens ità e S\Jl num e ro .degli a cce. c:;i. A coloro che pa1rlano di insu ccessi, e sono in minor nt1mero, pt1 ò os servaNi ch e n on vi è rim edio - e intendo parla re di quelli rigorosamPnte e scientificamente spe-


[ A.NNo XXVIII, F ASC. 23]

eifìei - che non oonti insiu:ccessi non semp.r e e solamente imp.utabili al farmaco. Occorre esattezza di diagnosi, non solo, ma tempestività di intervento, costanza nell'uso, dose, qualità, purezza di preparato, modalità e vie di somministrazione e rigore di tecnica. Nella presente epidemia di morbillo, qui in Roma, ho notato frequenti e gravi complicazioni broncopolmonari. L'etere etilico, a dosi anche doppie e triple .di quel•l a :Suindiçata neLla pertosse, non solo fu ben tollerato, rrna produsse effetti mirabilm.ente benefici. Più particolarmente degni di nota sono tre casi di bronco-polmonite in morbillosi e pertossici cosi gravi da giustificare un pronostico infausto anche a giudizio di valorosi colleghi. Coll'uso dell'etere fino a 6 .am. cubici nelle 24 ore ottenni mjgltoram ento sollecito e guarigione completa in tempo r elativamente breve tanto nei riguardi delle lesioni polmonari che della pertosse. In que,sti casi non mancai di associare all'etere i comuni e ben noti presidi curativi~ Roma, maggio 1921. '

DALLA PRATICA, PER LA PRATICA OSPEDALE CIVILE QI CLUSONE (BERGAMO).

I

I criteri che regolano la cura medica e l'in~"ento chirurgico in alc11 ni casi di patologia addominale (*) per il dotl P.

GILBERTI,

789

SEZIONE PRATICA

chirurgo dirtgente.

La peritonite cronica.

Còme iprincipio gen~rico e pratico è stabilito che la peritonite cron.ica (esclusa la tubercolare che tratterò nel ·capitolo seguente) non solo è per lo più il .seguito ed il passaggio ·insensibile e graduale di quella acuta, la lenta trasformazione di ess8t, ma in non :rari casi esordisce coi caratteri di cronicità. La peritonite cronica giova classificarla nel modo seguente: Peritonite cronica sierosa diffusa » " purulenta circoscritta » plastica adesiva. • Della ipr1rrna qui n.on mi oocupo fPOichè va sempre più prevalendo l'opinione ·che essa abbia grande aiffinità colla forma tubercolare se forse non è senz'altro ·de1la stessa natura. Comt1nque agli effetti della cura e della condotta del medico e del chirurgo, reclama le stesse norme onde riman do al capitolo seguente. La malattia infatti ha l'inizio ed il decorso della forma specifica, come. questa preferisce svilup-

j

1

,

(*) Vedi fase. 20, pag. 679.

parsi nei 1giovani, ha come •c omplicanza anch'essa la rpleurite, pur non richiedendo ordinaria.m ente l 'intervento chiru.r.gico. Non p<>tendosi però distinguere, come dissi, dalla tubercolosi, nel dubbio e di fronte• al risultato incerto o lento o negativo della cura interna o della paracentesi, si ·s uol procedere anche in questi casi ·alla • laparotomia colla quale dice il Korte si ottiene .s empre un vantaggio, ipoic.hè anche se è solo una forma semplice di infiammazione cr-0nica, . viene accelerato il ·decorso lento .de-Ila malattia e dà luogo ad una guarigione più rapida. Ripeto, questa forma oltrechè essere affine alla tubercolare è an che ini0lto rara. Non cosi l'altra pure ad e·s sudato liq11ido ma non d iffusa. L' essudata è sieroso o sieTopurulento ed ha quasi ~er regola di raccoig liersi in ·determinate sedi. !\la anche di questo vedremo in altri capitoli perchè è ordinariamente la conseguenza di l eRioni viscerali acute che hanno cagionato l'infezione della cavità addominale. Queste forme a 1focolaio, come uno dei principali caTatteri di cronicità presentano una parete che ha limite di , consistenza piuttosto ' dura, fibrosa, per rui ·vengono ben divise dalla • restante cavità peritoneale. Devesi anzi praticamente ritenere che da questa forma hanno origin~ e forse preferibilmente, quelle briglie e1d ispessimenti della sierosa ooe portano al! 'altra forma ipure cronica ad essudato solido - la pieri.toni te cronica adesiva.. Il carattere essenziale di questa è la formazione di cicatrici e di raggrinzamenti dei mesoe dell 'epiploon, nonchè delle aderenze che fissando organi mobili, torcendo anse intestinali, rivestendo di uno strato • cotennoso sclerosante il fegato o la milza, eoc., producono disturbi funzionali , strozzrumenti dehl'intestino, deviazioni dell'utero, stir.amenti della salpin,g e e 1delle ovaie, c·o'licih e intestinali e crisi gastriche, no.n.chè disturbi che si esagerano per la stitichezza e 'Per le mestruazionL È giu·s to perciò ritenere che questa forma di perit-0nite è · per il medico pratico una delle malattie più interessanti . È facile dopo quanto ho esposto persuaidersi che questa forma manca di sintomatologia speciale: i disturbi sopra descritti sono in relazi.one esc1lusivamente colla sede della infiammazione diventata cronica o cronica.mente esordital B assai pratico a tale riguardo ricordare la varietà id ei distu.r bi che si rilevano 1dal capitolo del Lej ars: dolori e disturbi funzionali con fenomeni di strozzamento intestinale e finalmen1


790

TL POLICLINICO

te J'enomeni riproducenti il quadro di una da-

ta affezione addominale com.e acl ese.mipio in caso di 1Siinulazione di un''Ullcera .p iloro-gastrica, di una stenosi del piloro, di 11na coleciiSitite, di annessite, di nefrolitiasi, ecc. In complesso la sintomatologia della peritonite croni·ca adesiva, detta anche. plastica e sclerosante, non è .ohe la ripetizione .prurziale e speciale a seconda dei casi di tutta la sintomatologia addaminale: a~! 'impossibilità di raccogliere e descrivere. in un sol quadro la sind1"ome della peritonite adesiva non può che supplire il criteri10 clini.ca del medico· pratico al quale si impone la s crupolosa ricerca anamnestica in tutti i casi di coliche e crisi dolo1ose 1ipetute, o·n·d.e se non può rife1irli a fe>rme aicute· in atto p·o ssa :p ensare alla consegu.enza di forme passate, conrSegUenze ohe si esplicano appt1nto oolle aderenze. Tuttavia .si può avere un quadro più chiaro della peritonite ·cromica adesiva dist.inguend() le adere11ze secondoi la loro direzione e la loro forma essen dovene di quelle ohe si sviluppano in superficie ed altre in corooni e fimbrie ipiù o meno grosse, r esistenti ed ela.sttche. Peire'iò è più fa cile pensa re alla c om.pre s~ione ed allo stiramento dei visceri i11 genera le, alla. stenosi od allo strozzamento dell'intestino in ·p articolare. ll tra,ttaJm.e nto C'h~rurgico è l 'uni.oo mezzo di cura, la risorsa. più ordinaria e di esito più certo. ìv1~ non mi pare essere il caso ·che i-0 mi fermi a stabilire neppl1re per questa forma il suo grado di tollerabilità e di curabilità medica e qt1ando deve essere ·r imossa, .entrando questa questioin e nei capitoli in cui verranrn-0 trattate ;ie singole forme viscerali. Ho scelto fra le peritoniti, di trattare perciò unicamente della fomia tubercolare, e non potev-0 regola.inni ·diversamente irn. -0maggio al concetto esposto fin da l)rinci•pio secondo il quale si ronsidera la peritonite aoutai e cronica purulenta ed adesiva unicamente come fenomeno secondario delle lesioni viscerali da cui si origina e si ·diffonde. 1

'

La peritonite tubercolare. È noto •che su questa fomna tanto la lapa-

\

rotomia q11anto il trattamento medico l1anno avuto ed hanno le loro vitto1ie le quali naturalmente sono in diretta ed unica dipendenza della ~celta che ca~o per ca~o si potrà fa r e. rig\tardo all'o1)portunità ed al momènto di addivenir e all'atto operativo. Il Korte fra tntti è qnrllo ch e più schematicamente 11e 11~t compila ta nna c lnssificazio11e. Egli cli11ican1 ente di s tin ~11 e le seg11enti fo1me :

I. Peritoo1ita tub. con forn1azio11e di ab.bo11, dante essudato sieroso. II. Pe1itonite tub. secca. ll•l. Peritonite tub. t1lcer-osa suppurativa. Questa class1fìcazione cl1e teoricamente può manten_ersi tale, non ha grande valore dal lato pratico, poichè d'ordir1ario le forme •Si pre·sentano combinate~ eccettuata .la fo1ma ascitica c.lb.e il più delle \:alte presentandosi ·pura è più delle altre chirurgicamen.te trattabile e lascia infatti sperare 11ei risultati più favorev-0li. È certo però che an,c·h e la peritonite tubercolare primitiva è rarissima, an0h'essa come al>biamo visto trattan.do delle peritoniti in ge'Ilere è secondaria alla tube1~colosi di 1111 altro Of!gano. Ed anche •per i casi che furoJ.10 ri te nuti primitivi i ·r i•s ultati di numerose os.. ervazidni anatomopatoJ.ogiche danno il dtritto di credere iehe possa esseTe sfuggito iJ focola;o d~origime .

La peritonite tubercolare può guarire spon- · taneamente e ciò ha potu,t o .constatare ognuno di noi che abbia avuto 1campo di seg·uire gli ammalati per diverso temipo. Ma ci sono casi in cui la laparotomia, e soltanto la laparotomia, può portare la guarigion~. Ne dànno conferma le osservazioni dell'Henok, 'd el 1Monti, del Farlanini, dal Ceccherelli, del :Cassel, del MoriLz, 1eicc. Oggi.g iorn.o 1si .sono mo1tiJplicati i metodi di .cUJra medica e si sono rico.nosciuti assai meglio i riisu1ltati della c111'3. cllirrungica. Perciò non si ritiene più come una v-0lta cllei la peritonite tubericolare sia fra le analattie di dominio escluisivam ente. medico ed è finito quel peri·od·o di co'Si grande entusiasm.o operativo da ritenere che ogni caso dovesse esis &e ,di pertinenzia del chiruvgo. Bisogna dunque seguixe una via di mezzo classificando i casi di 1p eritonite tubercnla.r e secondo due criteri ed ammettere che ci sono i ·r ibelli alle cure n1edi·ahe da passarsi quindi al chirurgo ed alt11. che col trattamento medico passano a g11ari gione. Non è il caso ·di attenersi alle statistiche, per giudicare spassicmatamente del valore delle laparotomie percl1è fra statistica medica e statistica chirurgica non ci sono elementi tali che ne equiparino il valore. Basta ricordarsi che al ehi.rurgo sogliono capitare i casi più gravi! Il medico volendo o dirò meglio, potendo esperire tutte le risor se dell,at1.e Sl1a, prima di passa1 e il malato al chin1rgo deve atte11ersi inn n11zi tutto alln ct1ra gie11p r a le peo.· accrescere i poteri di difesa. e di 1ecii . tenza clell'orgaii1ismo. Ciò ,·ale anl'he come preparazio11e <1el ma lato t:>er la even tt1 ale lapa1 oto111ia. 1

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SEZIONE PRATICA

So11unariamer1te passando in rivista tutti i mezzi medici accenr1e.rò. alle i'11iezioni del DuTante le quali ·oltre che 11ei ca.si medici valgono anche nei casi ahiru.i.,gici specialmente nel periodo postOiperativo (Putzu, Reale, A1Jba11ese, cita ti dal Do11ati), la i1aracentesi di c11i ft1 primo sostenitore il Ceccherelli, la lavatura del peritoneo co11 acqua distillata e sterile, previa l'aspirazione deJ liquido ascitico (Riva, Cerciherelli, Dall1e Ore, ecc.). Le i11iezioni di etere all iodoformio più o meno modificate (Capparoni, Fantino), i preparati iodici, i diuretici, le a,piplicazi-0ni di unguento mercuriale, la radio, la elio- e la fototerapia. Si è fatta poi la ·sost\tu.zione dell'acqua sterile con l'acqua ossigenata; l'azione curativa di questa dipend·erebbe dal tra11ma p-0,r tato dal trequarti e dall'ossi1g.er10 che ·s i svee~1ge. Debbo finalmente accennare all'autosieiroterapia. del Gilbert secondo il metodo ed il concetto usato nelle plet1ritj; ed il drenaggio prolungato alla Wbattier. Quando questi metodi non danno alcun va11taggio, oppure, in a.ttesa del risultato, si deve ugualmente assistere al progresRivo deperimento del paziente, dobbiamo !)er necessità ritenere avvenuto il passaggio della malattia dal dominio medico a qt1ello chirurgico. La forma ascitica è però sempre quella Qhe meglio si presta per l'operazione, viene quindi non già la for1na s-ecca, ma quella c:l1e ai1atomicame11te sembra la più grave: la fo·rma ul ce ro-caseosa. La foro.na secca è cai1-atterizzata da aderenze e da scarsa quantità o inancanza di liq11ido nella ·cavità peritoneale: . l1e aderenze hanno tendenza ad estendersi, ad unire vieppin le rtnse intestinali fra di loro e col peritoneo par ietale tn.11to che per la neoformazione •di un tessuto fibroso si .costituiscono del1e retrazioa1i, delle pseudomembrane che r-;i organizza110 J)l'Ogressivamente da11do luogo alla forma plastica, mentre non è raro .che i tubercoli subiRcano a11ch'essi una trasformazione fibrosa raggiungendo perta11to· la g11arigione ·s pontanea del processo t11])ercolare pur .restan1d o come conseguenze gravissime l'eventualità del restringimento o dell'occlt1sionie intestinale. ì\fa q11este ultime ,oomi:>licanze entrano in complesso ·nella categoria dei casi d'urgenza, onde 1 intervent.o nella tperitonite secca e cioè nella forma plastico-adesiva è affatto inutile o .n1eglio inattuabile., inquantochè J.'operatore si trova dinanzi t1no .spazio minimo o nullo, sempre insufficiente per la . ve1ifica dello stato generale della cavità aiddominale 11on ·. solo, ma non gli riesce più di provocare quello scaa:nbio 1

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fra i tessuti su ll'impo1·tanz~ del quale, come vedremo a:91presso, si fondano il valore ed i di1ietti vantaggi cle·1la -l~·parotarnia, nella peritonite tu1bercolare. · L'intervento thirurgico è .p,u re da scartarsi nelle f.orme n1iliari acute e.d in ge11e1"ale in tutte quelle febl.Yi-ili allo sta;clio iniziale. Si st1ol attendere il pel'iodo st1b8Jc11to o di cronicità. Il Giordano invece, a propro sito della forma caseosa, pur non ritenendola molto adatta per il trattamento cllirurgico radicale, dice che l'apertura del ventre è d'ordinario vantag. g1osa. È utile al nostro studio v.edere ora quale sia

ill processo ·di guarigi<me 1della rperitonite tubercolare in seguito alla laparotomia, senza clilungaxmi a riportare le dive.rse teo1ie sorte da.ille numer.ose osservazioni ·e dalle ricerche sperin'lentali che furono fatte ·dagli studios i dell'argomento. È evidente un fatto : il risultato terapeutico favorevole della laparotomia 1&111 processo tubercolare del peritoneo. Ad U'I1 atto .operativo di elementare esecuzi-0ne, piuttosto facile nelle 'mani di quailsiasi chirurgo pratico, si contrappone ·l a difficoltà di &tab il~re come la laparotomia riesca ad influ.ire ifavo~evolmente sulla peritonite tt1.bercolaire e.d .a portarla w guari• gione. Ogn11no sa che si 1deve ad un errore di diagnosi se Spencer Wells nel 1862 eseguiva la prima laparotomia se1g11ìta: da 1gu.arigione in un ca.so ·di periwuite tubenoolare scambiato ed .@erat.o iper cisti ovari.ca. ,P er molti anni si ritenn;e ohe l'aria e la luce entrando nel ventre uccidessero il bacillo tuberoolare : si disse an·cora che i germi atmosferi ci (?) cadendo su•l peritoneo esposto all'esterno vi impégn1a no 'Una lotta .co~ b8Jcillo tubercolare e lo sopraffanno ( !). Ma come mai, osserva il Giordano, deve eRsere vittima. dell'aria e clella luce proprio quel bacillo cl1e ha per sua <'ii.mora preferita e per suo campo di vittoria il polmone, organo aerato per eccellenza? Quel bacillo che essendo la causa del lupus predilige il naso ohe della faccia è il punto più esposto alla luce? E come finalmente pt1ò essere distrutto e debellato il bacillo di Kocl1 nelle vicende di una simbiosi dovt1ta (?) all'esposizilane .cte.l peritoneo quando è noto 0l1e ,dagli altri microrganismi è per solito e~a,Jtato 11e1la sua virulenza? Cad11te così queste tre ipotesi i1e segui un'altra seri.e di...... cui l'ultima fu aooettata ed è JR segl1ente. Il concetto più razionale con cui la moderi1a patologia tende a spiegare l'azione J'isanante 1

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deilla l a1p arotoon.ia è fo11dato .s ulla oonosce11za dei poteri biologici degli elementi. cellulati e sulla nota evoluzion,e ed involuzione di questi sicche Ju. teo1ia è senz'altro· fondata su base scientifica e diretta da criteri ·di fisiopatologia che appagan-0. . Si svolgono ·cioè dei fatti che vanno dalla diminuzione di tensione delle pareti ad.dominali conseguente .allo svl1ota.mento dell'essudaI to e finisce colla trasformazione del tubercolo in una I)eoformazione connettivale infiammatoria pe.r opera di un 'invasio·ne leucocita.ria del tubercolo stesso il quale cade in preda a processi regressivi e disgregativi per lasciar posto all'organizzazione di tesst1to connettivo giovane in cui seconido il d 'Urso appaiono dei vasi di neoformazione. ' Secondo il Gatti• avve1irebbe la vacuolizzazion e del tuber1colo, dovuta alla degenerazion'e • idropica delle cellule epitelioidi che pertanto verr ebbero r i assorbite, lasciando ·d·egl~ spazi vacuola1i nel temipo stesso ,che avviene , la scomparsa delle cellule linfoidi e la distruzione del bacillo. Osserva petò il prof. Donati che t ale processo deve esser e rite1Duto non già come un modo speciale di gtiarigione, ma bensì una concomitanza a complemento di quello più sopra esposto ·per la trasformazione fibrosa del tubercolo. !11 complesso il fatto principale sa1·ebbe la dege11erazione idropica delle cellule epitelioidi. L'i1~l'itaz ione del p&riton·e·o lo svuotamento dell'ascite, la coniseguente i.p eramia della sierosa, .colla reazione e l'essudato che è stato stabilito essere battericida, la fagocitosi e la difesa del periton~o non sarebbero che elementi corncomitanti e favorevoli per giungere alla guarigione. l={iassumendo : l a laparotomia è ottimo mezzo di cu ra delJ.a pe.ritonite tubercolare ed agisce in due modi. O .r aggiunge la vera restitutio ad• int egrum colla distruzione d el tubercolo sì _che la superficie della sieros.a periton eale ritorna liscia, oppure conduce all'incapsulamento ed alla trasformazione fibrosa connettivale del tu.bercoJo stesso. Premesse queste notizie che sono il fondam ento della terapia moderna, è ora più facile argomentare quando . il medico ed il chirurgo possono e devono rispettivamente prendersi in cura l'ammalato. La peri toni te tubercolare può guarire medica1men te, pel"ciò nei crusi leggeri è utile J'attesa, doverosa l'astensione. Le forme act1te in cui è jnefficace la cura generale devono ,~~ere con sidera te inoperabili perchè neppure l'operazione pt1ò influire sulle condi7.ioni gene1 ali del malato. 1 ,

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Così è da 1itenersi controindicato il precoce intervento~ poicbè mentre secondo le esperienze del Gatti e del Ge1pke è risultato ohe l'essudato ha pote.re battericida, è pur-e stato stabilito che la laparotomia non riesce a sua volta efficace se i tubereoli non hamno compiuto La loro evoluzione iistoil ogica. La laparotomia è . poi tentativo supremo nei processi troppo avanzati. 0 ,g gi ha anzi ripreso valo.re la paracentesi i:n f-0rza della teoria Ghe ha messo1in rilievo la esclusione istologica del tUJbercolo e la s ua somma importanza nelle vicende del i>rocesso patol.ogioo ·specifico p eritoneale. Si può quindi ritenere che debbono rimanere ·d i spettanza del m edico le forme acute febbrili e le più gravi, i1onchè quelle ascitich P ad andamento lento e più b enigm.o iìnchè l 'i.ndiviçiuo rj sponde e risente l'efficacia dei ricostituenti, dell'aria e. del solie. Il chiru1rgo, sce,gliierà invece preferibil!mesnte quei casi in cui il versamento è libero, abb·o ndante, s ieroso, in indivi!dui deperiti ·e in via di progressivo dimagra.mento, pur mostrando un complesso ùi e~ementi somatjci che non devono nè possono s fuggire al chi1:urgo pratico e .che a lui danno affidamento per ·l a buona riuscita. 1

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Ed ora 11on posso porre termine al presente capitolo ~ enza fare almeno un cenno anche a riguardo della radi-0- e della elioterapia., poichè ho avuto in diretta osservazione e cura 22 casi sui quali ho potuto pra ticai11ente farmi un concetto personale anche ,a riguardo di questi preziosi curativi, sia usati esclusivamente, sia associati alla cui a chi.rt1rgica. La radioterapia, come al solito, deve essere usata con somma cautela e n on mi ha date risultati assai confortanti. Quattro casi affidai al radiologo ed ho dovuto constatare che se la -cura ha portato qualche ,g iovamento fu solo in un caso, due rimasero indifferenti, uno non ipotè srfuggir~ a.I p eggioramento. Queste mie impressioni per quanto non confortate da nn n11mero suffi ciente di casi concorderebbero però con quanto Allaria e Rovere hanno esposto nella Riforma 1\rledica, n.. 16, 1967. La radioterapia n on è elemento essenziale di cura, è soltanto complementare in quanto si può ritenere coadiltvante della cura medica, per ch è pare a ffretti il riassorbimento del li quido asciti co quando qt1esto è già iniziato e coadi11vante altresi della ctera chi~gica cp1and-0 yj ha nrcenno alla riprod11zione dell'ascite. ~Ia n n·che ron tale metodo di cura si otten•


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gr<.hllo risultati soro nella forma ascitica cronica ad andamento benign.o, non così per tutte le altre for1ne più o meno gravi e miste pe1· lu. cura delle quali non è facile dare d~le iregole precise e.l ' applicazione dei raggi X. Ho invece ossel'vato ehe gli effetti più brillanti e s1curi si ottengono colla elioterapia. I s11oi effetti si i iftettono in modo .speciale 'Sulla re~pirazione ·e sulla •circolazione ed essendo la forma tubercolare una delle malattie in cui il terre110 organico ha il'importanza maggiore, è facil e comorendere l'effieacia dei raggi so lari che tncomin1cia im11anzi tutto ad ave re i caratteri della cura depurativa e ricostit11ente di tutto l'orgri nismo. La ct1te infatti e~posta al sole, mentre e1iminn megli o, assorbe ·contemip ora:neamente lu·ce ecl ossigeno e perso11almente ho potl1to convincermi mediante la mia .direttn osservazione che l"elioterrupia ha fatto miracoli in al cur1i rn~i 1itenuti inoP.erapili, perchè trattava~i cli fo1m e miste, secche e plastico-adesive per cui l'opera del chirurgo, an1che per l e con,dizioni 11'PTI€1rali degli ammalnti non nvrehbe potuto 1

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SEZIONE PRATICA

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~1()\'Rre.

SUNTI E RASSEGNE. FISIOPATOLOGIA.

Contribnto allo studio della funzione della glandola pineale. (S. ZANDREN. Acta Meclica Scariclinavica, febbraio 4, 1921). La glandola pineale ha avuto la particolari tc1. di attirare per .m olte giemerazioni l'acuto interessamento degli scienziati da Galeno a Descartes a Faivre. Nella seco11da metà del ~ecolo xix solamente abbiamo raggiunto una nozione dettagliata 1del'1a ·sua struttuira anat.o•m ica, mentre la .sua posizione biologica è ancora oscura e fortememte controversa. Quale funzione essa ha nell'organismQ urna. no? In quale epoca della vita essa è attiva? Esperimenti di gabinetto e osservazioni cljniche hanno cercato di risolvere tali problemi. I primi, consistendo nella somministrazione endovenosa di estratto ·g landolare negli anian.aJi, ovvero ne'lla som,m inistrazio!Ile orale JJrolungata, ovvero n ell'estirpazion e dell'organo a differenti epodhe di sviluppo dell'animR1e, sono venuti a conclusioni così disparate da non al1torizzare alcuna veduta plausibile. Le "Reconde, circa settanta. descritte finora, sono riltscite più interessanti e hanno rilevato alla dipendenza rli ne.oplasie dell'epifisi, sintomi di a.11mentata pressione endocranica e lln qua-

dro nosografico specifico, la macrogenitosomia precoce, consistente in un fortemente e precocemente accentuato sviluppo d ei caratteri sessuali primitivi e secondari. In base a ciò, poichè le neoplasie avevano distrutto il parenchima dell'epifisi, si è conchiuso che la sua funzione principale fosse quella di impedire lo svilu.p po dei .caTatteri p.Ulbeirali du cante l'infanzia. L'A. ha osservato un caso di compl< ta assenza della glandola pineale, unico i11 tutta la letteratura a l riguardo, il quale è straordi11ariall}.ente :interessante dal punto di vista del·· la tlsiologia epi.tìsaria. .!VI. K., dell'età di anni 16 e mezzo, gentilizi<"' 11ormale, m orbillo nell'infanzia, senza tracce cli racl1itis1no, crebbe fino all'età di 9-10 anni J)erf ettame11te normale. A detta epoca cominr iò a laignansi di stan cl1ezza, affann.o ocm cia11osi, dolori precordiali dopo una corsa, che ì1el 1912 lo costrinsero a ricoverarsi all'Ospe<lale con la diagnosi di anemia e rumore in primo tempo alla base del cuore. Migliorò, in·a non è statcl più be11e d'allora: il suo accrescimento si arrestava in modo che tre anni • dopo, 1915, portava le stesse scarpe e gli stessi abiti del 1912. Nel marzo 1915 fu visitato dall'A. Lo sviluppo fisico era molto arretrato, sebbene lo stato di nutrizione relativamente era normale, e la sua psiche aveva ancora parecchi. caratteri infantili. All'inft1ori dei capelli, lo sviluppo !)ilifero era del tutto assente. Dei. denti tre dei premolari non erano spunta ti, per qt1anto i raggi X ne. 1nostrassero le radici, parecchi denti mancavano di smalto. Glandola tiroide molto piccola. P ene e testicoli molto piccoli. L'ossificazione a rrestatasi allo stadio corrisponden te a 13 anni, controllata con i raggi Roentgen. Polmonì l eggermente enftSematosi. C11ore oon r111more sistolico alla base, e forte ronzio venoso al collo. Sangue: forte climinuzione della sostanza colorante. Diagnosi: Infantilismo e Anemia. Fu c11rato con la Cl1ra tiroidea. Nel gil1gno sl1ccessivo ebbe t1n'ematemesj, Clli due giorni dopo seguirono sintomi addomjnali. Laparotomia con rist1ltato diagnostic0 n egativo. Mori per collasso qualche giorno dopo. Alla necroscopia si notò, d'importante, l'asRenza completa d ella g landola pineale, il cuore un po' più gtrande diel normale, nelle ple11re aderenze, polmoni con chiazze più consistenti e rosso-scure disseminate, milza con infarti anemici, testicoli molto piccoli. All'esarne microscopico d el tess11to in corrispondenza della sede dell'epitì$i nessun elemento epitelioide ft1 riscontrato: nei testicoli nessun seI

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grio di spermatogenesi delle celll1le seminali, zione, plas1nare le stigmate sessuali, ecco che e assenza completa delle cellule a secrezione l' ~plasia clell'epifisi si rileva , e cominciano i i11terna. 'l~ utto il resto normale. sintomi caratteristici del n ostro caso. Questa ipotesi può accordarsi con l'osservaVediamo qui ttna sin drome d 'il1fantil.iJSino .da zione clinica dei tummi epifisari degl 'i11dividui alterata secrezione ormonica. N -0 I1 è certo, d'ogiovani constatati finora? rigine ip opituitaria perchè non v'è adiiposit·à, 81, perrhè non è detto che i tumori inibisconè sproporztone tra gli arti inferiori e il r esto del corpo. L' o·rigine ipotiroidica viene infirmata no ~a . se.erezione ormonica di un orgaoo endod~ ifauto del1 l 'a;ssenza idi ogn:L traccia Idi .m ix·eide- crino sempre, imperocchè, se essi sono di natura strumosa oome quelli constatati più spesso ma ·dellla pelle. L'esame necroscopico. e micro11ell'epifisi possono anzi aumentarla, stimolarscopico, a conferma, non hanno darto :reperti la. La macrogenitosomia precoce sarebbe in tal patologici nè della tiroide nè delI'i~ofi si. caso IIlon effetto di mancata .s ecrezione interna I ·testicoli so110 ipoplasici: può questa ipoplasia spiegare i si11tomi di questo caso? No, per- dell'epifisi, ma di un aocrescersi prematu·r o di ch è le anomalie di accrescimento non sono essa. In quanto all'adip osità, alla regolarizzazione ··r; rn P quelle delle persone castrate (arti iI1fedi pressione endocrina, all'influenza sul metariori sviluppatissimi). Anzi perchè testicolli discesi fin nello scroto ha11110 arrestato il lo·ro bolismo cerebrale e sulle funzioni intellettive att.rift:>uite alll'epifisi questo c3JSO non 1port31 al~viluppo? E dunque l'epifisi assente che bisocun contrib11to positivo, ma piuttosto negativo gna prendere in considerazione. Questo com1n quanto che l'assenza della gla.ndola pineale plesso sintomatico, che è perfettamente l'opposto della macrogenitosomia precoce, è dipen-, non ba provato nè ·distuirbi di nrutriziQne nè distu;rbi dell'intelligenza. dente da!IQ' assenza del.I ' ev-msi. Il che mett8f in subbugJio tutto quel1o .C'he si credeva finora a Importante è stata la conoomit81nza dell 1 aneproposito della funzione d~ll'epifisi; l'inibizio- mia che per la mianican-za di .caiuse esteirne, per ne n el·l'et~ infantile, cioè, d ella pubertà, e il la sua resistenza al ferro e all'arsenico, per lo ..... concomitante suo pro cesso d'involuzione all 'i- s tabilirsi solo all'epoca della pubertà, bisogneniziarsi di questa. rebbe attribuire ad una causa interna, costituGià tale involuzione ·è stata pretesa, non co11zionale, ormonica e precisamente all'ipoplasia statata istologicamente. Il Krabbe ha dimostradelle glandole sessuali, con .cui l'emoglobinogeto che l'epifisi alla nascita non è ancora istoto. nesi può essere benissimo in ra,pporto, come gicamente differenziata e consiste di neurorultre 1n1alattie aventi rBJPIPOfto con le gla.ndole blarsti che si trovano . in ogni parte del ceir- $essuali l1anno dimostraito. vieI!lo fetale; alla fine 1del .p rimo anno si tro . N. GENTILE. vano differenziate le cellule pimea1i; veiiso MEDICINA. gdi otto o nove anni si ri·s oontrano specidì1Che gtranrull.azioni, testirrnoni anatòm.i1Che id i UJD 'atClassifica de11e malattie tività fisiologica, che raggiungono i·l mass1sull'indice metabolico basale. • mo svilup,p o a 1-1 anni, per .p oi diminuire g.ra. drutame11te. Solo aJl'età avanzata si riscont1r a- (BoOTHBY. '·The Journal of the An1er. M edie Assoc., 8 ge11naio 1921). no tracce istologiche di involuzione. Orbe11 e proprio da queste constatazioni può ricevere L'indice metabolico basale è · una misura 111ce il caso prese.n te. Le g;ranulazioni delle cel- della produzior1e di a lcuni fenom eni tern1ici~ l11le pineali, cl1e compaiono nella pubertà, sa- inerenti all'organismo vivente, sotto determir ebbero espressio11e dell'attività secretoria del- nate condizioni. È in certo qt1al modo para- •• d'epifisi, e non irtdice d 'involuzione. La glando- gonabile alla te1nperatura. E come per que" . la pineale non inibisce i fenomeni puberali, llL:'l sta l e mal attie distingt1onf'i in febbrili ed li provoca, dando il segnale a tt1tte Je altre afebhrili. così per quello le malattie distinglandole a secrezione interna, ·e prima di tutt,a guo11si: a indice metaboli ro norn1ale, a imdice alle glandole sessuaili. Con questa ipotesi iecco metabolico aumentato e ad indice metabolico spiegato il ca so 'Presente. Duramte i primi 8-9 d itminrui t o. anni di vita .di l\f. K. l'ruplasia dell'epiifisi, ch e Le malattie a indice ipermeta.bolico sono il a·l lora non aveva funzioni da compiere, non det- gozzo esoftalmico, l'ipertiroidismo dell'adenote segno di sè, e solo all'epoca deJl'iinizio della ma tiroideo, l'iperpitJuitarismo e tut~ le mapt1bertà, quando doveva suonarsi Ja svegli a lattie febbrili. Anche nell'ipertensione arte~ d~g1i organi endocrini per dare nuovo impulso r iosa, nell'anemia perniciosa, nella leucemi~ allo ~vilu ppo fisico, operare la seconda denti- nel diabete si pt1ò presentare, almeno in unt> 1

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stadio della malattia, 11n aumento dell'indice basale, sebbene non ·molto fo.rte. Le malattie a indice ipometabolico sono specialmente il mixedema, quindi 1'ipo.pituitaJri· smo e tutJti gl 'ipo tir oi1clismi. L 'i·n anizi,o ne, il digiuno e quindi tutte le condizioni morbose, ohe vi c-0stri11.gono, quali l'anores.sia nervosa, la stenosi esofagea, il cardiospasmo hanno pure dimin11zior1e dell'indice basale. Il gran n11mero di malattie non racchiuse nei gruppi anziòetti 11anno normale l'indice basala · Per le applicazioni pratiche, se vi è una nevrosi simulante col suo quadro sintomatico un ipertiroidismo, è solo con l"aiuto di questo mezzo diagnostico che si potrà risolvere il dubbio: l'aumento dell'indice, che sta i)er l'ipertiroidismo, non inganna. Invero in pratica circa il 95 % di tutti gli abnormemente alimentati indici basali sono, se non v'è febbre, dati dall'ipertiroidismo. È bene però tener d'ocdhio la curva termica degl'individui in .esarrne, ohè aniche le piccole i!p .erlerm ie degli stati pretubercolari possono turbare il valore della ricerca. Per la quale è importante notare che gli stati di eccitamento psichi co, i dolori di capo o di reni, la dismenorrea, il raffreddore, l':Lndiigest~one, l'irreql1ietezzn elevano di per sè l'indice di calore, e }Jossono far mettere in conto · ad \1na malattia un aumento di indice, che è episodico dell'epoca dell'osservazione. On1de gli aumenti lievi ( + 10 + 20) dell'indice richiedono il ripetersi della prova l'indomani. Il valore dell'indice metabolico basale nel s-eguire il .decoliso dell'ipertitroidilSl!llo e l'eff1cacia del suo trattamento sono paragonabili al valore della ct1rva termica nelle malattie febbrili, giacchè ogni vari azione dell'indice importa una variaziooe parallela nell'attività della funzione tiroidea. È 1Jene conoscere, cl1e quanto maggiore è l'indice suddetto tanto maggiore è lo sforzo al quale il paziente viene as·sogigettato, e maig·giore quindi la relativa riduzione di forza ' di ri'Serva -e Ja p1rob1abilità id i danni serii a"ll'organismo. Analogamente a qt1anto avviene d'ordinario per la tem11eratura, che quanto più è elevata, di sol ito, tanto più intenso è }! processo morboso, pitt g·rave il prognostico. E -come· la aurva termica, anohe l'indtce basale ha, cl\1rante una malattia, Je S\1e oscillazioni, la sua ct1rva, le s11e remissioni, le sue crisi, eco. In chirurgia serve ·come um i·mpo1 tante criterio nell:l ~celta di l1n atto operativo: in genere la mortalità è maggiore neg·I'individui a i!lldice metabolico elevato. 1

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I11dici tra + 10 e - 10 % non ihanno significato patologico; da. - 10 e - 45 % a + 10 e ·r 125'){-i ~ più indicano ahnorme produzione di calorico; una variazione di lln grado e mezzo è normale, 1se di 6 g'radi è 1patolo1g)1Cé.t. Per misurare questo indice vi sono appa• recchi fissi e portatili J)er l'esame a domicilio, I più coml1ni sono il gazometro o metodo aperto ·di ·caAmimetJria indi:retta0 e il sistec11ct a circuito chiuso. Il soggetto pe.r mezzo di Lma maschera inspira aria esterna o della camera,. nel primo sistema, , aria di un recipiente chiuso e controllHto, nel secondo s i·St1eima; ,e spira ipoi 1sempi-e 1n recipiente iehi11 so ove l'aria espirata viene misurata e analizzata previa nssazi·one di co2 con un a1cali Il Benedict e il J ones hanno fatto finora i modelli 1nigliori l)Ortatili. Esa·m i comparativi hanno dimro strato differenze, tra i risultati dei due aippare10chi, assai traJScurabili. Ad una cosa bisogna badare molto, alla precisione della tecnica, tenendo eziandio conto imprescindibile delie avvertenze dianzi accennate. E una ricerca di laboratorio molto delicata, e, come in tutti i casi del genere, la precision~ tecnica è 11n coefficiente di affidamanto di prim'ordine. E da speraTe che il valoire 1della ifioorc·a dell'indice metabolico basale, il cn1ale nuovi • orizzonti apre alla clinica e a lla pratica m edica, non venga sminuito pe.r lavori inaccurati dal punto di vista tecnico, cl1e non si .curino troppo dei dettagli. ' Il Thien, dovendo scegliere un apparecchio trasportabile, dà la preferenza a ql1ellò. di J 011eis a causa de'l la sua solidità, ciella relativa semplicità e dell'accl1ratezza della confe• zi.one: in esso è c-011te.nutu. una 1dRta quruntità di ossigeno, oltre una data qt1antità di carbone bag11ato di idrAto di soda, i ct1i sc01)i sono troppo evidenti perchè sia. 01Jportuno insistervi sopra. N . GENTTLE. 1

' •

1

CHIRURGIA.

Trattamento chirurgico dell'angina di petto con la resezione del simpatico cervico-toracioo. (TH.

JoNNESCO. Pr esse niédicale,

9 n1arzo

1~21 ) .

La resezio11e diel ,simlJ)atico ,cervi.cale e del primo ganglio toracico ft1 proposta e praticata la. prima volta dal'l'A. 11.el 1896, per la cura dell'.epilessia e del gozzo esoftalmico, e più tardi per la cura del. glaucoma e dell'emi~ra11 ia. Nel 1916 vi ricorse ·c ontro l '.an·gfn~ di petto, ottenendo, n.el easo traittato, gi1llirigione coml)l eta. Riferisce il caso: si tratta d'un uomo di 38' •


r

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796

IL POLICLINICO

(ANNO XX'\~III,

F ASC. 23J

a.n:ni, cantore e :iunpiegat-0 a1 uribuna1e, sifilitiLa ferita operativa guarì per prima: immeco, fumatore, bevitore. Ebbe il primo accesso diatament~ dopo l'ope:razione si ebbe diminunel dicam bre 1915 a ile 10 di sera, in i etto: storzione dell 'apertura palpebrale dell ' o~hio sin., dune11tu, violenti battiti cardiaci, dol·o re acuto 1Jliosi estrema e fissità della pupi!!a sin., infosprecor!iale co11 irradiazione al bracc.;io sintstro, samento del globo oculare sin. nell'orbita, e sen~azione di ·costrizi.one. toracica e senso di tutti gli altri fenomeni della sindrome· postinorte imminente. Durò circa un'ora, lascian.do operatoria classica della simpaticectomia, benpoi per qualche tempo un' estrema debolezza. chè f.ossse rimasto intatto il galllglio cervicale Un simile accesso, anche notturn.o, ebbe nel superioire. ' gennaio 1916; e nel marzo, in .due notti cons~ · Il polso salì subito a 56, e il 3° giorno a 68, cutive, ebbe due accessi violenti~simi, seguiti e tale si mantenne per due mesi, finchè il padopo qualche giorno da un altro a:ccesso clle ziente fu dimesso. In questo tempo non ebbe lo decise ad entrare in ospedale e sottoporsi a rtlcun disturbo .d egno ·di nota: solo tre giarni qualunque trattamento. Fin dal primo accesso dopo l'intervènto avve1i:ì senso di formicolio al aveva praticato, in.utilmentBo una cura merau- l1raccio destro, cl1e sparve senza dar luogo ad riale. ' · 11lteJ:iori disturbi. Prima di esser dimesso gli L ,esame ob:Piettivo non rivelò nessun sdnto't fu p.r oposta la resezion.e del simpatico dell'opma tabetico o pretabetico; la Wassermann era posto lato, cl1e il paziente rifiutò. Fu poi perpositiva. duto di vista, ma si ripresentò il 3 aprile 192.o. La punta del cuore batte al q11into spazio, a ssicurando che non aveva più sofferto alcuri l'ortodiagra.fìa d$. run di·ametro tra>sversale del disturbo, cl1e aveva .sempre potuto attendere • cuore di cm. 14.5 e un ~iametro longitudinale al suo doppio Impiego, benchè avesse traladel ventricolo sin:Lstr«;> di cm.. 15.5, quindi liev.e sciato ogni cura, e noni avesse smesso di bere. aumento di volume. Anche l 'aorta è dilatata. Il polso, pieno, regolare, batteva 72-74 volte al ininuto; il .resipiro era n.ormale, non si notò Il polso è le.pto ~~2-52 battiti al ·rr1inuto), poco al cun disturbo sensitivo-sensoria.le. ampio, e presenta ogni 10-15 battiti aritmie Radioscopicamente l'aorta si mostrava legnon iscritte dall'elettrocardiografo. Respiro e germente dilatata, con parete irregolare, ispestemperatura normali, e cosi pure le funzioni sita, con macchie ateromatose e depositi spessi digestive e le urine. , Nell'inter~allo tra gli a,ccessi quasi nessun fe- · e ·visibili, più accentuati all inizio della pornomeno subbiettivo, eccetto, talora, senso di zione ascendente. Il cuoTe è sempre leggermente dilatato, la punta spostata in basso e in oppressione precord~ale, e qualche obnubilafuori. La sindrome oculare della simpaticectomento dell'intelligenza. mia è ancora visibile, e pro·d uce un'asimmetria Il .paziente ebbe in ospedale un ultimo ac.deùl.q, faccia, che può far credere, erronea.mente, . cesso, notturno, ti pico. Fu destato dal d{)lore, a un'emiatrofia. e si pose a sedere sul letto, immobile, incapace Nella critica del caso, l'A. ritiene definitiva la finan.che di chiamare aiuto. Il cuore batteva rapido e violento, l'estremo pallore ·del volto g11arigione, per la mancanza di ulte1iori acr es&i nonostante la persistenza delle lesioni d11rò qualche minuto e fu poi sostituito da uno aortiche. stato di sudore freddo. Dono circa un'ora e Ricorda che fin dal 1899 Fr. Frank estendeva mezza il malato potè nuova.mente c0iricarsi. Je indicazioni della simpaticectomia alJ angina Il 2 aprile 1916 l 'A. procedeva alla resezione di petto: egli ammetteva, come l'A., e coone del simpatico cervico-toracico sinistro. Praticò ammettono oggi i più, ·che l 'angina di petto dila rachi-stricr10-stovainizzazione cervico-ctorsale (iniezione nel rachide, tra la prima e la pende dall'irritazio:ne del plesso nervoso cardioaortico, .ed è quindi un'affezione n evralgica; seconda dorsale, di una soluzion·e COIIltenente • p11nto di ' 1ista che è difeso sopratutto da Va2 centigr. di stovaina e 1 milligr. di stricnina) e resecò il gran simpatico ·dalla base del collo 1quez.. Vi isarebbe SeDlJ)re, negli anginosi, una aortite cronica, che irrita i filetti nervosi del fin dentro il toràce, comprendendo nella resel)lesso, e lo stimolo si trasmetterebbe, secondo zione i d11e t1ltimi gan.gli ·Cervi·cali e il primo Pr. Frank, principalmente per mezzo dei fitoracico. Non riferisce i tempi dell'operazione, che h a descritto altrov-e; dice che durante l'in- letti ~ensitivi ascendenti che partono dal plesso tervento dovè legare l'arteria tiroidea inferiore; ca-rdio-aortico, pn ~ano nel simpatico ~ervico­ toraci co, e raggiungono i centri midollari e oefa notare il, fatto, non ptivo d'importanza., che r ehrali per tre vie: per la catena. prevertebra.le. ln trnzil)TIP ~ul primo ganglio toraciro e lo ner il nervo vertebrale, e per i rami comuni~tra.ppamento di e~so provocò dolore violento r anti dor:;ali del primo ganglio toracico. nl hrnccio sini~tro e senso rli scossa elettrira 1 '\ ri ~ono duncp1e vie affer~nti òngJi n1~al')i to-· fino n.lle dita d ella mano ~inistra. 1

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{ANNO

XXVIII, FASC. 23]

797

SEZIONE PRATICA

racici, e anche addominali, al simpatico cervico toracico., e vi·e efferenti da quiesto vevso i centri nervosi, donde poi, . peir riflesso, le turb·e circoJatorie, sensitive, .e 1notrici nel dominio di questi cent.ri. L 'id·eale, }Jer interr-0n'lpere l'arco rifiess-0, sarebbe poter sezionare soltanto i neTVi centripeti che dal plesso cardi·oaoirtico oon·ducono gli btimoli verS-O :i centri cerebromidollari : ma le vi.e · ~ntripete sono cosi intimamente fuse con le ce11 trifughe, eh-e ciò risulta impossibile, e non resta altro mezzo, per interrompere l'arco, che iresecar-e la totalità dei coftdoni e gan.g li cl1e inglobano fi.bT·e centrifughe e centripete. Riguardo all'estensione dell'intervento l 'A. fa n.otare che fin dal 1896 egli rite11eva inutile la semplice sezione, o la resezione parziale del simpatico cervicale, contro il gozzo esoftalmico; riteneva nece.5saria, d'accordo con Fr. Fra.ok, la resezione totale con asportazione della massa ganglionare inferiore, cervico-toraicica, onde sopprimere insieme il nervo vertebrale, e i rami comunicanti dorsali. Ciò è anche più vero nei riguardi d·ell 'angina di petto. L 'A. lascia in posto il ganglio cervicale superiore, reputando inutile la sua resezione, dopo averne distrutto le connessioni periferiche. Con la sua operazione l'A. ritiene scongiurati i pericoli, oltrechè le sofferenze, dell'an.gina. di petto. Irl.fatti, non avendo più luogo la, vasocostrizione riflessa, non potrà prodll.ITsi l'ischemia del bulbo, che sembra essei·e la vera causa della morte improvvisa. :È ben conosciuta l'azione vasocostrittiva del simp.q.tico cervicale sui vasi ·b1tlbari, per mezzo del nenro vertebrale: quest'azione è soppres~a con la sezione d·el n·erv-0 e l'asportazione del ganglio cervico-toracico. In teoria, la resezione del simpatico dov·rebbie farsi bilateralmente, ma di fronte al ris11ltato ottenuto con la sola resezione a sinistra, l'A. ritie11e, fino a prova contraria, che qi1estA sia s11ffìciente. Ciò è in• accordo col dato cliniro r.he le manifestazioni dolo·rose dell'angina rectoris. che è in sostanza una nevralgia, si limitano :ùla metà sinistra d.el torace e al braccio sinistro: que.sta conis i·derazione anzi in·d11sc:ie l'A. a praticare prima la I'esezione da questo latf). L'operazione s i potrebbe poi ripetere dal lato onnosto R·e in 011al ,...h e .ras:o la resezione . 11ni.l Aterale si mostrasse ins1r!fìriente. Il caso finora trattato è i1no $Olo, ma il riiS111t.ato è fR"J:lff) incnrao-gi Ante ch e J' A. non esita A <'-On~iQ·liA re vivR.m Pnte la ~11a onerazionP che. eirli riti·PTIP ~emnlice e hent&rnn. e <'he ~i ? m~tratA ~ì pfficnre ~01nf.ro 11na malattia tanto grave e rhe minflrciA costantemente 1A vita 1

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n o~rA .

IGIENE~

Osservazioni suJla durata della vita e sulle abitudini degli anofeli. I

li sen. Grassi (Bollettino della R. Accademia J.V azionaie dei Lincei, 27 n-0v•ein.bre ·e 5 dicemb."e t.920) ha compiuto una serie ·id i esperienze in condizioni ecrezi-0na1.mente favorevoli. Egli ha prescelto la località •di Maooarese, ov:e tutte le abitazioni umane sono prote·tte contro l'ingresso delle zanzare e queste non dispongono che di pochissimi rifugi entro un r aiggio di 5 chilometri (alcune ·case 1su.lla spiaggia erano ·disabitate al mome.nto delle rioeirche). In 14 riprese, ha fatto mettere in libeTtà circa 10,000 anofeli, colo.r ati ogni volta con aniline .diverse; ina non iiuscì più a farne catturare che u.aa percentuaJe esigua ( ci1~ca 1.8 %), malgrado la diiligetnza delle ricercb.e e la. •!facilità oon cui po• tevan 0 esse:ve eseg.u ite le catture; do1po 12-14 giorni, non fu mai possibile di catturarne più netssuno. Data la copia e .la varietà delle ricerche e le condizioni ambientali in cui si svolsero, l'A. ammette una sola spiegazione atten• dibile, e cioè cl1e dtirante la stagione calda la vita degli anofeli adulti è brevissima. Ricerche del genere erano state eseguite da Rouband e da Griffiths in con1dizioni molto rneno dimostrative; quindi Grassi crede di poter scartare le conclusioni a Clli questi autori erano giunti: Rouband aveva supposto che gli anofeli moris5ero facilmente solo. in locali chiusi, e Griffiths che all'aperto si 1disperdesse.ro, i11 • modo che fosse poi difficile di ritrovarli; le ri<>erche di Grassi invece esiclu·dono o limitano crueste due spiegazioni e port~no al dato nuovo cne abbiamo riferito: cioè la vita degli am.ofeli è brevissima nei mesi estivi. Osservazioni precedenti .del1o stesso A., sulle cruali non ci soffermiamo, convalidano lo stesso assunto. · La precarietà della vita ·degli anofeli con('orre a spiegare J'anofelismo senza malaria: clifatti 11on basta la semplice pl'esenza di anofeli in una località per determinarvi la diffusione della malattia, anche se non .m an.cano i sogigetti .gametofori; ma 01c·o orre (ili.e gli anofeli sia.ho abbondantis.gimi, per •Sopperir-e C-Ol numero alla breve durata dieiJila loro vita: s11 100 ano.feli infettatiJsi, forse t1n-0 solo riuscirà a sopravvivere 13-15 giorni, qt1anti se ne richiedomo in estate .p erchè gli sporozoiti r aggiunga no le ~l anpole salivari. Ci si ~n iega n.ll-0 stesso modo r>erchè la sm-0bilitazione dei militari rmalarici non nl1bia deierminato ·che fugaci ria.ccen·s ioni dell'en·demia ma.lari·ca • in località non doooomente anofe, • lirhe. 1

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798

1L POI.lC.:Ll?\ICù

Un a1ltro fatto posto ora in rilievo dal Grassi è che gli anofeli, dopo esse.r si allo11ta.nati dal luogo dov2 hann-0 punto, mostrano la tenden2a a ritornarvi. ~ questo un istinto che t1·ova .riscontro in altri animali inferiori. Il ;f atto vale a spiegarci l'esistenza delle cc c_a se malariche'», dimostrata in Italia da Gosio, Falcioni, Piras e riconosciuta anche ne1le Indie. La tendenza degli anofeli a tornare ·nella stessa località è però limitata e va intesa in senso relativo. Queste osservazioni del Grassi provano, tra l'altro, clle i calcoli di Boss, Salla, Go~s., sui rapporti tra la 1densità dehle zanzare e la diffusione della malaria o della febbre gialla, sono del tutto aleatori; difatti non hanno tenuto conto dei due co·efficiienti che il Grassi ha ora dimostrato. L'applicazione ·d'ella matematica alla biologia è .s empre infida! L. V. •

CENNI BIBLIOGRAFICI A. DESCHA'P.fl'S. L es malia.dies de l' esprit et les asthénies. - Editore F. Alcan, Parigi. Prezzo fran chi 20.

L'A. espone nl1ove ed originali vedute sulla essenza de.I la nel1 rastenia, eh~ egli tifierisce ad un difetto dell\energia biologica, dell'energia fondameJlltale dell'organismo, dal quale sarebbero determinat,i i disturbi neuro-psiohici. · Ln. parte del libro che desta rnaggime intel"esse è quella dedicata a~'lo stt1dio psicologico del neurasten1co, studio dal qt1ale egli deSUlllle il meccani&n1'o ·f isiologico della psioh;e. La malaitia decom1p 001e lo spirito e permette di coglierne g1i elementi formativi meglio ·che 1a introspezione. Da questo materia le di studi o esaminato con metodo rigoroso, con acutezza di o servazio11e e profondità di int.nit.o l'A. ha raccolti fatti che lo hanno condotto a còn cepire l1n sistema filosofi co personale sulla origine delle idee e sui r a pporti tira spirito e 1

1

corpo.

do ed n.11ul izzarlld.o 11.·iJcondu.ce tru tte le attivi tc1. dello spirito aid t111a proprietà ge11erale e fondamentale della vita: la teindenza affettiva. Un capitolo importante è dedicato alla pa tologia del ragionamento, che l'ischiara più d'un: 1pt1nto l'elativ·o all€ aberrazioni dello s1)irito. DR. A. G. Gu1LLAUl\tE. L e SyrrLpatique e Zes sistè-· 1nes associés. Mass-on, éd. Pari&, 1921. Pr. f r. 18. , 0

Il libro che l 'A. ci presenta in questa seow1da edizione, rinnovato ed arri1oohito di nuovi flatti., si propone di colmare 1quella lSJCUna che d'ordinano si ritrova nei trattati anche m oderni: forni re cioè 1.e nooioni amatomo-ftsioLo-· gi;ahe e fa.rmaicologi1cihe, nio cessarie per l'esame ·e w stUJdio cli.n.ic-0 idei malati, i qruaJi iprresienta.n-0 segni di alterazioni deil sistema simpatioo e dei sistemi ·a ssociati . Per la ·OOmpren:sione dei problemi ohe riguardano jl sistema del.la vita vegetativ.a, l'A. nrulla ·h~ lasciato di intentato: utnsimi san-0 gli schemi, alcuni personali, altri bene sceilti dai maggiori .stllldiosi deJl'argain.ento. Ma la m·orfo-fisiQlogia 1del sistema ·s impatico n001 pttò essere conisid!erata a sè : essa ha così intimi legami c-0n l'app.a ra.t-0 delle gJ.anduile a I.Secrezione interna, e con tl1tto l'aipparato òell1a vita organica, che opera incompleta ed in11tile avrebbe fnt.to oo·l11i, che gli .~tretti legami aViesse trrusr11rato da.1 mettere nella .giugtia evidenza. G11i1lla.ume ~i p11ò dire di cp1este conne~ioni anatomiche e f1Jnzion·a1 l i ha fatto lo scopo del libro. I 101negi nella chinrezz;a, delln l1revità. l'eleg-anza del vol1111ne. n.~C11rat.o P l·irc-o di illt1- · ~trazioni t1tili. renderanno a~c:.a i n ~retto il vo1n TI" e n1 !> n h h 1i co m ed j co i t a1i n no. 1

f. p.

PUBBLICAZIONI PERVENUTE. ~fA<+r.ro-...1 T1TTI~. Jfi.~ t1'f'i11tn !I sirtr din .~

DR.

.i.\.yre~, 1920. MARTEI:.LI CARI.O. PrP1eucemiP o stnti

-

E. RI GNA~O: P s icologia d el ragiona1nento. Editore ~. Za11ichelli, Bologna. - PrezzcJ L. 2"2. · Il rn giona.rnento è il pii1 con1plesso fen omen o

psii·l1ico e ri~ 11ltn da I giuoco combinato di molt epli ci attività dello . pirito. T.. o studio pertanto d el ragio11amento non. pt1ò faJ' i senza. l'analisi dei ~ noi comno11e1lti. 11 lihro deJ Riunano è quindi 11n ·vero trattato di psicol ogin: ·uu trattnt o originnle t•he d e~ ter it n1olto intere~se ' p e r il modo col ciuale è condotto, per le idee che ,.i cono sosten11te. Il Rig11a110 qcomponen-

dP ayu11n.

Bt1enos

preleucen1ici

~npoli,

1920. T ,.-\~[AR ,.E<:.\. Tabla .~ <lf' 1>ida rTr ln f'iuclad Ha ba11a . Ha bnna. 1920. nf'lln. infanzia. -

T)F. F.\VE~TO PIERO.

.~i.fil id,..

-

lrt

Nnt r .~u lla ('urn modernn àellrr

~filano.

1920.

I.R<:'<'E'. 1920. l\IARMO ~ER.\FI:'<iO. Un nltr·o n1orlo di rrrrrirnrr i neona.ti, asftttici. - :'\fila.no, TJ . F. Cogl.L'lti, 1920. CAXDIDO

G. Due

tfp

nll01.'i <'nsi di lPhhrrr . -

RoNCHE"M'I \11•roaro. Dita. ip1>o~ratirl1r P partirolOlrP a.lterazione della fot·tu 11ln en1ntologicrr.

l\filnno. 1919. P\Sr.<I •.\.

Il Neojaco1 n1•lla curn ""lla ~ifl1ide .

Mlhlno. 1920 .

__._


[ANNO

XX,' Il[, F ASC. 23]

SEZIONE PRATI CI\

ACCBDEMIE, SOCIETA MEDICHE, tON68ESSI. R. Accademia Medico-Chirurgica di Napoli. Seduta del 24 aprile 1921.

Presidenza : Prof. G.

MIRANDA,

presidente.

La pretesa esistenza ài ana.stoniosi arte·r o-venose nelle pareti àel ouo,r e .

.prof. GIOVANNI. - Prendendo le mosse da 1111 lavoro del clott. A. Nu-ssbaum (il quale, nel 1912, avrebbe osservato nelle pareti del -cuore 11msno comunicazioni dirette tra le arterie e le vene) e, dopo aver ricordato che egli, per primo, circa Yenti anni :fa, av~va affrontato, con ~~ito negativo, lo stesso ;problema, espon~ a lcune sue nt1ove ricerche, dalle quali trae le ~guenti conclusioni: 1 o Nelle l)areti del <.."Uore non esistono tra le arterie e le vene quelle dirette comunicazioni che furono sicuramente dimostrate in altre regioni del corpo dei mammiferi e che, non soltanto .p er l'ampiezza del ~oro lume, ma anche, e sopratutto, per 1<t loro :particolare costituzione istologi-ca, meritano il nome di anastomosi arte·r o-ven,ose. 2<> Le dilatazioni ·v iù o meno estese finora osservate lungo il decoroo dei capillari sotto-epicat'(lici debbono essere e-0nsiderate come prodotti ar' tificiali della t ecnica u&tta ed in ilspecie della 1C<>rnpressi(}tie alla qua le i .p reparati furono sottomessi d11rnnte il loro allestimento. 30 La mancanz<\ di anastomosi artero-venose nelle pareti del cuore non esclude la possibilità ·di una circolazione superfioiale derivativa quando, per ostacolato deflusso nel miocardio, essa cn renda necessaria. In tal caso il sangue esuberante potrà, per l'aumentata pressione nelle arterie superficiali, vincere la •resistenza (verosimilmente assai considerevole) delle reti caipillari sotto-epica rdica. e pe1icoronaria (vMa-vasor11-m, la cui grande abbondanza 1'0. per primo segnalò) e scaricarsi o nel -seno coronario (durante la diastole dell'atrio) od anche (durante la sistole atriale) nei v~l si del ve11cardio .p arietale, coi quali i vasi cor-0nari comunic~no a·ppunt<> mediante i vas<Irvasoru1n dei grandi ,.asi (aorta, a. polmonare, vene polmonari, v~na eava inferiore). VASTARINI-CRESI

I

Oontributo all'intervooto sulla ool<m:na ve1·tebrale per ferita d'arma àa ft,o oo.

prof. FR.\NOESCO. Riferisce $ll di una ferita d'arma da fuoco (revolver) che avevn fratturata la lamina sinistra della. 12& vertebra dorsale. L'infermo presentava parali·s i .di moto e -di -senso degli arti inferiori e paralisi della ve· scica e contemporaooarnente dolori acutissimi che <lalle due regi~ni inguinali si diffondevano all<~ estremità dei piedi. L'intensità del dolore avea sede specie nella regione antero-interna delle cosce. Qneste algie insorsero subito dopo il ferimento, durarono acute per le prime 24 ore, diminuirono nel 2<> giorno e scomparve ro nella 3a. giornata. D o,p o 48 ore dal trauma eomparve decubito alla regione sacrale. l\tiercè la laminectomia. dellc.1 Jla. e 12a. lamina vertebrale di sinistra si estras .-> il PI'Oiettile, che avea lacerata la dura e compriSORRETINO

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799

meva la midolla ~nzn lederla. I disturbi motori e sensitivi, nel periodo di 20 giorni, gradatamente quasi .scomparvero e cosi pure ebbe termine la pa rali·si della vescica. Anche la piaga da decubito al sacro, al 250 giorno era guarita. I disturbi radicolari l'O. li attribui alla commozione, dato che cessarono .p rima dell'intervento avvenuto in 4a giol"11ata, mentre la sindrome midollare trovava la sua ragione nella compressione della midolla . I.i'operato lasciò l'Os~dale .dei Pellegrini, dopo d~e mesi, resid11ando 11na paresi degli arti inferiori evidente specie quando l'infermo lasciava ~1 letto e lo, si invitava a camminare, mentre in posizioru.:' ~pina fletteva ed estendeva come di .Il()r1na le gt1mbe sulle cosce e queste sull'addome. Il caso clinico è degno di nota, poichè ai sintomi mi.d ollari erano a-ccompagnati chiari fenomeni radjeolari iper con11nozione delle radici spinali. l 1a vlagiooefa.lia : importarl.za del grad o nella si-

gnificazione se1n.eiotica. in, Olirr,ioa orini inalogioa e rapporti di dipendc·n za àei graài avanzati con la sùnostosi precoce unilaterale della. coronale.

prof. ANGELO. - Ricorda una. SU.à claissifica, presentata fin dal 1894 e non contradetta, fo1i.data appunto sulla distinzione cli vari gradii della plagiocefalia, da quello lievissinzo, ~ servabile in tutti i crani, anche nei meglio conforu1ati, e quello a.itJanzato o olassico, di .s jg.nifieazione l;l.n quasi speoijioa, di cui i processi e mecc·a·ni·~mi di produzione sono spes.qo eride11tissirnj. (luind.i presenta e illustra. 2 crani, appartenuti ad individui epilettici, ambedue idrocefalici e con oZassica plagiocefalia anteriore o fr ontale, l'uno a sinistra e l'altro a destra; nei quali è evidentissimo, nel lato affetto, il salàMnento sinostotioo precoce, completo, della metà della coronale, mentre l'altra metà della sutu1·a· presentasi ancora con larghi ingranaggi, senza alcun saldamento. Per tal modo s'induce chiara.m ente com.e la metà frontale affetta sia rima·sta .p recocemente ine· stensibile, e perciò meno sviluppata e depressa :i grado rilevantis9imo. E giacchè, inoltre, l'intera metà craniale del lato affetto presentasi ridotta di volume, s'induce di leggeri come di dentro sia anche rimasto ostacolato lo sviluppo del corrispondente lobo cerebrale anteriore, non solo, ma dell'intero emisfero del cervello. Ciò che, trat· t.andosi di due epilettici, appoggia e Fn.Iffraga la teoria .d inamica della patogen esi della epilessia. Riguarda poi anche l. rapporti della plagioc-efa lLa avanzata con la idrocefalia, notando come non si tratti oolo di effetto meoca'Yllioo subito dalle ossa craniche per pressione interna dell'abnorme liqttido raccolto, sibbene anche di partecipazio1ie delle ossa stesse al ·processo irritativo o infiammativo sofferto dal cervello; donde la l enta osteit<~ che induce il i.Saldamento .p recoce. Ioone 1'0., per risal1re alle origini patogenetiche dell 'a.noma lia, ricorda con1e per gli studi del F-011rnieir e:d altri, il p1·ocesso di sinostosi precoce di varie sutt1re ~ia stato messo a lla dipendenza cli sifilide e1-edita ria. ~.la eg1i rammemora pure la triste influe nza dell'ereàitairietà alooolioa, di et1i cosi ·s pesso è figlia l'idrocefalia e che è elemento etiologico .che figura in uno dei era ni illustr.ati. Z vCCARELLI

A . CRISTONI.


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IL :>OLICLINICO

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APPUNTI DI MEDIClNA PRATICA. SEMEIOTICA .. Sintomi orali nelle varie malattie.

chini11a ecl..'.., spesso isi a;cc:ompagna.no ad eruzione erpetica sulla mticosa orale. 8 tomatite mercuriale caratteristica, orlo gengivale saturnino, p1'e.citpitati idei •r ispettivi sali ·n ei pori d-ella mu.cosa della bocca, ~i risoon- . tran-0 neg.hl. avvelenamenti da mercurio, biI

In una breve rivista del "Pi1orgagni (Parte II, n. 4, 1921) vengo·n o sohema tizzati gli insegnamenti che può dare l'esame della cavità OII"ale, e annessi, in patologia. smuto> rame, piombo, arsenico, argento. La lingua per 1-0 più presenta una pattna Fra le malattie id-ella mu'C·osa boccale vanno - miscela di epitelio piatto con muco, sru1iva, citate. le afte dei fanci·u lli, la stomatite ulceroleu.cociti, batteri, 1cibo - non caratteristi.ca ·di membranosa, comunemente detta Angina di alcuna malattia. Caratteristi~o è l'aS1}>€tto a Plaut-Vincent, perohè dalle gengive non di ralampone che la lingua assume nella scarlat1do si diffonde al pa1ato, farin ge, ton.sille; a.nzi tina, per l'ingrossarsi ~ il rilevarsi delle 1pain a~cuni 1casi s.i localizza esclusivamente alle pille infiammate. fauci. Note sono 1e maachie del Koplick - bia!llco L'angina di Ludwig è una stomatofaringite azzur1·0, s,pesso con alone .r oseo e un po' rile- fl emm-0nosa •c he seoo.ndo l'Albu ha per punto vate - compoo-enti sulle labbra e sulla faccia di partenza il pavim·ento della bocca. interna ·delle guan1cie nel ~orbillo durante lo Malattie ·{>'3Jrassitarie della bocca e delle faustadio preeruttivo ,e dileguantesi con l'inizi-0 ci sono : Z' actinomicosi .che si diffonde dalla dell 'esantema. gengiva alla mwcosa de11J,e gote e alla lingua • La tubercolosi puè dar luogo sulla mucos·a i·n forma di flemmone profondo che in atcuni della bocca aid ulceri con margini i rregolari, casi si estende fino alla parte inferiore della netti, scollati, col fon.do giallastro, con noduli gola, dando luogo ad una sindrome simile a miliari. Le ghianda I.e linfatiche regionali .son.o quella ·dell'Angina ·di Ludwig: sua Localizzatum efatte e limitate alle regioni cerviooli e . zione •p iù frequente è que.1la nelle ossa, spem~cellari. cial·m en te nel mascellare infe·r iòre. Il mughetto dai 5intomi noti. La sifiLide può drur luogo specialmente a La parulide è UJDa tumefazione infiammaplacche muco,se - is·p ess1menti epiteliali, grigio bianco, un po' ril,e vati, lass1, con alone toria della gengiva oh1e ha per punto di parai'rossato sottile. ~...,acilmente vengono sca.mhia- tenza una periostite radicolare e per esito un te ieon la leucoplachia o psoriasi della lingua a scesso che lascia dietr-0 a sè una fistola guaribile mediante l'es~razion,e del dente malato'prOJ'l:ia dei fumatori. . L'epulide è un tumor.e pigmentato maligno La gonorrea della mucosa 0irale si osserva d-ella ·gengiva. Per infezioni provenienti t,a.. quasi solo nei neonati. Stravasi sanguigni (puntiformi, a striscie, a lora dalla cavità bu ccale, si hanno parotiti placche), stomatiti con tumefazione ed ulcera- acute infettive primitive e secondarie. L'infiammazione cronica delle ghiandole sazione gengi vwle ed Qrale si riscontrano nelle malattie del san.gue (an·emia perniciosa; leu- livari è in molti qasi dovuta a ca1coli salivari cemia, emofilia, s corbuto, morbo ma.culoso, o scialoliti. 11 morbo di lVIikulicz (t11m.etfazione linfoma,.. ecc. ), spesso nella malattia di Moller-Barlow, nella colemia seaon1daria alle gravi infezioni tosa) può colpire le ghiandole s·alivasri, le la. crimall, e le palatine. del coledoco, nelle sepsi. Malattie nervose della cavità orale si hanno Secchezza della bocca, giengivite, raramente arn·che: paralisi del VII, rd ella lingua; iperestomatite, spesso carie dentaria si hanno nel stesie, parestesie, 1poestesie, ecc. diab ete mellito. Frequente è la scialorrea (infiammatori~ riFrequente è la piorrea alveolare nel diabete, flessa, centrale), rara la xerostomia da cessarara nella gotta e in altre malattie del rizione della secrezione salivare. cambio. Distu·r bo trofico notevole è il mal perforante Edema dell'intiera mucosa orale e faringea, bue cale. stomatite ulcerosa, si riscontrano spesso nelVanno anche ricordati i disturbi della pril'uremia. ma dentizione, le affezioni dentarie prodotte N el morbo di A drlison la diagnosi viene as- da rachitismo, sifilide, scrofolosi. siclirata da pig-mentazloni che appaiono sulla 7z foetnr e.T ore nella ma.ggior parte dei mucosa delle guanre, labbra, gengive. ra<;i ha una ori~ine localP (malattie dei denti .. o bocca), in altri origina da malattie den.a. fa;o. Gli esantemi medicnmentosi da antipirina, 1

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SEZIONE PRATICA

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ringe, in sp•ecie delle tonis ille (i·nfezioni 1cronJcha .deJ.Le •cripte), del cavo naso-faringeo, de'l cavo nasale (ozena) e 1delle cavìtà accessorie: può o.riginare da stenosi, dilatazioni, div·articoli dell'esofago, da malattie dello stoma.oo (eciasia)0 da cancri ulcerat~ dello stomaco e dell'esofago, da bron chite ' fetida, da gangrena, ascesso polmonare. MoNTELEONE. 1

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CASISTICA E TERAPIA . Sulle infezioni quiescenti (Osteomielit.t recidivanti, tumori flogistici). L a loro impo1·tamza venne debitamente riconosciuta appena in quest'ultima guerra. Cicatrici vecchie, completamente guarite, si riapron-0 non di rado dopo molti mesi, talvolta con sintomi di infezione settica fulminante. Schl'eiber descrive recidive tavcie di tetano e di flemmoni gassosi. Noti a tutti sono pu·re gli ascessi tardivi dopo appendi-cite e · tif.o. Alla stessa categoria appartengono i cosiddetti tumori flogistici di Schloffer, do·v uti a suppurazioni peri.s uturali do.p o op1e razioni radicali di eirmi1ei. Most, nella Berl. Klin. Wochenschrift, n. 16, 1920, descrive 11no di questi tt1m.()I'i in un operaio ventitreenne, in cui poco dopo l'operazione insorse una tu~efazi one len tamente crescente all'inguine corrisp.ond.ente. 14 mesi più tar1dù. fu c.onstatato ttn tumore d·e1la grandezza del·l a testa d'un neonato, che si estendeva sino al bacinetto. Dopo cataplasmi iSi formò un piccolo ascesso co11 esito in guarigione. Esempi tipici . delle infe~ioni quiéscenti so.no le osteomieliti ;reci·divainti. (1!elchior, Haberlan1d). Il Most ebbe occa sione di osservarne 2 casi. Nel primo una osteomielite dell'omero recidivò lB anni dopo l a sua perfetta g11aiigione in segt1ito agli strapazzi della vita militare; nel secondo l'antico forolaio pure nell '<>mero, rimasto per 10 aJlJili rornpletame•n te senza sintomi, si riaccese dopo una cont11sio.n e in seg11ito a caduta. Secondo Fraenkel il midollo osseo costituisce un terreno oltremodo adatto ner il mi crobismo latente. ~ p ecie se vi si trovano residui di tessruto di granulazione oppure sequestri. Deg110 di mota è nei ùue casi sopraccennati I'interv.allo peii~ettamen­ te libero, oltrerm.oido lurnigo. Un terreno favorevole off ro110 pt1 re i resid·u i 1d' as0essi, il tessuto necrotico e le caverne da corpi estranei. Tes~ ~11to cicatriziale solid.o e p•rivo di reazione, sar·ehhc secondo Reinhardt e Perthes, sterile. 'autore ·peraltro vide ripetutamente dopo ope·1 1ioni ta~d ive cli fe·riti di gl1erra, ria,,cendersi t processo flogi ~tico {due volte in fQ·r ma molto .. 'l"e) $en1a 1·rp foscie stato possibile rintrac' "' re il mini rno re~id110 di tess11to di granulazione. Egli raccomanda !)erciò la massima pru, .,A nPl' n f"l"""'"l7 i o ni plastiche di cicatricj doVllte a ferite di guerra. m. p. ~

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Setticemie pneumococciche primitive

e pneumoeoccie meningee parapneumoniche. M. Lafforgue aveva già rif.e1·ito ·di al1cuni oasi di setticemia pne•11m'Ococci.ca nei quali man cava qurulsiasi tSegno di l<>calizzazione ,deJ germe, ' e ~a presenzai del dtplococoo lan.ceolato, quale aigente della setticemia., era stata illdi cata soltanto daJl'emocoltura. L 'A. insisteva sulla necessità di se.minare una certa quantità di sangue (alrmeno 20 oc.) in bro·d.o, in modo che il san.gue venisse diluito al•l '1 :10. Nei Bulletins et Prlémoires de la Société Médicale des Hopitaux de Paris (N. 7, marzo 1921) egli riporta il caso di un malato di polmonite n el quale CO.ID!Parvero, in seconda giornat a, voanito -e 1ceifaù.ea frontale intensa. La pu.n... tuTa lombare diede esito a licruitdo limpido a p!'essione <Vu•m entata. Modica limfocitosi nel sedime·nt.o. Negativa la 1riceroa microscopica di gerani. Dalle culturei ·d-el liquor (30 cc. di liquor in 250 ec. ,di brodo) isi 1sviluippò un pne11mococco che ucctdeva il -coniglio in 4..8 ore rp er iniezioJ1'e intrap1eritoneal·e. Le ·cultuTe pratiçate seminan·do 5 cc. .di liquor rimasero sterili. Le successive puntme lombari non mostra, r.ono 1m-0dificazioni ulteriori del liquor nei J.'liguardi della trasparenza e della linfocitosi, ma le culture furono costantemente negative. L'A. crede si tratti di un caso di pnewmoco ocia meninge.a .parruptn enimoni·ca, e insiste ·s ulla neoessità ·dii usaTie forti quantità id i liquor nelle ·culture, e di diluire il liquor .:nel mezzo ·di cultura nella proporzione .di circa t a 1-0. Ritiene che nei casi indicati con la d1enominazion·e di meningismo si tratti di localizzazione nelle meningi di germi che ·SO·l o u·sando determi!).ate cautele tecniche possono .e ssere messi in evid·enza. TR. 1

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Contributo allo studio della periproctite gonococcica. La gon·orrea ·del retto des critta per la prima volta da H-ecker nel 1779 e meglio tStudiata dopo la scoperta ·del gonooocoo, è rara n1egli uomini e più o meno frequente nelle donhe. Le non piiccole diff·erenze tra le diverse statistiche somo dovute, oltre che alle vaTie ·condizi-0ni civili de• gli ammalati p:resi in esame, ad una più o meno rigorosa ricerca bacteriologica. Per analogia a quanto si riscontra nella gonorrea uretrale, si può pensare che il processo blenorragico, quando si impianti su.Ila mucosa rettale determini delle loealizzazioni profonde, ghian·dolari e linfatiche, spe·cie delle· ghiand ole del Lieberkuhn .oon infiltrazion·e e ascessi periretta1i. E si può anche ammettere ·che altri g.ermi si sovrappongano al gono cocco determinando d1elle infezioni secon1Cùarie lo calizzate. J. Almk. I \rist (A cta Dermato-Venereologica, ottobre 192(t) riiporta um case caduto sott'O 1a sua osservazio1

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lL POJ.ICLINJCU

ne. Si tratt~ di una donna di 21 a11ni contagiata di blenorraigia il 18 ottobre 1919. Il 18 novemb l e l'ammailata notò 1u na piccola tuan1efazione a destra diell'orificio anale tC-On d&ori .nella def.ecazione. PosittYa la ricerca del g<>nocoooo dall'uretra e -d al r etto. La tumefazion.e avvertita dal1'inferma e c!1e al! 'inizio era .del voltlme idi una nocciuola, il 28 novembre aveva .a;ssunto le dimensioni di una noce, ·di colorito rosso vivo J1etta1nente fi11tt11ante al centro. L'aspetto era quello .di ltn ascesso anale. La pu.ntt1ra del1a tunneifazione diede esito a liqurido sanguin10-p11rulento, ch·e ·e saminato direttamente e coltivato dimostrò l tl preise.11za ·del gonococco in cultura pttra. Come ·oonferma il caso citato, può un ascesso anrale assere di pura natura .gonococ• cica, e un ·p·r.ooeisso periretta1e 1g·onocooci-co può assumere la fo'!1Illa cil inica di un ascesso anale. L'ipotesi più verOisimile è che l 'ruscesso 1Si sia formato ·da una localizzazi-0ne del processo gionococcico nelle ghian,dol1e della porzione inf.e. . riore del retto, a.nalogamente a quanto si r iscontra negli a;sioessi che ·si formanlo attorno alle ghianid1ole ld'el Bartolini. D'altro canto la facilità con la quale altri germi possono impiantami s u un focolaio gonococcico e sostituire anche il gonococco può fare am·mettere l'ipotesi ·che in molti casi di ascessi anali nei quali solo si riscontrano i comt1ni germi, il punto di partenza della lesione sia stata la localizzazione del gonococco sulla mucosa e stille ghiandole del retto. TR.

Siero antistreptoeoeeieo e vaccini streptococclci. Il siero antiistreptococci-00, dice G. H. Weaver (The Journ. of t lie American medican Associa.. tion, trono LXXVI, n . 1), non ha un grand1e ya-

lore; il suo US-O nel comune trattamento 1dielle infezioni da, str.e ptoaocohi è poco ccm.si.gliabile e deve essere, in ogni m-0do, sempre precedut-0 da um esam-e batteriologi1C-0. Siioooone questo siero sem·b ra eh-e ·agisca sopratutto rper opeTa delle opsonine ohe contiene, è di caipit,.ale importanza di u sarlo precoce'lnente, prima che l attività fagocitarla dei gJobl1li bianchi sia diminuita di tToppo. Per la mag;gior parte, i si·eiri antìstreptococcici sono polivalenti, ma ciò è a cletrimento del loro potere cu·r ativo: sarebbe preferibile possedere sieri preparati contro -ciasc11na varietà. Tl siero è sopratutto indicato nelle infezioni locali, dove esso 1deve esser messo a ·contatto coll agente patogeno: p. e.s. sulle piaghe, negli empiemi (30 a 50 eme. nella ple11ra dopo l'aspirazione rlel p11g), nella meningite (iniezioni intarnchidee da ~O a 30 eme. ·combinate a iniezioni intrnm11srolari o intra\ enose). L'azione nociva degli n"cidenti da siero di fronte all'evolnzio11e della. ll1alattia stessa va presa in co11siderazio11e e non si farà uso rlella sierote1

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rapia se non dopo aver ben vagliato i vantaggi e gli svantaggi di questa: in tal guisa si ricorrerà eocezionalmente alla sieroterapia, alineno nelle infezioni generali. È prtid-ente sag.g iare in antecedenza la suscettibilità del soggetto verso il siero di cava1lo con tl'iniezione · intradermica di una piccola quantità di siero; nel caso di assenza di reazione, si può iniettare senza esitazion·e 1~ dose oorativa, .altrimenti l1iso.gnerà usare il metodo di dissensibilizzazione di Besredka. I soli vaccini d ia usare 50·n-0 gli autovaccini, essendo le va.rie razze ·di streptococchi molto differenti fra loro 1da'l punto di vista immunologico. L1uso di vaccini polivalenti non è consigliabile. I vaccini streptococcici sono controindica ti nelle infezioni acute e nelle infezioni generali, condizioni nelle quali l'ovganismo svolge .già tutta la sua attività formatlic-e di anticorpi. Nelle infezioni locali oobaicute o croniche, l \autovaacin·o per iniezioni ·s ottocutamee dà :spesso ·risultati molto bri'1lanti. La dose iniziale non deve sorpassare i 10, 12 milioni e d~ve ·esse-re in seguito aumentata progn'essivamente. Una reazione lo•c ale moderata è desiderabile, ma l'apparizione di sintomi generali in di ca che la dose usata è troppo forte. E. BENEDETTELLI. 1

L'uso del vaccini e del sieri nell'uretrite gonococcloa e sue compllcame. Osserva I. 'f. Gei-aghty (The Journ. of th e A ·m erican medioai Association, vol. LXX,71, IJ. 1) che ·per motlto tempo l'utilità della vaccinio.t era'Pia dell'uretrite gonococcica è stata controversa. A poco a poco gli spiriti imparziali sono 3irrivati a concl·udere per la sua inefficacia. Tutte le modificazioni successiv3.'mente proposte, ,s tock-vaccini e autovaccini, dosi deboli e .doSi forti, si sono mostrate prive di qualsiasi va lore. Al contrario, .n elle coonpijcazioni aicute dell'uretrite, quali l 1epididimite e l'artrite, la vacci • notera'Pia dà soventemente brillanti risultati, ma questi non possono essere attribuiti a un'azione specifica: si possono ottenere altresi buoni risultati cohl'uso di altri vaccini o di pr-0teine eter-0genee. Nella maggior pact:e dei casi favorevoli, la Yaccinoterapia è seguita da vivaci reazioni del1' or ganismo, febbre elevata, leucocito.si, ecc., che sono spesso allnrn1anti e che non possono essere prive di clnnno. Ne11·epididimite, l'iniezione intramuscolare da 5 a 15 eme. di siero normale di ca,rallo determina nefla metà rirca dei casi 11n miglioramento dei fenon1eni doloro!'i nelle 3, 5 or e ~11 cre~sive, senza che la ric;oluzione d e11e lesioni epididimarie ~ia ~rrelerata nè l'uretrite infl nenzata. E. BENEDE'I*l'ELLJ.


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SEZIONE PRATICA

N ELLA' V I 'l, A P lt O li E S S I ON AL E. 1

DIBATTITI .PROFESSIONALI. •

L'assicurazione obbligatoria contro le malattie e la sistemazione del servizio di assistenza

sanitaria per il dott. DOMENICO

FAL~O~I.

Desicleria1110 e~p()rre alcune osservazioni sul setTizio di assistenza ~nitaria suggeriteci dall'esercizio professionale e che, nell'e,·entuale applicazione della legge sull'assicurazione obbligatoria contro le malattie, stimiamo utile siano t.enute preR~n ti, i1er raggiungere q11ella migliore sistemazio11e di detto servizi.o che è nei v·oti di tutti. Provveduto con relative leggi agl'infortuni agricoli ed ind11striali, all'inabilità, alla vecchiain ~ perfino alla disoccnpazio11e. si rende non solo opportuna, ma inflispe:hsabile la sistemazione del servizio dl as..c:;i.stenza sanitaria dal punt.-0 di vista eoonomico, non rispondendo allo stato attuale a e:1iteri di praticità e gìt1stizia. Come infatti è ben noto, mentre una gran parte della popolazione non è nè ricca nè povera, e sarebbe giusto che per tale circostanza potesse avere nn adegwt t.o trattamento, che potesse cioè solo in parte contribuire alle spese di assistenza sanitari.a, oggi non e.c:UFrtono, ~condo la legge vigente. che po~ri o ricc-bi e di conseguenza, a me110 C"ht' iniziative privat:e non . uppliscnno all'inco11\·eniente, o si <lovrebbe .avere tntto grati~ o si dovrebbe tutto pagare a ~'1riffa. Mentre chi riesce ad a vere la tessera di povertà. può avere a disposizione: medico, medicine, ospedali, '"isite in ambulatori per malattie oomund. e &peciali, cure fisiche, cure di prote~i dentaria, alcttne specialità. farmac-el1tic.he, può g<>dere in una parola di tutte le possibili forme di assistenza e, pei figli, libri scolastici, refezione, indumenti, in• Tio in stazioni <!lima.tic-be, ec-c., ecc., tante e tante altre persone che talora si tro,·nno in peggiori condizioni - nelle grandi <:ittà è clifficile la desi~nazione del vero povero, la. bll rocra tizzazione de 1la poyeru\ se non ci si limita all'indigente rlevono fare a meno di tutto o iprovveder~i tl1tto a proprie spese. Si comprende quine.li facilmente come a ca us:1 di una cosi illogica distinzione possano verificarsi fa voriti·s mi, ab11si o danni considerevoli se non addirittura disastri per le famiglie, come per molti si perpetui uno stato cle·J)lorevole d'incertezza sui propri :<-loveri e diritti in fatto di assistenza aanitaria e come rieSC<'l penoso pei medici dare il parere sulla concessione clelle tessere cli povertà perchè, da un lato si vorrebbe largheggiare su detta conceRsione, non riuscendo possibile alla maggior parte delle pe1~sone provvedere a tutte le apese <li assistenzn, dn ll'altro però si è costretti limitarla, altrimenti, dato i diritti che ne derivano, si corrPrebbe ri~chio cli far fallire i grandi Comuni e di c·rear~i addirittura schiavi di tutti. Nè ql1esto solo inconveniente è da rilevarm allo stato a ttl1ale del ~rvizio cli assistenza : se nei 1

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grandi · Comuni c'è da deplorare t111a ingiuste'\ distribuzione delle s1>ese di detta a~'Si&ten7,a più che · la manèanza d'istituzioni sanitarie, sebbene queste non siano ma.i adegua te ai bisogni, in t.anti altri le popolazioni non 11ossono fare assegnamento clle sul servizio medico domiciliare e sul farmaceutico. Diventa un -p roblema in molti Comunir sebbene per lodevole iniziati·v a · delle autorità provinciali in pa·rt.e si provveda, essere ricovera ti in. qualche ospedale, essere visitati da specialisti, potere inviare al mare un predisposto alla tuberco:t.osi <> un malato di tubercolosi ossea; manca: perfino in taluni il più m-Odesto rico~ero da off1·ire a qu.alcbe povero tisico ridotto agli estremf e divenuto ormai di .p eso i;>erfìno a lla famiglia! C'è, in una parola, t.anto da fare per sistemare· il servizio di assistenza. sanitaria, sia per dare vita p mant.enere floride a lmeno lé più indispensabili istituzioni, sia per rendere possibile a tuttf indistintamente, a qua lsiasi. Comune appartengano, di poterne in equa misura beneficiare; non si tratta certo di cosa sem·pli~ e facile, si tratt:a d1 t•isolvere uno dei problemi più delicati e complessi della vita civile, ma un progresso sui sistemi vigenti, un perfezionamento di essi, sarà sempre rpòssibile raggiungerlo. •

*** Si affer1na che con la legge sull'assicurazione obbliga torLa contro le malattie, di prossima di~ scussione, nello stesso tempo che $3.ranno migliorate sotto ogni pu11to di T'i·s ta le condizioni morali e mat.eriali dei medici, sarà possibile svolgere tut. t-0 un programma d'igiene e profilassi soci.al~ ef)rovvedere ai lavoratori servizio medico ambulatorio, domiciliare ed ospedaliero, sel'vizio farn1aceutioo e perfino sussidio durante le malattie. Non occorre riJ~vare l'importanza della previaenza e la necessi ti1 , dato che essa è prerogativa di pochi, d'inculcarla sforzandosi di vinc~re I'ip:noran7..a, la diffidenza e l'egoisn10, per ritrarr~ i grnnòi benefici eh<.' può dare, ma roll'assic11razio11e obbligatoria contro le malattie, che ne è un.a applicazione, si potrà risolvere totalmente il problema dell'assistenza sanit:aria? Se fosse possibile non c'è che d'augurarsi che ben venga e presto questo assetto ideale, ma. . e indiscutibilmente in teoria si dovrebbe ammettere, ~!l'atto pratico, dato lo stato attuale di coltura. educazione ed abitudini delle popolazioni, c'è da me tterlo assai in dt1bbio. Bisognerebbe su1)porre che lo spirito della legge, la quale -si propone di ·so-ccorrere i oofferentl col concorso di tutti, v~nisse universalmente compenetrato, bisognerebbe contare sopra una grande onestà ed una generale !liscrezione nell'uso dei oorvizi di assistenza 83nitaria ed invece bisogna tenere presente - purtroppo l'insaziabilità è 11rn:tno difetto - che gran parte delle persone, ritertendo di avere finalmente raggiunto la possibilità tli ave re a disposizione medico, medicine e su idro, vorrà usarne genza quel risparmio che ~i pra -


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tica oon ciò che si paga direttamente e che pur si rende in(1ispensabile, bisogna t.ener present.e che la faeilitazio11e del ser~izio di assi.sten7..a, oltre ad acuire il desiderio di n pprofittè1 r11e, J>otrit pre~ar~i a creare pretenziosi, simulatori, infingardi, i quali, per disturbi i più lievi compatibili col la·voro, se non addirittura immaginari, specialment.e se non perdessero lo stipendio, vorranno trascorrere giorni e giorni èµ ozioso riposo. Bisogna tener presente che è pur vero che tutti verrebbero a contribuil'e .alle spese sanitarie, ma che saranno pochi coloro i quali, benchè non colpiti da malattie, vorranno rinunzia.re se non per sè, almeno per le loro famiglie, a cure ricostitue1ltl o alle cosidette depurative, agli oggetti di mediec'ttura, ai piccoli .p residi chirurgici, ecc., ecc.. ehe, siccome non vi è limi1:e alle possibili cure, tutto i vorl'à sperimentale per ogni malato, e che si finirà ool reclamare i medicamenti i più CQStosi, Eq)eclalità, cure fisiche, idri.atiehe, climatiche, balneot.erapiche, ecc., ecc. Se poi si wn·sidera che le quote individuali rli contributo a.ll'a6sicurazione obbligatoria sì vorreb- ' bero molto limitate, o dovranno essere tra.scura.te molte cose pur necessarie al funzionamento d1 un servizio di assistenza sa11itaria verament.e e seriamente proficuo, o si dovranno condannare 1 dato1i di lavoro, oom11ni e governo, i quali ultimi dovranno ugua.lmen1:e sostenere spese non indifferentl, sia per l'assi.s tenza sanit:aria degl'indige11ti, sia per la vigilanza igienica, sia per la. profilassi delle malattie infettive, e<?\ , ecc., a spese addirittura enormi. D'altra parte è da ritenersi indispensabile ed anzi urgent.e una. migliore sistemazione del ser\iizlo di assistell7Ja sanitaria, perchè non sono abbastanza tutelati gl'interessi di tanta 118.rte della • }Jopolazione; ma 8i raggiungerà un progresso con una. riforma • la quale venisse ad estendere il diritto al medico ed alle medicine anche a chi vl ha sempre dn. sè ~rovveduto, fa quale venisse a favorire lo sperpero ed accrescere le spese, mentre si dovrebbero diminui·re, anzichè favorire le pretese degli individui? Potrà essere considerata quale progresso una riforma la quale, anzichè stimolare l'attività e l'energia delle persone a provvedere ai propri bisogni, venisse a favorire la pitoccheria, la simulazione, l'ignavia. ed a perpetuare quel deplorevole nnacronlsmo per eui il medieo, la persona. la più benemerita e degna. di considerazione, debba trovarsi sen?.a. la benchè minima garanzia di bisogno a completa die;posiz:ione, se non in balia. di un numero sempre maggiore di persone le quali fini· rebbero, come del resto è ben noto, ool riconoscer" oolo in lui <l~i doveri, ed a eon$jderarlo come 11 più umile ~nitore del pubblico? Potrà essere considerata quale progres..qo unn riforma la quale, mentre istituti sanitari t:anto nere. Mri si clibnttono in ~ri i graYi~sim~. ~ppn­ re no11 . i chiudono, mentre Il()n si trovano 1 mezzi per lottn r efficacemente contro tante ma la ttie. ~ tnlzlnC\qe 001 C l'<'~'\ re comodith e privilegi in fotto <li

ac;~i~~n?.n '?

L'assicurazione obbligatoria contro le malattie potrebbe senza. dubbio riuscire d'i beneficio immenso alla sistemazione del servizio di assistenza sa nita ria, potrebbe indiscutibilment.e cooperare alla stia pratica esplicazione, ma per ottenere questo beneficio, bisognerebbe chiedere ad essa solo quello elle d'indiscutibilmente utile sarebbe al caso. di dare; sarebbe forse un illudersi credere che sl r•o~ oggi, con llna piccola quota individua.le, risolvere completau1ente tanto importante complicato e delicu to servizio.

*** Non è per atto polittoo, e tanto meno per atto demagogico, che ~i può pensare .di sistemare il servizio di a19sitenza sanitaria.; se si vuole fare opera verament.e utile, se m ·vuole veramente agire per il bene della collettività, se si Yuole veramente fare tutto il possibile a favore dei sofferenti, bisogna ben ponderare il complesso problema e vaglia.re se convenga, almeno per ora., fare qualche cosa di più sicuramente tProficuo che creare un mastodontico servizio di Stato per monopolizzare la pu bblièa sall1te, impresa tanto difficile; che creare un servizio da molti definito «un salto nel buio>>. Più opportuno e più pratico rper il buon andamento del servizio di a issist.enza sanitaria a noi ~embra. che sia differenziare i bisogni ad eSEJO inerenti non convenendo, essendo essi di varia natura, generalizzare il '8i~tema. di soccorso. Vi sono bisogni, rappreoseutnti dalle cure ambulatorie, domiciljari e farm~0et1tiche che ocoorrerebbe fosser<>, se .n on alla tpOrtata di tutti, della n1aggioranza, perchè non sarebbe oosa. difficile poterlo ottenere, e perchè si renderebbe necessari3 l1na. remora alla soddisfazione di essi, non ~n­ do sempre indispensabili . Vi sono bisogni, rappresenta ti dalle cure ~stitu­ l'iiiona.li in genere, che c0nverrebbe fossero poste a disposizione di tutti perchè la soddisfazione di essi richiede spesa rilevante e rperehè non si renèlè 'Ilecessaria una remora, imponendosene l'uso. Ciò premesso, siccome si tratta, e questo è l'esRenziale tener presente per un'equa sistemazione del servi1Jo di as~istenza sanitaria, di provredere 11on alla popoL'lzione assolutamente povera, alla quaJe è già provveduto. nè a quella. ricc.a, per la quale sarebbe superfluo occupar~ne. ma alla categoria. non contemplata dalle leggi vigenti, pur tanto numerosa., al meno abbienti, ai lavoratori in genere pei quali, mentre è ingiusto che non vigano speciali facllit:azioni in m.a teria di assistell7A! sanitaria, sarebbe d'altra 1p arte dannoso che ne p0tessero disporre a completo capriccio, ~ si ri11sclsse a ridurre per essi la spesa delle cure nn1bulatorle domiciliari e fa·r maceutlche ed a rendere gratuite le istituzionali, si verrebbe a compiere opera non solo proficua, ma anche derorosa. Orbene l'assicurazione obbligatoria contro le malattie, che applien ta per 11na completa soluzione clel servizio di n~stenza. sanitaria non potrebbe dare che risultati incerti se non dannosi, n.ppllra ta in-v~ perchè, con plCC'01a quota. unita a quella clei datori di lavoro, tutti i. lavoratori po1


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tesser-0 cooperare a dare vita alle istituzioni sanitarie, perehè il potere offrire ai sofferenti adegu~1 to .soeco1~ fosse anche frutto di previdenza e ·s olida:1ietà collettiva verso di essi, ecco come po-· trebbe rendersi veramente preziosa quest'assicura~one, ecco come si PQtrebber<> rtca.vare da.ll'appli-cazi-0ne di essa, senza il più piccolo inconvenien-. te, solo veri e tangibili risultati, tanto più che a tutti coloro i qua1i pagassero detto contributo, a meno che per circostanze S[>eciali di famiglia non <lovessero essere ·ritenuti quali poveri, :potrebbe ~ssere oonferito il dil'itto di usufruire del servizio medico, domiciliare e ambulatorico a tariffa ridotta, e del servizio farmaceutico a puro prez7..o <li costo. Certa mente non sarà possibi~ risolvere subito in tal modo l'importante rproblema :dell'assistenza istituzionale; ~r ora almeno oltre il concorso della pubblica. beneficenza, occorrerà anche quello dei Comuni e dello _S tato; ma riuscire ad incul-care il dovere che non è •sentito: oorgono infatti molte mutue per varie forme di assistenza,. ma 1to11 <Si pensa mai a stanziare un centesimo per le spese di ospedalità; riuscire a stabilire una quota anche minima su tutti gli stipendi e salari dei lavoratori ed un'altra da· parte dei datori di lavoro .p er tale se~; dovrebbe essere considerato qnn.le llna oonqt1ista di vero benessere per le popolazioni e quale un passo rimatchevole verso Ji1 soltlZione del detto problema, come dovrebbero essere considera te assai opportune l'istituzione di t1na 6peclale tariffa di onorari medici e l'istituzione di farmacie cooperative pel servizio medico domiciliare ambulatorio e farmaceutico dei meno abbienti. - ~ inf.atti cosa illogica l'uniformità delle tari1Ie, 1rn(l)Onend-0si una differenza. di contribuzione alle spese di assistenza fra il ricco e !'.indigente, ta.nto più che per una proficua esplicazione del ser. vizio di detta assistenza, si renderebbe necessario limitare più che sia possibile il numero !delle persone le <]nali debbono tr-0val'Si nella privilegiata condizione di avere a completa disposizione medico e medicine, non dovendo essere incentivo la ~tuità al 101X> uso, n1a rendendosi necessari.a, per quanto limitata, una spesa quale garanzia di bisogno. È superfluo rilevare che il numero dei medici inearicatl a disimpegnare l'assistenza sanitaria dei poveri e dei semi-poveri tlovrebbe essere assai maggiore degli attu3.li condotti e che dovreb- . bero sorgere numerose le Coopera tive farmaceutiche, come sa·r ebbe superfluo rilevare ~ che, pa-ri alla funzione che compie, diffi~-0ltosa, pericolosa, non sempre rimunerata (accade talvolta che il medico condotto si debba conter1tar~ della gratitudine di Qllalche malato che dovrebbe soddisfarlo, CORa però preferibile e facilmente tollerabile pensando di poterne essere schiavo) dovrebbe rendersi la posizione mora le e ma terial~ di es...~, purtropP<> per Yn rie ragion.i non sempre tale: ma non è qui il c-.aso di entrare in dettagli su questi a~o­ tnenti. Com1)leterebbe senza dt1bbio la aistemazio·n e del sen·izio Rc'lrtitario il Ru~ffidio ni la1roratori in caso

di malattia, sussidio però che per riuscire vera1nente proficuo dovrebbe essere procurato per mezzo di mutt1e fra l~ voratori di viarie aziende essendo al ca "'o essi soli di garantirsi degli abusi che, senza un interessato controllo, sarebbero immancabili. Lo Stato potrebbe incoraggiare l'istituzione di tali mutue, e oon mi.n ima parte del · contributo di assicurazione obbligatoria, concor·i:ere in via ecaezi?nale e per tassative malattie c<m sussidi straordinari, molto opportunamente potrebbe invece provvedere al risarcimento delle famiglie in ca.s o di morte del loro sostegoo. Si è affermato cl1e scopo precipuo della legge in parola sarebbe stato quello di opporsi ai disastri causati dalle malattie; e come raggiungere meglio lo ~P<> se non con una dispo.sizione cosl opporttma? Riepilogando: qualora non giudicandosi matura la legge di assicurazione obbligatoria contro le 111alattie da potere sistemare completamente con una quota globale il servizio ' di assistenza sanitaria, si riusci&Se a lf.ar sì che con una quota anehe minima di tutti i lavora tori., unita a quelùt dei datori di lav.oro, si' cooperaisse al funziona1nento di adatti locali di cura, da poter conferire ai meno abbjenti, a qualsiasi comune appartengano, jl diritto di e~servi riooverati, (gli ospedali abbandonand•> inutili restrizioni dovrebbero essere ricercati dagli an1malati come le case di salute); qualora si riuscisse con una distinzione più logica della popolazione dal punto di vista economico, oon una distinzione cioè non fr.a ricchi e poveri ma fra ricchi, poveri e semi-poveri a rendere a quest'ultimi acce,ssibile la -spesa del servizio sRnitario domiciliare, ambulatorico e farmaCP.utico; f]t1alora si rtnscisse, favorendo l'i.stituzlo11e di mutue, a procurare ai lavoratori in caso di • malattia su~idio ordina.rio e straordinario in casi speciali da parte dello .Stato ; qualora si riusci~­ ~ a stabilire tassativamente un indennizzo alle famiglie in caso di morte del loro sostegno, come per infortl1ni sul lavoro; qualora, in una parola, sl riuscisse a che ta.nta. parte della papolazione finora trascuraL'l e di conseguenza sem.p re incerta <lf\1la .p ropria sorte in materia sanitaria, talora anzi sagrifiC<'l.ta. non dovesse avere più eccessive .p reoccupazioni a <'aUSfl dell~ malattie dal punto di vista economico, si sarebbf) veramente raggiunta una sisteinazione dell'a,ssistenza sanitaria veramente .p roficua, veramente decorosa. Chiedere dtaltra parte di più all'assicurazione obbligatoria, oggi eh~ molto opportunamente è entrato nella pubbliea opinione il concetto che ognl lavoratore debba percepire almeno un mini1no di mercede che basti ai più elementari bisogni della vita! non ci ~mbra che .sia il caso. È da rite11ersi infatti doverow che venga ridott<' il ipiù possibile il costo del servizio <li asrosten7'R sanitaria. dOYflroso che veng.a ~liJninn tH <la e~80 ql1alsiasi formn <li spe<:"nlazione, ma. r>rocurato oon opportune J)ro,rvidenze che le inala ttie non debbono rappi"e'Sentàre t1n disastro per le famiglie. si ~de anche doverOSo ~be il minor numero pos:-.·ibi1e cli uersone ~i sottragga .1 quelle R~Re el1e I

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• IL POLICLINICO

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Cronaca del movimento professionale.

svolgersi tanto in1portante e delicato servizio. Al vero povero, all'indigente, a chi non può lfl- Adunanza di Um.ciali Sanitari Capi d' Umci d'Igiene. vorare, alle :famiglie prive di valido sostegno, Il 5 maggio si adunarono a Padova alct1ni Uffidovrebbe essere riserbata la possibilità ili godere ciali Sanitari Capi di Uffici d'Igiene per lino scamtotalmente gratuita. l'assistenza sanitaria ed anzi, bio di idee sulla. situazione att11ale delle questioni pe1'Chè la solidarietà umana verso i -reri bisognosi che int()ressano la loro classe. non fosse parola V'ana, -perchè potesse essere 111Furono trattati i principali problemi che attenminosamente ·dimostrato che si vuole veramente dono una soluzione ormai di necessità. imminente il benessere delle ipopolazioni, che non si agisce e si riconobbe l'opportunità di convocare un Consolo per di.mostrare di fare o per ipocrit.o interesgresso straordinario a Trento in occasione del se, -si dovrebbe stabilire, come fondamentale prinCongresso clella Federazi()IJle fra le Associazioni cipio, il dovere della collettività, i}iù di quello deldel J.)€'rsonale addetto alla '1.gi!nnza igienica. la famiglia, di provvalere e.I mantenimento di ogni Si decise perciò di mand:are a tutti i Capi di tarato, di ognìi. 1nd1vid!uo impossibilitato al lavoro. uffici d'Igiene un invito a non manca.re a qu()} Si dovrebbe fare in modo (e del resto vi è un paC(lngresao. trimonio ingente nelle i~titl1aioni di beneficenza che lo faciliterebbe, qualora non si credesse op- Lega fra Utllclali mediol della Croce Rossa Italiana. Il Consiglio direttivo della Lega fra. Ufficiali portuno d'istituire anche speciali tasse sanitarie sulle ricchezze, sui divertimenti, sulle eredità, ecc.) Medici della Croce Rossa Italiana (Tpri.110, vi.a che ogni infelice sapesse di non dovere elemo- dei Mille 16); nella sua seduta del 5 maggio 1921, preso atto che per La. seconda volt.a il Presisioore il necessario, ma di averne diritto; si dodente della Croce Ros.~, on. Ciraolo, con sua vrebbe anzi stabilire una scala fra i più bisognosi -0rdinanza 26 marw u . a. ha deferit.o ad un Conperch~, cominciando dal cieco, al quale si dosiglio di disciplina il Presidente e il Segretari<> vrebbe provvedere ogni agio, il più raffinat.o che possa ofrri·r e • la vita, anzichè procurargli lavor0 della Lega, prof. dott.. A. Carbone e dott. l .1. l\ieille, sotto l'acct1sa. di cui .all'art. 52, lettera 1· per il sostent.ament.o che è penoso nO'Il solo pre<lel Regolament.o sul reclutament.o del persona letenderlo, ma. solo pensarlo, tl1tti indistintamente p:l'infelict potess~ro godere di soccorso adeguato clella C. R . (« per azioni, opere o propaganda contro l'Istituzione della Croce Rossa, e ~r quant.oalla loro sventura : ma chi può lavorare come sanltro possa remr danno agli interessi, al :Jrestirebbè doverof;o, lo rilpetlamo, ebe· fosse ben rimur,·io e al decoro dell'Associazione»), nerat.o ed eson~ra to ql1asi per mezzo dell'assicur-> mentre riconferma il suo rispetto per la Istirazione obbligatoria contro le malattie da spese tuzione della C. R. dì cui ~olt.'lnto i Dirip:enti sosanitarie ecoessivament.e gravose, sarebbe dovero• uo da rit.enerei re..sponRabili dcll 'attuale dissi.dio, so anche che, facilitato e libero di mettere in pratica il ~sterna 0he creite più profi0uo, sapesse · nfferroà che in nessuno degli atti compiuti <lai colleghi Carbone e Meille, in ottemperanza a.i defar fronte, prima di ogni altra C'osa. a quelle Jp liberati dèlle Assemble+> dei Soci, si possonp ravquali si rendono necessarie oome remora. • visare gli estremi del reato contemplato in detto In conclusione crediamo ohe si possa, almeno urticolo, per ora, fare cosa più utile inell'interesse dell'as' esprime la sua si1n1)atia e la sua intiera sosiste~ sanitaria che creare un servizio di Stato li<larietà ai Colleghi persegl1ita.ti per una causa per rispondere della sa.Iute di tutti, potendo quegiustamente apprezza tn. non ·oolo dn lla I~ga fra i sto essere causa di tanti inconvenienti, e prestanMedici di C. R., ma dn vart Ordini dei Medici .. dosi più allo sfruttamento del pubblico denaro per ·Sindaca ti medici e dalla. stessa Ji'ederazione degli parte dei più furbi che ~r :lITe<:"nre renli Ynn01'clini dei :\le<1iei, cui 1a Presidell7~ della C. R . taggi alla collettività. ha rifiutato il concorso per la sistemazione delChi esercita. la professione, e constata quant.o l'attuale vertenza, poco si fa per ma ncan7~ di mezzi contro tante ed invita non solo i Medici chiamati a far malattie è qunnto d'altra parte ci sarebbe da fare purt:e del Consiglio di disciplina, ma tutti 1 Meper soccorrere vere miserie e per lenire convedici inscritti alla Croce Rossa, a provvedere oon nientemente tanti dolori, sente il dovere di rett1tte le loro forZ{> alla tu tela. dei loro diritti clamare che n tuttociò si provveda ampliamente, troppo spesso calpestati durante e dopo la guerprima di generalizzare il diritto al 1nedico. nlle 1·a, con disposizioni arbitrarie, <lai dirigenti della medicine, al sussidio, prima di creare privilegi e Istituzione. pertcolose comodità in materia di a sistenza sanitnria: sistemato ciò cl1e ffi rende più t1rgente ed TERMINOLOGIA MEDICA • indi~nsabil~. AArà alJora opr>ortuno di pen~re Bozzolo (Malattia di) o di Knhler o albumosun 1 R11perftoo. . ri~t di Bence-Jones o <li Bradshaw. l\Iielo~ Romn. maggio 1~21. 1nultiplo: iI">erpla~ia a forma di tumore. del midollo o. ~o. associ.a ta C'On lA proteina d1 Bence-. Doveri morali degli abbonati: .Tone~ n Ile urine. Il paziente si lamenta di dodttrondere e Il Pollollntco • tra I colleghl, faoendolo cono Jo.r i ne11ralp;ici: ir1 F.eguito oou1paiono tun1 faziO!li ecere ed apsweuare e proourando nuovi a1tOClatl; <lt)loro: -.;ulle co te e ~u l c·ranio: ~i po. ~ono · v: 1

lff"OVV6det"e al pagamento della queta etrazlene. · Mft1• farei tolleolta,..

devuta alt' Amml•l-

rifi<·•t l'•' f1 :1 ttnre ~ntancc. •


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SEZIONE PRATICA

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pei congedati malarici. Continuiamo l'elenco delle sovvenzioni che if Sottosegreta.ria to di Stato per l'Assistenza. Militare e le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza Malarici - ha concesso ai Sanitari a titolo di compenso per l'opera d'assistenza prestata a .favore dei congeda ti malarici, durante il 2° semestre 1920, ri~rvandosi di provv~dere a mano a mano che giungeranno i rapporti dei rispettivi Comitati pi;o,·inciali: 16. Provincia di Aq'Liila: D<>tt. Carlucci Sal,ratore, del Comune di Celano, L. 500 - Dott. J'vln rinetti Giuseppe, del Comune di Carzoli, L. 31td - Dott. Ciavarelli Costanti110. <.lel Comune di Amatrice, L. 500 - Dott. Ohiarizia Luigi, del Comune di Aquila. r.J. 350 - Dott. Martorelli A11tonio, del Comune cli Suhuona, L. 350 - Dottor Montesani Luigi, del Con1une di Borgocollefegato, L. 350. J7. Provincia di Ancona: Dott. Ambrooi. cav.

Vincenzo. del C-01.nune di Sammarcello, L. 100 Dott. Vichi Ai1tonio, del Comune di S. Paolo di Jesi, I.1. 100 - Do.tt. Qt1adra.ni EmiliJ.), del Comune di Serra S. Quirico, L . 100 - Dott. Zampilli Antenore, ,d el Comune di Falooru:tra Marittima. TJ. 100 - Dott. Gaponc1i Adolfo, del Comune di Itosora , L. 100. 18. Provincia di Ravewna: Dott. Bolis ca.v. Vincenzo, del Comune di Fa~, L . 500 - Dott. Zonori cav. Tito. del Comune di Brisighella, L. 300 - Dott. Trincos.si GiuoopP€, del Comune di Ravenna. L. 400 - Dott. Meruzzi Cassiano, del Comune di Alfonsine, L . 200 - Dott. Bertaccini Ettore, del Comt1ne di Cervi.a, L. 150 - Dott. Beni11i Bindo, del Comune di Lugo, L. 150 - Dottor (}allia1ti Giuseppe, del Comune di Bagnacavallo, T.1. J 50. 19. J>ro\incia. di Massa Oarrara: Dott. Milani TJodovico, del Comune di Carrara. L. 500 - Dottor Zonder Nicola, del Comune di Massa, L. 2.50 - Dott. Riani Pietro. del Comune di Fivizzano,

L. 200 - Dott. Gori Cesare. del Comune di Montognoso. T.1. 200 - Dott. Gagliardi Galileo, del Con1une cli Aulla, L. 200 - Dott. Bertolini Alberto, del Com11ne di Camporgiano, L. 20Q - Dott. Cipriani Giov. Batt.. del Comune di Bagnone, L.150 - Dott. Marazzano Antonio, del Comune di Calice al Cornovigli, L. 150 .- Dott. Azzi Pellegrino, del Comune di Castelnuovo. L. 150 - Dottor C-eppellini Pietro, del Comune di Pontremoli, lire 150 - Dott. Leoncini Pietro, del Comune di Villafr.anca, L. 150 - Dott. Giubbani Angelo, del Comune di Tresana. L. 150 - Dott. Tonini SeconÒJO, del Comune di Minucciano. L. 150 - Dottor Cangherini Ippolito, del Comune di Molazzana, I.i. 150 - Dott. Boccardi Mauro, del Comune di Mulazzo, L. 150 - Dott. B€tti Marcello, del Comune di Massa, L. 100. ·

Lodovico. del Comune di Ancona, ii. 600 - Dottor Spadoni Giovanni, del Comune di Senigallia., L. 500 - Dott. Cianconi cav. Augusto. del Comune di Fabriano, L. 400 - Dott. Rllli Gerolamo, del Comune di Filottrano. L. 400 - Dottor Paolini cav. Francesc-0, del Comune di Jesi, L. 400 - Dott. Ruzzini Leopardo, del Comune di Osimo, r,. 400 - Dott. 'rurri cav. Ernesto, del Comune di Arcevia, L. 250 - Dott. Venturoli Enrico, del Comune di Corinaldo, 'L . 250 - Dott. Belardinelli Alfredo. del Comune di Cupramontana, L. 250 Dott. Luccetti Corrado. del Comune di Belvedere O~rense, L. 150 Dott. Bartoli Francesco, del Comune di Camerano, L. 150 - Dott. Tant.e Ro'berto, del Comune di Chiaravalle, L. 150 - Dotl{ISPOSTE A QUESITI E ADOMANDE. · tor Vict Francesco, del Comune di Maiolati, L. 150 (8843) Responsabilità' civile per ritardata ope- Dott. Pierini Enrico, del Comune di Montemarciano, L. 150 - Dott. Zannini Mariano, del razion e oltirurgioa. Dott. V. C . . da C. - La Comune di Monsanvito. L. 150 - Dott. Mergari vita umana oon ha val<Yre materiale per et1i si Aldo. del Comune di Ostra, 'L . 150 - Dott. Melpossa ca loolare in lire 100,000 il danno che un chiorri Probo, del Comune di Polverigi, L. 150 individuo risente per la mort.e di un suo caro Dott. Alonzi Giovanni, del Comune di Serra dei Conti, T"'. lnO - Dott. De I,t1c.a B€neòetto, del Cocongiunto. Il danno cagionato dalla mort:e di uno mune di Agugliano, L. 100 - Dott. Bussolotti ' stretto ·p arente i1on Bi ·p uò valutare in moneta Francesco, del Comune di Barbara, L. 100 - Dotperohè esso è eminente~ent:e morale e .psicologioo. t.<>r Zappelli Umberto, del Comune di Camerata Picena. L. 100 - Dott. Arnetta Aureli<1f del CoOiò premesso, Le diciamo che il medico non può .mune di ~tebellino. L . 100 - Dott. ;:solari Feessere chiamato in giudizio per il risarcimento derico, del Comune di Castelfidardo, L. 100 D<>tt. Conti Alessandro, del Comune di Cerreto del danno derivato dalJa morte di un individuo sotto il pretesto che l'intervento chirurgico tu d'Esi, L. 100 - Dott. Zonchi Pietro, del Comune •li Monsano, L. 100 - Dott. Brngiavini Antonio, fatto con ritardo, iperchè l'unico ed inappellabile del Comune di Montecarotto, L. 100 - Dott. Scorgiudice sulla opportunità e tempestività dell'opepati Domenico, del Comune di Monteroberto, 11razione è il medico che deve eseguirla : la parte r~ 100 - Dott. Antognoli Alfredo. del Comune di Morro d'Alba. L. 100 - Dott. Callari Ignazio, del non può sindacare l'operato del medico senza .inC-omnne di Nnmana, TJ . 100 - Dott. Ricci Carlo. V'adere un camPo professionale cui non a:ppartledel Comune di Ostra Vetere, L. 100 - Dott. Bionne, tanto più che l'operatore ha, con la lettera d1 Giulio, del Comune di Ripe. L. 100 - Dottor a 'L ei indirizzata, clliarament.e detto di non aver Medi Adolfo, del Comune dl. Santamar1a nova, lire 100 - Dott. Garofoli Francesco, del Comune r}i mai pensato nè asserito che se l'operazione chiSassoferrato, L. 100 - D<>tt. Paleani Antonio. del rurgica fosse stata eseguita più presto la morte Comune di Sirolo, L. 100 - Dott. Giorgetti Pinon sarebbe avvenuta. Ciò che Le ha scritt.o la rento. del Comune di Staffolo, 'L. 100 - Dottor Bertona ti Enrico, del Comune di Castelleone di parte lesa non costituisce diffamazione. Ella ri, 811asa. L. 100 - Dott. Serra.re.angeli Pietro. del peta la domanda ipregiudiz.iale per il 1p agamento Comune di CastepJa.nio, J.;. 100 - Dott. Ceccarelll delle prestazioni professionali :fatte nel 1918 che Francesco. del Comune di Loreto, L. 100 - Dottor fra breve cadono in prescrizione. Gloncchlni Pacifico. del Comune di Mergo. L. 100 - Dott. Frontaloni Antonio. del Comune di Mon(8844) U fftoia:le sanitairio. - Dott. r.J. R. da T. terado, T-'. 100 - Dott. De .Angelis Mario. del Co......:. Il medico condotto non è di diritto ufficiale mune di Mont(>$leuro. L. 100 - Dott. Felici Mario, del Comt1ne di Offagna, L. 100 - Dott. Persanitario. Lo è solt.anto nei Comuni ove non esigoli Pericle, del Com·n ne di Paterno-Ancona, liste a'ltro medico libero esereente. Però se non re 100 - Dott. Oardinali Edalelmo, del Comune ostante che nel Comune vi sia un libero ese:reent:e di Pog~io S. Marcello, L. 100 - Dott. Ma.rcuoci

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il n1edioo C"On<lotto è investito delle funzioni di u tlici::l le f-'ln ni t,'l 1i o i-;egui ta i1ello incarico provV!iisorio fino :l qnHnd<> il libero esercente non ffia nQmin.a to nl PoRto meùiante concorso. (8845) Consigliere ed assessore 001nunale no11ii1iato 1n edicu di o.-spe<lale. - Dott. E. 'r. da P. Nella Legge sulle Opere Pie .non esiste alcuna IÙJ compatibilità fra .Assessore e Consigliere comunale e medico di un ospedale esistente nel <J-Omune. (8816) .Jl edico condotto interino - Sua posizione !Jittridica di fronte al Ooniune. - Dott. N. M. da

C. - Il medfico condotto comunale de\e ~re nominato sempre in base al concorso. Le .nomine per chiamata non sono più ammesse . .Ancorchè m nomina sia stata annullata dal Prefetto il servizio che Ella presta attualmente è computato nel biennio cli prova, ~ in seguito otterrà. la. nomina in base a .concorso. Essendo staro escluso nel contratto la oonee-$sione del caro-viveri e di qualsiasi al1mento disposto dalle leggi in vigore, non .p uò pretendersene la conC'essione anche perchè da tA la clausola contenuta nel contratto, devesi ritenere cl1e tutti gli aun1enti ·p revisti dalle leggi in vigore sieno già stati conglobati nello stipendio. L' Amministrazione comunale dovrà obbligatoriamente ridu1ire la c-0ndotta ai ooli poveri. Doct.or JusTITIA. .

.Al dott. V. G. da R. - La nostra i-ubrica è delle più complete. Può abbona.l'Si al «Bollettino Nazionale Concorsi e Impieghi », For11, piazza X.X: Settembre, 5 (annue .L. 16, numeri Concorsi. -

separati cent. 50), e alla «Rassegna dei Concorsi», Roma, Oa.sa. Editrice Urbts, piaZ?~ in Lucina 40 (annue L. 15. numeri separati cent. 7ft) L. P. •

CONCORSI. rosti vacanti. '

[ANNO XXVIII, FASC. 23J

POLICLINICO

,

.ACQUAPENDENTE (Ronia). - Due condotte; L. 7000 e 5 quadrienni del decimo, doppio caro-viv.; lire 2000 per ca.vale. Scad. 10 giugno. BREMBILLA (Berganno). .Ab. 4029; poveri cil'C'cl 800; L. 6500; uff. san. L. 500; doppi-0 caro-viveri. Se.ad. 30 giugno. CERVETERI (ROm'l.). Al 10 giugno, poveri delle frazioni; L. 9000, caro-viv.; L. 2000 per c.av.; cinqt1e quadrienni del d~imo. Chiedere annunzio. ?.looLIA (Manto·1)a). - Per Bondanello; L. 6750 e 5 quadrienni del decimo, due caro-viv.; L. 300 ogni cento poveri oltre i 1000; L. 1200 per cavale. non continuativa. Se.ad. 25 giugno. o . YTICIAN& (Siena). O>~-L. 5006 oltre L . . 2400 per csro-viv.; L. 1000 per chilometraggio; L. 3000 per cav.; L. 4000 quale uft'. san. In corso di approvazione aumenti a L. 7500 stip. e L. 4000 cav. Al 20 giugno. ~PERLINOA (Oatatiia). L. 5000 per 14 famiglie l'°'~tre; cinque quinq11enni del d~imo; L. 500 quale uft'. san. Ab. Z::400 ~lrca in unico centro. Scad. 20 glt1~no. VILLA o'..~\LMÈ tBe1·ga1no). Consorzio con .Aln1è-Bruntino; ab. 5034, poveri circa 3000; L. 6500 per 1000 pov.; adrlizionale da L. 2.50 a 3: per u tY. ~n. I.1 . 500; indennità trasporto L. 500; doppio caro-vlv. cud. 15 giugno.

~1edico-c:hirurgo,

dieci ian,ni la.urea, pra ti<'a ospedaliera e libera, cerca interinato supplenza qualsiasi loealità, be11 retribuito. Dott. Go~tto pr~ Dott. ~la rtini. via Tre Albergl1i lG - l\Iilano. Medico-chi1-urgo igienista provetto accetterebbe interinato in picoola città o in condotta rural(> piana. Rivolgersi al dott. Formica. l)iazza. (lPJ Duomo 2.3 - ~1ila oo. Diffide e boicottaggi.

N11ove diffide: Besnato Veduggio (Monza), Stroppino (Novara). Revoca di .diffide: 'Serravalle (Bologna), Copparo (Ferrara). J~oicottaggi : Scandale (Catanzaro) a f.avore del dott. Calabrese; Cessapalombo (Macerata) a favore del dott. ~'eliziani.

Concorsi a premio. Il Reale Collegio dei Medici an- . nunzia. un premio Parkin di 100 lire sterline (al cambio attuale circa 8000 lire italiane) tra gli autori di tutte le nazioni, per il miglior saggio sul tema: «Effetto dell'azione vulcanica sulla produzione di ma la ttie epidemiche nel regno animale e· vegetale e sulla. produ7lone di uragani e di fenomeni atmosferici anormali». Possono ottene1'si informazioni sul concorso rivolgendosi al segretari<> (Dr. G. S. Fowler, Royal College of Physicia.ne, Ed.in burgh). EDIMBURGO. -

HEIDELBERG. -

La Fondazione Morael offre un pre-

mio di 10,000 marclli ed uno di 5000 (al cambi~ attuale circa. lire it. 4000 e 2000) ai migliori lavori sulla eziologia, sulla diagnosi e sul trattnmento del ca.nero. Il oonooi·so .se.ade il 1° ottobre 1921. I lavori debbono essere redatti in tedesco ed inviati all'Istituto per lo Studio sperimentale del Cancro ad Heidelberg. Debbono essere pubblica ti tra il 1o gennaio 1921 e il 1° ottobre 1922, oppure pronti per la. pubblicazione. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Il sen. prof. B. Grassi ~ stato nominato mem- , bro straniero della Società Linneana (Linnean Society) di Londra e membro onorario della Società i•ortoghese di Scienze Naturali. Ne facciamo i nostri rallegramenti cordiali all'insigne scienziato. ORDINE DELLA CORONA D'ITALIA.

Oone11ee1edato1 i~

dott. Carmelo- Francesco Festa, Avellino; prof. .Alberico Testi, Faenza. Ufficiali : d<>tt. B<>netti Claudio, Palermo; dott. • .Augusto Magi, Roma. Oavalieri: dott. Grossi Bertazzi Raffaele, SanL'l Maria di Acireale (Catania); dott. Ciofalo Salvatore, Termini Imere..qe (Palermo); dott. Scudert Filippo, Catania; dott. Gra~i Biagio, Trec.astagnl (Catania) Sono testè termina ti i corsi di Medicina tropicale svoltisi a Bruxelles a l'EooZe de MédeoiM Tropicale. Sono riusciti primi due medici it.allaril: i dottori Fornaca Luigi e Tabacco Felice.

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[ANNO

XXVIII,

FASC.

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SEZIONE PRATICA

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NOTIZIE DIVERSE.

n1u1 ~i1n r:l !°i (·a m:tnifestazione di affett.-0 al Mae~tro, che <la 'qnè\ndo giunse a Roma nel 1918 ha

dedicato ogi1i ~ha migliore atti\ità all'educ·nz.;one un.a ton1ica della giovane scola:resca medica, non A Cope~'lghen hn luogo in questi giorni, auspice badando .dav,ero a fatiche ed a noie di ogni gela Lega delle Società di Cr-0oe Rossa, la prima uere. • oonferen1Ai delle naziollli dell'Europa settentrioDa1)prlma la signorina Serra, di poi il sig. Casnale sulle malattie sociali. Ha.nno aderito: Danisano, entrambi studenti del 30 anno, nell'offrire marca, Olanda, Gran Bretagna, Norvegia, Svezia, le in~gne onorifiche pronunziarono parole di riFinlandia, Germania. conoscenoo affetto per il prof. Ver.s ari, varcando Il Congresso sti1dia i principii generali e le i limiti dei soliti discorsi di occasione per sinmisure da adotta re per oombattere tali malattie c-ero slancio nel dire e per spontaneità di pensiero. che, specialmente clopo la gi;Ierra, minacci.ano seAd entrambi rispose il Maestro, commosso da riamente l'integrità <lella salute in tutto il mondo. tanta spontanea manifestazione da parte dei suoi 1· Convegno di l ~iene so<-iale della Liguria. a llievi, riaffermando il suo immutabile spirito di • Questo convegno, pro111osoo dalla Lega di Igiene · lavoro e di sacrificio per il rontinuo incremento ' del1e discipline anatomiche in Roma. Sociale della Liguria, che .d oveva tenersi in maggio, è stato rimandato al 24-26 giugno. Il prof. Pensutl. Ne riportiamo il programma : Il prof. Virgirùo Pensuti è stato colto da im24 giugno (mattinin): 1° Protezione della prima provviso malore mentre 1p assava la consueta viinfanzia; 2<> La tutela ed il miglioramento fisico ~ita ai ricoverati nel .suo Padiglione, al Policlidella fanciullezza attraverso la seuola - (pomerignico Umberto I. gio): 1° Provvedimenti contro Ja delinquenza miAl Pensuti, che è uno dei più esperti consulenti norile: 20 Lotta contro le malattie sessuali. della capitale e uno studioso appassionato di sto25 giugno (mattina) : 1° Ospedalizzazione dei turia della medicina, ci legano vinCQ.li cordiali dt bercolosi in Liguria; 2° SCU:ola delle Assistenti sacollegialità, in quanto egli fu re.d attore-ea.po vanit.arie - (pomeriggio) : 1° Lotta contro l'alcoolis1no; loroso ed appre'lizato del nostro giornale, nei pri2c> Igiene industriale. mi a·n ni della fondazione. 26 giugno: Visite ai principali stabilimenti igieGli esp1imiamo auguri! affettuosi e fervidi di nici e sanitari della Città. guinrigione sollecita. e completa. , Il Comitato ordinat.-Ore è cosl oompost.-0: Presidente onorario. prof. a:vv. G. Grasso, Presidente della T.J. I. S. L.; Presidente effettivo, prof. dott. Carlo Canalis, Medico provinciale; Vice-presidenti: prof. dott. Camillo Poli, Vice-presidente della Un vaiolo em6rragieo ne b,a troncato la quaranL. I. S. L. e prof. dott. µ. B. Ramoino, Assessore tenne esistenza, a Pavia, il 23 corrente. all'Igiene; Mernbri: avv. Libero De Barbieri; proAveva yinto brillantemente l'ultimo concorso d1 fessor dott. Dante Pacchioni; prof. dott. Gian Giaclinica medica. ed era . andato quest'anno ad occucomo Perrando; prof. dott. Francesco Radaeli; 1>are la cattedra nell'Università di Messina. Ivi, prof~ dott. Mario Ragazzi; Segretari : dott. Pietro per quanto sprovvisto di ogni mezw di laborat;o... Vittorelli e dott. Giovanni Oampora. rio, e, oom'egll si e.sprimeva, ' fter-0 di affront.arc Il Presidente del1a Commissione promotrice è flnche questa prova, facendo la olinica coi solo il prof. dott. G. B. Ramoino. aiiito àei senSi e àello stetoscopio, si era. afferPer informazioru rivolgersi alla sede della J.,emato come maestro. Gli studenti lo apprezzavano, ga in Genova, via Dante 2-22 (Telef. 40-94). lo nn1av!lno. I colleghi lo circondavano di stima e Per un testo unico sulle bonlftehe. di affettx>, lieti di aiuta.re i oooi sforzi per creare l'Istitl1to di clinica medica . Il Ministero dei LI;. PP. ha costituito una ComIl suo sguardo pensoso si illuminava, quando missione affidandole l'incarico .di preparare un parlava della sua clinica e intravedeva, pur tra testo unico <lelle leggi sulle bonifiche. La. CommisJe deDJSe diffioolti\, l'Istituto che sognava compiuto. sione è cosi costitl1ita: sen. L. Cagnetta, presiRigido e fiero nell'apparenza, egli era sentiméndente; sen. G. B. Grassi, sen. G. Sanarelli, sen. tale nell'anin1a; era oopra ttutto un uomo profondo. G. A. Vanni, ing. R. Ravà, ing. A. Torr4 dottor Nello -studio, cosi per farsi la coltura come per F. Brizzi, dott. A. Lutrario, avv. C. Petrocchi, esporre i risulta ti degli sperimenti o il frutto delavv. F. Rocro, prof. T. Poggi, prof. F. Pacelli, le oonvinzjoni, non s' è mai appaga t:o di frasi, prof. C. A. !emolo, avv. A. D. Giannini, avv. E. non s'è fermato alla superficie delle cose, ma è Iandolo, gli ultimi tre con le Ill.8nsioni di segrerisalito alle fonti, ha cercat.-0 la dimostrazione, tari. ha volut.-0 le prove. E non la diligenza ·p ortava, In onor~ del prof. Versari. 1na la passione. TAL pa<SSione intima si chiudeva Il 25 maggio gli .studenti dei primi tre anni di in lt1i per spingerlo alla rlcerca, alla fatica, e medicina hanno offerto al prof. Riccardo Versari, tutt'al più •erompeva nella oonversazione con gli recentemente fregiato dell'onorifioonza di Grande amici del cuore, con quelli che stima va ; sprigioUftìciale della Corona d'Italia, le insegne dell'Ornava negli scritti e nei di$CC>tsi, dov'era oonctoo, dine. Nell'aula gr€'mitisslma di studenti si svolse se-rra to, stringente nella veste severamente scien-

Congresso lntemazlonale di Igiene sociale.

,

Prof. Carlo Moreschi.

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I

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[ANNO XX\7111, FASC. 24]

IL POLICLINICO

tifica. Le ve<l ute che forma.no la gioia e l'orgoglio di molti iStudiosi, erano da J.,ui aborrite. Una pagina che .~ciivesse era il risultato di centinaia rti sperimc11ti o il frutto della convinzione meditata per me i. . Senza questa du a ~igenza del suo spirito, Carlo l\1.oreschi, che pure lascja nelle scien7A"· medi, che, soprattutto nel camP-O degli stt1di immunit.a1i, un nome, avrehbe rag~iunto una fama mondiale. perchè vide chiari, ])rima dello stesso ~ utore, i fondamenti biologjci della reazione di Wassern1a.nn; perchè aveva anticipato oon eRperienze fa tte sopra se stesso la eonoscenzn delle tossine del bacillo di Eberth (un<> stipite che portò seoo per oltre 12 anni); P€l'Chè aveva provato la individualità della linfogranuloma tosi. Chi scrive ba a~s1st1to agli esperi111enti sulla linfogranulomato~i; esa1nina to i &Uoi preparati istologici, ha udite le sue convinzioni almeno 7-8 anni fa. Nella r~lazion.e presentat.a nell'ottobre scorso nl Congresso di medicina interna il • suo lavoro è degnato appena d'un accenno al numero dei casi studiati; riferisce esattamente e senza rimpianto alle nltrni p11bblicazioni quel giudizio sulla natura del processo che sarebbe stato giu~ dizio suo se avesse a terrip<> messi fuori i suoi studi : egli era fl ssai soddisfatto di mostrare ai congressisti 4 prep..'lra ti microsoopicl (fra migliaia e migliaia che avevAno affAti<'ato per anni la sua ' OSS('rvazione) suflìrienti ~ p1·ovare la verit.à dell'e-

dico italiano e strani~ro. Ho voluto soltant:o documentare il C9.rattet'€ che a me IJ.a r~ culminasse in !v.lo1·esel1i: virtù tant.o 1p iù commendabili, quanto più rare; e~mpio .CL'l segnalare oon ta11to maggiore chiarezza, q11nnto più in contrasto con la faciloneria., la verbosità e la presunzione dominanti. Che se la sua morte immatura imJ~isce che della l)reparazio,n e scientifica, del! 'ingegno ~ della laboriosità di lui l'Italia possa. avere la gloria e l'uman]tà i benefici, valga almeno l'esaltazione delle ascose e vere virtù a spronare al lavoro, a confortare la fe-de di quanti abbiano da natura sortito un carattere e 11na forza pari alla. Sua. · E vQglio solo aggiungere che la llurez1..n, l'intensità, la tenacia di passio11~ ché aveva per la scienza, portava in famiglia, in quella donde era sortito e in quella che s'era creato; porta\a nella cerchia degli amici. Quest.a. cerchia non fu 'rasta, perchè non a molti fu dato penetrare nella profondit.à del sentire di quest'uomo, ma è schiera eletta, percbè coloro che lo com})resero lo amarono per estimazione del suo ingegno poderoso e della dirittura del suo carattere. Era. caro certo anche agli Dei, poichè ce l<> hanno strappato cosi giovane. ES$i hanno voluto che quest'uomo votato alla scienza tr<>vasse la morte nella città dove il suo sapere ebbe la culla. Zl maggio 1921. Vrrroero ASCOLI.

~posto.

Per il primo in Italia egli rioonobbe e identifiSi è spento il prof. LEOPOLDO TAUSSIG, che cb lo spirochete dell'itte10 infettivo: con esso per lunghi anni fu piimario degli Ospedali di Ro~perJmentò a lungo e condusse diligenti ricerche ma ed attualmente ne era consulente onorarlo. istologiche: pochi hanno scritto meno di lui. · Dopo aver perduto sul campo dell'onore il diNella oon1mozione çhe la perdita dt Carlo Moletto figlio Luigi, ne era rimasto profondamente reschi ba lasciato in me, non ho l'animo di anastraziato e quasi annientato. lfz7.,are l'opera scientifica di q11esto scienziato au- . Godeva di larghissima estimazione e per il vatfontico che dt 1n~estri illustri (Gdlgi, Ehrllch, lore professionale e ~r il carattere nobilissimo. Pfeiffer) ebbe i T•rincipi .e la stima, che fu veracem~nte apprezzato dal migliori nel mondo mel l.

.

Indice alfabetico per materie. Angina di petto: trattamento chirurgioo con la reeezione del simpatico cervicetoracico . . . . . . . . . . . . Pag. Anoftili : durata della vita e abitudini . · » Ascesso di fissazione nella cura del tifo addominale . . . . . . . . . . » Assicurazione obb 1·l gntoria contro le malattie e sistemazione del servizio dti assiste11za satiitaria . . . . . . )) Bibliografia : cen11i . . . . . . . )) Colonna vertebrale: intervento per ferita d'A 1·ma da fuoco . . . . . . . . » ('ro11nca del 1nuvi1nento pr· f<'S,f(ionale . )) Onore: struttura . . . . . . . . » Glnndoln plnetlle: funzione . . . . . l) Ina bi1itt1 re. idnnte agli infortuni sul lavoro: valutniion~ e indenni7.zo . . . l) Roma. 1921 •

Ttn.

('Al't.i .. rA

f 'Pntr11li .

795 797

787

803 798

799 806 799 793

779

' Infezioni quiescenti: osteomieliti recidivanti, tumori flogistici . . . . . . Pag. 801 )) 807 M aza,rici oongeàa ti : pei . . . . Malattie: classifìt•.azione sull'indice del )) 794 metabolismo basale . . . . . . ?\falattie: sintomi orali . . . . )) 800 MoBEscm C.: necrologia . . . • 809 )) 801 l)eriproctite gonoooccica . . Peritonite cronica.; peritonite tuberoolare )) 789 )) 788 Pertosse : iniezioni di etere . . . . 799 Plagiocefalia . . . . . . . . . . . , Setticemie pneumococclche primitive e pneumococcie meningee paro pneumom.che • • • • • • • · · • • • • » 801 Siero antistreptococcioo e vaccini strepto- ' •

CO<'C'lM

Vaccini e sieri ncll't1retrite gonococclca e sue complicanze . . . • • . . L. 1'001.

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"

802

D

802

rup .


ANNO XXVIII

Roma, 13 Giugno 1921

Fase. 24

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fondato 'lai professori :

GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZION &

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO. Lavon originali: S. De Villa e A. Ronchi: I metodi s iero·chimici e cosi detti equivalenti» della reazione di Wassermann. -098erYatlool dioiche: E. Pirond.ini: Delle febbri urinose fulminanti. llao&I e ra.qsepe: LOGICA MEDTOA: A. Herzberg: Condizionismo o dottrina della causalità.! - SEMEIOTICA: I. P. Stewart: Il tono muscolare e le sue alterazioni. - MEDICINA: K. Faber: Alla soglia. della glicos uria. - CHIRURGIA : B. A. Thomas : Il trattamento dei tumori vescicali. - RADIOLOGIA : Albu : Lo e stomaco nervoso » nel radiogramma.

iCennl blhUograftcl. luademle, Società mediche, Coneressl: VI CoDgresso

~fedi co

Si-

ciliano. •••eo&I di medicina pn&lca : CASISTICA E DIAGNOSTICA: L'anca dolorosa de' vecchi- I~J·eumatismo tubercolare - Diagnosi

della tubercolosi ossea e articolare. - TERAPIA: Il trattamento d.-ll ' iosonnia La cura del singhiozzo Il. bromidrato di cicutina nel trattamento delle mioclonie, specie di quelle consecutive all'encefalite letargica. - NOTE DI 'rE ?~I CAt Il ~etodo di Sohansky per dist~nguere gli essudat.i d,a1 trasudati. IGIENE: Sulla profilassi della difterite. NOTE DI MEDJCÌNA SCIENTIFICA: Effetti delle iniezioni di chinino sui tess uti dell'uomo e degli animali. - PosTA DBGLI ABBONATI. - VARIA. Nella '"' •rolesslooale : Cronaca del movimento professionale. Amministrazione sanitaria. - Risposte a quesiti e é. domande. - Concorsi. - Nomine promozioni e onorificenze. «Jronaca epidemiologica : Le malattie infetti ve in Italia (aprile 1921). No&lzle dlYersè. Bmsegna della tJtampa. Indice alfabe&Jeo per wa&erle.

''°'rtetà rtsena&J. - E' vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel P_OLICLINIOO e la pubbUoa~ione di sunt' di PBBi senza citarne la fonte.

alrt&&I di

Memento•

Quei pochi associati che per economizzare tempo e spese postali riman- - - - - - - - • darono il versamento della quota integrativa dovuta pel loro abbonamento del trascorso 1920 al momento del pagamento dell'importo pel 1921, sono caldamente l)regati di volersene ora rammentare. . La misura della suddetta quota arretrata è : Di ,, ,, ,,

L. 8 per l'Italia e Fr. 10 per l'estero per chi ricevette la sola Sezione Pratica. L. 12 ,, Fr. 15 ,, ,, ,, le Sezioni Pratica e Medica. L. 12 ,, ' Fr. 15 ,, ,, ,, ,, ,, e Chirurgica. L. 15 ,, Fr. 20 ,, ,, ,, _,, ,, Medica e Chirurgica.

IJ .t nenlamo lool&re gll abbonasi di Rorua cbe la nostra .lmmlols&razlone ooo manderà ad loeas~are alle loro case e elle perciò l'ha· 90110 d'abbonamento dovrà esse"' loYia&o mcdlan&e canolloa·Ta1Ua, op,ure pa11to nel oos•rl omei dleh'o ritiro di 1nalo1a qole&anza.

N. B. - Della cartolina·vaglia inviata in saldo dell'abbonamento deve conservarsi . la relati va ricevuta. L' AMMIRISTBAZI01'B.

LAVORI ORIGINALI. CLI~ICA PEDIATRICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

diretta clal prof. TU.LLIO L1.1ZZATTI, incaricato.

I metodi siero-chimici « cosi detti equivalenti » della reazione di W assermann. Prof. S . DE VILLA, aiuto; Dott. A. RoNCHI, assistente volontario. PRIMA NOTA.

Fin da q11ando Levaditi e lVIarie osservarono che nella Reazione di Wassermann l'anti1gene (estratto alcoolico od a cquoso di o·r gano ll1etico specie di fegato di feto eredo-luetico) poteva essere sostituito da estratto di organo non lueti~o (fegato di feto sano, cuore di

cavia, eoc. ) la interpretazione dell'intin10 meccanismo della deviazione del complemento di Bordet-Gengou con la teoria dell'ambocettore specifico di Erlicl1 (catene later ali) veniva seriamente compromessa. Diventava u11 mistero questo meccanismo nel quale al gruppo aptoforo dell'ambocettore di III ordine, che do·veva essere specifico :per un dato antigene, potevasi fissrure non solo .q11est'antigene (spiro.cheta) ma un nl1 ovo •Corpo X che certamente non era nè la spirocheta nè un suo prodotto, rna un corpo cl1e si trovava in tutti gli organi normali, · sani e principalmente in quelli più ricchi di corpi lipoidi. Se tale constatazione veniva da una parte ad infirma re il carattere biologico della interpretazione di t1n mirabile 1pro1cessò quale qruello .della 1sp ecifìcità assol11ta della deviazione del complen1ento veniva


812

IL' POLICLINICO

<l'altra p a rte a fornire ql1alcl1e luce su di un a lt ro fatto che .. anelavasi notando (e che anche esso deponeva contro la specificità), cioè che la reazione di \Vassermann r>oteva risultare positiva in casi di tubercolosi conclamata, di · mnlaria, di scal'lattina, ecc. Forse nel protoplasma delle cellule e n:el sangt1e di individt1j colpiti da queste malattie i corpi lipoidi vengono ad acquistare differenze quali•t :-ttive o quantitative in confronto di individui nomnali? L '.amb.o cettore ·di III OTdine è 'Prorprio un conpo defi11ito pro·dotto di r eazione. e di difesa della molecola cellulare, stimolata dall'agente infettivo secondo la legge cli rigene1·azione o soprarigenerazione di \iVeigert ? Il complemento è proprio uno speciale corpo formato di t1na parte aptofora e di ltna zimotossica? O piuttosto non si tratta che di Remplici o complesse modificazioni chimiche avvenute nella intima composizione cellula re e nel sangue di fror1te all'azione infettante e tossica dell'agente delle malattie ? E così la idea chim.ica veniva a guadagnare terreno s11lla idea biologica e vari sperimentatori cominciarono a ricercare queme event11ali modificazioni del chimismo cellulare. Hermann, Perutz, Sachs, Altmann, Hidaka, Geol'gi, Landau, Muller, 1Stern, J akobsthal, eié c., con vari metodi e vari reagenti cercarono di J)recipilare questo corpo cl1imico non specifico p e r se stesso ma che in modo specifico dovrehbe formarsi o modificarsi per reazione alla spirocl1eta o rendersi in modo specifico più facilmente precipitabile con dati reagenti. I metodi eihimiici 1p iù recenti ·di siero.d iagn.o si della sifilide ft1ro110 escogitati d11rante la guer-· ra in sostituzione della 'Vassermann, sia per la p enuria di animali, s ia per le condizioni nelle c111ali si doveva spesso lavorare, poichè essi 111etodi non necessitavano nè di globuli rossi di montone, n è di siero emolitico, nè di qt1ello complementif ero, elementi di conservazione clifficile e d elicata. Altri metodi sono più an1icl1i e non presentano ora altro che un inter esse storico per qt1anto possono contribuire a porta•re qualche 1tune sul meccanismo d ella r eazione di \Vassermann. Tt1tti qt1esti metodi chimici furono basati sulla ipotesi C'he nel corso ·della lue si produ ca t1na m odifi cazione dello stato fisico- chimi co del iero e ch e in co11seguenza di quest a n1odificazione il siero si mostri più sensi}) i le a ll' a zion e di sostanze diverse, manifestanclo. i o t1na precipitazione o t1na fioccazione o 1111 congelamento nel siero stesso. Jn 11na r1ros~ ima nota ~ aranno esposte le ded11 zioni tra tte <lall e es perienze praticate e da n ltre in co rso oncte t entare di conoscere quale

[ANNO

XX\,.III,

FASC.

21.J

sia il corno - X cl1e nel siero 111etico -nroduce la deviazione del complemento. Nellla presente nota abbiamo descritti i vari' metodi siero-chimici :praticati (più di 600 reazioni) su sieri e liquidi cefalo-rachidiani, sia di eredo-lt1etici, sia di varie malattie comuni dell'infanzia, sia di bambini sani, e ne abbiamo esposti i risulta ti. Dei metodi r>iù · antichi quello di Porges ha importanza soprat11tto perchè è il primo che 11a permesso di constatare la fioccazione nei sieri luetici. Non abbiamo esperimentato il metodo primitivo di Porges, q11ello con la lecitina, perchè altri .srpe·Iim·entatori ottennero costantemente risultati pratici poco soddisfacenti dipendendo il risultato della reazio11e in gran iparte dalla dive:rna qt1alità della lecitina 11c::ata. D'alt'ra parte le varie lecitine, anche le meglio preparate, si alterano facilmente e diventane> preis.to inse.rvibili. E·S1p·e rime nta.mmo invece il: . 1

1

Metodo di Porges al Glicocolato di sodio. -

Si sciolgono gr. 2 di Glicocolato sodico in alcool a 96°, gradualmente, aggiungendo alcool fino a gr. 100. Si mettono in una pro,,etta c1nc. 0,20 di questa soluzione e si agg it1nge un eme. di siero inattivato. Se si tratta. di siero luetico dopo 21. ore, delle quali due di tèrmostato a 37°, e il resto a T. ambiente si osserva t1n precipitato fiorcoso al fondo della provetta. Il Porges ottenne 1'87 % di concordanze con la R. ,,.. Fritz e Kreen ottennero il 6~ %. Altri il 70 %. Noi su 20 sieri R. W. positivi ottenemmo 15 concordanze e st1 ·20 sieri R. ,\.. negativi ottc11emmo 12 concordanze, cioè il 67 % circa. . M etodo di Her1na1in-Perti,tz. -

È t1na modi-

ficazione del meto<lo di Por,ges. Si prepara una sol11zione maùre di glicocolato sodico e col esterina sciogliendo d11e gr. di glicocolato $Odico in alcool a 96° aggiungendo gradatarnente alcool fino al volume di gr. 100. Si aggi ungono lentamente gr. 0,4 di colesterina fino ad ottenere t1na fine sospensione. Si mettono in llna provetta eme. 2 di questa sol11zione madre alla diluizion.e di 1: 19. In un'altra provetta si mettono eme. 2 della stessa soluzione madre alla dil11izione di 1 :29. Si aggiungono ad ogni provetta eme. 0,2 di 11na sol11zione acquosa al 2 % di glicorolato sodico. Si agg·i11ngono ancora ad o~ni provetta eme. 0,4 di si ero inattivato o se si adopera liq11ido cefalo-rachidiano eme. 0.8. Dopo 20 ore si osser,·ano i ris11ltati: nei sieri luetici deve avvenire ltna 11recipitazione in tutte e d11e le provette. Noi ~ll 25 sieri R . \V. pos. ottenemmo 1 rea-


• I

lANNO

XXVIII, FA$C. 24)

zioni pos., 3 reaz. neg. e 4 reaz. incerte; e su 30 sieri R. '''· neg. ottene1nmo 15 reaz. neg., 3 reaz. ipos. e 12 re,a z. i·n certe, cioè il 60 % di concordanze. Il metodo ha il clifetto rli dare troppo spesso dei lievissimi intorbidamenti od opalescenze in ambedue le provette tali da non poterli ..chiamare precipitati, nè d 'altra parte il siero si può dire limpido, cosa cl1e lascia incerti molto nei risultati. ]-f et odo

di Klçi1lsner con l' acqua distillata.

- Klausner notò che quando si dilt1isce un siero, non inattivato, con acqua distillata in date proporzioni, se il siero è ll1etico si ha t1n precipitato che non avviene se il siero non è ll1etico. Si prendono 0,2 eme. di sie ro fresco e si aggiun.g ono 0,6 eme. di a:cq.u a distillata purissima non acida. Dopo 15 ore circa a T. ambiente deve formarsi il precipitato. Il Klausner st1 300 sieri R. ,,. ._ posit. ottenne 289 concorò a nze ossia iJ 96 %. Noi su 35 sieri R. W. pos. ottenemmo 30 concordanze e s11 28 sieri R. \V. neg. 13 reaz. pos., 15 reaz. neg., ossia il 71 % di concordanze. Però si deve notare che mentre per i sieri a R. ''' · pos. vi è un'alta percent11ale di conco:rdanze, per i sieri R. ,V. neg. vi è un 'alta ipercent11ale di reazioni positive. Quasi ~en1pre p oi dopo 18-24 o·r e anche i sieri nettamente \Vass:ermann negativi mois trano un precivitat·o. 1

Metodo al formolo.

813

SEZIONE PRATICA

(Gaté et Papacostas ).

-- Questa reazione è semr)licissima ed è basata SlU di una osservazione casuale : essendo stati b11ttati dei sieri R. pos. in una bacinella contenente soluzione di formalina a scopo disinf etta1lte il giorno dopo si vide che la massa globale dei sieri si era coagulata. Fu ripetuta ad arte l'esperienza con sieri R. W. pos. e con sieri R . W. neg. e si notò che quelli positivi coagulavano e quelli negativi non coagulavano. Si cercò natural~ente il modo 1p iù adatto ·di uni1re il forniolo al siero e si vide che l'optimum delle condizioni per ottenere la reazione era di a,ggiungere a 'Qn eme. di siero (non importa se inattivo o no) una o due goccie di formolo del commercio. Dopo 24 ore a T. ambiente se il siero è R. \V. pos. si ha coagulazione. Gli AA. esp,e rimentan·do su 400 sieiri osservarono che mescolando insieme parecchi sieri posit. ed aggiungendo il formolo la coagulazione avveniva nel 100 % dei casi mentre sui singoli sieri ottennero una percentuale del1'85 %. Noi abbiamo esperi1nentato sui singoli sieri ed ab!)iamo visto che su 24 sieri R. W. i)OS.

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ottenemrno 13 volte la coag·11lazione e su 30 sieri negativi non ottenemmo mai la coagulazione. Percentuale del 79 '}6 circa. La reazione p11re essendo costante nei casi negativi ha . però t1na percentuale bassa hei sieri positivi e perciò non è molto importante dal punto di vistà pratico. Il Bri.lck partendo dall'ipotesi che la deviazione del complemento nella R. W. poteva essere dovl1ta alla presenza di acidi nell'antigene, fece agire con modalità e titolazione speciale aci di inol'lganirci ed orga11ici sul sie1~0 inatti. vato. A eme. 0,5 di siero inattivato p er un'ora a 56° si aggiungono 2 eme. di acq11a distillata a reazione perfettamente ne11tra. Si agita e si aggiungono cm c. 0,3 di acido nitrico al 24,7.7 % e con peso specifico 1,14. Si agita ancora e si lascia riposFire per 10 minuti a T. ambiente. Si aggiungono quindi 16 eme. di acq11a distillata. Si capovolge la provetta per 3 volte ada.gio e si ripete la manovra dopo 10 minuti. Si lascia la provetta. per mezz'ora a T. ambiente e si legge Ql1indi il risultato. La r eazione positiva è data da un intorb'ida- mento bianco a piccoli fiocchi che va man mano depositandosi al fondo della provetta. Se 1a reazione è n egativa il liquido rimane li1npido. Il Bruck su 266 sieri n. R. rpos. ot tenne 214 concorda nze e st1 54 R. ,V. neg. ottenne 20 concorda nze cioè il 73 % circa con la R . \V. M.lle Mazot e R11binstein su 115 sieri ottennero il 70 °/o di concordanze. Noi su 23 casi di R. ,V. pos. abbiamo otten11to 16 reaz. pos., 5 neg. e 2 incerte. Su 49 casi con R. W . neg. abbiamo ottenuto 34 reaz. neg., 11 reaz. pos . e 4 incerte, cioè il 69 % circa di concordanze. Metodo di Brilck con l'acido nitrico. -

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Si prepara una soluzione madre di acido la ttico al 10 % e se ne prend e 1 crnc. che si aggiunge ' a 99 eme. di acqt1a dstillata, (sol. figlia)~ Si fanno varie diluizioni della solt1zione figlia e. si osserva a qua li diluizioni si ottiene t1n precipitato con sieri sicuramente _luetici. La più deibole di queste diluizioni. che dà ancora lln precipitato netto è quella che si deve scegliere. Per Brtlck era quella data da 13-14 eme. di sol11zione figlia con 80 eme. di acqua distillata aggiunti a 0,2 eme. di siero. Il Brtick su 30 sieri .R. W. pos. ottenne 30 concordanze e su 30 R. W. neg. ebbe pure il massimo delle concordanze, vale a dire con il metodo dell'acido lattìco si avrebbe il 100 % di concordanze colla R . \'\'. .. Metodo di Brilck con l'acido lattico. -

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814

IL POLICLINICO

Noi non possiamo essere d'accordo col Brii-ck su questi i)erfetti risultati poichè su 32 sieri R. vV. pos. è bensi vero che ottenemmo 80 con<!ordanze e 2 casi incerti (con 14-15 eme. di sol. figlia e 60 eme. di acqua distillata), ma su 42 casi R. W. neg. ottenemmo 2 concordanze e 40 reaz. posit., vale a dire, secondo le nostre -esperienze, la reazione sarebbe quasi assolutamente aspecifica essendo positiva su sieri di individt1i sani e su sieri di individui affetti dalle più varie malattie. Metodo De Villa-Ronchi con l'acido acetico.

- Noi abbiamo eseguite esperienze anche con reagenti non t1sati dal Briick qt1ali l'acido acetico e l'acido b1.ltirrico onde vedere se altri acidi organici agissero meglio dell'acido lattico per Ja precipito-reazione. Fu t1sata la stessa tecnica che per l'acido lattico e la più debole diluizione per l'acido acetico che dava ai1cora un precipitato netto fu questa: 18 eme. di soluzione figlia ' con 50 eme. di acqua distillata aggiunti a 0.2 eme. .di siero inattivato. Fu trovata però la st~ssa a.specificità che iper l'acid·o lattico: su 18 fSieTi R. ' '' · ipos.. ottenemmo 18 reaz. pos. e su 19 sieri R. \V. ne.g. ottenemmo 7 reaz. ·n eg. e 12 po1s., cioè il 67 % di concordanze. 1

Metodo De Villa-Ronchi con l'acido butirrico. - La diluizione massima per l'acido bu-

tirrico era di 10-11 eme. di solt1z. figlia con 90 eme. ·di acqua distillata. s .u 25 sieiri R. V\7• pos. ottenemmo 25 reazioni pos. e su 15 sieri R'.. W. neg. ottenemmo 5 reazioni neg. e 10 reazioni pos. cioè il 75 % ài concordanze. . Il Briick, partendo dal concetto che la deviazione del complemento e la precipitazione del corpo precipitabile nei sieri luetici potesse essere dovuta anche all'alcool contenuto nell'antigene, praticò una reazione con il seguente metodo: si prepara la solt1z. A): alcool a 96°, 100 eme.; acqua distillata, 200 eme. solt1z. B ) : alcool a 96°, 80 eme.; acqua distillata, 220 eme. _I\. 3 eme. di ciasct1na di queste soluzioni si aggi11ngono 0,2 eme. di siero inattivato per 1 ora a 56°. . e si tratta di siero luetico compare in 10 minuti lln intorbida.mento intenso in tutte due le provette. La J:emperatura ambiente non deve sorpassare i 15° C. perchè a temper. maggiori i ridiscioglie l'intorbidamento formato. 11 BrOck s11 258 sieri R. \V. pos. ottenne 241 concorda11ze e s11 162 sieri R. \\7 • neg. 154 concordanze, cioè 11 94 ~o . Metodo Brilck con l'alcool. -

(ANNO

X..-XVlll, FASC. 24J

Noi su 31 sieri R. vV. pos. ottenemmo 10 reaz. pos., 8 reaz. neg. e 13 reaz. incerte. Su 20 sieri R. V./. neg. ottenemmo 7 reaz. neg. e 13 reaz. incerte. Cioè il 33 % circa di concordanze... Non fu praticata ulteriormente la reazione su di un maggior numero di sieri per le scar-.. se concordanze ottenute e perchè il metodo ha il difetto troppo grave per la pratica, di essere eccessivamente subbiettivo nell'apprezzamento dei risultati. La reazione è poi molto influenzata dall'epoca del prelevamento del sangue e della inattivazione del sierq, fino ad avere risultati opposti. Anche Zeisler e Stern l1anno rilevato lo stesso inconveniente. Noi abbiamo voluto sperimentare oltre l'alcool anche l'etere, l'alcool-etere, il cloroformio, l'etere-cloroformio, l'alco~l-cloroformio, l'alcool-colesterina onde vedere se altri solventi dei lipoidi (se concentrati, precipitanti se diluiti) me.g lia servissero per la precipito-reazione. Per l'etere fu usata la stessa tecnica che pe.r l'alcool. Su 16 ca.si di R. ,V. pos. avemmo 8 reaz. pos. e su 14 R. W. neg. avemmo 8 reazioni neg. e 6 reaz. pos., cioè il 53 % di concordanze. Metodo De Villa-Ronchi con l 'ete re. -

Metodo

De

Villa-Ronchi

con

l'alcool-etere

(ana parti). - Stessa tecnica: su 12 casi R. W. avemmo 4 reaz. pos., 2 reaz. neg. e 6 reaz. incerte. Su 12 casi R. W. neg. avemmo 5 reazioni neg., 5 pos. e 2 incerte. Cioè il 38 % di concordanze. Anche con questa reazione la subiettività dell'interpretazione, pur non essendo cosi eccessiva come per l'alcool solo, è pur tuttavia • • assai• in gioco. . Metodo De Villa-Ronchi con il cloroformio. - Stessa tecnica: su 14 casi R. W. pos. avem1

1no 4 reaz. pos., 7 neg., 3 incerte. Su 16 casi R. W. neg. avemmo 10 reaz. neg., 3 pos. e 3 incerte, cioè il 46 % di co ncordanze. 1

Metodo De Villa-Ronchi con il cloroformioetere (ana parti). -· Su 13 casi R. W. pos.

avemmo 10 reaz. pos., 3 reaz. incerte. Su 12 casi R. vV. neg. avemmo 6 reaz. neg. e 6 pos , cioè il 64 % di concordanze. Metodo De Villa-Ronchi con l'alcool-clorofor• mio. - Su 10 casi R. W. pos. avemmo 6 reaz .

i1os. e 4 reaz. incerte. Su 14 casi R. W. neg. avemmo 4 reaz. neg. e 10 reaz. incerte. 41 % di concordanze. Metodo D e Villa-Ronchi con alcool-colesteri-

Stessa tecnica: Alcool e. 96°. Soluzione di colesterina all'1 %. 11a . -


[ANNO XXVIII,- FASC. 24]

815

SEZIONE PRATICA \

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816

IL POLICLINICO

·,1 25 CU$i R. ''/. !)OS. avemmo 20 reaz. pos., 1 neg., 4. ir1certc. S11 10 casi R. ' '' · neg. avemmo reaz. neg. e 2 reaz. pos., cioè 1'80 % di concordanze. Devesi però notare che non era possibile tenere i11 perfetta soluzione la colesterina nell'alcool a 96° e all '1 %. Solo riscaldando la sol11zione a bagno-maria si poteva ave~e un liq11 ido limpido, ma appena la miscela si raffrecldava, la colesterina in parte precipitava. Ql1esto inconveniente troppo facilmente concorre a dare risultati conft1si e di difficile interpretazione sì da interpretare positiva una reazione per la precipitazione della colesterina stessa. I,a colesterina era pt1rissima e fornita gentilmente dal prof. Serono, direttore d ell'lstitl1to Nazionale l\Iedico Farmacologico di Roma. La rea7.ione di ·~r assermann, che serviva di paragone !)er i ris11ltati di 0igni esperienza, veniva praticata nel laboratorio della Clinica su sieri dei ricove·r ati nelle sale, dei bam1b ini dell' ambulatorio ed esterni (di alt.re cliniche e privati). I ,a tecnica usata era la segl1ente: a 0.20 di siero inattivato per un'or a a 56°, venivano aggi11nti eme. O. 74 di sol11zione fisiol. sterile, e eme. 0.06 di a.ntigene (estratto alcoolico di feg·ato eredol11etico). Si aggiungeva qt1indi 1 eme. di diluizione di siero di cavia fresco al titolo di 1 :10. Il gr11ppo emolitico veniva formato con globuli rossi di montone al 5 % in soluzione fisiologica al O. 90 ed il siero emolitico fornito dall'Istituto iSier-0.teraipico Milanese ara usato al titoJo di 1: 300. Come si vede dai risultati riferiti, le concordar1ze con la reazione di \i\Tassermann con i vari mete.di eis perimentati non sono notevoli e tali da potere elevare in pratica di laboratorio q11este r eazioni al l'o11ore di « equivalenti » d ell a. I\. le conclt1sioni delle nostre esperier1ze sono in notevole disaccordo con i risultati riferiti 1d al Briick. Vi .sono inoltre altre percentl1ali di ris11ltati non specifici cioè di e iti positivi in s ieri non 111etici ma di individl1i sani od affetti da varie malattie. Dobbiamo poi in particolar modo notare che tt1tti i liq1iidi cefalo-rachidiani sui quali fu1

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rono praticate le varie rea::.ioni clti1niclte, circa 150, costan t en1.ente '> rrianif es tarn ente han11 0 d r1to risultato 1legatiio aricli e quando la R. W . era in. essi posi I iris sirn a e la reazione di Non ne 11ure iii 1nodo indubbio 11ositi utc. \ yedremo irt

t111ti pro s ima notn co11le possa e . . ser e i11terpretato que to fatto e se 1pos a mettere t1n po ' cli lt1ce s11lln 11atul'a del cor1)0 ignoto cl1e nel

(ANNO

XX,"111,

FASC.

24]

siero 111etico provoca la cleviazione del complen1ento ('1). Se per ora i risultati delle reazioni chimiche non sono tali da far passare i metodi alla pratica di laboratorio non vuol dire cl1e dette ricerche non abbiano alcun valore; esse sono basate su principi dedotti da osservazioni obbiettive e da fenomeni ottenuti collo esperimento. Ql1esti metodi non sono ancora applicabili alla pratica perchè .forse non si sono trovate ancora tutte que'.lle condizioni nelle CJ1lali sarà necessario mettersi per ottenere la specificità della reazione. Potrebbero però avere lln'importanza teorica altissima se contribuissero ad illt1minare s11lla nat11ra del corpo che con essa è precipitato dal siero luetico e che deve proclt1rre la deviazione del complemento. Roma, marzo 1921. BIBLIOGRAFIA. BRtiCK. W eitere serochem. Unter. bei Syphilis,

M. med. 'Vo ch., n . 35-36, 1917. PORGES. \Vien. klin. ' '' och., 1918. KLA l ' SNER. ''"ien. klin. \i\' och., 1908. GATE et PAPACOSTAS. Formol gelification.

Réu-

nion bio1. de Lil1e, 13 novembre 1920.

OSSERVAZIONI CLINICHE. Delle febbri urinose ft1lminanti pel dott.

EUGENIO PIRONDINI.

Le febbri urinose fuJ1minanti ~ran ben note ai chirurgi dell'epoca pr.eantisettica, e varie foxme erano .da essi d•e sc1itte (forme ipertea-mica, .eclamptica, sincopale, comatosa, e alt-e se con·darie a queste r'i!con1d.t1 cibili). l\1a poi, nei trattati ·e · nei lavori ch e seguiror10 se ne trattò sempre meno: nello stesso magistrale cap,i tolo ,di F. Guyon s111la infezione 11rinosa (!:talattie d elle vie urinarie - Volt1me Il) qt1este forme sono appena accennate, e in ~eguito, solo fo.rse nel lavoro di English (Folia Urologica , Bd. V), sono ti atta te con una relati va diffusione. Epp11re le febbri t1ri11ose fl1lminanti ha11no estrema importanza clinica. Indubbiamente, l'averne gli At1tori recenti così p oco trattato si può spi~ga re col fatto che tali forme dovettero divenire ~empre più rare col progredire dell'asepsi, e ancl1e di tutta la tecnica riguardante specialm ente la chir111-.gia uretrale. l\Ia pure, oggi ancorn vi è qualche caso, in 1

1

1

(1) Il liqt1iclo cefalo-rDcl1icliano era u s~to in

q11n11tità doppia e a11cl1e tripla <lella co.rr1~~n: de11te que:111t.ità di siero, ed an cl1e le d1lu1.z10111 dei vari r~age11ti chin1ici erano n1e110 forti. •

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817

SEZIONE PRATICA

cui, malgrado la tecnica più rigorosa, una febbre urinosa uccide nel modo più re1)en tino e impression.ante, ev.olv.en·do a vol.t e persiino nel periodo di })Oche 1ore, senza che alcun elemento clinico, la ~en·da si.a pure lontanannie nte p rev ed ib i1e.

Le febbri urinose veramente fulminanti uccidono 1entro poche ove dopo la manovra o l'atto oper.ativo - per lo più uretrale. Il loro inizio è quindi ,s empre molto precoce (in genere alla 2a_3• ora), .e a volte persino ft1lmineo, imme·diato, analogam,e nte all'esempio descritto. Ecco Thil primo esEµ'Ilpio di fe·b bre urinosa fulminante, (osservato dal dott. Pietro Ricci, nell'Ospeidia1e di S. Gi.a:com·o·, e nell'anno 1892).

In armonia colla possibilità eh.e una febbre urinosa l1ccida nel de·corso di poche ore, sta il fatto ch·e ferriomeni gravi sono .a volte di Trattava.si di un infeir mo operato di uretro, una fulminea precocità, e già nei primi momenti, di un.a inten·sità non proporzionata al- tomia e&terna per una ster1osi uretrale impermeabile. Il decorso post ope·ra torio eTa pro1'importanza della manovra ur.etrale che imceduto regolarissimo e l'infermo stava ormai mediatamente preced ette. (Naturalmente si per essere dimesso. In quest.o n1omento rimaneva al perineo un piccolo tramite, e la dipre6cinde dai tipici deliqui che seguono immediatamente, ad es., a un .semplice catet. · latazi1o ne era stata portata - sempre colle sonde semirigide - ai n. 1'6-18. 1 esploratore e ch e rientrano - in gran parte Un giorno la dilatazione viene fatta con due alm·eno - tra i deliqui comuni). Beniqué .di n·11imeri a q11esti Sllperiori. Il pasEccone un esempio personale; la febbre che saggio avviene regolarmente, senza uretrorragia. Due ore dopo l'infermo è colto ·da un insorse di poi non fu mo~tale, ma i fenomeni brivido intensissimo che precedei un elevaimm.ediati furono ·cosi diversi da que.lli di un mento teirtrnioo estremarmente rapido e intenso, comu•ne .deliquio, e. ·così gravi da far penis are e muiore i:n coma enit ro la 12a. ora. (N·o n ci fu ipossibile ave·r e ma;ggiori dettagli). lliutto·s to a un ictus. 0

In un infel"mo che presenta. i fenomeni di t1n cancro della prostata, la cistoocopia riconferma tale diagnosi, dimostrando i segni in diretti del tumore prostatico: edema e sollevamento del trigono; tipica deformazione del collo che presenta edema bolloso e noduli. Un mese dopo la minzione è a volte stentata, e l'uretra 'è· meno permeabi1e agli alti ralibri. Dopo un altro mese si vuole fare una uretroscopia •p osteriore ·Co11 'urietroscopio di Gold:Rchmidt .p er osse:rvare direttamente il tumore che dev.è essere ulcerato1 nel-la pars prostatica. Ma l'uTetroscopio t1rta contro un ostacqlo all'ang.o lo peno"'scrotale, e spingend·o t1n poco si ha subito ·do1ore e sangue. Così pure, una oliva esplorativa di Guyon N. 17 riconferma che in tal punto v' è 11na stenosi: evidenteme·n te una metastasi. t\Ientre si fa l'esplorazione olivare, di im provviso un brivido intenso .comin cia a scuotere fortemente l'inrfermo, c11e si fa pallido, e ansiosissimo, mentre - chiamato -· non risponde. Il suo occhio diviene fisso e sbarrato, mentre Ja oopilla si mantie·n e invariata, e il polso buon-o, pe.r frequemza, e specialmente J1err tensi.o ne, chè anzi questa è aumentata. Tale gtato dura per 15' cil".ca, e poi si attenua fortemente sino a dileguarsi: persi·s te ancora qu3Jlche brivido. Riv·edruto l'in1fei1mo pochi giorni dopo, non pare - a quanto dica - che abbia avuto fe1b1)re molto elevata. In tale e·s em·p io, la feb·b re urinoS'a fu fulminea nel senso de11 'inizi.o immediato dei fenomeni; non fl1lminante, chè anzi - come per fort11na avvi·ene in non rari casi di tal genere - non ebbe neppure esito letale.

Ma ancora più · r~p.ido e impre·s si·on.ante fl1 l'evolversi de1la febbre urinos,a fulminante nel1'osservaziooe .s eguente, personale: 1

In un i.nfemno che ha una stenosi uretrale i1npermeabile alle filiformi, si decide - dopo molti tentativi di passag·gio - l'atto operativo. Questo infermo è in bl1one •condizioni generali: so.lo pre·s enta qualche aritmia per una lieve mioc~rdite, e una sin.golare peculiarità eo·n sistente in un'estrema fa.cilità con cui si raffredda. L'atto operativ.o viene praticato in eteronarcos1 : epicistotO!Illia - i·n t.rodotte neJl 'uretra, in via retJoograda la .son.da di Guy.on-Farabeuf. e in via diretta una comun.e son·d a metallica di Dittel, di piccolo calibro, si separa con 11na piccolissima bottoniera perineale la barriera che le divide, corrispondente alla stenosi im.permeabile - quindi, un catetere ·semirigido a « bol1t cowpé » n. 19 vien fatto passare dal meato al1a bottoniera, e dalla bottoniera (legato alla sonda ·r ebrograda) viene facilmente tratto in vescica, dopo di che questa viene chiusa con ·due .piani. Decoroo post-operatorio dapprima regolaris·Simo. In 6a. giornata si toglie il catetere a perma.nenza e p.oichè l'i:ntrocl t1zione di quello di r i.cambio è notevolmente diffi.cile, ·vi si rinuncin.. Dopo poche ore da ta.li tentativi di introduzione la temperatura è 40°.4; ma poche altre dop.o torna l'apiressia. Senza catetere a permanenza, l 'i11fermo sulle prtn1e emette molta urina dalla ferita sovrapu,b ica; poi sem1prre rpiù ne emette dal pealfine dal perineo e dal meato. rineo, I.n 1ga giornata si pratica il 1° passaggio inetallico: in questo momento lo stato generale è ottimo, la dit1resi normale, l'urina lim-

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IL POLICLINICO •

pida; le due ferite sono quasi chiruse; persiste solo un modico edema del pene. Il passaggio è preceduto da una ipiù copiosa somministrazione di urotropina e vien fatto con analgesia novocainica. Si riesce a passare ile comuni sonde metalliche di Ditte! numeri 14, 15, 16 senza gran dolore e difficoltà, producendo ltna ben modica uretrorragia. AI termine del1a 1di.latazi-0ne ·s ono le h. 13; l'infermo dice che ha sonno. Poe.o dopo pranza. Poi continua a stare bene, e. in breve periodo di tempo (meno di 3 ore) s'alza da letto 3 volte per urinare in l)Osizione assisa, riuscendo a emettere faciln1ente d,al peri11eo U'na forte quantità complessiva di ltrina, lievf:?mente emoirra>gioa. l\fa alle 15,30 ha qualche brivido, e alle 16 la Slla facies diviene cadaverir.a; la temperatura è 38°.2. Dopo un'altra mezz'ora, il quadro clitnico d'improvviso s'aggrava: insorgono brividi fortissimi e p1rolungati, mentre il polso ·diviene semp.re più piccolo e freqùeinte; poco ·dopo l'infermo diviene agitato e an·s ioso, poi delirante; indi vomita più volte e ha ripetute scosse cl-0ni1c1h e agli arti inferiori. 1.1 quadro clinic,o continua a divenire sc~m­ p.re più grave, e alle 17,30 . l'infeirmo ,è del · tutto incpsciente; la temp. è 41°.9, il polso 130, la respirazion.e 48-50. Ogni soccorso viene te.ntato; ma tale statn diviene sempre più minac cioso, ~ l'infermo mu.ore nel rom a più prof011do, poco prima <lPll e h. 22, 9 ore dopo il passaggio dell'ultima so1idçi nietallica, e a m eno di 6 ore appena di di stanzrl <lai bri'v·i di intensi!!

:Nella osserv.azion.e 2a e inella 3a trattasi dunque indubbiamente di febbri urinose maligne, o meglio fulminanti, di vere e proprie perniciose comatose 1lrinarie (1), in cui molto probabilmente ~ in gran parte almeno l'ipertermia ehe produce i fenomeni bulbari e cerebrali. Tali ipertermie malign e possono assumere il decorso pift fulmin eo d'ogni altra malattia urinaria o complicazione. E infatti, .a prescindere dalle cause gen erali di esito rapidissimamente letale, non v'è forse altra condiziooe dj origine strettamente uri·n aria che possa uccidere prima delJe 12 01re: nè la più spave111. tosa infiltrazione urinosa, nè la più maligna pielonefrite ematogena fulminante di Brewer. Il com.a uremico solo può avere un decorso non meno rapirlo (però è facilmente differenziabile, poichè è più spesso lln coma eclamptico, e qt1asi mai, o mai forse, un coma ipertermico '· ~elle ipertern1ie urinose fu1'minanti l'inizio l) recocis~imo dei fenomeni (nelle dt1e osservazioni, solo 2 ore circa dopo la m anovra ure1

(1) Febbri di eccezione degli antichi.

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tralie) e il rapidissimo decorso inducono ad n1nmettere che il ion·dame11tale fattore i)atogenetico $ia una tossie1nia. Nat11ralmente si estende tale concezione an che alla possibilità che det erminati gerrr1i, o fissi rimantndo nelle }lareti de·l l'u·retra nei teoouti, e nei molti vasi periuretrali, o penetrati in circolo, esplichinoun·'azione estremam.ente tossiic a. Nei casi, in cui ,f enomeni gravi hanno un inizio immediato, può esser invocato il fattore (prevalentemente o esclusivamente) neu-· rogeno, sebbene non sempre l 'ipotesi a·b bia gran de probabilità: per es., nell'infermo .della osservazione I di immediata. reazione, nessun dato clinico può convalidare tale patogenesi (l'infermo aveva av11to altri passaggi metallici, e la manovra uretrale era stata non brutale n'è molto doloro,s a). Inve'ce, nell'infermo della ,osservazione III è a1mntssibile che la produzione della ipertermiq, sia E>tata favorita da una singolare labilità dei centri ter11iorcgo latori: l'inferimo diceva infatti che fin dai primi anni di vita si raffreddava con una ec.ceS!siva facilità an0henell'estate, malgrado ie più gran.di cautele. Ma questa pi1re è una semplice ipotesi; inclubbiam.e'Dte invece la non completa integ rità.. funzionale del miocaTdio dovette contribuire rr1olto a rendere la i11ertermia rapidamente letale . . .\ltrie . cat1se manifeste mancavan·o : in• fatti le urine erano ormai limpide, e nessrun fattore ren·ale era clinicamente dimostrabile. Così ·p ure in nessuna delle osseirvazioni de.s critte l'esito rapidamente letale può .. essere riferito a qualr,he anormalità avvenuta ne1la dilatazione uretrale: le regole dell' a sepsi furono osservate rigorosamemte, e anzi nell'infermo della oss. III fu aggi11nta la preparazione con dosi d 'l1T>otropina mag·giori di quelle pri·ma somministrate; inoltre, in nessuno dei tre infermi fu fo·r zata la permeabilità dell 'uretra con manovre t,rutali, chè anzi in q1tel1o della o·ss. Il man.cò persino llna ma.nifesta uretrorragia (onde la patogenesi potrebbe essere riferita a fattoTi neurogeni, d a. coloro che a questi attribuiscono la prevalente in1portanza). Negli infermi della osservazione I e III vi Pra già stata t1na febbre ttrinos.a: nel p1imo qt1asi 2 mesi prima dei fenomeni immediati "equivalenti della febb r e n, e nel secondo 12 giorni p•r ima della febbre rr101tale. 8e i 11 tali casi possano i11tervenire fatt ori a nccfilattici è discutibile e ~olo una coimpleta, r evisione di tutti i casi sparsi nella letteratt1ra potrà preci c::a re il valore dell'ipotesi. 1

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SUNTI E RASSEGNE.

* *-X· Co111l1nque, l)ei fini pratici si .rammenti bene q11an to seg·11e : .-1) .l\nche i1elle condizioni menQ prevedi1>ili (per assenza cioè di manifesti fattori predisipoin enti urinarii, I'enali, caTdiaci o neirvo.si), febbri rurinose di eccezionale gravità possono insorgere in seguito ad atti operativi o ·a1lche in seguito a semplici manovre uretrali idi importanza apparentemente ben lieve. B ) Per evitare tali disastrose com.p licazioni non vi sono mezzi di assoluta sicul'ezza. Però l'essperienza di11 nostra che tali con1plica 2io11i sono di una .r arità grandissima, se i precetti seguenti - (che ·s i riferiscono specialmente n.l cateteTismo metallioo dilatato.re) TI011 vengono dime·n ticati : 1° È necessario osseTVare le più ri gorose reo·ole dell'asi:>msi e 1dell'antisecpsi. An·che ~e·r o • tali ragioni, se vi è inifezione urinaria, è uti.le rinviare nei limiti possibili la ·dil3:tazione, o l)iù ge11eralmente la manovra uretrale a un momento in c11i è ottenuto il miglioramento della infezione stessa. In ogni caso, è consig'liabile pure la preparazion·e con antisettici urinarii per via interna; 2° È necessario eYita re 1e manovre brutali e forzate, e in ogni raso è assai t1ti..Je valersi dell'analgesia (novocainica), per rendere più facile e meno tra11matizzante o·g n,i rna11ovra; . 3° Infine è estrema.mente utile - qu.ando B possibil e - far seguire al lavaggio .p reliminare dell'11Tetra, il riem-pimento prelimina· 1 e della vescira con nn liquJdo indifferente, o lievemen te antisettico, (preca11zio:ne che mancò nell 'inf. II forse ·p erchè non vi si pensò, € nell'infermo III perchè non f11 poss.ibile). Il maggiOT pericolo consiste infatti nella penctrazio11e in circolo cli agenti infettivi e tos sici q11a.n·do - alle pri1ne min,zioni dopo una manovra uretrale, 1'11rina viene a contatto colle pOS6ibili, sia pure limitatissime, effTazioni della pa·ret.e uretrale. Ed è precisamente alle prime minzioni, che tale penetrazione• può avvenire con mag.gi-0ire facilità, pe.r chè spesso, per fenomeni irritativi irnmediati, queste avvengo·n o con più grande i rruenza e con più alta pression·e della coJon na liquida che si avanza nell'uretTa. Se dunque, alle p.rime minzioni o anche sol n1ner1te alla prima, l'u.rin.a sarà molto diluita o molto modificata per la miscela con un antisettico, i peTicoli di tale penetraziO'Ile rlimint1iran.n o sen•sibilrmente. Per.ciò non si dimentichi tale cautela che può forse avere il valore di un fondamentale mezzo p.r ofilattico. 1

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SEZIONE PRATI CA

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LOGICA MEDICA. Condizionismo o dottrina della causalità 1 I

(A. HERZBERG. B erl. Klin. l iVochensahr., nume-

ro 15, 1921). Verworn trovando imperfetta la dottrina della ca11salità vi l1a contrapposto una dottrina a cui ha dato il nome di condizionismo. Il concetto è il seguente : 1° Non esistono condizioni o processi isolati ; ogni condizione ed ogni processo dipendono da altre condizioni e da altri processi. 2° N ess11na condizione, nessun processo, è causato da un solo fattore, ma sempre da parecchi fattori combinati (principio della plurali tà dei fattori). 3° Ogni processo ed ogni condizione sono stabiliti in modo deciso dalla somma dei fattori. Soltanto l'egt1aglianza dei fattori può determinare un'eguaglianza dei processi o delle condizioni risultanti. 4° Ogni processo o condizione è identica nlla somma dei s11oi fattori determinanti. Il comple so ,de.i f~tttori rappresenta rd irettamente il processo o la condizione (principio dell'identità). 5° Ciascl1no dei fattori è ugualmente necessario per la determinazione del processo o clella con dizione (prin ci-pio ·dell' e'q uivaJenza). Così concepito, il condizionismo differisce dalla dottrina della causalità in 3 punti: 1° La dottrina della causalità considera di solit~, secondo Ver,vorn, un solo fattore nel determinismo di un dato processo, mentre i.l condizionismo ne considera sempre parecchi. 2° Q11ando la dottrina della cat1salità pren- · de in considerazione parecchi fattori, essa non li considera eq11ivalenti, egualmente necessari; il cor1diz io11ismo si. 3° La dottrina della causalità ritiene cl1e la somma dei fattori non sia sempre eguale al processo che essi determinano; ciò che viene affermato dal condizionismo. Esaminando separatamente ciascuna di queste pretese differenze: 1. La pluralità dei fattori. - Non è vero che la dottrina della cat1salità attribuisca ogni processo ad un solo fattore. Così, p. es., nella \ chim] ca essa considera come causa dello scoppio di una miscela di gas l'àffinità dei gas, il loro intimo contatto e l'esposizione ai raggi solari; nell'embriologia come cai1sa dello sviluppo dell'uovo non soltanto la penetrazione rtello spermatozoo, ma anch e l'azione dell'ossig·eno e 11na determinata temperatura; nella medicina come causa della paralisi pro,gressi1


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IL POLICLINICO

va non soltanto l'infezione luetica, ma anche l'abuso alcoolico o l'eccessiva fatica mentale, o la mancanza di sonno, le preoccupazioni, ecc. L'eqt1ivoco di Ver\vorn è dovuto in primo lt1ogo a l fatto cl1e· spesso la dottrina della causalit~ raggrt1ppa diversi fattori sotto la -Oer10minazion.e di cc causa », in secondo luogo che spesso viene norninato soltanto il fattore più importante. 2. Il principio dell'equiva lenza dei fattori. -- Esso costituisce una reale distinzione tra condizionjsmo e dottrina della causalità; am1nette l'indispensabilità di ciascuno dei fattori. Avvjene realmente così? Per ottenere da una. soll1zione di carbonato di sodio dell'acido carbo11ico, si aggi1111ge dell'acido cloridrico; q11esto fattore si può l)erò benissimo sostituire coll'acido solforico; così p11re col semplice riscalclamento del carbonato di sodio. Nell'etiologia della paralisi progressiva, l'alcoolismo può verlir sostitt1ito dall'eccessivo lavoro mentale, 1lalle preoccupazioni, ecc. Tale sostituzione però non è possibile che prendendo in considet·azione dei processi parziali; se si osserva il processo completo, si vede che si ottiene sì dell'acido carbonic;o facendo agire tanto l'acido cloridrico q11anto c111ello solforico sul carbo11ato di sodio, elle però nel primo caso si otterrà co11temporaneamente clor11ro di sodio, 11el secondo solfato di soclio; il processo corr1pleto si altera d11nq11e con la modificazione dei sing·o] i fattori. I l •principio del! 'equivalenza, meglio detto dell'equinecessità dei fattori, è clunque esatto nel sen. o cl1e ciascu11 fattore è i11di pen abile percl1è il processo completo detorra in un deterr11inato modo; però tale principio non p11ò venire adottato nell 'indagin(I ~c ientific a, occt1pandosi q11esta sempre di processi parziali e nor1 rlel processo completo. Il proce so completò sarà for e differente nei casi nei qt1ali la parali$i progressiva è detern1inata da 1l1e e a lcooli smo e in a11elli nei quali è determinata da lue e strapazzi ; ciò pcr·ò per la medicina non ha importanza, mentre 11a importanza la distinzione di fattori in non o titl1ibili (infezione lt1etica) e sostituibili (alcoolismo. strapn zzi. ecc. ). 3. Il prin,cipio dell'identità. - Esso, affermando l'identità assol11ta tra i fattori e il pro'"·esso generato \ ienc contra!)posto alla concezio11e metafisica che dietro le apparenze ricercn ancora t1n'essenzA delle cose. I fattori di 11na t11bercolosi !>Olmonare sono le disposizio11i ererlitnrie. la nenetrnzione e la moltiolica 1ione clei bncilli e l c-l !)rodl1zione di tosRine. Il prore.;:~o rletermir1flto è' ln le~ione .p olmonare, rame !1ntr. r !>arlare di id entità? ~e si guarda l111a stelln i rogi;ri .. lun1ino$i. irritata la retinn. 1

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e condotti per la via dei nervi ottici al lobo ccipi tale, vi provocano un 'immagine; la dottrina della causalità oonsidea·a come causa . diretta di questa immagine il processo di stimolazione. del centro visivo; il condizionismo proclamando l'identità dell'immagine con la stimolazione del centro visivo non fa che ritornare alle dottrine di un materialismo ormai 11

~orpassato.

Riassume.ndo, 1a dottrina causale è superiore al conùizionisrno e deve venir sol tanto ampliata col riconof-cimento del principio di equi• valenza -oer il -nrocesso comoleto. In tal modo· ampliata essa sare·b be coisi form.ulata : A) Q.gni p·roce.sso o stato è determinato rda. altri processi o stati (fattori determinanti). B ) Q11ar1do esistono i fattori determinanti e mancano d P. i fattori inibenti, il processo deve sempre e necessariamente determinarsi. C) Eg11ali processi parziali possono dipenclere da complessi di cause diverse; eg11ali processi completi, soltanto da complessi di cause ide11tiche. POLLITZER~

SE MEIOTICA.

Il tono muscolare e le sue alterazioni. (I . P. STEWART British medical Journal, 12 febbraio 1921). I muscoli volontari anche durante il riposo s·ono ordina 'iamente in uno stato di leggera toni·cità. Il ton·o musco'1n.re è un r.iflesso, e quin.di Ja sua pe:r.sistenza dipende ·dalla integrità dell'arco riflesso, 'costituito da fibre afferenti, da n euroni centrali mid-0llari e ·da fibre • efferenti. Una qual .:.iasi lesione che interJ>ompe in u.n punto qualt1nque l'a.r co riflesso determina tr.a. g·li altri fenomeni la scomparsa del tono musculare. e la interruztone avviene nelle fibre afferenti o sensitive l'ipotoni·a si accompagna. a peirdita della sensibilità nell'area corrisp-0ndente; se inve ce la inter1-uzione avviene nelle fibre affe'T'enti o m·otorie si ha insieme alla ipotonia debolezza ed atrofia m11sc-0lare. Un esempio dimostrativo de-Ila ipot on ia da lesione delle radici po teriori (tl'atto afferente dell'arco riflesso) si ha nella tabe, nella quale la ipotonia raggiunge 11n grado· tale che gli a1rti del p a ziente possono esc:ere posti passivamente in t11tte le pnsizioni. Un esempio della .soompa,rsa ciel tono m11scnlnre òa int err11zione del tratto motore dell'arco rifte so è dato dalla flaccidità dei m11c; "oli in seg11ito a paralisi di 11n nervo 'periferico. J,n rondizione opposta, ossia l'aumento della tonicità mu~coln.re dipende da ~ta ti irritativi •

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SEZIONE PRATICA

etiel)o uire movimenti volontari con i suo1 mudell'arco rif1esso. Talora la ir1·itaz1one sta nel SCu·l i spastici. tratto aff e·re11te dell'areo., così si ha ip·el't.on,i a ·J. ua11do ve11gono m en.o ambo le sp ecie di dei mu scoli che circonda.no t1n 'articolazione in1pu1'si, quelli pii:ra.n1idalJ ed i non piramidali, infiammata o dolente, si h a irigidità dei mu001r1e avviene nella seizione totale del midollo, scol i d e·lla pare te aòdoomin a le in oaoo di appensi h a insieme pa·ralisi e flaccidi tà. di ·ite. l .. a ipertonia può essere anche determiLa aspoirtazio:Ilie .sperim1entale d.eJ. cervello nata da irri tazion.e ·delle cellulB d elle corna e-on un taglio degli emisferi cer ebrali per modo a11te io1·i con1'e negli avvelenamenti da striche vengono eliminati gli imp'Ulsi vo1ontari lacnina. .sciando i•ntatti i nuclei subcorticali si ha la '\ r a il tono m 11.&co la·re può ·essere influe·n zato così detta rigidità decer ebrata: gl.i arti supeanche da fa ttori estranei a ll' a r co riflesso su riori ed i11feriori son·o rigidi in estensione, i acrenn.ato. . mu sco li d ella nuca e del d or so son,o ipertonici Tutti i movim enti dei nostri muscoli voloncon retrazione del capo. tari sono eseguiti pe·r eccitazione delle cellule Nell' uomo ta:le forma di rigidità s i ha in midollari, le q11ali ricevono .dal cervello due forconsegu en za di emorra.gia d·el cervello m edio me d'imntùsi. La prima fo1rma è cost ituita da con effusione nei ventr.icoli . impulsi volonta1i che p rovengono dalla corte·cIn certi casi di dip1e1gia c:eTebral.e, n ei qual1 cia p rerolandjca. e ~·aggi11n.gono il midollo ati centri subcorticali non si tr ovano più sotto il traverso il fa ~cio piramidale. Gli altri impulsi "Oil troll-o d ella corte·ccia, si p.ossono determisono involonta ri, pr.overnigono dai centri sub co1rn A re i così detti movimenti autom a tici coniuticali ( co r~-0 striato, nu (' leo rosso, nt1cleo del ga ti, così che se la testa del paziente vien volDeiters, ecc.), e raggiungono il midollo attratata a destra, l'arto s11perior.e .sinistro si flette verso i fasci sub-cortico-spinali (sfascio rubro, to11i.ran1ente m e11tre il destro si esten,de ; il mospinale, vestibolo-spina le, ecc.). Queste due vimento inver.s o si ha se la testa è volta a sisoecie di impulsi, corticali e subcorti cali, piranistra. midali ed extrapiramidali, aigiscono sulle cell~e nom,eni analo ghi sri ha nno n·e1'le emiplegie Jn 1e motorie del midollo, e gli impulsi piramir· r on iche: così si osserrva la fl essi one involonnn Ji nrov0ca110 m,ovime.n ti volontari, mentre ta ria dell'arto supeir'iiore emipil.egico se la facrrnp ll i rvtrapirami·d ali d etermin an-0 atti auto('; "t '2 rivo1ta verso il lato paraliti co e la esten""' " tici. :\Ia oltre a ciò essj hanno un'azione re- sione involontaria dello stesso arto qua ndo la CT01fltrice s 11l ton•o m l1scolaire, la q11ale è antafac ia è volta al lato O·p1po:sto. E ID·olti emiple<!"0"'i5ta. Così C"he se ambo g li imp11lsi peir una g-i.c i fn.n no un movimento di est ensione dell'ar"''1n lRi a c:i lP~ione cessan 0, il norma] e tono m rt1to "'l lperiore paralizzato durante lo · sbadiglio. sro l:::t r e dimin11i~c e ed i muscoli diventano pa· La ben n ota rigidità mufs oolare che fa parte ....a1itir·i e i nsieme fla c"idi. :Y1a se vengono a della classica sindrome dèll.a le;si«me del faYV'lanrare c::.o lo g-li impnlc::j piramida li, m entre scio piramj dale ·o .d ei neuJ'loni motori sup·eriori PP,...si ~t.on10 qi1 elli s11bcorti"ali, s i h a iper tonia è dovuta alla attività incontrolla ta dei nuclei P. ri gidità. ossi a la co~ì. detta spasticità muscomotori subcorticalit. In ta li lesioni si ha tenlare. denza nell,art.o superiore alla fl eissi1o ne oon T.n. Rp1sticità d ovut.a a pt1ra affezjone pirapronazione dell'avambraccio e flessione della mi 'lale, <'Ome nella comune emiplegia, è prom a no e delle dita; mentre n.ell'arto· inferiore rf "ttn dall'azione n.on control').ilanciata ·dei fasi ha ordinal'iame11te este11sione d ella coscia c-ri m<'t~i non pir am idali. Q11 esti .agiscon·o e d ella gamba, fl ession e plantare .del piede e ~nlle CPll11le delle corna anteri ori e pr.o,dudor s,iflessione d elle dita. """'O ippr4-on ia dei m'l1 scoli, che benchè paraLa rigidità mus·c-0lar:e si può avere anche in li 'Y'7:::t ti l')P-r i rnovim enti volontari, possono tutaffezioni extrapiramidali. Nel~a paralisi agita"'ia e~se"'e an ~ora infl11-enzati dai centri subtante il tremo.r e è acoom1p·a gn.a to e talvo·lta precn rtic<i li. y>e r modo che gli arti paralitici posceduto da trigidità della fa ocia, d el trornco e dec::.n..,.() anro,..a fare de'i movimenti a utom a tjci. gli arti. 1 ''fl ltrn l"alT'te nella sna~tic ità dovuta a p11ra Una inftu1enza decis a sul tono miu .scolare ha . !' ffnl?i"ne pvt""'Api .... amidale, come ·nella p a>ra li.&i il cervelletto. La ft1nzion.e fondamental e di quean-;tante, nPlla deçren,erazion-e lenticolare prosta paTte dell'encefa!lo è il governo della sinergrpqRiva. ecc .. sono perduti o diminuiti molti ~ia m11 scolare o coordinazione dei movimenti, mnui"Y\enti ::lntornatici, come q11ello del d onido per la quale è indispen·sabile i.innanzi tt1tto che lA YYlent n dPlle braccia n el camminare, l'ammicsia con serva to un certo grado di to.n i cità dei ca-mento, ben rhè il pazie·n te !)ossa an·cora, in m11sooli. La corteccia cere1b ellare è l1na staranporto all'integrità del fascio piramidale, zione di ri cezion e di imuulsJ afferenti, come 1

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IL POLICLINICO

ad es. qt1elli dell'equilibrio proven.ienti dai canali semicircolari e gli i~11l si provenienti dai m11scoli e daille articolazioni, impulsi che non raggiun,gono la c-0sci enzo. ben chè il Loro diooird i ne provo chi malessere. I c~ntri motor.i. cerrebellari .sono J.ocalizzati principalme111.te nei nuclei, che ese1,citano la loro influenza sulle corna anteTiori e Siui muscoli volontari non .direttamente, P-erchè ma11ca110 vie dirette cerebello-spinali, m,a attiraverrso il nucleo ross,o ed il nucleo di Deiters, ·dai quali partono 1e fibre rubrio-spinali e vestibolo-spinali. Ciascuna metà del cervelletto è connessa con il n.u cleo rosso controlaterale e oon il nucleo di Deiters omolaterale, l e cui fibre discendono al midollo ·Senza incrocia rsi, mentre qt1elle rubro-spinali si decussano, per modio che un emisfero cerebe1lrure trovasi in relazjone ,c on la metà midollare d ello stesso lato. Se si distrugge sperimentalmente il cervelletto i1l tono dei m.u .sico1i v,o lontari diminuisce. Se la distruzione è unilaterale la ipotonia è diffusa a tutti i muscoli della metà omologa d el corpo. Il disturbo dei muscoli del tronco n elle lesioni unilaterali del cervelletto è diqiostrato. dal fatto che la tonicità dei muscoli del lato controdaterale non è ·b ilanciata da cp.1ella dell'altro lato e l'animale si raggomit-01 a sru sè .stesso. L a distruzione de·l la parte anterior·e del lobo medio o verme prov oca ipotonia dei muscoli spinali di ambo i 1ati p er m odo che ~'ani1n.ale cade in avanti, mentre in seguito a ·distruzione della parte p osteri·ore cade indietro. Nell'uomo le l1esioni distruttive improvvise . del ceirvelletto sono relativamente rare, tuttavia se ne sono avuti esempi tipici durante la guerra. Nel.Je ferite ll·n ilaterali si ha atassia cleg'.l.i arti al lato on1ologo, con ipotonia che tende a scomparire dopo una o due settimane. . . elle ferite bilaterali i ha ipotonia dei muscoli non solo degli arti m.a anich e del tronico, per modo che il paziente n on può reggex.si in i11edi. Ma anch1e in qt.1esto caso il disturbo tende a scomparire rapidamente. Le lesio11i irritative del ce1·velletto invece dete1minan-0 rigidità to11ica dei muscol i dello "' tesso lato. Parrebbe che il fenome.no sia in rapporto a ti1nolazio11e dei nuclei e non della corteccia cerebellare. Horsley e Clarke provorn.10110 c1eviazione on1olat er a le del capo degli -0cehi con la eccitazion e della parte superi.ore del n11cleo dentato. L a eccitazione della porzione bagale rlello ste o nt1cleo insieme a quella della })arte s11pe1ior e (legl i altri n11 clei cerebellari adiacenti provoca fl essio11e t onica dell'av ambraccio, mentre la ecci tazione isolata dei 1

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n11 clei paracerebella1·i, senza ql1ella del nucleo dentato, determina estensione tonica di ambo i lati, insomma una si1.tidrome analoga a quella della rigidità da scerebracZione. Ne11·uoroo le lesioni cerelJellari irritative sono rare, e nei casi osservati la tipica iperpronazion·e dell'avambraccio spesso è mancata. Le convl1lsioni tetaniche con gli spasmi tonici della faccia, della mandibola, del tronco e degli arti sono state considerate come una varietà di spasmo cerebellare. È probabile perQ ohe nel tetano vi ·s i·an,o anche iprocessi irritati.vi d ei nucle1 del cervello me.dio e delle co\rna anteriori del mJdollo. Anche la rigidità cervicale della meningite basilare è stata interpretata. come un fenomeno . di ir1ritazione cerebellare: ina si tratta di ipotesi non ancora convenientemente suffragate da fatti cposit.ivi. 1

DRAGOTTI. •

MEDICINA. Alla soglia della Glicosuria. .4 eta M edica Scan.dinavica, 4 febbraio 1921).

(J( . FABER.

In ogni caso speciale di Glicos11ria è interessante stabilire d a che punto essa è dipendente dall'Iperglicerni a e fin dove è dipendente dalla capacità fu11ziona le dei reni a trattenere o, se piace, a se·cerne:r.e zucchero. Occorre, cioè, determinare il livello della soglia tli elLrninazione dello Z'llcchero. e insiem e di qt1anto esso è stato sorpassato. Ormai non è più il caso di m etter e in dubbio il fattore renal e nel dia bete, ed è definitivamente acquisito il 1fa tto, che esiste una glicosuria senza iperglicemia, e che anche 11na 1g l11 cos11ria a lim entare .può tr.ovaI'si, in cui il conten11to di zucc11ero nel sangt1e non sia affatto aumentato . Nella Clinica di Copenaghen sono stati st11• cliati d11e casi di Glicosuria cronica, persi~tente in tutte le ore della giornata (per molti anni) anche se la quantità. di z11cchero n el sang u e non fu oltre la media normale 0,07-0,10 %. Dopo l'ingestione di carboidrati la Glicemia aumentò in modo regolare, e anche la Glico~ùria s i accentuò. Con un digi11no di cinque giorni la Glicemia in t1n caso potè essere abbassata a 0,06 °b e la Glicosuria allora si mantenne all'1,50 <J'o, m entre a dieta ordinaria ricca in idrocarbonati la Glicosuria era del 5-6 °'6 . La persistente e anche considerevole Glicost1ria non si accompagnò ad alcun sintomo patologico, ch è il paziente stava benissim o, e. se \'i furono sintomi di neurastenia, questa, guarendo indipendentemente dalla guarigione


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SEZIONE PRATICA

della Glicosuria, cl1e fu ribelle, se ne addimostrò i11d ipendente. In uno dei casi fu constatata glicosuria senza iperglicemia anche in t1n fratello. Essi nattlralmente avevano un basso indice di resiste11za renale a llo zucchero. In altri ca si, sempre n ella stessa Clinica, _si ttattava di Glicost1ria ciclica (o alimentare) in cui l'urina non conteneva zucchero la mattina, mentre ne conteneva nel corso del giorno dopo dei p~sti. Però s11 alcuni di essi la Glicosuria ciclica appari va senza che la percentuale di zt1cchero nel sang11e eccedesse il livel1o normale· qt1esti casi sono dunque dP.l tiipo renale non glicerni co. In un caso vi fu (l-licost1 ria non ostante che lo z11ccl1ero nel sangue non oltre1p assasse il 0,102 %. Nei veri diabetici, mentre l' iperglicemia è il fattore predomi11ante nel determinare la glicost1ria, è pure i11ter essante investigare i rapporti della capacità di sec rezione dello zucchero dai r eni. _t.\.ll't1opo abbiamo iniziato il trattamento dei pazienti con varii giorni di digiuno (vino asciutto, caffè, tè e vegetali bolliti tre volte) per eliminare il più presto possibile la glico t1ria. Si1nultaneamente diminuisce l'iperglicemia, il che r end e agevole la ricerc:}, della soglia della Glicos11ria. P er tale ·sica.p o occorre intr a•prendere: 1° t1n a serie di determinazioni di z11cch ero del sangue; e il micrometodo del Bang all'acetato di t1ranilo sul sang11e capillare, se eseguito bene, dà 11n errore non eccedente il 10 %; 2° 11na serie di de>termi.oazioni di zucchero dell'urina; il metodo Almen Nylander per l'esame qualitativo delicato è il migliore, purchè si badi ad eliminare l'albumina. Bisogna stare attenti a notare qt1ando è il momento preciso nel quale l'urina dal contenere zucchero passi a non contenern e più, o vi ceve1'sa. L'esame q11antitativo è solo conveniente per stimare fino a che p11nto l'organismo si ap11rossimi o meno al livello dell a capacità dei reni a trattenere lo zucchero, gia.cch è q11anto più si è vicini a detto punto, tanto più scarso è lo zucchero escreto : il m.eto·do di Bang all 'id·rossi- · lamina e quello di Ldhnstein alla fermentazione sono i più adatti. Paragonati con i valori di soglia nei nor. mali, qt1elli dei diabetici sembrano variare entro 1im1ti c·onsiderevolm ente più larghi. Quanto più bassa è la soglia, cioè la capacità del rene a trattenere z11cchero, tanto più rapidam ente cotr1parirà la gl1cos11ria dopo l'ingestione d'idroca rbonati, e tanto più dev'essere abbassato il livello della glicemia per far cessare la glicosuria. ~ ei 32 diabetici esamina ti i valori di soglia variarono da 0,08 a 0,19 %. In sedici di questi 0

pazienti il livello della soglia fu determinato varie volte (fino a quattro volte) n ello stesso paziente sotto condiz1oni identiche, cioè a dire clurante il' digiuno. In questi casi la capacità renale a trattenere lo zucchero fu trovata a giacere allo stesso livello. Il più lungo intervallo fra le• determinazioni fu di venti mesi . In ogr1i diabetico la s~lia della glìcosuria 11a una caratteristica tutta propria, che può imprimere una speciale parvenza alla stessa malattia, cioè alla sin·dro·m e dia.b etica. N.

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GENTILE.

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CHIRURGIA.

Il trattamento dei tumori vescicali. <1> Studio analitico su 62 casi. (B. _t.\.. THOlVCAS, Phi.laidelphia. 1' 11 e J ournal o{ tli e American medical A ssdciation, novembre

1920, n. 21) . l\!Ia lgrado i n otevoli ·p r·o gressi fatti n·egli ultimi arn11i ,. il tratta.m ento ·d ·ei t11crnori vescicali continua a rappre.s enta·r e un problema non ancora comipletamen.te risoJ:uto .. Ciò, 1Se·n za dubbio, si deve .da una parte 311 fatto ch e i ri&ultati defini1ivi, special1nente p.e·r i ·Cancri, non sono sodJdisfacenti; d '·a ltra parte ·al1e speranze legate al trattamento co.n r .eJettri·cità e .col radio . ..t.\. causa della tendenza che ha11no anche i t11°mori Leniigni o p a1p i1llomi a recidivare o a impiantalisi sulle su·p·erfi.ci adiace11ti · o sul~a ferita ·Cistotomica, j risultaiti del trattamento oip erativo ,f urono in passato così scorag.gianti ch e i tumori vescicali raiprp1r.e1sentavano uno sgr a>dito campo della ·chirurgia . L'o.p era d·i Baer clle nel 1910 ipose le basi del trattamento cistoscopico deti. papillomi con le co rrenti ad a lta freqt1en°za - cosiddetta folgor azi,on e, elettrocoagulazione, disseccazi.one prod11 s1se una rivo111zione nella chil'ur.gia di qu esto tipo di 1umori. Le 1reci dive sii. sono osservate anche dopo qt1e.sto trattamento, sebbene paia ch e si siano ois servate con frequenza min ore; ma· esse .p o.sso·n o rawidaimente e 1senza pericolo esser cu·r ate come il tumore primario. Se il tt1m-0re è maligno (oan.oro o sarcoma) e se è stato scoperto in tempo, no·n si può esegudre altro trattamento che qnel·l o chi.rurgico. La decisione fondam.enta.l e i1ella diagnosi e nell 'indirizzo della cura dev.e esser data dal1'esame cistoscoip:tco; soccorrono poi in qualche ·oaso la cistografia, l'esame istologico di un frammento escisso e la .c on.si.derazione dello stato del paziente. 0

(1) Cfr. fase. 20, pag. 693 e seg.


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IL POLICLINICO

Il t ratt'.1.m ento può coi.sì esser ricapitolato: 1° S e il tumore è un polipo, u11 e111angioma o u11 papilloma unico o multiplo il trattamento di elezion e è la folgorazione cistoscopioa o elet- · trocoagtilnzione in1;piegando le co.r ren ti ad alta freql1enza di Oud:Ln o di d 'Aroonval. In qualCJhe caso la ctsto tomia può essere richiesta p.e r asportare dei coagufi.; allora si procederà Mi che alla d istrt1zione dei papillomi col termocat1 terio o con la ·f olgorazione. In altri casi la cistotomia è necessaria o per.chè i prupillomi son o diffusi a tJUtta 1a superficie de ll'organo o perohè l 'emaiu.ria è molto inten•sa o infine • p ercllè l 'ureitra C ·COSÌ ristr etta e Se•n sibile ·che non permette l'introduzi one del cisto1scop10. In alc11ni cas i si è pensato aid 3JSsooiare alla folgor azion e il trattamento col iradfo; p e-rò non si possi ede a n cora una surffi,ciente esperienza sui risultati. 2° In casi precoci di tumru·e, malig·no, specialmente ri n quelli che inteir.essano g li orifici vescica.ili, quando rup1paia i·mpossibile la resezio11e d el la zona s ulla quale è sorto il neoplasma, è destderabile di distruggere, previa cistotom ia, il tumore con la fo1gorazion.e e ipoo impiantare il radio sµl letto ,del tumore impiegando aghi conten enti ciascuno mmgr. 12,5 di radio. L'A. ha trattato in questo modo alcuni pazienti impiegand o otto aghi e l aisiciandoli in post·o p er 18 ore. Troppo poco t em.po è trasco.r so .per poter giuclicare i risitùta ti. 3) In casi di tu·rr1ori maligni favorevolment e situati e non troppo avanzati dl primo pensiero che viene ,è di rese car e extra- o intra-peritonealm ente la porzion e di vescica che contiene il tu-m ore .e, se n eicessa1io, reimpianta.ire nella vescica residua gli ureteri. Quando l'orific·io vescicale sia interessato la v escica çleve essere estirpata tutta, doipo aver prati cato fi stole lombari ureteric}1e o dopo aver in11)iantato gli u.reteri i1 ell'intest ino . Dopo l 'e.. t.ir.1)azione del can cro, occorre istituire una oura intensiva con r aggi X. 4" Nello s fortun.ato g ruppo dei casi ch e sono oltre le speranze di guarigione con m et odi e11irurgici , occorre far qualche cosa per n1i tiga.r e i distt1rbi. Nell' nlt i mo anno ri tentativi chir11rgici 11nnno ricevuto un forte impul$u dalln. rac comn11dnzion e .rli impiegare aghi m11 lt1ipli contenenti l)ÌCCol e quanti tà di radio da int1·cHl11rre nel tl1more. Il metodo llsato da ll'A. co11 i~te r~ el di trt1ggere co11 la folgorazione ogr1i J)nrte malata visibile e palpabile attraver. o la r i~toto1l1in e nell'i111pinntare poi g li ngl1i di radio ntt1averso il lett-0 del tl1more e ln~l'inrli in l)O~tn per 6-1 ore . 1

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[ANNO

:"Jei pazie11ti n ei quali le ·Condizio11i generali non permettono un tale trattame11to si può ancora ottenere qualc11e vanta ggio combinand<!> la terapia coi raggi X con le ap·p licazioni di radio attraverso l ' uretra e il i·etto. 1"ra i 62 casi dell 'A. sono compresi tu.mori di tutte le specie. Dalla •Statistica appa.r e che i·n ogni età si so110 tro1vati tumori benigni e maligni C·osì che dall'età del naziente non si p~ò trarre alcun criterio per sospettare la nat ura .de·l 1t1more. Appare anche come m olti pazier1 ti avevano soff erenze .da an•n i e che avevano .p erid·u to in cure tn ediche un tempo p·r ezioso; alcuni avevano 1s ubì.to atti operativtl e avevano av11to r ecidive. 21 pazienti di papilloma, 9 di cruncro, 5 di p olipi e 1 ·di e111angiom a furono trattati cistos c,opdcaimente con corr enti ad alta frequenza. Il numero delle ap1J>1icazioni r{chi este per distru g·gere i tumori val'iò ,dà una a diciar1nove; oc corr.e p erò rico1,,dare che m olto spesso i tumori e ran o m11ltipl i. A1ppro ~1Simativam ente nella m età dai casi di p·apilloma ·s i ebbe reci diva per 2 o 3 volte. Solo in lino d ei casi di can cr o così trattati s i ebbe lln qualch€ vantaggio: era veramente - a dire de·ll'A. - u·n carcinoma p·apillare o un papilloma con 1degenerazione carcinomato sa delle e,fflorescenze n eoplrustiche, mentre il peduncolo r im a n e:va benigno . . I p olipi e l' eman gioma gt1arirono definitivamente. In 2 casi ,di car cin 0.ma .i noperabile all'elettrocoagulazione fn agigi11nta l'applicazione di ra· dio per via uretrale; i ris11lta ti f11rono nulli. La cistotomi a f11 eseg11ita in 10 casi; in 2 casi s i dovette eseg11ire d ' urgenza perchè la vescica si era riempita di coa.g11Ii. In am,b edue i casi, a vanti e do po l'operazi on e, fu necessaria la trasift1is ione. Neri cancri la ci.stot omia .se rvì ad asportare il tumore, a folgorarlo e a trn.ttarlo con radio. Un •p aziPn te sta hene a·a 5 anni f' m ezzo. Il me· todo razionale sembra n 11' A. ch e Ria ln clistn1zione ·del tumore co11 folgorazion e nttrnverso ric:totomia , seg·u1ta dall'impianto di radio per 1'8-24 ore. preceduta e segnìta àn 11n tratt~men­ to in.ten1sivo con ra ggi X. RP ~ ta j nt e~o però che ven !!'ono nresi in considerazione solo q11Pi ca.c;i rii. cnnrro nei n11ali la resezione della t'escir.a nf)n è vrrt ficrtbil e. I .. 'imninnto. nttraverso l a ma~~fl nPnnlAstica <li n Q"h i contenPnti ni rcole cn1nntitn (milli 2"rammi 1? ~) cli rndio in l11nao dP11Ft rliCl,fr11 zione ron fnlgnr:=t7l0Tif' e nnnlirF17ione ni ·rrral'lni m1nnfjfà ni rnriio (mmrrr . :l0-100) P ~tntA tmTii egnta rln "r-sl noco t emno rh P non ~ no~c:ihil e !)P.r ora c1irp ot1nlP mPfodo ~ia ri~11ltati mi!!liori . Tn nochi rac:i P ~tA t a f1C::.e!!11ita la rec:ezionP. 1

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(ANNO XX\ 7IIJ, FASC. 24]

della vescica con o senza trapianto degli ureteri. La mortalità è stata di circa 50 %. Essa certo è alta, però rappresenta il prezzo di u.n sistema di cura il quale ha finora le maggiori probabilità dri essere ,per.fetta. Quanto ai risultati .d.e•l la cistotomia soprapubica combinata ·con app·licazioni di radio e di raggi X nulla è d.a dire di favorevole se no n .che essa rappresenta un te.ntativo ,di lotta contro uria malattia fatale. • 1

EGIDI.

RADIOLOGIA. Lo '' stomaco nervoso ,, nel radiogramma. (ALBU . Berlin l\.l in. 1ll ochenschrift,

n: 1).

anno LVII,

l\Ientre l'analisi clinica ipermette una 1d iagnr0si delle affezioni nervo se dello srt.omaco spesso soltanto per esclusione, i raggi Roentgen riescono a dimostrarne la loro resistenza di frequente ad oculos, dissipan,do così in casi dubbi anche ùe previsioni più funeste. Già ne1l'inclividuo sa11q posizione, g·randezza e forma dello stoma.co, la corufo1~mazione del tratto pilorico, il modo di Vl1otarsi e le numerose peculiairità a~atomiche e fisiologiche, presentano delle m olteplici variazioni, cosicchè l e variazioni individ11 a li sono più frequenti ·del[a rego1la stessa. Coll'a11mentare delle esperienze € facendosi più freqt1 en ti le possibilità di paragone, s'imparò a distinguere le alterazioni patologiche da1le acci dentali, le perma.n enti daTie tem·poranee, le importanti da quelle trascu·r a; ldli elevando ogni ,sintomo alla sua giusta ' , dignità p4to.gnomonica, pro.gr.esso ·diagnostic.o non mai abbn.stanza apprezzabile per la diminuzione di molte laiparotomie probatorie inu1

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t iJi . Le

d~ffi co ltà

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SEZIONE PRATICA

n.on ~tanno n.ell'ese,gt1ire dei bl1oni radiogrammi, ma an'che nella loro esatta interpretazione. L'immagine radiologica no11 è che t1n sintomo oggettivo; la sua valutazione diagnostica è compito del clinico. Le carattPristi.che radiologiche dello « stomaco nervoso» sono quasi esclusivamente fenomeni di contrazione della :p,a rete gastrtca, che spesso dànno origine a ,d elle immagini somigliantissime alle alterazi1oni or,ganiche, ·differenziate sc>lo da1 loro mocio d'in1s.orgere e ·di evoluzione sia cli. Ju,ogo che di tempo. Esse si possono constatare con più fa;cilità ·Con t1na radioscO\pia accurata, anzichè , nel radiogramma, che non può ·dare alcuna· spiegazione nè sulla loro durata, nè sul decorso. t Questi fenomeni .soin o dovuti ad al1mento di peristalsi, ipermotilità, ipertonia e contrazioni spastiche delùa parete gastrica, più spesso

lo~a lizzati

a singole regioni, specie aigli istmi fisiologici, piloro ed antro pilor1co. Si chiamano contrazioni regionali se a sede costante, circoscritte se a sede variabile, raramente sono ger1eralizzate a tutto l'organo. La caratteristica n1aggiore di ques.te 0ontrazior1i .sta nella loro i11utevole fugacità in cui l 'unico di costante è la lo!'o incQ.Stanza. Albu esipone. ora, bas8.IlJd1osi s u lle siu~ 1u.n ghe esperienze, un qu3Jdro I.Sin tetico id ei rd~erenti ~intorni rlervosi, i quali si presentar10 neJle più svaria te combinazioni. Patognostioo pe.r lo stomaco nervoso sarebbe: 1° Lo spostamento globale dello stomaco fì110 a 2-4 dita sopra l'ombelico, pt1r rimanendo conservata la sua tipica forn1a ~td un cino, in cui il piloro Si trova almeno ad lln terz o d~l1' altezza totale dello ston1.aco; ql1 est a forma sta in contra11rlosizion1e netta collo stomaco spostato in basso (dilatazione ed allungamen to per paresi della parete gastrica) ·d ei nevrastenici. Talvolta jn seguito ala'ipertonia e allo spasmo 1o stomaco assume una forn1a che sta in mezzo tra la normale e qi1ella a corno. 20 Collo sr>ostamento jn atto va generalmente congit1nta ptrre una deviazione verso destra, rl1c interessa specie la parte pilorica dello ston1aco, il quale acquista così un a direzione fortemente i11clinata cla si nistra a destra. Questo sposta mento si c1isf.jng11e da ql1ello consecutivo 9- imbrigliamento per la mobilità e spostabilità i11 tt1tte le direzioni, bene conservate. 3° Non di rado si può constatare un apprezzabile rim•p icciolimento, ·dovut10 a gastrospasmo generalizzato. 4° In qualche cas'? si o•sserva una qelineazione a sfera o a pera o .n. becco d 'uccell10, di n1odo che sembra fa.r difetto la parte piJorica. I contorni sono peraltro netti e privi di ombre lacl1nari . Non è rara -l1erò la forma a chioccio la, a ba.se puramente spast1ca, simile a quella descritta nell'ulcera, consecutiva a raggrinzn.n1 ento della ct1rvntt1ra minore. 5° l\Iolto ~pe5so si trova una peculiarità di peristalsi quale espressione d 'un10 stato irritativo della parete gastrica e non rilevabile in altre affezioni: a) iruso:ngere improvviso e raf)jdo della peristalsi che dal cardi~ si trasmette ce.Jermente a l piloro subito dopo I 'ingestione della pappa; b) rontra·zio,n i profonde, quasi oriz~ontali della parete gastrjca, a vertice molto rigido, che arrivano fino a metà del lume e talvolta lo attraversano completamente; e) rapida soom·p arsa di qt1esti prO'fon.di rientramenti peristaltici; d) 'I'icomparsa quasi subitanea della contrazione in 11n p11nto distante pochi cm .. in modo da dare allo stomaco una forma 1

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IL POLICLINICO

di cavaturaccioJi; e) strozzamento tempora11eo totale o t1uasi di vaste parti d eLlo stomaco, tanto nel corpo cl1e nell'antro pilorico, di .breve durata, con simulazio11e di ombre lacunari. 6° Il vuotamento o1tremodo ranido dell 'intera contenuto delJo stoma co entro 1/ 2-1 ora, in rr1odo da simulare un'insufficie11za pilorica, ca ratteristica per lo scirro. La configura.zione netta della curvatura ed il contemiporaneo riscontra delle contrazioni sopra inenzionate ail1teranno notevolmente n.ella diagnosi diff erenziale. • 7° L 'irregolarità nello svolgersi dei movim e11ti peristaltici, da interpreta·rsi come turbe dt coorclinazione; il su sseguirsi cioè di onde grandi e pic coJe, profo n·de e superficiali ad intervalli irregola ri; va annoverata qui pure .1a seghettatura mi11t1ta della grande ~ urvatu1ra, da taluni con,sid.e'r.ata caratteri stica p e:r l'ulcera. Una costanza di questi fenomeni di contra-· zione si osserva soltanto nel .gastrospasmo totale dei nevras tenici, più frequente di quanto generalmente si ammetta. Di natura riflessa, si trova di solito nelle affezioni de1la cistifellea o d'altro organ.o intraaddominale (ad es. clell'11ter o). Talvolta si può constatare la pers iste11za clella stessa contrazione ancora dopo alc11ni gior-ni. La caratteristica dello « stoma.co nervoso» vien e dunqt1e data dal giuoco incostan le, j rregolare e bizzarro delle onde peristaltich e, ch e si faDno più profonde e nitide, quanto più ci si avvicina al piloro0 distinguendosi in ciò n ettamente dal ·r epe.r to rilevabile n ell'u lcera. La differenziazione dei fenomeni puramente nervosi da quelli .d ovuti ad un substrato organico, è , tutt'ora uno dei .p roblemi più difficiJi della radiologia, .p iù a ccessibile spesso all'anali i cli11ica con tutte le su e risorse, che al radiologo, cl1e spesso si trova n ella dura necessità cli dover disti11guere l'ulce!I'a sempli ce da feno1n.e11i BoJtanto i·r ritativi dello stom aco . Altrettanto difficile è la diagnosi radiologica e atta dell'ul ce ra d t1odenale, fatta in questi uJti1ni te111pi più f.pess o di q11anto possa corri spondere a lla realtà e resa più difficoltosa -clai quasi costanti sintomi secondari nevrastenici ch e l'accompagnano e n on clifferenziabili cla q11elli dell'ulcera. Tt1tti i caratteri radiologici del I 'ulcera finora noti llOn sono çh e, eccezione fatta per l'incisura ecl il diverti colo, dei fatt i irritativi secondn rì, In. cui c al1 ~a m eccani ca o riflessa si trova in l lll l oc us 1nin o ri.~ rPsi .~ tentiae sia a l piloro cl1e 11el cl11ocl er1 0, o in t1na 5ti1nolazione rongect1ti va ad ipereccitabilità d el ~istema nervoso t otale e d Ilo stom aco in particolare. 1

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(ANNO

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giustificata perciò ..la denon1inazione di « nevl'osi eccitaturia », data da E. Schlesinge1" all'ipertonia gastrica nell' ulcera duodenale sebbene non sia specifica ·di quest'ultima, ma constatabiJe pure i1ell'ulcera gast1ica qualu11crue ne sia la lo·caJizz,azione e negli stati nevrastenici. <:os1 il sintoma di Fau1lhaber: profonda incis11ra !i ella grande curvatura in corrispondenZ[L d ' un 'ulcera alla pj ocoJa curvatu·r a, e la peristalsi vivace, accom.p agnata da residt10 dopo 6 ore, così l'ipertonia muscolare e il pilorospasmo de11 ~ ulcera pilorica e prepi·l ori ca non sono altro ch e sintomi irritativi, con°s egt1enza e non causa dell'ulcera, come la vogUono O. I3ergn1an11 e la sua scuola; s ono dovuti in t1ltirr1 a analisi a, stimolazione delle terminazi-0ni sensibili del vago, nel fondo esulcerato. La distinzione abituale in nevrosi gastriche motorie, secretorie e sen.sorie, non basta ad esaurire tutte le m oltep1ici varietà prodotte 1dalla nevrastenia nel tratto rg astro-intestinale> le quali si alternano in modo proteiforme, comliinandosi spesso fatti di paresi ed ipotonia con fenomeni di ipe·r eccitabilità che attraverso a ipermotilità ed ipertonia posson·o giungerefino alJo stato spasmodico perinanente. In queste oscillazi·oni del tono mu scolare prevalgono r'erò se1np:re i fenomeni spastici, i quali raggiungono il loro massimo sviluppo nelle cosict-· dette onde quiescenti, il cui esempio più marcato è fornito dallo stomaco spastico, che già da de Quervatn e StierJin fu rico11osciuto non fJatognomonico dell'ulcera penetrante. I fenomeni &pastici in uno stomaco con alterazioni organiche non sono dunqt1e doV11ti a! substrato anatomico ma ad un'ipereccitabilità, che pu ò esser anche interp,retata come una disposizione individuale alla spasmofilia, la cui espressione massima è lo s~pasmo dei mu sco li volontari ed involontari nella tetania. Cort ciò si spiega facilm ente il ,f atto perch è i fenon1 eni spastici sopra descritti si trovano soJo in l111a IJarte degli a ffetti da ulcera, mentre d'n.ltr•> canto ven gono riscontrate pure n elle altre affezioni dello stomaco e di qual11nque 01igano in traaddominale. Le caratteristiche date da E. \Veiss ner lo stomaco vagotonico si copr0'I10 completamente con quelle dello « stom::too n ervoso », qt1alunque ne sia la causa; fissare radiologicamentP il concetto della vagotonia è un'impresa altrettanto fan tasti ca., quant o ines atta l'identificazione clel nevrnste ni ro col vagotoni ro. e pure è lecito pa.rlare d'una co~ti:tuzione vagotonica, q11ec;ta non pl1ò mai es~er re~a resnon.$abile di ipertonia e spa mi quale causa prima o concomit ~tnte di l1lcerazioni gastriche. lcera e 1

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XXvT111, F ASC. 24]


(AN~O

\Xv.III,

FASC.

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spasn1i non t1an·no uno. con1u11.e origine neurogena, ma sono lln 'inco11tro fo1·tuito di due e11tità 111orbose nettame11te distinte, di cui una pt1ò far inso1 gere l'altra in indivi clt1i a ciò p1redisposti. Qt1antunque in pratica sia giustificato o meglio imposte> di ricercare lln substrato anato1nico a og11i sintomo ft.) pa1·e11temente nervoso, bi-=:ogna p11re tenere sempre presente c.h e esistono clei n umerosi disturbi funzionali p.rimari che dà11no dei carat.teristici sinto1ni morbosi oggettivi, constatabili Pllre a m ezzo della radioscopia.

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SEZIONE PRATICA I~EMOINE

G. H. et RATHERY F.: Hygiène et R égirries. 28° volume del Traité de Patl1ologie de Sergent, Ribadeau-Dumas et Babonneix ~ -- i\. l\Ialoine et Fils, editori, Paris, 1921. Prezzo Fr. 28. ~oi

non abbia!1.10 l'abitudine di trovare nei tratta,ti di patologia medica un volume dedicato all'igiene e ai regimi in generale. Le nozioni di igiene e sull'alimer1tazione del sanv e del malato sono raccolti o in ~1a rticolari vol1ID1i di c1pere di igiene pura o diluite e dispe·r se nei vari tirattati di patologia nei rparagrafi dedicati alla c11ra di ciascnn a malattia . • m. p . I l moder.n-0 trattato ·di Sergent, R. Dumais e Babonneix si distacca a·ncl1e in questo dalla tradizione. Lemoine per lJ..a ;par:te igieni,eai CENNI BIBLIOGRAFICI tradt1ce in atto lo intendimento, limitando l'ig·iene a quella cl1e da ogni medico deve esLUSTIG ..i\t..ESSANDRO e ILVENTO ..L\.RCANGELO. Igiene sere esattamente conosciuta, allai terapia prodella Scuola. III edizione rivedl1ta ed aumentata. L'n vol. in-8 di pag. 486 con 78 figt1re filattica : prevenire la malattia, sopprimere il malato contagioso. Nel capitolo aria e luce originali. - F. Va1lardi, editore, l\1ilano. solare l'A. ha principalmente di mira l\igier1e Prezzo, L. -tO. cle'll'abitazione, si occ11pa poi clell'igiene delIl fatto che un trattato di igi ene scolastica l'acqua, dello smaltimento delle materie di ri- • abbia raggiunto la t.e/rza edizione ·dimostra sia fi.11to, clell'igiene degli alimenti vegetali ed anii pregi intrinseci del libro stesso, sia l'interesr11 8 li. Cl1inde con la profilassi delle malatti~ se che il ceto dei medici e de.gli insegnanti . contagiose e con un capitolo nel quale trova posto la legislazione della den11nzia obbliga})rende a questioni di tal fatta e dà quindi })ene a 51Perare peir l'avvenir·e della scuola e toria, l'isolamento e la disinfezione, la vaccir1azione. Un ultimo 11on meno opportuno ca· del benessere dei .giovani e della nazione. Dopo dt1e b11oni capitoli sull'edifizio scola- pjtolo è dedicato all'ospedalizzazione dei malati, a~g.oménto di cui nessuno', .e tanto meno ~tico e sull'arredamento delle aule, n1e seguono altri rigt1arcla nti l'anatomia, la fisio·logiia, il medico pratico, può in questo momento disinteressarsi. lo sviluppo del fanciu llo. ' ren.g ono poi consideIl compito di Rathery è difficile ed urta rati, nei pnrtico1ari riguardanti l'igiene, il lacontro la grave difficoltà di dovere fornire voro scolastico, i programmi, gli orari, i ri- norme generali alimentari, q11elle norme cioè posi, tutte questioni da cn i troppo s.pesso l 'i· di terania che in -oarticolar modo risentono gienista viene ten.u to in dis1Jarte. Lariga tratta- clell'aforisma: n on vi sono malattie da curazione hanno altresì le malattie contagiose o re, 11~ a malati. Rathery •p erò con mano maeno11 degli scolari. ed in se.gnanti, le f11nziond del s,tra sa scegliere nella trattazi 0 n·e de11a ali.medico scolastico, ecc. rnentazion e del soggetto sano e in q11ella del i·\ l prof. Ilvento è stata affidata la legislaziiosoggetto i11alato q11elle norme che sono il proaccertato della moderna ricerca cljne e l'assistenza sanitaria, di cui la conoscenza clotto niù • diviene ogni gior110 più im1p ortante; argom,e nto nica e sperimentale., e con vero discernimento offre norme clirettive aljmentari nei vari gr11pche egli ha svolto con piena conoscenza di J) i di malattie dalle infettive alle malattie del causa. Il libro sarebbe ,d,e stinato agli insegnanti ricambio, nelle qt1ali la dieta è si può dire delle scuole prima rie, secondarie, normali, di tutta la risorsa terapeutica del medico. Cosi concepito il volt1me e svolta la materia pedagogia, ma è altresì molto adatto ·p er gli llfficiali sanitari ed i me1dici a funzioni scola- noi 1peI1Siamo che l'innovazione è felice e che in q11esto lihro molti dei nostri medici prast iche: la copia delle nozioni ordinatamente tici troveranno raccolto (!11anto invano cerriunite e la serena ol)biettjvità con cui vengono cl1erebbero in opere vol11minose. La limitaziotrattati gli argomeinti, le n otevoli ag,g iunite fatne della m ateria trattata to,g·lie o,g ni pretesa te a~sicurano anche a cr11esta edizione, aggioren ciclopedj·ca e conserva al libro il carattere nata, il su ccesso. di libro utile per il medi0°' m 0 derno e per il fil. 1neclico pratico. f. p. 1

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CL POLICLINICO

ACCffDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CON6HESSI.

7.io ci Yietauo, purtro1>110, di d~1rne un resoconto nn1pi-0, C'orne l'importanza assu11tJa .dn l Congresso

VI Congresso Medico Siciliano.

I11eriterebbe ; ci li111itinmo ad unn romma.ria not1zi.a sui tre temi ufficiali tratta ti ne Ile sezioni.

(Paler1no, 23-2G aprile 1921).

Leishnianiosi intetna. - Il prof. S. CANNAT \, Il ongte::;. o Yenrte inaugurato l ·antin1eriggio direttore clella Clinica pediatrica di l\1essina, tmcdel 23 aprile, nel vasto ed elegante salone del cia la storia della malattia in Europa, dalla priten tro lTtYeggio, presenti il Sottosegretario di Sta1na os~ervazione di Cardarelli su di una « pset1to principe di Scordia per il Governo, il sinòaoo doleucemia splenica infettiva» nell'età infantile, J)rincipe di Scalea, il prefetto romm. 1\1.etzinger, dai rilievi di Cantani sen., Somma, Fede, Mya, Gianturco, J ellllnia, C-0neetti, Petrone, Henoch, r ex-presidente del Consiglio on. Orlando, gli onorC:',·oli Oirincione, Dr<lgo, Di Sa lvo, il sen. Di Tl'~l­ :\L'll'fan, i~Cc., alla ·s coperta del Pianese, che idenbia, il rettore dell'Università prof. ~ I)allitta, il tificò, 111 quest<1 forma morbos..'l, il parassita àeRcritto I1el 1903 elfi J.,ei1~llIDUll, ed agli studi 111l>l'eside della Faeoltà meclica prof. Lazzaro, il teriori . DescriYe n1inutamente i sintomi : febbre 1nediao t)rovi11ciale cav. Palia·d ino, il col. med. pl'oa<l inizio e derorso ,-art per ti Po ed intensità., difessor Gualdi pel' la Sanità ~Iilitare, molte altre :;turbi gastro-ir1testi1iali, tt1n1ore di n1ilza, anemia -spiccate J)er onalitù e qua. ·i 400 medici dell'Isola, tlell:t Ca ln brin è clella I.Juoanià aplastica, cachessia, . ·sintomi collaterali (dalle 11 sincluf·o D1 SOALl!:A dette il ben,·enuto della emorragie cutanee superficiali agli edemi disc1'tlsici e a lle polimicroudeniti), oompli~nze (dalle città. ematemesi a lle pleuriti purulente, alle pieloctstiti I/on. DI RcoRDIA recò il saluto del Governo, e <? pielonefriti , ecc.); ricorda la resiste1iza a lla chj òopo aver esaltata l 'opera benefica assolta da l ni-na . Per accertare la diagnosi, è da preferire la Corpo medico in guerra ed in pace, dichiarò aperp11ntu1u splenica; negli emofiliaci è consiglia bile to il Congresso. la pt1ntura del mido llo osseo (oon un grosso ago, Pre.s e poi la 1paro].a il prof. GIUFFRÈ, i)residen te inserito nella linea òia-epifisaria della tibia; aspi.. ·del ..,oinita to eSE1cu tiVlO, direttore ldella Clinica 1·a re poche gocce) ; .s e esistono ingrossamenti n10clica cli Pn lermo. Dimostrata l 'utilità di questi ~landolari, si può ricercare il parassita nei gangli to11Yegni, egli rilevò l'importanza dello studio delingrossati.: quando non è possibile ricorrere a. la patologia regionale, accennando alle ep.n topatie, a spC'ciali forme delle infezioni tif-0idee, a lla · questi mezzi, si esamini il sangue: ~consigliabile è la puntura del, fegato. Si hanno oasi di guaril ei hn1aniosi : richia111ò l'atte>nzione .. ugli agenti gione spontaLea, nelle forme croniche, ossia che terapeutici fisici naturali di eui dispone la Sidt1rano oltre 11n anno (J emma): la prognosi è ·cilia: st..'lzioni cli1natiche impareggiabili, stazioni • stata ri&'Chiarata dall'introduzione della terapi.n t€'r1n~1li c~lebrn te fin clall'anticbità classica, Imeantimoniale. rn, Segeste, Seli11unte; a valorizzar e questi tesoIl pr-0f. G . Dr CRISTIN..\, direttore <lella Clinica ri naturali, i n1edici pos ono potentemente conpediatrica di Palermo, correlatore, riferisce sulla tribt1ire ; intanto preannunziò la costituzione, in terapia. D-0po aver rievocato vari tentativi di imseno al Congresso, d i una Sezione Siciliana della • munoterapia e di. chernoterapia. si ferma sull'u5c> Società Nazionale d'Idrologia, Climatologia e Te' del tartaro stibiato, i·n trodotto dall' A. e da CanTapia fisiC<'l. Pose a ri scontro~ infine, la missione . nata, nella scuola di Jemma, a P.alermo, nel 1913, umanitaria del medico con le sue condizioni mautilizzando le os~rvuzioni di Vianna sulla terateriali e morali; i·. accomandò di eY"itare l'avv'ilenpia della leishman1osi esterna a l Brasile; descrite i11e1·r<1ntilisn10 ma anche di tt1telare tena~menve la tecnicia delle iniezioni endo,enose, precisa te i legittimi interessi d<?lla clas~. · la dosologia, .stabilisce le controindicazioni, espoIl prof. GUALDI, direttore di Sanità del X Corpo ne il farmaoodinami;·mo dell'antimonio, trntta dei d'..:\l'matn. a~sicura l n rolidarietà dei medici mipara,s si.ti antimonio-resistenti, fa valere i risultati. litruri con q11elli ciYi li, i>er il i>rogresso ide1l\a Prende la parola il prof. FELETTI, che si comscieuza, per In difc~n della dignità profes~ionale, piace di quest.a grande conquiS>tll della medicina per la grnndezza del nostro Paese. italiana. T..'on. OnL.\~oo. IXJ'ite-ra tamente inY"ita to. pronunzi.1 \1110 ~agliante di corso, rile,rnndo i legami tra T1lbercolosi chirurgica . Il prof. E. Tn1co~11, n1Nl icin..'l e politi<-~'l: si ferma in specie S11lla lotta direttore della Clinica chirurgica di Palermo, fn nntitnber('olar~. r·~rlano inoltre il preside della una rapida rassegna delle localizzazioni chirurgiFacolt<), llrof. TjAZZARO, nnche in nome del retche della tubercolosi : Cl1tanea, del sistema linfator<', il congressista dott. Bunnu ANO l'>er i conve· tico, dell'a1>pa1·ato loco111otore, dell'npparnto rent1ti eò il ~('gretnrio generale prof. B~IVEG:N'A, spira torio, dell'apparato <ligerente. <le-gli organi -cl1e riferi ~ ce sni laYori prf\pari1torii e sni ri. ultnti llro-genitn li. Poi si fern1a st1lla cu r<l, in 1mrticol'ngginnti : :i O rongre~s::isti i11t<?r,enuti. 4:>0 adela re t1ll'eli-0tc·rnpia, ehe oecup.-'l oggi il prin10 P<>~ioni, 20:1 t n1i. sc·ipntitict e i1rof~. iona li ini::c·ritti. ~to trn ~li n~nti <'ttrativi òelL'l tubercolo i chi• rur~ica e p(\r la qunle si pre~ta be11L. lino lH ~~i­ • •** c·ili:l - la tPrrn del sole: ne precisa la tecnicn. • "< 1 J)nu1eriJigio ~i inizh1 rono i la ,·ori. (lurnti itllf)(}rtnnti._ in1a i.er nE$iC't1rnre i ri~u1tat1. ! ./ elionttlYi r~r n10JtC' ~nt~. divisi in tre S<>zioni: meterapia ,·ieu co.'l<liu,·ntn efficace1nentc CÙlllft t:1<liC'n, chirurgicn :'.) profe~. ionale. A.ngn~tie di spaln:-:~terè1 pia, che d.n t.eu1po hn suggerito gli ospi1

[ANNO XX,.,III, FASC. 2il


829

SEZIONE PRATICA ~i

marini e ~ colonie marine, oggi in continuo incremento. Parla n11che clelle cure cli riposo, e ricorda in pro1)òsito eh.e l'imn1obilizznzione è in<tispensabile nelle forme a ,rtiooiari. Acrenna alle <·ure generali ed al metodo Dur.nnte. Tratta infine ~lell'utilità dei dispen.sari. Qt1anto agli interventi ~hirurgici, un ten1po così freq11enti. divengono ~mpre più li1nitati, n1algrado pe1~sista il nome di <e tubercolosi cl1iru rgiche ». Sulla magist1~ale relazio,o o i11terloquiscono Giuffrè, J.;a i\1~ndola, Calandra, Vadialà, Di Leo, Arnone, Du.r ruano, Spataro, Lodato, Arcole<>; riR!)Onde il relatore. Le

111101·<'

diretti Pe d ell<' organizzazioni 1nediolie.

- Il prof. BEx~·rvEGNA, relatore, din1ostra come ln gu.e rra abbia aggravato il problema del decaòin1ento ruornle ed economico della classe. Crede c·he i medici non -.1bbiano saputo im1X>rre alla 11nbblica opinione ed ai poteri dello Stato. il vulore della loro funzione sociale. , -orrebbe che i Consigli d~li Ordini si trasforma~~ro in organi più fatti-vi, cui farebbero capo le \'arie categorie c1i medici. Il dott. F. SALPIE'rRA, correlatore, deplora la pletora professionale, imputabile al difettoso ordin.amento degli tS1tudi e al decadimento delle FaC'oltà mediche, di cui converrebbe ridurre il nt11nero ed accrescere l'efficienza; prospetta le tristi oon<lizioni clelln classe: i;;i dichiara contrario ai sindacati; \orrebbe, invere, riforn1ati e rafforzati ~li Or<lini, cl1e f)()tranno con1battere e vincere le bn ttaglie della cla~. Dopo discuRsion(l, si npp1·0,ra nnalogo ordine del ~lor110 . Si riunirono n parte le categorie dei ·r nediei condotti, degli ufjioiali sa111itari e dei medici ferroviari ausiliari, c:he n dotta rono deliberazionj e approvarono ordini del giorno. 1

lotta. an./i1nalarica. i:n

i~icilia.

In seguito ad un..-'l co11ferrenz.a del prof Dromsr oolle endemie malarichE' d11 e.:inte la gi1erra e ad una proposta del d·o tt. SAL'PIE'l'RA, il Congresso deliberò dl fondare l1na «Società Siciliana per la lotta antimalarica.>> e nominò nnn CommiRsione per redigern(\ lo Statuto e procedere alJ'organizzazione <1<.>lln i1uova assoclAzione. Una proposta clc\1 prof. I>10 N1~1, diretta a costituire .d egli «Uffici tecnici rintimalarici » all.De9si a quelli dei medici provinciali, dette origine ad 1ln appassionato rlibnttito: il Congre. o, per coordina re le varie tendenze manifestn tesi, nominò una C-0mmissio11e c-01 compito di redigere un ordine del giorno nel quale siano contenute le proposte del Di.onisi. Per la

ra delle affezioni ga, tro -e1iter-iohe P ner1 ose prodotte da ptosi viscera.li», svolgendo conretti nuovi.

Il pr-0f. G.IUFFRÈ tenne una sn1.agliante c-0nferenzn m1 «Dante e la 11iedioina »; vi u1ssistette un pubbli00 imponente di ,signore, p1'0fe sori, uomiui politici, me.dici e studenti: segilc'llati il sottosegretario alla guerra, l 'on. Orlando, yart deputati e sena tori. l\1oltissime . furono le comunioazioni presentate n.l Congresso: il semplice elenco .dei disserenti ti11scireb1>e lt1nghissimo; ci lin1itiamo a segnalare crnelle dei proff. Cirincione, Pbilippson, Feletti, Vinci, P1:1zza-l\Ia rtini, Ciulla, Calandra, Titone, C'osentino, De J.\ Ieo, Cinquen1a11i, l\1aggiore-Ama• ecc. r1, A Sezi<>ni riunite, sotto · la presidenza del professor GANGITANO, vennero esauriti i temi d'interesse professionale. In relazione a precedenti delibcr~ti, f11 npprovato un ordine òel giorno pel' l'istituzione di lln l\Iinistero di Sanità. In nome dei congressisti, il dott. MICHEt...T ringraziò il Comitato org3.nizzatore: rispose il professor GruFFRÈ, dicendosi lieto del successo. Su ·l )l'Oposta del prof. PARLAVECOIDO, ·si delibera di nominare, per i futuri congressi, un Comitaoo organizzatore per1nan~nte, presied11to dal profes- · ~or Giuffrè: ne fa ranno parte i presidi delle tre Fncoltà e i presiòenti degli Orclini dell'Isola. 811 propostn del dott. SAI.PIETRA, .si delibera che il prossimo Congresso si adunerà a Girgenti. Durante il Congre~Ro ebbero luogo vari trattenin1e11ti. Si ten11e 1111 "bnnchetto sociale nll' H 6tel fiJxcolsior: vi furono pronunzi<1ti molti brindisi . In onore dei Congressi·sti furono offerti ricevimenti sontuosi dal l\1unicipio a l Pa laz1~ del Comune e dal Comitato oròi'natore all'Orto Botanico ed un tè in ca~a del presidente del Oongresso. prof. Giuffrè. R. B .

-

I

1

Per valorizz·are le 'r isorse id·r o-oli1natiolie della >~icilia. Veu11~ costituita una Sezione Siciliana della Società Italiana di Iclrologi.a. e Climatolo~ia; ne furono acclamati presidente il prof. Giuf-

frè, vice...presidente il prof. l\tlaurizio Ascoli, membri i proff. I>inz7..a-l\Iartini, Mirto, Calandra, Pie-

tro Valenza e Venezia, segretario il dott. Allegra . Il i>rof. G. l'ARLAV1<.:ccmo pron11nziò llna intere~­ santissima conferenza sul t.ema : « Diag11osi e ou-

Il fasrjcolo 6° (1° giugno 1921) della nostra SEZIONE MEDICA contiene i seguenti lavori:

F.

SABATuccr :

Su di un raro disturbo tronco da

congelazione. c. PAsT1NE: Valore semiologico del riflesso radio- · estensore. G. MALAN : Contributo allo studio delle lesioni del tatamo ottico. F. PEDRAzzrNr: Meccanica cranica e fisica cere, brale. TI fascicolo 6° (15 giugno 1~21 ) della nostra SEZIONE CHIRURGICA contiene:

F.

Contributo allo studio della riparazione delle ferite delle cartilagini articolari. E. PELLRCCHlA: L'alta frequel!za nella cura dei tumori dell'uretra e della vescica. G. BERTI: Ricerche sperimentali e cons!~erazloni cliniche sulla resezione parziale e sull ipertrofia compensatoria del rene. Croc10LA :

NB. _ Gli associati alla sola Sezione

~rati ca c~ e

df>Ride1 ano .c1as_cuno carto-

avere questi- importanti numeri mand1no p~l' lina-vaglia di L. 4.30 e li ricevera.uoo subito in piego fra.neo e raccomandato.


830

IL POLICLINICO

[ANNO

xx, ·111,

FASC.

24.}

APP UN TI DI MEDIO IN A PRATJCA. CASISTICA E DIAGNOSTICA. L'anca dolorosa dei veechi. Riconosoe come .cau·s·a (atl p8Jri di quasi tru·tti i casi di a1 trite deif o:: rmante) uno stato di tossiemia .ocontca, di icui ~·l f.oco1laio fJrovas1i ne:l 75 ~~ nelle gengà.ve: più che il ~m·p 1tce esame da iparte del demt~sta è neoessario •p rendere radio,gil"afie, che metter.anno in evidenza peri-odontiti, rarefazione, assorbimento dell'·OSSO. Nel rimanente 25 %, trattasi, o .di malattia intestinale, o di forme infettive da strerptococchi, da B. coli, di focolai purulenti nelle tonsille, nell 'orecchio medi·o" nella 1cistife1Iea, iSlpesso sono necessarie ri1cerche 1unghe e 1p azienti 1.)er scop riTe il fo·colad·o. La causa determinante va ricercata, freque.n ... temente in un collpo .ricevuto, una caduta, od altra causa t.r anmatica, fra cui an che trulvolta una 111aggio1'e b1revità dell'arto. Sintomi. - L'mdividu-0 avverte sul principio una certa ri.g·idità ed un ceirto doloiI'e al1'artd.colazione dell'anca, dopo un lavoro pr.olungato od una 1fati.ca .eiccessiva. 11 dolore è aocuisato anche alla re,g ione degli adduttori della coscia, non chè nell'area in nervata dal n e.rvo -0itturatorio. Ne segue lo ~ipas1n,o deg.li a clduttori, con diminuzione d ell"abduzione ipass.iva. Più t3Jrdi diminuisce anche il m·ovimento di rotazione, vengono limitate la fl essione, l'iperestensione e la circ11mduzione fin.o alla totale perdita.di mobilità nei casi gravi. Si pt1ò av.ere an1che dolore nel territorio dello sciatico, talvolta coxa vara e quasi sempr.e ins•pes:si mento ·de11a parte .gu;periore del femore ed a ccor ciamento diel1l'airto. Nel trattamento (.L\.. II. Tabby, Practitioner, 1920, rpag. 32-5) bisogna anzitutto cuTare la tos ~iemia. n e nt.1 alizzare gli effetti del l 'irritazio.n e cronica dell''a rtioola.zione, e gli eventuali effetti statici di un arto accorciato (ag1giunta di una suola di sughero). Bisogna poi diminuire la pres ione en.doarti·colare e ,mettere in opera le cure a11siliarie, oome contro-irritazione, massagigio, j onizzaz~one, elettricità di ogni sorta. Quando il cammino è doloroso, si farà ten.eire il letto per 4-6 settimane, appJir·ando l'esten.s io11e a pesi. Il paziente si alzerà qua11do sia cessato il dolare all'adduz.io.ne e sia runmentata la fle .. ion e. Qt18Jndo il paziente si alza, g li si farà porta 1 e t1n apparecchio ortoipedi co che co11sb=-t es~enzialmente di l· na cintura pelvica e di du e c;tec rl1c lnternli, le qt1ali impediscon10 la ft e:s,ione del ...ginocchio d11rante il cammino. La n eutrali1..zazione della pressione endo.airticola r e ~i <>ttiene con la gruccia ischi atica, 1

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tenendo la pa·r te dell'rupparecchio corrispondente .a l/l'arto, 1/ 2 p·ol4ice (.cm. 1.23) più lu11ga che l'arto stesso. Il pazie11te viene così a .caim- · minare con le teste ·dei m·etatar...si nella scarp~ m·entre la cute .d el calcagno sii trova più iJn alto che il cuoio del 1ca1cagno della scarpa per 1/2 p..o1lice. L 'arto d·i viene così un pendol.o che ,pende dal1l'anca suhla quale agiStc·e con p1ressione diminuita. fil. Il reumatismo tubercolare. La conosceITTza di qit1·esta m alattia è princip.aJlmente dovuta, secon•d-0 L. Findlay (Glasgow med. Journ., 1920, p. 241) a Pon cet e Leriche. Essa può 06sere primaria o secondaria, secondo che le manif.e•stazioni artr:itiche pl'ecedono o segl1ono Io svilupp·O .apiparente d·ella tu1b ercolosi viScetrale. Secondo Poncet, la var.i.età secondari.a è abbasta11za freque·n te (10 % di tutti i casi), .aff.ermazio·n e contrarld·e ita dall 'A., che cita statistiche, secon.d o l,e qua1i, non si sarebbe o~se1rvata n.emmenro una volta, sopra 6000 c8Jsi di tubel'colosi polmonare. La sua si.ntom atoJ ogia non diff eri sce da q11alla della varietà p.r imari.a : so1o che .l'associazione con le lesi oni tubercolari non lasci·a dubbi sulla sua natura. La varietà -primaria è rara; essa può sim11lare la febbre reumati ca O·r dinaria in modo tale che per un certo tempo, 1a su a vera na. tur.a è misconosciuta. · I dolori possono eisser·e vaga.nti da lln'artico_ !azione ad un'altra; vi può e-s·s ere febbre J.eggera) sequele di peri·cardite: talvolta i srultci· lati possono anche dare qualche vantag.g io . T11tto cjò conc orre ad accrescere la confusione con ~a vera forma reumatj·ca; sdlo che, co·n una certa frequenza, si sviluppa in seguito una tube·r colosi vi.s ceral e, che C'hiarisce la diagnosi. ftl. 1

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Diagnosi della tubercolosi ossea ed articolare. La cliagnosi della tubercolos.i o~s e a e articolare (H. Snitz.y, Med . J(linilc, n. 1, 1921) è spesso diffici1e oltre che negli stadi iniziali, ainche in quelli avian.zati dell'affezione. La reazione de'll'-0sso o dell'articolazione può difatti essere identica di fronte ai geirmi più diversi (b. tubercolare, piogeni, gonococco, spirocheta, ecc.), di fronte ad influenze tra11matiche e di fronte a stimoli costituzionali (p. es. a ccrescimento). La diagno i richiede allora una esatta conoscenza delle a Iterazioni anatomo-patologiche e dei iproce~si biologici che si vil11ppano dunante la lottc'l. tra l'agente dannoso e l'ore-anismo. L 'A. riferisce alcuni casi di artriti dell'anca da pioireni . •


{ANNO

XX\7 III, FASC. 24]

SEZIONE PRATICA

831

L'aspetto dlinico 1&a qltello della coxite tbc. ~on ascesso freddo gluteo. La pl1ntura dell'aSC€6So ne riv·elò Jia natt11ra e l'incisi-0n·e di esso fu !Seguita da rapi da gm.arigione dell'affezione rurtioolare. Rife·r isae inoltre un caso di a rttite sifilitica del gino1crchi10 curata inuti1m1ente per molti mesi oome fonma tubercolare, ,gua:rita rapidamente in seguito alla cma specifica. Raiccoman1da a scopo diagnostico le seguenti tri1

~e11che:

1° Anamnesi accurata e ricerche cliniche. ~Ialattie

preoedemti, er.editarietà, anomalie 1Co1n genite (lussazioni dell'an ca); traumi, ca11se p1rof ession1ail!i., ecc. L' osservazione esatta della limitazione dei m ovtlme.nti, de~ .graid10 e ·d ei1o sviliu!Ppo di essa Qeve d1ar r~oonosicere se si trat ta di 1processi artritici non tubercolari; co,sì p. es. farà riconoscere cc l'arthritis s11d. deforma n s » nella quale, al contrario Q.ella coxite, i movimenti di flessione dell'anca rimangono liberi per lung·o 1

temipo.

2° Esame rontge.nolog·i co.

POLLITZER.

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Il trattamento dell'insonnia. L'insonnia ha cause m olto svariate: tratta.si talvolt a di intossi·cazi one (febbre tuber,colare, dispepsia, costipazione, disturbi epatici o cardio-renali) oppUJre di neuropatia; in q11alche caso div.ersi eJ.ementi entrano in giuoco e r endono più m alagevole la cuira. P. Gallot e Ch. Coaba rd (J ournal des Praticiens, 26 marzo 1921) p;rendono in esame alcuni di tali tipi d'insonnia: 1. Tubercolotici. - La causa è da ricercar.si nella febbre, talvolta a ffatto lieve, m a nifestantesi in rpi ccoli accessi notturni; 11 sonno è cattivo con in,cubi, l'a.mmaJ.àto finisce per sveg1iars1 madido di su·if ore e non sii riaddormenta più. L'in1dicazione t~rap e uti ca è di sopp1•imer e o almeno spostare l'accesso notturno; si eviteranno anzitt1tto 1e occupazioni (passeggiata) c he possono provocare lin rialzo di temperatura, si regolarizzeranno le .digestioni e si scxm1

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Si potranno distingue·r e le alteraz.ioni t uber• colari cla quelle diell'artrite defoirrnante, da que1le epifisarie in seguito a r achitism o, da quelle residt1ate da pro·cessi piemici. 3° Ricerche sierol-0gi,ch e : a) .peir la tubeircolo:si; b) reavione di ,,,assermann. 4° Rice:vche bio1ogiche: p11ntura esrplorativa od es.cissione di un frammento di tessuto. Esame m i croscopic-0 e cultural1e rispettivamente anatomo-;patolo1g ioo; inie'z ionie od inn.esto negùi animruli.

TERAPIA.

ministrerà un antitermico (criogenina, chinino , can·foirato di pirami d,one) in piccole dosi di 20-40 c.g. con 11n· P •OCO di verona1 ogni due-tre ser e. E importante che l 'antitermioo ven.g a preso prima che .si inizi l'acc esso, e se ne continui la somministrazione fino a che la tem peratura si sia stabilizzata. 2. Costipati. - Questo gen er e d'insonnia è soprattutto frequente 11elle CLonn.e. Bisognerà in tali casi r e-golarizzare l'igiene dell'intestino: sopprimere anzitutto i lassativi chimici (senna, podosillina, calomelano, e cc.) ricorr.en clo alla cura ,d 'aranci, di uva, di legumi verdi, di semi di lino, di 3'gar-agrur. Di ta nto in tanto un cucchiaio d'olio di ricin o: assai 11tile il so1fato di sodio (2-5 g.) al mattin,o a digiuno in un bicchiere d'acqua tiepida, ,con c11i si ottengono notevoli effetti aperitivi ed .antitossici. 3. Grand e insonnia nervosa. - Colptsce individ11i che h anno ·s ubito violente scosse m orali, o q11elli che in consegt1enza di intenso surménage intellettua le o an.ondano so.n·o a r r ivati a parderE' il senso della su·cce .s1sd·on e normale ,d el giorno e ·de.Ila notte. Ta1i ·soggetti fanno un lar.g,o con Sl1mo di ipnotici, h a nno di solito inappetenza e 00.stip azi1one. E ssi vanno dFtpprima sottoposti ad una cura disintossi can te : riposo in letto in assoluta calma, regime alim entare di latte, brodo ·di leg11mi, a·oqn.1e al·calin.e; si concederà J.aro l 'ipnotic·o a bit11al e a ·cl,osi strettamente sufficient~ accomrpagnato 1da bromuri o valerianati. Dopo una settiman a circa si farà l ' allenarnento al sonno media nte· l'i.droterapi a (docce tiepide a -g etto spezzato, semicupi con affu.sioni tiepide sulla nu ca) e l'u1so .a lteirnato di due. o tre dipnotici (veronal, tri·onal, e·cc. ) a dosi progressivamente decrescenti. Si ,concederà poi una dieta più ricca, sorvegliando l'intestino ed esigendo un II"iposo comp.l eto . .Ristabilito il 1sonno, si to·n i.fioh er à il sistemai n erv,oso, 1ltilizzan·do 1'a rsenico, i foScfati, l'elioterapia e con.siglian.do un·a vita più ·r .egolare ed igienica. 1

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fil. La cura del singhiozzo. Contro il singh iozzo, disponiam.o (l\I a1iinet : l ,a Presse m édicale, n. 92, 1920) di un certo numero di m~zi d'azion.e : a) P iccoli mezzi empi.rici che in ultima analisi Lendono aid eseircitare un 'azione eccitoinibitoria sul frenico i 1° Sospensione d·el respiro pel inaggior temp o possibile, l)er esempio, contando e cercando di rag.gi11n.gere i·l n·umero più elevato, ovver o cer cando di r ecitare tutto d'un fiato un l)nano qualsia.si; Z> Applicazioni m.olt.o fredde o molto calde o di revulsivi senapizzati sull'epigastrto;


832

IL POLICLINICO

3j Ese guire una serie - 45, 50 al mint1to - di atti re~piratorii profondi e rapidi; 4° Assorbire, a piccole dosi, acqua mo·l to calda o molto fredd~, o gassosa, pra ti can.do dopo ciascuna ingestione un'inspirazi.one lenta e profon da; · 5° l'raz.ione fProlun,g ata e forte co,n le djta o con la pinza, della lingua a l di fuori dehla bocca; 6° 1Compre·s si-0ne digitale energiica dell • tron co del fren ic.o dietro l'artieolazi.o.n e steirnoclavicoJare; 7° Galvanizzazione del frenico: pol-0 positivo al col1lo, p.olo neg·ativo sulle inserzioni diaframma ti che; 8° Compressione oculare. b) I m ezzi m edicamentosi tendono tutti ad anestetizza,r.e la m·u cosa gastrica, ordinario punto di p a rtenza d·ell 'eccitazione del rifle1s.so del singhiozzo, ovvero ad agire sugli stessi centri nervosi ed a rompere l'arco riflesso nel s uo st.esso centro. P erciò ritroviamo gli abituali agenti: 1° Acqt1a cloJ'o,f ormica, cocaina, men tq1o (anal.gesici l·o ca li); 2(l Oppi-0-morfina; bellad·o nna; atropina; cannabis i11dica (analgesici locali e depressori centra li); 3° Cloralio, bromt1ri, valeriana (depressori centrali). MONTELEONE. 1

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Il bromidrato di cicutina nel trattamento delle mioclonie, specie di quelle consecutive all'encefalite leiargica. Fra le sostanze capaci ·di esercitare una azion e di freno sulla plac-ca motri ce terminale 'dei n ervi, primeg·gian,o il curar-0 ed il b·romidrato di cicutina. Pierre ~'!arie e H. B ou.ttier n ella se iuta del 25 feib braio 1921 della Société l\Iédicale des Hòpitaux de Paris (S. 7 di Bulletins et 111 é1noires) co1m unicarono i ris11ltati da essi ottenuti applicando il bromidrato di cicutin.a nella cu.ra delle mioclonie consecutive a ll' encefalite epidemi ca o ·di altra natura. Essi notar·o no l111a dimi11 11zione i1etta degli spasmi mu scolari e dei fenomeni dolorosi che li accom,p agnano; mentre i malati si mostravano più tranql1illi e potevano meglio riposare. L 'azione del m edicamento persisteva in a lcuni casi anche 10 giorni dopo la cessazione de~ la somministra• z1on e. ron notarono però a lcun effetto util e nelle contrazion i ampie e disordina te del tipo della corea ritn1ica val11tante. I\Iiglioramento notevole ebbero anche in un cnso di paramiocl-0no multiplo ed in un caso di . . i11d rome parkinsoniana post-encefalitica. Il bromi<lrn to di cicutina "·~ nne sommini trat.o p er ir1iez ioni alla dose di 1 n1illigrammo per 1

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LANNO

XX,1 III, F ASC. 241

volta sin o a 3 milligramr11i al gior110. Le iniezioni fun~ono ri·p etute per 5 .giorni, poi riprese dop o un perio·do di riposo di due o tre giorni. In altri casi il brorni·drato di cicutina venne somministrato a giorni al terni. L a dose massi.ma che si può raggi tingere è di 10 milligrammi n eble 24 ore, Gli AA. non ebbero 'a notal'e al·cun inconveniente dall 'uso ·del bromidrato di cicutina, nè in n,e ssun caso si manif es taro no sintomi di intohlerar:iza del rimedio . TR . 1

NOTE DI TECNICA. •

Il metodo di Sohansky per distinguere gli essudati dai trasudati. (B . LARSEN e K. SECHER. B erl. Klin . W och ensch rif t, n. 13, 1921). Sono in uso due metodi per distingt1ere gli essudati dai trasl1dati : la misurazione del peso specifico e le prove di precipitazione (Ri- . va lta, Primavera). · • P.er il primo m etodo è necessaria una disicreta quantità a.e} liqu.ido patolo1g ico quale ' . spesso non è possibile avere; il secondo metodo dà ·r~sultati grossolani, non valutabili qi1antitativamente. Il metodo .di Sohansky, basato siulla titolazion e, permette l'esame quantitativo anche 'di scarse ql1antità di liq11idi patologici. I r eagenti si prep a rano aggiungendo a 0.2, 0.3, 0.4 eme., e così via, di una soluzione decinormale di Na OH, un'egual€ quantità di solt1zione alJ' l : 100 di fenolftaleina e T)Oi - dell'aca11a - distillata fino ad ottenere complessivamente 100 eme. A !) eme. del reagente così allestito si aggil1nge 1 eme. del liquido da esaminare ; si mescola, osservando se il colore rosso -nermane oppure sco:mpa r e. Eseguendo tale pro;va col reagente composto di 0.5 eme. ·di s.oluzione Na OH + + 0.5 eme. solt1zione fenolftaleina + 99 eme. acqua distilla ta, gli esst1dati scolo<rano la soln zione, mentre i trasud ati ne lasciano inalterato il colore rosso. I.a quantità di soluzione di Na OH che i liqrt1idi patol·ogici riescono a sco lorire, è molto varia: fino a O.7 em e. in media per g .l i essudati pleurici, non arriva che a 0.2 eme. per i trasudati peritoneali. Se un essudato purulento riesce a scolorare fino a 1 eme. è n ec~·~ ari o l'intervento chirurgico. Una modificazione del m etodo è stata adottata da ~I artiri. E gli di1t1isce 10 eme. del liquido patologico con 40 cm.e. d'acqua, aggiung~ 2 gocce di solt1zione alcoolica di fenolftaleina al l'1 :100 e titola con a lcooli decinormali. P erch è la soluzione si colori in rosso sono necessari 0.1-0.4 eme. di soluzione decinormale No. OH se si tratta di transudati; sempre più di 0.5 c1nc. se s i tratta di essudati.

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POLLITZER.


(ANNO XX\Tlll,

FASC.

24]

833'.

SEZJONE PRATICA •

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IGIENE.

NOTE . DI MEDICINA SCIENTIFICA •

Sulla profilassi della difterite.

L 'imp-01rtanza .dei portatori ne11a diffusione della difterite non ·p uò essere misconosciuta, d.o, vendesi ad essi attribuire nt1merosi casi di contagio. Possono riman.ere per lungo tempo poirtatori alc11ni convale scenti di difterite. G. H. Weaver (Journ. Am. med. Ass., 26 marzo 1921) dallo studio rd i una serie ,d i 500 casi di difterite, rileva che una metà circa dà colture negative dopo una settimana; tale proporzione si eleva a 71 ~~ dopo tre settimane, a 83 % dopo quattro, al 99 % ci rea dopo sette settimane. In complesso si può ritenere che circa il 17 % dei difterici diventa portatore, cioè dà ·coltuTe positive dopo quattro settimane. La persistenza dei bacilli è leig ata a condizioni patologiche, q11ali tonsille abnormi, di solito ipertofiche con cripte profonde e superfice rt1vida : nei casi in cui i bacilli vengono trovati nel naso, si riscontrano vegetazioni adenoidi, rinite cronica, generalmente secondaria a malattie dei sensi; non infreqt1ente è il caso che si trovino nel naso corpi estranei, rimossi i quali, scompaiono in breve terr1po anche i bacilli. Anche· fra i sani si trovano non raramente dei portatori: fra il p11bblico in generale 1-3 % ; fr~ gli scolari delle scuole infette 8 ~~ : nelle inferrniere dj ospeda1i per malattie contagiose 15 ~lo ; negli ospedali, fra gli individui che sono stati a pii1 intimo contatto con i difterici, la proporzione può elevarsi fino al 36 %. Mer1tre però i bacilli che rin1angono nei portatori duno la difterite sano quasi sempre virulenti, q11el1i dei portatori sani lo sono soltanto nel 10-18 % : una maggior percentuale di virulenti (finn a 80 %) si trova nei portatori che sono stati in contatto con ammalatj; si comprende quindi il grave pericolo che essi presentano nel disseminare la malattia. La per~istEmz~ di · bacilli difterici è legato, a.nahe nei portatori sani, a condizioni patologiche del naso e della gola. Poco o punto effetto hanno nei oortatori sia convalescenti . . che sani, l'uoo di gargarismi, di lavacri, di siero antitossico: invece l'intervento per asportare delle ve.getazioni ad·en-0i di, delle tonsille ipertrofiche, ecc., porterà rrapi damente la scomparsa dei bacilli. Le mis·u re da prendersi n el rigual'do di portatori .persistenti consiston 0, anzit11tto nell'accertarsi se il germe è o non virulento: 1n caso ,p,o sitiv.o si ri,c ercherà se vi sono condizioni patologiche locali ed, in caso positivo. t'i elimi11eranno. 1

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Effetti delle iniezioni di chinino sui tessuti dell'uomo e degli animali.

(L. S.

'

DunGEON. Journ. of the R oyal army 1ne-

dical corps. Tome xxxvr, n . 1, febbraio 1921).

L'A., senza intenzione di voler deprezzare il valo1~e delle iniezioni i11tramu.s colari di chinino, richiama l'attenzione sulle ·gravi . lesioni che esse iprov.ocano. E·gli ha studiato l'effetto 1-0cale provocato da simili iniezioni nell'uomo e in parecchie specie· di animali (muli, conigli, cavie, rane) usand.o i sali di chinina (solfato,. cloridrato) disciolti sia in soluzione fisiologico. e sia in etere od olio. I tessuti erano esa. minati microsco1)icamente e sottoposti all'a11alisi cl1imica per stabilire la rapidità dell'assorbimento. Già in vitro i preparati di chinina hanno un'azione emolitica marcata, alla quale 's 'aggi11nge quella, !)iù potente ancora dell'acido 11sato per disciogliere l'alcaloide. In vivo, le solt1 zioni concentrate comunen1ente l1sate nei malarici provocano una necrosi !)iù intensa delle sol11zi9ni dill1ite, n1a queste ultime, per jl vio1ume che· si deve ragg·iungere per la dose efficace, .p roduc·o no edema ed ugttalmente necrosi sì che n,o n si possono tirare conclusj.oni in favore dell'uno o dell'aJ. tro metodo. La soluzione dell'alcaloide nell'alcool o nell'etere a .varie proporzioni o l'aggiun ta di olio non offre a lc11n vantaggio reale sulle soluzioni di sali di chinina nella solt1zione fisiologica. L'analisi chimica dimostra che l'assorbimento delle soluzioni concentrate si fa ;rapiidissimameinte nel punto di iniezione anchenegli agonizzanti e che non avviene alcuna combinazione colle pro,t eine del siero nei teiSsu ti necrosati. l . a chinina i1on sembra accu•m'ulaTsi nei reni, nel fegato .e nel mio cardio. L'iniezione nell'a11imale non è giammai seguìta da leuco citosi, ma si nota spesso t1na le11copenia consec11tiva con a11mento dei grandi mononucleari. I... a necrosi prodotta, la cr11ale si associa ad edema e distr'l1zione di emazie del sangue fuo ri11scito dai vasi, si pr.oduce rap1idamente nei dieci minuti che seguono l'iniezione e persiste per molto tempo. Le fibre m11scolari si frammentano, si rid11cono in gocciole e nello stesso tempo i nuclei proliferano; ne segt1ono lesioni da fibro-miositi e da fibre-nevriti. Se l' i11iezio11e viene a cadere nelle vicina11ze di un grosso tronco ne1rvoso (!). es. il n. sciatico),. n c·al1 ~ a tj rlla necrosi e clell'e·dema invadenti, può scg11ire llna degenerazi one totale del nervo, accompagnata da paralisi, senza che vi sia. 1

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IL POLICLINIC•)

stato diretto tr'a11ma s11l nervo. Frequente è Ja 11ecros i delle pareti dei vasi, spesso accomr•agnata da tromhosi, altre volte da e1norragie spesso minime, ma talvolta gravi se si tratta di 11n grosso v aso. L 'A. conclude cons igliando di non fare iniezioni intramuscolari di chinina, se non qt1and o è di stretta necessità : in simili casi pratjcarle lontano dalle arterie e dai nervi importanti e di non rineterl e s11 di 11na stessa zona muscolare se si vogliono evitare lesioni definitive dei m11sco li e dej nervi.

E.

BENEDETTELLI

POSTA DEGLI ABBONATI. , •

( 13~9)

.<:::emiotica dell1 eredo-lue. 2655:

All'abbo-

nato i1. Per il segno di Ant.onelli, vedi Policlinico, 'Sezione ipratica, fase. 20, 1921, ·p . 686. La sindrome id i Hoohsinger è caratterizzata d a ll'aspetto di m i CTorinia ed iperplatirinia dei bambini eredoluetici, ·dovute ad infiltrazione ~e I !)eriostio della parte superiore del nas·o e -clel pe1'icondrio della parte inrf.e riore, per c11i • la n ntrizione dell' os.so e della cartilagine c.orr.isipon denti è ]Yrofondamente alterata. Infine D. Tnnturri h a riscontrato in1 bambini eredo-lu eti ci nn' alterazione morf.olagica del m a r g·ine cl el velopen.dolo in vici11anza del l)ilastno anteri01re, V·erso il ~ll·O tpl1n.to ·di unione con la base dell'ugola. T ale alterazione consit.e in una dentellatura del margine, come se in q11el punto fosse in atto un'erosione, sia p.ei tessl1ti epiteliali che della mucosa. La perditn cli ostanza s i estende per 1-2 mm. dal margine del veloipen·d·olo ·ed è bilaterale. I l Tan tl1rri crede qne "'t.o s intoma uvula-palatino pat og11omor1ico clell'eredo-l11e. (Cfr. D. TANTURRT. • 11 di itn n11ovo sintoma tt1 ulo-palatino riscon,t rato nei l)ambi rii fredo-sifi,litici. La pediatria, 1919, fase . I, vol. 27. - V. pure: D. TANTURRI. Ancora sul siritoma o segno uviilo-palatino, ecc. Arc11ivio It. di Otologia, Rinologia e T.aringol ogia, 1921, fase. 2, vol. XXXII). \ ·. ~lONTESANO.

(1350) .4:utosiero Pil autosieroterapia. - Al1, abb. n. 6836: l . . 'a u to iero s i ottiene prelevando sangue dal oggetto in cUl'a, lasciandolo coagulare,, separ a nclone l a poo·te liq11ida, che si diviJe qt.1ando il coagulo si retrae. La tecnica è la seguente : dalla vena del gomito, con rigorosa asepsi , per n1ezzo di ..drin ga st e1il e, ~i preleva qt1ella qnantità di snn ~1.l e ch e si r eputa ne cessal'ia (in gen e r a le 11na q11an ti tà alm eno doppia del siero occorrente). Si lascia il '-'U.ng11e in 111ogo fre ~co })er 12-2'! <>re e si a" pira il iero, eYitando di a spirare

[ANNO XX\ .. III, FASC. 241..

conteml!>oraneamente le emazie. Il siero fresco è cosi pronto per l'uso. P er altri scopi, co1ne subito direm(), il sangue prelevato si pone in termostato a 37°, si lascia sierare, si sepaJra i] siero, che si inattiva a 55° per mezz'ora e si può conservare ·con l'aiggiunta di ac. fenico (0.50 %) o di lisolo (0.20 °k,) . Solo ad un siero così preparato ed inoculato al paziente ·dal q11ale il sangue stesso è stato prelevato, si deve dare il nome di autosiero. .Si parlerà di au.toplasma (autoplaismoterapia), se dal sangue r.eso non coagulabile si separano le emazie con la decantazione o con la ' centrifugazione, di a11tosangue (autoemoterapia) se .p·en· il tentativ·o <li cuira 1si usa il sanau e o in toto, aippena prelevato, 01ppure conseirvato liqt1ido in citrato di sodio . L'autosieroterapia ha fin.ora trovato indicazioni, germinate da concetti teorici sui fen om eni anafilattici ed ar1tianafi.Iattici, in quelle affezi.oni morbose, o in quegli episodi, che hanno l 'irnpronta clini.ca, ·e i seg.ni biologici 1dello , c11oc anafilattico. Il siero è stato usato fres co, con lo scopo ·di conservarne cioè per quanto è possibile l'omogeneità, è stato usato dopo qt1alche tempo , dopo dimora in termostato, o dopo inattivazione col calore, che fanno perdere i poteri comple·m entari e. parte delle ql1alità origina.rie, rendendolo simil.e al siero eterogeneo. Col primo metodo 1si è usato il siero negli accessi di asma, n 1elle t1rti·carie, nelle cric;i en10glob·i nuriche dell'emoglohinuria parossi stica, col siste1na B esredk a delle dosi progressive Yaccinanti; rol secondo metodo l'autosieroterapia ha. trovato tutte le indicazioni della eteroproteinoterapia, ossia in qu asi tutte le malattie infettive i1elle quali si poteva s perare un certo v a.nt8Jgigio dallo scio~):pio di uno cl1oc anafilattico. L'uso quindi de·IJ' arntosiero ora è stato quello di desiensibilizzare, -e ·di evitare cioè l o ch oc, ora quello di pro1Vocare lo choc stesso. • L 'autosiero è staio t1sato pe r via sottoct1tanea ed intramuscolare, e per via endovenosa. Le dosi sono state variabili; da 1 12 ad 1 a 2 cc. progre~s ivam ente crescendo i)eir le dosi desens ibilizzanti, da 5 a 1-0, a 20 cc., se la cura si propon•eva ltno scopo provocator e diella crisi. Ricorderò che l'autosiero è stato anche usafo per via in trarachidea (asepsi rigorosa!) in casi di corea grave (15-20 cc. ). I risultati non sono concordi: l'esperienza clini ca attuale r egistra l'a11tosieroterapia come 1

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itn

tentativo incoraggiante in qualche malattia

(es. emoglobin11ria parossistica), ma non possiede' ancora elementi tali da potere annoverare il metodo tra i mezzi sicuri e correnti di terapia nelle mani del pratico. Essa invece mette in guardia contro gli event11a li gravi danni legati a lle iniezioni endovena e ed intra,..


~EZIONE

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PRATIC·\ •

rachidee di autosiero; e d impone ga:ranz1ie nella preparazione, che, se pure sem•p lice, per tecnica, non può esser.e fatta se non in labo1,ato1io bene organizzato e da per,sone che abbiano familia,rità con l'asepsi e con ricerche d·i tal ,genere. t. p. -

tilbilità e 0011.flitti, in specie nella vita coniugale. Questi t!I'e caratteri m ·ol'b0>si sco·IDJ)aiono nella danz~ in cui i·l ·pe>riicolo di eccedere non esis1te, p·o ichè non si •p uò balla1~e di ·contim.uo ·e IPOichè :si richiede il 0011'00I'!S-O attivo di un'altra persona. Quessta è una p·ersona vera, e perciò pre·senta i su·o i ·difetti fi1si ci, mo!ali, intellettuali inevitabili, che riohiamam·o alla realtà. Infine non v'è nessun conflitto possibile con la moraLa psicologia della danza. • le, poichè l a danza è generalmente consentita~ Il dott. B. S. Trulmey (American Medicine, è da tutti ammessa (ove si eccettuino pochi marzo 19"21) in una interessante digressione pu•1·itani .che vi oppongono il loro tabù); essa si dimostra che il ritmo dominra molti fatti naoomp-ie alla presenza dei genitori, degli amici, tura1i, in specie nel campo biologico, e che di tutta una .f olla di persone: nessun conflitto esso ha ·inspirato insie1ne la poesia e la danza. mo1 ale può derival'e da un atto approvato. Della. da11za si ha11no tra1oce anche n·e l mon1do Un'·a ltra valvola aperta agli eccitamenti seaanimale; dt11·ante i tempi storici .e tra i vari s11ali è la priomiscuità, ciorè la moltep1'icità d·elpopoli possiamo seguirne le modalità e gli le irelazioni ·sessuali normali (ottenuta ;per mezadatta.menti molteplici, dalle danze religiose zo dei div·orzi, del concubinag.gio, ecc.); ma a quelle guerriere, a quelle mimiche. Spesso è causa di rilassatezza dei v-i.ncoli familiari, l1a assunto carattere di corteggiamento tra i men.tre la danza ·pern1ett.e ·di indulgere alle irdue sessi; ma rare volte è diV€·n uta brutalmen- resistibili ten denze poligaJmiClhe ·di molti in1di ... ,te erotica, come nella danza del ventre dei vidui, puTe maintenerudo sa1di i vinoodi familiapopoli nord-african·i. Il walzer a sei era già ri e oonsentenido l'unigenicità della prole. parso immorale ai &Uoi tempi; ma in questi Altra valvola è la p1·ostituzione, di cui tutti 11ltimi anni, a partiir.e .dal 1912 e 'Più specialdeploriamo le conseguenz•e Il·efaste e l'abbrutimente dopo la gt1eirra, le ·danze erotiche hann,o mento che ingenera cosi n ella donna come nelpreso t1no sviluppo fot'midabile tra tutti i po- 1'uomo. Invece le danze moderne permettO'llo di f>Oli civili: tan gio, fox-t.I'ot, jazz, machich, ottenere la cc decongestione » degli organi ses• ~l1imy, choppy, turkey-tr-0t, hésitation..... ris11ali in mo,do faci1e rucco1srtan1do sog.getti sUJpesultano di movimen·ti, di attitudini, ·di gesti ed ri1ori, s·e nza contatti e perciò seinza il peri.colo di hanno finalità manifestamente lascive, il che restare vittime del gion ococro o della spirochete concorre ad alim1entare la mania della ·danza pial·l i·d a .. .. che si è abbattl1ta in modo speciale tra le ~t\.ltTi vantaggi ancora , la danza presenteTebclassi medie. L'esaltazi o·ne sessua1e giunge ibe dal lato i1gi.enico; iper 1es., essa impone un non di rado fino all'orgasmo venereo. L'A. 1so- eisercizio attivo ·di tutti j 1mru·scoli, il che con.oorstiene che questa tendenza all'.erotismo non :re ad ilrrob11•Sltire l'orgamism.o; ruccresce la di~ia da biasimare e d·a con.dannaire, ma anzi da sposizione alla letizia, la quale è un fattore di incoraggiare e da se·C'ondar.e, per tutta 11na stesall1te : crea quasi lln paradiso terrestre ... rie di ra1g1iorni. Ceirto, individt1i sani, e.qt1ilibrati, capaci di -TelJa nostra epoca tper.,jsess11al e sono p·re.clt1si a 111to-r-0ntrollo, non sentono il biscgno di que• o 1~esi dtfficili i rappo,rti n-0nnali tra i drue ses- f:f o diversivo; essi rirercano, tutt'al più, un si; restano nuerte molte valvole •-ner -calmare godimento tranqt1illo nelle vecchiie danze oor1'eocitazione co11tinn.1a ·del ·senso geniesi-co, ma t.egigiatri·ci, semplici e sedativ·e; ma gli indivi~ono più o meno deiprecabilli. ·d ui se~1Sualmente irrequieti trovano nella Sovratutto pernicioso è l 'aut.oerotismo soli- . danza moderna un bu-0n mezzo per ridUITe la tarlo : potendo praticarsi ql1asi u.b iquitaria-. loro ten1Sione sessl1ale. Della danza si p11ò mente e senza limiti, conduce con facilità ad abl1Siare; chi sia destituito del tutto dei rpoten eccessi, cui seguono impotenza, frigidità, ecc. di freno, può trarne in c:entiv·o continu() a.d ecInoltre n·e deriva.no ·conflitti tra l'imip.u lso ma·l- citam,enti malsani; ma di tutto si può abusaxeT sano e la morale, che lo conrl1anna; anrche aJnche de1 1matrim-0ni'O. La danza moderna, insenza essere fautori .dJe•l le tee\l.rie frerudiane, fìnP, dovrebbe ~.cri,1Prsi in modo rigoroso dobbiamo ammettere ch e questi conflitti nsichiai gi,ovani intorno all'et~ p111her·e. ci sono ca11·sa di ne'1.1rooi. Infine, si tratta di u.n a QneRte idee p~rranno avventate, rivoluzionapratica antisociale, p.oiohè essa vien·e fomenrie (Tjnnsi ;pfl zze.sche, ma hann-0 il pregio della franchezza, di l1na franchezza brutale; abbiatata da tt1tto un mon·d o imrnruginari-0 ' tronno -. fuori di ogni possibilità reale: la realtà sem- mo teinuto a rendeirle obiettiva.m ente per la loro bra poi scf atta e .deiter.mina d 1elttsionii, incom.p astessa originalità. R. B. 1

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VARIA _

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IL POLICLINICO

836

[ANNO

XX,"Ill,

FASC.

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NELLA VITA PROjj,ESSION ALE. ·Cronaca del movimento professionale. ~·e1

campo dei medici di bordo. •

I/ Associazione N'azionale dei Medici della ~'farina Mercantile, eon sede in Geno,·a (na Palestro 2), -ci comt1nica in <.lata 28 maggio : Col giorno 3 i;iugno andranno in ngore le se, ·ere disposizioni prese dalle Autorità dell'America del Nord per lin1itare il più •p ossibile l'emi)g razione europea in qu~i paesi. In seguito n. disposizioni legislative il numero di emigranti italiani <:he Potranno sbarcare in un -anno nel Nord-Atnerica sarà iidotto a soli 42,000. Se si pen~1 che per i bisogni della emigrazione italiana al Nord-America erano adibiti ben 40 transa.tlantici, dei qunli ciascun o i11 ogni viaggio trasportava da 1-100 a 1800 emigranti, si c-0mpren~ de subito come le disposizioni prese dagli Stati Uniti siano per determillc:'ll"e il disa1wo di un numero notevole di piroscafi. Molte Compagnie estere rinunceranno senz'altro alle linee che avevano stabilito fra i porti dell'Italia e il Nord-America. Molte Compagnie italiane, a loro volta, si vedranno rostrette a mett.ere i11 disarmo una pa.rte della loro flotta n1ercantile transoceanica. Fino da questo momento intanto sono .sospese tl1tte le partenze .dei transatlantici per il NordAmeriec'l. Se ora consideriamo ohe su ciascuno çli detti piroscafi venivano imbt'lrcati cla due a tre medici, si comprende quale grave danno derivi alla numerosa famiglia dei medici di bordo, dei quali quasi un c~ntinaio si troverà costretto a sbarcare ~ forse a do\er rinunciare alla professione già abbracciata. IJ1tanto dai giornali .apprendiamo che si aprirà iu R<>Il1<1, nel mese di ottobre, una nuova sez.ione tlj esami per medici di bordo. ~ perciò t1tile che fino da questo momento i (\Olleghi . iano informati della grave ~risi che coll'i~<'e la ~1.a.rlna mercantile ed i medici di bordo. nffin<'hè quelli cl1e ltnnno in nnimo di adire a l «>ne<>l'F;O l1on nbl>iilno a fare ecce ~iYi nffidamenti ~1 futuri fneili in1ba.rchi. Tnnto più clov~rosa è questa informazione quan· do si pensi che In partecipazione al concorso di Roma implic-a una spesa non indifferente sia per l'obbligo di permanenza in Roma di almeno 20 giorni, ma per ln necessità .di freq11entare preventi vnmente qunlc·he e-orso l1ffici.ale presso le Univer~i u\ del Regno. Speriamo «l1e in 11n pro :--imo a Y\e11ire le con<lizioni n1ute-rnn110. JA': •l ttua li di8posizioni prese dagli • tn ti l·11iti .contro l '~mig'rn zio11e n ' prn 11110 intnnto h1 d11rtl t:.l cli 11n nn110. ~In pu rtrnppo 11011 . i può . peru re che in n11 n nn<l J)(). ·1n<) n1ntnr«.\ 1(\ condizio11i interne degli S::t..1tl uiti (cli~oC'c: upnzione, ('risi i11du~trinle, ecc.), che le hHnn<• detern1inntc.

Forse nuoYe Yie si apriranno u lla eruigrazion~. l\!fa intanto ripetiamo che un centinaio di colleghi r~sta fin da ora grayemente colpito nei suoi interesssi e le prospettive che si offrono ai futuri nuon autorizzati non sono certo delle migliori. Il Segretario Dott. CARLO BASSO:\J:.

Mµtue di medici. A iJ)roposito dell'articolo inserito sotto questo titolo nel fase. 22° del Polioli'ni-co, ritengo utile 1>0rtare a co11oscenza dei lettoo:i che oltre alle citate Associazioni di l\rlutuo Soccorso Lombar<la e IJigure, funziona qui in R<>ma, dove fu fondato fin d.al 1846, l'« Istituto di M. S. fra l\l!edici, Chirurghi e Farmacisti della Provincia di Roma)), ed ha sede in uno Stil bile di sua proprietà in Via dei Venti, n. 5. Tutti i sanita·r ii, senza distinzione di categorie, possono farne parte. Esso ha per i1scol)O di soccorrere i colleghi caduti nell'indigenza., 1ton che le vedo\e e gli ,or~ani minorenni, e di elargire assegni mensili ai soci divenuti per malattia inabili all'esercizio professionale. Viene inoltre r)rovveduta l'abita~ione gratuita a un certo 111unero di ·vedove indigenti. L'Istituto possiede rendite notevoli e spesso riceve donazioni dai colleghi. Il n11mer-0 dei ooci •.' di circa trecento e dovrebbe esseire assai maggiore, 8e non vi si opponesse la tradizionale apatia della classe sanitaria. Rilevo ·p eraltro dalla Relazione del Consiglio Direttivo presentata all'A~­ semble.a di quest'anno che l'iscrizione di nuo,ri soci è ora aumentata in n11mero tale quale cln molti anni non si verificnva. E ciò dà a bene sverare per la prosperità dell'Istituto. Io, che per circa dieci anni fino al dicembre soor ·o ho occupato l'ufficio di Medico Verificaoore, ho .pot11to essere testimonio oculare dei vantaggi pratici del mutuo soccorso nella nostra classe. Quante miserie ignora te si nascondono in quel rango ì.c'lnto maltrattato della borghesia, che è il ceto sanitario! In questi ultimi anni il deprezzamento della moneta ha resa meno proficun l'op<>r~ filantropici1, ma tt1tto fa sperare in una pro~­ sima i~ten1n zio11~. E poichè il ve0l'hio Istit11to vi\e ancora tlorlònn1ente, tlo\·rebbe, insieme con gli altri c·ongen~l'i tlell' Alta Italia, ervire di modello ad una nuov~1 Istituzione, che, sorgendo con più Yasto progra111ma d'azione, estendesse la sua intl11eD7K'l benefiu1 a tutti i medici d'Italia. Prof. CES.\RE ORT.\LI.

***

Il co1111n. d ott. Arturo T)olneco, presidente del Comitato dei "' indaci dell'If'tituto ~i.1dùetto, c'informa che, Jlel' fest(>ggiar11e 11 75° a11no cli fondnzione, yerrn 11no nccoltL fino al 31 dice1nbre- lH:!l. i ni1ovi . oci se11za e.~ig4?rne In quota <l'inS\crizio11ce che Io ~tntuto è orn "ottopo. to a studio <li 1nigliorie, ro.. i 1>er l'e11tit<\ <' digitito"'itt1 <le-gli :tiuti. come per l'eYentuale tra~for1nazione in (~nte a~ . i-

curn tiYo.


{ANNO xx\·111, FASC. 24]

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SEZIONE PRATICA

Contro le rappresaglie politiche. Il C'onsiglio diretti'o òella Sezione Provinciale ~Iilnnese dei l\1eclici Condotti, esaminata la vertenza del clott. Ilignami, medico con.dotto di Bareggio, col proprio (1.,omune, con i<lerato il trattamento fatto <lia questo Comune al Collega, l'ha definito semplicemente indegno ed invita i colleJ!l1i tutti cl' Itali.a a rifìutar~i al servizio d'interinato .anche ad alta. t~rrtffa (100 lire al giorno), volendo oon ciò obbligare il Comune a .servirsi dell'opera del collega Bignami ingiu1s tamente licenziato fi110 ad esaurimento delle pratiche coll'a ttuale Co1umi.. sa rio prefetti'.tio di quel Comune.

AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Pei congedati malarici. Continuiamo l'elenco delle sovvenzioni che il Sottosegretariato di Sta.to per l'Assistenza ì\ililitare ~ le Pensioni di Guerra - Servizio Assistenza ~1ala­ rici - bst concesso ai Sanit.ari a titolo di compenso per l'opera d'assistenza prestata a favore dei congeda ti malarici, durante il 2° semestre 1920, ri~rvandosi di provve.dere a mano a mano che giungeranno i rapporti dei J?.spettivi Comitati provi11ciuli: 20. Pro'\""incia di Porto Ma11rizio: Dott. Verando

GiJleon10, del Con1une di S. Remo, I.J. 400 - Dottor Gevn Vineen:lo, del Comune di Ventin1iglia. J.J, BOO - Dott. Natta. Giu1seppe, del Co111u11e di Chin~'\Yecchia, T.1. 300 Dott. Fornara Domenioo, de-I Com11ne di Taggia, L. 300 - Dott. Ghersi JÀ)r<'n~o. del Comune di Oneglia. T.J. 250 Dottor Gnn<lolfo GioYanni. del Comune cli Triera, lire 200 - Dott. Va.razzallli Aldo, clel Con1une di Piani cli Vallecrosia, L. 200. 21. Provincia. di Oremona: Dott. Bett.azzi Carlo. ·del Comune di Annicco, 'L . 500 - Dott. Cavalli Geremia, del Comune di Pieve d'Olmi, L. 500 Dott. 1''errari PiPtro, del Comune di Romanengo, TJ. ;;no - Dott. Grossi Baldassarre. del Comune di Pizzighettone, T.1 . 500 - Dott. Larnbri Rena t-0, d~l Comune di S. Da·niele R . Po. L. 500 Dottor ~lelloni Git1seppe, del Comune di Malagnino, lire 500 - Dott. Olivari Carlo, del C-0mune cli Casa lb11ttc'lno, J.J. 500 - Dott. Ortt1ani Arturo. del Com11ne di Spino <l'Adda, T.J. 500 - Dott. Quaranta Battista, <lel Com11ne di Formigara. L. 500 Dott. Tnv<"echi I,nig-i. del Co1nt1ne di Robeeco d'O~lio, 'I.1. flOO Dott. Tedoldi A1uileare, dcl Con111ne <li I>ie\e R. Giacomo, L. 500 - Dott. Vailetti Vitt<>re, <lel Comune di Creùera . L . 500 Dott. Za1nbellini Filippo. clel C-01n11ne di Cremona, Ti. 500 - Dott. Uggeri France :co. del Comune di Cremona, Ti. 500. 22. Provincia di 'Nlaoerata : Dott. Caccialupi Gior!!io, tlel Comune d.i Cingoli. I.1. 400 - Dottor F.a bbri Fernan.do, .ù1e l Comune di Sanseverino, L. 400 - D0tt. Fontana Eucherio, del Uomune di f1a111eri1l!o, I.1. :~oo - Dott. Girotti Ago.Stino. del Con1une cli Pausula, L. 300 - Dott. Pizzini Filil)po, del Comt1ne òi Fi11mi~'lta. L. 300 - Dott. Mosetti Zefferino, del Comune di Matelica, I.1. 250 - Dottor Catinnri Giovanni, del Comune di Ci'vitanova, T..1. 250 - Th>tt. An1antini Ce-sare, del Comune di \.''isso, !'· 200. - Dott. Ruggeri Ron1eo, del Co1nune d1 :\I11oc1a, I.1. 150 - Dott. Sca1-.pino Pasqt1.ale. d~l f'-<)mun.e cli Serravalle, r,,. 100 - Dott. Nascimbeni Ferruccio, del Comune di l\1acerata T.1. 300. 23. Provin~ia di Ro1Jigo: Dott. Santangelo Antonio. del Comt1ne di Papozze, L. 300 - Dott. Ret ti Giovanni, del Comune dl Badia, I,. 300 - Dottor Ferra1i Biagio, del Comune di Bottrigl1e e (,or-

bola, L. 300 - Dott. Ceramicola Romano, del C'omune di Fra si11elle Arq11à, J.J. 300 - Dott. Slavie~·o Gherardo, del . Con1~1ne di Castelguglielmo, f ;. HOO - D-0tt. Be_gh1 Gn l1leo, del Comune di Canaro, L. ~00 - Dott. l\ilinchio Augi.1sto del Co11111.n e ùi Bagrroli di Po. f.J. 300 - Dott: Lucente Francesco, del Comune di Costa, r.... 300 - Dottor Imperiale 1\ifario, del Comune di Porto Tolle. L . 300 - Dott. Sanesi Sem, del Com11ne di Ariano, L. 300 - Dott. Pav·anetto Giovanni. del Comune di Giacciano, L. 300. · 1

24. Provincia di Reggio Cal a 1Jria : Dottori : Attin~ Bruno, C~nclofuri ~ Rogud.i,. I.i. 300 Capua G111ffr~ Antoruno, Reggio Caliabr1a, L . 300 - Quintavalle Tommaso, Cat1lonia, I.1. 300 - Ieamma Pasquale, Polistena, I,. 250 - Corsia Leonardo Camini, L . 250 - Pi~ni Nicola, Monasterase, L. 250 - l\fnrda1ia. Filippo, Rant'Ilario, L. 250 - Erri.go Giuseppe, Sidern0, I.1 . 2!)0 - Salerno Francesco, Rtilo, L. 250 - Ton1masini Vincenzo, Pellaro, lire 200 - Z11ccalà Bruno, San J..1orenzo, L. 200 1\rgirò GioYanni, Cinq11efrond i, f ,. 200 - Iac®Q llrnno, Iatrtnoli, T.1. 200 - Politi Antonio, Biancon11ovo, L. 200 - Santoro Domenico, Bovalino, IJ. 200 - Landolfo Gi-0y·anni, Rruzzano. I.J. 200 R.iccio Francesco, <krnce l\ilarina, I..1. 200 - Fimogoori Beniamino, Gerace Superiore, L. 200 - Pugliatti Francesco, Bova l\1arina, L. 150 - Macri Pietro. Scilla, L. 150 - Montalto Giu.seppe, Laureana, L. 150 - l\1nndura Michele~ Rosarno, L. 150 - Oapoferro Giuseppe, Sant'Eufemia. L. 150 D'·.IDlia Nicola, Sen1in1a ra. 1... 150 - I.1.a rosa Fortunato, Canolo, I.1. 150 - · J\1alg·eri Rn1no, Grotteria, L. 150 Spina GiuseppP, l\iiamrm ola. L. 150 Sconelliti ~i\ntonio .Anrelio. Palizzi Centro, L. 150 Sergi Antonio, Palizzi l\fnrinn. I.1 . 150 - Musco Ferdinando, Placanica, T•. 150 - I>annuti Ettore, 1~agnladi, T.1. 100 Penti malli Luigi. Ra R"nara. I.J. 100 - ' riola Gi11senpe, Bova Superiore, L. 100 - Fazzn1i Gio\>- Battista, Antonimina, L. 100 Pisani Ferdinando, l~i,·ongi, I.1. 100 - "\.T:J.im P<lsquale, Carogru"lna. T.1. 100 - l\iferiti Tito. ruzzano. f.1. 100 - ZannJno Don1enico, Stignano. I~. 100. 1

RISPO~TE

A QUESITI E ADOMANDE.

(8847) Indennità oa;·o-viveri. -

Dott. A. M. da F. - Sempre quando nel oontR'ltto non sia tassativamente esclusa la concessi,o ne della indennità caro-vtveri e sempre qual1Cl,o Ella abbia rlooperto nel Ooruune un posto di condotto preYisto nella piantc'l. organica e l)rivo di titolare, ha diritto alla i11dennità ca r·o-,·i v·eri, di. lire 65 mensili a decorrere dal 10 aprile 1919 i11 c11i assunse servizio oostà in base ·a l D. IJ. del 9 nlnr1..o 1919, n. 338. Dott. G. ::\I. cm ì\l. - Non potre n1mo dirle le ragioni per cui l' Agente delle Imvoste le h n cari cate 311 lire cli ricchez74:1 mobile su di un reùdito di lire 2400. che avrebbe dovt1 to dare 207, 60 di ta·ssa. (RR-18) Riocllez:.:a 1nobile. 1

(8849) Abol·i zione della 001idotta piena . Dottor A. N . da F. A . - H.a. diritto a che la t1•asfor-

n ulzione della condotta sia 0011siderata come av.. venn.1ta sin dnl 10 gennaio 1920 1110n potendo Ella rendersi mallemdore degli atti o delle negligenze del Comune : ha diritto <li pretenclere il pagamento delle sue prestazioni fa tt~ agli n bbienti durnnte il 1920, e ~ in giudizio i cittaclini 011porranno la loro buona fede per essersi 1 ~rYi ti clel medico senzn pagarlo, f.ac-<'ia giudi~io contro il ~funicipio ·1>er rivalsa. dei daruti derivanti dalla sua neuligenza per non ayer reM a temr>a di pubblica r~­ gione la ooppre 5'ione della condotta piena.


838

· IL POLI!"LI NICO

(A NNO

XXVIII, FASC. 24] •

(8351) Pensione. - Dott. F. L. da F. - Secondo il calcolo fatto, Ella avrebbe compiuti sinora 9 annfi. òi se1"\·izio utili per la pensione. A questi, aggiungendonè altri due di interinato, potrebbe far valere a1111i 11. E poichè per liquidare la pengione occorrono 2-! anni, 6 mesi ed un giorno di seryi.zio, ne dovrebbe ancora compiere 13 anni e 6 n1esi. Il temvo trascorso in a·spettat:Jiva per ragione di famiglia non è ca.lco1ato agli effetti della pensione. Rinunziando a lla condotta non si ha diritto a n11lla dalla Cassa di previdenza. (8852) Acquisto della stabilità. - · Dott. F. P. da P. - Al momento che sostenne il con;COrso pe•r la nomina a medico condotto a ,.ea già prestati 29 mesi di servizjo i11terina.le e poteva, perta·nr to, invoqare immediatamente lo acquisto della stabilite\, giacchè ~er giurisprudenza costante il ser\izio interinale, comunque ,p restato, è computato nel biennio di prova prescritto dallo articolo 31 della vigente legge sanitaria. Del rest.o, a nche Il 20 marzo , è passato ed Ella presta ancora servizio senza opposizione ma con la quiescenza tacim del Comune, <'he seguita a corrisponderle lo stipendio. Ora non può più essere obbligato aò andar via, ancl1e perchè il Comune ha, pel detto di sopra, dimostrato di iwn insistere sul vronunzia to licenzia1nento e di ritenerla in servi.zio come medico sta bile. (8853) Pen.sioni - Oontrlb11ti. - Dott. P. C. da P . -- Tutti i contributi che Ella ha versati dopo 11 1919 vnnno a beneficio della pensione, che aumenta ·per ogni anno 'Cli servi.zio e di età. Non comprendiamo COJne il s.uo capitolato abbia. ele,·n to il contribut•) ann11ale da lire 130 a lire 400. Si trntta di .p ensione governativa o comunale? Ella non potrebbe liquidare su 42 anni di .servizio, ma su 2:1, quanti ne intercedono .. fra il 1909 ed oggi, aggiunti i 15 an.n i bonificati. In base a tali elementi liquiderebbe ora_ la pensione di lire 2171 annue. In base nlTu. legge attuale la pensione massima cui si può giungere è quella di lire 3000 annue . (8854) Mancata cotnpilnzione dello elen co dei. po1veri. - Dott. B. F. da C. - Occorre rpromuovere giuòizio ci,~ile contro il Comune per essere risarcito dei danni che I.-e sono stati cagionati per sua indolenza, ~r aver trascurato la com1)iL'lzione dello elenco dei poYeri. . (AA5fl) A.1tn1e11ti. se.~8enna.li. - Dott. F . C. da A. - Per i C-Omuni t erre1notati la Commissione centrale ha facolta. òi ridurre o modificare anche le Apese obbligatorie. Potrebbe darsi che si sia in riguardo ai sessennii stabilita l1na massima diversa, per alle~gerire il soverchio onere dello Stltto, che de\e rifond~rvi la differen1,a. (8.'m7) A.·urnento di stipendio. - Dott. A. ~i. da n. - P~r l'nt1mento dello stipendio etrettiYamente ()('('<>rl'c l'npprovazione della G. P. A. :\In però ~ Elln non ,~ uole nttendere pt1ò spiccare un ntto di diffida :il Coinun~ chiamandolo responsabile di dnnni per la lun1?n inglu tifìcnta. attesa.

Doctor

JUSTITI.\.

* **

Corsi di perfezionan1.ento . - Al dott. F . G. da B. - Un corso di perfezionamento in Odontoiatria presso l'Uni\ersità .-Oi Roma non è stato mai annunciato finora. P.

CONCORSI. (Ancona). - II Condotta urbana. resldenziale; ab. 4000 circa, di cui 3500 a cura gratuita ; L . 12,000 e ventesimi bienina li fino a L. 16,000; due caro-vi.v. Età limite 40 annL Chiedere annunzio. Se.ad. 30 giugno. , JESI

RouRE (Torino). - Scadenza 30 giugno. L. 5000; per uff. san. 11. 500; mezzi <ii trasporto L. 500; a lloggio I1. 450; <'aro-vi.v. Capitolato-tipo. Medico disposto supplire medici ~ondotti I talla .s ettentrionale durante loro mese congedo offr~c;i. Dottor Ettore Pancotto, Ugo Ba ssi 14, Bologna. Gio'7ane chiru,rgo, già assistente negli Ospedali di Roma, accetterebbe interinato in Ospedali provincia. Scrivere: Giùseppe Buonomini, vi.a Ricasoli, 19 - Roma. 1

AVVERTENZA. - Si vedano anche gli annunzi di concorsi pubblicati nei fascicoli precedenti. Diffide e Boicottaggi :

Nuova diffida : J.J(}l'O Ciuffenna. (Arezzo). Nt1ovo boicottaggio : Consorzio 1'1:arano TicinoMezzomerioo, ia f.a vore dei colleghi Bonini e Julitta, titolati delle due condotte prima esistenti.

UFFICI DI cor.,LOCAMENTO. Piemonte e J.jig11ria, Torino, via dei Mille 16 (presso 1'0 . d. ~1.); Lombardia.: ~filano, via Dogana 2 (presso la Presidenza centrale dell' A. N. M. C.); Tre ' 'enezie: Verona, Stradone Superiore Maffei 10 (presso l'O. d. M.); Padova : Comitato laureati e laureandi, R. Clinca Medica. Emilia e Romogne: · Bologna, Archiginnasio (presso la Sezione Bolognese. dell' A. N . M. C.); ~1antoYano : l\L'lntova, via Arriva bene 3 (presso l'O. d. !\1.); Ferrarese: presso 1'0. d. M. Chiedere le condizioni. Per tutti i colleghi in cerca cli posti vacanti mettiamo gratnitament.e a disposizione il nostro giornale. Gli an11unzi debbono essere brevi; il recapito non dev'ess-ere dato ·p resso i nostri uffici. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Sir Claude Hill, ex-direttore del Consiglio Centrale (lei trn sporti e approvvigionan1enti delle Indie e men1bro del Consiglio delle Finanze del Yice-re delle Indie, è stato nominato Segretario Gf'nerale della I~ga delle Croct Rosse.


[ANNO

XX"\1 III,

241

FASC.

SEZIONE PRATICA

839

CR.ONACA EPIDEMIOLOOICA.

NOTIZIE DIVERSE.

Le malattie infettive in Italia

II Congresso Nazionale per le Industrie Saultarle Ita-

(aprile 1921)

liane. Il 16 corr. s'inaugura in Parma questo Congresso, di cui già abbiamo dato avviso ai nostri lettori. I lavori dureranno quattro giorni. Le Mostre di piante medicinali ed aromatiche, di macchinario di uso chimico-farmaceutico, di materiale di confezionamento si apriranno contemporanea.mente al Congresso; vi hanno aderito molti Orti Botanici e qua·s i tutte le Ditte nazionali del genere. Il Comitato Esecutivo ha fatto le pratiche JXlr -ottenere un ribasso fer:coviario per i Congressi~ti e<l ha organizzato una gita .alle RR. Terme di Salsomaggiore. La tessera d'adesione al Congresso cost.a L. 20. Per l'adesione e gli schiarimenti rivolgersi al Contitato Esecutiv-0: Parma, Strada a l Collegio Santa Caterina 15 .

28 marzoS aprile

MALATTIE

4·10 aprile

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11 -17 aprile

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25 aprile 1°maggio

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18. 24 aprile

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291 2586 210 l701 259 1958 229 l1630j 2as j1486

Morbillo . •

Scarlattina. .

I

1

68 145 57 119 60 186 1 51 121 50 126

v·ajuolo e vajoleide .

.

41

121 42 125 34

140 23

91

26

62

I

Tifo addominale • • •

.

86 160 75 123 86 149 81 137

75 123 •

Difterite e croup . • .

!

127 192 104 164 119 204 102 156 119 202

eningite cerebro-spioale epidemica .

Diaseu teria . ifo petecchiale . • •

2

31

-

-

-

-

.

1

1

4

4

2

2

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-

-

3

3

1

1

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-

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-

-

I

I•

Il n1orbillo è tuttora diffuso j11 Piemonte, Lombardia, Emilia, Toscana, O<lmpania. Notevole diminuzione si è osserva tn per il vajuolo, che prevale in Sicil1a e Can1pania. 11 maggior numero dei Comuni infetti di difterite si osserva in Lombardia, Veneto, Emilia, Toscana.

PUBBLICAZIONI PERVENUTE. I~osFIGLIO FRANCEPOO .

L'anatorniu patologica delle psicosi dell'età seriile. - Genova, G. B. 1\ilar·sano, 1920. [,EOSE RAFFAELE. Rulla form1tla l eucocitaria dei malarici. - N<lP-Oli, G. Marino, 1919. 1 • ( RIT.l'O ~frGUEL. (Jontribuoioa al est1tdio de la parajìnacion de la qu e1naduras. - Buenos Aires, 1920. ·l\rlo~cALVI Looov1co. Il clono del diaframtna 1iella enoefalite epidem·i ca. - Milano, 1920. ·CAvAzzuTTI G . B. - Encefalit'is l etàrgica. - Buenos Aires, 1920. 'DEFELICE VINCEN'l'E . Sobre la parajìnaci6n cle las Buenos quenzaduras por nif3àio de bitj1a,s. Ayres, 1920. SEGA AomLLE. La sieroreazione pel micrococco maltese nel sangue dei tubercolosi. Napoli, L. Plerro e F., 1919. · •CALIARI CARLO . Quarta R elazione olinico-stati8tioa delle oure medico-ohir·u,rgiohe ed operatwe dal 1915 al 1919, nell'Ospedale di Valdagno. - Val·dagno, 1920.

RapporH della stampa medica con le Industrie Sa-

nitarie.· Il Comitato permanente per le Industrie Sani· tarie Italiane, con sede a Milano, via S. Paolo 10, comunica : La stampa medica è sempre stata, ed è tuttora, presso le singole Nazioni, il mezzo più potente per dar valore a tutti i prepa1·.ati, le in\enzioni, le applicazioni di reale valore e aventi buona base scientifica . Rifuggono dal vaglio della stampa medica tutti i preparati e tutti i sistemi tera1peutici che i1011 hanno consistenza. reale; mentre affluiscono ad essa e vi troYano ·s ede opportuna tutti quelli che sono serii, controlla bili, e che meritano di essere dai me.di-ci conosciuti ed apprezzati. La produzione dell~ industrie sanjtarie non ~i concepisce senza l'appoggio dellia stampa medica; finora in Italia essa non è stata. degnamente valutata. All'espansione della .s tampa medica all'estero corrisponde l'espansione delle nostre Industrie Sanitarie. Anche i·n q11esto le altre Nazioni c:i hanno dimostrato di saper valutare la somma importanza. della st.ampa medica. Gli industriali .p ossono e debbono appoggiarla favorendola nel1ia pa·rte amministrativa, senu 1e·s inarle troppo (in rapporto ciascuno colle proprie J><>tenzialità) i contributi necessari. Inoltre devono produrre tecnicamente in modo che sia la loro produzione accessibile ad un esame scientifico, e possibilmente essa sia una diretta derivazione scientifica.

La minaccia della peste dall'Oriente. Ln Lega delle Società di Croce Rossa (Ginevra) comunica : Il Dipartin1ento politico svizzero ha. Informato il Comitato Interruizionale della Croce Rossa (GineYra) eh~ a "\iVladi ,·ostok, ove trovansi numerosi stranieri, sono sta ti ufficialmente riconosciuti molti casi di peste. L'epidemia infierisce ed aumenta ogni giorno. I.ie autorità municipali, .p rive di mez-


840

IL POLICLINICO

lANNO

FASC.

24]

zi suffic-ienti atti a co1nbnttere il flagello che miche per alta dottri11a e per q11<1lità organizzati~e naccia cli propagarsi rapidamente e diYentare t1n e direttive fos. e in tt1tto degu.a di un posto rosi pericolo mondiale, si sono ri',ol te al Cor:po Conimportante. E ha fatto cadere la scelta sul prosola r0 esorta11dolo a. provvedere. Il Corpo Consofessor Gusta v-o Pirenti dell' C11i versi tà di Perugia, lare cli Wlaclivostol{ ha ri,rolto doman<la ul Comidel quale è cognita la va.sta corupetenu1 11el camtato Inte1·1iazionale della Croce Rossa affinchè facpo delle assicurazioni sociali. cia ogni sforzo per raccogliere d'urgenza, anche Onoranze al generale medico prof. Booomo. col <:-Oncoroo dei Governi stranieri, 200,000 yens, sufficienti per due mesi, e che sarebbero impiegati Or non è molto, in Bari, con una modesta ma rotto il rigoroso controllo del Corpo CoD.S<>lare. cordiale cerimonia, venne consegnata al generaleLe ~utorità ·p rendono impegno di restituire tale medico prof. Bonomo l1na. targa d'argento, con la somma in 18 mesi mediante tasse speciali. 'U t · seguente dedica : Al GenP-rale - Prof. ConinL LoCommi sione mista del Comitat:o Internazionale 'renzo Bo11,on10 - Ispettore Oapo di Sanità Milidella Lega delle Societ.:'\ di Croce Rossa, esamitare - Cavaliei-e dell'Or:dine Militare di Savoia__: nata la. questione, i1e ha avvisato senza. indugio illustre scienziato - insign,e maestro - valoroso la Sezione d'Igiene del ·Segretariato della Società s<Itpiente suprenio Direttore - dei Servizi Sanitari delle Nazioni e contemporaneamente segnala alla rn,iilitari 1iell.'ultihna guerra italo-at(,striaoa pl.1bblica attenzione i fatti sopra e posti nella nel doloroso suo volontario distacco dal servizio speranza che ,,enga intta.presa l.1n'azione internaattivo - quale ricordo di stir1ui profonda - e zionale per soffocare il nuovo pericolo che ci mià'im1n.utabile affetto - gli Ufftolali del Oorpo Sanaccia dall'Estremo Oriente. nitar·io Militare - offrono. Tra le molte adesioni giunte segnalian10 quella Le arseniomufte di Gosio e una. grande pubblirazi one del generale medico Della. Valle, Direttore genesull'arsenico. rale della. Sanità Militare. Il Governo Svedese ha, parecchi anni or sono, Corsi di perfszlenamento in C'lioiea Medica. con forti contributi finanziari, costituita una. Commissione per lo studio dell'arsenico nei vari riNella R. Università di Parma si tengono un guardi della chimica fisiologica, industrie e mecor.so fondamentale di Clinica Medica e corsi coldieina legale. Questo ·corpo ~ientifioo hn ora publaterali di Fisiologia, di Farmacoterapia e della hlicat-0 u11 suo grnnclio o lav-oro: nove grossi vo.Anafilassi, .dai proff. lT. Gabbi, Foà, Ravenna, Lo. lumi, densi cli ()$Servn.zioni, dati e revisioni lnreD7Alni,. :\Ioruzzi, R o si. Hanno luogo anche conteresr-inntissin1e. Un intero grande volume, la ferenze clei .p.roff. sen. E. Ma.ragliano, Foà e Coparte .specialmente nuova, è dedicat.a al probleronedi. ma biologico delle nrseniomuffe ed illustra. in moAi partecipanti al co1~0 ~rù rilasciato un diplodo molt:o esteso le ricerche del Gosio, confortanma. di perfezionamento. dole oon numerose esperienze, conferme e corolCorso pratico sulla tubercolosi. lari dottrinali. Il sistema .d elle Commissioni di dotti specializDal 1o al 30 giugno si tiene a Napoli un cors'> za ti per lo studio di singoli temi di maggiore imsulla tubercolosi, consistente in: Conferenze teoportanza pratica, n1erjta di esser Posto in luce riche sulla patologia. e clinica della tubercolosi ed imit:a to da tutti i Governi cui stia a cu<>tre il ~almente in rapporto alle manifestazioni delle vero progresso (lelle scienze. Si avrebbero co~ì Yie respiratorie e alle localizzazioni chirurgiche; opere esaurienti ed attendibili che. oltre costituir~ Esercitazioni diagnostiche specialmente in rapporpreziose ronquiiSte per consultazioni fl1ture, farebto all'accertamento; Visite agli ammalati ospedabero ~vanzare nella forma più degna e più lltile lizzati: Esercitazioni nel Dispen ario antitubereoogni conoscenza s11i più notevoli a.r gomenti. lare; Dimostrazioni radiologiche; Pratica di terap:La; Esercitazioni di labora torio. Nell'asslct1razlone Infortuni. , Sarà rilasciat:o uno speciale certificato di fre~ 11ota l'imPortanzn del rer\izio medico nelquenza. l 'esereizio dell 'assicurazio11e degli in,'fortuni del Possono parteciparvi tutti quei medici che si h1voro, per la de1icata funzione ad esso affidata sa•ranno iscritti (tassa L. 100), inviando la domandi controllare e di Yalutare le conseguenze delle da. Per questo e per i corsi ulteriori rivolgersi al lesioni agli effetti clel risarcimento prescritt:o dalp1'Qf. Giuseppe Cicoonardi, direttore del Dispensala ugge; e tanto maggiore sarà in aTI·enire se, rio Antituberoolare in via Luciano Armanni. in omaggio n<l un più sano principio sociale, il Corsi ln&ernazlonall di perfezionamento. <:òlllJlito degli Istituti as icuratori sarà prevalenDall'll al 17 settembre . i terrà a Cari. bad il temente riYolto nlla prestazione delle cure intese III Cor o internazionale di perfezionamento per n re~tituir •li col1)iti da infortl1nio l'integrità fisi· 1uedicl, con particolare riguardo alla bnlneologla e1 In c-n1>acità 1a,roratiYn menomata o perduta. <:! balneoterapia. , -i converranno insegnanti delle IA1 Ca sa Nazionnle Infortuni ha già per suo Universiti\ di ' 'it'nnn , Berlino, Breslavia, ErL.~n­ conto e precorrendo future disposizioni legislagen, G<>ttingn, Hnlle, Ilud..ape t, Praga, Roma, &n tive, rivolto la sua n ttenzione a questo superiore J•aol-0 del Br8sile e 8tocc0Jn1a. La prolusione sarà. fine cli prev·iclell7~1 socia Je e ~ è pertanto preoccu<letta <ùl.1 prof. .1bderhn lclen di Balle. Per infor1~1t~1 tli porre ~1 t-nJlO del proprio rervizio medico, m.n.z.ioni ril·olgersi al dott. Eclgar Ga nz, Ge chilf~~tnnto emeso e continua.mente eYolYentesi . perSIO'lln I

XX\.111,


[ANNO

XX\.II I,

FASC.

24]

SEZIONE PRATICA

ftil1rer (ler ilrztlic:l1en Fortbildungskurs in Karlsbad (.i\..ustria). Dal 6 al 18 gi11gno si tiene, presso la Facoltc\ l\ledlca di Vienna, un COI'SO di perfezionamento in chirurgia, ortonedia e ginec-0logia ed in pediatri.a. Altri corsi cli perfezionamento avranno luogo in settembre, per i medici, pratici e in dioom·· bre, sulle ~peeiali tà ( dern1a tologia, oftalmologia, o to· rino-laringologia, u rologia). Tassa per gl 'i ta lia. ni 1000 .co1·one. Per infon11nzioni ri'volgersi alla « Gese11,s cl1aft <)er .-\.erzte », Vienna IX, Frankgais se 9.

84f

n1nggiori brancbe della ~cienza medico-chirurgica, organizza t.a in n1odo che le singole specialità si nrmonizzino e si fonclnno nello scopo di apportare un unico e complesso contributo alla diagnosi e alla cura delle inalattie, sul tipo <lei «centri medici». A rendere ciò possibile l'Istituto è corredato di tutti i sussidi più razionali, più moderni~ più sc~entifici di gabinetto e di laboratorio. Le singole specialità ~ono affidate a consulenti di valore. La nuova istitu7.ione porta il t itolo di «Istituto-di Polioonsulenza Clinica »•

Corso di profilassi scolastica antltracomat,1sa1. Il )!inist:ero dell'Interno, su })roposta della Regia Prefettura di Bergamo, ha disposto per lo svolgimento di un corso teorico-pratico di i1rofiln ~. i antitracomatosa nd uso del personale insegnante. IJe conferenze sono state tenute dallo specinlista prof. Achille Viterbi, di concerto col dott. GiusepI1e )Jon ti, medico .pro,·inciale aggiunto.

Il taylorismo.

..:\. :\Ierate (Brianr.a) si è spento il cn v. dottor ORE~TE BONFANTI, per ben cinquant'anni ~e­ clico di qnella co11dotta, popolare per la sua filan tropica ntti~ità e per la paterna bonomia che nP facevano t1na figura caratteri tirn in tntta Ja regione e.cl il be11iamino della ,p opolazione. RUSCA.

, .

Il prof. Gaetano Angelici ha tenuto al Collegio . Romano una òrillante e applaudita conferenza &"Ull'organizzazione .scientifica del lavoro secondo il metodo Taylor, il quale è già largamente adottnto fuori d'Italia. Il taylorismo porta un 'economh1 di tempo e clì la,~oro; perciò cleterm1na aumento dei Sc'llari e del profitto dell'imprenditore, riduzione dei prezzi di costo e di Yen.dita, incremento della produzione. L'O. ne ha illu trato i principi: composizione dei movimenti rom.p lessi in movimenti elementari, eliminazione aei movimenti inutili ed acceleramento clei movimenti utili, sulla scorta di metodi fisiologici; cernita delle attitudini, in ba~ ad esami psicologici ; istituzione di scuole per a11prendisti e per operai; a.ssegnaz.ione di premi in proporzione crescente, per C'()IJ))penso re il maggior lavoro; provvi.denze 00mpleme11tari che elevino la salute, il tono psichico e la dig11ità degli operai; ecc. JJ'O. ba a~cennato, infine, 4i primi tflntativi di applicazione fatti in Italia ed ha preconizzato il pl'ossimo avvento tra noi del tslylorismo, cli cui egli è da tempo un assertore ed un apostolo.

Per il monumento-ossario al fante. La C'a sa Nazionale Inf-0rtuni, compresa della nobilt~t dell'iniziativa propostasi dall'apposito Comitcc'lto costituitosi in Milano sotto la presidenza cli S. A. R. il Due.a d' . A..osta, ha deliberato di eoncorrere con la somma di L. 2000 alla sottoscrizione a pertasi per l'erezione del Monumento-Ossario intitolato a l Fante, ~he dovrà sorgere sul Monte ~... ::\f ichele. 1

Istituto sanitario. Un'istituzione sanitaria lungament:e pensata, seriamente e fortement:e organizzata, ebbe la sua affern1azione inaugurale in questi giorni, a Roma, nella. Clinic.a Chirurgica privata del prof. ~1. Amante in via No1nentana 265. La nuova creazione è costituita da una Policonsulenza per tutte le

Il dott. C.;\RLO BOSI, ohe faceva parte di t1na comitiva la qua.le da Rimini si reca va a San Ma· l'ino in un'automobile adorna della bundiero nazionale, ,~enne colpito mortalmente in un aiSSalto.. a colpi di rivoltella da parte cli t111 gruppo di eomunisti, che credevano si trattasse di fascisti. Jr Bosi era molto stin1a to come uomo e come sa11it.:'1rio; durante la guerra aveva prestato servizio, col grado di mnggiore medico. S. -- . -

-

--

Il dott. Gugliellno Oliaro, direttore di «Lotte· Sanitarie». ba perduto la n1adre idolatrata, LU<.~REZIA OLIARO BONARDI, di 83 anni. Per il dott. Oliaro la madre riassumeva tutta una storia di patriottismo, di sacrifìct e di abne-gazione. Ella era nipote .di quel Francesco Bonardi, cospiratoTe, a cui la natia Villanova Monferrato e Casale ìV!on.f errato intitolarono vie, e che fu Dep11tato rappresenta11te del Dipartimento di ~1arengo dal 180-1 al 1811 a l Corpo Legislativo di ~.,1·~ ncia. ed intorno a eni sono .p iene di ricordi le opere clel Brofferìo, del Botta, del D'Azeglio, def J"11zio, ecc. In relt1zione con 1\i1azzini, col quale doyeva preordinare la sp(l{lizione armata in Corsica nel 1831, intimo <lel Ra ttnzzi, di Ca.rio Botta, deT Prina e di tanti .nitri, Francesco Bonardi, dopo In Restaurazione, Jlrese parte attiYa sino alla morte a tt1tte le cospirnzioni nostre. Dopo i moti der 1821 per a,·er salva la vita dovette emigrare tmorì profugo a Iloveredo di Mesolcina (Canton Grigioni) ove è tuttora viv-o il suo ricordo. I.Ja buona ma111Il1a del dott. Oliaro nacque appunto in terra. d'e~c;ilio, a Capolago, dove era la famosa Tipografia Elvetica, a cui collaborarono i 1nembri di sua fan1tglin per diffondere il seme della Rivoluzione italinnn . Ella nacque e crebbe in tale ambiente saturo di patriottismo e di ideaJiti1 mazziniane; ed .a tali principi rj.mase,. pertt1tta la vita, fedele, cerc.:'lndo di instillarli nelr~1nimo e nel pensiero d~i figli. •

BRUSATO •


B42

IL POLICLINICO

RASSEGNA DELLA STAMPA. Fo1:;a. J/ e<lica, 30 Uù\rzo. -

E. CEDR.\XGOLO. Sul

• tX>lso epatico.

Surgery, G1rnecolugy arid Obstetrics, maggio. O. E. AR~1:0STRO~G. I/immunità in chirurgia. .J. :\I. ·.r. ]'INNBY e altri. L'oc-clusione intestinale. - A. GoLDPOHN. Riiparazione delle lacerazioni del perineo. 1'he JJanoet, 14 mc-lggio. G. GRARAM. Glicemia e glicosuria. Tlte British Jledicai J ournal, 1-1 maggio. W. BLAIR BELL. Profilassi e trattamento delle infezioni puerperali. - A. G. A uLD. Il ~tone nell'nsma e nelle forme affini . - J. J. HALL EJowARDS. Diagnosi e trattamento della gastro. ptosi. l'a ris· !Jféd ioal, 7 maggio. - Numero sulle malattie della nutrizione. La Presse ùlédicale, 11 maggio. F . BEzANçoN, S. I. DE JoNG e A. JACQUELIN. L'asma cardiaco, 14 maggio. - R. SABOURAUD. Il solfuro di carbonio solf-0rato nella seborrea. .. Annrtli à'Igigne, 1narzo. - G. SANARELLI. Patoge• nesi del colera. - V. CALò. I nuo\i antisettici. Bulleti1t et Mémoires àe la So<Jiété Médioale de.s H opitaux, 5 maggio. - C. LIAN e H . WELTI.

L'e erina nelle tachicardie. ~4 n'nali

di Medicvna N«vale e Oolo1iiale, marzo-

nprile. zione. ~11a

G . PETELL.\. Problemi di alimenta-

Olinioa ()stetrica, 30 aprile. -

F. LA TonnE. Ricordi e pensieri di semiotica ginecologica. Berliner KZi1iisohe l~·o0Jien.<1ohrift, 16 maggio. H. F. O. HABERLAND. Disposizione costituzionale alle malattie chirurgiche. '1Viener Kliriische WooJiensohrift, 12 maggio. G. HOLLER. Affezione organica del vago quale <'ausa .d ell'ulcera gastrioa?

[ANNO

XtXVlll, FASC. 24)

AJitialL di Ostetricia e GineooZopia,

n. 2. -

A.

GENTILI. Osteou1ala.cia puerperale. - G. e ALDERINI. L'inci~ione colpo-perineale come primo tempo dell'ap1)licazione di forcipe. Rivista Sanitaria, Si<>iliarta, 1 maggio. - Resoconto del \ I Congresso Medico Siciliano. The Bostott Medioal anà Surgioal Journal, 28 aprile.. - B. T. RTRoxo~!AN. Eziologia del rachitismo tra gli italiani. La Ligura Jfed., 1 marzo. - A. RIVARA. I l pneum-06 torace terapeutièo nella bronchiectasia. Haematologioa, 11 apr. - A . FERRATA. Sulla istogenesi della leucemia g.r anulocitica. - F . l\IaRcoRA. Origine delle in.filtrazioni perivasali nella encefalomielite epidemica . . Tlle Britisll Medicai Jourt1Jal, 21 mag. ·_ W. CALWELL. IJa psicologia elementare nell'insegnamento clinico. - A. E . :NIARYLAND. ~Ieccanismo e significato del dolore ad.dominale. - L. HrLL. Il costo fisiologico del lavoro muscolare. - F. J. STEWARD. L'artrite infettiva acuta. A.eta Medica Soa1tdinava, VI. - o. TROMSEN e F. \VULFF. Alcuni problemi sull'infezione meningococcica. - G. H. MoNRAD-KROHN. Possibile inversione dei riflessi addominali . La Olinioa Pediatrica, IV. - E. GIORGI. Osteopsatirosi e ghiandole endocrine. Bu lZetins et 11.férrioires de la. Sooiété M édicale des Hopitaiix de Par'hs, 19 maggio. - LoEPER, FoREsTIER e H URRIER. La tintlll'èl d'aglio in un ca~o di gangrena polmonare. - H. RooER. Olloo emoclnsico da metalli colloidali per Yia enclo,~enosa. - BnouARDEL e J. RENARD. Uremia mortale con clebole azotemi~1. - J. MEYER. Melitococcia da contc'lgio di la bora torio .. L' Encéphale, maggio. - LAIGNEL-LAVASTIXB. ...1.nntomia patologica del1a glandola pineale. La Presse Méàicale. 21 n1aggio. - IJ.-1'1. PAUTRIER. L'olio solforato in rlermatologi.a. 1

Indice alfabetico per materie. Anca dolorosa . . . . Pag . 830 ... dei vecchi Auto.siero ed autosieroterapia , . . . » 834 I~lbliografia: cenni . . . . . . » 827 lliuino : effetto delle iniezioni sui tessuti » 833 )) 819 <.... oncli?.1onisn1<> o dottrina della causalità? )) 836 (!ronaca del movin1ento professionale • )) 839 -Cronaca epid~miologic.a . . . . . • • )) 835 Danza : psicologia clella - . • • )) 832 Difterite: profilassi • • • )) 834 Eredo-lue: emiotic.a . . . E ~t1dnti (' trasudati: metodo Sol1ansky )) 832 per <lifferenzia rli • • • • • • )) . . 16 Fel>bri t1rinose fulminanti . • )) 822 Glit~suria: ulla soglia clelh1 . )) 831 In., onnin : tratta 1ueuto • • • • Roma, 1921 -

Tip. <.:artiere Centri' li .

I ~isb maniosi interna . • • • • Pag . . 828 )) 886 Jfalarici ·congedati : pei - . • • • • ~lioclonie, specie consecutive all'encefalite letargica : trattamento con bromi)) 832 dra to dl cicutina . . . . . . . . . )) 829 (>rganizzazioni 111edioll e : nuove direttive

Reazione di W<lSsermann : metodi sierochimici cosi detti equivalenti . . . . Reumatismo tube1,colare • • • • • • • Singhiozzo: cura . . . . . . . « Stomaco nervoso» nel radiogramma . Tono muscolare e sue alterazioni . . . Tubercolosi chirurgica . . . . 'l'ubercolosi ossea ed articolare: diagnosi Tun1ori ve cicali : tra ttn1uento . . . .

)) )) ))

811 830 831

)) ))

825 820

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28

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830 823

L. Pozzi. ed. rup .


ANNO XXVIII

Roma, 20 Giugno 1921

Fase. 25

fondato <lai· professori : GUIDO BACCELLI - - FRANCESCO DURANTE SEZION &

PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

SOMMAQIO. Igiene: A. Ilvento: Si può vaccinare durante un'epidemia di

vai uolo? Chservatloni clinich e : A. Balduzzi: Ernia inguinale congenita destra ed ectopia inguinale del testicolo sinistro - Monor· chidia. - S . Bivona: Una strana l esione provocata al testicolo. 800&1 e l'U8e(ll8: PATOLOGIA GENERALE: Boulanger: L'eredità morbosa. - 8EMEIOTICA: J. ~I. Bartrina: I riflessi dell 'ap· parato gan ito-urinario . - G1NECOLOGIA E OSTETRICIA: R . l'e· terson: La diagnosi g inecologica - Errori per spostam ento di organi. - CHIRURGIA: E. L. Peyre: Il processo cancrenoso nell ' angina di Ludwig.

Cenni bibliograficl. Accademie, lk>detà medlebe, Conaressl: R. Accademia Medica di Roma. - Società Lombarda di bcienze mediche e biologiche di Milano. - Società Medico- Chirurgica di Pavia.

.,,unti di medicina 'raflca : CASISTICA E TERAPIA: I :flemmoni peritonsiJlari - Le emorragie gravi nella tonsillotomia Emottisi a ripetizione provocata dalla presenza di un calcolo - La canfora. nella emottil:li - Le iniezioni endovenose di citrato d1 sodio per }'emostasi. - NOTE Dl TECNICA : Interpretaz i on~ delle emocoltu re daJJa reazione del viraggio globulare. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA.

Nella i lta •rolesslooale: Panglc>ss: Burocrazia e libera professione . - Cronaca del movin.ento pr1 fessionale. - Risposte a quesiti e o. domande . - Amministrazione sanitari a. - Concorsi. - Nomine, promozioni e onorificenze.

Nonzle dlTerse.

Rassegna deUa stampa . lodlee allabetlco per ma&erle.

81d&11 di ,ro,rte&à rlBenad. - E' vietata la riproduaio'YJ,e di lavori pubbUcati nel POLICJLINIOO e la pubbUcazione di sunt' •.: ,,.,,o-; Penza citarne la f onte. .

Memento•

Quei pochi associati che per economizzare tempo e spese ,ostali riman___ ,_ _ _ _ _• darono il versamento della quota integrativa dovuta pel loro abbonamento del trascorso 1920 al momento del pagamento dell'importo pel 1921, sono calda.mente pregati di volersene ora rammentare. La misura della suddetta quota arretrata è: Di " ,, ,,

L. 8 per l'Italia e Fr. 10 per l'estero per chi ricevette la sola Sezio~c ~:~~iea. L. 12 ,, Fr. 15 ,, ,, ,, le Sezioni Pratica e Medica. L. 12 ,, Fr. 16 ,, ,, ,, ,, ,, e Chirurgica. L. 15 ,, Fr. 20 ,, ,, ,, ,, ,, Medica e Chirurgica.

I l ATTeJ11amo lnol&re gli abb9oatl di Roma ebe 111 nostra .tmmlols&razlooe ooo manderà ad lnusRare alle loro ease e ebe perclO I' lm· JOrio d'abbonamento do'fl'à essere ln,Jato mediante eanoJlna·,•&ll•, op,ure •aaato oeJ nostri omei dle&ro ritiro di aoalo1a quletaor.a.

N. B. - Della cartolina-vaglia inviata in saldo dell'abbonamento deve conservarsi la r elativa ricevuta. L'AMMIBISTBAZIOBB.

IGIENE. Si può vaccinare durante un'epidemia di vaiuolo 1 Prof. A.

ILVENTO.

La que.stione è stata lun.ga.mente e variam,e nte dibattuta nella prima m·e tà del secoJ-0 s:c·o rso, qtJ.ando la vacc:iJnazione antivaiolosa sd sparse I·apidamente per t11tto il mondo, e .sembrava risoluta deflnjtivamente in sen,so p ositivio, quando vennero gli antivaccin:iisti a .r isollevaTla . Ed è una qL1estione, che ha notevoJe impo rta11za in un paes e coro e il nostro, n el q11ale ci va ccina poco e male -d urante la prima età, senza controllare l'esito delle operazioni eseg11ite; si rivaacina pochis•s imo, ed il vu.i11olo si diffo11~e facilmente imponendo largl1iss.ime 1

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continue rivaocinazioni ·di neceis sità, p,r esente epidemia. So bene eh.e gli antivaccinisti sostengono il contrario: che in Italia si vaccini molto e malgira,do ciò n on si .raggiunga alcuna difesa immunitaria e le e,ipidemie di vaiuolo 1Co·n tinuino a ·diffondersi. Ma è uri' asserzione fondata su dati statistici erronei od er.roneamente inierpretati; spesso .le n·otizie raccolte dalle statistiche ufficiali n ei Comuni n.on s-0no ·a ffatto 1a fotografia_ della realtà. Cito un fatto. È stato ripett1tamente asserito che la provincia di Pal·errno era largamente e b en vaccinata nel 1911, quanido vi scoppiò un.a formidabile epidemia di vaiuolo, che dette nella ~ola citt à cnpoluogo ipiù di 5000 casi in pocl1i m es i. Orhene, raccolsi prop r-io io neill' ufficio del n'leclico T.'·r ovinciale le stati ~ ti cl1e di vaccin azione 1


IL POLICLINICO

[ANNO

xx,·111.

FASC

25]

per gli anni, che precedettero l'epidemia. La di questo sia forse 11na va1ietà vicinissima a m elia dei vaccinati fra i nati del .semestre nei quella del vaiuolo umano, ma in ogni caso non va,rii Comuni della ·p rovincia era del 21 % apla medesima co. a, tanto vero che le epidemie 11er1a, ed apper1a del 7 % si sapeva l'esito podelle clue malattie non coincidono i1P. nel luositivo. I rivaccinati costituivano una cifra go, nè nel tempo. sparuit isisima; ed a n che questi risultati, già -rr ** gt avi di per sè stessi, erano stati .ottimJ.isti caLa seconda obiezione è più g.J·ave, poichè mente esagerati in molti comuni. L'immunizzazione era dunque completamente mancata, certamente l'inoculazione cutanea protll1ce una Cillando comparve l'epidemia. infezione a manifet>tazione loicalizzata con alcuni sintomi generali; uno stato di malattia Le ragioni e1eivrute dagli antivaccintsti, ed a11"he da al.cuni vaccin]sti, contro la vaccinadunque, durante il quale si d·ete1mi11a l'imm11nità. Si a ffaccia ·p·e1 ciò assai fondata l'ipozione in periodo di epidemia sono eooenzialmente due:· che il virus vaccinico possa virutesi, che durante questo periodo la resistenza l entar si e fornire nt1ovi germi infettivi alla dissia minorata, la suscettibilità all'i11fez.ione nasen1inazione dell'epidemia; che la vaccinazione turale cresciuta. Posson o i poteri pubblici determini in ogni individuo un periodo di ip·oesporre ·un indivi duo in tal guisa, sia pure per r esistenza, che può favorire lo 1sviluppo delun inteTe.sse collettivo? · l'ir1fezione, se l'individuo ha già nel suo corpo E sarnini3Jmo la cosa, pi11ttos to che con cri· i germi di q11esta od è esposto a cont1arli. terii aprioristici: con dati s·p erimentali di fatto, La prima 0 1b iezione urta oontro dati di fatto che sono poi gli uni~.ì conclusivi. E citerò alcuni fatti di mia osservazione diretta, prensperimen telJti d edotti ·dalla -pra;tica epidemia~ logica. Copenam cita i risultati che si ottenedendoli dalle varie ·epidemie vaiolose, che ho avuto occasione di osservare in varie condivano dalla vaiolazione in Inghilterra, dove ql1esta pratica era diffus i~sima dai 1721, epoca zioni di tempo e di 111ogo, per m oido che la di introduzione, a l 1798, epoca in cui cominciò a conclusione risulti il più possibilmente liberata tliffondersi l~ scoperta di J enner. Il virus vadalle ca11se contingenti di errare. ioloso, passato da uomo ad llomo per 191 via dell'inoculazione cutanea, si attenuava rapi* ** damente fin·o a dare un gruppo di poche p1t1A Riiesi (Caltanissetta), il 3 ma1 zo 1906, f! i &tole al solo cpunto d.i jnnesto con 5carsa ·r eainizia un'epidemia vaiolo~a impo1tata dal porzi one generale; e l'attenuazione rimaneva sta- . to di Terranova Sicula, dove era forse a rribile. L'Adams, i.l vaiolizzatore di Caterina Il, vato il contagio per la via di mare dalla vi(la cui ebbe per l'atto operativo modestilssimo cina Tunisia (1). Il comune era scarsament e ricchezze ed onori, ave,1 a ottenuto tpar questa e mal vaccinato, niente affatto rivaccinato; le via un virus, cl1e dava una sola pustola al condizioni igieniche pes·sim.e; la popolazione, })nnto di innesto, e questo carattere rimase imprevailentemente di agricoltorri e di lavora11ti m utnto per a nni ed an·ni. Mai, durante tre nelle prossime miniere di zolfo, si addensava quai1ii di secol o e f.ra popolazioni gravem ente in abitu.r i malsani. L'ultima erpidenlia di vatra,ragliate dal vai1tdlo, la vatolizzazione f11 iuolo 1datava da 25 anni prima. L'infezione cliincolpata di prod,urre epidemie di vai11olo. M a.i sconosciuta ed abbandona.t a a sè ·stessa, pa~a Jo è ~tato in Cina e nell'Oriente, dove è stata di casa in casa $1J>ecialmente nelle vie più ll1ri}lraticata correntemente per secoli e secoli. de e più affollate, colpendo ripetutamente l e In Germania si u sa molto di ottenere il vacfamiglie infette, e qt1alche cas.o compare anci 110 innestando per via c11tanea il vaiu olo che fra le persone più pt1lite e più bene~tanti. umano ai bovini, ed anche questa infezi-0n e Il 23 marzo - venti giarni ·dopo l'inizio - si per la via c11tanea raggiunge il medesimo scohanno 21 den11nci·e per quella 6ola giornata. po cli atte11l1azio11e stabile rilevato 'Più sopTa l\1entre le rnis11re sanitarie si limitavano fino p<'r l'inoculazione c11tan.ea in serie sull'uomo. allora al piantonamento a domicilio ed a brul\[,tl!2rado dt1nqt1e che fra q1.lelle popolazioni ciare gli effetti di uso dei morti, quando i pa~i n. cli t1~0 comltni simo ciò che si potrebl1e ·r enti non li aveYano precedentemente trafl1eh in 111nre va it1olo vn cr.i11izza to, ma i n es.~u na gnti, i11icrviene a ql1esto plinto il medi co provincinle ed ordina ln ri,rncrinazione ge11crale ripcrcns"ione Jlid cm icn si è dov11tn lamendi tl1tto l'abitato. mentre fn costilt1ire 11n o-:P,etare. Do,·r emo JlrOJ)rio pcngn re. cl1 e invece possa )l' <l n rrc cpidcn1 ic ncl 1'u om o l' i noculnzio11e c11(1) JI.\'F..~TO; ; \ lr.une .noli:i . s.ul rl~c~rso tlc~t n nPa del co\,r-11ox o \ nccino nat11rale delle 7·. )pi1frn1ia eniolo so rcr1f1r.f(las1 1n Rle.<:1 n 1 tr1111eslrc 11lnr:o-1nayyio lnOO. \'ft eh ? 111;-emnlti pensano che il germe 1

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(ANNO

XX\7III,

FASC.

25}

dale di isola1ne11to e vi fa portai:,e una quarantina di vai uolosi. La vaccinazione è estesiSISima ·du.rante l 'ultima decade di ma.rzo e la p1ima conisccu ti va di aprile : S econclo le refe'renz.e dei medici vaccina to1ri sono inn est a te 14659 persone su un totale di 16571 abitanti (circa il 90 %), e di esse 12353 con esito positivo (3495 prime vaocri.nazioni, 8858 rivaccinazioni). Una inchiesta diretta eseguita da me permise di accertare, che le referenze dei medici erano ottimiste, poichè minore era il nl1mero dei vacoinati e 1più freqt1ente il rep1e.r to n egativo. Sta ad ogni modo il fatto 1della l arghissima vaccinazione su popolazione a mpiamente soggetta al contagio vaioloso. Il 28 marzo - mentre la rivaccinazione generale era al culmine - anche l'epidemia raggiungeva il climax: 28 den11ncie. Deve riguardarsi questa u11a sem p lice coincidenza casuale? Sembrerebbe; poichè dopo il 28 marzo l'epidemia comil1Jciò rapidamente a declinare : il 2 aprile 1era.no soilo 24 denuncie, il 7 aprile 15 den11n cie, co1lla fine di aip.r ile .c essazione d ei casi nl1ovi. Non vorrei ·diire .che questa rapidissima d·ecres cenza e l 'insolita cessazione completa del contagio a così breve distanza dall'inizio, d eri,rasse solo dalla vaccinazione, percJ1è contemporaneamente fl1rono attivate al rnassimo .le misure di l)rofilac:isi diretta : rice1 ca dei casi, isl)lamento rigoroso di tutti i11 ospedale, disinfezione. Certamente però in questo caso la rl.vaocinazione geneT•ale non esacerbò l'epidemia, c ome &Sarebbe d oV11to avvenire se l'inna&to pro1duce·sis1e mino razione . di resistenza in larghe zone di pop olazione. ì\Ia si JJUÒ escludei e che in qualche persona l'innesto vaccinico abbia minorata la difesa organica? ' 7edremo fra breve. Inta n to ac_c ertiamo un fntto: l ' epidemia fu .domata in· m eno ·di due rr1esi e cessò un mese dopo la vaccinazione genernle; il totaù e dei 0a1R.i f.u di 144, cioè su unn popol azione ·dl 16,570 lln·a proporzione di 0.88 'l'o ; i morti f11rono 31, cioè il 12 % dei colpiti; la m orta lità com•u ne dell1e e,p id·emie vaiolose di m edia intens ità. .\lonn i dati più pn·ectsi e particolareggiati si p Jtettei o i i le vare .dall'eisame ·deJ 14.4 casi denuncia ti, i quali si presentano così distribuiti a rig11ardo della va cclin azione : 1

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1

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0

7

aotinati da meno di 30 giorni con to negatiYo . . . . . . . . . . . . . . Vaccinati cla olt1e 10 aJ1ni .con eisi to sitivo, 1i\"a cci11ati cl i re0e11te co11 esi to gativo . . . . . . · · · · · · · · · 7 '\ a l'c i nati cl~t m eno di 30 giorni .con to po~1t iv o . . . . . . . . . . . . . . . \

T otale .

'

I

845

SEZIONE PRATJCA

.

esi-

10 pone. . lt esi. . 21.

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48

Sono ·d unque 1..S .p ersone s u 144 (33 %), che eran 0 state vaiccinate in ep,oca recientisiS1ma, per oui si potrebbe presumere .chie l ,inr1esto vaccinico avesse facilitata l'esplosione del vaiuo1lo. Da questo gtrupipo però si d1ebbono esclud1ere le persone in crui l ,inniesto n on atte.echi, perchè qt1esto non potett e ese1·citare alcuna influenza, siccihè la percentuale si abbassa ancora al 16 %. Ma una ·cifra 1conclu&iva 1si ha solamente, se si rapportano questi 24 casi fra vaccin ati con e&ito positivo a·l totale della p opo1la.zione va,çicinata o l'ivaocinata durante l'epidemia con esito ipositivo, cioè con atte achimen1t.o dell'infezione vacicinioa. Il nl1mero di · questi .s arebbe, s econdo le referen·z e dei m edici vaccinatori di 13,976 e la pe!I'centua le dei casi pari ad 1.8 per mille vaiocinati ipo1s itivi. Su que,s to gruppo di casi rimarne accesa la discussio,n e, p oi chè manica~10 elementi obiettivi di decisiom.e e s1 può emettere tanto 1l,i1p otesi che la vaccinazione abbiia prodotto la rottura ·di equilibrio ·e favorito lo ·sviluppo di una infezionP. vaiolosa; tanto che si tratti di una semplice coincidenza, dovuta alla coesistenza dei due fa tti nel medesimo gtrU1P1p o di popolazjo11 e. Anch e a mmettendo lia prima i-potesi p erò, si ti atterebbe 1semp:ne di casi isolati e di s1pecia li disposizioni individ11 al i , ch e n on influ enzerebbero - abbiamo visto - la crescenza d ell' epidemja. Ma vi sono fatti, che fanno inclinare piuttois to v·enso la ·seconda ipotesi. Rileviamoli. In 17 s u 24 caisi la vaccin azionie eir a staia fatta meno di 15 giorni prima 1del m omento , iin c11i ebbe principio la febbre v a iolosa, si cchè le pnstuJe vacciniche si trovavano a vario grado id i svilu1p po e seguirono il lorro svolgimenio norm a le. Alcuni caisi fnirono sp1e cirulmente caratteristici. Un bambino di 5 anni fu v accinato e qu aisi · ne.Jlo stesso giorno .oomin1ciò la i ebbre vai oJo·sa. Le pustole ·di vaiuolo ·comiparvero al .1° giorno di febbre; quelle di vaccino si comp•l etruron·o re.golaTmente al 7° giorno srcl p11nto di in.nesto con d ecorso al1tcmomo e con qu alche rit.and10 Sflllle p r ime; d eorost azion1e1 in 15$\ gio rn ata. Una donna di 34 a.inni, rivaccinata 15 giorni prima, aveva tre pustole in piena suppurazione al punto di i11ne1s1f.o, qn ando comin1ciò ~a febbre vaiolosa. L e pu s tole vacciniche contin1t1ano il decorso nella form a tipi ca, 1di sisec1cano e decrostano, ment:rie nei giorni oonc:;ecutivi avviene l'eir11zione di vail1olo a piccate pu stole, con caratteil'i 1distinti dalle prin1e, lin1itF1te 'l11e mani ej agli avambracci; e q11cste ~·e co11de pl1stole seguono il lorro corso. Un bambjno di 8 a n ni, vaccina to otto giorni prima, aveva già dt1e pl1 s tole, con p:rin cinio cii dic:seccamento, quRndo c:;i iniiiò l'infezior1 e vaiolosa, che n~sunse il tipo di va.i1101lo coe1~ente . L e n11c-t 1 '"' ·n "Cinirhe n rre~tnro110 a queBto r,_,,,_J. n · · 1

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816

1oro decorso e !l'ima ero coperte di una crosticina. Quan.cto la d ecrostazione era quasi cessata s ulle p ustole di vaiuolo, quelle di vaccino litornaron o in ptena e fft 01rescenza e .p rolungarono il Joiro 1d ecor so per a ltri 15 giorni. Ques!o caso rassomiglia a quello citato da Oettinge r, in cui s i trov,avano in piena effloTesoenza sullo site ~so bambino e con caratteri bene stacca ti il vaiuolo, il vaccino e la varicella. I fatti ci tati rafforzano l'i·p otesi che l'infezion·e vaiolosa e q11elln vaccinica siano due entità distinte, se pure i germi rispettivi siano molto vicini f ra Joro od anch.e derivino originariament'3 dallo s t esso ceppo. La constatazjone non ci J)llò sorprend er e dopo la dimostrazione fatta per un'a ltra malattia: la tubercolosi umana e qu ella bovina. · Di questi 21 vaccinati ·con esito p ositivo sono morti tre : due vaocinati da im eno ·di 15 giorni, u11n vaccinato da 30 giorni, in totale 0.21 peir mille vaccinati posi ti\·i. Ris l1lta dunque dia t a li osservaZiioni un fatto : oh e 1111 vaccinato con eis ito positivo p11ò ammalare ed anche morire di vaiuolo, sebbene ques te possibilità siano ridotte al• minimo. Come si clistribuisce la p.ossibilità di ammalare seoondo la data di vac·cinazione? Vaccina ti o rivaccin·aLi da meno di 15 gio1 ni con esJto p ositivo . . . . . . N. 19 Vaccinati o rivac.cinati da 15-30 gio1rr1i con esito positivo . . . . . . .. . . . » 5 Vaccin a ti da 1 anno ·con esito positi V O . . • • . • . . • . • • • • . • • • » 3 \ 'accinati da 2 anni oo:n esito positi VO • • . . • • • • • • • • .. . . . . . )) 3 Vaccinati da 5 a.nni 1con esito posi-

tivo . . . . . . . " . . . . .~ . . . . . \ raccinati da 10 anni con esito 1;)0si-

>>

tivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . Vaorinati da oltre 10 anni oon ooito positivo e non rivaccinati o rivaccinati con esito negativo . . . . . . . . . . . _1on va ccinati o vaccinati da rpoco con ec;ito negativo . . . . . . . . . . .

»

3

»

68

»

40

Totale

. . . N. 144

. i può fare rincl1e 11n a tabella coi m ed esimi crit eri i sulla cli ~t ribuzior1e dei morti:

-

(A~NO XX\~lll, FASC. 25j

IL POLICLINICO

\',1ccinnti da n1 eno di 15 gior11i con e~ ito J10~iti\'O . . . . . . . . . . . . . \·nccinnt i da 15-3<> gior11 i con· e~ ito }l i t i VO . . • . • · · · • · · · · • • \ nccinnti cln ~ n.n11i con e ito p o!5 itivo • . . • • • . • • • . • • • . • • • • \ a ·e i 11 a ti <1 [l 4 nnn i COll e~ ito •l)OC:Jti\ o . • • • . • • • • . . . • . . . • •

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....

Vaccina ti da 6 anni con e .. ito positi V O • • • • • • • - • • • • • • • • \ ?arcinati da 8 anni çon esito positi V-0 . . . . . . • . . . . . • • . . . • Vaccinati da oltre 10 an11i con esito positivo e non rivaccinati o rivaccinati con esito negativo . . . . _ . . . . . . N-0n vaccinati o 'accinati con esito negativ o . . . . . . . . . . . . . . .

N. ))

>>

»

15

-~n che senza .calcolare percentuali,

risalta subito che l'assenza della vaccinazione rapp resenta una gl'ave .causa predisponente; che la protezione ·d ata da questa è scarsa o nulla entro i prin1i quindici giorni. diviene maggiore dopo il 30° giorno e. si mantiene negli anni con secutivi affievo1endosi alqt1anto col passare del te1np 0. Non può sorprend·er.ci che un v accinato cont ragga il vaiuolo, se nella medesima epidemia io ebbi occasione di constatare, che l'ufficiale sanitario del Comune a.veva a' uto tre pusto1e vacciniche nehla prima età, <li .cui sieirbava nettissi.m e le cic·a tri ci; 1)0i un infezione vaiolosa abbastanza grave al 12° anno; ipoi una nuova infezione vaccinica al 35° anno, p er innesto in occasione d ella p1 esente epiden1ia, con tre pustole a pieno svilt1pp-0. Certo la iprotezione, ,jov11ta all'immunità acquisita naturalmente od airtificialmente, varia da individ110 ad indivtduo, e nella mecles,ima per.sona può subifre attent1azioni o sospensioni p er indebolimento organico, m a lattie intercarne.nti, traumi, perfrigerazion i ed in generale tt1tte Je cause. che possono menomare la :riesistenza 1dell'or.gantsmo·. 1

#

* ** L'epidemia vaiolo~a di P a lermo nel 1911, cui ho accennato più so.p ra, fu preceduta da un 1111ngo stillicidio di caisi, che cominciò nell'ottobre 1910 con ·una iprima imporf.c'lzione da Napoli. Si gegul il criterio di isolare i singoli casi all'Ospedale di isolamento, di disinfettare a domicillio, di vaoçJnare tutte Je l)ersone che 1a vessero avuto <Contatto con gli in' fermi. l\falgrad-0 tutte le curre però, avvenivano semip.re dei rapporti fra infermi ed estranei , prima ch e ~elli fo~sero conosciuti ed isola ti, avveniva il traft1g-amento di oggetti di ll~O infetti. 11'1 1nono a p erle sale di \·acci11azione e f11 innetta Ja \•accinazione generale, poicl1è In popolnzione ei·a c:ca1~icsimamen1e \Taccinatn, n1n i rivn ocina tn; mancn,1 a flnanco il c-0nf\r-0llo ne11e c:cnole, come sareblle obbli.l?atorio per leg e. l\fa le alc re-:ta,1ano emid serte eò a c:ten•t o n el itts:mo 1911 , ci oè dopo ~ei n1e~i di la,·oro, i ern \ 1 ncci11ato tJJl ql1arto de1-

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I


(ANNO

XX,1 III,

FASC.

25]

SEZIONE PRATICA

la popolazione. :Pe.r couno ·di .guai la linfa vaccinica si mos1trò prima ·c.Lebo1istiii1na .poi .cLel tutto inefl11(.'latee, sicchè Ja per.cent·u ale degli esiti positivi scese prima .s otto il 50 ~o e poi si arrivò ad eseg'lliire n·ei primi di git11gno circa 70 mila vaccinazioni con esito completamente negativo. Fw·o110 cambiati nel coirso d.l questi sei mesi ben tre stabilime.i1ti id i .p ro1duzi-0ne, ma l'esito fu sempve: una buona percentuale nelle prime operazioni, che si attenuava rapidamente per le }Jartit~ oonsecuti ve. Si pensò o che i vaGc.inogeni, ·oberati di 1riM.ieste, non ponessero troppa cura nella prapa1--azio·n e e spedizione; o che il lungo viag.gio ferrovia1·io, per raggiUl1gere Pa1ermo, ed il ·C!l i.m a calido danneggiassero jl \ accino. Nel giugno 1911 scoppiava a Palermo una grave epidernia .colerica e la pop olazi one temette che l'innesto vaccinico potesse diffondere il ~olera:, siicchè si dovettero so•s p1endere le vaccinazioni. Contemporruneamente a Palermo si decideva di isolare i vaiolosi a domicilio, riservando l,ospeclale comunale p.ecr gli infetti di colera. Chi co·nosce che cosa suo1e avvenire negli isolamenti a domicilio, può facilmente spiegarsi, perchè il vaiuolo divenisse raipidamente gdgante e si r8'ggi·un sero le 7-0-90 dent1ncie al giorno nella sola città capoluogo. Le stesse .c ondizioni si ripetevano per i comuni della provincia: popo1lazione non v8Jccinata resistenza violenta e tenace all'innesto ' di urgenza p.er timore che que sto diffondesse il colera, mancanza di isolamenti e 1disinfezioni poichè gli organi ant1eipidemici comunaJi o non esistevano o non fun·z ionavano; si avevano così tutte le condizioni favorevoli pelI"ch è l'epid~mia dila~asse . E dilagò prima nei c-0muni ·p iù viçini a l capoJ.uo·go, poi, in tutti gli aJtri. • La grave epidem ia vaiolosa 1di Palermo nel 1911 fu descritta da altri, che ne rilevarono i rap,p orti con le vaocinazioni. I o accennerò a due so•l i episodii, impo·rtanti pe·l nostro argomento. Vi era una caserma con 96 guardie ·di P. S. ' riunite i·n d11e grandi dormitorii co1Jettivi, ma oon vita com11ne a m1er1.s a, nelle .ore di J>iposo, ecc. Non furono rivaccinate in occasione dell'epidemia. U·n o di 1essi, il cuoco del grwppo, ammalò di vaiolo, fu pr-0·ntament~ isodato, ma n·o n si vollero vaccinare g·Ji altri, iperchè si temette appunto che a1c11ni di 1essi ipotessero avere l a malattia in incl1bazione e l'innesto vaccinico fosse tii occa.sione all'inizio della matattia. Pa8sano sei giorni e si ha lJn altro caso idi vaiolo, isolato al primo com.parir e della febbre. Le esitazion i f11ToT10 allora siup1erate e ~i vaccina,rono tt1tt.e 1e guardie con 1'82 % di esiti n ettamente positivi. Chiamiamo 1

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847

positivi gli inr1esti, che dann<> luogo alme.no alla vescicola, poichè abbiamo osservato che 1a papula con prurito, che sorg1e fino .dai prir~i giorni dell'incisione; si ha anche nelle comuni graffiature cutanee, quan,do vengono infettate dai piogeni banali. Non 1p uo dunque ~se.re riguardata questa come una sicura iprova di reazio~e vaccinale attenuata, come vien fatto abitualmente per i rivaccinati, ma piuttosto una forana di l'!eazione cutanea v1erso un'infezione da piogeni attenuati, sia o non presente il virus vaccinico. Premessa tale consideraz i1on~, fur·ono rigttardati come esiti po·s itivi nelle guardie a.nz.id·ette quelli che ,d ettero luo~o a vescic<>le, sia pur·e a decorso rubortivo. Nessun nuovro caso sorse fra queste persone. Or·a io norr vor:rr&i ass icurare, .c he ,s iano state le vacQinazioni a feamare il .corso dell 'episo.dio eipi·demico, tanto più che bo rip6rtato più sopra deigli eleme·n ti, secondo i quali la protezione imm11nitaria dovuta alla vaccii nazione comincia a!d essere sensibile s·olo dopo 15 giorni da questa. Voglio so.lo coinclu1d,e re, che in qu.esto .g 1uppo <li persone, gravem,ente espost~ 3111 'infezione vaioJosa, n-o n derivò al·Cun inconvaniiente dall'infezione vaccin.ica a sc,opo immun-itairio. Duriante la medesima epidem ia ·s i ebbe un episodio ep~d emico grav.issimo nel Comune di Villab a te. Si p uò dire che qu asi ogni 1casa ebbe uno o più vaiolosi; mol1js·simi caisi fu.r-0n10 occultati e ·Si dovet te soprass·edere a molte misure, date le violenze della popolazione. Quando '1'epidemia era al suo acm·e, il medico locale riu1scì a v.in.oe:rie le resis.t enze e ad iniziare le cprime vaccinazioni, che aUJme11tar ono ·di nt1mero prima lentamente, poi più rapidamente, perchè la popolazione, constatato il nessun danno riportato, vi .si sottometteva più volentieri. Pt1re n essun 8Jggtravamento epi·dem.tco si ebbe : la m alaitia seg11 ì r egolarmente la sua c11rva discendente e cessò senz'altro quasi un mese d1opo l'inizio d elle vaccinazioni generali. 1

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1

* ** Dati .a ssai imiportanti sca turis.coino da un 'epidemia vaiolosa, che o·s servai du-rante l'estate 1919 in qualche loca lità della Basilicata. La vaccina zione antivaiolosa vi è dovunque trascurata, la r ivaccinazione n11J.l.a. Il vaiuolo era penetrato due anni prima dalla vicina Puglia ·ed aveva serp eggiato qua e là, diffonde11do&i .. n ettamente lungo le vie d•ei traffi chi intercomunali: in ogni centro ab1tato acqt1istava t1na certa intensità e p1oi s i diffondeva nettamente ai sol! centri vicini con cu·i i rapporti di popolazione erano più intimi. In alM1ni J 'intervento t empestivo ri11sci a · realizzare un isolamento efficace a domi•c·ilio e la 1

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818

1

IL POLICLINICO

malattia fu vinta ai primi casi; in altri l 'epid"•mia dilagò. Prendiamo un esempio ~ectal­ m.~nte tipico agli effetti de.I nos tro aiigomento. A 1'ricarico (1), comune dove il vaiuolo non eia compn.1·so da oJtre 30 anni, si ha durante la primavera del 1919 un primo caso di vaiu·olo; intervien '3 t1n medico vacciniista, in.nesta i famigliari ed attribuisce a questa sua azione la mancanza idi nulo vi caai. Si ha un nuovo ca so di vaiuoJo a molta distanza di tempo dal primo; interviene un medico non vaocinista, ritiene ·di aver realizzato l'isoJ.amento a ·domi· cilio e, senza alcuna vaccinazione, non si hanno nuovi casi: dunque, si conchiude, la vaccinazione è per lo meno ,superflua. Ma quel comun·e è in continui l·apporti con altri d11e - Tolve ed Irsina - , che soJ110 gtravemente infetti. Il vaiuolo r:ricompare e per ogni caso sii discute se 1sia meglio va~cinare od isolare, ma non s i isola nè si vaccina: l'infezione forma focolaio e l '-epiidemia comincia. E coo 11 suo de-

.

COl"SO so.mma.r10 : 1

Denunzie

. AGOST O -

I decade . . . . II decado .

III decade

. • . . . .

Decessi

.

1

-

5

-

69

10

75

10

68

7

173

35

119

25

R60

67

. Tot.al e

SETTEMBRE -

. .

. • . II decade . . • III decade . • .

1 decade .

T otale

.

.

I

- OTTOBRE -

. . . • II decade . . . . IIT decade • • • .

26

...:.

I decade

lI decade .

12

52

210

78

. . .

s

7

. .

1

.

9

7

.

t).54

172

Totale N OVEMBRE -

.

40

129

I decade .

T otale . To tnle generale

.

-

..

f) el1ho qu este i1otizi e nlla corte ia d ~ l dott. Pietro 1Ji11dt1 di \ ·ir.P111a. cl1l?, come capitano clelln C. R. I., clil'e 'e il er\rizio ai1tivaiolo o i11 c1ue . . to corn1111e. I.. e 11otizie .., tille vaccinazioni nti .... 0 110 stnte clate clal d ott. Gan1bard Ila 'i11 c(\11 zo n1aggiore n1eclito della C. R. I., ' li c dii:-c ,e il '~er\ izi o dclfe ,·ncc i11azioni. ( 1)

(ANNO

XX,~III, FASC. 25J

I 654 casi per ltna popolazione di 8000 abitanti, quanta è qu,el:la del ·comune, 1rappresentano una morbilità dell'8 %, assai alta dunque; a questi debbono aggiungersi molti casi arnbulato·rii di vaioloide, che si sottrassero alla denuncia. La m ortalità rappresenta quasi il 25 % clei malati; cifra altissima, che si spiega col fatto, che quooi tutti gli ammalati restarono a domicilio affidati alle cure domestiche, delle quali è facile apprezzare le manchevolezze nel1' a~sistenza di una malattia per la cmi guarigione l'igiene dell'infermo ha peso grandissimo. Nel mes e di agosto 1'11fficiale sanitario iriuscì ad eseguire circa 800 vaccinazioni in mezzo a inolte res'istenze. Natt1ralmente avve11ne un fatto, che si ripete in t11tti i casi di rivaccinazione generale presente epidemia: qualche infezione vaiolosa in va.ccinati di recente. E poiir hè vi era ltna cor,r ente antivaccinista, che faceva capo a·d alcuni medici, queis ti casi fuTono messi in riliev.o. Fu necesisario perciò che nei primi di settembr.e la PJ·efettuira di Potenza inviasse un apposito medico vaccinatore, il quale istitul una sala di vaccinazioni e svolse o·pera peroonale di propaganda, mediante la qt1a1.e rit1scì a f8Jre dura nte t11t.to il settembre circa mi1lle innesti col 50 % di esiti po·s itivi. Si p otrebbe fino a qu esto !)Unto pensare che questa massa di vaccinazioni: cadute su circa un q11arto della popolazione, abbiano infl 11 ito sull 'ascesa epidemica, l a quale raggit1nse il climax nel settembre ed ebbe un s~condo 11•a simo nei primi di ottobre. Se però sii costrt1isce il diagramma d·el·l 'eptdemia, sii vede che il massimo con una media di 20-30 den11ncie al g iorno cade nel periodo 8-19 settembr.re, nel tempo cioè in c11i il medico ,·accinatore non aveva ancora sl.1perate le maggiori difficoltà opposte alla sua azione, che. restava an,cora n11dimentale. Inoltre è da tener pre$ente la defiJc.ienza d·el•l a linfa vaccini ca, da cui 'Si aveva llna debole percentuale di esiti positivi. L a causa ,·era .del ma;rimum epiclemico è doVl1ta J)iuttosto alla trac:curanza cli ogni pre• oetto di isolamento e di disinfezione, per cut si può dire che l'epidemia si diffondesçe come voleva. Gli infermi ·r estavano in a bitt1ri hui, niente p11liti, dove le vic::ite dei vicini erano continue, dove si adden~avn 1ln nltmero enorme di per~one e> non di radn i sa11i dormi,·ano nel medegimo letto con gli inferm i. Nelle vie e nelle CMe mnncnva affatto la pulizia pitì el ementare e le moc:;rhe p11ll11lnvano a mirindi, come sogliono nel mesC' cii scttemhre. Ft1rono prescritte ed eseguite alcune mi~11re di p11li1in .....generale e di isolamento cl gli infermi· e 1


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