IL POLICT.INTC0
CENNI BIBLIOGRAFICI Pré c·is de Pathologie Générale. Vol. in-S0 •
LIBERT.
500 pag., Baillière, .Paris, 1924. Fr. 26. •
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gire dell'individuo. Da- ultimo si trovano le norme 1p er la diagnosi clinica dei distu.r bi di costituzione ed un elenco dei principali termini tecniri. fl l .
Questo ·compendio costituisce un'eccelle11te e inoderna esposizione delle ·questiont così .c omplesse A. DRAGO. L 'anafilassi al'bmen,tare nel b'arnbirto. Roma, 'l'ip. L. Morara, 1924. concernenti la « cl1iave di Yolta » ·della medicina. L' A. ha il grande merito di compiere nel medeQuando, nel 190'2, Richet .creò la parola anafi,simo tempo, opera completa e chiara. Tutti i lass'l, e il1 t1strò i fenomeni che con essa oggi ~i problemi interessanti la medicina generale sor10 · vogliono con1pendiare, non pensò r,erto agli svi, trattati ed è occorsa da parte dell' A. una cul- luppi, che la sua osservazione avrebbe potuto tura scientifica assai estesa •per tenersi così ·ag- g.vere. Come per ogni idea nuova, anche per l'a11agiornato. filassi si è pericolosamente esagerato, con balDapprima sono studiate le rauae u. otbifiC'be. Questa prima parte tratta dell'ererli tà, 1ell'in- danza di neofitismo. Ma non sono mancati aufluenza dello stato del soggetto C3te~.:;) sullo svi- tori, i quali dell'idea del fisiologo francese hanno, con mano sicura e con serietà scientifica, luppàrsi delle malattie e infine dP!l'R:~~ one dej preso· il buono ed il vero. A qu-esta ultima, e dive:rsi agentj fisici, chimici 8 animati. La seconda parte riguarda le reazioni dell'or· purtroppo non numerosa, schiera degli « amici ganismo alle· cause patogene: in una serie ~ t dell'anafilassi » appartiene ..<\rmando Drago, il capitoli sono trattate l'immt1nità, l'anafilassi, l'al- quale, in un coscienzioso la,roro, fatto nella Cli· lergia, le malattie della nutrizione, la febbre e r1ica del prof. Caronia, esamina, con sereno spirito critico, il dominio della anafilassi nel cam]'ipotermia, le infiar11mazioni, le degenerazio'li. po pediatrico, e con prudente metodo clinico ne i tumori. Sopratutto interessanti sono i capit.)ì: concernenti l'immunità, l'a11afilas"i e rallergia. dimostra l'influ·enza .p er quanto riguarda la paNu1nerose figure, assai bene scelte, illustrano il tologia infantile. l.'a nafìlassi alimentare è la meno discutibile testo. Il libro ·del Libert sarà molto utile non delle manifestazioni del tipo immunitario in quesolo agli studenti, m a anche ai medici ·d esiderosi d'istruirsi e di tenersj al corrente dei nuo,ri studi stione e nel bambino essa trova u11 terreno v€rgine di sensihilizzazioni e dissensibilizzazioni. e delle nuove scoperte nel vasto campo clel1a paMolte sindromi morbose infantili traggono, daltologia generale. l'ar1aftlassi, una spi~gazione ragionevole, e dalA. POZZI. l'antianafilassi llna terapia feconda di successi. Donde ,l'utilità di .conoscere e riconoscere, con opBoRCHARDT L. Klinische Konstitutionslehre. Ei11 portu11i mezzi. d'indagine diagnostica, questi stati Lehrbuch fiir Studierende und Aerzte. Un vol. di C3ens1bilizzazione, per · con1batterli ade~uatain-~ 0 di 324 pa.g. con 63 fig. Urban e Schv,rarzen1nente. berg, edd., Berlino, 1924. .Prezzo ·G. M. 10. Questo si apprende dalla lettura del libro che L'importanza della dottrina della costituzione A. Drago ha scritto con precisione, con chiarez• per . una n1iglio-re comprensione -dei fenomeni cli- za, eon ampio studio della letteratura, con co11nici si viene sempre più affermando ed è bene, vincente casisti.ca personale. Specialme~te inte.,. che i medici se ne rendano conto per poter me- r essanti e di pratica utilità sono le ricerch e sui glio inquadrare 1' osservazione del singolo indi- disturbi ga.sttici ed enterici dei bambini sensividt10 in un pii) vasto ordine di fenomeni. bilizzati. !.'edizione del lìbr.o - ciò cl1e non guasta - è Una b.u ona guida per tàle scopo ci è offerta Juss11osa e cl i bt1on gusto. dal libro dell'A., che pone, come base della su~ g. sabati11i. trattazione, i rapporti fra la clinica e la dottrina. della costituzione, esan1inando nella parte generale 1e differenze individualj, la loro causa e Han.dbucli der biologischen .4.rbeitsmethoden. Puntata 136. Un vol. in-So di 260 .p ag. con fig.. Url'influenza della costituzione sulla di~posizione ban e Sch,varzenberg, edd., Berlino, 1924. alla malattia. Considera poi il parttcolare decorso clinico, deIl presente fascicolo è il terzo fra quelli dedirivante dal diverso modo di reagire della persocati alle rice.r che sugli esseri unicellul~ri. In esso nalità.. Descrive i segni di deviazione dalla i1orrna troviamo la monografia di E. Pribram e F. Zacl1 ed i diversi tipi costituzionali, l'azione degli or- sui princi.p ali metodi di studio dei funghi (Ustimoni ed i disturbi dello sviluppo, riunendo in laginee, Ifomìceti, ecc. ) con accenni anc~ ai una sintesi l e cause del particolare modo di. reapunti principali della nomenclatura I
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SEZ lONE PRATICA
Lo stesso Pribram, in collaborazione r.on F. Fuhrn1ann, tratta p oi i metodi di studio dei batteri, descrivendo quelli per le colture, l'isolafl,l. m ento e l'esperimento su gli animali.
c. e
Diagnostic par les métltodes de laboratoire au lit d~J, m.alad B. VoL in-16°, pag. 200. Baillièr e, Pari s. Fr. li.
LE.ST EU R
MOURIQUAND •G.
Gli AA. espongono i procedimenti u sati. per la raccolta degli umori, dei prodotti patologici e per 'i loro esami correnti, ~on c~tando che i metodi più comuni e per .i quaii non occorre una pratica speciale. Importante sopratutto è la terza parte nella quale sono riassunti i principali caratteri, 1norfologici e culturali dei microbi o para s~iti comuni : una clnssificazione per ordine alfabPtico pern1ette al l·ettore di prendern e subito vision e. Comodo è il formato ; scritto con stile chia1·0, conciso, questo volume sarà utile tanto agli studenti che vi apprenderanno come debbono procedere p·er eseguire ricerche di laboratorio, quanto ai medici prnticf che potranno così aver~ selr1pro a portata di mano la tecnica degli esami sper.ial i.
a lla conclusi one che sotto il norne di Meliteuse sono confuse due setticemie; l' una da ì\1. di Bruce e l'altra da b. di B ang. Quest ultimo secondo .gl i AA. è patogeno per l'uom o ed è distinguibile per il comportamento partic·olare delle agglutinine . ]e quali resistono a. + 65°. Glj A.A. dann o indi c:lzio ni per la ct1lt11ra del B . di Bang e trov~ no cl1e ]a pTima. cult ura riesce n1egli o in brodo fegato. (Ofr. questo p er iodico, fase. 4, p . 113). Il f-:ocio prof. LEVI DELLA V10A si co11gratula per i ris11ltati ottenuti e ricorda alcune ::::1e ricerche su un 'epidemia <la melitense. ComÙnica di aver saggiato sieri che davano positiv:i ~'agglt1ti11azi one per il n1elitense Jnen tre con essi l'agglutinazione del B. di l~a Il !!, fornitogli dagli 0(). è stata negativa . go110
Seduta ordinaria del 31 g ennai o 1925. P rf>~idenza a~1 l)rof. V. AsoOLI ·, p residente. ~
'1t lla 1 ato<1 enosi del curbon(:hio interno. 1
P rot. G. Sj.NAR~LLI . Studiando l'azione dei succhi digerenti sui batteridi carbonchi osi e sulle loro s1)ore, 1'0. ha <>SServato ch e i batteri<li as1) 0rulati sono u ccisi r apidamente, non ap1peJ1n arrivatj nella ca.vità gastrica. Ma a11che se i batteridt riuscissero a varcar e il piloro e. a p.a.ssare A. POZZI. nell'intE>stino, ~arebbero u g11almente nell a impossibilità di moltiplic:1 rvisi p e rchè il sncco enterico è, per essi , nettarnente microbicida. L e spore carbonchiose deglutite, attraversano; invece, inalterate, l a cavità dello stomaco. Ma., R. .A.ccadeinia Medica di Ro1ua. giunte n el c·onten11to intestinale, contrariamente a Sedutn. ordina.ria del 27 dicembre 1924. quaato si ritiene oggi dagli autori , le spore troPres id enza: Prof. V. A s coLI, presidente. vansi n ella impossibilità di germogliarvi e di prolificarvi. I succhi intestinali permettono bensì lo T'al ore rli nico (Tella reaz io11 e alic em i-ra. svìluppo di molte specie micr obiche , ma in1pediscoProf. S. Srr.vEsTnr. - L'O. riferisce sul valore no ~ssolutamente, sia in vivo che 111 vi+rn il gerclinioo della reazione glice.mica provocato · co11 "la ruogliamento <1elle spore carbonchi ose . ingestione di quantità relativamente piccole di L ' azione ant.iger1ni1 1ati va del succo enterico ver zuccheri e J1e trae conseguen~e <liagnost iche e riso ls ~pore del carbonchio ha, perriò) 11n ca rattere velatrici dcll' alterato ricambio .degli idrati <li carspecifico . . bonio. ' Prem~so ciò, SA::'ITARP.LLJ conclude che è ben difIl socio prof. BAGT~ONI doman.da se ha potuto noficile ammetterP esser d,ovuto alla proliferazione tare variazioni nel ql1oziente respirato.r io. Il S1r,enterica dei batterid1 qu 1 particolare qt1adro morVJ!;STR1 risponde ' di i1on aver praticato tale ricerca, boso che, in patologia uman a e veterinaria , è noto nur riconoscenélo il valore ch e essa potrebbe avere. sotto il nome di cc micosi carbon chiosa intestinale» o {( ca rbonchio_ intestinalP ». 1\lala1'ia grave con man1f estazio'Tli cùtanee Oltre a ciò SANAREJ,r,r h a dimostrnto che proieta tipo papuloso . tando at traverso le a.p erture nasali dei conigli . Prof. M. GRIRON e dott. M ELDOLF.SI. - Il pr.of. 2 eme. di soluzione fisiologica contenente spore GRIRON anche a nome dt'l <lott. MELDOLESI illustra carbonchiose, b11ona parte di queste spore arriva 11n caso clinico di malaria in cui l' elem ento clinico fino agli alveoli polmonari. culmi1.:inte era una manifestazione cutanea papuSP Ja dose dellB spore proi ettate, in tal guisa è losa ; di tale maniff'>Stazione dà le note cliniche e eccessiva (100,000), esse germogliano in parte e gli biopsiche. anima.li muoiono di r.a.rhonchio. Se, invecP, la dose è mjnore (50,000) gli aJ1imali sopravv ivono . In qne· Setticemia da micrococco 'fnel·i tense sto oaso la s.ettièemia oarbonchiosa non si svilupe setticemia do bac. di Bang nell'uomo. pa, perchè le sp-ore vengono fatte. nella loro toDott. A. ALESSANDRINI e prof G. F10AI . - Per talità, prigioniere dei fagociti polmonari e tra1a parto epidemiologica il FICAI, p er la parte se- . sportat.e subito nell1 cirrolazione gener ale e nei rologica l' ALESSANDRINI comunica no i riS'Ultati delvari organj. Ql1ivi esse si annidano e r iman gono le loro ricerche a proposito dell infezione da miin condizioni di vita Intente an che per molti . . cr c;cocco rnelitense e da bac. di B ang. E ssi g iung1orn1.
At&BDEMIE. SOGIETA MEDICHE, CON68ESSI~
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IL POLICLINICO
l\lla gli ani1n ali r esi così cc • portatori » di spor€, -fino che queste non siano state digerite dalle ...ceJJule -0 scaricate nell'intestino, sono esposti a morir di ORrbo11chio. P er scate-nare, in quooti casi, il oarbonchio baita collcx:are i conigli « portatori » in un ambiente riscaldato a. 37°, sottoporli a un ·regime alimenta.re povero d'a,oqua, ovvero iniettare nei loro organi, nei loro tessuti o nella ciroolazjo11e generale, -talune sostctnze dotate di proprietà citolitiche, fra qu est b anche la semplioe acqua distillata. In tal g uisa si spiega il meccanismo pato genetico del carbo11<'hio detto « interno » o « snontaneo ».
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J)i 'una 1ttLova form.a
rnnrDu~a
-osse rra i a 111!lla Prussia orientale (Ha f fkrankJieit) . Prof. B. Qos10. - L'O. descrive una epidemia itlSorta tra i pescatori i1ella Prussia orientale. Ne dà le note cliniche principali e 11e discute la patogenesi. L ' l). è <lèl parere éhe la ~piegazione più verosimile è }'intossicazione arsenicale da inala11i-0ne per prodotti a1..senicali svilup.p ·a tisi ·dai prodotti ,di rifiuto contenenti arsenico incanalati n.ella insenatura lacustre dell'Haff. (Cfr. questo ~riodico , fase. 1, p. 13 e fase. 5, p. 161). Il prof. SANARELLI chiede se e.ra stata fatta la analisi clei gas, e quali misure erano state prese. Il prof. P t..: NT<>~TJ ritiene che andrebbero studiati anche gli ~chizomiceti come causa provocatrice di esal~ zio n i n r senicali. 11 prof. CTnsro rispond'e che ·n on furono fatte analisi dei gns e che non anoora è stata 3Jdottata miau ra alcuna . E. GROSSI.
Società Medica spedalie1·a di B1·escia. 8ed nta del 18 dicern l>re 1924. Presid e11za: dott. BETTI, presidente.
S11l frno1n<'no di Flint. (Ru.more presistolico nella i.n:;iiff icP1iza aortica senza stenosi 1nitralica). ·
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Dott. R . C.e&uT~. - L'O. partendo dall'osservazà.one di un caso clinico di iMufficenza aortica con conco1n i t:i nza d'un lieve e breve ru.maire che può ilnche e&<:>er stimato pre..sistolico, mette in rilievo, sulla guida dei lavori origi11ali del Flint, la nessuna precisione con c11i qu ~ti indica i caratteri del suo rnmoro presiis tolioo, e dimostra come n€l caso presente, il rumore può .bensì ~ere il presiatolioo descritto dal Flint, m.a aid ogni modo manca dell ~ noie di stinti ve di <e rumore pressato e rumore .atroncato dal netto chiocoare del primo tono n . 'l 'ali n ote secondo 11 eStperienza del primario prof. Sa<X·Ol!'l ~hi e qu ella dell'O. possono venire in camp o 'ltt an dn il rumore ~i vuol porre fondamento della diagnosi cli ste11osi mitralica. Così si spiega la rag1one per cui alcuni autori hanno trovato e altri uo il leno1n~no d el Fli11t. Il prof . 8,\0CONAGHI, a pro•p osito di ciò, e, se mai, a ten1perare 1:1 :l!<'hiarazione sua finora negativa affatto sul fenomeno di . Flint, presenta una car<liop-aziente nella quale in assenza di ogni fenomeno arterioso cli ins ufficenza aortica ma con radiogram·n1a cardiaco da sola insufficienza a•ortica, si ascolta ~t1lìo stprno u11 rumore diastolico e verso 1'at'ÌC~ un rumo1·e diastolico di qualità t1n po' dif-
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ferente e con chiaro pr0i3Samento presistoJico al primo tono. Date le tipiche note di qua.sto secondo J~umore, crede r· Ll" almeno una stenosi mitralica esista., s~ dove giu.diC'are dalla s ua esperienza generica; però, finchè malica l' autop<Sia, non può disconoscere il dubbio che il reperto radiologico pare ribadire. Di casi a11aloghi n e ha ossm-vati p arecchi, mn. non n1ai con esame radiologico nè autop-si a. Il prof . SECOHI r]corda un.a sua cla&rificazione dei soffi cardiaci in organici secondari e semplici ...nubùli~ata sul <e Pe1tsiero 1Vle.dico » del 1920. Il soffio presjstolico è qua.si sempre indizio di stenooi -0rg!lnica della mitrale. Sono stati p erò descritti dei soffi presistolici funziona.li, tra cui 4uello di Flint e quelli0 della stenosi mifralica cardiospastica del De Rei1zi; amb-edue pe rò sono assai rari e non da tutti arnme&Si. TrroMA\"ER. (SémaÌ'ne méd. , 1905) crede che il sotflio di Flint possa essere in rapporto colla dilataz~one del ,·e11tricolo sinistro perchè egli l'ha visto scamparire quando il volume del ve·n trioolo ritornava norrnale. Com1.inque non pare che detto soffi-0 possa. dipendere direttamente dal reflusso aortiço, perehè la ins.ufficenza delle valvole aortiche è :nolto freque11te, me-ntre il fenomeno di Flint è assn.i raro. Invece so·no ahbast.111za frequenti dei hre,·is'3i:n1i ruwori presistolici ed anche sistolici alla p11nta sulla. origine dei quali non vi è nulla di chiaro. ' I/O. crede che possano dipe11dere da una specje di incoordinazione <lei vari fattori che concorrono a.I perfetto funzionamento idraulico della valvola '! dell'oTificio, d.a una vera atassia mitralica, perchè tali rumori sono più spesso constata bili in in• dividui con eretismo e nevrt0·si del cuore. 1
[J n caso di esoftalmo i1iter mitteri te 1:;i ric-i 1lell'nrbi ta portato o gunrirrione. 1
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Prof . RA VERDINO . - L'O . fa rilevare la assoluta mancanza ùi co1nunicazioni le quali si riferiscano a c~::ii di esoftalmia da varici portati a guarigione. La massima part.e delle co1nunicazioni s11ll ' argome11to, non parlano affatto della cura di tale forma 1norbosa ; qt1elle che i1e parlano, espongon-0 solamente criteri curativi senza però comunicarne i risultati. Un solo A . in un caso speciale ha trattato la esoftalmia chirurgioarnente: però l'O. espone le ragioni per ct1i n·on sono da a.ttendersi buoni risultati da un atto operativo quand-0 si tratti di es.oftalmia ve1·a di p·endente da varici profonde del] 'orbita. In uno di questi rasi 1'0. ha e-segujto delle iniezioni profonde nell'orbita di chinino ed uretano ottenend·o con due sole iniezioni la guarigione della malattia, la quale durava da quasi venti anni, e che in questi ultimi te1npi aveva sub1to un aggravament,o tale, da obbligare il malato a desistere dal lavoro. L'O. ~1>ieg3. poi brevemente l'azione del medicamento usato p er provocare il pi·ocesso di gua.rigione nell' ammçi.Jato da lui presentato, e che rappresenta pertanto il primo caso di esoftalmia da varici che si possa conc;iderare guarito. BEi'TJ.
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SEZI ONE PRATI CA
jl\ P PUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Il dolore alla spall a conte indizio di rottura di gravida 11z1t ectopica.
L t diag·nosi precoce di r ottura di gravidan za extrauterì11a è di gra.nde importanza .p er i l me·dico pratico, .il quale deve ten er conto di ogni segno che lo metta sulla bt1on a via. Sul segno del dolore alla spalla hanno richiamato l'attenzil'ne parecchi at1tori, ed ora A. Corvese (Boston medica l a.1 ld s1trgical jourrial, 11 dicembre 1924) conferma il suo valore_ Trattasi òi l1n dolore risentito alla sommità clell h spalla e dovuto all'irritazione . . delle terminazjoni del nervo rrenico, e avvertito sull'area cut.anea jnnervata dallo stesso segmento spinale cl1e da origine al nervo frenico, per lo più 11elf area del terzo e quarto nervo cervicale. Sj ammettP. in generale che il fr enico dia rami sen siti ·:i allf su perfici pleurale e peritoneale del diafrarnma, eccetto che alla periferia che riceverebbe i rami sensitivi dal 6° al 12° nervo interco·stale. iVl a siccome la porzione centrale del diaframma è innervata dal frenico, qua.1unque irritazir. ne di essa si traduce con un dolore al collo ed alla spalla dallo stesso lato. I l dolore , a lla spalla associato con la rottu ra di graYidanza ectopica p11ò quindi essere causattl soltanto da un'effusione sanguigna. nella regione sottodiaframmatica. In generale, il do lor e sarà sentito nella spalla corrispondente al lato in cui -si è verificata l a rottura, ma se l'emorragia è molto ·p rofusa , può essere tan to esteso da risentirsi comr- ·bilaterale. Il dolore è avvertito in parossismi di estrerna gravità ed è rinforzato dalla respirazion e profonda. IJa localizzazione iateraìe, J>erò, non è del tutto sicura, poichè si conosce un c:aso di rottura della tuba di sin]stra ]n cu i il ·dolore er a avvertito a destra. Per quanto r iguarda la diagn osi djfferenziale, si deve ten er presen te quanto segue. Lo « s11ock n ed il collasso che stann o ad in·dicare l 'irnprovvisa emorragia intern a che segu e frequentemente la rottura della gravidanza ectopica . s i osservano meno freq11entemente in altre cond.izion·~ di irritazione del diaframma. ~el caso di perforazione di u lcera pilorica o duodenale, il dolore è sentito, di solito, alJa fossa ·sopraspinosa destra od al processo acromiale destro, men o comunemente sulla clavicola destra. , La rottura di u11a cistifellea infetta provoca pure dolore, che è però localizzato alla fossa sopra• spi.11osa destra, ovvero alla regione acromiodel-
Evidentem ente- il valore di questo sintomo dipende dall'abilità del medico che deve 1netterlo in relazione con altre indicazioni che si t.rovano nell'adome od altrove. fìL.
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:toi<lca..
La radiografia del feto durante la gestazione. Favreau , l ,obeau e Bosch (Pr.esse "1\llédicale, 1 ot~ tobre 1924) su numerose osservazioni a.ttira110 I 'attenzione sulla necessità di volgarizzarP. l'utilità della radiografia del feto nell'ut-ero. Questa rivela l'ombra dello scheletro fetale in alcuni casi . all' inizio del 40 mese ·di gestazione: nella massima parte dei casi dopo jl 4° mese e mezzo, in tutti i casi dopo il 5° miese. R i te11go-no la radiografia prezioso mezzo diagnosti.co nei casi dubbi quando n on è .p er cepibile il hattito fetale; n ei casi di gravidanza gemellare; nei casi di idramnioc:; e di idrocefalo; nei ~asi . i.n cui occorre diagr1osi precisa di presentazioni del f·et.o, quando .p er con dizioni speciali i rr1ezzi . fì.s ici d'i11dagin e sono dubbi. F . RICCARDI.
CASISTICA E TERAPIA. P r incip ali f orm e anatomo- clinicbe del cancro dello stomaco caratterizzate dalla pres enza di acido cloridr ico libero.
In generale, n egli individui affetti da cancro dello stomaco il suc-co gastrico, prelevato a digiuno, non contiene aci-do cloridrico libero. 1Dopo, il pasto di 'Prova esso è presente nel 20 % . dei casi, ma in quantità inferiore alla nor1nale (H&yem e ·Lion ). Pauchet e Hirchberg (A r chives des rnala.di~s à e
r appareil
digesti! et de la nutrition, n. 7, 1924),
su 63 malati di can·cro dello stomaco trovaron o acido cloridrico libero in 16 casi (in 6 a digiun o ed in 10 dopo pasto di 1prova) . In m·olti si n ota ipercloridria. In queste -cir costanze la diagnosi precoce è assai dfificile poi·chè si suol pensare all'ulcera. gastrica. I casi di cancro dello stomaco nei quali. si ha la 'Presenza ·di HCl libero si possono rinnire in tre gruppi: 1) Ulcera-cancro (7 casi) : Soggetti dispeptici da lungo tempo (20 anni) .con ipercloridria. La lesione somiglia all'ulcera callosa semplicr. e la diagnosi di cancro si fa soltanto coll'aint0 del m icroscopio, col quale si riconosce che il fondo , fibro so, è modicamente infiltrato da elementi neoplastici. Il focolaio neoplastico princ ipn Tr., poco
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II. POLICLINICO
esteso, è limitato alla mucosa dei rnargini ùel1' ulcera; la n1ucosa vici11a è 11ormale e solo <tual0he volta mostra l 'esjstenza di piccoli isolotti dl 1netaplasia -intestinale. La propagazione in .profondità avviene per via linfatica perivascolare o . perinervosa; i g·angli non vengono invasi. · In con.e lusione si tratta di focolai n-eoplastici che per lungo tempo rimangono ben circoscritti e quindi in questi casi la resezione ampia dà ottimi r)sultati. 2) (6 casi) : Questo gruppo com.p rende i pie- ' coli cancri ulcerati descritti da Deguignaucl e nei quali l 'ulcerazionie suole essere secondaria al processo neoplastico stabilitosi. Ciò · ma~grado, la diagnosi istologi.c a differenziale tra 11lcera e cancro è spesso difficilissima. Per lo l)iù si tratta, in questi casi, di individui dispepti ci rta r, e più • anni. 3) (5 casi) : Questo gruppo è caratteri zzato daJ lato anatomo patologico da una larga t1lcerazion e superficial e della piccola curvnt11ra, i uxtapilorica. .Si suol trattare ·di pazienti cli~peptici da un periodo di tempo che va dai 2 ai 10 anni circa e nei quali è assai difficile porre precocemente la diagnosi. La presenza nel succo gastrico, a digiuno, ·di HiCl libero in quantità considerev9le e la evoluzione lenta fanno :propend-ere p ~r la diagnosi di ulc~ra semplice. In generale manca o è limitata la diffusione ai gangli li11fatici; la mucosa vicina è poco o nulla alterata; perciò )a prognosi è, ·d al lato · istologico, favorevole. A differenza dei cancri dello stomaco ad evoluzione rapida e che si accompagnano ad anacJoridria, i casi nei qua.li è presente HCl so110 destinati, dal punto di vista chirurgico, a maggiore fortuna. 1
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.i\.LFREDO PARI.AVECCHIO.
L'endotelioma primitivo del peritoneo.
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Di questa forma rara, F. :Russi (Riforma 1ne~ . dica, 6 ottobre 1924) ha avuto occasione di osservare due casi. Nell,uno, un uomo di 28 anni, il paziente aveva incominciato ad avvertire -molestia e poi dolori al ventre con alvo stittico; questo, in seguito si fece a volte diarroico, mentre . poi i dolori si esacerbavano in crisi, specialmente notturne, con stimolo frequente alla minzione. La palpazione profonda del colon ascendente e del cieco risvegliava dolore. Nel quadrante superiore destro si palpava, durante le profonde inspirazioni, un tumore di forma allungata, com~ un salsicciotto, di consistenza dura, fibrosa, a superficie liscia, leggermente dolente e sfuggente sotto la mano. Non si avvertivano tracce di ver·samento peritoneale. Con il sussidjo del l'esame radioscopico, venne fatta· la diagn osi generica di
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coloma dell'angolo epatico, con crisi di pseudoocclusione e sindrome vescicale reflessa, mentrela diagnosi di causa era incerta fra la natura tubercolare, la sifilitica e la neoplastica. In seguito, si eb·be notevole versamento nel peritoneo. e nelle pleure. All'autopsia, si rinvenne nel quadrante superiore destro addominale un vasto piastrone, cbe in certi punti aveva lo spes5ore di 4·-5 cm., di roiore giallo-grigiastro, fissato alle pareti dell'ang·olo epatico del colon, il quale presentava la .p arete stenosata:. L'esame istologico. diagnosticò I'endotelioma primitivo del peritoneo. Un altro caso venne osoorvato in una donna di 30 anni, . che accusava dolore modico , e co11tinno all'epigastrio, alvo stittico, qualcl1e. volta vomito, dimin.u zione notevole di peso. .~ll'nddo me, si palpava nella regione epigastrica una tu1nefazione dura, fibrosa, formante un lungo piastrone disposto trasvoersalmente, con limiti netti verso i lati e perdentesi in b·a sso nella regione mesogastrica con superficie bernoccoluta:· l\1odico. versamento libero nel peritoneo, e nella plP.ura. All'atto operatorio, si riscontrò che l'omento era sostituito da un piastrone di aspetto lardaceo con superficie giallo-grigiastra, dello spesso!'e massimo di 6-7 cm. Il tumore venne asportato, ma la malata, per le gravi condiz;ioni cardio-renali" venne a morte in quarta giornata. Anche in tal ca~o la diagnosi istologica fu di endotelioma primitivo del peritoneo. L'A. conclude osservando eh~ l'endoteliorna pri- . mitivo del peritoneo n on è poi tanto raro come si crede e che esso, al contrario di quanto si afferma , può verificarsi anche in soggetti giovani. Esso ha decorso rapidamente evolu.tivo ~ si presenta con qriadri clinici diversi, a seconda dell'organo addominale presso al quale si sviluppa. . fl l .
Sull'opportunità di radioterapizzare i pazienti operat.i di ca11cro della mammella. Da una statistica desunta da 66 casi di cancro della mammella, dei quali 35 solamente operati e 31 radioterapizzati dopo l'operazione, risulta quanto segue·: In un primo gruppo comprendente 19 casi di tumori non più grandi di un uovo di gaJli.na, senza aderenze coi tessuti vicini, e ':.Q11za meta· stasi ghiandolari, si ebbe indistintamente il 10() per 100 cl i guarigioni (controllate in un .p eriodo . dai 3 ai 5 anni ~ . In un secondo gruppo di 29 casi di tumori aderenti alla cute o ai muscoli, e con uniche metastasi n elle ghiandole ascellari, la guarigione si ebbe solo nel 50 per 100 dei pazienti sottoposti all'intervento operatorio, mentre negli altri, operati e radioterapizzati, si ebbe il 69 e il 50 per 100, rispettiYarnente dopo 3 e 5 annJ.
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In un ultimo gruppo di 18 casi di tumori ulcerati. con metastasi estese, nessun 'Paziente sopravvisse 5 anni all'opierazione, nemmeno se radioterapizzato in secondo tempo; e dopo 3 anni si osservò tra i curati in maniera mista appena iJ 37 1per 100 di guarigioni. L. Simon e W. W'Ollner (Milnch. Med. Woch., n. •47, nov. 1924) si credono da ciò autorizzati a ~oncludere che la prognosi niei tumori della mammella ·è 1dipendente fondamentalmente da una <>perazione precoce ed estesa .q uanto 1p iù è possibile. • La radioterapia in se.c ondo tempo, praticata con dosi al disotto delle cosid"e tte « ·dosi carcinoma ,, ·. può essere giovevole, ma deve essere protratta per un anno e mezzo, prima ogni 6 settimane, poi art intiervalli ·p iù lunghi. M.
FABERI.
La roentgenterapia preventiva post-operatoria d~J cancro della mammella. Béclère (J ournal d e radiol. et d' élect-r ., 1924) iI'iferiscc i prirr1 i risultati ottenuti nella Clinica ·chirurgica d i ·rubinga rnediante irradiazione loçale profonda d·opo asportazione della mammella, secondo i quali Perthes anzicl)è una diminuzior1e notava un aumento nel numero delle r-ecicli ve. Simili erano quelli di Tichy dell'Universitu di l\tlarburgo dai qua}i risultava che il nun1 ero dei malati sopravvissuti era maggiore in quelli nei quali Yenivano u sate dosi di irradia· zioni )nsufficienti. Dall'ultimo resoronto dj Pe1. 1hes al Congresso della Società tedesca di Urologia n el 1923 emergono risultati vari nelle diverse Università constatando che i migliori si hanno in q~1el l e _cliniche fornite · di apparecchj antichi e quindi capaci di terapia debole. Tale o:'serva• z1one è stata confermata a Stocolma da Forse?l che aveva risultati soddisfacenti dopo irradiazioni che si possono ·considerare antiche. Da una stàtistica di Anschutz che ha diviso 330 ca'5i trattati nella Clinica chirurgica di Riel in piC\!Ol1 cancri, mo·b ili, senza metastasi palpabili, cancri con aderenze periferi che e gangli ascellari, e cancri molto estesi, i risultati invece son o buoni, ave11dosi delle percentuali di guari~ioni quasi doppie colle irradiazioni profilattiche dopo asportazione chirurgica che non con la semplice operazione. Wassink in. una . recente statistica di 200 inalatP. operate ed irradiate ad Amsterdél.m sia \t scopo profilattico come curativo, dopo ricompar...;a. di recidiva, dà risultati buoni. ·Come deduzione pratica l'A. è in grado di affermare che dopo una exeresi completa della mammella con vuotamento dei gangli l' applicazione e.lei raggi a dose rnoderata ied a scopo .p rofilattico per le recidive locali e per le metastasi linfatiche ? . con-
sigliabile, mentre è da evitare l'appli cazione dei raggi profondi. La ragione per cui le dosi forti favoriscono le recidive oltrechè nella diversa radiosensibilità ·delle cellule si deve ricercare nell'azione dei raggi sui tessuti circonvicini, cellule fisse o mobili che vanno sotto il nome di tesst1ti connettivi ed ai ·quali è attribt1ita una certa resistenza contro lo sviluppo del neoplasrna (difesa locale), azione che si manifesta col cosi.detto edema duro crontco ~a raggi ed all'azione dj essi su tutto l'organismo come dimostra110 le alterazioni del sangue, gli induramenti polmonari descritti da Wintz. R. BR<\NCATL
Intnbazio11e dell'esofago per tumore mAligno. H. S. Souttar (Brit. med. Journ., 1924, pag. 782) ha pii1 volte pratiieato, in esofago neoplastico, mediante l'esofagosco.pi·o l'in tubazione .con un tubu metallico costituito da una stretta spirale dì argento, .ch e lascia in p osto. Esso non dà decubiti e permette una buona nntrizione. Se il tumore è del •Cardias, rper evitare l'espulsione del tubo o~ ç or re ripiegarne I'estrernità. Questi tubi !)anno il dj arn etr o di 6-10 mm. e sono lunghi circa 7-8 cm. DORlA. \
NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Azio11e del cloroformio e della tron1hina
sui liquidi di idrocele. I liquidi d'idrocele, osser.v a · Lisbonn e {S(lc. de Biologie, 12 aprile 1924), non sono spontanea.niente ·c oagulabili quando si tratta d'idrocele essenziale ancl1e aggiungendo del siero di sangue o del cloroformio contrariafl?.ente a quanto avviene per i liquidi di idrocele sinto111atici n eL qual i bastano traccie di siero o di clor:oformio per • aversi la coagulazione. Quando si somma l'azione delle due sostanze allora ancfie il liquido di · ' idrocele essenziale rapidamente coagula. Il meccanismo si spiegherebbe con l 'ammettere che nel liquido è contenuta una sostanza anticoagulante, un'antitrombina che verrebhe <li strutta dal cloroformio. Intanto il liquido degli idroceli sintomatici che coagula con la aggiunta -di mini1ne quantità dell'una o dell'altra sostanza può nettamente distinguersi dal liquid o degli jdroceli esse11ziali dove non · si ha coagulazione con l'aggiunta di siero o di cloroformio sep aratamPnte ma quando si usano contempor:inParr1ente. Una distinzione n on può esser fatta con la r ea"?:. di Rivalta che è quasi sempre positi;·a tanto i1egli idroceli essen zjali quanto nei sintom a tici. .
BRA1'\C .\T I.
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IL POLICLINICO
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Azione della irradiazione di diversi terrlt'.)ri VARIA~ sulJa coagulabilità del sangue. In una nota antecedente Pagniez, Ravina e SoFisiologia e patologia in alta montagna. lon1on (Soc. de Biologie, 1924) hanno mo<>trato i Il clin1a <l'alta montagna agi$ce sull'organismo. ris111tati della irradiazione della regione splenica 1p rovocando un'eccitazione ed t1n'esagerazione secondo Stephan per ooi in 12 Sù 15 soggetti ·dei fenomeni fisiologi-ci. Ma, osserva Loewy (Reavevano osservato una dirninuzionc del tempo· vue médicale de la Suisse Romande, n ovembre di coagulazione. In segulto hanno visto che a111924) occorre fare una dfstinzione tra fatti pasche l 'irradiazione del fegato, del polmo1Je dava seggeri e persistenti. I primi si hanno subito dopo lo ste3so accorciamento. Ora hanno portc·ta I'iril p<l.ssaggio dal clima basso a quello alto e duradjazione sui grossi vasi. In 10 suggettt hanno rano poco, mentre gli altri° si hanno dopo lln sogirradiata la femorale al triangolo di Scarpa uti- giorno prolungato e sono ·P iù duraturi. , lizzando un localizzatore di 10 cm. ed in tutti i Un fenomeno molto conosciuto è quello dell1au.casi si è verificato un accorciame1.lto del tempo mento della frequenza respiratoria e circolatoria, di coagulazione !come dopo irrcdiazion ~ della che si manifesta subito e dura solo qualche setmilza. Risultati analoghi hanno aYuto irradiantimana. Analogamente ~i comporta la pressione do 1'01nerale, la carotide e finalmente il palmo sanguigna ed 11 metabolismo. della mano. Q11esto ulti1no modo 11n fornito il I n profondità invece dei movimenti respiratori Jnezzo · di un esperimento. nuovo· l'irradiazione è durevolmente aumentata, per cui la ventilaad arto esangue per mezzo ,d'una fascia di Esn1ark. Cosi facendo non · barino osservata alcu- zione .p ulmonare è migliorata, il contenuto d'acido ca1~bonico negli alveoli pulmonari diminuina ·variazione del tempo di coagulazione. :Negli stessi soggetti è stata qualche giorno appresso soo, mentre at1menta quello di ossigeno. Con il jrradiata l'altra mano e·d in. 4 su 5 si è verifi- ritorno ai ·cli1ni bassi si ritorna alle condizioni cato l'accorciamento. Quindi l'a1ione dAi raggi precedenti. IJ'aumento del!' eliminazione dell'acido carbonico, provoca una riduzione del tasso X non si esplica sui parenchirni ma s11l sangue eù all,interno dei vasi non avendo alcuna della stessa sostanza nel sangue. Poicbè csi<>te azior1e, come hann-o precedentefYlente visto, nel una relazione tra il contenuto d'acido carbonico e di bicarbonato nel sangue, la prevalenza di sangue in vitro. BHANCATI. quest'ultimo provoca eccesso d'alcalinità, del re• sto transitoria perchè gli alcali e.c cedenti sono POST A DEGLI ABBONATI. rapidamente eliminati per la via dei reni. Il contegno del sang4e in alta montagna e Sulla sterilizzazione del materiale per ·m edicastato oggetto di molti studi. ·S ono stati constal11,ra. - ATI'abb. n. 11587: tati oltre la frequenza di emazie nucleate. altri Il materiale di miedicatura non può essere stesegr1i caratteristici dena iperproduzione di ele·rilizzato in modo sicuro che con l'autoclave· . , menti giovani: .anisocitosi, .p oi policromasia ed e poich.è la sterilizzazione è basata sulla peneinfine aumento del •Consumo di ossigeno da parte trazione ·del vapor e acqueo a pressione equivadei corpuscoli ematici. .Le esperienze fatte su lente ad una temperatu ra di 120-130 gradi, •ocanimali tenuti per 24-48 ore in aria rarefatta. corre Che il materiale di · medicatura non sia dicorrispond ente a 4000 m. di altezza hanno consposto in modo stipato. nei cestelli e questi siafermato tali fatti ed hanno messo in evidenza nel no torniti di adatti fori per assicurare la circosiero sostanze capaci di accelerare Ja · rigeneralazione del vapore. Dopo la sterilizzazione, per zione del sangue in animali della. medesima speprosciugare il materiale di medicatura, che recie resi anemici a mezzo di salassi. A q11este sosta umido: bisogna mantenere i recipienti per stanze è stato dato il nome di emapoietine. un po' di tempo al calore secco. In recipienti Ma oltre la iperprod·uzione di eritrociti e di eermeticamente chiusi il materiale può essere sterilizzato al calore secco, ma occorre che la . moglobina in alta · montagna si ha aumento deltemperatura sia mantenuta .p er almeno un'ara la Tnassa totl'.l.le del sang.ue. La circolazione e la 1p ressione capillare non sutra 160 e 180 gradi. Il materiale però si altera. biscono apprezzabili modificazioni, ciò cbe non BRANCATI. sarebbe favorevole alla teoria meccanica dei fe- _i\ lEsercizio dei medici italiani al Brasile. nomeni del mal di .m ontagna.. Secondo que~ta. teel'abb. n. 8644: Y:'ia la diminuzione della pressione atmosferica Ella troverà le notizie che le interessano neJ provocherebbe un afflusso di sangue alla pelle ed ai pòlmonj, donde una specie di stasi che provo' fasc1colo 6 del Policlinico dell'anno in corso. cherebbe il malessere, cosi come nelle cardiopatie~ COL. 1
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11 rr1eto.bolis1110 totale, cume i-isu1ta (lalla valutazicr1e dello scarnbio gassoso, è n otevolmente r110.. dtficn.to. Si ha 1un aumento variabjle a second::i gli individui e le altezze, il quale è persistente a grandi altezze cl1e i1nportano tra l 'altro una deftcienz<~ d · o~i3igeno nell'atmosfera. Inoltre l' organismo si arricchisce di a lbumina di gi ~ a 5001000 m·etrL e ·p ersistentemente oltre i 3000 metri. Talvolta si ha l'inverso, una perdita considerevolè di albumina, che si rileva con la comparsa di ele11lenti anormali nelle urine.
strano eh-e questo fatto favorisca. la guar1g1one· delle lesioni tubercolari del p·u lmone, Lnenf.re i·. ' con cetti informatori della terapia pneumotoracica tenderebbero a far ritenere che sia inv ece il ri poso dei polmoni più giovevole ai t.t1bercoloticL Il riposo in alta montagna può in e-e rto modo di-· min11ire la ve11tilazione pulmonare, ma questa, con le co11djzioni cli1nateriche della monta gna, rim a11e sempre maggiore in confronto di quel· che· era al piano. Quindi i successi delle cure di riposo nei cljmi alti i1on possono essoere messi in.. r apporto con la pretesa condizione di riposo dej polmo11i. Il s oggiorno in alta montagna ha anche una:.. azione curativa su le aderenze pleuric.1"te, l'enfi5ema, jJ diabete e la gotta. Anche le ·crisi a smati-· che si rarefanno o oossano del tutto. Qualche osservazione farebbe pensare anche ad un 'azione favor evole sul morbo di Basedo"'·
I fattori calorici dei climi alti, il fr eddo, iì ven+ '· la secchezza dell'aria, hanno a.r1ch 'essi azi.one ~ ! 1J !'organismo, ma non differente da quella choè 11anno nei climi bassi. Fa eccezione l'energia di irrartiazione, in ql1anto la radiazione del sole è più intensa non solo quantitativamente, mn. anche percJ1è i11 alta montagna sono .p iù abbondanti i raggi vioìetti ed ultravioletti di corta lunghezza di argo. onda, che hanno una particolare azione chimica. L'acido nucleinico ed i suoi derivati: la xantina, la guanina., l ' allantoinat, l'a. urico, sono più attiPUBBL ICAZIONI PERVEN UTECI . i;ramente decomposti. .~ei diabetici si constata dirninuzi on-e di. zucchero nel sangue e n ell'urina ed lV[ASOTTI PIERO . .Raro esit o c7 i 1.ln caso cli appendi-cite. - Milano. S-0c. Ed. I~ibraria, 1923. in alcuni casi anche della eliminazione dell'acetone. E' ·p robabile che tali fatti siano in rapporto · I o. lici tuòcrcol-0si laringea e la gravidanza. ~filan-0, Soc. Ed. L. N &ri, 1923. con n1odifieazioni dei fermenti che gov ernano gli V1c.L1No CA:\f1Lr,o. La sessualità sotto l'aspetto filo-scambi nutritivi. 30/ico. - R.oma, Ca.sa Ed . « Leona~do da Vinci »,. Probabilmente le radiazioni producono tale i11. 1923. fluenza agendo sulla p elle. L'azione dei raggi ad lVlINEHBl CESARE . .tl lc·uni appu1tti p ratici intorno al011de corte è provata dalla comparsa di pj gmenla, semeiologia fisica del versamento pleurìco taziorte e di processi jnfi.ammatorii: eritema, tu(con ·uno studio riguarda11te il deter niinis1ru> acustico 1lel fremito vocale tattile). mefazione, ·yescicole. Non è dubbio che i prodotti 1\iITRA 1\i1ARIANO. Azio11e del b. b1ilaaro E . B. delirtfìammatori della pelle passano nell'orga.nisrno, l'aridr) lattico i11 vari processi purulenti. - Micome è provato dalle frequenti elevazioni febbrilano, l\ilartini & Mattaz.zi, 1923. li; e nella formazione di .p igmentj si ha anche MoNDOI,FO EMANUELE. R ·ice;,che di fonP.·ncloscopia .. • un passaggio nel circolo di prodotti formati nella :.\. '11ovo appa;recchio per la perèussione ascoltata. pelJe. Comunque la pigmentazione è acco1npagna- Firenze, Carpigiani & Zipoli, 1923. ta da una irritazione cutanea, che detern1ina una NoÉ Jo')F.P.fL La sédentatit é. -· Paris, Libr. RousfortP rigenerazione delle. cellule basali dell'epidoerset, 1923. mirle ac.compagnata da decomposizione delle celREED 0.HAn,r .."@s. SuppLenie'Tit to the Law of vital · · Transfusion and the P·h enom.enoti of Cons.cious-· lule stesse P.er modo che la melanina formata ne's8. - S . Francisco, Occi<l . Publisl1. C'o m.p any, ." 1ocalrnente passa in circ·o lo .. 1!,'esperienza cl inica 1923. . poi conferma che dopo l'esposizione ai ra~gi stesRoNCHR'fTI \ T. e R ossi F. ContribHto alla casistica si circolano n el corpo sostanze parti.cola.ri, altridella t·ubercolosi nella etò, senile. - Milano, .Anmenti non sarebbe comprensibile che { ·p rocessi tonio Cord3'ni. 1923. tubercolari della pelle possono essere favorevol, RONCHETTI VITTORIO . .4.lcu'l'l i casi di lues cerebri . me11te influenzati, anche quando sono esposte ai l\ililan<Y, .Ant9nio Cordaiu, 1923. raggi parti sane e non direttamente quelle afIn. Cisti del. pq·rir:reas. - l\1ilano, Antonio Cor<la-fette. ni, 1923. SAMM:ARTANO ·MARIO. Osser'Vazioni cliniche su la T'l.lr· Il clima di alta montagna è particolarmente bercolosi lar·inqea. - Soc. Ed. Libra.ria, 1923. giovevole per gli individui atfoetti da tubercolosi SANGUINETI LUIGI RoMow. L' 11ltima lezione di pulmonare . Nel sangue si ha run aumento del conLeonardo Bia'l'lchi. - Genova., Casa. Ed. Scienzetenuto corpuscolare ed emoglobinico. L'aumento e lott..ere, 1923. degli elementi figurati è tanto più sensibile quanIn. Indagi11i sulle funzioni psichiche in 1in soggei'to •P iù anemico .è il soggetto. to luetico con perroita completa del frontale. L'aumento della r espirazione è notevole; eò è Napolì, F . Lubrano, 1923. #
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POLITICA SANITARIA E GI.l JRISPRUDENZA * Pe1· il servizio sanita1·io nelle Ferrovie dello Stato.
CONTROVERSIE GIURIDICHE.
R 1portiamo il testo del 'R. D . 8 gen.na.io 19~:J, n . 34, pub,b licato nella Gazz.etta Uffì.r.iale n . 26 • del 1925. Art. 1. - ·L 'art. 82 d ella legge 7 luglio 1907, n. 429, modificato dall'art. 1 del R. D. 28 .g1u19-12, n. 728, è sostit uito dal seg11e11te: Il personale medico alla dip endenza del relativo Ufficio centrale sanitario com.p ie le funzioni di assistenza, di vigilanza igienica, dt consulenza, di accertamento della ido11eità .fisica del perso-· nale e di ispezion e, secondo le norme stabilite in a-p posito regqlamento. I m edici . di r-iparto, .i consulenti, gli specialis;ti '3d i medici aiuti non 11anno qualità d] impiegati. La designazione dei medici di r iparto sarà fatia da una speciale Commissione, costitu ita con le n orme stabilite dal regola mento. La n omina, le condizioni, i casi di revoca e di disp en~a, ·1e attl"ibuzioni e gli eventuali compensj dei 1d etti medici, nonchè dei consulenti e specialisti, so110 disciplinati dal regolaménto di cui al primo com• ma, che ver rà approvato con decreto del Ministro per· le comunicazioni, u·dito il Consiglio rt'arhministrazion~ delle Ferrovie dello Sta't o e la Direzione g·ener.a le della sanità p ubblica. Le concessioni delle carte di libera Circolaziont) e dei. biglietti di viaggio ai medici di riparto, ai consu lenti, agli specialisti e ai medici aiuti. sia in attività di servizio che dispensati dal servi zio, saranno accordate nei limiti stabiliti dalle sp e, ciali disposizioni vigenti all' uo·p o e secondo le norme :fissate dall anzidetto regolam ento. È data facoltà al di-rettore generale delle FerroYie d ello Stato di procedere, in. ca so .cli circo~tan ze eccezionali, a nomine provvisorie di n1edic i di riparto, secondo le norme del regola1nento·. ~
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.t\.rt. 2. - In via transitoria è deferita al Mi11istJ'o per le comunicazioni la facoltà di r endere definitive, su proposta del direttore generale delle . Ferrovie dello Statp 1 sentito il Consiglio di amminj straziane delle FeTrovie dello Stato, e sen za • la designazione della ,Co1nmissione .di oui al. l 'art. 1, le 11 omine dei consulenti, ·degli specialisti, tlei medici aiuti e dei rnedici di riparto che al 1° luglio 1924 rprestavano servizio in qnalità di provvisori. •
XXII. - Nuovo indirizzo della gi11risprudenza circa i riçorsi concernenti la revisione straordinaria degii organici. 1.a questione è nota; ce ne siamo occupati più volte, in questa rubrica, trattandosi di argo1nento assa! delica~o ed i1r1portante ai fini della d.ifesa giurisdiz ionale. E utile, t uttavia, un cenno riassunti va per dare ragi one del nuovo indirizzo della giurispruden za del Consiglio di Stato in contra- · ~to corl quell9 che è statq cagion e di tan to di:Sordine con preg~u'dizio di legittimi interessi. l ,'3rt. 11- d el D. L. ·27 ma.ggio 1923, n. 1177, dispone così: Contro j provvedimenti ai Ctli al 1pr'Psente decreto è amrnesso ricorso soltan te, pf\r legittirr1it'l alla I V Sezione d el Consiglio <ii Stato o in via straordinarja al Re, esr-lusa qnalsiasl azion P. giudiziaria » . (I
Dopo ·qualche incertezza, la IV Sezione riten11e che qnesta disposizione non derogasse alle nor1ne co1n uni circa il controllo gerar·chico e cbe per;,iò fosse ammessibile il ricorso in sede ,gi11ri :; dizlo~ _ nale contro i provvedimenti di per ':è dcft11itiv1 (dispflnsa dal servizio deliberata (la1 (:onsiglfo Co1nt1n ale o dal Corn-'nissario prefettizi o, s·i a pure per soppression e di posto) ma si dovesse, lnvecb, ricorrere 1pr!n1a ]n sede gerarchica contro i provvedi1nenti soggetti ad approvazion e tutorja, ·:-alvo il ricorso al ·c onsiglio di Stato cont.ro il provvedimento ·definitivo emanato sul ricorso gerar <:hico. \'edemrno subito la .g ravità ·delle co11segu enzs di questa risoluzione stran issima, illogica. ed antigiuridica e segnalammo la ·necessità df° una interpretazione autentica dell'art. 4, n1ediante decreto-legge, p er evit are i danni e le in con,gruen1e di ·una giu risp-ruden za or1na:i assonata. ! .a IV Sezione sp in se il suo criterio alle conse· g uenze più estreme: dichiaro inammjssibilì i rl· corsi contro la ri·~orma ·d ell'o.r gan ico ma ammi:;5 ib111 qu.e lli che, pur concernendo la stessa deliberazi one, riguardavano ,d irettam ente la d jspensa dal servjzjo che era effetto della soppressione del })Osto . Successj vamentè fu corretta questa distinzion() assu_rda e furono dichiarati inammissibtl i i ri, corsi anche per la parte riguardante la di~pensa dal servizi o dipendente da riforma dell'organico. Chiusa la via giurisdizionale immediata, furono prodotti - in molti casi con rital'do inevjtabjle - ricor si in sede gerarchica.
(* ) La presente rubrica è affidata all' avv. (}rov ANNI legalP del nostTio perjodico
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SELVAGGI,
esercente in Cassa?.ione, consulente
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Circa un migliaio di reclami so110 tuttora in corso presso il Ministero dell'Interno in attesa òi una deli'berazione contro la qual e '3i dovrebbe poi ricorrere in sede giurisdizionale! Ma, frattanto, la V Sezione del Consiglio d1 Stato, alla quale normalrnente sono ora trasme::st i ricor si concernenti enti locali, con decisione 2i febbraio 1925 rie. dott. Pugliese e Galli contro Co1uune di Laterza 11a cambiato 1adicaJm ente giurisprudenza. E detto nella decisione: cc Se non. clie un esanle piu approfondito d ella questione inditce il CoLleg·i u 1 i dis costarsi dalla giurispru.denza predetln, la q11ale, tuttochè ispirata al lodeYole intento di
accrescere le garanzie di giustizia a1nministrativa, non trova fondato appoggio 1iella lettera e nef~(ì
spirito della norma citata
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SEZIONE PHATICA
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·11 concorso per aYere diritto all'espletam.ento del giudizio fin o all a nornina. Vi sono condiziont di eleggibilità che si devono possed·ere anche al momento della nomina e chi le perde dopo la chiusura del con corso non ha più diritto alla nomina. e, se non la Commissione giudicatrice, certa J11ente l'autorità competente a deliberare la nomina, può senz'altro escluderlo dal concorso. Nel caso così deciso dalla IV Sezione d-el Consiglio di Stato c0a decision e 29 n ovembre 1924,_ n. 959, s i •trattava di un concorso p er ti toli alla promozione da primi segr~ tari di intendenza a ' segretari capi. La Commissione giudicatri.ce e il ì\1inistero esclusero dallo scrutinio CC!'l-CO!'!enti ! · qt1ali iessendo ancora primi segretari alla chiu-· sura del termine per l a partecipazione a l con... corso avrebbero perduto tale qualità (per· la nomina a conservatori di ipoteche) prima c11P. fosse deliberata la graduatoria o procedGto alle promozioni. f: chiaro cl1e il princi.p io di massima eh€ ne rJeriYa è comune a tutti i con corsi pubbli ci. 1
La decisione illustra poi; con preci:-:ione e per,
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spi cl1ità di rriterio, le ragioni sulle quali si fonda la n uova i nterpretazione da essa accolta -~ r agioni cbe qui è inutil e riportare - e così conr lude: . 1< Alla stregua delle suesposte considerazioni si vuò affermare CO·m e n.on suscettibile d·i dubbio i.I. principio che i provvedimenti presi il> applicazione del R. D. 27 maggio 1923, n . 1177, - anche se non definiti vi, purchè, si intende, giuridicamente ·p erfetti , ir1un iti cioè, ove occorl'a, dell'approvazione tutoria - sono, per effetto dell a eccezionale norma di c11i all'art. 4, impugnabiì1 direttamente - omisso medio - a quei::to Consiglio 1n via di mera legittimità; ». Ma, intanto, molti ricorsi sono stati già dict1iarati inammissibili irreparabilmente! Per coloro,- invece, che ricorsero in via gerarchica, sarà possibile rimediare producr.ndo r1cor80 al Consiglio di Stato, sebbene fuori ter1nine, trattandosi di errore scusabile: il ricorso sarà certamente ammesso . • 11 nostro ufficio di consulenza st1ggerì sempre di seguire l'una e l 'altra via, in vista della incertezza della giurisprudenza: chi si e unifor1nato a questo prudente consi·g lio, è al cooert0 da rischi. . lVIa se fosse stata accolta. la proposta ci1e n oi formulan1mo sir1 dalle prime decisioni dello scorso an110, se un decretino di poche parole avesse fatto interpretazioné autentica d ell'art. 4 del d ecreto 27 maggio 1923, si sarebbero evitati gli effetti, in parte ora irreparabili, di un errore tanto più grave in quanto riguardava il solo rime.dio che la legge consentiva contro gli eccessi e le deviazioni di un .p otere eccezionalissimo, tipicamente discrezionale, che non trovava ostacolo n~run1eno 1n diritti qu esiti. •
XXII. - Quando debbano esistere le condizioni di ammessibi Jità al concorso. Non è esatto cbe basti possedere l.e condi ziont di ammissibilità nel momento in cui si cl1iude
XXIII. tutela.
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Ricorso contro deliberazione in sede di
f: inammissibile
l1n ricorso in sede contenziosa
contro una decisione della G. P. A. in sede di tutela (Che elevava d ' ufficio lo stipenclio), e~sendo la decisione suscettibile di ricorso gerarcl1ico. (Consiglio di Stato, Sezione IV, 28 novemhre 1924, n. 686). Questa norma è in·d iscutibilmrntf> esatta; la segnaliamo perchè è neces$ario averla prAser~· • te. P er lo stesso principio, i provvedimenti pre::.;1 in via d'urgenza dai commissari straordinari coi poteri del Consiglio comunale ed appr ovati dalla G. P. A. in sede di tutela, non riYestono il carattere di provvedimenti definitivi, esspndo invece impugnabili con ricorso al Governo del Re, perchè anche nell 'approvazione di cui all'art. 32~ d·ella legge comunale e provin.ciale (n on modificat0 in questa parte dall'art. 106 del R. D. 30 dice1nbre 1923, n. 2839) ·è da v-edere l'esplicazio11e di una facoltà di tutela nel cui esercizio la • r;. P. A. agisce i11 qualità di autorità .g overnativa subordinata al governo centrale. (Consiglio cli Stato, Sezione IV, d ecisione 5 dic. 1924, n. 716).
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ra I· Importantissima pubblicazione: Dot.t. Cav. Uff. ALBERTO VIGO (Doctor Justitia).
LA ·LEfilSLAZIONE SANITARIA :: in rapporto all'ese1·cizio professionale :: (Manrnale 00J11tenente Leggii, Decreti. Regolamenti, Oirc,ola ri e tutto -oiò che si riferiBce all'esercizii-0 iprof-esE>io.na.Je iad ueo dei Medici oon'lotti. dei libwi -eser centi. deghl u .ff.ici.aJ.1i sa.nitaril e del pe:rson.ale .addetto a.i ilaborat ori di vi~lanza jg.ienica). Prezzo L. 16. Per i nostri abbonati sole L. 13.75 in ·porto ·f r a noo.
Inviare Vagl.ia po1stale a l Cav. LUIGI POZZI - ·via s:f.)tin.a, n. 14 - Roma.
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IL POLICLINICO
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:\XXII,
F~sc.
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N ELLA VITA PROFESSIONALE . MEDICINA SOCIALE. Le assicurazioni sociali i11 lnghilte1·1·a. L'assicurazione contro la r11alattia.·, istituita in Inghilterra dal 1911, si applica soltanto ai lavoratori manuali per i .quali è obbligatoria; ne è esclusa però . la famiglia del lavoratore. Ne so119 esclusi i11oltre tutti quelli che hanno lln reddito annuale supetiore a 250 lire sterline, qnelli cl1e hauno un8 professione n on manuale o .eh.e fanno p,a rte cli ,u n'amministrazione cl1e assicura i propri im'Pi~gati a 'condizioni almeno ugu ali a quelle delle assi .curazio11i nazionali. I limiti di età sonq .da 16 a. 70 anni. ·Gli assicurati, i11 Ingl1ilterra e nel paese di Galles sono 12 milioni; il contributo è di un .p remio settimanale di 10 pence 1per gli u om t11i e 9 pier le donn e; pagato per quasi la metà ·d all'assicu rato e per il resto dal datore di lavoro . .Non Yi è nessu11 cor1tributo da parte dello Stato. 1 diritti degli assicurati sono i seguenti: Cure medit>l1e e medicinali, tutto ' gratuito; indennità di malattia di 15 scellint per gli uomini e 12 pe1 le donn€; indennità di incapacità di lai:oro, rispetti,·amente di 7 e 6 scellini, se. la mal a ttia precedente non è terminata entro 26 settiman e; premio d1 « parto » di 40 scellini a lla m0gl ie del· l' assic11ra to, portato. a 80 se la ·donna è assicl1rata. Per •aver diritto a queste indennità, 1'ass1, cu razion e deve datare da run certo numero di settimane. Le inclennità sono pagat·e· dalle associ?-Zioni degli assicurati, dette cc Società appi:ovate » . Esiste poi, in ogni centro amm in istrativo, un cc Comitato di ~$Sicurazione », che è inca1icato del controllo generale, del servizio medico e d ella rP.tribuzione dei m edici. Dal 1920, il Ministero della Salute pubbl ica 11a creato un c orpo di 33 m edici, a g1 i ordini di 4 1medici is'Pettori, incarica ti di a.i utare i co1nitati di assicurazione, ·di riegola.r e le vet· tenze, ecc. Ogni n1edico qualifi cato p11ò essere med1co di assicurazion e; basta che si inscriva sulla list.a del Comitato. Per ogni assicurato, egli ricevie annualme11te scellini 8/6; tempo addietro riceve·va .fino a 11 scellin'i. L'assicurato ha, ogni anno, la libera scelt~ del medico. Il medico tiene una schPda per ogni assicurato e la trasmette poi al coll.ega se l' assicurato destdera cambiare di medico. Non ·vi è obbligo di cura per le malattie che esigono trattamenti speciali; l 'an estesia è pagata a parte. Si .calcola chie, annualmente, il 56 % degli assicrurati è r icorso al •medico; in alcuni centri industriali, la percentuale si è elevata a 70-80 ~o . Le malattie so110 lìer la maggior parte se11 za gra, ,itt\; su 1000 casi, ci sono 181,3 rafrfreddoti <' brou•
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('Jtiti leggere, 143,1 affezioni ùel tubo clig('rente, 12,6 .casi di tubercolosi, 22,1 di inalatti.e cardiar he •
organiche. Le m alattie gravi so110, al contrario, ]a maggioranza n egli oS'pedali, dove gli assicurati sono r icevuti alle stesse condizioni che gli altri. L 'oi"ganizzazionie delle assicurazioni· fornisce notizie sul n u mero di settimane di astensione dal lavoro carusata da malattie; esse rappresentano, per la media degli apni 1914-191!6, il lavoro ann u ale di 270,000 persone. Il r isultato più netto delle assicl.1razioni sociali è quello di estendere nell'ambi·ente operaio il be11e:fi-cio della medicina preventiva . (A rchives méd. belge.~, noY embre 1924) . "{ii. •
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Per il p1·of: Silvagni. Per il <l Trih~1to di riconoscenza a Luigi ~ni » ci sono p en ·enute le seguenti offerte: Avio cl0tt. Ed oardo (Arq11ata Scrivia) . Bader dott. Giovan ni (f.torizia) . Balle·r ini dott.. Enric.o (R omn.) . Belardìnelli dott. _.\Jfre.d o (C11pra1nontana) B1lanc1011i prof. (-il1glit:1lmo (R o11na) Cappa dott. Ernesto (Sa1·ona) . C~r.::uccio prof. l\:lariano (Ron1a) . Coen Cagli · prof . Guglielmo (R.01n1a) Dardano dott. <Jarlo (Roma) D e B enedotti dott. Ettore (Asti) . Galassi dott. Carlo (Terni ) . Gu clmi dott. C. A. (Pieve P or·t o Morone) 1
Gniotto ·dott. Giovanni (Latisa11a) Lnstaria prof. Francesco·(Lucera) L evi pt·of. Ettore (Roma) . l\1astri dott. Carlo (R.oma) ._ l\fendini dott. Alessai1dro (' Terona)
J\f erighi dott. l\{ari-0 (Mirandola) . :Niodu gn o dott. Vincenzo (Sabbio11oel10 San Vittcl"e) . . . . . .. ì\'.fo11ùini clott. N arei.so (B edizzole) . Par1neggia11i dott. I gnazio (Fin ale Emilia) Pasqualini dott. J\.lessandro (Savigni01) Piermarini G. Domenico (Fontecchio) PinJpiì1€lli ·1ott. Francesco (Colle1)e1p e) Solie ri prof. S<1nLe (Forlì) 'fucci <lott. Ni(;o la (P en11e) . Ven_ere dutt . , J~~rnesto (Terracina) le quali, unite alle . . dei sotto.scrittori (Alessandri, Ascoli, F erretti\ Dragott i. Filippini, Ponta110, P ozzi , Selvag~i e Ve1·ney) di cui nel f asc. 50 (19~ 11, da,nno un . Totale di so111ma ch e, mediante vaglia della Banca d'Italia N. 0015677 ae110 Jnar zo 1925, a.b bia.m-0 ,~ersato al dott. Giovanni Pugliesi ,
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via Livenza 7, Roma. La sottoscrizione i1elle 11ostre colonne è chiusa. Color o che volessero contribuire possono ri,·olgersi nl l)redetto dott. Pugliesi.
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f ..\::\XO XXX II, r A5C. 12) 1
SEZIONE PRATICA
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CONCORS· I. POSTI VAOANTI. ANco~A .
GuA:t,7.' 1'-"18.E (Oaserta). - Cond.; stip. L . 7000, più L. 2400 cavale. e L. 500 uff. san. provvisorio. Scad. 12 a.p rile . Schiarjmenti dalla Segreteria. . I soLA S. ANTONIO (Alessandria). - Scad. 10 aipr. ; L. 7000, oltre L. 500 cav., L. 500 t1ff. ~.n11., L. 200 arm . farro.; alloggio nel P alazzo1 rnt1n icipalè; 10 bienni ventesimo. Chiedere annunzio . MANTOVA . R . P ,r efettura . Uff. san. e medico capo dell'Ufficio d'Igiene del Capoluogo; alle oTe ] 2 del 15 rupr. ; t;itoli ed e~a mi; L. 13,500 di stip. e indenn. e 5 quadr. decimo, oltre L. 2,500 inden11. carjca e c.-v. COlll1e j1npìegati co111u11ali; è consentito 11esercizio prof.ess . D ocum. in piego raccorn. Ab . .JO, 120; este.ns. circa 1765 ha.
M anicorriio Provinciale . - :E ·vacante • nl 1° n:i.aggio urt pooto di perfezio11am-c11to })€r m<'dioo praticante interno. Assegno L. 5000; vitto nei gior11i di guardia; alloggio personale. Doc11men ti (compreso cu.rriculurn, unive-rsitario~ a1la Direzion~ entro il 15 apr. ARcR (Case rta) . - 1 a oond ., centro. Scad. 30 gg. clal 1° jnarzo . Vedi fase. 11. IloRGOVEZZARO (No·vara). - Scad. 31 mar. ; LiTe 8000 fino n. 400 pov., addizion. L. 1000 oltre; 10 bif'n11i ,·e11tes.; L. 500 11ff . san . fino a 3000 l\1:ELZO (111ila·no) . Ospedale s. JJ!aria rlelle Stell e. abit., L. 100 ogni 500 ab. in p iù;· L. 750 bicicl.; - A tutto il 31 marzo, med. chir. aissistente; L. 150 ambulat. vedi f asc. 9. B oRGO"FORTE Cillan.tova) . 1a co11d . Sca.cle 9 apr. · J\foNTECASSIANO (]!lac erata). 2a cond. Scad. 31 Stip. L. 8000 e 5 quadrienni ; meuzo trasp. rav·a llo mar. L. 8000 e 3 quadTie11ni dee., oltre L. 2500 L. 2000, motocicl. L. 1000, bicicl . L. 500 ; c.-'\r. Licavale ., doppio c .-v. Q11inque1111io di esercizio prof. re 1600 salvo le eventuali modifiche in più o in (in con dotta., clinich e, 1oispedali, ese-r eito ecc .) D o· meno che saranno a pportate al capit olato medico cum. a 3 mesi dal 2R febbraio . · dopo l'esito delle trattative in cor so fra medici e PALERMO. 11-.' · U ni 1,iersità. -; A&Sistènte alla CliF c;deTazione lJrov . d ei Comu11i fascisti . Vaglia n iC'a 1me<lica; L. 7000 e 2 quinquenni, oltre c.-v. ' L. 50.05. Docum. a 3 m esi. Prova scritta e orale clini.ca. · T assa di L. 50 alBRESCIA. R. Prefettura. Ufficiale sanit. e di1' Et:onocnato. Scad. 30 apr . N 0 mi11a e conferme an1·ett-Ore dei servizi sanitari del capoluogo; vedi nuali. Don1ande al Rettore. fase. 8. Scad. 31 marzo. PAVIA . R . Università . Aiuto ed a ssiste11te di Br.1:sc1A. .)JJl'!ciali Civili. Primario anaton10paitologia chirurgi ca; r ispettivam . L . 9500 e 7500. patolo!!o . Proroga al 31 i11arzo, ore 16. V. fase . 11. Età lim. 35 a., salvo per chi sia già in servizio CAS'fEJ,Nuovo DI PORTO (Roma) . - Cond.; L. 7000 come aiuto o assist ente e ffettivo. Tassa di L. 50 e 1· c-v.; L . 300 uff. sa11. Sca.d. 50 gg. dal 2 mar. ali' Economato. Scad. 31 marzo. Prova clinica ; per T assa L. 25.10. D ocum . a 3 mesi . .Ab. 1434; km. 27 l' aiuto ai1cl1e prova scritta e per l'assist. prova di , d a. Roma. laborat. Nomina biennale, cornfermabile . Domande CAS'f'Ek~uovo DI SOTTO (Reggio E m.). - 2a. cond. al Rettore. Dichiaraz. di i1on coprire uffici retriScaid. 10 apr . L. 8000, oltre 2 c.-v. e L. 2500 trasp. buiti alla dipende11za di Enti pubblici. Riconoscim. servizio prestato presso altre ammi11iPIANDIMELETO (Pesaro-Urbino.) . Scacl. 31 mar . stra~ioni . Co11"o!·zio 3 comuni . L. 7000, salvo aumento in C ITTÀ DELLA ,PIEVE (Peruoia). Scad. 10 arpr.; corso; 10 biertni ventesimo; 1° c.-v.; L . 3000 ·cav. per Salci; L . 9000 e 5 sessenni dee., -0ltre L. 600 Ro~I.\ . l\linistero della Giustizia e dei Culti. servizio attivo, 2 c .-v. , L . 200 per locale dell'amN.ov-e 'posti di medico assistente nei manicomi giub11latorio; età 24-35 a ., salvo solite ecc.ez. T assa diziari; scad. 15 apr. Ve di fase. 10. L. 50.10. S. (.i :~EGnRJO D.'. SASSOLA (Roma) .. - ...i\ tutto 20 CoNSELVE (l,adova). - A tutto il 31 rnar~o 1925, aprile: cond. ; vedi fase . 11. poveri 1a. condotta. Stip. I .... 8500; indennità trasp., CONCORSI .\ PHE~11. c.-v. e di ambulatorio. Chiedere av,riso alla segr et. ' Preniio B11falini. comun ale . . È indetto dalla R. Università' di Firenze il conCo1·T.\ NELLO (R o1na). - Scacl. 31 marzo; stip . cotso al pr€!mio Buialini, dell'i111porto di L. 6000, L . 6000 e 4 qua.dr. decin10; L. 1200 c.-v.; L. 2000 sul valore ,del metodo spe rime11tale i1ella scie nza . cav.: condotta pei 11overi L . 1400. Tassa L. 50 .15, Scar1 . ore 15 del 31 luglio 1926. Chiedere a.nnu11:zi-0 a l Sindaco. ~] la Segreteria (pi azza S . Marco. 25). DoJ\1onossoLA . Ospedale di S. B iagio . - P r ima1
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rio medico. Scad. 30 apr. L. 2400 oltre 50 % tasse <li cura e 60 o! ta.sse aimbulat. Lib. <loc. ii1 patol. lo O . med. o clin. med . L a.urea da 1 annJ. FERRAR A • .4. rcisp~dale di ,San t' A.n1ia. Due medi ci primari , u11 chiru.rgo primario, due ·assistentiai uti di medi cina e uno di chirurgia. Vedi fase. 9. Scad. IOire 17 d~d 31 marzo . GALJjICANO NEL LAZIO (Roma ) . - Oond.; al 31 marzo: vedi fn.sc . 11. GIP.GENTI. Oongreoriz. di Carità. Chirurgo-direttore dell ' Ospeclale ciYile. Sca.d . 22 apr . Vedi f H·S(' . 11 . •
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Preniio Boylston . . Questo premio triennale . di n1edicin a, dell' importo rl i 500 dollari, con medaglia, sarà attribuito per il 1925 al miglior lavor-0 di ricerche originali sti qualsias i soggetto riguardante la rne1dicina o la chi1nica. Le inemorie s tampate o dattilografate devon o esser e indizzate al D.r . H. A. Christian, preside nte del Comita.to del cc Boylston Me4ical Prize », Peter Bent Bringl1am Hosipital, 721, Hunt 1'ncrton AYe11ue ' B oston . 17, J\1assachusetts, S. U. o d' A ., prima clel 31 dic. 1925. L ' anoni1no è d'obbligo; l'indirizzo dell' -~ · dev'essere sigillato a <.'€ra. 1
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NOTIZIE DIVERSE. La sanità pubblica alla Camera.
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In sede di bilancio dell'interno, l 'on . Guacooro, si ocoupa lungamente e diffusamente di p-0litica sanitaria , esaminando sp ecialmente alcuni problemi di igiene fisica e morale déll' infa11zia. L'on . Eugenio Morelli si diffonde a parlare sul problema malarico che: torna ad imporsi all'atte11zio11e ·d el Governo-. Esamina quindi i vari inezzi per ottenere una efficace profilassi contro la tubercolosi, affermando che si è battuta fin qui una falsa strada diffonden.d o jl tìmore ossessionante del contagio, sì che il tuberoolosç oggi è indotto a nascondere j} suo male. Anche per l'ammissione a i sanatori e agli ospedali ·ocoorre semplificare le pratiche b11rocratiche, senza di che talvolta l 'assistenza riesce tardjva e inefficace. Critica l a chiusura <li l'.lumerose ca.se di cura, affermando che si è ced11to talvolta al tirnore ingiustificato di alcune ·popolazioni . Comunque, è necessario1 ch e le case ·di cura ·sorgano i1umerose. Critica ancora le forme di assistenza ai militari tuberlotici, acoon11ando all'opera delle a utorit.à preiposte a tale ufficio. Propone ch·e jn quei centri ove e.sistona 5tazioni di cura, gli alberghi siano obbligati a tenere i mezzi necessari p er sterilizzare gli ambienti. Afferma la. n ecessità. che tant-0 le scu-0·l e coim e gli opifici subiscano delle disj11fezioni periodiche obbligatorie. . Aggiunge che ne11a costruzioJ1e di case p·o polari, pe.r le q11ali il Governo contribuisce l argamente, si clovTebb-ero far osservare scr11polosa.m ente tutte le 11orme igieniche e sanitarie. ~i\.ccenna poi a.q un grave. .p roblema sociale: l' assistenza alle famiglie dei tubercolotici; è necessa1·io coordinare le singole iniziative onde ottenere i ma&siJni risultati. Favo1ire le colonie marine, quelle elioterapiche fìu vi ali, quelle alpine è anche un co111pito che il Governo non deve tr.asourare. Il problema della tubercolosi è di una tale gravità che dovrebbe essere avocato dalle autorità centrali, :iltrimenti si verificherà che in talune r egioni la lotta verrà condotta efficacemente, mentre in altre i mezzi saranno inadeguati allo scopo. Conclude che . qua11do l a politica sanitaria del Governo sarà avviata a una fase decisiva, si sarà vinta una grande battaglia. · L 'on. Cucoo si oooupa delle con·d izioni igie11icl1e dell'Italja meridionale e spe~ialmente delle isole. D alla rela:t:jor1c dell' on. Gatti si desume che gli stanziamenti per le Op1e re Pie sono stati aum.e11tati di 10 milioni; ma nella discussione l 'on. Gatti ha rilevato che il problema della pubblica beneficenza non si risolve oon l'impostazione di alcuni milioni in più: è un problema di coordinazione, di unificazione. 1
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[ANNO XXXII, FASC.
TL POL ICL IN I CO
Con~resso
Nazionale dell'Associazione Italiana per l'Igiene.
L' ~socia7.ione Italia.n a per l ' Igiene, presieduta dal prof. _;\chille clavo, ha indetto il s11-0 terzo
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Oo11gresso N azioo.1ale. i11 Sardegna per ì giorni .3-14g1ug110 p . V. Il Congre.sso si svolgerà i)arte a Cagliari e partea Sa.ssari, ed, oltre la trattazio11e di vitali problemi d'igiene 1)ubblica, da parte di illustri Maestri della disci1)lina: com1J1re11<lerà l a visita alle principali i-stituzioni igienico-sanitarie l ocali, opere di bonifica, miniere di Monteponi, grande baci110 def Tirso, ecc. In occasjone del Congresso si effettuerà ancheuna mobilitazionP. i1gienica n azionale: le s ingole Se:zioni dell' As.-;ociazione, cioè, esporranno le condizioni igieniche delle rispettiYe regioni, le pro,rnCÌ€nze attuate, le neoessità di ulteriori opere, ccc. sicchè n~ risulterà un fedele e dettagliato quadrodell'effettivo s~ato igi.enico-s~nitario dell'intera Nazio11e. La patriottica isola si pre:para con entusiasime> ad accogliere e.d ospitare fraternamente i conga·essisti, ed ~tpp-0siti Comitati delle due provi11cie, cura.no la buona riuscita di quc:>sto importante ConYegno. Ai co11gre.ss.isti verranno accordate le c011'8Ueteri1duzioni fen·oviarie; la quota d'iscrizione è dì L. 20 . Per inforrnaZilQ11i e sohia.r im-e11ti 8.irigersi al segretario gc11erale. do·t t. Giovanni Palomb a, via Vittorio ' Teneto 96, R-0ma (25).
X IV Congresso della Società ItaJ. df)lle Scifnze. •
Si adu11erà a Pavia nell'ultima decade di marzo. <lopo le solenni cerimonie centenarie clell' A te.neo ticinese.
Convegno regionale di. medici Infortunisti. ll 29 marw alle ore 9 n ell'aula ·d.ell'Istit11to di nJedicina legale della R. Università di Fire11.00 (via <l.egli Alfa11i 3B) avrà luogo il I Convegno regionale tosean{J è!€i medici infortu11isti. Sarà relatore il ·prof. Fra11cesco Leouci11i sul tema: «L'infortunistic·a navanti alla rifor1na universitaria » . Saranno poi svol te i1umerose comunicazioni. Nel pome1·iggio dalle 14.30 alle 15.30 i soci de~la Sezione toscana sono invitati all'assemblea generale del 1924. Interve.1·ri.J il preside11te federale prof. Ca millo Tovo.
Congresso medico dei Paesi latini. E indetto a Parigi per il mese <li giug110; è pro1aosso dall'Ufficio per le Relazio11i Straniere della · l"facolta Medica di Parigi e patrocinato dal Govèrn.o ; il Comitato organizzatore è ·p osto sotto la presidenza del prof. G. H. Roger; segretario generale del Congresso è il dott. Luciano Mathé, direttore ùe()'li cc Archivos médioos Franco-Hispano-Americac nos ». Rivolgersi all'Ufficio suddetto (rue de l ' Ecole de M édecine).
Corso di perfezionamento in Clinica medica. 1Jn cor so di revisione in clinica medica sarà tenuto dur~nte la Pasq11ai all'Hotel-Dieu di Parigi; ii1i7.ierà il 30 marzo e si chiuderà il 10 aiprile; sa.r à. d'ordine essenzialmente pratico. Tassa. d'iscrizione .lfr . 150. Rivolgersi alla Segreteria della. Facoltà cl i .:\'f edicina a P arigi. '
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1..c\~::\O
XXXII, FASC. 12]
SEZ IONE PRATICA
Corso di perfezionamento sulla tubercolosi. In seguito alle osservazi-0ni di molti medici attua.Im.ente impegnati nelle loro residenze per i malati di influenza, il corso di perfezionamento sulle m.alattie tubercolari annunciato presso l'Università di Ge11ova, che doveva .~niziarsi il 9 marzo, si inizierà inveoe il 15 aprile prossimo e terminerà il 16 maggio. Si continu.ano i11tanto a rice<vere le domande di iscri2ione. Rivolgersi alla Segreteria dell'Istituto di Stu·di Scientifico-Pratici sulla T.u bercolosi, v~a B a1i1la 5, Geuo\a.
Profilassi antimalarica alla periferia di Roma e neJl'A.gro Romano. Il R . Commissario del Comune di Roma, allò scopo di combattere l'infezione malarica nell'Agro Ronlano e nelle zo11e suburbane, ha emanato un'or<li11anza in dat1 2 lnarzo, affinchè tutti i pro.p rieta.ri ed affittuari terrieri, nell' àmbito suddetto, procedano alle piccole bonifiche o alla petrolizzazione -0 alla i)rotezio11e inéccanica o al diserbo delle rac-colte d'acqua, a·l la protezione meccanica delle abita~ioni nlla di&truzione <lelle alate, alla denunzia e ohininizzazio11e <lei malarici, avvertendo che questa è gratuita. Ai trasgr€SSori sono minacciate le spese per 1'0sect1zio1te ·d i lavori ex oficio e le pene sa.nzionate da leggi, regolamenti e disposizioni sanitarie. · I
Propaganda igienica nelle scuole di Roma. Una cleliberazione del R. Commissario ha fissato le linee fondamentali per svolgere nelle scuole ela... men.tari una efficace propaganda igi~Itiea, dan<lo inoa.rico a.I la Commiss~one istituita per le gare d'igiene di stu1liare, fra l'altro, le norme per bandire concorsi pubblici fra i 111aes•t ri delle scu-0le comunali per tavole murali a sog•g etto igie,nico e per opuscoli o lezio11i di igiene cla stamparsi dall' Amministrazio11e e da di~tribui1~i nelle scuole. Con ulteriore provve.dimento sono stati deliberati gli avvisi dei relativi concorsi. Le tavole d.ovranno trattare alcuni argomenti, tra i quali: i malefici deg~i insetti, la vita all'aperto e la vita al cl1iuso, le abitudini contrarie all'igiene. Ai vincitori saranno asi5egnati premi di lire duemila ciascuno. In q11ant-O agli opuscoli di propaganda, dovranno essere ill11strati e tratta.re, in no11 più di venti pa.gine, alcu11i temi, fra i quali: le abitudini igieniche dello scolaro, l'igiene della casa, i git10chi sani e i giuochi maL::;ani. Le lezioni di igiene dovranno trattare : lo sputo, igiene e galateo, la polvere, l'abuso del vi110. Per tali lezioni verra11no stabiliti premi di lire 250 ciascuno.
Propaganda igienica mediante il ·cinematografo. \
Al Lyceum fen11ninile di Milano, il prof. Ettore L evi, direttore dell'Istitut6 nazionale ·d i Igiene, PreYiclenza e Assist.enza sociale, ha illustrato ad un pubblico numeroso di sign.ore ·una serie di films,
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che fa11no parte della Filmoteca dell'Istituto. Essi sono di carattere a~ai vario: accanto a quelli di cara.tterP netLn1nente scientifico, altri ve ne -sono che riproducono fatti e scene della vita di tutti i giorni ed altri ancocra, abilmente oongegnati per otte11ere effètti di ilarità. A tutti è comune lo scopo propagandistico contro i gra~di fagelli d.ella salute pubblioa, quali la tuberoo.losi e l' alcoolis;p:io, e lo scop 0 ed11catjvo nell'i11teresse di maggiori cò,n1piti dell'igiene sociale, spe·c ialme11te per ciò ' cl1e riguarda la protezione del fai11ci ullo. Il comme11to del p.r of. Levi ha assicurato l'azione di persuasione degli argomenti I?resentati per via di immagini e 11a messo in piena luce l'im portanza della oollaborazione della <l-0.nna nell'opera della scienza. I films hanno suscitato un inter~ che non si, è mai intiepidito e 11 prof. Levi fu applauditissimo. 1
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In onore del prof. Calderini. Nel qui..nto annive.rs~rio della morte del prof . Giovanni Calderini un gruppo di amici, di allievi e di ccnrittadini del compianto· illustre ostetrico e ginecolngo italiano, ha in animo di onor.a rne la memoria con una lapide ohe lo ricordi ai posteri nella i1ativa, città di Varallo Sesia. Perciò il prof. sen. Luigi Mangiagalli rivolge ]'i·n.vito di aderire a tale ·d overosa onoranza di un uomo, cl1e }1a cledioato alla patria e all'insegnamento morale la sua vita. Come oontributo sopratutto morale che dia valore a questa iniziativa egli prega di inviare le adesioni, con la som111a di L . '20, alla segreteria del Comitato promotore (prof. Serafino Pate.Jlani, Milano, corso Mage11ta 60) .
Dizionario delle specialità farmaceutiche. La Ditta Editrice della rivista men.~ile Roma .~anitaria avverte che è in corso di ris tamipa la. Guida >Sanitaria di Rom.a e Provincia, ·sing-0;larmente modificata. Alla Gt1ida quest' ann.01 sarà aggiunto in appendice Il D·izio nario pratico delle spec·ial·i tà farrnaceutiche, pubblicazione che riuscirà molto utile ai farmacisti ed ai medici, perchè 0011terrà le notizie più pratiche anche sui preparati che per la loro specialità no11 sono di quotidiana prescrizione. La Direzione di Roma Sanitaria, R oma, via Liberiana 17, invia a chi li richiede dei moduli speciali per l'iscrizione nel Dizionario. 1
Interessante pubblicazione: •
Dott. prof, CARLO DE GREGORIO
Llb. doc. nella R. Università di Roma
SINDR0MI 11?0FIS1\RIE Un volume in-8", di pagine 156, con 8 fi~ure e 6 tavole fuor i tf:sto, nitida.mente stampato, 1'11 otti ma carta. Prezzo L. 1 5, Per ·i nostri abbonati sole L. 1 3. 5 O fran co di porto.
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II. POLICLINICO
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Il prof. ADOLFO STRUEMPELL, di cui abbiamo annunziato la p erdita avvenuta il 10 gennaio scorso, per un a. broncopoln1onite, e ra conside.rat<> a giusto +,itolo come il pii1 vale11te clinico medico contem.p oraneo.
(ANNO
XXXII, FASC. 12J
ruento <li umanità e p erchè convinto delle ripercussioni che lo spirito esercita sul corpo. Nel .suo insegnamento nori si trovano accenni all'etica professionale; ma il suo esempio valeva piì1 di qualunqu,e insegnamento, poichè egli fu di una oorrettezza assoluta verso i oolleghi. Un lato caratteristib0 di Striim.p ell era la tend~za all'ottimismo: egli non vedeva il male e pe.rc10 non tollel'ava la maldicenza; n-0n ebbe mai litigi e non sost~nne nessuna polemica, nep.p11re per questioni di priorità. L a s u a maggiore distrazione fu data dalla mus i c~ ? ~ra i11 rapporto di consuetu.d ine ooi maggiori musici della Germa11ia. Egli iniziò l'anno 1925 partecipando attivamente acl un coro nella. notte di S. Silvestro. Striimpell non inse.gnò solo dalla sua 'cattedra e 11ella sua Clinica., ma, grazie al suo trattato che è tradotto in molte li11g ue, ha avviato e addestrato molte generazioni di medici in t-q.tti i pa&si civili . (~uesto trattato no1n si distin.g ue p er la copia delle nououi che r accoglie, ma per la scelta di esse e per l ' a1:te dell'esposizione, verame nte magistrale . In virtù di esso Stri.impell è stato definito cc praece•p tor mundi ». Con 8triimpe11 sco mpare forse l'ultimo cli11ioo cl1e dominasse l'intero campo della medicina in ter11a: ~òm.pito divei1uto ormai impossibile, per lo svil11ppo 1ncessa11te ~ forn1idab ile élelle iiostre cognizioni. La ~na perdita i1on f. sentita solo dalla Germania , n1a da t11tto il 1110111clo medico. 1
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AveùilIDo già a tracciarne un i)1·eciso profilo, in occasione dell' a11datn, , ]n ri:poso (vedi Policlinico, Sez. prat. , 1923, p. 1443), il che ci esim e <lal darne ' in que.sta dolorosa contingenza , una biografia circostanziata . A titolo oomplemen1tare , voglia1no solo aggiui1ger e q ualche altro rilievo. l fn insieme di circostanze fortl1nate aveva concorso <1. determinare il destino di Stri.impell: egli rlisrendeva da una famiglia d'intell et t uali di alto valore; fu allievo e assistente di J(ries, Erb, Moebius , Coh11heirrL, W eigert cd ebibe familiarità con q11•'sti «eroi » della m edicina te.desca; seppe circondarsi di elementi super iori, .che accr ebbero la s11a e·ffi.cie.n za e che mis~ro in luce le su e qualità e la s11a personalità; ·tutti questi fatti sonò consegna ti · j11 u11 volume a utobiog:rafico: che ha ·visto la luce pocl1e settima11e prima della morte (A. STRUMPELL: :l ·us dem Leben eines deutschen Klinikers )· . ErianerunaP.n 1lnd B etrru:ltt'llng en; F. C. W. Vogel edi tore - Lipsjfl, 1925). Striin1pell fu sovratutto un insegnante . Egli edncava non solo a raccoglier e i sintomi, ma a.d inte1~pretarli, a vagliarl i, a sorpre11dere quelli s ignificativi ed a valersen e per la si11tesi diagnosti.ca. Non sapravalutnva le ricerche nuove di lab oratorjo, con vinto èh e esse non d ebba.no Sostituire l'esame fisico. Striimp011 non considerò mai i malati come cc casi clinici », ma vedeva ÌJ.1 og1111110 1111' anima e voleva che di qnes ta si avesse cura e ris1)etto, e che se n e ay,~ i yasse la fede nella g u nr jgione, p~r un senti-
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RASSEGNA DELLA: STAMPA: MEDICA. , Presse
~1 éd ., 29 i0tb. -
G. PARTURIER. Colica
epatica e c;h oc prott!inico. .4 nn. ili '!1ferl. Nav . e Col ,, sett.-ott. - V. _.i\.LJi'ANO. Diagnostica ,d ella malftttia Bernard-Roth. Gnzz . d . Osp. e d. Olin., 26 ott. - (}. G .\J.,LI. L'aritmia del c11or e e la morte subitanea durante il trattam. con chinina e chinidina. . l lif orma Mcrl ., 27 ott. - L. DE GAETANO. Cura am bulat. delle ulcere varicose. - P. CALicETI. Autoliz~ati neopla..sici e filtrati sooondo Citelli. A.' Ba0Nz11.-1. Patogenesi dell'ipertens. intracran. in rapporto alle affezioni del rinofar. Deuf.. ,~fcd. ll\i7 ochen s., 31 ott. - L. ZLATOGOROFF. La variabilità dei microrganismi q,11ale fattore biologjco iii patologia erl ·epidemiologia. - l\llosT. R emozione .di e1nbolo arterioso in mi11acciante gangrena delle estreniità. Cultura 11:[ ed. ~!oderna, 31 ott. - S. )lADOKN.\. I11terventi chirurgici i11 poli- e pantoptosici. Quarterly J o·urn. o/. j)f.ed., ott. - C. H . .1\.NDREWS. L a prova di B er gh nell' ittero. - S. C. DYKE. Patologia d~lla nefr.ito edemigena. - J. l\i[. H. CAMP, DELL. Col est ero] nel sangue di co1elitiasici . P e.diritria, l i1ov. ·- S. M.\G GI ORF. . N efropatie malariche nell' infanzia. - S . RAPIS.\llDI e R . PoLLTTZER. llecetti vità del neonato e del lattante verso il morbillo.
[ANNO XXXII, FASC. 12]
SEZ IONE PRATlC..\
.Minerva J!ed. , 1 110,-. -- _'\. _ SEGA. Nuovi orizzonti nella p atologia ren ale . - M. FASANO. Ria11imaz. del c11ore mediante i11iez. intracard. di ~drenal. in pn-eun1ot. a r L. S. B .\LP. Eziologia del gozzo. W ·i en. Klin. vVoch., 30 ott. - L. HortN e O. KA~'DERS. Conservabilità del sangue malarico. H. PoIND'RCKER. Cura della tbc. col metodo A11dreatti. Lancet, 1 nov . - A. LYSTER . L'idealismo nella .sanità pub·b l. - E. MATOPHER . Trattam. dei disord. ment. su di una ba.se volontaria . - L. CRONK. Eziologia dell'ipertr ofia delle tonsille. Mediz . Kliri1ik, 2 nov. - tl. '\VF:rss. Cu11:e dietetiche é cucina dietetica. - L. P10K. Sul morbo éli Gaucher . - H . M.Ass. Fisiologia e patologia dello sviluppo osseo. . Paris i\{éd., 1 nov . - Numero Sl1lle malatt.ie · dell'infanzia . .4.nn. di Odontol., nov. -- S. P AT,AZZI. Neuralgia brachiale destra co11 paresi dell'arto consecl1ti ve a prooesso infiammat. alveolo-dentario. Practitio1ier, nov. - K. GoADBY. Sepsi latente . - W. BAIN. Diagnosi e trattam. clei casi subacuti di col elitiasi. -- W. H. C. RoM .\:NTS. Trattam . <lell'empiema e dell'a.sce~ acuto del polm. Edinb. llfed. J ourn. nov. - H . B. PoRTEOus . Trattam. dell'anemia con estratto di m ilza e di mid ol1o osseo . 1
441
Scalpel, 1 no-ç-. - H u s·r rN. AU ergi a e infezioni. .4.cta l,f ed. Sca11,dinava, I. - W . l.{F.RPPOLA. Sulla oosidetta i'pertonia essenziale. - K. PÀKOZDY. Localizzazione prec.oce dei t un1ori della spina dorsale extra-n1idollari. - A. FABEP. . Le cause dell ' ipertensione p erma11ente del sangue. - Supplem.: Resoc. d ell'XI Congr. · di l\'Iedicjna dei Paesi del Nord . Gaz. d. Ii op., 1 i1ov . . - ~f. BnEr,ET. I ie n efriti della sca.r lattina . Clinica y Laborat., ott. S. RAMON y CAJAL . Brevi dati sul mio lavoro scientificÒ e didattico. - F. l\:f. LAGOS . N evr algia facc. trattata. con la operaz. di Kroenle1n. - G. V10AL J oRDANA. L'ere<.lità •biologica e sua influenza sulla patologia infa11t ile . B ull. .1cad. de ] [ éd., 28 ott. - ] . MAIGNON e L. JuNG. Superiori tà dei grassi sugli idrati di e:arbbnio. - 'YI. PtETTRE. L'aceto.ne per m ett ere jn e\idenza -le proprietà ~tti\e dei sierj. Rin.asoeri.za. jJf ed., 1 nov. - l\'f. B. S1NDom e G. VITETTI . Etiologia e patogenesi della varicella. Gazz. d . Osped . e cl. Clin. , 3 nov. - E. DEBE::-rEDETTI. Im'p ortanlla dei lipoidi nell'impilamento e velocità di sedirrLe·n taz. dei gl. rof>-si. J our·nal .4.mer. llled. A ssoc., 25 ott. - \V. S. RA~KIN. Eliminazione della politica dalla sanità pubblica. - G. MAR'rYN. J..1a lombaggine. - W. W. WATKINS . 'Tra.tta.111. della to11sillopatia.
Indice alfabetico per materie. _\mebjasi intestin ale ed epat.1oa curata . P aa . con l'emetina . • A,nergia tubercolare e linfogranuloma )) maligno • )) .4.ssicurazioni .sociali in l nahilterra . )) Bibliografia . . . Cancro della maimmella: r adiot erapia 430, p ost-01p er a ti va . . Cancro d ello stornaoo: principali forn1e anatomo-cliniohe ca ratterizzate cl.a ac. )) cloridr. libero . )) CarbonC"l1io int€r110: patogenesi . . Cisti idatidee del f~gato : apertura nelle )) vie biliari . Concorsi: qua·nrlo debban-0· esistere le )) con dizioni di a.m•rr;,essibilità . Dolore alla spalla come indizio di rot)) tura di gravjdain za ectopica . . )) Endotelioma primitivo del pe1·itoneo . Esofago: intubazio,n e pe1: t umore n1a)) ligno . · Esoftalmo intermittente cla varici del)) l 'orbita portato a guarigione . )) Fenomeno di Flint . . . . ·
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Feto: radiografia durante l a gestazi<>ne Idrocele: ricerche sui liquidi di - . .
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Ferrott:i.e dello S t ato : se'rvizio sanitario
Rom•a - Stab. Tipo-Lit . .Ar.m an·i di M. Courrier .
::.\Ialnric1 gr ave co11 manifestazioni cuta11ee a tipo p apuloso . . P ag . Malat t i a nl1ova osservata nella P russia )) orientale . • • Materiale per medicn.tura : sterilizza. )) 21one • • • • • Montag na: fisiologia e patologia in )) alta• • Operazioni add·o1riinali con blocco del )) vago · · R eazione glicemica: ,-alore diagnostico· ))
R icorsi concerneriti la r evisio'Tl.e straordinaria (le gli organ,.ici: n itovo indi. )) rizzo della g·i ur·isprude1iza. . .Ricorso contro deliberazione iri secle di tutela. . . . . . )) Sangue: r icerche sulla coagulabilità Setticemie da m. melitense e da b. di Bang . . . . . · Sifilide ereditaria: diagnosi e alter azio11i de] me~zo san g uig110 . Sili•agni L . : per ·il p r·o.f. - . • S impatect-0rnja p eriarteriosa e p eritronculu.re nervosa. . Tl1bercolos i p olmonare: relazio ni ' fra reper t i fisici e alterazioni specifich e .
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V. ASCOLI, Red. resp.
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IL POLIGLINIC<)
(PAGINA DELL'AMMINISTRA ZIONE)
SEZ PRATICA F •.\SC. 12
..- Rammentiamo ai nostri abbonati l'importante pubblicazione del Dott. Prof. FRANCESCO VAL ~GUSSA . ME ::;.tc~ DELLA. FA.MIGLIA .REALE • DIRETTO.BE K PRIMARIO DEL P.&gv ~NTOJUO PER LATTANTI e E . .MARAINl > llDJCO PRIMARIO N~~·osPBDALE INFANTILE e BAMBINO GESÙ> - DOCENTE DI CLINICA PBDIATRICA NELLA REGIA U NIVBBSITÀ. DI
consulta.ziooi di
•OMA
CLINICA, DIETETICA E T.ERAPIA INFANTILE
Terza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata, con prefazione di AUGUSTO MURRI •
Ecco come si è espresso l' insigne clinico: «Queste Oons·u ltaziom reca.n o in fronte la propria commendatizia. Un libro di « medicina, ~.he in Ita.l ia si ristampa per la. terza volta, è un fatto· si raro , c: he p&r «singolare. Basta già, questo, perchè i medici italiani si invoglino di leggere. Ed ecco «già un bel merito del chiaris si~o prof. V ALAGUSSA) perchè un libro; che mira a c!if« fondere conoscenze utili per i mala.ti, varrebbe sempre poco s.e non si facesse leggere <<e rileg·gere. Tali Consultazioni) infatti, . sono esposte per modo, che non solo non · << ~ ffaticano e non annoiano, _"ma desta.n o la più viva attenzione ed eccitano il più << sano interesse. , « Con rengo cb·e questo è frutto in parte dell'argom.ento, poichè lo studio dell)Igiene «e della Patologia infantile ~ sal ito oggi in tooto onore) che nesswn,, m edico_ può pi1'1 «credersi esente dtLl dovere di oo<YUrparsen e seriamente. Ma l'attrattiva maggiòre na -
« sce dall'importanza dei temi discussi dal prof. VALAGUSSA, d~lla var}età loro e dalla « persuasione profonda, che leggendo si acquista, che l'Autore non ha messo insieme « delle pagine lette ed acconciate a nuovo con la propria vernice. Egli ha. lungamente 'f< osservato e meditato prima di scrivere per insegnare ag'li a.Itri e questi si accorgono « subito, che chi li guida è di fede degnissimo. C'è di più : il sapere diffuso in queste -<< pagine daJ prof. VALAGUSSA è in larga misura attinto dall' osser.vazione clinica sua «propria: perciò esso è il più spesso d ' immediata applicazione. La mente del lettore «s'arricchisce di tante conoscenze particolari e in si g~an n11mero· di argomenti, che « non sar ebbe pos~ioile che una ·mente nutrita da sì fatto alimento non dovesse poi ·« esercitarsi con largo pro.fitto nella pratica. È dunque da attendersi che anche questa {< terza edizione delle ' ottime Oonsu ltazion.i del prof. V ALAGUSSA non solo procaccerà « a lui vi va riconoscenza da.i pratici, ma sara.n no presto seguìoo da una quarta ri, « ~ tampa. ».
Augusto Murri. SOMMARIO:
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Prefazione dell;A. - Prefazione di A. MURRI - TOSSINFEZIONI ACUTE E CRONICHE - Morbillo • Malattia di Dukes o Quarto esantema - Varicella - Scarlattina - Pertosse - Difterite - Meningiti purulente Infezioni tifose e paratifose - Broncopolmoniti - Polmonite crupale .. Peritonite diplococcica - Infezioni settiche delle vie urinarie da '' Bact. Coli ,, - Poliomielite anteriore acuta - Tubercolosi - Meningite tubercolare - Rachitismo - Spasmofllia e tetania - MALARIA ... NEFRITI ACUTE - STOMATITI - MALATTIE DEL TUBO GASTRO-INTESTINALE - Malattie della nutrizione - QUESTIONJ DI DIETETICA IN:FANTILB: Alimentazione ed economia alimentare - Carenza alimentare ed anemia alimentare nel lattante - Alimentazione infantile e farine brevettate italiane - Latti condensati e latti in polvere - Tabelle dietetiche per bambini sani ed ammalati • Su di una Sala di allattamento infantile. - CARDIOPATIE CONGENITE. CISTI DA ECHINOCOCCO. - MORBO MACULOSO DI WERLHOF. - TROMBOSI DEI SENI CEREBRALI. - SU DI ALCUNE QUESTIONI DI TERAPIA INFANTILE: Considerazioni sulJa cura dell'eresipela • Elioterapia - Vaccinazioni alla Wricrbt e vaccinoterapia: PREPARAZJONE E DOSAGGIO DEGLl AUTOVACCINI; ANTJHENOTERAPIA PARA$PECIFICA ~ ANTl~ENOTERAPJA ASPECIFJCA CO:N PEPTOALBUMOSE. Terapia medicamentosa - Me· dicamenti principali e posologia di essi • Indice. Un volume in 8° di pag. v111-496. nitid amen te stampato su carta distinta, con 42 figure inter ealate n el testo e finissima qualrioromia sulla copertina L. ae. Per i nostri abbonati sole L. 32.5 In porto franco . ------ ------- - Per ottenere subito l 'opera, inviare l/aglia postale al Cav. LUIGI POZZI - Vi a Sistina, 14 - ROMrl . •
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A.!1-N O XXXII .
Roma, 30
Fase. 13
M~rzo ~1925
fondato dai .professo.ri :
GUIDO BACCELLI . •
FRANCESCO DURANTE P~A ~ICA
SEZIONg
REDATTORE CAPÒ: PROF.
VITTORIO ÀSCOLI
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SOMMARIO. praposi.t o .degli ·a ccidenti sii noop.a li 1gra.vi dovuti alJe purutu.r.e ip:leuriich!e. - Gli au.w v.acm'Illi nella 1diag1I10ei e nel tTatta;mento id1Eill'aema. La ·ter3{pri a dell'•asm.a. - L'avveruiire dei p1euritiici. - Emottiisi tuberoolaTi e TIOID t •u beroola,ri. - TECNICA J MEDICA : Il m•eitotdo del v-oocic.an.t e niella tecnica frierodiagnostJiica. - NOTE DI l\lll!lDICINA SCIENTIFICA: Modiifiiaaziorui .amatomo-:fi.siiolo.gi:che determina.te .nel rSegmento termdinale del tubo di:gerente d .a ll·a ooppressiorne d1el colon. - Rigenerazlione spontanea ·del<J.a mi;i-cosa gaetJrÌlca idopo resezione parziale. - VARIA : M. B<mt,a. rel : Gli onorari nel Medio Evo. Po·H tica sa•nitaria e gi urisprudenza: Oontrovetsie g ·i11irid1iiche. ·· Nella v·ita professionale: L 'ItalJi.a, soffre di eooé'SSO di po,p.o lazi-0·n e. - Amministrazione ea.n•i tall"ia. - Oronaca ·d·e l m-o~imento ·p:rof~riona1e. - OoiliOO:rai. - · N omipe, promoz-i01I1Ji ed onorifìoen·z.e. t4otizie diverse. l1nld'i1ce alfabetico per materie.
Lavori originali : M. Prati e A. Cavazzutd : L':irnfil:uenza d-ei .pr-0.dotti ·autolitri.'Ci per l'atteciobJim·e nto del d~ plo-cocoo .dà. E\r3tnkhl nei 1P01moni. Osservazioni cliniche: G. Fanelli: F iJbro-leio.mioma del tenue e inda.g.i .n e radiologiiica. . Note e contributi : 1\1. Gioseffi : Reorudeeoenz.a del·l a mar laria jm. Istria e 1<'-0me d ebei1lare l 'inif~zione. Sunti e rassegne: .SISTEMA NERvoso: M. Mutel, Ha1llepeau, Maffei: P.roblemii neurologiiici .a un Oong1resso o.rt<>ped1ico. - Sicard e Robineau: Condotomi.a l•a te.rale anteriore in .a.1gde iin.cur 1abilli. - Leriiclh.e e W·e rtheimer : Le neu.r.algie as:cenil.enti di onÌlgline .t raumatica. VIE • DIGERENTI : L. BoUJchut : L'ineuf.fi,cti:en~a pilord.1oa. - Le rumputa.zioni S(pontan·e e· SiC-0111.iOs•c iute del!l'appendiice. Cenni bibliografici. Accademie, Società medicl'le, Congressi : R. Aooa.demi.a. Med1iiea di Roma. - Soclietà Medi·c o-Chirufl'gica dii Padova. . Appunti per il medico pratico: CASI STICA E TERAPIA: A
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senza costringerci a sollecitazioni individuali, le· quali, oltre a lìÌ·usci:re vess.at.orie peir chi le riceve sono per la nostra Amrriinistrazione, oltre che poco simpatiche, mo.lto onerose. ' ' I per.s~stenti albi prezzi delle tariffe tipografiche, l'ina1&pr:imento verifìoatoisi nel costo della ca·r ta ed il nuovo senisiihile 3/Umento che da oggi la Posta aipp1ica sulla 'Tu.riffa di spedi21ione dei fa.sciooli, ci obbligaino alla più rigorosa economia n€lla tiratu1-a delle oopie d·el «Policlinico». Doviremo pertanto lim~taire l'invio soltanto' a coloro che si troveranno ·in regola oon la nostra AmminiJStraziO!Ìle. · . Si fa inol.tre presente che il termine utile p_er fruire della. P.1.onogra{la del prof. O. CIGNOZZI: « I moderni concetti nella cura delle lesioni settiche è stato prorogato a tutto il 31 corrente mese. All'importo d'abbonarn,ento si d.evono aggiungere I.,i. 3 se in Italia o L. 5 se all'Estero, per le prescritte spese di spedizione raccomandata. L'EDITORE• . )>
LAiV ORI ORIGINALI. I
I STITUTO DI !MEDICINA 1LEGALE DELLA
diretto ·d al prof.
R.
UNIV. DI MODENA
LEONE LATTES. •
L'influenza dei prodotti autolitici per l'attecchimento del diplococco di Frankel nei polmoni per i dottori MARIO PRATI, aiuto, ZUTI, ex-ass·istente.
e
.<\LFONSO CAVAZ·
:B risaputo da tempo che la presenza del pneumocooco nelle vie res·p iratorie non è punto s11fficiente a ·d eterminare l'insorgenza di un processo pneu1nonico; anzi si sa che tale germe è ospite ordinario delle vie respiratorie.
Esperienze sistematiche di introduzione, sia ·per iniezione che p er vaporizzazione, di cultt1re virulente di pneumococco nella profondità dell'albero respiratorio nei c o·n igli, nelle cavie·, nei cani, net topolini, ed anche nelle scimmie hanno mostrato a ·vari :autoii [già a 1Monti, ,Gamaleia · (1888), I ehmann e ·N eumann (1896) e recentemente a Winternitz e Hirschfel·d er, Blake e Cecil, !,amar P . Melz•er, Werry e. ·B utterfield, Trillat e Kaneko, Stillmann e collaboratori] c-he la presenza 1del germe fin nella profondità degli alveoli può essere tollerata senza alcun sintomo morboso. Ciò suole verificarsi allorquando la virulenza del germe è attenuata; quando ii:ivece essa. sia relati· vamente es·a ltata si possono ottenere sia nei co· nigli che nei .cani, nei top i e nelle scimmie ti1
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IL P(.lT lCLINIC.J
t..\NNo XXXII,
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piche for1ne di polmonite; co11 germi virulentissimi, anche per iniezione tracheale, si ottiene talora la ben nota setticem] a pneumococcica senza localizzazione. Già nelle prime esperienze (Monti) risultò che lo sviluppo di una p ol1nonite richiede accanto alla presenza del germe, altresì mutamenti nella resistenza del tessuto po l1nonare e cioè un indebolimento delle naturali difese che esso 01ppone all'in,rasione infettiva. Tale azione, secondo le esp erienze di Stillmann e Branch, può essere esercitata dall'intossicazione alcooljca; e (sebbene altri sperimentatori, tra cui lo stes5o Stillmann, s.bbiano ottenuti esiti negativi) 1nche da traumi, da raffreddamento, .da inalazio11e preventiva ·di sostanze irritantj. Inoltre anche n ell'uomo l'esperi-enza clinica e med,ico legale ci ammaestra che in realtà, aJmeno nel maggior numero dei casi, la polmonite riconosce come circostanza causale necessaria un danneggiam.ento del tessuto polmonare,- sia d1retto (trauma, irritazioni p er via aerea) sia indiretta per via vasomotoria (per{rigerazione, traumatismi nervosi [polmonite da vago]). Pur essendo questo fatto accertato, non risulta ancora, come dice il Borri, in che cosa intimam·ente consista il meccanismo con cui si ·p ro·duce l'infralimento del potere di difesa antibatterico degli elementi cellulari del polmone. Nè è esauriente la spiegazione (Gamaleia, Staeheljn, ec0.), che il sangue stravasato, o i trasudarn.enti sierosi offrano un buon iJ>abulum per lo svil11v.p o t:Jei germL .l\nzi, come già risulta dagli accurati studi del B:i11ti (1890) gli essudati 'J)lel1rici e polmonari, ove pure sono abbondantissimi i germi, provocano raipidamente una forte . attenuazione della virulenza d.ei germi stessi. .Ciò che evidentemente conta per l'azione patogena, non è la quantità dei germi, ma la variabile rr.lazione tra la virulenza loro e la resistenza del tessuto polmonare. Ed è 1proprio sulle cause c~e alterano questo rapporto che sarebbe 1desiderabile , di ottenere maggiori chiarimenti. Noi ·ci siamo proposti, per consiglj o e sotto la guida del nostro Direttore, 1p rof. Lattes. di portare un .modesto contributo a questa 'Vasta ed importantissima 1questione, studiando l'azione dei prodotti autolitici •(che è verosimile si formino per ca11sa id ei ·d anneggiamenti del ,p olmone) in quanto possano eventualmente influenzare l'at, teccbimento dei pneumococchi e concorrere nella provocazione dei processi pneumonitici. ·A questo scopo abbiamo sperimentato c:on ct1lture 1p ure di diplococco ·del Frankel, ori~inaria, mente prelevato da ammalati di rp olmonite, ma in cui i ri.p etuti trapianti avevano l)Ortato ad una attenuazione della virulenza, tale da renderie del
FA<3C. 13]
tutto innocl1a la i11iez]one di culture nfl roniglio per 'ria tracheale. P er assi·curarci della idoneità del ceppo di germie s111 quale intendevamo sperimentare, abbiamo Préi,ticato in una serie di conigli l'iniezione <li cul ture jn brodo, vecchie ·di_ 48 ore, per via tracheale. I.a quantità di cultura era sempre di 2 r.mc. ed rra iniettata molto lentamente previa rasatura della regione del collo ed aiccurata disinfezion<i:!. Non abbiamo ottenuto mai sintomi morbosi di sorta e gli animali lasciatj sopravviverP mostra rono sem.p re ottima salute. Alcuni furono sacri, flcati per dissan·g uamento 1n tempi diversi ed in essi fu accertato, sia coll'esame microscopico che con le culture, che effettivamente 1per un certo tempo i germi permangono fin dentro le cavità alveolari. Ciò conferma l'asserto ormai quasi ge11eral1nente ammesso, che non è s 11ffì ci8nt~ la presenza del pneumococco nell'albero resp]ratorio per determinare una polmonite, ma che occorre il concorso idi altri fattori e:z;iologici. 1
1La tecni,ca usata per gli esami, in queste, CO· ine nelle successive esperienze fu la seguente: :dai polmoni. di cjascun coniglio, appena ucciso, si prelevava dapprima sterilmente un pezzo di ,p olmone per il riscontro culturale; in seguito, p·r aticata l 'autopsia, i polmoni erano fissati in formalina ed inclusi n ei modi usuali. Le sezioni erano colorate sistematicamente in parte ron l'ematossilinaeosina, in parte secondo il metodo di Weigert per la fibrina, in parte con il Gram p er la ricerca dei diplococchi. I11 quei casi poi in ·Cui la struttura der parencl1ima polmonare aippariva fortemente alterata si è proceduto anche alla colorazione delle fibre elastiche con l'orceina. Dopo di che riportiamo qui prevemente alcunt dati desunti dal protocollo, degli animali iniettati con culture, nei quali fu praticato l'esame microscopico: I (kgr. 1,180). - Si inoculano in trachea 2 cm. cubici di cultura in brodo di 48 ore. Il coniglio n on mostra alcun segno di malattia. Due giorni ·d opo (kgr. 1 ,150) si dissangua e se ne prel evano i polmoni (niel trapianto in broiio si sviluppano abbondanti .p neumococchi). A1· l'esame macroscopico essi appaiono normali. All' esame microscop•i co il polmone si mostra ben aerato. In qualche scarso .p unto gli alveoli appaj 0110 collabiti, ma non v'è iperemia nè altro segn o 1d'infiammazione: in tali punti alcuni 1pic~ coli broncl1i contengono sostanza amorfa e ~och1 epiteli desquamati. I bronchi maggiori sono ,,uoti. MoJti diplococchi in gran parte inglobati nelle cellule delle pareti alveolari. CONIGLIO
XII (kgr. 2,550) . - Inoculato in trachea con 2 eme. ·d i cultura in brodo di 48 ore. Il coniglio si mantiene in ottime condizioni di salute anzi aumenta sensib•i lmente di peso (peso al mo~ento dell'uccisione che si pratica 5 giomt dopo, gr. 2870). Il ip olmone appare normale. ?t1i~ croscopicamente in al<!uni scarsi punti gli alveoli CONIGLIO
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SEZIONE
sono piuttosto addensati; qualcuno contiene ma~ teriale amorfo, •con qualche glo·b ulo rosso. ·Germ1 discretamente aibbondanti, di cui parecchi ap · paiono compresi in elem enti fagocitari. .CONIGLIO XV {hgr. 1,370). - Si inoculano in trachea 2 eme. di cultura in brodo di 48 ore. Anche in questo .caso nell'animale non si osserva alcun segn o di r11alattia. Si dissangua dopo 13 giorni (kgr. 1,500). All'esame microscopico nulla degno di rilievo. All'esame istologico limitatissimi 1p unti di lieve addensam.ento alveolare. Qualéh e alveolo contiene sostanza amorfa priva di cellt1le. Per il resto polmone normale. Non si rintracciano germi. Poichè il ceppo di pneumococco di cui diS·POnevamo, ci appariva, in base a queste esperienze preliminari, innocuo per iniezione tracheale, J.o abbiamo utilizzato p.er le prove ulterjori n el modo seguente: 1) inoculazione in trachea di cultura di pneumococco in autolisato di ·p olmone; oppure di cultura, ad-Oizionata al momento della prova, con . autolisato di .p olmone; 2) inoculazione in trach ea di cultura di pneumococco in autolisato di tessuti diversi (fegato, siero). E noto dalle esperienze di Cesa-Bianchi che gli estratti di polmone autolisato o fresco sono pel coniglio estremamente tossici; ma ciò soltanto per la via endovenosa. Nelle 1prove da noi fatte di iniezione tracheale, non abbiamo osservato alcun sintomo che . potesse assomigliarsi alla fulminea sindrome descritta da Cesa-Bianchi. Anzi i conigli inietto.ti in traJChea cogli autolisati sterili non dimostrano alcun disturbo sul momento, e neppur.e in seguito 1p resentano disturbi degn1 di n ota. Ecco riassunto il risultato delle singole esperienze di iniezione combinata di germi e autolisato. CONIGLIO II (kgr. 1,500). - Inoculato in trachea ~on 2 eme. di cultura di 48 orè, svilu·p patasi in un terreno costituito da brodo nel quale si è lasciato autolizzare sterilm.ente per 5 giorni un polmone di coniglio, e poi centrifugato. L'antmale dopo poche ore si ,p resenta dispnoico ed a distanza di 24 ore dell'iniezione endotracheale muore. All'esame macroscopico: infiltrazione massiva dei lobi SUJ>eriore e medio di ·destra e di parte del margine del lobo inferi ore dello stesso lato: nel resto di questo lobo enfisema. Anche il lobo superiore sinistro e .p arte dell'inferiore si presentano epatizzati. Esame microscopico: forte congestione; quasi tutti gli alveoli e numerosi bronchi anche maggiori, si trovano ripieni di sostanza ora amorfa ora gran.u losa, con leucociti, cellule epiteliali desquamate ed in qualche punto globuli rossi. Si vedono inoltre pi·ccoli focolai in cui la· struttura alveolare non è più identificabile per notevole accumulo di linfociti
PRATICA
e leucociti. Al Weigert scarsissimi filamenti di fibrina nel contenuto dei broncl1i. Al Gram moltissimi diplococchi in .p arte liberi in parte inglobati n èi fagociti, in qualche punto riuniti ad ammassi simili a colonie . CONIGLIO ILI (kgr. 1,650). - Inoculato come il precedente con 2 cm. cuhjci di cultura ·di 48 ore (in brodo ove si era autolizza'to polmo~e per5 gior11i). Inoculato alle ore 16 muore durante la notte. E same macroscopico: i polmoni sono in superficie uniforrr1em ente marmorizzati e disseminati di piccoli focolai puntiformi grigio-rosei, in complesso però ·b en aerati . E same microscopico: alveoli per lo 1più aerai L Intensissima iperemia. Quà e là nel lume r\lvieolare contenuto di globuli rossi e di elementi epiteliali alveolari. In altri pun.ti gli alveoli appaion o collabiti; al Weigert non si dimostra fibrina. Al Gram germi numerosi , specialmente intracellulari. . ~
CONIGLIO IV (kgr. 1,520). - Inoculato ' in trachea con 2 cm. cubici ·d i cultura· di 24 ore svilu.p pa, tasi in un terreno costituito da b•r odo in cui si -è lasciato autolizzare per 7 giorni un 1pezzo di polmone di coniglio. Il giorno successivo il coniglio ha dispnea e temperatura elevata. Poi le .condizioni 1nigliorano. Si dissangua dopo 4 giorni . Peso gr. 1500. Esame macroscopico: zone ·dis~ sen1ir1ate . specialmente nel polmone destro, di epatizzazione rossa con incompleta cacciata del1' aria; microscopicamente molti alveoli sono 1p ienÌ di essudato amorfo o granuloso .che 1prende il \Vleigert, con cellule epiteliali, numer osi le11cociti, tra cui parecchi .eosinofili, e qualche globulo· rosso. In alcuni bronchi .p iccoli e medi contenuto analogo. ·Germi numerosi, sp ecie nelle zone epati·zzate. CONIGLIO VII (l<.gr. 1,450). - Inocuiato in trachea con 2 cm. cub·i ci di cultura di 48 o·r e sviluppata si in terreno -c ostituito da ' brod·o + autolizzato ·di polmone di 10 giorni in soluzione fisiologica. Inoculato allie ore li6 muore n ella notte· successiva. Peso gr. 1140. Esame macroscopico: polmoni intensamente marmorizzati con alternative di zone violetto-scuro d'as.p etto emorragico· e di zone color violaceo d'asip etto enfise.m atoso. Quà e là ascessolini grossi come teste di spillo. Solo il lobo inferiore sinistro è rose0• vivo, aerato, normale. E same istologico : intensa i·p eremi a; la grandiss.i ma maggioranza degl'i alveoli è occupata da ·U D •contenuto ora amorfo con vacuolj, ora a rete filamentosa, in cui stanno leucociti, globuli rossi, cellule epiteliali degenerate,. molti germi. Quà e là numerosi ascessolini chein qualche punto hanno ·distrutto la com1'>agine del tessuto polmonare. Anche i m edi e 1p iccoli bronchi sono occupati da essudato talora esclusivamente purulento. La sostanza amorfa deJl'es· sudato alveolare .p rende il Weigert. 1C0n la colorazio11e all'orceina si confermano· i ·dati ora. esposti. CONIGLIO WII (kgr. 1,450). - Inoculato· fn trachea con 2 cm. cubici di cultura ·di 24 ore sviluppatosi in terreno costituito da òr-0do+autolizzato di polmone di 5 giorni in soluzione fisiologica. Muore 1dopo 6 ore dalla inoculazf.one. Esame macroscopi.co : si nota una intensa e diffusa iperemia; piccole isole di enfisema, e alcu.n i piccoli focolai ecchimotici in corrispon-Oenza ai margini. 1
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I f.
POLICLl~ICO
[ ANNO XXXIl, f:-..\BC . 13ì
Esame rn,icroscopico:
Alveoli quasi tutti ·b en aerati. In qualche punto, scarso, sono pieni di contenuto amorfo con qualche cellula epiteliale -e germi. ·I nuclei oellulari sono diffusamente, picnotici; molte cellule degli alveoli contengono pigmento granulare giallastro. I vasi dei setti sono vuoti : i globuli rossi che qua e là si vedono sono profon·damente alterati, in parte ri·d otti a detriti eosinofili. Parecchi medi •b ronchi appaiono -contratti. XII.I (kgr. 1,450). - Inoculato in tra·Chea con il sedimento centrifugato di 2 eme. di cultura di 48 ore in brodo, addizionato al moment o dell'esperienza con 2 eme. ·di autolizzato 1polmonare di 2 gior ni in soluzione fisiologica. Per circostanze sopravvenute non .fu :potuto notare il decorso ulteriore. ·Dissanguato 20 giorni d0ipo. Peso chiì ogrammi 1,700. Esame macroscopico: polmoni espansi e rosei: ·p erò nel polmone destro ed in misura minore anche nel sinistro si trovano focolai grandi come teste di spillo di colorito rosso-b~u niccio sporgenti sulla superficie. Sul margine posteri ore del polmone sinistro grosso focolaio lar, òaceo con marezzature ardesiache, sporgenti sul~ la sl1perficie di sezion.e. Esam.e microscopico: tratti di parenchima compatto: gli alveoli presentano contenuto granulare o ialino, talora schium.oso con qualche globulo rosso e leucociti. In altri punti, specie attorno ai bronchi zone di infiltrato linfo citario notevole. Parete dei ·b ronchi molto ispessite con abbondanza delle cellule mucose. Nella sottomucosa ap1paiono numerosi leucociti. Al Gra:m si vedono molte cellule, specie nelle .p areti alveolari , piene di granulazioni che prendono forteme11te la genziana, ma che non è possibile dire con precisione se siano germi.
SPECCHIO
Material e di inoculaz:ou e Con. 2°I2 cm . cub. di cultura in a1.1tolisato di polmone. Oon. 30
XVI (kgr. 1,850). - Inoculato in trachea con il sedimento centrifugato di 8 eme. di coltura in brodo di 48 ore, ad·dizionato al momento d ell'esperienza .c on 1 cm. cub. di autolizzato ·di polmone di 12 giorni in soluzione fisiologica. Muore dopo circa 17 ore. Esame macro scopico: edema sottocu taneo, con punti emorragici, alla parte anteriore del collo e del torace. Ede·m a al mediastino. Essu·d ato siero-fibrinoso nelle ·p leure. Lobo sup. sinistro compatto, .p rivo d'aria, variegato di violetto scuro e di nerastro emorragico. Lo stesso aspetto, ma non in tutta la lo·ro estensione, 1p resentano i lobi sup. e medio di destra. Pressochè normali i lobi inferiori. Esame micro• scopt.co: esistono focolai estesi in cui la massima parte degli alveoli e dei bronchi contiene essudato, costituito in prevalenza talora di globuli rossi, talora di .fibrina, talora di leucociti. Intensa congestione. Colonie di diplococchi. Col Weigert si mettono in evidenza reticoli di fibrina, sia ' negli alveoli che nei bronchi. 1
•
Abbiamo radunato nello Specchio I i risultati delle esperienze ora descritte. Su 7 conigli inoculati con culture di pneumococco + autolisato di polmor1 e, ben 5 morirono in iperiodi di tempo non ~ up e riori alle 24 ore, anzi di solito assai più brevi. Gli altri 2 che riuscirono a supera.re la ma lattia (conigli 40 e 130) presentarono però alt€razioni polmonari molto rilevanti.
Esito
Stato dei polmoni
dopo 24 ore.
Polmonite Jobare bi · laterale.
idem.
inoculnzlone alle .Broncopolmonite iniore 16; + nello, ziale bi latera le. notte ::;uccessi va.
idem.
ucci s o dopo giorni.
70
idem.
inoculazione nlle Polmonite in via di ore 16; + nella evoluzione purulennotto successiva. t~.
Con. so
idem.
+
CONIGLIO
CoNIGLIO
+
I.
Con.
Con. 13° sedimento da cultura in brodo+2 cc. di autolisato di polmone.
n
Con. 1so
+
idem.
dopo 6 ore.
4
Focolai d ·ssemiuati di broncopol monite.
Scarsi segni d'infinmmszione pneumonica. Stato di violenta intossicazione.
cc i so dopn 20 Broncopolmonite in giorni. v in di r isoluzione.
dopo 17 or<'.
Polmonite loba.r e.
Un'altra consi derazione risulta dall'Elsame di questi dati sperimentali: pare che l'azione, per cosi dire patogena dell' autolisato si esplichi nello stesso modo tanto se i germi sono stati coltivati • nell'autolisato stesso, come se cultura ed autolisato siano stati addizionati soltanto al momento della inoculazione. Vediamo infatti che il coniglio 13° trattato appunto con quest'ultima modalità, è sopravissuto sì, ma dopo aver superato tma bror1cop0lmonite di cui restavano traccie e\•identissime ben 20 giorni dopo l'inoculazione; mentre l'altro coniglio (il 16°) trattato nello stesso modo, moriva dopo 17 ore con un'intensa polmonite lobare. . T...'autolisato esercita poi egualmente la sua azione tanto se è ottenuto da un .polmone già coJpito da un processo infiammatorio e quindi ricco di germi, quanto se si ricava da un polmone sano e ·p relevato sterilmente (come si è fatto per i conjgli so, 130, 160). Non si ·p uò dunque dubitare che l'autolisato di polmone eserciti un'azione evidente nel senso di 1permettere al pneumococco di attecchire, vincendo 1e valide difese antibatteriche di r,ui il polmone normalmente è 1provvisto. In che cosa poi consista questa azione dell'autolisato non è facile stabilire con sicurezza. Si :potrebbe pensare ad una intossicazione da disintegrazione proteica, nel senso .che i prodotti di disfacimento proteico formati durante l'autolisi vengano assorbiti ed intossichino l 'organismo, determinando nel polmone, su cui la loro azi-0ne si è .p rincipalmente fatta sentire, un cc locus minoris resistentiae », che •permette ai germi .p resenti nei polmoni di insediarsi 1
1
·
[ .A~NNO
SEZIONE PRATICA
XXXII, FASC. 13]
in esso. Si avrebbe p erciò un
tossico da disintegra zion e proteica assai simile a quello che 5i osserva n elle u stioni. E fino ad un certo punto vi è uno degli esperimenti surrico1·, dati che starebbe a convalidare tal.e ipotesi. Il coniglio 8° muore a 6 ore di distanza dal momento dell'inoculazione. Le lesioni infiammatorie dei polmoni sono addirittura min ime, n1entre predominano lo stato di contrattura dei bronchi, le alterazioni dei nuclei cellulari e dei globuli rossi, l'ischemia, la presenza di pigm ento granulare n elle cellule delle pareti alveolari; un complesso di lesioni, insomma, che fa .p ensare ad un quadro tossico grave. D'altra parte però non ' ''è nulla d'improbabile n ell'ipotesi che il materiale proveniente dall'autolisi polmonare agisca invece esaltando in un modo spiccato la virulenza del pneumococco. Si osservi poi che l'azione riscontrata nell'autolisato polmonare non è esclusiva di fIUesto; anche l'autolisato ottenl1to da altri organi (ad es., il fegato, il siero di sangue) manifesta gli stessi effetti; ciò è dimostrato dagli es,p erimenti che seguono e cl1e vengono schematizzati nello specchietto II. m~ccani$mO
CONIGLIO X (kgr. 2,120). - Inoculato in trachea con 2 cm. cubici ·di cultura di 48 ore, sviluppatasi in brodo + auto lisato sterile di fegato . in soluz. fisiologica. Muore nel mattino su,ccessivo al gior110 ·dell'inoculazione. Esame onacroscopico: polmoni entrambi marmorizzati con zone di enfisema e zone violaceo-nierastre d epresse. Trachea piena di spuma. Scarso deposito fibrinoso sulle pleure. Esame microscopico : notevoli zone di addensamento alveolar e; alveoli in qualcl1e punto pieni di essudato, talora costituito esclusivamente di leucociti. Esistono inoltre zone di enfisema. • Molti germi disseminati. 1
CoNIGLIO VI (kgr. 1,120). Inoculato in trachea con 2 cm·c . di cuìtura di 48 ore sviluppatasi in brodo e sjero di rCOniglio. 1L 'animale inoculato alle ore 16 muore nel mattino successivo. Esame mtcroscopico: focolai lobulari in cui gli alveoli son o zeppi di essudato ora amorfo ora granulare e filamentoso con numerosi globuli rossi, cellule epiteliali con nuclei picnottci. Al Weigert scarsa fibrina. Al Gram abbondantissimi diplococchi in parte endocellulari.
Utilizzando ora i dati desunti dalle esperienze esoeguite sui conigli si può in travvedere qualche elernento atto a chiarire il m eccanismo patogenetico della polmonite traumatica. Supponiamo che un trauma esercitato sul torace di un individuo determini lesioni di una certa entità sull'apparato polmonare. La zon a ·d i polmone traumatizzata, contusa, andrà soggetta ad un ·p rocesso 1più o m eno rapido, più o men o intenso ed esteso, di autolisi. I p rodotti dell'autolisi agiranno come sostanze tossiche o .come ottimo terreno di cultura, -rispettivamente alterando i poteri di difesa del polmone o favorendo note·volmente l'aumento di virulenza dei germi fino allora innocui, che preesistevano nelle vie respiratorie o che vi sono stati portati con l'aria inspiratoria. Assistiamo allora all'insediarsi di un proresso infiammatorio. Certo non è possibile r,oncludere sulla base delle nostre esperienze che siano oompre e soltanto i processi autolitici la cau sa necessaria p er lo staibilirsi di una polmonite traumatica. P ossiamo però affermare: 1) che appar e sem1)re più dimostrato che la semplice 1p resenza di pneumococchi nel polrr1onoP.. non basta a ,determinare l'insorgenza di una polmonite o broncopolmonite; 2) che è suflfìciente la presenza, accanto ai germi, di una certa quantità di autolisato di pol~ mone (o di altro tessuto) per permettere invece lo stabilirsi della malattia in forma per lo più rapidamente .m ortale (fibrinosa o purul e11ta) e Cli certo sem.p re notevolmente grave, e ciò q11ando ancl1e i germi n on siano stati coltivati in 1n ezzo contenente autolisato, ma sian o stati a questo mescolati al momento della iniezione; 3) ch e perciò nella patogenesi 1della polrnonite tral1m.atica dev'essere 1preso jn considerazione il fattore dip·endente dalla autolisi dcl tessuto polm onare colpito dal trauma, con dizione cl1e favorisce indubbiamente il cedimento dell e barriere naturali di difesa del parenchima polmonare; essendo peraltro incerto se ciò succeda alterando il parenc.hima stesso, oppure favorendo la 1nolti.p licazione e la diffusione dei germi.
SPECCHIO II . • Materia le di inoculazione
Esit o
Stato dei polmoni
Con. lOO 2 cm . cub. di muore il m attino Broncopolmonite bi c u 1tura in succ. al giorno laterale. brodo e au- dell'inocu laziotolisàt0 di ne. fegato. Con. 6° 2 cm. cub. di inoculato a lle or e Broncopolmonite bìc u I tu ra in 16 ; + nel mat- later a le. brodo e s ie- tino succ. ro di sang ue di coniglio. I •
BANTI. Su ll'etiowgis, d.ell e polmoniti acute. Sperimentale, aprile-maggio 1890. BLAKE and 1CECIL. Studies on experimental pneu~ rrionia . 1) Production of pneumococcus lobar pneurnonia in monkeys; 2) Pathology and pathogenesis of pneumococcus lobar pneumonia in nio1ikeys. Journ. exp. m ed. 31, 403-445, 1920. BORRI. Trattato d 'infortunistica, vol. II, pag. 647, 1918. CEsA-BIANCHI. La tossicità d_e gli estratti polrrionari. ·Pathologica, vol. III , pag. 176, 1911. GAMALEIA. Ezio logia della polmonite fi,brinosa . .t\.nnali Istit. Pasteur, 1888.
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JL
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'
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[ANNO XXXIT, FASC. 131
POLICLINICO
da del polmone di front.e ç,d alcune cause che possorio modificarlo. Annali ·d'igiene sperimentale, vol. I, 1907. STILLMANN. Bacteria in lungs after inhalation. J. exp. med., 38, 117, 1893. STILLMANN and BRANCH. Experimental production of pneumococcus pneumonia in mice by the irilialation 11iethod. J. exp. med., 40, 733, 1924. Io. Pathology of experimental pneumonia in mice. Ibid., 4-0, 742, 1924. TRILLAI e KANEKO. C. R. Ac. Se., 109, 173, 1921. WHERRY and IBUTTERFIELD. J. infect. diseases, 27, 315, 1920. WINTERN!TZ an.~ HIRSCHFELDER. Studies upon experimental pneumonia in rabbits. J. exp . med., 17, 657, 1913.
con ·i 1ginooc.hi contro il petto e a ·d oversi fermare e sedere qualora si trQIVasse per la strada, andò a! Bologna ove un medireo diagnosticò uin a spinite e non gli prescrisse alcuna cura. Intanto anche l'~etito andava scema!Ildo, era dtminuito di peso {ciDca 6 kg.) ed aveva asS'uinto un •Colorito .sub-itterico. Alla fine ·del luglio 1920 era diJminruito di •circa 10 kg. di ipeso. I dolori erano ora .-quasi continui e violentissimi, tanto ohe il ;paziente ebbe varie crisi ner.vose. A vendo a'Viu to una notte 'Ulila forte perdita di sangue durante la 1de'f ecaztone, ritornò a Bologna dallo stesso sanitario, .che lo inviò al Radiologo con dia, gnosi di wcera iduodenale. Fu così sottoposto a varie sedute. Imip·rovvisamente però, durante la sua permanenza in città, in osservazione, ca1nbiarono totalmente le condizioni dell'alvo. Non poteva emettere che rare tfeci, durissime, di colore fon do ·di .caffè. Il ventre si e~a .fatto glo•boso, meteorico; libera era la via ai gas. Una violenta ·enterorragia di sangue rosso-scuro lo indus:Se a ricorrere al chirurgo. Esame obbiettivo. Indiv~d·uo di costituzione scheletri1ca regolare, in stato di nutrizione quasi sca-
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OSS ERVAZ IONI CLINICH E. Fibro-leiomioma del tenne e indagine 1~adiologica. Dott. GIORGIO FANELLI, medi·CO condotto a .Loiano (Bologna). H o credluto bene illustrare un caso di fibro-leio mioma d el ten1Ue non tanto per la sua rarità. quanto per il modo di comp ortarsi di questo tumorie benigno nei riguardi dello svariato quadro cljnico ,CJui ha 1dato luo1g o. Passo qruindi senz'altro a trattare il c.a so che cr edo po ssa interessare in modo speciale il medico p ratico. 1
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F oto~rafia del tumore .
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dente. Colorito •delle mu.cose e della c.ute leggermente rpallido. Nulla a cariC-O dell'aprparato gan glionare linfatico. Temperatura normale. Apparato respiratorio e circolatorio. Torace am;pdo, .quaidrato, di iforma regolare, simmetrico. Fen<:>metno del L itten ben vis:llbile d'ambo i lati. La 'Per0u1s sione e l'ascoltazione su tutto l'ambito polmonare non mette in rilievo nulla degno di nota. cuore in l~miti normali. Toni netti e validi. Polso della freqiuemza di 70 battiti al minuto, ugniale, valtdo. Apparato digerente ed addome. Lingua umida, ri·c0iperta di lieve ,patina biancastra. A.ddome di oonfigrurazi,one normale, m odtcamente meteorico, ben trattabile ovunque, run poco dolente a presstone prof,onda solo S1Ulla metà s:Lnistra dell'epigastrio ed atn·C:he più in basso, is ulla !Paraombelicale dello stesso lato. Il dolore che quivi si provoca non ha ,aJccuna rparticolare 1rradiazione. La percussione s u tutto l'ambito addominale da suono chiiaro anche nelle :parti più declivi dei fianchi. Il fegato è leggermeJnte debordante, ma a mal'gine molle, li·sc1o, indolente. Milza in limiti normali. Esplorazione rettale negativa. L'esame del sistema nervoso non mostra rilievi patologici. Esame radiologico. L'indagine radiologica del tubo digerente, esBo<YUita a soggetto digiuno, dopo 1
B. E., di Castel Bolognese, di anni 51. Nulla di imrportante rtgua:vd·o ai genitori c.h e sono morti in tarda età, il ipadre di apoplessia, la madre per polmonite in.f luenzale. Ha qiuattro fratelli viventi e sani. E ammogliato con à.01111a sana ed ha due figli che godon o ottima salute: non ebbe mai malattie veneree, non è bevitore, m od:Lco d"umatore. L'alvo è seIDJpre stato regolare. Dopo i comuni esantemi dell'infanzia no1n soffrì che vers·o i 14 anni di febbri tifoidi c.h e lo obbligarono al letto p er ci1,ca un mese e delle quali guarì completamente. Poi ipiù nulla fino alla pre, sente malattia ·cJ?.e sarebbé comin.o:iiata, seco111do quanto riiferisce il paziente, nella metà ·d el .1918, sotto forma di leggieri dolori che venivano ad . accessi e che ,gli si esacenbavano quando si esponeva al 1freddo. Notò nel frattempo il '.Paziente cl1e emetteva feci mi-ste a modica quantità di m'UJco, per questo si rivolse ad un sanitario cbe disse trattarsi . di catarro gastro-intestinale e gli ordinò acque idi Montecatini. L'apipetito eontinuava tuttavia a mantenersi ottimo. Ma verso la fìne del 1919, perdurandogli ·seinJpre i dolori che a volte lo costringevano a rainni•cchiarsi nel letto 1
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$EZJONF. P•tATICA
un pasto opaoo al latte ed al bario, ha dimo' strato quanto segue: Pevvietà esofagea normale. :o:;tomaco del tipo i•p ertonico, ohe a .p aziente in piedi arriva qualc.11e dito trasiverso al ·d.isopra della linea bicresto-iliaca. Nella regione del centro si osserva, di qua·n do in quando, una oontrazione spasti·ca. Del r esto l'immagine gastric.a non ;presenta nè difetti .di riempimento, i1è irregolarità di ,contorno. Un'ora e mezzo dapo l'assunzione del ipasto, questo era passato in gran· rparte del tenue che dimi0straYa un riempimento del tutto normale. Circa tre ore diQIPO il pasto, lo stomaco non conte11eva che un modico residuo. In questa osservazio·ne, come in una precedente, l'antro si mostrava di tanto i11 tanto in contrattura spastica. 'Normale jl co·m portamento del tenue. Cinque ore doipo il p·asto, lo stomaco era del tutto vuoto. Il tenue non mostrava asipetti anormali. Il 1bu:llio del d1u odeno per lo più si 'è dimostrato scarsamente riempito. Sette or.e dopo
Esame macroscopico. Polipo sottomucos-0 in1piantato sulla faccia libera dell'intestino, con p~ dunc•olo corto, ovoidale, lungo cm. 6 lh, largo cm. 3, a superficie finern.ente sol·cata e cosparsa di piccoli bottoncini molli, fa,cilmente .friabili, sanguinanti e di .colorito rosso-bluastro, di con, sistenza molle in SU[perficie, più dura, come fibrosa al centro . e verso l'estremo di imp.i anto. Esame rnicroscopico. Il pezzo è stato p-relevato in modo da esaminare, sia la parte libera· del tumore, ohe il suo puin to di impianto. Il tumore è rivestito .a ncora da mucosa, la quale è in parte caduta in disfa,cimento, in. parte è stata sostituita com'Pletàmente da elementi ·di infiltrazione parvtcellulare, si da nascondere completamente la struttura. Ove la mruc-0sa è conse:nvata, essa presenta le .seguenti modifi cazioni: I tuib:uli ghiarodolari sono alquanto schiacciati, deformati, con le cellule disorientate, per quanto l'orletto basale della ghiandola la limiti nettamente dal tessuto 1ci:rrc1ostante, il quale non è co1
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il pasto, t·utto il ten'tle aw1ariva vuoto di bario: bene iniettato il ceoo, il colon ascendente, la flessura epattca, tutto il discendehte; il colon trasverso era segnato da una tracic ia oipaca, sottile. Nilllla di anormale rnelle altre regioni del crasso. Si n·oti ol1e durante gli esami s()IJ>ra detti, la palpazione non ha mai risvegliato dolore di sorta, in nessuna regione. Int erv·ento. Narcosi morfi.o-eterea. Laparatomi.a mediana sopra e sotto ombelicale. AJppare subito un'ansa di tenue dà.stesa, .a pareti spesse, UI). po' con.gesta a monte di un cilindro ·d'invaginazione ileo--cecale. Il tratto invaginato, che si riesce a liberare facilmente perchè non strozzato n è aderente è lungo 35-40 cm•. ed al suo estremo periferiieo ha un tumiore ovoidale grosso poco meno di UJn uovo di .pollo, che ne oc.clude il lume. Il mesentere ·del segmento invaginato è di colorito biancaistro, notevolmente ispessito, con chiazze fibrose, con vasi venosi turgidi. Asip1ortazione del tumore, enterotomia trasv ersale: sutura de]] a incisione in tripli·ce strato. C.hi usura a strati delle pareti a.ddomjnali.
.s tituito dal nonmale stro·m a della m111cosa, ma di un tessuto a tip10 fibrillare, simile a quello che costituisce la parte centr.a le del tumore stesso. Perciò i limiti d1ella mu1cosa col tessuto sottostante, non sono nettamente ,se;parati, ma la mu~osa stessa è stata invasa cosi da venirne alterati i normali rawiporti. Il tumore è costituito da ele1nenti f:usati, di eguale volume e regolari, addos~iati fra loro ·sì da risrultarne fascetti aventi varia direzione ed intersecantisi fra loro: il nu1cleo di tali elE:Unenti è ovalare o elti.ssoidale o a biscotto, i·n altri ieasi è sottile, lineare, a bastoncin'o'. ·con la 1colorazione di rvan Gieson si pruò osservare che la maggior parte di tali elementi assume la colorazione gialla pi criiea, mentre altri, meno numerosi e disiposti ipul'e in .:fasci, a·cquistano q:uella caratteristica ·del rosiso brjllante del -connettivo. ]Il mezzo al tessuto si ossel'IVaino numerosi vasi ,con pareti ispessite e rq ueste con fenomeni di . degenerazione ialina e con lume deformato. Inoltre si osservano qua e là piccoli ac'Cumuli di pigmento, ·dovuti a .pregr·essi stra·vasi sa11guigni i11 via di totale riassorbimento. La struttura 1
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IL POJ.JCLINICO
è unif.orme, nè si osserva in nessun tratto feno-
meni che possano .far pensare ad una trasformazione sarcomatosa. La diJagnosi istologi<la di tale neoplasia è di fibro-leiomioma. La microfotografia dimo.s tra il limite tra la !IDIUCOSa r e&idua ed il tumore vero e proprio 111ella sua caratteristica struttura. Il decorso poist-operatorio è stato ottimo sotto ogni r aworto. Il p·a ziente, recentemente interrogato, dice di non aver ipiù so.flf erto alcun disturbo a cari,co dell'apparato digerente : ha riacquistato la · .p erduta enerigia, l'a;ppetito ed il suo pes-0 normale (64 kg.). Varie sono le ragioni 1che fii hanno. indotto a ri·p ortare ·q uesto caso che cred-0 tP·ossa tornare utile al m edi100 pratico, .1che .si trova qru.otidianarniente nella :possibilità di 1dover scrutare lflell'oSicuro campo dell'addome senza ;poter trarne quella luce che lo d·ovrebbe indirizzare verso cuna esatta. diagnosi e 1quind1i una approrp1riata erd utile terapia. Dalla storia del nostro !Paziente si vede come strana e molto vaga sia la- sintomatologia presentata. Presenta moJ.ti grupp·i di siin tomi CJh e invece di riunirsi e di aoool'darsi secondo la logica di un ragionamento, stann 0 invece in netta contraddi, zione fra di loro : dolori vaghi, cruegli stessi djsturbi che quotiJdtianamente capita di sentirci raccontare ambulatoriamente, da chi cade spesso in errori dietetici, per eccesso di cibi o di bevR.nde. P·Oi alouni altri sintomi gravi c1h e stanno in 11etto antagonismo con le condizioni fisi,che del p'aziente e ohe, ricercati coi comuni mezzi di semeiotica, scO!Illjpaiono oome p.er incanto e ci lasciano an,cora più duibbiosi sulla diagnosi, non solo di natura, ma anche di sede. Il qt:radro clinico comincia a chiarirsi solo quwdo cambiano le condizioni dell'alvo e sooentrano crisi" dolorosissime che crulminano in una ultim~, violenti ssima, durante la quale una forte e'morragia fa cessare iminediatamiente quei dolori che non avevano ceduto n è agli impao'Chii. caldo-umidi, nè alla abbondante so mministrazione di lauda110 e ridona al paziente una insolita, p er quanto sospetta eud' 0-ria. Il paziente è visitato da valenti medici i quali in ultimilissimo temp-0 e solo dopo ripetute sedute radio,g rafi.che azzardano· una diaglnosi, riscontrata errata, sia 1per la natnra. dell'affezione, sia per la sede, ed affidano il malato al chirurgo. Ad aggiungere conlfusione ed in certezza ed a ten er lontano il mediico dalla giusta via, moltissimo in questo caso ha contribuito la condizio11e dell'addome, normale (Per configurazione, b e11 trattabile ovunque, pochissimo dolente, senza zone partiic olarmente resistenti, con suono cl1iaro ovunque alla rpereussione. L'indagine radiologica del tubo digerente di solito ha ·U D valore grandiissimo in questi casi ed è un .arusilio 'Preziosissimo; sarei quasi per dire 1
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che all'epoca attuale non si concepisce sospetto di affezione addominale senza .che si ri.corra al vali·do aiuto ·del radiologo, sicruri di ottenere da. J.u·i quella luce 1che altrimenti ci sarebbe negata. Nel ·m io 1caso, e .qrui sta appunto la parte interessante, l'esame radiologi·co, non solo non ci ha portato il iben.ohè rm·in:Lmo aiuto, ma è vennto ad aumentare quell'incertezza 1che l'i1n sierne dei sintomi, unitamente alla anamnesi, avevano infuso ai m.e dici sia della tp·l 'ima ora, che a quelli che videro il paziente negli ulti-mi m·ornenti della malattia. Vengono infatti ,fatte •n'l.llillerose sedute radiolog1-ohe e nulla si tr.Q!Va di interessante. Il pasto di bario e di latte segue il suo cammino regoJare, non mostra arresti, tttuib anze; da que5.te sedute esce il reperto radiologico che ho riportato: normale il ventricolo, n ormale tutto il tenue; il crasso, dopo un clisma opac·o non ha mostrato a~.etto ano:rtmale. L?... letteratura n-0n riporta che rarissimj casi nei q uali · in un qruadro morboso durato tanto tempo e dovuto ad una forma neoiplastica, il reperto radiologico Si sia dimostrato decisamente negativo. E nel mio caso, nulla pregiudica il fatto che la \forma ne(){plasti-ca non sia maligna (pel'Ch·è anche i tumori della serie oonnetti vale, dell'intestino, trattati per ;prjmo dal Morgagni nel 1762 e rp1er pri1m o descritti istolo.g i,c.amente d~l Vogel nel 1845, hanno notevole imiportanza ~ia dal lato anato·m o-patologic·o, sia per la $\ ariata sintom.atologia clinica che sogliono presentare: spesso anzi attra'Verso questa sintomatologia inga;nnevole ed insidiosa, questi tumori provocano com'Plicazioni gravi per la vita, come si è visto in qu.esto caso, piur manten endo, anatomo-patologi.camente, il loro carattere di b·en ignità. Tutto il tratto di.g erente ipuò essere sede di que· sti miomi che furono risco.n trati nell'esoifago, ne1lo stomaco ed in tutto l'intestino; però, in ordine di frequenza, essi sono più comuni allo ~omaco che all'intestino e dell'intest:ino, la parte -più att<Vecata è il tenue. I leiomiomi si svi1UJppano uscendo dalla giacitura intestinale, sia .p er propria ~rescita, sia anohe ip·er contrazione mu.scolare, venendo in tal m od·o a ·g iacere extra-muscolarmente. Si prese11tano in forma di nodi rotondeg·gianti o a superficie lobata, !per intima c onif luenza di vari i1odi fra di loro , ben .ci1'coscritti &ui tessuti vicini, dai q7Uali li separa general!mente una capsula c-0nnettil\rale che li ren·de 1per·ciiò lfacilm.ente enu ~lea. bili. Sono tu1nori essenzialmente benigni che non r ecidivano n€ dainno metastasi. Non sto q11i a descrivere .come si presentano queste neoformazioni istolo·g icamente, iprima iperchè n ell'annessa microrr·otogr afta ·C.hiaramente se ne vede l'jntima costitumone e ipoi perch1è non voglio fare una 1
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SEZIONE
trattazione teoretica e •Cattedratica, ma bensì ricordare, con un esempio prati{'.o, come sia diffi. cile in q·u esti casi arrivare ad una diagnosi esatta anche se a propria disposizione si hanno come sussidio tutti i moderni mezzi scientifici oginora più .perfezionati, sia chimici, che fisici e come si deb•h a andare cauti e riguardosi nel giudi.care tanti medici costretti ad esercitar e lontano dai centri e senza nessun alt:vo aiuto che quel poco di semeioti.ca imparata d·u rante gJ.i an1ni universitari. BIBLIOGRAFIA. BERNABEO. Trattato di patologia e terapia generale e speciale chirurgica.
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BARBACCI. Tumori. CORN [L·RA U\'IER. Histologie pathologique, pag. 632. DAL:\IIAZZONI. ·Gazzetta degli Ospedali e delle Clinich·e, 1920, tom·o XLJ , n. 88, pag. 941. DELLANOY. Ar.cihives des rnaladies de l'ap1p areil di· gesti,f. Marzo 19~, ·FoasrER. Fibroid des Muscolaris des lleum. \ ' irchow's Arc.h ., Bd. 13, 1858. GIORGI. La Clinica Chirurgica, 1912, pag. 2344. Gaoss. Wien. Klin. W och., 1901, n. 8. HALL. Quart Journ. of med., n. 36, 1916. Tumori dell'intestino e del mesenterio e loro cura. VACCARI. J>oliclinico, Sez. Chir., ;pag. W7. NEGRI.
NOTE E CONTR.I BUTI. Recrudescenza della mala1·ia in Ist1·ia e come debellare l'infezione. Dott. M. ·GrosEFFI. Si era avuta con la guerra mondiale, come pre5so tutti i Paesi, cosi anche nell'Istria una recrt1descenza della malaria. La carestia e la fame che avevano raggiunto vroporzioni fantastiche, avevano finito col fiaccare la resistenza individuale degli organismi. La evacuazione quasi completa dell'Istria meridionale, l'abbandono dei campi spiegaYano la moltiplicazione id ei focolai a11ofeligeni. :\el circon·dario di Parenzo, p. e., la percentuale degli infetti era salita dal 6-9 % dell'ante.gl1erra al 26 % degli abitanti n el 1916. LA RECRUDESCENZA DEL 1924. Nella pas5atu stagione però l'infezione malarica ha assunto una. l'ecrudescenza an·cor maggiore per intensità e per estensione. Famiglie intere sono state colpite proprio quando più urgevano i lavori campestri. Nella sola zona di Parenzo e di Orsera, che è una delle maggiormente colpite dell'Istria, furono notificati durante la stagione 2492 casi di n1a1aria e precisamente: 1419 (di cui 341 infezioni primitive) per Parenzo; 1073 (di cui 158 infezioni primitive) .p er ·orsera. I preparati di sangue inviati alJa stazione di
PRATlCA
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. accertamento per la malaria 'Pre5so l'ospedale di Pola furono : ·Nel luglio 75, dei quali 11 positivi per la terzana; nell'agosto 161, dei quali 41 IP ·; nel settembre 158, dei quali 41 p.; nell'ottobre 235, dei quali 87 p. ; nel novembre 121, dei quali 32 p. 'fatale 212 positivi per la terzana. Positivi ·p er la estivo autunnale: nel luglio O; 11ell'a.gosto 19; nel settemb·r e 19; nell'ottobre 40 ; nel novembre 36. Totale 114. Questi casi riflettono solo i malati che ricorsero alle cure mediche; il numero eff etti'vo degli ammalati è stàto ancor maggiore; in alcune parti della zona si può calcolare che quattro quinti della popolazione agricola era colpita dal n1orbo ed. anche pi1ì. Anche in comuni nei quali l'infezione era prima sporadica, la malaria prese piede nelle parti limitrofe ai due comuni infetti di Orsera e di Parenzo; cÒsì a Visignano si contavano 102 casi di malaria con 51 infezioI}.i primitive (=50 %) . La riaocensione dell'infezione e la formazione di nuovi focolai di anofelismo venne segnalata ~nche dal versante sud-orientale dell'Istria, dove l'impaludamento pr.o gressivo e l'all8;gamento .artificiale della parte bassa della valle dell' ..\.rsa, al quale ha contribuito lo smaltimento dello sterile della società carbonifera « Arsa » nel canale, ha determinato la formazione di nuovi focolai anof eligeni. Anche la società « Alluminio >> e la società « Saint », basandosi sopra un diritto i.;he loro concederebbe una legge mineraria ex regi1ne, lasciati i terreni sterili ed incolti, hanno incominciato a sterrare vigne e campi, a levare le zolle dei prati, a sradicare alberi fruttiferi e per portar via Ja bauxite vi lasciano 11n terreno sconvolto da buche e da -conche, le quali, .abbandonate come rimangono, si trasformano poi col ristagno delle acque meteoriche in altrettantj pericolosi focolai anofeligeni. Quanto benefica sia invece l'influenza anti1nalarica della cultura ·della vite, ci fornisce ese1npl Ja Sjcilia. La vigna oltre che addurre un benessere economico, corregge ed elimina il paludismo. In Sicilia la malaria fu minima tìnchè la fillossera non distrusse i vigneti, ridiventò massima quando questi tornarono a prato ed a seminati; con la generale ricostituzione della vigna, Ja malaria cedette di nuovo terreno. Un'altra causa ·dt questa recrudescenza• è evidentemente dovuta alla mancanza aspolutu di • chinino per un periodo di tempo ab·basta11za lungo. Cessata la distribuzione gratuita del eh i11i110 per opera dello Stato, abbiamo dovuto deplorare la mancanza dei sali di chinino nelle dispense di sale e tabacchi. Le popolazioni malariche che
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If. POLICLINICO
avrebbero dovuto trovare dovunque nelle località le più disagiate a loro portata di mano il chinino, non lo hanno trovato invece per settirnane e settimane neppure nel capoluogo del circondario e proprio nel periodo dell'acme della curva epidemica. I comuni non si sono neppur lontanamente sognati dell'obbligo che la legge loro im.p oneva di fornire il chinino per tutta la durata del trattamento preventivo e curativo dell'infezione rnalarica a.gli aventi diritto. Confidiamo che quest'anno la pFovincia metterà tutto l'impegno perchè il nuovo indirizzo profilattico possa svolgersi con quella tenacia che nell'interesse di un efficace rendimento della lotta antimalarica si richiede e saprà tenere nel debito conto tutti i suggerimenti che provengono dalla dottrina e dalla pratica. LA CURA RADICALE DELL'INFEZIONE. Intanto .conviene pensare alla cura radicale delle infezioni che sono rimaste dalla 1preced~nte annata. Fin dal 1902 Grassi formulò le sue conclusioni che' la malaria viene propagata unicamente dagli anofeli che nascono innocui e si infettano esclusivamente pungendo l'uomo. 1Grassi fissava perciò i precetti fondam·e ntali da associarsi l'uno all'al- . tro p er debellare la malaria: a.) la .cura radicale dell'uomo (bonifica umana) da intraprendere nella stagione interepidemica e da iperf ezionarsi nella stagione epidemica; b) la profilassi ·m eccanica per evitare la ·p untura degli anofeli; c) la sopp.ressione delle piccole raccolte d'acqua dove gli anofeli depongono le uova e passano i primi stadi della vita; ovvero la petrolizzazione di queste acque per impedire che essi si sviluppino. Mentre i due ultimi provvedimenti hanno i1nportanza dalla primavera in avanti, nei mesi invernali necessita distruggere i parassiti nel san. gue dell'uomo malarico colpito da malaria latente od attiva che sia, al fine di impedire che le nuove generazioni di anofeline, 1\ quali si sviluppano da noi di solito dopo il giugno, vadano ad infettarsi e divenire così nuovi trasmettitori dei parassiti dall'uomo malato all'uomo sano. La cura radicale del malarico, la sterilizzazione del suo sangue o come si suol dire la bonifica dell'organismo uma110 si considera oggi j} precipuo grande indirizzo di lotta, ,. e merita il primo posto nella lotta antimalarica. La dose minima da usarsi nelle forme di malaria lieve è di 1 grammo di cloridrato di chinino almeno, n elle infezioni perniciose e nelle re· cidive gravi si salirà anche sino a due grammi. Fermi propone la pronta cura preYentjva cori '
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forti dosi di chinino ai primi sintomi prodro1nici.
Egli raccomanda pure l'uso del chinino antire cidivante, al primo persister1te malessere dopo l'eventuale esposizione a .qualche causa deprimente (perfrigerazioni, cambiamenti d'aria, ecc.) del soggetto malarico. Grassi compendia la bonifica dei soggetti malarici in una cura intensiva di 15 giorni ed atte11uata di altri 15, l't1na e l'altra da ripetere al ripetersi delle febbri. A rendersj conto della efficacia di •11na cura ben compresa della malaria con il chinino, ritere· mo quanto scrive un insigne malariologo americano, il Bass : « Se i medici del paese n egli dice << riuscissero a guarire tutti i casi di malaria che essi curano, dopo 10 anni ci sarebbe, solo ln seguito a questo fatto, una riduzione del 90 % sui casi di malattia. Per mezzo di una ispezione accurata e dell'applicazione rigorosa di una cura efficace è teoricamente possibile eliminare corn1p letamente la malaria da una r egione infetta. Nella -contea di Sunflower, ove questo metodo venne impiegato su di una superficie di 100,000 leghe quadrate, vi ·fu una diminuzione dell'89.9 ~~ sui casi di malaria nel 1918. Bisogna convincersi che nessun altro farmaco all'infuori del chtnino somministrato in grandi dosi è capace di distruggere il parassita ». .'\scoli san cisce in breve il precetto : « Usare il r imedio in dosi forti da 1.5-2.0 grannnii al giorno,
fare cure intermittenti, prolun·g are la terapia » . Accennerò ancora ad alcuni metodi talvolta usati p er vincere l e forme cosidette chinino re· sistenti. Nocht dà in tutte le forme 5 x 0.20 oppure 4 x 0.25 grammi di cloridrato di chinino per 8 giorni, .p oi: per 3 giorni 5 x 0.20 e 3 giorni di pausa; per 2-3 giorni 5 x 0.20 e 4 giorni di pausa; per 2-3 giorni 5 x 0.20 e 5 giorni di pausa; e così via per almeno sei settimane ogni sesto e settimo giorno con una pausa di 5 giorni. ·Zi emann somministra 7 giorni dopo lo sfebbramento 1 grammo di chinino al giorno, poi per 14 giorni ogni 2° giorno, poi per almeno due 1nesi ogni 4° giorno in modo da avere un periodo interrnedio di 3 giorni in cui l'ammalato non prende chinino. . Si ricorre alle iniezioni intramuscolari specialmente nell.e forme chinino-resistenti, in casi di diarree ed in g·enere di tul'be del tu·bo gastroenterico. Le ragioni per cui in molti casi la cura non sorte all'effetto desiderato dipendono dal predominio che hanno avuto gli igienisti nel fissare le direttive della lotta antimalarica. Si è tenuto poco conto della clinica; da qui gl'insuccessi. Si è trop-
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SEZIONE PRATICA
po schematizzato, dov~ conviene individualizzare. ;\Joi sappiamo che 6-7 ore prima dell'accesso il parassita sta per moltiplicarsi {sporulare) nel san .. gue; somministrando il farmaco in quell'epoca, esso viene così a trovarsi nella massima concentrazione possibile nel sangue, impedisce la sporulazione, .p oichè è assodato che la massima dose di chinin o riscontrabile nel sangue coincide con la sesta o settima ora a partire dall'istante dell a sua somministrazione. Se la cura è pronta, intensa, razionale e prolungata, noi vincererno le prin1e infezioni usuali anche con la semplice son1ministrazione del chinino per bocca (Gosio). Nelle .forme chinino-resistenti e n ei casi di in· tolleranza per jl chinino, si ottengono splendidi e rapidi risultati anche con la ctnconina (due grammi nelle 24· ore - .t\.scoli). ~ella malaria cronica e nella convalescen za del1' infezione acuta, reca buoni servigi una cura ' ferro-arseni cale; non già che l 'arsenico agisca sui parassiti malarici, n1a perchè esso stimola la sanguificazione. Noi .p otremo riassumere il principio della cura radicale della malaria n el seguente canone: sommin,istrazione rapida, pronta, intensa di 1.20-2.00 gramm·i di chinino p er due settimane; cura attenuata p oi, interrotta da pause; d1irante questa, cura f erro-arsenicale con stricnina.
Tutti gli altri preparati, a base di mercurio, ecc., gettati sul mercato, oltre che poco o nulla efficaci, possono riuscire dannosi (nefriti I) e non devono che ispirare legittime diffidenze. Oltre alla s111alarina, dimostratasi inefficace, abbiamo pro. vato lo stovarsolo nelle dosi suggerite ·da Fcletti: in 3 casi è rimasto inattivo. Parenzo (Istria). •
Importantissima pubblicazione: Dott. ANTONIO SEBASTIANI
Medico aiuto negli Ospedali di Boma
I disturbi del ritmo cardiaco Prefa.zfone del prof. Glu1eppe Ba1tiane111. ltspone in modo chiaro e aeIDjplice l'argomento in apparenza cosl complesso delle aritmie. Il manuale che è dedicato essenzialmente al medico pratico, è corredato da. numerosi e nitidi elettrooardlogramml (tutti casi osservati personalmente dal!' A.), specialmente allo scopo di far intendere meglio in che cosa consiste il di sturbo; vi sono riferite le vedute più recenti riguardo alla · patogenesi; ed ogni capitolo è chiuso dai «dati cli nici• che si riferiacono allo speciale disturbo trattato. Un volume in-8 (N. 7 delle nostre «Monografie Medico-Chirurgiche d'attualità»), con 73 figure intercalate nel testo, nitidamente stampato su carta semipatinata. - Prezzo L. 1 8. - Per gli abbonati al e Policlinico> sole L. 1 6. 2 5 in porto franco. Inviare Vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina, 11. Boma..
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SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO.
Problemi neurologici a un Cong1~esso ortopedico. (Ses ta Ri·unione annuale della Società fran cese di Ortoped.i a. Parigi, 10 ott. 1924).
1a Rela.zione : M. MUTEL. La spiria bi fida OCC1.llta. - .\!on sempre jl manca to saldamento degli archi vertebrali 1posteriori rappresenta . u11'entità patologica, e quando anch e lo è non è sempre indice di una lesione midolla.re prin1itiva (spina bifida ' 'era) . La si riscontra j11 tre casi : 1) Norn1almente alla 11ascita per scomparire inari mano dalla regione dorsale media e guadR gnarP. poi le e.stremità: essa è quindi p ersistente sopratutto nell'atlante (saldatura n el 40 anno) e n ell'arco 1della prima sa cr a le (fin o ai 10 anni e oltre). Lo j ato sacrale nelle su e variazioni anche nell'adulto, non possied e a lcun significato r .~. toic.gicc e non ha a lcuna r elazione <.;On i di· st11Thi organici cl1 e ·P llò presentare il sogt;·ett:)~ 2) L'immagine radiografica è quella di una malformazione ossea pura i11teressante sia il ra.. c:hide solo, che altri pezzi scheletrici ·d elle vicinanze: questa deisoenza vertebrale può essert? an.che assai estesa e risiedere a quRltmque livello senza. ca u sare alcun di sturbo. 3) Si tratta di una rachischisis dovuta ad una spina bifida occulta vera. In questo caso la deiscenza ossea non è cl1e un fenomeno secondario in cui la mal.formazione midollare e n ervosa p l1ò 1nanifestarsi con lesioni a carico d el midollo, dei nerv i , della cute. .!\ tre speciali .categorie di deiscenza è bene a ssegnare ·dei nomi pro1pri : 1 ) lo hia.tus indice di una ossificazione normale 'ancora in.completa, 2) la fissura indice di una n1alformazione ossea pura, 3) rachischisis n1alformazione ossea legata ad una malformazione midollare primitiva. Dal punto di vista clinico, alcune sindromi di Kippel-Feil (riduzione numeri.ca dell e vertf'bre del rollo) è una malformazione essPnzialmenie ossea, ha il valore di una fessura e n0n possied~ affatto il valore di una spina bifida: cosi è il caso n elle fessure che si accompagnano n ella sopraelevazione congenita dell'omoplasta. A carico della regione .cervicale e cervice-dorsale si osservano frequentemente delle lesioni sia puramente scheletriche, delle fessure larghe vari~ - . bili per nt1mero e posizione, senza manifestazioni ed altrP vere e proprie rachi schisis strette, sinto1natiche di spine bifide, rare. ·Eccezionalmente la spina 'b ifida ~i presenta 11ella regione dorsale . .t\.lla m a n cata saldatura degli archi d ella V lombare e ·della I sacrale ven1
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go110 riferite · numeros~ affezioni, ma il . relatore amr11ette solo, con· I. a11ce, la scoliosi statica legata alla inegu.aglfanza doella lup.gbPzza degli arti inferiori, presente nell'enorme ,p ercentuale del 44,2.6 %, secondaria ad· una aplasia mi.dollar~ con rachischisis vera, ma non crede che un'eguale origine abbiano le scoliosi per anomalia ossea sacro-lombare, in cui la fessura degli archi ,posteriori non ha che il valore di una foessura e quindi idi una malformazione pura. Qualche volta si nota la concomitanza di una spina bifida vera e di una lussazione co11genita . dell'anca, rl111a indi pendente dall altra o al più col valore di u·n fe11omeno predisponente, altre volte la :presenza di uri sernplice iato v•ertebrale. Piuttosto complessi ·sono i rap11orti tra la spin a bifida e le deformità dei pie-di i quali riconoscono per lo più un'origine congenita osteo-articolare, ma talora anche nervosa da un rachischisis manifestantesi poi nell'infanzia. Si tratta 1per lo più di piedi • vari. L'incontinenza essenziale d'urina negli adulti è in rapporto con u11a spina ·b ifida occulta nel 50 % dei casi m entre nei bambini la si riscontra ' solo nel 4 %, ciò · che significa che in questi la malattia è id i origine riflessa neuropatica. Alla stessa causa si riannodano altri disturbi trofici quali le ulcere, i mali perforanti ai [)iedi, il trofoede' ma, la scle!.'od.ermia e le stesse c;indromi dolorose lombo-rachidee consecutive in tali casi a una r11ening? ra.dicolite cronica con fenomeni di irritazione o deficienza sensitiva motrice. Il decorso dei distunbi, legato alla spina bifida occulta, è vario : essi po·ssono coesistere fin dalla nascita o apparire solo più tardi; poichè l'avparizione de·g li acci·denti progressivi è dovuta ad una .com.p ressione sui .centri nervosi da parte di briglie cicatriziali, a costrizioni id i tratti fibrosi , a diminuzione della capacità funzionale del midollo, a ·disturbi siringo-mielici. P er la diagnosi di spina bifida occulta l'esame radiografico da solo non basta, ma va associato a.Il' ~samP. de i sintomi locali e di quelli a distanza, dei sinto1ni nervosi, trofici, nutritivi, motori, non essendo altrimenti possibile, la differenziazione tra semplice rachischisis e spina bifida occulta.. Grançle importanza ha anche assunto l'uso del lipjodol iniettato sia per via epidurale· che sottoaracnoid.ea poichè quando il liquido di contrasto scende, bisogna ammettere una 1p robabile integrità anatomica, quindi un'aplasia nervosa, mentre che il suo arresto segnala una compressione e la localizzc:t. Questo punto è assai importante .poichè pone netta l'indicazione all'jntervento. I risultati operatori miglioreranno ancora di più di quello che non sian o già oggi rispetto ai ten1pi passati, poicl1·è nella statistica ri11nita del Rel. di 46 interventi si contano solo due casi 1
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di morte (casi antichi), 9 .miglioramenti r.on 20 guarigioni (63 % di risultati favorevoli ). Discitssione . In base a 226 osservazioni di scoliosi essenziale dell'élidolescenza, Ombreda11ne e Lanc·e t concludono come nel 40 % di questi casi ' si ritrovi lo iato dell'arco posteriore della 5a. lombare, spesso asimmetrico, associato ad una asimmetria . anche della vertebra, elemento patognomonico impgrtante di questa malattia. Gli 00. vantano buoni risultati funzionali. Più raramente . l'inflessione e dovuta ad una ineguaglianza di svilup.p o degli arti inferiori; l '~plasia. dell'arto (il sil).istro di solito) sembra in rapporto con la spina bifida occ11lta. Antrj note., voli contributi portarono sull'importante argomento: ·M . Del Cref, Nové Josseran·d, Ed. Delcroix, Roederer e iLagrot, ·Ducroquet, ai quali il. Rel. risponde riconoscendo come la schematizzazio.ne della sua relazione è stata forse leggermente accentuata per la chiarezza dell'esposizio11e, ma come ad ogni modo si imponga oggt una d tstinzione tra le anomalie di origini ossea e nervosa. I
2° Argomento all'o~dine del giorno. - HALLEPEAU (Parigi). - L a spalla cioridolante paralitica.
Fra tt1tte le paralisi che possono essere causa di spalla ciondolante, occorre distinguer~ quei casi in cui un intervento .p uò riuscire utile al n1alato investigando sopratutto su due condi' zioni : 1) ·Cl1e le articolazioni sottostanti godano di m ovimenti attivi Sllfficienti onde permettere al malato di servirsi utilmente, senza apparecchio, del suo arto; 2) che la scapola abbia conservato la sua mobilità poichè le paralisi del. dentato, trapezio, romboide, costit11iscono una formale cor1troindicazione, mentre quelle del deltoide, dei rotatori della spalla, soltanto, rappresentano la vari.età più favorevole. Di quali metodi terapeutici si dispone oggi? l ) idi ap1pareccl1i, cl1e so110 pesanti eà ingombranti; 2) cli metodi cl1irurgici di cui tre sono i principali. a ) Trapianti nervosi : o in11estando il n ervo sano sul malato, o addirittura nel muscolo paralitico Questo metodo soffre di un punto debole: occorre ven ga eseguito assai jprecocernente, ne~la 1a. settimana dopo la paralisi, mentre si sa quanto tempo occorre affinchè si circoscrivano gli effetti della lesione nervosa centrale. Si corre il rischio cioè di .p raticare un intervento inutile se non dannoso. b ) Trapianti muscolari (trapezio, gran pettorale ed altri). .P erò i movimenti malaugurata1nente sono limitati e sopratutto mancano di forze e precisione. - sono 01perazioni ·di lusso, riser,·ate ai 1
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casi favorevoli in cui la mobil~tà viene pr€ferita alla solidità. e) Artrodesi, di cui il Rel. espone la tecnica classica di Vulpius e le sue modificazioni . L'artrodesi sembra l'intervento migliore. Com11nque d·1 fronte ad l;lna spalla ciondolante paralitica, nessuna di queste operazioni dovrà essere praticata intempestivamente, poi.c hè molto possono migliorare spontaneamente i muscoli, coP- l' andare 1del tempo. Discussione. Ombredanne si associa alle vedute del Relatore. Così il Froelich, Nç>vé Josserand. Nicod ha · praticato l'accrochage dell'oro-ero alla spalla con buon risultato. Jorge si è se~,~ito con successo ·di · trapi-anti tendinei ·' Roc.het rin un. eia a tutti i mezzi di osteosi11tesi, ma preferisce un avvivamento completo. Lance detta alcuni particolari di tecnica, es.p onendo le sue osservazioni personali. Rochet ritiene inutile l'ap·p licazione dei fili. Si può concludere come il su.ccesso nell'artrodesi, che secondo la massima J)arte dP.glt ·0 0., si è dimostrato il miglior· intervento sia legato ad una b.u ona scelta dei casi e ad una tecnica eccellente. 3° .l\.rggmento all'.ordine del giorno. -
l\tlAFFET. -
L'L metatarsalgia o malattia di Morton.
La malattia detta di Morton, consiste 111 una niodifi,cazione ·dei rapporti normali tra le teste dei metatarsi, consecutiva ad un traumatismo sia lento e progressivo, che violento ed improvviso, provocante il pinzettatnento o lb stiramento di. uno o ·P iù filetti nervos'i, e occasio nànte così · un dolore violento caratteristico a tjpÒ ·p arossistico, senza aJcuna mo·dificazione anatom0 patologica intrinseca negli organi situati nella regione. Bisogna aver sempre di_nanzi gli occhi la disposizione normale dei rapporti anatornici, · che regolano la forma della volta trasversale · sostenuta dai due punti cli' appoggio esterni (4° e 50 . metatarso) e · interni (lo metatarso). Questa volta è mantenuta costante dal legamento trasverso del m-etatarso, dall'aponeurosi ·p lantare profonda e da alcuni muscoli, sopratutto dalla· porzion~ trasvers~ dell'adduttore dell'alluce, il quale va considerato come il regolatore principale della volta stessa. Ogni modificazione di questa può provocare contrazioni e lacerazioni del muscolo adduttore, me11tre sembra anatomicamente parlando, irnpossibile un pinzettamento delle branche digitali deJ n ervo. Quale è dunque il meccanismo del]a malattia? Sono due le varietà ammesse dal Rel. Nella . ' prima la volta trasversale dei n1etatarsi, si affonda con appiattimento e allargamento àel piede, divaricamento dei pilastri e i dolori risulta-
no dagli stirarnenti legamenté'.lri, da crampi del muscolo trasverso. Nella seconda, la volta si appiattisce senza al• largarsi e i legamenti rirnangor10 intatti, ma i rnetatarsi si accavallano uno sull'altro, -0 iJ dolore r isulta dal pinzettam.e nto di un filetto ne!voso tra i due ossi spostati. Si. comprende facilme11t.e come il meccanismo patogenetico sia differente: nel primo caso si tratt9, di un trauma violento di breve 1durata (.cq,duta, salto su~ piedi, dearnbulazione prolung·ata). Il dolore. a sede plantare ha ·carattere lancinante e viene diminuito con l'uso di una calzatura $tretta, .mentre nel seco119-o la pressione laterale improvvisa o .p rolungata (scarpe strette) provoca una s·ensazion.e di pizzicamento del nervo, r endendo i,nsopportabile l'uso della calzatura, mentre. si giova dell'appoggio di. retto , del pi~de a terra. Questo dolore iniziaJe si modifica .pilì tardi ;p~r le çomplicazioni, ma costituisce da solo µn sintoma 1 importante. l1a radiografia non mostra al.cuna . alterazione dell e ossa, o al più, nella seconda varietà una l eggera adùuzione e rotazione dei metatarsi (Bassetta) e per1nette di differenziare questa sindrprne da quelle ' simili. La cura ortopedica consist-e nell'applicazione di calzature l arghe e di solette appropriate o nel trapianto tendineo del lurìgo estensore sulle teste del metatarso, riserbando come metodo di .eccezione, come mezzo eroico, la resezione di una d•elle teste dèi metatarsi · ai casi assolutamente r1 belli. ·
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E. M!NGAZZIN l.
Co1·dotomia Iate1·ale anteriore in algie incurabili. (SICARD
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ROBINEAU .
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La R evue riéurolog., gennaiq
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Di fronte a certe algie il trattamrnto .medico riescr inefficace: e fra le più ri'belli si notano le algie cancerose di origine metastatica vertebrale. In questi casi il medico· aveva ceduto il posto ·a1 cl1irurgo per la sezione delle radici 'poster]ori del midollo, ovvero .p er la cordotomia cioè per la sezione trasversale dei fasci di Goll e di Bl1rdacl1. Sia l'una che l'altra operazione n on hanno dato agli AA. risultati soddisfacenti; ·p er essere efficace la radicotomia posteriore si deve estendere ad un numero di radici troppo grande e perciò è ' di difficile applicazione. In un caso di cancro dell'utero con invasione lombosacrale la cordotomia non 11a dato che risultati parziali; le algie dopo I1operazione era.no ricom.p arse vive quanto prima. Non·· sfiduciati, gli . A.~. negli · ultiini m esi hanno rjpreso in esame la convenienza della cordotomia laterale-anteriore ed hanno fatto 01perare in tal modo 11 malati: algie cancerose (sette), causalgie per amputazione dell'arto inferiore (un I
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caso), tabe con do lori localizzati 11egli arti inferiqri (clue casi}, liéhenifi.cazione ge11itale estesa (un caso). Algie dunque della m età inferiore del corpo, percl1.è la cordotomia è stata finora fatta dall'A. solo in corrispondenza della regione dorsale st1periore, strato midollare scelto per le con, ' ·djzioni di operabilità favorevoli che esso presenta: laminectomia facile, lontan'a nza dalla regione cer·vicale, op.p ortuno raggrupip amento delle fibre per l a sensibilità dolorifica. ·L'operazione, schematicamen.te consiste, nella sezion e semplice, senza escission e, ·di un piccolo quadrante midollare estendentesi perifericamente dalla radi ce anteri0, re ul legamento dentato , insinuandosi central1ner1tc fino alla r egione ·g rigia : lo scoglio è Tappresentato dal fascio piramidale incrociato cl1e corre rischio di essere leso se il bistouri è portato poco oltre. .Ad un'algia unilaterale corrispo11rlerà una cordotorpia unilaterale opposta. La cordotomia bilaterale possibilmente n o11 deve essere fatta allo stesso livello. I ri s11ltati ,fisiologici ottenuti sono stati i seg·ue11tj: I.a sensibilità tattile è n ettamente conser\rata; la sensibilità termica nettamene pervertita; a·b olita od estremamente diminuita la sensibilità dolorifica. Restano immutate le seQ.sibilità profond e, la sensibilità ossea. La motilità non viene turbata se non quando è alterato il Iascio pira1niclale : in tre malati c iò h a dato luogo a Babinski, ad esagerazione dei riflessi di difesa, seg11i tutti di spasmo piramidale scomparsi in bre~ \'e. Dal punto di vista del trofismo, la cordotomia laterale anteriore ha dato luogo in un tabetico alla formazione di u11'escara sacrale con iniziale evoluzione rapida. ' I risultati clinici so110 n otevoli: solo in dl,le cancerosi cachettìci, l'evoluzione sembra essere stat~ affrettata dall' operazione; un terzo malato è rr1orto 4 settima11e dopo. ·Gli altri soggetti hanno sopravvissuto il n ormale tempo dell'evoluzio11e can cerosa. Nei dt1e tabetici la cordotomia ha . calrr1ato immediatamente i dolori, ma dopo tre quattro m esi sono riapparse le algie non ·p iù a cari co degli arti inferiori ma n elle regioni superior i del torace, neg'li arti superiori. Completamen te guarita è stata con la cor-doton1ia la p. affetta da Kraurosi vulYare. L a cordotomia laterale anteriore sul meta1nero dorsale medio a llo scopo di r ecidere i~ fascio di Gowers ed il fascio laterale, in mani esperimentate, non è un'operazione dannosa, abbencl1è porti co11 sè dei rischi verso il fascio piramidale e può essere l'iserYata al trattamento dell e algie incurabili. 'NI ONTELEOXE.
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IL POLICLINICO
Le neu1·algie ascendenti di origine traumatica. (LERICHE
e
vV.ERTHEIMEll.
Revue de Chirurgie , 1924,
n. 3) .
Gli autori riassurnono la storia di nove ca5i d1 questa forma tra i più ti·p ici ed interessanti pubblicati da altri autori, e quella di tre casi. (li osservazione personale. Un individuo di 45 anni dopo quattro mesi da 1l 'amp·utazione di un dito per paterer.cio comir1cia a. soffrire dolori al quarto spazio interosseo. I dolo.ri si fanno così violenti che si è costrEltti ad a mputare la testa del metacarpo corrispondt:!nte. Dopo ;POCl1i giorni ricompaiono i dolori, che si diffondono all'avambraccio, al braccio, al coll o. con fenomeni vasomotori, crisi di sudorazione e> cianosi, limitati all'aYarnbraccio. Si pratica la simpatectomia periomerale senza risultato. Poichè i dolori diventano sempre pi u atroci si procede successivamente all'amputazione della mano, poi dell'avambraccio cl~pprima al terzo inferiore e poi al terzo medio. Ma i dolori 11on cessano, anzi si diffondono all'arto superiore del lato opposto. Una donna presenta in seguito a ferita da taglio al palmo della mano destra una cicatrice spessa ad erente ai tendini flessori. B~n presto la paziente c0cmincia a soffrire dolori intensi alle dita corrispondenti con diffusione alla radi ce del l'art_o e fenomeni vasomotori e trofici. Si estirpa la cicatrice ed i dolori cessano, ma in capo al quarto mese ricompaiono. Si pratica la sin1patectomia peri-omerale e più tardi la an1putaziot1 e ·d ell'indice· e del relativo metacarpo e poi d e l medio, ma senza alcun risultato. Una donna di 52 anni in seguito ad una piccola ferita non infetta al lato cubitale del L'antibraccio sin . comincia a soffrire •dolori accessionali localizzati principalmente nel territorio del mediano , accompagnati da cianosi, disturbi trofici delle unghie ed atrofia muscolare. Si proced e ad anestesia del plesso brachiale che :provoca un sollievo soltanto transitorio. La sinto1natologia della n eurite ascendente presenta analogie con la neurite irradiante di Guillain, con la neurite estenso-progressi va di Clat1de e Chermitte e con la sindro·m e Babinsl<i-Froment. L'anatomia patologica della neurite ascendente è quasi sconosciuta. Nell'unico caso nel quale fu 1p raticato l'esame istologi co da Dejierinc e Thomas si constatarono lesioni degenerattve delle ramj ficazioni del m·e diano e del radiale, e .p ropriam ente delle fibre della sesta e settima radi re cer vicale con diminuzione di numero delle cellule dei gangli intervertebrali corrispond enti ; dr· \
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SEZIONE PRATICA
generazione bilaterale dei cordoni posteriori ùel midollo. Ma bisogna tener conto che il pazi~nte presentava segni clinici di télJbe frustra, il che to,g lie valore al reperto anatomo ..patologico. Per quel che riguarda la patogenesi si è pensato alla :propagazior1e degli agenti batterici lung·o i tronchi nervosi , e si è tentato di prov:ire sperimentalmente tale ipotesi. Homen assicura di aver ottenuto la diffusione lungo i nervi con lo streptococco, lo stafilococco ed il pneumocor.co. Sicard. Cestan Bauer ed altri nelle esperienze istituite al riguardo hanno avuto risultati affatto negativi. Si è pensato alla diffusione di tossir1e lungo i nervi analogamente a quanto avviene . per il tetano e per la rabbia. Ma oltre al criterio analogico non v'è alcun altro elemento per soste· nere la impregnazione tossica dei nervi. . Dalle osservazioni cliniche e dai dati anatomopatologici finora ra<!colti Leriche e Wertheime.r deducono le seguenti conclusioni: La n.eurite ascendente ha il suo punto di origine in una lesione traumatica, qua.si sempre di scarsa importanza, dell'estremo distale per lo più degli arti superiori (si conosce un sol ~aso di un arto inferiore); non è indispensabile Ja lesione di continuo della cute, è registrato infatti un caso sopravvenuto in seguito a frattura non esposta del primo metacarpo. Sembra che non si tratti di un processo inf P,t· tiYo, perchè la n. ascendente so.praV\riene anche in lesioni che evolvono asetticamente. La n. ascendente si manifesta con grande rapidità, per lo più pochi giorni dopo il trauma, ma la diffu6ione ascendente è molto lenta. I fenomeni dolorosi cO!IIlpaiono nel punto o nella regione traumatizzata, si diffondono dappr!n1a a tutta la mano, e poi a tutto il territorio ài uno o più nervi, per lo più a quello del meòianu, senza però aYere una topografia precisa e n('t.tamente sistematizzata. .l\.i fenomeni dolorosi si associano quasi serr1pre disturbi \rasomotori e trofici (af·ftnament.-, del· le dita, pelle liscia e lucente, unghie incurvate e striate, iperidrosi e cianosi locale), nonrhè atro. fia muscolare. L'evoluzione clinica ·dimostra una partecipazione delle radici spinali ed anche del mi.dolio. La estensione alle radici si dimostrò sicurar~1ent e in t1n caso di Raymond e Guillain, che ·constat.arono disturbi oculo-pupillari (lesione ·della :prima raùice . dorsale). La diffusione al midollo si di1nostrò in un caso di souques, nel quale si ebbe propagazione del dolore all'arto dell'altro lato. ~el ma·g gior numero di individt1i sofferenti di n. ascendente si constatarono precedenti sifilit ici o alcoolici. Data la incertezza dell'anatomia patologica e ' •
della patogenesi gli autori propongono di sostituire al nome di. neurite ascendente quello di neural gia . ascendente. Comunque gli autori ritengono trattarsi di una lesione centrale (radici spinali e gangli corrispondenti). Da questo concetto si deducono le seguenti appli<!azioni terapeutiche. Al principio dell' affezione, quando i dolori permangono limitati alla mano, la estirpazione della cicatrice dolente o l'alcoolizzazione dei tronchi n ervosi può arrestare l'evoluzione della neuralgia ascendente, r.orne sem·b ra siasi verificato in un caso così trattato dagli autori; però quando la sindrome si è sviluppata tanto la simpatectomia, come l'amputazione a qualsiasi altezza sono del tutto inutili. L'unico trattamento efficace è la sezione delle radici posteriori precocemente praticata. DR.
VIE DIGERENTI. L'insufficienza pilorica. (L. BoucHur, L e Journal de Méde cine de I.yon, Il . 109, 1924).
L'insufficienza pilorica, nel confronto con la stenosi così ampiamente studiata, è rimasta nel1'ornbra: essa costituisce una sindrome di importanza minore senza dubbio, ma offre un innegabile interesse e merita di essere precisata semejotica.mente. ' L'A. colla denominazione di insufficienza pilorica comprende gli stati morbosi, n ei quali l'azione dello sfintere è turbata in maniera che lo svuotamento gastrico nell 'intestino avviene troppo rap):damente. Questa alterazione della funzione sfinterica va dalla incontin enza assoluta, in cui il piloro resta sempre beante, e lascia svuotare lo stomaco a guisa di un vaso bucato, a lla insuftì,cienza relati\'a, in cui lo sfintere, integro o no anatomicamente, oppone una certa resistenza al la peristalsi gastrica . Etiologia. Esistono due grandi varietà di cause: quelle che agiscono per distruzione parziale, o totale dello sfintere; quelle che ne turbano la funzione, senza alterarne la strutturà. .\ 1 primo gruppo appartjene anzitutto il cancro, sia nella forma ulcero-vegetante, cl1e spesso evolve . . determinando 1prima con le sue vegetazioni una stenosi più o meno completa, e poi con la fac;e ulcerativa la incontinenza, sia nella forma scir· rosa del cancro pilorico che infiltra, ispessisce e irrigidisce la parete, provocando una jncontinenza precoce, e non preceduta da una fase di ritenzione. Ma la insufficienza è sopra tutto frequente nel tipo di neoplasma descritto col nome di liriile plastica, il quale trasforma lo stomaco in un C8.nale più o meno stretto, le cui pareti !1anno perduto ogni elasticità. Quando rispetta il piloro
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ff. POLI CL INICO
può dare sintomi d'i sten osi, talora esofagea, a cui segue la insufficienza .p er l 'estensione del neoplasma. L ·· tlcera è causa sopra tutto della stenosi, e più raramente, quan·do è terebrante, profonda ed esattarnente pilorica, distrugge lo sfintere totalmente o parzialrr1ente, e determina la insuffi cienza. La siftlid e gastrica ec·cezionalmente può determinare la insufficienza ·del piloro, simulando tal volta Ja lini te plastica. .L a ·tubercolosi non è stata mai segnalata com e fattore di insuffii::ienza pilorica: in genere ha l'aspetto i·pertrofico e stenosa. .i\l gruppo delle cause che alterano Ja funzione e non l'integrità anatomica ·dello sfintere appartengono, ;per la gran parte, le lesioni gastroduodenali con sede distante dal piloro. Nell 'ulc~ra del dttoàeno è raro il sintomo di insuffìr.ienza, e più fr equente è il pilorospasmo con ritardo dello svuotarr1ento. L' A. ha constatato incontine11za pilorica in 4 casi di ulcera d ella p iccola curvatura, nelle ptosi gastrich~, in un caso ·di gastrite ·e tilica senza ulcera svelabile radiologicamente e clinicarnente, in tre casi <ii peritonite barillare ascitica, in tre casi di ascite ·Cirrotica di origine etilica, in casi di ascite iper carcinosi peritoneale e di gastro-radicolite sifi,litica. Altri autori l'hanno osservata in casi di stenosi oicatrizialP- della secon da .p orzione del duodeno, di spostamento e di cornpression:e del duodeno, di aderenze peritoneali, · di carcinoma del corpo dello stomaco, di mielite da compressione. Infine è stata os8ervata in a,ssenza di ogni lesione apparente dello $tOmaco, dei suoi nervi, o degli organi vicini: negli • i sterici, in casi di nevrosi gastrica pura, e nel corso di esami sistematici radioscopici in malati che. non a ccusavano alcun disturbo del.Io stomaco. Sintomi. Nell'insufficienza assoluta il solo sintomo clinico è la diarrea, che nei casi tipici è post-prandiale, accompagnata o no da colirhe, a for rna di lienteria, cioè car atterizzata da feci contenenti ·alimenti indigeriti. Essa non è, però~ sempre postprandiale, e talora segue alle fasi di sten osi pilorica, con costipazione, da cancro. La insuf ~cienza, supposta per i segni clinici, si mette in evidenza con esami appropriati: insufflazione, pasto di prova, radioscopia. Il procedimento più usato, 1p iù semplice, più preciso è l'esame radioscopico. La soluzione di bismuto, o di bario, scola senza arresto attraverso il ;piloro beante in 5 o 6 minuti, se molto aperto, in 10 o 15, se l 'insufficienza accompagna la· stenosi. L'aspetto radiologico è vario, secondo la causa: piccolo stomaco, immobile, in continuità diretta col duodeno, nella linite plastica; lacuna più o meno estesa della regione pilor ica , o prepiloricll. nel cancro ulcero-vegetante; rigidità e deforma 1
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zio11e di questc1. regione; nello scirro atrofico; jmmagine lacunare della porzione verticale, ne~ cancro del cor,po dello stomaco, ecc. La .p eristalsi è variabile: nella insufficienza Yera, assoluta, lo stomaco è spesso jrnmobile, e più raramente è normale, o presenta una peristalsi esagerata, come quando si ·combina l'insufficienza con la stenosi. L'·insuffìcienza relativa è più frequ ente della as .. soluta, e più spesso è di natura funzionale, con integrità anatomica dello sfinter e. Le cause abituali sono: l 'ulcera ·d ella piccola c11rvatura, l' ulcera duodenale, le peritoniti peripilori·che, le gastro-radicoliti, le ;ptosi gastriche, alcuni stati nevro.p atici. I · segni clinici sono scarsi: costipazione o diarrea, o alternate specialmente quando il malato prende un pasto u n po ' abbondante. La radioSCOf>ia rivela uno svuotamento rapido del miscuglio opaco in 10-20-30 minuti, che non è co11tinuo, uniforme, ma intermittente, con tempi di arresto, che indicano il persistere della fu11zione sfinterica. I.a ;peristalsi non è sempre esagerata, e spesso è normale, e talvolta diminuita: il piloro lascia passare troppo presto il contenuto gastrico perchè la sua funzione è turbata, e non .p erchè è forzato dalla: violenza della con'tra.zione gastrica. Vi sono vari ·g radi di insufficienza relativa, da quella cl1e si mostra uguale 1p er i ~asti di 1p rova e ,p er il bario, a quelle che si manirestano solo per il bario. Esistono anche insufficienze passeggere, o latenti, che passano ir1avvertite all 'esame radioscopico, se non son o rnesse in evidenza da una forte compressione della regione prepilorica, che forza rnomentaneamente lo sfintere. Questa forma larvata sarebbe frequente nell'ulcera duodenale. Infine in alcuni malati nevropatici, o ptosici, si pl1ò osservare in uno stesso esame, l'alternarsi della incontinenza e dello spasmo. Patogenesi. E facile com.p rendere l 'insufficienza ·p ilorica quando lo sfintere è distrutto , ma come spiegarla quando questo è intatto? Può essere direttamente provocata da lesioni vicine: briglie pe!itoneali gastropiloriche, duodenopiloriche, vesciculo-piloriche, o semplicemente perigastriche, caipaci ·di far trazione sul piloro, e turbarne i movimenti di chiusura e di apertura. Altre volte interviene una paresi infiammatorja del~ lo sfintere, nel corso di pericolecistiti , di peritonite bacillare, di ascite neoplastica, e forse anche di ascite cirrotica. Bisogna anche assegnare una notevole importanza ai disturbi della innervazione, specialmente dell'apparato ganglionare pro· prio dello stomaco. Il numero e Ja qualità d e1 gangli interessati da lesioni ipure varie per estensione e profondità, spiega le differenze corista-
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SEZIONE PRATICA I
tate nei disturbi 'delle funzioni motrici dello stomaco. Infine l'innervazione può essere turbata attraverso il sistema estrinseco, centrale e peTiferico, per lesioni di organi lontanj, e talora pe1· cause 1psicl1iche, ·che agiscono modificando i riflessi. IJ difetto di secrezione acida sarebbe, secondo Hayem eQ. altri autori successivi, una delle principali cause della insufficienza iptlorica. Ma le ri-cerche •P iù recenti dimostrano che l'acido cloridrico non ha il ;predominio sul controllo de11:apertura e della chiusura del piloro. T"tllore semeiol.ogico. - . E gran1de per l'insufficienza assoluta, che impone un esame p.iù minuzioso della regione duodeno-pilorica, e della piccola Cl1rvatura, i11 rap.p orto alla loro mobilità e allo stato del loro contorno. Spesso, così, apsp,aj ono dei segni ,che sfuggono a un esame meno metodico, e che pern1ettono di affermare l'esistenza di uno scirro atrofico del piloro, una linite locaJjzzata a11·a11tro un cancro del :piloro o della piccola cur-v·atura, cl1e ancora non ha11no una imtrarre d atl magi11e lacu11are si cura. Si possono • utili per l'i11dicazion~ operatoria, o per la inutilità di questa: se l'esame clinico e radioscopico escludono la possibilità di una resezione, diviene inutile la gastro-entero-anastomosi, se il cancro mantiene il piloro aperto. L'insufficienza relativa per la sua apparizione nelle circostanze più dis, simili, perde del suo valore semejologico e rende dubbie ·1e conclusioni: considerata da sola, non autorizza alcuna diagnosi, ma delle il)otesi che )isog11a verificare con vari mezzi di esplorazione, e sopra tutto con l'esame clinico. A. PICCINELLI. 1
Le amp11tazioni spontanee sconosciute dell'appendice. (DELNIAS . 107.Lrrial
d.e Chirurgie, no vembre 1924). '
Le amputazioni spontanee dell'appendice possono avvenire d•urante un attacco di aippendicite e se s'interviel)e immedi11tamente ,p er la peritonite, i .due s€gmenti saranno facilmente reperibili anche se non siano facilmente asportabili. Ma se l'am1'.}utazione a·vviene d·urante una crisi, e<enza che si reputi necessario l'intervento, si forrnano delle ader.enze circoscriventi un ascesso, rhe finisce in seg·t1ito col riassorbirsi, mentre i due ,monconi .d ell'appendice si obliterano ed il 1noncone dista:le può ancl1e scomparire. l\1olto spesso accade inv~ce c·h e la vitalità di qi1esto segmento € assicurata sia per la resistenza del ineso e delle sue arterie, sia per la neovascola1·izzazi·o ne dai tessuti circostanti. La. ip ersistenza vitale di questo ,f rammento ap.pendicolare distale, espone con facilità alla infezione per via sang«uigna o linfatica ed alla con-
secutiva for1nazione di u11 ascesso incistato a pareti sottili, la cui perforazione probabile espone il malato ad una p_e rltonite generalizzata. D'altro canto se si amm€tte che anche il moncone cecale 1p ossa subire per proprio conto una evoluzione simile, facilmente si comprenctono i danni ai quali viene a trovarsi il malato in se· guito a queste autoamp·u tazioni, e com-e perciò sia importante il ricercarle e riconoscerle durante u11 intervento od un reinter·vento per evitare. le r ecidive postoperative e tutte le loro conseguenze. L'autoamputazione cl1e non ha richiesto lln intervento d'urgenzal e .p erciò è rimasta sconosci uta, è del resto secondo l' A. estremamente rara~ ed egli ne ha trovati nella letteratura 9 casi ai quali n e ha aggiunti altri 5 inediti (1). Dal lato anatomo patologico, l' A. disti11gue nell'autoarnputaz~one un'origine infettiva (appendicite perforante necrotica), un'origine meccanica (strozzamento per brigli.e congenit~ od acquisite age11ti sul meso appendice o sulla stessa appendice), ovvero p·uò aversi l'associazione dei due meccanismi e lo sfacelo per arresto della circolazion€. Si parla di amputazioni complete qua.udo i due frammenti sono distaccati totalmente, e di incomplete quando sono riunite per mezzo del meso appendice, o di una specie di cordone più ' o meno grosso residuato ad appendicite oblit-erante o sclerosante. La sede della sezion e più spesso è alla base, o alla sua metà od alla l)Unta. Il m oncone appe11dicolare presenta generalmente un aspetto carat, teristi·co, essendo circondato da un tessuto cicatriziale, con disposizione longitudinale o radiale; la sua consistenza dura, sclerotica, la differenzia dalla punta nor-male, inoltre è sprovvista de.lla piccola frangia grassosa, che si trova costantemente all'estremità dell 'organo sano. Tiigua1,do al segmento libero nelle amputazioni complete la sua sed·e è variabilissima; nel maggior numero dei casi si fissa dietro il cieco, alcune volte . intraperitoneale, altre volte extraper1~ toneale; si può trovarla a contatto del fegato o delle pareti anteriori. Dal Jato clinico non vi è alcun sintomo che faccia supporre un'amputazione durante una crist di appendicite acuta, e può av~enire che si abbiano solamente i sintomi ,d i una peritonite localizzata o generalizzata, -che se l'individuo non è stato mai operato può .p assare inosservata. )
(1) Si 1deve osservare come l'a·ffermazione dell'A. sulla rarità dell'autoamputazione sia inesatta. No11 è raro trovarne amp•u tate, come è occorso al 1pxof. Alessandri in due casi, in uno dei quali ri.corse all'avvicinamento ed alla sutura dei due mo11coni, ed al dott. Egidl che ebbe occasio11e di osservarne un caso con appendice completamente distaccata alla base.
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J L POI ICLINIC')
:.\la YiCeYersa se si tratta di indi·vjdui già operati di appe.n dicectomj a si può essere portati fuori strada, sospettando una colecistite, llna salpi11gite, una epiploite, ecc. In quelle due contingenze è necessario ten er p res·enti questi dati: se il malato non è stato mai operato, prima dell'operazione si rercher :'1 di precisare con cura la topografi a del dolore, le sue variazion i possibili fra una crisi P l'altra, ed in p ·a rticolare i sintomi ·di una appendicite retrocecale o di una forma pelvica. Cosicr,hè con quest-e precauzioni in presenza di un'appendice trovata amputata si dirigeranno le ricerr.he del moncone staccato con metodo. Durante l'operazione bisogna sempre verificare la punta ùell'a.].Jpencli ce: l'assenza della frangia gras~osa, ur1 aspetto cicatriziale della punta, la bre,rità. dell'ap · pendice, faranno p ensa r e all'autoamputazione. P er cercar e perciò jl frammento aberr ante "i esplorerà la regione ileo appendicolare, il meso a ppendice, la fossa retrocecale, la zona retrocolica destra, il piccolo bacino , esplorando col dit u, b adando di non scollare un'ap·p end] ce senza v edere quello che si fa e cioè r iscl1iando di distaccare aderenze e r ompere qualche arteriola importante, determinando un'emorragia difft cilm€nte frenabile. Se poi si è in presenza di una recidiva postope1·atori a s 'interviene generalmente a cald o e s e si trova che l'asportazione d ell'appendice è con troin.dicata dallo stato generale del malato, ri si contenterà. di drenare ampiamente la caYitit peritoneale. PANDOLFINI.
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e ter,nica cl1irurgica, un Yel"o trattato di cl1irurgia op era ti va, fornito di numerose, chiare e dimostrative figure. i /i ntera o~era è distinta i11 due volumi. Xel p r imo vol ume è trattata la p arte g~ nerale ed in su ccessivi capitoli la chirurgi a del cranio, della faccia, del collo, del torace, e degli organi tor::lc ici, d ella mammella, delle p areti adrtorninalj , del peritoneo, delle p tosi addom inali. ~eJ
s·econdo volume in qor so di s tarnpa sarà trattata la ch irurgia dello stomaco, dell'intesti110, della regione ano r ettale, del fega to e vie b'ilinri, del pan cr eas, cl ella milza, d ei r en i e ·delle vie urinarj e, ·degli organi ·g·enitali mascl1ili e femmjnilt e degli arti. Com e si vede la genialità operativa chirurgica del prof. Parlavecchio si è svolta pressochè in tutti i campi idea11do 11umeroc;i, nuovi ed origina li jnterventi. Se qualcuno di questi può forse pre. s tarsi a qual che discussione e non essP.re senz'altro accettato dalla unanimità d egli Operatori , pur tuttavia bisogna riconoscere che tutti i metodi del Parlavecchio indistintamente sono fondati sopra la esatta e profonda con oscen za dell'an a tomifl. cl1irurgica e d erivano da u11a .p r atica n on solo Ju nga ma gu idata da una intelligenza 5 t1periore alla comune. Il Parlavecchi o non solo ha jmmagin.ato nuovi metodi operatiYi , m a ha anche ideato dei n uovi strumenti in parte veramente originali, jn parte p erfezionamenti di stru · m eriti già con osciuti che corrispondono molto bene nella pratica e che sono d escritti e raffig urati nel tr attato ora in p ubblicazion e. 1
L . D.
C ENNI BIBLIOGRAFICI. P rof. G. PARLAVECCHIO. Contributi di terapia e tecnica chir i trgica. Vol. I in-8° grande, di pag. 448, con 182 figure originali. 'fl p. Gt1sta;\·o Travi, P alermo, L. 40. Il prof. 1G. Parla,recc hio si è .p roposto dietro le 11 un1erose ~nsistenze ricevu te da Coll eghi ed a~ lievi <l i riunire e i>ubblicare in lln unico libro i numerosi metodi di terapia e tecn1-ca chirt1rgica ideati da lui e dalla st1a scuola in 33 anni ù i pratica clin ica e in 24 anni d 'insegname n to . 1
Questi in etodi sono già ben n oti a tutti i cultori delle discipline chirur'g iche in Ita lia, ma ceriame11te il •p rof. P arlavecchi o ha fatto or a un'opeT::t rnolto lodeYole e cl i gran de utilità pratica ri unendoli in un unico libro in modo da rend Prn e più facile la conoscenza a chi ancora l'ignorava, e f'l t ile 1a consultazione a chi pur non i.gn or an·do1 i non può ten erli sempre presenti in tuttP. le loro particolarità. Qt1esta raccolta riesce, m algra~do il suo modesto titolo di contributo di terapia
FRENELLE. Pour diniinuer le risque opératoire. A. Maloin e edit. , P aris, 1924.
D UPU Y DE
I principali rischi operatori so110: l'intossi cazione anestesica, l 'emorragia, le inf Pzioni e lo cl1oc operatorio. P er r idurli al m inin10 occorre attenersi a determinate norme cl1e la esp erien za ha insegnato e che l 'A. n el suo libro raccogl ie e ctiscute in ca.p itol i clistinti per c iascuno dei s uddetti rischi. Nella .p rima parte del lavoro tratta dei 1nezzi di c11i disponiamo per valutaTe la resistenza del malato e del modo come questi d eve essere preparato all'atto operatorio; n ella seconda tratta della a n estesia generale e spinale; nell a terza d ei mezzi di prevenire e combatteTe la infezion e: e nella quarta di quelli per pre,renire e combattere l o choc operatorio e la en10Tragia. L'insieme di questj cap itoli forma un bel volume di 350 .p a gin e corr edato di numerose figure illustrative. .A... CER.
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SEZ IONE PRATICA
Le affe::,io11i chirurgiche dei reni ·e degli ureteri. Pag. 254, fig. 80. Berlin, Springer 19~4. l\1archi oro 13,20 (circa L. 70).
~l. Zol\toEK.
>;ella numerosa messe di pubblicazioni dedi·eate alle nefropatie chirurgiche, il libro di Zon~ dek pren·de :posto onorevole. Esso lla il valore di un'esposizione clinica dello stato attuale della el1irnrgia dei reni ed u reteri . S i basa infatti sulla . esperienza 25.enn.e dell'A. ed è una chiara esposizione di ciò cl1e veramente si osserva al letto .dell'ammalato e al tavolo operatorio. E la descri · zione, cio·è, di frequenti ed infrequenti compli. cazioni e postumi di solito 11on descritti negli altri 111ar1uali più generali o d'indole sc1entifica.. PriYo delle parti dottrinali, ogni nozion e teorica s1 riallaccia immediatamente ad un fenomeno pratico, di guisa che tutto ciò che sembra difficilmente comprensibile, trova la sua ldgica spiegazione in una reale ed anatomica lesione. Al.cune rarità, qualche nuova idea sulla .p atogenesi . e sulla cura di alcune lesioni renali contr ibuisce .a render e con le cl1iare figure , più interessante .questo breve m'anual-e. E. M
P eritoniti acute. Bologna, Cappelli, ed., 1924.
\ i . PuccINELLI.
. Il laYoro è diviso in due parti: in una pri1na sor10 trattate le peritoniti acute in generale; in .essa sono r ·i feriti alcuni interessanti esperirnentt ...nersonali tendenti a dimostrare il meccanismo <lell' assorbimento p eritoneale e sono riportate osservaz ioni istologichoe origina1j riguardanti le lesi on i anatomo-patologi.cl1e osservate nell'u omo. In una seconda 'parte son o trattate partitamente le varie peritoniti, per ciascuna delle qt1ali è portato t1n notevole contribu to statistico che nel complesso riguarda 1415 casi occorsi p er la quasi to·taliti in ·vari reiparti ospitalieri diretti dal Professor Bastianelli a Roma o al fronte « offre, per-ciò, per dire le parole del prof. Bastianelli stesso, :una parte clinica di esperienza pon corr1une e basato sopra una grande statistica degli ultinii .anni , di un solo reparto ch irurgico che ha layo,. rato per tutto il tempo sotto la stessa direzion e. L'importanza di tale statistica n on domanda di .essere illustrata ». Ma un altro 1p regio notevole del lavoro è u11a -bibliografia vastissima ·d ivisa opportunamente a ·seconda dei vari capitoli trattati. E un lavoro seriamente condotto che può riu·scire molto utile per gl'insegnamenti pratici che se ne possono trarre e come guida a ricercl1e ·sull'argomento. GIROLAMO ~1ATRONOLA.
ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. R. Accademia Medica di Roina. Sc-dl1ta straordinaria d el 7 febbraio 1925 . P1·esidenza.: Prof. V. AsoOLI, presidente.
1mportanza dia gnostica del pneumorene !c;emplice
o associato alla pielografia . Pr.o f. R. ALERSANDRI. - - L ' O. illustra i vantaggi del .p neum·ore11e nella diag·n ostica delle affezioni cl1irurgiche sia serrLplice che associato alla pielografia. Sebbene esso i10-n costituisca un m etodo d'indagine o rdi11aria, oon dimostrazioni radiografioh e, rnostr a quali ·vantaggi si poooono ottenere nella visibilità del 1"ène,. delle anomalie, delle alterazi<>ni p.atologiche. Il prof. D10-r-.Tis1 rileva l'importanza del metodo in caso di rene unico a ferro di caval lo e in eventuali ~]tre anomalie il cui rilievo può essere di impoctanza 1ritale per il malato . 1
ll punto doloroso epatico posteriore . Prof. G. SABATINI. L'O. i11idica la sede anatomica di un punto doloroso alla p1ressione della p ar etP poste.r iore del torace in ca.si di congestione e calcolosi epatica, punto doloroso p iù, freque·11te degli altri nelle sue esperienze. Il prof. MARGARUCOI accenna ad altro p1u nto doloroso i n corrispondenza del III spazio inteil'costale posteriormente. jJfucocele
dell'appendice, suoi rapporti col pseudomixorna clel peritoneo .
Pr1of. O.
MARGARUCCI. -
L 'O. dopo av.€re €Spo-
sto le nozioni a.ttuali sulla pia togenesii deJ mucocele illustra due casi ·di muoocele app~ndicolar e da lui operati con .otti1n-0 risulta.to e i1e presenta i pez~i a nato-mici .
Le:, reazione di Botelho ne'i tumori maligni . P1m. R. BRANOATI. - L 'O. rip orta i risultati d elLe sue esperienze in casi chirurgicamente ed anato1n]ca1neate con broillati, .e conciu.d e che l a reazione di Botelho most-1:a nelle percentuali unà freq11e11za massima ·di ·positività fra tutte le reazio11i prati.ca·te per la dia.gn·osi di tumore . E . GROSSI.
Società Medièo-Chi1·111·gica di Padova. Seduta del 30 gennaio 1925. Presidenza : l'rof. J\. CEVIDALLI , presidente.
R-ic;erche a.'n atumo-pat ologiche su,ll' escliisione sperinie·n tale chiitsa dell'intestino.
L.
BADI-LE . -
1n~nti
L 'O . rifer isce l 'esito di 70 esperi-
d ivisi in due gruppi . Trenta anjn1u.li subiscono esclusjone rli un t r n.tto di .t e11t1e 0011 allacciatura dei capi, previa e11tero-nnastomosi. L' ~spe-
462
r imento fallisce, perchè si riprod11ce i11 t utti la canalizzazione. I11 altri 40 si pratica l' esclusione ('hiusa di 15 cm. di ileo con r ecisione dei capi, dopo un digiuno più o meno prolungato. In alcuni l' ansa è lasciata intatta, in altri viene lavata con soluzione diluita di ca1~bonato di soda., in altri infi ne la si deterge con soluzione fisiologica tiepida. Si ha una grandissi1na mortalità, che diminuisce negli ultimi esperimenti e qualche a.nimale ha vissuto tredici mesii e oltre. l,a grande mortalità è dovuta precip,u amente alla flora ba.t terica sempre numerosa che normalmente vive nell'intestino allo stato sa.profitico, la cui virulenza viene esaltata dalla varjazione del n1ezzo nutritivo creato dal nostro intervento. Difatti. nell'ansa esclusa si h,a : ristagno, difficoltata circolazione sanguigna per distensio()'ll1e della pa1·ete'; congestione venosa iniziale di origine oon1plessa e trasudazione all'interno di 'llna sierosità. alcalina che trasf-01"111a il content1to in un terreno ideale per lo .svil•u1p1po della maggior parte dei miC' rc·h i. Compreso qu~to primo stadio si spieg.ano benissimo quelli su ccessivi di infiltrazione, infia.mn1a.zion e, necrosi della pa.1 ete, a seconda della virl1lenza. dei batt eri nell'ai1sa contenuti. r ,~
[ .tL~o XXXII, F Ac::c. 13.,
IL POLICLINIC'.)
B egiatoasi (Begiatoa albicans n. sp.-111ihi).
Prof. O. CASAGRANDI. - In questi ultimi te1npi si sono pubblicate delle osservazioni su forme di Degiatoe esistenti nell'intestino dell'uomo. L 'O. ha a vuto occasjone di t rovare u11a Beg iatoa nell~ itrina di ltna paziente la quale soffriva di u11a forma ,d i vaginite, p resentante.si come una infezione da Mughetto. L'esame del materiale prelevato d alla pati11a hianco-giallastra che copriva le piccole labbra e ~i mostrava tappezzare. anche buona parte delle pareti vaginali, mostrò la presenza di un parassita che aveva i caratteri di una Begiatoa. Lo stesso parassita, ed in grande quantit.à, fu t rovato nell'acqua potabile del luogo. Poichè sonvi molti che ascrivono le Begiatoe al gruppo delle O.scillarie, si potrebbe anche fare rientrare la infezione in discorso tra le Oscillariasi: ritengo però più opportuno lasciare .. le Begiatoasi a sè per quanto vici11e alle Oscillariasi. D'altro canto i10J1 si conosce fi11ora alcuna Oséillaria parassita della vagina, ma come parassita dell'intestino. La specie da me osservata appartiene a.l tipo delle Begiatoe albe. Dato il suo sicuro J)arassitisrn,o , la denomino Begiatoa albica.n,s n. sp.-mihi.
Anemia pe1·niciosa a tipo aplastico in gravidanza curata co'Tl il solfitro di antimon.i o colloidale. F. CLA USER. - Illustrazione di un caso di gra'idanza al VII mese complicata da maJaria e d a a n emia perniciosa progres.siva a tipo aplastico (1na ncanza as~ollJ.ta di globuli rossi nucleati in circolo). L'interruzione della gravidanza (provo-
cata col 1netodo Krause) e le ì11iezio11i di preparati ferro-arse11icnili no11 recarono alcu11 vantaggio. . .. .... . . anz1 s1 osservo un continuo peggioramento dell a paziente, le cui condizioni in 6a gi<>rnata di puerperio erano dj Hperate. Si decise allora di t entare le iniezioni en·dovenose di solfuro d' antjm-0nio colloidale, la cui azione su gli organi ematopoietici era stata studiata da MENEGHETTI negli a11imali. La i1l1ova cura diede dei risultati insperati perchè si rin sc! a det~r1r1in are eon sole 3 iniezioni la reazione eritro·b lastica n,ell'organis1no della paziente, , che 18 giorni più tardi potè abbandonare la Clinica i11 buone oondizii011i. Si c-onsiglia 1' nso di questo medicamento 11elle an,e mie perniciose al fi11e ' ' di studiarne la. reale efficacia e d eterminarne pii1 esa tta.1 nente la posologia.
Oonsicle1·crzio 11 i s lll nicotinismo, l'ambliopia nicotinica e loro cura. 1
Prof. V. R UATA . - L' O. dopo aver p,assato in r assegna il quadro sintomatico deJl' avvele11amento cronico da tabacco, viene alla co11c.tusio11e che le alterazioni visive dovute all'abuso di tabacco cl1e erroneame1rt:e vengono chiamate .-:l m bliopie alcoolico-nicotiniche, no11 rappresentano una malattia cculare a sè, ma devono invece considerarsi come n1anifestazioni seconda rie ed appa1·tcnenti al complesso di sintomi dell'avvelenamento cronico generale, dovuto al tabacco : in altri termini , l'rumhliopico nicotinico non è u1t intossicato in cui soltanto l' app arecchio visivo è compromesso - ma in cui l'avvelena meat o cronico si estende contemporaneamente ad altri organi che ne subiscono le stesse a1terazion i.
I voniiti nei lattanti. Prof. L. D. VERONESE. - L'O. disti11gue i vomiti in 11er,-osi accide11tali, causali acuti, abituali o causali cronici. Dedi<•a, a questi ultimi paTticolare attenzione, esponendo i fattori genetici principali e cioè: un fa~tore costituzionale, diatesi neuro1)atica; un fattore anatomico cori ge nito, stenio.si ed ipertrofia pilorica., ed uno acquisito, pilorospasmo, gnstroparesi , gastroecta~ia; un fattore meccanico; iperalimentaziione ed ipoalimentazione; u11 fattore chimico agente direttame11te: iperacidità abituale (capace di determinare _lo spasmo pilorico); un fattore tossico, agente ' in via riflessa: a) avitaminosi, alterato ricambio del calcio, turbe paratiroidee, tetania; b) alterato ricambio dei grassi, acidòsi (li potassi a); un fattore i11fettivo, sifilide, tubercolosi, malaria. ecc. Discusse tali cause patogc11iche, esposte le principali caratteristiche del vomit.o e i sintomi clinici generali nelle varie forme, l'O. riassume le o.sservazioni ricavate dallo studio di 42 casi di lattanti affetti da vomiti abituali, dalle quali risulta che nel 34. 7 % la patogenesi è da ricercarsi nella lue; n el 14,4 % nella tubercolosi; seguono poi le altre cause precedenteme11te enunciate.
A. R.
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[ .~NNO
XXXII : FASC. 13]
3FZJONE
PRAT~CA
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. A proposito degli accidenti sincopali _gravi dovuti alle punture pJeuricb.,. M. Barbier (Bullet. et mém. d e la Soc. des h6p. de Paris, 1925, n. 5) parten•do dall'esposizione ùi un caso di morte improvvisa in seguito alla puntura della .p leura fatta 1d a L. J{indberg, richiama di nuovo l 'attenzione dei medici sugli accidenti gravi che in tale circostanza possono soprav·venire nei bambini ed in specie nei lattanti, e ricorda i due casi seguenti: Un baw.bino dagli otto ai dieci m esi era affetto da qualche giorno da broncopolmonite degli apici sulla cui natura l'A. era indeciso, ma che fu svelata poi da un esame dello sputo mostrante numerosi bacilli di Koch . Orbene, in un certo momento n el bambino in questione fu constatata la presenza di una • sporgenza nella regione sterno clavicolare destra con ottusità e forte soffio. Hutinel ebbe a visitarlo e, sospettando una pleuri· te, fece eseguire una 'p untura: non appena l'ago era penetrato il bambino ebbe pallore, stato sincopale donde fu tolto con diffi coltà. Il secondo caso riguarda un lattante della stessa età, atrofico, cacl1ettico, dispeptico: anche in questo, sospettata una pleurite ed introdotto l'ago, pallore sincope, morte. 111 nessuno dei due casi vi era stata sottrazione di !iquido: l'ago aveva punto un .p olmone Gongesto. L' A. non dà alcuna spiegazione sulla patogenesi, ma insiste che i giovani medici si debbono ten guardare dalla asserita innocuità ·della puntura 1pleurica, riportata n ei libri. E gli accidenti temibili sono più facili ad aspettarsi nei lattanti indeboliti, intossicati, cianoti.ci, specie colpiti da cianosi pallida: si potrebbe in questi casi ravvisare una certa somiglianza con la morte improvvisa che sopravviene in bambini difterici, profondam ente· intossicati, asfittici, quan do si tenta di intubarli. L'.A. ha visto prodursi delle sincopi mortali se1nplicemente esaminando con l 'abbassa-lingua, la gola. Nella stessa categoria delle controindicazioni debbono essere posti. i piccolt affetti da grosse . aidenopatie bron·chiali, tubercolari, specje quando esse ab·b iano già dato luogo ad accidenti cardio-respiratori. Chauffard, allo scopo di evitare, nei limiti del possibile, questi terribili accidenti di inibizione cardiaca; non fa mai eseguire una toracentesi senza aver prima praticato una iniezione di olio canforato, di stricnina o di spa:rteina. 1
MONTELEONE.
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Gli autovaccini nella diagnos i e nel trattamento dell 'as ma .
v·i so110 as1natici che, mentre n o11 reagiscono alle proteine alimentari o polliniche, sono sensibili a certi autovaccini batterici. Per la prepar azione di questi, si devono esaminare accuratam ente tutti i possibili focolai di infezione, quali il naso, i diversi seni, le crip.te tonsillari, gli ascessi dentari, le adenoidi, l 'espettorato, le fe"Ci, il contenuto ·duodenale nei casi di infezione bi· liare, l'urina, le secrezioni u terine. Si fanno colture su agar-sangue ed in brodo glucosato, iso~ landone i germi e preparandone i vaccini. Per lR titolazione di questi, S. Thomas, W. Famulener e wr. de Mony Touart (A rchiv·es o f internal me.• <Zicl1~e e Presse ·m édicale, 17 .g enn. 19-25) usano il metodo di Hopkins, in cui l'unità rappresenta ~a quantità di sostanza batterica conten11ta 1n Grnc. -0,1 di una sosipensione a 1 % preparata con i. batteri centrifugati · in condizioni" ·determinate. L' en1ulsione vien e poi sterilizzata a 60°-650 per un'ora. Per la diagnosi, si inietta nel derma l'unità (eme. 0,1) . Si hanno 'POi · due tipi di reazione, quella rapida (10-30 rr1inuti dopo l'iniezione), che scompare rapidamente. Quella tardiva si sviluppa da 12 ore a 2 giorni dopo e .dura 2-5 giorni ed anche .più. Si 1devono seguire le particolarità della reazione (estensione del rossore, dell'indur-amento, eritema periferico, sensibilità, eventualm ente p11stola, linfangite, febbre) da cui si può affern1are il risultato positivo. La reazione negativa indica che il germe è inoffensivo. La reazione positiva può aversi anche con germi non ·p atogeni. Si sceglie poi per la cura la, o le specie ~atte· riche che hanno dato la reazione, inie ttando il vaccino dosato in ragione di 1 miliardo .pe;r eme. ed inveoe ·di 500 milioni per certe specie patogene (streptococco oemolitico, pen11:mohacillo). Ogni germe viene iniettato separatamente allo scopo di controllare l'intensità delle reazioni locali, che devono essere attenuate e consistere in leggera tumefazione, eritema della regione della durata di 2-5 giorni. La dose iniziale è di 100 milioni, e va aumentata progressivamente fino ad ottenere la desiderata reazione cutanea, per la quale, nei casi dell'.L\. furono raram-ente necessari più di 400 milioni. .L\ll'inizio,. le iniezioni si fanno ogni 2-3 giorni, aumentando in seguito gli intervalli fino a- 5-7. Nei 62 casi trattati dagli AA., la durata del trattamento fu di sei settimane e si ebbero 51 % guarigioni com.p lete, 22 % miglioramaenti, ed il 13 % insuccessi. Fra questi 1
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464
IL POLICLINICO
son o da m enzjonare 2 casi con concomitante tubercolosi polmonare, ed in altri sinusiti con po' 1ipi n asali, migliorati poi con la cura ch1rt1rgica. fìl .
La terapia dell'asma. W. Storm van Leuwen (Die Th.er apie d er Gegen.wart, 1924, n. 3) osserva che il decorse dell 'asma è influenzato da malattie intercorrenti ch e .p ossono àvere effetti favorevoli o sfavor evoli. Il 1niglioramento che si può avere dopo l'angina, la polmonite, l'in flu enza, ecc. dura per 3-6 settirr1ane. Fra le albumine eterogenee da introdt1rsi n el• l'organismo p er la terapia dell'asma, I' A. dà la preferenza alla tubercolina, alla quale tutti glj asmatici reagiscono, se non come prova di Pirquet, come reazione generale. L'-~. incomincia con dosi ~ricco lissime : 1-10,000,000 se il paziente reagisce alla tubercolina o se vi è sospetto di tubercolosi. Si ripetono le iniezioni dapprima due volte la settimana, poi unGf, poi $e ne ~an110 ogni 2·3 settimane, con tinuando fino ad pn anno. L' A. ha così. otte11to il 50 per cento di guarigioni , il 38 per cen to di miglioram•enti,, m entre il 12 1per cento è rimasto stazionario . Tali risultati si so110 avuti an che .in malati curati ambulator.iamente . Ri sultati ·p iù rapidi si ottengo110 con la galatto~ tera.rii a., jncom inci.ando con 1'iniezione sottocutan ea di c1nc. 0,1 a cui dopo alcune ore se n e f::t ~eg uire una di em e. 0,5. Il giorno dopo si inietta 1 eme. e poi 5-10 (per via endornuscolare) . Se n el periodo feb·b rile l'asma peg.giora, si inietteranno ·p iccole dosi (eme. 0,01). Se durante tale periodo le co11dizioni si manten gono invariat·e, tale teral)ia ~ inutile. Buoni risultati si possono ottenere anche con Je 1niezicni endomu scolari di zolfo (all'l per cento in olio ·di oliva). La iniezione di 1 eme. dà dopo 12 ore reazione generale (febbre, cefalea, malessere) e locale, dopo di ch e le condizioni migliorano. Si contin'llano lé iniezioni (sottocutan ee) di eme. 0,1-0,5. Se invece le cond1zioni peggiora110 , si posson o tentare le dosi piccolissime. Scarsi ris11ltati si otten gono con le )niezioni di peptone e con gli autovaocini; questi ultimi però qualche volta possono essere utili. Importante è la dieta cl1e deve essere ~purinica, a m en o ch e gli ammalati tollerino male il burro, il formaggio, il latte. Consigliabile è la p-epton o-terapia per Yia. orale, facendo prendere, tre quarti d'ora pri111a di ogni pasto, mezzo grammo di peptone ed evitando ogni introduzione di cibo fra i pasti. Per la cura dell'accesso, è conmgliaJbiJ e l'adrenalina, a dosi ,di eme. 0,2-0,6, eventualmente ripetute pif1 volte al giorno. fìl.
[AN·NO
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L'avTenire dei pleuritici. La frequenza con cui individui che l1anno sofferto di pleurite essudati va, ammalano 1n seguito di tubercolosi polmonare, è messa in evidenza da una statistica fatta al Centro di Riforma di .N antes da Brt1l~t (Bull. et mém. d~ la Soc. ?néd . d es hopi taux, Paris, gennaio 1925) . L' A.. su 37 soldatj ésaminati, che avevano avuto in precedenza una pleurite siero fibrinosa, n e ha riscontrati 6 affetti di tbc. polmonare. Unendo il i;risultato di -questa statistica con quello clell'anno precedente , in cui su 42 antichi pleuritici ve ne eran o 6 affetti da tbc. 1~olmo nare, si ha che su 79 pleuritici 12 so110 di\·enuti tubercolosi, vale a dire il 15 % dei soggetti che hanno avuto una pleurite siero-fibrinosa e sono gu<:l.rjii da q11esta tbc. 1pleurale qualche anno dopo aminalano rti tubercolosi polmonare. f\1a non basta. Gli altri 1p leuritici, guariti per quanto riguarda la pleura e il polmone, con o senza r eliquati, o con senza sclerosi .p leuro polmon are, r esteranno sempre indenni dalla tubercolosi polmonare? P arecchi di essi, dopo la pleurite, possono presentare altre lesioni specifich e. r: A. fra gli altri 31 soggetti esaminati, ha osservato . una amputazione p er tumore bianco del piede, due m. di Pott, una tuber colosi osteo articolare della spalla e due tu·b ercolosi ganglionari. A. POZZI.
Emottisi tubercolari e non tubercoJarj. Negli ultimi anni, l'attenzione si è rivolta ai falsi tubercolosi ed in specie alle alterazioni delle ie aeree superiori che posson o simulare la tubercolosi. Ricercando la parte che hanno nell'etiologia delle emottisi le varie affezioni , dall' e$.'.\ me di 1007 casi Lanfer e Vitry (La Presse 1nédicale, 1924, n. 40) sono. portati a stabilire la '3egu ente tabella: A ) Tuberco·l osi chiare: 1) emottisi di origine polmon are, 569; emottisi non polmonari per lesion e rin ofarin.g ea Ron tuberc., 6; p er laringite tuberc., 4. B) Non tubercolosi : lesioni del naso, 71; lesioni del faringe, 108; lesioni delle gengive, 5; lesioni del laringe e trachea, 6; congestioni pol· monari, 86; bronchiettasie, 37; intossicazioni da gas e acidi, 28; intossicazioni da etere, 2; traumi toracici, 9; cardiopatie, 13; affezione esofagogastriche, 9; senza causa determinata, 54. Risulta da queste cifre che le emottisi possono esser ri-ferite alla tubercolosi polmonare meno che al 60 % dei casi. A notare i casi di emottisi in tubercolosi, dovute non al loro stato polmonare, ma a lesion i rino.f aringee ·b anali. I,e ''egetazi oni adenoidi son o meno rare n ell'adulto di quel ch e non si pensi; le emorragie che esse proclucono , 1
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SEZIONE P RATIC' A
durante jl sonno .fanno si che il sangue si accumula nell'ipofaringe e che il malato allo svegliarsi espettori del sangue . .Lo stesso avviene per le epistassi notturne. MONTET.EONE.
TECNICA MEDICA. Il metodo del vescicante nella tecnica sierodiagnostica. .~ .
Rubino (Niinerva medica, 15 ottobre 1924) ha 1·atto ricerche allo scopo di vedere se, al siero di sangl1e ottenuto per estrazione del sanguo dalla ven a, poteva sostituirsi il siero ottenuto 1nvece dal vescicante. Risulta che il siero del . vescicante non è infiammatorio in grado degno di nota, è sempre limpido e non presenta mai diffus~one emoglobinica , tranne n ei casi in cui le pareti dei vasi capillari sono abnormem ente p ermeabili ed esiste diatesi emorragica. La reazi on~ di Wa5sermann e qt1ella di Vidal eseguite sul siero di sangue e sul siero delle vesciche danno sempre risultati concordanti, per cui si possono con sicurezza eseguire· ta.lj reazioni soltanto sul siero del vescicante. Qualora · venisse dimostrato che i caratteri fisici e chi · miei del siero di sangue e di quello da vesci( ante r.oncordano appieno , anche le altre rea, zioni che si praticano sul primo potrebbero invere eseguirsi sul secondo. 11 metodo del vescicante 1p resenta anche altri vantaggi; esso è quasi indolore per l'ammalato, è di applicazione assai più facile, specialmente nelle persone grasse ed in quelle facilmente impressionabili; p ermette molti esami consecutivi sullo stesso ammalato, ed è inoltre ·d i indiscuti, bile valore nella pratica infantile, data la difficoltà della puntura delle vene n ei bam·b ini. [Va p erò tenuto 1presente che la cantaridina potrebbe esporre a qualche 1pericolo, p. es., nei n efritici; inoltre l'applicazione del vescicante esige sen1pre che la parte su cui si .è fatta l'applicazione ve11ga tenuta fasciata per un certo tempo. Nota del R cd.] .
P er l 'applicazione, si sgrassa dapprima la cute co11 alcool e si aipplica un quadratino di 4 cn1. dl lato del noto empiastro cantaridato, previamente riscaldato; è bene 1proteggerlo poi con una fasc iatura. I 1punti di elezion.e sono l'addome, i l braccio, la coscia, la ·gamba, l'avambraccio, il torace. Il tempo medio necessario p er la vescicazione è di 15 ore, con oscillazioni da 4 a 24 ore. Sollevata la ·vescica, si punge con una lancetta e si raccogli e il siero in provettine sterili, leggermente r iscaldate. Si medica poi con garza sterile; il rivestimento si riattacca entro .poc11i giorni; ne residua una pigmentazione brt1na.
NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Modificazioni anatomo- fisiologiche determinate nel segmento te1•minale del tubo digerente dalla soppressione del colon. .A: W,eiss e P. Porcher (Arch. d . mal. d. l 'appar . dig est., ecc., XIV, 9) non si occupano ex-professo del1e modificazioni fisiologiche ma solo di quelle inorfologiche. E noto che dopo colectomie 1p arziali o totali si· riscontra una dilatazione notevole dell' ultimo tr atto del tenue presso l'anastomosi e del colon che rimane. 1Dilatazione talora sacciforme che ·D uval e 1Roux hanno chiamato pseudocieco. Hanno studiato radiologicamente 5 malati. 1) Colectomia destra. Ileo-trasversostomia latero-laterale. Presentava uria dilatazione dell'ultirr10 tratto del tenue che gli AA. chiamano (( colizzazione »; 2) Esclt1sione d el colon destro co11 ileo-trasversostomia. C·olizzazion e del tenue; 3) Caso simile al precedente; 4) Colectomia subtotale. Ileo-sigmoidostomia termino-termin ale. Tipica colizzazione del tenue; 5) Colectomia· totale. Anastomosi tern1ino-ter-minale ileo-sigmoidea inferiore. Notevole dilatazione del r etto e del tenu e. Tali malati furono visti dopo l 'operazione uri .p eriod o di tempo variabile da 5 anni a 2 mesi. In condizioni nor-mali l'assorbimento d.ell'acqua e degli idrati di carbonio, non assorbiti dal tP. nue, è ~ompiuto nel tratto cieco-ascendente. Il consolidamento e l'impastamento delle feci nel tratto cieco-ascendente e n el si·g ma. La funzione evacuatrice è devoluta all'ampolla dalla m uco~a della qu ale parte il riflesso ch e dà lo stimolo alla defecazione (Gley). Il trasverso e il di5cend ente n on servono che al trasporto dei materiali. I dati clinici e radiologici raccolti dagli AA. 11 portano alla con clu sione che tolti i colon qneste diverse funzioni vadano devolute ai segmenti intestinali rimasti. Infatti la .quantità di liquido opa~ o ch e si 1 può inie'ttare in questi operati è simile a quella che si può iniettare in ·u n individuo normale. La diarrea cl1e .p resentano tali malati in un primo tempo e che poi scornpare è dovuta al mancato assorbimento di a-equa e alla continuata secrezion.e di succo intestinale da parte . del tenue che fav·orisce la dtluizi one delle materie fecali. secondo gli AA. si ha dopo uri certo tempo una modificazione della mucosa del tenue nel senso di un adattamento alla nuova funzion e e di una trasformazione in una mt1cosa con proprietà simili a quella del colon. B questo quanto si propongono di dimostrare con ricerche sperimentali. ~1.
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ASCOLI.
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T!. POI ICLINIC1
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Rigenerazione spontanea .della 1nucosa gastrica dopo resezione parziale. ~1icon e Magron {La Pre sse méd., n. 18, 1924ì) 11anno sperimentato sui cani recidendo la mu, cosa gastrica :per un'estensione discreta (sup. e 1~. 10 x 8) . ed osservandone la rigenerazione in spazii di tempo differenti. Venendo i cani a morte d·opo 15 giorni, dopo 25 giorni, dopo 5 giorni,. dO'PO 7 m esi, può dai suoi es'Perimenti concludere che può avvenire la rigenerazione spontanea della mucosa: formandosi a principio .. un semplice epitelio in seguito .p resenta delle cripte ed in seguito dei cul di saochi secr~tori. La rrius.colaris-mucosae· fa difetto sotto le porzioni recentemente riparate dell'epitelio. JUN.
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\I.ARIA _ (lVI.
BOU TAREL.
Paris médical, 1924,
n. 6).
difficile fare dei confronti ·data la fluttuazione continua della moneta variabile sia nel valore nominale che reale. ·Per otten ere delle cifre approssimative possiamo stabilire, data la somma .f issata per gli onorari di un medico, a quante r azioni quotidiane di un uomo di media ~ondizione sociale poteva corrispondere nell' epoca in questione: un sempljce calcolo ci potrà far ottenere la somma in monefa moderna. Un gran numero di testi menzionano qu esti onorari senza fissarne l'ammontare: altri ·AA. senza fissare la somma accusano i m edici di rapacità: nel (( Roman de la Rose >> Jean de Meun rende noto che medico ed avvocato sono tenuti insieme da un legame, cioè dalla rapacità. Più preciso è Mandeville, chirurgo di Filippo il Bello: nel 1306 egli s~rive: « invano il chirurgo possederà l'arte, la scienza, il manuale di chirurgia se egli non conosce nè l'arte n è la scienza di farsi pagare. Fra i ricchi vi sono malati tanto miserabili, tanto avari, tanto stupidi da non dare o nulla ' o mediocre salario al loro chirurgo. Essi immaginano essere cosa straordinaria dare dodici denari o due soldi al ·giorno, come farebbero ·per il calzolaio , per il sarto ... ». Dodici denari valgono un soldo : dunque da uno a due soldi. •E poichè in quest'epoea bisognavano per una giornata di mantenimento dieci soldi che, calcolata a venti lire d'oggi, fa ascendere l'onorario del medico a 4 franchi. È questo povero onorario che fa vituperare per più pagine il Mandeville contro i malati avari. Ed in alcuni manoscritti del British ~1useum, sono annunziati con rumore, degli onorari un po' più eleYati che, È
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con jl solito calcolo, si .p ossono far asce11dere a 160-180 franchi. In una farsa della Regina di Navarra, il malato ci presenta un medico il quale sarebb·e stato onorato di cc un ducato », per n on più di due visite, compenso altissimo per qu ei tem;pi. Se questo ci è detto in poesia, se ciò ci può far dubitare, abbiamo in altri documenti, nozioni più precise. I-Ienri Estienne ci riferisce che un certo 1nedico Petrus Aponus chiedeva, allorchè dO\'eva uscire dalla città ·p er vedere un malato, 50 scurli d'oro al giorno, la- qual cosa indigna fortementE-> l 'Estic1111e: 50 scudi in quest'epoca pesa,ra110 200 grammi d'oro, cioè corrispondevano a 1500-1600 franchi attuali. E, chiamato dal papa, l' Aponus ricl1iede 400 scudi al ·g iorno. E abbastanza bene si porta Yano i medici più celebri, color o i quali si trovavano in rap1p or ti professionali con le persone reali. Cottier, l'unica persona rispettata e temuta da Luigi Xl, guaèlagna in , contanti in cinque mesi, 54,000 scudi, senza parlare dei vescovati, degli in1pieghi, delle terre per i suoi parenti. Il solo stipendio som, mava dunque a 275,000 francl1i mensili i1; ino11eta 1923. ·GuiJlaume ·d e Harsely, medico di Carlo "..'!, lasciu.ndo la corte ricevette un regalo di 42,000 franchi, ed alla sua morte, lasciò un'eredità di 2 mi~ lioni 160,000 franchi moderni. Un certo medico Sylvius, da non confondere con il celebre anatomico detto Sylvius, fu fa~ moso per la sua avarizia e per la sua scienza: egli fµ libero professore al collegio di Tricquet di Parigi : 1Per economizzare le spese ·di un carne, riera, portava da sè stesso i pezzi anatomici ne· cessari alla lezione, e dissimulava nelle maniche del suo vest1to una gamba od un braC'cio necessari per la dissezione. Ora Estienne ci dice che questo Sylvius, prendeva da ciascun allievo un testone al mese: Estienne, testimone oculare, afferma che gli allievi erano 200: un testone valeva da 10 a 12 soldi, il soldo, rappresentava il valore di 11 grammi di argento, cioè 110 grammi di argento. Ciascun allievo pagava dunque in nostra moneta, 33 franchi, da 200 allievi n e rice· veva 6600. MONTELEONE . •• 1
L'Università in Parlauiento. L a Camera dei deputati annovera 58 professori universitari, d i cui 22 di carriera, 33 liberi doce11tt·i e 3 emeriti. Il Senato conta 102 professori universitnri , e fra essi 18 nooninat.i nell'ultima infornata; un quatto circa del Senato è quindi formato cl i professori uni versitarì. (Da Pathologica).
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SEZIONE PRATICA
POLITICA SANITARIA E CONTROVERSIE GIURIDICHE.
XXIl. - Accertamento 4ella data di presenta~ione dei ricorsi gerarchici. Un ricorso al Governo del Re contro delibera, zione della G. P. A. in sede tutoria è irricevibile, se, spedito ' da up Comune vari giorni pri.rr1a (4 giorni) della scadenza del termine di 30 giorni (ora 15), risulti dal protocollo della Prefettura pervenuto oltre detto termine e il ricorrente non dimostri che sia stato protocollato in data poc;teriore all'arrivo o per negligenza dell'impiegato preposto alla direzione delrarchivio,. o per malattia o per altro transitorio impedime.nto. (Consiglio di Stato, Sezione IV, decisione 5 dicembre 19-24, n . 9S9). '
XXIII. - Interesse a ricorrere contro provvedimenti concernenti la costituzione della Commissione giudicatrice di un concorso. .l\.n11ullata la nomina di alcuni con c0rrenti, per vizio formale inerente alla valutazione dei titoli, la stessa Commissione fu chiamata a rinnovare il procedimento, incominciando ·d all'ultimo atto nullo ..l\lcuni concorrenti d edussero che la ·Commissione era illegalmente costituita e che avreb, be do,·uto provvedere altra Commissione. Non avendo essi :partecipato ulteriormente al concorso, fu eccepita la inammissibilità d el ricorso per difetto di interesse giuridico. Ma la I'' Sezione del Consiglio di Stato, con decisione 28 n ovembre 1924, n. 871, ha dichiarato ammessihile il ricorso - che poi ha respinto in ~erito, per altro motivo - con sider a n do che non possa opporsi carenza di interesse in chi impugni la composizione della Commissione e al concorso n on abbia preso effettt\'amente parte, quantunque abbia a suo tempo fatto domanda di parteciparvi, poichè il concorrente 'non ha dovere di parteciware a prove d1 concorso inquinate a suo credere di illegalità e destinate a rinnovarsi con altra Commissione.
Effetti dell'annullamento degli atti di un concorso.
XXIV. -
L'annullan1ento degli atti di un concorso per illegittimità riscontrate n ell'esame dei titoli, se porta n ecessariamente all'annullamento ·delle prove di esame, quando sia stabilito dalle condizioni del · conco.rso che l 'esame dei titoli debba precede1e Je prove, non importa nullità degli atti precedenti del concor so e nullità della nomina delJa Commissione esaminatrice. (*) La presente rubrica ·è affidata all'avv. legale del nostro p eriodico
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GllJRISPRUDENZ~t\ *
Il criterio.... seguìto 11el caso concreto, dalla IV Sezione del Consiglio di Stato, con la decisione 29 n ovembre 1924, n . 871, sul ricorso del 1p rof. Quarta contro gli Ospedali Riuniti di Roma, f1 applicazione ·d i un principio più generale. che si può così. formulare: annullato il risultato di un concorso 1p er vizi della nomina o d el procedirne11to, quella e questo devono essere rinnovati inco1ninciando dall'ultimo atto nullo, poichè rimangono fermi gli atti anteriori e sono inefficaci tutti gli atti successivi. Coerentemente allo stesso principio, la IV Sezione, con decisione 13 dicembre 1924, n. 1082, ha $tabi.lito che, annullata la nornina ,del ·v incitore di un concorso perchè erano state aggiunte clausole e condizioni di favore n on conformi al bando, opera illegittimamente il Comune se bandisce altro concorso e non {Provvede a nuova nomina in base agli atti del primo concorso.
XXV. - Se ed in quali casi possano essere ricusati i membri della Commissione giudicatrice di un concorso. Questione assai delicata. Il giudi.ce 1può essere ricusato se abbia interesse n ella controversia, ~e sia parente o affine sino al .quarto grado, inclusivamente, di una delle parti, se abbia ·dato consiglio o prestato .p atrocinio nella causa, se vi sia in.imicizia grave fra lui ed uno dei litiganti! ecc . (art. 116 cod. proc. civ. ). l\1a queste norme sono applicabili alle Commissioni giudicatrici dei concorsi? La questione è stata esaminata recentemente dall a IV Sezione del Consiglio di Stato ed è stata correttamente risoluta con decisione 28 novembre 1924, n. 871, la quale ha stabilito i seguenti criteri direttivi: l' istituto della ricusazione, quale risulta dalle leggi processuali in senso stretto, non può nella sua interezza avere aipplicazione nel campo amministrativo e in particolare nella materia degli esami e dei con corsi; la ricusabilità di un membro di una Commissione di esami è da ammette1 e solo quando, negandola, n e r1marrebbero violati fondamentali principi di logica e di giustizia, sostanziandosi in cotal guisa veri eccessi di votere. s~. infatti, facesse parte della Commissione chi è legato ad uno d ei concorrenti da stretti vincoli ' ·d i :par entela o ne è ... .diviso da inimicizia gra·ve, mancherebbero le condizioni essenziali della ob. biettività, serenità e sincerità del giudizio tec11ico e del concorso. ·P iù che di un caso di ecces'3o
GIOVANNI SELVAGGI,
esBrcente in Cassazione, consulente
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lT. POLICLI NIC:)
di potere, in senso rigoroso, si tratterebbe di un caso di violazione dei prin cì.p i generali del diritto circa i concorsi, cio.è df una vera e propria violazione della legge. Esaminando il caso concreto, la IV Sezione soggiu nse che non è. motivo legittimo di ricusazione il fatto che la Commissione abbia già espresso giudizio su titoli e prove di esami. e èl ebba poi rinnovare il procedim ento per essere stato annt1llato il precedente giudizio :per mocivi di illegittimità formal e.
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XXVI. - Limiti dei poteri delle Commissioni giudicaitrici di concorsi pubblici. La C.ommissione giudicatrice ·di un con corso .p er titoli ed esami valutò .p rima i titoli ed escluse dalla prova dell'esame un con corrente con5iderando insufficienti i titoli da lu i esibiti. Nell'avviso ·del con corso non era stato, però, stabilito ch e fosse necessario conseguire un certo numero dj punti circa il valore dei titoli perchè i concorrenti potessero completare la prova, mediante l 'esame. Sicchè la Commissione aveva ecceduto, escludendo dalla prova ;pratica il concorrente cl1e essa ritenne non avesse titoli sufficienti. La IV Sezione del Consiglio di Stato, con decisione 6 dicembre 1924, n . 1040, dichiarò illegittimo l 'operato della Commission e ed annullò il risultato del con corso, p er il motivo già indicato. XXVII. - Limiti del potere di annullamento di ufficio con riferimento ad un concorso pubblico. Il Governo del Re annullò, d'ufficio, i risultati degli esami di un concorso .p erchè uno dei commissari non era in tervenuto a du e sedute della Commissione: l'una dedicata alla determinazione delle varie materie di esame e l'altr a alla l ettura e all'approvazione dei temi presentati, per mandato dei colleghi, dal commissario assente. f: noto che il Governo del Re 1p uò annullare, in qualunque t empo, anche ;per prop.ria in iziattva, gli atti amministrativi cl1e risultino viziati da violazione di legge o di r egolamenti. Questo .p otere fu esercitato n el caso in esame. L'interessato ricorse al Consiglio di Stato in sede giurisdizional e contro il decreto real e che annullò il risultato del concorso e la IV Sezione, con decisione 6 dicem·b-re 1924, n. 1002, accolse il ricor so di chiaran.do ecc.essivo l'annullamento, per l'assenza di un commissario, nelle condizioni sopra indicate. Segnaliamo questo caso specialmente per chè, in occasione di esso, la IV Sezione ha esercitato il suo controllo di legittimità sui limiti del potere di a11nl1llamento di ufficio e sull'esercizio eccessivo che, in concreto, ne fu fatto dal Governo del Re. 0
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XX VIII. Significato della espressione « nomina diretta >. Secon do il comune significato risultante ·dalla legislazio11e e dalla prassi amministrativa, la espression e nomina diretta importa n omina .p er pubblico concorso in contrapposto alla nflmina per prormozione ad ufficio superiore. Posti questi concetti, deve ritenersi viziata da contraddizione ed in efficacia la norma. di un regolamento locale, la quale disponga così : << per la prima vacanza dei. posti · direttivi da coprirsi con pubblico con cor so, sarà ·p rovveduto con riornina diretta, qu alora vi siano funzionari che, n el reggere tali carich e, abbiano d imostrato attitudini emin enti nel disimpegnare la mansion e ». In sostanza, la nomina diretta è stata qu i con· siderata nel senso di promozione, cjoè in senso A.ntitetico a qu ello della nomina per concorso. E il Consiglio di Stato, con• decisione 6 dicembre 19-23, n. 1050, ha dichiaratq nulla per vizio di contraddizione la norma del r egolamento. Prescindendo dal caso special e, imiporta rilevare il significato della espressione nomina dtretta secon do la prassi amministrativa. I
XXIX. -
Garanzie nel casi di licenziamento.
Ad un impiegato comun ale (segretfirio) q\1antunque pon titolare, verchè rimasto da molti aru1i al servizio del . Comune come .p rovvisorio od avventizio, competon o le fondamentali garanzie prescritte dall'art. 99 del regolamento per la legge comunale e provinciale il 1quale estende il bene· fici o delle sue n orme agli impiegati, salariati e agenti comunali in genere. Fra tali garanzie è quella del parere del Consig lin di disciplina, prescritto per le p unizioni su.p eriori alla sospensione dallo stipendio per un mese. , Questa regola, che risulta dalla decisione 19 dir,embre 1924, n. 763, della V Sezione del Consiglio di Stato, è considerata applicabile al licenziamento dei medici condotti nel corso del periodo di prova, qu alora, si inten de, si tratti di licen ziamento in tronco deliberato per motivi disciplinari : in tal senso, decision e 24 luglio 1924 della 'l Sezione del Consiglio di Stato, rie. Felli, della qual e già demmo notizia. N . B. - ,4.i quesiti degli abbonati si risponde direttamente per let tera. I quesiti debbono e83€re inviati, in lettera, accompagnat i dal francobollo per la risposta e sempre indirizzati impersonalmente allo Redazione del «Policlinico », via Sist ina, l it - Boma (6) . L e r isposte ai quesiti che non richiedono esame di atti o speciali indagini, sono gratuite.
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NEL.L A VITA -PRO FE SSIONALE . L'Italia sottre di eccesso di popolazione. ...\bbiamo precedentemente accennato alla circostanza che i nostri uomini di governo si sono ~empre compiaciuti della prolificità del popolo italiano e sempre con le parole l'hanno incoraggiata. Tuttavia sembra che il fenomeno cominci a dare qualche preoccupazione anche in alto. In u11 li·b ro di Lello Gangemi è ri·p ortato in rias~ unto un discorso del ministro De Stefani, riassunto che giova qui riportare: l l fattore p1'edominante della crisi attuale è dato dall' ac11irsi della sproporzione .tra la popolaz'io·n·e e i mezzi materiali di produzione, dovuta «
da un lato al naturale incremento demografico f' dall'altro al rallentarsi del capitale, conseguenza questa, della g.u erra e della distr11zione di 1·iccl1ezza determinata dal 1prepotere de.lla politica socialista. La pressio·ne d emografica è potente e costit1tisce oggi una nostra debolezza, ma potrà t:"'~sere domani la nostra forza. Il massimo co1npi•to della .p olitica econorr1ica del fas cismo è oggi la tiduzione di tale pressipne. In che m odo? 1c Vi sono due vie : l'emigrazione e l'accelerazione del ritmo e de.l formarsi d el capitale. La sproporzione tra le disponibilità d emografiche e le disponibilità strumentali ricl1iede anche una r ecisa politica produttivistica così n egli organi amn1inistraJtivi .del1o Stato come n elle direttive delle organizzazioni. 1< Il 1 protezionismo op eraio (Stati Uniti), o la crisi economica (Imperi centrali, ecc.), o ragioni po1itiche (Tunisia), o ragioni igieniche (Brasi le), ilannn vietato l'in grossarsi d el nostro flusso emigratorio. " Mentre d'altra parte la p opolazione è in continuo incremento per l'aumento delle nascite e per l 'innalzarsi dell'indice della durata n1edia <lel1 a vita. c1 Dal 1" .gennaio 1872 al 1° dicembre 1921 la popolazio11e è ipassata da 27 a 37 mili oni di abitanti, a 39 se si con siderano le nuove provincie. « La de11sità risulta di 125 persone per chilo1netro quadrato. « Dopo l'armistizio l'amore ha ripreso appa~, sio11atan1ente la nostra gioventù, ed i ma.triruoni celebrati nel 1919 furono 8,83 ·p er mille abitanti, raggiunsero 13,96 n el 1920. e declinarono a 11, 70 nel 1921, mantenendosi però superiori al quoziente di nuzialità antibellico che è risultato di ? ,03. « Il maggior numero di matrimoni ha 1 portato la naturale conseguenza delle maggiori nascite. « La n a talità italiana si era stabilizzata nel'
l 'u1timo trentennio precedente la guerra a circa 1,100,000 all'anno con 31,l nati su 1000 abitanti nel 1914, contro 18,1 in Francia, 24,l in Inghilterra, e 27,4 nell'Impero ·Germanico. « r.a gu erra ha portato ad una dirr1inuzione di 11atalità, ina .g ià dopo la guerra la natalità è ritor11ata alla cifra ap.tiJ)ellica, ed è sempre sens ibile l' eccedenza dei nati su i• morti. Il quozier1te di m.ortalità, che raggiunse un massimo cli 19,66 per mille nel 1916, è disceso nel 1921 a 17,50, r a ggiungendo una cifra più bassa del 1914 (17,94) . « Inoltre gli a ltri indici misuratori della vita umana italiana ci ·di cono che la vita media, che si calcolava a zero anni, ossia riferita a lla nascita. di anni 35 e a mesi 3 nel 1882, nel 1911 risultava di anni 47 e mesi 4; al 20° anno si calco]~ va di anni 40 e mesi 2 n el 1882 e di anni 44,5 i1el 1911; a l 40° anno di anni 26,6 n el 1882 e di anni 29,4 nel 1911; al 60° anno di età di anr1i 13 nel 1882, ·cli 14,3 n el 1911. 1< I.a vita .p roba·b ile che alla nascita era di anni 33,6 n el 1882 si è elevata ad anni 52,11 nel 1901 » . I.e notizie fornite dal documento su riportato hanno una importanza decisi·v a a sostegno de1 le idee che andiamo sviluppand-o. Tutti gli elementi che contribuiscono all'aumento della popolazione, intensificazione della nata.. lità e prolungamento della durata media. della vita, a parte la sosta del periodo belli co, sono in progressivo incremento. Per ta li fatti gli ~bitant i dell'Italia d ei vecchi confini sono aume11tati di 10 milioni in 11n cin· quantennio, ossia di più del terzo della c_ifra indicante la popola~ ione' del 1872. S e u11a tale tendenza persisterà, fra cinq11anta annt si avrà una -p opolazione superiorP. di ·molto ai cinquanta milioni, pur calcolando con una iprogressione aritmetica semplice, che in effetti non sar ebbe esatta. Quali p r eoccupazioni debba ·dare sì fatta presunzione è facile immaginare, quando si consi.· deri che un econon1ista americano ha di recente lanciato ]'allarme anche .p er il proprio paese: se 1'in cremento della po-p olazione nord-amerir;ana, egli 11a detto, seguirà il ritmo attuale, fra cinquanta a nni il suolo degli Stati l Tniti non sarà in grad.o di provvedere alla sussisten za dei suoi abitanti. . Ma tale affermazione potrà sem·b rare esage1·at.a tenendo 1presente l'enorme ricchezza degli Stati Uniti, il paese dei grani, del carbone, del ferro, del p etrolio, nonchè i1 fatto che si tratta 1i un paese ancora in periodo d 'immigrazione, quan.. tunque attualmente contenuta. 0
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Là i mezzi di produ zione sono a ncora il1 eccesso in confronto della popolazione, mentre da r1oi è l'op·p osto. Eppure lì si prolific~ di m eno, che da n oi. Il nostro indice di natalità supera quello dl qua15iasi IPOpolo civile. Il ministro De Stef ani ha dovuto riconoscere cl1e la pressione demografica oggi è potente e costituisce la nostra debolezza, ma ha aggiunto che essa potrà essere domani la nostra forza . • Questa possibilità non è stata dimostl'ata, nè è facile intenderla. Finchè il suolo ed il sottosuolo d'Italia sono quel che sono, finchè i paesi d'immigrazione sarann0 chiusi o quasi ai nostri connazionali, è pi"ù r ispondente al vero ·p ensare chP la nost1 a forza, sarebbe meglio dire il nostro benessere, sar:'l in ragione inversa della nostra densità demografica. Con sì fatte prospettive l'incoraggiamento alla proliferazionè è evidentemente deleteria. Pangloss .
AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Vig ilanza sanitaria sulle carni congelate. I l i\Iinistero dell'Interno - Direzione Generale di Sa11ità - ha d irrumato a i Prefetti u na Circolare (a firma A. 1'1essea), in r isposta a quesiti posti dalla Presidenza dell'Associazione Nazionale v~ eterinarii Italiani; essa dice: Per rispo11 dere a ques iti fatti a qt1esto Minis·~ero e per assicur·aTe la necessari a uniformità di trattrumento nei riguardi della vigilanza sanitaria delle carni congelate importate dall'estero, si riti~ne opportuno far presente che l'introduzione di dette c:arni nei Comun-i del Regno non deve, i11 via normale, essere subordinata a visita veterinaria> dovendosi oonsiderare sufficiente quella eseguita dai veterinari di porto o di confine a.Il' atto della importazione e rilevabile dal certificato sanitario di scorta. È però da prendere i11 esa111e il caso di pa1·tite di carni congelate che, g iunte in un Comune, de_bbano poi e.ssere smistate per ulteriori diverse destina.zioni. Occorre nd-0, in tali contingenze, mt1nire le diver$e rispedizioni di singoli certificati sanitari ·d1 scorta, l 'autorità provvederà a ciò r edigendo i diversi certificati sulla base di quello ch0 ]1a scortato l'i11tera partita. E poichè ~l rilascio di tali certificati no11 implica la necessi.tà clella visita sanitaria alle carni, l'on~re che potrà d erivar11e agli interessati dovrà con sistere soltanto n el pagame11to dei diritti di segreteri a a 11orma di legge. Compito dell' autorità cornunale sarà inoltre qu.allo .di nssic11rare il i1ecessario co11trol'lo nei frigorife1 i 01 e ve11gono de.posi tate le carui congelate per accertare che '?i sieno conservate nelle migliori condizi.oni igieniche, come pt1re di esercì1
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tare nna efficace vig ilanza sanitaria s ulle carni congela te allo::chè vengono espoote a pubblica ver1dita; tale controllo o vigilanza rientrano nella normale funzione degli organi comunali coo1petenti e non ·d ebbono quindi importare ·g ravami a carico del con1·m ercio di dette car11i . Di quanto precede le SS. LL. daranno sollecita comu nicazione, per opportuna norma, ai Comuni dipeJ.1de11ti, essendo i1ecessa.rj-0 evitare che sulle carni C'ongelate, il cui uso si va largamente diffondendo con indubbio vanta.ggio del pubblico ooosumo, gravino oneri i1or1 assoluta1me11te indispensabili.
Cronaca del movimento professionale. · Per il i·egolamento delle leggi sanitarie. I l D irettore Ge11erale della Sanità P ubblica ha. interessato la P residenza della Federazione degli Ordini dei Medici perchè faccia conoscere il pensiero della classe medica in merito ad uno schema di regol~mento di applicazi one della legge sulla riforma sanitaria di c11i il R. J>. 30 dic. 1923, numero 2~8~'· L a Pr~sidenza ha così risposto : I II.mo Sig. Comm. Messea - Direttore della Sa11ità P11bblica - Roma. In seguito alla Sua i)regiata, innanzi tutto La ringrazio sentitamente di voler sentire l'opinione della Federazione degli Ordini dei Medici sull 'approvazione del D . L. del 30 dicembre 1923. Le idee che io Le- espo11go sono il r isultato d i òiscu&Si oni e studi largamente trattati nelle asse-mblee e nei giornali di classe. E vengo in argo1nento a proposito dei vari articoli più meritevoli di esame: Art. 4. - Con quei.sto articolo viene soppre13sa la ~ourìotta piena, ma se ciò sarà relativamente facile ottei:1ere nei centri più importanti, in molti dei quali già òa tempo è soppressa, non altretta11· to J.o sa1·à i1ei piccoli centri, specie in certe regio;ii. · :C qi1i11di necessario che le norme per la com pilazjone degli elenchi dei poveri siano ben definite e precise, ad evitare abusi da parte delle A1nministr::izioni Corriu na li, e in particolar modo neila for1nazio11e dell'elenco di color·o che dovrebbero avere diritto alla sola as.sisten.za sanitaria e non anche a quella farmaceutica. Che gli eventuali ri corsi dei Medici Condotti contro gli elenchi dei poveri siano esaminati da Commissioni imparziali e competenti, co11 sollecitt1dline e accuratezza. Per le tariffe così dette speciali per la cura dea]i abbient.i si stabilisca che esse debbano essere t::> • uguali a quelle dei L . E. e possano essere rive~ dute annualmente. Che i Comuni siano obbligati a mettersi in regola con i concorsi. Art. 3 . - Che l'istituzione degli Uffici d'Igiene f' delle sezioni del Laboratorio Provinciale d'Igiene sia facilitata e favorita il più possibile, specie nelle provincie meno evolute igien'icamente, con persenale sanitario specializzato. . Art. 8. - L'istituzione di condotte ambulanti e dispE>nsari specializzati sia intensificata per la 1
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lotta antimalarica, antitubercolare, contro le malattie veneree, ecc., e, salvo che -esista110 già istituti pubblici sufficienti, ne sia fatto obblig·o ~ tutte le provincie in proporzione dei bisogni l-0cali. Art 34. - Che ·gli s~ipendj minimi dei Medici condotti e Ufficiali Sanitari non siano subordinati alle condizioni dei bilanci comunali, specie nei piccoli Comuni, e sian-0 tali da assicurare al Medico condotto una esistGnza dignitosa. Art. 35. - Che i Medici oondQtti siano il più spesso possibile chiamati a far parte delle Coni. . . m1ss1on1 per i concorsi. Art. 43. - Che i capitolati, per quanto è p·ossibile, siano basati su norme uguali per tutti i Comuni o che se non possono essere rooi obbligatori per legge, i Comuni siano invitati a seguire norme e criteri approvati dalla Prefettura e proposti dagli Ordini <lei )\f~dici e dai Medici cond-0itti. Art. 48. - Che l'incari co obbligatorio sia riservato solo a cas·i specialissimi, di dimos trata necessità e urgenza, per tempo limitato, e venga sentito il parere del Consiglio dell'Ordine. Art. 52. - Specificare chiaramente le attività degli Or<linj, che si crede possano t urbare il regolare andamento dei servizi sanitari; con preghiera di inf-01rmare la Federazione degli Ordini 8ulle idee dell'Amministrazione dell'Interno su tale questione per poter studiare ]~ conseguenti proposte. Al·t. 53. - Indicare, perchè ci ò manca all'attuale legge sugli Ordini, le mancanze dei Liberi esercenti, per cui siano applicabili sanzioni disciplinari , includendovi anche le gravi mancanze deontologiche e specialme11te l'nso di réclames !!On dignitose o scorrette, i prestanome, ecc. A rendere più efficace l'azione degli Ordini, che i Sanitari siano obbligati, dando una interpretazi-0ne esatta alla legge sugli Ordini, a iscriversi presso l'Albo della Provincia ·dove esercitano e risie.don-0 da sei mesi.
Pel titolo di specialista. In merito alla compilazione degli Albi degli Specialisti, la Presidenza della Federazione degli Ordini dei Medici ha indirizzato la seguente lettera al Ministero dell'Interno:
Un . j}>Jinistero dell' I nterno · - Roma. seguito a11e rifcrme degli studi di Medicina e a11e nuove norme per ottenere il titolo di specialista, non ancora ::t.pplicate, è necessario che gli Ordini dei Medici sapp1ano come debbono considerarsi i Colleghi che esercitano già da tempo più o meno lungo una specialità medica. La Presidenza della Federazione degli Ordi11i rivolge quindi viva preghiera alla Direzione Gene-rale di Sanità per avere istruzioni in proposito.. Secondo è indicato dalla riforma Gentile il titolo di specialista può ottenersi solo dopo un periodo di studio e un esame: si tratta quindi di un titolo che ha un valore e un'importanza accademica. «
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A taJe titolo però possono pretendere anche i Professori e i Docenti universitari dell~ materia che forma oggetto alla specialità. Non sono indicati altrì titoli equipoJlenti. E antico de.siderio degli Ordini dei l\iedici e· della Federazione che vengan o compilati gli Albi degli specialisti e a questo scopo la Federazioneaveva dato dei criteri già molto tempo prima della riforma Gentile. In attesa che le modalità da questa prescri\te siano entrate in vigore, oo•n& ne~essarie, per equità e per 'non turbare l'eserci~io profeS.Sionale, norme transitorie che indichino in base a quali criteri i l\{edici, che ne facciano domanda, possono essere iscritti n ell'Albo degli specialisti e attrib11ir&i, se non tale titolo· in 1n.oc10 ufficiale, almeno una qualifica equivalente, che permetta ad essi di conservare la poaiiz ione professionalp, conquistata spesso con molte fatiche. Si tratta di concedere qui11di una sanatoria analoga a quella che fu concp.ssa nel 1912 ai dentisti non laureati, per quanto molto mene impo-rtante, poichè si tratta, nel caso odierno, di medici regolarmente laureati e che quindi hanno il diritto di esercitare praticamente qualt1nque bran.ca della Medicina e Chirurgia. Ques ta Federazione si permette presentare come disposizione transitoria la seguente proposta al giudizio della S. V. L a. Direzione Generale di Sanità pubblica deve stabilirP che gli Ordini dispongano per la compilazione dell' Albo degli specialisti e che in esso· vengano iscritti a loro domanda: l ) I Profa~ori a Liberi D·ocenti delle materie· che fa11n-0 oggetto delle special]tà. 2) I ~ledici Primari di reparti speciali in ospedali importanti, purchè regolarmente nominati per concorso, per titoli o per esami. 3) I Medici Chirurgici che almeno da cinque· anni notoria.mente esercitano una specialità. P er quelli appartenente al 2° e 3° gruppo è· necessario il parere favorevole del Consiglio del-l' Orrlin e >1 . Il Presidente: GAJ,,J,,ENGA. ·
Ai medici di bordo. La Segreteria della Sezione di Rorna dell' Associazione Nazionale. Medici Marina. Mercantile, prega v1va1nente tutti i me1nbri forniti di autorir.zazione ministeriale i q11ali .avessero dooiderio di com.pi<:-re qualche viaggio, a voler inviare con· la. massima ·u rgenza la loro prenota..z.ione diretta1nehte :illa Segreteria di Genova (t.elegraf. : A11amebo - G~nova) o pel tramite della Segreteria di Roma (dottor Monteleoin e - Policlinico Umberto I). L'invito ~ partioolarmente rivolto (e nel loro · stesso interes.,;;e!) ·a coloro i quali mai abbi anoviaggiato. Per l'aumentato traffico le richie5te di medici pel periodo marzo-aprile, da parte delle Com1pagnie di N aiviga.àion·e sono in brusco aumento: qualsiasi s acrifizio dei soci jn questo mese è largamente compensato dalla larghezza di scelta di linea e di piroscafo.
_ ___._.... e
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e o Ne O·R s
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POSTI VACANTI. ANCONA. lifa·nicorr1,io Provinciale. - È vacante a.I 1° maggio un posto di perfezionamento per medioo pratican~ · interno. Assegno L. 9000; vitto nei giorni di guardia ; alloggio personale. Docum enti (compreso curricu.lum univer sitario) alla Direzion~ entro il 15 apr. BORGOFORTE (.Ll!lantova) . - 1a cond. Scade 9 apr. Stiip. L. 8000 e 5 quaidrienni ; mezzo trasp . cavallo L. 2000, motocicl. L. 1000, bicicl. L . 500; c.-v .' lire 1600 s alvo le eve11tuali ·modifiche in più o in men<> che saranno apportate al capitolato medico dopo l 'esito delle trat tative in corso fra medici e F ederazione prov. dei Comuni fascisti. Vaglia L. 50.05. Docu•m. a 3 mesi. CAS'IE1,Nuovo DI PORTO (Roma). - Cond. ; L. 7000 e l • c-v .; L. 300 uff. san. Scad. 50 gg. dal 2 mar. T~a L. 25.10. Docum. a 3 mesi. Ab. 1434; km. 27 da Roma. CAS'fELNuovo DI SoTTO (Reggw Em.). - 2a oond. S cad. 10 apr. L. 8000, oltre 2 c.-v. e L. 2500 trasp. R.icon«>scim. seir vizio prestato presso altre amministraz.ioni . . CESENA (Forlì) - Conareaazione di Carità. - A tutto 30 aprile chirurgo pri1mario dell'Osp,e dale Civile; L. 12,000; com•p arteoipaz. onorari; •indennità varie. Limite di età a.. 40. Nomina in base a terna. A richiesta l a Segreteria invierà bando di oonoorso, ca1)itolati e tutte le informa~ioni del caso. CITTÀ DELLA PIEVE (Perugia) . Scaid. 10 a,pr.; pe r Salci; L. 9000 e 5 se&senni dee. , oltre L . 600 servizio attivo, 2 c .-v., L. 200 per locale dell'ambl1latorio; età 24-35 a., salvo solite eccez. Tassa L . 50.10 . DoMODOSSOLA. Ospedale di S . Biagio. - Primario medico. Sead·. 30 apr. L. 2400 oltre 50 % tasse di cura e 60 % tasse aJmbulat. Lib. doc. in pa,tol. med. o clin. med. Laurea da 10 anni. ' FEI.'l'RF. (B elltuno ). ~ Scad. 15 apr.; 3° rep.aTto ; stip. L. 8000 e qua·drienni decimo ; 2 o.-v.; L. 3500 se cavallo, L . 1000 se altro m~zzo trasp.; tassa L . 50.10. F oLLINA (Treviso). Scad. 15 apr. ocre 12; per residenza e cura poveri L. 8000; indenn. c .-v. e n1e:l7J() trasp.; alloggio conveniente per qualità e p igione. Schiarimenti Municipio . GIRGENTI. Con,gregriz . di Carità. - Chirurgo-dir ett oire dell' Osp . civile. Scad. 22 apr. V edi fase. 11 . q.HA~.z \.KISE (Caserta). Cond . ; stip . L. 7000, più L. 2400 cavalo. e L. 500 uff. san. provvisorio . Scad. 12 n.iprile . Schiarimenti dalla Segreteria. !SOLA S. ANTONIO (Alessandria). - Scad. 10 rupr.; L. 7000, olt r e L. 500 cav., L. 500 Tuff. san. , L. 200 arn1. farm.; alloggio nel P alazzo1 municiipale; 10 bienni vent&Simo. Chiedere annunzio. MANTOVA. R. Prefett'U!Ta. - Uff. san . e medico capo dell' Ufficio d ' Igiene del Capoluogo ; alle ore ] 2 del 15 apr. ; t itoli ed e.sa.mi; L. 13,500 di stip. e indenn. e 5 qua.dr. decimo, oltre L. 2,500 indenn. carica e c. -v. carne impiegati co1nunali; è consentito l'eser cizio profess. Docum. in piego raccom. Ab . 40, 120 · estens. cirqa 1765 ha. 1
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POLICLINICO
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l\.1oNTE S. MARIA TIBERINA (A rezzo). -
A tutto il 30 apr., per Lippiano; L. 10.000 oltre c.-v.; servizio n ell'Ospedale; alloggio gratuito; per uff. san. del comnne L. 500; quattro quadrienni decimo; fino a 1000 pov. ; cavale. non obblig. Età lim. 40 a. PALERMO . R . Uni,versità. - Assistente alla Clinica medica ; L. 7000 e 2 quinquenni, oltre c.-v. Prova scritta e orale clinica. Tas.sa di L. 50 all'Econornato. Scad. 30 apr . Nomina e conferme annuali. Doman,de al Rettore. PBS.\RO. Usp erlale Psichiatrico Provinciale. - Diretto(l'e; età lim. 40 a . salvo per coloro che si tro-v ino jn oorvizio stabile di altre amministrazioni provinciali; elevato a 44 per ser v. di guerra; lire 14,000 salvo migliora.rn.; due c.-v. ; alloggio per sè e famiglia ovvero indenn. L. 3600; tassa eone. JJ, 50. Sead. 6 apr. PTEVF. DI CADORF. (B elluno) . - Il concorso alla conid otta rn e1dica rimane sosp~o; la riapertura sarà annunziata 00 11 nuovo avviso. PIEVE S. GIACOMO (Crema) . Al 31 mar. (l'annunzio ci è st.ato rimesso con ritardo); età lim. 40 a : ; tassa L. 50.15. Oapitolato ooncordato. RoM~ . ]!linistero dell(L Giustizia e dei Culti. N 0Ye posti di medico assistente n ei manicomi giudiziari; scad. 15 apr. Vedi fase. 10. S. (;:~EG<1 RIO n.~ SASSOLA (l'loma). - A tutto 20 aprile; cond . ; vedi fase . 11. ~ VERCELLI (No1Jara,). Co1ndotta pel consorzio Sa.li-1\fonte11ero-Cascine Stra; Kmq. 175 in pia11ura; ab. 102:3; L. 8000 per 400 pov. e 10 bienni ventes ., oltre L . 500 per u.ff . san,. di Sali, L. 3500 cav., due c.- v. Soad. oro 18 del 30 apr . Età lim. 40 a. T nssa L. 50.15 al T esoriere Comun. di Vercelli. Rivolger si al presidente del Consorzio carv. uff . dott . Carlo Prestinari, comune di Vèrcelli . 1
1
CoNcoR~I
PRE1\1:I.
A
Premio Galligo. •
L ' Accar.lP.1nia medioo).. fis.ica fiorentina indice un concorso al ,p re,m io trien11.ale di L. 500 istituito dal fu cav. dott. I sacco Galligo. Il t ermine utile scade col 31 marzo 1926. Sono rumime.ssi al concorso tutti quelli che faranno qualche. lavoro interessante di propria iniziativa e che illustreranno qu,a lch e importante parte di sifilografia o di malattie dei bambini; non ne sono esclusi i componenti l' Acc.wemia. I lavori presentati al concorso d<r vrann-0 essere scritti jn lingua italiana e diretti alla Presidenza fran chi da ogni spesa, con le norme solite.
Pubblicazione interessante: ,
Dott. F. TRAVAGLI degli Ospedali Civili <li Genova
Ln moderno lottn contro le mulatlie sessuali (con 16 fieure intercalate nel testo)
prefazione del prof. A. Morselli. Un volume tn-8. di pagg, ''llT-112. nitinamen te stampato. Prezzo L . 1 O. Per i nostri abbonati ~ole L. 8. 7 5. Inviare V aJ?;lia postale al Cav. LUIGI POZZI • Via Sistina. n
t• ·
Roma.
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SEZIONE PRATICJ\
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,
.E t.ermin.ato il concorso per sette posti di «ch irurgo ajuto » negli Ospedali Riuniti di Roma. L a Commissione, presieduta .dal Consigliere dottor I-'iebmann comm. Guido e composta dei proff. Acl1ille D·e Fabi, Cesar e Antonucci, Attilio Cermenati, 'rito1 Ferretti, Saturn.o Muzii, ha dichiarato idonei, per ordine di merito: Ma.sci prof . B ernardino, Urbani dott.. Lucio, Matronola prof . Girolamo, Colaizzo dott. Giovanni, Violato pr.of. Andrea, Casciaro dott. Giuseppe. Congratulazioni vive a tutti; specialmente c:ordiali ai nostri coll::iboratori Masci, Matronola e \Tiolato . Secondo informazi o11i d a Stocolma, il pr e1nio Nobel per la medicina verrà aggiudicato per il 1925 al prof. Alberto Cal1nette, vice-direttore dell'Istituto Pasteur di Parigi, in ri cono~ci 1ne11to dei suoi studi sul siero antiofidico e sulla vacci11azione antitubercolare. Il prof. Luigi Gnglianetti € stato chiamato a
dirige.i.'o la clinica oculistica di Cagliari. H ·t':lno conseguito l a libera docenza i dottori: per titoli, in clinica medica generale: Siciliano Luigi; per esam e, in medicina operatoria : D ella T.01rre Pier L11igi; in patologia chirur.: Oiotola Alberto, Cozzi Nieiola, ~fateira Gius·epoe, Puccinelli Vittorio: in p'.l.t<:logia medica : Caffarelli Ben ~detto , Facchini V ale11tino , N ica.stJ'O Calogero ; in base allo nuo va legg e, jr1 chimica fisiologica : Condorel11 J1uig1 ; in chirurgia della bocca : Cavina Cesare; in clinica chirurgica. e medicina operatoria: Uffreduzzi Ottorin10; in clinica pediatrica : Zamorani Vittorio; in fisiologia sperimentale : Simonelli Gino; in me.dicina del lavoro: Aiello Giuseppe; in od-0ntoiatria e pr-0tesi dentaria: Ca vina Ce5are ; in otorinolari11goiatria: Pod.e stà Ernesto; in pat·Jlogia e clin ~ca pedi atrica: Kharina Marinurci Rachele, Salvioli Gaetano; in patologia chirurgica: Zer i Paolo; j11 p·a tologia medica: Dazzi Angelo, F ulchiero Antonio, Lenaz Lionell-0, P onticaccia Luigi, Rietti Ferdinando; in UJ·ologia: Raimol<li Gu~tavo 1
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L a preside11za dell'Unione na,zionale universitaria, or ganie;zatrice della Prima Mostra delle Università. d'Italia, h a proceduto alla assegnazione dei premi. Sono state' premi ate con una ig ra.nde medaglia d'argen to ed u11 diploma d'onor e la R. Università degli studi di Paler1no e la R. Università di Na1•
~G.1.1.
Nella sezione del materiale didattico sono stati pren1iati oon diplomi d'onore: L ' I stit11to di m edicina lega1e del v1·0.f. Ottolenghi ; l' Istituto di Clinica chirurgica del prof. Alessandri d.i R oma. N ella sezione del ma.t eriale scientifico costruito da Ditte italiane sono stati a ssegnati diplomi d'onore a S. A. I. Salmoiraghi Roma -Milan·o ; Sordina Giusep·p e di P adova; I stituto Archimede di R om.a; l st.ituto1 T arqni11i di Ron1a; Soc. Iiichard Ginori di Milano .
•
NOTIZIE DIVERSE. Congresso Nazionale di l\ledicina i11terna. L a Segreteri a della Società italiana di 111edicina jntern.a co1f1uJ1ica: I . Il XXXI Congresso Nazion ale avr à luogo a Roma i1ell'ottobre 1925. I t eJJ1i i1osti a ll 'ordine del giorno sono: a) Rela~ion e: L e cirrosi epat iche . Relatori: proff. G. SABA'rrN1 e L . l)' A1\i ATO. b) Relazi one in con1u1 •.~ con la Società italiana di chirurgia: L a cuTa del morbo di 1{,laia.ni-Baseclolv. R elatori: proff. A . FER&ATA e P. FIORI. e) Rivist~ : L' esam.e fu nzionale d el.l'apparato respirofori(l . R elator e : prof . G. BoERI. II. E pronto per la &p·e dizio11e il voJume d egli Atti del XXX Congr esso tenuto a Milano n el 1924. E sso viene invia.to gratis a tutti i soci i11 regola col pagamento della quota 1924, nonchè agli aderenti r ego.l armente insicr itti. Coloro i quali 110111 sono in .r egola col pagamento sono pr egati di versare la tassa sociale di L. 40 a] tesori.ere della Società cav. Luigi P ozzi, via Sistina 14, Roma .
I Congresso nazionale per la lotta contro la tubercolosi. I11detto d·alla F ec1eraz.ione nazionale italia11a pe·r la lotta. contro la tubercolosi, pr·esie·d uta dall 'on. Raffaele P aolucci, sotto l' alto patronat o di S. A. R. il Duca d' Aostn,, e co11 l' : -1.d esione di tut Le le Associazioni 3Jntitnb ercolari italiane, avrà luogo in N a poJi, dal 25 H.l 28 inaggio ·P . · v ., il I Congresso nazionale a ntit uber colare con annessa esposizione; prPsicle nte del Comitato or·dinatore è il prof. Andrea. ],erranni11i (Napoli, piazza 7 Sett embre, 22). L a i1nportantissima prima ad11nata di quanti in I talia, me dici e non medi ci , si occu1)ano con fervore d~ l grave problema della lotta contr•o la tuh ercolosi sarà indubbiamente produttiva di con1S1iderevoli benefici. Si tratterà nel Congresso, secondo iI gin.sto diVÌS'ame11to dei proim ot·o ri, non tanto di discutere intor11r0 a.Ile moder11.e aieq,u isizioni -sc~ientifiche, • I delle qu.a li è quotidi:ina ljbr..r;1 palestra la .sta,mpa meclica jtalia.i1.a , quanto di stabilire un lar go prograimma <li a.zione, con preciso riferimento eco11omico, p er condurre co11 n l1ov-0 vigore la lotta. L'·espos~zione a11nessa al Congresso, l a prima del ge11erP. in Italia, servirà poi molto l1tilmente. a ·docume11tare ai cc:mgressisti 1a r eale entità del problen1a. che essi sono chiamati ad avviare alla soluzion.e e .starà a rlimost.rare q11anto finora in I talia in questo camp 0 si è fatto e 1si è ottenuto. 1
VII
Co11~rtsso
della Società lnternazio11al·c di
Chirurgia. Avr à luogo a R a.ma dal 7 al 9 aprile 1926. I temj all'or dine del giorno sono: 1) Curieterapia del cancr.o uterino ; 2) T erapia dei t u1nori cerebrali ; 3) Chirurgia del gozzo; 4) Asce.sso del fegato ; 5) Risultati lontani del t rattamento dell'epilessia jacksoni ana. Si organizzerà un viaggio ante e post Cong r~,sso; i congressisti visiteranno l\1ilano (1~
474
CI POLICLINIC)
aprile), Padova (2 apr1le), Venezia (3 aprile), Bologna (4 aprile), Firenze (5 apri le), Genova (13 a.prjle), Pavia (14 aprile), e Torino (15 aprile). P er infor mazioni rivolgersi al segretario della S . I . C., Dott. L. M ayer, rue de la L oi 72 - Bruxelles (Belgio) ; o al prof. L . Dominici, segretario g~ne· ra le del Congre~~o, Cli nica Chirurgica, P oliolinico U111berio I, ltoma .
Corso di pel'fezio1tamento in igiene scolRstica. Col 20 april e comincerà presso l'Istituto d' I giene dell a R. Università· di Gennva un corso mensile di J)erfe?.ionamento in I giene scol·astica, per i medlci: corso at1torizzat0' dal Ministero e che d a r à diritto a chi lo frequenterà r egolarmente e super erà i relativj esami, al certificat e.' di medico sco•l astico . Non sono Mnmessi più di venti inscritti.
Corso di perfezionamento in igiene. S i ter rà presso l' Istituto d'I giene e quello Sierote ra pico lella R . U11iversi t à di Milano, a partire dal 16 a prile, per medici. aspiranti al posto di lifficiale sanitario; vi sono ammessi anche I.au1·e-at i in uh1mica, cl1imica-fa1maceut., veterinaria, agraria, sci1311ze naturali, ingegneria e diplomati in farmacia. TaSISa L. 300; sopratassa L. 80. Rivolgersj alla s eg rete!'ia dell'Università, viale San l\f ic1tele del Carso 25. • ~ervizio'
di assistenza sanitaria e sociale in Roma.
L a Croce Rossa Italiana, d'accordo col Comune di Lwma, e col p er son ale ausilio del R-e·g io Commissario, h a istituito in sei rioni della capitale jl servizio dell'assistenza sanitaria a do·m icilio, affidato ad assistenti sanitarie e cui presiede u n oper~o Comitato <li Signore. La ce1·imonia. inaugurale si è svolta il 16 oor1· ., · .'l ella sala Bor1·omini, presente S . M . la Regina Jna{'lr€. Parlarono il sen. Cremonesi e il sen. Cit'aolo, ill11strando la portata sociale del nuovo servizio sa nitario.
L'attività della Croce Rossa Italiana. Dal Giornale Ufficiale della Croce Rossa Italiana, anno ±0 , fase. 4-5, testè pubblicato., si de3ume la magnifica attività spiegata da questa I stituzione. Una r elazione del direttore generale prof. -o. B adnel, dopo avere esposto l'organizzazione dei servizi ·di pro11to soccorso, dà notizia dei soccorsi prestati dllrante· il 1923 i11 Russia, ne11' Asia Min or e, a1l Giappone , i11 Alba11ia e per i nubifragi di N apoli e di Amalfi, per lo scoppio della polveriera di Falcon ara. per l'e ruzione dell'Etna, pel disastr o del Gleno, pel terremoto delle Marche, ecc. Lo stc>..sso fascicolo espone il progetto Ciraolo per un' operri di mutu alità tra gli Stati, per il soccorso e l'assistenza ai popoli colpiti da calamità, e reca una. serie d'informazioni interessanti su concorsi llanditi: cerimonie, ra.p presentanze, ecc., nonchè gli atti ufficiali dell'Associazione. 1
A.Ila Facoltà Medica di Firenze. N el corso di un m ese sono state t enute, alla Facoltà medica di Firenze tre magistrali prolusioni, dai pr r,ff. Leoncini , Gardenghi e Frugoni,
[ANNO XXXII, FA'5C. 13)
rispettivamente chiamati alle cattedre di medicina legale, d'igiene e di patologia medica. Il prof. L eoncini tracciò le vi cende dell'Istituto fioreni..ino di medicina legale ed espose le su e vedute personali in materia d'insegnamento; il prof. Gardengb.1 prospettò i problemi moderni dell'igiene; il prof. Frugoni riandò la vicenda bufaliniana, r ie vocò la figura del Grocco ed espose le tendenze e gl 'ideal1 scie11tifici ed limanitari della medicina n ei tempi i1uovi.
Per la lotta contro il cancro nel Lazio. Si è ricostit11ito l'U fficio1 di Pre.sidenza del Cent ro regionale laziale, che ha cominciato a fu11zi-0nare con1e Comitato sezionale della Lega italiana di l otta oontro il cancro. L' Ufficio di Presidenza è così composto: presidente : p1·of. Dioni1si ; vice-presidente: prof. Ale1Ssan,dri; con&iglieri i proff. : sen. Pestalozza, Margarupci, Busi , L evi e Gallenga; segretario: -prof. MeJdolesi; economo-ca.ssiere: prof. Artom di S. Agnese. Su prop,01Sta del p•residente, a sede ufficiale del Centro r egionale, è stato desig nato l'Isti tuto ita-
lia'no elfi igienr- , previdenza ed assistenza sociale,. via Minghetti, 17, diretto dal prof. E. Levi.
Per la lotta contro il cancro a Napoli . A una riunio11e del Consiglio di Facoltà t enuta 11 12 febbraio u. s., dopo ampia discussi-01ne, cui parveoiparono i proff. Stanziale, Bianchi, Miranda, ecc., si stabilì in linea di massima che l' I sti+,1to Fotoradioterapico, annesso alla Clinica der· mooifilopatica, c;he da ben tre anni svolge la più intens a :ed effioaoe opera alla cura del cru1ero secondo 1e lin€e direttive volt1te e perseguite dal ben emerito fondatore prof. Stanziale, si sarebbe ass·u nto !':incarico di curare gli infermi che possono avvalersi della terapia fisica (radium, Rontgen , €~c.) ; ]e Cliniche Ost etrica e Chirurgica sarebbero dep,u tate agli interventi chirurgici e alla degenza e l'Istit11t.o di Ai1atomia Patologia penserebbe a tutto quanto concerne le ricerche di lab,ocratorio. · F11 nominata una Co1n.m issione, incaricata di ·c oncretizzare un progrMDma fattivo di a.z ione, che risultò composta dai proff. Stanziale, P ascale, Mira11da, Scaffidi, Roncali, Pianese e Pane.
Indennità per infortuni nel 1924. Durante l'anno 1924 (41° del suo esercizio) la Cassa N azi,o naJe per gli i11fortu11i sul lavoro per il t ramite de1 suoi Uffici (C-0mpartimenti, Sedi ed ~~crenzie) distribuiti in tut.to il Regno - • ha t:> • • compiuto, fra ]e principali, le seguenti operaz1on1: Per le ais.'>icurazioni degli infortuni nelle indust rie ha Elrnesso 36.637 nuove polizze assicuranti altri 1 .311.03± operai; ha ricevuto 167.738 denun~ cie d'infortunio ed ha pagato L. 69.358.398,66 di inc1e n nità. per 163.589 ca5i, di cui 589 di m<Y.rte e 8334 di inabilità permanente. Per l' assicurazione obbìigatoria degli infortuni in agricoltura ha ricevu.to la denuncia di 49.242 infortuni ed ha pa.gato L . 17.2.IB.435,81 dj in<len-
{ANNO
XXXII, F ASC. 13]
SEZIONE
nità per 50.047 casi, di cui 736 di morte e 4488 di inabilità perunanente. In r-0tale durante l' an110 1924 la Cassa N azionale Infortuni ha ricevuto la denuncia di 216.980 casi di inf!}rtunio ed ha pagato L . 86.606.834,47 di indennità.
Onoranze al prof. ·Lucatello.
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PRATT ~A
P.ropagaoda cinematografica zione fisica.
favore dell'educa-
1l
Nei princip:J.li cinematografi della Germania viene ·proiettat-0 un film dal titolo: << La via verso la forza e la salute »; esso ha lo scopo di rendere s'8ro.pre pin popol ~iri fra le masse gli esercifil fisici che 1dàm10 forza e salute al oqrpo .
Tra i perjodici.
Il prof. Luigi Lucatello, rettore 1dell'Università e direttore della Clinie-a. medica di P a dova, è stato festeggiato il 17 corr., dai colleghi, d,ai discepoli e dagli studenti, compiendo il 25° anno del suo insegnamento. La cerimonia si è svolta nell' aiula della Clinica medica. Hanno preso la p·arola v~ri oratori, fra cui il Prefetto di Ferrara, che ha letto telegrammi di ade.sione e di augurio dell'-0n. ministrò Fedele, del oomrriiasa.rio straordinario del Comune e del sen . Maragliano, dell'lJniversità di Gei:ova. Ha ringraziato infine, assai commosso dell'affettuosa dimostrazione, il prof. Lucat ello, a cui è stato offerto un busto di bronzn.
Il cc Gior1t;.l.le Italiano delle Malattie Veneree e della P e.lle » cam.b iar nom.e: diviene il -cc Giornale Italiano di DermatoJ.ogia e Sifilo1ogia » . Questo titolo ha il vantaggio di esser.e più breve; è meno comprensivo ·d el p•r ·e cedente, n1a orm.ai, per consuetudine, nella deno!lni11azion<? adottata 1Si oom.prendono anohe le malattie già chiamate veneree. Il periodico ha iniziato una rubrica di << indioa.zioni biblicgraf1cl1e », destinata a se•g11alare agli studiosi tutte le pubblicazioni sru.lla specialità., anehe quando non vengouo recensite: in tal modo viene reoo un servigio effettiva agli studi.osi.
Onoranze al prof. Silvagr1i.
Si è spento . a 88 anni il prof. THOlVI.AS CLIFFORD ALLBUTT, il leader della professione me-
In seguito a incarico del Comitato costituitosi per offrire al prof. Silvagni un'attestazione di gratitu.dine per le sue benemerenze velso la Classe in dieci anni di Presidenza della Federazione degli Ordini, il dott. cmnm. Enrico Villa si è recato a Bologna ed ha presentato al collega una pregevole pergamena, opera finissima di artista romano, iracchiusa in elegante cornice di pelle scolpita. Nella pergamena si legge:
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dica in I11ghilterra.
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À.L PROFESSORE
L"UIGI SILVAGNI
pe1· due lustri President e della F ederazione degl·i Ordini dei Medici, a cui dedicò attività infa·ti.cabile con alto intelletto e con cuore affettuoso, i Afedici italiani esprim,on.o imperitura gratitudine, onor~ndo il S,uo nome con -un'offerta, al benefico Collegio per gl-i Orfa11i dei Sanitari in Perugia. I
Appena riceV11te le ultime offerte di alcuni Ordini, il Cmnitato farà consegnare . la somma racoolta al Preside~te dell'Opera Pia di Perugia, pri0!f. Simonetta, che ne d&Stinerà l'uso nel mndo che reputerà migliore, nel n·o me del Silvagni.
Viaggio di studi per medici stranieri. L'Ente N,azionaJe Industrie Turistiche ha OTganizzato dal 5 al 21 settembre un viaggio NordSud d'istruzione per med.ici stranieri alle seguenti 4itaa.ioni idrominerali e climatiche italiane: San Pellegrino e Fonte B·racca, Acqui, Alassio, San Remo, O~pedaletti, Bordighera, N ervi, Rapallo, Santa Margherita., Porto Fino, Viareggio, Leghone, M·o ntecatini, Monsumman-0, Chi.anciano, Fiuggi; adunata a Milano; fine del viaggio a ·Roma; prezzo globale L. 1600; il nume ro' delle iscrizioni è. limitato a 200. Le jscrizioni si ricevono alla sede de11'ENIT, ':ria Marghera 6, Ro·ma (21).
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Aveva con.seguito la stl::t elevatissima posizione 1. grazie all; ~sperienza clinica sicura, alla vasta conoscenza della letteratura medica, alla capacità di esporre, all'abilità nel trattare uomini e oooe. La s11a ca.rriera medica segnò un !Successo senza precedenti fin dall'inizio, n·o n appena egli oornse-
r ~ ?OLICLINICf)
guita la laurea a Cambridge, si stabilì a Le€ds: di ,renne di colpo il consulente p er eccellenza in tutta la regione e f11ori e ft1 assunto in tre ospedali locali. Non 0edette ai reiterati e insistenti inviti che gli ve11nero .J a l10111Jra; tanto che de.s.tò qualche sorpresa , infi ue, la s11a acc:et.tazion'3> di un posto di commissari o psichiatra a Londra. Poco dopo veniva. chiamato a ·dirigere la Cl1nica medica di Ca1nbridge e, sebbene avesse Sù·p erato· già i 50 anni e n1ai avesse insegnato, fu subit o a posto: la sua · cap·a.ci'L à didattica sj dimostrò senza rivali. Allbutt 11a recato co11tributi originali d.i gran valore alla Jnedici na; ma la. m aggior parte son-0 ormai siff.attan1 e11i;.e. penetrati nell'uso corrente, da ingenernre l 'impressi-0n e che non abbiano mai a,\·uto t1n pri11ci111-0 ~ che non debbano accreditarsi a nessuno ... Per esempio, dobbiamo ad Allbutt la termomeotria clinica quale oggi è intesa: prima di lui i t ermo1 n€tri clinici r rano ingombranti e pertanto er a no poco usati : Allbutt f ece costruire j termometri a massima di piccole dimensioni e chiusi in' un astuccio, oo:me oggi li conosciamo, e ne r ese l'impiego abituale, agevolando l,a raccolta di d~ti , la .r e.gist,r azione, l' i11teI"pretazione di essi . Fu pure Allh11tt oh e comp·r ese tutto il valore del1' oftalmoscopio, in"l;rentato ,da Helmholtz: aippr.ese a valerse,ne pe.r la d iagnosi ~elle a ffezioni cer ebrali e r enali e ne imp,o se l'impiego. E risale ad Allbutt anche l'introduzione nella pratica corrent e dello sfigmomanometro, da lui adoperato p er indiv iduaro la cc pletora senile », p-0i della iperpiesia ed oggi nota come ipertensione arte1·iosa. Sembra ch e sia stato Allbutt il primo a descrivere la sifilid<3 delle arterie cerebrali, a mettere in ra1p poirto l'angina pectoris con l~sioni aortiche, a introdur1·e la morfina nel trattamento d elle ca.r diopatie, ecc. Leggitore instancabile d i libri e di riviste, aveva lina preparazion.S uma,nistica la qu ale contrib uiva 1nolto a lla mi1rabile efficacia dell'esposi zion e. Alcu11e sue dissertazioni sono considerate come inarrivabili ; quella sulla psicoanalisi è l l n ca.p olavoro di humo11/r . Il suo nome resta le gato anche al « System of Medicine » un' eincic1opedia di oui egli ebbe la pa' . le zienza di rivedere con cura e adattare le s1ng-0 monografie, rendendo omogen ea una t rattazione dovuta a tanti studiosi, i quali tutti non ebbero che a lodarsi della coaperazione di Allbutt. L'enciclope<lia è ora alla 2a. edizione, per la qu ale il còm.pito direttivo è stato condiviso da Russell Reynolòs. • • Ma lgr,ado l' età avanzata, Allbu tt aveva u na vigoria giovanile : fino a qualche 1giorno prima della morte t enne le sue conferenze all'Un iversità. ~.\llbutt è st.ato uno dei pi ù deg11i raippresentanti della famiglia medica. 1
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Con profondo d-0lore registriamo la p~r~ita d~I prof. GIUSEPPE RUGGI, emerit-0 di clinica chirurgica nella, R . Università di Bologna. Dell'in-
[.ANNO XXXI I, FASC. 13]
signe · chirurgo · daremo pro&simamente una biografia. morto AUGUST von " ' ASSERMANN, direttore dell'I stituto « Imper atore Guglielmo per la terapia esperimentale e profeiSsore a.Il'Univer8ità di Berlin.o . Del valoroso immunologo, che deve la sua c-elebrità m·ond~ale alla sco•p er ta del m~todo cli reazione che da lui prende il nome, daremo prossimamente magg],o,ri n otizie. È
>)
LA CLINICA OSTETRICA PERIODICO MENSILE di ostetri cia, gi1neco1ogia e pediatria, per i medi.ci pratici
diretto daJ. prof. PAOLO CAIFAMI
Il fasci colo 3 (m arzo) d·ed 1925 c ontiene :
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Lavori origina-li : R. COST.4..: L'estrazione della teeta.
nel.1 a p·r eaentaz.ione d€11 podi ce, i·n feit:-0 vi'Vo oon un t111<cino p.i atto in trodotto n ell·a bocca . ...- G. ALBANO: Studio endo<mi.n o m-0rf-0l0igico .i n un oaso dii singh iozzo m estrua le contiinuo (d.a ta nte da 22 anni). 1
Fatt i
e documenti CCasis,t ica clinica ed anatomica) : F . :f'OMINI : An·emia p erni oioisa in ·graiviidan~. La rubrica deg li errori : P. TAQLI.AFERRO: Di n•n 'iete.rectom-i.a per graive metr-01ITagia di dubbia diaignOE1i. Prolusioni : C. MERLETTI: Oziterii e metodi di inseg.na-
m ento clin1ioo.
La pag ina del medico pratico : P_ GAIFAMI: Di a lcune •COn•t roindicazioni agli estratti ipofisari nel Parto. Questioni sociali : Per l a 1Iimitaziorue delle nas()ite. Da lle rivi ste : Ostetricia : Con.tr.i buto Oai:!istioo .alla torsione sull'aSBe dell'utero giravidico. - Graviidanza doJ)O .r.ac.colta 11>uruileDJta .nel Dougla6. - Ricerehe sul eis tem·a nervooo vegetatiivo durante la .g;ra;Vlidanz,a. Equ1aii-bnio aieido-ailcalino inella graviidan.zia e nel parto. - La si ero- albuminooa nelle giravi.de sane e i1dir()IJ)diohe. - I 1oosti tuenti inol'g.a.nici del .s angue d·n gravidanza. Rottur a spontanea di vena uterina eotasica dn gra~ 1
tel'lmj·n e ; em-0ITagia endQPer.itoneale. - Perfo· !razione dell'1utero e riten.zionie endo·adldominale dd sonda i11 aborto c riminoso. - Conrt.iriibuto ·a l trattament-0 del1l'eclam·p sia puie:z,perale med!iadlte :i·I cloridrato di pi1l-0ca.rpin.a . In.fezione puerperale; lega.tura o eacdisooone d elle venie. - Il trattarmenito ·ohiruirgi~o di -certe infezioni ·puerperaJ.i. - La embolfa gassosa par, tent-e da 11e vene uterin·e in puerpenio. .- Oonitribnto a.Ilo st11dio delle gangrene iin puerperio . . - Sul.la gangren -a gassosa dell'utero. - M eccainJsmo d:i regO'Ja.zione ·della reepi ra?Jione placentare. - Sul passa.ggio del hlen. di metilene da.ll'organis m o maltern<> a,1 f etale. Leeioni del cramio f etale da f orciipe d·i Kiel!lamid. - Ci· necologia · Le ernie ingu.i nali ,dell'utero. - Le cietrlti gtneoologiohe post-operative. - Allungamento dei n~vi dell'uter-0 n ella dismenorrea. - Mazoplaaia.. - Pech atria : Pemfìgo epidemico dei n eon ati 1e de11e nutri~. -: L a vitalità dei feti di m rudni tuib ercolose. - I ,p1oooh segni della Ju,oo ereditaria nella p.riim-a e succeeeive genera~onii. Allatta.IJ:nen to e mestr.uazioDJe. - Ter.apia della. Mfissia paJli•d a dei neon.atJi. v1d·a 1a
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I I i bri . Varietà : Òsserv.az:iond contro la sterilizzamone orm~i~ sooondo Haberland.t . - Moddficaooni sperìmentab ~ei
car atteri sessuali. - Sulla esistenza di un fattore d1~ teti-oo essenziiale e non a.n.oora. oonoeciuto per ~a rtJ)lroduZlione. - La ooncentrav.ion,e toss1oa di v.a.r1e ~ &'taJlz-e per i nemaepermi. La durata della gra. · • da-nza., - Ia bar.a.onda deLle vdtamine. . . Noti zie: Diminuzione di naeoite a. Milano. -. Rid:~1~one dei iparti a6B.ietJi.t i da levatrici .negl.5 Stati Un1t1. Una legge eugenetica in Saesorua. \
[AN~O
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SEZIONE PRATICA
~{.
J o1trn . di FJc. 1l1éd. de ] /Ìlle, 9 nov. -
Bo1JCHER. Trattam. dell'aooe volgare col Jnassaggw. Proc. R. /3oc. of Med., nov. - La r~sponsabili Gaz. fl. Hop-:, 4 e 6 nov. - RA ux. Tetania e tà criminale dell'alienato· (discuss.). - Casistica . nuclei centrali grigi . - 8 nov. FoucAULT. Le varia. ~.seudn-cisti tra11matiche del pancreas. Pr~sse jJféd., 5 nov. A. DESGRF.Z , .H. BIERRY JJ!Iunch. Medi z. Woch ., 1 nov . - E. v. REDWITZ. e F. RATHJ!:HY. Itegimi ·equilibrati e corpi grassi La chirurgia del pancreas. - R. v. HosoLIN. Sul nella ra~ione Jei diabetici. - A . C. G UILLA UME. trattam . del morfinismo. Detenninaz. del metabolismo basale col metod-0 , respira torio. [)r; nt . }\1ediz . Woch., 7 nov. L. CASPER. Sui JVien. Klin . ii:ochens ., 6 11ov. - H. FrNST"ERJ.t; R . metodi pel tratturo. dell' ipertrofia prostatica. Durata della cura n ella resez . d el carci11oma gastr. P. MINO . Dottrin1 della costituzione e ricerche - W. Gor,nscrrMIDl'. Operaz. di Bassini semplifi- serologiohe. - C. HrRSCH. La tt1tocaina quale a 1iecata. stetico in &uperfice - E. BURGI. L ' indonal, comLancet, 8 nov. - J. H. P. PATON. Il medioo p ost·> iJJt1oti00. · pratico quale i.nvestigator~. - ST.-CLAIR THOMSON. Pre:;se ][é(I.. , ~ nov. - E. LIHM.AN. infezioni geLa tbc. del laringe. G. ...<\.. t!ARTWET,L. ' ' itanerali e malattie -chirurgiche . È J . MEYER-MAY. mina B e lattazione. B1·itish Med .•Jourri., 8 nov. - 8T·.-C. TROMSON, P eritoniti biliari senza perforaz. evidenti delle vie biliari. Id. - H . 8.AINSDUR.Y. P olso venoso e tracciati. l?.i1•ist a di p ,J f ol. Nerv. e 1'1ent., 31 ott. - G. B. Riforma M ed. 3 nov ., - G. GR.\DENIG-O . MeninBEL(JONI. Sul tono dei muscoli striati . - C. Rrzzo • • giti otitichG. - G. N1coLICH e G . .Po·roTSCH:NlG. Le r>lacrhl1 cc gran ose» del cervello. - l\f. ZALLA. Iniezione intracardiaca di adrenalina n ell'arresto del c11ore. - C. PAPPALAJ!DO. Clisteri di emetina Il voh1me <lel cuore in varie malattie mentali e sindromi psicopatiche. nell'ep.a tite amebica coJliqu,ativa . A rth jJJ éa JJ elges , sett . - SPHEL. e DA UTREl=:pital·ul, nov. -- v·. GOUOIN e J. STOIA. Osteoma BANDE. L e sequele · dei gaz ·di combattimento. del rachide cervicale. - E. GHEORGHIN. La vascoDuMoNrr.. La sedimentaz. dei g1ob . rossi, reaz. di larizzaz. d el cuor~. ]1ediz . Kl inik, 9 nov. - _.\. PEIP~R. La stimo- pratica corrente. labilità n el sonno. - L PocK. Il 1norbo di GauPatholoaica, 1° nov. - A. F. FERRAR!. Reaz. di ch.er. - L. ADELSBEH.GER. V arie f cmme d'iidiosincollaiidolabilità di Daranyi . - V. CESARIS DEMEL. cra s1a. M al acoplachia della vescica.
RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA.
Indice alfabetico per materie. Algie incurabili; cordortomia laterale anteriore . Pag. 455 • • • • Anemia p erniciosa in gravidanza, curata con il solfuro di antimonio colloi)) 462 dale . . . . . Appendice: at11putazioni spontan ee sco)) 459 nosciute . • Appendi0<~ : 1nucocele e suoi raipporti )) 461 col pseudomixoim a del peritoneo . . Asn1 a: a u tovaocinì n ell a diagnosi e nel )) 463 trattau:ento • )) 464 Asma: t era.p ia • )) 461 Begia.toa~i: le )) 460 Bibliografia . .
Garni congelate : vigilanza igienica Concorsi: controversie giuridiche varie Cronaca del 1no vimento professionale . Diplococco di Frankel: influenza <lei prodotti autolitici su1l'attecchimento . Emottisi tubercolari e non tubercolari . Insufficienza pilorica . . Intestino colon: conseguenze <lella soppressione . . . . . . Intestino : esclusione sperimentale chiusa . Intestino tanue: fibro-Ieiomioma; indagine radiol.oigica . . . . . .
)) 470 467, 468 )) 470
)) )) ))
443 464 457
)) ))
465 461
))
Roma - Stab. Ti"Po-Lit. Arman·i di M. Courrier. •
448
Licenziamento: garanzie nei casi di -
.
J\.fala.ria: recrudescenza in I stria; com e debellare l'infezione . . . . . Neuralg]e ascendenti di origine traumat ica . .· • • Ne urologia a un Congresso ortopedico . Njcotinisn10 e ainblio1pia nicotinica: cura .
Nomina << riiretta »: signifi cat o ()norari mP.dici nel Medio Evo .
•
Ple uritici : a vvenire . Pneurnoren e semplice o associato alla pielografia: importanza diag nostica. . P opolazione; l 'Italia so1ffre di eccesso di . . Punto doloroso epatico posteriore . Punture pleuriche: accidenti sincopali g ravi consecutivi . Reazione ~i Bothelo nei tumori maligni
R icorsi gerarchici : accert amento data di presentazione .
))
451
)) ))
456 453
)) )) )) ))
462 468 466 464
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461.
))
469'
))
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))
466
))
462'
•
della
Sierodiag nosi: m etodo del vescicante Stomaco: rigen erazione spontanea della mucosa dopo resezione parziale Vomiti nei lattanti •
V. Ascori..I. Red reep.
,
'IL POLICLINICO
(PAGINA DELL'AMMINISTRAZIONE:
SEZ. PRATICA - F ASC. 11
È uscito l'interessantissimo:
•
ron uar1.o
era
Vade1::.oieoum per iJ. prat:ioo del dott. EDMO~DO VENEZIAN d egli Ospedali Riuniti di Roma
con int1·oduzione del prof. UBERTO ARCANGELI DCldENTE DI OLINIOA MEDICA NELLA R. UNIVERSITÀ - MEDICO PRIMARIO AL POJ,IOJ,TNICO UMBERTO I , JN ROMA.
Nella Prefazione dell'Autore, che qui sotto riportiamo , sono spiegati i criteri e gli scopi che hanno guidato ;11 dott. Venezian nella compilazione del volume. Essi pertanto possono dare un'idea esatta della grande utllltà ·Che il libro ha per I medici pratici.
. PREFAZIONE. Nel ca;p. go è raccolta una breve serie di forL'idea ai questo li·b ro mi sorse alcuni anni or mule opportunamente scelte fra qu elle prop oste sono durante un servizio di condotta n el quale dai clinici più autorevoli. ·ipotei constatare la difficoltà ·di prescrivere cure Le ri.cer che, che più inter essano, sono quindi ·.adatte ai differenti" casi che si presentano nella da. farsi nei due indici e nel ricettario; esse .sono ;pratica quotidiana, qu ando il medico non abbia facj litate dalrindice generale dei nomi, che chiua su a disposizione un manuale da consultare de il volume, e nel quale è fatto riferimento alle per ricordare dati, cifre, formale, che n on pospagine ·dove i .farmachi, le malattie, i sintomi sono essere a ffidate p erman entemente a lla mesono particolarmente menzionati. moria. Riconobbi cosi la n ecessità ·di compilare Per completare le notizie utili, in du e separati run formulario per mio uso e vi raccolsi e regi1 strai quante notizie mi parvero utili p er aiutarmi ' capitoli, 20 e 3°, è fatta m enzione rispettivamente dei sieri e va ccini e d ei ·p reparati opoterapi.ci, n elle prescrizioni urgenti, da farsi al letto del accenn ando al modo di agire, alle indicazioni, ·m a lato. alla. :p osologia delle sostanze in questione, e inDopo averne S{Perjmentato il beneficio, pensa\ clu de11do a n che, in una breve appen·dice a l 2° ca. corne potesse essere di interesse generale ricapitolo, brevi accenni alle tubercoline, alla proteivarne una pubblicazione, di cui tutti i medici noterapia aspecifica, ai fermen ti. r,pratici . potessero giovarsi. n el loro diuturno eserIl 40 capitolo .d edicato alla dietoterapia, com·Cizio. prende a lcune tabelle sulla composizione chimica Il solerte editore, cav. ·P ozzi, a cui esposi la degli alim enti, p ochi cenni sulle diete d'uso cor·n1ia idea, la accolse b en evolmente. 1Comp letata e rente, e notizie schematiche sull'alimentazione ·ordinata quindi la materia nel modo che mi del bambino e sull'alimentazione rettale. parve il p iù acconcio per r endere facili le conSono an.c ora rico~dati n el 50 capitolo i m ezzi · sulta.zioni, presento ora il li'b ro ai colleghi e di ter~ia fisica più alla portata del medico pra·confido in una favor evole accoglienza, che mi tico: l'idroterapia, la crenoterapia, l'elioterapia. dimostri di non aver fatto opera .van a . Per quanto ri·g uar.da la cren oterapia si sono ragLe parti sostanzia li del manuale sono comi)rese gruppate in apposita tabella le acque minerali ·nel 1°, nel 7° e nell '8° capitolo. Nel primo so110 italiane più notevoli, classificate secondo la loro ·elencati in ordine alfabetico i medicamenti più composizione, proprietà e indica·zion e. in u so, r icor.dan·do .p er ciasc11no di essi, più o Inoltre n el caa>. ,so si è .creduto opp ortuno ram·m eno diffusamente a seconda della loro impormentare quelle nozioni di tecnica terapeutica, ianza, i caratteri fisico...chimici, le proprietà farche megljo possono giovare nei casi di urgen za, macodinamiche, le indicazioni e controindicazionon trascuran·do di aggiungervi a lcune formule n i più comuni, la posologia e, per alcuni, anche p er i medicamenti più usati n elle varie 0 pera1e possibili azioni tossiche. 1Le dosi sono esipreszioni. · Infine si trovano, in appendice al volume, al·se, salvo speciale menzione, in ·g rammi e son ri·p ortate in gener e ·quelle singole e quelle giorn acune tabelle tli urgsnza, di cui quella sulle dosi ·1ier e: le dosi massim e sono .contrassegnate da 1permette un rapido orientamento n ella posologia un t ; accanto alle dosi son o elencate le forme d ei farmacl1i d'uso comun e; un breve elenco di -ordinarie di somministrazione e talvolta ir;i cormedicamenti nuovi e sp ecialità, e un in·dice di .Jivo e fra parentesi quadre, sono riporta te utili luoghi di cura italiani per tubercolotici. -formule. Il solvente per i farmachi da u sare in Non 1posso chiudere queste brevi note sen za soluzione s'intende, in mancanza di menzione inviare un v ivo ringraziamento a quanti, amicl ·espressa, essere l'acqua. Per a lcun i m edicam enti e colleghi, mi 11anno aiutato a .p ortare a termine di particolare importanza nella cura di determiquesto lavoro. 1M a in particolare debbo rivol·g ere nate n1alattie (es. chinino, mercurio) sono agl'espressione della mia riconoscen za a ll'illustre giunte IJUTe speciali norme ·d i somministrazion e. maestro prof. Uberto A.rcan·geli, ·del quale mi Una brev e ap1pendice al ca·p itolo riunisce poi in . on oro di essere stato alunno ed assistente, p er una tal)ella le più importanti incom.p atibilità meaver egli volu to cortesemente presentare al pubdicamentose. blico il mio prontuario: nè tanto gli sono grato Al cap. 70 trovasi l'indice, pure alfabeticamendelle benevoli parol e usate a l r11io riguardo, ie ordinato, dei sinto1ni e malattie più comuni, quanto di aver voluto con una rapida vision e e per c iascuna di esse sono indicati d egli schemi sintetica sugli indirizzi d ella moderna tera pia dar t~rape nt1 c i e i medicamenti da usare, per le cui pregio al libro e animare le sue aride [pagine. n otizi t' si fa riferimento all'indice precedente. Gennaio 192.5. E. V. Un Yolume di pagg. vin-324. in formato tascabile, nitidamente stampato ed a r tisticamentP r ilegato ia piena t ela inglese, con inscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 25 più le spese posta Ii di spedizione. Per i nostr i abbonati sole L. 22.50 franco di porto.~~~~~~~==-~~~=-=-=-=-:---=~:-:--~-:-:---~:-;-;"7 Inviare l'1niportù come sopra (L . 22.50) mediante Vaglia P ostale al Cav. LUlGI POZZI, Via Sistina 14 - ROMA. 1
1
1
•
ANNO XXXII
Roma, 6 Aprile 1925
Fase. 14:
t
fondato dai professori:
•
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI '
REDATT9 RE
SOMMARIO. Lavori originali : L. Philippson: L a teDatJ>ia &teri·1izz3lllte d.\ Ehirlic.h della sifilide reoe:nte. Osservazioni cliniche : S. Ma{l"in·a ooi : Di un.a forma r a r a di erThia di Littre. - L. Tornasi : Di un caso di liruite plaistlica. dello stom131CO . . Sunti e rassegne : MEDICI NA : R . Gilbert e M. B. Cole· m an : Osservazioni olliniche e reperti dd lab-Olrat>orio
in ·un'epidemia, di febbre ghiiandolare. - R . Benon: Tifo e dds·tll!l"bi men.t ali. - CHIRURGIA : Gold : Sull'enfisema media.st;inico dopo S•t rumectom.ia. Petit Villèon: Oìsti di echinocoooo del pol•m one ; operazione •i n due tem1Pi. - HedlYl<>n: Fattori ca.usali e trattameruto dehl'ema>d.ema ()roruioo. - T ECN ICA MEDICA : Matas : La fleboclisi con•t i1 nuativa a goooe. Cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi; Società Lo·m bal'da ·d i Scienze Med..iohe e Biologiche. MdJ;ano. R. A-ooa.demia deii Fisiocr.i.t ici di Siena. - Socie·t à Medi•c o-Oh•i ru't'g\i-ca Bellunese. - Società Medii>co-Oh!iruil.'gica della Romagna. ,
Appunti per il medico pratico :
Le moderne vedute s ulla .g.as:troptosi. - Sindiroani gastral.glicll.e dii 0trig:ine él«)perud!ioolare. - Si debbono operall'e le apperul•i citi Cil'oniche? - Contr.ibuto a!lla diagnosi e cuDa del·l ' ascaridii..asi. - Un effioea.ce metodo di urattamento dell'ossiu.riasii.. - AZlione dello stovarsol sul piarasei.t ismo d.ntestin.a le. .- La ra;g.ade a naJe. - 11 trattam ento del ;prurito .anale. - POSTA DEGLI ABBON4.TI. VARIA : A. Rotolo: Sipiritis'm o medi co. . Politica sanitaria e giurisprudenza: Conitrovensie giuOASISTICA E TERAPIA:
J:"id:iiohe. Nella vita professionale : Cronac·a del m-01Vimento professio·nal!e. - Co:ncomi. - N omtne, 'Promozioni ed onorificenze. · Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie. ,
Diritti di proprietà riservati -
É metata la riprod·u zione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la puhblicazfone dei si"nti di
essi. senza citarne la fonte.
Aderendo alle insistenti richieste giunteci e che continuano a pervenirci da coloro • i quali, pP-r ragioni superiori alla propria volontà, ci fecero tenere l'intero importo . del loro abbon8:mento pel 1925 in tempo non più utile per fruire del premio
COMUNICATO
I MODERNI CONCETTI NELLA CURA DELLE LESIONI SETTICHE
del Dott. Prof. O.
CIGNOZZI
importante Monografia di pagg. IV...75 in nitidissimi tipi tipografici ll teniamo informati che essi saranno accontentati purchè ci rimettano SUBITO le prescritte (Lire tre se i n I talia o Lire cinque se all'Estero) per le spese di spedizione. , N.B. - Il Vaglia. postale va indiT}zzato al Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina, 14, Roma e (nel posto riservato al bollo dell'Ufficio Postale pagatore) deve essere m unito della. presc1·itta marca da bollo da 5 centes i1ni. Chi si trova sprovvisto de lla marca., accresca dei detti 5 centesimi il Vagli a postale stesso. L' AMMINI STRAZIONE. I
,
.
LAVORI ORIGINALI. I STITUTO DERMOSI FILOPATICO DELLA
R.
UNIVERSITÀ DI PAI ERi\-IO.
La te1·apia ste1·ilizzante di Ehrlich della sifilide recente. Sunto di osservazioni proprje del prof.
J.,UIGI
PHILIPPSON.
La terapia sterilizzante di Ehrlich, applicata
alla sifilide recente, vien .p raticata all' estero già da anni da n1olti che ne hanno reso di pubblica ragione i risultati. In Italia, a giudicare dallo scarso numiero di pubblicazioni, pare che vi sian o
pochi cl1e l ·11anno messa in opera. Noi abbiarr10 qnrlle del Freund, del Piccardi, del Minassia nel Giorn. ! tal. Mal. Ven. 1922, del P ediconi nel Policlinico 1922, del Cacioppo negli Atti del Congresso Merl. Sicil. 1921 e del Piccardi n el Giorn. Italiano Mal.. T1en. 1923. I miei risultati furono comun] c.: ati nella Riv . San. Sic. 1922 ; in questo artjcolo io dirò dellr mie ulteriori · osservazioni. Già fi no ·dal principio si ricon obbe che il sale di Ehrlich non aveva soltanto effetto sintomatico, rna un effetto profondo sulla malattia stessa e che su questo riguardo era molto superiore al n1e1·curio, il cui effetto preventivo, come si scleva dire, era alquanto debole. Difatti si osservava eh€ già poche iniezioni di salvarsan bastavano, rJer
'
•
•
480
1L POLICLINICO
impedire la comparsa di nuove manif Pstazioni 1per molti rnesi. Occorsero anche dei casi trattati fino cta·Jl'inizio della malattia che in seguito non .p r€sentavan o mai sintomi. Questi e simili fatti inòussero a utilizzare il salvarsan addirittura quale m ezzo abortivo, combin andolo però setnpre col 1nercurio, come del r esto è an cora molto in uso in Germania. Anch'io , prima di lasciare v~a completamente il mercurio, ho fatto sem·p re cure combinate. Io usai il. salvarsan, per far · scomparire rapidamente sifiloma e adenite viciniore e continuai poi colla solita cura di calomelano e di olio grigio, per compiere il primo cir1o di ~ nra. Le cure susseguenti furono poi fatte, co1ne al solito, col m ercurio p er 2 o 3 ann i. Quel che riusci nuovo in questo trattamento era la facilità, con cui durante questo tempo si poteva tenere esenti di sintomi gli ammalati, il che col mercurio a solo era stato sempre cosa pi11 clif!ìcile. Questi risultati m 'invitavano già a da r più peso al salvarsan a costo del m erc11rjo. Io prolungava quindi la cura col salvarsan, diminuiva quella ·del m ercurio e sostituiva i sali insolubili con sali solubili. In tal modo l'efl1cacia del salvarsan si metteva già .p iù in evidenza e la cura m ercuriale non diventava che cura accessoria. Vennero poi alla mia osservazione dei casi, i quali non avevano ;proseguito le cure da me prescritte ed erano quindi rimasti trattati r.on una o due cure. Infin e io ritenni superfluo il mercurio e mi limitai al solo neosalvarsan tanto nella prim a, quanto nelle cure su sseguenti, il cu i numero era andato man mano diminuendo. Mentre prima furono ripetute n el corso di 3 anni una o due volte all'anno, ora si ridussero a dne $Ole, nei primi sei m esi di malattia, I11oltre rni orcorsoero anche casi, trattati da m e con una ~ola cura di n eosalvarsan , che si comportavano come quelli trattati ripetutamen te. In tal m odo si andava vieppiù precisando l' efficacia straordinaria d-ella cura, tanto da corrisponder e esattamente al concetto di Ehrlich. L'infezione si poteva t.roncar'e di botto, non si sviluppava la malattia e l'individuo infetto dopo la cura pres·enta va stato normale. , Arrivato a questo punto·, io mi domandavo : 1na tutto questo forse n on è altro che mera apparenza? Nella sifilide la mancanza di sin tomi, n oi lo sappiamo, significa n iente, epperò anche qu esti r isultati non potevan o avere p iù valore che ql1elli, conseguiti coi vecchi mezzi terapeutici, seb bene riescano n uovi e la faci lità, con cui Ja nuova terapia riduce a silenzio l'infezione e il mantenime nto della RW. n egativa, cosa difficile a r eali zzar si n el passato. Mi mancavano ancora altri dati, che potessero m ettere in chiara eviden za lo stato n ormale dell'indivjduo trattato. I
1
•
[ ANNO
XXXII,
FASC.
14)
Jo desideravo di cono~cere la sua incolumità nel ~tttrimonio. Questo desiderio venne soddisfatto da alcuni dej miei pazienti. Essi divennero padri di figli sani; quindi nei primogeniti almeno non st era rivelata l 'infezione, se fosse rimasta latente. E l'altro mio desiderio, di vedere cioè una nuova infezione sifilitica in uno dei miei pazienti, io non mi aspettavo di averlo facilmente appagato, perchè nel passato casi di reinf.e2ione ne avevo visti ben pochi. Eppure con somma mia TABELLA
1.
Casi con siftloma e adenite satellite, trattati con una soia cura di 914. Guarit'l. R W Stato R. W. inizio della durante e ·a fine e R.W .. di cura. controllat~ cura dopo e.nn1
I Osservazioni
•
I
1920neg.
Il
1923
III
negativa
1
,.
»
11h
1922
»
durante cura d eb. pos. fì. ne negati va
1
IV
1922
>
negativa
2
V
1922
>
))
2
VI
1920
>
VI I 1919 ))
914: t,60più10 iniertion1 calomelano da 10 ctgr.
VIII 1919 »
1
dopo 3 a nni reinfrzion~. •
IX
1920 pos .
fi ne neg.
s
sposa sabiro dopo cura: bimbi di ~ e di 3 mesi 1923.
x
t919neg.
n egativa
21/a
sposa. 1 a nno do'J)o cura ed ha bimbo di 8 mesi 1922.
XI
1923 »
))
1
»
2
XII 11920
>)
XIII 1920 pos. fine cura deb'. pos. dopo 6 mesi neg.
XIV 1920
>)
1923
»
XV
4
2 R. W. neg. fine neg.
1
- - _.
sorpresa io vedevo ritornare da me qualcheduno in tali condizioni : delle vere e proprie reinfezioni, in cui non era nemmeno n ecessario rico· struire m entalmente l'andamento della prima i11fezion e, onde assicurarsi bene della giustezza della prima diagnosi, fatta m olti anni prirna. Qui gli appunti, presi alla prima infezione erano ancora sotttocchi ed era fresco ancora n ell::t memoria lo stato della prima infezion e. Quel che mi era dato di vedere era quasi una prova sperimentale: un anno prima l'jnfezione era stata soppressa
•
1•.\NNO
xxx1~1'
F ASC. 14]
SEZIONE PRATICA
terapia sterilizzante ed ora era avven,u ta una nuova infezione tal.e quale la 1p rima volta. Non ·c'era più da dubitare: la mancanza ·di qua·lsiasi sintoma negli sterilizzati non è soltanto
co~la
TABELLA
II.
Casi con sifi,loma ·e adenite satellite, traittati con due cure succèssive di 914. Guariti. Stato e R. W. durante e a fine controlla ti dopo anni inizio della cura di cura
R. W.
R. W.
Osserv~zioni
,
481
nuti in Q~servazione almeno un anno. Per lo più hanno fatto Glue cure consecutive, alcu:Ai soltanto ' ' una: Nella · terza tabella si trovano q11elli, presi ' in cura, quando avevano già roseola. Trascrivo anche i casi, in cui la prima cura era fallita, perchè anch'essi sono istruttivi. . I casi con prole, citati già nelle prime tabèlle, sono riuniti separat~mente, per dar maggiori dettagli. sulla cura. 1 .D ella reinfezione io dirò .p iù estesamente per l'import~nza pratica che possiede. TABELLA Ili.
XVI
1918 neg.
XVII
1918 »
t920 »
XVIII
XIX
•
xx XXI
XXII
negativa
6
>)
6
dopo la I iniez. pos., poi• sempre negativa.
5
1918
>)
negativa
5
1920
))
>)
5
1 mese dopo I cura debol. pos., poi• sempre negativa.
4
negativa ...
4
1919. »
1920 »
XXIII
1920
XXIV
1918 pos. fatta. soltanto dopo la Il cu ra : negati va.
))
))
4
XXVI
1919
))
3
sposa 1 anno dopo inf.. zione bimbo 13 mesi 1922.
5 mesi dopo I cura debol. pos., poi sem· pre negati va.
xxy1rr
1919 pos. debol. ,Positiva dopo I cura.
XXIX
1919 neg.
xxx
.1919 »
XXXI
1922
))
XXXII
1923
))
XXXIII 1920 »
sposa due anni dopo infezione 1923 bim· bo 10 mesi.
(
))
2
negativa
2112
1>
11/2
reinfezione.
11 /g >)
XXXIV 1919 pos. negativa dopo I cura.
Stato e R. W. durante il t~mpo Osservazioni d 'osservaz.
.R.W. dopo I cura
xxxv
1919 rit.
1
5
normale· neg. 1 anno dopo la II cura un 'altra.
X:XXVI
1919 pos.
1
4
normale -neg.
XXXVII 1920neg.
ò
2
normale -neg.
XXXVlll 1919
1
»
1 1/s norma.le· neg.
XXXIX
1919 »
o
1
xx xx
1919
o
51/ 2
»
normaJ. R. W. non fatta. normale neg. fatta iniez. di acagina per 2 anni dopo la cura con 914.
APPUNTI PRATICI .
1919 neg.
XXVII 1922 »
durante la I cura 7 iniez. di olio grigio da 10 ctgr.
»
xxv
~
Casi, p'resi in cura con 9'14 gi à con ~·os e ola, guariti
•
11/2 1
reinfezione osservata 1 an110 dopo.
apparente, ma reale. Io dovevo dirmi che oramai era inutile insistere nel mio scetticismo e che dovevo piutto·sto incominciare daccapo ad imparare la nosolo·g ia della sifilide, mettendo da parte i preconcetti, derivanti dalle mie vecchie cognizioni. Dei casi trattati da nie non cito che que Ili , te-
Il tempo più propizio per la terapia sterilizzante. sono le prime settimane dell 'infezio11e, quando non esiste che il sifiloma coll'adenite viciniore. Ma anche casi, in cui esiste già la roseola, non sono da escludersi dalla medesima (Tab. ·III). In quanto alla RW. c' è da dire che irnportano ·P iù i sintomi, perchè anche con RW. pos. si possono aver gli stessi risultati e, cambiandosi RW. neg. in pos_ dopo le prime iniezioni, ciò non influisce, essendo questo cambiamento soltanto passeggiero. Del resto colla roseola la RW. è sempre pos., eppure la terapia può ri11scire. Il concetto che ci guida. nella terapia sterilizzante si è di tenere l'o!ganismo sotto l 'azione del medicinale per un certo tempo sufftcientP. e d'intensità costante, onde aver l'annientam ento compreto degli spirocheti. L'azione dev'essere intensa, perchè le dosi piccole del m edir.inale non distruggono, ma tutt'al più pa-ralizzano i germi, i quali quindi possono riaversi in un ten1po più o meno breve. E l'azione dev' esser costante, perchè la quantità iniettata diminuisce sollecitame11te, venendo eliminato il medicinale colle orine e colle feci. Quindi soltanto per .p ochi giorni agisce
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II. POJ.TCLfNICO
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i! medicinale in quantità sufficiente e il suo efnausea, ha qualche scarica liquida con o senza fetto sterilizzante non lo spiega che in questo dolore colico, disturbi che passano già dt1rante tempo . Occorre dunque ripetere al pii1 presto le 24 ore. Se questi disturbt sono lie''i, non oc• possibile l'iniezione d-el medicinale, e rioè la . corre diminuire la quantità del z:nedicinale e si IV dose ogni quinto giorno, la V dose ogni sesto può compiere la cura prefissa. Altrimenti si die la VI ogni settimo giorno. minuisce la quantità· del medicinale per ogni inieDi grande im.p ortanza è di prendere esatta nota zione, ravvicinando le singole iniezioni. dello stato, in cui si trovano le glandole linfatiTalvolta l'intolleranza si può far evid.ente nella ch.e n elle varie regioni ac·cessibili alla p·al:pazione. comparsa di macchie rosse, accompagnate da pru• Sono esse ch·e ci gulderanno nel giudicare sul ~ito o da bru?iore, disturbi passeggi.e.ri che ribuon andamento della cura, durante la quale chiedono però la nostra attenzione, percl1è . posa.p punto non dovranno ingrossarsi. Ora, siccon1e sono essere i prodromi di un esantema generalizzato. al _motrJento, in cui un paziente entra in cura, possono esistere già delle adeniti, dipendev.ti sia Nei · casi, in cui esiste già roseola,. talvolta però da altre malattie pregresse che già dalla sifilide, anche già prima, l'iniezione di p-rova è seguìta dopo alcune ore da disturbi molto più pronunesse debbono venir notate esattamente, perchè non vengano conf~·s' e con quelle che potrebbero even- ziati,. di cui bisogna in iprecedenza avvertire il tual1nente insorgere durante la cura. paziente e cioè ·da feb.b re alta fino a 4.00, preceGlandole linfatiche p·a l·p a.b ili possono trovarsi duta da bri'vidi di freddo, cui tiene dietro forte in qualsiasi regione in individui linfatici, anche sudore, da cefal-ea e da vomito. L'intensità di questi si11tomi varia molto e anche la durata è nelle .regior1i epitrocleari e lungo il bordo interr10 d-el bicipite che a torto vengono ancora conside- assai varia;bile; .p ossono, durare poche ore, con1e • rate quali patognomonic.he per la sifiltde. Pos- p.u re tf!tt'una notte. Appena essi sono passati, il paziente si rimette subito . .si tratta qi t1na reasono tro·varsi quali residui di linfangioiti in se, guito a ferite infette o a suppu.r azioni. Alla re- zione vera e propria di tutto l'organis1no al!'arr.io· gione sottomascellare, al collo e alla nlica come ne del medicinale che con questi segni spiega la . conseguenze di eczemi, di dermatiti in genere, di sua efficacia terapeutica. ·D ifatti già uno o due giorni ·dopo .questa reazione feb·b rile si osserv.-l piodermiti. All'angolo della ma~cella in casi ·di migliorìa marcata di tutti i sintomi sifilitici c:;iangine recidivanti e via dicendo. Prima d'ini-ettare la dose massima, si farà una, stenti, del stfiloma, delle adeniti e .della roseola, rnigliorìa che procede ancora nei giorni susseiniezione di prova con la prima o con la seconda dose, per conoscere la tolleranza individ11ale. Di gl1entL Q11in·d i questa sindrome non è da tAmere e solito non •p roduce alcun disturbo; di rado, dopo no~ impedisce il p roseguimento della - cura. La un paio d'ore, un po' di nausea o febbre leggi era .p ro•'3sima iniezione intanto sarà della stessa dose Ne11~ dosi più alte susseguenti questa sindrome che passano .p resto. Intolleranza vera e propria, in cui questi· disturbi arrivino a tal grado d'im- ItJn J1a da ripetersi. ·rutto quel che è detto or'ora sulle azioni sepedire la continuazione della cura io non ho os · c:ondarie del neosalvarsan si riferisce ad un pre· servato, qualora il medicinale. non sia .difettoso. paralo per/et.to come vien di regolà fornito dalle Già con queste piccole dosi talvolta si possono aver degli effetti curativi: le erosio11i del sifiloma fabl~riche. Tutti gli altri disturbi invece, di .c ui la letteratura è colma e che hanno prodotto tanta rimarginano e le ulcerazioni si detergono entro pochi giorni e anche le adeniti retrocedono. Tal- preoccupazione nel ceto medicò, la sindrome an·volta. il giorno dopq l'iniezione si osserva accen- gione.urotica, la crisi nitritoide, lo shoh anafilattico, come si vuol chiamarli, non dipendono che tuazione della flogosi del sifiloma eh.e diventa da difetti <i.ella fabbricazione. Ciò è stato riconorosso e edematoso e l'essudamento sieroso si trova aumentato. Questa reazione talvolta è assai. pro- sci11to dal momento, in cui medj ci hann0 avuto in mano o delle serie intiere del medicinale, di nunziata e conduce magari alla necrosi totale del sifìloma che in seguito si elimina in toto. La cni · ogI1i dose produceva gli stessi disturbi, eppur.e serie differenti, di cui una li faceva, mentre rimarginazione avviene allora solleritamente. un'altra no. Le fabbriche che una volta merteLe dosi massime di 60 o di 75 o di 90 ctgr. vengono tollerate molto bene e non recano alcun vano in vendita un 1prodotto perfetto, un'altra disturbo. Gli effetti curativi sinora descritti P'ro- volta lr, farevano con un .p rodotto difettoso. Ad cedono rapidamente , dimodocl1è del sifiloma o ur1a fabhri ca ctò succedeva spesso, ad lID 'altra non rimane più alcuna traccia o un modico re- in.vece di rado. P ertanto tutti quegli artift.cii tecnici e tutti qu<-1 siduo e le glandole si ridu cono a piccole dimenmezzi terapeutici, che sono stati esco~itati e prosioni. Qualora il medicinale inco,rninci a dar .segni dì po~:ti, per evitare e per combattere gli effetti nointolleranza, il paziente sente dopo l'iniezione civi del medicinale si rendono superflui. Qu01 I
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SEZIONE PRATICA
che ci occorre si è un prodotto perfetto, il CTlP1.H·' come tale è del tutto atossico e innor.u0. Intanto per completare il mio giudizio sui disturbi suddetti, io debbo aggiungere che anche un pre:parato buono può produrli, ma ciò succede ass~i di rado ..<\llora si tratta di ip azienti singoli, in cui q11esta idiosincrasia è innata o si sviluppa durante il trattamento, in principio facendosi manifesta in grado liieve, per arrivare infine a gradi più intensi. Ed è appunto questo sviluppo graduale della sindrome che la differenzia dagli cff etti tossici di un prodotto cattivo, il quale la produc'3 subito e in tutti, cui viene somministrato. sebbene anche qui si appalesino delle d~.~fe rer1ze individuali. In questi casi di idiosincrasia non si può quindi usare il medicinale. Se la cura procede bene, in casi iniziali, n11ove glandole linfatiche non diventano ;palpabili, oppure, qualora ne preesistessero, rimangono tali quali nel caso che non dipendono dalla sifìlide, altrimenti retrocedono. E in casi con roseola tutti i sintomi vanno scomparendo nella stessa maniera. La RW. negativa all'inizio della cura rimane tale quale. T al volta può succedere che dopo la prima o la seconda iniez1one tende a diventare positiva, ma p oi si rimette allo stato anteriore e · continua a rimanere negativa. E la RW. p ositiva all'inizio della Cllra diventa aradatamente negativa. per rimanere così. I criterii per la riuscita della terapia sterilizzante nell'inizio d ell'infezione, quando non esistono ct1e il sifiloma e l'adenite viciniore sono i segt1enti: 1 ) esatta esecuzione del piano di cura, secondo il quale già fino dal principio si devo n o somministrare le .p iù alte dosi tollerabili diel · m edi ci11ale. Le dosi di 15 fino a 45 non servono che per provare la tolleranza del paziente verso il medicinale, quindi già fino dal quinto giorno di cnra s'incomincia a usare o 60 o 75 o 90 ctgr. E gli intervalli fra le ripetizion i di queste dosi nor1 debbono superare 5, 6 risp. 7 giorni . La qt1antità totale del medicinale da usarsi per questa cura. 1n miedia non sarà inferiorè a 5 gr. La cura st assolverà quindi in circa 40 giorni; 2) l'effetto sul sifi1om a e sull'ad.enjte dcv'esser p1~gressivo e nell'inizio della cura rapido . Dopo 11na o due iniezioni si a vvierte già la regressione dell'indurimento e nel caso di erosione o di lilcerazione del sifiloma la guarigione d ell e medesin1e. Talvolta l'involuzione rapida avviene dopo una forte reazione del sifiloma. .<\ncbe l e glandole s'impicci oliscono sollecita-' mente. Tanto al posto del sifiloma già regrecljto, quanto nelle glandole può r imanere ancora un residuo dello stato precedente cl1e soltanto len-
tamente regredirà in seguito; ciò non pregiudjca niente; ' 3) durante la cura n on deve manifestarsi alcn!l'altra adenite in altre regioni. (Occorre perciò, prima d'iniziar Ja cura, prendere nota esatta ùel~o stato, in cui si trovano le glandole Jinfati:. che di tutte le regioni, accessib·i li alla palpazione). E tampoco alcun altro sintoma di sorta, in ispecie nè cefalea, nè dolori osteocopi, nè , esantemi, nè ,lacche; 4) la RW., nell'inizio negativa, non d eve subire alcuna modificazione. Il diventare debolmeni.e positiva dopo l a prima iniezione non J1a importanza . .Nel caso diella positjvità della R~T . n el.t'i11izio, essa già durante la cura deve cambiarsi definitivamente ; 5) in breve alla fine della cura il paziente deve presentarsi com e un normale. Vi . sarà. ancora una -macchia pigmentata o acromica al posto d-el sifiloma e vi saranno ancora da p a lparsr delle piccole glandole linfatiche n ella r egione vicinicre, ma n on vi sarà nient'altro di anormale: Il control lo deJ casi ct1rati deve farsi già nei m esi susseguenti alla cura e ·deve durare a1m-eno un anno e ciò allo scopo di sorprendere, ca so mai, il primo segno della incompleta sterilizza• zione. Sintomi obbiettivi o subbiettivi non ~i os-· ser veranno più dopo una cura . sterilizzante, per cui non rimane per il controll o che la R\V. La prima R\V. subito dopo la cura 11on è da con siderarsi quale decisiva, perchè in seguito può cam, • biarsi, epperò n ecessita ripeterla ad inter valli di un paio di mesi. In qu anto alla ripetizion.e della cura, c'è da dire r.he per sicurezza o per opportunismo essa si farà dop0 circa due m esi. Ma anche in vista di questa seconùa cura si ·d eve tenere a m ente cbe la cura essenziale per questo metodo terape11tico rimane sempre la prima, appunto perchè soltanto questa avviene nelle condizioni p iù favorevoli pPr la sterilizzazione rapida e completa. •
INSUCCESSI AVUTI DA :\[E COLLA CURA STEH ILJZZANTE.
OSSEHVAZIONE 41a. (1919) . - Sifilo1na, adenite inguin a le sinistra. In 45 giorni gr. 4.50. Subito dopo la cura R·W . pos. e rimasta tale anche dopo 3 mesi. OE=SERVA:Z.IONE 42a (1919) . - Sifilon1a al labbro ·d ella bocca e adenite g·enerale. In 41 giorni gr. 4.50. A cura finita residuo di sifiJoma e una glandola sottomascellare palpabile. Dopo 2 mesi e m ezzo questi son o andati ind) etro, inentre Rv, s ì m an tiene pos. OSSERVAZ I O~E 43a. (1918). Sifiloma, adenite biinguinale. RW. pos. In 40 giorni gr. 3.30 e 28 iniezioni di acagina. Dopo 4 mesi RW. neg .. adenite persiste. Dopo 6 mesi R\V. nuovarnente pos . Dopo 4 anni stato normale e RW. neg., dopo avere fatto varie cure mercuriali e una cura enqoyenosa di 9'14. Lo stesso stato trovato dopo t1n altro anno. 1
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0SSERVAZIONE 44a (1919) . - Sifiloma, adenite biingl1inale. In 57 giorni gr. 4.50. Dopo 2 mesi di cura si palpano gl. inguinali, epitrocleari e occipitali; RW. neg. Dopo a ltri 8 mesi RW. pol'. In 60 giorni gr. ·4.80, Due mesi dopo glandole indietro; R.V /. neg. Due anni dall'inizio della malattia dimagrimento, anemia, poliadenite, epididimite. Rapida rnigliorìa con cura di gr. 3.60, a fi11e cura RW. ne.g. Dopo 2 mesi RW. pos. Cura di gr. ~. 75. In osservazione 1p er altri 2 anni: stato normale e RW. neg. OSSERVAZIONE 45a. (1919). - Sifiloma, adenite inguinale a sin. RW. pos. In 46 g~orni gr. 5.70. R'-'t . pos. In seguito la stessa cura ripetuta due v olte e calomelano 20 iniez. da 5 ctgr. RW., constatata negativa dopo 1 anno di malattia, si è 1nantenuta tale anche dopo un altro anno. OSSERVAZIONE 46a (1919) . - Sifiloma gigante al p ene, adenite inguinale sin. RW. neg. In 44 giorni gr. 5. Un mese dopo cura RW. ritardo. Dopo 8 mesi reci·diva al posto del sifiloma e dell'adenite; R\V. pos. OSSERVAZIONE 47a (1923). - Sifilo·m a, adenite bii11guina1e, roseola. In 30 giorni gr. 2. 70. RW. pos. u1edia. Dopo 9 1ncsi una placca al lab:b ro della bocca; R\V. immutata. OSSERVAZIONE 48& (1919). - Sifiloma guarito, rose ola, placche alla gola. In 40 giorni gr. 4.20 più 15 iniez. calomelano. ·D opo 2 mesi RW. ritardo. Dopo 6 mesi e mezzo cura ripetuta. Dopo 2 mesi RW. ritardo.
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sca la stessa quantitè. a lunghi intervalli, l'efficacia del medicinale ne viene assai diminuita. Questi casi insegnano ancora, cl1e questa specie di cura qualora non riesca subito, 11on reca nean• che alcun danno e la ripetizione della cura a I . tempo debito corregge l'insuc.c esso. Le neuroreci• dive tanto temute una volta non si verificano, appunto perchè la quantità del medicinale, somministrata coll'intenzione di fare una cura -abortjva, -è sempre tanto grande da evitarle con sicurezza. .Di solito l'insuccess.o della cuTa si può già.· pre. vedere durante la stessa. •Qualora per ·Colpa del paziente il piano della cura non possa venire eseguito a 1p untino, si J;>Uò rinunziarvi senz'altro. La risoluzione assai lenta del sifiloma e dell'adenite è indice sfavorevole; peggio ancora, quando incomincia a svilupparsi a:denite in regioni lontane. La persistenza di R·W . positiva o il cambiamento in RW. positiva indicano senz'altro l'insuccesso, mentre la RW:. negativa da sola non può servire come segno di successo, qualora essa non sia il risultato di ·una cura esattamente e&eguita e non si mantenga tale per parecchi mesi. PROLE DI SIFILITICI STERILIZZATI.
Nei casi 41 e 42 gli intervalli fra le si11gole OSSERVAZIONE 9a Sifiloma-adenite inguinale. iniezioni erano troppo lunghi. De1l re<:to a cura 1920 febbr. R.W . 1pos. Cura: gr. 5 più 40 ' iniezioni acagina; aprile RW. neg.; giugno sposa. 1923, finita si riconosceva già l'insuccesso, che richie1° agosto: RW. neg.; bambina di 22 1nesi e una d·ev ~ la ripetizione della medesima a bre-ve didi 3 mesi. stanza. Os~ERVAZIONE 1oa. 1919 ag. 14: sifiloma labNel 43 s i trattava di un giovane gracile, in cui bro-a·d enite sottomentoniera. Cura fino 7 ottobre gr. 4.80; nov. 21 RW. neg.; a casa 26 iniez. di la c.ura fu fatta in modo debole e subito associata salicilato; 1920 giugno 17, RW. emol. ; 1920 nov. al n1ercurio. ·M algrado RW. neg. la persistenza sposa; 1922 marzo 10: visitato; bimbo di 8 mesi. dell'adenite f ece dubitare d el successo. In seguito OSSERVAZIONE 26a. - 1919 nov. 27: sifiloma frenon si sono avuti a.Itri sintomi e l~ c11re furono nulo-adenite lieve. .F ino 10 genn. 1920 gr. 5.25; febb . e aprile RW. neg:; maggio fuori: gr. 2.55; ripetute a cal1sa · d ella RW. pos. sett. R,W . neg. ; dicembre sposa; 1921 marzo 24: Nel 44 la cura si era prolungata troppo e dopo RW. emo1.; 1922 dic. 30: RW. neg., filia di 13 mesi. <? 111esi, inalgrado R\.V. neg., lo sviluppo delle adeOSSERVAZIONE 22a. - 1000 febb. 29: sifiloma solco niti dimostravano l'insuccesso . Anche la 5f\COnda coror1ario-a'iienite a destra. Fino aprile 9: gr. 4.80; R.W . neg.; luglio 1-agosto 11: gr. 4.80; 1921: 2 volte C l~ra fu esegt1ita male, cosicchè alla fin e del s eRW. n.eg.; 1922 marzo sposa; 1923 sett. 8: bimbo condo anno si ebbero gr a vi sintomi. di 10 mesi. Nel 45 l ' insuccesso della prima cura fu corr e1to da altre cure. Da queste Osservazioni· noi desumiamo che l'inIl 46 s i presenta in buon e condizioni per la dividuo curato non contagia la moglie e !'la al· c ura. L ' insuccesso si m a nifesta n e lla R\.V. per cui 1nerLo il prin10 figlio sano. Nell'Osservazione 9a sa r.ebbe stata n ecessaTia la seconda cura. Sinton1i non erano trascorsi che 5 mesi dall'infezio11e. Ciò non si ebbero che dopo 8 mesi: prova che la stierilizzazione era stata cornpleta, Nel 47 quantità insuffi.ciente di medicinale. Con e che egli contrasse matrimonio in istato normale. Negli altri casi sono trascorsi 1 e 2 anni tutto ciò R\\' . diminuita e soltanto un 5intoma d opo 9 m esi. ùalrir1fezione, perchè ciò fu consigliato da m e, orlliP aver tempo per il controllo della cu1·a. N<>l 48 ancl1e cura comb·i nata non ridusse al La tanto <i i!)attuta quistione di « sifilide e n1an ormale la RW., p er cui a breve · distanza si satrimonio >1 vi ene quindi risolta in modo molto r e bbe d ovuto rip et erla. semplice. Quando si è sicuri della riuscita d ella Qu esti e altri ca si simili mi hanno insegna t o di q ttribuire il massimo v a lore a llo spa zio cii tem- · cura, si può permett er e il matrimonio. I d etta1ni classici di p ermetter e il m a trimonio po entro il quale s i d eve somministrare la quanso lt anto ~ o 5 o 6 anni d op o la malatti a , oppure t i tà tot al e d el m edici11ale, r ichi esta d a l cac;o, c ioè un paio d'an n i d opo le ultime manifestazio11i , i 11 in edia gr. 5 in 40 gior11i. Qt1alora si distribuì-
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qui non possono trovare applicazione, perchè a cura finita non esistono più segni morbosi di alcuna specie, nè se n e avranno. ·LA REINFEZIONE.
Nel passato la reinfezione, per Ja sua grande rarità, non aveva altro che interesse teorico, inquantochè contrastava coll'imm.u nità che conferisce la sifilide. Nell'ultimo decennio inveçe essa ha acquistato grande importanza pratica, sia perchè si osserva molto più spesso di .p rima. sia percl1è vien considerata quale indizio sicuro della guarigione, conseguita per mezzo dPlla terarpia sterilizzante. A11che la mia esperienza propria corrisponde a questo cambiamento della frequenza della reinfezione. Fu soltanto nel 1910 che mi fu dato di osservare per la prima volta .u n caso ·di reinfezione che veramente mi ha convinto della sua esi~tenza. (So) . - Nel 1906, aprile 10, io visitai un giovane di anni 25, colpito da meningite basilare sifilitica: cefalea, ptosi, paresi dell' oculomotorio esterno e 1nidriasi O. S., paresi del facciale a sinistra. L'infezione rimonta al 1900, i primi sintomi della meningite ebbe nel dicembre u. se., 1na venne curata malamente. Negli anni 1907 e 1908 fece delle cure con iniezioni di calomelano e si ristabilì. Nei primi di giugno 1910 egli rni fece visitar la sua amante colla quale conviveva da poco e nella quale egli aveva osservato una vagini·te. La parete inferiore della vagina mostrava in mezzo alla mucosa normale una zona erosa e arrossata, di consistenza normale. Le glandole inguinali bilaterali ingrossate e indolenti. Al paraboloide spirocheti pallidi in grande abbondanza. La ragazza, un paio di mesi prima di convivere con lui, el'a stata fatta operare di atresia congenita dell'irnene dalla madre allo scopo di prostituirla e non ebbe dopo che pochi contatti sessuali. Alla constatazione dell'infezione, il giovane disse di non aver avuto .p iù rapporti colla 1nedesima da tre settimane e che se ne sarebbe astenuto almeno fino alla guarigione della lesione locale. Intanto dopo un 1p aio di giorni egli ritornò da m e, per farmi vedere · una piccola lesione nella nicchia del frenulo, di cui si era a ccorto 15 giorni dopo l'ultimo coito. Vi era leggiero arrossamento, soltanto da un giorno si erano formate delle piccole erosioni appena umide. Due giorni dopo lo rivisitai e constatai un leggiero indurimento in corrispondenza della lesione, si erano formate inoltre nella lamina interna del prepuzio cinque piccole rilevatezze arrossate pruriginose. Essendo allora possi·b ile raccogliere del si.ero si fe ce l' esame microscopico che risultò po&itivo. Da un giorno all'altro si era ingrossata una glandola all'inguine sinistro. RW. negativa. Si trattava quindi di una reinfezione avvenuta 10 anni dopo la prima e 4 anni dopo una grave aff czione sifilitica. Essendo allora appena resa ·di pubblica ragione la scoperta di Ehrlich egli dovette sobbarcarsi a cure 1ner curia li che eseguì scrupolosamente. Non ebbe mai altri sintomi della malattia, sposò nel 1914 e nel 1917 venni a sapere che aveva già una ba1r1bina sana di 22 mesi.
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In seguito ho visto un altro caso che fu trattato pure soltanto con Hg alla prima infezione ' del 1908. · (Ci). - Nel 1916, novembre 14, io ebbi a diagnosticare 1siftloma al labbro, ·R W . .pos., in un signore. Egli mi disse in appresso che io già, nel 1908, insierne col suo medico di casa, l'avevo trovato affetto di siftloma al pene e che egli si era curato per molti anni con iniezioni di calomelano. Precisava ancora che n el 1913 e 1914 RW. è stata n egativa e che. nel luglio u. se. stava ancora in cura. Non avendo .p reso nota della mia prima diagnosi, allora io non ero in grado di controllare i dati, fornitimi da lui, epperò restai in dubbio sulla r ealtà di una reinfezione. Invece io dovetti ammetterla, allorquando venni a saper e altre circostanze non confessate da lui. Egli si era sp osato nel· 1911; le prime gravidanze finirono con feti morti di 7 e di 6 mesi. I11 seguito la moglie ebbe a soffrire per 8 mesi di « febbre » e di cc dolori reumatici ». Una bambina, che quando io la visitai ·nel 1928, aveva 7 anni, era affetta da parecchi mesi di febbre e di splenomegal ia e aveva dentatura assai di· fettosa. Quindi egli sposò nel terzo anno della sifilide e <!Ontagiò la moglie. Nei cinque anni susseguenti egli continuava a curarsi e guarì, di1nodochè fu possibile una nuova infezione. La sifilide della figlia era ereditaria. Negli ammalati, trattati da me dal 1912-1918 con 606 o con 914 insieme con olio grigio e ron calomelano fino dal principio della malattia, io ho potuto constatare 5 casi di r einfezion.e. (Ca ). - 1914, agosto 14, ultimo coito; il 5 di settembre trovo un siftloma al fogli etto inter110 del pre.p uzio e adeniti biinguinali. Fino al 25 novembre furono praticate 20 iniezioni di calomelano da 5 ctgr. e delle iniezioni endovenose co11 neosalvarsan nella quantità totale di gr. 2.40. 1915, febbraio, RW. negativa, fatta a Roma. Non vi sono stati sintomi di sifilide. Il secon·do ciclo di cura durò fino al 19 d'aprile e consisteva di 20 iniezioni di calomelano e di 3 iniezioni di salvarsan, la cui quantità non fu precisata. Nel luglio l'ammalato tornò da me: RW negativa, alcun segno di malattia. A causa della irregolarità della cura s'iniziò una serie d'iniezioni dt olio grigio da 10 ctgr. ognuna. Durante la cura l'ammalato richiamò la mia attenzio11e su 11na chiazza arrossata al foglietto interno del 1prepuzio verificatosi dopo un coito e cui in princi-pio io non attribuiva alcuna impor~ tanza, fino a che, e cioè circa 3 settimane dopo I 'inizio della lesione, io n on do.v etti constatare cl1e vi si era sviluppato un indurime11to e che a gli inguini si erano ingrossate le glandole linfatiche. All'esame microscopico spirocheti .p allide presenti. Un anno dopo la .p rima infezione si era quindi verificata una .seconda e p er di più mentre il corpo era sotto l'azione d el 1nercurio. Quest'u ìtimo fatto m i spinse a rivolgermi al chiarissimo prof. Pellizzari per sapere se n el passato negli operai nelle miniere di rr1ercurio in Toscana, affetti di mercurialismo, si fossero fatte delle osservazioni particolari sul loro comporta1nento ' 'erso l'infezion e luetica. - Ed egli gentil-
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IL POLICLl'l\lICO
inent.e mi rispose che anche in simili operai la sifilide attecchiva e si sviluppava nel modo comune. La seconda infezione, mentre RW. era negativa, fu curata press'a poco come la prima con neosalvarsan e Hg. Non si svilup·p arono mai sintomi della malattia e · RW.. sempre negativa. La cura si .p rotrasse fino al 1918. Nel marzo 1921 io venni a sapere che era stato contratto matrimonio e che la moglie ha arvuto un aborto di mesi 3 1h. RW. nel marito negativa. (Vo). - Nel 1912 in dicembre mi consultò un giovanotto per un sifiloma alla metà sinistra del labbro \ inferio.r e della ·b occa, accompagnato da forte ingorgo glandolare sottomascellare. Fu sottoposto dal medico curante alle iniezioni endovenose di salvarsan e di quelle di calon1elano. Non furo.n'o osservati sintomi della malattia. Nel 1913 in ottob·r e stato normale e RW. nègativa. Fino al marzo del 1914 soltanto 10 iniezioni di calornelano, allora furono .p raticate 3 iniezioni di neosalvarsan da 45 ctgr. ognuna e prescritte delle pillole mercuriali. Nell'aprile sposa; nel 110vembre RW. negativa, vengono fatte 4 iniezioni di neosalvarsan da 45 ctgr. 1915, febbraio fino a. giugno, pillole mercuriali; in dicembre nasce un barnbino sano (il quale nel 1917, settembre, muore di difterite). 1916 due volte cura di joduro, in febbraio RW. negativa. 1917, settembre 17, ritorna e racconta che 50 giorni prima ebbe un rapporto extrama.trimoniale, in seguito al quale osservò al glande ·delle 1piccole resioni che persistono tuttora. Io riscontro delle chiazze rosse, c1rcolari, erose con leggiero indurimento; spirocheti presenti. All'inguine destro glandole notevolmente ingrossate. Una glandola sottomascellare rimasta dalla prima infezione al labbro. 1Poche 1papule sifilitiche sul fian.co e alle coscie. La cura con neosalvarsan e mercu rio subito iniziata non impedì l'estendersi dell'esantema. In seguito la cura subì molte interruzioni e si protrasse fino al 1920. 1921, ottobre 3: da un anno senza sintomi e RW. negativa. I
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gl'. 4.80. RW. subito dopo leggerm-ente .pos. In 43 giorni gr. 3.90. RW. neg. Si mantiene tale fino 1924 n ovembre. (Agr. ). - 1912 novembre: sifìloma-adenite inguinale destra. Iniezioni endovenose di 606: 30 e 40 ctgr. più 20 calomelano da 5 ctgr.; 5 mesi dopo cura RvV. pos. Nel 1913 cal0melano 20 iniezioni; 1914, gennaio 26, RW. neg., si mantiene tale senza ulteriori cure nel 1915, 1917, 1920. Nel 1924, ottobre 20, si presenta con indurimento ·semicircolare del solco coronario, adenite biinguinale e epitrocleare e roseola generalizzata. RW. pos. lnfin e negli ammalati, trattati esclusivamente con 914, ho osservato 3 casi di reinfezione. Oss't:RVAZIONE
sa. -
1919, maggio 3: sifiloma al
fren11lo , adenite inguinale sin. Billon 4 gr. in 40 giorni. Novembre 13: stato nor1nale, RW. neg. 1920, aprile 18 : nessun'altra cur~, RW. neg. 1923, settembre 19: nessun'altra cura. Al frenulo 3 piccoli sifilomi erosivi e 2 al glande; 2 glandole inguinali a sinistra; (()lacche erosive all'ano; una placca sotto la lingua e al la>bbro superiore. OSSERVAZIONE
29a, -
1919, luglio 14 :· siflloma al
pene, adenite inguinale .b ilaterale. Pèr via endo, venosa gr. 4.80 di 914 fino agosto '20; settembre '20 RW. neg. 1Dal novembre 10 fino dicembre 3() la stessa cuTa. · 1921, maggio 19: stato normale. RW. neg.; 1921, giugr10 15: si presenta da me, perchè durante una cura di dilatazione dell'uretra, fatta per uretrite cronica nel frattempo, il meato uretrale era diventato tanto stretto da ostacolare la minzione e da non permettere più la continuazio11e della cura. Trovai l'orifizio uretrale assai ristretto e alla palpazione rigidità del canale uretrale 1per circa 1h cm. tC olla .p ressione che non suscitava ·d olore usciva del siero leggermente torbido dal meato, nel quale si trovarono spir. pall. All'inguine d. una glandola ingrossata e indolente. ·D iagnosi: siftloma endo-uretrale, prodotto da sonda, in·quinata da umori sifilitici.
(Roc.). - 1918, maggio 26, sifiloma al solco coronario vicino al frenulo, spiroch. .p os. adenite OSSERVAZIONE 33a_ - 1920, gennaio 13 : io trovai biinguinale. Cura endovenosa con Billon e c~n si.filoma (spir. +) al foglietto interno; adenite biolio grigio. Fino luglio 15 Billon gr. 3. 75 più inguinale; RW. neg. Il medico curante tratta con 7 iniezioni di Hg. Durante cura pie-cole glandole linfatich e .p alpabili alla r egione epitrocleare e cer- iniezioni endovenose di 914 gr. 5. In maggio egli trova RW. negativa, ripete la stessa cura. in giuvicale a sinistra. Luglio 25: tutto guarito. RW. gno e luglio e trova in agosto RW. negativa. negativa. La cura continua fino ottobre con 4 gr. 1921, agosto 24 : lo stesso ammalato mi si preBillon e 10 iniezioni Hg. Nel frattempo in seguito . senta con grosso sifiloma alla parte posteriore a coito 1piccole erosioni senza spiro.cheti. del rafe del p ene, con adenite inguinale a destra Si :presenta 1919, luglio 16: al glande sifiloma e con roseola. con erosione; spir . .pos. R.W . pos. Durante l'a11no passato alcun disturbo. (Ac.). - 1918, aprile 26: erosioni al foglietto intorno al solco e al glande, adenite inguinale destra. RW. neg. Dopo iniezioni di olio . grigio da 10 ctgr. tonsillite ulcerosa sin. Billon 2.55; dopo cura RW. ritardo. Billon gr. 2.10 più 7 iniezjon1 olio grigio. RW. diventa neg. Billon gr. 3.60. RW. ritardo. In seguito Billon gr. 3.75. RW. neg. e si mantiene tal-e. Di nuovo Bill on gr. 3. 75 e cioè 2 anni e mezzo dall'inizio della malattia. 1921, '22, '23 senza cura: stato normale e Rv,7• neg. 1923 nei primi di dicembre dopo coito erosio11i Yicino al m eato orin ario e sul glande, furono causticate. Glandole inguinali multiple a destra. 19"24, gennaio 4, R\'' · pos. In 36 giorni 91~
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DIALOGO FRA lv!E E IL PAZIENTE NEL PASSATO ED ORA.
.i\.lla sua domanda: - Arriverò a guarire? Io rispondeva: - Lei dovrà curars1 °p er lln ,p aio ct'anni, circa tre anni, fortemente e metodi.camente, facendo ogni an9-o alcunf. turni d'iniezio11i. Già, al pri1no turno, con uno o due me5i d'intervallo, seguirà il secondo turno. In seguito si ctabilirà la ripetizione a secondo 1' effetto delle prime cure. Io rispondo: - La cura, che i1oi inizieremo subito, è decisiYa p er la guarigione. Per circa
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SEZIONE PRATICA
sei settimane lei deve mettersi completamente a OSSERVAZIONI 'CLINICHE. disposizione del medico, perchè egli possa ese• '"'guirla esattamente. In seguito noi controlleremo OSPEDALE DI S . . GIACOMO IN ROMA - II REPARm il risultato della cura 'Per circa · un anno e faremo ancora .q ualche altra cura. Di una forma i·ar a di ernia di Littre. • - Avrò delle manifestazioni? Prof. SERTORIO MARINACCI, chirurgo aiuto, libero Io rispondeva: - Eseguendo regolar:rµente l~ docente. iniezioni per un paio .d i mesi, lei non ne avrà. lo rispondo: - App·ena in co1ninciata la c ur~ . Il caso ha i·m portanza p er il reperto anatomo· , ~ tagliata la malattia e lei non si acr.orgerà patoJo.gico. Si trattava di un uomo di 64 anni con nemmeno di essere ammalato. sindrome clinica di ernia crurale irriducibile e - Debbo ·prender,e precauzio11i in . famiglia? d0lente: qualche conato di vomito; non arresto I o rispondeva: -. Sebbene pel momento non • di materie fecali e di gas. ci sia pericolo, -è ·m eglio evitare che oggetti di · All'atto operativo da m e eseguito q11asi subito uso con1une, come bicchieri, cucchiai, ecc., pas• -sino subito dalla sua bocca a quella degli altri, dopo il suo ·i ngresso in Ospedale si notò trat· perchè nei primi tempi possono sempre compatarsi più che di uno strozzamento parietale di rire delle l esioni alla bocca che sono contagiose. un'ansa, nel vero senso della p·a rola, di ~a irriIo rispondo: - No; il pericolo di contagio vien ducibilità e di un'irritazione del diverticolo ersubito scongil1rato colla cura. niato per effetto di un corpo estraneo {pezzo dl • - Posso fumare? osso) che si era disposto trasversalmente nel diIo rispondeva: - Lei deve smettere a fumare, verticolo in modo che ne usurava con i due estrealtrimenti si svilupperà facilmente la stomatite mi Ja_parete, ridotta, in quei due punti, alla sola mercuriale e verranno delle placche che son o sierosa e ne impediva m eccanicamente la riduass:ti contagiose e recidivano sp esso. zione. Eseguii una r esezione del tratto intestiIo rispondo : - Si. nale corrispondente,. con sutura termino-terminale - Potrò sposare in avvenire senza pericolo nè delle due estremità intestinali. per la moglie n è .p er i flgliJ 11 malato ebbe ,un decorso post-operatorio norIo rispondeva: -- Se lei eseguirà esattamente tutte le c ure e non avrà alcun segno di malattia . male, e fu dimesso dopo 20 giorni dall'Ospedale, durante tutto il tei;npo, l.ei potrà sposare. Ma, se guarito. • La figura che .qui ap.p resso riiporto mostra il lei avrà delle 1nanifestazioni, dovrà aspettare più 1?ratto intestinale resecato con il suo diverticolo; -di tr.e anni. e il pezzo d'osso che era disposto trasversalmente Io rispondo : - Fra un anno lei potrà sposare nel su o interno. ·11 caso si presta a qualche con-senza pericolo. siderazione. -- Sono fidanzato! Come si sa l'ernia di Littre, ernia parietale. è Io rispondeva : ·__,.. Pensi prima alla sua salute, quella nella quale non tutto il canale intestir1ale, <topo l ei potrà pensare al matrimonio. 10 rispon.do: - Fra un anno lei potr~ sposare. ma solo una parte della sua parete si trova nel - P osso frequentare donne - domanda il pasacco: si tratta per lo più di piccoli sacchi er7.iente - appena guarito il sifiloma? niari con oriflci stretti e tesi: p-er lo più sono Io rispondeva: - Se si tratta di donne oneste, erni e crurali, raramente ernie inguinali. Lo stroz- . lei rorre !'jschio di c6ntagiarle, se inver,e di pro- zamento delle ernie parietali è determinato da -st~tute, lei può stare c0n animo tranquillo, perchè un aumento della pressione . endoaddominale cd sono tutte sifilitiche e la sifilide non sj prende endoviscerale, che porta a riempimento brusco, a . .che una sola volta in vita sua. ristagno, a dtstensione del diverticolo intestinale Il paziente se ne va contento, .pensando che e consecutivo strozzamento elastico. nella st1a sciaigura ha avuto almeno la fortuna A.lcuni élmmettono ·Che si p os.sa avere uno 5troz-di guadagnare maggiore libertà d'azione nella zarnento parietale in modo acuto, nel senso cioè vita sessuale. che non preesistesse di verticolo intestinale : in Io ris·p 0ndo : - Lei deve stare molto attento, genere tale possibilità è negat~ e si ammette che :altrimenti pr.enèierà una seconda volta la sifilide. I:l paziente se. ne va sorridendo ironicamente, già prima dello strozzamento esistesse un' estro.e- dopo 1poco te1npo :potrà ritornare, per annun- flessione della parete, che aumenta all'atto deJlo ziarmi con tono r:i!m.proverativo « la prima maI}i- strozzamento. • Nel mio caso si .può ·p arlare di strozzamentoT 1estazione della s1fllide » curata da me, la quale Clinicamente come ho già detto, si fece diagnosi JPOi in realtà sarà .una secGnda infezione. I
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di ernia irriduci:bile, ma d'altra parte sappiamo che siccome il lume intestinale rimanP. perYio, 1n caso di er11ie strozzate i)arietali, mancano i ~ 11 Ltomi dell'occlusione completa, mentre la parte strozzata va soggetta a gra·v i. alterazioni. Il reperto anatomo-patologico dimostrò non trattarsi di vero strozzamento; vi era comunicaziona !'ra il diverticolo erniato e il resto del lun1e intrsti-
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scarse aderenze esistenti fra il &acco e il diver·ticolo, e la facile insol"genza perciò · di una peritonite diffusa. Evidenternente in questo caso il diverticolo, spessito, ~oveva preesistere, e gradata-mente vi si era cacciato il corpo estraneo che si era poi disposto trasversalmente, in1.pedendo meccanicamente la riduzione. •
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BIBLIOGRAFIA. nale, il diverticolo non presentava alterazioni del suo colorito e della sua consistenza, escluso 11ei ADAl\11. Du pincement tatéral dell'intestin. Paris 1895. due 'punti meccanicamente usurati dall'osso, non F6DERL. Ueber Darmwandbrilche. Arch. 1. Klin. vi era liquido nel sacco. Si trattava in realtà di Chir., Bd. 56. RI EDEL. Ueber abiute Darmwandbrilche. Klinische un'ernia parietale irriducibile, non per ad~renze Vortr. , n. 147, 1891. col sacco, come accade n ella g eneralità dei casi, W. ROSER. Ueber Darmwandbrilche. Zentralblatt ma per un fatto meccanico, determinato dall'ossi~ f . Chjr., 1886. cino che, postosi tras,·ersalmente nel diverticolo, SACHS. Versuc h einen Darmwandbrilche zu erzenaveva un diametro superiore a quello della poi ta gen. Zentralblatt lf. Chir., 1890. erniaria : il pericolo in questo caso non era dato BERGMANN-BRUNS. Chirurgia Pratica, III volume. dalla gangrena dallo sfacelo del diverticolo come DONATI. Chirurgia dell' addome. Società EditTice • avviene nello strozzamento, ma dalla minaccian·rorinese . • te perforazione meccanica di essa, che probabil- . mente avrebbe avuto gravi conseguenze dato le 1
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XXXII, FASC. 14] OSPEDALE CIVILE
PRATICA
SEZ IONF. •
DI
SEZIONE CHIRURGICA
UDINE MASCHILE
diretta dal chir. tPrimario dott. LUIGI RIEPPI
Di un caso di linite plastica dello stomaco per il dott. . LUIGI
TO~lASI .
malata quando il p iloro è sufficien ten1ente pervi00. Si passa quindi alla suiura a strati delle paretii addqminali ponendo termine all'atto operativo. Il decorso postoperatorio fu normale. In dodicesima giornata si levaz:ono i punti. Il pazien·t e· però continuò ad accus.are gli lstèssi dis·t urbi benchè leg'lgermente attenuati. I ripetuti esami· dell'epig8Jstrio diedero gli stessi risultati . ottenuti· prima dell'atto QPetrativo. Il 25 I .. uglio si dimette dall'ospedale il pazien-· te ip condizioni discrete.
D.A. d'anni 37, da Lauco, entra in Re·p arto medico il 4 Giugno 924 con diagnosi di (gastropatia) Nulla di i1otevolè nel gentilizio'. Neiga d'aver a vu.to malattie veneree. · 10 . anni o:r sono ebbe una pneumonite fTanca e due anni . fa malar.i3. . ·· Fino al febbraio u. s. non ebb.e alcun distur.bo. T<Utta la storia della linite- plastica è dominatat In tale epoca in.comìnciò ad- accu.sare, special- dalla controversia fra gli autori al·c uni dei qualt mente 1durante la notte ·ed al mattino·, vivi dolori sostengono l'ortgine infiamm~loria della Inalatlocalizzati all'epigastrio c11e si mitigavano col- l'ingestione di cibo. Durante gli accessi dolorosi tia ·mentre altri sostengono quella neoplastica. lo stomaco acquistava iuna consistenza durissi·rutti quelli -eh~ trattarono la linite plastica pri~ ma al punto da far risaltare la sua forma atma del !Brlnton erario concordi r1ell'escludere · traverso le paTeti addominali. l'ipotesi di un cal}ciro. e nel considerare la malat-Rarissime volte il paziente ebbe vomito alicronico delle pareti· rnentare, al mattino qualche volta, ebbe co11ati tia quale .fatto Ìnftammatorio . stomacali e Brinton stesso era nel dubbio affer-di vomito ed emissione di poca quantità di li. quido amaro. · mando che « sol~ un ' gran numero di osservaEsarT}-e obiettivo. - · Nulla a .caric·o degli ap1Pazioni cliniohe e necroscopiche potrebbe definire: rati polm.onare e cardiovascolare. La milza è _, la .qnestione ». lE>g·g ermente aumentata di volume. La tPalpazioAnche secor1do altri a·u tori posteriori al Brin-· ne dell'addome, a stomaco vuoto, fa rilevar~ alla regi-0ne ep1gastrica una massa dura, cilindriton l'ipotesi emessa da Curti.s (che nell'affezione . . ca, più marcata . a sinistra della linea xifo omindicata dai . Francesi. col nome di linite tPlastica belicale. Tale massa è leggermente dolente alla palpazione profo11da. Dopo i pasti j'esame della si tratti di un processo essenzialmente flogistico cronico del peritoneò che seoondaria1n ente at-regione dà gli stessi risultati. Praticando la · 1avatura gastrica la sonda penetra con facilità nella tacca lo stomaço .. ...e... . J~ip.testino portando alla stecavità gastrica ma risalta subito il fatfo -che rrosi) potrebbe essere vera. dopo il veraamento n ello stomaco idi pochissima P erò fin . dal 1859 Rokitansky aveva descritto· quantità di acqua questa Tisale subito nell'im. buto. . la linite plastica sotto l'aspetto di cancro fibroso . Esame radiologico. Normale la grande tu- simile allo scirro e Bret, Paviot, Mathieu, Souberosità, le cavità del .COTiPO e qell,antro pilorico pa ult, seguiti dalla. ~a>g·gior parte degli autori appaiono uniformemente assottigliate, a contorni moderni difesero e riuscirono a far trionfare la un po' irregolari. ·Scomparso qualsiasi segno di peric:;talsi. Piloro pervio, nµlla a carico del duo- teoria neopla\'>tica. deno. L'espressione · stes~a <;li linite plastica incl11de· L'anamnesi, l'esame clini-co e radiologico fanil con cetto nosografico di ques'ta singolare affeno pensare ad una linite pl81stica dello st.omaco; zione nella quale notasi un ispes.simento diffuso per confermare tale diagnosi e poi un eventuale intervento operatorio il paziente passa nel n. red elle varie tonache della parete stomacale, i~es parto chirurgico il 30 Giugno. simento dovuto a svi1'uppo di tessuto fibroconAtto operativo. 10 Luglio 1924. - Cloro narcosi. nettivale sopratutto della sottomucosa dalla qua(Opera il chirurgo pTimari·o dott. Lui·g i Rieppi). • le può diffondersi alla sottosierosa con consecuLaparotomia xifo-ombelicale mediana. Aperto l'addome, si presenta lo stomaco in posizione tiva r igid.i tà della parete gastrica. Nella maggiornormale •con l'aspetto di un grosso tumore cilin- p a rte dei più recenti preparati istologici la mudrico semj-rigido. Colla palpazione si può subito .stabilire trattami di una ipertrofia delle pa- cosa presenta delle zone intatte, ed altre invece· ove si riscontrano isolotti rotondeggianti o striareti dello stoma·co diffusa a tutta la superficie gastrica. Tale :Lpertrofta è maggiore a carico delture di cellule cancer igne del tipo cilindrico, la la parete stomacale posteriore la quale raggiunge 1sottomu·c osa notevolmente s p·essa, è completalo spe.s sore di cil'lca quaranta mm. mentre la n1ent.e infiltrata e tale neof ormai ione fibroso conparete anteriore ha lo fij)essore di circa 30 mm. n ettiva respi11ge le ghiantlole il fondo delle quali1 Il pilor.o leggermente stenotico per l 'ipertrofia . delle sue pareti è però · sufficientemente ampio è spesso completamente distrutto. ' . per il paissaggio normale del chimo nell'intestino. 1'ali preparati hstologici dimostrano come il' L,idea di 1PT81ticare la gastroenterostomia è n eoplasma nasca 11elle .Praf ondità delle ghiandoileartata ri·c onoscendo l'inutilità di praticare tale le della mucosa e come la reazione connettiva atto operativo su di una parete •Stomacale am0
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si sviluppi speclalmente nella sottom·u cosa e si dello stomaco o di qrualcne altr.o organo addo·diffonda poi anche agli altri s trati. minale . a tal punto che la diagnosi esatta è raForse an.che gli autori che difesero la teoria rissima e difficilissima. Attualmente. il compito 'infiamn1at()ll'ia avevano un po' di ra>gione, infatti ·del medico è inolto facilitato. dal contributo ofsi attrihuisce da molti una non lteve iintPortan1a ferto dai rag.g i X, infatti con questo . mezzo si può , alle infiammazioni croniche n e1la p~togenesi dei facilmente 0onstatare la diminu1ta capacità dello .cancr i per lo meno per quanto rig-qarda il po.t ere .stOifl:ct,CO e la SCOffiiParsa o la. diminuzione della . di agevolare Ja locali~zaziane ·del neoplasma,. peristalsi gastri·ca, fatti che hanno ilhP,ottanza. ' .in par.ticolare s i ritiene che l'ul!cera cronica dell-0. . capit,a le per. formulare. una. diagn9si ~recìsa . stomaco po,ssa favoTire lo sviluppo del can.cro.,. Quanto alla terapia, quella cbirurgi,ca. non può .alla stessa maniera p_unque potrebbe darsi che avere che carattere palliativo e la gastroent.erol 'infiammazione cronica ·dello stomaco favori1.;ca stomia stessa quando .. è tentata ha un. esito molto e prepari la localizzazione del processo neopla- , incertC? per il fatto che· L'operat0re interv.iene su 1Plastica, restando . però dimodi ima parete stomacale notevolmente ammalata. stico de lla linit€ . . strato che l'iperplasia connettivale è sernpre una La p~ognosi è quasi sempre infausta data la reazione se.condaria e la 1p roduzione cancerigna n atura neoplastic a d e1la le&oae e:r:a chiai'amente dimostrata. la lesione primitiva. · I sintomi clinici risultano dal fatto che lo stoBIBLIOGRAFIA mar o è trasformato in un tubo rig·ido di limitata .capacità, uno dei più comuni sintomi è dato KAUFMAN. . Anatomia patologica, v.ol. II. .dal vomito che in,s org·e subit o dopo l 'ingestione De QUERVAIN. Diagnostica Chirurgica: DUPLAY et iRECLus . Trattato di chirurgia, vol. VI. · di cibo ( tal~ sintomo mancava nel caso nostro) e DONATI. Chìrurgia dell'addone . .che non deve ver1ir corufuso ool rigurgito, che ~i AcHARD. Lezione dettata all'Ospitale Be~ujon sul', • ritScontra nelle stenosi esofagee e nel car·cinonia l a L inite plas.tica dello stomaco. e .dell'intestino, .. . del cardias, peT il fatto che in tali casi la sonda HAYE~1 et LION. Malattie dello stomaco. esofagea i1on passa con facilità nello .stomaco. MENETRIER. Canero. Altro fatto che dimostra la diminuita capacità dello stomaco è da~Q d~l'imp ossibilità di introdurre nello stomaco colla sonda quantità relativamente poco con.sider e·voli di liquido senza MEDICINA. ved er e il liquido risalire nell'imbuto. Localmente 1a palpazipne di solito dà risultati incerti o neOss.ervazioni cliniche e reperti di labo1·a· • · 'gativi.; però in alcuni casi si .p ercepisce un pia110 torio in un'epidemia di (ebbre ghiando· '!l'esistente, una specie di . mai&Sa pr-0fonda ehe dà ~ lare. l1·m pressione di ùn ispessimento uniforme dello (R. GILBE.RT e 1M. B. COLEMAN. Amer. Journ. of Hy .. stom8JCo, più di :rado la regione gastrica è ocgiene , gennaio 1925). cupata da ùn tumore sporgente volumino5o, allunga to e. qualche volta la palpazione profon.d a I lavori recenti sulla febbre .g hiandolare dimoprovoca dolore. . strano che ben poco si è ven11to aggi:ungendo alla ·F uron o descritti alcuni casi di linite plastica particolareggiata ·descrizione data da Pfeiffer nel d ello stomaco con metastasi nei diversi tratti 1889. Si ammette in generale che vi sia in tale llell'intestino è del peritoneo ; tali casi, es5endo m alattia un aum ento dei leucociti e si ten.de a stato dimostrato che la m et astasi si propaga at(:onsjderare la malattia stessa comP una m onotraverso i linfatici come per il car·cinoma, furono nucleosi infettiva; l'eventuale polinuc!eosi che si decisi vi per far trionfare la teoria neoplastica. osserva in .qualche caso sarebbe dovuta all'infe· E chiaro che nei casi di linite plastica dello zione delle ghiandole da 1parte di germi ,p iogeni. stomaco con divers e metastasi all'intestino ed al Gli AA. hanno potuto fare ·d elle osservazioni in peritoneo, la dia·g·n osi è complicata da tutti i occasione .di lln'epidemia· di febbre ghiandolare sintomi che accompagnano sellllPre tali localizche colpì un centinaio di individui. I 1primi casi, zazioni; in tali casi infatti la s.i ntomatologia può eivdentemente leggeri, vennero presi per sempliessere al tempo istesso gastTica per l'anoressia ci raffredq.ori; quelli più sel'ii furono, da princied il vomito, intestinale 1Per la diarrea o stitichez- pio dia;gnosticati come orecchioni, mentre un alza, peritoneale specialmente per l'ascite e getro medico. riteneva trattarsi di influenza. Soltanto in seguito venne fatta la diagnosi di febbre n erale per la cachessia. In molti casi quindi la sintomat-Ologia della ghiandolare. L'epidemia si svilnppò in un distretto rurale linite plastiea si confonde con quella del cancro
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dello Stato di New York, e le condizioni stesse città, non di vita, in case aoloniche lontane dalle • permisero ·uno ~tudio accurato dei casi; ip qua1cl1e famiglia, il ·medico non in~rvenne mai dl ·persona, 1la cura venne fatta a distanza e le storie fu:uono :raccolte in seguito sui commemorati vi . .t\nche gli tesami .ae1 sangue vennero fatti in 1p arte ·su indivitlui oonvalescen·t i o guariti. Gl; 'Ai.A. r:hpo11ta:no l>revemente le . storie di 64 . ma·iati, raggruppati in gran ·p arte per famiglia. I sintomi predominanti furono: mal cti goJa, febbre, cefa'lea, v0mit0, ·talvolta herpes e, come se.quela. ~che ·nefrite. L'ingrossamento delle ghiandole 1u 'Tle1la ma~gi4)r 1parte localizzato a quelle cervicali, rn qua'lche caso si ebbe anche alle ascel~ari ed ·alle inguinali; talvo~ta si ebbe anche suppurazione.. ln 1qualche ca~o mancò l'ingro5samento ·d elle ghia:ndole, ma la somiglianza degli a1tri -sint0mi ·ed il verificarsi della ma'l attia tipica eenrtempo·r aneamente o quasi anohe in a1tTi ·m embri de1la if-amig'lia i·n dusse gli AA. ad i·n clud·e·r e t-a.11 casi oo:n gli ·altri. Un·o dej casi fu ·mortale; tTattavasi di una d:o·n na di 35 anTl.i in cui si ·eblbe nefrit.€ e 1a m(0T:te s0:p ravvenne dopo due settimane dall'inizio; venne emesso il sospetto ehe 1a Thefrite fosse preesistente ed aggravatasi .JX>i in causa dell''in.fezione. In cinque c·a si vi fu una storia precisa di scarlattina. L.,a5petto della gola e della linig ua nei pazienti veduti durante lo stadio acuto era del tutto simile a quello degli scarlattinosi; in nessun cas0 si osservò eruzione cutanea o desquamazione. La durata deila malattia variò da qualche giorno a dt1e mesi. Oltre a nove casj isolati, se ne osservarono 71 in 13 famiglie; in queste venne col1pi.to jl 90.6 % dei bambini ed il 46.8 % degli adulti, per alcuni dei quali ·p erò Ja diagnosi appare alquanto incerta. Fra i casi isolati, si trovano in·dividui di 45, 58, 60 anni. Come ricerche di laboratorio, venne eseguito ripetutamente l'esame del sangue in 30 individui e venne tatto anche qualche esame batteriologico. In molti casi, si è osservata le11cocitosi, anche fino a 20,000; solo in ·un caso .c;i osservò leucqpenia con linfocitosi relativa (1) seguita poi da moderata leucocitosi. Dal conteggjo differenziale, si rileva che, in complesso, il 40 % ed anche p-iù dei leucociti apparteneva ai mononu.c leari; questi salivano a 55 % ~ più (in un ca'so fino a 73.3 %) nel 20 % dei casi. Questo aumento Gli AA. numerano insieme i lµitociti ·g randi e piccoli, contando a parte solo i grandi mono. nucleari insieme con le èellule di passaggio; dalla somma di entrambi risulta il numero dei mononuclean. (1)
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'XX'XII, .FASC. 14]
così notevole dei mononucleari, in l1na 1p roporzi@Jile elevata dei casi stu·diati, sta ad indicare che tale condizione sarebbe peculiare della febbre g~i·andolare. In una metà circa dei casi, sj osservar-0no alcuni linfociti con protoplasma tendente alla colorazione basofila e di aspetto granularie. In qualcuno si notò polimorfonucleosi~ fior se in connessione con la formazione di 1pus. N-el 66 % dei cas] si osservarono eosino·flli, il?, proporzione del 2-7 .%; l'eosinofilia era stata notata anche da altrj autori. Il numero de.Ile emazie era nei limiti normali e la percentuale ·dell'emoglobina ·poco al di sotto della norma. Non venne mai trovato nesst1n mielocito. , Esami batteriologici. In considerazione della somiglianza dei sintomi osservati .con la febbre . di Malta e la tularemia, gli AA. procedettero a sieroreazioni per i detti germi sopra due adulti,. ma con esito negativo. Da quattro colt\}re fatte con il secreto faringeo ed, in un raso, dal pus,, si ottenne lo streptococco emolftico; da sei colture del secreto faringeo, si isolarono streptococ-. chi produttori di metaemoglobina. Non f"u .p ossi'· gile fare emocolture. ·Q11este osservazioni conco-r dano, in complesso~ con quelle ·di altri autori, ma sono ancora tro1ppo $Carse per fornire 1a base di qualsiasi conclu~ si on e. FILIPPINI~
Tifo e disturbi mentali. (R. BElNON. Gaz. des h6pit.,
n. 65, 1924).
I di·sturbi mentali ,d urante il periodo acuto deI
tifo addominale sono molto comuni. In una larga statistica, raccolta durante la guerra, ~·A. 'ha constatato i disturbi mentali nel 25 pe.r 100 dei casi. Più rari sono tali distur!Ji nella convalescenza. . T ·l fo e confusione mentale. - Esistono d11e forme . la confusione mentale acuta, con incoeTenza profonda del linguaggio ed incomprensione totale, da parte dell'osservatore, dei di5corsi del paziente, forma grave che .p uò durare poche ore o 1p rolungarsi per molti giorni; e la contusione mentale subacuta, piuttosto intermittente, nella quale i disturbi della percezione e dell'orientamento sono ben caratterizzati, e chiari. 1Nella prima !orina bisogna far rientrare il delirio tranquillo, la car.fologia, l'atassia, il coma vtgile e la maggior parte dei casi di onirismo, da non confondere col • delirio allucinatorio. Ne11a seconda forma si 1dovrebbe comprendere il òclirio professionale, associato o no a fenome· ni allucinatori. La confusione mentale, nel tifoso • . si sviluppa su di uno stato depressivo generale, senza che, per questo, si tratti di confusione mentale astenica. A.stenia e confusione mentale
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IL POLICLINICO
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sono sindromi ben diverse: nell'astenia vi è confusi~ne cosciente nelle idee, nella confusione mentale vi è confusione incosciente nelle percezioni. Si può dire che l'astenia favorisce lo sviluppo della confusione ma si sa cl1e questa può maniflifestarsi senza astenia, come negli alcoolisti. 7.'ifo e delirio alltlcinatorio acuto. - Nei casi pu'l'i. senza associazione ·di confusione mentale episodica, la sindrome psicopatica è del tipo ·del deli.rio di persecuzilne, acuto ,'o su.b acuto ' allucin atorio e mal sisteritatizzato, comune nelle varie e intossicazioni ed infezioni: le allucinazioni della I )~ ', , I vista e dell't1dit.~ : so.n o tr,~ le più 0impof_fantt., AlJe vol~e si tratta di un vero delirio mel.anconico, con • idee ·di colpevolezza, di disperazione, di rovina, o sii. deli.ri mi.~tioi. reli,qiosi. Quando il delirio allucinatori0 è complicato <la episodi r.o.n fusionali , • prese11ta ~rande difficoltà di ana1 isi: generalmente l'agitazione (c}?.e corrisponde al delirio) ~i a1terna con l a depressione. Il ·delirio allucjnato· rio, ora intermittente, ora continuo, predo~ina alla sera, ma può dl1rare nella notte, uel giorno, e prolungarsi nella convalespenza. Non è segµì,l I to, dopo la sua guarigione ~a amnesia, la Y.u ale,, è ~n;·ece co!11pleta p~r gJi episodi confusionali.
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· Tifo , asten,ia e delirio. - L'astenia ~ifosa è rtlll, sco lare e ps1.c1Lica e gi11ngfl agli alti gradi de'n o
stupore, della prostrazione, dell'adinamia, determinan·do in alcuni soggetti. Ja insorgenza di iàee ' ~ del,iri ·i pocondriaci o di persecttzione, tonda.ti . non su allt1cinazioni, ma su inte-rpretazioni as.5urde. Da alcuni lè ammesso che l'astenia tifosa possa dar . luogo anche a uno stato maniaco, ed alla follia erotica. Tifo e ps·i cosi di Korsakoff. - La rarità di questa si11drorne nel corso del tifo è forse solo ap · • parente, in quanto da alcuni non 'si vuol separare la psicosi dalla confusione mentale. I ·sintomi caroinali in questa, come nelle altre infezioni ed intossicazioni sor10: amnesia di fissazione, la fabulazione, i falsi riconoscimenti, I' eu.f oria. J.,a psicosi di Korsa1'.off non è un delirio, ma è una affezione della memoria, e differisce nettamente dalla confusione mentale, che può tuttavia accompagnarsi episodicamente alla psicosi. Il tifogo, rhe è specialmente un astenico psichico, può presentare disturbi della memoria di fissazione, di riproàuzione e di localizzazione, non accompagnati da confabulazione, da 1parognosia, da eu, foria cl11e li differenziano dalla speciale psicopati a di Korsakotff. Questa no·n ·p.u ò esser~ nemmeno confusa con una sindrome demenziale: qt1esio errore è possibile nell-a convale:c;cenza, se la p sicosi diventa cronica. ~
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Vit:turbi mentali nella convalescenza del tifo. - ~on sono eccezionali. Tra i più freqtÌenti : la psicosi periodica, la demenza precoce, i deliri st,
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sternatizzati, che sembrano eccezionali; l'astenia r.roriica, pi\) comune delle affezioni prece.rtenti,
ma r:i.ra in rapporto alla frequenza del tifo, e caratterizzata ·da astenia muscolare e psicl1ica e accessoriamente da cef.alea, rachialgia. insonnia, stordimento, ronzio, disturbi subbiettivi delJ a vl· sta, pesantezza della digestione, costipazione, ecc., con forme e gradazioni variabili; l'amnesia, accusata da antichi tifosi che non se1nbrano astenici cronici, e che lamentano amnesie di fissazione, o di evocazione p~rziali, lacunari, interinittenti. J.. e condizioni steniche museolari ' a{>paiono normali. Trattaniento. - E interessante solo quello ·dei . dist~1rbi mentali nella .fase acuta del tifo. Anzitutto, qualunque sia lo stato di agitazione del malato· ·b isogna • evitare l'internamento in un asilo ·p er alienati. Questi malati confusi, deliranti o agitati non debbono essere trattati con la camicia di forza. Per ciò occorre un personale d'a'lc;istenza numeroso di giorno e di notte. se questo manca si porrà il malato trop.p o agitato in un letto a. terra, in una ·p iccola camera d'isolamento. L'allmeÌii~zion'Ef> sarà· li-quida, a base di latte. IJ •• • bagno fred do è controindicato, ed è mal sopportato. Si preferir<\ il bagno tiepido o caldo, più sedativo. Il lenzuolo bagnato ha dato buon risuJ, tato, per1nettendo ai malati privi di qualsiasi riposo per giorni e notti, di avere molte ore di calma se nbn di sonno. I medicamenti antitermici saranno usati come di consueto; invece saranno dati con riserva quelli contro il d~irio e l'agitazione·, che riescono , se11za effetto e spesso pericolosi. Sono preferibil;i i preparati a base di valeriana e di veronal, e con impiego intermittente, .mentre sarà bene astenersi, all'inizio, dall '11so di cloralio, morfina, codeina, stricnina, senza dimenticare, tuttavia, che la terapia antititìca è essenzialmente sintomatica ed eclettica. P ICCINELLI. ~
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CHIRURWA. Sull'enfisema mediastinico dopo strumectomia. (GOLD. Mitt. a d. Grenz. der Med. u. Chir., Bd. 37,
1924).
Alle svariate complieazioni che possono seguire l'operazione di ·g ozzo (alterazioni polmonari e cardiache, embolie, alterazioni dei ricorrenti, malacia della trachea, cache5sia tireopriva) si può aggiungere l'enfisema del mediastino di cui il primo quadro clinico ed anatomico fu descritto da Dupujtren. Secondo 1Pfanner esso sarebbe consecutivo ad un enfisema interstiziale mentre secondo Sauerbruch si avrebbe soltanto dopo la
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frattura di un grosso .bronco dell'ilo o .p er un pneumotorace ce>n .concomitante lesione della pleura mediastinica. L' A. ne riferisce 4 casi oc, corsi nella clinica chirurgica ·q.i Vienna. In un primo si trattava dj un gio·v ane di 21 anni con ipertrofia tiroidea retrosternale .con compressione delle ~ie aeroo e turgore delle vene del collo coi segni clinici di un tumore ·mediastinico. Durante la resezione con astesia locale e taglio a colla1e durante Ia lussazione della parte retrosternale del gozzo videro formarsi delle vescicole di .aria nel letto della twnefazione senza però le?ione della pleura. Fatta l'emostasi accurata fu suturata in parte l'incisione operatoria lasciando ·d ei drenaggi di garza. 1La resp~razione che .p rima era sibilante divenne normale; la voce chiara. L'indomani cominciarono difficoltà di respirazione oo aumento della frequenza del polso (150) . Riaperta la ferita fu trovato un ematoma posto sulle vescicole d'aria del' mediastino e fu praticata una tracheotomia inferiore senza alcun n1i· glioramento. La dispnea si accentuò seguita da cianosi e da stasi delle vene del gr~J,ide ~j\co1q 1 edema polmonare in modo che 1si pensò ad un ostacolo fra il cuore destro e il sinistro ·p osto nel mediastino. L'infermo venne a morte la sera del giorno dopo l'operazione. tAlla sezione fu trovato: enfisema del cellulare del collo e del tessuto connettivo anteriore e p9steriore del mediastino con forn1azione d·i grosse e piccole vesciche di aria; cupole pleuriche d'amqo i lati intatte; iniziale pleurite fibrinosa ·sinistra. • L' A. crede che l'enfisema deriva dall'introduzione diretta di aria 11el . mediastino durante l'atto operativo, ciò che ha potuto confermare nel coniiglio facendo presso a poco l'operazione di strumectomia retrosternale con compressione ·della trachea . .un altro caso riguardava una donna con struma accompagnato da dispnea e cianosi. S11hito dopo la lussazione ·del gozzo retroste.rnale la malata mi.gliorò scomparendo la cianosi e la dispnea . .L'operatore che con I.e dita esplorò il luogo in cui si svolgeva il ·gozzo ebbe la sensazione che le dita fosooro aspirate nella cavità. Dopo alcuni minuti dall'operazione la malata divenne nuovamente dispnoica, senza 1polso e morì. Alla sezione fu trovato enfisema mediastinico di alto grado con formazione di grosse vescicol·e estendentesi alla . base del pericardio senza . enfìsen1a interstizia),e. .Esisteva anche una degenerazione cardiaca con insufficienza rnitralica che avranno .contribuito nella causa della n1orte insieme con l'enfisema mediastinico. Un altro caso riguardava un ragazzo di 15 anni con struma sottosternale e compressione della trachea. L'esame radiosco.pico notava un.a compressione rlella 1
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SEZIONE PRAT lCA
trachea con forma di orologio a polvere ...\!l'operazione fatta in narcosi e taglio a collare fatta la lussazione del polo inferiore. dél gozzo si videro nella fossa formarsi delle vescicole d'aria. Com, pletata l'~perazione col solito metodo e lasciato vn drenaggio la difficoltà del respiro non si modificò. 11 giorno dopo si svilu{>1pò enfisema. della peli\~ de 1 collo che per il petto si diffonde va ·fino all'epigastrio. Nei giorni seguenti il respiro migliorò e contemporaneamente l'enfisema 5comparve. Un altro caso era stato osservato 2 anni prirna i;;_ uri ragazto di 16 anni con gozzo comprimente la t~àchea ldal 1° al 70 anello o_perato in 1 etere narcosi c9n legatura · d ~lle arterie, resezione ' e drenaggio. Mezz'ora dopo l'atto operativo insorsero gravi segni di soffocazione ch·e ;poi scomparvero e nel pomeriggio si manifestò forte enfisema della pelle del petto e del viso che si accentuò nel giorno seguente e che poi !nano mano scomparve. A conferma della sua opi_nione che l'enfisema mediastinico si può formare per introduzione diretta dell'aria ·d urante l'atto operativo r1porta un caso di ferita al 2° spazio intercosta~e antP,riore sinistro con lesione del polmone e del pericardio in cui ·durante l'intervento e dopo la sutnra del 1p olmone e del pericardio. vide formarsi delle vescicole nel tessuto del mediastino. Co1n·e cura ·dell'enfisema mediastinico I' A. brevemente accenna all' apert~ra della ferita in modo da dare esito all'aria accumulata. R. BRANCATI. •
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Cisti di echino~occo del pol1none ; operazione in due tempi. (PETIT d. VILLÈON . . La
Press'.e i\1.1édicale, n.
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1paig. 527) . •
L'.c\. illustrando i metodi dii operazione delle cisti ida tidee del polmone,_ripro,v a l'apertura larga del IJJIUlmone .con·sec:utiva ad ulila larga breccia toraiciic a e pleurica, alla .qJUale S8\,oUe lo pneumotorace 1chi:r.urgtco. Non ,c onsiglia lo scoprimento del ;p;ulmone d orpo sutura ·p iulmonare isolando la pleura analogamente a 1quanto si prati.ca nPl· l'aipertura 1degli ascessi del fegato attraverso il seno costo-diaframmatico destro. Preferisce l'intervento in d:ue t0011pi : 1° creazione di aderenze ple_ul'iche; 2° (dopo 10 g.) attravergo le aderenze is.olanti Jo spazio pleurico, si scopre il ,p olmone; a•sportazione della cisti P. delle m em.h rane e drenaggio. Quando ·g ià es:i!Stono le aderenze pleuriche il chirurgo procede alla pneumotomia. Per determinare le aderenze ip let1ric·h e è poco r onsigliamile la introduzione di strisce di -g arza 1
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II. POLICLINICO
stijpata trà t fogiietti pleurici attraverso una pie• cola feri~, perchè. espo1n e con · facìlità a queJ • pneumotorace, ehe si ·voleva evitare; a volta :poco u.t ili e spesso infruttuose riescono le p.unture fatte con aghi ftni di siringa di Luer; pref erib1le, secondo l' A., provocare ·dei fenomeni di - irritazione e di infiammazione deponendo sul foglietto parietale e sulla .ferita una compressa imbevuta 1s11Jla parte iniziale della tintura di iodio. Avend-0 1c osì ottenuto delle aderenze pJeurtche, dopo 8-10 giorni 1Si cpassa al 2° tempo, nel quale è utile• sel'Vil\Si .,d·ella ,giuida radioscopjca du·rwnte J'operazioné. Ql1ando, per raggiungere la cisti, si debba ledere il tessuto pulmonare sano se yi ha einorra_g ia notevole, è preferibile trattare questa con tam1ponamenti, sufificienti per 48 ore. Drenaggio della cavità .cistica. JURA.
Fattori causali • e trattamento dell'empiema eron1co. •
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The Jorumal oif tlte Am. Med. A.ssoc., vol. 81, n. 12).
{HEDBLON.
Studia 310 casi di empiema cronico curati alla Mayo Clinic negli ultimi 5 anni. In 10 di essi la • malattia durava da più di 10 anni. Li divide in • . .. gruppi: 1) Empiemi latenti. Questo gruppo comprendè 70 casi nei quali la storia clinica !aceva pensare che la malattia risalisse ~ un periodo di tempo variabile fra 2 mesi e 5 anhi. In 5 di essi il pus risultò sterile, negli altri cònteneva pnet1mo-staftlo- e streptococchi. A causa del ritardo dello stabilire t1n drenaggio. si aveva in. quiesti pazienti un ispessimento notevole delle pleure, fissazione del ·p olmone, apertura dell'empi€ma nei bronchi o all'esterno, sintomi generali da intossicazione, ecc. A questi fatti si ·d€ve · il passaggio dc1lyempiema allo stato cronico. Il 28,3 % .p resenta, vano fistole bronco1pleuriche. 2) Empiemi drenati precocémente ' con ritardo nella guarigione. ·C omprende 150 casi nei quali il drenaggio era incompleto e inefficace per : a) chiusura parziale del ·tramite; b ) posizjone it1congrua dell'apertura in modo che era possjbile al disotto di essi un ristagno di pus. 3) E;mpiemi ricorrenti. Comprende 90 casi. In quasi tutti si deve pensare alla persistenza di una cavità infetta dopo la chiuS'Ura del drenaggio. Jn qua:Iche caso però per il lungo periodo di tempo trascorso fra: la guarigione d~ll'empiema primitivo e la recidiva bisogna pensar€ a una reinfezione. ·Grande importànza si deve attribuire in questi casi alla persistenza di germi nello 5pessore della pleura, che può contenere anche ~
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ascessolini; 33 di questi casi erano stati trattati con l'introduzione di paste al bismuto. Moltt di essi avevano presentato sintomi di avvelenamehto. Secondo l'A. l'azione delle paste si limita, a 1fk vorire la chiusura del tramite di drenaggio. d1tre alle suddette si devono prendere in con~ sid~razione come causa ai cronicità dell'empiema = a) le fistole bronchiali. Queste si formano per lo pttl a causa di un cattivo dr€naggio .. Talora sono di un calibro così piccolo che facilmente vengono occluse dalla secrezion è e da tessuti necrotici di modo che occorrono dei lavaggi con i·p oclorito p~r m€tterle in evidenza. Esse infettano la. cavità dell' empiema e con la proliferazione del loro epitelio la tappezzano di una parete epiteliale; b) la natura tubercolare di molti empiemi. Alla !\1.ayo Clinir in -questi ultimi anni con piì'l accu• rati esami sono riusciti a stabilire con sicurezza eh.e il 17,7 % degli empiemi cronici erano di natura tubercolare mentre prima nelle loro statistiche figuravano come tali solo il 6,9 %; e) corpi estranei. In 3·5 casi sono stati rinvenuti :in fondo ai tramiti frammenti di 1p asta bismutata, di costole necrotiche e pezzi ·d i tubo di drenaggio; d ) il collasso polmonare quale si ha dopo un pneumotorace e la sclerosi polmonare. Que1c;ta più spesso cohseguenza di ·una polmonite che di un collasso di tln polmone. Si deve p:rendere jn considerazione prima di eseguire una decorticazione ~erchè es.sa può compromette.re l'esito dell'operazione. I trattamenti eseguiti furono questi : 1) ..t\spirazione semplice del pus. Questo nei casi n ei .q uali il pus sl dimostrò sterile o si sospettò di n fl,tura tubercolare; 2) Drenaggio semplice. Specialmentie nei cast tli _g rosse fìstole bronco-pleuriche; ~ ) Irrigazioni e lavande. Molto utili specialmrnte in casi di grosse cavità che possono così diminuire dal 50 al 95 % doel loro volume; 4: Decorticazioni polmonari. Operazione d1 scelta i11 caso di grosse cavità non influenzate dalle irrigazion~; 5) Operazioni plastiche (Estlander). Danno buoni ris'Ultati in caso di cavità precedentemente ste:rilizzate. I.' ..t\. consiglia di unire l'escissione dell::t pleura ispessita; '3) Operazioni extra-pleuriche utili nei pazienti non in condizioni da sopportare operazioni più grandi. ·Da completare in diverse sedute. Riguardo . alle fistole bronchiali consi!?lia di r.hi11dere solo quelle di calibro notevole previa accurata escissione di tutto il tessuto sclero-ftbroso che le circonda, le altre o hanno tendenza a guarire spontaneamente o vanno trattate con cau• terizzazioni. d~gli
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SEZIONE PRATICA
TECNICA MEDICA.
La Jleboclisi continuativa a gocce. (NIATAS. Annals of Surgery, maggio 1924).
Questo metodo di fleboclisi co11siste nell'iniettare .entro le ,-ene, goccia a goccia, soluzioni di vario tipo per un periodo. di tempo, che .p uò andare da 1 a 6 giorni, onde ristabilire l'equilibrio vascolare compromesso. Viene eseguita, com.e complemento della comu. ne fleboclisi, quando questa non ha conseguito l'effetto desiderato. E' cosa invero ben nota che la iniezione endovenosa massiva non solo d-ella cosidetta soluzione salina normale, e delle soluzioni glucosate, ma anche di soluzioni viscose (salino-gòmmosa di Bayliss, gelatina di Hogar) 11a brne spesso un effetto benefico soltanto transitorio, in quanto il liquido iniettato è rapidamente diluito, e passa dai ' ' asi nei tessuti. Con la fleboclisi a goccoe si tende ad ovviare per un lungo [)eriodo di tempo alla deficenza. della massa liquida circolatoria, ed a stimolare e nu1rire il cuore, senza affaticarlo. Essa è specialmente utile nella cura post-operatoria delle graYi lesioni addomi11ali {peritonite, • occlusione), so·p ratutto quando non sono utilizzabili altre vie di somministrazione dei liquidi (orale; rettale; ~odermica; gastro-duodenale con i tubi di Einhorn-Rel1fuss-Jutte; colecisto-duodenale di Mac-Arthur-Matas). La rettoclisi può non essere ritenuta, o non essere assorbita, specie se v'ha ristagno nel territorio portale. L'ipodermoclisi non è efficace, quando vi sia stasi nei capillarj. Così dicasi della somministrazioni? di liquidi iper via gastro-duodenale, quando la peristalsi è arr~stata o pervertita. · La trasfusione diretta, o di sangue citratato, utilissima, non è sempre possibile. La fleboclisi a gocce può essere usata preventivamente; nei sog~tti molto deboli, iniziandola durante l'atto operativo. Si iniettano in medio da 40 a 60 gocce al 1°, ciò che corrisponde a 4500-5000 cc. nelle 24 ore. L'A. preferisce alla soluzione salina normale quella di glucosio al 5 %. L'impiego del tubo duodenale (tubo di Jutte), nei malati in cui è indicata la fleboclisi a gocce, ·si è ·d imostrato di grande utilità. Lo si introduce per una narice, e si ,p uò lasciare in situ per giorni intieri, senza incomodo per il malato. Es'so serve di 1 drenaggio, n-ei casi in cui il contenuto intestinale rigurgiti nello stomaco, impedendo così il ristagno dei liquidi, e la distensione ·da p,a rte dei gas. ·Traverso di esso lo stomaco può essere lavato. Per mezzo ,del tubo di Jutte si possono far passare liquidi freddi, nei casi d,ipertermia. Questo
metodo di raffreddamento (data la vicinanza dello stomaco ai grossi ·v asi e al cuore) è assai superior e alla irrigazione rettale . con acqua fredda, secondo Kemp. Negli stati algidi, al contrario, lo stomaco, traYerso il tubo di Jutte, può essere irrigato con acqua calda. Questo stesso tubo ipuò essere utilizzato per inietta-re dei ltquidi nutrienti direttamente nel digiuno subito dopo una gastro-enterostomia: ba~ta perciò far passare il tubo nell'ansa efferente al momento della anastomosi gastro-enterica. Per ciò che riguarda la tecnica della fleboclisi a gocce, essa differisce solo in alcuni particolari da quella della fleboclisi comune: si utilizza un recipiente ·d i un litro, nel quale è conten11ta la soluzione :g lucosata. Il tulbo di gomma è interrotto da un bulbo di vetro (IMurphy's « drip bulb ») che 1permoette di contare il numero delle gocce nell'unità di tempo; e .da un tubo di vetro (in· serito a 15 cm. di distanza dall'ago da fleboclisi) che permette di osservare l'eventuale ristagno del liquid·o, o il rigurgito. Una pinza di 1\ilohr per1nette di regolare la velocit~ di iniezione. L'ago e un tratto della cannula vengono fissa.ti al braccio del malato con strisce di cerotto; ar1che il braccio del malato deve essere tenuto fisso . U11 termoforo elettrico (di Ducl1esnes) pP.r1r1ette di mantenere il liquido nel recipiente ad una terr1per_atura costante. . Per praticare questa ifleboclisi occorre che il paziente sia assistito da una persona pratica. Durante la fleboclisi insorge spesso brivido e temperatura elevata. La causa di questi fenomeni non è ben conosciuta. Gli inconvenienti principali di qt1esto metodo sono costituiti .d alla possibilità di embolie gassos e e di trombosi. Si è però dato ad essi una importanza esagerata. E' facile evitare l'embolia gassosa; mentre la forn1azione di piccoli coaguli, sia nella ve11a che nell'ago-cannula, è assai frequente. L' A. non ha ·p erò mai osservato fatti embolici. Il regolare ·p assaggio della soluzione traverso l'ago nella vena, e la direzione dell'ago parallela alla vena stessa, rendono assai più difficile la formazione di trombi. · La soluzione glucosata al 5 %, usata dall' A., oltre che un valore di sostituzione e di stimolazione, ne ha ?-nche uno nutritivo notevole. Nelle proporzioni usate non ha mai provocato glicosuria. Alla soluzione glucosata possono essere aggiunte alcune gocce di adrenalina al millesimo, iniettandola direttamente nel tubo di gomma, traverso cui. passa la soluzione. L' A. ha usato questo metodo in 26 casi (pazioenti in rondizioni gravi), ottenendone risultati 5oddi~ sfacenti. CHIASSERINI. \
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IL POLICLINICO
CENNI. BIBLIOGRAFICI Nouveait Traité de !Vlédecine. iP ubblicato sotto la ·direzione di G.-H. ROGER, F. WIDAL e P.-J. TEISStER. Vol. XIII, in 8° di 810 pag. con 119 fig. e 4 tavole a colori. Masson e C.ie ed., Parigi, 1924. •Prezzo, .f r. 50.
questo il primo volume che, nel noto trattato, viene dedicato alle mal attie dell'apparato digerente. 1B abonneix e ·D arré vi trattano la patologia della bocca (stomatiti, affezioni delle labbra e della ling'ua), e ·del farin·g e (angine, disturbi nervosi e circolatori i), Bensaude e Riv€t quelle· dell'esofago (ulceri, stenosi, dilatazioni, diverticoli, tumori, vari.ci). Il vasto argomento della 1p atologia dello stomaco è svolto da .P . L e .N oir e E. Agasse-Lafont. Precede un buon capitolo di semeiologia, a cui s€guono quelli rig'uardanti i tumori, le ulce:ri, le infezioni, i disturbi m~ccanici. Da ultimo, una ·vista ·d'insieme sui disturbi dispeptici, sulle a.f.fezioni gastriche, sulle associazioni morbose ed un .c apitolo sulle indicazioni pratiche di terapia gastrica. È
A. POZZI.
R. I . Les syndromes a·n émiques. Vol. in-8°, pag. 376. G. Doin, Paris, 1024. Fr. 25.
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H. Z:\NGGER. T·_e rgiftungen. Collana dei « Diagnostische und the·r apeutische Irrtumer und deren Verhiitung » . Fi1g. 15, ~ag. 226. Lipsia, Thieme . 1924. Marchi oro 6 (circa L. 34). Se importa evitare ogni errore nella diagnosi
differenziale e più nella cura di malattie mediche e chirurgiche, tale necessità appare ancora più manifesta negli avvelenamenti, nei qualir ogni istante di tempo perduto può veramente sig nLficare la morte di un organismo poco prima perf ettament€ sano. Tale perdita · riesce più dolorosa che mai quando si tratti di a vvelenarnentì fortt1iti e collettivi. Per questo più che perdersi nella .diagnostica differenziale tra le singole specie di avvelenamento importa conoscere quali cir cos ia117e estranee p ossono ostacolare la prer.js: 1. diagnosi di avvelenamento e come d'a1tra parte · l1n' unica causa sia in grado di provocare quadrt morbosi differenti ed infihe - elemento capitale - bisogna possedere tutti quei metodi che --- IJiù numerosi e più efficaci di quelli passati -- sono in .g ra·do di arrecare un aiuto terapeutico inspe.. rato. ' T ali i prin1;ipi informativi svolti dalla pubblica-zjone, la quale si basa pri11cipalm€nte sull'e~pe~ rienza personale dell'autore. E. M.
Wf:TSSENBACH
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Questo libro, scritto sopratutto per i pratici, è un compendio di diagnostica e terapia del1e ane1nie. E uno studio completo, ben·c hè conciAo, delle diverse forme cliniche d€lle anemie con le car atteristiche proprie alle differenti forme etiologiche. Le anemie d€ll'infanzia .e dell'adolescenza, ' quelle per carenza alimentare, le anemie dovute a disturbi endocrini, le sifilitiche, le parassital'ie tutte vi sono descritte -con lo sviluppo che comporta. la loro importanza nella pratica. • Vi sono messe a giorno ed esposte con chiarezza e precisione le indicazioni, le controind~cazioni, i risultati dell'uso dei medtcamenti più ef:ftcaci, antichi e recenti da apporsi alle anemie. I diversi m etodi di trasfusione d el sangue sono . descritti con dettaglio e specialm€nte il procedi1nento del1' A., la . trasfusione sottocutanea d el sangue citratato. L'ematologia troverà in questo libro una sintesi delle nozioni ematologiche concernenti le anemie. Due capitoli interi sono dedicati per esporre le recenti acquisizioni sulle proprietà biologiche del siero e delle €mazie negli stati anemici e l'importanza di queste proprietà nella gen esi. delle a nemie, argomento sul quale l' A. ha eseguito importanti ricer che. A. POZZI.
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Entérites et c.olites. Leur cure hydro-minérale, pa~
gin e 85. L 'Expansion scientifique françai·se. Pa- ris, 1923. ... E u11 altro volumetto della serie di studi di .p ropaganda a favore delle stazioni termominerali .francesi: i capitoli sono scritti da Cade, Mazeran, F. Bernard, Baumann, Froussard, R. Glénard, Foucaud. Nozioni cliniche semplici ed elementarm€nte cl1iare; consigli crenoterapici abbastanza sereni: g. sabatini .
G. :VIANTOVANI . I dolenti dello stomaco, 1 vol. in-16 ·di pag. 240. 1Vlilano, 1924, dott. Ricc::i.rdo Quin-tier-i, editore. Prezzo L. 7.
Non siamo aibituati in Italia ad uno stile cosi vivace e spigliato per la volgarizzazione di nozioni tec ni~he e, quindi, necessariamente un po' aride. Il lavoro del dott. Mantovani segna un in dirizzo ch e dovrebbe essere largan1ente seguito, se si vuole compiere una .p ropaganda igienica davvero efficace. Il ' rolume Tisponde al bisogno sentito da molte persone colte, di conoscere la natura dei disturbi gastro-intestinali e i mezzi per ~reven irli e per emendarli. Esso ya oltre il titolo; non si occupa solo dello stomaco, ·ma di tutto il sistema dige--
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rente e dei connessi; prospetta anche le conse6) La iperrecettjvità non è strettamente speguenze dei disturbi gastro-intestinali su tutta la cifica, ma può e.strinsecarsi su diverse specie di • germi . economia e in particolare sul sistema nervoso, sui rent e sul ricambio. Ha il gran .pr(>gio di non Le pleuriti essu.dative e le broncopolmoniti CO'Tl.usurpare il compito del medico, ma anzi di agetrolaterali co·m plicanti la cura pneumotdracica. ,,olarlo e di prepararlo; si limita alle nozioni • Uott. CECCHINI. - Tali fe11omei1i morbosi, che essenziali, facendo valere l'utilità ·del consiglio e · pur riveston·o, dal ptrnto di vista clinico e pratico, dell'intervento ·dell'uomo dell'arte. una imp.ortanza non trasc11rabile, e. ch e si prestano Il libro merita di essere segnalato e raccon.ncl1e teoricamente a deduzioni notevoli nei rapI,. V. mandato.
ICtBDEMIE. SOtlETA MEDICHE, CON6RESSI. Società Lolnbarda di Scienze Mediche e Biologiche - Milano. Seduta ordinaria <lel 12 dicembre 1924.
Aum.ento della recettività specifica per infezion,i. Prof. ZIRONI. - Si11tetizza le conclusioni delle sue ricerch<-· n elle proposizioni seguenti: 1) Le infezioni di germi morti o vivi, più frequentemente e con maggiore sicurezza se praticate .u picoole d.osi ripetute a brevi intervalli di tem·po, più di raro se a dosi grandi e distanziate, modificano il potere di reazione dell'a11imale che le riceve nel senso di renderlo più atto, in molti casi, a subire di poi l'azione dannosa esercitata 'da una inoculazione degli st~i germi vivi. Qutsta modificazione non si può senz'altro identificare con una preparazione anafilattica, per lo meno intesa n el sens.01 che si suole attribuire a questa parola, perchè . alla rcinoculazio,11e di pro-ç-a non si manifesta con i fenomeni dello choc caratteristici 11el più alto grado i1ella cavia, ma con una. spiccata diminuzione della potenza di difesa contro l'azione patogena dei germi, per c11i diventano virulei1ti per gli animali trattati delle specie microbicl1e o degli stipiti di ui1a specie che non ]~ sono, o lo sono in grado limitatissim.o. 2) La iperrecattività a.r tificiale può essere trasmessa. passivamente nell'animale nuovo del] a stessa o dell'altra ·specie, mediante la iniezione di siero di animale ipersensibile, o anche di un animale iperimmu1iizzato ed ipersensibile nello stesso tempo. E~a è legata a modificazioni umorali in alcuni ca.si ma in altri a fenomeni cellulari in totalità o in i)revalenza. 3) Durante alcune malattie, e fo rse in u1i determi·n ato stadio di tutte le infezioni, prevalgono di gran lunga sui fatti di immunità, quelli di ·e sagerata 'ip,e rrecettività, per cui resta agevolata la diffusione del processo morboso nell' orga• rusmo. 4) La iperreoettività che si osserva nel corso di infezioni può essere genera.le o ristretta atd un solo organo, così che sol-0 in esso o coi: grande prevalenza sugli altri, si p·r opaga elettivamente il prooesso infettivo. 5) La tendenza. a continue recidive di alcune infezioni è essenzialmente legata al prevalere della iperrecettività sulla d~fesa immunitaria.
porti ·della collassoterapia, sono stati pooo studiati dagli .AA. ' Riferisce du,e oasi p ersonali che rientrano nel1' ambito del problen1a che ci interessa e che crede contribuiscano a metterlo n ella sua giusta luce. I casi esposti e quelli riassunti dalla statistica, no11 molto numerosa, Sien1brano rpermette1r e lli seguenti conclusioni : 1) Scarsa frequenza statistica di fenomeni acuti controlaterali. 2) Nonostante le gr avi co,n dizio.n i di aggravio del circolo e del respiro si ha sempre un buon ' compenso funzionale. 3) In generale il processo intercorrente non esercita azione riattivante su focolai polmonari preesif>tenti sile1iziosi. 4) Sono più frequenti le' form e essudative che le broncopneumoniche. 5) Non sembra plausibile un rappori;o patoge1
netico diretto fra Pnx o Idropnx e pleurite del-
1' altro lato. 6) Gli 00. riconoscono alle p leuriti oosudative intercorrenti una nia.tura tub. 7) La cnra è quella sintomatica, comp.r esa la toracentesi e il parziale svuotamento del Pnx. 8) Il <lecorso delle pleuriti complicanti un Pi1x. è general1nente fausto . Fu sempre fatale nei casi di toracoplastica. 9) Appare gravissima la broncopneumonite: va notato che la statistica riguarda pochi casi di natura gripp.ale. Il caso riferito ebbe esito buono. R ecupe1·0 funzio ·nale della mano. Dott. LAVERMicocoA. Richiama l'attenzione sul fatto, oome talvolta, nelle lesioni degli organi del movime11to, sia inutile insistere con la comune terapia fisica quando si siano determinate condizioni funzionali meccanicamente anormali nella parte traumatiz.zata. In questi casi, fatta la precisa diagnosi delle alterazi,oni, che stanno a base della funzione anomala, non r esta che ricorrere ad interventi chirurgici od a, sus·s idi ortopedici che sieil>O in grado di p orre effettivo e definitivo riparo a quelle alterazioni E: di ricondurre quindi alla norma anche la funzione . 0
Seduta ordinaria del 9 gennaio 1925.
Sulle allucinazioni sperimentali negli an,imali e sulla diagnosi di allucinazione nell'uomo. Prof. CERLET'l'I . - L'O. descrive, innanzi tutto, la singolare sindrome, segnalata . p~r prin:o da DEXLER, che ~i p·r e.senta nei gatti in seguito ad
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una iniezione sottocutanea. di. morfina nella dose di 1 centigr. 1/2 per Kg. di p esio dell'animale. La possibili~à di .riprodurre sperimentalmente in modo preciso· e costante questo quadro, che dà netta l' impressio11e di tro;varsi di frònte aAl animali in preda a vere e proprie allucinazioni visive) spinse l'O. a servirsene p.ar tentar di saggiare q11esti fenomeni psicopatol.ogioi al fuoco del- · , la sperimentazio·11e obbiettiva. E poichè le teorie più moderne sul meccanismo delle allucin azioni \'1 AMBUHINI-'f ANZI) poggiano sul presupposto nece.ssa.rio dell'intervento clel centro sensoriale; l' O. si indus-se a provare se la distruzione ·d el centro sensoriale, d'amb,o i lati, venis..5-e ad a11nu1Jare o.c1 a modificare la fenomen·o~ logia dei gatti morfinizzati. Orbene, ta11to1 nei gatti operati di demolizio11e completa del lobo occipitale quanto i_n altri resi completamente ciecl1i dalla nascita ebbe, co11 l'iniezione di morfina , gli st~si fenomeni notati in q~1elli a centro se11s0iriale oonservato. Questa conclusione negativa ha indotto 1'0. a studiare più rninutamente quanto accade nella patologia umana e da un'accurata indagi11e su di''ersi malati è risultato che, assai più spesso che non si creda, laddove tutto farebbe supporre la ~sistenza di all11cinazioni, in realtà, non esiste 11 f enon1eno psico-sensoria le. Il fenon1eno allucinatorio, dunque, il cui an;ibito già era andato restringendosi dopo le sottili distinzioni jntrodotte dagli psiooipatolo~i, deve evidentemente ve11ir sotto·p osto a nuova r·evisione semiologica e subirà. certamente un'ulter iore limitazione.
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Sulla te1·moresister1za delle emolisine.
Prof. ZmoNI. Contrariamente all'opinione corrente ,. i1el s iero di alcuni animali immunizzati contro i globuli rossi di montone, una parte, a volto asai considerevole, delle emolisine ·r esta distrutta dal l'iscaldamento a 55° per mezz'o·r a. L' emolisine termolabili sono contenute nella frazione eu globulinica dei sieri; quelle termostabili in questa e nelle altre frazioni. . Non si nota 11na. prevalenza di un groppo di emolisine sull'altro nei diversi periodi della immunizzazione, nè si può dimostrare un rapport o della termoresistenza delle emolisine oon la specie cui appartiene l'animale sieroproduttore. U1ia sindro1ne demenziale grave dell'età infantiie. (R,egressione mentale infante-giovanile con reperto di neurolisi lipoidea diffusa acuta in vivo).
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Dott. CoRBERI. - L'O. descrive il caso di una bambina che, dopo aver presentato fino a 4 anni di età uno sviluppo dell'intelligenza perfettamente normale, regredì nel corso di circa otto mesi in modo così grave da poter essere confusa oon una idiota comune. Clinican1ente il caso pl1Ò essere asoritto alla Denicntia ·i nfar1 t ·ilis perchè 11e ha i caratteri e non n1ostra altre lesioni note\""oli all'infuori di quella psicl1ica: ma gli esami istologici di sostan-
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.za nervo8a ottenuta con due p11nture cerebrali in vivo (J.obi frontali) eseguiti dal prof. CERLETTI hanno rivelato nella paziente l'esistenza delle tipiche alterazioni corticali finora attribuite alla ·i diozia amau.r otica. ' L 'O . avanza l'ipotesi ehe il quadro istopatologico osservato e che sri può definire una neurolisi lipoidea. diffusa acuta., costituisca il substrato unico di dne sindromi affini: esse potrebbero essere r aggruppate provvisoria1nente sotto la denomi11-azione di regressio11.i ·mentaii iri fant o-gi.ovanili. L 'idiozia a1naurotica con le sue varietà infantile e giovanile ed un certo numero di casi della dementia infa11tilis sarebbero manif~tazioni di un .. processo m·o rboso sostanzialmente identico, differenziant8'Si solo per caratteri accessori (localizzazione ed estensione). T/O. lascia impregiudicata la questione della etiologia: i1on attribuisce imp·o rtanza alla ir azza (ebraica) e sembra improbabile che vi abbia influenza la lues. Rioo-rd~ infine 11n p•rocesso febbrile che la paziente sofferse e che sembra coin<?idere con i primi si11tomi delJa decadenza mentale, m a in mancanza di dati pjit precisi ritiene opportuno attendere stu·di ulteriori. .A. 0ERESOLI. I
R. Accademia dei
Fisioc1·~tici
di Siena.
A. d 1Jna11.za del 27 febbraio 1925. Presjdenza: prof. D. BARDuzz1, presidente.
/)tilla così dettu, « miotonia atrofica
».
Prof. 8. D' ANTONA. ~ L'O. prese·n ta un giovan,e di 96 ;1 nni, malato da circa 4, nel quale si nota una sindrome oosì costituita: 1° F'a.cies miopatica, atrofie muscolari limitate al t.emporale, sterno-cleido-mastoideo, vasto ·e sterno del tricipite brachiale, muscoli flessori del1' avambraccio in ispecie lung.o supinatore; negli arti inf0riori, atrofia del vasto interno del quadricipite femoral~ e, più lieve, del gruppo peroneale; · 2° fenomeni miotonici, che attivamente si manifestano solo n ei movimenti delle mani e della lingua, ina !lll' esa.nie elettrico risultano diffusi a quasi tutta ]a musoolatura volontaria; 3° calvi:lie. molto accentuata, opacità puntiformi e lineari del cristallino, ipoplasia d<:·lla tiroide e dei testicoli. Una sorella del paziente, morta a 22 anni di polmonite, soffriva di disturbi moto1•i an<Aloghi. L ' O., ricordati i casi simili esistenti nella letteratura, ritiene, in conformità dell'opinione che va oggi prevalendo, trattarsi di una forma morbosa a ..sè stante, alla quale la part,icolare localizzazione delle atrofie muscolari e le manifestH-~io11i distrofiche a carico di derivati ectodermici e di alcuni organi glandulari conferiscono un'imp1·onta caratteristica che la differenzia sia dalla malattia di Thom.sen che dai varii tipi di distrofia muscolare. Con ogni verosimiglianza la n1alattia è patoge.aeticamente legata. a un disordine dell'apparato neuro-gland11lare, su base ereditaria.
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SEZIONE PRATICA
Società Medico-Chirurgica Bellunese. Seduta del 2 luglio 1924. Presidenza: prof. PIERI, presidente. "
Dott ...\. . PAG.ANI-CEsA. - I disturbi dell,a nutrizione dell'infanzia. - Conferenza non riass'llillibile per il resoconto.
·Su, due casi d·i. osteomalacia. Dott. C. PAGANI. - Riferisce le storie cliniche di due malate di osteomalacia, osservate a breve distanza l'una. dall'altra. Passa in rapida: rassegna le teorie etiologiche, la sintomatologia e ·gli indirizzi terapeutici di questa forma morbosa meno rara di quanto si crede. Mette in speci:11e rilievo i buoni risultati ot.tenuti nelle due pazienti dal prof. Pieri con una prolungata cloronarcosi e presenta una delle due malate, che ha potuto a piedi recarsi dalla campagna lontana alla sede della Società, mentre prima della cura era impossibilitata a muoversi anche in casa. In ambedue le malato fu prelevato all'inizio della nar(:osi un segmento di costola per poter eseguire Je ricerche batteriologiche dirette all'isolamento del diplococco descritto come agente patogeno dell'osteomalacia (~.\.ROANGELI); ma le culture eseguite nei più svariati terreni rimasero sterili.
Oorrezio-ne delle gravi curv e rachiti che delle gambe colla osteotomia segmentale. Prof, PIERI. - Per Ja correzione delle curve 1 ach itiehe degli arti inferiori con massimo della deformità a livello delle gambe, 1'0. ritiene che sia pr~feribile fra i molteplici processi ideati quello recentemente proposto da SPRINGER. Nel punto dove ]a deviazione è più spiccata, si asporta sottoperiostalmente un segmento più o 1neno lungo cli tibia, che viene quindi sezionato trasversalmente in tanti dischi (da 3 a 6) i quali si ricollocano nella guaina periostale; questa viene quindi accuratamentè suturata, e così la pelle. Si procede alla osteoclasia del perone. La gamba acquista così una flessibilità che iper1nette di correggere completamento la deviazione. Si im.mobilizza con apparecchio gessato l'arto in posizione di correzione. L'O. prese nta un bambino di 4 anni, da lui operato otto •mesi prima, con la tecnica descritta, ad an1bedue le gambe, p er grave varismo (gambe ad 0). Il ris11ltato estetico e funzionale è del tutto soddi~f acente.
,Su diie ca.si di teratoma. Dott. BROGLIO. -- Illustra tlue casi di terato·m a operati dal prof. PIERL Una ragazza di 12 anni accusava da un anno dolori nel quadrante superi-0ire d estro dell'a,d dome, che, dapprima modici e fugaci, erano divenuti negli ultimi tempi più insistenti ed intensi. A destra dell'ombelico si palpava una tumefazione grande quanto un arancio, a superficie un po' ineguale~ dul'a e indolente, che secondo i dati semei-0logici doveva localizzarsi tretroper:i.tonealrn€ ute, il che contrastava con la sua grande mobi'l't' i a. I
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L'operazione permise di asportare un tumore di aspetto cistico, che si estrinsecava nella retrooavità degli epiploon, sospeso con un pedunco1o alla paJ·ete posteriore di qu&':lta. Il tumore è costituito da una parete. ~ottile e da un contenuto fluido torbido nerastro; l'esame microscopico dim.o stra nella parete uno strato musco1are spesso con fasci in :aria direzione, e un rivestimento di epitelio cubico a i1n solo strato, oon introfles.sioni a tipo di cripte ghiandolari con epitelio cilindrico. L'altra m:ila.ta era una ragazza di 18 anni , che da due mooi si era avveduta di una tumefazione aiddominale che crebbe rapidamente. Nell'ipogastrio si constatavà un tumore grande quanto una t esta di feto, a superficie ineguale, che se·mbrava pre..~ntare tutti i caratteri clinici di un cjstoma • ovar1r-0. .. L'operazione dimostrò trattarsi di un embrio-ma dell'ovaio sinistro. Al taglio esso presenta varie ~oncam er~~ioni, alcune contenenti liquido sieroso, in altre il contenuto è .simile per l'aspetto e la consistenza a cera vergine, in altre sè>stanza sebacea con abbondanti peli; a.I centro del tumore si osserva un segmento scheletrico r31ppresentate da un bacino (compreso l'òsso sacrò) perfettamente conformato. Ambedue le malate uscirono dall'ospedale guarite clopo due .settimane di degenza. G. LooATELLI. •
Società Medico-Chirurgica della Romagna. Seduta del 14 dicembre 1924 . P.resideii1za: Prof. A. TESTI.
Dimrisfrazio·n e di. ·materiale anatomo-patolo(lico nttenuto colla chirurgia delle i1·ie biliari. SOLIRRJ S. <Forlì). - P .r ese-nta ed illustra una ricchissima ed interessante oo1lezione d,i ca.l coli biliari e di ci~tifellee , soffermandosi su alcuni casi di gr<>S&i calcoli del coledoco che Ja. radiosoo- . pia e l~ radiografia non seppero scop;rjre riè sul malat-0 nè dopo l'e.c;trazione. · . Coritr ibuto alle m edicrrzi oni an.tirn icrobich e. . l\IAROHINI }"'. (Forlì) . - L'O. ha, sperimentato cUnicamente la medicazione antimicrobica a mezzo di vacciu-0 ~tafilococcico (fornito dall'Istituto sier otera.pie;o toscano diretto dal prof. ScLA vo) in cas i di for11ncoli aperti e comunica i primi risultati. Tale mMicazione è basata sul concetto della im1nunit.à locale del BEsREDKA . L'O. ha · ottenuto v:intagg:i reali solo nei oasi in oui esi''steva soluzione <li continuo della cute, mentre a cute integra i risultati non permettono ancora di formulare un giudizio favorevole. La. febbre cancerigna. 1 rEs·r1 A . . (Faenza). - L'O. si limita a parlare della febbre che app.arisoe all'inizio dello sviluppo del carci~oma o durante il .suo decorso. L'O. dopo avere accennato ai criteri diagnostici con febbre di a.ltrà natura, e ai mezzi diagnostici di turr1ore ma1igno, tocca del1'origine di questa febbre che chiama autoctona del cancro, e dice
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·cho ocoorre ancora 1-1tabili.rne, se possibile, il vero ·tipo con ulteriori indagini come per investigarne -~a oagione in qualche ancora ignota contingenza 12e!lo sviluppo del carcinoma. (]asi r11otevoli di tumo ri 1naiiani tratta.ti coi raggi X. ABB,\TJ P . (Rimini). L'O . comunica i buoni ""I"isultati ottenuti dal trattamento radioterapioo in nl1roerosi casi di sarcomi e di epiteliomi, vari dei •quali inoperabili . UT1LI V. (Faenza). - - L'O ., che da circa 20 anni ·- fa della raclio-terapia, cita fra i casi a lui occorsi ·degli epiteliomi guariti~ altri recidivati dopo 5, 7, 10 anni. Pi\SINI U. (Alfonsine) . ~ A proposito del va1ore che s i <leve attribuir e ali' azione curati va de. finitiva dei raggi X e del radio nella terapia dei tumori maligni in genere, · 0sserva che, esclusi i -tu1nori superficiali (della pelle), di cui è ind:iscu-tibile l'azione curativa definitiva della radiotera-pia e di cui del resto può ottenersi ugualmente la gt1arigione permanente con l'exeresi chirurgica . (cauterio, ~cision·e), altrettanto non può dirsi dei ·tumori sottocutanei o profond·i (viscerali), ma-n,·~ando per lo più il riscontro ist'ofogicd 11 per ·-1.a ~' -conferma del diagnostico ed essendo note d'altra parte le evoluzioni lente, sovente oo.n vere soste . di . inolti di quèsti t.umo,r i, come · l'esperienza oli_n.ica a1n1naestra. '
Apparecchi chiusi in processi. osteo-a.rticola·ri aperti e medicazioni a11.timicrobiche. TRD"ffiSCHI C. (Gatteo). - · L'.<). trova vantaggioso ·i l metodo Sor.IERI perchè oltre ai noti effetti di immobilità, ottenuta scomparsa del dolore locale, isolamento dalle infezioni esterne, semplicità, ecc. influenza la parte malata determinando un eccit.amento locale e· peTmette fo·r mazione di anticorpi .
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,oons·i derazioni sopra casi di encefalite epidemica del t·ipo mioclonico. C1vAr.1,F.RI .C. <.Faenza). - Cit.a due osservazioni perso11ali di ammalati d~ enoefalite della varietà mioclonica, in cui la sindrome encefalitica ha iniziato oon una furma ·d i singhiozzo (mioolonia freno-glottica) che, per i primi tempi ha costituito il sin torna unico, dominante dell'affezione.
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"Al orte apparente nel cro1ip e reviviscenza con la respirazione artifi cuilè, p'revia tracheotomia. i\.R1·usr G. (<Jese;na) . - L'O., illustrato il caso, deduce che la tracheotomia o l ' intubazione siano da tentarsi anche se il bamhiru:> ha cessato da poco di respirare. Le pos8ibilit~, della r~" ivi.scenza ...sono, nat~r~l mente, tH.11to p1u grandi 'luanto p1u presto s1 int.ervi~ne e qua11to più l'asfissia meccanica ha .pJ.·evalso su quella tossica. Cisti trau1natica del pancreas. GINNA~I A. (Faenza) . - Il caso operato risultò essere una raccolta di liquido pancreatico, inçist ata nella retro-cavità dogli epiploon e formatasi
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lentamente in ciirca 25 giorni di spazio d~l trauma (pseudo-cisti per alcuni autori percl1è non fornita di membraina epit.eli·a le prop·r ia). Conclude che la cura è sempre chirl1rg.ica. La fistola pancreatica che ne residua si chiude per lo più spontaneamente in un ten1po più o meno 4
lung~ .
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Sulla radioterapia dei twmori dell'ipofisi. (F~aenz.a).
- I lavori del BERTOLOTTI in Italia, del LENK in Austria e la ~ua esperien~a lo 111ettono in grado di asserire che nei tumoiri dell'irpofis i la radioMra.pia è il trattamento di elezione: ess•a éostitiiisoo l'unìc~ prooedimento ramonale ed è quella che ha l~' maggiori probabilità di buon esito. · LuNEDF.t A. (Gambettola) . L'O . si occupa deIl'iitilità pro tica dell' esam,e derma grafico d~ll'am rnalal o. R. O. C . reazione farmacologica, dermografismo non ci indicano il tono del vago e del simpatico, bensì il graido di sensibilità o di eccitabilità che è dal tono assolutamente indipendente . La quasi totalità delle n evrosi vegetative che rjcorròn-0 ad accessi ed attribuite al tono del vago e del' simpatico non sono invece che disturbi de116 loro eccitabilità. R. O. C. riflesso pupillare, ci .Possono dire quale essa sia noelle ·zone <'a!~diaca e cefalica, ma l'eccitab;lità ,·egetativ.a. è diversa nelle varie z.one d·e l nostro organismo. L' esa,n ~e der1nografico c·ompleto può dirci qual~ essa sia zona per zona e darci un quadro d'insieme della eccitabilità vegetativ~ dell'intero orga. nismo. Il riflesso dermografico è un riflesso di cui la semeiotica non ha ancora •incominciato a · valersi ma che è invece della più grande impo~nza scientifica e pratica. UTILI
V.
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La terapia 1n·i sta nell'infezione· t etanica.
V. (~,aenza). - Riferisce su 9 casi di tetano curati in quest-'ultimo anno nell'Ospedale di Faenza mediante il metodo misto cioè associandc al siero antitetanico il fenolo. Su 9 casi: 8 sono guariti ed uno solo morì dopo appena 36 ore di degenza all'ospedale. Conclude esprimendo l'ipotesi che in questo caso , da.ti i buoni risultati avuti dall'assooiazione del fenolo cou l'aJlltitossina tetanica, p-iù che una semplioe a8S<>ciazione di f arma.ci, si tratti di un vero e proprio sinergismo terapeutico. P asINI U. (_!\.lfonsine). - Ricorda gli eccellenti risultati ottenuti ooll'impiego esclusivo del siero curativo ;rizzoni. Oinque casi dell'O. r ecentemente {!Urat i ed nitri otto in. eollabora?.iofle, durante il periodo bellico, col prof. STÉFANELLI, furono ~o~ tati a guarigione, non ricorrendo ad altro suss1d10 ch e alla sie-roterapia esclusiva. CELO'J'TJ },. (li""'aenza). -- Oi.<iti solitaria del ·re11r. Ll ,_ç egret cirio: Dott. P .\ :>L:> G .\T.LI. SlLVESTRINI
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fANNO XXXI I, FASC. 14]
5EZIONE PRATICA
i\PPUN'fI . PER IL MEDICO PRATICO. tano ancora insoluti e si ripromette di dare aà. essi un contributo sperimentale. Questi problemi riguardano in special modo la sede, la forma, ~a funzionalità del viscer e in riguardo alla costitu~ zione. Dopo queste considerazioni di ir:i.dole patoge. netjc.a l'A. passa a trattare della etiologia e dei sintomi della entità morbosa. · Tratta la terapia ampiamente dal lato meclico, solo limita ndosi alle indicazioni dei casi che .pos. _sono trarre giovamento da una cura rhìrurgica.
CASISTICA E TERAPIA. Le moderne vedute sulla gastroptosi.
La quegtione della gastroptosi costituisce un JPI'Ohlema di attualità, .p 9ichè gli AA. non ancora -si sono accordati circa il su o vero signific;i.to. Vi sono AA. i quali ancora giudicano della pt.-Osi dello stomaco dal livello cui in riferimento -allo scheletro o ad 8iltri punti diI•( '3repere I (cicatrice • I ombelicale) giun~e ~l SJ.l,ç> polo ce-µd ale, Altri oltre il pe>lo caudrale riguardanQ\ più giu· A. Pozzi. -stan1ente <!Ome indice anche la piccola curvatura, il piloro essendo o no in sede. Altri infine danno Sindromi gas tral g iche d i origine appendicola r e. valore alla caduta del 1pil-0:ço (le ptosi vere con caduta anche del .p olo cefalico sono assai rare) Man mano si estende la nozione dell éllppendicite· per giudicare di una gastr-0ptosi. cronica, si vengono descrivendo delle nu ove forme Viviani (La Clinica Medica I taliana, n. 3, 1925) cliniche. Fra queste, le manifes~azioni gastriche non crede esatto giudicare della ptosi dello sto. sono al primo piano e sono causa frequente di mac-o soltanto dal livello del suo polo caudale, err0ri diagnostici. Arbeit (Th èse <U Paris e Par·i s anzitutto perch-è la costituzione individuale entra . I médical ~ settembre 1924) fa uno studio generale 1.r1 . I~ .l l l ~·! , . . 1n gran parte a stabilire l'adattamento del~ vi- . de~lr map1ie sta.1~qru ~él-~tr1che dell'appendicite ero· 'cere entro la cavità addominale, in secondo Iuo- nica, per cui si chiarisce la questione rimasta go p erchè in tal maniera si viene a comprendere finora oscura. Esiste una forma di appendicite nel concetto di ptosi anche le ectasie gastriche croni<!a che si manif ~ta con una sindrome gache possono magari dip endere da una stenosi strica .(diSlpepsia iperstenica o atonica) ~ccompa.piloi~\o&, Il concetto costit.uzionale ,vale anche gnata da sintomi ilia ci più o meno oscuri. Tale uaqtlo si debpa giudicare dalla ' sede delle due sin·rtrome guarisce, od è di molto migliorata r.on ()UfV8' \,\re. l'appendicectomia. Però in individ;ui, operati per Sal$p.uto quando le due curvature siano sotto appendicectomia, che prima non avevano disturbi Ul\ Itvel}o medio considerato in rapporto ad un gastrici, si può veder comparire una sin·drome dato t1\l~ costituzionale si potrà affermare che gastrica. Questo fatto si deve attribuire, il più esse SOtltl· ~bbassate. : spesso, a periviiScerite, ad epip~oite ascendente, :M;a p(\jçhè ptosi richiama un concetto di diod anche ·ad ulcera od a colecistit.e, che contisloeaziJone di un viscere senza la necessaria connuano la loro evoluzio11e anche dopo l.'aippendiseguef\za di alterazioni del viscere stesso, e ,p oi- ce.ctomia. Altri casi rimangono · inespli·Cabili, poichè, dietro a considerazioni patogenetiche la causa chè la dispepsia appendicolare rimane anche dopo dell'a·b bassamento delle due curvature, quando il l'asportazion e di un'appe11dicite netta1r1ente mapiloro sia in sede deve attri·b uirsi al ton o dell0 lata; si deve quindi pensare alla i{:·ossibilità di stomac6., 1 A. crede opportuno in simili casi .p ar- comparsa tardiva di un'affezione organica, come lare più che di gastroptosi, di allungamenti l"ulcera o la .()Olecistite. fìl. atonici. Poichè d,altra parte la piloroptosi è condizioS~ debbono op erar e le appendiciti croniclte? ne esatta al verificarsi dell'a]?b8sssamento gastriCh. Flandin (La Presse médicale, 24 dic. 1924}, co anche senza l 'inter·v ento di ana alterazione osservando che il !problema terap~uticò dell'ap da parte dello stomaco stesso, dipendPnte · da fattori funzionali ed organici, l'A. crede che so'ltanto pendicite non è ancora risolto; .~a ril~vare la quando il p11oro sia in .b asso disloc.ato ,per allun- necéssità di definire bene il conct;!tto di appendigam-ento del legamento epato-duodenale, pbssa cite cronica. Ora, la distinzio.n e netta fra la for1na. acuta, .grave e quella cronica, distinzione cl1e !:iÌ parlarsi di gastroptosi. trova· negli schemi" teorici, non esiste di solito In questo modo ì1 concetto comprensivo· ai gastroptosi viene ad essere ristretto entro . i suoi li- in ,pi;atica. La grandP crisi di appendicite è rela- . tiva1nente rara; si osserva abitualmPn te la crisi miti veri. Accenna ad a.lcuni ·problemi che nello studio - benign a, raffreddata da qualche· giorno cli letto, patogenetico delle ptosi dello stomaco si presen· di ghiaccio e di dieta. Ad un gra,do 1ninore, si •
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IL POLICLINICO
ha llna semplice reazione appendicolare, in seguito ad •un pasto indigesto, ad runa fati ca, nél decor.so di una convalescenza iper angina o per influenza. Esistono dunque tutte le forme di tra11sizione, sicchè la distinzione netta dei trattatisti non ~siste. Anche la :forma acuta, dj3l resto, p11ò terrninare con un a guarigione apparente, pas, · sando allo stàto cronico. In tale condizjone, l'ap, pendioe p·u ò rimanere clinicamente silenziosa, provocan dO SOTdamente d elle ]esioni di tiflite, ru tiflocolite, di enterite, che si manifestano con disturbi locali e generali. P oco a poco, si stabilisce uno stato morboso più o meno doloroso a sintomatologia. })·revalentemente tiflocolitica. Il malato, migliorato temporaneamente dal regime, dalle cure idrominerali, passa la sua vita in un equi• librio insta·b ile, fino a che un giorno, il reperto di un punto di MacJ3urney doloroso lo 1p orta sul tavolo operatorio. 111 chirurgo asporta una vecchia app·e ndice ·a lume ristretto, lardacea, magari otturata. Il malato è momentaneamente migliorato, ma può accadere che le sue sofferenze· si r innovino, sicch·è si accusa il chirurgo di aver fatto un' operazione in'lltile. Q11esta obiezione però ·non è esatta. Anzitutto non è indiifferente l'aver asportato il focolaio primitivo. Allo stesso modo, l'asportazione del tessuto adenoideo o di vecchie tonsille sclerosate può non guarire le lesioni che ne sono state la conseguenza, ma -è p·u re rutile, , perchè leva un focolaio di infezione. Anche per l'appendice ciò è ancor ;più 'Utile n ell'età giovanile, poichè le sue • lesioni si riflettono sullo sviluppo. È ovvio che l'asportazione dell'appendiee non sopprimerà le lesioni secondarie di tiflocolite, di • enterite, nè la sindrome pancreatica o biliare che n e :può consegruire. Essa però ha un'influenza benefica e, nell'85 % dei casi è seg11ita da un ìmportante miglioramento. Le lesioni secondarie p otranno poi . essere curate sia mediralmente ·(regime, vaccini, cure idrominerali ) sia chirurgic;am ente (entero-sigmoidostomia, colectomia). Si deve dunque tener presente che un'appen·d ice si, lenzj osa es•p one ai pericoli di una cri.si acuta ed inoltre essa costituisce un focolaio permanente di infezione, capace di provocare lesioni di tiflocolite, di periviscerite, di ledere il fegato, 'il pancreas, i reni, le ghiandole endocrine, di provocare disturbi cutanei, polmonari e n ervosi. La clinica e la radiologia forniscono ·i m ezzi per una diagnosi si-cura a cui deve quindi seguire il n ecessario intervento. fl,l. 1
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I
I
Contributo
~lta
diagnosi e cura dell'.a-scaridiasi.
I.Ja diagBosi dell'ascaridiasi, osser-va E. Gold-
r l1111idt (.1!-..inchner mediz. Wo chenschrf., n . 2, 1925) , è facile quando si riscontrano nelle t~f
[ANNO
XXXII, FASC. 14]
delle uova tipiche. Molte volte .p erò queste mancano e si trovano soltanto null!erose uova piccole di forma irregolare. II guscio è sottile, è difettoso in alcuni punti, manca d el. tutto o quasi lo ~ trato ondulato bruno. L'aspetto delle uova. è raggrinzito. Si tratta.. probabil1r1ente di uo\ra n on fecondate e attac· cate dai succhi digestivi; m entre le uova feconùate resisterebbero all'azione digerente. Possop,?: an ct1e mancare del tutto l e uova n elle feci , nei casi in cui l'intestino contiene soltanto d egli as~a ridi maschili, oppure delle femmine non mature. P er la cura ,d ell'ascaridiasi si possono .usare rimedi di quattro gruppi p.ifferenti. Il primo gru.p po consiste ·i n combinazioni aromatiche, benzoli (naftalina, benzonaitolo, santonina, ecc.) e f engli (timolo, botulan, ecc.). Il seconde gruppe> comprende l,0 1 io di chenopodio puro o in emulsione. Il terzo gruppo comprende i preiparat.i di "acetato di alluminio, il quarto grup,p o il h elminal, un estratto di alg he marine. Preparati del prim<> e secondo gruppo agiscono in egual modo sui parassi ti, più intensamente àlcuni, meno . intènsa.. rnente altri. Piccole dosi eccitano, dosi medi& paralizzano, dosi forti uccidono gli elmjnti. Le ùosi terape utiche sono quelle medie paralizzanti, perchè le dosi mortali per i parassiti possono danneggiare anche l'oFganismo dell'ospite, per- J ciò è n ecessaria la somministrazione di un purgante allo .scopo di eliminare dall'intestinb gT; elrninti narcotizzati; abitando gli ascar.idi pre- · valenten1ente nel tenue i J?Urganti preferib~li ~onG l'olio di ricino e il calomelano. Si ordin~ ,sanitorìina a dosi di centigrammi, la naft~lina a dbSi 1 cli d€cigrammi, il timolo e il · b enz0na:ftold alla. , dose di grammi. Il mtgliore rimedio an·t ieltnintico è I ''olio di chenopodio per la cm:rçl! tléft•ascaridiasi. Il rimedio va dato in tre dosi' som1nini' strate n el corso di 4 ore; alla d0se· dj . tf goccealla volta in capsule di gelodurat (dose· pe:r1 bam• bini), due ore dopo la somministra:zi0ne dell'ultima dose si somministrano due cucehiai .. .di oli<> .. di ricino. Il purgante d eve ven·i r s0m~inistrato in d ose forte, p·erch-è l'olio di cbenlQpod~o inibisce anche la peristalsi intestina!~.
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POLL.
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Un efficace metodo di trattam-ento • dell 'ossluriasi~ f: nota la grande resistenza; d 1eglt 0ssiuri ai
var1 trattamenti con sigliati, dovuta: alle particolarità biologiche d elle uova e del eielo vitale del verrne, alle facili reinfezioni da grattamento, alla dilffìcoltà di aggredire le uova ~n1J1iidate profonda1nente nella parete intestinale e protette d'a lle mucosità. Nessuno degli abituali rimedt usati può ritenersi sicuro, poi ch è quasi sempre si osse-rva1
[At'INO
XXXII,
no le recidive. Recentemente sono stati messt tr1 commercio numerosi preparati, .f ra cui banno incor1trato maggior favore quelli a base di derivati • del fenolo, o di composti di allume, di acido be11zoico, di bis1nuto ad alte dos.i. Anche per tali preparati, iperò, l'azione èfft.cace non può otte• nersi che con un trattamento molto 1p rolungato e diligente. T . Luzzatti (La pediatria,. 1924, fase. 1.60) rife. risce che l'unico rimedio che gli ha sempre cor'r isposto è stato il cloroformio,· già preconizzato da ·G. .~lessanduini, per la ' ·cura dell'anchilostoma e della tenia. L' A. usa il ·cloroformio p11ris• simo per anestesia, nella ·dose di g . 2, sciolto tr1 olio di ricino, di .qualità ottima, in quantità variabile secondo l'età. Questa dose va ripetuta J>er · tre volte al mese. Il cloroformio in olio di ricino viene preso as"ai volentieri dai bambini, tanto •p iù che la miscela acqt1ista ·un gradito sapore di liquore. Non si è mai osservato nessun fenomeno tossico; in tutti i casi, così trattati, si è ottenuta la scomparsa definitiva del verme. La ripetizione .della dose è necessal'ia per agire sulle nuove generazioni del para8sita. Il rimedio sarebbe anche efficace contro • le lamblie, ma non contro gli ascaridi. fi,1..
Azione dello stovar sol su l p arassitismo intestina le. Dalle esperienze di E. 1Marcl1oux (Paris ?TI édical, 22 novernbre 1924) risulta che lo stovarsol guarisce la dissenteria amebica, guarisce altresi alcune forme di lambliasi e le migliora tutte; distrug·ge le Blasto cystis. Esso inoltre interrompe le indigestioni, poich1è l'arsenico,, sotto tale forma, atti"~Ta l 'azione delle diastasi digestive e rende imputrescibili i residui non attaccati. Esso guari, sce le diarree, le neuralgie tossiche (lom·b aggine, sciatica, neuralgie intercostali) e migliora le gengiviti espulsive. Chimica·m ente lo stovarso l ·è l'acido ossi-acct1lamino-:! enil-arsin ico. tll. 1
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La
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i~aga de
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SEZIONE PRATICA
FASC. 14]
anal e.
Caratteristici di questa malattia, sono i dolori, cl1e sono ridotti ad un semplice sen cso di bruciatura al 1nomento della defecazion e, ma che aumentano 1p oì, diventando di carattere lancinarJ.te e persistono per parecchie ore. La diagnosi si fa constatando, de visu, la presenza della ragade. Ciò 11on è sempre facile, perchè lo sp] egamento dell'ano ~ in tali casi assai dolore.s o e provoca una contrazione spasmodica dello sfintere che impedisce di c·o ntinuare l'esame. E quindi essenziale localizzare da:pprima la sede della ragade, ciò che piuò farsi agevolmènte, secondo Hartman n (lournal . des. pratiriens, ·20 dicembre 1924) , app rofittando del fatto che la ragade è dolorosa alla pressione. Si applica quindi il
dito man mano su tutto il contorno dell'ano e, trovato così il punto doloroso, si farà lo spiega. mento solo in questo. . P er la cura si ricorrerà alla dilatazione dell'ano. Si fa l'anestesia al cloruro di etile e poi si introducono due dita, spalmate ·di vaselina, . n ell'ano e si divaricano dolcemente ma ·p rogressivamente fino. a che . si ha la sensazione netta che lo sfintere ha ced·uto e le fibre sono state stirate. :Si applica poi per una gioJ?n;ata una co1n pressa imbevuta di acqua bollita·, ·cal·da. fil. .
Il trattamen t o del prur ito an ale. ' I
Questa aJfezione, che• si riscontra di prP.f 8ronza nei maschi di età media o vecchi, è talvolta tar~t.o intensa da p.r ovocare ~erdita di sonno od un.a condizione di nervosità talrnente seria da ren · d ere la vita quasi intollerabile. Il prurito porta al grattamento con conseguente svil11ppo di derma.tite che si estende in vicinanza della regione anale. E di solito asso~iata con dist11rbi digestivi e si osserva principalmente . in in.dividui di abitudini sedentarie. • N~l trattamento, si correggeranno dapprirma 1 distvrbi digestivi, m ediante una dieta razionale, da c11i si escluderanno i cibi e le bevande dolci . W . E . .neeks (United Frui t Company, rappo1·1.o per il 1923), coQ.stglia di dare 15 gocr.e di aciuo nitri co diluito con 3 eme. di pepsina glicerinata, da prendersi in un grosso bicchier d'aè qua prim~ dei pasti. (L 'acido nitrico diluito è fatto con 151 graI1:1mi di acido puro, portati a 1000 cmr . co11 acq11a 1distillata) . . Come cura locale, l'A. ha trovato gra.ndP giovamento nell'applicazione di una pornata c0.rr1pu, sta con acido ~alicilico g. 4, sottonitrato di hl· sm11to g. 10, salicilato di mercurio g. 4, olio ·di eur.alipto g . 10, lanolina e vaselina q. b. per f n:!'e g. 100. Gli ingredienti vanno mescolati acc1Jratamente ~ la pomata va spalmata · vip-or oi:;amP11te fìf.. sulla p arte ogni sera. 1
POST A DEGbl -ABBONATI. Tint1tre p er capelli. -
.A.ll'abb. n. 3912-1:
Le tinture in nero, per ca:p elli, sono infinite. J,e più in uso e le meno nocive sono q11elle a base di acldo pirogallico e nitrato. di argento. Si può ottenere l'effetto desiderato anche nel seg11ente modo : lavare . anzi tutto i capelli con . una so'luzione di carbonato dj potassio 10 % e p-0i frizionare con : Succo di cortoocie di noci verdi spremute gr. 10 Alcool a 00-> . . • . . . . . . • . . 90 Far macerare per dieci giorni .e filtrare. (Vedi NICOLAS e J AMBON. Hygiène de la peau et du cuir che1.i elu. Baillière et fils, editori, P.arigi ) .. )I
V. MONTE.SANO . •
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IL POLICLINICA'
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Al dott. G. B. da V.:
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una delle 1più distinte famiglie del-luogo. La malattia -durava da una ventina di giorni e un colL' <« Ars Medica » è un'associazione di medici lega brasiliano era stato fino allora il medico cuitaliani residenti nel Brasile; ha lo scopo di prorante. La ragazza presentava tutti i sintomi mamuovere lo studio della medicina. Mentre costie l'esame del liquido· 1.uisce un'affermazione d'italianità, allaccia rela- nifesti di llna meningite, • • rachidiano da me fatto.J completò la· diagnosi di zjoni intellettuali con la madre patria. , , natura: trattavasi di una meningite tubercolare. Lo statuto è l{>Ubblicato nel cc Policlinico », Come è naturale il decorso del male fù rapidissiSez. Prat. , fase. 29 del 1923, pag. 955. • mo. Due o tre giorni prima che la malata moLa sede è: Alarnadeo Rio Claro, S. Paulo. risse, il padre, considerando che io avevo perdùto.. P11bblica un periodico. ogni speranza di guarigione, mi chiese il perSi è fatta iniziatrice dj un mo·v imento pro stume.sso di far trattare. la figlia con lo... spiridio del cancro in Italia, raccogliendo un primo tism·oJ fondo di circa L. 250,000. E il_ medium entrò in scena. Una seduta spi·L' « Anonima Libraria Italiana » ha fondato una libreria italiana « Leonardo da Vinci » a S. Paulo ritica fatta solennemente in Laguna e lln'altra nella capitale dello .S tato, in Florianopolis, die(Largo do Ornidor, n. 5-A), con succursale a dero la mia diagnosi e naturalmente anche la L. P. Rio de .J aneiro. prognosi, come sbagliate, e il medico dell'al di· là promise che la gtlarigione sarebbe in poco· tempo avvenuta. Quattro giorni dopo alle sette della sera la ragazza morì. Il mattino dopo, potevano essere le nove, ricevetti un biglietto dal' · Spiritismo medico. padre della defunta nei seguenti termini: Da alcuni mesi a·p passiona vivamente l'opiniou Ondina (così chiamavasi la figli-a), d'accordo. ne pubblica brasiliana, la stam.p a e anche un annunzio previo dato dal prof. Na·b uco (il mepoco l'am·b iente medico, il caso straordinario, o ~ dico dell'altro mondo che l'aveva in cura) è enc'he p er lo meno tale sembra, di un individuo chia- trata in letargo (sic) ieri sera alle sette. Giustomato Mozart Texeira, o semplicemente prof. Moavviso dello stesso prof. Nabuco, ella deve uscire zart, professore in scienze occulte, il quale in dal letargo stasera alle sette, completamente guavar.i stati d~l i&rasile ha compiuto e va compien- rita. Vuole vederla? ». do un numero incredibile di guarigioni, più o Risi della credulità, del povero rpadre, e mi afmen0 documentate, col sussidio, dice lui, dello frettai a visitare il cadavere della giovinetta. spiritismo, ehe gli 1p ermette, medianicamente, di L'ambiente familiare era sovraccarico di. un'atagire sui malanni non importa di qual gravità, mosfera ·di allegria ... La madre, le sorelle della che travagliano la povera umanità. E gli spiriti, morta, gli amici, i parenti, completamente tranper ordine del prof. Mozart, funzionano come quilli; dai 1oro volti traspariva un'aria di soddiveri commessi viaggiatori, poichè si spostano ·da stazione, quasi di felicità. Entrai nella camera: un ca·po all'altro del Brasile per visitare e cu~ della povera morta. Stava ancora vestita nel suo· rare i malati più gravi. letto, come se dormisse. La ·c arnera era compleNon so se in Italia lo spiritismo abbia il 1potere tamente chiusa. La sorella spiegò che, aveva chiudi guarirç;; tutti i mali. Certo è che in Brasile il so le finestre perchè spirava un freddo vento dat • • medium il più ignorante e grossolano, 1p uò averla sud che avrebbe potuto far male alla malata. vint::i in confronto di qualunque illustrazione me- Esaminai il cadavere, il quale non poteva esdica nazionale o straniera. Succede perciò spesso sere più cadavere di così. Lo dissi al genitore eche iJ medico ct1rante, dopo aver adoperato tuttl gli raccomandai che (provvedessero per la sepoli mezzi che la scienza gli fornisce 1per guarire un tura immediata. Un riso d'incredulità come dr malato, se le cose non vanno a piacimento della compatimento si diffuse sul volto dei familiari 1 famiglia si vede licenziato, più o meno delj.cataquali risposero ohe avrebbero aspettato fino allen1ente, ·p erchè la famiglia o lo stesso µialato, sette, ora nella quale doveva effettuarsi jl m1hanno sollecitato l'intervento del medico, tal dei racolo. ' tali... dell'altro mondo. Vennero le sette... I..a strada in basso era già Vi prego di non ridere... Dico cose che sono piena di curiosi perchoè il messaggio dell'al dilà accadute a me stesso e che mi fecero ap assare dei aveva anche avvisato che la malata, appena usciquarti d'ora non certo lieti. Vi racconterò in po- ta dal letargo, si sarebbe affacciata alla finestra,. che parole: alcuni anni or sono, ero. da poco per salutare il pubblico. Suonarono le sette, leotto, le nove. Il pubblico impazientito, cominciòtempo arrivato in questa città, quando fui chiaa n'lf\rmorare, e fu necessario l'intervento della mato per assistere una giovane, appartenente a 1
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. 585'.
SEZIONE PUATICA
polizia per sciogliere i vari capannelli di commentatori. Il medium, visto che la sua straordinaria esperie11za era fallita, reputò prudente svignarsela e la povera ragazza fu seppellita. l'indorr1a11i n1attina, clandestinamente, tra i commenti del pubblico. Ma torniamo a Mozart. Costui è un medium eccezionale. Cominciò la sua attività spiritica. nello Stato ·di Minas Geraes, poi si recò nello Stato di Rio de Janeir-0, quindi nella stessa capitale della federazione, in Rio de Janeiro, inseguito dovunque da centinaia di malati provenienti da tutte le parti del Brasile. I mali pi11 gravi, contro i quali furono in11tili i medicamenti dei medici ·pi11 illustri, sono debellati dal Mozart, illico et imn1 ediale. Si tratta di un paralitico che da molti anni ha perseguito, fantasma i:rrraggiungiobile, la salute? Il prof. Mozart lo accoglie con la sua faccia Jarga e allegra, lo fulmina con i suoi occhi .g randi e profondi, P gli domanda se ha fede forti ssima nello spiritismo e nella potenza divina. Quindi con alcune parole incomprensibili e con dei toccamenti sulla persoria del ·p aralitico, gli ordina imperiosarnente di muo.v ersi e ·di camminare. 1E il miracolo è fatto. Leggo oggi su di ·u n giornale, un caso di tabe dorsale che resistette a tutte le cure dei medici 1p iù famosi del Brasile, e che fu guarito in pochi minuti dal prof. Mozart. Si legge quindi la testimonianza dello stesso malato, che sente il dovere di rendere noto al pubblico il fatto straor, dinario. Per fortuna, in cauda venenum, egli termina il ringraziamento, dicen.do che è guarito, quantunque abbia ancora le gambe tremolanti e l'andatura incerta, cosa che egli attribuisce al lungo periodo di inattività. Leggo in un altro giornale il caso di una signora colpita da un attacco grav,issimo di ·u remia. Dice il giornale: la signora tal dei tali, era stata durante il giorno curata con molta energia da due valenti medici del luogo, i quali le a\revano prati cato •P iù ·di un salasso_e applicato medicine diverse e attivissime. Lo stato della malata continuava allarmante. Cosa fare? Qualcuno consigliò che si telegrafasse al prof. Mozart. Per chiamarlo? Niente affatto. Nel telegramma si dava solo il nome, il cognome, l'età, la via e il numero del!a casa dove abitava la malata. Da lì a qualche ora giung·e un telegramma di risposta. :Niente paura! A mezzanotte starei sul ~osto. I,a· malata aspetti con fede una visita astrale. Infatti più o meno all'ora fissata, qualcuno che stava nella camera della malata, potè vedere come un chiarore inconsueto farsi improvviso e una figura circonfusa di luce approssimarsi alla malata e toc-earla lievemente e ripetutamente. Quindi la visione sparì. Un'ora ·dopo la malata aprì gli occhi e domantlò da . bere. Era guarita.
Sarebbe troppo lungo fare l'elenco dei casi ri-· portati dai .g iornali. La polizia di Rio de Janeiro, non è stata però della stessa opinione e uru bel giorno, anzi un triste giornp, fece arrestare· il grande taumatu!'go, tra le .p roteste violentissime del pubblico che minacciò una vera e propria sommossa. Poi, avendo il Mozart pagato la:. cauzione voluta dalla legge, fu rimesso in libertà.. lnseguito quindi dai malati e dalla polizia l'a-bile ciarlatano si rifugiò nello Stato di l\1inas e-poi in quello di Rio de Janeiro, il cui 1p residente pubblicò un editto col quale si permetteva al \10-· zart di esercitare il suo nobile ministero. Il popolo crede e giura che il 1nedium. è uru messia inviato da Dio per guarire l'umanità da . tutti .. i suoi mali. E povere persone che con grandi st.enti riescono a sbarcare il lunario, lascia:n o la pro·p ria casa, affrontando viaggi lunghi,. penosi e costosissimi, mostrando alla curiosità dei più. i propri dolori, pèr andare in cerca det prof. Mozart dal quale attendono, con fede in· discussa, la restituzione della sall1te perduta. 11 più ritornano a casa come erano partiti. Nei primi giorni .s otto il .p otere suggestionante del fa:r-fallone, sembra veramente loro di sentire qual-elle miglioramento e si affrettano a renderlo noto. Quando poi cessa l'azione suggestiva non ne par-lano più e tutto torna come prima. Ma intanto il caso, esagerato e pieno di .particolari mirabo- . lanti, è diffuso, e altri moltissimi partono per la•. nuova Mecca, per ricevere un linimento ai pro-pri dolori. E non è soltanto il popolo. Ingegneri, avvocati,. com1nercianti, uomini politici, giornalisti e anche... medici, credono e giurano sulla veridicità dei iniracoli com·p iuti dal ciarlatano, e si rag-grl1ppano per proteggerlo e garantirlo dagli assalti della minoranza che reclama l'intervento~ della legge per por fine allo sconcio che disonora effettivamente un paese civile come ir Brasile. Ultime notizie venute da Queluz, una cittadina dello S tato di Minas, dove ne.g li ultimi tempi il Mozart aveva fissato le sue tende, dicono che ir nt1ovo m essia è stato nuovamente arrestato. Il proce5::io iniziato contro di lui ha messo in evidenza dei trucchi ingegnosissimi per presentare al p11bblico attonito le su e cure miracolose. TI.:a l'altro un alber·gatore depose eh.e aveva una combinazione col Mozart, con la quale, egli albergatore, si impegnava a pagare la metà dei suoi introiti al Mozart. per tutti i malati ai. qua1i egli dava ospitalità. Il prof. Mozart sta adesso in prigione e pensa amaramente alla ingratitudine degli uomini. Sic transit. .. Dott. AURELIO ROTOI.O. 1
Laguna (Brasile), febbraio 192.5.
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Il POLICLINICO .
(ANNO XXXII, FASC. 14]
POLITICA SANITARIA E GllJRISPRdDENZA * CONTROVERSIE GIURIDICHE. •
XXX. - Ordine delle preferenze nei concorsi. 1L egittimamente · in un éon.corso a impieghi di enti locali è data la preferenza: 1) agli invalidi di guerra: 2 ) agli orfani di guerra; 3) ai ·dPcorati .con· medaglie; 4) a coloro che p'e r maggior tempo abbiano prestato servizio militare come COID·b atiente in zona di .gu:erra, in confronto di coloro ,ch e abbiano prestato per maggior tempo servizio -presso pub·b liche amministrazioni ai sensi del-· ·1'art. 3 ~el R. D. 18 settembre 1919, n. 1825, ,quand'anche nel b·ando di 'concorso ·1a preferenza $ia 5tata espressamente attribuita soltanto a chi ' -abbia prestato servizio per maggior tempo in -·!Pubbliche . amministrazioni. .Rtsol11zione correttissima, risultante dalla deci. sione 13 dicembre 1924, n. 1077, de1la IV Sezion e del Consiglio di Stato. I
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~XXI.
- Provvedimenti definitivi nel cor..-o del procedimento per co ncorsi pubblici. :B norma concordemente ammessa che le riso·1uzioni della Commissione giudicatrice del con~corso, com.p rese quelle concernenti la esclusione ,di concorrenti, e in genere tutti ·g li atti 1prelimi·nari e preparatori d ella nomina, non hanno ca~ ·rattere definitivo, non possono cioè essere denunziatj direttamente per illegittimità, prima della :nom)na deliberata dall'o'rgano com·p etente. Il ricorso è invece proponibile, in sede giuri·sdi zionale, contro il provvedimento definitivo di n omina, il quale può essere denunziato anclì e 1per illegittimità degli atti .p reliminari e delle risoluzioni della Commissione. Questa regola non .è, però, senza eccezioni, per.chè alcuni atti emanati dall'organo al q11ale appartien e di provvedere al con corso sono conslderati definitivi. Così, per es. , la IV Sezione del Consiglio di Stato, 'con decisione 28 novembre 1924, n. 871, ha ritenuto che la declaratoria del'l'autorità amministrativa di mantenere in ufficio la Commissione esaminatrice dopQ l'annullamento degli atti ·di un concorso, a1 fine di riprendere dallo inizio gli atti stessi, ha carattere di .p rovvedimento definitivo. Sicch.è contro di essa è pro~ponibile ricorso al Consiglio di Stato in sede giurisdizionale. 1
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XXXII. - Decorren~a dei termini per ricorrere. A norma degli articoli 1 e 2 del regolamento di procedura 17 agosto 1eo?, n . 642, il dies a quo per la decorrenza del termine per la pre~enta ;Zione del ricorso al Consiglio di Stato in s. g. è (*) La presente rubrica è affidata all'avv. Ae~ale
del nostro periodico
cost.ituito ordinariam'ente · dalla notifica del prov . ved1mento a11:interessato e, quando non vi sieno direttamente inter~ssatj, dalla pubblicazione del p~ovvedimento per estratto nella Gazzetta Ufficiale o nel Foglio degli annunz·i legali della Provincia .
Non vale a stabilire la déaorrenza del termine (nei riguardi di un ricorrente vincitore di concorso) la p11.bbl!icazione, nell'albo pretorio, di una delibierazione del Consiglio cormunale che bandisce un nuovo concorso. (Con siglio di Stato sez1one lV, ·d ecisione 13 dicembre 1924, n. 1085). •
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Identica regola vale per i ricorsi alla Giunta Provinciale Amministrativa in sede giurisdizionale. ' Quel che importa rilevare è la inefficacia della pubblicazione della deliberazione n ell'albo pretorio agli effetti della decorrenza dei termini in sede giurisdizionale o, aggiungiamo noi, in sede gerarchica , qualora si assuma la lesi on e di un diritto o di un interesse. La disposizione della legge non è dub·b ia: tutt-iivia crediamo utile segnalare la risoluzione de:1'·1.consiglio di Stato che praticamente ne ha fatto ~PPliCazione . •
XXXIII. - Ricorso gera rchico . Per disposizione generale dell 'art. 220 della legge com. e prov. (T. U. 4 febbraio 1914, n. 148) contro le decisioni della G. P. A. in sede di tutela è ammesso ricorso al Governo del Re da parte dei -Consigli comunali; tale rimedio, per co11corde giurisprudenza, ed ora per esplicita disposizione dell'art. 68 del R. D. 30 dicembre 1923, n. 2835, è stato esteso
a favore di tutti gli interess(lti.
Non esperito il ricorso al Gover110 del Re, non ' Consiglio di Stato diè ammissibile il ricorso al rettamente contro la decisione della G. P . .!\. In tal senso, Consiglio di Stato, Sezione IV, deci• sione 20 dicembre 1924, n. 1155. Il termine per il ricorso gerarchico è ora ridotto a giorni quindici: è utile ripeterlo. Importantissima pubblicazione:
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Dott. Cav. Uff. ALBERTO VIGO (Doctor JuJ.itia).
LA LEfilSLAZIONE SANITARIA :: in rapporto all'esercizio profpssionale :: (Manrua.le oorubenerute Le~gd, Decretii. Rie&"'Plamenti, Oiroolari e tutto eiò che si rilferiece all'eser;qj2'Ji<> iprofee&io· na le, ia.d ueo dei Medici oontlotti. dei li rò. esercenti. deg11.ri uffd.ciaJù sanita.rii e del pel'6'0n.ale . detto a.i Ila.bo.. ra.tori di vigdlanza igdenica). Prezzo L. 16. Per i .nostri aibbona.ti SQ}e L. 13.76 in Porto ·f ranoo. Inviaire Va.g1ia. poetale al Cav. LUIGI POZZI - Via. Sietin.a. n. 14 • Roma. · 1
GIOVANNI SELYAGGI,
ese:rcente in Ca.saazione, consulente •
, [ANNO XXXII, FASC. 14]
~EZIONE
PRAiìCA
NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. PeJ.9 il personale della Sanità pubblica. Con R . D. 11 nov. 1923 n. 2395 sull'ordinamento gerarchico ·d elle amministrazioni dello Stato, ve~ niva soppressa !~indennità di rischio professionale, di cui godevano: 1° i medici del R. Esercito e deJla R. Marina; 2° il personale t-ecnico alienisitico dei manicomi giudi:r,iari; 3° il personale dell' Amministrazione della Sanità pubblica. L'indennità veni va però coD:Bervata, in linea transitoria, a favore dei medici militari in servizio all'entrata in vigore del decreto e di quelli che sarebbero stati ammessi a ooncorsi indetti prima della data <lel1o stesso: ciò equivaleva a rispettare i diritti acquisiti e, praticamente, a mantenere l'indennità per i medici militari . Successivamente, con R. Decret~legge 28 agosto 1924 n . 1398, questa venne ripristinata anche pel personale sanitario' dei manicomi giudiziari, sebbene in misura ridotta, a partire dal 1° aprile. 192 1. Di tutto il personale che godeva l'indennità di rischio professionale anteriormente al R . Decreto Ll nov. 1923, l'unico rimasto escluso dal beneficio è dunque q11ello dell'Amministrazione della Sanità pubblica. Tale trattamentJO, che sembrerebbe punitivo, n on si giustifica, in quanto il personale della S·a11ità pubblica è soggetto a un rischio professionale effettivo, insito nelle mansioni che gli sono commesse, venendo esso, per il suo istituto, chiamato a rontin.ui rontatti con pericoli di contagio, come è attestato dia una. serie di funzionari che, nell' adempimPnto del lorro dovere, hanno lasciato la vita. L'ingiustizia di quel trattamento risulta tanto pi i1 irianifesta, oive si co11.sideri la sperequazione col personale medico militare, oui è assegnata una dop1)ja indennità, e cioè una militare, ·comune a tutti gli i1fficiali, ed una professionale, i1ella misura fissa di L. 2500 annue. Olt1·e di che è 0011sentito ai 2nedici militari il libero esercizio professionale, ri'g orosamente vietato, invece, ai funzionari della 8anità pubblica: viene dunque a mancar~ a questo qualsiasi cespite di guadagni straordinari. Del resto, n e mancherebbe la possi'Pilità, dato che il loro ufficio li tiene intera.mente occupati . R poi da considerare che la carriera del perso1~ale tecnico della Sanit~ è lentissima, ove si raffronti oon quella di altro personaile ad esso equiparato per funzioni; a t itolo d i esempio, basterebbe citare i provveditori agli studi o gl'intendenti di fi11anza. Lo scarto è manif.e sto: difatti la carriera clei fuJ1zionari di Sanità si arresta praticamente al 6° grado, nel quale il numero dei po. . sti è MSai limitato; non v'è che u n pooto al 5° grado, quello del direttore generale, equiparato appena a .vice-prefetto. Denl1nziamo questo stato di cose, des un1e11dolo 1
·da una relazio11e che precede u n disegno di legge annunz.iato dall'on. Guaccer o e diretto a ripristinare l'i ndennità di cui sopra; nonchè da u n me1noriale a stam1)a, che viene ora a no.stra conoscen~a, inoltrato or è qu.alche t~po dai funzio11ari della Sanità. al Governo. Confidiamo che., accogliendosi la proposta del!' on. Guaccero·, .si proYvederà a r idurre la stridente sperequ31Zione inflitta oggi al personale tecnico della Sanità .i ma noi vorremmo che tutto l'or ganico fosGe riveduto, per assimilare le funzioni sanitarie centrali a.II.e più alte funzioni civili. In altre N azio11i questi servizi SIOno considerati d:im·p ortanza. fonùamentale. ed il personale addettovi occ11pa le posizioni più alte della gerarchia amministrativa; in Jtalia invece la Sanità pubblica è la Cenerentola' dei servizi amministrati vi e si fa ili t n tto ìJer deprimerne e per « smontarne» il p€rsonale, che, pure, si prodiga nella tute1a sanitaria della \collettività. :e facile opiporre le p r eoccupazioni di bilancio; m.a le economie ·d evono essere equamente ripartite e non risoh iare di risolversi in un rallentamento del noo.tro progresso sa11itario.
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CONCORSI. • POSTI VACANTI .
Manicorriio Provinciale . - E vacante nl I 0 ma.ggio un posto di perfezionamento per medico praticante interno. Assegno L. 5000; vitto nei giorni di guardia; alloggio perno.n ale. Documenti (compreso curricul1tm universitario) alla Direzione entro il 15 apr . BIEJ;Lt\ (Nova.r a) . Scad. 20 a.pr. Co11 d. urbana Ve1:nato. L . 7000, -oltre doppio c.-v. in L. ] 50 e indan11 . arnbula.tori·o. CAsTEJ,NUOVO DI P oRTO (Roma) . - Oond.; L . 7000 e l" c-v . ; L. 300 u ff. san. Scad. 50 gg. dal 2 mar. Tassa L. 25.10. Docum. a 3 mesi . Ab. 1434; kn1. 27 da Roma. CASTELNUOVO DI SOTTO (Reggio Em.). - 2a oond. Scad. 10 apr. L. 8000, oltre 2 c. -v. e L. 2500 trasp. R.iconoscim. servizio P!estato presso altre amministrazioni. CASTEL S. PIE1'RO (Bologria). - Scad . 12 aprile. Per Sassaleone, in co11sorzio co11 M,onterenzio. Lire 9000, oltre c.-v. e L. 3000 cava.le . Rivolgersi 0011.sorzio intercomu11ale della Vallata del Silaro in Castel S. Pietro dell' Emilia. CATANZARO. - Scad. 2:) aipr . Diretto1re del Oonso·rzio antitubercolare fra i Gomi1,ni e la Provincia; I,. 18,000 e quatt1~0 qu~clrien11i decimo; indennità 1nissio-n e i11 L. 50 ritornan,d o lo stesso giorr10 alla residenza, L. 75 pernottand·o fuori, oltre- riIDb,01rso sp ese viaggio. Età lim. 45 a. al 12 marzo. Ta:;sa rane. L. 50.15. Doc11m. e domanda al Presidente del Con siglio d' Amrni11istrazione dcJ Consorzi o. ANCONA.
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IL POLICLINICO
(Forlì). Congreaazione di Carità. - A tutto 30 aprile chirurgo primario dell'Ospedale Civile ; L. 12,000; compartecip.az. onorari; indennità varie. Limite di età a. 40. Nomina in base a t.erna . A richiesta la Segreteria invierà bando <li conoorso, capitolati e tutte ' le informamoni del caso. CITTÀ DELLA PIEVE (Perugia). - Sca<l. 10 apr.; per Sa.lei; L. 9000 e 5 sessenni dee.: oltre .L. 600 servizio attivo, 2 c.-v. , L. 200 per locale dell'ambulatorio; otà 24-35 a., salvo solite eccez. Tassa L. 50.10. DoMODOSSOLA. Ospedale di S. Biagio. - Primarjo medico. Scad. 30 apr. L . 2400 oltre 50 % tasse òi cura e 60. % tasse ambulat. Lib. doc. in ·p atol . n1ed. o clin. med. L aurea da 10 anni. F E I .TRF. (Bellwno.). Scad. 15 apr.; 3° reparto ; stip. L. 8000 e quadrie;nni decimo; 2 c.-v.; L. 3500 se cavallo, L. 1000 se altro mezzo trasp.; tassa L. 50.10. FIRENZE. R. Arc,i spedale di S. P.1aria Nuova; e .')tabilimenti Riwniti. - Primario medico per il repart-0 Oronaci dello Speda]e di Careggi; età inass. 45 a.; 5 a. di servizio in Osped ali o Cliniche o I stituti di patol. med., dei quali non meno di 3 come effetti-vi; L . 5500. Scad. ore 18 de!l 30 apr. Chie,dere an11unzio alla Segreteria. F oLLINA (Treviso). - Scad. 15 apr. ore 12; per residenza. e cura poveri L. 8000; indenn. c.-v. e m~zo trasp. ; alloggio conveniente per qualità e pigione. Schiarimenti Municipio. GIRGENTI . Congregriz. di Car-ità. - Chirurgo-dil'ettore dell'Osp . civile. Scad. 22 apr. Vedi fase. 11. GnAl',7. '~ISE (Caserta). Cond ..; stip. L. 7000, p iù L. 2400 cavale. e L. 500 uff. san . provvisorio. Scad. 12 aprile. S chiarimenti dalla Segreteria. IsoLA S . ANTONIO (Alessandria). - Scad. 10 apr. ; L. 7000, oltre L. 500 cav., L . 500 uff. san., L. 200 arm. farro . ; alloggio nel Palazzo municiipale; 10 bienni ven tesimo. Chiedere annunzio. l\il.\N~'REDO~J:A (Foggia) . Scaid. 20 apr . L. 8500. Rivolgersi Segreteria comur1. 1\fANTO\A. R. P refettura. Uff. san. e medico capo dell'Ufficio d'Igiene del Capoluogo; alle ore 12 del 15 apr. ; t itoli ed esami; L. 13,500 di stip. e indenn. e 5 quadr. d ecimo, oltre L. 2,500 inde nn. carica e c.-v. cOine impiegati co1uunali; è consentito }!esercizio profess . Docum. in piego raccom. Ab. 40,120; estens. circa 1765 ha. J.\tIEttCATELLO (P esaro-Urbino) . - A tutto il 10 aprile; ab. circa 3000; L. 8000 per 500 pov. , addiz. L. 2 fino a 1000 p,ov., L . 3 oltre; 1° c.-v.; L . 3000 o::iv.; L. 300 u ff . san . Età lim. 40 a. Serv. entro 15 gg . l\.1oNTE S. MARIA TmERINA (.4.rezzo). A tutto il 30 apr., per Lippiano ; L. 10.000 i0ltre c.-v.; servizio n ell'Ospedale; a.lloggio gratuito; per uff. san. del comune L. 500; quattro quadrienni decimo; fino a 1000 pov.; cavale. non obblig. Età lim. 40 a. PAL"ERMO. R. Unùversità. - Assistente alla Clinica medica; L . 7000 e 2 quinquenni, oltre c .-v. Prova scritta e orale clin ica . Tassa di L . 50 all'EC'onornato . Scad . 30 apr. Nomina e conferme an11uali . Doma11de al Rettore. CESENA
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PARMA. 1-l. lst1.t ·u·f.r, ::;1"per . di M edic. veterin. Assist ente alla cattedra d'igiene, polizia sanit. e tecnica delle ispezioni delle carni da mace~ o; L . 7000 inizia1i oltre supplem. di serv. attivo in L. 500 e c.-v. Esami; a parità di merito sarà tenuto conto dei titoli. I parenti e gli Affini del titolare della cattedra, fino al quarto grado, non possono pn,rteciparP. al concorso. Domanda alla s~ greteria dell'Istituto i1on oltre il 30 aipr. Tassa conc.L. 00. ' ROM.\. Minist ero della Giustizia e dei Oulti. • Nove po&ti di medico assistente nei manioomi giudiziari; ~ca<l. 15 ~pr. Vedi fase. 10. · S. (i:~EGORIO D.\ SASSOLA (Roma). - A tutto 20 aprile: cond.; vedi fase. 11. SAVOIA DI LUCANIA (Basilicata). - Al 30 aprile, ore 12 ; et~l lim. 50 a. L. 8000 e 6 aumenti quadriennali per l'am.montu.re complessivo .p ari a cinque decimi deilo stipendio stesso; addizion. L. 5 oltre i 300 pov. _i\.b. 1336, in collina. Servizio entro 10 gg. VERCELLI (}t.. ovara). Condotta pel cqnsorzio Sali-Montenero·Cascine Stra; vedi fase. 13. Scad. ore 18 del 30 apr. VIGHIZZOLO D'ESTE (Padova). Scad. 15 a·pr. L. 15,000 per 1000 iscritti; 5 quadrienni decimo; c.-v. ; I,. 800 se bicicl. , L. 1600 se motociclo, L. 3000 se caivalc. ; L. 600 ambulat. ; L. 500 se uff. san . ; alloggio di 8 vani, stalla,, rimessa e giardino dietro corrispettivo di L. 1000. Tassa eone. L. 50.15. 0oNCORSl A PREMIO .
S. E . il ten. gen. med. L. Ferrero di Cavallerleo11e h a voluto ancora una volta dimostrare il prof orndo affetto che lo lega al Corpo sanita,rio rrilitare istituendo, con gesto munifico, un premio quadriennale, che deoorre dal 1° gennaio, a benefizio df'gli uffiC'iali medici in s. a. p. che più si di8t~nguono per merit i scientifici e professionali. Tale premio egli si· è oompiaciuto di offrire nella ricorrenza. della celebrazi.one dei Medici caduti in guerra . .Il prentio corrisponderà agli interessi ,f j un titolo del consolidato 5 % dell'importo di L. 20,000. Il premio dovrà essere aggiudicato a quell'ufficiale medico che nel qu·a driennio abbia acquist.ato jl m:1c:"gior titolo di merito o con qualche oooperta medica scientifica o oon pubblicazioni mediche, o di.a sicuro affida.mento per la sua cultura, c0nosrenza di lingue str aniere, titoli scientifici e.li tra,r r e profitto <la una Missione all'Esre. ro p'er quanto riguarda il servizio sanitario n;iilita~e di altre Nazioni, sul quale dovrà riferire . Le norJne del concorso Yerr anno da n oi r ese note n on appena definitivamente fissate.
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE
Il Ll•)tt. E1·nesto P etrunti, residente da molti anni nt~ll' ..:\.r~enti11a (S. Andrea de Giles), è nominato cavàliere nell'Ordine d ella Corona d'Italia. per meriti profoo'lionali e patriottici. Nel fase. sco rso a. p. 476, ool. sin., lin . 32, leggere cc poi detta " . '
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SEZIONE PRAT !CA
NOTIZIE DIVERSE. Ili Congresso Internazionale di Medicina e di Farmacia Mili.t are. r~.icordiamo .che è indetto a Parigi d~ 20 al 25
aprile. Per le ade&ioni e per qualsiasi informazinne ri vulgersri. al ~< Commissariat » del Con,g resso Paris (VIIe), 66, rue de Ilellechasse; le quote di sottoscrizione sono da inviare a: cc M. l'Officier d' Admini.stra,tion Trésorier », stesso in;diri?iZ<>' (quote: 30 franchi per gli uon1ini, 20 per le signore). Dalle ferrovie francesi sono state acoordate no.tavoli facilitazioni di viaggio, tra oui la se~itariffa per i co11gressisti stranieri e le lor.o signore e le loro figlie nubili: i biglietti a metà prezz.o saranno validi dal 10 aprile al 15 1nagtgio.
Convegno Medico Nazionale a Milano. Questo convegno è promosso <lai Comitato della Fiera Cam·p iovaria (Sezione industrie sanitarie) e si terrà dal 14 al 16 aprile. Possono aderirvi i medici ed altre categorie di sanitari di ogi1i parte d'Italia ed a11che i resiclenti all'estero . Si propone di: 1) Far conoscere ql1anto sarà esposto alla Fiera Car11pionaria di Milano, nel1a Sezione cc Industrie sanitarie » ; 2) far conoscere, con visite rapide ma coordinate e illu.~trate da competenti, la ~uova Università ·d i l\ifilano, gli I stituti clinici e oopedalieri, scientifici in generale; si avrà, inoltre, libero accesso ai Musei, al Castel1o Sforzesco, alla Fiera, ecc. ; 3) visitare alcuni stabilimenti del ramo Industrie 3anitarie. Le aJcsioni si ricevono dal Comitato Convegno Medico Fiera, via S. Paolo 10, Milano. . I partecipanti oono esenti da ogni tassa di iscriz1one ecc. Alcuni giorni pri1na deJla inaugurazione della Fif'ra (data fissa: 12 aprile) tutte le ~azioni ferroviarie del Regno saranno autorizzate a rilasciare biglietti con riduzione (dal 30 al 60 %) per M:ilano, secondo norme che saranno rese largamente pubbliche. Nel caso che tale riduzio·n e generale tardasse, verranno inviati appositi 1moduli per ribassi ferroviari ai sin,goli aderenti al Convegn.o, considerati come veri e propri « Espositori >: . PtE>SSO il Comitato alloggi .(con uffici sia alla Stazione centra.le e sia in via Ugo Fosoo·l o, n . 5) s i potranno avere, arrivando, le indica.zioni per trovare alloggio. ]; però aisisolutamente consigliar ' bile di scrivere prima (Coonitato Alloggi Fiera Campionaria, via Ugo FoscoJo, n. 5) p er ·p renotare un alloggio conforme ai desideri individuali. Sarà notificato u11 pTogramma, all'inizio del Convegno, e c ioè al 1nattin.o del giorno 14 aprile (ore 9); punto di ritrovo, la sede dell'Associazione Sanitaria l\!Iilanese, in via S. Paolo, n. 10. Nell~ sede suddetta 11n apposiito incaricato darà in ogni momento ]e eventuali informazioni 11ecessa:rie, cura11do altresl la distribt1zi,011e delle tessere per l'ingresso alla Fiera .
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Riunione di medici idrologi a Milano. So.tto la presidenza del prof. Piccinini, presidente della. Sezione dell'Italia Superiore dell'Associazione <li Idrologia, Climatologia e Terapia fisica, obbe luogo la riunione a:nnuale d~lla Sezione stessa in Milano, coll'intervento di molti soci e coll'ade.~ione di personalità, fra le quali, note,roli, i proff. Mangiagalli, Zoiia, Medea. C.a ttaneo, Car.p i e il cav. Sacca.ni, vice-presidente della Federazio11e termale italiana. Il ])rof. Devoto, a propooito del pr~imo Congre...~ di Idrologia a Montecatini, fece · rilevare l'alta irn1Jortanza che van110 assumen.dot ogni giorno più gli studi idrologici, e la necessità, per le nostre Sezioni termali, di un in·d irizzo ~ientifico 1tffidato a persone di riconosciuta competenza. Il prof. Boveri svolse una ooonunicazione sull'efficacia teraipeuti'ca dei bagni arsenicali di Levico · in alcune malattie nervose, e particolarmente nei postumi della encefalite letargica; il prof. Vinaj trattò il tema dell'edt1cazione fisica in rapporto al c0'11trollo ~unitario; iJ prof. Piccinini svolse il tema «L'Idrologia nella Stor1a », dimostrando lq part~ preminente che l'Italia ha sempre avuto in tali studi. ,
Corso di perfezionamento sulle malattie tubercolari. Il corso di p erfezionamentOI per le malattie tubercolari presso l ' Univernità di Genova che si doveva i11iziare 1'8 marzo, si aprirà invece il 15 aprile: modificazione fatta in seguito a ri~hiesta di molti medici. Il corso, come è n·o to, è tenuto a cura dell'Istituto di Studi Scientifico-Pratici sulla tubercolos i e!:iisteu(je pre.sso l'Università di Genova, presieduto dal prof. Canalis e diretto dal prof. Ma_rwgliano, col concorso dei proff. della Facoltà. Il corso dura un mese e si chiude il 16 -maggio. PeT le iscrizioni scrivere al segretario dell'Istituto dott. De ~Iartini, via Balilla 5, Genova. L'iscrizione è g1·q,tuita.
Corsi
sp~ciali
di tecnica diagnostica e terapeutica.
Si ter.r anno <lal 22 aprile al 22 maggio presso gl'Istituti Ospitalieri di Milano, col seguente programma: Elett1·ocardiografia, Sfigmoflebocardiografia, 0scillomC'iria e Oscillografia, Ortiodiografia del cuore e dei grossi vasi : Divisione Sf.orza Bianca Maria, diretta dal primario prof. V. Ronchetti. Mercoledì e sabato dalle 14 alle 15. Tecnica Roontgenologica, Roentgendiagnootica, Roentgenterapica: Sezione Ra,d iologica, f. f. dirigente dott. Sessa. Fotoradioter31pia: Sezio11e Fotoradiotera.pica, via Paoo, 9, dirigente dott. E. '\Tiganò . Martedì e sabato dalle 9.30 alle 10.30. I stologia Patologica: Istituto di anatomia p atologica, prof. C. Zenoni. Mercoledì dalle 9 alle 10 ; saiba.to dalle 16 al.le 17. Batteriologia e l\ilicrmcopia: Istituto di anato1nia patologica, dott. A. M acchi (lunedì e venerdì Jl-12) ; dott. Orlandi Noel (martedì e giov. 11-12).
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IL POLICLINICO
P ei corsi brevi di tecniche diagnostiche e tera pet1tiche, sarà ammessa l'iscrizione anche a singoli di essi, mediante la presentazione del dip loma di laurea in medicjna e chirurgia ottenuto in una Università del Regno ed ii p,a gamento ,d ella somm.a di L. 50 per ogni corso. .Alla fine dei singoli corsi, a qu.e lli che li avranno frequentati àiligentemente e con profitto, sarà i·ilasciato uno speciale attestato.
Corso integrativo di Clln.ica Pediatrica. Il 16 aprile avrà inizio pre.sso l'Università di Pisa un corso di Clinica 1 Pediatrica per laureati in medicina, tenuto dal prof . Gennaro Fiore. Avrà la durata di due mesi. Alla fine di esso sarà rilasciato dal Rettore un certificato di frequenza. Il corso consisterà in tre ore settim.anali di lezioni dodici di esercitazioni. Tassa di L. 150 all'Econonto. Domande alla Segreteria. Se le iscrizioni non ra'ggiungeranno il numero di 10~ il corso sarà rinviato nd altro p eriodo.
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Per il <<Libro d'oro• dei medici morti in gue1·ra. L a Segreteria della Celebrazione <lìei Medioi morti in guer1·a ci oomunica : « Data la grande richiesrta del « Libro d' Oro » .- I li-ledici ltalia.ni ai loro Eroi - si prevede che presto sarà completamente esaurita la prim.a edizione, e poichè non sarà possibile fare una seconda e-dizione, per t1n complesso di r agioni, si cxeùe opporjiuno. avvisare quei c9lleghi ohe pur sentendo il desiderio ed il dove r e di 01·nare , il propri-0 tavolo di lavoro di questa mirabile opera di ' fede e di passiione, temporeggia.n o ancora nell'acquistarla . Il volume è in vendita soltanto presso la Segreteria della Celebrazione dei Medici caduti in guerra., Sanatorio Militare di Anzio (Roma) ed il prezw di vendita viene fissato in L . 60. Il modestissimo ricavato· andrà a totale beneficio dell~ ]stit11e:nde bo.rse di studio degli orfani ~ei medici· morti in guerra " . 1
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·A.ll'Istitnto d'igiene, previdenza ed assistenza sociale.
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Il Re, accompag11ato dal sen. Indri e dai Minist1·i dell'Interno, dell'Economia Nazionale, deLla Marina, dal Sottosegretario alla Guerra, dal president~ della Camera dei deputati, dal R. Commisario di Roma, dal comanda.n te del Corpo d'Armata, dal generale GRndolfo comandante della Mili?-1a N azjonale, dal Prefetto comm . D ' Ancora , ecc. ha visitato l ' I stit11to d'Igiene, assistenza e previdenza sociale. Il Sov1·ano è statoi ricevuto dal senato.re Marc}1i:lf a.va e da Hltri consiglieri dell'Istituto, tra cui l'on. Olivetti, il gr. uff. :à1arolla., il gr. uff. Toja, il comm. prof. Medolaghi, il comm. Massone, il clirettore generale della Croce Rossa Italiana, il dott. Giannitelli della Confederazi-01De dei lavoratori, ccc Il Sovrano è stato g uidato nella visita dal fondatore e direttore llrof. Ettore Levi.
[ANNO
XXXII, FASC. 14} .
Il Re, dopo aver visitato gli uffici di presidenza, l'archivio, la ricchissima biblioteca, le sale dell'Esposizione J;ermanente, ha ap.p osto la firma sull'albo dei visitatori, compiacendooi .coi memhTi del Consiglio, che, grazie alla generosa .ospitalità della Cassa Nazionale, l'Istituto abib ia ti:ovato una così degna ~e<le.
Per una Colonia Sanatiorlale nell'Italia centrale. Con la partecipazione delle Provincie di Bologna, Firenze e Modena, e sotto la presidenza del prefetto gr~ uff. barone C. Errante, si è adunato in Mode·n a il Comitato promotore per la fondazione di una. grande Colonia sanato.rial~ n ell'Italia Centrale. Hall:no arderito i proff. E. March·~afava, Mangiagalli, Sanarelli, Fedeli, Bastianelli, D evoto, Schup.f er , Gardenghi, Bonola, Bignami, ecc. Il Sa11atorio avrà u11a sezione i11dustriale ed un reparto . pei meno abbienti.
Donazione benefica. •
I coniugi Azzi di Pin~rolo Po (Pavia) a mezz~ clell'on. Maso Bisi l1anno destinato L. 35,000 alla lotta co11tro iJ cancro, in memoria della compianta man1n1 a r.!he fu vittima della letale mal~ttia. L'on . Bisi, ringraziando, deliberava di devolvere tale somma all'Ospedale di S . Matteo1 in Pavia per la i·s tit1lzione di un moderno e perfetto gabinetto di radiologia che sarà intitolato al nome della. compianta defunta ~he i c0niugi Azzi hanno voluto ricordare.
Nuovi periodici. Il « ]~ulletin de l'Union Internationale contre la Tuber culose », pubblicato contea:nporaneamente i11 francese e inglese (i due testi sono posti di f1·onte). raccoglie un n1ateriale sceltissimo, dovuto ai migliori ti.siologi; l'ultimo fascicolo (n. 3, an110 1), ora p11bhlicato, contiene articoli di Philip sulla detubercolizzazione antic1pata, di Ca.Jmette sulla. vaccinazione antitubercolare, di Krause e )Villis s11lla disseminazione dei bacilli tubercolari virulenti. Ne fanno parte anche un resoconto analitico d ella Conferenza internazionale di L osanna e diverse notizie che concernono il movimento internazionale per la difooa contro la malattia. Si può richiedere il periodié-0 alla segreteria dell'Unione: 2, Avenu e Velasqu ez (P ar e lVIonceau), Paris (6il).
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« '1\ii11erva Libera ,,,
*organo * dellJ Associazione
dei L iberi Docenti di Napoli, sorge in difesa della libera docenza e col programma di acorescerne la dignità e l 'efficienza, ma anche di impedirne il minac·~iat-0 annientamento. Chiede il consenso e la cooperazione 1i quanti sono in Italia . piriti pensosi delle sorti della superi ore cultura . È diretta dal dott. Paolo Stanganelli (piazza . Andrea delle D ame, ScuolJ. universitaria, ex-Collegio Medico); ne è ammi11isrtratore il dott. Alfonso l\iarino (Yico Nunzio a Toledo 4, Napoli). Auguri.
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Società Endoc.rinologica
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SEZIONE PRATlC.\
Rn~sa.
Si è organizzata a M-OSCa una «Società Endocri11ologica Russa » che si prefigge 1-0 studio dell'endocrinologia. La Società coordina il lavoro e gli interessi scientifici di molti medici e scienziati che ~i occupano, in Russia, dello studio delle seorezio11i i11terne . N O•n annovera solo specialisti, ma conta tra i suoi membri molti fisiologi, patologi e chirurgi. Prossimamente aprirà succursali in molte regioni della Russia. La Società sta organizzando una propria biblio~ teca e pu bblich~rà un s uo giornale, ma risente la manca~za. delle pubblicazioni degli ultimi 10 anni. I promotori sarebbero desiderosi di· attivare un regolare scambio di pubblicazioni con altri paesi. Pregano inoltre vivamente i medici e i biologi, che l)ubblicano articoli in organi scientifici italiani .od esteri, di inviare una copia delle loro pubblicazioni alla Società a titolo di informazione e la compilazione di un elenco bibliografico. La 8egre~eria è <liretta dal Priv. Doz. N. A. Schereschewsky, A·r bat 26, Moscow (Russia) .
GAETANO GAGLIO Per la rnorte di GAETANO GAGLIO, avvenuta in Roma il 17 febbraio, la · Farmacologia italiana ha pe rduto uno de' suoi più eletti cultori e la Facoltà medioa del['Università di Roma, u110 de' suoi IJÌÙ distinti insegnanti.
Assoluzf one di farmacisti. Il Pretore urlJano di Bol{)lgna con senwnza del 5 dic. 1924 pronunziava la ·d esistenza contro tre farmacisti accusati di a.ver diiSpensato veronal senza ricetta, ma nell9 dosi ammissibili previste dalla F. U., per fatto i1on costituente reato.
Un libro medico sequestrato in Ungheria. Nel 1923 il prof. Tivadar H11zella, della Faooltà Nleriica di Deibreczen, aveva pubblicato1 un libro intitolato : « G11erra e pace alla 'luce della medicina». Il pubblico minis~ro della città, avendo letto il libro, ha trovato ora che esso contiene eccitamenti contro l'ordine sociale e statale e che esso è contrario alle leggi; p ertanto ha ordinato il sequestro di tutte le copie in vendita nella città, mis11ra che è stàta subito attuata dalla polizia; ha anch e. a·vvjsato le autorità giu,d iziarie delle altre sedi, affinohè adottino lo stesso provvedimento; ha intentato un processo contro l'autorre. 1
Inchiesta disciplinare sui professori universitari in Ungheria. Una Ci0ntn1ìssione nominata dal Governo ungherese per accertare le r esponsabilità politiche del corpo insegnanti universario durante la breve era J>olscevica, ha espletato il suo còmpito dopo anni di lavoro. Della J3'acoltà medica erano imputati due insegnanti. Il prof. Hudovernig era indiziato di aver contribuito alla r equ.isizione dell'Ospedale B ethesda e della. villa di. salute Manfredo W eiss; è stato cens1trato d alla Commissione, ma ha diritto al1' aip·pell,o: Il prof. Polya era accusato di aver ottenuto la pron1ozione ~1t ord inario dal Governo bolscevico; è risulta.t o, che egtli non fece nulla per ottenere questa noonina; che, anzi la accettò solo perchè costrettovi; che l'avanzamento gli sarebbe spettato qualunque fosse il governo, perchè i suoi studi scientifici ]o rend·ei'\rano maturo per l'ordinariato; È' st!lto assolto ad unanimità.
Fin da quando era studente fu nominato assistente prima presso la cattedra di chimica farmacP.utica dell'Università di Catania e pa.ssò poi collo stesso grado nell'Istituto di Fisi-0.Iogia; dopo ,l aureato, sotto la guida di insigni Maestri, quali Schmiedeb·e rg e Lud'\\ ig in Germania, Mosso, Luciani e Tizzoni in I talia continuò il suo perfezionamento nelle ricerche sperime11tali, raggiungendo in breve una accurata e completa preparazione nel campo della chimica e della fisio1ogia, basi fonda1nentali p er il farn1acologo. All'età di 29 anni , essendosi riconosciuta la sua maturità scientifica, fu nominato professore. Salito alla cattedra GA01,10 divenne alJa sua volta insigne Ma.estro e indirizzò molte giovani e nergie alla più rigor.o sa interpretazione dei fenomeni osservati. La sua raccomandazione era costantemente di osservare e controllare scrupolosamente i risultati, perchè il ricercatore deve avere un solo miraggio: la verità certa, assoluta ed indiscussa, qualunque essa siasi . Le idee preconcetw non face! vano breccia nella sua mente positiva e quando il risultato otwnuto non corrispondeva ali.a previsione era ben felice di poter correggere un'idea inesatta o errata. GAGLIO si occupò di gravi problemi di fisiologia e di farmacologia mettendo in evidenza l'acume. suo profondo nelia inwrpretazione dei risultati, ma non sdegnò neppure argomenti, apparentenLent e poco poderosi , e tuttavia molto interessanti per la loro portata pratica. J.Je sue osservazioni sulla eliminazione dei farn1~c· per le membrane sinoviali, la Jiffusiou e al1
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II. POLICLINICQ
[,.\NNo XXXII, FASC. 14)
I"oc:chio di farmaci iniettati nella tempia h~nn :1 non potre~o mai dimenticare l_a bu~na figura, lo potuto rendere ragione dei risultati benefici ottesguard-0 mite e sereno di Lui, che ci ainò con tanta nuti dai te.rapisti. grandezza d ' animo . A. BALDONI. Durante ]a su~ vita GAc~10 mai ·fu trascinàto dall'idea di lucro. Di ciò fanno fede quelle sue Le esequi~ sono stat..e degne dell' uomo. Studenti osservazioni, che s~rebbero potute es-sere sorgente ~ st4dentes,s.e montarono giorno e notte la guardia di guadagno per uno men~ idealista di lui, mentre d ~-0110re. i~torno al feretro, di cui volle:ro eooguire egli le rese -palesi, anche nei minimi particolari, a braccia il trasporto all'estrema dimora'. Una folla a.ffinchè p·otessero essere utilizzate da <'hi ne avesdi personalità intervenne alle esequie. Dettero con · se avuto opportunità. La unione, ad es., dell'ure- commossa parola l'ult imo aiddio all'illustre esti11to il sen. Pestalozza per l'Università, il sen. Fano tano al cloridrato di chinina, per ottenere una per l' Acca<lemi;t dei Lincei, il dott. Basile per la so.luzione molto ricca in alcaloide, fu rieonosciuta Sanità pubblica, il prof. Sabbatani per i farmacotanto opportuna e vantaggiosa che anche lo Stato logi italiani, il prof. Di Mattei per il personale ne fecè preparare la confezione in fialette per uso assiste~te; ringraziò per la famiglia l'avv. Viola. ipodermico dalla Farmacia centrale militare di ToLa salma è stata trasportata a Palerm,o ed ivi turino. Egli con .n11n1erose pubblicazioni potè dimomulata nella tomba di famiglia. strare che dall'unione della chinina con uretano si ha i1on solo la possibilità di iniettare un alto contenuto cli chinina . in piccolo volume, ma che ARTHUR HEFFTER. anehe la reazione locale nel punto .d ell'iniezione è L'an1~0 1925 segna date profondamente dolorose di gra11 ]unga inferiore a qu.e Jla che seguiva semper i eulto!·i della farmacoJo,gi~. Alla stessa età pre all'iniezione di sali acidi di chinina che, per ,del compianto p.rof. Gaglio e pochi giorni prima di la loro maggiore solt1bilità-, erano i preferiti a scop-0. IJui, si è spento in ·B erlino ARTURO HEFFTER ipodermico . professore di far1nacologia in quella Università e' Di non minore interesse pratico è la s11a prouno dei rappresentanti più eminenti della scienza tedeséa. posta per stabilizzare una soluzione alco-0lica'· di Dedicatosi, ap.p ena laureato alla farn1acologia, iodjo e per svela.re la presenza di acido iodidrico ben nutrito di cultura cl1imica e medica, fu per in una ·soluzione già preparata da tem.p o. Egli a1ct1ni ar1ni assistente nell'Istituto farmacologico mise in evidenza che colla semplice aggiunta di di Lipsia: occ·11 p0 in segu·ito la cattedra di faracido iodico, fino a che questo si vede nel fon.d o macologia e di chimica m-edica nelPUniversità di del vaso contenente la soluzione di io<lio, si ha la Berna e nel 1908 fu chiamato a Berlino. Maestro garanzia dell'inesistenza contemporanea di acido nel senso più ampio della parola , unì alla vastisiodidrico poichè q11ooto è decomposto a mano a sima cultura una singolare attitudine sperimenmano , che si forma. tale e didattica, che lo rese meritan1ente stima11 contributo da lui portato alla ricerca delle tissimo nella sua patria e fuori. Spirito superiore, attività delle piante me<licinalj, coltivate in di- , delicato e seren·o, fu sensibile alla vasta armonia verse e svariate condizioni, ha importanza non solo delle cose e coltivò appassionatamente la musica e pratica, ma anche economica. l' al1Jinjsmo. 1\.ffa.bilissimo, arguto, -cordiale, praticò Nel i910 pubblicò il su.e)! Tratta.to di Farmacowsempre la bontà ed intonò Ja sua vita ad una norma esemplare di rettitudine e di signorilità. gia che gli costò lungo e p·aziente lavoro per vaLa sua opera scientifica, copiooa e importantisglia.re gli argon1enti e la ricca bibliografia. Dando sima, t.occa i campi più interessanti della farmacomolto s1rilup·p o alla parte chimicfl, sulla coRtitulogia. Studiò profondamente il chimismo della mezione dei farmaci e alla interpretazione della ]oro tamorfosi dei solfo nell'intestino e nel sangue, pro. attività fisio1ogica GAGLIO, pur senza accennarlo, spettando per primo la partecipazione dell'idromette in rilievo l'importanza e la dipendenza fra geno mobile <lei gruppi solfidrili degli albuminoidi, struttura chimica ed azione farmacodinamica. Il a pprofondì i] comportamento dell'arsenico nell'ortrattato fu accolto col plauso unanime e col ma.sganismo escludendo la concezi,o ne che l'arsenico simo favore da parte degli studiosi sia per la rara sostituisse il fosforo delJe lecitine e delle nucleine, compet.enza nella trattazione scientifica degli archiarì l'eliminazione dei balsami per le urine e Je gomenti , sia per la fo·r ma letteraria brillante e loro rea~ioni chimiche, introdusse e studiò il cloper la purf\zza di stile e proprietà di linguaggio. ra1osio e p-0rtò una nota sempre originale ed e.9atta In 10 anni si ebbero tre edizioni del Trattato e nei moltissimf argomenti che imprese a trattare. da tempo sarebbe stata pubblicata la quarta se Con la collaborazione dei più eminenti farmail nuovo editore avesse rispettato gli antichi patti cologi tedeschi egli ha dotato la scienza farmacocontrattuali. logica di un prezioso Trattato di farmacologia speTant,.1 luce di nobili ideali, tanto candore e bontà rimentale, opera vastissima, di eui pochi mesi prin1a della sua morte aveva pubblicato il terzo di sentimenti sono ora scomparsi: il nostro amato volume. Maestro ha reso alla natura serenamente il triD1 1\-f ATTEI. buto che tutti le dobbiamo, ma nell'animo di noi suoi discepoli rimane un vuoto perenne, perchè 1
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[ANNO XXXII , FASC. 14]
SEZI ONE PRATICA
Cuore e .Circolazione Continuazione de
LE MALATTIE DEL CUORE E DEI VASI Periodico mensile diretto dal prof. VITTOl{IO ASCOLI·
!Redattore capo: prof. CESARE P EZZI Il faooieolo 3 (ma.rzo) del ·1925 oontien~: LAVORI ORI GINALI. I. Ch. LA UB RY e C. PEZZI: Il ritmo di galoppo postsi.6tolioo. - 1.I. A. TATTONI ~ G. SERVIDORI: Il valore delle .p ro-re di Stan•g e e cli. Mooler nello situdiio della oo.pacittà funzioruale del cuore. - III. F . CASTELLOTTI .: La .reple~one venosa: euoi rapiporti con J.a. pressione venosa.. RASSEGNE, RI VLSTE E CONGRESSI. Cl inica: Malatt.ia di Adaims-StokEe iin un ma.lato non luetico, oon modificazione de.i diisturbii di conduzione nel corro di 11n a oeura sialv&re·anioa. - Un caso di stenosi aortica .pura non reumatioa in un bambino. Sol eroSi e calmfiioazione segmenta.ria deIJ'8.rteria ooronardia sinistra: morte :ieta.ntanea. - La !J;)seuidoipertrofìa. del cuore di Clre600nza, form-a oltniea dell'insuffioienza respiratoria giovan1rre. - Diesocia1Ji.Qile at1riieolo-ven:trioo1are nel deooreo di una dd.gsen.teria amebica. - Due casi di insuffìcdenza fun.zionale dell'orifioio po1mona.re nel deooreo di eardi oipa..tie m-itraliche. - Il vaJore diaJg111oetJioo dei mutamenti pro1
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nun.oiati nella po&izione e nel volume dell'orecchietta si1n 'ietra del cuore. Focolai m u ltipli di ecoiitazione auriool !'tre ie defiormaz.ione dell'onda P. - L'azjone della sHìlide sui.La etiologia dell a &indrome di Adams.. Sto.kee. - Jnsruiffiioienze a.ortiche d'oriigiine reumati<>;a,. - Le an-0maJ.ie dei .co.miple'S8i ventri colari elettrici --e la loro im'Poi.:t.3/nza. prognostà.-0a nel eoreo dell'insuf- · ficienza 00trdiruc-a. - Thiicer .ch e sul v a lore dlinico dei cai;diognafì a fìam·m a . - EndocaJl'ldite lenta. - S1ùla rd.c~rca del r~1Porto di intensità tr1el ativa dei ton.ii del ve.ntricol-0 deetro e dii quelli del ventl'liooilo einistro. qua.le sussiidio di dJ.a,gno.si funmonale del cuore. - Fibrillazi~e ventricolare e sindiroone di ~orgiagni Adaims-Stokes. - Fisiopatologia : L'.amone delle solruzioni ipertoniiche d i ZUJCo.hero sui fenomerui elettrici e m eccanici del .c uor e di rania sosipeeo. - Sull'atero~ sclerosi sperimentale . Sull' azii-0ne dello sipermolo e de}1a ov-airina sul cuore .i solato. - Vasi : La prova della adren:a .lina nelle ipertensioni. Sn l.l a a.zione vas.colare del·l a aidrenalina in .r apporto a.i di~rsi staèii di d.i stribuzione nei tessuti. 1
AbbonaJID.en·t o pier il 1925: Italia L. 28; Estero L. 38, Per gli abbonati al « Policlinico,, : Italia. L. 22, Estero L. 32. Un f.aecicolo sepaTa.to L. 3.50. N. B. - Ai Illuovi .abbonati del 1925 a (( Cuore e Ci.rcol.az.ione » si oonieedon,o le intere .a n.niate 1920-1921-1922 e 1923 del period!ioo « Le 1 malattie del Cuore ,, e 1924 di <( Cuore e Circolazione» per sole L. 75 se .in Italia e per eole L. 100 se all'EE!ltero, iin pocto f i:anoo. A r ichiesta si invia nume ro di s agg io . Inviare Va.glia postaJe a,l Cav LUI GI P OZZI - Via Sistina. n. 14 - Roma.
Indice alfabetico per materie.
-'
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Allucinazioni sperimentali negli animali e diagnosi di allucinazioni nell'uomo Pag. Apparecchi chiusi in processi o.steo-articolari aperti e medicazioni antimicrobiche . . » Appendiciti croniche : si debbono ope)) rare? . . . . )) ~~caria<;liasi : diagnosi e cura . . • )) Bibliografia . Cisti di echinococco del polmone: opera)) zione in due tempi . . . )) Cisti solitaria del rene . . )) Oisti tra11matica del pancra-s . )) Con r.orsi: cont rove rsie giuridiche . )) Emolisine: t.ermoresistenza . . Empierna cr o,n ico : fattori causali e t r at)) tamento . . . . . . . )) Encefalite epidemica di tipo mi-0clonico Enfisema mediastinico dopo strumecto1
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m1a
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Ernia di L ittle: forma rara . • Febbre cancerigna . . . . . Febbre ghiandolare : o<&servazioni cliniche e reperti di laboratorio in un'epidemia . . · · · Fleboclisi continuativa a gocce . . Gambe: correzione di curve gravi da rachitismo con l'osteotomia segmentale Gastralgie: sindromi d'origine ap.p endicolare . Gastroptosi: moderne vedute . •
))
)) ))
497
500
501 501 496
493 500 500 506
498 494 500
492 487 499
})
490
))
495
))
)) ))
Roma - Stab. Tipo-Lit. Arman·i di M . Courrier.
499 501 501
Infezioni : aumento della recettività specifica . . . . . . Pag. J~inite plastica dello stomaco . . » l\{ano: recupero funzionale . . » l\{iotonia atrofica: sulla così detta . » ~{orte apparente nel crup e reviviscenza » Nutrizione: diaturbi n ell'infanzia . » Ossiurasi: efficace metodo di trattamento » Osteomalacia : casistjca . . . » Parasc;iti intesti11ali: a.zione dello sto)) varsol . . . Pneu1notorace cttrativo: ple1i.riti 8'.~u dative e broncopolmo11itj oontrolate)) rali complicanti . . . )) Prurito anale : trattamento )) Ragade anale : la · • )) Ricorsi: co·n troversie giuridiche )) Rifles.so dermografico : utilità pratica )) Sanità pubhl.i ca : per il personale d.ella Sifilide recente: tera.plia sterilizzante )) di Eh1·lich . Sindru1ne deroenziale grave dell'età in )) fantile . . )) Spiritismo medico . . . )) Teratomi: casistica; inter,"enti 1 )) r etano : tera pia mista . . )) Tifo e distttrbi mentali . . )) Tinture per càpelli . )) Tumori dell'ipofisi: radioterapia )) Tt1mori maligni: -r adioterapia . )) accinazione antistafilococcica )) V ie bi1 iari . anaton10-patolo·gi~ .
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FRANCESCO ALAGUSSA !\fedico del~a Famiglia. R~ale, D~rettor.e e ~rimario del Pr~vento~io • per lattanti "E. Marain1 ., Medico pr1mar10 nell'Ospedale in fant.1le "Bambino Gesù,,. Docent.e di Cl1n ica pediatrica nella R. Università di Roma.
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Roma, 13 Aprile 1925
!NNO XXXII
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Fase. 15 •
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fondato dai professori: ·
GU-IDO....BACCELLI
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SEZION~
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P.RA TICA ·
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. RED'A TTORE CAPO: PROF •.
VITTORIO ASCOLI
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SOMMARIO. Lavori originali : M. Mtichel,i e G.1 Ganelli: Contributo 1tlia reazii one dii Bothelo per la sierodiagnosi del can.cro. Osservazi•oni cliniche: C. Vendina: Contri.bu.;to . c linico alla con-0scenz-a della 1i1t i as.i polmonia re. Note e contributi : P. TiIDJpano: Un caso dii Kala-AzM in nna clonn.a dii 23 annii. Commenti : F. Leooiso: Immunri.tà da in•:feziio.n i ohtrurgic'he. Su.nti e rassegn 2: S 1srE1v1A NE&voso: 1\'I. Eoio ylioneky: I f alsi neu rastenici. - F el&ani e Sarno : L.a pallest.e.s!i.a. ·VrE uarNARrE: J. Thomson -Walker: Le in.f ezioni llrinarie cr ollliehe da ooli-bacillo. - ViotoT y Larose: Un ;raro ca.so di rene llnilater:vle (',on fusione d·e i du e ipoli. 1
1
1
- H. I>. Wins.bury Whilte: L'asipett•o rrudJiologico dei calcoli or i nami in r igttardo a.Ila loco .ooill.!Pooiz,ioo·e chtlmii ca. •
Cenni b i1:Jnografici. Diritti di proprietà riservati. -
Accaden1ie, SoC>ietà mediche, Congressi : S~ietà L ombçi.rd a di Scii·ein~e 1\feqi.che. e Biologri:che. Milan·o. - So1cietà M·ed:i:co-Chill'1.1f'gica di Padova. AplH:U1ti per il medico pratico : CASI STICA : Iia reinifezdone .nella si'fì·1 ide. - Si fì1id·e e mal ruria. - L'osteite de.form ante dii Pa.get è di -0rigin~ S1ifi.Ji•t ica ? - Le manifeGtazi-0ni gangliari dell '•e re..io-s ifi.I ide. -· L'Jperten.si6ne arterdosa wan tile, stigmate 1d' eredo-lu è . - TERAPIA : 811 nn nuovo ane-steti•M . - Il t r attamento del veron1ahlsmo. - Ha il ·C hinin o effetitii ab')rtiv·i ? - B·e nzoato di benvile ed j,perte1tS'ÌOU·e M'ter-iooa. _ . NOTE DI MEDICINA SCIE NTIFICA : Diisorini.smQ del1.ai pitu•i taria nell'astinen:t;·a e nell'.ec({esso ees\c;n ale. - IGIENE : Il p.roble ma della febbre tiifoi de. - ' Po;:;·rA DEGLI AB.BONATI. . - VARIA : La malattia. e 1'a morte del Presidente Ebel'lt. Nella vita protessi·onale : A.mIIllÌlnistJraziion1e sanitai:ii.a. Ooo1coll\Si., - N-0mine, p·romozrioni ed o no·rifioenze. Notizie diverse. Rassegina della stampa medica. Dndice aifabetic o per materie. 0
É vietata la riprod'Uzione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubblicazione dei sunti di
e::;si senza citarne la f onte.
•
. Aderendo alle insisteuti richieste giunteci e che continuano a pervenirci da· coloro · • i quali, pAr rtlgioni superiori alla propria volontà, ci fecero tenere l'intero importo del loro abboname11to pel 1925 . i n tempo non più utile per ·fruire · del premio
COMUNICATO
I
I MODERNI . CONCET'TI NELLA CURA DELLE LESIONI SETTICHE '
del Dott. Prof. O. CIGNOZZI
,
importante Monografia di pagg. 1y. . 75 in nitidissimi tipi tipografici
li tenia1no informati che essi saranno accontentati purchè ci rimettano SUBITO le prescritte (Lire tre se in Italia o L ire cinque se all'Estero) per le spese di spediz ione. N.B. - Il Vaglia postale va indirizzato a l Oav. LUIGI POZZI, Via Sist~na, 14, Roma e (nel posto riservato al bollo ~el.... l'Ufficio Postale pagatore) d~ve1 esser e munito d ella presc ,.itta ma.rea da bollo da 5 centesimi. Ohi si trova ·.sprovvisto della marca, accresca de i d e tti 5 centesimi il Vaglia postale stesso. , L'AMMI NISTR A ZI ONE.
LA VOR·I ORIGINALI. C1v reo
OSPEDALE 01
CotioGNO - Dr v1s10NE ~1EDICA
diretta dal primario ·p rof.
l\'1rCHELI .
Cont1"ibuto alla I'eazione di Bothelo pe1' la sierodiagnosi del canc1'0. Dòtt. prof.'
.M. M ICHELI I
e dott.
G. GANELLI.
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Nella affannosa ricerca di un metodo che permetta_ di diagnosticare il can cro al suo inizio, n ell'epoca cioè n ella. quale più è fondata la sp eranza, elle un intervehto chirurgico possa riuscire di reale efficacia, si era daipprima pensato ·di . ricorrere alla sierodi'agndsi 1basata sulla formazjone 'd i· antioo!1)i nell'individuo ·ammalato,· a so, mtglianza di quel che avviene nelle malattie in. . ' -'
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fettive. Si 'riteneva infatti cl1e il tum-0re nella . st1a essenza, indipendentemente dalla sua causa u parassitaria o no » fosse un organismo a sè, comparso in sen o ai tessuti dell'orgà.nismo ospibiologia . ipro.p ria, specialmente te, dotato di una . diversa da quella delle cellule ·dei tessuti invasi, e quindi capace di stimolare la formazione di sostanze reattive ·di dir'esa, in poche parole, di anticorpi (1). Ricerche su ccessive hanno [>erò messo ìn luce • •• il fatto che in effetto il n eoplasma malignò si . comporta come un materiale biologicamente bmogeneo a quelle ·dell'organismo ospite, e quindi \ vien meno la formazione di anticori)i. · 1
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(1) Rasseg1ra c'linic.o-scien.tifi,c'a dell'Istitùto Bio· chim,ico Italiano, anno III, n. 1 . ,
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516
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Il POLICLINICO
Ciò no11osta11te in seguito si è potut.o constatare che il tumore maligno possiede sotto altri aspetti un rj cambio materiale diversissimo da quello dei tessuti normali, e che i prodotti di un tale ricambio diffondendosi n ell'organismo del malato provocano r1el metabolismo cellulare delle mo{lificazior1i, che, per quanto di scarsa entità, sono sempre rintracciabili coi metodi di indagine biochimica attuali. E , poichè alcuni di tali prodotti si ' versano diretta1nente nel sangue, la loro ricerca ha fatto . sorgere una sierodiagnosi dei tumori maligni, completamente diversa p,erò per meccanismo d'azione ·d a quella delle malattie infettive. Le modificazioni del metabolismo organico, deterrr1in ate dal n eoplasma maligno o meglio dai suoi prodotti di ricambio e dimostrabili nel sier o di sangue, risultano di vario ordine: 1° Alterazione della struttura delle sieroglobuline nel sen so di una .maggiore loro labilità, che le rende più facilmente precipitabili coi reagenti coml1ni. (.Reazione di Bothelo). 2° Di1ninuzione notevole del ·Contenuto in sieroalbumine nel sangue del malato , per c11i, all'esame, si riscontra un eccesso r elativo delle sieroglobuline, come succede anche n ella gravidanza. (Reazione di Kahn). 3° Alterazione dei rapporti fisico chimici fra sostanz.e l~p oidi e sostanze proteiche nel siero del sangue: (Reazione m eiostagminica di Ascoli). 4° Aumento n el siero dei malati di tumore 1na-· ligno delle sostanze antitriptiche, per cui~ la capacità del siero stesso di sciogliere le cellule del tumore è attenuata in confronto del siero normal e. (Reazion e di Frend Kaminer). . , In ge11erale il .valore diagnostico di queste reazioni non è mai a ssoluto. I r isultati sono incostanti : si 1può fissare una media di positività in, torno al 70 per 100 dei casi di tumore maligno n ei quali son o praticate; inoltre esse n on sono spe~ cifiche, cioè, -danno risultati positivi anche in • a.ltre malattie. La s ierodiagnosi propugnata da ~oth el o, alla quale molti autori in questi ultimi tempi 11anno arrecato il loro contributo di studi e di esperienze, è ' 'eramente di estr ema semplic.i tà, e questo carattere non è stato l'ultima determinante, cl1e ci ha spinti ad istituire serie 1prove di controllo in qu esto ospedale. Questa r eazione, variamente modificata, è ba~ sata sulla 1proprietà che 11a il siero umano di fornir e un precipitato per l'azione di una soluzion e iodoi odurata in presenza di acido citrico con aggiunta di formolo , op,p ure di aci<lo lattico, oppure di ammoniaca e a cido nitrico. Questa proprietà è più spiccata nel siero di un can ceroso e quindi con questo il 1precipitato si forma con l'aggiunta df quantità di reagente assai minore
[ ANNO
XXXTJ, FASC. l5J
che nel siero di un individuo normale. Ciò dipende dal fatto che, come si è accennato sopra, le globuline del siero del canceroso sono diventate pi1ì labili della norma e quindi subiscono mag~ giorrnente le azioni. chimiche ì(>recipitanti. Presentata nel 1922 dall'autore è stata confermata come specifica e di prezioso aiuto alla diagn osi precoce del cancro da Wilbauchevitch. Blouquier de Clairet e A. •B rugarolle l'hanno pro,·ata su 110 sieri con risultati che essi ·dicono ottimi: Itchikawa e Baum, ohe l'hanno ap.p»cata allo studio dei contgli can cerizzati colle pennella zioni di catrame, hanno avuto il 75 per 100 di reazioni positive n ei casi di stadjo iniziale del cancro e il 100. per 100 nei · casi di stadio con clamato. Rossi (n. 4, 5, 6, 1924 de La 'Rassegna di Oste· tricia e Ginecologia), avendo applicata detta reazione su 41 sieri di donne affette da cancro del l'utero, ha avuto risultati nettamente 1positivi nel 75 p er 100 ·dei casi, negativi nel 10 per 100, dubbi n el 15 per 100. Avendo egli eseguita la stessa prova su 15 sieri .di ammalati vari con cachessia, stato di denutrizione più o m en o marcata, ha trovato reazioni positive nel 30 per 100 dei casi, n egative nel resto. Le su e conclusioni so110 quindl favorevoli alla reazione in parola: no·n dice .p er ò in quale stadio della malattia si trovassero le ammalate prese in esame. Nel le n ostr e ricerche ci siamo serviti del metodo prirnitivo e ·della prima modificazione. Le solu zioni occorrenti [)er la r eazion P sono: 1) Siero in esame 24 ore dopo il salasso diluito della metà con soluzione fisiologica a. 7.5 per 100. 2) Soluzione di acido citrico al 5 per 100 con aggiunta dell'l per 100 di formolo. 3) Soluzione iodoiodurata: iodio bisublimato gr. 1, ioduro di potassio gr . 2, acqua distillata gr. 210. Nella prima modificazione all'a cido citrico si può sostituire una soluzione di acido lattico al 2.5 p er 100. I.a tecnica .è Ja seguente: a due eme. della s0luzione di acido citrico o di acido lattico si aggiungono 0.5 eme. di siero convenientemente diluito e sllbito dopo 0.7 eme. di soluzione iodoiodurata. Agitando si forma un precipitato, che si risolve rapidamente nel caso di un siero nor1nale, ma che 1per siste anche dopo forte agitazione, se il sfero è di .canceroso . .se il siero ritorna limpido, si aggiungono ancora 0.2 eme. di soluzion e iodoiodnrata: si f&-rma allora un nùovo precipitato, che dovrebbe pur esso persistere solo nel caso di cancro e ridisciogliersi quando trattasi di altra: malattia. A reazione positiva il precipitato ben e~lidente, a- fiocchi, di color giallo sp0rro,. deposita dopo '!Ualche tempo al fondo in
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XXXIII, F ASC. 15J
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517
SEZIONE PRATICA
in cui era accertata la presenza df un t11mo:re· maligno, s.e.i reazioni positive contro sei negative;. nel 2°, comrprendente gli ammalati in cui il tumore maligno era con ogni probahilità escluso,. dodici reazioni positive contr o otto negative. Delle diciotto reazioni positive, quind'ici erano· in soggetti, nei ·q uali, indipendentemen te dalla. , malattia 1p rima, esistevano edemi agli arti, ver- samenti nelle si'ill'ose. L a reazione positiva non l1a dunque valore per affermare l 'esistenza di un tumore maligno, polchè essa è risultata tale ancll:e in molte malattie· con le quali il n eoplasma nulla ha a che vedere. Nè ha valore la reazione negativa .p er escludere il tumor e, poichè si è visto che essa era tale in amrnalati, nei quali esisteva sicuramc:1te 11n tu~ inor.e maligno, ma mancavano . qu ~lle cor1dizioni I varie, dis crasiche, ca~rdiach e, r .e riali, determinanti squilibrio umorale e quindi versamenti n elle sierose ed edemi sottocutanei. ' ' Si. potrebbe osservare ch e, 'Se la reazione nega~ CONSTDERIAZIONI. tiva non ha valore per esclud-ere il cancro, non Dall'esame .dei risultati . esposti nelle tabelle si' ' è pl'iva ·d 'ogn i valore la reazione .p ositiva per af· hanno quindi\ nel 10 gruppo, degli individui cioè fermarne_ la presenza, in·quantochè, nei casi st\i·
quantità variabile da un quintd alla metà del contenuto, mentre il liquido S01Prastante si presenta di un colorito giallo chiaro, giallo limone limpidissimo. A reazione negativa il colore giallo scuro del liquido non muta, il precitato o· non si !orma affatto o è minimo, compatto, non fioccoso. È bene notare c·h e per ottener e un .prect.pitato p ersistente con un si€ro normale bis.ogna impiegare- almeno i tn eme. della soluzione ·iodoiodurata. Abbiamo fatto deg1i ammalati da n oi sottoposti alla prova tre gruppi: il 1° di individui sicuramente affetti da tumore maligno in diverso ' stadio; il 20 di ammalati in 1p reda a cachessia per malattie varie e nei quali il tumore era con ogni probabilità escluso; il 3° di coloro nei qualt era fondato il sospetto di un tumore maligno. Nel n. 3 la prova, ripetuta dopo circa tre mesi di cura ri·costituente, in con.dizioni .g enerali molto migliorate è stata negativa.
I
GRUPPO.
N ., CognQme e No.me
I NDIVIDUI
S ICURAMENTE
AFFETTI DA IU:'dORE :NIAT,IGNO.
Rea.zio ne
Oondi zi-0ni gener.a.1i
Diagn-0ej
I
. an A. Oi:tl'joo
Pr-esenza d 1·
A. Lattiioo •
1.
F-orlini Fr.amicesco, anni 49.
2. B i.an -ohl 'Gaetano, a nni 65. 3.
4.
Carcin-0J11a d·e llo stoma.-00. 1
Edem·i ag.1i arti inferiori. Ascite. Idrotorace.
P·ositiva.
1'\{a.raema. Edem i.
Positiva.
Po1Sit~ va.
Den'lt wizione. Non ea.emt
N 0g1a-tiva.
Positirva..
N ega.tiv.a.
P.osit.iva.
P·ositiva.
J
Epf.telionia del.I.a .gu.anicia deetJra.
·ID·U 1oosa.
Loei F'ietro, .amni 84.
Ep.it~lioma
Bnwchi A·n gielo, al1Jili 55.
Satrcoma. d el maecellare.
defila
uJ.oeer.ato della lfa-c-
-cia.
•
13.Jl-
EpiiJtel i<Y111a del.I.a ·mucosa de1ila gu·an.ciia s inistra.
Stato dà n .ut.rizione .buono, non .edemi.
N eiga.tiva.
N egativiat•.
6. Ghilardelli Lwi.gi, a 1lJl1li. 52.
03treinoma .dello stomaco oon . m etaistaei ghian•d olare di TrOisiier.
Niu.trizione
sca-dent~.
Nega•t iva .
Negativ.a~
5. P.reda Ludigii, ni 60.
non edemi.
\
~Ili
7.
G-iovannli,
Oarein-0ma del!0 stomaco.
Ma,ratima. Mo dica
as~ite.
Positri!Va.
Positirva.
Posit)va.
P·o sitJva.
Negativa.
N ega>tiva.~
\
a nn·i 69. 8.
Zibra Giuseip·p e, ' Oarcin10>ma del .ca.r.d:iae. an.ni 67.
9.
Mand.nii airun:i 69.
Anidll"ea,
10. T<>n<>li G<illlse,ptpe, alThili 52.
Carcinoma dello stoma,oo. Metastasi ghdan·d olall'e di epiteliom.a del.l a muOOEa ·d ella giuatnci.a eauterizzato.
11. Cavallotti Gd-aoom-0, .anni 72.
Ep ite1iom.a della. linigua.
12. Ribollii Piietr-0, a,n.. ni 79.
Epitelrioma della ,
fa~a.
Denutrizione. Non edeDl!i.
G·r a'Ve stato .d i anem•i a. redemi.
Non
\
Stato di nU/trizione .aJlcora cùiIS·crete. Non edemi.
Negativa..
Nuitl'lizdon•e scadente. Non ed.emi.
N ega.tiv.a.
N eg.ati'V.a_
se3tdente. Non edemi.
Negativa.
Negativ.a..
Nutri2~i•·ne
:e
da notare che la reazione è stata r:iipetuta à distanza di tin mese circa nei nu meri ~. 3, 6, 9,. 10, sempre cogli stessi risultati. . . 1 numeri 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8, 9, 10, sono -già morti, il che dimostra che il tumoxe datava già da lungo _tempo. •
•
"518
IL POLICLINICO
[ANNO XXXII, FASC. 15]
·J,l GRUPPO. I NDIVIDUI CON P ROBABILITÀ NON AFFETTI DA TUMORE MALIGNO. '
N., Cog.nom e e Nome
I'"
A.. Oi'trico
P.resenza di A. Latt-iico
ruddomi-
Positiva.
Positiva.
N oo. e-
Positriva.
Pooitiva.
Rea.zion•e
Condizio.nd ,gener.aJJi -'-
in
.
.
.._
I M.a.rasma. · VeTsa,men.t o
1. De Bernardi Antonio, anni 68.
Enterocolite subacuita ca.twrr.a.Je
·!.
Vailati Ma.rgherita, a.nn,i 66.
l schia1gia da p:robabile -artrite cron~ca del segmen:to lomb~ i~e. Gozzo.
Depe.rti.m,e n;to notevo1e. d emi.
"3.
Freg-0n1i Giovannii, annj 72.
M1arasrna S·e nile. Erruia inguinatle non oo nteni1bhle.
TcLroellll1i.a. E·de mi a.gli
~tù..
Positiva.
Positdva .
:4.
Sartori A·n tonio, anni 41.
Ancb·i los•tom i.aei.
LdToem.i.a. Edemi agli arti.
Positiva.
Pooitiva.
5 . . Dadd a GiuS'eppe, a.nni 44.
Aneihilos·t omiasi.
Anemia intensa ; ùiieve isuocolenza p.retibiale.
P ositiva.
Negwtiv.a.
ArteDiosicl erosi diffusa a localizzazione pr-evatlente ~a,r dioreina le,
Noite. dd scQilllperuso. Anas·a rca.
Posi.t i.va.
P ositiva.
7. P eroni Giovanni, anni 46.
A&tite dii .natura lueti·ca.
Note dii s:c ompenso. Trasudato peritoneale e plerur·iiC-0 a destra Succuilenza 1pretibi.ale.
P·01Sitriva.
8. · l\{ana r a Giovanni, annii. 44 . ....
An1chri.loetomias:i.
Anemia. No n ederµii.
N egaitiv.a,.
Ulcera perfOl'ante del I.I:' rn.i1ede.
No.n edemi.
Anem.ia .da m etromagiie· da prola.siso .dell 'utero .
No.n edemi.
N egaitù.v.a.
E nteroc.olite su.bacuita.
MairM.ma. Li·e ve ve;rs,amen!to add01min.a'le. Suooulenza pretibi.a,l e.
Positriva.
Positiva.
Gnavii .con1dizioni. An1emia profonda. Non edemi.
Negativa.
Negatirva.
Nutroi.7ìione diS!eireta. Note di ecom pe,n so. .A&cite. Iidll'otoraiee destro. Edemi. ·
Negativa.
N egatdiv.a.
Beiltrami anni 59.
6.
Luigi,
'
9. Pa.t•t i G1i.orgio, an.n,i 66. 10.
A+> ti
l\1:adda.lena,,
. anmii. 55.
11. Tos·i Antonio, ann1i 76. 12.
. Ferra ri ann i 44.
(au~si.a).
nale. Edemi.
Emilio, . Tubereiolosi cLi III graido. ,
13. To rre8ani Qui'Ilto, ·· :riiiiocardit,e con 611}lerosi rena.le.
anni 69.
.
•
1
Nega+-.~ • w. V.a .
N eg·a .tiva.
14. Tu.ssii Pietro, a,nni 78. · ~
Enterocolite c:roni-ca (pell.a ,gra?).
Mar.a-ISIID.•a." Edemi aigli aJrti infe. T>Ì•Ori;
Positiva.
P·ositiva.
15. Dusii Angelo, anni 72.
Poliisiie:rosite sp·ecifiiea.
Deperi!mento. No.n e d·e mi.
N egia.t iva.
N egatù.v.a.
16.
Ulcera gastrioa pilori.oa.
N eg>aitiV.a.
Negativa.
Pezz.a .anni 42.
Aniton1o,
·17. Mangini Frantcesco, ann.i 32.
Aortite luetica. Mioc.anddte cron ica. Oi1"1'0Eìi epartioa.
Note dii scompenso. Ascite. Idrotioraoe. Edemi ~gli rurti.
Positiva.
Positiva.
18. Sangel"m ani Maria, a.nJli 61.
Cirrosi epatica:
A.sci.te. Non edemi.
Dubbia.
Negatriva.
Nofrite cronica.
Ediemi .alla .fa.oc:i.a ed .aigli iµti tnferri.ori.
Positiva.
Positiva.
Arterio.scl erosii.
M1arascrna. Edemi rugli arti illfe-
Positiva.
N ega.tiv.a.
19:
P ia.zzoli anni 13.
Mar.io,
! O.
Maietti Domeruico, anni 84.
.
I'IÌOO'IÌ.
' III GRUPPO. I NDIVIDUI NEI QUALI AL MOMENTO DELLA llEAZIONE SI POTE\' A SOSPETTARE
•
...
LA P RESENZA DI UN TUMORE .MALIGNO.
N., Cognome e Nome
1. Fornarol!i Cesare,
Oondizionii gener.a.IJi
Ulcera dn-0dena.le.
Deperi·m enrto. Non edemi.
.
Tubercoloma del ceoo.
Deperimenrto. Non edemi.
An elli Caterma, annd 42.
'l:umore benigno retr<>f.P·er.it0ne~ le del piccolo baoi•n o.
Depemmeruto .notevole. deillli. -
Rosa, an4. Grecohi . Ili 61 .
Sosipetto carcino:mai · dello stomaoo.
Deperim ento. Non edemi.
Gra.ng,ta anni 33.
3.
MaDia,
din
I Presenza di
A.. Oiitrico \ A. I·a.ttico
anni 50.
2.
Rea.zion·e
Noi;t
•
Negatirva.
Negapiva.
Nega,tdva.
N ega.t.dv.a..
Posit.lva.
Positiva.
Nega.tiva.
Negatiiv.a.
. '.
•
n
• [ANNO
xxxr1, F ASC.
15]
SEZIONE PRATICA
diati, in cui la r eazione era ~ositiva senza che v1 fosse tumore, era facilmente rilevabile la malattia; cl1e determinava lo squilibrio nell'organismo. Potremmo però aggiungere che, anche nei soggetti affetti da tumore con reazione positiva, il tumore era pure facilmente rilevabile senza bl· sogno di reazioni speciali. E mentre noi a·bbiamo bisogno dj una reazione che ci renda manifesto il tumore al su o inizio, quando le altre indagini • cliniche ancora non possono darci alcuna indicazione esatta, la reazione di Bothelo n on ci è risultata nè specifica nè precoce: essa è riuscita negativa, per non citare altri casi, e benchè ripetuta due volte, anche n ei numeri sei e nove ·del primo gruppo, affetti entrambi da carcinoma dello stomaco evidentissimo con m etastasi ghiandolare, morti 1pochissimi giorni dopo eseguita la reazione. E che la reazione di Bothelo sia l'ind jce dello stato generale e dello squilibrio umorale del corpo, indipen dentemente dalla presenza o meno di un tumore maligno, dimostrano chiaramente i nu. meri sei e sette del secondo gruppo. Il numero sei, Beltrami Luigi di anni: 59, era stato ricoverato nell'ospedale 1per arteriosclerosi ùiffusa con localizzazione prevalente cardiorena\' le, in periodo di scompenso, con edemi diffusi. ascite, idrotorace bilaterale. La reazione era allora nettamente positiva, aggiungendo soltanto eme. O. 7 di soluzione iodoiodurata; in seg11ito, mi, gliorate le condizioni generali, diminuiti notevolmente gli edemi ed i versamenti, la reazione si manifestava ancora positiva, ag.giungendo 1però eme. 0.9 di soluzione iodoiodurata. Abbiamo rivisto il Beltrami qualche tempo dopo .la sua uscita dall'ospedale, in buone condizioni generali, con scomparsa di ogni segno ·di scom1penso e ~a reazione è risultata allora nettamente negativa. Un fatto simile si è manifestato nel numero sette, P eroni Giov'anni di anni 40, affetto da aortite di natura luetica. In questi la r eazione è stata p.r aticata tre volte a distanza di rr,iesi, la prima e l'11ltima, mentre l'a. trova:vasi in buone condìzioni generali con cuore in compenso, la seconda, mentre eranvi evidenti note di scompenso con dispenea, trasu.d ato peritoneale, e 1p leurico, succulenza pretibiale; ebbene la reazione ne.qat·lva la prima e la terza volta è risultata positiva la seconda. Fatte queste considerazioni noi non possiamo quindi annettere alcun valor'e ai risultati del terzo gruppo, nel quale a~unto la reazjone di Bothelo avrebbe dovuto portare un serio contributo alla diagnosi. Erano gli ammalati di questo gruppo soggetti, nei quali per l'età, il deperimento l'anamnesi, alcuni segni fisici, potevasi sospettare 1' esistenza di
519
un tumore maligno iniziale, mentre il decor so successivo, a distanza di qualche mese, ha tolto • di mezzo tale dubbio. La reazione è riuscita negati\"a n ei numeri uno, due, quattro, positiva nel i1umero tre. Ma per quel che si è detto nessun ''alore n oi 1possiamo dare a tali risultati poichè, ripetiamo, l'esame degli altri due gruppi ha dimostrato che la reazione di Bothelo non è nè precoce nè specifica, ma è solo .un indie~ dello stato generale dell'organismo; nel nurnero q?Lattro infatti ·d i questo terzo .g ruppo, migljorate, con cure ricostituenti, le condizioni .generali, la rea· zione è riuscita, dopo circa due mesi, negativa. È stata ora proposta dall'Autore una seconda m·o diftcazione della reazione, nella quale all'acido citrico ed all'acido lattico .è sostituito l'acido nitrico. Con questa modificazione noi faremo nu ove prove ·di cui riferiremo in seguito. Auguria· moci che essa dia risultati più confortanti, cosi-cchè il problema della diagnosi precoce del cancro incornin·ci ad avere una prima reale $Oluzione. Codogno, febbraio 1925.
1
OSSERVAZIONI CLINICHE. CROCE ROSSA ITALIANA :-;A.NATORIO (( BIRAGO DI VISCHE )) . - I REPARTO.
Cont1·ibut o clinico alla conoscenza della lit iasi polmonare '
1per i1 dott. 'CARLO VERDINA, aiuto. •
La presenza di .calcificazioni e concrezioni cal·c ar ee sia nei bronchi che nel polmon e r,ostituisce un reperto ben noto 1per l'anatomo-pa_tologo, ma la loro eliminazione in vivo, collo s.p uto, nor1 è egualmente frequente per il clinico. Si p-0ssono nello sputo di tisici trovare co n una certa facilità dei granuli duri, quasi calc:-i.rei, ma la presenza di veri calcoli di .grossezza sup13riore ad un ·Chicco di riso 'è assai rara. Questa eliminazione ,di calcoli fu v~ ri amente ·definjta litiasi 1p olmonare, calcolosi polmonare, broncolitiasi, asma calcolosa, tosse calco!o~a; comunque 1p rescin°dendo dalle varie denominazioni essa non va certo riteniuta come una malattia a sè, individualizzata, ma bensì come un sintomo di lesioni croniche del sistema bronco-polmonare. ,Rig uardo alla natura di queste lesioni genPratri ci di calcoli la maggior parte degli AA. opina esser in giuoco la tubercolosi ed anzi il Bayle (1810) arrivò a ·distinguere fra sei specj e di tisi polmonare, la tisi calcolosa; altri ricercatori in~ vece ritengono sia da ricercarsi, come vedremo in seguito, in altre affezioni c:roniche dell'apparato bronco-polmonare.
'
II. POLICLINICO
Scorrendo le letteratura non molti sono i casi di calcolosi .polmonare che vi si trovano descritti. La prima osservazione la dobbiamo al Poulalion (1891) che descrisse dettagliatamente la sto~ ria clinica ·di un malato affetto da 'bronchite cronica il quale, ad intervalli, esipelleva coll'escreato numerosi calcoli con crisi dispnoiche e d-0lorose. Col succedersi di tali accessi si venne stabilendo ' una cachessia progressiva con febbre etica ed il paziente dopo aver espulso circa un centinaio di calcoli venne a morte. L'autopsia rivelò a fia11co di lesioni interstiziali ed ulcero-fibrose del parenchima polmonare, racchiudenti numerose concrezioni simili a quelle eliminate colla tosse, una , granulia miliare r ecente, causa ·della morte. Chevillot nel 1898 pubblicò un secondo caso di calcolosi polmonare nel corso di bronchiettasie multiple, con broncorrea. Si trattava di un m·alato affetto da bronchite cronica che dopo tre r mesi di malattia cominciò ad aS;pett9rare delle concrezioni calcaree e continuò con tale pneu-. molitorrea per circa 4 anni eliminando r.omplessivarnente trenta calcoli di differente volu111e. L'esame chimico dei calcoli dimostrò prevalenza di sali ·di calcio e le ricerche batteriologicl1e permisero di mettere in evidenza qualche bacillo di Koch. Successivamente rD iamant-Berger (1906), Bicl{el .. e Grurn~man (t908) descrissero una sindrome polmonare acuta, feb·b rile, seguìta dall'eliminazione, con . escreato sanguigno, di calcoli e. Morandi (1912) riportò la storia clinica di una paziente af.. retta da tosse insistente, ·dolori toracici e da una espettorazion e abbon·d ante conten ente numerose concrez~oni calcaree. 1 L'ammalata dopo un anno quasi di tali disturbi fu col.p ita da una cospicua accentuazione dei fatti bronco-tPolmonari, che si risolse rapidamente in seguito ad una vera vomica di pus nel quale era contenuto un grosso calcolo. Helbig nel 1916 illustrò un caso di litiasi pol- . rnonare in un uomo ·d i ~8 anni da ventid11e an111 colpito da enfisema ·diffuso e bronchite, .che sl).biva ad intermittenza delle l)Oussée febbrili, accompa gnatP da eliminazi-0ne di p tccoli calcoli. irregolari, di ~onsistenza ossea. Una radjografia praticata in periodo di crisi mostrò niu.m erose chiazze scure disseminate nel lobo superiore di destra della grossezza di una ciliegia sicuramente da ascri· versi a concrezioni calcaree. L' esame istologico dei calcoli rivelò un quadro assai interessante di nPoformazione ossea in seno a l tessuto calcificato. natign è n el 1917 e Jacquerod nel 1922 descri5sero entra1nbi un caso di tubercolosi in cui l' esan1e dello sputo, negativo per il bacillo del tubercolo, rivela,·a di quando in quando piccole con1
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fANNO XXXII, FASC. 15]
er ezioni calcificate di modica consistenza. Una improvvisa accentuazione dei sintomi bronco-polmonari fu seguita da eliminazione di un caJ colo di .d iscreto volume ed in 5eguito il ·paziente mostrò un'aipparente guarigione. Recentemente Reumaux 1p ortò un contributo alla conoscenza della calcolosi polmonare facen· d.o note quattro osservazioni 11>ersonali di pneumolitorrea. In due malati esistevano bacilli di Koch nello sputo, nel terzo questi r,om.p arvero solo un anno e sei mesi do·po l'eliminazione dei calcoli e nel quarto erano stati riscontrati uni· camente un anno prima dell'inizio della calcolosi. ·Le ·lesionì polmonari i.n atto presentavano clinicamente, in tutti i •Casi, un caratte11e •ftbroso, torpido e le cr1s1 dl 11t1asl non ebbero su di esse ripercussioni dannose. A fianco di queste .f orme di litiasi polmonare, caratterizzate dalla elimin azione ·di veri calco!~ se ne .possono osservare altre, assai meno r1ote, in cui pon si ha l'espulsione collo sputo di calcoli ma bensì di altri elementi calcificati che sarebbero dal lato clinico a quelli equivalenti. L'Ehrlich ed il suo allievo Dubinskoi fu l'uni co autore che le illustrò mettendo appunto in evidenz~ l'interessante fatto che nel corso de11a tubercolosi si possono .osservare, commiste collo sp·uto, delle formazioni ca1caree di una determinata forma che egli raggrlJIPpò sotto il nome d1 tetradi. Tali tetradi di Ehrlich sarebbero formate da : a) frammenti calcificati, b ) fibre elastiche calcilfìcate, e) cristalli di colesterina, d ) bacilli di Koch frammentati. Ad esse l 'Autore connette un importanza diagnostica e prognostica in quanto che dimostreL rebbero l'a'Pertura di vecchi focolai calcificati e sarebbero q.uindi l'esponente di un aggravamento dell'infezione in atto. Come risuJ ta dalla breve rassegna bihliografica riportata le manifestazioni di litiasi polmonare rappreser1tano inclub·b iamente un'eventualità piuttosto rara ma non per questo priva di interesse e t·ale da essere trascurata. Anzi sia per il fatto che ad esse si IJ>UÒ connettere un certo valore prognostico nei riguardi del processo cronico polmonare in atto, sia per il non raro associarsi di alcune manifestazioni polmonari, la cui interpretazione altrimenti sarebbe ben differente, è consigliabile che siano tenute presenti dal rnedico onde ve11ga ad esse connesso il loro giusto valore clinico. E con tale intendimento che mi sono accinto ad iJlustrare gli unici due casi che ebbi campo d1 osservare e poter seguire accuratamente fra il gran numero di malati di tubercolosi a vario stadio avuti in cura, sia in questo Sanatorio, che i11 quello di Lanzo Torinese.
f ANNO XXXI.I,
FASC.
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Pietro c., età ar1ni 28, nulla di particolare n ell' anamnesi remota. Nel 1921 gli venne pra.ticàto un pneumotorace 1per fibro -caseosi aJJicale sinistra accompagnata da piccole emottisi. Dopo 1quattro m esi fu raggiunta la compressione totale del p olmone con scomparsa dell' escreato 1purulento e dei bacilli di Koch ptrecedentemente in esso contenuti. Condizioni generali in .p rogressivo miglioramento, con cospicu o aumento del p eso. Nel 1922 ehbe una p leurite dal lato del polmone comp·r esso •Che si risolse do-po circa sei m esi. Ne1 noven1bre 1923 venne . sospeso il pne11motora.ce ed il progressivo riespandersi de1 polmone n o11 si accompagnò a rnanif estazioni jpato1ogiche di sorta; frattanto, però si venne stabilepdo una progressiva sinfisi pleurica e su tutto l'an1bito il r espiro appariva assai oscuro, rude, non accompagnato da alcun rumore avventizio. L'esame radiologico mostrò un a velatura densa diffusa alla base di sinistra ed a lcun e chiazze a margini piuttosto n etti in corrispon denza della regione su·b claveare dell.o stesso lato, conn esse m ediHnf.e, strie peribronchiali dtpartente5i dall'jlo. Le condizioni generali del paziente erano sen1pre flori-de; il 1peso in aumento , l'escreato scarsissimo, negativo per il bacillo del tubercolo. Il 12 marzo 1924 il malato appen a alzato sotto l'impressior1e di avere qualche cosa di estrar1eo in gola ebbe alcuni colpi di .tosse violent a ed elimi11ò con un po' di catarro muco-pur·u lento un piccolo calcolo di consistenza dura, irregolare sulla .superficie, di forma sferica e di color bianchiccio. Nella giornata non eb·b e alcun disturbo particolare, n è all'ascoltazione del torace si rin. vennero modificazioni patologiche. Il 18 e 25 marzo due nuovi co~pi di tosse violenta, sem·p re al mattino, appena alzato provocarono al malato l'espulsione di altri due calcoli pressoc.l1'è simil i al preceden te. .i:\11 'esame :fisico del paziente non si riscontrò i1ulla di speciale all'infuori di qualcl1e fatto broncl1iale sparso. L'esame dell'escreato si mantenne negc.ttivo per il bacillo di Koch, e ·disteso accuratarnente sul 1porta-oggetti ·mostrava avvolti n ei fru stoli di catarro 1p nrulento vari piccoli granelli di color~to grigi.o chiaro. La r eazione del Ross. risultò. positiva. Nel mese di aprile l'a. continuò ad emettere col catarro· mattutino numerosi calcoli (17) assai più piccoli dei i)recedenti ma presentanti i inedesi1m i caratteri; l'eliminazione avvenne sernpre sen za alcun fenornen o con comitante ed il paziente se ne accorgeva per una sensazione che provava d'aver qualcosa di estran eo in g·ola. Dopo tale periodo di tem1po cessò completamente la litorrea e non fu più possibile trovare nello spu to, c11e veniva accuratamente raccolto, altrj calco li o"1 elementi cal·ciftcati anche colle reazion.i microchin1iche. Rìp etuti esami microscopici del catarro sia diretti cbe dopo omogenizzazione non permisero mai di m ettere in eviden za bacilli di Koch. Il contenuto, n el sangue ·del malato, di ca1cio si m ostrò di 8.8 inmg. %; quello del magnesio di 2.1 1nmg. ~~. 'L'esame rad ioscopico non rivelò 11ulla di speciale poichè causa la totale sinfisi pleurica stabilitasi a sinistra, l'ambito 1polmo11are appariva omogeneam ente opacato. Dal lato destro le piccole chiazze ilari preced~ntemente notate erarto immutate. OSSERVAZIONE
I
$EZIONE PRATICA
I. -
L'esame chimico di un calcolo 11a fornito i seguenti risultati : 280 mrng. Carbonato di calci·o 351 )) fosfato di calcio 15 )) carbo11ato •di l\ilg. 8 fosfato di Mg. 14 )) acido silici-co 52 )) grassi e colesterina 80 )) altre sostanze organiche 25 )) acqua )l
Peso totale 825 mmg.
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!<,ramm entai inoltre finemente in un m ortaio di agata un altro calcolo ag.g iun·gendo a gocce soluzione fisiologica fino ad otten ere un'emulsione omogen ea e parte la sottop.osi ad esame mi-croscopico p er la ricerca dei bacilli di Koch e dei granuli ·di Much, parte la inoculai sottocute ad una cavia. Entrambe le prove ebbero esito negativo riguardo la tubercolosi. , A completare le r icerche 'Praticai delle sezioni microscopiche di .due calc.oli 1p revia decalcificazione con actdo nitrico al 5 % ed inclusione in paraffina, e su di esse feci la colorazione al1:e1natossilina-eosina, il van ·Gieson, la colorazioue delle fibre elastiche e quella .del ZielllNeelsen. Il quadro istologico m ostrò un tessutu calciti· cato, granuloso, in seno al quale apparivano alcune :fibre elastiche intrecciate sì da ricordare Ja disposizione 1perjalveolare e nuclei cellulari picnotici. L'ammalato venne dimesso dal Sanator~o circa sei mesi dopo. Durante tale periodo, i reperti polmonari si mantenner o immutati, l'escreato non contenne più calcoli o formazioni ca1cificate e le condizioni. generali subirono un continuo miglio, ramento. •
1I. - Antonto M., anni 2-5. Anamne·si rerr1ota muta. Nel 1918 e:b·be 1pleurite essQ9ativa a dP.stra che reliquò un catarro ·b ronchiale per il qu_ale venne riformato dalle armi. · Sottop osto nel 1919 a visita collegiale vennero riscontrati postumi pleurici all'emitorace ·destro ed una bronco-alveolite sclerosante all'apice di destra, con, fermata rad.iologicamente. Nell'escreato non fur ono riscontrati bacilli 1del tubercolo. Da allora le condizion i del ·p aziente si mantennero invariate, ecct-zion fatta da alcune poussée bronchiali afebbrili che si manifesta'Vano ad intermittenza specie nella stagione invernal e. Nel 1921 fece cure elioterapiche con discreto risultato e nel 1922 fu sottoposto a trattamento tubercolinico (A. T. ) che sopportò senza alcuna reazione spiacevole. NeJ maggio 1923 entrò in Sanatorio. L'e_same o~boi'3t~ tivo rivelò sclerosi dell'apice di destra e s1nfis1 pleurica basilare dal medesimo lato in soggetto in dis·crete con dizioni di trofismo . . L'espettorazion e scarsissima, muco-sierosa, all'esame microscopico dimostrò m ancanza di bacilli del tubercolo ed associazion e microbica scar sa. L'esame radiolo oO'ico confermò la diagnosi suesp osta rnet-. . tendo jn evidenza un modico ingrossamento dei due ili particolarmente di quello di destra le cui arborescenze ·b ron co-vasali apparivano molto evidenti ed accom·pagnat~ da qualche piccola ghiandola calcificata. Verso la metà ·del m ese di settembre l'ammalato riferì che da alcuni giorni a·veva notato un O SSEHVAZIONE
1
• I
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CL POLICL INICU
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XXXII, FASC. 15]
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aumento d el catarro e che provava una cei:ta difficoltà ad esipettorarlo. Invitato a mandare lo sputo in laboratorio lo si riscontrò ricco di muco, in cui stavan sosp esi numerosi frustoli purulenti; tentan do di strisciare questi ultimi su di un portaoggetti si notò che alcuni contenevano nel loro intern o granelli di grossezza varia, non su1p eriore ad un granello di miglio, di c onsistenza calcarea e di colorito grigio scuro. Qualche granello, esaminando minutamente tutto lo sputo, venne riscontrato pure libero, non avvolto da catarro. La conte1nporanea ricerca del bacillo del tubercolo riuscì negativa mentre le due reazioni microchimiche consigliate dall'Ehrlich, cioè quella dell'acido ·solfo·r ico e quella .del Ross, risultarono positive confermando la natura calcica ' delle piccole con cr ezioni. Venne raccolto giornalieramente tutto lo sputo emesso dal paziente ed in numero vario si continuarono a riscontrare i granelli sopra descritti. Il 28 settem·b re scorrendo alcuni preparati di striscio dello sputo in oui si trovavano varii dei soliti granuli calcarei si osservarono alcuni ciuffi di fibre elastiche calcificate, variamente intrecciate, talora disposte a ventaglio, in alcuni 1punti granulose, moniliformi per la ·deposizione del calcio, formante come una specie di incrostazione avvolgente. Il dosaggio del cal-cio n el sangue diede 9.1 mmg. %; -qu ello del magnesio 2.5 mmig . %. Frattanto l'espettorazione andò n otevolmente aumentando ed assumendo un carattere n ettamente purulento ed all'esame ·del paziente si not::trono fatti bronch ia.li diffusi \I)articolarmente a destra, verso la base. Il 7 ottobre dopo alcuni accessi di tosse l ' ammalato ebbe una piccola emottisi (20 eme.) non accompag·nata .d a rialzo termico; il 9 ottobre gli sputi sanguigni si ri,p eterono. Il .g iorno dopo, 10 ottobre, il lPaziente eliminò col cat arro purulento' due calcoli della ·grossezza di un cece circa, di durezza ossea a bordi irregolari e di colorito n erastro. Nella notte eliminazione di ·u n altro calcolo pressochè simile ai due precedenti; la ten1peratura int ern a segnò qualche linea di febbre ed all'esame dell'ambito polm.on are si riscontrarono numerosi sibili e ronchi nonchè gruip pi di rantoli sottocr epitanti alla base di destra. Allo schermo cospicua a ccentuazione ·dell'ombra ilare a destra da cui si di.p artivano a ventaglio strie bronchiali marcatissime. Nei giorni successivi le condizioni si mantennero stazionarie ; coll'escreato continuò l'eliminazione ad intermittenza di piccole concrez1on~ calcar ee e ,di qualche fascio di fibre elastichEf calc:ift.: cate. Assenza dei bacilli del tubercolo. Nella notte .del 14 ottobre !'.ammalato fu molto agjtato ed accusando un ·dolore p untorio all' emitorace di destra lamentava un senso penoso di disp11ea. Verso il mattino, facendo alcuni movimenti, fu assalito da ripetuti accessi di tosse stizzosa cbe an dar ono r endendosi vieppiù insistenti e penosi, sì che il paziente obbligato a star seduto sul letto era diSjpnoico e presentava una di screta cianosi al volto. Coll'incalzare dello stimolo alla tosse in ur10 sforzo più intenso degli altri per espettorare ve11. ne colto da una specie di vomica di catarro purulento nella cui massa era contenuto un calcolo brunastro grosso come un mezzo fagiolo. Quasi subito l'ammalato provò un sollieYo e potè 1·iposare. In seguito rapidamente le condizion i miglio1
[ A NNO
I
rarono; l 'espettorazione si ridusse pur contenen· do ancora framm enti calca.rei e qualcl1e fibra elastica calcificata ed all'esame fisico si notò una progressiva risoluzione delle manifestazioni broncl1iali. Allo schermo sempre accentuate le ombre ilari specie al lato ·destro e p er sisten za delle picco le chiazze calcar ee già in precedenza rilevate. Il 21 ottobre il ,p aziente riprese la cura di veranda: l'espettorato era ridotto a tracce ed in esso non fu p iù possibile osservare sia all 'esame 1nacrosco~ico che a quello microscopico e microchimico elem enti calcificati. Una minuta ed attenta ascoltazione d el focolaio di sclerosi apicale, ripetuta p er vario temipo, non ;permise di mettere in evidenza m odificazioni di sorta che potessero far pensare a processi di riattivazione Uno -<'.fie1 calcoli sottoposto ad esame dimostrò la seguente costituzione: Carbonato di calcio Carbonato di Mg. Fosfato di calcio Fosfato di magnesio Grassi e .colesterina Al tre sost. organiche Acqua Perdita e sost. in calc.
\
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0,167 0,008 0,132 0,002 0,041 0,050
0,011 0,007
gr . 0,418 L 'esarr1e batteriologico di alcuni calcoli, previamente macinati e ridotti a consiswn za sciropposa 1nediante addizione ·di soluzione fisiologica., diede esito negativo sia nei riguardi del bacillo del tubercolo che dei granuli di Much. La prova biologica riipetutamcnte tentata inoculando particelle frammentate di differen ti pneu· moliti fu pur essa sempre n egativa. Allestii pure sezioni m•icroscopiche dei due calcoli più grossi seguendo la tecni-ca già indicata e praticantdo oltre le solite colorazioni all'ematossilina-eosina e van Gieson quella delle ftbre elastiche e dello Ziehl . .Neelsen. Il quadro istologico n10strò un tessuto calcificato, granuloso, frammezzo al qt1ale si notavano resti nucl eari imperfettamente tinti, frammenti di fibre elastiche rese più tozze 1p er l 'incrostazione calcarea e l'a ssen za di bacilli del tubercolo. Nei tre m esi che ancora il paziente trascorse in Sanatorio non venn ero ~iù riscontr ate tracce di elementi calcificati n ello sp.u to nè si manifestò riaccension e "tubercolare alouna. Le condizioni gen erali subirono un lieve i)rogressivo miglioramento ed all'atto della dimissione si constatò un aume11to di peso. I pr esenti casi clinici mi portano a due ordint
di co11siderazioni, le une riflettenti la calcolosi polmoi1are a sè come sindrome clinica accPssuaIe le al tre inerenti ai suoi rapporti colla ma' lattia fondan1entale, causale, di cuj (lssa no11 è che 11na delle manifestazioni. Co11 ·id eriamo quindi dapprima Ja sindrome calcol0sa. La sintomatologia che ac compagn~ l'eliminazio11e dei calcoli polmonari può presentare due forme distinte. J,a più frequent~ è quella, direi quasi, attenua ta, caratterizzata dall'espulc;ione del r alrolo senz'altra. 1na nifestazione et-te un accesso •
[ANNO XXXII,
FASC.
15]
Sl::ZIUNE PRATlCA
di tosse piuttosto insistente acco1npagnato da un dolore toracico fugace; do1p o la tosse l'ammalato prova la sen.sazione d'aver qualcosa di estraneo in :bocca e sp·u ta la concrezione, indi non ha più alcttn disturbo. L'altra forma presenta invece un insieme sintomati co piuttosto acuto, episodico, caratterizzato da manifestazioni polmonari talora inquietanti che ben meritano la denominazione loro data dal Dieu.lafoy di « colica polmonare >l. J./ammalato accusa un violento dolore al torace, .di sede variabile, ma ptù frequentemente TPtrosternale ed è colto da una dispnea intensa con sensazione· di mancamento del respiro che Io rende agitato e talora cianotico. La tOS$e completa il quadro presentando un carattere spasmodico, ribelle, incessante; essa è accompagnata da catarro nettamente purulento, talora elin1inato sotto forma di vere vomiche e non di rado arcompagnato da qualche filetto di sangue. La coli-ca polmonare in genere è aipirettica e solo in rari casi venne descritto un accesso febbrile (Morandi, Diamant-Berger) da ascriversi con tutta P.t obabilità a complicazioni. Queste ultime possono essere meccaniche (emottisi, asfissia ) od infettive. L'emottisi probabil1ne11te tm.e origine dal traumatismo determinato nel te5suto polmonare dalle asperità ed. irregolarità del calcolo, meccanismo in altri termini analogo a. quello delle ematurie insorgenti nel cor.so della litiasi renale. Il sangue eliminato in genere nor1 è molto ab·b ondante e ·p er lo più . appare poco prirna della crisi. Alcune volte però l'emottisi p11ò essere una manifestazione prodromica esplicantesi a11che molto tempo prima dell'accesso dl .p neumolitiasi: nell'osservazione del Jaquerod delle ernottisi frequenti e ri.p etute persistettero per cin"' que anni .e non èessarono definitivamente r.he .dopo l'espulsione di un calcolo di media grossezza. In tali casi non è improbabile che la natura del1'emoftoe Viù che meccanica sia da ritenersi di origine con.g esti.v a in rapporto a piccole poussée evolutive o ulcerative esplicantesi in seno al fofocolaio specifico. ·L'asfissia per ostruzione di un bronco da parte di un calcolo voluminoso è un fatto rarissimo. Essa è progressiva, continua e conduce a morte dop~ una lenta agonia (Tice). Frequ enti invece le quali l'aroma, sono le crisi asfittiche durante • lato cianotico fa perdere quasi ogni speranza, ma poi in uno sforzo supremo, con un colpo di tos~e disperato, es'Pelle il calcolo. Come complicazioni infettive vennero segnalate: le bronchiti, le pleuro-polmoniti, l'ascesso del polmone, il piotorace. A vero dire .p erò non è facile sc'e verare le complicazioni sopra,rvPnute nel decorso della malattia causale da quelle di \
l)figine litiasica. Le citate malattie eccezion fatta dell'ascesso polmonare son com·p licazioni abituali . della ttlbercolosi polmonare; esse si ,accompagnano sp-esso a violente crisi di tosse producenti nel tessuto polmonare scuotimenti assai violenti e tali da esser capaci di enucleare dalla sua loggia una calcificazione già parzialmente liberata dal processo ulcerativo delle lesioni circostanti. U11a volta pervenuto nei bronchi il calcolp si comporterà come ·u n cor.p o estraneo e determinerà una crisi di colica polmonare che cesserà colla sua espulsione. Il numero dei calcoli eliminati nel corso di una crisi è in media di uno o due e solo raramente più elevato come in un caso del Ret1maux che raggiunse la dozzina: il loro volume in generale è compreso fra quèllo di un grano di miglio e quello ·di un pisello, meno frequentemente maggiore sì da raggiungere perfino la grossezza d1 una nocciola come n ell'osservazione del Morandi. La loro forma il più sovente è irregolare, anfrattuosa, coralliforme; altre volte ·pitì. sferica, moriforme, si'mile all'aspetto di un tubercolo calsì da rendere riftcato, eccezionalmente ramificata ' l'aspetto delle divisioni bronchiali. In q11anto IPOi alla consistenza alcuni sono assai duri, interamente infiltrati dalle deposizioni calcaree di color grigio ardesiaco, altri .invece di colorito biancastro si presentano più fria:bili. Sezionandoli nella part~ mediana può risultare o una riparti zion e omog.enea .dei sali calcarei sotto forma. di varii -s trati concentrici, o;p pure una specie ·di scorza, di involu.cro calcareo ·p eriferico avvolgente un nucleo centrale liquido o caseoso. In quest'ultimo caso non è raro riscontrare all'esame microscopico qualche •b acillo di K.och, le cui 1prove bio!ogicfie v·erò, almeno nelle ricerche fin ora ri· portate, comprese le mie, sono sempre negative. L'esame chimico delle concrezioni ha ·dato ri'sultati assai differenti, comunque comparando i dati degli altri Autori e quelli personali risulta che il fosfato ed il carbonato di calcio c;ono predominanti e che solo raramente si trova pure in notevole quantità il fosfato di magnesio e l'acido silicico. La ·quantità di materie organic·h e e dell'acqua varia entro .g ran•d i proporzipni 1n rap~or to senza dubbio col grado vario di calcificazione. I.' esame istologico si può dire non fornisca nul1a di caratteristico poi·Chè si nota in seno ad un tessnto omogeneamente calcificato dei detrit1 amorfi e solo raramente elementi ·epiteliali e fibre elastiche. , Un'interessante rarità è quella descri1ta dal Helbig che notò al centro del calcolo t1na ossificazione con neoformazione di corpuscoli ossei e canalicoli. Riguar·do alla patogenesi i calcoli vanno considerati co1ne concrezioni calcaree dell'apparato 1
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l!. POLICLINICO
respiratorio liberantesi attraverso i bronchi ed eliu1ir1ate co~la tosse. La loro origine alct1ni Ja riferiscono al deposito di sali calcarei nel contenuto di cav-erne, non più comunicanti coll'esterno per occlusio ne dei bronchi, altri all'espulsione di frammentj di zone di tessuto rpoln1onar-e cadute in 1preda alla degenerazione caseosa e i Sl1ccessi. va1nente inrfìltrate ,dai sali di calcio, lilbel'antest in seguito a processi ulcerativi. del parenchima cirt ostante; altri ancora stimano che la forrnazione dei calcoli avvenga n ell'interno .dei bronchi specialmente quando esistono 1bronc'h iettasie o r!staigno di secreto bronchiale. Meno frequentP è la. provenienza dei :pneumoliti da ghiandole bronchiali calcificate che in seguito · ad un processo di suppurazione si rompan·o e lascino fuoriuscire i loro concrementi nel lume dei bronchi, sostenuta dall'Elliot e dal Fox. Unica è rimasta l'osservazione ·del Sanden della provenienza da , calciificazioni di un essudato pleurico. La formazione ·delle pietrificazioni ·pleuro-pol1nonari è in rapporto da un lato a turbe nel me, tabolisrno dei sali minerali normalmente contenuti nell'organismo e dall'altro lato ad una specie di attrazione che le lesionì croniche polmonari esercitano su detti sali. Tali speciali condi- · zioni si osservano rvressoch è costantementr, nel corso della· ·tubercolosi polmonare cronica; "infatti ben note sono le modificazioni del ricambio 1ninerale nei tisici confermate ancora recentemente dai lavori del Weil, Mu.ggia e mjei (1) ; del pari è risaputo che le lesioni S1pecifiche son ricche di tessuto fibroso e jalino, i quali hanno un'affinità particolare per i .sali di calcio e che inoltre gli acidi grassi e 1a colesterina contenuti in grande quantità nei tubercoli degenerati fissan o avidamente gli ioni calcici formando saponi insolubili. Veniamo ora al quesito più importante e di maggiore interesse clinico e cioè a quello rif erentesi ai rapporti tra litiasi polmonare e malattia causale ed al significato prognostico che e5sa può assu1nere sem1p re n ei riguardi della malattia fondamer1tale. Ho già .p iù sopra ricordato che la maggior parte degli AA. ritien~ essere · la calcolosi polmonare alle dipen·d enze di un processo tubercolare n1a che v'è per altro chi sostiene possa esistere una litiasi polmonare al di fuori della tisi. Il Forget descrisse una litiasi polmonare primitiva simulante la tubercolosi, la quale pervenne a guarigione do1Po espulsione di varie concrezioni calcaree. A tale osservazione però non si può conn ettere grande v.alore poi chè a quell'epoca non si conosceva quasi il bacillo della tuber1
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Comunicazione Reale Accademia di l\tledi cina di Torino. Seduta 30 maggio 1924. (1)
VERDINA.
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colosi ed il solo criterio seguito dall'A. fu quello della guarigione del paziente, criterio che come di leggeri si cornprende oggigiorno è insostenibile. Poulalion riprendendo le idee del Forget descrisse una pseudo-tisi calcolosa ma esaminando accuratarnente la descrizione clinica del suo caso risulfa che il malato morì di una .pot1ssée miliariforme confermata all'autopsia il che ·p a;·lerebJJe piuttosto in favore di u,na vera tisi. Ho riportato :p•:Lù so1pra le osservazioni del M-0randi e Diamant-Berger in .cui l'eliminazione dei calcoli non fu accompagnata da presenza di bacilli del tubercolo onde venne esclusa la natura tubercolare: troppo bene però sappiamo, orinai, corne in ass·enza ·di un'osservazione clinica e batteriologica prolungata e di esami radiologi-ci è as5ai difficile pronunziarsi sulla natura esatta di. lesioni croniche del sistema bronco-polmonare; d'altron·de non è detto che la presenza di bacjJli debba for·z atamente accompagnare le crisi di 1p neumolitiasi: i casi pubblicati <lal Jacquerod ~ dal Reumaux come i due miei ne danno una conferma. Fox connette un'importanza eziologica notevole alle bronchiti cronic·h e ed alle dilatazioni bron~ chiali, però nel caso che illu stra ritiene che i calcoli espulsi dal malato provengano da ghinndole calcificate che avendo usurato un bronco sarelr·b ero stati eliminati dalla tosse. Si è preteso che lesioni croniche come l'infarto, la cisti da echin ococco, i focolai di broncopneumonjte possano subire la trasformazione calcarea, ma mancano osservazioni d'espulsione colla tosse di calcoli riconoscenti tale natura. Considerando frattanto che per aversi la forma . zion e di focolai di calcificazione bisogna sia in atto un processo polmonare assai lento, torpido, tale cioè da ~ermettere la trasformazione calcarea del.le zone degenerate accompagnata da una reazione ftbroplastica incapsulante circostante, se si escludono certi tumori (Virehow) e l'actinomicosi (Birsch-Hirschfeld) non si può p~nsarfl ch e alla tubercolosi. D'altra parte, conviene non dimenticare che le forme di tubercolosi accompagnantesi a litiasi c;ono assai torpide, sclerosanti tali appunto da essere ·diagnosticate con difficoltà, solo dopo una lunga osservazione corredata da ripetute ricerche di laboratorio e radiologiche. A·p pare quindi quanto ditftcile sia l' affermare I' esistenza di una litiasi polmGnare primitiva, indipendente da tubercolosi e come non ci si possa facilmente associare al Niemeyer quando dice che « la più disgraziata sorte che può capitare ad un pseudo-tisico polmonare d'origine calcolosa sia quella di divenire tubercoloso » . 1
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SEZIONE PRATICA
Premessa quindi la pressochè esclt1siva importanza della tu bercolosi nella comparsa d elle crisi ·di litiasi polmonare viene naturale il chiedersi e l'indagare quale ri1percussio·n e essa espl ichi sul focolaio specifico, sia pur esso obsoleto, e se, nei rigual'di di quest'ultimo, sia ad essa da connettersi un s ig nificato prognostico speciale. Secondo Poulalion il giudizio prognoc:.tico lontano della pneumolitiasi nei tubercolosi sarebbe sfavorevole << .p oichè se pure tale manifestazione fornisc e la 1prova che il malato ha avuto ra,.pacità di guarire i suoi tubercoli, tuttavia rlimo<;tra c.he le lesioni ulcerative si sono stese. J aquerod ritiene che le emottisi di origine calcolosa hanno una influ enza d ecisamente sfavorevole sul decorso della lesione specifica polmonare, pochP sarebbero l'espressione ·d"un a ·p oussée co11gesti va od infiammatoria. E·h rlich sostiene che la presenza delle tetradi n ello sputo sia sempre l 'indice dell'apertura di vecchi focolai calcificati e quindi il segno che il processo infiltrativo va aggravandosi ed estendendosi. Tale esclusivismo .p rognostico nettamente sfavorevole ·p erò non credo sia aipplicabile a tutti i casi tanto più che n on è affatto confermato dalla descrizione ·delle osservazioni cliniche ri1p ortute nella letteratura n è da quelle da me più sopra illustrate. D'altrond e, considerando attentamente la que, stione, appare chiaramente come di fianco alla possibilità che l 'eliminazione del calcolo sia r ealmer1tP da mettersi in ra:pporto con una poussée evolutiva che ha reso libero il fo colaio polmonare calcificato, ulcerando il tessuto circostante, possa pure darsi l 'eventualità che l a concrezione calcarea .p rovenga da una caverna o da una dilatazione bronchiettasica dove o si sia ad dirittl1ra originata o già da tempo trovavasi libera. Ne consegue che nel primo caso l'espulsione del calcolo colla tosse ha significato di a ttività getminativa in seno alle l esio·n i SfPeciifi~he. quindi comporta un giudizio prognostico poco favorevole; nel secondo caso invece non è per nulla da co11nettersi con riattivazione- di focolaio, donde una prognosi buona. Tale' diftf er enziazion e non è possibile cbe seguendo., spogli d ' ogni :p reconcetto assolutismo, i1 rnalato poichè n el caso di riaccensione inftltrativa dei focolai specifici abbiamo la comparsa di sir1tomi e manifestazioni più o meno evidenti che ci testimoniano la riattivazione del proceBso tubercolare, nel secondo caso invece ci si trova di fro1~te a manifestazioni accessuali pressorhiè simili a quelle che danno i corpi estranei del po1!none (e1nottisi, vomoche, ecc.) le quali scompaiono completamente coll'espulsion'e d el calcolo. 1
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L'affermazione quindi che la ìPresenza nello sputo di calcoli o· ·di altre concrezioni calcaree stia 11ecessa r ia.m ente ad indicare un'apertur.a di fo colai calcificati e di conseguenza rappresentanti un aggravamento in a tto non può essere sostenuta. Nella pratica converrà attenersi n el giudtzio progn ostico lontano della calcolosi polrnonare anzi chè ad eccessivi assolutismi non troppo ·fondati ai criteri forniti dall 'esame del paziente i quali connessi colle manifestazioni calcolose da11no la possibilità ·di orientarsi esattamente non dimenticando frattanto che in ogni caso ci si trova di fronte ad un organismo che re:l.gisce efftr.acf\n1eTJ.te a ll' infezione b acillare 1poichè i . calcoli dirnostrano che esso è stato ca.p ace di incap sulare e calcificare i propri focolai tubercolari. BIBLIOG·R AFIA. P. tBATIGINÉ. Revue intemationale de méd. et de chir. Paris, 1917, .p ag. 67. L. BESNJER. Bull. et m é m oires de la Soc. m éd. des hòpitaux de Paris , 1865, t. II , p. 19. A. DICl{EL und E. GRUMMANN. Berliner Klin. Wochenschr., 6 gennai.o 1908. A. CADE, J. 1GUERIN. Lyon m édi1cal, 19-14, pag. 220. I. CHEVOLLOT. Journal des 1prati·oiens, Paris, 1898, p. 42.9. Io. Année médicale de Caen, 1898, p ag. 73. DIAì\IANT-BERGER. R evu e international de la tuberculose. Paris, 1906, pag. 263-264. G. DIEULAFOY. Manuel de patol.ogie inter1ie. P aris, 1901, t. II, pag. 385. B. N. DUBINSKOI. Vrati s,l oe Delo, n. 1, pag. 38, 1924 Carkoff. C. EHRLICH. Sulle formazioni cal caree nello spu.io nella lube-tcolosi pol!monare, tesi Carkoff, 1920. A. R. ELLIOT. Journal medical Assoc. Chicago, 19"22, pag. 1311. A. FRA ENI~EL. Bullettin médical, Paris, 1889, pagina· 267. FORGET. Union m édical e, 1884, t. VIII, n . 122, pagina 497. Fox. Journ. medical Assoc. 'C hicago, 1923, pag. 175. A. GERHARZT und: STRIGEL. Bra u er 's Beitrage zur K lin. der Tuberkulose, vol. X, n . 1. M. llELBIG. Munchener mediz. Wochen schr ., 1916, p ag. 1483. H. HOESSLIN. Das Sputtlm, 1922, S1Pinger, Berlin. JAQ!JEROD. Etudes sur la tuberculose (5° S.) de la Station cli mati que de L ey sin. Paris, 1922, p. 127. l\tlAVERS and \\TELI.S. 'fhe a m erican review of tuber colosis, vol. VII, n. 1, 1pag. 1, 1923. U. MORANDT. Gazzetta degli ospedali e delle cliniche, n. 7, pag. 65, 1912. BERG-NILSSEN. Norsk mag. for Laegeviden skaben Kristiana, 1907, 5, R. V. , 653. · PoutALJON. Les pierres du poumon, de la pl~v.re 'et des bronches. Thèse de Paris, 1890. L. REUMAUX. Contribution à l 'étude de la lithiase. pulmonaire. J>aris T·h èse, 1924. TICE. London m edical chir. transaction , 1920. T UFFIER. Bull. et mémoires d e- la Soc. de chirur. de Paris, 1909, pag. 503. V IRCIIOV\'. Kalk..Metastasen in arch. fiir pathologtsche anatomie und 1p hysiol. und fu r Klinische m ed. B erlin 1855~ VIII ·B and. S. 103; IX 1Ba nd. s. 618. 0
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IL POLICLINlCO
NOT·E E CONTRIBUTI. Un caso di Kala-.A..zar in una donna di 23 anni p er i 1 dott. 'PIETRO TIMPANO, .R eggio Cal llibria. Il I<ala-azar o leishmaniosi interna non è più una malattia così rara come si riteneva fino a p ochi anni fa. Dall'epoca in cui il Pianese ri· scontrò a Napoli il primo caso (1905) ad oggi, il numero delle osservazfoni è andato rapidamente crescendo, sopratutto nei paesi più meridionali d'Italia. • U11 e~ ~e.:>a letteratura esiste. già sull'argomento, non solo riguardo alla .b iologia ·del parassita (leishmania infantum), ma anche riguardo all'ep1~ demiologia, al decorso clinico e alla tera-pia. Ma lo studio clinico di una. malattia, specialmente se poco comune, no~ può esaurirsi alle 1p rime osservabioni. 1Gli studiosi delle malattie esotiche avevano già stabilito che il Kala-azar nei paesi d'ella zona m.e diterranea è malattia dei !bambini e della iprima infanzia, mentre nelle Indie co~pisce gli individui in tutte le età. Per la leishmaniosi interna delle Indie s1 pa ·· ancora da alcuni autori di una specie parassitaria diversa: leishmania Donovani, senza che, però, si sia recato il conforto di sufficienti prove scientifiche. Il caso, di cui verrò espon e11do 1a storia clinica, mi sembra interessante appunto perchè dim ostra che da noi il Kala-azar può colpire gli adulti, e perch.è si presta, nei riguardi della terapia, ad alcune :Lm·p ortanti considerazioni. M. A., di anni 23, maritata senza prole, da San Lorenzo (.R eggio 1Cal~bria). 1Gentilizio negativo. Niente di importante nell'anamnesi personale remota. Due anni fa ebbe un aborto. -D'allora cominciò ad accusare debolezza generale, inappetenza e febbre irrego·l are. Nel dicembre · 1923 le febbri aumentarono d'intensità e l'amma.Jata divenne pallida e sempre più debole. Nel dubbio di lues, un distinto medico le praticò un'iniezione endovenosa di novarsenobenzolo (gr. 0.15). Successivannente ebbe vertigini, stanchezza notevole, palpitazione, diarrea. In seguito si fece fare 20 iniezioni di bicianuro di mercurio. Le febbri continuarono, come prima, irregolari e lo stato generale non subì alcun miglioramento. Venne provata la chinina per via ipodermica per molti giorni e poi la mistura Baccelli. La febbre subì qualcl1e lieve remissione, ma non cadde mai. La debolezza e il pallore si accentuarono sempre più. IJ 19 maggio 1924 venne a farsi visitare. E. O. Costituzione generale assai scadente, colorito della cute giallo cereo. Sistema glandolare: alcune glandole nelle regioni latero cervic ali e inguinali, molli e spostabili, indolenti. Apparato respirato1io: nulla di notevole. Cuore: soffio dolce sistolico alla punta.
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Addome: milba rr1olto tumefatta . Il bordo i11-
feriore iSOrpassa di quattro dita la li11ea ombelicale traversa. I margini sono rotondeggianti, la superficie liscia, la consistenza piuttosto dura. La palpazione provoca dolore. Non si notano pulsazioni di sorta. Fegato: debordante ,dall'arco costale di circa due .dita. Edemi ai malleoli. Esa·rne delle urine: D 1021, albumina assente, ZU·OChero .assente, urea 13.20%. Nulla di impor· tante nel •sedimento. Esam e del san~gue periferico: assenza di paTassiti della malaria e di let1.cociti malaniferi. Leucopenia, notevole oligocitemia. Esame del succo splenico: quattro preparati colorati col May-Grunwalds-·Giemsa : in tutti ·h o notato ia presenza di nwm.erose leishmanie. L'inferma si lagna di anorresia, ronzii alle oreochie, sensazioni di verti.g ini, f aieili palpitazioni, ·d i stitioel1ezza alternata a diarrea. Il 31 mag.g io inizia la cura endovenosa di tartaro stibi ato E il prin10 caso" se non mi inganno, di leishmaniosi \ 'isceTale i11 individuo adulto (23 an-
ni) che si osserva nei paesi dell'Italia meridionale e insulare. Casi ·di leishmaniosi in individui dell'età di 13 a 14 anni n e vidi già due : uno nel 1913 a Melito P. Salvo (Reggio Calabria) pubblicato in cc Malaria e malattie dei paesi caldi », anno IV, :fase. IV, e uno· in quest'anno, in persona di una .g iovinetta di Bagaladi (Reggio Calabria), attualmente in cura nell'oi;pedale « G::tribaldi » di Melito P. Salvo. Un caso osservò Lacava in una gi•Ovinetta di 14 anni (Vedi atti della Società Italiana fra cultori delle · malattie esotiche, pag. 127, Messina 1913). Ora c'è da domandar.si: esistono anche da noi le leish'fnariie delle Indie, ossia la specie' di Leisl1.1nania D onovani, ovvero la presenza contempo.r anea di 1casi di leishmaniosi viscerale -t anto nei bambini quanto negli adulti 1Parla a favore di una specie unica d~ parassiti? Questa seoon·da ipotesi •S embra l·a più fondata. Per quanto riguarda la ierapia, il tartaro sti:biato, che ri1nane an-cora l'unico IJ'imedio efficace contro la leishmaniosi, s i suole sommintstrare nei ban1bini fino a: tre .anni alla dose di 2-5 eme. della soluzione all'1%, per via endovenosa, e nei ragazzi, alla dose di 2-7 eme. iLe iniezioni si praticB.no con due ,giorni di intervallo. Vi sono, però, degli esempi recenti che dimostrano come si siano iniettati nei Tagazzi · anche 10 1cm·c. della so'luzione sopra indicata. Le albuminurie, che spesso i11sor.gono durante la somministrazione del tartaro stibiato, se co11.Sigliano il medico di andar r.auto e di sospendere. qua11do occori-e, la cura per alcuni giorni, non devono destaTe eaagera:ti timori e costringere il medico ad abbando11are, senz'altro, un trattamento veramente specifico.
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SEZIONE PRATICA
Un 'altra domanda. sorge sipontanea : e fino a che punto :posso110 essere superate le dosi ordinarie di tartaro stibiato e il titolo di conce11tra. zione della soluzione? / Il caso sopradescritto dimostra la tolleranza ' del tartaro stibiato somn1ir1i.strato a dosi più elevate e in soluzioni più concentrate del solito, a giorni alterni. E vero che non si tratta di una bambina, ma di una donna dell'età di 23 anni, n1a è vero anche ohe il tartaro stibiato è un rimedio eroico, ·d i cui è noto il p·otere tossico nell'organismo umano, e il suo impiego richiede sempre attenzione non &elo per ciò iche riguarda le proporzioni delle do·s i, ma an·c he la preparazione delle soluzioni, la qualità del farmaco, l'attività del ricambio e la funzion~lità renale. Io ho cominciato con l'iniettare 2 eme. della soluzione di tartaT·O stibiato al 2% ed ho elevato la dose 11>rogressivamente fino ad iniettare 5 cm·c . della soluzione al 4%. H o1 fatto complessivamente 16 i11iezioni nelle vene della 11>iega del gomito ed ho iniettato gr. 1.97 di tartaTo stibiato. I.e iniezio11i, come ho già detto, le ho praticate a giorni alterni. La tolleranza da parte dell'infetma è stata incoraig·g iante. I ripetuti esami delle uTine non hanno dimostrato mai presenza ·di al!bt1mina o altro d1 notevole. Solamente dopo le iniezioni di 12-15 e 20 centgr. di tartaro stibiato l'inferrna è stata colta, più di uria volta, ora ·da :sen•s o di bruciore :-J.1la gola, ora da vomito, ora da leggero raffreddamento delle estremità, da lieve diarrea e da capogiri. Il polso si è mantenuto sufftcie11temente valido e mai si sono verificate aritmie. I disturbi hanno avuto sempre breve durata. La febbre, dopo 29 giorni, carlde de·f inittvamente. L'ammalata, dopo avere riposato una settimana, ha. i11iziatc1 cure 1·icostituenti con preparati di ferro. ·dli arsenico, di lecitina, che ha co11tinuato 1per più mesi. Le mestruazioni, che dal di·i..;embre 1923 al luglio 1924 mancavano del tutto, sono tornate nell'agosto del 1924 e contir11Jano tuttora regolari. Il ~ novembre visito ancora la :NI.: è be11 nutrita, ha colorito roseo, il f~ato è nei limitl normali, la milz.a deborda di qualche ·dito dalrar~o costale e non è dolente. :B oii>portuno ricordare, a proposito della to.lleranza del tartaro stibiato, ché alcuni farmacologi banno osservato che mentre <:on la somministrazione d.i 5 centjgr, sciolto in un litro di acqua, da bere a bic·c hieri, si può provocare diarrea senza vomito, con la .somministrazione di 30 centgr. a 1 gr. in 125 gr. di acqua, da prendere a cu·c chiaini di ora in ora, non si proyoca nè cì1arrea nè vomit-0. l\Ia a parte ogni consjderazione farmacologica, 1
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è fuor di dubbio cl1e per la tolleranza del tartaro stibiato è sopratuttò necessario ohe questo
sia pur-0 e conservato in vasi ben chiusi, cl1e la soluzione sia preparata di recente e accuratamente sterilizzata, che non vi siano alteraz1on1 del rican1b:io o lesioni renali. Alla ,puTezza del farmaco e alla freschezza della soluzione, oltre che alla man°c arlza di disturbi renali e del ricam'b.io, io rredò di dovere attribuire in mas5ima iparLe la buona tolleranza del tartaro sti·bi~to nella M. Dall'-0sservazione clinica, sopracitata si déduce: 1° che anche n ei 1paesi ·del Mediterraneo esistono <.:asi di leishmaniosi interna negli adulti come nei bambini. 2° .che il tartaro stibiato· 1può essere somminitStrato a dosi alte e in soluzioni concentrate, purchè si abbia cura di adoperare prodotti puri e soluzior1t recenti, e non , .i siano speciali controindicazioni. 3° che gli effetti teTapeutici so110 più pronti e sicuri con la cura inten.s tva del tartaro stibiato. . BASILE
C.
BI:BLIOGRi\.FI.t\. I -e1,shmrzniosi interna . .L\nnali d 'J.gie-
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Pubblicazione interessante:
AUGUSTO MURRI.
Dei · Medici Futuri. Questo lucido lavoro critico dt>ll'insigne Maestro fu pubbli· cato nella. nostra. e Sezione Medica > del 1920 e per quanto, in separata brochure, ne fossero state stampate parecchie centi· naia di copie, tuttavia le edizioni sia. del numero della e Sez.ione l\1edica >, sia della < Bro~hure >, si esaurirono rapida· ' mente. . Pressati da numerosissime ed incessanti insistenze, abbiamo r1.stampato la. magnifica monografia, e vi abbiamo potuto aggiungere un recente riuscitissimo ritratto dell'illustre uon10 in ' formato 15 x 19, stampato ~u carta. patinata. ~ un'elegante brochure, di 47 pagine, <.!ella stessa grandezza del ~ Policlinico>; costa L. 8, ma ai nostri abbonati viene spedita per sole L. 6. 5 O, franca. di porto. Invlnr" ' 7 n~lia postale a.1 Cav. LUIGI POZZI • Via Sistina, u. 14 • Boma. '
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IL POLICLINICO
(ANNO XXXII,
FA..~ C.
COMMENTI.
SUNTI E RASSEGNE.
Immul_!ità da infezioni chirurgiche.
SISTEMA NERVOSO.
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Nell'articolo del dottor Segre com.p arso nella I falsi neurastenici. Sezi0ne · Pratica ·del Polic linico del 9 febbraio (M. KOBYLINSKY. Tiip. Marsano, Genova 1921). c. a. c'è un punto che, potendo creare co11fusioni, V'è una malattia che il pubblico e molti medici mi spinge ad interloquire. gravan-0 ogni ·giorno di un ·p1eso ingenite, adIl Segre afferma che . un'infezione chirurgica dossandole forme morbose di patogenesi assai guarita n on conferisce immunità. Siamo d'accordiversa : è questa la neurastenia di Bear.d. B bene do: l'osser,razione di ' tantissimi casi ce lo diche queste false lincrostazioni le quali han110 m ostra. Ma il disaccordo nasce sull'interpreta- . fatto a:ssumere al quadro n eurastenico una granzione. de vastità, ven gano a cader e e che i1 nucleo originario, già di per sè stesso abbastanza comE g li dice che i germi dell'infezione chirurgica ' locale n on danno immunità generale cc iperchè , ples.f;O, riappaia nella sua integrità. Non po.chi son o meno accessibili dei germi dei vaccini alle dei così detti neurastenici n on sono altro che dei sosta11ze di difesa dell'organismo >> e crea in tal ciclç>timici iniziali, .oppure individui ohe si tromodo una distinzione netta tra il meccanisn10 yano nel ,p rimissimo stadio della demenza precoce e così via. 1Si dimentica cioè che, di fredella vaccinazione i oui germi sono açcessiquente, molte p·sicosi e n on poche malat tie orbili, ecc., e quello della infezione chirurgica.. g·aniche d el sistema nervoso incominciano cou_ l\1a non . si dispiaccia il collega se gli ricordo disturbi assai vaghi e generici, che hanno qual(lascio da rparte il tipo di immunità di Salieri, che a ffinità, per la l oro indeterrnrinatezza, co11 iu cui i germi diventerebbero a ccessi-bili) che n on quelli della neurastenia. Ac.ca·d e per tal modo che i germi ma le loro tossine stimolano i poteri di si ingrossan.o erroneam ente le file dei neura"tedifesa dell'organismo, e tossine batteriche oltre- nici, e si possonç> avere d'altra .p art.e conseguenze pas ~ano il focola'io chirurgico, e 1 p otrebbero quin- esiziali •s ul futuro decorso delle singole rnalattie. B opportuno quindi che anche il me~ico pratico di provocare l e suddette difese, come in realtà abbia una qualche conoscen za dei quadri patofanno, se no n on avremmo guar1g1one. 1\IJa, si dice, l 'immu11ità, dopo la guar igione. logici che esorbitano dalla neurastenia propriamente detta, in quanto C·h e la terrupia più profi· nOil c'è. L' immunità non ha valore assoluto: può du- cua è quella che d eriva da una diagnosi precoce e precisa. L'A. si limita qui a trattare la cjclotirare tutta la vita, può durare pochi anni, pocl1l mia, la .p sicasten'ia, la logopatia richiamando giorni. B question e di grado. Ma il m eccanism o l'attenzion e sui caratteri psicopatologici di quedifensivo dell'organismo è sostanzialmente uguasti fa1'si neurastenici. le tanto n elle . infezioni locali quanto n elle geUno \dei ti•p i m;eno riconosciu!i dal m edico n eral i e n ella vaccina zione. Ciò sarà dovuto alla pratico è il ciclo tirwico, c'he vagabonda dall 'uno diversa qualità delle tossine, alla varia esau ri- all'altro dei -ga!binetti medici, prima di cadPre bilità dei germi, al loro differente potere di ac- nel giron r manicomiale. B un in·dividuo nel qunle climatamento. ·Così n elle vaccinazioni preventive l'energia psichica subisce oscillazioni quantit:icontro il tifo, il colera, il vaiolo abbiamo un'im- tive ora lente ora rapide; egli stesso descriYe munità di 1pochi anni, mentre essa dura quanto le angustie del suo spirito in modo così nitido la ·v ita n elle vaccinazioni consecutive ad una e stereoti;p o c.he, al racconto di una fase, si inmalattia esan tematica superata. Viceversa altrb travede e si presenta quella suc,cessiva. Accusa infezioni vinte, ancl1e se molto gravi, e anche un sen·so vago di tristezza, a cui tien dietro se si è ricorso alla vacc inoterapia, possono reci- un senso pen oso di angoscia che vela l'avvenire di fosche tinte. Si sente come f'straneo al moudivare ;pi11 ,-oltè: pneumonite crupal e, eregipela, do che lo cir conda e, rotte le fila della trama che foruncolosi, fa,,i. :E: una caratteristica delle infelo legava agli altri, ~i ripi ega su di sè ste5SO e zioni da <:ocohi, di non dare un 'immunità dusi sprofonda poco a poco in un'autoanalisi co11ratura. tinua, minuta, scoraggiante. Viene cosi alla eonDa l punto di vista pratico quindi occorrerebbe Yinzione dell'inutilità della propria esistenza ed Yaccinare di frequente rorganismo contro le in- è questo che cond;uce talora il malato in quc ·ta fezioni da cocchi se si volesse renderlo jmmune fasP inizial f' al suicidio. .A.lla depres'3ione e 1110da queste. ziona.le, si acco1npagna un rallentame11to delle funzioni intellettiYe, di cui il malato ba coscicn· Dott. FRiL~CESC'O L ECCJSO• •
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SEZ.IÒNE PRATICA
za, ed un indebolimento della volontà, in generale anzi, un intoppo 1p stcom-oto;rio, per cui l'in· ... diYiduo accusa una certa .difficoltà nel mettere in azione i propri m eccanismi muscolari. A questo ·p eriodo, più o meno fugace, subentra ,un quadro del tutto diverso, caratterizzato è!a animazione emozionale, da acceleramento dei J)rocessi intellettuali e da agitazio.n i psicomotoria. Elevatis.simo il tono dell'iumore e, ·p er ciò che riguard·a i p.rocessi intellettivi, una leggerezza ed una celerità che gli erano ignote. L'eloquio è facile pronto, l'attività ml1scolare è in. stancabile ed inesauri·b1ile. Non tarda poi a seguire un 1periodo di defervescenza emotiva intellettuale e motoria ed infine una fase di cal· ma, fino a che un'altra volta ritorna la scontentezza, il torpore, l'abulia. I Accanto alla depressione emo•zionale può osservarsi l'erompere improvviso di un eccitamento che interessa i)erò la sola sfera intellettiva. Ma, sopra il torbido incalzarsi di idee, ·di rappresentazioni e di associazioni, aleggia e domina pur sempre lo stato affettivo dhe dà al quadro movenze e tinte sue pr01Prie. G-osì pure, nella fase depress.i va p·uò aversi un'eccitazione n el campo della volontà e della sfera psico-motoria; l'indiVi·d uo si ·p rodiga in movimenti e, nella medesima stanchezza, •p are cl1e cer chi di stordire e di esaurire l'eccitamento che lo turba. =D i solito però i tre sintomi accennati si trovan o tutti raggruppati. v-i sono poi stati ciclotimici poco accentuati, 1r1 cui i distt1rb1 sono assai vicini allo stato di n orma' ltà e sorge allora il ·p robil ema c;e cioP ~i tratti di alcunchè ·di analogo all'attività psichica dei nor1nali od invece di una vera anomalia nella distribuzione dell'energia psichica. In realtà, le ()Srilla:oioni dell'umore che si osservano n ei normali . anche se presentano un certo ritmo, lianno una _periodicità meno regolare e sono al la di· pendenza di cause visibili, di drammi intimi , ·di delusioni naturali e così via. • 11 periodo {.ii eccitazione della ciclotimia i)Uò essere contrassegnato da ùn'efftorescPn7a creatrice a cui la società de,ve talvolta il dono di veri e !p roprii valol'i intellettuali ed artistici. I.o studio diligente della vita di non pocl1i U·Omini celebri flirnostra in essi un avvicendarsi di fasi a tona. . lità diversa, cioè di vere fast ciclo-timiche e ad esse si debbono attribuire 1i frutti svariati e, spesso, 0pposti della loro produzione. >lel gruppo dei psicastenici, la coscienza è invasa da, jdee e da rapp~esentazioni in contr asto ~ol contenuto della coscienza stessa e l't.o coseiente che vede estendersi nueste idee ossessive fastidiose e dannose, lotta contro tale inframmettenza ma, tro.p po sipesso, inYano. Una vo1ta en0
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trate nella éoscienza, le idee ossessive scompi, gliano e sovvertono il n aturale funzionamento del pro.cesso associativo. Le ra·p presentazioni osses . sive son o accompagnate da •Uno stato emozionale così forte che ogni freno della critica individuale si allenta e si rompe. Questo stato emozionale si presenta in forma di paura e di terrore per qualche oggetto, ,p er qualche animale, ~er qual. che atto da compiere, paùra cih e lo ste~so psirastentco riconosce infondata ed assu!'da, ma di cui non riesce a li'berarsi. Il 1p sica stenic-0 è dl1nque contraddistinto da tate panra esagerata, dalla diffidenza patologica, dai dubbi e dalle continue oscillazioni, a c11i si agg-iungono una scrupolosità ed una pedanteria al· l'eccesso e la piena ·Consapevolezza delle pro1prie stranezze e dei .p roprii mancamenti psichici. A ciò si accomp·a gna l'int~grità del senso rn·oraJe che può ànche ipertrofizzarsi -in un altruismo a tinte patologiC'he. Nella prolungata e segr(lta lotta cosciente .fra il senso morale e la vitalità di ordine inferiore, queste linee e que5te ti·n te di mor·bo.sità compaion o e. si ~pprruon·di scono n ella psiche del soggetto. U11a scena opp osta ci si presenta nP.lla lngopatia { psi ~ o .ncurosi ragionante dei france5i). Il logopa tico non 11a dubbi, non 11a incertezze: i su oi atti . non svegliano in lu L al.cuna titubanza, non lo arrestano un istante n ell'eloquio, n ella vita psi, chica. ll suo ragionamento, però, ha ·b asi arti:fi ciose e fragili; b·a lza subito ai nostri occhi la sua ir1clinazione al paralogismo. Le sue ved11te sono linilaterali, le sue concezioni fondate s11 elementi sempl.ici e banali e, pur quando il r<=\ !Tionamento semhra assumere un contenuto di originalità, di r ado si riscontra una vera ris1Pondenza con la realtà esterna e, ancor più raramente un nucleo sostan ziale di qualche valor e. Alla diminuzione del senso critico, si aggiunge un difetto più o meno p·r ofondo dcl senso m o, rale, che lo spin.ge talvolta su vie pericolose; ut1 numeroso .gruppo di ·prodi.ghi dissipatori, che giustificano con sottigliezza i loro trasporti 11el!a vita quotidiana, a1Ppartien e a questa ca·tegoria. Si ha inoltre un certo grado ·di eccitamento del1'attività psi-chica, sicchè il logo.p atico è pTonto ad agire, sempre affaccendato, tu.mult11oso, da egoista o da falso altruista, sostenendo con fine dialettica la sua maniera di comprendere la vita. E necessario che il campo della neu.rastenia sia anzitutto sgombrato da queste entità ·m orbose che, all'inizio del loro &viluppo, possono aYere qualche son11iglianza :fisionomica con la malattia di Bea"'.'.'·d; il medtco ne .d-eve coglier e, n0n tanto le linee uguali, ma quelle d•i scordanti. · Sulla esatta diagnosi, si fonderà la terapia, non a b.aJSe dei sol·i ti ricostituenti, sedativi ed /
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lL POLICLINJCù
ipnotici, ma mediante un trattamento psichico razionale adatto alla mentalità del sjngolo indiYi.duo e IPOSto ii1 opera con sagacia e .p azienza da uno specialista. FILIPPINI.
La pallestesia. .( 1) ~ r'ELSANI
e
SARNO.
N euro·logica, 1924, n. 3).
Gl:i AA. si occupano ,diffusamente d-ell' argo. mento, citando e confutando le opinioni ·di nùrnerosi Autori che se ne sono occupati e riportando le loro osservazioni personali. Ancor oggi si discute se lo stimolo determinato dal diapason vibrante sia localizzato (Eg:ger), o si tra.. smetta a distanza (1Minor); si .discute se la percezione spetti alla cute (Treitel, ecc.), o al periostiò e all'osso (Egger, Frank), o a tl1tti i te~ suti prof on.di (.S eiffer), ·o anche ai superficiali ~Becterew) , o ai tronchi nervosi (Noische'Vlr~ky) . Si discute anche se la pallestesia debba eonstderarsi come una speciale tforma dj sensibilità o se debba considerarsi -come una forma di sensibilità mista, cioè come un'associazione delle diverse forme di s·ensibilità elementari, superficiali e .p rofonde. Quest'ultima opinione sembra la più attendibile; sembra anche che lo stimolo si trasmetta in prevalenza per la via del tessuto osteo-periosteo, senza però potere escludere che vi pren.dano parte anche gli altri tessuti. Sarebbe troppo lungo riferire le esperienze con1piute dai numerosi autori, le opinioni da loro emesse, le discussioni sorte allo scopo di armonizzare tra loro ipotesi diSP.aratissime. Ci limiteremo a ricordare cl1e Frank, autore d1 un recentissimo lavoro sulla pallestesia, sostiene cl1e gli stimoli vibratori si trasmettono attraverso fibre nerYose periostee a ciò specialmente deputate; che le fibre destinate a trasmettere . gli stin1oli 'Pallestesici attraversano le corna anteriori e ascendono nel fascio piramidale laterale omolaterale; che . i disturbi della pall estesia sono precoci e costanti (più del Babinski) nelle lesioni del fascio 1p iramidale; èhe le fibre conduttrici pallestesich e decorrono nel cavo rnotorio del tronco nerLa pallestesia o sensibilità vibratoria fa parte .del gruppo delle sensibilità 11>rofonde. L'esame di essa, introdotto da Egger, si pratica con un diapason vibrante che viene appli.cato sulle supe1·fici ossee facilmente accessibili (piede, ginocchio, clavicole, ecc.). Le viibrazioni del diapason determinano nel soggetto in esame una speciale sensazione di ronzio, di durata e intensità variabili a seconda dei casi. Confronta il presente articolo \I)er quanto si r:Lferisce alle vie di trasmi5sione dello stimolo vibratorio e al Yalore da attribuire ai disturbi pallestesici. (1)
A. PARLAYECCHJO.
voso periferico e che prima di penetrare nel rr1idollo spinale esse, assieme alle altre fibre se11::,1, tive, vanno all e radici posteriori; che, probabil, mente, il centro della sensibilità vibratoria è posto nel girus postcentralis o nel resto del lobu.s parietalis; che la gravità dei disturbi pallestesici. è in rapporto col numero dei nervi lesi e colJa ·g ravità delle loro alterazioni. Felsani e Sarno per molteplici osservazioni e considerazioni non .possono esser d'accordo con lui; .p er brevità riferiremo le conclusioni alle quali questi due autori sono pervenuti, non potendo intrattenerci sulla discussione, data l'indole pratica di questa sezione del giornale : 1) La pallestesia è una speciale maniera di percezione di uno stimolo complesso di tatto e di .p ressione a rapida interruzione; e.sso stimolo si trasmette attraverso le vie comuni della sensibilità generale; 2) Le variazio11i pallestesiche sono in rapporto alla diversa conducibilità nervosa, alle condizioni fisic'he dei tessuti che le onde vibratorie debbono attraversare e alla natura dello stimolo meccanico; 3) La prova pallestesica ha importanza diagnostica e prognostica quando, in caso di gravi paralisi che non abbiano colpito tutto il segmento jn esame, permane la conduzione della vibrosensibilità, pur avendosi la R. D. all'esame elettrico; 4) La percezione della sensibilità vibratoria su: bisce, anch.e in soggetti normali, delle variazioni notevoli a seconda dell'intelligenza e della reattività fisiologica del soggetto in esame. Ne consegue che il risultato della ·p rova pallestesica dev'essere volta 'Per volta vagliato insieme agli altri segni. ALFREDO P ARLAVECCHIO.
VIE URINAR I E. •
Le infezioni n1·ina1·ie c1·oniche da colibacillo. f.J. •
TH0~1soN-vVALKER.
The Practitioner,
•
marzo
1925). I
Se ne distinguono 3 tipi clinici: 1) cistite cronica; 2) cistite e pielite ricorrenti; 3) bacilluria con tossiemia generale. La cistite cronica, più frequente nelle donne, è r.arattcrizzata dalla pollachiuria, sulla quale non di rado esercita notevole influenza lo stato mentale del malato, volto tutto alle proprie sofferenze vescicali. Il dolore è frequente, ma l'uretroscopia nor1 mostra a'l.cuna alterazione note\'ole, eccettuata una modi ca tumefazione dPlla muros!\. Oi tanto
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SEZIONE PRATICA
in tanto può sopravvenire una lieve recrudescePza della malattia, con febbre, dolori lombari e muscolari. Una cistite cl1e si sviluppa gradatamente in in~ dividuo vecchio e si cronicizza, accompagnata o non da ematuria, deve iar pensare sempre al medico pTatico all'eventualità di un neoplasma. La ci.stite e pielite ricorrenti possono ·p resentarsi tanto in soig getti la di -cui urina tra lln attacco e l'altro resta settica, quanto ·i n soggrtti con urina perfettamente stèrile negli intervalli. In questo secondo caso bisognerà 1p ensare o che permangono in un punto delle vie urinarie dei focolai dj sep1Si, i quali periodicamente si aprono svuotandosi del loro contenuto, o che si riproduca di tanto in tanto una n·u ova infezi0ne per condizioni morbose croniche ,d ella vecscica. La bacilluria non è data sempre dal colibacillo, ma tale germe è quello che con più .frequenza si !'itrova nelle urine, le quali appaiono torbide e cti odore nauseabondo, con ,p resenza di scarsi leucociti e ·cellule di sfaldamento delle vie urinarie. La tossiemia generale accompagna spesso tale stato morboso, ma non è caratteristica di questo solo, perchè si ritrova spesso nella cistite cronica e negli altri tipi di infezione urinaria da colibacillo. Perchè la terapia abibia successo, è necessario che venga diagp.osticata con esattezza la sede dell'infezione. Bisogna inoltre escludere che si tratti di un processo tubercolare, di un diverticolo, di un calcolo, di un neQPlasma, e a ta.le scopo si userà la cistoscopia e la radioig rafìa. Il trattamento dovrà essere : medico, vaccinico, locale, operativo, intestinale, a seconda dei vari casi. Il trattamento me,dico com·p rende la somministrazione di diuretici in forma di acq11e minevegetali, ad esempio di . rali leg:gi . ere, o d'infusi ' uva ursina. Più importanti sono però le sostanze alcaline, eh.e devono neutralizzare l' eccessiva acidità urinaria prodotta dal colibacillo. Tra queste ricorderemo il bir...arbonato di sodio e il citrato ed acetato di potassio. Vi è poi la serie di disinfettanti urinari, tra i quali alcuni ad azione blanda, comP, il salolo e l'acido ·b orico, ed altri ad azione più energica, raippresentati dall'urotropina e ·d·a i suoi derivati. Ma poichè la formaldeide che si libera dall'urotropina può, a lungo andar e, riuscire irritante, si consiglia •di sospen.derne l'uso ogni due o tre settimane, alternando colla medicazione alcalina. Bisogna inoltre ricordare che i farmaci .d el tipo dell'u!I'otropina agiscon·o in ambiente acido; se quindi non si riuscirà ad ottenere un tale am• biente, converrà piuttosto ricorrere a medica1nenti che esercitano la loro azione disinfettante
in ambiente alcalino. Tra questi s0no il bJeu di metilene e ·v ari colori di· anilina. In casi gravi, e specia~ente nelle pieliti, si può avere buon effetto con le iniezioni endovenose di urotropina. La vaccinoterapia, esa1tata un tempo come rimediio sovrano, è oggi passata al secondo ,posto. Essa va tuttavia tentata nei casi refrattari alle altre cure, rarr1mentando però .come sia del tutto ineflfìcace nella batteriuria 1pura. Il -trattamento locale comprende il lavaggio del la veiScica, praticato colle 'd ovute regole, con soluzioni d i nitrato .d'argento, ossicianuro di mercurio, actdo borico, 1perman.g anato di potagc;io, acqua ossigenata, argirolo, mercurocromo. Se poi si ha la certezza che il focolai o settico risiede nella •p elvi r enale, si praticherà il lavag.gio di questa; il quale però è di delicata esecuzione ed ha diverse controindicazioni. L'uso di soluzioni trop·p o deboli, gli intervalli troppo lung:hi tra un lavaggio e l'altro, la dilatazione della 1pelvi r enale, la presenza di calcoli nella pelvi, sono tutte cause che possono far fallire la pratica. Il trattamento chir.urgico, ri!servato ai ca=si più gravi, comprende il drenaggi.o della pelvi, e' il drenaggio della vescica, con eventuale prosta-tecto.m ia e vescico1ectomia. Finalmente, per gli stretti r apporti tra intestino P infezione della pelvi renale, non si trascurerà di curare il canale enterico, somministrando antisettici, e combattendo l'atonia e la costipa zione. M.
FABERI.
Un raro caso di rene unilatera e con fusione dei due poli. (VICTOR y LAROSE.
Th e Journai o'f Urology' ag. 1m). .
·L'A. ri·p orta il seguente caso interessante per la rarità di questa anomalia, unica fra le osservazioni cliniche fatte in casi simili in un periodo di dieci anni. N. ,. C., di anni 18, ebbe un continuo dolore 11el quadrante destro inferiore. Il dolore era molto più forte la scorsa settimana. Un altro .çhirurgo aveva fatto diagnosi di ascesso appendicolare e propose l'immediata operazione. La sua anamnesi remota era negativa se si eccettua che per quanto ricordava, sempre av·e va avvertito senso di fasti.djo nel lato destro .con qualche attacco di dolore. Questi attaiechi non erano tanto forti da co~~tringerla in letto. Essa non ebb·e sintomato1ogia vesci.cale· importante durante gli attacchi. L'.esame obiettivo dimostrò ·condizioni generali buo11e. La palipazion·e ad.d ominale :permetteva di sentir e una massa irre•g olare mobile, di consistenza molle, nel qua·drante inieriore destro. I ren i non erano palpabili. Le ur ine ave,·ano un
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peso specifico di 1018 e contenevano traccie di Fu deciso di intervenire chirurgicamente. albu1nina. Nlicroscopicamente furono trovati bacOperazione : Incisione mediana. La massa r eteri e 'POOhi leuco~iti. nale f,u trovata a forma di anello occupante · la L'esame .cistoscopi.co 'Per determinare i rapporti parte destra d·ell'addome dalla linea mediana al fra la massa ed il rene destro, rivelò una ve· fiailJCo. Il tumore a forma di anello era incomscica normale con sbocchi ureterici in posizione pleto sruperiormente ma le due estremità erano ' fermamente unite da una membrana spessa. ~ el normale. Jl cateterismo dell'ureter e di destra fu facile p er 25 centimetri. Il sinistro sembrò incon- suo punto di mezzo inferiore una piccola incitrare un ostacolo a 20 cent. dal meato. Fu otte- sura indicava il punto di fusione dei due ipanuta urina chiara da ciascuno uretere e all'esa- r enchi•mi. L'uretere destro passava .dietro la massa, il sime dimostrò contenere poche cellule di pus. ' . nistro non si palpava. ·La massa r enale si poteva La radiografia con .cateteri opachi negli ur~teri, dimostrò che app·a rentemente il destro seguiva un spostare su e giù nella massa lombare per parecchi centimetri. Quando il rene veniva spinto decorso normale. ' 'erso la ~osizione ipiù bassa, una grossa arteria Il sinistl:o all'altezza del rp.romontorio passava renale che ap:parentemente veniva al disopra, nella r egione sàcro-iliaica di destra. ~ òall:i aorta, fu sentita .sotto marcata tensione: Come diagnosi di pro·b abilità fu pensato ad una Essa {Passava davanti al r ene a destra della fusione anormale dei reni. Non essend·ovi altro parte centrale superiore dell'anello e si divideva trattamento che il riposo, la m alata fu tenuta in parecchié branche prima dfi. eri·t rare nelle. so. ' in letto per 10 giorni a di·eta rigorosa, finchè il stanza renale. L'arteria della metà sinistra deldolore ·diventò trascurabile. Rientr ò i.Il. Ospeda.le 1' anello renale veniva da sopra e passava anteun anno dopo. All'esame la massa fu trovata ipiù riormente ;prima dj entrare nel rene. Non potè d evoluminosa ed estremarrnente molle alla palpa- terminarsi l'origine s,u periore. La parte centr.ale zione. dell'anello non conteneva tessuto compatto e il L'esame cistoscopico rivelò urine chiare emes- dito che ~alpava sembrava che attr averso di esso se normalmente da ciasoun meato. Per il fatto giungesse fino alla massa lombare. che l'·uretere sinistro aveva un decorso anormale, L'utero aveva una depressione alla metà della ciò che fu visto nel •p rimo esame, ·u na ricer ca superficie superiore facendo supporre una du, accurata fu fatta (per un terzo ·orificio t1reterale, plice anomalia. Dopo aver rimoss0 l'appendice ma senza successo. Urina normale fu ottenuta una seconda incisione fu fatta nel fianco destro da ciascun uretere. L'esame della funzione renale -e la dissezione fu condotta fino al punto in cui fu detenninato mediante l'iniezione intrav.enosa il rene appariva a livello dei muscolj psoas. di ftaleina. Il colore comparve da destra in La capsula fu preparata per 12 o 13 centim etr i du e n1inuti con una eltminazione totale <iel 16 % quadrati, e la massa r enale sollevata·. Due striin 15 min11ti. Dal lato sinistro il colore comsce di garza iodoformi.ca furono piazzate sotto per par:vP in 4 minuti con una eliminazio11e to- formare aderenze per aver~ una fissazione più tale del 5 %. La pielografia bilaterale dimostrò alta possibile . .Questo f.u fatto i>er evitare la tenun . r ene deforme situato· nella '.Parte destra clel- sione massima dell'arteria renale quando la mas- · l'addo.m e in me.zzo tra la cresta iliaca e la 12a. co- sa era situata in basso. Non fu sutur ata la sostola. La pelvi era fuori della linea mediana ·e stanza renale. La convalescenza do.po l'operazione l'uretere destro vi entrava. ..ad un dal fu regolare e l'amm-a lata non eb•be il più piccolo . .. .certo punto .. dj fuori. La seconda pelvi era posta proprio a fastidio fino a 5 anni dopo, quando ebbe un atdestra della linea mediana a livello del bordo tacco di dolore a destra. Non ci ftl rialzo di temsu.p eriore della regione sacro-iliaca destra. Que- peratur a. Le urine cateterizzate contenevano sta pelvi emer geva a sinistra con i calici diretti scarse cellule di pus. Sorse la questione del ma· a destra dimostra11do un completo rovesciamento trimonio e le f:urono prospettati i possibili peridella pelvi sinistra. coli di .u na gravidanza. A richjesta della pa· ziente fu praticata una doppia salpingectomia. L'uretere sinistro dopo aver traversato il promontorio del sacro entrava nella pelvi rovesciata· Essa adesso è felicemente maritata e alleva con in una posizione quasi normale. Dalla po.sizione successo due bimbi adottati. della pelvi fu sespettata una fusione del polo L'esame .c ombinato cistoscopico e radiologico è inferiere del rene sinistro col polo inferiore del l'unico metodo che permetta una diagnosi certa rene destro, con · una i)arziale rotazione o meno - nelle anomalie renali prima dell'intervento opedei due reni o la fusione dei suo·i poli inferiori ratiYo. In questi casi non vi sono sintomi subformanti un r ene a ferro di cavallo posto a de- biettivi caratterustici, e se non vi è una lesione stra della linea mediana. patologica propriamente detta, mancano del tl,lt~o. I
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SEZIONE
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Errori diagnostici 11anno condotto ad asp o~ tare l'uni·èo rène fuso di un malato con m.o rte i11 evitabile. , Molti dtff ere11ti ti'pi di ~alfqrmazione renale so110 stati descritti e pr~babilment€ tutti so110· do.vuti a difetti di svilUJptPo. t.eggendo .l a letteratura di rene unilaterale fuso 11on f·u trovato nessun caso simile al descritto. U. BANI.
L'aspetto i•adiologico dei calcoli orinarii in rigua1·do alla loro composizione chi• mica. (H. P . WINSBURY \VHITE. B1·itish Journal ge1•y, mg. 1924).
of Sur-
L'opacità .dei ca1coli, a parità di spessore, di-pende dal peso molecolare delle sostanze componenti e si può ritenere come esatto che i fattori e.be {letermina1ro l'intensità d'ombra radiologi.ca ' di un calcolo siano : 1) la natura dei suoi costi tuenti; 2) la sua struttura; 3) . i1 suo sp·e ssore. L'ossalato di calcio ed il fosfato di calcio danno ombre inter1se. Essi sono com.p onenti comuni dei calcoli orinarii. L'alta opacità è dovuta all'alto peso atomico del .c alcio. ·rutti glt altri comuni sali orinarii, .gli urati, • l'acidD urico ed il triplofosfato, danno ombre relativamente povere. La. cistina e la xa11tina danno· òmbre .p overe, ma al•q uanto 1più opacl1e delle precedenti ·e ciò è dovuto allo zol1'o che contengono. È raro che una delle predette sostanze ·c ostituisca essa sola un ·c alcolo e ciò vale ancbe ip er la cistina. Di solito ,coesiste ossalato o fosfato di calcio. I .dati forniti da ,differenti ricercatori s11lla relativa frequenza .dei diversi sali nella compo.sizione · dei calcoli non so·n o conco.rdanti; tuttavia osservazio11i recenti concordano ·con .quelle dell'A., se condo le qùaìi nei calcoli renali ed ureterici v'è prevalenza di ossalati di calcio ed 'in quelli vescicali di · acido urico e di urati. I fosfati si sono trovati preponderanti. nei .cal. coli vesc:Lcali in 1confronto di quelli renali. Essi fr-e.quentemente circondano lln nu cleo di ossalati o di acido urico ·o di urati. ·Calcoli renali . o u·reterali di . acido urico o di . urn.t~ .spesso sono 1nescolati con sali di calcio per -effett.o ò.ei quali possono essere svelati radiolo·gicame11te. Per tal motiv·o, q'liando il radiogramma sia ne·gativo,. la ri..c erca. ·operatoria di calcoli è raramente giustificata. · · 'I calcoli, v~sciçali: spes~o , composti. ,. . prevaiente' mente ·d i aicido. urico o .di urato d'ammonio, possono ri!llia~er~· .occu~tj all'esame r?-~fplogi:co, mia la cist9scopia , li s:vela· fac.ilmente~ ·.. • ·EGI•DI. I
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PRATICA ·
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CENNl BIBLIOGRAFICI. . J. LAIRO. t~ibercolosis: lts pr'evention and. treat• Tfì,ent. II Ed. Bristol, .J. Wright, 1925.
uI). piccolo libro, di facile e rapida lettur-a, in cui l'autore tratta brevement~ di alcun·e fòrme dell'infezione· tubercolaFe, esponend o i iati della personale esperienza, acquistata dl1rante la lun·g a carriera di medico. In comrplesso egli si dichiara strenuo sostenitore del metodo di recalcificazione dell'organismo, sia per la profilassi che per la cura della grav(• malattia . • Brevi vedute, anch'esse .p ersonali, sull' étiologia del can cro, chiudon o il libro, scritto, com~ dice la pr.ef~zione , pei giovani medici e per il personale di assistenza pit1 istruito. È
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M. F. •
E. Handbuch der ge.samten Tuberkulose-Therapie. Bd. 2°. Berlin-Wien, Urban e
LOE\VENSTEIN
Scb\varzenberg, 1923. Fr. svizz. 35,75. Gli arg.omenti trattati in questo secondo volu1ne dell'opera del Loewenstein, sono di interesse parti.colare perchè mentre in iparte si riferi<5cono ai più moderni .concetti nella terapia delle malattie infettive in genere, in parte svolgono diffusame11te tutti .quei mezzi curativi che si. sono venuti man nlano ap.p licando nel trattamento .delle v.arie affezioni tubercolari dei .vari organi. Gran parte di questo volume è riservata al trattarnento specifico della tubercolosi, e non soltanto tutti i vari metodi pro'Posti trovano adeguato s-volgimento, ma i risultati e re applicazioni dei diversi mezzi specifici :proposti sono sottoposti ad una saggia e giusta critica. I capitoli successivi riguardano la cura della tuib ercolosi dei reni e della vescica, della cute, dell'oc·chio, del cuore e dei vasi, dell'apparato ·genitale femminile , deile prime vie respiratorie. I ,a e ura della tu,tiercolosi polmonare riflette q·uei mezzi che hanno per fine la prodt1zione di un collasso pol1r1onare, {)nde speciale importanza ed ampi.a trattazione ~ riservata al pneumotoraèe artificiale ed anche a q11ei mezzi chirurgici che mirano alla ~arziale o totale demolizione della parete toracica (toraco.p la·stica extrapleurica). Al1' esposizione dei vari metodi ·e dei vari risultati segue un capitolo comp.ilato dar car.pi, nel ·qua1e vengono o·pport11namente riferiti i risultati a dt· stanza della cura col pneumotorace. Trovano pure diffusa trattazione b ercolosi . la tu. . dello ston1aco e dell'intestino, dell'orecchio, e sp9cialn1ente delle OSS·a e delle articolazioni, e da ultimo in un capitolo a 'Parte è svolta la che1r1ioterania délla tubercolosi in base alle più rece11ti
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I
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IL POLICLINICO
indagini ed osservazi~ni. Capitoli speciali $Ono pure riservati alla disinfezione dello sp11to, alla tubercolosi nelle. regioni tropicali. Non solo l'i1nportanza degli argomenti trattati, ma la ricchezza dei particolari riferiti e la discussione critica dei risultati ottenuti, rendono questo secondo volume di altissimo interesse 5pecie per il tisiologo. • E. T. '
ILVENTO, MENDf.S. L o stato attuale delia
CAMPANI,
lotta antitubercolare in Italia. Editrièe: Salute e Igiene, 1Roma, tL. 5.
Questa 1p ubblicazione ha lo scopo di fare il bilancio del movimento antitubercolare in Italia, e il bi1ancio è r edatto od a intenditori del problema, i quali gran parte ·d ella loro nobile attività ha11no dedicato e dedicano tuttavia all'importante problema. Bisogna conoscere quanto si è fatto per avere la nozione precisa del cammino che si vuol !Percorrere non solo, ma -è necessario che i medici italiani conoscano i mezzi di difesa e di cura contro la tubercolosi perchè all'occasione sappiano servirsene, e non raramente dai medici si sente ripeter e la 1p arola del doloroso s-coraggiamento e di facile ammirazione per quanto all'estero si fa. Non pretende il volume di dimostrare che quanto si è fatto è perfetto e che si sia molto fatto, chè anzi la conclusione è un monito e uno gtimolo a continuare l'opera appena iniziata, ma le notizie sulla sp·edalizzazione dei tubercolosi, sulle opere sanatoriali provinciali e comunali, sui sanatori sorti in occasione della guerra, sui sanatori pri,1 ati e sulle case di salute, st1ll'opera della Croce Rossa, da poco iniziata e pure cosi promettente, sono preziosi appunti per il medico e specialmente ,p er il medico pratico. Accanto alla di'.fesa preventiva della tubercolosi no·n ;può occupare l'ultima e la più piccola casella del grande edifizio la cura del malato, e la cura deve essere prevalentemente sanatoriale. r,a sommaria descrizione di tutto questo movimento depone che l'anima italiana si è svegliata, che vi sono nobilissimi esemp·i che possono e devono essere seguiti da chi ha cuore e mezzi : noi siamo lieti che la direzione della Croce Rossa italiana che a tanta riconoscenza 'ha diritto per la sua opera benefica in guerra e nelle .p ubbliche calamità, abbia ;p·r eso a cuore il problema, non con la sola propaganda, ma con opere pratiche direttamente lltili alla cura del malato. Vada il volumettoindice n elle mani dei medici e nelle mani di chi a11ela al bene, e sia suscitatore di iniziative: il ca1npo è ,·asto e l'opera deve essere feconda. 1
T.
PONTANO.
[ ANNO XXXII, FA~C. 15}
ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE·, CONGRESSI. Società Lomba1·da di Scienze Mediche e Biologiche - Milano. Seduta oridin a t·i a del 23 gennaio 1925. . Variazioni quant itative assolute delle cellulè irit e': stiziali del testicolo nelle diverse età. A. RIC'CARDI . - Determinata con una tecnica particola.re. la quam.tità assoluta delle cellule interstiziali, 1'0. dimostra che 11el e.avallo tali cellule hanno u110 svilupp-0 enorme nel feto, poi scom paiono del t11tto dopo la nascita, per rioomparire ab'!>onda11ti verS'{)I la pubertà. Nell'uomo si ha pure 1a scomparsa. totale nel periodo impubere. N el bue ed in altri animali (cane, gatto, ecc.) le c. i. so110 p.r esenti p er tutta la vita, diminuendo soltanto un poco, in alcuni, verso la n~ita. Qt1,este differenze paiono in rappo,r to 0001 la d~rata del period-0 impube""e. Il parallelo fra il conte11uto di grassi delle o. i. e dei tubuli seminiferi conferma l'opinione che l'ufficio delle c. i. sia di accl1mula.re materiali di riserva per la nutrizione dei tuhuli. Fra tutti i mammiferi il oavallo è quello n el quale la fo.r ma e la disposizione ,delle c. i. ricordano di più una ghiandola e11docrina, sebbene manchino prove sicure di una tale funzione. L' O. acnet.ta l'opinione che la funzione endocrina del testicol10 sia piuttosto una conseguenza del com• plicato metabolismo dj tut.to l'organo, ch e no11 un attrib11to specifico di deit erminate parti. 1
S,J,opp'iu.m ento rlel 't1;0do del seno d el CUO·re urnano. -~·- a. RR 'UNI e R . SEGRE. ---. In ba.se allo studio
di 3 cuc>ri di feto a te1mine, per un-0 dei quali venne costruito il modello all'ingrandimento di 25 d., seguendo il metodo di Bern delle lamine, di cera, gli 00. dimostr ano che oltre la parte nota del nodo .del seno, posta a destra dell 0 sbocco della v. cava superi«)re, .e siste, oome già era stato visto da Bruni e da Pace nel cuore dei ruminanti ttn' altra i>a.rte. che giace a sinistra dello sbocco della cava supel'iore, nel solco esterno fra i due atrii, ed invia u.n considerevole prolu11gamento nel setto interatriale. A. CEnESOLI. 1
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Società :Medico-Chi1·m·gica di Padova. Sedl1ta del 27 febbraio 1925. Presidenza : Prof. A. CEVInALLI, preside11te.
Tonsillotomia e tonsillectomia. Prof . F. BRUNETTI. - Premessi alcuni ricordi sui vari metodi di chirurgia tonsillare, 1'0. passa a chiedersi se si debba assecondare la recente tendenza a generalizzare la tonsillectomia, abbandonando i metodi meno radicali. L'O. non crede cho ciò debba farsi e ne espone le ragioni, le quali sono alcune d'ordine pratico, altre d'ordine dottrinale. Fra le prime 1'0. rammenta i •pericoli della tonsillectomia , il traun1ati-
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[ANNO XXXII, FASC. 15]
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SEZIONE PRATICA
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smo più grave che essa rappresenta per il malato, i postumi cicatriziali che essa può lasciare. A proposito del ~ondo gruppo di motivi, l'O. rioorda le incerte2ze gravi che ancora permangono in tema di fisiopatologia t.ortsillare ed accenna anzi a ricerche da lui condotte per stabilire quale azione abbiano gli estratti tonsillari S1Ulla fu~ione çardiovascolaTe. Conclude dicendo ohe in tema di chirnr~ia tòn~illar.e conviene essere p·r udenti ed eclettici: accettare i nuovi metodi chirurgici più radicali, senza abban'1onare i vecchi che servono egreg iamente nel più dei casi. ,~ull'iperpancreatismo .
Prof. G. A. PARI. - Fi11ora lo studio dei perturbamenti della secrezione del pancreas rimase circoscritto alle diminuzioni, e quasi non si è pensato all'e-ventualità di un alunento. La conoscenza di una sindrome di iperinsulismo, negli ammalati in cui si iniettano dosi eccessive di insulina, pone il problem·a se una sindrvme di iperpancreatismo si possa a vero spontaneamente. Il SEALE, americano, poche settirnane addietro ponevasi il problem~ medesimo, ed interrogato il BANTING ne veniva informato che una sindrome spontanea simile a quella da iniezioni ooc~ive di insulina non si oonosce. Giustamente, secondo l'O., il SEALE, nel ricercare nei suoi ammalati questa sindrome, po11eva a base delle indagini il sintoma fame. In alcuni ammalati egli attribuì l a fame morbosa ad iperinsulismo, ed i dosaggi djmostraron·o l'ipoglicemia. In questi ammalati vi erano disturbi digestivi per le grandi quantità ç.i cibo introdotto. Contemporaneamente 1'0. pensava alla stessa ge11esi in una donna all'età della menopausa con una bulimia di altissimo grado, la quale digeriva benissimo le enor·m i quantità di cibo ingerito, come risultava anche dall' e6ame microscopico delle feci. In questo caso doveva trattarsi non di un semplice iperinsulismo come nei casi del SEALE, m.a di un iperpancreatismo, con aumento anche della secrezione pancreatica ester11a. L'ammalata migliorò ra.pidamente con somministrazionte di gineglandolo, il quale contiene fra altro e11doovarina ed adrenalina, e non accettò di sottoporsi alle ricerche propostele., La donna andò ingrassando (rapporti fra pancreas ed ingrassamento). Casi simili furono più volte osse1'vati nella patologia della menopausa, ma senza rilevarne la . genesi pancreatica . :B da ritenersi probabile che siano da attribuirsi ad un disturbo poli-endocrinico, con punto di partenza n ell'ovaio e manifestazioni principali di iperpancreatismo . Analogamente si interpreterebbero i casi in. cui il perturbamento del ricambio incomin·c ia co11 la polifagia e la polisarcia (iperpancreatismo) ed evolve poi i1el diabete (ipopancreatismo). Vi sono casi di bulin1ia nella peritonite tubercolare iniziale. Si potrebbe pe11sare ad un' azione irritativa sui n ervi che vanno al pan creas o sulla ghiandola stessa. Vi sono poi i ndividui che cc normalmente n mangiano moltissimo: potrebbero essere iperpancreatici costituzionali . Tut.te queste sono ipot&Si di lavoro, le quali 11on
µotranno tempo.
essere sottoposte
all'indagine che col
L oca lizzclz io·ne 'radiologica e locali.zzazione chir·urgica dell'ulcera duodena.le. Dott. A. VE.~ PIGN .\m. - L'O. illustra il quadro radiologico tipico dell'ulcera del bulbo du-0denale e il valore dei singoli segni diretti, dimostrati su una serie di casi controllati al tavolo · operatorio. Le divergenze fra il reperto radiologico e quello laparato1nico risiedono in due ordini di cause: radiologiche le une, chirurgiche le altre. JJe prime sono costit11ite: a) dalla mancata corrisponden~a. a.n("he negli esami in posizione eretta, fra piccola curvatura dell'immagine bulbare · radiologica e quella anatomica; b) dall ' ecc~iva facilità con cui si dà valore di nicchia ad ogni « plus » opposto all'incisura del contorno laterale del bulb.o, mentre la nicchia può non esistere o risiedere ad un'altezza diversa; e) dalla es·t ensione della a.Iter azione d ella piccola curvatura nel qu.adro radiolog ico. alterazione che in taluni casi è minore <li quella che l'esplorazione del bulbo dall'ester110 o dall'interno (resezione dl1odenale) dimoiStra. Le in< satte7tze di apprezzamento, cl1irurgico pos- . sono consistere in: a) reperto negativo all'esplorazione dall'esterno in casi in cui l'ulcera era stata dimostr ata radiologicamente; b) riferimento al piloro di ulcera a.ppartenente al bulbo duodenale. ("'uesto seoondo errore è · freque11te. Egli lo $piega dimo stra11do come un'ulcerçi che risieda in q1tc,llo che f.i'•)R~SETJL chiama recesso c·ircolare del bulbo (rece&So che circonda e quasi « contiene » il piloro) pnssfJ. alla palpazione avvertirsi come se tosse a carico del piloro stesso e persino quasi oltre 11 sun bordn gRstrico. Più facili errori compirà chi si basi solo sui res ultati della ispezione, sopratutto sulla estensione della cicatrice d,e lla sierooa e, quanto alla localiz... zaziune del piloro, si riferisca al decorso della vena pilorica. 1
Su cli 'ILn nuovo metodo di conse'rvazione di pP.zzi anatomo-patologici. Dott. G. ZANETTI. - L'O. riaJSSume breveme.nte la ' storia della oonserva.zione dei pezzi anatomopatologici, ed espone un suo nuovo metodo. Il procedimento consta di due tempi, che possono esse-re ridotti a poche ore p er pezzi di 3-4 oentimetri di ~pes.sore. Si usa per ogni tempo un liquido speciale e cioè: come primo liquido un fissatore costituito da una soluzione acquosa al 10 % di f orm,olo, più u no per cento di una soluzione acquosa satura di acido picrico, con aggiunta di altra soluzione alcoolica satura di solfoalizari11ato a cido di ~1oda a goccie fino ad una tinta matto.n e. Si inietta la predetta miscela nei vasi arteriosi dei pezzi da conservare, e contemporaneamente sì in1n1ergono i · pezzi stessi nel medesimo · miscugli o per 6-8 ore. Dopo di che si passano in alooo l de11aturato pel rinfrescame'.n to. L'alcool stesso viene poscia diluito e serve da ultimo liquido conservatore. Il metodo è econ omico e giova egregiamente, oome lo dimost r ano j preparati che l' O. presenta. A. D . V. 1
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536
lL POLICLINICO
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[ANNO XXXII,
FASC.
15)
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. La reinfezione nella sifilide. J . Russell Driver (Joi trn.
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'
of Am. Med. Ass.,
nov. 29, 1924) riporta tTedici casi 'Personali di sifilide a sostegno della possibilità ·della reinfezione in questa malattia. L' A., corne White, ammette che con l'uso della reazione di \\'assermann e ·dell'illuminazione in campo scuro, che rendono assoluti i r~erti serologici e parassitologici nella sifilide, è possibile dimostrare la reinfezione all'infuori dell'evidenza clinica favorevole. Le seguenti condizio11i sarebbero necessarie 1p er la diaignosi di reinfezione sifilitica: 1 ) L'aver tro·vato, durante il primo attacco, la « spirochaeta pallida » nella lesione sifilitica, sifilosclerosi, condilomaj placca mucosa, puntura • di un ganglio linfatico, o da una reazione di \,Vasser111an11 'POSitiva; 2) Nel secondo attacco aver trovato la et spirochaeta pallida » n ella nuova sifilosclerosi iniziale, ~p parsa in luogo diverso dalla prima, inentre il sangue deve COntempqraneamentP aver dato una R. W . negativa. Q11esto vuol dire che il p. cade sotto osserva, zione poco ·dopo la comparsa della seconda sifilosclerosi iniziale, e prima che la R. W. nel sangue abbia avuto tempo di diventare positiva. ,con l' esame i11 campo oscuro e con la R. \V . si ·possono clunque eliminare subito tutte le pos'sibiJi cause di errore: superinfezione, al.1toinoculazio11e, sifilosclerosi recidi va, gomma, ecc . • I tredici rasi dell'A. soddisfano a queste con, dizioni stabilite per ammettere una vera infezionP.. La diagnosi venne faita in d.o·dici cas~ e la c11ra iniziata dopo una media di sei settimane e n1ezza dopo il contatto. So1 tanto un veccl1io sifilitico fu curato: e il trattamento iniziò sette anni dopo l'infezio1te. Questi pazienti in media ebbero / dodici i.niezio11i di salvarsan e venticinque di sali-cilato di m ercurio, per r er1'derli batteriologicamente liberi da spirocneti e capaci di contrarre u11a nuova iniezione sifilitica. Non ~ i pretende di dare una regola fissa sulla durata del trattamento curativo i1ella sifilide: ;però in questa serie di casi .p recocementP diagno ""ticati il trattamento suddetto fu apparentemente sufficiente. Il periodo di tempo trascorso tra prima e secon•da infezione variò da 1 a 120 mesi con una media di 15 mesi; questo Yuol dire che la prima infezione sifilitica non co11ferisce al s110 ospite a1C'unn. in11nunità consecuti\'a. Appena esso è li-
berato dalla prima infezione può reinfettarsi, se si espone al contagio. La .g uarigione della sifilide è dunque definitivamente ·possibile, 1purchè: a) si faccia una diagnosi precoce con il campo oscuro, e b ) si istituisca un trattamento ·p recoce, vigor oso con salvarsan e mercurio per iniezioni. Con Ja moderna terapia la reinfezione sifilitica è probabilmente più frequ ente di quanto sospettiamo, e, se si potesse seguire un maggior i1un1ero d1 sifilitici per un .p eriodo ·di anni, si tra' -che ciò avviene realmente. verebbe M.
Sifilide e malaria.
MARGOTTINI.
1
C. Rubino (Gazzetta degli Ospedali e dt!lle Clzriiche, n. 34, 1924) partendo dal .fatto che queste
due malattie ·c ausate da micror1ganismi 81ppartenenti allo stesso ceppo parassitario (protozoi), presentano tra loro rapporti nel cam·p o delle reazioni umorali (·R. W. positiva nei malarici febbrili ·o da poco afebbrili) e n el campo della terapia (efficacia curativa della f ebbre malarica provocata nella paralisi 1pr0tgressiva, e del trat· tamento della malaria con gli arseno-benzoli) ha fatto due serie di ricer che, i cui ri?ultati ha pres~ 11tato come nota ]Y1'eventiva data la scarsezza di malarici che a •Genova ha ipotuto fare oggetto di studio. Colla 1a. serie di ricerche egli ha osservato che gli stra.m i dei globuli rossi di sangue di recidivi niala.rici febbrili o d~. ipoco afebbrili deviano 11 complem·ento nella R. lV., agiscono cioè da reattivo antigeno. Questa pr.oprietà è stata controllata servendosi com e antigeno dell'estratto alcoolico di fegato erede-luetico. In alcuni casi è stata provata la reazione precipitante .d i Porges, con risultati concocdanti. L' A. .continua le ricerche per vedere se lo stesso potere antigene, .e in che grado, hanno gli stromt di globuli rossi in genere (per il loro contenuto in proteine e lipoidi) di sani e di ammalati, cli uomini e di animali. Colla 2a. serie di ricerche l' A. ha voluto applicare il trattamento dei nuovi preparati di bismuto nella cura della malaria, e ha fatto oggetto di esp erimento le forme di r ecidive malariche chinino-resistenti. Nelle limitate ricerche che egli ha potuto fare, servendosi :particolarmente dell'arsen o-bismutato di sodio, ha osservato che questi preparati dimostrano di possedere talvolta yirtil teraneutirhe dirette, tal'altra di agire come 1110bilizzatori del plasmodio e cli rendere allora efficace l'azione della chinina ancl1e in dosi pircule.
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S. A.
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[ANNO
XXXII, FASC. 151
L'osteite deformante di Paget è di origine sifilitica ?
SEZIONE PRATICA
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sembJ;a stabilito è che la sifilide se interviene nel· la c;;ua produzione, non interviene da sola. Pur essendo la questione così posta, non si deve aff érmare, senza prova, · 1a natura ~ifilitica dell'osteite deformante e la sua guarigione con la c11ra antilt1etic:a. . A. PozzI.
Spesso sono attribuite alla sifilide,. senza prove valutabili affezioni la cui etiologia è oscura; ciò € ancl1e acca<luto ver l'osteite deformante di Paget, malattia la cui manifestazione caratteristica è <lata ·da una deformazione della ti bi a, che, Le manifestazioni gangliari dell'eredo-sifìlide. aurnentata di volume in tutta la sua diafic:;i, s'in: I rapporti della sifilide acquisita con le lesioni curva. dei gangli linfatici sono ben conosciuti. Meno J,a sifilide ereditaria tardiva ha anch~ una prebene esatti sono i dati sull'influenza esercitata dilezione 1per la tibia e Lannelongue per la uguasul sistema linfatico dalla sifilide eredita-ria. glié1 nza della sede, per l'esistenza nelle dne affeQuesta (Bernheim e W eill : Le Journal de méd. 2ior1i di una tun1·ef azione ossea con incurvamento, vide in ciò la prova dell'identità di natura e d e J,yori, 1924, n. 99) .p uò agire nei primi tempi della vita, o più tardi nella seconda infanzia, fece della m. di Paget la forrna senile dPlla si:flnell'adolescenza, ' n ell'adulto, perfino. Le adenoli<.le ossea ereditaria. patie attribuite alla sifilide ereditaria prec'-oce si 1'hibierge (Parìs médical, 27 diceml)re 1924) che presentano sotto la forma di micropoliadenopatia: altrP. volte ha avuto occasione di occuparsi dele questa è la lesione banale in rapporto con le l 'argornento, nega al contrario tale ipotesi, la infezioni od intossicazioni multiple, e, propriaqualP. non .p11ò essere sostenuta, secondo 111i, nepn1ente 1pa.rlando, non ha un valore .specifico : sip t1re dagli argomenti (sierologico, iterapeut.jr.o, e-nificato ben diverso hanno le · lesioni gangliari ... ~lir1ico ) portati recenternente. della sifilide. ereditaria tardiva, le q11ali si preLa frequenza ·della R. di Wassermann positiva, sentano softo due forme: una, assai comune, con cert:i1nente però molto minore di quanto si af- ~ede limitata, particolarmente nella regione cerfern1a, ha bisogno ancora di mo}te conferme e vicale, con evoluzione sotto forma di masc;e dure, cosl pure le frequenti• complicazioni siftlitjche indol enti, ovvero sotto la forma di asces$o fredconcornitanti o antecedenti. do, ovvero sotto la forma di croste, con ulceraLe statistiche conosciute dimostrano c!1e i rap- zioni vrofonde ed alterazioni cutanee. SimiJe forporti tra osteite deformante e sifilide sono meno ma è s·p esso conf.usa con la tubercolosi gangliare, n etti di quelli della tabe. Si è supposto che l'ar- dalla quale la sem.p lice Clinica non basta per terite dell'arteria nutritizia dell'osso avesse im· distinguerla. · portanza capitale nella produzione delle lesioni Un'altra forma di adenopatia sifilitica è realizosseP.: la sifilide p otrebbe essere una delle cause zata da una sin·drome che ricorda l'adenis (Weill). <1i questa arterite. .i\bbenchè lo studio dei sintomi, delle lesj on i gans,-:1guendo un'ipotesi che da qualche anno s1 gliari, delle alterazioni del sangue, delle prove applica successivamente a tutte le malattie di di laboratorio possa mettere sulla via, non bisoeui l'etiologia è oscura, si è 1pensato anche che oana con si·derare meno difficile la diagnosi spe· la m. di Paget fosse d'origine endocrina. Ma cialmente quando non 1è accompagnata da alcuna t11tte queste non sono che supposizioni e di sup- stimmata luetica. posizione in supposizione, si è .p erfino do1nanSecondo gli AA. nei casi dubbi la prova teradatu se la m. di Paget non sia 11r1a sindrome peutica raggiunge il doppio scopo della diagnosi n ella etiologia della quale intervengano c~use .e della cura~ diverse, meccanismi molteplici. MONTELEONE. Se non si può negare che vi siano delle osteiti L'Ipertensione arteriosa infantile, sifilitiche che rivestono dei caratteri più o meno stigmate d'eredo-lue. analoghi a quelli della m. di P aget, e che ad lln primo esame superficiale 1pOSSaDO destare COilr G. Génévrier (L.e Bitlletin médical, 11-14 feb· fusione, si deve però ammettere che un attento · braio 1925) ·dOp·o aver accennato all'o1pinione di esame potrà facilmente distinguerle, specie se r. . aubry che negli adulti l'ipertensione essenziale fatto da chi conosca bene l'osteite di Paget e la senza lesioni r enali o cal'dio-vascolari spesso è sua evoluzione. in rapporto alla sifilide sia acquisita o ereditaria riferisce d' av:er .con una certa frequenza Il tipo cli11ico descritto da Sir James Paget e riscontrata .detta ipertensione essenziale in bampreciso, identificato dai caratteri delle deformabini anemici, con ritardo di s·v iluppo, fal5am.ente zioni, dalla loro sede, dalla loro succE'ssione. Essa deve avere o una .causa specifica, o una jnterpretati come affetti da adenopatie tra~hPn bronchiali tubercolarj. lesione instrumentale speciale. Ciò ·che finora
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IL POLICLINICI)
Per la diagnosi d'ipertensione si vale dell'apparecchio ·di Va;quez-Laubry. Come indice· della tensiçne media n ormale n elle diverse età si vale della tabella di M. Keller. Ritiene si possa parlare d'i·p ertensione quando dopo ripetuti esami con lo sfigm omanometro fatti in co.m pleto riposo e prima d ei pasti si riscontri un aumento di 2 centimetri al disopra della tensione normale. L'autore sp esso ha notato accanto all'ipertensione segni non dubbi d'eredo-lue (distrofi e dentarie, periost1ti, alterazioni nasali, ecc.); di più nell'anamnesi con tale frequenza la sifilide dej genitori che senza ·esitare pone l'ipertension e essenziale riscontrata n ei bambini tra le stigmate della sifilid·e ereditaria. Detto sintomo per lo più si scopre all'esame sfigmom anometrico; n on dà quasi mai disturbi soggettivi o obbiettivi come negli adt1lti; non si accompagna mai a lesioni renali o ·Cardio-vascolari. Spesso coesiste la R. W. p ositiva. L'autore riferisce inoltre della n essuna efficacia della cura specifica anti-Sifiliti.ca sia meri:uriale che arsenicale e di bismuto sullP ci.frP della ten si on.e· arteriosa. P er la cura sintomatica si rimette p er lo ,p1u a quelle norme igienico-diete tiche dettate da. Lauhry p er gli adulti, abborrda11do piuttoi 5to nella • somministrazio·n e dell1e proteine animali. Associa una .cura di joduri misti per bocca. In tal modo l'autore rifeTisce di essere riuscito a mantenere pressochè invariata senza tendenza al peggioramento la tensione arteriosa in bambini òa lui segniti per parecchi an11i. RICCARDI .
TERAPIA. Su un nuovo anestetico. La tutocaina .Bayer,
dice Herfarth (Bruns' Bettr. z. klin. Chir., 1924, vol. 132), è l'ipoclorito di un para-aminobenzoile facilmente sol11bile in a cqua, sterilizzabile senza alterazione. Da esperienze fatte sui conigli in paragone con la novocaina ne risulta che la tutocaina è 8 volte 1più fortrmente anestetica della novocaina mentre possiede il doppio di tossicità quindi è 4 i 1olte più forte con la stessa tossicità. E ~tat a u sata in 3·10 r icer che cliniche nella Clinica di Kiittner con solo 5 insu ccessi nP.i quaJ1 si trattava piuttosto di un dolore subiettivo che operatorio. Per anestesia da infiltrazione dapprima fu usata nella diluizione di 0,25 % più tardi in quella di 0,125 3 cioè u11 quarto della novocaina. Cosi !urono operati 102 casi di cui 15 gozzi e 28 ernie. Con una diluizione di 0,2 % furono operati 140 ca si di cui 27 resezioni di gozzo, 10 trapa-
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i1azioni, 9 gastrostomie. Bisogna attenderP. come pel' la novocaina alcuni minuti ·p rima di incidere la pelle. L'o1p timum iè rappresentato dalla diluizione di 0,2 % come p er la novocaina al 0,5 %, a ggiungendo 9 goccie di adrenalina al millPsimo su 100 cm3 • Per l' anestesia sacrale è stata util izzata la soluzione di tutocaina al 0,5 % con adrenalina in luogo della novocaina all'l %. Sono state fatte 18 operazioni (emorroidi, ragadi, prostatectomie). Per anestesia di plessi fu usata la soluzione al 5 % in 7 ca si senza inconvenien te. P er l'anestesia lombare fu u sata una quantità di gr. 0,05 di tutocaina in 3 cm3 di soluzione fisiologica con 0,00025 di -adrenalina mentre con la novocaina u savano una soluzione 3 volte più forte. Soltanto in uno si ebbe cefalea. La tutocaina P stata anche utilizzata dagli ocu listi e dagli otoiatri nella soluzione del 2-4 % con · adr13nalina rper anestesia delle mucose, 1per poR. BRANCATI. lipj , sostituendo la cocaina.
Il trattamento del veronalismo. ...\. ·rardieu (lournal d~s praflici.ens, 17 gennaio 1925) fa rilevare che le intossicazioni da veronal sono abbastanza frequenti e che quindi è necessario che il medico pratico sia messo sull'avviso, in modo da poter provvedere a deguatamente . Il qua.dro clinico dell'intossicazione per tutti i deriYati della malonilurea è co,stituito essenzial, rnente,' talora esclusivamente, dal coma, più o meno profond o e durevole. La dose tossica di veronal oscilla da 1 a 14 grammi ed è quasi sempre superiore a 5; meno tossico è il dial. La suscettibilità indivi·duale è ·dominata dallo stato della funzion e epato-renale; le a1teraz1oni epatiche controindicano formalmente 1'uso dei derivati della malonilurea. Associatj al coma si trovano in ordine di . frequenza i sintomi seguenti : i1Persecrezione salivare, diplopia, disartria pareto-spa5tica, caratteristica degli stati tossico-infettivi, manifestaziont p sicopatiche (ebbrez7.a, onirismo allucinatorio e psicosi di tipo alcoolico), esantemi fugaci pruri· ginosi e polimorfi, oliguria, rispettivamente anuria con albpmina, zucch:ero, cilindri, pigmen ti biliari ed urob1lina'. \Lo stato delle pupille non dà n essuna indicazione. In presenza di un coma, eliminate le cause organiche, si deve pensare a quelle esterne; se si tratta di un tentativo di suicidio. è bene pen· sare sempre al veronalismo che è abbastanza freque11te. Il trattame11to sarà il seguente: 1) Se il caso è r ecente (n on pii1 di 8 ore), si provved erà alla lavanda gastrica (i soliti 11Tocc dimcnti per provoca re il ,·omito son o inefflc,\ci;;
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2) In caso ·d i intos~icazione grave, il corrja portò a termine la gra Yidanza che allora si tromi11acciante impone un salasso di 500-600 gram- vava s·ull'inizio. Mancò quindi ogni .p resunto effl,l. mi: questo è applicabile in tutti i casi ed è bene fette abortivo del chinino. usarlo sistematicamente; Benzoato di benzile ed ipertensione arteriosa. 3) Durante tutta la ·durata del coma, si dovrà alimc11ture l'intossicato artificialmente, di tPrefeC. M. Gruber e H. H. Shackelford (l ournal ren~a per la via r ettale; A.. M. A., 11 ottobre 1924), hanno osservato che la dose di 25 a 30 gocce di benzoato di ·b enzile 4' Contro lo stato depressivo del sjstema ner(soluzione alcooltca al 20 %) non ha alcun effetto voso, ripetere le iniezioni di stricnina, da 5 mil ltgra111rni a 9. -centtgrammi pro die, in dosi fra- ipotensi,vo immediato. ·Ciò cio nfermano anche altri autori. .Quindi è probabile 1c.he la vantata azi01le zionate. Utili sono anche le iniezioni di caffeina del benz.oato di. benzile sia da attrib·t1ire ad ered i soliti tonicardiaci; rori di osservazione, perchè non è stato tenuto 5) Dal secondo giorno in i)Oi, ordinare i diuretici, fra cui. è efficace la teobromina, seguìta " nel :debito .con to l'abbassamento della pressjone sangui•g na dipendente dal r~poso e dalla tranda iniezioni saline; DonrA. 6) Non dimenticare di sondare la vescica in quillità psichica. caso di ritenzione; 7) Prevenire l e complicazioni polmonari teNOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. nendo l'individuo in ip osizione semi5eduta; usare eventt1almente le inalazioni, o meglio, le inie: Discrinismo della pituitaria nell'astinenza zioni sottocutanee di ossigeno; e nell'eccesso sessuale. 8) Nel caso di insufficienza epatica o con Ferreri 1Giorgio (Atti della Clinica oto-rino-las1tbittero, somministrare dal secondo giorno dei colagogl1i da continuar.si durante la convale- ri·n goiatrica della R . Università di Roma, 1924) riporta una serie di osse:rvazioni fatte sui rapscenza; porti fra cavità nasali ed apparato sessuale. Sono 9) Sono anche consigliate le punture lombari, seguìte da iniezione endorachidea di liqui· numerosi in dividui che l'A. ·h a studiato sistematicam ente, con particolare riguardo alla loro vita do albuminoso. La profilassi del veronalismo si realizza som- ses3uale considerata come normale, come astiministrandolo insieme con l'ipecacuana, come nente e come. eccedente .. Il naso, importantissinella 1seguente (prescrizione: Veronal, cg. 50; Fe- mo o!'gano in stretto rapporto con la funzione sessuale in tutta la scala degli animali, ricernacetina, cg. 20; Fosfato di codeina, mg. 25; Polvere di ip~ca, cg. 10-15; per una p olvere, da cando questi la femmina quasi sempre a mezzo prendersi un'ora :prima di coricarsi, in un ab- dell'olfatto durante le stagioni degli amori, deve essere considerato come una vasta zona di mu· bon·dante infuso caldo. /ìl. cosa riccamente vascolarizzata e provvista di una fitta innervazione simpatica e parasimpatica (triHa il chinino effetti abortivi? gen1inale). Al ·di sotto della mucosa il naso n ei Molti autori e non pochi pratici ammettono che turbinati inferiori è provvisto di corpi cavernosi 11 chinino abbia effetti abortivi, senza i)erò badel tutto simili a quelli della verga e del corpo sare il loro convincimento sopra osservazioni ri- clitorideo, che entrano in turgescenza durante il gorosamente controllate. Ch. Doussain (J ournal de periodo 1p ubere e n elle donne ~ eriodicamente dumédecine de Paris, 3 gennaio 1925) nega che il rante i menses . Note sono anche le zone di Flicss, chinino abbia tale effetto e porta, a conforto della o punti genitali nasali. su cui in special modo sua tesi un'osservazione personale. vengono a ripercuotersi con mag.g iore intensità Una donna di 28 anni aveva ingerito in poche gli stimoli p·a rtiti dagli or gani sessuali. ore 10 grammi di solfato di chinino a · dosi di L' A. anzitutto divide i casi esaminati in indi50 cg. Venne poi presa da cefalea intensa, spevidui astin enti e individui dediti a.d eccessi sescialmente alla regione temporale, ronzii d'orec- suali: scinde quindi l'astinenza in una 'forma vochio, tendenza alla sincope, adinamia intensa e lontaria, dovuta al ragionamento E\ ad una superdita del visus, p er .cui la ,p aziente poteva sol- periore inibizione del senso genesicb, ed in una tanto distinguere l'osourità dalla luce. P olso a 80, forma involontaria. Questa a sua volta può esse· re considerata come perman ente da cat1se di formidriasi spiccata. In seguito i fenomeni generali sc-0mparvero e rimasero soltanto i disturbi visivi za maggiore, ad esempio in casi di costituzioni che cedettero .qopo iniezioni di stricnina alle tem- ipogenitali con scarsa o nulla proipension,e ai rappie e lo ioduro di potassio preso per bocca. Nono- porti sessuali , o temporanea da mancato atto stante tale intossicazione rpiuttosto grave, la donna fisiologico in individui n ormalmente dediti alla 1
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soddisfazione del senso genesico, come in vedovi, è certamente contraria a quella dominante nei livedo\ e, ecc. bri classici, ma vi sono pertanto dei fatti che Riguardo agli eccessi sessuali, l' A. ha diretto le tendono ad appoggiarla. Si ammette per esempio sue osservazioni su individui che vi caddero non ch e uno dei principali veicoli del contagio sia tar1to per l'esagerazione del numero dei contatti, l'a c.qua inquinata con materie fecali. Ora è un quanto perch è dediti a pratich e anormali per fatto .p arado.ssale ed imbarazzante che il bac.:il Io frode o per masturbazione. del tifo non si trova che eccezionalmente nel' Negli astinenti ·da ilp-0genitalismo l' A. ha quasi l 'acqua, tanto, che non lo si ricerca nemmeno sempre riscontrato una forma ·di rinite atrofica, più, e ci si accontenta di ricercare il B. coli. Un a ccompagnata da scarso fetore con 1poche croste e altro a!gomento è la scarsa vitalità dei bacilli .con poco ristagno di muco od altro materiale dl del tifo n ell'acqua. E in complesso ben strano rifiuto. Alle volte l'atrofia era marcatissima con che .si attribuisca tanta im·p ortanza ad un vei:partecipazione di tutti i seni della faccia e con colo come l' acqua che viceversa non contiene il germe infettivo, o soltanto in quantità coc:;ì 1piccefalee ostinate e fiere. Per lo più ql!e?ti casi venivano curati come ozenatosi comuni: il problecola che non -è rivelabile dai nostri mezzi di laboratorio che sono pur a·b bastanza sensibili. ma si riallaccia 1qui con le lesioni osservate dal1' A. su donne affette da disovarismo o da forme Ma, come riferisce P. Hauduroy (Bulleti-n mégenitali varie su cui si riserva di chiam·a re altra dical, 1~24. n . 11), vi sono altre osservazioni che volta l 'attenzione. ten dono a mettere in dub·bio che il bactllo di Negli In·dividui, che per una ragione qualsiasi Éberth .sia il ger me specifico della tifoide. Quandovettero interromper e il corso normale dei loro do si fanno ingerire delle teci di un tifoso n.d una conta.tti sessuali, l '~A. potè studiare fatti di con- scimmia, l 'unico animale sensibile all' i11fezione gestione della mucosa nasale, specie sui turbi- ti.f aide rper via orale, si riesce sempre a r ipro11ati inferiori e sulla testa di quelli medi, con ·d urre i sintomi patologici; con delle colture cti a ccentuazione della secrezione glandolare da di- fresco isolate dal malato vi si riesce qualche vo i scrinismo in toto delle glandole mucose e con ta; le vecchie colture di laboratorio, più Yolte rifenomeni vari di angiocrinosi diffusa, che deter- seminate, .sono quasi sem.p re incapaci di ripromina a lungo andare uno stato permanente di ·durre Ja tifoid.e. Si è pensato quindi all'esistenza rinite cronica muco-purulenta, in parte ipertrofi- di qualche virus filtrabile, ma le esperienze fatte ca e in p·a rte atrofica, specie nelle zone primie- , in proposito da Metchniko.ff e Besredka sono staramente colpite. Un quadro simile offrono coloro te n egative; esse però appaiono manchevoli e che incorsero n ella pecca degli eccessi sessuali, sarebbe opportuno ripeterle. ·L'A. si orienta verso con la differenza della maggiore congestione ed l 'idea che il bacillo .p orti, accollato per un f eno· ipertrofia mu.cosa e glandolare nella fase atrofica m eno di adsorbimento, l'agente invisibile, causa propr1a piuttosto agli astinenti comunque consi- vera della febbre tifoide. rU n fatto analogo si vederati. rifica ·p er altri ultravirus, come nel caso del san~ In ogni caso la mucosa del na~o, in c;tato di gue ed anemia perniciosa del cavallo, nel sangue e angiocrinosi simpatica, è un punto di partenza di virus di malattie dei cani, ecc. Il fatto che l' emostimoli e di riflessi che si dirigono a seconda dei cultura n ella febbre tifoide sia positiva .p er il casi .p er la via del va,go o del simpatico, aumenbacillo di Eberth non contraddice a tale i po test. tando i d.isturbi già esistenti o 1producendone altri E noto che n el colera dei porci, in un dato monuovj (crisi asmatiche, angoscia precordiale, 0ipmento si trova sempre il microbo che era stato pressione toracica, vampe di calore, m11tamento ritenuto patogeno, mentre oggi si sa che la vera ed instabilità del carattere, ecc.). POLLITZER . causa della malattia è un ultravirus. Questo, di • p.e r sè, non produce sintomi patologici, ma prepara il terreno, in un modo che ci è del tutto IGIENE. ignoto, e m ette in evidenza il bacillo che deter11 problema della febbre tifoide. mina i sintomi della malattia. Non è improbabile IJo studio della f ebbre tifoide rimane sempre al- che anche per la .febbre tifoide possa trattarsi di un analogo binomio eziologico, secondo la relire l'ordine del giorno p er i laboratori e conserva lo definizione di Verney. stesso carattere di attualità .che aveva all'inizio .i\.nche la questione dell'immunità è tl1tt'altro dell'era batteriologica. Già lfìn dal 1911, Metchche .chiarita. Si è foggiaii a la misteriosa parola n ikoff e Besredka osservavano che da molti si di 1< anticorpo » che serve a mascherare la nodon1andava se la batteriologia non era fino allora stra ignoranza e che ha il solo effetto di spostare Timasta nell'errore e se il bacillo di Eberth fosse la questione. Secondo l' A. è il batteriofa!?o che realmente da considerarsi come l'agente patogeno interviene in modo certo e· costante n el processo clella malattia. L' opinione espressa in questa frase 1
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SEZIONE
ùi guarigione della tifoide. Lo si trova sempre
nelle feci e nel sangue in un determinato momento della convalescenza e, sebbene vi siano ancora dei punti oscuri da chiarire, si è probabjlmente sulla buona via verso la soluzione .d ella questione. . A11che sul problema della profilassi, non è ancor detta l 'ultima parola. Nulla vi è da eccepir~. naturalmente sulle misure d'igiene, riguardanti l'ap1p rovvigionamento ·d i buone a cque e 5imili, a cui si potra tutt'al più portare la modificazione di qualche particolare. Ma si deve considerare sopratt11tto la vaccinazione preventiva, che pure, durante la guerra si è dimostrata abbastanza efficace per proteggere dalla tif oi·d e 1per un certo numero di anni. Praticamente, però non si pn ò estendere tale misura fra le .p opolazioni civili, poichè non si può pensare a vaccinare e riva-ccinare ogni 3-4 anni dei milioni di indivi·dui, e uon si deve trascurare la possibilità di reazioni spiacevoli ·quando la !Pratica si porta da individui abbastanza robusti e giovani, . . come erano i soldat1, alla generalità .della popolazione. 1\1a poi non è male domandarsi se la vaccinazione, come si pratica, sia realmente utile. La titolazione dei vaccini antitifici si fa su cavie e conigli, cjoè sn animali ben poco sensibili. Quando invece .. si spe. rimenti sullo scimpanzè, il solo animale che può fare una tifoide sperimentale, si v ede che esso non può essere vaccinato con dei micr obi morti, e che soltanto un'iniezione di microbi viventi può dargli un'immunità so1ida. Sarà quindi bene che anche in questo campo si continuino gli studi per trovare il vaccino ideale che, dia 1p raticamente, con le minime reazioni, e scientificamentb un'immunità cl1e duri quanto più a lungo possibile. Per quanto riguarda la terapia, l' A. osserva che l'unica terapia specifica è la batterioterapia che però conta numerosi insuccessi e non è certamente molto usata. Le nostre speranze sarebbero rivolte al batteriofago, con il quale l' .<\. ha ottenu·t o risultati buoni che glì sono stati conf ermati. da altri. E dunque da augurarsi che tal e metodo si usi più largamente in modo che si possa apprezzarlo al ·g iusto valOTe. til.
POSTA DEGLI ABBONATI. Al dott. B. Daves da B. : Per le cure balneari marine, consulti il volume: Crenoterapia, talassoterapia, nella Biblioteca tera. pet1tica di GILBERT e CARNOT; ne esiste una trad•U· zione italiana, presso F. Vallardi ed., Mila::io; J. JARR1COT. I.e dispensaire marin. Masson e C., Parigi. L'argo,m ento vie·n e evidentemente trattato nei Congressi di tala$oterapia.
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Sulle <!olonie, veda i comuni manuali di igiene generale e scolastica; fra questi ultimi: LUSTIG e ILVENTO. Igiene della scuo la. F. Val lardi ed., lVIilano; GuTIERREZ. I mportanza igienica delle is tituzioni parasco lastiche. Cooperativa gtaftca degli opeI'ai, Milano. •Consulti anche: M. FLAl\{I:NI. Assistenza sanitaria infantile. Vallardi, e le pubblic.az,ioni dei Bollettini della Croce Rossa Italiana. ftl. .l\.ll'a·b bonato 10690: Consulti : l.EHNARTZ. Chimica e microscopia al letto dell'am,m alato. F. Vallardi ed., Milano. 'fARCIIETTI e GOGGIA. Nlicrosr:opia e batteriologiri cli~ nica, con
breve appen dic e dJi chir,iica clinica. Ibidem, ·pr-ezzo L. 45.
fi.l. Riceviamo frequ enti richieste ,d 'informazioni sulle norme che regolano l'eserciz.io dei medici .stranieri negli Stati Uniti. È da av,rertire che queste norme variano da uno Stato all'altro e che vengono Inodiif icate col tempo; quindi non riesce possibile di tenersi al corrente di esse, e di -dare inforrnazioni sicure. Val meglio rivolgersi di ' 'olta in volta al Commissariato per l 'Emigrazione (via .Honcom.p agni 30, Roma) od all'Ambasciata .l\.mericana ('v ia S. Susanna 2, .R oma) direttamente ù pel tramite .del nostro Ministerò de.gli Esteri. Altr ettanto si dica 1p er l'esercizio professionale in a.ltre Nar.ioni e in particolare nel Bra~ilr (Am· basciata: via Po 32-34, Roma) e nell' ..e\rgentina (ministro in Italia : 1p iazza Esquilino 2, Roma; oppure Instituto Argentino de Cultura Italica, colle Charcas 1387, Suen os Aires). Esercizio dei mediJci italiani ail'Estero. -
VARIA _ La malattia e la mo1"te del P1·esidente Ebert. La Deutsche medizini,sche Woch enschri [t n el nu~ m ero del 13 marzo c. a. pubblica un particola~ reggiate r esoconto dei m edici che hanno assistito Ebert, jl 1presidente della Re.pubblica g erman ica, nella malattia che lo trasse alla tomba. La pubb1 icazione si presenta interessante sia per sfatare molte voci inesatte che si erano diffuse sia anche dal punto di vista strettamente medico-chirurgico. Medico curante era il dott. A. Freudenthal, iJ quale però non ebbe occasione di intervenire se non nel 1919, per un attacco di .d olori addominali a tipo di crampi con tutti i caratteri di una CO· lica biliare, curato con applicazioni r.alde ed inie~ zioni di morfina. In seguito,· vennero precritte la rlieta adatta e delle cure idropiniche continuate anche a domiciMo; un g!orp,9, anzi, in luogo del~
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l 'ac:rrua minr rale, Ebert, per sJ3aglio, bevve un biccl1ier e di acqua ossigenata che era stata messa nella stessa bottiglia dell'acq_ua. Ne seguiro110 dolori vivissimi e vomito sanguigno ; le iniezjoni di morfina, le lavande gastriche e la dieta fec ero scomparire ogni disturbo senza che, poi, si verificasse n essuna conseguenza. Si ebbero poi, di tanto in tanto, altri attacchi leggeri di coliche biliari sempre senza febbre ed u·n a sola volta ac· com]lag:nati da itterizia. Dal 1922 non Si ebbP. più nessun a ttacco fino all'aprile 1924; allora il medico del luogo dove Ebert si era recato in vacanza, aveva fatto diagnosi di colica biliare e di irritazione del cieco. • :\l 9 di febbraio, Freudenthal venne chiamato da Ebert per dei disturbi che lo affliggevano fln dal Natal e : stanchezza, perdita di . appetito, tosse, op,p ressione di r·e?p iro. .t\lla visita egli riscontrò: abito a diposo, pletorico, lieve dispnea, temperatura 36°,8, p olso !Piccolo r egolare, di 84 al minuto, rtrterie apparentemente non indurite, ottusità cardiaca non aumentata, toni puri, ma leggeri; limiti ·p olmonari aumentati, rantoli bronr,hitici diffusi: jl fegato molle, non sensibile alla pre.ssione, con ·i l margine inferiore a tre centimetri sotto l'ar co costale sulla mammillare, nesst1na tensione muscolare. In seguito ad una cura di riposo e di dieta, con rq ualche tonico car diaco, il !Paziente si rimise bene dall'attacco che può ec:sere diagnosticato per influenzale. · Nella notte del 23 marzo, Ebert avverti come degli stiramenti nella r egione epatica ~d ebbe una scarica; alla visita si riscontrò una lieve sensibilità alla pressione nella r egione della ci stifellea , ma nessuna difesa muscolare. I dolori addominali si fecero poi più forti; verso le 18, sl notava forte dolore alla pressione nella regione a·p pendicolare, lieve difesa muscolare, nessuna ottusità; polso 70, temperatura 36°, 9. Nella serata i fenomeni locali andarono aumentando ed il prof. A. J3ier, chiamato in consulto, aderì per l'operazione .d'urgenza che venne fatta dallo stesso Bier alla mezzanotte, in eteronarcosi. Incisione di Mac ·Burney-Wechsel; all'aipertura della par ete addominale fuoriuscì un'abbondante quantità di essudato purulento, inodoro e si presentarono delle anse del tenue rigonfie e molto arrossate. L'appendice si potè trovare nella parte alta dell'incision e come una formazione rigida sporgente n ella cavità addominale. L'operatore non cr edette conveniente •ampliare l' incisione per la notevole adiposità, iper la posizione così in alto dell'a ppendice e rp er lo stato di rigonfiamento delle anse, ma preferì attaccare la muscolatura profonda per poter guadagnare spazio sufficiente. Anche in tali condizioni la cosa si presenta''a dif. fici le .per chiè le anse i11testinali co11ti11uan1ente 1
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fuoriusciva110 ed il cieco aderiva. saldamente alla paTete 1p osteriore. Si po tè finalmente liberare i· HlJ· pendice, che era largamente perforata, separarla dal mesenterio ed asportarla, ripulendo la cavita addominale dall'essudato che sgorgava spontaneameqte. L'operazione era completa già 20 0 1e ·dopo i primi sintomi indeterminati e 7 ore dopo l'inizio dei sintomi ~ppendicolari. Dopo un paio di giorni di benessere, si stabili la paralisi intestinale, (con addome .rigonfio, poJso ,piccolo a 150) contro la quale riusci inefficace l'iniezione endovenosa di neohormonal. Si tentò di vincerla con clisteri che diedero qualche volta esito a feci e gas; per liberare l'intestino, si r;corse anche, dapprima alla puntura e 'Poi addirittura all'incisione di un'ansa del tenue che si af.facciava alla ferita; si ebbe esito di feci e di gas e le condizioni sembravano talvolta miglio· rare, ma alla fine, '.J)er un improvviso decadimento ·delle forze, si ebbe la morte, circa cinque giorni do;po l'intervento. . I prin·cipali reperti dell' autopsia furono : ,peritonite generale fib~inosa senza essudato; pigmentazione melanotica della valvola del Bauhino, infiammazione 1purulenta delle anse intestinali prossime all'incisione ed emorragica delle altre anse. Due piccole ulceri croniche dello stomaco, con numerose erosioni emorraigiche della mt1cosa; infiamm·azione -cronica della cistifellea, con calcoli; milza, rene, fegato da stasi, con emosiderosi. Notevole adiposità generale (lo spessore del pannicolo adLposo addominale era di cm. 5.7), calcificazione ·dell'aorta addominale. E.ni.crisi. L'infiammazione acuta del! 'appendice non è stata che un fenom eno dell'infiammazione necrotizzante della mucosa del tenue, la quale ebbe probabilmente origine da un'iniezione dell'ulcera gastrica. L'esito letale, nonostante che la peritonite non abbia progredito, 1fu determinato dalla paralisi gastrointestinale sostenuta particolarmente dalle alterazioni della mucosa dello stomaco e dell'intestino. Vi contribuirono anche la forte adiposità e la calcificazione dell'aorta addominale, come pure l'aumento dei diplostreiptococchi che :portarono una distruzione delle emazie dimostrata -dall'emosiderosi della milza e del fegato. F. degno di nota che si trovava in questo caso la triade: colecistite cronica con calcoli, ulcera gastrica ed appendicite. Tutto il quadro clinico fu dominato dalla paralisi intestinale, tanto grave che nè la puntura nè l'incisione dell'intestino poterono far sVl1otare il contenuto intestinale. Altrimenti, nonostante la gra,•ità dell'appendicite, si a\'rebbe avuta forse una guarigione per 1p rima. I sintomi osservati nelle prime ore di malattia non potevano certamente far sospettare l'appendicite. ftl. •
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SEZIONE PRATICA
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·NELLA VITA PROFESSIONALE. ' AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Sn l'infanzia anormale. La Direzi on~ Ge11erale dell'Amministrazione civile ha diramato ai sigg. Prefetti la seguente c1.r oolar€', datata 4 febbraio: . « L1'articclo 28 del R. D . 31 dicembre 1923, n umero 3126, sull'.obbli go d ell' istruzione prescrive una speciale assistenza e l'oi·ganizzazione di classi differenzi~li p~r i fanciulli a11ormali, e stabilisce che a tal uopo <leve esse1·e stanziata nel bilancio p assivo del Ministero dell'Istruzione l'annua somma di lire 500,000, mentre i Comuni del R egno sarann-0 tenuti a. versare ai Patronati soola5tici L: 100 per ogni al11nno che prese·nti, a giudizio tec11ico, a.n ormalità di svilup,p o su-soettibili di oorr ez-io11e e miglio1·a1nento mediante speciale assistenza edu catiYa, salvo SP.eciali inderogabili esigenz~ locali dell'educazione ·d ifferenziale. « Ora, occorrendo da~ pronta esecuzi,o.n e alle disp0S1.Z1011i della suddetta legge, si reputa oppor-, tuno che le SS. ·LL. pr·edispongano le ricerch e ' occor1·enti pe.r la pratica attuazione d elle surricordate previd~nze, accertando a mezzo dei Si n,daci il nttm·e ro ·d ei ragazzi an·armali, esistenti nei diversi Com11ni d elle rispettiv.e Provincie, e di quelli suscettibili di correzione e m iglioramento mediante speci àJe as sistenza educativa. « Nel m e.n tre si avverte che i dati all'uopo rac-' colti dovranno dalle Prefetture essere direttaimente trasmessi al Ministero dell'Istruzione (Direzione. Generale per l'Istruzione elementare) , questo Ministero. gradirà intanto un cenno di ~icuTa zione in proposito. ». Pel -~i.nistro :· SERRA CA~ACUIOLO . 1
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CONCORSI. POSTI VACANTI,
(Nova.ra). -
Scad. 20 ap r. Co-nd. urbana Vern ato. L. 7000, oltre doppio c.-v. in L. 150 e indann. ambulatori.o. B1toz0Lo (T orino) . - - Scaid . 30 a.p.r . Co.n d. e uff. san.; L. 7500 e 1° c.-v., alloggi o, i ndennità varie. CATANZARO . - Scad. 2.5 31pr . Dire tto1re del OonSO'l'Zio an,titubercolare f ra i Oowwni e la Provincia; ve.di faso. 14. CESENA (Fo rlì ). Oonareaazione di OaTità. - A t utto 30 aprile chirurgo primario dell'Osp·e dale Civile; L. 12,000.; compartecipaz. onorari; indennità varie. Limite di età a. 40. Nomina in base a terna. A richiesta la Segreteria invierà b·ando di conoor.oo, capitolati e tutte le informazioni del caso. DoMonossOLA. Ospedale ll·i /3. JJiaaio . - Primario medico. Soa d. 30 a,pr. L . 2400 oltre 50 % tasse di cura e 60 % tasse ambulat. Lib. doc. in patol. med. o clin . med. Laurea <la 10 anni . GntGENTI. Oonu1:eariz. di Carità. - C'h irurgo-diret tore ·d ell' Osp . civile. Scad. 22 apr. Vedi fase. 11 . BIEI,Lt\
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MANFRED01'i"'IA (Foggia). - Scad. 20 ap r . L . ~500~ Rivolgersi Segreteria comu11. MELIZZANO (B eneve·nto). - Per Du1genta; scad . 30 apr . ; età lim. 40 a.; docum. a 6 mesi; L. 4000' (si c) e 5 quinq. decimo; obbligo delle vaccinaz. e rivacci11az. e di sottostare a tutti i doveri previsti dal Capitolato . ~'1EP.CA'rELLO (Pesaro Urbino) . In esecu zi·oine di posteriore determinazione pres.a dalla On. Gi11nt a Provinci ale Amm., lo stipendio del medico chirurg-0 ·con.dotto è portato a L. 9000, ferme tutte le altr.e condi7Ji oni e la scadenza. del bando ·di 0001corno . ~fONTE S. MAR°IA TIBERINA (Arezzo) . .-=- A tutto• il 30 apr., per Lippiano; L. 10.000 .aJtre c.-v.; .servizi-o i1ell'Ospedale; a.lloggio gratuito; p er uff. san. del comune L. 500 ; quattro quadrienni decimo; fino a 1000 pov . ; cavale. non obblig . Età lim. •10 a. l\iioNT·EMARCI.A:No (Ancona). - la con<l.; sti.p . lir e 8500; p. cav. ob·b ligat. L . 3000; L. 1000 p. servi2io• chirurgic-0 ai poveri di tutto· iJ territorio; c.-v. Accett.az . entr o 10 gg., serv. e ntro 40 . Dagli. abbien ti 50 % tariffa . Se.ad. ore 12 del 25 apr . Età li1n. 40 a. Tassa. L . 50. Chiedere a,nnu11zi.o'. P .\LERMO. R. Università . - Assistente alla Clini<.:a medica; L . 7000 e 2 quinquenni, -0ltre c. -v. Prova ~critta e orale clinica. Tassa di L. 50 al1' Ec:ono rna to . Scad . 30 a pr. Nomina e conferme annuali . Domande al Rettore . PARMA . Il. l st-1.t ·u fo s11,p~r . di M edic. veterin. Assistente alla cattedra d ' igiene, polizia sa.nit. eteonica delle ispe.zi.oni ·d elle carn i d a macel o; vedi fase . 14. Scad. 30 a pr. P1EOIMON'rE S . GERMANO (Caserta) . - Condotta; L . 8000 e 5 qué:idrienni d ecimo, oltre L. 500 uff. san. e L. 2400 ca·v. ; tairiffà minimà Ordin e per gli abùio11ti. 8cad. 40 gg. dal 31 m·a r. Tassia lire50. J O alla Tesor€1ria com. , PISA. Oon~orzio Pro1:in ciale Antit11Lbercolare. Vice Direttore ·d el Di&pe11sario Profilattico Centra·le d i P isa; t itoli ed e.sami ; L. 14,000 oltrele i11dennità di legge per incarichi fu.ori resid . D ocu1n. agli lT:ffi.ci ·d i S,e greteria ,p resso la R. Prefettura no·n oltre le o-r e 18 del 30 apr. Età mass. 35 a . al 1-> ap,r ile. Voti esami speciali: Cultura igienica ed esperie nza clinico-medica, avvalora-teda pratica di laborat. in ind~gini fisico-chimichemicrografiche e batterio1logicbe~ T assa L: 50.05_ Nomina -e conferma biennali. Chied'ére annu . nzio. S. (,{:~EGOR.IO n.1. SASSOLA (Iloma). - A tutto 20· aprile ~ cond .; vedi fase. 11. _ S .1vOIA DI LucANIA (Basilicata) . - Al 30 aprile,. ore 12; etfl lim . 50 a. L. 8000 e 6 aumenti quadriennali per l'amm·ontare complessivo pari a cinque decimi ·dello stipendio stesso; addizion. L. 5 oltre i 300 po·v. Ah . 1336, in collina. Serv . entro 10 gg .. TAGI.IACOZZ(} (.4.qu.ila.). - .AJ 30 apr. , 3a cond. ;,. 11. 9500 oltre ' L. 8000 c;av. ; ri volg ersi Segreteri a~
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II. POI ICLINICD
"'OMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE . L ' Acca~emia di Medicina di Parigi ha confer1 to, per 11 1924, 4~ premi, tra cui uno a Sicard Forestier ner l'introduzione degli oli iodati nell: roentgenografia, uno a Portret per la cur a elettrogaJ,ra nica del gozzo esofta1mico, uno a G. Ramon de Garches per l'introduz.io•n e dell'anatossina difterica; ltno a G. Bidou p·e r il controllo fi8 io1ogico degli arti artificia.Ii; un-0 aid Haudruroy -p er Ja batteriofago.tera.pia <lel tif.01; uno a Bourguig11on per l' applicazio11e pratica della cronoassia. Per il 1925 l'Accademia ·dispone di 53 premi di ~u1_ _internazionali. Il nun1ero totale di premi ast1tu1t1 pre&10 l' 4ccadenni:i è di 88.
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L'~niYersità di Berna ha conferito il premio
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~ co~correnti eran.o 4 e cioè: d-0tt~ Giovanni Ang1?san1, prof. Vincenzo Moretti, prof. Alberto Pino-Branca, prof. EdoaN.lo Strumia, i quali tutti hanno presentato titoli meritevoli della magaiore oonsidèrazione, .sì da mettere in evidenza il ;eno successo del concorso. In definitiva la Cominissione ha proclamato vincitore il prof. A. PinoBran~a, _che si è già :r;nesso in diretti Taipporti con la D1rez10ne de~l'I. P. A. S. ed ha iniziato i suoi lavori &ot~o l 'alta direzione del prof. Corrado Gin.i. I
La Società Italiana cli laringologia, otologia e rinologia, uel suo '°XXI Congresso tenuto a N apoli, . nominava soci onorari i proff. J. A. Barré di Strasburgo, G. Ming·azzini e Q. Di Marzio di Roma .
~. I\. ocher :-tl prof. Bal tzer, per incoraggia.rne le
ricerche sull'eredità e sulla predeterminazione del ..$$SO,
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La Facoltà l\fedica di Berlino ha conferito al ·<lott. G. Hauffe il premio della Fondazio11e Rathenan
clesti11ato a p.r omuover e le ricerche sul ~l~eun1at i s.1no a rticolare.
Il dott. Guido 1\ilantovani è nominato o~valiere dell'Or<:line della Corona d'Italia, per bemerenze nel divulgare la coltura.
NOTIZIE DIVERSE.
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L' A.cadémie <l(l\<> Sciences di Parigi h.a asse<Ynato
ai
::il premio Rouchard al dott. Gabriel Bidou Parigi, per i su-01i la v'o ri &ulla protesi degli arti . Il t}rof. G. Sanarelli, membro deJl' « Académie ·dc :Jléclecine » cli Parigi, è nomi11ato dal Go,rerno Francese grande ufficiale d ella Legi-0n d'Onore . . . ' ~n r1co110 c11nento dei suoi alti meriti scienti.fici. Il re _i\lfonso l1a conferito la croce dell'Òrdine ·d'Is abella ai proff. Abel.01us, decano della Facoltà M€d ica di Tolosa, Bar.dier e Moli11ér)r, in occa.sione di una visita di medicti franoosi alla Spagna, fatta dura11t.e la settimana clinica di Tolo~a .
Il pr of. Silvio De Stefano , ait1to n€lla R. Clìnica Pediatrica di Napoli, è n on1inato, pe.r con•cor o, direttore , a11itario <lell'O.r1pe·dale i11fantile cc P a u sill ipo11 >> di Napoli . I~a
Bor a di Studio cc Ragnoli » di L. 10,000 bandita dalla R. Università di Padova per ii1i.iiati ,.a dell'Jstituto I tali ano di Igien e, Previdenza ed _t\ssisten.za. Sociale, in data 1° nO'vembre 1924, per il migljor lavoro sul tema: cc lJCl portata econon1ica dell' Iaien.e, dell'Assistenza e della Previ-
den zrc Sociale ; "alutazione delle perdite eco11o·miche cau . ate alla .-;vazione italiana da nialattie ed Ì'Tlfortuni evitabili, cbn particolare ·riauardo alle classi lati oratrici », è stata aggiudicata il 27 gennaio 1925 in Pa.dova da una Commissione cooì cornposta: 1)rof. Corrado Gini, Direttor e dell'Istituto .A.utonon10 di tatistica; prof. M a r co Fanno, Ordinario di Economia Politica (designato da] ~I. Rettore dell {·niYersità di Padova); prof. Oddo Ca agrandi , Ordinario di l S?:iP11e (designato dal Con11ni~ ario Go,·ernntivo clell'I.,tituto Italiano di I giene . Pre,·iclenza ed Assi te11za ocinle).
Per gli o'r fani d e i medici n1orti in
~uerra.
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J,a Classe Medica Italiana ha oeleb.rato il suo dupJice ardente rito di fede e di amore innaliando) in Firenze, il Monumento ai Colleghi morti in gue1 ra. ed ha esn ltato con alto fervore il Loro eroi::;im o nel .<< Ljbro d'Oro ». I,a promessa istituzi.01ne delle Borse di Studio può dirsi o.ramai una realtà. La Classe Medica si farà 11n nobile <lo:vere di risipon<lere a questo nucwo richiamo di a.more e di civica virtù. A tal uopo si è costit11ita un R. oommissione centrale, così composta: generale medioo1F. Della alle, Presidente; se-natore prof. ~· Simon,e tta, Rappresentante I stituto Orfani dei Medici di Perugia; prof . L. SiJvagni ; c.olo11neJlo n1edico p1·of. O. Baduel, Rappreser1tante la C. R . I. ; prof. P. Gallenga, Presidente ,de.I la Federazio11e degli Ordini dei Mcd.ici; t e11. colon11ello medico prof. A. Santa.m aria, Rappresenta11te della Sanità Militare; d-0tt. ·G. Fatichi, Rappresentante gli Ordini dei Medici distaecati e Sindacati Medici; capitano inedico F. Bocchett i, Segretario generale . Intanto mentre si sta elaborando un più vasto piano, s'è decjso di iniziare immediatamente l'ass istenza C'O'll fondi residui delle Qnoranze ai )ifedici cad11ti e della sottoscrizione dal prof. Silvagni iniziata p er soccorr ere i bisogni urgenti dell~ famiglie dei Medici in guerra. Sono stati mess i senz'altro a disposizione cli t11tti gli orfani (mac-chi e femmine non inferiori ai 7 a nni) dei morti in guerra: N. 10 posti all 'Tutituto degli orfani dei Sanitari in Perugia e N. 10 Borse di studio peì· l'assistenza in famiglia. per gli orfani anche inferiori ai 7 anni di età. Per p oter c-0ncorrer<? a queste ccnces:,ioni occorre in\ia.re con la ma....sima urge11za i segu Pnti clocun1enti in cartèol semplice che costituiranno
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SEZIONE PRATICA
aquella garanzia necessaria pel criterio distributivo di ~seg11azione : 1) Domanda diretta al generale med1~0 F. Della Valle, Presidente .della Commi-ssione di .Assistenza orfani dei M~di!ci morti ·in guerra; 2) Certificato di nascita d el.l'orlano pel quale &.i chiede l 'assistenza; 3) Certificato del1' .Agenzia dell'Imposte ; 4) Stato di famiglia; 5) Certificato di pensione di guerra percepita oon il .rel::itivo numero di libretto di peIIBione. ' Detti docume.n ti vanno indirizzati al Segretario Genera.l e dott. F e derigo Bocchetti, Direttore del Sanatorio. Militare di .Anzio (Roma).
Nella R. Cliniea Pediatrica <li Roma. Nella Clinica P E:'rtiatrica d ella R. Unive·r sità di Roma si sono iniziati, col 1° aprile·: lln corso di specializzazione, organizzato in una cc Seuo1la fidi sip ecializzazio11e in Cl1nica pediatri~a » diretta da.l prof. G. Caronia; ha l a durata di due anni e c0mprende dodici insegname·n ti, affidati ai proff . Versari, Baglioni, Di-0nisi, Ge11oese . Caronia, Sindoni Maria Busi F·e irreri Ci, ' ' rincione, D ' Alisè e Nicoletti ; tassa d'immatricolazio,1e L. 300, tassa annua d'i~icrizione L. 750, tassia d'esame L·. 75; un corso di l)Ueric11ltura, orga11izZ.ato i11 una r:c Scuola di puerir.l1ltura » diretta dal p:r of. G. Caronia; durerà fino al 15 luglio; comprende otto ìnsegnaro. enti, affidati ai proff. V ersari, Baglioni, Bindorti l\faria, Ge n oese, Caronia, Palomba, GuaJdi Enrico, De Sanctis San te ; tassa d ' iscr iz ione L. '?50; taissa d 'esame L. 75.
Corso di perfezionamento in Medicina del Lavoro. P romosso dal Ministero dell' E conomia Nazio na le a n che quest'anno si terrà <la i 20 ruprile al 20 giugno, presso lu Clinica d·elle malattie p r·ofe&sri.onali della R. Università di Napoli (Ospedale Ges·ù e Mnria), p er i mejici, un oorso di perfe.zio·n amento· in .lfedicinrL rl t?l lavoro, oon lezioni teoriche, esercitazion i p.r atiche di clinica e di 1abor•atorio, visite agli stabili!nenti ind11striali e agli I stituti cli previdenza. Per iscriversi presentar domanda all'Economato dell a R . l Tni·ve rsità corredandola ·del oortificato1 di laurea e 1 ver.~ando la tassa di iscrizioJi e di L. 200. Previo esa;me finale sa rà rilasciato un certificato ; ai due che f,ara nno il migliore esame, sarà assegnato un premio di L. 300, e ad altTi due a11<·ora sarà riimbo rsata la tassa di iscrizione . I 11oltre il Presidente generale della Croce R ossa Italiana h a <lisposto che -reJ1gano concesse L. 1000 per essere divise in <lue premi di L. 500 ci ascuno fra i meclici ·della C. lt. I. che abbia110. frequentato con mngg,: or profLtto i corsi di M edicina del lavoro. 1
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L'11° centenario dell'Ateneo ticinese. Nel mese ·d i maggio verrà solennizzato il llOOo anno di fondazion€ dell'Università di Pavia , che . venne. organ_1zzata a scuola di studi superio·r i da Lotario I , imperatore d'Occidente e re ·d'Italia n:Il~ anno s.25; già esisteva allora . per altro, nell~ c1tta, U·n fiorente in~gnamento .
~ocfetà di Medicina e Chirurgia del Saiento. stata costituita. di r-ecente. ed ha ten·u to in marzo la sua prima riunione; alla presidenza è stato chiamato il 'J)rof. l\1:ario Pennetta · oono stati acclamati SO?i onorari i conterranei p;off. Dante De Blasi, Filippo Bottazzi e N oè Scalinci. È
Per le assicurazioni sociali.
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Si è riunito .1nter nazio11ale
a Gi11evra nella Sede de ll'Ufficio ' del lavoro, il Comitato co1isultivo degli esperti PE?r le assicurazioni sociali .. Erano p resenti i proff. Fuster e Dreyfus per la F.r ancia, jJ sig . Cohen per l ' I nghilterra, l'avv. , B argoni per l' Italia, il p.r of . Ma.nes e il clott. Freund per la Germania, il dott. Winter per la Cecoslovacchia. Gli esperti h anno iniziato l'esame di u11a r e.la.ziorue_, p1:ep31rata d all'Ufficio i11ternazio·J1.al·0 del lavoro, da sottoporsi .alla Conferenza internazionale che si terrà a Gi 11evra n el pr·ossimo maggio. f l Comitato unanimeimente tSi è trovato d ' accordo nel riconoscer e:; che l'assicurazione sociale ha per &cop-0 non soltanto la riparazione delle con.seguenze econo1niche degli infortuni ·e delle mal att ie, ina anzitutto }',organizzazion e della prevenzione per la d ife.sa della integrità fisica d ei lavoratori e p-er la conservazione della loro capacità lavorativa. Questa. d ir ettiva ·r isponde alla tesri. ch e, sempre sostenut a in Italia da.l la Ca.ssa N az..iona.le I nf-01rtu11i, è stata ' 'alidam e,n te esposta i11 questa r iunione ·degli &1perti dal. s uo dir-etto re generale gr. t1ff . avv. Fosc.olo B ar goni.
Reparti per malattie infettive a Ne"\v York. Il co1nmiss.arjo di saJ1it~ <li New Y·Oil:k ha istituito cinque « clinics on contagi-0ws diseases )> nell'Ospedale Willard P arker. Due di questi reparti sono desrtinati alla difterite, un o alla scarlattina, un o al morbillo , u110 alle ricerche di laboratorio. Sono .stati affidati ai dottori W. II. P ark , H. W . Berg, J . M erserea.u e alla dott .sa J. H. Goldberger. H ann o comi11ciato a funzio11are nel m ese di gennaio u. s.
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Disposizioni testamentarie di Bergonié.
Congresso Medico Scandinavo.
Il pll·of . Ber gonié, vittim.a d·ei raggi X , h a leIl 12° Congreisso 8cftndi11avo di l\!Ledicina Intern.a si adunerà a Stocolma il 27 agosto; i temi i11 digato 100 .000 franchi pe r contribuire alla costruscussione sono: « P atogen esi ·dell'ittero » ed « E sazione di n11ovi locali p er Dentri di studi a11ticanmi funL".ionali <lel fegato >>; r elat.ori : M eulengracht, • cer osi: i suoi apparecchi al centro regionale dei O. Scheel e TiJlgrein . I m edici stranieri sa,ranno éancro; l a su a ricca. biblioteca alla Facoltà medica benvenuti. P er informazi oni rivolgersi al segredi Bord€n ux . Ha disposto che il su o cadavere fosse tario gen erale, Dr . G. Ry-s:t.eidt, Stockholm (Svesezion ato e che alcuni organi fossero aspor tati e zia). studiati; l'autopsi a è stata oompiuta dal prof. Sa1
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POLICLINIC~
br azè.:> ; t itolare di ai1a tomia .p atologica a Bordeaux, coaidiuvato dai proff. Bounin, Villemin, Murateh e J eanner, presente il decano de.I la Facoltà prof. Sigalas.
In onore di Forgue. La Facoltà medica di M ontpellier ha celebrato il 14° anniversario della nomi11a del p·l"Of. F orgue alla cattedra di clinica chirurgica, p resent..'lndogli un ricco volume, ch e' 0011tiene circa 60 memor1e di alli.evi e s impat izzanti.
Esclusione delle medichesse maritate dai servizi i;auitarj di Londra. Il ' Consiglio comunaile di Londra ha esclUtSo le
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e n ella Clinica, cominciò presto a mettere in evidenza le siue preclare doti chirurgiche. Giuseppe Ruggi, dopo la laurea, non ebbe maestri, ma fu il vero maestro di sè stesso. Infatti tutta l'opera sua, prevalentemente rivolta alla 1:;ol uzione di problemi clinici, o di tecnica operatoria, riveste un carattere asso]uta1nente personale ed origi11ale. Dal 1873 al 1874 il Rnggi fu incaricato <lell'insegna1nento deJln. Patolo;!;i a c11i rurgica, e n el 1naggio del 1877 fu nominato Chirurgo Primario dell' Ospedale Maggiore. •,,.._ I
1ne<licl1esse sposate dai servizi igieniCÒ-sanitari. E fatta. eccezione p er quelle attualmente in serVJ.z10 e che s i 1"Siano dimostrate utili. L a stessa norma vigeva già prima della guerra; er a stata t e mpora neamente sosp esa durante la guerra; nel 1921 su 31 .medicl1e.CilSe addette ai servizi sanitari cittrudini se ne contavano 5 spo\Sat e; attunlmentc su 34 le sposate sono ruppena 3.
Per l'in ventol'e del laringoscopio. E !:\tata solennizzata a Madrid la scoperta de-l lari11goscopio, che venne co1npiuta da un artista del c:i.11to, Manuel Garcia, il q11ale in tal modo inauguraYa ]o stu·dio scientifico della laringe. Dopo una ce.rimo11ia all'Accademia di Medicina, ve1111e &operta una lapide, nella casa che dette al Gar cia i natali.
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Xe11ofobia farmaceutita. ·Le a utorità di Czernowitz, capitale della Bucovina , l1anno vietato la vendita di qualsiasi medicina.le straniero nella cit tà ed ha.n no ammonito i medici a non prescriverne: così l a cc Deutsche Med. W ocl1ens . ».
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GIUSEP.PE RU,GGI. La sera del 14 1nar.zo una bronco-polmonite da influenza stroncava la vita di GIU SEPPE RUGGI. L 't1nanime compianto di tutto un popolo da lui beneficato; l' imponenza dei funerali , le nobili ed elevate Commemo1·azioni ai Consigli Provinciale e Cornun ale, aUa Clinica Chirurgica, all'Istituto di St.on1atol o1gia, alla Camera dei Deputati ; le parolE' di cordoglio pervenute alla famiglia da tutta Italia stn11110 a dimostrare la immensa eredità di affetti eh ' Egli ha lasciato. Ginseppe Ruggj nacque a Bologna nel giugno del 1 1-!, e nel luglio del 1868 si laureò discutendo, come tesi di laurea, uno studio clinico e sperimentale intitolato <e Contributo alla cicatrizzazione delle ferite », che fu giudicato degno di stampa. Educato al la severa scu ola anatomica clel Calori , · a1n1nacstrato dal celf\bre Concato nella se1neiotica
Al 1·icor do di quell'epoca il Grande Maestro soJeva ripetere cc al mio ingresso all' ospedale le infezioni d 'ogni genere erano così frequenti e la mortalità così alta che ne r estai spaventato: quelle i11fezio11i no1n Jni permettevano di iniziare e svolgere il \' a sto programma di chirurgia che mi ero formato nella m-ente ». TI Ru ggì intuì subito che nella medicatura antisettica J.Jisteriana eravi la salvezza, e primo in I talia, l'adottò senza indtrgi, s11perando difficoltà d'ogni genere, non ultima quella finanziaria. Pochi mesi dopo il chirurgo giovane, ma già salito in fama, stampò una relazione destinata all 'arri ministrazione sperla liera, e nel 1879, edito dallo Zanichelli , pubblicò un la,·oro completo sulla medicatura a.lla Lister mettendone in preciso rilievo i vantaggi e gl'inconYenienti. Il Ruggì fu pure un precoce e valente patrocinato!·e dell' asepsi, e non cessò mai dal modificare 6 per.fezion3re qaei metodi generali di medicatura
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-e di lJreparazione preoperatoria. traendone reali ,ed ottimi vantaggi. . La conoscènza mirabile dell'anatomia chiru.r gicea, e la es~tta interpretazione delle leggi fisiopatolog iche gli furono di g u.ida costante rtella crea.z.ione .li metodi operatori, o n ella ;modificazione ~i quelli già esistenti. Il Ruggi eccelse sempJ:e: in ginecologia immaginando ed eBegl,lendo cou ottimi risultati il suo processo d'istere9'f:;omia vaginale. (Il Gjordano, .con frase felicissima, nel suo 'Trattato di M edicina opera.toiria, chiama il Ruggì j} Pont~fice di detta operazio11e) . .Ed in seguito: ìl taglio v ul vo-vaginal_e laterale a sinistra; la re..s~zione ovarica per via vaginale ; 1a cura radicale, p er vi a vaginale, del prÒlas.~o dell' 11t~ro. N~gli .altri campi della chirurgia r~corderò la laringee-tomia con chiu sura, in pri:m<J t empo , della comunicazione tra. faringe e trache·a (1° in tutta . caso . 1a letteratura); la larin:gostomia che tanti bene, fici riisultati ha d ato anche n ei feriti d ella nostra guerra; la. pneumectomia (1° caso ·in Italia, 2° nelta letteratura medica); la plastica delle pareti -vescicali. in casi di estrofia (i primi tre casi cuTati in I tali.;a); il t.aglio trasversale <lelle pareti • addominali n:l disopra dell' ombelico per ]a nefrectomia. per la splenecto1ni~, per i tumori del fegato, e per aggredire ed · asportare un carcinoma primiti"V"o del pa11creas, pri1n o caso questo noto nella ]ett~ratura italiana ed estera. ,l\ila la genialità dél R ·nggi rifulse (eravamo nel 1892) col s·u0 metoc.lo jngui11ale di Cl1ra r&d.icale .deJì'ernia cr ur;1le, che per la perfezione e per i i·isultati è paTagonabile in ·tutto al proc~o1 del Bassini per la cura .d ell'ernia inguinale. L a · Facoltà 1\1'ediéo-Cl1irurgica <li Modena nel 189.J lo v olle, ad 1111animità, Maestro di Clinica Chirl1rgica . A Modena il Ruggi racco1se i1l1ovi allori, B Yi rimase fi110 al 1905, epoca in cui, per ·concorso, élichiarato1 primo assoluto, fu nominato Direttore della Clinica Chirurgica ·d i BoJogna, ·ove rimase fino al suo 75° a11no. Dal 1894 al 1919 la sua attività scientifico-pratica f u meravigliosa: il Rti•g gi non cessò mai' -dall' in.s.eg.nare con passione e co11 alto senso del propri-0 dovere , nè dallo scrivere e dal_ pubblicare le cose piit degne. Fra queste, rimarchevoli: la c·ura llel varicocele, 1.Lri, cci,so di aspor tazion.e çli 3 metri e 30 d'i·n testino seguito cla gu,arigione , l' emi1>rostaf;ect0·m ia per via perineale, il metodo di nef ropessia lo'l'Y'. ,bare. Fra i suoi contributi clinici or iginali vann.c> ritCord<tte alcune operazioni di simpatecto mia a l collo -ed all'addome. · . . Il Ruggi inf;1tti che fu tra i primi' ad eseguire la simpatecton1ia al collo per il glaucoma, fu portato a sturiiare la chirurgia del simP,atico con criteri b~~ n.ti sulla fisi.opat0logia di questo importante sist ema, e nel 1899 pubblicava dué lavori nei quali è contenuto tl1tto quello che costituisce il presupposto t eorico delle .operazi oni di J aboulay ~· di Leriche: . '· ·. ' . ' · · 1 • ' '
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SEZIONE PRATICA
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I./Uffreduzni, nella sua relazione sulla cc Chirurgia del simpatico ~> alJ'ultimo CongreiSso della n-0stra Società It:tliana di Chirurgia, rivendicava al Ruggì 'i l più antico esempio di simpatecto·m ia peri,~asa.le e vasale, fatta allo scopo di modificare il regime ·di innervazion.e e di circdlazione di un dat o territorio: il Ruggì perciò può a bu.ain diritto oosere considerato come il vero precursore dì quei concetti e di quelle applicazioni, che più · tardi collo .'.f aboulny, e specialmente col L€riche inconti·a'rono tanta fortuna'. Il Rug~ fu circondato dall' a:rn mirazione dei suoi m oltis..simi allievi e di tutti gli stu·d enti che • ebbero la fortuna di averlo maestro e a Modena ·e a Bologna, non solo per. le sue moJtis..sim-e be- ' . . n em er enze , scientifiche, e per il -suo proficuo i11segnamento, ma ancora per quell'eccezi,onale sicu~ rez.z a· ope1:atoria, basata~ come ho già detto, s nlla più p·e.rfetta conoscenza dell'·~ natomia. Io potrei d:U:e che il Ruggi dipingeva con man-0 maestra, tanto era ·ele gante e pi·eciso, sia nella dieresi, sia i1ella sintesi , sia an.che nel completam ento di ogni atto operativ~, anche il più complesso ed il più irto cli ,difficoltà. A queste qualità eg_(.i aggiung.èva llna calma aristocratica, ed una tranquillità non comune, sempre preziosa ed ammirevole, pronto 'a. r addoppiarla di fronte alle sorpre-Se, agli ostacoli più gravi, ed ai più impreveduti accidenti. ~el maggio d.e l 1915, il Ruggi ven11e nominato consulente chirur~~ deJ. 6° Corpo d'Armata. La sua Clinioa fu militarizzata e accolse e curò ~irabil1nente, con risultati soddisfacenti, moltissimi e gravi feriti . In quei quattro anni di guerra ~gli venne al fronte più volte, e ~n tutte le sue visite s'i:tlt~ressò vivamente d ei feriti e dei mezzi di cura m essi a loroi disposizione, dando qua e là, dei consigli ch e f11rono sempre preziosi . N ell'ultin1.o suo libro cc Ricordi della n1ia vita», Egli ha ~cri tto : ~ « Volendo fare il chirurgo, in un period·o nel quale t ut.to ·era ·d::i. rinnova;re, dovevo sovente interrogar e me stesso, per oònosceI"e se la mia azione era :in regola con la JDÌa coscienza» . E le ultime Sue parole: prima d' addormèntarsii nel sonn-0 eterno, furo110 queste: cc Ho la coseienza tranquilla e muoio serenamente >L E serenamente si è spento perchè jn realtà la .sua azione fu sempre in regola con la su~. coscienza ; egli ft1 buono, onesto fino allo scrupolo e sempre al servizio della verità nella sci enza e nella vita. Io e i molti.ssri.mi suoi allie-ri gli dobbiamo tutto, perchè tutto abbiamo imparato da lui, ma anche la chirurgia italiana è a Giuse·PtJe R11ggi d ebitrice di una parte i1on picc.ola del suo ra-pi.do pr.o gresso! Prof. CALABRESE. 1
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Sì È· spento il doit t. JEAN C'.A.MUS; aarégé alla Facolt?t J\1edica di Parigi, condirettore, da:lla fondazione, del <e Paris Médical ». 1
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548
IL POLICLINICO
I
[ANNO
xxxrr,. FASC. 15]
'
.RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA.. J1:.'ltrn. de Méd. de Paris, 8 nov . -
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dosi. .,4.nales de la Facultad de Jltlédic., ag. - B. ETOHEPARE. Sordità verbale congenita. - M. A . St\UREGUY.
La intradermo-reia.z. idatìidea di Casroni. -
tul)erC:olosi.
·
Rev. lléd. de Urtiguay, a g. -
ABASCAL. Pleu1·jte da pnenLobac. di Friedlander. - PLA. Porpora ed emorragia cerebro-;meningea. Pre11sa Jlédica .4.rge~itina, 10 ott. - A. PEI>RAJAS. Ciò che si può fare per i carcinomi gastr. in opera bili. H. RoFFO. PropTietà del siero di r :-1tt1 con t umori maligni . British ill edir . Jo1t.r n., 15 nov. - J. S. HALnoN:E. L' acclin1ataz. a lle a ltit udini. Racliolouio J / ecl·ica, novembre - E: B RACOLONI. V ariazio11i radiografiche della reg. sacra-lombare. - L. R1ccrTF.T..LI e B . B~a.Lucc1 . Studio clinico e radiolog. delle grandi caverne polm. Ri r. (J.~1Jed'aliera . 15-31 ott. - V. VANNI. Infezioue da 1nicr. melitensis. Jlecl·i cina, J(lin,ik., ·16 novero. - KuPFERBERG. Profilassi e terapia clelle lacerazioni perineali. G. w ,\LTERHOFER 19 O. SCHUMM. Cura dell'anemia perniciosa m 13cliante lo smidollamento. J . 1'ropical 1lledit. a . Hyg ., 1° novem1b re. - A. AGRAMONTE. 8t1l1a p-rofilassi della febbre gialla. .T. .4. nie1·.. J1 eflÌ ca,l Asso c. , 1° novembre. - R . C. CHF.N<..;Y, Le tossi Pmie · della; gravidanza. - R . L1VERMON A. THOMAs , H. McNEILL. L 'ematuria. H. WIANETT e M. TROMSON. Trattamento delle fratture co1nìJOSte. ' 11rch. <71• med ie. y cir ugia, 15 nov. - P. C1FUENTES. Il p eriodo post-operatorio in chirurgia uri114.\r w .
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sperin.ent. Rev. n1ed. Ba.rcelona, ott. -
L. NoGAER MoLINS.
Lo st11<lio dell'equilibrio vago-simpatico viscerale per mezzo <°lt?l de1·mografism-0. - SERRA DE MAR'.FI ~Ez. Applic~zioni generali della colesterinn.
Soc. m éd . hopitauv, 31 ott. -
A. SÉzARY. Curabilità <lell'emi1plegia da arterite sifilitilia. - G~ CA ussADE e A . TARDIEU . Gangrena polm. a<l ervoluzione prolungata. .4.nn. I giene, ott . .- B . PoLETTINI. Rapporti fra micr. melitense e bac. di Bang. - V . P UNTONI. Effetti della glicerina sul virus rabico. - N. PIETRAVALI.E. Azione dei raggi X sulla sospensione di oro colloidale . • Gaz . hopitaw:r, n . 94. - B ERTR AND. Le perforazioni intestinali dilas t asiohe . R ev . de higiene y tbc., aig . EIZAG..UIRRE. La. toracoplastica extr apleurale nelle toc. po~m .. ,4.n. Paulista.s rie med. y cir.,. ag. D E Ass-c-MrçAo. Tipi di meningococco n el Brasile . Quaderni h ,ich·icitria n. 11-1~ . - BARA'IONO Lai ' . teoria di Lan ge-J ames sulle emo.ziOni~ Briti.sh 111.ed. J O'lt,T'n,, 22 nov. - Bl:.rzzARD. Encefalite l etargica. Zblatt. f . inn. Med., n . 47. - BEIN . .A:-n·elenamento da ac. ci anidrico ed atrofia gialla acut~ del fegato. ' Journ . m.éd. Pari$, 15 nov. - PEHN. L a sifilideinfantile . Sto1natoloqia, noy. - BOLOGNESI e • CilIUROO. Con1.. . cetti clini<;.0-.patogeneticf sul' noma'. Pecl·iatria, 15 nov. L . A un1c.c mo. Etiologia.a della varicella. - RoTTINI. Vaccinaz. antisoarlattinosa. Gior11 . di clin. med ., 20 nov. - ~VEGNT. Piapneumotor.ace i;"Ubfrertico con1secu11ivo ad. appendicite~. Vr,1,ia me.dica, 15 nov ~ CoRSONELLO. Diagnosi· fra trasudati ed essudati· col' metodo Castellìno. Giorn. mecl. niilitare , 1° nov. - MANFREDI. La. moderna t.e.cnica radiografica. - BAGLIONI. Iniezioni endovenose di urotropina negli itteri infettivi . l gierip, moderna, luglio. - VITALr MAZZ;\. Ljsi mic.robica trasmissibile in serie e virus filtrabile· nell'ozena. Dciit . 1necl. Tit oche.nsl'h., 14 nO'\· .. - LubKE. Sulla: tossina dissenterica .. - FoRTIG: La reaz. di W. nella tbc., spooialmente nella tbc. cutanea. STREMPF.L. 'Sulla colt11ra del gonococco. Fr.ESOH. Il tratta1nento della spasmofilia infantile con l a lampad~ a quarzo. Zbla.tt. f. Ohir111·aie, 22 11ov .. - W .. V. S11t10N. Ost eotorrtia sottotrocanterica nella paralisi infantile. - E_ EIECK. Infus ione endovenosa goc. eia a goccia. l)urg., Gynecology ond Ob.stetrics, nov. - S. K1NG .. ' Il trattanlento degli ascessi e • delle ernie cerebrali. E . KING. N11ovo metodo per ren.d ere pervio l'esofaigo stf>.11ooato . - E. RÌEs. Pseudomyxoma perito11ei·. - VA UGHAN e' BRAMS . Diagnosi prOOO<!e <lelfe· perforazionf ac11te· da ulèe1"a con l'esame radiologic<l" de] pneumop~ritoneo spon-taneo. .4rch. ,'Jch1-if!s--Tropen-Hyg ., n .. 11 .. - W. BAx. Terapia dell'amebiasi· con lo Yatren. STRADOMsKY. Le iniezioni endovenose:· dìi cbini110 nel1&4 malaria .. .
.. [ANNO XXXII,
FASC.
15]
"lL POLICLINICO,,
IL . VALSALVA diretta dail pro!.
IL faooi'Colo 4 (1° aiprile) contiene:
CUCL~ELMQ· 81.LANCIONI.
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I
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LAVORI ORICINALI : - c. Frugoni. Ulteriord attl!di S1.tll' a.&ma lxronchiale.
II. - P. C. Dal Col<lo. Conitri1b uto a.Ila ra.ptportù tiireo-eurl'enia.li. ~
,
Rl VISTA MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA
SEZIONE MEDICA
l.
549'
SE7.JONE PRATICA
conosic~nza
PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L.
dei
s. .._
I non abbona.ti a detta Sezione Med1icia potranno ri.oeverli inviam.clo il reÙlltivo iII11Porto, med.i a.nrt e va~lia IPOstale, aJ C1liV. LUIGI POZZI • Vda SiElitina 14 . Roma.
SEZIONE CHIRURGICA
Il f aecieolo 4 (a.prile) del 1925 C{)ntiene•: Rac1;olta di fatti : Fl. MONTANARI: En001lld'rom ~ .OOllL>geni to della regione lairingea. Sintesi critiiohe : Gli streptocooohi emo1itJiici e la lOTO· import.anza in O•torinolaringolo~ia. Idee e metodi nuovi : L. URJld.NI: Metodo di a.utop1a-
&tica post-laringoe.tomdca. Capitoli : .1... DI NOLA: Sull'esame paicofteiologioo dei: pi lot ~
a viatori.
Medicina legale e professionale : G. VIDONI : L ' ad!enoi-· diamo come faittore cLi di.eadatta'lllento etioo e sooirule~
lin biblioteca: Le prov e vestibolo- cere beltl at'i in alcune: malattie del sistema nEII"V060.
Il fa.s.cieolo 4 <15 aJPrile) conterrà : LAVORI ORICINALI:
I. - A . Merlini. Sull a reazione specifiea peritonea.l e di Sgamba ti nelle lWine. II. - u. Nuvoli. Ouira delle ea>idridimiti tUJberoola.rj oon . le radiazioni seoond&ri·e. III. - A. Violato. Ostite fibrosa metaplaJ3tiea CJirrcoeicTitta ~malattJi41. di Recklinghau&en) i·n un -0aa o di ul.cera t.rofica del piede.
Recensioni : Col.po di calo.re e eintomi.
a.urioolaird~:
Sulla presen za dell'.ag-eIJ.te S'Pecifieo del mOO"bihlo nell'essudato n•aeo-fa:rdngeo e nelle n1acchie• <li Kop.lik .. - Un oa.eo di morte timica in na.rcosd. - An.g~n.a d ii LudwJ1g di origine sitreptococcica e eier i:).ter aipia sipe·Cift ca. - St.rtdio ·d-ei ewdomut•i. ··- Sudla trecnica delia ' frenicotomùa..
La nota storica : L_ C:AiSTALJ!>l :· Le che ,, .ai Filippo Ci vinirui.
<e
Dinee a n.a.tom•i -
Notizie e questi·oni.
RIVISTE SINTETICHE:
A. Trossarelli. Sulla teeniiea e sul vailore dia.gnostico e :terapeutico del sondaggio duodenale. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L. 5. . . . .
I non a bbonatò. a detta Sezione Ohirlll'lgica potra nno riceverli inviando il Telativo importo, medi.ante vaglia Posta.le, al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina 14 R-0ma.
A bhon amen1to per il 1925: I t ali.a L •. 28; E stero L. 38'..
P er gli a bbonati al « Pol:icliruioo n : Ita lia L. 22; Este.ro. L. 32. Un numero sepa.crato L. 3.50. Invia re Vaigl1ia. postale a.I. Cav. LUIGJ: POZz.1 7 \ ia Sistina. n . 14 R om a .
•
Indice alfabetico per materie. Anatocno-p.atologia i conservaz10.n e dei . pezzi . . Paa. 535 )) 538 .i\.n~stetico nuovo • )) 533 Bibliografia . . . )) 533 Calcoli urin ari: aspetto r a diolo:gico Cancro: r eazione di Bothelo p er la sie)) 515 rodiagnosi . . . )) 539 Chi11ino: ha effetti abortivi? Cuore umano: sdowiamento del n odo )) 534 del seno . . Ebert: la n1alattia e }.a morte del presi)) 541 dente - . . . . )) 540 Febbre tifoide: il proble1m a della - . Glan1d ola pituitaria: discriniscrno nell'a)) 539 stinenza e nell'eccesso s~ali . )) 528 Immunità da infezioni chirurgiche . )) 543 Infani.ia anormale: ·SU l' - . . . . Infezioni urinarie croniche da ooliba· )) 530 cillo . • . . . • . • . . . Ipertc.-ru,-ione arteriosa: azione del ben)) 539 zoato di ben~ile . . . Roma - Stab. Tirpo-Lit. Arman·i di li. <Jourrier.
•
Ipertf·nsione arteriosa infa11til-e :. stig1nat e di eredo-lue Pag. 537 )) 525 Kala-azar in ·donna ventit.ree11ne . Litiasi polmonare . )) 519 )) 541 .lieclic i ·italiq11.i : esercizio al~' E st ero • Ne urastenj ci: i fa.lai - .. )) 528· . Osteit e d eformante di Paget :: è di Ol'lr 537 . )) gine sifilit ioa? . .. )) Pall,.,stesia : Ja 530 ' )) 535 P a ncre as: iperfunzione· )) Rene unilaterale ~on fusione deil due polli 531 )) 536 Sifilide e malaria . )) Sifi}i,d e : r einfezione . 536 . Testicolo: vairiazioni 1delle cellule in t.er » 534 stiziali con l'età . . • )) .534 Tonsillot.omia e tonsjllectomia ~ • Ulcera duodenale: Jooalizzazione radio)) 535 1-0lgica e localizza.zione chirurgica )) 538 Veronalismo : trattamento . • 1
V. ASCOLI, Red.
tetljl.
POJ.J l CLl~I C O
IL
(PAGI NA DELL'AMMIS'l'RAZIONE )
SEZ. PRATICA
FASO. 15 •
•
Monografie Medico-Chirurgiche d'attualità (Collezione del ''POLICLINICO,,) pei nostri si. gnori abbonati : Dott. ANTONIO 8EBA8TIANI Hedico aiut o negli Ospedali di Roma
•
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I
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•
D irettore della Materu ità, Brefotrofio e Scuola di Ostetr icia i n Veron a .
Ginecologia e Secrezioni interne Prefazione del prof. N. PENDE U n volurn
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12 ,lelle nostre Xlonoo-rafie medico - chirurgiche d 'attuali_tà) n itidamen te
stampat o
· p L 18 - P.,e r i n ostri abbonat i sole L . 16,25 in por to fra nco. in car ta semipatinata. rezzo ~·~=·~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Pe,- ricei-e 1·e quan to sopra indirizzare TTagli a Pustale al Oav. LUIGI POZZI, Via Sistina 14 - R OMA
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Fase. 16
Ro1ua, 20 Aprile 192r>
ANNO XXXII
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fondato dai professori :
GUIDO BACCELLI
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FRANCESCO DURANTE
SEZIONg r
REDATTORE CAPO: PROF.
PRATICA.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Lavori originali : G. Sa.batini: La to<pografì.a delle ·localizLazioni dolorose del f egato ed u.n nuovo punto -do·loroso lil punt-0 "ep.atico ·poo.terio-re). Note e co.ntributi : G. liorenzin i: G1i alimenti riitenuti vita'D1in.cici, an-che quelli tipioi, non eem.pre lo sono. Commenti : E. P izz·oglio: A pr-0rpos i·t o dei metodii p.rati-ci di ricerca e dii d·o sa.ggio dei ferm enti panie-rea.ti.cii. Sunti e rassegne : FISIOPATOLOGIA : L. Jos·ep·h : Lo svi·l upp·o dei p.robl·e mi ri~'lLal'ld·anti le tonsille ne~Li ul1:ii1mi a,n.n ti. A. Bergeron e R . Letulle: L'esame istocitologioo 1degili sputi tubercolarj. - CHIRURGIA : G. Placin.tianu : La .g"Q..arigio ne .delle ferite e d-ei t.rapd.anti d-0p-0 .l a simp.atecto.md:a. - E. Telf ord e J. Stopford : T'.I'ombo-Ml1gioite -0blit&ranrte. -· Caeiro : CO'Iltribu.to allo stu•d io delle cisti ehi·l ifere del meeentel'io. Notizia bibliografica. - Cen1n'i bibli•ogranci. Aocademie, Società mediche, Congressi: Società Loonbal'lda dti Scienze Mediche -e B'i-0logiiche, Milan,io. - SoDiritti di proprietà riservati. -
·c ietà. :M.edico-Chri.ru.rgica Bellurvooe. So~ietà I talian.a Oto-Neuro-Oftalmo1'e>gii0a (Sezione d.i Roma). Appunti per il medico pt1atico: CASISTI CA E TERAP IA: Le n·e f,riti fil:fìlitdcbe. - La n·e fnite rmer.crur.rale. - La nef1·ite rucuta n·e i bambini. - SuJ.,J,a 1Tuefird.·te farmi·l iare ed eredita,:Mia. - I m p-0rta.nza dei ,glomer-wli n el·le p.1'-0ve della penmeabilità r enail.e ad. ool ori. - E ff.etti d·elle •iniezioni init1'1avenooe di clmÙ'.I'-0 .di .o a1cio s ui J'.e ni. Pei' la xi uscita ,d el aateterism-0 uretrale. No11E DI MEDICIN A SCIENTIFICA: Da ap\iroeihciJa p·a ·l ·l ida nel hl.qll-01' nei priimi p•er~od.i d.el1a s ifilide. - Ter:veno p·ea:- la coi1tl1cra dello streptobacillo di DllC.rey. - POSTA DEGLI ABBONATI. VARIA : Sf o.rzo pers·o n1ale e assicurazioni so1 ci.ai1.Ji. Nella vita p f'Gfessi onale : Med1icina sooiale. - Coiil.looiisi. N-0mi.n •e , p<r-O•ID{)zioni ed on1ocifi.cenze. - P rofili. Notizie diverse. Rassegna della stan1pa estera. 1
Indice alfabetico per materie.
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É 'IJ'ietata la riprod·u zione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la punblirazione dei sunti dii
essi senza citarne la fon te. '
LAVORI ORIGINALI. ISTITUTO D1 CLINICA MEDICA DELLA
R. UNIVERSITÀ DI
diretto dal 1prof.
ROMA
VITTORIO ASCOLI.
La topografia delle localizzazioni dolorose del fegato ed nn nuovo p.n nto ·doloroso --(il punto epatico poste1·iore). Prof.
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GIUSEPPE SABATINI ,
1p rimo aiuto.
La sem eiotica toip.ografica o-Obiettiva delle lo· calizzaziùni dolorose, dirette o riflesse, nelle malattj e del fegato e sopratutto delle vie bjli.art, qua11do è applicata sul1'in·divid110 appare m olto meno 1p recisa e costante di quella, cbe 5j Sl1ole tr ovare schematicam ente descritta n ei ltbri. Q11esta discordanz.a si rivela sop·r atutto in quella, .fra le affezioni epatiche,' che predomina per ricchezza ed intensità di fenomeni dolorosi, e cioè n ella litiasi ·b iliare. .Dovendo qùì occuparci della fenomenologia dolorosa epatica obbiettiva, ricoDderemo ap1pena preliminarmente i siritomi ,dolorosi subbiettivi. I dolori. sub.b.iettivi nei malati di fegato· assu· mono varia :fision om ia, e, al pari dei do lori pro\'OCR ti, p osson o avere n on solo varia origine ma anche sedi molt8jplici e zone di irradiaz1one ancl1e a notevole distanza. Il ·P iù noto ·dolore subbiettivo è quello che si l1a r\ella crisi di colica epa.ti ca. Snlla rea1e sede
d'ori.g ine :di questo .dolore spontaneo si è scritto molto; ·d iremo solo che generalmente gi ritiene
che il punto di ·p artenza di qu esto do1ore sia nella p·a rete cist~ca e in •quella dei grossi dotti biliari, per effetto .d ello stimolo dei ftluzzi nervosi, c·h e si trorv ano nello spessor e di qu este pareti; notevol e importanza Jia per ò ancl1e l'ir r1, tazion e ·del peritoneo, Cthe ricopre l'organo. Oltre qu esto dolore ·della crisi ·d i coli·c a esiste un dolore subbiettivo gen erali zzato, riferito a tutto il ;fegato, di tipo gravativo b intensivo: si è quasi ·d'accor·do n ell'attri·b uirlo alla disten sion e della glissoniana e alla irritazione del soprastante peritoneo infiammato, escJ.~dendone cosi l'origine dal paTenchima epatico, che semtbra Assere privo ·di sen sibilità .dolorosa. Inftn r, Vianno ricordati i dolori subbj ettivi a distanza (com e, rper es., il do' lore alla spalla destra così freq"Llente nei colelttiasici); la spiegazion e a1nmessa per q.uesti dolori irradiati è quella delle zone di Head. Tornan1do ai dolori epatici oblJ·i ettivi, cioè a quelli che si 1provocano colla palpaztone, n oi troviamo che assai più interessante e r icca ne è la distribuzion e t o.p ograftca. Queste localizzazioni .dolorose obbiettive ·del fegato, - le quali si presentano con la massima frequen za ed ahbondanza n ella colelitiasi e, con importanza secondaria, in altri stati flogistici o congestizi del fe- · gato - si trovano, nei libri, sovente mal precisate, confuse, deformate, sì che devono essere
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IL POLICLINICO
[ ANNO XXXII,
ristudiate in modo più rispondente alla realtà C·hautffard dice che il punto cistico è sovente semeiologica e clinica. più in alto e più all'esterno della sede cla"sica 1) l)olore diffuso del f egato. - A rigore di ter, e corrisponde al collo cistico. In questa sede più mini non si tratta idi una localizzazione dolorosa , alta io non lo ho quasi mai trovato. ma di un dolore provocato dalla palpazione su Cr~do invece di dover insistere nell'avviso .a1 tutta la superficie esterna dell'organo. Si desta cercare il .p unto cisti.cc più in basso e sovente colla pressione tPiù o meno forte, pref eribilrnente molto più all'esterno della sede classica. E que- .._ esercitata attraverso gli spazi intercostali, su sta nozione semeiologica deve essere bene tel'area di contatto del fegato colla parte toracica, nuta presente, se si vuol sempre mettere in evio sulla parte alta dell' a:ddome, entro confini di denza, quando esiste, il punto cistico. proiezione esterna dell' or.g·ano. Il punto doloroso cistico - sia negli stadi Questo .dolore diffuso è comune a quasi tutte acuti di colica biliare, sia nei rp eriodi intervallar! le flogosi. epatiche e c:Ìell e vie biliari, e agli stati - non è un reperto di assoluta costanza. Char- 1 congesti·vi (sopratutto da stasi cardiaca) dr.ll'or- cot lo S\'aluta però eccessivamente, quando scrigano. !Non ih.a quindi significato ~emeiologico ,.e: « Il punto cistico, indicato da Flemming, ocdeterminato. P ossono mettersi in evi·denza, tal~ cuperebbe le regioni della vescicola. L'esistenza volta, dei punti circoscritti di maggiore dolora- di questo, punto non è abituale. B piuttosto una bilità, nei quali la pressione anche lieve riesce convenzione teorica » . particolarmente sensibile: ciò si verifica specialNella sede ove si trova il ,p unto doloroso cimente in quei casi nei .quali esiste un'affezione stico, Macl{enzie stabilisce una zona di iperalcteljmitata d ell'ongano, la quale è sempre un gesia corrisipondente alla fuoriuscita di lln ra1no ascesso. del 9° nervo intercostale dal muscolo retto ad. kppunto su queste zone ,di speciale esacerbadominale, e fa risalire a questa con.dizione ana zione dolorosa si suole eseguire l'infissione deltomica la dolorrubilità alla pressione locale. f\1a l'ago per le punture esplorative. F. Sc.hultze ha contraddetto questa affermazione 2) Pun,to cistico o vescicolare. - E un vero di Mackenzie, riportando la dolorabilità in quella punto doloroso, divenuto classico e riportato da sede effettivamente alla colecisti infiammata. tutti gli autori. Si ritiene cbe esso corrisponda A m e risulta che il punto cistico ha in realtà al fondo, e secondo altri al collo, della vesc1~ una note.vole iffilPortanza diagnostica, essendo cola biliare. I semeiologi sogliono fissare il ,p unto cistico uno dei punti dolorosi c·h e si trova con ma-ggiore immediatamente sotto l'arcata costale, n el punto frequenza, specie se non è cercato esclusivamendi intersezione del bordo inferiore della 1oa co- te nella sede, ove si suole classicamente descrjstola destra col margine esterno del muscolo vere, ma si ricerca invece con ,g li a ccorgimenti rett<J addominale corriStpondente. Ma ser.ondo la e nella zona più ampia e.b e ho sopra indicato. 3) Punto epigastrico. Più che un .pu11to neJ mia esperienza questa sede, che corrispond e tutto al più alla sede anatomica del fondo della sensc semeiologico della parola, € ·u na zona dovescicola .biliare (infatti questa è anche un po' lorosa, la quale occupa ampiamente l'area delimitata dalle arcate costali, c.he formano l'a11più bassa), è eccezionale. lo ritengo che il punto cistico si trovi invece, golo , epigastri·co, per un'altezza, sulla diagonale Del 1naggior numero dei casi, qualche centime, di questo, di circa 6-7 cm. Tale zona (vedi figutro .p iù in !basso e sovente molti centimetri più ra) 1poggia sulla proiezione del fegato, il quale si trova immediatamente sotto la molle e ùepre~ all'esterno della sede ora descritta. Nei colicistttici il fegato è rq uasi sempre 1più o sibile parete ad,d·o minale. meno ingrandito, e quindi il pl1nto cistico è, Per0hè il dolore alla palpazione clella zona epicol mar.gine epatico, più o meno abbassato sotto gastrica possa essere riferibile al fegato de\·e, il bordo epatico. Ed assai sQ,vente, quando la secondo me, obbedire -alle seguenti tre co11djcistifellea è grande e tesa, è anche spostato ver- zioni: a) essere provocabile con una (p3.lpazione so l'esterno. , assai debole e supectìciale; b) non superare mai Infatti, secondo la mia esperienza, nei soggetti, in basso il limite segnato dal margine epatico n ei quali la cistifellea è ben r iconosci·bile coJla inferiore; anzi il dolore, in questa zona, è tanto palpazione, il punto cistico si trova quasi sem- pi1ì sicuramente riferibile al fegato qi1anto più pre appunto 1-2 dita trasverse sotto l'arcata co- si avvicina al vertice dell'angolo epigastrico, ed stale e 1-2 dita all'esterno del muscolo retto di al cateto destro ·d i esso, ed è tanto meno prodestra; ma anche quando la vescicola non si bativo quanto più si abbassa, allontanandoc;i individualizza colla palpazione è ugualmente in cioè dalla apofisi xifoide; in questa zona bassa questa zona, assai più spesso cl1e nel punto clas- si ha generalmente il dolore (che è assai più sico sotto l'arcata, che si 1provoca, netto e bene :p rofondo, fisso e circoscritto) dovuto ad irritazione del plesso solare; e) de,re mod iftcarsi d1 circoscritto, il dolore cistico. 1
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FA .. C. 16)
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X.XXII , FASC. 16 ]
SEZIONE PRATICA
lJUI'i passo cogli altri sintomi epatici, attrn11andosi ed esacenbandosi con essi. Il punto doloroso eptgastrico 1p uò d eporl'e per u110 stato di flogosi o di congestione del .fegato solo se considerato sotto queste condizioni. Ha in ogni modo scarso valore in sen1eiologia epatica, pGtendo esser e l'espressione di molte al. tre afifezioni. di o~gani svariati (stomaco, duodeno, 1p ancreas, plesso celiaco , aorta addominale, 'liaframma). 4) f> un,to :rif oideo. - Non è esatto confonderlo od unirlo col precedente. È un punto dolor oso l'he si svela premendo diretfamente sull'apofisi ensiforme d ello stern o. Il dolore così pro\rocato 11a un carattere cliverso dal precedente dolore eptg·astrico ; non è il do~ · lore epatico, diffuso, oscuro, allargantesi, ma è un dolore vivissimo, superficiale, che sembra prodursi prima ancora cl1e sia raggiunta con la pressione la superficie del fegato sotto~tan re e pare che risieda n ell'apofisi ensiforme strssa e nell' articolazione xifo-sternale. B com e se fosse 1provocato dalla ,compression e ,della xifoide, che alcuni irufermi intelligenti a ' 'olta avvertono, già cond1zioni di riposo, come se fos se f or.zatan1ente rivolta verso l'alto. Questo punto xifoideo non ha, per la rliagnosi di colelitiasi, maggior valore del precedente p 4ln, to epigastrico. È invece parti·COlarmente indice rd i con gestione e di aumento di volume del fegato, che sembra sposti in alto la mobile ~p ofisi ensiform e. Si ritrova quindi specialmente n elle congestioni epatiche da stasi cardiaca e nelle epato1n.egali e croniche, soprattutto degli obesi e dei gottosi. 5) Punto d·l D e.1iardins , z;ona p ancreatico-coledo-
Nel 1905 Dejardins descrisse, a proposito delle 1p ancreatiti, un punto doloroso situato a 5-7 cm . al di sopra ·dell'ombeli co, su una linea che congiunge questo con la sommità del cavo ascellare, essei;ido il braccio destro pendente lungo il corpo. Me.dj ante l'infissione di s pi11i nel cadavere, Chaufìfard e Rivet videro che questo punto è vero solo approssimativamente, e cbe n o11 è possibile lin1itare ad un punto la proiezione sulla parete della regione vescicolare. Essi a llora sostituirono al punto di Dejardins la loro zona pancreatico-éoledocale, così delimitata: si traccia l'an golo retto formato dalle .dµe linee xifo01nbelicale e ombelicale trasversa (metà ·d estra); è un angolo retto, che ha il vertice all'ombelico. Si tira la bisettrice di quest'angolo. La zon a compresa fra questa bisettrice e la verticale xifo-ombelirale, da un poco so1p ra l 'ombelico fino a 5 cm., in alto, lungo la bisettrice, corrisponde alle r egioni pancreati.ca e col edocale. Qui vi la pressio11e desta dolore nelle pancr ea.titi , ma più spesso ancora, ·secondo gli autori, nella forma di. 1nftammazione litiasica del coledoco ·e, ciò che ancale di Chauffard. -
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cor ·P iù è rfr equente, nelle due affezioni contemporaneamente esiste11ti e ·d elle qu:ili la flogosi pancr eat:Lca suole essere in dipendenza dell'in· . ftammazio11e del ·Coledoco. Dall'esistenza di questa zona dolorosa non son o . infattj scindibili le .due lesioni. I francesi dànno notevole im•p ortanza al dolore della zona 1p ancr eatico-coledocale come segno diretto di colelitiasi, e ciò in ·quanto la colelitiasi è incompara·b ilmente più frequen te delle lesioni primitive _della testa ·del pancreas, ed ove il ])ancr eas sia l eso, 1p er la inaggioranza dei ca-
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I I
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FIG.
1.
1. Zona p a n or eatiico-ooledooale (e punto di D ej.arcLins) .
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2. Punto -0iat ioo (sede olaesi·c a e sp o1.Sitamenti a bi-
turul i ). -
3. Punto epiig.astrico (zona
4. P unto xifoiideo. mri,o. .d eltoiid ei.
eipiga1St·ri1ca). 5. Pu·n .t o freni•co. - 6. Punti aA}rio-
si, ne è appunto r espo11sabile la con comitante litiasi biliare. Io ho trovato realmente il dolore nella zona pancreatica coledocal e in moltissimi casi di colelitiasi, insieme però, quasi sempre, con anehe altri segni, e specie• con il dolore al • punto cistico. Ma ho potuto egualmente osservare, ciò che da tutti gli autori è taciuto, che nelle ulceri duodenali la zona :pancreatico-coledocale è pres5ochè altrettanto dolente, quanto nella calcolosi epatica. ,Ciò scema fortemente il valore semeiologico intrinseco di questa zona dolorosa, venen·do a mancar e il suo ausilio diagnostic o proprio in qu ei numerosi casi, n ei quali essa più occorrer ebbe per la difficile differenziazione diagnostica, come accade appunto per l'ulcera duod enale e la calcolosi eipatica. 6) P u,nto costale. - È 'l.ln punto controverso : secondo Mauban risiederebbe in ~orrisp ondenza dell'estremità liibera .della XII costa destra, se-
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IL POLICLI.NlCO
condo rCl1auffard e P..Jtn et d elr estremità libera. dell 'XI costa. Io ho riscontrati questi punti dolorosi frequen tem e11te, sp ecie quello dell'XI costa, in individui assolutamente indenni da malattie del fegato e delle vie biliari; $pesso anzi il dolore all'apice di una o di tutte e due le .coste fluttuanti <>i h a tanto a d estra quanto a sinistra. Nei malati di litiasi biliare non mi $OD O potuto convincere che il punto costale abbia u11 1particolare significato semeiologico. •
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XXX TI , F ASC. 16)
di poter annettere ad C'SSi alcun ,p reci5o si.gnifìcato semei9logico . 8) P unto d ell'angolo della scapola. - Esso risiede, come dice il nome, all'angolo inferiore della scap ola destra. Pare che sia stato 5egnalato, pel primo, da Budd e da allora molti scrit· tori, ·da Char.cot a Chauffard, gli hanno attribuito notevole valore diagnostico. N·el mio numeroso materiale d'osservazjone clinica, q llesto punto, qu antunque sempre a cc uratamente ricercato, risulta poco frequente e netto nei casi di colelitiasi e n elle affezioni epatiche in genere. 9) P11 nto dor sale d el III spazio. - E sta to studiato da Pauly . Si mette in evidenza facendo 1portare i11 a ,ranti il braccio .destro e premendo i1el 3° sipazio intercostale, presso il margine interno della ·scapola, così spostato verso l'e5terno. No11 11 o pratica personale di •qt1esta localiz'zazione d olorosa. 10) P unto fr en i co. - Si r icer ca pTemendo, con l 'indice, profondame11te al disojpra della clavicola destra, fra i ·due capi dello stenoclei·domastoideo . Questa ricerca non è sem pre facile e va fatta con certi aocorgimenti. Bisogna tener presente: cl1e spesso tale pressione pro,1 oca dolore anche negli individui sani; in tali casi però il clolore suole essere J)ila,teralme11te eguale, tanto a d<3stra che a sinistra. P er cl1è la risposta dolo r osa del freni co abbia significato patolo1gico, deve invece esse.re unilaterale e p r o,-ocata ·d a una 1Pressione lie,rP.. Negli individui con i:perestesia bilaterale fisiologica ùel ,p unto frenico, di cui dice,·o poc'anzi, sp esso è •p ossibile, secondo la mia esp erie11za, mettP-re i11 eYidenza u na sensibilità chiaramente maggiore a ·d estra, quando esistono le conçiizioni morbose capaci di dare la ·dolorabilità del punto frenico destro. ' Al punto frenico ChauJffard attribuisce grande importanza. Io lo ho constatato con notevole frequenza n ei coletiasici, e tanto più n etto e vivace @anto più recente era l'attacco di 1c olica, o quanto più grave l 'irritazion e del fegato. A volta la dolorabilità del fr enico d estro cl1e si risveglia sotto la. palpazione, è cosi viva e pronta. da destare fìnan co la sorpresa dell'am, malato, che n on si aspetta un dolor e così intenso per una manovra palpator~a, in apiparen za tanto innoce11te, su una regione che n on gli ha dato rr1ai fastidio. 11) Punti dolorosi acromio-deltoidei. 0 110 note n ei colelitiasici le. irradiazioni dolorose subbiettive alla spalla destra; m a anche obbiettivamente tutta la regione della spalla d estra, su una estensione più o meno ampia, può essere dole11te alla pressione. SpPsso questa dolenzia è poco v iva ed è più esattamente t111'iperestesia; io troYo che si mette 1
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FIG. 2. 6. Pun ti ao~omio-deltoideL - 7. Pn.nto del III GIJ)azio
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8. Punto a ngolo-scapolare. - 9. Punti V•ertebrald. - JO. Punto dolovoeo posteriore; sua lioca1i·zzaruon e n·e l X opipu r•e n ~Ll'XI SIP·azio, e zon.a di ·r iee1,ca del pu11to <Sa batini). - 11. Pun to costale. po.sterioo-e. -
I
[ :\.:\~O
La ipressione sulla estr en1itù libera delle ultime due .costole desta, f ra i malati di fegato, dolorb sopratutto in coloro cl1e 11anno già un a dolenzìa difft1sa dell'org·ano, per congestione passiva ·d l alto grado e per flogosi diffusa (angiocolite, peritonite periepatica, grandi ascessi}. 7) P unt'i vertebrali. - F u n el 1879 cihe \\.i1dal scrisse che « n ell' epatite e in alcuni cas1 di colica epatica, quando ·y 'è irradiazione del dolore del fegato verso la colo11na vertebrale, è all'apofisi spinosa della 4a. vertebra dorsale e sui 1punti di e111ergenza dei nervi intercostali che bisogna cercare il corrispondente punto doloroso. Questo è pressochè ro tante n elle lesioni del !fegato ». .~racl~ en z i e e più tardi Chauffard hann o sostenuto che le apofisi spinose e le doccie delJ'Sa, 9a, 1oa, 11a verlflbra sono le più dolorose in casi di n rf tiz ion e epatica. Tutti crne ti pun ti vertebrali mi sono risultati ro ì inro tan ti e poco frequenti da non credere
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[ .\~~o
XXXI I ,
FASC.
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SEZIONE P RATICA
ir1 eYidenza n el n1iglior inodo col siste111a co1nparativo, cioè esercitand o una .p ressione eguale, co11 discreta forza, su regioni simmetriche a destra e a sinistra. Questa sensazrone dolorosa. è localizzata dai Yari autori in zone più o r11eno circoscritte della spalla destra e con n o111i diversi. Ho creduto c11iamarla ge11ericamente (( p un ti doloTosi acro1nio-deltoi<iei » per indicare tutta l 'estensione della r egion e d ella spalla ·destra, sulla quale abitualmente e con successo si esegue la ricerca di questa se1Ilsibilità dolorosa. E aippunto premendo sull 'articol azione acro1ni0coracoidea e sulla massa deltoidea immediata. mente Yicin a cl1e si possono m ettere in evjdenza le zone più siquisitam.ente dolorose della spalla destra. Questa localizzazione mi è risultata a·b bastanza frequente e costante n ei colelitiasici. 12) Punto doloro so epatico posterio'rfl. -
E uç.
punto doloroso sul quale ho da alouni an11i richiamato l 'attenzione e ho illustrato anche r e· centemente, in una comun icazione alla R. ..:\ccademi a m edica di Roma. Il punto doloroso epatico }JOSteriore, da me .se, gn alato, cr edo che sia 1a più costante fr~ Je, localizzazioni dolorose del fegato, tanto nei casi. di colelitiasi, quanto, sebben e in linea di secondaria im1portanza, n egli altri stati di flogosi o congestione epatica. Esso si trova più frequente1nente dello stesso punto cistico, al quale si suole ascrivere un Yalore semeiologico, che è eccessivo. Già lo Charcot giudicava il punto critico (( plt1tòt peut-ètre t1ne conception théorique » asseg11ando inYece rnaggior signift.cato, in suo confronto, alla 1ocaljzzazio11c <lolorosa posteriore angolo-scapolare. 11ccessivamente J. Cyr, seri \rendo nel 1890 sulle cause ·d'errore n ella diagnosi delle a ffezioni calcolose del d'egato, parlava ·di. casi n ei quc:i li il dolore si localizzava 1pri11cipalu1ente od ancl1e unicam ente, indietro, proprio n ella regione lon1bare, tanto da simulare perfin o la colica renale. A questo proposito, per i risultati delle mie osservaziont cliniche, potr.ei affermare ch e genera lniente la sintomatologia. epatica, ed iri ispecia l modo q?1ella d ella bi tiasi, si svolge sulla parete posteriore più fr equentemente e pi1ì, d istintarn.ente (se r icercata ben'e .e con consapevole preverizione) che rion sulla pareite anteriote, d ove è class i.co r 'icercarla ma altrettanto d a1inoso limita1·ia .
Il .p unto doloroso epatico ~osterjor e corrisponcle ad una supenftcie cutanea serr1pre assai r istretta e n ettamente ·delimitata, che non supera 1nai il diametro di 1-1/2 cm.; ed in tal senso è un- ' rero 1punto doloroso. La palpazione i mm ediatan1ente intorn o riesce indolente o appena sensibile; ma tutte le volte cl1e il dito cade sul punto in parola provoca vivo dolore. La superficie cutanea, sulla quale il punt9 do-
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loroso epatico posteriore Ya ricercato, è circoscritta all'un·decimo e (più di rado) al ·decimo spazio intercostale, nella porzione di questi s1pa1i, che è compr esa fra la paravertebrale e l'enllscapolare di d estra. Il punto dolor oso epatico .p osteriore v] ene per tal guisa a cadere sulla massa comune musco-· lare spino-dorsale, più o men o presso al margine esterno di essa (bordo libero dei n1u scoli ileo-costale t? lon gissirnus dorsi). Per la ip resenza di detta grossa massa muscolare, al momento in cui si ricerca il p·u nto doloroso epatico posteriore non è sen1pre possibile individnare gli spazi e le .costole : ablbisogna ·quind] 11n .p o' ùi esercizio per trovarlo, spostando successivamente, nella superficie cu tanea an zidetta, il dit.o che preme, fino a trovare il· punto di dolorabilità; della qual cosa il !Paziente stesso .ci avverte su.:' bito, a ccusando un 'iYo e.d improvviso dolore pungente. Una caratteristica ip·ro.p ri a del punto epati·co posteriore è che la .p ressione su di esso riesce assai più dolorosa ed insopportabile quando jJ pazj ente è nel de c1ibito supino, che non quando è seduto sul letto. Cjò 1pre1nesso, la tec11ica cl1e io consiglio per Ja ricerca dj questo .p unto doloroso ·è la segi1ente: l 'infermo è messo nel decubito supino, con tutti i mt1scoli rilasciati. L·osservatore, che è al suo lato destro, intro.duce a piatto una mano c.h e è ge11eralmente la d estra, con la palma in alto, fra
il piano del letto e il ct·orso dell' infermo . A questa mano,rra il sog·getto quasi sempre esegue in,·olontariamente u11 inarcame11to del dorso, sol !eYar1dosi. 1Bisog·na allora invitarlo a rila~c]are di 11uovo i muscoli e a lJ>Oggiare r ilasciato sulla pal111a della m ano che è 1po sta sotto il dorso, con1e ql1ando si vuole e-seguire la 1p a1pazione bimanuale • degli orga;ni. ì\ii esso rosì l 'infern10 i1ella posizione gi usta per l'esame, non è .difficile ricon oscere subito, da 1 la inaggjore mollezza e clepress]:b ilità, la parte corrispondente alla fossa re11ale e il sovrastante bor{lo della XII costa. Si sposta allòra la man o nn po' più in a lto, e · si cade s'Ulla zona dianzi delimitata, ten endosi all'interno a 3-4 dita dalla doccia vertebrale e senza r aggiungere all'esterno il margine li·b ero ùella n1assa muscolare, e si esegue la palpazio11e. abbastanza forte, col 1po~ pastrello del solo indice, cbe è rivolto naturalmente in alto. •.l\. ·volte si cade d' emblée sul punto cloloroso: altre volte conYiene spostare n elle va· rie d1rezj oni il di>o. ft11'ohè il paziente. et avverte di essere giunti su t1n punto squisitamente dolente. (Nei rari casi di flogosi aouta del fegato, n ei quali tutta la supenfici e epatica posteriore è dolente alla palpazione, il ,p unto posteriore è 11co11oscibile per una i1oteYolissin1a esacerbazione del dol ore). 1
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IL POLICLINICO
I11cl j vidualizzato il punto, p er controllarne la esattezza si sposta il di to di pochi inillimetri nel· le ,·arie direzioni, ecl a llora il paziente ci av,·erte, che la palpazione al di !fu ori della piccola zona ind1cata dal punto jn .questio11e di\riene indolente o desta una sensazione ·dolorosa senza confronto 1più mite. Se ora tenendovi fisso il clito, si invita il paziente a m ettersi seduto, ed in questa nuova posizione si ripete la pression e, ,p ossibilmente con la stessa forza, il paziente avverte un dolore comparativamente assai minore elle non nella posizione supina. Dalle ricerche che 110 eseguite su un 8stesissimo n1ateriale clinico, mi è rist1ltato che il punto doloroso epatico posteriore esiste sempre quando esiste il punto cistico ; 1p er di piì1 in molti casi dt calcolosi epatica, nei quali il punto cistico non è dolente, lo ·è invece nettamente il punto posteriore. Qt1esto non manca mai quando la litiasi biliare è nello stato acuto, e si manifesta con crisi più o m eno ravvicinante ·di colica, e quando il fegato si è ingrossato per la flogosi biliare. H o potuto osservare d ei malati di angiocoUte nei quali, sul 1principio, quando ·t1nica manifestazion e clinica era la f e·bbre, e il !fegato non s1 }Jalpava ingrandito 4sotto l'arcata, mancava il dolore al punto epatico posteriore: e solo dopo quale.be giorno, sovente in coincidenza con un eYidente ingrandimento del fegato, cornpariva la spiccata dolorabilità posteriore. Questo pt1nto doloroso, secondo le mie osser·razioni, esprim e in linea generale llll aumento del \rolume del fegato, con probabile sofferenza della glilJsoniana e dtel so1prastante peritoneo. Come tale si m a nifes ta naturalmente nelle cong estioni (sopratutto in quella da stasi), e nelle flogosi diffuse dell'organo. Ma il suo princip ale ,·alore diagnostico lo acquista negli infermi cli colelitiasi, dove non manca quasi mai quando esistono manifestazioni acute o subacute, con crisi di colica, ed è frequentissimo anche nei periodi di latenza o di atte11uazione del inale, traducendo allora •lo stato ·di sofferenza del fegato. Uno speciale val ore semeiologico viene ad assun1ere l'esistenza d el punto ·d oloroso posteriore iu quei casi, nei quali l 'ruffezione del fegato è p oco c·hiara o .d ubbia; allora . esso ci porta ad am, mettere l'alterazione epatica. E la ricerca di questo punto sovente può chiarire una oscura diagnosi differenziale fra coliche epaticl1e e colicl1e rcn1li. In queste rultime il dolore postPriore è più basso, nella regione lombare: ma anche se si irradia in alto, non si estrinseca mai, per quanto ri ulta clo.lle mie ricerche, in un'area così pre· ti an1ente ci.rroscritta e dclimj tabil e con1e è que J. ln del punto epatico posteriore n è i modifica colla posizione eretta o Sltpina. Circa la srmeiogcnc "i di QlH.~ to dolore, es a 11 on è cli facile interpretazione.
[ANNO XXXII, FASC. 16]
Come risulta dai dati dell'anatomia topografica e dai controlli radiografici., che . ho eseguiti, i 1 punto doloroso epatico posteriore corri.51po11de complessivamente a quella parte della su·perficie del fegato, che posteriormente non è rico perta dal .p eritoneo, nonc.hè alla porzione mediana d 'in serzione del legamento coronario ed al margine interno del legamento triangolare ester110. È 1pertanto questo ,dolore !'es.p ressione di una distensione ligamentosa? Si può sup1porlo: ed i11 tale ipotesi s'accorderebbe il fatto che esso varia colle posizioni supina e seduta. Ma data la relativa superficialità del ,d olore, in rapporto allo spessore cl1e, per la presenza ·di una grande massa muscolare, ha in questo punto la iparete, è difficile ammettere la pressione possa raggiungere i l igame11ti distPsi e provocarne la doJorabilità. Forse più probabilm'ente il punto posteriore è un punto riflesso cutaneo, coi;ne altre localizzazioni, di cui abbiamo fatto .p arola. E forse è do· vuto ad anastomosi del frenico (il quale oggi si ammette cl1e invii rami al fegato), con flluzzi degli iJltimi nervi intercostali. Ulteriori ricerche potranno cl1 iarire questa semeiogenesi; resta assodato fin cla ora, io credo, il valore semeioJo .. gico di questo nuo\TO .p unto. Da quanto siamo venuti es.ponendo circa le localizzazioni dolorose cl1e appartengono alla sem.eiolog·ia epatica, credo si possa dedurre che, perchè esse sj ano utilmente adoperate ai fini della diagnosi, bisogna fissare b en e alcuni caposaldi. ..\nzitutto occorre tener presente che entro certi liJ!liti esse possono Yariare fli sede (come abbiamo messo in evidenza sopratutto a proposito deJ punto cistico), in dipendenza clel la spostabilità e dei visceri adidominali dei punti di riferimento cutanei. Ai punti dolorosi infatti si può 5empre applicare la frase, dhe Mac Burney soleva dire .p er il punto appendicolare, cl1e porta il s110 nome: « Essi sono un'affettazione di precisione » . Sopratutto i p11nti a sede addominalP sono soggetti a spostarsi: quelli a sede toracica sono più fissi, com e lo è infatti il p11nto toraciro posteriore, sul quale ablbiamo insistito. l\!la a11che il \'alore diagnostico ·dei molteplici :ounti dolorosi elen cati ,.a interpretato con discernimento critico. Detti punti dolorosi sono ritenuti generalmente come s0gni della calcolosi biliare. ~on si può disconoscere che effettivamente essi ricorro110 con preponderante frequenza in questa malattia; 111a, con1c sono ,·enuto di1nostrando Yùlta a Yolta, n on sono affatto esclusivi cli essa e ~i p!'een ta110 iri quelle altre contin genzf' morbose, ir1 cui jJ fegato è alterato per congestio11e. stasi o fl ogosi. Poiché, in ultima analisi, sono la con.~P~~t ione sa11guigna, la sta i bilia I e, la infiltrazione cellulare e l' eclen1a flogic;tico cl1e formauo
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SEZIONE PRAT lCA
il s1ù)strato anatomico della insorgenza ·dei punti .dolorosi descritti; e se queste condizioni. a11atomiche manca110, i punti dolorosi non si trovano ' nen1meno quand.o esiste la più chiara calcoloc:;i epatica; ciò appunto avviene n ei casi rli r,olelitiasi di. antichissima data, latente o clinicamen, te ]nattiva. Da 11n altro canto va ricordato c·h e nP.ss una delle localizzazioni descritte è rigorosamente soe• cifica di affezione ep a tica e tale da non p oter essere l'espressione di malattie con altra s~de. In tal se11so tutto si riduce a questione di eccezionalità o di frequenza: da ciò dipende il valoré! maggiore o minore 0he questi segni dolorosi p·ossono aaquistare per la diagnosi, senza contare la facilità di confusioni, se non si è rigorosi n ella ricerca. -Così, per esempio, è nota l 'esisten za di un punto doloroso renale d estro, che è situato sotto il bordo costale, presso la .cartilagine della X costa: sede che -è assai vicin a, o si confonde addirittura con quella del punto cistico. Altrettanto dicasi per i punti dolorosi dtpend enti da malattie dello stom·aco, del duorten o, del pancreas, o da irritazion e del plesso solare, i quali possono confondersi con le discusse lo cali zzazioni dolorose xof oidea, epigastrica, pancr e11tico-cluodenale. Ricordo appena infine il cosidetto bottone diaframmatico di Guenau de ~us~y s.otto l'arcata costale d estra. Le m alattie ri el surrene destro !Possono dare un dolore assqi n etto alla estremità della XI.I costa (Martineau ). I .e affezioni flogistiche r le irritazioni del fr enico clestro posson o r end ere dolente, i) er conto loro, ln sede di palpazione fra i ·due capi dtillo ste11ocleidomastoideo. In tal senso fra le localizzazioni d olorose provocate . da alterazioni del feg·ato, l~ posteriori sono quelle che p ossono avere un mwggiore valore di sp·ecifìcità, appunto perchè sono assai m eno confondibili con punti dolorosi .p rodotti dalla sofferenza di altri organi: e fra le localizzazioni posteriori il punto .doloroso che ho descritto mi sembra sia il più costante a trovarsi all'es.am e clinico, e quindi il pii.1 praticam ente importante. Fra le altre loc alizzazion i 'dolorose epatiche n on è possibile stabilire una gerarchia di importanza semeiologica o di frequenza di r ep erto. Il Yalore diagnostico dei punti dolorosi epa ticl Q.ipendendo dalla loro 1p recisione di sede, dalla loro .costa nza, dalla loro specificità. 1p atogenetica va ad ogni m odo sempre calcolato con senso critico e clinico e n on con criterio sem eiologico astratto od assiomatico. 1
0
LETTERATURA. BINET. ft.-fala.di es de l.'e storna c, 1906. CHARCOT. Oeuv res Co1r1,7Jlètes , pubbl. par VILLE. Paris, 1888.
B OU RNE-
I,a lilhiase . biliaire, II éd., Masson & C., Paris, 192Z. CHAU FFARD et RIVET. La lithiase du choléd . Sem. méd. , 1906. · CYR. Ca1J.ses d'erreurs dans le diagnost. de raff. calculeuse du f oie. ·Arch. gén. de méd., 1890. DE BRUN. L e point épigastrique, etc. Revue de m éd., 1905 DESJAROINS. E tude sur l es pancr éatites Thèse de P aris, 1905. , HE~D. On the disturbane.e of sensation with special refer. to the pain of visc . diseases. Brain, 1893. 1\1ACKGNZIE. Syrriptornes an d their interp.r etatiori. London, 1909. MATTHES. Diff er eritialdiagnose inner. l(rankl1 . Springer. Berlin, 1922. 1\ilAt;HAN. L ocalisations doul. de la lith. biliaire . Gaz. des hòp., 1913. l\IJA"tin1cE. L ocal. d07.ll. d e la l i th. biliaire. Thèse de P aris, 1914. ìVIUSSTO FOURNTER. P etits sy.m pt. de la lith. biliaire. Bull. Soc. des hòpitaux, 38, 1924. R AYlVIOND. Sensibil. hèpatique, point epigastrique, poi.nt x yphoidlien. Presse m éd. , 1906. SABATTNI. Il punto ltoloroso epatico posteriore. Boll. R. Accad emia medica di Roma, 1924-25. V/ JDAL. Points doulour eu.'C de la rég. verlé lìr . C. R. Soc. d e biol. 1879. CHATTFF<\RD.
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NOTE E CONTRIBUTI. Gli alimenti I'itenuti vita1ninici, anche quelli tipici, non se1npre Io sono pel dott.
GIOVANNI LORENZINI -
Milano.
Cl1e in certi alimen ti esistano vitamin P. in ge-
nerale viene affermato in base ai dati di comune osservazion e, donde· risulta ' che essi sono o.limentl . com pleti; le prove sperimentali hanno poi fornito dati più .p recisi, sicchè si son potl1ti stendere d egli elenchi, dove 1p er ogni alimento è segnato specifica tamente il contenuto in vitamine A., B e C. ·Da ,p rincipio si ritenne che tali cifr e rappre-
sentassero p er ogni singolo alimento dati .fissi, o almeno oscillanti en tro limiti ristretti. Cl1e se queste oscillazioni potevan o infirma.re il valore degli alimenti vitaminati più scarsam ente, per quelli posti in cim a alla scala sj stava sicuri cl1e introdurli e vitaminizzarsi era la stessa cosa. Chi 1p oteva du·b itare, a tal proposito, del latte, d el limone, dei semi integri di certi .cereali ? LATTE. Del latte di vacca da tempo si sapeva che il suo poter e nutritivo è diverso in rap1porto con i diversi modi dell'alimentazione dell'animale cl1e lo fornisce. .Quando poi venne determinato il contenuto di esso in vitamine, un grande divario si vide esistere fra i reperti dei diYersi osservatori, per cui si indagò, se anche su tale particolare a vesse, o n o, influenza il genere dell'alim entazion e. Osborn e e Mendel, Hart e Steen.b och e Ellis, Hess e Hunger e Supplee, sl r iYolsero in .particolare a studiare il modo di
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IL POLICLI.'.\f CC~
com.p ortarsi del potere antiscorbutico, a secondo che la vacca vien nutrita con foraggio fresco ovvero secco; dalle loro ricerche ris11ltò che, mentre nel primo caso ~i ottiene un latte, di cui, a ~proteggere una cavia dalla e avitaminosi basta una dose quotidiana di 15-50 eme., con alimentazione a base di foraggio secco si ottiene un latte di cui occorrono per ottenere lo stesso scopo 50-75 eme . .se si alimenta la cavia con latte da foraggio secco essa vive per 56 giorni; con egual dose, di latte da foraggio fres~o essa supera i 120 gi~r ni, presentando a questo punto solo uno scorbuto mite. ·Molti altri osservatori 11anno confermato queste differenze an.che in rapporto alle \'itamine .i\ e B. A questi studi sugli animali corrisponde quanto da lungo tempo aveva messo in lt1c e l'osservazione sull'uomo. Nel Giappone da molto tempo si era constatato che i bambini allattati da madri beri-beriche contraevano essi stessi il beri-beri; e ciò veniva spiegato supponendo 'che il latte in tali casi veicolasse qualche veleno o qualche germe patogeno. ' Lo stesso fatto si è osservato recentemente nell'uomo nell'ambito -d ei ·disturbi da p enurie alimentari avutesi in Europa e .p articolarmente in Russia; la defi.cienza di vitamine danneggia pote11temente le funzioni riproduttive, 1provocando a seconda che è più o :r.neno grave la sterilità, gli aborti o la nascita di bambini affetti da discrasia. Ora si ritiene per certo che il contenuto del latte in vitamine è proporzionato alla quantità dl esse che l'animale assume con ·g li alimenti : le vitamine introdotte vengono anzitutto utilizzate dai tessuti dell'animale: quando i bisogni di questi tessuti sono stati soddisfatti, quod super est •p assa nel latte. Si vede dunque che anche l'allattamento al seno, che per il bambino è in apparenza il regime 1p erfetto, può risultare insufficiente se il l'egime, cui è messa la madre, non possiede un certo qtlantitativo di vitamine. Lo spesseg·giare in questi ultimi tempi di ca ~i di scorbuto infantile in diverse città ·della Germania, 11a indotto gli esiperimentatori a ricercare l'origine nel fattore più sospetto, le deficenze igieniche del latte. Meyer e Nassau hanno r iferito in K lin. Wo ch. (1924, n. 2) i risultati delle loro investigazioni su diversi campioni del latte che vien consumato a Berlino. Essi avendo accertato che il latte fresco normale riesce Tegolarmente a proteggere dallo scorbuto la cavia nella dose quotidiana di 50-75 eme., hanno riscontrato cl1e appunto il (( Berliner Kindermilch », c11e vien messo in commercio con la destinazione specifica di nutrimento pei lattanti, dà 10 scorbuto nella cavia in tre settimane, cioè non contiene affatto \'itamina C. 1
[ .i\N:-fO XXXIT, f
Ac;:;c.
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..\vendo inoltre preso in esame i varii metodi che vengono applicati per la con~ervazione del latte di vacca anche in base a nonne dettate dall'Ufficio Governativo d'Igiene, essi hanno constatato che la 1Pasteurizzazione, pratica assai diffusa, l'aggiunta di formolo; la biorizzazione (polverizzazion e a 72°) tolgono al latte le sue proprietà antiscorbutiche: invece esse si mantengono, ma per un tempo limitato, se il latte vien messo in ghiacciaia, o se vi viene aggiunto del bicarbonato di soda. E pure nocivo agitare il latte od esporlo all'aria in un sottile strato, data la facilità con cui la vitamina e si altera per ossidazione. Una rivelazione singolare è stata quella del fatto, che il latte di capra anche se è fresco e ~e l'animale vien nutrito ab·b ondantemente con alimenti vel'di, non riesce in nessun modo a proteggere dallo scorbuto la cavia. E poicllè lo stesso latte non dà luogo ad alcun disturbo carenziale nella prole della c~pra stessa, bisogna ritenere con il Centanni, che le vitamine presenti in una specie animale non sempre siano adatte p er gli animali di specie diversa. Ricapitolando, fattori numerosi riescono deleterii per l'ap1p rovvigiona:mento del lattP. in vitamine, e precisamente: 1° la insufftcenza di vitamine nell'alimentazione della madre; 2° la poca resistenza della vitamina ai varii agenti fisici e cl1imici; 30 ia insufficienza delle vitam·ine contenute nE}l latte di un animale ris1p etto ai bisogni degli animali di altra specie. In questa circostanza da principio si nota che lo sviluppo del bambino è più lento del normale, poi il bambino diventa 1pallido, compaiono le emorragie 'cutanee e infine il Barlow completo. LIMONE. - Il Funk nei suoi tentati\'i di isolare il principio attivo del succo di limone, rl1e è riconosciuto generalmente come il IJ)rototipo degli alimenti antiscorbutici, ottenne fra gli altri un 'prodotto che risultava inattivo alle prove sulla cavia, e quindi p ensò che la vitamina che impe' disce lo sviluppo dello scorbuto nell' uomo sia div<?rsa da quella, che ne impedjsce lo sviluppo n egli animali. Però più tardi dalle indagini <li l\lliss Henderson Smith e da quelle del Davy, risultò che la specie di limoni originaria dell'India Occidentale e col~ ~omunemente impiegata non ,p ossiede proprietà antiscorbutiche, mentre le possiedono la specie di limone e la specie di cedro che crescono nelle regioni mediterranee. Frutti in apparenza uguali sono d11nque profondamente diversi in sostanza! Ed ecco rhe mentre fino a poco tempo fa si riteneva che il li1none fosse, grazie al suo contenuto in vitan1 ine, l'alirnento antiscorbutico per eccellenza, una tale pi-oposizione Ya oggi accettata con riserva . E~Ll or CEREALI. Di interesse anror maggiore è q11a11to in questi ultimi tempi (Briti<ih 111erlical
! .-\NNO XXXII,
F ASC. 16]
...
SEZIONE PRA1'1C.,
Journ., n1arzo 19Z4' ha 1pub·b licato lVlc Carrison,
colonnello del Medica] Service dell'I11clia , già ben noto per i suoi fini stu·di sulle alterazioni ponderali ed istologiche dei varii organi n elle avitaminosi. Studiando egli il beri-beri tropicale nell'India, • a,·eva constatato che un' alimentazion~ a base · di serni dello stesso cereale, il miglio, in alcune contrade produceva la malattia, in altre no; i semi di -miglio dannosi conservano la loro dannosità anche se trasportati 1per grandi distanze. Venuto in sospetto · che tale divario di comportçi.1nento fosse collegato a differenze nelle condizioni di coltura della pianta, Mac Carrison ha fissato la sua attenzione in particolare sul sistema di concimazione. Cioè egli ha coltivato il mtglio in lotti di terreno, rispettivamente lasciati senza concime, ovvero trattati con concimi chi' mici di diverso titolo, fino al titolo completo o con concime -O.i stalla. Poscia, stabilita in diversi lotti di 1p jcciqni l'avitaminosi B con diete ba5ali di ' riso a grado parziale di devitaminizzazione, i11 modo che l'esito letale giungesse con diversa celerità, a un certo punto aggiungeYa alla dieta come correttivo semi di miglio provenienti dalle varie colture in quantità- diverse, e notava per gli animali di ciascun lotto la diminuzion e del peso ·del corpo giorno per giorno. Égli ottenne cosi i dati seguenti: Media delle variazioni del peso degli animali che ricevevano una. dose <li
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contiene qualche cosa che non contengono i concimi chimici. Di singolare interesse è il fatto che. se 5i spargono i concimi chimici di titolo completo, rnentre si raggil1nge uno sviluppo rigoglioso della pianta ed un raccolto abbondante, i semi presentano una minore quantità di vitamine. Ed ecco scossa anche l'autorità di quella proposizione, che diceva: Il seme integrale dà prodotti che sono ai1ch' essi integrali dal p11nto di vista della fisiologia dell'ali1nentazione. 1
CONCLUSIONE. Non es~ste alcuna garanzia che gli alimenti pre-
si a caso, quali li forniscono attualmente il campo e<.l i 1 commercio contengano le quantità di vitamj ne, che figurano nei quadri dei fisiologi co, me quantjtà normali. Son o le particolari condizioni, sotto cui gli alimenti sono 1p rodotti, che determinano il loro contenuto in vitamine volta per volta: e ciò vale ancl1e per gli aljmenti vitaminati ttpici, quali il latte, i limoni, i semi di cereali, i quali in date con1izioni specialmente sfavorevoli 'rengono a contenere delle quantità di vitamine appena apprezzabili. Appare dunque · tanto più razionale per la terapia, ricorrere a preparati di vitamine isolate, la cui potenza sia stata accuratamente dosata.
COMMENTI.
miglio.
O SPEDALE l\IAGGIORE DI
Tipo della coltura
10 senza concime
Miglio a dose incom1)leta
I · da
1,56 a. - 2,69
20 eone. ch im. co mpl. da. - 1,33 o. -1,09 30 eone. anitnllle
da - 0.36 a - 0,37
~f iglio
e dose com-
pleta
l
-O ,14
+ 0,14 + 0,85
M ILANO - DIVISIONE MEDICA 1
diretta dal prof. U. CARPI (inc. ·di Semeiotica med. nella ,R. Univ. di Milano).
A p1·oposito dei n1etodi p1·atici di 1·ice1·ca e di dosaggio dei Dott. E.
fe1~menti
·P IZZOGLIO,
pancreatici.
assistente.
I
i\Iettendo i piccioni ad avitaminosi completa e aggiungendo poi una data dose di miglio, · vedeYa seguire lo scoppio •della polineurite: a1 210 .g iorno: nei controlli; al 330 giorno: negli animali che ricevevan,o il miglio del 20 tipo; · al 50° giorno: negli animali che ricevevano il rnigljo del 3° tipo. LH conclusione che deriva da queste .p rove è che i semi di mi,gli·o, e con essi i se1ni di altri cereali e vegetali, contengono quella quantità e quella specie di vjtamine, la cui produzione è resa possibile da particolari con dizioni della coltivazione, cioè dal tipo di concimazione in prima linea, e inoltre dalla natura chimic~ del terreno, dal suo contenuto in microbi, dalle sue condizioni di reazione e di ·u midità, dalle vicende atmosferiche. dalla temperatura, ecc. Gli agricoltori già avevano intuito cl1e il letame come concime 1
•
In una rivista sintetica comparsa nel Policlinico, Sez. prat., fase. 10, 9 marzo 1925, del dottor M. Revello « sui metodi pi1ì pratici di ricerca e di ·dosaggio ·dei fermenti pancreatici >> , l' A., a pagina 350, espone11do i metodi di dosagigio del fermento triptico afferma che « il metodo ctie p er la sua prat1cità è il migliore è qu ello !Proposto da Carnot e basato sulla fluidificazione della gelatina fl.l 5 %, fatta ~oli.diflcare m caipsule di P etri ». Nella bi'bliografta l'.i\. cita infatti il trattato di Carnot (1922) o;ve il metodo è esposto. Non per contestare il valore del metodo p;ro~o sto da Carnot, ma per un ·dovere di obbiettività, dob~ian10 ricl1iamare l'A. ad una più com.p leta conoscenza della bibliografia sull'argomento, il quale ha avuto · da noi, già da oltre tre lu stri, una esauriente affermazione. Crediamo op1p ortuno di 1p remettere che nella prima edizione france5e, come nella second.a,, non
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560
lL POLICLINIC0
fatto cenno affatto del metodo. Solo nella traduzione italiana del trattato di Carnot: « Malat .. ~
tie
delle
ghiandole salivari e del p·ancreas » (U. T. E. T. 1910) di M. Varanini, annotata da Zoia è riferito dallo Zoia stesso a 1pag. 165 il me,
todo della gelatina, quale venne esposto in una nota preventiva da Bai, e al quale riconosce una indubbia attendibilità clinica. Per chi desi·dera conoscere i particolari òegl1 c;tudi fatti in questo ordine di ricerche, ricordiamo le pu.b blicazioni che si sono seguite dalle prime ricerche di Bai, iniziate con Carpi, sui metodo c.he è og.gi riconosciuto come metodo della gelatina di .c arp·i e Bai per la ricerca dei Jermenti pancreatici. (Gasbarrini, Mizzj, .Pizzoglio, Rocchi). Bai (Gazz. M ed. It., 1909, n. 41) pubblica la prima serie di ricerche eseguite con Ca!'lpi, sulla presenza e sul significato dei fermenti triptici nelle feci, che venivano poco do1p o completate con materiale ptù vaisto n-ella tesi di Carpi (Semeiologia dell'alterata funzione del Pancreas, Marelli, Pavia 1909). In questo lavoro iJ valore del metodo della Iicerca dei f ennenti triptici nelle feci rè esteso alla ricerca del fermento stesso nel contenuto gastrico (Gazz. Med. It. 1909). Varisco (Gazz. Med. It., 1910) confermava il significato della ricerca nel contenuto gastrico dei fermenti rproteolitici del succo pancreatico, ottenuto col .semplice pasto di E"\vald e con 0 1P portune norme di tecnica. • Una esposizione di questi m etodi si legge nella << Diagnosi clinica delle malattie interne del Ferrio )) (lJ. T. E. T. , 19114) . .citando le ricerche di Muller e Schlecht, di •Gross e ·di Fuld, di Conti e di R omanelli per la dimostrazione del fermento proteolitico colle piastre di siero (Muller) o colla digest1one della caseina (Gross) egli afferma: « più pratici sembrano essere i metodi adoperati da Bai e da U. ,carpi che dispongono la gelatina in tubetti e ,,i aggiungono quantità gradatamente decrescenti di feci. 1Carpi diluisce le feci <.>ttenute coll,azione di un p,u rgante con una soluzione idroglicerica di fluoruro sodico (H 2 0 0.80; .g licerina 20; fluoruro sodica 2) e prepara la soluzione di gelatina al 3 % adQPerandola rpoi fusa a moderato calore )) . Nella Diagnostica Clinica e propedeutica delle malattie interne di Schmidt e 1L uthje (Traduzione italiana di. U. Carpi e A. Fava, Soc. editr. Libraria, 1\Ii.lano, 1913) il metodo di Carpi è esposto nei suoi particolari di tecnica a pag. 523. Il m etodo è 1poi citato nella quarta edizione del 1
J1anual e dli Semeiologia medica fi,sica e funzionale di L. Ferrannini, ove l' A., esposti i metodi
di Gross e di Muller e Schlecht, riconosce i mj. gliori risultati che si hanno, facendo uso della gelatina, che Fermi ha dimostrato sensibilissima all'azio11e dei fermenti proteolitici; ed aggiunge il
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rr1etodo clinico coi particolari già !loti, dPsumendoli dai lavori di Carpi, Bai, Zuccola e Pestalozza. Nel lavoro di .Zuccola (Riforma medica, 1913, n. 15) il metodo è applicato al dosaggio dei fermenti trjptici nelle feci. per la diagnosi di lesioni del pancreas. Pestalozza nella sua tesi di laurea (Milan o, Zerboni, 1915) riferisce le prime osservazioni sulla deter1n inazione del potere triptico n el succo duodenale, ottenuto direttamente colla sonda di Ein. 11orn, usando la tecnica delle provette di gelatina. Del metodo della gelatina si è valso Garin nelle sue ricercqe sulla diaignostir.a funzionale pancreatica (Tesi di Docenza, Firenze 1915, Rivista Ospital.tiera, Roma 1919). Il Gasbarrini in una rivista critica sulla prove 1p er ·determinare la funzionalità del pancreas, -riconosc:e al metodo dei tubi di gelatina risultati attendibili e lo ritiene preferibile agli altri. (Policlinico, Sez. Prat., 1920, fase. 3) . . Il metodo di Carpi e :Sai è pure citato da Pisanò (Policlinico, Sez. Chir., 1923). a .pr~osito d1 due casi dj neoplasia pancreatica. Una nuova esposizione delle :p articolarità tec11i· che ·del metodo e della stia utilizzazione clinica è stata data ·da Carpj alla Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche. (Seduta 16 marzo 1923. Policlinico, Sez. Prat., n. 33, 1923). Un copioso contrib,u to alla applicazione pratica del metodo di Carpi per la diagnostica delle alterazioni di secrezione esterna del pancreas è offerto dal lavoro di Mizzi e Pizzoglio com11nicato alla Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche dell'8 aprile 1924; glj autori .citano a conforto dell'attendibilità clinica del metodo nu1nerosi casi nei quali il controllo anatomo-patologjco ha corrisposto ,p erfettamente ai reperti della rjcerca di laboratorio; in 5 casi di tumore della testa, del pancreas venuti al tavolo anatomico, la diagnosi clini ca venne basata sul reperto della assoluta rnancanza di fermenti triptici nelle fec1. Altri due casi di corrispondenza del reperto clinico col risultato dell autopsia pubblica Pizzoglio come contributo alla valorizzazione del metodo di ricerca dei fermenti trjptici nelle feci. (Ospedale nraggiore, agosto 1924) . Citiamo infine il recente lavoro di Rocchi (Ospedal e "i\Jagg·i ore, 1925, n. Z) il quale dimostra la sensibilità che il metodo di Carpi offre per la de· terrninazione diretta del potere triptico nel contenuto duodenale ottenuto colla sonda di Einhorn. Risulta da queste ricerche convalidato il ''alore clinico del metodo, che sul su cco duodenale offre la possibilità di una maggior precisione nel senso quantitativo, senza per questo inftrmare i ris11ltati che può offrir e la ricerca sulle feci. Ciò premesso, il procedimento che Carnet e 1
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[ .c\NNO
XXXII, F ASC. 16)
561
SEZIOI\TE PRATICA
Mauban espongono alla. ·Société de B iologie, . il 19 . feibbraio 1S21, sotto il nome di metodo delle placche di gelatina e eh~ tè oggetto 'd i riprove e di conferme in succes·sive 1pubblicazioni (R evue de •l\1édecine, 1921, Mauban; Journal de Médecine et Chirurgie Pratiques , Carnot et Libert: Pari.'\ Médical, Mai, 1923, Carnot et Gehlinger) e che i] Nouveau Traité de Médecine, n el capitolo « P atologia del pancreas ,, di Parmentier e Chaib·r ol (Masson ed, vol. XV, 1923), descrive come originale non può considerasi che una modalità modificata del metodo della digestione della gelatina che già Bai e Carpi avevano sin dal 1909 ben definito nella su a tecnica e nel suo valore clinico. Se un appunto può farsi al meto do delle piastre è quello di rendeTe la tecnica della ricerca più complicata per la pre1parazione più laboriosa, e più indeterminata in quanto non permette una valutazione quantitativa così completa e graduale come il metodo delle provette a serie. Il metodo non è poi applicabile nelle condizioni optimum di digesti·one triptica, ma a lla temperatura ambiente ciò ohe riduce an.cora più la sensibilità della ricerca. Invero, per evitare che le singo!e zone di fusione a:bbiano a confluire gli .! \A. son o· costretti ad evitare la temperatura di stufa che è la regola in queste ricerche. A riprova della minore sensibilità stanno le cifre ottenute sul succo duoden ale da Carnot e Mauban che ottengono valori massimi di digestione all '1 : 1024, mentre Rocchi col metodo delle provette in termostato ottenne digestione al1
1'1/2000.
Milano, 22 marzo 1925.
SUNTI E RASSEGNE. FISIOPATOLOGIA .. Lo sviluppo dei p1·oblemi rigua1·danti le tonsille negli ultimi anni. (iL. .TOSEPH. Deut. med. W 'o ch., n . 3, gennaio 192'5) .'
Per quel che riguarda l'anatomia normale delle tonsille Forster ha messo in luce che la formazione del ;palato avviene nel 50 mese della vita fetale, a F-Jpese del 20 . .arco branchiale e del 20 solco branchiale. 1Costituendosi poi un'altra 1p lica mucosa, si 'forma una porzione superiore, piccola e profonda: « fossa tonsillare », e una inferiore, più grande e piana: « seno tonsillare ». Ambedue le 1porzioni sono occupate da 2 tumefazioni, che rappresentano il germe dei conpi tonsillari. ·R icerche istologic'he hanno poi assodato che n ella vita fetale non esiste nella tonsilla nessun follicolo e n essun centro germinativo, i quali appaiono rispettivamente nel 10 e nel 30 mese di vita.
Il deflu sso linfatico si coma>ie centri1p etalmente verso le ,g hiandole giugulari (Scl1lemmer), e i vasi linfati ci n on mostrano alcuna apertura in direzione del fa~inge, sì che formano nelle tonsille un sistema canalicolare chiuso. Per l'anatomia topografica delle tonsille è interessante un caso di Scheukes, in cui il processo stiloideo, sporgendo nell'organo, causava disturbi della ·deglutizione, i quali scomparvero colla rimozione dell'osso esuberante. Le ricerche biochimiche hanno dimostrato che la sostanza tonsillare esplica proprietà acceleratrici sulla coagulabilità del sangu e. .!\ pro.p osito dell'etiologia dell'angin a, \Valdapfel € riuscito a staibilire, con esperienze eseguite su idi se stesso, che l a malatti'a si può riprodurre colla trasfusione del sangue di un anginoso con febbre alta, e coll'innesto da tonsilla a tonsilla; e inoltre che gli streptococchi ottenuti dalla tonsilla malata vengono fagocitati dai leucociti del paziente. ·Gli streptococchi, che avrebbero quindi la massima importanza etiologica, aumer1tano la loro virulenza in determinati soggetti, in seguito ad alterazioni dell'equilibrio organico. Fisiopatologicame·n te l'angina si produrrebbe colle seguenti tappe: stimolo abnorme esercitato dal raffreddamento, iperemia e flogosi delle fauci, ess udazione sierosa e necrosi epiteliale delle tonsille, infezione seco,n daria con streptococchi emolitici. Nelle forme di tonsillite cronica si svolgono 1p ress'a poco gli ste.ssi processi, con predominanza dei fatti di ritenzione nelle cripte tonsillari. P er quanto riguarda la terapia delle angine a ripetizione e delle tonsililti cronicl1e, si sono riportati incidenti vari, a carattere transitorio e permanente, in seguito alla tonsillectomia, alla tonsillotomia e allo sp ezzettamento. Questi ultimi due procedimenti sarebbero da evitare, secondo O. l\1ayer, per il pericolo di un aumento della ritenzione nelle cicatrici residuanti. Quanto poi alla tonsillectomia, la sua indicazione sarebbe data, secondo Heimann, dagli stati seg·uenti: Angine riipetute e permanenza di masse caseose nella tonsilla; ascessi tonsillari ripetuti; tumefazione permanente delle ghiandole del collo e della nuca i-n relazione alle angine; reumatismo ed endocardite manifestamente in rapporto alla malattia tonsillare. L'op er azione sarà fatta nei periodi di tregua dell'affezione, ponendo ogni cura nella sua esecuzione, e cercando di non produrre lesioni delle parti vicine. Per evitare la recidiva di ascessi peritonsillari Kramni consiglia di asportare la capsula tonsillare dalla cavità ascessuale. ·Da rammentare infine una complicazione rara delle peritonsilliti, rapp=resentata dalla propa~a1
562
I
i!.
POLICLINIC~
zione del pus nello spazio perifaringeo, con conseguente parotite, irruzione nel condotto uditivo esterno, e formazione di ascessi multipli nell'angolo mascellare. M. FABE&I.
SEMEIOTICA. L'esame istocitologico .degli sputi tubercola1~i. e R. L ETULLE. Revu.e de la tuberc·ulu se, ottobre 1924).
~ A. BEHGERON
l\ollo stt1dio istocitologico degli sputi, occorre prendere in esame non solo la cellula, ma anche tutto il con1plesso dello spt1to, cioè il muco, il reti colo, l'essudato sieroalbuminoso. Lo sputo deve ·essere raccolto in un recipiente pulito e senza altri liquidi; l'esame va praticato possjbilme11te Jo c;tesso giorno dell8: raccolta per evitare alterazioni degli elementi. Si distenderà lo sputo in strato sottile su vetri puliti e ben sgras5ati, fa·cendo uso del filo di platino e non mai P·er scr1iacriamento; per Ja ricerca delle fibre eJa$tirhe, si farà ur10 strato più spesso. ·Dopo il disseccamento o ll'aria, si procederà alla fissazione e colorazi one con 1 metodi seguenti: 1) Blu policromo di Un.na. Dopo fissazione all 'arido cromico (1 %) per d11e secondi, si tengono i vetri nella soluzione 1p ura di bl11 policromo di Unna per minuti 2 e 1/2-3; si differenzia lavando rapida1nente con alcool a 900. Questo reattivo, pur rolorando le cellule, è quello di scelta per gli ele:alenti arr1orfi. 2) T~rnalei.na-eosina. F1ssazione in alcool-etere, colotazione con l'emateina per 4-5 minuti; si tien e poi in a.equa corrente per qualche minuto, poi in eosina per due minuti, lavando poi in acqua. QuGsl.a colorazione è indispensabile per alcuni . (3lernenti cellulari, come gli eosinofili. 3) Orceina. È preferibile usare il centrifGgato ottrnnto con i metodi per l'omogeneizzazione, trnttnntlo poi per 6-12 ore con la soluzione di orceina, decolorando con alcool (alcool a 95° eme. 40; acqua di stillata eme. 100; acido ·cloridrico eme. 1), P laYando con acqua. Si .colora il fondo con l'eosina. Le fibre appaiono di colore viola scuro, il for1do rosa. La soluzione di orceina si .pre1)ara usando l'orceina speciale per fibre elas tich e (cg. 20, che si sciolgono in 20 eme. di acqua distillata, a cui si aggiungono 40 eme. ùi alcool a n.>o e 30 gocce di acido cloridrico). Si può usare anche la fucselina di \Veigert (per 30 m1. tll11 i. dopo fissazione all'alcool assoluto); ~i decolora il fondo con alcool assoluto. Rimangono colorate c;oltanto le fibre in blu-Yiola. I..'e-;a me si pratica con l'obbiettivo ad immersione per le ricer che citologiche ecl isto-chimiche
..
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e con l 'obbiettivo 4 per le fibre elastiche. La luce artificiale è preferibile, specialmente per Ia me-. tacromasia che si ottiene con il blu policromo. ASPETTO DEGLI ELE:VIENTl DELLO SPUTO. ~luco.
Quello ialino, proveniente dallf' ghiandole bronchiali, si presenta in forma di velo mal delimitato che foTma il fondo di quaisi tl1·tto il preparato e che si colora in viola-rosso .~on il blu ·di Unn?-. È di aspetto anisto, senza struttura,. con parti poco spesse colorate in rosa palli do ed altre più spesse di colore rosso-vivo. Il muco reticolato si presenta con l'aspetto di lunghe matasse di fibril le ondulate, quasi .p arallele, oppure come una formazione reticolata a maglie contenenti dei leucociti. Ess1idato siero-aibuminoso. Costituisce anch'cs. • so il fondo del .p reparato, in forma di goccioline aniste a margini più o meno delimitati, colorati in viola-blu dal lirq uido dj Unna, talvolta confluenti come un v~lo . Si tratta di sostanza ben differente dal muco o dalla fibrina, della stessa n atura della sierosità albuminosa ·dell'edema polmonare, degli essudati pleurici, ecc. Fibre elastiche. Sono omogenee, a margini net· ti, flessuose, talv·o lta attorcigliate con est.remità che si dividono. Quelle delle pareti alveolari constano di fini fibrille ondulatè come piccoli ammassi di capelli di donna; quelle provenienti dai bronchioli a cinosi formano di solito un cerchio od una parte di cerchio e sono rigide, s1)esse, con qualche sfilacciatura. Si presentano qualche volta çome piastre informi od a lamella in cui si riconoscono dei vasi o dei detriti di sclerosi elastigena in via di fl1sione. Elementi
cellulari.
1·)
Cellule
buc Go-fari1igee; 1
grandi, irregolari, poligonali, a protoplasma. poco colorato od in degenerazione oxifila che si colora vivamente con l'eosina, e con nucleo basofilo, spesso circondato ci~ microbi. 2) Cellule tracheo-bronchiali. Raramente si presentano intatte, a forma di tronco di cono, con grosso nucleo ovale, con t1na parte spianata pro,·\rista di ciglia ed un'altra terminante con un prol®gamento. Con il blu di Unna, il citoplasma si colora in violetto, mentre il nucleo ha la colorazione metacromatica viola-rossastra caratteristica del muco. Talora queste cellule hanno forma poliedrica od arrotondata. Il più spesso sono \n Yia di degenerazione e l'agglomerazio11e dei loro nuclei forma piccoll reticoli o grandi reti flbrillari con reaz.ione mucosa caratteri5tica, i quali erano ritenuti a torto come reticoli di fibrina. 3) Cellule alveolari del polmone. Possono presentarsi come piccole cellule alveolari, ben limitate, del volume di un polinucleare medio, con nucleo rotondo od oyale che occupa i due terzi
[ 4.NNO
XXXII,
FASC.
16]
della cellula, collocato esattamente al centro che -si colora fortemente; il protoplasma appare in viola con l'Unna. Il macrofago endoteliale, a nucleo talora multiplo, protoplasma mal colorabile, ·di grandezza intermedia fra il inon onucleare me·dio e le gran di cellule· vacuolari; spesso, il protoplasma contiene grani n erastri di polvere o del p.ign1ento emoglobinico che si colora in verde con l'Unri.a . Dalla degenerazione delle celluJ 0 endoteliali ne risultano degli elementi basofili, vacuolizzatj, alterati sino ad avere l'aspetto di semplici reticoli. 4) Globtlli ro•ssi. Di forma normale~ od in am, massi si colorano in verde con l'Unna. 5) Leucociti polinucleari neutrofili, di solito più o meno alterati; i globuJi di pus si presentano come polinucleati alterati con nucleo in cariolisi od in picnosi. 6) Eosiriofi,li. Con l'emateina-eosina, mostrano un nucleo meno colorato che quello dei neutrofili e delle grosse granulazioni colorate in rosa vivo; queste, con l'Unna, f armano nel protoplasma dei piccoli vacuoli tondeggianti, chiari in un fondo g-rigio . .blu. 1
GLI SPUTI NELLE DIFFERENTI FORl\iIE DI TUBERCOLOSI.
1)
Fnr-ma fi,bro-caseosa
563
SFZTONE PRATICA
com.une,
all'inizio.
'1)
Casi consecutivi a tubercolosi latente. Lo sputo rassomiglia a quello della bronchite banale, pur presentando delle particolaiità che devono far insistere sulla Iicerca del bacillo di Koch, spesso assente in tale 1p eriodo. Sul fondo muco-ialino, si vedono reticoli .b ronchiali mucinosi e cellule bronchiali più o meno degenerate, dei polinucleart ben conservati e, fatto importante, delle cellule mononucleari, le quali dimostrano l'esistenza di una reazione alveolare. Esse sono piccole, a tipo linfocitario, o .p iù voluminose con nucleo arrotondato o reniforme; sono queste le cellule polmonari .g io\rani od in reazione macrofagica. b) Casi che si iniziano con la ·congestione di un • apice. Stputi mucopurulenti od un 1poco gommosi in cui, oltre agli elementi so.p ra en11merati, si trovano dei globuli rossi ed alcune ·pj ccole gocce di essudato siero-albuminoso. c ) Sputo emottoico. ·Il fondo è formato da m11co ialino e da reticolo a reazione mucosa. Vi sono sempre emazìe, in quantità più o m eno grande, cellule polmonari (piccole cellule alveolari o macrofagi endoteliali) numerose .p iù che i leucociti polinucleari neutrofili; di questi, se ne vedono di alte-· rati e di intatti; mancano o sono assai rari gli eosinofili. Se l'evoluzione tende a contin11are, aumenta la quantità dei polinucleari. 2) Periodo di rammolliniento. - Si posso•o ave-
re due tipi di sputo. a) Bronchitico, con glj stessi caratteri della bronchite cronica, muco ialino, reticoli fibrillari che racchiudono dei p olinucleari, scheletri di cellule bronchiali a reazione colorante mucosa ed inoltre cellule monenucleari; il fond.o di muco e tutti gli elementi aggiunti 11anno aspetto polveroso e degenerato; le granulazioni dei polinucleari non si coloran o più, i nuclei dt questi sono picnotici ed allungati. b) Sputo necrotico. Non . si trova quasi più muco, tutti gll elementi sono in degenerazione, i reticoli fibrillari son o spessi ed a cespugli, colorati fortemente in viola con l'Unna. Si vedono numerosi ·detriti di nuclei picnotici, allungati e riuniti attorno a reticoli rigidi. 3) Forme acute (Pneun1onite caseosa ). Nei primi giorni, gli sputi rassomig·liano a quelli della polmonite franca: fondo formato da una mescolanza· di muco ialino e di essudato siero-alb11minoso, emazie e piccola ·quantità di cellule giovani dell'endotelio polmonare. In seguito, mentre gli sputi pneumonici contengono leucociti intatti, cellule, polmonari giovani e macrofagi endoteliali, quelli , della polmonite caseosa diventano vischiosi, nettamente verdastri e p~ esentano i caratteri comu11i' a tutti gli sputi tu·b ercolari: contorni delle çel' lule poco netti, reticoli più framrnentati e meno colorati, nuclei cellulari deformati , specialmente nelle cellule mononucleari alveolari, in cui il nucleo allungato, stirato r ichiama quello delle cel1ule epiteliali. I nuclei dei polinucleari sono nettamente picnotici; le gocci·oline di ' essudato sieroalbuminoso traducono l'intensità del proces.:>o di infiltrazione. 4' Forme fi,brose. Nella tubercolosi apparente· rnente cicatrizzata con andamento clinico di bTonchite cronica con enfisema, gli sputi l1a.nno l'aspetto della broncl1ite cronica: p olinucleari ben con servati, reticoli mucosi ben colorati, u11 po' di muco ialino, qualche cellula alveolare in· tatta. Nelle forme ancora in evoluzione dei broncl1itici enfisematosi, si hanno le alterazioni sopra descritte. ·Gli eosinofili non si riscontrano in quantità apprezzabile negli sputi dei tubercolosi; la loro presenza de,re far pensare all'asma od agli stati asmatiformi degli enfisematosi. La presenza delle :f]obre elastiche indica l 'ulcerazione del polmone (tubercolosi, gangrena .polmonare, ascesso del polmone); negli sputi tubercolari non compaiono che dopo i barilli, sicchè esse non hanno importanza diagnostica, ma la loro abbondanza ed il loro aspetto possono dare , indicazion.i sull'este11sione delle lesioni. FIL1PP1NL
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[ANNO XXXII, FASC. 16]
IL POLICLINICO
•
CHIRURGIA.
La guarigione delle fei·ite e dei trapianti dopo la simpatectomia. (G. PLACINTIAN U . Arch. f. Clin. Chirurg., 128 1/2, pag . 248, 1924).
Nella letteratura degli uJtimi a;nni molto si trova scritto $1'Ull'importanza del sistema nervo.:;o vegetati,,o nei riguardi di varie affezioni e molto si è discusso e tentato siulla o:pportunità di inter· venti su quel sistema per influire sulle malattie stesse. .Jaboulay, Léri che, Briining, sono coloro che rpiù si sono interessati dell'argomento. Si è vol111to distinguere le operaz.toni sui centri gangliari (dista:cco e resezione del nervo simpatico) da quelle sul sistama simpatico periferico. Leriche ritiene che n ella sezione di un nervo si staibilisca un ·n euroma, il quale sarebbe causa dei dist111•bi \·aso-motori, do vuti ad un'irritazione continua. In questo modo aivrebbero origine a loro Yolta le ul·cere. Questi ·disturbi verrebbero a mancare invec·e, interromipendo l'arco diastaltico o con la simpatectomia ·O asportando il n euroma. Leriche e Bri.ining stanno più ·p er la simpatectomia. ~a è anche vero come accanto a inspe11ati risultati terapeutici nelle m8.lattie più disp€rate, si contna{P;pongano degli insuccessi clamoroiSi: e maLgra:do non si possa escludere ohe vi abbiano concor so ·anche errori di tecni.ca, si deve pur ricordare che sono state osservate delle emorraigie mortali, .c onsecutive a ·S impatectomie periarteriose. Bisogna infine tener pres,ente due Jfatti: 1) non •Si possono trasportare su11:.uomo sen.z' altro le esp erienze S·"t?gli animali (Vincenzo, S. ba dimostrato che nei cani non si ottiene nessun fenomeno vaooolare con la sjmpatectomia); • 2) nell'avvenire si dovrà tenere assai più che non ora, conto della anatomia e fisiologia normale del simpatico, e delle ricerche sperimentali. L'A. ha eseguito 10 volte. nelJ.'uomo ·la simrpatectomia 'Peri arteriosa : di queste vengono ricordati solo due casi, nei quali malgrado la sintomatologia fosse identi<'.a (necrosi delle dita del piede, con dolori fortissimi: n·on lrues, non abuso di tabac.co) si trovò una ·volta un'ipoplasia dPll'arteria femorale, un'altra volta una arteriosclerosi giovanile. Nel primo caso si ebbe la guarigione, nel secondo no, malgrado i due pazienti avessero pre·~so a poco la stessa età. Vero è c:he nell'arterio-sclerosi è assai difficile distaccare bene l'avventizia mentre, che rper il successo dell'intervento, la gua:ina iperivasale deve esser tolta completamente. Per I 'iperemia consecutiva alla simJ)atectomia ·Sono state offerte Stpeci.àli condizioni atte a influenzare il decorso di processi infiammatori e per la guarigione delle ferite. Sperimen1
•
talmente si è =poco lavorato su tale argomento. Solo Leriche dice che dapo la simpatectomia, nei contgli le ferite guariscon-0 più ra'Pidamente che in terreno SarrlO. Dalle ricerche sperimentali dell 'autore eseguite su conigli che si prestano particolarme11te be11e allo scopo, si deduce che come a'\·eva già osservato Leriche - le fel'ite della iparte simp·a tectomizzata, cominciano ad epitelizzarisi ,g ià al qlllarto giorno. All'-0ttavo, la diffe1'.lenza con la ;parte sana è ancora più evidente. Al 150 giorno dalla parte operata, la ferita è completamente guarita, mentre dalla sana n on lo è ancora. L'esame mi crosieopico rivela un accrescimento maggiore dell'epitelio dalla parte simipatectomizzata : 'Vi si trovano un maggior nu· mero ·di capillari neoiormati, una dilatazione evidente di quei preesistenti e sopratutto non si osserva _a lcun fatto n ecrotico, in oppo.sizione alla parte sana. Esistono dunq;ue in ,q uella tutti i segni della iperemia e di una più rapida rigenerazione di tessuti che n·on da questa. Nell'attecchimento o nella guari·gj one di traipianti non si osservano invece differenze apprezzabili. 1
1
E. M.
Ti·ombo-angioite obliterante. e J. STOPFORD. The Brit. Med,. Jour., dicem·b re 6-1924) .
(E.
TELFORD
Ricon osciuta da v. V\7iniwarter nel 1879 e da lui descritta come endoarterite obliterante, questa malattia è stata recentemente studiata più completamente da Buerger, che la denominò trombo-angioite per le lesioni che essa determina oltre che nelle arterie anche nelle vene. La malattia pur non essendo molto rara, non è stata tenuta in dovuto conto; epperò gli AA. riportano quattro casi personali nell'intento di richiamare l'attenzione su questa grave affezione. I caratteri clinici ·P·r incipali della malattia sono, secondo Buerger, i seguenti: si tratt.a di una 1Ps1one dei vasi sanguigni più grandi, a etiologia sconosciuta, ma che istologicamente ba l'aspetto di 11na infiammazione. 'L'affezione colpisce principalmente le ~ranLl i arterie degli arti, e, talvolta per una certa e::;tension e, anche le vene. Avviene una trombosi seguita da organizzazione del coagulo, con con seguente grave inceppo della circolazione, in parte compensato dalla sol1ita canalizzazione deJ tessuto fibroso. La malattia colpisce quasi esclusivarnente i rna schi per lo piò verso il 300 anno. Gli arti inferjori sono colpiti preferiibilmente: è tipico dell'affezione di apparire nell 'arto oppo. . . sto dopo un intervallo di 1-4 anni dal suo in1z10. I sintomi sono quelli di un arto in cui il cirI
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f \NNO XX.Xli, F ASC. '16}
SEZIONE PRATICA
colo arterioso si compie con la massirna difficoltà. Il primo sintoma è il dolore, prodotto e aurnentato dagli sforzi, e localizzato per !o pill al piede o ai malleol1. In .questo stadio si nota per lo più la mancanza del .polso nelle arterie dorsale del piede, tibiale posteriore, poplitea e perfino r1ella femorale. Più tardi abitual1nente si sviluppano uno speciale arrossamento, edema, e lesioni troficl1e, e nelle for1ne più gravi gangrena che richie·de immediata amputazione. La durata della malattia è molto variabile, giacchè la cangrena può apparire precocemente o può ritardare fino a dodici anni. . L'etiologia della malattia è sconoscj11ta; non pare che la sifilide abbia alcun rapporto con essa. I pazienti di Buerger erano quasi tutti ebrei: la malattia venne infatti chiamata (< Die HebraischP Kranl<hejt )). Questo probabilmente non fu che un puro caso, giacchè i quattro pazienti degli AA. eran o inglesi. Dei quattro casi riferiti dagli AA. tre necessitarono amputazione sopracondiloidea ,del femore pe,r cangrena del pi ede, il quar.to caiso è an.cora sotto osservazione: in ambedue gli arti i'11feriori la circolazione si compie con grande difficoltà ma non v'è ancora alcun segno di cangrena. L ·esame istologico dei vasi degli arti umputati dimostra alterazioni che corrispondono n quelle descritte da Buerger, e rendono i11anifcs ti i vart stadi dell'affezione. .l\ll'inizio v'è un'invasione linfocitari a dellè tuniche arteriose e venose: le cellule sono "rimpiazzata da tessuto fibroso e si vedono vasi r1eoforu1ati estesi attraverso l'avventizia fino alla media. Contemporaneamente il lume vasale viene .p arzialmente occupato da un coagulo c.he poi si organizza. Nel connettivo obliterante si trova un certo numero di piccoli canali rivestiti da endotelio , che in alcuni di essi è circondato da uria sottile tunica di m.uscolatura liscia. .:\ vvenuta la trombosi, e mentre procede l'organizzazione, spes$O si nota la ,c omparsa di accu1n11li di linfociti simili a tu·b ercoli che persistono fìnr.h è vengono rimpiazzati 1da tessuto fibroso. Generalmente v'è un ispessimento irregolare . . dell'intima, ma di regola soltanto una lieve proliferazion e· o fibrillazione della lamjna elastica interna. Irt uno stadio ·P iù avanzato il tessuto ft.broso nel lume vp.sale ha un aspetto più denso, forse in parte dov.uto alla contrazione del tessuto fibra~ so neoforrnato nella media e nell'avventizia, che t1on di ra·do mostra segni di degenerazione. Questa contrazione può essere un fattore importante nello ·sviluppo della gangrena, giaochè produr.e
t,Ompress.i one e occlusione di molti dei piccoli vasi neoformati nel tessuto connéttivo nel lume. L'esame istologico dimostra che la malattia è molto più diffusa di quello che suggerisce il quadro clinico, essendo coinvolte le arterie e le vene superficiali e profonde; i vasi di una regione non , presentano però alterazioni della stessa entità. La costanza di alterazioni avanzate nell' A. po, plitea è significativo, e può essere do,ruta allo -per i movisforzo cui va continuam·e nte. soggetta . rnenti del ginoochio. Non v'è evidenza che l'affezione sia secondaria ?~ u11a lesi-0ne dei nervi periferici; il r eperto mi- · cr oscopico è quello di una infiammazione cronica, e suggerisce un'origine microbica della malattia. . Rabinowitz pretende di aver isolato un organismo a catena. a forma di bacchetta, Gram-negativo, con il quale sarebbe riuscito a produrre nelle orecchie e nei piedi di conigli le stesse lesioni dell'uomo. Questi esperimenti richiedono conferma. Questa rara e grave malattia è certam·e nte una entità cl~nica definita, di cui ignoriamo la causa. Il freddo, la cattiva nutrizione, le carattr,ristich~ di razza, e perfino il furno di siga-rette sono stati presi in causa, senza dimenticaré l'inevit1bile teoria tossica. Purtroppo non è po·&sibile aloun trattamento abortivo o curativo, ed è difficile sperarlo là dove stn1tt.ure come quelle di arterie. p,r incipali sono già ostruite e distrutte da tessuto cicatriziale. • I .a cura è il riposo, il massaggio, e sopra tutto protezione dell'arto malato da qualunque lesione. Allorchè segue cangrena del piede non si deve eseguire nulla meno di una amputazione sopra•condiloidea del femore, giacch.è la bif•OT·Cazione della p,o pJitea è q•uasi certamente biloccata, e l'amputare più in basso sarebbe peri.coloso. M. lVIARGOTTINJ.
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Contributo allo studio delle cisti chilifere del mesente1·io.
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(CAEIRO. Sema11a Medica,
27 novembre 1924).
L' .I\. comunica un caso di cisti chilifere multiple del mesenterio riscontrate occasionalmente durante un intervento addominale per appendi· ci te acuta, ~enza che prima le cisti avessero dato alcun segn o della loro presenza. Si trattava di un bambino di 5 anni in cui si • manifestarono dolori addominali diffusi e specialmente accentuati al lato destro dell'addome, vomito, febbre e fenomeni generali tali da far porrr la diagnosi di appendicite acuta.
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IL POLICLINICO
Deciso l 'intervento si riscontrò l'appendice situata nello ,s pazio ·parieto colico d. mentre :un'ansa· del tenue aderente alla estr emità del cieco passava a guisa di ponte tra cieco e parete laterale dell'addome a cui era fissata da aderenzé determinando una specie di saccoccia dove era collocata l 'appendice che si trovava quindi nascosta posteriormente dietro l'ansa e di cui solo appariva la estremità libera. Il margine del m esenterio corrispondente alla inserzione di questa ansa era occup·ato da 4 cisti, che seguivano r egolarmente detta inserzione per una estensione complessiva di circa 40 centimetri, distante qualche cen timetro dal margine mesenterico dell'ansa, ma completamente isolate da questo. Queste cisti erano la più grande della gran dezza di un mandarino, le altre tre della grandezza di una noce, di contenuto liquido fluido, di colorito giallo chiaro. Quando si mobil iz~ò l'intestino per scoprire la inserzione della appendice si constatò che tutto il m esenterio era ricoperto da cisti pif1 piccole, ma con le medesime caratteristiche delle quattro . cisti più grandi; tutte situate nel margine inte~ stinale del mesenterio, anche esse eon lo stesso contenuto liquido fluido a colorito giallo chiaro. Il m esenterio era nel resto della sua estensione normale. Anche il r esto dell'intestino tenue era normale. Il crasso non presentava alcuna cisti nel suo meso, nè ve ne erano n ell'omento. Si pratjcò l'appendicectomia e si asportò la cisti più grande resecando la parte avascolare della parete dj essa: le altre tre cistj furono punte, mentre le numerose cisti piccole sparse nel mesenterio si lasciarono intatte. L'ammalato guarì .con un laparocele postoperatorio per cui fu n ecessario un secondo intervento un anno dopo, in cui si constatò che le numerose cisti di cui era stata osservata la presenza durante la prima operazione, erano scomparse quasi co1npletamente essendone rimaste solo qualcuna che presentava i caratteri simili a quelle riscontrate n ella prima operazione. L' A. Fiassumendo le varie teorie sulla !ormazione delle cisti chilifere del mesenterio, osserva come molte volte esse siano delle pure sorprese oper::ttorie o dell'autopsia. Per quanto si riferisce alla patogenesi di esse l'A. richiama l'attenzi611e sulla fortunata possibilità di aver potuto a distanza di un anno osservare nel st10 caso l'evoluzi one delle cisti da lui con statate, e $i domanda comE> si possa spiegare la scomparsa delle cisti senza che esse aYessero lasciato alcun segno nella ~ede da loro occupata. Ammettendo una origine congenita delle cisti con una parete perfettamente costituita, cot1 elementi propri, non si può concepire che esse in
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un tempo relativamente breve po.ssano sc:o1nparire completamente. Nè ammettendo una origine linfatica, cioè una adenite prirr1itiva con degenerazion e cjstica come pensa Duval, o una neoformazione linfatica co11 formazione di linfangiomi cistici come pensa Hoffmann l'.~ . crede che si possa ammettere la scomparsa di tali n eoformazioni necpla~tiche o infiammatorie senza che n ei foglietti mesenterici, non fosse rimasto alcun segn o di tale proce5so infiammatorio o neoformativo pregresso. L'.i.\.. pensa invece che si sia trattato di una semplice ostruzione transitoria dej vasi ch iliferi dovuta alla speciale costituzione del chilo: la enorrr1e quantità di cristalli di colesterina constatata nel suo caso potrebbe aver pr0vocato r1ei microscopici vasi chiliferi delle vere trornbost ost~colando la circolazione del chilo e originan. do delle ectasie parziali con dilatazione dei vasi chi1iferi senza provocare alcuna reazione infiammatoria. Sc(11nparsa per causa non bene chiarita, tale ostruzione, ù ritorno normale <lella circol::iz1one chilifera, avrebbe potuto provocare la ::,e;om.p arsa delle cisti. A
VIOLATO.
NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. e
La cllinica dei tumori 1nalignt. Vol. I , Hirzel. Lipsia, 1924. \
ZWEIFEL
PAYR.
L'opera consterà di tre volumi ed 11a lo scopo di dare sia al medico pratico come allo specialista un manuale clinico dei tumori corredato da numerose notizie bibliografiche. Tratterà della clinica dei tumori in tutti i sistemi ed organi del . corpo con i mezzi diagnostici e curativi fisici ed operatori e della etiologia dei neoplasmi con tutte le teorie finora ammesse. t uscito il prjmo volume sul quale è compresa: la patologia g-enerale dei tumori maligni compilata da Borst in cui sono riportati br.evemente i risultati delle esperien ze nella produzione sperimentale dei tumori mediante stimoli (chimici, meccanici, fisici, .p arassitari); la teoria di Cohnheirn, Ribert, Ehrlich; la biologia dei tumori maligni con la toro parte fùnzionale, i caratteri della malignità, la formazion e d~ metastasi, l'accrescimento e l'Pspansione, le recidive, la cachessia e le guarigioni spontanee di alcuni tumori maligni. .i\.Jla parte generale il Borst aggiunge delle annotazioni ove sono brevemente riportate n urnerosc o"servazioni su tutti gli argomenti trattati, come la reslsten7a naturale degli animali agli innesti di tumori , la regressione spontanea dei tumori anirnali, l'i 1n1nunità naturale ed accruisita, la disposizionP, ere. In seguito tratta della nomP.n clatura dei nPopla·
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SF.7IONE PRATICA •
smi comprendendo in u11 prirno capitolo i sarco- zazione, cachessia, emorragia, ecc. Istologicamente mi con le svariate forme (a cellule rotonde, fupresentano tessuto connettivo con forte sviluppo vas:-ìle cosicchè Frieb·oes li chi::).ma a ngiofibron1i. sate, giganti polimorfe, sarcomi-fibroplastici e mixc~lastici, lipOiplastici, condroiplastici, osteo- Secondo Sellei il sarcoma pigmentoso di Kaplastici , angioplasti.ci, melanoplastici, ecc., corposi appartiene alle malattie infett.ive r.ronicl1e. domi); in un secondo capitolo parla dei carci'l'r.at1ar10 ip oi della micosi fungoicle e delle dive1·se opinioni sulla sua natura neoplastica o infe tnomi a cellule di rivestimento e ad epiteli glandolari accennando anche alle affezioni precantiva. Tratte·ggiati i segni clinici per la· diagno5i differenziale dei sarcomi in generale, parlano cerose. In t1n altro capitolo racchiude le forrne speciali dei tumori maligni come cilindromi , xandella terapia dei tumori cutanei mediante gli tomi, psammomi , colesteatomi, ip ernefromi, co- · intPrventi chirurgici, sostanze chimiché, elettro. lisi, folgorazione, diatermia, raggi Rontgen, rarion-epiteliomi e finalmente i tumori misti con dio, mezzi digestivi (pan creatina, papo.iotina; i bidermomi e tridermomi. La seconda parte compilata da Delban co e Unna 1peps~na-acido borico-ti1nolo~ 1p epsina-suprarenina); cor11prende i tun1ori della pelle. Fanno una pri- un capitolo aggiunto compen·dia lo xerodem]a 1na distinzione in cancri a cellule basali e can - pig.rnentoso. La terza ·p arte racchiude i tumori m align i della cri a cellule spinose fra cui pongono t1n piccolo gruppo intermedio dei globo-cellulari caratteriz- testa ed è compilata da ·K littner. Sono trattati iati dalla forma degli ele1nenti polimorfi e ùa i sarcomi delle parti molli cute e fascie, i meuna ric,ch.ezza di mitosi ed amitosi; · l'epitelio 11a lanomi , i carc~nomi della pelle, il sarcoma della sr.atola ossea ed il sarcoma periostale accentendenza alla degenerazione idropica ed alla formazione di nidi. L'architet.tura del tes~uto ba- nando alla diagnosi con 1e iperostosi, le lesioni sifilitiche, i tumori secondari e la terapia operasale può avere il tipo solido, il tipo ghiRndolare (care. basocellulare adenoideo), il cistico, il pa- toria; il sarcoma della dura madre !perforante racl1eratosico, I'ialino, il ·m ixomatoso. Il più fre· ed infine il cloroma ed il mieloma multiplo. l\elrtt. 4a parte Pette parla dei tumori del cer· quente sarebbe il solido, il meno l'adenoideo. Accennano all'ulcus rodens che forma un gruppo vello descrivendo il glioma, il ·sarcoma, l' endoteclinico di determinati cancri a cell11le basali ed lioma e peritelioma, il psammoma e i rari epial melano carcinoma .come forma metaplasica, teliomi del plesso coroideo e dell'ependima venriferendo i principali dati per distinguere isto- tricolare, i fibromi, fibrosarcomi, m txomi, ecc., accennando anche ai tumori infettivi tubercolari logicamente tali tumori epiteliali dai conn ettivali. e P~ctinomicotici. Tratta aro.p iamente la sintomaPer l'etiologia ammettono la teoria di Cohnhein1 avvalorata dagli studi moderni sui traumi , sugli tologia dei tumori cerebrali enumerando i segni stirnoli meccanici fisici e chimici. Parlano delle generali (péllpilla da stasi, cefalea, giramer1ti di alterazior1i precancerose fra cui comprendono: il capo, polso, distur.b i psichici, convulc:;ioni, ecc.) carcinoma di Jacob o ulcus rodens veru1n, la ed i segni locali a s~condo della zona colpita descrivendo dettagliat8Jlllente le diverse alterapelle da marinaio o da contadino, la malattia <lt zioni sensoriali e motorie sia p er i tl1morj cerePa@'P.t della mammella, la dermatosi di' Dov.ren, la condilomatosi dei genitali, lo xeroderma pig- brali come per ,quelli del ponte, del midollo allungato, dell'i.pofisi. Parla della diagnosi rtiffementosu1n, la de~atite da r aggi Rontg·en dei rarenziale coi mezzi sussidiari oltre che clinici diologi, la derrr1atosi dei lavoratori di paratfina, (puntura lombare, encefalogramma), fa un cenno di c~trame, l'iportando brevemente le esperienze dei tu1nori parassitari (cisticercus cell:u.losae, di Yamagiwa e Ishikawa, Tsutsui, Bloch, Dreifu s. echinococco) e degli aneurismi esponendo inftne Tratta,no del lupus psoriasi che molte vo 1 te è con la terapia un breve quadro di cranio-topocomplicato da un carcinoma ed i11ftne d0i cagrafia (Krause). Riferisce poi dei tumori del miratteri clinici delle diverse for.m e. Nel secondo dollo extra ed intraimidollari ed in un breve cacapitolo raggruppano i sarcomi che ·distinguono in solitari e multipli, dermici ed ipodermici con pitolo riporta i tumori dei nervi (neuromi, falsi le denominazioni di sarcoma multiplex cutaneum neuromi, malattia di Recklinghausen) . Nt?lla parte seguente Payr svolge il trattamento durum alburn, durum .p igmentosum, cutaneum molle, cutaneurn ,gummatodes, ecc. Tali sarco1ni operativo e radiologico dei tumori del cerve1lo descrivendo la tecnica operatoria dalla anestesia ~otto forma di nodulj duri di colorito bleu scuro • alla trapanazione e alla puntura dei ventri coli. si localizzano 1p er lo pil'l alle mani ed ai piedi. Sattler espone i tumori maligni degli occhi .i\lla formazione del tumore si accompagna ede~ ma, colorazion e livida come marrnorizzazione. l comprendendovi i carcinomi delle palpebr~ con tun1ori possono rimanere stazionari, si ulc€ra110 la diagnosi differenziale, il trattamento operatoraramente e solo dopo 2-3 anni dann.o generaliz- rio, i vari processi di .p lastica, il trattamento ron 0
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11. POLI CLINIC3
)
sostanze chirniche (Jequirity) con radio e i-aggi Rontgen ; il carcinom a della congiuntiva e della corr1ea, il n.eo-carcino1na della congiuntiva bul bare: i sarcomi delle p alpebre (le·uco e n1elano sarco1ni) i sarco mi della congiuntiva bulhare, della caruncola e della ·p lica semilunare e tutti i tu1nori delle diverse parti dell'occhio fino a quell i delle ghiandole lagrimali tratteggiando11e la diagnosi differenziale e la terapia per ogni specie. Kni ck tratta dei tumori dell'orecchio, naso e gola e ad una raccolta accurata di tutte le specie di tumori n1aligni dalle .p arti di rivestimento a quelle interne con tutte le diagnosi differenziali aggiu nge numerose figure macroscopiche e diversi processi operativi. Partsch svolge i tumori del mascellare superiore con le diverse forme anato1no-patologiche ed istologiche, i segni clinici ed i risultati operatori · consecutivi alla resezione del 1nascellare ed alla protesi; quelli della mandibola con un hreve capitolo sulla protesi di essa dopo resezione ed un altro in cui· tratta dei tumori posti tra 1n ali gni e benigni (endoteliomi, angiosarcomi, cilindromi, mixami); i tumori della m ucosa della g uancia a tipo di ep~ teli o di rivestimento e gl1iarLdo1ar e e fin almente i tumori mal igni dell a li11g ua di cui ricorda il sarcoma e l' epitelioma acce11n ando alla radioterapia di essi. Da Heineke venne cornpilato un capitolo sui tumori misti benigni e maligni d.elle ghiandole sali vari e di quelli a tipo. epiteliale o connettivale. Alberto Kocher tratta dei tumori rnalig11i della tiroide ricapitolando la sintornatologia e i segn i diagnostici da servir e al medico pratico, espon endo dettaglia tamente l 'anator~i a patologica deblo stroma sar comatoso e care ir1oma,· toso, d-ell'adeno-carcinorna embrionale dell e facili metastasi ossee, dei papillomi cistici maligni, dello scirro, del parastruma rnaligno, dello str um a 1naligno aberrante ed infine dei tu mori delle ghia ndole carotidee e da residui branchiali, accennando per tutti ai mezzi diagnostici e terapeutici. R. BRANCATI. I
Iateressante pubbl icazione: Dott, EDMONDO VENEZIAN
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A. negli Ospedali Riuniti di Roma
PRONTUARIO TERAPEUTICO Vademecum per il pratico. Prefazione d el prof. UBERTO ARCANGELI .
Un volume di circa 200 pagine, in formato tascabile, oitlda· mente stampato ed elegantemente rilegato in piena tela ftes· lllbi!e. çg~ Ìll.$Cri&Jonl !E orQ_ ~ul pian_o ~ saj. dorso. - Prez· %0 L. 25. Per i no ~ tri abbonati so!e J • 22,50. tn~illor P VRgl in postale al Cav. LUI GI POZZI· Via Sistina
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CENNI BIBLIOGRAFICI :~. DE N tCOLA. La sifilid e.
Cura abortiva e c rol!ico
i1itermittente. L. Cappelli, editore. Prezzo L. ;;.
Prern essi alcuni con cetti generali, questa recente 1pubblicazione tratta essenzialmènte della cura della sifilide. In tutti ~ temipi i medir.i . c:ono stati p reoccupati dall'idea di curare ahortiVé\· mente tale morbo propon endo a volta fL volta metodi numerosi e disparati. Oggi, dopo la scoperta del treponema ·p allido e l'enorme progresso tcru 1peutico realizzato sopratutto coll'avvento dell'era sal varsan ica, non pote.v a essere a rneno che 1'argomento avesse ad essere ripreso e studi e tenta~ tivi a mille .a mille si moltiplicassero. ~ assermann r ecentem ente aveva occasion e dt espritn ersi soggiungendo che in cento casi su cento i curati n el periodo primario siero-negativo possono essere sterilizzati radicalmente. Confortevole e incoraggiante asserto! · Personalmente l'A. ha curato abortivamente 125 ca s i riuscendo ad ottenere 1'85 % ùi guarigioni fra i trattati nel periodo preumorale é il 70 % fra quelli trattati nel p eriodo pri111ario ina c:on r. W. pos itiva. Il trattamento cronico intermittente di cui c;i occupa l'ultimo ca:pitolo è quello che, ove manchino le cond izioni pel successo della terapia precoce abortiva, da Fournier in poi, con la m aggior parte dei sifìlograft, è stato applicato. Vengono r1, portati i diversi schemi curativi proposti dRi varji AA. e dall'A . stesso. E un libro di mole m odesta, farile, pian o ~ he sarà letto volentieri e con 1profttto da ogni medico e studioso. Da. molti, lo sappiam o, potrà esser e a vanzata qualche riserva circa i ris ultati delJa cura abortiva agli e.ffetti della guarigior1e definitiva, ma ciò ,non toglie che le prem esse e le considerazioni tutte esposte dall' ..\. siano impron· tate al più squisito buon senso e rappresen!in CJ il frutto di studi di alto valore sociale. 1
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..\GOSTl NI .
W. KOLLE e I{. ZIELER. Han dbuch der Salvarsrzntherapie. Ed. Urban & ScJ1warzenberg, 1924, volume I, prezzo: marchi 30.
Di questo poderoso manuale è apparso ora il primo volume ricco di 750 pagi11e di testo. GI1 ..\utori, il cui nome è già tale in Germania e fuori da risparmiar ci ogni 1presentazione, pubblicano il libro insieme con un·e1ninente schiera di collaboratori cui sono affidate le singole - trattazioni. Il primo capitolo (H. Schlossberger si occupa d iffusan1ente dello studio sperimentale ron1piuto, in $p ecial modo da El1rlich e dalla sua scuola, sui con1posti dell'arsenico prima di giungere al
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{ANNO XXXII, FASC. 16]
SEZIONE PRATICA
• · salvarsan. Il secondo ed il terzo (H. Bauer, L. Benda ie E. Stiihmer) trattano della parte chi· ·mica, delle trasformazioni subite ·dal sal,Tarsan nell'organismo e della sua eliminazione. I rimanenti capitoli, riguardanti più da vicino la parte 1nedica, si occupano rispettivamiente della tecnica delle iniezioni salvarsaniche (E. ,Natl1an), dell'uso ·e ·dei r.isultati terapeutici çlel salvarsan nell '11omo (E. Bering), del decorso della sifilide coi preparati salvarsanici (•B. Spiethoff), della terapia precoce della sifilide (K . Zieler e R. Mutschler), del trattamento unico salvarsaniro (0. Naegeli), ·d ella cura mista Hg. salvarsanica (E. Stiihmer) ed infine della cura mista in un -tempo con le miscele Hg. salvarsaniche (W . Schonfoeld). I dieci capitoli del volume, ricchi in citazioni di autori per la maggior parte tedeschi, sono chiusi ciascuno da un'estesa bibliografia riguar.dante circa 4000 lavori, la quale rappresenta quanto di ;p.iù completo può oggi desiderarsi e un'utilissima consultazione in materia. La trat·tazionie assai am.p ia in genere, doviziosa in particolari, .fa dell'opera un testo pregevole, un libro, al giorno d'oggi, completo per chi intenda studiare i ·preparati salvarsanici nella sifili·de e 11elle altre malattie infettive.
E. FI NGER. Die Geschlechtskrankheiten als Staatsgef ahr und die W ege ::u ihrer Behèimpfung. Un vol. in-80 di pag. 69. J. Springer ed., Berlino, 1924. Prezzo marchi-oro, 1,70.
Connesso con la lotta contro le malattie infettive, è l'antico e delicato 1problema della prostituzione, di grande interesse medico-sociale, · di cui la solu zione non può certam.ente aspettarsi da teorici semplicisti che, con ,qualche articolo di legge o con qualche ordinanza poliziesca, ritengono di poter frenare !'irruente marea. L' A. passa in rassegna le diverse prescrizioni che, in materia, si hanno in tutti i paesi civili, esamina la questione .complessa della denu.n cia obbltg~toria da !Parte del medico, ·d el trattamento forzato, nonchè tutte le disposizioni di legge (~on cui, nei diversi paesi, si tenta di lottare contro ' le malattie ven eree. Considera altresì il lato sociale della prostituzione, la questione dell'i11segnamento sessuale e quella della ;profilassi individuale Il piccolo libro è utile per chi voglia conoscere lo stato attuale di tutie tali questioni. L' A. dimostra, lfra l'altro, la fallacia del -c ontrollo sanitario sulle prostitute e si schiera quindi con gli abolizionisti. ftl. .
1\11. A.
S. B ezienungen der ekze_matosen Erkrankungen zu inneren L eiden. Un vol. in-8° d1 56 pag. .C. Marhold, ed., Halle a S., 1924. Prezzo G. M . 1,50.
t:HHiYIANN
Dott.
FURIO TRAVAGLI. La bismutoterapia della s·l ·
fìlide. Monografie medico-chirurgiche d'attuali-
. tà. Collezione del « P oliclinico » . Casa ertitrice Luigi Pozzi, Roma 1925, .p ag. VII-69. L. 12.
Alla p·r egevol e collana delle cc Monografie me' ·dico-chirurgi.c he di . attuaJità >> si aggit1ng·e ora questo lavoro del dott. F . Travagli, che tratta di t1na ·d elle più vive ed interessanti questi.oni odierne, cli · grande importanza 1per il medico pratico. L' A. riassume in esso quanto di più importante · si conosce. ora sul bismuto, sulle sue proprietà iossiche, su quella s:peciflca n ella sifiloterapia, sull'azione 1ti questo metallo sulla reazio11e di Wassermann, sugl'inconveni enti della bismuto-terapia, ecc., .tacendo tesoro specialmente della rnagistrale relazione del prof. 1\1. Truffi al XX Congresso di dermatolo1g ia e sifilogra:fta e di altri ·recenti lavori italiani e stranieri su questo argomento di grande attualità. ' Utile è 1•p er il pratico l'elenco dei va.ri preparati di bismuto in commercio e lo studio comparativo del loro valore antiluetico e delle loro indi·Cazioni terapeutiche. Chiude il volume, a mo' ·di appendice. un elenco di 156 casi, tutti osservati n ella 1pratica pri. 'Vata e trattati con diversi sali di bismuto. A. FILIPPINI.
Il quadro delle malattie eczematose può aversi in seguito ad irritazioni esterne, come pure per azioni endogene o comunque prov~nienti dall'in, terno del corpo. Le stesse azioni esogene, de1 resto, presu·p pongono una ipersensibilità, una anafilassi, cellulare. L'A. consi·de ra appunto qui l'eczema nei· suoi rapporti · con il complesso di tutto l'organismo, anzitutto con i disturbi del ricambio (diabete, diatesi urica, nefrite), passa poi agli eczemi che si notano in corrispondenza degli sbocchi del canale digerente e ·d el tratto urogenitale ed a quelli che appaiono come manifestazioni di noeurodermite, la quale, a sua volta, è connessa con disturbi digerenti (specialmente ipo- od anacidità) ed . endocrini. Da queste con siderazioni se ne deduce il trattamen to, su cui l' A. si diffonde largamente.
• Die Bezienungen der Gerii.talorgane zu H autveranderilngen. Un vol. in-8° di 77 pag.
WIENER K.
C. Marhold ed Halle a S. Prezzo G. M. 2. La cute, nei concetti della rnoderna dermatol<> gia, è ben lungi dall' essere considerata come u11 •
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[·ANNO XXXII,
IL POLICLINICO
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qualche cosa di autonomo n el suo semplice ufficio di ricoprire il corpo. E anch'essa un organ o che, con gli altri organi si trova in intima conn essione e subisce quindi l'influen za di tutto il ricambio. Particolarmente importanti sono, sotto questo punto di vista, gli organi sessuali p er gli innegabili rapporti esistenti fra essi e la cute. Basta pen sare ad alcuni dei fenomeni più frequenti, come l'acne giovanile, l 'erisipela r ecidivante in .certe donne ad ogni m estruazione, la maschera gravidica, le dermatosi del climaf.e, rio, ecc., p er aver un'idea del complesso ed importante problema. L'A. prende in con siderazione lé dermatosi della 1p ubertà , quelle che si accompagnano alle mestruazioni ed alle malattie degli organi fernmi. nili, alla gravidanza, al puerperio, agli sta:ti d1 diminuzione o soppressione delle funzioni genitali, mostrando le interrelazioni di questi fenomeni. Molte .p erò son o le questioni tuttora oscure, ch e attendon o da 'Precise ricerohe cliniche e sperimentali un'adeguata soluzione.
D·i alcune minute modificazioni di struttura negli organi, per azione · delle lisocitine. Prof. G1; F.n1t1~1 . Ha sperimentato l'azionedella lisocitina comparativame nte con quella dei veleni <lei serpenti e della sostanza « Y » di BEL-
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8&&BDEMIE, SOCIETA MEDICHE, &ON6RESSI. Seduta ordinaria del 6 febbraio ·1925. 1"'1 ulla
possi.bile importanza delle lisocitine nella pato(Jenesi delle infezioni e delle intossicazioni.
P .r of. BELF~NTI . - Dopo ·una breve definizione dei caratteri e delle proprietà della lisocitina ottenuta da Delezenne-Fo11rneau dal veleno dei serpenti, l'O. ricorda le risultanze delle proprie ri• cerche che lo portaro110 ad estra.rre, oltre ohe da] veleno dei serpenti e delle api, anche da alcuni organi normali (panore,a.s, ghiandole salivari, aort.n, cervelltJ) una sostanza velenosa (sostanza y) dotata delJe stesse prop1·ietà biologiche e chimich e della lisocitina ,d i De1e.zenne-Fou.r 11ea11 . Egli espone quindi i risultati di un a 11uova e· numerosa serie di indagini con ]e quali ha cer cato d'approfondire di più l' interessante problema e di istituiro un comfronto tra l'azio11e biologica del veleno naturale e quello delta lisocitina artificiale, onde stabilire a quale meccanismo d'azione obbediscano queste ~ostanze e se trattasi di un veleno unico oppure di vari tipi di vele110. Nelle pro"Ve in vivo sull' anituale d'esperienza i <lue veleni, cl1e in vitro hanno in cru11une una p1'01111ncirta azione citolitica, si comportano in n1oclo analogo , d etern1inando a1nbedue una evide·n te nzio11e locale (e<lema, necrosi). un'azione s11l sangue (coagulaziione affrettato. o ritardata) ed u11'azio11e sui centri nerv-osi , morte p er paralisi .
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L 'O. crede che il veleno dei serpenti agisca in q11anto scompone le lecitine dei t essuti e sopratt 11tto del cervello e mette CO\SÌ in libertà una lisocitina <lotata di proprietà squisitamente tossiche ; la lisooitina da sostanza y, invece, sembra esist ere già pref10rmata ne i te&'Uti, forse per enzimi endogeni . P er l' azione locale edematoge11a, emorragipara, ecc. si potr ebbe pensare alla presenza nei tessuti di un~ lecitina scomponibile, oome nel caso del cervello (cosa che le esperienze dell' O. però non confermer ebbero) ep.p ure potrebbe darsi che l'azione proteolitioa. <lel veleno agisoo sugli endot eli dei capillari mettendo in libertà la lisocitina preformata; in questo Jitodo verr€bbe spiegato il ' mecoanismo dell'edema e dell'emorragia. L ' O. prospetta la possibilità che anche in alcune malattie da batteri e specialmente in certe setticemie (carbonchio, setticemia emorragica) si possano mettere in atto ·mrecanismi simili e si augura che ulteriori ricerche ne portino la p rova inoonfutabjle .
fil.
Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologi che - Milano.
FASC.
'
FANTI.
Ne 11a ooncluso che tutte e tre le sostanze provocano emorragie con note istopatologiche equipollenti. .A. ggiunge che queste lesioni emor1·agiche ha1mo grande r assomiglianza con quelle proprie delle « sett~oomie emorragiche ». Iniezioni sottodurali.
n s.-;;tr ·voziani .su alc11./rti feriti cerebellari (con proiezioni). Prof. BEsTA. - L'Oratore riassume i risultati di sue ricerche e.seguite su otto casi di feriti cer ebellari di guerra. D a &1)8() ris11lta,no i seguenti dati: 1) Lesioni limitate della corteccia cer ebellare danno luogo a d~stull'bi motorii, che oolpiscono in modo , se non esclusivo, di gran lunga prevalente, d et erminati gruppi muscolari . 2) Le lesio11i della parte laterale degli emisferi determinano deficienza funzion ale dei muscoli adcluttori <lel1' arto superiore od inferiore corrispondente o di ambedue con consegue.n te deviazione all'esterno nelle. p·r ove tipo B ARAZY. 3) Le le.~ioni della parte Jnediale d egli emisferi determinano invece, deficienza d~i muscoli ribduttori dell'arto superiore od inferiore con conseguente deviazione all'interno n elle pro\e tipo B .\R.AZY.
4) Le lesioni della parte iuediana cleterminano alterazione funzionale nella muscolatura del tr-0nco e tale alterazione può essere unilaterale. 5) Il complesso sintomatologico considerato come classico delle alterazioni cerebellari , costi-
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XXXII, F ASC. 16]
SEZIONE PRATICA
tuito cioè dall3' atassia, dismetria, adiadococinesia, ani.sosteni a, è propri10. delle lesioni vaste della oort()ccia cer ebell ar,e di quelle in cui ·esistono dei fatti di compressione (cicatrici, aderenze, meni11giti sierose, ecc.) ohe aggravano il quadro a focolaio; segno di più grave risentimento è lfl car t alessia . Le inda.gi11i dell'O . sono, anch e per l'uom10, in eoncorda11zn con la <lottrirta di V AN RYMBERK BARAZY, ecc.: degli autori cioè che tendono ad am-' mettere n '3 lla co.rteccia cerebella.r e delle localizza,.. zio11i fun zion ali. Prof. ScARLINI.
Società
Medico-Chiru1~gica
Bellunese.
Secluta del 10 settembre 1924. Presidenza: Prof. PIERI, Presidente. 1
'u alcu 11 e indirazio'Tl.i mediche di interruzione
tJella ara1:idanza. Prof. A. PoNZIAN. - L'O . illustra tre casi termi11ati tutti con la morte della gestante, ii1 oui, forse , la interru zione della gravidanza praticata in tem1po avrebbe potuto conser va.re la vita a lle pazienti . N el primo ca~o si trattava di una primige,s tante a termine, affetta da insufficieni;a mitralica in ·g rave scompenso· e arriv~ta all'Ospedale di Belluno in travaglio di p,a rto giunto già al periodo espulsivo . Q11esto venr1e abbreviato con la applicazione di forcipe allo stretto inferiore eseguita senza narcooi.. Poco doipo et"itratto il neonato, la donna veniva colta da parali si ca1·diaca; con iniezio11i intracarclia~l1e di adrenalina si riusciva per qualche minuto a ottenere di nuovo · le .p111siazioni ca1,diacbe che però cessavano p ci definitivame11te. I n una .seconda paziente, pnre affetta di insufficienza della mitrale in periodo di scompenso e gestante all'ini~io <lel I V 1nese, veniva se,n z' altro interrotta la gravi danza . l_,a, pazi ente, pur aivendo bene sop·p ortato le ma11ovre abortive e deccrrendo normale il p11er-perio, no11 acce11nava, malgra·d o le opportune cure, a miglioTare le sue condizioni cardiache e veni va a n1orte in ioa giornata di . puerperio. Nel 3° caso si trattava di una gesta11te al VII mese affetta da anemia perniciosa progressiva. Era stata tra.ttata 11ei primi n1esi di gravidanza con preparati ferTuginosi senza risultato, e in seguito, m~lgra-Oo peggiorasse, no11 si era più curata cli chi n.mare il 1~eidico. L 'O. l a vide per caisoe rimase colpito dal suo pallo:te terreo; pur non nutren·<lo eoo~~ ve s-peranze sulla efficacia della provooazion e del parto, e in considerazi.one ch e era questa l' unica via da tentare, n e consigliò l' immediato ricovero. L a terapja non valse e pooo t empo dopo clel parto la paziente moriva. I oasi illustratj dan110 m-0·do all'O. di esporre a i colleghi qualche considera.zione, sulla n~ssità
di una attenta e continua sorveglianza 11elle ge-· stanti affette {la cardio1patie e da farine anemiche· e siulla co11venienza di 00pe1dalizzare preic ocemenw queste an1malate .
R r>.sez ion,e esn faao -ga.st rosple.ri ica . Prof. G. PIF.RI. - In un uomo di 46 anni solf-· feren te n·ell'apparat.o digsre.n te· da dt1,e anni fu diagnosticato un tumore maligno della p,a rte 'alta dello stomaco con d~ffusione al cardiai.s e deciso l' intervento per via t ran spleurocliafram:Uatica. Tr;e giorni prima fu praticato il p111e umo,t orace (per evitare a l momento dell' o-perazio11e lo shock dello s.posta.mento me diastinico), e coim e atto ini~iale dell'intervento fu eseguita la sezione del frenico si11istro, ond€ otte11-ere la im1nobilità del diafr amma. Incisione lnngo la ottava cost ol a di sinistra, che fu resecata dalla ascellar e anteriore alla paraveirtebrale; i·n cisione della pleura e del diaframma. I l tumore, che dal carclias si estende·v a alla grossa tuberooità, adeTiva sialdamente alla m·il2ta. La su tura del monoone esofageo all' a n golo dest1·,o del monc;one gastrico riuscì in modo soddisfacente. Il ne-corso postoperatorio fu sfavorevole: il malato inalgrado i più svariati soccorsi per risollevarne le forze; soèoombette al terzo gior110 dall'operazione in collasso. · L 'autopsia dimostrò la t enuta per fetta delle sut ure viscerali (verificabile nel pezzo anatomico presentato alla Società). IiO. rjtie11e ohe la tecnica adottata abbia ben corrisposto, ma che in caso analogo convenga, P'r in1a di attaccare il malato, risollevai·ne le forze con u11a adattn. e pr-0ln11gata alimentazione attrare1'so 1111.a cligi u noetomia. 1
l f'rattura dello scafoide del carpo. Dott. G. UsAI. - L 'O. presenta un giova11e d·i 22 anni, jl quale 11 giorni prima cadde da cavallo riportando una lesion e del poJso de stro cl1e a p rima vista dava l 'impressione di una clistorsio11e. Ii asame obbiettivo dimo•3trava un lieve edema diffuso sul lato radiale del polso, ed ecchimo&i sul lato p•a Jmare, scarso ,rersame11to articol are, vivo <lolore alla pressione sulla tabacchier~ ana to111ica. J movimenti del polso e-rano e1~tesi e i11,d olenti, all ' infuori di quello di abd1.1zione l'adiale, provoca,n te vivi dolori. L 'eisame radiografico del polso dimostra una frattura dello scafoide senza 's postamento . La rima di frattur.a ha il decorso di un Y che clivide trasversalmente. lo scafoide in due •p arti ·pre&Sochè uguali, e ha la forca corrispondente al lato convesso del profilo scafoidoo, oosicchè si ha il distacco d,i un ·piccolo segmento triangolare .situato (!Sattamente di fronte all'ap-0rfisi stiloide dell'ep•Ìfisi ra.diale : L'O. discute il probabile meccanismo patogenetico di tale frattura . G. LocAT·ELLI. 1
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IL POI !CLINICO
.Società Italiana {Jto-Neuro-Oftalmologica Sezione di Roma. . 'ed u tn ordina,ria del 23 febbraio 1925. Presied~
il Prof. G. MINGAZZINI.
All'ini~io
della seduta il prof. Dr MARZIO comunica l 'aYYenut:i costituzione della Società Belga di oto-neuro-oftalmologia e della Sezione Neurochirurgica della, stessia S.o cietà. Accenna che a Rom a esiste già da tempo una reale collaborazione de i chirurg i coi neurologi . Legge in fine i saluti della Società Belga inviati alla consor ella Italia na nell'atto della sua costituzjone, ed il telegram1na di ri~posta. Il prof. GHJ<:RARDO FRRRERI ri volge un saluto augurale al prof. Busi chiamato a dirigere la Clinica Radiologica dell'Università di Roma. n prof. G. MrNGAZZINI si associa. 1.-Jn.nno quindi inizio le comunicazioni:
r-entri colog raf'Ìa
nelle affezioni chir1Lrgiche cer ebrali.
EnM ANNO. Riporta acuni dati su Ila •< T-f.11 tricologra / ia ·n elle affezioni chirurgiche cer eb rali n , ricord.ando· alcune nozioni &toriche, qual che ricordo anatorr1ico particolarmente inter~ sante- per la r icerca, le modalità t ecniche, i peri·coli inerenti alle punture del cervello e alla penetrazione del gas nei ventricol i . I metodi suggeriti sono du 0, ln. ventril qgrafia propriamonte detta di De noy, ] a c 11c·pfalogl'afia alla Bingel, ossia le in.su ffla r,ioni d el g as n el rachide. I risultati sono brill a nti in quanto che p ermettono di stabilire l'esistenza di un tumo re cere·brale o di un idrocefalo e di localizzarne la sede, l'estensione, la prevalenza unilaterale, e ]a sepimentazione degli spazi ventricolari nelle meningiti circoocritte. Tuttavia occorre una gra11dis3ima prudenza malg rado la 001nplicità apparente, poichè quasi sempre si verifica110 dei fenom eni di collasso e di perturbato equilibr)o 111-~ lla pressione del liquide cefalo-rachidiano con tutte le sue conseguenze. J\i[rNG \ ZZINl
..l scr- ssi d el lobo f rontale d estro .
D. P1sANr. -
Riferisce due casi di ascesso del lobo frontal e d estro, controllati all'autopsia. Nel primo caso si trattava di un ascesso di origine "'traumatica che p er il decorso, per la sintomatolog ia gen~ rale e neurologica dimostrava una sindro n1e delle pit1 tipiche. Nel secondo caso, invece, l'assenza di ogni rlato etiopatogenetico anamnestico, Ja irregola rità del decorso, la sintomatologia mult iforme e complessa, rendevano la diagnosi ·speci::ilm ente di natura qnanto mai jndaginosa. Il r elntc, re pone a confronto questi due casi ed illns tra Jn con1p1essn. varietà sintomatologica degli ;ascessi del lobo frontale .
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Considerazioni intorno alla pressiu·n e del Liquor.
P1st.N1 e BALDUZZI. - Gli 00. dall'esam.e della pressione di oltre 100 punture lombari eseguite sui mala ti delle più varie malattie organiche e specialmente~ funzionali del sistema nervoso hanno ril~vato che n~l 55 % dei casi la pressio~e del IJiquor 1nisurata col manometro di OLA UDE nel malato posto in posizione seduta è superiore a quella che comunemente viene indicata da altri autori . Dalle 1oro osserv:izioni, gli 00. traggono la conc]us io11e che è n ecessario, per ~vere dei valori ap·p rossimativi esatti ed attendibili, fare la puntura J.ombnre sempre in decubito laterale rifiutandv quei dati che potessero rilevarsi con una puntura lombare fatta in posizione seduta . Che anche allora per stabilire ·una diagnosi d'ipertens.i one intracranica è insufficiente la sola valu·tazione rlellR. pressione del liquor, ma devono conoorrervi tutti gli altri sintomi clinici. Gli 'JO. }1anno dipoi esan1inato ]e variazioni che s ubisce la pressione del Liquor négli individui che hanno Sl1bìto un' e~trazione di liquido co·n la puntura lorubare. Essi hanno visto che sottraendo ad un inalato 10 cc. di Liqu.aa-, d.opo 6 ore la pressione è maggiore di quella che era precedentemente. D9po dodici ore essa, pur essendo ancora mag giore, lo è meno che dopo 6 ore. L'aumento della pressione è i11 rapporto con la quar1tità di liquido estratto. I relatori credono che questo fatto dia la spiegazione del perchè in alcuni casi le sindromi di meningite sierosa invece di migliorare peggiorano con le successive estrazioni del Liqui0ir e pensan.o che questo mezzo di ~ura, bench~ \n alcuni dia buoni risultati, sia da a.bbandonarsi, almeno néi casi lievi, a favore della cura madicamentosa. I
1Sn due casi di l e.sio11i sfenoiclal'i opera.ti p er via end osettale.
Prof. FEltRERI G101tGIO. - Illustra due casi felicemente operati di trapanazione e svuotamento dei seni sfenoidali per via endosettale second.o il metodo di SEGUiiA-HIRSCH, seguiti da immissione n ella cavità sinusale di tubi radiferi (2 ctg. di Radil1m per tubetto d'oro) .
In fine <lelle comunicazioni si procede alla nomina deJle nuove cariche della Sezione Romana della Società. Per proposta del vice-presidente, prof. DI MARZIO, risultano eletti all'unanimità l'illustre prof. GH~RARDO FERRERI come presidente ed il dott . D. PISANI come segretario. Dott. I:>rs.\NI.
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~L\PPUNTI
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SEZ IONE PRATICA
PER IL MEDICO PRATICO,. •
alta è frequen te, il cuore instabile P perciò la teCASISTICA E TERAPIA. r apia è delirata: si tenta t1n trattamento, e comLe nefriti sifilitiche. 1p a iono accidenti fino al blocco renale. Inoltre il Le f orn1e di sifilide renale debbono essere ben n efritico secco è meno malato, q,pparentemente, e resiste, e disobbfldisce al reri.conosciute per evitare dannose confusioni te- del1 'èdematoso, • rapeutiche, che derivano sovente dall'ob'lio di gin1e rigoroso. In questi soggetti il novarsenobenzolo e il r,iaquelle che sono le condizioni essenziali dell'effinur0 vanno usati con circospezione, preferendo cacia medicamentosa. sali ·d i mercurio solubili, e bismuto 1p er via inttaN. F. (Journal des praticiens, n. 35, 1924) pone muscolare. Se l' albumina aumenta, se le 1.irine jn confronto le nefriti sifi,litiche pre,coci e le d in1inuiscono bisogna sosp endere. Non è possitardive . Ije nefriti precoci ·p ermettono un orienbil<? fissare re-gole, ,p oichè ciascun ma1ato impri· tamPnto rapido per un corteo -di sintomi: la . me alla propria malattia un carattere speciale, sifilide è recente, da 1 a 6-8 anni, compaiono eàe· non ·comparabile con forme pure affini. I/adatmi vistosi, o un vero anasarca che il paziente tamento alle varie circostanze va fatto con stuSOJpporta senza troppo incomodo, senza insonnia, dio ·p rofondo e serrato della clinica -prima, e delle dist11rbato solo dal fattore meccanico, senza esreazioni di laboratorio poi, data la ricchezza e sere nè un intossicato, nè un tperteso; le urine varietà dei soggetti. sono abbondanti, ch1are e rie.che di albumina. A. PICCINELT I. • Questa sifilide non ha altre manifestazioni: assente l' Argyll, assente l'aortite. Il trattamento La nefrite mercuria.le. può ·d are dei lb·u oni risultati, ma non sempre, 1Per l'ostacolo opposto talora dalla chiusura del filtro Esis.ton o lesioni" sp ecifiche della nefrite mer' renale alla eliminazione m edicamentosa. Occorre cu r iale? • dapprima stabilire il grado di 1permeab1lità del Due son o le alterazioni cl1e sono state date corene per l'urea, con lo studio dell'azotemia, e me caratteristiche: la calcificazione delle cellule adattare quin·di a questa nozion e le dosi iniziali necrosate dei tubuli contorti; le modalità sp eciali . e la intensità della terapia. Il mercurio e il bi- della rigenerazione ·epiteliale nei canalicoli effesmuto possono essere insufficienti ed im1perfetti renti ed in particolare l'allontanamento delle celper la loro tossicità renale, mentre sembra ·p re- lule morte per parte della 1proliferazione esubeferibile l'arsenobenzolo, insieme a .un regime ri- rante delle cellule giovani. Ma la calcificazione è goroso di riposo e di dieta lattea, con una pro- stata constatata ugualmente dopo altre intossigressione terapeutica da 0,15 a 0,30, 0,45, 0,45, cazioni e la caratteristica rigenerazione può rna110,60, 0,60 ogni settimana. Secondo l'effetto ottecare allorchè la morte .è sopravvenuta 1precocenuto si può 1p assare a una seconda o terza serie, mente ovvero può mostrare variazioni d' intflno sostituire il mercurio sotto f or.ma di ci ~nuro sità che le tolgono valore. intravenoso, o il bismuto intramuscolare. Si so1·R. 1L en1ke (Mi.inchener M .ediz. Wo ch., 1924, n. 2), veglia il peso co·n la ·b ilancia, la quantità di in una intossi·cazio11e mortale seguita a iniezione urir1a col boccale, l'azotemia con le analisi fre- intrauterina di sublimato ha potuto constatarle quenti. in modo caratteristico e cosi ,p ure in un caso .Si possono avere a corop.amento di qt1este pro- letale ;per lavaggi ripetuti della vescica con sove terapeutiche delle vere r esurrezioni, con scom- luzion e di ossicianuro di mercurio. 1parsa degli ederr1i, diminuzione o scomparsa della tNakala ha distinto 3 fasi n ella nefrite mercualbuminuria, ripresa di una vita normale. Que- r iale : stadio iniziale del rene rosso con necrosi sti risultati sono possibili solo tentando l'avven- estesa e -caduta dell 'epitelio dei tu·b uli çontorti; tura, e n on limitandosi a un trattamento pru- stadio del rene bianco-grigio ch e va dal 2° all'8° dente, timido, che resta inefficace. Bisogna ri- giorno con accentuazione delle n ecrosi; stadio del schiare, mirando a un solo fine : la guarigione rene rosso mercuriale con le calcificazioni e la del n1alato. l . a nefritfl tardiva è ben diversa. I rigenerazione attiva degli epiteli associata all'ipemalati, con sifilide antica ptù di dieci anni, ~ono remia dei capillari. d egli ipertesi o -dei dispnoici, con l'limorè di. ga,Nei due malati ·d ell' A. morti in nona giornat.3. • le lesioni corrispondevano perfettamente a quelle loppo, e spesso sono aortici con o senza .A..rgyll, con o senza tabe frusta. Le urine sono chiare, del 3° stadio. l\tlONTELFJ.lNE. abbo11danti, poco ricche di albumina. l..'~.zotemia
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Il. POLICLINICO
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La nefrite acuta nei bambini. Dallo studio di 12 casi di nefrite acuta in ban1bini dai 4 agli 11 anni R. S. Allis·on (The Practition.er, marzo 1'925)· ha desunto vari dati di i11du·b bja importanza. Il valore etiologico della scarlattina e del freddo, citati da tutti i trattati, è fuori discl1ssione. Ma più importante ancora sembra essere l'influenza morbosa esercitata dalle tonsilliti e dalle a·de:noiditi, a causa degli streptococchi cont~nuti jn tRli organj malati. Tale fattore si riscontrò in pen due terzi dei casi studiati, e 11 henefico effetto dell'ablazione del foc·olaio• d'iniezione ~onfermò il loro valore etiologico. Clinicamente,• in una metà dei casi, si osservò ematuria massiva, disturbi organici g-ravj e modico edema. Disturbi generali più l jevi furono in • rafJporto a emission e di urina concentrata di co . lore oscuro e di apparenza torbi-da. L'oliguria non rappresentò una caratteristica di nessuno dei casi. Le prove funzionali della validità renale non mostrarono valore diaigno·stico e progn ostico spe-
XXXII,
FASC. 16)
Nei loro casi gli .t\..t\.. escludono la sifilide, ed altri fattori esogeni (vitto, abitazione, infezioni ' . In una delle famiglie Yi era ancne 1predisposi· zio11e alrapoplessia; in essa i disturbi renali. si verifica vano n ella media età. 'Nell'altra i distul'bj generalmente iniziarononell'infanzia e nell'adolescenza. In parecchi di questi pazienti furono isolati dalle urine e dal sangue, ma non costant~mente, streptococchi simili a quelli isolati dai denti e dalle tonsille . Gli AA. pensano ad una debilità renale famigliare, per la quale unà transitoria batteriemia facilmente ha leso il :Pene.
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cial~.
Il tasso azotemico si trovò aumentato ir1 un ~.erzo dei casi, ma in via temporanea, e col cessarP dei sintomi acuti ritornò alla norma. ~on si assi stè ad alcun caso di uremja n è di morte, e i più guarirono ap1ParentPmente in un n1ese dall'inizi.o della malattia. In ogni modo poi, in un period·o dai 9 ai 12 mesi tutti i bambini furono accuratamente rivisitati e tro\rati sani, senza traccia alcuna della .p regressa nefrite. La cura, oltre alla già citata ahlaz.ione de~le tonsille e delle adenoidi, con·s istette in riposo as• soluto in letto , fino alla scomparsa completa del!'~ lbu1n ina dalle urine, con statata per almeno quattro gjorni consecutivi ; dieta lattea per Ja · prima settimana, poi minestre di cereali, 1pesci ed uova, il tutto senza condimen~o di sale, e in maniera che il contenuto proteico della dieta no11 sorp~-tissasse i due grammi per chilogrammo ùi peso drl corpo; infine cura meQ.icamentosa rappresentata da una mistura contenente tintura ùi giusquiamo e citrato di potassio. Durante la convalescenza si dimostrarono utili . i preparati di f err0. M. FABERI.
Sulla nefrite fan1lliare ed ereditaria. G. Malcolm mith e G. Buchan an (Lancet, 27 sette1nbre 1924), riferiscono la letteratura sul· l'a1·gomento e un'osservazione personale di. n efrite i1)ertensiva verificatasi in molti membri di due lamiglie, in una delle quali, p er due generazioni. :Nella letteratura Yi è qualche esempio di rtefrite fa111igliarc osser,·atn in tre rrcnerazioni.
DORI A.
Importanza dei glomeruli nelle prove della permeabilità renale ai colori. Bieter e . Hirchfelder (Am. fourn. of physiology, aprile 1924) studiando col metodo di Rìcha:rd dell'osservazione diretta del rene di rana, l'escrezione della fenolsulfonftaleina hanno osservato che essa viene escreta esclusivamente òai glomeruli. Intercettato il circolo glomerulare, dai tubuli non veniva ,escreta. J,a prova quindi, almeno nella rana, saggia soltanto la funzione glomerula!'e. Se si r1uscisse a provare che attraverso i glom eruli ha luogo solo filtrazione, sarebbe anche provata, secondo Richard, la funzione di riassorbimento dei tubuli. DORTA.
Effetti delle iniezioni intravenose di clornro di calcio sni reni. I. Boucler e \V. Walters (Journ. A. M. A., 18 ottobre 1924) informano che nella clinica l\tlayo si u sa da qualohe tempo fare per tre giorni t1n'iniezione endo<Venosa di 5 -eme. di soluzione acquosa di cloruro d'i calcio al 10 % agli itterici da s.o'ttoporre ad atti operativi, onde aumentare la coagulabilità del sangue. Precedenti esperimenti n egli animaJi aveYano accertato che tale pratica non è, in ' 'i a orclinaria, dannosa pei reni. P eTò Yoci dLscordi si erano levate, ed anche autorevoli, affermando .che il calcio è altamente dannoso per le funzioni renali (Mac Callum, Porges e Pribram, ecc.). Però questi adoperavano forti dosi, mentre altri autori,_ con dosi, nell'uomo, fino a gr. 1.5 non videro che un'azione di'l1retica e cardiotonica. Gli AA. ri,p rendendo gli espP.rimenti n ei cani, con dosi pro kilo doppie e triple di ·quelle usate nell 'uo1no, ed eseguendo ripetuti esami di urine, esami . funzionali con la f enols11lfonftalei11a, esam1i istologici, non videro alcun danno renale seguire alle iniezioni di cloruro cli calci0. 1
DORI A.
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[ A NNO
XXXII,
F ASC.
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Per la riuscita del cateterismo uretra\e. Osserya R. Bonneau (Journal d es pratici.ens, 29 -0ttobre 1924) che il cateterismo dell'uretra, salvo certt:1 condizioni d el tutto speciali (rottura dell ' uretra, calcoli incuneati, tum ori, ecc.), ·deve seni~ pre l'iuscire, purchè si usi u no strumento adatto ed u11 buon metodo. P er i restringi1nenti .quasi insormontabi1i, si impone l"uso del fascio di sonde filifor mi diritte -o gomitate. Se una di e&se si curv?w e n on passa, la si lascia in posto e s·e n e introduce u n a seconda cl1e potrà infilarsi. Nelle altre ritenzioni, specialmen te in quella così frequen te dell'ipertrofi::i. prostatic a, si userà la sonda in gomma, a gomito e con estr emo olivare. 1~e11uto conto poi che le diffi coltà maggiori son o se1npre date dalla congestjone· dflll' uretra e dallo spasmo di essa al contatto con lo strum ento, l 'A. consiglia di toglier e cong.estio11e e spasmo, n1ediante 11n'iniezione di un~ soluzione di cocaina a 1 %, a cui si aggiungono al.cun e goccie di adrenalina a 1/1000. Se n e introducono 5-6 eme. e, s? si vede cl1e il liquido arrestatosi n-ell'uretra, vi forma una piccola tumefazione\ pur tenendo chiuso il m eato urinario con le dita, si ese1·cita sull ll tumefazione un leggero 1na~saggio, cl1e la fa scomparire. Un altro particolare d 'importanza è Ja buon a lubrifìcazio11e. Limitando questa al la sonda, a ccade che il corpo lubrifi-cante si arresta sulle pareti dell'uretra, sicch1è la ·sonda n e rimane priva. Per evitare questo jnconveniente, l' A. con siglia di iniettare n ell'uretra stes~a. dopo la soluzione cocaina-adr-enalina, dell'olio sterilizzato, dopo di cl1e si 1può agevolmer1te procedere al cateterismo. Il tempo perdu to in questi preparativi viene poj guadagnato con la st1ccessiva facilità d el passaggio della sonda. Invece della cocaina, si pos~ono adoperare i suoi succedanei, come novocaina, stovaina, scurocaina, ecc fil.
NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. La splrochaeta pallida nel liq11or nei pri1ni periodi della sifilide. È oggi universalmente ammesso che l'agente della siJilide '.PUÒ invadere il s istema nervoso centrale durante i· primi p eriodi della malattia, al mornento della disseminazione gen eraJe dell' organi smo. Ciò è provato: a ) ,dalla comparsa in qu esto 1Periodo di segn i clinici di lesion e d cl si.. sterna nervoso centrale; b) dalla .p r esenza d i alterazion i del liquor; e) dal reperto dell'organismo stesso 11el liqt1or. F in dal 1905, anno in cui v·enne descritta la spirochaeta pallida, furono fatti tentativi di d i1
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1nostrare il microrganismo nel liquor di sifilitici; tentativi che, essendo però limitati a rn etodi di colorazione, e all'esame in campo oscuro, furono in gran parte infruttuosi. Dopo che venne introdotta l'inoculazione d el l iquor di sifilitici sui conigli, aumentò i l numero d ei rjsultati positivi, tanto che .secon do Stein er , Artz e Fru h\l'\ ald la spirochaeta palUda si trova n.el · liql10r di pazien ti con sifi1ide i11izia1 e nel 15-20 % dei casi, ben chè il liquor sia com:p letamente negativo alle ;prove usuali di laboratorio. Questo fatto è molto importan te perchè solleva la q11estione del valore da attribuire n ella sifilid e iniziale a u n reperto di liquor normale come indice di ma n cata in vasion e d el sjstema nervoso centrale da par te della spirochaeta. A. M. ·Chesney e J. E. Kemp (T he Jou.rnal of Am. rmed. Ass., nov. 29, 1924) hanno controllato questi esperimen ti su u n a serje rnaggiore di pazienti con sifili·de recente (R. W . positiva nel sangue, manifestazion i di sifilide secondaria) nei quali il liquor era n ormale rispetto alle comuni p rove di laborat orio (con ta delle celJule inferiori a 9 1per mmc.; reazion e della ·g lobulina ; R. W. e curva d el m astjce), e che · non ;pr esentavano alcun sintorna di lesione del sistema nervoso centrale. l .. a tecnica seguìta fu questa: inooulazjone del ìiqu cr (da 0.75 a 3 em e.) in uno o ambcd11e i testico1i cli ·due conigli normali. Gli ani1na~ i veniva110 tenuti in osservazion e per novanta giorni, e se, spirato .questo termine, non apparjvano segni di inoculazione ' positiva, si asportavar10 i gangli poplitei e .p or zione dei testicoli inoculati, si r.n1uls1onavano in soluzione salina e l'emul. . . s1one s1 inoculava nei testicolj di due conigli normali. Questi conigli venivano anch'essi osservati per novanta giorni. Questa seconda. serie di )_nocuiazioni venne fatta perchè gli anim~li della 1prima serie .p otevano presentare una infe- · zionA tanto lieve da passare inosservata. . Si otten11P.ro cinque inocnlazionj positive co ri tr en~aqt1attro liq11idi cerebro-spinali: in tre ca si si ebbero n ei conigli inoculati della prima serie. In n essun caso però ambedue i coni~!i inoculati col lj ql1or cli u n paziénte presentarono orcl1ite. I ci11que stipiti ottenuti da questi Jjquor sono stati propagati con successo attraverso par ecchie serie di conigli con l'inoculazion e testicolarP.. No11 l1anno ancora dimostrato capacità di 1produrre lesioni secondarie della pelle e delle ossa : soltanto rlue hanno prodotto lesioni seco11dari~ ctell'orc.:11io (cheratite) n ei conjgli. La spirochaeta nel liquor apparen temente i1ormaJ e è stata dunque trovata n el 15 ~lo dP.i cast. Questa p er cer1tuale è probabilmente inferiore alla rea.ltà ; a.cl ogni modo essa coincide con i risultati di Steiner, Ar tz e Frubwald con 1'jnocnlazio1
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ne 11ei conigli, e di Warthin e V/ile con la colorazione di sezioni di un coagulo ottenuto artificiaJrr.ente dal liquor. M. MARGOTTINI.
Terreno per la coltura dello streptobacillo di Ducrey. t proposto da C. Nicolle e Durand (La Presse 1nédicale, 27 dicembre 1924) ed è preparato come segue: Brodo 1 litro; agar g. 2,5; amido (o fe-
cola di patate) g. 10. Nei tubi contenenti il mezzo, già sterilizzato, si aggiunge jJ quinto del volume di sangue defibrinato di coniglio. Si lascia raftreddare in posizior1e verticale. La semina si fa in superficie; i tubi si mantengono a 35° fino . alla nuova semina, che è bene ripetere ogni tre siettimane. I.,o streptobacillo vi si svilu!}pa in profondità in · lunghe catene. Per l'isolamento è bene seguire le regole di Roonstierna, .p artendo da un'ulcera di inoculazione protetta dalla medicatura asettica, aperta al secondo giorno e ben pu lita. Si userà il tessuto del fondo dell'ulcera.
ftl.
POSTA DEGLI ABBONATI. All 'a;bb. n. 7847: Non basta l'esito positivo della reazione di Wassermann a far .concludere per la natura luetica della lesione che ha provocato l'emiplegia. Al rLguardo meglio suffragano elementi clinici. Questi possono far precisare se si tratta di una lesione distruttiva (emorragia, trombosi, embolia) o irritativa (tumori, gomme, lesioni meningee). ' Parecchi elementi sono discriminativi: il modo 'ii stabilirsi della .p aralisj , il carattere ed il decorso di questa, eventuali fatti concomjtanti (epilessia jacl{soniana). Per le emiplegie da lesione distruttiva non si co11oscono cure che valgano a modificare sostanzialm ente il decorso che suole seguire il disturbo motore. Questo, come è noto, rimane più grave all'art-0 superiore, dove all'rubituale stato flaccido iniziale segue una paralisi spastica e.be va sem1p re più accentuandosi. Anche nell'arto inferiore si stabilisce la contrattura, ma, a differenza di quanto avviene n ell'arto superiore, essa è in estensione, 1p er modo che la funzionalità è meno com promessa: l'infermo può stare in .p iedi sia pure appoggiandosi, e può camminare quantunque stentaton1 ente con la caratteristica andatura falciante . Quando questa condizione si è stabilita, non si può gran che sperare dalle cure elettriche.
Diagnosi e cura dell' emip legia. 1
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Il. POLICLINICO
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DRAGOTTI .
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.'\ 11' abb. 11384-1 : Il concorso al premio Locatelli è stato già giu
dicato: a norma 'Peraltro del regolamento l'esito sarà reso noto nel prossimo congresso dell' Associazione pr ofessionale dei Derrnosifilografi Italiani, '.c he avrà luogo jn Torino nell'ultima settimana del maggio p. v. V
MONTESANO.
.i\ll' anb. n . 7587: « A11naii d'Igiene », R()ma, via Palrrn10 58; cc Biochimica e Terapia sperimen tale », Milano,. Periodica Lomb·a rda; « Bollettino dell'Istituto 1 Sieroterapico Milanese », Milano, via A. Lecchi 14; « Cultura lVledica Nlodema », Palermo, via Mura Porta Carini 11. R. ·B . \
Al dott. .i\n.gelo Viziano da Torino: « La Medicina del Lavoro >>, Milano, via S. Bar-• naba, 8; « Journal of Industrial Hygiene >>, Bo sto Oi,. Longwood Avenue, 240; cc .t\.nnales ·d'' Hygiène pulbl:i.que, industrielle et sociale », Parigi, rue Hautefeuille, 19; « Zeitschrift fur Gewer.b e-Hygiene », Vienna,. II-11 : .A.m Ta:bor, 18.
R. B . '
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Sull'impiego dell'optochina. Riceviamo: Ne1la rubrica cc Posta degli abbonati » del, n. ta· del Poli clinico ·del corrente anno leggo una risposta che, secondo il mio 1p arere, sarebbe nece5sario modificare. L'optochina non viene più usata in generale sotto forma di sale (idroclorato) che, 5olubile e rapidamente assorbito, riesce pericoloso tantochè se n e era abbandonato l'uso ed in Germania era stato projbito di adoperarla con decrete del capo del servizio sanitario dell'esercito. Attualmente si adopera 1'01Ptochina basica che è· insol11bile e riesce utilissima nella cura della· polmonite. Si somministra per bocca alla dose di 75 -centtgrammi divisi in 3 p rese da darsi alla distanza di 4 ore l'una dall •a1tra; questa dose si ri.p ete, occorrendo, dopo 48 ore. Sotto questa forma ed a questa data il rimedio non presenta affatto i pericoli che presenta,,a sotto forma di "idroclorato e per i quali si era cessato di adoperarlo. Alcuni usano seIIllPre l'optochina idroclol'ica per· iniezioni intrarachidiane nella mening1te pneumo coccica ma non con i risultati benefici che d~ l'optachina ba:sica per os nella polmonite. P. 1
[ANNO XXXII , FASC. 16]
VARIA ~ Sforzo personale e assicu1·azioni sociali. Un tempo i medici, molto meno forniti che al nostri tempi di 1p rocedimenti diagnostici, di presidi e di laboratori d'ogni genere, portavano, nell'in vestigazione clinica, una . cura meticolosa. Le loro opere sono ancora dei modelli; .p ossiamo ancora apprendere molto leggen·do Laen nec, Trousseau, eoo. Oggi invece i pazienti vengon o spediti ai laibo. ratori privati o pubblici; si fa assegnamento sulle ·ricerche biologiche o serologiche; si formula la diagnosi sul risultato di un a biopsia o sull'interpretazione di una lastra radiografica. Evidentemente, non è da mettere in discussio1te l'utilità dei moderni prooedimenti diagnostici; rna nei casi difficili si chiede trop.p o spesso, al laboratorio, una limitazione e semplificazione dei nostri sforzi! Questo scoglio viene evitato facilmente ·dai medici che ·Sanno analizzare, con sptrito critico, il valore esatto degli esami SU$Sidia;ri e il ct1i senso 0lini co non è divenuto 0 ttuso , di fronte all 'inva. denza del laboratorio. I.a così detta medicina sociale ba il torto di dimenticare queste verità; e quando si afferma che l'assic·u razione-malattie si attuerà col concorso di cliniche sontuose e di laboratori scientificarr1ente attrezzati, si J>erde di vista il valore dello sforzo indi·vi·duale · del medico. Si assevera che, nel regime assi·ourativo, gli ospedali e i laboratori potranno promuovere i progressi sc.ientifici; ma si dimentica che il medi·co portato alle ricerche d'ordine scientifico. deve lavorare in condizioni ,che nulla hanno .di comune con gli osp.edali. Pren diamo, a titolo di esempio, l'oncologia: un centro di ricerche in questo campo d·ovrebbe COII11pren~ere chimici, fisici, anatomopatologi, chirurgi, internisti, ilsioterapeuti; non solo, ma questi studiosi e tecnici dovrebbero essere alleggeriti da ogni ipreoccupazione di gua, dagno, lavorare nella più assoluta libertà scien~ tifica. Un altro lato del problema è questo · l'obbligo dell'assicUJI'azione esonera l'operaio dai snoi doveri •p erso·nali verso la .p ropria ·salute e, indirettamente, verso la collettività. Perchè impor.si delle restrizioni nei ,p iaceri o sottoporsi. a fastidiose n orme d'igiene? Il ,giorno della catastrofe, l'assiourazione rimedierà! È così che l'assicurazione-malattja ·d iviene un incentiwo alla .coltivazi1one delle malattie, allo stesso modo come l'aissicurazione-infortuni fomenta l'isterismo da indennizzo! Essa tende ad eliminare gli sforzi in:dividual1, mentre, come ebbe a proclamare Spencer - dopo 1
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Emerson - la nazione dovrebbe essere costituita. da e< buoni animali », cioè a dire da individui fisi cam ente sani, pToduttori attivi di ricchezza, .p rocreatori eugeni.ci. L'assicurazione socia.le tende, proprio, agli scopi op,posti, con le sue mult~ple istituzjoni; essa. condou1ce a;d ammettere cih e la collettività sia re- . spon·s abile di tutti i mali individuali .e che debba sopp,ortarne tutti i riscl1i e correggerne tutte·· le conseguen ze. (Da Le Scalpel, 10 gennajo 1925). R. B. ·
Imp1·essioni mediéhe dall'.Am e1·ica. Il dott. Theilheimer (Bulletin n1édical, 29 no-· vembre 1924), nel descrivere ciò cl1e 11a visto di; più interessante a Chicago, insiste soipratutto sul-la n1agnifica e molteplice a·ttività dell' .t\ssocia- . zione Medica Americana, la più si-cura guida· dei medici negli Stati Uniti, promotrice dello svilup,p o scientifico della professione. Rileva che la biblioteca dell'Associazione riceve · 600 periodici. Egli rimane sor'.l)reso del fatto che i fascicoli avuti in prestito vengono restituiti, non ., solo, ma anche alla data fissata, il che sarebbe inconcepibile in Francia. L 'Américan M _ e dical Directory viene prospettato • come un annuario « incom.p arabile >> della professione.
L'autore lumeggia il grande potere dell' ...\ssociazione, che pure non dispone di sanzioni legisla- tive, ma esercita solo un'influenza morale, mediant.e cui disciplina l'esercizio della professione · e ne eleva costantemente il livello scientifico e l'efficienza .p ratica. R. B.
PUBBLICAZIONI PERVENUTECI.. Congiuntivit e blenorragica de- gli adulti e dei neonati . - Girgenti, F. Mon- tes : 1922. In. Oongiwntivite linfatica o flittenulo .sa. - Girgenti, F. Montes., 1922. B ALDASSARRE T. Sugli effetti dell'adrenalina pe1· uso ipoder,mico nella congiuntivite p1·iniaverile . - Firenze, Tip. Sordomuti, 1923. BAJLA Eu-GE.mo . Il sesso nella natalità e nella mortal.itd, di Milano . - Milano, .A. Cordani, 1923 .. BILANCIONI · GUGLIELMO. L e figurazioni clella glan-dala tiro·ide in Leonardo da T-inci. - Roma, Oas.a ed. Leonardo da V:i11ci, 1923. BovERI P . Il Consiglio Nazionale del Lavofro nei rapporti co·n la Ola.~se Jl!I edica. - Milano, Saita~ & B eri.ola, 1923. BR.\VETTA E. e GaT·Tr CAS ..\ZZA A. La 'puntwra cere-brale nella diag1tosi degli stati demenziali noni paralitici: - P avia, Tiip . Coop ., 1923. BRUSA PIERO . Ricerche ematologiche in un caso dv emofilia. - Firen.ze. Luigi Niccolai, 1923. VALEN'.l'I CALOGERO .
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NELLA VITA PROFESSI ON A LE. MEDICINA SOCIALE. :Lega Italiana per la lotta contro il rancro. lì.: stata dirai:nata la seguente circolare:
ll"ris oni, prof. Pietro Gallenga, prof. Francesco Radaeli, prof. Arhille Srlavo, prof. Pasquale Sfameni, prof. Giacinto Viola. Segretario agli atti: dott. Guido Bini.
.li FJanitari italiani.
e o Ne o R s
Di fronte alle 25,000 vittime e più che ogni I,. ·anno il cancro miete jn Italia, nessuno può sottrarsi all'obbligo morale di dare la propria collaP OSTI VACANTI. borazi•)ne al inovimento di viva p·r opaganda e di B1toz0Lo (Torino). - Scad . 30 apr. Cond. e nff. utili p1·ovvidenzé sanitarie e socialj, di cui la te5tè co.stitu1ta L eaa Italiana per la lotta contro iL can,- san.; L . 7500 e 1° c.-v., alloggio, inde11nità Yarie . .cro i è resa p romotrice. CASTELFID.\RDO (Anconri). - Scad. 25 apr., ia condotta, prevalentem. ch.irurgir:i; 500 po\·. c.u Non hnst::t.110, invero , l'incoraggiamento dato 3500 ab. circa; L. 8000 e 5 quadrienni decimo, dl1e rlallo tato, nè il fervido consenso già pervenuto c.-v., se <lire.z. Ospecl. L. 1000 e tariffa atti opealla Lega da parte di importanti I stituti scientifi ci e degli illustri socjologi e sanitari che hanno rativi; se uff. san. L . 1300; da t. 1000 a 3000 serivolto particolar1nE-nte i loro sforzi allo studio .con do il 1nezzo tra.sp . ; e.tà li m . 45 a. Certifi e. a dell 'a ngoscioso problema: necessita invece che en3 mesi dal 15 marzo. Rerv. èffett. entro 20 gg. CATANZARO . - Scad. 25 aipr. Diretto~e del Oontri ne lla coscienza della massa delle persone colte sor~io antitubercolare fra i Comuni e la Provinil se11ti1nen t0 di dovere tutti ·i ndistin tCl,mente dare opera fattiva e attiva perchè la crociata bandita cia; vedi fase. 14. CESENA (Forlì). Congregazione di Carità. - A ·contro il cancro raggiunga i maggiori beinefici ritutto 30 aprile chirurgo p ri1mari-0 dell'Ospedale Cisultati. vile; L . 12,000 ; com,p artecipaz. onorari; indennità Fra le p ersone colte nessuno più dei sar1itari p11ò varie. Limite di età a.. 40. N oroina in base a terna. rendersi conto dell' .ilta im1portanza delle finalità A richiesta la Segreteria invierà bando di conche la L ega si f> proposte. 0orso, capitolati e tutte le informazioni de1 caso. N essuno più dei medici, odontoiatì·i, levatrici è DoMooossOLA. Ospedale di S. ·Biagio . - Primapart icolar n1e11te chiamato ad esser parte competente i1ell ' attnazione dei potenti mezzi a disp-0si- . rio medico. Scad. 30 apr. L. 2400 oltre 50 % tasse di cura e 60 tasse ambulat. Lib. doc. in patol. ziorne per ]a lotta: precocità della diagn osi e temn1ed . o clin. rned. L aurea da 10 anni. pestiritù della cura. MEI.iIZZANO (Benevento). Per D11genta; scad. E perciò ad €.Ssi cl1e va rivolto il caldo appell o 30 a1)r.; età lim. 40 a.~ doc11m. a 6 mesi; L . 4000 cli e sere non solo intelligenti collaboratori tecnici, (sic) e 5 quinq. decimo; obbligo delle \accina.z. e ma a n c11e apportatori del mode.sto contributo ecorivaccinaz. e di sottostare a tutti i doveri previsti 11 01ni r·0 che richiede p er l'inscrizione alla L ega . dal Capitolato . come &oc1. MONTE S. MARIA TIBERINA (Arezzo). A tutto 'rutti i cl1ltori di discipli11e sanitarie non tardino quindi a dare l' ese1npio dell'inscrizione come il 30 apr., per Lippiano; L . 10.000 oltre c.-v. ; servizi,o n ell'Ospedale ; :illoggio gratuito; per 11ff. soci (1) itlla L ega ed a pron1uovere i1el t e1mpo stesso san. del comune L. 500 ; quattro quadrienni decon ogni interessamento quella delle persone colte cimo; fi110 a 1000 pov. ; cavale. non obblig. Età di loro conosc-enza. 11 ( on1itato centrale provvisorio: Presidente : lim. 40 a . MoNT·EM AROI.\NO (!l ncona). ia con<l. ; stip. liprof . ..\.les andro Lustig . re 8500; p. cav. obbligat. L. 3000; L. 1000 p. ser\~ice Presi denti: prof :Maurizio ~t\.scoli e prof. vizio chirurgico ai poveri di tutto il territorio; J~ affael e Bastianelli. c.-v. Accettaz. entro 10 gg. , serv. entro 40. Dagli SC'gretario generale: prof. Gusta-vo Lusena. abbienti 50 % tariffa. Sca<l. ore 12 del 25 apr. Età Con i !?:li~ri: prof. Serafino Belfanti, prof. Mali1n. 40 a. rrassa. L. 50. Chiedere annunzio. r io Bertolotti. prof. Carlo Biaggi , prof. Gaetano ~ION'fEMION .\IO (.l rezzo). -- Al 15 inag., ore 1 ; Fichera, prof. Gl1erardo Forni, on. Luigi Edoardo ab. 2000. L. 10,000 e 4 quadrienni decimo, oltre L. 300 uff. san., L. 1200 c.-'r. Età lim. 35 a, Tassa (1) oci ordinari: L. 20 a11 11ne; soci fo ndatori L. 00.10 . .~ aranno esclusi i disertori anche SP an111i· vi Lnlizi: L. 500 (per una volta tantQ); oci benestiati. Scnr. e11tro 20 gg. fattori: non meno di L. 1000. PALERMO. R. Universifà. AAAistente alla CliLe q note devono essere indirizzate all'economonica medica ; L. 7000 e 2 quinquenni, oltre c.-v. ca" ~i1' re clPlla Lega, sign or Pilastrj11i Guido, in Prova scritta e orale clinica. Tassa di L. 50 alRon1a p re -.u l'Opera Nazionale Invalidi di Guerra, l'Ec:onornato . Scnd. 30 apr. Nomina e conferme an\ Tin Al herico, 11 , -1-B (sede pro\•visori& del Cominuali. Domande al Rettore. tato).
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PARMA. R . l st1.t·ulr; 81'1p ~r . di M edic . veteri1i. Assistente al1a cattedra d'igiene, polizia sanit. e tecnica delle i.stpezi.oni delle caxni da macello;· vedi fase. 14. Scad . 30 apr. P IANCASTAGNAIO (,S·i ena). - Proroga al 30 apr. Lo stip . è elevato da L. 6500 a L . 9500. senza c.-v. P IEDIMON'rE S. GERMANO (Caserta). - Condotta; L . 8000 e 5 què1drienni decimo, oltre L. 500 uff. san. e L . 2400 oaV". ; tariffa minima Ordine per • gli abbionti. 8cad . 40 gg. dal 31 mar . Tassa lire 50.10 alla Tesoreria com. , PISA. Consorzio Proi•inciale ..4. ntit'ltbercolare. Vice Direttore del DiS1pensario Profilattico Centrale di Pis a ; ve1d i fase. 15 . Scad. ore 18 d el 30 aprile. P OPPI (l!rezzo). - Scad. 30 a•p r. Consor. co·11 01-tignano-Raggiolo. L. 11,000 e 4 qu1adrienni d ee ., oltre L. 3500 cav .• L . 500 uff. san . di Ortig n ano'"' Raggiolo, in·d ennità ambulato,r io per Ortigna110, L. 1200 c. -v. Tassa L . 50,10. RAVENNA. - A tutto jl 30 apr. ; 14a e 15a co11dotta ; età lim. 40 a. T assa. L. 50 all' E co11omo co1nun. Stip. L. 8000 e 5 quadrienni dee., oltre indenn. sup·p lem. risp~tti ,·am . di L . .SOO e 1000; c.-v.; L. 2500 cav. Servizio e stabile dimora entro 20 gg. L ' Amministr az . si riserva il diritto ins i11daoabile di non procedere eventualmente ad al. cuna 11om1na. S.!VOIA DI LucANIA (Ba silicata). - Al 30 aprile, ore 12; età ]jm. 50 a. ; L . 8000 e 6 aumenti quadriennali per l'ammontare complessivo pari a cinque decimi dello stipendio stesso; addizion. L. 5 ol~ tre i 300 pov. Ab. 1336, in collina. Serv. entro 10 g~ . SiNALUNGA. (Si ena) . - Ospedale cli /)anta Mana delle N evi . - A tutto il 30 ruprile, Direttore sanitario; L . 13,000 e quattro quadrienni de1l decimo. TAGLIACOZZO (Aquila). - Al 30 apr. , 3a cond. ; L . 9500 oltre L. 3000 cav.; rivolgersi Segreteria.. 'l'RA:?t10NTI DI SOTTO (Udine) . - Cons. con Tran1onti cli Sopr a ; a t utto 30 apr.; tassa L. 50.10 ; condotta libera; L. 8000 per 1000 pov. , L. 1200 c. -v., L. 800 u ff . ~a11. , L. 3000 trasp. , alloggio gTatuito. VEP.C'F.LLI (N avara). - Condotta pel consor zio Sali-Montencro·Oascine Stra; vedi fase. 13. Scad . ore 18 del 30 a pr. z .\ G AROLO (Roma). - A tutto 30 aJ)r. ; L. 7000 e 5 quadrienni. decimo; L. 1200 o.-v. Età lim. ~5 a. Tassa L. 50.15 aJ Sindaco. Docmm . .a 3 moo1 dial 24 mar. I termini del ooncor so· sar anno prorogati se i concorrenti non raggiunger anno il n umero di quattro . ' '
CONCORSI
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SEZIONE PRATICA
PRE:i\II.
Premio H offmann-L a Roche . L a Società Italian.a di ,Medicina Inter11a 11a ba11· dito il concorso a due premi Hoffma n n-La R-0ch.e di L. 10,000. I l primo è sooiluto . P er il secondo valgono 1e seg11enti condizioni : Art. l. - .A n orma nel deliberato 24 ottobre 1923 del Consiglio direttivo della Società Italiia.na di Medicin a Interna, 1·atificato il 26 ottobre su ccessi VO n~ll' a..%embl0a ge1n e-rale dei S'OCi . ,-iene ba 11d i to il 20 conc0rso a p remio per. l'n n1•n1ontare di
L. 10 000.• somn1a offert·a clnlla Ditta Hoffn1annLa R ocl1e. .A.rt. 2. - Jl co ncorso è d estinato a premiare i la,rori eseguiti nel oamrpo della Te·r apia medica. Art . 3. - Detto1 concorso è riser,rato a stu1di0si con cittadinanza italian a. P oss.ono concorrere ail premio : " ) singo1i autori ; b) più autori, che abbiano lavorato in collaborazione; e) istituti scientifici, n,011 i11-dl1striali. P -8r coucorr~re sii p1uò p·r ·esentar~ ta11to u1i.' u nieia inemoria, quanto u11 gruip1p o di memorié, collegate fra loro e riguardant i un solo argome11to terapeutico. I lavori dovranno essere g ià i')ubblicati: i1el caso eoce2.ionale di lavori inediti la con cessio11e d el p rem·i o sarà subordinata alla loro pubblicazione. Art. 4. - I lavori p1resent ati al ooo.1corso d o,-rann o avere carattere strettamente scie11tifico1 e i1on riguar dare 11è rimedi segreti o di composizione non d eterminata, n è specialità medicinali, nè prodotti o aipp a recchi brevettati, nè d ovr an·n o in a.lcun m o.do ser vir e di r éclame a case produttrici o a singoJi individui. Art. 5 . - P er conco1Tere a.I 2° premio Roche di L. 10,000 i lavori dovranno essere .statì pubblicati e·n tro il biennio 1924-25. ~.\ rt . 6. l lavori dovraJ1no es1ser e inYi ati alla Segreteri a della, Società I taliana di l\iedici11a Int.ern :i in Roma p resso la R . Clin ioa l\tiedica (Po' e per venire ' liclinico) per il concorso al 2° premio entro, le ore 16 d·el 31 dicembre 1925. Art. 7. - I lavori presentati per il co11cor so sar anno giudicati da una Commi ssio·n e fo,r mata dal Preside·n te della Società Italia na di J\1:edici11a 111t er aa (oppure . da un Vice Presi dente), dal Co11&igliere d e.legato & da tre me.inbri del Co11siglio dir ett.ivo. D e tta Co111missi-011e giudic.a i11appe1labilmcnte ed a m aggi oranza asso:lnta di voti, redigen d o aip1poo4to verbale. L' a sseg nazione del p1·emio viene fatta entro sei mesi da.ila chiusura. del co·ncOirso . I lavori r esta110 di i)r opriet à dei concorrenti . ~t.\.rt. 8. (~ualora nesSiUno dei lavori presentati fosse giudicato deg110 di premio, la Comn1issione ha facoltà di prorogare il termine di scadenza del cont:orso . Art 9. - P er t utte le altre no~·m·e o modalità i1on conte11ute o preivedute' nel pres1en te regolame11to val gono le co11siuete disposizicmi in uiso per i concorsi del genere. Roma, marzo 1925. • Il Presidente: E. l\i!ARAGLIANO . 1
Premi cZ.eUa Fondn zio1Jie cc
cc
l/Uigi Pagliani
».
B ap·erto un concorso ai premi della Fon?azi~11~ L. P agli ani », istituita pr esso 11a R. U111v~rs1t~
di Torino, per l 'aggiudicazione di un prem10 d1 L. 5000 e' di altri minori , e di medaglie di be-11e1nerenza, ad a.ppar te11enti al personale tec11ico clei ser vizi pubblici. igie1n ico-sanitari dello Stato delle Provin cie e dei Co1nu ni ) o degli istituti di ig iene
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IL POLICLINICO
universitari , <.:he si s1a110 distjnti per studi, pubhl1cazioni, progetti ecl esecuzioni cli oper e, o fo11dazioni di istituzicni, Je quali abbia110 o possano e-ffi.cacemente contribuire a l risaname11to degli a1nbienti o alla preservazione da malattie infettive e diffusi ve. Domand.a in carta bollata d a L. 2 i1on oltre il 30 ap rile coi documenti oom.prova11ti i titoli di inerito, al Rettore :.lell'Un iversità di Torino. ~Iedico
comprer e bbe. Gabinetto per specialità gen jto-urinaria o ginecologièh e in Roma, oppu re a.ssociereb besi. Indirizzare offerte : Corvo - via Cagliar i, 14, R oma.
NOMINE,. PROMOZIONI ED ONORIFICENZE, U11a Commissione form ata dei proff. Di Vestea, T1isi11i, Bignami, Baglioni e Oaronia ha proposto per .la borsa di p er fezio11amento all'estero, i stituita dal Ministero della P. I., Enrico Greppi, della Clinica medica di P avia, e per l a borsa di p erfe.zio.namento all'interno Giuseipp e Lti110, d·e ll'Istituto cli ainatomia p atologioa di P alermo.
Il dott. oav . Nicola Consoli, m e.dico provinciale di Catania, è trasferito a M essina. Il dott. Carlos Maria Cortezo è stato rieletto preside nte ·d ella « Accademia Nacional de ì\Iedicina » di l\tfadrid; egli occup a ql1est.a carica ininterrottamente dal 1913. La dmt.a. J\i[aria Lucas-l{eene. è nominata profes&ore ·di a n atomia uma na o.Ila Scuola ].1edica Femminile dj 1.iouclra. A quanto riferi sce il « L a11cet », è questa la prima catte.dra di anatomia un1a11a t e11uta da. u11a do11na.
PROFILI.
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Con la nomj11a di Aristide B11si alla Cattedra di Elettroteraipia e Radiologia l a nostra Facoltà in·e dica h a aoq uista.to u11 vero Maestro. Di ingeg no vivace, di vasta e prwonda oult ura, acuto osS€rvator e del malato, geniale nella sintesi òiag11ostica, Egli è veramente un entusiasta della su a branca., l a cui importanza, quale mezzo di i11c1agi11e, h a contribuito potentemente ad elevar e. Parlatore facile e con'vincente , portato all'insegnamen to da n aturale inclinazione, s a trasfo11clere il suo entusi asmo ai giovani, n el nobile scopo di formare in essi quella coscienza d ella respon sabilità che è fonte di prudente giu,d izio, di ricer ca fine e accurata nell'in,d agine. t r11a ~olida preparazione cult urale in medicin a in terna, frutto della permanenza. nei p rimi an11i di Yita scientifica, alla scu ola di Augusto :\Iurri, lo &pinse a prediligere gli studi <li diagnostica, quando poco dopo l a scoperta del Rontgen rivolse ogni sua attività alla radiologia. Tali studi però non circoscrisse ad alcun campo : si può dire a11zi ch e ogni branca dell'indagine radiologica trova i11 J,ui un cl1ltore di rara rnaestrja e <li iu cliscu a <'ornpetenza, rl1e acl ogni capitolo 11n pro<l igato r ie-orche geni,lli ccl a<'curate. E i . uoi lavori ,'i ulla
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sella turcica , sull'appendice vermi fornie, sull.e appenclici auricolari .-l~l cuo're, s1igli aneurismi dell'arco aortico, sulle cal.colosi renalii ed ureterali sulla radioterapia nella mrilaria, sopra un meto<l~ originale per ottenere i radio grammi in serie e il suo trattato di t ecnica radiologica nelle m.alattie chirurgiche possono fornire un'idea di quale mlÙt iforme attività si a capace . l'er(, nell'indagin e degli organi addominali ,·enne attratto da maggiore inter esse : p er cui vi prodigò g r an p·a rte del1a sua attività giungendo a vere conq'..liStte che rimarranno cl1a ssiche, q.uali le oss0rvazioni s11tlla valvola di T1arolio e suU'u.lcera
del du,odeno. 11 suo spirito di organizzazione venne quasi direi rivelato durau.te la grande gu erra, quando ebbe l ' incarico di allestire per l'eser cito le ambulanze radiologiche d'armata, che così preziosi servizi sepipero disimpegJ1ar e in ogni frangente be llico. Questa sua meravigliosa attitudine porta nell ' i11segname nto universita,r io . E con la paoatf1 f ermezza della sua vigorosa fulgida maturità (ha infatti aprpena cinquant'anni) i i uscirà certo ad ingra1'Ldire e a r endere più fiorente quella Sua scuola che già conta tanti e oosì 'alorosi allie·.ri. E gli, degno successo.re del Ghilar<:l ucci, riuscirà certo a formare non solo una so... b·da capacità scientifica ne i radiologici delle nuo,,e gener azioni, m a anche e sopr a t utto la coscienza 1norale ch e impo11e al medico l 'eser cizio austero della sua nobile e1d al~a 1nissione. G. M.
NOTIZIE DIVERSE. Congr esso contr o la tubercolosi a Na poli. Come abbiamo g ià a nnunziato, indetto dalla Federazione Nazio11ale I taliana per la lotta contro la tuber colooi , presieduta dall'on. Raffaele P aolucci, sotto l'alto patronato di S. ~.t\.. R. il Duca d'Aosta, e con l ' adesione di t utte le Assoiciazioni antituberoo1ari italiane, avrà luogo i11 N aipol'i, dal 25 al 28 maggio p. v. , il 1° Co11gresso N azion aie Antitt1bercola.re con ann~a esposizione; president e del Comitato ordinatore e il prof. Andrea Ferrannini di Niapoli. La importantissima prima aclu11ata di quanti in Italia , medici e n on medici, si occu1pano co11 ferTore del g rave problema della lotta contro la t uber colosi sarà indubbiame nte produttiva di considerevo1li beneficì. Si tratterà 11el Congresso, secondo il gi usto divisamento dei promotdri, non tanto di discutere intorno alle moder11e arquisizioni ~ientifiche, delle quali è quotidiana libera palestra la 6tampa medica it-aliana, bensì di stabilire un largo prog r am1nn di azione, con preciso riferin1ento economico, ])er condurre con nuovo Yigore la lotta. L 'esposizione annessa a l Congres o, la prin1a del gener e in Italia, ervirà poi molto utilmente a. docl1mentare ai con g ressisti la reale entità d~l problema che es~i sono chiamati ad avviare alla soluzione e tarà a din1ostrare quanto finora in Ita lia in que to can1po ·i è fatto e i è otteni.lto.
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SEZIONE
Con!;resso della Società tedesca di Medicina interna. • Si tiene :i W iesbadB11 dal 20 al 23 aip rile 1925. I temi segnati :l.11' o.rdi11e del gior110 sono : Saggi fisiologici della sensibilità (r·e latore Frey) ; disturbi della sensibilità SIU.perficiale e profonc1a (WeizSach ker); patologia .e t erapia ··de lle bronchiettasie (Br auer); malattie da streptococchi e da stafilococchi in medicina interna (Schottmiiller); capacità reattiv~ <l€ll' organismo n·elle m anifestazioni anatoono-patologiche clelle malattie settiche (Dietrich).
Congresso Medico Russo. Si terrà a L eningrado dal 23 al 27 maggio e ve1Tà consacr~tto in 1p revalen~a ~i 1pro,g ressi della fi8iote1ra.pia; saranno svolte le segt1e11ti r elazio11i: prof. A. S. Brustein, « Elioterapia »; prof. S. B. ermel, « Ion·Jteraipia » ; prof. A. L. Polianov, « La fisioterapia nelle aTtropatie »; prof. L. G. Mezernizky, « L a fisiotera,pia uei disturbi delle secrezioni interne ». E rivolto u11 cordiale invito aJi medici stranieri. P reside11te del Comitato organizzatore è il prof. A. S. Brt1stein, b aia Sovetskaia, 4, Lenin·grad.
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PR ATIC~
All'Istituto di puericoltnra di Palermo. S. M. l a R e,gi11a Ele11a ha acco.r dato il suo a.lto patronato aU'Istituto di Puericoltu ra di Palermo, fondato e d iretto daJ dott. Va lenza : I stitt1to eh€ compie una efficace lott a antitubercolare. 1
Scuola di Sanità pubblica a Madrid. À ì\1a<lrid, con recente D., è stata istituita la Scuola N azio11ale di Sanità » coi seguenti scopi: formare il corpo d ei medici da adibir.sii poi amJ.i orga11ismi dipender1ti da1la Direzione generalé .c;l i Sanità pubblica; istr uzione degli infermieri, disinfettori, e person.a.le subalterno per la profilassi antimalarica ed antipestosa; corsi speciali di igiene sanitaria per arohitetti, ingegneri, medici liberi, farma,cisti e veterinari; fondazione di un l\1:u.seo ·d i igiene, annesso alla Scuola; propaganda igienica,, istruzione agli ispettori municipali sa11itari. cc
La Facoltà Medica di Lisbona. Cf'l ebrerà nel p1·ossimo giugno il primo centenario della sua fondazione. Il Consiglio comunale ha votato un fondo, per co11correre alle sp ese della . . c-e.i·1mon1a.
Vittima della scienza nel Brasile. Congressi medici sud-àmerjcani. Il 6° Congresso ~Iedico Cubano si te11ne dal 1-+ al 20 dicembre 1924, 0011 l'intervento di oltre 1300 persone, presenti i delegati ufficiali 1d ella S1pag11ia e d-egli Stati Uniti. Tra i molti voti approvati segnaliamo i seguenti: p er disciplinare il co111mercio delle speciaJità terapeutiche e d alimentari; p-er faoilitare le necroscopie negli Ospedali; per fondare una sou ola preparatoria per ufficiali sanitari; per la sorveglianza sull' immigrazio11e; per istituì.re un servizio odontologico s-0ciale in tutto il Paese. Il 2° Congresso Brasiliano di S anità pubblica si è tenuto a Bello Horisonte, durante i primi del mese di dicembre 1924; fra i temi più discussi furono : l' igiene menta.ile, l'igie ne ' scolastica, la profilassi della malaria e dell' a.n chilostomiasi, la statistica sanitaria. 1
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Il dott. Alvaro Alvim di Rio de J aneiro, che p er primo introdusse l' uso dei raggi X nel Brasile, dov·e tte già subire l' aimputazione della m·ano d·estra, in ~guito a una radiodermite che du r ava da 5 anni; recentemente s i è dovuto sottopoil·re anch e all' a·mp utazione di tre dita della mano sinistra. Gli so110 stati resi so,l enni omaggi dall'Accademia 'Nazionale di Mediciin1a del Brasile e dalla Società di Medicin a e Chirurgia di Rio d e J ainero ; un recente Congresso Medico Nazionale gli h a decr 0t a to n 11a me.ò:iglia. 1
Scuola medica giapponese in Cina. • Il Governo girupponeoo ha deliberato la istituzion~ di una Scuola medica gia.p ponese in Cina, a Shangai, s tanziando due milioni di yen par l' impia11to e 500 mila yen d i , dotazione an11ua.
Viaggio di medici in Sicilia.
Incendio in un manicomio g iapponese.
C!ome fu già annl1nciato, il quarto dei Via ggi cl'istruzione per medici alle Stazioni di cura italiane, organiz~ati d all'E.N.I .T. , - avrà luoigo in Sicilijl dal 18 al 25 maggio . L e iscrizioni al via.g gio verranno chiuse il 30 co.rrent.a. ,
In un gra.ve incendio .sviluppatosi a T<l,k io, fu coinvolto quel Manico·m io: dalle macerie delle oase inoen·dj ate fu-rono estr.atti tredici cadaveri, e dal Manicomio sono scomparsi 108 ricoverati, senza che si possa, p er ora, stabilire se siano rimasti vittime dell' ince-ndio stesso, o se, in parte almeno, sii siano posti in salvo:
Convenzioni universitarie.
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La convenzione· per 1a conservazione d ell' Università, di Firenze porta a carico della P rovincia L. 4, 750,000 a11nue, del Coml1rie L. 950,000 annue; contri buisc0110 con piccole quote vari Comu11i della Provincia p ~r raggiungere la somma di circa 1,500,000 lire, mentre lo Stato i1e dà 2,400,000 .
Per lo studio dell'anemia perniciosa. La signora Cristina lVIc. Donald Simpso11 h a offeTto all'Università di Michigham oltre dieci milio·n i di lire come fon,do per lo studio dell'anemia pern1c1osa.
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rOLJ('LINIC•)
Per le ricerche nella sim patectomia. La Facoltà :Nieàica di Cop-enaghen annunzia l'ist;ituzione di u11 lJremio di 5000 corone per il migliore studio critico della m od.erna chirurgia del simpatico, ba sato p·ossibilimente su rice:rche ed esperie11ze perso11aìi. Il concorso si chiude il I o luglio 1926; è riservato a medici o studenti in medicina dei paesi scandinavi: Danimarca, No;rvegia, Svezia, Finlandia e I sla11d.a; ne sono escluse le donne. 1
Jame.s Mackenzie. P er nna stra11a fatalità, che ricorre con frequenza nella storia della medicina, il celebre cardiologo Sir JAMES MACKENZIE è morto, il 26 gennaio u. s., di una cardiopatia, e più propriamente di quella cui aveva consacrato il suo ultimo libro, l' angina pectoris.
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acquisto permanente per la medicina, ma ha sti111olato a nuo~e l·ioerch~ e può essere considerato come il fondamento della nuova cardiologia. .A. Burnley egli pubblicava il suo primo lavoro: cc Lo studio del polso ». N e1 1007 Mackenzie andò a stabilirsi a Londra e nel 1913 fu nominato di1rettore del Re.parto cardiologico al London HoopitnJ . Divenne uno dei consulenti piit '1>pprezzati della grande metropoli e dell'In·g hilterJ:a. Nel 1908 pubblicava « Le malattie di cuore n, libro di oui si seguirono più edizio·n i e che fu tradotto in più lingue; poi dette alla luoe « I sintomi e la loro interpretazione », altro libro che ottenne lrurghissima diffusione; di recente ·Pl1bblioava « L'avvenire della medicina», che è stato commentato e discusso, sul nostro giornale, dal Murri, come i lettori ricorderanno. In articoli, col'.lferenze, libri, 1.fackenzie ha lum.e ggiato l'impoll'tan.v...a della diagn,osi pre-00ce o antici0p ata, e la n ecessità di considerare le malattie n·e lla loro intere2z:i, quali fasi di un'evoluzio11e, espr essione di un tutto organico; ha insistito sul còmpito del medico di famiglia, più che del medico ospedaliero o del co1IBulente, nel so.r prendere le forme iniziali delle malattie, nel seguirne lo svolgimento, nel preciBare il valor e dei sringoli si11tomi e rtel p·o rtare nu-ovi. contributi al sapere, prep aran.clo l'avvenire della medicina. In que.s to cam•p o egli poneva pe1· lo meno allo stesso livello il medico pratico e il ~rande consulente. Dette molto p eso all'esame diretto dei malati e fu un po' severo i1el giudicare l'opera deJ laboratorio. 1\ifackeuzie ha molto contribuito ai p1·ogressi della. rnedicina mediante il suo acùto criticismo, distrutt-0re· ma a.nche (liicootruttore, sui metodi d'insegnamento. Fu uno scrittore chiaro, i11teressa11te, efficace . Non esitava a confessare le sue incertezze; ma quando si era formato un convincimento, era don1matico, insofferente di contraddizioni. N-0n sO. te11eva molto al corrente della letteratura medica e perciò talvolta ha dato i)er i1u·o ve delle concezioni che erano già state forml1late .. R.itiratosi, recent.ement~~, dal London Hospital, migrò di nuovo in Scozia, ove fondava, nella piccola cittadina di St.-Andrew, un Istituto di ricerche cliniche, unico al mondo nel suo tipo, per lo studio degli staidi inizia1i delle m.a lattie: diseg110 che la morta ha purtroppo arrestato. Andava raccoglien·d o auto-osse1-va.t1ioni sulla sua ultima malattia, di cui il primo atta-eco lo aveva colpito un . anno prima. 1\iiackenzie ha copert-0 molte caricl1e onorificl1e, in scuole n1eùiche, in ospedali, in società scientifiche, ecc. Indubbiau1e1rte :Mackenzie può essere collocato tra i so1m111i cl.ell a 111edici11a inglese, acca11to a ~ .vdenham, Addison, Bright, Stokes, Hodgkin, ecc. La sua nta è stata doppiame11te esemplare: per il valore delle sue ricerche origi11ali e per le condizioni in Clli esse so110 stat~ compiute. Egli ha dimostrato come. senza intrighi, si 1)ossa giungere ai primissimi ranghi della profe sione. 1
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Era. n at.o in Scozia nel 1853. Appena laureato, s'installò nella cittadina di Burnley, al nord dell'Inghilterra, e vi esercitò la m edicina per 28 anni . E là tra le esigenze di una clientela estesa, che egli gettò le basi d0lla sua opera cardiologica, la quale doveva a.s&icurargli una f.ama mondiale . Comprese l'in1portanza dello studio delle aritmie e la necessità di metodi grafici per fissarne i caratteri. Inventò il poligrafo ad inchiostro e lo fece costruire da u11 orolcgiaio del ,p osto; mediante questo strun1ento, raccolse tracciati multipli: e il loro co11fronto, la loro interpretazione, gli permise di risolvere molti problemi sulle irregolarità del ritmo, ull'iu ufilciPnza e sul blocco del cuore, sul1' angina poctori~. Questo lavoro, compiuto in condizioni precarie, ma con tenacia da scozzese, rivela metod i e rigore scientifici e una grande sic11re;.,za di giudizio : 11011 olo e .. o eo..::titui ·cc un
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SEZIONE PRATICA
52 anni, di anemi.a pern1c1osa, J. M()RGENl{,O'Ill, direttore .della Sezione Chemoterapica dell'Istituto Roberto Koch per le malatt.ie infettjve a Berlino. Era stato a lu11go ài&si&tente di Ehrlicl1; poi lo fu di Orth. Per quailche tempo fu o~pite della Stazione zoologioa di N ap-0li . Ha approfondite le nostre conoscenze sul meccanismo ·dell'immunità e in partioolare sulle emolisine. Dur a.nte la guerra. e dopo si consacrò alla chemoterapia delle ferite inf.ette e delle settioemie, ponendo in luce l'efficacia curativa di alcuni colori 'd i anilina. i11orto
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Il giorno 26 marzo p . p. moriva nell'Os1p edale di Rcwigo il dott. RAFFAELE RIZZO, di anni 35, chiru t·go primario d·e ll' Ospedale di Trooe11ta, in seguito a gravIBsima infezione contratta quattro giorni prima m edicando u11 ferito. Egli era stato per sei a1'lni a...c;sistente n el reparto chirurgico dell'Ospedale di Rovi·g o, e da soli 30 giorni aveva assunt0 il nuc:wo ufficio. La.scia nel pianto la moglie e due t eneri bambini. Al marti·r e del dovere vada il commooso saluto di tutta la fantiglia medioa d'Italia . 1
A. C. A N aip oli si è spento il prof. Comm. VINCENZO LAURO, colto ed aippre.zzat-0 dooente ·d i Ostetricia e Ginecolagia. Occupò 1a cattedra di ostetricia nella l f11jversità di Oagliari e fu anche incaricato dell'insegna.mento ufficiale di ginecologia nella Università di N~p oli . S.
RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. Munch . med. Wochns., 14 nov. - BuMKE. Correnti moderne nella psiohiatria clinica. H. R~UTMANN . E sercizi sportivi e malattie interne. Riforma medica, 10 11ov. - G. TRITTO. Frattura di entrambe le clavicole. - M. STANGANI. L ' anemia a tipo pernicioso nel tifo . Cultura _7\.Jed. Moderrna , 15 n-0v. - D. NARDI BATASSI . Artrite deformante. - F . Dr RENZO. Passaggio dello st.ato anafi·l attico dall·a madre al feto , per inezzo d ell'a.llatta.mento. Riv . ital. di Ginecologia, nov.-dic. - FERRACCINI. La colesterina d~l sangue, e del 1iq. duo.d enaile in gravidanza. - G . CALDERiNI e V . SEGRE. La 0011centraz. proteica <lel si ero di sangue n€llo stato puerperale. Evolution Méd .-Ohir., nov. - P .-A. DIGEON. U11 nuovo metodo di anestesia gene.r ale . - L. LEMATRE. La farmacologia rimineralizzatrice J our·n . :l m. M ecl ..4.ssoc., 18 ott. - F. ScH1'1BERG. Ciò che vi è di noto e di ig11oto sul1e p·soriasi. - WEINBEn.GER e HoLZMANN. Az. dell'iru;uli11a sulla press . sang. - D1cKSON. Il trattamento d~lla paralisi cerebrale .spastica.
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POLICLINICO
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[ ..t\~~o XXXII, F..\$C. 16]
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[ANNO
XXXII,
16]
FASC.
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SEZIONE PRAT1CA
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LA CLINICA OSTETRICA P ERIODICO MENSILE di ostetricia, ginecologia e pediatria, per i medi.ci pratici di retto daJ. prof. PAOLO CAIFAMI
11 fascicolo 4 (aprile) del 1925 conterrà: Lavori origi1nali : G. DE CANDIA: Il paS1Saggio del eolfato dii chini n a nel latte e srua mfluen:za sulla
I l ibri, Vari età : La levatrice del tempo di J.Juigi XV. - I danni della proetituzci.one. - I·l c-OODmercio del latte umano. La trasfusio ne del san.gue nel 1667. Notizie : Nelle Università. - Il oomune di Malano con-
tro le levatrici. - Società Pugliese d'Ostetricia. Un medi.e.o condannato per imperiztl•a e negligenza in Jn.gh1ilterra. Abbonamento per il 1925: ItClllia L. 28; Estero L. 38. P er gli abbonati al « Policliniioo » : Italja L. 22 ; Estero L. 32. CJn nur.aero separato L. 3.50. Invi:lre Vag.1ia postale a l Cav. LUIGI POZZI ' ' ia Sist:Ji·na, 1-ì. 14 - Roma.
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saJute d1ei neonati.
Fatti e docum enti (Casi1Stica clinica ed a n a tomica): O. ' 1 IANA: Placenta e portata lattea. Prolusio1n i : C. MERLETTI: Or.itenii e metodi d.i inse~
"IL POLICLINICO ,,
gnrumento .olinioo. La pag ina del medico pratico : P. GAI FAMI: I l f orcipe
di Kie]land al m edri.co p .r ati·c o? ' La rubrica degli errori: R. VAUDESCAL: Evoluzione inver-0&imtile d'll!Ila gravidanza extra-uterina. Parto a tenmin e &pontane<>, feto vivo. Morte per emorragia co1J1iosa ·n el se.condamento. Dalle rivist e: Ostetricia : Sull'uso del forc1pe di Kiel .liand. - I l trattam ento dell'aborto <Settico. - Sullia tecnioa del·l o sv11otamen·t o digitale dell'nte-ro. - Sul tra1ta.menito dalle forme gravidiiche cli pielonef.rite. Sulln. prognosi cl.ella pielite gra.vidi·c a. - Sulil 'origi.n e dell'e·m orragia uterina nella gravidanza tubarica. Cinecologia : Fibroma calcificato. - Politpi mucosi del oollo e camoro dell'utero. - La cau.s,a e la prevenr mone del meteoris·m o post-0perativo. Sul trattamento dell a ritenzione di ·urina ;p-0srtroperaitiva con soluzione fi.eiologica di clortlll'o dii sod•i o. Brevi 068ervazioni sulle inie~ionii erudovenose di urotropina nella ritenzione di urima pC>Gt-Operativa. - Pediatria: A quando la prima poppata? ~ L,eczema dei lattantli. La terapia dell a sifilide congeniita nell'illlfanzia. - Uso ed abu,s o d.el!le iniezioni di 011 io ca;nforato ne-.i. bambini. - Tu,r go1·e e secil'ezione m amm·a ria nei neon ati.
SEZIONE CHIRURGICA Il fascicolo 4 (15 aiprile) conterrà:
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LAVORI ORICINALI: I. - A. Merlini. Sulla reazione specifi-ca p erirtonea.le di 8-gambati nelle Ul'line. II. - U. Nuvoli. Oura delle api.d1Ìldimiti tubercolari eon le radiazioni secondari e. • I I I . - A. Violato. Ostite fibrosa metapl astica ciTco&critta (ma lattia di Recklinghau.s~n ) in un ca.so di u lcera trofica del piede. \ RIVISTE SINTETICHE: A. Trossarelli. Sulla tecnica e sul valore diagnostico e
terapeutico del sondaggio duodenale. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L. 5.
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I n on a bbonatti. a detta Sez.i on·e Chirurg ica po1:.lranno riceverli inviando il Telativo im'Porto, m edi ante vaglia p.o. stale, al Ca-v. LUIGI POZZI - Via S~stina 14 Rom a.
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Indice alfabetico per materie. .Alimenti ritenuti vitaminici: anche qt1elPag. 557 li t~pici non sempre lo .sono )) 572 Ascessi del lobo front:ile destro . )) 577 Assic·urazioni sociali e ::.forzo r>erso11ale 566, 568 Bibliografia . . . )) 578 Cancro : per la lotta. contro il - . Cateterismo ureterale : per la riuscita )) 575 del - . )) 565 C~sti chilifere del mese11terio . )) 576 Emiplegia: diagnosi e cu ra . Fegato : topografia delle 1ocalizzazion1 dolorose e nu·o vo punto doloroso (pun)) 551 to ep n.tico posteriore) . )) 570 Feriti cerebellari: osse,r vazioni . Fermenti pancreatici: mete.cli pratici di )) 859 ricerca e di dosaggio . )) 571 Frattura dello scafoide del carpo . Gravidan za : alèune il}).dicazioni mediche )) 571 alla interruzione )) 572 Liq uor: p r essione Lisocitine nella patogenesi delle infezioni )) 570 e intoosirazio11i )) . 576 Ne.frite aouta nei bambini . Roma - Sta.b. T:irpo-L it. Arman.i di M. C<>urrier.
Nefrite familiare €d ereditaria Pag . 574 )) 573 Nefrite mercuriale . )) 573 Nefriti sifilitiche . )) 576 Optochina: sull' im.p iego dell' )) 580 Profili: A. B tIBi . )) 576 Reni: effetti del cloruro di calcio )) 574 Reni : l'ermeabilità ai colori . )) 571 Resezione esojago-gastro-splenica )) 572 Se11i sfen•o idali : inte·r venti . Simpatectomia : gu arigione del le ferite e )) 564 dei trapianti dopo 1a - . . Spirochete pallida n Cll liquor duranté i )) 575 primi periodi della sifilide_. Streptobaoillo di Ducrey: terreno per la )) 576 cultura Tonsille : sviluppo dei problemi riguar)) 561 ·d anti le - negli ultimi an11i . Tube.r colosi : esame istocitologico degli )) 562 sputi . )) 564 Tromb-0-angi oite -0bliterant3 . )) 566 Tumori maligni: cli11ica . Ventriculografia nelle affezioni chirur)) 572 giche cerebrali . V. ASCOLI, Red. resp.
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(PAGINA DELL'AMMINISTRAZlONE )
IL POLICLINICO
c;EZIONE PR,\TICA · FASC. 16
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.,.. Ricordiamo agli abbonati l'interessante pubblicazione .
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ecn1ca era Medica· e Chirurgica del Dott. Prof. BERNARDINO MASCI della R. Università e degli Ospedali Riun i ti di Roma.
con prefazione del Prof. AGOSTINO CARDUCCI Med ico-primario e v. di rettore sanitario del Pol1 c li nic0 l!m berto 1.
in
Roma.
Opera espressamente preparat a i n segutto al le ri petute r ichieste d ei no~trs abbonat i, elaborata secondo i più moder ni concetti e con i nt endimenti di asso l uta praticità. Riportiamo qui di seg uito la significante Prefazione! con la qu al~ i l Ch iar.mo p rof. Carducci si è com piaciuto di present a re l'opera. « Questo libro che pe r incari co de1l:_Etli torl\ del giornale «Il Policlinico>) il prof. Masci ba scritto
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« su lln T ecnica 'l'erapeu tica Rri.?io1i ata M edico- Oh i r ur.Qica. e-0lma una. granrle lacuna tra i nostri trattati « <li 1\Ieclicina .e Chi1·urgia. Giac.c hè se è vero che noi abbiamo ottimi trtl.tta ti di Farmacologia, di Medi« cina operatoria,, di ..Assi :St eoza, ecc,. ma.nca un libro che riassuma tutte Je conoscenze più antiche e più e: recenti s11 quanto si può pratica re al letto del rua lato per opera <lel medico generico. ~ perciò che le~ « gendo questo libro s i prova quel piacere e quella soddisfa zione intellettuale che si ha quando si Vl•ùe « realizzata una cosa da lu11go tempo desiderata. C} uante volte. specialmente oei primi n uni del nostro « eser cizio professionale, da v.a nti a Ile necessi ttt di coo1piere al letto de1 inala to le più modeste mansioui « di a ssi. tenza, da vanti alle minute ed insistenti domande dei nostri clienti in rigua rdo al vitto d t•t • « 11nzienti, alla scelta di un luogo climatico, alla specificazione di ·u na cura di acqu e minerilli, o dava11li « all'urgente necessità di siringa re un prostatico o di applicare un apparecchio di contenzione, avrem« 1110 prefel'ito di essere meno i·icchi di conoscenze sulle Yarie teorie sulla Pa togenesi dei fenou1e111 « morbosi e più 0sperti di nozioni pratiche! E qua ute volte abbia tuo perciò pensato alla necessità cli « un Jibl'o cl1e ~·ia ssum csse tutto il bagaglio terapeutico antico e moderno e che ci fosse compagno fe« dele ed. al quale potes!:'iimo se mpre rivolgerci nei dubbi che l'esercizio professionale tante volte pur« trOPPo ci procura. « Orbene, basta trascorrere ~ol::tmente l'indice dei capitoli del libro per convincersi che il l\iia sci « ha raggiunto completa1nente questo scopo. Infatti il libro è diviso in ventisette capitoli ed essi ri« guardano: l' Assi tenza del malato: l'lgiene del malato: l'Alimentazione del malato; i l\Iedicamenti; la « Crenoterapia; la Climoterapia: l'Elioterapia: la Termoterapia l'Idroterapia; il Massaggio e Ginnastica « Medica; l'Elettroterapia; la Psico tera pia : la Tecnica Terapeutica Cutanea; la Tecnica Tera peu ti ci1 « dPll'.A.pparato sottocutaùeo; la Tecnica Tera neutica dell'Apparato circolatorio; la Tecnica Terapeutica « deJl'Auparato respiratorio; Ja Tecnica Terapeutica dell'Apparato digerente; la Tecnica Terapeutica del« l'A11varat-0 genitale; la Tecnica Ternneutica del siste ma nervoso; la Tecnica Terapeutica dell'Appnrato «mot ore ; la Tecnica Terapeutica dell'Apparato vis ivo; la Tecnica Terapeutica dell'Apparato uditivo; « la 'recnica Terapeutica pediatrica: le Cure pre e post-operatorie; la T ecnica d~lla ì\ledicatura; la « T ecnica delle Fasciature. « l\[a oltre che aver trattato ì'a rgooJento in ru odo completo, il l\1asci è stato accurato e minnto « anche nella trattazione dei singoli capitoli, ~d il medico pratico potrà trovare facilmente la rispo~ t:1 « a qualunque quesito gli si presenti al tetto òel ma lato nei riguardi della cura o in altre e-0ntingenze « del suo esercizio professionale. « Altro grande merito del libro è che e&.l:;O con tiene non solo le applicazioni terapeutiche che l'espC'« rienza antica ba già sa11cite. ma anche le applica zi oni più recenti nel campo della terapia fisi ca, quindi « se è vero che il giovane medico pratico trova nel libro più materia le per le sue ricerche, anche il « medico provetto può servirsi di esso con utilità pe r metter.si a giorno dei mezzi di cura più recenti. « ~la il Masci non è stato semplicemente un eon1pilatore, giacchè egli ha trasfuso nel Ruo libro, « oltrechè la sua estesa coltura. il frutto de1la sua lunga esperienza sia in 1\1.eclicina che in Chirurgia « a \!quistn.ta nei molti nnni di esercizio ospedaliero e che non si rjleva certamente nell'espo~ i z ioue di « novità personali, difficile per altro a verificarsi dato l'argomento trattato, ma nella disposizione della « materia, nella chiarezza delle fdee, nella ricerca di dare una impronta di razi on.n lità alle varie ap« plicnzioni terapeutiche. « Ad un libro così ricco di pregi non può a mio parere che arridere un brillante suceesso, ed io me « lo auguro non solo per compensare il prof. J\Iasci del .suo lungo e diligente lavoro, ma per 11 bene« ficio dei medici pratici ai quali cPrtn me11te il Ji bro risparmierà l'incertezza e l'ansia della ricerca « in ogni momento delre ei·cizio profeRsionale. >> R o n1a, 20 Dicen1 bre 1924. A. Carducci.
Un volume in So di p ag~. v111-845 n]ticta1nente st~mpato su c~rta_s~mipa~inata, con 2_73 figure intPr~ ~ la.te n el testo ed a rtisticam ente rilegato in p]ena t ela. inglese co.n isc r1z1o~e bian ~~ s ul. J)~a~o e s~l dc11·~c~. Prezzo L . 7 8 P' lt le sp ese di s p edizione postale. Agli ab bonati del Po l1cl1nico ,, I opera e ceduta p er sole L . 7 0 jrarica di 'lJOrlo l n d i r i;;arr .;e1n1>re i l aglia l' o"tali o !Il i
"!/ ''11· / lr111ln 1 ..; tl f c·ctl'. l -. f ' f (,' f JJ(Jl-. Z. 1 t · ··, ,-
1 1·a .' t slin a. I ~ -
llO 1.4
Fase. 17
Ro111a, 27 .Aprile 1925
ANNO XXXII
fot)dato dai professori:
GU IDO BA CCE LLI SEZIONE
FRANCESCO DURANTE PRATICA
R EDATTORE C APO: PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO . L avori
origina li : A. Scarpellini: Cisti e pseudocis ti oc:tonucleate rumebiche. Osservazion i clin iche : G. Scatena: Della tign1a favosa nei primi giorni cteJl,a vtita. - W. Pi,e ra•n rgeilii : D.i lln rat'o oaso tipico di vitiligo emotiva. Note e contrib uti · L. Pfi.chezzi: Breve re1az·k> n e sull 'epi.i.demia sca.l'laittiiinosa occors-a a Mara.no-Equo (Rom•a ) nell'aigosto-dicem.bre 1924. - T. Lazza.rini: v.aic:cin.a~ z.ione am·tiscarla.ttino'3a, col vaccino 1pir-0f. Caro•ni:w in un'epidemia ·d·i scarlattina, nel oomune di Albona
d'Istria. Da lt& pr atina per la prati ca: R. M,o ati: Su di un nuovo .mewdo di trattamento di al cune forme di 1art.r ite ;puirulenta del ginocchio. sunti e rasteg ne: FrSIOPATOLOGI,\ : w. Arnoldi: La tenstone ca.rbo11ri-0a alveoli-1.re n ,e l saiI1..g ue nella pratica meéLi.c.a.. - SEl\1ElOTICA: E . A. Spiegel: L a local'izzamOIIlie dP.l f~nomeno di Argylil-R.obertson (speci.a·lmente in haise .al oomportamento della reazione pupillare vesrtibolare). - MEDICINA: P. Lereboullet e Boulanger-Pilet : Le disrt:lr-0ifie ·della. •PUJberità.. - CHIRURGIA : L. Sooonbau.Pl' e H. Sohfl'lt.z·le-r : Su·l!la istologia e sulla cl:inuc1a dehle aderenze dntraipel'itoneali post-operatol"ie. 1
Cenni b ibliografici.
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LAVORI O R IG INALI. DELLA R. UNIVERS ITÀ DI diretto dal prof. ODDO CASAGRANUI.
ISTITUTO DI IGIEN E
PAD'1VA
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Cisti e pseudocist i octonucleate a1nebiche. Dott. A. SCARPELLINI, libero docente e aiuto. In una comunicazione fatta nell' aprile rlPl 192:3 alla Società Medica Cl1irurgica di Padova (T ecn ica per la colorazione delle cisti amebiche), P. prP.cisamente nella discussione che ne seguì, ebbi occasione di r endere noto che: « circa la durata della presenza di cisti , o·ctonucleate nel le feci ( cist~ indifferenziabili da quelle della E. coli), aYevo pott1to osservare costantemente che negli individ11i affetti da diarrea e r1elle cu i feci era stata m essa in evidenza la presenza di amebe, non avevo mai notato che la scomparsa delle amebe nella fase vegetativa fosse concomitante con la comparsa delle cisti. Queste cominciavano a vedersi nelle feci quando l 'ammalato, d0po perfetta. guarigjone, non 5i imponeva alcuna limitazione nella propria dietetica, sp ~c ialmente nei riguardi di c.i bi vegetali crudi n. Concludevo per la possiibilità « che le cosi dettc cisti octonucleate, ritrovabili nelle feci 11or1nali ,
non derivassero da una esistenza prPce.den te di am ebe nell'intestino nella fase vegetativa, ma vi pervenissero come tali, incistidate da un altro ' organisrno, forse degli insetti. Kel corso di ques te ricerche ho potuto apip u.n to in contrarmi con molti corpi cisti.ci nelle feci un1ane, sicchè 110 creduto non inutile precisar e questi reperti, in m odo da potere, con dati morfologici e microchimtci, differen ziare gli 11ni dalle altr2 e quindi dalle cisti amebiche, con le quaJi già da quanto avevo riferito, mi risultava es,ere stata f_atta qualch€1 volta confusion e. P remetto che, essendo già suffìciAnte la semplice fissazione, con qualsiasi mezzo ottenuta, a prt•dune una differenziazione del conten11to, così da poter procedere alla osservazione ed alla i1tdispensabile conta dei nuclei, bo preso in con. sidérazione soltanto quegli elementi ch e, per essere . rivestiti. da una membrana e pos5edere un contenuto pluricorpu scolato, potevano ri.cordarP le cisti amebiche. Fra questi ho trovato lP. Bla5tocystis, aschi di funghi, granuli ·d i ipolline e algtie. · Blastocystis. - E noto come questi parassjti (con siderati a volte come forme di incistamento, di a11togamia o di ·degenerazione di diversi flag ellati intestinali, a volte come f1Jngihi, a Yolte ancora com P form e di incistidamento o di dege-
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IL POLICLINT CQ
n eraz1on e delle amebe), si possano trovare nelle feci, specialmente nella porzione terminale del1'intestino. Senza entrare .p er ora in merito alla loro identificazione ta~sinomica. ricorderò trat tarsi di corpi rotondi, di dimen"ì.oni assai variabili (da 6 a 40 micron), giallastri o completamente incolori. Ad ogni m·odo, le interessanti r icer ch e di Aragao hanno dimostrato che, du· rante i feno·m eni ohe prece.dono la formazione di cisti secondarie, o s,porulazione, (si riproducoHo anche per plasmoton1ia), i nuclei, in numero da uno a trentadue, si trovano più o meno regolarmente distribuiti in seno al protoplasma, invece ~he addossati alla periferia, dove sono nor1na Jmente. In questo momento, le dimensioni, il contenuto plurinucleato, il contorno ialino C·h e delimì.ta la superficie esterna delle Blastocystis, giustificano la eventuale c onfusione per forme di cisti amebiche, indubbiamente stata fatta da alcuni A1ltori. Aschi di f1ln ghi i n feriori . - L'indole d0l pre . sente lavoro non n1i permette di entrare iu ùettagli sulla morfologia assai varia degli organi di ripr0duzione degli ..l\scomiceti. Ricorderò solo come ordinariamente l'asco contenga otto sipore e possa assurnere fra i vari aspetti anc·h e quello ovalare o rotond eggiante, con un doppio contorn o, talora assai bene visibile. P er quanto riguard a le . dimensioni ordinarie degli ascl1i a forma rotondeggiante (nelle cisti amebich e la media è ·d i 15-20 micron; gli estremi ininimi e massimi 8-30 micron), troviamo nel genere Erisipha, la E. graminis, la E. A1artii, e la E. cichnriarum, i cui aschi misurano anche meno di 30 micron, conten.g ono otto spore e sono possibili a riscontrarsi nelle feci , in quanto si. tratta di parassiti dei cer eali, delle leguminose e della insalata. • ..1Lqhe e gran uli di polline. - Nelle feci po -;gono ancora ritrovarsi, inghiottite con materiali di VPrsi, algìh e rotonde, alcune delle quali così scar5e di coloroftlla da apparire quasi incolori (se pure non trattasi della eventuale azione dei succhi intestinali sul 1pigmento clorofilliano), di dimension i ohe stanno entro i lim.i ti di quelli delle cisti amebiche. Possono ancora ritrovarsi granuli di polline, a super ficie liscia, contenenti dei corpi o d P.gli spazi dot<:tti di rifrangenza diversa dal rimanente corpo pollinico, tali , in ogni modo , specie quelli scarsamente colorati, da tran·e in in·g anno anche un osser vatore già iniziato a questo genere di r1~ cer che. La diagnosi differ enziale si basa essenzialmPnte n ella ricer ca dei dettagli del contenuto, ricerca c.he è difftcoltat~ dalla capsula. I11dice di questa diffi<'oltà son o app.unto i nu1
XXXII. FASC. li]
n1erosi Jnetocli proposti ,p er la fissazione e colorazione delle cisti. Io ho riusato allo scopo il liquid o di Rippar' e Petit (acqua canforata, 75; acqua distillata. 75; acido acetico glaciale, 1; acetato e cloruro di rame, ana 0,30) ed anctl'le meglio l 'ossido idrato ammoniacale di rame, o reattivo di Scb~'e itzer. Questo liquido, m escolato alle feci, porta ad un rigonfiamento della membra na cistica e all'l su 5 ' con acqua distillata r ammollisce soltanto 1a 1nerubrana e schiarisce il contenuto. Poichè intanto Casagrandi e Barbagallo ave' 1ano detto che il miglior metodo per ottenere una buona colorazione era quello di sottoporre per poc·h i 1ninuti ad una elevata temperatltrn un miscuglio di feci con acqua distillata, e r.olorare {>Oi in massa -0on l'ematossilina alluminica di Bizzozzero, io ho co mbinato l' azione della elPvata temperatura a qt1ella d el r eattivo diluit.o. Basta allora l'aggiunta di ematossilina in soluzione acquosa all'l % per otten ere una colorazionP. celes1e delle cisti e celeste più scura dei nuclei; oppurP trattare con acido aceti co al 0,5 %. e poi con ferrocianuro potassico al 5 %, per ottenere cihe i nuclei contenuti nelle cisti si colorino in rossastro, per formazi one di ferrocianuro di rarne. Ora, adottando -qu este tecniche, ho trovato quanto seg11 e : Nelle Blastocy stis, in periodo di vita vegetativa, i nuclei (sempre in numero inferiore a quattro, ordinariamente du e) sono addoss ~ti alle pareti; nel .p eriodo di vita che ~recede la sporulazione, appaiono costituiti da un an ellino contenente un granulo eccentrico. Mancano co~l del t.ut.t0 della caratteristi ca dis.posizion e della ero· matina c.he dà un particolare aspetto ai nuclei dellP cisti amebiche. Inoltre in quPsto pprioòo il contorno delle Blastocystis è rappresentato da un • semplice cer chio : non $i osserva cioè un doppio contorno cistico. Negli ascbi dei funghi, le 51pore non dirr1ostrano :ilcuna .p articolare struttura interna da poter e"sére conf11sa con nuclei, e cosi dicasi dei corpi alghici e dei corpi pollinici.
••• El i minata così la possibilità di una quaJslasì conrusione di corpi ci5tici con le cisti ametJiche, ho ripreso in esame la questione dE>ll'incjstidamento nei rapporti con la vita delle amrbe (& parti colarmente quella delle cisti octonucleate). Premetto che la presenza e durata delle cisti nell e feci, studiata molto bene a qlroposito di quella dell' E. coli dal Grassi col Calandruccio e dal Casagrandi col Rarbagallo, è rimasta come questi studiosi l'avevano precisata. Essi infatti avevano notato come fosse più fa-
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SEZIONE PRATICA
cile il reperto cistico nelle feci di individui -sani nucleati, e con un numero di nuclei non infeche non in quelle di ammalati, e adduce·vano a riore a ot~o, così mi sono dato ad una insistente con~erma di tale reperto, c·h e le ametbe si incistiricerca di corpi simili alle cisti octonncleate, a.l davano solamente .quando il materjale frcale di- di fuori dell'anlbiente fecale. veniva solido o semisolido, ciò che succerte più Rivolsi l'attenzione anzitutto alla verdura ed fac1lm,e nte negli individui sani che non negli in- alle frutta, perclbiè avevo notato una concordanza dividt1i affetti da malattia, nei quali, o per di- fra la alimentazione vegetale e la presenza di sturbi intestinali inerenti al morbo stesso o per cisti n elle feci, come ho ricordato in princ~plo . l'azione di purganti, le feci non mostransi della Studiai così l 'acqua di lavaggio di insalata, ,p iselli, fave, ecc., e ·d i frutta, uva, mele, pere, ecc., consistenza n ormale. e il contenuto intestinale degli in5etti che troGli ultimi due AA. affermarono inoltre ct1e in alc1mi casi l'incistidamento avveniva tardi, allor- vavo sulle verdure stesse concimate con feci umachè le feci divenivano molto poltacee, potendoc;i ne o no, e sulle frutta . .Ed in effetti nel deposito del centrift1gato di anche dare che tra la cessazione d'ella diarrea. queste acque di lavaggio, e p:lù ancora nei con(e qt1indi la cessazione della eliminazione delle forme libere) e la comparsa delle cisti, interve- tenuto intestinale degli insetti catturati, trovai nisse un periodo 1Più o m.e no lun go di tempo, varie forme rotonde, aventi le stesse dimen~ion1 in cui non si rinvenivano nelle feci nè amebe delle ci.Sti, riconoscibili per il loro colore verdastro, che studiai attentamente, e sottoposte ad inci:5tidate, nè amebe li·bere. In prove più volte eseguite già durante la guer- accurate ricerche microscopiche e microchin1iche. !'a su n1e stesso, con la provocazione di uno stato - p otei a ccertare essere in alcuni casi alghe ed in altri granuli di polline. diarroico dell'intestino e consecutiva con1par5c di In ogni caso, in·g hiottiti entro sacchetti ,di col· E. coli nellP feci, non riuscii a ritrovare cisti octonucleate che molto tempo dopo, cioè fino Bd lodio, ed eliminati .questi dopo 24 ore, l'p,same oltre un mese, da che le Entamoebe in vita ve- microscopico del loro contenuto, non rivelavn che getativa erano 5comparse e le feci erano ad cli. 1·ossero avvenute modificazioni sostanziali nella rittura solide. A simili risultati mi portò a11r.he morfologia dei coripuscoli inghiottiti, neanot1e rijn parecchi casi la osservazione sistflmat.ica de11e petP.ndo il ·p assaggio dei sacchetti stessi attraver· feci di individui già diarroici e con presenza dl so ]'intestino per altri due turni di 24 orCl. Con questi elementi quindi, anche prescin<iendo amebe libere, eseguita .p er alcune settima.ne dopo la completa guarigione ed il rassodamento ùeJJe dal colorito, non era possibile identificare le for. m.e amebiche cistiche octonucleate. feci (1) . • Frattanto nel corso di queste ricerche e nel A tutto ciò va aggiunto che nei preparati di feci eseguiti con il trattamento allo Schweitzer- corso di una contemporanea infezione vaccinica · ematossilina non ·h o riscontrato colorato, oltre accidentale, mi colpì un attacco <iissenteriforme alle cisti, alcun elemento di natura animale (come con temperatura fino a 390,7 e numerose scariche le uova di elminti) ma frustoli di tessuti 'regeta li, n1uco ~sanguinolenti. Due giorni di letto, senza cfbo di sorta. e due i quali assumevano un colorito azzurrognolo, in purganti, mi li·b erarono subito dai fatti ar.uti (1). tutto -sjmile a quello delle cisti. L'esame batteriologico delle feci riusrì negativo Mi è quindi nato il dubbio · che i corpi consi. derati comunemente come cisti di E. coli che com- rispetto alla .presenza di bacilli dissenterici, menpaiono tardivamente nfllle feci di indjvidui gua- tre quello microscopico rivelava la pre:;enza di riti e si trovano in molti sani, non siano cisti una ameba lobosa nella fase di vita ve!!'etativa. ... Col ren.d ersi poltacee delle feci, andò dirninuer1amebiche. E poichè fissando bene l'attenzione su questi corpi constatai che essi erano tutti multj- ò.o ?l numero di queste amebe, e a 5 giorni dalla scomparsa dei fatti acuti, mentre ve ne erano - ·---ancora dellfl ·presenti, cominciò la comparsa delle (1) A .questo :punto desidero dì aggiungere una considerazione : che se le feci diarroiohe raippre- cisti le quali, dopo qualche giorno era·n o numesentano un ambiente adatto allo sviluppo delle rosissime, mentre le forme vegetative ei:ano scom· !orme vegetative, non si comprende facilmente parse. oome, irovandosi le ,c isti nel 40 % ,degli individui E,.sse avevano dimensioni variabili fra 10 e 15 • sani, non si debbano trovare nel 40 % all'incirca degli individui ·diarroici le amebe libere. B pur rnicron (osservazione a fresco, op-pure con mavero che .qualcuno afferma che la percentuale di teriale fissato in massa con liquido di Bouin, tale presenza è ancora superiore al 40 %, ma non posso al riguardo non sottolineare che in oltre (1) Non entro nella etiologia di questa infezione 500 accuratissimi e ben vagliati esami microscoche si ha ragione di credere doversi riferire ad pici di feci diarroiche rivolti a questa ricerca, un virus filtrabile. Il Casagran·d i ha trovato reda me fatti, non sono riuscito a raggiungere tale centemente un tale virus in inf,ezioni a ti.p o dispercentuale. senterico. . . 1
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senza colorazione), mostra vano un contorno semrp lice, ed un numero di nuclei rispondenti in massima ai segu enti tipi: a ) unico ·di forma sferica; b ) unico di forma allungata; e) due nuclei sferici; d ) due nuclei, di cui uno sferico e l'altro allungato; e) tre nuclei, ·di cui due sferici e l'altro allungato; f ) quattro nuclei sferici. Do1po 20 giorni circa, nei quali era avvenuta la scomparsa a:ssoluta delle forme vegetative, era ancora possìbile trovare qualche rara cisti: nessuna aveva doppio contorrio ed un numero di nuclei superiore a quattro.
'Koto che col materiale muco-sanguinolento, contenente le amebe nella fase veg etativa, ho infettati una serie d i .piccoli gatti dell'età di \In mese circa , secondo la tecnica indicata da Casagrancii e Barbagallo. Cioè : dtg·iuno di 24 ore; lava.ggio ]ntestinale con acqua clorurata tie.pida, introduzione del materia le in esame con catetere fJ ess ibile e zaffamento anale con cotone. I gatti cosi trattati vennero a morte in rned ia in una settiman a, con le caratteristiclle di una enterite ulcerosa e nel contenuto intestinale erano abbondanti le ame·b e nella fase vegetativa (1). Raccolto allora il materiale. in un sacchetto di collodion e in ghiottitolo. non trovai che cisti a contorno sem p lice contenenti da i1no a qt1att ro nuclei. (e n on più di quattro). senza cromi di. Osservando il material e fecale a fresco, in prc parati luta ti con paraffina, mi venne fatto di notare la presenza di , du e amebe distinte, le quali si accollarono l'una all 'altra in modo ch e, a tutta prima, potevano sembrare una sola arn eba, più grande delle altre, in divisione. Prolungando la osservazione la coppia rimaneva pre~ sochè f erma, nonostante che l'una o l'altra, o tutte e due 1e amebe, continuassero la emissione di pseudopodi. A poco a poco la parete di contatto fra le due amebe scomparve, iper cui dopo 4 ore circa si osservava una sola ameba ovalare, che presto a ssunse la forma rotondeggiante, pro-pria delle amebe allo stato di riposo. Non mi fu .dato colpire il momento n el quale i due nuclei distinti delle amebe primitive si fusero in un solo nucleo, d i dimensioni un . po' maggiori. Nelle ore che seguirono tutta,1 ia, comparvero, oltre a questo nucleo, altri due 1più piccoli , i quali ca mhin rono 1p iù volte la loro 1posizione rispetto a 1 1111 cleo prin cip ale. Questo p resentava una corona di granuli pil't scuri addossati alla faccia intern a del contorno nt1clea re, i due nucl ei più piccoli un solo granulo, a , -01te , -isi bile al centro, a volte alla perife1ia.
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·Dopo altre due ore i nuclei piccoli si notavano viciT,Lissimi fra ·di loro ed addossati al n.u<'leo .p rincipale, fincJl.è finirono per rifondersi c:on questo. All'indomani, cioè do1po 22 ore circa dall'ir1izio della osservazione, l'ameba era . di volume più pjccolo e conteneva due nuclei, nei ql1ali non erano differenziabili granulazioni di sorta · aveva ' cioè l'aspetto di una cisti binucleata, p er nulla distinguibile dalle altre. In questa ameba lobosa quindi l'incistjdamentr avveniva subito dopo che le feci erano diventate poltacee e solide, come di regola avevano osserYato i precedenti .t\utori citati, per 1' E. coli~ e la formazion e d elle 0isti pareva rappresentare il risultato finale di una copulazione, se non etetogamica, certan1ente jsogamica. J... a nisti sl ipoteva presentare mono-, ·bi- e tetranucleata (1). N·è dunque n elle verdure e n egli insetti, n è nel corso di un fatto intestinal e acuto con presenza di una ameba lobosa, potei mettere in evirt enza rapporti tra le amebe e le cisti octonucleate che si sa comparire tal'divamente e venire attrjbuite
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alla E. coli.
Seguitai allora l'esame delle feci e dal trentt:?simo fino al sessantesimo giorno dalla forma ac\1ta tale esame, fatto ogni giorno, non tivelò pjù presenza di amebe, tanto nella fase vegetativa che nella fase cistica. Trascorso questo terrlpo, ritornato alla alimentazione normale (frutta, insalata, verdure in genere) in quinta giornata, l'esame del1 e feci mise in evidenza qualche cisti octonucleata, e, dal 10° giorno in 1p oi, il loro numero variò d a una a cinqne per campo microsco[)ico a rricohito (stem:peramento delle feci con aoqua salata, filtràzione per garza, centrifugazione, esa1ne dello strato più alto del centrifugato). Può dunque intervenire un periodo più o meno • lungo tra la scomparsa delle amebe lihere e la comparsa nelle feci delle cisti octonucleate: questo periodo può anche essere lunghissin10, tanto da non 1potersene supporre le cause. E v'ha di 1più: in alcuni casi non è possibile mettere in r elazione la presenza di queste cic;;ti nelle feci con precedenti o concomitanti forme vegetative, viYenti in altra parte dell'intestino; in altri dopo
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(1) Con que.;;fo esper in1ento ~eg u·ito a non entrare n ella eti ologia ù cll' ir1fezion e dissenteri<'H iper le ragion i c>f;poste n ella n ota precedente . •
Aggiungo alle già n ote conoscenze la possibilità che amebe del tipo co li (mi esprimo in questo modo perchè una identificazione con la rnli nel mio caso non era possibile) presentino ci ::;t i tetranucleate le quali, come si sa, sono proprie della E. tetragena (erroneamente identificata r.on la h,y st oli ti,ca ). Ma la mia ameba lobosa, senza che io entri in dettagli, non ave, a i carattcr l d ella tetragena e tanto meno quelli della hyst.n11tica, :per cui non posso venire ad una identi firazion e n eanch e con questa ameba. Essa piuttosto risponde,·a ai caratteri di una A. lobosa colti,·ata i n fu cu s crispt1s dal Celli e <la lui ritc>n uta l'E . ro ll coltivabile, cornc n1 egli o rif >r irl1 in una n ota a parte. (1)
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la solidificazione delle feci, esse non si trovano nè in primo tempo, nè in quelli successivi, se anche si sottomette l'indivi·duo al1'azione di diversi purganti. I11oltre prendendo in esame il contenuto in testinale di cadaveri ci si può trovare di fronte al fatto che all'autopsia si trovino, nelle feci for1nate, tali cisti e non si riesca a 1nettere in evidenza in nessun'altra parte dell'intestino alcuna forma libera (casi di suicidio, aipoplessiu, colpo di calore) t il c:he vorrebbe rure trovarsi cli fronte a portatori di cisti senza amebe libere in a1tre parti dell'jntestino da cni quelle siansi originate: ciò che sarebbe un assurdo. Infine aggiungerò che ho fatto ingerire a pir. coli gatti delle feci con queste cisti, e eh e finora non sono rjuscito ad osservare alc11na alneba 11bera, anche se in precedenza avevo trattato l'ìlltestino in modo da renderlo facillmente aggredibile dalle amebe. Per cui concludendo, accanto alle n ote pseudocisti amebiche appartenenti a Blastocystis, ad aschi di funghi, ad a1ghe, a granulì di polline, Yanr. . o, secondo me, collocate anche le cjsti octonucJeate che compaiono tardivamente n ell e feci e vi sono così comuni: esse non si possono far rientrare nel ciclo di alcuna arrieba, e n on fan no quindi parte del ciclo dell' E. coli ;
bambino di sei settimane. Scl1leissner descrive due casi di favo di neonati della stessa famiglia, l'uno di n ove giorni contagiato dalla madre, il secondo di 15 giorni contagiato ,dal primo; Truffi l1a descritto pure ·u n caso di favo al decimo giorno di vita, Sprecl1er un altro in ·u n neonato di 45 giorni. Nel n ostro caso la bambina mostrò il faYo nel primi. giorni di vita. La storia ne è ben chiara. Vento Filomen a ,di Ro1na tre o qu attro giorni dopo la nascita mostrò al capo una piccola massa crostosa, bianco-giallastra, secca che P. andata man mano aumentando fino a farsi le11ticolare. Dopo qualche settimana sono comparsi altri focolai al capillizio: nulla alle ungl1ioe. La cultura in terreni ·del .Sabo,u raud mostrò un tipico Acr10r.i on di Schonlein. Donde era Yenuto il contagio? Non mi fu 1p ossibile stabilire ciò, p erchè nè persone, rtè animali domestici dell'ambiente in cui si trovava il neon ato, avevano un faYo. ::\on mi è rimasto cl1e su pporre, come altri in casi consimili hanno fatto, che il contagio sJa portato alla neonata in.djrettamente con biancheria infetta; forse da topo (vedi casi Benett, di S. SherwelJ , e di l\,f . B. Hutchil1S) ·che, com e si sa, ·va soggetto a favo, ammesso che il topo ipossa essiere affetto da ...\chorion Schonlein, il cl1e non è ancora afferrnato con unanimi con sen si. 1
OSSERVAZIONI CLINICH E. CLINICA DER~IOSIFILOPATTCA
DELLA R. UNI\·. OI diretta dal prof. P. L. BOSELLJNT.
ROJ\.IA
· Della tigna favosa nei p1·imi gio1·ni della vita. Per il d:ott. 1GIUSEPPE SCAT&'iA, ,assistente. • Relativamente all'età di comparsa della tigna favosa, secondo l 'opin-ione dei diversi AA., è nel periodo dai tre ai sei anni che si osse1\·ano le lesioni iniziali di questa malattia, ma la letteratura riporta casi frequentissimi in cui l'inizio della dermatosi è al ,di sopra di questo limite, per non parlare di casi di contagio della .p iù tarda età, come quello riportato da Besnier osservato in una vecchia di 80 anni, quello di Leloir in un ·vecchio di 83 anni e l'altro di Del Chiappa in una donna di 63 anni; ai1che il Ciarrocchi in una statistica riporta molti ·casi di favo in età. avanzata, rforse però, in gran .p arte dipendenti da un lontano contagio giova.11ile. P<X!l1issimi invece sono i casi che la letteratura ci fa co11oscere di contagi fa vosi in lattanti o in 11eonati. Besnier cita un caso in u11 bambi110 di sei mesi, Vidal in un latta11te di 4 settimane, Desmed in un lattante di 14 giorni, Augier in un
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SEZIONE PRATICA
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IL POLICLINICO
Di on 1·a1·0 caso tipico di vitiligo emotiva per il dott. \VALTER PIF.RANGELI, già del Reparto dermosifil. degli Os.pedali Riuniti di ~apoli. Essendomi occorso di osservare un caso di vi· tiligo emotivo, ed essendo la patogenesi di tale malattia ancora molto controversa, voglio rend erl o di pubblica ragione per avvalorare maggiorm ente la parte che può avere, in taluni casi, una forte emozion e su l'eziologia di tale inferrnità . V. Maria, di an11i 16, si })l'esenta all osserva1
zton e percl1è affetta da alcune chiazze di vitiligo r, he le si sono iniziate circa dieci mesi addietro, a suo dire ed a quello della madre cl1e l'accornpagn a all 'an1bulatoro, in seguito ad un intenso s pave11to p r ovato. In fa tti, ecco quanto si è potuto esatta rnente ri costruire dal st1 0 racconto.
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volle meglio farsi osservare, per tutto il corpo , dalla madre e questa scopri altre - due piccolissime chiazze anch'esse biancastre alle scapole di entrambi i lati. Tutte .queste, via via sempre aumentarono di grandezza e ad esse se ne aggiunsero anche altre minori, ciò nel breve spazio di circa 45 giorni, ·POi subirono un arresto e si manten11ero tali come alle attuali condizioni : 1) Sulla faccia esterna della gamba sinistra una chiazza della lunghezza di 19 cm. e ·d ella larghezza di 1-2 cm. con contorni quasi n etti (figg. 1 e 2). 2) Sulla faccia esterna della garriba destra chiazza della lunghezza di cm. 14 e larghezza di 10 cm. anc.h essa con contorni quasi n etti (Ibidem). 3) Al p·u nto ldi congiunzione della regione femorale anteriore sinistra con la regione articolare del ginocchio una chiazza della forma irregolare ed a contorni n on ben delimitati in cui il diametro trasverso è di cm. 3 e quello longitudinal e di c irca cm. 31/2 (Ih. ) . 1
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FIG. 1.
Una se ra, n1 entre r1 nfern1a era intenta a dei
4) Al centro della r egione pubica una chiazza
lavori do1ncst ir· i s ulla ogli a della sua abitazione, eh e dà sulla p iazza del paese, sbucarono da una v ia due gr uppi di gi0Ya11i cl1e, per qu estioni p o1iti ch e, ri s a,·u no sr>arando numerosi co lpi di pi ~ to la ; Yi fu ro n o Yal'i feriti •uno dei quali , colpit o ad un a g a1nba, cadde non inolto di s tante da lei. L a ragazza fu 1presa da forte pà11ico tanto che S\'enne e n on si riebbe ch e de>ipo circa mezz'ora, pur ri1na11endo in preda ad una viviss ima aigitaz ione n er vosa con di turbi d ella tfaYe1la (balbuzie) che p erdurarono 1p er circa una set ti n1a na. , i er a d el tutto r i1ne sa da questo c hoc 11er,·osu ed erau o appen a tra cor si die ci g iorni dalla fortE' i1r1pr0ss ion e provata quando, prendendo un llagn o, ca ualmente s'avvide ch e ad entrambe l e ga nù>e yer so la partE> e" terna ,. i er a u11a piccola <'h iazza hianca ' tra della g ran dezza di una Yecchia m on eta da dieci centesimi. . ccortas i d i cio
della gra ndezza d i u11'attuale moneta da due lire, i peli di questa zo11a sono anch'essi affetti da discromia Yitiliginosa, come del r esto anch e i p eli corti d elle altre reg ioni prese. 5) .t\.lla r egion e dell 'anca di sinis tra troYansi raggruppate quattro l)iccole chiazze rotonde ciascuna della gra11dezza di circa m ezzo cm. di dia!netro (ftgg. 1 e 3). 6 ) Alla reg ione della scapola di sini stra altra cl1iazza d el dian1etro di 6 cm. di lungh ezza e 41/2 di lar•gh ezza (Ihi(}em ). 7) Alla r eg io11e d ell a scapola di destra chiazza del diametro cli 5 cm. di lunghezza p er 4 di larg hezza (Ib. ). Da quanto op1 a 110 narrato, questa &etnbrami una forma tipi ca di vitiligo e1notiYo; infatti in eguito a lla 'iolenta em ozion e pro,·ata s1 11otò l a com parsa 1 a picla delle chia zze y1tiliginosr nppena d opo 10 ~ 1 or ni d ~ n · accitl Pnt e tragir:o.
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SEZIONE PRATICA
La ragazza è sana e di valida costituzione scheletrica C·on discreto pannicolo adiposo, non ha avuto mai a soffrire di malattie di notevole entità tranne di una malattia esantemati ca (rnor-
FIG.
2.
bill o?' alretà di 4 anni. ~ulla a carico dei vari orga ni ed apparati. Mestruata a 12 anni e mezzo.
Saggiati i riflessi, pupillari, patellari, ecc., tutti
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(• .
FIG. 3.
il.'ispo11dono nor1nalme11te, così 1pure. la se11 ibilit<~ ge11eral e è normale. I.'esarne delle urine non ha lasciato ril evar e nulla di patologico. La siero-reazione cl i \\'assermann e di Heckt nonchè la sierodiag11osi di Sachs-Geor.g i hanno dato, tutti, esito n egativo. Sia il padre u omo di 52 anni cl1e la ma dre di 43 sono sani e r obusti e dichiarano cl i no11 •
aver m ai avuto a soffrire di malattie veneree, nè in entrambi esistono segni di una pregressa infezione luetica. Anche la sieroreazione di W~s sermann 1p raticata sul loro siero di sangue ha dato esito completamente negativ·o. Altri due fratelli maggiori ed una sorella minore di lei sono in ottime condizioni fisiche . Questo caso ritengo possa in parte raffrontarsi a quello dal Quej rat presentato nel 1922 alla Società Francese di Dermatologia e Sifilografia, con la rliff erenza che in quello, come dice lo stesso A., non fu tanto lo spavento, quanto il fragore di uno scoppio di granata con il su sseguente spostamento d 'aria che determinarono in una giovanetta di 13 a nni la comparsa di chiazze di vitiligo dopo circa 15 giorni. Il Quejrat stesso, infatti, dice che la scossa n ervosa fu d eterminata c1a fr ic ht s-hock (ch oc da fragore) preferendo egli questa denominazione a .quella degli Inglesi di sh.ell shoçk (choc da granata). Anche in questo caso, com e in quello d c-> J Quejrat, è da notare la disposizione simmetrica d elle varie chiazze con leggera a ccentuazion e alla parte sinistrél del corpo (chiazze alle anche, sopra il ginoccl1io, maggiori dimen sioni delle chiazze ollu. r egione d ella gamba e a quella della scapola ·d i questo lato) [vedi tavola clinica scl1ematica 1. Anche Darier ha riferito su la Prati.qu e Drrrnatologique, di un faccl1ino al quale un giorno essendo caduto sulla nuca un sacco dJ far ina ne provò oltre r.h e dolore anch e forte spavento ta111.o cla rirr1anElre .p rivo di coscien za per diversi giorni Eld in seguito a ciò dopo 8-10 giornj gli r omparvero al collo, al dorso ed al ;petto delle cl1iazze <Ji "'1 itiligo; così pure il Leloir cita il caso di un 1nuratore che avendo av·uto per disgrazia. sulla testa un secchio di acqua ,p erse la coscienza per un <JUarto d'ora, indi ebbe disturbi n ervosi vari c:he ctnrarono parecchio tem.p o ed anche in questi dopn 3-4 settima11e app ar vero delle chiazze di ,·itiligo al tronco e agli arti nonch~ una larga cl1iazza alla testa · accompagnata cla canizie. Comparando il mio ca so a questi, debbo fare le stesse deduzioni che già ha tratto il Quejrat varagonando ad essi il proprio. In questi due casi infatti oltre al fat.tor~ sparento ,.i è stato, quale causa deterrni nan1e del vitiligo, anche jl fatt ore traum a, m entre nel mio con1G ar1cl1e in qt1ello del Quej rat l'a0r.idente fu d o·vuto solamente alla violenta e1n ozione 1p1rovata, cioè al solo choc morale. BIBiLIOGRA.FIA.
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Q,UEIRAT.
d erm. e sif
Riunione della Società francese di ·J
9 f ebb. 1922.
Pratique d ermatologique, t. 40, p. 849. L ELOIR. Ré ch.erches Cliniques et ariatomo-pathologique.s s11r les affecttons cutanées d 'origine nerve~1 sP . Thèse Paris 1882, p. 38.
DAR!ER.
5~1 't
IL POLICLIN1CO
NOTE E CONTRIBUTI. B1·eve i·elazione sull'epidemia sca1·lattinosa occorsa a Ma1·ano-Eqno nell'agosto-dicem. bre 1924. Dott. LUPO PJClIEZZJ. A pjù di 10 anni di distanza dall'ulti1na epide,
n1ia di scar1attina che aveva col1pito quasi tutti i ba11lbini da 1 a 10 anni, una nuova grande epidemia si 1è svolta nel comune di Marana-Equo dall'agosto al ·d icem·b rè 1924. I primi casi si annunciarono gravi e fin dall 'i ni zio si 1previde facile il diffondersi d ella malattia per il manifestarsi di altri casi tra gJi i11ddvic1·ui giovani Ye11uti a contatto con gli ammalati. :\.vendo conoscenza -Oei vari t entativi di profilassi imm unitaria col vaccino preparato co11 i germi di Di Cristina, Caronia e Sjndoni, volli adottare il metodo, chiedendo alla Clinica P edriatica di Roma il vaccino, che mi venne prontamente fornito I bambini residenti nel comune al momen.to dell'epidemia e suscettibili di contrarre il contagio, 1dato l 'agglomeramento della popolazio11e, erano ·Circa 250, tutti _da 1 a 10 anni. Di essi avevo l a sicurezza matematica che nesSltno aveva precedentemente sofferto di sca~lat tina, p er cbè nessun caso si era più veriftcat0 in paese dopo l'ultima e})'idemia, e 'J)erchè qt1asi n essuno dei J:>am!Dini aveva trascorso un lungo periodo di tempo fuori del paese. Dal 15 al 20 agosto furono sottoposti alla vaccinazione .p rofilatttca 150 'ba1nbini, p raticando 3 iniezioni .i ntramuscolari di vaccino a giorni <l)t erni. Gli altri 100 bambini n on vennero v accinati, percl1è '.ho voluto procurarmi l)ii1 sicuri criteri di giu·dizio sull'azione ·d el vaccino lascia ndo in molte fami.gliP numerose tra i bambi11i vaccinati alcuni n on vaccinati. J,a vaccin azione iper se stessa non ·deLte mai disturbi notevoli, eccetto una lieve jnfiltrazio11e locaJe. olo in 12 casi notai dopo la 3a iniezione lie,re rialzo termico durato ~oche ore e lie,·e malessere. Ebbi -però a lamentare alcuni inconYeni e11ti per n0gligenza tecnica da parte di chi pra 1icò u11 certo numero d 'iniezioni. Trattavasi di persona non 's ufficientemente e.c;perta, d el ct1i aiuto purtroppo . dovevo avvalermi ~er cir costan ze locali . e e.be iper la deficiente asepsi 1provocò in 33 J)ambini profondi e vasti ascessi n ell e regioni iniettate. '\rssuno dc>i bamJ)ini iniettati da n1e personal11u' nt~ presentò ascessi. :'\t'> i 150 bambini vaccinati .:;i Phbero 11H111i fe .... tazi on 1 carlattinose ò ' inter1c;itù. di\ e1~a n <l i~ta . 1 1
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[ ..\xxo XXXII,
FA~C.
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za va1iabile da11 ·a \'Ye11uta Yaccinazione in 3~ ])ambini cl1e distinguo in 3 gruppi. Il primo gruppo risulta di 5 barnbini cl1e Yennero col1)iti ad u11 mese di distanza dall'ul ti1na iniezione di Yacci110. Si ebbero in essi 111anifestazioni molto lie,·i , con~istenti i11 febbre 111olto lieYe (37o.5-38o) durata 3 giorni, lie,·e arrossan1e11to e tun1efazione delle to11sille, ed esantema ancl1'esso di bre·ve clutata. seguito da desq11amazio11e. Tutti e 5 i ba1n).)i11i tra il 4° ed il 6° gio1·no di apiressia ritornnr~no alla vita abituale, senza alcuna complicanza ~ successione 1norbosa. Il 2° grupa::io di 9 bambini ebbe scarlattina dopo 2 111esi dall'ultima iniezione di ,·areino, in forn1a n1eno lieYe, e in 3 di essi si ebbe qualchf' complicanza (in 2 lieYi manifestazioni a carico dell'apparecchio res11iratorio, i11 11no Ye.rsame!1to peritoneale) ; ma tutti pervennero a guartgione. Il 3° gruppo di 20 bambini ammalarono dopo 3 mesi dalla Yaccinazione. Presentaro110 un quadro 1più grave, quasi idC'ntico a qu ello -dei ba1nbini non vaccinati; l1no, oprparten ente a famiglia tarata P er tubercoJosi, per\renne a 1norte, dopo a' er presentato angi11a i1ecrotica, versamenti articolari, ascesso lJrofondo ed esteso della coc;cin destra. Negli altri 19, -cl1e i)er,·ennero tutti a guarigio11e, · si ebbe come complicanza: in un caso pl eurite. in 4 casi nefrite, in uno otite. Debbo far rilevare come tutti i bambini del 2° e 3° grup.po (24 su 29) avevano, in seguito ad iniezioni suppurate come sopra 'ho detto, a <>cessi vasti e profondi. 1
I 100 bambini non ''accinati a111 rn alarono tutti e per lo più in for111a assai g·ra Ye. Di essi ne morirono 11: .1., con g r aY i 1nanifestazioni a11g1nose, 3 per scarlattina fu1 m inante (esit o l etalr in m eno di 48 ore), 1 co11 si11to1ni inen~ngei, 1 per empiema, 2 per nefrite. Si ·ebbero inoltre complicanze rPnali e snppuratiYe i11 un grande numero di casi. · Parmi 1poter d eclurl'e cla qu este osserYazioni che il yaccin o ottenuto d ai microrganismi della ~ca1lattina pro,roca immunità più o meno c111rntura. L 'imm11nità si è clirnostra ta persi5ter1te e sieura nel 1° e anc.11e i1el 2~ 1nese dalla Yaccinazinn :l; è scon1parsa in parecchi indiYidui dopo il :l0 mese, mentre è persi stila nel maggior nume1 o dei rasi dei Yaccinati anr:l1e al rli lì1 cli <p1c•,tn termil1e. In que. tn c!iYe1·~n durata dello stato i111rnuuit~1rio drbbo110 entrare certamente i11 g inn co fartori costitnzionali e non è escluso ancllr. 1; l1c uria certa influenza abbiano e~ercitato nell'ahbas ~ ar i poteri in11nl1nitari e 11el menoma1·0 rnziou e del ,-ac1·in n i pro1·1• ... .;;i . . . nppnrn tiY i a" r i<h:l n ta l1ne111C'
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IANNO XXXII, FASC. 17)
SEZIONE P RATIC1\
verificatisi, perchè ben 24 sui 29 dei bambini vaccinati che presentarono la malattia dopo il 20 e 30 mese dalla vaccinazione avevano avuto ascessi Yasti e profondi e di lunga durata. Si potrebbe obiettare c.h e in ;realtà di una sicura efficacia del vac.c inò non può :parlarsi data la percentuale elevata dei bambini infettatisi (29 su 150, escludendo le 5 forme fruste del primo grUIP:PO) .
P rese le cifre in sè, l'obiezione potrebbe aver •• ·valore, ina conside-randole comparativamen te a qu anto si è verificato nei non vaccinati della stessa epidemia l'obiezione non regge.. Trattasi infatti di epi.demia molto grave, cl1e decorre tra individui quasi tùtti recettivi,- per cui mentre constatiamo il 100 per 100 dei casi tra i non vaccinati. abbiamo appena 29 casi su 150 vaccinati, e questi stessi casi decorrenti in forma .p iù lieve e con mortalità minima (un caso di morte su 150 vaccinati, .dii fronte a 11 su 100 n on vaeicinati!). L'effetto del vaccino inoltre prende .ancora più risalto se confrontiamo la epidemia presente con l'epidemia svoltasi più di 10 anni 1prima. Furono ancl1e allora colpiti quasi tutti i bambini da 1 a 10 anni (circa 200) e si ebbe una mortalità elevatissima (30 su 200), oltre ad una elevata percentuale di complicanze. Concludendo, noi in base alla nostra osservazjone diretta, riteniamo che il vaccino preparato con i germi della scarlattina isolati da Di Cristina, Caronia e Sindoni, costituisce un'arma di ind11bbia efficacia nella profilassi della scarlattina, e che, opportunamente e razionalmente impiegata, potrà in ipratica ren dere gran.d i servizi nella lotta Gontro la grave infezione. Comune di Marane E·quo (Roma).
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gentile dottoressa M. B. Sindoni comunicazioni esplicative sull 'uso_ \iaccinai complessivamente settanta ragazzi. ' ' enti di questi non erano stati in r.ontatto dii-etto con' scarlattinosi ma erano in grande parte parenti di medici e farmacisti, esposti per necessità professionali a contatto con gli infetti. Vaccinai anche alcuni bambinj di persone di elevata situazione sociale, perchè questo servissè di esem- · pio e sprone. Gli altri cinquanta vaccinati fuxono tuttj bambini, fratelli e sorelle di scarlattinosi, tutti di famiglie di agri·coltori, 01p erai e m in atori di Casali Sumberesi, Casali Santale5i, S. Domenica, Carpano, Vines e Albona città. Nessuno di questi cinquanta bambini si ammalò di scarlattina sebbene la grandissima parte per dolorosa i1ecessità economica e di a.mbiente, dormisse nel letto stesso degli ammalati e gli altri, per lo meno, fossero assistiti, allattati, spesse volte, dalle mamme che dovevano curare i fratellini inf ern:ii. Qn esti cin qu anta vaccinati per età erano così distinti: al disotto di anni 1 • • N. 1 • • da 1 ann o a 2 5 • • 2 anni 4 . . . . 4 4 -6 8 6 8 . . 5 ))
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Notando che n essuno dei vaccina ti ebbe mai scarlattina perchè dal 1906 non c'era stata scar~ Ja,ttina n el comune dì _.\l•bonH. d' Istria e tutti i vac-c.in ati sono inferiori ai 18 ann i (tolta una signora forestiera vento·t tenne) ripeto, che nessurio '1raccinazione antisca1'lattinosa col vaccino di qt1esti cin quanta vaccinati ebbe ad ammalarsi di ~carlantina. del pl'Of. Caronia i~ un'epidemia di scarU110, Zt1stovich Tullio, ·d i mesi 2.1, figlio di Giulattina nel comune di Albona d'l st1·ia. ~eppe, falegname, abitante in Albona, vaccinato Dott. TOì\Iì\fASO LAZZARINJ' medico condo·tto. i giorni 10, 12 e 14 ottobre, dopo la za. iniezione ebbr v0mjto e diarrea, malgrado ciò lo vaccinai Nell'ottobre 1924 un'epidemia scarlattinosa si p er la 3a volta e do:po la 3a. iniezione non ebbe mani1festava improvvisa nella frazione comunale distt1rbo alcuno; ma dopo dieci giorni, mostrò i òi Casal i 1S umberesi fra i bambini della popola- . ~intorni di una leggera nefriote. Pro))abilmente z]one rurale. Il genio epidemico era grave ed già dal giorn o della prima vaccinazjo11e aveva accompagnato da tutte l e solite disastrose com- la nialattia in incubazione. La malattia, ~n ogr1i plicazioni. [ casi pullulavano e a poco a poco caso, ebbe forma aborttiva. a11cl1e nel centro di Albona ·d'Istr:ia e nelle· altre Un altro, ·Parenzan Riccardo, di anni 5, figlio frazioni comunali, ora qua ora · là, la ter-ri·bile di un fabbro del p·ozzo carbonifero di Vines, vacmalattja gettava nell'angoscia e nel dolore le fa- cinato i giorni 11, 12 e 14 gennaio, dopo la 3a. iniemiglie. zione ebbe un'eruzione cutanea senza febbre I) Mi rjvolsi subito alla Clinica P ediatrica di altro disturbo, tolto un leggero .p rurito. Ron1a , e con cortese sollecitudine il :prof. Caro·D imostrativo e tale, da tagliare la testa al toro nia mi !forniva vaccino antiscarlattinoso. e la a ogni obbiezione sul Yalore della vaccinazione 1
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IL POL1CLINIC0
[.i\NNO XXXII, FASC. liJ
antiscarlattinosa, è quanto bo potuto vedere nella porte ai bisogni dell'epidemia, tanti :poveri bamfamiglia Chiressi, al n. 102 di Villa Gi11rassini bini non dormirebbero il sonno dell'innocenza di S. Dom enica di .i\lbona. • nei cimiteri rurali, e tante desolate mamme noll Q•1i sono chiamato il mattino del 6 dicembre li piangerebbero nelle tristi sere. 1924 e trovo una p overa giovinetta di 12 anni Da1 prof. Caronia io ho ottenuto più che il moribonda. Tl fratello Antonio, di 18 anni, è ini- 1possibile; a lui eci ai suoi gentil.i collaboratori natore e lavora al pozzo carbonifero, non posso Yadano colle mie grazie, dall'estremo confine quin<li vaccinarlo. Una sorella, vigoroso. contadioriental e della Patria, la gratitudine dei genitori nella. di 16 anni, Maria, per pudore sra1ppa; un e il sorriso d ei figli. altro fratello, Giacomo, di anni 14, si ribella ed .l\.lbona d 'Istria, gennaio 1925. • è i1npossibile vac·cinare nemmeno lui. Invece i fratelli più piccoli, Emilio, di. anni 8, ed Albina, PRATICA . di anni 10, si lasciano vaccin are. Ebbene, questi ùue rimangono sani, ·Giacomo ed .\ntonio si a1nOSPEDALI RIUNITI DI S. GIMIGNAJ-10. n1a1ano di forme gravissime e rimangono in vita per miracolo e la .p overa Maria muore dopo poSu di un nuovo metodo di trattamento di r hi giorni di malattia. alcune forme di a1·t1·ite pu1·ulenta del Dunque? dunque: i più grandi, i più forti, i ginocchio. ;>tiJ Yigorosi, i 1 pi1ì r efrattari non vaccinati, st Dott. RENATO :\10STI, libero docente e chirurgo. itinmalano e muoi~no; i più piccoli, i più. deboli e più suscettibili alla scarlattina vaccin ati, riUn caso di artrite purulenta del ginocchio trat111ar1gono sani. tato, con esito felice, dal prof. Salieri mediante Io scrivo per i colleghi quello cl1e h o provato, ]'artrotomia esterna, svuotamento del liquido pu' 'isto o vissuto. Il mio giudizio di semplice merulento, toeletta della cavità, istillazione di uria dico condotto è: fiala di argento colloida.le e sutura a strati della 1) La va ce:ir1azione prqfilattica col vaccino an· ferita chjr·urgica senza drenaggio, pu·b blicato in tisc!lrlattinoso del prof. Caronia è mezzo .CJi proquesto stesso giornale (anno XXXI, fase. 45', wi filassi certo contro la scarlattina, malattia rtisaind11ce a rendere noto un m etodo ancor pjù semstrosa, cJ1e non ha terapia specifica, nè aveva .p lice e facile, ed ugualmente efficace, da me flnor.q val ido vaccino profilattico. Di cinquanta adottato da diverso tempo in tre casi di gonarvac<"i1la1i n elle p eg.g iori condizion i d'ambiente, di trite pur11lenta. igiene e di promiscuità, nessuno si è a1nmalato Il rjsultato addirittura brillante che con esso io 110 potuto conseguire nei tre casi finora trattati, cli scarl a ttina; la sua tecnica v eramente alla portata di tutti, 21 I .a vaccinazione antiscarlattinO$a del pro1. tanto che può essere eseguito senza incon venienti c:aronia è senza pericolo alcuno; anche nella pratica dj condotta, giustificano pie3) L.a va.ccinazione antiscarlattinosa del prof. namente questa mia breve nota, che non ba alCaro11ia 11a lo svantaggio miriimo, di fronte al cuna pretesa di priorjtà, sebbene non mi consti valore massimo, di doversi ripetere tre volte, e che il metodo sia stato già da altri id.eato ed ciò rappresenta una ·difficoltà non lieve per il attn:-. to. medico rurale a disagiate ,c ondizioni di · viabiEspongo senz'altro in 1poche parole le storie clilità <' con gra11di distanze. Ma a me, che $apevo niche dei miei casi. il valore della vaccinazione, leggera era la via e lieto l'animo, jperchè sicuro, ne sapevo il risulCASO I. - R ... C... , di a. 14. da S . Gimignano. tato, 11è 1nai mi sentii .p iù fiero nella mia pro· Circa 20 giorni prima d el suo ingresRo in Ospefessione. dale sembra che il paz. ab'bia riportato, cadendo, u11 lieve trauma al ginocchio destro. Il giorno Questo doYersi r1petere tre · volte l'iniezione ha appresso fu costretto a m ettersi a letto perchè il anche uno svantaggio che dirò tattico perr.hè alla ginocchio si era fatto m olto dolorabile e si era 1 pri1na ' 'accinazione il bambino si presta ' ole11tnmefatto in modo b en visi.b ile. Ben presto insorse ti eri, alle alt1·e si ribella e cer ca di fnggir'). a11cl1e uno spiccato movimento febbrile e nel tempo stesso il dolore locale si rendevn se1npre più !l"he i parenti, non intelligenti, o intelligenti, intenso. i11a ron colti, si lasciano influenzare dagli strilli Trasportato in Ospedale, trovo all'esame obietdei ha1nbini, e ciò r ende più difftcilP l'ope1·a del tivo: condizioni generali discrete; ten1peratura 111cclico; 38.2; l'arto inferiore destro è in atteggiamento di leggera flessione della coscia sul bacino e della 4' e il vaccino antiscarlattinoso del prof. gam•b a sulla coscia; il ginocchio è tu1nefatlo, un :nronia, fosse stato a mia disposizione Slltiito, e po' arrossato, dolenti~~i1110 ai più lieYi movimenti in ~11fftciente qua11tità, e lo tato aYe~ e r esn posatti,·i e passi,·i; abbondante yersamento endoarticolare. ~ibi!e la sua produzione e distribuzione in rap-
DALLA PRATICA PER LA
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[.t\NNO
XXXII,
FASC.
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Con una puntura esplorativa estraggo dal cavo articolare del li·quido fluido , puriforme. Inizio subito il seguente trattamento: infiggo ne11·articolazion e, in corrisponden za del fon1ice laterale esterno, un sottilissimo trequarti e la scio d efluire all'esterno tutto il liquido contenutovi; quindi con una siringa da 10 eme . attraverso il trequarti inietto n ell'articolazion e altrettanta quantità di etere solforico; tolta rapidamente la siringa chiud.o con un dito il trequ~rti e lascio permanere l'etere nella cavità articolare per qualche secondo. ìFrattanto l'articolazione wp pare notevolmente distesa, anche in corrispondenza de'l poplite e dà su ono timpanico alla percussione. Il paz. prova all 'inizio vivissimi dolorj al ginocchio, che però si calmta no quasi su bito. Libero quindi l'apertura dal trequarti e con forte getto l'etere insieme a gas vien e espulso all'esterno. Ripeto la stessa manovra una seconda ' 'Olta ed infine immobilizzo l'arto in una doccia metalltca. Già la sera stessa la temperatura si era ab·b assata e notevolmente dirr1inuiti i dolori articolari. Al secondo g1orno rinnovo il trattamento; noto che il versamento n on si er a affatto r iprodotto. In terza giornata, apiressia. L'articolazione è asciutta, in dolente. P rolungo l'immo·b ilizzazione p er altri 10 giorni. .Dopo soli 14 giorni di degenza l'infermo può lasciare l'Osp edale completam ente guai ito, con risultato anatomico e funzional e perfetto. 1
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II. - E ... M ... , maritata, di a. 43, da S. Gimignano. Narra che una diecina di giorni pri111a, mentre si recava al lavatoio con un carico di p anni sulla t esta, percorrendo un ripido sen tiero scivolava e batteva a terra col ginocchio sinistro piuttosto violentemente. La paz. proYò subito u n dolore fortissimo all'articolazione che le impedì di proseguire il cammino. Trasportata alla propria abitazione, notò che in poche ore il ginocchio era quasi raddoppiato di volume e che anche il dolore si era fatto più intenso, no11ostante l e applicazioni fredde locali. Il giorno dopo cominciò pure un lieve moviment.o febbrile che si fece ' ria via ~e m·pre più accer1tuato, per cu i, persistendo la tumefazione del gin occhio e non accennando il dolore a di rn inuire, la paz. si d ecise a venire in Ospedale. Trovo l a donna in stato di grande sofferenza per dolori Yiolenti al ginocchio sinistro, con temp eratura febbrile (38.6); n egativo l'e5ame dei grandi appa.rati organ ici. Il ginocchio sinistro leggerr!\ente flesso, appare notevolmen te ingrossato ed arrossato, dolenti ssimo alla palpazior1e ed ai movirnenti, coi segni ùi un abbondante versamento endoarticolare. Pratico una puntura esplorativa colla qu ale estraggo del li quid o ematico-pu rulento. ..\dotto senz'altro anche in questa paziente lo stesso trattamen to eseguito n el I caso. Dopo soli 4 lavaggi coll 'etere ottengo apiressia, compl eta scomparsa ·del versamento e del dolore e r estitutio ad integrum funzionale. CASO
E ... E ... , di a. 56, vedova, da S. Gim1gna no. I preceden ti anamnestici, in questa malata, fanno rilevare che essa è da qualche tempo soffer e11te di una •p iodermite alla gamba sinistra. Fu C\Olo tre giorni prima che essà fu colta irnprovvisamen te da febbre elevata e dolori al ginoccl1io sinistro. Venuta alla mia osservazion e trovo: temperaCASO J1IJ. -
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SEZIONE PRATICA
tura alta (39.1), subdelirio, polso molto frequente m a ' 'alido, respiro un po' superficiale è dispnoico. Alla garnl>a sin istra, eczema impetiginoide assai. esteso; ginocchio flesso, tumefatto, d olentissimo, con evidente versamento, che una puntura esplorativa fa riconoscere di n atura purulen ta. Il giorno stesso dell'ingresso facci-0 un primo lavaggio con 20 eme. di etere. Ripeto lo stesso trattamento tutti i giorni per la durata di una setti1nana. Seg11i di un ben deciso miglioramento nor1 si mar1ifestarono che dopo il terzo lavaggio. La febbre cadde per lisi, il ginocchio lentamente si detumefece, scornparve il d olore locale, il versamento più non si riprodusse. Quando il processo flogisttco parve C·omp1etarnente spento, iniziai la rieducazione d ell'articolazione con movimenti passivi e attivi; cion onostante residuò un certo grado di r igidità articolare con limitazione del inov1mento di flessione. 1
L'ottimo risultato da me conseguito nei tre casi su esposti mediante un trattamento semplicisc;imo, ~P Ja i1n lato n on può essere ascritto ad una pura. casualità, non deve d'altra p arte autorizzarn1i, perchè basato per ora su di una statistica troppo esigua, ad elevarlo alla dignità ed importanza di metodo di elezione, di infallibtle efficacia, in tutti i casi di artrite p urul enta del g1nocchio. Bisogna, com e sempre nella nostra scienza, distinguere da caso a caso. Di fronte a casi di artrite purulenta acuta ed acutiss1ma, c0n fenornen i sett1 ci locali e generali impon enti, nei quali solo l 'inter vento chirurgico immediato p uò avere ragione dell'infezione, si devon o p orre ql1ei casi a t;arattere più mite, a virulenza attenuata, a decorso subacuto, che ricorron o più frequentemerite n ella n ostra pratica. :B a quest'l1ltimo gruppo di casi che a me pare di dovere restr1ngere l'indicazione del m etodo proposto, seb·h ene la mia terza osservazione possa far pensare ad in.dica zioni anr.he più ampie. Ma pur ristretto alle forme lievi, st1bacute di artrite purulenta, il trattamento che io consiglio non può non imporsi ugualmente all'atten zione dei cl1irùrgh1, inquantoch·è con esso i1 più delle volte può evitar si l'intervento operativo che, chiunque abbia un po' di pratica in questa branca della chirurgia, sa quanto sia inr.erto nei suoi risultati immediati e r emoti. L'artrite purulenta del gin·occhio, in particolar 1nodo, è fra le tante lesioni settiche di spettanza chirurgica quella che più delle altre mette a dura prova la pazienza e le risorse del ch irl1rgo. E la g-uerra p assata ce n'ha forniti purtroppo infiniti esem pi! Infatti se J'artrotomia classica foss e sempre sufficiente a domjnare la sepsi articolar'e, allora non vj, "arebbe ragione di dolersene. Ma invece n on è cos]. Molto spesso, anche tenendo le in cisioni pararotulee molto ampie, essa si dimostra insufficiente: il ristagno è inevitabile.
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IL POLICLINICO
Io credo che la ragione sia da ricer carsi n el fatto cl1e nonos tante le due incisio11i laterél l i la ca \·ità articolare è solo virtualmente aperta, in quanto il lungo lembo cutaneo-rotuleo, che in con seguenza delle incisioni stesse viene a formarsi, conservando ai due estremi la sua normall:l continuità col tendine del quadricipite e r ol tendine rotuleo, e rimanendo per ciò in tutta ' la estensio11e fortemente applicato .contro la OiP'" posta superficie intra-articolare, impedisce il forrnarsi di una vera cavità reale in cui il drenaggio potrebbe veramente funzio11are. Per cui chiunque avrà potuto constatare questo inconveniente , che fin dal giorno seguente all'artrotomia, in conseguenza delle aderenze già contratte dal lembo, la cavità articolare si è trasformata in tanti distinti canali quanti sono i drenaggi applicati: onde ritenzione che rende necessaria quasi ad ogni medicazione lo scollamento del lembo. Fallendo così spesso al suo scopo l'artrotomia semplice, classica, si è cercato di apportarvi delle modificazioni o di sostituirla con altri procedimenti operativi. Ricorderò i principali. Alle incisio11i laterali si è associata l'a.perturn rlel c11l di sacco sottoquadricipitale nel suo punto più elevato, oppure l'apertura del recesso retrocrociato ,d ella sinoviale m ediante una o pi1ì incisioni condotte attraverso il poplite. Jab oulay ha proposto invece di incidere soltanto ed ampia1ncnte il cul di sacco sottoqu adri-cipitale e di disporre p oi l'arto in una p osizione fortemente inclinata. Fieux consiglia al contrario la marsupializzazion e della sinoviale mediante una incisione crociata praticata in corrispondenza della p::i.rte pi1ì prominente della estroflessione superiore esterna ò el g inocchio. Bougot e De La 1Rue hanno indicato per l'artroto1r1ia d cl gi11occhio la via transrotuleR che oltre a scoprire b en e la cavità articolare nella sua massima estensione, m ediante l'emisezione ·della ro tula in senso ' rerticale, assi•cura a11cl1e il ·drenagg io e non è mutilante. Alcuni chirurgl1i poi alle incisioni artrotomicl1e laterali preferiscono l'arh·otomia a lemb o cutaneorotuleo, con incisione ad U, associata . come io ebbi occasion e di proporre, alla trazione perman ente del le1nbo stesso onde evitare l a sua r etrazion e \rerso l'alto. Il Lerda a questo tip o di artrotomia a sso ciò la dislocazione: o d evia zio11e assiale temp oran Pa ·'11}i rapi articolari. l~ i i· ordcrò per ultin10 il m etodo d el \\' ille111s c11e con siste nelle solite incisioni laterali sen za dre11agg io e nel ottoporr e l'articolazione, :ftn dal prin10 ~iorno. u n10Yi111enti passi\·i ecl a tti\·i on de rac il i tare e a ~ i curare lo scolo d el pus.
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(.i\N)fO XXXII, FASC. 17 J
Come s] vede dt1nque, molteplici . sono i procedirr1enti operativi proposti per il trattamento del~ l 'artrite purulenta del ginocchio, segno è che nessuno di essi all'atto pratico ha soddisfatto pienamente. Per cui non sono infrequenti i casi nei quali all'aTtrotomia, con qualsiasi modalità eseguita, è duopo far seguire la resezione dei capi articolari, onde por argine alla sepsi locale e generale con una sicura fognatura, e quando ari~ che questa si mostri ormai insufficiente, l'amputazione della coscia resta come ultirna Ti :;orsa. Se il procedimento da me ideato ed eseguito, che alla semplicità di tecnica accoppia una assoluta innocuità, servisse non dico a sostituire in tutti i casi l'intervento chirurgico ma solo a ri. durre il numero d elle artrotomie il cui esito, come abbiamo visto, costit11isce bene spesso una grande incognita, io credo che il problema curativo del1'artrite purulenta potrebbe ritenersi veramente avviato verso una soluzione soddisfacente. Nella peggiore delle ipotesi, anche a parità Cli risultati, esso dovrebbe sempre preferirsi, se non altro come pri1no tentativo, perchè in ca~o favorevole verrebbero evitate ai malati quelle lunghe ·degenze ospedaliere e quelle intermi11abili suppurazioni che seguo,n o all'intervento operattvo e che sono causa di tanta debilitazione fisica ed... economica, e sarebbero risparmiati quei gravi postumi opeTativi che dall'ancl1ilosi possono giu ngere fino alla mutilazione. E cosa ovYia intendere con quale m eccanis1no agisca il lavaggio coll'etere nell 'artrite purulenta. I~ i11 virtù del suo grandissimo potere antisettico, reso a11cor più energico dal fatto che esso vien e a svolgersi in una cavità c!1iusa, potere antisettico che n on si limita, com e quello di quasi tutti i disinfettanti, alla superficie d ei tessuti, 1r1a che penetra anche 11ella profondità di questi, eh~ il pr oce$SO infettivo articolare vienP debellato, quando n on sia del tutto eccezionale la sua virnlenz&. Nessun altro antisettico, al pari d ell'eteYe, sarebbe capace di raggiungere, p er la sua proprietà penetrru.1te e diffus i,·a , tutti i n1eandri. rutti i recessi dell'articolazione d el ginocch io e p ortare oYunque il uo potere battericida. E per questo che l 'eter e Ya acquistando sen1pre più terr eno nella profilassi e n el trattamento della peritonite, perchè la pratica ha ormai p otuto chiaramente di1nostrare cl1e alla innocuità per la siero sa esso accoppia un energico poter e antisettico, p er1nettendo cosj cli raggiunger e in una forn1a rnorbo a 1g1a\·i, ·inta, qual'è la peritonite, dei ri:. sul lati veran1ente sodd isfacenti , quali non ci è dato di con seguire co11 u ess u11 al tro metoilo. Io stesso ho da registrare in p1 opo ito qualche caso \·er.:in1ente c:;orpre nd en t e~ 11 suo 1: o proftln tt ic·o pui è, secondo 111e. fuori
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di discussione. La mia esperien za, basata ormai su varie centinaia di laparotomie, mi fa a5serire in modo categorico cl1e, avendo cura di lavare abbondantemente il ,p eritoneo con etere là dove 1a natura dell'intervento ha determinato o ci fa solarr1ente so~1pettare l'inquinamento della sierosa, la periton~te viene sicuramente evitata . A questa c·onclusione del resto io ero g·ià arrivato, .p rima ancora ,c he nella 1pratica clinica, in uno studio sperimentale che risale al 1915 e che fui uno dei ptimi a compiere sull'importante argomento. La tecnica del lavaggio coll 'etere nell'artrite purulenta del ginocchio è semplicissima e non può dar luogo ad alcun inconveniente, a patto • però che vengano osservate alcune prerauzioni indispen sabili. Ecco come io iprocedo. Assicuratomi con una puntura esplorativa di avere che fare con un versamento purulento, e stabilito che la gravità ed acutezza della ~orma non richiedono un intervento chirurgico jmmediato e radi-cale, penetro c·on un trequarti sottiljssimo o con un ago da puntura esplorativa i1or1 molto grosso nella cavità articolare in 11n .p unto in cui tra questa e la pelle esiste l1no spessore più sottile di parti molli e cioè nel fornice laterale esterno a livello della parte media della rotula e subito al disotto del margine di questo. Lascio defluire il pus, facilitando la sua uscita coll'aspirazio11e per inezzo di u11a grossa siringa P colla compressione moderata sui c11l di sacco della sinoYiale. Vuotata l'articolazione, vi inietto 10 eme. di etere e ve lo trattengo per qualche secondo, ten endo chiu so l'ago o colla siringa stesc;a che ha servito per l'in,iezione dell'eterP o con un 1
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dito.
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SEZIONE PRATI CA
Lasciato quindi libero l'ag·o, faccio fuoriuscire l'Ptere insierr1e al gas cl1e ùa esso si è sprigionato nella cavitù articolare. Rip eto il la,raggjo per due o tre volte di seguito, ogni giorno. Uno stretto bendaggio del ginoccl1io insieme alla immoùt lizzazione dell'arto completano il trattamento . Una prjma precauzione da osservare è di cer, rare di non lasciare dopo l'ultimo lavaggio che quantità piccole di etere nell'articolazione. r:altra 1nolto più importante è di infiggere l'ago perpendicolarn1ente al piano cutaneo e non in direzione obliqua, in modo da stabilire tra foro cutaneo e foro della sinoviale un perfetto pn.ral• lelismo. In ,questo in odo è reso possibile al gas di eteYe cl1e continua p er un po' a svilupparsi nell'articolazione e che trascina seco inevitabil111ente del materiale settico, di uscire liberamente al, l'esterno. Altrimenti, se ·quel parallelismo mancasse, avverrebbe che il gas ed i liq11idi da esso trascinati infiltrerebbero più facilmente le parti
inolli sottocutanee, dando luogo a fatti flemmon osi .p eriarticolari che complicano gravemente il quadro morboso e che esigono un trattamento operativo. .così accadde a me in un caso in cui, essendo appunto sop ravYenuta tale complicazione, dovetti interrom1)er e il trattamento coll'etere ed interve- . nire con larghi sbrigliamenti e insieme coll'artrotomia. Dicembre 1924.
SUNTI E RASSEGNE. FISIOPATOLOGIA .
La tensione ca1·bonica alveolare nel sangue nella p1·atica medica. (\V. .i\.RNOI.DI. Deutsche ~led. Woch., n. 41, 1924).
Il metodo di Fridericia è basato sullo stesso p-rincipi.o ielel metodo di Ha1dane, il quale misura direttamente il contenuto in acido carbonico del!' aria alveolare aperta. Il sangue più ricco in acido carbonico scorre dal cu ore destro al polmone, dove ha luogo un rapido scambio di gas fino a che si stabilisce uno stato di equilibrio fra sangue ed aria. Il contenuto in acido carbonico libero del sangu e che attraverso le ve11e p olmon ari
ritorna al cuore sinistro sta dunque in equilibrio col contenuto in acido carbonico dell'aria alveolare; perciò esaminan·do secondo il rnetodo di Haldane il contenuto in acido carbonico dell'aria alveolare si ottengono dei dati che corrispondono al contenuto in acido carbonico del sangue delle vene polmonari, ,clunque del sangue arterroso. L'autore determina il contenuto in acido carbonico dell'ultima porzione dell'aria espirata, porzione che corrispon·de per la sua composizione all'aria alveolare. L'app arecchio che serve alJa determinazio11e è sernplice, cornposto di un tubo acl l J fornito di robinetti a diverse vie e graduato in una sua porzione. L'acido carbonico viene fatto assorbire da una soluzion e di .p otassa caustica, viene quindi dc:>terminata la diminuzione di , ·olume subìta dall'aria complessiva. La determinazione della tensione carbonica del sangue arterioso ottenuta con tale metodo ha notevole importanza clinica. Nell'organismo esiste' uno strato di equilibrio la bile fra le valen ze acide e le valenze basicl1e; la deterrninazione della tensione carboni ca 11el sangue arterioso svela ogni alterazione in questo stato di equilibrio. Se penetrano 11el sangue delle valenze acide, la reazione attuale del sangue rimane quasi invariata, vengono però legate in parte le sostanze alcaline che perciò non .p osson o 1
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più legar~ l'acido carbonico. L'acido carbor1ico nomeno di Argyll-Robertson. Più '?-tile riesce lo che per tale ragione rimane allo stato libero studio del comportamento di quegli stimoli i'l\e viene rapidamente eliminato attraverso i polmoni arrivano al nucleo dello sfintere pupillare dal per cui diminuisce la tensione carbonica del labirinto anzichè dalla retina. In condizioni norsangu-e, la tensione aumenta in vece se penetrano mali la stimolazione vestibolare provocata con nel sangue delle valenze a~caline. Perciò la ten- · la rotazione del corpo dete_rmina una rniosi sesione è bassa negli stati di acidosi, alta negli guìta da midriasi. Megli individui che presentano stati di alcalosi. L'equilibrio fra acidi e basi vieil feno1neno di Argyll-Robertson, talvolta le pnne anche regolato dal centro respiratorio. Se pil le reagiscono a questo sti1r1olo vestibolare rne11l'eccitabilità di tale centro aumenta basta una tre 11.on reagiscono allo stimolo ottico, altre volte lieve concentrazione di joni acidi per aun1entare esse i1on reagisco ~o nè a quello vestiholare nè a la ventilazione .p olmonare quindi l'eliminazione quello ottico, e altre volte ancora reagiscono alcarbonica; la tensione carbonica quindi diminui- l'uno e all'altro stimolo da un lato solo e non reasce. Al contrario la tensione aumenta negli stati giscono a nessuno .d ei due stimoli dall'altro lat-0 . I di diminuita eccitabilità del centro respiratorio. casi in cui le pUJPille reagiscono allo stimolo vestiMolto più lentamente .è in .grado di regolare ibolare e non a 1qruello ottico si sipiegano facjlmerite l'equilibrio fra acidi e basi il rene: esso regola 1percllè anohe in ·condizioni normali lo stjmolo vel'equilibrio eliminando dei fosfati primarii e sestibolare eccita l a p11pilla in modo più intenso condarii. L'organismo regola anche con altrj mecr.he 11011 qnello ottico. Il comportarnento dello sticanisrr1i l 'equilibrio fra acidi e basi: con la molo vestibolare e di quello ottico negli altri casi inaggiore o minore formazione di ammoniaca n el dirr1ostra come 11on si possano reggere queile teofegato dall'urea, con l'eliminazione gastrica di rie che cerc,a110 ·di localizzare la lesione che di\ acido cloridrico e con l'eliminazione intestinale luogo al fenomeno di Argyll-Robertson nel segdi sostanze alcaline. Diversi stati determinano mento afferente nè in quello efferente del rifles5o una diminuzione ·della tensione dell'acidÒ carbo- .p11pillare. La teoria che finora poteva spiegare nico ; si osserva una tale ·diminuzione in seguito tutte le manifestazioni che accompagr1ano il fenomeno di Argyll-Robertson ammetteva una leall'e~pirazione forzata nell'estate, in s·eguito alsione d ella sostanza grigia ventricolare nella vil'irradiazione solare in montagna, i1ell'inaniziocinanza del nucleo dello sfintere; è però difficile ne, nella gravidanza, durante la mestruazione, in ammetter€ una lesion.e della sostanza grigia venseguito a vomito éon aci.do, in seguito a past~ tricoJ are così estesa da interessare anche le fibre ricchi in carne e poveri in idrati di carbonio, in che porta110 gli stimoli al nucleo dello ~ftnte1e seguito ad astinenza idrocarbonata, in seguito dall~ parte ventrale (stimoli provenienti dal faa deficienza di ossigeno, in seguito a paratiroiscicolo longitudinal e posteriore e stimoli inihitori d ectomia, dtu'a11t e la nefrite scompensata, dunella reaz io11e dolorifica). rante la dispnea cardiaca, durante . l'osteomalacia, la febbre , l'acetonuria, il carcinoma, il co111a ·La lesione che forma il substrato d el frn01nen0 diabetico. Si osserva invece un aurr1ento della di .t\rgyll-Robertson, non si può dunque locaìiztensione carbonica nell'inverno dt1rante il sonno, z-n.r~ nè n el segmento efferente del riflesso pudurante alcuni stati di paura e di dispnea, dopo pilla r e ottico nè nel segmento afferente, rispetti· secrezione gastrica cloridrica e vomito acido, du- va111ente i1el neurone interposto tra il tratto rante la stenosi pilorica, durante la digestione . OF1Jco e il nucleo dello sfintere; si potrebbe ir1vece cloridrica, in seguito all'alimentazione vegetaammettere una lesione della sinapsi tra le due rian a, in seguito alla respirazione di acido carparti delr arto rifJ esso. Quelle proprietà carattPbonico, durante la .d ispn ea. 1pol1nonare, l'enfisema, ristiche cl ella conduzione per archi riflesc;i a dif · l'edema da stas1, la pleurite estesa, la bronchite. ferenza dj quella per troncl1i ner,rosj si spjegano , POLLITZER. rol fatto che nel primo caso lo stimolo nel suo passaggjo dall'uno all'altro neurone de\1 e passare SEMEIOT~~A. attravers0 la superficie limitante di due me?'.zi ~emil1quldi: questa superficie separante n co1alocalizzazione del fenome110 di A1·gyJI- mata sinapsi. Un blocco della sinapsi spiegherebRobe1·tson (specialmente in base al com- be l)ene la cessazion e degli impulsi provenienti po1·tamento della 1·eazione pupilla1"e ve- cltre che dall'ottico, dal labirinto, P spie;h~rPbbe anche la possibilità dell'unilateralità di questa tibola1·e ). cessazione. In tal caso dovrebbero ce~$are anche (E . . \. SPIEGEL. lVi erier klinische ivoch., n. 8, 1925). gli :rnpulsi provenienti dalla corteccia o dal corpo ~è l 'esperienza clinica nè i reperti anatomo-istos11btalarnico, impulsi che normalmente inihiscono logici riescono a spjega1·e sufficientemente la localizzazione dell'al terazione che dà luogo al fe- il tono dello sfintere. Il blorr·o clrlla si napsi spie·
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ga anche lu mancata dilatazione della pupilla in segu ito a stimoli dolorifici in casi di ..\. rg)~lJ-Ro bertson. Naturalrnente la separazione del 11ucleo dello sfin tere dagli <3timoli riflessi e dai psicoriflessi che n ormalmente ad esso affluiscono deve determin a r e lu cessazione della agitazione norn1ale tiella pupilla. In questi casi difatti la pu. pilla è quasi immobile. La supposizione di u11a les i011e del la sinapsi tra le cellule del nucleo àello sfintere ed i neuroni afferenti è in grado di spiegarP tu tti i sin tomi che accompagnan o il f~nomeno di Argyll-Robertson. POLLI TZER.
MEDICINA . •
Le disti·ofie della pube1·tà. {P. l.-EHEBOULLET
e
BOULANGER-PILET.
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SF.Z!ONE PRATICA
Paris médical,
viduo è tutto garnlJe, secondo l 'esipressione popolare. Si osservano spesso deforrnazioni de11e estremità; rnani e piedi ap1paiono molto sviluppati spec ial1nente in Junghezza. In vece il torace rimane stretto, la testa sembra troppo piccola, il peso è insufficiente, la rnagrezza frequer1te e, n ell'insieme, s.i ha un'impressjone di fragili tà. La cir colazi one è difettosa, le mani sono violacee, fredde, traSipirano facilrnente, i piedi urnjdi, soggetti ai geloni. Vi sono distu rbi cardiaci, consiste11ti speciaJrnente in 1palpitazioni e l jeve angoscia precordiale, la tension e arteriosa è bassa. Si hanno inoltre disturbi respiratorii con dispnea fa cile, piccola tosse abituale, associati a ptosi epatica renale gastrica. Frequ enti i disturbi digestivi, l'albuminuria ortostatica. Il carattere si modifica, il lavoro intellettuale diventa tal volta impossibile, i soggetti si lagnan 0 di f f (lq'l.lenti falee L' evoluzione puberale delle funzioni ge~itali se1nbra ritardata ; nell e i:agazze, le mestruazioni sono assenti od irregolari. I n molti casi .. poi, dal com1plesso dell'esame si l1a l'irnpressione di uno stadio pretubercolare elle viene escluso d al decorso e dall' esarn e completo cli11ico e radiologico. Caratteristico di queste ·distrofie è il f.:ittu che esse sono passeggiere; salvo la statura, tutto il resto, ·dopo un certo riposo fistco ed intellettuale ed un'alimentaziope regolata, rientra nell'ordine, mentre lo sviluppo genitale si cornpie. Qualch e volta però, questi individui r imangono a lungo delicati e fragili. Le distrofie a predominanza adi1posa , vere obesità della .p ubertà, si osservano, di •pr~ferenza nell~ ragazza, da 15 a 18 anni. In certi cac;i, si tratta di obesità .p repuberali, transitorie, che si attenuano alla comparsa delle .r egole e 1poi svaniscono; altre volte, il sovraccarico adip.oso è 1più stabile e costituisce l ' inizio del1'0besità progressiva che troverà il c;uo pieno svilup.p o all'età adulta. In un'altra varietà, che è la più importante, c'On l'obesità coesistono un perturbamen.to genera.le della nutrizione e dei disturbi nella sfera genitale, realizzando così la \5indrorne 'adiposo-geo i tale. L'udi positù compare .p rogressivamente o rapidan1ente; talvolta ,g eneralizzata, i al' altra localizzata all'addome, alle anche, alle natiche. Qnando sj tratta di un maschio, ciò che è raro, esso assume l'asipetto eunu.c oid e. L'obesità può interessar e tutto jJ cor1po , invadere la fa ccia, il collo; spesso ha una predilezione {Per la faccia, il torace, l'addome e la radi-ce deglj arti, lasciando imrr1uni le estremità che .appaiono sottil i, esili, in contrasto con l' obesità troncul~re. Sono costanti i disturbi genitali , m estruazioni tard·ive, scarse, irregolari, ql1alche volta soppresse. 1
1 novembre 1924) .
I disturbi della crescenza, dalla nascita fino al cornpleto sviluppo, sono frequ enti e le distrofie c h e 1per tal modo si r ealizzano, provengono da cause molteplici, hanno aspetti clinici varii ed esigono terapeutiche differenti secondo i casi. Esse sono state ampiamente stu<liate per i prìrnt anni della vita, m ettendo in luce il fattore deriva11te dalle malattie infettive, dai disturbi digestivi, dalle rr1alattie endocrine mentre risultano ' I 1neno ~l1iare e tuttora indecise qu elle distrofie che s1 manifestano verso gli ultimi !Perioò.i della -crescenza. La pubertà, o meglio, il per io.do puberale, costituisce èosì l'oocasiO'Ile 'cti 1distu'!'bi distl'Ofi·Ci che meritano tutta. l'attenzione. Quando si esamina un certo numero di ragazzi al periodo puberale, si vedono emergere fra , loro due tj1pi principali, quelli troppo grandi e quelli troppo grossi, i primi, di solito. fra i maschi, i secondi tra le femmine. I t ipi, del resto, .p ossono combinarsi fra loro; ma cionon ostante, in com.p lesso le distrofie del periodo pt1berale possono dividersi in quelle a predorninanza ossea o staturali ed in quelle a predorninanza adiposa o 1p onderal i. Nella grande maggioranza dei casi, le distrofie a predominanza ossea .si esplicano con 11n'iJpercrescenza la quale non è che l'esagerazion e di un processo fisiologico normale, la Stpinta d i crescenza. Come quest'ultima, può essere semplicemente transitorio , più raramente, invece, è l'inizio di un disturbo che continua a sv olgersi nell'età adulta. I.a distrofia degli adolescenti, ··da tenersi ben distinta dall'acrpmegalia -e dal gigantismo, è caratterizzata dall'ipertrofia staturale; i ragazzi, di solito, da 14 a 17 anni, raggiungo no od oltre,p assano m. 1.75-1.80, in un breve periodo di 1po'C·h i mesi o settimane. L'ipertrofia è talvolta regolare, ma il più spesso è disarmoni ca per lln eccessivo allungamento .d egli arti inferiori; l' in di1
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IL POLICLINICO
Evidentemente questj due tipi sono un poco schematizzati., ma indubbiarnente esistono, sin. pure con numerose forme di passaggio. Per spiegare la -comparsa di queste distrofie, si sono invocate anzitutto le gl1iandole endocrin e. I/origine ~pofisaria potrebbe sembrare accettabile, in quanto che l'ipertrofia staturale è assai v ic1na all' acromegalo-g1gantismo, specialmente per quanto riguarda i disturbi ossei; mentre la rr1crlieazion e i1pofi5aria esercita spesso una influenza benefica. La mancanza di lesioni dell'i1p ofisi e di altrj sintomi dell'acromegalia fa p erò esclud ere tale ipotesi. P iù verisimile a-pip are invece l'origine genitale, cl1e potrebbe spiegare la cresoenza disarmoni·c~ e l a macroscelia. L'insufficienza genitale, tperò, non porta certarr1ente tutta la chiave del pro·b lema, pur essendo l'unico elemento endocrino che vi possa contribuire. Per quanto riguarda le obesità puherali, si pnò anzitutto esclu dere l'influenza dell'epifisi e dei surreni, e così tpure, presumibilmente, la tiroide e l'ipofìsi. Il solo fattore endocrino che si può ammettere è quello delle ghiandole genitali, tenuto conto dei disturbi in questa sfera che si osservano in concomitanza con l'obesità puberale. Anche questo fattore, però, non tpuò considerarsi come l'elemento primitivo elle co1nnnda la comparsa della distrofia. Di grande importan.z a appare in vece l' inf Lu enza del sistema nervoso, non tanto di quello simpatico tuttora difficile da precisare, quanto di quel1o centrale. G1 i ..\.t\., di fatto, citan o a sostegno di questa tesi 1p areccl1ie osservaz ioni nelle quali fu possibile riscontrare d el le nl terazion i del siste1na nervoso centrale, specialmente nel senso di eredosiftlide talora con Wasserrr1a nn positiva n el liquido cefalorachidian o ed in fluenza benefica d ella cu ra antiluetica. Le osservazioni in proposito sono ancora frammentarie, ma tendono, in complesso. a dimostrare rhe nelle distrofie della ;pubertà un esame attento può rivelare dei disturbi encefalitici più o 1neno accentuati che possono intervenire direttamC'nte o per mezzo delle ghiandole genitali. La sifilide può essere alla base d Plle manifestazioni nervose ed è largamente infl11e11zabile dal trattamento s·peciftco. FILlPPTNT. l
CHIRURGIA.
ulla, i tologia e snll~i clinica delle ade1·enze int1·ape1·ito11eali post-ope1·ato1·ie. e H. CHN ITZI.ER. . t rch. f. Klin . Cllir., Bd. 129, f ..~. pag. 75, 1924).
(L .
CJIONBAUER
Il pericolo di adere11ze post-operatorie intra.pe-
ri tonrali esiste in ogni intetvento eseguito entro la cn,·i til peritoneale; tutta,·ia l'esperienza e le :stntisti ' hc i11 eg11ano come questa eYenienza sia
sopratutto ten1ibile negli interventi per affezioni i11ftammatorte. Già ~aegeli nel 19-22 riaerendo 5u tale argomento i·iscontrò mediante il pneumoperitoneo cl1e in 42 Japaratomie per cause diverse, esistevano aderen ze n ell'80 % dei casi. Flesch-Thebesit1s nello stesso anno raccolse i casi operati per occlusione n ella 1Clinica ·di Rehn e po tè concludere come di 368 casi, be11 113 erano individui già sottoposti ad altre operazioni. Nella CJinica di v. Eiselsberg la cifra degli operati per ileo e in cui · aveva già (Preceduto un altro intervento, asce11de al 63 % dei casi nella metà dei quali si era trattato di affezioni infiammatorie. Payr dopo 3000 laiparotomie riscontrò clinicamente nel 12-15 % dei. casi, d ei disturbi riferibili ad adere11ze: nel 3.5 % erano tali da richiedere una nuoYa laparotomia. Notevole a questo riguardo iè la costatazione che n egli interventi secon dari a peritonite diffusa, per es. nella r.ura di. un laparocele, s:pesso si trovò il peritoneo libero da aderenze, le quali invece si manifestano nt1merose in casi di peri.tonite ~ircoscritta con e5sudato siflrofibrinoso. Payr ritiene che tale comportamento apparentemente contraddittorio ·vada ricercato nel fatto che l'abbondante essudato leucocitario dPlla .p eritonite diffusa provochi, con il disfacimento (lel pus, - un ferm ento 1proteolitica, per mezzo del quale le giovani cellule connettivali cadrebbero i.n lisi. All'o1p,posto le aderenze si formerebbero in presenza di una scarsa reazione leurotitaria. QuPsto mecçanismo n on è accettato dal ?\aegeli che ritiene ancora indecisa e con tro,·ersa la patogenesi d elle aderen ze. Comunque è certo che tali formazioni sono legate all'attività del peritoneo, e si comprende come per le loro conseguenze talora mortal i, ogni chirurgo si adoperi ad evitare, con una esatta emostasi un accurato e delicato procedere, ogni trauma, cercando di ,p eritonealizzare ogni superficie 51Provvista di sierosa. Ma questo riesce talora impossibile. Gersunv ha fatto notare com e le aderenze 5i formin~o con predilezione in coITisponden za cli tratti pit) 0 meno immobilizzati o jmmobili di i11testino. Quasi tutti .gli .4. ...\. ( ~Iar{;hand-Vogel) cl1e si sono interessati dell'argomento han110 ammesso la necesc;ità, ad eccezione di Graser che la negaYa, di una lesione meccanica dell'endotelio, indispensabile adunque per la produzione delle aderenze. Tra CYli stimoli più importanti a tale riguardo sono da ricordarsi quPlli tern1 ici: ca11teri zzaz1on1 ron 11 Paquelin o con soluzione ftsiolog1 ca troppo calda o viceYersa il Taffreddamento prolu11~a to delle anse· tra quelli cl1i1nici viene spr ...so incolpata della prodt1zione cli aderenze 1a tin1ltra di iodio o lo stesso etere yerc;ato a c;copo antic;ettico nella ·nYitù peritoneale. C'
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SEZIONE PRATICA
I inezzi a n ostra disph~izione per cercare di evitare le aderenze si possono suddividere in chimici, biologici e meccanici. Vari .i\.utori si sono serviti dei :p.rin1i (solfato di magnesia al 5-20 %, olio di oliva, gomma arabica, 1gelatina, paraffi11a, iru.dina, fibrolisina), ma tutti quanti giunsero all'identica conclusio ne che n on esiste . una 1profilassi chimica. Fondan.dosi sulle sue precedenti operazioni, Payr arrivò a consigliare l'uso di pus sterilizzato o di una soluzione di lPepsina e liquido di Pregl. Dei metodi meccanici che avrebbero dovuto impedire la formazione di aderenze, ma che non ebbero che sporadiche applicazioni pratiche, ricordiamo solo l'uso di grassi (Humanol). Gersun}r in un lavoro fondamentale del 1899, stabilì che un'inten sa !Peristalsi intestinale contribu.i sca al r3'pido riassorbimento di versamenti sanguigni e 1p urulenti delle .cavità addominali e consiglia questo m ezzo biologico come indicato allo s_copo già enunciato e quindi anche per quello di evitare le aderenze. , Malgrado che su questo tema siano nun1eros1 i lavori sulla parte clinica, scarsi e lacunari sono finora le ·Conoscenze dell'istologia delle aderenze. Pay r n e distingue due forme 1principali: le ·p lastiche-progressive, legate a :processi infiammatori, ri.c camente ,rascolarizzate ·quasi edematose : e le permanenti dovute a distul'bi di sviluppo o a influenze m eccaniche, costituite da tessuto jalino povero di vasi. L'A. ha p otuto studiare 7 casi di aderenze in 2 delle quali si trattava di pregr essi interventi per appendiciti penf orate e 1peritoniti, eseguiti 2, 9, 15 anni prima. Mentre negli altri 4 casi il reperto fu, com e era logico a spettarsi, connettivo più o m eno riccamente vascolarizzato, 11ei tre sopra citati tCasi, nell 'aderen za furono riscontrati dei fasci evidentissimi di t.. muscolare liscjo. A spiegare tale .fenomeno esistono 3 ipotesi. Nella prima bisogna ricorrere ai r eperti di Graser, il quale trovò sporadicamente nel peritoneo dei tratti con t. muscolare liscio; l'aderenza si sar ebbe dovuta fermare in corrispondenza di tali punti. Invece tenendo lPresente che la. formazione delle aiderenze generalmente è legata alla perdita del r ivestimento peritoneale, nl1lla si oppone all'~potesi <Yhe la muscolare intestin ale si sia attacca~a direttamente al iperitoneo parietale e che sia stata poi compresa nella formazione delle briglie cicatriziali. Rimarrebbe la terza ipotesi della metaplasia del connettivo, .m a secondo l' A. la seconda delle ~potesi dovrebbe essere la più verosimile, per quanto egli stesso riconos·c a come n-0n si 'Possono n è debbano trarre delle conclusioni definitive da un così esiguo numero di casi. E. M.
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CENNI BIBLIO G R AFICI. Congr·essi della so.cietà I taliana di Medic'ina I n terna. XXX Congresso (Milano 28-31 ottobre 1924). Un vol. in-4° di pagg. xxv-342. Roma, 1925. Casa Editrice 1Luigi Pozzi. L . 60.
Con solerzia ammirevole, 1che non ha precedenti e di c·u i va data ampia lod~ al lProf. Saba.tini - delegato alla 1pubblicaizione ·dal ·Consiglio Direttivo della Socfetà - vedono la l'uce questi Atti, che raccolgono il oopi.osissimo materiale .p ortato al 30" Congresso. Noi abbiamo 1già .dato, a suo tempo, un resoconto fedele •del Congresso; ma n el volume ftguran0 1p er intero le aro.p ie relazioni, vere monografie, di -cui 1per necessità di spazio do vemmo limitarci a riportare le sole conclusioni; n oncl11è le moltissime comunicazioni, da n oi rese in forma n1ol to sommaria, a volte appena accennate, o che da noi lf·urono com.p letamente omesse . in quar1to che, 1p ur essendone st?-ti inviati i sunti alJa. segre. ter~a. n on .f urono svolte in seno al Congresso. Il magnifico volume fotografa lo stato della . ine·1 icina in Italia e i m ed ici ·C·h e vo,glion o mantenersi al corrente ·d ei iprogressi cl1e la medicina compie, non dovrebbero esimersi ·dal provvedersen e. Il volum·e è -con·edato di indici !Per ordine di svolgimento, ,p er materie e per autori, così da agev-0lare tutte le ricerche . 1
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R. B .
E. ·v ENEZIAN. Prontuario T erapeutico. (VademeC'l.tm per i l pratico ). Un volume di pagg. XX-322, rilegato. L . .pozzi, edit., Roma, 1925. P rezzò L. 25.
Una delle 1p reoccup.a zioni dello sturtente e del medico, aprp ena lanciato n elle difficoltà n umero5e diell'esercizio pratico, è la ricer ca dei mezzi che r endano facile e 51pedita la pratica ed estemporan ea 1Prescrizione dei m edicamenti, delle dosi pre· c.ise, la scelta e la sicura indicazione. L'indirizzo universitario, lPUr coi suoi numer.o·s i insegname:qti, preoccupato più che del dettaglio della sana e sicura visione dell'eser cizio m edico, n on ha .potuto riempire il bagaglio ,d el pratico. P er questa assillante preoccupazione è dato di vedere i nostri medici giovani corredare il loro armamentar io di pronto socicorso dei svariati manuali stranieri di cui la letteratura degli a.Itri l)aesi è ricchissima, chiamati prontuarj, ricettari, ecc. _ L'Italia medica ip ur troppo non scrive, e non mancl1er ebbero davvero intelligenze acute e sintetiche e critiche .p er la produzione di otti rni manuali; e la mentalità dei giovani, asserv ita già
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IL POLICLINICO
ùurante gli anni dello studentato all'in segnamento dei libri stranieri, anche nel m odo di ricettare , nella scelta dei medican1enti è costretto a seguire la falsariga esoti ca, che l ogicamente loda e consiglia i iprodotti del proprio 1paese: è uria china pericolosa pér la cultura, ·è la ' ria dell'asservimento totale scientifico ed economico.
XXXII, F .\SC. 17 t
inùi ca.zio11i, ·dosi dei m edicame11ti, ecc., ma di dare ~riu5ta e~ te11si.one e 1pr01porzione alla importanza dell e , ·uri e tera1)ic, ì che alcn11i ca11itoli si de,'ono leggere con ipro:fitto più cl1e riscontrare; l'editore nella veste elegante data al libro, nella esattezza tiipogra,fica, ·c.he è dote :P•r eci1p ua in tln prontuario terapeutico , i1011 è Yenuto nl.!eno all'attesa, giustiL' editore Pozzi forse nel suffìcit animus, che ha ficat.a oramai dalla esp erien za feli cissima di questi ultimi a11ni. adottato come motto della .s11a. impre5a, ha voluto • In qu esto volumetto clel Venezian .è una miniera tradurre la volontà ferma di riscattare la indipendenza di una letteratura medica che minaccia tutti · in qui il vecchio e il nuovo della terrup.ia m edica sono in ordinata armo11ia lfusi in uno scopo unico: i .giorni di affievolirsi. Il niumero <e .du~ >> della colquello di facilitare l' esercizio rn.edico al pratico1 lana « mem·oTanda per il medi-oo pratico » è un prontuario ter81peut1co affidato alle cure di uno .à ei il volumetto 1può prender posto più che nella biblioteca, sul tavolo e nelle tasche del medico eser· medici volenterosi dei nostri ospedali di Roma cente, come u11 comrp·a gno fede le ol1e i1on ver1'à il dott. Venezian. Io n on sono entusiasta de 1 tÌlPo meno al n1omento del bis0tg·n·o. del lib:r:o « ricettario » ma riconosco che il v·oluT. PONT::\i~O. metto d el V. non è un ri·c ettario e ·cruel ·c he più importa, esso risp·o nde ad un biso.g no : sia iJ ibenA. HEFFTER. Handbucl} der Experimentellen Phq,r. venuto se basterà .a dare al medico pratico ita.m akologie. I ,·ol.-LI \rol ., '.}:)arte ta. Julius Siprinl ian;o, un libro italiano, e un buon lib.ro italiano, ger, 1'920-1923, iBerlin. r he proviene ·d alla pratica, ·ideato durante 11n periodo di sentite difficoltà e messo in 01p era in amRedatto sotto la direzione di A. ·Heffter e dobiente sereno l)er un aiprprezzamento dei mezzi tev uto alla col] abora.zione dei ipiù noti e valenti rapeutici, e dedicato al ipratico. farmacologi , rappresenta una ,·asta miniera di Breve, senza ·divagazioni: medica1nenti, sieri e sap1enza e di metodi 'sperimentali diligenteme11te raccolt'i. vaccini, 1preiparati opoterapic i, dietetoterapia, teraQuesti d·u e ,·olumi trattano ·di numeros e sostanpia fisica, tecnica terapeutiica, ricettario ed indice ze e prirlcipalmente : cl1inino, deri.vati- del .chini110 ~ ;p er r end ere il manuale di facile uso nella .p ratica: cloroformio, cocaina, c uraro, veratrina, striicnin.a~ un prontuario cioè m,oderno che risponde alle ricanfora, ecc., e di ieiascuna di es.se è fatta una chieste di una terapia moderna, non rinc~iusa esposizio11e dettag·liata della i1atura chimica e del nelle aride formule delle ricette, ma che segue le 0òlmporta:me11to sia. dal punto di ,~i sta fisiologico i11dicazioni d elle teÌ'~pie ·p iù mo·d erne dalla opo· che farmacologi·co . terrupia alla vaccino- e sieroterapia, alla terapia Il libro no11 ·dà indicazioni pratiche, iria risponfisica, alla spedalizzazione dei malati di t11bercode' ad un vero bisogn o dello studioso di f armalosi. Voi vedete il medico pratico italiano, infarcologia, che trova i n esso raccolti i dati più rer ito ancora dei r icordi delle acque di Karlsbad, di centi e pi1ì s~curi r egi strati nella letterat11ra. È \\ ichy, 1propinate a proposito e a sproposito, eseruna guida preziosa allo studio serio e fecondo citare n el 1p aese più ricco .di acque curative, imd ella far1na cologia . pacciatd nell'ordinazione: egli non ha il ~oncetto MARINO. e la i1ozione d elle ubicazioni e delle iprescrizioni; ben e ha fatto l ' A. , in un prontua rio , a dare preP. E. ALESSANURI. 'Ylanuale del farmacista Hoepli, cise nozioni sulle p-roprietà e relative prescrizioni editore . .Prezzo L. 46. dell e a cque; voi vedete i nos tri 1nedici ricordare il nom e di sanatori svi zzeri e i gnorare che esistoB la quinta edizione d el ;volume dell' Alessandrt 110 parecchi e buoni ricoveri sanatorali per tuberded1cato al farmacista e cbe tanta meritata for colo s~ in Italia, che danno al malato di tubertu11a in pochi anni 11a avuto. c olosi incomipairabil i ' ' antaggi sulle complic.ate e Dando una occhiata a questa edizione vien fatto di pensare che non raramente alla necessità del poli1nonf e .ricette. Una parte è dedicata a n che alle specialità p iù u1 edico esso risponde, del medico avido di sapere notP., CJ1lelle specialità che non hanno accoglienza qnalche dettaglio su quei medic amenti che troppo i1ei 11ostli giornal i scientifici, e che pure sono spP.sso egli adopra sen za l a conoscen za precisa t1na necessità sentita ed utile della nostra pratica, della preparazione e della composizione. Libro non limitata 1più a ventuno medicinali! accur ato e rac-comandabile tenuto come è al cor~Plla :u a breyità, imposta dalla natura dell'opere>nte dalle fatiche de1l'A. cl1e dettò nel '2~ l'ulra. l'..-\ . ha troYato 1nodo n on solo di non trascu- tima prefazione come il s u o mi gliore testamento. rurc nl1lla di quanto è csseIJ ziale sulle proprietà, P. 1
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SEZIONE PRATICA
.ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. Società Medico-Chi1·u1·gica di
Padov~t.
Seduta del 27 marzo 1925. Pres.idonzn: prof. A. CEvroALLI, presidente.
.<:;ulla r>t ialog ia del far cino criptococcico.
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.') u alcune alterazioni istologiche nell'avveleria ment o sperimenta.le per sali di tallio. Dott. L. MA:à10LI. - Con istono in una iperpla s~a dello strat-0 corneo dell' epidermide, in un' atr-0f1a dei follicoli piliferi e delle guaine interne della radice, in un ingrossamento delle gh~andole sebacee dovuto 3Jd ipert rofia ed iperplas ia della lo\l.·o parte secer21ente. Nelle palpebre le ghiandole di MEIBO::Mro, confrontate su sezio11i om,o loghe, dimostrano notevole aumento di spessore. Le alteir azio,n i ·riguarda11ti l' ap1parato pilo-sebaceo si riscontr an o s11lla cute delle palpebre in modo meno evidente. 1
Dott. a C. CASAGRANDI. È noto come questa 1nalattia degli eq11ini sia legata alla presenza di blastomiceti e d ifomiceti ed ancl1e di p1~otozoi, senza che la questione de.Ila sua etiologia si possa ritenere ancora risolta. Un recente lavoro dell'OTA torna a riferirla ad un ifomicete e p·r ecisamente al gener e Grubyella della famiglia delle conidiosporee <lell' ordine delle closterospo.r ee. Il cri ptococco del RrvoLTA dovrebbe così secondo 1'01'A chiamarsi Grubyella farcinosa. L ' O. fa rilevare di avere in altra e.poca preso in eaa.me del pus farcinico contenente i corpuscoli .del RI\.OLTA e di esserci tornata anche recente1ne11te senza essere riuscita ancora a vedere comunque germinare e moltiplicarsi i ben ni0rti corp11scoli del .Lt1voLTA. In qualunque terreno us~to ..allo scopo, alcalino, acido, glucosato o no (in, aerobiosi ed in anaerobiosi) i detti corpuscoli sono rimasti tali e quali per un certo tempo, poi si sono 1 igonfiati, Ja membrana si è rammollita ed i corpuscoli si ~ono di<Sfatti e sono soompar si. È bensì vero che qualche volta nelle colture si sviluppano dei blastomiceti e degli oidii, ma è troppo evidente che essi sono dei reperti accidentali. N on evv i quindi, second·o 1' 0., .r agione alcuna .di ritenere l'infezione in discorso determinata da ifon1iceti, bl:1 ~tom1 ceti od oidii: essa h a tutti i carattr~ri di una infezion e protozoica, COO'Ile è già stata definita da molti studiosi e particolarmente ,dal ~ASPERINJ, il quale l'ha chiamata una linfosp•oridiosi.
I processi fermentativi nel passaggio dei gro.ssi dalla madre al feto. Dott. F. e LA u ::;ER. - Stt1diando col metodo stalaginOililetrico secondo . RoNA e M1cHAELIS il potere 1ipolit1co del siero di sangue della gestante nei due ulti1ni mesi di gravidaJlza, del feto a termine e della placenta, si potè stabilire sicuramente ]a presenzR <li un fermento lipolitico nella placenta. '\Te11n<:-ro studiate le sue proprietà, mettendo in evidenza la sua probabile azione n el ricambio materiale dei grassi, fra madre e feto. Il passaggio .delle sostanze grasse attraverso la placenta do,~rebbe infatti avvenire in gTazia d ell'azio11e reversibile della lipasi placentare, che con un primo processo <li lipolisi le scind e in acidi grassi e glicerina, l)er poi ricostituirle sintetica1nente nell'interno del villo: ehe i prodotti di scissione poosono ·facilmen113 raggiu11gere per diffusiqne .
L 'azione dell'in,sulina conside rata in rapporto alla soglia renale per lo zucchero . Prof. A. Rossr e dott. U. S ·\RTORELLI. - Gli 00 . hanno studiato 'i rap·p orti fra glicemia e glicosu.r ia in condizioni normali ed in n1alati di diabete prima, durante e dopo il trattamento insulinico. Dalle loro ricerche è risultato: 1) Normalmente la glicemia è p iù alta nell'individuo avanza.to in età che nel giovane; dopo i 50 anni si hanno le glicemie più alte anche indipendentemente da segni clinici di scleros1i nel rene. 2) Lo stesso fatto si ·osserva in genere nel diabete ; i1el vecchio diabetico si riscontrano gliéemie pi•:1 alte che nel diabete giovanile. 3) I rapporti fra glicemia e glicosuria no11 sono uguali nel vecchio e nel giovane ; nel vecchio si osserya spesso un tasso glicemico alto con poca glicosuria; nel giovane è più frequente il fatto opposto, cioè notevole glicosuria con tasso glice1nico relativamente basso. 4) Per ~zione della insulina si può talora osservare scomparsa della glicosuria rimanendo uguale o quasi il ta,sso glicemico. 5) Determiinand.o la scomparsa de1la gilioosuria media.nte trattamento dietetico e m ediante trattamento insulinico e siaggia11·do il tass:o glicemico· nel m-0.m ento in cui scompare la g licosuria, si osserva i:,pC'sso nel pr11no caso un tasso glicemico inferiore che 11el secondo. I fatti esposti fanno pensare che nei casi di glicosuria sia po..,~ibile una componente renale la qua le può essere influenzata dalla ins uli11a..
A. R .
Società Medico-Chi1·urgica Bellunese. S edt1ta dell'S ottobre e del 3 dicembre 1924. Preside11za: dott. G. GAGGIA Dott. R.
vice presidente. 1
1Sullri cura moder1ia della si-
GRIGOLLI:
filide. -
Confere,n za non adatta ad esser riassunta in un resoconto. Prof. A. PoNZIAN: I n 111e1noria di Semmelweis . - Confere11za J1on e:idatta a,cl e,s ser r iassunta in un resoco11to.
DispefJsia
f'
von1ito mentale .
Dott. A.. 8PA2'TIO. - Trattando di a.lcuni casi di dispepsia o yomito in soggetti nevropatici in cui
GOG
IL POLICLINICO
fu potuta constatare con esami obbiettivi rigo1·osi l'a~nza di lesioni organiche 1'0. afferma che anche nel dominio delle vie digootive numerooi disturbi pos.sono esser e determinati dallo stato di psiconevrosi, per solo effetto . del psichismo emotivo o per a11tosuggestione. Tics di deglutizione ed aerofagia, esofagismo, singulto, eruttaz.ione, rigurgiti, possono, una volta provocati da una causa reale, creare questo riflesso, continuarsi e ripetersi per una sensazio-ne immaginaria autosuggestiva, e costituire una sorta a.i auton1atismo . Riferisce il caso di un.a ragazza di 18 anni, che da quattordici mesi vomitava clopo ciascuno dei tre p asti la più gran parte degli alimenti che ingeriva, nono.<:>tante fosse stata già due volte operata, la prima. di laparatomia esplorativa, la seconda di gastrodigiunostomia, e guarita col solo trattamento psicoterapico.
Sull'ulGera semplice del tenue. Dott. F. 'PE'30E. - L 'ulcera serm·p lice d el tenue è una affezione rara. LEOT'rA nel 1921 ne raccoglieva dalla 1btter:itura 21 casi, .aggiu11g.en·done uno personale. L'O. riferisce due casj del genere, osservati ed operati dal prof. PIERl , Nel primo si trattava di un giovane di 27 anni ohe in pieno benessere fu colto da un viole11to dolore . alla fossa ili·aca destra, oui seguì rapidamente un quadro di p e·r itonite acuta. L'operazione, eseguita 8 ore dopo l'inizio <lei fenomeni, fece constatare, oltre la p eritonite diffusa, la presenza nel tenue, a GO centimetri dalla valvola ileoeieos.ls, di una perforazione delle dimensioni di una lenticchia, che ven.ne suturata. Drenaggio nel cavo peritonea1e. Alla operazione seguì un lieve miglioramento, ma in breve i sintomi della 1perit01I1ite diffusa riprooero, e il malato venne a morte 5 gio1rni dopo l'operazione. L'autopsia non dimostrò altre alterazioni a carico dell'ap.p arato digerente, all'infuorj dell'ulcera suturata. Nel seconrlo caso si trattava di un uomo di 60 anni > anche e&<;o ammalato improvvisamente con • dolori nella metà sinistra dell'addome e vomito. Poichè a sinistra esisteva un'ernia inguinale recidiva, riducibile in parte e dolentiss.ima, si cominciò l'operazione (20 ore dopo l'inizio dei dolQri) coll' oonlorazione della r egione inguinale: attraiverso il s~cco erniario fuoruscì dalla cavità aiddominale esst1dato sieropurulento. Una laparatomia mediana permise di trovare nel tenue, a circa 3 metri dalla valvola ileoc ieca lo, una perforazione grande quanto 11n grano di canapa, che venne suturata. Il malato non presentò miglioramento in seguito all'operazione, e morì al terzo giorno. L'autopsia confern1ò la diag no i di ulcera semplice del tenue. ,<;f. nosi chirurgica delle arterie
ricali esiti di fl ebite . J>rof. G. P1r.R.1. - L ' O . pr<? enta una clonnn di :13 anni nella riuale 6 anni fa i11 eg11it o a n1alattia febbrile con1par\·e una flebile della gan1ha 1n1-
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s.tra; da allora questa nella stazione ~retta e nella deambulazione si gonfiava, diveniva cianotica e })€sante, insorgevano dolori... Aumentando di intensità questi <listurbi ]a malata si fece ricoverare in Ospedale. L'O. n el luglio scoprì l'arteria femorale di sini~tra al triangolo di SoaRPA e prodt1sse la stenosi di essa asportand-o colle forbici un segmento della sua ·p arete lungo 12 e largo 4 1nm. ; la riparazione della perdita di sostan.za fu eseguita con un sopraggitto di seta sottilissima vasellinata. Postumi operatori i1ormali. La paziente a tre mesi di distanza dall'operazione afferma di avere da questa ricavato un notevole gioiv a.mento: è scomparso il senso di peso alla gamba, la deambulazione si compie senza stanchezza ... Unico reliquato d,el1a pregressa flebite è 11n lieve aumento di circonferenza della gamba (quasi 2 cm. i11 più ::i sinistra) . Il problema di riparare ai disturbi residuali alle flebiti degli arti inferiori fu risolto da BIONDI colla proposta di legare l'arteria principale dell'arto (verrebbe così ad essere compensato lo. squilibrio idraulico dovuto a.Ila trombosi venosa). L'O. ritiene preferibile ridurre l'afflusso del sangue arterio'SO· produoondo la sten-0si deJl' rurteria, la quale non la.~ia preoccup,a zioni circa lia vitalità dell'arto. Egli ha sperimentato finoTa questo procedimento in tre oasi, sempre oon risultato soddisfacente.
Resezione delle radici posteriori in un caso di grave paresi spastica. Prof. G. PIERI. - L ' O. presenta un ragazzo di 8 anni il quale fin dalla nascita .p resentava un quadro tipico di morbo di Little, caratterizzato da u11a estrema rigidità in estensione degli arti inferiori (per cui egli era immobilizzato a letto) , e da una discreta conservazione dell'intelligenza. Ai primi di se-ttembre fu praticata la resezione bilaterale ·dell e radici posteriori. L'ope razione fu e.seguita colla rimozione di due soli archi vertebrali (l'ultimo dorsale e il prim·o lombare) scoprendo le radici a livello del rigonfiamento Jombare, e asportando la metà <lelle fibre corrispondenti a ognuna delle radici L3, L4, L5, Sl, 82, a cominciare dalla loro inserzio11e midollare per la lunghezza di 2-3 centimetri. L 'effetto dell'operazione è stato favorevole: il piccolo paziente che solo da un mese ha iniziato ali esercizi <li deambulazione, ora cammina per ore t:> intiere appoggiato alle grucce, e il miglioramento è stato così rapido che fa spera.re egli possa presto abbandona.re le grucce. L ' O. riferisce anche di un secondo caso concernente una monoplegia spastir.a congenita . in una . giavanetta di 19 anni operata sette mes1 prima colla stessa tecnica e con risultato egualmente fa-ç-orevole. G. · LooATELLI.
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<:EZIONE PHATIC.\
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. ' CASISTICA E TERAPIA. Considerazioni cliniche sulla ste11osi pilorica dei lattanti.
L:t stenosi pilorica dei lattanti, p-iù fre.quente nei mascl1i, è dovuta ad una ipertrofia della tunica rr1uscolare del piloro, cui si aggiunge uno spasrr10 fu11zionale, e, n ella gran maggioranza dei casi, si presenta qualcl1e settimana dopo la nascita. Rarissime sono le osservazioni cl] niche di stenosi puramente meccaniche, senza interver1to di alcun elemento spasmodico. La sifilide congenita non sembra avere alcun \-alore nell'etiologia dell'affezione. B invece irnportante il !fattore ereditarjo, e l 'esistenza di rachitismo e di c;pasmofilia nei gen]toi'i e nei collaterali. A. Suner (Paris J\il édical, n . 50, dicembre 1924) insiste su quest'ultimo ·dato e non esita a dicl1iarare che il 1p iloros1p asmo rappresenta un sintoma da aggi ungere alla triade caratterizzante lo stato spasmofilo: tetania, laringospasD?-O, ecln.mpsia. In relazione a ciò l'A. è riusci,to sempre a svelai-e nei soggetti caduti sotto la sua osservazione j f Pn omeni della spasmofilia, rappresentati f 011da1
mentalmente dal segno di Erb, dai sP-gni di Ch\'(),
stek e Tro~sseau, e dal comportamento del calcio nel siero, le cui deviazioni metabolirhe proYocano una diminuzione di funzionalità nei centri inibitori encefalici, che moderano l'azionf' dei riflessi automatici. Quale causa eccitante di tali rifle5si è verosimile ammettere l'azione del succo gastrico, cl1e attraversa il p iloro per penetrare n el duodeno. Oscura resta invece la patogen esi dell'ipertrofia muscolare. Un ottimo mezzo per mettere in evidenza il disturbo è <fornito dall'esame radiologico, .che svela il ritardo dell'evacuazione del contenuto gastrico. Allo schermo, o sulle lastre prese in serie, apparirà il sussegt1irsi di « crisi di sforzo », con aumento della peristalsi, e di 1c fasi di affaticamento )) , in cui la parete dello stomaco si rilascia. Poco valore l1a invece la pal1pazione di una tumefazione pilorica, che assai raramente è dato constatare. Recentemente si è con sigliato di studiare il ritmo di eljminazione di 5 éentigr. di carro inio inedicinale fatto ingerire al bamb·ino, e ricercato ogni 4 ore nelle acqu e di lavaggio intestinale. l\1a le osservazioni in proposito non sono ancora concordi.
L'A., per esperienza personale, è fautore del trattamento medico, basato sopra un regime dietetico rigoroso, e sulla somministrazione di far1nari a1ppropriati, m oderatori d.ell'ipereocitabilità · (citrato cli sodio, lattato di calcio, liqui-do di Ringer, metodo di Rosenstern, atropina, belladonna, al ipina, papaverina, ecc.). Nei casi gravissimi, e in quelli in cui n on sopravviene migliora1n ento alcuno dopo 2-3 settiman e, è indicato l'intervento chirurgico, consistente p er lo più r1ella piloroto1nia secondo Fredet-Rammstedt, tralasciando la gastroenterostomia, di esec'Uzione a5sai difficile n ei lattanti. M. F ABERI. La periodicità dell'ulcera peptica. A. Lechler {111 edi::inische Kliriilc, 29 giugno 1924)
si doma11ùa la ragio11e per cui i dolori dell'ulcera sopl'apilorica sì abbi ano ~er cris1, seiparate da periodi di calma. Eppure durante questi, l'ulcera non è g·uarita, come lo dim·o strano la presenza di sanglle occulto nelle feci e lo studio radiosco.. pico. B probabile che i p eriodi di calma, quando non oltrepassino qualche mese, segnino soltanto la cessazione dei fenomen i spasmodi,ci, e che a qu esti ulti1ni siano dovuti gli atroci dolori tipici dell'ulcera, dolori che ·Si cal1nano, com e è noto, con l'atropj 11a. :\l co11trario le crisi sono spesso provocate dai 111eccanismi ch e agiscono st1l sistema nervoso dello stomaco; quindi, non soltanto da erTori di regim~, ma anc11e dal raffreddamento, da esercizi fisici, dall'ins.011nia e coprattutte dalle emozioni. Intervengono inoltre, senza dub· bio, dei fattori endocrini, sicchè si possono vedere 1e crisi ricomparire in occasione ·delle mestruazioni (come la litiasi biliare) e calmarsi nella gravidanza. D'altronde, i fattori nervosi dello spasmo Bono complessi ed agiscono sommandosi. L' A. ritiene che un meccanismo i1ervoso intervenga per spiegare l'effetto benefico che si è recente· 1nente attribuito alla :p rotejnoterap-ia n el trattamento delle ulceri gastrjcJ1 e e duodenali. Tale trattarnento, di fatto, provoca dapprima uria recrudescenza dei dolori locali , seguita poi da una sedazione secondaria. Con la radioscopia, si è osser,·ato che il dolore era legato allo spasmo pilorico ed invece la calma al rilasciamento ·di tale spasmo. . fil. 1
Trattamento delle gravi emorragie gastriche e duodenali. eco11do ,patersnn (Bril1s Ji mied. Jo1,1,rn., 15 marzo 1924) , le gravi emorTagie acute danno una 1nortalità n1inore col trattamento medico (5-10 %) anzichè con quello chirurgico (30-40 %) . Il tratta-
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IL P0L lCLTNICO
m ento 0111rurgi1co con,iene alle emorra.gie cr.oniche, e conviene farlo anche per 'Prevenire la ripetizione di quelle acute, qualche mese dopo una pn1na emorragia gra\re : eventualmente si fa precedere da una trasfusione. Secondo Paterson l'intervento migliorEl è la gastrodig1unostomia, ·m entre la r esezione dell' ulcera sarebbe intervento di eccezione. In ql1e~te direttii1e convengono P. Rowlands e Izod Bennet: non con corda Faigge, che dichiara di a·v er resecato con buon esito molte ulceri gastriche e duodenali, anche in occasione di emorragie acu· te,· previa trasfusione di 500 eme. la quale non :prod11rrebbe tale aumento della pressione .da a cc·rescere o rinnovare l'emorragia. \ \7 illcox ritiene 1 pure più utile in .p rimo tempo il trattamento medico, attes.ochè non si tratta semipre di un'ulcera, ma talora di cirrosi epatica, anemia emolitica, tossiemie cronic!le, ecc. ..Consiglia il riposo assoluto: non dar nulla per bocca per due o tre giorni, e crede inutile ogni arr>plicazione locale sull'epigastri·o. La morfina va usata con precauzione nei cirrotici e nei n efritici. Aumentano la coagulabilità del sangue le inie, zioni intramuscolari di sali di cal-cio (5 centig. in soluz. al1'1 %) da ripetere per tre o quattro giorni. Consiglia inoltre la rparatiroidina p. os, le iniezioni :di. siero, la trasfusione, le inalazioni di acido carbonico (CO~ ) . Gli ernostat~ci p. os coaigulano tenacemente U sangl1e effuso n ello stomaco che diviene cosi un corJ)O molto irritante per le pareti, onde sono da evitare. Secondo B urgess le emorragie postoperatorie, che seguono ad interventi sullo stomaco, si prevengono meglio cl1e non si curino, curando l' emostasi e trattando opportunamente i vasi duran.te l'oiperaztone. Quando s.i siano manifestate, si. possono arrestare con l'introduzione nello stomaco, p eT m ezzo della sonda, di acqua caldiss ima (250 gr. a 54oì , da estrarre di i1uovo dopo un minuto; eventualmente i p llò introdl1rre una nuova dose. Secondo .A. Hurst nelle graYi emorragie da ul, cera cronica può in certi casi convenire di sondare lo stomaco, di laYarlo co11 acqua ghiacciat a dai coaguli irritanti , ed introdurre poi d ell' arqua adrenalinizzata, nonchè d el biossido di m agnesio per neutralizzare il contenuto gastrico. ):on è del tutto contrario alla trasfusione e al la resezion~ dell'ulcera nelle emorrngie acute ch C' i ripetono a breve intervallo. DoRIA.
Pei· Ja terapia dell,nlcera gastrica in e1norragiR acuta. i.: rl\es (Zeitschrift fiir Ch i ritraie, J924, p. 1496) u ... a lla <1uattr'an11i il metodo di circosrrivere f'o11 sutura l'ulcera cl ello -.,tomnco o dPl cluode-
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no, elle dà san gue: sia che tra~tisi di emorragia acuta, sia che si tPatti d'emorragia recidivante; e anche a 'complemento di o·g ni G.-E., per evitare l'emorragia ulcerosa post-operatoria. Si trattaYa di casi nei quali, avuto riguardo allo stato generale o iper ragioni tecniche, non tu possibile la resezione. Tre -easi contem,p la,rano ul1c ere -con emorragia 1cronica, recidivainte; due casi, ulcere in emorragia acuta. Tutti cinque i casi sono guariti, e in nessuno s'è ripetuta più r err1orragia durante l'osservazione di 1-3 anni. ~egli altri 19 casi si trattava ·di ulcere dello stomaco e del duodeno, a ocomtpaginate al reperto di sangue nelle feci. In nessun .caso s'è avnta emorragia post-o·peratoria dall'·u lcera, eccetto che in uno nel .quale la sutura circoscrivente sull'ulcera n on fu eseguita. Tre casi furono rilaparotom izzati dopo run anno :per altre 11agioni. Al 1posto d ell 'uJcera si trovò soltanto una ci·catrice grigiastra, lineare, molle. La sutura si esegue con un sopraggitto 1che 1ci1'conda l'ulcera:: annodando e stringendo i 1capi del filo, l'ulcera vjene ad esser e inrfossata. U1n a soprasutul'a o i\In lembo di omento addossatovi .con !Punti, escludono certamente il perioolo rd ella p erforazione. .i\ll'inf11ori di comuni.cazioni caisisti·c he isolate, l'A. non ha tro·v ato nulla nella letteratura sopra questo rnetodo, e rper qruanto è a sua con oscenza non fu usato mai sistematicamente. Sulla hasP d ei buoni riS1Ultati sopra riferiti, eglri crede invece che, in casi adatti, il metodo, 1semrpli ce co1m'è, rn erjti rnaggiore dif1fusione. B. 1
Sintomi appendicolari da malformazioni a .o atomiche. E i1oto co1ne
conformazioni anatomiche possono eccezionalmPnte orjginare lesioni o ·P l'Oces~i morbosi i .quali non trovano altra spiegazlon~ che la diS[posizione anatomica stess:1. Vig11a1"d (Jouru,al de médecine de Lyon, 5 noYembre) allo SCOpO di Chiarire l'etiologia di al('11.n e ntanif estazioni patologiche, ha ripri:ic;o lo studi o rlelle disposizi oni anatomiche dell'nµpenrtice. Non tenen.do conto delle eventuali ·p osjzioni vizh:c;e dPll 'appendice rispetto al cieco (le quali possono spesso dar luogo a 1processi infiamn1atori) alcune volte p ossono osservarsi disposizio11i in· trinseche dell'organo, dovute sembra a<l un Yaccorciamento del margine d'inserzione del mesoapp8ndice, le quali determinano una torsione clel· l'appendice su se stessa (f orma ad O, ad U, ecc.). P er esse si hanno n1oclificazioni di calibro dell'organo, disturbi circolatori, stasi !ernie, a causa delle quali è più facile l' insorge11za di lesioni che ricoTdano qt1ellC' clPll' appendicite cronica e che conseguentemente possono determinare a ce id enti ncl1ti. Clinica1ncnte cd i olataalcun~
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[ANNO XXXII, FASC. 17]
SEZIONE PHATICA
mente queste malformazioni con il meccanismo i1oto del volvolo danno luogo ad accessi colici dolorosi senza f eb:bre nè vomito. Non è difficile anche che a tali turbe meccaniche si sovra1ppongono sintomi di appendtcite vera, acuta o cronica. .i\. Pozzi. 1
Il ' porridge ,, . Non è infrequente trovare nei lavori inglesi d1 dietP.tica menzionato il porridge, . cl1e è anct:e conc;i.gliato per certi regimi e, particolarmente, nel!' enterite. . ll porridge è il piatto nazionale scozzese e si preprira facc>11do cuocere a fuoco lento del ser110lino di aYena, -con un poco ·di acqua. Si continua la cottura per tre quarti d'or~, rimescolando sen:1. pre con un cucchiaio di legno. Il semoli.flo si gonfta e non si deforma. Lo si m~ngia poi coD la11P, con panna fresca, con frutta cotta. E u11 alimento assai nutriente e lassativo ed f. quindi consigliabile ·p er i convalescenti, i dimagriti ed i costipati. . ftl.
NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Glicemia, g li cosuria e poliuria nel diabet e mellito dopo la p11ntt1ra l ombare. Eseguita la p·untura lombare in dieci diabetici {~lo11teleone:
I
Pro ble1ni della nu.trizione, 1924,
n. 6) presi a caso fra i degenti nella Clinica Medica d i Ro1na, l'O. ha constatato 1per quanto riguardri l'eliminazione urinaria una dimi11uzione della quantità giornaliera in tre casi, un aumento in un caso, nessuna modificazione nègli altri. Per quanto riguarda l'eliminazione del glu·cosio, la puntura lombare ha portato a ricomparsa del glucosio in due casi, una stazionarietà o lieve au1nento negli al~ri. All'op.p osto in tutti i casi, ~d ecGezione di uno, si è avuto netto aun1ento de1la percentuale del glu cosio nel sa11gue, massin10 nelle 24 ore successive alla rachice11tesi. In nn 1P., inoltl'e, a 24-48 ore di 1di5tanza dalla racJ1icentesi con l'accentuarsi della cefalea si ebbe vomito ripetuto, alito acetonico, prostrazione profonda, comparsa nelle urine di cilindri del corna diabetico. In un altro dopo la puntura divennero perm·anenti, si aggravarono ed evolvettero rapidamente alterazioni vascolari degli arti, prirua transitorie e di modica intensità. Sperimentalrnente, è cosa nota, si può ir1 indj vidui normali C·OD • azioni rp ortàte sul sistema nervoso, otten ere glicosuri·a: in di ab etici, stimoli ancor minori (possono portare ad un notevole peggioramento della tolleranza per gli i·drati di carbonio (a \ '011 Noorden bastarono degli sti-
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m oli psichici) . É -d a ritenere quindi che un trauma n.o n ,lieve venga portato con la puntura lombare alla massa encefalo-rachidiana, con ;p roduzione nelle zone gli·roge11etiche di stimoli cui corrispondano e da un lato l'aumento della glicemia e dall'altro la r elativa iperglucos1iria. A qn.esto primo ·coeffi.cie11te, all'aume11to assoluto dello zuc·chero nel sangue, è pos?ibile aggiungere in alcuni casi un'azio11e inibitrice sulla funzione renale nei riguardi dell'eliminazione urir1 ~ri a con trar1sitoria elevazione della soglia di escrezione del glucosio . Alle molteplici cause dunque che nel diabetico producono ~eggiorarr1ento della tolleranza per gli idrati di .carbonio, ·dobbiamo aggiun.gere la ,puntura lombare: l'importanza di tal fatto risulta nella pratica chi ara, oonsiderando gli accidenti gravi suri<Cordati, sopravvenuti alla ra• chicentesi. AppliC'azione delle l eggi d 'azione dPlla diastasi alla combnstione . dt·I gluco~io nei soggetti sani e nei diabetici. · L. Arrl.bar.d, F. S0l1mid e M. Arnov1yevitch (Pres se médicale, 3" settemJ)re 1924), esperimentando su anirnali cloralizzati e tenuti a tPmperatura costante nei quali producevano iperglicemia o iperinsulinemia e determi11avano la cornbustione del .glucosio in base al C0 2 eliminato, sono venuti alla conclusion e che l'iperglicemi:t, restando costante la secrezione insulinica, porta in determinati limiti all'aumento della cornbustione del glucosio. 1Ct1e l'iperinsuli11emia (ini·ezioni d'inst1lina) re· stando costante la gli·cemia porta pure ad un a u1n8n I o c.lella con']}) ustione dPllo zucchero. .I.e stesse leggi si riscontra110 nei diabPtir.i, nei quali l'iperglicemia .entro determinati lim1ti porta all'aumento delJa oombustione del gluco.sio. Si spirga in tal modo come un regime g111cosato fac cia di1ninuire e alle volte scomparire l'acidosi pur rimanendo costante la glicemia. L'i11sulina ·iniettata sottocute produce a g·lic·emia costante l'aumento della combustio11e dello zucchero. 1Ci rea l'azione dell'iperglicemia sulla secrezione insulinica ritengono che l'aumento dello zucchero rLel sangue -eserciti un' azio11e inibitrice sulla secrezione 1nsulinica. Spiegano in tal modo 'il fenomeno osservato nelle cure insuliniche della ùi1nint1zione clella glicemia che persiste per lun, go tcm1)0 -dopo il trattamento i11sulinico, e che ritengono dovuto al fatto che la diminuzione della
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IL POLICLINICO
conrentrazion€ del glucosi o nel sangue ha apportato acl 11n miglioramento della secrezione insulinica dell'organismo diabetico. D. F. RICCARDI.
La curva della g li cemia n ella polmonite lobare. D a ricerche di A. Brugi (Minerva medica, 15 ottobre 1924) risulta che la curva della glice1nia
nella polmonite lobare si comporta in modo tutt'affatto differente a seconda del periodo in cui si praticano le ricerche. Nel periodo acuto febbrile, fino al m omento della crisi, si osserva costantemente a digiuno aumento del 1g lu cosio circolante nèl sangt1e. Tale aumento va progressivamente cresciendo fino alla perturbazione critica, nella quale raggiunge i massimi valori; la curva della iperglicemia alime11tare presenta tutti i caratterj di quella che si ha niel soggetto diabetico. Al momento della crisi, si rileva uria leggera dimi11uzione della glicemia; la curva della iperglicemia provocata non presenta modifi cazioni degne di nota, ma oscillazioni di scarso interesse. Nel periodo postcritico, fino al ventesimo giorno, si ha sempre iperglicemia a digiuno; la cur' 'a della ipergltcemia alimentare va lentamento aYvicinandosi a quella del soggetto sano, pur mantenendosi sempre una maggior somiglianza co11 4uella rlell'individuo diab-etico. Oltre il ven~ esi rno giorn o, le condizioni della glicemia a dìgju110 ritornano rapidamente n ormali e Ja curva, della iperglicemia alimentare si compoTta come nei sani, presentando però ' ralorj differenziali r.orl la glicemia a digiuno minori del normale. 111 rapporto a tutte queste oscillazioni della glicemia, sia a digiuno, come dopo la somministrazione d-el glucosio, non si è riscontrata mai glicosuria. fil. 1
POSTA DEGLI ABBONATI. ..\1 clott. R. l\ Iusseto, Carpenedolo:
Può consultare per quanto desidera il GuILLEMINOT ( ~lasso nJ , trattato francese completo di elettroterapia e radiologia, ùi cui esiste edizione rece11te. P ossono essere utili anc11e i volumi relati\'l della collezione di l\1aloi ne (collez. Sergent). MILANl.
Al dott. ...\. Papucci, Firenze: ;\on esi te in italiano un trattato di elertroter:lpin 0 radioterapia. Può gio,·arsi dei tr:tttati france i ( Gutt.LE)fl~OT, ecl. :\lasson). t\I IL ..\~ I.
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VARIA . . La posizione economica degli cienziati e il 10 1·0 compito sociale. Cl1arles Richet, della Facoltà Medi ca di Parigi, pubblica, sulla Revue Scientifi,que, da lui diretta, ' la. un articolo in cui rileva che la miseria dei boratori scientifici francesi P stata alquanto alle·viata dalla cosi detta « giornata Pasteur )) ; n1a c11e rimangono in penosa situazione materia'e moltissimi scienziati francesi. Lo scit'11z1ato - egli scrive - esercita nella soci età moderna un compito di esse11ziale importa11z3, 1daccl1è la scienza significa progresso. In cantbio dei servigi che egli rende, non ha for~e il ùiritto di nutrirsi a seconda del suo bjsogno, di a.vere figli, di mantenere la djgnità <iel suo rar1go e di assicurarsi una buona vecchiaia? Nel l'ora presente il suo com:penso è appena sufft . ciente 1p er non morire di fa1n e. :i\ Tentre, dopo la guerra, il lavoro manuale è molto mPglio retrit 11iio, solta11to la classe media soffre particolarmente del rLricaro della vita, ed P, a questa c 11e appartengono i lavoratori intellettuali. I"o studente di .scienze non guadagna ni ente, e se <là -0.elJe ripetizioni, non riceve più di tre francl1i all'ora; 1d jeic.i soldi di più che una donna di servizio. I preparatori, aggregati alla Facoltà ùi medir..ina, hanno da 11,000 a 17,000 franchi al• l'anno, i professori u11iversitari, giunti' al sommo ùella scala, da 25,000 a 30,000 franchi. Questa rnescl1i11a -posizione degli scienziati,, inaridisce il reclutamento scientifico. La parte più eletta dei giovani rnedici si rivolge alla medicina e alla cl1irurgia 1pratiche, e molti agréaés delle scier1ze posi ti ,.e nç>n· diventano che lavoratori industriali. Ricordiamo che le stesse idee erano già state svolte due anni or sono, in forma brillante e ' con documentazione copiosa, dal prof. Sanarelli, j11 t1n suo discorso inaugurale tenuto all'U11iversit~L di Roma, il quale destò larga eco . Siceorne chiedere n1iglioran1enti se11sjbili allo Stato n on sarebbe elle una dolce illusione, il dott. Richet suggerisce cl1e gli scienziati fa cciano u11'attiva propaganda per difendere l'idPa della proJJrielà sc1enli{ìca, ~ome vi è una propr;rtà lett t>l ai ia. Quanùo uno scienziato fa una scoperta. rento industriali si arricchiscono e lui rec:;ta 1povero: che almeno egli aùhià. una parte u ei guadagni. Questa idea rle11a proprietà ~c1e11tifica à ~ià stata l'oggetto di t1n notevole rapporto alla Società delle ~azioni ed è da augurarsi che encri bentosto nella legislazio11e internazionale. 1
R. B.
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XXXII, F ASC. 17]
SEZIONE PRATICA
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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA* CONTROVERSIE GIURIDICHE. XXXIV. • • n1m1 .
Considerazioni circa gli stipendi mi·
1) In alcune provincie è stata ritardata la de· 1
terminazione degli stipendi minimi. I l ritardo influisce .sulla decorren za degl i effetti d el provvedimer1to? • Per risolvere il dubbio, che non è da noi j1poiizzato Jna è sorto praticamente, è necessario considerare che la disiposizione dell'art. 34 d el R. D. 30 dicembre 1923, n. 2889, ha efficacia imperativa: cc La G. P. /\. sentito il Consiglio provincia.le di sanità, fissa g·li stipendi minimi dei sanitari condotti, distribuendo i Comuni in speciali categorie, ecc., ecc. ». Per effetto di questa disposizione, lo stipendio non può essere inferiore ad u n minimo ctcterm i11ato. Non essendo stato stabilito un termine speciale, il rapporto di i1n·p iego è stato .don1inato, .p er il ttattamento ec·onomi co, dal n11ov-0 sistema legale obbligatorio ~pjp ena questo è entrato in vigore. La determinazione con creta del minirno dello sti• ipe11dio re11de certa ecl esigibile la quantità d ella retribuzione minin1a cl1e l'impiegato ha diritto di p ercepire; ma il diritto preesisteva alla determinazione quantitativa, percl1è fonte di esso è l a legge. Inson1ma, la disposizione dell'art. 34 attribuì • al sanitario condotto il diritto ad uno stipendio m1n1mo; questo diritto nacque atPpena la legge entrò in vigore; alla G. P. /\ . è demandata soltanto la determinazione della misura del contenuto patrirr1oniale del diritto e non della d ecorrenza di esso. Il lVIinistero dell' Interno, con la circolare 19 luglio 1924, n. 20186, pur senza motivare, es1plicò nel lo stesso senso la portata dell'art. 34: « I.. i:t data della decorrenza delle i1uo\·e tabellr ùrgli stipendi minimi dei sanitari deve essere ']1Lella del 30 genn,aio 1924 e ciò in base al disposto dell 'art. 90, terzo comma, del R. D. 30 dicembre 1923, n. 2889, che stabilisce l'entrata in vigore delle norme in parola al quindicesimo giorno della pu·b blicazione avvenuta nella Gazzetta fl ffi ciale del 15 genna)o 1924, rt. 12 ». D11nque, gli stipendi stabiliti dalla G. P ..~. sono dovuti, in ogni ~aso, con decorrenza dal ~o gennaio 1924. 2) Altra ,conseguenza della efficacia imperati ra della disposizione.
Fonte del diritto, 1già lo dicemmo, è la legge. i .a volontà del Comune concorre a costituirlo; la funzione della G. P. /\. è limitata a determinarne la rr1isura. 5'ta·b ilita qu esta, il sanitario l1a, 5enz'altro, il 1diritto di. preten.dere che lq st~pen dio sia 1p ugato nella misura fissata, con decorrenza dal 30 gennaio 1924. Non occorre che il Comrune d eliberi, 1p P.rch·è il diritto non sorge da un a 111anifestazione di volontà · di esso. Il Comune è il sog . getto passivo della norma. Esso può soltan to ricorrere, in sede gerarchica, contro il ,p rrrvvedin1ento della G. P. A.; ma il ricorso non ha effetto sospénsivo. Stabilito Io stipendio minimo, il ·Cornune deve pagare; se non ademp1e, può esservi costrf\tto dal· l'autorità tutoria o mediante azione giudizi:.::iria. 3) Fu già chiarito cl1e eve11tuali condizioni di disagio ·d ella finanza comunale non sono valuta.bili agli effetti della determinazione degli stlpendi minimi. ' E logico che sia ca.sì. La retribuzione è n ormal1nente adeguata oltre c'he alla entità della p restazione anche alle ·condizioni finanziarie dPl!'en te; ina nel caso in esame si tratta di stabilire la retribuzione in dis1Pensabile ad una vita decorosa; ~er ciò l'obbligo è limitato al minimo. 111 co11for,, mità di questo criterio, l'art. 34 non in dir a .tra gli elementi valu tabili le condizioni finanziarie del Comune. 4) Talvolta, ·le G. P. A. non si limitano a cl iv id ere i. Comu ni in categorie agli effetti del mi .. nimo della retribuzione; n1a r egolano il trattarnento economico tProvveclend o in rapporto al r,aro-viveri, agli aumenti periodici, alle inctennità rornplementari, ec·c. t seriarnente ·d·isc11tibile se la G. P. A. possa flsercitare siffatto potere in .f orza dell'art. 34. L'attribuzione di. essa è limitata alla deterrn inazione dello stipendio minirr10, cioè di quella misura che si considera indisp ensabil e. Eccettuata questa funzione imperativa, il rap1porto di im1piego i1on è sottratto, anche por il trattarn ento economi·co, alle norme comuni e alle libere deterrninaz.ioni dalle parti. Se il Comune ha stabilito più elevata retribuzione; se si è vincolato validamente ad inclennità sp ecinli o ad aumenti periodici, gli obblighi da esso assu11ti e i correlativi diritti del s:-tnitario rimangono integri. Ci ò diciamo in linea di m assima. Il criterjo generale è questo: la determinazione clello · stipe11dio
(*) La presente r ubr ica è affidata all'avv. G I OVANNI legale del nootro p er iodico
SELVAGGI ,
esercente in Cassazione, consulente
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;1 POl JCLlNICO
minimo com e i1on è di ostacolo a più elevata retribt1zione così non pregiudi ca i magg iori dititti patrimoniali che il sanitario abbia già validamente acquisiti. Se l e G. P. A. si limitassero a determinare il mirtimo dello stipen dio, n on sorgerehbero pratican1ente serie questjoni. Ma , come si è detto, talvolta il 1provvedim ento è complesso e domina con maggiore estension e il ra~pporto rt i impieL;o. In questi easi, occorre esaminare le singole situazioni concrete~ s ul1a base d ella deliberazione della G. P. A. e del .capitolato preesistente. A. noi sembra più corr etto che i Jirniti del potere attribuito dall'art. 34 n on sian o superati e che si lasci adeguata ampiezza ,di determinazione a!le libere iniziative per stabilire, sulla ba se df'1 minirno, il rapip orto econom ico. E qu esta la funzione dei capitolati che, in relazione ad uno sche1na ti1po, ancRe questo non rigido ed assol11t.o, pro1Porzionano la r etribuzion e all'op~ra del sq,nitari o, alle condizioni locali, alla potenz.ialità finanziaria è el Comune, e.cc. Lo stipendio minimo segna il comun e deno1ni11at0re dell'indispen sabile, ohe in n essun ca~o può essere violato; i capitolati tipo gui·dano all a :Pii) esatta ed equ a disciplina del r apporto di jmpicgo, secondo cr iteri di giustizia che si possono consid erare generali in tutta la (provincia; n ei singoli Cornnni, poi, e caso per caso il capitolato deve • essere adeguato alle con dizioni locali. 5) Ultjma con s iderazione. Gli stipendi di tutti gli impiegatj e ~alariati dello Stato sono stati aumen tati in r agion e del inaggior costo dell a vita e d ella ·svalutaziona della m on eta. Ql1rsto riconoscimento di una esigenza i11defe ttibil e n on deve essere trascurato per i sanitari condotti. Le indrnnità caro-viveri non son o più obbligatorie per 1e.gge; sono eccettuati e salvi, c;i intende, i cliri tt.i costitu iti in forza di vincoli validam E>nLe assunti dai Comuni, in quanto l'impegno n 0rt sia est into per causa legittima. l\.1a dPlla situazione e delle esigenze che lo Stoto r.a riconosciuto per tutti gli impiegati, devono tener conto i Comuni e le autorità tutorie.
XXXV. - Nnllitit della deJibPrRzione per insutflcienza dt'lrordine del giorno. ~0l1'ordine
clel giorno per l~ convocazion e del C:onsiglio comunale in seduta straordinaria era detto: « revi ione clel regolamento organico dr.gii i rnpiegati e salariati comunali ». I11 quell'adunanza il Consiglio <l eliùcrè> !tt òi"-Pl\ ll'-a di aJ(·uni in1piegati. J .~ y,· s0zionc del l:on iglio cli ~tato, con cleci-
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XXXII, FASC. 17j
si on e 21 febbraio 1925, n. 265, ha annullato talP cleliberazione p er violazione dell'art. 293 della Legge ·comunale e provinciale, consid erando che l 'oggetto della di51Pensa dal iservizio non era ~scritto nPll'ordine del giorno, e che non si può ritenere sufficiente la specificazione della ,, r evisione del regolamento organico » senza indicazione dell'aJtro oggetto 1< n è in modo es1plicito e dir etto n è con form.u la cornp rensiva ed indiretta, com e, ad es., quella ·d i provvedimenti r elativi 1>. Soggiunge la decisione: cc Non si può accedere al la tesi sostenuta in contrario dal Comune che t~le propost"', p er essere una conseguenza della reYisione del r egolamento organico, dove.va riten ersi compresa n ell'ordine del giorno; perchè, se può a mmettersi, i11 alcuni casi , come tal,rolta ha a mmesso la giuris.prudenza di quesro Con siglio in sed ~ giurisdizionale e con sultiva, la implicita inclusion e di una prOJPosta in un'altra, è ~erò ~em pre n ecessario, per n on incorrere nella inosservanza dell'obfll jgo derivantf' dall' a rt. 293, che e~se siano così connesse tra loro che l'un a nòn po~c;a essere deliberata senza decidere sull'altra o, quanto rneno, che l'una sia d ell'altra la. con seguenza n ecessaria ed in evitabile. Ora ciò non si verificava nella specie : basti considerare che n or1 se1npre la revisione di un r egolamento organico degli impiegati impor ta un'elimin azione di personale; d'altra 1parte la dispensa dal servizio del ricorr ente n on ,p oteva considerarsi una conse.guenza inevjtaqile d ella (proposta di r evision P e iscritta all'ordine del giorno, se, come ammette lo stesso Comune, la soppressione dei posti di applicato che si proponeva al Consiglio non era totale e se occorreva perciò add iven ire ad l1n a scelta d egli impiegati da disrp en sare )) .
A. JJropositn di questa d ecisione, segnaliamo la oppnrtunità e talvolta la. necessità d el l 'esarrie del t esto integrale della d el i berazione e deg li atti pre~ liminari qiLalora si tratti di provvedimenti che debbano essere consi derati agli eff etti di evP1ttualt rirorsi.
A volte una irregolarità formali' può 5011.'arr 11
na
~itua.:ione che, nel merito, 1101i si prPsterebbe
a contrvllo. Per es., è stato dichinrato che è nulla la rlebibera::;ione se la data dell'adunan:a st a st ata stabilila dal si1idaco an::.ichè dalla Gi11ntrr. . .Vcl caso sopra indicato, è stata annullala una dispen• "Il i!.rzl servi:io per irregolarità dell'ordine dt>l 11iorrio. Non sono in freqitenti r1Ti errori circa ln pubbli·
tilci delle adurtan:;e e delle votazioni.
È qvindl
utilP elle, invece d; seqna laT<' sollonto il caso, ci sin
invi1ilo il
t esto del provvediml!l!ln,
1'samr completo.
µer
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'
r.. ..\NNO XXXII ,
FASC.
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SEZIONE P HAl'JtA
NELLA VITA
Pl10~-, _ESSIONALE.
Cronaca del movimento professionale. Assemblea generale dei medici condotti della provincia di Roma. Il ~iorno 26 febbraio sooirso ha avuto luogo l 'assemblea generale del Sindacato· Provinciale dei medici oondotti con l 'intervento del S€gretario della Corporazione Nazionale San itaria dott. Arnaldo Fioretti e del segretario della Corporaz,ione sanitaria provinciale dott. p1roif. Ermia.nno Fioretti. Il do1;t. Trulli, segretario1del sindacia.to, ha fatto un'ampia relazione di tutto il lavoTo oompiuto ed in ultimo ha concluso esipo11endo in linee generali l'accordo ratificato dalla Federazione Fascista degli Enti Autarchici che ha messo così fi11e al1a lunga ed estenuante lotta tra la detta F ederazione ~d il Sindacato. Ha ricordato tutte le 'fasi della lunga controversia, che sipe&.50 raggiunse molta asprezza facen.d o dispera.re del buon esito. Vi fu un periodo di vivace poJemica gii0rnali~ stica ti·a i ra~·p.resentant1 dei Comuni e1cl alcuni fiduciari d·e i me1dici corn·dotti, tra cui si distinsero i dottori Stagn i e Ronifazi . Seguiro110 tre lunghe riunioni, ma i tentativi d:un accordo1 fallirono . Ciò si spiega.va, poichè la Federazione degli Enti A11tarchici riusciva a stra.p·p are una vittoria ottenendo dal Ministero d elle Finanze una disposi i.io11e con la quale veniva.no annullate le approvazioni delle G. P . A. in fatto d:ì aumenti di stipendi e di capitolati per pr-0oede·r e ad uno studio di revi~ione a secondo delle condiz.ioni economich~ .d elle diverse provinci e. Fu quindi preparato u11 tipo di caipitolato p.er fa.r io discutere in una ri11nione del Direttorio della Federazio1ne degli Enti Autarchici e ciò allo scopo di rite1J1t01re l1na via di a cco1,do, caipitolato che venne subito redatto dai ficluciairi dottori Bonifazi e Ce11cr:i e dal Trulli stesso e p,r esentato al presidente d ell a predetta Federazione -Oin . IglioTi. . Nella riunion e avvenuta poco dop-0 m entr e furono r a.ggiunt i gli accordi tra Enti Autarchici e 'lipendenti comu11ali, tra Enti Autarchici e Sind;wato veteriruario , il ca,pitolato medico· non fu nemmeno portato in discussione p er una precisa pregiudiziale del Direttorio, quella cioè di non accettare la condotta residenziale volendo il ritorno al1a condotta ·piena ed emettern.do un voto perchè il l\finist ro dell'Interno lascias..se libe·ri i Comu'lli di fissa1-.e i nuo·v i stipendi a seconda delle loro conP.izioni finanziar ie; la, F ederazione d ei Com11ni veni va così a schierarsi .dooisame nte contro la legge .p er cercare di provocar11e un' a.ltra secondo il suo intento. R apida e p o,d erosa fu l' azio11e ~licata d~l ~ gretario de·l la Corporazi1>ne nazio11 ale san1tana dott. _i\.. Fioretti il quale perso11alme11te e con lettere e m emoriali fece comprendere al Ministro dell'Interno e ai dirigenti <lel partito fascista, le 1
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gravi responsabilità di una lotta prepotente ed inutile · rapida e poderosa fu l'azione sin<lacalesvolta ·dal segretario generalè d-0tt. V acino che insien11• al <lott. Fioretti si portò div·e rse volte drul Ministr·o dell'Interno , dal direttore generale d ella Sanità pubblica e da alt.ri. Tale azione vernneoom1pletata da quelLa del Sin dacato con minacce· di dimiS1Sioni ·i n massa e oon il continuo conferi1nento col Prefetto e medico provinci,ale, il quale ultimo ha ceroato di dife·ndere strenuame nte sempre gli interessi dei medici con<lotti L 'azio11e incalzante della Federa2Ji-One d egli Enti }\.utarchioi veniva così ·di ma110 in man<O• paralizzata, e non basta. In questi ultimi tem.p i, il medico provinciale presentava e faceva approvare dal Consiglio provi11ciale sanitario le basi di un capitolato tipo concordato col presidente dell'Ordinedei M('.ldici e col dott. Trulli. Portato il ca1p itolato. in G. P. A. , ques.ta, aid onta della calda raccomandazione del deft1nto e compi a-nto Pre fetto P esce, rimandava l' ap,provazione ad uno &tu dio parti colare . Si deoiise allora di mettere fine alla lunga lotta e fu proposto di }JI"Oivocare llna g ran1de riuni on,e tra il Direttorio della F ederazione degli Enti Aµtarchici, cinqu81 membri fascisti della Giunta provinciale a.mmini,strativa, il medico provinciale, il' segr etaJ·io della Corporazione sanitaria n azionaJe,.. quel lo della Corporazione pr-ovi11ciale, que.ll-0 della Fede.razione dei f'i11dacati proivinciali ed il dottor Trnlli. N ella Jetta riunione dopo una lunghissima discu~~o ne final1n 0nte furono concordate le basi del capitolato e così accettata la condotta reBidenziale; furor10 stabiliti gli stipendi minimi di lire8,500 per la la categoria; L . 9,500 per la 2a. categoria; L. 10,500 1per la 3a. catego ria; nnmero 1000 poveri compresi nello stip·e ndio residenziale ; addizionale d i L. 4 da 1000 a 2000 poveri; di L. 5 da 2000 a 3000 poveri ; cinque aumenti di stipendi ogni quattro anni corrispondenti al ·decim101 degli stipen·d i iniziali; ricostituzione d ell a cairriera; ambulatorio per ciascun Comune; · integ razione volontaria della pe11Sione da parte dei Coµiuni ; obbligo d·a parte dei Comuni di da1,e ogni quattro anni oltre il mese di permesso or.dinario, uno straordinario a carioo ·del Comune con l' obbligo da parte del medico di frequentar e durante i due meSii Cliniche o Osipedali onde mette1\Si al corrente di t utti i progressi .scientifici; ind€nnità dei me.zzi di trasporto nelle disagi~te reside·n ze e Comu11i a p opolazione sparsa; indennità per l' ufficiale sa11itario . Fu cl eciso di procedere d' acco11,do alla . com pilazione dell'elenco dei poveri cercando il modo di 11011 aggravare le condizioni finanziarie dei ~• 1nun1. 1
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IL
POLICLL~ICO
Tranquillati ormai della pii1 grave preocou;pazj one ci1'ca l 'esistenza delia condotta r esridentZtiale si inizjerà un secondo p eri odo di Lotte sindacali consistenti nel cerca.r e di vincere gli ostacoli che -oer tam€n"tie si prese11teranno per 1' ad.ooione della 1€gge e dell'accordo che si spera vorrà esserei rupprovato dalla G. P. A. ; di fair pTatich:e pr€SSIO il Prefetto perchè cominci a di1m inl1ire il numero stragrande degli interinati, c ol mettere a concorso i posti vacanti, e d in.fine di comj11ciare ad .alimentare la firufnma di u·n 'altra icdealità: la provincializzazione delle condotte . Alla relazione del segretario è seguita un'am1)ia discussione •a cui presero p1a rte molti dei presenti. L 'assemblea ad unanimità pregò viv·amente il fiduciar~o1 d·o tt. Bonifazi di ritirare le dimissio)ni eh.e aveva prese11tato in se1gno di protesta din.a nzi a lla lotta i11gaggiata dalla Federazi one degli Enti Autarchici ed egli a derì ringraziando e facendo notare ai colleghi i grandi sacrifici a cui e1'a andato incontro· il Direttorio pe r difendere il patrimonio. •ID01'ale della rc1asse. Il dott. Buglioni, vioe presidente d~l'Ordine dei Me dioi, pl1a udì al1' opera svolta ·d al Direttorio sos.tenell!do che p er ottenea:e i miglioram·e nti concordati occorreva re:almiente dare il mo.do •ai Comuni di coonpiere dei sacrifici da una pa,r te e d(all'altTa; che l 'aver ac~ettato il ])rincipio dell'integTazione della pensione raipipreoonta una conquista nel senso che i Oomu11'i p·ossono lib erar~i dei m edici anziani per dar posto a dei giovani. E gli inoltr-e affermò di .av·er uttenuto u11 magnifioo v<:-i,ntaggio con l'obbligar€ i me.dioi di p1assare ogni quattro anni due mesi nelJe Oliniohe e negli Ospedali -0nc1e metter.si al corr·ente dei progTessi sci en tifici . Il fi duciario dot t. Stagni feoe co•m·p rendere che se da llna parte i Comuni p.osso110, è ve·r o, allargare l'-el€nco dei pov.eri, dall' altra vi è una dife,s a da parte dei medici per av:ere ottei1ut;o una d iscr eta addizion ale. Il d,o tt. Arna1dr0 Fioretti ringraziò i presenti per la gra.n de fi ducia che ri1pongo110 in . lui ed .a1111unziò che in seguito cominnel'anno i1u orve lotte, p er iniziare la cam,p agna a favor e della pre>vin-0i alizzazione 1delle condotte . Il do1tt. Ermanno Fioretti tenne a dire. che se dt1ra era stata la lotta il risultato bisogna considerarlo molto so-ddis facente poichè i1on si credeva di dove[L· s tabilire tali stipendi roin·imi proprio nel L azio, do,Te si è ce.r eato di p1agaJ:e sempr e poco il n1edico condotto. Dopo di .a.v er presa la parola clive1'si alt1·i, ven11e approvata ad una ni1nità la relazio11e del Trulli, -e a lui e ai m embri, del Diretto11·jo vennero da tutti i11diriz2)ati i più se11titi ringraziamenti . S eguì l' rupprovazi one dello Statuto p1~ovinciale. L' assemble:i con grande p i acere ammirò l 'opera Yolta dal segr etario della CorpcY.r a z.ione sianitaria i1azio11 ale rla l seare tario del Sindacato nazio11a1e ' o in edici condotti, dal nostro Vacin-0 e dal segre tario de lla Cor1>orazioue sanitaria provinciale. l~ mi 0 un voto di plauso p er il medico pro,~i11-
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ciale dott. prof. Sirleo p er il suo continuo ed a ffettuoso aiuto, e per il presi·d ente dell,Ordine d ei Me dici imp~ibilitato ad intervenire perchè assente da Roma per la sua efficace e sipontamea collabor a.z.ione. v .eri1nie ·de.liberato .d'i11via1·e un telegrrumma di auguri a S . E. Benito Mussolini per la sua guaT1. g1one. Seguì la votazione per la nomina de l nuovo Direttorio ch e risultò così composto: dotto,r i : Nico}a Trulli (Roma); .Arna1do Ronifaru (BatSBanello); En1ilio Stagni (Ariccia); Fra·n cesoo Cenci (Rieti); Ulrico Giancol a (Tivoli) ; Z efiro Mat ulli (Rignai10 Flaminio); :Bon.aventura Alberti (Palestrina); Arcangelo Volpi11i (Tarquinia); Arman1d o Angeli11i (Fro.si11-0ne); Arnaldo Lusignoli (Roma); Adorno Maissi1ni (Anagni). 11 conoordato è statù' approvato dalla G. P . A . il 24 marzo u . se. 1
Sindacato Medico delle Stazioni di cura italiane. entrato in effi.cien oa il Sindacato J\Iedico delle Staziro ni 1di cura italia ne. N eN'assemblea d ello scorso ottobre, ft1 approvato lo Statuto e si procedette àlla nomina d elle cariche soci a.li, per il ti'iennio 1924-21, che risult aro110 oosì costituite: Presidente· prof. Guido Ruata (Roona); V.-Pre\S-Ì•denti: pr·o.f. Oet.sa.r e Cattaneo (Milano), dott. Vin~nzo Ouo1110 (Owpri), dott. Romualdo Bind.ei· (l\il>eramo); Segretario generale: prof. Giuseppe Sabatini (Ro·m a); Segretari : prof. Guido Ce~le (Venezia), pr of. Ridolfo Pina.li (Torino); Cassiere : prof.· Alessio N aza1·i (Roma); Consiglieri: prof. Vitt.orio .As1c oli (Roma), on. prof. U·mberto Gabbi (Parma), prof. Gustav-0 . Gasperini (Firenze) , prof. Pietro C0tp·e.roic (Abb.az:La), prof. Antoni o Gnudi (B ologna), on. p.rof . Eugenio Morelli (Pavi a), .prof . Fra11oesco Novara (TerminiIme rese), prof. Alfre d,o Razzano (I schia), dott. F eclerico1 R oessler ( Gries-Bolzano). Il Sindacato h·a serle )n Roma, via Sistina, 14 . D·el Sirudacato fanno parte quasi t utte le più spiccate p er sonalit à s cientifiche e tutte le migliori e ne rgie e ]e menti più fattive delle .stazioni di cura t eirn1ali , balneari e olirr1atjche. Questa posse11te orga11izzazione, che no11 ha alClllll aspetto politieo, funzionerà come vero e p ·rOprio ordine pi-;ofessirona1e i:;pecializzato, cu1rando gl' inte1r e....~ m-01~ali e rnateriiali dei medici associati, moralizzando ed elevando, con rigorosa applicazione cli leggi deontologiche e <li sn.n zjo11i pu11itive, l'e.s0rciz.io medico nelle stazioni di cura, dif c.>nde11do il lato .organizzativo, tecnico, ammi11i.strativo. ed, ove occorra , finanziario delle sta.: zioni italiane. L a fo1·za morale e materiale del Sinclaoato Yiene indi~cutjbilmente a pesare in maniera assai sensibile nell' attuale momento, clecis ivo per l'affermaz ione 11aziona1e ed e stera <lei diritti di vita e di i1 at11rale predo1ninio dell e terme, dei clin1i e del ma.re d ' Italia. È
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SEZIONE PRATICA
CONCORSI. Pos·r1 v ACANTI. BEN.E:VENTD. 11rnniin,i straz io·n e Provinciale. M edico d irettotJ.·e del Ricover-0 p er i Bambini esposti della Provincia; L. 6000. Docuim . entro le ore 12 del 15 mag. alla S egret. Età lim. 50 a. al 6 apr. Chiedere annunzio. BROZOLO (Torino) . - Scad. 30 apr. Cond. e uff. s~n.; L. 7500 e 1° c.-v., alloggio, indennità varie. (!AsTEL~1.rovo SCRIVIA (Alessandria) . Scad. 30 :1.pr. Stip. L. 5000 (sic); L. 500 (s't c) m-ezzo trasp . ; 10 bienni ventes . ; età lim. 45 a. CESENA (Forlì). Conaregazione di Carità. - A tutto 30 aprile chirurgo pri•m ario dell'Ospedale Civile ; L . 12,000; compartecipaz. onorari; indennità varie. Limite di età a. 40. Nomina in ba.se a terna. .I\ richiesta la Segreteria invierà bando di con-· oo.rso, capitolati e tutte le informazioni del caso. DOMODOSSOLA. Ospedale di S . Biagio . - Primari.o medico. Scad . 30 apr. L. 2400 oltre 50 % tasse d1 cura e 60 % tasse ambulat. Lib. doc. in patol. med. o clin. med. Laurea da 10 anni. · LINGoccmo i R eggio Em. ) . Alta montagna; ab: 2900 circ:i; stip. L. 8000 + 3000 ; ind . caY. L. 0000; addiz . L . 3 oltre i 600 pov . ; 5 q11iI1q11e1111i decimo . 'Das~:t cono. Sca d. 30 a~pr. MELIZZANO (Benevent o). - Per Dugenta; scad. 30 apr. ; età lim. 40 a. ; docum. a 6 m esi; L. 4000 (..;ic) e 5 quinq. decimo; obbligo delle vaccinaz. e i·i vaccinaz. e di sottostare a tutti i doveri previsti dal Capitolato . MoNCALVO (.4.lessanclria). - Stip. con1e <la concordato p;rovinciale; mezzi trasp . L. 1800; u.ff. s an . L. 600; triennio di condotta o biennio di Ospedali . . Tassa eone. Scad. 30 aipr. :\iON'fEMIGNAIO (Are~zo). - Al 15 mag., ore 18; ab. 2000. L . 10,000 e 4 quadrienni decimo, oltre L. 300 uff. san., L. 1200 c.-v. Età lim . 35 a. Tassa I.J . •)0.10. Saranno esclusi i disertori anche se amnistiati. Serv. ei1tro 20 gg . ~fONTE S. MARIA TIBERINA (Arezzo). A tutto il 30 apr., per Lippiano; L. 10.000 o~tre c.-v.; servizio nell'Ospedale; alloggio gratuito; .per uff. san. del comune L. 500; quattro quadrienni decimo; fino a 1000 pov.; cavale". non obblig. Età lim. 40 a. PALERMO. R . Università. - Assistente alla Clinica medica; L . 7000 e 2 quinquenni, oltre c.-v . Prova scritta e orale clinica. Tassa di L. 50 al1'Ec:onornato. Scad . 30 apr. Nomina e conferme annuali. Domande al Rettore. PARMA. R . lst1.tu·to s1i,p ~r. di M edic. v eterin . Assistente alla cattedra d'igiene, polizia sanit . e t ecnic.a delle ispezioni delle carni da mace,l lo ; vec1i fase. 14. Scad. 30 apr. PIANCASTAGNAIO (Siena). - Proroga al 30 apr. Lo stip . è elevato da L . 6500 a L. 9500. senza c .-v. P1Eo1MON'rE S . .GERMANO (Caserta). - Condotta; L. SOOO e 5 qul:ldrienni decimo, oltre L. 500 uff. snn. e L. 2400 cav. ; tairiffa minima Ordin e per gli abhionti. Scad. 40 gg. dal 31 mar. Tassa lire 50. 1O alla Tesoreria com.
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PrsA. Consorzio Provinciale :1.ntitubercolare. \i~ice Direttore del Dispensario Profilattico Cen-
trale di Pisa; ve1d i fase. 15. Scad. ore 18 d el 30 aprile . POPPI (A·r ezzo). - Scad. 30 a pr. Consor. co,n Ort ignano-Raggiolo. L. 11,000 e 4 _ qu,adrienni d ee ., oltre L. 3500 cav., L. 500 uff. san. di Ortig n·anoRaggiolo, indennità ambulatorio per Ortign ano, L. 1200 c .-v. Tassa L. 50,10. RAVENNA. - A tutto il 30 a.pr.; 14a e 15a condotta; età lim . 40 a. Tassa L. 50 all'Eoonomo cvmun. Sti p. L. 8000 e 5 quadrienni dee., oil trè indenn . supplem. rispettivam . di L . 500 e 1000; c .-v. ; L. 2500 cav. Servizio e stabile dimora entro 20 gg. L' Amministraz. si riserva il diritto in.sindacabile di non procedere eventualmente a d alcuna i1om1na. S. G1ovAN~I DEL Dos ;;;o (1\IantotVa,). - A tutto il 30 a1prile. L. 9000 lorde per circa 100 pov. ; c.-v . ; L. 2000 cavale.; L. 300 11ff. san . Docum . a 6 mesi. SAVOIA DI LucANIA (Basilicata) . - Al 30 aprile, ore 12; età lim . 50 a . ; L . 8000 e 6 aumenti quadriennali per l'ammontare complessivo pari a cinque decimi dello stipendio stesso; addizion. L. 5 olt re i 300 pov. Ah. 1336, in collina. Serv. entro 10 gg. SiNALUNGA (>91ena) . - OspedaLe di Sarita lVIaria de lle ~T ev i . .- A tutto il 30 aprile, Direttore s,anit ario ; L. 13,000 e quattro quadrienni d el decimo. TAGLIACOZZO (Aquila). - Al 30 apr. , 3a cond. ; L. 9500 oltre L. 3000 cav.; rivolgersi Segreteria. TRAMONTI DI SOTTO (Udine). - Cons . con Tran1ortti di Soprn.; a tu.t to 30 apr . ; tassa L. 50.10 ; condotta libera; L. 8000 per 1000 pov., L. 1200 c. -v., L. 800 uff. 8an., L. 3000 trasp., alloggio, gratuito. VERCELLI (Novara) . Condotta pel consorzio Sali-Montencro·Oascine Stra; vedi fase. 13. Scad. ore 18 del 30 apr. Z4.GAROLO (Roma). - A tutto 30 a;pr.; L. 7000 e 5 quadrienni decimo; L. 1200 c.-v. Età lim. 35 a. Tass a L. 50.15 al Sindaco. Dooum. a 3 mesi dal 24 1nar . I termini del concorso· saranno prorogati se i concorrenti non raggiungeranno il numero di quat tro. 1
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I
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE L'Isbituto ' Ten,e to di Sc ienze ha assegnato il p,r emio Valier al pro,f . Achille Mo,n ti di Pavia ·p e1!' l' op era << La malaria, l ' ittero infettivo, l' influe nza ed altri problemi l!atologiri sort i dal1 a g uerra ».
In
sost~tuzio11e
d el prof . Mario B arbara, chia111a.t o alla. Clinica m edica di Genova, la Facoltà di M edicina di B ari l1a affidat o J'i11carico cli p atolo.g ia speciale medica al prof. D001.ato Gargasole . Il dott. R eenstierna, prirvat o doc.ente aJl' Uruivers ità di Stocolma, è sitato nominato professòre t itolare e d ha ricevut o l lll premio d all' Associazione )1eclica. S\Te.rlese • i11 seguit o alle su e ricer ch e ed :1lle- sue 1) ubbJicazioni sul cancr oicl e e sulla cura biologica di esso .
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IL POLICLINICO
[ANNO
Il prof. F. Fiilleborn, titolare della cattedra
dell~ maJattie tropio.'l.li ad Amburgo, ha rioevuto dal Gi appone la medaglia d'oro Katsurada.
Il dott. Gaetano Missale, ufficiale sanitario di Melilli (Siracusa), è nominato commendatore 11ell'O. della Corona d'Italia.
XXXII, F~. 17]
NOTIZIE DIVERSE. Riunione Neurologica Internazionale. Come ahbiamo già anaiunziato, dal 25 al 28 maggio verrà solennizzato a Parigi il centenario di Charcot, unitamente al 25° anniversario della Società di Ne-urologia. I n tale occasione si terrà una Riunione internazionale di Neuro.logia, che nei giorni 25 e 27 nlaggio discuterà i temi: << Sclerosi later1ale amiotrofica » e « Emicrania » ; il 26 maggio sa.ranno pr-0nunziati discorsi dai proff'. Guillain, Marie, Babinslri, d.ai delegati stranieri, dai rappresentanti di società scientifiche e dall'on. Godart, ininistro del lavoro e dell'igiene; si terrà un banchetto; il 28 maggio il CollllSiglio municipale di Parigi e il Consiglio gen~rale della Senna dal"anno un ricevime11to ai convenuti . Non &i richiede n~una quota d'iscrizione. Non sono concesse ridu.z.ioni ferroviarie. Per le adesioni e le corrispondenze rivolgersi al segretario ge11erale del Comitat-0 OTganizzatore, Dr. Souques, Amphithéatre de l'Ecole de-s Infirmières, Hospioe de la Salpètrière, 47, Boulevard de l'Hopital , Paris. · 0
PROFILI.
I
Il prof. Alfo11 so Poggi, per raggiunti limiti di età, si è ritjrato dall'insegnamento ufficiale nella Facoltà m.edica di Bologna, che lo ebbe suo amato Pres ide per oltre quindici anni. La gloriosa Università perde una delle figure più eminenti per valore e qualità incomparabili di Maootro, non ,esaurite nel còmpito, pur grandissimo di didatta J ' ma esplicate attivamente nel dare vita e sviluppo alla sua scuola chirurgica, dalla quale sono usciti in buon numero allievi valorosi. Il prof. Poggj, laureato gio-ranissimo, seguì per un certo tempo il Conoato, e ·p oi fu assistente n ella CJinica Chirurgica del Loreta che non tardò a farne il suo allievo prediletto . Pervenne rapidamente a una co111pleta mat urità scientifica vinse nel 1888 il concorso di patologia dimostr;tiva e propedeuticè1 chirurgica a Mess~na, e coprì quin,d i coino s traordinario, la stessa catte.dra a Bolog na: tenendo conlieu1poraneamente per molti anni la direzione della Clinica Chirurgica. Semeio]ogo finiss imo, osservatore acuto, il Poggi ebbe tempra eminentemente clinica e speoulativa, inform·ata al concetto ch e la Clinica è ragionamento . Nel campo d.ella chirurgia operativa è stato forte e valoroso chirurg-0: è stato uno dei primissimi ad eseguire l'amputazione interscapolo-toracica, la sutura laterale <lelle grosse ven·e , le operazioni sullo s tomaco, e Sl1Jl'uretere, del quale h a pro•p osto ed attuato metodi di anastomosi rimasti classici. Pure del Poggi è un metodo ottimo di r esezione del ginocchio n.d incastro. Fra i lavori di carattere scientifico vanno rjcordati quello « sui processi di gtLar1aione delle f erite rned.i cate aìl'a.cido fen:ico » che rappresenta uno dei primi lavori di critica alla medicatura Jjsteriana; quello sulla « cicat rizzazione delle fe rite d ello stomaco » e quello jntorno alla « riaenerazione della 1nu cosa intestinale n elle f erite del tenue intestino » . Praticamente importante è lo studio sperimentale « sulla auariaione i mmecliata delle ferite trasversali del dotto clcf erer: t e .c;enza chiusura del canale » . In questi come ne i molti a1tri lavori del Poggi spicca la prec1 ione de11' inda:gine, e l' acume della critica n el Yagliare ris ultat i e conclusio11i. Pt' r !-> ince ro e fer,·ido amor di patria })restò durante la grande g uerra la s ua opera, con1e co:nsulenic e 111e1nbro della Commis ion e pe r i n1utilati della circoscrizione To.• c:a na. P er quc-st o, e pf'r i ·uoi n1eriti di scie nziato è insignito di alte on o riti ren?~. J~ n1e1nbro , ordinario o corrisponde nte, cl elle principali ..~c:caden1 ic cie nt i fiC'he i1azionn h
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Società italiana di Medicina Interna. Per en·o1·e tipografico nella, impaginazio11e del vol. degli Atti de1l XXX Congresso di Medicina Interna è stata omessa l' Ap·p endice contenente la cònferenza del prof. E. MaI•agliano dal titolo: e< Sullo stato attuale della vaccinazione preventiva dell' uomo contro la tubercolosi ». P er i voJ.umi a·ncora in possesso della Società si è provveduto a.l completa1nento. Si avve rtono i soci ai quali è già pervenuto il ,·olume, che sarà loro spedito il foglio ti~grafico · contenente la suidetta .A:p•p endioe. Essi avranno cull'a di inse•r ir1a nel volume degli Atti in continuazione alla pagina 338.
Congresso Internazionale di Radiologia. È convooato a Londra dal 1° al 4 luglio, dal-
l ' I stituto Brita11nioo di Radiologia, dalla Società Rontgen e dalla Sezione di Elettroterapia della R eale Società di l\fedicina di Londra. Sono invitati i radiologi cl i tutti i P aesi; le Società di radiologia ed elettroterapia sono pregate d'inviare ratppr~ntanti per costituire un Comitato inter11azionale. I titoli d elle oomunicazi-0ni e le richieste d'infocmazioni ,~anno così indirizzati: Secretary genera! at the British Institute of Radiology, 32 Welbeck Stree t, London W. La tassa d'iscrizioo1e è di L.st. 2.
Congresso italiano d'Idrologia, Climatologia e Te· rapia fisica. Il X'TI Congresso sar à tenuto a Montecatini clall '11 al 14: giugi10 sotto la presidenza de.I sen. prof. G. D. Queirolo. 11 teina del Con1itato centrale riguarde-rà la eura <lell a cal('olo i bi11are dal punto di vista idro-
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[.~NNO
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logioo e verrà suddiviso fra tre relatori di diverse Stazioni. Quello del Comitato ordinatore è stato affidato al prof. Nooieri. Durante il Congresso si organizze.ra.n110 gite presso le Stazioni balneari prossi.m iori. P er ogni l'Om unicazione, informazione, ecc., rivolgersi al prof. Carr eras, segretario del Co1mitato ordinatore, R. Clinica l\fedica - Pisa.
Congresso francese di medicina. Il XVII:( Con·gresso francese di medicina si terrà dal 16 al 19 luglio a N ancy, sotto la prooidenza del prof. Simon, direttore della Clinica medioa di N ancy. T emi in discussi001e: « L 'angina di petto », relatori Gn.llavardin e Richon; « Le acidosi », relatori Labbé, Nepveu, K. P etren e Dautre-Bande; « Forme cliniche ~ trattamento della gangrena polmonare», relatori Bez,ancon, J. d e J -0ng, Parioot e Cas.5aude. Si faranno visite al paese del ferro, alle miniere di salgemma, alle stazio11i balneari e climatiche e un'escursione a Mt>-tz. Per eletta gli rivolgersi al prof . G. Etienne, Faubourg Saint-J ean, 32 - Nancy. 1
Congresso Chirurgico
~candinavo.
Il V Congresso ch irurgico dei Pa esi del N orcl è ind€tto a Copenagh e11 dal 25 al 27 giugno, sotto la p r.esidenza d el prof. T. :&ovsing. Temi i11 cliscussi-0ne saranno: <( Trattamento clell' osteomielite acuta e dell e sue sequele»; « Malattie i1on tubercolari degli annessi >ì; cc Tubercolosi dei ren1 e delle vie urinarie )). Segretario generale è il prof. P. Bull, I11cognitogatc 26, Christiania (Norvegia) .
Congresso internazionale per la limitazione delle nascite. Indetto dalla cc American League for Birtl1 Control. », si è tenuto a New Y-0rk il I Congresso internazionale per la limitazione del le nascite. Vi hanno r1artecipato num·erosi delegati di tutte le parti de·l mondo. Il Co11gresso si è svolto sotto la pre.side11za. del prof. Drysdale, dell' U iii versità di Londra L 'Italia. vi. era rap1}resentata da Corrado Gini, professoTe di statistica all'Università di Padova, e <la Ettore I ..evi, direttore dell 'Istituto d'igiene, previdenza e assistenza socia le di Ron1a.
Corso di gastro-enterologla. fatto nuovo nel giornalismo 1nedico: il (( Bruxelles M érlical )) 11a organizzato Ull corso di conferenze sulla gastroenterologia, affidato a r edattori del periodico; esso ha avuto In clurata di tre giorni e si è ;:;.volto durante le vacanze pasquali; ha riguardato la semiologia, le ricerche biologich e, la rontgengrafja , ed è stato corredato di dimostrazion i pratich e. U11
Per il Sanatorio di Aspromonte. L 'Op0.ra N aY.:ionala per la protezione ed assistenza degli invalidi ;}ella g uerra (Roma, via Alberico II, n. 4-B) ha bandito l'avviso d'asta ad UJ11ico j ncanto per l' a-t) pa lt-0 dei laYori di costrt1-
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SEZIONE PRATICA
Ziione di un Sanatorio per tubercolo.si di guerra d.a costituirsi sull'Aspromonte, nella località detta Recrunati, presso Oppido Mamertina (Reggio Calabria)~ a cura dell'Opera Nazionale ste&sa. L 'importo previsto dei l a~ori è di circa 4 milioni e mezzo di lire. 1
Borse di studio presso l'Istituto italiano di Igiene, previdenza ed assistenza sociale. Il Ministero dell'Economia N azio11ale (Direzio.ne generale del lav·m o e della previdenza sociale) ha concesso all'Istituto suddetto un SUJssj dio di liTe 40,000 da prelevami sul fondo depositato alla C~a Depositi e Prestiti, a !1orma dell'art. 37 della legge 31 gennaio 1904 n. 51 per gli infortuni degli operai .-ml avoro. D ella predetta somma, L. 20,000 aindranno a be11eficii0 diretto dell'I stituto e L. 20,000 saran110 destinate alla concessione di borse di studio da assegnarsi a giovani che intendessero concorrere .ai posti di cc aiutante ispettore del lavor-0 », da crearsi a seguito dell' a1p1plicazione del decrei,j() lfJgislativo 30 dicemb1·e 1925 n. 3245. Le baroo di studio sa.1~anno 20 da assegnarsi 10 per volta ed il corso di studio p·er ciascun gruprpo avrà 1a durat·a di 2 mesi . L '·a ssegno per oiascun concorrente dovrà 0000.re di L. 500 n1ens ili . Gli insegnamenti so110 impartiti da perso11ale ·del Ministero e p·r ecis·amente dal prof. G. Loriga, dall'i11g. 0!l-1deran, e d·ai dottori G. Cau> F . 8imeone, U. Muzziarini e -1\. An·g elelli. I corsi so110 t€11uti nella sede dell'ls.tit11to e so110 stati iniziati il 6 ruprile.
Per onorare la memoria di Guid" Banti. Il rettore della Uni ver·sità di Firenze, prof. Chiarugi, h a diramato La seguente circolare: · « La. fama del prof. Guido Ba11ti, cli11ico e a11at,on1opa.tolo·go insi!gne, che Fir·e nze ha perduto cla pochi giorni e airnmirava da pitt di q11arant' an11i, è consacrata nella storia· della medicina d a un.a i1npo1·tante, salda e compl eta scop erta: quel1a della Jnalatti a che p·er consenso inter:n azionale por ta ap•pu11to il suo niome. « Si deve a Gui.do Banti se di questa infer mità gr a.vi1SSim·a e occt1lta, anzi i11sosipettata prima di lu1i, si COnOSOO ormai a fondo il determillÌSlllO COlllplesso e sorprendente, ciò che per di più ci mette in graido di preve·nirne l'esito fatale inedia.nte una cura chirurgica, che lo st-esso Banti aYeva i)re<?-o11izzato: coronamento raro e felic iss.i1no d'una costruzione severamente scie11tifica. «Se lo sC'ieuiziato toscano (tosca110 di i1a.scita e di struttura intellettuale) ha u11 posto seginalato negli rLnna.li .d ella me1dicina, lle ha u110 più vasto nel cu.o re dei suoi colleghi, dei suoi allievi, clei suoi malati. Per la chi arezza, l 'euritmia, l'eloque11za ·calorosa delle sue J e~ioni , p er la benefica instancabile su a opera di medico all'Oslpe<l.ale dii Santa l\!lariH Nuova, per l'alto &Se1nrpio di una vita tutta indirizzat.a al culto dei più 11obili ideali, ii prof. Guido Banti aveva r a.g giunto u11a. rispettosa quanto meritatn popolarità anche fuori da] 0e1to cl M. n1eclici. 1
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IL POLICLINICO
« Di quest'uomo geniale e carita t evole, illustre
e n1odesto, la Università di Fire1ize, accogliendo una i1obile proposta della FacoJtà medico-chirurgica, intendG che rimanga un ricordo p eren11e, da collocare dove più riful se l'apostolato di Lui o dove più intensa e silenziosa si svolse la sua feconda me ditazi,one; ed -apre una sottosc1'.izi one pubblica a quest-0 scopo, col proposito ariche di con tribuir e, se sarà. possibile, alla 'ristampa delle più im portanti memor"ie di Guido Banti » . Le aclesio11i, accompagn.ate dall~ somma sottoscritta.: possono i11viarsi al prof. Giu1 ~01 Cl1iarugi, R. rJniversità di F irenze. 1
Una confer enza del prof. Frngoni ad Amburgo. I l prof. C. Frugoni di Firenze ha tenuto ad .i\mburgo, il 24 febbraio u . se., una conferenza cc Sul l'asma br<»nchiale anafilattico» n ell'aula dell a Clinica ~Iedica in « Eppen<lorf's l(rarikenhausi », per invito dcl direttora delln, Clinica ste5Sa prof. Brauer. Assisteva tutto il corpo accademico de.I la Facoltà 111ed.ica di Amburgo, olt1·e ai medici clcll'Osp edal@.I ed a 1111merosi stude11ti.
Disciplinamento della specializzazione medica in Germania. La ])ieta J\1edica Tedesca hn. discusso ani.pia~ne11t.e la regolamentazi one del titolo d i &pecialista. Si è convenuto di ammetterè 14 specializzazioni, tra cui quelle d'internista (comprende anche l e ma.latti e nervose), di chirurgo e di oste.t ricoginecologo , per le quali verrebbe richi~to u11 quadrie1111io di preparazione, mentre per le a.ltre specializzazioni (tra cui: gastro-enterologia e ricambio, m Hlattie polmonari e delle vie aeree, roe11tgenologia e fototerapia) baster ebbe un triennio, eccett11ata la stomatologia, per l a quale si richiederebbe un di.p loma speciale. La p,reprurazio11e verrebbe fatta di regola nelle qualità di assistenti o a1i11ti di cliniche o di ospedali, sanato1ri ecc. L 'esam1e dei t itoli verrebbe affid·ato a Comrmi~io111i nominate dalle l.1egl1e mediche (Bundesverein). Ulteriori ampie notizie sono contenute in una c>orrispondenza al Jou.r n . .4.. Jl . A.. , 7 marzo 1925.
F ondazione Ella Sacbs Plotz. Qnest è). Fondazione ha lo scopo di s ovve11ire gli inve~tigatori degli Stati l Jniti, deJl ' Euro1)a e del1' . A. u t ralia. Dalla i)ri1na relazione a11nua si clesume che per ]' anno fi11anzia1·io 1924-25 furono a,·anzate 32 richieste e 11e furono accolte 8, di cui 4 p er ricerche s11lle n efriti croniche. P er l an110 finanziario 1995-26 le richieste debl>ono p e•r ,·e11jre 11on oltre il 15 maggio 1925 al Comit ato ese cuti1·0 ; tutt<11Yia questo si riserva di prcncl~re in considerazione anche Je richieste che p~rY E; r ranuo do1)0 tale dat a , e fi110 al 15 ettembre 1 9~.), e rin1arranno fon cl i di 1)onibili. Scg r~l ~1 rio del Con1itato è i l dott. Fra 11cis W. P e.lbnd.Y , Bo t on C'it~- I-Io pita!. Bo .. to n )la . ( ~ . t •. d' •.\..).
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F\SC.
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Munifica elargizione. .
t·11 fu.nzio11ario della nostra diplomazia, il quale ha espresso il desiclP1io di serbare l'incognito, per celeb.r are il 25·> a.nniversa.rio di R.egn-0 di "\7 ittorio Emanuele III, ha elargito un milione di lire, per le seg!1enti Oipere di beneficenza a favore dell'Italia Meridionale e I nsulare: L. 250,000 all'Istituto Jtaliano d'Igiene, Pre videnza ed Assiste11za Sociale di Ro 1na , quale priJno fo11do per la costruzione di un Sanatorio Po1jo}a re ed Interprovinciale J1ella Città Giardino di Mul•3oli11ia, da intitolarsi al nionne au gusto del Sovran o; L. 200,000 all'Opera Nazionale p~ il Mezzogiorno d' Italia per l'istituzione di n11ov1 asili infantili 11el Mezzo.g iorno; L . 150,000 p er opere di assist enza e beneificenza nella provim.oia <1i Cagliari; L. 150,000 per opere di assistenza e be11eficenza nella })rovincia di Sassari .; L. 100,000 a f:-tvore clelle Opere Federate- cli Assiste11za Rorr1ana ; IJ. 70,000 a favore di Istituti e di Opere fila11trcpiche della provincia di Caltanissetta; L . 50,000 alla vedo"-a dell'-0n. Cas ali11i · L . 15>000 a ben c.ficio de11a Cas a del Sole; L~ 15,000 a Le11eficio clell ' I stitl1to ·p er l'infanzia abbnndo11at.a <li Palern10.
Anniversario di la t11 ea. I rnedic: i laureati n ella R. U11iversr.ità di Palermo, nella sessi one maggio-ging110 1915, sono invitati a riu11irsi nel prossi1no n1aggio a Palermo per footeggiare il 10° a11110 {la1la loro laurea. Si è costituito un gruppo compoBto dai colleghi: Armando Albanese, ~.\.lfredo Ciipria11i, Calogero Nicastro cl1e rioeverà le adesioni da parte degli altri colleghi, per concretare la data della riunione. Si prega di indirizzare le adesioni al dott. Arma11do Albanese, piazza Alberico Gentili 15, Palermo.
La '' Umfìa ,,. L 'Urlione Medica Fra11co-Ibero-Americana, fondata dal dott. D~w:t)gues, raccoglie circa 1500 medici .a pparte11e11ti a ';i7 Stati che parlano le li11gue spagnola, portoghese o francese; pubblica una r ivista intitolata La Urnfia: ha tenuto i l 27 dicembre scorso u11 Congresso all'Hotel des Sociétés Sa•!lntes di Parigi.
Esami fraudolenti per mezzo della radiotelefonia. La cc Gazette l1ebdo1nadaire d es Scienees n1édicales » di Bordeaux riferisce che, durante i recenti ec;an1i per ag1 ea,~s alla Facoltà medica di Strasbt1rgo il decano prof. G. Weiss, venne av' nno d~i candidati. €ra 1n . -visato i)er ' telefono eh~ radiocomunicazione co11 I ' esterno; difatti l'indiziato venne sorpreso mentre, con u11 ricevitore f.i.8sato sotto il tavolo e u11 microfono cl1iuso in tma mano e accostato all'orecchio sinist1·0 , criveva sotto la, d ettatura di l1n ccxm.1>lice, il quale venne ttovato 11ello st P so eclifizio, ad un piano inferiore: mentre legge,·n a rt alta YOC'e 1111 lil..i·o di tr ·to . Il candidat o so ' t enne c·he a \ 'PYH ,·oluto compier~ 1111 e .. p c.• rin11:?n t o .'>CÌC'nt if ic·o.
[AN.:\O XXXII, FA~·~. 1i ]
AUGUSTO v. WASSERMANN . AveYa appP11a varcato la soglia ,del 60o an11o di età, quan:do il 1'5 cli qu-esto ·u ltimo 111arzo, dopo lunga n1alattia, fu colto dalla morte. Il cordogli-0 degli ~cienziati della sua nazione è consolato dalla simpatica e 1a1rga partecipa~ione dei cultori di scienze biologiche irt tutti i paes i civili. P ensando quanto la s11a vita fu operosa ed altame•n te meritoria nel cam·.p o della patologia srp er imentale, sentiremo crescere il rammarico clella sua prematura scoroparsa; la quale parrà anooir a più precoce a cl1i voglia ricordar e quel lusin ghiero motto che dire: la jeuhesse de la science cornuience à '
quararite
ans . L a giovinezza scientifica di vVasser-
mann sarebbe comi11ciata se·con·do quesito ~otto ' presa·gio ne furon 01 gli' ap~nn nel 1906; e di lieto albori, chG portarono in luce quella fan1osa reazio11e che reca il su-0 nome. Ben pochi i1omi di scie11ziati hanno avuto, come qu.e llo di "\\'asse1·mann, una diffusio11e così fulminea e dilagante in tutto il mondo, e presso tutti i ceti. Da quando egli fece conoscere la su.a sierodiagnosi della s ifi1ide, i11 soli venti anni, chi novera quante miriaidi di volte il suo nomé è corso sulla bocca di medici c cl a11alisti, di ·malati e di sani, di credenti e di scettici, di uomini trepidi i1eill' attesa d(>i} responso: di contristati o impassibili all'annunzio di un r espo11,SO positivo i11opi11ato! Il nome di Wasse.rma.n11 non i11dic~ pin una persona, ma lln metodo dia gn os.tico. La reazi orne di '\Va.ssermann, aippena · conoscit1ta, parve ai profani un lampo di genio: \ Tt1lca110 aYeva percosso la toota di Giove, e ne era balzata fu9ri ~1inerva ! Così non è; e così no11 è , del restai, c\i nessun a scoperta in genern le. ìVIa di tt1tte le scope11.·te grandi 1
1
619
SEZIONE PRATlCA
e piccole, siane> essé clamor ose per la loro portata pratica, od austeramente silenziose per il loro puro · cairattere .scientifico, si p·u ò dire questo: le scoperte i1011 si p.resenta110 ch'e' agli spiriti preparati. E la p.reparazione di Vl asse,r mann era già venti ' anni. or sono, poderosa . Nel 1891 era Assistente nell'Istituto di Koch e ne1 '93 collaborava con R. Pfeiffer alle clas1.Siche' ricercl1e sulle endotossine e sulla batteriolisi del vibrione colerico. D 'allora i11 poi si de1dicò allo studio di va1·i problemi atti11e11ti all'immu11ità, con ammira.b ile fervore , e con un tenace attaccamento alla teoria del~e catene laterali di Ehrlich. A questa egli attinse sempre nuove inspirazioni per impostare i suoi lavori sperime·n tali, con vero spirito ji1vent.iYo, e condurli a termine con gran talento, attraverso risorse tecniche spesso originali. La feide i1ella teoria di Ehrlioh fu la fiaimma alime11.1tatrice del suo lavoro; e giu·dicando dai non pochi brillanti risultati che ne otten11e, arricchen,d<J il nostro patrim·ornio scientifico, bisogna convenire che senza fede non si lavoca p·r oficuamente nean che nel campo della scienz.a ; e senza pedantesche riserve possiamo re11dere di ciò omaggio a Wasser.man11, che ebbe fede inorollabile in una ipotes i eminentemente euristica, quale si è dimostrata quella di Ehrlich, nonostamte i contrasti sollevàti dari. cultori di fiiSica chimica.. All'elegante questione del meccanismo d'azione d el1e antitossinf'> sulle tossine egli portò contributi originali, che sono divenuti classici. A co11ferma di quanto s.i srupeva circa i rapporti fra tossina ed antitossina difterica, dimostrò che la tossi11a e l'antitossina piocia,nica si comp'ortan·o1 i1ello· stesS·O modo, e che il composto neutro che risulta dal loro legame reciiproco può essere dissociato, ·mediante il calore, col ripristi11amento della tossina. In6ieme. cou Takal{i riconobbe il potere. cl1e la sosta11za cerebrale fresca ha di neutralizzare ]a tossina tetanic~; provò che tale potere si riscontra a11c.he in altri organi, n1 a non in tutti, e non in tutte ]e specie animali; ed illustrò la perfetta concorcla11za fra questi resultati sperimentali e·d i preSillpposti della teoria di Ehrlich. A lui si deve la dimostrazi,011e dell'identità fra l' antitossina difterica contc111uta in sieri normali e quella degl'immunsieri. Nel 1905 si accinse alla rii.cerca dei luoghi di produzion:e de·g l'imml1ncorpi tifici, ci diede la prova dell'origine cellulare degli anticorpi stessi circola11ti nel sangue. Sviluppò egli così, sotto altri aspetti, quella dottrina della immunità locale, che era stata parecchi anni prima originalmente ,co11c0pita e sperimentalmem.te ·dimostrata dal nostJ:o Sanarelli nelle s ue belle e classiche rioorch e sul1' infez1 011e eberthiana.. N ea corso di val'i suoi studi, \Vasserman11 adoperò più volte il metodo di BoTdet e Gengou, come fine mezzo :rivelatore dei rapporti specifici fra a.n ti geni ed a111t~corpi. Così, occupandosi di agg:ressine batteriche insieme 00111 Citron, dimostrò oon la fissa21ione del. com·p lemento, la present.a di sosta nze batt~riche negli essuclati ~ggi·essi11ici. Con 1
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IL POLICLINICO
lo s~ colla.borato.r e, e col medesimo espediente, ricanobbe che non solo le- proteine, ma anche i psr otooti ed il glicogene sono capaci di provoca.r e la formazione di anticor·p i speciifici nell'ocga:nismo animale. Ma 1' 3ippJicazri-01De più fortunata del detto metodo fu fatta da Wassermann alla diagnosi della sifilide. La sco i)erta clel T1· epone1na pallidum, 3illn unziata ·d a Schandinn nel 1905, attirò il suo spirito allo studio della sifilide sperimentale, e particolarm·e nte alle ricerche imn1unitarie e seroJogiche, nelle qnali era già Tuia.estro assa.i stimato. N el 1906, jnsieme oon N e.is'Ser e Br11ck, dimostrò che il siero di sa11·g lre delle. scimmie infettate di sifilide, mescolato con estratti .d i orga11i luetici, produce la fissazione .del complemento; e con Plaut accertò che lo· stesso accade se, in luogo del siero di scimmia, si adopera liquido cerebro-spinale· o siero <li sangue di 11omini para.l itici, e di luetici in genere. Attr~buì tale co1nportamento dei Slie1·i luetici al loro contenuto in immunoo~i; e la stpiegazione e ra calc ata su qu.eJla de1lle prime fondamenta.l i esp erienze di Bo~:det e Gengou, nel 1902, concernenti la fissazione del OOID!plemento da parte di corpi batteri.~i e dei rispettivi immunsieri messi insieme. Se non che un suo ste~o allievo, il Meyer, diede la prima scoSS1a a.11.a 001n cezione strettamente specifica della r·eazione sierodiagnostica della lue, dimost1·ando che anche gli estratt.Q di organi non luetici, come il fegato umano normale, e perfino di organi di animali san.i, co•m e il ouoi·e di cavia, possono, in pir esenza di sieri luetici determinare la fi...c:sazione del oompleimento·. Tali resu ltati, che furono confel'mà-ti ed amipiiati da altri, significava.n o che la reazione di W asserman11 può avvenire indipendentemente ·dalla ·pre~enza di treponemi o iCli loro prodo·t ti nell'estratto t1sato come antigene. Già qu.est<.> hastava p er togliere alla Teazione ogni presunto caTattere i1mmunitari-0. Tuttavia, poteva rimanerle almeno un certo carattere di ~ipecificità, qualora soltanto , i sieri 111etici fossero atti a produrre la fissazione del complernento, in l1nior1e con estratti di organi luetici o sani. Ma anche così ridotta , tale specificità cade'Va, appena fu a.ccerta.to che i sieri dei leprosi potevano d':tre la rea.zio11e di Wassermann, e che potevano darla anche i sieri di parecchi malarici , sicuramente non sifilitici, specie se primitirvi, duramte il primo periodo di accessi febbrili. Così la reazione di W assocmann, ohe p·a rve in pri ncirpio una semplice ap1plica.Zione, per quanto felici&filma, del fe11omeno di Bordet e Gengou, finì con l 'esse.re una oosa a sè, veramente singolare; tanto più singolare perchè, prescindendo d.alle rarissime cause di falsa reazione, facilm.e nte eliminabili essa conserva intatto il valore di reazione ' caratteristica della sifilide. Pa1·ecchie centinaia di modifica2Aloni furono apportate da molti alla r eazione di Wassermann: ma si può ben dire che parecchie non valgono più della reazione originaria ; e le aJtre, specialmente quelle escogitate allo scopo di renderla più sensibile, nascondono il pericolo - non è a. dire quanto d(llprec.abile - ài r eazioni ·p ositive in persone cer-
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tatmente non luetich.13. La reuzìo11e di Wa.$ermann è ver3.mente un bilioo, che il suo scopritore ag_giustò di primo acchito; modificando la natura dei reattivi o le proporzioni della loro miscela si corre il rischio o di sminuirne la sensibilità, o' di esa,gerarla a scapito della sua attendibilità. . .'-\. _conforto di ciò, rico1ido come un oon&esso· di rinomati sperimentatori, uno dei tanti cb.e oostella.110 la L ega delle Nazioni, ha reoentemente affe1r.m.ato, in base a numerose ricerche com'Parative, la superio-rità della classica originaria reazione ·di W assermann di fronte a tutte le trasform.a zioni, più o me•n o radicali, c11i oo.sa ha dato luogo. Il suoces&:> u11iversale che ebbe questo metodo ~ie.rodiagno3tico non distolse W assermann da altri stu1.d i. N6gli anni successivi dimostrò, insieme con Bruck , la l_)l'~nza di antit11herco1ina nel sangue d·e i tubercol•ooi trattati con la tuberoolina e ci djede quella su.gg~tiva interp.retazriòne dei' feno.meni tubercoli 11ici che ancora oggi a pip are la più caJzante fra qua11t e altre i1e saino state immagi11ate. In occasione di un·a epidem·ia di .m€!D.inf?P.te cerebrospinale nella Slesia, sperimentò alacremente per ottenere Ulll siero t erapeutico Stpecifico; e senza sape.re di Jochmann, e di altri fu.o ri di Ger1nania, ed alla st-essa ep·o·ea, produase uno degli i1nmuni::;ieri più efficaci. Attese altresì allo studio dei tumori nei topi, nei quali indagò, con intendimenti terapeutici, l 'azion.e- della selen-eosjna; e sebbene tali ooperie11ze, che parvero all ' inizio pi€'11e di liete pro1nesoo, si dimostrassero poi faJlaci a.gli effetti pratici, pu,re esse · rivelano ancora una volta in WaSsermann la passione per quell'ordine di studi, che pote-yano cornunque essere guidati da una ardita ipotesi di lavoro. Infatti i principi della chimioterapiia, ohe gli suggerirono gli esp.erimenti n.e:i topi carcinomatosi con la selen-eosina, sono affini a qt1elli su cui pdggia la teoria delle catene lateral·i . Negli ultimi anni Wassermann si era dedicato con nuova lena al problema diagnostico della tubercolosi; ma la Parca, recidendo lo stame della sua vita, ha troncato anche la serie, forse anche il felice suc~o, d.e i nuovi studi intrapresi. Una vita così nobilmente, e così proficuamente spesa per la scienza, in un labo~atorio che fu tenuto sempre aperto alle correnti vivificatrici m<>sse da alt1·i laboratori affini e da.Ile cliniche, è degna della più sincera ammirazione e del più alto elogio. Il nome di A. v. W a..<;Sermann resta perennemente legato ad alcune delle più originali fra le moderne conquiste delle scien ze biologiche . Prof. D. DE BLAsI. Si è spento a Canicatti (Gi·rgenti) il dott. comm. ANTONINO SCIASCIA, ideatore della fototerapia b di oui avemmo più volte a prospettare le benemer enze a cquisite di fronte all'umanità .
[ ..\NNO XXXII, FASC. 17)
R.A.SSEGNA
DEI.L~
621
SEZIONE PRATICA
STAMPA MEDICA.
Riv. di Olin. Med., gen . - C. A. ToRRIGIANI. Esame auricolare nei tumori dell'ang-010- pontocerebellare. Riv. Uto-N ewro-Uftalmol., ge11 .-feb. - G . GALLIGARIS . Corrispondenze lontane delle linee iiperestetiche del oorpo. - F. MEZZATESTA. Alterazioni del n. ottioo nelle lesioni dei seni. - G . FERRERI. Oompor tam. del labirinto poster. nell'irpertens. sper iment. del Jiq. c.-rach. Ann. di (Jstetr. e Gin., 31 gen. - S. PATELLANI. Prolegomeni di eugenica sociale. - M. MASSAZZA . Tumori ovarici detti di Krunkenberg. Jowr'n. d . Praticiens, 14 feb. - N. FIESSINGER. L'orientaz. moderna della terapia. Rev. espan. de Med. y Oir., feb•. - A. E. CosTA. L'equilibrio acido-bèt.Se del plasma sang. Medie. ltal., ·gen. - L. GIUFFRÈ. Sulle tem.p erature post-mortali. Arch. ltal. di Urol., IV. - G. CATTANEO. Ohirurrgia conservativa del rene nella calcolosi della porzione pelvica dell'uretere. - M. NEGRO, H . BLANO. Minzione in due tempi nei diverticoli ve~icali. E. MINGAZZINI. Indicazioni, tecnica e risultati ùel pneumorene. Olin. Pediatr. , gen. - E . MENsI. Anemia oardiomegalica infantile. Presse M éd., 31 gen. - A. CHAUFFARD e M. DEBRAY. Raipporti delle litiasi dei reni e della cistifellea. - L. BINET. Il fumo di tabacco è un veleno del cervello? - 7 feb. A.-B. MARFAN. Rachitismo e olio di fegato di merluzzo.
A t ch. f. Sch.- u. Er.-Hyg ., feb . -
A . PLEHN. Osserva.zioni sulla mala1;a dei paralitici. Endu crinology, i1ov. - W. TrMME. Rapparti fra endocrinologia clinica e sperimentale. - G. GooR::'YiAGHTIGH. Gland. interstiz. e caratteri sessuali secondari. - H. CHARÉTON e a. Azioni dell'estratto ·d i gla.ndola n1a.1nnu,11r.ia. B·uletinul ll1 e.dico-Terapeutic, 1 feb . - D. MANTE. V accinotera:pia nelle pneumop·a tie oroniche. Jo11,rnal Am. Med. Assoc.: 31 gen. - G . RowNT·REE. Stu·di sul morbo d'.A.d<lison. - F. L. MEéENEY e Z.-D. DAu. Azione. dell'acriflavina nella setticemia. ·da streptoc. - G. FARR. Cuore mixedematoso•. Annales lnst. Paste.i1,r, ge11. G . RAMON. Le a11atossine. P .-L. CARRÈRE. L'immunità locale oculare . .4.nn. d']g., dic. - G. SANARELLI. La mucosa delle prime vie aier~e è permeab. ai microbi e ai loro proteidi. I giene Moderna, sett. - G. GARDENGHI. Depurazio11e microbica delle acque c-0i filtri sommersi. P ediatr., 1 feb. - M . GARBASI. Patogenesi e dia~ gnosi della febbre tifoide nell'infanzia. R ev . Neuro.l., ;gen. - SouQuEs, J,AFOURCADE e 'fERRIS . V ertebra d'avorio in un canoro metaJStasico della colonna verteb. - G. RoussY, G. LÉVY e F. BERTILLON. Ernisindrome oorebeJ.lare. Olin. }[ed. ltal., I I C. - L. ALESTRA. Dia.gnosi fun~ion. del cuore . R . V1vIANI. La ga~treptooi. Minerva Jfed., 31 gen. - G. MINERBI. Valoriz.... zaiaone pl~ica della posizione di Pachon. - A. 0ECONI. Le cirrosi del f egato 1
•
Indice alfabetico ,per materie. Aderenze intraperitoneali post-Operatorie . . . . . Paa. 602 Amebe: eisti e pseudooisti octonucleate )) 588 Appendicite: Hintomi di - da malforma)) 608 zioni anatomiche . . . ArtE>~·ie : stenosizzazione negli esiti di fle)) 606 . . bite _,\i-trite purulenta del ginocchio : nuovo )) 596 metodo di tratta1nento di alcune forme )) 603 Bibliografi a . . . . . . . . . Consiglio co·m unale: nullità di delibera. ' . )) 612 zio ne • • . . . . • • )) 605 DLqpepsia e vomito me.11tale . . • • • . Emorragi e gastriche e duodenali gravi : trattamento . 607, 608 )) 605 Farcino criptococcico: etiologia Fenomeno ·di Argyll-Robertson: localizza. . )) 600 zione . . . . • Glucosio: ricerche : 605, 609, 610 • • • • • )) Insulina: azione . . . . . 60 • • • Medici cari.dotti della provincia di Ro- ' )) m.a ~ assemblea generale . . • • • 618 \
6
.
.
Roma · Stab. Tipc:>-Lit.,.Arman·i di M . Courrier.
Paresi spastica grave: resez.1one di radici posteriori . Pag. 606 • PoGOI A.. : profilo. · . )) 616 « PorTiclg€' )> : il . )) 609 Polmoni: tension~ carbonica alveolare )) 599 Pubertà : distrofie . . . . . . . )) 601 Sangue : pote.re lipolitico nella madre e nel feto . . . . . . . . )) 605 Sca.r lattina: epidemie e vaccinazione profilattica . . . . . . . . 694, 695 Scir.nzia.ti: posizione eco-nomica e compi)) 610. to sociale . . . . . . . .Stazioni di cura italiàne: sindacato me)) 614 dicn . . . · )) Stenosi pilorica dei lattanti . 607 )) Stipendi min!mi: considerazioni . . 611 )) Tallio: avvelenamento spe rimentale da605 )) Tigna favo.sa nei primi gio.rni di vita . 591 )) 606 Ulcera semplice del tenue . . )) Ulcera peptica: periodicità . . 607 )) Vitili~o emoti ·10: ·r aro cal)O ti1 pico . 692 )) WAssERMANN (v.) A. : necrologia . . . 619 V. ASCOLI, Red resp.
•
IL POLI CLINI CO
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e Questo prc-c~t t o (a pr0f)09ito d ell'apice polmonare) che io vi ho dato, quel libro ··hc ìo 1·o"l"-'.1lti: spPsao e oh e _vorrni ~r.~ le mani. ~i tutt i i giovani. in qu~ I bro di S cur e1ottcu eh.: ha scritto Lu1g1 Fcrrann1n1 trove.,-ete tutto t1Uitno. che oauti c linieo dovrebbe pcssed11r e: V! r; .. " sul m io onore ohe
~
in talune Sem~o t iche non lo troverete ben espresso. Ma in e chf anzi ogn i medico dovre.bbe aYere nella su11 bibliotera.
bene espofito ed espr e s~o . È un libro di Semeiotica perfctè un libro monunientali-.
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LE FORME PERIODICHE IN OTO -RINO- LARINCOIATRIA (G. BILANOIONI) . Un volume in 16°
cli pag. 122. Prezzo L . 9.90. P er i nostri abbonati sole T,. .90 in porto franco.
i11rirrr1· r·.1!tli•1 I'r•.'\ falr• nll'l?ditor1· I~T:IGl PC>ZZT - ' ' ia Si ...tina, 1-l - L~ G rna .
Roma, 4: Maggio 1925
ANNO XXXII
Fase. 18
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fondato dai -,pr:o·fessori ·: ..
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FRANCESCO DURAN.TE . '
GUIDO ·BA·CCELLI '
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SEZIONE
PRATICA
REDATTORE CAPO: PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Lavori originali : G. Saba.t ini e E . Milani: Som.m iiiJl i-
F.tA:"a7.iono orale di br.o muTi e VÌGibilità l'aJdiollogtitoa dellia cristif ell~. osservazioni cliniche : R . Mooti: Sul t:etano poisroperarovo. - S. Bri varua: U Il caso di teta.no in opeirato di resezione del ginocchio, g11a rito oo~.La ·c;uir.a BaoceJ.~i. Note e contributi : R. Gri.gnanrii: Il v·alore del (( s'egn-0 di Tansini ,, . Quest i oni del giorno: H. Bcuker e G. Kisby: Il itNlitit amento del.La pairahl.si prog.r essiva oon l 'inoculaziionie di mail-<triia. $unti e rasseg,n e . PATOLOGIA GENERALE: Flan1dli.n e Tza.nck: L'rupeidosi. VIE DIGERENTI: Ans·ohutz: La dd.agn()61i e la p.rognooi ·d ella ou•r a chirurgica d.el oaT.C.~ITT.oma. ~·a etrico. - J. Howlland e R . M. BolJ.ìin.g : A..pipend1crte acuta e aipperud.icite croniioa nell'iinf anzia. - VIE URINARIE: Broglio: Con.tAl'i buto- al·l a oonos'Cell1za ~ellla .ne.f.ritie apoetem..aito.sa e del su-0 trattamiento ~hd.rurg1.oo. - M. Thevenet : La ves·cO..ca d·ei nef.rectom1.z zati per tuberoolrosi renale. 1
Diritti di proprietà riservati. -
Cenni bibliografici. -Aecadem1e, Società mediche, Congressi : So,ciietà Med'Ìoo-
Chiiirurgdoa di Parvdia. Appunti pur il medico pratico : CASISTICA: Meni·nig ocoç,.. c·em·ie: a tiipo · dd febb:re i·n termitten.te. - .C<mtri.buto • · alla <>onoocenza della en1cefai1ite merui;n1gi.rtica. - V.ar-;ietà ·poco n·Olte c.1 i para.lisi del ple&SO .braohi1rulie. - · 'l.1BRAPIA: 8el1eJna. di trattam ento di un gottoso. - . L'ès1er.ci:tio n1li.sc011are nèi <lrl.abeite mellito. - SalaS60 .e ,]Jp.e rtensione. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Condi2.lionìi €1tioloigiiohe· di oo'endemia 1g ozzi.gen·a . ,_ POSTA DEGLI ABBONATI. . VARIA : L 'uomo sen1za persoil.aJri.tà. Nella vita professionale : Medli.·cina soctale: Le listitu'llioni antitUJbere.olari in Russia. - Cr-0°n aQa del m ovimeruto 1prof·essri<YnaJe. - Con.corsii. Nomine, p,roml07ìioni ed onorifièenze. Notizie diverse. ' Rassegna della stampa medica. :Indice aitfabetico per materie.
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É vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POLICLINICÒ e la pubblicazione · dei sùnti di
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Preghiamo nuovamente i rìtar.datari e precisamente coloro ai quali ne facemmo Il espresso MEMENTO mediante stampiglia.tura in rosso impressa sulla fascetta avvolgente i precedent,i fascicoli, a non voler frapporre ulteriore indugio nel rimetterci l'importo del loro abbonamento pel 1925. E' questo un dovere che gli abbonati,. legati al «·Policlin ico » da affetto e simpatia, debbono assolvere spontaneamenit e senza costringerci a stimolarli con sollecitazioni individuali lè quali, oltre a riuscire poco simpatiche o vessatorie a chi le riceve, sono per la nostra A.m ministrazione • assa.1 onerose. 11 pagamento va fatto con assegno . bancario circolare o con vaglia postale (su ~uest'ultimo a.pplicare la prescritta marca da bollo da 5 cent.) e va indirizzato al Cav. Lu ICI POZZI, Via Sistina, n. 14 - Roma. L'EDITORE. .
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LAVORI ORIGINALI. I STIT. DI ·CLINICA l\llEDICA DELLA R. UNIV. DI ROìV! A.
diretto ·d al . prof.
VITTORI O ASCOLI .
Sòniininistrazione 01·ale di brom111~i e visibilità radiologica della cistifellea. Prof.
GIUSEPPE
SABATINI,
primo aiuto.
Prof. EUGENIO MILAN! dirigente il Laboratorio radiologico della Clinica. '
Da a·- ualche anno .. uno di noi.. (Sa·b atin1 ) studiar1do l 'elirr1inazjone delle sostanze ..medicamentose attraverso il fegato (1) , notò fra l'a1trq, chf- il ,
(1) I risultati di questi' studi saranno pu1bnlicati
prossi.mamente.
incoraggianti. '. Tanto più che questo nostro metodo , oltre la chiapezza, . dei rad:i:ogra,mmi, che perrnettor10 la visibilità ctelJa cistifellea, offre i vantaggi di est-rema se1:qp li ~ità, ·tnnocuitù . assoluta e n es5un disturbo per ~ ~ iPaziente.
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IL POLICLINICO
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Ecco, in breve, la descrizione del metodo ùa noi eseguito. Il soggetto, del quale si vuole esplorare radiologicamente la cistifellea, deve essere accuiJ.'ata1nen te preparato: a questa preparazione si annette grandissima importanza, poichè da essa dipende gran parte d el buon ris ultato della successi ,.a indagi n e. A tale scopo il soggetto va tenuto, durante iJ giorno precedente, a dieta leggera: nella inattinata 1pren derà solo una minestrina e lJn uovo; alle ore 2 pomeridiane 11n purgante di olio di ricino (gr. 15-20) ; alle 17 una tazza di latte; e da questo m omento nessun alimento (nemmeno l'acqua) ·deve essere più preso (altrimenti non si ha il rie1npimento della cistifellea); alle 21 si fa un clii?tere (gr. 500-800) di acqua salata tiepjda ,p er liberare b ~ne il colon; fra le 2 e le 4 del mattino (a sec~nda dell'ora in cui si è decis·o dj fare la radiografia) si somministrano, tutti · in una volta, 20 gr. di bromuro di sodio o di bromuro di s tronzi0 in 100-120 gr. di a cqua. S ovente bastano 10-15 gr. di bromt1ro, in altri casi abbiamo somministrato 10 gr. a mezzanotte e 10 gr. alle 4 del mattino. Le radiografie della cistifellea vengono fatte 5-8-JZ ore dopo Ja somministrazione del bro1nt11·0. Nell'esegu·ire le :Vastre abbiamo usato la segi1ente tecnica.: Posizion e d el malato bocconi, spalla e braccio destro l eg.germente rialzato; centro del tubo sul tPUnto di rnezzo ·d ella bisettrice dell'angolo formato dalla colonQa vertebrale e dall'arcata costale; 11nmobilità ·COm·p leta d el paziente; p ausa inspiratoria a r esp irazione s1rper:ficiale; 4/10 o 5/10 di sr.co11do, 50 MA, tubo a gas, film a do1p p1a emul$ion e, fra due schermi. La ctstifellea a ppare alle volte già con la mas· sima intensità nella lastra eseguita. dopo 5 ore e non occorrono ulteriori pose, altre voJte invece l a. eliminazione epatica del bromo e jl riempi1nento d ella colecisti avviene più tardi. e l'ombra cistica compare solo, o meglio n elle su ~cessive lastre· no11 deve apparire sulla lastra il colon ùisteso da gas; tutta la r egion e sottoepat1ca deve con1parirc perfettamente libera da ombre feca!L
E inutile ripeter e che ftnchè si yogiiono eseguire radiografie .l'infermo deve astenersi dal prendere qualsia i cibo liquido o solido, compre · sa l'a c qua. Con questo n1ctodo noi sia 1no riusciti a mettPre ract iologicau1ente in evidenza la cistifellea n el 60 %
circa degli individui sani e in oltre 1'80 % degli
indiYidui malati di colicistite. Migliorando la tecnica e usando speria!i accorgimenti (diaframma Potter-Bucky ) c;i doYrà certamente riuscire a radiografare la ve5cicbetta biliare in tutti gli individui, salvo che in coloro, nei quali il dotto cistico è occluso. Pif1 di qualsiasi particolareggiata descrizione dei casi studiati valgono i clichés riportati. Speciallnente istruttivi sono stati quei casi nei qual: la cistifellea, assolutamente invisibjle nelle lastrE' eseguite prima della somministrazione del bromuro, di veniva visibilissima solo dopo d etta somn1 in is trazione. Q11ando esistano calcoli essi compaiono sulla lastra come macchie chiare, che lasciano riconoscere, dal contorno poliedri-ca, la loro faccettatura. La grandezza, la posi~ione, i rapporti della colicisti divengono sempre apprezzabili. Noi abbiamo in corso lo studio di numerosi malati per vedere, all'atto pratico, quali inseg11am enti è capace di fornire alla clinica e alla diagnostica il metodo, ch e oggi d escriviamo e ci stiamo anche occupando di controllare se la cistifellea, così resa visibile, si vuota effettivamente con l'istillazione duodenale di solfato di magnesio. Abbiarno intanto voluto J>Ubblicare i rist1ltati fi n ora ottenuti, iprima di tutto p er mettere a di.;posizione anche di altri studiosi un m etodo sul ' quale n oi i11da:ghiarno da molto tempo e cl1e è di estrema facilità, semplicità e risparmia ai p3.zienti gli incon·v enienti ed i pericoli delle tecni che m esse .r ecentemente in u so sempre allo sco,p o di render e v isibile radiologicamente la cistifellea e sopratutto quelle d erivanti dal m etodo di Graham, che adopera, la tetrabromofenolftaleina. ..\. proposito di questo com.posto (che viene adoperato 1p er via endovenosa e non 11a n è l'estrema semplicità d ell'uso, nè l'innocuità assoluta dei bromuri somministrati per os), noi riteniamo che esso in tanto rende visibile la cistifellea in qu~nto contiene bromo, che viene ad essere elimin'3.to dal fegato; e quindi la riuscita dei radiogrammi <tella cistifellea p er n1ezzo della tetrabromofeno11talei11a è doruta, secondo noi, al bro1no, cne. passa n elle bile e no11, come si ritiene, al radicale ftaleinico. I risultati del nostro metodo re11dono indiscutibile questa interpretazione del proce so di Graham. In questo lavoro spettano al pro!. ~lila11i tut1a Ja parte di tecnica radiologica, re~ec uzione e l'interpretazione delle radiografie.
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G.
SABATINI
e E.
MILANI . - l~omminist1ra=ione
orale di bromuri.
Fig. 1. - Individt10 normale. Radiografia della oistifellea dopo 4 ore dalla somm inis trazione di bromuro.
Fig. ~. - Ste.sso mdiividuo: l' imm.agine della cistifellea appa re chiairamente dopo 8-9 ore dalla sommi¡nia'trazJo:ne del bromuro .
â&#x20AC;˘
Fig. 3. - Individuo normale. Rad.iografia a ll'VIII ora dopo somministr azione dii bromuri (due volte).
Fig. 4. - Indivtiduo normale. lrn 1rn ~O\i.ne della cistifellea, radiografia dopo 9 o.re dalla somrnindstrazione di brrom11ri.
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G.
SAIJA'flNI
e E.
MILANI. -
So'fTl... ministrazione orale di brom1iri.
F ig. 6. ·- C<>lecistite oaJoolosa: la ci&tifellea i·DJviisibide in una prt?c<~iÌf"ntc la.stira ap-p.a.r~ netta mente dopo somministraziione di bromuri. Nella ois·tif el1le.a aro>aiiono ombre riferibili a calcoli.
Fig. 5. - Colecistite calcolosa: immagine della -0istif ellea. Radiografia dopo la 10"-12" ora e dopo eom1rni1n istrazione di bromuri.
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F1g. 7. - Donn.a con colecJstite calcolosa e id.r ope in~ termitten·te della cistifellea : ra.diografia negativa prima della . somm.i ntistrazione a.i bromuri.
La steesa do nna: la radiog'lrafia è stata eseguita dopo som1ninistrazione ripetuta .ctri brolillUri per 2 g ior'ni e per due volte nelle 24 ore. La cistifellea visibile sulla l astra ooririsJ)ondeva alla cistife1lea pa.1Jpabrile. F.ig. 8. -
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POLICJLINICO,
Sez. Pratica, vol. XXXII.
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FASC.
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SEZIONE PRATICA
OSSERVAZIONI · CLINICHE. 0SPEDAI.l RIUNITI DI
S.
GIMIGNANO .
Sul tetano postoperativo. Dott. RENATO
MOSTI,
libero docente e chirurgo.
Il tetano 'POStoperativo costituisce evidentemente un argomento n on ancora d el tutto esaurito, se alcuni at1tori, anche di recente, hanno creduto di 0Cc.upar$ene .p ortando il contr1·b uto di nuove osservazj 011i. Il lavoro pubblicato poco tempo fa dal Satta su questo argomento (Chirurgia degli organi di movi1nento, vol. \rIII, fase. 6) mi indu ce a rendere di 'Pubblica r agion e due ca si c}1e io ho pott1to verificare fino ad ora nella mia 1p ratica ct1irurçica, non foss' altro 1p er suffraigare maggior' mente l'opinione di alcuni autori, secondo la qual.e il tetano p ostoperativo si verificherebbe coll a massima frequen za dopo quegli interventi operativi che sono più facilmente esposti , sia per la loro natura sia p er la loro sede, ad inquinamento fecale. Siamo ben lontani oggi dalla frequenza con c-ui un tempo si verificava il tetan o postop erativo; quelle cifre spaventose che allora si raggiu11gevan o in qualunque servizio chirurgico ed a nchP. n elle mani dei più. abili operatori, non sono certo comparabili c on quelle esigue percentuali cl1e oggi si riscontra no anche conglobando l~ _ gran.di statistiche dei più impor tanti centri chir11rgici. Ma è certo che, sebben e n otevolmente diminuito di frequenza, esso permane .p ur oggi, nonostante gli immensi progressi raggiunti dall 'antiseipsi e dall'asepsi. Queste hanno certam ente eli1ninato il t etano p osto·p erativo dovuto a cause esogene, ch e invece un tempo erano le maggiori responsabili dell'infezion,e, ma poco o I)jente hanno potuto contro le cause endogen e: ciò spiega ftno ad un certo punto .p erchè il teta no postoperativo si verifica tuttora, per quanto la esclusiva sua attuale origine endogena n e ab·b ia di1nint1j to enormemente la fr equenza. Io intendo qui riferirmi soltanto a quella forma di tetano che su ssegue a d interventi 01perativi asettici praticati su tessu ti in tegri, e non a quella che può verificarsi dopo operazioni richieste da traumi o da postumi di tra umi che abbiano comunque aperto una porta d 'entrata all'infezione. Anche in qu esti casi, è il cl1irurgo che agendo o sulla ferita o sulla cica trice o nelle regioni limitrofe od a nch e a distan za dal primitive focolaio traumatico, determin a coll'interven· to operatorio o con m anualità ancora pi11 sem-
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plici qt1ali la medicatura o i massaggi trOPIPO violer1ti o i tentativi di ripristinare la funzione di una articolazione immobilizzata. dall'i11erzia, lo SC'O'ppio d ella fenomenologia tetanica. Ancl1e per questi casi si parla di tetano post-operatorio, n1a i1npTopriamente, dovendo invece tal e denominazione essere riservata solo a quel tetano c.:h8 si sv ilu.p1pa a segnito di operazioni alle quali nor1 sia ·p reesistita alcuna azione traumatica ca·p ar c:? di fornire a;J. bacillo tetanico alcuna p0rta d'ingresso. Ristretto così il con cetto di tetano post-opera· tivo, vediamo un po' a quali cau se esso .p uò er0sj milmente attribuirsi. Anzitutto p uò esser e, c:om e gi?. accennai, di natura esogena. r ioè può essere dovuto cvd un inquinamento dn materiale infetto e mani impure. Oggi però questa ca osa cr erl0 che non si debba. verificare che rarjssimam e nte, .almeno nei servizi chirurgici bfln organizzati, rp er ch.è tanto le mani dell'op eratore e degli a ssistenti quanto il materiale di m edicazion e e di sutura, cogli attuali metodi di antisep::;i e di asepsi, non possono ritenersi quasi 1nai r esponsabili di una eventuale infezione tetanica . . ·S e così non fosse, come ci potremmo spiegare la grande rarità del t etano postoperativo, ta.n to che Wohlgemuth nella letteratnra degli ultimi 25 ar1ni non ne ha potuti raccogliere che 27 casi solt9.nto? E come ci potremo rendere ragione d ell'altro fatto che, per quei chirurghi che han.no avuto l' eventualità di osservarlo, esso rap·p resr.nta qu asi sempre un caso isolato, in mezzo ? . nu1nerosissi mi interventi, pur rimanendo invariati sj a la <preparazione degli operandi sia jl rna 1 ,~rial e adoperato ed il personale add0tto alla ~3-l :J. operatoria? \
1
E :>"lusa c0sì n ella quasi totalità d ei casj !a cau sa eso·ge na, si d eve arguire che la sorgente dell 'infezion e sia insita nell'organismo. Si sa che spesso (nel 5 % d ei casi, secon do Pizzini ', le feci umane contengono dei hacilli tetanici. Ora, qt1ando si opera sul tubo intestinale, oppure qua ndo l'intervento si svolge in una reg ion~ n ella quale può verificarsi, durante o do,p o l'atto operativo, l'inquina.m ento d ell e ferite chi· rurgicl1e con m ateria le fecale (per es. , nelle operaz ion i sul perineo), si capisce come i bn.~i1li tetanici, eventualmente contenuti n elle feci, possono contaminare le ferite stesse e dar luogo poi alla ]nfezione tetanica. Che ciò debba avvenire jn r'?altà lo si de<iuce dal fatto chr il tetano insorge, n ella grande maggioranza dei casi, dopo que11é operazioni n elle quali l'intestino vi e ne ir1 un certo m od o leso o le ferite operatorie .p ossono f:tcilmen te essere in qui nate con le feci. Irtvece dopo gli interventi sul cranio. sul torace e sulle estremità il tetano è addirittur a eccez10-
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IL POLICLINICO
i1ale; an2i il Wohlgemuth ritiene addirìttura che il tetano dopo questi.· interventi non si è, . ma1 • ver1'1cato, essendo esso senza eccezione una complic'l.nza . . delle operazioni addominali. Ma che questa affermazione, almeno per quanto riguarda gl'interventi . sugli arti inferiori, sia inesatta lo di1nostrano i tre casi di tetano postoperatiyo pubblicati dal Satta, verificatisi nel deçorso dj interventi correttivi di deformità del piede. Stando così le cose, quale può essere la sor:gente dell'infezione, quando non si verifichi in modo assoluto l 'inquinamento delle ferite operatorie da 1parte delle feci? In questi casi l infezior1e non può provenire che da germi rimasti annidati e latenti negli strati profondi della cute e rlel sottocl1taneo, e ivi .·p enetrati attraverso a· lesjoni di continuo pii.1 9 meno remote e passate magari inosservate. 1
Non •è questa una S'Piegazione arbitraria, perr hè si sa, dalle ricerche •del Tarozzi, che le spore tetar1iche possono vivere per molto tempo allo stat::i latente n ell'or.g anismo animale e, sotto l'influenza dj cau se traumatizzanti e· 'necrotizzanti, 1p ossono risvegliare una infezione tetanica. P erchè dunque si verifichi il tetano rp ostoperativo in seguito ad interventi sul capo, sul torace o sugli arti, durante o dopo i quali quindi non può accadere alcun .inquinamento delle · ferite chirurgiche da parte del contenuto intestinal e, è necessario che siano preesistite delle lesioni di continuo, ·d i natura traumatica O'P'Plire di · n atura settica o distrofica; attraverso l e quali .p ossono penetrare e sporiflcare ·i germi de1 'tetano. La teoria del microbismo latente ci sipiega p oi com e l'infezione tetanica possa manifestars], anche a dista11za di m olto tempo, in seguito ad un intervento chirurgico. Comunque, anche il tetano 'POStoperativo ha una prognosi gravissima ; esso, nella maggjor parte dei casi, conduce a morte gli operati. P er cui, anche in questa forma di tetano, 11a m olta importanza il problema della profilassi . Se noi, scrive git1sta1nent.e il Satta, sottoponiamo a lla profilassi antitetanica ogni traumatizzato delle parti molli e dello scl1eletro (ferite esposte), p er chè non dovren10, date le attuali conoscenze sui tetani tardivi e su quelli postoperativi, profìlassare anche gli operandi degli arti inferiori, e più particolarmente quelli affetti da lesioni trofiche pregresse svil11ppatesi su arti paralitici o ~aretici o comunque ipotrofici? Tanto più se si tratta di lavoratori d Pila terra, esposti, più degli altri, al pericolo òelln infezione tetanica? Profila i, aggiungo io, cl1e sarebbe O'J1porn1no non trasct1rare ancl1e in quei casi cl1e devono es ere ~ ottoposti ad intervento addon1inale od 1
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extraddominale, quando l'intestino venga necessariamente aperto o quando le ferite 01peratorie corrono il rischio, per la loro vicinanza, ad es., all'apertura anale, di essere inquinate colle feci. Ammaestrato dalla dolorosa esperienza dei miei <lue casi, p c:-r conto mio non tralascerò da ora innanzi di adottare questa provvida misura prof?.Jattica. E spongo ora 1n succinto i due casi di rnia osservazione molto dimostrativi pP,r quanto riguarda l'origine fecale del tetano posto'J)eTativo. C.~S')
I. - ·Questo primo caso si riferisce ad un vecc.l1io di 61 anni che in una sera del maggio 1918 mi fu inviato ~er ernia inguinale strozzata all'Ospedale Civile di Ca1nposampiero, dove mi trovavo a .p restar servizio 1p er ordine dell'autorit~ militare. Lo strozzamento datava da più di 24 ore. V'era chiusura completa ·dell'alvo e vomito fecaloide. L'ernia era voluminosissima, inguino-scrotale destra, dura, dolente, irriducibile. ì'on Lni indl1giai molto n el taxis perchè questo ~ra stato già praticato a domicilio insistentemente eù inutilmente. P p1chè le condizioni generali e quelle del polso in ,p articolare erano sempre disc·r ete, mi décisi ad intervenire subito in anestesia locale. Nel sacco era contenuta una 111nga ansa del tenue ormai gangrenata. Sbrigliato il colletto del sacro e 1prolungata in alto l'incisione inguinale (ernia-laparotomia) resecai tutto il tratto di intestino necrotico, circa 50 cm., e ne ristabilii la continuità con un'enteroanastomosi termino-terminale. Chiusi parzialmente, lasciando un drenaggio tubulare. Il decorso fu veramente ideale; tolsi il drenaggio in 4a. giornata ed in Sa spuntai. Al decimo· giorno, quando tutto volgeva al bene, comparve trisma e rigi·dità del collo. Sospettata una iniezione tetanica, praticai subito un'energica cura sieroterapica endorachidea. Ma le cbndizioni del malato si fecero via via semrpre più gravi; aumentò il trisma, la ri·g idità si estese a tutti i muscoli del dorso, comparvero opistotono ed accessi convulsivi e dopo due giorni il malato soccombette. CASO II. - Qu esto caso riguarda una giovane donna, certa M. P., di anni 3t, contadina. Fu accolta .in OSlpedale p er cistocele di alto grado complicato da cistite. •La operai di colpoperineorrafìa e n ello stesso giorn o fu iniziato il trattarnento della cistite con lavande vescicali. :Nonostante la somministrazione di oppio, cl1e io uso sempre prescri,'ere dopo questo intervento allo scopo di im'J)edire p er qualche giorno la defe(:azione, in 3a giornata ebbe una abbondante scarica al vina; la ferita cl1irurgica rimase così imbrattata di feci: nondimeno si ebbe guarigione ,per pr11na. In 14a. giornata co111parvero i primi segni di una infezion e tetanica: tri nla e rigidità dei mu, scoli della nuca. Intrapresi subito la cura con abbondanti dosi di siero antitetanico curativo, somrnini .. trandolo, questa YOlta, non solo per via endorachidea ma ancl1e per Yia endovenosa, e associandolo con iniezioni sottocutanee di acido feni co. Dopo dieci gioi 11i cli siffatta cura inten-
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XXXIJ,
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~EZIONE PRATICA
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FASC.
siva, durante i 'quali furono somministrati rpiù di 300 eme. di siero, ebbi ragione d ell'infezione e tlopo un mese l'ammalata p otè lasciare, g·uarita, l'Ospedale. In arnbedue i. casi si ebbe stcuramente un inquin=1tnento dP-lla ferita chirurgica con materiale fecaie'; è logico quindi ammettere che l'infezione tetar1iea ~ò'ptavvenuta: iiei due o,pera.ti. sia stata ' . . originata da b'acilli ·del tetano casualmente contenl1ti nelle feci. É qt1e's ia è ~ppunto la causa più 1requente del tetano postoperativo. Il c:;econdo caso poi è molto istruttivo dal lato terapeutico. Da esso infatti si possono trarre le seguenti ·deduzioni prati-che: a ) la curq_ del tetano va injziata molto precocemente, appena si siano stabiliti i primi segni. della i11fezione; b) perchè possa a vere la massima 1probabilità di riuscire ef.ficace, la cura deve essere praticata con dosi massive di siero a cl alto potere immunizz ante; e) la somministrazione del siero va. fatta non solo per via endoracl1idea, ma contemporaneamente anche rper , via endovenosa; d ) è utile associare alla sieroter apia anche le iniezioni di acido .fenico, secondo il metodo Baccelli. 1
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tati con essa, 11a dato risultati favorevoli. ta nu. 1ne'rosa casistica .p ubblicata n ei giornali medici e specialmente n ella ·Sezione pratica ·del Polir linico di q11alche lustro addietro, è sommamente con, fortante pel grande numero di guarigioni ottenute coll'uso del geniale metodo curativo del gra11de Clinico di Rom•a. In una recensione di terapia pl1bblicata. a pagina 53 dell'anno 1910 di questo giornale si afferma: «mentre prima dell 'uso del1'acido fenir;o si avevano 1'80 o il 90 :per cento di morti, ora con le iniezioni d'aci·do fenico la mortalità è invertita ». E se da parte di trattatisti stranieri s'ignora la cuFa ·Baccelli nel tetano, ciò non deve fare merav) glia, perchè, si sa purtroppo, le cose nostre sono sconosciute, o si finge di sconosrerle, fuori d 'Italia, ma essa non dovrebbe essere sconosciuta nè ignorata dai sanitari italiani. Disgraziatamente n on sempre le glorie nostre sono tenute nel giusto loro valore, e con un senso di pena leggesi in apprezzata rivista medica italiana ur1'arnpia es posizione di cura del tetano, senza che si . sia fatto cenno alcuno a lla cura Baccelli! Credo pertanto ~tile pubblicare il seguente caso clinico, interessante anche per a ltre ragioni, nel qu ale l'uso dell'a ctdo fen ico segna un'altra vittoria ·sull'infezione tetanica svilu.p p·a tasi dopo una resezione articolare del ginocchio. 1
0$PEDALE CI VILE DI MENFI.
Un càso di tetano in operato di resezione del ginocchio, gi1arito colla cura Baccelli. •
Dott. SANTI BIVONA, direttore. Dopo la scop,e rta .d el bacillo del tetano fatta dal 'Nicolaier, per gli studi che dimostrarono essere gli effetti deleterii dell'infezione do\r11ti ad 11n'intossicazione della tetano-tossina, veleno fabbricato clal m icro bo specifico pullu lante nell'organic:;mo infetto, alla. cura sedativa sintomatica, che solo allora veniva praticata in aggil1nta da Tizzoni. e Behring fu fabbricato e raccomandato il siero antitetanico e dal Baccelli f11 indicato l'acido fenico. L'esperienza ha dimostrato che tanto il siero ar1titetanico che l'acido fenico non hannc· azione diretta, specifica sull'infezione tetanica, ma esercitano un'azjone antitossica benefi ca . Ha din10strato ancora avere il siero antitetanico uno beneftca azione profilattica, ma limitatissima utili·· • t à r. t1rativa sulla malattia sviluppata, sper.ialmente quando l'infezione abbia assunto una cPrta gravezza. Al contrario la cura Baccelli, con le inie zioni di soluzione di a cido fenico adoperate -con insistenza e con dosi proporzionali all'inten sitA. dell'infezione, nella massima parte dei ca$i trat1
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s. C. , da Ribera, di anni
20, di statura piuttosto
bassa, con buono sviluppo del pannicolo adiposo e delle masse muscolari, nel 1915 cominciò a soffrire d 'ingrossamento a l ginocchio sinistro, 1dolentissimo alla pressi.one. Questa affezione morbosa, difficoltando i movimenti articolari, divenuti discr etamente ·dolorosi, spinse la famiglia a ri-correre al mio consiglio. Fu diagnosticata una ostio-artrite tubercolare, furono consigliati i bagni di mare e le inieztoni iodiche alla Durante. Questa cura migliorò notevolm ente la ~onartrite, tanto che la famiglia la credè guarita. Ma n el 1916 il ginocchio ricominciò a gonfiarsi e ricomparvero i sintomi dolo, rosi n ei movimenii articolari. Questa volta i bagni di mare e le iniezioni iodiche, con l'aggiunzione · d·ell'immobilità articolare, non apportarono miglioramento marcato e la malattia, venuto l'inverno, andò gradata:mente aggravandosi al punto di rendere quasi impossibile la deambulazione, pei forti dolori cagionati. Il 28 aprile 1917 fu praticata da me la resezio11e articolare. Furono trovati due nuclei di osteite tubercolare nei condili d el femore con discreta invasione del processo mo:vboso nell'articolazione. Furono asportate l 'estremità ,d ei due condili femorali ed i tessuti articolari ammalati, ed avvivate le parti articolari della r otula e della tibia. L'esito operatorio fu favorevolissimo, essendosi ottenuta la guarigion e per prima ·i ntenzione. Fu applicato un appa r ecchio gessato per dare .la n ecessaria itnmobilità, onde favorire l'adere11za os sea ed il suo consolidamen to.
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IL POI.ICLINICO
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Il s. ritornò al suo paese, con la raccomandazione alla madre di fare tenere il più lungamente possibile l'apparecchio d'immobilizzazione. 1\lla pare che questa immobilizzazione non fosse stata fatta, p er un perjodo sufficiente a rendere solida l' aderenza ossea, ;perchè il S.: dopo circa otto mesi, cominciò ad avvertire che la gamba, la q11alP prima si trovava in p erfetta estensione, aveva subito una flessione. Questa flessione lentissimamente andò crescendo, in modo che nel p eriodo di circa ·due anni divenne molto spinta, rer1dendo difficilissima la deambulazione. In ruprile 1923 venne egli nuovamente a cl1iedere i miei consigli .p er avere nel miglior modo corretta :quella deformità, che lo rendeva quasi invalido ai lavori di cam.p agna. Nella sua famiglia non vi sono stati casi di malattie tubercolari, sia di organi interni sia ù i forme localizzate ossee, articolari, glandulati-lin fatiche, cutanee. Il S., basso di statura, tarchiato, robusto, l1a colorito bruno, ;pannic olo adiposo e masse muscolari discretamente bene sviluppate. Nessuna lesione si riscontra negli organi inte1·11i. La gamba sinistra trovasi in flessione tr0ppo spinta, formando colla coscia un angolo di 22° ed essendo il femore e la tibia uniti con validissima anchilosi ossea. 1Questa posizione rende assai difficile la deambulazione, facendo subire considerevoli oscillazioni al tronco, jl .quale si abbassa e .p iega grandissimamente quando l'appoggio si fa sull'arto anchilosato e viceversa si rialza abbastanza quando vien fatto sull'arto sa:no. Consigliata una novella resezione per mettere in giusta posizione la gamba, ed a ccolto il mio consiglio dalla famiglia, il 28 a·p rile, previa clorof ormizzazione ·dell'operando, e disinfezione dell'arto, meto,d icamente fatta con spazzola e sapo11e, co11 alcool e con pennellature finali di tintura di iodio, applicata la fascia d'Esmark, con incisione trasversale tagliai i tessuti fino alle ossa saldate, con anchilosi angolare. ,segai questa e feci la tenotomia dei tendini dei muscoli flessorii della gam. ba: semimembranoso, semitendinoso e bicipite femorale. P er far e combaciare le due s uperfici ossee fu n ecessario asportare, m e dian te la sega e lo scalpello, cunei ossei al femore ed alla tibia. P er mettere in estensione la gamba dovetti, con forti trazioni, vincere la resistenza dei tessuti della parte posteriore d a lla regione, la qual cosa d ete1minò lacerazione in discreta esten sione d ella p elle• della r egione poplitea. T olto ·il laccio ·d'E mark s] veri1ficò una m olesta emor r agin, che •bi.sognò artestare collo zaffamento. uturai la p elle nella parte lacerata con a ccurata plasti ca; suturai i lembi dell'incisione. lasciando du e aperture, u11a all'indentro e l'altra all'es tern o, p er ri1nuovere lo zaffo fatto all'in dietro degli estremi ossei, e fasciaj , mettendo una larga stecca in ba so, iper manten ere l'arto in una stabile p osizion e. Lo zaffo che aveva arr estato l'en1orragia fu rimosso il terzo giorno. La sutura della p elle del cavo p opliteo, nleno in due piccoli punti, ad erl per prima. intenzione, ma al contrario l'adesio11e dell' in cisione operatoria da me fatta non a' venne. La ferita rima ta , per tale eYenienza, aperta, spogliandosi dei detriti dei tessu ti. si coper <' d 1 granulazioni. La guarigione per second a 1ntrnzione era avvinta da per tutto otti111an1ente. llUa ndo il 10 maggio, circa due renti1netri indietro <l rlI
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l' estremità interna della ferita, comparYe una tum efazione circoscritta, dolente, la quale, aumentata alquanto di ,,olume n ei due giorni segt1e11ti. fu ,d a m e incisa, venendone fuori una piccola quantità di un liquido puriforme. L'indomani l'infermo accu sò una certa difficoltà alla deglutizione. Xel giorno seguente, continuando la difficoltà suddetta, compan-ero contrazioni sipaziate e leggiere all'arto operato ed insonnia, sintomi che aumentarono d'intensità. nel giorno seguente. QÙesti strani sinton1i n1i fecero dubitare che fossero dovuti ad inf ezio11e tetanica. Senza attendere la conferma ba tteriologica, data la gravezza della malattia diagnosticata p er tetano, il 5 maggio praticai l'iniezione di 20 centimetri cubi di siero antitetanico e cominciai In cura coll'a cido fenico consigliata dal Baccelli. che io aveva sperimentato ottima in un caso da me curato a lquanti anni prima (1) . Per ottenere il riposo fu dato a larghe dosi ! 'idrato di cloralio. Avrei voluto colla cura Baccelli continuare le iniezioni di siero antitetani co. ma il non aver trovato altri tubi di siero i1elle locali farmacie, mi fece continuare Ta cura coll' a cido fenico solamente. I sintomi tetanici gradatamente andavano aumentando: le contrazioni dell'arto sinistro furo110 più intense e più avvicinate; per un paio di giorni ci fu anche epistotono. Per calmare i dolori cagionati dalle contrazioni muscolari si fecero delle iniezioni di morfina. Per Yincere l' insonnia occorrevano da JO a 12 grammi di cloralio al giorno con uguale quantità di bromuro di potassio. Il primo giorno di cura Ja quantità di acido fenico iniettata fu di centigrammi 10, dose cl1e fu elevata a rentig. 15 il secondo giorno (6 maggio), a centi gr. 20 il 3Q giorno cli cura (7 m aggio), a 30 centigr. il 40 giorno, a 40 il 50 e nei g.iorni seguenti fino al 26 detto m ese. Con l' uso di questa dose i sintomi tetanici da pprima ebbero una frenata e poi cominciarono a d ecrescer e gradatamente. :\ila essendosi il n1iglioramento fermato il 30 credei prudente aun1entare la do se dell'acido fenico a centigr . 60, e tale la mantenni per altri tre giorni. A.. vendo c iò prodotto un n otevole migliora1nento nei sintomi , r r edei giunto il t em1)0 di gradatarr1ente diminuire la close d ell'a cido fenico, fi110 al g iorn o 10 gi u gno in cui, p er la oompleta co mp ar sa d ei sintomi tetanic i, fu s1nesso del tutto il suo uso. Dur ante questo periodo rli m a lattia e òi a n sie la ferita gr::i n nlante andò n1an 1nano coln1andosi e r E>stringen dosi, e l ' inf~rmo il 20 giugno era de l tntto guarito. Fu applicato un apparecch io gessato per ten ere la gamba n ella giu sta p osizion e e. con l a Yi\·a raccomandazi on e di tenere l'apparecchio a posto per 1nolti mesi, l 'i nfermo ft1 dimesso il 2~ g iugno e fcc0 ritorno ol st10 paese. 11 ca. o c-liI1ico è inter es a11te 1per
1'::inchi1o ~ i
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gola.re prodottasi con secutiYamente alla rP.~ezione d el gin occhio, per la infezione tetanicn ~,,pr:i ,.. (1 Dott. S. Br,·o~.\. L'n ra.'\O ri i t etano 9"''' ilo r.011 la c'ura TJarcell i. Policlini (·o. . eziont• pi at ir.n t a11no 1905.
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SEZIONE PRATICA
yenuta, per il risultato favorevole dato dalla cura Baccelli. In conseguenza della resezione del ginocchio si produsse un'anchilosi delle due os5a dell'arto. Per circa otto mesi la gamba rimase diritta, in ~eguito cominciò lentamente a piegare, la qual cos1 fa giustamente supporre che l'aderenza ossea non era ancora avvenuta e l'azione dei muscoli flessori semimem·b ranoso, semitendinoso, e bicipite femorale, non controbilanciata dall'azione antagonista del tricipite, lentamente ab bia portato la gamba nella flessione spinta. Il tendine del trici.p ite femorale s'inserisce alla parte superiore della rotula e si prolunga col tendine tibio rutulico. Per l'incisione da me fatta per la resezione del ginocchio, questo tendine fu tagliato. l,a superficie a'.rticolare della rotula resecata su quest'osso lasciato in sito per essere incorporata nell'anchilosi articolare. Ma essa invece di contrarre solide aderenze con entrambe le ossa (femore e tibia) dell'arto aderì solo con quello della coscia, restando unita alla tibia con tesst1to connettivale. ·S i comprende p ertanto che l'azione ·dei flessori della gamba non sia stata controbilanciata da quella antagonista del tricipite femorale, e, data l'adesione connettivale non ancora ossificata, si sia prodotta la deviazion e angolare, accresciuta dal 1p eso del corp0, che nella deambulazione grandemente favori va la flessione della gamba sulla coscia. a~1ando questa deviazione divenne molto spinta e stabùe si produsse il lento lavorio di ossificazione, che rese l'anchi1osi definitivamente ossea, ed il lungo tempo trascor so, circa 5 anni, spiega benissimo che essa sia divenuta validissima. In corso ,di cicatrizzazione della seconda resezione si sviluppò l'infezione tetanica diagnosticata. in primo tempo dai sintomi nervosi i11sorti e successivamente dall'esame batteriologico dell'essudato dell'ascessolino manifestatosi n ella parte posteriore della regione, dopo 15 giorni dalr operazione e che fu inciso. Il determinare il modo come sia venuta l'infezione riesre difficile cosa. Gli strumenti e gli oggetti di medicat\1ra, come per tutte le operazioni che si facevano nell'Ospedale, mancando una sterilizzatrice, erano stati sottoposti ad una temperatura di 100°, il catgut adoperato proveniva dalla 1 fabbrica torinese Rognone, la disinfezione della regione era stata fatta con la massima accuratezza, con sapone e spazzola .p rima, con lar·g hi lavag?i di alcool denaturato successivam ente, e con larghe pennellazioni di tintura di iodio in fine. Il tarnponamento per arrestare l'emorragia fu fatto con garza sterile. Le medicature successive furono 1
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fatte colla ·m assima accuratezza. Ciò nbn 05tante comparve l'ascessolino n ella parte posteriore della regione in un punto che sembrava stare al di sopra del piano intaccato dagli strumenti (1) . Nell'Ospedale non ci erano stati mai ricove.. rati e curati infermi di tetano, nel paese da oltre quattro anni non c'erano casi di simile infezione, la ,quale, per inforrnazioni assunte con veterinari del luogo, era manca'ta ancora presso i solipedi (cavalli, muli , asini). L'infermo era un lavoratore della terra, e si sa che il bacillo di •N icolaier si trova spesso nella stessa, per ~ui le ferite imbrattate di terra presentano una possibilità di servire come porta d'entrata al germe tetanico. Ma ness11na lPsione. anc•b e 1piccola, era stata constatata in precedenza che avesse .p otuto spiegare lo inquinamento precesso. In qualunque modo, sia per difetto di disinfezione, sia p er difetto di medicatura, catgut, garza, 13cc. , sia 1per contaminazione precessa, l'infezione tetanica es.p lose e mise la vita del S. ini pericolo. Come su:periormente feci cenno io avrei vo1uto curare l'insorta ·infezione tetanica usandoconternporaneamente il siero antiteta11ico e l'aci·do fenico. Il siero antitetanico ha più potere preventivo {jhe curati"vo. Non voleva limitare al suo solo uso la cura dell'infermo, ma la mancanza della quantità di siero da adoperare mi spinse a fare la semplice cura Baccelli, della qual e io avevo sperimentato l'efficacia nel caso. clinico da me 1p ubblicato nella Sezione pratica del Policlinico del 1905 sopra citato. riuscirono le iniezioni della soluzion eEfficaci . di aciqo fenico, ripett1te ogni quattro ore, con l'aumento della dose, come si è pott1to rilevarenel caso clinico superiormente descritto. Con l'aumento della dose a g·iornalieri centigr. 40 di acido· fenico avvenne un miglioramento, che divenne rapidamente progressi,·o, quando la dose del farrnaco fu .p ortata a qi.1otidiani centigr. sessanta.L'acido fenico non ha azione antib1tterica disinfettante. l'organismo infermo, ma ha certam ente un effetto antitossico evidentissimo. La quantità necessaria a pl'odurre un tale risultato benefico deve essere pro·p orzionale alla qu anti té't ùi tetano-tossina circolante nel san gue ed irnpregnante l'organismo infetto. Nei casi lievi bastano 1piccole dosi dello stesso, mentre nei casi gravissimi bisogna raggi11n1
(1) Il SATTA riferisce ne La Chir11,rgia degli organi del rnovimento, fase. 6, agosto 1924, tre casi, in cui attribuisce l'origine del tetano a focolai profondi, in cui il germe infettivo sia penetrato da ulcerazioni in 1precedenza inquinate.
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IL POLICLINI<:O
ger0 quantità elevatissime, come nel caso mio superiormente cennato in cui dovetti arrivare alla dose di un grammo al giorno senza avere affatto avuto disturbo alcuno d'intolleranza per la ~o mminìstrazione di un tale farmaco. Xei casi gravissimi di infezione tetanica certamente l'efficacia dell'acido fenico è limitatissim a. come nei casi leggerissimi ogni cura può dar(' 1a guarigione. M a nelle forme gravi che davano grandissima mortalità l'.u so dell'aci1do fenico, razionalmente fatto, a'rr eca benefici immensi, grandi successi. P erò quest'use deve essere accompagnato alla disinfezione a ccurata della parte lesa, all'isolamento dell'infermo, alla somministrazione dei sedativi : idrato di cloralio, bromuro di potassio, morfina. ecc., ai bagni tiepidi, al razionale mantenimento delle forze dell'infermo. •
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NOTE E CONTRIBUTI. I STITUTO DI CLINICA CHIRURGICA GENERALE E OJ
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v.lEOICINA OPERATIVA DELLA R. UNIV. DI Direttore : prof. ÌGINIO TANSINI.
PAVIA .
Il valo1·e del '' segno di Tansini ''· Dott.
RODOLFO GRIGNANI,
assic:;tente.
:\li limito già nel titolo di questa mia nota a -con siderare obbiettivamente quanto finora si è sc1·itto sulle osservazioni p ositive del segno che
il prof. Tansjni fin dal 1906 ha rilevato. 0110 parti eo larmente spinto a ciò da una recen ~ione Gotn11arsa sulla Ri vis ta Ospitaliera, n. 14, di quest'anno di una memoria del dott. N. Della ~1:ano pubblicata nel febbraio 1924 nel g·iornale Il P oliclinico, Sez. Chirurgica. L a recen sione infatti, limitandosi a riferire alcune distinzioni che Della ~ 1l ano ha voluto fare dei suoi cas j in cui il segno Tansini è positivo, ed altri in cui è negatiYo, 1)are éhe tenda ad i11ftrn1are il valore diagnostico di detto segno. L ·a ntore della recensì on e infatti n on riporta le cont lu ~io ni di Della :\lano, le quali, invece, se ben considera te, dimostrano a quale importanza puo assurgere il rilievo del e< segno 11 stesso. Per p orre la question e in chiaro è bene che io r iferisca e> attamente in che con sista il « segno d1 T a11 . . in i ,, . r. i1oto cl1e fin dal 1906 il prof. Ta nsini, in una con feren za tenuta all'Associazione anitaria l\.1ilan~se cc ul cancro dello stomaco in chirurgia n nel ricl1iamare l'attenzione sopra alcuni fen omeni, i quali possono decisn1nente controindicare ar1c:lle una semplice laparotomia espl orati,·a, dopo aver accen11ato all'ittero che - e r lusa una alte-
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razione del fegato - può deporre per nn interessamento del coledoco, alla presenza di ghiandole ingrossate nella fossa sopra-cla:vicolare sinistra, allo sviluppo n1olto evidente delle vene sottocutanee del ventre associato ad ascite, ad eventuali metastasi dell 'ute·r o e dell'ovaio, così si esprimeva: " Un altro fatto, che non ho visto accen• " nato nei trattati e che io osservai due volte, è « una certa tumefazione del ventre,. perchè biso« gna ritenere che esista:oo, in tal caso, trapian« tamenti nella sezione bassa dell 'intestino. 11 « ventre di chi 11a il cancr0 dello stomaco, e spe« cialmente del .p iloro, è avvallato : le due volte <e che osservai questo fatto, che mi induss-e ad <e astenermi da ogni intervento, trovai poi alla « autopsia trapiantamento canceroso alla flessura <e splenica e colon discendente » . Un terzo caso che confermava quiesta sua osservazione il prof. Tansinr lo notò nel 1910; questo però, date le condizioni generali discrete d-ell'a111· malato, l 'assenza del sintoma di Tr0isier (ghiandola ingrossata n ella fossa sopraclavicolare sir'J stra) ed essendo ,impell1ente la· sintomatologia gastrica fu operato : alla laparotomia, 0Jtre a volu· minoso tumore piloro--gastrico, furono trovati numerosi tumori a far.ma di nodi, della .p arete del digiuno e dell'ileo, di grossezza variabjle da una noc~iuola ad una gr0ssa noce. Dopo questa terza osservazione il prof. T~nsi111 richiamò l'attenzione dei pratici sopra questo « segno » da lui rilevato, e « che nuove osserva· « zioni avrebbero. potuto confermarne od inflr<< marne il valore » . • I n seguito fu pubblicato un quarto ~aso da D'Este (1911) e un quinto nel 1914 dat pro~. Tan· sin i. Nell'un caso alla laparotomia fu riscontrato, oltre ad un tumore bernoccoluto. dell'antro pilorico, lo stoma~o aderente, nella sua porzione pilori ca, al fegato, la cui cistifellea .p resentaYa parti dur:?, ispessite, rigide~ le linfoghiandole deJ piccolo omento e della retrocavità dell'epiploon erano grosse, dure, deformate. Sul colon tra~,·rrso e Slll rolon ascendente si riscontrarono due nodi, del Yolume di una pie-cola nocciuola, duri , sitl11.ti nello spessore della parete intestio.ale, vPrso la inserzione m esenteriale, e sollevanti 1a t11nica perjtoneale. N<:' cavo peritoneale lungo i !lanchi erA.PVi pochi centim etri cubici di liquido asciti ~o. Il caso poi del prof. Tansini è assai din1ostl'a. tivo. La diagnosi di probabiv tà di cancro era stata posta dal prof. Vittor10 Ascoli, allora Dìrettorr dell ' Istituto di Patologia Medic3. della R. ·niversità ùi Pavia, il quale, pur non potendo escludere una eventuale complicanza di ulcel'a ~ •n1p1ice, a vendo rilevata una conservata secrezioue
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SEZIONE PRATICA
cloridrica .e normale l'esame del sangue, aveva consigliato una laparotomia esplorativa. Il p'rof. Tansini, appena vide il paziente, fu subito colpito da una certa tumefa.zione d-ell'addome che era in contraddizione col fatto della sten,o si pilorica, e giudicò da questo fatto, cl1e dovevano esistere diffusioni intestjnali, sebbe11e collo. palpazione non si potessero dire ttamente rilevare. Egli pertanto formulò un pronostico triste. Alla laparotomia si è constatato iJ tumore pilorico, una corona di ghiandole linfatiche ingrosBate e dure lungo la grande curvatura dello stomaco, infiltrazione grave del mesenterio della prima ansa del digiuno e anche di altre più avanti e nodetti neoplastici molteplici nella parete delle anse del digiuno e dell'j leo; poco liquido ascitico. Un sesto caso poi pubblicò il prof. Aperlo nel 1
1923.
Del resto già nel 1914 il prof. De Re11zi, Direttore della Prima Clinica Medica della R. Università di Napoli, in una sua lezione suJla diagnosi e cura del cancro dello stomaco, raccolta dal dott. Marenduzzo, annoverava il « sinto1na di Tansini >> fra i sintomi principali con cuj si può stabilire la diagnosi tardiva d-el cancro dello stomaco, in una col sintoma di Trois·ier, con la placca .p rerettale di iLéjars, ed il s]nt'oma ornbellicale, che sono appunto speciali e limitate manife5tazioni metastatiche del n-eoplasma. .Abbiamo ora altri und'ici casi dj Della Ma110, nei quali si è osservato il « segno del Tansi11i ». Questo autore nel suo lavoro ha p'rcso in esame 22 ·casi, dei quq.li 20 di carcinoma del pi.loro. Otto di questi .p resentavano l'addome avvallato e al tavolo operatorio n·on furono rilevate metastasi ad alcun viscere addominale; e di questi non rip6rta le storie cliniche. Degli altri 14 casi riporta le storie e li divide in quattro gruppi. Un primo gruppo, composto di 5 casi (pari a 1 42 % circa) in cui alla presenza del « segno » corrisponde veramente al tavolo operatorio il rilievo di metastasi intestinali; un secondo gn1.p po di 6 casi (pari al 50 % circa) in cui, si noti bene, l'A. dice: cc si rileva il «segno di Tansini » men1
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tre al tavolo operatorio si riscontrano diffuse inftllra zioni a visceri addominali ma non rrietastast intestinali »; un terzo gruppo (un sol cas"'o) par1
al1'8 %. in cui si tratta di un caso di carcin oma pilorico nel quale, mentre clinicament€ si rileva l'addome avvallato, cioè « segno di Tansini » as~ sente, al tavolo anatomico si trovaron o diffuse metastasi intestinali. Il quarto gruppo è comvosto di due casi di stenosi .p ilorica di natura benigna cicatriziale in cui eravi addome tu1nido. B appunto nella discussione di questi casi che
il Della Mano pare che tenda a diminuire il valore del segno di Tansini; dice infatti : « Ora il 1p rof. Tansini nella sua nota del 1914 (1) conclude: - Se il segno da me rilevato venisse confern1atoy si avrebbe il vantaggio diretto di poter aggiungere un nuovo criterio per le indicazioni e la prognosi - e il prof. Aperlo, nel suo recente lavoro, ritenendo che questo sintomo ab bia un valore quasi di patognomonicità per l'avvenuta diffusion.e del neoplasma all'intestino, .p ropone e vuole che esso costituisca un'assoluta controindicazione a qualsiasi intervento chirurgico. « Epperò soggiunge - coi risultati sopra accennati mi pare non si possa dare a qu esto segno, quel reale ed assoluto valore che la Scuola Chirurgica Pavese vuol conferirgli, in quanto eh.e • la presenza del « segno di Tansini >> non sta ad indicare l'esistenza di metastasi intestinali se non con un certo grado di probabilità, pari al 42 % dei ·casi di carcinoma del piloro da me osser\·ati, e cl1e presentavano l'addome ·.più o meno tumido >) . Ilo voluto con particolare attenzione rileggere gli scritti del prof. Tansini e dell' ...\.perlo per vedere SA mai avessero veramente affermato qualrosa di costante e di assoluto riguardo al « segr10 dj Tansini », tanto più che tutta la clisctissione del dott. Della Mano tende a dimostrare eh e il detto segno non è nè assoluto nè costante (=2) . e francamente non ho trovato nei lavori suddetti tali frasi che esprimano affermazioni asso lute e sicure, ed invero il prof. Tansini in uno dei suoi lavori dice: « se il segno venisse confermato ere. >> il che esclude evidentemente jl concetto di affermazioni di carattere asso.luto. E come J)Otrebbe essere altrimenti? La sicurezza e la costanza non esistono per nessun segno ·Clinico, come per nessuna reazione biologica, come .p er ogni altro fatto, nulla essendovi in questo mondo di assoluto. 1
In verità tali parole furono scritte dal prof. T ANSINT nel 1911. Vedi La Riforma 3'1 edica, a. 1'911,. pag. 54. (2} Leggasi, per esempio, quanto è scr~tto a pag. 80, rig. 25 e seg. « Ad ogni modo a me pare che per voler dare ad un segno fisico un ,-alore di così grande importanza, da essere ragione sufficiente per con cludere, nei casi ·dubbi di steno~i pilori.c a, ~l1e si tratta di forma neoplastica can cprosa, è necessario anzitutto dimostrare costante quella determinata condizion e che ' 'iene a costituire la pr-emessa di .quanto si vuol dimostrare. Nel nostro ·caso € necessario dimostrare costante e assoluto il termine di confronto ; dimostrarP cioè che in tutti i casi di stenosi pilorica i quali non abbiano metastasi intestinale, l'addome è sempre avvallato. Ciò io credo non esatto. Imperocchè se è vero per la grande maggioranza dei casi, è anche vero che non è nè costante nè assoluto » . (1)
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IL POLICLINICO
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Del resto consideriamo i casi riportati da DeJ la ì\ilano, trascurando per il momento i primi 5, in cui il n ::,egno di Tansini l> era positivo e vi corrispondevano metastasi intestinali e anche. in altri organi, osserviamo come nel secondo gruppo di ammalati, per quanto ad og11uno vi corrisponda la dicitura .e non si rile,rano m etastasi intestinali », può sorgere il dubbio se, durante l'atto laparoto·m ico, fu tutto esplorato il tubo intestinale; e sarebbe stato desiderabile che nei casi 7° ed So, venuti a morte, l' A. avesse anche riportato n egativo per le metastasi all'intestino il reperto necroscopico, come lo fece nel caso 10°. E come non può sorgere questo dubbio se le alt~razioni che al tavolo operatorio si riscontrano, ad esempio, nel caso 7°, sono così gravi e cosi diffuse da osservarsi « che la milza è bernoccoll1ta, dura, cosparsa di nodi bianco-grigiastri di apparente natura neoplastica; tenaci aderenze coll'om~nto e col colon stirato in alto verso la loggia splenica, in modo da alterare il decorso dell'an golo splenocolico? ». l\ila pl'escindendo anche da tutto ciò, ed accettati incondizionatamente i casi che il dott. D·ella Man o riporta, ne scaturisce· vieppilì l'importanza del 1< segno di Tansini l> . Il prof. ·ransini parla ne' suoi lavori di metq,stasi intestinali p()ichè ne' suoi casi aveva rilevato soltanto queste, ma ognun facilmen te vede, co1ne sotto il punto di vista pratico, dalle osservazioni del Della Mano tale « segno » acquista maggior valore perchè si potrà estendere anche per i casi di metastasi in vari 9rgani addominali, n el qual caso, a1 tavolo operatorio, non s1 può n1ai dire se non vi siano anche alterazioni dell'intestino che è l'organo principe della r.avità; poi chè la laparotomia non è una autopsia. Ed è quindi bene dare maggior rilievo alle con~ elusioni cui arriva Della Mano, le quali fanno ritenere, come egli dice, cl1e nella grand e maggioranza dei casi di carcinoma .p ilorico (80-85 %) e 1p iù, il rilievo del << segno di Tansini » della tumefazione dell'addome stia a dimostrare che la forma neoplastica è iargan1 ente dif {1.1 sa rti vtsceri addominali.
IJ D Ila ì\'1ano però vorrebbe anche togliere il valore che il <e segno di Tansini » ha se rilevato, in casi dubbi, per la diagnosi di natura del processo. Il prof. Tansini scrive: « Si avrebbe il vantaggio, nella difficoltà talvolta di diagnosticare l'indole di una stenosi pilorica, di essere g uidati, dal segno da me indicato, al giudizio di can cro » ••.t\sserzione che il suddetto autore n on vuol confermata da parte sua perchè, su 22 cas i presi in osservazione. ha troYato che due casi p1 e ~ entanti il u segno di Tansini » era110 affett1
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da stenosi benigna. A .p arte il fatto del dubbio cl1e sorge su questi due casi - specie nel caso in cui anche radioscopicamente era fatta diagnos1 di impianto neoplastico - se sicuramente benigna era la natura di tali stenosi (respice {trten1 ! , perchè, se confortati dal fatto che con una probabilità di ben 1'80-85 % dei casi il « segno di Tansini )) indica la diffusione del tumore ad altri vfsceri, non si potrà, nei casi dubbi, ricorrere col pensiero alla natura maligna dell'affiezione? Ogni segno va preso ·con quel -criterio saggio che distingue il buon diagnosta dall'inesperto; e se dubbio .p ermane in certi casi sulla natura di una stenosi pilorica, è logico che se il .< segno di 1~ansini » è presente, questo faccia pendere la bilancia verso il tumore maligno. Sulla ragion d 'essere del << segno di Ta11sini • gli at1torì sono d'accordo nel pensarlo 'Verosimilmente legato ad una leggera reazione 1lel peritoneo viscerale e .p arietale, dovuta appunto alla avvenuta diffusione di noduli metastatici. Il fenomeno sarebbe analogo alla tumefazione ùel Yentre ·che Riva-Rocci ha riscontrato in alcuni casi di bambini affetti da meningite tubercolare - mentre è noto che uno dei sintomi della menjngite tubercolare è la de,p ressione del ventre a barca - quando esista una tubercolosi peritoneale, che clinicamente sfugge per mancanza di più provati fenomeni e che non da.rebbe altro sintoma che il meteorismo. • Della Mano ha trovato che in un raso in cui sj n otarono alla laparotomia, larghe diffl1Sioni metastatiche del tumore agli organi addominali (ghiandole perigastric·he, fegato, mesocolon e colon trasverso) il t< segno di Tansini » era assente, e dà del fatto una spiegazione accettabile; e cioè che, in .questi casi, possa avvenire che per dimtnui.tn potere di difesa, e per conseguenza, per diminuita reazion~ del peritoneo (fattorc:> questo in stretto rapporto colle gravi .condizion S dj deperi mento generale del canceroso) non sia suffìci~nte per determinare il « segno di 1·ansini •. Conclude11do, e dai casi riferiti da Tansini, D'Este, .~p.e rlo, e dai casi dj Della Mano i isulta quanta importanza, dal pu11to di Yic;ta pratico, a cq11ista il « c:;egno di Tansini n rhe se assente, sempre ?1el campo delle migliori probabilith, può offri1·ci I 'adito ad un J)I'onostico meno sfa vorc,·ol e, e ci può rendere meno titubanti a consiglinre ea i11Lraprendere la cura chirurgica adeguata. e il « segno ,, è presente, pur non controindican<lo in modo assoluto l'intervento, specie se i fe1101neni di stenosi pilorica fossero completi ed 1n1ponenti. r ende però il pronostico più grave r1-
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.5petto alla durata del beneficio che il ma.lato potr à trarre dalla gastroen terostomia. _i\.d ogni modo è un segno cl1e è bene veram ente ..entri nelle cognizioni d el medico ,p ratico, e venga: • • annoverato fra i segni fisici importanti dimostra11rto i fatti aggittnti dalle osser vazio11i d el dott. Della 'M ano ch'esso è., almeno n ell'85 ~{, dei • -casi, indice di la rgl1e metastasi agli orgau i acldominali. BIBLI OGRA1FIA. 1. T ANSINI . I l cancro d ello stomaco in chirurgia.
T.. a Riform a m edica , 1'906. 2. Io. Di tllt segrio clinico di metastasi cancerosa intestinale 1iel cancro del piloro. La Riforn1a
medica, 1911, pag. 54. .3. D 'E STE. D el
Segno di Tansini » ·per la diagnosi di. ,m ela:;tasi intestinale del ca·nc1·0 del µiloro . Gazzetta degli Ospedali e delle Cliniche, 1911. 4. TANSINI. Sopra un segno clinico di metastasi ·l ntestiriale del ca.nero . del piloro. Rendiconto dell' Istit. Lombardo di Scienze e Lettere, 1914. :5. I d. Per la . conf erma di lln segno clinico di nLelastasi intestinale del cancro del piloro. Il Pe11siero Medico, 1914. '6. R1vA-Rocc1. L o stato del veritre riella meni,ngit e tubercolare dei f anciulli. La .Gazzetta medica italiana , t911, n. 33. I . DE R &'"'fZI-MAHENDuzzo. D iagnosi e cura del cancro à ello slo1naco. La Rif. medica, 1914, n. 8. '8. cc Signe de Tarisini ». (T uniéfacti9n du v entre dans le rétrécissement pylorique ). GLOSSAIRE de « La Presse médicale ,>, 1914, n. 51. 9 . .A.PERLO. Il << Segrio di T ansini )) per la d·i agnosi di 1rnetastasi irttestinaie n el carcinoma del pi· loro. La Riforma medica, 1'923, n. 6. 10. D ELLA MANO. I l va l or e del « Segno di Tans·i ni » per la dia.gno si di metastasi iri teslinale nei t~tJ.ncro d el piloro. Il Poli clini co, Séz. Ch.ir , 1924. f asc. 2. «
Interessantissima pubblicuzione: Prof. Dott. LEONARDO DOMINICI
Docente di Patologia, Chirurgia, Clinica Cbirur.gica e .Medl· clna Operatoria nella R. Università di Roma.
PICCOLA CHIRURGIA E CHIRURGIA D'URGENZA Prefazione del prof. Roberto Alessandri. Ua volume (n. 16 della nostra Collana Manuali del e Poll· -elinico •) di pagg. IV-452, con 225 figure intercalate nel testo, .nitidamente stampato su carta semipatinata ed artisticamente rilegato in piena tela inglese, con inscrizioni sul piano • sul dorso. Il libro è elaborato con cri teri di assoluta pra· ticità , e corrisponde in tutto alle esigenze odierne dei medici abirurgi condotti, dei giovani laureati e dei l11urea.ndi. ~ Prezzo L. 5 6 - Per i nostri abbonati sole L. &O.
I nviiare Vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistin1a, n. 14 - Roma.
QUESTIONI DEL GIORNO. Il t1·attamento della pa1·alisi p1·og1~essiva con l'i11oculazione di 1nala1·ia. L'idea del trattamento non specifico d ella paraUsi progressiva è dovuta a vVagner von Ja uregg elle, avendo notato la frequente remissione dei ~intomi della malattia in seguito a·d affezioni suppurative o febbrili, pensò di produrre tale condizion e a bella p osta. Egli usò daipprima la tubercolina vecchia di l{oc11, poi il vaccin o a n titifìco per via en1iovenosa, e r1el 1917 la malaria a tipo terzanario. N'el 1922 egli pubblicava una statistica di 200 casi di rtemenza paralitica tratta ti con l 'inocnlazion e di malaria, con remissioni tanto notevoli in 50 casi, da 1per roettere ai pazienti dj ripren dere le Loro occupazioni. , Dei vari Al1tori che specialme11te ·in German ia, in Austria e Inghilterra si sono occupati della qu estione, 'Kirscbbaum e Gerstmann hanno le statisti cl1e più estese : il 1prirr10 con 196 ca si, con r ernissio11i di vario grado nel 63 %; fii questi 31 % ebbero rerni s~ion e completa. Gerstmann su 294 casi ebbe buoni risultati n el 38 °().
Il trattamento ·della P. P . con l'in oculazione di malaria ha una base puramente empirir,a: il modo
con cui affezioni febbrili intercorrenti agic;co1to nel por ta re un mi·glioram ento clinico in u n certo nl'.lrnero di casi di P. P. , di postumi di en cefalite, e talora di altre alterazioni del sistema nPrvoso centrale, ·è perfettamente sconosciuto. Il fenorneno sarebbe, secondo alcuni, di ordint:: biologico: p. es!, la malaria'. ;p rodurrebbe la for1nazione di anticorpi che• agirebbero con u na certa efficacia sulla originale « causa morbi >,; ma queJ sta è un'affer1nazio11P puramente s-p eculativa. P er altri il .fattor e iprincipale, se non unico, del miglior~rnento sarebbe l'alta temperatura prodotta, specjaJmente dalla malaria. P er quanto la temperatura rr1or tale per la spirochaeta sia 56° C., Weichbrodt e Jal1n el h anno dimostr:=tto cl1e si ottiene la m orte della SJpirochaeta nelle ulceri scrotali dei conigli espon endo gli animali a temperatura tr a 42° e 430 1C., purchè l'esposizione sia ripetuta almeno tre volte. E anche suggestivo il fatto che \Vagn er von Jat1regg ottenne risultati 1progresst varnen te migliori adoperando materjale ad a zjone pirogena sempre maggiore. Delgado ricorda che fin dai tempi anticl1i g li indigeni del Perì1 affetti da uta (Jei sl1manios1 cllt anea) usano anelare in località malaricl1e, perchè, secondo la tradizione, clopo i.111 certo n11merQ
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IL POLICLINICQ
dj attacchi di malaria l e lesioni dell'uta guariscono. Ancl1e qui si tratterebbe dell'effetto di uno stato febbrile su un'infezione a:>rotozoaria. H. Boul<er e G. Kisby (Journ. Am. M. Ass., febbraio 21, 1925) riportano 53 ~asi di dementi paralitici inoculati con terzana malarica. . Dopo un periodo variabile di osservazioni, i 1pazienti vennero inoculati con 1-1,5 eme. di sangu e citratato ottenuto da un paziente già in cura : non fu ritenuto necessario prelevare iì sangne durante un attacco malarico. Le inoculazioni ·vennero eseguite escl11si vamente per via endoven osa, a differenza del metodo più comunemente u sato in Europa, per la maggior sicurezza dell'inoculazion e, e ~er la abbreviazione e maggior stabilità -di durata del tempo di incubazione (3-7 giorni). Non si è usato salvarsan dopo il trattamento malarico a differenza di \Vagner von Jauregg e altri, per non com1plicare il quadro terapeutico. Si permise che ogni paziente avesse da otto a dodici attacchi febbrili 1 dopo i quali si troncava l'infezjone con il solfato di cl1inino. Il farmaco venne dato sempre per piì1 di una settimana, rp.a la sua azione è tanto potente contro la « malaria inoculata » che soltanto tre •oazienti eb·b ero un accesso febbril e dopo il primo giorno di somministrazione d el chinino. Come è riferito ·da altri Autori, il corso della malaria da inoculazione è irregolare: esso tende, però, a regolarizzarsi con i successi-vi ,p 3.ssaggi da malato a malato. In due pazienti l'infezione apparentem ente si esaurì d op o ci nque, sei att~c ch i nè si riuscì a ristal)ilirla con le iniezioni iii gr. 0 ..5 cli i1u clein ato di sodio al 10 ~{, secondo Koge'rer . P er quanto rjg·uarda la piressia, gli st~piti impi el;ati hanno dimostra to di aumentare di virulenza con i successivi passaggi: 1nf atti su 138 acces~i febbrili ottenuti con la prima serie di inoculazioni, soltanto il 33 % rag.g iunsero i 41° C., m entre nella seconda serie di inoct1l~zioni su 182 attacchi tale t emperatura venne raggiunta nel 92 % degli a ccessi. Non si sono osservate complicazioni gravi: erp etf' labiale in più della m.età d ei casi, ittero lieve in t111 terzo d ei ca s i; in tutti i pazi rnti, come era ~a aspet tarsi. comparve un'anemia di una certa entitù rhP scomparve spontaneamente in ciTca quindici giorni. Ln maggior part e dei pazienti din1 in uiron0 i n p eso, il che, a l1n eno in parte, fu do,·u to alla dieta. Durn11te il trntta 111ento malarico ebbero ro11Yulsioni t11tti e ci nqu e i malati cl1e n E> aYeY::inc già sof!e1to pri n1u ci el loro ingre so in O sp /)cl~tl e, e dn e di qu P-lli rhe non n <' aveva no nlni avute.
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Risultati clinici. Secondo l 'esperienza degli A.\sono necessaTie almeno quattro settimane dopo l 'ultimo attacco malarico p erchè si manifesti il . miglioramento clinico, mentre è necessario un periodo di due o tre mesi e più per il completo s\·iluppo del m~glioramento. Dei 53 pazienti inoculati, 11 sono stati trattati troppo recentemente per poterne dare un gi udi--zio; 2 vennero inoculati in due diverse occasioni,. . e 1 non c:ontrasse l'infezione dopo ri·p etute inocu lazjoni. Dei 39 pazienti rimanenti, 6 morirono c111rante il trattamento e 1 otto mesi dopo. Il trattam ento malarico può avere accelerato la 1norte,. ma certo non l 'ha causata direttamente. Dei 32 pazienti ora viventi dopo un periodo di· 3-13 mesi dalla fine del trattamento, 14 non sono migliorati affatto o api)ena, e 18 so110 molto migliorati, tanto da potersi considerare come aventi t1na remissione abbastanza completa, con un difetto mentale residuo, che eccetto in due casi, non è dimostrabile, o lo è 8lppena. Di c iassette di questi pazienti s ono stati dimessi dall'Ospedale da uno a dieci m esi fa, e 14 hanno ripreso l e loro occupazioni. I ris11ltati s ierologi ci non vanno di pari pass0t con i risultati clinici. Le modificazioni del liquor avv engono lentamente dal 6° al 120 mese, e non sono costanti. La prima ad essere influenzata è la conta delle cellule, mentre la R. w. è la più res istente; 1a curva dell'oro colloj1dale si modifica n ella maggioranza dei casi, ma molto lentamente; e la gJobu,. lina per quanto subisca una rapida diminuzione,. diventa negativa molto lentamente e solo in al~ cuni ca-c::i. I rjs ultati ottenuti confermano completamente t dati di altri AA., e fanno p en sare che il trattam e11to della P. P. con la malaria sia un metodo di indubbio valore. .A.. lato dei casi in cui il miglioram en to è n nteYo le, vanno con siderati quei casi in cui la malattia sembra arrestarsi. ~r. ì\IÀRGOTTINI.
Pref. dott. GIOACCHINO FUMAROLA
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SUNTI E RASSEGNE. ·
PATOLOGIA GENE RALE. L'apeidosi.
(FLANDIN
e
TZANCK.
Bulletin méd., n. 8, 21 feb-
braio 1925). Gli AA. propongono di ·dare il nome di apeidosi (apò ed eidos) ad un rprocesso caratterizzato dalla scomparsa rprogressiva della sp ecificità clinica ed istologica nel .corso delle infezioni cronicihe. La sifilide, tip_o delle infezioni croniche ed ereditarie è uno dei m•i gliori esemp-i per comprendere l'apeidosi. Nei .pTimi stadi della malattia, i caratteri clinici, anatomo-patologici, parassitari, • umorali, sono di una chiarezza !l)ato·g nornonica. Ma n el periodo terziario sono permesse esitazioni diagnosticl1e al 1Punto che la sola biopsia non permette di distinguere se1llJPre una lesione tubercolo-crostosa luetica ·d a quelle prodotte dalla tubercolosi o da una micosi. Sempre restando nel campo della dermatologia ecco lesioni lichenoidi, papulo-necrotiche, eritematose, nodose, ecc. che possono svilup11>arsi in luetici con RW positiva o negativa ed essere guarite dal solo trattamento antiluetico. Come se non col meccanismo della apeidosi interpretare tali lesioni? L'a{Peido~i inoltre 1permette di fare un po' di luce nel caos dell'eczema. Innegabilmente alcuni eczemi hanno una origine luetica (vecchi sifilitici ed ancor più erede-sifilitici). Morfologicamente ed istologicamente è impossibile distinguere questi eczemi dagli eczemi determinati da altre cause: più .che ,dalle prove iSierolo·g iche la natt1ra di queste lesioni è fatta so51pettare dai dati anamnestici; la .p rova teraipeutica conferma il sospetto, rprova terapeutica intesa p·erò come trattamento intensivo e prolungato. L'azione della lues in patologia vtscerale ap1p are sempre più gran.de. Coi pezzi al1a mano ed anche sotto il microscopio sipesso non è possibile pronunciarsi sulla etiologia di una sclerosi. I sintomi clinici e le lesioni anatomo-:patologiche sono d'ordine comune. Co1ne esiste una rupeidosi luetica esiste pure una apeidosi tubercolare. Pei nostri ,prP.dece.ssori nulla di pil1 netto della lesione tubercolare col follicolo centrato dal bacillo, la corona di ceJ. lule giganti, l'infiltrazione linfoide periferica. Man mano la cellula gigante perde la sua specificità, perchè la st ritrova in ogni infiammazione c-ronica e si mette inoltre in evidenza un gran numero di tubercolosi non '.follicolari ed il numero delle lesioni a carattere istologico non definito, 1
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1na che devono essere ricollegate alJ a tubercolosi, aumenta contiinuamente. In patologia cutanea, troviamo tutte le transizioni tra la tubercolosi cutanea e i tuberculidi di Darier. Nè la .clinica, niè il laboratorio permettono in molti casi ·d i stcvbilire l'etiologia tubercolare o luetica o d'altra natura; ma vi :è spesso reazione locale alla tubercolina, come, in altri casi al trattamento antiluetioo • Così l'eritema nodo.so spesso risponde alla rprova della tubercolina (Chauffar.d e Troisier). In 1patologia polmonare spesso l'enfisema è ricollegabile ad una tubercolosi, ma in eh e cosa differisce l'en.f isema tubercolare dall'enfl..sr1na da altre cause? Accanto ai tipi netti di tub,e:r.colosli renale, 1quante nefriti non specift:c·h e .d evono essere ricollegate alla tubercolosi? (Salomon e Léon Bernard). Vi sono ·quindi nel dom1n10 della tubercolosi, come in quello della lues ·delle sindromi cliniche ed anatomo-patololiche sprov·v iste di caratteri srpecifici e dipendenti 1CJiUindi 'd al processo idi aa>eidosi. Il prohlerna ora prospettato, può essere esaminato da un altro rpunto di vista: in pratica è interessante, di .f ronte ad una sin·drome delucidarne la ·p atogenesi e il concetto della a.p eido si facilita la ·quistione. Ad es. : Darier nel 1896 rpropose di raccogliere .sotto il nome di tubercul idi una serie di dermatosi che sono quasi sempre in relazione evidente con la tubercolosi e .p ur in apparenza diverse, hanno ·Un legame di parentela indiscutibile. . Su ccessivi lavori (Ravaut, Tzancl{ e Pelbios, Pautier) hanno dimostrato che il quadro c1inico completo dei tuberculidi poteva essere realizzato e dalla sifilide e da altre infezioni. E stato proposto di sostitu1ire il termine con quello di tubercoloidi, ma parlare di tubercoloidi. sifilitici non soddisfa la mente, mentre .è 1p iù soddisfacente ammettere che un lupus eritematodes è una manifestazione di apei·dosi tubercolare o luetica. In· altro ordine di idee, C'hauffar·d .ha ·dimostra to che ne,g li itteri emolitici con siplenomega lia, e la lces e la tubercolosi potevano essere incriminati e solo la 1p rova o della iniezione di ar3enob enzoli o del1a tubercolina era carpace di porre la diagnosi patogenetica. La 11ozione di apeidosi, rischiara del pari la quistione delle cirrosi del .f egato. In 1primo tem·PO lo studio di esse è stato 1p uramente clinico ed anatomo-patologico, solo in progresso di tempo la ricerca etiologica e patogenetica ha 1preso il sopravvento nell'animo dei ricercatori e l'esiperienza ha mostrato che la tubercolosi, la sifilide, la malaria er ano capaci di determinare la cirrosi 4
1
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IL POLICLINICO
allo stesso titolo come un veleno (alcool e piombo). Un ultimo esem;pio è quello del reumatismo cronico. Pare che accanto ad un reumatismo tubercolare tipo Poncet, esista un reumatismo di origine luetica ch e nessun carattere permette di distinguere dal precedente; com e pure esiston o artropatie subacute o croniche m ono o poliarticolari del tutto simili alle 1precedenti r he nort sono ir1 dipendenza nè della lues nè della tubercolosi : alcune possono essere riportate alla malaria, all'amen1as1, alla colibacillosi cronica, per altr~ la patogenesi resta oscura. Comunque, queste manifestazioni articolari si producono di re-: gola iri 1p eriodi di silenzio delle infezioni che le determinano, non si accom·p agnano a ll e poussées acute delle malattie che sono alla loro origine, rientrano in una parola nel quadro della apeidosi. Tale è il concetto. Esso permette di com•p render e la costituzione delle sin•dromi anatomiche e -cliniche. Il concetto di sindrome è stato una tappa n ella evoluzion e delle nostre idee, esso ci ha portato ad ammettere ohe lo stesso quadro pote,ra essere in dipendenza di cause differenti. Proponendo il termine apeidosi gli AA. vorrebbero abituare la mente a com.p rendere il processo evolutivo 1n grazia del quale un organismo ed un agente 1patogeno arrivan o per così dire a neutralizzarsi reciprocamente, dando origin e a lesioni che si allontanano sempre più dal tiipo specifico originale. A. PALLADINI.
VIE D.IOERENTI.
La diagnosi e la prog·nosi della cura chirurgica del carcinoma gast1·ico. Lt\.NSCHtlTz. Munch. Med. Woch., n. 1, 1925).
Basandosi sull'imponente materiale di 1156 casi di car cinoma gastrico, osservati in 20 anni circa, Ansc·h utz detta, a .questo riguardo, alcune conclusioni diagnostiche e- prognostiche assai interessanti. Una prima con siderazion e, in contrasto con ·quelle che generalmente si ammette è che il numero relativo ·d ei malati aocolti in clinica per carcinoma è rimasto quello di 20 anni fa, laddove si è quadru1»licato quello per ulcera. P er la diagnosi ·d i carcin oma gastrico, tra le indagini fon1damentali, l' .!\. 1p one la ricerca del sangue nelle feci, .p ositiva, nel 94 % dei casi. Il dimagrimento sarebbe anche esso assai cos tante (89.9 %) : l'anacidità si riscontrerebbe nel1'88.8 %, mentre la p resenza di un tumore 1palipabile n on è stata riscontra ta che n el 63 % dei casi. L'assenza quindi del sangue nelle feci specie se
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constatata ripetutamente sarebbe di così grande importanza 1da far esclu·dere senz'altro la possibilità di un ·Carcin oma: minor valore avrebbe la reazione positiva. Un'importanza altrettanto g·rande de,-e venire attribuita all'esame radioscopico di guisa che combinando le due prove si può stabilir e il quadro seguente su cui regolare la 1diag11osi e ·quindi la terapia del carcinoma gastrico. CD
::i
N.
bD Q
Radioscopia.
Diagnosi
<il
Terapia
(/]
1 2
3 4
5
+ + + -
•
tipica
Cancro quasi certo Intervento u rgente
incerta.
Ca ncro dubbio
norme.le
Cancro improbabile Attender e
normale
Nessun cancro
incerta
Can cro improbabile Laparotomia espio
Laparotomia esplo rati va
re.ti vn.
6
-
Rep. patolo- Cancro assai impro- Laparotomia espio gi co babile rativa
Il valore delle due tProve si .desun1e con sideTanclole come dirette ed appare tanto maggiore, in quanto cl1e con essi iè permesso escludere un carcin oma e di risparmiare quindi una inutile laparotomia esplorativa. Riguardo alla !Prognosi è interessante ricordare cOJDe Boas nel 1906 in base al suo materiale di 116 casi sosten eva come solo il 2 % dei pazienti con una anamnesi di .disturbi gastrici datante .d a 2-6 mesi, erano operabili radi·calmente mentre che su 127 casi con disturbi da più di 6 mesi lo erano n el 6 %. Da ciò se n e deduceva come non esistesse affatto un rapporto diretto tra durata d ei ·disturbi e 01p erabilità; ma ohe d"osse assai più importa11te la specie e la malignità del tumore, tanto è vero che esistevan o malati giunti presto al tavolo operatorio in condizioni disastrose, mentre altri .dopo un maggior tempo poter ono ancora esser e salvati. Queste ·con clusioni suscitarono allora grandi discussioni e sem•b rarono addirittura :paradossi ma oggi dopo tanto tempo, lo stesso .i\.n schutz che 1pure era stato ·u no degli oppositori ·P iù convinti sostiene come solo lo sviluppo latente sia l'elemento 1decisivo della prognosi. .S u :1164 casi, il 16 % di essi con disturbi datanti da meno di 4 mesi erano già addirittura inoperabili. Quale è la sorte che attende coloro che, riconosciuti affetti da cancro dello stomaco, n on furono sottomessi ad alcun atto operativo? ~on è lecito costr.u ire delle statisticl1e basate su pocl1i casi, ma cons:Lderando solo quelle :più importanti si può dire che la vita, dai 1prtmi sintomi alla morte, l1a una: dt1rata di circa 1~ mesi. La G. E. non .p r olunga la vita di qt1esti n1a lati cl1e cli ber1 I
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poco (3 mesi) e non toglj e nessuna delle cause globalmente la cifra dei cancri gastri.ci tra i .morbose. Notevole è la. minore r8iI)idità di accre- quali rientrano naturalmente anohe quei casi che scimento del neoplasma dopo la G. E., da met- non 1possono esser ·sotto[posti ad un intervento tersi in rapporto con le migliorate con.d izioni del radicale, o perchè già inoperabili aprioristicamalato. Non esiste un rapporto tra durata dei mente, o perohè rifiutato o .d'altra parte constadisturbi prima dell'operazione e ·p rolungamento tato impossibile. In questo modo, si giunge alla della vita dopo di questa. Esistono certamente stessa con·clusione di Boas, ossia bisogna conquindi degli individui .senza resistenza al can- statare come, presi in blocco, nei cancri dello stocro. Ma la G. E. è accompagnata da un'alta mor- maco la g·uari1gione dopo i tre anni si deve consiialità. derare come limitata al 2-4 %. Essi stanno in Bisogna ricorrere quindi .p iuttosto alla resezio~ mezzo ai cancri ·di altre regioni e tra .q uelli della ne che rimane la vera operazione radicale. Ma mammella, in .cui, dopo applicazioni sistematiquali sono le controindicazi.o ni a un intP.rvento che della radioter~pia si vantano migliori risulcosì grave? Non lo stato .grave del paziente, nè tati. Conviene quindi lavorare anche in questo l'età nè l'anemia. Secondo Anschi.i.tz sono solo le metastasi a distanza (fegato, retto, peritoneo, campo. E. MlNGAZZINI. -regioni inguinali, ombelico, ovaie) mentre perfino un'ascite di modico grado è compatibile con Appendicite acuta un intervento seguito da successo. e appendicite c1·onica nell'infanzia. Non ha grande importanza la grandezza del tumore esistendo sp,esso metastasi 1diffuse con 1Piccoli tumori e viceversa. La resezione dunque de- (J. HOWLAND e tR. M. J30LLING (The Journal Of Amer. nied. Ass., settembre 27, 1924). ve essere applicata sempre che sia possibile non ·rinunciando ad essa, neppure di fronte alla ne,Gli AA. trattano il .p roblema dell' appendicite cessità di resezione della milza, del fegato, del acuta nell'infanzia, in base alle loro statistiche pancreas, del colon. Si sa e su questo sono nu- personali. merose le autorevoli testimonianze che l'organiPer ambedue 1'3lp.p endicite acuta nei bambini smo è capace di reprimere l o sviluppo (o 1p er lo so;pra i 5 anni ha un decorso clinico molto simile ·meno di mantenerlo latente per anni) di piccoli a quello degli adulti: la diagnosi non p·r esenta pezzi di tumore rimasti in posto. Miculicz 1p arla- maggiori difficoltà e i risultati operatori sono al-va 1p erciò di resezioni palliative. La inortalità è trettanto buoni. Invece l'appendicite acuta nei alta ma anche 1n questi casi occorre prendere ~n bambini sotto i 5 e specialmente sotto i 2 anni, ·considerazione solo grandi statistiohe, poichè l' A. ha un'evoluzione più rapida e una mortalità cir ca ha :p<:>tuto operare una serie di 30 casi di cancro 8 volte maggiore. gastrico con una mortalità del 10 %. È difficile T ~le diJfferenza ·è generalmente im1 p utata all'iniformarsi run ·concetto esattq sui rapporti tra pro- zio insidioso della malattia, alla rapidità con cui lunga.mento della vita e sofferenze dopo la rese- si perfora l 'appendice nei bambini e alla loro zione nè è concesso emettere delle prognosi ba· :scarsa resistenza; invece essa è dovuta in gran dell'esame ·sandosi sul reperto operatorio, ma basta enun- parte al fatto che, data la difficoltà . ciare com e nella media !delle medie il 28 % obiettivo dei piccoli pazienti, i quali anzichè aiu<lei .p azienti sottoposti all'operazione superi bene tare il medico strillano e si difendono, la diagno$i l 'intervento, come il 25 % viva ancora dopo 3 an- viene fatta tardi, soltanto quando v'è un ascesso P.i, il 18 % dopo 5 anni, il 17 % ancora dopo 10 o una iperitonite più o m eno diffusa. E necessario perciò che l'esame del malato sia anni. Il problema della guaribilità del cancro dello quanto più è 1possi·b ile scrupoloso e co~leto, non stomaco non è semplicemente dhirurgi.co ma :piut- tralasciando mai l 'esame rettale, che può mettere tosto biologico. ·Difatti :per la prognosi ha minore in luce la · presenza di dolore localizzato e di una importanza la forma istologica del tumore (forse tumefazione che l' esame esterno non aveva fatto la forma gelatinosa è la p eggiore e riguardo sospettare. 1'ra i ~i11tomi principali, dolore, vomito, febbre, ·alla quale le statistiche sono discordi) della sede del n eoplasma. I carcinom'i della !Piccola e gran- stitJchezza, leucocitosi, il più costante e il più de curvatura .p ure a c·compagnandosi ad una mag- importante è il dolore, che spesso, a causa di ·giore mortalità immediata permettono una i11j- certe peculiarità anatomiche del bambino (lun.gliore prognosi a lunga scadenza, risnl tati defi- ghezza dell'aippendice, ceco molto mobile, picconitiYi co111p.letame11te contrari a quanto si osser- lezz1 della r egione lom·b are) si trova localizzato ,.a a proposi'to del cancro del piloro. Pnrtroppo distante dal punto di Mc. BurneJ.-. La difesa muscolare è un segno prezioso quan· .tutti questi successi vengono ' relati considerando
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IL POLICLINICO
do è presente, ma spesso è molto difficile constatarla. Nella diagnosi differenziale bisogna .p rendere in considerazione molte affezioni addominali (tra le altre ricordare che minzione dolorosa e piuria, che tante volte fuorviano la diagnosi, si possono avere nell'appendicite), e extra-ruddominali. Tra queste ultime la più importante, perch·è quella che più spesso è causa di errori è. la polmonite al suo inizio . .se anche mancano ancora i sintomi fisici, sono presenti i sintomi generali: il polmonitico ha il volto congesto, € irritabile, agitato, il respiro è diaframmatico, ha dolore addominale così superficiale, e così poco influenzato dalla palpazione profonda da suggerire l'iperestesia. La temperatura è più alta, il ·polso più frequente, la leucocitosi maggiore. L'appendicitico è 1per lo più pallido, non Jnuove le e>O'arnb~ e mantiene l 'addome tranquillo con una respirazione costale. Il bambino, anche grave, per polmonite o per altra malattia febbrile. dorme per lunghi intervalli: l'addominale no11 dorme e non fa dormire gli altri. Tra i momenti etiologici nei bambini sopra i 2 anni non si può negare una certa importanza ai parassiti intestinali, specialmente agli Oxyuris, i quali spesso si trovano annidati nella sottòmu. cosa, preparando così la via d'ingresso ai germi patogeni. Quasi caratteristico di queste forme da parassiti è la relativa benignità del decorso, (essi mancano per lo più nelle appendiciti suppurate o gangrenose) e la mitezza dei sintomi, dei quali uno solo, in contrasto con gli altri, è molto spiccato: il dolore. Nei bambini fatta la diagnnsi si deve subito intervenire; nei casi dub,b i è cons1, gliabile la laparotomia esplorativa. Ogni bambino con dolore addominale e vornito va considerato come un caso potenziale di ap- . pendicite, e come tale non va 1purgato finchè tale diagnosi non sia stata esclusa. :E: infatti rarissimo trovare un .p erforato al quale non siano stati somministrati uno o [più purganti. Nell'intervento la gentilezza è la cosa principale e non va sacrificata alla rapidità. Dopo l'operazione si faranno due ipodermoclisi al oO'iorno di una soluzione di glucosio 3 % finchè . il p . non 1p rende abbastanza liquido per bocca: la proctoclisi nei bambini non ·è soddis.facente. Al più presto si darà il cibo ai piccoli pazienti che non ne sopportano la privazione come gli adulti.
* ** Se è naturale lo scetticismo di molti chirurgi riguardo all'ap·p endicite cronica, dopo le appen-
[ANNO
XXXII, FASC. 18]
dicectomie « in massa » praticate 10 ·o 15 anni fa, non è giusto condannare del tutto l'intervento in questa forma, senza dimostrare che la percentuale degli insuccessi è tanto alta da non giustificare l'operazion e. C. J. l\1i.xter .p orta per lo studio di questo problema, un contributo di 100 casi in bambini sotto i 13 anni, dal quale risulta che l'Cld)pendicite cronica € un'entità clinica definita, in cui il reperto patologico abitualmente conferma la · diagnosi clinica. L'appendicite cronica come l'acuta è più fre,quente nei maschi; l'età di 8 anni circa dà il maggior numero dj pazienti; la durata media dei sintomi è di 16 mesi (in 5 casi più di 5 anni). Nel 92 % .dei casi il disturbo maggiore era il dolore addominale, mentre la cefalea, il vomito, o la costipazione era il sintoma saliente negli altri. ·L a localizzazione del dolore era tipica solo nella metà dei casi, mentre negli altri non era ben definita. Mancano disturbi urinari a differenza delle forme acute. ·A ll'esame obiettivo l'unico segno di valore è il dolore addominale nel quadrante inferiore destro. L'esame Tadiograftco sistematico delle ''ie urinarie, della colonna· dorsale e lombare, e delle anche, è necessario per escluder_e una lesione di questi organi; .quella del tubo gastro-enterico mettendo in luce 1a permanenza eccessiva del pasto nell'ruppendice o nello stomaco, può indicare la presenza di aderenze che angolano l'appendice o determinano spas1no pilorico riflesso. ·Nella diagnosi differenziale vann o presi in considerazione tra l'altro, i disturbi gastro intestinali ricorrenti da errori ,dietetici, il vomito ciclico, l'indigestione da ·g rassi, e sper.ialmente la pielite, 1particolarmente nelle bambine nelle .quali gli insuc~essi operatori sono circa 3 volte mag-· giori che nei maschi. All'operazione talora l'appendice è, apparentemente sana, ma l'esame istologico dimostra che •è sede di flogosi cronica, e l'appendicectomia risulta ct1rativa malgrado l e aipparenze. Per l'etiologia n on va .dimenticato l 'Oxyuri& che è frequente n ei bambini. Nel n1aggior numero dei ·casi mancava la storia di un attacco acuto eppure l'appendicectomia fu curativa nel 62 %, e pro,d usse sjcuro miglioramento nel 28 %; soltanto nel 10 % .fu inutile. Risulta quindi che per ovviare al pericolo di vita e alla maggior g·ravità d ella malattia che segue a un attacco acuto. si deve consjgJiare l'intervento nelle appendiciti sub,a cute o croniche, una volta che si siano potute escludere le altrepossibili cause dei sintomi. M. MARGOTTINI. •
[ANNO XXXI-I, FASC. 18)
SEZ lONE PRATICA
VIE URINARIE. Contributo alla conoscenza della nef1·ite apostematosa e del suo trattamento chi· 1·u1·gieo.
L'jnt0rvento precoce costituiste l'uni ca terapia •
j)ossibile. l\!Ia, mentre da vari autori si rit~Pne sufficiente t1na nefroto1nia sernplice, m olti altri 1·itengono necessario ricorrere senz'aJtro alla 118frectomia. Israel consiglia una nefrotomia s p erinle, dre-nando il bacinetto attraverso una breve apertura ' nel polo inferiore del rene. Altri operatori l1ann-0 avuto buon i risultati coll a decapsuiazion e e fissazione del r ene (Giuliani. R ihemer). I / 1\. , ri., portando una statistica di 18 casi con 18 guarj~ gioni, consiglia quale trattamento di elezione la decorticazione del rene seguita da 1p 1elotomia. c:on la nefrolisi si aprono tutti gli asressi elle nella lor0 maggioranza sono corticali. Inoltre il dren ag,gio ·p ermanente del bacinetto combinato colla decapsulaz1one assicura la perfetta der. ongestione dell' organo ed il drenaggio dei focolai 8lJ)erti nel bacinetto. Il parenchima non vjene leso ed una completa riprrsa della fnnzione renale dimostra l'innocuità dell'operazione. · ~elle forme settiche gravi con distruzi oni gravi del r en e è però sempre indicato ricorrere alla nefrectornia 1p erchiè il paren chima renale troppo. alterato è 1ncapace di riprendere una normale funzione. ~ei casi iniziali e leggieri o cruanrlo speciali circostanze, come in uri caso riportato tlall' .i \. d'infezione i·n un ren e unico, l 'impongono, il catetere ureterale a .permanenz?-, associato a vaccino-terapia, può ·dare bu oni risultati. 1
(BiH>GLTO. A rcli. I tal. di Chirurgia,
vol. X, fase. 6,
1924).
. ' La nefrite apostematosa -
form a acuta d'infezione del rene caratt erizzata da a scessi miliari sparsi n el parenchima renale - viene abitual1nente conft1sa colla pielite e la 1pielonefrite, dalle .quali c.leYe essere invece nettamente differenziata ~er l'aspetto anatomo-patologico, !per il decorso clinico e per il trattamento essenzialmente diverso. .i \n che ·da' ptù emin enti urologi la pielite, la pielone·frite e la nefrite apostematosa vengono considerate come vari stadi di 11na 5te3s'.l maJattia (Casper, Legue, Marion), mentre, 1pur essendo qualche volta impossibile di sceverare clinicamente le diverse f orine, nella maggior 11>arte dei casi si riscontrano sintomi costanti e sufficienti ad indirizzare ad un'esatta diagnosi. L'inizjo brusco, ·con ten1iperatura elevata, intermittente, i11sorgente co11 brivido; il dolore spesso atroce in una sola r egione renale, irradiantesi ~!l'inguine, lo stato gen erale subjto grave sono i sintomi 1pit1 caratteristici della forma rnorbosa.. Frequentem ente si stab ilisce il qua<)ro di. una vera infezi one settjcemica: il sensorio è ott115o; polso piccolo e frequ e11te, vornito, ling ua n5ciutta, sete, qualche volta del irio. La palpazione del rene, che risulta ingrossat o, risveglia e riacutizza il dolore· la minzione è stentata e t alora dolo' rosa. J.,,'esame IJ)erò dell e urine non dà elrmenti costanti e caratteristi ci ; tal ora è pressochè ~0r rr1ale. Anatomicamente le l esioni sono limitate ad un solo rene cl1e presentas i costanteme11te grosso e rongesto; sulla superficie ap1p a iono , isolatj o conglon1crati, innumerevoli piccoli ascessi giallastri i' cui volume varia da quello di 11n grano di miglio a quello di un pisello. Piccoli ascessi sin1iJi si trovano sparsi anche nella sostanza corticùle; e, talvolta, ascessi a striscie nella sostanza inidollare. Istologicamente gli ascessi son o disposti a ~referenza intorno ai glomeruli, alle anc;e vascolari e negli spazi intertubolari e sono costituiti al centro da ammassi di leucociti nei var i stati di degenerazione, m entre la loro parete, for rnata ·da te.ssuto renale, -è infiltrata da innumerevoli polinucleari. La sostanza renale circostante è rossa e congesta. Il bacinetto è generalmente leso e prese11ta delle lesioni di semplice pielite. Il grasso periren:\le è generalmente edematoso, ma non in.filtrato.
I
CIOTOLA.
La vescica dei nef"1·ecton1izzati pe1· tube1~colosi 1·enale. Journal d'Urolo.qie, n. 5, 192~; Associ.a::i ori e frances e d'Urologia, XXI\" ri unione, 8-11 ottobre 1924).
(M.
THE\'ENET.
Il r elatore ricorda come nella storia della tubercolosi ren·o-vescicale occorra distinguere due periodl: uno nel quale la tubercolosi v esci· cale è tutto e la renale nulla, un altro in cui si ha l'inverso. .t\llo stato delle attuali conosce11ze si 11a la seguente opinione sulla tubercolosi renale: qualche caso' più o meno discutjbile, è consi<lerato come lesione primitiva della vescica, altri, più num erosi, sono ·considerati come manifestazrone clinica e diffusion e cl'una tul1erco los i genitale .. Il r11aggior numero 1pe1'ò dei ca si è di ori~ine renale. I,e lesioni anatomo-patologiche pri111a <lell ' interY ento sono localizz ate n ella \'escica e nel s~g1r1 ento inferiore dell'uretere; e 1pi11 prcci~nm ente: I
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IL POLICLINICO
>lell 'orificio ureterale all'inizio si ha conge·s tione, edema, con dilatazione che fa pensare al1' uretere forcé . Poi si man·ifestano lesioni spe' .cifiche con granulazion i, 11lcerazioni. Alle volte s i ha sclerosi ed obliterazioni del condotto. 2) Le lesioni vescicali si iniziano in corrispondenza dell'orifìcio ureterale per estendersi poi 5U t utto il trigono. Eccezionalmente si notan o in corrispondenza del lato sano. All'inizio .s ono limitate alla mucosa, che poi è SOiìpassata e si ha l'invasione con u lcerazione della muscolare. La 1parete vescicale può infiltrarsi parzialmente P totalmente (infiltrazione c.aseosa massiva), assottig liar si e alle volte .p erforarsi 3) Il segm ento inferiore dell'uretere 1può spesso infiltrarsi, dar luogo a granulazioni ed ulcerazioni; all e volte, invece, si ha sclerosi e obli;terazione. 1)
Dopo la
n efr• ectomia si
rilevano le segue11ti
mo d~ficazioni:
11 ..\ carico della vescica :
scomparsa perfetta delle lesioni; scompar sa delle lesioni specifiche, ma p ersisten za di zone congestizie, di 1plar...che giallastre; e, per sisten za di lesioni tuber colari in parte m igli orate. 2) 1L'uretere normalmente ma 'l entamente si •Oblitera dopo molti anni. La sintomatologia è caratterizzata: ' 1) dalla frequenza delle minzioni ordinariam ente dil1rne, imperiose; 2 ) dal dolore durante e dopo la minzione; B dalla diminuzion e della c apacità vesci·cale; 4' dalla piuria ed ematuria; 5) dalla sensibilità della vesci•ca alla 1 p res:sione. Dopo la n efr ectomia i sintomi -si' modificano . ·e 1possiamo riunire i malati in 3 gruppi: 1) scom1 >arsa di tutti i sintomi; 2) miglioramento transitorio, quindi 1peggio·ramento per lesione del r en e OPIPOSto, lesioni gP.nitali; 3) p er sistenza di alcuni di sturbi . La frequenza con cui persistono i disturbi non è molto elevata. Secondo il Wildbolz è 11,5 %; Israel 54 %; Rafìn 9 %; Gayet 2,4 %; Thevenot '9 %. Tutti gli urologbi ammettono u na guarigione rapida per lesioni poco accentuate; una lenta per alterazioni un po' 1p iù manifeste; una guarig~on e difficile per lesioni molto acrentuate con diminuzi one definiti va della capacità vescicale. In tutti i malati ii dolore scom1ParP, pi\1 prec.; to a ell a pollachiuria. a) b)
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[ANNO XXXII, FASC. 18]
La patogenesi di questa persistenza è variabile secondo i gruppi ricordati e cioè : 1) Nel primo gruppo la persisten za degli accidenti ·è dovuta alle volte ad una esagerata sensibilità ·d eJ .collo, sipesso ad una retrazione, ad una sclerosi del muscolo vescicale. 2) Nel secondo gruppo è dovuta ad u na cistite banale dovuta ad iniezione secondaria. 3) 1Nel terzo gmppo è dovuta ad invasior1e del rene opposto , allo svilupparsi di una tubercolosi genitale, annessiale, ,Prostatica, ad uné;i. persi stentP. su.P1purazione ,d ell'uretere restante. 1
r..a cura coma>rende: mezzi medicamentosi. Elioterapia, tonici generali , anti settici urinari (bleu di metilene, trementina); 2) trattam·e nto locale: e cioè lavaggi al sublimato (Guyen), all'actdo fenico 6 % (Rowsing), all'ossician uro di mercurio 1 0/800 (Cifuentes). Le instilla zioni di s ublimato da 1 · per 20,000 a 1 ,per 2,000; di olio gomenolato (Pasteur) o guaiacolato; di a cido pirogalli-co a 1/50; la caut erizzazione r accomandata ·d a molti (HeitzRayer ... ) ; 3) il trattamento chirurgico che comprende: a ) l 'ureterectomia primitiva o secondaria; b ) oper azioni sulla ,·escica e su i nervi. Raschiamento della vescica attraverso l'uretra n elle donne ; raschiamento della vescica dopo cistostomia, distruzi on e dei punti lesi fino :=illa resezione totale ·della iparete vescicale (Delagen1 0re). Dilatazione ,dello s:fintere combinato alla sfìnterotomi a 1per via transuretrale (Roch et). Per quelln che si riferisce alle operazioni su i n ervi, Qe esp-eni.enz:e ripetute di Roch et, Thevenot, e Latorj et hanno dimostrato che la resezione dei nervi ipogastrici determina l ' inr,ontinenza; la sezione ·degli erettori porta la ritenzion e; la sezion e dei gangli ipogastrici clà luogo alla ritenzione . e) l'esclusione vescicale. ' Per praticar e simile intervento si può ricorrere alla cistostomi a, alla cistecton1ia totale, al1't1retero-enteroanastomosi (metodo eccellente, ma che espon e a1l'inf ezione ascendente), alla ureterostomia iliaca o lombare, alla nefrostomia del1' altro rene. T. I.AURENTI. 1)
Interessante pubbl i cazione: Dott. prof. CARLO DE GREGORIO Liii doc. nell a R. Unh•ersità d i Roma
SINDRt)MI IVE"FIS.1\RIE Un volume in-80, c!.i pagine 156, con 8 figure e 6 tavole fuon ttsto, nitida.mente stampato, sn ottima c~rta. Pr~zzo L. 1 5. Per i nostri abbonaiti sole L. 1 3. 5 O franco d 1 porto.
In'Vi•a re Vaglia poetale al Oav. LUIGI ~OZZI - Via Sietinia. n. 14 - Roma.
[ .4..NNO XXXII, F ASC. 18]
SEZIONE
CENNI BIBLIOG.R AFICI CHARLES DUJARIER. Anatomie des }(lembres1
2a edi-
zione. 1M asson et C., édit. Parigi, 1924. Per rispondere a 11umerose richieste di questa opera la cui 1prima edizione è es~urita da molto tempo, I1.'-\utore n e .pub·b lica la seconda, avvertendo però che volontariamente non vi l1a apportato alcuna modificazione nel ·testo il qual e 1p ertanto è completamente conforme al 1precedente. E un'ottima guida per lo studente cl1e si addestra nelle preparazioni di anatomia, ricca d1 con5igli pratici sul modo di 1p rocedere nelle dissezioni dalla incisione della pelle fino ai legamenti articolari, e ricca di disegni a colori o j n nero, P.Seguiti sulle preparazioni delle varie ·r egioni anatomiche dissecate 1personalmente dal1' .4..utore, il qual e, a questo scopo, ha scelto sog. getti presentanti disposizioni presso ohe normalj; ma non ha trascurato di rtprodurre anche le piccole anomalie che si riscontrano di frequente i11 tutti gli indivi·d ui, appunto per abituare l'allievo a non meravigliarsi, quando nell'esercizio prati ~o dell'anatomia, constaterà che il soggetto in esame non è la copia esatta del tipo schematico stabilito dagli autori. Alcune r egioni sono descritte con maggiori dettagli di .quelli che non danno 3Jbitualmente i testi di anatomia topogra·fica, e particolarmente svilup1pati sono i capitoli rig.u ardanti il ca1Jo ascellare. il gom1to, la rPgione palmare, la regione glutca, il triangolo di Scarpq,, la reginne plantare, il ginocchio. . A . C. generalr, l' special.e. l Trban Schwarzenberg, Berlin , 1924.
MAX ·KAPPIS.
D iagnostica
chirurgica.
Secondo J'A. l 'opera deve completare la dia· gnostica interna rli Brugsch-Schittenhelm. In una prima parte « Fondamenti genera li della diagnostica chirurgica )) sono raccolte nozioni rli E=emeiologia e interpretazioni diagnostiche. Una seconda parte tratta della diagnostica siste1n atica in ca.pitali 5e1parati, il prjmo <lei quali, col titolo << Diagnostica chirurgica generalo » , riassume molto di ciò che è più specificato negli altri capitolj. Una terza parte, e più voluminosa, è dedic·ata alla diagnostica regionale. Si potrebbe forse desiderare una di stribuzion~ più ordinata ·della materia, ma in compensu l'opera è ricca di nozioni e di figure. G. B .
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PRATICA
1884, al 1.9211: in 9 edizionL Migliore elogio non se ne potre·b be fare. ~on è un manl1ale di chirur-
gia nè di medicina operatoria. Insegna i dettagli del lavoro chirurgico Clhe nella corsia e nel posto di pronto soccorso deve esegl1ire l'assistente che si inizia all'arte. Certamente il chirurgo di oggi ha una mentalità e una personalità ben differente da quella che esprime l'etirr1ologia della iparoJa chirurgo, però l'importanza della tecnica e della abilità manuale se è diminuita relativamente allo sviluppo assunto dal lato scientifico della 'Chirurgia non lo e certo assolutamente p·a rlando. La n ona edizione del libro è stata curata da Clayton Green e numerose sono le aggi11nte e lf' modificazioni tanto nel testo che n elle jllustrazioni. M. A. Dott.
L esioni trn:urrtattr.he e chinlrgiche delle vie biliari estraepatirhe . L. t.:aoFILIPPO
MARINELLI.
pelJi, ed. Bologna, 1924. E un bel volume di 584 pagine diviso in due parti: nella prima l' A. tratta am1p i9.mente della anatomia e semeiologia delle vie biliari, della tecnica generale de.gli interventi operatori e delle vie di accesso. Dopo aver riassunto le nozioni di fisiologia delle vie biliari e della bile, svolge diff"usarrientc qu P11 a parte delìa fisiopatologia delle lesioni tra11matiche dei dotti biliari che riguarda sipecialmente gli ef retti del versamento della bile nel 1p Pritoneo, e quelli sui vari apparati dell'organismo doV11ti alla conseguente colemia. Tratta delle complic~zio11i e degli esiti delle ferite biliari, portando nn contributo 1personale di ricerche sperimentali riguardante alcune modalità della guarigione delle ferite della cistiifellea e del coledoco, I? dirette a studiare le cause della rapida mortalità neJ coleperitoneo. Nella seconda parte - fatto lin cenno storito ·della chirurgia biliare - prende a ronc;ider;;i.re le varje lesioni traumatiche accidentali ed operatorie delle vie biliari, nella loro eziologia , decorso e c·nnseguenze; riporta dati statisticj e note casistiche ed ill1.1stra le direttive chirurgiche n ella difficile opera di riparazione o di rifacimento di dette vie. a. c. ..J.
OI<I KCZYC.
Can cer de l' int estin. Gaston Doin, e<l.,
Paris, Prix. 15 frs. PYE's S urgical H an di craft, ga ed . Bristol : J obn Wright & Sons, 1924. Il olassico trattato 'l li tecndca chirurgica di Walter Pye è stato stampato in Inghj lterra dal •
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Il tumore maligno dell'intesti110 (sarco1na ed epitelioma) costituisce uno di quei capitoli d' indole tnPclico cl1irurgi ca, jn cui la collal)Ot'flzio11e del m edico e d-el chirurgo si risolYe in una ra-'
fl. POLICLINICO
pida diagnosi, in un precoce intervento, in un benefizio incalcolabile del paziente. Il libro considera il problema, sem.p re difficile, dal punto di vista diagnostico nelle varie sedi del tt1more, uti• lizzan·do tutta la semeiotica fisica, e la moderna indagine radiologica; dà larga parte all'interYento curativo chirurgico, che è l' unico mezzo di cuTa quando la diagnosi sia posta. Libro utile quindi e al medico che vuol diagnosticare e al chirurgo che ·deve operare, arricchito di buone illustrazioni, e di documenti istologici, esce sotto . la benemerita istituzione « BiJbliotè que du cancer ,, diretta da Hartmann e da Bérard.
f ANNO
XXXII, FASC. 18]
HCCBDEMIE, SOGIETA MEDICHE, &ON68ESSI. Società Medico-Chirurgica di Pavia. Sed·uta del 9 gennaio 1925. Pre&idente: p.r of. E.
ALFIERI,
presidc.'lte.
La fr enicotorn ia in nialattie varie del polmone e della pleura.
Pro.f. G. MoRO~E . - L' O. stu·dia la questione-· della frenicotomia nel trattaimento di varie malattie del polmone e del1a pleura sulla base di 54 casi da lui operati. In base alla esperienza fatta , T. PONTANO. allo stato attuaJe delle sue convinzioni sul valore della frenicot-01mi.a nelle forme morbose trattate, • 1'0. orede di poter affermare che la frenicotQIIDia STERNBERG. D er H eutige Stand der Lehre von den può costituire per inoltì casi di tubercolosi polmoGesch.w i.i,lsten im· besonderen der Carcinome. 11are, unilaterale, a decorso cronico, sopratutto Edit. Springer, \ 'ienna, 1924 (45,000 corone). postpleuritiche, un atto terapeutico a sè. La resezione del frenico pere> è n1eno efficace del pneumoÈ 11n brevoe compendio, che all'infuori della torace tesr~pentico, e non pnò ~sere sostituita a n ostra, riassume in poche pagine tutte le notizie ques to; può eventualmente esservi associata quandella lettera tura straniera. do esso riescn. parziale, e potrà ancora completarne · R. BRANCATI. l' azjone, quand 0, a cura pneumotoracica ultimata, .. si trovi co11veniente di creare condizioni permane nti atte a. limitàre l a riespansione del polmone, T. l\l A~rcroLr. Jtalattir dell'orecc hio, del naso e o questo abbia perduto Ja· capacità a riespandersi. d fl la gola. Prezzo lire 28. Ed. Hoepli. Milano. E ssa è pure meno efficace delle toracoplastiche estese; potrà sempre essere un utile complemento L ' A•. presenta l a II Edizione del v olum e pt1b, di queste, sia come preparatoria all'operazione più bli·c·1to sotto gli auspici del Ferreri ci.r.ca venti · gra,·e, sia per valutare meglio eventuali ~ontroin anni fa, interamente rifatta E>.d accresciuta. c1ica%ioni alla toracoplastica, quan·do lesiotli iniLa nu ova edizione è frutto dell'esperienza di ~ia li controlatc rnli pre11dano un più alacre sviluppo ' sia. J)e.r r e nde.re p arziale ]a <Ìemolizio11e to1nolti an11i di complessa attività rp rofessionale, racoplastica, quando si tratti di lesi,o ni polmonari ci \'il C:' e Ini1 i tare, che ha permesso all'A. di sottore lat ivamente limitate. porre al vaglio della .crit1ca idee, •Criteri ed apI/O . co11.si<lera come procEZSsi ottimi la resezione prezzarnenti teori·ci non sempr e sufficienti a riestesa del nervo (di 8-10 om.) e il p·r ocesso di· • so1 vere le ·difficoltà che Si incontrano nello. praGoetze (associazione della resezi01.1e del i1ervo Siucti r. a. cla,·io a quella del fre11ico). L'estirpazione to·t ale del nervo alla F elix è la sola però atta· a inter11 vol nme tratta in !orma comp endiosa, ma ro1n pere radicalmf'nte l'innervazione del diaframchiara ed ·esauriente, la vasta materia che è og1na, e ge·n eraln1ente riesce di esecuzione non difgetto della specialità, in modo da rendere far.ilè ficile. al rr1edico e allo studente la ricel'ca dei sinto1nì con i mezzi più sem1plici e sicuri, e l'orientame11to T oì'o ('Oplastica e i oracoto niia secondaria per tubern ella diagn osi e n elle indi-cazioni terapeutiche; colo si polmonare complicata con emp·i ema pleu,... rico pntriclo. esso è perciò con sj.g1ia.bile ai medici che pur no11 eseI'citando la specialità, si trovano di frequente Prof. G. MonONE. Tra i diversi casi di toradi fronte a casi che ri1c hiedon o una pronta diacoplastiche per tubercolosi polmonare da lui ooe!?'flOSi ed un pronto soccorso. guite, 1'0. ritiene m eritevole di particolare attenI zione l'OIS88rvazione rifere1Ttesi ad un tubercoloso ~ote,~01e è il contr ibuto personale d ell '.i\. , porpolmonare grave, con ascesso - già in precedenza tato in molti ed importanti 1p roblemi di fisiolo, curato a l ungo con pneum,o torace terapeutico giu, patologja e terapia. in cu i si f.ormò un emprrem.a pleurico putrido, cheOriginali e ri·ochi di esperienza i capitoli ·che fu trattato in un pri1no tempo con una toracoplatrattano la parte sociale della specialità: profìstica di tipo misto, 'Viln1s-Sauerbruch, con lo soolas5j, malattie professionali, infortuni sul lavoro. po di mantenere i1e] n1 c.do più efficace il collasso s. n. dC? ll' organo malato e di ridurre preventivamente1
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SEZIOI\'E PRATICA
la c·avità e.mpien1atioa -- in condizione di asepsi - ; e solo in ~ 0 ten11p o con una toracotomia. Nelle more causats dal primo intervento l'infezione della pleura fu dominata mediante toracentesi ripetute -. e lavaggi. L ' indirizzo terapeutico seguito s.i dimostrò della maggior effioacia, così che 1' 0. crede debba essere ·consigliato nei casi analoghi in cui sia indicato e poss~bile, specialmente dati gli insuccessi terapeutici del tratta1nento chirurgico ordinario.
3) Quanto a.Ila. genesi della. vaginalite i1ell' idrocele essenziale non è possibile· stabilire aillo stato attuale delle nostre cnn oscenze, la i1.a.t ura del processo infiammatorio. Si può escludere però che il processo ahbia un'origine tubercolare dimostrabile. 4) Il liquido dell'idrocele essen ziale presenta i caratteri di un ver samento essudativo: sipesso q11esti caratteri non sono inolto netti e decisivi ; il cl1e s i può attribuire alla ten11ità del processo infiamm atorio che colpisce Ja vaginale .
La pro1>a dcl clorofo1mio sui liqu.i di di idrocele .
TJ n c:uso di n ecr0si del pancreas .
Prof. G. MoRONE. - L 'O. riferisce i risultati ...avuti con la prova del cloroformio sui liquidi di .idrocele, eseguita per differenziare gli idroceli cosidetti essè11ziali dai si11tomatici. I risultati del1a prova corrisposero nel modo p.iù soddisfacente, salvo in tre casi, che presentavano _particolari condizioni anatomo-patologiche: tanto ..-che si può ritenere dimostr ato che l'esito negativo de1la prova h.a U'11 sig11ificato decis ivo pe r la diagnosi di idr-oce1e esse11ziale della vagin.a le e del fu11icolo ; che la r e.azione ritardata di 5-6 ore è ->..caratteristica. delle pachivaginaliti; che la r eazio.n e positiva e ·p recoce ha un valore di massima assai probativo per la diag nosi di idrocele sintomatico · o di vagi11alite clinicamen te primitiva, di natura specifica tubercolare . Occor re escludere che si tratti di cisti spern1atiche, nelle quali la reazi·one è sen11)re positiva. Anche n elle cisti di sacchi er11iari la prova è pos itiva. L'O. es1pone la tec11ica usata e illustr a i risultati della prova con alcn11e considerazioni di fisiopa-tologia.
Dott. T. BENZI. - Riferisce un caso di necrosi del pancre•as in una giovane donna rnorta per t uberooJosi ~1loerosa bi laterale . Il p ancreas, :::i,umentato di volume, molliccio, congesto ed entorragrico, impigliat o principaln1ente v e1so la testa in un tessuto connettivale fibroso, p r ese11ta, i11 11uesta porzione, un imponente processo necrotico con profuse emorragie che si estendono a l resto Jell'orbano can focolai isolati e confluent.i. Discute la probabiJe patogenesi de.ll'affezio ne.
.':l. sse·nza congenita del perone. Dott. T.. B ENZI. - Riferisce un caso c~pitatogli .all'autopsia di assenza congenita del perone, in u n _giovane <li 28 a11ni, con p resentazione del pe2zo .a.nato1nico e di due r adiografie. L ' a s.senza del perone era accomp.ag11ata dalla · tibia incurvata all'esterno, con incompleto sviluppo del tarso, rap pr esentato da tre pezzi, uno prossimale e d ue c}jstalj , con inancanza del IV e V ossn m etata:r sal9 e rl ita corrispondenti . 1
Secl11ta clél 16 gennaio 1925. Preside11za: pro.f. L ,EGNANI , presidente. R? cer che
liq·uidi d' ·idrocele essenziale e Sintomatico . S'lli
Dott. F. LEINAT·I . - D ai risultati ott enuf i ~rede •tli p·oter con cludere: · 1) E possibile la dif fere-nzìale degli idroceli sin. t.omatici da.gli essenziali i11 base all 'esame del liqu i.do. 2 ) T}jdrocele esseniiale è un. processo infiamma: torio r.:r onioo o cr onicizzatosi dopo breve periodo ·di :-.cuzie clella vaginale.
1
R icerche sui colostro (nota riass1tntiva) . Dot.t. E. BRUGNAT.Er,1,1. ·- Rip-orta succinta111ent e. la 30rie di ric€rche istituit.e sul colostro. Quest e si po~orio coa1 disti nguere: dimostrazione n el c. di l1n' azione. biologica -· da alcuni riferita a SQSrtatnze di n a.tura. ormonica - inettCJto in animali; azione che, cssend0si dimostrata. particolarmente vivace sull' utero di animali gravidi, è stata d all'O. ulteriormen.te <le.finita oon esperienze sull' utero isolato. Con questa tecnica .si ottennero grafiche simili. a quelle ottenute con estratti mammari . Dimostrazione nel colositro di fermenti e speci al1nente a.b bon·d anti gli amilolitioi (rice·r che collaterali del \ Tercesi studiairono n el c. il contenut o di .s-011 fer1nent.i n elle varie ·e poche della gestazione, parallela.miente al sa11gue ed all'orina) . Di·n10.strazione nel colostro di vitamina B (c ol metodo preconizzato dal Ganassj n i, dell'attivazio·11e ·della glicolisi ·da lievito di birra). E sito negativo ebbero ricerche sul co1rt,e11uto in a.n tico•rpi ba,tterici (ceppi ,d issenterici stt1diati con tecnica a naloga a quello del D ' H erelle). Alc11ne oos€'rvazioni. 1d'ind·o le clinica della pediatri a e ·della veterinaria inducono 1'0. a p·e nsare ad una possibile azione favorevole de l colostro sui primi periodi della vita d€-l latta11te (periodo d ell'in_sorgenza della portata l attea) . 1
D ottori F. R1001 e A . .t\..cQ u ADRO . pia de ll'empiema pletirico acnto . Dott . G. SooTTI FoGLIENI. llelle ·ii·itamine al calore .
-
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,<:;u llo t P ra-
.9ttlla resistenza
D ott . •<\.. PEtlIN . ~ionìte lobn rP.
/3ulla sieroterapia della pol-
Dott. L. \ t JLLA. da insulina .
Il f eaato nella ipoglicemia Dott.
FRANCESCO
R1cc1.
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IL POL ICLINICO
[ANNO
XXXII, FASC. 18}
i\PPUN.TI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. ' Meningococcemie a tipo di febbre intermittente .
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La conoscenza delle setticemie da meningococchi è recente: le osservazioni, moltLplicatesi nlilgli 11ltimi annj , ne hanno mostrato il polimo1·fis1no, in assenza di lesioni meningee, con descrizi on4? di forme tifoidj, reumatoidi, di porpora jnfettiva, oculari, 1p seudomalariche. Di questo ultimo tipo E. Sergent (Journal des 'JYfGfir i.ens, n. 35, 1924), delinea il quadro cliniro. L'i n izio brusco coglie il soggetto in pieno benesser•.3 apparente, ed è costituito da brivido intenso, poliartralgia, eritema maculoso o pap•u loso, o purpurico. Al brivido succede lo stadio di calore, la t emper atura ascende a 39°-400, e infin e l'accesso termi11a dopo tre o quattro ore, con sudorazione .p rofusa e sensazion e .di benessere. Gli a ccessi st ripetono, ora con r egolarità a tipo quotidiano, o di terzana, o di quartana; ora irregolarmente per settimane, e talvolta per mesi, senza che il prolun garsi cli essi alteri profondamente lo stato generale. I .a malattia termina quasi sempre (90 % dei casi), an che sen za l'intervento di una terapia attiva, con la guarigion e che sopravviene bruscame11te, come l'inizio, con un vero choc clinico, simile a quello che si ottien e con l 'u50 di alc11ni m ediramenti attivi. Il m eningor.occo e sembra essere, il più sovente, la cau sa di tale stato mo1·boso. Sono stati vantati successi terapeutici con la sier oterapia e vaccinoterapia specifica, con la terapia aspecifica (vaccini, m etalli colloi·dali, prote i11e) , e sono stati descritti anche casi num erosi di guarigioni sip ontanee. Queste setticemie cedono tanto più alla terapia quanto più antica ~ la loro data . Sono sopratutto temi'bili le localizzazio11i articolari, viscerali, e particolarm ente la lesion e meningea, che può sempre apparire n el corso dell a malattia, o do1po, oscurando la progr1osi e modificando le indicazioni terapeutiche. Nelle men in gococcemie con meningite, infatti, il trattamento di scelta è la sieroterel4pia spect fìca inten sa e prolun·g ata, mentre n elle forme pure non s~mbra cl1e si tragga particolare ben eficio della terapia specifica. ' Conclusione generale importante: in presenza di una setticemia tenace, prolungata, senza segni di ei1docardite, con accessi febbrili violenti, inter1nittenti che non turbano molto lo stato generale, bisogna pensare pit1 che allo streptococ,co, alla meningococcemia. Questa distinzione diagnostica irn,p orta una ·p rognosi essenzialmente differente, poichè delle setticemie, la meningococcica è forse la m en o grave, e la streptococcica la più temibile di tutte. A. PICCJNELLl.
Con t ribu t o a lla conoscenza della encefalite meningitiea: Le forme m eningitiche dell' encefalite, di ce o. l, icl1t.\vitz (Wiener klinische W ., n. 8, 1925), son() sp esso difficili a ·d istinguersi dalle altre forme di meningite, in particolar modo dalla m eningit& tubP.rcolare e dal complesso dell e cosidette menjngiti sierose. È descritto un ca so di meningite encefalitica in una donna di 27 anni ammalatasi improvvisa1nente con dolori di gola, rtistur:bi della deglutizione, poco dopo vomito ripetuto e febbre accompagnata da intensa -cefalea; contempora- • neamente impossibilità di aprire l'occhio òestro;: 1.prendo artificialmente l'océhio destro, si manifestava diplopia. Nei giorni successivi si manifestarono spiccati sinto1ni meningitici. l,a punt11ra lon1bare die<le esito a liquido limpido, sotto pressione alquanto· aumentata, pleocitosi (85 cellule, in prevalenza 1infociti ), r eazione di Nonne e di Pandy positive, \Vasser1n n.nn n egativa . .F ormazione rapida di reti colo a ragnatela. Ripetuta la puntura lombaren giorno dopo, il numero delle cellule era aumentato a 148; n è in qu esto liquor n ~ in quello· precedente, n è in quelli estratti succeR<;;i,'am ente. si riuscirono a m ettere in evidenza bacjlli di Koch. Punture lombari successiYe dimo$fraron o. una progressiva diminuzione degli elementi cellulari; migliorarono intanto i sintomi gen erali fino a g uarigione completa. !11 ogni caso di me-ningite sierosa si dovrebbe p en sare alla possibile esistenza di una encefalite m eningitica. Il reperto del liquor è spesso, come nel caso rif.erito , molto simile a qu ello che si ha nella meningit& tubércolare. Mentre p erò in quest'ultimg_ forma le cellule sono poco n umerose all'inizio ed aum entano successivamente, un liquor iniziaJn1ente-ri cco di cellule che diminuiscon o poi nel decorso successivo della malattia è caratteristico pP.r la forma encefalitica della m en ingite (Netter). Importante per la diagnosi differenziale è il contenuto in zucchero del liquor; mentre normal-mente esso è di 50 mmgr. per cento, è costan. temente diminuito nella rr1eningite tubercolare, di solito aumentato invece nella meningite ence-. faliti ca. POLL. ~
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Varietà poco note di paralisi del plesso brachiale .. Fra le varietà n on traumatiche della paralisi del 1p lesso brachiale, si possono identificare, oltre a quelle legate all'esisten za di una costa ceryjcale, le due seguenti: 1) D ovuta a tubercolosi pleuropollmonare api-cale. Tratta si, di solito, di paresj. ·discrete e tran--
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SEZIONE PRATICA
sitorie, co11 sintomi motori, sensitivi, riflessi e trofici e di modificazioni elettricl1e caratteristiehe. Le manifestazioni dolorose dominano generalrnente il quadro clinico. Tali paresi si osservano nelle tubercolosi fib-rose, in cui i fatti reattivi fibro-adiposi inglobano i tronchi n ervosi e determinano una curvatura. s0tpraclavicolare; sono quindi, dal punto di vista della tubercolosi, di pTog11osi favorevole. 2) Nel reuniatismo cervicale cron1.co. A. Léri (La presse médicale, 1925, n . 17, p. 41) riporta un 1 osser yazion e in cui la r adiografia mostrava • delle lesioni r eumatiche limitate alla 5a_sa. costa cervicale e la .p aresi amiotrofica 5i trovava nPl dominio della 5a radi·ce cervicale. La paresi è spesso a ssoèiata e d1ssociata, in quanto che, essa rarame11te 1prende tutti i muscoli tri.b utari di un tron co ner voso, m entre può .p rendere qt1elli innervati da tronchi vi·cini. Talora è, anche momentaneamente, ·b ilaterale. L'amiotrofia è più irnJportn.11te e più precoce che la paresi. I disturbi hann o talvolta il tipo della paralisi radicolare del plesso brachiale, altre volte in vece dann o il quadro di un'an1iotrofia primitiv a o della paralisi di un n ervo 1p eriferico. Questi casi, r elativamente frequenti, possono essere id enti ficati, grazie alla radidgrafia e conseguentem ente trattati.
ni.
TERAPIA. Schema di trattamento di un gottoso.
' . tal modo, vedere quale sia il piì1 op· puo, in portuno. Nell 'accesso di gotta, come cur a locale è consigliabile la seguente: 1) nel periodo di tumefazione progressiva, immobilizzazione elevando leggermente le 1parti dolorose ; unzioni oleose sedative, immediatamente seguite da ap;plicazioni• cal·de di compresse umide ed impacc·h i. I11 seguito, spennellature con una mi scela di tintura di jodio, tintura di oppio, salicilato di m etile etintura di benzoino; ·p iù tardi, frizioni con alcoo-lati aromatici e_ toni-vascolari. Negli stati subacuti, applicazioni salicilate, r ese accettabili cori la deodorizzazione ; anche le p reparazioni a base· di cloroformio o di etere possono dare ~ollievo. Il colchico va dato all'inizio dell'accesso e non al di fuori di questo , poicb è altrimenti si tende a trasformare la gotta. in atonica; soprattutto il m a lato non deve prendere tale m edicamento al pr irno allarme, quan·d o non si tratta che di t1n dolore passèggero. Sommimstrato a ·dovere e sotto attiva sorveglianza, non è pericoloso. L' A. consiglia 20 gocce della tintura a.1 giorno, prese in 2-3 volte al mattino, a digiuno , .p ortand o la dose a 30, se non vi sono fenomeni di intolleranza, e continuandola 1-3 · giorn i; 1p er altri 2-3· giorni, ritornare a 20, poi a 10-15 per altri 2-3. Si possono dare anche la colcl1icin a o d egli spe. cifiri a base di colchico. I nvece d el colchico, si potranno t1sare altri m edicamenti, secondo i casi e cioè : .i sali di cl1inino, specialmente il bromidrato, soli o con antipirina, . piramidon e, aspirina, talora l' atofan od jl salofene! Anche questi palliativi possono dare buon i risultati. fìl.
Boulumié (Journal d e m éde cine français: ~u gno 1924) consiglia il segu ente : Regime ,m isto, povero di purine, moderatamente earne0 e largamentP vegetariano, che ri$parmj il fegato senza tuttavia eliminarn e la L'esercizio muscolare nel diabete mellito. funzion e con l'abolizione di ogni stimolante ; ch e K. S. Hetrel (Th e Br. J\tled. Journ. gennaio, 17, non irriti ]o stomaco, n on dia ferm entazioni intestinali, nè ritenzione f ecale; alimentazione sem- 1925) ha studiato nei diabetici l'effetto d ell'esercizio muscolare sulla quantità di glucosio conte~ plica, variata, in quantità moderata. ' Bevande abbon·d anti, ma non eccessivamente, , nuta nel sangue e nelle urine, e sulla procluzione per 11on sovraffati.c ar e jl rene. Tisa n e di11ret1che e qu]ndi escrezione di cheton i. J pazienti 1prima degli esperim enti sono stati (foglie di frassino, .di 'boldo, di fragola), acque sottoposti 1per qualche tempo a trattan1ento con minerali alcalino-ferrose, specialmente calciche, vino sempre in piccola quantità (100-120 eme. ,p er insulina e a regime dietetico. L'eser cizio ese·g uito ·cons isteva. n Pl cc segnare il' pasto). Cure idrominerali con le aoque indicatt:. passo di corsa n per un certo nt1mero di minuti. Fra i medicam enti, u sare per un tempo più o meno lun go jl citrato di sodio, solo, o con solfato Si ;prelevavan o campioni di sangue e di urina e bicarbonato di sodio. ·P rescrivere inoltre un prima e .do.p o gli esercizi , e si calcolaYa appros-sima tivamente la quantità dei chetoni llrinari preparato alcalino (·b enzoato, salj cilato o bica:tcon la :prova del nitroprussiato ,d i sodio. honato ù i sodio) o la piperazina (se vi è dolore, Dai risultati ottenu ti l ',I\. è venuto alle seguenti piuttosto d ell'atofan ) ovvero il salicilato o bencon clusioni: zoato associati alla ·Ca scarina, all'evonimina, al 1) L'esercizio musr0lar~ n ei diabetici fa scecalomelano, per agire sul fegato; oppure l'a cido timinico, sotto forma, di solurol. Sarà con,reniente mare il glucosio del san gue purchè vi sia una. adegu ata provvista di insulina nei tessu ti; alternare l'uso di 1questi m edicamenti, tanto 2) In queste condizioni il met.abolismo è più più che ogni malato reagisce diversamente e si I
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IL POLICLINICO
(perfetto e completo come lo rtimostra la ~c ornpar sa dei chetoni dalle urine; R) Come con seguenza dell'esercizio 1-a glicen1ia tende a cadere rapidamente tra 0.07 P 0.10 <}'~ ma non si abbassa ·d i 1più; 4) Non si è avverata alcuna reazione ipoglicemica durante gli esercizi, anche se il contenuto iniziale di glucosio nel sangue non sorpassava il 0.07 %; 5' L'esercizio muscolare non ha tendenza · a produrre acidosi purchè vi siano a sufficienza " carboidrati e insulina per la loro trasf orrnazione ; 6) ! . . 'esercizio muscolare nei pazienti che nou .hanno sufficiente insulina, endogena o esogena, non produce cambiamenti sulla concentrazione d el glucosio nel sangue, ma aumenta sensibilmente la 1produzione dei chetoni r.on con segue11te acidosi e possibile sopraggiungere .del comR dia!letico; 7) Da quanto è stato detto risulta che l'i n sulina 1è essenzialmente associata ai processi met::tJ:>olici nei muscoli; essa non ·è ap1parenternente necessaria per la trasformazione del gljcogene in a cido lattico nella contrazione muscolare, ma la trasformazione del glucosio in glirogene e il m eta·bolismo dei mu~oli d~pendono dalla sua I
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I
~presenza.
M. MAHGOTT rNI.
Salasso e ipertens ione. Lian, Finot e Clovis "\tincent (L 'Anné 1vlédicale 1JTOfiq11e ) espongono l'op)nione propria sui danni d ei salassi abbondanti ne.gli i1pertesi ateronJatosi. ·L e emi ssioni sanguigne combattono n on l ' ip~r tensione in sè, ma i suoi acctdenti: è ill11sorio sperare di abbassare la 1pression e arterioc;a ron un salasso mensile di 200 gr. In gen er e il salasso è miracoloso contro · le crisi di dispnea: un salasso d~ 200-300 gr. basta ·p er cal1nare subito una crisi di pseudo a3ma. 5-600 gr. 1per salvare il p. dall'edema polmonare acuto. In alcune cefalee ribelli in ipertesi si tentera11n·o i piccoli salassi: in alcune congestioni locali , p olmonari od epatiche è d'obbligo la ventosa scarificata, le sanguisug,h e sulla mn5toide, alle tempie, ecc. 1\tla il salasso abbondante è dannoso n egli j1pertesi ateroma tosi I Qu esti due rsempi sono istruttivi: Un uomo di 65 anni con mx = 25, mn = 12 si lagna di affanno. Salasso di 800 gr. Poche ore dopo coma· ed emiplegia sinistra. Una donna ·di 62 anni (mx = 28, nin = 12) a ccusa dispnea da sforzo e penosa p esantezzn. alla nuca. Salasso di 800 gr. alle 11. P oche ore <lo1po :perdita della conoscenza, emiparesi destra, afasia: morte do1po 5 giorni. All'autopsia ateromasia diffu sa, spec ie al cervello. Focolaio di rarnmollin1ent o cerebrale. 1
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probabile che in questi malati per la strettezza .del canale arterioso, l'ipertensione è in qualche modo necessaria per assicurare jl necessario afflusso sanguigno: una ca,duta brutale ùella •p ressione sanguigna può aver per con5eguenza una riduzione tro1p po grande dell'jrrigazione sa11g uigna ir1 un territorio cerebrale. L'osservazion e :precedente indica pure r.he iu lln :ijperteso ateromas1co colpito da ictus con emiplegia, il me.dico saga·cernente non 1praticherà il salasso se l'insieme sintomatico non gli indicherà nettamente - trascurando le .sfumature - che non si tratti di trombosi cerebrale. È
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MONTEI.EONE. •
NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Condizioni etiol.ogiche di un'endemia gozzigena. I l gozzo endemico è molto diffuso negli abi-
tanti del con1nne di Robert<san vjcino Strasburgo. .A. l.cnn i poderi costituiscono dej ' rP-ri fot:'olai di origine avendovi notato diversi individui E>-d anirnali con gozzo. In una fami.glia si trovarono ~~ s11 4 bambini con ipertrofia della tiroide. Da una inchiesta fatta nelle scuole -comunali risulta cl1e la frequenza del gozzo aumenta dai 5 ai 6 anni fino ai 14 raggiungendo un ~assi1no di 35 %. (Borrel, Boez e Freysz. Soc. de biologie, gennaio 1925). Per l'etiologia non . si può invocare nè lina c;:irenza di iodjo o altre carenze chimiche 1p oichè in un paese alle porte di Strasburgo non si può pensare ad un di-verso contenuto in iodio degli alimenti, n è nn'azione dell'acqua. InvGce i punti che costituiscono i focolai più imoortanti dell'e11demia 11anno delle condiziorii d'igiene difettose i il suolo è co1perto di concime e di scoli di feci, i legumi rac·colti vengono accumul<Lti senza pre, ca11zioni e cosi lasciati a diverse cause d'inqujnarr1ento, l'acqua da bere viene tolta da pozzi con una profondità di 2-3 metri ove può filtrare qua.lt1nque oggetto che contamina il st101o. Hanno studiato la .q uantità di gozzi in bambini che bevono acqua dei pozz'l in confronto ad altri che bevono acqua corr entP. incanalata ed è risultato che il 66,4 % dei bambini .g ozzuti sono alimentati con acqua sotterranea ed il 33,6 % con acqua corrente e la differen za sarebbe ancora più forte se non av·v enisse che abitanti con acqua corrente non bevessero spesso acque dei pozzi contaminati. Hanno ancora stu.d iato l::t quantità di gozzi ~n individui che abitano al piano terreno e in quelli che abitano nei piani sopraelevati dal suolo e si è visto che su 100 ragazzi con ·gozzo, 61 abitano al piano terreno, così che si ba una ipre-
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dominan za del gozzò in quelli che vivono in vicin anza .del suolo. Fondandosi su questi dati hanno studiato l'irt, ,testa::lio·ne verminosa dell'intestino che rapp:esenta un ottimo indice della contaminazione digestiva, ricercando 1a 'frequenza d 'infestazione per il tricocefalo e l'ascaride : e l'indice d 'infestazione con la conta delle uova di tali elminti trovati in 100 campi microsco1pici. Hanno così esan1inato 60 bambini ' gozzuti d ella scuola comunale del paese con l'endemia e· 20 bambini indenni delle scuole di Strasburgo. La differenza è molto netta: il C)O % dei bambini con .,gozzo presentano parassiti ir1testinali, con lina intensità del 93,4, mentre i bambini n ormali presentano il 25 % d'infestazione con una intensità del 0,30. Intanto si può. dire che l'endemia gozzigena si manifesta in un ambiente caratterizzato da una igiene alimentare difettosa che attira· l'attenzione su una ·p ossibile azione del 1p arassitismo intestinale. La teoria parassitaria sostenuta da Troxl ~ r Bramley, Virchow che incriminano un agente microbico 1portato con l 'a cqua, 1è stata recentemente ·difesa ·da 1Carrison che ha trasmesso il gozzo a ratti, topi, capre m ediante l'ingestione di feci di gozzuti e di culture di aerobi e di anaerobi da esse tsolate. Inoltre si sarebbero ottenute delle alterazioni tiroidee con tossine di tenia o di ascari-de. Gli AA. hanno alimentato dei ratti ron feci di gozzuti ma finora senza risultato; tenteranno ancora nei cani, ma attualme11te posson o dire che l'intensità d'infestazione intestinale dei gozzuti li orienta verso un'origine digestiva da precisare. BR.
POSTA DEGLI ·ABBONATI. Sieroterapia nella polrri,onite e nel tifo. . . tor M. rC., Frasso . Telesno) :
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SFZ I ONE PRAT ICA
Al ùot-
La sieroterapia e nella polmonite . e nel tifo si può impunemente adoperare, se i sieri siano introdotti per via sottocutanea od intramuscolare; unico inconYeniente è raippr e~entato dai facili esantemi da siero e dalla malattia da siero cl1e si nota n el 10-15 % dei casi. Per la via c:11 dovenosa bisogna agire con prudenza ed esset'e 1preparati allo scoppio di fenomeni di un a r.ert.a imip orta11za, che possono allarmare ammalati e familiari (choc proteinico) . L'utilità della sieroteraipia e nel tifo e nella polmonite è seriamente contestata e discussa: nel la polmonite non è neippure 1persua5iva l'efficacia, nei lavori di coloro, cl1e hanno usato sieri &peciftci per i vari tipi di pneumococc~i. Esperienza p ersonale nella sieroterélJpia endovenosa con l'uso di sieri specifici ed aSipecifJ..ci,
mi porta a ritenere che un certo numero di brillanti r esultati, troppo scarsi per giustificare la generalizzazione del metodo, siano· da attribuire 1più alla proteinoterapia aspecifica, che non alla tera1pia serica specifica. T . PONTANO. Vacc·i nazione tubercolare e usò della tubercolina. - .t\.11' abb. n. 9979 :
In soggetti con cutireazione 1positiva e senza manifestazioni tuber colari s'o no indicate le cure di aria, alim entar i · e ricostituenti. Non indicata è la tubercolinoterrupia; l'uso dei vaccini .p ropugnato da alcuni, · può essere tentato: · tra i vaccini proposti nessuno finora ha ottenuto il consenso universale. T. P .
_.\ ll'abb. n. 10556-1: L'un ico trattato di semeiotica pediatrica è quello del F eer, recentemente tradotto in italiano ' no11 . è però un trattato completo. In italiano non Ile esistono di recenti in ·qu ella m ateria. PoL. Cura d ell'endocardite. abb. n. 1362:
Bi sogna distinguere l' endocardite reumatica dall '1 endocardite settica. La reumatica dPve essere trattata coi salicilici: in essa ·n on si deve p erdere tempo tentando le iniezioni di sublimato endovenose. ~ e lla endocardite settica (che in un certo numero di casi, e specialmente n elle forme lente, . . è data dallo strep. viridans seu mitior) i salicil ici sono inutili, inutile resta anche l' u so del sublimato, purtrop.p o inutili an·cl1e i vaccini e ·gJi • T. PONTA..~0. autoYaccini. Morte p er puntura della ple1tra.
Al dott. D. V.,
· S(!hio : Sono descritti pochi casi di morte improvvisa seguita alla ·p untura della pleura in casi di pleurite essudativa. Nemmeno l'autopsia, ·l1a rotto il mister.o che a vvolge questi casi oscuri, fortunatamente rarissimi. T. PONTANO. All'abbonato n. 5062 : La .p atogenesi delle sindromi vagali e sin1patiche in ra1pporto alla funzione delle singole p;landule endocrine è tutt'altro che precisa. In con seguenza non ,p ossono esservi indi cazionj opoterapicJ1e di sicura efficacia. :La cura della vagola·b ilità si 1poggia attualmente prevalentemente sui soliti mezzi atti a rinforzare l'organismo ed a calmar~ le eventuaJ i crisi avute. Vagolabilità. -
(lr. •
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.t \l dott. Gabri Giusep1p e,
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II. POLICLINI CO
VARIAw L'uomo senza personalità.
[ANNO XXXII, FASc. 18]
rat i, gli uomini senza personalità si spiano reciprocamente 1p er essere sicuri che ·i vicini non diano prova di indipendenza. Lo sipionaggio e la delazione completano ed aumentano la pusillanimità. Così si costituiscono le folle moderne, masse informi sballottate qua e là dalle diverse correnti e sempre pronte ad obbedire, sulla base di CP.rte affinità spirituali, ad individui oscuri, spesso degenerati o p·azzoidi che convengon o al loro stesso livello spirituale e morale. Bisogna reagire contro queste tendenze, dife.r1dere gelosamente la nostra p ersonal1tà, eliminando tutte le regolamentazioni che tendono a soffocare gli individui. P . Desfosse (Presse médicale, 28 febbraio 1925) fa in prQposito una carica contro il -caporalismo germanico. Esso, però, ci appare una cosa di poco conto di fronte alla standardizzazione americana ed a certi sistemi preconizzati dagli ultraigienisti o da alcuni visionarii del!' eugenica, per i quali ogni sorta di attività umana dovrebbe essere preveduta e regolamentata da .p ochi che la pretendono ad illuminati. Le razze latine e specialmente l'italiana difft,cilmente potranno sottostare al caporalismo, percbè hanno, se mai, il difetto opposto. È però necessario istillare in tutti il rispetto dei diritti altrui ed il sentimento di gentilezza e di urbanità, incoraggiando altresl lo slancio degli ind1vidui indipendenti, favorendo gli operai liberi e sostenendo la famigl ia ed il focolare domestico. I n tal m odo la nazione potrà essere n on già un branco di animali, ma una società di uomini liberi, ed avviarsi così verso più alti destini.
L'uomo d ella strada, l'uomo senza una 1personalità prop ria vi·ve secondo regole prescritte, ha paura ,qu ando è solo e cerca quindi sempre un appog.gio, aspettando le direttive dai consigli, dagli ordini; o·bbedisce a tutti i movimenti esteriori e n on diffida che della propria ragione. Analogamente a microbi che, ]n un brodo di cultura esaurito si vanno ra·ccogliend o insieme, gli individui senza personalità, nelle società intossicate, si riuniscono, si radunano n elle città. Incapaci di improvvisare, di vi,rer e o di morire da soli, gli uomini senza personalità vanno cercando le associazioni con statuti fissi, s'introducono n elle società, nei clilbs, nei sindacati. Hann o perduto l 'intelligenza ed il gusto delle gioie sempli ci e si riuniscono quip.di per i piaceri come si riuniscon o per il lavoro. Piaceri e lavoro, del resto, finiscono per essere senza valore e senza gioia; un uomo, una donna sani .di spirito non potrebbero certo tro'Vare un godimento n el produrre o nell'utilizzare tutti quelli articoli di lusso fabbricati a serie, ciarpam e senza solidità, senza valore di arte che noi vediamo o,ggi tanto diffuso. L'uomo m edio cosi, senza cognizioni, senza gusti artistici o letterari non vede altra gioia che n el denaro e non desidera altro che arr icchire senza fatica e in fretta. Si vengono 1p oi abbandonando gli usi convenzion ali, la .gentilezza, le convenienze, il risipetto delle con·v enzioni e della parola data, tutto quanto costituisce l'attrazione e la salute di una ,fi l . società umana, m entre si diffondon o sem-pre più la frode, la menzogna, la violenza; ed ecco i trusts da una parte, gl~ scioperi dall'altra. PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. Ricacciati n ella str etta zona della sessualità, SANGUI NETI L U IGI ROMOLO. Tr·auma sessuale, nei rapp,orti fra uomo e donna diven tano sempre v rosi di clifcsa e psico-analisi. - Siena, Tipograpiù deboli, impersonali; la famiglia langue .e fia S. B ernardino, 1923. scompare. Diminuiscono le 1p ossihilità di matriID. l:>ersonalità alternant e a tipo medianico. monio e ·quindi le donne cercano un diver sivo, Genova, G. B. Marsano, 1923. n el lavor o e n ei divertimenti di .carattere maSEGA ACHILLE. Gli spostamenti acq'llisiti per'T1UJ,sohile·, rivali .degli uomini , si riuniscon o anche . nenti del niediastino da sclerosi ple·uro-p-0lmoesse in masse e perdono, con la grazia femminare . - Bolog11a, L. C31ppelli, 1923. nile la loro piazza forte, il fo colare domestico, 'rRrou~ G. I globt1tli rossi e la struttura del sanin ~ui, nelle società sane, attirano e dominan o gw..e. - Tunisi, Finzi, 1923. jl sesso opposto. \T~NEMA T. A. U e ber die liVirkung subkutaner La divisione 1sociale del la·v oro, la man canza T erpe·nti'l'l.injektion.e1n bei Ka.n inchen. - J ena, Gl1sta v F~ischer, 1923. . dj una casa stabile mettono di moda l'abitudine VrGORELLI ATTILI O. Demolizion e utero-ovarica e tudi far preparare da altri le vivande ed analobercolosi. - Firenze, C. Ariani, 1923. gamente l'uomo della folla, inc~pa·ce di avere VINOENT E . La Fondation R ocke fell er. Ooonteun'opinione, la acqui sta al mattin o ed assorbe rend.u de 1922. Ne'v York, 1923. . nelle frasi dei .g iornali demagogici tutte le tosVITALI FABIO . ]l!J envnaibi sifilitiche. Venezia, sin e .dei ·detriti d ell'alimentazione intellelttual e Souola '1., ip. Emiliana, 1923. degli altri. \ 'TEYGANDT W. La psicopatologia n ell'arte . FerP oco sicuri di loro stessi e dei loro carnerara, I nd. Graf. Italiane, 1923. I
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XXXII,
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SEZI ONE .PRAT ICA
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NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE. Le istituzioni antitubercolai·i in Russia. Da qu anto rilferisce A. Ferrannini (I talia Sanitar1.a, anno XVI, n. 36) che ha visitato tali isti-
tuzioni in occasione del Congresso russo contro la tubercolosi, i fondamenti generali della profilassi antitubercolare ivi adottati son o: 1) unl· cità di direzion e, amministrazione e controll·o ; 2) specializzaz.ione del lavoro dei medici e del personale sani·tarto; 3) raipp·r esentanza delle associazioni operaie nel comitato o consiglio dir ettivo di ogni istituzione; 4) spese a cari·CO del Governo, con il contri•b uto obbligatorio da parte degli enti locali e d ell e società di assj curazione; 5) assisten za gratu ita agli infermj di ogni sorta. Le istituzioni antitubercolar i ·diipendono dal Commissariato (o Ministero del p opolo) di Sanità pubblica, istituito fin dal 1918 e son o: dispensari •diurni e notturn i, sanatori tubercolosari, colonie estive, colon ie agricole e fo restali, campi di sole, dispensari di refezione. La lor-0 funzione si svolge d'accordo con le cattedre univer sitarie .g overnative per la maternità e l'infanzia. Dell'interesse 1per la salute delle madri e dei barnbini oom·e cardine della ip rofilassi antitubercolare, è prova il fatto che la ·c roce Rossa :per l 'Ukraina fondava nel 1923, 19 asili per le ina·dri e per la prima jnfanzia, apportando soccorsi di varia specie a 4775 1p ersone; al 10 agosto 19-24, dalla stessa ero.ce Rossa erano sorrette 127 istjtu zioni per la salute dei bambini con un bilan cio di due milioni di rubli-oro, pari a 24 mi1ioni di lire iitaliane. Nei diStpensari antitubercolari, il personale sanitario è tecnicamente specializzato in 1nedici, infer~ieri, dame visitatrici, dame della fratellanza sociale, con le m an sioni di tenere anche al corr ente ogn i informazione sulle condizioni di salute e sulla vLta professtonale di tutti gli ind·ividui corn.p resi nella zona d' azione. I .e dette clame, in un giorno fissato della settin1ana, si recano n elle famiglie, n egli asili, negli opifici, nelle campagn e per prendere nozione diretta sulla salute dei singoli e •p rovvedere alla djsiniezione degli ambien.ti, alla scelta delle persone da ricoverasi n ei sanato·r i, case •di maternità, ecc. Frattanto esse tengono conferenze e discu ssioni e distribuiscon o opuscoli <li propaganda e d'igiene sociale. Tutta questa atti vità si svolge sotto la direzione del « Consiglio del diSipensario », di cui fanno parte i medici, le dame ed una rappresentanza delle associazioni dei lavoratori. 1
Il numero complessivo dei dispensari n ei grandi centri .è dj 118; quello dei sanatori di 201 con 11,221 letti disponibili. Parti colare m enzione meritano i dispensari notturni, in cui sono ricoverati i tubercolosi che tPOssono cu rarsi senza abbandonaire il lavoro. Quando questo è ultimato, essi entrano nel dis.pensario, vi lasciano gli abiti da lavoro, in dossano . quelli disinfettati del dispensario, Vi pTendono le refezion i, il bagno, v:i sono curati con rimedi indicaiti per ognuno e, sino all'ora del rtiposo nottu'!no, trascorrono il tempo in obbligatarie istruzioni •d'igiene sociale. Al rrlatti110 indossano gli <Lbiti da lavoro, che sono n el frattempo stati disinfettati e, dopo una r efezione, vanno a lavorare sotto la . sorveglian za ·di un raip·p resentante sanitario, del dispen sario stesso, il quale gi!Udica se il lavoro corrisponde alle attitudini ed alle corn. dizioni individuali 1p er poter prender e evenit ual·m ente i provvedim enti di smistarn e11to verso ~tre .forme .di 1avoro più ·Confacente. Tale trattamento si continua fino a cl1e, a giiu dizio del m edico, l'individu.o è reinte•g rato n ella .sua caa>acità lavorativa. P er manten ere sal>da l'efficienza di lavo·r o produttivo, ogni individuo è sorvegliato ed è obbligato a ct1rarsi in modo che l 'essere curato si considera n o11 tanto un ·diritto quanto un doiVer e personale ris1)etto agli interessi sociali. Il m edico, .gli infermieri e le 1dame segt1on o per due anni un corso speciale, in qualità .di alunni interni in istitl1ti governativi ~ al per~na le specializzato viene aumentata la paga ·dl1rante il servizio e 'Ven·g ono spesso concesse « licenze di rjposo » . Vi sono ·P Oi cinque istituti scientifi.c i per la. tubert;olosi e due cattedre universitarie gojvernative. 1
fìl.
Cronaca del movimento professionale. Per il titolo tll Specialis ta. In seguito a colloquio nvnto col direttore gener a le de lla I stru zione s11periore, il Pres~de11te della F edera.zione ha inviato al Ministero, dell'I struzion e pubblica il seiguente memoriale: I n attesa ·de ll'ia1pplioazion-e del R. D ecreto• 31 dio~mbre 1923 n. 2~09, rig uarda,t1te il titolo di cc Specialista» da conseguirsi con esame di Stato, do~o speciale corso di st11dio in I stituti aiutorizzat'i è ' n e-ce-s .sario. stabilire n.orme transitorie p er r ego1M·e la posizio11e profes&ioin ale e moral,e cli qu.ei medicri.- · chirurghi, che si S Ì'3J10 g ià d.edicati all'esercizio di una s·p ecia.l ità. LI:\, l!-,e1derazri..o ne cl().g li Or dini dei Medici, a completamento di un m emoriale g ià presentato per il tra mite del1a Direzione Generale di Sanità e in
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IL POI.ICLINICO
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XXXII F ASC. 18 J I
se!5uito al colloquio avuto dal suo P1·esidente, prof. Pietro Gallenga, e-on il comm. Frascherelli , Direttore genera.le della I struzione superiore presenta POSTI VACANTI, . ' l e seguenti pro1poste: BENEVENT·o. fl rnniini.~trazion.e Prov:inc:iale. 1) Siano a utoriz.zati i singoli Ordini d ei Medici Medico direttore del Ricovero p er i Bambini espoad invitare tutti g li inscritti, che dedicano I.a loro sti della Provincia; L. 6000. Docu•m . entro le ore 12' attività aid una branoa speciale m edico-chiruraica del 15 mag. alla Segret. Età lim. 50 a. al 6 apr. o ' a presentare dom·1 nda di iscrizione nell' Albo de<>'li Cl1iedere annun~io. « Specialisti » per quella specialità da ciascu~o ISOLA S. ANTONIO (Alessandria). - Proroga 10 indicata. mag. Stiip. ini~iale ed accessori L. 8200 com·pJes2) Gli Ordini dei Medici , pres1a vi sione delle a.osive, oltre a co1nodo e decoroso alJoggio. man·d,e e ·d ei titoli e documenti, in base a. norme MoNSELICE (Padova) . - Scad . 10 mag.; 20 reda stabilirsi, con d~liberazione motiva.ta de] Conparto; L. 8500 per 1000 pov. e addizionale L. 5; siglio, esprimeranno parere favorevol.e o contrario. cav. L . 3000 ; c.-v. ; 5 quadrienni d ecimo. Chiederel .1a lista degli ammessi all' . \l.bo . degli cc Speciali. annunzi o. sti>> sarà pub hl icata dai singoli Ordi11i, saJvo riMONTEMIGNAIO (Arezzo). - Al 15 mag., ore 18; e:oir so al :Niin istero della P. I . entro tre mesi dalla ab. 2000. L. 10,000 e 4 quadrienni decimo, oltre suddetta p,u bblioazione. L . 300 uff. san., L. 1200 c.-v. Età lim. 35 a. Tassa _ Trasco!·so <letto pe riodo, l' ele·n co degli « S1p eciaL. :50.10. Saranno esclusi i disertori anche se amnil1srti » corredato dei titoli e docume111ti ·d i oCTni . . ' o stiati. S erv. €ntro 20 gg . inscritto, s ara prese11tato al Ministero della p. I . Pmo1MONTE S . GERMANO (Caserta). - Condotta;. che, p er m ezzo di una speciale Commissione, provL . 8000 e 5 quC:idrienni decimo, oltre L. 500 uff. vederà alla s ua r evis ione ed appro,·azione. san. e L. 2400 ca,r. ; tariffa minima Ordine per Solo do1)0 l'approvazione del l\1ini st€ro della P. I. gli abbionti. Scad. 40 gg. dal 31 mar. Tassa lire sarà valida la inscri.6ione fatta dagli Ordini. 60.10 alla Tesoreria com. 3) L'iscl'izione nell 'el::!11co degli cc Specia.listi » S "\NT 'ARt:ANQgLo DI ROMAGNA (Fo rlì). - M.e dico potrà essere otte11uta da quei nie.dici-chirurghi che primario dell'Ospedale Civile e titolare ·d ella conapparteingano ad una deJle seguenti categorie: dotta del ca.poluogo; ab . 2769, pov. 350; L. 9000· a) Professore ordinario, str aordinario, incarie 10 bier;ni ventes., oltre L. 1000 osped.ale, due cato, libero d ocente . c. -,.. Età lim. 35 a. Richiedesi biennio direz. S€Z. b) Primario effettivo di sezio n e specializzata, medica osp~·dale civile importante (sic) -01 trienni°' :r:iominato per concorso. di ail1to o assist. clin. me<l. od ospedali importanti. e) Aiuto •O' assistente effettivo universita r io Tassia L. 50. CJ11edc-~re annunzio. A tutto 20 mag. che sia stato in carica non meno di 4 anni. SERRAVALLE DI CrrIF.NTI (Jl acerata). - Sca<l. 10 · d) Vice 'P rim·ario, ainto o a ssiste11te di f:iezioni mag. Due eonrl. (cap,ol11ogo e fraz. Acquapaga11a). &p·eciaJiizz.ate ospitaliere nominati per concorso, che Indenn. rt.'.-Sidenza e cura poveri L. 8000 aumentasi.an-0 stati in ~arica non m e110 di 4 a11ni. biìi di un derimo ogni quadriennio; oaval. L. 2500. e) Medici-chirurghi muniti, dopo la laurea, di Chiedere an11unzio. diplom a di un corso di 'perfeziona.n1e11to, almeno TRAPANI. - Due condotte rurali: IV Sezione' bien11a1e, e che abbiano poi esercitato esolusivaJ;ocogrande e \T S·e zion.e Fulgatore ; L. 8500 e 9000 mente la speci:tlità, dopo il conse.g uime11to del diploma, per ~]meno 4 anni. risp.ettivam. , .per 1500 poveri; tre scatti quadrie11nali e tre quinquennali di L. 750 per il primo e f) M e dici che, 11on avendo i titoli precede.ntedi L. 800 p er il seoon·do; in·dennità oavalcatura mente elencati, già esercitino notoria.menre con L. 2500. Termine utile un m ese dal 23 aprile. comperenza ed eS>Clusiva rnente la specialità da almeno 10 a.n11i. ZoGNO (Bergamo). - ~t\. tutto il 20 ma.g:; ab. 4) I documenti e titoli compro,ranti i conco1r si, ' 3360, in colli111a; L. 6500; addizio·n ali di L. 2 e 5 ;. i s.erv:izi speciali ecc. dovranno essere in originale per bic~cl. L . f500; per uff . sa.~1. L. 620; c .-v. Aco in copia legalizzata. cetta.z . entro 8 gg., serv. entro 30. 5) Per i Medici appartenenti alla catego1·ia /) il CùNCORSI A PREMIO. giudizio dell'Ordine sarà basato oltre che sulle notizie già a co11oscenza del Co111sigl1o, su docuConcor.so l Tfa$sermu nn. - Il quarto conco1·so, in1nenti professionali, p11bblicazio11i e su tut~ ~uelle detto per il 1925, verte sul tema: L'assistenza al· prove che il richiedente orederà opportuno promalate• di c1.w re nella pratica 'fYl"Ìvata e nella condurre sul suo ~11ter~~e. In questo oaso La decisione rlotta, st'l.idiata ·nP-lla moder·n a terapia, dietetica del Consiglio è in a.p pella.b ile. erl ·i giene . 6) Solta11to i l\1eclici-chirurghi definitiva;m·e·n te La Ditta Wasserman11 ha ru:e.duto opportuno di aim•n1essi nel.l'Albo deig]i cc Spe.c ia listi » potra.11110 non richiedere cruanto viene fatto nelle Cliniche,. valersi di questo titol-0 o adoperare fras~ e indiRpecialmente da che lo studio delle malattie di cazioni che pcs.c:;nuo far rirenere che essi sian{) parcuore vien eseguito con rupp.areochi ed impianti ticolarmente versati i n ui1a detern1inata br.a.J.1ca coonplesei e dispendiosi, 11011 a portata di tutti e medico-chir11rgica . che, indispensabili in una Clinica medica 'Per l ' insegname11to e pei fine esame dell'ammalato, non 7) Ai contravventori sara11no applicate le sanlo sono altrettanto ne.Ila pratica giornaliera : 1na zioini in.dica.te dall' att. 4 <lel R. Decreto 31 dicembre 1923. di richiedere quanto possa giovare all'ammalate>
CONCORSI.
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SEZI ONE PfiATICA
<li cu ore direttamente, ed a n che ra1pidan1ente, per solJe.v arlo da,lle sue soffer enze. Lo stt1òio d·o vrà vertPre sopra le varie forme di cardiopatie, specialme11te in quanto possano dare gravi disturbi; epperò i fatti di scomp.enoo di insufficienza del miocardio, le malattie delle' aJ'terie, lie congestioni varie, il cardiopalmo, le aritmie, le idropi, ecc. ecc., dovranno ~ere presi tutti in esame, e possibilmente ridotti, dopo I.a necessaria disc11ssione ed ill ustrazione clinica in chiari quadri sinottici, ove il medico pratico' possia rapidamente e sicuramente trovare il caSJO su o e an' che una guida siouTa per la diagn,o si e la tera;pia. Come pel passato, la Ditta ' Vassermann per questo concorso conferirà tre premi: il primo di lire 3000, il secondo di 2000, il terzo di 1000. I lavori sara11110 giudicati da un.a Con1misaione di tre .p1·0fessori universitari, ed i prescelti pubblicati nel] << Opera Medica ». I lavòri dovranno essere contenuti in ciirca 200 pagine a stampa del formato dell'cc Opera Medica», e dovranno esser co nsegnati non, più tardi del 31 marzo 1926. Tl concorso è aperto a tutti i Medici Italiani. Medie:o-c-hin1rgo 6 a. laurea, a.ssistente Ospedali riuniti di Roma, praticissimo servizi chiru(rgici e ostetrici, OE'rca interinato anche in ospedali o condotta. Rivolgersi dott. G. Z ailllpa, Montebelluna (Treviso) . •
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE
Il prof. Felice P erussia. di Milano, riuscito primo nel conco,rso alLa cattedr a di radiologia ed elettrologia mediche presso la R. Università di Pavia, è stato nominato ed ha tenuto testè la lezione inaugurale . Nella R . Università di Parma, l 'insegnamento della materia me.dica e farmacologia è stato affidato al pr.)f . Alfredo Chistoni, della L. U nivei·sità di 03Jmerino, nootro coiTisporn dente ed amico. R aJ.legran1.enti. Il dott. Luigi C31ppe11i di R oma ha conseguito l a libera docenza in radiologia ed elettroterrupia , secon<lo le n u ove disposizioni. Il prof . Rt1dolf Kraus, dell' Università di Vienna, è nominato. ispettore generale. dei centri per la ]otta. contro le epidemie in .Arg~11tlina . Al dott.. Ga~tano Missale, ufficiale &anitario di Melilli (Siracusa), è stata conferita I.a commenda dell' Ordine della. Corona d'Italia. Il concorso ai pre mi della Fondazione Rolli n ell'Università .a; Roma, fra stùdenti di me.d icina, 11a .avuto il seguentE> esito: stu.dente che ha co1npiuto :il l •) anno Calò Aldo; i·d. 2° anno P1anagià Antonino; itl. 3° anno Via Enrico; id. 4° anno Dalla Torre Giacomo; id. 5° ai1110 Fabris .Augusto; i<l . 6° anno .Abruzzini Pasqua1e e .Ap'I-il·e Sara.
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NOTIZIE DIVERSE. Conferenza sulla s ifilide ereditaria. E organizzata dalla « Lega nazionale francese ccmtro il .pericolo venereo » per i primi di ottobre . iu occasione ·del Con·gresso dell'Associazione dei ginecologi e ostetrici franoesi. Verranno discussi i temi: (< Sifilide ereditaria larvata » relatori Le' redde, L esné, D evra.ign€ , Ca.rlé; «Terapia della sifilide d urante l'all attamento e I.a prima infanzia », !:elatori Marcel Pinard Lemaire Péhu · ' << Trattamento preventivo dell'eredos ifilide' » r eila-' ' P er tori Millian, Lévy, Solal, Spil1mann, P etges. ma.ggiori informazioni rivolgersi alla sede dell.a Le.g a, rue Mig11on 7, P a·r is (VIe) . )
XXIX Congresso francese di neuro-psichiatria. Si adunerà prossimamente a Parigi sotto la p residenza di 1\i1glade; temi ali' ordine del giorno: Psichiatria: << L a cura tardivia delle psicopatie», relatore Robert; N euroloaia: << Le encefalopatie familiari infantili », relato1·e Cro u~on; j]f edici'Tla legale: cc L a niedicina legale civile (cioè n ei procedimenti g in,diziari civili) di fronte agli stati d 'incaipacità intellettuale », relatore Brianò.
Congressi medici tedeschi. Si aduner a nno prossimamente i se·g uenti Congressi: SociE!tà tedesca dei m edici a.ddetti ai sanator i tubercolari, Danzioa, 24-27 maggio; Società tedesca dei laringo-oto-rinologi, Monaco, 27-30 maggio· ; Società tedes.ca di ginecologia, Vienna, 3-6 giug110; J"'ega tedesca per la psichiatria, Cassel, 1-2 settembre; Società ortopedica. tedesca, Hannover, 14-15 settembre; Società dermatologica ted esca, Dresda, 14-16 settembre; Associ azione tedesca per la microbiologia, Francof.orte s . M., 2426 settembre.
Corsi di perfezionamento sul tracoma. Un corso è stato svolto .a Catania, dal prof. J.Jodati, c.011 10 posti di me.dico inter·n o. Un altro corso si terrà a Pa.lermo, dal prof. CaJderaro, dal 5 al 23 maggio, per laureati di q.u alsiasi 11lliversità del R egno: a se.i degli i11scritti è concesso l' internato di due 1nesi n ella R. Clinica oculistica col pagan1e>nt.o cleJla tais sa, di L. 100.
Per un sanatorio antitubercolare in Sicilia . Co1.0e abbiamo annu11ziato, nella ~icorr enza del 250 a11nive.rs.iarjo di Regno del nostro augusto Sovra110, un fui1ziona.rio della carriera diplomatica jtaliana h a fatto pervenire al C3JPO <lel Governo, per ~arie opere cli ben€ficenza del Mezzogiorno e delle I sole, t1na cnspicu.a somma. Di tale munifi ca donazione L. 250,000 sono state destinate all'Istituto Italia1110 d ' Igiene, Previde1iza ed Assistenza Sociale (fon.d ato .e diretto dal prof. L evi) affincl1è se ne valga quale pri1no fondo per la costruzione di un Sanatorio p opolare interprwvin-
•
656
IL POLICLINICO
ciale, p er la tubercolQsi polmonare, da eriger si n ella cit tà giiar·dino Mussolinia in Comune di Caltagirone. I l Sanatorio sarà intitolato all'au gusto nome di Vittorio Ema11ue]e III. L ' I stituto Italiano d'Igiene, Previdenza e Assistenza S-0ciale che ha tra i suoi fini statutari l a lotta a ntitubercolare con particolare rig uardo al M ezzogiorno di Ita lia, ourerà d 'accordo colle a utorità looali la r e.al izzazion-e d ella generosa e b€nefica iniziativa. ~ovvenziooi
della Corporazio11e
Carneg i~
nel 1924
Secondo la r el azione annuale della p residenza, ruwend-0110 a oltre 133 milioni di d-0llari, cui sono da aggiun·gere oltre 7 milioni di dollari di rendite : complessivame11te una somma corrispo11dente a. 3 iniliardi di lire itali.a.ne! L 'assegno p iù cospicuo fu fatto all'Istituto Carnegie di Pitt.sburg: doll. 16,327,376.25; a ltri a.ssegni ingenti ~ano stati fatti al Consiglio Nazio11ale p er le investigazio1ti ecien tificl1e e a.ll' -~ccaidemi a n azionale delle Scienze,. dol. 5,000,000; all ' I stituto per le investigazioni sugli alimenti annesso all'U11iversità di Sianf ord in California, dol. 704,000; alla F acoltà Medica dell' Unive rsità J ohns Hopkins di Baltimora p er 1111 dispensario e una clinica diagn ostica, dollari 2,000,000; all' 1\ ccaidemia M edica di N ew York, <l ol. 1)000)000; t r a le altre partite figurano dollari 85,000 all'Università di Califor11ia p er lo studio della piorrea alveolare e dol. 43,000 per lo stucljo dell' i nsulina.
Consultazioni mediche radio-telefoniche. Il Servizio della Sanità Pubblica d egli Stati Unit i ha istituito d elle Stazjoni radiotele f0tniche p er consultazioni mediche sulla costa dell' Atlantico, del l">acifico, ·d el Golfo del M essico e <li r ecente sui grandi laghi (a. Sat1lt Ste. M a1~ie e a Cleveland), a va 11taggio deJle piccole navi sfornite di ser,rizio m edico .a bordo. (J ourn. Trop. -~1ed . a. H ya ., n. 1, 1925).
Cin eu1atografie colorate d'inte r venti
clii r ur~ici.
Sono state a llestite d al dott. von Schubert di Be.rJino col 111e·t odo Szczepa11ik; proiettate a. 11n 'ad u nanza dell' Associazione Me,clica di B e~li110) h anno d estato vivissima in1pressione per l'efficacia dimostrat i va.
Una medichessa d eputata. L e r ecenti el1e zi1oni politiche della 0€r1nania h a11no portato al R eichstag ci11q11e medici, tra cui la dott.a lVIoQ s di Ber lino.
Il giorno 12 d el c0Tr e11te a1pr ile moriva nella n atia Cailliicattì all 'età di 85 a11ni il comm. dott. _.\.NTONINO SCI~.\SCIA. Si er a laureato ne ll' Università ~li Paler n10 11el 1860. Fu t111 v.aloro.so clinico ; per più di 60 a11ni con fede di apostolo prodigò l 'orpera sua sapiente ed u1nanitaria a favore dei sofferenti.
[ANNO XXX fI , F ASC. 18j
Si pu ò consider a.re vero scienziato, decoro e vanto della Medici11a, perchè primo fra tutti sep1pe utilizzare gli incommensurabili V'antaggi della I.uoe, inventa11d-0· quella mir abile cc Fototerapia >> che tramanlderà il &u o nome alla sto1i a oome scien ziato e come be nefattore d ell'umanità. Fu uomo integerrimo, cittadino <1noratissij)10,. collega amoroso . I ft1n~rali sostenuti a spese del Comune riuscirono solennissi.mi . l\1andaTono sentite condoglianze e adesioni alle onoranze illustri clinici d ella Sicilia , di Roma e di Napoli, nonchè moltissime no~abilità mediche o cittadine . A.deriva atJlche il « Poliolinico 1•. Pronunzic.i1·ono su.Ila bara discors i elevatissimi il Commjssarjo del Comune, il dott. Bur,ruan-0, ed 01~atore ufficiale f11 il prof. Oarl-0, Gangitano che disse in forma magistrale dell'Uomo e dello Soienziato. I colleghi di Canicattì si prepar·ano ad eternarne la memorja co11 un inezzo busto in inarmo. NICOLÒ ADAMO.
RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. P1·oc . 1?. ,')oc.
jlf,~ d .,
f.eb. - Copiosa oasistica . B 1tll. Se . .:.llecl .) n ov .-dic. - F . M . Domm . Guarigione delle ferite pol mon. - A. ZAFFAGll.TlNI. E $a 1ne d ella fu11zi-0nalità r enale. - G. RoBBA. Epitelioma. su base psoriasica. Ann. de .Yléd.,_ geu. - A . MouKTAR. Forma clinica della sifil. ·ren. - M. P OPPER. e F. KREINo éER. La veloc. di sediment. delle emazie. R iv . di Cl. 1.11ed., 15 gen. - F. ScHUPFER.. Le paralisi t1,an,sjtorie dei cardio•p atici. Jo1tr'11.. Amr;'l'. '!lied . Assoc., 17 gen . - .A.. (J ARREL. Caratteristiche .essenziali della cellula cancerosa . • - R. B. ÙOFIEJn> e C. F . L1TTLE. Spondilit~ sifilitica. - J . F. HooAN. Durata dell' infettività della gonorrea n el m aschio. - 24 .gen. H . K . Mom,}~tt . Iperte-nsio·n e e i perglicemia. - G . DEr J.I NGgit-B ARNEY. Tumori del t esticolo s imulanti epi.d i dimite. J'. C. RF.GAN. Sieir-0.p rofilassi d ella parotite epide. n11ca. B rit . :ì}Jecl. Jou,rn., 7 feb . - J . E. MAc-ILWAINE. I rece111t i progr essi nello studio d elle malattie cardio-v.ascola.rj. - L. R oGERS . FTequ.enza della tuber colosi e oljma in India. E cli rib1t1·0 h 1ll ed. J ourn., feb. - .A. R. MAcGREGOR.. La tbc. n ell'i11fanzia. J . e G. Y. 0Lrv~R. Riflesso (•oulo-ca,r diaoo ed e.n docrin ologia. Z bL. f. <) h·i r., 31 gen. - C. P RIMA. La mortalità da ileo . ·- 7 feb. M . KAPPIS . Genesi della coxa vara ~dolescentium . Gazz . ]:f ecl. Italo-.4.rgerit., 31 gen. - N. RoJES e .J. C. BELBAY. P sicosi simultanee in q.u attro fr a-· t elli. B ull. At. Jléd., 27 gen. - B. Roussv. Metr-0-· statira analitica del corpo umano.
[ANNO
XXXII, F ASC. 18]
Giorn. d . lYl ed. Prat ., gen . Aortite luetioa.
SEZIONE P RATICA
'r·
RoNCHETTI .
Revue de Ohiru1·g'i'e, 1. -· _P . DErJ3ET. V acci110t.erapia nelle emorragie delle u loere gastro-duodenali . Jo'urn . de Ohi-r., gen . L. MICRON. Tecnica d ' a11ast-0n1osi ileo-colica termino-laterale. .4.cta, dermato-venereolog., 4. - W . Hor..LA:ND. Sulla tbc. 011tanea. - E. GuNDERSEN. Affinità eziol·oig.i ca tra varicell a ed herp es zoster . D e1l t sche Mediz . vT1ochens., 6 feb. - H. GtiNTHER. Costitu zioo1e, torapia, igiene. - H . K tisTNER. La febbre p uerperale e il suo trattam. - L. B ITTER. Pluralità del bacillo paratifico B. ]fiinch. Mediz. Wochen,s., 6 feb . - O. HEss . L ' endooarditis lenta. - HEILE. Patogenesi clell' n.ppendicite acuta i1ell'esperimento. - O. MA u. La cifosi ·d ·o irsale d egli ado·l esce11ti. - F. HAMBURGER. La contagiosità. .!1. 1 edizin. Klinik, 6 feb. - F. KLEWITZ . 1 nefropai ici secondo le moderne vedute. - J. LoM)i{EL. Ossaluria parossistica. - G. LEPEHNE. Genesi enterica dell'anemia pernic. Tl'ic·n. K lin. Wochen,s., 5 feb. - A. V. FRITSCH. L' aggressione tubercolo tossica. Gazz. d . Osp. e d . Cl-in., 25 gan. - A . MAIOCCHI. Limiti fra semeiotica medica e chirurg ica. Paris lif.éd., 31 gen. - LEvADITI. Il problema eziologico dell'encefalite epidemica n ei suoi rapporti con l'herpes. R. KREFTING e a . La riattivaz. d ella r eaz. di V\i . merliante iniez. provocatr. di salvarsan.
657
Liguria Med., 1 gen. -
E . MuSANTE. Le cellule
i stiocita11.e nelle infiammaz. delle sie·r ose. Laneet: 7 feb . -- E . BRAMWELL. L' aoour.ate.zza nel1a <ledl1zione t era,peutica. - R. SHOltT. Cause, diagi1os i e cura dell'appendicite . - E . 0ASSIEJ.. L a prof]lassi <lell'infe-z. puerperale . J ou·rn. ~9c. P.,Jed., I 1ille, 8 feb . - L. OouRTY e B u rSJNE. La transfus. di sangue nell'emofilia . R ev ista I ber.J-A mer ic. de Oien cias M ed., gen. B. SoLErt. Eresipela reci divante mestruia,le . ltleclicina Ib era, 31 gen. - R. DE MoNTAUD. La ipertens]one intraoranica nelle ii1fezioni. Spitalul, gen. - G . MARINEsco e I. M1NEA. Coltura del tessuto n evroglico .della corteccia cerebr. - G. MARINEsco e I . B1sTRICÉANO. La gigantocito~] . -- \i. MARINE3CO e I. N1coLEsco. I stopatologia dell' encefalite epidemica . .4rchivos Americari.os de l\!leclicina, 1. - L. MonQUIO. Moirbo .di Frei,dreich con studio anatomopatalogico . Soc. Méd. d . H op., 29 g~n. - P. EMILE-WEIL e a. Tratt. dell'a11emia pernio. con trasfJUsioni rip etute di sangue. - C. AcHARD e J . MoNZON. Cancro s econdario del cuore. - DARGETH e DoaÉ. Forme fruste ·di m elitococcia . f.:f1,-:. d . Iiop., 7 feb . - R . LEvENT. Cri1Si .g astTiche. Paris j}f éd., 7 feb. - Nuimero di radio e r.adiumtera.pia. Brain, dic. - E. D. AnnIAN. R -eoen ti lavori sull'inibizi·one. - L. BoU MAN. Enc·e phalitis periaxiali s diffusa. 1
Indice alfabetico per materie . . .t.ipeidosi : r . Pag. 6:J.. • Ap1pendicite actLta e appendici te cro111ca 11ell'infa112ia )) 641 Bibl1og raf ia . . )) 645 Oarcinon1a gastrico : diagnosi e prognos i della cur a chirurgica . )) 640 Cistifellea: visibilità radiologica m e)) 623 diante sommi11istrazione di bromuri )) 647 Colostro: ricerche • » 64H Diabete 1nellito: esercizio musco] are • )) (;48 Encefalite meningitica . • • )) 6;)1 Endocardite : cura . • Frenicotomia in malattie d el polmone e )) 646 delLa oJeura . • )) 648 Gottoso: schema di tratta1nento di u11 )) 650 Gozzo endemico : ricerche eziologiche . . r.drroceJe essenziale e sintomatico : dia~) 647 gnosi e p·a togenes.i . • 1' 651 l.,a,mpa.<la di qt1arzo . • M eningococcemi e a tipo di febbre inter)) 648 mittente . • )) 651 M orte da puntura d ella pleur a . ~
Nefrite apiostematosa e s uo trattamento chirurgico Paa . 643 • • )) 647 Pancreas : n e.erosi Paralisri del plesso brach~ale: v.a r ie tà po)) 648 co nota . P a·r.alisi progr essiva: trattamento con la )) 637 inoc11lazione di . n1aJaria . )) 64.7 P eron i? : a ssenza co11genita . • )) 652 P erso11alità: l' u o1no senza • • Sala,sso e ipertensione . )} 649 • )) 634 . .. • Segn·o di Tansini: valore )) 65] Sie-rot€rapia· n e lia polmonite e n el tifo )) 653 Specialista : per il titolo di T etano postop:erativo . 629, 63J T oracoplastica e toracoto n1ia secondaria p er tub,eTcoJosi polmonare complicata )) 646 con empiema plremrico 1:.utrjdo . . Tuber colosi : istituzio11i contro la - in )) 653 Russia . . . V acci11azione t11bercolare e uso della tu)) 651 b er coli11a . . • • • \ Tescic.a dei nefrectomizzati p er tuberco)) 643 losi rena I.e . . • • • 1
1
\
Rom1a -
Stab. Tipo-Lit. Arman·i di M. Courrier.
V.
ASCOLI,
Red. resp.
•
IL POLJ OLINICO
{PAGINA DELL'AMMINISTRAZIONE)
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P er ricevere quanto so pra indirizzare Tl agLia P ostale aL Oav. LUIGI POZZI, Via S istina, 14 - ROnIA
Ro111a, 11 )lagg·io 1925
ANN<t XXXII
Fase. 19
fondato dai professori: .
G UlDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE REDATTORE CAPO: PROF.
PRATICA
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. Riv iste si ntetiche : ì~. P ollitzer: l\loderni corncetti sul .raichitii..smo. 0sservazioni cliniche : E. Oapecch•i : Un 1caso di r .otttUTJa sponta•nea della m ilza. Apparecchi e strumenti nuovi : E. Seve-rinJ.: Nuovo rup'Pa..recchio per pneumotorace. Commenti : L. Phiùippson: Rieposta 1a.1la no:tia critica del prof. Garta.ssini. - D. Ga,nasisinii.: Repli1ca al prof. Phi·l iµpson. Sunti e rassegne : S I STEMA SCHELETRICO: Pa rceihler et Cha.11.tvenet: L'osteomielite primitiva delle costole. Chrurrier et P etit-Dutatl.llle.s: Trattaimenrto ·oipel"atord.o dal.La frattura sopra- ed inter.oonJc1iloid1ea 1deill'omero dell'adulto. - Gatellrier e Chastagne : Su1lle vie dii aicc~ iuxt a-retro-peroniera nel trattamento cruento delle frattJUl'e malleolar.i .con fraimmento ma.rg.iin1a:le posteriore. - SIS1rEMA NERVOSO : Sé11airy e CbJrubam i er : N-eYriti e 1pse;udota1bi aT·senobenzoliche. - Ha.1 1ke: Suft dreniaggio degli spaz.i 6ottoaracn•o1dei nella men'Ì!nigite pnn1lienta. - I. G. Greenfield: Jtn,fezion.i blast01micotiche del sistema nervooo. Cenni bi bliografici,
1
Divagazioni : V. AsooLi: La funzione della bib1ioteca nel1a formazione del medico pratioo e 111Jello sviihlipIJO delle scienze m·ediiohre. Accademie, Secietà mediche, Congressi : 1S·aci.età MeèliooChirurgica di Pavia. - Sed:uta della Sezione Romana della Società Iita.iliana di Pediatl.l'lia. Appunti per il medico pratico : C'ASISTÌCA E TERAPIA: Contriib11to .a lla cn,isistirea idei dainmj da medici.ruali. - Eruzioni medilloaanentose. - Into&si•o azione da veroniaJ. Pa.r.aliisi dell'oou1o- m oto:ve esterno d•a. tl"aclb.i.ainestlesia. -· Azione dainnosa sul neonato della J:La.IìOOSi miaterina d~hra'Jlte il :prurito. POST4 DEGLI ABBONATI. V ARIA : M. Diez Gas-ca: Gìi.usap1pe Mazzini pTeou.r soire tdel'1'01r.ientamento professiona1'e. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. SelViruggi : Con~ trovieraie. giuiri.d whe. Nella vita professionale: Am·minist,razione sanitruriia. Cron1aica del movimento prof essioniaJte. - Con1corai. Nomine, promoZJi<:mi ed onorifìcen·z e. Notizie diverse. Indice alfabetico per m aterie.
É 1:ietata la riprod·u zione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubblicazione dei sunti di essi senza citarne la fonte. .
·Diritti di proprietà riservati. -
RIVISTE SINTETICHE. Mode1·ni concetti sul i·achitis1no. Doit l. PATOGE~EST. -
RENATO
POLLITZER,
Rotn.a.
Il rarnitismo oggi non viene più ·co11siderato llna malattia limitata al solo sistema • ·schelet1ico. Altri organi e tessutj presentano contempoi-aneamente delle alterazioni che alcuni at' ·tribt1iscono al 1p rocess.o i·achitico stesso, altri in,·ece ritengono proYocate dai medesimi fattori eti01og1cL Le alterazioni dello scl1eletro sono perfir10 co11 icleratti secondariti da autori francesi e da alcu11i tecleschi, i quali ritengono chfl la caus:ì pr1• ma .ctel racl1itjsmo consista in un 'affezione del n1idollo osseo (Asrcl1enl1eim, Benja111 in, iVIarfan); anzi Huti110l e Tixier vanno tanto aYanti in qu p:;tn ·concezione, da consiò.erare ad·dirittura il racl1itismo llna malattia del sistema ematop oietico. lVIar1an il1Siste sulla costante paTtecipazione del tessuto linfatico al rp rocesso morboso, e ron siderando ancl1e il midollo osseo come un t essn to li11faij.co, cl1iama il racll itismo « o~teolinfatismo » . Le pit1 moderne ricerc1he biochirniche dimostrano corne il rarl1itismo consista in un'unornalia del ricambio, anomalia .clj cui le alterazioni ossee sono una delle conseguenze. Questa a1101na1i11 del ri1
cambio si ritiene generalmente sec'ondaria' ad al· tri fattorj etiologici . Le alterazioni rachitiche dello scheletro dipendono dal fatto che il tessuto osteojde che si form a nel corso della mala.ttia è i11caipace di fissare il calcio. L'in capacità di fissare il calcio, che pure è content1to in quantità normal e o q11asi normale nel sangue, è in rapporto con la diminuzione ·del d'.osforo ematico . .L\..ccurate ricerche chimicl1e ·di Howland, Kramer, Freudenbcrg, Gyorgyj, ecc., dimostrano che nel racbitismo florido è costante la diminuzione del fosforo nel ~iero, e c'he il fosf.oro aumenta in modo evidente d urante la guarigione. La dimirit1zione del fos,f oro cn1atico si 1può considerare il segno più caratLeristi co del rachitis1no. Il fosforo esercita t1na noteYole azione st1lla fissazione clel calcio. Esso è uno clei più potenti attl\'atori del ricambio célluiare, perciò la deficienza in fosforo determina un rallentamento del ricarnbio. Nello stato di rallentato ricambio tardano a formarsi i prodotti terminali del metabolismo, mentre si fbrma110 in gran copia dei pTodotti intermedi, a proprietà acide: si ha così uno stato di acidosi (Freudenberg e Gyorgyi} che sarebbe caratterjstico del rachjtismo. I .a deficienza i11 fosforo i1on è però l't1nica causa del rallentamento del ricambio e qujndi dell'acidosi rachitica: ancl1e la mancanza di stimoli ·fisiologici 1
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IL POLICLINICO
(ormoni, luce, vitami11e) agjsce nello stesso se11so. Freudenberg e 1Gyorgyi vedono nell'a cidosi la causa dell'incaipacità del tessuto cartilagineo cli fissare il calcio. Secondo questi autori jl i)rocesso dèll'·ossificazione consisterebbe in tre fasi: Prima ifase: il calcio si combinere-bbe con l'albumina della cartilagine. Seconda fase : la caJ.cioalburr1i11a si combinerebbe coi foS'fati e coi carbonati. Terza fase: l'ultima combjnazione si scinderehbe, facendo precipitare il fosfato e il carbonato di calcio e l'albumina ritorn ata libera sarebbe pronta ad assumere nuovo ca~cio dal sangue. La 1p.rima fase dell'ossificazione potrebbe aY\'e11 ire soltanto se preceduta da fenomeni r egressi\'i delle cellule cartilaginee : n el rachitismo l'achdosi im•p edirebbe questi fenomeni regressivi, per cu i i prodotti del ricambio delle cellule cartilagin ee in piena attività inibirebbero l'assunzione del calcio. La difettosa ossificazione sarebbe quindi in rapporto con .fenomeni locali oltrech·è con alterazioni generali. La seconda fase del processo di ossific azione sarebbe ostacolata dalla .deficienza , di fosforo nel siero. Questa concezione, s~condo cui la cartilag·ine dell'osso rachitico sarebbe incaip·a ce di fissa.r e il calcio per le alterazioni dell'ambiente umorale dell'organismo, ha trovato una recente valida co nierma da parte di Findlay. Wells aveva dimostrato che i diversi tipi ·di cartilagine introdotti nel 1p eritoneo di conigli assorbono il calcio in quella misura in cui esse si ossificano definiti. vamente in condizioni fisiologiche. Così per esem· pio le cartilagini costali assorbono pochissimo caltei-0, la cartilagine .cricoide molto calcio. Usando questo metodo di indagine, Findlay non trovò alcuna 'differenz.a tra il potere di assorbire il calcio, di cartilagini epifisarie ra>chitiche e di cartilagini epiiflsarie normali. Il calcio stesso è normale od è soltanto 1poco diminuito nel siero dei rachitici (Anderson); une più forte diminuzione del calcio indicherebbe uno stato di spasmofilia latente. 1Normalmente contenuto in .quantità di 10-11 m1ngr. su 100 eme. di siero, Howland fl Mariott trovarono che nei rachitici il calcio non scende mai al disotto dei 9 mmg.r. Questi dati, confermati da Howland e Cramer, da Gyorgyi e Kneschke, ecc., dimostrano come il rachitismo non si IPOSsa attribuire ad una deficienza 1del contenuto calcico del sangue. Ricerche di Telfer, Noel, Paton, Sharp, Findlay dimostrano che nei rachitici non esiste nemmeno un ricambio negativo del calcio. Findlay ammette tuttavia •Che l 'organismo rachiti.co sia povero in calcio nonostante il contenuto ·quasi normale del sangue; i disturbi del metabolismo del calcio CO· stituirebbero secondo questo autore l'essenza vera
del racllitisn10. Eg·li crede che quando l'organismo intero è povero in calcio, questo minerale ve11ga utilizzato a11zitutto da quegli organi e tessuti l&· cui 11ormali funzioni sono d'importanza vitale. Per questa rag·ione anche in tali condizioni il sangue conterrebbe una quantità suffiriente di calcio, n1entre poco calcio rimarrebbe a disposizionE· del sistema scllrlrtrico la cui funzione è esclusivamente mecc~ni ca. ..l\ncl1e le :i;:icercl1e sul racl1itismo sperimentale· di.mostra110 la grande importanza de 11' equilibri() minerale. f: riuscito a · Pa1)penheimer, Hess e· ~1Ic. ·Cann di determinare costantemente nei ratti bianchi una inalattia che ,p resenta gli stessi caratteri del rachitismo · umano, tene11doli ad1 una dieta q11asi ip1'i' 'a di fosforo (dieta 84, composta di fa rin a purificata e un miscuglio di lattato di calcio, cloruTo di sodio, citrato di !erro}. Questa dieta è rac11itigena soltanto 1pPrcl1€ poYera in fo foro; l'aggiunta di' fosfato di sodio o di potassi o in proporzione del 3 % o di fosforo organico toglie le proprietà rachitigene a tale dieta. Più adatta ancora. per questo genere di e~peri rnentj perch è consente una più lunga sopravvivenza clegli animali, è la dieta 85: farina 1purifi-· cata (80,9 %) , albumina ·d 'uovo (10 %) , burro (5 %) ,. sali (4,1 %' . I.e :proprietà rachitigene di queste diete dipe11dono oltre che dalla deficienza assoluta. in fosforo, dall'alterazione del r~pporto fra fo-· sforo e calcio (Mc. Collum, Shipley, Park, Hess) ;· così è possibile determinare il racl1itisrno sia con· una di eta povera in fosforo e ricca in calcio, sia con i1na dieta conten ente sufficiente fosforo e· poco calcio. Nel sangue dei ratti resi rachitici con una alimentazione inadatta si rjscontra la stessa, deficienza di fosforo che caratterizza il racl1iti-· smo umano . Non tutti hanno 1p èrò accettata la teoria patoge..netica r.he attri·b uisce il rachitismo all'acidosi e al ' disturbo dell' equilibrio minerale nel senso di .una· .diminuzione del qu·oziente fosforo: calci o. Così i · francesi considerano la di1ninuzione del fosforo· nel siero anzichè come causa, come conseguenza ·del processo rachitico di Clli essi sostengono la. natura infiammatoria. Secondo tvlarfan l' osso racl1itico non si calcificherebbe in modo normale · perchè in correlazione ad alterazioni irritative del! midollo osseo le cellule cartilaginee 1p rolifererebbero in mOd·O eccessivo e disordinato, producendo lln eccesso di tessuto condroide, e perchè a tale anormalità parteciperebbero a11che gli osteoblasti producendo un tessuto 1poco o affatto calciftcato, il tessuto osteoide. Egli non crede che il rachitismo· sperimentale dei ratti ten11ti a dieta 84 e 85 sia iclerttic0 al rachitismo umano: esso ne differirebbe per la ;rarpi dità ed il grado pi1ì elevato de1la decalcificazione della. cartilagine e delle traYate spoD• ~ giose e 1parti colarn1ente per l'assenza o la scar-
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SEZIONE PRATICA
sezz3. delle alterazioni n1idollari. Le l esioni o5see e la diminuzione del fosforo i1el siero di questi animali sarebbero conseguenza ·di autointossicazioni determinate dalla carenza fosforica. •
ETIOLOGIA. - Diverse condizioni patologiche sono in grado di determinare l'i·p ofosfemia, l'anomalia cioè del ricamì>i-0 che o.ggi generalmente si considera il substrato diretto .del rachitismo. Di1'atti il fosforo è uno dei minerali il cui ricambio e le cui funzioni sono in alto grado subordinati a stimoli endogeni ed esogeni, alimentari o fisici. Così 1pure varie possono essere le cause che determinano l'acidosi. Le cau se etiologiche del racl1itismo si possono così dividere a seconda delle diverse opinioni: 1) cause tossi-infettive; 2) fattori costituzionali; 3) assenza di necessari stimoli alimentari OIP· pure fisici. 1 ) Cause tossi-infettive.
Esse determinerebbero il rachitismo alterando il ricam·bio minerale 0°p pure, secondo i francesi , direttamente alteran.do il tessuto cartilagineo e midollare. In passato si è cercato di attribuile il rachitismo ad un germe specifico, tale cor1cezione però oggi più non si ;regge. Concetti attribuiva il rachitismo all'intoS'Sicazione de.lla cartilagine per az.ione di sostanze di origine ~a strointestinale. ·Marfan ogigi lo ritiene determinato da svariate infezioni od intossicazioni croniche, che agiscano durante il processo attivo dell'ossificazione e specialm1e nte durante i primt I sei mesi id i vita. Tra queste cause nocive sarebbe ·Stpecialmente importante la sifllid.e C'he determinerebbe un rachitismo speciale, distinto 1per la sua precoce mantiestazione (prima dei tre; mesi), per la costanza delle l~sioni craniche, per il grado dell'anemia oon comitante, per la .frequente spleno· megalia e per la tendenza successiva a deformazioni spiccate: caratteri dovuti alla precocità con cui a diifferenza dalle altre cause nocive agisce l' eredolues. Altre cause che possono ·determinare il rachi· ttsmo sarebbero la tubercolosi, la broncopolmonite cronica, le piodermiti estese e recidivanti, le intossicazioni intestinali, l'allattamento artificiale anche 1quando non determina distnrbi digestirvi, le driarree ria>etute. 1
2) Fattori cos'lrituzionali.
11 caratterr ereditario del rachitismo su
cui particolarmente insistono Siege.rt, Byfield e Daniels, e la ,predisposizione a tale malattia di determinati organismi (gemelli, prematuri, de· boli) in·dicano l'importanza dei fattori costituzionali. L'anomalia costituzionale che determina
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o che predispone al rachitismo si deve ricercare in alterazioni del chimismo minerale, alterazioni che alcuni autori consid eran o primitive, altri se.. condarie a disturbi endocrini. Così Lederer attri.. buisce il rachitismo ad un:t alteTazione costitu.. zionale del chimismo miner:tle e più particolarmente alla SfPl"Oporzion e tra calcio e 'fosforo; • mentre le interessanti ricerche di Rohmer e Wori11ger sembrano indicare che la causa prima del racl1itismo consista in una 51peciale instabilità dell'equilibrio minerale. Gli ultimi autoti di- ; • mostrarono infatti che l'iniezione di fosfato bi- • sodico (0,30 per l<g.) determi11a n el bambino rachitico una notevole diminuzione transitoria del callcio nel sangue, fino al 20 %-40 % dei valori ini~ ziali, mentre nel bambino norrnale non determina che variazioni piccole inferiori all '8 %. .t\ltri autori (Vollmer, Stoelzner, Aschenl1eim, ecc.) credono che l'anomalia del ricambio che ·c aratterizza il rachitismo sia secondaria ad alterazioni endocrine costi:. tuzi·onali. Si ·è cercato così di attribuire il rachitismo a.d un 'abno.rme funzione del timo, della. tiroide, delle paratiroidi, delle surrenali. Le iJpo~ tesi di una origine endocrina del rachitismo si fondavano in parte sull 'osservazione r.linica, in parte su risultati speTimentali , in parte sull' effi-· cacia terapeutica ottenuta in tale malattia, con l'introduzione esogena dei ·diversi ormoni. Cli-• nicamente si è crediuto di poter identjficare nel -quadro del rachitismo sintomi propri ad alcune· sindromi endocrine. Alcuni autori francesi (Variot e Piro·n neau, Claude e Rouillard) ammetto110 un raipporto tra rachitismo ed ~potiroidismo, rap1porto negato iperò da 11\Iarfan nonostante la frequente assocjazione del racl1itismo al mixedema·.. Scp erimentalmente si -è' riusciti a .p rovoca.r e alterazioni scheletriche simili a quelle rachitiche co~:t· l'estirpazione del timo (Matti, Bash , Klose), delTe· , ,p aratiroidi (Erdheim, l{orenke\\rsky) o con la· distruzione dell'ipofisi (Nuvoli). Passando al criterio ex-juvantibus Stoelzner vide ·g uarire det ·Casi di rac!hitismo florido in seguito a cura adrenalinica; eguali risultati son o riferiti da Lehnerdt e Weinberg, in bambinj , da ·B inet e Vagliano,. nei ratti sperimentalmente ammalati. Altri autori ottennero simili risultati iniettand0t degli estratti ipofisari (Klotz, Malzal1n, Trogele,. Weiss). Vollmer e 1Gyorgyi vantano b uoni risultati terapeutici da iniezioni ipodermiche, Langstein e Vollmer dall'applicazione percutanea dì ormoni. I buoni .risultati tera4)eutici ottenuti con l'uso di determinati ormoni non bastano iperò a dimostrare che il rachitismo sia in rap.p orto con deficienze endocrine. Esistono infatti connessioni tanto intime tra le singole glandole endocrine" il sistema nervoso vegetativo ed i processi del ricambio da rendere impossibile di dedurre su quale
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JL POL1CL1XJCO
elenH.·ntu cli que la ca tena Ye11g·a ad ag·ire effit:a<:C'n1cnte lo stimolo 01·111011ic o e::;ugen u. Così gli e tratti surrenali, ipofisari, tiroidei, tjmici, ova1·ic·i. influiscono sul ricambio i11 se11so alcalotico (antiracl1itico) estratti paratiroidei in enso acid oti co (ra cl1itigeno; . <:ome organo e11doc1·i110 -2 stato recentemente ·con siderato anclle il midollo osseo. Bossanyi 11a · potuto ·dimostrare con ricercl1 e sperimenta li cl1e il 1l1idollo osseo elabora in condiztoni normali una sostanza st]1nolante cl1e r ende l)OSSibile il 11or111ale processo di. ossj:ficazione: questa sostanza ma11c·J1ereJ)be nel Ini4ollo dell 'osso rachitico. :\l aneano delle proYe sicure dell'etiologia e11do('l'i11a del racl1itismo. Romi11ger e Beum er ' usan. do il m etodo d ella dialisi rli .~bderhalclen n on Tln ·rirono a mettere in evidenza n ei bambini racl1iti ci alcuna disfunzione endocrina. ..~.cl ogni moclo l'ano1nalia endocrina si dovrrbbe conside· :rare pluriglandolare (Asl1enheim). :Naturalmer1te le a lterazi o11i endocrine oltre ad essere ·costitl1zio11ali 1potrebbero essere sec·o ndarie a :p rocessi tossinfettivi o di altra natura. •
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·3) Assenza di necessari stimoli alimentari o fi, siti. a ) , timoli alimentari. ~Iolti
autori hanno insistito sui rapporti tra il ra cl1itismo e il ge11ere di alimentazione. econ do .Jundell il rachitismo sarebbe cletrr1ninato dall'iperalimentazione, cl1e provocherebbe delle alterazi oni endoc1ine; l'ipoalimentazione riusciTebbe jn molti casi a guarire i bambini rachitici. Ancl1e Ha,·erscl1midt vide guarire il rachitismo in seg·uito a.ll'ipoalim entazione. Si può forse amn1ettere t1rt' analogia tra .questi risultati e la guarigione clel processo rac·h itico ottenuta da Mc Collun1 , . hipley e 1P 8:rk nei ratti sottoposti al dig1tlno. Il co11tenuto rlegli alimenti in calcio e in fosforo non semb;ra avere importanza lìer l 'etiologia del rachitismo; naturalmente non s i 1possono ma i aYYerare in realtà delle condizio11i analoghe a quelle cl1e .determinano il rachitismo sperimentale dei ratti a dieta 84 e 85. De Buys, Bl1rllaus, Smith, T elfer non riscontrarono alcuna differenza tra il contenuto in calcio 1 e in fosforo d el latte di donne il cui poppante era racl1itico e il latt e di clonne il cui poppa11tr era n ormale. I piì1 importanti stimoli. alimentari sono le vita1nine. Esse esercitano u11a spiccata azione antirach itica, tanto dà compensare persj no l'assenza di fosforo nella .d ieta. Il 1princ~pio attivo è r.onsid erato da alcuni autori (ì\tiellanby) ider1tico, da altri {M c Collt1m, 'S immonds e Becl{er) diverso clalla vitamina .A..; questi ultimi autori denominan o 1l •princiJpio antirachitico vitamina D, Park l o denomiJ1a vitamina X. La ,,itamina antira-
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cl1itica è legata ai grassi, è molto abbondante nell' olio c1i fegato di merluzzo; è inoltre contenuta nel giallo ù'uovo, nel succo di carota, nell 'olio di cocco, non nell'ol)o di oliva nè negli altri oli vegetali. B scarsa i1el latte di vacca e 1nancl1erel>be ·del tutto n el latte di donna. .-\ute ri . americani hanno dimostrato cl1e l'agg iu11ta di olio di fegato di merluzzo proporzione del 2 % alla dieta racJ1itigena priva rJ i foS'f oro iinpedisce j} racl1itis1110 i1ei Tatti bianchi, e guarisce 1a malattia negli anin1ali già rachitici. ~ei bambini rachitici s i constata l1na pronta ricalc ificazione delle ossa in seguito a somministrazione di oli o di fegato d·i merluzzo (Hess e Unger). ~ e i 1)aesi C'he più aYe,·ano sofferto per la gueDra, dove il rachitismo era molto diffuso specialmente n ei mesi in,rernali, la distribuzione di olio di fegato cLi m1erluzzo diede ottimi risultati sia profilattici che terrupeutici (Chick, Dalyel, Ht11ne, .Nlarkay, Sn1ith e \\' imberger) . Rir.err.he cli I-Io,vland e Kramer dimostrano che le vitan1inc 1itPosolu·b ili agiscono a.11111e11tando il contPnuto dl fosforo del sangue. È forse in rap1 p orto con un'azione Yita1ninica l'efficacia ter8'I)euti.ca esercitata dal digiuno sul processo rachitico. Mc Collu1n, Sin1monds; Sl1ipley e Parl< dimostrarono cl1e pocl1i giorni di dieta idrica fanno n:1 igliorare i.l rachitismo sperjmentale dei ratti: nelJa cartilagine di questi animali, anche se portati a morte dal digiuno, si osserva una precipitazione lineare di calcio, analogamente a quanto avviene in seguito alla cura vitamini.ca o ad altre efficaci cure antirachitiche. Cav\' ins trova eh~ nei ratti resi rachitici (dieta 3143 cli 'NJc Collum) il ,digiu~o fa aumentare il fosforo n Pl siero , ment1 e la ri1presa .dell'alimentazione lo fa n 11ovamente diminuire; ciò non si osserva nei ratti 11ormali. E verosimile che dGrante il digiuno vengano disintegrati d1ei componenti organir.i (s:p ecia1mente dei grassi ì da cui si liberano le 150sta11ze antirachitiche. .A..lla teoria vitaminica .d el rachitismo sono state mosse molte obiezioni, tra cui 1princi.p ali quella dell'azione racl1itigena e dell'azione. curativa di fattori apparentemente molto diversi dall'avitaminosi ·e dalla cura vitaminica, quella della diversità tra il quadro clinico dell'avitaminosi A f' del rac·h itismo , e quella della possi·bile comparsa del rachitismo nonostante un'alimentazione rieea in vitamine. La prima ·obbiezione oggi ha :perduto molto del suo valore perchè esiste una profonda analogia fra gli stimo1i fisici e gli stimoli vitaminici. La seconda obbiezione con sidera come la d eft· cienza in vitamina .4.. dia luogo al quadro della <«distrofia al1pogenetica >l di. B1och, ben di.versa dal rachitismo, caratterizzata cla arre.sto e din1i11u-
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in tali s.peciali co11dizio11i di· Yita sj posso110 determi11are. La li111itazione dei in·ovimenti natru:àlme11t e ralle11ta il rica111ibjo; questo rallentamento · si accon1pagna acl u11a acidosi, c11 i Freude11berg e G)rorgyi tanta impoi-tanza attribt1isco110 nella 1patogenesi del r acl1iti smo. La de1)ressione delle funzioni digestive 1potrebbe ostacolare la Yaloriz- . zazi on e rlelle vitamine alimentari oppure potrebb1e dete:rminar~ dei processi .d i auto-intossicazione. ·r ra gli stimoli fisici che regolano il 'Processo d ell 'ossificazione i più importa11ti sono gli sti111oli 11t1ninof'i. Già i1el 1890 Pali11, e poi nel 1912 RaczjnskJ' aYevano ri chiamato l'attenzione sul1' i11fluenza a11tirachitica della luce. ~ el 1919 Huldscl1insl<y dimostrò che i raggi ultravioletti e ~ er citanu una spiccata azione curativa Slll racl1itis1no u111ano. I.'asserzione di Hulclscl1 insl<j' è stata pienamente confermata cta n11mero .. i autori america111 (Cl1ick, Dalyell e coll., Park, Po\vers, ecc.); tecl eschi (Gyorgyi, Gottliel). Pilling. ecr .1; frances i (Rohmer e \'\'oringer, Lesnet e De Gen11rs. Dor1en court). L'efficacia dei raggi ultra·v ioletti è tale <la compensare an che la deficienza vitan1 inica o fosforica dell'alimentazion e. I-Iess, Unger e Pa;ppe11l1eimer, Lester, Shi'})ley, Park, Po,vers ,, Scl1ultze e .... on11e e altri videro cl1e i gioYuni rattj tenuti a dieta racl1jtigena non amn1alano di rachitismo se essi vengono esiposti per pocl1i minuti al gior110 ai raggi ultra,·ioletti. l\ilellanby confermò l'efficacia terapeuti<Ca e curativa dei raggi 11ltraYioletti nei cani. I raggi ultravjoletti sono gli unici raggi dello spettro solare che esplicano azione antiracl1itica; i _raggi efficaci sono a lunghezza cl'onda di 313-297 µµ (H ess). ~aturalrn ente 1p er essere efficaci i raggi clevo110 venire assorbiti; per.ciò la lo"r o azione antirachitica. è pi11 spi.ccata nei ratti" bianchi che nei ratti neri, n ei ~1ambini hiancl1i cl1e in quelli negri (Hess e U11ger). I b) Stimoli fisici. raggi Roentgen •sono del tutto ineffi caci (Hess, Findlay, Paton , Noel, Watson considera110 il Lrster, Unger, Pap1Penheimer). rachitismo una malattia « da addomesti car11enLa luce solare agisce sùl racl1itismo :P er i raggi to n. Essi videro insorgere il rachitismo il1 animali tenuti in prigionia, nonostante una alimen- ultravioletti che essa contiene; filtrata a ttraverso il vetro, o attraverso un'atmos·f era troppo iro- · tazione r icca di grassi, e non in anima 1i tenuti liberi alimentati con 1pochi grassi. Il rachitismo 1pura, la luce solare è inefficace. ~ell'inverno i raggi solari sono meno intensi, pi11 spesso coperti sarebbe in questi casi in rap1p0Tto con la man da nu1b-i , e m en o frequentemente i bambini vencanza di m ovim ento e non con altri fattori quali la mancanza di aria o di sole. Come logica conse- gono portati all'a1:>erto. Questa deficienza deglt stimoli lt1minosi è in\rocata da Hess e Unger, guenza della loro ipotesi questi autori raccomandano i massaggi e le elettrizzazion'i nella .c ura Chick, DaJyel, Hume, Macl;;ay, Smith e Wimoor- . ger. per spieg·are la fr e·quenza del rachitismo neldel rachitism·o. L'azione .p redisponente al rachitismo della li- l'inverno e al 'Principio della 1primavera , mentre mitazione dei movim,e nti si potrebbe spiegare in altri autori attribuiscono il culmine invern o-privario modo, o con le ·conseguenti alterazioni maverile del rachitismo allo scarso contenl1to viqualitative o quantitative del ricam bio oppure taminico del latte delle vacche non esposte al sole .op.pt1re alimenta.te con foraggi secchi. E con la depressione delle funzioni digestive, ·Che
zione cli peso, xeroftalm.i a, astenia, notevole recettività verso le infezioni. Si deve però considera1·e che la sottrazione com•p1eta della \'i tamina A. e dei grassi che la contengono natural1nente determi11a delle alterazioni orga11iche be11 1p iù gravi e ·Complesse di quelle dovute a d u11a deficien za relativa . Oggi poi si ritiene che la vitamina antirachitica sia diversa (an cbe se cor1tenuta n egli stessi alimenti) dalla vitamina antixeroftalmica. .~lla terza obbiezj one, q1.iella cl ella ' possibilP comparsa del rachitismo negli animali nonosta11te ,una dieta ricca in vita1njna A è n el latt;:\.nte nonoRt.::lnte l'allatta1nento mnter11CJ o 1'1pei-ali1nentazione con latte di vacca, si è l tsposto in base ai risultati di ricerche sperimentali (Pollitzer, Steebock, Hess, Gol dblatt e Soames} che le vit~mjne 11anno la pl'oprietà di accun}ularsi nell'orga11ismo in speciali ri ser,·e cl1e son o più im.p ortanti che non le vita1ninc contenute nel latte 'Per il normale a ccr escimer1to dei lattante; e che in molti casi i grassi e le vitamine in essi contenute non vengono assimilate dall 'organismo a causa di alterazioni delja funzionalità gastro-intestinale e dei processi metabolici d eterminate dalle particolarità clell' alimentazione OJ)1purre dal regime di yita dei bambini o degli anin1ali da e51Perimento. Analo.gamente si può ammettere che ·1 clisturbl gastrointestinali e la mancanza di n~cessari stimoli fisici possano tu rbare l'assimilazione dPlle vitamine antirachitiche nei lattanti iperalimentati con latte di vacca (faicile intolleranza per il grasso). Il rachitismo nei lattanti n0Tmalme11te o troppo a lungo alimentati al seno è stato spiegato con la scarsezza o l 'assenza di vitamine antiracl1itiche nel latte di donna, e con l'esaurimento fisiologico oppure 1precoce delle riserve vitamini·cl1 e con genite (scarse nei p:r:ematt1ri e nei gemelli ). 1
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IL POLICLINICO
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da tempo riconosciuto cl1e il rachitismo è raro nei paesi dove c'è molto sole (Feer, Kasso, witz, ecc.); 1p erò .Marfa11 non crede di av'e r notato in Francia alcun rapporto costante tra rachitismo e çarenza solare, e neppt1re evidenti differenze stagionali nella frequenza del racl1itismo. Ora Hess, in un accurato studio dei rapporti tra la frequenza .del rachitismo e la quantità delle ore in cui durante l'anno splende il sole nelle varie regioni, non trova alcun raprp orto costante; egli attribuisce il rachitismo non alla ·quantità, bensì alla ,cp1alità della luce solar e. Infatti m entr e;l iei paesi tropicali la qualità delle radiazioni solai'i Yaria poco tra l 'jnverno e l 'estate, nelle regioni lontane dai tr01pici la radiazione solare è composta di raggi meno corti nell 'i nverno che nell'estate (differente distanza dallo zenith) . Raggi ultraviolett~ e vitamine sono i ,p rincipali stim·oli che re11dono :Possibile il normale processo di ossificazione. Entro limiti molto vasti questi stimoli si posso·n o compensare reciprocamente. Così ''ediamo che nelle regioni nordiche dove l'oscurità regna ininterr.otta per molti mesi, è lo stimolo vitaminico quello che assume il compito di regolare il ri.cambio minerale : gli alimenti de· gli indigeni consistono in gran 1Parte in grasso e .fegato di pesce, cibi eccezionalmente ricchi in vitamine liposolubili. Fra questi indtgeni il rachitism.o ·è sconosciuto. Si osserva il contrario n ellP regioni equatoriali dove la luce è abbondante mentre i cibi (gra·ssi solo in forma di olit vegetali) sono poveri in v1itamine l~posoluibili. Nelle regioni intermedie fra .questi due estremi, luce e vitamjne si dividono il co:qipito di regolare l'ossificazione: in tali regioni sia una eccessiva deficienza vitaminica, sia una eccessiva carenza solare (frequenza del rac·h itismo nelle classi agiate e non nelle classi povere dell'India e della Turchia) sono in grado di determi11are il rachitismo. Nelle regioni temperate, sia per il clima, sia 1per le a:bitudini di vita dei bam bini che diventano rachitici (chiusi in casa) difficilmente potrebber.o venire utilizzati dall'organi$mO i grassi ricchi di vitamine antjrachitiche in quantità tale da compensare del tutto la carenza soJare. Lo studio del meccanismo di azione cfei raggi ultravioletti ci porta a risultati inaspettati, tali da aprire delle vie completamente nuove all'in• dagine biologica. È accertato che come ultimo ef.fetto i raggi ultravioletti agiscono aumentando il contenuto in fosf-0ro del siero, rimuovendo quindi la iPrincipale .caratteristica del rachitismo. J{rarrier e ·Boone, Lesné , De Gennes e G11illaumin e n1olti altri autori 11anno dimostrato che sia j raggi ul1
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[ANNO XXXII, F ASC. 19]
travioletti sia l'irradiazione solare . determi11ano un netto aumento del fosforo nel siero; Hess e Ungher trovaron o che anche negli individui nor1nali il fosforo subis.ce delle variazioni stagio11ali che vanno esattamente 1parallele alle variazioni dell'intensità della luce solare. I raggi ultravioletti influiscono sul ricambio materiale per via indiretta. Mentre Lesnet e De Ganne.s, ritengono che i raggi :per la via del sistema nervoso simpatico esercitino una azione eccitante s ul sistema endocrino, la maggior parte degli autori considera oggi l'azione dei raggi intimamente connessa con l'azione vitaminica. Secondo alcuni di questi autori i raggi ultravioletti determinerebbero una fotosintesi di vitami11e, secondo altri (.Mallenby) un'attivazione di •vitamine già accumulate \flell'organi.smo. .Le ricer che ·di Hl1m·e, Goldblatt e Soames sembrarono confermare questa seconda ipotesi : essi dimostrarono che giovani ratti tenuti a dieta c'arenzata ed e51posti ai raggi ultravioletti crescono normalmente per un periodo non superiore alle otto settimane, ciò che .farebbe pensare all'esaurimento di riserve vitaminiche congenite, attivate dai raggi. Questa conferma è 1p erò soltanto indiretta mentre oggi la fotosintesi delle vitamine antirachitic'h e può dirsi dimostrata con sicurezza. Ricerche americane hanno dimostrato che l'irradiazione ultravioletta di ci•b i poveri o privi di vitam.i ne l~posolubili ren,de questi cibi sufficienti al normale sviluppo . Ratti alimentati ·d a Stheenbock e Black con questi cibi irradiati crescevano normalmente mentre si arrestava lo sviluppo dei ratti alimentati con gli stessi cibi non irradiati. Il fegato dei soli ratti alimentati con cibi irradiati conteneva le vitamine li.p osolubili. Hess, il cinque giugno 1924 comunicò alla Società di 1Pedìatria americana di essere l,'iuscito a conferire nette ·proprietà antirachitiche all'olio di cotone e all'olio di lino irradiandoli coi. raggi ultravioletti. L'olio di lino è comipletamente sfornito di azione antirachitica, l'olio di lino irradiato aggiunto alla dieta rachitigena di ratti bianchi rende possibile t1n normale accrescimento e una normale ossi. ficazione e guarisce la malattia nei ratti già radhitici. . L'irradiazione dell'oljo di lino con i raggi Roentgen o col radio non conferisce ad esso alcuna azione antirachitica; non è !Possibile conferire per mezzo dell'irradiazione ultravioletta pro1pri età antirachitiche agli olii minerali. Raggi ultravioletti e vitamine non si devono quindi più considerare c9me stimoli diversi l•uno e l'altro necessari per il normale processo di ossificazione. Gli uni.ci fattori che rendono pos· c:;tbilP l 'ossificazione normale sono gli stimoli vi-
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'[ ..\N~
XXXII,
:tami11ici, i -Oi quarzo i n alcune ;a11i1nalP o
FASC. 19]
raggi solari e quelli dPlla lampada detern1 i11ano sia nell'organismo, sia sostànze a limentari grasse d i n atura vegetale, la sintesi delle Yitami11e.
. Ri assum endo i moderni con cetti sulla pa toge· nesi e sulretiologia del rachitismo possiamo dire .che esso consiste in una anomalia del rieambio .caratterizzata dall'aumento del rapporto ~alc io. 1osforo nel siero di san gue e da uno sta i.o di acidòsi. Questa a11omalia del ricaffibio è deter11ninata dalla deficienza di necessari stimoli or1nonici, fisici, o vitaminici. La deficienza di questi ~timoli fisiologici può essere primitiva P d:iJp endere da cau se costituzionali, ambientali, alirr!entari, oppure seconda1ia e d~pendere da disturbj <!ella digestione e della assimilazion e o da cause tossi-infettive. Gli stimoli fisici sono intiman1ente -connessi con gli stimoli vitamjnicj e forse gJj ·stimoli vitaminici sono intimamente conn essi co11 gli stimoli ormonici. I
OSSERVAZI ONI CLINICHE. OSPEDALE
CI\.ILE
DI
CES~ATICO
(FORLÌ ) .
Un caso di 1·ottu1·a spontanea de Ila 1nilza. (1) Dott.
EGISTO CAPECCHI,
chi,r urgo prim. e direttore.
Non cr edo privo d'i11ter esse. illustrare un caso di rottura spontanea della milza sia perchè è una .lesione abbastanza r ara fra le lesioni simili degl i altri org,an] 1della cavità a ddominale, sia percl1è si presta ad alcun e consiclerazion i. di ind o1e soprattutto eziologica e clinica . 'Xe riferisco brevemente la storia. I
B.
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SEZ IONE PRATICA
z. di 1Domenico, di a.
27, di Cesenatico.
Ereditarietà i1egati,·a. ~ulla n ei collaterali. Nata a termine da parto normale. Ha a\·uto allattamento materno. E maritata co11 uomo san o dal quale 11a avuto tre figli Yiventi e sani di cui il maggiore conta l'età di 10 anni. ~on ·ha sofferto .cli alcuna malattia prima dell'attuale. Da cir ca 10 mesi essa dice di aver avvertito dolori vaghi di modico gr a do, ·quasi continui, i11 coTrisipondenza della regione epigastri ca, che n on avevano alcun rapporto coi pasti o con sp eciali p osizioni o col lavoro e c11e si cal1navano uni-carr1ente col riposo. .i:\i dolori si accompagnaro110 un lento e progressi vo g·rado di clecadirnento cl elle forze, dello stato <li nutrizj on e e del colorito n ormale d ella cutP ecl una ·di1ninuzio11e clell'appetito. (1) Comunicazione fatta alla , .I sedu ta rlella So-
cietà m edico-chirurgica d ella Romag11a, tenuta in Cesena il 19 <>ttobre 1924.
La Paziente non credè opportuno 1p er questi f enomen i c·l1e attribuiva a sovercihio strap azzo inYocare il parere del medico. Il giorno 2 del mese di settembre 1924 circa le ' ore 6-7 del mattino , mentre essa accudiva alla Yest.izione de' propri figli, improvvisamente, stando in staztone eretta, avvertì prima un senso di rurr1oroso guazzamento di tutta la cav.ità addominale e su:b ito d opo dei dolori acu tissimi all'ipocondrio sinistro c.he si diffondevano a tutto l'add ome, mentre un senso di dèliquio e di sudor fre·ddo la costringevano a s·d raiarsi sul letto . I familiari che le stavano attorno, credendo trattarsi di un lieve malore, non credettero opportuno chiama r e subito il medico e ne stettero sull'attesa. Verso le undici, accortisi che le condizioni generaìi della !Paziente erano gravi e che questa si lamentava di forti dolori all'addome, venner o a chiamarmi di urgenza. Al m omento della visita (ore 12.30) constato n ell'inferma: intenso pallore , sudorazion e abbondante, estremità fr~de, stato di an1g oscia, .p olso aJppena p ercettibile, frequentissimo; sensibilità generale diminuita ad eccezione dell'addome che si dimostra fortemente dolente alla palpazione anche leggera; ipoto·nic!ità 1rnuscolrare .'detgli arti; stato di sub-coscienza, respiro superficiale, frequente. Queste condizioni allarmanti p er evidente choc periton pale in una donna ch e i familiari a mia richiesta dicono essere in i stato èii gravi danza al 3°-40 mese, mi fan nascere st1bito il sosipetto cih e si tratti di un em01peritoneo da ·rottura tubarica p er gravi·danza extrauterina. Faccio sull'istante un' esplorazione di1gito-vagin a le e sento il collo dell'u tero rammollito come in donna .g ravida e il Douglas chiaramente fluttuante. Mi persu·ado d el giudizio diagnostico ,g ià prirna sospettato e ,f accio ricoverare subito l'ammalata all'ospedale. . . Essendo il ma.rito di questa assente perchè ma~ ;rinaio, il consenso all'atto o:p erativo ritarda e quindi non posso proce.dere all'jntervento fino alle ore 17.30. A quest'ora le condi z.ioni generali della paziente erano gravissime, n on ostante le ·OIP'POrtune cure mediche del caso; l'addome s i era notevolmente tumefatto; il 1pol.so p erò era leggermente migliorato per.c1hè più valido e meno frequente. In narcosi eterea, apro l'aiddome con taglio mediano sottombelicale. Fuoriesce un' abbondante qua11tità di sangue flui1do misto a 1grossi coaguli in misura di oltre due litri. Si presenta subito alla vista l ' utero in istato gravidico di circa tre mesi e, con mia ·grande sorpresa, constato esser le tube :perfettamente integre. Sem·b randomi il sangue provenire dall'alto, prolungo r apidamen te a col[> i di forbici il taglio laparatomico fino · all'apofisi ensiforme e, nell'osservare nel versante sinistro della caività p er itoneale, intieramente aperta, mi si presenta dinanzi agli occhi la milza aumentata leggermente di volurne, sanguin ante per una profon·da tfrattura (vedi ftg. 1). p 'rocedo immediata;mente alla splenectomia con sem:p lice legatura e taglio d el peduncolo; dèter.go la ca,rità addominale per quanto è possibile e su - · turo completamente le 1pareti. Guarigion e p er primam. In 15a. giornata l'ammalata si alza dal letto. Da oltre tre mesi essa go.de perfetta salute. ~onostante lo oh oc subito e il trauH1n 01)eratorio si conserva in istato di gravidanza. 1
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l L POI.TCLINICO
Cl1e si t rati asse di u11 trauma esterno fu natu-
ralme11te il sospetto· che i1acque j11 n1e dopo l'e· sito dell'intervento; tallto che a questo scopo rivolsi tutte le · mie ricercl1e. Nonostante le inclagini più In inute fatte in questo senso o un accurato esame delle pareti addominali, venn ero a mancare assolutamente le probabilitf1 per am1nettere l'i1p otesi eziologi1'n cli uu trauma cleterrr1in ante direttamente o in cl i rcttn 1ne11te la r ottura della milza .
[ •..\NNO XXXll. FA:::-C. 19 1
n1a1ica i11 e1i. o stl'etto, vien fatto ùi du1bitare, per la ricerca assol11tu.n1entc negatiya del traurna ester110, che es istesse, proprio n ella 1nj Iza della 110stra in f errna , 1111 ' a1tcrf) z i on e i11otlJosa predi .. !1<Jn e11te o. Ila rottu l'a .
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F ' g ?.. - Reicbert: Ocnl ~'1re 4; qbb. 4. Il segmen:to supel'iore distingue l•a po]Jpa splenica dall<> , tra·t o emorra.gico dalla linea di rottura.
Fig. 1. ~i
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sa c lle la inilza normalmente sana, pur e5sondo per la sua intima struttura anatom ica e la sua straordinaria ricchezza di vasi, t1n orga110 a parenc hima tnolle e friabile, è ben protettn dalle violenze e ter n e per 1a su a particolarr sed e n11a tomiça; no11 sol o, ma la milza, per l'e5trc1na las· sità dei suoi mezzi di fissazione l1a i I pri \'i legio di sfuggire facilmente ad un'azione tra11111atica che si abbatta n ella sua direzione; i1e1 nostro caso quindi noi n on ;p otremmo am1n ettere co111e causa traumati ca altro che un insulto grave su lla regione splenica se la milza risultasse istologicamente sana; ma poic.hè s~ppiamo che questa, in segujto a qualsiasi causa patologica (m.al aria, leucemia, neo.p lasie, tifo, tubetcolosi , morbo di Santi, ittero emolitico, stati linfatici, malformazionJ, fatti aderenziali, ecc.), può rom·p ersi anche per un traumu minimo, com e un movimento brnsco, un•esagerata flessione, un f.orte sternl1to, tanto da .~ssere sproporzionata in a.p:parenza la causu. a.1• l'effetto da giustificare la qualifica in ql1est i casi di rottura spontanea, o 1precisamen te quella di rottura patologica in contrapposto a quell A trau1
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Jteichert: Ooula,re 4; obb. 8*. Evi<lente il carattere p1redom.i·n1ante della abbondianzre del detrito. "Fiig. 3. -
La milza asp-0rtata pesa gr. 300; è lunga c1n. l :i, con larghezza massima di cm. 10 e spessore massimo di cn1. G (vedi fì.g. 1). L'esa1ne istologico dimostra: la ·p 0lpa spleniC'a costituita cla elementi i quali rispondono' in gran-
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[ .-'\~xo XXX IL, FA ·c. 19 J
SEZIONE
dissi111a maggioranza ad un unico tipo: elen1enti rotondi o rotondeggianti con protoplas1na per lo più i1on abbondante, con nucleo rotondo e piuttosto ])iccolo in genere intensamente colorabile. Oltre a questi esistono alcuni mononucleati gran·di , Ya1'iamente sparsi; rari polimorfi; alcuni elerr1e11ti fusati che appartengono al connettivo ùi sostegno. No11 vi è congestione de' vasi, nè vi sono fatti emorragici nel 1parenc;b ima; spicca invece (e questo C·ostitu~sce il carattere predomina11te) una eriorme ricohezza di detrito, talvolta filamentoso, talvolta disposto in minutissime masse, ;per Io più addirittura informe, sparso in m ezzo alle -cellule parenchimali cl1e vi sembrano ir11merse. Non si trovano g ranuli di pigmento, e cjò indica che non vi sono fenomeni emolitici, n è fenomeni emorragici paren chimali r ecenti. I follicoli rnalpigihiani non m ostrano alterazioni evidenti (vedi figg. 2 e 3). ·
L'esame ·istologico ·d el sangue della paziente fatto due volte (al 2° e al 16° dall'intervento) non di1nostra alcuna particolarità se si ec.cettua la presenza di alcune forme immature della s~rie emoglobinica; ciò è in ra1pporto evi·denteinente con lo stato fortemente anemico della do1ma. Le orin e si presentano normali. La r eazione del ''' assermann eseg11ita n ella Clini ca dermosifil opatica di Bol ogna r isulta negativa . La resistenza globulare massima è 0.42; quelJ a minirna 0.30; tanto con g lobuli rossj lasciati a contatto del loro plasma, quanto r.on .glo•b uli ros ·i ·deplasmatizzati. l'\essun segno d'ittero :presenta la. paziente. Quale eziogenesi invocare ad esso per la rottura di .qt1esta milza senza un trauma vero e proprio ag·ente dall'esterno? Dai dati anamnestici, ·dall'esame clinico obbiettivo, dal r eperto istologico non si può ammettere che si tratti. di vero tumore acuto in{ettivo; non può trattarsi di malaria per la storia tacita in qu esto gen so, 1p er la grandezza r elativamente scar sa della milza e soprattutto p er l'assoluta assenza di pigme,nto che ci •dà l'esame istologico, la quale non potrebbe avvenire se non negli stati cronicisSimi nei quali però la milza è di solito così indur ita da non essere più fratturabile . Sembra di l>Dter esclud ere anche le forme leucemiche e pseudo-l eucemiche con le ·quali non si &pi egherebbe l'assenza di aumento di volume di tutte le ghiandole del corpo e la 1presenza microscopi-ca di quella enorme quantità ·di detrito noncl1è il reperto .i stologtco del san.gue, già menzionato . Se è da escludersi ancl1e che si tratti di un tumore spoclogeno, cioè di quelli che si verificano qua11do la milza si carica di detriti proven ienti
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PRATICA
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cla un focolaio infiammatorio cl1e esista i11 altro punto del corpo, perc·h è la paziente , co1ne ho già detto, è stata sempre bene, due sono le ipotesi che si :possono più facilmente avanzare : o una malformazione d ell'organ o o uno stato linfatico di questo in ·v ia ·di avanzata regrec;sione. In tale ultirna i1p otesi credo si possa più facilmente trovare la ragi on e èziologica della . rottura della m i1za su~ponendo pure che ·questa sj :possa esc.er rotta in seguito ad uno sforzo anch e minimo fatto dalla donna m entre era .i ntenta alla vestizjone d ei propri figli. E pur ammettendo con ciò non essere ·decisam ente cl1iarita la ca.u sa. eziologica, resta di g1an-
de importanza il fatto clinico. Si agigiunga pure che, s'io non av~ssi av uta la rapida intuizione cl1e il sangue prpvenisse dall' alto, cosa non far ile an che a ventre aperto 1per la posizione del Trendelemburg nella quale era stata collocata la donr1a per aggredire gli organi g enitali inter11i dai quali cr ed evo provenisse l' emorragia, avrf'i perduto ·del tempo in vane ricerche che avrebbero potuto avere p er Ja donna fatali conseguenze.
APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. Nuovo appa1·ecchio per pne11moto1·ace. Dott.
ELVIO
SE\'ERINI, Niacerata.
.L\ll?.. descrizione dell 'apparecchio mi ~ia lecito far seguire . questa breve nota che· rj assurne la mon o,g rafia sull'argomento circa le ragioni cì1e mi 11anno indotto alla ideazione di esso. F ra i vari incidenti op,e ratori nel praticare lO pne11motora:ce :.ii-tificiale, specie nelle prime introduzioni di aria o gas, uno dei più gravi è quello della crisi pleuroge11a di varia intensità, sin o a quella mortale. Il tisiologi ed i pneumot.or:icisti ne riportano la causa a l traumatisrno rtell'ago-eannula sulla pleura, rna iJ Breccia ammette cl1e a11che l'azione m eccanica del gas n el cavo pl et1rico può essere stimolo dannoso . Dell'eifficacia della anestesia locale preconizzata per ovviare a questo grave inconveniente mancano statistiche, corr1e pure ne mancano p er dimostrare cl1e anche in operazioni chirurgicl1e n el torace, fra cui la toracentesi così comune, si siano , ' 'erificati ,oasi in numero 1proporz:iona to allo pn eumotorace, gravi o morta.li, come sappiarno avverarsi n ella cura d el Forlanini per shock pleurico, benchrè tali operazioni sieno l) iù traumatizzanti della semplice p untura dell'agocannula. f: logica quindi l'ipotesi che la causa non può tutta ascriversi al traumatismo dc11h I
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IL POLICLINICO
pleura !Per l'infissione dell'ago così sottile al confronto del trequarti o di altri istrument.i. I11fatti, se così fosse, lo shock dovrebbe essere immediato alla puntura, mentre autori e pratici ci affermano che questo si verifica dopo espletate le prove manometriche, in specie dopo l'i11troduzione del gas o poco dopo eseguita l'operazjone. Che la esclusiva determinante non sia il
torio ipotonico, i quali, senza dubbio, debbono risentire lo stimolo per la bassa temperatura al· lorchè la colonna di aria o gas, viene a percuo· tere la pleura determinando così perturbamenti vasomotori e nervosi, che, per via riflessa, generano la crisi. Lo confermano i chirurgi i quali negli interventi nell'addome e nel caYo pleurico si mettono al ri.p aro di questa evenienza, riscal'
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• M. Manometro con ;rubinetti smon.t abi·l e. - A. Ago = ea11Ilula. - R. Rubinetto a. due vie (moanometro cavo ple11~ico. cavo p.co e rup1pareoohio. - I. lndioe a membrana sensibilissima agli atti re.spira.tori (oontMllo poeizione ago). s. Se.rpenrti.no di riscaldamento e sterilizzazione gae o airia (400°). - D. Raiocordo
e filtro amianto. - F. Serpentino raffreddamento per non bruciare tubetto del palloncino o della. pera di ipressione. - p. Palloncino diel Morelli per 1a iintroduzoione (pressione negati.va). - V. Pera el~tica di 25 c:l, per iniettare aria us·a ndo azoto si raccc.rda l'ap.parecchio direttamente ool recipierute. eoo.
tral1ma, starebbe a dimostrarlo an-che il fatto che pu11gendo altre sierose anatomicamente affini alla pleura, come il peritoneo, esso non si effettua, mentre la produzione di questo incidente sem. l:;ra quasi una triste esclusiva della collassoterapia. Rasandosi sulle osservazioni di insigni p11eumotoracisti, che il fatto insorge in genere durante e dopo l'introduzione dei. gas, fa sorgere l' ipotesi che 1questa complicanza sia lega.ta piuttosto a questo fattore, che alla puntura stessa della pleura specialmen·t e quando essi vengono introdotti ad una temperatura molto più bassa, <>ome più spesso avviene, di quella che naturalmente ~ costantemente gode la sierosa pleurica. Se si tien conto che la differenza della temperatura talora oscilla dai 150 ai 25°, è logico ascrivere a questo fatto grande valore per la produzione della crisi pleurogena, specie in alcuni soggettj, iperse.n sibili e a siste1na vasomo-
dando al massimo grado l'am.biente e protegge11do i · ;visceri con compresse calde. E noto eh una corrente fredda anche in sog. getto sano e riI>arato da vesti può agire sulla pleltra dannosamente promuovendo talora una pleurodinia, tal'altra anche una pleurite. 1 ·A più forte ragione il getto di gas direttamente sulla pleura alla temperatura ambiente di 150_25o inferi ore alla fisiologica, deve agire di necessità come stimolo dannoso, molto .p iù poi in seguito ai ripetuti rifornimenti, i quali venendo di frequente a stim-0larla, l'irritano, riacutizzando vecchi processi l)leurici che, assieme a lacer.azione di aderenze cc all'ostacolo circolatorio per defor, mazione ,del .p olmone » (Breccia) possono in taJi soggetti provocare quelle pleuriti essudative <!he accompagnano nel 50 % (Verdina) lo pneumotorace terapeutico. Eccettuando casi di apertura di caverne, ecc., come afferma Dumarest, la for1na 1
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!::EZIONE PRATICA
citologica di questi essudati è dunque benig11a; essi talora si trasformano in purulenti allorcl1è l 'aria o il gas attraversando il comun~ filtro a cotone degli appareccl1i oggi in uso, sia pure it1dotti a gorgogliare 1Per un attimo in liquidi antisettici e balsamici come da taluni si pratica, vi trasportano agenti piogeni. I comuni filtri a co-· tone infatti non possono dare garanzia assoluta che l'aria introdotta · nel caso pleurico vi giun.g a batteriologicamente pura, n'è scevra di pul\1 isl.;olo atmosferico, molto più se si tie11 conto che tali apparecchi non possono essere sterilizzati, e ve·ngono ordinaria1nente tenuti in ambienti comuni ed in comuni custodie. Pertanto le modificazioni apportate con il mio apparecchio si riferiscono sia al riscaldarne·1to dell'aria, sia a cl1e essa giunga nel cavo .p leurico batteriologicamente pura, e per ovviare all'inconveniente che si verifica (Goggia) dell'aumento • di volume del ·g as introdotto (per dislivello della temperatura di quella del gas e di .qnella dell'interno del cavo toracico) con i conseguenti disturbi da compressione specie quando ci jmbattiamo iri soggetti a mediastino facilmente spostabile. L'aria immessa dalla palla di gomma della capacità nota di 25 eme. circola entro il serpentino di rame che nel tempo .d i circa 15' o poco più, con la fiamma ad alcool, si riscalda sino ad arroventars.i, ed in esso si sterilizza, si spoglia di ogni impurità che si carbonizza, e fuoriesce dall'estremità dell'ago a temperatura fisiologica perde11do col passare entro il tubo di gomma ,porta ago, tante calorie da abbassarne il fortissimo riscaldamento iniziale sino a circa 37°. Un indice di respirazione costituito da una Jnembrana arlimale sensibilissima e tesa lassamente innalzandosj e deprimendo~i 1p er la pressione e l'aspirazione delle due fasi del respiro del paziente durante l'atto operativo, ogni qu·1l volta l'operatore lo creda opportuno, dà la sicurezza della buona posizione della punta dell'ago entro il cavo pleurico, e (i ella pervietà. Per esagerata prudenza è raccordabile al tubo di immissione dei gas dell'ap·p arecchio, il palloncino di gomma a pressione atmosferica del tipo di quello ideato dal prof. •Motelli, e ciò per la prima introduzione (pressione negativa, embolia). E' ovvio che. l'apparecchio resta sterilj zzato automaticamente nella sua parte anteriore (che è quella che interessa) dovendosi portare a sì alto grado di calore, e se ogni volta non si VllOle tornare a sterilizzare il tubo di gomma porta-ago, a fine di operazione, se ne chiude l'estremità libera con una pinza compressiva.
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Citca poi alla infrangibilità dell'apparecchio, eccettuato il manometro che è il medesimo di quelli in uso, e cl1e si rinnova con ten11e spesçi., essa è assolutamente gara11tita. L'appareccl1io è di piccolo ''olume, e quindi trasportabile senza speciali rp recauzioni. Il prolungato uso ne potrà confermare la efficacia terapeutica. Il primo esemplare di recente costruito, ho già potuto sotto.p orlo al giudizio di due .gentili maestri Gui sono gratissimo: del prof. Siciliano, l'illustre. insegnante di radiol.o gia I).ell' Ateneo Fiorentino, cl1e si compiacque provarlo con successo nel suo reparto dell 'osp~dale di S. Mar'ia Nuova, e del 1prof. Pierallini, il valentissimo direttore del grandioso tubercolosario Careggi, ipure in Firenze, che così si esprime : • « E' logico ammettere che portare nel caso pleurico l'aria sterile alla tem.p eratura del corpo debha rappresentare un vantaggio in confronto della ]ntroduzione · di aria non sicuramente asettica e a una temperatura di molto inferiore. Quanto questo possa in.fluire per impedire ·gli accidenti imputati ad un risentimento pleurale, fino ad ora in gran parte oscuro nella sua ori·gine, non si può affermare; però ogni eliminazione di cause di irritazione deve considerarsi come un progresso nella tecnica del pn eumotoT~ce, e per conseguenza nella cura. Se le pleuriti da 1p neumotorace si possono considerare derivate da diversi fattori che :possono agire contemrporaneamente e che sono lo stimolo nella pleura tesa e la possj.bile infezione di questa, nell'ap.pa.recchio del Severini si arriva sicuramente ad eliminare la parte infettante con la sterilizzazione dell'aria, e una delle ca.use di irritazione con la nor1nalizzazione della temperatura dell'aria. « Questi vantaggi uniti al facile ma11eggio, al1' jnfrangibilità dell'apparecchio, alla praticità di trasporto per la pratica privata, lo dovrebbero far , preferire agli altri consimili ».. Interessantissima pubblicazione: Dott. AZEGLIO FILIPPINI Dirigente il Reparto di Igiene applicata aeH'Iatituto Aperiment•le delle F.F. 8.S. in Roma.
Prontuario dell' igienista Prefazione dli prof. GIUSEPPE IANARELLI ;:>irettore del R. Istituto d'Igiene dell'Università di Boma.
Manuale compilato con criteri eminentemente prat~ci. ad o.se dei medici condotti, degli ufficiali sanitari e di tutti 1 tunz10 nari addetti alla vigilanza igienica. Un volume in-8, di pag. XVI-564, stampato su .ca.rta di lusao, in nitidissimi tipi tipografici e rilegato art1st1camente in tutta tela, con iscrizioni sul piano e sul dorso. p.rezzo ~· 5 2, Per ali abbonati ·al e Policlinico• sole L. 4 7 fra.neo di P.!>~·
Inviare Vaglia postale al Cav. LUIGl POZZI - Via Sistina . n. 14 . Roma .
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I L POLICLINICO
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COMMENTI. •
ISTIT . DERl\I OS1FILOP.-\TJCO DELLA
R . UNTV.
DI PALERì\10
Risposta alla nota c1·itica del Prof. Ganassi11i. (Vedj qu esto giorn. , Sez. prati.c a, fase: . J, a.. c.) . Prof.
LUIGI PHILIPPSON,
direttore.
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Il dott. Amodei~ volendo ricercare Bi n ei 11quidi orga nici a scopo cl~ico, e .p recisamente nel liquido rachidiano, ha 1provato vari m etodi pr oposti per tale ricerca ed ha trovato quello rtfll Ganassjni non adatto, quello clell' .i\uhry invece sì. Pertanto la sua intenzione non era nffatto ù1 studia re i :processi chimici, su cui sono ba c:a ti questi metodi , epperò anche il suo giudizio sul m etodo Ganassini n on tooc a m enom amente il valore chimico della reazione ma esclusivam ente la sua aipplicazion e clinica.· Ora sicco me jl Ganassini nega assolutamente « la verità rlei fatti » riferiti dal dott. Amodei, mi pareva g iusto, prin1a di rispond ere alla critica, stabilire Je cn.u sP cl1e potrebber o influire sui risultati cl1e dh il n1etodo . Il metodo è colorimetri co ep1pPrò già la percezione individual e d ei colori pote,'a essere una delle cause . Quin di, per contr01 lo, 11oi et siam o r iun iti in tre· il dott. Amodei, il dott. Scudero ed io. Osservando il d eposito che risulta. nel1P. urine col primo m etodo d el Ganassini "lei tubi d'assaggio, n oi abbiamo trovato che ~ l colorito del m edesimo è costa11temente grigiastro tanto nelle u rine normali quanto n elle urine cor1ten en ti Bi qualora si osservinG i tub1 a luce rifl essa sopra fondo bianco. Se si osservano invece p er trasparenza, avendo cura di gl'.1ar.dare esattam ente n ell'asse longitudinale d el tubo e cioè dal fon (lo verso l'apertura ri\rolta verso la lu ce, questo colorito grigiastro sparisce e si ved e il coìorito pro1p rio del deposjto che, a secondo le urine, appa r e incolore o giallognolo o brunastro. Noi abbiam o ripetuto questo esperimento su tubi cer1trifugati ed abbiamo trovato lo stesso fenomeno . Quin·di il determinare il colorito ·del deposito attraverso il tubo non riesce . .i\bbiamo poi esaminato il d eposito d elle urine filtrate come r ecentemente consiglia il Ganassini. Ciò offre il vantaggio di un esame diretto del col ore, se ::;i prend e la precauzione di togliere dall',imbuto la carta da ftltro e distenderlo sop~a un !Piano bianco. Allora si trova che il deposito può es.sere incolore o giallognolo o brunastro, può esser e scarso o abbor1dante, denso o g elatinoso. E fra le urine, proveniente da p erson e cl1e si trovano in cura bismn ti ca, ' 'i sono quelle in cui il dea>osito l1a inoltre l1na tinta grigiastra, brunastra che
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non si osserva helle llr1ne normali. Inta nto il colorit.o è .talmente indec iso cl1e i1oialtrj tre 11on ci sian10 che di rado messi d 'accordo sul me<Jl:i_ simo. Allora abbiamo cercato di mettere in evi·denza il colori to grigiastro usando per la prova n1aggjore qu3ntità di urine, invece di dieci c. r. ftr10 a 50 e a 100 c. c. Talvolta siamo riusciti r1ell'inte11to, cosicchè si poteva attribuire al sedi1nento un n etto colorito, per lo più, invece, con• tinuaYa o 1per sistere il colorito in.d eciso. Quinrti abbiamo abba11donato anche questo metodo d'osserva zione e ci siamo rivolti al secondo rr1etodo di Ganassini. Qt1esto offre il vantaggio chf', se avviene un can1biame11to del colorito ·del sedi1nento dopo l'azione del r eattivo, ciò a vvier1e su fondo incolore, epperò è iacilmente apprezzato; tre volte, invece., abbiamo incontrato u r ine che dù.vano sedimento leggrr1nente brunastro. L'aggiu11ta d el reattiYO lascia il sedimento di urin e normali incolore, tranne i1ell'ultimo caso, in cui il colorito brunastro diventò più intenso. Il sedirner1to incolore di ur i11e, proYeniente da person e trattate co11 bi smu to, spesse volte invece assu1ne il col orito brunastro più o m eno intenso. Onde d etermina rlo con esattezza occorre anch e qui togliere il filtro dall'imbu to e stenderJo sopra un piano ·bia11co. _.\ vendo troyato due volte f l'a l e inedes i1ne d elle urine il .cui sedimento oltre al colorito brunastro assumeva anche colorito gri giastro i11tenso, quasi nerastro, abbiamo cercato di m ettere in evi clenza quest'ultimo colorito ancl1e n elle altre urir1e elle avevano sedimento brunastro. . \bbiamo versato sul sedimento il reattivo in 1preparazione, m entre era an cora torbido o q u ando si era già chiarificato ma ciò senza vedere .differenze n ella sua azione. A·b biamo IPOi, quanc.l o il sedirr1 ento aveva già assunto colorito brunastro, fatto cadere u na goccia di soda sul medesimo ed abbiamo visto diventarlo pjù intenso. Infine il dott. Scudero ha avuto l'idea di far formarsi lo stannito di so.da direttamente sul sedimento, hagnatndolo p1·ima col cloruro stannoso e, dopo cl1e ha assunto aspetto bianco opaco, aggiungendo soda a gocce. Quasi istantanea, m en te il bia nco diventa brunastro, più o m eno intensamente e molto più forte cl1e n on sia col reattr\ro già ·b ell'e composto. Siccome una ventina di urine noTmali, trélittate allo stesso modo, non davano tale color ito, ma rimanevano incolori, noi abbiamo·dovuto ricon·oscere n el m edesimo l'indi·ca.tore ·della reazione. Il reattivo di Ganassini , usato in qu esto modo, agisce anche in casi j n cui coi rn etodi originali non lo fa ed anche con quantità minore d 'urina (10 c. c.) di modo cl1e con grande costanza si può svelare Bi nelle urine di person e trattate col medesimo. .l\.rrivati a questo 1pu11to 11oi abbiamo ritenuto necessario far 1
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determinare il colorito del .sedimento, in c11i era avvenuta la reazione, ancora da altri 4 col leghi, perchiè noialtri tre non sempre abbiamo potuto metterci d 'accordo sul medesimo. . Il risu1ato e stato cl1e 3 erano per il grigiastro, uno per il nerastro, 2 per il brunastro e uno non poteva decidersi. Quindi si può conchiudere cl1e il reattivo di ·Ganassini conf ertsce ai sedimenti llrinarj, contenenti Bi, un colorito che da clifferente osservatore viene perce1Pito quale bru, nastro 0 grigiastro o nerastro e che è da ritener5i come specifico 1p er Bi. E se il dott. Amodej, .p recedentemente, non 11a avuto .d ei risultati con lo stesso metodo ciò si spiega col fatto che egli '5i aspettava di vedere costantem ente un colorito 1ierastr0 e non riteneYa per reazioni .p ositive i coloriti che per lo più assumono i sedimenti. In quauto alJa modifica di rinforzare il colorito i1oi non sappia1no se dal punto di vista cl1imico vi siano da fare .d elle ob1biezioni: praticamente 1pare che corri.sponda allo scopo e il dott. Scudero intende continuare a sperimentarlo. Riguardo al cloruro stannoso è bene notare che anche tent1to chiuso nella boccetta non si conserva inalterato, il rl1e si riconosce dal fatto che la sua soluzio11e d opo alct1ni rr1inuti incomincia a diventare torbic1a perdendo 1più o meno della sua azione. Ciò noi abbiamo Yisto con lo Stannurn Cloratum i11 boccettf originali di Merck anche in qt1elle in cui i cristalli non era110 ancora ridotti a .p olvere. Quindi può dar.si che l'anno passato il colruro stan noso non dava r eazioni anche per questa ragioue. Le prove furono fatte su 24 urine n ormali e !:>U 15 1provenienti da individui trattati con Bi e fl1rono ripett1te sulla stessa orina numerose volte. I preparati di bismuto erano Bismt1lol, .I obicl1i11, Quimbj, •M esurol, Neoluatol e Salbiolo. I .e m emorie originali del prof. Ganassini non · ci erano • accessirb ili per quanto noi abbiamo cercato di procurarcele. I metodi di 1Ganassini sono ' ' enuti a nostra conoscenza percl1è citati costanterrlente n egli articoli sulla Bismuto T erapia. Questi 1p erò non fanno menomamente prevedere le ca11se di errore. Dei lavori sull 'applicazione .clinica noi non abbiamo avuto agio di •vederli certamente, se ve ne sono, saranno in numero scarso. Riguardo al 1netoùo di l ,éger-A11.b ry usato dal dott. Amodei, c'è da ripetere 1nnanzi tutto che egli non se ne era occupato per studiarlo dal 1punto di vi$ta chimico, ma esclusivam ente per applicarlo a ricercl1e clinicl1e. E se egli parla . di alcune cause di errori che possono introdurvisj' si tratta di cause cl1e facilme11te si evitano e cl1e non menomano il Yalol'e pratico del m etodo. Del resto questo metodo, sebbene il prof. Ganassini lo disappro\·i i"l lnodo assoluto, è generalmente usato aippunto perchè la ricer ca di Bi in clinica si fa in condi-
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SEZIONE PRAT.lCA
zioni tali che i risultati trovano senz'altro il loro controllo, e ciò nel confronto fra liquidi or· ganici sospetti di contenere Bi e quelli normali. Nei pri1ni si può avere pertanto la reazione tipica che nei controlli manca costanten1ente. An· che il Levadiii (Bism.u th dans le traitement de la syp·h ilis, 1924, pag. 763), continua a descrivere lo stesso metodo .p er la ricerca qualitativa del b isrn uto nei liquidi organici .
DELLA R. U.NIVERSI TÀ DT PAVIA diretto dal prof. E. BERTAHELLl.
ISTITUTO D' I GIENE
Replica al P1·of. Philippson. Prof. D. GANASSINI. A. seguito della mia risposta alla critica fattami
dal dott. Amodei, il 1prof. Philippson ha credu!o di interver1ire nella polemica ed a pro~posito dei metodi da me proposti :per la ricerca del bis111uto 11e1le orine, rileva ·C'l1e il dott. Amo·dei aveva trovato cl1e 1questi non potevano essere applicati al Jtquido cefalo-racl1idiano. Per la verità la ri.cerca cl i traccie di bismuto direttamente nel ltquido cef alo·racl1idiano, n on può essere fatta con i miei m etodi, occorre per otte11ere risultati n etti ed attendil)ili, distruggere pTima le materie organic he con acido i1itrico e solforico, come io ho praticato. Comunque non so se si 1p ossa dire .cl1e jl giudizio dell 'Amodei sui mi ei metodi non tocchi rnenomamente il valore chimico delle reazioni d~ m e adottate, .q uando si nega nientemeno la sipeci· Iic1tà e la sensibilità delle medesime. Del resto, 1per essere precisi, io non mi sono pern1esso di negare assolutamente la verità dci fatti, ma ho semplicemente detto che l' af fernia. zione dell' Amo1dei non corrisponde alla verità rlei -ratti, su i quali non si discute. Dalle osservazioni di controllo fatte a luce riflessa o per trasparenza dal J)rof. Philippson e dai dott. .t\.modei e Scudel'o, sul colore del deposito cl1e si ottiene nelle orin e ap1plican do il 1primo mio metodo, è risultato ch e n on si rjesce a d eterminarne il colore, ciò che invece riesce bene esa1ninando, com e ho consigliato, il ·deposito raccolto su filtro che ap1p are grigiastr o o brunastro ' . colle orine di persone sottoposte a cura bism.u tica e 11on .con le orine normali. ora quantun·que l' esame diretto per trasparenza clel· colore del d eposito, otte11l1to per centrifugazione, in molti casi i1on lasci dubbi sulla prese11· za del-bismuto i1ell'orina i11 esame, pur tuttayia in linea generale io sono d 'accordo n el conrer. n1ar e queste osservazioni. Ri o-uardo al mio secondo m etodo 1più Yantaggioso ' d eYo far notare a l prof. Pl1ilippson cl1e esso ~
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IL POLICLINICO
è stato da m e sostanzialmente modificato e reso
sicu riss imo, 0ipera11do la precipitazione delle orine con uua miscela a p arti eguali di ammoniaca ed acqua ossigenata (1) , la quale agendo da decrloran te fornisce un preci·p itato costantemente bianco con le orine normali, più o meno colorato iJ'l giallog·nolo in presenza di bismuto, per formazio, ne di acido bismutico, preci·p itato che racc-0Jto su filtro, lavato e bagnato con stannito di sodio rimane bianco con le orine normali, mentre diventa grigio o ner~stro con le orine bismutiche. Per ciò che si ~ferisce 1p oi all'idea del dottor Scudero di far formare lo stannito di sodio direttamente sul sedimento raccolto su filtro, siccom e il •p rof. Philippson dichiara di non sapere se dal punto di visla . cl1imico vi sia110 da fare delle obbiezioni, io mi. 1p ermetto di osservare che la reazione dal punto di ·v ista della ricerca del bismt1to sostan zialmente n on cambia, .p erò si corre il peri.colo o di sciogliere ed asportare il sale bismutico che si tro,·a st1l filtro, p er poco che la soluzion e acida di cloruro stannoso sia in eccesso, oppt1re di determinare con l'aggiunta. su ccessiva di soda caust].ca anche una se1parazione di ossido stannoso n~ro ; in poche 1parole non è esclusa la: possibilità Jli non troYare il lìisrr1nto presente, opip ure vic..evers'a. Io non voglio p oi discuter e sulla determinazion e del colorito del sedimento, otten uto collo stannito di sodi0 nelle orine bismutiche, per giudicare del qt1ale ]l prof. Philippson ha creduto opportuno di chiamare, oltre ai dott. A1nodei e Scudero altri quattro colleghi, che sul giudizio nor1 poter on o m ettersi d' accordo. I
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Nella reazion e 1positiva, c·h e il colore del depo sito sia grigiastro , nerastro ·O brunastro, poco importa, ciò di1p ende da varie circostanze ed in particolare dallo stato di divisione del bismuto che si se,para; quello che interessa , ,eramente si è che la tinta del deposito o del .p recipitato 5ia a fondo n ei:astro, reazione specifica della presenza del bismuto, come dichiara anche lo stPsso professore Philip1p son. Sono ·quinrli spia ce11te che il dott. Amodei non abbia ,per qu esto fatto avuto dei risultati 5jcuri applicando il mio rnetodo. Il 1p ro.f. Philip1pson fa n otare poi cl1c il cloruro stannoso anche tenuto chiuso nella boccetta no11 si con serva inalterato, il che si riconosce dal fatLo cl1e la sua soluzione dopo alcuni minuti divPnta t orbida p erdendo più o meno della sua azione, quindi egli p en sa che i~ r eattivo non avesse dato r eazioni sicure nelle mani del dott. Amodei, anche iper questa ragion e. Questa alterazj one cl1e subisce ner idrollsi ed ossidazione spontnnea la soluzione acquosa di clo(1)
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ruro stanno.so, è ben conosc: uta e· trovasi de$Critta in tutti i Trattati di Chimica Analitica. t n oto an:~ora come per impedire questa alterazi.1ri.\ e conservare a lungo limpiJj, ed ina.lterata una talP soluzi-0ne, bisogna prepararla con acido cloridrico diluito al 10 % ed aggiungervi qualcl1e pezzetto di stagno metallico, come ho ,pro11csto. Non so spiegarmi come mai il prof. Philipp~on non sia riuscito a procurarsi le mie memorie originali, pubblicate n el Bollettino della Società· :vtedico Chirurgica di Pavia e 'n el Bollettino Farmaceutico di Milano; ad ogni modo avrebbe 1po tuto rivolgersi direttamente a me, che sarei stato ben lieto di soddisfare subito il suo desiderio. Il 1prolf. 1P hili1ppson chiude da ultimo la sua risposta affermando che il dott. Amodei non si era occupato di studiare il metodo Leger-.L\ubry da l punto di vista cl1imico; ciò mi sembra non in relazione col fatto che egli si è occupato di portare al metodo dell e modificazioni di tecnica molto discutibili, trattando anche di alcune cause di errore facilrnente evitabili e dimenti cando quelle che sono le più gravi e non semtpre eliminabili. Comunque le cause di errore gravi del metodo Aubry che io ho messo per la prima volta in evidenza n el 1922, che furono rilevate da 1 Dezani e the sono state descritte da Cuny . e Poirot nel 1923 (1) , confermate poi n el 1924 da Fabrègue e Bres.sier (2), ·da Labat e ·P ery (3) e da Jeanselme, Delalande e Terris (4), senza che ·questi autori ci- • tassero le mie ,p recedenti osservazioni, giu stificano abbastanza la mia disaipprovazi one in modo assoluto. A proposito dell'applicazione del metodo Auhry, ·c uny e Poirot con cludono col ritenere necessario che certuni risultati pulbblicat.i, sulla eliminazione del ·b ismuto p er diverse vie, vengano controllati. 1Qra .è sem.p licemen te incomprensibile -come il metod') Leger-Aubry, cosi: la!'lgamente criticato, sia an• cora generalmente usato, specie in Francia, per la ricer ca del bi~muto nei liquidi organici e come il I.,eva·d iti insista ancora nel proporre l'applicazio11e di lln metodo così IPOCo pratico, quindi non c 1 in!co, che presenta tante cause di errore, rilevate da- . gli stessi autori francesi, e cl1e è basato sopra una reazione chimica no11 specifica. A1Prile, 1925. (1) Journal de ·P l1arm. et de Chim., 1923, 1 otto-
bre, (2) (3) (4)
pag. 215. Ibid., 1924, ip ag. 11. Ibid., 1924, pag. 23. La Presse m édicale, 19 marzo 1924, pag. 245.
Bollettino Cl1im.-Farm. , fase. 22, novemb. 1922.
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SEZIONE PRATICA
SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA SCHELETRICO. L'osteomielite primitiva delle costole. (PARCELIER
et
CHAUVENET. Revue de Chirurgie,
nu-
mero 10, 1924). A 1p roposito di un caso personale, gli AA. .sulla base delle .g2 osser.vazioni esistenti in letteratura tracciapo il quadro clinico completo dell'o5teomielite primitiva delle costole. La malattia è abbastanza rara trovandosi, secondo statistiche, dall'l.9 per cento al 0.8 per cento dei casi di osteomieliti primitive. L'uomo è il doppio più predisiposto della donna. C-0l1p isce come le al~re osteomieliti nella giovane età bencihè non manchino casi fino a 62-68 anni. Il traumatismo può influire come localizzatore. I,a porta d'entrata dell'infezione può ec;5ere la più varia .dalle erosioni labiali e ibuccali alle malattie esantematiche, alle appendiciti, ecc. Non è raro che co~pis ca 1p iù costole, quando si limita ad una costola questa più frequ entemente . è la VII. Punti di predilezione sono l'estremità anteriore della .costola ossea e l'angolo. Entrambi possono essere colfpiti simultaneamente. • Il sequestro ipuò mancare come pl1ò es$ere costituito dall'intiera costola. Si ha formazione d'ascesso che quando viene da focolaio anteriore si estrinseca rapidamente all'esterno. Quando viene da focolaio 1po5teriore si stabilisce fra costola e ,p leura e dopo lungo tempo si estrinseca all'esterno scorrendo in avanti. Mai l'asce5so si apre nella 1p leura. Il germe più frequente è lo stafilococco aureo poi lo str..eptococco, altri cocchi son molto più rari. Clinicamente quando si tratta della forma acuta anteriore la flogosi ,costale e poi lascesso si manifestano 1poco dopo la grave sindrome generale, sr invece della forma acuta 1po~eri0Te dopo un tem.po molto più lungo. Nella forma ~peracuta prevale un gra, e stato generale che ·d'ordinario conduce a morte. Nella forma cronica si ha una se.quel a di piccoli focolai successivi. con sintomi grnerali e locali non molto gravi. Comp1icazioni 1possono essere il distacco condrocostale, l'emorragia secondaria dell'a. interes.. sata, il versamento pleurico sieropurulento o purulento. L'esame radiografico 1p uò mettere in evidenza lesioni ossee, quando sono di notevole entità, se no può solo fare distinguere la lesione plel1rica o parapleuri ca da un ascesso subfrenico. 1
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La prognosi è abbastanza grave avendosi 10 inorti sui 92 casi. Quando si tratta di osteomieliti dell'estr emità anteriore, se delle 6 costole inferiori l'ascesso si apre direttamente, se delle 6 SU{Periori in seguito a sollevamento a lembo della mammella e del pettorale. Se l'osteomielite è posteriore si incide lungo la para verterbrale. La semplice apertura 1può dare la guarigio11r quando man.ca necrosi, se no bisogna proce-dere ad una resezione piuttosto ampia ,p er esistenza di germi nel midollo a distanza dal focolaio.
s.
Guss10.
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T1·attamento ope1·ato1·io della f1·attu1·a sop1·a- ed intercondiloidea dell'omero dell'adulto. e PETIT-DUTAILLES. Journal de Cfiirurgie, tomo XXIV, n. 6, dicem·b re). Le fratture sopra ed intercondiloidee dell'omero non sono irequenti nell'adulto, per cui è raro osservarne più d'uno o due casi all'anno anche in grandi reparti ·di Chirurgia. Sono poi gravi ,p er il pronostico funzionale trattandosi 1 ·di lesioni. en-. ' darticolari. Se € lecito sperare in una riduzione incruenta allorchè si è di fronte a fratture semplici, è follia contarci allorch1è lo spostamento dei frammenti, la loro 11>iccolezza, il loro numero la rendono impossi.bile. Ora siccome dal lato funzionale il fatto crupitale della terapia di queste fratture .è r iposto nella riduzione . ·degli spostamenti, che altrimenti determinerebbero limitazio11e ,d ei mo'\1 imenti di .flessione od anchilosi per callo deforme, cos1 b1iso,gna necessariamente ricorrere all'intervento cruento. Difatti, colla ricostruzione rigorosa delle superfici articolari 1p er mezzo dell'osteosintesi, si ragigiunge un notevolissimo risultato ed una r estitutio funzionale quasi perfetta. 1Prima si usava la tecnica di Lambotte (avvitamento e fissazione dei frammenti), in segu ito Alglave ha fatto fare un progresso considerevole nella tecnica operatoria ,p roponendo la via transolecra.nica per aggredire il focolaio di frattura. Gli AA. ·dopo di avere illustrato d11e casi !Personali di frattura della specie in esame e cioè: I'uno osservato in una donna di 20 anni, per caduta sul gomito destro, che presentava una frattura .obl~qua in basso ed in fuori, iniziantesi dal margine interno omerale a due dita tra verse al di sopra dell'epitroclea e terminante all'epicondilo, col frammento diafisario spostato in basso ed in fuori, ed inoltre il tratto della linea di frattura verticale distaccandosi dalla ·p rima circa la metà veniva a trovarsi fra i.I condilo e la tro(CHA11RIER
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POLICLl~ICO
clea, in modo ch e il framrn ento della troclea era S1postato tn avanti e quello del condilo indietro; e i ·altro in una d onna di 32 a11ni cl1e era caduta indietro sul gomito sinistro, coll'avambraccio i11 fl essione, e che presentava una frattura ad Y , con s1posta mento dei frammenti simile al 1preced ente, n ei quali prati carono l 'osteosintcsi per la v ia tran soleocranica con ottimi risultati funzionali , aggiungono alcune osser vazioni: I
sulle indicazioni e sull a s.celta del mo1nento di intet,·enire,· sia cl1e si tratti di frattura ad ):', a V, od a T dell'estremo inferiore omerale, sia che esiston o lesioni d elle parti molli, o fratture esposte con apertura dell 'arti co~ az ione. Per il tempo è preferibile operare 1Più presto possibile, non a\·endosi a temere la ri;produzione <li u11 e1nartro se la coattazion e è esatta e solida; anzi è meglio di sbarazzare al 1più presto l 'articolazione dai coaguli sanguigni p flr evitare l'artrite e p er n on rischiar e temporeggian do di troYarsi di fronte ad un callo volumin oso rhe i1npedirebbe la riduzione; 2) sulla tecnica e sulla via di accesso. Pri111a di Alglave la mag1g jor parte dei chirurgi si servivano di due in cisioni longitudinali, d ell'inc:isione a baionetta di Ollier, riservando la via transoleocranica a casi eccezionali: ·dal 1914 l' AlglaYP l 'ha introdotta nella !Pratica comune e con. ~iste: ri ) incision e ad U che circo~ct1ve la parte p osteriore del .g·omito, le due branche laterali d eYono passare a:>er l'epi.con·dilo e JPer l'epitroclea, rimontando a 7-8 cm. al di so1p ra di queste eminenze e la sommità dell'incisione deve corrjsuondere alla ·b·a se dell'olecrano; b) ricerca e n1éSSù i11 1 jbertà d el n ervo cubitale sulla dorcia epit1 ')· eleo olecrantca, incidendo n ecessariamente jl vasto interno per scoprire la 1parte superiore d el i1ervo e liberandolo an,ch e al di sotto della doccia fra i fasci d i origin e ·del cubitale anter.iore. S1postamento del nervo con una compressa u1nida al d avanti dell'epitroclea; ~) sezion e dell 1ol ecr a n0 alll:l, sua base con u na sega coltellinare e sollevamento d el lembo; d ) esplorazione ·d el focolaio e tratta.mento d ella frattura (1pri1na ricostit u zione d ella epifisi .con una o due viti e poi coat· tazjone con viti della diafisi al blocco epifisario); ·e) sutu ra del l em·b o rj costru endo i vari p:iani co11 esattezza ana tomica (l 'olecra110 sezionato si sutura con un filo metalltco). Il nervo cubita le, n on esistendo più la doccia eipitroclea olecranir:i (essendo oc.cupata dalla testa d elle viti), ed ancl1 e per Tendere più facili le man ovre di estrazior1e in seco11do tem,po di .q uesti ·cor1Pi estranei, Yiene trasportato i n .avanti dell'e;p itroclea sollevando il labbro corrispondente del l embo e fissandolo con quaJ.cl1e pu.n to cli catgut e sutura ndo la faccia 1)
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profonda d el tessuto cellulare all'é)poneu rosi brachiale. 3) Sulle cure 1 p ostoperatorie. I1nmobilizzazion e ad a n golo ottuso dell'arti-colazion e del gomito; rnob~lizzazione precoce (attiva dall'ottavo al dodj r.esimo giorno); dopo un mese attiva e pa5siva. 1) Sul materiale di sintesi: è molto discusso se l asciarlo in posto o n o. Alcuni lo le·vano sistematica1nente. Ancl1e .gli /\A. sono di questo ·Parere e cioè toglierlo d 01po due o tre m es i, anche se ben tollerato. PANOOI.F I)lT.
Sulle vie di accesso iuxta-1·et1·0-pe1·onie1·a nel t1·atta1nento cruento delle fratture malleola1·i con fi·ammento marginale postei·i oi·e. (1GATELLIER e CHASTAGNE. Journal de chir., t. XXIV, n. 5, n ov. 19~) . Gli AA. nella Clinica Chirurgica di Duval hanno studiato in presenza di una frattura malJ.eolal'e con frammento marginale posteriore, quale sia la via migliore, se si d eci1d e d 'interven ir e, che permetta più facilmente la m essa allo scoperto e la fissazione m etallica del fram1n e11to inargi1lale posteriore. Non td iscutono l e indicazioni riservandosi di farlo in u11 • prossim o lavoro ed accennano che son o stati proposti due mezzi di tecnica operatoria, .uno dal ·P icot per via transachillea con lembo cutaneo ad L a cerniera interna, l'altro dal1' .t\.lglave per via transcalcan eare anch' esso con lo stesso lembo. P er quanto ambedue i 1processi siano bt1on i ed ab1biano dato soddisfacenti risultati funzionali, pure sareb,b e da 1preferire quello per v ia tran scalcaneare 1p erchiè offre un ·campo 1p iù vasto ed uti11zza u n a sezione ossea facilmente suscettibile di rip·a razione pi ù di quella tendinea. Presentano però l'in convenie11te oltre r·11c della sezione ossea o tendinea di dover usare un lem1bo cutaneo a livello 1di un territorio iual va.scolarizzato. ·Gli autori pertan to hanno istitujto delle ricerche s·u l cadavere cercando una via facile e co11 min ore danno p er aggrediré il fo colaio 1di frattura ecl jl fra mn1ento m arginale posteriore. E noto che nel tratta mento cruento 'di tali fratture p uò capitare' di dovere intervenire in frattu' re .complesse (co11 tre frammenti liberi) o sul inalleolo esterno, siul frammento r11arginale posteriore , sul malleolo interno. La via di accesso che gli · autori propongono iuxta.-retro-peroniera permetterebbe di . 1'aggiu11ge-
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re il ·m alleolo esterno e il frammento marginale posteriore, completandola, se occorre, con una via di ascesso interna sul malleolo tibiale . • Te cnica. Tralasciando di parlare della posizione da dare all'infermo e di quella dell'aiuto 1p er compiere i vari movimenti su~si·diari, i vari teni.pi, sarebbero i seguenti: 1) In·cisione rettilinea della ;pelle 12 cm·. dall'apice ·d el m.alleolo esterno seguendo esattamente il bordo posteriore del malleolo e terminante arcuata in basso; 2) Sollevamento e sezione della guaina fibrosa dei tendini peronieri e del suo rinforzo. 3) l\tlessa in libertà dei tendini, lussazione degli stessi; 4) Disinserz ione delle fibre inferiori del flessore ·del pollice dalla faccia posteriore del perone. Sezione del l egamento peroneo tibiale anteriore e pero11eo tibiale posteriore, se esiste ancora; 5) Si ribatte il malleolo esterno dall'alto in basso facendolo girare sulla sua punta, senza ledere i legamenti rperoneo-astragalico anteriore. peroneo-calcaneare e .p eroneo-astragalico ,p osteriore; 6) Estensione forzata del piede, divaricamento delle parti molli, r endendo libero il fran1mento libero tibiale p osteriore. Si ispeziona così l' estremità inferiore ·della tibia tarsiale posteriore esterna e fra1nmento marginale, ed inoltre la faccetta articolare peroniera dell'astragalo r l'interlinea articolare; 7) Toilette dell'interlinea articolare, asportazione dei piccoli frammenti ossei, espulsione ·del sangue e dei · coaguli, lavaggio all'etere; 8) Riduzione, riposizione, ecc.; 9) Fissazione del 1framrnento marginale posteriore con vite fissazione del malleolo esterno sulla ' tibia, immobilizzazione del mStlleolo peron iel.'o secondo .Anglave con un anello e con una vite, .a seconda la direzione della frattura; 10) Sutura p eriostea del .m alleolo tibialr; 11) Riposizione dei tendini peronieri e sut11ra cuta11ea sen za drenaggio . • N-ell'esposizione di questo processo gli AA.. llann o tenuto presente il caso di una fratt11ra bassa {'che non si trovi cioè al di là dei 7 cm. clall' apice del J11alleolo esterno). Ma se si è di fronte acl un·a frattura alta, per quanto. rara, gli .A.A. r1on esit.a110 a sezionar-e il perone a 7 cm. dall'apice, corne ebbe occasione di fare il Bass.et, assistito da uno dei propon enti. In certi altrj casi rari il frammento marginale posteriore può essere aderente al malleolo esterno ed allora è superfluo di avvitare quest'ultimo, com e !fece con ottimo risultato il J,aunay~ PANDOI FINT.
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SISTEMA NERVOSO. Nevriti e pseudotabi arsenobenzoliche. (SÉZARY
e
CHABANIER.
Bull. et mémoires de la Soc.
h òpi t., Paris, 1925, n. 7).
Le nevriti arsen obenzoliche, di cui casi sparsi vengono citati ·di tanto in tanto, son o ancora mal conosciute e discusse. Talora le .nevriti possono simulare le tabi fruste e le ta·b i atassiche. Nei quattro casi di nevriti sensitive lievi e pseudo taibi fruste ri1portati dagli AA. non vi è dub·b1C> sulla 'd iagnosi com e .sull 'origine arsenicale. I qu attro casi rap1p resentano forme accentuate del tipo primo di nevrite descritto da Sicard: essi si caratterizzano per una a croparestesia associata all'abolizione dei riflessi achillei, uni o bilateralmente, senza disturbi della motilità nè dei rifle~si rotulei. In misura incostante essi si acco1npagnavano a leggeri disturbi della sensibi · lità o·b iettiva limitati alle estremità. Bisogna perc iò saper ben distingu ere questi casi dalle vere tabi: alcuni segni diiferenziali, come l'integrità del liquido cefalo rachtdiano, l'integrità dei rifl essi rotulei nelle n evriti hanno un valore relativo, perchè un sifilitico anche fortemente trattato e non 1presentante aperte lesioni nervose, può avere un li·qui1do cefalo rachidiano anormale; d'altra parte un p. coJ.a>ito da nevrite arsenobenzolica .p·u ò a ve.r e i riflessi rotulei ab oli ti, ed un tabetico fru sto avere dei riilessi rotulei normali. Più importante è il riflesso alla luce, abben,chè si possa trovare àlterazionc del riflesso ,d i Argill-Robertson sia in caso di lesione sifilitica frusta ne.r vosa, sia in caso di neuriti arsenobenzoliche. E di regola in queste nevriti l 'inte.grità degli sfinteri: imiportanza va data a l carattere particolare dei di sturbi obiettivi · e subi ettivi •della sensibilità: i n evritici accusano formi colii dolorosi plantari dei quali raramente si lan1 entano i tabetici i quali al contrario soffrono di dolori folgoranti n etti. Nei nevrittci degli AA . si hanno leggeri disturbi ·drlla sensibi lità s u;per- . ftciale localizzati alle estremità ben differenti da i clistu1~bi sensitivi iperestesici o an estesici disposti a rfascie radicola1i n ei tabetici. I.a diagnosi differ enziale dovrà farsi' anche con le polineuriti alcooliche. Allorchè le nevriti arsenobenzoliche ~ono intense e. generalizzate possono simulare n on u11a tabe ·frusta , ma anche una vera IPSeudo tabe atassica : -d uè casi ne riportano gli A.I\ . nPl ,p rimo dei quali l'arsenico ha agito sotto forma di a cido arsenico che serve per .p reparare il 914 e l'arsenobenzene. Il secondo ca so è dovuto unicamente al 914. La quantità del to5sico assorbito, difft ci le a precisare n el primo è stabilita nel secondo in gr. venti di 914 sommi~istrato in inie-
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zion i biseriali ed in ciascuna serie eseguita una volta ogni tre gior11i, una seconda volta quotidiauamente da raggiungere in una settimana la enorn1e dose di gr. 3.75 di 914. l\lf a l'insorgere di accidenti del genere 11on è dovuto essenzialmente alla dose: il inalato di Spiornann aveva ricevuto solo due iniezioni per un totale di gr. O. 70 di 914: p ossiamo in tal caso doman.d arci se non abbia importanza l'anafilassi. Occorre tener conto anche della via di introduzione: più le dosi sono elevate, più le injezioni sono riavvi.cinate, più è facile l'insorgenza di po· line11riti arsenicali: così 1pure ha importanza la via di introduzione: a dosi eguali sembra èhè la via sottocutanea uredisoonga della via i11.. ... - oiù travenosa. Soppressa la somministrazione la nevrite guarisce lentamente. Per Sicard la diagnosi di.ff erenziale fra vera tabe e tabe arsenjcale rjsiede: nello studio del liquido cefalo rach1<lian0, n ella ricerca delle reazioni elettriche, nell'esame dei segni pup·illarl. Nelle pseudo tabi arsenicali al contrario delle altre neuriti 1periferich e lo steppage è l'eccezione, l' areflexia achillea, la regola. La differenziazione in accidenti arsenobenzolici sopravvenuti a peggiorare una vera tabe curata, si basa su sfumature che non ip ortano a docisio ni; in casi dubbi, sosipendere la m·edicazione arsenicale e rimpiazzarla co11 preparati bism11tati o mercuriali che non mostrano elettività per i rtflessi. Per la produzione degli incidenti, sempre secondo Sicard, ·è indifferente la via di i· i. traduzione. MONTELEONE.
Sul d1·enaggio degli spazi sottoaracnoidei nella meningite pu1·ulenta. (HAlJJ{E. Bruns. Beitr. z. Klin.
Chirurg. _, Bd. 131,
H 1, S. 10-32, 1924).
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L' .i\ . ha eseguito numerose ricerche sui cadaveri per stabilire la ipermea:bilità degli spazi sottoaracnoidali dal ;p.u nto di vista ·del drenaggio a scopo terapeutico. Egli divide gli spazi sotto.. ara0noidali in 3 gruppi: n el pri1no gruppo ha p osto gli spazi a maglie piccole e strette in c11i il drenaggio avviene molto limitatamentP e per una z.ona piccolissima attorno al punto in cui è 1nesso il drenaggio; questo comprende tutta la parte convessa dei lobi frontali e parietali e quella posteriore del midollo spinale. Nel secondo grup·p o entrano a far parte quelle zone in cui la capacità di . deflusso è mediocre: vale a dire le cistern~ mediane della base e ambi -le trasversali, la ci.sterna della fossa di Silvio e la cisterna ambiens. Il terzo gruppo è costituito dagli spa.zi ampi e liberi. il cui drenaggio avviene faci1me11te per un ampio deflusso e che comprende più special1nente le cisterne cerebello midollare supe1i0ri e inferiori e lo spazio subaracnoidale cervicale
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anteriore e la cisterna lombare. L'aggredire gli spazi com:presi nel secondo gruppo (de11a base) presenta difficoltà e pericoli operatori che non rendono pratica l'attuazione, più semplice è quindi. il drenare dagli spazi cerebello midollari posteriori o dalla cisterna lombare. Il primo può essere aggredito con una piccola trapanazione 1pratic!lta vicino alla .cripta occi1pitalis o u11 po' lateralmente; il secondo con la comune punt11ra di Quincke. Oltre il drenaggio anche una prudente irrigazione è di ·utilità. L'irrigatore Ya posto ad una piccola altezza (30-40 cm.); e l'irrigazione fatta con piccola quanti.tà varie volte al giorno. I.' .t\.. riferisce qualche caso proprio e di altri r.hirurgi in cui si sarebbero ottenuti con tale trattamento buoni risultati. Egli insiste s11l fatto che il drenaggio non va mai posto in corrispondenza dei lobi frontali · o temporali. Anche il drennggio dei ventricoli laterali non è, secondo l'A., consigli::i.bile per le difficoltà e pericoli a cui dà luogo. ' ' · GHTllON.
Infezioni blastomicotiche del sistema nervoso. (I . G. GREENFIELD. 1\1 ed~cal Science, luglio, 1924)'
Le infezioni micotiche appaiono 1piì1 frequenti da qualche tempo, specie in Australia e in Ame rica . . Una blastomicosi sottocutanea o sisterr1atjca spesso giunge all'esito letale con sintomi di tun10re · o di meningite. Però 1piuttosto di rado l' infe· zione si limita strettamente o principalmente al sistema nervoso. I principali agenti 1patogeni di questo gruppo sono i seguenti : 1° Coccidioid.es immi1Jis . Si riproduce per endospore; si trova nelle cellule g·iganti dei granulomi da esso provocati. La malattia si osserva in Brasil~, in Argentina e in California (Valle di S. Joaiquin). Si manifesta con ascessi multipli .cutanei o delle sierose, nel pus dei quali si trovano i 1p arassiti, intracellulari. ·In un caso furono trovati n el liquor. Il reperto era simile a quello di una meningite tubercolare. 20 Sac.carornrices. Sono veri lieviti che si riproducono per gemmazione e per endospore. Di rado invadono il sistema nervoso in moclo sistematico. Sono descritti casi ·di meningite, con re1perto del germe n el li1quor, in cui le me11ingi apparivano coperte di una sostanza gelatinosa ricca di microrganismi. 30 Crip tococcus dermatitidis (Oidiomices) . Si ti1produce solo 1p er gemmazione. Si trova 1p rincipalmente nei dintorni di Chicago e produce lesioni granulomatose dell a pelle e dei polmoni simili alle tubercolari, ascessi 1
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SEZIONE PRATICA
1nuJtipli di varia grandezza, interessamento delle ghiandole, e spesso, come ultima scena del . quadro nosologico, aséessi cerebrali multipli e meningite fibrina-purulenta. Nei focolai si pos· sono trovare cellule ·giganti che contengono ruicror.ganismi: non è Tara la necrosi caseosa. 4° Criptococcus histolytica (Thorula hist), 1prov' yista di c~sula gelatinosa. Di regola produce numerose l)iccole cisti cerebrali piene di sostanza gelatinosa. Ne sono descritti solo otto casi. Il q·uadro clinico è .quello di un tumore cerebrale. Il liquore è a pressione aumentata, contiene molti linfociti, alla prova di Lange da una cur· va luetica, vi si possono trovare i n1icrorganismi. Oltre le cisti si possono trovare anche noduli a centro caseoso, reazione meningea, gliosi subpiale, infiltrazione jperivascolare. Sono poi descritti casi sporadici di m eningite criiptococcica, dati da microrganismi non capsu. lati, subacuta, con vari sintomi a focolaio durati lungo tempo, prima di giungere all'esito let'lle (ambliO!pia, anosmia, paralisi varie, ecc. ). Il liquor, d·apprima limpido, spesso finisce per divenire pu• rulento, e vi si trovano da ultimo i germi. L'errore diagnostico più comune è con la meningite tubercolare. Dott IA.
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CENNI BIBLIOGRAFICI. Dott. VITTORIO GHIRON. L 'importanza delle para. tiroidi secondo le od·i erri.e vedute. Un volume di pagg. v11r-125. Casa Edit. Lujgi Pozzi, Roma. Prezzo L. 14. Le questioni attinenti alle ghiandole a secrezione interna hanno sempre il potere di attrarre l 'atte11zione -dei medici. Ma bisogna ricono<;cere che non sempre si pongono in grado rti considerarle con ~iusto criterio a volte lasci1ndo~i trasportare da un facile. ottimismo, a volte abb!-t.n· clon111dos1 a un negativismo esagerato. Dal gran numero di dati sperimentali e clini.ci che gi scao venuti acc11mulando in questi ultimi decenni <lati spesso rontrad·d itori, talvolta forse ancht> non controllati con eccessivo rigore - non è sempte facile il formarsi un concetto esatto dello stato attuale dell'endocrinologia, a chi dell'endocrinologia non si è occu.p ato in mod·o spPciale. Utili sono ·dunque, e in modo precipuo per il lJ)ratino, quelle 111onografie che riassumenrto in un quadro chiaro e scl1ematico i dati .p iù sicuri e controllati, porgono alla mente ·del lettore un concetto sem1plice e ben definito di una parte di queste conoscenze. Le paratiroidi, le loro ft1nzioni, la loro importanza n0Jla ,p atologia umana, la possibilità di usarle in opoter~pia, costituiscono indu'bbiamf>11te uno dei campi meno conosciuti dal pratico, in
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partf> per la brevità del tempo in cui queste piccole ghiand·ole sono acquisite alla scienza, in pa1·te per la relativa scarsità di studi di cui furono oggetto. Benchè uno ·dei :più illustri ri.cercatori sia stato italiano (il Vassale), non v'è dubbio che pochi studiosi in Italia se ne sono occupati. Dalle recenti 1Pt1bbliGazioni straniere è invece da rile· vare com.e la loro im.p ortanza si vada sempre più estendendo e consolidando cosicchè il medico colto non può ormai più trascurarle. Giunge .dunque assai opportuna questa monografia su tale argomento, tanto ·p iù utile perchè In Italia, a quanto io ne sappia, no11 esii:;tono monografie recenti. Dopo un breve ma sufficiente ricordo sull'anatomia e sulla fisiologia delle jparatiroidi, l' A. ri• corda i casi non fTequenti, ma meno rari di quanto si creda, di a·f fezioni di queste g·hiandole, giunte al tavolo anatomi.co; affezioni che per la peculiare funzione delle ·p aratiroidi spiegano gen eralmente ·un'influenza su tutto l'organismo. Poi si occupa con maggiore estensione della parte che alle ,p aratiroidi spetta nella 1patologia del sistema osseo, specialmente nella patogenesi di talune m:i.lattie sistematiche, come il rachitismo e l'osteornalacia; di cui non v'è giorno in cui il prati.co non trovi .m alati e la cui diffusione con lo svilu,p parsi dell'ur.banesimo ·è ·destinata a 5alire. Eli1ninati i vecchi concetti patogenetici. che 11on reg. gono alla criti.c a dei fatti, l' A. riasst1me in un quadro anatomico e clinico i vari dati che si sono venuti racco·gliendo negli ultimi decenni e apTono la mente a nuove vedute sia dal pnnto di vista puramente teorico, sia nel campo pratico della terapia. Una questione che ha sempre preoccupato e preoccupa ancora i chirurghi dei centri gozzigetii è l'evenienza che nell'estiripare il gozzo venga ad esser leso il sistema paratiroideo con effetti ge:neralmente gravi e talvolta anche funesti. J.,' A. ha. raccolto la poderosa le.tteratura sull'argomento facendola oggetto di una severa ·e minuziosa critica ed occupando.si sopratutto {lel lato pratico e tecnico d ella questione. Chiude la m onografia un capitolo che parla dell'im1portanza delle paratjroidi nei .p rocessi infettivi e nelle reazioni serologiche dell'ol'ganismo. È noto come recente a cquisto nel can1po sperimentale e -clinico la relazione esistente fra talune ghiandole a secrezione interna e le infezioni e le reazioni jmmunitarie: era quindi interessante il ricercare tali relazioni ris;p etto ancl1e alle paratiroidi ed ·è ciò che l'A. ha fatto in ''arie esperienze. ·D el resto in tutti i 1p roblem1 I' A. 11a cercato ·di portare un contributo personale sperimentale e .clinico. Il lavoro contiene anche un'accur ata bibliografia e 25 nitid·e illustrazioni. J.,. D0~1INICJ.
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A. BnocA. Tub erculose chirurgi cal.e. Librairie G.-B.
G. MATRONOLA.
E. L. GAUTIER. Uro l ogie. ·Collezione di << Les petits pr écis » . A. Maloine, Paris, 1925, p. 150, ftg. 65. In ogni branca della Medicina si registtano giornalmente dei progressi, manifesti sopratutto in alcune delle specialità, fra le quali la Urologia. Non era facile condensare in un piccolo libro tasca.b ile, come .questo della collezione dei Pr<5cis, fa descrizione dei nuovi metodi ·di invesci gazione, dei moderni processi di esplorazione uro. logica , m a l'Autore è ben riuscito nel s110 ~r.opo, tenend o sopratutto presente il suo intendimento che consisteva nel permettere al medico 1p ratico e al giovane medico di agire correttamentr. sia i1ella cura d el malato come nella scelta del momento opportuno per inviarlo allo specialista, serYendosi solo ·di uno strumentario r idotto al minimo. Lo stile quasi telegrafico, i numerosi sr.~1 0mi didattici, le figure e le tabelle disseminate nel testo riescono caso per caso in ogni singola malattia a indirizzar e il medico verso l'esatta diagnosi e 1quindi verso la cura salutare, ciò cl1e costituisce. Io scopo della nostra arte medica . E.
~11NG ,\ZZ1 !'il.
Iateressante pubblicazione: Prof. QUCLIELMO BILANCIONI della R. Università di Roma
La voce parlata e cantata, normale e patologica. 6uida allo studio della fon etica biologica Prefazione del Prof. SANTE DE SAN CTIS della R. Università di Roma. l' n volume (N. 13) della nostra Collana ):[anuali del « Poli·
d inico •, di oltre 500 pagine, con 194 figure originali nel testo ed una riuscitissima illustrazione sulla copertina, nitidament ... atampato su carta semipatinata Prezzo L. 3 5 pi~ le spese postali di spedizione. Per I no· 1'tri a Lbonatl sole L. 3 2. 9 O fra.neo di porto. Inviare Vaglia postale al Oa.v. LUIGI POZZI - Via Sifi t in·a , n. 14 - Roma.
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DIVAGAZIO.NI.
Baillièr e et fils, Paris, 1925. Sono r ac-colte in questo volume le lezioni tenute dall'A. 1p er un corso sulla tubercolosi infantil e. Esse sono l'esposizione di quanto il Broca 11a ~otuto osservare in 30 anni di pratica ospitaliera in un reparto di bambini. Le lezioni sono 31 e ri·g uardano sip ecialmente le adeniti, le osteiti e le osteoartriti tubercolari sia nella loro patologia generale che i11 quella speciale delle diverse regioni. Il volume consta di 394 pagine ed è corredato di numerose figure.
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La funzione della biblioteca nella formazione del medico pratico e nello sviluppo delle scienze mediche. Crediamo che verrà letta con interesse la parte conclusiva di un discorso pronunziato dal prQlf. Vittorio Ascoli il 26 febbraio 1925, per l'inaugurazione della Biblioteca Medica al Policlinico U mbe.rto I di Roma. Premesse le vicende che hanno condotto a creare questa istituzione - dovuta rper la massima parte alla t enaoia e al1a fede del prof. Ascoli, le quali sono ri·uscite a trionfare di tutte le difficoltà cos ì l'oratore continua: Più cr~cono gli .anni e l'esperienza del medico, più questi apprezza l'utilità dei libri. Quando Clemente XI fondò in Roma la scuola dei medici a S. Spirito, Lancisi, ormai vecchio, donò la sua biblioteca come un mezzo di studio indisrpensabile, pur quando, nell'inau·g urarla, insegnava ai giovani che, oltre e al di sopra dei libri dei maestri, avrebbe dovuto passionatamente studiare il grande libro ch'è il corpo umano. Pietro Frank, clinico cli Pavia (1785-96), e&Sendo stato chiamato cli11ico di Vienna (1796-1803), lasciò come retag- · gio del suo attaccamento all'Università di Pavia una cospicua somma, il cui reddito fosse annua1n1ente impiegato in acquisto di op·e re mediche : la ricchezza di libri e pe.r iodici , che dal lascito è derivata, costit11i.sce una delle forze e delle attratt ive della antica università lombarda. Osler, il ma ggiore clinico anglo-americano moderno, riconosce nelle numerose e ricchissime biblioteche una delle sorgenti più poderose del progresso immenso compiuto dalla medicina negli Stati Uniti. Adunque i veri e sommi clinici - e antichi e 1no<lerni - ve.dono nelle biblioteche uno dei precipui meccanismi per lo sviluppo della nostra scienza e della nostra arte. In no·me loro, ma con mia calda e profonda convi11zione, io voglio farmi, tra i p·r ofani della medicina che qllli seggono numerosi ed autorevoli, assertore dell'indispensabilit à della biblioteca per i medici; voglio farmi apo&tolo fra i medioi, fra i giovani soprattutto, dei benefici immensi che trarranno dalla diuturna consuetudine con i libri. Il valore che alla biblioteca hanno riconosciuto tali mae5tri di medicina mi dispensa quasi dal rilevare quanto essa giovi a chi tende al progresso con ricerche e a chi inseg na . Chiunque studia tra.e succoso alimento da qua nto i libri contengono e ne tra.e forma o incita1nento a ricerche, esperienze, consid€razioni . Il .rioercatore poco guadagna dai trattati , molto invece dalle monografie e da i periodic:i. T periodici, che oggi soprattutto 0 0 11tengono ogni nuovo tentativo sperimentale, ogni constat.n.zione di fatti nuovi , ogni originale or ientamento del pens iero, gli sono indispensabili. D a ogni parte del mondo partono faville di progr esso che lo studioso d'oggi ha bisogno di vedere da. vicino. I su11ti d ei giornali sono utili per dare 1
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SEZIONE PRATICA
indicazione e notizia di quanto si produce in un ca.mpo determinato: sono va11i e persi110 pericolosi per il ricercatore . Occorre abbia sempre il testo originale chi voglia comprendere a pieno ]e vedute d'un autore, il significato d'un indirizzo, la tecnica d'una analisi. Disporre della Larga do\·izia dei periodici d'ogni lingua e nazione offre a chi lavora la sicurezza di non tentare quello che altri ha già provato -0 vero o falso, offre la fiducia di usare una tecnica precisa e adatta allo scopo, offre specialmente la occ.:~one e I~ spinta verso il nuovo. Ohi insegna, si giova anzitutto dei trattati per avere una idea concreta dello stato odierno d'ogn~ questione, ma specialmente della n1aniera 011d'essa viene imp08tata dai maggiori; nia anch'egli ha bisogno dei periodici per conoscere subito quanto nel mondo si sa e si fa di nuovo, valutarlo alla stregua dell.a sua esperienza, riuscendo così a co11vertire in moneta corrente il metallo disperso nei giornali, nei resoconti di accademie, nelle monografie. Come la biblioteca giova ai ricercatori e ai maestri di • medicina, riesce similmente di grande vantaggio a l medico pratico. E per sè evidente che, per lui, valutare i fenomeni morbosi senza libri sarebbe vano tentativo: oqui varrebbe a voler navigare spro1'\ visti di carte geografiche. Ma i libri, oltrE\ rap1pre5e11tare questi presup·pQSti didattici, riescono in momenti particolari, indispensabili al medico. Quando egli inizia la sua carriera non riuscirà mai a.cl .affermarsi, ad imporsi, mediante i sistemi dli diagnosi e di cura di do.m inio generale; troverà. un valido aiuto invece . nello studio <li libri recenti e di periodici che apra110 nuove vie o che almeno in,dichino nuori metodi. Utilizzando con criterio tali fresche co11osce11ze, trarrà, dalle sue fervide iniziative giovianili, argome11ti e .mezzi per raggiungere presto I.a reputa.z:i.011e, che gli assicurerà il successo e l'avvenire. Nel prosieguo della vita professionale, l ' abitudine allo stu·d io severo dei libri e dei gior11ali è uno dei pochi correttlivi COltltro la sen·i lità cl i nica, che precocemente sorprende il medico pratico. Per il carattere intrinseco della lJrofessione, Parte medica si esercita nell'isolamento; il medico è centro a sè stesso, maestro di sè. Di contro alle insidie che la natura gli tende di continuo, con la frequenza degli ecti·pi, assai superiore a quella d ei tipi, con la molteplicità e varietà dei fenomeni, che in uomini diversi derivano da u11a causa unica, h.a bisog110 di essere ·p remunito continuamente contro le seduzioni dell'errore. Quando alla pro•p ria opera egli no1n trovi il contra.sto di opin·ioni -0 il controllo dei reperti anatomici, oppure· non segua almeno ]'.attrito delle società n1ediche, soltanto co11 llha meditata lettu1·a può riparare alla fatalità, · per cui la su a esperienza quotidiana diviene affastellamento di fatti isolati. Se non h a una Inf'nte critica su·periore, smarrisce allora il sens o della correlazione dei fe110111eni con le cause e con le alterazioni degli organi. Egli è co1ne soggiogato dalle impressio11i immediate, spes1
so strane e tal\olta sbalorditivP, e cade nel bruto empirismo che è l 'espressione abituale della senescenza. I libri lo sal,·ano. InYero il med'ico può esercitare a 111ngo ]a profes.sione senza studiare, ma non meravigl~a come e.g li allora la eserciti malament.e. La biblioteca giova altrime11ti al medico IJl'atico. I libri i11teressano, oltre che in causa del loro co11tenuto tec11ico, anche in cau&a del loro autore. I libri degli autori di 11ot.a p-robità scientifica e di alta levatura morale riescono a noi preziosi in og1Ti riga, anche se non contengono inolto di originale o di 11uovo: esercitano una virtù moraliz:oatrice. Quando il medico inizia I.a sua carriera, ma.nca spe&So del sentimento prof essionale. Se egli, traviato da sordidi fini, co1~re subito dietro il guadagno, rimane al livello di un qualunque mest~ra1.1te. Il medico invece che, liberatosi dalle noie degli esami, imprende a leggere i maestri della medicina, si tra.sforma.. Nella storia di 11essu11' altra professio11e si trova forse un così gr.ande numero di uo1nini che hanno combinato preminenza intellettuale e nobiltà di carattere . Alla lettura dei classici il giov.a ne m·e dioo sente u11 piacere che non conosceva, un'attrazione che lo affascina, e a contatto delle loro opere poderose sviluppa e contpleta I.a sua personalità. Questa più a1ta educazione n on p·uÒ venir d 'a ta abbastanza nella &cu ola, no11 si trova s ul mercato di piazza, si fo-rma in ognuno di noi per se stessa: è la silenziosa influe11za del carattere sul carattere. L a storia della nostra scienza ci eleva e ci rende migliori. Tali specifici benefici dei libri per il medico, riusciranno tanto più intensi quanto prima egli ha cominciato a leggerli. E notoria la similitudine, la quale deriva dalla difficoltà di • saper ca.pire e utilizzare i libri: · i~ lettore comincia con la funzione di spug11a, 1"1 quale emette immutato il liquido assorbito; soltanto dopo 1111Tgo tirocinio acq11ista l' attitu.dine del setaccio, che S(!er.11e il bello e l'utile dal superfluo o dal dannoS-O. Così il gio·va11e medico nella biblioteca s.i al'ricchisce di cog11izioni, acquista la facoltà di disti1iguere e di giudicare, si forma la dignità della vita; virtù tutte cl1e meglio lo aggt1errisco110 i1elle difficoltà che lo aspettano i1ella vita professionale . 1 i1ostri migliori 11a11no avuto t11tti biblioteche ricche e bene ordi11ate. I mezzi economici dei singoli, oggi r estano del tutto i11adegu.ati a fornire una suppellettile bibliografica nen1mei10 a.pprossimativame11te bastevole a segui1~e il movimento scientifico contemporaneo . L e grandi bibliotecl1e, che provvedono alla cultura ge11erale, sono ve11ute a mano a mano rafforza11dosi con biblioteche sipeci~]izzat.e, le qua.li soltai11to possono essere i11dirizzate con i criteri tec11ici della materia. Lo studioso, nella biblioteca speciale, si trova a suo agio, tra i lib·r i che gli sono fan1igliari, q11asi in una biblioteua sua propria.. Chi comi11ci a f reqn enta.re la biblioteca fi11 da studente, ed e11tri i11 rapporti spirituali con i grandi n1aestri, e ve~da svolger si sotto gli occhi, •
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IL POLICLINICO
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traverso i giornali, il pro·gre.sso delle mediche di<li attri tempi, quanto sarà imputabile all'indiscipline e le vie diverse per cui il mondo scienrizzo oocessivrunente teonico e sperimentale? Se tifico can1mina, s'.a,pp·assiona allo studio e alla av.e~imo ben meditato il vecchio adagio· experiscien~a, abbozza la sua fisionomia. S'egli ha, de11mentura peric1Llosum, judicium difficile, avremmo tro l 'a11imn, delle virtù propulsive, · acquista t1na riconosciuto che la via dell'esperimento non doforza che si svolgerà in seguito per conferirgli 1a veva essere ruperta alle menti ingenue ed incolte personalità sua pcropTia. · dei giovani ; ma affidata alle m1ami di uomini Con l.a coordjnazioue .di forze ch e la biblioteca istruiti di quanto s'era fatto avanti ad essi ediu-' da noi oggi inaug11rata· possiede, e che s'accrecati alla severità dell'osservazione, coscienti' della roera11110 largamente e n ecess.ariamente con g;li difficoltà. e della fallacia del conclooere. L'esperianni, i1oi pJasmeremo la profeBSione medioa in mento, beno predisposto, condotto con tecnica preuno stato più alto e migliore. cisa; giudicato con spirito critico, adunque l'espel\iia prima ch'io termini questo discoTso già lunrimento utile e decisivo, non può appartenere .che go, per1nettetemi ch'io consideri il sorgere della all1a mente aipprofondita negli studi e maturata d1a1la m,e ditazione. nuova biblioteca medica non soltanto i11 rapporto alle condizioni generiche della professione e deJle E iindubbio che, anche traverso l'ed.iucazione spescienze n1ediche e speoificatamente alla s-ede di rimentale, s-i sono formate menti larghe e podeRoma , ma in rapporto al momento storico che rose, ed è soprattutto interessante che talvolta i le scie11ze sperimentali, di cui la medicina è nel giovani hanno mostrato genialità di iniziative, contempo espiressione e sintesi, traversa110. originalità di vedute che dalle menti oolte spe~ non •ra,mipolliano; ma qui si tratta del migliore in;Esse si trovano forse ad uno svolto importante dirizzo degli studi, e non de11a ipotenzialità del nella loro storia. Gli uomini maturi di og©i sono genio um·a no. Chi oserebbe affermare che, se cosorti alla vita scientifioa nell'epoca della sperideste forze eccezionali fossero state altrimenti inmentazione, e hanno seguito e favorito ogni gedirizzate, non avrebbero portato a risultati anche nere ,cli analisi e di ricerche. I nootri maestri si migliori? p.reoccu•p avano di iniziaroi alla tecnica precisa d,eMi domando pertanto se non sarebbe più profigli espe1imenti: davano in mano ai giovani per cuo formare nei giovani la mente alla oonoscenza prima ed unica cosa gli strumenti del lavoro e 1 più vasta e più ponderat~ ' dei fatti · boti', invece · la tecnica dell'analisi. I giovani, presi dalla sedi lanciarli, ignari, alla ricerca dell'ignoto. Se duzione d el nuovo, dall'ambizio11e legittima di creare qualcosa, impiegavano tempo ed energia m 'au·g uro che i giovani comincino a formarsi la mente e a educare lo spirito nei buoni trattati e negli espe1•imenti. L a ricchezza dei fatti m essi i11 sulle sacre carte della storia dell'arte n-OStra, non luce, la determinatezza del pensiero, sempre più inte11do deprezzare il metodo sperimenta.le : _ invicino e .aderente alle cose, è il premio di tanta . tendo soltanto che l'esperimento non sia trastullo attività. Mia l·a messe raccolta è ben pove1~a cosa di ra.gazzi, ma cimento di uomini consapevoli. Il di fronte allo sforzo di tutte le energie di un i1umero di ricercatori che oggi è nel mondo intero sussidio dei libri è pre1iminare alla tecnica delle ricerch~: la precisione d'indagine, soltanto se guigramdissimo. Noi ogni giorno dobbiamo pr-0cedere data da spirito critico, fa lo sperimentatore. alla revisione dei nuovi veri, per constatare se prop.rio in essi sia contenuta t,utta o soltanto u11a parte de lla verità. P ensi a.mi(> aJla. storia della tuberrcolosi. Doipo che Villemin n e dimostrò la tras1nissibilità e Koeh n e La preparazione culturale nella scienza moderna identificò la ca.usa nel bacillo sp eoifico, non solo deve rÌlprendere il posto e il prestigio che ave'\"'a· tutto•·p arve noto, ma parve inutile e falso ciarpame perduto. Se i giovani comincerann·o presto a stut utto il cu.m11lo di esperienza che s'era fatto intordiare i nostri classici della medicina, irrobustino alla tisi . Oggi noi non siamo agli antiipodi del ranno co•n q1uel nutrimento il loro pensiero e acquisteranno quella forza di ragionamento e quella pensiero di S0-40 anni fa, p~rchè i fatti accertati e sicuri restano sempre pietre miliari iooistruttibili • osservazione spontanea e spregiudicata che caratsulla via del progresso, ma guardiamo con senso di terizzano la medicina italiana. N-0i vorremo nella nostra biblioteca destinare meraviglia e qua.si di pena alla facilità con cui, in epoca a 11oi prossima, i nostri pred€cessori si acuno sca.ff~le a~li spiriti ~agni d.ella patr~a ~er le &cienze b1olog1che e mediche, per r1cost1tu1re la contentava no di elementi così SU1perficiali. L a tisi, buona tradi~ione nostraina. puJ.· vista traverso il }>aeillo id i Koch, ci .appare Da Morgagni, l'iniziatore della modern·a medicome assai co·mp1eis&::li neJ1e ragioni del suo attecci11a deriviaimo la esatta osservazione dei fen()oo chimento, 11ella g,e nesi delle sue loc,a lizzazioni , i1elmeni' morbosi e il controllo dei sintomi delle mal' evo]tnzione dell'iindividuo, nei rapporti socia.Li, lattie nel reperto anatomico. Lo sguardo acut<> di tanto cl1e la conoscenza del geì·i:ne, i1el problema Francesco Torti s'approfondiv·a nell'intimo dei fecomplesso della tube.rcolosi, .p uò apparire oggi un 11on1oni e giungeva spesso al d·i là di dove ci perelemento d'importanza, sarei tentato a dire, mi. 1nettono arrivare oggi i più fini mezzi d'indagine: croscop1ca. quelle che seJ.nbrano felici intuizioni I'aippresenta.no Se d a molte pal'ti si deplora cl1e oggi d1ifettino la sintesi dei fatti esaltata nella meditazione. Rale menti vaste e robuste che ha11no fatto l 'orgoglio 1
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SEZIONE PRATICA
111azzini dimostrò le finalità sociali del]ia medicina clinica. La bt1ona sperimentazione è nata fra noi t~ ha oostitt1ito la t1;adizione scientifica cui tutto il inondo s'è inspirato, da Galilei a Spal1anzani, a Volta, a Galvani. Nel grande mia.re delta tradizione ital~ana 1a biblioteca iovrà inalveare i torrenti della scie11za straniera, che vi addurranr10 altre preziose correnti di idee e di fatti, capaci di aliment.airne e aoorescerne le acque, senza altera1·ne le proprietà caratteristiche. Os.servazione dei malati, esiperimento e cultura, sono le fonti pu.re e inesauribili del progresso scientifico in medicin·a. Da ci81SOuna di tali fo,n ti, a volta a volta, trae arigine lo stimolo che detterà l'i<lea germinatrioo di ni1ov.e scoperte, ma ciascuna di tali fonti dovrà. nooessariamente fecondare lo sviluppo ulteriore dell'idea iniziale, perchè la di1mostrazione e la COJ?-Olusione raggi ungrano la limpidità e la purezza c.he oaratterizza110 le cose vere. In questo Policlinico, tra gli istituti clinici che si so110 venuti svi1u1pp·a ndo e orga.n izzando per la migliore assistenza ai malati e per le più esatte analisi ohe all'infermo ~011feriscon.o giovamento; tra gli istituti biologici che, sia pure lenta.m ente, sorgono intoruo a f.a.r .g li COTona, la biblioteca medica, che noi O'ggi inauguriamo, sarà uno ISltru' .. I •) ' mento di rprogie.sso 'non meno meraviglioso che il laboratorio e la corsia. Essa, la biblioteca medica, diverrà il centro di attrazione e di movimento. Qui prendera111no consistenza i progetti di nuove ricerche ohe, traimutandosi in dati cdncreti nei laboratori clinici e biologici, aipriranno le vie del1' avvenire. In questo vivo diuturno soa.mbio di rapporti tra oorsie, laboratori e biblioteca vedevano certamente Baccelli e Durainte la ragione d'essere di que.sto Policlinico. Per felice concorrenza di eventi n-0i poosi13,mo oggi da.:re corpo :11ll'idea dei nostri Maestri, con la fi<lucia che gli striu menti del progr.esso qui raccolti e ooordinn.ti dest<ino la passione allo studio, all'esperimento, alla critica, i1ei giovani, nelle attitudini e nell' o•p erosità dei quali noi coltivi.am-0 le forze della Patrja e il i)rogresso della Scienza.
_.. Importantissima pubblicazione: Dott. vrnORIO CHIRON A11istente v. nella B. Clinica Chirurgica di Roma. •
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L' importanza delle paratiroidi secondo le odierne vedute
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Un Yolume ln-s (N. 6 delle nostre <Monografie Medleo-Ohi· nrgiche d'attualità»), dl pag. VIII-125, nitid'1omente stampato •u carta semi-patinata, con ·25 .figure nel testo. - Prezzo L. 1 4_, piil le spese postali di spedizione. - Per gli abbonati al e Ponolinico » sole L. 1 2. 7 5 franco di porto. Inviare Vaglia postale al Oav. LUIGI POZZI - Via Sietina, n. 14 • Roma.
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ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. Società Medico-Chi1·u1·gica di Pavia. Seduta del 6 febbraio 1925. Presidenza : p·r of. F.
ALFIERI,
presidente.
Siill' anatornia 'fXltologica dell'avvelenamento cronico d,a si0lf'lllro di carbonio.
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Dott. P. R ·EDAELLI. - L'O. descrive un caso di intossicazione da solfuro di carbonio, metteDJdo in rilievo le alterazioni a carico dello stom.aco e del rene che presenta.no rispettivamente un quadro di gastrite subacuta emorragica e di nefrite parenchimatosa. Egli p-0rta oosì un contributo allo studio an.atomo-patologioo dell'into8Sicazione, studio ancora oggi assai incompleto. illustra nel contempo anche i dati ·amamnestici, clinici, differenzia1i e sperimentali.
Osservazioni sperimentali sull'avvelenamento da solfuro di carbonio. l\iI. A.REZZI, laureando. - L'O. i1n una nota preventiva riferisce una serie di ricerche spe1rime.ntali per mettere in rilievo le basi anatomiche del1' avvelenamento da solfuro1 di carboni-0, ancora oggi non bene conosciute. Il tossico venne somministrato per via inalatori.a e per via gastrica, esso ha deter.m inato nel primo caso fatti degenerativi in quasi tutti gli . organi parenchimatosi; nel tSecon<lo caso una lesione imponente a carico d-ella mucosa gastrica e processi regre&Siivi prevalenti al rene. Lo studio sarà presto com:p letato e reso noto in forma. definitiva.
Su un ca.so di colecistite calcoLosa con. raro reperto ra.diologico. Dott. R. GRlGNA.r-il. - L'O. t·iferi.sce un caso di colecistite calcolosa che ha ,p.r esentato delle difficoltà diagnostiche e che ha dato un reperto radiologico raro. Trattavasi di una donna di 53 anni con disturbi prevalenti a carico delle vie u·r inarie, ed in cui la radiografia aveva <lato 11n:Qlllbra rotondeggiante del diametro di 2 cm. e X, uniforme ed intensa, sita nella. posizione juxtavertebrale. Fu solo con ripetute indagini cliniche e radiolog.iche che si è potuto stabilire la sede biliare <lel calcolo . Operata dal prof . Morone di colecistectomia, nella cistifellea fu trovato un oa.lcolo umico del peso di 12 gr . L'O. parla della frequenza dei req>erti radiologici ·p ositivi, che se non è quella riferita dai radiol-0gi americani (80-90 % di reperti positivi) è più elevata di quanto pr1ma ' si oredeva; afferma la necessità dell'indagine radiologica nei sospetti di litiasi biliare, non solo per l'eventuale positività dei reperti ra.diografici, ma anche per lo studio dei segni parabiliari che, se valutati con crit€ri C'linici, pos~ono facilitate 1a diagnosi.
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II. POLICLINICO
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un, int--ervento opera t ivo in gravidanza
setto trasversale congenito della vagi rin.
Do~t . •t\.. NAv~.
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- L ' O. riferisce di u11 caso, operato per setto trasiversale congenito della vagina, setto che .r icostituitosi dopo un primo pa~rto , nel q.uale fu can~a di distocia , ha permesso l'i•niziarsi di una 11uova gra.vidanza. ·In b~e alla esperienza conclude: 1) Che. in ogni ca~o anaioga1nente a quanto . . ' . ormai s1 e per 1111an1me consenso stabilito uell'assistenza al parto in viziature pelviche di inodico grado può rit1scire utile e prudente di considerare ..11 primo . parto come parto di prova nel quale alla vigile ~.ttesa !lOn debba. andar disgiunta la eventualità <li atti operativi anche gravi richiesti dalle particolari co ntingenze d el suo decorso. 2) Che qualora nel primo parto si sia dovuto (·on1unque intervenire e poi coll' involuzione fisiologica successiva dell'aip1Jarato gènitale i~ setto sia \enuto a ricostitujrsi si prese11ta evidente l'oppornità , in caso di nuova gravidanza, di un intervento di plastica vaginale già n ei primi ten1pi dell a gra ,·ida11za stessa. 1
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accc.. 1111a quindi alla
rapida. e profonda atrofia muscolare che il suo infermo in seguito ha presentat,o, nr1itamente al diffondersi in modo uniforme delle deposizioni calciche a tutto il si st.ema arterioso, alla dimostramone radiografica di sfondantento della parete posteriore della sella turcica, ed alla com.p arsa di indubbi segni clinici di lesione ipofisaria. L'O., fondando>i sul fatto cl1e l'ipofisi bensì . . ' 1ns1~me ad altre ghiandole a secrez.ione i11terna 1na certo in modo prevalente s11 queste presiede' al ricambio clel oalcio~ avanza l'ip•o tesi che l'oscuro qu.adro descritto si debba ritenere nel suo complesso determi11ato da i)ròfonde alteraz.ioni della -sfera endocr 1n a, dell'ipofisi in ]specie; ed inoltre ohe trovandosi nel m·aggior numero dei casi a11aJ.oghi descritti dai vari autori, accenni a fatti che da lesioni del siste~a endocrino ed in pa.rticolare dell'ipofisi oggi si debbono ritenere determinati verosimilmente in esoo ai1)punto debba risiedere' uno dei fattori patogenetici p1iù importanti della cosidetta gotta calcica. Dotf. FHANCEsco R1cc1. 1
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Se.duta del 13
m~irzo
1925.
Preside!lza: prof. E. ALFIERI, presidente. ]?,rcnicotorr~ia
nella tu.bercolosi polrnonar1' .
F. R1cc1 e A. MILANI. - Gli 00. })rese11tano 9 casi di frenicotoil?-ie in. an1111alati di tubercolosi poJmonare in cuj la prec:;e.nza di sinfisi pleurica. completa aveva r &So impossibile l'applica~ione del pneumotorace. Canfermano l'utilità di qu.esto nuovo mezzo di terapia polmonare e ~opratutto dimo· strano alla luce di reperti radiografici la possibilità, malgrado la presenza di sinfisi pleurica, di riduzione di cavern.e anche dell'aipi ee polmonare.
Seduta della Sezione Romana della Società Italiana di Pediatria. Domenica 29 marzo 192f5, nell'aula dellia. R. Cli11ica Pediatrie.a ·1ella Università, si è iadunata la Sezione Roonan.a del!!~ Società italian.a di Pediatria, sotto la presidenza del proif. G. CARONIA, e con l'inteTvento di numerosi soci e del prof. O. CozzoLINo, direttor e della Clinica pedvatrica di Parma. Furono fa.tte i11teressanti comunicazioni dal prof. FLAMINI. sLLlla e·t iopatogenesi degli eczem.i. dei lattanti; dal prof. SORGENTE su di 'llin caso di intossicazione alcoolica i n wn ·zattanCe di nove mes.i ; dalla prof. SINDONI sulla profilassi del morbillo; dia.l dott. T1to1L1 sitlla profilassi della scarla.t tina; dal prof. DE VILL..<\ S'ltlla etiopatogeriesi della anemia splenica infantile ; dal dott. CATTERUCCIA sulle sindro1ni da siero). dal cl-0tt. CASTANA e SABATINI sul Oloroma; dal prof. RoNcHI sulla sepsi clei lattanti)· dal dott. RoccA sul pilorospasmo. L 'assemblea si interessò co11 elevate discussioni sulle varie comunicazioni, ma particolarmente su quella della prof. SINDONI ri·guardante la profilassi immunitaria del m.o rbillo, che dimostra come- oggi si possa prev1;,nire per mezzo 1lel vacci110 i)reparato col germe cli Oaro11ia; su qu€lla d el dott. 'fitOIUI ohe pure l1a dimo.sitrato la s.icu·r a efficacia clella va,ocino;profilassi <lel'1a soarlattinia; su queilJ.a del prof. RoNcm cl1e 11108tra come la conceu-011e dél pe• • diatra italiano DI CRISTINA siulla patogenesi clei disturbi della i1utriziu11e dei lattanti, p«~rti su di una 11uova via di studio d~ questo interessante ecl ancora. oscuro capitolo della patologia in!a11tile e che ha sì larghe ri·p ercussioni socinlj. G. 1
/3ov1·a un, caso di cosidetta ootta calcica.
G·. BIGNAMI . -
L'O. premette che dei pochi casi,
fin ora con1parsi nella letteratura m edica, di gotta calcica, nessuno ha presentato quaidro così imponente e completo come quello che egli ha avuto modo di osservare, nè ha offerto la pOSStibilità, a differenza del caso jn parola, di portare un po' di luce s ulla osc.ura l)atog.enesi di questo processo n1orboso. I/osservazion e riguarda un giovane ventiquat t renne di alta statura, Jlon luetico, in cui alla <'omparsa silente di una tumef.amone delle ghian· cl-0le .salivari, di tal~ specie da f.are pensare aid un n1orbo di Mikulicz, se·guì · in moào ..subdolo quello di n na lesione re11ale co·11 caratteri di glomerulonef rite cronica, accomp,agnata da p1'ofo11do deçadimento ftisico, e poscia que]la di dolori reumat.oid i a qua&i tutte le articolazioni degli arti, ed infine l' insorge.n za di t11n1efazio11i, cl1e biopsia e reperti radiogL~a.fici dimostrarono e.ssere dovute a deposizioni calciche dure, dolorose, irregolari e persistenti, alle articolazioni degli arti s u peri ori.
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SEZ IONE PRATICA
AP.PUNTI PER iL M.ED.IOO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. •
Contributo alla casistica dei danni da medicinali.
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Se ne occupa J. Jadassol1n (Med. Klinik, n. 10. 1925; . Una delle complicazioni che possono seguire all' ingiestione di alcuni me1dicinali, sono gJi .esanten1i medicinali fissi. Questi esantemi sono• caratterizzati dal fatto cl1e essi si manifestano sempre nella stessa r egio11e cuta11ea, talvolta doìPO la prima so1nministrazione del m.edicirlale al· ' tre Yolte dopo t1so prolungato di es5o. Le regioni in cui si localizzano questi esantemi semhrano del tutto norrr1ali e nè per struttura anatomica nè 1per le particolarità funzionali r1è p er m alattie preceùe11ti si disti11guono dal rimanentP della cute. .L\naloghe a questi esanten1i fissi sono ·delle alterazioni cbe in seguito all'uso di determ inati medic·inali compai o110 all'infuori della pelle, localizzati ad un determ.inato organo,· ad uri cle . tern1inato tessuto od a ò etermina te r eg ior1i di tessuto. L'antore chjama « azio11i secondari e fisse extra-cutanP<' » qu elle azioni secondarie di n1 ecliC'inali ' -che spesso seguon o alla somministraz ion e clj ·essi e interessa110 una p più r egioni circoscrjttc cti t111 -organo o di un sistema di organi senza cl1e si possa dimostrare alcuna pa.rticolélrità anatorr1ica o funz·i onale nè alterazione patologi c:i d elle regioni jnteressate. Così l 'autore .osservò ir1 una donna sifilitica, oltre ad esantemi febbrili scarlattiniformi dopo iniezioni di salvarsa11 Pd oltre a fenom eni vasomotorii una azione sperja.JP .dei • preparati mercuriaU. Anzitutto forte r e:izione c utan ea in forma di dermatite all'ap1plicazi nne di porna ta mercu~'iale, r eazione che si potè f;:i r scom· parire (desensibilizzazione) con iniezioni sottocutanee di m ercurio: Osservò inoltre poche ore dopo l'iniezione di novasurol la corpparsa di vivi dolori alla metà destra del faringe e ad una determinata regione .aei m uscoli del b·r accio. Ripet,1te iniezioni vennero sern1pre seguite dallo · stesso co·mplesso sintomatico che si deve q\1ir1di consi derare un'azione secondaria fissa extracutanea ùel mercurio. In un altro caso la somministrazione di preparati bismutici ad un uomo detern1 inava ogni volta dei \ ivi accessi <lolorosi ìn tutto il territorio di distribuzione del nervo fr o11tale destro. POLL. 1
Eruzioni medicamentose. Il nu111ero delle eruzioni medicamentose è evidentemente aumentato dopo l'introduzione dei nuovi medi·c amen ti ed è bene dhe il m edico pratico te11ga presente la p·o ssibilità di tali ma.nife1
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stazioni per poter spiegare certe ·d ermatosi dall'aspetto insolito. E' semp-re bene, davanti ad un indjviduo con una eruzion e cutanea informarsi se e quali medicine ha preso .p er bocca od ha applicato localmente. 1Sono note le follicoliti e l'acne -c.h e si hanno dopo la ingesttone di ioduri o bromuri e che possono essere confuse cor1 l 'acne giovanile; l'eruzione da bromuri si presta alla. confusione con la tubercolosi verrucosa o la blastomicosi. Difficile è talYolta la diagnosi di ert1zioni scarlattinif orini o morbilliformi e non è improbabile che alcune fra le pretese r ecidive di tali malattie siano tal volta da attribuirsi a inedicamenti. •S ono a1icl1e da m enzionare certe porpore da joduri, le eruzioni erpeti c.11e e le cheratosj da arsenico, le manifestazioni di orticaria, pig·m er1tazion e, .p111r ito che si associano a molti m edicamenti. l~ra le più con1u1li eruz joni citate da c. Guy Lane (Tl1 e Boston m.edical and surgical Jour11al, ' ' · 190, n. 21) sono le seguenti: , "b'enrJlftaleina. L 'eruzione si lsviluppa 211: ore d opo 1' ingestione od anc~1e più tardi; gli i11cli vidui br uni sembrano i più . suscettibili. I,'eruzion0 consiste in placche policromatiche, ·di colore Yarlabile dal ~osa ~hiaro al. 1p orp ora scuro, di forma e .grand-ezza varia, cb e lascian o a lungo, anche per anni, t111a pi gmentazione. Le lesioni so110 leggermente squa1nose e si riattivano ad ogni 11u0Ya 'ingestione del m edicamento; in ciualche caso, si 11anno vescicole od. ulceri superficiaJi sulle muc ose orale o genitale. Vi sono poi casi di orticaria ·c ronica o di erpete nasale. Q11esto rin1 edio è largamente usato e :forma la parte esse11z ia le di molti lassativi. Arsenico. ·Determina ch eratosi, epiteliomi , pigmentazioni e condizioni iper cheratosicl1e d elle paln1e ·delle mani e d elle piante ·dei piedi. Tali fe11omeni 1possono aversi a n cl1e parecchi a nni dop.o la sua ·spmministrazione, ·stcchè si deve andar cauti 'nel prolung·arne la somministrazion e, specialmente p erch è si tratta sempre di m alattie ad andamento cronico (corea, an emia, psoriasi,. eczema). Si avrà quindi _cura di prescTl· verlo intermittentemente e solo p er i periodi n ei qu ali è necessario. -· I .nuovi rimedi arisenicali a rseno·b enzoli, cacodilati - ip ossono pure provocare disturbi cutan ei, alcu11i dei 1quali gravi. Nel t~po acuto, cl1e si 11a poche ore oppure 1-2 giorni ·d·opo l'i11iezione, si hanno forme di eritema o di orticatia clie n on durano a lungo, ma cl1e tendono a r ipetersi a d ogni iniezion e sempre nello stesso punto. · ~l ti·J?.O cronico compare ~opo 4-5. iniez i p~1i ocl · a11-
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IL POLICLINICO
che dopo settimane o mesi. Si manifesta, di solito, alla superficie estensoria degli arti in forma di macchie o di eruzione 1p apulo-maculare, che può diffoni<:l1ersi a tutto il corpo con intensa e generale esfoliazione. Vi sono tutte le .forme di passaggio dall'eritema lieve asintomatico ai casi gneralizzati con febbre, diarrea, e, talvolta, esito fatale. Si hanno anche lesioni erpetiche, zostertfonni , liC'henoidi. Nel trattamento sembra ctla buoni risultati l'iposolfito di sodio per · via endovenosa (g. 0.3-1 al ,giorno) ed orale. Derivati d el gruppo barbiturico (medinal, luminal, ecc. ). Danno eruzioni morbillifonni di colore rosso chiaro. N1fOVi preparati bromurati (adali.na, brorr1ural, ec-c.). Sono menzionati. casi di prurito, ortjcaria, acne, eczema 1pustuloso; sembrano più affetti gli individui anziani, anzichè i giovani. Il cincofene ha provo~ato eruzioni scarlattiniformi od erisipelatose ed anche forme di orticaria e di erpete. I nuovi preparati ·del gruppo dell'a.nti·p irina (piramidone) possono dare placche ed eruzioni analoghe a quelle .d ell'antiphina. L'acido acetilsalici'lico 1p uò dare urticaria, gonfiore della fac cia, associato con ma,les5ere gefil. n erale. ,J
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Intossicazione da veronal. E P. Scott (Lancet, 28 marzo 1925) riporta iJ caso di una donna di 62 anni, visitata in 'ìtato comatoso, che 1presentava leggera cianosi, re~pi ro stertoroso, polso a 90, ritmico, con tensione elevata (200-220), lieve ipertrofia cardiaca, pupil · le midriatiche non reagenti alla luce; assente il riflesso· corneale ed il patellare, non clono, Babinski da un lato. I.a diagnosi, tenuto conto che non si conoscevar10 gli antecedenti anamnestici, poteva farsi fra emorragia cer ebrale, tumore cerebale, co1na diabetico od uremico, intossicazione da medicamenti. Dall'esame dell'l1rine, risultò ·p eso srpecifico di 1026, albu1nina, urea 25 0/00, presenza di acetone e di pochi cilindri ialini. Dopo un ab .. tiondante salasso, lo stato comatoso andò miglioran·do, i riflessi ritornarono gradàtarnente e così 11>ure i movim enti degli arti. Dopo 36 ore, sl svilup11>ò oftalmoplegia con emorragie in entrambi gli occhi; pu.p ille leggerm ente midriatiche, con reflessi tardi, papillite, edema della p~pilla più rilevante a destra. Mancava vomito ed o·g ni altro sintomo che facesse sospettare un tumore cerebrale. Le condizioni andarono poi migliorando fino alla guari·gione. Dal com.plesso, si 1poteva rjtenere trattarsi di intossicazione da parte di qualche me-dicame11to che, in conseguenza delle condizioni poco buone dell' apparecc.h io cardiorenale, aveva esereitato una influenza notevole sul sist.ema nervoso. [,'oftalmoplegia nucleare è citata comP. uno dei sin ~ r
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to1ni concomitanti della intossicazione da vero11al. Fra .gli oggetti della paziente, si trovarono di fatto alquante polverine di veronal; essa stes sa, ritornata in condizioni normali, corufessò di aver preso contro l'insonnia, la sera precedente i ~coi disturbi, due di dette polverine, complessivamente 12 centigrammi. fil.
Paralisi dell'oculo-motore esterno da rachianestesla. Fra gli a ocidenti consecutivi a lla rachiane3te01a ovvero alla semplice 1puntura lombare è da annoverarsi con una certa frequenza la iparal isi o paresi del VI 1p aio. Ai casi descritti dal nostro Santanastasio, M. Marquez (La l\il edicina Ib era, n. R84, 1925) aggiunge due osservazioni 1perso11ali rJguardanti due p. in uno dei quali la paralisi dell'obliquo suiperiore destro era stata consecutiva a p untura lombare diagnostica e nell'altro la paralisi del retto esterno sinistro era sopra;venuta dopo una rac.hianestesia. Le diplopie, o, ciò che è lo stesso, le paralisi di cui non sono che sintomi, od anche gli s pas.mi, sono come 11>ostumi relativamente frequenti anche senza tener conto dei casi non resi n oti. Il meccani s1no cbe ad essi dà luogo può essere differente jn quanto non è necessaria la presenza nel cavo rachideo di un anestesico: è 01pportuno .p ensare più a m o·dificazioni della pressione del liquido cefalo rachidiano e delle condizioni circolatorje (congestioni, emorragie ex vacuo nei n11clei di origJn e dei nervi oculo motori, più specialmente del VI 1p er situazione su1perficiale in corrispon·~enza del pavimento del quarto ventricolo). Nei 63 casi riportati da Santanastasio, in 61 casi la parali si interessava il VI, in due il III paio. Per lo più, a parte le m odificazioni 1provocate .d alla puntura lombare per s.è, modifìcazio11i evitabili migliorando la tecnica della decompressione, le manifestazioni in discorso debbono riferirsi all'azione della sostanza iniettata: successivamente è stata incolpata la osmonocività per i;p ~rtonia o·d ipotonia delle soluzioni ovvero l 'azione irritante con produzione di una meningite asettica, ovvero una non completa asepsi nella ·p untura. Altri hanno trovato una eventuale azione sulla sostanza nervosa stessa, midollare, od encefalica, o sulle radici; altri ancora ·disturbi vasomotori, ecc. Tra gli accidenti consecutivi alla rachianestesia (morte, paralisi vescicali, ecc.) la paralisi del VI si nota per la sua benignità: è questo un nervo <e 1p referito » da ogni genere di lesioni mediche o chirurgiche, perciò si spiega la fr equenza delle sue alterazioni: il nucleo sup ~rficialmente si.t uato nel •p avimento del IV ventricolo, in vicinanza immediata della pia madre e del liquido cefalo rachi·d jano, quindi con agenti tossici od infettivi, il suo lun.go tragitto alla base del era1
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XXXI I, FASC. 19 ]
nio i su oi rapp orti anp.tomici con il seno cavernoso e con l 'oTbita, mostran o a su fficienza il perch1è della « preferenza » . MONTELEONE.
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SEZIONE PRATICA
chè si sottopongono a lunga pressione o a colpi .diretti (gomit0, natiche) a lcuni tronchi nerv.osi. E più verosimile che il fenomeno si. riallacci alla teoria di Head. In tutte le parti del corpo, e quindi anche nei troncl1i 11ervosi, esistono fibre simpatiche che penetrano nel midollo con le radici 1p osteriori e risalendo lungo i cordoni posteriori raggiungono i centri sensitivi. Qu ando tali ft. bre son o .in uno stato ·di maggiore eccitabilità per una qualche lesione o ven gono comun que ir· l'itate, si mettono in uno stato di eretismo f unzionale, che si traduce con un dolore rap·p ortato alla periferia precisamente n el punto irritato o in altro determinato. G. 0RAGOTTI.
Azione dannosa sul neonato della narcosi materna durante il parto. Hein Kiistner (Gazz. degli Osped. e Clin. 1924, n. 39), già aveva dimostrato, in via sperimentale, che la narcosi somministrata alla madre si diffon deva n el circolo del feto con tale rapidità che se questo, estratto con il taglio cesareo, non veniva rianimato, moriva ,poco tempo dopo. Se la nascit<!- di un bambino avviene per via estrapelvica mediante an€stesia lombare, il neonato si comporta come nella nascita per vias naturales, senza na rcosi - : ap1pena alla lu ce emette forti grida, è di colorito roseo e non assume un aspetto cianotico, e da ultimo asfittico, come avvien e n ei fanciulli estratti con taglio cesareo in narcosi geGiuseppe ·-Mazzini nerale, nel qual caso al narcotico, senza esitaprecurso1·e dell'orientamento p1·ofessionale. zione, va attribuita la paralisi dei centri respiL'indirizzo scientifico tendente ad una scelta ratori. Vi son o poi :rari casi nei quali Ja narcosi della madre provoca, in parto per v'i.as natttrales, razionale dei mestieri e delle professioni che da un 'asfissia da narcosi del neonato. Il narcotico non molti anni è stato propagato da oltre Ocean o può agire sul centro respiratorio paralizzandolo sotto il nome di « orientamento professionale ,, , o direttamente, o indirettamente : nel primo caso cli cc psicotecnica », ecc. , non solo era praticala sensibilità del centro all'azione dell'anidride mente applicato in Italia nel iperiodo aureo delle carbonica viene diminuita, come nell'asfissia de- arti e dei mestieri firorito fra le. botteg h e .del Rinascimen to (come dimostrai in una mia .pubgli adulti per dose eccessiva di narcotico; nel se. condo caso si avrebbe una paresi delle funzioni . blicazio•n e su l'al'lg·o mento) ma ebbe in Giu seppe cerebrali per cui gli stimoli esterni non vengono M azzini u n grandle tpt ecursore. Difficilmente si potrebbe impostare il problema percepiti dal neonato, e non possono agire approfondendo il respiro, per una interruzione, clelle attitudini in termini più . esatti e più ri.g o. cioè, della conduzione nervosa sensitiva dalla su- ros~ment e scientifici di quelli usati dall'apostolo pelìflcie del corpo ai centri cerebrali. L'organi- dell'Unità italiana in una lettera indirizzata in smo infantile è, però, molto più suscettibile del- data 11 no,v embre ,1865 al suo amiioo G11glielmo Malleso11 a Londra ~pubblicata dal Kin1g ). 1'adulto ai narcotici, e in questi casi, secondo Mi piace portare . a conoscenza dei lettori il l' A., si avrebbe dapprima una vera paralisi del centro resp iratorio. Il concetto di apnea dovreb- suo .c ontenuto : « Dissi che vi avrei .sCd'itto a pro,p osito d el~ be comprendere solo i 1p rimi istanti di assenza respiratoria susseguenti alla nascita: più tardi l'educazion e di vostro figlio . Vedo che non posso. si deve parlare sempre di asfissia, ;provocata o da Bisognerebbe che conoscessi lui, le sue tendenze, interruzione della penetrazione di ossigeno, o da t '3 sue attitu dini, quello che ha già appreso. Il accumulo conseguente di an!dride carbonica nel dare regole geneir~li è null~.. Egli potrebbe avei' bisogno di r egole speciali. sangue, o da narcosi materna. PICCINELL I. Ho accennato alle sue tendenze. Di ciò dovete ' sop!'atutto occu.p arvi. Ogni ·U-O·m o è uno sp eciali~ POSTA DEGLI ABBONATI. sta, capaice di qualcl1e determinata cosa. Dovete Pat ogeriesi dei punti dolorosi. di Vallei:r. - Alsforzarvi di scoprire quella tend enza speciale e 1poi informare a quella la sua educazione. l'abb. n. 1570: La p atogen esi del dolore provocato dalla pres- . Dopo un insegnamento gieneTale, di quei ra1ni sione dei punti indic ata dal Valleix lungo il tragit- che sono buoni per og11i uomo, indirizzate j suoi to del nervo, dal quale pren de il nome la nevral- studi allo svolgimento di quella tenden za sp eciale gia; non è chiara. Se s i trattasse di un'eccitaz ionb che avrete scoperta. Educare -vruol dire cavar fuori, educere ql!eiliQ meccanica dir etta delle fibre costituenti il nervo, si dovrebbe avere una sensazione diffusa a tutto cl1e è nel ragazzo, non v.uol dire creare in lui q.uiello che non c'è. il territorio del ramo n ervOISo sottoposto alla MARIA DIEZ GASCA. Creaire voi non p.otete! » . pression e, analogamente a quanto avviene allor1
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VARIA .
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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA* CONTROVERSIE GIURIDICHE. XXXVI'. - Ef.tì<?acia dell'obbligo assunto dal Comune per la seconda fndeu1ai1 à caroviveri. L' art. 32 del c~pitolato approvato dalla G. P. , 1-\ . di Rorna, in sostituzione del Comune di Arc inazzo Romano, dispo11e così : « al sanitario condotto, in pianta sta.bile, sono dovute l e indennità carovi•ver i con cesse agli imipiegati dello Stato » . . Questa ·d isposizio11e è conforme a qt1ella del corrjspo11dente ar ti colo <'l el capi tolato-ti1)0 ap1p rovato dalla . t essa G. P. .<\. Il (~o n1une di :\ re inazzo contestò il clir itto del rn ecl}ro condotto dott. Felli Arr·angelo alla seco nda jnd c 1111 i tà car o-vi Yeri. Da ciò il' giudizi o del quale d emmo gii notizia. Il T l'ibu11a l e di R oma ac colse la d ornancla e cond ann ò il Co1nune a pagare le rate arretrate della · séconcln inde11nità dal 3 giugno 1920, cioè dalla data. in cui entrò i11 yjgore p er gli impi egati dello Stato jl relativo decreto 3 giugno 1920, n. 737, p errh è, a n orma dell'art. 31 del capitolato , il trattamento economico aveva effetto retroatti vo a l 10 aiprile 1920. Il C:omun e produsse. appello contro la srn te11za cl el Tri1b unal e p er vari m otiv i: a ) p erchè l a G. P . .t.... non p ot eva attribuire, con provvecl imt:nto emanato di uffic jo, la seconda i ndennitf1, caroviveri, ch e non era obbligatoria; b) p ercbè l'art. 32 d el capitolato, correttamente jnteiìpret a to, secondo la ·P rassi amministrativa e in conformità. delle deluc idazioni della stessa Giunta, si riferi sc E> alJa prima e no11 alla seconda indennità , l a quale non era stata ancora stabilita p er gli im1p i egati dello Stato a lla data 10 aprile 1920, ·dalla quale incorninciò ad aYere efficacia il capitolato; e) p ercl1è il vincolo era giuridicaplente invalido, ecc. La Corte di Appello di Roma, sez. II. con sen'tenza 18-31 marzo 1925, a ccogliendo pi enam<?nte . le d ed tlzioni d el dott. Felli ha r espin to l 'appel lo ecl ha co11dannato il Comune alle m a ggiori sp ese del giudizio. T rnttandosi di una questione di massi:r:na concernente la efficacia del vincolo giuridico rostii u ito dai Comuni o, per essi, dalla G. P. A. in sedr di sostituzione, pubbli1chiamo le parti utili delln senten za della Corte di A1ppello. Il Comune deduceva ·dunque, .p reliminarmente ' ' cl1e la ·G. P. A. di R oma avev.a interpretato il capjtolato n el senso che la seconda indennità non iosse dovuta. Ma ·di questo opina1n ento, al quale --pr etendeva di attribuire l a efficacia di... cc inter1
pretaz ione ai1te11tica » , il Comune non da,·a la prova. 1 « Tal e prova, tuttavia, soggiunge la sentenza - sarebbe inutile, a g iudizio della Corte, perchè a niuna consegu enza gjuridica 1potrebbc inenar.e il fatto di avere la G. P. A. interpretaio in uri ~ en so, pinttosto ch e i11 un altro, il caipitolato; le c~li disposizio7ii, riel loro t esto ben. chia.ro . n on potr ebbero mai essere 1n.od·itt cate per via. di postitme interpretazion.i. 1\ilale a propoc;ito . qui si
]nvoca l a efficacia vi 11colatrie;e di una pretesa jnterpretazione u~1tenticn: come appunto vorrehbesi ctal 1patrocinio d ell 'ap1p ellante definire l'jnterpreiazione che per avventura la Giunta a,-essp, <lato al capitolato da lei stessa emanato. Jn coritrario, /
oiovrz osser1 1are clie simili capito lati hrrnnn caratt ere di con v en.zion'l rli di ritto pubùl'i r:o, ed una volta enian.ati ed approvati, rielle forme prescritte, e diven.uti esecutivi, non possono essere annulla-t-t ' o mod'iflcati se non per v ia di. nuova con,v enzfone, ·e sempre nei m,odi di l egge. La manifP.staz:iorte di vo lontà v i,ncola.nte i', qu.indi, quella che ri..<nLlta dall'atto, nel quale è stata cons acrata la v olontà d ell'en t e e dell'organo nm1ninistrativ o, e dnl quale soltrcnto perciò potrà attinge r si la esatta in f Prpretr1 :.i nnc r/f> lle ·"ingole disposizioni..
« Nella sip ecie non &i contesta la pirna ·"·a1id itù del capitolato ap1provato dalla G. P . .A.. il 17 n1aggio 1921 per disciplinare, con un complesso fii 11orme, tra l oro coordinate, il rapporto di jmpi cgo tra il Comu ne di .i \rcinazzo ed jl medico condotto. Contro il 1provvedimento della Giunta che, sostituendosi al Comune - per la n ecessità di regol·:tre n servizio sanitarjo del paese - gli impo5e il capitolato non lfu 1prodotto r icorso, sicchè quello divenne pienamente efficace, e costituì legittima fonte di diritti e di .d overi per il sanitario assunto in pianta staibile. « Ora, basta leg,g ere la disposizion e di cui all 'art. 32 del capitolato, e tener presente che, alla datrz <lPlla s·ua approv azione i1on una sola ma due in.derLnità di caro-viYeri erano state concess·e a~li ·i n1piegati clello St ato, per dovere, senza ·p ossibilità di dubbio. ritenere ·chP anche al sanit~rio comunale egilalc benefi..cio si voll e concedere. « Se cos1 non fosse, non avrebbe senso il plura.l ~ usato dall' art. 32. Il dubbio sarebbe forse giu st ificabile ove si fosse ivi parlato ·d i indennità rli caro-viveri, al singo lare. P eroccl1è in . tal ca-;o, ove cioè si fosse detto: « al sanitario 8 dovuta l a inden11ità caro-viveri con.cessa agli impiegati del lo Stato », - pur essendo certo che a costoro,
(*) La presente rubrica è affidata a1l'avv. G1ov \~~"I
1le{:!a10 del nostro p erjodico
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SELVAGGI.
ese:rcente in Cassazione, consulente
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a lla data di emanazion e d el ca13itol ~to già una .p rima e 1poi una seconda di tali indennitè. erano state con cesse - tuttaYia avr ebbe potuto la formula al sin,golare prestarsi a do1)pia interpretazione. Ma, essen dosi usato il plural e, l 'interp re1azione restritt iva è perentoria1nente re~i sttta dalla dizi o11e u ~ ata: e s arebbe perciò arbitraria e lesiva d el diritto 1egi ttimame11te quesito dal sanitari o.
concessione della seco11ùa inden niTù ca ro-Yiveri un atto pu rainente facoltalii:o per i Comuni , è illegitti1no l' esercizio d ella potestù su r r ogatoria della G. P . ..\., che ai termini dell 'art. 220 della legg·e co111unal e e 1provinciale 11011 p nò esercitarsi che t1el caso di op erazion e fatta obbliqatorirt rlalla l egge. Nella specie in esarn e, p el' Yel'o. la G. P. A.. non si sostituì al Comu11 e cl i ..\ r cinazzo per dichiarare obblig atoria la seconda inden11ità d i cui trattasi .. ma provvi.d.e essa~ - jn sed e di sostituzione tutor ia - all a forma zio11e clel capitolato con -tenente l a intera disciplina del serYizio sanitario ed il n ecessario rapporto cl 'i n'l:piego tra i l sani tari o e il Comune. La sostituzione, quindi, i."!" questo caso fu piena e completa, per tutto un j nsien1e di 1provvi·d enze che il Comune aveva i~ dovere cli fare e n on fece.
argom ento in contrario può trars i dal disposto d ell'art. 31 1 cl1e nulla ha a cl1e ved er e col cjtato art. 32. Dedusse, al r iguard o, la di fesa del Comune in 1p rimo grado, e r ipete anche in qt1esta sede, che, essend os i stabilit o all 'an. 31 del ca;p itolato cl1e iJ trattamen to economico - di cu1 p arlasi - aveYa effet1 o retroatti,ro al 1° aprile 1920, ~i deve int encl rre attr i))uita la sola indrnnit<l rhe « Nè
n.
questa doto spettavn agll impiegati rfpl!o
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SEZIONE PRATI CA
tnto,
e cioè soltanto ia p rima.
Ciò posto, indarno il Comune tenta ora 30ttrarsi all 'obbligo assunto con l'accettazione d e1 cap itolato,. ecc. » . «
L'ei-rore di una i111ile argomentazione è però di p er sè m an ifesto, sol che· si con sideri cl1e jl riferim ento al la d a t a clel 1o ruprile fu fatto esclusivamente aglj eff etti d ella decorre11za r etroattiva -di tutto il i1uovo trattamento economico cl1e i l capitol ato v en iva a stabi lire per i s:initar i d el Comune. Disipone l'art. 31: « P erò ha effetto dal to april e 19:?0 il tratt an1ento eco1101nico a i sa11jtari tuttora in serYizio ed in posse~so d ella stabilità )) . Or, og11un o vede co111e - d eterminntasi in tal guisa l a data di decorrenza d el trattamento econ omico d ecretato a faYore d ei sanitari - rd e&sendosi di ·p oi in t1n articol o successivo (il 32) esipre~sa1nen te •dichjarato che « al san itario i11 pianta stRJ)il e sono d r,·o lnte le indennità d1 caroviveri ro11resse agi i impiegati d ell o Stato » la sola consegu en za che n e d eriva - se l'u na disposizion e vu ols i in correl azione con l' al ra interpreta re - s i è ch e, com e per la n1is ura d egli stipendi e degli a ltri emolum enti, ecc ... , cosj anc~e p er il b en eficio d el le indenn ità caro-viveri, 1a d ecarre11za d ebba intendersi dal 10 aiprile 1920 irt poi. E poichè d a qu esta cl a ta a quella in cni il cap itolato fn emanato già _ò.ue indennità cli ca1 oviveri erano state con--c esse agl i statali - e l ' art. 3~ parla rli indenni tà a l pl nra1e - sarebbe non soltanto in contrasto ro n la dizione t1sata rlal detto articolo, m a anche assurd o e inverosimile il I iferimenio alla .data d·el 10 ~pril e com e nnn disiposizione 1imitativa di un ca.tal b en efir.io nel senso vol uto dall' a ppellante, quando. invr r e, co11 l 'aver stabilito per il 11uovo tratta1ne11to econ o• • mico del sanita rio una d ecorrenza retront.t'i.va, s i I volle manifestamente fare i l vantaggio, e non il danno d el dipendente st!pe_ndiato. ,, , . '' Osserva, infi11e, la Cort<:> che fuo1~ d.i ptop os;to • si citano dall'a1ppellq,I)ff; p,areri e decisio11i del Consiglio .di Stato, affermanti che, costit11 en(l o la <(
XXXVII. - Effetti della deco1·renza del terntine p Ar la conferma o il licenziam~nto dell'ufficiale sanitario. L 'art. 80 del R egolam ento 1906 d·i spon e che « non oltre corso il p eriodo di proYa il a ua nomina definitiYa o al rufficiale sanitario a termini
(<
Se decorra questo t ermi11e
sanita1·io 19 luglio un mese d opo dePrefet to procederà lice11ziam ento de1 di leg!re » .
cl1e jl Prefetto ahl1ia pro,ryeduto, si d e, ,e ritene1·~ rl1e l'ufficiale sa11itario sia senz'altro taibile? ~e n za
L~
I\. Sezione d el Co11siglio di. Stato, con decis ione 17 a pril e 192.5, n. ;1-:l7. ha rispost o i1c!:!atiYa1nente. '
Poicllè - dice la se11te11za - la legge no n d ispone che la confeTn1a dell'uffic iale san itri ri o possa a ,-er luogo - co111e, ad es., 1p er il in edicocondotto - per semplice d ecorso cli ter1nin c, e cioè se11za u11a p os itiYa d elibera zion e cl i not~iioa {l efi11itiva o di licen zi am ento, il ter1nine rf i u1i 1n PSf d e·ye intendersi st abil ito, come in a~rri ('asi a11alog·Jii . in altre l eggi o i11 altro i·egola1ne11to, q lfrt l r çen1 plice r1.or111.a a 1n1nini slra t7t•a, c~1e . non osservata, 1) uò dar lu ogo eYe11tualmente a rilievi o a n1isure clisciplina ri yerso quei f 1111zion :trj c:lJe per la loro n egligen za 11on a.JJbi a110 r t1rato r osser,·a11zn' 'di d etto t erm ine, i11a non può p rod\1 rre la ·co11seg u·e nza, inammissibile senza 11 n n eh i ara esplic ita 1d isposi zione, che quel .p rovYedin1C'nto posit i·vo cli co11f.erma o di li cen zia.m P11to, che la 11orma 11a 1p rescritto d oYesse em ettersi, c:i alJ~1i a a d intendere invece . fittizia111en t e emes. o i n favore d el ft1n zion ario, n1a con eyentuale nanno d el p ltbbl1 co seTYizi o 1per un ritarrt o n el dPlibera1·e ». «
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IL POLICLINICO
[ANNO X:XXII, l·'ASC. 19 J
NELLA VITA PRO}i ESSIONALE. 1
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AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Lotta contro il cancro . Il ::\ f in istero dell'Interno (Direz. Gen . della Sa11ità Puhb.) l1a dira1nato ai prefetti del Reigno la . seguent€ circoJ•are i11 data 28 gennaio 1925: Il progr~ssiv<> aun1ento del cancro - e deti tu1nori inalig11i in .g1enere - preoccup.a ormai, e g itts ta1nente, l'opinio11e pubb.Jica, la quale reclama l ' i11terve11to <lello Stato per organizzare e disciiplinare 1U1 ' azione di difesa s ociale contro la gra vissi1na inalattia. ln t11tt1 gli Stati civiJi si è intrapresa , o si sta intr.aprenden do, co11tr o essa una lotta intensa sotto il triplice aspetto: scientifico p er quanto riguarda la etiologia e la patogenesi del male, terapeutico per quanto si riferis ce alla ricerca di nuovi mez?Ji oura tivj ed al perfezion a mento di quelli conosciuti, ed i (l i enico per qua11to si attiene a1la prevenzione ed a lla lot t a co11tr o 1a sua diffusione.· Il Comit at o di I g iene dell.a Società delle Nazioni ha dal suo ca1Jt o a -:vi:=tto im portanti ricerche comparative · e stat·isticl1e tper indagare la eventuale influe nza che pcs~o 110 avervi le diverse contingenze individ uali . fa.n1igliari e sociali, già segn alate dagli studiosi , C]U a li fattor i <l egnii di rilievo. l .1C' st ati ·t i ch~ de1no·g rafiche hanno dimostrato che s i tratta rli l1na gra,rissirna question e sociale, poirh ', la n ! a lat t i a 1niete annualmente nelJa sol.a l tal ia olt re ,·ent icinque mil a vittim e e mostra una tende~1za ad 1u1 cont i111101 e p,rogroosivo aumento i11 tutti i Pae.si civili. E d' u opo quin di , che anche n el nostro Paese si or gan izzin o 1nezz1 e con geg ni per un '.azione di . cl i f ('\<) a. . Si ritiene dai p ii1 ch e il cancro, s.e diagnosrticato precocemente, può essere consider ato come un a ruaJatt ia ]ocalizz.ata in una deter1ninata part e ·del corpo, e·d essere p erciò curato con gr.andi probn.bil ità cli g uarigione. Da t ale pr emessa di fatto consegue La uecessità ~sse n zial e di pr ovvedere, quanto meno in ciascun caipoluogo di Provincia, alla jstituzion e di Centri di accert an1P11to dioannstico forniti d ei moderni 1nezzi d i ii1d agine clinica e di laboratorio. Lia funzi o11e di que.sti « Centri ·d i accertamento dia g no~ti co » da n.gg r ega.rsi preferihilmente ad Istitttti scien t ifici , a.d Osp edali o a Clinich e, deve tender e ni seguenti scopi: , ci) la rliag11osi precocB {lei casi di cancro; b) l'a. sist e.nza. a.l inal ato, facilitandone il col]oca1n<!.n to, ove occorra , negli idonei istituti di cura· l' ) l' in cl agi ne s ulle oondizioni individuali, profess ionali , farn ig lia ri e d o·m icili ari de'I n1alato ; d ) la rnrcolt a di e1en1enti d i otu clio per l a mi.gliore cono c·enza dell a n1aJ.attia e d elle sue cause ; P) ] ' ntti Ya p ropa ganda per la lotta contro il 1
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cancro presso il pubblico, anche nei minori centri aJ fine di fa.r e opera di convir1zione sulla nooessit~ di un pronto intervento cur.ativo ai primi « segni » del 1nale. A pron1uovere la istituzione e l'impianto di tali « centri <li accertamento diagn01Stico » pel canoro, la S. V . vorrà spiegare il più a~duo interessamento, avvalen.dooi delle disposizio11i .,co:p.tenute nel R. D. 30 dioocnbre 1923, n . 2889, concernente la r iforma degli ordin amenti sanitari, il quale opportuna.mente all'art. 8 .attribuisce alla Provincia la facoltà di istituire e sussidiare Dispensari specializzati per la prevenzione e la ouria delle malattie sociali, e all'art. 6 dispone ohe i L aboratori Pll'ovinciali d'igiene e profilassi cooperino a loro volta a ll 'accertamento di·agnostico delle malattie
stesoo. L'importan~;.a e l'urgenza attu ale del problema
del cancro r endono necoosario di assciurare che, nelle var ie Provincie, vengono associ.ate tutte le preziÙ\cse energie, 01~a n on <li rado· disper se, avvalorandole con l'efficace concorso degli organi Provinciali e Com11n ali e con qt1ello delle pi~ compet enti personalità sanitarie, nonchè di quanti, per s pirito .illu1ni11ato di fil antropia o per coovincime11to di studi , po~sero portare alla crociata contro il oancro le energ ie della loro fede, della loro autorità , e dei loro mezzi. E p er cio da raccon1a nc1arsi la istituzione, laddove m·anchino, di Comitati che .p rovvedano a coordinare e disciiplinare, in un armonico program~ m.a. di azione e di propagand1a , le varie attività ed iniziative pubblich e e private, anche nei rapporti icon gli Uffici San i tari ooo:nunali e cogli Enti locali di beneficenza e di assistenza ai malati. In Italia la lotta contro il cancro h.a avuto in questi uttin1i ten11pi un pron1ettente risveglio di interessame11to fra i inedici ed iL 1Jt1bbl jco ; risveglio che ha dato ori g ine a rparecchie l a.dervo-li iniziative tra cui alla « Lega italiana p er la 1-o·t ta contro il cancro ,>: sede provvisoTia in Roma (13), vi.a Alherico II, n . 4-B. Si prega di richia1n are, nei riguardi cli quanto sopra, la particolare att e11zione del Medico Provinciale e l'int eres...<'lamento dei Sindaci e deg1i Uffici ali SanitHri Comunali , delle Arnrninistr,azioni provinciali e di quelle Ospitaliere, affiu chè siano oppartuna.mente stimolate le energie lccali per le indispensabili iniziati ve. Si gr~\ldirà dalla S. V. u n cenn-0 di risposta e di assicurazione, e, al più presto, t1n'esposizione sommaria del cc piano di azione » conore·tato ed inteso allo scopo che la lotta cbntr·o il cancro ed i tumori maligni in gen ere po3sa avere il 111aggior possibile i1n1Julso . . I l minist ro : FED:C:RZONI. 1
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[ANNO XXXII, FASC. 19]
SEZIONE PRATICA
Cronaca del movimento professionale. Con~resso
fed erale degli Ordini dei medici.
Di questo Congresso, adunato&i a Rom.a nei giocni 25 e 26 aprile, daremo il resoconto nel pro&s1n10 numero.
Co11tro l'eserrizi o abus ivo della Medi ci n a. Il ("onsiglio dei Ministri ha approvato un disegno di legge p er la rep ression~-- àell'eserciziio abusivo della professione s·anitaria. Il disegno di le~ consta di tre a.rticoli e stabilisce che chiu.n que esercita abt1sivamente la pLrofessione sanitaria è punito con la multa che va da lire 500 a lire 1000: in caso di recidiva, la multa si eleva fino a 5000 lire; tutto ciò cl1e si trova nei locali dove si esercita abusivamente la ·pJ.·ofessione sairà confiscato.
Pu nizione discipli nare. L 'Ordine dei Medici di Roma comunioa che con provvedimento 5 dicembre 1924, notificato a1JI' interes.s;.1to il ~4 gennai·o 1925 e passato in giudicato, il C~onsiglio ha inflitto al dott. Savino Alessandro, fu incenzo, la pena disciplinare dell13, censu1ra.
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CONCORSI. POSTI VACANTI.
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A1anicomio Provinciale. - Il concorso a 111eclico praticante ii1terno (assegno L . 5000, vitto ed alloggio personale) è prorogato al 30 giugno. P er cJ1iarimenti rivo]gexsi alla Direzione deill'Istituto. BENEVENTO. A rnrninistraz·ion e Provin ciale . Medico direttore del Ricovero p er i Bambini esposti della Provincia; L . 6000. Docum . entro le ore 12 del 15 mag. alla Segret. Età lim . 50 a . al 6 apr. Chiedere annunzjo. o .\STEJ.,FIDARDO (A ·nco1ia) . Prima condotta; proroga a tutto il 20 J.naggio ferme reatando tutte le co1l!dizioni. CASTELN-c:;ovo 01 J:>onTO (1-loma ). Proroga 20 mag. L. 7000 oltr e 1° c .-v . ; L . 300 uff. sa11. C'h ieclere a1111u11zio. ( 'F.SF.N.\. (l!'orlì). l'onr1reaaz . di Carità. - Cl1iru rgo primario dell'Ospecl ale Civile; L . 12,000, partecipa.z. onorari, indennità varie; età lim. 40. Pror oga ore 17 del 15 mag. Chiedere bando a lla Segreteria. Esrx1 SUPF.rtTOl~ E (l'omo). - Consor. con E sino Infer.; ab . 900 circa riu11iti; L. 9000, oltre L. 500 uff. san. e L. 500 an1bulatorio in casa. Con<lotta adatta ai1che per 1nedici anzia,ru. Scaid. 20 mag.; servi7.io 15 giu2;n o. Lrs{'IA NO NrccoNE (l'er ug1a). - Scad. 15 inag . ; sti1p. IJ. 8000 ; incle1111. serv . ,a ttivo L. 600; uff. san. L . 400; Llue c.-v. Chiedere condizioni e avviso aJla. Segreteria comun. 1\lo~TF.DORO (Calf.a11 issetta) . - A tutto il 31 mag., <'onsor . eon Buon1pensiere; ab. 2943 più 941; lire l 4,000 oltre L . 1500 ca v., pèr 1000 p0>v-. ; speciale attit tll(l . alti chirurgia e all'ostetricia. Funzioni entro 15 gg. P refer enza ex combat tenti. ANCONA .
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(Arezzo) . - Al 15 mag. , ore 18; ab. 2000. L . 10,000 e 4 quadrienni decimo, oltre L. 300 uff. san., L. 1200 c .-v. Età lim. 35 a. Tassa L . :30.10. Sa.ranno esclusi i disertori anche se ainnistiati. Scrv. entro 20 gg. N ONANTOL.\ (~Iode·na). Scad. 30 giu. L. 8500 e bienni ventes. oltre .alle intlenn . c.-v.; L. 2500 cav. ; età lim. :35 a. Tassa L. 50. NE1noL1 (P otenza). - ~~ tutto 20 mag. ; L. 7000 e sei quad·r ienni di L. 583 .35; ad·dizi on. L. 5 oltre i 300 pov. Situaz. di framiglie . PIACENZA. Uspizi Civi li.: - Primiario di ra<liologia e terapia fisica nell'Ospedale Civile; biennio di prova.; L. 7000 e 50 % intro·i ti lordi servizio abbienti e i'lltroiti tasse servizio ambu1atorio poveri inviati dal Comune; a.s.sicuraz. Inibito l'eser -· cizio delJa specialità f·uori dell' OnpeéLale. Scatl. 30 mag. Documenti~ .a.11' Amministrazione (via Romagnosi 33). Età lim. 35 a. al 19 apr. SALANDRA (P otenza) . - Condotta pove ri; L . 6000. Soaid. 31 maggio. SANT' ARcANGNLo n1 RoMAGNA (Forlì). - Mooioo primario dell' Ospedale Civile e t itolare della condotta del capoluogo. Vedi fas(}. 19. A tutto 20 mag. SERRA UNGARINA (Pesaro). - Soaid. 31 mag. Lire 8000 e 10 bienni ven~imo; c.-v. di L. 100 pei coniugati, L. 65 pei celibi; L . ,3000 cav . obb1igat.; addizion. L . 2 da 501 a 1000 p'()IV. , L. 3 oltre. Tassa L. 50.J O. T oRRITA TIBERINA (R oma). - A tutto 15 mag.; oon·d. ; L. 7000, oltre L. 1200 c.-v., L. 300 uff. san. , L . 1500 p. arm. farm. e posto pronto soccorso; per cav. L. 2400 ; le ultime due inden·11ità son o facoltative, inquantochè il Com-u ne si riserva di corrisponderle o n1eno dono avvenuta la nomina del. med. con·d . Oeirtificato di buona · condotta rrtorale e politica. Vaglia L . 50.10. TnArANI. - Due condotte ru:rali. Vedi fMc. 18. Termine utjle un mese dal 23 aprile. ZAGAROLO (Rorna) . -- Scw. are 18 del 15 maggio; L. 7000 e 5 qu adrienni decimo . ZOGNO (B erga'Tno). - A tutto il 20 mag.; ab. 3360, in collina; L . 6500; addiziona li di L . 2 e 5; per biciicl . L . 500; per uff. san. L. 620; c.-v. Accettaz. entro 8 gg., sérv. entro 30. M ONTE MIGNAIO
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICE NZE.
Con recente decreto del 1.1:i11istr o dell'I11terno si è pr ovveduto alla n omina, in sostituzione del con1pianto prof. Gaglio, ·del presidente dell a Com1nissione incaricata di rivedere la I V edizioùle della F arn1acopea Ufficiale de.I llegno , nella persona d el comm. prof. Alberto Perato11er, direttore dell' I stituto di Chin1ica farmaceutica nell'Università cli Roma. Co'n altri decreti si è provveduto i11oltre a chj amare a fa •r !>'a.ir te della Commissione s·u ddetta i signori comm. prof. Giuse1p1pe Plancher, professore di Ohimica f.armaceutica i1ell 'Università di B.ologna, gr. uff. !>rof. Cesare erono, docente dj chin1ica e micro~icop ia clinica i1ella Uni Yersita {li Ro1na . e oa v. J.Judovico Olivieri, dottore in chin1ica.
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IL POLICLINICO
J'azional~
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D al 25 al 28 innggio 192.5 avrà luogo in Na.pol i . n ell a cleg11a S fl,d e rau;;r esentata dai so11tuosi saloni e cla lla in1,,)o ne nte ~~1.a .del Consiglio Provinciale, i n Piazza S. l\i{ a.ri a la Nova , qur to primo importante Congrl' E·o che, sorto nei migliori au·s pici , 0 de·sti11a t~ a p nrrc le basi per la più erfficace lotta co11tro il i11a lp ins i{,lioso e ribelle che r.ruppresenta t1n a rl ~ll e ma.çrgiori piaghe ~ociali : Lt· re) azicini g ià fi ssate riguardano : J.a cura san atoriale al m onte, al pia110 , al m.are (p roff. B anfi, B ert rJlini, ' Tita le) · la va.cci nazione antituberco1are (pr of. SiTori). Og11i relazi one i1on può durare. più di 15 'minuti. Le con1t1nic~zi o11i rig u a.r dano Ia· diag11osi , la patoge nesi , la tf'rapia, la profilassi della tubercolosi e p rove11gono dalle Cliniche Universita rie, mediche e chirurrricl1e gener1al1 , pediatriche, oste-tricog in ecol ogiche, der1nosifilo1)at iche, da gli Istituti di patologia gene rale; di bat t eriol<"gia , di neuTopat0logia, d a Osp edali e d I stituti privati, da sanatorii, t lt Le rc-olosar i , disp e11s arii , ecc . Ogni comunicazione i1on pt1Ò cl11r ar e più di 5 nlinuti. {Tn a sed11ta speciale è dedicata .agli « Enti CO~ in nnali. e Provinciali ». . pe« ia li r ap•p resenta nti rife riranno su quanto si È' fatto p er la 1otta. antitubercola.re nel rispettivo 0on1un e o Provincia. l Tn ra1JporLo s peciale (p r 0of . ~i\ndrea F errannini e a'·". Ettor e Botti) rigua1·<lerà l'argomento « Pro:v, -edi1nenti e cl istitt1zioni p er la lotta antitubercolare e risoa·se fi11anziarie corris.p«>11denti ». 80110 g ià fis.s.a te le se guenti confe renze oon illn. trazio11e di a,J)ositive e fil ·rr1s: 1) Prof. Cas tiglicni (Trieste) : La storia della. t nb !:'r colosi in Itali.a. 2) Prof . Ettore Levi (RoI).la): L' orga11izzazio11 e ec-0·n1omico-sor: ale in ra.:pporto alla medicin·a pre,-p ntiva . 3) P rof. l\f a rio Radaeli (P avia): I san.atorii italiani in funzione. 4·) Prof. Paolo I sraeli (Trieste): Organizzazion e- d elle scu ol.e n 11' aperto. Nelle ser ate o n el p ome1·iggio, dura11te il Cong resso, sull a piazza p·r ospiciente a lla. Sede. del • Congresso -0 in teat ri della Città di N a,poli, sii t erra nno p.ar~cchie dimostrazioni cine-1n.a.tografich e. Soggetto df'l.le film,s saranno: utilità dei sanat ori i e dispe119arii a11tituhercolarj; funzionamento dei sanatori i , dei ùisp.ensarii, delle scuo.le ali' a perto e dì altre istituzioni di igiene sociale . Ogni co11greasi sta già i.!icritto (1.a quota di iscri7. ione in L. 20 S•i in:di1·izza al prof . Guido Me1i-des, lloma ~ via ·roscn.na, 12) riceverà, tra breve, l a tessera, e le carte per usufruire d ella riduzione 5U 11<1 t[lriffe ferroviarie. l 1a presii<lenza del Comitato ordinatore del Conp:re.~ ~i() (N a1poli , Largo S. Maria la No.va, 19) forn i1·à. tutte le indicazioni per la. pre11-0taziorre deg: i a 11o;2;gi. A 11 a Stazione fu11zio11erà un ufficio di 1
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i11for1nazioni nei gior11i imn1ediata.mente prececl.e11ti al Congresso e ,clurante i gio~ni del inede-
NOTIZIE DIVERSE. Primo f!o11gresso e'l Esposizione t.nbercolare.
[ .L\.NNO
. lillO .
Sono già organizzat.P le visite alle principali istituzioni antitube.rcolari e d 'igi e11e sociale cli Napoli e dint 0Tni durante il Congresso, nonchè sperj a li gite facoltative (a gruppi cli congressisti .pren otati st,parata.n1e11te) ~.lla colonia b·oschi,Ta ni.arina di Portici, a lle scuole Montessori ed al1e case p0p·olari a Poggioreale, a P Gm•p ei o.l Vesuvio ' a Ca.. ' pr :, ai Camipi Fle·grei . , Ogni congr'essista avrà. d.i ritto all'i11gre&so grat11ito n ei. musei, a palazzo Reale, a lla villa R eale di Capodimo11te, all'Acquario nella Villa Comur1a le. l f no sipeci~ le ricevimento snrà offeirto da] Co1nune di N a1)oli, ii1 011ore dei congressisti. Pre.si<l011te del Comitato orclin atore geinerale del Congl'esso e dell' espos izione è il prof. Andrea Fer r a1 111ini, seg retario ~enPra le e il dott. ..\lberto B otti. L'Esp o~izion e a vrà luogo n ell' artistico Chioot ro an11eis~·o alla stessa Sede del Congresso. Essa è div isa in 18 Seziorti: 1) .c\mbulatorii, Dispensarii, Preven to rii. 2) Solari i , Sa11atorii , Tubercolosar ii. 3) Sc11ol.e all ' aperto , R.icreatorii ; Colonie montane 0 marjn e, cc·l onie e ca n11Ji clj laYoro. 4) Arreda1nen t o d egli I stitt1ti antitubercolari (sputa.cchiere, schermi, t endon i, lettini , sediol-0ni per elettrotera;pia, a.pparecchi per riscalda.me11to). 5) Sc11ole per inf81'mieire, assistenti sa11itarie, visita.t rici. 6) Radio1diagnostica , radioterapia, fototeraipia. 7) Diag n ostica sie ro logica e batteriologica. 8) Preparati a limentari (farine· alimentari , conserve alim€ntari, bisootti , iJ1r ep .arati di latte). 0) Acqu€ i11ine1'11li. J0) A p·p c~recchi p er teraPia m ecca nica ed elettrica . 11) Pne.umotora.ce artificiale. 12) Apparecchi per i nalazio11i ed in.iezioui. 13) App.arecchi e p rodotti chimici per la epurazione degli ambi.enti (Scuole, fabbriche , teatri, cinematografi, vagoni fe•r roviari e t ran:iviarii , cabine). 14) Caaellari sanita.r ii. 15) ~~ssnci a z\oni antit ubercolari. 16) Legis·l azione ant1tube"ooiare. 17}- Bib.liogra.fia (libri. opuscoli, giornali). 18) Propaganda (tavol e m u rali, diagrammi, diaposit iYe, films educative). L e iscrizioni vanno indirizzate alla presidenza d e,] CoH1itato or dinatol'e (Largo R. l\1uria la N<lrva , 19, N urPoli) s econdo il modulo di domanda cl1e si s:Jeclisoe dietr o richiesta. Il n1aterial-e da esp,o rre dovrà ~re spedito in :n1odo d a g inn.g ere a N a.poli tra il 1° e il 20 magg io (ult nn o t ermine). Il pag a1nento del le somr11e dovut e da ciasc un e.spositore. secon do le tariffe di posteggio dovrà esser f .1tto al tesoriere-eoon<>mo dell.a Commissione per l'esposizione dott. Gaetano Cesa.r is (Piazza • S. M aria la Nova, 22, Napoli) metà all' :itto della iscrizìone e ine~à entro il 20 maggio ~ 925. P er ogni chiarime nto rivolgersi al Presidente de11a Commissione per l' espooizione d-0tt . comm. -'l . F. In1be1·t (Via Depretis, 62) Napoli). Gli f'~positori ' ric.everanno in temPo utile i moduli per le r id11z ioni sulle tariffe ferroviarie. 1
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SEZ IONE PHATIC.\
Convegno medico nazionale. :-;i ò adu nato a ~1 ila no dal
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al 16 april~, in occas.ione deJ1a Fiera e:a·n1 -o i on a ria ', ad iniziati \'a dei !>roff. P. Pic:ci11ini e F. l\tarelli. \ -i sono convenuti me-dici cli ogru parte d'Itailia. All' inaug.u ra.zione, cl1e ebbe lu-0go1 11ella s€>cle del1'« ~.\..ssocia,:ior1e Sanitaria :.Ylila11e.sie » (via S. Paolo 10), !)arlarono il i)rof. Piccini11i, iJ c-0mn1. '\t illa
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il tlott. 1~urascl1i. Fnro110 visitati nlun ero ~ i i'>tituti scientifici, clinici, i11dustriali . 11 Comune offrì ai oonv.em.u ti un rjc~v i1nento a Palazzo ~la1'ino; portò loro il saluto de;11.a città i l prof. Bertazzoli.
Congresso sto1uatologico it.aliauo. La. Federazione Sto111at olocrica I tali a na l1a in.... <letto 1I XI\. . Cong;res.·-0 a. Fi un1e per il 3 se.tte1nbre e ss. Vi è stat~ invitat..1 la Società Stomatologica '(" n gher ese, la qt1n le ]1a. clesig11ato i l prof. Salah1on per lo sYolgin1ento di {1U€ t cn1i: te Nuova sistenu1tica dei laYori a i)onte » e et Le ·p otenze dell'arco classico ortoclo11ziale »; il SaJ.amon sarà ~cortato da molti colleg l1i u11gheresi. L 'orga11izzazione del Co11gresso è affidata al ,, dott. R1·un10 Polacco .. ono fi ~ate gite ad Abbazja ed a Lal1rana. Dare.mo J1otizie p i t1 precise del program111a non a1)]J€n.a c·1 (}arà comuni.cato.
municazioni di Uia c:e io, Parat, Pninlevé, Giro1ld, ecc . ; nel campo del!' a11 ato1nia macroscOipica , 1nenzioJ1i amo la relazione di Viol a e le comu11icazioni di eber e ·cli Loca telli; l' i&to-fisiologia delle glandol.e g~nitali è sbata oggetto ·di comu11icazio11i éia parte di Bru11i, Goor1nagtigh Salazar , Orb an . L 'acro g lieuza della città è sta.ta cordiale.
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Congr~sso
i11 t ernazioualc per la tutela dcl l'i n-
fauzia. 11 5° Con g r oocso della serie, cl10 doveva ten ersi a ì\Iadrid Llal 12 al 19 a1prile, venne ri11y]a to a data da destinn rsi. Pe r infor maz ioni rivolgersi al segret ario genera.le, dott. A. Barl:cleJ ne de Pariente, Cnnsulat Général d'Esipagne en France, square Monct'Y 10 P 1aris (9e) . 1
Congres~o lllC.
uico
fraJlCO- polacco.
Il 2° Oongre~o medico fra11co-pokt cco si è tenuto a Parigi. ~..\ll'ina11gurazio11e, pa.r 1arono il pr-0f essor Roger, pres-irle11te deJ Congresso , Oky.nczye, segretario generale , Bonczkiev.1icz, 1)1-.esidente della c ·an1era ~uperiore 1deji m~dici po.lacchi ,· l(leclri, de.legato del mini stro francese del la P. l. , Krz,ysz.. talo\\·icz, rettore clell' U niYe rsità di V a r savia, Noir, per l' l Tni.011e dei si11dacati medici fr ancesi , Mazurkie,vicz, per la Società medica fra11co-p-0!acca, J ustin Ga.darcl. ex 1ninis tro del l.avoro e d el1'1g iene, rhe clicbi a Tò a,per to il Oo ngrre.s so . Fu offerto nn brill n11te ri ce-vime11to a1 congress i ti da.il. ::\1unic·ip·i-0 di P arigi. 1
.Ass ociazione italiani.
profes~ ioualo
1lt•i
cl Prn1 os dìl o oo-rafì
'f orrà il su o X r 'ongre5so a T ori no i L 29 e 30 maggio, sotto la i) residenza clel p r o!f. 1VI011tesano. Riçh i.edere il prograuunn. al se.g retario ])rof . R . Terzaghi (via Na!>Oli ;), 11oma); la tes...~ra ~lpi.l·of. A . F'ontana (via di P orta P a,latina 1 , Torin.o).
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Congresso internazionaJe di radiologia. Come abbiamo a nnunziato, si terrà a Londra dal 1° al 4 J uglio , 11el C e11tral Hal.L, 1a W estminster. Sarà preceduto, il 30 giugn•o, da u11 r iceviimento alla Società R eale di M~clicina. C o1np·r en1derà tre s@zion i: 1) radiologja; 2) e let.. troterapia e fisioterapia ; 3) fisica. U11'esposizione di radiogra1nmi avrà ll1ogo n ell' l stit11to ingàese di radiolùgia e u11'es.posizione di materiaJ.e r.adiologico, e lettro-medico e fisico nel Centra! Ha.11. Saranno e::eguite escurs io11j a ()xfor<l, Ca1nbrid p,e, Glasco\\· e Edi lTI bnrgo. Quotn: due ghin ee (Lst. 2.2.0, -equi valenti incirca a Lit. 260). P er adesioni, P.rogram.mi, informazioni, rivo1l.. gersi: The secr e ta·r> Britis h Institute of R-3ldiology , 39, Welbec k Street, L·ondo11 W. R. 1.
Corso di pe1·fezionamento sul la tubercolos i, p 1· r medici è studenti laureandi in Medicina. D al 1° a.I 15 giug110 1925 siarà te11uto, n P a le-r1no, t1n OO'l'SO ·di pel'fezioname11to s1nlla t ub ere:o• losj, per il quale l' J stit11to di )1edicina Socjale 11a ottenuto la collaborazione di jJ.l ustri p r ofessori ufficin!i e cli privati docenti dell' Aten·e o P .aler1nitano, e c ioè: L. Manfredi, Di "Niacco, C. Lazzaro, L,. Git1ffr è, E. Tricomi, F .. Purpura, L. L a Franca, De \ recchi , L . Phili ppSiou , G. L,odato, L. Ma11fr edi, D. l\!Iirto, R. Colel1 a, Coi;-a , G. Di Oristi11a, G. EPifanio, C. Piazza, A. B entivegn n Corica , G. N[ irLo V. F ici , G. V. Tardo, E. Calan1i.cla, Fonz J, 11. S ~gona , S. Latteri . Duran_te il periodo d elle Jezio11i s:ara11110 ten1lte confe1enz.e su vari argomenti e sar a11no fatte visite a ile i stituzio11i a17tituberoo•lari . L e don1ande d'iscrizi"o11e, in carta se•n1!plice , co11 IHt tass.a in L. 100, dovra11110, eisser c inviate, e11tro il 30 Jnaggio, a ll' I stitl1to di Mcdici u a Social€ (Re~ia Clini ca Chirurgica). . _.\_~li i11scritti sarà rilasciato u11 attestato di freçnenza .
-Congresso internazionale di auato1n ia. Dal 6 nll '8 aprile si è ~vol.ta a Tori110, la 2oa1 Riunion e ·d ell'.cc As.JJ0<.:i a tio11 cles Anato·n 1istes », sotto la presiclHnza del prorf. R o1niti; i1ell' occaisione si è te11lrLo a11cl1e jl Co11gresso {legli anatomici di ling11a fra11oese. La citologia l1a occupato il posto d'onore co11 le relazioni cl i L•ev.i e Pens a e le co-
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•
Ciclo di conferenze sulle glandole sessuali. Ad iniziativa del.l' Istituto Sierotera1)ico ì\filanese e in d~pe11denza d eilla Facoltà Medica di Milano dal 2 al 28 a1DTile si è te1111tò lln ciclo di sei co11ferenze sulle glandole sess11ali; conferenzieri sono sta t.i i p r off. : Edoardo Gley e Sergio oro11off,
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IL POLICLINICO
del Collegio di Francia; Champe, ~Ie<lica di Pa.rigi; Max Thorek, Americano » di Chicago; Et~nesto R. Università di Torino ; Angelo deJla R. Universita di Milano. •
della Facoltà dell'u Ospedale Lugaro, della Cesare Bruni,
Onoranze al sen. Mangiagalli. La città di Milano ha tributato una grand1iosa manifestaz~one di omaggio al S'UO primo Magistrato, i:.en. ~1a11giagalli, in riconoscimento della sua
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ilJum i nata 01p era svolta a vantaggio della souola, dell.n scie11za e della prosperità della metropoli lombarda. Una folla di ·p ersonaJità e di rapPr.esenta11ze convenne nel cortile d.ella Rocchetta al CasteiJJo Sforzesco, ove doveva ~re scoperto un monumento in bronzo che raffigura. l'illustre clinico 111 cappa Jnagna di Rettore magnifico davanti .alla cattedra, opera dello scultore Castigliani, che ueca l'epigrafe: Luigi Mangiagalli - medico e filari tropo - creò l'Università di Milano - volle più yrancle la mefi1'opoli lombarda - I milanesi . PairlarO'Do il sen. Baldo Rossi per l'Università, il vioesindaco· ~farchetti per la Giunta munici.pale, ]'on. Petrillo pel Gover110, il commissaTio regio di Morta1'a, la citt~ che dette i natali al festeggiato, 1-0 studente in medicina Gosti, presidente cieli' Associazione U11iversitaria, e Gino Valori, oratore ufficiale della oerimonia. rr segretario g.en~rale del Co1nu111·~, oomm. avv. Pizzig.a.lli, lesse l'atto di consegna del monumento. Innumerevoli le adesioni, tra cui quelle del Re e del Governo. Il sen . Rossi annunziò che il sen. Mangiagalli donava all'Università la somma di uin milione. La sera ebbe luogo un ba11chetto al quale partecipairono più di quattrooonto commensali. In nome della famiglia medica italiana ci associamo a questa solenrne manif estazionè in onore di uno dei suoi maggiori raipp.r esentanti . .
Per onorare la memoria dt Guido Banti.
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Il r-011tributo alla sottoscrizione per IQnor.a re la memoria del p1·of. Guido Banti, di che demmo notizia i1el f asc. 17, si ricevono alla Cassa della Regia U11iversità, Piazza S . Marco, Firenze.
Per le onoranze di Milano ai medici caduti in guerra. Il Comitato per le onora;nze ai. Medici di Milano e provincia ca.duti in guerra, sorto per iniziativa dell'Ordine dei medici, ha ripreso la propria azione. La classe medica ha già in pairte contribuito alla sottosorizione, come pure hanno contribuito gli industriali di prodortti chimici e farma.ceutici ed altri cittadini. Il COiIDitato si propone di .rupporre una la.ipide monuanental.e nell'Ospedale milita.ire principale, e la pubblicazione di un albo d'onore. La classe· medica e quanti sentono la. nobiltà del sacrificio compiutQ da.i sanitari nell'assolvere I.a loro missione co11corra110 ancora ad integrare la sottooorizione che è aperta presoo l'Ordine dei medici in via Dogana, 2 - )1ilano.
[.~~~o XXXII, FASC. 19]
Nella Università di .Milano. Il Consiglio della facoltà di Medicina della R-egia Università degli Studii di Milano ha approv,a to il programma del corso libero : « Ele1n enti cli psicopatowgia », che l"on. prof. dott. Ferdinando Cazzamalli, docente di clinica delle n1-alattie1ne11tali e nervose, svolgerà durante l' anno scolastjco 1924-1925. Il co11·so, iniz.iatosi in febbraio , si tiene ipresso l.a c1inica delle malattie nffi·V'Ose ementali della R. Università di Milano.
Ambulatorio della C. R. I.
Milano. Il 29 marzo ve1111e inaugur~to l'ambulatorioscuola intitolato cc Piave», che la C. R. I. ha organi1,zato1 nei locali dell'O~pedrale Jolanda. Parlarono il presidente generale della C. R. I. sen. Ciraolo <> il conte Borromeo ; mons. Potvara benedri.sse i locali. l1a sera ebbe luogo un banchetto . L'ambulatorio è diretto dal prof. Castiglioni e ripartito in cinque sezioni cui sono preposti i dottori Minola, Castellani, Colombo, Man.ara .e )lattei: con la consulenza dei proff. Carpi e Castigliani. tl
Elargizioni e lasciti.' Un munifico benefattore, che vuole serbare l'incognito, ha offerto 15 milioni di li1re per l'erezionedi u11 ospedale per bambini a Quarto (Genova). Come annunziamo altrove, il sen. prof. Lu~gi Mangiagalli ha donato a;ll'Università di MiliaJ.l<Jo la. somma di un miliione, in titoli industriali. II cav. Luigi .Allocchio ha lasoiato 100,000 lire all'Ospedale Maggiore di Milano, 100,000 liTe alla Società Dante Alighieri e 1 milione al R. Istituto, di Scienze e Lettere cli Milano per promuovere glir stl1di e la tecnica relativi all' a1imentazione del bestiame e a ll,l1tilizzazione dei cascwmi del latt€. Il sig. Pio Erminio Santini ha la.sciato tutto il1 suo patrimo·n io all'Istituto del1e so<rdomute poveredi Bologna, tolto 1u n milione e mezzo, destinato atll rifinin1ento della chiesa di San Petronio: quaJora.i entro un ventennio tale opera non fosse iniziarta, la somma verrebbe riip a.r.tita tra q.u .attro Istitmti1 di beneficenza. /
Abuso deJl'e1nblema della Croce Rossa. Il presidente gene1·aJe della C. R. I. ha dirett0t al pre.c;idente deJJa Federazione degli Ord1ni deiFarm;a cisti una lettera in cui segnala l'UBO frequente da parte di f.a rm.acie, dell'emblema C. R .. in moortre, in fan.ali, eoc. Richiiama il testo della. legge 3 giugno 1912, n. 740, che regola e l.imit~ la tutela dei segni di neutralità: « Art. 1. - Chiunque, sen~ autorizzazione del Governo, adopera, oome . emblema, la cr-0oe· rOOBaA in cam1Po bianco, o fa llSO della denom.i nazione di cc Croce R·ossa » o cc Croce di Ginevra», è punito· con gli arresti da un-0 a sei mesi o con l' a,mmen.da da lire 300 ia lire 2000. cc Alla stessa pena soggiace ohillllque contraffài o altera l'emblema o la denamin1a.zione su ricordat& e le adopera in guisa da generare dOOlfusione 0t . 1ngauno. 1
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[.i\NNO XXXII , FASC. 19)
SEZIONE PRATICA
« Tali pene sono ·a umentate di un terzo
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se l' em-
blema o I.a denominazione di cui sopra &i usano quale marchio o p.arte di marchio di fabbrica o di commercio, o come insegna 01 contraJSSegno in qualsiasi inodo ap1plioato, a scopo di lucro. «Art. 2. - I prodotti p osti in commercio, con segno <lell.a Croce Rossa non autor~izato o contraffatto, saranno confiscati ». I l pre&i1dente della C. R. I. prega di ric0trdare, agli inscritti neJl' 0trdine, di ottemperare il di•sposto, della legge, oonforman.d ovisi ed astene11dosi dall'adoperare i,l segno di neutrali tà nelle loro espressioni profe.ssio11ali ed industriali .
Con unanime cordoglio la famiglia medica genovese udì della morte inap·i nata del prof. COSI }fO RDBINO., tuttora giovane profe.ssore, aiut'O da 15 anni della oattedra <li patologia medica diretta dal p rof. P. Livierato. Noi abbiamo ·pe!rd•u to i11 lui una nobiJissii1na tempra di perseguitore del vero e&J i.tr. , cli inn3)morato dell a sciienza, puro da ogni calcolo d'i•1rteresse. Per lui il paziente era. davvero la res sacra miser, che P linio ci insegnò; era 1a ooa eur.a, il su o amore. I nn umerevoli le autorità cittadine, i professori, i medioi ad onorarlo nel funebre acoomp.a gnamento v.erso la stazione ferroviaria, donde muoveva la ~aJrn a per Ja nativa Latian'Ot di Lecoe. Significativa inoltre la presenm, inconsueta, sponta.nea, di tutto il person·aile subalterno della clinica 1pel quindicennio. Onoranze di riverenza e di affetto, di rimp iianto imperituro. Dott. F. C. 1
1
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IL VALSALVA R l V!STA MENSILE DI OTO-RINO-LARINGOJATRIA
diretta dai! prof. CUCL 2ELMO BILANCIONI
n
fascico lo 3 (1° maggio) del 1925 contel"rà:
Osse·rvazion.i di clinica : A. P IAZZA MISSORICI: L'eme-tina >00me m ezzo di diagnoei e d i ouira della Lei&hm a,..
nioai ou tainea. .Idee e metodi nuovi : G. PIERI: P lasUohe crnita.nee per · la operazione di m aetoiidite. Ricerche di laboratorio: T. CIPOLLONE: Su.J1a fre-· quenza delle micosi delle f,au-01.i e delle prime vie Nep'iratorde. Raccolta di fatti : S. TRAINA: Sintomi di mastoidit~ e dii tromboflebite diel eeno laterad.e duTa.nte llJil ac-
ma.lrur.iico. Note di tecnica clinica : G. BOZZA: I e.ali di bromo nello studio anaitomo-olii nioo delle cavità J)ara.naeali .per mezzo della r a.diolog.ia.. oe680
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Fra la scienza e l'arte: L. GIUFFR:E: : Della Toce dli Danite e emotii'v i.
delle
sue ddverse esiprees:ion.i negli' stati
In biblioteca : Chiru.r.gria ipofisaria. Recensioni: I nfluenza dell1a t<>n&illectoania nella fOCI'ma.zion.e deltla vooe. --- La OU·r.a d'·i nala.zlione ciaJcioo. neRa. tub erooloei polmontaa.'e e 18.d'dngea ad Aroo (Trentino). - I l fonim etro ·dii Zwaardemaker e ·l a misura fisiologica del suono. - La · paililal'Ìia nelle dea:nenz~. S nJJ.a . patogenesi della iperteneion1e j.ntrMJQ'.anJ,ca iin r.aipporto alle aff~ioDJi d el il'ino-fari·n.ge. - La oof'alea dflll PllJilJto di vista m edioo-legale. - La teraip-i•a endotracheale nelle maJ.attie bronieo-polim.onari. la nota storica: P . CAPPARONI: Glii stud.i d·i Paolo-· Manfredi sull'.alllatomia degli O&Sicin·i de1l'<><reoohio. Notizie e questioni. Abbona.mellito per il 1925: ltalia L. 28 ; Estero L . 38. Per gli abbonati al u Policliruiico » : Italia L. 22 ; Eete.ro
L. 32. Un nume ro sepa.rato L. 3.50.
Inviare Vaig.ld..a poetale a l Cav. LUIGI POZZI \Ti a Scietiina. n. 14 - Rqma.
Indice alfabetico per materie. Arsenobenzo~i: nevriti
da - Pag. 675 Bibliogr.a fia . . . » 677 Bibliateoa nella fol'lID.azione del medico pr,atico e nello svi1up·p o delJe scienze mediche . . . » 678 Bismuto : ricerca nei liq.u idi organici . 670, 671 Cancro: lotta contro il - . » 688 Colecistite calcolosa: raro reperto radiologico . . . . » 681 Cronaca del movimento professionale . . » 689 Eru zioni medicaanentose . . . » 683 Eù-attura sopra,.. ed int:ria-condil-oidea del1' omero nell'adu;1 to: trattamento operatorio . . )) 673 Fratture malieo1ari del perone con framm,ento margi•nale posteriore: vie di ac)) 674 cesso . . . . . Freni cotomiia ne,] la tubercolosi polm001•ar e : ca-siistioa . )) 68~ Gotta cosidetta calcica : casistica . • )) 682 Inden'Yliita caro-i1iveri : efficacia degli obbl ighi assunti dai Comuni . . . 686, 687 ei pseu dotabi
Infezioni bl&~tomiootiche del .sistema ne•r -
1
Roma. - Sttaib. Ti'Po-Lit. Arman·i di M. Conrrier.
,
VOtSO
•
•
.l: :
·
!
M·e dicinali : casiistioa dei danni da - . • Meningite pu.r ulenta : dre11aggio degli spazi sottoaracnoidei M~za : rottu~a sipont~nea .
Narcosi materna du rante il parto: azione dannosa sul neonato . Orien·t amento p rofessiona.l e : Gi·useppe Mazzini p-recur.so1~e dell '. Osteomielite primitiva delle costole Pediatria : oomunicanioni varie Pneumotorace: nuovo apparecchio Plllilti dolorosi di V alleix : i) a wge11esi Rachianes~i·a : paralisi dell'oculo...n1ot'O.. re esterno da - . RachitiSllllo: co.i1cetti moderni . So~1fu.ro di carbonio: avvelenan1er1ti da Vagina: sett01 trasversale congenito ; intervento in gravid.a,n za Veronal: intossicazione da
Pag . 676' ))
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V. ASCOLI. Red re9J) .
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lL POLl \,LJ~~ICO
!PA.GINA DELL'AMMINISTRAZIONE >
:'EZ F'RATICA.
F ASO. 19·
Sommari di periodici editi dalla Qostra (asa :
·'' lL POLICLINICO ,,
,,
.
IL POLlCLINICO ,,
SEZIONE MEDICA Il fa s ricoln 5
(1~
m.ag.g1o)
oonti~en.e:
L AVORI ORICINALI : I. - F . cost a ntini : Sui tu•m ori dei lobi frontale ,e tem-
P?'rale. Conrtributo clindoo ed amatomo-patolt0g1co. II. - A. Andreani : Tu·mor~ oerebrale e d encefalogiraf1La. :III. - C . Bon~ s er:a : Contributo ailtlo studio d e.11'Atassi!a ered1t~r1~ (m a:'lattia di F ried:rei<>h). IV. - E. ear:i c h~ e r1 : Su1 .rap·porti tra is·c hi•a l.g ie ed alteraz1on.1 della .c olonna l ombare (.Spondilosri e mal f ormazi<>nii). 1
DC
PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L. 5.
I 1!0? 3'.bbon·a~i a detta S€zione Medica potranm.o riceverli invHmdo il relativo im porto, mediante vagilia ,posta) ~ . al Cav. LUIGI POZZI - Vda Si1$-ti•na 14 - Roma.
S EZIONE CHIRURGICA Il fasoicolo 5 (15 maggio) conterrà. LAVORI ORICINALI : I. - C . C~vi l~a : OISse.rvaz.ioni istologri.iohe
II. -
c.
di un Oiaso d1 11nJosarcorma cervico-mediaetini·co trattato 00n _la l~ontgenter.a.pia. cav1na-~rate s i : BuJ. lirufogranul·o ma m a1ig.no 511
(tDe e.a.su). III. - F. Ma rinelli .: Contr.i bnto s1perimentale allo studio
delle fe111te. 1d1e1le vie biliar1i ex~aepatiche e defila colem1a.. , IV. - A. Mili a ni : Sul meccaruism<> e valore istologico da ·tJ.na briglia erniaria. PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L. 5.
BI
I non abbonati a detta Sezione Ohirurgica potranno ricevel'1o inviando il relativo .i mporto, mecLiainte va1glia po-
stale , al Cav. LUIGI POZZI - Via Sistina 14
Roma.
Cuore e Circolazione
LA CLINICA OSTETRICA
Continuazione de
PERIODICO MENSILE
L E MAL Al'T IE DEL CUORE E DEI VASI
di ostetricia, ginecol ogia e pediatria, per i medi.ci pratici diretto dal prof. PAOLO CAIFAMI
1
tPeriodico mensile diretto dal prof. VITTORIO ASCOLI
.Redattore capo: prof. CESARE P E ZZI
Il fa.s cico1lo 5 (m1aiggio) ·con Lerrà:
O. malar:i ca gravidica.
L a vori
ori gina li :
CIGNOZZI:
Idroemia emolitica
1
Il fascioolo 4 (aiprile' -0ontiene: LAVORI ORIGINALI.
I. -
s.
~~tili .
a Doria Raimondo : Studio cili nico, rad1~log1co,. elettrocardiografico, oopra un easo
d irusuffim~n~a delle valvole polmonal'i. II. - F. Cast ellott1 : La replez.ionie ven·o sa nei -0ardio-
JII. -
c.
pazien'ti : suoi rrupporti con la pre6eùone veno1S3::, euo v·a.lore olinii·o o e diai~ostioo. ~ 1ello .: Sulle oscil•laz-i1oni 1deJla piressione art~ .r1·o oa il.n r.aipp'Ort.-0 ool lavoro fisico. (Consider ~ z.ioni oritiche e ric.erche sperimenta.li). • liASRE C:t)fE, RIVIS rE, CONGRESSI. 1
)Cli n.ica: Taoh~cardiia rp airossistica di <Xl'!ilgine atrio- ventr.1:oola.1~e ·Co11 bloc:co cairdiaeio r etrogr a.do 1e 1--;itJm<> 11."eCiP!'OOO. - L'aSiSorbimento del l:iiquido nell a idiro1p,e ca<rdl'aica.. - Slilla effic·a ci.a a.e lla · si1mipat:i:cinectomii.a cervica.le. Tlella 3.ngin.a di petto e sulle cons,eguen~e di
tale tint.Jervento O(perativ-0 rue[ r.igua.ridi delLa funz,ionalirtà .ca-rd.i o-vascol.a;re. - Sulle alterazioni ,delle arterie co1'0Il!a.nie : ·lOll'o impor.t anza clini.ca, oon sipeeiiiale 1·i~ l1ardo ·alla sclerosi coron1aria. Faee « soipranoD.'ma.l e n di ricUJPero à.11UBtrata da due .casi cliniicd dii b locco oaa:-idRttco. - Blocco ca.T!diaoo completo n·e lla ~ ifterite. Consideiraz.ioni sulla sitenoei mitralica pùra. - Sui soffi ca.rdi.."Wi deter'IDIÌ!Ilati dalla pressione sulla pa.r0te toracica. Ipertir-0id~smo da •i odio e aritmia 1Perpetua . - Sull·a diagn<>si idei troonlbi Call"'dri.a.ci. - Menin1grite in i00rso d·i enidocar.dite lenta. Fisiopat'llog ia : lnifiluenm. .d ei disturbi dà. c.ill'oolo sullo soam l..>i-0 gassoso ·d·e l asan1gue. V. I g.as del sangue e 1a velocità dii circol.azri.one ne·l l'ipertirOlidism1n. - L'•i-nrfluenza cl·e1la .con·o onwaziorue dello ion•e Id.rogen·o sulla .conduzio1ìe nell''Orecchietta 1d.e l 1cuore d,e i maim·m iferi 1Jra.sfu€-o. - ·Studli speTimentaM sulle fisitole .artea:ovenoso: efflu6'so ·oa:rdiacio. - OsseirvazionO. s1Ulle .reazioni va.scolar.i i11ell'•uomo in risposta a1l'infundi-n.a; con specia.le :riguarido a;l comportaanen to dei (}aipiill:a.cri e delle v enul o. - Su li1a a?Ji•o·n.e v a.ecol aire della a.id'1'8•na.1ina in .r.aipp.o rto .ai dii-ver si sta.diii dii dii1stribuzione nei tessuti. - M-0dificazi-0rui :J.tocaili di colore nelila. cute privata .del s uo n<>nm ale afflusso saJl1gu.igno; e note s ull'asfissia locailie. Abbon·aimento P'er il 1925: I talia L. 28; Estero L. 38. Per gli abbonati ai1 « Po lie1inico » : Italia. ~ · 22, Estero L. 32. Un fasci colo sepa'I'lato L. 3.50. N. B. - Ai n.u.ovi .abbonati ·del 1925 a « Cuore e Oi.rco la zione 11 si con-cedono le intere .antI11ate 1920-1921-1922 · e 1923 dcl period1ioo « Le mal attie del Cuore n e 1924 di « Cuore e Circolazione 11 per sole L. 75 se .in Italia e per eole L. 100 se all'Estero, in poTto franoo. A ric hies ta si invia ,n11me ro di s aggio. Inviare \~a.glia p0c3tale al Cav LUIGI POZZI - Via 1
1
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1 Il
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Fatti e
documenti
(Cas i stica clinica ed
anatomica) :
D . FERRACCIU : Setto longitudin.ale de1'1·a vagina. Utero biforis S•l lprrusi·1ll(Plex. PLac:enta previa. Inrver&ione u·t erdn.a. - V. PUCCINELLI: RorttuTa di gira.vidanza extrauterina al quii·nto mese. La rubrica degli errori : D. CONSOLI: Tifo addomina.le con peritonite ci.a perforazione 1intest.in.ale insorto subdol a.men.te nel de~orso di un puerpe:rtio febbni1e. Riviste genera li : G. PEROì-TDI: Sullia ipatogenesi del· .J.'« herpes g&s.tationis 11 • L ezioni cl i niche : T. Isidor i : La pr·ati-Oa ra~ionale della deoollazione (da u.n .a l ezione del pl'Of. P.aiolo Delcr:n.ae) . Dalle rivi ste : Ostetricia : Un oaeo idi g.ravidanz•a a.iddomri1Tnrule p.,rilmitiva. - Esrpulosion1e .clii 11!11 fiJb;rom.a in disfa;cimento dopo iil pa1'to. - .Sulllia ri'Parazi•oìil!e dellla. ferita .cesaa-ea. - '.1'ag1io cesa.reo vaigina-le. - Le ·cause ed il trattamento della 1rotrtura d'utero. - D.istocia per .rotturta di cisti dermOiÌ!de 1diuirrunit1e il pal'to. Rllirunii..maz.ion.e del cu()(l"e 1ccm •11iniezione :i1IDtlI'la.card1iaica dii .a.dren·a lina. - Tentativi di tera.pia dell'id'l'OIJ>e delle .g ra.v.ide. - La oaus1a deùl'ecla.m1psi:.1a . - P 1er el·trm.i:rua.re l'eclampsia quale >00mplicia1.1i·one della gr.aividanza. Ciinecologi a : \ 7 arioocele pelvico. - SulJilia :i.n1sufflazione delle ·t ube. - Sulllia dismenoirrrea e il.a sua cu·ra. Sim•patectomi.a iperiiairteciosa in ,ginecologtlia. -: Su_lla rontgentieoo.pia dei p~pillomi ves·c icali. - Ped~ atr1 à: Ll r i&looso ocllllo-card.iaco 1I1e.l lattJrunte. - MaJa.r11a oongeruita. - A'PrpendJ.cJ.te p.ren-ataùe. - Note di biologia : La costituz:one dal pun.t o di rviata ostetr.iico. - Insuli'Il.a. e grtavidanza. - In<Sul.iina e vom·i ti g1Tavidfui. Il mietiabolismo d.ei carrboid,r ati dUT1attlJte la giravidanza e il valOll'e dell'insuJ:trua in ostetri·e>ia. - Metabolis,m o baaaJe ne11a mestruaz:iooe. - 'Epoca del co1n•cepimen ti:> .e s~ del nascitnro. - Quaindo i b-a.mbini g!'lidano. - PJ:-0ve dci. patern.i tà. I libri. Varietà : Aib orto provocia:to mediante penne dii ~ali~· - Prurto premaitull'o di 11n tel'ato·m .a celosom1a.n-0 11n
ipr.esentaz.tone di 1Sfp1al1a e p.roci•d enz.a di una ma.no e d el fegato. - A pTOfPOSito dli aipp1~~1a_~i-0ne cli. forcipe dmutil e. - Raipipo.rto fra la .rua1ta1ità ~a~obJ1le e ,f emm .imil1e n.efila. 1!'azza 1UJII11M1•a . - Le f u1I1z1t0n1 sencs<>ria>hl e la attività S'~G-uaile. - Pirostatia e ;potere 1 ferit~zzante ·d ello sperma. - La vitalità degli .l9P e:t:tmar tozoi. - Opotera1p ia •ain.t ica!... - L1ai tr~frunone del 1 sangue in Egitto. - Profìlaesi della delincq u en.zia 13€6suiale. - I via.gg.i n·uziali. dei pesci. - N'Ote . demog~ fiche. - Demogirafia francese. Questioni professi onali : J l forcipe aJile levaitrj.c.i? Notizie : N-ell'e Univeirsità str.andere. P-er la protez.ione .ael1a maternità nel Ch·i lì. A·bbon.aimento per il 1925: Itial1ia L. 28; Estero L. 38. PeT gli a.hhona.ti al « Pol iclinico » : Itaili.a L. 22, Estero L. 32. Urn fascicolo separato L. 3.50. I nvi!lrc Vaglia postale a l Cav. LUIGI P OZZI \'ia Sist1ina, n. 14 - R-0ma.
Fase. 20
Roma, 18 Maggio 1925
ANNO XXXII ,
. I
•
fondato dai professori!..
...
FRANCESCO DURANTE
GUIDO BACCELLI
·SEZIONE PR.A TICA REDATTORE CAPO: PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOl\tMARIO. I
•
\.avori originali : G. Spicca: Contributo alla reaziOD.Je
di Dold. Osservazioni cliniche : E. Cecchini: Su du1e ca.si dii su-
tura del !Cuore per ferita da' tag-lio OJ>eriati oiroa 20 ann1i or sono. Note e contributi : V. Valduga: Oon.tTibutJo alla ~ura della anem ia perniciosa .col riaechia menrto del Illlid.ollo osseo . Commenti : G. Baggio: Per l'·i dea di fr equenza deLl'U!lcera digiuniaàe l>OSt-op•eratoria e 1per -il ·c oncetJto delilia SLlia patogenesi e della sua cuira. Sunti e ra39egne: RADIOLOGIA: Prupin : Tecm.riica ed applicazion-e della pielogTafì.a . - J. M. CU!lligan: Oaù.coli renali traeparenti .a.ii raggi X. - VIE DIGERENTI: F. Moutier: Le affezioni anali. - I - P. Montag-ue: Importain~a o.Linica non ricanosciut:Ja .del •p Turrito Mlale. A. Scb:.vartz: J~erforaz ione del ;rett<> da placenta ectopica. Diritti di proprietà riservati. -
Cenni bib liografiC'i. Accademie, Società mediche, Congressi : R . .Aiooademia. :Medico-Ob.ii•rurg.iica: di N.a.1p oli. - R. A>0cad6I!lia dei FiIS•i oc.ritici di Siena. - Società, Med!ioo-Ohi rungi:ca della 0
Romaigna.
.
Appunti per il medico pratico: OAS I STICA: Le emottJ:isìi. bronchiet t•asLche. - CarraitterJ dei.Ne polmom.it.i .&a prueum-0 ba cill-0 di Friedl ander. - TERAPIA: La .tenapia del m al di mare. - Il trattamento degli stati spasmodici con il benzoato di f)(:)nzile e il m-0nobenziilia1TDdfde del-
l 'acido ftalico (ach ine,t on·e). - La teoci.na nel trattame-nto 1dell':i'PeT>tene•i on!e arleriO\c;a e deg1i aiccessi dli am.giina. - La iSoonminis tl.razione 1del saildJcill.ato idi sodio. - POSTA DEGLI ABBONATI. - VARIA. Nella vita professionale : Oron.3-oa del moviim.enito profe~jonale. - Coillc.onsi. Nomirne, prom<>z·i<>n:i ed ono·r i tuct-'nze.
Notizie div2rse. Indice ?.lfabetico per materie.
É vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubblicazionP dei sunti di
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I
LAVORI ORIGINALI. •
R. CLINICA DER:.\IOSIFILOPATICA DI RONfA cli retta dal , prof. p. L. BOSELLINI.
ùont1·ibuto alla ·1·eazione di l)old. Dott. G. SPICCA, assistente. Qua11clo riel 1906 wassermann, Naisser e Bruck proposero la loro reazione apparve evidente l'jmportanza pratica e scientifica di essa ma nello istesso tempo non sfuggi agli autori la tecnica delicata e complicata che faceva della reazione dl V/assermann una reazione dei soli grandi laboratori. Furono allora pro,p osti diversi altri rr1ctodi as.-,ai p iù semplici che da quelli ·del MichaeJis; Porgès e .~aier; Salomon, 1Neubauer e Elias; Iiermann e Perutz; Sachs-Altemann; Terunchi e Tojoda; Jacob.sthal; Brucl{, ecc.; si .g iunse a quello di Meinicl{e (1917) e a .quello di Sachs-Georgi (1918) tutti metodj sierologici di preci.p itazjon e dei quali questi cl11e ultimi per la loro semplicità di tecnica e per il loro valore c1inico entrarono, semipre con1~ controllo alla \V. R., nella pratica di laboratorio. Nel 1921 Dold descrisse un nuovo metodo che apparve interessante. Scopo del mio la\'Oro è stato quello di controllare il valore pratieo 1
scientifico di questa reazione · èonfrontandola con la \V. R. e con la reazione di intorbidamento di !\1einicke (M. T.R. ). Reazione di Dold. La r eazione di Dold consiste n el rilevare la comparsa di un intorbidamento specifico nei sieri luetici ·dopo due ore di termostato a 37° e di1e ore a temperatura ambiente. Ma continuando a tenere a temperatura am;biente la prova, in quei sieri che avevano dato intorbidamento, si osserveranno, dopo 24 ore, dei piccoli flocculi ora visibili ad occhio nudo ora non visibili se non con l'agglutinoscopio di Kunhe e W10\i.tge o con il sieroscopio di ·Dold. Così la « Trubungsreaktion » rientrando, dopo 24 ore, nei limiti propri delle reazioni a ·p Tecipitazione viene chiamata dallo stesso Dold cc Trubung-flokuncreaktion )) e può considerarsi come una · vera modificazione delle reazioni a precipitazione, venendo essa ad utilizzare 'il primo momento di tali reazioni, quello appunto in cui si forma l'intorbidamento che precede la flocculazione. Come si vedrà nella tecnica la D. R. offre molta rassomiglianza con la S. G. R . differenziandosi soltanto p er le diverse proporzioni del siero e dell'antigene e per la lettura ·p recoce. Questo fatto doveva portare ad una vivace polemica fra Sachs.JGeorgi e ·Dold. <:>
'
IL POLICLINICO
Sachs soste11ne cl1e la D. R. non è altro che u11a. ·S. G. R. modificata solo n ei rapporti tra antigene e siero e che n.on 11a nessuna importanza salvo una m-0di:ficaz•ione di tempo 11ella let~ tura la ,quale viene fatta al momento dell']ntorbidan1ento, che secondo Sachs ·p uò precedere si, ma aversi anche nell'istesso momento della flocculazione; cl1e inoltre non è vero che prima der lavoro di LDold non si cono1s cesse 1a lettura :p recoce percl1.è nei lavori pubblicati da Neukircl1 e Stilling, si può leg·g ere che nella S. G. R. , nella maggior parte dei casi positivi, si può fare la lettura già dopo due o quattro ore di termostato a 370. E se Stilling e Sachs non hanno insistito di raccomand.are questa lettura precoce nella pratica l'hanno fatto, .p erchè questa r eazione non è specifica. Dold ricordando che in fondo tutte le reazioni sierologiche sono basate sopra un meccanismo comune e che la ·differenza risiede, n elle diverse tecniche, nel variare i rapporti quantitativi dei sieri .e degli estratti., sostiene cl1e la sua reazione è nettamente originale. p erchè con r5sa egli è riuscito a studiare gli intorbidamenti che traducono gli stadi jntermedi tra la. :fissazione di complemento nella W. R. che, seconclo le nuove vedute , allontanantesi sempre ·P iù dalla teoria immunitaria di Erlich, rappresenta la microprecii>itazione visibile mediante il sistema emolitico, e la macroprecipitazione che si ha nelle reazioni di flocculazione. Di 1p iù .D old sostiene che la lettura precoce, in antici.p o cioè alla comparsa dei flocculi e l'introduzione ·del controllo al formolo, metodo n ettamente scientifico basato sulla proprietà che ha la formalina ·di impedire p·er azione disidratante la formazione dei flocculi dovuti, secondo Niederhoff r Dold, alla riunione e al gonfiamento dei grani colloidali, sono 1p roprio sue, e 1' una e l'altra in vero di .gran°de importanza pratica e scientifica. La polemica Sachs-Georgi e iOold doveva Sipingere diversi autori a studiare la nuova reazione che dalla quasi totalità di essi fu ritenuta una reazione importante e del tutto originale anche se davvero sotto certi aspetti abbia molta rassomiglianza con la S.G.R. Sino ad oggi ,gli autori che si sono occupati della D. R. sono stati Kiefer, Jacobson , Poehlmann , Ziskoven-He.dwig, Zieler , Gutfel, Strempel, Bonacorsi, Pancotto, Keining, Messerschmidt, Keining e Werner, Esch e Wieloch, Hollander , Fortig, Schneider, Haeden, Winkler, .i\rtom, Dzinban, Gornaz dei quali quasi tutti arrivano a conclusioni favorevoli alla D. R. Dar.o. - La D. R. è di una tecnica semplicissima, però p er quanto semT F.w'lICA DEI.LA REAZIONE DI
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XXXII, FASC. 20J
p1ici ~sin1a orcorrP. lu11ga esperienza e grande preci~ione prr ottenere da essa buoni risultati. DescriYerò perciò minutamente la tecnica 50ff ermandon1i di più. su quelle condizioni che nel corso delle mi.e ricercl1e 110 riscontrate necessariP per il buo11 esito della reazione. .i.\ coagulazion e finita jl siero in esame deve
essere subito prelevato ed esaminato 11juttosto rapidamente; al massjmo dopo qualoel1e giorno. Se ciò non è possibile il siero non deve essere lasciato alla temperatura ambiente ed alla luce. ma messo in ghiacciaia ed esaminarsi sempre prima elle sieno passati diversi giorni potendo in tal caso aversi reazioni aspecifiche. Il siero derc essere lim,p ido. Quello torbido, chiloso, biliare o troppo emolitico è da rigettare. Per O\'\·iare a tutti questi inconYenienti è necessari o prelevare il sangue a digiuno e con molta cura. I sieri devono essere inattivati. La D. R. ese guita con i sieri attivi dà spesso risl1ltati aspecifici. La temperatura più adatta è qt1ella di 55°-56° e della .dl1rata di 30 m'. Il siero inattivato deve rim!l11ere ·a te1np2ratura a1111b iente alme110 30 m·. ...oerchè ' secondo alcuni autori, se viene adoperato subito dopo la inattivazione dà più facilmente reazioni as1p ecifichP. Le provettine da reazione devono essere pulìtissi1ne e sterili. Di esse occorre un nurr1ero doppio del numero dei sieri in esame e che si dispone in un portaprovette a doppia fila. Occorre anche una provettina per il co11trollo dell'estratto e si aggiung·ono per sicurezza maggiore due 1provettine per un siero sicurarnente luetir.o e due per un siero normale. . A posto le provetti11e,· co11 pipette graduate aù 1/10 di c1n.c. si versano eme. 0,4 di siero tanto n ella provetta anteriore quanto in quella posterjore. Per l'antigen e ci si serve tanto dell'antigene di Sacl1s-Georgi della casa Behringwerke ::\1arburg quanto di qt1ello 1proprio per la reazione di Do1ù della stessa casa. Io ho ado,p erato l'uno e l'altro senza a\·ere ma1 risultati disparati. L'antigene va diluito a 1: 11 con soluzione :fic;iologj ca al 0,85 % .fresca, sterile, filtrata e .p reparata con acqua distillata. Usando soluzione fisiologica vecchia si rischia di avere autointorbidamento. r_,a preparazione d ella ·diluizione è delicatissima e ricl1iede 1~ massima cautela. In Ùn cilindro graduato si versa 1 parte di antiaene e subito dopo 1 parte di soluzione fisio-. o logica. Si agita. Si attende qualche minuto e poi c;:1· ,""cro·iunaono altre 9 parti di soluzione :fisiolo.., lt:>o o aica aYendo l'accortezza di farle scorrere lungo o
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SEZIONE PRATICA
la parte d el cilindro. Si agita il tutto dap1prima leggermente poi forte. Si ottiene così un liqt1ido leggermente opalino e trasparente. Il liquido controllo è rappresentato da una dtluiz!one 1: 11 di alcool a 95° ch e si prepara in un altro cilindro. Pro11te per l'uso la diluizione dell'antigene e quella al coolica si versa110 em e. 2 della prima in ciascuna delle provette anteriori e em e. 2 della secon da diluizione, ci oè dell'alcoolica, in ciascu n a delle 1provette 1p osteriori. Nella provetta di controllo p er l 'estratto a em e. 0,4 di antigen e si aggiungono em e. 2 di a-equa distill ata. Si agitano tutte le provette leggermente e si mettono in termostato a 37° .p er due ore. Pa ssato questo tempo si tolgono e si lasciano p er altre due ore a ten1peratura ambiente per procedere poi alJa lettura. P er l a lettura se l'intorbidamento è rnassimo, la reazione è fortem ente positiva e si traduce con + + +; se è m edio la reazion e è positiva e si trad11ce con + +; se ·è leggero la reazione è debolmente positiva e si tradu ce con + ; se la pro va resta limpida com e il controllo la reazj0ne è negativa e si traduce con~ . 1
1
MODIFICAZIONE DI DOLD ALLA TECNICA DELLA REAZTONE. - Il sopradescritto m etodo fu il primo proposto dal Dold ma perchè i tu·b i controlli, adoperando la soluzione idroalcooli ca, appaiono sempre più limpidi dei tubi di pro,~a , an che se negativi, 1a lettura si ren.de difficilissima e devesi allora attendere che 1passino le 24 ore per ricorrere alla lettura d ella flocculazion e a ,rolte non visibile. se non con l'agglutinoscopio. In ta l caso 1però si vien e a perdere una delle principali elettività della D. R . quella cioè della lettura precoce per la quale fu proposta dal Dold. Dold comprese tutto ciò e modifi cò la sua reazione. Abolì la soluzion e idroalcoolica e si servi dell'antigen e diluito 1 :11 anche ·p er jl controllo, solta11to che prima ·di ver sare i 2 eme. di soluzione di antigene Dold nel control1o ver sava una o due goccie di formalina al 35 % diluita a1 terzo con soluzione fisiologica . Con l'aggiunta della formalina Dold impediva l'intorbidamento, ma nell'istesso tempo la miscela prendeva quella opalescenza limpida che è propria dei sieri n eg·ativi + antigene. Personalmente ho provato p er i primi 100 sieri esaminati l'uno e l 'altro metodo ed in v erità ho d0, l1to abbandonare il primo non ritenendolo pratico p er il rendersi la lettura di difficile intelìpretazione. 1
v' .\I.ORE
697
DI DOLD. - Quale è jl Valore della reazione di Dold? P er rispondere a questa domanda ho pratic.ato 1a D. R . co11tem.p oraneam ente alla \V. R . e alla M. 1'. R. su 500 sieri così raggruppati: I gruppo: sieri .d i indivj dui affetti d a sifilide priinar'ia; II gruppo: sieri di individui affetti da sifilide secondaria; III g·rup1P,o: sieri di individui affetti da sifilide terziaria; J\i grll!ppo : sieri rli individui affetti da sifilide ereditarja; V gruppo: sieri di individui che presentavano il tul)ercolo d el Carabelli; VI gruppo: sieri di individui affetti da malattie diverse e cl1e aveYano dato V.l . R. e \II . T. R ~ negative; VII gruppo: sieri ·di donne incinte e di puerpere. DELLA REAZIONE
I GRUPPO. - Z5 sieri. La reazione di Dold è riuscita p ositiva 12 volte com e la M. T . R. da11do così una percentuale d el 52 %. La W. R. ha risposto rp ositivamente in 15 sieri con una percer1tuale quindi del 60 %. In ba.se ai sieri esaminati, quantunque pocht , sembra che la D. .R. e con essa la M. T. R. si mantfesti più tardi che la R. \'\l . LI GRlTPPO. -- 165 sieri : J 39 a p parten enti a sifilid e seco ndaria florida, 26 a sifilide latP.nte. La: D. R. n ella sifilide secon.daria è stata posi ti va 129 Yolte da11do una percentuale d·el 93,3 % mentre la. \V. R. è stata positiva 137 volte (98,7 %) e· !a l\1. T . R. 134 volte (96,9 %) . Nei 26 sieri del la sifilide latente la ·D . R. è stata n ettam ente poc;;ltjva in tutti e 26 i · sieri com e la l\I. T. R., rnen tre Ja \V. R. è stata 5 volte negativa, 9 volte l}a dato semplici ritardi e i11 tutti gli altri una leg·· gera positività. ·Così mentre la D. R. nell e sifilidi s.econdarie si è dimostrata inferi ore alla ~.7. R. , i1elJe sifilidi latenti è di una sensibilità ta!e da spingere il sierologo ed il m edico ·p ratico ad eseguirla per la sua importanza pratica accanto. alla W. R.
III GRUPPO. - 23 sieri. Nella sifilide terziaria: in atto la r eazione di Dold è stata ,p ositiva cosl spesso come la Wassermann e la rPazione di Meinicl<e. Su 23 sieri esami11ati 19 hanno dato positive tutte e tre le reazioni (82,6 %) . IV GRUPPO. - Su 21 sieri appartenenti ad eredol11etici 17 hanno risposto con \V. R. e M. T . R. leggermente positive (80,9 %) e 19 con D. R. posjtiva netta (90,9 %) . Ha Tis1p osto quindi con una maggiore sensibilità. V GRUPPO. - 57 sieri di individui ch e presen-· tavano il tubercolo del Carabelli, da l Sabou r audl
'
IL POLICLINICO
ri tc11uto com e segno certo di eredo-lue. Con la \\-. R. 54 sieri hanno rjsposto negativamente e ·3 sjeri hanno dato Teazione leggermente positiva. 1Ja ~I. T. R. tre positività e quattro Ia D. R. ...:iccoine n elle tre reazioni la risrpondenza non si è aYuta, 110 creduto opportuno tracciare u110 Sl)CC chietto dal quale N.
Cognome e no in e
..
n·1agnosi
1
D ' A. Bertina A.lo peci a aerata T. Cara belli.
2
A . niichele Tubercolo del Cara-
\V. R.
:Vf. 'J~ . R .
+
4 · R. L eonina Vitiligine T . Cara-
+ + + + +
5
belli.
D"A. E11nl'sta Tubercolo del Carabelli.
'6
B. B:anca
7
'r.
+ -
+ +
Tubercolo d elCarabelli.
CoT1·ado Tubercolo del Caral>ell i.
+ •
·si \"P.tle com e la \V. R. 11a dato tre legigere positiYità ai nn. 1-5-7 quando la D. R. e la M. T. R. ha11no risposto negativamente. Ai nn. 2-3-4 la ìVI. T. R . e la D . .R. sono state positive. Al .n. 6 solo la D. R. 11a dato IPOSitività. Ora se il tuber·<' olo del Carabelli de\resi con siderare con il SabQ.uraud come segno certo di eredo-lue le due reazioni di intorbidamento si sono dimostrate decjsamente superiori alla prova di deviazione e la D. R . .più cl1e la lVI. T. R. Se invece ogni valore deve essere tolto al tubercolo del Carabelli, comP. vogliono Hozer , Che11et, Galipe, Jeanselme e P authier, .che della qt1istione si sono occu'Pati, su 57 sieri si sono avute quattro D. R. e· tre 1\1. T . .R. aspecificl1e. 180 sieri. Tutti avevano dato Wa.5sermann e Meinicl<e n egative. Ho voluto su di essi praticare la D. R. come controllo. P er v eclt?re poi se essa rispor1deva aspecifiqamente , seguendola ad una settimana e più di distanza ·dal prele\'amento di sangue, ho praticato a tale rlistanza la D. R . in più della metà dei s11ddetti sieri. La reazione ha ris.p osto negativamente 171 volte. In 9 volte 11a dato un leggero · intorbida~ me11to non seguìto da flocculi e in quei sieri in cui la D. R. era stata eseguita in ritardo. Reazioni quindi aspeciifiche con una rpercentuale d el 5 %. Aspeciftcità che stanno p er la necessità dl praticare la D. R. su sieri freschi. , .I
GRUPPO.
-
-
'
40 sieri di donne gra\ride, pa1torie11ti e puerp ere per vedere se con essi, come vogliono Esch e \\rieloch, si ba un'alta 1percen\i l! GRUPPO. -
.CONCLUSIONI.
+++
++++++
'
\·111 GRUPPO. - 30 sjeri. Ho praticato infine la D. R. su 30 sieri cl1ilosi o fortemente emolitic i l ,a lettura è stata difficilissima se non impos-
D .R.
Tubercolo del Carahelli.
B. A.ssunta
tuale di reazioni aspecificl1e. Quattro sieri hanno dato V..1 • R. e D. R. nettamente .p ositive 'Perchè ·appartenenti a donne affette da lue; a ltri quattro banno risposto con W. ·R. negativa e con D. R . ·1 eggermente positive. Questi ultimi appartengono a donne sane, quindi la D. R. ha risposto effettivame11te ·con una aspecificità che raggiunge la ;perce11tuale dell'll,1 %.
si1)i1e.
belli. 3
[ANNO XXXII,. F 4.SC. 20]
Tl)lti i 30 sieri chilosi ed emolitici su 500 sieri 5i è av·uto un risultato identico 464 volte con 11na concor danza del 92,8 % fra le tre reazioni. Da ciò risulta evidente ·come la reazione di Dolcl è una reazione che 1p uò benissimo entrare nella -prati.ca a ccanto alle altre reazioni di flocculazio,.. ne (Sachs..jGeorgi e Meinicl{e III) ed intorbida1nento (M. T. ·R . ) che in tutti i laboratorii di sierologia sono oramai praticate a. controllo della W . R. , 1La D. R. presenta una specificità su fficiente; s·u p 2ra in sen sibilità 1a W. R. nel periodo di ~i.filide latente; se tecnicamente seguìta e co11 tuttt gli accorgimenti citati, essa è di estrema fac ilità e può essere praticata in qualsiasi laboratorio ancl1e modestissimo; confrontata con la Sachs-Georgi non ha ris1posto se non con poche divergenze piuttosto a vantaggio e .p erchè la D. R. è reazione di intorbidamento e di flocculazione insie1ne, jo sono del parere di Pohlemann lacobson St1·emp,el e 1Dzinban i quali ritengon o che se . a. coutrollo della W. R. devesi eseguire una delle due Teazioni, è da preferire la D. R. B però da ricordare a svantaggio .d ella D. . R. che essa può dare delle reazioni aspecifiche se eseguita a parec·chi giorni di distanza dal prelevamento dei sieri; sibbene tale raccomandazio11e è per tutte le reazioni; che non 1può assoluta1ne11te praticarsi su sier i chilosi, itterici od emolitici; che con sieri di donne incinte o p11erpere può dare r eazioni aspecifiche, ciò che può aversi però anche con le altre reazioni compresa la W. R.; che occorre un quantitativo di siero (0,8) maggiore che non per la w.. R. e la SachsGeorgi; che infine cbme reazione di intorbidamento non è affatto superiore a°Ila M. T. R. sia 1perchè lp. ·M. T. R. è maggiormente sensibile' e di più· facile lettura, sia .p erchè, se si è detto e s1 è raccomandato di leggere la M. T. R., dopo 24 ore, è certo che con un po.' di pratica la lettura della 1\1. T. R. può farsi - senza tema 'di errare - non soltanto dopo 4 ore, come nella D. R. , ma dopo pocl1i minuti. Di più la M. T. R.
SEZIONE
IANNO XX,'XII, FASC. 20]
699
PRAIICA
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facil rr1ente eseguibile come .la D. R. ha vantaggio OSSERVAZ IONI CL INICHE. ·prati co di n on avere bisogno ·d i termostato ma OSPEDALE CIVILE di CARRARA di un semplice bagno-maria, .quindi davvero alla diretto dal dott. G. BUFALINI. p ortata di. qualsiasi medi·c o pratico che, lontano da i grandi centri, voglia ai dati clin ici aggiunSu d11e -casi di sutu1·a del c1101·e pe1· fe1·ita gere anche un dato 'di laborator~o. certo o sjcuro da taglio ope1·ati ci1·ca 20 anni 01· sono. come quello dato dalla vV. R. quan.do la M. T. R . Dott. E. CECCHINI, 1° assist. alla Sez. med. a . ~on troll i p erfetti risponda con un intenso intorbidamento. Dei tre individui op erati, circa 20 anni or sono, .cosi pure essendo la D. ·R . una ·b uona r eazione · dal primario chiru rgo dott. G. Bufalini, dj sutura dj intorbidamento e di flocculazione non è da d el cuore, sono riuscito a rintracciarne uno solo; preferirsi alla M. T . R. e se nelle clinicl1e e nei d egli altri due uno è morto, pare, 1p er tubercograndi laborato:rii, come nella nostra clinica, .aclosi, l'altro è lontano da Carrara per ragioni di canto allR W. R. oltre alla H. R. , a lla M. T . R . lavoro. e alla S. G. R. voglia anche praticarsi la D. R. Mi è sembrato non privo di interesse l'esa111e p err.hè tutte queste r eazion i si .comp 1etino e st della funzionalità cardiaca in un individl10 sottocontrollino con un massimo di certezza. scienposto a così grave op erazione. tifica, nei piiccoli laborator ii, nell'impossibilità as, sol11ta di 1praticare la vV. R . dovendosi assolutaSi tratta del caricatore di marmi S. C., di anmente ricorrere ad una delle reazioni di floccuni 44, da Carrara. Gentilizio negativo. Il S. riferilazione o di intorbidamento è bene di preferire sce di non essere mai stato am·m al.a to. ·N ell'ottobre dell'anno 1907, .eccitato dal vino, venne a diverbio la M. T. R. col padre che lo coLpì al 1petto con un acuto coltel1o. ·Non intese molto dolore, m a vedendo cl1e dalJa BIBLIOG·R A,FIA. , ferita usciva del sangue, benchè in scarsa quan1. DOLD. Med. klin., n. 31, s. 940-942, 1921. tità, si rifugiò .p resso ad una famiglia distante 2. Io. Deut. med. Woch ., n. 43, 1921. un a tr_e ntina ·di .p assi. Rimase svenuto per circa 3. Io. Med. klin., n. 51, 1921. un'ora. La P. A. lo portò all'Ospedale alle ore 23. 4. Io. Arb. ans. d. Inst. f. Ex.p. T11er., n. 14. 1921. Qui fu subito visitato dal direttore dott. G. Bu5. ID. SACHS-GEORGI. Med. l<lin., n. 27, 1922. falinj, C·h e riscontrò una ferita a margini netti, 6. ID. Med. klin., n. 12, 1923. di un centimetro e m iezzo di larghezza, situata 7. DOLD. Med. klin. ' n. 7, 1922. sulla parasternale sinistra, nel quarto spazio i118. Io. Ibid., n. 45, 1922. tercostale. La mancanza delle pulsazioni alle ra9. Io. Deutsche med. Wocl1 ., n. 8, 1922. diali, i battiti ·del cuore oscuri e lontani, irre10. Io. lbid., n. 24, 1922. golari fecero diagnosticane al chirurgo l'esisten za 11. Io. Med. klin., n. 12, 1923. di una ferita del cu ore. Fu sottoposto subito alla 12. KIEFER. Mùnch. med. W och., n. 46, 1922. cloroformizzazione ed operato. 13. POELMANN. Derm·atol. Univ. Klin. u . Poli1$1., Allargata in alto ed in basso la ferita per cir1921; Mùnch. med. vVoch., n. 42, 1921. ca 10 cm., lo sterno aa>parve perforato dal col14. JACOBSON. Dermatol. Wocl1enschr., Bd. 74, n. 21, tello. Allora, dopo aver solleYato il periostio, il 1922. chirurgo ampliò la fer ita stessa diello · sterno 15. ZIST{OVEN·HEDWIG. Med. klin., n. 42, 1922. asportandone ·su ccessivamente tutta la metà si 16. ZIEGLER. Munsch. med. Woch., n. 14, 1922. nistra, per l'altezza di cinque o sei centi1netri. 17. In. Zentralblatt, 4, · 175-450-460-511. La terza e la quarta costa persero così la loro 18. GUTFELD und PRAG. Med. l<lin., n. 43, 1922. inserzion e sternale di modo che, per mettere allo 19. STREMPEL. Munch. med. \Voc.h., n. 3, 1922. scoperto la regione del pericardio, bastò inci20. Io. Dermat. Zeits.ch'r., 1923. dere i tessuti del 3° spazio intercostale e diva21 . BONACORSI. 1Giornale di clin. med., n. 9, 1922. ricare p oi le coste. Fu cosi possibile riscontrare 22. PANCOTTO. Ibid., 1922. sul pericardio una fer ita penetrante che, ampliata in alto ed in basso, lasciò fuoriuscire grande 23. KEINING. Microbiologentag Wurzb., 1922. quantità di sangue. Dopo non lievi difficoltà il 24. MESSERSCHMIDT. Ibid. 1922. 25. l{EINING e WERNER. Dermat. Zeitschr., n. 37, chirurgo precisò sul ventricolo destro, nella faccia anteriore, una ferita di un centimetro e mez1922.' . 26. ESCH e W IELOCH . .Mùnch. med. Wochens., n. 25, . zo, dalla quale ad ogni sistole usciva uno schizzo di sangue. Con sei punti di seta fu sutu rata la 1922. ferita del miocardio, successivamente quella del 27. HOLLANDER. Klinisch. W och., n. 7, 1923. pericardio e della cute in modo però che attra28. FORTIG. Dtsch. m ed. Woch., Jl. 6, 1923. verso a queste due ultime fosse possibile far pas29. SCHNEIDER. lbid., n . 7, 1923. sare ùn drenaggio. Ancl1e dopo l'operazion e, b en30. HOEDEN. NederJandsch Tij·dsc·h . V. geneeschr., ch-è com·p iuta in circa quindici minuti, le condin . 7, 1923. zioni cardiache rimasero allarmanti tanto che 31. WINKLER. Mediz. klin. , n. 51, 1921. fu necessaria una fl-eboolisi di 1500 cc. di siero 32. ARTOM . .Società 'italiana. di d erm. e sifll., 1924, . fisiolo·g ico. P er qualc·h e giorno il polso continuò pag. 192. . 33. DZINBAN. Cekà Dermatoolgie, 1922. ad essere irregolare e frequente (130 pulsazioni al 34. SPINKA. The Brit. Journal of Dermatol. and minuto), ma successiYamente migliorò. Il• ferito rimase a lietto ancora per ''enti giornJ; Syphilis, 1923. . 35. CORNAi. Annales des maladies vén., n. 7, 19'24. usci dall'ospedale il 16 novembre . 1
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IL POLI CLINICO
.i.\.ll'uscita .dall'ospedale, cioè circa dopo un mese dall'operazione, in corrispondenza della l'.ferita cl1irurgica si era già forma to tessuto duro, resistente alla pressione del Q.ito. Per qualche ten1po rimase all'operato lieve alfanno ad ogni sforzo, specialmente nel salire le scale; poi riprese le s ue abitudini ordinarie di vita, astenendosi però dal lavoro, senza disturbo di sorta. Dopo cinque mesi dall'operazione potè fare una gita· sulle {;ave. Dopo circa undici m esi di riposo riprese jl suo faticoso lavoro di caricatore di marmi alla F errovia Marmifera. Otto anni dopo l 'operazio11e amn1alò di polmonite cl1e ebbe decorso regolare e convalescenza rapida. È stato ,p er qualche anno con un certo riguardo n el mangiare e nel bere. In questi ultimi tempi in·vece m·a ngia e beve fortemente. Allo stato attuale, dopo 17 a11ni dall'operazior1e, si presenta in ottime condizioni generali di nutrizione e di san·guificazion e. Nulla di notevole all'apparato respiratorio. App. circolatorio. All'ispezione della region e precordiale, st1lla parasternale sinistra, notasi un' escavazione rotondeg·giante, della grandezza di una noce, con un ·b ordo interno che arriva sin quasi sulla linea mediana dello sterno e con il bordo esterno delimitato da tessuto duro e resistente che abbraccia l'estr emità della 3a. e 4a costa e si unisce superiormente ed inferiormente. allo sterno. Tutto il fondo .di questa piccola depressione è perfettamente uniforme e regolate for· mato da tessuto duro e resistente alla pressione. Solamente in una piccola parte della depressione, n ella parte 1p iù declive di essa, notasi la trasmissione dei m ovimen ti del cuore, cioè un rientro.mento durante la sistole ed un sollevamento dur ante la diastole. Indice questo della sinechia del pericardio con la .p ar ete toracica, proprio in quel punto lasciato libero per il passaggio de~lo zaffo ·di garza. Con la palpazione maggiormente si avvertono i moti sopra descritti. Una ci.catrice lineare, appianata, r egolare, si contin ua in alto alla depre~ sion e arrivando sino alla terza costa, un'altra arr!va alla base dell' ~pofi s i ensiforme. Una terza cicatrice anch'essa lineare lungo il ter zo spazio intercostale ra:ggiunge all'esterno quasi la linea mammillare. 1Due dita all'interno del capezzolo si vede e si palpa l 'ictus della punta. L'ottusità asso] uta ·del cu ore occu pa i limiti normali. All'ascolta zione i to11i appaiono puri e netti sopra tutti i focolai ad eccezione del 2° tono sul1'aorta, che è leggermente rinforzato. Il r itmo cardiaco è perfettamente regolare: nessun r umor e, nessuna impurità si ascoltano sulla r egione cardiaca. L'ascoltazione sul .punto- della fossetta a cui ven gono trasmessi i moti del cuore ci fa. sentire i toni ancor a più chiaramente, ma senza alterazioni di sorta. .•P olso alle radiali, di rirca 80 battute, ritmico, pieno, rivelante l'impulso energico del cuore. L a pressione on1erale , 1p resa ·collo sfigmanometro del Riva-Rocci a fascia larga e risultata uguale per la massima a - 120 mml\g.; cbl Pachon , con bracciale modificato dal dottor Gallaverdin (bracciale a doppia tasca) la pr essione massima è risultata uguale a 130 e la m inima a 70, con un indice oscillometri-co am1p io e regolare (sei divisioni del quadrante). Queste cifre, unite alla pressione differenziale, ci indicano la 1perfetta funzionalità del cuore e del circolo sanguigno confermata ancor 1p iù dalle se-
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guenti prove. Dalla posizione supina a quella eretta il 1p ols.o aumenta di 10 ·battute; dopo uno sforzo muscolare le pulsazioni sono arrivate a 102, per ritornare normali solo do·po due minuti. Con la prova ·d i .K atgenstein la pressione omerale misur ata col 1P achon iè salita per la Mx, a 140, riman€ndo però il polso costante. La .funzione dell'apparato digerente è ottima. Il fegato col suo limite superiore raggiunge la sesta costa, inferiormente non deborda dall'arco costale. La 1p alpazione profonda non risveglia nessuna dolen zia. Neanche dopo ·giornate di faticoso lavoro nessun senso di molestia avverte il paziente all':i.po- · condrio destro. La milza è nei limiti normali. Dall'esam e del S. due fatti risultano evidenti : la ricostituzione ottima della parete toracica e la perfetta .funzionalità del ·Cuor-e sottoposto a così grave operazione. Dall'ampia demolizione fatta per aprire lo spazio necessario per l'operazione era da aspettarsi una deficienza della ricostituzione della regione cardiaca, gra·ve di per sè stessa, per la deform nzidne toracica, per la n1ec.cantca respiratoria e per la resistenza ben scarsa della regione, cosi vitale, ai traunti esterni. Invece, eccetto la piccola depressione descritta, non è rimasta nessuna alterazione della conformazione del torace, come pure si è ottimamente ricostituita la resistenza della regione, per la formazione di nuovo tessuto duro e .p rotettivo. Ciò conferma l'effic acia del metodo operatorio adoperato dal chirurgo, metodo molto semplice e rapido, che permette di 11 intervenire sopra ogni parte del cuore in 15 o 20 minuti.
Il ripr istino perfetto della funzionalità del cuore, tanto da ipermettere al S. un così faticoso lavoro, dimostra come il miocardio nulla abbia risentito della ferita lunga un centimetro e mezzo e della sutura successiva per mezzo di sei .p unti di seta dati durante la funzi-0nalità disordinata del cuore stesso. Collo stesso m etodo fu operato l'altro ferito: certo Trivelli Umberto che aveva 27 anni e che ora ne ha 44. Egli pure era stato ferito oon arma da taglio nel ventricolo destro , ferita che era penetrante nella cavità del ventricolo stesso e sutura. Coche era stata chiusa con 10 punti di • me sopr a ho detto non mi è stato possibile rivedere ora il Trivellj , ma so in modo sicuro che g·ode ottima salute e eh.e a Roma esercita il faticoso mestiere di bracciante. /
Mi è parso non privo di interesse il dare notizia, a cos] grande distanza, di questi due operati, notizie che depongono per .la bontà del m etodo seg11ito dall'oper ator e. ; g · Interessantissim a pubblic;_izion e: Prof. dott. LEONARDO DOMINICI
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Libero docente di Patologia Chirorgica, di Clinica 6btrvafea. e Medicina Operatoria nella B.. Univereità. ... ,..
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SEZIONE
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NOTE E CONTRIBUTI. OSPEDALE CI\.IU: DI BELLUNO R eparto J leclico. diretto dal d ott. F. CERYELLINI. .
Cont1·ibuto alla cu1·a della anemia pe1·niciosa col 1·aschiame11to del midollo osseo j)€I"
il ciott. VITTORE ,, ALDUGA, a ssistente.
La storia cl1e breYemente riferirò è quella di un a1nn1alato cti ai1emia p erniciosa p rogressiva, accolto nel Reparto l\!Iedico di questo Ospedale il 10 setten1 bte 1924. È u11 uomo di 49 anni, nativo di Limana (Belluno). ma cl1ie da parecchi anni si trovava a lavorare i11 qualità di fabbro in un paese d ell' .t\.·m erica del ::\ord. · ::\ell'ana11111esi famigliare . nulla si rileva d'irnportante. Poco Yi è a n cl1e n ell'an amnesi patoloaica remota, tra11ne, forse, il dato che da barr1bino ai1daYa soggetto a facili turbe dell'app. digerente, dist11rb i i1on ben d efinibj Ji, certo d1 lieYe e11tità. Godiette i1el complesso buona sal·ute n on osta11te fosse un forte be-vitore di ·vino e di liquori. ~Ia cir ca tre anni fa, il pàzien te si trovava allora in .i\Jnerica, comi~ciò ad a\rvertire un progressivo scadim ento n elle forze: l 'appietito, per l'innanzi ottimo, scomparve; si andò mar1ifestando un forte pallore della .cute e delle mucose. Da questo m o1nento trascorse la sua vita in parte p eregrin a ndo in vari Ospedali d'.i\merica e, ultimamente, anche d '·I talia, ifl: part.e a casa propria, sottopon€ndosi alle p jì1 sv.ar jate ?ure: da quelle comuni a base di pre1parat1 ferrugtnos1 a quelle delle trasfusioni sanguig11e e dcl sole di Alta Montagna. Tutto ciò non ' ' al se ad arrestare il f atalie corso della malattia, ta,11to cl1e al momento dell'inaresso in questo Ospedale .il grao do di m1astenia era tale ch e ·con g·ran fat1ca poteva muovere qualche passo a ppe11a; ogni picco lo sforzo gli procurava penosa am·b ascia respiratoria· si lamentava ·d i estrema debolezza, di co1np,leta' anoressia: bastava che r~manesse in ~iedi anch e p er poco tem.p o che tosto le gambe s1 facevano edematose : aveva ·costa nternente sen so di vertiD'i11e: du e volte ebbe epistassi. ·L'e. o~ dimostrava: stato di nutrjzione scad·entissi1no; cute estremamente pallida; m ·ucose esangui. A carico d ell'ap1p . circolatori? si riscontr~va un lieYe aumento dell'aia cardiaca e precisamente di quella parte che è data dal v . ·destro: su tutti j focolai il 10 ton o era sostituito da un soffio int-enso. ~ulla a carico dell'app. respiratorio: nulla a carico dell'app . digerente tranne un ingrandim ento del fegato che arriva col suo bordo inferi ore a 3 dita trasYerse sotto l'arco costale: anche la milza si pal1pava n ettamente e plessicarne11te risulta,ra jngrandita. App. osseo integro: la pressione sulle ossa non era dolente. Un esame del san gue ·dimostrò un alto grado di poi cl1ilocito.s i, di macro- e ?licro-cito~j, una forte ridl1zione dei globuli rossi ch e arrivavano a p pena a 1,050,000 l)er mmc.; diminl1zjon~ anche d i gl. b ian cl1i e cioè 4200 per mmc.; s1 avev~ il 23 9~ di iemoglobina; il valore globulare r1s11ltò essere uguale a 1,09. JA1 fo1·1nl1la leucocitaria dimostrò una not evol e
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din1inuzione d i polinucleari (49 %) e un aumento dei linfo~it1 (51 %) . Un esame del fon do oculare, eseguito dal pri.m ario del rep. oc:mlistico di questo tOspedale. dott. G. Ferrari, dimostrò una r etina estremam€nte anemica e, lungo il decorso dei vasi venosi, numerose chiazze emorragiche più estese nella zona pertpapillare. Di fronte a questo quadro morboso, cioè di una anemia iniziata tre anni fa e che nonostante tutte le cure era andata lentamente ma inesorabilmente aggravandosi insieme al decadere .delle condizioni generali, e ciò senza cl1e l'ammalato presentasse nessun'altra alterazione sufficiente a SlPiegare 1questo stato, il concetto dfaanostico veniva ad orientarsi verso b • quella forma di anemia essenziale dietta perniciosa progressiva o ·del .B iermer , anemia sulla cui p atogenesi se tante sono le teorie emesse pei: spiegarla, altrettanto oscu ra ci appare ancora o.gg1 la ·vera natura. Bu r tuttavia se 1p arecchi erano l dati che potevano giu stificare questa diagnosi, era d'altra parte doveroso approfondire maggiorn1e11te le ricerche diagnosticl1e 1p e~ escludere in i11odo assoluto cl1e potesse trattarsi di una grave f or1na di anemia secondaria. Una anemia di così alto grado ,p oteva infatti essere data: 1° da parassiti intestinali (ancl1ilostoma, botriocefalo); 2,o da u11a neoplasia mal~gna; 3° dalla lues. Ri petuti ed a c·curati esami delle ·f eci fecero escludere la 1prima ipotesi. A favore d ella .2a 1potesi sta,ra il fatto che l'ammalato al momento dell'ingresso in questo Ospedale presentava disturbi gastrici come : vo1!1ito, anoressia ecc. ma q.u esti disturbi sono pro1pr1 ancl1 e all'a.' per~iciosa progressiva e poi l'anemia ebbe inizio tre a nni fa m entre un neoplasma maligno raramente ha una durata così lunga. A m acrrrior tranquillità venne esegujto un esame radÌ~grafico d el tubo digierente cl1e riiuscì completarn ente n egativo . Quanto alla 3a ipotesi, la lu es, oltre il fatto che I'am11i. n on presentava n è p resentò mai ~Itri sintomi di infezione luetica, la .R. \V. t u decisamente n egatiYa. . . . . In base a questi dati n egativi ed a ·quelli posit1v1 forniti d::i.ll' e. o., dal rep erto ematico (v al. glob. s11p . a 1), dal fondo oculare, non appariva. dubbia l a c;liagn9si di anemja perniciosa 1progress1va. Ho detto che tutte le più svariate risorse terap e.utj cbe della medicina, a pplicate da coloro che avevano precedentemente curato il malato, si eran o dirr1ostrate inefficaci : pure inefficace f11 un m ese di cura con pr8\I)arati arsenicali e ferruginosi eseguito n el ·R ep. Medico di questo Ospedale. Il primario ·del Rep. pensò quindi ch e fosse .il caso di domandare ai m ezzi chirurgici un aiuto nel trattamento. Si sa che le operazioni tentate finora nella cura dell'anemia p erniciosa sono : le trasfusioni san gt1igne; la splenectomia, l'ano .p reternaturale, '.il ra.schia·m ento del 1midollo osseo. Le trasfusioni sanguign e sono 1usate correntem ente nelle cure dell'a. p. sip ecialmente dai m edici n ord-americani; 1n a è i1oto che. la loro efficacia è buon a ma trans'itorja ed è poi uil trattamento che non si. può continuare indefinitamente. 1
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IL POLICLINICO
La splenectomia, pro,p osta da Ep'.Pinger e De Castello, è operazione gravissima in malati ridotti in condizioni 1precarie di resistenza, e nei casi in cui gli operati hanno sopravvissuto all'intervento non ha dimostrato una influenza decisi.va nel trattamento della malattia. L'ano preternaturale praticato sull''llltima ansa dell'ileo o sul cieco è stato proposto ed eseguito da Seyderhelm di Gottinga in base alla cor1cezione di coloro (Kund, Fa:ber, Tallqist ... ) che attribuiscono all'a. 1p . una origine tossico-intestinale. I risultati fi.n ora ottenuti non sono tali da ,p ersuaderci della razionalità e della efficacia di taìe operazione. Sceland ha riferito recentemente (1923) su 4 casi di a. p. così trattati e nei ·q uali avrebbe ottenuto 2 insuccessi e 2 mtglioramenti transitori. Il raschiamento del midollo osseo, in qttanto rappresenta un intervento diretto alla sede stessa del processo di sanguificazione, sembrerebbe avere un carattere di minore empirismo. Esso fu p:roposto ·da Walterhofer ed eseguito da .Scl1ramm nel 1921 n ella Clinica di Bier a Berlino. \Valterhofer e S·chramm sono 1poi tornati &ull'argomento in varie p'llbblicazioni. La loro casistica era fino al 1924 di 23 malati così curati: si ebbe miglioramento notevole (essi non parlano di guarigione definitiva) nel 37% dei casi: al cuni vivevano ' in discrete condizioni 2 anni dopo l'operazione. Se all'intervento chirurgi·co si aggiunge la cura medica intensiva, la percentuale del forte mi1
glioramento raggiungie il 48%. Alla 57a Riunione dei ·C·h irurghi del Basso Reno
(4 novembre 1924) l'argomento fiu dfscusso a proposito ·di una comunicazione di Nehrkorn; questi (.che per il .p rimo aveva nel 1911 eseguito lo scucchiaiamento del midollo in un caso di vivj dolori da eburneazione ossea) riferì su 3 casi di a. p . recentemente operati con forte miglioramento. Moll aggiunoo un caso in C·Ui eseguì il rascl1iarr1ento del midollo d'un femore (n el resoconto non è riferito l 'esito). L'ablazione del midollo osseo delle princiipali ossa lungl1e sarebbe seguìto da una rigenerazione del midollo con caratteri anatomici e fisiologici più vicini alla norma: inoltre sembrerebbe che l'aggiungersi ,della terapia medica nel periodo della reazione .emopoieti.ca che segue l 'intervento, accentui ulteriormente il miglioran1ento come se l'operazione avesse ri,svegliato la facoltà di reagire dell'organismo. Circa l'iillfl•uenza di i1n inter' 'ento locale sull'intero sistema emopoietico malato si cita l'analogia con il morbo di Basedow nel quale all'asportazione di una parte ·della tiroide malata spesso segue la guarigione del processo 1patologico che 11a ·colpito tutto l'organo. Fu appunto in base ai dati ed al~e considerazioni sopra esposte cl1e il :primario del Reparto 1
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ì\1edico decise di sottoporre questo malato al trattamento chirurgico secondo Walterhofer. L·operazione venne infatti eseguita dal ·prof. G. Pieri,. pr]mario del Reparto Chi1~rgic o, il 15 ottobre 1924,. segnando così in Italia, rper quanto mi risulti,. il primo caso di a. p. trattato con il raschian1ento· del midollo osseo. Un esame del sangue praticato il giorno prima dell 'operazione aveva dato: 1.070.~0 di g·l . rossi; 4.200 di gl. bianchi; 28 % di emoglobina; v. gl. 1.09. La formula leucocitaria dava un aume11to de:f ljnfocjti ie una dimin·u zione dei polinuclearL Date le condizioni estremamente gravi dell'ammalato l'operazione venne limitata a .un solo osso e precisarr1ente al femore di destra, col proposito di completarla tosto che le condizioni del paziente lo avessero permesso. L'operazione è ·così riferita i1ella storja clinica. del Reparto 1Chirurgico 1
.t\.nestesia lombare (stovaina gr. 0,07). Incisione verticale, 11u nga circa 5 cm., sulla faccia mediale del condilo femorale interno di destra. Si i11cide sulla stessa linea del taglio cutaneo il periostio e si distacca dalla corticale. In questa, mediante una grossa sgorbia, si pratica un foro del dia1netro di circa 2 cm. attraverso il quale con il cucchiaio di Volkimann si rascl1ia il midollo della epifisi inferi ore femorale e della adiacente metaftsi. Altra incisione verticale nella regio11e trocanteri.ca, distacco del periostio, apertura della corticale coll a sgorbia, scu·c chiaiamen to della epifisi fen1orale superione (compreso il collo femorale). Quindi con l!unghi cucchiai da rascl1iamento ·u terino, attraverso le duie aperture praticate i1ella corticale femorale, si raschia, convergendo, il midollo della diafisi. Sutura con p t1nti staccati di ca.tgut delle due incis]oni periostali e con punti· staccati di seta delle incisioni cutanee. 1
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lì decorso delle ferite fu normale; al 70 giorno dall'operazjone furono tolti i punti. Ma il malato sopportò male l'o,perazione : ebbe un periodo postoperatorio travagliato da intensi dolori gravativi che dal femore si irradiavano a tutto l'arto inferiore di destra. Pierò già dopo 10-15 giorni si cominciò a notare una leggera ti11ta rosea agli. zigomi, al letto ungueale, al padiglione delle orecchie. Corr1inciò a rimanere alzato e a camn1inare qualche ora nella giornata senza risentirne grande stanchezza. Vi era, insomma, u11 evidente miglioran1ento obiettivo e subiettj vo. Ma dove decisa apparvie l'azione benefi.c a dell'intervento operatorio fu sulla çrasi san·g uigna. Il 16 novembre, cioè precisamente un mese dopo ]'operazione, venne praticato 1un nuovo esame del san gue: già macroscopicamente il sangue cl1e flui va ,dalla 1puntura del dito rpresentava un bel 0olorito rosso intenso, ben differente da quello di ·un mese prima, giallastro.
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Ancl1e il 'Potere coagulante apparve aumer1tato. L'esame 1ni~roscopico dimostrò: gl. rossi 1.330.000 in contrapposto al 1.070.000 di un mese prima; e111oglobina 45 % anzich.è 28 %; val. glob. 1,6 in confronto a 1,09 di prima. Vi era quindi un indiscutibile e cospicuo miglioramento nella costituzione del sangue; specialmente notevole l'aumento della emoglobina chie , rag·g iunse quasi il dopp io: e che ciò debba essere in diretta relazione con l'operazione praticata non mi sembra doverne ·d ub·i tare <1uando si 'Pensi che un mese di intensa cura 1nedica non aveva. sortito alcun effetto. Il risultato invogliava al completamento della operazione ma disgraziatamente ciò non fu possibile poichè vi si oppose la volontà dell'ammalato il quale, di car~ttere un poco bisbetico, pur riconoscen·d o il 1migliaramento ottenuto, aff ermava di •p aventare i dolori del periodo postoperatorio. Venne dimesso perciò il 26 novembre 1924. Le notizie ricevute al momento della estensione della presente nota (febbraio 1925) mi informano c.I1e il periodo di miglioramento d(ll malato è durato fino al mese di gennaio, quando si è avuta una recidiva. di tutt.i i sintomi preesistenti alla operazione. Io non riter1go che questo mio modesto contributo .p ossa avere un grande valore nella question e del trattamento dell'a . p. mediante il raschiamento del midollo osseo: si tratta di un solo raso, e per di più poco decisivo, in qi1anto il raschiamento fu limitato ad un solo osso ed il malato, ·dopo l'opel'azion e, tralasciò del tutto q.u ella cura m edica complementare che di per sè non basta al trattamento della grave 1nalattia, ma come fattore integrante, sembra abbia un alto valore, forse decisivo. Tuttavia ho c:red~to opportnno p ubbli·care la storia clinica riferita perchè il n1iglioramento netto che l'operazione sembrò aver p ortato in un ca so dimostratosi r efrattario allie più svariate oure m edich e, mi sellllbrt, incoraggi a tentare in altri casi tale metodo dl cura chirurgica ; almeno ifìno al giorno in cui, cl1iarita l' etiologia dell' a. p. , saremo in grado di istituire u n a -cura razionale e causale di questa malattia la oui gravità ben poco appare influen, zat.n. da tutti i n ostri attuali presidii terap eutici. Bell uno, febbraio 1925. 1
BIJ3.LIOGRA.F'IA. \VALTERHòFER e SCfIRAMM. Archiv fur Klinische Cl1irurgiae, CXVIJI, •P . 794 (1921). . Io. Archiv fur Klin. ·Chirurgie, CXIX, p. 766 (1922). Io..i\.rct1iv fur Klin . .Chirurgie, CXXV, p . 407 (1922) . Io. Acta m edica scandinavica, J.JX, 1gs (1924). NEHI{KORN. 57e Sitzur1g der Ver einigung Niederrheinisch. vVestfalischer Chirur.gen (4 novemb. 1922) Rif. in Zentralblatt fur Chirurgie, L, n. 8 (24 febbraio 1923) . lVlOLL. Ibidem.
PRATICA
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COMMENTI. DAI LA CLINICA CHIRURGICA
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DELLA R. UNIV. DI diretta dal .p rof. R. ALESSANDRI.
RGMA
Per l'idea di frequenza dell'ulcer~ digiu:nale post-operatoria e p~r· il · concetto della sua patogenesi e della sua cura. Dott. GINO BAGGIO, aiuto. Avevo letto da pochi giorni la ,p ubblicazione .. di Dogliotti e Riccio dell'Istituto di Patologia Chirurgica della R. Università di Torino « Contributo sperim.entale alla conoscenza dell'ulcera del cligiuno doipo gastro-entero-anastomosi >> (A . I . di • Chi1'., X, VI) n ella quale è scritto: « Noi, per con.. to nostro,... ci sentiamo autorizzati nel puro cam1po sperin1entale, senza ricorrere al conforto de_ll 'infìnito numero di operati in clinica wmana. e perfettamerite guari~i, ad affermare che usando una tecnica accurata, nel senso di evitare inutili
traumatismi, sepsi operatoria, ed abuso di inateriale non riassorbibile, si possono eseguire i più pericol.osi interven~i sullo stomaco del cane, esclu dendo e resecando, senza che si abbiano a lamentare, se non in via di 'fYUra .e ccezione, ulcerazirJni della mucosa digiunale »; quando mi ca-
1p itò per mano l'articolo di 1Schwarz della Clinica Chirurgica dell'Università di Rostock (Per i l trattamento operatorio dell'ul cera peptica d·lgiunq,le. Z. f. Ch., 1924; n. 46, 15 novembre 1924) che
incomincia cosi: « Le comunicazioni r er all'ulti:ffiO congresso di chirurgia m ento operativo dell'ulcera !Peptica consecutiva a gastroenterostomia mi
di Finstesul trattadigi11nale indl1cono,
n.oriostan.te le sempre più numerose pubblicazioT..i simili, di ques~i U:ltimi anni, a m.e ttere jn rilie-
vo, sulla guida di osservazioni .p ro·p rie, lln p::tio dj 1punti che mi sembrano essere di importanza per l 'operazione e rispettivamente l'o.perabilità dell'ulcera peptica ». « Fjntantoch.è saranno eseguite ancora gast.roenterostomie per ulcera d ell0 stomaco, il chirurgo sarà posto - e come pare, al tem·p o att11ale particolarissimamente spesso - davan~i al com,p ito di aggredire operativamente questa seris.3ima complicazione tPOSt-operativa della gastroenterostomia » . Scl1warz riporta 5 osservazioni tratte dal « materiale complessivo delle 01perazioni gastri che eseguite per ulcera dello stomaco nella Clinica di n ostock durante gli anni 1922 e 1923 » . In un ·caso l'ulcera digiunare era insorta 18 a. dop0 la gastro-enterostomia, in un altro dopo un auno circa, nel terzo pure d opo un ann o, n el qu3.rto dopo 2 anni, e nel quinto dopo 3 anni. I tre primi malati avevano subito .p recedentemente una gastro-enterostomia anteriore, il q11arto la
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IL POLICLINICO
gastro-e11terostomia 1posteriore, il quinto, llna G. E. posteriore con esclusione d el 1piloro mediante laccio di garza iodoformica. Di ciascun caso sono riferiti brevemente, la storia, il reperto -0perativo e l' operazione curativa, e l'A. è così compreso della evenienza d e11•uicera digiunale, che dal raffronto dei suoi in• terventi per essa eseguiti trae la conclusi0ne d1 ·d·o versi fare, se mai - in previsione della consecutiva ulcera digiunale - la G. E. anterjore, perchè su una G. E. anteriore l'operazione rarlicale per ulcera del digiuno è assai più fa cile Ghe su una G. E. posteriore. « Sotto questa circostanza sembrami giustificata . l'idea cbe, qualora in casi eccezionali - sia per ino1perabilità dell'ulcera, sia per cattive co11dizioni generali dell'ammalato - si debba f~re, anche in avveni-re, una gastro-enterostomia per ulcera, questa sia eseguita ·sempre nella modalità di G. E. anteriore, avuto riguardo ,ad ltna eventuale operazione per ulcera peptica c11e si renda necessaria in seguito » . Ora, io non voglio discutere ·questa opinior1e di Schwarz 1p erch·è non so se si possa convenire senz'altro con lui che « l'~lcera del digiun o interviene con eguale frequenza, sia dopo l'una che dopo l'altra delle due m odaJità di gastro-enterostomia. ·M9. n on è per 1questo che ho citato la s11a pubblicazione, si bene 1per ·dimostrare ulteriormente, con esper ienza altrui, che il privilegio di non ri· scontrare u. p. digiunali a seguito delle operazioni finora ·più comunemente us ate per cura 1i primitive . ulcere gastric·h e o duodenali, va restrìngendosi sempre più. Probabilmente, quando si sarà fatta stra.da. di più l'aibitudine di riesaminare i propri operati di stomaco a .qualche distanza ·di tempo dall'o.pcrazione, e quando i gastrici che ritornano al ."'birurgo accusando ancora .qualche sofferenza siano sottoposti abitualmente allo schermo radioscopico, anzichè accontentati con la spiegazione che quéile sof~erenze dipendono « dallP cicatrici )) (come non di rado ancora molti fanno•) qi1el privilegjo finirà con lo scomparire ·del tutto. E, m entre i suddetti AA. IDogliotti e Riccio continuano le loro eS'p erienze iniziate a controllo del mio concetto patogenetico sull'ulcera digiunale post-operatoria (·del ·C'he vivamente li ringrazio), io, p erseguendo l'obiettivo da tem.p o tracciatomi di ricercare nella clinica la rispondenza delle idee tratte dall'esperimento o con esso suff1·a· gate, e ritenendo, oggi .come ieri, che l'esperienza altrui - in .qualità di fatto, non di opinioni, ed eliminati i precon cetti - sia il miglior vaglio di tali idee, trovo utile, di rilevare ·due :p articolari resi noti da Finsterer n ello stesso fasci1
colo della pubblicazione di Scl1warz: particolari che mi sembrano, appunto, fatti altrui ed estranei ad ogni interesse :personale, da mettersi in accordo con relativi particolari del mio concetto patogenetico sull'ulcera del digiuno.
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Strenue sostenitore della necessità di resecare gran 1parte dello stomaco ulceroso. per evitar9 la .complicazione dell'ulc·era dligiunale, ma, nello .stesso tempo, reso edotto della conveni(\nza di non spingere la ·r esezione anche c;ulla sede dell'ulcera .quando trattisì di ulcere duodenali ampiamente aderenti al pancreas e involgenti nella loro espansione coledoco e papilla Vateriana, per non affrontare atti operatorii pericolosi, FinstP.!'er consigliava in ••questi casi di · procedere alla resezione-esclusione (Z. f. Chir., 1918, pag. 434). t< ::,e l'ulcera (.scrive nella sua pubblicazione recente) è così lontana dal 1p iloro che sia ancora 1po<:ì~ibile una sicu·r a chiusura del moncone ·duoùena.le, si asp')I·ti anche il piloro, ciò ehe semplifica essenzialmente l'operazione; in caso contrario il piloro deve èssere lasciato .. . Se l'ulcera si spinge fino al piloro, una chiusura sicura del moncone duodenale è assolutamente impossibile, perchè la interruzi0ne del duodeno .verrebbe a cadere sulrulcera; in questi casi il piloro viene lasciato, subito a s110 ridosso si interrompe l'antro e lo si r.hiude a fondo cieco. Con ciò rimane una p.i,rte di antrn diversamente estesa secondo lo spessore della parete gastrica, ma quasi mai 1più ampia di ~1t1e tre dita >). Attualmente (Z. f. Chir., 1924, n. 46), compreso anche dell'e51Perienza, in particolar modo illustra· ta da von Haberer, che a seguito di tale procedimento « il pericolo della recidiva, o5sia del! ' ulcera peptica digiunale, sia esattamente uguale a quello che si ha dopo semplice esclusione unilatera.le alla v. Eiselsberg e alla Kelling », Finsterer pro.p one ·di completare la resezione con un secondo tempo destinato ad a51portarr il !piloro escluso e annessa parte del duodeno. E riporta, in questa sua recente IPUbblicazione, due casi nei .quali l'operazione fu eseguita in di1e tempi al modo ora accennato. In un caso si trattava di un uomo di 53 anni, sofferente di stomaco da 10 anni, ultimamente con dolori ininterrotti e vomito ostinato, operato la prima volta il 2 maggio 1924 in anestesia splancnìca. Si trovò allora una grossa ulcera della parete posteriore del ·duodeno ,p enetrante ne1 pancreas, che si estendeva dal ip iloro fino alla papilla di Vater e che nelle sue aderen~e aveva imbrigliato il coledoco. Per l'enorme 1pertrofta della parete gastrica si dovettero lasciare -. all~ scùjpo di ottenere una buona sutura - tre dita d1 antro. E dello stomaco furono r esecati tre quarti, completando poi la resezione con una tipica ga-
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SEZIONE PRATICA
stro-digiùn0Stomia · termin·o-làtéral~~· ' Guarigione. ..<\umento in peso di 10 kg. Nonostante la cbmpfeta assenza di dolori, cfu tuttavia proposta l'estirpazione del 1p iloro esclus0, e il 12 giugno 1924 Ja si eseg·uì. cc L 'ulc.era penetrante era guarita sotto f Qrma di 'u na stenosi quasi · completa » . Per cui la liberazione àel duodeno dal 1pancl'eas normale fu possibile senza difficoltà, e, asportato il duodeno distalmente alla stenosi, se ne eseguì la chiusura a b9rsa di tab·acco. Inoltre fu eseguita l'as~orta zione dell,appan<lice c.h e aderiva ··a1 cieco e ·conteneva dei. coproliti. Nel secondo ·caso si trattava di un ingegnere di ~ a., che soffriva di dolori gastrici dall'età di 10 anni. All'esame radiologico fu ieonstatata: una nicchia nel duodeno; e all'operazione, eseguita il 27 novembre 1919, si trovò un'ulcera penetrante nel pancreas, estesa fino alla papilla e involvente cistifellea e coledoco; lo stomaco era dilatato e fortemente ~pertrofico. Fu eseguita la resezione di mezzo stomaco e l'esclusione dell'ulcera. Per un anno il paziente stette tbene; poscia ritornarono dolori e crampi dopo mangiato, e bruciori; con la dieta e con abbondante somministrazione di alcalini ottenne miglioramento, e, per un anno, di nuovo, ,co~leto benessere; n1a poi daccapo una leggera ricaduta. ~n novembre 1923, nuovi dolori e forte melena. In seguito a un . trattamento medico di più settimane i dolori scomparvero e il ·paziente ritornò alle sue occupazioni; soltanto, di frequente si manifestarono dolori nella regione appendicolare. Il 26 agosto 1924, dovendosi levare l'ruppendice, si procedette anche all'asportazione dell'a11tro escluso, col 1piloro e la cicatrice duodenale. cc J:,eggere aderenze del piloro escluso con la parete addominale anteriore, la vecchia ulcera duodenale ·completamente guarita sotto formazione dìi una s~enosi considerevole. Vinte le aderenze, · e ribattuto in alto il colon trasverso, si trova al disotto del mesocolon, nell'ansa anastomizzata, contro la bocca anastomotica, una cicatrice c;tellata e alcune aderenze all'intorno. A1p erta la parete anteriore dello stomaco, non si trovò, alla ispezione dell'anastomosi e dell'ansa anastomotica, alcuna ulcera... L'emorragia di un anno avanti era da riferirsi ad un'ulcera ,p eptica sull'ansa anastomizzata, guarita sotto formazione di una cicatrice mani.festamente dimostrabile sulla sierosa... E sperabile che il 1p aziente rimanga liberato stabilmente dei suoi dolori. Per una resezione dell'anastomosi e un impiccolimento del moncone gastrico relativamente ampio non c'era fandamento ». 1
Ora, io desidero rilevare: . 1) che in due malati riveduti al tavolo operatorio a distanza ris1p ettiva di 40 giorni e di 4 3nni e 9 mesi dalla 1prima operazione, l'ulcera duodenale aveva dato luogo, nell'un caso a·d una c:tenosi quasi completa, e nell'altro ad llna stenosi considerevole. Erano condizioni di massimo favore per la ~11a rigione quelle in cui venivano a trovarsi queste ulcere escluse; ma gli esiti che per esse si sono avuti ,possono ben {}jre qualche cosa anche nei riguardi di ulcere trattate con sola G.-E.~ . 2) che in uno dei due casi operati con esclusione di una parte di antro s'era .formata un'ul'
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cera digiunale: ulcera poi a sua volta guarita, ma ulcera digiunale post-operatoria. Questi due rilievi - dico - trovano pieno riscontro in ciò che sull'ulcera digiunale io ho scritto a pii1 ri1prese: la considerazione che l'u!cera duodenale cicatrizzando dia stenosj :più o meno ·serrata che trasformi una gastro-enterosto1n ia semplicE:l ii1 una ga,stro-enterostomia con chiusura ipilorica, l'esperimento di esclusione della pars pilorica che, ri1petuto 4 volte, 4 volte mi ha dato ulcera djgiunale. . Le condizioni nelle quali si stabili il reparto di Finsterer - da questo lato - sono immensa1nente inferiori alle condizioni realizzate in 'lUei 4 esperimenti miei, .p erchè io escludevo t11tta la pa·r s pilorica e non resecavo; € inferiore a11che alle con·dizioni realizzate in un altro mio esperimento riportato nel Policlinico, Sez. chir., 1925> nel quale la esclusione ·d ella pars !Pilorica era '\fata parziale anzichè tota~e, ed era stata completata -Oa resezione, entro i limiti della sola 1p ars pilorica; ma rientra nello stesso ordine di dispositivo operatorio, e, sia .quale si voglia la interpretazione ·che ad esso iSi vuole dare, è un dato di fatto clinico che deve, .p er lo meno, essere discusso alla stregua dei miei risultati sperimentali.
* ** Finalmente, Finsterer, cl1e fino a ten1po addietro non si preoccupava che di resecare, riconoscendo nel solo impiccolimento della su1perfìcie gastrica secernente il rfmedio contro l'ulcera postoperatoria, nell'aprile 1924 - 1parlando alla Società tedesca di chirurgia a ~roposito dell'operazione radicale dell'ulcera peptica del digi11no dicea : <e per una vera o•p erazione radicale non basta l'escissione ·d ell'apertura gastro-enterica con l'ansa anastomotica e l'esecuzione dj una gastroenterostomia, ma, .come per il trattamento del l'ulcera duodenale, deve essere asip ortato il viloro e per lo meno due terzi, fino a tre quarti di stoma•:!o ». Finsterer ribadiva cioè il suo r.on~Ptto demolitivo, ma aggiungeva 1Più sotto: « L'anastomosi ad Y dà cattivi risultati finali. Di 77 casi. 7 rimasero inguari ti, fra i ·quali 3 casi in cui l'ulcera peptica del digiuno potè essere asso·data ad una nuova operazione... Guarigioni durature con l'anastomosi ad Y 5j possono atten . ctere soltanto da resezioni gastriche molto estese ... L'anastomosi alla Billroth I evita con assoluta sicurezza l'ulcera peptica digiunale, ma ha t1na mortalità elevata (mancanza di suture) , è da applicarsi quindi .soltanto dove si pos~ a eseguire senza pericolo, in altri casi bi.sogna eseg1tire la I
sutura circolare del digiuno ·e a valle di essa la • tipica anastomosi termino-laterale fra di.giuno e moncone gastrico secondo Hofmeister ... L"Q re ci -
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IL POLICLINICO
div e di ulcere peptiche digitlnali, si sono stabilite, o dopo anastomosi ad Y, o dopo operazione in.completa . P er cui queste recidive non a1Ltoriz:ano ancor~ all'idea di « u l cera chirurgicamente inguaribile » . E ad una osservazione di von IIaber•..1r: che l'~nastomosi ad Y non può essere considerata
da sola co·m e causa dell'ulcera !p epti ca, e che nei suoi casi .p ersonali egli von Haber er aveva ·poche recidive perch·è fa sempre l'asportazione della parte pilorica, Finsterer rispondeva che « nPlle sue osservazioni di recidivP di ulc~ra peptica digiunale i.I 1p iloro era stato già asportato all'operazione radicale, per cui soltanto l'anastomosi ad Y viene in campo come causa della recidiva » . Nel la seduta del 3 maggio 1924 io •p arlaYo alla R . .l\ccademia Medica di Roma in ql1esti termini : « Ora, io dico che ·dall'insiem e di queste ricer~he bibliografiche non risulta alcuna dimostra zione .certa di ulcere digiunali insorte in seg11ito a resezioni. ·Piloro-gastrich e cl1e siano state sufftciente!lnen te estese p er comprendere una parte di ~to maco pilorico .p roporzionalmente uguale a quell a che io ho resecato n ei miei cani, e cl1e non ~.lano c;tate complicate da deviazione del· contenuto duodenal e. Viceversa, risulta con molta chiarezza la importanza che, a determinare l'ulcera, tale de · viazione esercita anche nei resecati » . E al Congresso italiano di chi rurgia deJl'•Jtt< bre 1924 dicevo: « Siccome la deviazione inco1upleta (com' è ·quella r ealizzata dalla G.-E. seu1plic~ senza chiusura del 1piloro) può diventare r ~m ipleta .p er r etrazione cicatriziale n ella sede dell'ulcera .p rimitiva, il procedimento più sicuro p er Pvitare l'ulcera digiunale ap·p are quello d ella -rese· zionEl 1piloro-gastrica... lVla i benefici r ealizzabili per questo mezzo non devono essere frustrati da altre modificazioni ·del chimismo o da ca11se tra11matiche .c he riproducono quello ch e si vuole ev'i• t ar e. Il succo d ella parte ca.rdiale non deve essere potenziato. da deviazione duod enal e. Quindi: niente G.-E. ad Y o entero-entero-anastomosi; !'a.9er. tura di 1passaggio fra stomaco e digiuno non deYe essere 1p assibile •di contratture che ricordino quelle del vecchio 1p iloro, e perciò : bocca anastomo~i ca termino-laterale o l;:i,tero-laterale ampia ». Nell'una occasione e n ell'altra ebbi l'a$senso di valorosi chirurghi italiani. Oggi trovo che n el l oro con cetto fondament.al e le rnie parole. .p otreb, . b er o sqvrapporsi tali e quali a quel~e Q.·el ··hirurgQ viennese che d ella cnirurgia gast.rica ha fatto una 51pecialità prof essi on al e. Queste coincidenze mi fanno piacere dal lato d elle vedute personali; ma ancor prima mi. persuadono che lo stt1dio della .patogenesi dell'ulcera d el ·d igiuno trova nell'utilità pratic~ un ris~onjro · che ben ne paga la sip esa, qùantunque n qn da tutti sia egualmen.te r ic,on osciuto. 1
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SUNTI E RASSEGNE.. RADIOLOGIA. Tecnica ed applicazione della pielografia. (·PAPIN. Paris Médical,
n. 31, 1924).
DOIP O aver ricordato come il Wilcker ed il Lic11tenberg nel 1906 siano stati i primi, in Ger-
mania, ad aipplicar e tale metodo di ri.cerca, fa la storia della sua applicazione in Francia ed in America. Fa rilevare come gli inconvenienti alle volte gravi e spesso mortali debbono attribuirsi a difetti di tecnica e come egli in migliaia di casi no11 abbia avuto mai il minimo inconveniente. ~el descrivere la tecnica da seguire rivolge la sua attenzione: 1) al liquido da iniettare; 2) alla son da da impiegarsi; B) al m odo di fare il cateterismo; · 4) al modo di prati.care l'iniezione. Quanto al . li1q uido da iniettare ricorda come il collargolo sia stato adoperato per il 1p rimo da Wilcker n ella do.se del 5 %. Si sono usate dosi più deboli e più forti, fino cioè a 25-50 %. La dose media però è il 10 %. Nelle piccole raccolte è ber1e giungere al 20 %. Degli altri sali d 'argento peno stati :adopeTati l'argonina e lo ioduro d 'argento. Tra. l e altre sostanze lISate ricorda i sali di. bi smuto e di bario che hanno l'inconveniente ' di non essere solubili. Il torio , dato il suo forte peso atomico, sarebbe molto utile, ma è m olto· tos~ico 1per cui non viene 1punto ado.p erato. Glj studi di W eld hanno dimostrato che il bro1nuro di sodio è il meno tossico. L' ..:\.. fa ' uso di •questo sale nella segl1ente formula : Bromuro di sodio gr. 300. Acqua distillata gr. 700. Ossicianurio di m er curio gr. 0.01. L'ossicianuro rende asettica la soluzione . • Questa soluzione di un cristalloide presenta il • vantaggio di esser e limpida, e di non lasciare le . pa:rticelle qhe la compongono incrostate nei reni 'come accade per .i colloidi in genere. ... Quanto alla sonda, ,che si è consigliato di usare più grande che sia p_ossibile fa rilevare come l 'idea sia falsa; è invece opportuno a<lop.erare ?Onda di piccolo calibro in modo che il liqu1d9 iniettato 1po&sa faqilmente ~ridiscendc~·e fra 1a sonda e la !Parete ureterale. Si eviter à così la brusca ip.erten sione del bRcinetto . . L' A. usa sonde di caliibro 12, opache, in modo
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SEZIONE PRATICA
che si veda, dopo la pielografia, a quale altezza è giunta. Il modo di iniettare i bacinetti è molto importante, è da ciò che dipende l'innocuità e la gravità della pielografia. Vi sono, peroiò, delle regole !Precise. Alcµni 11sano ancora la siringa, ma tale metodo non è i)raticabilP. sen za danno, IPOichè la pressione non è graduabile. Usando la siringa l' .t\.. ha notato la p enetrazione ·d i collargolo n el rene, mentre ciò non si verifica con un semplice ap1p arecchio a pressione atmosferica. ·Q 1esto aiPparecchio è molto semplice: consiste in una_ bottiglia graduabile di Mohr, unito alla .sonda ureterale. 1Pet mezzo di un scm.p lice tubo di cautchouc ed una cannula éllppropriata. Basta sollevare la bottiglia un 1po' al disopra del piano .d el letto perchè il liquido penetri 11el bacinetto, costituendo, cosi, un sistema di vasi comunicanti. Elevando la bottiglia in m·odo .che il livello del liquido sia circa a 30 cm. al di sopra del piano del letto, si ha la pressione necessaria e sufficiente per la !Pielografia. Occorr e prevenire il malato che proverà dolore all'inizio dell'es·p lorazione. Ap1Pena avverte il dolore si abbassa la bottiglia fino al :piano del letto e si fa la radiografia. Assicutatisi della r iu scita 5i \'Uota il bacinetto ; o lasciando naturalmente che si vuoti, o astPirando con una siringa. Oltre il criterio d el dolore per interrompere l'iniezione del liquido, si € consigliato di 05servar8 col cistoscopie il r eflusso del liquido, ma ciò è molto incomodo. Per controllare i risultati ottenuti colla pielografia l'A. fa rilevare come l'hydronefrosi sia l'affezion e in cui tale metodo ha avuto più la.rga ~pli caz i one. La diagnosi di una idronefrosi per essere com{(>leta, deve mostrare l 'esistenza d'una sacca r enale, la su a forma, le st1e dimensioni e disposizionfi anatomiche, e 'ciò si ottiene unicam.ente con la 1pielografia. La sonda può o m eno entrare nel bacjnetto e a.llora, 1praticamente, si possono avere tre casi: 1) La sonda può essere introdotta fino al bacinetto. Si tratta per es. di .s apere se un tumore che si trovi n el fianco è o non un'idronefrosi. In caso positivo la p ielografia mostrerà un'ombra • voluminosa corri51Pondente .al bacinetto, ·disteso. Se l'intumescenza è di altra natt1ra, l'ombra à el bacinetto ·è normale. Cosi facendo l'A. ha 1potuto diiferenziare un lipoma retroperitoneale, !una cisti :ovarica 1pe• duncolizzata, una peritonite t. b. c., ed 'anche 1
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un paccl1etto di compresse dimenticate nell'addome. Se invece del tumore si 11anno crisi ·dolorose l' errore più frequente è l'appendicite. L.A. ha raccolto molti ca si di idronefrosi a de5tra operati di apipendicectomia. Occorre inoltre ricordare come causa di errore ·diagnostico Ji calcoli d ell 'uretere e 1delle vescichette biliari, nei quali · è 01pportuno prati care oltre le radiografie ancl1e la pielografia. 2) La sonda non 1 p en etra nel bacinetto. L'arresto può essere dovuto . a cause molteplici : pieghe, restringimenti uretrali, tumori, calcoli, vasi an ormali, ma spesso accade che il liCJUido super i l'ostacolo, e si ottienf\ l 'i1nmagine che [)ermette la diagnosi. 3) La sonda n on pen etra nel bacinetto ·ed il Jiquido, iniettato, refluisce n ella vescica.' L'ostacolo per lo 1P iù è localizzato al collo dell'uretere; può però essere anche ·p iù in basso. Il liquido cade ra1pidamente nella vflscica ed è evacuato dalla sonda vescicale. 11 solo fatto che il liquido non può penetrare n ella sacca è ca' ratteristico dell'idronefrosi chiusa. L'A. ha ·a vuto occasione di praticare la pielografia dura.n te e dopo una crisi d'i·d ronefrosi ' in termittente. Nel 1p rimo caso li liquido refluiva i1el1a vescica; n el secondo potè iniettare una sacca voluminosa. Occorre ricordare che le .sacche voluminose ~ono ·p er così dire indolore, le medie poco se11sibili, le piccole dolorosissime. . . Un gran numero di casi in cui si è praticata in ri=-nf n efritici , sclorotici; affetti da perinefriti non erano altro che piccole idronefrosi. La pielografia n elle idron efrosi ci fornisce gli insegnamenti molto 11tili. P ermette di conoscere se la raccolta è a tipo intrarenale, extrarenale o mista; se la dilatazione del bacinetto 5i a ccon1pagna o no a dilatazione ·dell't1retere; infine permette di conoscere l e forme anormali .p er biforcazione iprecoce dell'uretere. Nel -rene mobile la pielografia è n on poco importante : deve ipraticarsi in posizione orizzontale o verticale. P ermette di conoscere lo spostamento del rene quando si passi dalla po· sizione orizzontale alla verticale con la piega che 1può risµltarne ·dal lato dell'uretere. Si sa, poi, com e il rene mo·b ile è spesso se.condario all'j dronefros·i. In tali casi la nefropessia è affatto inutile, ed occorre la nefrectomia. Nelle anomalie del rene e dell'uretere la pieJoQ'I'afta ha fatto rilevare non pocl1e m alformao zioni che 1pass<i;no inosservate. E così pure tale meto.do di ricerca è stato non poco utile 'p er l 'ur etere aoppio, per l'uretere
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1L
POLICLINICQ
biftc~e.
a>er i r estringimenti e le dilatazioni ureterali, per le ectopie e sinfisi renali. In altre affezioni del l'ene per e~. nelle tubercolosi .quando è pos~ibile il cateterismo ureterale possiamo fare a mer10 della pielografia. Non poco importante è 1'esplorazione pielograftca nelle .pie1iti e nelle pionefro5i. Ta.1e metodo _rie·~ce moltv ~tile nelle 1.i.tia&i renale e ureterale. Mentre la semplice radiografia perrnette di riconoscere un calcolo del rene, senza localizzarlo, l~ pielog,r afia fa rilevare se un tal e calcolo si è situato nel bacinetto, in un calice o nel pa1·enchima renale. Da queste diverse constatazioni pielografiche se ne deducono delle applicazioni terapeutiche differenti : ;p ielotomia, nefrotomia, nefrectomia. Riassumen·do la 1pielografta trova la sua utile e pratica applicazione nelle idronefrosi, nelle anomalie del rene e dell'uretere in cui è indispensabile; è veramente nec~ssaria per le indicazioni operatorie nel rene mo·b ile e nelle 11tia5i renali, mentre nelle altre affezioni renali tale metodo di esplorazione non è affatto utilmente rupplicabile. T.
LAUREN'II.
Nella R. Clinica Chirurgica di Roma, si ad0ipera con ottimo risultato , nelle 1p ielografie, l'Umbrenal (joduro di litio). N.B. -
Calcoli renali t1·aspa1·en ti ai
i· aggi
X.
(J. M. CULLIGAN. The Journ .. of Urol: vol. XI, n. 6).
Secondo Walker le ombre più dense vengono date dai . calcoli di ossalato di calcio, quelli di fosfato ·danno ornbre meno densP. I calcoli di cistina, xantina, a cido urico, possono o ,non 1possono dare ombre. In generale però per la presenza del calcio, i calcoli trasparenti i.Sono rari. Sccor1do Arcelin l'opacità o meno è data più dal~a co1ni·attezza della struttura molecolar·e, che dalla composizione chin1ica. Riporta un caso · occorso alla C.li.nica Mayo nel quale clinicamente venne fatta diagnosi di calcolosi renale sinistra; ma 7 radiog·r afie non ri• velarono alcuna ombra. Con l'esa1ne pielograftco nel mezzo della pelvi si vide uv.'ombra chiara che fece confermare • la 1diagnosi clinica. L'esame radioscopico del rene estratto dalla ferit~ 101nbotomica non rivelò ombre di. ~orta, mentre invece la pelvi era riema>ita da un gro~iso calcolo friabile, rosso bruno \ii acido urico puro. Si trattava di un uomo di 51 anni. Ricorda 'l.ltri casi n ei quali la ù1:-ignosi fu f atta allo stesso moùo e le ricerche d1 Graves per proYare l 'ipotesi ·di Areelin.
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Graves vide che mentre i calc0li comp:ttti di cistina dan110 u11'om bra, uné'. capsula piena di cistina pura ingerita dall'individuo iI1 esame non da alcuna ombra r1ello stomaco. Non ha 1·0~ uto trovare nella lPtteratnra casi nei quali 1s ali di alogeni iniettati uella pelvi a scopo pielografiieo, depositandosi ~ul calcolo 10 abbiano reso visibile come è state descritto essere accaduLo ,per il collargolo: (lJn caso nel •quale un calcolo trasparente fu reso visibile .ct,opo runa pielos-rafta per i] depositarsi s11 di esso ùi ioduro ·d i Litio è stato illustrato da mP. \-. Atti secor1do Congresso Soc. I tal. di Urolog. Roma 1923). 0
M. ASCOLI. '
VIE DIGERENTI. Le affezioni anali. (F. MOUTIER. L e Bulletin. médic., 1925, n. 3).
Per un esatto esame delrano, occorre anzitutto porre il malato in posizione fa~orevole, spiegan. do con acouratez?a le varie pliche della regione cutaneo mucosa: si es.p lora CC?n fa-cilità la zo;na mucosa ed anche la r egione emorroidaria media diligentemente tir~ndo fuori il canale studiato. All'uopo può servire la ventosa di Bier, o di uno dei vari modelli di anuscopi a valvola od a tubo. I.a più semplice e leggera affezione anale è l'anusite: infiammazione del retto inferiore è caratterizzata da erosioni, dolore alla. defecazione con consecutivo sanguinamento, sintomi questi che vossono coesistere ovvero ptesentarsi isolati, giungendo al prurito anale, ·a lla nevralgia anorettale, all'eczema anale. Si riscontra frequentement~ negli emorroidari ad ogni minima causa di irritazione parietale: obiettivamente si nota una lieve jrritazione della pelle, i solchi .più marcati, e quasi erosi, ,paipille ipertrofiche nella regione emorroi·d aria. •Contro l'irritazione e l'eritema è utile una pomata al sapolan (30 % - ano· lina 70 %) ovvero un cold-cream fresco; ovvero un linimento oleo calcareo (cui è da preferirsi la formula: Lanolina 10; olio di mandorle dolci, acq'=1a di calce ana 20) . Dopo una unzione, spolverare del bismuto, del talco. Se la pelle presenta 1piccole ftssure, erosionj_, si toccheranno o.gni due o tre giorni ron nitrato ·di argento al centesimo e polveri astringenti (dermatolo, bismuto, timolo biiodato). .Le ipertrofie papillari non sono importanti cl1e per i nevrastenici, ossessionati, scrupolosi. Per essi può effettuarsi la resezione. È importante il fatto che per tali affezioni si può agire profilatticamente con unzioni prima e
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SEZIONE PRATICA
7W
dopo ogni defecazione c0n u_n a delle. pomate prepomate leggermente solforate. Evitare cocaina e cedenti. qientolo. Usare i sali organici di argento in po' AJl'anusite si accompagna spesso lo zona; rara- mata : collargolo (16 %) , argirolo (5-10 %) specie , mente, più frequentemente l'he.r.p es il quale di se esistono erosioni ·della regione anale. ·C ome sovente si presenta associato all'herpes vulvare. polveri sono rq.ccomandabili: anestesina, ortoforIn tali casi la cura consiste neilo spolverare leg- mio, scuroformio. germente con astringenti~ aristolo, ed a lottare Allorchè si tratta di piccole ~rosioni puntiformi contro la costipazione. con sede nelle pliche, invece del nitrato di Ag. L'affezione più frequente .è l'eczema, facile sia cauterizzarle. .s e tutti questi medicamenti fallii11 malati che in sani: abituali negli obesi, ba- scono, si ricorrerà agli agenti fisici;· alta frenale nelle ·donne con leucorrea di qualche in- quenza, radioterapia. Di rado si .è costretti a ritensità: con :prurito variabile, .con pousseés, con correre all'enervazione idei territori malati; od pelle rossa, eros, con secrezione siero~a 1p iù o alle iniezioni epidurali di novocaina. In alcuni casi non si tratta di .p rurito, ma di meno abbondante, con tendenza a guadagnare il perineo e le coscie, dando luogo ad insonnia ed nevralgie rettali essenziali, analoghe alle nevrala disturbi della deambulazione : interdire ogni gie del trigemino, nelle quali il fenomeno dol'oeccitante (tabacco, thè, ecc.), le biancherie irri- roso è nettamente indipendente ·dalla defecazione. 1n.nti, frutta con semi. In primo luogo detergere Frequenti ed estremamente delicate a curare lP. lesioni (impacchi umidi caldi di soluzione sono le fissure anali: l'aspetto è di una fissura, fisiologica). Applicare il linimento oleo calcareo la realtà è che si tratta di .u na ulcerazione: in precedente, cessata l'infiammazione superficiale, genere unica, anteriore raramente, per lo più si guarirà la lesione cutanea con medicazio11i al posteriore; l'ulcerazione, nata da un trauma, b,a nitrato d'argento ogni due giorni, salendo rapi- spesso forma a racchette, con la punta perduta (lamente dalle soluzioni al centesimo alle solu- nell' orifizio anale, con punto ·d~ partenza ad zioni 1/60, 1/50 : dopo ogni applicazione lasciar un·,~morroide 0 ad un .piccolo 1polipo. In ciascuna asciugare per qualche minuto, spolverare con tal- defecazione il bolo fecale agisce sull?orlo edElrna co .p uro o leggermente salicilato (0.50 %) . Dopo toso della base, allargando l'ulcerazione [per tradue applicazioni, cessata l'infiammazione, pen- zione diretta : queste fìssurazioni sono estrema11ellature al catrame fossile e dopo altre due- mente dolorose, ed i dolori persistono per molto quattro applicazioni, ~ulizia con vasellina ed terr1po dopo l'evaéuazione: spesso si a ccompaap;pJi 1~ azione di ittiolo (3-5 gr. ittiolo, 10 ossido di gnano a spasmi, tenesmo, prurito, emorroidi, ' zinco, 40 di vasellina). Contemporaneamente cu- stipsi, vaginismo. ILa cura comprende: il trattarare la causa. 1nento della stipsi, dello spasmo (con la bellaAltra esasperante affezione è il .p rurito, loca- donna, l'iodoresorcina-solfito 'd i bismuto, con l'a. lizzato o profondo, marginale od esteso. All'esa- n estesina, l'ortoformio, lo scuro.fermio); occorre me si trovano lesioni di annusite e di eczema più poi agire direttamente sulle lesioni con l'ittiolo o n1eno intenso fino a lichenificazione, essudazi0- puro od i1 nitrato di argento 1/60, dopo aver per ne umida, con pelle macerata, o con semplice qualche ·giorno fatto precedere delle caute ·d ilatazioni meccaniche o digitali dello sfintere con o pigmentazione bruna. Si osserva specialmente in senza anestesia. In rari casi occorre l'exeres1 casi di emorroidi di polipi: accompaigna le fessurazioni; è l'e51pressione clinica dell'ossiurasi 1·e.t· chirur.gica. Altra lesione importante è il prolasso, di vario tale. In taluni casi il .p rurito è provocato da degrado: sintomatologicamente non è doloroso, ma trito fecale secco, ovvero è un prurito che non sapremmo definire meglio di << essenziale ». L'esa- è causa di ossessione nei nevropatici. Nel bamn1e esterno mette in evidenza lp, causa, con l'aiuto, bino occorre una rieducazione della defecazione talora, della rettoscopia o dell'esplorazione ret- ed a fare nell'evacuazione il minimo degli sforzi. tale o vaginale. Il regime dietetico in tali casi In molti casi saranno consigliabili .p rima del· sarà come nel •p recedente, bagni e cure di puli- l' evacuazione dei clisteri con olio, ed allo scopo di ridonare ai tessuti il loro tono, ~iccole docce zia locale accurata con camomilla od olio di mandorle dopo ogni ·defecazione: usare non car- fredde ciascun mattino e dopo ogni defecazione; ta, specie stampata: spolverare con talco. Con- consigliabili anche i clisteri di acqua distillata di temporaneamente cura causale. Noi siamo ricchi Harr}àmelis (un cucchiaio da caffè in due cuc-· in agenti ant~pruriginosi : si farà appello ·d a,p- chiai ·d'aoqua). E anche indicata la cintura anprima all'aqua bianca od alle soluzioni feniche tiptosica, la corrente galvano-faradica negli ptosici. In altri casi l'unica risorsa è rappresentata 1/300, meglio ancora alle soluzioni di cloralio 1/500. Delle po:m'ate 1preferiremo : l'ossido di zinco dalla chirurgi a. Delle altre lesioni citiamo l'incontin enza dello (10-20 %) , l'ittiolo (2-6 %) catrame vegetale (20 %) , 1
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IL POLICLINICO
sfintere per lesione nervosa o per operazioni iportate sulla regione. ·L 'incontinenza è particolarmentP. frequente nelle lesioni rtella coda equina. Siamo, disgraziatamente, sprovvisti di mezzi cor1tro la incontinenza dello sfintere·, ci dovremo liinitare perciò a combattere l'eczema che molte volte è co.m pagno dell'affezione in discorso. Le varie ulceri che si presentano nell'ano: sifilide, tubercolosi verrucosa, ulcerosa o fistolosa, blenorragia, sono di raro limitate, ma testimoniano uri processo esteso al retto. • Il trattamento delle fistole è essenzialmente chirurgico. J polipi marginali o del canale, sono, per lo meno al rprinci·p io piuttosto un disturbo che una lesione. Se per la loro mobilità sono noiosi, è indicata l'asportazione sia col galvanocauterio, sia col bistouri. ·Le emorroidi .possono essere interne od ester:ne, : queste si sviluppano sulle tributarie della ·<!ava·, quelle, della porta. Per alcuni, le urie avrebbero una eziologia (stipsi) le altre dipenderebbero da i.p ertensione 1portale per difetto sa igie·ne alimentare. · La semeiologia ·è . varia: prurito, tenesmo, ·di. sturbi della defecazione, pesantezza o bruciore dopo la defecazione, eccitazione generale. L'emorragia si ha in genere nella defecazione: di raro all'infuorL L'emorragia provoca sollievo al malato, ma alla l'unga provoca anemie anche gravi. Sono tumori sporgenti, più o meno colorati, più o meno· induriti a seconda il grado dell'infiammazione delle :pareti delle vene; le emorroidi interne si vedono sulla mucosa rovesciata: il rettoscopio le distingue, ma con esso si vengono a svuotare del sangue che contengono. Complicazioni sono la flebite, la trombosi, lo strotzamento. Spesso concomitano prolasso, flssurazioni, • rettite, poliposi. Ricordarsi che non basta fare la sola diagnosi : ricercare sempre se a monte della lesione anale esiste .un neoplasma, un'amebiasi, una rettocolite. Come cura : anzitutto conveniente igiene, esercizi normali, ginnastica razionale; non abuso _di bicicletta, di treno, della sedia. Battere la costipazione (olio di paraffina, di ricino). Sono raccomandabili gli antispasmodici: non abusare di ciò che possa far -aùmentare il volume ·d elle feci e con essi il dolore e la stasi retto sigmoidea. Eccellenti risultati danno i piccoli clisteri prima e dopo ·la ' defecazione. . , . Utili dopo queste le .lozioni fenicate o al cloralio; le docce fredde o calde (es. acido fenico, acido acetico: ana. 5, alcool 50, acqua fino · a 500; ovvero: idrato di cloralio 5, acqua distillata 500) . . Lasciate asciugare ed applicate la pomata: antipirina 1.50, balsamo I
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del Perù 30 gocce, ossido di zinco 10 grammi, unguento fino a 30 grammi. Ovvero· impolverare con: a:cido salicilico 1, carbonato di bismuto 20, ceissatite 80; od anche: canfora 1, talco 20, ossido di zinco 20, amido 60. Nelle complicazioni il trattamento sarà quello dell'eczema, del prurito, delle fessure. Nella turgescenza dolorosa: riposo; bagni, dieta, ;pomate al decimo di orto!ormio, scuroformio, anestesir1a, sur.p.positori al bismuto, all'ittiolo, al tannino. Per un s11ppositorio: crisarobina 0.10, ·tannino 0.20, estratto di belladonna 1 ctgr., burro di cacao q. b. Ossicloruro di bismuto 0.05, adrenalina al millesimo· 10 gocce, novocaina 0.00, mentolo 0.02, estratto di ratania 0.25, burro di cacao q. b. Polvere di castagna d'India 0.01, estratto secro di hamamelis 0.05, ittiolo 0.10, estratto di giusquiamo 0.03, burro di cacao q. b. Come medicamenti interni l'hamamelis (tre cucchiai di caffè al giorno dell' estratto fluido, o sei dell'acqua 1distillata); la tintura di castagne d'india (a volte 10 gocce al giorno). Questi medicinali vanno in genere dati dop0 i1 1p asto. Utili possono riuscire l'alta frequenza, (20-30 sedute), contro le emorragie; i piccoli clisteri di tannino (0.50 %) , o gelatina (10 %) , o di f erropirina (1 %) , o di cloruro di calcio (2 %) , o di sup,positori emostatici. Negli strozzamenti prima di ricorrere al chirurgo, si può tentare di ridurli con medicature alla novocaina (5 %) ed adrenalina. La riduzione sarà facilit::i.ta da -p reventiva dilatazione. Esperienza speciale richiedono dei dati provvedimenti: iniezioni sottomucose coagulanti (cloridrato doppio di chinina ~d urea al 5 %, con 8 10 sedute di iniezioni da 1 a 3 cc. Ora non si iniettano più i liquidi coagulanti nel centro della vena emorroi daria, ma si inietta nei tessuti -c ircostanti. Queste operazioni devono essere condotte con la più scrupolosa asepsi. Le indicazioni puramente chirurgiche ,p ossono essere rag.g ruppate nei tre capi seguenti: .poussées infiammatorie frequenti, emorragie inquietanti, procidenza irreducibile o facile a recidivare. MONTELEONE.
Importanza clinica non riconosciuta del prurito anale. (I. F . .MONTAGUE. The Jourrn. Of the Am. ~1ed ..4ss .. . . nov., 29, 1924) .
lL'jmportanza clinica del prurito anaJ~ consiste nel riconoscere che il 1Prurito è una percezione impulsi _aff~~enti abnormi, la cui intensità è di .al- disotto . di quella necessaria per 1provocare la sensazione di dolore. I
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SEZIONE PRATICA
Partendo da questo concetto il prurito, come il dolore, merita qualche ·cosa di p iù di uno. osservazione superficiale e di un tTattam ento 1)alliativo. Le osservazioni cliniche e la letteratura m edica dimostrano in molti casi l 'associazione cli affezioni cronich e viscerali con un prurito localizzato, an ~le, vulvare, se.r otale. Ciò può s1piegarsi in molti casi con u11 rif eri.di prurito, dov uto 1nento er.r ato della sensazione • a una trasferenza degli impulsi afferenti nei gangli spinali .p osteriori e nel mido1lo dai nervi affer enti viscerali ai n ervi afferenti somatici. Il prurito anale in molti casi è una sensazione mal riferita, e il fatto che esso indica una eo11dir,ion e patologica altrove cl1e nell'area dell'a1pparente disturbo, n e dimostra l 'importanza r,linica. Il prurito a causa della delicatezza dj ,p ercezione che rappresenta, si verifica nei [>rimi perjodi di affezioni viscerali, e così spesso precede jl vero dolore. Esso impone un esame fisico completo, con spccjale attenzione ai visceri addorninali e pel viri, che 1porterà alla scoperta di un affezione a1 suo inizio. Un simil e repeTto è molto imrportante perchè rende probabile il successo della terapia. Quanto si è detto è di speciale significato in rapporto al carcinoma degli organi ~elvici o addominali. Se in ogni caso di prurito anale si facesse 1·esa. me sjgm oidoscopico il cancro del retto c.;j vedrebbe più sp esso in condizioni di 01pcrabj lità. Il prurito anale molto spesso rè associato al carcinoma iniziale, mentre è raro allorchè la neoplasia è molto svilup1pata. Seguendo ·q uesto concetto si risparmierà al iPaziente l•abbondante terapia locale, spesso inutile se i1on .dannosa, e si cerch erà di rim11overe la cau sa. del ·disturbo. A sostegno di quanto so'p ra. è detto, l'A. Tiferi sce 3 casi clinici. Il primo riguarda una do11na sofferente di 1prurito ano-vulvare da sette mesi che all'esame obiettivo 1presentava una tumefazi on e a carico ·d ella salpinge d. La laparotomia ~he dimostrò la 1p resenza di due grosse cisti ovariche liberò la p. dal prurito. Il secondo ,è un uomo c·on 1prurito anale che durava da un anno e .che aveva la p rostat9. molto ingrossata e le v·escichette seminali palpabili : il massaggio prostatico e vescicolare fece scom1p ari.Te il prurito. Il terzo paziente € un uç>mo con -p rurito anale cl1e durava da due anni e in cui 1·esame sigmoidosco1pico mostrò un cancro dell'angolo rettosigrr1oideo. M. · MARGOTTIN r. 1
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Pe1·fo1·azione del i·etto da placenta ectopica. (A. SCHWARTZ. P aris 1nédical,
n. 25,
19~4) .
data la 'r!arità del 10aso, ricorda come • fosse ricoverata il 16-11-1922 nel suo reparto una giovane di 28 anni per dolori addominali e me· trorragia. Nulla d'importantP. ne11•anamnesi remota. Le soffere{lze attu ali · Tisalivano a ·pochi giorni. L a paziente accusava un ritardo nelle m estruazioni di 1circa un mese e m ezzo. ·Da 4 1giorni ave''a dolori ad-dominali \ qua1 i si accentuava110 ·d urante la defecazione. Al suo ingresso all'Ospedale, la malata era Cl4Pirettica, con v_e ntre leggermente meteorico, trattabile, dolente l'ipogastrio alla palpazione 1pro- · fonda. • Alresplorazione vagin ale il collo dell'utero era grosso, tumido, leig·germente ~perto, deviato a sinistra ed in avanti. tII fornice posteriore destro era occupato ·da una massa ·dura, rotonda, che spostava il coJlo in avanti. Messa in osservazione la paziente, si nota·v a come .p resentasse un' accentuata st~p si con defecazioni molto dolorose e vero tenesmo. Diagn osticata una gravidanza extrauterina si decise l' i11tervento, molto più che la malata aveva avuto dall'ano un'accentuata emorragia e 'che l'esplorazione rettale aveva dimostrato la 1p resenza di una intumescenza annessiale destra che sembrava intimam ente accollata alla p arete anteriore del retto. Inoltr e con detta esplorazione molto dolorosa, si estraggono alcuni coaguli. Praticato l'inter,1 ento non si trovò sangue n elle cavità ,peritoneali ma si rilevò la 1p resenza ·di una intumescen za n el punto di unione delle trombe con • l'utero. Tale massa " aderiva intimamente con un'ansa del . tenue e con il colon recto-sigmoi.deo. Lo s·collamento riuscì difficile. Asportato l'annesso di destra, si sco1prì una perforazione rettale del diametro di circa cm. 1 mezzo. Suturata la perforazione rettale a ·due 1piani si pose un piccolo dr enaggio alla Mickulicz . • Dopo 6 giorni la malata espulse la cadu ca ed alcuni coaguli. Guari ta 1perfettam ent e d0tpo un anno ebbe gravidanza normale a termine. L' A. rileva come la storia della gravidanza extra uterina molto ricca di accidenti diversi, .è molto povera di complicazioni simili. Ricorda come nel 1923 il Forsyth 1puibblicò un caso simile : si trattava ·di una malata cl1e aveva sofferto 8 anni p rim a ·di pelvi-peritonite, e che dopo un ritardo di 15 giorni nella mestruazione, presentò una m etrorragia 1p oco abbondante ma accompagnata da un forte dolore rettale con te· nesmo. All•esplorazione del r etto si nota la preL ' ..\.
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IL POLICLINJC.O
senza di una intumescenza della grandezza di un uovo, nel fornice posteriore, Comparse una accentuata rettorragia, si 11>ratica l'intervento, e asportan·do la tromba destra si riscontrò una perforazi;>ne rettale. I trattati classici ricordano .casi numerosi di cisti d'.etali antiche, 51Pesc;o suppurate, esJ?ulse 11>er il retto. Tale eliminazione può essere tardiva (43 anni : Metcalfe, 1872; 27 anni: Lanp.us 1876) .d opo la comparsa dei si11tomi di gravidanza ex.trauterina. Di casi simjli a ·quello ricordato, l' A. ne ha riscontrati 5. Egli Si fa ·questa domanda : quale è la rpatogencsi di questa complicazione? Il fatto anatomico predominante ne1la storia ·diella place11ta • ectopica è l'aderenza colla tromba alla parete intesti11ale, a derenza che si 1può originare in due modi: 1) La tromba è da molto tempo malata. A causa della sa~pingite e perisalpingite si sono costituite aderenze tubo-rettali. La gravidanza si sviluppa n ella tromba cosl aderente. 2) Non vi sono lesioni 11>recedenti negli annessi. La tromba, come normalmente, cade nel Douglas, prende aderenze da prima lasse e poi solide con gli or.gani vicini. Nei due casi la parete della tromba a livello dell'uovo e la 1parete rettale son o unite intimamente. Nel 1p unto corrispondente a questa zona di a.derrnze, le villosità cariali (per mezzo delle cellule di Langhaus) ic orrodono la parete tubari.ca. Con lo stesso meccanismo viene perforato il r etto, d'onde l'emorragia considerevole. La sintomatolo.g ia in tutti i casi è la stessa: mestruazioni ritardate, dolori accompagnati da perdite sanguigne. In tutti i casi l 'a ccentuata ret· torragia impone l 'int~rvento. L'in tervento può praticarsi per via.• rettale ed addon1inal e, che è preferibile. T. LA URENTI. I
[ANNO
Prof. dott. BERNARDINO MASCI
della B. Università e degli Ospedali Riuniti di Roma
Tecnica _Terapeutica Ragionata m.edica e ·chirurgica. Prefazione del prof. AGOSTINO CARDUCCI.
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FASC.
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Dei pregi di quest'opera si è già detto a proposito della pubblicazione del primo volume. Questo secondo, che corn1prende i capitoli dal À1V al XXVI, è compilato con il medesimo lusso di erudizione, e.d è anch'esso ornato di numero 5 e e nitide illustrazioni. Vi è esposta la storia dei rimedi e delle teorie ch e ne spiegano l'azione sull 'organismo dal secolo XVII fino ai giorni nòstri. dr. l{LE~IPEREH G.
Grun.driss der Kliriisc hen Therapie ·i nrierer · Kra nkheiten. Zweit.e Auflage. Urban e Schwarzenberg, Berlin-V/ien ., 1924. Fr. svizzeri 7.80.
Fra i molti i11anuali di- TeraJpia, questo del Klemperer dedicato specialmente ai giovani me-· ·dici, riunisce alcune qualità particolari che lo rendono di no11 piccola utilità. La su.d divisione della mate1·ia in altrettanti capitoli corrispondenti .o gnuno alle varie affezioni di un ,determinato ·organo, od apparato, la concisa esposizionP· tralasciando tutto ·quello che la pratica ha giudicato -soverchio, fanno sì che lo studioso ' sp ecialmente se da ipoco iniziato all'esercizio della medicina, pt1ò trovare in .questo manuale quanto può essere di utile éllpplicazione e di buona guida n ella cm~a delle varie malattie. ~on si troveranno in esso i lunghi formulari di tanti altri manuali, ma soltanto ben chiaramente esposti tutti quei m ezzi terapeutici, siano essi medicamentosi o chirurgici, che possono recare maggior vantaggio nella lotta contro le ·varie affezioni morbose.
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.TR.
E. VILLA. Il medico pratico. Un vol. in-160 di 266 rpag., rilegato. G. ·B. Paravia, editore. Torino, 19'25. Prezzo L. 13.25. L' A. ha raccolto nella 1prima parte di que3to libro molte id i .quelle nozioni generali di uso .corrente per i medici, tecnica medica, indicazioni di dosi e di azione dei medicamenti, cenni 5ulle analisi ·delle urine, sulla sterilizzazione, ecc. Nella seconda parte, dedicata alla terapia, per ogni malattia e per *ognun.o dei sintomi importanti, diSJPOSti 11>er o~dine alfabetico, sono indicati i metodi ·d i cura più semplici, ohe il medico ·p uò aver do.v uillque a •p ortata idi mano. Il libro è rampollato dalla lunga 1p ratica dell' A. ancl1e come m edico condotto di Milano ed appunto ai pratici è dedicato, specialmente a quelli che, lontani dai centri possono trovare 1
Interessantissima pubblicazione:
XXXII,
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{ANNO XXXII, FASC. 20]
SEZIONE PRATICA
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i1ello svelto volumetto, dal f.ormato comodamen·L'Istituto ha un introito annuale di oltre 300,000 te tascabile, molti consigli che permettono di , lire (351,708 nel 1924), una ricchissima collezione utilizzare i 1p iù svariati e51Pedienti terapeutici Il di libri e fi.v iste di tutto il mondo, messe in vapresente lavoro è il rifacimento ~ l'ampliamento lore da un ampio .schedario; esso ha dimostrato di una precedente edizione che era stata accolta la sua attività anche -con numerose 1pubblicazioni dai medici con il favore che certamente non specialmente di propaganda e svolge la sua ope-mancherà a questa. ftl, ra con una salda fede in un vasto programma di miglioramenti igienici e sociali. ftl. For11<itllaire. Asti.e r, 3a edizione, 1925. Librairie du Monde ,Médi cal. Prezzo Fr. 30. 1
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In elegante veste tipografica è uscita testè la terza edizione di questo volume, ben noto al pubblico medico. Già la mole del libro, considerevolmente accresciuta, dice come la presente sia qualcosa di più di una semplice r evisione della precedente edizione. La maggior parte delle recenti conquiste nel campo della terapia, comprese quelle 1passate in rivista nel sup1plemento al Formulario comparso riel 1922, ' 'i sono riportate, per modo che il volume è completamente aggiornato. Il Forrr1ulario magistrale è arricchito di nomi € di dati nuovi e ampiamente rimaneggiati sono i cfl4)itoli sulle medicazioni fisiche e biologiche: si crede tuttavia di far osservare qui, a proposito della Crenoterapia, come le acque ;minerali considerate siano solo le francesi. Notevolmente ampliata è anche la parte che riguarda la terapia delle singole malattie. Si tratta insomma d'un libro utile e che resta tale nonostante la parte reclamistica, da cui del ·Testo molte 1p ubblicazioni del genere non restano immuni. E. V. E. LEVI. Un centro di studi e di attività sociali.
Un vol. in-80 di 224 (Pag. con tavole fotografiche. Edizioni de]l'Lstituto <italiano ·di igiene, previ>denza ed assistenza sociale. Roma 1925. Prezzo iL. 10. La presente pubblicazione espone le origini, lo svilupp.0 ed i fini dell'Istituto italiano di igiène, previdenza ed assistenza sociale, l'organizzazione attuale ed i suoi risultati, ed il 1programma avvenire in ra1P1Porto con le esperienze del passato. È noto che questo Istituto, di cui lo Statuto venne rup.p rovato dal Ministero ·dell'Interno, compie 11na provvida opera, ricercando, raccogliendo e vaglian,do le informazioni di indole igienico-so· -c iale, conducendo e provocan·do indagini ed inchieste sulla medicina sociale ed esercita un' attiva propaganda ed uno stimolo per il coordina:. mento delle organizzazioni di beneficenza di cui 1utela gli interessi. Esso ·p artecipa inoltre all'ap. 1Plicazione delle moderne 1Provvidenze che contribuiscono alla salute ìfisica e morale degli individui, provocando iper tale scoipo il consenso morale e l 'aiuto dello iStato.
Bt&RDEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. R. Accademia Medico-Chirm~gica di Napoli. Seduta del 18 febbraio 1925. Presidenza: Prof. G. PIANESE, presidente.
Sistema reticolo-endoteliale.
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Prof. GIUSEPPE PIANESE. Fa una minuta esposizione delle conoscenze che allo stato attuale si hanno st1ll'argomento, dal punto di vista morfologioo .
I ragg·i ultravioletti nella cura del.le aden·iti veneree. I
Dot,t. l JGo ToMMASONE . - Espone i buoni risultati avuti oon tale metodo di cura. Seduta del 24 marzo 1925. Presidenza: Prof. G. PIANESE, presiden t-e.
Le /'unzioni del siste'Tfta reticolo-endoteliale. Prof. GIUSEPPE PIANESE. - Espone tutto quanto la esperienza ha dimostrato riguardo la funzione del sistema reticolo-endoteliale, facendo poi 'llna minuta. cricica sull'•argo1mento. ,')ual<i att.rib,u ti di grado usati dai Docenti dello
studio generale desunti dall'esame di monumenti e di stampe napolitani. Prof. MA uR1z10 MASTRORILLI. - IllustTa quattro fotografie di monumenti antichi di Napoli de} secolo XIII al secolo XV, riguardaz;iti individui ap1partenenti alla classe dei dottori delle arti e della medicina e ne trae argomento per dimostrare le differenze, che si notavano nelle loro divise accademiche secondo che aip•p artenevano alla Curi·a, al Collegio dei Dottori, allo Studio e secondo che erano semplici lettori o oonti palatini.
Gangli nervosi in alcuni muscoli striati e loro significato funzionale . Dott. Ral\'1:.E RO PAPALE. - In relazione alla presenza di cellule nervose riscontrate lungo le sotti1i ·diramazioni dei nervi i1ella massa dei muscoli costrittori e dilatatori della glottide e della tromba di Eustachio, 1'0. ha fatto ricerche tra i fasci di altri muscoli striati egualmente possibili di azione automatica, rinvenendone nel muscolo tensore del timpano e nel m. sphincter ani externus. Crede che tale reperto possa riferir.si ad un estremo spootamento di detti gangli verso la periferia
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IL POLICLINICO
e perfino sulle dir.an1a~i oni intramuscola.r i. Poichè le fibre simpati che efferenti, originatesi dalle cellule dei cordoni (strang zellen) del midollo spinale, mediante i rami comunicanti bianchi raggiungono i gangli del simpatico da cui emanano fibre postgangliari che in parte ·r itornano ai nervi cerebTo-spinali per distribuirsi alla periferia (organi sim.p atici dei tegumenti, etc.) può pensarsi che qualche fascio di fibre senza devia.re nel sistema sjmipatico, decorra direttamente lung-0· detti nervi dove incontrerebbe gangli simpatici aberranti in un punto qualsiasi del loro decorso e perfino nelle esili diramazioni intramuscolari al di sotto del perimizio esteTno. Dopo le classiche esperienze di GoLTz ed EwALD, p uò am·m ettersi che le cellule simpatiche abbiano anche funzione di centro riflesso, perciò 1'0. crede non potersi del tutto escludere che i gangli, eventualmente esistenti nella massa di alcuni muscoli striati possibili di movirnenti involontari ed autonomi, rappresentino un centro riflesso periferico. 1
Sopra uno speciale microrganismo coltivabile nel sangue bovino. I
Prof. N100LA PANE. - Riferisce sopra. un microrganismo d·a. lui coltivato !l'i1petuta1nente dal sangue di bue, r ispettivamente siero, nel seguente moclo . Il siero di bue separato n.e1 modo ordinario (raccclto il sangue dalla carotide sezionata in grossi recipienti di vetro sterilizzati s'aspira il siero limpido colle debite cautele) si sterilizza alla Tyndall, cioè per 3 giorni .a 65°, durante 3 ore in cia.':lcun giorno, e poi il 4° gior110 3 ore a 69° in modo da averne la solitlificazione i11 provette . chiuse co,n ovatta. Le provette si tengono poi alla temperatura di 20° a 37° (a quest'µltima temperatura solo qualche giorno) e così in un.a considerevole percentuale di esse si ha lo svil:wppo di un microrganismo affatto speciale, cioè: 1) Esso ha la forma di germi sferici di diversa granrd ezza, il cui massimo diametro è circa millimetri 0,003. 2) I microrga11ismi f-0ndo110 legge·r mente il siero solidificato senza presentare traccia di coltura essendo solo r eperibili all'osservazione microscopi ca (Zeiss i.mm. ad olio 1/12 ooul. 3) . 3) Non sono trapiantabili in nessun terreno nutritivo, com•preso il siero solidificato, dove si sviluppava una sola volta spontaneamente. 4) Non sono colorabili, che in soluzione acquosa di violetto di metile e debolmente in bleu di metilene. 5) Con ogni probabilità trattasi di microsporicli, la cui presenza i1el bue è da ricercarsi in sezioni adatte. . i. \.. Cn1sTONI.
Spa.smofil!ia e oravidanza. Prof. D. C. MERLETTI. - Oonclusio11i. -
1) In ~lou11e gravide esiste uno stato di ipereccitabilità ,
costituzionale mecca11ica ed elettrica· del sistema nervoso - che si può misurare - e che in.duce u1ta disposizione patologica a certi spasmi parzjali e gen-erali e a convulsioni tonico-cloniche; 2) C.}uesto stato particola·re, individuale merita di essere designato col nome· di «.Spasmofilia delle
ora vi.cl.e )) ; 1
3) '1 utti i fattori etiologici e patogenetici invocati a spiemare ·delle manifestazioni spastiche e
convulsive della. gravidanza no:i.1 ba&terebbero a determi~arie se no1n 1 p reesistesse questa late11te ed in.d ivi,duale condizione, spiasmofilica; 4) Gli. st.imoli nervosi, m.eccanici e chimici (tossiemia) indotti dalla gravidanza oon01 i rivelatori cli questa condizione individuale spaS!Inofilica; 5) Si deve ammettere che l 'essenza di questa spasmofili.a consiste i11 una disfunzione ormoniea dei più diversi organi endocrini, tra i quali, come nella spasmofilja degli infanti, le paratiroidi dimostrano, in modo dei più manifesti la loro insufficienza; 6) L 'inf.J,l1e11za patogenetioa del fattore .alimentaTe è tra le più s-icure, ed acquista una im,p ortanza ·d i primo ordine; 7) Le airmi pj tL e.flìca.c i per la p.r ofilaEsi e la terwpia di questi stati sp1asmofilici sono rrupprese11tati dalla terapia alimentare, dalla somminisfu:azione di calcio, bromo, !')aratiroidi (Spasm1olisina), daJl'iJIDpiego dei raggi ultravioletti e dai mezzi ipotensivi ; 8) In sosti.tl1zione del capitolo caotico delle tossicosi gravidiche ec1amptiche ed aneclamptiche (iperem~i, der1natosi, id1'ope, iipertonia, vomiti) 11a diritto di cittaidinanza in ostetricia un nuovo oapitoJo quedlo delle (( spas·mofilie aella gravidanza )) , che riunise..e t utte l1e anzidette forme morbose, sotto il concetto patogenetico della cort dizione costituiionale spasmo:filioa dell'individiuo. 1
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Gravid.ariza al termine i·n donna precedentemente irradi.a ta all' ovaLio con la dose della castrazione te1nporanea.
R . .Accade1nia dei Fisioc1"itici 'di Siena. Seduta del 24 aprile 1925. l'>resi<lenza: p,rof. D. BARDUZZI, preside1rte.
[ANNO XXXII, FASC. 20J
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Dott. P11<:rto PERAZZI. - La questione deil.la opp1ortu11ità di irradiare con piccole dosi.i 1e ovai~ allo scono di otteueir e la sterilizzazione tempo1.·anea neJ[a donna nel periodo della età feconda, merita ·d i essere seguita con intexesse, non solo per rilevarne i risultati immediati, ma, specialmente per indagare se la prole che nasce, dopo la avvenuta irr.aidiazione delle ovaie, presenta delle ta.:re organiche. È ammesso da tutti che la irradiazione, con piccole 1dosi <lelile ovaie nei mammiferi, p 1r-0duce mo' . . dificazioni p·e rma.nenti deg1i elementi ooot1tuent1 i follicoli in qualsiasi stadio di svil.u;p·p o essi si trovino 11uin.di alcuni 1a utori ritengono, in ogni ' . caso, dannosa, e qt1in ii sco11sigliabile, la irradiazi.o•ne delle ovaie; 11oi però non dobbiamo riporta,re alla g,11,ecie umana i ris1ultati ottenuti sperimentando ~nra .animali., e prima di condannare 1,a irraidiazio~e delle ovaie in piooo~e dosi, sarà bene di Taccogliere accuratamente tutti i oasi di gravidanze che avvengono in donne precedente•
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mente irradiate, tenendo specialmente oonto del destino d~i bambini. Per qu€sto ho creduto utile rendere noto un ca.so da me asoorviato: Una d01J1.n a irradiata oolla d<MOO della castrazivne temporanea, dopo otto mesi di amenorrea è rimasta incinta ed ha partorito un feto al termine e r egolarmente svilupp·ato. Mi riprometto di seg·u ire ulteriorme11te il bambino nelle sue varie fasi di sviluppo. D.a una statistica racoolta ho potuto inoltre rilevare che ]a percentuia,le degli aborti e dei parti prematu·ri n elle donne ITTaidiate non è superiore aJ]a percentuale ohe si osserva abitualmente, •e che i bambini nati e seguiti, alcuni fino al dodi~imo .anno di età non hanno. manifeste tar e organiche. Noi non intendiamo ammettere la innocuità della irradiazione delle ovaie ma riteniamo che la questione è ancora sub.:i,u.dice e facciamo voti che tutti coloro i qUJali ha n.n o l'op·p ortunità di osservare gravi·danz.e in donné p.recédentemente irradiate, rendano · noto l'esito della. gravidanza e la sorte del b ambino possibiJrrnente per tutto il primo decennio di vita. Noi per ora eseguiamo la irradiazione .a piccole dosi delle ov.aie solo nelle donne ohe hanno oltrepa$ato il trentesiano an no di età, che hanno prole, e che sono . affette da malattie che ne menomano la attività generatrice. I ,c ernie da tra·urna diretto . Dott. R. R EDI. P arla delle ernie artificiiali che furono st11rd iate specialmente in Russia dal G~in, quindi le differenzia dalle ernie da liforzo e dalle ernie da traUJill.a diretto. Van.e ndo a parìare di q11este ultime 1'0. studia accuratamente i oasi trovati nella letteratura (8), e quindi passa ad esporre i propri osservati ne1J...a Clinioa Chirurgica di Siena. ConcJ.ude afferm:!ioo ch e le ernie da trauma diretto sono rare, che esse sono ben diff€'rer1ti dalle altre ernie anche dal punto di vista anatomo-p·atologico, che non hanno molta tendenza alla p·r ogres.sione e ohe lia cura di esse sarà chirurgioa, ma atifica a seconda della €'ede e della particolia rità .an::ttomica. ·m odificazione ut·ile nella te cnica ope'rativa delle fistole vescico- e retto-vaginali . Prof. CESARE MERLETTI. - Rilevata la frequenza oon cui si hanno insuccessi operativi impiegando i com u 11 L metodi di cmra d€,Jle fistole vescico- e Tetto-vaginali, ne ricerca le cause e si propo'Ile di ovviare acl ~e suggerendo un procedimento che si diffeirenzia p er ciò che la chiusura del canale fistoloso è ottenuta form·a ndo una. piega estro.flessa com·p rendente m11cosa vaginale, muscolare e mÙoosa vescioale (o rettale), su oui getta un filo di strettura in m33sa, affondando, poi, l'imbuto così str~tto, sotto do·p·p io piano di sut ura mUBoolare e mucosa. Otto oasi (sei dj vescico-vagi~ale e due di rett0v.aginale) operati con questa tecnica hanno dato costante successo : degno di nota un ca.so di fistola vescico-v.aginale operato inutilmente da altri. L'O . è contrario all'uso del catetere a permanenza e U11tci
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dà molta in1portanza al trattamento preparatorio della. vescica e della vagina.. La razi.onalità del metodo usato trova conferma dalle ricerche sperimentali di Nassetti, sul destino delle pieghe veD. B. scicali introflesse ed estroflesse.
Società Medico-Chirurgica della Romagna. Seduta del 15 febbraio 1925 . Presidenza del prof. A. TEST'I. L a prova dell'alizarina p er la diagnosi della t ubercolosi.
M . Lo1t'ETI (lin.o la). - L'O. ha studiato 1a prova dell'alizarina proposta da RoNCAL. Il RonoaJ afferma esoore la suddetta prova positiva quanào jl liquido ed il precipitato, che si ottengono dall'uni-0.n e dell'escreato in esame e di acqua distillata, assumono oolor rosso amarillento (rOS&l gia llastro) e negativa quando la colorazione clivie.n e rosiza (rossastra). Gli AA. itali.ani invece ha.n110 concluso, essere vera e molto probativa la prova dell'alizarina., ma a differenza del1' A. spagnuolo, la dioono positiva quando si ot· tiene colore amaranto. L' A. su 65 escreati e.saminati, ne ha trovati 48 con prova dell'alizarina p0sitirva (rosso-giaillastJro-giallastro-gialJo) di cui 38, di pazienti affetti da tabercolosi polmonare e 10 di pazie11ti esenti d.a tale malattia; 17 escreati hanno p-resentato la prova negativa, di cui 6 di tubercolotici .ed~ 11 di altri ma.lati. Nonostante questi risultati, molto lusinghieri e favo.r evo]i per ]a prova dell'alizarina, ~a d eve essere <~ ncora studiata e controllata. 1S'u lla sierodiagnosi del cancro con la reazione dei B oth elo ~ A~. 1\iALAOUTI (Imola) . L'O., descritta la tecnica <lel1a reazione e riportate le con clusioni a cui sono giunti gli sperimentatori ch e finora si sono occupati dell'argomento, espone i risultati ottenuti dallo studio di 250 sieri, dei qua.li 16 di individui a.ffetti da tumori e 234 di soggetti presentanti svariate forme morbose. Fra i primi le ·r eazioni pofiltive raggiunsero la percentuale del 56,25 per cento e fra i secondi del 9,40 p er cento. Discussi i risultati, l'O. ritiene che la. reazione in parola, non essendòsi mostrata spe<!ifica e caratteristica p er il cancro, nè p.reooce risipelito al decorso della malattia, non possa essere considerata come lln indice patognomonico sicuro . Oisti echinococco epatica . Metastasi cerebrale? CEREDI (Cesena). Scorrendo la· bibliografia l!a notato che le cisti cerebrali sono rarissime. Il caso che pre-.senta è affetto da epilessia jacksoniana al braccio sinistro, che data da 27 auni, senz~ altri fenomeni imrportanti e seI1za gravi segni di com.p ressione cerebr ale. Vi sono però Babinski a destra, areflexia dei rotulei e r igidità pu·piJ]iare. Inoltre si trova una . cisti epatica ac·oertata sia clinicamente che radiolog"ir-n.'Jle11te. Si impone la diagnosi di cisti di (>Chinucocco cerebrale, anche se non vi sono seg11i di iiperte,11sì011e
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IL POLICLitiICO
cerebrale, perchè questi sogliono talora e~sere tardivi o addirittura mancare, nelle . ~isti ùi crhinococco cerebrale. P er la diagnosi di sede ritiene probabile 011(:-lla optostriata <li destra. CAPEzz1.roL1 (Im.o la) . - Riferisce Juc casi di cisti cerebrali con scarsa sintomatologia. .L
llicerche sperimentali sul peritoneo di <'o.vie san e e malate, con l'argento colloidale. PANTAI.EONI (Forlì) . -- Prendendo lo spunto dal.l a · comunicazione del prof. SoLIERI c~roa l'azione cu. ' rat1va dell'a.r gento colloidale immesso ·d irettam.e nte nel pe·r itoneo di an:irnalati di peritonite ciJ·coscritta e ' diffu•s a, ha v.01luto studiare l'azione biologica locale e generale dell' e]ettrargolo iniettato nelle siero-se peritoneali sane e ammalate. Dalle sue ricerche conclude : l'argento colloidale viene assorbito dal peritoneo con la s~a rapidità e per le stesse vie delle altre sostanze granulari. L'elettra r golo usato a dosi e a tempo opportuno pe r iniezione diretta sulla sierosa infiammata produce un notevole richiamo di leucociti, un aumentato potere fagocitario ed un innalzamento dell'indice opsonico . Lesioni epatiche e patogenesi delle sindromi amiostaticJie postencef alitiche. A. GRAZIANI (Imola) . - · L'O. in undici casi di postu1ni di encefalite eipidemica (8 dei quali presentavano sin<lrome ·p arkinsoniana e 3 sopra.t utto a lte'r azioni psichiche) ha eseguito numerosissimi e svariati sa·g gi della funzionalità epatica; in altri tre casi c;li sindrome parkinsoniana post-encefalitica ha fatto l' esaJme anatomo-istologico del fegato. Rich.ia11na j <lati consegnati sulla letteratura. Discutendo il significato e l'importanza di eventuali lesioni epatiche per la patogenesi delle sindromi amiostatiche postencefalitiche, 1'0. giunge alla conclusione che finora non esiste alcun a1·go1nento sicu·r o che a.u torizzi a riconoscere nelle alt er azio11i epatiche un fattoTe primitivo e causale delle lesioni nervose centr,ali, e nep1pure ad ammettere che le alterazioni epatiche e q.u elle nervooe siano es1p.r essione parallela di una stessa causa tossica (a:d es. e11ter-0gena) come nell1a teoria di Buscain o; tutt'al più si potrebbe considerare la J.esione epatica come condizione intermedia per la gen esi di tossici capaci forse di aggravare (ma soltanto come fattore secondario, .g enerico e non n eoessa.rio) le alterazioni del sistema nervoso centrale, nei punti già offesi dal processo infiammatorio iniziale . 1
Oonside razioni sopra un caso di leuce mia mielogena acuta. P. STEFANELLI (Forlì) . - L'O. riferisce sopra u11 caso di leucemia mielogena a decorso .acuto, sviluippat:tsi· dopo un trat1matismo. Le con1dizi<mi precedenti di salute <lel soggetto ottime, per sicuri accertamenti e8eguiti dapo il trauma, il decorso ac11to della forma leucemica, la sede del trau111atismo al1a regione Latera.le del torace sini1
[ANNO X~XII, ~ ASC, . 20]
st.r o, le l~sioni anatomo patologiche dimQStrate inducono nel loro insieme a ritenere che ,il tra.u~ 1natjsmo abbia avuto una parte i.mporta~tiss.ima. nell'eziologia 'del processo leucemico. I. CIVALI.ERI (Faenza). - Riferisce sopra un caso recentemente osservato di leucemia mieloi<le interessante per .11 reperto nel sangue circolante di tipici emoistioblasti, nella proporzione di circa 2 per ogni 500 leqoociti. Oltre .a-i caratteri morfologici, strutturali mette i~ rili~vo il significato di questi eJementi ~he der1vapo da] t.essuto connettivo, al quale, secondo la moderna concezione ematologica' unita.ria, è riservata una notevole importanza nella istogenesi di molte emop.atie sistematiche, segnatMnente delle leuoemie; potendo esso, in condizioni patologiche, e pe r stimoli di natuTa non anc()r nota, riacquistare, almeno in pa.rte, le sue proprietà primordialmente emopojetiche.
F ebbre maltesi:, e aborto contagioso delle bovine. G1uGN1 F. (Lugo) e P. Rossi (Lugo). - Gli 00. rilevando l'estendersi della febbre maltese in alcune zone di Romagna, sovente in forma di nuclei epidemici famigliari, confermano pienamente il rapporto tra l' aborto epizootico delle vaccine e la comparsa della infezione nell'uomo, già illustrato dai dottori F10AI e ALESSANDRINI. Dissentono invece n ettamente dai detti AA. nel ritenere ohe la infezione umana sia una sindrome nuova e distinta dalla infezione melitense. E ciò in ba.se allo studio clinico di più casi e alle ricere.he sie-r.ologiche e battel'iologiche che non conferman-0 quelle dei suddetti Autori.
Insuf flazio ·n i di ossigeno n ella perito·n ite essudativa tub ercolare. F. CoNTARINI (Rimini) . - Riferisce di 4 oasi di peritonite essud.ativa tubercolare trattati con insufflazioni di ossigeno p.revia paracentesi nell'Ospedale Oivile di Rimini (Sezion.e Chirurgica diretta dal prof. L . SIL"VEST·RINI). All'evact1azi-0ne di 3000-5000 cc. di es.sudato fa seguire l a insufflazione di. 300-500 cc. di OO&igeno. L' intervento dopo un periodo reattivo di breve durata è seguito da un graduale ritorno allo stato di salute e da una guarigione costante e definitiva nel corso di pochi mesi. Dai risultati ottenuti oonclude : 1) Che il metodo usato della insufflazione di ossigeno previa paracentesi è da pJ·eferirsi a tutti i trattamenti di cura chirurgici nella peritonite e&Sudativa tt1bercolare per la sua semplicità e per 1a sua efficacia uguale se non superiore alla lapa.rotomia. · 2) Ha sul trattamento laparotomico il vantaggio di risparmiare un atto operatorio con tutte le sue consegueilz-e. 3) Le piccole dosi di ossigeno, ,al massimo 100 cc. per ogni litro di essudato evacuato danno un risultato più rapido e più sicuro delle grandi dosi. • • Dott. PAOLO GALLI - Faenza, Searetano . •
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SEZIONE PRATICA
4L\PPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA. Le emottisi bronchletta.sicbe .
La dilatazione anel1rismatica dei bronchi, la quale va distinta dalla dilatazione cilindrif:at è t1na malattia altamente emottoica, fatto riconosciuto da tutti gli autori; ~econd:o F. ~ezançon e R. Azoulay (Paris m.é dical, 17 genn. 1925) l'emottisi è tanto frequente c·h e può considei:arsi come parte del quadro della bronchiettasia. Queste emottisi possono trovarsi nelle forme senza esipettorazione come in quelle in cui l 'espettorazione ·è continua od intermittente; esse rossono essere anche legate a fattori a ccessori (catamenii, insufficienza cardiaca secondaria, ioertensione, gangrena 1p olmonare secon·daria, tubercolosi associata). 1L' emottisi .p uò essere piccola, media ed abbondante e si accom.p agna a scarsi sintomi generali, fra cui € ·d a notarsi un lieve innalzamento di temperatura nelle em·ottisi inedie ed un abbassamento in quelle abbondanti; per lo ·più i rnalati non sentono nemmeno il bisogno di lasciare le proprie occupazioni. La diagnosi non è difficile ,quando si tratta di individui con grandi dilatazioni ed espettorazione ::ibbondante; lo studio della ~ressione venosa e dei segni di insufficienza cardiaca destra permettono di rrup1p ortare alla stasi venosa del pir.colo circolo od all'embolismo polmonare le emottisi poco abbondanti. Tuttavia si potranno incontrare difificoltà nel distinguere questa,. forma .d alla pleurite !p urulenta incistata (in cui si avranno elementi di giudizio con la radiografia al li1piodol) e da certe form·e di gangrena polmonare in cui, dopo i primi incidenti impressio11a11ti, si ha un andamento torpido con emottisi. Assai delicata è invece la diagnosi quando si tratta di un individuo in piena salute senza eSfPettorazione. In tal caso, elirp.inate le cause di · errore banale (emorragie dallo stomaco, dalle gengive, ecc.), si penserà anzitutto alla tubercolosi; un carattere differenziale imp-0rtante delle forme bronchiettasiche consiste nella presenza di una sindrpme cavitaria transitoria in corrispondenza dei focolai di 1dilatazione ·b ronchiale; talvolta però la dilatazione è rivelata solo ·d alla radiografia dopo l'introduzione di li1piodol. Altre· malattie iper cui S.i esige la diagnosi differenziale son o il cancro del 1polmone e la cisti idatitde, in cui l'esame radiologico e l e reazioni sierologiJhe porteranno il necessario sussidio. Tenuto conto della frequenza con cui la dilatazione bronchiettasica •è di origine sifilitica, si imporrà il trattamento antiluetico -con i sali di 1
bismuto e, secondariamente con il mercurio, evitando gli arsenicali e lo joduro. Il trattamento generale si confonde con quello delle emottisi; vaso-dilatatori, tipo emetina, coagulanti (siero gelatinato; il .cloruro di calcio è inutile) e le iniezioni modificatrici endovenose cti 10 cm. ·d i citrato di sodio a 30%. Nelle emottisi gravi possono venire discussi i trattamenti m·e ccanici, quali il 1Pneumotorace e ftl. la frenicotomia. ~
Caratteri delle polmoniti da pnenmobacillo di Friedlander.
·Le infezioni da · bacillo di Friedlander sooo tutt'altro che eccezionali e vengono di solito rfvelate soltanto dall'esame batteriologico. Invece, co.me osservano A. Lemierre e M. Léon-Kindberg (Paris médical, 17 gennaio 1925) la localizzazione polmonare di tale bacillo jpresenta dei caratteri clinici ed anatomo-patologici tali da poterle facilmen.te ricon oscere. Esse sono caratterizzate da pneumonite massiva iperacuta, oppure ·diffusa suppurata subacutà, da ascesso polmonare ·Circoscritto con formazion e di caverna. ·D urante la vita, l'origine ipuò essere sospettata da .segni clinici (intensità dell'ottusità , soffio tubario molto· rude, aspetto sanguinolento degli s:p_uti), da reperti di ·laboratorio (massa enorme di microbi nello sputo, frequenza delle emocolture 1positive) . I caratteri di queste lesioni, la loro tendenza alla diffusione, la loro evoluzione rapida verso la nec·ro:si ·del paTenchima polmonare ~i spiegano con . l'enorme pullulazione dell'agente patogen o nelle lesioni stesse. ft,l .
TERAPIA. La terapia del mal di mare. Recentemente Ribolla, considerate le varie teorie sulle cause del mal di mare, indicava come piµ probabile una eccessiva stimolazione del nervo vestibolare e conseguente irritazione del vago. Il mal di mare ~resenta iniatti la sindrome che si può osservare in soggetti sensitivi eccitando il nervo vestibolare con una sernplice iniezione di acqua calda o fredda nel m eato uditivo esterno. 11· mal ·di mare non è una affezione « sui genèris », ma una . forma 1particolare della malattia da movimento, di .c ui altre varietà sono le nausee associate all'areoplano, al trP.no, a1 ball o, ecc. I lattanti e i vecchi sono per lo .pi1ì immuni, come è da aspettarsi in una condizione nervosa funzionale qual'è il mal di mare. Béùart e altri
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718
IL POLICLI NICO
affermano che i sordo-µluti sono immuni dalle inalattie da movimento. Amm,ettendo çhe il centro del vomito sia eccessivamente stimolato da impulsi centripeti .p revalentemente vestibolari, è ovvio il trattamento: din1inuire l'attività del centro .del vomito con i ·brornuri e il cloralio, o diminuire la cond11cibjlità del vago con l'atro1pina. L'atropina è adesso in grande favore, ma la sua azione n9n è sempre' soddisfacente, nè scevra di \l)ericoli. Secondo •P orter la iosciamina, l'isomero sinistro dell'atropina, non è p~ù tossica ed è due volte più attiva. Moxey (British A1ed. Journal, 6 dicembre 1924) osserva che il cloralio e il bromuro bene adoperati prevengono ogni sofferenza : ma la somministrazione per os ne è impossibile nel malato ·,di mal di mare: essi vengono subito restituiti. Tale difficoltà è facilmente superata dando i medicinali per via rettal e: Allen e· Hanbur~rs rnettono in commercio dei suppositori cl1e resistono 1perfettamente ai tropici, si sciolgono facilmente nel retto e non dànno irritazione locale. I m ezzi su ssidiari non vanno trascurati : quali lo star sdraiati, il caldo, il tener gli occhi chiusi e l'usare una panciera. Questo mezzo di cura 1p resenta sui mezzi per \ria orale i segu enti vantaggi: . 1) assi·c ura l'azione prolungata ·d el medicinale; 2) non dà_disturbi gastrici. Come 1preventivo si debbono usare due sup.p ositori al giorno 1p er i primi tre giorni di navigazione. Se si vede il ·P . .quando è già sofferente si daranno fino a quattro suippositori al giorno, u110 ogni 3-4 h. Se il viaggio iè breve si dovrebbe u sare un suppositorio tre ore prima dell'imbarco, e un secondo subito p:rima della partenza. Non rv'è alcun ~ericolo purchè si smetta la somministrazione ap1pen a ap,p are sonnolenza. 1
1
·
M. MARGOTTYNI.
Il trattamento degli stati spasmodici con il benzoato di benzile e· il monobenzilatnide dell'acido ftalico (achinetone).
Fu ·D. I. Macht che nel 1918 sta;bilì che fra gli alcaloidi dell'-0,p pio, bisognava distinguere due g·ruppi: uno con a capo la morfina, stimolante la tonièità dei m u scoli lisci e l'altro, avente un'azione ini.bitrice rappresentato dalla papaverina, concludendo che l'azione di quest'ultima era dovuta al gruppo benzile contenuto nella sua molecola. Le ricerche fisiologiche e chimiche fatte con l 'acetato ed il benzoato di benzil e e con l'alcool benzilico .h anno pienamente confenna:to le previsior1i di Macht. •P ure al radicale benzile hic;ogna attribuire le proprietà terapeutiche del monobenzilam1de dell' acido ftalico o più \brevemente achi-
[ANNO
XXXII, F ASC. 20 ]t
netone, proprietà d'altronde simili a quelle del benzoato di benzile. ·R och e Katzenelbo,geI1 (R eVtl e Médicale de l<r Suisse Romande, dicembre 1924) hanno esper imentato l'achinetone (sotto forma di tavolette di :10' ctg. nella dose di 4 o 5 al giorno) in malati con affezioni varie di cui il solo carat•t ere comuneera présentato dagli ~asmi, ognuno di natura patogenetica e localizzazione differente. I casi da essi osservati possono suddividersi jn: affezioni del tubo digerente; diver si sta·tf spasmodi-ci; casi d'ipertensione. Affezioni del twbo digerente. Gli AA. riportano due casi di spasmo ,d ell'esofago le cui cri.si dolorose, della durata abituale di 2-3 ore furono calmate costantemente in 5-10 minuti o al massimo in mezz'ora con 2 tavolette di achinetone_ In affezioni intestinali, dove i disturbi non potevano essere attribuiti che a un gastro- o enterospasrr10, e jn cui un trattamento alcalino nor:t ave\ra :portato nessun miglioramento, la somministrazione di 2-3 tavolette di achinetone 1pres.e do.po i pasti per circa 2 mesi, condusse i rnalati a perfetta guarigion e. L'azione antispasmodica dell'achinetone 1potreb. be, in una certa misura, aiutare a stabilire la di<lgnosi differenziale fra turbe funzionali ed organiche alla medesima guisa che l'atropina e l::t papaverina. Buoni risultati si possono anche avere nelle forme d'ipercloridria. Diversi stati spasmod.i ci. In tutte le affezioni nelle quali si U&fin o volentieri la bella·donna o l'atropina, l'achinetone dà ottimi effetti. In una ragazza vago-.tonica e sofferente di crisi d'asma bene in'fluenzate da iniezioni di adrenalina, l'achinetone somministrato p er bocca tra Je crisi e per via endovenosa durante l'accesso ebbe la medesima azione favprevole dell'8JdrenaJjna. Risultati soddisfacenti gli AA. hann o anche ottenuto in parec·c.hi casi 1presentanti la sintomatologia di spasmi vascolari: .formicolii alle estremità, sensazione del dito morto, crisi dolorose alle estremità inferiori con il carattere di claudicazione intermittente. Trattamento dell'ipertensione . ·Gli AA. hanno studiato 30 malati (sia arteriosclerotici, sia cardiorenali, .sia soggetti con affezioni diverse senza segni renali o cardiaci ma presentanti ipertensione da crisi vascolari) e dal loro studio hanno potuto vedere che mentre nei casi di nefrite cro11ica a forte tensione, si hanno scarsi risultati, al co11trario negli arteriosclerotici senza fenomeni renali, · le modificazioni di pressione sono state~ nella maggior parte, di 1-2 e in un caso di 3 divisioni dell'apparecchio di Vaiquez~Laubry. Risultati pi·ù costanti sono stati ottenuti nel-
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XXXII,
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SEZ IONI: PU.\TICA
]'ipertensione da angio.SiPasmo, dove l'abbassamento della pressione fu frequentemente da 2 a 3 € in un caso di 5 divisioni. In molti malati è staio notato miglioramento generale, diminuzione delle crisi, dei dolori, delle vertigini : tutto ciò parallelamente all'abbassa1!1€nto della pressiov.e sanguigna.
...
A. POZZI.
La teocina nel trattamen.t o dell'ipertens ione arter.ios-a e degli accessi di angina. Secondo le ricerche di A. Teodan (rif. in Giornale di clinica medica, 10 febbraio 1925) la teocina (isomera della teobromina) paralizza le reti vaso-costrittive dei visceri addominali, e le reti eccito-secretorie delle capsule surrenali contenute nei nervi splancnici. P er tale azione, esercitata sul simpatico addominale, si spiegherebbe l ':Lpo-tensione arteriosa ,p rodotta da tale m edicamento. Clinicamente, l'azion e si traduce n el modo seguente, nei casi di iperten·s ione arteriosa e di aortiti con crisi di angina. Le dosi di 40-60 cg. al giorno (in ~olv eri da 20. cg.) sono bene sopportate e .p ossono continuansi 'indefinitamente. E bene però somministrare il m edicamento per 1)eriodi di 10 giorni, seguiti da 10-20 di riposo. La dose di 1 g. al giorno può dare vertigini o tachicardie. Gli accessi di angina eh e si osservano nelle aortiti sifilitiche o banali sono soppressi od attenuati durante i .p eriodi in cui si somministra il rimedio. La ten sion e arteriosa si abbassa di 2-6 eme. di m er curio e questa èaduta si mantiene tal,rolta soprattutto con trattamento inter mittente di breve d.u rata. Probabil·m ente, la diminuzione della tension e arteriosa dipende da . una diminuzione dell' eccitabilità del sima>atiico e indirettamente dalla funzione del sistema cromaffine.
fil. La somministrazione del salicilato di sodio. Si dovrà evitare di somministrare il salicilato di sodio in cartine, o almeno gli si associerà un a !calino, p. es., salicilato di sodio, bicar·bonato di sodio, ana cg. 50; da prendere ogni 2-4 ore. Raccomandabile è la forma ·di p.ozione convenientemente aromatizzata: Salicilato di sodio, g . 12; Bicarbonato di sodio, g. 10; R·u m vecchio, g. 40; Acqua distillata, Sciroppo di corteccia cli arancio amaro, ana g. 1-00; da prendere a cuccl1i;:ii ogni 3 ore. Oppure : Bicarbonato di sodio, g. 5; Salicilato di sodio, g. 12; Sciroppo di lamponi, g. 100; Acqua distillata fredda, g. 210; filtrare su cotone idrofilo. E conveniente prendere queste pozioni in una tazza di infuso caldo, in modo da diluire il rimedio,
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Sono convenienti anche i clisteri assai piccoli per evitare che vengano evacuati. Si può fare un clistere con un cucchiaio della seguente miscela : Salicilato di sodio, g. 16; Gomma arabir,a, g. 4; Latte bollito q. b. per .g. 120. Se vi è intoller_a nza aggiùngere qualche goccia di laudano. · Nei bambini, si daranno i suppositori. Salicilato di sodio, cg. 50 (1per ogni anno di età); Burro di cacao, g. 2. .s e ne farà introdurre uno ogni due ore. (! Otlrn. d. méfl. de Paris, 3 gennaio 1925).
fl l . .
POSTA DEGLI ABBONATI. ll
cloruro di calcio nella pleurite essudativa. Al dott. ·G. Siciliano di Riesi :
Il metodo curativo del Blum n ella pleurite essudativa consiste nella somministrazione di forti dosi rq uoti·d iane (da 15 a 30 gr. ) d~ cloruro ·di calci9, .facendo 1p recedere ed accompagnare tale somministrazione da dieta declorurata. Si comincia con l 'istituire il r egime declorurato (vedi a pag. 60 della Tecnica ter~peutica 'd el Masci), e doip 0 ·tre 1g iorni di tale regi-me s'inizia la somministrazione tper via orale del cloruro di calcio. Questo deve essere puro, cristallizzato, e dato in soluzione ac·q uosa molto diluita o m eglio in pozioni sciroppose mucillaginose Od in emulsioni (per evitare l'azione caust ica e masohera.re nello stesso tempo il cattivo sapore). Si può così formulare = Cloruro di calcio purissimo cristallizzato gr. 15. Aoqua distillata .gr. 30. Mucillagine di gomma arabica al 30 % gr. 100. Tintura di cannella gr. 25 ~atte o·d emulsione oleosa iq. s. per cc. 400. S. da consu.m arsi nella giornata. Questa dose di cloruro di calcio, che 1progtessivamente si può elevar e fino a 30 gr., sarà ripetuta tutti i giorni e nel frattempo si continuerà la dieta ·declorurata. In caso di eff etto benefico si noterà s•Jbito un aumento della diuresi (il clorur o di calcio in ambiente declorurato agisce come diuretico) e nello stesso tem'Po il r~ptdo riassorbimento del liquido pleurico. Se dopo 6 giorni ·dalla somministrazione del cloruro di calcio niente di tutto questo è accaduto , si desista 1p ure da tale metodo curativo, poichè non darà più l'effetto desiderato. 1
B . M .IBCI. Cur'1 d ell'edema
ac1i,to d el Qitincke. -
All'abbo-
nato n. 4207: I11nanzi tutto ... -conviene consigliare al soggetto di evitar e tutte le cause occasionali del disturbo
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720
" IL POLICLINICO
...
(strapazzi, raiffreddame·n ti, 1nt.ossicazioni, emozioni, ecc. ). Come medicamenti sono stati suggeriti l 'atropir1a, la chinina, prodotti 01PQterapici vari, tra i quali il 1p iù censi-glia.bile è la paràganglina Vassale. dr. ll calcto nelld cura della nevralgia e della corea.
-
All'abbonato n. · ~1-1:
I sali di calcio hanno un'azione sedativa
e sono
stati ado1p erati utilmente nella cura della tetania. Nella corea, ed ancora meno nelle nevralgie, la loro efficacia non è confermata. Si somministra il cloruro di calcio cristalli.zza to nella quantità di 5-6 grammi pro die in soluzione edulcorata. dr.
.t\ll'abb. n . 6818: La lampada di quarzo tipo Hanau è uno dei tji:i oggi ipiù comunemente usato. La sua azione teratPeutica in determinati casi è indiscussa specie per lesioni cutanee o per irradiazioni generali o per ferite torpide, seni fistolosi, ecc. Se la fototerapia fosse indicata solo per applicazioni cutanee può servirsi della lampada Kromayer la quale porta come accessori lftltri e compressori in quarzo e la sua azi'one può essere ipiù localizzata. Ogni tipo di lam.p ada ha le sue ap1p licazioni particolari: la letteratura sull'argomento -è vastissima e apjpare oig gi indiscuss.a l'azione della fototerapia artificiale : può consultare il primo volume del « Lehrbuch der Strahlenth. n , recentissimo, ed. Urban; 0 Haussmann: « Fondamenti della ·b iologia e della patologia dèlla luce » (Ur.ban , ed.) o il volume del Guilleminot (Masson, ed. ). Lampada di quarzo. -
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l\fILAN t.
All'abb. n." 4504:
Terapi a della v i l(,iligine. -
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I tentativi fatti con sostanze irritanti applicate localrnente, crisarobina (cautela per gli occhi.I), se, napi.smi, ecc., allo scopo di provocare una ip1gmentazione delle chiazze priv e di pigmento, sono iper lo più infruttuosi. Si può tentare una cura etiologica ove si sOStPetti un'origine inf~ttiva (lues) 0 endocrina. Vedi in proposito: GARZELLA, Vitiligine .e. d.i sfunzione ovarica, Gazzetta medica napoletana, n. 11, 1923; ed ARTOM, Vitiligine ed ipofun. zion·e ovarica, Giorn. ital. delle mal. veneree e della 1pelle, 1923, p. 614. V. l\{ONTESANO.
~
fil.
XXXII,
FASC.
20]
VARIAw L'annullamento del matrimonio per impotenza della donna. L'art. 107 del codice civile, che tratta dell 'irn,p otenza' manifesta e perpetua, anteriore a! matrimonio, causa di nullità del matrimonio stes~o, non è chiaro nella sua dizione, per cni spesso si .s ono avuti giudizi errati su questo a.rgomento Aicuni magistrati hanno inteso per impotenza nella donna l'impotentia coeundi, altri que!!a qenerandì .
P . Carlini (La Clin. Os~r., n. 12, dicembre 19-24) traeP.do argomento da due sentenze in proposito, contraddittorie, piglia in esame gli altri articoli del codice civile che al 107 si ricollegano, ed opina che nella donna, in cui i casi di impntentt.a coeundi sono rari, 1'ispetto a quelli degli uomini, per manifesta si debba intendere l 'impote1ttia generandi, quando vi siano evidenti al· terazioni a carico dell'utero, delle tube e drlle ovaia; queste condizioni possono legalizzare l'annullamento del matrimonio. Infatti , secondo l'A. , lo scopo del matrimor1jo non si riduce al .solo transitorio piacere del -coito, ma va pi11 oltre, verso il pensiero d'una 'amiglja da formare; e mentre n ell'uomo ogni impotentia co·e itnài 1porta con sè anche quella generandi, nella donna invece queste due condizioni non sor10 legate, onde· l'intenzione del legislatore bisogna intenderla, n ella donna, come una impossjbilità alla 1p rocreazione .p ermanente ed anteriore al ma trimonio. C.a.nusr. A che ora si nasce. :t opinione corrente che il maggior numero di nascite avvenga di notte. Il dott. Boyer di Helsingfors ha controllato l'ora di nascita di 7751 nascite spontanee. 3887 nacquero in ore diurne e 3864 in ore notturne, il che signific,a non vi è jper le 'nascite nec:;suna prevalenza. diurna · e notturna; anche per quanto riguarda le ore non si hanno noteyoli differenze. Il massimo scarto si ha confrontando le nascite del 1periodo tra le sei e le nove del mattino che sono 1059 in confronto colle nascite del periodo fra mezzogiorno e le 3 del ~orneriggib cl1e risultano solo 905. (Pathologica, 15 febbraio, 1925) . 1
I
PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. Contri.buto allo studio del' linfogranulo11UJ, mal'ig110 . - Messina, Giusep•p e Princi1pia to, 1923. . . 0AFFARATTI e GAIDANO. La proteinoterapia nelle infezioni studiata dal punto di vista de_lla f orm.u la leucocitaria. - 'rorino, Tip. S. A. E., 1923 . CmARUGI G. Per gli assist ent,i universita'r'i. Siena, Tip. S. Bernartlino, 1923. BRUSA
Al dott. ·U. D. da Palermo, abb. n . 10363: Sul metodo Cruto per il ·dosamente del gl ucosio n el sangue, troverà una relazione dello stesso .i\ . n egli Atti del XXIX Congresso della Società italiana di m edicina interna, 1924.
[ANNO
PIETRO.
[ANNO XXXII, FASC. 20]
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SEZIONE PRATICA
721
.N ELLA VITA '° PROFESSIONALE •
Cronaéa del movimento professionale. · X Congresso Nazionale della Federazione degli Ordini dei Medici. Ha avuto luogo in Roma nella propria sede al Forv Traiano, 1, nei giorni 25-26 rup·r ile u. s. Il presidente GALLENGA porge ai numerosi convenuti rappresentanti la grandissima maggioranza degli Ordini federati jl cordiale sa:luto a nome del 0001aiglio federale e dell'Ordine di Roma. Rivolge pure con parole calde di p.atriottismo il benvenuto alla Rruppresentanza ·dell'Ordine di Fiume divenuta ora parte integrante della grande Madre Italiana. L'Assemblea desi2na a Presidente il prof. D ' Oa:MF..A di Siena.. Sono eletti vice presKlenti i dottori MAIORANA e ToNELLO e segretari i datori BARBIERI e F-c;À. Il prof. GAIJ.sENGA legge quindi la r elazione morale dandQ raggn.agli10 sullo stato della Federazione nell'ottobre 1924 e sulle difficoltà di ordine morale e finanziario incontrate. Sipiega il migliora.to finanziamento del Bollettino federale, che ora è atti'o per 24,000 lire. Il oresidente D 'ORMEA esurime a nome dei colleghi il più vivo ringraziamento al Pre&idente federale per l'importante relazione espos~a. Si apre quindi la discu.ss'ione con osservazioni del dottor CAMPOLI che dichi·ara che la Federazione de.gli Ordinj deve continuare ad esistere oon la partecipazione però di tutti i medici italiani, e che invoca altresì, analogJamente a quanto propone la l egge in d.isc11.S8ione per gli Ordini forensi, l'isti~uz.ione di una suprema magistratura per gli Ordini .sanitari. CoEN-CAGLI fa osservazioni circa il disegno di legge contro l 'esércizio abuJSivo, 1ame11tando la mianoanza di facoltà a:gli Ordini di costituirsi parte civile in giudizio. CAPECE di N apro·l i lamenta che l'Ordine cui appartiene do1p o il chiaro programma svolto dal Consiglio federale che consente la collaborazione coi Sindacati non perlSi e non voglia rientrare nella },ederazione. · P ASINETTI oonferma come i preoedenti oratori l'a.m.pia possibile intesa nel programma d'azione tra la Fodern.zione e i Sindacati, e REBA UDI di Genova dice che la condotta del proprio Ordine può valere come huonia. prova d}m.ostrativa, ed infine GIGLIOLI, illustrando ancora i conoetti che provano la possibilità e la utilità d'intesa tTa la Fe<lera.tilone e i Sindacati, dice che la Fedèrazione è la famiglia di tutti i medici italiani e quindi tutti debbono oonsiderarsi aderenti perchè il Consjglio federale intende combattere per tutti. Il presidente GAr.r.ENGA ringrazi~ dando chiarimenti ai precedenti oratori e l'assemblea approva ad unanimjtà la reJazione morale votando il seguente ordine del gioa·no :
Il ·x Co~gresso federale prende atto, e plau.d e alla relazione morale della Presidenza d el Consiglio federale, e fa voti che gli Ordini ancora distaccati tornino a far parte della Federazione perchè questa rappres€nti armonicamènte tutta 1a claase medica italiana. F . to: CAMPOLI ». cc
VILLA , raipp.r esentante dell'Ordine di Milano, ap.provandla il programma esposto nella relazione del Consiglio federale preannunzia il ritorno dell'Ordine di Milano nella Federazione e l' AssemLlea aip·plaude calorosamente.
.Sediuta pomeridiana (lel 25 ap'rile . '
Sono nomi11ati r evisori dei conti per l' a11no 1925 i dottori Bartera fJmberto e Pennacchio Domenico, r~i denti a Ron1a; e si passa alla discussione de'l teina: «La funzione degli Ordini nella compilazione delle tariffe speciali per i medici condotti e n ell'apiplioazione del D. L. 39 dioembre 1923 ». P ar1ianJo sull'argomento GALLENGA, CAMPOLI, D ' ORMEA, L ·uRASOHI, MAIORANo, NAPOLI, R1vA, LuzZATTO, BUGLIONI, PAssAMONTI, RoNCONI, MARTINELLI, BRACCINI, GIGLIOLI, VACINO. GALLENGA presenta un ordine del giorno a nome anche del coJlega CAMPOLI del seguente tenore : « Il X Congresso fede fiale ;
considerato che la riforma sanitaria del 30 dice111bre 1923 ha valorizzato 1a fu~ione degli Ordini dei medici per le varie disposizioni di legge; fa voti che il pia.r ere del Oonsiglio dell' Ordine sia sempre richiesto tutte le volte che le disposizioni di legge ·debbono essere .aipip_licate e che di conseguenza il rap1p resentante dell'Ordine faccia parte di tutte le Commissioni e Oonsessii iprorvinciali che debbono trattar~ questioni sanita.rie sia di vigilanza igienica, che di a.ssistenza; ritiene che nel compilare le tariffe speciali per le prestazioni aig$i abbienti da parte dei medici oondotti i Consigli degli Ordini si debbono attenere a una tariffa che sia eguale a quellia per tutti gli altri medici della provincia; damanda al Governo che accngliendo le richieste d ella categoria dei medici condotti venga istitl1ita l-n, provincializzazjone dei servizi di assistenza sanitaria e di profilassi e vigilanza igienica. F. ti: GAI·l·ENGA - CAMPOLI ». 1
Viene aippr-0vato. VengonlO succes.siivamente illustrati ed rup,p rovati i segu~nti ordini de] giorno : Il X C-Ougresso federale fa voti: 1o che nel regolamento siia chiarita la portata della parola speciale nei ri~uardì della tariffa per le prestazioni dei medici condotti ai non poveri; e comunque DIOn possa mai ' interpretarsi nel senso che il compenso debba essere inferiore a quello degli altri medici liberi esercenti; cc
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i T. POLICLINICO
2° che sia abroga~ l'art. 38 della. le~e 30 'diC~Jl1bre 192.3, o quanto meno tem:perato in sede di r egolamento nel senso che non si possa proee<lere al Ji~nziame nto dell'ufficiale sanitario senza la regolare contestazione degli addebiti, per come pratieasi in c;:isi simili pei medici condotti e per le levatrici condotte, che hanno ~iritto alla disdetta; 3° che ].a G. P. A. in tutte le questioni concernenti materia d'indoie sanitaria sia integrata <la 1111 L'appres;e ntante avente voto deli.b eirativo, scelto dai Presidenti degli Ordini; 4° che in sede di regiolamento siano definiti i11 modo preciso tutti i casi, in cui il Prefetto potrà sostituirsi a.ll'Ordine o scioglierlo e venma stabilito ch e qualsiasi provvedimento prefettizio sia sempre preceduto da contestazione regolare di tutte le 1nancanze o inadem;p imenti da parte dell'Ordine, con diritto a questo di disoo1lparsi. F. to: Dott. NAPOLI (Trapani) >>.
X Congresso della Federazione degli Ordini f.a voti perchè a;lla classificazione dei Comuni in base alla quale vengono fissati gli stipendi minimi dei sa11itari, venga sostituita la classificazione delle cond10"~te . F .to: V IL.LA ». « Il
,';ed'l.lta del 26 aprile 1925.
Il presidente D'ORMEA, dopo avere accennato alle a<'cuse formulate in una lettera a firma del prof. Burci di Firenze contro il programma della Federazione, partecipa la profonda amarezza provata da tutti nell.a lettura del dooumento, tanto più bia.siimevole perchè diretto oont<ro persone di provato patriottismo e di sincero a.more per la Nazione. Ritiene interpretare il pensiero. dei col·l eghi giudicando la lettera offensiva al sentimento di tutti gli ade1·e11ti alla Federazione ed esp rime l'augurio che oossa nel oa.esio soltanto trattarsi di un errore • fatto senza nla.lvoJere. GALLENGA e LuRASOHI si .associano. GIGLIOLI pre&enta a nome della Presidenza i seguenti ordini del giorno che vengono ap.p rovati: 1
«
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TI X Co11gre&so della Feder•azione degli Ordini
dei medici, ve.auto a conoscenza che in una circolare inviata ai diciassette Ordini non ancora aderenti si -oarla di cc tono » contrastante oon le att.uali condizio11i ooljtiche e soci·ali per p·a rte della nQstria Federazi~e e si inv.ooa la formazione di u11 or(Yano di l)rooacranda che va]-0rizzi fort.emente b b la professione; p.rotesta con aimaTezza per una tale affermazinne che non ha nè fondamento nè ragio11e; 00~1fonne lo snirito a.ltamoo.te nazionale della Fed·-3.razione, riaff~r1na jl saldo propo·n:ianento di sostenere e ·difendere i diritti e le aspirazioni di t utti i medici ·jtaJ.iani aderenti e non aderenti aJla unione federale la cui opera è stata e sarà sempre · legata al progresso morale e materiaJe d.el Pa~ nostro, ri·pete il .solenne in:1to ai pochi Ord1ru ancora distacc::tti di voler rientrare nella nostra fa miglia fedeTale, per il vantaggio e per la dignità eomune. F .to: GIGLIOLI » .
[ANNO XXXII, FASC. 20]
E anche approvato il seguente voto: Il X Congreaso della Feder.azione degli Ordini dei mediai, considerando che nel progetto di legge per iJ nuovo ordinamento della professione fore.Il80 vi rioon-0sce e vi sanziona la necessità di un Consiglio superiore eletto dai varj Ordini provincia.li che n e armonizzi, ne rafforzi e ne integri l'azione ; 9on.side1·ato che per gli Ordini de.i medioi una tale f11nziono è già effettivamente esercitata dal O>nsiglio federale, fa voti affinchè il Governo voglia .~tudiare 1& opr>ortunità di dare veste giuridica al1a nostra Federazione. F. to: GIGLIOLI ». Il dott. PIRAST u· di Cagliari illustra il se~ente ordine del giorno sulla provinciiaJ.iz.zazione, che Tiene QiOOettato come raooomandazione: « Gli Ordini dei medici -d'Italiia, riuniti in RQma a Con!g resao; con~tatato che l'attività legislativa d.ell' attua.Je Gaver1to i11 materia sanitaria s'inspira lodevolmente ad una più giusta tutela della dignità e del decoro prof~ionali dei medici condotti ed ~ nec,essi tà di un progres&vo miglioramento d~lle condizioni ooonomiche di questa classe benemerita; convinti però che tali scopi :non potranno interamente conooguirsi se non colla provinciaJiwa. zione dei servizn obbligatori di oondott~ 1a quale aissicurerebbe una notevole indipendenza qell'.oipera del medico condotto dalla influenza de~ speeiali c-0m·p etizioni locali e produrrebbe un siouro perfezionamentr1 tecnico -nrofessi0I1Jale dei cQndotti in relazione •nrevalentemente ai trasferimenti per merito ohe verrebbero necessariamente ad U;tituirsi; convinti anche che il miglioramento tecnico professionale nei servizi di oondotta nOIIl potrà ottenersi che mediante una revisione totale delle di~osizioni di legge che regolano la Jiqu:iid1a.zione delle pensioni ai medici condotti al fine di ottenere un niù decoroso ed umano tratttl-mento eco' nomico che permetta uno sfollamento di vecchi professionisti inadatti anche fisica.m ente ai .servizi duri di condotta ; unanimi fanno voti perchè il Governo nazionale sanzioni oon ap1posita diaposizione di legge l'Istituto della provincializzazione dei servizi obbligatoi-i di condotta e provveda nel più breve tempo possibi]e alla revision.ale di tutta 1a materia ~ gislativa ch e riguarda il trattamento di pensione ai medici oon~lotti. F.to: Dott. VIRGILIO PIRASTU Pr€sidenta <)rdine medici di Cagli.ari». cc
Si approvano sucoe~ivamente la relazione dei revisori d ei conti p er il consuntivo 1924 e lia relazione <le.I ~e~oriere Fo-llieri pel preventivo 1925. Si passa q11indi all'importante tema « Provvedimenti :per la récl~_me medica » (relatori RrvA di Bresoia e REBA UDI di Genova) . · Vengono accettati come raccomandazioni i seg!llen ti ordini del giorno : « Il X Con~resso della Federazione degli Ordini dei medici; ritertuto che ai fini della difesa della salute pubblica e della dignità p,rof~ionaJe del~e categorie sanitarie sia jndispensabile e di ~llIIla ur•
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[A.~O
XXXII, FASC. 20]
SEZIO~E
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genza il di sc~plinare tutte le varie forme di pubblicità medica, farnlaceutica e sanitar ia in genere; dà mandato all'a Presidenza federale per l 'elaborazione di uno schema d i p.r ogetto di legge di inizi.ativa parlamentare in cui sian-0 contem1p late le forme consentite di p11bblicità e venga istituita una speciale magistratura paritetica e e.seoutivia di medici, fa.rmacisti e produttori, presieduta da un maCJ.istrato, per la; risoluzione dei oasi contro. versi. R accomanda inoltre alla Presidenza stessa di voler far conoocere pre,ve11ti va.mente, a t utt.i gJ'i Ovdini, a i periodici di classe, ed eventualmente; anche a colleghi isoLati il progetto stesso, prima della 8t1a !)resentazione, onde possa e~re ampli.ato e 111odificato. F .to: CAPEOJD ».
2., clte gli Ordi11i dei i11edici n on s1a110 tenuti all'iscrizione di tutti i laureati cl1e presentino i docu111enti attualmente ricl1iesti n1 a possano esercitare una &peci ale selezio11e in base a 11orn1e da ~tabilirsi t e11e11do conto della risultanza dell'esame di Stato e della valutazio11e delle qualità n1oralì e delle attestazioni professionali dci richie<le11ti; 3° che lo Stato, le Provi11cie e i Comuni i11tegrino i. servizi sanitari i11 proporzio ne a.Ile reali necessità e alle recenti dis.p-0sizioni di legge. Riservandosi di studiare event u alme11te a11cora l'opportt1nità dell'Albo chiuso ~ualora i suindicati mezzi non raggiungano lo scopo prefisso. F. ti: f ' INAROLI - P ELLEGRI N I - )IARTINELLI )) • . Il p:res],de11te dà 1a parola al p·r of. GIGLIOLr cli Fir&nze relatore · del tema: « L'esiercizio professionale dei medici str.atnieri in rapporto agl~ interessi dei medrici citaliam.i ». Dopo la chiara e luoida esposizione fatta d.al GrGLIOLI e douo alcune osservazioni i11 merito dei • dott. CA~IPANELLA e ì\IAP.TINELLI Yiene approvato ad una11imità 'dal Congresso il se:guente ordi11e del mior110 sull'argomento : « Il X Congresso della Federazione degli Ordini ·d ei medici itaJcia'Illi, mentre ·p laude a1l rproposiito del1' attuale Gove1mo a voler e rifo.I'IJlliare le noil·me ohe regdlano 1' esercizio professionaile dei me.dici straTuieni in ltalia sulla base ·dii 11n più eq1uo trattamento dai medici italiani ali' estero; 1p ure ritent1to ohe p er la dignità della •scienza 1m edica n1egiliio sarebbe ohe una convenzione interniazionale ricO'Iloscesse, con doivute g.aranzie accadem iche, la equipollen1z a a1ss-oluta .d ella lau:r ea in med1icina.; «fa voti: « 1) Che nel prendere cin considerazione la opportunità idi 1specia;li oonrveni2'Jioni colle smgole Na21joni il nostTo Governo vo1g lia tener oonto della ~ortata pratioa ed economica di esse in r aipporto con l e 1propor21ioni fra medici stranieri immigìl·anti in Italia e mediioi italiani emigranti in 1.ln aàr,ro paese. « 2) Che venga abolita la concessione. ·a.i m edici stranieri dell' eserci~io Jimitato aò prorpri connazional1i, p·r ovvedimenti ·contt:.ii~aTi alla dign1ità ecl al ,~alare ùe1l <1 p·rofessione . <( 3) Che in linea gen erale venga stabilito l '-0bbliigo iper tutti i medici stranieri che i11tend0010 es:e rcita·r e in Ita~ia <li sottostaire iall' esaane di Stato .abba11donando il ·S'.istema di esami specialri spesso ' inst1ffìce11ti e ·mai sii:t-0 ad oggn co•r rispondem.t i a q11anto si r ichiede rper ,i med1ici italiani a ll'estero. (( F .ti: GIOJJI OLI - 0Al\1PANELLA )).
Il X Congresso della Federazione degli Ordini dei 1nedici ritiene giustjficata la co1nu·nicazÌioole a.I pubblico di quanto si attiene all'esercizio professionale da parte ·di Istituti o di singoli sanitari, escluso qualsiasi particolare che no11 sia sanzionato dalle rliisposizioni d.i legge che concEH'110 no il carattere generico o specifico delle attitudini cur·a tive. F. t i : L uzzATTO, Boccm ». «
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Sul t e1ua « Pletora Jirofessionale; Albo chiuso; Esami di Stato » riferisce il prof. PINAROLI di Torin-0·, giustificando il mancato intervento al Congresso del d-0tt. Pellegrini di L ivorno. Dopo le spiegazio11i fornite dal prof. GALLENGA sulla necessità di un nuovo giudizio del· Congresso sulla questione, più volte discussa e sempre viva.mente contrastat.a, parlano lu11crame11te i , dottori MARTINELLI, D'OrtllEA, e fJ'l'ONE CoEN, NAPOI.J: e dietro· proposta <lel !)l'of. GIGLIOLl ve11gono sintetizza ti nel seguente ordine del giorno i vari con cetti eBI>ressi:
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« P remesso che l'Albo cl1iuso che, eventualmente
si istituisse non. potrebbe inai ledere i diritti acquisiti dei jnedici laureati alla data di tale istituzione, ed i11 l inea di equità neppure quegli degli .attuali isoritti alJa Faooltà d i medicina e chirurgia, e quindi tale provvedimento non potrebbe ayere <~ffètti immediati; considerato cl1e già esiste per l egge p er l 'esercizio de.Ila professi-0·n e l'esame di Stato, il quale, se effettu.ato con giusti criteri di severità, può costit uire per se stesso t1n rimedio alla lamentata pletnra co11cedendo l 'esercizi o sol o ai più degni; considerato inoltre cl1e a tale 1pletora si potrà ancora ovviar.e con la migliore distribuzione degli incarichi evita11do il cumulo, con 1a maggiore assegnazione di posti retribuiti con r egnla.r e stipendio pei 1nedici in ra.pporto ai r eali bisogni della popolazione e della scien za, con la limitazione dell'età pei medici nei pubblici imrp-ieghi p revio migliore trattam ento economico di pe11sione per essi e co11 l a lotta contro l 'esercizio abusivo; il X C-011gr eS.So della Feder·azione degli Ordini dei medici fa voti : 1 1° cl1e 1' abilitaz}nne all'esercizio i)rofessi·o naJe sia concessa i11 seguito a r igorosi esami di Stato che garantj~cauò tale conferime11to ai soli veramente merite1·o]i ;
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PRATICA
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Il CongreBso discute poi a·m piamente s11lla <t Repr.essione dell'mtervento illecito di .'m te1'media.ri 11ell'esercizio professilQIIlale » ( sensalll1Sflll-0); dopo· 11 dita la relazione fatta dal prof. BENTI\EG~..\. di Palermo e CuT.ORE di Catania, i quali pongono in 11 ulievo la dolorosa piaga del sensalismo che speciialmante in·festa ·ancora alc1me zone del l\.Iezzogiorno d'Italia . Sono aipprovati ad unanimità ~ seguent·i ordini del giorno :
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TL POLICLINICO
«Il X Congresso della Fed·eraZtione degli Ordri.ni dei medici; « 11dilta la 1 ""ti.ione Bentiveg11a-Cutore, ciTca. l'mtei"Vento ~11eoito di ilinterimediiau·i n.ell' es·e rcizio prof e~sionale ; «constatato ohe il dilagare di taJe rmaJ. costume mentre offende il 1b11on n-01II1e della classe e ne offusca. il nobile mainrlato, costituisce un gJrave danno :per la salute deg1i intfermi; cc ritenuto ·c he l'a .zio11e 1sipieg.a.ita dagli Or<lriri'ui p er {;O-mbattere il gra.ve abuso non è 1soltamlto di moralità pToifesisi.onale, rm•a al1('.h e dii interesse pu!bblico; « (;Onsidera to che allo 1sta to ·d elle disposizioni legislative vige11ti, i n1ez7.i ipe-r colpire li saLllita-ni 1·e pons a hili _ono i n u fficienti, e che nel Codice Penia.le manca la sanzione di pene :per la denun~i.a.ta forrrna di rea t.o f.rarudolento, rpe1 r oui le a·u torità cumpetenti non po•Sis101n o s1pliiegJa\l'e .qucll'azion·e necessaria ed ttrgente peir repriim·e rlo,; cc men~tre mrvi tia gli Ordini, 1sipec~a.lmente intea-eissa ti nella lotta, dii. procedere sieveraanoo.te, coi m ezzi di oni di1spongono, ooil.tro i co]Jpe;voli, dà 1n a ndato nl Con siglio Federale di apipoggiatre presso il Governo le liniiziative p <i·ese da es si per la repressione del mal costume inivocamdo ohe s.iiatrto s ancite, al più presto, in di~0isizi-0ni <li legge, i mezm più adatti peT colpir·e ri. responsabili. cc F. ti: BENTIVEGNA - CuTORE » .
[ANNO XXXII, FASC. 28) ,~igila3:e
•Sever.amente .sull'attività delle Oaise ùi ·Salute e Istituti di O'U!ra e 1s•u Jle condizioni e •furn1zionaime'Illto di esse. cc F. ti: CAPECE - BENT'lVEGNA - CuTORE ». cc
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E <&i pl•aiUd1e .al voto proposto dal prasi1d ente D'011:·m10a di plauso aà colleghi 1re.latoni 1sul ~rav•e argomento, aissiicurandoli della solid.rurietà di tiuttn i m edici. Jnfi11c il 9rO'f. GALLENGA dà am·p ia assicurazione che la Presidenza delJJ.a Fedieirazio.ne f.a1rà tutto qt11a nto ipossibà'le per aiutare l'opera degli 01"dri.ni nella ·r etpressirne d el .s.eal:saljsrno e diohiara che dotta questio11e sarà trattata a parte nel Bollettino . 1 Cia~oa la cc U!lli.ficatZione della stabi.l ità e du1 rata d ella oa•r riera osipitalri.e1ia in Italia» JSi decide di trattaiTe· il tetnta al proosimo Oong1r e1&so. Il Congresi.so aippu'l().v a ·quin·tli il segtLente ordine del g,iorno p1~esentalto dall'Ordine dii Aqrui1a: «L'Ordine deii Medici della P irov inoia di Aq.u ila; cc Consi<lerato cl1e nel Codice Deonto,l '°gioo unific.:ato, così sa·pientemente redatto ·d.ailla apposita Com.·m~ssione all''l1op o dele~ta dall' VIII Cang;res\S-0 F ederale, mentre si fa m enz,ircme delle diverse man c a11ze oui possono ti:ncor.rere gli isoritti .ai Viari o.rdini ·e :peir le quali essi si 11·en1d ono 1p1a1ssriibi1i di piene disciip11nari, non si stabilisca <l ' altra part0 l.n tnodo Sipecifico e tassativo quali siano le pene da appJioa111si n ei singoti oaisi; e< Ad evitair e cont rover.sie e cav illazioni che po:iwebbe·ro gr.a.rv;amente . tu:.ribare i·l n-0nrr11ale I.Svolgimento dei provvediia:nenti d~sciplina1ril idei vari O·rdini e frustare lo scopo che la F ederazione Sii è proposta di rruggi;u!ìJ:gere con la 1p n1b blic a.zione del Codioe anzidetto ; <e Facen<lo .p ropria l1 a 1proposta d el clott. De PauJ.i1s Ca:r1o , medico condotto 1d1i Celan-0, 1su1la quale l'.a.sisemblea d ell'Ordine rpToponent e dette già par ere fa,-01·ev-0le neJ1a s11a sed11ta del 27 lugl~o 1924 ;
Il X Cong;.resso della F ,ederazion-e degli 01xlini; cc ricoooscit1to il principio di nece&sri.tà che nuoive ·p rovvide nze legislative ve.n gano a formare la figur a g iuridica di r ea t o pea: il sensalis mo medico, ri'tien e che, n elle more 1della prorrnulg.azio·n e di 1~.Je ]egge,' .sia neceis1sario svol.g ere opera attiva da paTt e dei Consigli degli Ordiini onde },a v ergog·noLSa iIDn1or alità d el scn sa li~mo sia r epressa co1pendo i m edici che di tale turpe mercaito si lr end.ano coil« pro.pone pevoli; cc at1l' on. Congi-eStSo che al Codice Deontoiogico cc invita il COO'l!siglio Fed.e rale a 1ùohiedeTe diun:b:fi.cato, riportaito nel N. 2 del Bollettino federasposi?iion..i dal Governo Centrale iper ·g li u.ffìci lole d el d ecorso 1924, \enga aggiunto il seguente arcali tut ti d a e:;so dip.endenti (ed in ispecie Prefetticolo: t ure e Qu estu11~e) onde questi coad~1Uivino i Consicc Le :inosise1"'Vìa.nze e le iruf:r.azioni alle !D:o.rme sta_gli ·degli Ordini con operia ipiù efficace della pre« 1bilti.te nel :presente Codice .saranno punite oon le sente, ·e lo invita pt1re a valrufbare, per una indioacc pene st·abiJ.ite nell' aTt. 36 .del Reigol1 armento sugli zio11e a tuttò. .g li Ordini aderenti, i .seg11enti mez« OT'dini » . zi di lotta : cc Il ra.ppa~eis·enta.nte dell'·Oridin·e di Aquila cc 1) Costituzione <e ad Jatere », con lrurgo ficc Dott. GI""L'" SEPPE DI GABBATO >>. nanziamento p1·oprio e dell'Ordine, di ·un organo di lotta 9e1· la rerpressione del sensaJis mo; · Il dott. lVI<\JOR.\.NO e il prof . D'ORMEA, interprecc 2) Dirf .fìde periodiche nei gio.rnali ipolllitici ; ta,ndo il sentim·ento id i tutti i 0011~, man<lrano cc 3) Impianti alle stazioni .f.errorrirurie di uffici un s·a luto ed e splfimono un plaiuso agli org.ainizzar .cli ànforma.zionri iper .amrrn:a.lata. iprorvenianti da;l·Ie tori ·d el Congresso ed in ipa:rttioolaire al pres~dente . . prof . G AL.f,ENGA pe r la notevole 01pera svolta con pTOVlnCie; tanto fe1i ce riisulta.to per l'ùnlteresse e peT l'unione cc 4) Inca.r ico ad Ldtitutà. di ipolizia. 1 pLriJVata, .p er dei m·ediici italiani. 18, caccia ·dei 1sellJS1ali ; A niQ1m e .dei colle~hi del Corusig1io • federale rii.• cc 5) T ener •desta l'attenzione del puhblico sulla queBtione del sensaliismo, pubblcicando, se del . sponde ringraziando il prof. GALLENGA, augurando rapida e oompleta l'unione della classe m.edica e oaso, i ver•bali degli agemti di ipo1izia che eseguieh.i udendo il suo di re con u11 evvi,ra ai medici d'Irono la sorpresa e tutto q·uia n·t o può ~ri~ua.rdare la ta 1ia. ~inorescio.sa q11estione; cc
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SEZIONE PRATJC!\
CONCORSI. POSTI \"ACANTI . .t\.NCONA. Manico1nio Provinciale. - Il concorso a meclico praticante interno (assegno L. 5000, vitto ed alloggio personale) è prorogato al 30 giugno . Per chiarimenti rivolgersi alla Direzione deJl'Istituto. BOLOGNA. l stituto Ortopeclico R izzoli. - lVIe1dico a ssiste11te ; L. 4500 e percentuale l)!I·oventi sezi.011e kin~iterwpi:a; età 1nass . 30 a. Prova cli11ica e·d esercitaz. sul célidavere. Scad. ore 17 del 31 marg . Sarà te11uta in co11siclerazione la con.oEicenza di lin- . gna ingl. o ted. N 0 1n. an11ua con effetto dal 1° lug. R i,·olgersi Segreteria. B oRco DI 'l\Ertzo (Berganio) . - A tutto il 10 giugno ; co11sorzio. Stip. residenziale L. 8000; uff. san. T.1. 1000; aumentabili cinque quinquenni d ecimo· i11clenn. L. 3000; c.-v . celibi L. 780, co11iugati L. 1200. Assegni ~J er i poveri com e al r egola1neato nrCYVinciale. E tà 1. a11ni 40 . Tass·a L1. 50.10. RiYo1gersi Municipio. C ASA L DI PRINCIPl!~ (Caserta) . Scad. 20 mag., ore 19 . L. 7000 e 5 q_uaclrie·11ni ·decimo; l ' amministraz. s i riserva 1a facoltà. di co11cedere il 1° c.-v. Accettaz. entro 5 gg.; servizio entro 30. c~oM r) . ()spedale di 1'-: • .-:lrtH({ ecl [J niti. A tutto il 31 n1a.g., me clico-cl1irur. aggiunto; L. 4500 e partecipaz. ripar to tas e ammiss. e operaz. in clas e (p aga11ti priYati); L. 10 ogni guardia n ottur ua . N on1i11a t rien n ale senza riconfe·r ma ; a11no di nroYa. Dono tlll bie n11io ammiSGibilità a co11cor -i interni 1;er t1iuti me d. o chir. Serv. entro 15 giorni .· Tassa L . 50 all' l ' fficio Economato. Rivolgersi L'fficio Segreteria del Cons. d' Ammin . .ESINO SuPERJOl~E (Uomo). - Consor. con E sino Infer.; ab. 900 circa riuniti; L. 9000, oltre L. 500 uff. san. e L. 500 an1bulatorio in casa. Condotta ad.atta ai1che per m edici anziani. Scad. 20 m.ag.; se-J.·vizio 15 giugno. ~1:.rL.\NO . I stituti (Js1;itaLieri. Assist ente del1' Amb11latorio Co1nunale Ofta lmoiatrico per i bambini rlelle scnole e per i poveri del Comune, gestito dagli Jstit. Os.pita l. ; L. 2400 annue; 2 01·e di ·ser,· . giornali er o ~oluse le doro. e con 30 gg. di \' acanza annt1ale ; a11no di ·p irava, nom. biennale rico11ferme 1)e r due bienni . Scad. ore 16 del ' i o giu . D ocu1n. all' l.,.fficio cli Prot ocollo (via Ospedale ;)) . Tassa L. 50; al Cassiere. Età lim. 39 a. Serv. e11tro 15 gq. D oct1m . a 1 mese. Chiedere annunzio. Inforn1azioni clall.a Direz. Medica . M edi co aissist ente i11terno r esi·d·e nte n ell' Ospe<lal ~ Sanatorio Vit t. E111a11. III per tubercolotici del C1on111ne di Mjla,110 in Garbagnate; L . 4500 oltre indenn. r esid. L. 1000, alloggio, illumin., riscalcl a1n., vitt.o; Qbbl. per11ottam. e gua,rdie. Età lim. 39 a. Sca,cl . .ore 16 del 10 gin. Owrricul·um vita e in 5 copie e su11to dell€ pubblicazioni . Esami (olinico, anat.-patol. e cli labor .). T assa L. 50. Chiedere annu11zio come sopra. ~10NTF.OOR0 (Oaltani ssztfa). - A t11tto il 31 mag., consor. co11 Buon1pensiere; ab. 29-t3 più 9.!l; lire
'
J 4,000 oltre L . 1500 cav., p er 1000 pov .; speciale attitud. allà." chirurgia e all'ostetricia. Funzioni entro 15 gg. Preferenza ex combattenti. NONANTOL.\ (~Iocle na). - Scad. 30 giu. L . 8500 e bier1ni ventes. ,oltre alle indenn . c .-v.; L. 2500 cav.; età lim . :l5 a . Tassa L . 50. PAPlGNO (Perug ia) . - Scad. 30 mag., L. 7000 e 3 qui11que1111i ·dee., oltre L. 600 serv. attivo, L . 4000 eav .; due c.-v. , alloggio gratuito, L . 500 se uff. san. Età liù1. 35 a~ T as&a L. 50.10. PIACENZA . Uspi.zi · Civili . - Primario di radiologia e terapi a fisica n ell'Ospedale Civile; biennio di prova; L. 7000 e 50 % introiti lordi servizio abbienti e introiti tasse servizio amb ul.att>rio poveri inYiati dal Comu11e ; assicuraz. Inibito l'esercizio della 8pecialità fuori dell' Ospedale. Soad. 30 mag. Documenti .all'Amministrazione (via R omag nosi 33). Età. lim. 35 a. al 19 apr. RoM~. Cassa ll1utua Operai Sel'tizi Elettri ci . Concorso !>er sanitario. Caipito1ato· e condizioni pre.sso segretario della Società, Via Poli 20, ore 10-12. Scadenza 20 maggio . SALANDRA (Potenza) . - Condotta poveri; L. 6000. Scad. 31 maggio. SANT' AROANGELO DI ROMAGNA (Forlì) . - Me.dico primario dell'Ospedale Oivile e titolare della condotta del capoluogo. Vedi fase. 19. A tutto 20 mag . SERRA UNGARINA (P esaro ). - Scad. 31 mn g . Lire 8000 e 10 bienni ventesimo; c.-v. di L. 100 pei co11iugati, L . 65 pei celibi; L . .3000 cav. obbJigat. ; ad<lizion. L. 2 da 501 a 1000 p'Ov. , L. 3 oltre. T assa L . 50.10. TrtAP.\NI. - Due condotte rurali. Vedi fase.. 18 . Termine utjle un mese dal 23 a prile.
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J) if.ficle e boico ttaggi :· Revoca di diffida : T ombolo (P a,dov:a) . NOMIN E, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,.
Son•o stati nominati' i proff.: Fiori Paolo di pa1.olog ia. chirurgica a Mode·n a; Pincherle Maurizio di clinica pedi atric;a .a Siena. Sono stati trasferiti alla Facoltà 1m .e dica ·d i Mila1i..o i p1roff. : Desta· Carlo da M essina, Foà Carlo da P a.dova, l)epere Alberto da P alermo, R.io1Jidoni Pietro da N apoli , V al€nti Adriano da Parma, Zojca Luigi da P avia. So no stati anche trasferiti i proff.: Martinott i L eon nrdo cli clinica dermosifilopatica d.a Siena a l3 0l o~na .: Patrizi M a riano di fisiologia da l\1oclena a Bologna ; Roc;c;i Ottorino di cli11ica delle malattie mentali e nervose dea Sa.ssa ri a P avia ; Scaffidi Vitt orio di patoloqia gene r ale d a Palerm.o a N a poli. E' s tatfJ, conseguita la ])ber a dooen za se.oondo le nt1ove diEip°'ç;izioni ·dai dottori: Zalcoli Giovanni in ortopedia; Diena Davide. in ·p·atologi a cl1irurgica; pre r esa1ni dai dottori: Scala Gugliel1mo in anat.omia :Jatolo~gica; Beno11i Francesco in clinica chirurgica e medicina oper atoria ; Spiallicci Aldo in cljnioa p·e diatrica; Trio1o Gioacohin·o i11 clinica ostetrica e gin ecologic~1 ; Dalla Volta Amedeo in medicina legale; Ciancarelli Fra11cesco in m edicina operator ia; BonaccGrsi Francesco, Cantelmo Orlando e Piccinini Ug·o ii1 patologia chirurgica. 1
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I I. POI.ICLINT CO
.A coprire l'l1fficio di medico provin ciale a Catania è stato chiamato il cav . dott. Ronga, il quale !)er n1olti a11ni aveva disiu1pegnato• nella città la carica di medico di porto.
Con reoe11te decTeto reale, il prof. Guglielmo B il n11cioni, direttor~ della Clinica Oto-rino-laringo iatrica della. R . Univer3ità di Pisa, è stato chiamato .a fa r parte dell a Oo1n.rpissione Vinciana, che intende a.Ila pubblicazione dei man oscritti e dise1 gni di Leo'l1a1~do, piresiedu,ta. dal. sen. Gentile . 1
c~ on lt . D. 19 aprile u. s. Sua Maestà il
Re si è
co1npiac:i.µto ncxminar e 00111n1endatore della Corona d' l tali a il colonnello medico dott. Virgallita Mar io . l nostri rallegra1nenti . Con R. Decreto 12 febbraio 1925 sono state conferite per la campagna di guerra 1915-18 : 1a me·d aglia d'argento al valOT militare al tenente colonn ello O. R. I. Abelardo Barbanti Broda.no; la meJagli.a di bron20 a i crupitani medici Gu.altiero Oavaùieri e Guglielm.01 Siraousa, al tenente medico .t\.ldo Oa.r iani e al sottotenente medico Michele De L aurentis, La Fo11dazio11e Ella Sachs Plotz per p.r om,u.orvere le ricercl1e scie11tifiche, della q·uale abbiamo già dato n otizia (fase. 17, p. 618), ha assegnato un pre-n1io di 1500 d-0·1. (36,000 lire it.) al dott. A. Besrecll{a ·di P:.trigi ed uno d:i 500 dol. (12.000 lire it.) al dott. I. Abelin di Berna, per promuoverne z li st11di.
NOTIZIE DIVERSE. Il comune di Roma e la Fondazione Rokefeller danno vita ad n1\ Istituto di stncli contro la
malaria.
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In rrue.sti gi'o1·11i s·-0no stati felicemente conohiusi alcuni importaJ.1ti accordi di m:aooima tra Comiune di Rorna e Fo1l!dazi-0ne Rokefeller per •l o sv0Jgi1ne.11to di un vasto, comune programma di studi contro la m1ala1·ia. In base a q11esti accor·di è stata deliberata 1a costituzione in I-loma di un Istituto per 1o stu.dio della malaria J1i8ll' Agro Romano e in altre parti d'Italia, con l'aipplicazione di misure adatte per la Jot ta co11t ro l'infezione nelle zone predette. L a sede prescelta per questo Istituto è il palazzetto della F arnesin.a ove troveranno iposto i neces.sari uffici amministrativi, un reparto iper gli studi biologici, t1n_a sala per ingegneria sanitaria, u11n biblioteca dBlla letteratura in corso sulla maJa1·ia. e un museo o r eparto di propa.ganda per la dim10.,traz.i-0n e dei diversi metodi e apparecchi adopera ti l1€1lçi, lotta. N atl1ra.lme11te, in analogia ai criteri cui s'isipira la be11ei1ne rita F'011dazione, questa as.sume·r à a suo cariro le S'!)ese d'i1npianto, mentre alle spese di fun zio11.a.mento provve<iera solo per un oerto per iodo d i a11ni. Dopo di che~ quando l'Istituto si sa r à ~ ffern1ato nel camp-0 della lotta intrapresa, doYr nnno interessarsi a.] SU-O ulteriore syiluippo gli 1
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E11ti è1I quali è demandata, per legge, l.a tutela dell' igiene e della sanità pubblica. . Sempre in armonia dei propositi della Fondazion,e , il nuov-0 I stituto potrà esten1dere i suoi scopi, in modo da divenire il centro dell'Amministrazione e della diTezione tecnica di tutta l'opera .antima1arica da svilup1p arsi in Italia oon la collaborazione de11' l ntcrnational Health Board, assutmendo così un carattere nazionale. E se, in progresso di tempo, avesse modo di trasformarsi in u11a vera e pTop1r~a scuola per malarioloigi, l 'Istit uto stesso potrebbe fa.r converge.re su di sè 1'att.en2ione di tutti gli altri Stati interessati allla Jott.a conro. la malaria. 1
Problemi sanitari al Senato. Il sen. Leon:trdo Bianchi ha trattato della questione dei malati di mente, che sono sempre in aumento, ed ha espo.sto j mezzi per combattere il male, che · avrebbe in gran parte origine da.Il' alcoolismo. Si è oocuipato déi deficienti. Ha insistito sul1a necessità di introdurre metodi razionali d'inseg11Mnento nelle souole, riducen do il numer-0 dei libri di testo e le ore di studio . Ha. rilevato la deficien~a del:la -cura aspedaliera per gli affetti di malattie mentali e ha concluso facendo speciali 1'\3iccb1nandazioni al govern·o perchè provveda alla elin1inazio11e dei mali aoce11nati. L ' 011. Federzoni h a ringraziato dell'alto contribt1to recato· dal oon. Bianchi intorno ai problemi prospettati; fa.rà alcune diohia.razioni in sede di disct1sc;ione dei capitoli, sp erando di porter soddisfare l ' ihl.ust.re alienista. 1
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XVI Congresso nazionale di idrologia~ climatologja e terapia fisica. Il XV Congre....~o della Soci~tà Italiana di Idrologja, Climatologia e Terapia fisica tenuto in Abbazia iwllo scorso anno, designò Bagni di Montecatini a sede del XVI Congresso. . Il O'o mitato ordi11atore pre.sied1Uto dal sen . proif. Qneirolo ha fissato la data del Con,g resso nei gior11i dal 10 aJ 14 giu gno 1925. Il Co11gresso di Montecatini assumerà speoiale importanza o.Itrechè per la sede che 1o ospita, per gli argomenti scientifici ohe vi saranno svolti ·e discussi. I due temi generali .scelti dal Comitato· ordinatore e dal Comii tato centrale sono i seguenti : 1) « Inte!lpretazione chimicofisica delle analisi di acque minerali con partiooJare riferimento allo stato del Oa1oio in soluzione ». 2) « La cur.a ·della calcolosi biliare nelle stazioni bàlneari italiane » . Il Comitato 01tjin·atore è liet<> di poter annuncia.re che il primo di que8tti due tE1mi sarà trattato dall'illustre prof. RaiffaeJlo N a-. sini , dell'Università di Pisa, e che il secondo tema avTà tre relatori, nei proff. Lotti, Be.zzo1a e Sabatini. Tutti j medici italiani potranno, previa iscrizione, 9rendere parte al Congresso, e farvi comunicazioni scieu1tifich e : ed affinehè queste pOBSano esser comro.rese nel })rogramrna dei lavori del Congresso si fa invito perchè ùai rispettivi autori ne sia m<tn·dci.to sollecitamente il titolo ali.a Segreteria generale del Congresso (1prof. Carreras) pre.5SO l'I1
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SEZIONE PRATICA
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· stituto di Clinica Medica deUa R. Università di X Congresso dell'Associazione pr.lfessionale dei Pisa. dermosifilografì italiani. I due ultimi giorni del Congresso sara,nDJQI desti- · nati alle giite dei coll!groosisti a Livorno ed a Via- - Come a·bbiaJmo annunziato, il 2f. Congresso del]' Associazione si terrà a Torin~ n eii giorni 29 e 30 Tegg10. lna.gg110. L 'i11augurazione del Congresso avrà luogo I.a mat. ' Il progr<t11nm.a. COOlll!>rende le seg11enti comunicatina del 10 giugno p. v. zioni: G. ProcAROI : Delle condizioni dei direttori VI Congresso italiano di radiologia medica. ed russi1stenti idei dispensari in rapporto alla i1t1ova Il 7 c:orr., a Trieste, 11el salo11e della CaJmera di le~~e sn1J.a profilassi venere1a ; S. SBERNA: Un anno com1nerci·o, gremita di autorità e . raippreseintanze dopo l'aiprplicazione del nuovo regolament-0; osservazioni di i1n medico visitatore; G. P1ocAHDI: Coe da oltre duecento congressisti provenienti da stituzione di u11 grrup1p o ,dei direttori dei clispenogni parte d'Italia, venne inaugurato il sesto Congresso italian10 .d i raidiologia medica. Parlarono il sari celtici nel seno dell'Associazione professio11ale dei dermosifilografi. . pre5i<lente del Congresso dott. Go1rtan, il prefetto La sera <lel 30 ·m aggio avrà luogo un ricevimento gr. uff. ~'vforoni e l 'assessore del Comune, Oostanal l\llunicipio, offerto da1la città di Torino. L e se.zo. Il prof. Bertolotti, presidente della Società italiana di radiologi.a medica, ha poi ringraziat-0 dute an:anno luogo alla "ede della R. Accademia 1\iiedica in via Po 18, ove si svolgerà anche il Congli organizzatori del Congresso e gli intervenuti, g r esso della S·o·cietà •Der lo studio delle questioni rileT"an(lo i progressi <lella radiologia italiana. s-essuali. Quindi i congressisti sono stati ricevuti al palazzo con1unale . P er i ribassi ferroviari i soci potranno usufruire delle riduzioni concesse per l'E·s,p osizione i11ternaI co11gressisti si so110 recati all'1ospedale civico z.jo11ale dj chimica che avrà luo.g o in Torino, n·e l Regi11a Elena, dove l1anno assistito alla consegn.a n1ag;gio e giugno 1925, ri:volgendlo1si direttamente del nuoi~o istituto raJdi.ologico da parte del Comualle Agernzie di viaggi o ·agli uffici di distribuzione ne ail direttore ·d ell'ospedale dott. Gusina, che ha di biglietti presso le singole stazioni. pro11unoiato un discorso. Quindi i co11gressisti hanA richiesta dei pa.rteoip.anti al Congresso, verrà no v-iisitato l'esposizione degli ap·p arecchi radi-010loro inviata una tessera perso11ale per poter fruire gici e la 1nostra dei diapositivi . deJle gite, del permesso per le visite ai inTuSei ecc. Dei laYori scientifici daremo prossimamente un (Richied-ere la tessera al prm. A. Fontana, vil3. di resoco11to. 'P>0r ta Palatina, 1 - Torino). 1
XXII Congr~sso della Società italiana di laringoiatria, otologla e rinologia. - III Congresso nazionale di storia delle scienze medich~ e na• turali. Si tierranùo a \- e11ezia ·d al 10 al 15 setten1bre
Conferenze.
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11 dott. Charle8 Mayo di Rochester (Stati Uniti d ' Amerjca) tenne il 5 maggio u11a breve conferenza ·nella R. Acoademia Me.dica di Roma s ulla cura ch1rl1rgica de-i gozzi. Una foJ,l a ·d i medici si era adunata p·er conoscetre ed ap1p laudire il celebre chirurgo a1r.ierioano, il quale· sbaloir dì i suoi uditori quan·do riferì che neil .suo Istituto <li Roohester sonoi stati up·e·r ati 30,000 casi di gozzo e che gli e.~iti degli interventi operativi sul gozzo esoft~.lmico migliorano notevolmente mercè la cura p1·ofilattica iodica. La conferenza; detta in inglese, venne riassunta jn itaJi.ano dal prof. R. ·Bastianelli; ne ~ remo prossimamente il resoconto.
.P· ,-. , il primo .dal 10 al 13: il secondo dal 131 al115. Le inaugurazio1ni avranno luogo nella sala della Biblioteca dell'Ospedaie Civile, dove si svolge ra11no le trattazioni dei temi. Il giorno ) 3, oltre l'i11augl1razioue deJ Congresso della Stori'l delle Scienze Mediche e Naturali, che -coinciderà con Jo soopTimento iin Ospedale deJ.la lapide ~1 T·ormmaso Rima, vi sara11n-0 visite ai cimeli nelle Biiblioteche e i1.ei Musei, ed una gita a Toroell9 per gli interYenuti ai due Conigressi. Presidenti dei Comitati orga.nizzatori sono: il prof. Federico Bru11etti, l)er l'Otorinolaringoiatria, Il l)rof. Fernando Pére2r, ministr-0 dell' Argen~ e il prof. Dav~de Giordano, per la Storia delle ' ti11.a in I talia, ha comunicato, il 9 maggio, aJJ.a scienze medi~he e naturali . R. Accaide1nia Medica di Roma, le recenti sooperte Con S!)eciale crununicato si <la.rà notizia del'le quodei due studiooi argentini J aregui e Lancellotti, te cl1e Yerranno fissate per i co•n gressisti, soci della relative alla si~rotera.pi.a della sifilide per mezzo Società ·di Otorin0lari11goiat~ria e di Stori1a deJle de]l' isolamento, c-0l·t ivazione e attenuazio11e dello .scienze mediche e i1atura1i, iper gli .aderenti non spir.onema e dell'inocu:11azione ulteriore ai lama, soci e per i famigliari, e così pure dei temi che animali molto recettivi .alJla lue. verran110 trattati n.elle sedute. JJ3. oomu:pioazio11e, già fatta ali' Accademia MeRibassi fer.r oviari ai congressisti. dica di Pa.rigi, doveva essere ripetuta a Roma La corrispondenza <lovrà essere indirizzata al pr~enti i due autori, i quali però non ha.nno podott. Gino Breganzato, Ospedale Civile, Venezia tuto intervenire; il còmpito è sta,to assunto d.a S. per il Oongresso Ot0rinola.ringoiatrico; al dott. E. Pérez. L'illustre scienziato, :hl quale da tempo Antonio Dian, Campo S . Stefano, Venezia, per il promuove efficacemente i rapporti culturali tra Congresoo della. Storia. deJle ,scienze mediche e nal'Italia e l'Argentina, ha anche ottenuto dal suo tlwa.li. , Ge>verno che siano mandati in Italia alcuni esem-
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IL POI.ICLINICO
( •.\.NNO XXXII, FASC. !O)
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pJ13.ri di lama, affinoh~ -le importanti es.perien~ possano ess ere ripetute. J_ja. confer€nza è stata ascoltata con intenso interesse d.ai numerosi medici convenuti nell'Accademia e ~'offerta è stata accolta col più vivo fìavore. ProSBimia111ente pubblicheremo un largo sunto della cornferenza. 11 prof. Git1seppe Caro11ia, direttore d ella R. Clinica Pediatrica di Rouna, te.n ne il 1° maggio· un.a conierenza i1ell' _l\.c"cademia P.011tificia · dei N navi Lincei, facendo un'esp.osizio1'1e ordinata delle conoscenze fi110 a.cl oggi acquisite e adombrando nuove e "tl·dite concezioni; era p re.sente u n d·e nso pubblico.
Lega Italiana per la prevenzione delle malattie nervose e mentali. L a Lega Italia11a per la preve•n zione delle ma . lJttie ne r vose e men tali, che ha pa:esidenti onorari il S€B . prr•f. Leo11 a.rdi Bianchi e i pro•ff. Morselli e Tanzi, e a presidenti effettivi i proff. Ettore Levi, F errari e Medea, si è costituita nell'ottob1"e scorso a B.o ]ogna per esercitare la propri a azione 111 Italia, armo·n icamente a quanto &i va facendo nei maggiori p,a esi d'Euro,p a e d'oltre Atlant ico. N11111eros~ sezio ni si so1'10 già costituite e·d }1ann10 iniziato fiervi damen:be la loro opera : Sezione l 1on1b arda (per iniziativa del pa.·oif. Medea), Pien1ontese (rp rof. Lugaro), Ligure (prof. Vido11i), Emiliana (pTof. F errari), Marchigiana (.prof. l\1odena), Abruzz~ (prof. Del Greco). Ro111 a 11on poteva m.ancare di ipren.dere parte a questa i1uova criociata e presso l'Istituto I talia no di J gieue, Preyidenza ed AS!.Sistenza. Sociale, che della, L ega si fece iniziatore sin da tre anni 01· sono e presso il quale questa ha ora la sua Sedei Centrale, si è inaugurata la Sezione L aziale, sotto la presiden.za de1l prof. De Sanctis, della R. Uni ver si tà di R-0ima. Pa.rteciparon-01 ailla riunione il p~·of. Ettore Levi, direttore dell'Istituto ste.sso e membro del Consiglio di lJresidenza della L ega, il generale Cavalli, direttore generale della Sanità Navale; il col. De Bernardinis per l a Direzione di Sanità ì\Iilitare; il prof. L origa p er il Ministero dell'Economia Nazi.O'llale; il prof. D ' Ormea per l a Pr€side11za della Federazione degli Ordini d ei Medici; il prof. Giannelli, direttore del Manicomio <li « S. Onofrio »: il dott. Fantini, del Laiboratorio di Psicologi~ Sperimentale; il coo:nm . Olarotti, la 0011-tessa Pullé, il dott. Rom.a gna M.anoja~ il dott. Bonfiglio, ]a signora Montesano, e molti altri . Tnviarono ] a ]oro aidesione l ' on. Enrioo Ferri, i proff. Oddo Ca.sagrandi, Min.g azzini, Ml()ll1t€sa110, Pecori, ecc. Dopo ch e il :p1rof. Levi ebbe fatto la storia di questo 1novimento all'estero ed in Italia, prese la parola il prof. De Sa.nct~s, che illustrò i fini statutari della Lega, soffermandosi a delucid.are oopratutto quei problemi che potranno dal C~i tato Laziale e..~re in particolar modo presi 1n 1
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con~<lerazione .
Si deliberò di provocare prin1a dell'est~te una solenne adunata, invita11do a par teciparvi oltre che i )Iinisteri interessati, gli alti Rappresei1tanti della ) f agistratura e di t utti gli organi economici e sociali, che a questi problemi debbono interessarsi .
L'opera futura dell'Associazione Nazionale combattenti nel campo dell'igiene e Previtlenza Sociale. I Co1nmisSiar i dell' A. N . C., co11si1d e.rando essere compito fondarne11ta1e d.ell'Ente difendere ed integrare le possibilità morati e fisiche deJJe nuove ge11erazjoni Per prepai·arl e tempestivamente ai loro alti des tini ; con siderando che tali fi11alità etiche e pratiche i1on potTanno essere raggiunte. che attrave·r so un·a stl1diosa e fattiva op.era di preparazione scientifica e di pratiche applicazioni nel c.amp-0 socia1e; realizzan1do ch e taJe programma focma Ja tavola statuaria dell' J. P. A. S., Ente N azionaledi Igiene, P revidenza ed Assistenza Sociale, posto sotto l'alto Patronato di S . M. il Re e sotto gli autSp ici .dellia. Cassa N.azional.e, per le Assicu,r azioni Bocia1j, E11te cui il GovernlO, per volontà del Fri1110 ministr o, ha voluto con.servare ed integTare iJ carattere apolitico, e che riul').isce tutte le Federazioni raiPpresentative ·del caipita,le e del lavoro,. nonchè le rappresentanze dei ·m inistri COIDJPetenti, dei .massimi organi assistenziali e delle alte &fere· scie11tificb.e; i11 seO'uito ad accordi intervenuti col foudat:> tare e direttore dell'I. P. A. S., pro& . Ettore Levi, membro del Consiglio Swperiore di S·anità del Re.gn:o ; deliberano ,d i stabilire tra i due Enti un'intima colla,b o:razione morale e .materi ale per dare agli e.x combattenti ed alle 11oro faro.i.glie, prep.1.razio11e e.d aissistenza atte a prevenire ogni danno. evitabiJe e ad avviare l,e n uove generazioni ai lc1·0 com·p iti sociali nel campo cuJtu.rale ed econnmico. Qua.le prima espression e di pratica collaborazione l' A. N. C. istituisce pressO' l'I. P . A. S . 10 borse di I,. 1000 Per quei combattenti cl1e \01·-· ranno dedicarsi allo studio d ei ipr-0blemi di igieue, previdenza ed assist enza \SOCiale e pre~de in es~me un p·r oblema di più vasta penetra.zione soc1ale,. culturale ed assistenziale in b~ alle proposte del O.irettore dell' I. P . A. S . 1
Feste giubilari dell'Jstituto Ortopedico T. Ravaschieri. In N apoli per iniziativa del Comitato di Patronato d el1a Pi.a Opera sarà celebrato d~] 28 ~l 31 corrente il 250 anniver sario del benefiro Istituto Ortopedico fon·c1ato dalla Duchessa R~va schie:ri. Il Comitato aveva 31nche deoiso, :naooogiliendo numerose ed autorevoli adesioni, di onorar e, in ql1esta éiroostanza, il prof. Attilio Ourcio, oonfon<la~-0re ·dell' Opera e direttore di essa. da 25 anJii, p er chè a lui è dov.uta 1a fama mondiale del~ l'Opera ed il suo rapid·o incremento, com.e a lnL 1
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SEZIONE PRATLCA
è dovuta· la fo11dazione di una dipe nde11z.a in Bagnoli di Napoli, l'Os9izio Marino Pern1anente che nell'estate ricovera perfino 300 bambini a l giorno. Ma il prof. Cnrcio ha categoricamente rifiutato ogni rOnoranza ed ha donato aJla cara Opera un busto in marmo della Duchessa Ravaschieri, lavoro di Fra11cesco J erace, e la somma di lire ventimila per ]'impianto di una nuova S1a.la radiografica. Il programma dei festeggi~m.enti, quindi, com.prende una cerin101nia 11fficiale con discorso di / LeO'Ilard-0 Bia.n chi; esposizione e visita dell'Istituto il giorno 28 inaggio. Nel gjor110 29 conferenza del prof. Attilio Curcio su «I.e leggi di Wolff e l'ortopedia moder11a ». N el gior110 30 tre ore di operazioni ortopediche co11 in.vito e visita del pubhlico all' Tst.ituto. Nella domenica 31 maggio grande corteo po!)olare di omaggio alla memo,r ia della ' Duche€sa Ravaschieri. So·l enne benedizione del1' ArciYescovo di Napoli al pop olo ed all'Opera. 1
L'Istituto per le Malattie Navali e Tropicali di Amburgo. li'e.steggerà il giorno 1° ottobre il suo 25° anI110 di fondazio11e. In tale ricorrenza ve!l:rà pubblicato un volu1ne co.mrmemorativo a cura di un Comitato presieduto dai proff. R. Ruge, V. Scl1illing, W. Schliffner )1. Taute. Chi inten1desse di oontri-
buirvi · con i1ot>€ ori·g inali, è pregato di n1ettersi in relazione col pl'Oif. Viktor Schiliing, Saohsische Straisse 8, Berlin 'V. 15.
I Sovrani per l 'Istituto di igie11e, previdenza ed assiste11za sociale. Il minist.ro _della · Real Casa, on. Oonte Mattioli Pasiqualini ha co111unicato al direttore dell'Istituto It.ali.ano di Igien.e , Previde11za ed Assistenza S·o ciale, pro.f. Ettore Leivi, che S. ~I. il Re, S. M. la R e·g ina, e S. A. R. il Principe Ereditario hanno consentito ad essere iscritti come Soci di questo Ente Nazionale, cui gli Augusti _ Sovrani hanno voluto fare un'offerta di lire di& ci1nila. Con G. BATTISTA GRASSI scompare uno dei maggiori biologi oo·n temporanei, se non f.oirse il · maggjore, le cui scoperte s ugli ospiti intermediari delle zoonosi, in particolare sulla trasmissi'°ne della ma1a1ia, hanno avuto larghe r1pe.rcus-. sioni nel campo della 1nedicina e dell'igiene. Dotato di ardent.e entusiasmo per la ricerca. scientifiaa, fu ricercatore preciso ; come maestro fu in-com,p.araibile. Di Lui dirà prossimamente nel i1ostr-0 giornale uno dei suoi allievi più eletti, Massimo Sella.
Indice alfabetico per materie.
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Anemia p.er111c1osa: e.una col raschiaPag . 701 mento del midnJlo osseo • )) •708 Ano: a.ffezi-0ni . )) 708 Ano: prurito . . . . . . . . . )) 718 Anti&pasmodici cleil grupipo benziJico . )) 712 Bibliografia . )) 720 Calcio: azione sedativa . • • )) 719 Cllilcio ne.i la pleurite esis11dativa )) 708 Oalculi renali trasparenti a1 raggi X . Cancro: reazione di Botl1(::l-01 per la dia. )) 715 gnoo1 . Cisti d'echinooocco epatica; metastasi )) 715 cerebr~le? . . Cuore: ferite da taglio .suturate da cir. )) 699 oa 20 anni . )) 717 Emottisi bron.chi.ettrusiche » 71H Edeuna acuto del Quincke : cm·a )) 713 Endoteli : ricerche . • )) 715 Ernie da trau1na diretto . F.ebbre milJtese e aborto contagioso delle )) 716 bovinie. • Fistole vesoico- e retto-va;gin·a li: )) 715 tecnica ope1ra.t iva Gangli nervosi in alou;ni muscoli striati )) 713 e lorro sig11ifioato funzion.ale Gravidam~ al termine do,p o irradiazione )) 714 dell'ovaio . . )) 7.14 Gr3Avidanz.a e spasmo.filia . • )) 720 Laimip ada di qu·arz.o • )) 716 Leuoemia mieloide aouta: casci.stica )) 717 Mal di mare: ter3Apia . . . • • Rom.a - Stab. Tiipo-Lit. Arman·i di M. Courrier.
Matrimoni.o: a.nn ullamen to per im•pote11za della don11a Pag. 720 Microrganismo speciale coltiva bile dal ~aingue bavino . . )) 7l4
Urdini rlei
j\:f edici:
Conoresso federale .
Peritoneo: ricerche speri1n~ntali co11 argento colloidale Perito nite €'8Su<lntiva t1Lhercola.re: i11su:ffiazioni di ossigeno P ie1ografia: tecnica e a.1)1plicazione Pleurite €ssudativa: impiego del cloruro di cailci.01 . Polmoniti dia p·n eumobacillo di Friecllander: caratteri . , Prur ·t.o anale: i1nportanza clinica i1011 riconosciuta . nella cura. delle adeRaggi ultraviooetti • • niti veneree . Reazione di Dold: oontributo . • • • R etto: perforazio•n e da placenta ectop1oa . . . Salicilato di sodio: somministrazione . Sindromi post-enC€.fialiche amiostasiche: lesioni epatiche Storia della medicina . • • Teocina sull'ipertensione arteriosa e negli accessi di angina . . Tuber col.osi: prova. dehl' alizarina per la ·d iagnosi Ulcera digiu11ale post-01peratoria: f'.r eque.nza, patogenesi, cura Vitiligiue: terarpia . •
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)) ))
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V.
ASCOLI,
•
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695 -
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))
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715
))
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))
720 .
Red. resp.
••
IL P OLICLINICG
SEZ. PRATICA - FÀSC. 2d
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A.NNO XXXII
Ron1a, 25 ]laggio 1925
Fase. 21
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fondato dai professori:
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GUIDO BACCELLI I
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE P.RA TICA.
R EDATTORE CAPO: PROF.
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VITTORIO ASCOLI
s ·oMMARIO . •
R•viste si ntetii;he : R. Monteleone: Le s:iJndromi oliniclre dell'insuffioienza respiiratoria . .Note e contributi : E. Busea-Lay: Il gozZ-O ~n Eritrea. Comn1enti : :M. Revel!lo: Do&ag.gio dei fernuen.ti p<11111orerutici. Sunti e rassegne : S1s·rEMA NERVOSO: F. Donath: La funzione .del cervello frontale - M. Caetex, N. Romam.o e A. Oamauer: Oontm1buto ·allo studio dei tum<mi della regiorue quadrigeminQ. - ORGANI RESPIRATORI: Meigna.nt: Forme clilD.iche delJ.a gangrena polmonrure. - A. Walder : Sulle em()l'!Nl,gie po1mon.ari nella 'twbercolQsi. Cenni bibliografici. Accademie, società nlediche, Conigressi : R. Aooademi a · di Medlicina dii Torin10. Appunti per il medico pratico : CASISTICA: La malattia dii Albers-Sohonberg. - Dia-gnosi. delle affe1Jioni sifilitiche ta.iidive .croniche delle a.rtico}azioni. - L'epifìOiritti di proprietà riservati. -
sitre vertebnaJ.e da orEBCOOZ'a. - Disturbi piramidalti erl artrite vertebra.le croniea. TERAPIA: Il 'Wattamento delle setticemie. - La cTura del oambonchdo daJ. (punto di vista dli un p!I'aJtiéo. - Sul trattMnento della. febbre di Malta. - Sul trattamenrto Sisiteim.aitioo d!ell'•amebia&i ·o on le inieziomi tnrtravenoise di ea:netdrnla. 1
Il t raittameruto del 1si1n g·hQozzo epidemi>00. - IGIENE: La prevalenza .sta.giO'll!ale d1elle maùa.tctlie. VARIA : 1\foue.~n Lana,u ze : Costumi I"iguaI'ld>an·t i lo EJtal'IIl.urto. Politica sanitaria e giurisprudenza: G. Se'Lvagigi: Contoroveir-sie giUll'iidiche. Nella vit ?. 9rofessionale: C. Provera: Ai mediiioi oeu>e::l a lier::i. - Cronru0a d1el movimento p·rOff eseionaJe. ·.Aimminci.st·l'lazi<XD.·e sa,nitania. Oonooirsi. - No.m..im.e, promo.zion i ed onori:fì.cenize. Nl)tizie diverse. I ndjce alfabetico per materie.
É vietata la riprod·u zione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la puhblicaziO'>iP dei sunti dt
essi senza citarrz,e la fonte.
RIVISTE SINTETICHE. 1$TTTUTO
R. UNIV. Prof. V. AscoLr, direttore.
DI CLINICA MEDICA DELLA
DI ROMA.
Le sind1·01ni cliniche dell'insufficienza respi1·ato1·ia 1p el dott. REMO MONTELEONE,
a ssi~tente.
La nozione dell'ipocapacità funzionale respiratoria, deìl'insufncienza respiratoria cioè, intravista già rnezzo secolo fa da Ht1tchinson ed in seguito .p atrimonio esclusi,ro dei fisiologi, non ha cominciato ad avere applicazione clinica che da t•11a ventina di anni· Hutchinson, Rosenthal, Hirtz, Breccia, Sergent, Maurel, Marey, Joal ed altri cercarono, con l'aiuto dei mezzi di osservazione che la fisiologia r endeva a mano a. mano più perfetti, di precisare nel campo vasto delle arffezioni 1polmonari quelle sindromi che l'esame esatto del malato faceva riferire ad una diminuzione - diremo essenziale - della capacità respiratoria polmonare. E p0ichè p bene inten.d erci sul significato del1'insufficienza respiratoria, ricorderP.mo r.orne i fatti di iipocapacità respiratoria funzionale, clcj quali andremo dicendo, non sono da r.onfoncters1 con le sindromi derivanti dalla presenza di lesioni grossolane dell'apparato respirn torjo - ud ~sempio un versamento cospicuo, una volun1i1
nos:i. cisti, un tumore, una vasta epatizzazione, ecc., - come pure di altro capitolo dell'insufficienza respiratoria fanno parte le ipoc~acità ohe sono da prevedersi in stenosi tracheali o .l aringee; ed in un terzo le insufficienze rPs.piratori~ derivanti da ·Cifosi, da cifoscoliosi accent11ate ecl api)ortanti modificazioni non ad uno ma a tutti gli organi. Con il Ser.gent, con il Du Pasqujer, noi dt1nque inten diamo per insufficienza respiratoria la ipor;apacità. respiratoria funzionale es1pressione di u11a diminuzione abituale della funzione respirator i•1 indipendente da og:µi lesione polm0nare o pleurica, da ogr1i lesione intrin seca od estrinseca di ester1sione tale da liml.tare meccanicamer1te il can1po dell'ematosi. 1L a qualifica di cc abituale ,, ci fa senz'altro escludere l e ·dispnee transitorie, consecutive, ad esempio, ad una asistolia, ad una polmonite, ecc. Facciamo rientrare pPrò nel camr 1PO delle nostre insufficienze respiratone quelle <iovute a lesioni ·p oco estese pleuropolmona.ri passate · « in .g i1U·dicato » ·d·opo il loro periodo acuto. Multiple sono le sindromi di insufficienza respiratoria finora isolate, varia la loro classiflcazj one, col variare del concetto dal quale, per giungere a.d essa, gli AA. · partirono. Serondo l'etiologia .f urono da alcuni distinte in· insufficienze respjratorie idiopatiche; insufficienze res1piratorie sintomatiche. 1
'
732
II. POLICLINICO
Per l 'estensione in: insufficienze respiratorie totali; insufficienze respira;torie parziali. Tenendo conto ·dell,età in cui si svilupparono, si distinsero: insufficienze respiratorie dell'infaf1Zia; insufficienze r espiratorie degli adolescenti. A seconda dell'esito della terapia esistrrebbero secon.do alcuni : .. insufficienze respiratorie ri.ducibili; insufficienze respiratorie irriducibili. Per la localizzazione alètlne furono chia1nnte: insufficienze respiratorie apicali, altre: insuificienze reSJpiratorìe diaframmatichP. Rosenthal distingue l'insuffìcienza respiratori~ 11elle tre forme : insufficienza respiratoria nasale, cioè pe1· deficienza della respirazione nasale: in.suffl.cienza respiratoria toracica, per rl'.::;tr1zione del giuoco- normale delle coste di qual1111· que origine sia; insufficienza respiratoria diafra1nmaticrl. Noi distingueremo le insufficienze respir~tori e a seconda delìa zona che la semeiologia ci indica essere il punto .di partenza dell'inerzia p·oln10~ nare. Avremo quindi: :iipocrupacità respiratorie da insufficienza apicale; ipocapacità respiratorie da insufficienza basale~
l
iipocapacità respiratorie da insufficienza ilare. Ad essa vanno aggiunte ·quelle che da AA. diversi .furono chiamate « forma nervosa » runa, da <e pseudo ipertrofia cardiaca )) , l'altra .. ·ETIOLOGIA. 1Qualunque s]a il tipo dell'ipocapacità re51Piratoria, domina il << terreno » st1l quale l'affezione si svi1uppa, la costituzione $peciale dèll,indivi·duo: i p. si possono far rientrare iu tti nel .p rimo gruppo della classificazione morfologica del De Giovanni, cio'è alla prima combinazione morfologica nella quale come precipuo fatto fisiolo.g ico già mezzo sepolo fa l,·A. metteva ,,insufficienza respiratoria. Bambini od adulti, si tratta di individui anemici , distrofici , a torace piatto, a sviluppo tardivo, adulti ]n genere non st1periori ai 20 anni di età, a torace .cilindrico !fornito cli debo1 e n1uscolatura, con ·p eso proporzionalmente ~nferiore alla taglia: l'ipotoni~ di ,questi muscoli toracici va, 1per il Sergent, presa in speciale considerazione nella patogenesi. DP11e cause determinanti, i1 maggtor nnrr1ero risiede in ostacoli meccanici alla i-espirazione, nelle prime vie respiratorie: ]l 1p. si a.ibitua a re~ spirare i11coropletamente a causa di Yegrtllzioni adenoidee, che portano all'esclusione della via nasale, a causa di deviazioni del se1to, di P'ì· 1ipi, di ipertrofie dellr tonsille. Ed aggi11ngian10 le adeno1patie tracheo-bronchiali, il rachitismo, il 1nale di Pott, le affezioni pleuro1polmonari cl1e
[ANNO XXXII, FASC. 21J
guarite la~ciano sussistere il d\&tul'bo funzi-0nale cui hanno dato origine : insufficienze r~spirato rie so110 da addebitarsi a ferite del 1Petto, altre sono sequele di inalazioni di gas tossici. Entrano a11che in causa aflf ezioni addominali che in teressino il diaframma: epato-spleno·m egalie, appendiciti, salpingiti, peritoniti. Anche il sistema nervoso può alcune volte intervenire C(}n svariate nevropatie. Tutta una serie di disturbi in misura ·P iù o rr1eno intensa ostac0Iando11 il normale· funziona1nento del complesso respiratorio può portare all,insuffi.c ienza respiratoria che la semeiologia fisica e - meglio ancora - la semeiologia fun• zionale, mettono in evidenza. SINTO:\ilATOLOGIA. Sinit omi fisici: all'ispezjone risalta il tipo costituzionalmente caratteristicò, longilineo, con diametro del torace longitudinale superiore di parecchio al diametro sagittale; il torace è appiattito; scapole 1discoste dalle 1p aretl toraciche, o'rvero torace con stimmate rach:itiche, a carena, ad imbuto; ovvero con retrazioni ·da ' 1Pregressa ferita. ·Sergent fa notare oltre alla strettezza dellà .gabbia toracica una particolare • alterazione di essa, cohsistente in una deprec;5ione circolare sull'unioné del terze medio con il terzo infP.riore già messa in evidenza dall'Oelsnitz e Guinon negli adenoidei cronici, deformazione toracica molto più netta all,esame radioscopico c11e non alla semplice ispezione. J_,a muscolatura alla palpazione flaccida, ipotrofica, la cute sottile, pallida. Il respiro è quasi sempre buccale e !Piì1 rapido che di norma: la frequeni;a com1pensa la deficienza dell,atto respiratorio; in .genere il tipo del respiro ,è misto, toraco-aiddominaJe. Il fremito vocale tattile talora è indebolito. Talora ]pofonesi alle due basi, od iipersonorità ai due apici. Il ,è~Jore è per lo più medianizzato, a goccia. AJrascoltazione il murmure vescicolare non di rado è ir1debolitQ. Si'nto1r1,i filri::.ionali: l,indice re51pirat0Tio di Hirtz , cioè l'indice indicante l'elasticità toracica, è dato da cifre inferi ori, e talora notevolmente, ai sette cm. Con la prova della massima pausa ~pneica volontaria, nell'iI1sufficienza respiratoria si hanno cifre val'iabiJi dai 30 ai .20 ai 10 secondi, invece dei. 45 e più dell,uomo normal e. l\llisurando la cap·acità vitale allo spirometro. si otte'ngono cifre inferiori ai 3500 cc. dell'adulto 110 rn1 ale. Spingendo l,esame funzionale oltre con i ipi11 fini metodi dei 1q uali d~sponiamo, con la misurazione cioè dell'aria corrente, con la pneumografia~ con la pneumatometria, con la mi~ura del « debit » respiratorio massimo, con la radiosco1pia la quale ci dimostra il grado di mobilità ,del diaframrna e delle costole, veniamo ad aYere la conierma del deficit funzionale respiratorio sospettato all'esame clinico. 4
.[ ANNO
XXXII, FASC. 21]
Una classificazione che a. noi -sembra logica, è qu ella che si basa sulla localizzazione delle zone di inerzia polmonare : è perciò conveniente distin·g uere form e gerieralizzale e forme lo calizzate. Le forme generalizzate in genere sono di pertinenza della 1Prima inifanzia e dell'a·dolescenza co11 re&pirazione nasale difetto a : ad essa si attaglia la descrizione sintomatologica precedente. Delle forme localizzate hanno importanza: L 'insuffi.cienza resp·i rato1·ia degli apici : è la sind1·ome descritta dal nostro Breccia e completata dagli AA. francesi. In essa, oltre ai caratteri. generali somatici comuni alle altre forme di insufficien za respiratoria, si ha una diminuzione di intensità del suono alla 1percussione degli apici; n on es]ste ]n genere ottusità. Il fremito vocale è talora diminuito, talora normale, mai aumentato. All'ascoltazione l'espirazione è prolungata, non soffiante: secondo il Sergent si ha una ·dirninuzione spesso r10tevole del murmiure vescicolare. Esiste 11etta ipoespansione apicale, non si rilevano nè rantoli bronchiali, nè bronco-alveolari, in qualsiasi momento si ascolti il malato. I..'esame radioscopico m ostra una diminuzione dell'espansione d·egli apici, ma nòn rivela n è opacità nè modificazioni della densità del tessuto polrnonare: si nota invece una velatura uniforme della trasparenza polmon are bilateralmente simile; se si invita il p. a tossire od a respirare profondamente, la velatura scompare m ostrando ' l'integrità del parenchima p olmonare. Misurando la capacità funzi on ale re5piratoria, Yalutando l'indice r espiratorio di Hi:rtz, gli indicl s.p irometrici, ecc., si ha la conferma cl1e il deficit è puramente dinamico e varia da un individuo all'altro. L ''insi1,ffìcienza respiratoria ilare deve compren dere .quelle forme di. ipocapacità r espiratoria dovute in gener e a grosse adenopati e ilari: in un primo tempo genuinamente ilari, con l'estendersi dell'aidenopatia a lla trachea ed ai bronchi divengono forme m.iste, p articolari delle insufficienze res1piratorie generalizzate. Per Sergent l 'insufficienza respiratoTia 1Più che sintoma dell'adenopatia è un reliquato rdi es~a e trova la sua cau sa n elle deformazioni toraci.• • che aipportate dall'adenopatia e dall'abitudine di ' ffiéiil respirare contratta dal p. Sono bambini a torace 1Piatto, con adenopatia diffusa parifer1ca, anemici, i·p otrofici : l 'esame radioscopico mostra voluminose adenopat]e ilari e poi bronchiali. In alcuni casi si può p en sare a compressione tracheobronchiale ,p er parte .dei gangli aumentati di volume, in altri occorre riferirsi all'ipotesi del Sengent dell'abitudin e a r espirare male. L 'insuffìcienza respir(l;toria basale trova giustificazione in uno stato morboso speciale del diaPOP.ME CLINICHE. -
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SEZIONE PRATICA
frarr1ma descritto .fin dal 1903 •dal Rosentl1al: l'insufficienza respiratoria è dovuta alla diminuzione dell'escursione r espiratoria diaframmatica eguale per le 1due m età od ineguale, senza c·h e si :.1,bbia lesione nervosa od infiammatoria del diaframma. Il disturbo primitivo f> qu i dunque costituito •dall'alterazione funzionale del diaframrna, talora per disturbo puramente fisico, in ge. n ere iniziato da una. cau sa organica ed in segu ito mantenuto per acquisita attitudine vizio ~a . L'i11su.fficienza diaframmatica in 1pr ima linea è la conseguenza 1df ogni ostacolo alla respirazione nasale: il diaframma non può abbas5ar~i se non a condizione cl1e penetri nel torace una quantità sufficiente di aria: in caso rontrario pel suo abbassam ento avverrebbe uno stiramento del p olmone : quindi ipertrofie dei cornBtti, de, \·iazioni ·del setto, compressioni tracheaJ i, riniti , adenoiditi, attitudini viziose p ostoperatorie Sl!l n aso. In seconda linea occorre ricordar e le 'attitudini viziose conservate ·dopo la guarigione di fratture delle coste, di n evralgie intercostali; fe • 1es ioni a distanza a carico de\la coleci5ti, del-· l'appendice, del d'l.lodeno, degli annessi, ed aggiungi ogni disturbo statico, · dalla gravidanza J1orrnale alle )ptosi visaerali: si viene in tal 1nodo, incoscentemente, a limitare la discesa del diafram·m a e, cessata la causa, resterà l'attitudine viziosa dell'insufficienza diaframmatica. Di altre due forme cliniche diremo brevemente. La prima è la form a ne rvosa, ·Caratterizzata ·d a disp nea intensa al minimo sforzo, da irregolarità completa dei movimenti r espir atori, da stato neuropatico accentuato. ·L a seconda -è l' tns11,ff/,cienza respira;toria nelle p.c; eudoipertrofìe di cuore da crescenza. Le ricerche dell'I-Iu·c hard e di 1Rosenthal hanno dimostrato che la cosidetta pseudo]1pertrofìa del cu ore da crescenza deve essere interpretata n el sen so rhe il disturbo organico e fisiolo.gico in pazienti del genere risiede nel torace, n ell'apparecchi o respiratori~, rubbenchè sia il cuor e a r isentirne: la sindrome della 1pseudoipertrofia del cuore da crescenza, non sarebbe che una particolar e forma di dissociazione toraco-corporale ·descritta da Rosenthal, e dell'insufficienza respiratoria sua causa provocatrice. P er Hu·cl1ard la causa della i·p ertrofia del cu ore da cr escen za è 'llna deformazione ~pecial e ,del torace nei fan ciulli e negli adolescenti che ingrandiscono oltre misura nella pubertà e la deformazione si manifesta. con allungamento del torace, con restringimento del diametro anter o-iposteriore e tras,rerso : non è il ct101·e che si sviluppa troppo, ma è il torace. cl1e non si svilu·p pa abbastanza. I p. affetti da qu esta forma in genere respirano con la bocca, sia per ostacolo anatomjco rinofaringeo o nasale alla respiraz]one nasale, sia che la via sia troppo larga togliendo al p. la 1
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POLICLINICO
[ANNO
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che abbia con.ser\·ato l'a..bi tu.dine viziosa della all'i11suffìcienza respiratoria degli apici è perchè · respirazione buccale resa in primo tempo n ecesqu este regioni sono normalmente meno ventilate. saria da vegetazioni adenoidee, da deviazioni del La 1po tonia del diaframma sembra legata al disetto, ecc., e r esa permane11te dopo l'intervento. sturbo portato alla esplicazione dell'atto respiraLa con servazione dell'abitudine viziosa malgradu torio dall'ostacolo nasofaringeo ed all'a.bitudila permeabilità nasale è causa di fun zionalitù. 11e eh e ne risulta idi respirare male ed incomirregolare e 1difettosa, on{! e dispnea e ·p alpi tu., IJletamente. zio11i caus·a di atrofie ed inerzie del torat.:e. . PROGNOSI. - La sindrome dell'insufficienza rel.'~same funzionale ci rileva un basso indi0e spiratoria sia totale che parziale non deve condi Hjrtz, un irregolare abbassan1ento de11 'i ndice siderarsi un'affezione grave nè prelude ad affespirometrico sia per quel che riguardi l'aria cor- zioni ~eggiori. E caratteristico di tutte le maniferente., sia che riguardi la capacità vitàle. stazioni di insufficienza respiratoria dj mi-glioraLa DIAGNOSI dell'insufficie11za r espiratoria e delle re rapidamente con un trattamento m~todico e sue varie form e morbose da ·quanto precede oc- progressivo. Spesso l'insufficienza rec;piratoria si corra basarla sulla constatazione di una carat- accompagna ad astenia delle funzioni vegetative teristica conformazione somatica e sul risultato circòlatorie e ··digestive. Sergent ben nettame11te delle varie i)rove di esame della sufficienza respiafferma che se a priori si può pensare r.he l'inratoria: cirtometria, spirometria, radioscopia. sufficienza respiratoria posc:;a favorire lo svilup1po Quel c:he va escluso in prima Jinea è il sospet· di una tubercolosi, i fatti dimostrano che pa· to di una manifestazione tubercolare, <31pecialrnen- zienti di tal genere non sono pi1ì espost i degli te aJlorch·è si pensi alla forma di insufficienza altri ad essere colpiti dal bacillo di Koch; è respjratori a apicale: la febbre, di qualsiasi en- certo però che nell'adulto possono verificarsi antità sia, sta contro una manifestazione morbosa che ·delle insufficienze respiratorie ri·b elli a qualdel gruppo descritto, così pure la constatazione siasi trattamento con ·decadimento progresstvo cl-eldi zone di ottusità, specie se distribuite in rnoclo l'individuo . .La prognosi di guaribilità, è ovvio, jrregolare nei due emitoraci, così le alterazioni deve considerarsi in stretto rapporto con l'età grossolane del murmure , la esistenza di rumori del v. da una :parte e l'età dell'insufficienza dalumidj l'imrriolbilità unilaterale del diaframma, l'altra: più .gio·vane è il IP·· 1Più recente è l'instal1'01pJ:l.cità o la marmorizzazione allo schermo ra·· lazione dell'insufficienza respiratoria, migliore è dioscopico uni- o bi~icale, uni- o bilaterale. la prognosi se si interviene con terapia atti va. Du Pasauier ricorda anche di differenziare la CURA. Far precedere l 'esplorazione chirt1rgica clorosi: ma oggidì è questa una mal atti a estre- delle vie aeree Sllfperiori: intervenire nelle fosse mamente rara: ad ogni modo, secondo Maurel , nasali se la clinica ci fa ivi ritrovare come al contrario· della clorosi nella insufficienza recausa una deviazione del setto, dei polipi, o spiratoria non si 11anno ·disturbi dell 'a·p1p etito e vegetazioni adenoi·dee, ecc. In secondo l11ogo tenend.0 di mira che la respirazione fisiologica è della digestione. PATOGENESI. - Secon·do 1B reccia tre gru:p,p i di .p reminentemente nasale - rieducare la respirafattori sono da chiamare in causa ed essi valzione nasale e compl etarla con la spirometTotegono sia per l'insufficienza apicale che totale, ed rapia, con l'elioterapia, l'aeroterapia, ecc. essi sono: Nozioni più dettagliate possono trovarsi n ei la1) la dimin·uzione della quantità di aria convori seguenti: tenuta negli apici; ' 2) la diminuzione della ventilazione ar1u AcHARD et BI NET L. Exam en f onctionnel dil po11mon. Masson et C. ie, Paris, 1922. mobile - degli a:pici; BRECCIA ' G. Hypocapacité respiratoire d·u sommet. 3) la diminuzione dell' en ergia respiratoria da .La Presse méd., 1918, n . 68. D E GIOVANNI A. Morfologia del corpo u1nano. causa muscolare. U. Hoepli, eid.it., Milano, 1904. Questi tre fattori sono effetto non del collas5o Du PASQUIER. L'insuf{lsance respiratoire et son n è dell'atelettasia, non sono cioè effetto di cautraitement. •Gazètte des ho.p itaux, 1924, n. 28. se anatomiche, ma sono effetto specjalmente dj LEREBOUILLET. L'insutflsance respiratorie chez l'en!fattori morfolog1ci - for~a della gabbia toracica f arit. Paris médical, 1005, n. 3. PREVEL. L 'indice respiratoire d'usure. ILa Presse - ·o strutturali - insufficiente sviluppo dei mi1médicale, 12 agosto, 1922. scoli respiratori - o dinamici" - diminuzione di ROSE!--!THAL G. La psev,,do-hypertrophie du coeur elasticità e contrattilità dei ·p olmoni, d'espansiode croissance. Paris méd·i-cal, 1924, n. 41. In. L 'insufflsance diaphragmatique syndrome 41 ne degli spazi intercostali nello sforzo. Ma quemaladie . .Paris méd:ical, n. 32, 1924. sti tre fattori possono ben essere l'effetto non la ID. La forrrve irréductible de l'insutfìsance respl· causa della sindrome: per Sergent il primo postu ra.toire. Paris médical, 1924, n. 22. . nella ~atogenesi dell'insufficienza respiratoria SERGENT. Les grands syndromes respiratoires. spetta all'ipotonia del diaframma: se l'insuffi.n oin édit., 1924, fasc. 1. Io. L 'insufflsance respriratoire <!-es sommets. Acacienza del giuoco diaframmatico non .p orta semdemie de médicine, 20 maggio 1920. - - - ~11';0-cnffìroiPn7.-a re.soiratoria totale ma solo 1
)
I
f ..\NNO XXXII,
FASC.
21)
SEZIONE PRATICA
NOTE E CONTRIBUTI. O SPEDALE COLONIALE DI
AS1'IARA.
I I gozzo in E1·i trea pel dott.
ENRICO
BUSSA-LAY, chirurgo primarjo.
735·
mina si fa alla fine di maggio od ai primi di giugno cioè poco prima del p eriodo delle grandi pioggie. Ad ottobre, cioè alla fine delle 1pioggie, si fa il raccolto. La superficie del suolo cl1e ba una tinta rossiccia, per la grande ricchezza di ossido di ferro rosso che affiora, nella maggior ,p arte dei mesi dell'anno, si ricopre, ctura11te il p erjodo delle gran di pioggie di un fitto manto verde, su tutto l'alti1pian o. Nelle r egioni dove l'irrigazione è 1permanente prospera ogn i sorta d'albero fruttifero a comin ciare da quelli tropicali, per finire in quelli della zona tem'Perata. .A. 1800 m. vegeta l'ulivo selvatico e fiorisce l'arancio; a 2400 . m. il clim a è mite e nei giardjni sparsi qua e là sorride un'eterna prima.vera. Le popolazioni sono per l·o più agricole. ' Nel basso·p iano la terra risente, manif estamen~e , del clima affricano e difficilmente si adorna di • verde se n on a tratti e durante il regime delle 1pioggie, che va da noYembre a marzo; la superficie del suolo è ondulata, cosparsa di cespugli ispidi su cui pesa un'atmosfera afosa, infuocata. La solitudine ha qui il suo regno. L'occhio indaga, spia lo spazio e tutt'al più appare qualcl1e sciacallo o qualche gazzella ad anim ar e il ipaesaggio così triste, arido, dove invano si cerca il luccichio di un misero rigagnolo. Predorninano i cammellieri ed i commercianti.
La nostra Colonia .p rossima al Mar Rosso è divisa politicamente in otto Com.m issariati e, per comodità di studio, può esser divisa, nello stesso modo, geograficamente. Questi Co1nmissariati sono: • \ Massa·ua: Capoluogo Massaua sul mare. .A. ssab: Capoluogo Assab sul m are. Barca: Capoluogo Agordat a 638 m . sul livello del mare. 1Gasch-Setit: 1Capoluogo ·B arentù a 980 m. sul • livello del m are. Seraé: Capoluogo Adi Ugri a 1600 m. sul livello del mare. Cher en: Capoluogo Cheren a 1400 m. sul livello del mare. Acchelè 1G uzai: Capoluogo Adi Cajeh a 2423 m. sul livello del mare. Hamasen: Capoluogo Asmara a 2400 m. sul livello del mare. .i \ questi commissariati sono aggregate tre Residenze: quella del Sahel n ella ·quale si ha un centro di qua lche importanza: Nacfa a 1650 rn. Le a·b itazioni indigene, in tutta la colonia, sono sul livello del mare; quella del Mareb e della i tu.Cll l la cui forma conica oppone grande resi~ Scimezana. sten za ai ven ti ed alle 'Pioggie che talora imperHo fatto una specie di inchiesta presso i co1nmissariati p er formare uno schema della dic;tri- versano. Nei grossi aggi"upparnenti le case hanno buzione del gozzo e per stabilire se, oltre gli un tetto pianegg·iante fatto di tronchi, frasche, terra, cem entati con sterco bovino. In queste abiammalati c11e venivano all'ospedale a farsi opetazioni dove si svolge gran parte delle manifestarare, ve n e fossero degli altri rinunziatari . ed ho potuto assodare rehe il· gozzo, in Eritrea, è ' zioni di vita dei proprietari, dove insomma si nasce e si muore, trovano riparo durante la sporadico e che il maggior numero di gozzuti sl notte e nelle intemiperie i buoi , il maiale, l 'asino. trova n el commissariato di .i\smara e, precisam ente, a .s aladarò (2327 s. m .) ed a Scicch8tti Voluminosi orci impastati di terriccio e di sterco bovino celan o gli approviggionamenti di orzo e (2045 m. siul m.). dura . Gli indigeni si cibano m eschinamente di Vi sono dei gozzuti nella residenza del Sa.hel _m a non assumono mai il carattere di epidemia i1è angerà, un pane m olliccio a forma di sfoglie ed in occasione delle feste ·di carn e semicruda di tanto m eno ·di endemia . .Il gozzo ·è r aro· a Cheren, a·d Adi Ugri, a 1B a- m ontone o di bue; bevon o la seua (birra), il tee . (vino di miele), il the ed il caffè. r entù; affatto sconosciuto ad .t\.gordat, a J\1assaua L'acqua vien e fornita ad Asmara da un bacino e ad Assab. Il che significa che il maggior n\1mero di gozzuti si r iscontra nell'altipiano e la della capacità di parecchi milioni ·di metri cubi fr equenza va via via diminuendo a mano a rr1ano cl1e raccoglie le acque piovane e quelle di alche ci avviciniamo al basso'Piano ed al mare. cun i rigagnoli. Da questo bacino l'acqua si diEd ecco quali sono n ell'altipiano e nel bassostribui~ce mediante una conduttura alle abitapiano i ca ratteri del suolo, delle abitazioni, del- zion1 della città. Quest'acqu~ pur essendo ricca l'alimentazione dell'acqua, ci.oè, di quei fattori di sali di calcio e di magnesio, oltre il li111ite che, seco11do le teorie .p iù in voga, possono indella ipotabilità, viene bevuta, senza manipolazioni sp ecjali, .s alvo le filtrazion i indispensabili, fluire sulla eziologia del gozzo. La terra, sull'altipian~. è in generale fertile per all'origine. quanto n on abbondino i corsi d'acqua. Viene col.A..ltro serbatoio d'acqua è a Dogali, donde l'activata a grano, dura, orzo, con successo. La se- qua, per mezzo di tubatura, viene trasportata a 1
1
736 IL POLICLINICO [ ..\NNO
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XXX TI, F ASC. 21']
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Oss-. 15
Oss. J 3
Oss. 14
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Alcune forme di gozzo prima dell'intervento operativo. Per le spiegazioni relative v. n corrispondente del quadro sinottico.
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Oss. 15 Dopo l'operazione.
Oss. 13
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XXXÌI,
FASC.
21]
Massaua e consumata, nonostante il rilevante grado di durezza. Questi serbatoi provvedono una minima parte della pOJpolazioni della colonia il cui sottosuolo è d0tato di una rie.ca falda acquifera, talcl1è in qualsiasi punto si possono scavare pozzi per 1 rifornimenti ordinari della vita dove n1anchino sorgenti o corsi d'acqua. Le 1p opolazioni della catnpagna fanno anche uso di acqua di pozzanghere; ed avviene allora che l'indigeno riempie la sua otre dove. poco prima ha bevuto il gregge od un branco di scimmie e non v'è da stupirsi se l'acqua sia ricca, oltre che di sali minera 'i di germi svariati, di sanguisughe e di detriti organici. Tuttavia, non s'hanno a lamentare e·pidemie dovute all'uso incongruo di questa acqua, come bevanda. L'indigeno è si può dire refrattario al tifo addominale mentre ha una grande r ecettività pel tifo esantematico. Ecco, a titolo di saggio, i dati de1l'a11alisi chi· n1ica dell'acqua di Asmara: Residuo fisso per litro Silice (Si 0 9 ) F eaOa + .!\ la0 3
g r. 0,508 • 0,033 > 0,002 " 0,12~ • 0,052
CaO Mg O
803 Cl pari a gr. 0 1070 di N •C l
737
SEZIONE PRATICA
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0 . 0~ 2
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C ift·c normali da 0,1 a 0,5
s il1 0 :-.. 0 1 12 0,04 rla 0,002 a 0,1 d a 0,002 a O.Oa5
Dove riscontrasi una percentuale di sali alcalil).o terrosi, di S0 3 e di Cl superiore al norma1e limite della potabilità. E l'analisi chimica dell' acqua dell'acquedotto di Dogali dà i seguenti.. risultati: Residuo fisso per litro Silice (Si 0 2 ) F e2 0 3 + .t\.12 0 3 . Ca O MgO S0 3 Cl ))
gr. 1,490 0,027 ))
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0,157
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0,091
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0,221
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0,493
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In questa la percentuale · dei sali dei metalli pe· santi e del Cl è ancora di molto maggiore del norrnale. Le due acque sono, evidentemente, dure ma non credo che possa110 influire sulla diffusione del gozzo perchè • se così fosse dovrem1no avere a Massaua una frequenza maggiore dei casi di gozzo rispetto all'altipiano m entre a Massaua come ad Assab il gozzo è affatto sconosciuto. Impurità batteriche vi sono jndubbiame11te nelle due acque ma sono germi banali che lasciano ir11muni i bevitori. Se 1poi si dovesse tener conto delle impurità batteriche le popolazioni che bevono le acque dei rigagnoli inquinati dovrebbero
andar soggetti al, gozzo con una frequenza uguale nel basso piano e nell'altipiano il elle non accade. Ho potuto riscontrare il gozzo nei ban1bini, :iJ1 soggetti giovani, in adulti ed in vecchi con una percentuale superiore negli adulti e nelle donne, rispetto agli individui di sesso maschile. Il fattore ere~itario non s'·è reso 'Particolarrner1te sensibile. Gli indigeni abbandonano spesso il gozzo alla sua evoluzione naturale e ne sopportano, a lungo, con pazienza, il fardello di 1nolestie che esso reca con sè. ·P erciò il ·gozzo raggiunge, spesso, dimensioni notevoli ed oltre cl1e turbare l'estetica dei malati è causa di disfagia, disf0nia, e talora di dispn ea, enfisema, bronel1ite cronica. Come si vede dallo specchio degli operati il gozzo raramente riveste, in Eritrea, un'unica forma anatomo-patologica. Il gozzo cistico è, talora, associato al gozzo follicolare; il gozzo adenomatoso è fuso qualche volta col cistico; talora il gozzo parenchimatoso è associato al cistico ed all'adenomatoso; qualche volta ancora si ha la forma mista : cistica, adenomatosa, fibro sa, vascolare. Osservai un caso di gozzo esoftalmico classico, di cui riporto la fotografia. In diversi casi le propaggini si estendevano dietro Io sterno. In un caso di gozzo parenchimatoso, a sviluppo retrosternale, accompagnato - da cianosi intensa, da disfonia e dis.f agia, fPOtei osservare la cicatrizzazione dopo l'operazione ma dopo alcuni m esi apparve una degen erazione maligna (carcinomatosa) galo·p pante che condusse a inorte l'inferma. Ri guardo alla cura · gli indigeni c11rano il gozzo con causticazioni locali col ferro rovente. Prendono dei ferri d'ombrello, li arroventano e poi tocca110 ripetutamente il gozzo in modo da criYGllarne di caustiicazioni 1Puntiformi i 'tegumenti. Il risultato è nullo. Tenendo conto della teoria che spiega l'insorgenza del gozzo con un insufficiente approvviggionam ento di iodio introdotto n egli alimenti e che obbliga la tiroide ad un iperfunzionamento e ad un'ipertrofia, per sopperire alla deficienza di iodio ho, talvolta, sotto1Posto i malati, prima del1'operazione, a cure iodich e prolungate senza ot1tenere notevoli vantaggi. Ho ritenuto sempre l'intervento chirurgico il solo· efficace per la cura. L'operazio11e è stata eseguita, talune volte, coll'anestesia ,g'e11erale, eterica o cloroformica, preYia iniezione di morfina, per avversione speciale òi certi soggetti a farsi operare svegli. Ma, il più ctelle vo'lte, l'operazione è stata condotta a ter1nine coll'anestesia locale colla n o, ocaina. 1
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I
738
lL POLIC..LlNICO
f ANNO XXXII, FASC. 21).
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_j Oss. 65 Prima dell'intervento operativo.
Oss. 65 Dopo l'intervento .
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Oss. 298 Prima dell'operazione .
L·ammalata riportò dall'operazione un notevole miglioramento ma essendo uscita improvvisamente dall'Ospedale non fu potuta eseguire la seconda fotografia.
[ANNO XXXII, FASC. 21)
SEZIONE PRATICA
739 I
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Oss, 38 Dopo l'intervento.
740
IL POLICLINICO •
[ANNO XX}:JJ, FASC. 21)
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•
Diagnosi I
.•
Anestet:>ia
Operazione
I
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13· 1
1!
I
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Gozzo plur.icietico dei due !Òbii con qualche nucleo aidenomatoso CKropf,kn-0ten dei Tedee·c hi).
Etero-mor fiinica .
Gozzo parenchimatoso del lobo destro.
Jd. Id.
'
•
15
17
38
51
Gu·a l'igi one.
Gozzo· paren0hiimaitoso bilaterale. Degenerazione grassa della trac.bea.
Id.
Id.
Incis. vert1oale doppiia. Lussaziione. Allacciatura tiroidea. Ti1'0idectomia pa.r11ilale. Drenaggio. Sut. parz. Med.
DegeneI'a.zion, della tra.chea graissa. De.cee&o per sof. focaztione.
Gozzo pluri-ci4itico con nuclei aden,omiatosi, in parte retroeternale-bila terale.
Id.
Id.
Inc. vertica1'e doippia aid un oino. Lu.s.sazdone. En uoleo-resezdone. •• Ca.,p.itonn.a ge 11. Drenaggiio. Sutura. l\fed .
Gual'igione.
Id. ld.
Inc. vervi·c ale dO'l)pia ad unc.ino. Lussaz. Emosta.ei. Tiroidecto, mia parzi·a le. Drenaigg.i o. Sutura. parzdale. Med.
Guarigione.
tosi. Isolotti d·i gozzo par~noehimatoeo, vasoolacre, fibr~so, bilaterale.
Locale-novocainica. Formula; Reclus.
Inci&ione a e:rav.atta di Kocher. Luooaz. .All·a ccdatura tiroidee superiori. Enu-cleo - resez•ione. Drenaggio. Sutura parz. Me<l.
uu.a.rigione.
Gozzo parenchim.ato&<>, voluminoso, bilaterale.
Id. Id. '
Inc. a cravatta . Lu&Saz. .Allacciatura tiroidee. Tiroidectomia ·parz.iale. Dren•a ggio. Sut. pa.rz.J.ale. Medicat.
Gu.a.1'ig10ne.
Lnc:s. a .cravatta. Lussazione. A1laociiatura tiroidee st1periori. :' Enttcle~-resezionè. u Oa.pitonnage » . Dren.a.ggio. Suit. ~edi:oat.
Guarigione.
"'
I
• l
I •
I
1d. Id,,
Gozzo cistico a oontenuto siero em.a tioo dei due lobi .e dell 'd.Sltmo oon gurscio paren{;himat-Oso degenerato. V aeoola·ri zzaz:ione .acc~nturruta.
Id. Id .
1
Gozzo pare11chima.tooo dei due lobi COiil nucl eo di OBGi,fica11ione nel lobo sinis tro.
Id. Id. •
144
191 I .
,,.
.
'
•
I
Gozzo voluminoso, dei due lob-i, cisltioo c-011 qualche nucleo a;denoonat-Os?· Diisfagia. Disfonia. Dispnea. •
1041
•
· Inc. verticale doppd1a ad uncino. ;..,ttssaz. Allacciatura' tiroiue~. Enucleo - resezione. Drenaggio . .8ut. parzdale.
I
I
Guanigione.
Id.
G()zzo pluricistico ·eon n\lclei adenoma,.
'..
Ine. verti(}ale. Lussaz. A:llacciatura art. tiroidea SUJpeniore. 'l'iroidectomda parziale. Drenaggio. Sut.. Med.
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crava.tta. tussaz. A l1acciatuxar tiroidea. Enu.cl4,t~·1'e~ z.ione. « Crupii.tonnage ». J?,irena.p: gio. Sut. parziale. Med·ic: ·
• •J IniciE3. a cravatta. Luseaz1oiie. Al-' lacciatura tiroidee. 'l'iroidectomi.a parziale. Drenaggio. Sutura. Medica.t. 1
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Gual'U?ione. .I 1
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C• ; ,,•.1;J I • ••
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Gu.a.cigione.
Gozzo voluminoso misto: pairenchima,. toso, a.den-0matoso . .oistioo (P€6,0 1 Kg.).
Id.
Ìd.
Incis. a c.rav.atta. Lussaz. Allacmatura ti~oidea,. Enucleo-rese21ione. <e Caip,j.1tonnage ». Drenaig~ gio. Sutura parziale.
Deoesso per bron<J.Opolmonite.
Gozzo paren<J.him.a toso d.el lobo de.stro.
Id.
Id.
fucisi-One ·o urvi1'inea. Luserazione. Emosta~i preventiV>a. Tiroidectomia parziale. et Capitonnage ». DreruLggio. Sut. A1ed".i1cat. e·
· Guarigione. •
,:,.t! • t "!" "=!
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1
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I
296
Gozzo oolloitdeo' volu.m i·n-000 dei due lobi. Degenera.z·i one laringo-tracheale (grassa:). Ulcer.azione settica dei tegumenti. Emorragie a ripetimone.
Id. Id.
Inoiaiione outvili·n ea. Lueeazione. • Morcellemen~ ». u Crupitohna,.ge1>Drenaggiio. Sut. pa.rz. Medicat.
Dece..s&o 11>er broncopol1m -0nite.
298
Gozro . esofta.Jm.ico.
Id. Id.
Incis. a craivatta. Lwssazlome. .AJlBJOoiia.tu.ra tiro-i<lee. Tiroidectoniiia 1p ·arzd.ale. Drenaggio. Sutura. Medicat.
Migliorata.
J, 839
·if.,
[d.
Gozzò · Pa.rench imaWso. bì1atera.Je VO'lu-· minoso.
'
Guarigione .
Gozzo p a rench.imatoso con nTuClei cistici ed aclen<YmaJtooi. '
,
3.2
lncie. verticaile dopp1ia ad un.ci. n-0. Iro.tSsazione. Enucleo-resezione. Drenaggio. Sut. pa.:rz.J.ale. Med.
(iozzo parench·i matoso e cistico bilate· ralc.
Etero-morfdni<J.a.
doppia. a.rma1:.a. Lussaz. All1a.eoi a t nra 'tiroidee. Enucileor eseziione. Drenaggio. Sutura parziale. :Miedicat.
[nois.
Cicat. per 1• in tenzione.
..'' [ANNO
XXXII,
FA:-:l . ~1]
741
'$fZ IONE PRAllCA
La formula usata è 'Slat~ rJU'è'Stà ~ nelle for111e n1iste veniva esegu ito !'enucleot'esezione con una emostasi .progressiva e sutura 111 Soluz. fisiologica gr. 100, n6VOcaina 0.50, a.drenalina cloridrato 1 %o, gocci e 8. rnn ssa a.l catgut delle parti re.s iùue. Il drenaggio Yeniva applicato, di regola, in form·a ·di stuello. · Soluzione che è stata adoperata colla tecnica seguente : Il decorso 1postoperatorio è stato per lo più 1) Due injezioni simmetriche verso il rnezzo soùdisfacente. ·ralora temp. di 38°-38.5, per qua Ich e gior n o~ del margine ·p osteriore di ogni rnusc.olo sternoì\'I ai ho avuto a lan1entare cache~~ta . stru1rlipriv.a cleido-mastotdeo, press'a poco a livello ·del SllO o tetania tireopri\·u. incrocio colla giugulare esterna. Si inietta sotto l\lai fenomeni consecutivi. a .Jesi.ani . dei ricorla pelle e sotto l'aponevrosi, infiltrando i tessuti, per un'altezza di quattro centimetri circa renti. (2 al al di sopra e due al di sotto della puntura) I casi osservati rientrano n el p eriodo di lavoro una quantità totale di 30 centimetri cubici, di sod ' un bienn~o . .. . • .. ... luzione di novocaina al 0.50 %. BIBLIOGRAFIA. 2) Due altre iniezioni, ugualmente si1nmetriche, si praticano al di sopra del pol o superiore ' DUPLAY-RECLUS . . 1."rrzttato di chirurgia. u T. Ed. del corpo tiroide là dove nei soggetti magri si Torinese. . . sente battere l 'arteria tiroidea s uperiore. Questo BERGMANN. Trattato di chirurgia. Soc. Ed. Lib., ' p unto variabile con l' altezza ghiandolare si trova Milano. abitualmente ad un centimetro al di fuori ed un GIORDANO D. J.1an1.lale di medicina operatoria . • U. T. Ed. Torinese. centimetro al di sotto del margi11e esterno delHER~lA~ TILLì\.IANNS . Trattato di patologia genel'osso ioide. rale e speciale chirurgica. Ed. Vallardi, Milano 1.1 L'a.go è spinto attraverso la pelle e l 'aponevol. II, pag. 507. . vrosi fi110 a l tessuto cellulare basso che circonda \\i':ULLSTEIN e WILMS. Trattato ài chir·u rgia. u. T_ l'arteria e si inietta110, da ogni lato, 10 cc. di soEd. Torinese, vol. I. l u~ione anestetica. At~i del 4XV~~ Congresso della Società Italiana dii 1 ·• Questo metodo suggerito dal Kulenkampf è, co- ~ .. Chirurgia, 1Ron1a,. ··novembre 1920. MARION. Te c11ique Chirurgicale. Tome 1 P t'étnier. me si vede, una combinazione d ell'anestesia del ,i\.. Maloine et· ftis · ·ed.,. Pari.s, 1921. l plesso cervicale che si rinviene sotto il rnargine 1 .BEn,\nD ( LEON) . L 'avenir médical, Juin , 1921, Lyu1i. posteriore del muscolo sterno-cleido-1nasto.ideo,. l(U LENI <AiVCPF e Z\v1cr~A u . Zentralblatt fur Chir., coll'anestesia dei p eduncoli tiroidei superiori. T9-19.21, Bd. )XLVJII, ..~· ~~-'P :r'P:.. 1262-1265. lora, mostrandosi questo metodo insufficiente, st H UNZIKEn H. JJic pf,"-o phylasse· der grosseli schildpraticavauo delle iniezioni qua e là sulla rp arte dr iis e. Berna, Birc her, 1924, p. 360. · . più prominente e .sul · polo· inferiore de l tumore, • ·, · t.: '·· . infiltrando i tegurr1enti alla .Schl~ich. Interessante pubbJica.zione: · r '· r ·I • 1 I ' Quanto· ar' rnetodo 'òper.atorio, . l' i11cisione preli. .~(f . · !' Prof. O. 'PBllllANDO . 1ni11a.re arcuat a sul" 111argine anteriore dello sternoDlretlore dell'lsUtuto di Medicina Leaale della R. Unlverslta dJ lìenova cleido-mastoideo è stata sufficiente nel gozzo unir laterale. .' Manuale di Medicina Legale Nf'l gozzo bilaterale si è praticata l ' incisione IOMMARIO: Pl'efazione. - Cap. I. Oeneralità - Cenni deon· doppia, ad uncino, 'Per aver molta luce nelle tologici. - Ca.p. Il. Cenni psico-fisiologl'Ci: - Cap. III. Del delinquente e rtel p~zzo in generale. - · .Ca.p. IV. Cenni manovre oper atorie. ~ei gozzi non molto svilupsulle principali psicopatie. - Cap. V. Natura del delitto • patì praticai, talo'r·a, l 'in·c isione estetica, a cravate classiftca1.1011e òe1 clt:linquenti. - Cap. VI. Della re~pf)D sahilità pennie e tiella capacità civile. - Cap. ·Vn. Qiieta, di Kocher. stioni sul matrimonio. - Cap. VIII. Sui reati cl)ntro il • buon costume. - Cnp. f X. Questioni sulle ~ravich1nz~ e suP Carne linea di condotta, 11ell'i11tervento nel' gozparto - Cap. X. Del procurato abortò. - Cap. XI. Tn1umatologia fort:nse generale. - Cap. XII. Lesioni personah ~ zo parenr.hirnatoso s chietto: 1irnozione delle aderisarcimento di danni. - Cap. XIII. Lesioni e morte per renze, Lussazione~ legatura dei vasi tiroidei sua1?P~t1 termici flrl elettri~i e per l,nn.nizione. . - • Cap. Xr' 1 Asfissie mecc:iniche. -· Cnp. JrV. De.l l'in.fantici_dio e della periori e di quelli inferiori, tiroiùectomia parvitalità. Cap. XVI. Cenni di tossico1ogia forense. Ca.p. XVII. 'fan atologia e necroscopia foren se. - Cap. XVIIl. ziale, lasciando 1/ 3 d ella massa totale della tiroi- · MacchiP e trii rcie P.Osnette. , . ' . Un volume in-16°, di pag. :XVl-916, con 27tf figul'e or jginsili de normale; nei gozzi cistici, adenomatosi: lussaintercalate nel testo, rilegato in tela, in commerci<> L. 4 6. zione ed enucleazione dei diversi nuclei, dopo Per i nostri ahbonati sole L. 4 3. 9 O fran co <li porto e raccomandato. incisione della capsula propria d el gozzo e della Inviare Vagiia postale al Cav. · LU1GI POZZI . - .:Via. Sistina, <;apsula dei nodi inclusi cistici ed adcnomatosi; n. 14 • Ron.a.
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Il POLICLJN ICO
COMMENTI.
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Dosaggio dei fermenti pancreatici.
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SUNTI .E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO.
Nel Policlinico, Sezione Pratica, fascir.olo 16, La funzione del ce1·vello frontale. 20 aprile i92S, a .p agina 559 il dottor Pizzoglio in t~11 « Commento » espone una ricca bibliografia (DONATH. Joicr·n al o/ Nervous and Mental Disease, • .febbraio 1925) . che io non ho riportato nel .m io lavoro: « I metodi !P iù 1p ratici ·di ricer ca e di dosaggio dei ferL'i·d ea che nella porzione frontale si svolga110 menti ,p ancreatici ,, comparso sul Policlinico, Se- le ,p jù alte funzioni psichiche è molto antica, e zione Pratica, fascicolo 10, 1925. tro.v a riscontro nelle manifestazioni artisticl1e di Tengo ad assicurare il dottor Pizzoglio cl1e ero tutti i tempi. Gli artisti dell'antica Grecia e del a conoscenza dei lavori da lui citati : ed ho citato Rinagcimento raffiguravano gli dei .e gli eroi con nella biblio.g rafia solo il lavoro di Baj (Gazzetta · la fronte aro.p ia e diritta 1per estprimere i loro Medica Italiaria, 1909, 1pag. 401), fatto sotto la guiattributi sovruman i, ed i fauni ed i satiri con ,da del dottor C~rpi e che riguarda il ·dosaggio fronte ba5sa e sfuggente per esprimere la loro del fermento triptico nelle ifeci, iPerchè esso è la bestialità, la deficienza •deJle più nobili facoltà ·base dei successivi lavori citati dal dottor Pizzo- umane. glio; non solo, ma 1poich1è il mio lavoro si rjfeA questa idea si tentò di dare una dimostraziorisce solo• all'esame dei fermenti .p ancreatici ne scientifica, .q uando .cominciò ad affermarsi la €Stratti direttamente colla sonda di Einhorn, ho dottrjna delle localizzazioni cerebrali. Le ricerritenuto esorbitare dal' campo prefissami cita11do che cliniche e gli esperimenti riuscirono ad assolavori '.consimili, ricer che sulle f P.ci dare sufficientemente la sede dei centri motori e , . riguardanti . . o sul succo ·gastrico, ricerche cioè indirette, lasen:,oriali, più recentemente si è anche delimivori di oui per altro conosco la pregevolezza. tata, •q11antun.que 11on precisamente, la sede dei Non potei a vere in mj a mano il lavoro · di Pecentri della sensi·b ilità generale. Fu così deterr11istalozza (Milano, Zerboni, 1915) che non mi ri- nata la funzione òel1a circonvoluzione ~rerolan , sulta essere 1pubblicato su riviste scienti.fiche. dica (centri motori), della rolandica posteriore tanto meno 11>oi potevo citare il lavoro di Ror.(centri sensitivi), di buona parte del lobo occipichi (Ospedale Maggiore, 1925, n. 2) 1Perche 10 ave- tale (centro visivo) e del lobo temporale (centro vo . cqnsegnato allè s~ampe il mio lavoro prima uditivo). Rimaneva in discussione la funzio11c di • che il .s.uddetto fosse pubblicato. gran 1parte del lobo parietale e del loho frontale. Del rest.o esprimo il mio compiaci,mento che il .!:\. quest'ultimo fu attribuita la sede dei processi metodo di Carn0t -:p·e r · la determinazione ·del fer- 1psicl1ici superiori. Ma questa teoria ebbe '?iva~i mento tripticb abbia, come dice il dottor Pizzo- ·contrasti. J\llonakow, ·'t\.f unk, Vigouraux, Bruns, glio, fondamento s u ricerc11e italiane e precisa~ E. Muller, .Nissl, Mayenélorff negarono recisame11mente su1 metodo Baj-Carpi (1909) , mie todo que- te cl1e il lobo frontale avesse una qualsiasi funsto certamente di mag.g iore precisione percllè più zione .p sichica, sostenendo anzi che esso non avesi avvicina alle condizioni fisiologiche : ma io 110 va alcuna funzione importante o tutt'al pjù funpreferito il metodo ·dellà gelatina in ca1psule di zione motoria. Petri, 1'.)er il fatto che io, .come ho detto nel titolo In effetti nella porzione posteriore del lobo e · neJ testo (1pag. 350) dèl ·mio lavoro, ho cercato frontale furono accertati centri motori, ma riil metodo . pi:ù rispondente alle esigenze della , .p ramaneva sempre a decidere il significato del1a tica, cio·è .che · potesse ess~re « applicato anche da . parte anteriore; del ·lobo prefrontale. 't chi, non. possedendo gran copie di material e Le osservazioni cliniche .portate a sostegno · scientiificQ, (e .quindi an.cl1e il termostato, cosa ·d elle varie tesi circa la funzione del lobo frontale che succede ·spesso, sia negli ospedali sia in con- riguardano le neoplasie e le lesioni traumati~he dotta)· .vuol diagn0sticare eon prestezza se il suc- di detta parte del cervello. co 1pa;nc~ea,tic o è- ricco o 110 di fermento tri1ptic~, I..' A. ri1porta innanzi tutto i casi con1rarj : .t anfo ,p iù; - '9-~ce~o ne1 mio lavoro -_ che la d1R11ckert: tumore di ambo i lobi frontali e : ' oaestioÌÌe . avviene a 'temperatura .ambiente )) . della 1parte anteriore del cor.p o .calloso; dic;turbi Però cori questo io · non avevo assolutamente n el cam1Po de.l trigemino e del facciale, nistag1no, · l 'intenzione nè di .p assare 's otto silenzio nè di disturbi dell'equilibrio, n essun disturbo .psichico. sm!n{iire · la impor..t~nza ·del metodo Baj-Carpi, Ascenzi: lesione traumatica ·del lobo prefronla cui tecnica è generalmente apprezzata. . tale. destro con · abbondante perdita di sostanza . ' delle circonvoluzioni media e superiore : nes$1tna ·Dott. MARIO REVELLO. influenza importante per i processi mentali, :id Genova, 30 aprile 1925. '
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SEZIONE PRATICA
ecoezione di una lieve riduzione dell'immagina· zione e dell'intuizione. Rteiffer: tredici casi di tumore frontale· -d!1 fetti dell'intelligenza non ~iù marcati di quelli che s'incontrano in tumori con altra loca 1izzazionc: soli sintomi a focolaio. manifesti quelli . della parola: e dell'equilibrio. Ser.og: tre casi di tumore frontale senza aleun dist;qrbo intellettivo. Petrina : volumj.noso sarcoma del lobo frontale sinis~,ro senza alcun sintoma fino a poco te111po prima della morte. N2wmark·: quattro casi di tumore ,p refrontale senza , riduzione dell'intelligenza. Gordo·n : quattro casi di tumore frontale con notevoli di&turbi a ti1po cerebellare, ma con intelligenza integra. O. Rossi: lesione traumatica del rer\ ello frontale senza disturbi psichici e motori, cl1e facessero pensare a le~io·ni a focolaio dei lobi frontali. ·R auschburg: ferita da 1Proiettile alla fl'Ont -~ segt1ìta da ascesso cere·b rale della grossezza di un~ testa di .feto; il lo·bo frontale .sj n istro e la lnas2ima parte ·della sosta11za bianca 1d el lobo frontale destro era distrutta; nessuna apprezzabile alterazione delle alte funzion.i mentali. Di fronte a questi casi negativi vi sono molti casi positivi. La contraddizione non p110 essere spiegata con la ben nota circostanza che i tumori cerébrali ancl1e con a~tra sede possono decorrere per lungo tempo senza . manifesti sjntomi clinjc1, o obe l' esame n on fu scru1poloso abbastar1za o fu eseguito con m ezzi inadeguati. 1
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. In molti casi le affezioni del lobo frontale provocano sindron1i analogl1e a .quelle della 1paralisì prc.g ressiva, della $Chizofrenia, o de11'1 demenza, senza altre complicazioni. Bernardt e Borckhardt riferirono il caso di un grosso tumore del lobo frontale sinistro che si iniziò clinicamente con una caratteristica sindrome paralitica, e ui segui afasia, emiplegia e sintomi .g enerali di tumore cerebrale. Sullivan riportò due. casi di tumore prefrontale in criminali: i delitti furono co1nrnessi infantilm ente, in modo da ricorclare le azioni di un paralitico. Van, Gehuchten in un caso di tumore ft.b roso ·della parete dell'orbita. destra con co mpressione di tutto il lo\bo frontale destro e di parte del • sinistro, notò una profonda alterazione del ('aratt.e re . con spiccata, tendenza alla malvagità. " ' itney r~portò il caso di un groc;so tumore del lobo frontale d estro con diffusione a sinistra, nel quale il ;paziente, che aveva un alto talento 1nusicale . . ' soffriva uno stato di deipressione, scom~ p~rs3. ·di og·ni ambizione, rinunzia ad ogni atti-
vità •P.rofessionale. E ciò per 15 anni ftno a che comparvero i sintomi del tumore cerebrale. Rosenbeck r iif erì il caso di un grosso endotelioma d.ella dura della regione fronto-par.ietale d estra, che provocava una sindrome perfettan1ente simile a quella della paralisi progressiva; qu esta sindrome scornrp arve con l'operazione. Rosenféld riferisce il caso di un soldato. colpito· alla fronte ·da un 1proiettile di fucile. Dalla posizione · dei fori di entrata e di 11scita si deduceva che ambo i lobi frontali era110 stati attraversati a livello delle 1prime due circonvoluzioni. DOIPO il trau1na ci fu un breve periodo di incoscienza, e durante i iprimi tre giorni sintomi di pressione. endocr8:nica. Seguirono per due mesi ·disturbi -psichici, consistenti sopratutto in uno stupore catatonico. Forster in un caso di ferita tangenziale . da 'P roiettile di fucile delle prime due circonvolu 7 zioni frontali d'ambo i lati non notò :veri e :i;>ropr.t dj sturbi intellettivi, ma mancanza di ogni impulso sentimentale e sintomi catalettici. .Jn un caso di ferita da tp roiettile attraversante ambo i lobi frontali, Schob vid.e in 1primo tem1po gravi disturbi della coscienza con eecitazioD:e. psico-motoria: più tardi mancanza di spontanei. tà, perdita di ognt interessamento, diffi.colt?.t del raziocinio, stereotipia, sonnolenza, tendenza allo sbadiglio ed al sin ghiozzo, iperidrosi, indebqlime!lto d ei riflessi addominali e .t endinei. I fa1ti permanenti consi1stettero in indebo}jmento del~a men1ori.a e dell'intelligenza, m·a~canza di intuizione, euforia, dfscreta irritaibilità, impuJsi arr.bul atori, contegno stupido . Dimitz e Schilder osservarono in una donna, pCJCb e settimane dopo un colpo sulla testa, 1 p erdita di iniziativa, :di agilità, d 'interess~mento, disturbi dell' equilibri9 e tremori acces.sionali; 1più tardi tre1nori costanti ad ambo le mani ed ipertonia generale. All'autopsia si trovò grosso tumore che aveva invaso gran parte della base d el cervello frontale e quasi tutto il lobo fronta)e d estro. Curti in un caso di tumore della fossa anteriol't? con distruzione dei bul:b i olfattivi e dei lobi frontali oltre gli altri sintomi genP.rali trovò n otevolP indebolimento della memoria, grave irritabilità, idiozia. Costar1tini osservò paralisi spastica e demenza in un caso di tumore del centro ova1e d el lobo I
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prefront~le.
Mendel ricorda tre casi di lesione del cervello fro ntale con stupidità ed eu~o.ria. 1Casi di demenza più o meno grave con . lesioni degenerative o n eoplastiche b~n d.e limitate dei .loibi- frontali osservarono Richter 1 G:ans, ·Pliri11g, Marie e Benoist. .. •
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IL POLICLINICO
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~dunque . nelle afJezioni del cervello frontale siano ~sse . causate da tumori, degenerazioni , o ..i
tr.aurr1i, si ha decaden·z a mentale e morale, alterazioni del carattere rassomiglianti a quelle della tl)araJ_i si progressi.va, ·della schizofrenia o di altri Fro>.cssi morbosi conducen ti alla demenza. Si deve jpeftanto concludere che le lesioni dei lobi fron~alt siano esse dovute a spirocheti, a veleni endogeni o esogeni, a disturbi vascolari , ad inva. sìoni neoip lastiche o a traumi, sono accompagnate da disordini delle pi1ì alte funzioni psichicl1e. Esi$tono osservazioni di lesione del .corpo calloso ..CQfr disturbi analoghi, per cui è stata da al.cuI).i assegnata a (!uesta parte del cer\·ello la sede•r esclusiva della funzione ·int-elJettiva. Sta di fatto ,oh,e nPl ·corpo calloso si trovano le fibre • associative che collegano . i lohi frontali . tra loro e con altre parti. del cervell0, nessuna meraviglia quindi che lesioni di detta par.te disturbando ~e connessioni tra i due lobi irontali provocl1ino disordine delle ·p iù alte funzioni .psichicbe. I sintomi psichici di deficienza nelle afiezi.oni d ei lobi frontali sono multiformi in rapporto al!a sede, alla intensità. ed all'estensione 1 del fo colaio. F.~no c;i:~, . ~n ;.cet;.~~ 1puH>to ~i ppò dalla specie del disturbo .psichico dedurre. la funzione del lobo frontale. Si riscontrano dist\lr.Qi della memoria e della 1Percezione, amnesia r.etrograd,a 1 confabulazione, perdita completa della m-emoria., perdita dell'associazione delle i·dee e dell'int11izione, un indebolimento m entale sim.lle ~ ·qu ello dell'idio. ' ' zia. Questo indebolimento si manifesta so1pratutto con euforia, ipomania, puerilità, tendenza al giuoco ed alla buffoneria. Si ha inoltre altera· zione del carattere, irascibilità, ottundimento del senso della personalità, indifferenza 1per gli affari ; ed anche pazzia morale. La : perdita di og11i impulso cònduce all;indifferenza, 'alla svogl1atezza, all'rupatia, all'inerzia completa, alla catalessi. Si hanno · inoltre disturbi sensoriali (olfatto, vista, udito) e niotOrl· '(afà·sia, eCC'.0. . Chorosko in quindi-ci casi di 'lesioni del cervello anteriore riportate' durante la guerra constata disturbi di tal genere. In parecchi casi trovò anosmia:, ''afasia motoria, deficienzct. di volontà di parlare, parafasia; automatismo ..del linguaggio, d{ftlcoltà ' di trovare l e 1parole, aprassia, e disordfni -arr~itivi. Notevole è l'asserzione del detto autore ·· cl1è nelle lesioni esclusive del lobo frontale si.nistro non si l1anno ·tlisturbi 1psichi ci, i quali si 'reri:ficherebbero solo nelle lesioni di amho i lobi frontali o della linea mediana. Ta1i disturbi éonsistereblbero 1prevalentemente in di. fett') .di . . · attenzione, azioni illogiche, ed .in genere anornialità della condotta. Goldstein ne.Ile lesioni del cervello front a le oltre i distt1rbi della statica e ·della locomozione, della I
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fiss1zione degli occhi e della testa, trovò disordini psichici consistenti essenzialmente nella perdita della capacità di discernere l'essenziale dall'eventuale. Da questo disturbo fondamentale derivano la disattenzione, la perdita dell'interesse e del potere di con centrazione. ~el cervello frontal e, ossia nell'area associativa antariore di Flechsig, sono depositate le. immagini. delle cose e degli eventi, le cause sono corfl1 })arate fra loro, quindi là si ha la percezio11e, la formazione delle idee astratte, dei git1dizi.. Là l'azione- è ponderata, di là partono gli impulsi della volontà: le immagini vocali, graftc:he, musicali sono convogliate ai risipettivi centri moiori i1ella circoluzione centrale anteriore, dove il puro atto IPSichico del cerYello frontale si trasforrr1a in impulso motorio. Gli esperimenti su .gli animali non sono stati sic11ramente probativi nel mettere in evidenza la funzione intellettiva dei lobi frontali. Franz osservò che la estirpazione del lobo rron. tale · sinistro provoca nelle scimmie deficienza :psichica, che non sarebbe provocata dal1'estirpa,zione del lobo destro. ·Ciò collimerebbe con le osseryazjoni cliniche dello stesso autore. Bianchi estirpò la corteccia di ambo le regipni f~onta1 i e prefrontali, avendo trovato generalmente senza effetto l'estirpazione unilaterale. iLe sue osservazioni molto esatte sono di grande interesse. Una scimmia amputata del cervello frontale muta carattere e -contegno : diventa ptgra,· se ne sta ·quietamente ed indifferente a tutto i11 un angolo, non giuoca .più con le com;pagne, diventa sessualmente più brutale, dimostra uQa r1otevole riduzione delle funzioni psichiche S\l· perjori. Franz insegnò a gatti .e scimmie a1~uni giuo . . chi, che essi i1on erano 1più in grado di Pse~uire dopo l'asportazione dei lobi frontali. Ne concluse che jn •que.sta parte del cervello si compie la • funzione associ·ativa . Ceni in se.g-uito ad esperimenti su animali venne alla conclu sione che ne1 cervello anteriore l1a sede l'istinto materno. Brodn1ann ritiene che un'esatta localizzazione cortirale è possibile solo cori ricer che. micTosco:pichP sugli strati ipiù 1profondi. Egli divide i 1 loho frontale in una regione precentrale, corrisp0Tldente a1la rolandica anteriore, .che ha una f11nzione motor.ta, ed in una regìone frontale propriamPnt~ • detta la cu i funzione, a suo avviso, 1è attl1a!mente sconosciuta. I~a r egione 1precentrale non ma11ca in ne·s sun mammifero e varia solo di estensione, la r E>gione frontale invece è presente come una fortnazione speciale ~oJo negli animali più Plevati, così negli antropoidi è molto sviluppata. La su.perficie della regione frontale costituisce nel1
[ANNO XXXII, FASC. 21]
SEZIONE PRATICA
l'uomo il 29 % della SUJPerftcie cerebrale totale, nello chimpanzé il 16,9 % e nelle scimmie meno evolute degrada dall'll,3 % fino all'8,3 <J~, nel cane è il 6,9 %. nel gatto il 3,4 %. nel coniglio il 2,2 %. Adu11que ranatomia comparata, l'antropologia, gli esperimenti confermano l'alta funzione intellettiva ctei lobi frontali. Comunque Ja intell lgenza, intesa nel senso comprensivo dei più alti processi ·p sichici quali si trovano più .sviluppati nell'uo1no, non ha la sede esclusiva nel cer,rello frontale. Al riguardo non si può n.e gare importanza. assoeiativa ad altre aree quali la 1pari.etale e la temporale. Appare ce:r:to però che i lobi frontali abbiano una funzione di dignità più elevata. DR.
Cont1·ibuto allo studio ' dei tumori della regione qnadrige1nina. (M. CASTEX, N. ROMANO e A. CAMÀ.UER. Prensa Médica .4.rgentina, 10 e 20, XII, 1924).
Gli AA. presentano insieme ad una complet<;i. storia clinica la . .sintesi delle opinioni correnti s11lla fisiologia e semeiotica . dei tubercoli quadrigemini. I punti princiipali di un caso da essi studiato si riducono ai seguenti: Malata di dodici anni di età. Nel decorso di undici mesi l'unico sintoma a parte l 'apatia, l'indifferenza, disturbi della scritt11ra, è stato la paralisi associata degli elevatori dei bulbi oculari. Quasi un anno dopo l'inizio di questi disturbi si presentano fenomeni ·d'ipertensione endocranica, intermittenti, che durano due o tre giorni e si ripetono do1po uno o due mesi. S'interpretaron.o come ostruzione intermittente de,l r l'acquedotto di Silvio. In un terzo periodo appaiono sintomi cerebellari: loqomozione oscillante, vertigini, ecc. Nel sistema nervoso è analizzato separatamente: lo psichismo che si trova debole, sca-Oente, in tutte le sue funzi oni e le sindromi: 1) d'ùp ertensione endocranica; 2) quadrigemina, consistente in paralisi associata della elevazione, con durezza uditiva bilaterale e predominio destro; 3) sindrome cerebellare e per ultimo f enomeni di piramidalismo con Ba·b insky, che si sipiegarono con la compressione del .p iede dei pe<luncoli cerehrali 0 con l'invasione della·. protuberanza accettando come ipiù logica, la prima ipo' tesi, data la vicinanza. L'inizio con la paralisi verticale dello sguardo, la com1parsa' lenta e 1progressiva dell 'ipertensione, la. presenza successiva dei sintomi da vicinanza (cerebellare e 1p iramidali), l'irreduttibilità del processo con il trattamento mercuriale, l'assenza d'antecedenti e di lesioni d'indole bacillare, il lento progredire di tutti i disturbi ·PSi,
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chici e somatici, indussero gli AA. alla diagnosi di n eoplasia con 1punto di partenza quadrigemellare, con ulteriore invasione o compression'e delle zone vicine del sistema nervoso centrale. Lo stato intellettuale semipre più 5caaente, l'ambliopia progressiva, li indussero a indicare la craniectomia decompressiva. Questo i•n tervento portò scom1parsa del piramidalismo e dimi·n u• zione netta dell'ambliopia; la confusione int:ellettuale divenne minore.i Dopo venti giorni c'è' rin aggravamento. e un ulteriore intervento ohirugi. co. Dopo circa un mese l'ammalata morì' e all'autopsia si troi\Tò un tumore del volume d'uiia noce, rotondo, resistente al tatto, che occupava la zona quadrigemellare e creava una depre·ssione n ella superficie degli emisferi cerebellari, 1più a sinistra, e anche nel vermis superiore. L'istologia mostra un glioma ·a piccole cellule rotonde, molto vascolarizzato. L'acquedotto di Silvio è considerevolmente dilatato e occupato da una vescicola cistica. ' Q11indi gli AA. interpretano i singoli fenomeni osservati in rap,p orto con il reperto ana'tomo· patologico. Fanno anche notare che la regione d'e lla ghiandola pineale 'si "~ròvàva .' 1nv'a'sa dal · , processo tumorale è cne 'qùf!stcf'"tatio' è 'bène in raipporto con il considerevole svilupipo della: statura e delle mammelle osservato nell'anno e mezzo di malattia. • 1
RE.
ORGANI RESPIRATORJ ... · 1
Fo1'me cliniche della gangrena polmonare. .
Gazette des · 'fl:6pitaux, n. 9, 31 gen• 1925).
(M EIGNANT. llUiO
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I
La frequenza incontestabilmenie accresciuta della gangreri~ 1polmonare dOP0 la grande e.pi~e1nia di influ~nza e do1po la guerra in conseguenza dell'uso· dei gas asfissianti e l'aspetto modificato della malattia .determinato da influenze mal definite, giustifica un tentativo di riordinamento n ei dati acquisiti in venticinque anni di esperienza. Nel 1875 Bucquoy descrisse una gangrena ·pol1nonare massiva ad evoluzione acuta, più o meno rapidamente mortale. Tale forma si riscontra ancora, ma più di frequente si riscontra.no ~ggi delle .f orme ad evoluzione prolungata, , _spesso a pouss ~es successive . intramezzate da remissioni talvolta assài lunghe; sicchè l' aspetto.. cl~nico della malattia a.ippare molto più ,p olimorfo e la 1p iognosi un po' meno severa di quanto non facciano credere le descrizioni ancora -correnti. Oggi della gangrena polmonare ~i ~uò descrivere tut~a una gamma di forme cliniche a grav~t à d~cr~~ scente, separandola accuratamente tla1 casi d1 •
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IL POLICLINICO
gangrena seconda:ria di cavità suppuranti broncl1iali o polmonari. Nella gangrena polmonare propriamente de~ta possiamo distinguere: , 1) forme acutissime· fortunatamente rare in cui il quadro setticemico 1precede e predon1ina il quadro della ga11grena; 2) forme acute in cui si ,p uò distinguere una torrn.a pneurrwnica ed una forma pleuri ca. ·L a 1p rin1a si presenta con inizio brusco o rapidamente progressivo, dolore ·puntorio, accentuata dispnea, tosse con scarso espettorato. Si potrebbe, per il 1quadro semeio logico (pensare ad una polmonite o ad una · congestione 1polmonare, ma se a segni fisici relativamente. minimi si oppongono segni generali gravissimi, si d eve sosipettare la gangrena. Verso il terro-quin'.to giorno, poi l' espettorato si .fa fetido, diventa abbondante e tenuto a ri.poso si separa nei noti tre strati: aerato, siero-albuminoso, purulento. ·L' esame miicroscO(pico dimostra frammenti di paren'c'hima polmonare, .pus, emazie; l'emottisi microsco1pic a è costante, frequente e talora grave · l' emottisi macroscopica. Man mano che il focolaio necrosato si elimina, si .f a manifesta una sindrome cavitaria, lo stato gen erale si aggrava sem.p re 1più, la morte p er tossiinfezione generale o per setticemia sop ravviene in 10-20 giorni se non viene affrettata da una emottisi, da una 1pleurite gangrenosa secondaria, da una localizzazione a distanza. La forma pleuri.ca è caratterizzata: dalla patogenesi, essendo spesso una forma emboljca cbe complica un f.ocolaio · grangrenoso noto o i10, dall'inizio brusco, dal r~pido sviluppo di un versa1nento formato da un li,quido torbido e rossastro, 1putrid0', contenente .g ermi e tessuto .polmonare in disfacimento, dalla raipida evoluzione ver so la morte 1per tossiinf ezione, spesso eon la comparsa di un pneumotorace spontaneo. Forme subacute. - Già i classici avevano notato la possibilità del 1p assaggio della forma acuta in una forma subacuta con migliorie passeggere, ma le torme subacute vere che si riscontrano oggi sono di un altro tipo. , Il primo episodio assume daipprima l'aStPetto di una 1pneumopatia acuta mal definita, ma senza apparenza grave, su·cceissivamente ~:ito ed espettorato fetido rivelano la gangrena; talora vi è r eazione pleurica ma il li,quid-0 non presenta caratteri speciali. Radioscopicamente si dimostra dap1prima una macchia cui; con rapidità patognomonica segue una immagine cavitaria. L'evoluzione ·è ora breve ora lunga, su·b acuta e torpida. Gli episodi ulteriori possono 51Paziarsi anche 1
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di. anni, ciascuno può assumere ùna fisionomia speciale, fondamentalmente· però si ritrova sempre: alterazione dello stato generale, ricomparsa della fetidità. dell'alito e dell'espettorato, i segni · clinici e radiologici di .un nuovo focolaio. rn· tali forme· la morte per cachessia e tossiiil'f ezione progressiva o per una poussée di particolare gravità può chiudere il quadro; solo con estrem1a éircoSjpezione si potrà affermare la guarigione d~ta la :possibilità già accennata di lunghi periodi di silénzio. Esistono poi delle forme su.b a cute ad episodio unico, con remissioni di esacerbazioni, in cui l'esame clinico e radioscopico dimostrano la persistenza della lesione polmonare. Accanto a queste forme di gangrena polmonare vera .si trova la gangrenizzazione secondaria ji . cavità parenchimatose o bronchiali 1Preformate . R nota la ,f re·quenza di processi acuti da infezione anaElrobia, che si innestano nella storia delle bronchiectasie, e a ragione si S€1Parano dalla gangrena polmonare le .bronchiti fetide e la gangrena delle estremità bronchiali (gangrena di Briquet, gangrena curabile ·d i Lasègue) che colpisce la parete bronchiale, ma r esta superficiale e ibenigna. I classici aggiungono': la gangrena (polmonare vera, ·di rado com·p lica la dilatazione bronchiale. Ciò è . forse vero (per la gangrena tipo Bucquoy, n0n per la forma ~ubacuta ora descritta. In questi ammalati un autentico processo di broncopolmonite gangrenosa rilevaJbile ·con l'esame clinico e radioscopico ,può e~olvere a contatto o a distanza della bronchiectasia. La gangrena inoltre 1p uò complicare l'evoluzione di un infarto polmonare, di una cisti d'echinococco, di un ascesso del polmone, come (pure 1a sifilide e specialmente la ~ubercolosi cavitar.ia. A titolo di ricordo, si menziona il caso in cui la gangrena appare co1ne complicanza di una ferita del tora;ce, di un ascesso da corpo estraneo, di un'affezione mediastinica e la speciale gravità che assume n ei diabetici. Generalmente la diagnosi non è difficile: l'attenzione deve essere · attirata dal contrasto tra i segni funzionali e generali intensissimi e i segni fisi.ci discreti (prima di .qualun.que espettorazion9. Quando esistono alito ed espettorato fetidi ne-ssun dubbio può esistere S1:Jlla esistenza di un processo gangrenoso bronco1polmonare, allorchè un esame della bocca e del rino-faringe ha fatto escludere l'ozena, le riniti fetide, le stomat.\ti ulcero-membranose , il noma, certe carie dentarie. Più difficile ·è sapere se il 1processo putrido è opera di una gangrena polmonare vera, o di una infezione anaerobia innestata su una dilata-
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zjo119 dei bronchi (bron chite fetida) o di u11a gangrenizzazion e di una cavità polmonare .(tbc , ascesso ì o pleurica (1pleurite interlobare). In tali casi la ·diagnosi tè facilitata dalla evol11zione giacchè s~ ritrovano i due stadi: 1) suppurazione banale; 2) infezione 1gangrenosa della cavità SUlppurante. Solo la radioscop ja e la radiografia 1permettono di localizzare con precisione la sede e l' esteusione di llll processo gangrenoso, di aipprezzarne l a profondità, il volume, far.n e sospettare l'eventuale comunicazione coi bronchi. E anche · facil e con cepire le d e.d uzioni ·d 'ordine pratico ohe da questi dati derivano: la forma pleurica coman~ da la toracotomia d 'u rgen za, la forma massiva, pot1:ì essere direttamente at.taccata col lardage o ro11 la toracotomia in . uno o due tempi, in presenza di u.n a forma unilaterale IJ)Otrà essere messo in discussion e il 1pneumotorace, se si tratta d ella g·angrenizzazjon e di una dilatazione bronchiale o di una cavità polmonar e largamente aperta nei bronchi si potrà ,p ensare al tratta1ne11to con iniezioni intrabronchiali. 1\Ia dopoch.è sono stati 1p reconizzati e una chimioterapia attiva ed una sieroterapia antiganO'renosa o , la diagnosi topografica non è ·P iù sufficiente. Ad essa d eve essere associato costantemente uno sforzo di identificazione batteriologi~ ~ m ediante esami diretti e culture. Di regola si trovan o formule batteriologiche complesse ed in linea generale sarà bene associare la chimioterapia e la sieroterapia; tuttavia, anche ·dal 1punto ·d i vista !Prog nostico è estr emamente importante distinguere : delle forme in cui il seffi1P1ice esame dei preparati rivela l'associ azione fuso-spirillare, Je quali vengono ben·e ficate tlalla arseno-t erapia; delle forme a ricca ;flora anaerobia (B. ramosu s, B. del tipo 1perfrigens, B. fundiformis, B. foetidus, B. sporogenes) per le quali è specialmente indicata la sierotera1pia; forme senza anaerobi o co11 a erobi, n el le quali sar à consigliaibile la vaccino-terapia. Finalmente solo la batteriologia potrà per1neti ere di fronte ad una caverna gangrena ta, di sco1~rire l'etiologia i niziale tubercolare, rr1icotica, idatid ea, ecc. È da augurare, quindi , cl1e in tutti i casi di gangrena 1po1monar e sia oggi precisata la duplice ·diagnosi anatomica e batteriologica senza di cl1e una gangr en a non può essere utilmente trattata. Ogni giorno di più appare manifesto ch e sotto il nome di gangrena polmon are si ingloba 110 casi disparatissimi , ciascuno dei quali richiede un adattamento terap eutico speciale. 1
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Sulle emo1·1·agie polmonari nella tubercolosi. (.<\RTUR WALDER. Alediz. K linik,
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In u11'emottisi da tubercolosi s i ha sempre da fare con un'emorragia IP.e r modificazione o distruzione, causata dalla malattia stessa, di 11n campo vasale o di . un vaso, vene, arterie o capillari, raramente di vene Od arterie bronchiali. Ogni parte del p olmone ~uò esser sede della emorragia, specialmente la zona sulJ)eriore o media, all'op posto di quelle bro11cl1iali, eh.e p rovengono in massima dalla inferiore. :\el1e emorragie della zona sU1Periore il sangue, inYartendo le parti circostanti ed eventual_m ente una caverna, cola in giù, raggiunge i rami bronchiali 1P iù grossi ed eccitando, come corpo estra11eo, i riflessi d ella tosse, vien fuori attraverso le vie aeree superiori. Nelle em orragie inferiori 11 san gue, versandosi n egli spa zii ·circostanti, sa 1 e lentamente .p er raggiung·ere dopo un tempo 1Piuttosto lu11g·o il punto dei r tflessi ·della tosse, rac· cogliendosi sp esso in gran ql,lantità. Il momento in ct1i si manifesta un'emorragia non coinc.ide spesso con la rottura del vaso e la differenza può esser notevole; n on m olto t empo fa io constatai un intervallo di parecchie ore. Se l' emorragia è assai limitata può anche jpassare inosservata ed il riassorbimento può avyenire allo stesso m odo come si verifica in genere dei minimi infarti polmonari. L'imponenza dell'emorragia stessa dipende ·da diver si fattori, che è necessario cono5cere per la terapia. Essa dipende, come tutte le altre . emorragie, dal lume del vaso o ·dei vasi sanguinanti, dalla specie del vaso (arterie, vene o capillari), dalla pre$sione e velocità della corrente san guigna, ·dal a;>otere di coagulazione, dalla ampiezz:! di movimento ed energia d el polmone e, ciò cl1e non deve esser trascl1rato, dalla giacitura del vaso. I ,·asi, che per alte1,azio11e d ella loro parete o per modificazioni delle pareti circostanti , ha11110 perduto la loro elasticità, restano 1più lungamente beanti, ritarda ndo così la formazione del trom· bo; ecco p er chè son o più .pericolose e l etali le emorragie .dei vasi delle pareti delle caverne o dei rai1ni cl1f. le traversa110, i quali, rimanendo nella rottura rig·idamente aiperti, posson o re11· dere impossibile la cessazione dell'emorragi.a. Questo pericolo ini11accia quei tisici, per i quali lo stato cirrotico .suole autorizzare una prog11osi più benign a ed è allora che in certe circosta11ze si determinano m ortali emorragi e. L'emorragia si arresta per la formazio ne del trombo, dalla cui r esisten za ed ulteriore trasfor-
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mazione dipende la 1possibilità o meno che l'en1orragi'.l. si ripeta sul 1posto. La trombosi è data dal coag11lo, che si forma fuori del vaso nell'ambito polmonare e, se il potere di coa~11lazione del sang11e è attivo, si formano presto anche nei bronchi e nelle caverne dei solidi coag11li, che, se invadono i più grossi rami broncl1tali, in individui di debole forza di espettoraz]one, possono condurre a grave e minacciosa cianosj ed asftc;sia. • Cessata l'emorragia, l'organismo 11à il bis0gno di liberarsi del sangue versato nel polmone e non espettorato. Nelle piccole emorragie è <::ufficientr l'espettorazione .dei coaguli, che si ve..,ifìca in poche ore o in pochi giorni; in rquelle 1ptu abbondanti si hanno altri processi di eliminazione; una parte del sangue viene riassorbito ed una parte provoca dei fenomeni inftarnmatori:P-, come nella forma di bronco-pneumonite da conpi estranei, i cui prodotti vengono a loro volta in parte riassorbiti ed in ~arte espettorati. Non tenendo conto di alcune eccezion], morte istantanea o causata dal ri(petersi delle emorragie a brevi intervalli, un'emorragia in sè e per sè non ~ 1pericolosa; il pericolo sta piuttosto nelle conseguenze dovute alla ·quantità di sangue versato nel polmone, perrhè non si ha qui da fare con polmoni sani, nei quali senza alcun proCP.$SO infta1nmatorio il sangue versato, anche cop]osamente, viene riassorbito con la formazione di limitate atelectasie, ma invece con polmoni, che contengono un ricco materiale d'infezione e con individui che ·p er disturbi sierologici non godono più dell'equilibrio dell'immunità .. biologir.a. Così , può esser grande la probabilità che il materiale infetto invada 1p arti ancora sane del polmone, servenao di veicolo il sangue stesso; le bro11copneumon iti consecutive creano un locum mi1ioris resistentiae, preiparando terreno atto alla diffusione del processo tubercolare. Osserviamo quindi spesso, ciò che chiaramente dimostra la rontgenologia, che dopo un'emorragia polmonare apparentemente bene riparata subentrano nuove infezioni tubercolari, come infezioni miste che dolorosamente ·d ecidono della sorte ' dell'ammalato. Dobbiamo inoltre ammettere che il sangue, riassorbito dai polmoni più o meno alterato, non ~uò non avere influenza sull'equilibrio sierologtco. È così che possiamo spiegarci come vecchi focolai, dopo un'emorragia, si sono messi in attività. Finora abbiamo considerato l 'emorragia da u11 solo punto di vista; vediamo ora se ci è possibile trovarvi qualche lato buono. Non tengo conto del fatto che solo in piccola parte la malattia provoca l'emorragia, cihe in prossimità dei foco-
lai i vasi sono in gran parte trom1b otici od ~ùdi-· rittura obliterati, che il siero del sangue riassorbito provoca una reazione generale febbr]le, elP· vando il potere coagulante del sangue, che la pressione sanguigna nella tubercolosi polmonare suole essere ;per lo pit't normale od al djsot~o della normale, ma rivolgo la mia attenzione all'emorragia iniziale, che ·è il segno di allarme, spesso 1precoce, e che ha permesso a ipareccl1i ammalati di .p otere a tempo evitare l'insorgere ·di un •p rocesso tubercolare. Ricordo anche i casi frequenti in cui gli ammalati attribuivano una Jo,r o miglioria all'emorragia: sono questi i C;15i in cui l 'eccitamento provocato ùal riassorbimento del sangue ha potuto spontaneamente ristabi-, lire il turbato equilibrio immuno-.biologico. Avviene spesso che, chiamati d'urgenza presso un ammalato, e per la 1prima volta ' si constata ~ che il sangue vien ft1ori dalla bocca e dal naso. E necessario prima ·di ogni cosa stabilirr- il ipunto di origine dell'emorragia . .se la cosa ser11bra facile teoricamente, spesso nella pratica può riuscir difficile. A parte le emorragie traumatiche, dobbiamo .p ensare in prima linea a quella del naso, dei polmoni, ,d ello stomaco, dei bronchi, della trachea, della faringe, di un aneurisma aortico, alquanto più rare. Il sangue proveniente dallo stomaco non è sempre oscuro con coaguli nerastri, perch è, se l 'emorragia è abbondante, esso può esser perfettamente ·Chiaro, come u11 1polmonitico può da principio emettere sangue grumoso, n.oagulato. Non potendo dallo aspetto del sangue avere un criterio sicuro sull'origine dell'emorragia, potremo avvalerci dei sintomi concomitanti: conati di vomito e tosse. Si tenga presente che nelle cotpiose emorragie dello stomaco, il sangue aspirato può e~~ sere uno stimolo della tosse, come nelle emorragj e polmonari il sangue ingerito può essere emesso con il vomito. Gli ammalati accennano talora ad un punto della ;parete toracica ove avvertono senso di calore, di straipparnento o di pressione; una delicata e cauta ascoltazione può dare una certa sicurezza sulla sede dell'emorragia. Stabil]ta la diagnosi di emorragia polmonare, si presenta il quesito sulla malattia, che l'ha provocata. Si può esser sicuri di non commettere errore pensando subito alla tu.bercolosi o ad una emorragia bronCJhiectasica: sont> più rar.e le emorragie da stasi, gl 'infarti, la cangrena crli ascessi i tumori lo echinococco. È solo in parte e.be noi possiamo teraipeuticamente dominare una emorragia 1polm-0nare. Nella pratica si avranno di mira la pressione e la velocità sanguigna, il potere coagulante e poi l'am'
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piezza e la energia di m ovim ento del polmone: la cura dovrà seguire queste direttive. Se si con sidera ch e l'emorragia primitiva, sp ecie se abbondante, rappresenta per l'ammala.t0 uno stato di eccita1nento e di commozion e, ch e si co1nunica a11che ai 1presenti e che quasi sempre aumeI1ta la i~espirazione e tale>ra anche la ipressione e la velocità sanguigna, la loro presenz.a deve valere a calm ar e lo stato dell'ammalato, a procurare un 'atmosfera di tranquillità, che agirà faYorevolm1ente anch e sull'emorragia. Tale azione si agevolerà anche con l' aipplicazione della vescica di ghiaccio, che ha pure una certa azione sug15estiva. La posizione seduta agirà sull a pressione san guign a e sull'esp ettorazione, renderà più facile la circolazione p er l'abbassamento del diaframma e per la posizione ,,erticale -Oel cuore. Per diminuire lo eccitamento alla tosse e per eYitare lo scuotime11to, ch e impedisce la forrnazione del trombo, ricorreremo ai n arcotici, ai derivati della morfina (codeina, dionina) evitando le dosi elevate e la morfina stessa, onde eliminare il pericolo del grande a ccumulo di sangu e nei polmoni, causa .dj ,quei ~rocessi tardivi ta nto sfavorevoli per la prognosi, ai quali ho già prima accennato come l'unico 1pericolo gr ave delle emorragie p olmonari. . :Nell'emorragia da stasi o per debolezza card1 a. ca 0 vasale potranno avvalersi -dei cardiaci (iniezioni ipodermiche di caffeina od endovenosa di 1preparati digitalici), utili anche per miglior-are la rircolazion e, sen za per icolo di faciljtare l'emorragia, perchè la pressione è gjà m olto diminuita per la gran perdita del sangue stesso. E anche nostro compito regolare la .funzione gastroi11testini:i le con l 'o,p portuna dieta. La loro atten zione sarà poi rivolta ad aumentare il potere coagulante, a provocare la sollecita formazione di una solida trombosi, la sola speranza della cessazione dell' emor!';:i,gia . Fin dagli antichj tempi ha grande im1p ortanza il sale da cucina, la cui soluzione i1p ertonica n ell'intestino, sottrae a cqua al sangue, il quale a sua volta lo sottrae alla riserva d'acqu:i .fl ei tessuti; !,infermo si asten.g a naturalmente dal ber e. Usiamo allo stesso modo il calcium chloratum pur. crist. Merck o quello di Helfenberger per via endovenosa, coadiuvato dalla somministrazione del sale di cucina e del bromuro di 1potassio. RicoTidiamo 1poi fra i rimedi che favorisoon0 la coagulazione il coagu.Jen. Por.o o niente usiamo le iniezioni cli gelatina come 1quelle di siero. Ed è così esaurito il trattamento terapeutico ordinario, perchè da tutti gli st:Lptici che si rac~
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comandano nulla ci è da aspettarsi. Un'eventuale azion e sulla circolazione si potrebbe avere dal.I ' adrenalina. 1'elle profuse em orragie od in ql.1elle che si ril)etono pen sin o senz'altro alla a;>ossibilità di agire dil'cttan1ente con un pneumotorace artificiale, m et0do che in certi casi arresta sicuramente l'emorragia; ricordino i)erò che non è sempre facile 1p raticare un p11eumotora ce in un emorr agico pulmunare. >!'011 ·è sempre agevole 1per determinare il punto preciso del fo colaio emorragico servirsi della 'radiografia per varie circostanze e perchè è resa dif fìcile dall'amm alato stesso. Se ora ci domandiamo : è ,p ossibile preve11ire u11'emorragia? io credo di 1poter rispond ere affermativamente. Non si può certo influire sulla distruzione di un vaso, ma con speciali precauzioni si 1p uò renderlo r esistente per un certo ten1po, ftnchiè nuovi processi di riparazione intorno Cl llc pareti vasali od in ·queste potranno elirr1ina re il peric olo: occorre 1quindi evitare l' eccess i '''O r iscaldamento, tenere in riposo le donne n el periodo mestruale, proilbire Ja ginnastica respiratoria. ·apendo cl1e certe con.d izioni climatiche e rneteorologiche favoriscon o le em orragie, è necessario eliminarl e. Secondo le mie esperienze non è la diminuzione della pression e atmosferjca, m ~ lo stato di umidità ch e rende frequenti le emorragie, onde la necessità di mantenere una temp eratura costantem ente secca nell~ stanza .dell'arnmalato. Considerando in fine tutte le riso rse tera1pe11tich e, che ho accennate, i m edicam enti a n~stra di sposizione, io cr edo cl1e in moltissimi casi di emorragie non sia dimostrato il detto: p ost ho c 1
erqo propte1· hoc.
Anche in 1questo .c ampo terapeutico della t uber~ colosi possiamo ,p arlare solo 1per una personale nostra impression e: e ciò può s1p iegarsi 1p ensanùo che, senza tener .conto di un intervento chirurgico, n oi non abbiamo alcuna •p ossibilità di agire sulla rottura ·di un vaso o sulle sue modalità. Ciò non deve indurci quoad medicamenta a rimanere asso1utamente inerti, per chè l'jnferrno ,p semrpre grato 1q ualunque sia l'aiuto che gli si presti n elle . penose sue condizioni, ed anche se qa esto al'i'quid fi,a t debba consistere solam ente n el dargli la . calm·a completa, si sarà già fatto quanto ci è di più essenziale. DE CHIARA.
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CENNI BIBLIOGRAFICI. L. und StAEHELIN R. Harulbucn der In nereri Medizin. ,z·, veite AufJage, I Band, I Teil. Springer, Berlin, 1925. Gdmk. 45.
MOHR
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Nella prefazione che annuncia questa nuova edizjone del Trattato ·del Mohr e Staehelin è d etto che essa compare più tardi di quanto avessero gli Autori sperato, e ciò per 1potere più completamente 1portare quelle modificazioni e quelle a;ggtunte che si erano rese necessarie 1per le nuove vedute e le nl1ove acquisizioni rag.g iunte in qnesti ultimi anni su alcune malattie. E veram e11te da quanto accennano n ella loro •p refazio11e Bergmann (succeduto a Mohr) e Staehelin, questa nuova edizione si annuncia non solo ~ rr.i11liata ma certamente resa più completa sì d::i costituire quel Trattato di medicina interna e.ne più d'ogni altro raccolga sotto la 111ce ·delle più inodrrne indagini, e della più rjgoro~a critica, -quanto sj conosce oggi nella patologia umana. B fin ora com1Parsa soltanto la prima parte del .p rimo volume .dédir.ato alle malattie infettive e compilato con la collaborazione dei 1più J=Llltore. voli studi osi. In essa sono svolte: la malattia da si ero. gli e$antemi acuti (morbillo, c:;cq,r1atti· ra ' .E-cc. ), l'influenza, la febbre erpetica, la tO$Se conv11lsa, la parotite epidemica, la difterite, ii tetano, la meningite cerebro-spinalP. epid emi1 a. la poli om ielite acuta, l'encefalite epidemica d il ~in·g·1 iozzo epidemico, il colera, la cli~c;Pr!.teria . il tifo esantem atico, il morbo di \Veil, Ja febbre 'Volhynica o Jebbre dei 5 giorni. Non può a questa c;econda edizio11e mancare quel lar:gr, favore che già incontrò la prirria àa 1parte d egli ~1udiosi tutti. L. T. I
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Trop enkranlcheiten (Dritte Auflage, II Banq.). Barth, Leipzig, 192.4.
MENt:r:
CARL.
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Han dbuch
'd.e!r
G.n1k. 66. Questo secondo volume dell'opera del Mense raccoglie Ja trattazione completa di alcune malattie eh e se sono endemiche nelle regioni tropicali, hann o però fatto frequentemente la loro comparsa anohe in altre regioni, mentre per qualcheduna di iesse si può dire anche che rpiù non IPUò su ssistere una n etta delimitazione di malattia tro1picale, e:sendo essa endemica in molte altre regioni. Oltre queste forme morbose che hanno tutte una particolareggiata ed a'm'Pia trattazione nulla trascura11 <lo d j quanto è acquisizione .delle più recenti investigq,zioni, trovano in questo volume particolare trattazione le malattie della pelle proprie delle region i tropicali, e le intossicazioni che più frequente1nente si riscontrano in dette regioni, distinguendo quelle dovute a veleni di origine vegetale, da quelle dovute a veleni di. origine animale.
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[A.NNO
XXXII, p,sc.
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C0rne n el primo volume, ogni. caipitolo è stato affidato all'Autore che già aveva ·dimostrato una speciale competenza sullo stesso argomento, sì eh~ in esso viene rp articolarmente recato, oltre il compendio di q11anto ·è stato osservato nello studio completo di ogni forma moI'bosa attraverso l'evoJuzjone della medicina, anche il frutto dell'osse~· vazione ed esp erienza personali. Riassurnendo .quanto in questo volume è s\·olto, bast.a rjcordare i .capitoli dedicati alla lebbra, alla febbre di Malta, al colera, alle psittacosi, alla peste, alla malattia d~ Tsuts11gamu.sl1i (o da 1P·U ntura di acari), alla Spru (o afta tropicale), al beri-beri: oltre quelli già sopra accennati relativi alle malattie cutanee, ed alle intossicazioni proprie delle regioni tropicali. E. T. L.
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and E iVIyIR. L eprosy. Bristol, J. \\t11right and Sons, Londra. Simpkin and C., R OGERS
PIP· VI-301, 1924.
Edito .con notevole eleganza di tipi, questo volum e sulla lepra si divide in sei parti o sezioni. La prima tratta della storia di questa 1nalattia dai tempi anticl1i ai nostri giorni e della sua distrib uzione geografica (con un brevissimo accenno all' Italia ed alla statistica ·dei lebbrosi nel suo territorjo fino al 1904). L'epidemiologia e la trasmjssibilità della lepra sono gli argomenti della seconda parte, mer1tre nella terza è studiata la questione della pr~filassi e nella quarta l'etiologia (descrizione e localizzazioni del bacillo di llansen, immunità, ecc. ). Alla parte clinica, diagnosi e 1prognosi, è dedicata la sezione quinta, mentre la sesta ed ultima è riserbata alla cura con uno speciàle capitolo st1ll'olio d·i chaulrnoogra. (di ·cui tanto si 1parla oggi nella. stampa politi.c a come di una grande novità)' hidrocarpo, ecc. In appendice sono riportati la legge contro la lebbra in tlndia ,con gli emendamenti del 1920 e il testo ufficiale delle decisioni prese nella conferenza internazionale di ,S trasburgo sulla lebbra (1923). Discrete illt1strazioni in n ero ed un indice alfa· beti.co completano il volume, il quale vera.111ente non dice gran che di nuovo e, specialmente per quel che riguarda le localizzazioni negli organi i11terni. e l 'anatomia 1patologica, è anche trop.p o riassuntivo Ad ogni modo esso si raccomanda per la trattazione ordinata, atta a dare una idea, a chi non si sia dedicato di !Proposito a questi studi, abbasta11za completa sulla terribile infezione la quale da qual· cl1e tempo in qua si Tiaffaccia in Euro·p a con una imponenza che, se non è paragonabile alle gra11di endemie del Medio-E·vo, ha però richiamato l'attenzione dei governanti ed ha indotto a speciali misure profilattiche i varii Stati, fra cui l'Italia ove, proprio in -questi ultimi mesi, il l\1inistero
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SEZIONE PRATICA
dell'Interso ha elaborato nuovi provvedimenti legislativi da !Presentarsi all'aipprovazione del Parl3.mento. RileViam o infine com e nel volume in esame 11on sia stato del tutto d imenticato, almeno 1p er una parte, il contributo degli autori italia ni agli studi sull:i. lebbra, e le r icerche di Bordoni-U.ffreduzzi, Campana, Ducrey, Gianturco e Serra sul bacillo di Hansen sono, 'ben cl1iè molto sommariamente, messe nella loro :g iusta evidenza. V. MONTESANO.
ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSr. R. Accademia di medicina di To1·ino. Seduta del 12 dicembre 1924. Pr&c;idenza : G. VIcARELLI, preside nte.
S·i gnificato e ìm·p ortanza della reazione di Schick nell'immunizzazione attiva della difterite.
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,Sulla fotoreazione premiotica delle pitp·ille in condiz,i oni normaCi e patologiche . Fin dal 1910 ha dimostrato che faoondo cadere sulla cornea un fascio di luce viva> prima della n ota reazione miotica s i ha un breve periodi() di midriasi . L '·O . interpreta il feno!neno come dovuto a lla inibizione jstantanea che il fascio di luce esercita sull' apparato }.lervoso irido-costrittore, per cui prevale per un tempuscolo 1'.azion e to11ica fisiologica dell'{lrpparato nervoso irido-dilatatore. Tale int-erpretazione è convalidata dal fatto che l' atropina istillata 11el sacco congiunt ivale. p ar alizzando l'apparato irido-costrittore sop·p rime In. prima fHse di dilatazione come pure la miosi; che1' adrenalin a che .aumenta la tonicità del l'ap•p arato irido-dilatator e intensifica l a dilatazio.n e che precooe la miosi. L ' O. ritiene che il grado dri. intensità con cui si -oresenta tale fe.n o·m eno oossa oootituire u n i11d]ce ·di uno sta,to di _m aiggiore o minore eocitabiìità nel sistema irido-dilatatore (simpatico) e quindi quando esso sia esaltato possa essere un segno di siimpaticotoni a. NEGRO . -
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~fENSI
e SEGAGNI. In 19 b.ambini con reaSeduta del 16 gennaio 1925. zione <li Schick positiv-a, osservarono che la stessa Presidenza: G. VICARELLI , presidente. reazione ·p ratioata dCJ190 iniezione d i sieri diversi S·ul valore oncoge1i-etico del trauma. specifici o aspecifici e 1'a 11,e gativa 14 volte'. S u 13 · bambini con reazione di Schick pooitiva ottenneB o nBIO riporta i dati statistioi ricavati da 635 ro 11 volte la reazione negativa dopQ 8-16 giorni. casi cli carcinoma e 127 di sarcoma dai quali riPer qnesto fatto gli 00. ritengono ohe si.a pos- sulta che per i sarcomi 6, al massimo 8 casi sibile la tra$ormazione d ell•a reazione di Schick pote.Yn no ritenensi es...<::ere stati favoriti dal trauda positiva in negativa , e interpretano il fenon1a : per i carcinomi 11 e cioè una per centuale meno quando si verifica in seguito ad iniezione dt>ll' 1, 7 ~~ . dii sieri specifici o aspecifici coone dovuto aJ. fatto .')ulla 1rresunta azione clella catalasi cl1e la sensibilizzazione specifica ottenuta s ja da 11.ei P'rocessi ossidativi. riferirsi a]la immunità istogen a pruvocata dalla prima <liftero-tossino-reazione, che può ~sere riRABBENO colle sue esperienze dimostra che non velat a da uno stim{)lo specifico o aspecifico . esistono modifica:ùioni qualitative o quantitative d~l ricambjo r espiratorio d ei Il'lUSColi riferibili alLa prova farn1,a co-dina.mica-·ipoderm,ica e sotto epi}' azione d ella catalasi. Le variazioni n el contederm ica dell'adrenalina nella clinica infantile . nuto in catalasi dei tessuti non possono essereco11siderate tquali un indice <leale modifioazioni MENSI ritiene colle sue i1ume.ros-e esparienze di del loro n1etabolis 1110 e qu.al.e si possa essere la. potere dimostrare: funzione della cata1asi nell'organismo non è ad 1) che 11elr:Lnf.anzia prevale la iposimpaticoessa attribuibile alcu11a diretta partecip.aziione ai tonia ; processi ossidativi, almeno nei riguardi d ei mu2) che la reazione del l' adre11alina insorge ed scoli. evolve c.'10in lentezza, ma talora anche C'On rapiPIETRO SISTO. dità per 03a l1rirsi p er lisci.; .3) che l a durata media della rea~ione oscilla Importante pubblicazione: f ra i 40 minuti; Prof. LUIGI FERRANNINI della R. Ualversità di Napoli 4) che l ' iniezlone <li adrenalina provoca iperglioeu:nia associata. o no aid alimento della p~ione del sangue ; Indicazioni·Prescrizioni '5) che mentre l 'iniezione ipodermica di adreIgieniche, filiche, dietetiehe e farmaceutiche. nalina rive1a l'iposrimipaticotonia, quella sottoepiUn rrosso volume di pag. VIII·574, nell'ampio formato della d ermica inveoe rivela una m aggiore eccitabilità Collana Manuali ·del e Policlinico • nitidamente stampato su carta di lusso e rilegat9 artisticamente, in tutta tela inglese del si1npatico cutaneo; eo11 iscrizioni sul piano e sul dorso. Prezzo L. 5 8. Per I 6) che l ' in t,r adermoreazione adrenalinica pra- nostri abbonati sole L. 5 2 franco di ponto. ticata d oipo una. iniezione di adrenalina esige per Inviare Vaglia poetale ail <Ja,v. LUIGI POZZI - Vi a Sietina,. n. 14. - Roma. manifestar si una magg iore concentrazione .. 1
La ·Terapia Vlinica nella Medicina Pratica
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APP.UN'fI PER IL. MEDICO
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Pl{ATIOO~
CASISTICA.
concludente in molti casi percb€ individui sifilitici possono presentare affezioni articolari di alLa malattia di A.lbers-Scl1onberg. tra natura; spesso poi l'anamnesi non rivela nuJSe ne occupano I. Kraus e A: Walter (Méd. kli la anche in casi di sifilide. Le affezioni articonik, n . 1, 1925). La m·alattia consiste in una aflari sono di solito manife.stazioni tardive che fez ione sistematica dello scheletro, probabilme11compaiono quando le s1pirochete sono quasi del te congenita. L'affezione determina facili frat• tutto sco1nparse dall'organismo e persistono solture, l'esame radiologico dimostra le os~a 'dense tanto in alcuni fo colai articolari ed ossei. Pere cornpatte, come marmorizzate e p rive cli cavi~à ciò la reazione di Wasserm~nn riesce s1p esso n,emidollare. I pazienti 1presentano epato e splenogativa. n el siero di sangue. Riesce invece molte m egalia, ingrossamento delle glandole lin~at! · volte positiva nel liquido articolare. Que5to. f':l~to che ' anemia , talvolta idrocefalo. La sella turcica come pure una d eviazione del com1pleme~to P,jù è r istretta, c:;pesso i malati presentano disturbi intensa col liquido articolare che non col siero rJi visivi fino alla cecità completa in rapporto con sanO'ue sono indici importanti di affezione arti~ . una papilla da stasi o un'atrofia d el n ervo otcolare sifilitica. .Importante per la diagnosi sono tico. L'autore ha osservato un caso di tale male localizzazioni. Molto spesso sono tumefatte e . lattia in una bambina di tre anni, anche 1n que. l dolenti le articolazioni sternoclavicolari, spe.;;30., sto caso l'affezione si 1p oteva far risalire fino al1a le a rticolazioni .mascellari e vertebrali. Sono pu. nascita essendosi manifestata al terzo giorno di re caratteristiche le lesioni artico] ari sirnm.etrivita una frattura del femore destro. Si svilupr;>ò c.he. I dolori sono intensi, essi si e~acerbano J_l t " poi ceci tà com1pleta. L'addome aumentò di volunotte. me per la ,p resenza di un tumore di milza noteLa funzione articolare è ipoco distur~.ata, 50 i.o vole e duro (350 gr.). L'autopsia dimostrò uria costanti punti do~<?ro~j PiE9ASArjt\i 11 ~ . n9~ri sp on sclerosi n otevole del sistema osseo, con calcifid enz~ delle articolazioni ammalate. cazione completa delle cavità midollari, ec;tese Nelle affezioni del ginocchio i punti dolorosi erporragie sottoperiostee, emorragie della dura, sono localizzati sotto gli eipicondili al livello del• ispessimento della dura aderente alle ossa crala fessura articolare; nelle affezioni della ~pa,la n iche; ispessim ento delle m eningi molli, idrocealla periferia 1posteriore d ell'articolazione. Le affalo cronico, stenosi dei canali ottici ed atrofia , fezioni articolari luetiche r esistono alla cura sad ei nervi ottici, edema cerebrale. Etiol ogicamenlicÌJica. J,'assenza di reazione a focolaio dopo te si poteva ec;cludere la lues che d el resto nella iniezion e di tubercolina esclude l'artrite tuber' sua forma congenita non determina processi di colare. L'assenza di r eazione a focolaio dopo inieiperosto.si. Non si può nemmeno attribuire l'ipezione di vaccino gonococcico, l'anamnesi , l'esarne rostosi ., ad un in sufficiente riassorbimento di sodel secreto uretrale escludono l'artrite blenors tanza: ossea percb è l'esame istologico delle ossa ragica. dimostr0 la 1presenza di abbondanti osteoclasti. F'rizioni . di pomata mercurj ale fanno cessare 1 L 'iperostosi si deve ·quindi attribuire ad una esadolori locali oppure determinano una esacerbageratP.- formazione di sostanza ossea determinata zione · degli stessi: reazione a focolaio. Viù che da iperattività osteoblastica, da 1netaplaIniezioni di salvarsan o ·di bismuto determinasia d.el midollo fibroso. La causa 1prima di queste no nella maggior parte dei casi reazioni geneanomalie consister ebbe in una falsa differenziarali e locali; queste r eazioni locali e farmacolozione d el midollo .osseo primario p er cui an ?'.igiche sono uno d ei s~gni più costanti e più imchiè midollo linfoide verrebbe prodotto prevalen- pattanti dell'artrolues tardiva. La cura specifica tem ente tessuto connettivo che poi secondariasi inizia con iodio e mercurio per evitare le rr1ente per m etaiplasia si trasformerebbe in tes- gravi reazioni da salvarsan e da bismuto. In sesuto osseo. POLL. guito a tale eUTa cessano i dolori, jpÌÙ tardi miDiagnosi delle 1.1ffezioni sifilitiche tardive croniche gliora la funzibnalità. 1L a cura specifica si deve 1Proseguire fino a che non sono del tutto scomdelle articolazioni. parsi i punti articolari dolenti alla pressione. H. Schlesinger (lViener hlin. Woch enschr., n. 6, POLL. ~ 1925), rileva che l'artrolues tardiva è una malattia pit1ttosto frequente ma Stpesso non dial./epiftsite vertebrale da crescenza. gnostica ta. S1pesso gli individui colpiti da queFino a qual che tempo fa, si faceva dia~no si ·ste affezioni articolari non presentano alcun aldi morbo di Pott in tutte le colonne vertebrali tro segno di sifilide; perciò la malattia viene dolP.nti e con sintomi di contrattura. Poco a poattribuita ad altra· etiologia. I~'an aninesi non è co, ~ecialm ente con l'introduzione delle radio1
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SEZ~ONE
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grafie di ptò·filo, ·si ·poterono differenziare da'l morbo di Pott le malformazioni vertebrali, tanto · frequenti nei bambini, le sequele di traumatismi vertebrali frequenti invece nell'adulto, l~ spondi1iti infettive, il reumatismo vertebrale cronico, a ·cui vanno ascritte anche le lombartrie. Fra le djfferenti lesioni che prima si ascrivevano al morbo di Pott, si ·deve rammentare l'epifisite da crescenza. B noto che ir1 corri sponde11za <della cartilagine che unisce un punto osseo co·m plernentare alla regione dia-epifisaria acrade il -corn1plesso lavorio di ossificazione, accompagnato ·d a una abbondante vascolarizzazione 1per cui rimane 'più facile la :fissazione ·rnicrobi ca. Sor10 state 'isolate le apofisiti della tibia, del èalcagno, de1Jà·' bàse del 5° metatarso, dello scafoide. A queste si devono aggiungere le ren.zioni che si o~servano in corrispondenza delle epifisi vertebrali, di cui tratta A. Delahaye (Jour11al de niédecine de Paris, 21 marzo ·1925). In queste epifisiti vertebrali da crescflnza, che si inar1ifestano, idi solito, in ragazzi di 10-11 anni, si l1ùnno dei dolori che vengono 1poco a poco, talora -p receduti da una lieve asce11sione terrnica. Tal i dolori sono spontanei ed il ragazzo li ac..:.r ').;;) (l'J tJ j I '"\ .,f ' I' cusa uOJ:JO un~ ;g_i,o.,,,~àta . ~i ·g iuoco o di esercizi violenti; r1on è facile metterli in evidenza, ma la pressione forte delle apofisi S·p inose, le manovre cli schiaccjamento della colonna risvegliano un dolore idello stesso ordine. Contem1poran eam~nte, si ha, 1p er reazione antalgica, un certo grado di contrattura, ma la colonna vertebrale non rassotniglia per nulla a quella cc saldata >> di un pottico. È raro trovare negli antecedenti un processo infettivo recente. La radiografia mostra Ja comparsa dL punti epifìsarii ·c oqi1plémèntari dei corpl 'rertflbrali, ma le imm1a gini, ancor tro1ppo chiare, non °p errnettono sempre di riscontrare delle ari ornali e. I.' età, il carattere f11gace dei dolori, la poca \intensità ·della .contrattura :sarà.nno i .p rincipali sintomi ·differenziali dal morbo di Pott. 1
fi,t.
' Disturbi pira1nidali ed artrite vel'tebrale cronica. In otto malati Barré (I ,a médicine, 1924) co n debolezza, rtgidità degli. arti,, pon , riflessi tendinei vivi, con d eb'Ole·z za dei rifles,si cutanei spesso con Babinski bilaterale, ma senza distnrbi degli sfinteri, si è posto il quesito se sj trattasse () meno di f o.rme anomalP- di morbo . di Pott, d1 menjngo mieliti infettive, cli sifilidi rr1e11ingo mid ollari, di forme fru5te .di sclerosi· multiple. In . ' un ca.:Jo la attenzione dell ' A. fu rivolta ad una artrite cervicale ' .deformante, tipica e da altre simili lesioni nella stessa colonna vertebrale. È cerfo che le lesioni ossee possono provocare delI
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PRATICA
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le lesioni midollari senza . comprimere diretta1nente l'asse n ervoso : ciò è stato constatato in • para1plegie da Pott e cancerose; s.i spiega un tal fatto ammettendo l'iritermediarietà di lesioni men1ngee o di compressioni vascolari, ora è probabile che anche in casi di lesioni a tipo di artrite vertebrale cronica si possono avere deformazioni ·dei canali dei forami ·d1 coniugazione, con compression~ ,delle radici~ disturbi circolatori on-d e possibile ischemia e disturbi piramidalL M.
TERAPIA. Il trattamento delle sett: ce1nie. C. Fiessinger (Journal des praticiens, 23 dicembre 1924) consi·g lia nelle setti('emie una ipoalt· inentazione con latte, pappe, purées, frutta cotta; n elle.. setticemia tif oidica, però, -è assolutamen~e contrario ad ogni alimentazione e consiglia di n on dare che dell'acqua (in qliantità non eccedente i 2-3 lltri) tutt'al pil.1 con dello zucchero. Importanti sono le cure igieniche della bocca e della cute per evitare infezioni" secondarie. Come tratta1nento antipiretico, l' A. consiglia, quando la temperatura oltre1passa . 39°, un bagno a 35° ogni tre ore; nella tifoide il bagno si fa a 30l\ 28°, 25°, per 10-15 minuti; nella impossibilità di fare il bagno, si faranno impacchi umidi o • lozioni fresche. Kel caso di accidenti cardiaci, vescica .di ghiac-
cio sul cuore, sospensione dej bagni, olio canforato (1 eme.), sparteina (2 cg.), adrenalina (X gocce della soluzione a 1/1000) da 1 a 4 volte nella giornata. Nej forti dolori, iniezioni di morfina a 1/3 di cg. In caso di suppurazioni urinarie, urotropina. So110 raccomandate le trasfusioni di sahgué p8'r yia sottocutanea: 18 CIDQ. di sangue in una Siringa co11 2 eme. di citrato di sodio a l0 ·~ 3.:. ·0Ji ascessi di fissazione hanno notevole valore pronostico, in quanto che, se il malato non reagìscè, la prognosi è grave. Si ~pplicano soprattutto ·n elle setticemie che si trascinano a lungo, c0n · t-2 cruc. di essenza di trementina alla coscia (faccia esterna). I n1etalli rolloi.dali hanno azione illusoria; la proteinoterapia per via endovenosa è assai peri• c;olosa; per via sottocutanea (iniezjoni di latte) talvolta riesce. La chemioterapia non vanta grandi successi. . Gli arsenobenzoli non hanno dato risultati cl1e nella setticemia carbonchiosa. I der~vati della chinina (optochina) consigliati nella polmonite, clan .n o acci denti gravi per l'occh io e l'oreècl1 io; sono stati consigliati r1ella meningite per via endorachidea, n"Ìa si attende ancora la conferma dei risultati. Ancl1e per il blu di metilene e per la t.ri. . paf lavina · si impongono delle riserve. '
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Trattan1e11.ti specifici.- ...,_ Streptococco: Inutili i sieri, salvo forse in ql1alche caso di artrite o di meriingite: l' A. ritiene che siano inutili anche i vaccini. .Stafilococco: r vaccini sono utili nelle infezi~ni forunculari ed in quelle croniche, mentre n on hanno azione nelle forrne acute; incerta è l'azione dei sali di stagno. Pneumococco: Il siero per via endomuscolare (40-80 eme.) affretterebbe la defervescenza e renderebbe l'infezione meno grave; per iniezioni locali rende servigi ·nella pleurite purulenta e delle artriti suppurate. Racteri1lm coli: Oltre all'urotropina, l' A. afferrna che sono stati ottenutj buoni risultati con 1 • vaccini nelle cistiti e pieliti. Gonococco. :B racco1nandato il siero per via endovenosa ed endomuscolare; nelle artriti 1p urulente, puntura del1'articolazione ed iniezione locale del siero (20-40 r.mc. nel ginocchio, 10-20 nella spalla, 2-5 al collo del ipiede); mei;licazione compressiva; ripetere ' ogni 2-3 giorni. Sono con sigliate anche le iniezioni endomuscolari di latte. 'A1. eningococco. Siero polivalente per via endomuscolare; nei casi gravi per via endovenosa, inoculandolo con grande lentezza (5 minuti per 30-40 eme. ). Efficace è la sieroterapia endorachidea. Iniezioni locali nei casi di artrite e di com1plicazioni oculari. L'autovaccinoterapia vanta dei successi. 111 complesso, dunque: all'inizio, sieroterapia, seguita •dalla ·vaccinot~ra.pia se la malattia continua e, se si trascjna ancora a lungo, iniezioni endomuscolari di latte od ascesso di fissazione. Gangrena gazosa: La parte più importante della terapia è data dall'intervento chirurgico a cui può seguire la • sieroterapia ad alte dosi (40 eme. per il 1perfringens, 20 cm.e. per ciascuno degli altri microbi llSati, cio è vibrione settico, dell'edema gazoso, i sto li tic o). fil. La cura del carbonchio dal ptnto di vista di un pratico. Bryntschak (W .i ener klinisch:e. Woc·h., 1925, n. 9) per consiglio di Albert ha trattato 30 ca si ·d~ carbonchio col metodo della escissione della cutanea. Di auesti casi alcuni erano allesione • l'inizio, altri persino in ottava giornata, tutti decorsero so·d disfacentemente senza complicazioni. La tecnica usata e consigliata è la seguente: la zona circostante alla ·pustoJ a carbonchiosa viene resa ischemica e anestesica mediante :lniezior1i (~i una soluzione adreno-novocainica; -q11indi si. i;-; cide seguendo i margini della lesione, normalmente al piano della cute, per una profondit."-t ~li un cm.. · od anche 1Per una profondità maggiore. Afferrato quindi il carbonchio con una pinza J\) si escide raipidamente col b·i sturi. Se nel pierolo cratere .sono visibili zone di tessuto ·nerrotico, •
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queste vengono asportate col cucchiaio, e quindi! si regolarizza la cute al disppra di esse. Si zaffa. con garza sterile o meglio, con garza vioforrnica., e si rirnuove il tampone in terza o quarta gior-· nata; si rinnova ogni tre ·g iorni. Con tale metodo J'A. afferma di aver guarito~arbonchi gravi ed estesi e 1 p erfino car·bonchi in soggetti ·diaibetici. L ' ..\. raccomanda tale linea di condotta corne· quella di elezione, essendo superiore agli a~tri indirizzi terapeutici in uso: incisione, cauterizzazione col ·P aquelin, blocco circostante con liquidi antisettici, revulsivi. Il metodo della esci5sione· avrebbe i seguenti vantaggi: 1) allontanaqiento del ~ocolaio d'infezione; 2) trattamento posteriorefacile e indolore; 3) cicatrice liscia o a-ppen<l avvallata; 4) guarigione rapida in un periodo dai 14 al 40 giorni (a secon·d a della grandezza della lesione) senza iebbre e senza complicazioni. i.: A. iprevede la facile obbiezione che le punture per l'anestesia locale e la cruentazione della zona difensiva peripustolosa aprano ai bacilli nuove. vie di diffusione e di invasione. Rjsponde· all'ohbiez1one contrapponendo l' evidenza del fatte> di 30 casi guariti senza alcun insuccesso, e sv0l· gendo il s eguente concetto: In. ogni focolaio di infezione e particolarmente nella pu5tola cnrbunchiosa i. liql.1idi tossici e i liquidi contenenti i ·b atteri vengono a trovarsj s'o tto una pressione maggiore di quella esistente nel tessuto_ ci.rcostante. B quindi per ragione osmotica che e~isterà una corrente infettante nella direzione fo coJ-ato di infezione-cute sana. Quando si inci·de il focolaio o meglio lo si escide, avverrà il co11trario, ossia si avrà una corrente dalla cute sana, dove esistono liquidi sotto una certa pressione, verso il JPunto dell'escissione dove non esiste 1più alcuna 1pressione. Tal.e corrente di liquidi è sufficiente a proteggere la cute sana. e a rimuovere i liquidi tossici e i bacilli che ancora vi fossero annidati. ROCCHI.
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trattamento della febbre di lla lta.
De Parterroyo (Siglo med,ico, 1924, n._ 53) è : so-: prattutto IPa"Migiano della sieroterapia. Al primo giorn o s i iniettano 20 eme. di siero sottocute, nei muscoli, od eccezionalmente nelle vene; si continua poi facendo· ogni 1-2 giorni un'iniezione di: 10 eme. Si possono avere fenomeni irritativi lo cali, eritema, febbre, dolori articolari; dopo ripetute iniezioni, si è osservata anche l'anafilassi locale (pseudoflemmone tipico). . Anche la vaccinoterapia, che si fa con 1000-2000 milioni di germi, non è esente da fenomeni accessori, come febbre, tachicardia, vomito, 'albuminuria, ecc. Spesso .p oi il vaccino non I dà ri
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SEZIONE PRATICA
·sultati, specialmente sie è applicato in dosi insufficienti. Fra i m ezzi ch emoterapeutici, si può sperare ·di ottenere dei risultati dal n eosalvarsan· si in' comincia con piccole dosi (15 cg.) salendo poi a 30-45, sempre per via endovenosa, impiegando in tutto 3-4 giorni. In sottordine vengono 1poi i rimedi sin tomatici , bagni, impacchi, m ezzi medicamentosi. L 'alim en~ ·tazione sar à su·b ordinata alle condizioni del paziente; dura11te la febbre elevata, è consigliabile il riposo in letto. '{tl.
Sul trattamento sistematico ·dell'amebiasi con le iniezioni intravenose di emetina. SulI' os&ervazione di circa 150 malati- di amebiasi (enterocoliti acute e _croniche, ascessi epaiici, localizzazioni polmonari e . renali, appendiciti e colecistiti an;iebiche) (Pres~e 'J\1édicule, 27 agosto 1924), M. Petzetakis • conchiude \Per la superiorità di azione dell'emetina sommini.st.rata per . via intravenosa. La superiorità déll'azione dell'alcaloide somministrata per questa via st mostra in tutte le forme acute, · ma più ancora nelle formie di enterocoliti croniche amebiche che poco reagiscono al trattamento ernetinico sottocutaneo e ' intramuscolare L'azione tossica dell'emetina .p er via tntrave, nosa secondo l'autore è uguale a quella dell'emetina per via intramuscolare; essa è ben tollerata somministrata alla dose complesgiva di gr. 0.35-0.45 distribuita in dodici giorn1, in quantità giornaliera variabile da g r. 0.03 a gr. 0.05. ·Per diminuire • l'azione ipotensiva e deprin1ente s ulle fibre muscolari sia vasali che cardiache d:ell'emetina, l'autore l' associa a 5 o 10 cm·c. di soluzion e di cloruro di calcio aJ 3 % che ha •sui vasi e sul cuore un'azione stimolante della fibra muscolare. :Al trattamento iniziale intravenoso l'at1tore fa Beguire n ella successiva serie il trattamento inttamuscolare o sottocutaneQ. Insiste specialmente sulla cura prol·u ngata con l'etnetina ritenendo l'amebiasi una malatti'a cronica al pari della m alaria e della sifilide. L'autore prolunga la .cura anche per 2 anni. Nel primo anno 5 serie di emetina, la prima delle quali intravenosa; nel secondo ·anno 2-3 altre · s·erie 1 complessivamente di gr. 0.25-0.3-0 di emetina. · F. RICCARDI.
·Il trattamento . del · singhiozzo epidemico. A. Gause (D.e.utsche medizinisch.e Woc·henschrift, 13 ; marzo 1925) rifèrisce di avèr tro.v ato notevole vantg.ggio somministran1do, ·mattina e sera, 10 g6cce di soluzione di ioduTo di ipotassio al 5 %, diluite in un cucchiaio di minestra, facendo poi
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seguire il medicamento da un altro cucchiaio di minestra. L' A. d~ce che i malati, i quali, nonosta11te la somministrazione di altri medicamenti continuavano ad avere il singlhiozzo, in un p~io di giorni n e erano in tal modo li·b erati. fl,l.
IGIENE. La prevalenza stagionale delle malattie. La 1perioòicità è uno dei fen ome11i epidemiologici pi11 interessanti e lo studio delle cause della tencLenza ·Cis~lica .d·elle mal'attie e.pidemiche è di fondamentale importanza per la lotta contro di esse. I. Rosenau (1) osserva a tale proposito che le 1p andemie di influenza compaiono ad intervalli irregolari. Il morbillo tende invece a un ciclo piuttosto regolare e, nelle regioni in cui è endemico, r itorna ogni 2-3 anni, probabilme..-ite per l'accumularsi di un certo numero di ban1bini suscettibili. La paralisi • infantile compare nel Massachussetts con una certa rego_Iari tà ogni quattro stagioni; tale malattia, malgrado le incertezze di cui è tuttora avvolta , dimostra una certa tendenza a comparire nei casi estivi, anzichè negli .invernali. J. Irregolare ~ppare la ,p erio.dic1tà della peste e della difterite. P arecchie altre malattie ha1ino una tendenza stagionale, che però può non aversi quando esse penetrano in ~opolazioni vergini. D'altra parte, vi sono malattie che 11ei climi ten1perati compaiono nella stagione invernale, le q.u ali nei 1paesi tropicali si spengon o; è questo il caso d ella scarlattina, n on c}\è del mor.b.illo e della difterite che n on hanno mai fatto 'Pr.esa nei paesi tropicali. Invece, l'influenza, la tubercolosi, la ~olmonite si hanno in es~i come in quelli temperati. Evidente appare l'influenza della latitudine. I.,a febbre reumatica, malattia che negli Stati Uniti ha il massimo in marzo ed aprile, lo ha in·vece in settembr e-ottobre in Ingl1ilterra. l\llolte malat· tie hanno poi due culmini id i massimo, in prin1avera ed in autunno; ciò accade per quelle respi, ratorie acute, ma anche per la tubercolosi, la n efrite, il reumatismo. Le cause dei cambiamenti stagionali nelle 1na· lattie sono varie, complesse ed in ,g ran parte in· determinate. ·Le malattie in cui gli insetti hanno ·p arta importante tendono ad un massimo nella stagione calda, qua11do gli insetti v.ettori sono pi1ì abhcndanti; si fa un'ecceztone pe:r il tifo esante- \ . mati,co appunto p erchè .; pidocchi aibbondano . maggiormente d'inverno. Si hanno però ricordi ·di epidemjie inverna)i di febbre gialla é di .un a eipiI
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(1) International Conference on Health Problems in Tropica! .i\rnerica, United Fruit Company, 1924, rif. in Lancet, 28 ma'rzo '1925.
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demia invernale . di .malari.a in Russia con 2oc..300 sotto zero. Quest'ultima è s.piegata dal fatto che le anofele, con il caldo quasi tropicale delle capanne, avevano trovato nei barili dell'acqua d::i bere un ottimo habitat. La prevalenza stagionale delle malattie intestinali ha una certa . analogia . con quella ·delle malattie .d a insetti; · è questo il caso della tif oide, dissenteria, diarrea estiva dei bambini; la frequenza e l'intensità di queste ·malattie au1nenta man mano ci si avvicina ai troipici, ciò -che non toglie che, in qualche caso non si abbiano, p. es., epidemie invernali di tifoid_e, specialmente quelle attribuibili all'acqua. L'j1TI.JP-0rtanza delle stagioni per lo svilUPIPO di malattie epidemiche ·è dimostrata anche dal fatto che la poliomielite e l'encefalite epiderr1ica, che si manifestano in Inghilterra ris1p ettivamente nella tarda estate . . ed in inverno, si hanno invee in Australia nella prima rnetà dell'anno e nel terzo e quarto trimestre. fil. 1
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VARIA '
Costumi riguardanti lo sta1·nuto. - ~ .ì\1-0USSON LANAUZE.
Paris médic., 1924'. .
Dio vi benedica! ,, è una frase che si ripete da secoli ed in tutte le regioni dell'universo: ma se ci ~ domandiamo il perchè usiamo salutare chi starnuta, vediamo che nè Plinio n è ~'lontaigne che si erano fatti questa stessa domanda., hanno .p otuto; ··risolvere la questione. .L\ristotile affern1a che .nof facciamo buon viso .allo starnuto in qua11to eS&O , al c6ntrarl0 degli I al•tti a'tti , • rappresen't a l'emtss.Yorre" di gas· prò\1 eniehti dalla testa, sede 1deÌl 1 aiiima', : irhmagine · ::iaella diviri.'ità: anche ir1 quei teril!pi'. la' testa era · considerata la c_osa ·p iù rispettata' :e sacra ! su di essa, come al giorno d'oggi si giurava :· gli antif'hi uomini, sempre secondo Aristotile, non osaYa110 toccare il · èervello di un animale. • Altri hanno dato all'uso del saluto allo starnuto un'origine mitologica: Prometeo creò l'uomo 1noaellandolo èon 'd èll'argilla. P er ani1r1are la statna si recò da Minerva e 1pe1'correndo òivers1 pianeti raccolse ·d egli effl11Yi da lui giudicati necessari ·alla vita dell'uomo: protetto dal mantello del la Dea ·s i avvicinò al sole e riempì una bottiglina di suoi raggi. Tornato presso i1 suo capolavoro aprì la ftala sotto il naso della statl.1a: il flogisto divino penetrò nella testa e nel cervello ed il primo segno Che- di ~ de l'argilla fu uno starnuto. Prometeo pregò allora per la conserva. . . • • zione della sua opera, il neo uomo l'intese, non u
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dimenticò i voti detti ,dal Prometeo e li ripetè ai suoi figliuoli: e questi ai successivi di generazioIJ.e in generazior:ie. Utta terza antica i1potesi ri~orda come al nascere alcur1i neonati respirano jmmediatarnente, in altri occorrono massaggi, eccitanti per rimetterli in vita: ora il primo segno di vita cn~ danno è uno starnuto ed il padre ljeto domanda che il Cielo conservi a lui il figlio, che Dio lo benedica. I.o starn ufo ·f u alle volte constderato e corne segno di buon augurio e come segno di cattivo • .1na però fu sern.p re salutato: di buon augurio è ro nsi.d erato da Omero, lo starnuto emesso da . Telerr1aco, forte a tal punto da far tremare il palazzo di .Penelope. Nella ritirata dei diecimila, Senofonte racconta che un soldato starnutò: subito un grido di adorazi.one si levò dalle fila ver.! so il Cielo: ora un presagio favorevole e Dio n on avrebbe mancato di benedjrli. Nei Romani. al tontrario dei Greci lo starnuto fu considerato fonte ·di sventure: quando la Luna si trovava ' 11ello Zodiaco lo starnuto era segno favorevole se i segni dellù Zodiaco erano alcuni, sfavore- . vole se erano altri. Di cattivo augurio era lo star~ .. 11uto fatto da mezzanotte a mezzogiorno· favorevole nel resto; pe:rnicioso se emesso alza11dosi ·dal letto o dalla tavola e 1per rimediarvi occorr eva rimettersi in letto e cercare di dormire o d1 bere o di mangiare. I Romani presagivano an che dal l1umero .d egli starnuti, dalla direztone te11uta ùalla testa nel momento dell'atto, ecc. . . U·dendo uno starnuto si rispondeva << Salve » e perfino il crudele Tiberio faceva un inchino allo. starnutatore. .S iffredo ci dice che i malati di • peste morivano starnutando: ragione di più per ~~i chiarnare la benedizione di Dio su coloro L .. ' quali starnutivano. cc Tobim chaim » cioè cc buo-. na vita n ris.p onde il giud eo, « gloria ad .L\lJah l> il musulmano a chi starnuta ed i presenti ripe-. tono . . Se un Indoù starnuta gli audi tori rispondono cc vita » ed egli risponde « con voi ». Un Zoulù Od un Cafro starnuta « ora sono benedetto, egli· ·dic~ , perchè lo sipirito dei miei a.vi è venuto a . trovarrni ». Lo starnuto annunzia il ritorno delléJ:. salute: ad un ragazzo che starnuti, quale segno. di salute si augura di crescere. Il Brown racconta che se un Re di Monom0tpata .starnuta, è un'esplosione di acclamazioni di ringraziamenti da Pn· capo all'altro della città. In Guinea il .p opolo cade in ginocchio allo starnuto del Re. Nel Medio Evo esisteva una formula comune in Francia ed in Inghilterra << state be-ne! ». Ecco dunque un uso universale ed antico: ma anche ora diciamo con Plinio: Cur sterrtulaI
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POLITICA SANITARIA È GIURISPRUDENZA CONTROVERSIE GIURIDICHE. XXXVIII. - Se ~d in quali casi siano va1utabili agli effetti della nomina o della conf~rma dell'nfftciale sanitario i rapporti di parentela con eserce11ti soggetti alla vigilanza igienica. La questione ·è nota. I.. a IV Sezione del Consiglio di Stato ha avuto occasione di r1esaminarla, comr, .g ià preannunziammo. Possiamo ora darP. notizia della decisione n. 437 1Pubbltcata il 17 aprile. Il Prefetto aveva deliberato di non confern1are l'uffiriale sanitario di Savignano di Pugli:t dottor Lorenzo Rus.so per incompatibilità dipendente dal rap.porto di parentela con l'unico farmacista esercente in quel Comune. Il motivo centrale del ricorso che l'interessato produsse al Consiglio di Stato contro il :provvedimento del Prefetto è così sintétizzato nella decisione: « Trattandosi di conferma o licenziamento per termine del periodo di prova, il licenziamento I aYrebbe do·v uto essere determinato dalla valuta::ione d.e ll'opera effettivamente prestata da 1 dottor Russo e non dalla · incompatibilità di fatto che si volle staibilire nei riguardi del dott. Rus~o, per essere questi nipote dell'unico farmacista del Cornune; e l'eccesso di potere 1è, nel caso in e~ame, tanto più graYe, sia .p erchè tale incomputih1l1tà doveYa essere nota al Prefetto quando r.~li nominò 11 dott. Russo, s1a anche percbè da tutti gli atti e1nerge cl1e dall'inch1esta fatta e dal parere del medico P!Ovinciale n essun addebito SIH~cifico è risultato a carico dell'ufficiale sanjtario, nel senso che 1per favorire gli interess:l del parente farmacista, il Russo abbia in qualsiasj modo leso o posposto gli interessi del pubblico servizio » . « Questo motivo soggiunge la .èfecisione appare fondato . Mentre le incompatibilità legali, cioè ·quelle rp reviste in una speciale e t?.5sativa norma giuridica, operano de jure, le inc0mratibilità di fatto è stato sempre ritenuto non possono in massima dar luogo a consegu enze dannose nei riguardi del funzionario o dell'impiegato, se non quando si dimostri al lurne della prati,ca e della ~sperienza, o si possa fondatamente presumere che il funzionario o impiegato sia incompatibile in un dato u fficio come, ad esempio, perchè avendo altre occtlpazioni traf;curi quell'ufficio o perchi> (ed .è l'ipotesi più vi1.·in~~ al caso presente) l'impiegato, per le sue aderenze personali, P.e r le sue parentele, siasi addimostra!n, in seguito a prove raggiunte o almeno a presun zioni gravi, precise, concordanti, più favor·c11ole agli interessi di amici e parenti, che tutore '>bbiettivo e imparziale dell'interesse pubblico.
Non a ragione la di.f esa del Ministero e quella
del Comune hanno invocato decisioni della IV Sezione ·del Consiglio di Stato (28 aprile 1~99, rie. Comune di Villanova; 6 novembre 1914, r1c. Vessella c. Prefetto di Caserta; 7 luglio 19!6, rie. Palmeri c. Prefetto di Girgenti e infine quella del 20 luglio 1917, n . 144, r1c. Comune Maz2arino) poiché tali decisioni non ri.g uardano una ipotesi sirntle alla 1p resente, ma quella di una 1prima no1nina. In tal caso può ritenersi convenierite ·p er la preponderanza da darsi al pubblico inter0:-se che la scelta per il posto di ufficiale sanitario non cada su persona stretta da vincoli di 1parentP.Ja con chi sia soggetto alla sorveglianza del1'ufflciale sanitarjo; nientre quando il periodo rfi. pro'v a sia stato compiu.to, soltanto l' esercizi.o cff etf.ivo dell'ilffi,cio · può valere a stabilire se sia CUP1,patibi le la permanenza del .funzionario riel prJ c;t.fi.
Il decreto del Prefetto che non confermò il dott. R11Sso, ravvisando che fosse motivo legitti 1no nel licenziamento la stretta parentela fra il Russo e l'unico farm acista del paese, senza cl1e si far.esse in qualsiasi modo rilevare che per tale parentela il Russo avesse favorito gli interPssi dello zio e avesse posposto quelli del •p ubblico servizio e senza che si accennasse ad altre ~ause per cui si rendesse opportuno non con~ermarP. il ctott. Russo a ufficiale sanitario del Com1111e di Sav~gnano deve essere annullato n. Questa decisione è certamente importante tPt:~!'- . ch·è conferma chiaramente, evitanclo la pos5i·bi- . lità di equivoci, che il rap!l)orto di parentela con esercenti 1soggetti a ·v igilanza igienica nott f3 ~·~J causa di incompatibilf ffl. l,egal~, , efficace ,p er se . stessa e senz 'altfio.. ft,11• inv;~ce, nett::t~1ent~. s.~~bi- "' lito che il rap1p orto dj pa,r.entela pu~ c911t~.µ~:r:~ . in fatto una situ,azione. co~cretamente . valutf;tbile .. in base ad elementi positivi, .µon equi"iO,Gi ec.l / acceTtati. Questa dimostrazione è. nec~ssaria ..spe-= ' cialmente in sede di -conferma; ma anche qua~ldC?i , si provveda alla nomina, pur esercitando il Pre.fetto pif1 marcato potere discrezionale, non basta segnalare un ra·p porto di parentela, ma si deve fare valutazione con creta e specifica delle circostanze di f:itto per statbilire se queste siano tali da f3r ' consl.derare un concorrente meno atto all'uffic~9. Si intende che, in questo caso, data l'arnpiezza . . del potere discrezionale del Prefetto, il r.ontroll[> . in ·sf1de giurisdizionale ha minore esterisionr ~ 1più limitata efficacia in confronto del sindacato s11l provvedimento concernente il licenziamento; ma nell'una e nell'altra ipotesi, il rapporto di ' . 1parentela non ·è per se stesso e senz'altro cau~a di esclusione dalla nomina o di licenziame·;to. Questo è il punto che rimane ormai d~ftnitiva' mente stabilito. «
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NELLA ·: VITA. PR,O FESSION AL.E. Ai medici ospedalieri.
desiderare dal lato igienico, ed il servizio sanitario è dis:i.ma>egnato con .vera anarchia. I ,p ri· n1ar1 e gli · assistenti diligenti si trovano -alle 8~8.30 nelle sale ospedaliere, per gli atti operativi e per le visite; rna ve ne .sono altri che si recano alle 10, alle 11, facendo prima il comodo loro e della cl ientela, e do·p o si curano •d ell'assistenza dei malati. 'dell'ospedale.
Il segretario generale del Sindacato Nazion'lle dei met~ici condotti, dott. Achille Vacino, ha tpro-
posto al direttorio della CoI'!porazione Sanitaria Nazionale il prog·etto della provincializzazione della condotta medica. Facciamo voti cordiali che i colleghi possano aggiungere questa nuova vittoria alle tante altre Se i medici ospedalieri delle grandi città, e speche hanno saputo conseguire, meroè la loro r·cimpatta solidarietà e la tenacia dei presidenti, che cial1nente delle città universitarie, avessero istihanno superato tanti momenti difficili, ani"natt tuito scuòle 1pratiche, per la cultura dei medici neo-laureati, come Venezia, Roma, Milano, assedal consenso e dalla fiducia dei compagni di 1 ~.! condando le proposte •del proif. BastianPlli, elevoro e di lotta. Lo spettacolo che invece offre l 'A.ssociazione ~a vando e 1perfezionando l'educazione professionale zionale dei medici ospedalieri è davvero desolan- dei giovani medici, per 1p otere raggiu.n gere un te, e purtrop1po l' aipatia e l'inerzta è in grart gi9rno l'ideale di un insegnamento libero ospedaparte dei dirigenti, i ·quali .non .h anno sap•.;to tra- liero, con l'esame di Stato, come appunto innegdurre in att~ i deliberati dei Congressi; e .di giava il prof. Giordano, nel suo telegramma aufronte a situazioni speciali, .corri.e .guella della gura le, inviato alla presidenza del Congresso, il olinicizzazione degli osp~dali, non h.a nno spieg-,1.' .) f~rnoso .p rogetto 1della clinicizzazione degli ospetut• ;i. l 'attività necessaria. Appi.1nto per queste dal~ non -sarebbe staio pro!l)osto, o avrebbe riscosso mancato intervento alcu11e, Sezi.oni si ·distaccarono 1naggiori antipatie e o·diosit.à~ Il .p~oblema che però ·è !P iù importante è quello lo scorso anno dall' A. N. M. O., 1per forrnare 11na dei concorsi al posto di primario e di assistente Associazione dei medici ospedalieri delle r j tt.-'! un i vrr·sita..,.i e. 11egJi ospedali, che varia da .città a città come ' Nel VII Congresso Naziona.le .dei med;.ci osped:i- ho dimostrato in un articolo sul Policlinico, Sezione pratica, n. 35, anno 1921, e in un altro artilieri, tenuto.si in Roma il 26-27-28 nove1;l.bre 1921 ' colo comparso sul n. 7 del Bollettino della Federas i erano trattati argomenti di gran.de importa.nza: aspetti e funzion.e degli ospedali italiani in . 'fe- ~·ion,e J\lledica, anno 1923. All'VJII 1Congresso federagin1P di assicnrazionP. malattie (relatore;prof. Sfor- le ·degli Ordini dei medici nel 1923 avevo fatto la za) : le direzioni s&nita~ie o~pedali ere (.p rof. Ron · . proposta di un regolamento ospedaliero unico, che zan i); capisaldi ge11erali dei regola1nenti 0$1peda- stabilisse le modalità per i concorsi al posto di Jj eri (pro,f. Cign.ozzi); ,. pensioni .dei rned.i oi osped~- l.PI:imario e di assistente, 'l})er la ·d.u rata in carica, ., 1iet'! (prof . . Betti); r~Ptporti fra scuolP m·e diche eà 1p er gli stipendi, :per le pensioni, per l'assicura· osp~dali <pTof. Bastianelli):. zione sugl'infortuni, ·p er la partecipazione ai ConI .' .4,.sso~iazione Nazionale , dei direttori sanitari sigli di amministrazione, e ifacèvo voti che il òegli istituti ospedalJeri si era un~ta all' A.N .M.O. . Governo r egolasse oon una legge, analoga a quelJH~i !,avori dcl 1Congresso, e veniv.a approvato un la dei Manicomi, tali rapporti fra le .i\roministruordi11e del giorno del=p.r of. Ronzani, eh~ n ella sna . zioni .ospedaliere ed i sanitari, tenendo conto del:pr,ima •p arte era cosi çoncepito: 1'importanza · dei diversi 051pedali, divisi in catecc. L'A.N.M.O., ritene!].d·o indispensabile che . tutti gorie, secondo la loro sede e la loro 1potenzialità. . gli. ospedali· siano diretti ·da un medico direttorA, Il mio ordine del giorno doveva essere letto .fa voti perchè tale 1posto sia . stabilito 1per legge, all'ultima ora del Congresso, quando i dèlegati ~ ch,e . ne ,siano determinate le mansjoni inerenti, dei diversi Ordini erano ridotti a poco più di una ,· .assicurando àl direttore m edico Ja necessaria au1 . torità. anche per •quanto riguarda la gestione . eco- venti~a.. ed i medicJ ospedalieri, ai quali poteva , non1ica interna e la partecj.pazione ai r.onsigli di i~ltere_ssare l'aTgomento, erano un paio; ma· ((lreve, dendq 'l 'esito negativo della mia proposta, abbazt .. ~mministrazione , in conformità presso . a poco a · guanto per l~gge è disposto iper i direttori dci donai l'assemblea. . Manjcomi » . . La qu~stione è di gran de im·p ortànza e potrà In alcune grand!i città ·".i so.no o~!l)eda~i .. di ess.e re trattata nel prossimo Congresso., dèl.1',Asso\ 500-600 letti, retti da un direttore amministrativo, · ~iaz~one o · del Sindacato N. M. O., se J mediri >. • > per lo ~ più un avvocato, .s~nza .il dir<:'ttore s<;tni- ospedalie!i ·saranno c~pa,ci di dare se~.i c;li vita tari0; cosl cbe l'andamento ospedalier.o lascia a .. e qi attiv.i-tà sindacale, . e se vorranno ess.ere tenuti 0
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un poco in considerazion e dalle .J\ro1ninistrazioni d etti luoghi. Contrav\'enendosi dai detti sanitàri ospedaliere e dai colleghi stessi. a tale disciplina, l'Amministrazione d egli ospedali· • A tale 1propo,sito accennerò quanto è accaduto li r iterrà sen z'altr o dimissionari dal posto che in una città capoluogo di 1p rovincia, nella quale i occupano in questo Istituto l> . medici ospedalieri devono subii:e imposjzioni illeDel resto n on solo alcun e Ammini strazioni o5pegali da parte. dell'Amministrazione dell'ospedale, dali ere trattan o con molto arbitrio i sanitari, ma: app1mto (per l 'inerzia ·del Sindacato dei n1 edici anche i nostri coll eghi dimostrano di tenere i meospedalieri. dici osp edalieri in .p oco conto. Per la m orte di un prim ario di cl1jturgia in un Il ·Consiglio della F ederazion e deglj Or.dini det o~e~ale secondario della città si doveva. provvemedici è sempre stato composto di medi.ri condere alla nomina del su ccessore. Non venne bandotti e di medici liberi esercenti ; ed io ho f attO' dito alcun con cor so: e si nominò :per chiamata un la proposta nei tre ultimi Congresc;i federali clie· collega. Un consigliere dell'Ordine dei m edici rivenisse incluso anche u11 medi co ospedaliero, mat invano. levò l'illegalità della nomina, e dalle informazioni assunte presso l'Amministrazione d ell ' os1pedale r ~ Decidano quindi i medici ospedalieri se non sia sultò quanto segue: 01p1portuno ·Costituire, come i m edici condotti, un Sindacato ~. M. O. , o se n on sia tempo di s nlle<< Il regol amento .dell'ospedale s tabilisce che i citar e il presidente dell '}\.. :\. M. O. a radunare a medici possano essere nom inati: a ) per conc·orso pubblico ; b·) p er 1prornozionc, da a ssistente a pri- V enezia, .secondo la deliberazione dell'ultimo Con. gresso, le poche Sezioni che sono ri1naste fedeli. mario; e) per semplice chiamata. .T::tle rP.golaIntra (Novara). 1nento fu approvato dalla G. P . A. Dott. CESARE PROVERA L'Ammin istrazione si è valsa dell'ultimo romma, chirurgo direttore dell'ospedale civile. in seguito a 1preci si a ccordi inter vennti fra il presidente dell'osipedale, il prefetto, il sjndaco, col con$enso degli altri chirurghi ·della città all' nopo Cronaca del movimento professionale. interpellati, appunto 1p er 11on creare difficoltà alfJa pubblicità mediCH. J' Amministrazjone, e per evitare che un nuovo chirurgo si insediasse nella .città, con grave danno Abbi81Il1o già. dato notizia dell'Ordine del giorno degli altri, per la riduziona dei loro proventi, votato al r iguardo dall'Ordine dei Medici di Brescia. Ona l'Ordine d ei lVIediC'i di N aipoli ha f,o,r mucau sata dal numero dei chirurghi degli ospedali lato nno schema di progetto di legge per di.sciviciniori , perchè da tali centri non a.fftniscono pi1ì plinare tal~ forma di pro9aga11da sanitaria ed h a amma1atj di chirurgia all'ospedale Maggior e. D'alotte11uto dalla grand·e m aggio-r anza degli Or.dini tra parte l' OSIP€·dale essendo solo di 150-200 letti , il più l argo oon sien.so pel' la proposta che sarà A in facoltà (?) di proced ere alla nomina p er chiaprontamente presentata all'a.p pro;vazi,o·n e del Parmata, non a vendo obbligo di legge per bandire , l amento dai ~'.ledici Deputati. il con cor so )) . Lo schema del p·r ogetto di le·g ge è il seg-:uente : ~ell'ospedale Maggiore della stessa città, ove _t\.rt. 1. - Ne.ss un a nnu11zio di pl1bblicità che interessi la saJute dei cittadini e che sia fatto da sono ricoverati paganti n elle sale comuni e in 1nedici o farmacisti o levatrici o produttori di cam ere, vien e applicata, per ordine dell'.i\mminiso.5tanze o syecialità farma ceutiche· e di a"p parecstrazione l a tariffa dell'Ordine dei medir.i del' chi di cure mediche, potrà essere inserito sui gii00·l'anno 1919, m entre nella provin cia è in vigore nali, \Sia politici che di classe o esposto , in qualquella del 1923. Contro tale illegalità intervenne siasi mo.do, al pubbli co, se non sia fotr nito de,l l 'Ordine d ei m edici, non . so con .quale ri sultato, vi sto del presidente d el Consiglio dell'Ordine dei avendo servito a nulla la protesta dei primari e M edici della Prmriocia, in cui dimora l'individu.o degli assistenti. o la Societ3. interessati alla pubblicità. Otte11uto E per ultimo accenn erò alla. 1proposta di riforma il visto, J' annunz.io ~1uò essere p.u bblioato cenza limiti di tern1po. di un articolo ·del regolamento ospedaliero, riforArt. 2. - I contravv·entori alle disposizioni del ma che non solo è offen siva al cor.po m edico, precedente a rticolo, saran no puniti con una inulma fa grave torto al presidente ed a ll' .t\mminita, eh-e., p er ciascun annunzio, sarà eiste11sibile da strazion e ospedaliera. li.re 300 a 500, mentre, per i recidivi p·otrà rag« A n essuno dei m edici chi rurghi, anch e speciagiungere le lire mille. lizzati, add etto ai .servizi del Pio Istituto, è con Art. 3. - Contro le d eliberazioni d el Con iglio sentito di assumer e o di conservare qual sivoglia d ell'Ordin e, in caso di di11i-ego del v' isto, è a111incarico r etribuito od onorario per prestazioni samesso uel termine di gior11i 15 dalla data della nitarie, anohe di consul enza, presso altri enti, istinotifica del parere, ricorso al Prefetto della Provincia, ch e decjtd erà senza ulteriore a1)pel1.o, dopotuti osipedalieri, ambulatori. e case di salute del sentito il Consiglio Sanitario Provinciale. circondario, o comunque di dare la su a opera in 1
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Art. 4. - La preEente legge a.ndrà in vigore il giorno stesso della pubblicazione sulla Gazzetta
U f licia.le del Regno. R'EGOLAMENTO. Art. 1. - Ne8sun annunzio di •p ropaiganda sanitaria potrà essere, sui giornali o in .a.Ltro modo, fatto al pt1b1bliC'o, se non sia munito del Visto del Preside11te del Consiglio del l'Ordine dei Medioi. .A.rt. 2. - Per ottenere il Visto, l'interessato dovrà riv,olgere doma11da in carta da bollo da lire àue al Presidente del Consiglio dell'Ordine, triascrivt-ndo l'annunzio integr almente ed a1legandv un foglio cli oa.rta da lire due sul qu,ale sarà eateso il relativo p arere. Il Presidente non1inerà, senza indugio, il Oonsi!glie1'te relato.re, il quale, nel primio Consi,g lio, rif€rirà sulla, domanda presentata, estendendo il relativo parere, dopo che il Consiglio avrà deliberato sul ri1guardo. Art. 3. - Per c11ra del Consigliere Segretairio, il parere sarà .siintetioarr1ente trascritto in un registro, che dovrà essere tenuto al oorrente. Art . 4. - Se il narere sarà favorevole alla inser2io11e, l'interes3~to lo ritirerà dalla Segreteria dell'01.,dine, p,r evio paga,mento di lire dieci che saran110 destinate al fondo di assistenza per i sanitari i scritti all'albo. Art. 5. - Se. il p.a.rere sarà negativo, l' inter.oosato, n el termine di giorni 15 dalJ,a data di esso, rivolgE·r à, in carta da bollo <la L. 2, r eclamo al Prefetto ,d ella Provin cia, il quai1e, priima di emettere la su a ordinanza inaippe]labile, pr-OVocherà, a mezzo del )1edico Provinciiale, il parere del Cons iglio Provinciale Sanita1·:Lo Art. 6. - Ove· il parere· del Cons. Prov. Sanitatio sia difforme da quello del Consiglio dell'Or. dine, e il Prefetto ordini la p1u bblicazione dell' annunzio, la rel~.tiva ordinanza sarà rilasciata all'interessato a n1ezzo1 del l\1edico Pr 01Vinciale previo :pa.ga:rpento della tasisa, di oui all'art. 4. Del1' esito del reol:1.ID:O, il l\1ediQo Provinciale darà no-tizia all'Ordine dei ìVledici, che n e prenderà annotazio11 e nel.l'a,pp-06ito Registro. 1
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L'Ordi ne dei ìVIedici di Genova dop.o svolta una -tenace azione d i tutela, sulla guida dei risultati ,ottenuti ha formt1lato il voto di speciali provve.d imenti di legge.. L 'argome11to è s tato oggetto di discussione nelle .adunanze di 11umerosi altri Ordini, onde può dirsi ,0011cordeimente espressa la volontà d,e i medici italiani di co1nire a morte il ciarla tanismo. Il B olLettino d.ell' Urdin,e dei Medici di Roma os· serva che il disparere è solo su.I grado del pro·v vedimento noichè mentre tutti a ppr-0v,ano e 1odaino ' .il princi1p io informa.t ore della deliberazione presa ,dall'Ordine di Brescia, ~Jure molti hanno espresso _il dl1hbio che~ .allo stato attuale delle cose ·e secondo le disposizioni legislative vigenti, sarà praticamente {lifficile r aggiungere il fine nella mi..sura. estrema segnata dall'Ordine di Brescia. Con;vei1gono moltj che per alouni Istituti o Case di
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cura è necessari,a una indicazione di Téclaane e che per i medici eseroenti le specialità può e6Bere conoes&a l'inserzione nei giornali politici, limitandola alla indicazione del nome, della specialità esercitata, indirizzo ed orairio di oonisultazicme. Il Consiglio dell'Ordine di Roma, ment~ plaude alla gl·andiooima maggioranza dei propl'i iscritti ,p er l'autoJifesa volontariamente compiuta contro il morbo ciarlatanesco per alto senso di dignità personale, si ~,qcia al principio che ha promosso il voto dell'Ordine di Brescia. E in at~ di deliberazioni e di norme da adottarsi da tutta la Classe Medi.ca Italiana, il Consiglio consente la réclame medica_ sui giornali politici, disciplinata però nella forma surriferita conforme il voto espresso nei Co·n ·g ressi di classe. Il Oonisiglio ha fondata speranza di poter raggiungere lo scopo per il d·e coro del1la Classe tutta facendo u,n ica.m ente .a,ppell.o allo spirito di collegialità di quei pochi Cdlleghi ohe trascin·a ti dalla oorrente reclaimistioa hanp.o varcato la mIBiura, per modo ohe dopo tale esortazione si possa oon ooddisf azione di tutti vedere in brevigsimo tempo scomparire dai giornia.li ogni traccia di oi.arlata. rusmo. Tale programma, oonchiude il predetto Bollettino, è già in pieno svolgimento e men tre ci auguriamo Idi poterlo com1pie re rapidamente, desi, deriamo esprimere il fermo pr-01pooito di non de1 sistere contro qualsiasi diffi-001ltà o resistenza; poichè dopo una eventuaile vana invocazione al sentimento di collegia.lità ogni nostra anche mini.ma tolleranza s11onerebbe grave offesa al buon name ·d ella gra.nide maggioranza degli insoritti.
Pei periti medici . Il Consiglio dell'Ordine dei Medici di Foggia invita la li'ederazi.o ne degli Ordini dei Medici d'Italia a sostenere presso i co,r npetenti Miniistri il seP.:Uente Ordine del giorno: <l Il ConBiglio Amministrativo de ll'Ordine Medici di Fo,ggja; valutate le con<li.zioni inorali dei medici periti presS-O i Tribunali, per ~ui si richiede competenza tecnica p er illuminare 1a Giustizia inquirente, onestà di àzioni, stu1d io pr afondo di innU1IDerevoli delicate quistioni di medicina leg;ale, e quelle fina11ziarie, per cui si travolgono e abbattono il prestigi,o e la dignità prof&SSionale CO'll compensi umilia11ti ed indecorosi, decurtati sempre dia.I rigiéLo fiscalismo; · consi.derato che i medici d'Italia rispondono all'a1ppello dei magistrati con azione raipida, dev-0ta rischiarata dalla luce limipida <li .scienza e di p~iatica, pur · sape11do per dura ersperienza che il loro aiuto i1on è cormpensa.to equarrne11te; con.s~derato che J.e tariffe medico legali per parecchi decenni dal 1865 vennero ritoccate pochi anni or sono e cl1e la lieve miglioria venne decrupitata dal Governo Nazionale, per p·resu~ta eco' t1om1a; tenuti presenti i ripetuti voti e.:;pressi nei congressi annuRli della Federazione degli Ordini 0
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SEZIONE PRATICA
..dei Medici d'Italia ed il cost.o della vita attualmente, ol1e tende se mpre più al rialzo; fa voti ohe il Governo .Nazionale noonini una {)ommissione toonica di pochi eleme11ti, in cui vi sia proporzionale rapp-r ese11tanza dei medici, che in breve tempo, proponga uno schema di legge ail Pa.rlament.o p·e r la riforma della tassazione del·l e perizie medico legali, la quale sia valutazione serena e giusta dell'opera necessaria ed in-dispensabile del medico perito coadiuvante l'opera del magistrato ». 1
AMMINISTRAZIONE SANITARIA. Comitato d'Igiene della Società delle Nazio11i.
Si è adunato a Ginevra dal 20 al 25 a,pri1e, sotto la presidenza del dott. Madsen; l'Italia era raippTesentata dal dott_ Lutrario, vice-p.residente. Il Comitat-0 ha a;piprloJVato i:l programma degli scambi di personale sanitario per il 1926, con ohe si estendono gli scambi. Si è oooupiato di migliorare . il servizio d'informazioni epidemiologiche: le notizie, raccolt.e p er posta e per raidio,t eleigraPer un Congresso fia (da Singrupore), vengono oonoognate in un B,oldella stampa sanitaria italiana. lettino mensile; a richiesta dei governi, vengoDal Oomitato pl'omotore del IV Oongre&SO delle no anche comunicate per radiotelegr.aifia. Il. CoIndUBtri e sanita1ie italiane rjceviamo: mitato h.a preso conosoen~ del lavor 0 co!Illlpiuto Torino, 11 maggio 1925. dal sottJo'-C0 mitato inoarioato <lii inda;gare su·l J'insegnaniento dell'igi e'Tle , insistendo sullo studio dei lll. rno Sig . Direttore, fattoìli che posson·o maggiormen,t e contribuire al Verso la metà ,del pro.ssirrno mese di giugno si b enessere u mia.no. Ha incaricato u.n' rupposita Comterrà i11 T•O'l'ino il IV Con.grresso delle In1dustrie missione ·di proseguire l'inchiesta sulla tubercoSam.itarie Italiam.e, il q.u ale avrà luO'go nei local.i losi per accert-are le oause. del!' attuale declino gee sotto gli auspici dellEsposizione N azi-0naJe di nerale delila mortalità da questa malattia e delle ohimica pura ed applicata. d,i fferenze nei vari paesi. Ha preso conoscen7.a Come la S. V. sarpirà, ques-ta Esposizione i11audei lavori sul ca·ncro di un' a.p1posrita Commissio·n e. guratasi alla presenm di AA. RR., di Ministri ecc. Ha affidato a due dei suoi me1nbri il comp1ito di ha avuto un esito veramente ecc~iouaJe e che r edi,g ere una relazion€ prelimii.na1~e sufil' abuso, delle andrà sem~re più intensificandosi. ~pe cialità farmaceutiche. Ha deciso di compiere Al Comitato esecutivo del Congresso delle I;1duf>trie sanitarie, in questo momento, parrebbe op-, inchieste sulla Leishmaniosi, · sul vaiolo , suille disposizioni sanita,rie per gLi emigranti.. Ha adottaportuno ed t1tile una convocazione della stampia sanitaria italia.n a, per vedere se fosse possiblie to la re1azione dell~ Commissi-0rne per l' opipio e unir1a in un.a federazione com'Patta. ·proposto d'indagare se alla lista contemplata dalPrima però di diramare inviti ial riguardo, ed la Convenzione convenga .aggi.ungere dille nuovi d& anche per es.sere certi di un succooso cli tale i11irivati: eucodal e dico cli de . In merito alla malaria, ziiativa, 1questo Comitato <lJesider.a1 s~eire se e 11a adottato' la relazione .d,eiJ.1a Commtissione ad hoc; quante fra le Riviste s anitarie sarebbero disposte ha pro,p osto al governo a1banese di adotnai·e le ad aooogliere l'invito alla riunione. proposte ·del dott. Haigh; ha deLiberato di chieEcco il motivo della prese11te lettera, alla quale der.e i1Lf-0rnnazioni complementari al Governo turco la, S. V. è p regata di ,r is.ipondere, parteoipando se Ha preso atto della relazione piresentata daJ. ' dot1a Rivista sua prenderebbe p131rte a qu.esto eventJ()!r Gi·lmour sulle condizioni sanitarie della Pertuiale Congresso e comunicando, in caso affermasia e de.liberato di favorire il ·p ro$eguimento deltiv.o, i temi che deside ra siano posti all'ordine del . l 'inQhiesta. Ha approvato 1a scelta di d ue membri g1orn-0. per la partecipazione al Congresso inte1·nazionale Il segretario: Oa·v. l>ott. G. Uliaro. sulla 7n,ala1·iu. indetto a RO!IDa per l ' ottobir e. Ha Il presidente: Dott. .4. . T1accari . p1·eso altre deliberazioni relative a Congressi meIl « Policlinico » ha còs.ì risposto: c~ici. Ha rin.g raziato i gicwe:rnri cz:ec.o-slovacco e roRo·m a", 16 maggio 1925. Jneno per i contatti stabiliti oon il Comitato. Gentil. ,m o Ooll'' ga, Il nostro diret·oore, 'Prof. V. Ascoli, in n ome della Giornata di propagancla a11titub~rcolare. veochia Assooiazione della: Stamp a Scientifica Ita.Il Ministero <leLl' In~rno (Direz. Gen . della Saliana, Sezione Medica, ha indetto un referendtum per la r icostituzione di ~a e sta preparan.do elenitiL Pubbl.) ha in,d irizzato .ai Prefetti del Regno menti per 11na rit111ione da tenersi a Roma duranuna circolare in data 30 a.p ,r . e di oui riportiamo te il 1)rossi•m o ottobre, in occa.sio11e d€i Conwessi larg·a parte: di medioirua e di chirurgria ge11erali. Il Governo, che già 00 n legge 24 luglio 1919, Stimiamo1 che la sua iniziativa a,b bia a intraln. 1382, segnò un p.r imo passo decisivo de1ll' azione ciaa·e questa .azione, irt quanto le interferenze rendello Stato nel campo della profilassi antituberderebbero difficile a,nzi imnossiibile, una solida e colare, ha poi, con R. D. 30 dicembre 1923, nu' . forte orma,nizzazione. mero 2889, cercato di assiourare ai servizi ltnità Tale motivo c'in.duce, nostro 111algra<lo, a n·o n di i11dirizzo, e si prop.one di sviluppare ancora a.derire al suo cortese i11vito. più la serie delle pcrovvidenze destinate a raggiunDistin ta1nente ge,r e il nobili~simo intento_ p. la R edazio11€: L. T1 erney . Ma contr-0 una malattia, che resta talvolta subProf. A. Vaccari dolamente silenziosa per an11i, che s i maschera via C. Vinzaglio, 38 R. -- Torino. 1
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11. POJ.ICLINfCO
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dietro parvenze di altri mali che si propaga infine per molteplici vie, non giova larghezza di ordinamenti e di mezzi di difesa senza l ' a.p po ggio di una coscienza pubblica. o.piportunamente pred~ spo3ta alla osiserva11Za delle leggi sanitarie e ad igie11i el1e abitudini di vik'l. QuPst.o ~1i11is.tero vedrebbe assai volentieri cl1e la. cerimonia gen'.eralmente connsciuta sotto il nome. cli «Festa del Fiore » fo·~se celebrata in tutti i pii'1 imp,ortanti centri , come un rito di 11mana solidari~tà; m.a intanto ritiene doveroso che l'opera di « propaganda » i1e]le made abbia senza ritardo il suo inizio. E opportuno pertanto che sorgano, o·v e già nion €sistano, in og11i capoluogo di proyin cia e possà.bilm 0nte J1ei ce11tri più importa11ti - quando non po. . c:a farsi ri(;orso all•azione del Consorzio provi11ciale a11titubercolare, e ad ogni modo, d' intesa con la ra~)resentanza di esso -· Comitati composti cli no:ni11i di scienza , ma sopr atutto di cn ~re e di buona volontà; i quali si accingano a sviluu;>pare grad1Ua.l vie,n te l 'ed11cazione igienica del popolo, e a c1iffo11dere la cono&ee11za de[le norn1e. di profilassi antj t11bercolare specialn1en te tra co]oro che, per co11dizioni ecoi1101miche e socj ali , no 11 s.0110 in gra,do di po,ssederle per a1t.ra via. La cc propaga n1cla » pot1·à assu1ne r e le form e più viarie: lezio11i, conferenze, proiezioni cinematqgrafiche ' ma11ifesti murali D- t1bblicazione di 0 1-,)usco·l i e di articoli sui gioTnali, '"isite a I stituti di pirofilassi e di ct1ra notoriamente b ene orga11izzati, nei quali il nericolo tubercolare viene circoscritto - quali deYe espandersi la fiducia e e Yinto, 'e dai sul cui esempio dèbbono ba11dirsi preoccupazi-0Tii infon<late. Sarà be11e far coincideTe la manifestazione di cc propaganda » con una data speciale ch e serva a metterne i11 l11ce tutta l'i111portanza. Sembra perta11to che la ricorrenza della Festa N aziona.Le ·dello Sta.t11to sia i11 dioata anche per lo svolgi1n·e nto de lla « gio.r11 ata antitubercolare1>). Si lascia., del I'€sto, 1ai Prei.etti di accordo coi Comitati cli fissare, tenuto conto delJe circositanze locali , la data più oipiportt1na per illuminare le n1asse st1l grave problema , che i1on potrà e.s.sere avviato a soluzione senza il loro premuroso concorso. Certo sarebbe desiderabile che all'azione di cc propaganda » i)iù sopra il.l ustrata si potesse associare an.ohe l'a,ppéllo alla bei1eficenza pub1blica e ~J rj vata a favore delle looali Istituzioni a.ntitubercolari oh~ inatrg:iormente reclamano l'integra;:::..._, zio11.e dell-e I.o ro risors-e, i11ade1g uate per la in. disp·e11sabile opera di a·ssistenza, di profilassii e di pre:venzione sociale. Il Mi11is.tero lascia perta11to ai Prefetti, in accordo coi Oomitatj, di decidere se convenga, per quest' an11•0 rivolgere alla oairità oitta,dina sotto il nome ora1nai tradizionale di « Festa del fiore » 1' invito che in Jnolti oentri suol dare ottimi frutti e che i1egli a11ni venturi d opo saggia preparazione, ootrà essere lanciato con le più larghe sp& ranze di succes~o. 1
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CONCORSI. POSTI VAOANTI .
AnRIA (Rovigo) . Ospedale Oivile. - ~Ied!ico pri1nario. Soad. ore 17 de1 31 mag. Età 1im. 45 a.. D ocum. a t1n mese. Oinq'ne anni di aoo:iste.ntatio in r e1p arto medico di grande Ospeda~e o tre R. Olin. med. Cultura pratioa di 1nicroscopia e batterio!. Tas3a L. 50.10 al1a Segreteria. Serv. entro 15 gg. L. 7000 (sic), senza o.-v . ANCONA . .illanicomio Provinciale. - Il concorso a medico .p r.atica.nte interno (assegno- L. 5000, vitto ed alloggio personale) è prorogato al 30 giugno. Per chiarimenti rivolgersi <t 11a Direzione dell'Istituto. ...\.vEzzANO. Osperlaie Oi'IJil e dei ,'";/3. Filippo e Nicola. - Aiuto medioo-ohirurgo; L. 2400 (sic) annue e vitto nei giorni di guardia. Sca-0.. 15 giu. Dooum . a.Il' Ammi11istram-0ne. Ciassifioa esami di ]iaurea. Tai.'S!Sa L. 50. D,ocum. a 3 mesi. L1aurea da non pià <li 6 a11ni e no n meno di 2. N·omina e conf€1rma triennale. Divi eto di assumere altri uffici sanitari fuo1~i dell 'Osipedale. BorÀ)GNA. l .stituto Ortopedico Rizzali. - Medico a.ssi&te11te. Scad. ore 17 del 31 mag. Ved.i fiasc . 20. B ORGO DI TERZO (Berga,mo). A tutto. il 10 gi1u gno. V ed.i fase. 20. Co~ro. Uspedale di S. Anna ed Uniti. - li_ tutto il 31 mag., medico-chirur. aggiunto . Vedi fase. 20. OoROIANo (P<' 1·ugia ) . - A tutto il 31 mag., 2& con d. ; L. 3000 olt1·e L. 600 serv . att. e 2 c.-v. Età lim. 35 a. Tassa L. 50.10 all'Esattore. Serv. entro 15 gg. FIRENZE. 1! rcisped. di , . Jl. Nuova e StabiVinienti Riun. - Assistente specialista per il Turno e Gabi11etto Otorinolaringoiatrico età m•ass. 30 a.; L. 5000 oltre le indei1n. c.-,~. Scad. ore 18 del 1() git1. Serv. entro 15 gg. MALCESINE (V erona) . - Sul Lra.g o di Garda; ab . 3000. Tassa L. 50.15, al Si11daco. Stiip. L. 8000; L. 700 uff. san . ; L . 1200 c.-v.; L. 1600 quota integrativa, L. 1000 a 3000 trasp.; le ultime tre indennità rivedibili di a11no in anno. Seirv. entro 20 gg. A tutto 15 giugno. MILANO. I stituti Uspital ieri. AssistenfA3 del1' .A.mb11latorio Cornunàle Oftalmoiat.rico per i bambini delle sc11ole e p er i poveri del Comune, ge~tito dagli Ist it. Ospita!. Vedi fase. 20. Scaid. ore 16 del 1o giu. - Medico a$istente interno resliden.te n e1ll'Os9edale Sanatorio ' Titt. Eman. III per tube.reolotici del Comu11e di lVIilano in Garbagnate. Ve,di fase. 20. Scad. ore 16 del 10 giu. MoNTFJ>ORO (Oaltanis.'>etf,o). - A tutto il 31 mag., oonsor. con Buompensien:e. Vedi fase. 20. Mo.~l':f!'.LIBRETTI (Rorna ). - Al 31 maig. ; L. 7000; età. lim. 40; 5 anni in 0S1pe1dali civili o m·i litari; pratica ·di co,n·d otta e di esan1i di ~binetto. Serv. entro 15 gz. NONANTOLA (jJf ocle'Tla). - Seconda condotta. Scadenza 30 giugno. Stip. L. 500 aumentabili; doppia inde nn. c.-Y.; indenn. caviale. L. 2500. Età mas-sima 35 a. Tassa L. 50. Per iSchiarimenti rivolgersi alla Segreteiria coin1nnale. 1
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[Al\~O
XX.XII,
PAPIG~o
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SEZl ONE PRATICA
Scad. 30 mag., L. 7000 e 3 quinquenni dee. , oltre L. 600 serv. attivo, L. 4000 cav., due c.-v., alloggio gratuito, L. 500 se uff. san. Età liin. 35 a. Ta.ssa L. 50.10. PIACENZA. Uspizi Civili. - Primario di radiologia e teraipia· fisica n el1'0Sipeda1e Civil,e. V ed.i fascicolo 20. Scaid. 30 ma,g. SALANDHA (P otenza). - C1ontlotta poveri; L . 6000. Scaid. 31 maggio. SERRA UNGARINA (Pesaro). - Scad. 31 m ag. Lire 8000 e 10 bienni ventesimo; c .-v. di L . 100 pei coniugati, L. 65 pei celibi; L . .3000 cav. obbligat. ; addizion. L. 2 da 501 a 1000 pov. , L. 3 oltre. Tassa L. 50.10. .. TOMBOLO (Padova) . - Pro~·oga 30 mag., or e 18. TRE\~ (Pc1'ugia). Scad. 10 giu.; L . 9000 e 3 quinq. dee. ; p. cav. L. 4000; serv. attivo L . 600; due o.-v. ridotti. Età lim. 40 a· Tassa L. 50. Zoc~o (Bergamo). Proroga a tutto il 20 gi.u.
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(Perugia). -
NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,
Sir Humphry Davy Rolleston è stato nominato clinico 1nedico (regius profes.sor of physic) all'Unuversith di Ca,mbridge, quale siUccessore di sir Thomas Olifford Al1bntt. Il R ol1eston è presidente del <l Royial Ool1ege of Physic.ia.ns » (Co1le1 giio Reale dei Medici); du·r ante la guei1Ta fu consulente medico caipo dell' .4.nnata; ha cooperato con Allb1utt alla 2a. e,dizione di cc A system of ~1:edicine >> (Enoiolopooia medica). . Al posto del prof. B ergonié, rim~to vittima della Silla abnegazio11e, è stato nominato direttore del CB'ntro r~gionale di lotta a nticancerosa. di Bordea.ux e del sud--0vest della Francia il prof. Sabrazès, di anatomja p.atologica e microscopia clinica, con l'incarico del ~crvizio di rn1ediicina e di tutti gli esami anatomo ed isto-patologici. Il dott. C. M. CoTtezo di Madrid, senatoire a vita, direttore del « Siglo l\ilédico », è stato nominato p•r esidente del C0i11siglio ·d i Stato, della SiJ,agna: è la prima volta che qu esta alta carica viene t e11uta da un medico . La l< Società Francese Nazionale ili Chirurgia >> ha assegnato il premio quinque1111ale L annelongu e, co11sistente in med~gli a d'oro e 6000 fl~anchi, a l dott. George Crile, di Cle' eland (Stati U niti ·d' America), per l'insieme dei su oi lav-01~ .
11 dott. J~11zo Ro11na.uelli ha conseguito la libera docen.~a in :p ato101g ia ge1n erale p resso l'Università di N ap-0li. L a Commissio,n e era composta dei professori Gradenigo, preside; Pianese, Boeri di N apali ; Tiberti cli Sie11a ; Donoolli di P alerm.-0.; la tesi scritta concer neva il tema: « L'aip1Jamto reticolo-endoteliale », la l ezione orale t r attò de « L 'anafila&Si. ». E stata conferita 11a n1edaglia d 'oro a,l merito della Sanità pubblioa a.l sig. Giuseppe Serrai110 Vulpitta che, in .m em·o ria dell.a madre, ha istituito a pr<>p,r ie sp,e se in 'fraipani un DiS1pe11sa.rio antitubercolar e.
NOT!ZIE DIVERSE. Per una Socier à jtali :-? n:t <li studi sci('ntifici sulln
tubercolosi . TI 5 maggio, in :Mila.no (15), presso l'Istituto di Tisiologia della R. Uni,rersità (via C. F erra1·i, 18), ebbe l·u ogo la 1)1·1ima riunione del Comitato Pro1notore della Società Italiana di Stu<lri Scientifici suDa Tubercolosi. Dopo larga discussione, svoltasi sotto la Presidenza. del se11. :!.Vlara,glia110, ve1n n e deliberato un O. d. G., ruppTovato a11' u11ani·m ità dia.i pa:ese1rbi, in cui , riaffermata la n ece.5sità che sorga anche in I taJia, &ull' esem1pio deJle Maggiori N·a zioni, un Ente a carattere N aziona.le per lo studio sci entifico ~u lla Tubercolo::;], 11~ viene demandata la pri111a Jnanifestazio ne uffici·a le al -n1 r ossiim10 Oo.nO'resb so, pr-0moo.so in ì~ a1poli dal] a Fede.ra._zio11e N.azion . Italiana delle Oper e Ant-itubercolar:i, di cui la nuova Società entr a a far parte. Nella riunione fur ono conf~rln ati: il prof. E . Maraglia110 qu ale PreS'i<lente, il <l-0tt. A. Cecchini quale segretrurio . Venn e apipr-0,,ato il segl1en.t e ordine del giorno : 1) La l1!l'i1m a ril111ione (i11 base all'art. transitorio <lello Statuto) per la costituzi1001e defi11itiva della Società, sarà tenuta il 26 ma;ggio, in N a1poli. :2) \' i e n~e incaricato l ' ufficio di SegJ·eteria di pre11deire le op,p ortune i11tehligenz.e colla Presidenza della F. N. I . afti11ch è pos..c;;a. essere espletato l'un.a11in1e voto che la S'O'C. I tal . per gli Studi Scientifioi sulla 'f11berooJ.os1i già dal prossÌIIl.lo Convegno li,ederaJe di Na1:poli, possa fu11zionare come Sezio11e Scientifica di essa F .e1derazione. 3) ,~ engono riservate le ultim"e de.f injtiYe intellige11ze circa le particolarità di tale funzi()na1nento. -!) \ engono delegati due ~!embri del Comitato Pro1n,otore i1elle persone dei .proff. Carpi e Ronz:oni e il Segreitario clot t. Cecchini alil.a organiz2.ìazjone della !)artecipazion1e della Società Italiana di Studi Sciientifici Sl1lla Tuberco losi al Convegno Federale di Napoli. 1
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XVII Congresso della Società Fre11iatrica Jtalia11a. 111 conforn1it3. deùle deliberazio11e preis e al XVI Congres~o della Società Freniatrica Italiana, te11utos i in Roma dal 5 all.'8 aprile del 1923, la prossin1.si Riu11ione avrà luogo in Trieste, d1al 24 al 27 . . etten1bre. 11 Co111itato orga11izzatore ha per 1presidente d' ortore. il 1S€n. Attilio fI,o rtis; i)er presidente effetti,·o il dott. Gugliel1110 Pastrovich, dir e-ttore dell'Ospedale P sicl1iatrico provinoia1e di ·rrieste; per se:g retaeia la dott.ssa Ev·el1ina Ra\:vicz. I unni , g~11erali sono stati stabiliti ccQne segu e cl1al Co11sjgl io diretti vo, di cui è pT·esidente il prof. E11rico l\1orseilli: « La Costitt121ione in Psichiatria»; l{,elatori: ~1. Kobylinsky e G. ' ridoni (Ge~ nova). - « P sicl1iatria e P sicann.J.i1S1i »; R elatore : Edoard 0 ,,-.eiss (Trieste). «'Terapia della P arn lisi progreS>Siva » j "Relatorti: GustaYo ~iodena, N. De Paoli e l\tionclini (Ancona) . • 1
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I colleghi che volessero fare delle comunicazioni, sia sui detti temi generaili, sia su altri argomenti di N eur-0ipsichiatria, sono pregati di inviarne il titolo alla S egreteria della Presidenza in Ge1iova, Casella postale 879. In oooasione del Congr esso iJ Comitato Tll'ie.stino organizzerà una visita a qualcuno dei luoghi resi sacri al semtimento di tutti W.i Itali.a ni daJ.le vicende de1la Gran:de Guerra. I . I soci della Società Freniatrica sono pregati di inviare le (lue qu ote annuali di L . 20 per le due annate 1924 e 1925, nonchè la quota di oltre L. 40 per .Jia inscrizio·n e al Congresso. Il Comitato effettiv•o di Trieste (Ospedale Psichiatrico P.rovinciaile) rivolge viva preghiera a tutti quell~ che p renderanno parte al Congresso, di voler preavvisar1o, alme~io un mese prima, per l'alloggio, data l'affluenza dei forestieri nel mese di settembre. 1
XVI Congresso dell'Associazione medica Italiana di idrologia, climatologia e terapia fisica. Come a,bbiamo annunziato, si terrà ai Bagni di Monte-cat ini dal 10 al 14 giugno 1925, sotto la pre&idenza del sen. prof. G. B. Queiro1o. SegretR.rio generale ne sarà il ptrof. G. Oarreras; t esorier e 1' avv. C. J\tlancini . I tffilli delle r elazioni ·g enerali so no i seguenti: 1) Interpr.etazion•e chimico-fisica dell' anali~ delle acque miner ali con partico1are rife rimento 'allo stato del c ·a.l cio in soluzione . (Relatore il prof. R. Nasini). 2) L a cura deilla coll.eli ti·asi n~lle Stazioni balne·a ri italiane. (:Re1atori i proff. Lotti, Bezzola e Sahatini) . Si invitano tutti coloro oh e desirdara.no pa.rtecipa:re al Congresso e fare comunioazaoni scientifiche ad inviare so1lecit31Illente la loro adesione, i titoli delle eventuia li comunioazioni e la quota di L. 20 .stabilita per la partecitpazi·one al Cqng.resso, .affinchè la seg.reteria possa in temipo far perveni.r e le relative te~re oon i fogli di viia~gi«JI per le riduz.ioni ferroviar~e. L' a.desio.n e, i titoai delle comunicazioni e la quota d 'iscrizione debibono essere inviati rul prof. G. Oarreras, presso l'Istit1:1to dli Clinica. Medica della R. U niver.rsità di P 1isa. I Si·gnori Albergatori di Montecatini - Soci della Assooiazione Italiana Albeirgatori - offrono l'alloggio gratuito 11eri rti.s1pettivi alberghi ai partecipanti . al Congresso e 1oro famigJlie e per il vitto acoordevanno pa-ezzi Sipooiali. 1
1
V Congresso internazionale di storia del~a medi• c1na. Converrà a Ginevra dal 20 al 25_ luglio, sotto la presidenza del dott. C. G. Cumston; s'in•augurerà con una c0>nferenza del dott. E . Pittard su1lle « OperaziQIIli mediche aJ.1'età ~e& pietra » e si chiuderà 0011 una relazione d el dott. J. W. Courtn ey su: B enia111ìno W aterhouse M. D ., pioniere . . . . ' amerioano n; tra le comun1oaNom ve n e &arra una di O. G. Cumston su di « Un congre&SIO medico a Roma nel 1681 » ed una di F. Crook.shank sulla « Storia dell.a diagnosi in medicina » . Sono p~·evi ste varie esc ursio11i e trattenimenti. \
JII Congresso dei Dern1atologi e Si:filografi di lin-
gua francese. Si t errà a B•ruxelles dal 25 al 28 lugli-0. Temi all' ordine del giorno: « Tubercolidi : natura e trattaJmenti » ; «Herpes e zona n ; cc Le p1u rpure »; « Rei11fe2ione, pseudo-reinfezi one, SUiperinfezione sifilitiche » ; « T·u rbe ·endocrine d'origine eredo-sifili tJica )) ; Sta,to attuale della teraipia d,el lu1prus ». P er informazioni rivolgersii al segreta,r io generale, N . L . Dekeysf\r , 'J rue des Sablons - Bruxelles (Belgio). 0
Conferenze. Il P·l'Of . C. CJeni, d el-l' Università di Cagliari, ha. tenuto a Boìlogna una co111fierenza in cui ha riferito i suoi noti studi sperimentali su cc I raip1porti del sistema nervoso e del sistema genitale ». Il prof. D. l\ifajocchi ha tenuto, pure a Bolorgna, t1n.a conferenza sulle cc Prime origini della · m.edJioin,a n ell·a preistoria ». Il p.rof . .A. Alberti , direttore del Manii.comio di P ergine, ha tenuto a Trento una conferenza su cc La modernia psichiatria e il suo valore sociale».
Onoranze ad Antonio Carle. Co,n l 'i11tervento del duoa d' .Aosta, del'J.'o·n . Bo.selli e di numerosissime aui;orità, sono state tributate solenni onoranze, l' 11 cor.r., al sen. AntoIliÌ.01 Carle in occasione del suo 30<> anno d~ insegname11to universitario . .Ail f esteggiato sono stati offertj un a1bum oon le firme dei .sottoscrittori per la fond azione di una borsa di studio a lui intitolata e due volumi dell' cc ATchivio ItaJia.no di Chiru·r gia » ed è stata conferita la cittadinanza onor.a.ria di Tarino. Dopo un breve discorso del r ettore dell' Università prof. Pochet tino ha pai·1ato il duca <l' .Aosta iJJ. quale ha dett o : <e A11' amico oarissimo, all'illustre sci enzi ato, al maestro esimio, all' operatore principe, in .questo giorn.o di meritato plauso per lui e di gnande giubilo p& noi, rivolgo una parola (>Sprimendo riconoocenza per quanto, eglri. ha. 01perato in p•ace e in guerra. Grazie. A questo ringraziam~..nto con animo oommooso aggiungo la riconoscenz·a pe.r le .cure oh e eg1i ha pres.tat«Y alla mia famiglia, riconoscenza che ho sempre nel cuo-· re oome il sentimento della Patria >>. Hia.nno parlato p oi l'on. Bosehlti. per l'Or<lineMau1rizi•ano, il prof. Giacosa per la Faool.t à di Me dicina e il p T10!f. Donati, direttore delàia cilinioa. chu:urgica di P aidova, che fu allievo, del IJ·r ofessor Carle . 0
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Onoranze alla memoria di Borsieri. Si è cootitu~to a. Civezzano (Trento) un solerte Comitato per celebrare il secondo centenario deJJa nascita di Giambattista Borsieri. A taJe scopo il giorno 19 aJP1riàe ebbe luogo u.n convegno con aJou11i medioi di Trento, fra i quali i P.res~denm dell' Ordiue e d ell'Associazione llifedica· Trentina, e venne fissato il giorno 31 maggio per la Comm€-'morazione ufficiale, che verrà fatta alle ore 15 dal medico · comunale di Civezz·am10 ~ dott. Giuseppe De Bosio~
[.i\.NNO XXXII, FASC. 21]
~FZ!ONE
In onore di due dermatologi viennesi. Sono state tributate cordiali onoran~e a due dermatologi viennesi di v·a.lore: i proff. Riehl e Eherntann, il p1Yimo dei qua.li è clinico universO.ta;rio, il second,o è un ospedaliero; ~sri. sono coetanei: ha11110 commiuto ol'a i 70 anni. -
Il prof. Vincent. I
Pe-r ave.i:e i~aggiunto i limiti di età, ha lasciato l'insegnamento alla Scuola. di Sanità Militare dri Val-de-Grace il prof. H. Vincent, 'ispettorre generale del Servizio dri Sanità dell'eser cito francese; egli ha Dresieduto il recente Congresso ii1ternaziona1e di medicina e farm acia militaJ'i.
Periodici della Croce Rossa Americana. La Cr.oce Rossa Americana, che già pubblicava il « Red Cross Courrier » per il pubblioo e il «Junior News » per gli studenti delle scuole inferiori e medie, ha ora iniziato 1a pubblicazione della « High S ohool Review », per g]ii stuidenti delle scuole ' su1periori. La prima di queste pubblicazioni da settimanale è divenuta bimens i1l,e.
Conferenze mediche radiotelefoniche in Germania. J,a (( Gemeiniderundfunk » ha concl1t1so delle trattative oon l ' Istituto Centrale per l'i.struzione e l'educazione e con il Comitato federa'l e per l' insegruwnento medico, allo scapo di pro1VVedere a.J.ìla radio-diffusione di conferenze destinate esolusivamente a m€dici (corsii post-universitari o di pea-fezionamento).
PRATICA
76.)
All'uopo verrà utilizzata la grandiosa staz.ione radiotelefonica che sta per sorgere presso Berlino, a Konigs-'\\'usterhause11, e che avrà la potenza. di 20,000 watt-s; essa sarà destinata esclusivamente all'insegnamento. Gli apparecchi ricevito1i comuni sono a,d attati per onde di 500-700 m etiii, mentre le oonferenze della n,lWVa stazione saranno tras1nesse con onde di 1800 metr·i.
:B morto a Berli'rlo, i11 età di 82 anni, JULIUS· HIRSCHB·E RG, che è stato u110 de i più valenti oftalmologi dei nostri tem1pi. Ha descritto e individuato p er primo molti quadri clinici,. come la retinite diab~tica, la retino-coroidite da lesioni del siirrupatico, le affezioni oculari da lue congenita; ha oomp~uto importainti rioerche scientifi'Che n el. campo della diottrica; h.a introdotto o valoriz21ato nuovi procedimenti cur.at1vi, tra oui il grande magnete per l'estrazione di COtl'pi estranei, che h a reso inestim'abili servizi. · La sua « Einfiihrung in die Augenheil.kur1de » (introduzione all'oft almologia), ha aVlllto largh.issÌJlllo successo. E stato anche un in.segnante di raTo val-0re: i suoi metodi dò.m ostrativi erano divenut i celebri. 111 occasione del suo giubileo didattico e più tar·'d i d el suo 70° comp]eann.o (nel 1913) fu·r ono pubblicati in suo onore due grossi v·olumi di oontributi origin·ali. E stato. anch e- 11n umanista, app.assionato studioso delLa. letteratura tedesoa. F. D. 1
I
1
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Indice alfabetico ,per materie. •
Adre11alina: ren9,ior1e all' - nella clinica Pag. 751 infantile )) 755 Amebiasi: trattamento )) 761 Ammi·n istrazione sanitaria Articola.2'ioni: diagnosi delle affezioni )) 752 sifilitiche tardive croniche Artrite vertebrale oronica e disturbi pi)) 753 ramidali . )) 750 Bibliografia )) 754 Carbonchio: tratta.m ento • Oatalas i: ipTesunta azione 11ei processi )) 751 . . . . . . oosiidatjvi • )) 742 Cervello f1~ontale-: funzione . Cervello : · ti1mori della regione qu.a.dri. )) 745 gemina .
Cronaca del movi·mento profe.ssionale
))
759
Difterite: significato e importanza d ella reazione di Schick . Epifisite vertebrale da crescenza .
n
751 752
))
Pag . 754· F ebbre di Mrilta : tratta1nento . )) 742' Fermenti p.ancreiatici: dosaggio )) 745 Gangrena polimo,n are: for1ne clin ic11e )) 73& Goz~o in Eritrea .. . )) 752 M.alattia dj Albers-8chonberg . )) 755· Malattie: prevalenza stagionale )) 758' M edici ospedalieri : ai )) 751. Pupille: foto-reazione pre~miotica )) 752' Settioemie: trattamento . Sindromi cliniche dell' insufficienza re.spi)) 731 r atoria • )) 755 Singh.ioz~o epi,demico: tratta1nento )) 756· Starnìt1:to: costumi riguardantj lo - . . )) 751 Traumi : vialore onco.genetico . )) 747 Tubercolosi: eimon·agie po1monari Ufficiale ~anitario : valutazione dei rapporti di parentela agli eff etti delle nomine o delle eonfer1ne . . . . . ·
))
757
I
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• (PAGINA DELL'AMMINISTRAZIONE)
POLJ CLI~I CO
SEZ. F'RATICA · FARO. 21 .
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ron .u ar10
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Vadei:•ieoum p e r i l prat:ioo
del dott. EDMONDO VENEZIAN de·g li Ospedali Riuniti di Roma
con int1·odnzione del prof. UBERTO .ARCANGELI ' 'DOOENTE DI OLJNICA MEDICA NELLA IL UNIVERSITA - MEDIOO PRI.M;AHIO AL POI,I(lJ,JNIC'O UMBERTO I , JN ROMA .
•
Ne' r iportia1n o quì cli seguito l'Indice sistematico, onde dare ai lettori un criterio approssimativo della somma utilità che il libro ha per i medici pratici. Il volume per i non abbonati al cc POLICLINICO» è in commercio al prezzo di L. 25 più le spese postali di spedizione. I nostri abbonati che desiderano forn irsene al prezzo di sole L. 22,50 debbono rimetterci questa somma mediante vaglia postale e lo riceveranno immediatamente franco (]i po1·to e i·accomandato.
INl)ICE SIST Elll.A TICO t
I. -
lNDIC'E DEI
~fEDICAMENTI di uso più comune.
(Proprietà farmaco...dinamiche, indicazioni, posologia) . A vperidice . Inoompatibilità dei far1nachi. .lI. - S IEHI E VACCINI CURATIVI di U·OO più 001... mune. 1!ppendice: I. Prodotti batterici derivati dal bacillo tubercolare (Tubercolin e). Sieri e vaccini antitubercolari. II. P .r oteino-terapi a aspecifica. III. Fermenti. ·111. 0P01'ERAPIA . (Pl'eparati opoterapici più usa.ti) . 4
,,,
A) Composizione ohin1ica delle 8ostanze
alimentari . 1~) t\Jcune di ete d'11so oorrente. 0) Alimentazione del bamhino . D) .ti limentn,zione. rettale. V~.
-
TF.l:tl\PI:\ FISICA:
.4) I droterapia :
'
IX.
- Ii1cRTTAn r o .
(1. Antiacidi e carminativi. 2. Antidj~ifo retici. 3. Ant1diarroici, antidi&senterici e :tntisettici intE*3ti11ali. 4. Antidispnoic1 . 5. Antielmintici. 6. Antiemetici . 7. Antinevralgici . 8. Antipire-tici (antireumat.ici e a ntimalarici in clusi). 9. Antisettici delle vie biliari. 10. Antisifilitici. 11. Antitubercolari. 12. Calmanti, ipnotici e ~nticon vulsivi. 13. Cardiaci e medica.rnenti ad azion.e sul cuore e sui vasi. 14 . Diuretici. 15. Espettoranti, m.odifjc.atori delle sec:r~ zioni bronchiali e bech1c1. 16. Eupept1c1. 17 . Puro-anti e lassativi. 18. Ricostituenti e antiar~.mici. 19. Sieri artifici ali . 20. Malattie della pelle). - TABELLE:
1. D osi i11as~i1ne e
medie dei medicamenti più com11ni. 2. Volumetria abituale. 3. Peso e 111nghezza 1nedi del bambino normale. 4 . P esQI e lunghezza: cifre n1P cli ~ p er 1e va.rie età . .). I-'a dentizione nor1nale . 6. Scn ]e termometriche. JI eclicamenti nuov·i e specialità,. . La spedalizzar..iune degli amm.alati d i tubercolosi polmonare in Italia.
I. Generalità. II. Termalità dell'acqua . III. Tecnica delle operazioni idrotera11iche-. · IV. Bagni medicati. B) Crenoterapia. (Indice d elle più notevoli acqt1e minerali d'Italia. Loro caratteristiche, indicazioni). (A.· solfuree - A. clorurato-sodiche À. clorurato-sodiche f.oirti - A. solfa- · to-oalciohe - A. solfato-oodiche e mao-nesiache - A. biicarbonate - A . fer~uginose - A. :irsenicali - A. indetermmate). 0) Eliotera.pia. VI. - TECNIOA TERAPEUTI CA d'uso co1'1rente . ' VII. - INnrcE 'i.·f<}RA PEUTICO (compren·<lente nomi di inalattie e di sintomi con notizie sch& n1atiche s11lla loro cura). Appe ndice . Sintomi e terapia de~li avvelenamenti a.cuti più oon1u n1. ·i to ·n · 324: 1·n formato tascabile nitidamente stampato ed artistican1ente ri eg~. 1 . Un t volume d1 pagg. . ? . su1 piano piena ela inglese, con v.minscr1zion1 .e su1 'd orso · Prezzo L · 2S piil le spese postali di sped1z1one. Per i nos tri abbonati S')le f.;. 22.5Cl franco d1 porto. Via Sistina1 14 - ROMA. Inviare l'impo»ti corne sopra (L . 2~ 5J) rnediau.te Vaglia Postale al Ca1·. LUlGI POZZI, 1
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- DIE'tOTE l{APIA.
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VIII .
Fase. 22
Ro1na, 1° Giugno 1925
ANNO XXXII
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fondato dai professori :
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
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SEZIONE PRATICA REDATTOR E CAPO: PROF.
VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO. l.avorì ori.ginali : E . l'renti: Il valore della iirutlrodermoreazione nell'infezione m el it:ense Osservazioni ol'i niche : L . Cevrurio : Cisti idat:iidiea dello spazio retrov€Seiioale. Medicina sociale: S. Diez: Sifilide 1da mifortu1n io su.il lia.voro. Commenti : T. Silvest•r i : A prOJ)olSli:to d·e lla << aiploasiia del1e vene s ovraepatiohe con persistenza della vena o.mbe-
licale n . Sunti e rasse~ne : FEGATO E YIE BILIARI : Lamdg.rai : ContTlibuto alla ;pa.tologtl.a •e clia.gn<>sti-0a .die lla oole1ittiaisi. - A . Miihling: Lesioni del fegato. (Con.tJribttto alla questkme dell'atrofia epatica). - PELLE: Veyrières e G.u ibert: Le anomailie c001.gen1ite •d•ella pelle. - Lendon: L'eritema nodoso. Cenni bibliografici.
Accadem i e, Società mediche, CO!ngressi : VI Congireeso It alia.no ·d i Rad•ioJ.ogia Me.di-ca. Trieste R. Aooad:emia Medioa di Roma. Appunti per i! m edico vratico : SEMEIOTI CA: L'e:;ipJ.10razione •clinioa della m.ilzia. - Oon.tni:buto •a lla semeiologia dei versa:mentrl !Pleuriied. - CASI STICA E TERAPIA : Tu1b er,c olosi pOilmo:niatre <lur ainite 1a ,g.rrruvid.amza. - La g\ravidanza <:ome 1oaUSia essenmalle dJi iasma a;bi tudin ario. - Di alcune con.1:.lroindica.zioni 18.@JJi eS'trrutti iJpofìsari n el parto. - 1S'Ull taglio d.el fUJilJÌoolo. - P OSTA DEGLI ABBONATI. -
VARI A.
Pol itica sanitaria e g iurisprudenza : G. 8elv8Aglg1i: Ooni-
tròversie gd.uridioh e.
Nella vita professionale : Cronaca ·del mov•im eruto prof€&<3ionale. - Concorei. - NOODJin.e, .p ro mozdonli ed OIIlOTificen.z e. Notizie diverse, Indice alfabetico per materie.
,
E vietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubblicazionP dei sunti d' essi senza citarne la fonte .
Diritti di proprietà riservati . -
LAVORI ORIGINALI.· I STITT.:TO D! CLINICA MEDICA DELLA R. UNIV . DI R OivlA
diretto dal prof. V.
ASCOLI .
Il valore della int1·ade1·1no1·eazione
nell'infezione melitense. Dott.
ENRICO TRENTI ,
assistente.
In un a mia nota 1p recedente (1} esposi i r ist1ltati ottenuti dall'applicazione alla diagnosi dell 'infezione da micrococco melitense della ·intradermoreazione . di Burnet. Le osservazjoui che potei compiere su 9 individui affetti sicuramente da febbr e di Malta, e su 70 individt1i sofferen ti di svariate forme morbose mi condussero alla cor1clusione che l'intr adermoreazione alla melitin a ha caratteri di sensi·b ilità e di specificità ta~ i da renderne particolarmente utile l'uso e da conferire a questa prova un n otevole valore diagno· stico. Le osservazioni successive dj Burnet (2) e quelle ·di Awieto (3) hanno con fermato questo con cetto riportan,do risultati con.cordernen te e nett amente 1p ositivi nei malati di infezion e m eJ iten se, e negativi negli individui sani o in rnalatt delle più varj e forme morbose. Non sono ma11cate però osservazioni discordi tend enti a togl iere alquanto valore a questa reazione specie n ei r iguardi della sua s,p ecjfìrit:\, considerandola 5ia a sè, che insiem e con le infra-
der1noreazionj eseguite con filtrati ·di culture di altri germi. Cosi il Monta:gnan i (4) compien d·o uno studio comparativo delle intradermoreazioni con filtrati di culture in brodo di bac. del tifo, 1p aratifo A e parat:iifo 1B e di micrococco meliten se, e tanto in individui sani che in malati di infezion i corrispondenti ai su·ddetti germi, o di altre forme morbose, giunse alla con clu sion e che dette intradermoreazioni « non erano l'esponen te di un fatto « generale o di focolaio, ma dj un fatto locale, il « quale non trovava la sua corrisponden za r1e1 « potere difensivo dell'organismo come la discor« danza col potere agglutinante di singoli pa« zienti lasciava a·dito a SlllPporre; e che la troppo « bassa percentuale di casi in cui la reazione ,p o« teva ·dirsi rivestire un carattere m olto relativa<' me11te specifico, toglieva a qu esto reiperto ogni « carattere di specificità » . Successivamente il Brugi (5) sperimentò filtrati di culture ·di micrococco meliten se su cavie e su conigli infettati sperimentalmente col mi crococco di Bruce, su malati di febbre di Malta, su individui sani e su altri affetti da svariate malattie. Egli ottenne r eazioni positive negli animali infettati, negative n egli animali di controllo; ipositi ve nei malati di febbre di Malta e negative negli individui sani, ma positive in malati di altre malattie e fra questi specialmente nei tubercolosi. Il Brugi GOn cluse quindi ritenendo !a
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JL POI.ICLINICfl
reazione alla melitina come una reazione aspe ciftca paragonabile alla reazione etero-protei ca di Matthes. Di fronte quindi ai l'isultati di Burn et e di ..c\ppieto, concordi n el conferire alla 1prova intradermica con melitina un alto valore diagnostico ' stanno le citate osservazioni in basP. n.llti quali viene negato alla reazione ogni carattere di specift c ità . Le mie osservazioni, riferite nella precedente nota sull' argome11to, concord avano pienamente con i r isultati di Burnet. Allo scopo quindi di sottoporre l'intradermoreazion e alla n1elitina ad un u lteriore controllo, ho cr eduto opportur10 di eseguire una seconda serie di ricer che sia s u malati di infezione melitense, sia sn individui ~ani o affetti .da malattie di varia natura, e specialmente sui tubercolosi fra i quali tanto il Montagnani che il Brugi avevano 11 ot:i to un rna.sgior numero di r eazioni positive. Nei malati di febbre di Malta la dia.g11osi ven11e a ssicurata dalla emocultura o dalla agglutinazione. In tutti i casi .p resi in esarr1e fu, contenJporanea.mente alla prova intradermica, eseguita la ricerca del poter e agglutinante del siero di fror1tc agli stessi stipiti di micrococco di Bruce usati per l' allestim ento delle culture per la preparazio ne della melitina. Questa venne ottenut a colla tecnica che già avevo dappl'irna seguìta usando p er la filtrazione per candela culture in brodo di 20 gior11i. Ho creduto 01p1p ortuno u sare cor1temporan eamente i filtrati di culture di 6 sti.p iti diversi, anche per osservare eventualmente se potevano Sl1ssistere delle differenze fra le varie reazioni da essi provocate; così come esistevano differenze nei ri guar c1i della loro agglutinabilità con· i sieri sa>e cifìci o con i sieri di soggetti sani o mH lati di altre forme morbose. La r eazione ]ntradermica è stata praticata. alla dose di 1/10 di centirnetro cubi co, e son o state ritenute .p ositive soltanto quell e r eazioni che avevano tutti i caratteri indicati già da Burnet, di infiltrazion e del derma, di arrossamento, di aum ento locale della temperatura, ·di dolorl'3. Nessuna importanza ho dato a ql1elle r eazi oni lievissime e fugaci consistenti più che ]n nna vera e propria r eazione, ]n un più difficiJe riassorbimento della 1p iccola quantità di liquido introd otto sotto l'eipidermide e costituite dalla presen za di un nodulino non cir condato da arrossamento nè da fenomeni di infiltrazione di qualche r,onto. I filtrati che ho usato .p er l'intradermoreazione portano il numero d'ordin e degli stipiti conservati in laboratorio; 1per controllo ho adoperato il filtrato di brodo sterile. Uguale numerazione hanno lP emulsioni con le quali vennero pr atj catc le prove agglu tinanti. In tutto ho potuto c;oltanto
[ ANNO ~XXII,
F ASC. 22 J
sperirnentare queste ricerche in 4 casi di inf ezione 111eliten se, e per controllo in 40 soggetti dei quali 30 malati di varie forme morbose e 10. clinicamente sani . I risultati che riassumo brevem ente sono stati particolarmente concordi negli individni san i, ed in quelli a·ffetti d a malattie diverse, dimostrando-. in tutti reazioni n ettamente negative. In questi soggetti alla introduzione nel derma di em e. 0,10 di fi ltrato seguiva immediatamente la forn1azion e di 11na piccola tumefazion e biancastra dovuta al sollevamento dell'e1p idermide, senza arrossamento della cute circostante . ..c\d essa, che persisteva ·p er pochi n1inuti, subentrava un piccolo nodulo della grandezza di una testa di spillo, senza fenomeni dolorosi di sorta e sen za traccia di arrossamento e di infiltraz ion e del derma limitrofo. In questi ir1dividui, com e risulta dalla Tabella sottostante, anche le agglutinazioni fatte con~ Hmulsioni di culture in agar di 48 ore di corrispondenti stipiti furono negative a tt1tte Je diluizioni. -'-
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G> ..... a:J
Intradermoreazioni Agglutinazioni con con filtrati di cul· emulsioni degli tura degli stipiti. stipiti •
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Soggetti sani
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M alari a
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alattie varie non febbril i. 7
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Riassumendo quindi io n on 110 avuto occasione di osservare reazioni di ·qualsiasi importanza con l'iniezione di eme. 0,10 di melitina nel derma di indt \ridui sanj o di tubercolosi o di malati di altre affezioni. Mi sem·b ra che questo risultato possa avere una certa importanza nei riguardi della specificità della r eazione perch è se, come alcuni vogliono, i fenomeni sussegu enti all'in_~roduzione nel derma di filtrato di cultura di micrococco di Bruce dovessero esser e inte,r.p retati nel senso di una reazion e eteroproteica, non si comprende come la r eazione sia stata costantemente negatj va in tutti. D'altra 1par te il controllo eseguito con brodo sterile ugualmente filtrato pe~ candela è semprP rjuscito n egativo, e tanto n ei miei casi cbe in quelli del Montagnani e del Brugi. Non si può quindi pensare che la rp ositività della reazione in
[ANNO
XXXII,
22]
FASC.
SEZIONE PRATICA
alcuni individui sia legata a quelle proteine cl1e sono contenute nel terreno di cultura ma bensì a quelle provenienti dai germi coltivati. .Il Montagnani facendo un parallelo fra l'intradermore:azione con filtrati ·di cultura (tifo-paratifo A, paratifo B, melitenc;e) e la cutireazione alla tuberco• Una in individui tubercolosi trovò in 23 casi su 2!> ugualmente positive le due reazioni. Nelle mie ricerche non ho potuto riconoscere una simile evenienza com.e non mi è stato 1possibile provocare reazioni 1positive, in individui che reagivano negativamente all'introduzione di eme. 0,10 di filtrati, iniettando nel derma dosi maggiori si110 a eme. 0,50. Da quanto mi è stato possibile osservare posso concludere eh~ negli individui sani ed in quelli non ruffetti da infezione m elitense, !,intradermoreazione alla melitina è stata nettaa1ente negativa, e mai ha dato luogo a fenomeni reattivi di .qualche ·conto che .p otessero anr.he far ricon.oscere la coID{Parsa di una reazione pur debolmente positiva.
Nello studio della intradermoreazione alla melitina nei malati td i infezion e da microcorco di Bruce ho potuto prendere in esame soltanto 4 casi. Tn questi la diagnosi venne a ccertata per due con la positività dell'emocultura e per gli altri due con la positività della r eazione agglutinante anche a forte di1uizione del siero. Il carattf>re positivo della reazione intradermica era contrassegnato dalla comp arsa di edema, rossore, dolore, aumento della temperatura locale. Q11est.i fenomeni iniziarono ora 6, ora anche 1~ ore dopo l'introduzione del filtrato, persistettero .p er 2 o 3 giorni, ed ebhero quale segno importante la loro 1Partieolare intensità, estendendosi talvolta ad un'ampia zona di cute, ed assumendo l'aspetto di una chiazza erisipelacea. Riassumo n ella tabella sottostante i risu1 tati ottenuti. 1
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Nei quattro casi presi in esame le agglutin:1zioni si sono comportate diversamente con i vari stipiti e fra questi soltanto 3 (nn. 6, 9, 11) hanno dato reazioni positiYe in tutti i casi. Tale fatto con corda con quanto fi stato già .d a tutti osserva1o. Circa le intrader1noreazioni risultano d11e fatti importanti: 1) non tutti i filtrati ottenuti con i di versi sti1pit.i danno reazioni ugualmente 1p ositive, anzi alcuni non' determin ano la comparsa di alcun fenomeno reattivo; 2) non e$iste alcun rapporto fra l 'agglutinabilità dello stipite di micrococco melitense e la iproprietà del filtrato della ~~!'l'ispondente ~i1 :tl1ra a provocare Teazioni intradermiche positi.ve. Così i1lfatti mentre le prove agglutinantj praticate cori emulsioni dello stipite, 8 risultarono negative 1n tutti i 4 casi, il filtrato ottenuto dalla cultura in brodo dello stesso stipite dj ede luogo a re'.lzioni intradermiche nettamente 1positive ir1 2 casi. Dei vari campioni di rnelitina impiegati, quello ricavato dalle culture dello stipite 6 fu tl solo a dare reazioni intradermiche positive in tutti i 4 casi. Un'altra considerazione riguarda i mal?ti stessi, poichiè accanto a individui che reagiscono positivamente a tutti i filtrati di micrococco stann o altri che rea.giscono ad alcuni di esBi, od anche ad uno soltanto. Ciò è evidente confrontando i risultati delle intradermoreazioni fra il caso 3 e il caso 4. Rjassumendo quindi i risultati de11a reazione intradermica alla melitina nei malati di infezione melitense, si può dire che esistono variazjoni notevoli ·di reazione in raipporto sja alla nat11ra det filtrato, sia aJla recettività dell'organismo stesso, recettività che non è uguale per qual~insi filtrato di cu ltura. Inoltre mentre con alcuni stipjti di micrococco meljtense si banno reazioni ugual1nente positive sia agglutinanti che intradern1irhe, con altri stipiti esiste una assoluta discordanza fra l'esito dell 'una prova e quello dell 'altra.
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3 V. F . anni 32
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1 A. B. anni 35 2
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I I
1:600
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+ ]:300
•
770
IL POLICLINICO
Lo stctto delle nostre conoscenze attuali rion ci permette ancora di conoscere la natura dei fe110meni ai quali sono dovute queste reazioni cutanee idi fronte a stimoli specifici, nè di conoscere iqaelle con dizioni che ne regolano la loro co111a>arsa. Rimane sem,p re di un certo interesse 11 'fatto eh e individui ,p ortatori di una determinata infezione possan0 presentare fenomeni di reazione cutanea, a'lla introduzione di ·p articolati sostan ze pr.ovententi dal germe, causa della mailattia. Per quanto risulta dalle rnie osservazioni, l'i11iraderrr1oreazione alla melitina co5titui ~ce una r eazione strettamente S(pecifica. Circa poi la sua sensibilità essa si è dimostrata positiva contemporaneamente alla reazione agglutinante, ed in tutti i casi presi in esame. È bene però tener 1 p resente che come nei r1·guardi dell'ag~lutinazione non tutti i vari ceppi di inicrococco melitense sono agglutinabili, e in misura uguale dello stesso siero; cosi ip er l'intradermoreazione non tutti gli stLpiti forniscono culture che, fil~rate, diano reazioni ugualmente po·sitive. Inoltre non esiste parallelismo fra la inagglutinabi Utà di uno stipite e la mancanza di rea. zione al filtrato della rispettiva cultura in brodo. Nel vario esito della prova intradermica è necessario avere riguardo a due ordini di cause: l'una inerente alla natura del filtrato stesso, l'altra all'organismo, entrando in giuoco nella reazione alla m elitina fattori 1particolari individuali. Il confronto fra il comportamento dell'agglutinazione e quello dell'intradermoreazione, studiato speri1nentando vari cew>i di micrococco melitense può anche far .p ensare che la presenza di agglu. tinine n el stero n on presenti uno stretto rap1porto con quello stato di allergia cutanea ~1 quale è legata la positività dell,intradE>rrnoreazione. Un rapporto esiste d'ordine g enerico nel sen5o che dove si ha una agglutinazione positiva con uno qualunque degli st~piti usati, esiste anche nna intradermoreazion e positiva con uno qualunque d ei filtrati, ma manca un raipporto assoluto nel senso che l'antigene agglutinabile non sPmpre è quello capace di provocare una reazione cutanra posi tìva. Ciò può avere qualche importanza ·p er la prati ca, consigliando, nell'applicazione dei vari mezzi ' di laboratorio per la diagnosi di infezione melitense, cii usare ta11to nella 1prova di agglutinazione, come nella intra,dermoreazione ceppi diversi di. micrococco melitense. L'una reazione non può sostituire completamente l'altra, ma esse devono venire impiegate l'una accanto all'altra; potendo, sia per i particolari caratteri biologici dcl gerrne, sia 1p er il diverso stato allergico dell'i11di-
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viduo, essere le suddette ·reazio.n i O·r a co,nco·rdernente positive, ora invece positiva l'una e negativa l'altra. BIBLIOGRAFIA.
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I
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TRENTI E. Reazioni cutanee nell"' infezio.n e da micrococco nielitense. Policlinico Sezione Pratica 1923. ' (2) BURNET E. Essais d.e diagnosti'C de l'infection ri (1)
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1
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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSPEDALE CIVILE
DI
CAMPIGLIA 1MARITTIMA.
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Cisti idatidea dello spazio retrovescicale. Dott. prof. LUIGI CEVARIO, docente in Clinica chirurgica e medicina operatoria presso la R. Università di Siena, direttore e chirurgo primario. La n9tevole frequenza con cui nella regione mar6mmana succede di dover trattare casi di cisti da echinococco localizzate in sedi rare o poco frequenti ci ha già permesso di illustrare due casi di cisti idatidee ·del rene (Minerva Medica, 19.23) e due casi di cisti idatidee dell'epiploon ( Ga:;zetta degli Ospedali e Q,elle Cliniche, 1923).
Esser1doci avvPnuto di curare nel corrente anno un indJviduo affetto da localizzazione idatidea ancora più rara, ·di più difficile diagnosi e di più cornplesso trattamento, crediamo opportuno di riportarne la storia clinica e di commcr1tare la stessa brPvemente ritenendo di fare cosa utile non solo dal punto di vista della miglior conoscenza 1d elle localizzazioni del suddetto parassita, n1a anche :per il notevole interesse che, se non andiamo e:trati, ha il caso, dal punto di vista clinico 1puro. S. Francesco, di a. 54, da 1Campiglia Marittim::l, possidente. Non si ricorda di av~r sofferto idi
malattie degne di nota; condusse sempre una vita assai faticosa, è un fervente cacciatore onde convive con parecchi cani ; si sposò con una donna sana da cui ebbé quattro figli di cui una femmina è rachitica ed un maschio di 2.5 anni è attual1nente in cura per tubercolosi vertebrale; è modico bevitore, discreto fumatore. Circa sei mesi prima dal suo ingresso in questo Ospedale notò
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XXXII~ FASC.
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SEZIONE PRATICA
l'insorgenza di d.olori vaghi e diffusi al basso ventre; questi dolori si di·f fondevano anche ai due trocanteri ed ai muscoli delle coscie; notò p·u re un notevole e progressivo ·dimagrimento ed in questi ultimi due mesi disturbi alla defecazione consistenti in frequenza degli stimoli che per altro non erano seguì ti sempre da resultato; nell'ultima quindicina l'a. peggiorò rapidamente nello stato generale non permettendogli più i dolori, fattisi assai intensi, il sonno e ·p assando il suo tempo in continui stimoli evacuativi che spesso davano per unico resultato l'emissione di muco misto a sangue. Non vi furo.n o mai disturbi nell'urinazione, mai vere p·r octorragie. Quando l'a. si sentiva teso in modo insopportabile, ricorreva all'uso di drastici e di cl isteri. P eggiorando ancora• le sue condizioni, si decise infine a farsi ricoverare in .questo Ospedale. ESO/ffle obl>'iettivo. Individuo di costituzio11e sr.heletrica regolare. Stato di denutrizione pro, fondo, colore della pelle terreo, mucose visibili pallide. Nulla di obbiettivo all'esame degli organi toracici. .~!l'ispezione dell'addome si nota a rarico del quadrante inferiore sin. una tumefazione a su·p erfice regolare c•h e solleva uniformemen1;e la cute della regione per l'ampiezza di circa uri palmo di mano di aidulto; la cute che ricopre detta tumefazione non presenta, come d'altronde la restante dell'addome, a1cun carattere speciale; la tumefazione non si sposta cogli atti respira tori, non presenta alcun movimento ritmico nè aritmico. ·Procedendo alla palpazione dell'addome si nota che la tumefazio·n e in •p arola è situata in cavità .p oichè essa non è più ipalpabile · se sl fanno contrarre i muscoli delle pareti, si nota pure che essa è tmmo·bile, di consistenza duroelastica, indolente, i suoi limiti si possono delimitare verso la linea mediana sulla linea ombellico-pubica, in ·b asso da una linea parallela alla piega dell'inguine e ·da questa distante due dita trasverse, lateralmente il suo limite si trova sulla mammillare prolungata ed in alto sull'ombellicale trasversa. Pal•p ando il restant.e addome si notano qua e là altre tumefazioni di più piccolo volume, spostabili, di consistenza dura, a superfice bernoccoluta; alcune ·di queste tumefazioni sono ben distinte alla regione ombellicale ed altre alle regioni ipocondriache e variano dalla grandezza di una noce a quella massima di un uovo di gallina, sono ipure queste indolenti ma presentano, come abbiamo già ,d etto, il carattere di una notevole mobilità. cFegato, milza e stomaco n ei limiti fisiologici, nessun segno di ascite. La palpazione delle regioni inguinali e crurali fa rilevare la presenza di ghiandole linfatiche della grandezza massima di circa un fagiolo e di consistenza dura, non esiste adenopatia sottoascellare e sopraclavicolare. ·Procedendo ad alcuni esami speciali si rileva che l'esp·l orazione rettale, assai dolorosa, fa notare la presenza di una tum.efazione che è facilmente palpabile sulla superfice posteriore del retto ma che non appare interessi la mucosa di quest'organo in ·quanto questa si sposta faciLmente s·u lla tumefazione in 1parola. La n1u-cosa rettale 1p resenta inoltre i suoi caratteri soliti di consistenza, ·di scorrevolezza e di su.p erfice; dopo l'esplorazione fuoriesce dall'ano una certa quantità <li muco misto a sangue; non è possibile con questa manovra esplorativa raggiungere il .p olo superiore de·11a tumefazione, è però facilmente rilevabile che essa in basso si conti-
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nua riel cellulare pelvico non arrivando sino af tessuti perianali ed è pure p~sibile con la manovra bimanuale notare che Ja tumefazione esplorabile dal retto '3 in diretto rapporto con la tuu1efazione palpabile sull'addome, pare inoltrer sebbene questo dato non possa essere .p ercepito con grande esattezza, c1h e esista, sempre alla manovra. bimanuale, una certa fluttuazione. Introducendo un esploratore metallico in vescica non si nota nulla di anormale così pure eseguendo l'esame cistoscopico, la separazione delle urine non dimostrò rilevabili di·f ferenz e tra di esse;. introducendo up catetere in vescica ed empien·dola con soluzione fisiologica si nota che la sua forma è normale e che è del tutto indipendente dalla tumefazione già descritta la quale in questo caso si rivela situata posterio·r mente ed a sinistra della vescica stessa. L'esame radiografico della regione (prof. Duranti) rilevò la prese11za di una accentuata spina bifida sacrale ma non diede alcun dato positivo a carico dell'El. turr1efazione. L'esa me delle orine non rilevò nulla d'illr·p ortante. L'esame ·del sangue diede il seguente risultato: emoglobina 60, globuli rossi: 3.400.000~ globuli bianchi: 8500; formula leucocitaria: neutrofili 64, .b asofili O, eosinofili 6, mononucleati 30, reazione di Wassermann: negativa; cutireazione tubercolinica: intensamente positiva; intradermoreazione del Casoni: positiva. Durante il periodo di osservazione che durò ·p er 12 giornì l'a. peggiorò notevolmente nelle sue condizioni; la difficoltà nella defecazione si fece ognora più grave e presto non bastarono più 1 mezzi purgativi o meccanici a svuotarlo; i dolori fattisi atroci gli ·p rocuravano gravi tormenti a disagio sollevati da iniezioni di morfina; le sue condizioni di nutrizione si fecero p ertanto più scadute ancora, tanto da indurci a ~ravvedere senz'altro con l'atto operatorio. Diagnosi. - Dai dati rilevati all'~sam e obbiettivo e dai risultati degli esami speciali si poteva agevolmente concludere trattarsi dj una tumefazione fornita di un certo senso di fluttuazjone s ituata nello spazio vescico-rettale, nettamente delimitata, poco ·dolente, a sviluppo lento e progressivo, senza rap·p orti con la vescica e con la mucosa del retto. ·Esisteva inoltre, è bene ricordarlo, la presenza di altre tumefazioni a forma nodosa, mobili e con caratteri assai ·differenti dalla prima. Se la diagnosi di sede non presen. tava, co.me si vede, eccessive difficoltà, ben altrimenti difficile era invece la diagnosi di natura. I dati rilevati dall'esame clinico ci suggerivano, a dire il vero, ipotesi svariate ed ognuna di que~ ste possedeva, come in clinica succede sovente quando si discutono casi complessi, i propri ctatl di a.ppoggio. L'ipotesi più spontanea data l'età, dato l'as·petto del malato ed i caratteri delle sin· gole tumefazio·n i era che si trattasse di un neoplasma a sede vescico-rettale di probabile natura maligna; a confortare questa ipotesi indubbiarr1ente intervenivano due fattori assai importanti: la presenza ·d i una spina bifida e la coesistenza dei noduli minori. :e noto infatti come non sia infrequente che su congeniti vizi di sviluppo s1 i1r1piantino, specie in sede sacrale, tumori veri e ,pro,pri che per lo più appartengono alla categoria dei teratomi, alle volte anche cistici; la presenza delle tumefazioni minori riferibili con ogni verosimiglianza a ghiandole linfatiche mesenteriche infiltrate poteva inoltre appoggiare la diagnosi confortando l'ipotesi della presenza di un
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-IL POLICLINICO
neoplasma a tipo teratornatoso che aYesse ormai assunto il carattere di rr1alignità. La presenza di rnodica adenopatia inguinale e crurale e l'assenza di essa nelle regioni sottoascellari creava per contro un notevole dubbio all'ipotesi più spontanea. I rilievi ematologici, le r eazioni cutan ee (tubercolinjca e di ·Casoni ambedue posjtive), la ,diuturna dimestichezza dell'a. coi cani, la frequer1za dellP. cisti idatidee in questa regione, ci facP.vano prendere pure in seria considerazione l 'ipotesi che sj trattasse di una cisti da echinococco a sede vescica-rettale dando in questo caso alle tumefazioni 1nino1~i il significato di cisti più piccole o di una adenopatia specifica. A questa ipotesi eravamo a dire il Yero assai attratti dalla gra11de fid ucia· ·Che indubbiamente merita la reazione dj Casoni se p ositiva e dalla scarsa utilità diagnostica che fornisce invece, in persone di una certa età, la ,p rova tubercolinica. Non riteniamo sia il caso di discutere le considerazioni per cui er'an o senz'altro da scartarsi i neoplasmi del retto, della vescica, della prostata e del restante intestino; sono esse troppo intuitive per mer1tare anche un fuggevole a ccenno. Il nostro a. non aveva peraltro mai sofferto traumi al ventre, non aveva mai subiti interventi operator! e i1on aveva mai avuto inalattie veneree; dovevasi adu1lJqu.e (an.cll e sulla base della R. \V. negativa e sulla apjressia ·comipleta) escludersi tutta una serie di lesioni quali le cisti ematicl1e, che per lo più sono di origi11e traumatica, la sifilide t&rziaria ed i ,,processi · infiammatori cronici a tipo produttivo . Poteva azzardarsi invero l'ipotesi di un processo jnfiam·m atorio a tipo neoplastico di cui esistono numerosi casi in letteratura e di cui n oi stessi ebhj1no orcasione di occl1parci in un recente lavoro in cui appunto si descriveva un caso cl1e col presente poteva presentare ,q ualche analogia ( Ga::.zetta degli Ospedali e delle Cliniche, 1920) ;
la presenza di un certo se11so di fluttuazione, l'apiressia completa, la maJ.1canza di dolore alla palpazione dPl tumore sulla ;parete addorninale, ma più di tutto la stia superfice liscia, la for1na. nettamente rotondeggiante e ben ,deli1nitata ci fecero escludere questa ipotesi ·Che n on trovava peraltro appoggio nella forma leucocitaria cl1e dj spiccato n on presentaYa altro che un notevole grado di eosinofilia. Nor1 si ritenn e op·p ortuno ricorrere a puntnre esplorative per l'assoluta ripugnanza cl1e abbiamo a ricorrere a questo mezzo diagnostico quando si tratta ·di organi cavitari specie peritoneali; scartammo in fine la presenza di un ascesso ossif1uen te per la ma11canza di u11 qualsiasi segno patologico a carico della colonna vertebrale in ogni sua porzione. P eggiorando peraltro le condizioni ·dell'ammalato e prevedendo di dovere entro breve lasso di tempo intervenire con una laparotomia d'"urgenza 1p er la creazion e di una fistola cecale, proponemmo l'intervento all'a. stabilendo il seguente piano operatorio: con una laparotomia ·esplorati,ra ci saremmo reso conto di i)reziosi dati diagnostici che ci avrebbero .p ermesso di giudicare ancl1e istologicamente in modo quasi sicuro sulla natura della lesione; avremmo inolt1.,e giudicato sulla ,possibilità o me110 dj un intervento radicale seduta stante ed infine se fosse mancata la possibilità di un interYento più efficacemente giovevole · avremmo conclusa la nostra laparotomia con una fistola cecale che ip.dubbiamente avrebbe migliorato le condizioni del nostro a. essendo indubbio cl1e
1'ostacolo alla normale eliminazio.ne delle feci si trovava a livello del retto. Operazione (16 ·m aggio 1924, prof. Cevario). -_.\11e&tesia mor.fino-etereo-scopolaminiica. Posizione di 1'rendelenburg. Con ampio taglio me<liauo ombellico-pubico si entra nella cavità addominale; si nota subito la presenza in cavità di modica quantità di liquido lim·p ido libero fra le anse; si conferma 1p ure la presenza di numerose ghiandole infiltrate della grandezza variabile da una noce a quella di t1n uovo di gallina, dette ghiandole sono a sede mesenterica; previo allacciamento si preleva uno di questi nodi che spaccato in due m età presenta macroscopic amente l'aspetto caseoso tipico delle lesioni specifiche. Isolato colle compresse l'intestino si ;procede all'esplorazione della tumefazione principale; si confermano esattam ente i dati rilevati dall'esame semeiologico: la tumefazione è situata colla sua .b ase assai ;profondamente, è in 1p arte ricoperta in avanti dalla vescica ed ·è posteriormente. in rapporto co.J retto, è inoltre in tutta la sua estensione ricoperta dalla fascia prestato-peritoneale; non ,dimostra di essere in contatto colle parti ossee sacrali; la pa1pazion e della tumefazione, che appare dotata di una forte tensione, conf erma il dato, questa volta assai convincente, di una netta fluttuazione. Isolata com·p letamente la tumefazione con compresse si procede ad una puntura esplorativa c·he ·dà esito a liquido tipo acqua di rocca. Essendosi a questo punto confermata ·con dati indiscutibili la diag11osi di cisti idatidea si procede sen z'altro alla marsupializzazione della medèsima. Si inizia .questa parte dell'intervento scollando con ogni cautela la porzione del peritoneo c:Qe ricopre la cisti dalla cisti stessa on·de dare a questa una maggior mobilità n elle sue pareti e per isolare meglio con questa tecnica il campo 01peratorio. Si suturano fra di loro i lembi del periton eo parietale nelle sue porzioni più alte ·con punti staccatj sino al margine della cisti, a livello di questa i lembi del peritoneo parietale si sutura.no i11vece coi 1nar.gini del peritoneo viscerale già inciso e che ricopri,,a la cisti. .Dopo di aver ;proceduto alla S\1tura delle pareti addominali sino alla conflu enza creata ai due peritonei, collocate cornici di garza a livello delle .suture peritoneali, con un grosso trequarti da cj_sti ovariche si procede alla puntura e al .p arziale s'Vuotamento della cisti stessa facendo tenere sollevate dall'assistente :per rr1ezzo di due pinze Kocl<er collocate su due pieghe della cisti le pareti ·della medesi1na in modo che togliendo il trequarti n o11 avesse, afflosciandosi le su e pareti, a fuoriuscire liquido. Tolto il trequarti con grossa seta si inizia la sutura marsupializzatrice comprendendo la parete cistica (che con le fo,rbici si andava inan mano aprendo col procedere della sutura) i muscoli e la pelle; qu esti punti si lasciano lunghi :per favorire (cor11e si vede dall' annessa figura che fu presa in decima giornata dall'operazione) le successive medicazioni. 1Si ispeziona la cavità della cisti che appare contenere numerose cisti figlie di varie dimensioni, colle pinze si . estraggono porzioni della ciste madre poscia con fasce di garza si stipa accuratamente la caività stessa dopo di averne con compresse estratta la maggior quantità di liquido e ·di cisti figlie. Sutura della cute colle agrafes. Medicazione occlusiva. L'atto operatorio che durò circa 40 mi1
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XXXII,
FASC.
SEZ IONE PRATICA
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nuti fu ottimamente sostenuto dall'a.; nessun segno di reazione peritoneale; già all'indomani la maggior parte dei dolori che lo affliggevano era .scomparsa; dopo 36 ore vi fu spontanea evacuazionP di notevole quantità di feci. I punti metallici furono tolti in 1oa giornata, quelli in seta sulla cisti e sulle pareti in 14a. L'a. si mantenne ~er la maggior parte del tempo occorso per il successivo trattamento apirettico ; scomparsi completamente i ·dolori ed i fenomeni compressivi sul retto la sua nutrizione fu più agevole e be11 presto le sue condizioni generali migliorarono; in soa giornata gli fu concesso di alzarsi, in 95a. fu dimesso guarito. Unico episodio notevole in questo periodo fu l'insorgenza di una orchi-epididimite suppurata a sinistra che necessitò l'intervento evacuativo ma che guarì in breve tempo.
situata profondamente fra orgar1i delicati, non cedeiruno alla tentazione di praticare una fistola cec11e, ma volemmo, sempre sedotti dall'ipotesi di una lesione idatidea, praticare la puntura esplorativa. Il caso conferrna ancora una volta la bontà cl ella tecr1ica · marsupializzatrice i1el trattamento delle cisti idatictee; è inutile aiocerinare alla mancanza di ogni possibilità di trattamento in un ternpo solo della lesione ~he forma argomento del presente lavoro; questa tecnica che deve· essere riservata a casi eccezionali avrebbe indubbiarne11te, qua:lora fosse stata anche solo tentata, esposto il nostro ammalato alle più gravi con-
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Il caso clinico che n oi abbiamo esposto, per amore di brevità, il pi1ì s·U1ccintamr.nte possi.bilc, si presta indubbiamente a qualche considerazione non ·p riva d'interesse. Di fronte al i1ostro ammalato la diagnosi di natura si presentava indubbi8Jme11te irta di i1otevoli diffi,coltà tanto C'l:l.e riteniamo fesse quasi impossibile enunciarne una -con piena sicurezza; dati disparati facevano propendere, come già abbiamo detto, il nostro diagnostico fra una cisti idatidea ed un neoplasma stabilitosi su malformazioni congenite sarrali e non è certo p er raccogliere postumi allori che confessiamo come la nostra tendenZ"a sia stata sin dall'inizio intesa a dare notevole importanza ai dati che appoggiavano la prima ipotesi ta11to <::hie non trascura.mmc le ricer.che relative, iprim:-i fra tutte l'intrader111oreazione del Casoni che an·· corn. una volta riYelò la sua inestimatbile t1tili1.à -e siamo hen lieti' di avere avuta fiducia nel n ostro convincirr1ento anche quando aperto l'addome e rinvenuti i segni di una adenopatia che poteva essere facil1nente scambiata, per i suoi caratteri macroscop1c1, per una m etastasi r1eopla5tica, ed esplorata parte delola tumefazione,
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seguenze per le vaste superfici pe.ritoneali c11e si sarenbero scoperte e p er il notevole trauma. operatorio; è nostra convinzio.n e d'altra parte che oltre che pericolosa detta tecnica sarebbe stata n el n ostro caso di una indaginosità sproporzionata allo scopo; è infatti notorio, e s11 questo ar~on1Pnto i1oi stessi ahbia1no volentieri insistito nelle già ritate rpubblicazioni , ~hc qualora la m?.rsupi o.1izzuzione sia praticata in modo da evitare anche i 1 minimo spandimento di liq11ido cistico in peritoneo si può ritenere come sirnra garanzia di rapida guarigione anche di cavità cistiche cli grandezza eccezionale. Crediamo utile a qnesto punto fissare i dati principali della tecniC':'l da noi usata, che è frutto di lunga esip erienza, i i1 regioni ove le lesioni idatidee sono assai diffuse. L'incisione cutanea va praticata possibil1nente al polo inferi ore della tumefazione; se è percettibile la fluttuazione l'incisione può essere praticata a preferenza al disopra di esso; si è sicuri in questo caso di cadere su porzioni cistic!1e ricop erte da scar so str ato di parenchima qualora si tratti di cisti contenute in organi parenchimatosi; a proposito del senso di fluttua-
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rANNo xxxii;
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zione è bene ricordare che, ricercato con tecnica adatta, non manca quasi mai; occorre percepirlo, quando naturalmente la tumefazione è palpabile dall'esterno, colle due dita indice e medio delle d~e mani distan.ti poichi centimetri l'una dall'altra; il senso di tf.Juttuazione .che si percepisce misto ad un senso di elastica ·pastosità è caratteristico delle cisti assai tese come d'ordjnario sono le idatidee. Non ci riuscì maj di notare il coil detto fremito idatideo che riteniamo sintoma il.7 Jusùrio dovuto probabilmente a sfregamenti rife, ribili a fenomeni di peritonite locale di natura reattiva: questi sfregamenti avemmo spesso occasione di notare specie a carico della capsula di Glisson,. una volta. anzi- il fen9m8nç> ~r~ ~nch~ '
a ' ' oJer estrarre porzioni cistiche o Cisti figlie, la successiva suppurazione elimina ogtli cosa, compresa la porzion e 1ohitinosa; dopo l 'ititert~rtto è bene aspettare almeno tre giorni prima di rinno.-: vare la prima medicatura. E noto che i periodi per cui passà Uìia cisti idatidea marsb:pializzata per guarire song tre i 1° periodo. - La cisti non presenta alcuna s~= erezione, avviene solo la eliminazione del liquido ~~mpif.19 e delle cisti figlie se esi$tevano, si eli· minq.n,o pure porzioni cistiche se ne erano rimaste~ L';:J.. è ln qu~sto periodo, che jn rnedl~ dura una dozzina di giorni; completamente apirettico e rt.piglia rapidamente lè sliè forze.
pérceplliilé distintaménte éùfl la palpazione. Praticato il taglio delle 1Pàireti 1 sètlp~rta. la tumefazione; occorrè immediatamente isolare ir1 modo assai sti1p ato cort compresse la tumefazione stessa dagli organi circostanti; procedendo infatti alla puntura esplorativa (che va eseguita con ago sottile e lungo) succede sovente che estraendo l'ago, per sostituirlo nei casi .positivi col grosso trequarti da cisti ovariche, per la notevole pressione della cisti un sottile getto di liquido fuoriesca dalla p]ccola aipertura, li qu:iJdo che in questo caso viene assorbito dalle cornici di garza. Introdotto con .u n rapido e d~ciso movimento il trequarti evacuativo (munito naturalmente di un tubo di gomma che conduce il liquido cistico in un vaso sottostante al letto operatorio) aip.pena la -0isti manifesta segni di afflosciamento si ·devo.no collocare due robuste pinze a denti sulle pareti cistiche ed in prossimità del punto in cui fu .i ntrodotto il trequarti, dette pinze tenute sollevate dall'assistente evitano lo spandimento di liqutdo quando, essendosi in parte svuotata la cisti e perciò ridotto il suo volume nonch1è rese m eno sti'Pate le .corntci di garza, si estrae il trequarti; allargata rapidamente e per brevi tratti la breccia colle forbici si collocano i ,p rimi p·u nti con grossa seta com.p rendendo la cisti, l'eventuale strato di parenchima e 1e. pareti a tutto spessore nonch.è la cute. Si prosegue poscia alla marsupializzazione facendole assumere quelle proporzioni che si giudicano adatte per ,p oter dominare la cavità B bene che i fiJi di seta non siano recisi poicl1è (come agevolmente si riconosce nella annMsa f otografìa) Pelle successive medicazioni la loro presenza facilita assai il drenaggio della cavità che avviene senza eccessivi sforzi poichè l'apertura viene man. tenuta aperta da .un assistente potendosi così introdurre la garza senza produzione di emorra· gia e con minimo dolore da parte del paziente. Le medicazioni successive è bene siano eseguite con alte fasce di garza sterili; è inutile sforzarsi
radè iìì necrosi ed avviene una notevole su ppurazione di tutta la sua parete; il pus denso,. giallo, possiede un odore particolare molto si1nile a quello dell'anidride s.olforosa; l'a. in questo periodo presenta spesso rialzi t.ermici cl1e sono in rapporto al buono od al cattivo drenag.. gio della cavità; anche in ·queste, com.e in tutte le altre cavità suppuranti, febbre vuol diré drenaggio cattivo, significa ristagno. Se le fasce di garza non riescono a drenare bene si deve ricorrere, 1p er pescare bene il pus in fondo allai cavità, a strisce di garza avvoltolate a sigaro e che vengono introdotte, montate su Klemmer, sino in fondo alla cavità stessa; al livello della bocca anastomotica ·devono questi rotoli di garza sporgere di quel tanto che è necessario accioccl1è non formino tappo e che possano trasmettere alla garza soprastante il prodotto dell'assorbin1ento· capillare. In questo periodo per accelerare il distacco della chitinosa e ;per limitare il contenutomicrob1co della cavità sono utili i lavaggi conalcool al formolo (2 %) fatti con un'enteroclisma: di cristallo sul cui tubo è montata una grossa; Nelaton; introdotta la sonda in cavità è facile, tenendo ad una certa altez.za l'enteroclisma, ottenere di lavarla in ogni suo meandro; svuotata la cavità facendo piegare su di un lato l'a. st rinnova il lavaggio sinch,è il liquido non riesce limpido, si asciuga la cavità e la si drena secondo il solito. Quando la sup.p urazione dimostra. ·di avere gravi effetti sulla nutrizione . dell'a. abbiamo ricorso qualche volta alla proteinoterapia aspecifica usando con successo il siero normaledi cavallo iniettato in dosi di trenta-quaranta eme. per volta od anche al latte fresco e sterile· in dosi di venti o trenta eme. 30 periodo. - Eliminata tutta la chitinosa la;. suppurazione diminuisce e la cavità granuleggia. Si inizia così il periodo di maggior responsabilità per chi medica l'a.; è frequente infattr osservare individui che hanno subito operazionr per cisti idatide.e e che ·p resentano seni fistolosi
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La (porzione chitinosa de1la risti 1
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in sede operatoria; queste fistole si .protragg·o110 alle volte per anni dando n otevole n oia ai pazienti ed impedendone spesso le loro - attività lavorative; si ricorre allora ad i11iezio11e di ~l cool lungo il tragitto , si fanno radiografie p er studiare il decorso, si ;provano ca11stici. 8i fa11no iniezj oni di 1p aste o.cclusive, ma la fistola ipc>rrnane; gli è che essa è indubbiam en te sorretta da porzioni di chitinosa situata in fondo alla {'avità e che n on ebbero il tem~o di eliminarsi poicl1è il chirurgo ha lasciato chiudere troppo presto l'apertura cutanea della lesion e; si forma ('OSì un tragitto fistoloso profondissimo costituito d a tessuto di granulazione torpido, secern ente e che ha iper stimolo e per origine lembi necrotici idatidei che n essuno p otrà ormai più togliere e cl1e si devono elimin are necessariamente in modo lentissimo dat a la profondità e la piccolezza del calibro della fistola. •Ne d eriva l'insegnamento cl1e occorre tenere non solo a;p ert~ ma for te1nente dilatata l 'apertura della cavità sino all'ultimo mediante drenaggi stipatissimi e poco profon di. Si ottiene in questo modo di vedere le gran ulazioni em pire perfettamente dal fondo la cavità, la secrezione si ridlice quasi a zero e si ottiene infine una cicatrice cutanea data dai bordi della ferita i quali n on si saldano fra di loro m a si congiungono con un sottile ponte epjdermico che o.11a cicatrice dà u n aspetto stellato; quest'aspetto si moclifica in breYe tern1po p.Pr il riasso1fbi.me11to clel tessuto di granulazione che in parte scompare ecl in parte è sostituito da te!:isuto fibroso. ~on occorre diffondersi ·s ull'utilità di ottenere t1na siffatta cicatrice che ])errnette ottimamente jn secon do tempo, qualora si rnan if est ìno sventramenti, la sistemazione delle pareti con una plastica adatta.
nel periodo di mag·gio1· suppurazione della cavità cistica; farebbe questo fatto ritertere chG esistesse fra le vie sp ermatiche e 1a cisti stessa una comunicazion e: la successiva infezione purulenta, dell' epidi·dimo prima e del didimo poi, sarebbe avvenuta cos1 per diretta propagazion e attraverso il ·d eferente del materiale settico ca- · vitari o. La nostra osservazion e aduri:que, p er .p iù motivi interessante, va aggiunta ai casi rarissimi di localizzazione idatidea con siderandola assai ·p iù rara di quanto non siano le stesse localizzazioni spl enicl1e, cardiache, oculari ed ep iploiche che pure sono le più rare a riscontrarsi.
MEDICINA SOCIALE. Sifilide da info1·tunio sul lavo1"0. Dott. prof.
SAL VATORE DIEZ ,
libero docente.
I\ei rapporti tra infortunio e sifilide possono ver1ficarsi le seguen ti evenienze : 1) ! .'inoculazione ·della spirochete può avvenire, per cause inerenti al lavoro, attraverso a lesioni traumatiche; 2) Lesioni traumatiche da infortunio in soggetti sifilitici possono assumerQ decorso atipico e P·iù grav1e, da11do luogo a conseguenze r,!)e dl solito non si verificano n ei sog.getti n ormalj; 3) I11 segui to a traumi da infortunjo posso110 innnjf es tarsi, in soggetti sifilitici, ~ocalizz~zioni di sifilide terziaria nelle r egioni colpite. In altro lavoro (P oliclinico, Sezione Chir11rgica, 1922)• mi sono occupato d ei casi di • cui al punto 2<• e 3°; tratterò ora brevemente della sifilide ·P'rimitiYa contratta per causa dell'i-nfortnnio. Dop o la identi.f icazione fra causa violenta e Il caso da noi illustrato offre, oltre le sue causa vi r uJ.enta, ormai sancita dalla giurisp rùdiffi coltà cliag11ostiche ed operati·ve, un notP.vole denza, n on vi è dubbio che anche l'immissione interesse an che dal p un to di vista della special e accidentale di germi virulenti nell'organismo, selocalizzazio11e della lesione. 1Non ci iè stato possiguìta da violenta esplosione della ma.latti a, rienbi!e trovare {nfatti in letteratura un caso simile tri fra quelle condizioni cl1e la legge prescrive nè detta localizzazione ha riscontro nelle migliori perchè abbia vita la fi,g ura dell'infortnnio. tabelle stati stiche. che n oi abbiamo già citate n ei Quando, perciò, l 'inoculazion e delle spirnchete nostri lavori che trattavano un argomento afavviene n ell'organismo << in occasione di lavoro » fine. Non è possibile con esattezza peraltro giudi- ' 'al.e. a dire per effetto di circostanze direttamencare· da quale preciso .p unto ab,b ia avl1to or1gine te o indirettamente legate al lavoro, si l1a inla cisti: situata nettamente tra la vescica ed jl fortllnio. retto dimostrava uno sviluppo dal basso all'alto, L'inoculazione d ell'agente infettante pnò avvesviluppo cl1e tendeva a fare assum er e alla cisti n ire o direttamente, a m ezzo d el corpo stesso che una· forma oYoidale r endendola così palpabile ferisce, o indirettamente, sia per contatto di leanche attraverso le p a r eti addominali. In linea. sioni traumatiche, comunque riportate, ror1 stl'udi pura ipotesi cr ediamo sia lecito supporre che menti di lavoro o con materie infette usate per il punto di partenza si · trovasse in una vescichet- ragioni di lavoro, sia per contatto accidentale di ta seminale ed a questa ipotesi siam o indotti , soluzioni di continuo riportate per infortuni o con n1ateriale infettante. dall ' insorgenza della orcl1iepiclidimite s11pp11ra.ta
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IL POLICLINICO
Rientrano nel primo gru~po i casi di infermieri, settori, inservienti di laboratori, che si feriscano con strumenti infetti da spirochete, e la sifilide del baliatico prodotta a mezzo di lesioni causate nel capezzolo col trauma del succhi:imento, da parte di bambini affetti da sifilide boccale. Nella letteratura medica sono registrati casi di siftlide co11tratta a mezzo dj morsicature. Fraudet (Tunis méd., n. 3, 1921) descrisse un caso di ulcere multiple primi ti ve comparse in lln dito un ine5e dopo una morsicatura da parte di. sogget~o sifilitico. Interessante è, per il meccanismo di inoculazione, un caso osservato da Gaviati (Riforma Medica, n. 9, 1921) ; si trattava di un soldato che, venuto a rissa con un compagno , in tma prima fase della lotta riportò graffiature sul dorso della mano destra; in seguito assestò con Ja stessa mano un pugno sulla bocca dell'avversario, che sanguinò. Dopo pochi giornj comparvero sifilomi nei punti della mano che erano rimasti aibrasi; risultò che n ella bocca dell'avversario che aveva ricevuto il pugno esistevano lesioni sifilitiche in atto. Potendo evenienze simili verificarsi anche in occasione di risse cat1sate p er ragioni di lavoro, e che giuridicamente riYestano i 1caratteri di infortunio, è necessario tenerle ;pTesenti. Quella dei vetrai è l'esempio ptù frequente di si.filide da infortunio. Essa si contrae per contatto di piccole soluzioni di con tinuo delle labbra, o prodotte negli sforzi fatti nel soffiare, o preesistenti per altre cause, con cannule da soffiamento contaminate da spirochete per parte di altrt operai. Alla stessa categoria appartiene la sifilide con~ tratta da medici e levatrici nelle esplora1Joni vaginali. Blanscl1ko ha descritto il caso di un medico che contrasse la sifilide per essersi grattato inavvertitamente il viso con le dita che precedentemente avevano eseguito un'esplorazione vaginale. Casi del genere, quando si tratti di persone assicurate contro gli infortuni,. rientrano sotto la protezione della legge, anche se esista iropruclenza: o mancanza di cautela da 1p arte dell'assicurato. Quantunque l'evenienza · sia rara a verificarsi nella pratica, tuttavia è opportuno ricordare, éome casi costituenti infortunio, quelli in cui un individu o che sia affetto da lesione di continuo ri· portata per cau sa del lavoro, contragga successivamente l 'infezione durante la cura di essa, sia a. mezzo di strumenti chirurgici, che di materiale infetto usato nella m edicazione. Costituir.e bbe infortu11io il caso di un indivi•duo ·che, riportata una ferita sul lavoro, si inoculasse la sifilide facen1
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dosi succhiare la ferita stessa da parte di un compagn o affetto da sifilide boccale. Un caso :-.irnile, p er quanto riguarda la tubercolosi, fu descritto recentemente dal Robineau. E stato discusso .se un operaio che 1p er infortunio sul lavoro ab•b ia riportato una l~sione in una data parte del corpo, . e la in.f etti successiva· inonte con le spirochete in seguito a contatti vol1lttuosi, abbia diritto al trattamento di lP.gge anche p'er le conseguenze derivate dall'infezione. Il PisPinti, in un caso da lui pubblicato, concl11d~ negativamente, escludendo che nella fattispecie si possano riconoscere le cosi·d ette <e conca11se susseguenti » . Egli dice che c'è molta di.fferflnza fra infezioni purulente che possono complicare il de.. coTso d'una ferita, e infezione si1filitica: l e prime possono essere accettate come conseguenza di i11fortunio perchè l'inoculazione si è potuta produrre per mezzo di germi che in qualsiasi momPnto si possono trovare sia sugli strumenti da laVC!'O che sugli abiti, sulla pelle, ne.] materiale di m1edicazione, nell'ambiente stesso in cui vive il ferito; i microorganismi della stftlide, inver.e, i1on si trovano che nei focolai sifilitici o su materie venute direttamente a contatto con essi; solo quando con questi l'operaio viene a rontatto per ragioni di lavoro, si può parlare di conseguenze dell'infortunio. Dello stesso avviso è il Marecl1aux: egli eonsi· dera, in questi casi di infezione sifilitica secondaria a.d atti voluttuosi, la malattia dovuta a colpa, da escludersi. dal risarcimento. Due casi del genere furono anche descritti e ·d iscussi da Juillard e Patris. La magistratura italiana ha recenteme11te pronun ziato il su o giudizio n ella questione (Tribunale· di •Grosseto, 25 agosto 1923. causa Mataloni contro r.assa Nazionale Infortuni). Si tratta,ra ài un operaio che assumeva di ·aver riportate sul lavoro una lesione di continuo nei genitali, con· tagiatosi iPOi di sifilide nei rapporti sessuali. Il Tribunale ha sentenziato che << se l'infezione si.fi!itica sia contratta indipendentemente dal la. voro per la preesistenza d'una lesione prodottasi per cau sa violenta in occasion e del lavoro, ma cjò avvenga per colpa dell'operaio, non può rico. noBcersi un nesso etiologico fra la l esione . preesistente e la sucoessiva infezione >>. Ql1esto giudizio a me pare risponda completa, rnente allo spirito della legge deglj infort11ni sulla interpretazione della <e occasione di lavoro n. ·Non è, infatti, la colpa dell'operaio per se stessa, come vorrebbe il Marechaux, che escluderebbe la inden11izzabilità della lesione sifilitica, ma la ma11ranza assoluta di nesso, sia diretto od indi-
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i•etto, fra il la,roro e l'inoculazione delle 51Piro-
cl1ete. /\ prescindere, infatti, dalla considerazione che la legg·e degli infortuni priva dell'indennizzo solo i casi di malattia dovuti a dow dell'assicurato, io non trovo alcuna differenza fra la colpa e l'i1nprudenza d'un medico che compie un'es·p lorazione vaginale senza prenQ.ere le normali precat1zioni suggerite contro le infezioni, e qt1ella di un oipera.io che, ferito, si aiccoppi con una donna che, per quanto venere da strapazzo, non deve essere sicuramente sifilitica, e contragga l'infezion.e. L'occasione di lavoro, invece esula dal secondo contagio, mentre esiste nel primo caso. Le condizioni cliniche e medico-legali che devono esistere perché la sifilide possa essere ritenuta causata da un traurna o da altre circostanze inerenti al lavoro sono le seguenti: la prova sicura che o il corpo f eritore o le materie che vennero a contatto con una ferita contenessero il germe specifico; la comparsa della ma11ifestazi0ne sifilitica nel punto traumatizzato; l'esistenza d; un congruo intervallo di tempo fra il momento ir1 cui si ritiene avvenuta l'inoculazione e quello in cui compare il siflloma. L·infezione si,f tlitica non può contrarsi alla stre. gua di altre infezioni microbicl1e i c11i germi si trovano nell'ambiente in cui viviamo. La spirochete pallida 11a vitalità limitata all'infuorì dell'organismo che la contiene; essa n on pt1ò trovarsi casualmente su t1no strumento o su un dato materiale, come vi si possono tro,rare altri germi infettivi comunemente esistenti n ell'ambiente; occorre perciò il contatto diretto ·del materiale con i focolai in cui il microrganismo è contenuto. Che il sifiloma iniziale debba compa1ire nel punto ove è avvenuta l'inoculazione per occasione di lavoro è un fatto clinico che non ha btsogno di dimostrazione; è una condizionoe adunque questa indispensabile per il giudizio di nesso, e che da sola basta ad escludere tutti i casi in cui l'infezione è avvenuta per altre circostanze non legate con il lavoro. L'intervallo fra l 'epoca in cui si rjtiene avvenuta l'inoculazione, e la data dell'apparizione del sifiloma è di .p er sè circoscritto dal periodo noto di incu·b azione della sifilide; esso è, secondo Thi· bierge, di 25-30 giorni in media, con un minimo raramente inf eriore a 13 ed un massimo ~peri mentalm·e11te constatato ·di 42 giorni. Quando, adunque, si~ dimostrato che 1'inoGulazion E> della stfilide è avvenuta in occasion e di lavoro, che esiste corrispond·e nza fra il punto • della presunta inoculazione e la comparsa del sifiloma, che fra questi due fatti esiste un intervall o corrispondente a quello indispensabile per l'incubazione, l'infortunio deYe amn1ettersi. 1
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COMMENTI. J~TfTUTO DT PATOLOGIA iVIEDICA DELLA
R. UN.
or
l\'fODENA
A p1·oposito della ''aplasia delle ve11e sovraepatiche con pe1·sistenza ·della vena ombellicale ''· Prof. T.
già aiuto.
SILVESTRI,
,
Il Bastai della Clinica del ~ licheJi, dopo aver riassunto in un bellissimo lavoro lo stato delle nostre cognizioni ,in argomento, basan.dosi in isp8ciie sulle osservazioni d,el \.ianzetti e sue personali, arriva alle seguenti conclusjoni (in Policlintco,
.s.
M., n . 1, 1925).
Nei casi di aplasia congenita delle vene sovraepatiche, non solo ma anche in casi di obliterazione totale o parziale delle vene sovraepatiche verificanti·s i durante la 'rita intrauterina, si ria una persistenza della Yena ombellica1e se~ condaria, consecutiva. · 2) In tutti questi casi si produce infatti una stasi, la quale si fa sentire oltre che nel campo porta.l e anche in q11ell o della vena ombellicale, stasi capace di ostacolare il normale .pror.esso dl obliterazione di questa, .p er iJ fatto cbe il sangue port(l le troverà in essa una facile via di deflusso per raggiungere il circolo generale. 3) lVIentre la vena ombellicale in tutti questi casi rjmane 1pervia, costante è inve.ce 1'01b liter:izione completa del dotto venoso d' Aranzio, fatto del tutto oscuro, perch.è sarebbe da a spettarsi che risentendo ugualmente gli effetti della stasi, tanto durante la vita intrauterina che· dopo, dovesse ri1nanere ugualmente pervio. Mi sia permesso un breve <:o mmento a queste con~Jusioni, Clh1 è 1dell'argomento « persistenza della vena om·b ellicale )) mi occu1p~rò ·diff11~an1ente in una delle prossime sedute della Sorietà Me. dica chirurg)ca 11ostra. Come è noto, la vena ombellicale, che racco glie Je nurnerose vene che si formano dai captllari della placenta, arrivata nel ventre del feto si divide subito in due ratpi, dei quali l 'uno, che ne è la continuazione, va a sboccare a pieno canale n ella Cava Inferiore (canale venoso ·d1 Aranzio), l'altro più piccolo va a distribuirsi nel feg<lto, seguendo i capillari comuni al sang11e portale (che vi giunge in qt1antità molto scarsa dagli . orga11i digerenti) e passa ,p er l'intermediario delle vene sovrae,paticl1e n ella caYa stessa. ora se vi è aplasia di queste ver..e sovraepatiche, o sono comunque parzialmente o totalmente obliterate, si p·otrà ammettere col collega Bastai che $i abbia una stasi n ell'albero portale; stento però ad accettare che dessa deb·b a farsi sentire in rnanicra spiccata anche in tutto il ter1·itorio 1)
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del la Yr n a ornbcllicale fino atla placenta, qt1ando questa venu ha una via di ·deflusso cos1 facile nella C. I. ::tttraverso il dotto venoso di Aranzio. i\'la a!nmettiamo pure per un momento ~he gli effetti della stasi .p ortale siano spiccati nella verta ornbellicale: alla nascita, naturalmente, colla • legatura e. taglio del cordone ombellj.cale veri- , ficar devesi di botto u11'as,p irazione del con tenuto e qui11rli un afflosciamento della restante vena ombellicale; e se rigurgito vi 11a d el sistema portale, certo è al dotto Yenoso ·di .A\ranzio cui spc:.1.ta l'ufficio di scarico, ufficio -che gli ri escirà . facile, date le speciali condizioni della V. C. I. n el punto di sbocco clel medesimo. Invece, ed è lo stesso Basta i cl1e m ette i11 netto riliP.vo il fatto, il c'a nale venoso di .i\ranzio in tutti i casi è stato trovato completamente obliter ato, fatt o che è rimasto incornprensil')ile si a al Bast::i i, che agli autori cl1e l'hanno preceduto , se bc-in ho colto n el segno. Nè si può obbiettare che il canale veno so di .i\rttnzio rimane pervio fino a quando n el processo
[ A.~NO XX XII ,
f'.~C. ;~.i]
Ucale, e qua11do pensiamo cl1e le vene dell'ar-
ter ia epatica, della cistica costituiscono altrettante rarlici intern e della porta, n oi ci arr.orgiamo faciln1e11te, che se così fosse, verreb·b e a manr.are al fegato una grandis&ima 'Parte del pabul1ur1 dj cui abbisogn a per l'enorme e rapido sviluppo del p eriodo fetale. E~co perchè sempre in omaggio alle leggi biologiche, amo cercare altrove la soluzion e del problema. J..,e vene porte accessorie, è 1pacifico, che quando il bisogno si presen ti, da Yasj afferenti diventano efferenti, riuscendo .così a miti . gare, n on che a neutralizzare, gli effetti di ostacoli i inponenti del cir colo portale. Se quindi anomalie di svi lu.p po, o altri fattort intervengono n ella vita en douterina .a p erturbare jl circolo del fegato nel sen so accennato, è ovYio amrnettel'.e che q1leste porte accessorie, in p0riod0 di SY ilup1po , potranno esser e più f acilmentP ada 1 · tate alle esjgrnze del caso, e quindi sv~luppars1 in mani era dn. mitigare in gran parte, non cl1e elidere, gli effetti dell'aplasia e della obliternzione totale o parziale delle vene sovraepatiche, di cicat.rizzaz1on·e del cordone om bellir.ale i n cortanto da latentizzare anche casi gravissimi. r i.sporid en:::.a della regione omonima, si siano staA questo proposito è ormai nota l'importanza bi.lite, per neoforrria~Joni di vasi, corriuni eazioni. fra la. vena omb ellicale, ch e per l a stasi per si- ' del V gruppo delle 1porte accessorie, composto cioè di venuzze, chP ci rcondano il cordone omstente rton va incontro al norrnale processo di bellicale anastomizzan.dosi fra di loro, venuzze obliterazione, ed i vasi de l la parete addorninale, che mentre alla perifeJia si ana stomizzano coUe con11t1-itcazioni che a po co a po co si arriplifi,canu vene epigastriche, mammarie, centralmente, come ttno a raggiungere una ins olita ampiezza proporl e rj cerche di Sappey ne fanno fede, comunicano zionata al grado d ell a stasi ed alla sua du rata direttamente colla porta. inliefi.nita: da qu esto momento si oblitera, chè Ora la venuzza, dice Sapp ey, il cui sborco corm ane a ogni ragione di sua persistenza. ri sponde alla branca sinistra della porta, sareb b~ A parte infatti che il canale venoso di Aran zio quella che in casi di. grave stasi port ale 1pe1 è 1' intermediario naturale fra vene epatic11e e p·rima si dilaterebbe e colla massin1a intensiti'!, sovracpatiche : a 1parte che in casi di bi<.>ogn o per ~ così per calibro, posizione, direzione verrebbe ostacolo grave allo scarico del sar1gue portale è a raippresentare la vena om1bellicale, e per tale stato trovato p ervio, faeenòo difetto la persistensarebbe stata scambiata . za della ven a ombelli cale ; a parte r.he p er il In difetto di criteri diretti .p er distinguere una for1narsi , se pur è possibile, delle com unicazio11i vena ombellicale persistente nell'adulto, da l1 na fra v1~na ornbellicale e ven e della parete addovena p orta accessoria dilatata, e fino a quando rninaJ e, cui abbiarno a,ccennato, attenen.doci. ad ri~erche fatte in feti , in n eon ati non abbiano fatto litterarrl ai concetti di J3astai , occorrono certn,luce sull' argom ento, parmi cl1e la tesi del Sa.ppe)mente settimane, durante le quali la vena om• sia m eglio · rispondente, o ·p er lo meno presti bellicale non può sfuggire al .p rocesso naturale meno il fia11co alla crjti ca. di obliterazione; n on bisogna dim enticare che con l\1ode11a. 18 febbraio 19~5. tale ipotesi andremrno contro ad una legge fon.Jamc-11tale di biologia: del massimo rendimento Pubblicazione importante: c:ol rninimo sforzo: la natura infatti convoglif:Prof. G. CRISTALLI della. R. Universit à di Napoli r eb:':>e questo ipotetico sangue refluo portale n.t\raverso uria via lunga, disagiosa, di nuova forManuale di Ostetricia per i Medici Pratici. mazione, mentre n e ha a disposizionr una che (8• Edizion·e , riveduta e ampliata). sj presta 1nira:biln1ente allo scopo. Un volume, rilegato in tela, in-16, di pagg. XIX-799, con Lo scarico poi di tutto il san gQe refluo dal 269 igure intercalate nel t esto. In commercio L. 4 2 più le feg::tto per la .p orta com e pretende il Bastai, ilnese postali di spedizione e imbnllaggio. Per i nostri abbonat i dole L. 3 9. 8 O in porto franco. . . ·vertebbe a rap1)rese11tare u11 gra~ve ostacolo al Inviare Vaglia postale al Cav. LUIGI POZZI - Via 81sangue ·arteria o cl1e gli in,·ia la Yena ornbel stina. n . 14 - R-0ma. "\
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SEZIONE PRATICA
SUNTI E RASSEGNE. fEGATO E VIE BILIARI. Contributo alla patologia e cliagnostica della colelitiasi. Beitr. kl. Ch., 132, 22 febbraio 1925).
(LANOGRAF.
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e riempita com'era dj calcoli e solo un caso no11 confermò al tavolo operatorio la mancanza del riflesso al [peptone. Controlli. eseguiti su in divi.dui a cistifellea sana dimostrarono un rifl esso ·del peptone nettamente .p ositivo, mentre i11 clue colecistetomizzati iJ ri1'lesso fu negativo. Il rifles.so della cistifellea, al pe-ptone, si dimostrò quindi - in generale - un rnez.zo soddisfacente 1per rivelare lo stato funzionale ed anato1nico della ci.stif ellea. I
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Lo studio consiste nel ricercare il valore pl'atico di ·quei mezzi di indagine clini·q a che furono consigliati nel .p assato decen11io, che sono: chirnismo Rapporto fra. risultati del riflesso e tasso acido gastrico, sondagg·io del duodeno, seguìto da esame. dello stomaco. ~ei 10 casi idi anaci·dità jl rimicroscopico, batteriologico e ·Chim·i co del ljquido flesso fu 1semipre nega_ti:vo. Dei 20 di ipoacidità, estratto, e crisi .emo-clasica. Il materiale di ri, . cerca fu fornito dai colelitiasici o·p erati nella 10 presentarono il riflesso 1positivo, 10 negativo. Dei J5 ad acidità normale, 8 avevano il riflesso TI Clinica chjr.urgica di Buda1Pest, durante il 1923. i1egativo, 7 1p ositivo. Nei 3 ·con iperacidità , jl riChimismo gastrico. - In 48 casi esaminatj, dopo flesso fu SeIDJPre iP.ositivo. la colazione di prova di Ewald, 10 volte si trovò Da_to questo accordo' poco stretto fra i due ge.. anacidità, 20 ipoacidità, 15 acidità n ormale, 3 jperne·ri di fenomeni, l'A. conferma il · fatto che nelle acidità. colelitiasi si .p uò stabiJire in generale una dimiSondaggio del duode.no. - Fu eseguito me'diante la sonda di Einhorn, che in :un'ora, un'ora e nuzicn1e della secrezione gastrica, ma non ne sa dare u11a Sipie•g azione Stlfficiente (nè metten·d ola mezza, nel più dei casi raggiunse jl dnode110. in rapporto con u11a insufficiente funzione, n è con L'arrivo della O·l iva della sonda in sito veni vn constatato alla radiosco1Pia. ì\lla il radioscop io sei - alterazioni_ infian1mato.r ie delle vie biliari). ' viva ancl1e a rivelare il decorso della sonda stesEsame microscopico. - Ricerche eseg11ite suJla sa, e, per suo mezzo, il decorso ,del du oùer10, la bile ·della cistifellea, dopo operazione, djmostrasua forn1a, Ja sua situazione: da che si 1POtero1.lo rono in molti casi c~e il reperto microsco1pico del trarre importantissim~ <;onclusioni diagnostiche. succo duo·d enale è poco attendiJ.bile. I~eucociti fuLe affezioni della cistifellea spesso detern1inar10 rono tra.vati relativa1.m ente di raro: in 5 casi: aderenze peri.duodenali e q11indi inginocchi3n1en ti 2 nella bile della ·Ci~tifellea, in casi di cjstjfelle·a ue1 · decorso d ella sonda. infiamrnata ed a riflesso peptonico positiYo, 3 nelGiunta la sonda nel .duodeno, si .ricavava da la l1ile del fegato a ri1fle'Sso peptonico negativo, prima succo duodenale puro, alcalino, giallo·oro. 111entre in molti .p rocessi più gravi non si trova• . Il succo gastrico che di tanto in tanto 1passu nel rono 1puntj leucociti. L'orjgine delle cellule epitedt1odeno, vi determina intoribi•damento del su·cco liali staccate, p er lo più è assolutamente i111posduodenale, precipitazione che l'acido cloridrico s ibile a sta1Jjlirsi, e il re1perto di tali cellule non pro.duce nei sali degli acidi biliaJ'i. Perciò, ad trova riscontro nel .reperto operatorio. Ciò è ar1r.be evitare cause di errore., l' A. eseguì le sue ricerche facile a comprendersi .quando si ipensi_ che le celsol tanto sù succo duodenale di cl1iarezza c-ristal- . lule, gi11nt@ nell'intestino, facilmen te vi ' ' ertgono Jina. 1L a maggior parte del succo ·d·uoclenale ordi- ,d igerite, percui, sotto il microscop1o, aippena se 11ariamente ottenuto, risulta di ·così detta bile n e riconoscono dei frammenti . epatica, fluente in continuazione. Ottenuto questo Esa1ne batteriologico. Il r eperto batteriolos uc.c o chiaro, l' A. introduceva 20 crr1c. di solu~ glco del succo duodenale fu positivo in 33 di 40 zione di (t)e1Ptone al 10 % 'e .r icercava, n ella even- .calcolosi 1delle vie biliari, ·v ale a dire nel1'82.5 %. tuale estraziÒne ·di b·i le densa, scura, il così detto E in casi di j,p o- e •di ana-acidità gastrica la flora Tiflesso del . pe1ptone, cioè la contrazione della batterica era indubbiamen~e più rjcca che in caRi c istifellea . -che pToducesse versamento, nel duo- ·d i acidità no1male . . Pit1 frequentemente furono deno, di questa bile scura in essa contenuta. Il trovati colibacilli, e bacilli gram-ne1g ativj, inolrjflesso .fu positivo jn 30 Gasi, n egativo in 14. tre, co,ccl1i g.r am-positivi, .streptococchi fecali, staDf~i 30 casi a riflesso positivo, st constatò al filococcl1i e ·di1P1ococchi simili al pneumoqocco, n1a l'atto oiperatorio che uno solo preser1tava il cisti1:0 si tro;varo110 ancl1e sarci11e, 1p rove.nienti dalJo stoc11iuso, 29 a,revano viabilità comip leta della. cisti- 111aco, e in tre casi, bacilli fustf ormi indubbia.fellea e del .cistico. Dei 14 a riflesso negativo. mente di scesi dalla bocca. Esani e ch.i1nico. - .F u rj cercato al colorimetro 10 confe.rmarono alroperazione . che la. cistifellea non si pote,ra vuotare, in 3 _la cistifellea i1on si il contenuto di bili,r11bina della ·b ile del fegato e vuotava che assai i11con1p1 etamente, impir.col lta deJJa JJjle ·della cistifellea. Già dal comportarn e11to 1
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CL POLICLINICO
di questi due co11tennti si 1pu ò a rgui.re sulla riuscita positiva o negativa del riflesso v eptonico. JVIa, I11esso 1p oi i11 relazione .co1 ta&so bilirutinico ·del sangue, .p uò p ermettere di intet~retare la natura ernatica o epatica di certe rorme di ittero. E l a distinzj one fra bilirubina d el sangue e bilirubi11 a d ella bile s i fa in base al principio che p er la prima la diazoreazione avviene soltanto ]11 mezzo alcoolico , mentre la seconda la dà direttan1ente, an ch e in sol11zione acquosa. Crisi em.oclasica. - Somministrati a un soggetto san o, a digiuno, 2-300 em e. di latte, si vede, ùopo un'ora. e rnezza, una leggera .leucocitosi, aumento ·della pressione sanguiigna, aumento dell'indice r efrat tom eirico, diminuzion e d ella co ag ulab ilit ~1 del sa·n gue. In caso dj alterazionR funzional e del fegato, che f aci lmente si stabilisce a segu ~t.0 .e] i mal a ttie delle v ie biliari, si l1a il contrar io : leuco'Pen ié!. transitoria, diminuzione d ella pressione san• guigna, abba ssamento dell'indice r efrattom ~~ri ';i1, • a umento della coagulabilità del sangue. 0 1:'1 Ti· ferendo1_;~ soltanto al comp ortamento d ei leucociti, l a crisi e1noclasica si presentò positiva in 18 s11 22 ca·si controllati operatoriamente. Con cludendo: n elle litiasi biliaTi, specialn1ente se datanti , da lungo ternpo, si risco:itra diminuzione d ella secrezion e gastrica : eh~ in una p(l_ "'f..., dei casi sernbra esser e l 'a lterazione 1primari.a, all d quale verosimilmente si associa in secondo t empo la malattia d elle vie biliari p er il forte aumento • idi flora batterjca che questi casi presentauc n el duoden o. r. a sonda di E) n~11.1r n è un mezzo prezioso d.i ricer ca, 1quantun.que non . molto adatto alla pratica ordinaria, sp ecial m ente in rtieri rn ento al riflesso p erptonico e al tasso bilirubintco de1 succo duodenale e ·d el siero .di san gue. L ·esame mi-crosco:p 1co e batter iolo gico del succo duodenale non ha \'alore pratico. La crisi emoclasica è, nella maggioranza d ei casi, un mezzo diagnostico .p rezioso pe.r la determinazion e àella ft1nzione epatica. B. 1
Lesioni del fegato (Contributo alla questione dell'atrofia epatica). (A. M UH LING. D eutsche m ed. liV och ., n. 32, 8 agosto 1924) . • I varii argom enti relativi alla questione della atr ofia del feg·ato (etiologia, ricamlJ.io materiale, quadro sintomatico) non sono ancor oggi del tutto eh i ari ti. L'affez ione in. q u esti ultimi anni, sopratutto n el nord della Germania, è stata segnalata con m o1to ina.ggiore freque11za. Gran parte d egli infermi ·P l oveniYa dalle trt1ppe: talvolta si ebbe ri11nione di ... più casi co11 cara1teri cl i l)icc oli focolai epidemici.
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Quali le cau se di tale aumentata fr equenza? l\on sono ancora precisa~e. Non si può peraltro i1egare che l e r istr ettezze del regime alimentare di guerra abbiano 1POtt1to esercitare i1ella massa della 1pOfPolazione un'influenza nociva anche sul fegato e sulle sue funzi oni. Il deficiente afftusso di materiale nutritivo avrebbe in detP.rminati casi p otuto toglier e 1a capacità di resj stere agli agenti nocivi, annullan·do in tutto o in .p a rte la stessa funzi on e svelenatrice d ell'or gan o. U11 punto centrale nella question-e d ell'atrofia del fegato occupano la sifilide e il sal\rarsan. Quanto alla prima, pur non potendo certo ritenere legati. a.Ila ·Sifilide tutti i casi di atrofia del fegato, a d essa spetta tuttavia una parte non trascurabile n ell' etiologia dell'affezion e. Nel complesso delle osservazioni r iferite dai varii AA. , la sifilide vien e posta in cat1sa nelle segu enti jproporzioni : 4: 29 (1Sey.ffartl1) ; 7: 18 (Herxl1eim er) ; 18: 29 (Umber) . Nei casi ·di atrofia del fegato di origine luetica sembra jperaltro che il momento ef:fìciflr1te sia dato, più che dalla spiroch eta da sola, dai .p rodotti tossici ,del suo di sfacimento e dal loro accumulo. Q:1anto al salvarsan è probab<ile che in molti casi esso unisca la sua azione a quella della sifilide, esaltando la virulenza d elle spirochete, op;pure metten.done in libertà, in segu jto ad u ccisione massiva, i rispettivi · veleni. Del resto num erosi AA. r!leYano a tal proposito cl1e il salvarsan 1da solo n on ha mai provocato nei sani ca&o alcuno di atroft3. del fegato. Wechselmann e Wresehn er esortano, anche n ei casi di ittero, alterazioni ejpati-che e disturbi gastro-intest}nali insorgenti durante una cura &alYarsan ica, a non tralasciare ricerche dirette a svelare l'eventuale 1presenza di altre infezioni quali, ad Ps., il tiro e la malaria. Il caso riferito dall' A. riguardava una donna 38enne, sifilitica da 5 anni. e già c11rata con più seri e di iniezioni salvarsanico-mercuri~li ben e tollerate. P ermanendo la r. W. iPOSitiva, la ;p. praticò ed ultimò senza disturbi di sorta, una nuova ' cura simile alle precedenti. Dt1e mesi dopo r. W. +; in tale epoca compa· rivano pallore, ittero e insieme febbre (38°.5) : la c"!1te assumeva in breve colorito verde-olivastro, le feci divPni va110 argillose, poscia però tornavano norn1ali. Nel sangue si stabiliva rM'idamen· te 11na grave anemia con contemporaneo aumento di yolume della m ilza: presenza di pigmenti biliari n el siero e nelle urine; in queste ultim e abb·onidanti tracce di tirosina. Il f egato da •p rinctpio appariva ingrandito, poscia subiva una lenta diminuzione di volume prima a carico del lobo si11istro, poi anche d el destro : da ultimo la perct1ssior1e non da,~a più segni d ella prese11za del-
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SEZIONE PRATICA
l'organo. I sintomi gènerali, lievissimi 1per u11 lungo 1periodo, col progredire dell'intossicazione epatica divenivano a poco a poco gravi fino a che, dopo circa 1due mesi di degenza, la p. decede\-a in coma. L'auto~sia e l'esame istologico davano quali principali reperti una cirrosi d'alto grado a carico del fegato accompagr1ata da proliferazione dei dotti biliari e estesa degen erazione grassa del !Parenchima. Ai reni le note ·di una nefrite tubulare con incipiente degenerazione grassa: alla milza i1peremia da stasi con forte deposito di pi.gmento ematico. Il caso di per sè non è sufficiente a risolvPre il quesito se la sifilide da sola o in uni0ne col salvarsan abbip. prodotto il quadro morboso. B notevole tuttavia il fatto che di 12 pazi.enti trattati nello stesso 1periodo di tempo con cura mista inercuriale-arsenobenzolica (Cyars:tl + Neosal,,arsan), 7 J)resentarono forti reazioni con sistenti in cef.alea, vertigini, vomito, brivi·di, febbre. Escl uden.do, o 1per lo meno ritenen do assai improbabile, iii dover attri·b uire tali fenomeni a d if8lt i di. fa·b bricazione d el farmaco, provenenct.o lè fta~e di Neosalvarsan usate da serie e imballaggi ditferenti, sembra piuttosto all' A. che 1pel prec:;entacsi cumulativo di tali disturbi, durante o al segnito di cure salvarsaniche, debbasi attrib nire i1nportanza decisiva alla presenza d i una speciale predisposizione di natura locale o temporale. Ana1ogamente nel caso descritto dovrebbe pPnsarsi alla ~r esenza di una predisposizione da parte del fegato legata alla sift.ljde: nonostante estesi tentativi di rigen erazione, essa apportò da ultimo un annullamento com1pleto 1della funzione d elJ'organo. M. AGnSTINI.
PELLE. •
Le anomalie congenite della pelle. (VÉYRTÈRES
e
GUIBERT.
La Presse médirale, 8 apri-
le 1925). Po ssono dirsi normali quei tegumenti che per cause irritanti di poca intensità, si comportano come quelli della grande maggioranza degli individui ». (J3roc1q. Cliniiques Der1natologiques). Alcuni tegumenti invece, anche ad una seruplice ispezione, ~ossono mostrare una minorata resiste11za e rfar 1prevedere le loro ,p robabili modalità di reazione di fronte ad agenti esterni 0...-1 interni. G1i AA. descrivono tre ' ' arietà di tiegumenti congenitamente anormali, va1ietà c·l1e tutti i gior11i ci è dato di osservare: a ) cute troppo secca; b ) cute grassa con esagerata secrezione sebacea; «
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ì81 .
e) cute iperidrosica con abbondante secrc.zio-
11e acquosa. Il genere di vita ed il I'egime alime11tare 11anno una influenza n on indifferente sulla cute cosic<'llè si scon.si.gliera11no ·g li alimPnti grassi ai seborroici m entre 1p er gli xerodermici l'olio rti ifegato di merluzzo sarà lino degli alimenti più indicati. Cure. locali. - La cute xerodermica deve essere sempre ingrassata con .p omate preferibilmente a base di lanolina come ad es. : . lanolina gr. 15; glicerina gr. 8; Yaselina gr. 20; acqua gr. 60. Tale pomata è in·dicata ancl1e .percl1è può e5sere tolta ·sempliçemente con acqua, senza bisogno di sa1pone cl1e per lo più è mal tollerato dalla cute xerodermica. Saranno . utili i bagni salvo a praticare, dopo, una unzione generale se la pelle sarà divenuta tro1p po a1ida. Sarà anche bene nei so.ggetti xero1dermici tentare di provocare la traspirazjone 1poichlè se è vero cl1e la ·fu11zioJ.1ie non 1crea l'argano € lecito sperare almeno c.:he ne aiuti lo s'rilu1pipo. La cute seborroica invece deve essere co11tinuamente digrass~ta ed a tal fine corrispondono bene le rfrequenti saponate praticate con qualsiasi sa1po11e, escluso quello di lisciva. Xei giovanetti seborroici corrispondon o molto l)enc i baigni solforosi: .questi però non debbono essere .p re1p arati come di solito, con il fegato di solfo che riesce quasi sempre irritante, ma soltanto con il monosolfuro di sòdio, alla dose di c1rca 50 gr. per un bagno di 200 litri, cl1e è anche otti.mo parassiticida, oltre cbe antiseborroico. J,a pelle seborroicu ritrarrà anche beneficio dall'applicazione di .p olveri minerali alle quali sarà lbene aggiungere del so1fo a seconda della tolleranza del 1pazjente. P er quanto riguarda l'tperidrosi bisogna <~i stinguere le forme . localizzate, sia ,p ure estec:;ame11te, che 1p ossono dipendere da un'azione nerYosa (vago) e sono raramente congenite, dalla for111a generalizzata dl1e sembra essere la cons-eguenza di un.a speciale disposizione congenita della .p elle. T ale stato d 'ipertdrosi può, per macerazione della cute, i]av.orii)re ·l 'atteccthimento d'infezioni dal1 'ester110; per altro eccettuato tale incon,reniente la cute iperidrotica ·è per lo più meno soggetta delle altre a noteYoli inconvenienti. Non si conosce del resto nessun mezzo veramente efficace 1per modifi'Care seriamente .riperldrosi cutanea ed in ogni modo non si deYe mai limi1
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IL POLICLINICO
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tare la quantità ·delle bevande nella speranza di far 1dtminuire il sudore, 1perchè questo m etodo è 1privo di .risultati e 1p uò favorire invece la formazione di calcoli vescicali. Cure interne. - L'arsenico e lo zolfo sono i du e grandi rimedi dermatologici, il primo .p er la ,pelle xeroderm·i ca, il secondo per la seborroica. Per la jperidrosi invece la belladonna ed i suoi alcaloidi, danno risultati ben scarsi, qualche volta nocivi. Si è concordi nell'ammettere che lo zolfo fa parte di alcuni nostri tessuti e che si elimina in minime quantità pe.r i ~roncl1i e ~er la .pelle: sono perciò da consigliarsi le dosi 1p iccolissime, di frequente ri:petute, •cl1e eliminandosi potra1mo forse modificar e in .tal m odo le qualità conge/ nite della ~elle meglio che 1per applicazioni esterne. Per l'arsenico, che si elimina attraverso la pelle , fissandosi su alcuni elementi di e5sa, si è concordi nel riconoscere che è un forte modificatore della funzione epidermica. I buoni risultati della sommini5trazione modi ca e prolungata dell'arseni.co n ella ittiosi vera (ai bambini 1-2 millig·. secondo l'età, in serie di cure di venti giorni ciascuna, separate da almeno un mese di riposo e ripetute per anni) sono talmente evidenti da giustificare i disturbi che ,p uò provocare una cura così prolungata. V.
~10NTESA~O.
L'eritema nodoso. (LENDON. British medicai Journal, 4 aprile 1925) . L'eritema nodoso non è una semplice affezione cutanea, ma una infezione generale acufa con i.I suo periodo .p rodromico, una fase eruttiva ed infine la convalescenza. Il 1periodo prodromico è caratterizzato da uno stato di malessere, cefalea, d.olori alle articolazioni , senso ·di stanchezza e di peso agli arti, febbr~ fino a 390,5. T~lvolta si 11anno lievi fatti tonsillari, catarro naso-faringeo o tracl1eo-broncl1iale e 1più raramente disturbi intestina1i. In questo :periodo non rè 1possibile un'esatta diagnosi, a meno che insieme agli altri sintomi non si osservino fljttenule oculari, c·h e ipossono indiriz~are sulla giusta via. 11:i periodo prodromico dura in 1nedia una dozzina di giorni, m a può prolungarc;j anche fino a 17 gtorni. La diagnosi esatta di .s olito non può porsi se non ,quando compare l'eruzione. Questa .è caratterizzata da macchie eritematose con nodu1i di forma ovale con l'asse più lu11go in direz1one parallela agli arti. La sede di 1predilezione i? costituita dalle gambe, ma possono es5ere colipiti ancl1e tutti gli arti inferi ori e st11periorJ , il tro11co, I
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il collo, la faccia. La d.u rata dell'eruzione varia da :pochi giorni a qualche settimana. Poi i noduli si appiattiscono e diventano ecchimo~ici, la pelle si raggrinza, compare una leggera desquarr1az10ne, ma no11 si ha mai suppw·azione o ulcerazione, • eccezion almente si ha ·aualche uustoletta da infezione stafìlococcica. Talvolta le pustole .compaiono 1precocemente, così che contemporaneamente si hanno . tutte le fasi dell'eruzione. Durante il 1peiio1do eruttivo i sintomi generali, quali la febbre e lo stato tossiemico, di solito sono n1eno gravi che durante il periodo jpro·d romico, a men0 che l'esantema non sia straordinariamente diffuso. Talvolta compaiono strie o punti emorragici sotto le unghie, delle mani e de~ piedi. Si han110 flitte11ule sulla congiuntiva bulbare e palp·ebra1e. Questo sintoma è molto costante e di notevole importanza ·d iagnostiica durante il 1periodo pro1dromico. Si deve intel'fPreta:re verosimi1mer1te come una maniife-stazione eruttiva .d elle murc ose analoga a .quella della cute. La mucosa nasale e boe.cale di solito è immt1ne; in t1n caso si sono osservate lesioni. ulcerative nella bocca. P er ragion di analogia i fatti articolari che acco1npagn ano la affezione si possono interipretare come dov:1ti a 1produzione di noduli sulla SUJPerficie sinoviale. La convalescenza è caratterizzata da uno stato di profonda astenia e deperimento, ;persistenza di dolori a tipo reumatoide. In un caso si ebhe trombosi delle safene. Le reci!dive sono possi.bili. L' A. ne ha osservati nove casi co11 un intervallo medio di cinqu e anni. Oltre che il decorso e le manifestazioni cliniche della malattia la contagiosità confer1na che l'erite1na r1odoso è dovuto ad un agente infettivo specifi~o. iL'A. espone pareccl1ie os5ervazioni pel'sonali di eritema nodoso inanifestatesi in ,p ersone della stessa famiglia o conviventi. L' A. !Pensa cl1e l'eritema. i1odoso, l 'eritema pa.p uloso e l 'eritema polimorfo costituiscono le va~ riet:\ cliniche, distinguentesi solo per il grado d1 svilupp o 0 cii gravità dell'eruzione, di una unica malattia. A .questa conclusione egli è indotto non solo dalle analogie cliniche, dal fatto che 11~ visto in casi, evide11temente dovuti ad u11ico contaigio1 l 'aftfezione 'Prese l'aspetto ·dell'e~ite:na ~o doso, papuloso o polimorfo. Alla malattia 1 A. p1 o.p on e li nomP. di febb.re nodosa (no dai f ever). La opinione che le .forme eritematose su dette siano una manifestazjone reumatica è da scartarsi. I fatti. arti.colari dell'eritema nodoso non hanno stgnificato differente da quello cl1~ snole darsi ad analogl1i fatti cl1e si riscontrano in altre infezioni: si tratta di u11a localizzazione dovuta
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SEZIONE PR \T !CA
agli stessi germi cl1e 1provocano la iniezione ge11erale e la eruzione cutanea. È a notare che mai si l1anno lesioni valvolari cardiacl1e: 1posso110 i10' t.arsi durante il 1processo i11fettivo fatti ascoltatori, rna si tratta ·di disturbi fu11zionali, sicuramente transitori. In consegt1enza l 'uso dei ;preparati salicilici è per lo meno inutile. I l'apporti dell'eritema nodoso con la tuberi:olosi quantunque spesso affermati, non sono a.n· cor1 dimostrati. Il fatto cl1e l'affezi on e è stata osservata in individui con lesioni tubercolati i11 atto o pregresse, non d epone per la na~ura tubercolare dell'affezione stessa. Landouzy riscontrò in u11 nodulo •b acilli tuber colari, reperto che fu ronfer1nato dalla inoculazione in cavie. Hildebra11d ottenne gli stessi risultati dalla init:?zione di sangue. Otto Brjan ebbe con le stesse jnoc11lazioni esi to positiYo in un sol caso, negativo in tutti gli altrj: co11cluse che la tubercolosi è causa d ell'eri1e111a nodoso solo in 1pocl1i casi. D11fourt attribuì a tubercolosj il 60 % d ei casi di eritema noclo$O; 1p er lJ. stessa alta p.ercentuale so·n o Deléarde e HaJler. È stato affe1·1nato che la inoculazione intrader·111ica di tuber colina provoca n el !!)unto d ' inoculazio11€ lesio11i affatto simili a quelle dell'eri tema nodoso. D'altr a a;>arte si ottenne positiva la r eazione cli Pi1-quet i11 23 casj di eritema. Anche \ 'etlescn prope11·de p er la natura tubercolare. .!\.Itri autori ricordano casi di eritema nodoso complica11ti forn1e tubercolal'i, s1)eCie m eningee. Hang opin1 cl1e il bacillo di Kocl1 può a;>rovocare eritema nodoso e f ormP articolarj analogl1e a guell e r eumaticl1e, r11a che non risentono affatto l'influenza d ei preparati salicilj ci. ,l\IIeaYa e Goodridge p ensano cll~ reritema nodoso può prodl1rsi o come sempllce yarietà di eriten1ia l)Olimorfo, o come un 'affezione conta giosa specifì.ca, o infin€ come lesion e seco11daria cli infezioni, intossicazioni o malattie n erYose. Le osservazjoni idi autori più 'moderni concorderebbero più o m eno con le idee sostenute dall' ..\., che cioè I' eri.tema n odoso è una malattia i11f ettiva, contagiosa ben distinta da altre malattie, e ch e s'identifica con l'el'itema papuloso e ·p oli1norfo. DR. 1
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CENNI BIBLIOGRAFICI R. PORAI~. Les Syridrc;1nes endocriniens. G. Doin,, édit., Paris, 1924. Fr. 28. Quasi tt1tte le sindromi clinicl1e e11.d ocrin e de. rono subire l'opera di revisione; nè il pratico, nè l'endocrinologo, sanno più adattare iJ reperto clinico di tutti i .giorni agli c:;.c·b ematismi, che, se 1pure necessari n ella prima g·fovinezza della nuova scienza, risentono tutta la esagerazio11e degli schemi di patologia, r esi piì1 insopportabili dalle infinitesime suddivisioni, alle quali i grandi quaodri classici sono stati sotto posti. Recentem ente calcolando gli ip er, ipo, dJis e le varie combinazioni a proposito di ciascuna glandula, un :p aziente calcolatore americano aveva trovato elle il bag.aglio dell'endocrinologo era divenuto un bagaglio da... milionario! R. · Porak è uno studioso, un giovane studioso, ma cl1e 11a in suo favore esperie11za c.linica e lunga consuetu·dine di la·b oratorio con maestri, che larg·l1i solchi hanno segnato nel campo del· l'endocrin ologia. Nell'imprendere la t rattazione della materia eg·Ii ha s ubito senti to il disagio del momento, reso anche più vivo dal resl11tato dei suoi la\·ori 1personali, cl1e non ha nno potl1to battere quella eh e fino a a;>ocl1i an11i fa era la via maestra d ella endocrinologia. <e Il 1pratico, egli aYverte, n ella breve introduzione, ch e h a preso l'abitu dine d 'accettare le di wgnosi di iperfunzion e delle glandule a secr ezion e interna, non avrà la soddtsfazione di trovare aidottato nel libro il corr1odo schema, eh e a mio a vviso è inesatto » . Nel libro di Porak adunque n è quadrj sinottici di patologia , n e formule l)recjse d'opoterapia: le si n.aromi d 'i1perfunzione poggiano su una semeioti ca incerta , il sistema nuerovegetativo deve essere incolpato di a lcune sj ndromi che a torto sono state attribuite alle glandule a · s ecrezione interna. Nelle sindromi basedoviane ad es. l' A. ritiene rhe, se pure attraverso la tiroide, il gioco patologico è sotto il d eterminismo del si5terna n euToveg etativo. Nè m en o i1nportante è la critica alle teorie di Eppinger ecl Hess sl1l vago e sim.pat~c o-to no : la 1ùJo\·a classifica deJle dj svegetotonie fibrilla ri me1.un1ericl1e e gen eralizzate p otrà non trovare tutti d'accordo, n1a rappresenta un ardime11to tle1l ' ..\., deg no di essere co11siderato. · Icnporta11tj .capitoli son o dedicati ai disturbi cli acc1esci111e11to, alle sindromi endocrine, in rapi:>o1·to con le fu11zioni sessuali, con le funzioni cardio,·ascolari, con le Y ie ur inarie, con le malattie della 1pelle, col sangt1e; capitoli particolari a l diabete cDm e malattia endocrin a, e all e sind romi surre110 si1r1patiche nella cu i patogen esi. i! con1
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cetto noto sostenuto dalla scuola di Gley è ancora .dall' A. confermato. Il libro di Porak è un libro di critica e di scuola secessionista in fatto ·di en·docrinologia, è un libro che mostra le crepe dell'edifizio fr ettolosa1nente costrt1ito e 1presto inveccl1iato della classica endocrinologia: non risolve molti problemi e non era possibile nemmeno mirare ad un simile scopo, ma segna vie utili da seguire perchè il clinico si orienti e l'uomo• di laboratorio inidaighi ancora anche sui dati, che sembravano granitici. T. •PONTANO.
d el djabete, sulla dieta, e sulla dose insulina adoperata. Ques~ materiale è da lui abilmente e diligentemente raccolto ed ordinato in modo che lo studioso viene m esso a l corrente dei progressi compiuti ed il medico pratico apprenderà quei • dati, che gli saranno di 1g uida agevole nella cura del diabete. Una larga e precisa esposizione del micrornetodo di Bang per la .determinazione dello zucchero del sangue ed una ricca letteratura completa il libro .che con vei:io piacere segnaliamo ai colleghi.
I vo GEIKE KOBB. Gli orgarvi a secrezione in.terna. Pubblicato ~er cura dell'Istituto Sieroterapico 1\ f ;l ... 9q::::: ... . . ~v......J.anese. 1 w. ·L . 1:>.
C. ·G.
La 2a ediz . italiana ·d i .questo libro, a mpliata in base alla 3a ediz. inglese, viene presentata ai rnedici ed agli studenti dai proff. Belfanti e Valagussa. Il libro rispecchia SOJpratutto l'esperienza .p ersonal~ ·d ell'A. ed .h a indirizzo essenzialmente ·p ratico. In esso vengono .descritte non solo le sindromi clin idhe risultanti da alterazioni moltQ rilevanti delle gl1. en.docrine, ma sono es1p osti e vagliati con 1particolare cura quei picroli si11tomi rivelatori di più leggeri disturbi funzionali d egli organi a secrezione interna. Vengono così suggeriti i consigli terapeutici, specialmente in riguardo alla organotera,pin, che . direttame11te conseguono da questi concetti e la condotta da seguire è ad.ditata sopratutto in base ai rjsultati cl1e l'.A.. ha ottenuto. Un capitolo introduttivo espone le nozioni di fisiologia e di fisiopatologia delle gh. a secrezion e interna ed OPtPOrtunamente sono ricordate, volta per volta, le teorie e le conoscenze sulle questioni tPiù importanti nei vari campi delle endocrinopatie. · I proff. Belfanti e Valagussa molto giustamente hanno tenuto a 1nettere in rilievo, con delle note aggiunte, la differenziazione tra funzione tiroidea e paratirojdea, .questione ormai acquisita alla scienza me.dica p er oipera specialmente degli stuD. l\1ASELLI.' d iosi italiani.
A. POZZI.
e J. G. PRIESTLEY. Httman Physialogy. (A 1p ractical course). Oxford U11iversity Press, 1924. DOUGLAS
E piuttosto un l.:iJb:rio di tecnica delle esercitazioni di fisiologia, .p erchè d escrive con sufficiente dettaglio, e con le illustrazioni e le tabelle opportune, le vairie tecniche, specialmente quelle p•oste di recente in onore. Così si diffonde sul chimismo res1piratorio e sul calcolo del metabolismo basale, sull"esame chimico e microscopico del sangue, ecc. 1Nell'apprezzamento dei risultati gli AA. tro•vano modo di es.porre al lettore alcuni dei principali ipro.blemi di fisiologia e di fisio.p ato.logia e i ]o·r o 'rapp,orti con la medicina clinica. Il libro ha bella veste, e n on è di grande mole. DORI A.
fft&RDEMIE. SOCIETA MEDICHE, CON6RESSI. VI Cong1~esso Italiano di Radiologia Medica.
Dal 7 aJ. 10 maggio è stato tenuto a Trieste il VI Congresso Italiano d Radiologia Medica, congresso ohe è ~riuscito n•o n solo imponente per il num·e ro di intervenuti, fra cui alcuni dei maggiori radiologi tedeschi quale l'Holzkneoht, ma anche per la. schietta impronta di italianità del Congresso stesso e per la oopitalità squ.isita ohe il Comitato nrd-inatore del Oorngreooo, presieduto dal Gortan, ha offerto a tutti i radiologi intervenuti. La seduta ina.umur~e. tenuta nella sala maggiore della Carrnera di CoU11IDercio, e il successivo •ricevimento aJ l\lunicirptio di Tcrieste sono st'ati affolF. SCHIASSI. L 'insulina nella cura del diabete . lati.s&mi : l'inaugu.r azione del nuovo Is.tituto raBologna. Cappelli Ed. L. 15. diologico cc Modian-0 » nell'Ospedale Civico di Trieste è stata festeggiat~ima; e aff.ol1ata giornalJ_,a scoperta dell'insulina 11a rjmesso in attua mente è srt·a ta l 'espos6.zione degli aJplp arecchi delle lità non solo, m a nella più alta e meritata importanza, il rproblema del diabete. Viene perciò ac- . varie Case italiane e straniere, accolte nei vasti locaJ.i dell'O~edale Regina E1en'a. colto con soddisfazione ogni serio studio, che 'rre sono stati i temi delle relazioni : q.u ella del dni com1p etenti si esegua per illustrare l'uso e gli prof. TANDOIA di Napoli sulla Radiologia delle 'l:ie effetti dell'insulina, a cui l'avvenire del diabete biliari; quella del prof. PESCI di Genova s1ul1 a ai:rpare strettam ente connesso. Racliologia delle aff ezion·i della pleura; quella del L'A. dà un'esatta conoscenza delle indagini eseprof. MILANI di lloma sulla Radioterapia delle ghiandole endocrine· Sono state ten11te inoltre cl11e guite sulla determinazione dello stato di graYità
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conferenze dall'HoLZKNECRT su Oome vanno ir1·adiati attual!men·t e i carcin,omi e dallo SL uys sulla Radi·u.mterapia dei tumori m.aligni e sulla tecnica istrii·1ne1iti e misurazioni nella garrumaterapia pro~ fonda.
strazione .attraveTso sonda duodenal.e di soifato di ma:gnesio. Un altro punto· della reJazione ha rig,u ardato lo stt1dio dei segni indiretti della oalcol·osi b·iliaire speoiaLmente le alterazi-0ni a oari oo del duodeno Il numE>r.o delle comunicazioni sulle tre relazionotoriamente di difficile diagnosi differenz.ial~ ni e su altri a·r gomenti di raill.odiagi.1oot'ica e' racoll'uloera del duodeno. In baS<e a nlll1ll.er1ose e in<lioteraptia è stato surp·e riore al numero <:le.ile cot er e.ssanti radiografie e in base a numerose dia.n1unicazioni pr.esentate aid altri Co1ngressi e il p·ositive, che i1 relatore ha :illustrate mettendo tempo è stato troppo b1·eve pBr il loro co1urp leto così gli asiooltatooi nella poosibilità <li ~eguire il svolgi11n.ento. contributo diagnostico oontrollato in genere con Il prof. TANDOIA nella Slla relazione 11.a trattato reperto orperativ·o, il relatore hia mos trato numemagistralrrnente della radiologia delle vie biliari rosi casi ·d i cailcolosi bjJiare e casi inter.e ssantissie il re1atorce ha m·esoo in evidenza il progresso mi di calcolosi com segni indiretti a oarioo del enorme che qtterSta parte della l'adiodiiagnost]oa ha duodeno e del oolon, cl1e 11ann·o d ato agli intervein pochi anni 'l~agtgiiunto. Il relatore ha fatto pre- nuti i l •senso della p·ossibiilità di una diagnosi dicedere a lla esposizione i punti fondamentali di retta e indiretta .anche nei oasi più difficili di toonica p er la radiologia delle vie hiliari, ins-i- calcolosi biliare· Al1a I'€lazione, a;p•p re.zzata e a~pplaùdita ha11no stellldo s ulla neoessrità di una tecnica esatta e perfetta onde ottenere quanto si desidera. La l'a- segu1to .sullo stesso argomento alcune inter&sa.nti diodiagno.sitica dehle vie biliari offre da una parte relazioni, quali qu.eJJ:a del Rossi di PiaTma : Oont r'ibi1,to a~1lo . sf;11,dio delle lesion'i delle vie biliari; segn.i direttj ~ dall'altra segn.i 'in·di·r etti a crurico degli or19ani vicini, segni questi amai i1n~ortanti quella. del P ER1iSSIA di Milano: La mia esperienza sulla radiologia cZelle vie biliari; quella del CoLE.e che per molto tempo sono stati i soli di ooi i sci-rr che 11ia stu·d iato Za visibilvtà della cisti/ellea raid'io1og.i p.o tevano giovarsi. La visione diretta d,e i caJ.ooli bilia11:i oggi è conting€1nza assai freque11te negli animali col sale ·degli AA. aJmericani , ma fabbricator jn ItaJlia dal RAVASINI; quella deJ VEe le statisti.ch e a11che .da noi m·osrtra110 come, con una tecnica .adatta non solo ,p.ossa,no ·essere colpiti SPIGNANI, il qruale co11 i1umerose e inter.e ooanti rai grossi caà.ooli di biliirubiinato dli calcio, ma ai1cl1~ diografi~ ha illustrato l'inte:rpretazio1ne 'della imi calcali più pioooli e m en-0 opachi; qu.ali i calcoti pront.a della. cistifelle.a sul b11lbo duodenale e .sul,.. a g•r.aprpolo ed i caJ.<Joli di oolesteirina. La teonliaa l'antro gru%rico e la .deviazione ·del ginocchio superiore del duodeno i1el1a c10,lecilistite. radiologica delle vie biliari aprpare oggi in evoSu tutte le altre OO!Illunicazioni è stata data lia luzione: alouni .A.A. amerioani han·n o i11trodortto preoedenza a quelJ1a del prof. DONATI, olinioo chinella •p ratica radiologica l'iniezione endovenosa di rurgico di Paidova : Studi rad!iologici e chirurgici i.etr.ab•r om-Ofenolftaleina 1a quale permette la visul duodeno, il quale ha destato entusiasmo nelsione,. . d iretta della cistifellea 1rend·e111do la bile più op aca. Il metodo non è soe·v ro di perico1i e per l'udi torti.o rriostr.a111do oon u1na serie nume~os1a di quanto le critiche recenti di STEW ART i1on abbiano casi tutta l 'irr1portanza della diagn.a si radiologica potuto debelJia.re il metodo, tuttavia questo deviQ e l'importan2fa di certi ·determinati segni e l'interesse che ha il oontrolJo chirurgioo rispetto a l essere sa.ggiato e trattato con prudenza ·p er gli incidenti talvolta gravi oooorsi nella pratica radi·o- seg110 ra<lìiolog.ict> stesso. I"a 2a. r elaziorne del PEso1 di Genova sulla Ralogica. Al metoclo americano di GRARAl\i il ::reladiologia delle aff eziowi della pleura e la com.unitore oontrappo11e il metodo itallian01 p·u bblicato di oa~ione relativa del CrGNOLINÌ, si1,Lle iniezioni inrecente da SAD-\TrNr-MILANI, il quale consiste neil.l·a somministrazione per bocca, previo digiu110, di 15- trapl.eu'r"iche di sosta11ze op<JJche galleggianti e pesanV;i son•o ap•p.a;rse sotto og11~ punto di vista in20 gi-;ammi di bromu.r-0 di sodio o di str.onzio: la cistifellea a.nch~ in 'indi vidt1i i1or1nali appare in teressanti e il PEsc1, dopo avere classificato e descritti i segni radiolo·g ioi .deJle pleruriti, ha diuna forte percentuale dopo le 8-9 ore. ·m ostrato q.u ale im1p0Ttanz~ vad.ano pre nidendo i Il relatore, .a cui gl~ A~.\ . sucldetti hanno la.scia- . mezzi di contrasto nellia raidio101g ia p1euro polmoto l'incarico di riferirn,e al Congresso d.oipo il r enare. lativo controllo, hia potuto concludere in base alle Il prof. l\1ILANI di Roma, incaricato dell'iMesue rioerche che il m·e todo italiano è di u 11a oomgnamento di RaJdiolo·g ia ne~l'UniveTtSità di Perup1eita innocuità, ch·e ]a _v isibilità della cisitirfehlea gia, a cui.,.era affi1d ata la 3a. re1azione sulla radioaprpaire chiarame111te com.e n el metòdo americano te1rapi.a delle ghiandole endocrine, ha voluto ine che il modo cli riempi.mento della cistifellea, il nanzi tutto .p remetter.e ohe mai ooone in questo terrupo di durata del riempimento ecc., a1pron-0 la capitolo della radioterapia, complesso i11a bello via a .successive ricerch e le q.uali wp paio1110 a&S ai e suggestivo, il ra.diologo deve far sue tutta una promette11ti non so1o nel campo della funziolThaJlità serie di oognizi-0ni fisiologiche, f:iisiopatolo.g iche, del fegiàto. ma risipetto a quel~ rioeirch.e, preco- oliniohe, e.c c., ch·e non solo servono a interprenizzate del reSito da SADATINI-MILANI intese a stu- tare co1~·ettarnente i risultati ottenuti, ma che dediare i.I v·u.o tamento artificiale della cistifellea vono essere di guida i1e.I1'impiego dei raggi a scop,a terapeutico. Accennata brevemente la classidrena.ggi0 d€il.Ja cistife.11ea) mediante la so mm1n11
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ficazione delle ghia11clole endocrine, passati rrupidamente in rassegna tutti quei mewi (istologici e istochimici) cl1e permettono uno studio dei p1·0dotti di secrezio11e delle ghiandole endocrine, il relatore ha vo111to soffer1narsi specialmente sulJ.e funzioni a oui presiedono le ghiandole endocrine ste&Se; funzioni ch e in poch,e piarole sii ri·a ssumono jn morforegolat1~ici, ehemioTegolatrici, neuroregolatrici. La radioterapia delle ghi-andole endocrine I1'on si lì·r oita alla terapia delle malattie più note quaJi ad esempio il Basedow e l' aoromegialia ma investe un numero 'infinito di problemi n on solo dal ·p unto di vista fisiologico ma anche patologico. Del tutto nuovo e promettente di interessanti PisJUltati è il e:e:ip1to1o de1l'influe1iza. ·della radioiterapia sulle ghiandole endoorine in condizioui normali e i raggi X ap.p aiono come mezzi meravirgliosi di i1idagine. Un p~rimo pro1b lema è queJlo se acca11to alla radioteraipia m,o deratrice <lell'e11docrin'ismo r>os.sa esser.e ascritta la r1a<liote.r apia a ti·p o di eccitamento: il problema natu.r almente ne presuppone un altto: se esistè ci oè una az.ione di eccitamento anche sugli altri org.a ni e sugli ailtri t&.~uti. Con larga ooipia di ricerohe e dli esperienze il· relatore dimostr·a che nessuna p1rova in d:iJSOutib·i le è stata 9ortata su qu~to, argomento e ohe le ricerche pubblicate p·ossono e~ere sem.p re interpretate in altro modo . Il relatore ritjene i. r aggi X stimola dissimila.tori e che a1meno a piccola dose le orime alterazio11i dervono essere essenzialmente 1
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di -ricambio e le leggi fisiolo,g ioho che regolano il
ricambio materiale e il rioambio dlinaanico sono ' sufficienti a spiegare quei feinoil'.IMi~1ni di aoorescimento e di maggior sviluppo che possono veriificars1i sotto i raggi X. D'altra pairte le p.r ove più im·p ortanti portate a sostegno della teoria del radioeccita.mento sono a:p-p1nnto ricerche sulle ghiandole endocrine e il relatore non esita a riconoscere che n·arlando d a un nunto di vista generale cli' 11ico, si deve rico.n oscere, all' infuoTi dli quialunque teoria, che a tecnich e differenti oorrisipondono riS1Ultati diversi e accenna. rapi,damente alle ricerche sue, del MAHINO~ d el MASET~LI, del LAPENNA, del Pozzi, ecc., eseguite n el1a Cli11ica medica di Roma, le quali dimostran-0 oom·e ad esiempio irriadiando a l1iccol a dose la tiroiide di anian ali da esperime n di individu:i i1ormali e di Basedowiani si ... po,s sa ottenere (l\'IASELI.11) non solo una iperglice1nia. ma aumento della frequenza del polso e della p1r essione con variazioni nette della r eazione al1' adrenalina le quali stanno a dimostrare (anal-0o-amè11te alle modificazio11i ottenute d·a l MARINO . e dal MIL.!NI irraidiando i surreni) ohe a determinate dosi esiste immissione in circoJ.o di proaotti della S€crezi.one tiroli.dea e surrenale e che questa immissione in ciroolo di prodotti corrisponde a un qt1adro ch,e dal · pt1nto di vista clinico può rientrare nel quadro <lell,a iperfunzio11e senza che (almeno a d eter.mjnata. dose) se gu a depressione cel.. lulare. Il relatore h a ce-reato j11 base alla e.sperienza • sua e dei varii 1\ ~'\..· di stabilire la tecnica della j rracliazion e a tj!10 cli eccitame nto a secon cla del
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tipo ghian.doJ.are e riporta le rioorcl1e dei varii AA. sull'argomento. Passa i11fine a studiare i r3Apporti inteir ghiandolaTi e esocri11u-e11,d ocrinioi per irradiazione delle singole ghia11d.ole e discute a fo11do la questione delle azi'o11i a distanza su oui fin dal 1914 il . BE.a ·roLOTT'I aveva detto la prima parola, discutendo i11fine la. questione, oggi di attualità, se l'azione dei rag~si X sia in verità u11a azione esclusivame11te 1ooa1e o non pi11ttosto una azio,n e generale ricordando l'influenza che le singole ghiandole irradiate hanno SJUlJo .svilup1po e sulla regressione di tumori e le rice•r che di varii AA. e le sue lJersonaJi sull'i11fluenza cli irradiazioni a tipo ge11erale o sul1e singole gl1ia11dole allo scopo. di influi.r e, senza una irradiq7ione locale, sullo sviluppo dei tumo·r i e della tub,erroJ-0si . Dal punto di ''ista della radioterapia delle ghiandole endocri11e in corulizi.oni normali il relatore passa .in rasse,gna., con di·m ostrazione di numerose diapositnve tutte le ricerche eseguite da lui e dai su-0i colleghi della Cl.i11ica medica di Roma intese .a di.mgstrare l' azi-0ne delle ghiandole endocrine sul1o1 sviluppo (irradiazione della tiroide; delJa ipofisi, del timo, d ei testiooli, ecc.); sulla pressione sangt1ig11a (Pozzi) : in animaJ1i da esperimento e su individ·u i ipertesi) ; s ulla formazio,n e e distribuzione degli elementi del sangue; sul metabolismo ricordallldo le esperienze dei viarii AA. e ~ecialmente q11elle interessantissime del BALLI dopo l'irradiazione localizzata alla ghiando1a miometra1.e clelil'iutero e quelle del Pozz1 sul ricambio del calcio del miagne&i-0 per irradiazione de.Ile surre11ali e della tiroide· Passando alla radioterapia delle ghian·d ole endocrine in oondizi.orni patologiche il relatore ha fissato le indicazioni, le controi11dioazioni e la t ecnioa e i risultati de.l·l a radioteraipia sia nel morb-0 dri Basedow sia nell'acromegalia: ha B.iscusso n el Ba.sedo'v le modificazio,n i i11d,o tte dalla radioterapia s.ul metabolismo e sulla reazione di GoETSCII · l1a dim.ostrato i11 base alla sua statistjoa r.accolta 'come aiuto 11ell'Istituto di Radiologia di Roma già dirett o dal prof. GHILARDUCOI e che il nuovo direttore. !)rof. Bu SI ha p,e rmesso di utilizzare e in base alle ricerche interessant:ì$ime del BERTOLOTTI (le pili co1mpl1ete in Italia s11 questo argomento), le modificazioni che la r.aidj~terapia porta sulle iaiterazioni oculari e sellar:, r1p,oct3:ndo le statistiohe sui migli-0,r amenti che la radio. tera:pia determi11a in confronto colle &tatistiche chi11·urgiche. Tutto un nuOi\T-0 oapitoJ.o di studi.o è quello dell~ radioterapia del pa11creas nel diabete melJit-0 e 11 relatore riurendendo u11ita111e11te col prof. MARINO su la,rga s~ala le es~)erienze st1i diabeti~i ed esten·d end.0 l'irradiazione anch e aid .altre gh1andcil.e endocrine (ti!l·oide, su.rreni, ipofisi) ha potut? dim~ strare che se sotto la radioterapia la gla.coour1a p,u ò migliorare fino a scomparire, la ~ic~ia. i~ vece sotto l'irradiazio11e, salvo trans1tor1e dim111uzio11i , t ende a port arsi .a \a lori s uperiori a quelli di partenza.
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SEZIONE PRATIC.\
Il relatore riferisce sulle ooperie11ze dei varii AA. e delle sue circa l a radioterapia nel diabete m ellito; discute la radioterapia end.ocrina nelle acliposi (raidioterapia surr 6nale) ; il valore della radioterrupi·a nella ipertrofia del timo; n·e i t u[nori suTrenali e nell' Addison per trattare infi11e i risultati <lel.la raclioterapia ovarica nelle mala tti3 dell'ovaio e dell'utero . E a tale proposito il relatore, dopo avere p~to in r assegn a le modificazioni dell'ovaio sotto la radio1terapia e di avere · discusso la dose di castr-a21ione, passa a riferire i risultati che la raidiolierapia eccitante ·porta ne1le a menorree; i risultati della raclioteraf!:>ia O \'arica e :ipofisaria e tiroidea i1elle metro1·ragie ; quelli sui fibrr{)mi cliscute11do st1l1e a]ternzioni fetali doipo le irradia..zioni, ecc. Tutto il vasto campo di studio è costituito inoltre dalla radioterapia endoorina nelle malattie cutanee (irra<liazione del timo, de11a tiroide, negli eczemi, nella psoa.·iasi, eco.) ; dalla radioterapia endoorina, nelle malattie nervose (epilessia, ecc·) e nell'asma bronchiale, eoc. I ·Ta'ggi X infine sembr-ano oostitui-re un i1uovo prezioso mezzo per la esplorazione fu11zion aie delle varie ghiandole endocrine e il relatore riferisee a tale P'r oposito l e ricercl1e dei vari AA. (F1tANco, LANDOLFI, PACE). Sulla relazione, seguita oon interesse, hanno p~·e• so la parola molti dei più noti radiologi e in merito all'argomento EPIFANIO di Palermo, ha comunicato le sue ricerohe s ulla irradia21io,n e dell'ipofisi; BELLUCCI di Perugia sulle variazioni della pressione sanguigna do1p o irradiazione dei testicoli; 0DESCALCIII sulla i1T·adiazione dell'ipofisi nei disturbi ovari91·ii:i , ecc. Numerose e interes&lnti sono state le comunic~ioni suzi~ap1)arato respirmtorio (l\1ARAGLJ:ANo, RosErI. MONTANARI, FIORINI, LAPRNNA, ecc.); sull'apparato digerente, sull'apparato gen.ito-u ri na.rrio (BALLI, PAZZI, PossATI, ecc.); sul si:;teniu ·n ervoso (GoRTAN, BER'rOLOTTI, il qua]e ha' illustrato con diap.ositivi alc1111i casi interessanti di lesrioni craniche, ecc.}; sul sistema scheletrico, ecc. (A'ITILI, RossI, GoRT.rn, CARMELIOH, ecc .); s·ulla radio e radiumterapia (CoLEscm .. P ONZIO ATTILI , SCADUTO, ARMAN, ALBER1'I, CONTI, SICILIANO, DELBUONO, SERENA, M"BLDOLESI, NuvoLI, TURANO, ecc.). .Ascoltatissima è stata la conferenza dell'HoLzKNECRT, il quale non h:a dissimulato le difficoltà che sii inoontrano n ella radiot&apia dei tumori; per i qt1ali inolte volte è necoosario saggiare la ra1cli.OIS€nsibilità e tentare secondo la propria espe. rienza. Il Congresso si è chius o con un riuscitissimo discorso di GoRT.\N, di~cor.so sintetico sui laivori e sulle novità che i vari relatori e i vari AA. delle ' oomunicazi.op.i hanno portato n el campo della radiodiagnostica e della radioter·aJpia e i raidiologi infine si sono portati a visitare le meravigliose Grotte di Postumia. I l prossimo Congr~so sarà t enuto a Napoli uel1' ottobre <lel 1926; quale presidente dehla. Società è stato eletto il p.r of. TANDOIA di Na·p oli · quale preside11te del Cou·g resso il prof. SGOBBO di N apoli. M· E. 1
R. Accademia Medica di Roma. s~auta
ordinaria del 28 febbraio 192.) Presidenza del prof. V. ASCOLI, preside11te. Il PnEsID.ENT.E ricorda con commossa parola la perdita. del sooi.o prof. GAGLIO. Comunica poi una lettera del socio FERR.ERO DI CAVAIJ.ERLEONE swlla fo11dazio11e di un premio quad1iennale per gli Ufficiali medici, nella quale è esrpresso il desiderio che uno dei: membri del1a Commissione pei· l' asseignazion-e del premio sia u11 socio deJl' Accademia. Si p3Ssa quindi allo sv.o~gimento delle comunicazioni a.ll' ·Ordi11e del giorno.
Odierna organizzazione san,itaria del Brasile: Dott. PINOTTI. - Presentato dal socio prof. Gosio, 1'0. rapidamente descrive l'odierna organizzazione sanitaria del Brasile e .accenna ai confortanti risult?.ti ottenuti dalle leggi oomtro le malattie i11fettive. 1
Somministrazion,e orale di bromuri • e visibi lità radiologica della cistifellea . Proff. G. SABATINI e E. MILAN!. - Il prof. S.\BATINI coml111ica. i favorevoli risultati ottenuti con l'ingostione .di fo1:ti dosi di b1'<omuro, sulla vi.sibili tà del1a cistifellea e delle eventu ali d.e f omnazioni di essa . Il lav,o ro è stato pubblicato per intero in quest-0 giornale tfasc . 18). Il prof. :WIIL/\NI ·dimostra le raidiografie dei casi finora studiati. Tl prof. Ar.EssANDRI si rallegra dei risultati otten11ti, e ricorda di .a;\rer ' 'eduto radiografie molto dimostrative ottenute da BECLÈRE con l 'espediente di e seguire le radiografie liaterali.
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Su dttle ca.si di lesioni -sf erioiclali operate per le vie natwrali. Prof. G. FERHERI. - ·L ' O., •p resentato dal socio prof. DE CARLI, illustra due ca.si di lesione sfenoida.le ·d a lui operati per via endosettale secondo il metod.o SEG URA-HIRSCH e confoTta la su·a esiposizio~e con proiezioni. L' euiorragia da stasi in scauito ad operazioni sullo stomaco del cane. Prof. G. BAUGIO.· - L'O. riferisce di aver potuto constatare nelle sue espe1ienze sui cani, nello studio dell'ulcera duodenale, oon ·u na certa frequenza delle emorragie gravi, mortali, che egli interpreta come ern.orr.a·g ie da stasi e ne trova la causa i11 una partico1are distribuzione de1lla circolazione g.astrica i1el cane . S11tll'apparato respiratorio deUe .4. nopheles . Proff. G. ALESSANDRINI e A. ~IISSIROLI. Il prof. ALESSi\NDRINI anche a nome deil collega M1sSIROLI descrive la. struttura dell'aipiparato res1)ira torio delle ~t\.nopheles, paragonandolo a quello di .altri i11setti; ne i1ota le deficienze e l a possibiJità "di com,pletare ]a lotta antimalarica con quella contro le A11opl1eles adulte ibernanti. Il !Jrof. MARCHIAFAVA si as\Socia al voto del prof. Ar.ESSANDRINI confermando che la lotta centro le A?1opJ1eles ibernanti è parte importante della profilassi antimalarica. E. GRossI.
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XXXII, FASc. 22}
APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. L'esplorazione clinica della milza. Poichè la milza è meno accessibile del fegato, la sua tumefazione. ci offre dei dati meno preziosi di qt1elli del fegato. Situata molto lungi dal ftanco, non separata dal dorso che per mezzo di una sottile lingt1a di polmone, e dallo spessore del ùiaframma, · passa:ta la prima infanzia essa non viene più in contatto con la parete addominale se non in caso di eocezionale ]1Pertrofia o di ecto.p]a. Per riconoscere una sua tumefazione media (·Piet: Journal des Scienc. méd. de Lill.e, dicembre, 1924) si può ricorrere alla pel_'cussione prof onda oV\rero ricercare i segni di co~pressione degli organi vicini. Si potrebbe delimitare con la perc:iss] one sia ·diretta che aiscoltata : ma in genere vi si rinuncia. Nella malaria essa h8: tendenza, aumentando di volume a risalire: la percussione allora fa ritrovare una zona di subottusità verso l'ottava costa e la ;p11nta dell'omoplata. Il grande asse segue press'a poco la direzione delle coste. .I\ carico del polmone in vicinanza si trovano fatti di congestione o di reazione pleurica limitati. Questi fenomeni scom1)aiono sotto l'azione della eihinina cl1e fa scomparire l'aia d] sn1bottusità . La rrudiolo·g ia ci svela il vero stato delle cose sospettate con la percussione. La con.densazione del tessuto polmonare in vicinanza del 1p olo s11periore della milza sembra dunque legat:i ad un'alterazione di ·quest'organo. PotTebbe esser causata da irritazione di vicinanza. L' A. amrnette un'altra spiegazione. Le vene 1p olmonari sinistre sboccano nell' orecchietta in corrispondenza della sua faccia posteriore, app·l icate per un certo tratto sul diaframma, in molti casi se.parato dal polo superiore dal solo muscolo. Per poco che la milza si svilup·p i in alto, la ·circolazione di ritorno sarà ostacolata, il che porta alla conge~tione della parte corrispondente del polrno11e. Variazione di volume anche 'Piccole della milzci faranno ap1p arire e scomparire aree anche larghe di subottusità, alterazioni del murmure vescicolare, modificazioni ai raggi X. L'area di subottusità. dorsale sinistra dipe11dente da tumefazione 1della milza, è un segno frequente, di regola nei malarici' primjtivi, spesso nei cronici. 1
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~lONTELEONE.
Contributo alla semeiologia dei versamenti pleurici. G. Stradiotti (Bollettino d egli Ospedali Riuniti ài Cremona , n. 1, anno 1925) rileva jnnanzi tutto comP nei soggetti normali ap,p lic ando con pre:;
sione leggera ed uniforme le dita dell'unn e ùel1'altra inano in corrispondenza di spazii intercostali simmetrici durante il colpo di tosse sj <i:pr rezzi un urto uguale per intensità dai due lati che egli (ienomina impulso intercostale. Quando in·vece in una delle cavità pleuriche si raccoglie un versamento sia flui·do, sia ·gassoso, dal lato dell3. raccolta durante la tosse si percepi c:;r.e un 11etto aun1ento dell'impulso intercostale e ciò nor1 oltanto entro i confini del versamento, bensì in ogni 1parte della superficie toracica ove il segno .p uò essere racco] to. L::t ragione del sintoma sta evidentemente nella diminuzione del]a tensione elastica polmonare proò.otta dal \ ersamento intracavitario. Nel pneu1notorace terapeutico infatti l'aumento -Oe~!'!mpul so intercostale è rilevabile ·già dopo la prin1a introduzione di gas; il cl1e signifir.a inoltre cJ1e bastano ancl1e piccole quantità di versamPnto per renderlo palese. L' .A... si riserva di studiare. èon ulteriori -ricerche il modo di comportarsi dell' illllPulso intercostale r1el!e altre alterazion! degli organi torar,i-ci che non siano i versamenti. S. A. • 1
CASISTICA E TERAPIA. •
Tubercolosi polmonare durante la gravidanza. G. Winter (Med. Kl!inik, n. 10, 1925) rileva che nelle forme Jatenti di tubercolosi polmonare l'azione dannosa esplicata dalla gravidanza no11 è molto intensa;' si osserva un aggravamento del decorso ,della tubercolosi al massimo nel 20 % dei casi mentre nell'80 % dei casi il decor.so del1'infezione tub·ercolare non tè modificato. Nelle forme manifeste di tubercolosi invece l'influenza dannosa della gravidanza è molto più spiccata; qt1esta azione dannosa manca in solo il 20 % dei casi. Particolarmente pericolosa è la j)'ravidanza nei casi di tubercolosi laringea aà o eccezione di quei soli casi in cui l'aff~zione laringea è primitiva e consiste soltanto in ·p iccole ulcerazioni ed infiltrazioni ben circoscritte. Rararnente si vede manifestarsi una tu.b ercolosi mi~ liare ·in seguito al 1processo della gestazione; la generalizzazione del processo tubercolare si 05sérv a [>iuttosto in \I)uerf)erio. Il pericolo per il neonato è grande se esso permane a lungo vicino a lla madre ammalata, molto scarso invPre se esso ne viene subito allontanato. La cura della tubercolosi durante la gravida11za può essere conservativa oppure .p uò cercare di interromoere artificialmente la gestazione. ..
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[ANNO XXXII, FASC. 22]
I
SEZIONF. PR~TICA
Nel 1Primo· caso la cura può consistere nel pneumotorace, nella cura tubercolinica, nella cura sanatoriale. La cura del p·n eumotorace non riesce ad impedire l'agigravamento della tubercolo$i nelle gravide; risultati migliori semb ra avere questo metodo di cura se ap1Plicato in .p uerperio, migliori risultati si ottengono in casi no11 gravi dalla cura tubercolinica. La cura sanatoriale è adatta nei casi di tubercolosi latente e nei. casi leggeri di tubercolosi manifesta nei quali è necessario il controllo continuo ·dello stato d ei polm oni e delle condizioni generali. Nei. casi di media gravità e nei rasi gravi è inuti1r. tentare questi metodi di cura conservativa; però in questi casi nemmeno l'interruzione della ·g ravidanza riesce a guarire la malattia ma soltanto ad irr1pedirne l'aggravamento. l /interruzione della gravidanza migliora il ,decorso della tubercolosi in circa il 67 % dei casi in cui viene determinato un arresto del 1processo p·o lmonare. In tutti i casi di tubercolosi laringea si deve procedere aJl'i11terruzione della gravidanza, intervento che dPtermina un miglioramento nel ·decorso dell' inf e~ zione in circa il 31 % dei casi. Nei casi in cui le speranze di guarigione del ;processo tubercolare sono scarse e in cui una successiva gravid1n2a aggraverebbe di nuovo le condizioni si può procedere alla sterilizzazione permanente. Negli altri .. casi si esegue la sterilizzazione temporanea, i cui effetti persistono soltanto per alcuni anni. Oggi però la tecnica radiologica non è ancora tanto perfezionata da potere con sicurezza ùo· sare gli effetti sull'ovaia. POLLITZER.
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Il secondo caso si riferisce ad una donna che 50ffrì sempre di tachicardia parossjstica e dopo sette gravidanze normali, all'ottava, in so m e5e dopo un accesso tachica:ridi·co insorse l'asma se~ guìta q:>oco dopo dalla interruzione spontanea di gravidanza; che ridonò alla m alata rapido e stabile !1Jienessere. Al 4° mese della nona gravidanza, preceduta dalla solita ta·c hicardia, insorse l'asm a che, ripetutasi a lungo intervallo, al termine del 7° mese fu . così violenta da r ichiedere l 'interruzione della gravtdan za. Questa malata presentava visibili le note tiroidee di Maranon e di Lian. Forse la infezione grave del sesto IPUerpElrio nella prima, ed il rapido succedersi di nume·rosE gravidanze in ambedue le. malate non furono estranee alla determinazione di quel tale comrplesso di disfunzione endocrina che provoca gli accessi di asma • Finchè la terapia medica non è tale, intrapresa acconciamente e durevolmente, ·da equili1b rare le funzioni manchevoli, l'interruzione della gra\ridanza trova la sua indicazione, per evitare alla. clonna gravida, specie se multj1p ara, pericoli mortali. PERSIA . •
Di alcune controindicazioni agli estratti ipoft... sarl nél parto.
L'uso di estratti ipofisari nel parto è andato, specie in questi ultimi tempi, rapidamente aumentando, tanto ,da poter oggi dire dj trovarci di frontci ad un vero e pro1prio sistematico abuso del rimedio. 1Gli estratti ipofì.sari per la loro attività, vanno impiPgati con criterio, mentre una serie di casi c~pj.tati al prof. 1 Gaifami (L a Clinica Ostetrica,. marzo li925) stanno a dimostrare come la sommi· njstrazione intempestiva, irrazionale d1 esqi pos~a co11durre a pericoli seri, ,quali l'asfissia, la morteendouterina del feto, la tetanizzazione e la rottura dell'utero. .I n genere, occorre ;però dirlo, tali fatti accadono 1p er colpa di levatrici trotPpo intraprendenti: qu~n.di abuso doppio nel senso che oltre a somministrazioni erronee del preparato, queste sono fatte da rhi non è autorizzato. In uno dei casi riportati dall'A. la levatrice si trovava ·di fronte ad una pluripara con manifeste. note di rachitismo nella statura e n ella deformità 1quasi grottesca degli arti inferio1ri; l 'esame ancl1e meno accurato poteva far rag1g iungere il tP1romontorio. rDei 1Parti iprecedenti, uno solo era finito con un feto vivo e vitale ed era stato un parto prematuro; gli altri qt1attro erano te!'minati tutti con feti morti in travaglio. La levatrice, non pensando nepp11re che in seguito a ciò potevano essersi stabilite condizioni 1
La gravidanza come causa essenziale di asma abitndinnrio. La comparsa dell'asma in una; serie consecutiva di gravidanze sta a denotare la eventualità rarissima della forma abitudinaria dell 'asma, ,prorr1ossa e sosten11ta da disordini f11nzionali, insorti solo per lo stato gravidico. • Il Fornero in R ivista. I taliaria di Ginecologia, vol. III, fase . III, illustra due casi della Clinica di Modena. Si riferiscono a due .p lurigravide. La 1Prima ebbe 10 gravidanze . .Il 60 puerperio fu accompagnato e seguìto da una grave e lunga infezione. Alla 7a. gravidanza fin dall'inizio la malata notò edemi circoscritti alla faccia, alla fr onte, al dorso delle mani, al collo del piede e lieve esoftalmo: a distanza di teinfPo comparvero accessi di asma con a'fonia e laringospasmo - cessati all'ottavo mese con l'interruzione della gravidanza. La sa., 9a e l()a gravidanza, per il ripetersi dell 'asma e degli edemi furono interrotte al quinto, sesto e settimo mese.
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II. POLICLINICO
di minorata resistenza della parete uteri11a e forse crede11do che se i feti erano passati altl'e volte , . dovevano ben ~assare ancl1e stavolta, n on r ichi~s e l'aiuto ·del medico, no11 ostante si fo-;~tl '$fabilita un'inerzia uterina. _t\.l contrario, ricordar1dosi ch e q1uesta poteva essere vinta dall'il1ir.zione di estratti i1p ofisari, a !POCa d]stanza l ' una dall'altra, fece tre iniezioni di 1pituitrina, mentre il parto non P?teva mai e.spletarsi e ciò n o11 per l'inerzia, ma p er .la viziatura p elvica esistente non • sorm ontab~le 1questa volta date le dirriie11sio11i del feto supe-riori a .quelle delle vol te precedenti e con una testa molto ossificata. AGcadde infatti cl1e ·dopo la terza in iezione, l't1tero dopo una ·u nica forte contrazione, cadde llella più completa inerzia, inta n to cbe le cor1dizio ni generali della ma1ata andaYano talmente I)egg1orando 1p er cui fu doYuta i11viare in Cli rtic a. L 'utero si era rotto ed il feto era ~assato neJ1' addome. La laparotomia immediata permise di .. ·s alvare la donna, attraver.s o t1n decorso dei più burrascosi e gravi. Ne] caso descritto non era la inerzia uterina cl1e bisognava ' ' incere, ben sì la viziatura pelvica, ·come del resto in . tutti gli altri casi di distocia meccani ca e non ftmzionale, n ei quali la contrazione t1terina n on si deve m ai forzare . La medesima ·cosa può dirsi n ei casi in cui, pregressi tagli laparotomici o miomectomie abbiano minorata la ' resistenza dell'utero, non essen·do difficile in5orgere in tali ca si uno stato spasmodico, dannoso tanto alla madre . che al feto. P er l'azione di estra tti ipofisari l'utero non si r ilascia più com.p letamen te, (Persistendo, anche d tl:rante l'intervallo, un aumento del tono. Ora i11 casi speciali, o per eccesso ,di azione .d el preparato 01 p er una preesistente ipertonia uterina, può aversi anzichè una s erie. ·di contrazioni rego1ari, una vera tetanizzazione clell 'utero, ed in tali condizioni, e pe.g·gio ancora 1quando esista spasmodia uterina, gli estratti ipofisari debbono essere esclusi. Ottimi ri&ultati dà la morfina con tutti i suoi -equivalenti. •
A.
POZZI.
Sul taglio del fnnf colo.
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Sulla questione ove effettuare il taglio del fu• ni.coJo, Caruso, (R assegna à ' Ost. e Gi ·n. 192!~) si mostra fautore della tecnica del Dernelin, che consiglia di effettuaI"e il taglio rasente alla vulva. Questa pratica è da ·p referirsi 1p er0hè con essa si Pvitano le trazioni sul cordo11e; n on si facilitano le infezioni che dalle lesioni ' ' ulva-vaginali possono propagarsi per il cordone in alto; tali le:sioni non sono aun1entate dal peso e da1 moYi-
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[ANNO .\XXII, F ASC. =~2]
m ento del cordo11e stesso, ed infine percllè la fuoruscita del cordon e avverte del distacco della placenta. Tutte le obbiezioni a tale pratica, che J•:\. i·!corda, 11011 sono tali da condannare la tecnica d el DemeJjn, sp ecialn1e11te nell'esercizio privato. S. A . .
POSTA DEGLI A.BBONATI. R adiodiagnosi d ella colelitiasi . abb. n. 10550-1:
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.i.\.l dott. s. c.,
. La radiogra.tìa della calcolosi biliare 11a fatto in questi ultimi anni enormi progressi: l'introduzion e n ella pratica radiologica del Potter-Buc~~ ha p ermesso delle radiografie in cui è poss1b1Jp la lettura di 1partieolari finora i ()'noti La diagnosi della calcolosi biliare ~uò es:ere Ìndirett.a (e ciò costituiva il n ostro patrimonio fino a pochi anni fa ), ma pu ò essere ancl1e diretta. Radiografie di calcoli biliari oggi sono un fatto acquisito; le statistiche a!Ileri-cane 1danno un reperto ~ositivo aùti·s simo, ma anche le nostre statistiche non sono inferi ori e sono recenti articoli di Bécl·èr e sulle dirfficoltà diagnostich.e tra calcoli renali di d estra e calcoli biliari, i quali nella posizion e laterale .sono più anteriori dei primi rispetto alla colonna vertebrale. I grossi calcoli biliari sono oggi facili a radiografare; è più difficile la radiografia dei calcoli a grappolo e dei calcoli di ·Colesterin a. Ma oggi l ,indagine radiografica ·è ' an.data P!ù oltre: due metodi oggi sono in campo: o il m etodo america no colla i11iezione endovenosa di tetrabromofenolftaleina o il metodo italjano Sabatini-Milani colla somministr::tzio11e orale di bromuri p er cu i è ,possibile la visibili~à ,d ella cistifellea anche in condizioni normali. Questi stessi metodi ap paiono assai promettenti 1p er quel che riguarda la visioilià della cistifellea i11 co11dizioni patologicl1e e la visibilità dei calcoli biliari . giacchè, rendendo più Ojpaca la !bile,. si viene a introdurre n ella tecnica radiologica un elemento, di contrasto analogo a quanto si pratica per il bromuro per la pielografia, per l'ossigeno nelle articolazioni e n ella vescica, rp er il lipiodol p er il polmone e il sistema nervoso . 1
E.
MILAN!.
All' abb. 4406-1 : Sulla diatermia esistono trattati recenti : può consultare in francese il GUILLEMINOT (Masson), ma più sp ecialmente il libro r ecente del Bonn.IER, Diat/1ern1ie et Dtatermo t hérapie (Masson) o il li bro del KO\VARSCHICI{ (il più completo) tradotto da , -IDALE e CHIOZZI.
M.
SEZIONE PRATICA
La lotta antit n her co1a1·e iQ ,Francia. Nel 1912 in Francia su una popoia~to;ne di 40
rnilioni vi sono S;ta,ti 70,000 morti per tub~rcolosi polrnonare.; ,"'t.t.v~.l:r;r:i,ente vi sono G00,000 tuberco)Qt~c1i.. f..tç. g;uler:ra. 'Ha mcolto favorito lo sviluppo di mi~ur,e a.n 1titilil:b,e;r.ci0~arj sia con la .c reazione di disipe11· .sari si.ti .con. ~a i:stituzi·on e di sanatori. .i\ tale uo1po Jo Stato n ei 1923 ha stanziato franc hi 14,000,000 tutti devoluti p.er la lotta antitubercolare, Fin dal 1917 esiste in Francia la fondazione Rocke feller che in armonia con le autorità ·della Repubblica ha molto fatto .e ancora va facendo in fatto di lgiet1~ antitubercolare. Per ora Vi soi1tl 460 dispensari antitubercolari éort g-~bìneìtì annessi completamente arredati di tutto ciò che occorre p er la diagnosi e· la cura di tali affezioni ed anno iper anno il numero di queste istituzioni aumenta. Alla direzione di tali stabilimenti sono addetti medici specializzati e medici che vanno ivi ad apprendere ·quanto occorre conoscere n ei riguardi di tali i·stituzioni. (Dal 'ft;fedico Italiano).
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l'osso parietale; im.p iegò a guisa di martello w1a 51pazzola da scarpe. Altri due tentativi del ge11ere gli erano falliti . Non si 1produsse quasi nessun disturbo, fino a ehe non si svilupparono i sintomi d i meningite. (In: loilrn. A. M. A., 24 gennaio 1925) .
E~ame periodico di atleti e sportivi in Austria. L'Istituto cardiologi·c o « Herzstation » di Vienn a, ad istanza del prof. Kaufmann, addiviène r egolarmente a ll'esame peri odico ·di circa 4500 atleti e sportivi dei due sessi, sia con mezzi c 11, nici che con roentgenogrammi ed elettrocardio, grammi. Questi esami disctplinano, dal ipunto di vista igienico , gli sports che richiedono maggiori sfor~ zi al sistema cardiovascolare. (An·r iali d'Igiene, settembre 1924). ~ tatisti ch e
I ibrn 1 i ~.
01pere 1pubblicate in Germa11ia: 1922, 35,858; • 1923, 30,734. Opere pubblicate in Italia: 1922, 6336; 1923,. 6077. Opere pubblicate in s .p agna: 1922, 1267; 1923,. 2564.
La lebbr a in Svezf a. In A eta medica scandinavia (vol. Lxv, 1923), J . Reenstierna riferisce sull'attuale diffusione della lebbra in Svezia. Nel 1907 esistevano 89 lebbrosi; nel maggio 1923 il numero dei casi si è ridotto a 37, di cui 14 uomini e 2S donne (19 ricoverati e 18 a domicilio) : 24 di essi sono di età superiore ai 60 anni. La massima parte dei casi sono concentrati nella zona di Melsingland.
Il s q.icidio in Italia. Dalle statistiche illustrate all' Istituto Internazionale di Antropologia dal prof. Niceforo della Regia Università di Napoli, rilevasi che il suicidio in I talia che n el 1888 contava 50 casi ogni milione di abitanti, alla vigilia della guerra era salito a 80, p er passare 1poi ;da qs nel 1915, a 69 n el 1916, e risalire a 73 nel 1920. Nel 1~23 € .giunto a 85. Durante la .guerra la mania suicida ebbe una sosta, forse ·p erch·è allora chi aveva desi,derio di abbandonare la vita, aveva. agio di poterlo fare in maniera ipiù... nobile, accorrendo sulle prime linee ad offr ire la propria vita alla Patria. (DalI'Avv:enire Sanitari o ).
Suicidio insolito. I
J. Levit riferisce, n el Casopis lelcaruv ceskych di Praga (29 novembre 1924), il suicidio di un uffl-
ciale, arrestato per pratiche omosessuali : egli si conflsse nel cranio un ago lungo 8 cm., attraver so
La Spagna ha importato n el 1921 quintali 1307 ·di libri dalla Germania e quintali 80 di libri dal I 'Italia. (Pathologica, 1 mar. 1925) .
PUBBLICAZIONI PERVE.NUTECI. Guioo. La Oli,nica Pediatrica di Padova;. durante l' a'Tl!no scolastico 19.22-23 . - ' P aido:va,. Stab. Tip . del « Messaggero », 1923. BERNARDINI BERNARDO. Sindromi amiostat,i che da encefalite letarg·i.ca . - Milano, Soc . Ed. L ibTaria, 1923. BERTOLOTTI M. Oo,,,,tributo allo stuclio delle grandi dilatazioni totali dell' eso fago senza stenosi. Torino, .Alber to Gi ani, 1923. BRAVETTA EUGENIO · Ospedali P sichiatrici e gerarchie mediche. - P avia, Tip. Coop., 1923. BusINCO 01'T'AVIO. Il tratto.>~o elio-marino 11.elle tubercolosi chirurgiche. - Pisa, Arti Grafiche Nistri-Lisohi, 1923. OANTIERI CorJLATINO. Polisierosite e f ebbre di Malta. - N aipoli, G. Barca, 1923. CAPUTO VINCENZO. La l.epra in Calabria. Mi~ no, Coop-. Gr af. Operai, 1923CAR.OAMO Ron ERTO • .Hacia la, cit.'t aci6n d e la Tu.bercolosis. - Buenos-Aires, L. Spin€1Ji, 1922. CoLEL'LA RosoLI NO. Sulla rifo'rma della sc11ola in Italia . - P alermo, A. Giannitralpani , 1923. In . Del-i nqu.enza nata - /3imulazione. - Roma, Tipogr. M.antellate, 1923. . CoNTARDI e CAZZANI. Oont1~b1Lto allo stuclio degli Oll'SenobenzoLi usati in terapia· - ~1ilan.o,, Ulrico Hoopli, 1923. BEH.GHING
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IL POLI CLINI CO
[ANNO XXXII, F ASC. 22]
POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA* CONTROVERSIE GIURIDICHE.
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X XXIX - Limiti dei poteri delle commissioni ag li effetti dell'ammiss ione ai concor si. Nell'avvjso del con corso indetto dal ·Comune cti Anagnj, 1per il posto di medico-chirurgo condotto ~ ·della zo11a nord-est, fll stabilito. alla lettera i) eh"" 1 concorrenti dovessero provare, tra altro, dì aver cc fatto 1 pratica in ospedali .p er un biennio )). La .Cornmissione giu·d icatrice del concorso stabilì, in J:Plazio11.e alla 1pratica ospedaliera, questo criterio.: « cl1e sia da r.i tenere valido il solo biennjo di pratica espletato in grandi istituti ospedalieri r!vili, anche iuteri11al1nente, ma sempre con regolare nomina da 1parte dell'amministrazione degli istituti, e per posti contemplati nel ruolo oro-anico >> . b L:t I\i Sezione del ·C onsiglio di Stato con decisi one 9 gennaio 1925, n. 70, accogliendo il ricorso del ·dott. Salvieri lVIanlio , 11a annl1llato la deliberazione di nomina e la graduatoria 1perchè ha ritenuto illegittimo il criterio stabilito dalla Commissione. . B detto n ella decisione: cc che tale norma ap. -pare eccessi va ·p oichè, se nessuna dis1p osizione vieta ai Comuni di prescrivere particolari requisitj 0bbiettivi, che, p11r nei limiti delle condiz]oni di ammissione ai con corsi stabiliti dai Capitolati ·delle condotte m edico-chirurgiche, valga110 a selezio11are gli as.p iranti per ca1pacità ed esperienza professionale, non è men vero tuttavia che la determinazione di siffatti requisiti deve formare oggPtto di apposite mani·f estazioni di volontà dell'ente e che dei requisiti stessi occorre sia fatta menzione i1egli a·vvis.i di concor.so; cc che i1el bando di concorso alla conclotta no1·dest ·del Comune di .~nagni il titolo di pratica osipe•(laliera era determi11ato soltanto 11ella dl1rata e non n ella qualità dell'ospedale e tanto meno nella apparte11en za organica det praticanti a posti di Tuo~o nè u11 cliYerso intendimento del Comune a! riguardo risultava da atti concreti ·di r.ui i con' correnti p otessero avere sicura e preventiva conoscenza; cc c11e non è 1 perciò ammissibile che la Corr1missione giudicatrice, in sede di esame della reg·ol8.rità delle d omande, ;potesse aggiungere, alla conrl izione .sseneral e clel rp ossesso ili un biennio di prat] ra os·p eclaliera, quella ,d i ulteriori requi. siti spechilci dei ·quali leg ittimamente avrebbe ipoi potuto tenere conto ai fini della valutazione co1nparativa ctei titoli tecnici dei concorr enti e della forrnazione della graduatoria, 1na non mai all'ef(*') La presente rubrica è affidata a ll'avv.
legale del
n~tro
fetto dell 'ammissione ovvero dalla esclu sion e dal con-e-orso ». Ques ta decjsione è importante perch·è stabilisce rigorosamente che le Commission i ·devon o attenersi alle norme ri .st1ltanti dall'avviso del co11cor. so e non possono, nemmeno mediar1te i n ter.pretazione ecèesstva o estensiva, richiedere titoli di ammissione maggiori o diversi da qu elli che nell'avviso stesso sono specificàti . È utile avvertire inoltre, seb'bene ciò non abbia· formato obbietto speciale e diretto della decisione so1pra ricordata, c•J1e le norme e le condizioni per l'arnrnissione ai concorsi de,·ono essere stabilite ·dai Caipitolati, rome 1prescrive l 'art. 27 del Regolamento sanitario 19 luglio 1906, n. 446. Sicch.è i Comuni non possono modificar e le norrnp, <::te ,se se non nei casi e con l e form e che sono stabilite 1per la revi·sione dei Capitolati. Quindi, non soltanto la ·Commissione deve attenersi alle nor1ne rigorosamente stabilite dal Comune e . rese pub-· bliche mediante l'avviso del con corso ma il Co' mune stesso, a sua volta, prescrivendo le r-ondi zionj di ammissione, deve uniformarsi alle norme del Capitolato. Questo criterio risulta implicitamente conferrnaTo dalla decisione 9 g.ennaio 1925, ' n. 70, la qu ::ile, pur ammettendo che nessuna disposizione vieta ai Comuni di stabilire narticolari requisiti obbiettivi, soggiunge subito però cl1e siffatto potere deve essere esercitato cc nei limiti e nelle condizioni di ammissione ai concorsi stabiliti dai Call)itolati delle co11dotte mediche e cl1irurgic.he n .
N . B. - Ai quesiti cleoli abbonati si risponde direttamente pe-r lettera. I qiiesiti debbono essere invìati, in lettera, accompagnati dal francobollo per la risposta. e sempre indirizzati impersonal1ne·n t e alla Red,azione del « Pol·iclinico », via Sistina, 14 - Roma (6). L e risposte ai qiiesiti che non richiedorzo esame di atti o speciali indagini, sono gratuite. Pubblicazione /11d/spensabile ad ogni medico: Dott. Cav. U:ff. ALBERTO VIGO (Ooctor Justit ia).
LA LEfilSLAZION[ SANITARIA :: in rappo1·to all'ese1·cizio
p1~ofessionale
::
(M·an1t1ale corutenenrt:.e Legigli., Decrooi. Regol a m.e nti, Oir,ool ari e tutto ieiò che si ritferisce a l l'eseroizdo profeseio·nale .ad ueo dei Medici oon1otti. dei 1-i berii eaer centJi. degltl uffdci alli sanitar.ii e del personale ad·detto a.i ilabor.atori di viglilanza ig.ienica). . P.rezw L. 16. Per i .nostri aibbonati so,l e L . 13.75 in porto .f ranoo. . Inviaa'e Vaglia postale a l Qav. LUI GI POZZI - Via Sistina. n . 14 - Rom.a.
GIOVANNI SELVAGGI ,
esercente in Cassazione, consulente
per iodico
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[ANNO XXX11,
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SEZIONE PRATICA
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NELLA VITA PROFESSIONALE. Cronaca del movimento professionale. Un accordo anglo-italiano per l'esercizio professionale dei medici.
CONCORSI. POSTI V AOANTI.
R stato fir.m ato i1l 21 maggio a Palazzo Chigi dal.l'on. Mussolini e dall'amba.sciatore inglese Si·r Ronald Graham un accordo fra l'Italia e la Gran Bretagna per r egola,r e nei rispettivi territori l' esercizio •!)rofes.~onale dei medici chirur·g hi. In base a tale accoudo i medici-chirurghi in uno dei d11e. Paooi possono essere inscritti nell' a1bo dei medici-chi·r urghi dell'altro ed esercitarsi liberamente i.a r>rofessione senza bisogno di sostenere un nuovo esame nè di cons~guire alcun nuovo titolo.
I cbirur,zi dentisti canèellati dall'nl bo d~i in e dici fl i Milano. Il C-0n.sjglio de11'0rdine dei M edici della Pr.o,·incin di Milano, aderendo ai voti espressi da convegni di medici e S!)ecial1nente di stomatologi, ha pro'·"·eduto aid escluder e clall' albo i chirurgi dentisti. Del provveclime.nto si è data comunicazi,o ne agli intereesati co11 lettera a firma del presidente prof. Ba.slini. A.ll'Ordi11e dei ~led i c i di )lessi11a. Il )f inistero deg1i Interni , in seguito a irregolarità ne1le elezioni per la nomina d el Consiglio d ' A1nministrazion e dell'·Ordine dei Medici di M essina, accogliendo i rie.orsi prodotti dai dottori Angelo I saia e Domenico Broccio, h a annullato l~ operazioni ele~torali svoltesi per la nomina d el Co.11s ig lio suddetto.
Contro la pubblicità medica i n<liretta. Il Consiglio dell' As.s1ociazione l\1edica B1itannica ha ruprp rovato le ooncl•u sioni di una relazione del Comita.t o Deontologico Ce·ntra.le (Centra.l EthioaJ Committee), s ulla !)Ubbli cità rne,d ica indiretta compiuta per mezzo di artiooli inseiriti nei gioirn·a li politicii su temi mediai d'interesse generale, articoli in cui s'insinua insospettata la réclame su prodotti teraipeu trioi. La re1azione ia.fferma che questa forma di pubbli ci tà, compri uta da medici abi1li e poco scruipoJ.osri, è generalmente di p1~egiu.dizio a.l pubblico ed alla p1rofessi1one medi~a e che essa contraV'Viene allo spirito della legi1sl1a.zzione sanitari•a vigente; che perciò l' A.ssociiazione Medioa Britannica deve a.sSUimere un' aittitudinc di decisa opposiziO'lle contro questi metodi giornailiSJtioi non dooiderabili. La relazione opina che le q,u estioni oontrioivexse di patologia e di te1~api a non debbano esser e agitate n.e1lla sbaimpa •p olitica: la sede più aidia tta p·er ta.li di1StCt1ssioni è data dal1e Società scientifiche e dai nerioclici dà medicina. ' L'-estendersi delle abitudini di réclame porterebbe, secondo la r€1lazione., a distruggere queLl.e tradiz.ioni di dignità e di autio rispetto che hcanno portato la profe&Sion·e medioa in Ing4ilterTa al presente alto livello morale e sociale. 1
ANCONA. Manico·m io Provinciale. - I l concorso a medico praticante· interno (assegno L. 5000, vitto ed alloggio personale) è prorogato al 30 giugno. Per chiarimenti rivolgersi alla Di1rezione deill'Istituto. ...iiNTICOLI CORRADO (Roma). - Scad. 50 gg. dal 18 mag· Età lim. 40 a . T assa L. 50 all' Esattore Consorziale. Condiz. capitolato sanit. aipprov. G. P. A. Per uff. san . L. 300; per arm. farm. L . 200; per ·disag. I'esid. L. 500. P ov. 1000. Serv. entro 20 gg. Ritrovo ville1ggiatura. AVEZZANO . Ospedale Civile dei /~S. Filippo e Nicola. - Aiuto medico-chirurgo; L. 2400 (sic) annue e vitto n~i giorni di guardia. Scad. 15 giu. Docum . all'.Amministra2'li·one. Classifica esami di liaurea. Tassa L. 50. D.o cum. a 3 mesi. Laurea da non yiù di 6 anni e non meno di 2. N·omina e conf~Jt'Ill.a trie11nale. Divieto di assumere altri uffici sanitari fuori dell 1 0 spedale. BORGO DI TERZO (Bergamo) . - A tutto il 10 giugno. Vedi fase. 20. CHIUSI IN' CASENTINO (Arezzo) . - A tutto il 10 giu., 2a. cond. per 7 fraz.; ab. 1860; pov. 300 ciroa; L. 10.000 oltre L. 2000 cav., L. 1200 C·-v. Età lim. 40 a. Tass.a L. 50.15 all 1 esattore del Com. FIRENZE. ilrcisped. di S. ]1. Nuova e Stabilinienti Riun. - Assistente sp~iali&ta per il Turno e Gabinetto Otorinolaringoiatri~o; età mass. 30 a.; L. 5000 oltre le indenn. c.-v. Scad. ore 18 del 10 g iu . Serv. entro 15 gg. GitossETO. Oongreg. di Carità. - A tutto il 30 g iu., aiuto medioo e aiuto chirurgo nel R. Spedale della Misericordia. Nell:a d·o manda s.pecifio.aTe il posto . Età 27-35 a . Tassa L. 50,10 al ca.ssiere d ella Congrrg. Per il 1° posto: attestato di esercizio pratico ·di batteriologia ed elettrotera.p ia; per il 2°: cli meccanoterapia e radiologia. L. 7680 e dn€ c.-v. N·o mina e 4 conferme biennali. Obbligo di allO!ggio nello Spedale. Doc11m. all' Amministraz. MALOESINE (Verona) . - Sul Lago di Garda; aib. 3060. Tassa L. 50.15, al Sin d·a co. S·tiip. L. 8000; L. 700 uff. san. ; L. 1200 c.-v.; L. 1600 quota int egrativa, L. 1000 a 3000 trasp.; le ultime tre in· dennità rivedibili di anni()! in anno . Serv. entro 20 gg. A tutto 15 giugno. MILANO. I st·i tuti Uspita~ieri . - Medico ass. in terno resid. nell 1 0spedale Sanatorio Vitt. Em. III per tubercolotici del Comune di Milano in Garbag nate. Vedi fase . 20. Sca<l· ore 16 del 10 giu. NONANTOLA (Mode11a). - Seconda condotta. Scadenza 30 giugno. Stip. L. 8500 aumenta.b ili; doppia indenn. c.-v.; indenn. caviale. L. 2500. Età ma&9ima 35· a. Tassa. L. 50. P€r scl1iarimenti rivol gersi all~ Segreteria comunale. 1
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IL POLICLINICO
(P erugia) . Scad. 10 giu.; L. 9000 e 3 quinq. dee.; p. cav. L . 4000; serv. attivo L . 600; TREVI
due o.-v. ·r idotti. Età lim. 40 a· Tassa L. 50. , ZoGNO (Bergamo) . - Proir oga a tutto il 20 gi.u. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE
Il prof . Liv in i ],erdinan.do è nominato preside della facoltà medica .di Milano . Il !Jrof. Aggazzotti Alberto, di fisiologia, è stato trasferito da P arma a Mo1dena. Sono nominati i 9roff . : Fro,ntali Gino di clinica p ediatrica a Oagliairi; F ra.g nito Onofrio di clinica delle malattie mentali e n ervose a Catania; Calami.da Umberto di oto-rino-larin ~oiatria, Cattaneo Cesar·e di clinica pediatrica e Gazzaniga Antonio di n1edicina legale a l\'Iilano.. Il d ott. L uigi De Cesare h a conseguito la libera d·ooenza jn radiologia ed elettroterapia. L a ·oommissione era costituita dei pro·ff. P estalozza presidente, Maragliano V., Busi •.\..., Baglioni. e Pesce. Il. tema 1svolt.o trattava « La tuberoolosi ghiando. lare n; la lezione concerneva cc Studio radiologicc dei n1ovime nti intestinali ». Il lJ·r of. Francesco L anducci , direttore della Mater11ità di Be1~gamo , è nominato commendatore della Corona d'Italia. Il clott. F ra11cesco N at.ale Villa, vice .direttore della Guardia Os·tetrica di Mi.l ano, è nominato cavaliere della Corona d ' I talia .
[ ANNO
XXXII,
FASC.
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Associazione internazionale di i<lrologia medica. L 'adunanza generale annuale dell' .&51Sociazion& inter11azionale di id·r ologia medica 11a avuto luogo a Parigi il 20 e 21 ruprile 1925; ad ecssa pa.rteciparo·n o i rapp1r esentanti del Belgio, della Cecoslo" accl1ia, della Francia, dell'Inghilterra, dell'Italia, dell' Olanda, d el Portogallo, della Svizzera e de:gli Stati Uniti d ' Amerioa. Il d-Ott. G. M·o nod (Francia) è stato eletto ipreside11te per l'an110 in oor~ , in. s uccessione al dott. Fo1rte0cue Fosc (InghiJterra) ,. be11emerito ideatore e creatore della Società stessa. Il dele~a to dell' Associa;zi-O'Ile internazionale di idrologia in Italia, iprof. Luigi Devoto, era rrup-presentato dal prof· .Andrea Vinaj, mentre il prof. P. Piccinini rappresentava al Convegno 1'.Associazi,o ne M edica I taliana di idrologia, climatologia & terapia fi.siioa. · Su proposta del dott. an Breen (Olanda) fu svolta u11a reliazione so:pra il reumatismo cronic-0i i1ell'Europ a del N·ord e sull1a su a cura coi mezzi fisiootera;p-ici. L e sodutP ebbr r.o lu ogo presso l'Istituto del p•r of. Carnot alla Facoltà di medicina. Sulle relazioni rigu ardar1ti il trattamento insulinieo e crenoterapi-· co del diaibete parlair-0no i dottori Charbonier, Poulton, E-pstein; su•l l-a cura del r eumatismo di origin e traumatica i a.attori Schmidt e Coates. Conferenze di idrologia medica furono tenute a lla Scuola di medioina ed 2.l Collegio di Francia dal dott. Lepape e dal prof. De.sgrez. F ra i nu.o vi membri eletti dall'assemblea figu1'.ano per l'Italia i1 prof. Luigi Zoia, i1 dott. L~ Burgonzio, il l)rof. P· Tuilio e d il prof: R. Pinali . P er invito ufficiale rioevuto il prossimo Convegno annuale clell' Associazio11e sarà tenuto Il'el 1926: in Cecoslovacchia.
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NOTIZIE DIVERSE. XI Centenario dell'Università di Pavia. Con strao1rdinaria solennità è stato oeleb·r ato, il 21 maggio, l' XI centenario .dell'Aten eo/ Ti.cinese. Alla cerimo1ni.a interven11ero il Re, il miniiS'bro on. Fedele, il sottosegreta-rio on. Suardo·, il card. Maffi, i senato~i ·Rampo1di Gabba Simonetta ' Solmi,' Morelli, Bi-' Tamassia, Credar-01, i deputati si, eoc .. molte alt.r e autorità e personalità sp iccate,. i·aippresentan ti delle Università italian e e stran1ere. Il r ettor e, il sin1daco, il ministro F e dele, numerosi raippresenta11ti di Università italiane è stranie.re, il p.ròf. S everi ·a nome dei delegati italian i rioorda.rono le vicende e j}Jusitrarono i f8.8ti dell' Aten eo. l\t!olto proifondo i l magistrale discorso dell'on. F edele, che dimostrò ~l oompito assunto i1ello svi1'U p po ·d ella coltura mondiale dallo' Studio di P avia . Nel pomeriggio il Sovrano assist ett e ahl'inaugurazione ·di un m001umento eretto ad opera dello sct1ltore Supino in un cortile dell'Università a ricorcl are Lanfr-anco e i maestri delle scuole di Pa' 'i a nell'alto l\1edio Evo. I11 f<Yrma semplice ma con1n1ovente il R e ricevette :il diploma di dottore hon.0ris tausa. 1
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VII Conferenza internazionale di odontologia. Si terrà a Filaidelfia d.al 23 al 28 agooto 1926, jn oooasione dell'Esposizione Sesqui-Centenaria dell'Unione N ord-Americana. Si annunzia che vi saranno rappresentati 42,000 dentisti di 29 Na.. . ZlOnl. Ci r iserviamo di darne lllteriori n otizie.
Co11ferenza 'britanni«n sulla tu bP.rc los i. 11
L'll 3· Conferenza nazionale dell' Associazi0ne Bri• ta11nica Nazionale per la Prevenzione della tubercolosi è i111detta a Londra ·per i giorni 6 e 7 luglio. Il tema principale sarà cc La tubercolosi nell' infanzia»; la disouissione verrà aperta da una relazi.O'll'e del von Pirquet di Vienna. Una relazione verrà fatta da H-01.ger Mol1giaard e Knud Faber ~ di Copena;p.h en, sulla t erapia della tubercoJosi con la << sanocrisina » . Le adunanze .si terranno i1ella Reale Società di Medicina, a Wim1pole Street. . II. Congresso è aperto a quanti possano avervi inter esse, ·dietro pa;gamento della quota di 1 ghii1e a . .
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.( ANNO XXXII, FASC. 22]
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SEZIONE PRATICA
-Convegno regionale di dermoslfilog1·afi. I der1nosifilografi delle Tre "\Tenezie si sono ardu.nati il 18 ap rile p. :p. a T rioote, sotto la presi-denza del prof. Bre da, il qual e rievocò la memoria ·del g r ande maestro prof. Niw lich: rispose il dott· Ra.vasini, facend-0si interprete dei sentimenti dei ..oollegl1i di Trieste. Furono fatte interessanti oomunicazioni. seguite da discussioni dai dottori D e Favento, p r of. Freund e Ra vasini di Trieste, Nardelli di Trénto, Minassian, Franc&Schini, Fiocco -e D e Giovanni di \ Tenezia . 1
Il ce1•tenario di Charcot. J\i1entre il giornaJe va in macchina, v ie11e oolel>rat-0. all'Ospedale della Salpetrièr e di P arigi, ]'anni,ersario del 1° centenario della nascita del gran-O.e 11e-ur (1patologo I. M. Ch arcot . . A partecipaJre a questa. festa di oarattere ir.ter·nazio11ale è stato uffi.cialrr1e nte delegato dal Ministero della P . 1. il prof. G· Mingazzini, unitrumente .ai proff. Donaggio, Negro, Ay.ala e al d-0tt. 1\ifelotti. 1
111 prof. Sanarelli all'Università di Tolosa.
dal mi11i.:;tro clella gl1erra S· E. Mus.soJjni. Erano presenti. a~la cerimonia il sen . Giovanni Oiraolo, presidente generale -della C. R .J tutti i funzionari, rnilitari "= civili, ·del Comitato Centrale e molti 1ne1nbri de1 Q,onsiglio Direttivo. Il sen. Cimolo, nel rimetter e al gen. Baduel il brevetto, pro11t1nciò uno sn1agliante discorso. Dopo di che sono state consegn ate al gen. B aduel le stellette d 'oro, do110 del personale civjle deJ Comitato Centr ale. Il. cav. La:pennaJ a nome di tutti ha pronunziiato affettuose parole di pJauso e di auguri·o. Il gen. Baduel esp'resse la sua viva gratitudine. Gli uffiei ali della Cr-0ce Rossa avevano con u na cerimonia intima, ma non meno affettu osa, offerto al gen . B<"t<luel Ja sciabola d 'onore e i1ell'occasione l'on. Giunio Salvi, co:J.onnell-0 medico della C. R., pronunziò nobilissi1ne par.ole.
Trasferimento di malati di mente. P er accordi interven.u ti tra la .provincia di Genova e- quella nuova di Sipezia, si è provveduto al trasferimento 1~el m·anioomio Clli Volterra di tutti gli infermi di m·e nte appartenenti alla nuova pirovincj a, ch e er.ano ricoverati i1ei manioomi di Ql1arto dei Mille (in nUJIDero di 170), Genova (70) e Cogoleto (30): un treno speciale proveniente d·a Cogoieto, scortato dal personale sanitario di Volterra) ha J)rooodut-0 al1a raccolta . Il provvedimento ha prod.otto, naùuralimente, pe110sa impressione nelle fa.miglie degli infermi.
L 'antica è illus tre Università di Tol-0sa celebrerà prossimamente iLa solidarie.tà intellettuale latina, con una settimana di oonfe r enre scientifiche . Lia Facoltà di M ed·icina ha ohiamato a te.nere conferenze: R oger, decano e p·roifessore della Facoltà Medica d i Parigi; Sanarelli, professore e direttore dell' I stituto d'Igiene dell'Università di Roma; Bordet, prof&Ssore e direttore dell'Istituto Per i medici italianj all'estero. P,a ste,µr di Bruxelles (premio Nobel) ; R ecasen s, • L' 1c Istituto Nazionale per .l' esp ansione eco110decano della F acoltà lVIEùica di l\1ad,r id. 1ni.ca I talian a all'Estero » ha preso la iniziativa - con Fa•!) poggio di tutti i RR. Cons oli ed .Age11ti .ìln onore del gen. Della Val le. Co11, olari italian,i di ogni parte del mondo civile I l li inaggio, n ell'Ambasci ata degli Stati Uniti, - di attl1are un ce11si•m ento di tutti i medici .a palazzo Ros.pigli-0si, il tenente colonnell.01 Hume . italiani residenti all'Este1ro raccoglien do altoosì dell' Esercito N ord-Ameri cano e il oo·m andante per quanto poss ibile n·o tizie in,didividuali per ciaB a i11b~·idge della Marina Nord-Americana, r app·r e- scuno di essi. P er. mezzo di tale op·p ortuniss.ima isentanti dell' Associazio11e dei Medici Militari deinchie-sta il suddetto I stituto si propone di porre gli Stati Uniti, han110 consegn ato la medaglia del- in risalt10 le benemerenz.e varie ·dei Medici ita1'Associazio11e stessa., e il diploma al ge11erale meliani residenti all'Estero, e, ad un t0ID1po, di se-0.ico capo De1la V alle, direttore gen erale della Sa- gnalare ]oro quanto di più meritev·o le di aippo~gio nità ~'.IilitaJre dell'Esercito I taliano . Erano pre~ i produce oggi in Italia nel campo délle indusenti l'ambasci atore, i segretari e gli addetti mili- strie sanitarie con possibilità di esportazione. tare e navale e una ra.p rp resentanza dell'Esercito Tutti i medici ch e, o peir av.ere risieduto qualItali a no . Il tenente colon11ello H11me riv0Jse parole che te•.Jl'lf'.~.o all ' Estero o per altre cir costanze, ab.di alta considerazione p er l'opera prestata dal gebiano notizie s icure di colleghi italia11i residenti nerale Della V.alle durante la g uerr a m ondiale, lontano <lallia Patria, sono pregati di ma11dare sia stata altainformazioni o semplicemente il n-0me, cognome e .-face11do risaltare come tale onera .me nte aipprezzata e valutata ne1gli Stati Uniti e indirizzo del collega o collegl1i di 1oTo oonosoonza spe.cj !.mene clalle oonJrpf'te11ti a utorità milit ari ame- che ris.j.e.dono all'Estero, tali iBforrr1azioni e dat.i . .:r.1cane. d irigen do a]l ' « I stituto N azionale pel' l' espa11sione· economioa Italiana all' E stero»,. via S:ilvio Pel. • Per il prof. Badoel. lico, n . 6, Milan:o. Saranno però, ben s'intende p artico1arme11t~ gr a.dite le notizie direttamente N ella n1 a.ttina del 13 maggi-0 e·b be lu«Ygo, nella ina111da.t e da medici italiani residenti all'Estero, -sede cle l Comitato Centrale della C. R. in Roma, via Toscan a, una si1n~tica e sig11ificativa cerin10- co11 cen11i biogr.afici ed eventualmente anche fonia: la C'O nsegna del brevetto di nomin a a gene- tografie, ecc. riguardanti anche le I m ituzioni ospedaliere, ·di beneficienzaJ ece. I taliane, di quia.1rale di brigata al direttore generale dell'Associazione, prof. gr. uff. Cesure Badue l, t&Stè promosso s iasi P aese del Glob·o. 1
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tL POLICLINICO
L'Istituto di Saratow sul Volga. Zeiss descrive l'istituto governativ.o- di epi<lemiologia e miorobio1ogia oreato a s~ratow nel 1918. Il governo 1"'1.ISSO ha oontemiporaneamente f-on,dato istituti di tal genere a Eriwan (.Arn1e·n ia), Bakn, 'raschkent çrurkstan), Tiflis, Buchaira e Charko'v. Questo dà una idea deJ vasto pr<CYgramma del Gov€rno per conoscere e oombatteTe le malattie iJ1fettive. L'Istituto di Sar.atow è pe r fetta.mente equ·Ìlpaggiato per tutte le osserv.azioni di batteriologia e di medicina tropicale. Prepara vaccini ed ha un,a sezione clinica. l\ifolto interessante il museo. Degna di considerazione l'opinione di N ikanorow, il quaJ,e peillSla che 1a pe~te an~ichè a mezzo di ospiti intermedi sia sempre 1direttamente trasn1.essa da uomo a uomo. (Pathologica, 15 mar. 925).
[.i\NNO
XXXII, FASC. 22]
Constable & Co. (Grange Street, Leicester Square, London w. C. 2); J'abbo.n a1nento importa 1 sterli11a) .
Riduzione di studenti di medicina Jn Germania. La « Deut.. :;\ilediz. 'Vochens. » informa che nel semestre invern·ale 1922-23 vi furon.oi 13,489 stude11ti medici in Ger.m ania, tra i quali 1732 donne e 2204 stranieri; che nel semestre estivo del 1924 il 11umero totale era ridotto a 9316, di oui 1373 don11e e 1962 stranieri (tra i quali 280 donne) .
Assoluzione di un medico. Ll .dott. ~,elice L anzarini, direttore d·e11'0 pedale di ~ellest1"ina (\T enezia), su denunzia del i}rooiden.te dell'Ordine dei farmacisti della provincia di Venema, sig. L a111do, e.ra stato cond a11nato dal p retore urbano a una inulta di L. 2000, per avere rilasciato ricette prescriventi medicinali oompresi nell'e1en co degli stuipefaoenti (polvere del Dover, oppio), sen~a segnare con precisione il domiciliio <lei m~lati. In seguito a interposto aipipello, il 'f.ribunale di Venezia ha cassato la sentenza mandan<l·o assolto il medico, perohè « il fatto addebitatogli non costituisce r eato» . Da1 dibattimento è risultato che lo spirito del regalamento il quale stabi.lisce , l'obbligo di tra-scrivere sulla ricetta I~ <losii. in lettere, il nome e il domicilio del cliente, sii riferlisce a stu·p efaoemti a l dioop:ria del minimo di percentuale di sostanza eroica, caipace di esplicare- un' azi<>11e stupef aoonte, mentre le dosi prescritte dal La11zar1ini (•p olrere del Dover 1O og. ; opipio 1 cg.) erano decisamente al disotto di tale limite). 1
1
L'Istituto del cancro di Buenos Aires.
1
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Reca il nome di cc Istituto <li chirurgia sperimenta.le » aillo scopo di occultare agli infelici che vi soi10 ricoiverati la n atura del lor-0• terribile ma.le. T1rasse o.r :igine da una comunicazione fatta nel 1912 all' AccaéLem.i a di Medicina di Buenoo Aires dal prof . Granclwell in noo:ne del dott. Ange1 H. Roffo sul cancro sperimentaJe. ~ diretto, aJPpunto, dal dott. R,Q,ff-0, uno aei' più reputati onool-01g i viven ti; ha un indirizzo prevalentemente biologico ; com1p rende un grande paicliglione di servizi clin ici, con un consultorio; uno di ricerohe scientifiche s.perime11tali e di teraipia fisica (,r oentgent-erapia, curieteriapia, raiggi ultra-violetti, alta frequenza, diatermia, ecc.); un·o di anatomia patologica ; uno stabulariUim. T·r a gli stu1d i comp:iiuti nell' I stitu.t o sono da segn1alaire quellri sull'elettroosn1osi delle oellule neopl.asiche, sulla chimica fisica del siero di cancerosi irradiati , sul ric3Jl'.Il·b io respiratorio delle cellule normaJi e tumorali, ecc. (ili ecl'ici na Ibera, 25 apr ile 1925)·
Nella biblioteca medi ca di Parigi. La biblioteca del1la. facoltà medica di P .rurigi che aveva un fondo annuo di franohi 44,000, lo ha ridotto -dal 1924 a Fr. 26,000 e si sono quin·di notevolmente limitati gli abbonamenti anche a gior.rnali i•m portanti.
•
Le medichesse al Collegio del medici d'Inghilterra. Il « Royal College of Physicians », ha Sttaool•i to ohe le do11ne possono es·seire eleggibili al « f ellowshiip » .
Nuovi periodici. IT British J 011·r nal of V enereal D iseases » sarà l(
c-0nsaorato esclusiva.mente alle malattie veneree (includendovi la sifilide), con &~lusione delle malattie cutanee; comprenderà coi1tributi originali e riviste critiche. Inten,d e riv-0lgersi sia agli specialisti, sia ai pratici generali. Sarà diretto da L . W. Hia.r1ison ed E . R.. T. Clar koon ; sarà edito da
Denunzia di un farmacista. Il far.m aoista Cesare Pisano di Sassari è stato dertunciato ali' autorità giudiziaria per violazione dell'art. 15, ultimo comana, della legge su l ' esercizio ,ùelle farmacie, essendo stati prelevati dalla sua farmacia, in oocasione di un'ispezione straor,dii1aria alle farmacie della Sardegna, alcuni cam·p ioni di pillole e di. cachet.5 antimalarici da lui p•retp·arai{i, nei quali l'analisi accertò un contenuto .di ohinina notevolmente inferiore alle dosi indicat~ sull'etichetta; con .decreto 30 marzo del Ministero <lell'Interno è stata proibita la vendita al pubblico di detti prodotti in tutto il Regno e ne è ,01~dinato il temporaneo seq·u estro presso chit1nque si trovino.
Il lisoformio in Tribunale. La XII Sezione del Tribunale di Roma ba assolto, in iappel'lo, tre· droghieri incolpati e oondanniati per venCÌita di lisoformio. L 'appello era stato promosso dalla ditta Brioschi. La <lifesa soste11ne che jl lisoformio non è un medicinale, oome· non lo è l 'estratto <li ta.m arindo, per quanto nominati nella F. U., oo·m e del resto1 vi è nominato• an cl1e lo zucchero. Il P . M. nella sua requisitoria ha oonsiderato il lisof<>rmio eome un prodotto d'uso• comune.
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[ANNO
XXXII, FA5C. 22]
i91
SEZIONE PRATICA
,,
Elargizioni e lasciti. I l dott. Giovanni Rizzi, medico pri,ma1~0 dell'Os pedale J\{aggiore di l\1ilan6, aveva già elargito circa L. 600,000 .alla Casa dei poveri, L. 260,000 per J.a f.011dazio11e di un padigl·ione nell'Ospedale, L. 400,000 per la fondazione <lella cattedra di bioch imica; morendo ha legato altre 300,000 lire al l'Ospedale, L . 100,000 alla cattedra e altre somme in·g enti alla Casa di ri 9oso infe1rmieri, al Dormitorio piubblico, all'Asilo Regina Elena per madri povere. Alln memoria di questo medico filantropo vaidia il commosso ·plaruso dei colleghi. 1
l medici russi rifug iati i n Fr ancia. Secondo qwanto riferisce un settimanale francese, arvebbero t1·ovato. rifugio in Francia 75 medici russi in massima parte impiegati come manovali in officine e stazioni ferroviarie. E ssi si raccomancla110 ai colleghi francesi per ~ere adibiti n, qualche lavoro piu consono alla loro attitudine e aUe loro conoscenze, ma non sembra che fino ad ora la loro insistente riohieBta ~ia stata accolt a .
Il 7 mag:gio cessava cli vivere, dopo lunga malattia, in S. Angelo Limosa110, il dott. COSTANTINO MARONE, <li anni sessanta. Fu ufficiale sanitario e medico condotto di quel comune per circa un trentennio. Ligio ai suoi doveri, era amato ~ stimato dall<lt popolazione tutta. Alla famiglia se11tite condoglienz.e. I. p. M!NOTTI .
IL
POLICLINICO ,~ SEZIONE CHIRURGICA
Il fasoiool:o 5 (15 mag.gio) contiene: LAVORI ORICINALI : I. - C. Cavina : Osservaruoni isito,logii1ch e su di u .n • eaeo· di l i11Jfos1arcoima .cervico-media.etinioo tr.attaJt.o oon 1a iiontgenter.apia. II. - c. cavina-Pra t esi : Sul li~ogr.arntùoma m.aldgno (tre c.a.eii).
III. - F. Marinelli: Contnibuto a.perimentale allo studio delle ferdte deLle vie bil iari extraepatiche e dellla colemia. IV. - A. ril ilia ni : Sul meccaruism o e v.alore istologico dli. u.na briglia erniaria.
PREZZO DI CIASCUN FASCICOLO L. 5. I non abbonati a detta Sezione Ohi:riurgioa potranno riceverlo iin.viiamdo i.J relat.ivo 1importQ, mediiamte vaiglia poota le, al Carv. LUIGI POZZI - Via Sistina 14 Roma.
SEZIONE MEDICA Il faecioolo 6 r1° ,g .i u1grn-0) di prossima pubbl·icaziOil'.Le,. <ionrtewà :
LAVORI ORICINALI : I. - T. Ponta no : Siero di concvales-0ent e e tera;pia .as11e.c·itfìra nella s carla..t t inia. II. - C. cascio Rocc?.: La M. T. R. (r ea.zio.ne d '1iaùtorbidamen1to di Meiiniicke) nella d1i1a..gnosi della s ifil:1cl e. III. - A. Biasott i e C. Mar-s: Il vial.ore cl.i11Jico dell'en 7iimo.rea.Z1ione e d~lia 6ci.n·f Qreazi<Yne. IV. - S. cacc ~ r i : La reazione d·i Weil-lCaifk a nei traumaitizzati idei >0ra·n iio e de1lia. .colon'IlJa V'ertebrale•. 1
I non abboruati a detta Sezio.ne Med•i.oa potJra1l/Ilo r:i.ceverLi inviamrlo il relaitivo impor to, imedianit e va.gilia postale, al Casv. LUIGI POZZI - Vda Sistina 14 - Roma.
, Indice alfabetico per materie. r espiratorio Paa. 787 )) 789 Asma essenziale in gravidanza . Brasi,l e: odierna organjzzazione s anitaria » 787 Bibliografia .. . » 783 Cistifellea: visibil ità raidiolo1gica da s·o m» 787 ministrazio([}e orale di bromuri . . » 770 Ci.sti idatidea dello spazio r etrovescicale )) 779 Colelitiasi: pa~ologia e diagnostica . )) 790 CoJeJitiasi: ·radindiagnos i .
_4.nophelces:
.appa~·ato
Concorsi: li.miti clei poteri delle Con11nission-i agli eff etti delle ammissioirii . Cronaca del movi.men,to prof es:sionale . . . Emorragie gravi in seguito a operaz1on1 sullo sto.maco nel cane • Eritema nodoso . • • Fegato: lesi-0ni; contributo alla questjone delJ' atrofia . •
)) ))
792 793
))
787
))
782
))
780
Funicolo: taglio . • Pag. 790, Infezione melitense : v.alore dell' i11tra)) dermoreazione 767 )) Milza: esrpl.o razione clinica 788 Pa·r to : co11troinidi1Cazioni agli estra,tti )) 7891 i pof isar~ . P elle : anoillalie congenite . )) 781 Ra-diologia medioa: relazioni e comuni. . . )) cazion1 varie 7 4 • Sfenoide: inte;r vento operativ-0 per le vie naturali . 78ll '» )) Sifilide da infortunio sul lavoro 775 Tubercolosi polmonare durante la gravi)) danza . 7~8 • • . Vene sovrae:patich e : aiplasiia.- con persi)) st enza della v. ombellicale . . • • • 777 )) Versamenti pleurici: semejolog.ia 788 V. ASCOLI,
Rom.a - Stab. Tipo-Lit. Arm ani di M. Cou rrier.
Red.
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ANNO XXXII
Roma, 8 Gl11gno 1925
Fase. 23
' lf
fondato dai professori :
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
•
{
SEZIONE PRATICA REDATTORE
CAPO:
PROF.
VITTORIO ASCOLI
-.....--·- ~ --=--============================================================================-=======~~ •
SOMMARIO. Argomenti d'attualità : R. Bompiani: Quialohe considerazione sul fOO".cipe di Kielland_ osservazioni cliniche : G. Notal"à,ngeli e F. Tempoota: S't1 di un caeo di bronoospirochetosi di Caetella.ni. Contributo allo studio della peeudotubercolosi polmonare. Sunti e rassegne: SEMEiOTICA: J . Bergareche: Il eintoma frenico nelle perforazioni gaetri,o he ·e duodenali. Bickel, Katzenelbogen, Mozer : La sindrome paincreatico-aortica. - FARMACOLOGÌA e TERAPIA: w. Kolle: Sull'azione protettiva degli antisifì.litici (arseI11i·c al•i , mercurio e bismuto) nella d.1nfezio,n e sifiliitioa sperimentale. - A. ~1oukhtar : Esperimenti clinici sull'azione della rligita1ina e della S'trofantin.a. - Normet: I citraiti in terapia. cenni bibliografici. Accademie, Società mediche, Congressi: R . Accademia Medica di Romp... - Sociietà Lombarda di Soienze Mediche e Biolog,i che. Milano. - Società Med.~co-Chirur gica di Padova.
Appunti !)er il medico pratico: CASISTICA e TERAPIA: La malatltia a miloi.de. - Tu bercol05·i gommosa diseeminata in a.dulto, .consecutiva a.id u in. a inoculazione cutanea. - Tubercolosi p-0lmona.re e sistema endo01rino. - Lo jodio nP.l gozzo esoftalmico. - Anrcoira lo jodio nel gozzo esoftialmico. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: Stiati latenti. - Su.J.l'influ1entza drel J)'araeimpatioo eulla. gli.cernia. - Azione dei raggi Rontgeni sul chi·mi'Smo gastrico. - V.\RIA: La psli.cologia della musioa. Politica sanitaria e giurisprudeinza: G. Selv.aglg'i: Con-' trove.rtSie g.i 'Uridiche. Nella vita professionale: Ammd..n istraz•ione sanitairia. Insegnam-enito sup eniore. - Cronaca del movimen:to professionale. - Nos tre corrispondenze. - Conoeorei. Nomine, promozioni ed onocificenze. Notizie diverse. Indice alfabetico per materie. 1
1
Diritti di proprietà riser'Vati. - É vietata la riproduzione dti lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubblieazionP dei sunti d.f essi senza cita1·ne la fonte.
I
ARGOMENTI
' D'ATTUALITA
CLINICA OSTETRICA
cliniche, abbiamo limitato l''Uso del forcipe di l{ielland alle posizio·n i trasversali o quasi, a testa f etale alta allo stretto superiore o mobile al dt .sopra dell'ingresso, semprechiè non esistess·e spro-
GINECOLOGICA
DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA
diretta dal prof. E. PFSTALOZZA. '
Qualche c.;>nside1·azione sul di Kielland. Dott. R.
BOMPIANI,
fo1~cipe
assistente. \
nei paesi di lingua tedesca fervono tuttora le discussioni sui danni e vantaggi che il forcipe di Kielland presenta sugli usuali modelli, da noi, se ne togli le rd ue comun1cazior1i fatte nei 1Congressi di Triest~ (ottobre 1921) e di Napoli (aprile 1924) alla Società Italiana di Oste~ tricia e Ginecologia, rispettivamente dal Gall e dal Piccoli, manca - qHalsiasi accenno nella letteratura, su questo argomento. Ond' è che quasi raccogliendo l'invito fatto in quelle occasioni dal Mangiagalli e dal Guzzoni, di iprovare questo forcipe per potere dall'esperienza dei singoli trarre un giudizio sulla pratica utilità di esso, mi accingo a riferire dell'esperienza fattane nella Clinica di Ro·m a, in questo ultimo anno. Si tratta soltanto di uno scars'o numero di casi, perchè come . risulterà ip appresso dalle singole storie ~Ientre
l
porzione fra le parti messe a confronto e che ci sembrasse indicato espletare il parto con l'uso della vis a fronte. Come J1a dimostrato il Kielland, il forcipe clas· sico è. uno strumento ideale, quando possa essere applicato sugli estremi del diametro birparietale, a testa già ruotata o quasi. Inftdo invece, quando si tratti di applicazioni alte specialmente se in bacini legger.m ente ristretti nel diametro ontero1-posteriore, nei quali il vertice f_ per questa stessa ragione si mantiene S'Ul trasverso. .t in questi casi che il forcipe di Kielland trova la sua giusta indicazione. t noto inrf atti che nelle applicazioni alte, dovendosi procedere ad una ipresa diretta, -questa dovrà risultare i1otevolmente asimmetr1ca per . il feto, spesso anche addirittura nel diametro frontooccipitale; da .ciò di1ficoltà prima nella messa in pooto delle branc·h e, po.i nell'articolazione e finalmente facilità a lasciare la presa, o possibilità se si eserciti una trazione un po' forte, di ecchimosi, compressioni e qualche volta anche di depressioni o fratture delle ossa craniche.
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...
IL
POLI~C.INIC·)
[ANNO
XXXII,
FASC.
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Egualmente troverà 'Utile impiego nelle presenalto, tanto che l'articolazione era completame11te tazioni 1p osteriori, in cui altrimenti necessita pro- in vagina, scivolavano sulla testa fetale. Stavo • cedere ad una dopp1ia applicazione o a ruotaper arrendermi e .p roporre di trasportare la do11'zioni esagerate, che non di rado finiscono con na in r.linica, per eventualmente 1procedere al taestese lacerazioni delle parti alte della va.gin a, glio r.esareo, quando volli fare un ultimo tentativo ' .cJel collo e qua1che volta pm-fino. della ve~cica. ro11 il Kielland, cl1e in previsione di speciali dif. Per .quanto il moderno indirizzo della terapia ficoltà, avevo portato con me. Confesso però che Pstetriica a bbia allal'gato notevolmente i lin1iti avevo adoperato soltanto una volta questo fordel taglio cesareo nella sua tecnica so·p rasinft- cipe e che ero molto ,perplesso se usarlo o rne110; saria e nella extraperitoneale, riducendo notetuttavia ·POichè il non riuscire a terminare il volmente il numero delle applicazioni a testa })arto avrebbe voluto dire uno scacco i1on indifmobile o 1per lo m eno alta, capiteranno a tutti ferente, mi decisi a 1p rovare. La messa in .posto dei casi in cui o per il mancato ricovero in delle branche riuscì facilissima, e dopo pochi minuti con una modica trazione estrassi uu tempo opportuno in ambiente adatto, o per una . ' non esatta valutazione delle difficoltà inerenti bel- bambino vivo del peso di 3,800. l Jna piccola ad una modica sproporzione tra canale pelvico lacerazione dei genitali fu suturata con qualche e testa !fetale, o per il rifiutarsi della paziente p11nto in catgut. La famiglia che era stata p er l)iù di un'ora e della fami.g lia stessa ad 'lln atto laparatomico, questo non 1p otrà essere eseguito; e d'altra parte . in trepidazione, ma che certo non aveva vissuto mentre si fa. urgente il bisogno di terminare il i mome11ti della mia intima angoscia, gridò al successo e mi accordò quella fiducia cl1e con alparto, non si voglia ricorrere ad una craniototrettanta facilità sarebbe stata pronta a togliermi, mia a feto v:tvo. È in queste condizioni che il se per la ma11canza del Kielland i1ella mia busta forcipe di Kielland può qualche volta renderci qur.ll;:,t rnattina, i miei tentativi non fossero riu .. servizi veramente singolari. • Un caso di questo genere capitò a me circa sci ti . un anno e mezzo fa: si trattava della sorella di Deve essere stato il ripetersi di casj fortunati un medico, la quale dopo cinque giorni e quatdi questo genere ed al contra:rio di altri 1poco tro notti di periodo dilatante, intensamente -do· fort 11nati, che hanno indotto in Germanja ed a loroso reclamava e con lei la famiglia la libe· Vie11na, lo stabilirsi O.i due correnti di opinioni razione. Lo scheletro era regolare, il bacino ben opposte, per cui mentre da alcuni autori, il forconformato, il promontorio all'esplorazione va- cipe di Kielland è ritenuto l'optimum dei modelli, per altri, come rilevaiva !~ideatore stessot ginale non si raggiun·g eva. Non esisteva quindi viziatura pelvica. La testa fetale, però, benchè addi:rittura micidiale. Esponente di questo stesw contrasto è il fatto che a Vienna, mentre ne1Ja primipara, si era sempre mantenuta al di so.p ra 1a Clinica l'uso ne è assolutamente bandito, esso dell'ingresso. Era mia intenzione di sperime~ è. adoperato ad esclusione di altri tipi nella 2a.. tare il p eriodo espulsivo, rperchè mi ero fatto la convinzione che non esistendo una vera spro- ..t\ntag·onismi di Scuola! Ma più probabilmente !a 1 porzione tra i diametri materni ~ fetali, quella causa d ei contrasti è riposta oltrechè alle diftesta avrebbe finito almeno per impegnarsi .p ro- ficoltà inerenti alla tecnica, che presÙp pone una esatta diagnosi di posizione ed ai pericoli ad fondamente ed allora sarebbe stato facile termi· essa legati, nel fatto che si è do;m andato ad esso nare il parto con una applicazione di forcipe . più di quanto potesse dare. . ~a ipressato da quello stato di orgasmo che circonda 11na ·p artoriente nella così lunga e snerSi è cominciato a volere accordare a questo vante attesa dell' evento tanto desiderato e teforcipe, in stretta unione con la testa f eta.1e una muto, ed anche dall'iniziale soffQrenza fetale (si azione dilatante sul collo uterino, simile ma anera avuta rottura prematura dell e membrane), coTa: 1più efficace a quella 1p ropria del sacco delle mi accinsi in narcosi a completare manualmente a.eque. (Spitzer: Zentr. f. Gyn., 1923, n. 22). A1la dilatazione uterina che era rimasta sui sette fer1na questo A. che su 132 applicazioni di f. centimetri, e procedetti ,p oi ad una applicazione I<ieiland nel 35 % dei casi la dilatazione era quasi completa e nei 30 % quanto un palmo dr di fOTClpe. rnano: la dilatazione si sarebbe in tutti i casi Si trattava di una destra anteriore, poco od affatto ruotata. Un 1p rimo tentativo con il Pa- completata senza c-he si avessero lacerazioni del collo! L' A. lo dice e noi non po"Ssiamo metterlo squali, mi fece intendere che se avessi insistito, in dubbio, rr1a certo si rimane un po' increduli. avrebbe lasciato la presa, iperciò lo tolsi e ripro· Il dover poi affermare che questo mezzo come vai, dopo a'1er cercato di completare manuaJ · mente la rotazione. ·M a anche questa volta il ten .. azione dilatan_te sia pilì efficace a ciò che la natura sempre .p roYvida ha pr~disposto - lege a!tativo riuscì infruttuoso: le branche benchè iu 1
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tis: il sacco delle acque - e che l 'uomo 11a cercato di imitare: ipallone di Champetier, ci sembra per lo :meno azzardato. ,potremo tic.onoscere al Kielland una minore facilità a prod'Urre quelle profonde lacerazioni del collo, alcune volte pericolose per r emorragia, che si verificano in genere durante il movimento di rotazione con gli altri forcipi; ma come fa notare Wyder anche nel parto normale è quasi fisiologico che si pro· ducano ]ace.razioni del collo. D'altra parte abbiamo dovuto constatare che come esistono dei colli che non si. dilatano con le sole forze della natura, nè con gli espedienti messi in uso dall'uomo, così anche col Kielland,, se non si incidono prev.entivamente, si lacerano. Si è (!)Oi voluto affermare che il forcipe di Kielland potesse servire come mezzo di cura in tutte le vizia. ture pelviche di grado n·on troppo pronunciato (Hirscberg: z entr. f. Gyn, 1923, n. 22) . Ora 5e dobbiamo riconoscere che esso può veramente esserci utile nei casi di « pelvis 1p lana », jpurchè si tratti soltanto di una modicissima viziatura, non si deve domandare a questo come a nessun altro forri11>e l'azione riducente (Spitaer) a meno di .correre il rischio di fare ·d elle craniotomie larvate. Così Fink, della Clinica d) Koni 5berg (Z e·n tr. f. Gyr1, n 8, 1924) riferisce di 5 casi di morte del feto per traumatismi cranici; egli afferma che il f or~ipe era bene applicato e la corrispondenza dei diametri pelivi-fetali normale, ma non dice però se fu esercitata una trazione esagerata. Anche nei casi di Me'Umann (Z entr. f. Gyn, n. 5, 1928), ~Bru ch e ·M ayer (riferiti nel lavoro di Fink), si ebbero 1p ure lesioni varianti dalle impressioni sui parietali ad ematomi e fratture degli. stess). E già che siamo venuti a parlare di morte del feto 'Per l'uso di questo forcipe, dobbiamo ancora ricordare che Gansbauer (Zentr. f. Gyn, n. 48, 1924) riferisce di un caso il cui cordone fu afferrato fra l'estremo della cucchiaia, ed il mascellare del feto e la préssione f·u tanto foI'te, che il cordone stesso si lacerò dando luogo alla morte del feto. In un altro caso pure dello stesso ·A. si ebbe, durante l'introduzione della ip rima ·b ranca lacerazione del funicolo con conseguente grave emorragia. In altri casi pure, durante le manovre per la messa a posto delle branche, si sarebbe verificato il prola.sso del cordone. Fink poi accenna anche ad un a1tro in, conveniente che pure può verificar~i nell'introd·u zione della prima branca, per cui la testa può risalire notevolmente in alto. In un caso personale, ed in uno di Hammerschlang, si verificò questo fatto per cui bisognò ·terminare il parto con il rivolgimento. Ritornando ora alle indicazioni materne, si è 1
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detto che questo forc1pe, grazie all'articolazione· mobile e scorrevole sul prop1io asse, riesce specialmente utile nelle posizioni asinclitiche. Ciò è vero, soltanto però se il gTado di asinclitismo non è esagerato. Va poi tenuto conto che esso rappresenta un meccanismo di adattamento col quale la natura cerca di superare l'ostacolo (viziature lievi, grado di inclinazione pelvica), in secondo anche del grado dell'asinclitismo stesso. Come Heim (Zetr. f. Gyn., n . 8, 19~4) ha dimostrato, anche il Kielland se l'asinclitismo è esa gerato, non può vincere l~ostacolo . D'altra parte Wider (Z entr. f. Gryn., n. 12, 1924) giustamente rileva che questo forcipe, non è a rigor di termini un forci pe assiale, ossia che consenta una trazione secondo la linea ombelicococcigea. In questo senso anzi, lo supera notevolmente il Tarnier, che permette di modificare la trazione secondo l'asse dello scavo e in modo più graduale. Infine dopo avere accennato che quasi tutti gli ostetrici attualmente ritengono che il Kielland debba essere usato almeno a testa già fissa, ci pare utile considerare i pericoli a cui l 'appl1~ cazione di questo forcipe può dar 1uogo. Per la tecnica rimando al Prontuario di terapia ostetrica del Gaifami (Roma, Pozzi, 1923) . B certo che la rotazione assiale di 180 gr. che si deve imprimere alla prima branca, a segmento inferiore già disteso, impressiona e rende titubante chiunque si accinga a farlo. Però stando alla statistica di Spttzer sopra éirca 2000 applicazioni riferite nella letteratura, l'inconveniente della rottura d'utero mai si sarebbe verificato. Vero è che più tardi ne furono esposti due casi di Fink e che in genere gl'inconvenienti gravt vengono volentieri taciuti; d'altra parte è certo che non si dovrà mai procedere ad applicarlo· se esistono i segni della minacciante rottura. Secondo Wyder poi, poich·è la trazj one con il Kielland si esercita in direzione pubica, anche i traumatismi vescicali sono possibili. Si p~trebbe avere anche la disgiunzione delle sinfisi (pubica in special modo), soltanto però quando esistano condizionj speciali predisponenti. • Le lacerazioni vaginali per accordo unanime· sarebbero meno frequenti, non così quelle perineali: secondo Finl< infatti, esse si sarebbero verificate nel 70 % dei casi. Questi i .p rincipali vantag.g i ed inconvenienti che mi pare nella . rapida disamina della letteratura, avere obiettivamente passati in rassegna. vediamo ora i risultati rispetto alla mortalità materna e fetale. Come gi ustamente fa rilevare Riediger (Zentr. f. Gyn., n . 30, 1923) l'esperienza personale conta 0
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molto e così anche l'usare il modello originale od a Itri anche soltanto lievemente modificati. Il Riediger, in base all'esperienze della Clinica di Dortmund (35 casi) in cui si usa esclusivamente questo forcjpe, se ne mostra assai favorevole. Heidler (Zentr. f. Gyn., n. 31, 1923) ha. u8ato e fatto usare 150 volte il Kielland ed è venuto a11a ·conclusione, cl1e ciò che non si può ottenere con questo forcipe non si ottiene con ness'Un altro tipo. Tanto Heim che Wyder invece (articoli già citatj ) pur riconoscendo al Kielland notevoli pregi, pensano che l'uso del iforcipe assiale seco ndo il modello del Tarnier, conserverà sempre la sua particolare indicazione. Secondo Bocl{elman (Z entr. f. Gyn., n. 12, 1924) tanto la mortalità materna che fetale risulterebbe eguale a · zero; di più in nessuno dei 65 casi si sarebbe ·verificatà paralisi del facciale. Spitzer infine che riferisce dell'esperienza di 132 casi su ·11,000 parti della Clinica di Vienna, ed in cui la pro,·a fu fatta 59 volte (45 %) per applicazioni alte, 61 a testa già scesa nello scavo, ed in 12 già nello stretto inferiore, non si sarebbe mai verificata mortalità materna; e quella fetale che è normalmente di 13.4 % secondo Winckel, ma che ascende nel 45 % nelle applicazioni alte, • si sar eb be verificata in quelle con il Kielland solo nel 5 ~{, . Finl< che abbiamo già detto fra gli oppositori, riconosce che se bacino e feto sono del tutto normali, l'applicazione è qualche ·volta di una straordinaria facilità, basta però la minima sproporzione 1perchè l'estrazione possa divenire impossibile. \ Te diamo ora ciò cl1e risulta in base alla nostra esiperienza. Riferisco brevissimamente le storie e per quel tanto che mi sembra possano interessare. 1
Sch. 1245. Natalina Falconi, ing. 10 giugno, a. 33, IV para. I p1imi tre parti in podalica. U. l\1. 15-8-23 viziatura pelvica: lieve sproporzione fra testa fetale e bacino. Data la conformazione dell'addome notevolmente più espanso nella metà inferiore che nella alta, si pensa ad una anomalìa uterina. La testa a ·dilatazione completa si ·mantiene all'ingresso sul trasverso. Appl. di Kielland all'ingresso, facile discesa, rotazione ed estrazione ancora rpiù facile. Il feto nasce vivo e pesa 3.300 Sch. 1363. Pistelli Filippina, , ing. 27 giugno, a. 31, IlI para . .I parto spontaneo con feto nato morto, II macrosoma asfittico non rianimato. U. M. 26-9-23, trac-ce d'albumina, si raggiunge jl promontorio ma con difficoltà; ba-cino a tipo ·p iatto rachitico. A dilatazione completa si 1prova la posizione di Walcker, nella speranza che la testa s'impegni. 1Ciò infatti succede e dopo 4 ore di questa posizione si con stata che l'adattamento è avvenuto con il .m eccanismo dell'asinclitismo anteriore. Si tratta di destra posteriore: si procede senz'altro in narcosi con il Kielland. L'asinclit:i-
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smo obbliga le cucchiaie a rimanere ad una differente altezza, ma facilmente e soltanto -con una modica trazione, mentre la testa discende nello sca-v·o, l 'asin clitismo si corregge spontaneamente. Un lembo di collo ancora incappuccia anteriormente la testa e nel momento della rotazione si lacera .a sinistra ed anteriormente. Il feto vivo pesa 4.300. Al momento della sutura si riconosce' che la lacerazione si è pro·dotta su una vecchia cicatrice, puerperio leggermente febbril e. Sch. 1062. Venturi F., ing. 18 maggio, a. 27, I para. U. M. 25-7-1923, .gr. oltre il termine da circa 20 giorni. Inerzia nel periodo espulsivo, febbre in travaglio, putrefazione del liquido amnioti·co. Tentativi . infruttuosi di applicazione di forci;pe a domicilio: genitali esterni edematosi, lacerati. Il bacino è n ormale, il feto però sembra voluminoso. Prima dell'~ntervento, si constata esistere una profonda lacerazione del fornice destro che si estende molto in alto; i1 collo è completamente scomparso, la testa rimane fissa all'ingresso. Ap·p licazione del Kielland sul trasverso, facile estrazione, feto vivo 3. 700. Puerperio febbrile. Scl1. 1431. Mozzatelli Maria, ing. 7 luglio, a. 30. II para. I feto morto durante il travaglio. U. IVI. 3-11-23, tbacino totalmente regolarmente Tistretto, coniugata vera 8-3. .Per febbre ed iniziale sofferenza fetale si decide di espletare il parto. Il rivolgimento data la incompleta dilatazione e 1p iù che tutto la perdita delle acque avvenuta da molte ore si ritiene poco prudente, e si deciae perciò di iprovare il forcipe. Primo tentativo con il Pestalozza jnfruttuoso, poi con il Kielland. L'applicazione è un po' indaginosa ed occorre far passare la prima branca lateralmente~ fir1almente vi si riesce e l 'estrazìone avviene con una certa difficoltà inerente alla viziatura ed alla incom.p leta dilatazione. Il feto nasce in asfissia bianca e non si riesce a rianimare. P esa 3.160. Estesa lacerazione del collo, perdita involontaria delle urine, -catetere a permanenza che si toglie in 11a. giornata. Non esiste però una vera fistola e la perdita si riconosce 1dovuta a sfiancamento dello sfintere interno dell'uretra. Puerperio febbrile. Sch. 294. Torsi Francesca, a. 40. IV para, tre parti artificiali, due con feti vivi, un rivolgimento (per placenta 1previa centrale); ha avuto anche sei aborti. Lievissima ·viziatura pelvica. Dopo tre ore di periodo espulsivo la testa rimane sempre inobile sull'ingresso, senza tendenza all'irnipegno : si prova col Kielland. L'applicazione della prima branca in un p rimo tentativo non riesce perchiè essa tende a .p orsi troppo lateralmente, la seconda volta invece ciò avviene con facilità. Avevamo sbagliato la diagnosi di posizione! Alla semplice trazione di p;rova, il feto discende bene. Il feto vivo, pesa 3.400. 1
Feltcita, entra il 13-4-1924, a. 29. U. M. 13-7, ~I para. I parto normale, feto piccolo. Questa volta si è avuta rottura prematura delle membrane, putrefazione del liquido amniotico e febbre ir1 travaglto: dilatazione incompleta. Un primo tentatiivo con il forci.p e comune non riesce; si prova allora con il Kielland che facilmente libera la donna. Feto pesa 3.600, asfittico riani~ mato. Lacerazione del collo saturata cqn tre ipu11ti in catgut. ·Ga~gerini
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E. C. entra in casa di salute per il precedente di un parto distocico terminato con Tivolgimento e morte del feto. Questa volta è gravida a termine e desidera assolutamen te un bambino vivo. Non esiste viziatura pelvica, ma soltanto un grado di inclinazione esagerata ed un'altezza del pube di circa 7 cm. Il feto dalle misure esterne sembra normale. La dilatazione si compie normalmente e soltanto però dopo un periodo di valide contrazioni la testa s'impegna con il meccanismo dell'asinclitismo iposteriore. Dopo circa 4 ore, poichè il parto non procede ed alle contrazioni valide è succeduta l'inerzia, s'interviene in narcosi applicando il Kielland. L'introduzio11e della prima branca riesce facile, non così quella della posteriore .p er cui bisogna rinnovare più volte il tentativ0. Finalmente vi si riesce e con sorprendente :facilità senza l'imrpiego quasi di nessuna forza, si estrae un bel bambino di 3.400 grammi. Nessuna lacerazione. •
Di. fronte a questi casi, ad esito in complesso
fortl1nato, ne stanno nella n ostra statistica altri tre meno felici. In uno: Micheletti E., · sch. 943; si trattava di una III para a parti precedenti laboriosi in cui dovendosi procedere ad una applicazione di forcipe nell'interesse del feto (testa ancora mobile allo stretto su.p eriore) si volle tentare direttamente il Kielland, ma nella messa i11 posto della prima branca si ebbe l 'impressione, e certamente si produsse come poi poten1mo consta.ture una volta esp1etato il parto, una lacerazione sottoperitoneale del segmento inferiore. La branca ·fu tolta,. ed il tentativo rinnovato con jl forrjpe comune che riuscì rapidamente a liberare la donna. La cavità fu drenata con garza al vioforn1io e la paziente non ne ebbe conseguenze. In un altro caso, un doppio tentativo di portar.e in basso la testa, sia con il forcipe comune che con il Kielland riuscì infruttuoso tanto che nella speranza di avere ancora un bambino vivo, si per1sò di terminare il parto con il rivolgimento, ma per le difficoltà incontrate poi nell'estra, zione, si dovette eseguire la craniotomia sulJa testa seguente; si trattava di un feto macrosoma sui 4300 escerebrato. Finalmente il terzo caso riguarda Muzi Ass11nta, sch. 436, di a. 35, primigravida, portatrice di un bacino legp:errnente ristretto specie in senso trasversale. Travaglio torpido durato quattro giorni, aipplicazione del pallone di Cllan1petier. Recl amando la ·donna di es• sere liberata e sempre per la solita triade, rott11ra precoce delle m,,..embrane, putrefazio11e del liquido amniotico e· febbre in travaglio, si credette opportuno in narcosi com.p letare la dilatazione del collo e procedere col for.cipe. I tentativi fatti con il Pestalozza 1prima, con il Kiellar1d, e finalmente col Tarnier riuscirono infruttuosi, per cui anche questa volta bisognò terminare il parto con una craniotomia a, feto vivo. Circostanza semrpre assai incresciosa. 1
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Questa la rapida rassegna dei nostri casi. Per quello cl1e riguarda la tecnica, poco abbiamo da osservare : l'introduzione della ip rima branca ci è riuscita quasi sempre facile; in un caso 1però, come abbiamo dovuto riferire, si produ sse una rottura sottoperitoneale del segmento inferiore, per fortuna senza conseguenze. In un caso soltanto di asinclitismo iposteriore accentuato fu difficile l'introduzione della branca posteriore. Per ciò cl1e riguarda l'azione dilatante di questo forcipe in unione con la testa fetale, d obbiamo dire che ci è sembrata nulla o quasi e siamo convinti che molte delle difficoltà incontrate con questo, come del resto con gli altri . forcipi, sono appunto dovute alla incompleta dilatazione; condizione in cui alcune volte p er necessità si è . costretti ad intervenire. Anche le lacerazioni del collo si sono verificate con il Kielland come con gli altri modelli, non così invece dobb1amo dire per le lacerazioni alte della vagina che veramente sono meno ·f requenti e meno estese. Per quelle del perineo, ci sono apparse eguali a quelle che con una tecnica corretta si ottengono con gli altri f orctpi. L'azione del Kielland ci è sembrata indiscutibilmente utile nei casi di testa mobile al di sopra ' dell'ingresso, o nella parte alta dello scavo in posizione trasversa o quasi, purchè non esistesse una vera s,p roporzione tra le .p arti messe a con. fronto. Tuttavia siamo riusciti ad . estrarre attraverso bacini leggermente ristretti o quasi normali feti dai 3300 ai 4300. Non bisogna pretendere però nè con questo nè con altri tipi di forcipe di voler vincere s·p roporzioni reali tra coniugata vera e biparietale ostetrico. Come in tutte le indicazioni dell'ostetricia operativa è soltanto l'esatta valutazione dei fattori, che devono essere con siderati individualmente e nei loro rapporti reciproci, che può farci evitare errori ed ottenere i migliori successi. Consegnato in redazione il 3 marzo 1925. ' 1
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OSSERVAZIONI CLINICHE. Su di un caso di b1·oncospirochetosi di Castellani. Contributo allo studio della pseudotubercolosi polmonare
per i dottori 1GAETANO NOTARANGELI e FORTUNATO TEl\lPESTA. Presci11dendo da ·quelle affezioni di ezio logia divel'sa - 1 conpi estranei, forme bacillari - -che hanno ùi comu11e con la tubercolosi la caratteristica anatornjca espressa da formazioni nodulari, !Più o m eno simili al tubercolo, vi sono affezioni, in specie polmonari, che imitano, più che il carattere anatomtco, il decorso clinico della tubercolosi. Castellani afferma (Presse ·m édicale, 1917) cl1e circa il 3 % .dei. tubercolotici, come tali inviati alla sua osservazione, durante la guerra, erano affetti da lesioni l:lol1no11ari ·di tutt'altra eziologia. Generalmente, come J acono ebbe a riaissumere nel Congresso di Roma del 1923, sono causa di sindromi p seudotubercolari 1p arassiti vegetali e ~rotozoi. Fra i parasstti vegetali rj cordiamo le varie specie di « monilia individualizzate dal Castellani, cause di broncomicosi; l'aspergiUus fumigatus, agente eziologico della (( maladie des gaveur des pigeons » (1Die~lafoy, Chantemesse e \Vidal) o pseudotubercolosi · aspergillina; il m ucor corymbifer, causa di mucormicosi po1mona.re (Fub·b ringer, Lucet e Costantin); alcune streptotrichee, causa di quell'affezione studiata da Flexner sotto il nome di pseudotubercolosis hominis streptothricl1ica; fra i protozoi l'ameba cl1e dà a volte sindromi ·,poln:ionari, a volte simula la tubercolosi miliare (Manson, Bahar), la spirochaeta bronchialis, causa di broncospirochetosi. Tale .spirocheta, elevata ad entità eziologica dal 1Castellani (1905), è lung·a da 4 a 30 µ., ha uno spessore di 0,2-0,6 µ., 2-3 spirali ed €stremità appuntite. Qualche autore (1Delamare, Charnberlain) credette .di identificarla con la comune spirocheta boccale· e pensò che questa, in certe condizioni favorevoli, localizzandosi nei bronchi, causasse la broncospirochetosi. ·S econdo Fara·h ,n erò la 51pirocheta ·broncl1iale si distingue perchè • • più 1mobile, meno resistente, meno ieolorab1le, fornita di corpi coccidii. 1Che tale germe sia l'agente eziologico della broncospirochetosi è stat~ esaurientemente rdimostrato da Ghalmerrs e O Farrel, i quali, iniettando siputi ricchi di spirochete nella tracl1ea di scimlITuie, sono riusciti a riprodurre quadri mo-rbosi analoghi. La spirochetosi descritta dap1prima nel Ceylan (Castel)>
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lani), quindi nelle Antille (J achson, Fhalen), nP.1, le Filip[pine e nell'Africa Orientale (Taylor), fu con siderata come malattia esclusiva dei paesi caldi sino a che non fu riscontrata nel Nord-Amer~ca (Rotwell), in Inghilterra (Castellani), in Olanda (Huizinga), in Francia (Violle), in Svizzera (Galli-Valerio), in Italia (Jacono, Cruputi), in Serbia (Lurie). Ne sono state ·descritte diverse forme cliniche: Farah riferisce un caso di asma, Simon e Lanceraux casi .di pleurite essudativa; ma la più com.u ne ·è la forma bronchiale acuta o cronica. .La forma acuta mentisce l'influenza e nell'eipi, defiria 1917-:1.8, perchè la S·p irocheta bronchiale fu riscontrata n ell'espettorato di malati, fu da alcuni autori (De Verbizier, Weil) considerata come l'agente eziologico dell'influenza. Si 1presenta dolori reumatoidi, tos~on f e.hbre improvvisa, 1 se, espettorato sanguigno e dura da 2 a 8 g.ioil'ni. _A,. volte gli attacchi si ritPetono, assumendo un andamento subacuto o cronico. La forma cronica 1è la ipiù im1portante, perchè mentisce la tubercolosi polmonare. E caratterizzata da tosse con espettorato purulento, intermittentemente emorragico, a volte fetido (Beau, Dide, Riberon), da emottisi, febbricola a tipo etico , dolori al torace e da nessuno o scarso re.obbiettivo. Alla radioscopia si osservano 1perto nei campi polmonari larghe zone meno chiare del normale, inteT1pretate come zone affette (Farah, Caputi). Sebbene ne siano .stati descritti casi con esito in gangrena polmonare (Kuster \Vester, Chamberlein), in .genere la 1prognosi è buona. Riferiamo in ·b reve la storia clinica dell'ammalato venuto alla nostra osservazione: · \..
Vittorio 1P .. ,d i anni 37, muratore, ammogliat~ con prole. ·Gentilizio ,p uro, 1No~ lue. A ~7 anru broncopolmoni.te destra. ,Jl 24 dic.embre 1923, ebbe febbre accompagnata da tosse stizzosa con espet~ torato mucopurolento. La febbre, dopo. alcuni giorni scomparve, mentre l'espettorato div~ntava sangui·gno . Avvertiva intanto dolore . persistente .., N • test alla regione sottomammaria destra, irr~1an verso lo sterno. Ver.so la metà di .gen~a1~ . 1924 ebbe emottisi, ri1p•etutasi a due giorni d i~~~~ vallo. I1npressionato ·da tale fatto venne a sultarci il 24 gennaio 1925. . E. O.' ColoriJ;o pallido. AJpparecchio scheletric~ I regolare. Tessuto adil)oso scarso. lVIasse musco lari bene svilull)·p ate. . Torace: piatto. Respirazione cost.o-8Jdd·ormnale: Segno angolo sca;polare di Baccelli .assente. Se d.1 Boeri assente. Alla iper-cuss1one : suon 0 ~~faro polmonare su tutto l'ambito. Al~'a~co~t~ zione: scarsi rantoli alle 'basi. Cuore ne~ lir;:;~dt.oni. !Puri: polso 90. Addome: nulla. pp chio uro-genitale: nulla. . tt . Esame dell' esipettorato (~ _.gennaio) as~e f ~i~ ernorragico. Consistenza : vischiosa. Odore.. e . do. Ricerca del bacillo di Koch (4 preparati, dei 1
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qua li 2 dopo omogeneizzazione con antiformina) : negativa. Ricerca della spirocheta 1b ronchiale (colorazione ·del preiparato, fissato con alcool •metili co , con violetto di genziana) : positiva. (·L 'esam e dell' espettorato viene ripetuto il 30 gennaio ed il 15 febbraio con esito negativo 1per il bacillo di l{och, positivo per la sipirocheta bro11chiale) . Cutireazion e di Pirquet: negatìva. (- - -). Il 15 febbraio facciamo somministrare all'ammalato il tartaro emetico preconizzato da Castellani (tart. emet. ·ctgr. 10, acqua cloroformizzata gr. 120, scirop1po di Tolù gr. 80). L'emottisi non si ripete, l'esipettorato diventa meno fetido, ma p ersiste sanguigno per parecchi giorni e diventa poi mucoso, il dolore sottomammario e retroster. nale scompare, i leggieri ·r ialzi di temp eratura scompaiono, la tosse si attenua. 1Si insiste nella cura. Il 16 marzo, il paziente completamente guarito torna al lavoro. 1
Il caso cta n oi osservato è più che din1ostrativo. Dapprima la febbr e a tirp o etico, la tosse, l'espetto.rato ematico Ci fanno senz'altro sospettare u11a tubercolosi ed il sospetto si rafforza all'apparire d ell' emo·t tisi. \Nlircoli (Clinica Nledica Italia11a, ·t904) considera, il 94, 9 % ·degli emottojc.i carne tubercolotici. wla, .p assando all'esame obbi.ettivo del malato, il nostro sosipetto si cambia in meraviglia; n essun repe.rto ch e pur lontanamente possa giustificare fatti funzionali più o meno ~~mponenti. Nessun valore 1 p erò potr~mmo dare a tale strider1te disarmonia qualora la rtcerca del bacillo di Koch i1ell'esp ettorato avesse avuto esito positivo. Tale ricer ca, eseguita con cura minuziosa, è riuscita sempre negativa. Può esser privo di bacilli l'espettorato di un tubercolotico emottoico? Ma ciò che ci fa senz'altr o esclu·d ere la tubercol oc:;i è il risultato negativo della prova <ii P irqu et. E n·è si 1può dire che la cutireazione negat~vri. abbia n essun valore, perch è da consi·derarsi <;0me fenomeno di anergia : il n ostro malato non .era assolutamente in .quello stato di debilitazione organica caratteristica degli ultimi stadi della tut>ercolosi in cui l'assenza di ogni r eazione di' ftnsiva produce anergia. Eliminata ·Così la tuberco.losi, siamo indirizzati ver.so la ·d iagnosi dalla presenza di nul?-erose spir0chete nell'esipettorato , raccolto sempre dopo ab.b endante lavaggio della bocca con soluzione dilujta di .p ermanganato, per escludere dai preparati la · maggior parte dei germi boccali. Conferma la nostra diagnosi l 'esito brillante d ella cura antimoniale. Ci si 1p otrebbe obbiettare che l'antimonio, come ha r ecen temente osservato Cawston (Th.e Britis h Med. Journ., 1924~ , .agc-'ndo sulle associazioni batteriche, tanto comuni nella tlioorcolosi, avesse messo l'organismo in miglior condizioni di difesa verso l'infezione tubercolare e di qui il miglio.r am.ente del paziente. 1
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Facciamo però osservare ·Che il nostro ammalato n on è soltanto migliorato, ma ·è completamente guaTito, sì da p ote.r tornare al lavoro, e nessun rimedio, crediamo, messo pure l'orgarusmo n elle migliori condizioni di resistenza e di dif0sa, IPUò guarire una malattia tubercolare con e11"ottisi in m eno di un mese. Roccasecca, Caserta , aprile 1925. •
CASTELLANI e CHALMERS. ·M anual of tropical medicine, iLondon. L USTIG. A1.alattie inf ettiv.e dell'uomo e degli ani-
mali. Vallardi, 1923.
l\ilANSON. Trop:Lcal Diseases, London, 1923. CAPUTI. Rif O·r ma Medica', 1923. . CASTELLANI. Ceylon ·Medi.ca! Re1ports, 1905. Io. Presse m édicale, 1917. FAHAH. rfl1e Journal Of tropica! tnedicine an1d hygi ene, 1923. JACONO. Stulium, 1920. lo. Riforma medica, 1922. Jn. .J ournal of tropical medj cinè, 19-20. 1
SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA. Il sintoma f1·enico nelle pe1·fo1·azioni gastriche e d nodenali. •
A rchivos de Medicina, Cirugia y especialidades, 3, I, 1'925) .
(J . BERGAPECHE.
Esistono casi con sintomatologia acuta addorninale in cui è difficil e assicu.r are se si tratti di una perforazion e ap1pendicolare, d'una colecistite acutissima, d'una pancreatite o d'una ,p erforazione gastro-du odenale. Certo è Ghe !Praticamente non ·è di molta importanza la precisa localizzazione del proce.sso, a condizione di stabilire l'immediata indicazion e operatoria. Ed è in riguardo a .questo tempestivo intervento, che I' A. considera l'utilità del sintoma frenico, dolore alla spalla, 1Per decidere la diagnosi nei casi dubbi. Il frenico, sebbene sia un nervo cereb·r o-spinale, in quanto riguarda la sensi.b ilità si comporta co111e n ervo splancnico. 1L 'eccitazione in qualunque punto del suo tragitto o nel diaframma produce . invariaibilm€.n te dolore sulla spalla, cioè fuori della sua r egion e d'innervazione, all'inverso di quanto su ccede per i nervi sipinali. 1 1L ' A. dice : È pro1babile C·h e lo stimolo ·doloroso arrivando alla co.rtecia cerebrale, si proietti falsamente, di rq ui alla zona ·d ei nervi che potremo chiamare fratelli del frenico; •quelli che nascono dalle radici sa, 4a, sa., del plesso cervicale e vanno alla r egione sopraclaveare e del'l'acromiosi. E d11nque un dolore riferito. Sostiene che non si 1
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può trattare nè d'un cc dolore irra:diato )) per mezzo dei segmenti midollari ·vicini e nemmeno di una « zona di Head )). La partecipazi.one sensitiva del frenico è frequente nei jproceS'si della base pulmonare, princi·p almente· quelli che interessano la 1pleura diaframmatica. Molto .p iù frequente che nei processi s0iprafrenici si 1p['esenta il dolore nei subfrenici, originati da stimolo sia meccanico che infiamm·a torio o chimtco. Le malattie ·del fegato occupano il primo posto. Negli eiptnefromi, come anche nelle affezioni ·del prancreas e della milza tè stafo osservato il dolore frenico. Sono i processi di perforazione .ga:strica o duodena)e quelli che con minore eccezione, ·dopo l'ascesso subfrenico, si accomjpagnano con dplore alla sipalla. Queste eccezioni 1p ossono essere dovute alla rapida occlusione o a chi per aderenze pregresse del fegato al diaframma non esista cavità subfrenica. Il sintoma si presenta a volte nella jprima mezz'ora, in altri casi nelle due o tre ore seguenti. L'intensità varia con i cambiamenti di posizione; a questo riguardo è dimostrativo il caso osservato dall' A. in un paziente che al 'Prendere il decubito dorsale accusava il dolore in modo vivissimo alla spalla sinistra C·h e rendeva impossibile ngni es.p lorazione addominale. La disposizione del ligamento soSjpensorio del fegato ·dividendo lo spazio subfrenico in due versanti, aggiunge un altro valore a questo sintoma. I malati accusano dolore alla 51Palla sinistra quando la perforazione è gastrica e ·a lla destra quan.do è duodenale. Il dolore in ambe le spalle, indicherelbbe che il contenuto gastrico è stato in quantità sufficiente per riemjpire tutto lo spazio subfr.e nic.o. Questi dati d'osservazione sono utili, dice l' A.. per diminuire le incertezze pericolose che .queste sintoma non interpretato ·p otrebbe originare, e n on meno per il chirurgo che deve scegliere il punto ·della incisione l~parotomica.
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che i sintomi funzionali dovuti all'alterazione del par en·chima ghian·dolare per solito sono minimi e la sintomatologia del cancr.o del pancreas è una sintomatologia . essenzialmente determinata da fenomeni fisici dovuti all'aumento di volume della regione colpita con secondaria compressione degli organi limitrofi e· si comprende allora come la 1parte·Cipazione della testa che in certo senso domina l'incrocio .duodeno-pancreatico-biliare sia segnato da una sintomatologia fragorosa mentre l'invasione del resto della gl1iandola meno ricca di connessioni anatomiche in11portanti si traduca nella maggior parte dei casi con una slntomatologia modesta e n1eno caratteristica. La dif1ferenza sintomatica ·è così tijpica che Carnot si crede autorizzato a distinguere que tipi clinici ·di ~ancro del pancreas. I cancri della testa con ittero cronico ed i can cri latenti del corpo o della coda che si presentano con sintomi assai frustri. Tale distinzione 1pare un po' troppo assoluta specie dopo che ·Chauffard ha ricl1iamato l'attenzione su una sindrome assai caratteristica collegata alla •compressione o alla invasione neoplastica del plesso solare che traduce la esistenza. ·di alcuni cancri del corpo del 1p ancreas. Il sintomo dominante di ,questa sindrome 1pan·cr eatico-solare di ·C hauffard è il dolore di solito localizzato nella regione inferiore dell'epigastrio sopra l'ombelico con irradiazioni varie al dorso,. al torace; agli ipocondri, alle fosse iliache. Questo dolore presenta spesso crisi intense esagerate ancora da .p arossismi di estrema violenza che ricordano le crisi tabetiche e si accorn1pagnano talora ad intolleranza gastrica completa. Si• con.stata inoltre una sensaz·ione sgradevole di ripienezza intestinale con falso stimolo alla defecazione e un dimagrimento rapido e progressivo. Tuttavia tale sindrome non è così tipica come quella di Bard e Pie spesso difficile se non addirittura 1Illjpossibile sarà in certi casi la dia~ RE. gnosi differenzial e col cancro dello stomaco, l'ulcera gastrica o duodenale, la crisi gastrica La sind1"ome pancreatico-ao1~tica. della taibe. Talora poi la sindrome può essere attenuata con irradiazioni atipiche che possono (BICKEL, KATZENELBOGEN, MOZER. Revue médicale far pensare alla lesione di un qualsiasi altro ordé la Suisse Romande, n. 3, 10 marzo 1925). gano intraaddominale. Non sarebbe quindi inuse la diagnosi di cancro del pancreas è di ·una tile essere in possesso di un altro segno di lorelativa facilità .qu.a ndo il neoplasma occu.p a la calizzazion-e caratteristico che permetta di attrit&Sta dell'organo grazie alla sindrome descritta buire ad una neoplasia del conpo del pancreas da Bard e Pie in cui ad un ittero cronico e un dolore addominale che non presenti in n1odo progressivo si accompagna dil~tazione del.la ve- corntPleto i caratteri illllpressionanti delle prime scicola biliare, dimagramento e cachessia raosservazioni di Chauffard. pida, presenta invece serie ·difficoltà nel caso in ~ppunto in tali casi non è possibile trovare cui il tumore si sviluppa a carico del cor:po o della coda.' Tale discordanza si spiega col fatto nei disturbi funzionali ,determinati dalla neopla1
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sia del .p arenchima ghiandolare un elernento diagnostico di una ·certa timportanza: l' assi1r1ilazione i11testinale € 'pochissimo modificata, la digestione duodenale si fa normalmente, i disturbi della secrezione interna non sono frequ enti giacohè bastano frazioni minime del tessuto endocrino a;d assicurare il mantenimento integrale della funzione glicolitica. Sicch-è la quasi totalità del quadro clinico è da ricercarsi nei rapporti anatornici. Come ha già ben messo in evidenza Chauffard la connessione anatornica .caJpitale ctel corpo del pancreas è certamente costituita dal plesso solare la cui parte inferi ore è in immediato contatto con la faccia ~osteriore del pancreas, rr1a tutta.via vi è un altro organo di cui trop1po spesso è stata ·dimenticata la r ela7.;1one di .p rossimità immediata al pa11creas ed è l'aorta a ddomina1 e, la , cui compressione contro la colonna vertebrale deve dar lu ogo a fenomeni clinici talora di un estremo interesse. Una osserv:lzi one degli AA. è a questo propo-' sito assai interessante sotto vari p11nti di vista: una don11a di 76 anni senza 1p rec.edenti mor' bosi degni ·di nota presen.tava una tumefazione palpabile, situata un ~o· a Sinistra della linea m ediana, anin1ata ·da pulsazioni facilment€ 1p ercetti.bili. All 'ascoltazione si perc epiva un so'ffio sinr.rono alla diastole vasale e l'ammalata si lagnava frequentemente di crisi dolorose intense, 11arosststiche. La 1;)rima impressione porta.va a pensaJ'e alla eventualità di una ectasia aortica; 1però la constatazione · di alcuni segni ac-cessori •come l'estrema durezza del tumore, l'assenza di qualunque espansione laterale, la mancanza ·di ritardo del polso femo,r ale sul ,p olso radiale, la negatività della RW e in particolar modo la cachessia rapidamente progressiva facevano cessare jl sospetto di un tumore ~r eao.rtico . L'autopsia dimostrò un carcinoma del corpo del pancrea.s con metastasi eipatiche e -peritoneali. Gli AA. hanno ricercato nella letteratura la descrizione di casi analoglli e ne hanno riscontr::i.ti sei in cui la diagnosi clinica era stata sempre di aneurismi deìll'aorta addominale ed in u11 caso solo era stata 1prospettata la 1p ossibilità di un ·neoplasma preaorti·co. In. tutte si ritrova sempre, con intensità variabile, la s~ndrome 1pancreatico-solare -di Chauffard, ma tale sindrome si allarga e si completa pe.r l'aggiunta dei segni di .compressione aortica che· le danno un valore in certo modo patognomonico. Jn tutte le osservazioni l'affezione si è ma11ifestata da.p.prima con accidenti dolorosi coi suoi parossismi angosciosi e le sue molteplici irradiazioni. .L\.bbastanza ra1pidamente i dolori si ac.compagnarono a dimagrimento e cacl1essia; in
.quar1to tPOi alla sensazione di ripienezza intesti· 11ale segnalata da Chauffard essa non fu mai tale da essere messa 1n rilievo nelle osservazioni riportate. cui siInvece i segni di compressione aortica , nora si accordava un'im,portanza minima in tutte queste osser.vazioni presentano una importanza di ~rimissimo .g rado. Tra di essi il primo che colpisce l'attenzione ma non il più interessante è costituito dalla presenza nella regione sopraombelicale, un lPO' a sinistra della linea n1ediana, di un tumore poco voluminoso, duro, bernoccoluto, profondo, 1poco mobile sui piani sottostanti ma in modo n ettissimo iPUlsante. La constatazione :di .u n t'um orr e consimile costituisce quasi la regola n el can.cro del corpo del pancreas giq.cchè Charrette lo segn ala nel 62 % dei casi; differenza curiosa col cancr-0 ·della testa che alla palpazione si manifesta in non 1più del 20 ~'o delle osser·vazioni. Il caratter.e pulsant-e del tumore presenta delle variabilità. In certi casi in cui la corr1pressione non è forte, si ha l'impressione di una massa di,s tinta dalla aorta, semplicemente sollevata al passaggio dell'onda sanguigna, più spesso invece l'intimità tra il vaso ed il tumore 1è cosi grande . da dare l'imipressione di palpare direttamente l'aorta addo.m inale, fatto cl1e spie..ga l'errore diagnostico frequente. Particolarrnente interessante è l1ascoltazione del tumore: si percepisce con facilità un soffio intenso sincrono. alla sistole cardiaca 1percettibile p erò solo in una zona as sai ristretta e che eorrisponde esattainente ai limiti del tumore. Il rr1r~c canismo di questo soffio ·è assai semplice in quanto si sa che il n eoplasma infiltrandosi intorno all'aorta ne restringe notevolmente jl diastametro mentre che a monte della stenosi bilisce con notevole -frequenza una leggera di. latazio11e del vaso. In alcune osservazioni a questo soffio sistolico segue un piccolo rumore ·diastolico 1poco netto, incostante, il cui meccani.-.;mo però è incerto. ·Bisogna però. tenere presente cl1e la sindrome di compressione aortica n on è di arpparizione preC'cce; ·d i rego1la .è .p receduta ·dai fe11omeni dolorosi : il ne o~lasma n el ·suo sviluppo !P rogressivo incontra dapJ)rima il plesso solare e solo dopo averlo irritato ~er u11 tempo più o meno lungo, comincerà ad eser citare st1ll'aorta il suo lavorio di compressione. In molti casi , dopo l'allar1ne dato dagli accidenti dolo•r osi, i segni di com1pressione aortica ·Che vengono in seguito .p ossono permettere una diagnosi tPiù sicura, ma i1on bisogna dimenticare d'altra parte cl1e gli accidenti dolorosi possono essere solo transttori : tl seguito a-d una alterazione troppo profonda degli elen1enti nervosi, sicchtè la constatazione dei se1
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gni di compressione aortica ,p renderà in questi casi un maggior valore. Per tutte .q ueste ragioni gli. AA. ritengono · cl1e acca11to alla sindrome .p ancreatico-biliare di ' 1 Bard e Pic ed alla sindrome ~ancreatico-solare di Chauffard si ha il diritto di descrivere una sindrome p·an.creatico-aortica, .e che l' assor.iazio11e di questa alla sindrome 1pancreatico-solare Pd a una cachessia progressi"va permette di porre una quasi sici1ra diagnosi di neo1plasma del conpo del pancreas. PALLADINI.
FARMACOLOGIA E TE~A PIA.
Sull'azione p1·otettiva degli antisifilitici (arsenicali, .me1·curio e bismuto) nella infezione sifilitica spe1·imentale. (W. !\OLLE. D eutsche med.. Woch., 8 agosto 1924). L ' .A... si intrattiene sul potere profilattico attri-
lJui to di recente a d alcuni composti .dell'arsenico pentavalente derivati dell'acido arsinico. Fra questi in ~articolare lo Stovarsol (derivato acetilato dell'acido paraossimetaaminofenilarsinico) in virtù delle sue proprietà s.pirocheticide agirebbP come p reventivo negll animali ·infettati• s1p.e rimentalmente anche .se somministrato 7 giorni .do1p o· l'infezione (Levaiditi). Risultati però non conferrnati d·a successivi ricercatori (\i\7 orms ed altri) j qua·l i osservarono che negli animali stovarsolizzati al momento stesso dell'infezione o poco temp o· dopo, le spiroch ete si mantenevano ancora in vita dopo parecchi giorni e l'attecchimento dell'infezione non veniva evitato. Comunque sia, ciò indica che l 'argomento necessita ancora di uno studio più profondo e com('pleto sulla base di ricerche 51p·e rimentali praticate su vasto materiale. Tale avviso ~ondividono ·del resto numerosi sifilografi ;tedeschi i quali ritengono che, solo così, sarà .permesso concludere, senza pericolo di illusioni e di danni ,s ociali, sulla reale efficacia curativa e .p rofilattica dello Stovarsol. ... . L A. afferma inesatto che questo farmaco sia stato solo di recente ottenuto in stato di purezza da Fourneau, poichè anche Ehrlich, nella lunga serie ·di ricerche c1hie lo condussero al sal\rarsan, aveva già ottenuto il composto p·uTo : esso fu da lui designato col N. 594 e ad esso già fin d'allora era stata riconosciuta la stessa azione sui tripanosomi riscontrata poi anc·he da Fourneau. Giova inoltre ricordare che proprio dall'acido metaamino1p araossifenilarsinico (preparato 593) Ehrlich mosse le sue ricerche chimiche 1per giungere al salvarsan. D'altro lato le ragioni per cui i derivati arsinici non vennero da Ehrlich introdotti nella terapta della sifili·de furono i risultati ottenuti neJla 1
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sifilide sperimen tale. Questi rivelarono anzitutto un indice chemio.terapeutico inferiore a quello del salvarsan. Mentrè infatti per il derivato acetilico corrispondente allo Stova.Tsol tale indice è 1: 2, pel salvarsan esso .giunge a 1: 10, 1·12. Ciò S'piega come nella sifilide siperimentale il .p rodotto a cetilico riesca soltanto attivo a dosi vicine a quella mortale. Oltracciò Ehrlic.h notò come la maggior 1pa:rte dei derivati arsinici producesse. effetti secondari spesso gravi. Tali effetti, che recenti ricel'che porrebbero in r elazione con le speciali proprietà fisico-chimiche degli a·cidi arsin·ici, sono rappresen,tati da gravi sintomi a carico del sistema nervoso dovuti verosimilmente ad uno spiccato neurotropi.smo dei 1p1rodotti. ·Gli e51perimenti eseguiti dall' A. e dai suoi collaboratori sulla tossicità 1degli aci·d i arsinici somministrati per os non hanno dat o risultatj co11·COrdi a •quelli già ottenuti da Levaditi ·all'Istituto Pasteur. Con ,quelle stesse dosi infatti colle quali Levadi-ti otteneva un'azione 1p reventiva sicura su carilJJ)io11i della stessa s;pecie animale, il Kolle osservò invece che la maggior parte .d ei suoi animali perirono. Ad ogni modo lo stovarsol son1rninistrato per via 1g astrica mostra una tossicità maggiore di ,quando viene somministrato per via endomuscolare o intravenosa; di ciò ignoriamo tuttora la vera, intima causa, ma è probabile tuttavia che ad uria mag.g iore tossicità per os contribuiscano le modificazioni del farmaco in seguito a 1processi di riduzione nel canale intestinale, - durante l'assorbimento attraverso le ,p areti, oppure nel if egato. Tali 1p rocessi condurrebbero alla formazione di ossidi arsenici dotati di un maggior ;potere s1p ìrocheticida: ciò spieghereb,b e come lo Stovarsol somministrato per via gastrica manifesti un'azione sulle spirochete a dosi m·i nori che per via sottocutanea o endovenosa. D'altra parte non ·è nemmeno da escludersi che gli effetti tossici per os possano essere dovuti alla m essa in libertà di .p iccole ,quantità di arsenico anorganico. Quan.to sopra indica comun,que incertezza del dosaggio nei singoli casi e fa sorigere la questione se, in seguito a somministrazioni riipetute di Stovarsol, non cpossa talvolta verificarsi un'assuefazione indivi,d uale al farmaco con conseguente abbassamento del valore terapeutico e se l'iniezione, nonostante il mancato formarsi ·di una lesione iniziale ti1pica o no, non aJb·b ia in realtà, sebbene in forma ,p iù o meno latente o attenuata, ad essere invece presente. Obiezioni piuttosto serie, eome si vede, e di fronte alle quali l'A. pone in rilievo la sicurezza (1) offertaci dai prea>arati salvarsaniri in ge(1)
o forse soltanto; la
(N. d. R. ) .
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mag,g iore garanzia »?
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nere nei riguardi degli effetti curati vi e profilatEspe1·imenti clinici sull'azione della digitici. talina e della st1·01·antina. Prima di .p oter parlare di un'azione 1p rofilattica sicura degli acidi ar.s inici necessit~ quindi che (A. MOUI(HTAR. R evu~ médical_e· de la S1tissc rotali com'Posti vengano ulteriormente jmpiegati in 1nande, marzo 1924). un r1umero ma~giore di estPerimenti e controllati I clinici, e gli autori che studiano 1'az1one dei da un ~iù lungo p erio·do di oss8rvazione. Occorrerà praticare l'inoculazione di organi dj conigli cardiotonici nell'uomo, hanno come criterio per infettati sperimentalmente e stovarsolizzati o trat- ~iudicare di questa azion-e, il rallentamento del tati con acidi arsinici subito o ipoco tempo dopo P~lso . Esp erienze di :fisiologia invece, eseguite con l'infezione; occorrerà 1p rocedere a tentativi .di re~n p1cco~e ·dosi di digitalina corris1p ondenti a qnelle fezione e sarà anche necessario eseguire esperi- curative n ell'uomo, dimostrano che nel !Primo peme11ti sulle scimmie con quelle specie di virus ~iO~') di azione del m·edicamento, il fenomeno più sifilitico che attecchiscono sulla cute n el modo più saliente, l'effetto iniziale, veram ente farmacodinamico, consiste in un aumento del l'am,piezza delle simile al naturale. pulsazioni. Quanto all'effica cia profilattica del m ercuri o e In questo momento, il rallentamento 1p rovocato del bismuto 11ella sifilide siperimentale, l' A., 111 del polso iè addirittura insignificante; di più, è basP. ad una ricca serie idi ricerche person ali, afferma ch e, m entre i ~reparati mercl1riali in ge- molto variabile da un animale all'altro. Il metodo che si segu e abitualmente per rilener e, pur p ossed<ando un certo valore profilatti co, es1plicano la loro azione 1p rotettiYa, a causa del la vare le grafiche del polso radiale - sfigmografo loro debole azione indiretta sulle spiroçhete, per comune, ap1plicato a caso con una pressione dil'n rempo relativamente breve nei ri guardi . del- versa ogni volta e non mis11rata - fa sì che l'i11Iczione 51Perimentale, i .p rep arati di ·b ismuto questo fenomeno precoce, il più importante nell'azione della digitalina, venga celato e non sia insolubili e quelli sopratutto c.h.e sotto forma riconoscibile. Infatti, l'ampiezza dell e pulsazioni di depositi dimorano a lungo n ell'orO'ani smo :::> ' nelle grafiche appare diversa a seconda della ~res esplican o invece n ei conigli una n otevole aziosione con cui è applicato l'a,pparecchio. ne protetti'Va. Le infezioni sperim entali infatti L'-A. ha ovviato a questo inconver1iente rilevan· praticate dopo interv alli varianti dalle 2 alle ·do le grafiche con l'aip,p arecc·hio Uskof - che 15 settimane dalla somministrazione prev ~ntiva registra le pressioni massima e minima - sotto di carbonato di bi sml1to non atteochiron o nestutte le pressioni, mutate rprogre·ssivamente di suna; si ebbe invece attecchimento n el 94 % degli cm. in cm. anirnali di controllo inoculati con lo stesso ma. E ha osservato alcuni fatti interes5anti · teriale. In altri 9 animali trattati preventivamente 1) Somministrando 1 p er bocca una modesta con preparati bismutici r~pidarnente ai:;sorbibili e non formanti deposito si ebibe in un caso attec- dose di soluzione ·di digitalina cristallizzata (20 goccie), l 'effetto è più o meno rapi do a seconda chimento incerto. Si può c·osì con cludere che i sali bism11tici ad che il malato sia stato o no già trattato cori dieliminazione lenta, dimoranti a lun go nell 'orga- gitalina. In un asistolico nuovo al m edica.mento, nj sn10 sotto forma di de.p ositi, preservano i coni- l 'effetto - modificazione n etta dell'ampiezza delle gli dall'attecchimento dell'infezione sifilitica fino ·p ulsazioni - non si fa sentire che dopo 4-5 h.; a 11n periodo di 4 mesi, per quanto almeno è a distanza di qualc'h e giorno da questa prima possibile dedurre dal manifestarsi dj l esioni ir1i- somministrazione, un'altra con la stes5a dose ha ziali t~piche o, comunque, di l esioni in corrispon- ef.fetto già. ·dopo 1-3 h. Il numero delle ,p ulsazi oni ·'è ancora assai 1p oco modtficato, la pressione artedenza del pt1nto di inoculazione. Ma 1possiamo con ciò affermare, così p er i' bj- riosa spesso è immutata , talvolta cresce o dimismutici come per gli arsinici, esser e tali prodotti nuisce -di poco senza r egola fissa. L 'A.. pensa c·h e questa rrupidità n ell'a zione del senz'altro in grado di preservare .dal contagio sjfiJitico? Sia.rno noi oggi autorizzati a raccomandare medicamento dato per una seconda volta debha e -Oiff ondere preparaiti bi smuti ci e arsenirali del essere • a.ttri'buita almeno in parte a fenomeni di • genere quali mezzi profilattici contro la sifilide? accumulo. Si p otrebbe anche s.emplicemente ~reSolo dai risultati degli ulteriori studi e di esau- dere c.he, dopo la prima somministrazione, fatti rienti ricer che clinit:o-sperirnentali 1potrem o otte- di stasi congestizia esistenti nel tubo digerente nere un r esponso a tale questione cui oggi non imp,~dis cano il rapido assorbimento del rimedio; ci sentiamo ancora ·di 1poter rispon dere affermati- ma, nota l' A., l'effetto più rapido della ser.011da vamente. dose si mostra anche se, al n1omento in cui questa è data, gli edemi non erano del tutto scomM. AGOSTINI. 1
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P OL I CL I);I C:'J
pa r si. L'A. pen sa cl1e, dopo la !Prima sorr11ninistrazion e, il cu ore sia divenuto più sen c:: i.hil e al rimedio, tanto ch e reagisce con ègnale rapidità a ·d osi molto più piccol.e che la prima. •
2) P assate le prjme ore dopo ch e la djgitaJin~ è stata somministrata, comincia a ·diminuì re il n u m ero delle 1pulsazioni, e, in qualche caso, $i abbassa nettamente la pressione arterifJ.<>a mini:ma .
L' 4. pen sa cl1e entrambi questi resultati n on siano effetti direttj d ell 'azio11e d ella digitalina, ma d erivino indir.ettamente dalla sua i11fluenza sull 'azio11e del cu ore e 1per gli effetti che questa azio11e inodificata 1produce ancl1e in altri organi lontani ·dal cuore. All'inizio dell'azione d ella •digitalina, quando iJ ·:polso a n cora n on è rallentato, le urtne non sono aumentate a n cora, si produce tuttavia un mu t:i.m en t o nella circolazione d el sa11gue : da u1i lato
•
il c1Lore si vuota 'più completament e, dall 'a ltro aspira più attiva men te il sa1igue dalle vene; e così, la circolazione si fa p;ù 1'apiria. L'A . .pensa
cl1e a questo mi.glioramento n ell 'aSIP·i razione del sangu e da 1p arte d el cuore s i debba la diminuzione d ella pressi on e a.r teriosa minima in qualohe malato. InC1ltre, il migUoramento ·del circoJo porta a una diminuzione degli -edemi dei tessuti, a un a um ento d ell 'eliminazione delle urine, a mjr,'""l:r sovraccarico d ei vasi e m iglior e n utrimento de' miocardio , il quale, a que5to 1Punto, può r icom·inciar e a 1battere più lentamente. L a prova che tale, e non altra è la genesi del r alle ntamento d el polso dopo la sommin-i strazione di digitalina, si ha n el fatto che tale rallentamento de1 polso non si produce p er la so·1nm.i 1
nistra::.i;one d el la digitalina in sè, su cuore non inde lJol·i to, non insitffìciente, ma solo se v·i era ipos·i stolia e se. cuore, reni e polm,oni erano più o meno edematosi. •
iS ul cuore n on indebolito non si constatano rhe i primi .effetti d el medi.cam ento, l'al1mento di am1pi ezza del polso. Infatti, gli altri feno1neni, dall' A. chiamati secondari , non hanno modo di 1prodursi, perchè non ne hanno cagione. La m edesima ipotesi ci spiega i1 m otivo d ella ' . n essuna azion e d ella digitalina su lle semplici tachicardie senza scompenso cardiaco, sulla tachicardia d el cuore ipertrofico ·d a endocardite che ancora arriva a compen sarne il disturbo. 1
L 'effetto della digitalina ri esc~e com.p leto solo stll c1,tore iristlffìciente.
.'-\nelle la durata talora assai !Prolungata dell 'azione di una prima dose di digitalina in un certo i1urnero di malati trova spiegazione nella stessa ipotesi: eli rninati gli edemi, 1p er u n certo •
[.L\NNO
ÀXXfl, FASC. 23]
tem·p o il cuore, i reni e gl1 altri organi si ma 11 tengono sufficienti. Lo studio comparativo d egli effetti della digitalina e de lla strofantina porta alla conclusione che queste due sostanze hanno un'azione farmacodinami.ca essenzialmente simile. Tl1ttavia vi sono fra esse differenze nette rilevabili clinicamente al letto dell'uomo malato, e che possono spiegarsi con differenze di azione sp erimentale r il evabili n egli animali. 1)
La strofantina ha azione più rapi da.
I
tPrimi effetti - ampiezza e minor frequenza del polso, aumento della p ression e arteriosa - si constatano da 1h a 1 m' dopo l'inoculazione endoven osa, me n tre per la · dig italina n elle medesime condizioni bisogna talora attendere da 5 a 20 m' . L ' a.umentfJ della dose non abbrevia in proporzi.one questo periodo di latenza. 2) La stro.f antina a piccola dose n on è vaso-
costrittrice per le arterie coronarie. 3) Essa rimane meno lungo nell'organismo prima ·di essere distrutta od eliminata.
a
CORRADI.
I citrati in te1·apia. (NoR~1IET. Presse médicale, 10
.genn aio 1925).
Il cit rato di sodio ten·de a prendere un posto ima>ortant.e nella t erapia. Da tempo ne è 5tato infatti jndicato l'uso n elle emorragie, nella tromboarterite ·con gangrenà, nelle varici. Gli americani n e 11an no ottenuto buoni successi nella polmontte, m entre i francesi lo indicano nella cura dell' anemia perniciosa. ·Ciò nonostante ·questo m edicam ento, che ha fatto il suo ingresso n~lla terapia con l'ultimo procedimento della trasfusione -del sangue citrata.to, è un nuovo venuto e la 1p osologia ne è ancora incerta. L'A. torna sull'argomento p er 1parlare delle .p ropriet~ coc;ì particolari dei citrati e per cercare di precisarn e le indir azioni, il modo d'uso e la IPOSOlogia. Proprietà chimiche. Un citrato solubile X mescolato con una soluzi on e di CaCl2 dà un citrato di calcio e un cloruro X. Se la proporzione di citrato ·d i calcio formato non è assai elevata, que~to resta in soluzione. Pr~cipita a temperatura alta (sterilizzazione) e si ridiscioglie quando la temiperatura della miscela è discesa al di sotto di 50o. "Gli ioni calcio, entrati in combinazione col radicale citrico, p el'dono la 1Proprietà di provocare la coagulazione dei lLqu idi organici r.oagulabili (latte, sangue, ecc.) . Un citrato alcalino messo in presenza di sali di cH lcio insolubili (fo sfato lbicalcico) attacca e discioglie questi sali come farebbe un acido.
/ ' [.i\N~O
XXXII, FASC. 23]
SEZIONE PRATICA
Una soluzione di citrato d1 sodio introdotto in una sospension e, ad es., di solfato di barite ·disip€rde le parti di questi corpi e dà alla miscela l'aspetto di una sospensione colloidale. Qu esto fenomeno p-roviene dalla tProprietà che possiede l'ione citnco di fissarsi tPer assorbimento su le particelle in sosp en sione alle quali dà una carica elettron,e gativa che 1-e al!or1. tana le une dalle altre e iinpedisce la loro agg·l u tinazione. J>rcpriet à fisiche.
Le su e proprietà b1ologi·ch.e non c:ono che una co11seg11en za delle sue pro1prietà fisico-chin1iche. Iniettando in un animale 1per via endoven osa del citrato di sodio p u ò aversi uno choc simile a quello 1Provocato dall'iniezione scatenante in un animale anaftlattizzato. L 'A. i11terpreta lo choc 1provocato dal citrato di
sodio com . . e effetto dPll'azion e ·degli ioni di sodio messi in libertà dopo fissazion e del radicale citrico, mediante co.Jloidi elettricament.e nentti o elettropositivi del sangue circolante. Gli ioni ·di sodio h anno un'azione già not::i. sulla cor1trazion~ muscolare e sul sistema nervoso . Essi provocano la tetanizzazione, dopo l'esaurimento dei mu~coli respiratori, del cuore e della tunica muscolare dei vasi allorchè non si troYano in pr-esenz'l di t1n a q ua n tità su fficiente di ioni bivale11ti, ca1;ac i di provocare il rilasciamento n1uscolare e la diastole. Il citrato di sodio introdotto p er via endovenosa ha a::.ione emostatica immediata. Ciò sembra dovuto alla ' 'asocostrizione iprovocata dagli ioni sodio. Basta l'aggiunta di piccole qua11tità di citrato di magnesio rper di.minuire notevolmer1te la vasocostrizione 1perman ente, p11r rimanen.do l'effetto emostatico. Troisier in seguito a guarjgioni r1otevoli ottenute nelle gangrene a r teritich-e con iniezioni endoYenose di citrato di sodio, attribuisce questi risultati alla sua azione anticoagillantc. l Tgualme11te la guarigion e delle varici ottenuta con iniezioni intrava ricose di citrato di sodio a forte cont::entrazione (100 per 100) fa pensare che l'azion e irritante di qu.este soluzioni f ortem ente ipertoniche ipossa rprovocare la sclerosi. L'affinità inoltre dell 'ione citrico p er i colloidi, fa si cl1e esso esplichi un'azione fortem ente anti.errio lizzante.
Se1nbra infine che il citrato di sodio abbia a 11che un'azione morfogena sulle cellule sangujgne, inqua11tochè con esperim-enti fatti su animali si è visto il numero ·dei globuli rossi a umentare dal 50 all'SO%. Con soluzioni isoto11icl1e o Jegger1nente ipertoniche, l'azione ·d-el citrato di sodio si esplica sopratutto sugli organi emato1p oj0tici;
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con le soluzioni ipotonich e, di cui la ionizzazione ·è !Più completa, la trasformazione d ei mononucleari in n ormoblasti si può osservare n el sangue della ca via immediatamente dopo l'iniezione endovenosa. Posologia. ·Dalle esp erien ze eseguite sugli ani1
mali, si '.{>uò ritenere che la dose rnassima da inietta re n ell!uo.m o sia .quella di 6 gr., dose p erò rnolto vicina a quella sufficiente p er determina1~ e lo choc. D 'altra 1parte è indispensabile ten er conto ancl1e dello stato della malattja che aumenta consi·der evolmente la suscettibilità di alcuni soggetti. Senza dubbio infatti le grandi anemie si ac~ com1pagnano a d una diminuzj one d ei colloidi dcl siero, onde tenendo conto di questi diversi fattori, per regola sarà ben e non sorp assare mai la •dose òi 15 mn1g. p er }~g. i11 una sola iniezione endovenosa. È sernpre be11e associare il citrato di m agr1es.ia al cjtrato di sodio 1per diminuire i perico.Ji d ello c·hoc, per facilitare jl la,roro d el ci.1ore, onde i1elle anemie l '.l.\. co11sigl ia la segu ente formula: ·Citrato cli sodio . . . . • . Citrato di magnesio . Ta rtrato ferro potassico Citrato ·di manganese · . A.c1qua distillata q. b. per • .
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da 15 a 20 eme. p er iniez. endovenosa n ell'adulto (secondo il 1peso del malato). L' A. con clude a ffermando di aver sem,pre avuto ottimt risultati nelle anemie, n elle ,p olmoniti, nelle mio carditi cron iche, negli cl1oc operatori e ciò senza aver ·d·Oiv uto mai adoperare il nitrato d'an1ile che tuttavia è sempTe a portata di ma110 ' quando v ie11e 1p raticata llna iniezio11e en·dovenosa di citrato di sodio. ..\. P OZZI.
Interessante pubblicazione: Prof. FRANCESCO VALACUSSA "d:edico della Famiglia Reale, Direttore e Primario deJ Pre· ventori o per lattanti e E. ~Ia raini ». Merlico prim~rio . n.el· )'Ospedale infantile « Dambino Gesù>. Docente d1 Chn1ca pediatrica. ne!la •· U~versità di Roma. ..
(onsultazioni di Clinica, Dietetica e Terapia Infantile Terza edizione completamente rifatta e notevolmente ampliata Prefazione di AUGUSTO MURRI
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IL POLICLINIC!l
CENNI BIBLIOGRAFICI. Bu ~r!<E 0 S\\".4LD. L ehrbuch der Geistekrankheiten .
l\!l iinchen , Bergmann edit., 1924. «
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D el Bumke iè già ben conosciuto il · trattato : D ie Diagnose d er Geisteskranlcheiten ,, notevole
p er l'ampiez'Za, 1profondità e cl1iarezza di esposizione. Il prese11te volume ricco di più che mille pagine, con numerose ill ustrazioni n e r apprec;enta la seconda edizione; e co.stitui·sce p erciò un'oipera veran1ente nuova. L '..c\.. infatti n e ha enormeme11~ te aumentato il ·contenuto, facendo un'esaurie11te trattazione della clinica psichiatrica. Ancora una volta si rileva nel Bumke l'a c11tezza dell'indagine 1p sicologica e la piena padrQna n za di tutto l'enorme complesso sia ·delle numerose acquisizion i sja delle ancor più difficili questioni jnsolute a.ella moderna 1psichiatria. Appare soltanto nou del tutto pratico l'aver riunito in un unico capitolo tutto il dottrinario d ell'anatomia patolo·gica ·delle malattie mentali, che fors e sarebbe stato più opportuno ·divi.d.ere in singoli capitoli; come pu.re mi sembra pure un po' insufficiente la 1parte dedicata alla cura della d em•enza paralitica m ediante inoculazion e malarica, data l'impo.r tanza as5unta da questo nuovo ed efficace metod0 terapeutico. Ma sono piccole m ende. che nulla tolgon o in valore a quest'oipe·r a veramente poderosa. La quale - data la mancanza di un buon manuale italiano di malattie mentali - sarebbe desiderabile fosse . tradotto nella n ostra lingua . • G.
l\J1TNGAZZIN1.
W. LIEPMANN . Gynakologische P sycn.otherapie . Un vol. i n-8° di 208 pag. con 4 tavole e 18 fig. Urban e~ Schwarzen•b erg, edd., Berlino, 1924. L'A. svilU1P1p a 1qui le basi ·della rpsicodiagnosi dal 1punto di vista della filogen esi e dimostra '' Om~ la scarica elementare psicomotrice sia tanto più .facile p er quanto più l'in·di.viduo è vicino n11e origini arcaiche, :secondo la scala s tabilita : .p rimitivi, fanciulli, donne, malati di m e11te. L' A. 11a ritènuto di includere la donna in questa sca1a a causa d ella sua affettività -per cu i essa è particolarmen te destinata ai meccanismi ipobulici'. Le caratteristiche d ella psiche femm inile d erivano dalla trip lice base délla vulnerabilità, iell'impedimento e del 1pansessualismo ed è su que~ to pri11cipio cl1e si basa la 1psicoterapia ginecologi.ca che non differisce dalla comune psicoterapia se non per l'oggetto, u sufruendo ·dei consueti m etodi ·d ella psicoanalisi; con •qu esta l'A. tratta non solo il vaginismo e la dispareunia, ma f'nche la leucorrea e le emorragie. Prima di procedere alla p sicoanalisi, si deve studiare 1cr11ratamente la costituzione e ifare la ricerca, la rtia· gnosi ed il trattamento •d elle forme 1p uramente organiche. Anche in .queste 1p erò, non si deve trascurare la ipsicotera-pia n elle forme di persuasione ed eventualmen te .. di ipnosi, narcoi1pnosi e di spiegazion e di sogni. L'argomento è esposto in dieci lezion i di agevole ed anche piacevole i ettura per i freqt1enti r iferim enti n on strettamente IDE?dici ·nei campi dell'arte e della storia. tìl. 1
R. t\ .
In questo volume è esposta la cli nica, la patogenesi e l 'ana.tomia patologica d·elle manifestazioni tardive dell'en cefalite letargica (sindrome parkinsoniana, sindrome eccito-motrice, disturbi sen·s itivi, sen soriali, m entali, trofici). B il risultato dello studio di numerose osservazioni cliniche dettagliatamente esposte. Il libro è r icco di figure e si onora di una prefazione ·di P ierre Marie.
Lo studio della mielogen esi del siste1na n ervoso centrale, a'P1pena iniziato n egli animali, è ben lungi dall'essere completato n ell'uomo, ·d ove larga è ancora la messe ·da raccogliere anche per le for·mazioni sulle quali è stata più a ttratta l' attenzione dei ricercatori. Qu esto dimostra il libro del Pfeiffer, che, serve11d o1s i dell'abbondante materiale Taccolto in 40 anni dal Flechsig, ha portato un notev.ole contribut0 originale alla conoscenza d ella radiatio optica o, come la vuol den ominare l'autore, d ella lamella midollare visiva. In esso, m eglio C·he in passato, vengono ·descritte le fibre èon·giungenti lo strato ventrale della lamella midollare visiva con lo .splenium corporis callosi (fasciculus cruciatus corporis callosi). La ·vexata quaestio del significato fisiologico del iasr.iculus longitudinalis inferior viene risolta nel senso che es5o appartenga alla lamel!a ottica (come i11 parte avevo sostenuto anrhe io e da tellljpo). P er quanto riguarda l'area corticale ' '! siYa, poco credito troYano nel Pfeiffer le idee d 1: l
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et l ,AMARQUE. Les So1trd s-Muets. I.es Presses Universitaires de France, Pari·g i. Prezzo Fr. 35 .
P AilREL
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XXXI I , FASC. 23]
G. LEVY. L es mariif estations tard'ives de l' ericéplialile épidémiqite . Doin, editoTe, Par igi. Prezzo Fr. 25.
dr .
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[ANNO
E un ampio studio del sor domutismo. r,'etiologia. la :patogen esi, la clinica, la profilassi di questa condizion e so110 esau rientemente trattate. La parte più interessante e Yeramente pratica è costituita da lunghi caipitoli sui m etodi di educazione e di istruzione dei sordomuti. 1
dr.
Nl yelogenetisch-anatomische Uriter.suchungen ii ber d eri zent.ralen Abischnitt der S ehleitu.ng . tBerlin, 1Sipriniger, 1925. P FETFFER.
[ANNO XXXI.I ,
FASC.
23)
SEZIONE PRATICA
i\ilonRkow sulla sistematizzazione orizzontale di quella, non vengono invece sollevate obbiezioni contro la sjstematizzazione verticale di \Vildbrand e Saenger. Per la localizzazione corticale della macula l'A. accetta le i·dee di Lenz; e come fibre macl1lari ritiene quelle che dalla iparte orale dello strato dorsale della lamella midollare visiva si tPOrtano verso il fondo della fissura calcarina. Il fascio mac·u lare .conterrebbe fibre omo- ed eterolaterali, il che spiega perchè, com·e Heine e Lenz sostengono, possa man·care lo sco,t oma maculare in casi di lesione unilaterale del fascio corrispondente. lnftne lo scrittore molto ragionevolmente insjste sulle diiferenze individuali che ci danno pieno conto del come per lesione di identiche zone si possa avere ora emian opsia completa, ora emianopsia a ,quadrante. Tali risultati • ·P iù salienti ai quali 1è giunto il ricercatore r.he tPro"·ano non solo la sua valentia, ma anche il valore del metodo rnielogenetico 1Per lo studio dell'odologia, che ogni giorno si rivela lln ausilio preziosissimo ]n questo campo nono$tarttr le obi2zioni, che da varie parti si rivolgono alla geni a le idea del Flechsig. G. MINGAZZINI. ..
ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. R. .Accademia lledica di Roma.
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i composti dello iodio con l'ami.d o ed il glicogeno, formando a s ua volta un comyosto con lo iodio; il quale composto è scisso a sua volta da vari reattivi dell'adren.aJina (percloruro di ferro, cloruro cl'oro), mentre non è influenzato dai reattivi dello iodio (anidride arseniosa). · Il socio !Jrof. CLEMENTI prende la paro1a per ricordare le sue ricerche sull'azione ·disturbatrice dell'adrenaJirra sulla r.e azione .azzurra dello iodio con 1' amido e aggiunge notizie su esperienze in rorso che tei1.dono a spiegare il meccanismo di produzinne ·della reazione.
1'iulla c11tra della nevralgia del tria emino . Prof. G. EGIDI. - L'O. dopo aver rico•nd.ato le nozioni cliniche principali sulla nevralgia del trigemino, in base alla sua esperienza fa un parallelo sui irisultati ottenuti con la cura ohiru·1~ica e con le iniezioni di alcool. L 'e.sperienz.a per l'O. deve notare successi solo temporanei, e la tecnica anche nel caso di alcoolizzazione del ganglio di Gasser non è priva di inconvenienti. Il prof . R . BASTIANELLI ricorda i pericoli del1' atto chirurgie.o, le co·n seguenze su·l la integrità dell'occhio, con le neurotomie retrog~eriane. Pensa che all'iniezione di alcool nel ganglio sia preferibile la iniezione nel decorso de,lJe branche . Il p1rof. ALEssANDRI ricorda i benefizi della pratica delle· iniezioni nelle b.ranche periferiohe, le quali hann-0 il solo svantaggio che devorno essere ripetute annua1mente. E . GROSSI.
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Seduta ordinaria del 28 marzo 1925. Presid·e nza del !Jrof. R. ALEsSANDRI, presidente. •
Il prof. ALEssANDRI, eletto presidente neJla precedente seduta privata, in cui si procedette alla ele~ione delle oariche accademiche, ringrazia i soci per la dooig11azione all'alta carica e. manda u11 saluto al predecessore prof . .AscoLI, di oui ric~rda l'opera svolta in un quadriennio. Dà quindi la parola al prof. M. CARRucc10 che ricorda la vita, l'.attività sci€ntifica, il succ~o professionale del co·m pianto socio prof. CIARROCCHI. Si inizia quin·d i lo svolgimento del1e comunicazioni alJ' Ordine del giorno .
Contributo allo studio della periarterite nodosa con dimosfraz-ioni di preparati. Dott. GucoIONE F. - Presentato dal socio prof. DIONI SI., 1' 0. dooo - una diligente rivista di quel poco esist€nte 11ella letteratura medica, illust1'a il reperto di un'autopsia rive1ante un'alterazione delle piccole arterie sotto forma d i periarterite nod.o sa; rioor·da l e 11ote cliniche, e fa considerazio·n i sulla etiorpatogenesi ,della malattia ancora oscura.
.Sopra una reazione della adrenalina . Dott. E. SERENI. - Presentato dal sooio prof. FANO, l'O. svolge la sua comunicazione. Secondo le sue ricerche l 'adrenalina è caipaoe di scindere •
Società Lom ba1·da cli Scienze Mediche e ·Biologiche, Milano. Adunanz.a ordinaria del 20 febbraio 1925 .
Su una particolare sindrome meningea. Prof. DESTA. - L 'O. riferisce alcuni casi da lui studiati nei ql1ali l'P,.9ame neur101logico dim·o' . strava i sintomi di poliradicolite acuta anteir1ore o posteriore o mista ed in cui l'esame del liquor dimostrava: Aumento forte della pressione en<lorachidea, xantocromia più o meno accentuata, in due oasi ooagulazione sponta11ea transitoria, au1nento accentuato delle globuline, ed, in modo assai più .accentuato, dell' albu mi11a (in un caso fino al 3,80 per mille ·d i front€ al 0,07-0,08 normale), curva paralitica o tabetioa nelle prove col mastice e col benzoino, as•senza .a ssoluta di linfocitosi o di p·l eiocitosi. Simili reperti ha pure osservato in due casi a sintomatologia cerebrale, il liquor cioè dava reperti di .dissociazione cito-albu·minoi·d.e a ed iperalbuminooi, xantoaromia quale è so1itamente ritenuta clas~ica dei tumori .spinali e, meno s.p iccatameute, dei tumori cerebrali e che è nota col i1ome di sindro:trie di Froi11 . I casi che 1'0. 11a osservato sono tutti rapida1nente guariti con punture lombari metodjche ed iniezioni di siero ipertonioo con cure cioè decompressi ve del liquor. In essi indubbiamente si è
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IL POLICLI!\ reo
[.ANNO XXXII, FA~C 2.3J
trattato di processi irritativi d ell.e meningi e forse te prima Jel •2° tc·m po dell'atto operativo. Presen(sopratutto nei casi a sintomatologia cerebr ale) ta i pezzi r elativi a quest i d u e oasi (endoteliomi) . dei plessi coroide i con fatti di t ipo essudativo: l a · l n ambe.d ue i casi fu utile per la diagnosi la presintomatologia r adicO\lare i1on può certo essere se1iza della xa.n tocromia, e dimostrò pure vedere asctitta., data la rapidità della guari gione, a proil segno di Querkenstiedt. Non sarebbe stato poscoosi ·di radicolite vera e Propria nella quale è imsibile dall'esame di esclu.d ere l 'operabilità del .c:emancabil e una 1esio11e .dei cilindra&Si delle fibre condo ca.so. ' nervose r adicolari con consegu e·n te lentiS'Simo proPresenta r>oi ,le r aidio·g rafie di u11 caso di diacess10 di riparazione. g11osi dubbia studiato coll'iniezione di L:ùpoiodol L 'O. richiama l'attenzio11e sul fatto che reperti l1'etlilo sr-oa,zi;oi occ~·uito-atlantoidoo . di xantocromia lieve con aun1ento delle globuline, .Rottu1·c sottot utanee tendinee in nef rit·ico. e più ancora dell'albumina nel liquor senza linfop1eocito3i, si osser vano in molti p·r ocessi morbosi Dott . E. E:rr-ORRE. - L'O. 'p resenta l'infermo d i atr10.fia muscolare progressiv.a nei quali sii tende cl.le aveva r iportato , per contrazi-0ne brusca del in genere ad ammettere un .processo a carico delle quadricipi te, la rottura ~ottocutanea dei due tencellule delle corna anteriori o delle radi ci corridini rotulei, or.a perfettamente guarito in seguito spondenti, come pure, in casi di lesioni delle r aalla ca psulo-tenor afj a. Tl tendine, a11che all'esame ·dici posteriori a lento decorso con sintomatoLo·g ia 1njcroscopiço, appa.r iv.a sano, ma l ' infermo Presentabeto simile ma con Wasse:?:ma11n negativa e sen tava nefrite cronica. za rigidità. pupillare; in taili casi &i •p uò pensare L'O. met te in dubbio la possibilità ch·e un t enche la sintomatologi::i sia dete·rip.inata da u11 Prodine sano possa rompersi non solo perchè è assai cesso meningeo cronico di un tipo speciale, essup~ù r esistente <lei muscolo, ma perehè, nella magdatiYo, .p er così dir,3, e r1on infiammatorio oon gior parte dei casi riferiti per tali, è p•ossibile presenza di elementi morfologici e sono sopratutto lf> forme infettive <lirette (luetiche, tuber ool.ari, · riconoscere sia ch e la rottura è avve!lluta a.I pu·n to di inRerzione muscolare od osse.a sia la pr~~a da germi patogeni); le altre a cui appartengono . qualche 1)rocwso morboso, magari ' d11 spento, delle i casi descritti~ nelJe quali il liquor presenta solo vicina11ze (ar trite, frattura, ecc.) al quale impufatti ess11·clativi, i·p eralbuminosi cioè senza eletare la diminuita resistenza. menti morfologici e xantocro·m ia la oui etiologia Nei casi infine llei qualì nulla risulti, l'O. insji1011 è preci~abjle, for se d.a fatt·ori tossici endo od st.e sull'importanza di indagare bene la coesistenesogeni . za di alterazio11i ·d'indole ge11erale, qu.ali a.d ese1npio la nefrite, che ind11bbia1nente esercitano collarissima lesione traumatica del periton·eo . ' me n el oaso, azione sfavorevoJ.e sul tessuto te11di11eo. Prof . U oN1•'AN TI. - L'O. riferisce la storia cli11ic~ d'uDa ammalata operata di l aparatomia Per ScARLINI. grave co11t11sione addominale . Al tavolo operatorio si risoontrò doppia lacerazione del mese11tere ed Società Medico-Chirn1·gica di Padova. u11 vasto sco1Ja1n·e1Ybo del perito11eo da tutta 1a Seduta del 24 aprjJe 1925. st1perficie posterio•r e del.la parete anteriore dell'addome . J_/O. spiega il mecc(l,11ismo di produzioPresidenza: !)l'Of. A . CEVIDALLI~ pr&Sidente. 11e delle suàdette lesioni per u11 anormale sviluppo del tessuto adiposo delle Pareti a.d d ominali e per Un caso di cisf:i dermoide del 4° ve,ntricolo. il m odo con cui ~vviene jl trauma. I Dott. G. B. Br.~1.LOl\Tl . - In una donna di 42 an11i che aveva presentato una forma n1orbosa, }.7uo ro co ntribu t o allo studio dei tiLmori intrarai11iziata 3 a1111i prin1a dell'esito, con paresi degli cli idei. extrarnidollari, specialme·n te dal punto cli arti inferi ori che Hndò mano a mano accentuanvi sfa della loro operabilità. dosi e nell;.1. quale da ulti1no si notava una spic, cata atassia co11 impossibilità quasi assoluta di Pr·of. G. MF.DEA. - L )O . presenta i pezzi relar eggersi in piedi, i1onchè una sindrome mentale a ti vi a tre casi di tumore intrarachideo extramitipo confusion ale con vivace delirio persecutivo, dolJ a re operati il p rjmo dal prof . Bossi , gli altri due clal prof. B. Rossi: 11ei tre casi esisteva xan- mentre le reaziio,u i sul s iero e sul liquor svelavano co11 intensa reazione menintocron1ia dissotc iazione albumi110-citologica, i1el- lia infezjone luetica .... gea, fu trovato à1l 'esan1e anatomico un grosso tul'ultimo dei t re casi sindrome di Froin. Riferisce n10.r e cistico, oostjtuito da epidermide desqua.mata . poi riguardo due altri casi pure oip·e rati dal ·p rof. 1nista a sostanze grasse e ricco di peli, originato B. Rossi j11 tino dei quali si ebbe un a sindro.me dal navime11to del 4° ventricolo e.d est endentesi classica anche tlal Punto di vista dell'esame d el liquor, e 11 tu1nore potè essere felicemente aspor- p osteriormente i11 inodo da invadere quasi completaimeute il pa]eo-cer,elletto e da ost.ruire totaltato, 11ell'altro iuveoe 11 t umore benchè anatomin1ente l' acquedotto di Silvio . Il tumore era circamente fosse da co11siderarsi extr amido11are co·n condato da un a me1nbrana connettiva in relazione te11eva tali aderenze colle 1neningi i11olli e ool micoi plessi cor oidei dei recessi laterali del 4° vendollo da 11011 potersi staccare da esso i1emmeno tricolo. dopo l' auto psia , ~.-.sE·11do que-sto caso venuto a mor1
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SEZIONE PRATICA
Gravi l€sioni si tiscontraro110 a carico d ei plessi oor.oidei dei ventricoli laterali e dell'ependima ve11trioolare, caratterizzate da intensissin1a inf iltrazio11e •di cellule p.Iassm.atiol1e e linfocitarie. Per quanto s i riferisce al tu~o·re, 1'0. ritiene che esso derivi dal1a te·l a cor-0~dea per una inclt1sione di tessuto epi.dermico, avvenuta nei primi ternpi de.Ila vita intrauterina, i11 corrispondenza delle tenie dei reC€ssi laterali, subito al di sotto della valvola cerebellare, e lo classifica fra i colestootomi dermoidi second o i oomcetti di Bostroem. Fa notare oome anche in questo, come negli altri pochi casi consimili descritti nella letteratura, i sintomi hulb.a ri siano completamente mancati e con. essi anche i sintomi di tumore cereb·r ale. Circa alle lesioni dei pl~si, ql1este d eviano co11s1de.rarsi effetto del1a infezio·11e luetica, la quale agì su di essi come su terreno predi~"Posto per una conge11ita anomalia del loro svilunno. Furono t ali lesioni a tipo infiammatori'01 cronico quelle che determinarono la morte.
L' e1iziniolf'eazione quale ??ip,zzo diao nostico della rabbia . Pr-0.f . G. CEVOLO'l'TO e dott. G. · AvEzzù . - Gli 00., preme~se alcune considerazioni generali sui fon.damenti bio~o.gici d ella sinfo e1d e11zimo-reazione, 9,a.ssano a,d esporre i risultati di ricerche istitl1ite) con antige11i ra,bici de,i due ti.pi di virus, su animaJi inoculati di lissa. D.a tali ricerche risulta ché il siero di anirnali rabici prese11ta, di fronte all'antigene, p.roprietà disinteigrative :rilevabili nettamente con l' enzima.r eazione; tali proprietà no11 si trovano invece nel siero di anim.a.li normali o malati di altre forme morbose. Gli 00. oonoludono .q11indi che 11ell'enzimoreazione si ha un ineta.do diagno~tico specifico_, che permette la diagnosi di rabbia in un 9eriodo inolto più breve di queJ.Jo con.se11tjto dall'inoculazione, pur prese11ta11do uguale valore p,rob.ativo. ~
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Di, alcune. condizioni cli. produzione dell' ematoporfirina . Prof. A. DALLA \ ToL'l'A. - L 'O. riferisce s11 ricerche intorno alle 0011dizioni di p:rioduzio·n e dell'en1at-0porfirina ·d a sangne defibrin.ato, ocsigenato, rirdotto e sottoposto all'azione di agenti cl1imici ca.p aci di fis..c;mrsi alla molec·o,1,a '€/IDO·globinica e di modificarla senza produrne la scissio·n e. La tecnica seguita dall'O . è semplicissima: il sangue defibrinat.o viene aggiunto a goccia a goccia, e sempre scuotendo, .a~li acidi cloridrico, solforie-0 e i1itrico sufficientemente concentrati. Già il J\fagnanimi c1o·n analogo p·r ooodime11to aveva ottenuto ematoporfirina in a.cid,o olo.ridrico, serve11dosi di sa11gue ptLtrefatto: Con sa11gue ossige11ato non si ottiene ematoporfitina. in solruzio11e cloridrica e nitrica; se ne ottie.n e, commis°k't ad una certa qua.ntita. <li ematina., in soluzinne solforica. 'Invece si ha subjto ematO!)Orfiri11a co11 sa11gue ridotto, ossicarbonico e solfoen1oglobinico. L'em.atop-0rfirina nitrica si altera in. breve tem.p o; può tut-
ta~·ia
essere e.stratta con alcool amilico. Il sangue metae•m oglobinicb, se sottop.o sto a riduzione, ed il <liossicarbo·nico, aggiunti ai suddetti acidi minerali, dànno !)Ure ematO'porfirina . 1
Nota criti~a s·u l co 1nportamento paradosso cl<~llo st(nnaco secondo il Kreuz fuchs. Dott. A. VESPIGNANI. - L'O . esipo11e d.a.p priu1a che co.::.a s' inten,d e per « motilità gastrica del I(reuzfuchs » .u « con1portarnento pa.raidosso dello sto.m.aco » (vuotatIDent.o gastrico rapid;o1 in un prin1-0 tem1p-0 e molto ritardato in seguito) che il J(reuzfucr1s descrisse per p·r imo come f eno1neno · freque11te nei casi di « ulcus duode11i ». Ricorda la interpretazione di Kreuzfuchs e quella successiva deJl' .A.kerlund e cre·de sia errato oontrap.p orre l'una all'altra, esser1c10 così varie le condizioni det€rminanti il f~nomeno, da dar ragione ora all' uno ora all'altro , Autore. L ' O. espone anzi altre due cause di svuo:tam~11tro gastrico rit.ardato in seco11do tem.p o, agenti o ciascuna da .sè o tutte e due insieme o associate ai f~tti sostenute dagli AA. cit ati (sp~s1no pilorico taridivo :per il J(re.u zfuchs, -spasn10 bulb·are steno.sante .a piloro pervi-0 per l' Akerlu11d). ·u11a cli queste condizi1oni è l':iipersecrezione ·gnstrioa tai"cliva di alto g,rado. Non è molto freque11te e si presta ad errori di i11terpretazio11e . I .a 0asi accertati d all'{) . il liquido secreto costit11iva un.a specie di' seoo11c10 pasto e ritardava lo svuot arue11tq ·del s,ale o~}aco depositato da te·m'po n.e] fondo ga.strico. L 'altra condi zione (che è di gran lunga la più frequent.e) è costituita da una ca,dt1ta tardiv.a del t.0110 ga.strico. Ess.a può aµche consegt1ire ad u11a ipertonia iniziale. A proposito ·d el ton•o gastrico è della sua influenza sul tem~)O di svuo·t amento, 1'0. attribt1isce i11 p·arte la ra~ idità iniziale dello Grv uotame11to .alla 1perto11ia ga1s trica, cioè al riidotto dislivello fra. fondo ga.stric101 e ginocchio suipexioré d-eJ. dl10deno. Cita ca.si di i11suffi.cienza pilorica clovuta a sco1nipar.sa del dis1iv,ello su ddetto (ip eir es. focr:ma gastrica co.s.tituzio11ale di talt1ni macroopla11cniici, .sopraele.v.azion e gastrica pe.r « eve11tratio diafl',agmatica » si11istrrt, ecc.) e pro1p one anzi di deniominare il f>fi'l11omeno . « inst1fficienz.a pilorica da p os1z1one n . I
A. R.
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Iniportantissima pubblicazione: Pr-Of. LU ICI CONCETTI.
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L'IGIENE ·DEL BAMBINO Terza edizd-0ne
aig·g .i1ornata d·al Plrof. TULLIO LUZZATTI già Ain.t o del1a R Clinioa Pecliia.trica di Roma.
Un voi1ume. in-160 di 1p a1giine IV-720, nitidamente stampa..t-0, oon r1i1Pr·01duzio111e z~n1cot·i1pica dell a fotograf.iia del -0omipi·atnto prof. Concetti. In com.mercio L. 20. !)ÌÙ le spe.'5e P·OGtali di s·p edizione. P·e r i noiStri ?.bbonati l'3 0]e L. 18,60 :n port·o fra.n co. In'Viaire Vaglia Po.st.ale ?.l Cav. LUIGI POZZI, Via Sistina, :!.4, Roma. 1
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IL POLI CLI NIC'J
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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA.
Tubercolos i gommosa di sseminata in adulto, consecutiva ad una inoculazione cutanea.
fJa mal attia amiloide.
Un uom o di 20 anni ro·b usto, sen za alcun ant ecedente .p atologico si ferisce leggermente il pied e 1d estro con il suo stivale: non vi pr~sta qua si attenzione, ma com pare una piccola flittena che si rompe lascian do nel suo iposto una lieve ulcerazion e che n on dovrà più cicatrizzare. Tre g·iorni dopo grossa r eazione linfangiti.ca di tutto l 'arto inferiore e volurninois a e dolorosa adenopatia inguinale corrispondente: crPdendo ad lm flemmone, gli si aipplicano estese a,pplicazioni u1ni·de. Cessa n o i fenomeni dolorosi allorchè compare alla coscia destra, senza dolore, senza febbre, la ·p rima gomma muscolare, sette giorni dopo il trauma. A distanza di alcuni giorni-, dopo una seconda poussée linfangiti.ca, entra in ospedale ove Lemierre e Kind·b erg (Bull. et rriém . de la Soc. des hopit, 1924, n . 13) constatano tre gomme çtella coscia già in via id i disfacimento, una gomma dell'avambraccio sinistro, linfc:.ngite del dorso del 1piede in via .di scomparsa, la piocola ferita :Lniziale, dei gangli inguina1 i a destra ancora volumin osi non dolorosi ; febbre a 330 5, m ediocre stato generale. Durante tre mesi la febbre non cessa ed oscilla fra 370_330_390, si formano ed evolvono numerose gomme sottocutanee, sotto periostee, muscolari, in1dolenti, sen za dar luogo a disturbo alcuno : una di ,esse, . all'indice destro si presenta con tutti i caratteri del pseudo .p atereccio di Osler. La puntura dà luogo a pus color cioccolato. La biopsia e le inoculazion i fanno porre la diagnosi · di tubercolosì. Dopo quattro m esi, la febbre diviene piÙ marcata, sempre irregolare : la morte si ha con una meningite tubercolare. r: a utopsia co11. . ferma la diagnosi : esisteva una granulia generalizzata dei principali organi: n el ·p olmone si trovava in mezzo ad un blocco fibroso lin nodulo caseoso in via di ulcerazione. La ferita ini. ziale era una ·p iccola ulcerazione banale, senz~ ftstola profonda, ed il microscopio vi rivelava dei noduli tu·b ercolari tipici. 1n nessun luogo vi era adenop ~tia: i .g ang'li tracheo-bro·n~~iali,. pi~ piccoli del normale, senza lesione; ·gl1 ingu1nal1 non ipertrofici, n ormali di struttura. Molteplicità di gomme, assenza di adenopatie, scarsi fenomeni generali, benignità, sono i caratteri di questa forma fr equente nei bambini, rara nell'a dulto . Il caso degli AA. si discosta per la maljgnità d.ai casi descritti dal Tix1e.r e tBarbier. dal ~icolas, Gaté e Leboef, di Nicolas e Bonnet. di I.éri. .
I.a rnalattia amiloide, che una volta ~ra fre.quen te, è dive11uta ora eccezionale, in conse· g·ue nza della ·dirnjnuzione delle suppuràzioni croniche, le quali in,radevan o allora j servizi di chirurgia. lV!alattia 1poliviscerale, essa presenta tre grandi loc:lli zzazioni., il fegato, la milza ert il rene. Il fegato è as$ai vol11minoso, liscio, a margin e ingro')sato P smussato; la consistenza è soda, senza arri"vare alla durezza del fegato cirroti.co ; non vi è nè ascite, nè 1tter o, nè s coloramento delle feci. Anche la milza è inertroflca, ma liscia ed elastica. Nei casi puri, anche se il rene partecipa all a malattia, n on ' 'i son o segni di nefrite, ma sol· tant.o una stn.drome .urinaria caratteristica . Poli uri3. rcir ca 2 litri nelle 24 ore), urine ·chiare, giallo oro, con abbondante albuminuria, che oscilla sugli 8-10 .grammi (talora fino a 20-25) ; vi sj trovano cilindri granulosi e colloidi, ma non mat amiloidi. ·L'albumina, ch e n elle n efriti è data da una miscela di serina e di globulina, è qui costituita quasi soltan to da serina, ciò che sta ad indicare una prognosi ;più .favorevole. lVI olti amiloidiei presentano diarree a;>rofuse ed incoercibili. Le gravi lesioni, che son o talvolta soltanto reperti. di autopsia, sono sopportate m eglio di quanto si cred erebbe. La tPermea:bilità renale è di solito buona, manca l' in sufficienza epat1ca. e la sindrome · em orragica, siccl1è è solita m ente prevedibile una lunga sopravvivenza. 1Come osserva A. Chauffard (J 01Lrria l de s praticiens, 17 g ennaio 1925) , .d ue peri·coli minaccia!10 gli amiloidei. L' ami.losi intestinale che, con la dia rrea pirofu sa ed incoer cibile provoca la. cachessia, e l'impoverimento in alb 11rr1ina d ell'organis·m o per la continua spttrazione che di essa si fa n ei r en i; da questa ipoalbumino~i, dipende lo sp eciale 1pallore d ella faccia. La terapia è anzitutto preventiva, nel sen so di impedire l e lunghe su.p purazioni e di curare ade·g uatan1ente le tubercolosi ossee, ·g li empierni e così ' 'ia. Una volta stabilitasi l 'amilosi, si deve cercare di prolungare la vita, se non si può guarire la lesion e. Bisogna anzitutto evitare ·èi mettere tali malati al regim e brightico, che sarebb e per loro funesto; i diversi r egimi, del reEto, no11 mostrano alcuna influenza s11lla albuminu· ria. Grandi vantaggi, soprattutto dal lato preventiYo, si otterranno con l'elioteraipia nat11ra1 e od artiflciale (raggi ultra,rioletti della lampada di quarzo). fil. 1
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SEZIONE PRATICA
Tubercolosi polmonare e sistema endocrino. ~- Rona C~ted. Klinik, n . 9, 1925) osserva che 1a resistenza dell'organismo contro l'infezione tubercolare è in rapporto con la situazione orrnonica dell'organismo. I.'il!)erfunzione della tiroide del timo e del pancreas, forse an·cb.e della glq,ndol~ interstiziale aumentano la resistenza verso la tubercolosi mentre l'i1perfunzione della glandola genitale e dei surreni diminuiscono la resistenza alla tubercolosi. Clinicamente si osserva cl1e quelle rlandole endocrine la cui iperattività aumenta la resistenza verso l'infezione tubercolare resistono esse stesse all'in·vasione tbacillare; mentre le glandole la cui iiperattività diminui s<'e la resistel}za di fronte all'infezione vengono fa e il. mente invase dal bacillo tubercolare eh e in e~se determina lesioni .gravi. Così è eccezionale la tubercolosi della tiroide, si osservano in essa tutto al più tubercoli miliari che non raggiu ngono grandezza macroscopica; egualmente eccezionale è la tubercolosi del pancreas. Il processo tubercolare invade invece spesso le g1andole genitali e i surreni e determina dei processi gravi caseosi. Altre glandole endocrine che per qi1anto in minor grado esercitano una influenza sul processo tubercolare sono l'ipofisi nel senso di n11 aumento di resistenza e le paratiroidi in senso 0tpposto. La prima ·è raramente affetta da tubercolosi, le seconde ammalano frequentemente. Tiroide. Si osservano esacerbazioni di processi tubercolari dei 1polmoni in seguito a ridu zione chirurgica della tiroide. Anche sperime11talmente è possibile dimostrare la minore resistenza alla tubercolosi degli animali privati della tiroide. Son o pure resistenti all'infezione tuber colare gli individui affetti da clorosi, malattia che si mette in rapporto con una ~perfunzione della tiroide. Glandole genitali. E facile mettere in evidenza rapporti fra le glandole genitali e il decorso della tubercolosi. Così la tubercolosi è spesso grave all' epoca della pubertà e durante le gravidanze e benigna nella vecchiaia. Nelle donne tubercolose si osserva una comparsa precoce delle mestruazioni nei casi a 1prognosi più infausta, ::i.menorrea precoce n ei casi più beni.gni. Durante le mestruazioni si osserva una esacerbazione dei fenomeni morbosi. ·La gravidanza aggrava notoriamen te il decorso della tubercolosi probabilmente jper le alterazio·n i ormoniche eh e son o ad essa associate: il .corpo luteo .h a una azione antagonista alla tiroide. La castrazjone influisce favorevolmente sul decorso della tubercolosi. GlandoLe S?lrrenali Nella malattia di .t\ddison l'infezione tubercolare si localizza di solito alle sole glandole surrenali. È probabile che l'ipocfunzione defila corteccia surrenale determinata 1
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dalla localizzazione tubercolare aumenti la resistenza dell'organismo di fronte all'infezione tubercolare. Anche nel corso della pellagra in cui sembra esista una ipofunzione della corteccia surrenale si nota un aumento della resistenza di fronte alla tubercolosi. Pan creas. E nota la disiposizione dei diabetiGi alla tubercolosi grave. Questa diminuzione di resistenza all'infezione tubercolare non si può mettere in réllpporto con l'iperglicemia, percl1è l'iiPerglicemia fisiolo.g ica della vecchiaia anzicb è aO'o gravare attenua il decorso della tubercolosi. All'inizio dell'infezione tubercolare si osserva un aumento di toll~ranza p er gli idrati di carbonio. T·i mo. L'jperplasia del timo favorisce la funzione tirodea e protegge quindi contro la tubercolosi. La cura igienico dietetica, l'elioterapia e il clima d'alta montagna influenzano favorevolmente il decorso della tubercolosi aJterando nPl senso antitubercolare la situazion e ormonica dell'organismo. POLL.
Lo jodio nel gozzo esoftalmico. Si ·è sempre ritenuto cl1e la som1ninistrazione di jodio e ·di 1P re1parati a base di jodio sia una . pra+...1ca 1per1colosa n el gozzo eso·f talmico. Recentemente però Plummer e iBoothby avanzarono l'ipotesi che in tale malattia vi fo5se spesso una insufficienza di jodio. Tenuto conto anche dell'osservazione di Fraser, secon.do cui , maggiore è l'iperplasia della g.hiandola, ~inore ne è il conten1.1to in jodio, i due autori sopra citati sperimentarono la somministrazione di j odio in 600 • malati, di cui 43 furono stu·diati accurata.mente. Lo jodio venne somministrato in forma di 5olu_ zione di Lugol, (al 5 % di jodio e 10 % ·d i joduro di potassio), in ·quantità di 10 gocce al giorno. Due terzi dei malati ritrassero dalla cl1ra note_ voli benefici, ·u n quaTto eb'be lieve m~gliora mento; in proporzione di 1 su 20 non si osservò alcun vantaggio. Ad analoghi risultati gi11nsero altri s1perimentatori, fra cui Fraser che trovò un grande miglioramento con la somministrazione dello jodio; il metabolismo ba.sale P la frequenza del l{>Olso diminuirono , mentre aumentò il .peso. Gli ammalati .p erò non 1p otevano consi.derarsi come guariti, poichè ogni sforzo mentale bastava a ripro·d urre i sintomi; la somministrazione di mag.g iori .quantità portava a peggioramenti. Notevoli v&ntaggi dà lo jodio in questi malnti quando si debbano sottomettere all'atto operativo. In un gruppo di 63 malati, ·operati da A. S. Jacl<son, non vi fu nè mortalità operativa, nè mortalità medica e tale autore attribuisce allo jodjo questo successo. Egli somministra 10 gocc.e di Jjquido di Lugol 1per tre mesi o 1p iù ed i mi1
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IL POLICLINICO
glioramenti sono cosi evidenti che, nella mag_ gior 1Parte dei C9-Si si ren.dono superflue le ope_ razioni preliminari, ·quali la legatura delle arterie; sicchè la tiroidectomia 1p uò essere praticata subito in primo tem.po. La quantità di liquido di Lugol viene gradatamente aumentata, fino a farne .p rendere 30 gocce al .gj orno e fino a 40-50 11elle 4S ore 1precedenti l'operazione. In· tal modo i pazienti ,p ossono rimanere in casa ed essere 01pe_ rati il mattino seguente la loro entrata all'oc;ne_ dale. La somministrazione ·di jodio giova anchP. corne cura posto1Peratoria sicchiè i malati possono lasciare l'ospedale al 50_6° giorno purch·è non vi sia 5compenso cardiaco o degenerazione viscerale. ·U na Pél:rte dei successi operatori va attribuita all'esecuzione dell'intervento nei primi stadi ed alla buona organiz'z azione 01s pedaliera. An• che C. Mayo, in una sua .conferenza tenuta re_ centem·ente all'Accademia medica di Roma, mi~~ in rilievo i · vantaggi della somministrazior1e di j odio nei gozzi esoftalmici da 01perare. G1i inglesi 1però (The Lano.et, 18 aprile 1925) non co·n:dividono pienamente queste vedute. Essi osservano che la somministrazione preoipP.rato_ ria di li1qutdo di Lugol può portare dei vantagg~, purchiè esso sia dato in dosi minime (eme. 0.18, per tre votle al giorno); ma, dopo 10-14 giorni ·di tale somministrazione, i vantaggi svaniseono ed il paz.i ente ricade, sicohè bisogna intervenire prima di tale periodo di tem1po. Dosi maggiori porta110 un' esacerbazione dei ·Sintomi, come aumento ·di temperatura, della fre,q uenza d el polso e del res1p·iro. ..l\.nche al ILondon Hospital non si e bbe nei malati così trattati nessuna mortalità, ma si deve tener presente che il trattamento pre- e po_ stoperatorio venne sempre continuato come pri_ ma. 1Così il paziente v~nne tenuto in letto per almeno due settimane 1prima dell'intervento e non lo si lasciò mai ritornare a r,asa prirna. d.el 50_().> giorno. Comunque, anche i chirurgl1i inglesi confermano che la somministrazione .di jodio dà miglioramenti sia pure temporanei, ·diminuisce la morta_ lità operatoria e l'i1pertiroidismo postoperatorio; tutte le altre aff€rmazioni abbisognano ancora di ulti:riori controlli. fil. 1
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Ancora lo iodio nel gozzo esoftalmico. L'ef.fetto deJlo iodio nel gozzo esoftalmico è stato stu·diato in 24 casi da F. R. Fraser (The Brit. ~I ed. Jour., n. 3340, 1925) ottenendo un rr1igliorp.'mento sorprendiente delle condizioni generali del paziente, con diminuzione del metalbolismo basale e della tachicardia, e con aumento del p eso co!'lporeo. Ta1 e n1]glioramento non è però di regola persistente. La dose iniziale deve essere di 15 gocce tlf>lla sol uzio11-e alcoòlica al 10 ~b . ma i1on vi si
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·p uò insistere che 1per pochi giorni o settimane. Sospendendo la somministrazione, le con.dizion.i del paziente peggiorano di nuovo. Per un trattame11to prolungato la dose dovrebbe quindi essere àiminUi ta non appena apipaiono i iprimi segni del miglioramento, continuando con 3-6 gocce al gjorno, e regolan·d osi anche con 1o statQ del .p aziente. Un indurimento ·p rogressivo della ghiandola costit11isce indtcazione 1p er un •dosaggio minore. Se infine si usano dosi tropipo forti, le condizioni del paziente possono peg,g iorare piuttosto che migliorar e. M. FABERI.
NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. Stati latent i. La 1predisposizione dell'organismo a reagire a fattori dannosi con diverse m·odalità patologiche, dice E. .t\.bderhalden (M.ed. Klinik, n. 10, 1925) ha sempre pi\1 ric·h iamata l'attenzione degli scienziati. Tale predisposizione può rimanere latente dl1rante tutta la vita quando n on subentri uno dei fattori che renda manifesto lo stato morboso. La difficoltà -che in tali casi permanenterne11te latenti presenta il riconoscimento dello stato anorrnale è 11 causa più importante dell'impossibiliti.!. di seguire il ·decorso· ereditario di stati patologici. Studiando la trasmissione er editaria ·di una malattia si seguono infatti soltanto quei casi in cui lo stato patologico .è stato reso manifesto dall'azione di qualche fattore determinante, mentre sfuggono tutti quei casi in cui la predisposizione .costituzional~ era Ja .stessa ni:1 lo stato era rimasto latente IJ)er tutta la vita, per la n1ancata azione delle cause determin anti la malattia manifesta. Così [p . es. dei cani privati delle .g1andole paratiroidi Piossono essere in t11tto sirnili a ·dei cani normali purchè prin1a e dopo dell'operaztone essi vengano alimentati senza carne con pane, latte, lattosio e calcio. Nonostan te l'assenza delle .p aratiroidi essi non presentano fenomeni tetaniaci. Fattori ipato1ogici. ed anche fisiologici possono iperò rendere manifesto lo ~tato di tetania latente degli animali ip aratiroidectomizzati: durante il periodo del calore o durante la gravi1danza si manifestano facilrr1ente i fenomeni di tetania. manifesta. I,a gravidanza agisce 1p robabilmente con lo c;postare l' equili·b rio fra acidi e basi dell'organismo. Cavie e conigli cui venga estirpata la tiroide possono vivere fino uno o due anni e non presentare sen sibili differenze esterne .dagli animali n ormali. Però gli animali tiroidectomizzati resistono meno degli animali normali al raffreddan1ento e all'jntossicazi one con acido tellurico. Ratti cui sia stata estirpata la corticale dei surr eni resistono alla morfina meno degli ariimali
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nor1uali. Si potrebbero molti1plicare notevolmente aue~ti esernpi che dimo.strano come delle condizioni fortemente abnormi possono rimanere latenti fino a cl1e vengano ad agire dei fattori cl1e rendon o lo stato ma.nifesto. E im·p ortantis5imo per la 1proftlassi delle diverse con·dizioni morbose arrivare a conoscere ·questi stati late11ti pri1na eh e si rna.nifesti la malattia; ciò è oggi giù. 1possibile in alcnni casi, con la determin azione del calcio nel sangue, con la determinazion0 del1a riserva alcali.11a, co11 l'esame della funzj onali tà del rene e del poln1011e. Por.r.TTZER.
Sull'influenza del parasimpatico sulla glicemia. La quantità di glucosio nel sangue è normalmente fissa e ciò, sembra, per l'influenza del s·i stema nervoso vegetaitivo. Alcune iesperienZJe hanno dimostrato che iniettando nei cani dei tossici ad affinità parasim1patica (pilocarpi na, fisi0 stigmina) si hanno delle i1perglicemi.e spiccate, meno alte però di quell e che si ottengo110 dopo iniezione di adr en alina. Fraile (Los Progre sos de la Clinica, oct. 1924) ha notato al contrario nelle medesime condizioni una ipoglicemia più o méno marcata, mentre con l'adrenalina l'iperglicerrlia è 1nanif esta. I \'eleni parasimpatici sembrano differenziarsi dai tossici con azione propriamente simpatica, perchè essi producono un aumento del quoziente re51piratorio, onde è logico 1pensare che la loro azione fondamentale con sista in una tendenza ad attivare la combustione degli zuccheri senza intervenire djrettamente sul glicogeno epatico. P oichè però tale combustione esagerata fa scomparir e una certa quantità del glucosio del sang1ie, il fegato interviene per riportare la glicemia ai suoi valori normali, mobilizzando il c;uo glicogeno. L'equilib,r io sarà quindi mantenuto o altei:-ato a seconda. ,della· capacità reattiva dcl fegato. /\. P OZZI. Azione dei raggi Rontgen sul chimismo gastrico. Sotto l'azione di una sola dose di raggi X n ella quantità di 500 R . sull'area gastrica. Bentaude, Salomor1 e O·u ry (Soc . de Biologie, 20 dicen1bre 1924) l1anno osservato in un terzo dei casi l1na netta caduta dell'acidità un'ora dopo 1'appli• cazione; n egli altri d u e terzi. n essuna 1rariazione. Sotto l'azione di diverse do-si di 500 R . al1a distar17a di 3-8 giorni hanno avuto nel 55 % dci c~s i una rapida caduta dell'acidità, n el 25 ~~ una diminuzione leggera e nel 20 % nessl1na mortificazione. Contern1poraneamente si ha una diminuzion P nella percentuale della pepsina. I.a diminuzione dell'acido cloridrico è più nPtta e più duratura dell'acidit8. n ormale. L'assnefazione ai rélJggi non è frequente. RK.
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VARIA _ La psicologia della musica. L:i. rn usica na costituito argomento di studio 1per ftsi-ci e fisiologi, ma ha affaticato ancl1e la 1nente di ·psicologi. Gli effetti della musica sulla psiche sono tra i .più potenti ed insieme tra i 1più indefinibili. L'amore 1per la musica è urii·y ersale: ne risentono gli effetti l'uomo r ivile, corr1e il selvaggio, ed anche gli animali. Gli scor1piorii si agitano al suono del violino, si contorcono, danzano tumultuosamente, il loro eccitarnento aumenta con i crescendo e diminuisce cori i ·decrescendo. La lucertola ascolta e segue il suono del violino, il boa si avvicina strisciando allo strumento. I .'orso si rizza sulle zampe posteriori ed .ascolta attentamente, il lupo e lo sciacallo uluJano e si accovacciano, l'elP.fante soffia cori rabbia a certe musiche, il can e spesso s i la· menta, il gatto miagola e si m ette in agitazione; i cavalli galoppano al ritmo della musi·ca; le mu~che mentre ascolta110 la mu sica hanno latte .p jù abbondante; le scimmie ·dondolano il capo e fanno gesti di attenzione piacevole, e si ·voltano co11 disgusto quando sentono alcuni strumenti. Il mito di Orfeo ha un fondamento reale. Certo è che fra tutt-e le arti la musica è quella che ha capacità di commuovere il maggior numero di esseri viventi. .calmey rileva che mentre la poesia de::~rive le :lzioni, e le arti grafiche e 1pla_stiche di1pi11gono situazioni, la musica r9.lppresenta e suscita err10.
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ZlOnl.
La poesia, la poesia classica, raramente descrive stt;uazi'oni e cose. Qua11do è costretto alla descrizione, il vero poeta converte la situazione in azion e. Omero non descrive lo scudo di Achille, P1a fa r.he Vulcano lo forgi dinanzi ai nostri occhi. Omero non descrive la bellezza ·di Elena. ma narra della sua influenza su tutti. Noi non sappia.1110 se Elena era JJionda o bruna, alta o bassa, grassa o snella, sappiamo solo che era bellissima. 11 1poeta del Cantiico dei cantici non descrive la bellezza della sposa di ,S alo n1one, ma ne parago11a le fattezze alle cose 1P·i'ù graziose, ai più deliziosi quadri della natura. Eppure nulla è determinato, il poeta si affida più all'immaginazione del lettore che alla sua capacità descrittiva. La pittura, la scultura, l'arcl1itettura rappre~en tano .situazioni che hanno una certa ,permane11za e non azioni continuative. In ogni caso l'elemento emotivo-sentimentale in esse è sempre subordinato al fatto i11tellettivo. La musica, la musica pt1ra, il suono senza paro1e si es1prime in modo indefinito e parla alla 1
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LI. POLICLINICO
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vita emotiva in modo generale. R~prese nta solo ,. ita urr1ana in 1particolare. Dal momento della il tono del p en siero e manca di qualsiasi precisa nascita fino alla tomba l'uomo ha i 5uoi alti e applicazione. L'intelletto non h.a nessuna .p art.e bassi nella lotta continua c on l'ambiente. n ella musica primitiva, nel canto senza parole. Questa corrisp ondenza simbolica tra la mu5j~a gioia e felicità, dolore e tristezza, o 1ne- e la vita spiega forse la passione che ha l'uomo Esprime 1 glio provoca queste emozioni. E gaia o malin- per la musica. conica, violenta o calma, perciò deiPrime o esal,Quando si ascolta una m elodia tutte le ftbre ta. Induce uno stato r ecettivo dell'anima e ,p ro- dell'or ganism o vibrano in una perfetta sinfonia, voca per associazione d'idee differenti sta.ti iPSi- donde una sensazione di g·oùimento P.st.etico. Le chici attraverso i quali l'ascoltatore è passato vibrazioni indotte nell'organismo obbediscono altre volte durante la sua vita. La musica non , alle stesse leggi che governano l'armonia musicrea i1uove em ozioni , il suo potere emotivo concale. Lo spirito è attratto dall'armor1in. ·dei suoni siste n el rievocare alla memoTia precedenti stati ed in consciamente reSipinge ogni dtssonanza perdello spirito. chiè estranea alla sua natura stessa. In fo ndo La musica non è un lingu aggio n ello stretto l'armonia consiste in una simpatia di vjbrazioni se11so della parola, ma un modo di espressione tra su on o ed organismo. di sen timento indefinito, un linguaggio inartiNell'uomo l'arte . . musicaJe è costituzional1nente colato, che parla solo alle nostre emozioni. Quan- latente; la musica è innata n ell'u omo. E un istin· do ,p arla all'intelletto è un artificio e cessa di to che ci riporta nell'infinito, e ci iden tifica r·or1 essere universale. questo. La musica è il simbolo del cosmo in· Il canto senza parole o la musica strumenta le tero. J.. a musica del firmamento e la sinfnr1; ~l alle i1ostre emozion i attraverso il tono ed 1p arla stellare non è soltanto una frase IPOetica. ~ella il ritmo. musica la 1per c.ezione del tempo è simultanea dello s1p azio, o meglio le du e 1p er cezioni si CO!l11 tono maggiore con i suoi cr escendo r egolarm ente ascendenti determina gioia, il tono mi- fondono e .p are s'identifichino. nore con le su e pro1p orzioni oscure irregolari, L3. musjca è il solo linguaggio comprensibile (provoca maljnconia, languore, serietà. Le note da tutti in tutti i tempi in tutte le regioni. Con alte inducono gaiezza, vivacità, senso di ben esesso parla lo spirito dell 'universo. Il ritmo ~f sere, di contentezza, incitano all'attività; le note frettato induce sempre ed .i n tutti gioia e viva.basse inducono afflizion-e, malin conia, calma, cità, l 'allegro felicità, l 'adagio depressione, l e quiete, un sen so di inerzia. Il ritmo affrettato note alte esaltazione, .quelle basse ab·b attiroento; espri1ne vitalità,_ benessere; quello lento apatia e il r itmo lento desta l'idea della morte, il ritmo languore. La musica lenta dà un'ombra di tri- rapido la speranza. dell'immortalità. La musica stezza anche al godimento che essa procura: è lenta esprime aipatia, inerzia, sconforto, .rr1entr~ una dolce tragedia. Il godimento più intenso no11 la 1nusica a ritmo rapido induce sensazione di è incompatibile con la tristezza. . ser en ità, diletto, attività, trionfo . Il tenore con il suo timbro alto rap.p resenta la In ogni caso la musica, qualunque sia la sua giovinezza, la vita, l'ardente aspirazione 1p cr la tonalità ed il suo ritmo, indu·ce sempre un senso felic.:ità ideale; il baritono rruppresenta la m ezza d l. soddisfazione , anche quando essa straip1pa. le età, la serietà, l'~vvedutezza, la 1p assione infre- lagrime. Noi troviamo godimento .e consolaz1011e nata ·dall'esp erienza;. il basso rappresenta la vec- nella infelicità generale. chiaia con tutte le sue miserie, il dolor e della Piìi ch·e qualsiasi altra arte la musica è gra· vita. ch e volge al tramonto. dita e sentita da tutti, ,p erch·è la percezione della Qo-nuno trova nella musica ·qualche cosa ct1e musica non risente la influenza ·della cultura. o ha consonanza con i propri sentimenti, perchè La musica con il suo ritmo rappresenta o ~e la musica parla al sentimento puro, indetermi- glio simbolizza l 'incessante, torment~sa aspi,ra· nato. Noi troviamo in ogni aria o melodia paur~ zione dello . spirito umano. L'uomo vive nell al0 gioia, noia o fascino. Il grido di 1~aura .e di terna costante vicenda del desiderio e de]la sod· gioia furono le ;prime note canore de.1 nostri an· disf azione. tenati e queste n ote sono gli elementi fondamen.Il senso di felicità è breve, dura il breve i.11ter' . tali .d ell'arte musicale. Tutte le success1ve movallo tra il desiderio e la sod·disfazione. La mandificazioni perfettive di q11est' arte hanno come c anza d€lla soddisfazione proi\Toca sofferenza, e i loro elementi IPTimitivi un tono emotivo. l 'assenza di desiderio induce languo['e, monotoIl ritmo musicale tro.v a n el nostro essere una ni a, indol enza. consonanza organica . La vita è ritmo. Gli alti e argo. bassi ·della musica simbolizzano l'un1 verso e la
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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA* CONTROVERSIE GIURIDICHE.
XL. - Licenziamento per fine del periodo .di prova. - Necessità di migliore .d isciplina. · E illegittimo il licenziamento di un me.dico condotto per scadenza del periodo di esperimeiito qualora risulti Che i] C.o mune Vi 1Sia stato ir1~ dotto dalla preoccupazione di sottostare a maggiori oneri imposti da un concordato con la Federazione medica. Questa massima è desu11ta dalla decisione 10 gennaio 1925, n. 101, della IV Sezione del Consiglio di Stato, la quale soggiunge: o g1i ulteriori oneri che al ,consorzio sareb·b ero derivati dal concordato avevano legittima base, e in tale ipotesi è ovvio come la impugnata d eliberazione non possa mantenersi in essere im1Perocchè sareb·b e evidentemente contro diritto; ovvero gli oneri medesimi mancavano di giuridico fondamento e in questa ipotesi il dott. Gambarini non avr\:?b1be potuto ·c onseguire la stabilità che alle condizioni dell'atto di sua prima assunzione in servjzio, per cui insussi.s tenti sarebbero state le preoccupazioni ·del Consorzio che is·p iravano la deliberazione di licenziamento » Si tratta di una risoluzione ovvia, la quale non meriterebbe speciale segnalazione se la più recente giurisprudenza del Co11siglio di Stato circa il licenziamento p er fine d el periodo di prova non Ci avesse ormai abituati a 1considerare come eccezjoni queste :forme idi controllo serio ed efficace. Segnaliamo [p·erciò volentieri la risoluzion e giusta e ooscienziosa che risulta ·dalla decisione 1
n. 101. Ma ddbbia1no aggit1ngere subito ohe un'aJtra decisione recente dimostra sem·p re più che. malgrado qualche eccezione, la tendenza della gi nrisprudenza ncn è sostanzialmente modi·f icata. Il caso recente al quale alludiamo è quello del dott. Gri[p1po Teodosio, il quale fu licenziato dal Cornu ne di Ovaro non ·p er motivi ir1erenti alla prova e nemmeno per necessità ·di ordine a1nministrativo, ma con questa formula: « ••. irr attesa del regolamento per l'applicazione della legge 30 dicembre 1923 ed in attesa di modificare il vigente regolamento organico comunale per la condotta medica ». E noto che, in un J)rimo tem.p o, la giuri$11)rudenza del ·Consiglio di Stato, quando tendeva a controllare seriamente il giudizio ·d el Comune, pur mantenen·d osi nei limiti della legittimità, aveva stabilito che il licenziamento 1p otesse essere 1
(*) La presente rubrica è affidata all'avv.
legale del nostro periodico
deliberato anche per necessità ·di ordine ammini· strativo, purchè [però si trattasse di una riforma in atto, definita e controllaibile la quale potesse trovare ostacolo nella stabilizzazione del rapporto del medico condotto. Suecessivamente questo criterio .f u atte11uato e parve sufficiente' anche una riforma prossima, con1unque apprezzabile. l\Ia eia qua1cl1e tem1:Po la giuri'sprudenza si rè allontanata dalle sue migliori tradizioni, in .questa materia specifica, e risolvendo una serie ·d i casi concreti l1a trovato modo di sal,·are an·che provvedimenti che apparivano manifestazione di vero arbitrio. Segnalammo altra volta il caso del dott. Pozzi, il quale era stato licenziato in vista. della riforma che si doveva attuare a norma dei decreti 27 maggio e 24 settembre 1~23; fu os·servato dal ricorrente che nessuna modificazione ·dell'unica con·dotta del 1Comune avre·b be 1potuto trovare ostacolo nella staJbilità e ·quindi era inutile licenziare preventivamente il medico condotto. Ma la IV Sezione. del Consiglio di Stato disse allora che non c'era un nesso nec essario tra le dicl1iarazioni fatte dal sindaco nell'adunanza con'Siliare, per motivare la sua prorposta ·di licenziamento, e il dispo5itivo d ella d eliberazione. 1
Nel caso ·del dott. Grippo la decisione dice cl1e cc gli incisi dei quali trattasi non sono di per se stessi tali da contraddire in modo assoluto (col m a11ifestare l'intenzione di .p rocedere a unq, riforma del servizio medico) col fine della d imissione p er fine di prova >I. In sostanza la decic;ione ha ·voluto ·dire che non si può escludere cl1e il Consiglio abbia fatto una valutazione della prova, sebben e nella deliberazione ·sia detto, come g ià abbiamo rilevato, testualmente cosi: « il Consiglio delibera di licenziare il dott. GripiPO Teodosio 1per fine del periodo di prova che scade il 26 luglio 1924 in attesa del regolamento per l'applicazione della legge 30 dicembre 1923 ed in attesa cti modificar e il vigente regolamento organico comu~ nale per la condotta m edica >> . Ritenere in .q uesto caso che il licenziamento si debba -considerare P'l'esuntivamente motivato dalla valutazione della .p rova 1è ipotesi così azzardata cl1e vogliamo invece tPensare essere stato ujverso. il vero movente della decisione: quello cioè di non tener conto ·d elle, motivazioni del Consiglio, posto che la l egge con sente ai Comuni di non motivare. Vero che si è sempre riten11to cloversi 5indacare la motivazione, anche quando questa n on sia ob1b ligatoria, rper stabilire se il motj vo. del provvedi1nento sia legittjmo; praticamente 1per<)
GIOVANNI SELVAGGI,
esercente in Cassazione, consulente
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If POT,ICLINICO
si giunge allo stesso risultato quando non sf tiene conto della motivazione e quando si prescinde dai ll10tivi dichiarati e ci si affida ad in~ertc Q)re5unzioni.
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sposjzioni regolamentari chiar~ e precise in questo senso : insistiamo ora 1Perchiè la e5perienza dimostra sem1p re più r-he l'indirizzo attuale della giurisprudenza, in base alle norme in vigore, conduce alla incensurabilità di qualsiasi arb1trio. P urchè la deliberazione sia regolare per la forma, il Comune ipuò fare Quel ohe crede, jnsinda'?abilm ente . Questa è la realtà.
Ma lo scopo di questa delucidazione non consi~ ste in una critica, che potrebbe esser~ sterile , es• sendo invece rivolto , a .segi1alare la neces8ità di una migliore disrc i.p lina legale ·dèl 1p1otere del Comune, n-ei ·Casi di lice11zian1ento rp er fi11e del periodo ·di prova. XLI. - Dispensa dal servizi o per scarso rendimento. Si tratta di un argomento grave, su~ quale noi. insistia1no da. tempo p erchè vediamo praticamente La IV Sezione del ·Consiglio ·di Stato, esamfna11le conseguenze di una di~parità di trattamento che do un caso di esonero di un im·p iegato statale, per n essu11a ragione seria può giustificare. P er tutti scar~o rendimento, con decisi·o ne 9 gennaio 1925, gli i mp1 egati comunali, dal segretario al più rno- n. 23, 11a stabilito alcuni criteri c.he è utjle tener clesto archivista, è 1prescritto l'obbligo della moti- presenti, per indir~tto riferimento, anche in rapvazione nel caso di licenziamento per fine del porto agli impiegati degli enti locali. perjodo di prova. Il licenziamento dell'ufficiale f: necessario però avvertire che il Comune non sanitario ·dopo il biennio di esperirnento è circon- può esercitare un pot.ere autonomo di licen.~iamen dat0 da speciali garanzie: r elazio11e del med:Lco to ·P er scarso rendimento. I decreti c:.,7 ma.ggio e pro\·inciale, i)arere del C. P. S., provvedi.rr. ,"lut0 24 settembre 1923 non attrifbuirono, senz'altro, que• inotjvato .del Prefetto .Soltanto 1p er i m edici con- sto 1potere agli enti locali; ma, soltanto nel caso dotti si fa eecezione alla regola della motivadi soppressione di posti e d.el conseguen.te Licenzio11e. zianif'nto del personale esuberante, stabjlirot10 che L' argomento è grave, dicevamo, 1perchè si tratta dovE:"lsscro essere dispensati dal servizio preferidi impiegati che hanno parter,ipato ad un con- ·b ilmente gli impiegati che davano scarso rP-nùicorso, si sono esiposti a.a un giudizio ·di idonejtà mento. Si trattava, dunque, di una norma che assoluta P relativa, hanno ottenuto il rico11osci- doveva essere osservata nel caso di licenziamento mento della capacità tecnica ed hanno costituito per sop1pressione di posti e per riduzione di organico. col Comune un vero e proprio ra'Pporto giuridico. Norm:1.lmente il mecti.co sposta nella nuova s~rte L'art. 41 del R. D. 30 dicembre 1923, n. 2889, preanche la propria famiglia.; in ogni caso vi trasfe- ".rede il licenziamento rp er « inabilità al servizio »; risce i suoi interessi e vi im.p egna la sua o1pera ma questa ipotesi è obbiettivamente distinta da jper due anni. Se egli fa non buona prova è giu- quella dello scarso rendimento e si attua con le sto che sia licenziato; ma non è nè opportuno nè forme e le garanzie che dalla leg.g e stessa sono [prudente che sia lasciata al Comune una fac0ltà sta·b ilite per i provvedimenti 1disci·p linari. asso 111ta ed incontrollabile agli effetti del licenQ11indi nè straordinariamente nè in forza dei ziamento. Pote~i di ·questa natura degenerano fapoteri normali il Comune o qualsiasi altro ente cilmente in arbitrio, con grave pregiudizio ·di in- locale può esercitare quella sp eciale attrjbuzione ter essi legittimi. A noi sembra che a n cl1e iJ licen- che si concreta nell'esonero o nella dispensa dal ziamento del medico condotto per fine del periodo servizio !per scarso rendimento e ohe è stata dedi prova ·debba essere motivato dall~ valutazione 1nandata soltanto allo Stato in con·f ronto dei suoi dell:i prova. Questa norma dov rebbe essere stabj- jn1piegati. lita clal regolamento di prossima pubblicazione. Chiarito questo 1punto, esponiam o i criteri staIl giudizio d el ·Consi·g lio .deve riferirsi alla prova bilit.i dal ·Consiglio di Stato. :fatta dal m edico ; ·soltanto per motivi inerenti Agli ef:f etti dello scarso rendimento si deve conalla prova ·deve essere 1p ossibile il licenziarnento sidPrare soltanto l' effetto, sen~a riguardo alle con le i1orme dell'art. 32 d el T . U. delle Leggi sacause, per quanto queste possano essere giu5tiftnitarie. DovTebbe essere esclusa la !POSsi1bilità del cate jper motivi di salute o di famiglia. Si devono licenzia1nento ·p er esigenze • d 'ordine amministra- quindi valutare come fonte di scarso rendimento tivo, attuali o future. le assenze dal servizio anche se giustificate da Sarebbe cosi ricondotto il licenziamento p er fir1e · malattia o se dipendenti da regol?-ri provvedi. m enti di congedo o di aspettativa. Si deve dare del 1periodo di prova alla sua vera finalità, cioè a que~la di rendere pO$Sibile la. risoluzione del rapinoltre maggior peso al servizio prestato negli ultimi anni, p erchè da esso si. può meglio valupor~o· in base ad un giudizio sereno ed obbiettivo della -prova, an che .quando non co11corra110 n1otivi tare la capacità attuale di 1prestare opera utile. Q11esti criteri sono stati confermati con lr- "degravi a norma dell'art. 34 del T . U. cisioni 9 gennaio 1925, n. 25, 36 e 56. Gi·ì altra volta segnalammo la necessità di di1
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SEZIONE PRATICA
NELLA VITA PROFESSIONALE. • \
AMMINISTRAZIONE SANITARIA.
Cronaca del movimento professionale. •
Lotta contro Ja malaria. Il 1\1.inister.o dell'Interno (Direz. Gen. della San. Pubbl. , Divis. VI, Sez. I ) h a inviato ai Prefetti una circolaire n. 20183-6/.3470, illustrativa del T. U. delle J,e ggi suJla bonrificazione delle pialu.di e dei terr eni paludolSti., ap19 r ovato con il R . D ecreto 30 dic. 1923, n . 3256. La circolare riohiama l'attenzione sull'ampliata nozione legislativa del concetto di bonifica e in pairticolare sull'art. 3, a norma del quale è consentito di procedere, con R. decreto, alla dichiarazione di bonifica di prima categoria per opere necessarie al risanamento igienico di .wne l:im,itrofe a centri abitati. L a circolare rileva poi la portata antimalarica notevole che ha il colll/plesso delle disposizioni raggrup1p ate al titolo IV, sotto la denominazione di piccola bonifica, e dà a.m pljssiime istruzioni sulla piccola bonifica, l.a quale ha prevalentemente lo sco,p o d'integrare, }'a grande . La cir colare descrive alcune misu1re di risanamen .. to, e in particolare i dr enaggi C01perti, n onohè le più p r amche misure antilarvali, tra ou1i l'impiego delle gam busie, del petro.J~o grezzo e del v·erde di S chweinfurt; richiaima i princilpali mezzi di lotta contro le z.anzrure adulte. Riporteremo a .p arte - in ragione della relati va novità e della oopia di particolari tecnici interessanti - quanto concerne l'impiego de1 verde di Sch1cein.furt.
Con~resso
Nazionale della Corporazio11:e Sanitaria. I
Si è adun·ato in questi gi.orni a Roma. Prossimamente ne pubblicheremo un resoconto.
Tessera di riconoscimento per gli iscritti nell'Ordine dei Medici di Roma.
A coronamento delle pratich e svolte dalla Presidenza, jl Ministro d elle Co1nunicazioni ha adottato il provvedimento che riconosce, come docu1nenti validi per l ' oocertaanento ·.dalla identri.tà personale nelle operazioni postali, le tes.5ere rilasciate dall' Ordine ai propri isoritti. R~portia1110 il testo della disposizione (Numero 654150/Ch. 61, 1924) : «Ali' elenco d egli Enti le cui te&sere .a norma ' dell'allegato H dell'istruzione per iL servizio dei va.g lia deil 1914, sono wmmesse nelle operaziO'Ili postali, devesi aggiungecre l'Ordi11e dei Medici dejl la provinci a di Roma. cc La te.ssiera di detto Ordine' è f·oTmata da un cartòncin o di color celeste sul recto, avente in alto llella ;parte centrale la leggenda : « Ordine dei Medici della. provinc~a di Roma » e oiù sotto l 'intestazion e: cc ·ressera del riconoscimento ... ». A sinistra in alto è ri•p rodotto lo stemma reaJ.e e sotto il numero della tessera. A' -destra in alto v'è lo· spazio rettangolare per fissare la fotografia timbrata a secco . INSEGNAMENTO SUPERIORE. « Il bollo a secco con le parole: cc Ordine dei Proroga di esami di libPra doce11za. Medici - R oma » è impresso parte s uhla f-0tografi.a Il rn.inist.ro della P. I. on . F edele, con cir colare n. 4-0, in data 8 m a;ggio o. a., h a prorogato e parte sul cartonoin·o. A de.stra in b asso v'è la firm.a del Preside nte ·del1' 0rdine ed a sinistra in· ]a se~"ione di esami p er le libere doce11ze, dai mesi b ~o v'è la firma del titolare della tessera· di maggio e giug n o ai mesi di settembre e ottobre, cc Sul verso vi son o soltanto sei Sipeciali oasehle per non distrarre i n1rofess0Ti u·niversO.tari d.all'in- ' per le vidimazioni annuali ». se.gnamento negli ultimi mesi ·dell'anno scol.astico· I collre-ghi già in poosesso di tesser e, S1Ulle quali In relazione con tale proroga, son o riaperti i non è aipposto il timbro a secco dell'Ordine, sono· te~m ini peir I.a p resentazione delle domande, fino pregati di voler favorire· negli Uffici per regolaail 30 giugno. Allo soadere di questo termine le rizzaire il documento, ohe, privo delle formalità ~omande dovranno essere regolarmente documensuddette, non avrà valore. tate e la presen tazione dei tit-0li dovrà essere Per il r ilascio 'di nuove tessere, la Presidenza con1pleta, cosiì che possa subito iniziar si l'invio dei a quei co1leghi n-0n conosciuti personala:nente ri~ titoli stessi ai componenti le Commissioni giudichiederà o docume nti di identificazione o la 'pre-. catrici. / L e domande che .alla data suddetta risultassero incomiplete o irregolarmente documentate se11tazione di ailtro oolilega conosciuto. Gli iscTitti sono pregati di a.coettare di buon. non s aranno tenute in considerazione, e così quelanimo gueste disposizioni che mir,ano a garantiTe le per le qua.li non sia Btato effettuato il deposito l'autenticjtà della toosera ri~iata ed a evi~re · per J.e spese inerenti agli atti, sull'ammonta.ire ch e conseguenze e resp-0nsabili tà che potrebbero €S-· verrà ricl1iesto a ci.ascl1n candidato e. nel termine sere gravi e spiacevoli . indioato. I caindidati che in.t endano valer.si delia facoltà di trasmettere direttament.e ai commissari Sindacato Nazionale Medici Stomatologi. le proprie nubblicazioni, debbono, entro il termine del 30 giugn-0, darne avviso al 1\{inistero. Non saIl Gruppo di Lucca, in seguito alle condanne· ranno considerate come regolari le domande di avvenute il giorno 25 aiprile u. s., nelJ.a Pretura coloro che 11on avranno fatta in tem.p o ut ile tale di Lucca, a cairico di esercenti abusivi e di medici: comunicazione. prestanome, intende intensificare la lotta contro• 1
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i 1neceanici dentisti in funzione di stomatologi e ·~ontro i me dici _prestanome; all'uopo ha ap·pr<>vato un ciroon.stanzia;.to ordine del giorno, rivòlgendosi alle autorità p olitiche,· al Presidente dell'Ordi11e dei 1\iie.dici, al medico provinciale, al Sindacato N a..zionale Medici liberi professionisti, .al Sindacato dei Medici. condottii, alle P,res~denze degli Ordi11i degli Avvocati, Ingegneri, Farmacli;ti e Veteri11ari ed ai Lau·T eati in genere, alla Sta1npa. 1
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NOSTRE CORRISPONDENZE. "III Cong1'esso inte1'n,azionale di 1nedicina e fà1'macia milita1'e di Pa1'igi. (20-25 aprile 1925). Il terzo Congresso internazionale di medicina militare cli P arigi, dopo quelli tanto ben riusciti di Bruxellès e·cli Rom~, costituisce un'altr.a solenne affer111 azione della mag11ifica orga11izzazi.one di .queste grandiose riunioni internazionali che oltr~paSJSa110 la sern1)lice oortata scientifica del Congresso €·d assun1ono un carattere squisitamente politico i11ter11azionale p er quello scambio di dimostrazioni in tt1tti i campi dell'attività sanitaria .e per quell'affiatan1ento coir diale e sempre crescen-te fra le Sa11ità militari delle varie nazioni. Il 1° Congresso ri u11ì 20 Delegazioni, il 2° 26, quello di Parigi 34 nazioni con oltre 2500 congres· sisti. L ' Italia figurava terza p er il numero di congressisti (14:0), dopo la Polonia con 198 ed il Belgio .con 189. Il Congresso, molto bene organizzato per merito princi•palme11te del colonnello dott. UzAc, è stato presie duto dal b e11 noto ed illustre batteriol ogo, te11e11te ge11crale n1edico VINCENT, ed è stata un a vera e propria affermazione della solida organiz· .zazione del Servizio sanita.rio in Francia. Inaugurato sole11nemente a.lla S-0rbona alla presenza del Presidente della Reoubblica e delle massim~ autorità civili e .m ilitari, ha proseguito le .sue ~etlute scientifiche giornaliere nell'antico e glorioso 0 Sipe1daJie Militare di Val·d~Grace che è .anche Souola di AonJicazione di Sanità militare -.e che ha fl.vuto ed ha nel suo attivo m.olti nomi della scienza medica francese. Basti cita•r e tra i viventi Vinoent, Dopter, Sa.e· ~l1e.pPe, Toubert, Rouvillois, J acob, Picqué eco. e tra gli antichi: M aillot, Villemin, Laveran. I temi svolti, con1e negli altri due congressi, .sono stati quattro: 1° (di .o·r ganizzazione): Della special.izzazione .tecnica come base del funzionamento del servizio sanitario. Relatori })er la Fa.·an-cia, il prof. JEANBRA u (della Facoltà di Montpellier) e il ten. colonnello D•r of. SPIRE. St1 onesto temft. vi furon.o comunicazioni italia·ne dei tenenti colon11elli CASARINI, BAYON e CAcCL.\. Ve ne fu .anche una molto interessante del _prof. ALEssANDRI sull'aviazione sanitaria. In fine di seduta il prof. ALMROTH WnIGH'I' tenne una .molto 111tere&sante conferenza sul tema: In se gna1
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men,ti della grande auerra, illustrando con solidi a.rg-0menti e co n numerose proiezioni la sua nota teoria sul trattamento delle .ferite infette . 2() (:\Iedicina): }J;Jetodi di selezione del contingen.te con ?'iauardo speciale alla tubercolosi. Rel.ator1 per la Francia i oolo nnelli medici LEvY e JEANDIDIE&; per la Polonia i colonnelli medici R UDZSCKI e SoxoLOwscKI. Fecero oomunica.zioni su tale argomento i tenenti colonnelli italiani BALLA ' CAS.\RINI e FUNAIOLI. 3° (Chirurgia): E 'voluzio·ne e trattamento delle artr'iti traumatiche . Re lat-01:i p·e r la Francia il prof. BouYILLOIS (colonnello medico) e il prof. M AISONNET (maggiore medico); per il Belgio il colonnello medico DERACRE e maggiore VoNCKEN. Per l'Italia ha fatto una comunicazione il tenente colonnello medico ' CACCIA. 4° (Fa•r macia): M etod·i di .a1ialisi cl el materiale di ni<>clicntu.r a e cli sutura. Relatori per I.a Francia il miagcriore medico LE BouRDELÈs ed il farmacista capo i\:loREAU; ~.er la Rume nia il colon11ello far· n1a-cista lo NE se u . Seguirono comunicazioni, tra le qu.ali una del colonnello chimioo1..farmacista italiano Suzzr. Questo. in breve, il resoconto delle sedute scientificl1e . Ma, prer.o•g ativa importa11te di questi Congressi internazio11ali di ~1e1dici11a n1ilitare, è l'organizz.azione di numerose e svariate altre attrattive che ri'llnisco110 in una confortevole airmonia l'wtile dulci . · E così è stata organizzata una E&posizi-0ne indus~riale sanitaria nei giardini di Val-de-.Graoe, dove 11ei vari reparti, sapientemente allestiti, si è potuto ammirare il magnifico svilup·p o ed i pro· gressi realiz~ati ·d all'industria francese applicata alla. _l\1edicina ed alla Chirurgia. D egna di particolare rilievo è stata anche la Mostra ·del servizio di Sanità militare che fu integrata da sedute cinematografiche, nelle quali furono proiettate interessanti films sul servizio sa· nitario mi1itwre in caunrpagna presso' l'esercito francese; Mqstra che ha servito a conferma re come la Franoi.a si trovi a]l' ava11guar·dia nell'applicazione dei progressi derivati dall'esperienza della g:l.'ande gueDra. Anche nelle istituzioni di pace la Sanità militare francese è molto progredita. Lo ha voluto dimostrare nella gita fatta all'O&p-edale Percy per tu. bercol,osi, situato in un' incantevole posizione a Jssy-les-Moulineaux (presso Parigi). Lo stabilimento è 1Jene orgal'lizzato per tutti i vari servizi e fornito dei mezzi diagnostici più recenti e perfezionati di accertamento. Vennero presentati nu1nerosi 1n.alati di tubercolosi chirurgica con risultati veramente lusinghieri, dovuti a razionale trattamento terapeutico. Il clou (mi sia permessa la parola, parliamo della Francia) r>e1·ò delle gite d'indole sanitaria, è stata quella. al cam·rio di aviazione di Burget, d.a ve furono fatte dimostrazioni p•r atiche di areoplani sanitari con manovre di carico e scarico dei feriti e furono con1 piuti voli numerosi per mettere 1
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SEZIONE PRATICA
in evidenza la facilità dei sollevamenti e degli ate lo squisito champag11e nazionale, tutti i congresterran1enti degli apparecchi in pochi metri (30-40) . sisti f€·Cero vibrare 1.e più alte note del loro diapaFu anche visit.ato l'attigu-0 areoporto p er l'aviason sentimentale, inform.ato ·a cordialità e camezione civile, con l'annesso padiglione P. Bert, cenratismo internazionale. Molti i discorsi e ben intro psioo-fisiologico per l'-esame degli aspiranti t onati in tutti i ricevimenti, ma abbondarono prinp iloti civili e militari , dotato di tutti i mezzi diaciipalmente nel banchetto finale, dove tutti inneggnostici, c1inici e psico-fisiologici più p eirfezio11ati giarono agli ottimi organizzatori del Cong.resso, e moderni. meraviglio~mente riuscito, e all'alto significato Crescit eundo. .i nternazionale dei Ccmg.ressi di Medicina Militare. Veramente ben riuscite e particolarm ~nte graOra ·d ovrei fa re un ce.n no sull'organizzazione del dite alla m.assa dei. congrac::sisti e specialmente alJe Servizio sanitario francese e dell'Osped.a.le di Valgentili 0011gre.ssiste, molto numerose ed elette, fude-Grace, ma credo doveroso parlarne altra v?lta 1·ono le serate teatrali di prosa (con i migliori arper non abusare dei gentili letto•r i dopo averJi, oso tisti della Comédie Française) e di musica, le gite sperare, grade-vo]mente impressionati sul1a m.agniartisticl1e erl i sontuosi ricevimenti. ficenza dei ricevimenti che mi augur-0 incoraggino La serata di gala all'Opéra con l.a presenza di i bravi oolleghi italiani aid intervenire num€r-0'Si tutti i congressisti in grande uniforme nelle loro nel futl1ro Congresso che si terrà a Varsavia magnifiche e svariate divise e con l 'intervento del nel 1927. Pr~idente della Repubblica, preceduto dalla Guar22 ma~gio 1925. dia Repubblicana nella sua smagliante u11iforme, F. CACCIA. nell'imponente scalone d'ingresso, è stata veram ente indimenticabile, oltre che p er l'im1p eccabile audizione musicale, per l ' insieme di grandiosii tà e CONCORSI . di sr>lendor e che lo storico e superbo teatro ha laPOSTI VACANTI . sciato i1nnresso nell'animo di ogni spettatore con un'eco p~ofonda, materiata di ammirazione e di A.GGT.U s (Sassari). Scaid. 22 giu.; L . 9500 e gratitudine· 3 s€.ssenni decimo ; L. 2500 càvalc.; L. 1000 aTm. Tra le gite artistiche, meravigliosa tra tutte le farm . ; L. 800 urff. san. ; tassia eone . L. 50.10. altre, anche queste 9erò bene organiwate e dediALESSANDRIA (Eaitto). Conseil Sanita.ire ]!Jariti-cate narticolarmente alle signore cong1·essiste, fu me et Quarantenaire d'Egypte. - Ca,p-0 del Laquel}; di , ...ersailles, favorita da una bc1la giornata . boTatorio batteriologico di Suez; lire egi7li.ane 1125 prirnaverile (quasi si sarebbe detto di essere i11 e bienni finoi al massimo di L. E. 1310. Richiedesi Italia!), dove i congrBS'Sisti visitarono il Castello esiperieinza effettiva sulla peste e sul colera e di <30n l'annes5o Museo, il Parco meraviglioso ed il aver lavorato in locaJità _o ve queste malattie sono piccolo e grande Trianon. esistite. Età minima 30 a . Dopo prova favorevoJe D ulcis in f unclo. proposta di stabilità a partire dal bilancio di .aI ric~vime11ti furono quanto di meglio la nostra prile 1926.; pTobabrle cliritto a pensi.one. Divieto fantasia possa immaginare, informati a quella di esercizio privato· In1dicare le lingue che si cosqu~sita co1 rtesia tutta fr.ancese che, comunque von o.scono . P er domande e informai21ioni rivolgersi glia giu1dicarsi, lascia semipre un'eco simpatica e alla Presidenz.a. Sca.d. 30 giu . suggestiva. 1 raipp·r esentanti italiani, e specialmenANCONA lìlanico·m io Provinciale. Il- concorso te il loro ca.p o, gen. medico Della Vall e; furon~ a medico ~r~ticante interno (8.8Segno L. 5000, vitto oggetto gradito ·di partioola.ri accoglienze e d1 ed alloggio personale) è prorogato al 30 giu gno . squisite gentilezze . Uno sp€ciale ricevimento fu Per chiariment i rivolgersi alla Diir ezione dell'Istifatto dal Presidente della Reipt1bblica a tutti i iraptuto . J»'e&entanti esteri trattenendo il general~ Dell.a ANTICOLI CORRADO (Roma). Scaid. 50 gg. dal V alle caoo de1le Missioni este1·e, in affabile par18 mag· Età lim. 40 a. Tassa L. 50 all'Esattore ticol;re c~lloquio e dicendo a tutti qualche parola Consorziale. C.ondiz . capitol~to sanit. approv. G. -cortese. P. A. P er uff . san. L. 300; per arm . farm. L. 200; 1 Partioolarmente b en riusciti, e p-er conco rso di per disag. resid. L. 500. Pov. 1000· Serv. entro personalità di ogni gPnere frances i ed internazio~ 20 gg. R it rovò villeggiatura. n.ali e ner sontuosità di trattamento, fu.r .ono gli AvEZZANO. Ospedale Civile dei l;S. Filippo e Ni' . a ltri svariati ricevin1e;i.1ti. Speci ale menzione mecola. - Aiuto medi.co-chi.r urgo. Scad. 15 giugno. r ita quello fatto nelle ar tistiche e gr~n?ios~ .. sal~ Vedi fase. 22. . dell'Hotel d.e v-ille, offerto dalla mu n1c1p al1ta .d i BOLOGNA. Deputaz. P1·ovinciale. - Medioo delP ari gi ai congressisti e quel.lo del p·r of. Vi~cent, l'OspBdale P1sichiatrico P1·ovinciale in Imola; ~tà presidente ·d el Congresso, nei magni~ici ~~l?n1 della lim· 35 a.; L . 11,900 .oltre suppi.ero. serv. a~tivo Sorbona, graziosamente .me&Si a d1spos1z1one dal L. 1500, c.-v., 6 a~me11ti periodici di un decimo; R ettore dell'U n.iv:er..sità. tassa b . 50. Scad. 18 giugno . L a chiusura., oome semp-re, fu su ggellata da uno CIORLANO (Novara) . Al 15 giu.; L. 8000 e 5 splendido banchetto., offerto a L una Park, dove, tra i saoorosi manica.retti preparati dalla ben nota quadriennli dee.; L . 500 uff. san. Età lim . 40 a. .ail'te culinaria francese, maestra anc11e in questo, Docuru. a. 3 mesi . 1
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C1v1TF.LLA S. PAOLO (Roma)- - A t utto il 15 giu.; L . 7000 e 1° c .-v. in L. 1200; caval e. non necessaria : non vien e · cor1-is,p osta i11dennità; tassa L. 50.10. Docu1n. a 2 mesi . GROSSETO . Oongreg . di Carità. - A tutto il 30 giu., aiuto medioo e aiuto chirurgo nel R. Spedale deJJa Misericordia. Vedi fase. 22 . MALCESINE (Verona). - Sul Lag9 di Ga rda;. ab. 3060. Tassa L . 50.15, al Sindaco. Stip. L. 8000; L. 700 uff. san. ; L. 1200 c .-v . ; L. 1600 quota integrativa, L. 1000 a 3000 trasp.; le ultime tre in· dennità rivedibili di anno in anno'. Sea:v. entro 20 gg. A t utto 15 giugno. 1\fANOIANO (Grosseto). - la. condott~ (capoluogo); L . 10,000 con dieci trienni ventesimo oltre L . i ·5 00 asserrno rivedibile; soad. 5 luglio. A doma11,da sarà inv iat.o avviso integrale . NONANTOLA (M ode'Tla). - Seconda condotta. Scadenza 30 giu gno . Vedi fase. 23. PADOVA. ,'Jpedale Civile . - Primario medico .per malati . di t 11b. 'POlm.; L . 4000 (sic) annue, esolusa quali.sia.si indenn. c.-v . Soad . or e 18 del 30 giu. Età m..a.ssima 40 a . al 25 mag. (eleva.bile a 50 per primar i effettivi in speda1i di capoluoghi di provineia). Tassa L . 50 alla Tesoreria . Docum. a 2 me.sii . N omina e 3 conferme quinqu ennali. Seirv. entro 15 gg . L ' amministr . si riserva di dichiarare nullo il eone. q.u alora negli aspirranti non ravvisas-se tutti g]i elementi di competenza e . di ooil.tura che si r itengono indisi>ensaibili per il posto. Chiedere annunzio . PIBVEBOVIGLIANA (.~aC'erata) . - Al 30 giu. ; li.re 9000 e 3 qu.aidrienni d ee. o1tr e c. -v · ; inde.nn . trasp . (L. 2500 se cavallo o ml1l.o, L. 1500 se motooicl., L . 500 se bicicl: ; qualora i mezzi di trasporto non sriano proprii, n on oltre L. 1000) ; L. 600 uff. ~an. Età lim. 40 a . Tassa· L. 50.10 al tesoriere com· Accettaz. entro 8 gg., serv. entro 30. Ab. 2134 su 2625 ha. Chiedere annunzio. 1'AVENNA :Campobasso). - L. 6500 ; ab. 2090 r iuniti; })O\. 200. Scad. 30 giugno. TOLI,FrGNO (Biella) . - Consor zio con Pavign.a no; stip. L. 7000; c .-v· L. 1200 uff. san. L. 500. Soad. 25 gi.u. Rivolgersi alla Segreteria Comunale di Biella. ~vGNO (Bergamo). - ProJ"oga a tutto il 20 giu. 1
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Medico-ohirurgo, · provvisto ottimi titoli, attuaJmente tito1aJ:e condotta paese di monta:gna, desidererebbe buon interinato, preferibilmente paese sul mare, peu· la s alute dei figli, con popolazione riunita . Indirizzo: Campasso - via Canclia, 135, Roma. CoNCORSI
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PREMIO.
Premio· Massalongo . Il Comitato Veronese contro la tuberoolosi, nell'intento di stimol are i gd.ovani medici ad occuparsi seri à.mente dei problemi riguardanti la tuberco1osi ha deliberato di istituire, anche per il 1925, il premio di L . 2000 (duemila) intito1ato al
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nome illustre <lel compianto maestro Roberto Mas-salongo, che del Comitato Veronese fu promotore e prim,0 benemerito P ·r esidente. Detto premi o verrà assegnat o alla mi~li.ore pubblicazione inedita di p ropaganda popolare sulla profilassi antitubercolaTe ne1la famiglia e nella scuola. f':otran110 concorr ere t utti i medici residenti nelle tre Ven ezie, laureati dopo il 1910. I lavori senza firma e contrassegnati da un n1otto dovranno essere recaipitati in busta chius~ alla Presidenza del Comitato Veronese contro la tube.rcolosi, Vico o Chiodo entr-0 il 30 diceanb.re p. V· In ailtra busta chiusa cont en ente il norme dell'autore ed il suo preciso ind[rizzo dovrà essere ripetuto esternamente il motto. Ap·p osita Commi-ssione nel mese di gennaio 1926 esami11erà i lavori e proclamerà il risultato. ·Il Comitato si riserva la faooJtà di pubblicare il lavoro premriato, op·p ,ure un r i.iassunto, nel « Bollettin·o Ufficiale. delle Tre Venezie ». Per regolamento, restano esclusi dal concorso coloro che hann•O' conse~to il premio M~alongo n eigli anni preeedenti. 1
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NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE,
Alla cattedra di anatomia patologica p.resso la R. Università di Firenze, quale successore dell'illustr e coonipianto prof. Gui1d o Bant i, quella Facoltà medica ha chiamato con voto un.anime il prof. Bindo De Vecchi, il quale aveva tes~ vinto il concorso per la stessa cattedra a Palermo. P er la cattedra di anatomia pato:1ogica presso J.'Università di Cagli,ari la terna proposta da..11a Facoltà risultò co·s tituita da P aTodi, Lu~ghetti, Soli. L a Oommission e stabili la seguente g raduiatoria : 1o Parodi , 2° Lunghetti, 3° Soli . P er la cattedr a di anatomia pa.tologioa p resso l 'Università ,d i Catania, l a F acoltà aveva proposto la seguente terna: De Vecchi, P wr odi , Lungh etti; che risultò in graduatoria nel modo seguente : 1° De V eochi, 2° P a.rodi, 3° Lunghetti. Il concorso di anatomiia. patologica per l~ R. Uni'rersità ,d i Barj ha dato i seguenti risultati: 1° De Vecchi, 2° Soili (2 voti)~ un voto a Pa;rod'i; 3° un voto a Parodi, un·o a Lunghetti, uno a Zenoni . Avendo il prof. De Vecchi optato per la cat~ dra di Palermo, le cattedre suddette d[ anatomia patologica risultano così distribuite: titolai;-e a PaJermo De Vecohi, a Catania Pai:rodi, a B ari Soli, a Cagliari Lunghetti. 1
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Il prof. Romane.se Ruggero, dii medicina legale a Bruri, è trasferito a Parma. Hanno coruseguito 1a libera dooenza i dottori: per t itoli: Raim.o ldi GustaJvq in urologia;. pe~ e.sami: Bozzolo Oarlo in a natomia umana, Z1bordi F erruccio in clinica m edica, Di Gius~ppe Tito in clinica oculistica, Sciarra Olinto in patologia medica, Castellano Salvatore in traumatologia.
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SEZIONE PllATIC.\
NOTIZIE DIVERSE. I Congresso nazionale sulla t ubercolosi. Si è tenuto dal 15 al 28 maggio in N rupoli, C()[Ile avevamo annunziato . Ne daremo presto un resoconto.
Congr esso internazionale medico infortunistico ad Amsterdam. Nella Sede Centrale dellà Cassa Nazi onale Infortuni si è adunato il Comitato Centrale di propaganda per il I V Co·n gresso Medico Interna~io nale de1Zlii infortuni sul lavoro e delle malattie p rofessionali che si terrà ad Amsterdam dal 7 al 12 settembre 1925. Del C 011nitato f.a11no parte, come diretti delegati del Comitato Permanente internazionale di ..Amsterdam, il prof. Luigi Devoto, dlrettore della Clinica delle malattie del l avoro di Milano, e il prof. Gustav-o Pisenti· Presiedeva la ri11nio11e il prof. Luigi Devoto ed eT.ano presenti il prof. Salvatore Diez, delle Ferrovie dello Stato, il com1n . dott. Cesare Giannini, capo del Servizio medico della Cassa Nazionale per le Assicurazioni sociali, il dott. Carlo De Gregorio, delle .Assicurazioni d'Italia, il prof. "\... ittori-0 Z evi, direttore del Sindacato Bosohi, in rappresentanza dell ~~~ociazione Nazionale Enti di A.ssiourazion e Mutua, il prof. Giacinto Fornac.a, consulente medico della Sede di Ro1na della Cassa N azio11ale I 11f,ortu11i, ed il prof. Aristide Ranelletti. Il Comitato Centrale l1a fissato la propria Segreteria :presso la Direzione Generale della CaS&a Nazionale Infortuni in Roma, Piazza Cavour 3. Sono sta ti presi accordi p-er le istruzioni da impartire ai Coonitati locali di propaganda diff11si nei principal.i centri d ' Italia, quali T-0Tino, Mil ano, Venezia, Genova, Bologna, Napoli, Firenze, P adova, Palermo, Udine Trento, perchè sia promossa la parteci,p azione .al Cong·r esso del maggio;r numero di studiosi della scienza medica infortu n istica i taliana che ebbe ed ha i nsi1gni maestri e glori-0se tradizion i . Saranno date prossimamente c1isposiizioni per l' invio delle ~dooioni e delJe qu.o te per la partecip azione al Congresso. 1
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Riunione della Commissione antimalarica d ella C. R. I. Il 15 maggio si è riu11ita la Commissione Cent r ale antimalarica della C· R. I. Sono intervenuti l ' on. .p r of. Marchiafa.va, presidente, , il generale medico capo della R . ~Iarina C1avalli Molinelli, il generale medico prof. Baduel, direttore gener a.le de11.a C . R . I. , il oomm. A. Massone in raippresen tanza del. l\ii inistero dell' I nterno, il ma gg. medico Fabr izi in r 3'ooresentanza del Ministero della Guerr a, i l p'l·of . .À.~ Dion1isii, il prof . M a.rgar11cci, il p rof. A. Ilvento, il dott. A. Nuvoli. Avvano scusato la loro assenza il :pr of . As.coli, il prof. Trambust i.
La Oo1m1nissio11e ha inviato un reverente saluto a.Ila memoria dell'illustre soienziato prof. B . Gr as~i suo oomiponente da :poco m~,ncato ai vivi. H a preso conoscenza del lavoro svolto dalla Croce Rossa I talian.a nella Maremma T·oscana, nelle P aludi Pontine, nell'Italia 1\lleridionale e n slle I sole e de~ preventivi ner i servizi in corso durante il 1925. Ha approvato le direttive tecniche seguite dal Co.. mitato Centrale ed ha fatto voti p er u na l ar ga protpagan«ia, la quale conduca le popolazioni a dare un più ampio contributo di iniziative, di pensiero e di opere, che permetta dj intensificar e l 'azione antimalarica, r i tenendo ch e l:a sola azlione degli enti centrali non possa riuscire risolut iva .allo scopo se non è conti11uaim.ente apip oggiata dalla collaborazione attiva e cosciente de1le p opolazioni loca] i. Il prof. Dion.isi ha presentato il voto, che la Commi1ssione ha f~,tto suo, perchè le varie iniziative destinate a combattere la lotta aintimalarica si coordinino in un -niano l1nioo1 ed armonico seco11do le direttive che possono e.sse!I'e segn a t e dalla Direzione Cknerale della Sanità P ubblica. La Croce Rossa Italiana potrebbe essere nelli' rupi:>licazione di tali direttive l'ente che suscit a e disciplina le iniziative volontarie.
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Centro laziale di lotta contro il r an c1'o. Il Comitato clirettivo del Centro L aziale di lotta contro il cancro si è riunito n ella sede del~' Isti tuto Italiano d' Igiene, Pr~videnoo. ed Assistenza Sociale sotto la presidenza del p1rof. Dionisi. Erano presenti: il gr· uff. Vi tetti, presidente degli Ospeda11i Riuniti di Roma e il dirigente dei servizi sa11itari di questi, dott. Rodolfo U g.olini, il sen . prof. Pesta.Iozza, i proff. AJoos•andri, MargaTucci, Gallenga., l\Ie1dolesri. e Levi . Il gr. uff. ' Titetti comunicò che l 'a.m ministr.azione degli Ospe1dali Riuniti di Roma pir ovveder à prossimamente, nell'osipedale di S . Giovanni, aldi u 11 ambulatorio ohe funzionerà da l'apertura • centro di accerta1ne11to dia:gnostico per i cancer osi. A qu esto sarà annesso un ricovero per le ammalate bisognose di our~... 11 presci:dente pirof. Dion isi espresse la più viva. riconoscenza all'illustre presidente deglj O~·pedali Riuniti. In oltre' è stato deliberato ufficiale r ingrazi,a mento al comm. Bioglio, che, in nome della Società Italian-a del Radium , p!.l:esieduta dal principe di S calea, l1a messo a disposizio11e del Centro Laziale, si.a ,p er le c11J·e amb11latorie che per quelle do~ iniciliari, i 11ropri mezzi di cura. Si sono infine gettate l e basi per organizzare pro11ta1nente i1 servizio e per istituir e, OO•n orpusco1i, rn.anifesti, foglietti speciali, una intensa propaganda !)er richian1a;1·e l'attenzione del pubblico sopra la terribile diffusione di questo morbo e sui me~z1 !Jer combatterlo.
Il Gruppo Napoletano di Eugenica e l'educazione fisica. Ii Grup·p o Nap oletano di Eugenica ha tenu to tre affollatissime se1du te dedicate alla Educazione f wica· Al.la discussione ultima parteciparono in-
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lL P!:JLICLINICO
tensaruente i senatori Cardarelli e Bianohi, la prof. Laibriola, l' on. Oapa8S<>, i proff. Tarsia, Scuri, Patini, Sestini, il provveditore agli Studi prof. Finzi, ecc. Fu ap·p1·ovato 11n voto del sen. Bianchi seco·n do il quale: « Lo Stato non può d.erogare da un suo preciso dove re quale è que1lo di organizzare la educazione fisica delle genera2Jioni scolia.stiche della Nazione. Essa fa parte della ~giene generale, 11a e deve aivere una base scientifica e non può essere sottratta all.a i1niziativa, ed a.ll.a vigile assistenza dello Stato >>. Furono anche apiprovati : un voto del dott. Sestini perchè daJie souole siano eliminati l' atletismo e i relativi attrezzi, e perchè gli esercizi ginruici, da eseguirsi prevalentemente all' ruperto, siano i1U·OO"m3iti a1d un concetto medico igienico, e gl~ esercizi sportivi e specialmente atletici Stiaino. pu;re controllati d a medic1; un v.oto dell' on. Caipa.sso oontro le aberrazioni sportive; un voto di A. V. RUJsS·O pro refezione scolrustica.
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Per ·gli studi sulle assicurazioni. Il Rettore dell'{JniverBità di Roma oi dà notizia della munifica donai2iione di L. 10,500 fatta dal gr. uff. ing. Guido Toja, presiidente dell'Istituto Naziona,le delle Assircurazioni, alla Università stessa, pe.r un premio da assegnarsi ail miglior lavoro che sarà ur~entato1 entro termini da convenit:rsi, ' da un laiul'eato in scienze fisiche e matematiche nelle Regie Università <lel R egno sulla Scienza attuariii.le. 1
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Per moderare il prezzo dei sieri antitetanico ed antidifterico.
[ANNO
XXXII, FASC. 23].
Centenari universitari. Ne llo scorso aprile è stato celebrato il tricentenal'io deJl'LTniversità di Leida. Dal 22 al 27 giu-gno verrà oolebrato il 1° centenario de1l'Universitàt. di Oporto. 1
Le giornate mediche di Parigi. Sull' esempio di Bruxelles e di Ti0Josa, anchePa.rigii organizza le « giornate mediche », indette. per la fine del mese -di settembre 1926, sotto gli auspici della cc Rev.u e MédicaJe Fr'a nçaise » ; il p1rof. Balthazard è stato designato ad aidemipiere le funzioni di commissa;rio generale e il do't t. Dujarric· de la Rivière quelle di seg.r etario genea:ale ..
Il cnrriculum 1nedico in Germania. In Germania è stato ritoccato il p~,ano degli s·t udi medici; (:'SSo OOIDJprende un corso prepiaratorio di quatt ro semestri,. rpe.r gl'insegnaa:nenti di ' fisica, cbjmica, zoologia, botani·oa, anatom·i a, fisiologia e chimica fisiologica,. con èsame per il pirussaggio al corao clinico, della duirata di sei semestri, il quale compll:'ende le oliniohe, con internato1 obb1i• gatorio in uno dei servizi,, e i seguenti corsi ob.bligatori: patologi•a generaJe, anatomia patologi.a,. anatcxmia topografioo., fairmacologia,' igiene, medidina legale; super.a.ti gli ~ami, si richiede a-noora un anno d'internato in un ospedale.
Gravissimo infortunio automobilistico. I componenti di una Commissione inviata in Siria dalla Lega delle Nazioni per lo stu.d io della malaria, sono rimasti vittime di un gravissimo infort.u11io auto1nobilistico. Mentre soriviam-0 non abbi.amo che ,n otizie inoompJete. Sono morti i dottori Da.rling e Lothjan e la segreta-ria Besson; & r:irr:nasto ferito il dott. Swellengrebel; il p:rof. D. OttoJenghi, che faceva p1arte della Commiooione,. è fortuniatamente- illeso.
L '-0n. Insabato ha interrogato il Ministero dell'Interno per.ohè, in considerazione della oresoe.nte d:iffu.sione ·de11.'uso del si&o antitetanico, specialm,e nte a scopo profili.attico, e del continuo aumento del pl'ezzo al pubblico, va~lia intervenire presso Per onorare i grandi precursori nel campo medico. l'Ente J.\tiorale, sottoposto al contf·dl.lo di Stato, Il prof. Cignozzi, in un articolo sulla cc Riforma che in Italia ne ha qu.aisi il mo,n opolio deJJla p;roMedica» (1925, n. 16), esprime il voto ohe in avduzio11e affinchè tale medica.mento ri~ca meno veni:r.e le onoranze ai nostri souurni pionieri delle oneros.o ' ai lavoratori d ei oampi ·e delle offidine, , diso]p]ine mediche non siano più ristrette al recinto quotidianamente esposti al 1pericolo ·<lene ferite dell~.A.cca-demia o delle Università, come è accaper infortuni; e per invitare altresì il Ministero duto fin' ora.; ma che vi 1p 1artec~pi iil forma effia dare la massi.m a pubblità aJ.Ia disposizione oon ciente lo Stato,, eleva11dole a cerimonie n,a2iionali,. la quale il Ministero della Guerra oede a pre~zo sull'esempio di quanto avviene in altri Paesi, Olllde di o-ran lur1ga inferiore a quello del coonmerc10, valoo'izzare la nostra. p.roduzione colturale ed inil siero antiteta11ico prodotto nel Laboratorio Mi- . cora;ggiar1a. lita,re ·di Bologna, agli Ospedalli civili, ai C<>m.u~i~ alle Società di pubblica assist.en?At, per i f~t1 Condanne di ~bnsivi e prestanome. poveri aventi diritto alla cura sanitaria gr~t1:11ta. Alla R. Pretura di Lucca, nell'udienza del 25 Inoltre ha richiamato l'attenzione del Ml1rustro aiprile 1925, furono oondianna-t i .all"a.mmem.da ~ sulla opportunità di arginare anche la continua L. 150 per contravvenzione aJl'art. 63 T. U. Le~~ . ascesa del p;rezzo del siero antidifterico. Sanritarrie 1 /8/1907, n. 636, i seguenti meccan101 ' dentist;i.: Fa~illa Aristide, Schimer Willy Kal, Conferenza. Perosino L11igi, Magi Ma.rio, Sarti Magi. En:ico,. Fiorini Guido, PonticelJ~ Giovanni, Ga.dd1 GiacoIl prof. ..\.ttilio Cevidalli ha tenuto a Mila.no mo, Colombini Renzo, Romano Renato. E per le una conferenza sull'Eutanasia., innanzi a un denstesse contraivvenzioni, in Telazione ali' art. 60 C. so pubblico.
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[Ar...~o
XXXII,
FASC.
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~EZIONE
P., i medici: Gattai dott. Guido, Umana dott. Silivio, Fiorini Domenico, chirurgo-dentista, Guazzelli dott. Amedeo. Fur-0no assolti per insufficienza di prove: Torre Mirk:o e Pianuoci dott. Dino.
PRATICA
RASSEGNA DELL.l STAMPA MEDICA. Zeitschr. f. Tuberk., feb. - S. ENGEL, G. BALSTEH . Struttura organica e tuberc. infantile. R. H UBERT. Il p rocesso di gua!l:igione nehla tu1b .. polru. Radiologia 3lecl., feb. - L. ARMANI. I11va.ginaz. intestin. subacuta e <!ronica. - G . BECCHINI. Spondiliti traumatiche. Jo1irn. T rop. nfed. a. H yo., 2 feb. - L. W. SA~IBON, lf. A. BAYUs, I\.. G·. BLAIR. Epidemiologia del ca11cro. }leiv York 't. Jonrn. of Jl ecl. , 30 gen. - A. J. BEoELL. I segni oculari di tumori cerebrali. ,.:l mer. Joi1r11. Uhst. a. ()yri.) gen . F. L. ÀDAitc Influenz.a della dieta sulla J.attaz. G. B. BRO,VN. L'eliminazione dell'eclampsi.a. illitierva 1liecl., 10 feb. - G. A. BROSSA. Labilità colloidale del siero e i nt1ovi. metodi per ]a diagnosi della tbc. attiva. . Gaz. cl. Hop. , 21 feb. - ~1 . BRELET. L'eritema nodoso . Bull . •4.c._ de 1lléd., 10 feb. - V. GILLOT. Profil~i de.Ila tosse convulsa. Pre·n sa jJféd. A rgent., 20 gen. R . CA STEN e · J. BERE1'EROIDE. Diabete renale . Gazz. d. Osp . e d. Olin., 8 feb . - A. CERKEZZI. Come conviene operare le emorl'oidi . St1Ldium, 20 feb. - G. 'rEoEsoHI .. Diag11osi precoce della tbc. polm. - A . V ASATURO. La pleurite colesterinica. Lane et, 14 feb . ·- J. BARCHOF'.f.. R.ecenti con-O-· scenze s11lla milza. 1
Assoluzione di un alienista in Francia. Il dott. R . Dupony di Parigi - il qua.le ha avuto molta parte neil m•oivimento pro igiene mentale - è stato p-rocessato .. sotto l'aooooa dli aver fatto accogliere 'in una Casa di Salute per malattie generali, ~lcuni malati di ment~, contravve11endo così alla legge francese del 1838, la quale dispone che i ma1ati di mente devono essere ricoverati in manic-0mi. Il dott. Dup-0ny è stato assolto in quanto che dichia.r a la motivazione della sentenza - la designazione <li malati di mente deve riferirsi a soggetti pericol-OSi a sè od agli altri e che possano tm·bare l'o;rd1ne pubblico.
morto a Genova il prof. COSIMO RUBINO, docente di patoloqia. s11ec.iale medica e poi di patologia delle malattie del lavoro; fu a lungo aiuto del prof. Livierato. Appassionato cultore della medicina sociale, ha recato notevoli contributi ori~ina1i alla fi siologia del lavor·o, alla selezione ·degli operai, alle int00sicazioni pr-0fessionali· · È
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Indice alfabetico per materie. Adrenalina: reazione Pag. 813 • Bibliograià;a . )) 812 Broncospiirochetosi di Castellani . )) 804 Cardiotonici (digitalina, strofantina) : a. z1one . . )) 809 • )) 814 Cisti demnoide del 4° ve11tricolo . Citrati in terapia . )) 810 • • )) 823 Cronaca dei movimento professionale Ematop-0rfirina: condizioni di produ. )) 815 z1one . . . . • • )) 799 Forciipe di Kieiland . . )) 819 Glicemia: ind1uenza del paTasimrpatioo 817, 818 Gozzo esoiftalmico : impiego dello j odio )) 823 Libera docenza: proroga di e'Bami . L icenziamen.to per fine cli periodo di prova.; necessità di migliore disciplina » 821 .Licenziamento pe1·. sc<J1rso rendimento » 822 Malaria: lotta cowtro la - . . . · » 823 Malattia amiloide . » 816 Medicina e farmacia militairi: con·~res)) 824 ISIO i nternazionale . . • • • )) 819 Musica: psico]ogia della - . • • • 1
Nevral1gia del trigemino: cura . Pag. 813· Perforazioni gastrich·e e duodenali: 8111toma, )fre11,ic10 )) 805 • P eriarterite nodosa . )) 813 . • Peritoneo: rruri.s&ima lesione tr~umatica )) 814 Rabbia: enzimoreazione quale mezzo diagnostico . . . )) 815· Raggi Roentge11: azione sul chimismo gastrico . . . . l) 819 Sifilide speriimentale: azione p(J:otettiva degli ant.isrifilitici · . . )) 808 s'in1drome meni·n gea particola.re . )) 813 Sindrome pancreatico-aiortica . )) 805 Sintomia frenrico neJde nerforazioni gastriche e duodenali . . )) 804 Stati latenti . )) 818 Stomaco·: com;portamento par~dosso )) 815 Tendini: rottura s,pontanea in nefritico )) 814 Tubercolosi ~ommosa disseminata )) 816 Tubercolosi po11nona.r e e sistema endo. )) onno . 817 T·UID.Oli intrarachidei extraimidollari; o)) perabilità · . . • 814• • • 1
Roma. - Sta.b. Tilpo-!Ji$. Arma.noi di M. Courrier.
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.ASCOLI.
Red
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POJ.JlCLl~ICO
SEZ. PUA.'T'ICA
FASC.
Opere di nostra edizione pei signori abbonati al « Policlinico »: Dott. LUIGI CAPPELLI !\iuto alla. Cattedra
d~
Elettroterapia e Radiologia aella R. Università di Roma.
RAI>IUl\([TERAPIA
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MANUALE PER I MEDICI PRATICI
Prefazione del prof. FRANCESCO GH ILARDUCCI, Direttore del R. I stituto di Rl\diologia ed Elettroterapia della R. Università di Boma.
Riportiamo la breve ma significante prefazione con la quale l'Ill11str·e Prof. GHILARDUCCI si è compiaciuto ornare questa nos tra pubblicazione: « Queis toi libro1, clie il Dott. Cappelli, un-01dei miei valo,r osi a iuti, appassiona.t-0 e competente eulto1re della. Radiumtera.p ia.; pres·etllta al pubblic.01 medico·, è fatto }1°110 sco·po1di volga,rizzare l'uso del Radium nelle a.pplicazioni a ll'a.rte cura.t iva.. Lo scop101 è sta1to1 raggiunto piena.mente n ella. forma e nella. sostanza.; n ella1 fo·r ma perchè lo stile, semplice e pia.no·, permette di l)en comprender·e i problemi più interessa.nti, che costituisconc la bai.se teo·r ica della ra,d ioa.ttività; n ella.i s-0sU!JJza pe·rchè l'A utore , con Jodevo·le pa.rsim-0nia, m-0stra. quanto può a.t tendersi praiticame.n te dalla a.pplicazio·n e del Radium e:1lla tera1pia, e specialmente alla terapia de1i tumori. N ell'ep-0ica presente, nella, qua.le tende a volgarizzatl'si e a.d e.stendersi l'a pplicazioin.e delle ra1dia.zio.n i a·l la cura. di moltei a.ffezio·n i, il la.voTo de.I Dott. Ca.ppelli. per la semplicità e l3J chiarezza con la quaJe è r·e datto, è destinato· ai· p-01rta.r e un va.lido c-0ntributo a lla volgairizzaa;ione di questa ·bramca della terapia., a.lla, qual e è riservato certamente uno splendido1 avve.n ire . Roma., Marzo 1924. FRANCESCO GHILARDUCCI. 1
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• • • I DISTURBI .D EL E L6R0 euR11 • • • ,
per Il Dott. Prof. A. ROMAGNA lllANOIA Docente di Neuropatologia nella R. Università. di Roma
Prefazione del Prof. GIOVAK:NI KINGAZZINI Direttore della. R. Clinica delle malattie nervose e mentali dell'Università di Roma SOM~IARIO .
PREFAZIONE. - CAPI'fOLO PRIMO. IL SONNO 1!'1 S lOLOGIOO. - Oenni storici - IJ sonno nelle piante ~ ·n egli animali - Caratteri generali e particolari del sonno nell'uomo - Sonno notturno e sonno diurno Come ci addormentiamo - Le allucinazioni ipnagogiche - Influenza della volontà sul sonno - I.e caratteristiche fisiologiche del sonno - Il risveglio - Le teorie sul sonno. - CAPITOLO SECOKDO. I SOGNI. - Caratteri generali del sogno - Caratteri particolari di alcuni so ~ni - I sogni profetici, secondo gli a ntichi, e i criteri attuali - I so~ni ·negli animali , nei fanciulli, negli adulti, nei neuropatici. nej pazzi, negli alcoolizzati,z., nei deJinquenti - Idee di Freud e di a ltri autori sui sogni. - CAPITOLO TERZO. GLI ~"TATI A1.VORMA.LI DI ;:;ONNO. - Definizione - Lo stato di ipnosi - La letargia isterica - Il sonno nell'P.pilessia - Il sonno provocato cogli anestes1ci. gli ip •notici ; il sonno elettrico - Gli sta tj comatosi: per a nemia. asfissia. per fenomeni di compressione cerebra lè, emorragia e rammollimenti ce1~brali, nei processi infiammatori dell'encefalo e meningi (malattia del sonno - encefalite letargica, ecc.) nelle intossicazioni e autointossicazioni. - CAPITOLO QUARTO. I DISTURBI DEL SONNO . - Definizione - La tenden za al sonno - L'ipersonnio - Le llfl rco1lessie - Il sonno automatico - Il parnsonnio (incubi. terrori notturni, il sonnambu lismo spontaneo) - I movimenti anormali nel sonno - Gli stati di ebbrezza da sonno - La depressione a l risveglio - Stati sognanti e psicosi oniriche - L'insonnio - Cause dell'insonnio - L'insonnio nervoso - L'insonnio dei psicopatici - Effetti dell'insonnio - Cenni me dico-legali sul sonno. - CAPITOLO . QUINTO. LA OURA DEGLI STATI ANOR· MA.LI DEI DIF!,TURBl DEL SONNO. - Concetti generali - T..ia cura degli .sta.ti comatosi e delle forme morbose di sonno nell'isteria e nell'epilessia - La Cl)ra di a lcune sonnolenze (narcole~sie, ecc.) e dei fenomeni di parasonnio (incubi, terrore n otturno, ecc.-) - Concetti generali sulla cura dell'insonnio - I coadiuvanti del sonno (precetti igienici, sistema di vita, ambiente, cure clima tiche ed iodiche, cure elettriche, ecc., ipnotici) - La. cura dell'insonnio da cau·s e irritative, tossiche. ecc. - Concetti sulla neurastenia e cura dell'insonnio dei neuropatici e dei psicopatici. INDICE ANALITICO del contenuto nel volume. Un volume in-8'>, di pagine VIII-196, nitidamente stampato su carta semipatinata, con 12 figure nel testo ed una riuscitissima illustrazione sulla copertina. In commerci o L. 18 più le spese di spedizione postale. Per i nostri abbonati sole L. 16,26 in porto franco.
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Prof. PAOLO STANOANELLI della R. Università. di Napoli
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Un volume in-8° di pagg. VIII-100 (N. 9 delle Monografie Medico-Chirurgiche d'a~tualità) C<?llezi~:1p:t~ "Policlinico .. nitidamente stampato su carta semi patinata. Prezzo L. 12. Per gli abbonati al · di.nico,, sole L . t O. 7 &. ~ r ottenere quanto sopra indirizzare Vaglia Postale al Cav. L UIG I PUZZI, Via Sistina 14 - ROMA~--
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ANNO XXXII
I
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Fase. 24
Roma, 15 Giugno 1925
fon<bto dai professori :
GUIDO BACCELLI •
FRANCESCO
DURANTE
SEZIONE PRATICA
REDATTORE CAPO: PROF.
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VITTORIO ASCOLI
SOMMARIO.
Lavori originali : ~ Alzona: L'&-str a.zione frazi0inat a d·e l oonten11to gaotr100 per mezzo della sonda semirigiida a tem po. Osservazioni cliniche: A. Chia,sseTiu.i e C. Anto.g<no1i : La forma neoplaetlica della mesenterite retrat:Jtile. No~e e contributi : G. De Toni: u .n esperi.m enit o d·i v.ao~~~xofilas6i runtiscarla,ttJinosa in. un. osped·a le iinfanSunti . e. rassegne : SIFILOGRAFIA: Lortat, J ,a,cob e Roberti : I~ s1fUoma delle gengive. A. Starobinsky : La rear z~on-0 ~e~ .b~nz.o i no <.>-0lloi1dale applicata .allo studio del siero s1f111t1co. - ~· Hauo~ : Problemi di sifi loterap·i·a. -. R ICAMBIO: ~rech1a e N 1teschu : I nuclei del tmiber ?1n~.rum nel diabete eperimenital-0. Sajous: La zon•a ·11pof1so-basal~ nella patogenesi del dia.bete i.nBtp.i.dJ e ~el1a. pollur1a. A. P. Thom.BOn : Uso clinico d e)1a ins u lm.a. cenni bibliografici. Ac~a .1fem 1 e, Soc. ietà m edi che, Congressi : R. Aooademia di .Medicina di Tol'in-0. - Società Lombartl.a d.i Soien.ze Mediche e Biologiche. Mil.ano. - Società M·e dico-Chi1
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rurgica Belln.neee. - · AccR<lemia delle Scienze Mediche e N at ura,li in Ferra.ra. A p.p~n~i per il medico pratico: CASISTICA E TERAPIA: La ld.t1ae1. d~l.l'P.~l a .ti co e del ooled-000. - Duplice ileo da calcoli b1l~ at'l. - J tt·ero l atente. - Influenza della dieta nella ca~coloei biliare. - Cura della ool'elitiasi. - Il <lren.a.gg10 non ch irurgico delle vi e biliar i. - NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA: L'ematologia della fe<bbre tifoi de -. ':alore diagnootioo dell a formola leucocitaria nella ·ti.fo~de. e nella tuberool0tsi m iliare. I GIENE: Le m alatt1~ 'l.n fettive nelle RIC•u ole. POSTA DEGLI ABBONATI. - VA~IA: R imedi antichi e scienza moderna. N e ll ~ vita pro~ ess ionale : C. Sfo:rza : Sull'-0tpeT1a in guerra rte1. p rof~eo::1 <l:elle ~,aooltà medi<ehe e <:hirurgich-e delle 'C:!n1vera1ta ital13.ne - Cronaca del m-01Vimen•t o p.ro!fesai1on.~l e. Amministl'azione sanita.ri.a. ·- Con-0orsi N ~in e, promozioni cd on-0r if '..ce.nze. Nost re corri ~ p o ndenze : Il Congrooe-0-Esipooizione antitubercolare di NapoJi. Noti zie diver se. Rilc:.segna della stampa medica, I nd1 ce alfa betico per materie. ,,
Diritti d~ propriet~ riservati. -
É vietata la riproà·uzim1e di la·uori pubblicuti nel POLICLINICO ·e la pubblieazionP dei sunti d1 essi senza citarne la f onte.
LAVORI ORIG I NALI. ISTITUTO DI CLINICA MEDICA • DELLA REGIA UNIVERSITÀ DI BOLOGNA
Direttore: Prof.
GIACINTO V I OLA.
L'estrazione frazionata del contenuto gastrico per 1nezzo della sonda semirigida a tempo. FEDER ICO ALZONA,
libero dooen te.
L'antico sistema di studio del chimismo gastrico previo p asto di prova e mediante svuotamento in un tempo solo dello stomaco colla pompa gastrica sta ormai ceden do il campo a .qu ello moderno, più scientifico, più razional e e meno brutale basato sull'estrazione frazionata del contenuto con son da, che •p ermane n ello . stomaco ·d urante tutto il peri.odo del suo lavorio digestivo. Più scientj:fico e più r azionale, perch1è un'estrazione unica ci forn isce il contr ollo del chimismo di un momento solo delle fasi digestive, che non è detto corrispon da all'apice della curva dei valori. cloro-peptici, mentre 1' estrazione frazionata ·segu e la curva n ei suoi vari momenti; meno brutale, 1p erc.hè tutti sanno quanto sia penosa. spesso l'introduzione del grosso tubo di tortur a, il quale inoltr e ha 11 grave inconveniente di [produrre tali stimoli riflessi da alter are, n el sia pur breve tempo in cui
p ermane n ello stomaco, la quantità e la qualità del contenuto gastrico per la tumultu osa secrezione di saliva e m11co. Anche l'estrazione fraziona ta, tuttavia, 11a i suoi inconvenienti. Primo è quello della eventuale diffi coltà nella introduzione della sonda 51pecialmente quando Si 1pratichi il sondaggio a digiun o, pAr studiare la secrezione gastrica a stomaco vuot'B noto che per l 'estrazione frazionata si u sa una comune sonda di Einhorn, alla sferetta della quale sono state apportate rnodificazioni allo sco1po di renderla più adatta all'estrazione del contenuto gastrico. Una delle modificazioni più usate è quella di Rehfuss, che ha adattato alla sonda un 'oliva ter minale (più granoe, più pesante e più ampiamenle fenestrata di quella originale di Einhorn. Ora, non tutti i P az. si adattano facilmente a deglutire volontariamente sim ile oliva e ognuno che abbia fatto molti esami, sa .quanto sia grande in certi casi la forza di 1Persuasione, c.he occorre esercitare sul malato, per indurlo a quanto si desidera, specialmente quan do si tratti di rnalati delle classi agia.. te, iperestesici, insofferenti, che mal volentieri :; i prestano all'esame. In un ristretto numero 'li casi occorre rin unciare all'in troduzione o riman·darla ad altro giorno, .p erchè coi te11tativi si provoca il vomito. Nè la cocainizzazione del palato molle e del faringe giova sempre, 1percl1è, se da
[ANNO XXXII, FASC. . .
Jl POLICLINICO
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un lato sopprime il riflesso e lo stimolo al vomito, dall' altro rende assai difficili i . movimenti di de- . Piuttosto, in simili soggetti, conviene glutizione. . , munìr"e la sonda di un mandrino metallico fJes, sibile, introdurla dopo averla così irrigid\ta,. !poi, una volta che sia in IPOSto, estrarre il man.drino ·. metodo 1questo u's ato .recentemente aa Bondi e da J iittes per il son·dag'gio duodenale. Quando si tralascia il sondaggio a digiuno .p ri1na dell'introduzione del pasto, la deglutjzione ·della sonda riesce più facilmente perch·è la si fa inghiottire in- · sieme al liquido dello stesso .p asto di prova. , inconvenienti maggiormente degni di n ota e non ovviabili sono invece quelli ·dovuti al permanere della son.d a nello stomaco, 1p ermanenza che è iprincipio e 1b ase del metodo stesso. La 1Presenza di un corpo metallico nello stomaco e quella di un tubo di gomma nell'esofago costituiscono • una fon· te di ~ccitamento anormale per la secrezione gastrica, venendo lo stomaco a soggi~cere a due ordini di stimoli, uno diretto, dovuto all' a·zione dell'oliva e del tu·bo di gomma sulla sua mucosa, , l'altro, assai meno facilmente dimostrabile, ina in certi casi innegabile, di origiDe faringo-esofé}gea. Infatti, in certi individui la p ermanenza della son• da 1n esofago è mal tollerata e induce uno stato nauseoso che 1p erdura durante tutta la ricerca. . E più di una volta abbiamo dovuto per questo motivo estrarre il tubo ·dur·a nte la ricer,ca percbè il contatto della gomma colla mucosa del retrobocca e della porzione iniziale dell' esofago era divenuto insopportabile al Paz. 1producen.d pgli dei conati ·di vomito, coi quali minacciava di es1Pellere la sonda. I.Lo stimolo diretto mentre è probabilmente nul. ' lo, o scarso, sino a .quap.do. nello stomaco esistono' r esidui . del IP8:Sto suffici ent~mente ab,b ondanti, i quali impedisconlb il contatto ·diretto dell'oliva colla mucosa ed in ogni modo costituiscono uno stimolo più adeguato, si fa viep1p iù sentire quan·do ogni residuo tè espulso, costituendo tubo di gomma ed oliva metallica una sorta di cor.p o estraneo inespulsibile, su cui s'esercita il 1peristaltismo gastrico (come è provato dal progredire della sonda di. Einhor:µ attraverso tl ,piloro in duode110). Ora, le cose possono prooodere diversamente , a seconda dei vari tilPi e delle varie sensibilità degli . stomaci P.r esi in esame. Uno stomaco costituzionalmente i1pocinetico (simpaticotonico) o tale diven:uto in seguito a 1nalattia r eagirà ben d~v ersamente da -µn altro la cui p eristole, la cui peri~talsi , il cui .p otere s.ecretorio sono vivaci di natura (vagotonismo) q 1perchè .esi- stono n ell'organo stesso o in organ1 vicini (duodeno) condizioni ipercinetizzanti. Da quest'ultimo tipo di ~tomaco, ap1punto, la presenza della sonda sarà maggiormente risentita, con effetto p1 ù co'
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sipicuo sull~ motilità e·, .ciò che a. noi più importa., sul potere_ secretorio e sul tipo .d ella secrezione. • A .queste. induzioni d'indole t~orica sono giunti per via sperimentale parecchi AA. (Bondi (1) , Sr,imone (2), Galewski (3), Leist-Weltmann (4), i quali ammettono da parte della s0nda una eccitazione m eccani ca sulla mucosa gastrica, alcuni (LeistvVeltmann) n el senso di una produzione di succo gastrico ·acido (ma non per H·Cl libero) e apeptico, altri (Bondi) di una s~crezione di succo gastrico cornpleto, ma m eno aci-do, tuttavia, di quello secreto durante--l a d]gestione, altri àncora (Scimone) di un~ secrezione equivalente, almeno come acì. dità, a quella dopo rpasto di Ilrova. Il Girardi (5) ha ultimamente ripresa la ,questione, giungendo a concludere che la sonda, introdotta a digiuno e lasciata nello stomaco, ora induce una secrezione scarsa e ohe dura poco (30-40 cc. ·in 40' a 60'), ora una secrezione più abbon.dante e di più lunga d urata (sino a 250 cc. in 90' a 120' ), ora una secrezione acida, ma apeptica. ' Si deve quindi amrr:i.ettere, in base al sondaggio a .. digiuno, che realmente la sonda eserciti una stimolazione meccanica, che però il Girardi norl: crede si esplichi durante il 1periodo diges~ivo, ma solo nel perio.do terminale e limitatamente ai casi di i1persecrezi one. ~
0
A queste conclusioni, frutto di
indag~ni
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rose ed accurate, eravamo 'venuti anche noi, che da .p areccbi anni abbiamo a1pplicato allo studio del ch1mism 0 gastrico la. sonda a permanenza tipo Rebfuss. Le ricerche presenti ci .h anno indotto, come vedremo, a modificare un poco le nostre opinioni> limitatamente almeno ad alcuni casi, a dire il vero non numerosi. In ogni modo teniamo a mettere in evi·denza sin da ora il fatto che il cont1.. nuare della secrezione a sto·m aco vuoto per la presenza della sonda avviene SIP·ecialmente negli iperclo.r idrici e in .quei pazienti che hanno bià tendenza, rper la· loro affezione, alla ipersecrezion.e. Se 1poi si tiene conto dell'altro fatto sperimentalmente dimostrato {1Scimone; 1Girardi), che cioè l'acidità del succo gastrico ottenuto in certi individui per la semplice presenza della sonda può essere molto alta, ·difficile riesce, studiando certe curve cosidette « di secrezione prolungata » stabilire .quanto di questa sia attribui·b ile all'azione dèl pasto e quanto alla sonda, oa>pure a che punto termini l'azione dell'eccitamento alimen(1) A rch. f. Verd. krankh., Bd. 19, H. 6, pag. 692. (2) Rtv. Crit. .Clin. Ated., 1922, pag. 49-61. (3) Klin. woch., 1922, n. 51, 1p ag. 2515. (4) Wien. Arch. , 1B d. 2, H. 2, pag. 245. (5) Arch. Paiol. e Cli.ri. A1.ed., vol. II, !asc. V,
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[.l\'.NNO XXXII, FASC. 24 J
SEZIONE PRATICA
tare e ove inizi quello della sonda. J..ogicamente questo trapasso da una eccitazione all'altra dovrebbe avvenire quando lo stomaco si è svuotato del suo contenuto alimentare e perciò il mutamento nell'asipetto e nei caratteri chimici del succo gastrico estratto - n el quale non v'è 1più traccia del 1Pasto introdotto e cl1e quindi ha i caratteri d.el 1su0co puro - è i0erto un ottimo criterio dif:rerenziale. Rimane sempre, tuttavia, il 1problema: se non ' possa trattarsi di una gastrosucorrea consecutiva al pasto e perfettamente, o almeno in parte, ind}fpendente dagli stimoli portati dalla sonda.
833
tuto accertarci con controllo radiologico. Prima di introdurla è conveniente ungerla leggermf'nte per facilitarne lo scorrimento (1) . Introdotta prima a digiuno p er estrar.re l''?ventuale succo presente nello stomaco, viene poi estr(l,tta; si dà al paziente il 1Pasto di prova (pasto ùi E"rald), poi si ri1p ete l'introduzione ogni 30', il che è suffic)ente 1p er avere buone curve di s.P['rezione. Anche se l'ammalato è intollerante il fastjdio che gli si ,p rocura è minimo e la sqa utilità si rlimostra specialme11te in quei casi nei quali Ja so11da a permanenza, oltre ad .essere degll.it.ita con ·grande difficoltà, provoca colla sua 1prese11za in bocca e il suo contatto col r etrobocca e il • fari11ge un flusso salivare ab bondante e uno stato nauseo so. Nelle n ostre ricerche abbiamo istituito nei ined esimi pazienti 1prove in parallelo colla sonòa a pe1·manenza e colla sonda :semirigida introdotta a tem,p o, ricercando il tempo di svuotamento, l'acidità gastrica totale, libera e attuale (metodo di Sahli e \Vezru1nba), il potere peptico (metodo dei tubi di Mett). Si è avuto cura di introdurre le due sonde sempre alla med e~ima profondità per ovviare c.!l'inconveniente eventuale dA11 'estrazione di contenuto gastrico ·di acidità diversa solo 1Perchè pstr:itto ad altezze diverse, fatto dovuto alla nota strattficazione nello stomacq degli ingesta, la quale, però, col pasto di Ewald da noi llsato, ha 1poca importanza (Girardi). Le 11ostre ricerc;he, praticate su una trentina di pazienti, sono compendiate nelle grafiche qui unite elle abbiamo scelte come le più tipict1e, e si poss0no riassumer.e in· breve .n elle seguenti conclusioni: 1) 11 tempo di s'-:_udtamento ·d ello stomaco ri~ spetto al pasto di 1Provri: generalmente è i1 rr1edesj mo sia cì1.e si adoperi la sonda a perrna11enza, sia quella semirigida introdotta ogni m ezz'ora. In due casi, tuttavia, m entre colla ricerca colla so11da a per1nanenza lo stomaco si era svuotato do,po un'ora sola dal !I)asto e conteneva solo un .po' di succo commisto a bile, colla c:oncta semiriO'ida Jo svuotamento si ottenne solamente ùopo o due ore. Trattavasi di ammalati, che non era110 gastropazi.enti, essendo. l'uno affetto da sciatica, l'altro convalescente di un'affezione polmonare acuta. Il grado di acidità e il potere P81Ptico si dimostrarono pressochè identici e bassi coi due metodi. 1
1
In base a ,queste con siderazioni abbiamo pensato se non c0nvenisse, al'rp.eno in certi casi, ricorrere al sondaggio multiplo piuttosto C·l1e a quello a ;permanenza, 01p,p ure ad am·b edue i nletodi in due sedute. Il meto do· del sonda.ggio eseguito ad interval~i ,di tempo uguali e stabiliti fu eseguito in passato seco11do dt1e modalità: o sondando i .p azienti tutti i giorni, a distanza va. riabjJe ogni giorno da un pasto sempre uguale - metodo quanto mai incomodo, caduto in disuso - oppure nello stesso giorno, ogni 15', 3Q' od ogni ora, secondo il 1pasto usato. Pfaundler (1) praticò in ·questo modo ricerche · anche sopra &e stesso. ·L 'estrazione veniva fatta m ediante la comune sonda di Kussmaul. R~centemente il Ghiasserini (2) ha ripreso que· sto metodo 1Per studiare l'estrazione frazionata, facendo anch'egli uso di una comune sonda gastrica molle, intro.dotta 5-6-7 vol~e nello spazio di cir ca due ore. Ma l'introduzioné di una sonda siffatta riesce .p enosa al paziente e, inconveniente peggiore, come accennammo in principio, produce riflessi energici, d'origine anche psi~bica, che possono alterare la secrezione. Abbiamo invece adottata una sonda sottile, tubulare, lunga 60 cm., del diametro esterno di circa 4 mm., munita di un foro d el diametro di 2 mm., terminante tn un'oliva del diametro di 5 mm., chiusa all'estr emità e 1P·r ovvista di numerosi fori laterali di 2 mm. Essa è rigida a sufftcjenz:l (essendo costruita di tessuto gorr1m1to come i cateteri) per essere introdotta direttan1ente e colla massima facilità, indipen.denteme11te dalla volontà del malato, pur t11ttavia conservando un buon grado di fl€ssibilità 1per adattarsi alle varie curve del (percorso e .raggiunge!e i 1p olo ca11dale- . dello stomaco, come a·b:Oiamo po' 1
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(1) PFAUNDLER . Deutsch. Arch. f. klin. !vled., 1900, Bd. 65, 1pàg. 255. (2) CHIASSERINI . Policl., Sez. prat., 1921, .p ag. 647.
La sonda ci venne costruita dalla « Fabbrir.A. Italictna di sonde e tubi flessibili » di Som1na Lombardo, che si mise gentilmente a disposizione ricerche . e ohe qui sentitamente 1p.er . Je · nostre ringraziamo. (1)
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'
834
IL POLICLINICO
La maggiore rapidità di evacuazione colla sonda a permanenza è probabjJ mente da metter5i in rapporto colla stimolazione della · 1p eristalsi che affretta la fine ·della digestione, fatto certo . non frequente; 2.) Rispetto all'acidjtà deJ succo gastrico dobbiamo distinguere: 40,__-r-_..,_--,._,, j
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+-----t..--~-1---1
A T = Acidità totale
[ANNO
quello estratto dopo lo stesso lasso di tempo colla sonda semirigida, mentre il tempo di ·svuotamer1tJ si mantiene identico per i due metodi. La prova fu ri1petuta due volte e diede circa gli stessi risultati. Simile divario di comportamento fu tro.: vato così COSlplcuo in due casi, mentre in altri pazienti la ·differenza, pur essendo apprezzabile, non era tale da doverla senz'altro im1Putare al diverso metodo di sondaggio, oscillando da 5 a 10 gradi per cento per le varie acidità. Con1e
90
AA = Acidità attuale
&j ,
P.P.
= 1potere 1peiptico 1
1
O' 1. 0 40 6/J' FIG.
1.
(Lo Jac. sciatica) Sonda a pern1anenza.
morio identico e cioè non è dimostrabile una par~i colare azione stimolante della sonda a permanenza in nessuna fase del 1P€riodo digestivo
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3. (Marches. tum. tretroperit.) Sonda a permanenza. FIG.
FIG. 2.
(Lo Jac. sciatica) Son.d a a tempo. (circa nella metà dei casi presi in esame) . Le tre curve di acidità a parte quelle differenze che si h~nno fra esame ed esame, anche praticate collo stesso metodo, sono comparabili perfettamente; b) casi in cui colla sonda a permanenza si hanno valori cloridrici assai tPiù elevati che non colla sonda semirigi da. La grafica (Fig. 3), che presentiamo come tipo, fu tolta ....da un infermo affetto da un vasto sarcoma retroperitoneale, qon stomaco indenne._Il succo gastrico estratto dopo 60' e 80 colla son.da a permanenza ha un'acidità libera più che dOl!Jpia di 1
•
ab·b iamo accennato anche in a), infatti, lo stesso individuo, sondato in giorni diversi, può presentare curve di secrezione differenti, entro certi li· miti, l'una• dall'altra; 8) Rispetto al potere 1peptico, questo va generalmente di ,p ari passo col grado di acidità. Nel caso citato in 2) b) l'aumento forte di acidità colla sonda a permanenza coincide con un aumento notevole anche del potere peiptico. Infatti il succo gastrico nel periodo di acjdità ma~sima ha la C<llpacità di digerire 6 mm. della colonnetta di albumina del tubo di Mett, mentre, nel periodo di acidità massima corrispondente nella ricerca fatta con la sonda semirigida, la colonna digerita ·è di soli 4 mm.;
I
•
[ANNO XXXII, F ASC. 24]
835
SEZIONE PRATICA
4) Rispetto al 1Potere di eccitare la secrezio11e gastrica a stomaco già vuoto dal pasto, l'azione della sonda .a permanenza -è ac;sa\ sensibile in 60---.~------~~
sonda a permanenza, s'interruppe la ricerca dopo tre O·r e e la secr ezione, sempr e discretamente abbondante, accennava ap1Pena ad una di11).inuziont:? nella sua acidità: mentre in qltella coll~ •
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Jy'J. lo ~l o· 30' 60'90' 110'1.fO' FIG.
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4.
•
(Marches. tum. Iretroperit.) Sonda a ten1po. quei casi nei quali v'è, per la natura stessa del· l'affezione ,g astrica, o 1puramente . . . ~er r agioni costituzionali, una tendenza all'iJpersecrezione e al·
('I 30 1
60' IJO' i }.t?'IS"tJ' f IO' FIG . 6.
(AJ.d. ulc. duod.)
Sonda a teu1po. •
ottenuta colla so11da semir-igida, . n. 6, doipo due ore v'·è un rapido abbassan1ento, sia nella quantità della secrezione, che nel grado della sua acidità. •
a· 'l..0' .40'
60' JO' 1aJ'11P't~O f 6p·flO' fIG. 5.
(Ald. ulc. duod.) sonda a permanen za. l'ipercloridria (6 casi) . Lo stomaco a laToro di~estivo finito continua a secernere a vuoto succo ' 0loropept1co, e ciò per lln certo tempo, che può clSsere anche no~evole. ·Nella grafica n. 5, ottenuìa ~
Ora, restando confermate le ricerr-he degli AA. precedenti, che ammisero un'azione stimolante· della sonda gastrica a permanenza cessato il pe.. riodo cd igestivo propriamente d etto, risulta che in qualche caso, anche durante il periodo digestivo, la sonda a permanenza !PUÒ avere un'azione stimolante, la quale può manifestarsi sia coll'a umento di acidità, sia coll'accelerare lo svuotamento gastrico. Dato il tipo di sonda usato, cbe dà l1n disturb-0 minimo al paziente, e la distanza dei ~ondaggi l'uno ·dall'altro, non ci pare il caso di invocare, 1per spiegare la differenza dei ric;ultati nel sondaggio colla 5onda semir igida, una azione inibitrice sulla secrezione e sulla m otilità gastrica di 1quest'ultima. Certo il numero dei rasi studiati è ancora scarso per tirare delle con ;lusioni definitive; ci accontentiamo, per ora, di segnalar e il !atto. Coll'uso della sonda semirigida, introdotta a tempo, crediarno invece sia facilitata l'interpre-
•
IL
POLICLINICO
si pro• con o senza ~percloridria marcata, e che sj otten gono col ' so ndaggio in parall€lo per mezzo della son da a permanenza. Nei nostri casi, e s1p ecialmente in quello di cui .è unita la grafica, è netta la diff ·1 r enza fra i due mP.t.odi e si 1p uò quindi facilmente giudicare· .quanto nella curva 1è dovuto all 'affezione gastrica in ·sè e .p er sè e quanto allo ' stin101o aggiunto d ella sonda. I l 1p rolungaruento d ella secrezione è presente in ambedu e le cw·ve, ma la forma di queste è assai dtversa nell€ due grafich e e m entre nell'u na l'aci dità tende a di minuire col passare· d el 'tempo, n ell'altra si mantie11e a ssaj el evata anche dopo tre ore dal pa.st o. Ciò significa che la presenza nello stomaco d1 un conpo estraneo, quale può essere considerata la sonda a permanenza~ costituisce ciò che si chi ~ma uno cc stimolo adeguato » 1p erchè i I l:ivorio in genere d ello stomaco stesso continui. Ora, pare a noi c·h e i due metodi di sondaggio si integrino ass ai bene in quanto l'uno - gu ello d ella sonda semirigi-da - ci dà dei valori, che si avvicinano maggiormente a quelli che si debbono trovare nello stomaco non stimolato (e di·' ciamo « s' avvjcinano », 1perchè non ci illu diamo cl1e Ci dia i veri), l'altro ci dà .dei valori-risiposta a uno stimolo che, per essere percepito, necessita una eccitabilità gastrica l a tente, quasi un eretismo gastrico, che, con statato, rap-presenta un elemento diagnostico di primo ordine. Il constatarlq, perciò, m ediante il metodo della son.da a ,p ermanenza, n on è u na contingenza inop1portuna e dannosa inerente al m etodo · stesso, be11sì una qualità di esso, che però va conosci11ta ·p er essere valutata. E .p er conoscerla e valutarla si r ende appnnto opiportuno l'e;:;ame complementar.e col metodo della sonda semirigida, introdotta a t empo . ·
OSSERVAZIONI CLINICHE . OSPEDALE DI
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Interessantissima pubblicazione: Dott. ANTONIO SEBASTIANI
lledico aiut o n·egli Ospedali di Roma
I disturbi . del ritmo cardiaco Prefa.zlone del prof. Gluaeppe Bastianelll. lkpone in modo chiaro e seIIl/l)lice l'argomento in apparenza ooel complesso delle aritmie. Il manuale che è dedicato essenzialmente al medico pratico, . è corredato da numerosi e nitidi lletirooatdlogMmmi (tutti ca.si osservati personalmente dal1' A.), specialmente allo scopo di far intendere meglio in che cosa. consiste il disturbo; vi sono riferite le vedute più recenti riguardo alla patogenesi; ed ogni capitolo è chiuso dai < diatl clinici ~ che si rif ~riacone allo speciale disturbo trattato. Un volume in-8 ·(N. 7 delle nostre « Monografie Medioo-Chirurgicbe d'attualità>), con 73 fig ure intercalate nel testo, nitidamente stampato su carta sen1ipatinata. - P rezzo L. 1 8. - Per gli abbosati al < Policlinico > sole L. 1 6. 2 5 in porto franco. -rnv-iarè Vag.l ia postale al Oav. LUIGI POZZI - Via Sistina, · n . 14 - Roma.
(ANNO XXXII, F ASC. 24)
S. GIACOMO I N AUGUSTA IN. R OìVlA. •
La forma neoplastica della mesenterite ret1,attile. ANGELO
CHTASSERINT' chirurgo aiuto e CESARE ANTOGNOLI, assisten te.
docen te
Il caso, di cui ci occupiamo brevernente in qu esto lavoro, andrebbe annoverato n ella rubrica dei casi << rari ed oscuri ». Lo osservammo durante il nostro servizjo nell ' Ospedale di S. ·Giacomo in .1\ugusta in Roma; e, fin <lall' jnizio, ci presentò delle dìfficol tà diag nostiche, che non furono risolte r1eppure dal reperto operatorio. Solo esami istologici ri1petuti, ed eseguiti dal prof. Dionisi, ci hanno permesso u11a diagnosi. retro~p e tti va. Si trattava di u n p az iente di 24 anni; D' A. O.,
di Sutri, celibe, arnm esso nel r eparto il 26 marzo 1923. Riferiva di aver goduto sempre buona salute fino al gennaio 1923. Cominciò allora ad avvertire modici dolori addominali, localizzati in corrisponden za d ell' epigastrio; essi ·s cornparvero dopo circa 20 giorni. Dopo un br eve intervallo di benessere sopravvenne un senso di :p esantezza epigastrica dopo i pasti, specialmente se questi era110 costituiti da cibi solidi. Pare che ab·b ia avuto anche d ei conati di vomito. Q 1alche giorn o pr.ima .d ell ' in gresso- in Ospedale il paziente notò che l 'addome andava aumenta ndo di volume. E notevolmente dimagrito. Dice di uri·n are freq uentem ente. Alvo r egolare. E stato modico bevitore e fumatore. Nega lues ed altre malattiè ven er ee. E. O. Indivitluo di costituzione sèheletrica regol~:1.re; nutrizione 1nolto scadente. · Il decubito supino, e q•u ello laterale destro, è poco bene tollerato. Lingua umida, patinosa. Denti sani. Fa~inge iper1::rnico. . Polso 88 regolare. T em1peratura ascellare 36,6. Lieve dispnea. L'addon1e a ppare spor gente in tutti i suoi qua drantj, ma specialmente in corrispondenza dell'epigas trio e ipocondrio sinistro. Cicatrice · ombelli cale spiana.t a. Reticolo venoso su lla cute ~el fian co, ipocondrio destro e parete antero laterale destra del torace. L P. pareti a ddominali sono uniformemente tese, e imp ediscono ogni indagine sulle condizioni degli organi cavitari. La palpazione non provoc~ dolore. L' ottusità epa.tica .è risalita in alto d1 cir ca due dita. L'ipogastrio, la fossa iliaca interna, il fianco e l 'ipocondrio sinistro danno suo~o ottuso alla p ercussion e. L' ottusità è m eno estesa a destra, n el decubito supin o; essa si esten de in alto sulla faccia posteriore .dell'emitorace sinistro sino all'angolo inferiore della scapola. Il margine su'periore d ella zona ottusa discende gradualmente verso la f a ccia laterale e anteriore dell'emitor ace, per rag1
[ANNO XXXII, FASC. 24]
SEZIONE PRATICA
giungere il bordo costale verso la linea parasternale. L'ottusità si S!posta· nettamente con i cambiame11ti di posizione. Si palpano delle ghiandole crurali un ·p o' au. mentate di volume. Nulla a carico degli altri organi. Con l'es~me . r~ttale si avverte che la parte più alta, ragg·1.ung1b1le col dito esploratore, della parete anteriore del retto sporge verso l ' indietro .ed è di consistenza piuttosto dura. La mucos~ però sembra norrr1ale. , Nelle urine si 1trovano tracci-e di tndacano. CutirE'azione leggerrr1ente posi ti va do1po 24 ore. Reazione di Wassermann-Sachs negati va.
e granuloso, che decorre .p arallelamente allo stomaco e al colon tra.s verso. Questi due orCTani sono fissi.. ·Lo stomaco è 1nolto piccolo, con pareti di çons1stenza e spessore variabile in tratti diversi senza che però si riesca , ad ap1prezzare una vera tumefazione. Tutto il tenue appare raccolto verso la l~nea mediana, e fis'sato contro la parete posteriore. Il mesentere è brevissimo (4-5 cm.) forternente vascolarizzato; tra le maglie vasali traspare un colorito bianco g rig.iastro. I,o spessore del mesentere è forten1ente aumentato; la sua consistenza è duro fibrosa. Anche il colon è fortemente fissato dalla retrazione dei rispettivi in eso. Da.ll'j pocondrio ·destro si ·estrae una formazior1e J
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Una paracentesi praticata il 31 1narzo dà es ito a liq uido citrino un po' torbido, cl1e fuoriesce sotto forte pressi·one. Il sedirnento è costituito da numerosi elementi di varie dimensioni , alcuni come linfociti, altri con nucleo molto voluminoso e protopl asma vacuolare, altri ancora con nucleo seruilur1are disposto alla p eriferia (cellule a sigillo) ; e da qualche emazia. Reazion e di Rivalta· p ositiva. L'esame radioscopico dimostra uno stomaco picco] o, con sezione 1p ilorica destro posta, irnmobile, sia attivamente che passivarr1ente, scarsarnente dolente alla pressione. Lo svuotarnento è rapidissimo. Durante la degenza in Ospedal e il paziente non ha mai avlJtO febbre . Non si crede ·di .p oter fare una diagnosi. Si accenna alla possi·bilità che possa trattarsi, ai una peritonite tubercolare, e si decide di eseguire una laparotomia esplorati va. Operazione. · (Prof. Cl1iasserini) 3 aprile 1923. Cloro-etere-narcosi regolare. Laparoton1ia trans-rettale sini·stra. Si svuota una grande quantità di liquido citrino cont enuto nella cavità. addominale. La sierosa parietale e viscerale è iperemica . L'omento è ridotto ad un grosso cordone di aspetto iperemico, di consistenza dura
cistica libera grande come ur1 arancio, di colorito bjan 1~astro, molle; ·1a parete di questa formazio n e si la.cera con facilità: ne fuorj esce un liquido, che l1a i caratteri di quello _libero nel cavo addominale. Fegato e milza él.jppaiono normali. Si escidono, per farne l'esame istologico, dei fram1nenti di omento. Sutura della parete a strati. Il decorso post-operatorio non presentò parti~ colarità notevoli, se si eccettuano ·delle modiche elevazioni febbrili nei primi giorni ed uno stato di grave adinamia, che andò man mano attenu andosi. L'addome però tornò gradualmente a tumefarsi, e in 17a. giornata dopo l'operazione si estrassero cir ca 4 litri di 11qt1ido. Alcuni em e. di questo vengono iniettati nella radice della coscia di una ·cavia e nel peritoneo di un'altra. Una nu·ova paracentesi ·è 1p raticata in 25a .g iorn ata. Si estraggono litri 6,400 di liquido, i c11i car::itteri macroscopici si sono fortemente moditìcatj , in quanto esso è di aspetto n ettamente lattiginoso. Nel liquido si ritrovano molti corpuscoli di. grasso. L'esame ·p el bacillo di Koch è negativo. Cn nuovo esame radioscopico del tubo gastroer1te!·ico dimostra, oltre i caratteri sopra descritti, che i margini dell'ombra gastrica, sia sulla
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picc1.1la curvatura, sia sulla .g rande, sono molto irregolari per la .p resenza di una profonda seghettatura. Non sono visibili onde peristaltiche, nè si osserva la formazione dell'antro pilorico. Lo svuotamento invece è molto rapido per incontinenza del piloro, che è situato posteriormente. Quando si esegu e la radiografia, cioè 1pochi minuti dopo l'ingestione del pasto opaco, già gran parte del .d igiuno è ripiena di bario. Le anse del tenue appaiono distaccate le une da'lle altre, mostrano scarse pliche di Kesl{rinie, presentano notevole irregolarità nel loro calibro .
ab·b ondante cito.p lasma. Oltre que~te, si notano delle cellule cubiche o cilindriche, disposte a nastri rnono e bistratificati, costituendo talvolta delle formazioni sinciziali e talvolta dei veri tubuli ad epitelio cilindrico, che ricordano tubuli di adeno-carcinoma. In una stessa fessura si possono rinvenire parecchi di questi nastri e formazioni tubulari. Figure di cariocinesi in questi elementi non si rinvengono. Prova biologica: le cavie, che erano state inoculate col liquido estratto dalla cavità perito-
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Fro. 2.
Le condizioni del paziente si mantengono sempre gravi; lo stato di denutrizione aumenta. L'S maggio il paziente è ricondotto a casa sua. Esso muore il 30 dello stesso m ese. L'auto1psia non è consentita. Esame istologico dei frammenti di om'erito escissi.
L'esame di alcune sezioni dimostra lo scarso contenuto di lobuli di grasso, che sono in gran parte sostituiti da u.n a neoformazione connettivale fibrosa, nella quale sono intercalati focolai di infiltrazione parvicellulare. Tale infiltrazione è bene evidente intorno ai vasi sanguigni. Si osserva110 anche in alcuni tratti capillari neofor1nati . . Gli infiltrati ·p arvicellulari non sono disposti i.n maniera da potere assomigliare a tubercoli. Non si osservano cellule giganti del tipo Langhans, nè focolai di necrosi caseosa. Inoltre la neoformazione di capillari nei tratti di maggiore infiltrazione è tale da fare escluct·ere la neof orrr1azione tubercolare. Nell'infiltrato si notano talora .g rosse cellule, che hanno l'aspetto di endoteli rigonfi. L'assenza di processi endoarteritici, la mancanza di ogni caratteristica negli infiltrati di forrnazioni gommose, permette di escludere la lues. In altre sezioni si rinvengono, nelle fessure linfatiche, numerose cellule rotondeggianti con grosso nucleo e scarso protoplasma, alcune delle quali fatte a sigillo •. Sono di grandezza varia; alcune riunite a gruppi di 6-7, in modo da costi· tuire corr1e delle formazioni tubulat'i. Si riscontrano inoltre delle cellule gi.ganti con nucleo di varia forma (reniforme o con strozzamenti) e con 11:
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neale del paziente, sono uccise dopo 2 o 3 mesi rispettivamente: non presentano alcur 1. lesione tubercolare. Il re1p erto operatorio ci aveva fatto 1porre la diagnosi di mesenterite retrattile. La retrazione si ~stendeva anche ai mesocolon e agli omenti, forne11do uno dei quadri ·P iù classici di quP.sta malattia, di cui oggi si eonoscono parecchie os servazioni. E, c-ome per la maggior parte di queste, anche 11el nostro -caso, ci sfuggiva l 'agente cau5ale. .S olo dopo esami istologici accurati e ripetuti: dei rran1rnenti di tessuto escissi fu po~si·bile trovare la causa della retrazione e dello ispessimento del meso; chiarire il decorso rapirlo e non con1uue della malattia; n or1chè il reperto ciello esame radioscopico e radiografico. Ir1tanto l'esame istologico confermò i dat? delle prove biologiche: 1potersi escludere cioè la sifilide e la iubercolosi. Ma la presenza in alcune sezioni di cordo11i epiteliali, alcuni dei quali contenenti grosse cellule cori nucleo semilunare periferico (cellule a sigillo), rese evidente la diagnosi: si trattava cioè cli una retrazione dei meso, d'origine neoplastica.
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SEZIONE PRATICA
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Ma d0v e era situato il turnqre pr.irnitivo, e iTt
qual n1oclo la diffusione si era .1nanife5tata in / rnodo così poco comune? Il non aver potuto procedere a d una autopsia inUrma in qualche modo le nostre. afferrnazio11i. Se noi però riandia1110 all'inizio . del1a rna1attia, esa1niniamo il quadro radioscopico P. radiografico del tubo gastro--enterico, e .ci ferrpiarno sul re1perto operatorio, potremo otten ere .dati tali da far ci con verosimi·glianza localizzare le neoplasia iniziale nello ~tornaco. • L.a 1nalattia si iniziò con distµrbi gastrici, ri feribi li anche alla qualità dei ci·b i ingeriti; poi la sintomatologia divenne indeterrninata. L'esame radioscopico dello stomaco ci dà dei ' dati importanti: stoma~ o piccolo, fisso, destroposizione del piloro, irregol~rità delle imrnagi11i della grande e piccola curvatura, incontinenza ·del piloro. Un simile quadro doveva certo far pensare ad una lesione .gastrica: senonchè le note c.liniche .presentate dal paziente erano così divPrse da quelle che siamo abituati a vedere in casi di epiteliomi dello stomaco, che noi interpretammo il reperto radiologico come espr essior1e di fatti di perigastrite. Anche la presenza delle cosidette cellule a sigillo nel liquido contenuto nel cavo peritoneale, che ci fece per. un momento prospettare la eventualità ·di un cancro gelatinoso d el p eritoneo, rimase inspiegata, quando l'intervento operatorio non dimostrò a carico degli organi addominali alterazioni macrosc01piche riferibili a tale l esione. ·L 'intervento ci permise però di constatar e, oltre le alterazioni a carico dei m eso, la piccolezza e la fi$sità dello stomaco, nonchè un ispessimento iI1·0golare diffuso delle sue pareti. L ' i11testino aveva dovunque aspetto e consistenza normali. Soltanto 1a sierosa parietale e visceral e appariva tperemica. Il reperto istologico, la 1presenza cioè di tubuli epiteliali in al cune delle sezioni. dell'o1nento P.scisso, c1 facevano dare la dovuta im·p ortanza al reJ)erto radiologico ed anatomico dello stomaco, indur.endoci a localizzare in questo la lesione prin1itiva. Si <loveva cioè tratta re di u n epitelio1na diffuso dello stomaco, di quella· forma che molti autori identificano con la (( linitis plasti ca » . Sen za -entrare nella dibattuta questione sulla vera natura di questa entità morbosa, per la quale ri11viamo alle b elle monografie di Lyle e di Goldschmi-dt, ricordiamo che già J onas, e receni ernente Goldschmidt osservavano radiologicarn ent e lesioni d ello stomaco analoghe a quelle da n oi cl es cri tte. P er ciò che riguarda la diffusione lungo i 1neso e gli omenti senza che altri qrgani, come il fe.gato , siano colpiti, e senza che il pror.esso ac;I
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surn n lu solita for1!1~ nodulare, è probabile che si tratti di una permeazione, in !)arte retrogra-da, dei· J.ir1fati-ci· nel .senrEo· di Handley: Anche Lyle è ùi qu esta~ opinione.. . . .. Leggendo le osservazioni pubblicate di linitis plastica benigna e malig,n a, accade non raramente di nota r e che la diagnosi fatta era stata quella di peritonite . cronica o di peritonite tubercoJare. E, all'operazion e, e all'autopsia, è m enziona.ta l'ascite, 1'ispe~si mento e la retrazione dei meso. 1'al i sono le osservazioni di W.ilks, Sury, Henrot, I-Ianot e Gom:bault, Kalhden, Kr0mpecher, ecc. Carnot e Baufle 1p a rlano di « cancer en jan te de . l'attache m ésentéro intestina! » e Bensaude e Okynczic p ensano che il tumore primiti vo sia a carico dello sto1naco, e sotto forn1a di linitis plasti ca. U11a opinione analoga era stata già e5pressa da Letulle. E che iJ?. questa affezione s i possa avere una tendenza alla trasformazione in .cancro colloide, con1e è indicato n el nostro c·aso dalla presenza di cellule a sigillo, sia nel liquido ascitico, sia nel· l e sezioni dell'omento, è confermato anche dalla recente osservazione di Goldschmidt. . Il <lecorso così rapido della rnal.a ttia :r:iel nostro caso va certa.mente messo in rapporto con l'infiltrazione diffus.a dei m eso e degli omenti, e conseguente compressione di quasi tutto il terr itorio vascolare della tporta.
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* ** intitolato questa
Noi ab·b iamo breve memoria n on col 11ome della vera affezione cau sale: << li• nitis plastica, o cancro diffti·so dello stomaco con tendenza alla trasformazione gelatinosa »; ma con quello di « mesenterite retrattile a rt ipo neoplastico l) : in quanto è stata la retrazione dei meso quel la che ha dominato la sintomatologia e il decorso della malattia. · E crediamo che n ei casi di r etrazione del mesentere di origine sconosciuta, debba essere te• nuta in cons~derazione la possibilità che retrazione e is1p essimento siano consecutivi a quelle alte.razioni dello stomaco che vanno sotto il nome di cc lini tis plastica ». BIBLIOGRAFIA CONSULTATA. BENSAUDE ·e OKYNCZIC. Olcync.z.ic (C Cancer de i·intcstin n . Doin. Paris, 1923. CAHNOT e BAUFLE. Soc. m éd. des hòpit., 1911. G-Ol.DSCHi\11 IDT . .J\rch. f. k 1. Chir., B. CXX, Hft 3, 1922. HANOI e GOMBAULT. Arch. gén ér. de physiol., 1882, cit. da LYLE. HENROT. Gaz. des Hòpit., 1878, cit. da LYLE. JONAS. Wien. m. Wochenschr. , 1909. J(AHLDEN. Zentrabbl. f. Id. m éd.' 1887, cit. da LYLE. KRO:\!PECHER. Ziegl. Beitr., 1910. LETULLE. cit. da Okyncizic. LYLE. A11nal s of Surg., 1911. SURY. A.rch. f. Verdanung·skrank., 1907, cit. da i\SCHOFF e da LYLE. WIJ..l{S. Cit. da LYLE.
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II:
NOTE E CONTRIBUTI. ·
I.. a tecnica della va:ocinazione antiscarlattinosa
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OSPEDALE lNF ANTILE « {~ESARE ARRI GO » - ALESSANDRIA.
Un esperimento di vaccinoprofilassi antiscar lattinosa in un ospedale infantile l per il dott. GIOVANNì DE TONI pri.1 nario pediatra e direttore. Le recenti ri-cercl1e di ·D i Cristina, di Caironia e Sindoni e dei loro allievi sulla etioldgia della
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scarlaittina, hanno certairnente un grandissimo valore .scien.tiftco, poichè esse offrono finalmente ' l::t soluzione di un pro·blema che ha affaticato a lur~go gli scienziati; ma ancora più grande è il loro interesse pratico e sociale, poiiehlè esse ci • mr~trano la possibilità di esercitare efficacemente la vaccinoprofilassi di .questa temibile malattia. Si era già tentato invero, in passato, di ottenere u11a vaccinazione contro la scarlattina, utilizzando a questo scopo le squame degli scarlattinosi. Queste iprove avevano avuto il loro pw1to di ,p artenza dalla nozione della contagiosità delle squame, già sta.bi! ita dalla clinica, ed in causa della quale si ·poteva pensare con ragionevolezza eh· esse dovevano con ogni verosimiglianza contenere il ger.m e sconosciuto della scarlattina. Questa nozione clinica ebbe una nuova conferma s cientifica quando 1Caronia (Patnologica, 1914, 11. 27), dimostrò che il siero degli scarlattinosi devia il complemento in !Presenza di un antigene di s·quame scarlattinose. Le esperienze .d i V1accinazione sono ptate r~prese otto anni or sono da rDi 1Cristina (Pediatria, 1916, n. 7); questo autore riuscì a ,p reservare dei bambini esposti a l contagio scarlattinoso, grazie alla iniezione ·cii un vaccino 1preiparato mettendo del siero di convalescenti a contatto con ·d elle squame scarlattinose. Questo vaccino, ,come ben si con1fPr ende, non poteva essere preparato che jn .quantità molto limitate, ma contuttociò. •questi espert1r1e11ti •p oterono essere controllati e confermati da Caro11ia (Pediatria, 1918, pag. 406) e da .Spolverini (Policlinico, Sez. prat., 1919). In seguito il metodo iu modificato e !Perfezionato dal suo autore, che si preoccupava di applicarlo su 1Più larga scala. Fu cosl -che Di Cristina e Pastore (Pediatria, 1919) poterono preparare un \raccino di jpari attività, ottenuto in ·Un modo più semnlice: immunizzando d ei. cavalli con le squam e .s carlattinose, il siero di 1questi si rivelava un ottimo vaccino. Ma era pur tuttavia difficile di procurarsi dèlle squame in quantità sempre corri ~pondente al fabbisogn o. . ( · ) comunicazione pr esent~ta alla S ocietà di P ediatria di Parigi (17 febbraio 19-25) .
1p-otè uscire d alla sua fase empirica soltanto co11 la scoperta del g~rme specifico, !Per opera di Di Cristina. •l o non parlerò di questa scoperta, per le par~icolarità della quale rimando ai lavori del predetto autore (Pediatria, 192-1, n. 24), di Caror1ia e Sindoni (Pediatria, 1923, n . 14) e dei numerosi autori iehe si sono . occ,u pati dell'argomento (per la hibliografia, vedi: Pollitze:r. Presse médicale, t924, IP· 1034) ; mi limiterò soltanto a parlare delle ricerche immunitarie, che ficero seguito quasi immediatamente a quelle ·b atteriologiche. Due anni or sono, il IDi Cristina (Ped'il,atria, 1923, ,p. 1), per il primo, ri1uscì a preservare dal contagio dei bambini sani, iniettando loro ·delle cultt11'e uccise del g erme- da lui sco1Perto, e lasciandoli poi in contatt0 con degli scarlattinosi. A •queste ricerche praticate sia nella Clinica pediatri,ca di Palermot cbe in asili ed istituti pr,i vati, che infine in clientel.a, fecero seguito quelle (pure assai ben documentate dovute a Caronia e S'indoni (loc. cit.), ' ' ed a Sindoni (Pediatria, 192>4, p. 211), che dimostrarono ugualmente l'azione profilatt1ca rpoten!o e sicura ·della vaccinazione antisc,a rlattinosa, e ta sua assoluta innocuità. .Q11este ri·cerche ion·d amentali ricevettero in seguito numerose conferme, specialmente in Italia (Piattelli: Policlinico, Sez. 1prat., 1924, p. 586; Bova: Rinasc. Medica, 1924, p. 4-03; Romano: Rinasc. Me dica, 1924, p. 449; ,Rottini: Pediatria, 1924, p. 1320), ma anche all'estero, 11>er esempio in Francia (Boisserie . .Lacroix: L'art médicnl, 1924, n . 6) e in Ungheria (Jakobovics : Orvosi Hetilap., 11 maggio 1924). 1Certamente iq ueste prove si moltiplicheranno sempre &ll !P-iù vasta soala, poichè senza dutb·b io alcuno, l'argomento è· troppo interess~nte ed ~p .p assionante, perchè i 1pediatri non gli accordino tutta la loro attenzione. Infatti quando si apprende •che ·Di .Cristina a Palermo e Ca:ronia a Roma hanno abolito l'isolamento p.e r i malati scarlattinosi eh' essi accolgono nelle sale dove son ricov erati. altri malati, limitandosi a vaccinare questi contro la scarlattina; quando si legge che Rottini a Trieste potè a-rrestare nettamente r r8'pidamente una grave epidemia di scarlattina in una scuola frequentata da 703 allievi, col .solo m ezzo dell~ . t .Ò n Sl vac~inazione; quando s1 conosce tut o c1 , no . può rincl1iudersi in uno sterile ed ostinat~ scett~ cismo, e si d eve all'incontro desiderare, d1 acquistare sull'argomento una esperienza personale. 1Non ·credo 1perciò inutile di ren der noti i risultati della vaccinoprofilassi antiscarlattinosa, cl~e ho potuto ip raticare in ,questi gior11i n el IDlO 1
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osp edale. Or è un mese e mezzo, scoppiò improvvisa-
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mente un caso di scarlattina in una delle stanze quattro 1piccole tu:Qercolotiche in corso di 1pn euriservate alle malattie comuni; il paziente eTa motora-ce terapeutico; tre broncopolmoniti influenricoYerato già da tempo~ · in causa di una frattura.. zali, dei pertossici, ecc. Contuttociò~ come ho clet, . In quel momento .non vi erano in ospedale degli to, la vaccinazione non diede alcuna reaz]o11e loscarlattinosi, salvo 1una bambina affptta da nP.frite cale nè generale; non ho neppure notato quei postsoarlattinesa; questa bambina aveva il suo leggeri rialzi termici, che sono stati osservati letto in una stanza lontana da quella dove scop- spesso dagli autori che hanµo pratica di .vaccipiò l'infezione, iPerciò 1Probabilmente questa era c1i nazioni antiscarlattinose. In un solo malato, ed origine esterna. In Pffetto c'erano in città ·dei appunto nel vicino di letto del bambino scarlatticasi di scarlattina, e noi ap1Prendemmo in se5uito noso , osserv'ai nove giorni do1Po la prima iniezioche uno tra i visitatori (che sono la piaga abi- n e del vaccino, un esantema scarlattiniforme moltuale ed inevitabile degli ospedali infantili) aveva to attenuato e limitato a1 viso, con sensazione di a casa sua due barrubini malati di scaI'lattina. prurito alle fauci, che érano rosse e con un Dirò subito che nel nostro ragazzo la scarla.ttina essudato OiPalino <14Ptpena percettibile sul~e ;;Lmigdaebbe un decorso regolare, e di mediocre intenc:;ità; le; tutto ciò senza febbre. Io mi limito a segna, acca?to agli altri sintomi, noi abbiamo osservato lare questo fatto, rinunziando però ad interprela disepitelizzazione della lin.g ua, con tipico aspetiarlo. to 3. lamp.one, e in seguito la caratteristica deAttualmente sei settimane so·n o trascorse · dal squnmazione della ente. momento d ella comparsa della scarlattina 'ne1 mio Non 8'ppena posta la diagnosi di scarlattina, io reparto, ed io non ho osservato alcun nuovo caso ' passai il malato in una camera di isolamento, della malattia. Si 1potrà Oibiettare che le mie prove ma in luogo d 'isolare anche gli altri ma.lati rico- di vaccinoprofilassi no!l sono abbastanza .p ro·b a. veratj nella stanza, mi rivolsi d'urgenza al iprof. tive, perchè io non ho dei bambini non vaccinati, Caronia, a Roina, {Pregandolo d'inviarmi del ' ' ac- che 1possan.o servirmi da controllo; ciò è vero, ma cino . .Esso mi fu subjto inviato, e cosi", grazie alla io confesso che temo troppo la scarlattina e le • liberalità ed alla prontezza del pr.of. Caronia, che sue complicanze, ed ho voluto 1p roteggere dal peringrazio qui pubblicamente, erano appena tra- ricolo tutti i bambini ch·e ad esso si trovavano scorsi due giorni e mezzo dal .p rincipio del1'esan- esposti. .D'altronde ben si èonoscono le stràgi che terr1a nel mio malato, che io 'pdtevo già praticare fa la scarlattina, .quando essa penetra in un am, la prima iniezione di vaccino ai 31 bambini ri- biente ospedaliero, dove essa abitualmente colpicoverati nel riparto. Non vaccinai i bambini del sce i bambini con una proporzi.o ne del 30-40 J)/o. reparto dei cronici e {lei convalescenti, poich-è Ora, non avendo· io osservato alcun caso ·d i qu'?questo ha sede in un altro 1piano dello stabile, sta infezione, m-i s.embra che ·q·u esto risBltato 8i.a ed ·è munito di un ;personale di assistenza com- già di .p er se stesso molto soddisfacente e proiPletamente indipendente. bativo. Dopo 18: prima. v.a ccinazione, pell controllarne Evidentemente 1è necessario che delle prove di ancor pit1 siouramen te l' efft.c51cia, tolsi dl:lll' isola· qul?sto getiere siano rite11tate su se1n1pre più larg_a mento il bambino scarlattinoso, rimettendolo al misura e sopratutto in ·d ifferenti condizioni di . posto da lui precedentemente occupato. tem'.Po, di luogo e di genio eipideroi·co. .solta11t0 Le due altre vaccinazioni si seguirono a giorni allora, come dice Di 1Cristina, sarà 1possibiJe di alterni, e vaccinai parimente i bambini che furono formulare un giudizio definitivo sull'entità di questo nuovo germe, e .sull'attività del vaccino da portati· all'ospedale nelle settimane successive. ... esso ottenuto. l\iia già fin d'ora vi ·è una messe di In totale la vaccinazione fu 1praticata a 41 bambini.; l'uno d' essi, come seip;pi in seguito, aveva fatti seriamente raccolti e ben documentati il c1 1t già sofferto la scarlattina in passato! 1p er altri risl1ltato .è unanimemente favorevo~e, cosiccl1è noi due hambini esisteva il sospetto che ciò f oss·e pure possiamo avere una confidenza ben legittima .!:>U avv=nuto; ma li vaccinai ugual1nente ben sapendo questa nuova aoquisizione della terapia medica (1) . Alessandria, febbraio 1925. che la gente incolta. .confonde molto spesso tra di loro i varii esantemi dell'infanzia. ' ' (1) 1Non mi è .p oss]bile •dir nulla di preciso sulla L'iniezione del vaccino non ha mai dato luogo durata dell'immunità conferita dal vaccino antja co11seguenze spiacevoli, anche se · praticata a scarlattinoso. A titolo di prova, du~· mesi do1p o bambini g·:(avemente. malat,t e molto d~bilitutj : A terminate le iniezioni, ho praticato l'intradermotit9lo. d'ese:rppio, dirò che noi avevamo allora in reazione sia con la tossina scarlattinosa che con la stessa tossina riscaldata (ip ure gentilmente faospedal~ : un bambino con un tifo. e.bert,hiano abbastanza grave; una bambina s9ltanto da tre voritemi dal prof. Caronia), in un9-ici tra i bambinl vacci11ati, ancora degenti in os1pedale. 'Quatgiorni apiretica .dopo una grave e 1Pro1ungata ri- tro apparvero recettivi·; gli altri sette ed il bamcaduta ·di uri tifo eberthiano, già di per sè a bino che aveva superato la scarlattina nell' ospedecorso grave; una endocardite mitrç>aortica acu,ta; dale presentarono r eazion e negativa. •
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mali, può essere m olto difficile sQprattutto per altre. lesioni preesistflnti della ·b occa e dei -Oent1 .. le quali p ossono mascherare la sift1osclerosL . ·SI FILOORAFIA. • Si tenga presente in ogni .modo, per Ia diagnosi ' 1differenziale; dhe le gengiviti non sono così ben Il sifiloma delle gengive. .. localizzatfl e n on ·p resentano contorni così netti e (L ORTAT, JACOB e . ROBERTI. La Presse médicale, 22 geom etrici; le afte sono ;piccole ulceraz1oni molto aprile 1925) . dolorose e con i mar.g ini infiammati; l'ulr.erazinne Il sifiloma delle ,gen.g ive, ormai ben h oto e t.b. c. si presenta con margini meno · regolari e m eno Ci!colari, è più giallastra ed as<;ai dolorosa m ag·istfalmente descritto dal Fotirnier, pt16 . tnted in essa la presenza. di adenoip atie può essere tavia dar luogo a.d errori di diag n osi tali da causa·re un dannoso ritardo all 'inizio d ella cura douna coincidenza , ma n on è la' r egola; le gomme po aver fatto 1per.corr-er.e ai pazienti una lu11ga sono ulcerazioni rotonde, profonde, con i mar« via crucis » in n um erosi gabinett) di dentisti gini tagliati a picco ; i n eo.p lasmi non ha~o la e di chirurgi.. regolarità d el sifiloma nè il color rosso vivo, Tale ·è iruatti la storia che riferiscono gli .t\.A . l'asp etto uniform e ed i margini evidenti. di due pazienti con sifiloma classico della . genI mezzi di laboratorio 1p er la conferma della giva, nei quali la esatta diagnosi fu fatta solo diagnosi son o, al solito, la rtcerca d€l treponen1a a l comparire ·d elle manifestazioni secondarie do- all' ultra-mi-0roscopio e la reazione di Borùetpo numerose ra·diogra.fìe dell'arcata dentaria ed Was.sermann: il .p rimo di questi meto·di, cl1e perinutili con ed ot<Yrinolarin. sulti pres.s o. . dentisti . mette una diagno.s i e di conseguenza una cura goj atri. assai ·p recoce, ·deve ·essere affidato. a chi abbia No11 sarà ·d unque inutile ricordare i caratteri gran de· 1Pratica di tali ricerche, perchè, sp ecialclinici di talè lesione. I · Il sifiloma delle gengive si rinvi ene per lo più mente nella booca, r icca di varie specie di spi' . l'illi, l' inte:ripretazione può essere talvolta a".sai al livello .deg~i incisivi e dei canini, sui colletto I • . del dente, eccezion alID:ente sul corpo del mascP-1- difficile. Doipo il ventesimo giorno circa da 11 'inilare, con sede abituale sulla faccia esterna della zio della lesione IPUÒ essere di grande aiuto n ella diaçrnosi la R. W. gengiva. Il sifìloma della gengiva non .p resenta nulla di Ve ne 1possono esser e due varietà: speciale dal p1unto di vista dell'evoluzione: solo 1) Nella forma normale cè 11na erosione, non ec·cezionalmente può divenire fagedenico. una ulcerazione; ·è senza margini evidenti, reg·: 1\t(olto discusso iè il meccanis mo etiologjco di lar1nente orbicolare, con la su.p erftcie un iforme, questi sifilomi nel ~enso che 'Possono essere talliscia, lucente, . di colorito rosso cupo c.01ne la carne muscolar e; ·è granJde, 1per lo più, come 1' un- volta di origine puramente accidentale e tra qu eghja di un di.to mignolo, sipesso anche più pic- sti ultimi ·senza ·dubbio i.. !Più frequenti <;ono docola. vuti a strumenti non ben disinfettati Non rive.la la sua presenza che '.{>er un lieve 1Come. frequ enza il siftloma .d ella gengiva è raro, fastidio n ella masticazione. ma ciò non deve tfar dimenticare chfl esiste .ed " Non è p ossi1bile percepirne la durezza per i in ogni modo ·è n ecessario pensarci sempre nelle fPiani d uri su i quali -è posato. ,. lesioni d·ufb1bie delle gengive. Esiste sempre adenopatia satellite : le glandol-e La cura non presenta n aturalmente nulla rti spesotto-mascellari ed anc·h e le sotto-angolo m1scel- cial.e; sembra ch e in alcuni casi possa ~uscire lari sono voluminose, dure, indolori e q11a lche utile !Prendere ,p er bocca delle .c ompresse di uno volta IPOSsono assumere 'il tipo inftammatorio. ·dei derivati dell'acido ossiaminofenil-arsenico. P ossono n ello stesso tempo ~}resentarsi .g la.ndole Jn conclu sione ogni erosione iboccale deve, come sotto -mentoniere e preauricolari. .. ogn.i er osione . genitale, esser e diagnosticata in Nel la forma anor·m ale invece il sifiloma della , maniera s-icura e 'P·er .1qu esto molto può giovare gengiva è sim jle a . tutte le ulcerazioni ed erosiol'uso dell'ultra-microscopio: in ogni m odo mien i banali d ella· .. lbocca; può· mancare anche la t)- dicj, stomatologi e dentisti devono ben conoscel'e pi ca ·c olorazione rosso carminio che qualche vol ta è I'unica ,alterazione ril.evabile sulla ml1cosa e questa localizzazione d el sifiloma e guardar5i da che permette da sola di porre la diagnosi di si- errori diagnostici, 'Pericolosi non meno per l'infermo che ,p er le persone che lo avvicinano. filoma. V. MONTES.\ NO La diagnosi, specialmente nelle forme anor,
SUNTI E RASSEGNE.
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SEZIONE PRi\TICA ·
La re·azione del benzoino colloidale applicata allo studio del siero sifilitico. (..t\. STARORINf3K·Y. 1925) .
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Presse médicale, 14 ma.a-zo
La reazione ·del benzoino colloida.le ap·p licata . ' al liquido cefalo-rachidiano ha avuto u n ben meritato successo mentre tutti i tentativi ·per .p raticarla ail·C·he nei Sieri sifilitici erano riusciti finora • negativi. Dal marzo 192-4 però l' A. è riuscito a . realizzare anche questa reazione e la pratica cor~ renten1ente nella clinica dermosifilopatica di Ginevra sul siero dei malati sifilitici. Preparazione dell'antig ene. - Una parte di u11 cuore di cavallo, allo stato fresco, è accu ratamente sgrassata e sbarazzata del sno tessuto · èongil1ntivo in modo da conservare solo il tessuto muscolare dell'organo che viene poi ridotto i11 fine IPOlipa. Tal e 1po~pa, -distesa su lastre cli vetro, ,·jene esposta all'aria fino a .completa essiccaz.i one, pTima alla temperatura di laboratorjo e poi in stufa ·a 370, La polpa muscolare, così essicata, è rjdotta in polv~re in un mortai o. A una .p arte idi tale polvere muscolare si aggiungono cinque parti di etere e si ,p rotrae l'estrazio11e ,p er 48 ore. Do1po si filtra l'estratto etereo e si asciuga il filtrato al la stufa a 37° fino a diSfParizione completa dell'odore di etere. Il filtrato disseccato è addizionato con alr,ool assoluto nella proporzione di 1 a 9. Si lit scia i I tutto in stufa. per tre giorni e si filtra. Il IiqnicJo così ottenuto costituisce• la soluzione maùre dell'anti gene. , A due parti dell 'antigene-madre, si aggi 1111go110 tre parti di alcool assoluto e 16 % di un a sol u. zione al 10 % di balsamo ·di benzoino. l /.\. usa la seguente soluzione: · 10 eme. della soluzione-madre di antigene. 15 eme. di alcool assoluto. 4 eme. ·d i una soluzione 10 % di balsan10 di benzoino. Si ha ~. cosl l'antigene pronto per essere diluito. E n ecessario che sia del tutto trasparente e chiaro. T ecnica della reazione. - ..t\ 0.4 eme . .di siero inattivato per tre11ta min11ti a 560 si aggiunge 1 eme. della diluizion e dell'antigene che si iprepara nel modo seguente: a 1 eme. di antigene si a·g giungono 10 eme. di una soluzione al 3 % di cloruro di sodio. L'antigene, la soluzio11e di cloruro di sodio e le pipette deb·b ono essere r iscaldate a 450. Si agitano fortemente i tubi della reazione e si mettono in stufa ·p er 2-3 ore, ma cjò non è assolutamente necessario.
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D·l fferenza tra la reazione di ."ftf. einicke e la rea. :ione del berizoino colloidale. - Le differPnze
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tra le due reazioni sono molteplici: da prima, l'estrazione coll'etere della polvere di cuore di bue è prolungata; la quantità· di ,b enzoino aggiu:çita è superiore a qu ella del balsamo del Tolù. Ne risulta che la diluizione di que~t'o antig.e ne • ci. dà una emulsione spessa di ..color bianco , latte mentre che nella reazione di Meinicke l'an• tigene diluito è .completamente tra~p?-rente, ,un po' 01palescente . La reazione del benzoino . colloidale si dìmo' . ' stra in alcuni casi più sensibile della reazione di Meinicke. ' L ettura dei risultati'. - Quando la r:eazione è fortemente .p ositiva si constata do1po un quarto d'ora l 'opacamento del tubo ·della reazione. A . .' 1'ultra-microscopio si 1può vedere la presenza rt.ei !loculi. Qualche ora dopo, si forma un abbondante d el!)osito in fon.do al tubo. La lettura .dei risultati deve esser fatta do,p o -24-48. ore di soggiorno alla temperatura del laboratorio. L'abbondanza del deposito varia secondo l'intensità della reazione. La lettura d~i risultati è assai .facile, 1più di tutte le altre reazioni di flo cculazione. La cor1cordanza con la reazione di B. w. è cl el 93. 7 % dej casi e la discordanza è del 6.3 %. Su 84 si eri di malati senza sintorni di sifilide ereditaria. o latente, la reazione del. benzoino colloidale è stata sempre negativa. Pnò dunque essere con si.derata come specjftca. Se esaminiamo le discordanze; si viede, che l a reaz1one del benzoino colloidale si è mostrata in genere 1più sensibile della r eazione di deviazione del complemento, sopratutto nella sifilide latente. In 7 malati sospetti çl.i sifilide e dei .quali la reazione di B. W. era negativa, la reazione del benzoino colloidale è stata del tutto positiva, Si omettono ·p er brevità le storie cliniche di questi malati.
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Valore comparativo delln reazione del benzoino colloida l e con la reazion~ B . . W. - Tra tutte le
r eazioni di flocculazione, quella del benzoino colloidale presenta i maggiori vailtaggi iper la sem1p li.cità dell'esecuzione, 1per la sensibilità , p~r la specificità e per la facilità della lettura dei risultati che si presta raramente a dubbi. Tuttavia, nonostante tutti i sµoi vantaggi, la r eazio11e del be11zoino colloid·ale non può sostituire la reazione di Bordet-,Vassermann c~1e resta la guida più sicura per il sifilografo. Quando si pratica questa reazione contemporaneamente a quella di B. \V. si ottengono i migliori risultati, sia dal punto di vjsta ·del numero delle r~~zi o ni positive, sia dal punto di vista ~ella certezza della specificj tà delle r eazioni. Del resto è • necessario rr1antenere sempre intimi contatti con la clinica . •
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IL POLICLINICO
L'anamnesi profonda del mala.~o, il suo esarne completo dal ;p unto di vista dei sintomi clinici sono la base di ogni studio sulla sifilide. Le r eaz~oni sierologiche non sono che u11 complemento d1 certezza .di~gnostica , ma n on hanno di per se stes?e valore assoluto. Valore pratico della reazione del benzoirto colloidale. - Dal punto di vista pratico la reazione
del benzoino colloidale controlla e completa la r eazione B. \V. In medicina coloniale o marittima la rP.aztone del benzoino colloidale sarà assai util e per rnettere in evidenza casi di sifilide latente o ignorata. La. reazione del benzoino colloi·dale può e:;sere facilmente praticata. Il medico colonia]e potrà ricevere l'antigene già pronto da un grande laboratorio. · L'inattivazione dei sieri a 56° non presenta nessuna difficoltà. Non è assolutamente necessario ch e i tubi restino in _stufa. ' ' . MONTF.SANO . I
Problemi di sifiloterapia. (L.
HAUCK. M .
m. Woch., 8 agosto 1924).
tratta dapprima della ter~pia della sifilide in genere con i mezzi specifici oggi impiegati: derivati salvarsanici, mercurio, bismuto, iodio; poscia si diffonde in parti colare sui recenti metodi di cura asipecifici n ella sifilid e del sistema nervoso. Certamente il temp.o n on ha in t11tto realizzatò le speranze riposte da Ehrli·ch e da un gra11 numero di medici sul salvarsan; e, co.me spesso :-:\.V_ viene, all'ottìmismo, forse eccessivo, col quale in un 1primo periodo venne accolto il rimedio su ' bentrò g~à in non 1pochi un eguale scetticisrno. Oggi però pu~ ~irsi c.h e l'esperienza vasti$sima di 1~ anni abbia oramai garantito al salvarsan il suo posto fra i farmaci ·p iù preziosi nella cura della sifilide. ·Posto eminentissimo dovuto so1pr~ tutto alle sue p.ropnetà spirocheticide capaci di far sco m·p arire r~pi.damente le sp-irocl1ete dai focolai morbosi, diminuendo così grandemente i perjcoli del contagio. Sotto tale riguardo anche con i mercuriali e i bismutici 1più attivi i risultati rag.giungibili rimangono di gran lunga inferiori. Peraltro non Tegn_a ancora .p exf etto accordo tarca il modo di agire nella si-ftlide dei derivati salvarsanici e degli altri antisiftlitici. Si arnn1etteva inifatti che il salvarsan espljcasse Ja sua azione danneggiando ed uccidendo direttamente le spirochete, mentr~ il mercurio e il bismuto a.gissero indirettamente esercitando la loro influenza sull'agen'te .d ella sifilid e attraverso speciali modificazioni 11>rodotte nelle cellule dei tes_ suti. Oggidì l'A. ritiene invece che anohe pnr 11 L':I\..
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salvarsan , ,c;lehba essere ammessa· .u-ri'azione in dirP.~ta ...JY;lercuri.o, bismuto . e salvarsan a.vrebber~ così in comune (almeno in gran ·p arte) il loro modo di agire: da un lato in base ai loro componenti chimici, in certo ·qual modo speci!ìci dall'altro,. aspeciftcamente, in base all'e modifi~azio ni da essi determinate nelle sostanze organiche dei tessuti. In !Particolar modo l'azione del salvarsan andre.:t>lbe .intenpretata· quale un effetto sti molante sull.e cellule, dà.I quale, per via indiret~ ta, risulterebbe tl'inf!uenza danno:sa sulle spirochete. Naturalmente, ammessa pure un'azio.ne tera·p eutica del tutto simile comune a salvarsan mercurio e !b ismuto, esistono tuttavia di.fferenze' nell'intensità d'azione dei singoli medicamenti. Arsenico, mercurio e bismuto in sifiloterapia vanno ad ogni modo considerati quali rimedi prezio'si, nrè alcuno di essi 1può essere ritenuto· super_ fluo. Nel bismuto, <ii recente introdotto, dobb?a_ mo scorgere una nuova arma preziosa di rni la nostra lotta contro la sifilide è venuta ad arricchirsi. Sull'importante argomento relativo alla guarigione della sifilide occorre dapprima ~tabilire una distinzione tra i casi in cui il trattamento 1potè aver inizio rp recoce, fino dai primi stadi dell'i11Jf ezione, dagli altri in .cui esso non venne istituit0 che in periodo più tardivo. ·N~i primi le prospettive di .g uarigione possono essere formulate nel modo 1piì1 favorevole. La sifilide primaria, le prime settimane dell 'inf.ezio_ ne rappresentano per eccellenza il dominio del salvarsan e in tale 1periodo i jplI'eparati salvarsaniici si mostrano ~apaci di svolgere un'azione sorprendente, supieriore ·d i gran lunga in efficacia a quella ·degli altri ant.i si·filitici. Negli stadi ulteriori, a lato ·del salvarsan, ma di esso non • meno preziosi, vanno usati il mercurio e· il bismuto; nel :periodo terziario le cure iodiche. Q11alòra ~a cura non abbia avuto inizio che a distanza di mesi o di anni dall'.ea>oca del contagio, . la pr~gnosi id i guarigione dovtà essere, nella maggioranza de~ casi, più cir.cosp-etta. Cer _ to, anche nei casi del genere, l e cure inten c;ive e protratte salvarsanico-m·e rcuriali o salvarsanico-bismuticile, .comlbinate con un opportuno controllo sierologtco e d~l li·quor, valgono, in un ri_ levante numero di infermi, a far ottenere una cornl]!leta guarigione. Ma è .p ur certo altresì che, nonostante le cure 1più intense, talvolta lo scopo non viene raggiunto, e, a tal riguardo, una speciale refrattarietà dimostrano quei casi in cui i treponemi si sono insediati nel sistema nervoso. S0no •questi per l' aippunto gli inif ermi che spesso vedonsi finire nel quadro di una grave sifilide
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SEZIONE PRATICA
. cerebrale, di una tabe o di una .p aralisi progressiva di fronte alle quali siamo fino ad ora tera• peuticamente quasi del tut_to .impotenti. La causa degli insucces5i dei metodi di cura nella sifilide dèl midollo sl);>inale e del cervello sono senza dublbìio da attribuirsi in parte al trop-po esiguo scambio tra il li·q uido sangt1igno e il liquido cih e bagna ' il sistema ~ervoso cientrale. 1 In conseguénza ;d i ciò, i1 salvarsan immesso nel torrente circolatorio non gi:i-inge n'el l~quor che sotto !orma di tracce ed in quantità insufficie11te per ·p oter agire sulle spirochete annidate nei cen_ tri nervosi. Rapipresentano pertanto un progrec;30 i m etodi di somministrazione diretta,. ~ndç>.l~m ·b are del salvarsan, sebbene . pericoli e difficolt:ì di indole pratica siano tuttora legati all'e~cu zione di tali cure. Orizzonti del tutto nuovi nella siftloterapia, e in 1particolare nella cura della tabe e della !Paralisi progressiva, hanno dischiuso or è poco i metodi proposti dal Wagner, lauregg e Fischer. Mentre anzi, secondo l'A., fino a poco tempo fa la cura della paralisi .g enerale poteva ritenersi • disp.erata nella grande maggioranza dei casi e la diacrnosi di una tale malattia doveva, in un certo I:> senso, equivalere a una sentenza di morte. oggi_ dì , invece , .p er opera dei metodi di cura ora ci tati può essere ottenuta la guarigione in un gran numero di casi o,, ~er lo meno, una stazionarietà dei processi m orbosi con ·ricu-pero completo o parziale della capacità di lavoro. Come è noto, il metodo di vVagner-Jau1'egg consiste nella trasmis5ion e a.i paralitici di sangue di individui malarici, q.uello del Fischer, o dP.lla cura col Flogetan, consiste nell'iniettare una rniscela di prodotti di disfa cimento di detPrminate sostanze proteiche; miscela che prende appunto il nome di Flogetart. In ·qual modo .p ossono oggi spiegarsi gli effetti tera_a>eutici dei due metodi? Wagner-Ja11regg considera fattori efficienti nel suo metodo gli accesc;i febbrili a ripetizione determinati dalla malaria. r. . 'accresciuta distruzione di · sostanze albu_ minoidi producentesi in seguito all'aumento ùi ternperatura del corpo, darebbe luogo a cam•b iamenti nell'organismo con au·me11to della ·Cap~cità di difesa e della produzione di anticorpi. Si tratterebbe in altri termini di una vera e propria terapia stim·o lante. Tali ve.dute vengono condivise anche da altri AA. Di fronte ~i lusignhieri risultati ottenuti nella dem.enza 1paralitica .d alla terapia malarica, sorse spontanea l'idea ·di eSiJ)·erimentare il metodo di cura anche in casi di sifilidè recente. Nella clinica viennese del prof. Finger vennero a tale scopo curati un centinaio di casi : una metà di sifilide di vecchia data con reperto 1PO-
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si tivo nel liquor, l'altra di sifilide secondaria o latente •p recoce egualmente per lo più · con re_ perto nel li.quor. Gli efdetti con$tatati furono e2cellenti sul liquor, e, quel cih e pii1 monta, si osservarono vantaggi notevoli anche in alcuni casi che avevano resistito a precedenti cure specifiche. Ciò riferito, occorre 1però subito rilevare che tra 1patalisi p, e le altre forme di sifilide nei vari i periodi, cori o senza manifestazioni, esiste dal punto di vista ·d ella' cura un enorrne di,•ario. Poichè., mentre nella paralisi siarno purtroppo- costretti a .p orre nella maggioranza dei cai;;i una prognosi infausta e, appunto per ciò, ci sentiamo a utorizzati ad impiegare qualsiasi specie di tera_ 1pia pur di evitare all'i. il trascinarsi di lunghi anni di sofferenze e l'esito mortale; per una generalizzazione della terapia malarica nella sifilide sorgono invece obiezioni molteplici · basate sia sulla non assoluta innocuità <lel metodo, sia sull'aumentato pericolo di trasmissione della malaria anche a soggetti sani, come sul 1periodo di ricovero relativamente lungo cui i pazienti devono sottoporsi. Per i casi di sifilide recente dispo_ niarno inoltre di tutta la serie dei medicamenti chemioterapici, già sufficienti da soli, nella grande maggioranza dei ·casi, .a nrocurare la guarigione. Nella sifilide recente la terapia malarica 1potrP.bbe tutt'al più essere riservata a quei casi in cui, nonostante le cure ipiù energiche, la r. \V. e il reper,.to del liquor non risentissero influenza alcuna, o almeno d.el tutto temporanea; casi no- · toriamente predisposti all'(nsediarsi di una neul'olue. Per quanto 1riguarda 1a teraipia flogetanica, quantunque l'efficacia da -essa dimostrata non sia 1p ari a quella della malaria, pure è capace cli rendere utili servizi. Ad ogni modo non sembra dubbio che l'intro_ ·d uzione dei due metodi di cura a.ibhia aperto nuove vie alla sifiloterapia. Ignoriamo fino ad ora quali .p ossano esserne i fattori efficienti, e, sebbene molto sembri a tal pro:p osito parlare per un'azione stimolante aspecifica, pure tale ammissione rimane ancora nel campo delle i1potesi. Concludendo, l'A. rileva quanto ancora purtroppo ci separi da un ideale nella sifiloterapia. Da .q uesto ideale rimarremo· tuttavia lontani fino a che lo spettro minacciante di una para.lisi, di una tabe o di una lue congenita non ·p otrà essere definitivamente allontanato. Forse tale SCOIPO potrà raggiungersi mediante una. cornbi~az~one delle cure specifiche con op1portun1 metodi d1 terapia éliSpecifica, i quali, stimolando una mag_ gior produzione di anticorpi, innalzin~ ad un « optimum ,, i poteri di difesa dell'organismo. I
M
AGOSTINI.
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l i PDilCLINICO ••
RICAMBI O. I nuclei .del tnber cinernm nel. diabete . . sperimentale. (URECHIA
e
NITESCHU. Bull. de l'A.c . de Jféd.,
febbr. 1925).
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Alle celeb:r:i . esperienze di Cl. Bernard con la puntura diabetica del bulbo ed alle ,numerose ri. . cerche. posteriori dobbiamo la conoscenza della . . influenza che alcune parti determinate del S. N. C. esercitano sul ricambio degli idrati cli C. Notevoli risultati si sono avuti ancora da que-, sti studi a pro.p osito dell'intervento del ·s: N.' V. e delle varié ghiandole endocrine n·e lla · regolazione del metabolismo de·g li idrocarbonat.i: Per quanto controverse siano l e opinioùi sulle vie e sui 1neccanismi attraver.5()1 cui -si . gi1inga alla glicosuria, ipur tuttavia alcuni punti sono i1ettamente stabiliti ed acquisiti ·in 1nodo deft.nitivo. Molti AA. han tentato, in base a q11este cono.: scenze sulle glicosuri'P. ·sperWnentali succes~ive ad alterazioni de1 S. N. C., di mettere in ri11 0vo anche riel diab·e te uman·o· alterazioni del S. N. C. Dresel e Lèwy descrissero nei diabetici le3ioni 11el terzo medio ed · esterno del globvs pa.ll·i dus consistenti in diminuzione delle fibre · miclinirhe ed aumento delle granulazioni grasse. Irnmagin i però assai simi1g lianti a queste furono da Lubarspl1 e S.p atz messe in rilievo con una certa frequenza in soggetti non diabeti.ci e Bielscbowsky non confermò i risultati di Dresel e 'L ewy. Ancl1e l ,eschke ·in due casi di diabete ipotè osservare delle ·alterazioni e delle formazioni cistiche nell'ipotalamo. Ma lo stesso Bielschowsky si . è mostrato assai scettjco a proposito . di q11esti reperti. Urechia ed Elekes han trovato però anche essi in un caso di .c oma diabetico. alterazioni xnanifeste del nucleo periventricolare. , Per controllare i raprporti del 1pancreas con il centro vegetativa del ~uber, gl~ AA. hanno e1stirpato con1pl·etamente il pancreais a 4 cani ed 11a.nno esaminato istologi1Carnente i cervelli di tali animali sacrificati do1p o 5-8 giorni. Sor1q stati ritrovati in tutti e 4 i casi alteraziohi degenerative evidenti e varie nel nucleo periventrirolare, specie nella sua porzione posteriore, e contem.p orftnearnente modificazioni istologidhe dell'ipofisi 01p eremia ed eosinofilia) int.el)pretate qt1este ultime come uno -s tato di iperfunzione • della ghiandola. Tali reperti, in conformità di quelli ·di Dresel e Le\V',\' e delle esperienze di Camus, G.ournay e Le Gra11d ·mostrerebbero che il nucleo 1p eriventricolare costituisce un centro del tuber che interviene come regolatore degli scambi idrocarbonati. In 10 autopsie di casì clinici diversi •U rechia ed Elekes han ritro:Vato sovente alterazioni del nucleo .p eri-
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ventricolare. Ma le alterazioni si ritrovano contem1p-0raneamente anche in altri nuclei del tuber. Invece· notevoli differènze nelle alterazioni del n. periventricolare ili raffronto con .quelle degli altri nuclei gli AA. ha'n no riscontrato · solo in 1 caso di corna diabetico ed ·in · 1 ca5o di morte p~r assideramento: ·Per ··gli · ·stretti r~pporti esistenti' .tra disturbi' ·d el ricàmbio idrocarbonato e ipotermia nel coma diabetie·o gili /\.A. pensa1ro, in base a questa simiglianza · d1 reperti, che il ri. periventricolare debba avere una influenza importante anc'he nella termoregolaz,ione. D. MASELLI.
. . La zona ipofiso-basale nella patogenesi del diabete insipido e della poliuria. '
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(SAJOUS. · Am.e r.
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Jour. Med. Sciences, 'mag. 1924).
I recenti studi di Camus, Roussy, Bailey, Hous-
say e Hug tendono a dimostrare . . . che ' le lesio11i della regione della base del cervello paraipofisa. ria, infundibulum e tuber cinereum, possono provocare il diabete 1nsipi.d o ~ la poliuria, contrariamente a quanto affermaiva la t'e oria endocrina, . ' che faceva dipendere gli stessi disturbi da mia disfunzione dell'ipofisi. Tuttavia una serie- di osservazioni cliniche e . . di tatti sperimèntali dimostrano la importanza del lobo posteriore dell'ipofisi nella patogenesi del diabete insipido e della poliuria. L · ,!\.. crede di p·o ter conciliare questa contraddizio11e amn·1ettendo che il lobo posteriore dell'i1pofisi e la zona della bas.e cil'costante siano il punto di parte11za di una via nervosa 10he, attraversando il 'bulbo ed il midollo, raggiunge i reni a m·e zzo dei nervi splancnici. Così che i risultati dei predetti autori, i quali n egano ogrii influenza ipo• fisaria ·nella poliuria, potrebbero concordarsi con le osservazioni cliniche. Le lesioni del tuber cinereum producono· un arresto o ini·b izione degli impul!Si fisiologici diretti ai vasi dei r eni per via ipofiso-renale, donde vaso-dilatazione passiva ed eccitazione anormale delle cellule renali per n1aggiore afflusso di sangue, e quindi poliuria. Sajou s in trenta aut01psie di individui affetti da diabete insipido ha trovato lesioni in varie parti della via ipofiso-renale: nel solo lobo posterio' rB, in tutti e due i lobi dell'ipofisi, nell'infundibulum e nel tubero cinereum, nel bulbo, nel midollo, e nei nervi splancnici. Il fatto che -l'estratto di loho posteriore diminuisce o arresta la 1poliuria non prova la esistenza di secrezione in questa parte dell'ipofisi. La esistenza di un ormone nel lobo ip<>steriore è ancora a dimostrare. :e probabile rrre, gli effetti' curati•v i degli estratti adoperati siano dovuti alle proprietà farmacologiche di questi preparati ~he determinano là vaso-costrizione renale. 0
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FASC. 24]
SEZIONE PRATICA
Sajous. in appoggio a talie sua interpretazione fa. i1otare che il lobo posteriore 11a una struttura schiettamente n ervosa. Esso con la r egion e adiacente della base costituisce una parte del mecc anism o simpatico che regola la distribuzione del sangu e arterioso nei p aren chimi Yiscerali. dr.
Uso clinico dell'insulina. (.<\. P. THOi\ISON. B1"itish med. 1924) .
.1ourn. , 15 marzo
L'uso dell 'inst1lina è necessario i1ei casi di co1na, di estre1no dimagTimento dell'infermo, e prima degli interventi operati,i. L' t\.. lo ritiene necessario pure quando il paziente iè colto da po]n1onite, o è affetto da tubercolosi, noncl1i-> in ogni caso di diabete dei piccoli bambini. In gener ale non si deve t1sare l 'insulina .se sl può manten ere l'aglicosurria mercè modiche restrizioni e lievi modificazioni della dieta. B ~ericolo1so l'uso dell'insulina nei diabetici non sani di 1nente: essa ·Chiede intelltgen za sia da .p arte ·del medico che del malato, specialmente p er -ciò che riguarda la ·dieta .da osservare. E •p oi be11e cl1e il paziente s~ppia fare da sè l'esame quàlitativo dello zucchero ·nell'urin a, e anche qu~llo dell'acido diaceti co. L ' .l\. su ole tenere sotto .stretto controllo i ·p azienti p er tre settimane, preferibilmente in una casa di cura. Dà una dieta varia, .onde sia facilmente tollerata, che contenga da 30 a 35 calorie e gr. 1-1.5 di proteine per k1g. di ~eso ·del .p aziente. Nel tener conto dei ,caTboidrati ingeriti, ricorda che si devono ·con siderare 1come carboidrati il 58 % delle protein~ e il 10 % dei grassi. Ricorda pure che 100 gr. di :grassi n e contengon o 90 di acidi grassi, e ch e, p er evitar e l'a cidosi, non si devono somministrare acidi grassi in quantità superiore al doppjo .dei carboidrati totali. Ind ica varie diete ti1po, ·contenenti una quantità scarsa, ma determinata, di ca11bo~dTati. Dosando lò zucc11ero nelle urine delle 24 ore si co, nasce la tolleranza, e sommin istrando ogni giotn o 10-20 unità di insulina, in du e volte, è facile veder e ,cri quanto si riduce lo z.uocl1ero eliminato per le urine, onde, con opportune modificazioni d ella dieta, e un .g raduale a'Umento dell'insulina si ,p uò gi'Ungere al rpunto da m anten ere il P.aziente quasti. aiglicosurico, pur senza praticare cont.inui dosaggi della gli·cemia. •L'A. consiglia di se.g·nare quotidianam ente )e quantità ·di ·carboidrati, p1rotei•di, e grassi ingeriti n on ch è la .quantità di insulina somministrata;', inoltre di n otare la p·r esenza ·o a ssenza di zucchero nelle quantità b iorarie di urina, cl1e constglia ·d i raccogliere ed esaminare dopo ogni so1n1ninistrazione di in·sulin a 011de co11oscere 1
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EJ:uando comincia la su a azione e quanto dura. Primi segni delle pericolose crisi ipogli cemiche sono una cefalea occi1pitale, un senso di debolezza e di fame, taloira 1delle scosse muscolari. L'ingestione di z:ucchero vi p on e st1bito riparo, e so lo nei casi gra;vi si deve ricorrere all'ini ezione endoven osa di glu cosio che con,rien e far precedere ·d a un'iniezione sottocutanea >d i adre• nulina. 1Crisi ipogli·cemi cbe si osservere.b·b ero non solo per un abbassamento eccessivo della g li ~e mia, ma anche per una improvvisa cad'Uta da un tasso elevato, ad un tasso altrimenti n on pericoloso .a i 1per sè. I / insulina di rado produce edemi, che si dominano facilmente riducendo i liquidi ingeriti. L'albuminuria e l'ematur·ia insorgono di rado ·durante il tTattamento insulinico, e sono generalmente di breve durata. Le reazioni locali sono talora intense. Di solito la 1dose di insulina sufficiente a manten ere una aglicosurja quasi completa nella pri·ma settimana di cura non basta 1più n ella seconda settiman a, e ciò 5coragg·ia gli infermi, che ne devono essere av\Vertiti. ·l\1a nella terza settimana ·di solito si ha un miglioramento, e ·b astan·o dosi minori di in sulina : da questo momento l'A. lascia 1gli infermi, ormai istruì- , ti, soitto una minore sorveglianza, affidati però ad una esperta nurse. Essi possono anche p erm ettersi un certo eser.cizo fisico, ·che si può gradualmente e ·con prudenza aumentare. 1
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DORIA.
CENNI BIBLIOGRAFICI F. PrccININNI. La difesa della sal u t e umana n egli Stati Uniti d ' America. . Un vol. in-16° di 198
pag. ·G. Naintré, ed. Naipoli, 1925. P rezzo L. 12. Il prof. Piocininni, che fec e· a :suo tempo un viaggio d'istruzione quale inviato dalla Società delle Nazio11i, '.h a avuto l'ottirna idea di raccogli.ere le sue osservazioni in questo libro, descriven.do l'organizzazione sanitaria ·degli Stati Uniti. la .quale viene cqsi portata alla conosce11za del 1pubbJico m edico jtaliano, con m olti p a1iirolari di ·vivo interesse. Fra i capitoli cl1e maggiormente attraggono l'attenzione, citiamo quelli su: gli st udi e l'esercizio della m edicina, i laboratorj diagnostici, l'org·ani.zzazion·e della Sanità p ubblica, 1:i vigilanza jgienica sulle sostanze aiim entarj , sulle acque, la profilassi delle malattie infettive, la lotta contro le malattie sociali e 1contro l'alcoolismo, la pro·p aganda igienica, ecc. L ..l\. si dimostra in essi un vero entusiasta d el~ 'opera mirabjJ.e e 1possènte che, anche in questo campo, dispieg·a110 gJi Stati Uniti; ma, con sano senso di equilibrio, sa rc ogliere anclie il lato debole d?ll ~
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IL POLICLINICO
que;stioni, 'facendo acute osservazioni critirl1e, p. PS., a proposito dei laboratori diagnostici, della lotta antialcoolica, eoc. Questo libro, id i cui è vivam.ente consigliabile la lettura, ,è anch.e, per l'esempio che ci aùdita e per la nobile azione incitatrice, un libro di fede in questa « itala gente da le molte vite » che, pur dibattendosi in strettezze e difficoltà, sa 1nanter:iere il suo spirito s·cientifico in un tono elevato e portare un notevole contributo al progresso della scienza r1ostra. fl,l. A. SCLAVO. Per la propaganda igienica. Scuola ed i gien e. Un vol. in-16° di 32·6 pag. con fig. G. B.
Paravia, ed. Torino, 192.5. Prezzo L. 16. Tutti conos·cono l' entusiastica fe.de che il prot. ..<\.chille Sclavo trasfonde nella preziosa opera di propaganda che egli sa svolgere per la diffusione dell'jgien.e. A 1}uon diritto, egli è .convinto che la propaganda sarà tanto più efficace se ,f atta fra i giovani, ,f ra gli scolari 1quando alla teneTa pianticella si 'PUÒ ancora far prendere una giusta ·direzione. Egli, cosa tutt'altro che facile, . sa mettersi al livello delle pic,cole menti, avvincendone l'attenzione ed alla pT01p aganda igienica nella scuola dedica a1pp.unto questo libro, in cui, dall'osservazione dei fatti più comuni della vita giornaliera, il fanci ullo è tratto ad ~pprendere nozioni di scienza e so1prattutto d'igiene. Fra i capitoli che più direttame11te interessano l'igienista, cii.eremo. · quelli sui microbi, sul~e ac.que, le sei conversazioni sulla 1p ulizia, la zoologia igienica, ecc. Il ljbro € dedicato ai maestri, ma sarà con sultato -e letto con grande vantaggio anche dai medici, che apprenderanno in esso il modo di rendere accessibili ed int.eressanti alle giovani menti . le questioni e.d i ;problemi dell'igiene e potranno così svolgeTe ed attuare quella utile pro1p aganda che è nel voto di tutti. fil. I
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sturbi ed ha una grande fiducia n ella opoterapia mamrnarja. Il libro è scritto pianamente e divulga bene molte nozioni scientifiche quali quelle sulla carenza, sulle vitamine, ecc.; esso si presenta bene e con una certa eleganza anche dal punto di vista editoriale. ftl. O. CIGNozzr. L 'Osp.e dale di Grosseto, 1 op. di pag. 36, Siena, Stab. Tip. S. Bernardino, 1925.
Il 1prof. Cignozzi, direttore sanit.ario dell'Ospe. dale di Grosseto, traccia le vicen.de di questa istituzione, dalle origini (1251) agli ultimi tempi in etti si è onorata dei nomi di Giannettasio, So li eri, Ca,razzant, Jona, Luzzatto, Mernmi, ecc.; ricorda gli stu.di compiutivi sulla malaria, legati ai .nomi di Koch, Grassi, Gosio, V. Ascoli, f\1emmi, ecc. Una lista delle pubblicazioni del Cignozzi attinge 1a cospicua cifra di 115, il che attesta una attività formidabile. L. P.
attRDEMIE. SOCIETA MEDICHE, EON6HESSL R. Accademia di Medicina di Torino. Sed·u ta del 23 gennai 0 1925 Presidenza : G. VICARELLI, presidente. 1
Di un metodo razionale di cura che guarisce sisfernaticamente la tubercolosi polmonare e la pleurite .
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maman. Un vol. in-160 di 69 pag., A. Maloine, ed . Parigi 1925, Consigli ad una futura madre sull'igiene della donna incinta sullo sviluppo del bambino, sulJe cure igieniche da a'rersi per esso, sui più comuni disturbi che· esso (PII'esenta. In capitoli a parte, ' rienCl trattato l'allattamento sia materno che artificiale che misto. All.1 fine è aggiunto un n10' d ello di libretto sanitario personale, di cui sar ebbe consigUabil-e fornire ogni figlio, in modo da facilitare in seguito le ricerèhe anamnestiche. L' A. :riconosce alla costipazione la massima irri_porta11za per la 1produzione dei più svariati cliSTEPHEN-CHAUVET. lnitiation à l'art d'étre
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Il metodo di cura iprop~to dall'O. consisie nella iperfunzione pleuropolmonare integrata da attinoteraipia, opoterirupia, vaocinoterapia antituberco131re. ScAnPA. -
Cisti epiteliale del coilo . ~IILONE
descrive una cisti epiteliale branchiogena d el collo a rivestimento ,epiteliale pluristratificato senza corneifioazione con stroma linfati~ e comorendente ad una estremità un nodo ]in' fati co, il che induce a pensare che la cisti si sia svi1uppata in una ghiandola linfatica. 1
]fodificazioni citologiche per lesioni sperimentali del citoplasma e del 'nucleo in cellUle somatiche.
PETERSI e OLIVO l'iferiscono una serie di importanti osservazioni fatte .su cellule coltivate in vitro nelle qu.ali si provooavanQ sperimentalmente lesioni del .urotcxolasma o del nuoleo. . Seduta del 20 febbraio 1925. Presidenza: G. VIC.\RELLI, presidente.
L' artrorisi posteriore dell' articolazio'l1ie tibio-astragalica nel tro,ttamento del piede equino spastico e contratturale. ÙA~IERA prese11ta un
bambino di 10 anni già affet.to da piede equino di alto grado curato dap-
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SEZIONE PRATICA
prima coll'osteoclasia incruenta, recidivato e curato in seguito colla artrorisi posteriore del!' arti-colazi'One tibio-astragalica con ottimo risultato. Doocrizione della tecnica se·g uita.
Contributo alla tecnica della simpatectomia periarter iosa. CAMERA per facilitare la pratica della si1npatectomia periarteriosa p·r opone di iniettare fra l'avventizia e la rn uscolare dell'arteria della soluzione fisiologica per tutta l'estensione che si vuole ·dare alla simpateciìomi a. Il liquido iniettato se.olla l'avventizia dalla muscolare circonferenzialmente e con una incisione longitudinale si riMce facilmente a liberare tutta la tonaca e asportarla i11 un pezzo solo. PIETRO SISTO.
Società Lombarda di Scienze Mediche e Biologiche - Milano. Seduta ordinaria del 13 marzo 1925. 1
()sservazioni e considerazioni sui vasi del corpo luteo cli cc Bos taurus » . . Jlro·f. BRTJ NI. - 11 B. constata che nel.l'involuzione del corpo luteo della vacca avviene una grad·u ale rrtodificazione d.ei vasi, per cui dalla primitiva re.te capillare del corpo luteo si costituiscono delle arterie, nelle quali segue una progressiva proliferazione della tonaca muscolare che porta ad una parziale obliterazione delle arterie stesse. I/ipertrofia della muscolatura vasaJ.e non ·si ~erva nel co:rrpo luteo gr.avidioo ed i1n quello persisteute delle vacche sterili, aid €&9a si deve -dunque imputare la regressione deJ. corpo luteo. Mettendo in relazione le modificazioni osservate nel corpo luteo con le condizio1ni di oongestione dei genitali 11el ciclo ·u terino, 11 B. oonclude, che ·1a oau.sia dell'i&pe9simento delle arterie del corpo luteo è la decongestione, che si verifica, fra il -5° ed il 10° gio(['no del ciclo, nella sfera genitale, -e che la ca.u sa della persistenza d.e l corpo luteo è uno stato congestizio continuo dei genitali. Il bulbo ovarico di Rouget (plesso venoso del meso·ovario) avrebbe grande importanza, perchè, còmportandosi come lln vero organo erettile, funzion& ·rebbe per l'ovaia da moltiplicatore delle oscillazioni circol atorie, che si verificano nella sfera ge~ nitale.
.Sulla cura della lussazione conaenita della rotula . D·o tt. E. ETTORRR. - Stabilito il oonoetto di con·genicità per oui si d.evono ritenere di origine oon~~enita anche 1,e luSBa.:ziioni che si manifestano nella pubertà, 1'0. passa rapidamente in rassegna i più ·impartanti metodi operativi sinora proposti. Di 57 interventi diversi sparsi nella letteratura, e ·che stanno a dimostrare la difficoltà di curare r azionalmente qu€sta deformità, parecchi sono .semplici modificazioni di altri preesistenti. Illu·Etra il metodo del prof. GALEAZZI (comunicato al ,
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Congre&so di Napoli nel 1921): trapianto ascendente del tendine del semitendinoso in una doccia scavata nell'emicirconferenza mediale della rotula e ne segnala l 'originalità, i pregi di se-mplicità ed i vantaggi in confronto a molti altri, anche pr oposti r ecentemente. Oltre una dozzina di casi operati già da vari anni stanno a dimostrare la bontà del metodo (che è ancora po-00 noto come si rileva da recenti pubblicazioni ootere) in tutte le forme di lussazioni abituali. Presenta t'infine lin'inf.erma op.e rata bilateraJmente dal prqf. 0ASTIGL10NI co11 ottimo risultato funzionale.
,')apra due casi di applicazione intraddominale di radium per d·iffu sioni del cancro del collo· ute. r1no . Dott. OnEsc~'.LCHI. - Presentazione di due malate operate nell'Istituto Ostetrico-Ginecologico di l\1ilano nel · gennaio 1924 per infiltrazione neoplastica del legamento J.argo 1 di epitelioma della yortio, la lesione primitiva essendo stata precedentemente curata per via vaginale. Entrambe p ermangono clinicamente gt1arite, dopo 14 mesi circa dall'intervento. Seguono aloune oonsiderazioni sopra la possibilità e la convenienza di attuare t1na via chirur• gica di . accesso allo scopo di allargare le risorse terapeutiche del radium. Prof. SoARLINI.
Società Medico-Chirurgica Bellunese. Seduta del 7 gennaio 1925. P.residenza: P.r of. G. PIERI, piresi1dente. Dott. A. P AGANI-CEsA. - Moderne vedute sulle ·m alattie infettive nei bambini. - Oonferenm non adatta ad essere riassunta in un roooconto.
D ue casi di radicolite a etiologia oscura guariti colla puntura lombare. Dott. A . SPANIO. L'O. ·r iferisce intorno a due casi di sciatica radicolare di sua osservazione, negativi n ei riguardi delle infezioni Luetica e tubercolare, senz' altri precedenti morbosi personali, .all'infuori di un attacco influenzale sofferto due anni prima. In essi la puntu•r a lombare dimootrò un notevole aumento della iJ?ressione del liquor, misurata al m·anom.etro di CLA UDE, e pur essendo il liquor completaimente negativo all'esame chimico, siero1ogiooi e oitol ogioo, 1a p untura portò subito un n·o tevole miglioramento .d ella sin,d rome radicolare e rioetuta., fece scompairire oompletamente i ' ' disturbi. L'O . termina discuten·d o sulla pos.sibile patoge11esi del1a affezione nei due casi in es.ruµie1
Oon,trib1ito
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llo studio delle frwtture dei calcagno.
Dott. S. NrcoLis. - L 'O . prooenta un malato che quindici giorni prima ha riportato una frat-
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IL P OLICLINICO
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tura d.e} calcagno, e ne p1re11de occasione per mostra re le radiografie di 6 casi, da lui osse.r vati, di fratture de] calcagno, dei quali uin o appa'l'tiene alle fratture da stra,p pament0i, 5 alle fratture da schiacci amento. Le fratture d·a strap1p·amento si verific::w.10. per violenta contrazion e del soleo; alla r adiografia si vede il frammento .d ella grande tuberosità strap-p13.to e t irato in alto dal tendine di Aohille. L e fratture da schiacciamento• si verificano in seguito a caduta in piedi, e le loro modalità a,natomiche variano a seconda della posizione del piede rispetto .alla gamba a l momento d ella caiduta. Si distinguono in f1ratture del t]p101 posteriore, medio e anteriore. L'O. pr~enta la r a dio,griafia di una frattura del tip o p ooterio re, in cui la rima di frattura attraversa verticalmente il calcagno subito a1 davanti della grande tuberosità, e le r a diografie · di quattro fr?-tture del tipo medio, in cui si ,osserva un affon<laime11to p iù o me·n o spiccato del talamo (aipofisi corrispondente all.a articolazione calcaneo astra galica p1osterior e) . Egli richiama 1'attenzione sulla p,ossibilità ohe tali fratture per la. scarsezza dei dati obbiettivi siian·o scambiate per sempJici contusioni, e i pazienti per il lungo protrairsi delle loro sofferenze ve n gan o .~ospettati ingiustamente di sim~Jazio·ne. 1
Sezione àelle vie sensitive midollari - per grave sindrome dolorosa da compression e della cauda. P rof . G.
PrERI· -
Una donna di 63 anni cow
minciò tre anni fa ad avverti.r e dolori agli arti inferiori che crescendo la· costrinsero a cammin are con due bastoni, e dopo circa un anno insor ser o dolori alla colonna lombare. I dolori in . seguito a umentar ono al punto di immobilizzare la malata a letto, e da richie1dere, n.eJle ultime settimane, 8 o 10 iniezioni di morfina a l giorno. All'esame obbiettivo si .osservano i sintomi di una grave compression~ d ella cauda, e u,n dol()II'e vi vis.simo alla pressione della terza a pofisi spinosa 1acro b·a re. L'O . .a.110 scopo di f.ar cessare i fierissimi d.oloTi r itenne p.referibile (per ragioni ohe egli discute) .a1la resezione d,e lle raidici -nosteriori la sezione de'.1.le vie sensitive midollari. Scoprì il midollo all' altez.za della 7a. e sa verte-bra dorsale , e incisa la dura miaicke sezionò da ambe<lue i lati il fasci.o di GowERs e il fascio irtr si<l uo. L 'effetto dell'operazione fu la cessazione immedi ata e comi:>leta dei dolori . Disgraziatamente do1p o tre giorni si manifestarono ne1la malata i sintomi di una grave polmoni~, che finì colla morte al settimo giorno daJ1' operazione. L'autopsia dimostrò un tumore (o&toosarcoma?) a, ca.Tico del corpo della terza vertebTa lombare, il quale si estrinsecava nel cavo rachideo ostruendolo q11asi com1pletamente. L ' O. mootra il midollo prelevato all'autopsia. G. LocATELLI. 1
.Accademia delle Scienze Mediche e Naturali. in Fe1·ra1·a. Sed11ta ordi naria del 14 febbraio 1925. Presjd e,n.oo. : P ADO vANI. ,
Il PnEsIDENTE saluta i soci proff. MERLETTI e M ARRASSINI, della Univ.er sità di Ferrara ohiamat i all' insegnamento in altTe Univer&ità d~l Regno. Il p rof. CF.SAR,E MINERBI commemora il socio defunto prof. M . A. L uzzATTO.
Contributo ullo studio dell'ereclitarietà dei tumori maliani.
N ov1 A. - Esp one la storia di una famiglia , della qual~ ben sette membri, in ra.worti pr.ossimi di ascendenza o di cohlater alità, so110 m-0-rti 'per cancro .
TI alorizzazio11.e plessica della pos1z1one di Paclio'TI. MINERBI GIACOMO. Denunci.a 1a variazione particolare che intervien:e n€ti profiJo pliessico del cuor -destro (quando esso sia di],atato) aillorchè il paziente .p assi dal rd ecubito d orsale a l dooubito· later ale sllllistro. Propone di giovarsi aip·p unt.o di cotesta viariazione come di un metodo pratico, atto a stabilire l a presenza di una t I dilatazione, e :iil 'grado di essa.
P ri.ewmo torace t erapeutico bilaterale contemporaneo. 1
BERNARDI G· - Ill l1stra un caso di pneumotorace ter apeutico bilaterale contemporaneo ciò che è tut,t 'ora ltn a primizia della teTapia. antitube.roolare . Si t ratta di una donna di 26 anni, COill lesioni polm.oniari bilater ali , a.p erte, con temperatura elevata, in cui venn,e praticato p1rima a destra, dove la 1esj,001e er a piiì. girave, poi a sinistra un pneumotorace di modica 011tità. Si è ottenuto la scomparsa deJO.a f.ebbre e d ella 'tosse, e un mig ljoramento progressivo ,d.allo stato ·generale co·n aumento del pe...~ corporeo. l\1INERBI CESARE. - ·Nuove indicazioni e nuove applicazioni dei sier-i specifici nelle malat.tie infettive acute e croniche. ANDRIANI S . - Sull'a.zione della anafilotossina e del siero di sangue anafilattico sul complemento emolitico . ANDRIANI S. - Oontrib'l1Jto alla conoscenza delle alterazioni istowç1iche dell'ipofisi e dell'epifisi neila castrazione . '
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ANnRIANI S. - I l siero di sangue anafil,attico in rapporto al cosidetto antigene luetico . ")
BoNORA A. - Un caso di diverticolite simulante un'ernia inguinale, sinistra, O. E. S'trozzata. (Comunieazi,one presentata dal socio corrispondente prof. c. 'l'ENANI) . G. MINERBI.
XXXII, F ASC. 24]
[ANNO
SEZIONE PR·\"fir A
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i\PPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. .
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CASlSTICA E T·E RAPIA. .
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. Duplice ileo da calcoli biliari.
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La litiasi d.ell'epati~o e del coledoco. I calcoli dell'epatico e del coledo.co sono essenzialmente costituiti da calcoli migrati, for1natisi n ella Cistifellea. Possono essere muJtipli e talvolta riem .p ire totalmente le vie biliari (litiasi to'taJ e) . 1Le conseguenze possono-. con sistP.re · in ulcerazion!i, che 1condu·cono a' perforazioni, in stertosj delle vie biliari, in dilatazioni, ed in processi infettivi epatici e pancreatici. Cljnicamente la prèsenza di un calcolo della via biliare princi.p àle si ·traduce con la comparsa di ittero, a cui si aggiung@no dolori, febbre, dimagrim ento. L'ittero è spesso ivariabile, si m anifesta di solito dopo una crisi dolorosa e eojncide con un attacco febbrile. Questa variabilità può però mancare, specialmente in .caso di complicazione pancr eaiica, mentre poi l 'ittero può essere liflvissimo od anche mancare, ·oppure scomparire d-e·l tutto quando il calcolo con tinua · a rimanere nel coledoco. Il dolore è un segno precoce e consiste spesso in t1n semplice indolen zimento od in piceoli accessi, ma talora si manifesta come una vera colica epatica. Questa p erò ha sede più m ediana, epigastrica, si irradia piuttosto verso lo spazio ir1terscapolare che ver so l 'omoplata. Il dolore da -calcoli dell'epatico e del coledoco è meno intenso i1ei parossismi, ·P iù continuo e. si accomp..agna più spesso ad ittero ed a febbre. La sede del dolore provocato varia secondo la sede dei calcoli, ma è ·b ene . non fare troppo affida.m ento sulla locaUzzazione del dolore p·er la diagnosi di sede. La febbre si spiega con l'esistenza di un' angiocolite ed ha ora la forma di iniermittente epatica, ora di remittente; talora è di 'breve durata e va accuratamente ri.cercata. Fra gli altri sin tomi, è da segnalare soprattutto il dimagrimento; il malato p erde rapidamente 10-15 chilogrammi, se la perdita è maggiore si deve sos,p e.ttare una lesion e pancreatica. Sono altresì da segnalare le variazioni di volume del f-egato e della milza, l'esame delle urine e delle feci (ricerca dei calcoli e della utili zzazione del grassi) il sondaggio duodenale e S1Pecialmen.te 1'esame radiogTafìco. , P e-r il trattamento, f>. Mathieu (L a M éde cine: ottobre 1924) osserva che la presenza di un cal colo nelle vie biliari deve far considerare la n ecessjtà di un'Oiperazion.e. fil.
K : Hille (M ilnchner med. Wo chenschrft., n. 25, 1925), in una donna di 61 anni, tre · m·esi dopo un
accesso di 'colica epatica, vide manifestarsi una nuova colica fo·rte 'con sintomi di occlusione intestinale. Eseguita la laparotomia si trovò un calcolo grò·s so quanto · 'u n uovo, nella parte pilorica dello stomaco. Nessuna comunicazione fra sto,m aco e cistifellea, ;ness,u na anormalità' del duodeno. Tre giorni dopo l'operaziofi.e nuovamente sintoml di occlusione intestinale. Riaperta la :ferita l~paro to mi ca, si trovò il tenu e occluso da lln calcolo grosso .quanto una no.ce. Gua rigion e completa. •
PoLt.
lttero latente.
• >
Friedman e .stra us (R evista del Cirr.1J.lo M édiç<;> A.rgcntirto,, C. E. M., ago~tç> 1924) studian o in que. sto lavoro 29 casi di colecist~te in parte fpori del periodo .d oloroso, , rperò sempre con sintomi ga?trici. Le r eazioni utilizzate . . sono. state la va11 der Berg e la F ou chet. In quanto alla prima: · quattro sj 1p rese!ltarono dirette immediate; tutte le altre cl i mostrarono che la cellula epatica ei:a lesa. La iperbi.lirubinemia potrebbe prodursi per una infiammazion e !imitata soltanto alla vescicola b i . ' liare, o deve il processo ostruttivo o infiammator io estendersi fino al {egato o al ·coledoco? <;ili .&../\ . ritengono che la iperbiliru'binemia .n on abbia la minjma relazione precisa con l'esistenza o man, r.anza di calcoli o altri segni clinici di reazione jnfi1mma tqrj a vescj c.olare. Di 14 casi di ~neum onia senza ittero visibil ~, 7 rivelaron o aumento ·della bilirubina. Di 4 carcinorr1i gastrici, 4 ulcere gastriche e 6 ulcere duodena 1i nessuno ha presentato segni d'ittero la' . tente. Consi.d erando che l 'i1perbj lirubinemia si è presentata n ell'83 % delle colecistiti studiate, gli AA. credono di reale valore la determinazione anteriore di essa, per la diagnosi differenziale tra r.ol~cistite e ulcera o carcinoma gastro-duodenale.
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RE.
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Influenza della dieta sulla calcolosi biliare. I patolo.gi sogliono oggi attrib uire la genesi dei calcoli biliari più comuni, quelli di colesterol, a processi in.fettivi locali, che determin erebbero degenerazion.e e desquamazione dell'epitelio di r i~restirnento della cistifellea e dei dotti biliari. l~ certo 1 però che i calco li sono stati trovati in assenza di qualsiasi stato flogistico locale rico· noscibile. 1
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II. POLICLINICO
[i\NNO XXXII, FASC. 24)
I chin1icq-fisic:i. hannb,1 di recentr, in~ocato l' nà ," ab ituale dei. oalcoì! bilia~l. {\icerche.di D. ·fi. n'rury 1
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di111inuzio11e dei colloidi (( protettivi )) del Ja bile. proteine Nei soggetti normali i sali organici .e ' le . della bile manterrebbero le sostanze 1neno solubili, come il colesterol, in uno stato di ·sol. QuanClo però quelle sostanze <~ 1protettive » •diminuiscono, per modificazioni generali dèl ricambio, il colesterol precipiterebbe, allo stato di gel irrever;ibile, producendo i calcoli. Questa ipotesi è avan·z ata, ·p er esempio, da A. Findlay ( « Phisica1 Chemtstry », ·New York, 1004, p. 1:97). Era stato più volte sospettato che potesse variare anche la quantità di colesterol eliminata co~ la bile, in dipendenza della dietà; perciò ai cole-. . Jitiasici $i proscrivevano i cibi ricchi di colesterol. Molti medici. però, mettevano in dubbio questo assunto, del quale mancavano le 1prove. Esse sono state forni te, ora, sperimentalmente, da P . D. MoAI-ister, del « Rockefeller Institute for Medi ca! Research » d'i Néw York (Jo1trn. esper-im. .7\ted ., ìug. 1924) : la quantità e la concentI"azio11e di colesterol vengono aumentate molto da una dieta . che ne sia ricca: La cistifellea non vi 11a nessiuna parte: difatti, escludendola operativamente i risultati non s i modifi1c ano. I.e ricerche riferite ne lumeggian o altre, contemporanee, di .t\. O. Wilensky e M. .t\.. Rothschild (A.rner. Jo1lrn., Nled. Se,, lug. 1924) , i quali l1nnno riconosciuto che in molti colelitiasici è presente t1n disturbo del metabolismo, rivelato da aumento di colesterol nel sangue; in alcuni soggetti questo alterato ricambio è legato a ostr11zione meccanica, la quale ostacola il qeflu~so della biJe e ne determina una ritenzione, resa manifesta da • iperbilirubinemia, che puè> andare fino al subittero·; un intervento operativo, il 1qualie rista:biliisca il drenaggio, può eliminare l'i'percolesterinemta; ma non sempre rè così: in un certo n11m:ero di soggetti questa ·p ersiste q.opo l'intervento, e i sjnfomi si rinnovano. In molti <ii tali casi p·e!'ò gli AA. sono riusciti a prevenire le r ecidive, mediante m1sure dietetiche idonee ad abbassare la ipercolesterine1nia. Conseguenza pratica di queste ricerche ed osservazioni, è che la dieta dei colelitiasici dev' essere· regolata, escludendone o limitandone i ribi ricchi di colesterol, come il tuorlo d'uovo, il cerv,ello; e così pure i grassi, 1perchrè questi son p solventi del colesterol e quindi n-e favoriscono il riassorbimento dall1e vie digestive. .sono anohe • da limitare gli alcoolici. E . conisi1gliabile di consumare molta verdura e frutta. :E: siperabile che tali norme dietetiche valgano a ridurre le recidive, frequenti anche dopo gFinterveilti cl1irurgici. N ~l determinare la preciipitazione del cole':3terol, .p are che abbia parte il calcio, altro costituente 1
dic. 1924) portano ad ammettere che la· cistifellea, invece di eliminare il calcio, come si era creduto, lo ria5sorbe. Questo autore non è riuscito a far .aumentare la auantità .. di calcio eliminato con la bile, rifornendolo per bocca o per via endovenosa: quindi su questo fattore sembra che non si riesca ad inte:rvenfrc terapeuticamente. · Così il 1011,rnal Am. Med. Assoc., 7 febbraio 19·~5. L. V. (Joiirn.al experim. Med.,
Cura della colelitiasi. F. Umbef (Deutsche !t1.ed. Wochenschr., n. 51, 1924) , rileva come i fattori etiologici che deter-
minano la f orinazione di calcoli biliari sono 11na speciale diatesi del ricambio, la stasi de Ua bile e l'infezione della bile. La terapia deve agire su tutti e tre questi fattori. IL.a diatesi patologica è di solito l'ipercolesterinemia; ;per combatterla ·si devono limitare i grassi e i cibi ricchi di colesterina (specialmente la panna, il burro e il rosso d'uovo). La dieta .deve essere ricca' di verdure e frut't~, si deve mangiare carne magra, evitare l'alcool. E importante curarP che i malati abbiano sufficiente movimento all'aperto. I.a stasi biliare si combatte sia con l'uso di ant1. spasmodici . (suppositori di atropina e .p apaverina) sia con il• calore (acque minerali calde ·per bocca, o applicazioni calde . nella regione delle vie biliari). L'attacco acuto viene quasi. sempre troncato da una iniezione di atro,p ina c•h e agisce meglio ancora della morfina. Vanno scelte le acque minerali contenenti solfato di sodio . i11 casi di acidità normale o iperacidità gastrica, le acque •çontenenti cloruro di sodio in .c asi di ipoacidità gastrica. L'uso di colagoghi è razionalo soltanto nei casi in cui è normale la via di scarico della bile e in cui si compie indisturbata l' alternativa fra la contrazione della cistifellea ' e il rilasciamen_to dello sfintere di Oddi; negli altri casi i colagoghi non possono rtuscire pfficaci. I miglj ori icolago.ghi sono i 5ali biliarì. I.'inf ezione delle vie biliari si combatte cori a11tisettici. dei quali i p·r inci.p ali sono: l'acido .salicilico e l'urotropina. L'autore raccomanda r1ei casi subacuti e cronici l'iniezione dnooenale di 10-50 eme. di soluzione al 30 % di solfato di r11a.gnesio, iniezione ~he si deve ripetere giornalrnente o ogni secondo giorno. Nei casi in cut l'infezione colangitica è un sintomo parziale 1d€ll'infezione generale ematogena çome ·P· es. nei casi di colangite lenta, si deve1 ricorrere ad una cura antisetticemica: somministrazione endovenosa ,di preparati di argento,, salicilato di sodio (2.3 gr. al giorno), urotropina (1.5 gr. al giorno), Yac·: inoterapia ~pec iftca ed aspecifica. ·I.e cure
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d'olio, un ·tempo· considerate come colagoghi, b!l.11110 l'jn.c onve:nfente di determinare disturbi- dispep ... tici e di facilitarie l'i1percolesterinemia. Come ralmante del dolore, \lello stadio acuto ipiù che la 1norfina g'li ha dato, a volte, buoni risultati l'atropina .p er i,n iezione ipodermica, i1ella dose di 1 mmgr. Nei casi di accessi dolorrosi molto protratti, si ricorre con utilità all'anestetizzazione del decimo nervo intercostale iniettando da 10 a 20 cm~ . di so·l uzione di novocaina àl 2 % in pros5imità del processo spinale della ga. vertebra (iniE>zione 1paravertebrale di Laevcen). L'inteTvento chi• rurgico è assolutamente indicato solo n ei ca~i di colocistite flemmonoisa, nei processi ulceroso purulenti che si manifestano nel corso della colelitiasi cronica recidivante, nell~empiema della cistifel, lea, nei casi in cui si sospetta un carcinoma delle vie biliari, nei casi in cui esiste compartecipazione del pancreas al processo morboso , jn seguito al passaggio di bile o di germi infettivi nel dotto na.n r r·<~ at.iro. P n P.i r.a~i in C.lli il r oledoco rimane ostruito da un calcolo per settiman e, persistPndo inalterato l'ittero, manifestandosi febbre, ' decadendo le forze del malato. f: da considerare eh~ il bisturi è im1potente cqn, tro l'alterato ri~ambio e che sono frequenti le r ecidive. I.a n1ortalità ·è elevata dOJPO i 40 anni. 1
Por T ITZER.
Il drenaggio non chirurgico delle vie biliari. Chiray, Le Clerc e Milochevitch (La Presse méà i cal e, 4 ottobre 1924) , do;po aver ~aipidamente a.c cennato alla prova di Meltzer-iLyon con la $On da d "Einhorn, alla tecnica da questi seguìta , all 'azione che lé solu zioni di solfato di magn esia al 13 % introdotte nel duodeno avrebbero sull3. provocazione del riflesso antagonista cistife1.. teasfintere d'Odrd i (contrazione della cisti.felle a; r ilascian1ento dello sfintere d'Oddi) .e alle indie'~ zioni dell ' aipplicazione d el metodo sia con1inuo che intermittente date dai su1ddetti a utor] (il dre-
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applicare il drenaggio con tinuo perchè mal tollerato. Fr~quenti so;no state le a'Pplicazioni inv~e r.tel dr enagg io intermittente (1) . Con questo metodo hanno ottenuto 'buoni risultati nella colecistite ·Cronica non litiasica e nelle duodeno coledociti acute catarrali o itt3ro catarral e; inoltre d opo la colecistectomia che spesso è seguìta da spasmo dello sfintere d'Oddi e dilatazione a monte delle vie biliari. In tutti questi casi hanno notato un notevole .m ig1iorament6 dielio stato generale rd ei malati; una scom1parsa 1più rapida dell'ittero catarrale; la scomparsa di tutti i disturbi riflessi di origin e epatica (gonfiore dello stomaco; dolori all' epigastro e all'~po con1drio; diarree biliari; emicrania, ecc. ); miglioramento dell'ap.p etito; scom·p arsa del subittero cronico delle sclere. In S8guito all'applicazione del drenaggio gli autori hanno notato al~une volte la comparsa di crisi dolorose a voltP intense ; altre volte una ipeY'secrezione bitliare con diarree biliari; altre ancora l a risposta tardiva del riflesso antagonista con ipersecr ezione biliare. I sud detti disturbl •p erò sono, secondo gli autori, Jdi IPOCa entità in confronto · ai vantaggi curativi che si ottengono. All'applicazione del drenaggio gli autori fanno • seguire per circa 10 giorni l'ingestione di 4 CéllJ>sule al giorno di compresse glutinate contPnenti gr. 0,50 di solfato di magnesio da pren·d~rsi un'ora pri.rna dei 'Pasti, che 1Ìberan1do•si nel duodeno provocherebbe la stessa azione che si ottiene coi drenaggio. RtCC·\HDI. 1
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NOTE DI MEDICINA SCIENTIFICA. L'ematologia della febbre tifoide. Su questo argoment o, che in Itali a è .stato trattato con ampiezza e com·p etenza rare .d al Giudiceandrea , pubblica un articolo riassuntivo .J. Sabra-
naggio i ntermittente !\arebbe, secondo questi, i ndicato nella colecistite cronica; nella colecistite
zès (!lrchiv es des maladies du coeur, des v aisseaux et du san g, aprile 1925).
liti a 5i ca latente; nella còlecistite acuta complicante l'infezione titfoide o altra malattia infett.i·v a; n ell'atonia Q.ella cistifellea con spasmo dell 'a1npolla di vater; nelle duodeniti da ulcera .duod enale· n ell'0struzione del canale ~isticeo 'Per in' . fJa.m mazione catarral e; n elle colecistiti 1gravi non oper abili; il drenaggi o continuo nell'ittero catar rale; nell'ostruzione da calcolo del coledoco: nei iPOrta.tori .d i germi tifosi e 1paratifosi; in alcuni {:asi id i emicrania e di reumatismo ·cronico), ri· feriscono ·quanto hanno ;potuto .p ersonalmente osserva.re in un anno di ri.cerche. Riportano come non sia stato loro possibile
L' A. osserva che alla fine ·della 1p rima settima-na, l'esam e ematologico può precisar e la diagnosi della tifoide, mentre la sierodiagnosi non ·è ancora prO'bativa e solo l 'emocoltura può confeTmarla. In tale periodo, si ha come quadro caratteristico la La tecnica s eguìta è stata ,quella di Lyon: Tntroduzione della sonda di Einhorn;• iniezione n el ctuoùen n attraver so questa alla distanza ·di 10-15 mi11uti in 3 volte consecutive di 75-45-30 em e. di soluzion e di solfato di magnesio al 33 %. Subito dopo le iniezioni gli autori ne rfanno .seguire .10 svuotan1ento. Lavaggio d el duodeno in seguito con 500 em e. d'i liquido di .R inger. (1)
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leillCotPen ia, cl1e può scendere a 5.000-4.000-3.000 globuli bian{'.hi per eme. e, nei casi gravi, anch" a 1.000. Relativamente scarsi ~sono i linfociti; la diminuzione è più marcata ·p er i polinucleari neutrafili, mentre sono assenti gli eosinoflÌi; il reticolo fibrinoso ten11e appare, sotto il vetrino tardivan:iente (dopo 10 minuti) ..
in él.$Senza di com.p licazioni che n·e possano a u· mentare il numero ; 4) linfocitosi cr escente al pe... riodo delle oscillazioni discendenti.
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Valore diagnostico della for1nola .leucocitaria nella tifoide e nella tubercolosi ~iliarf).
La tubercolosi miliar~ e la tifoide presentan·o Ql1ando ci si trova dinanzi a tale reperto, si difficoltà · notevoli per l a diagnosi differenziale. può discutere la diagnosi che/ è ancora in sospeso. poichè i sin tomi su ·Cui questa si basa sono spesLa polmonite centrale con stato ti,foso $i · acco!nso infedeli. Monange (Strasbourg méd'bcal, 20 magpagna a jtPerleucocitosi neutrofila; il reticolo fibri• gio 1924) ritiene che inf1ormazioni importanti noso sotto il vetrino ·è !Precoce ed ·abbondante. L'enterite banale porta ieon sè l'iperleucocitosi possono aversi dallo studio della formula leucocitaria. Nella tifoide, la leucopenia è sempre tPresenza rarefazione d.egli eosinofili; una supp11r~ zione nascosta (plurite purulenta, ascesso 1pPrine·- coce: i linfociti sono aumentati· di num8ro ' trrli eosinofili scompaiono, non si nota polinucleosi. , fritico) provoca una iperleuco.citosi d'alto grado. L'angina eritematosa con aumento del volume Questa, invece, .con debole let1co1citosi, si osserva della milza p.uò non dare iperleucocitosi, ma gli nella tubercolosi miliare acuta, in cui '1a formola eosinofili restano normali o sono più abbondanti. leucocitaria non differisce da quella delle t11berNella meningite tubercolare, il numero diei leuco- colosi acute in genere. Ad ogni attacco evolutivo, citi è normale Od auméntato e gli · eosino:ftli dimi- si ha una leucocitosi con polinucleosi di breve durata a cui succede la mononucleosi. La persinuiscono senza scoffitParire. stenza della pollnucleosi è di cattivo augurio. Un'altra malattia ohe provoca leuco1penia è l'in .A.Ila leucopenja linfocitaria della tifoide, si opfluenza in cuj pure scompaiono gli eosinofili; in -pone 'qtlindi la cifra quasi normale dei leucociti tal caso, la to~se e l'arrossamento della gola metteranno sulla ·strada per la diagnosi. Rari 5sima co·n polinucleosi della · tubercolosi miliare; tale è la leucopenia nella tubercolosi miliare, jn cui polinucleosi si riscontra peraltro anche in altre tubercolosi acute rapjdamente mortalL ~'iperleucocitosi è precoce ed intensa, con !POlinu~l. cleosi considerevole · (80-90 %) assenza di eosinofili, e forte diminuzione ' del linfociti. Nelle setticemie cocciche, la l eucopenia è eccezionale e la IG.IENE. . . . . curva termica è tutt'af.fatto ·differente. ' J,n. leucopen]a dura :ft.110 al qt1arto settenario. Le malattie infettive nelle scn<lle. La quantjtà dei polinucleari neutrofili a11menta La chiusura di una scuola o l'esclusione di leggermente 1per 1-2 giorni, raramente fino all'otuno scolaro in causa di malattie infettive è una tRvo: i. t1~1clei mostrano modificazioni patologiche, misura che viene seffilPre male accolta dai gepicnosi, .frammentazione, vacuolizzazione, . eon nitori tanto più se, come pu·ò accadere per le ten.denza alle forme a bastoncino. . scuole private, .p uò in sinuarsi il sospetto che il I linrfociti verso la secon1da settimana aumentano fattore economico possa avere influito sulle derapidrurnente, si!cchè la loro percentuale oltre-passa cisioni. Una pubblicazione fatta sotto gli austpici • quella dei polinucleari; ailla cpnvalescenza, la del Ministro della Sanità in.g lese (1) regola la ' linfocitosi si attenua, ma •è ancora accent11ata. procedura ·da seguirsi e le modalità di applicaGli eosinolfili ricompaiono verso la terza-quarta zione. La scuola può essere cb,iusa 1per or.dinP delsettimana ed aumentano in seguito; l'eosinofilia 1' Autorità sanitaria, ma anche 1per quello delpermane a lun.g o. 1' Autorità scolastica, [PUrch.è su parere del mcLe ricadute sono contrassegnate da una n11ova dioo scolastico. Il resoconto che dJ tale pubblileucopenia e da linfocitosi relativa. Nelle coroipli · cazione viene fatto in Lane.et (28 marzo 1925) non cazioni, si 11ann0 modificazioni ematologirhe, nel ci dice .quali ·criteri regolino l'esclusione nelle sen50 di .leu,c ocitosi con po1inuc1eosi , quancto vi singole 1mala.ttie, ciò che sarebbe invece stato ins1n.no associazjoni mi.c robiche. teressante per noi, data la divergenza di opinioni La formola en1atologica fornisce anche un in- cl1e regna in materia. Risulta però che man~a qualsiasi accenno a~la ...pr01va· di Schicl\ nella di~e pro11ostico. La prognosi è favorpvole ~11ando vi $ia: 1) presenza di qualche eosinofilo nel ·p rimo se.ttenario; 2) linfocitosi notevole ed aun1ento (1) Memoran.dum on Closure and Exclusion precoce degli eosinofili al terzo settenario; 3) di- from School. H. M. Stationery Office, 1925; p. 32; mi11uzione non molto spiccata dei polin11cleari, prezzo 4 d.
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SEZIONE PRATICA
·difterite e che rper quanto riguarda l'influenza, si richiede per la riammissione · dell'alunno che un acct1rato esame del cuore "e de i polrr1oni dimostri l'assenza di ogni complicazione latente, pratica teoricamente perfetta, ma impossibi'le da seguirsi 51Pecialmente in tempo di eipiden1ia. Per quanto riguarda la poliomielite acuta, s1 fann·o vive raccomandazi.oni :per l'osservazione dei rasi senza paralisi, poi eh è non è rara I' evenienza che la paralisi ~i manifesti do1po la cessazione dei sintomi acuti. I casi con paralisi esigono una lunga escUusione dalla scuola e, meglio, l'invio a particolari istituti, in cui si :P Tendano le misure necessarie .p er prevenire od almeno 1nitigare le conseguenze della malattia. Per l'encefalite letargica, si raccomanda che l'al11nno il ·quale presenti segni o sintomi di una forma lieve od abortiva, sia escluso per alrneno 5ei settimane; quello che ha sofferto di lina ror · 1na conclamata deve stare assente •p er non n1eno di sei mesi e, talora un anno e più. fl,l.
attiva. Anche n ello stomaco la trasforn1azione ·tvvjen : ? so1o in misura limitatissima e trascurabile. Quest i rilievi sono consegnati in un lavoro di Soel1na11n (Journ. Amer. Meà. Assoc., 9 apr. 1921). Di recente il problema è stato ripreso da Ruddiman e Lanwermeyer (Journ. Amer. Pharm. A.., nov. 1924) . È risultato che una soluzione di aspirina e di solf~to o bisolfato di chinjna, è anPora pra~icamen te immutata (}opo 6 mesi, alle temperature ordinarie; che solo adoperando l'alcaloide puro la trasformazione iè rapida; cl1e la roec:;colanza è più tossica della sola chinina, ma ciò avviene perchè l'aspirina accresce la tossicità del: la chinina e n on già perchè si formi chinicina; rhe quando la soluzione ·è divenuta rosso-bruna e coP.tiene chi11icina, non si mostra pi11 toc:;s1ca della soluzione fresca. Quanto si è detto per la chinicina 1può valerp anche per la cinconicina. L. VERNEY. Diete dec.ioruranti.
POST A DEGLI ABBONATI. L a chiriotossina. -
Al dott. P. C. da R. I.:
Che l'associazione di chinina .e di aspirina posba rar~ origine ad un prodotto tossico, la chinot ossina, è stato 1pubbli cato più volte. La leggenda della chinotossina è derivata <1alla nozione che la chinina, scaldata con~ acidi de'b oli, come quello acetico o quello a cetilsalicilir.o· (aspirina), o con acidi minerali molto diluiti, si tras.forma in un isomero, chinicina; in modo analogo la cinconina si traisforma in cinconicina. Questi fatti vennero scoperti da Pasteur nel 1853: fu il .sommo biologo ad ottenere, individuare e denominare i due prodotti qertvati. Una cinquantina d'anni dopo, nel 1895, ·M iller e Rhode prepararono le stesse sostanze per via un lPO' diver.sa, e le chiamarono chininotossina e cincfJnitossina, e globalmente chinotossina; se non che · quest'ultimo nome era .g ià stato d ato 11 anni prima da Ostermeyer ad una sostanza totalmente diversa : , quir1di n on poteva più essere c:Ldoperato in un senso nuovo senza ingenerare co·n fusioni. La chin~cina è stat~ oggetto di varie ricercl1e. E risultato che essa non è sensibilment~ più tos~ica della ~hinina; che si genera con estre111a Jentezza , aln1eno alle temp erature ordinarie ; <..;l1e si trasforma ulteriormente in prodotti insolubili e in.erti. Una soluiione di chinjna ed aspirina, se non è ipreparata da molto tem1Po, non contiene quantità. apprezzabili ·di tale derivato; alla ~ur1ga • divjene torbida e ross.o-bruna, ma aUora si sono forrnati anche i prodotti inerti: non dev'e ~sere adoperata non già .p erchè tossica, ma perchè poco
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Al d ott. M ., ab·b . n. 2093-1:
La ip ratica della cura di declorurazione d!mostra che alcuni soggetti si a·b ituano senza grandi difficoltà all 'jnsipidezza del regime e che altri, i11vece, non sanno rinunziare a soddisfare le norn1ali sensazioni gustative. ·La dieta declorurata riesce in questi ultimi soggetti estremam-rnte debilitante : il vitto senza sale viene assunto con disgusto, con i nvincibile anoressia, in 1proporzioni inadeguate ai bisogni integrativi · dell'organ ~smo, p er cui si cade in uno stato di languore e di debolezza. E dunque importante di indicar loro che le altre spezie non sono contrarie al regirne: sotto questo .p unto ·di vista, il pepe, l'aceto, il !imone possono r endere dei ~preziosi servizi, · al pari di certi alimenti a sapore forte come il sedano e il crescione. La gelatina, che i cuochi chiamano gelato di carne, 1p uò, se è ·p reparata s-enza sale, ess ere utilizzata 1per dar sapore alle salse e ai legumi su cui si fa fondere. Impiegando ogni giorno 30 o 40 gr. di questa gelatina per le preparazioni culin arie ed aggiungendo :• J suo uso quello d el targone, della cipolla, del c:;ermollino, del lauro, del 1prezzemolo, si arriva a dare a certe pietanze un sapore che fa benissimo obliare l'assenza del sale. Anche a sostanze ~aline si può ricorrP-re, pur, chè 11on abbiano naturalmente la stessa azione nociva dei. cloruro di sodio. Ottimo, sotto questo pu11to di vista, è il citrato di sodio, che ba lo stesso sa1por-e, sebbene un po' meno saipirto, del cloruro di sodio e che 1s i può impunemente usare, aggiungendolo ai cibi, .nella dose quotidiana di 6-10 grammi. B. MA'3CI.
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II. POLICLINICO
Blenorrcigia e matrimonio. -
Al dott. L. T. da c. :
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cµra antichi, alcuni dei ·q u.a li rimangono fra quei N'=!i casi di ur~trite cronica nel cui essudato, · rimedi eh~ • il volgo, ~erntPr-e tenace couservatore, adotta tuttor8:. E, siccome la sci~nza di moda oganche dopo riattivazione con il nitrato di argengig-iorn_o ~ soprattutto, la ~h~~ica ftsic~, è. questa to, 11on si riscontrino . ,gonococchi, .s i può . autoche si invoca per tale scopo. rizzare il matrimonio allorchè l'essudato stesso Tutti sanno cbe uno dei più diffusi :metodi voJ,.. non çontenga, in modo . assoluto e costante, ele. menti di .P'Q.S, la pro.s tata .sia obbiettivamente nor- gari.. per la medi-c_a tura . di una ferita è quello di urinarvi sopra. Ora, ~i .osserv:a che anzitutto l'urimale ed il liquido prostatico, .emesso dopo il na d ell'uomo giovane è lln li1q uido asettic& e che, rnassaggiQ o che vie.n fuori . spontaneamente duper l'elevata quantità di l1rea che contiene~ cTea rantc la defecazione o alla fine della . minzione, una as-p irazione osmotica su1periore alla pressione sia rsso pure ·p rivo . di · gonococphi _e di cellule 0smotica del sangue e provoca .quindi un lavaggio purulente. ' dellé\ ferita 1per essudazione di siero. J.Jo stesso V. MONTES.\NO . • fonda.mentp . hanno gli altri metodi volgari di • .' ' mer:licazione delle .ferite, quali sono l'ap1plicazioSc.lerosi dei corpi .cav·ernosi. - All'abb .. n. 6987: ne di ~ale . di cucina o di polvere nera da sparo. L a sclerosi dei corpi cav:ernosi del pene è a ffeIl cloruro di sodio, come il salnitro contenuto zione non molto 1 ara e suol essere caratterizzata 11ella polvere da sparo sviluppau o essi pure una dalla deviazione d ell'asta nello stato di erezione energica aspirazione O$motica che, •p èr ogni (coc;ì detto strabismo del pene ). L·'e.ttologia non è disc.i.olto in 100 gramm.i di ac.qua, è. .g:rarr1mo . . ben conosciuta : molti la mettono in rap1porto con di atmosfere 3.50 per il salnitro e di oltre 6 per la diatesi artritico-uricemica, ma non si può escluil .cloruro di sodio. Così 1pure lo sterco di uccelli, der~, alm en o per alcuni casi, l'infl uenza della la 1p ollina, che verrebbe usat9 in forn1a di catasifilid e. pla')mi .net eahcroidi ctI.tanei, ~gireb0be ·p er . .i··a.'SpiI~e iniezioni di tiosinamina (fìbrolisina) tàlvolta razione osmotica esercitata dall'acido urico, di , . . giovano : nei soggetti sicuramente sif!litici è bene cui tale sterco è ricchissimo. associarle· a cure s1pecifiche. Lo stesso miele, tanto u sato n ei mali di gola V. MONTF.SA~'). e da taluni vantato · anche p eir l'ozena, agirebbe .d eterminando un'aspirazione· osmotica, per cui Je Concorsi per med'bci prov. e medici di bordo. - A.Imu ~ose colano e . fanno uscire dalle cripte i mil' a·bb. n. 6805-1 : crobj ·che vi si erano annidati. Non sono attualmente indetti concorsi per mePer finire, si può ric·ordare l'effetto benefico dièi prov. agg-iunti o medici di bordo. ·I documenti che il dott. T. Rogier ha avuto occasione di os~ . . che ai richiedono sono i consueti. I concorrenti servare· su 4i S!è, · 1p er · parte di un rimedio podebbono 'sottostare esami. .su' . 1ia igiene generale . polate. Per un .p atereocio, svilUIPJpatosi in 'un dito e $ U qu ella speciaie: sulla epidemiologia e la mentre era :bambino in se-guito all'introduzione di profi1assi delle malattie infettive, sulla demograuna sverza, gli venne consigliata l'applicazione di fia e la· legislazione sanitaria, s~lla clinica me- una cipolla cotta sotto la cenere con ct1i, dopo dica e su lJna lingua str:;tniera. levato il centro, v enne coperto il ·dito. Il sollievo M. C. fu immediato, il patereccio ·s i aprì, st1ppur6 ab.i\.l dott. G. P. da M.: bondantemente é guarì. Ora,. ·osserva Rogier, la ' Per ottenere co1pie autentiche di circolari o cipolla aveva agito 1Per il calore, tPer l'a1r1idità, altro dai 1'li11isteri occorre avanzare domanda alma 6 o1prattutto p er l'aspiraziQne osmotica che sa. lega .n do carta da bollo per le . copie. . rebhe d a attribuirsi al glucosio, che però, mi se1nc. bra sia contenuto in quanti~à troppo scarsa perchè ali si possa attribuire tale azione. Comun.que, la ~ipolla .c otta ·è usata com·u nemente dal popolino che trova in esso un rimedio a.ibbastanza economico e non sospetta certamente ·d i 3'pipli~a re in Rimedi antichi e scienza moderna. tal modo delle complicate leggi di cl1imica fisica. Noi sorridiamo sp~sso, e magari .con aria di ·Certamente il IPTipcipio della pressione osmotica supe-riorità, delle s't rane e complicate ricette che è uno dei ·p iù interessant~ e ·d.ei più importanti gli anticl1i usavano per la .cura di molte malattie per una piìl precisa compre~sione dei f en?1neni e forse i .lontani 1p-0steri non faranno altrimenti ·vitali, ancl1e se con esso n on .riuscian10 a spiegare per le n ostre nozioni, che, oggi, ci semnran0 così tutte le antic:t1e e le moderne illusioni terapeutiche. salde. Del resto, la scienza moderna te~ta di troftl. vare una qualche base razionale !Per i sisten1i di •
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fANNO XXXII, .F ASC. 24] '
SEZIONE
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NELLA ·VIT·A PROFESSIONA·L·E . . •
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Sull'opera in guerra f}~i professori delle fa~oltà med.iche e chirwgiche del~~ Università italiaue. Durante la lunga guerra it~Io-austriaca (1915·18), i ·p rofessori italiani di clinica medica e chirur. gica funzionarono da· con sulenti del R. Esercito Itali~.no, col· rango di generali m edici n ella zona territoriale e nella zona di guerra. Anche tutti gli altri professori e i liberi docenti delle specia• lità mediche chirurgiche, aventi .attinenza con la cura dei malati e .feriti, o col servizio sanitario militare generale, fu nzionarono da consulenti, o da medici curanti, coi gradi di colonne lli , tenenti colonnelli e maggiori medici. I prof~ssori di clinica chirurgica, in numero di dieci, funzionarono . pure da direttori delle Commissioni ,centrali sanitarie. Essi, coadiuvati dai direttori di sanità mili.tare dei rispettivi Cor~pi d'armata, dai relativi medici provinciali, o da ltn aJto funzi onario medico della ·S a.nitlì pubblica, e da uri capitano medico segretario; presiedettero, nei rispettivi Conpi d 'armata, loro assegr1ati, alla istituzione dei numerosissimi ospedali militari di riserva, secondo le richieste dell'Intendenza dell'esercito mobilitato, scegliendo i locali, facendoli trasformare, secondo le indicazioni :.la loro fornite ai ,rispettivi Comandi di C-orpo d'armata e 1Per mezzo d~ ql,lesti al le Direzioni territoriali -Oel genio militare. Provvidero inoltre all 1arredamento completo d ei nuovi ospedali militari di riserva e invigilarono attivament.e infine sul loro funzionamento . Come isipettor e capo di sanità militare, prescelto dall 'on. Salandra, pr~sid ente d e1 Consiglio dei ininistri dopo un 'lungo colloquio avuto con esso, jn segu.i to a sua .r ichiesta, f11 i in grado di amrnirare l'Op!3ra sanitaria meravigl.iosa, çomp,iuta co11 la massima abnegazione, çon competenza sublime, e col .p iù gran.d e disinteresse da quella numerosa falange di sommi clinici e scienziati italiani a totale 1ben eficio dei gloriosi feriti e ma lati della lunga guerra. · P erchè io potessi funzionare · da ispettore -c;:vpo di 5anità militare Iiberamentè e con pieni poteri, alla fine di / àgosto 1915' fu ema!lato u n de?roto luogotenenziale,' col qualè si t\)gliev a, durante 13. guerra, a l mini'st~o della g-qerra, l'on ere di ~omi n are il te~ente generale medico in servizio attivo permanente e l'ispettore , ca1p.o di sanità. militar~, perchè io non -ero .più in ser vizio attiyo, ma richiamato da lla 1posizione ausiliaria, il 23 maggio 1915 e destinato all' Ispettorato di sanità militare.
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Fui mantenuto in carica sino al 1° febbrai o 1919 e .p er la mia anzianità nel 1916 ebbi tutte le eompetenze di gener~le . .. di COlìPO d 'armata. Fra i moltissimi . p.r:ovyedimen ti igienico.-sa nitari a dot.t ati . durante .il mio lungo servizio d'isp.ettor.e cap o, rammento con compiaGen za l'ordine tassativo, dirama to a tutti · gli uffici~li medici della z0n a territoriale, · di non eseguire alcuna · 01pér azione chirurgica~ eccettuati i casi di somma urgen za, se· prima n on n e avessero avuto l'appro' uni. vazione in consulto dai rispettivi 1professori versitari di clinica chirurgica, consulenti dell'E:ser• cito, co01e pure ingiunsi aì m€dici d'invocare il consulto dei professori universitari di clinica medica con sulenti 1p er tutti i casi gravi di mal~ttìe interne e il consulto degli altri professori universitari clini·ci consulenti per i ferit1 e malati gravi d ellè altre varie specialità mediche e chirurgiche. P er la 10ro insu pèrabilè opera scientifica, umanitaria e altamen te benefica, ì ·,p rofessori 'universitar~ ·delle faèoltà. di medicina e chirurgia, du,. rante la gu erra si resero grandemente ben eme' ~
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ri.ti della Patria.
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Roma, 24 maggio 1925. Dott. CLAUDIO SFORZA • •• generale medico capo nella riserva. '
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Cronaca del movimento professionale. '
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Il 1° Congresso della Corporazione Sanitaria Nazionale. T.n scitTnta ii1angurale ' d€J° Congresso, a oui so.n o·
interv-enute le r~r,.~resentanz.e sinda.cali dei ·m edici, veterinari: f;~maciisti, oste-triche, infermieri convenute ·aa ogni · parte d'Italia, ebbe Juogò il 29 se. n el ' foyer del Teatro Argentina. L'on . Farinacci poTtò il saluto del · Partito Fascista e 1a assicur'azione che eg1 i darà tutta la sua opera perchè le giuéte aspirazioni delle classi sanitaaie abbia.no• a ·realizzarsi. T)opo aippla udite parole dell'on. Lanfranconi , l'on. Ros~on.i espr esse al Congresso tutta la .solidarietà della Confederazione delle Coriporazioni c:on le categ0rie iscritt:e r1ell:1 Corporazione N az. Sanitari a' e r iaffermò I.a volo111tà dei Sindacati Fascisti di · parteciparei attivame nte alla vita dello Statb. Quindi il prof. P edic.oni oon belle parole portò il saluto del R. Commissario di Roana ~,d esipresse il desiderio perchè dall'~mrportantè congre;;30 scaturissero le direttive dei più delicati p·r obleimi sanitari. Seguì Ta relazione · morale del dott. Fiorett i il quale illustrò l 'op era da lui svolta per la t ut.e]a
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"' IL POLICLINICO ,
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.sindacale delle varie classi sanitarie e le diretti ve seguite per l 'organizzazion~ e l'inqua,dramento dei vari Sindaca.ti. .
Si diffuse a parlare sulla riforma sa.nitaria facendo rilevare le difficoltà. che la incompletezl.a e gli errpri della legge hanno p_o rtato per la su~ P.rat}ca applicazione, accennan do specialme1lte alle quistio11i del d-0ppio elenco e a quella dell' autonomia d ei Sf:\rvizi veterinari. Affermò la in utilità di una sol.lecita pubblicazione del regolame11to per l' impossi bilità di rim.e diare, · per suo mezY..o, agli errori d e·l la legge, propu1g nand.o un riesame e una. modificazione d ella rifo1"1.na sanitaria. S i)ie-gò poi l'azio11€ ,c;volta dalla Co~porazione per eçit,:-ir~ J'jntroduzione jn Italia dell'Assicurazione obbligatoria contro le malattie, sostenendo oome pe-r ragioni economiohe e t f'cniche. meglio c001venga e.ste11<lere la legislazione sanitaria italiana alle 11u<1ve prqvincie che non introdurre nelle vecchie provincie il sistema delle casse distrettuali. Espose il criterjo ohe in ogni ca.so l' .As.sici1razioine sulle :mialattie dovrebbe limita.rsi a concessione di sussidi sonz'~ss'i stenza sanitaria. Parlò quindi stilla clinicizzazione dég1i ospedali a oui l a Corporazione è rimasta contraria. Spiegò l'.a.zione svolta presso il P .r esidente del Consiglio ed il Ministro deJla P. I struzio11e per 11 ripristino ·d ella laurea nell'esercizio di odontoia.tr~ .•i:\.ffermò . c.h e la Corporazione si er!t sem-pre preoec11pa.ta promovendo un'azioné per la rep.r~siolle dell 'esercizio abusivo'; per l'introduzione di nor1ne rigide per l'~er:-~izLo dei medici stranieri in Italia; ecc. Irr. quanto -ai medici . <(airce.rJ;l.ri ~pre8;8e jl c~.n cetto che per essi venisse coot~tuita una ye1·a e propria carriera e s' integra&90rO i servizi sanitari 11egli stabilimenti .d i pena. Pfil. .i farm~cisti parlò dell'ottenuta sospensione delle nuove tariffe far· ma.ceutiohe, dell' indennità. alle f~rmacie rurali e della istituzione de.Ile condotte -farmaceutiche. Auspicò q1Uindi èhe un'intima collaborazione tra m.edici e fa.r1nacisti portasse ad una diminuzione dello smercio di sPecialità rilevando la nèce@$ità; che queste non p~ano esoore vendute al "p .u bblico sen. za rioetta medica . Parlò dell'azione svolta presso la D ir ez. di Sanità e quella di · Pubb1ic~ Siourezza per limitare 1a réclame di prodottì farmaceutici. Quindi illustrò l'azione 5volta pèr iallpedire. la· costituzione di condotte mediche ferroviariè, quella per la promulgazi9ne . dell~ nuova legge sui manicom i e l'op~·ra. tenace sua e di tutti i Sindacati nazionali per ~·isolvere la questione delle' pensioni ai san itari a nziani con l'elevazione del sussi<lio cl1e lo Stato .attualmente concede alla C&5Sa di . Previ.clenza ·dei Sanitari; in proposito accennò anche aJl' opera svolta perohè· nei c3>pitolati venisse accettata dai Comuni l'int~razione della pensione. Dopo ~.ver parlato del suo intervento· p-r esso quasi tutte le Prefettur.e del R egno pe r la stirp,u Jazione dei oaipitolati e dopo aver esposto lo stato attuale dei rapiporti t r a ]a Corporazione e le Federazioni dei Ooonuni fas":isti, spiegò al Congresso l'atteggia1nento e 1'0~1~ ra della Corporazione in riguardo 1
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ai problemi delle osiJe.tricho e <lsgli inlermieri, ricl1ieùe11do . pecr 'JU'~sti il ripristino delle 8 ore di lavoro• o _la n~~itili di up. diplolfi~. di, ~t~to. Quw,di si diffuse a parlare de1l'atteggiamento da l.Qi assunto rigùa.r<lo alla Federaziane degli Ordini deì medici e farrn.acisti e sulle ragioni ehe lo aveTano consiglia.t o a tra>.rre fuori d~lle FeQ.~razioni gli 01rlini C'onquistati dai Sindacati e ooncliuSe @hre qualunque fossero per ~ere le decisioni in merito del Congresso, si doveva es~ge·re che all'ombra delle Fede~ r azio·n i 11on si p·r e·parasse la ]otta contro la Corporazione. Infine disse le .r agioni che lo aveva;no consiglrato a soegliere l' attua·1e sistema d' i·n quad.ramento -de.Ila Corporazione e a non accogliere il criterio de11·a unicità dei Sind&ea.ti medici. Dapo breve discas.siane la relazione venne aipprovata ~d unanimità. Il Congresso seguì i suoi lavori nei giorni 30 e 31 maggi'J. . . Animati·ssim.a fu la disc.ussione sull' .applicazione della. nt1ova legge sanita1·ia, lamen·t andosi viivaa:nen~e che pu.r tro.p po 11on viene convenientemente arpp1icata, perchè ad essa. spesso frappongono osta.coli specie i 'Comuni fascisti che scorgono in essa una menomazione della lor/) autol?-omia e un privilegio per i sanitari, mentre ciò non è affatto, in quanto lo scopo è quello di disciplinare gli interessanti .:iervizi sanitari oon oriteri tecnici 'ed equitativi. Il Congresso al riguardo ap·pr.ova ad u·nan:itIDità un O. d. G. col quale ~ fanno voti perchè il Governo Nazionale interve.nga con tutta ·energia a f.ar sì che la legge venga ap•p licata in tutta la sua estensione, e perchè la Direzione del Partit.o fascista intel'lponga i suoi b·u oni uffici. Circa lo .&t!ltuto della Corporazione, , il CongrE~ unanÌIUle delibera di demandarne la oompilazione definitiva ::tl Diret torio, .accettando il concetto espre.sso dal dott. Fioretti e corroborato daJl' on. Rossoni, ohe tutte le cariche devono essere elettiv-~ . Sul1a <}Uestiono dei raipporti tra Sindaca.t i e Federazioni degli Or<lini sanita.ri, si nota subito una noteivole co.rrente favorevole alla relazione di Fatichi (e~onertte dei medici condotti), di lasciare liberi gli Ordini distacèa.t i di rientrare nel1la I 1'eder azione wgli Ordini. Dopo una se.rena discu.ssio11e viè11e a:p1provato il segu€inte ordine de.I . giorno: H Il Congr€sso della Corporazione Sanitaria Nazio,n ale tratta.ndo dei rapiporti tr.a Federazil()'Ile degli Ordini e Si11dacati N azion.a li, afferma che le FedeTa.21ioni degli Ordini non debba·n o esplicare iniziativa ed azione sindacaJ.e e d~ mandato al Direttorio della Corpo-razione di da.ire le opportune sue dieposizioni Ml 10'~i categoria per la tutela del ·p rinciipio e dell'azione sindacale dellie Corpor azioni fasciste» . . . Sul tema della « Prov1ncializzazione dei ~rv1z1 sanjtari » il Congr ~so solennemente ne afferma il princirpio e fa voti che il Governo co1D.fermi e traduca in at~ questa vivissima afq>irazi-0ne d elle classi sanitarie. Sul tema «< Sindacalismo politico», svilupipato 1
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SEZIONE PRATIC ~
dal dott. Montano, si conoLude riaffermando la necessità che i Sindacati seguano le direttive del Partito Nazionale ~""'ascista . Il dott. ~.,atiçhi riferisce su.I la necoosità di pubblicare un giornale della Cor~orazione, n€cessità chf' il Congre~o rjoo11osce; si dà ma.ndaito al reiatore <li far~ i neoeasa.ri passi a che il progetto enga pr~to attuato. Su proposta dal clott. Genta di Paidova, il Congresso fa voti a che il Governo voglia rendere obbligatoria l'jndennità caro-viv.e ri per tutti i funzionari degli enti locali. ' Su proposta dei dottori Camrpani e Ronzano il Congresso fa voti a.ffinchè gli Ospedali, co1ne già av,·iene pei Sanatorì e per tutti gli altri servizi sanitari, pa.ssino a1la dip endenza della Direzione d·e lla Sanità Pubblica, riune111do così finalme·n te sotto di essa tutti i servizi sanitari del Regno. Il dott. Bu.onsanti propone, ed il Congresso a,pprova, che si invitino le superiori ·ge rarchie a studiar.e il progetto per Ja istituzione di una Cassa di Previdenz.a per i medici liber.i esercenti. Sull·a questione delle .t\.ssicu.r azioni obbligatorie malattie; il Congresso delibera di richi€.dere a.1 Governo che la legge italiana venga estesa alle nuov.e provincie, poi.chè non si crede che una modificazione sulla base assicurativa dell'assistenza sanitaria abbia prob~bilità di suoc.esso e rpossibilità di applicazione in Italia, dove le popolazioni si sono abitua>te al sistema delle condotte, e dove, specie nei i).aesi ad economia rurale, sarebbe impossibil~ applicare l' a.ssiourazione obbligatoria co11ìtro le malattie. Il dott. prof. Dentice, direttore del Mattatoio di N~poli, svolge un tema che interessa la eoonomLa. nazionale, riguardante le carni congelate in raspporto alla ZlQQtecnia italiana ed .al caro-viveri. Sostiene che ]a iml?ortazione e il consumo delle carni cong.elate d.ebbano e&'3ere contenuti entro giusti limiti, evitandosi cl.annosi protezimiismi di '
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energie ~aranno dirette a rinsaldare i vincoli dei sanitari italiani per condurli aJJe conquiste cui e&3i giustamenti aspirano. Un voto di !Jlauso viene approvato da tu~ti per il dott. Gazzellia, vioo segretario generale, e pei· tutto il DirBttorio. L ' o·n . Rossoni, molto ap·plal1dito, si iasso-cia al voto dell' Asse1nblea., e si dice Jietissimo che il dott. Fioretti abbia. raccolta, così ·m eritatamente, tanta simpatia e sti1na dalle classi sanitarie. In 11ltimo il Congr~ delibera di inviare un telegr8Jmn:na di devozione a S . l\iI. il R.e per il 25° anniversario della sua assunzione al Trono, ed altri telggrammi a S . E. il Pr&Si·d ente del Consiglio, a S. E. Federzoni Ministro dell'Interno, a 8. E . Teruzzi sottooogretario all'Interno, e al1' on. Farinacci Segret~io Gen•erale del Partito. Dott. TRULLI.
AMMINISTRAZIONE SANfTARIA. Di fesa meccani ca contro la 111alar·ia. Con D. l\{. in data 28 febbraio 1925 sono approvate nuo'tre istruzioni per l'in:nipianto ed il funziona1nento dei mezzi meccanici di difesa contro ]a penetrazione degli insetti aerei nelle abitazioni e nei ricoveri, indicati dall'art. 162 del T. U. l€g· gi san itarie, in so.stituzione di quelle wpprovate oon D. M. 12 giugno 1902. Lie nuove istruzioni sono dettagliate e precise e si conformano alla tecnica dimostratasi più efficiente e più pratica.
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trust. Dopo ]a relazione de-1 dott. De Matteis, il Congra.~ riaffierma unanime il concetto che il veterin1a.rio inod~rno non debba essere orientato soltanto verso il ]ato sanitario, ma debba esplicare azione anche nel campo zootecnico. Il Congresso approva i voti delle ostetriche tendenti .ad ottenere col riconoscimento giuridico dei Ool1egi prof~ion :::tli una migliore comprensione da parte dei sanitari delle n.ecessità del loro esercizio profes.sionale. · Vengono q11i.n.di approvati molti altri ordini del giorno riguardanti i Medici della Marina Mercantile, i Farmacisti rurali, i Direttori di Ospedali, gli Sto1natoJcg.i, gl'Infermieri. Per questi ultimi ai delibera di richiedere al Governo la diminuzione dell'impana di ricchezza mobil.e nel!La misura accordata ai ferro-tramvieri, ed jl ripristino delle otto ore di lavoro. Finita la discussione dei molteplici temi, viene ~letto alla carica di Segretario Genera.le per acclamazione r:on 18, 34~ voti il dott. A. Fioretti che è viva.mente applaudito ed egli commos.50 ringrazia tutti e promette che ancora e sempre l e sue
CONCORSI. ' POSTI VAOANTI.
AGGtu s (Sassari) . Scad. 22 giu.; L. 9500 e 3 sessenni decimo; L. 2500 oavalc.; L. 1000 arm. farm.; L. 800 uff. san.; taasa eone. L .. 50.10. ALESSANDRIA (Eaitto). Oonstil Sanitaire Maritime et Quarantenaire d' Egyptt. - Ca.po del Laboratorio hatteir ioÌogico di Suez; lire egiziane 1125 e bienni fino al ma.ssimo di L. E . 1310. Richiedesi esip€rienza effettiv·a sulla peste e sul colera e di aver lavorato in looruità ove queste malattie sono esistite. Età minima 30 a. Dopo prova favorevole prapos~a di stabilità a partire . dal bilancio di aprile 1926; probabile diritto a, pensione. Divieto di esercizio privato· In-Oicare le lingue che 00. conoocono. Per domande e informazioni ri".'olgersi alla Presidenza. Scad. 30 giu. ANCONA. Manicomio Pro1J1ncialt. Il concorso a medioo praticante interno (assegno L. 5000, vitto ed alloggio personale) è prorogato al 30 giugno. Per chiarimenti rivolgersi alla Direzione dell'Istituto . ..A.NTICOLI CORRADO (Roma). Scad. 50 gg . dal 18 mag· Età lim. ~O a. Tassa L. 50 all'Esattore Consorziale. C-0ndiz. eapit.olat-0 sanit. approv. G. P. A. Per uff . .san. L. 300; per arm. farro. L. 200; per disag. resid. L. 500. P<rr. 1000· Serv. entro 20 gg. Ritrovo villeggiatura.
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IL POLICLINICO
BEDIZZOLE (Brescia). - Scad. 25 giu . Reparto a sera . St:iip. L. 9000 ' e 6 quinq. decimo; c ..:v:; lire 3000 cav . BELLANO (Como) . Ospedale . -· Oercrusi chirurgo ge11eric.o; L. 70•)0; e intere.s.senze (75 % atti operar ti vi; 60 % pro~enti radio1ogia; prov.e nti laboratorio; L . 5 al giorno per ogni degente) . Esercizio prof.eEsionale libe<1ro . Tre atllni di •p ro.v a. Ospedale di cir ool·o, per 25 Comuni, con 35 letti a.ume11ti1.b ili . Rivolgersi all ' Amministraz. BIELLA (Novara). - Consor. sanit. T ollegno-Pavignan.o·; L . 7000 oltre c.-v. L. 1200, e uff. san. L. 500. Rivolgersi segret. com. di Biella, s~21de Co11sor. Sca.d. 25 giu. BIELLA (J{ avara) . ()spedrile degli I n fermi. - Assistente alla Sez. chi1r.urgica. Titoli ed ~entualm. esam i. Età n1.as~rima anni 27; termine 30 giugno; IDSSunzio11e seJ:vizi-0 regolare 15 giorni dop.o la noti. . fiica d·e·l la no111ina . Al~oggio in Ospedale. P er schiari1nenti rivol~1"Si ali' Amimi11istr azionre dieJ. Pio E11te. BOLOGNA. Deputaz. Provinciale. - M edico dell'Ospedale P sichiatrico Provinciale in ImoJa · età ' ~in1 . 35 a.; L. 11 ,900 oltre supplem. serv. attivo L. 1500, c. -v., 6 aumenti periodici di un decimo; tassa L. 50. Scad. 18 giugno . 0.\RCERI (f'ac.lova). Al 30 giu. j a1b. 24:03; ,p ianura; L. 9000 p er 1000 iscr. ; .add.jzion. L. 5; cin· que qnarl.rjenni dee.; c-.v.; trasp. L . 3000 se cav., L. 160_0 se !JlOt.oc., J..;. 800 se pie. ; L. 500 uff. sa11. Diplo1na di at1tori'.6zaz. aJ.l'.esercizio profess. Docum . a •3 n1e.si, !)enale ;-i 3 mesi. Età lin1. 40 a. Chiedere ::tnnu1izio. GROSSETO. Congreg. di. Carità. - A tutto il 30 giu., aiuto medioo ~ e aiuto chirurgo -nel R'. S,p edale della Misericordia. Vedi fa.se. 22. MANCIANO (Grosseto). - i a condotta (capoluogo); L . 10;000 con dieci trienni ventesimo oltre · · L. 1500· asseigno rivedibile; scad. 5 luglio. A domanda sarà inviato avviso integrale. MoRINO (,il.quila). -· A tutto il 30 giu., 9er !Wndin ura ; L. 10,500: Buona cm1.d. a 4 ine~i, penale, · a 3 mesi. Se.rv. entro 20 gg. NoN:\NTOLA (Mode1la). - Seconda condotta. Scadenza 30 criugno . Vedi fase. 23. PADOVA . .Spedale Civile. - Primario medico . per malati di t 11b. :polm. ; L. ·4000 (sic) annue, esclusa qua.J.siasi indenn. c.-v. Soad. ore 18 del 30 giu. · Età. m.assi1na 40 a. al 25 mag. (elevabile a 50 p er primari effettivi in &pedali di capoluoghi di provincia). Tassa L. 50 alla Tesoreria. Docum. a 2 mesi. Nomina e 3 conferme quinquennali. Serv. entro 15 gg. L'amministr. si riserva di dichiarare nullo il eone. qualora negli aspiranti non ravvisasse tutti gli eleme11ti di competen za e di ooltl.!ra che si ritengono indispensabili per il posto. Chiedere annunzio. PIRvEBOVIGLtAN..\ ('Af acerata). - Al 30 giu.; lire 9000 e 3 quaidrienni dee. oltre c.-v· ; indenn. trasp. (L. 2500 se cai;·allo o mulo, L. 1500 se motocicl., L. 500 se bièicl. ; qualora i mezzi di trasporto non S'iano propri], non oltre L. 1000); L. 600 u ff . san. Età lim. 40 a. Tassa L. 50.10 al tesoriere com·
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FASC.
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Accettaz. entro 8 gg., serv. entro 30. Ab. 2134 su " 2625 ha. Chiedere annunzio. PoGGIO ÉERNI (Forlì). - Scad. 20 giu. ; L . 9000 e 10 bienni ventes., oltre L. 1000 uff. san., L. 4000 caivi3.lc., 1° c.-v. e metà del 2°. Tassa L. 50. RoMA. 111·in.istero delle Comwnicazioni. - Concorso per esami e iper titoJi fr.a laureati in medicina. a 6 posti di Addievo I spe·t tore in tprov.a nel1' Amministrazione delle ITerrovie dello Stato. Doma.nda i:.on più tardi d.el 6 luglio, al1a Direzione Generale delle Fer.r ovie d.ello Staito (Servizio persona1le ed affari g~nerali) su oairta da. bohlo da L. 3 corredata dei seguenti dooumenti: a) oortifioato di nascita: ·età non s uperiore a 30 anni e 35 per coLoro che abbiano prestato &e·rvizio militare in zona di oper azioni ; ù) certji ficato di cittadinanza it:1liana,; e) cerlificat.o dell'ufficio del Casellario giudiziario; d) certificato di buona. coin dotta; e) conge1do milii:,are; /) fotografia con la firma au·t ent.1cata. da un pubblico ufficiale a ciò autorizzato; [!) diplo na origiTua1e di lat1rea ; h) certificati delle classifica.zioni ottenute negli esami speciali ed in quelli di ltaiurea; i) certificati di eserciZJio· pratico medioo-ohirurgioo · o in os.p.e.dale o titoli eq•uiipoJ1lenti; l) c~rtificati riguardanti altri studi comPJ'Ovanti lja con.osceQ1Za di lillJgue estere; opere o rne1morie eventuialmente pubblicate. Certificati a t r e mesci.. Rioevuta deltl' Uffici o d·el R.egi~tro oomproYante paga.m ento tassa di concorso in L. 50. Nella do.m.an~a l'aspirante dovrà dichiarare se abbia già preRt.nto servizio od ·an che .solo concorso :aid imrpi.ego, s ubita visita sanita.r ia o sostenuto esalllli pr·esso queistn. Qd altra A·mmiini·s tr azione ferrovi.a• rria; in caso afferm.a.tivo specificare le d ate e le località relative al posto per il qu.ale es.so .a~bia concorso ed il risultato deltle pratiche fatte . NOID potrà es9ere ammesso a l concorso chi sia stato destituito, r~vocato o lice11..z.i.ato per motivi çlisciplinari . da.Il' .Aimllilinistrazione detlle Ferrovie dello Stato o d.a altre Ammini5trazi.011i ferro1Via.rie o pubbliche, oame pure chi 1si.,a, stato esonerato o. si sia reso dianissiouario daJ s e1rvizio 'd ell' Amrministra2ione ferrovia1·i,a deJlo Stato. Irudic·are i1ella domanda se s'intooèl.ano sosten~e e3a.mi faoo~tatirvi sulie li11gue estere (fra11c~~e, inglese, tedesca) . Le nrov·e di e-:;a rai obbligatorie. saranno sorirtte ed orali e · consisteranno: in una prov.a scritta di me1dicin1a; 1n un.a prrova scritta di chirurgi a; in u11a prova ora:le sÙlI.è materie. seguenti: a) Patologia e o1inica medica e chirurgica; b) Igiene e polizia sanita.r ia; e) Legislaz.ione e organizzazio.n e sanitaria generale dello Stato e speciale delle Ferr.ovie' e sruhl.~ A.ss.ic11razi~ni sociali. La prova o.rai1e di c11i aÌle ]etterre b) e e) sarà limitata a temi specificati n ei p•r og.r ammi. I,a prova f acoil tativa nelle lingue este~e consisterà in un esame scritto ed in u.n esamle orale ......\ narità di voti sarà p.r eferito il ~onoorrente ohe sia i11val~do od or~ano di guerra, o che abbi.a riportato ferite jn oomba.t timento, o che ffia figli.OI di ,invnJ.ido di g.uerra; O che sia insignito di medaglia arl valore militare; o di a1tra attestazione speciale di merito di guerra; o che abbiia ipir.estato servizio militare oome combattente; o che abbia già prestato servizio lodevole nel·l ' Am1
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SEZIONE PRATICA
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ministrazione d~lle FF . . 8$. in qu11lità pi a.vvenNOMINE, PRO·MOZIONI ED ONORIFICENZE tizio, oppure il più aiiziano ' di età. ' · Il prof. Felix T errien è chiamato .alla cattedra I primi sei della graduatoria ~ara.uno dichia.r ati di oftalmologi~ di Parigi a successore del suo vincitori del concorso e saranno n ominati a1lievi mae.stro prof. De Lapersonn e. ispettori in prova pei servizi sanitari dell' Amministrazione FF. SS . con lo stip.e ndio a.11n.u o lordo Per la cattedra di Clinica p ediatrica nella Redi L. 10,900 oltre il su 1p 1pJermento annuo l-0J.~d0 di gta Univ~rsità di Ca.gliari la Coanmissione della L . 2100 a sensi del R. dooreto-1e1mge 7 a.p ri1le 1925 F.nr.oltà. pr.opose la terna: '.B.orrino Angiola, De.n. 40!5 e l'in dennità di ca.ro-vive-ri. Lo sm~pendi~ villa Salvatore, Frontali Gino· la Commissione carne sopra sarà corrispooto dalla clat.a d-e.11,à eff.e,t giu dicat1·ioe h a design~to: 1) Fr~ntali, 2) Borrino .. tiv~ .entrat.a i11 servizio di pr.ova.. Gli allievi ispetP ·er la cattedra di patologia medica n-ella R . Unitori in prova uon po.t ranno esse.r e nominati sta.b ili versità di P .a via la Commiwione d ella Facoltà p.r ose non avran110 compiuto un anno di effettivo SE•r p.ose la ~rna: Gal.cli Francesco, Gasbarrini Antovizio dri p.r ova entro il qua.il.e dovran•n-0 climastrare· nio , ~Iorelli Eugen_io; l a Commissione giudicatrice la id·o neità al.Le fun2ioni c11i saranno stati a;sseha designato: 1) Morelli , 2) Galdi, 3) Gasbarrini. g n•a ti, ~iecondo è stabilito d a.l:l'art. 26 del R e.g olaP er la cattedra di radiologi.a, elettrologia e temento del p erson.ale aipprovato con R. decreto-le•gr apia fis~ca nella R. Unive.r sità di P avia la Comge 7 aprile 1925, 11. 405. mi~sio,ne della Facoltà proipose la terna: Perus~i~ L ' A1nn1i11i..strazion-e si riserba 1a faco:Jità oer i Felice, Serena J\iiario, Sicjliano Luigi ; la Commis' posti di 3Jll1 evo ispettore pei servizi sa·n itari delsione giudicatri ce ha de.signato : 1) Perussia, 2) Si1' A.mmini.strazione ch e si rendesser o va.canti entr.o ciliano. u11 a11no dalla data di a.pip1.,ovazione della graduatoria, di cop.rirli, seguendo secrnp.r e l'ordir11e della gradunitoTia, con concorrenti dichiara.t i i,do11ei, NOSTRE CORRlSPONIJENZE. sempre qu.aindo ma11te11ga110 i re,q uisiti richi e~rti ed esibiscano i cea:tificati di cui alle lettere e) e cl) del 11 Congresso-Esposizione antitubercolare numer i) 2 ·d el prese11te avviso con dta.ta n o11 a11tedi Napoli. riore di 30 giorni al mese nel quale i co11correnti Il Co.n gr<:sso-Espooizione antitubercolare tenusiano invitati a prestare servizio. t osi a N aipoli negli ultimi giorni di maggio per Per i programmi d-ettagliat i e per il t éSto clella ini2'iativa della b enemerita F ederazione N azion-a.le domanda rivolgersi aUa Dire.z. G-en. Ferrovie dello per la lotta contro la tubercolosi, ha conseguit-0 Stato in Roma (Serv. Personale e Affari Gener ali) . un pieno e brillante successo no11 · ~olo p er il nuS. VALENTINO TORIO (Salèrno). - Scad . 30 giu. u,ero e per il va.lorre degli intervenuti, e p er le Stip. 6500 e 4 quadrien11i deci1mo. imp.orta11t;i rel Dzioni e studi ai quali ha. dato ocTARANTO. Brefotrofio Provilnciale . Direttore; casione, ma anche per l'azione t1nificatrioe che ha età mass . 45 a . salvo 9er ohi si tro;vi in servizio potuto svc:Mgere fra i vari Enti na,z ionali che hanpresso altr e Ammìnistr. C'o m,unali, provinciali o no per scopo I.a Jotta antitubercolare. sta.ta1i ; I,. 12,000. T a.ssa cono. L. 50 . Scad. 25 giu. Dopo la seduta inaugurale del 25 m aggio - res,a 'l'AVENNA ~Campo basso). L. 6500; ab. 2090 riu' solenn,e dall ,i ntervanto di S. E. l'on. 'J_'eru zzi, in niti; poY. 200. Scaid. 30 giugno. · Tappr~entanza del Capo del Governo, dell' Ero .mo V1r.w.ALAT'1NA (Caserta.) . L. 7000; ci•n que quaC9.~rdinn 1e A rciv.esoovo Ascalese, d.e l presidente fedrie11ni decimo; L . .500 uff .' sa.nit. ; L. 1400 ca.v.; d.e ra-le on. Paolucci e del commiBsario di Nap·oli on. L. 1200 c.-''" · Età m~sima 40 a. Scad. 12 luglio. Ge.remi coa - i lavori del Congresso hann·o procedu·Scl1iarim-enti .dalla S~·g.reteria. to con la massima alacrità, intramezzati da visite .~vGNO (Bergamo) . - P roroga a tutto il 20 giu. .:llle varie istituzioni antitubercolari partenopee. Pieni d' inte·resse i rap por·t i ufficiali ~jposti d-ai Medico-chirurgo, provvisto ottimi titoli, attualproff. Vitali di Venezia, Banfi di Oruagd B Bermente titolare condotta paese di monta:gna, desitolini di Prasoonaw, ris9ettivamente c:;nlla cli1nadererebbe buon interinato, preferibilmente paese toterapia d€lla tubercolosi al mare, in pianura ed sul mare, peT la salute dei figli, con p·o•polazione 1n mo11tagna. a quello cli vivi1 attualità del prof. riun.ita. Indirizzo: C.ampasso - via Candia, 135, Sivori di Genova, circa l~ vacci11azione antituberRoma. co1a.re neJ.l'uomo, che ha pr.01dotto un anin1ato e dotto dib::i.tt1to tra i p·ri11cip·a li tisiologi it.aliani, CONCORSI A PREMIO. che .c;ii può clire' tutti , senza. eccezione, 11anno preso p.a.rt e al Con1gre&so. P·r emio Gagnola. Oltr<· eh.e- per · la p·r ,esenza, dei raippresientanti Presso il R. I stituto J,OIIIlbardo di Scienze e L etteTe è a'P.erto il OO•llOOirso a U ll rp rernio della Fon da- delJe ma.g giori Arnociazio.n i ed Opere a11titnbercolari italiane e dei sommi ·e sponenti della clinica zi10llle Cagnola, dell'impor to di L. 2500 e me.d aglia d'oro dt L. 500, per una scoper ta b1en p·r orvata sul1a ~ cleJi'igi.ene, la riunione di N apoli ha avuto poi u11a. sipeciale importanza per l 'intE>rvento di comcura della pellagra o sulla natura dei miasmi e petenti &tudio.si dBl problema tubercolare anche co11tagi. Scad. ore 15 del _31 dic. 1925. Rivolge1'Si dal punto di vjsta ~conoouico e ;;ociale. L a parte a.ì la stgreteria (.palazzo Brera). 1
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IL POLICLINICO
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('he n e.Ila lotta contro il in.orbo spetta orma! ai Consorzi prov.inciali antitubercolat'i e la nece~ità che questa istituzioni si svilupp1110 in rri.rtniera arlegu:lta è stata infatti oggetto di una ela.b orata relazione da parte dell'o11 . Girolamo Orefici, p·r esidente del Consorzio <li Brescia, e l'amrpia ed iJJ11minata disnussione che ne è seguita ha vaJso a porre in ch1ar-0 ~a 11ecessità che in seno alla Ji'edera.z i.o ne Nazionale si formi una speciale un1o!te dei Con~ r.z.i provinciali e ciroondariaJi, ohe potrà ave· r e Ja massima importanza nell'ulteriore svolgin1ento <lell'azio11e a.ntitubBrool.are in Italia. N el CaIDllpO scient ifioo si è addivenuto 11cl Congr esso dii Napoli alla fusione deill' Asso·ciazio::i..: I taliana per gli Studi de lla t u bercolosi oon la Ft'dera.zio11e, n el senso che l' Associazio.n e siuddett.a , pres ieduta com'è noto <lal·l'illustre s,enatore 1\'.l aragliano, ra.p presPnt:3rà d'o.r a in · avanti in Ji.alia. ed all'Estero la Sezione scientifica f€,derale. A Nap-0li si sono infine gettate le basi, _i?:rcpon enti e<f aucs·p ic·i il p,r of. Breccia, il prof. Fa;giuoli, il dott. Del Bue ed altri, di un' Ass<>ciazione antitubercolare dei •m edici condotti, aderenti alla Fe<lerazione Nazionale. L a divisa della Federazione cc Viribus U n·i tis » ha quindi finalmente trionfato a N apoll, e qu{'st0 trionfo e questa unio1Ile fanno b~ne auspicare lì~r il futuro Di tale 0011cetto nnita.rio fa, fede il risultato della votazione per Je elezio!li del nuovo C)onajg:io federale che si è .affermata sui nomi Jell'on. Pao1ucci quale Pre~idente generale, dell'0111. Marrigliano, quale Vice-Presidente per la pairte scientifica, deJl'on : Orefice, quale Vice-Presidente per la i·art6 soci aie, e dei Consiglieri protf . Ferrannini <li Naipoli, Fici di Palermo, Ilvento di Roma, Malftn di Torino, Roatta di Firenze, Ronzoni òi lliJa.no; sono stati conf.ermati in carica il Segretario generale prof . ~fendes e il Cassiere dott. Della Seta. Anche la Mostra .annessa al Congresso ha rappresentato una novità verMnente ben 1·iuscita: tutti i p.rinciip ali congegni ed opere <lntit11bercolari italiane avevano mandato ampio matef'.iale dimostrativo: fotocrrafie, plastiche, dia g.ra.1u1ni ecc. mentre un 'importante parte dell'Espo.91?.1ione era rise1·vata alle Case industriali pro<luttririi di 11re· ~idi1 sanitari , di strumenti terapeutici B diagnostici, d'impianti radiologici ecc .. Molto a,m1nirate le nuov·e films originali di propagaJllda a.n t ituberoolare edite dalla .b,3clerazio11e e l<~ .altre ohe pure sono state proie"t.tate dal prof. I sr.a,eli di 'J 'rie.~t.e, dal p.rof. Oomisso di V a.ldoltra, dal prof. L 9vi di Roma, ·dal prof. Redaelli <li Legnano ecc. Il Congresso · si è chiuso con l'tllpprovaziO'Ile di vari ordini del giorno, tra i quali t1no di notevole in1portanza auspicante, come programma massimo, la forn1;\ZÌone di un fronte l111ico sia ne11ia raccolt a qn3nto nella erogazione dei fondi destinati alla lott& antitubercolare e coone progra.mma minimo, di immediata attuazione, J'am•p iamento delle funzioni e del finanzi.amento dei Omoorzi provinciali a.n tit11 l--ercolari. M. G. 1
:NOTIZIE DIVERSE. Le onoranze centenarie a Charcot. "
R~servandoci di
pubblicare un resoconto delle onoranze a Cliarcot e del Congresso interna~ionale di nevropatologia tei1uto oonteanpoil-:anean1ente, diam-0 int a11to l' in·dirizw pr€sentato {l-1 Presidente dell' Ace;ade1nia. l\.ledica di Parigi dal prof. G. ~1.in g.azzini, deJ.egato dal Gov.erno italiano : Sa.Iutem vobis, qui hic ad~8tis, Romae nomine dicere; vobi.3 gloriosi huius Arc!1i·g ymnasii collegae, qui a,d me•m or'iam J oannis Charcottii quot adsumus human isi3ime convoca.stis, grati as agere plurimas, gratisslimum est. Curo ad.ulesoentes n1e dieinae studiis operam dareunus e x magistris nostris i1lud Fantonii, viri do-etissin1i , ~aep€ a11<livimus cc obsc11ram ~:s..c;e cerebri te xtura m, ubscuriores morbos_, obsc11rissimas fun· et 1c1n e,c:; » . N n llum hominil)US ex nervis laboranti· bus aux1h11m afferri: cerebrum t emipJo s:eptem claus()l sigill~s comparari solebat. Sed que1ma<lmodum Galenus Romae in temtp~o Pacis '.111.at0m i '"!allll artem diu publice quondam exerouit; quema<lmodu.m ~[orgagnius in Archigymnasio Patavino eortJm corpora qui, morbo aliquo t entati, mortui e8Sent cotidie fer.e inspjcere consuevit; sic J.oannes Charcotius, nocturna ad diurna ma nu medicinae res versans, auxi1ium ana· tomice artis xemner adhibuit:, cnm sine ea sibi ... persuasisset n nllam ' esse posse doctrinam n.ervorum. , Unòe factum est ut, quo erat ingenio maximo et paene divinos ,•e1·ebri medullaeque morbos detegeret. Qua. in re non Gallia.e modo sed totius orbis i errarum i11re et habet11r magister et sem·per habebitur. Nos igitu,r memoriain summi viri cui nullum par €'101g ium, hic solemniter <'.elebrantes, diem festum a!?;irrtu.s et hnmnnitatis et doctrinae. (Quod bon.u m, faust,um, felix fort11natumque stit). Bibllot~f'a
internazionale per la lotta contro la tub(}rco 1o si. Il ('!onsiglio Direttivo deli' Associazione Genovese contro la Tubercolosi - di cui è nota l' attività molt<E"cplioo e s enza .esempi, 'Promossa dal com1pii.anto Camillo Poli - ha d eliberato d'~stituire una Biblioteca internazionale della lotta contro la tubercolosi. La biblioteca non avrà lo scopo di raccoglie.r e pubblicazioni e documentazioni di biologia, p atologia e clinica, ma solo di azione pratica, con riferime.n to a tutti i Pa€Si civili. La pre.Siidenza dell' Associazione si è rivolta al nostro Ministero degli Esteri, affinohè, pel tramit e de1le RR. Amb.asciate italiane pr~o i Governi esteri, p.romuova la raccolta del n1ateri nle dooiderato dai Governi, dagli Ent i minori e da I stituzioni private. Il >Ministero ha. risp()Sto can lettera di protocollo n . 214571-265, informando di avere - in considerazione del fine be n efi co che la. A~ociazi o ne si propone - disposto affinchè le Regie Rappresentanze Di.p lomatiche favoriscano, per quanto sarà possibile, la raoco1ta di materiali per l' }J,tituenda biblioteca.
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SEZIONE PRAITCA
Lega ltalia11a <'O&tro il peric1•lo venereo. S~ adl1nò i ~iorni 8 e 19 febbraio in Roona. Fu aipprovato nelle linee ge11erali uno sch~.ma di n1emoriale redatto dai proff . Monte5ano e Le7i, da presentarsi alla Direzione Generale di Sanità ]>11bb1lica. Il prof. ()aJpasso p·rese11tò uria rel'1.Zl ·)J1C sul programma per la sistemazione d.e)l;.1 Ilf:ga ·~ per <.1.arle il n~c·l"\ssar10 incremiento. A}l'uop•1 Ji . , f:sentò u.n progetto di piccolo libretto, ('OnfJ~ncnte n urm.e giuridiche, igieniche, €.cc., che dovreohe €\.S.Sere cbst.ribuito, P'3r parte di ogni !:nngnl-0 C.01aune. a tutte le coppie di sposi prima rlel loro :.nnt rin1onio, mediante il versa.mento di 1111a. plC'C()la ta->~a, di C'U i tma parte dovrebbe &.;;se.re devolut:i a · f n \«ore d<~ll.t Lega Italiana c001tro il psrico1o venereo . Su proposta dello stesso prof. Cap:i s~o si ~tal.il' ~1 iniziare le pratiche .er otter.e1·,) il r1concs1 ·:m€nto deJla Lega in Ente Morale. \
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Zoia, Serafino Belfanti, Giuseppe Antonini, Domenico Medugno,, Luigi Bellezza, Cesare Cattaneo; iniziatosi il 26 ma;ggio, il ciclo si chiuderà il 18 giugno .
Propaganda antialcoolista nelle scuole del Veneto. .~d iniziativa del provveditore agli studì per il
Veneto (p.rovince di Venezia, Verona, Vicenza, 'Trevi.so, Belluno e ì'>adova), è stata estesa ed intensificata. la propa.ganda a11tialcoolista in quelle scuole eleme11tari - secondo norme precise - tra cui l'istithzione di una «settimana antialcoolista », durante la qua.le tutti gli ~sercizi scol~stici devono esser dir etti a fissare nella me11te degli alunni i danni cag:olllati dall'alcool e 1a necessità di evitarli. Ai maestri si '-'ffre materiale adatto di propaganda e di studio.
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Congresso nazionale d .. gJi igienisti. 81 è ~<lunato in quiesti giorni in Sardeg11a l' annunziato 3° Congrroso della Società Italia.nn. per l 'Igiene . Prossimamente ne daremo un N1;;r.1conto 1•
Con~or~io
antitubercolare provinciale di llilano.
Il 17 maggio si adunò l'assemblea generale del Consorzio, n ella sala del Consiglio .Provinciale. DaJla relazione morale risultò che durante il 1924 furon-0 provviste oltre 50,000 gioo·nate di ricover-0 in sanatori e oopeda.li-sanatori della provincia, col concorso finanziario del Consorzio; che furono messi in attività nu-0vi Dispensari in Provincia (17 funzionanti) e si provvide alla sistentazione ed impostazione di altri fino al previsto numero di 30. Anche il Sanatorio di Cannobio sta allestendooi con alacTità e &i confida che sarà completo en't ro il 1926. Fu.rono proposte cattedre di Igien e infantile nei capoluoghi di circondario e si provvide a ricoverare n.eJla Clinica De Marchi i figli neonati da donne tubercolotiche. Fu assegnato un contributo per lo studio della vaccinazion·e antitubercolare tipo Calmette e si istituirono conferenze di istruzione per ispettrici dispensariali e medici, d 'accordo oon la Gassa di Previdenza e colla R. Università . Si propose, d'accoPdo tra Comitat.o L ·Jmbardo e Consor:z.io Prov. Antit., la propagand ~t a mezzo della cinematografia. Furono presi accordi coi datori e assuntori di lavoro per il concorso .all'opera antitubercolare. Il Consorzio che è stato i·e.so obbli•gatorio nel 1924 oo·n l' elevamento d{l]la quota a L. 0.25 p.er abitante, ha un bilancio di L. 700,000 circa aumentato da elargiz-io•n i della Cassa di ri.:;parmio e della Cass.a di Previdenza So· ciale, l:Ol q·1ale p1tò far fronte ai sempre crescenti i.mpegn~ per sussidi ai Dispensari e alle Opere nu tituberoolari tutte.
Conferenze di engenica. Ad iniziativa della R eale Società Italiana d'Igiene, va svolgendosi a 1\1ilano un ciclo di conferenze su argo1nenti cli eugenica, a cura dei proff. Luigi •
Elargizioni e lasciti. Il conte Francesco Materazzo ha inviato da San Paolo del Brasile all'on. Federzoni, in occa.sio·n e del 25'.) anniversario ·d i regno di V. E. III, ·la so.mma di un milione; di cui 600,000 destinate aJ fondo di risaname.11to oontro la m.a laria e 400,000 per fini d'arte. L' on. Federzoni ha risposto escprimendo il suo compiacimento e il suo plauso al genero~o e benemerito cittadino che onora oltre Oceano il lavoro e il patriottismo degli italiani.
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Il gr. uff. Lora, di Biella, mo.rto a T-0rino, un industriale che ha svolto la su.a vasta e fortunata attività neJJa Repubblica Argentina, ha lasciato 1.800,000 pesos in benèfice11za, equivalenti a 18 milioni di lirn it., tra cui 400,000 agli ospedali italjiani di Buenos Aires, 150,000 p er la costruzione di un ·r icovero . n.cxtturno per i poveri n ella stessa città eoc.; nelle <lis.p.01sizioni testamentarie sono anche ricor1date, per oo.sip1ioue somme, paTecchie istituzioni del BieJJese. · , 1
Il prof. S. Ottolenghi in America. Si è chiusa a N ew Yorlc la. Conferenza internazionale di polizia. E stato festeggiato con speciale deferenza il prof. Salvatore Ottolenghi, delegato italiano pe.r la polizia scientifica. I
In onore del prof. ' Moglie. Il prof. comm. Giulio Moglie, che ha prestato per lun·g hi anni servizio 1nedico pre~ i vigili di l'{oma. è stato Tecentemente collocato a riposo. In tale ~ccasione , per testimoniargli la gratitudine .d el Corpo, gli è stata offerta una medaglia d'oro e un'artistica perga111ena miniata dal prof. Cellini e contenente un'affettuosa dedica e i nomi di t11tti gli offerenti. '
Lotta contre la tubercolosi ad Arcachon. La città di Arcachon, in Francia, ha ridatto la mortalità per tubercolosi a 15 per 10,000 ab., contro 27 .7 delle altre città fM.ncesi della stessa popolazione.
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lL POLICLINICO
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Questo, risultato viene aU:rjbuito . a misure ig1e' niche d'ordi11e g«?nerale: 1oitta co.ntr.<.> la mortalità e la predisposizione i·n fanti.l i, contro le malattie veneree, contro la malaria, SOJ"<Veglian.z.a sulle sosrtanze aJ:imentaTi e sulle bev.an.de, pi'iOipa.g a.n da igienica nelle scuole .
l'umanità. organo .
F. DONATH. Le funzioni ·del ceTvello frontale, - A. GOR.DON. Epiles-
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Condanna di un alienista. Il Tribunale di ' Versailles ha condannato a 50,000 franchi di danni e .alle spese il <lir€ttore di una Càsa di salute, impnta11dogli I.a r esponsabilità di non aver sap·l1to impedire che . una rico· verata con dl.ag11osi di 'cc nevrastenia » si allonta11asse, dop·o <li che ella si suicidava gettandosi nella Senna. · TI giudizio è stato promosso dal vedovo, il quale aveva chiesto 200,000 franchi di danni. 1
Misure contro una specialità ciarlatanesca. ,
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morto a Bologna il prof. CARLO EMERY, 1 già ordinari.o e p·o i 'e merito di zoologia in quel1' Ateneo. Si era la.u reato in medicina n el 18'75; poi si èra consacrato per intero alle sc1e11ze na· turali.
RASSEGNA DELLA STAMPA MEDICA. Sca.lpel, 24 gen. -
A. DELHAYE. Azione sul cuor e del nitrito di sod·a e della trinitrina. Riforma Med., 26 gen. - G. AIELLO. Pericoli della sosroensione del .trattam. ins ulinico. D. TADDEI. Curia chirurgica .delle varici degli arti inferiori. Folia Jitled., 30 ge11. - V. VANNI. Alte.razio,n i renali nella. suirochetosi ittero-efuorr . Arch. d. ~1l~l. de. l' App . l) ig ., ecc., genn. - A. F. HuRsT. Gli sfinteri del canale alia:nentare e },oro significato clinico. - H. G . MoGENA. E same funzion. del fegato. k!iinch. j.\J ediz . ivoche·n.s., 13 fe~ . R. MA<fNUS . Significato della col.inà. ne'll'attività gastr~ enterica. · - C. GOTTSCHALK. Tr.attam. dell'anemia . . pern1c1osa. D'eu,t sche !4led·i z . Vf!ochens. , 13 feb. - M. RuBNER . Le limitazi()ni delle oaipacità alimentari del0
V:. S'o'RILLINt1. \Il midollo osseo come
Jo·u'rn. 1'-lerv. Dis .., feb .. -
t
Con decreto 13 maggio del Ministero dell'Interno è stata proibita la vendita al pub't>lico in tutto il lleg110 di uno. sipecifico inventato e prep ·a rato dal sig. Domenico Surace di Villa San Giovanni (R.eggio Cala.bria) e messo in commercio sotto' la denominazione « rimedio naturale contro il ca11oro » per la cura ·di svariate infermità quali il cancro, la lebbra, la p.ara.l isi, il reu•m atismo articolare, la tu be-rcolosi renale, la sifilide e 1' arteria,. sclerosi. Col medPsimo decreto è stato 01~dinato, in ba~e all'uJtimo comma dell'art. 18 della legge su l'esercizio delJe farmacie , il t.e·m poraneo sequestro ·di d.etta specialità, p.r esso chiunque essa si trovi. Il Surace è stato de11unciato all' Auto·r ità giudiziaria.
[ANNO 'XXXII, FASC. 24]
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sia organica e loc.~lizzafiloni ooreb1·ali .. ' New i ·orh St . Jowrn.. ]tJed., 6 feb. -- L. l\i1. WARFIELD. Trattam. de-ll'.an€Clll.ia p·e rnic. - R. F . BARBE& e F. I. SHATAR.A. . . La cc malattia v1a.ricosa >~ ~ B1·it. Med. Jo11:1:rn. 1 14 feb .. - T. J. MEoin~. L'immunità. d·al punto di vista della medicina generale . D. PATRRSON . Il bambino itpotonic() ( f1aoci d-0) . B rit . Jowrn. Racl·i ol., feb . - E . D. M' CltEA e a.. I movimenti norm.ali dello . stomaco. 1lf ediz . K linik, 13 fe:b. - M. MATHES. L'ipertonia. - l(INO. ]Dpidemia di singhiozzo. .4.nn. di ()ftalm. e · Ol. Oc., 1. - G. GAIALER.ANI. Influenza della sfera psi~-ottica e dei centri psicomotori sulla re&pi'l·az. - CANDIAN. Degeneraz .. senile <lei1a macti1a. - G. Lo CASCIO. Visione negli occhi strabici. B1t,ll. M éd,.., 14 feb . - J. GÉNÉVRIER. L 'ipertensione a.rter . infant. stjmmata di erec101..SifjJ. Arch. de l\fecl. ~ Oir., ecc., 14 feb . - J, URRUTIA. L'ittero emolit. Brazil-M ed .., 10 gen. - A. VALERIO. La circolaz. del l~q. cef. · r ach. 1?.i fo rm,a }J ed., 2 feb . - U. BACCARANI. Sindrome vescicale di natura riflessa. R ·i v . Sanit . S·icil., 15 feb . - G. ~""'10&1To. Il pulriscolo atmosfer . in :patol. La ()linica (M.o ntevideo), 10-II. - V. ZARBINO~ Lesioni iniziali della tbc. J ourn. ]}Jéd.. Ilranç~, dic. - Numero sul sondaggio dwodenale . Paris M éd. , 14 feb. - TAR.GOROLA. L'enoofalo·p.atiia surrenale. Soc . d. Hop:., 12 feb . - E. APERT. Le leggi di eredità m endeliana. - E.·C. AvIR.AGNET e a. Lo. zo11a 'raricelloso . J:lorgagni, 15 feb. - E. PusEDDU. L ' indice refrattametrioo nella vecchiaia . .Journal Americ. Med. Assoc., 7 feb. - R. L. HADE't~ e P. T. Bo:H:AN. Infezioni locali nell' ulcera. peptica. J.. RosE~T . Diagnosi delle ~a~~tie del r.oid. spin . E. C. RosENow. P:rec11p1t1n~- reaz. specifica nella poliomielite epi dem1ca. - W. A. BRAMS e l( . .A:. MEYER. Tiflite primaria acuta_ Americ . J ourn. · Med. Sciences, feb. - E. MEuLENGRA~H·r. L'eredità nell'anemia pernic. - T. C. KELLY.' Glicemia nel carcin-OiIIl.a. - A. GRAEME.. l\ifITCKELI~. Deidratazione i1ell'infanzia. H. E. B. PARDEE. Elettrooordiogra.mmi anormali. .4.mer. Medie., gen. - C. C. MAPES. Fallacie e ambiguità· nella nomenclatura urol.o~ica. ,-. J · GLASSBURG. Prevenzione del1a sordita nell 1nfanzia. - H. A. BosM.-\. Segni e sintomi premonitorii. Ii1ediz. Klink, 20 ~eh .. - R. MuHSAM. NuovL trattamenti d~lle fratture. - · S. PELTESOHN. Or-topedia degli arti super. . . 1
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[ _.\NNO XXXII, F ASC. 24]
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SEZI ONE PllATICA
Rev . :Jtléd. de Barcel._, gen . . - R. J . RosÉs e F . L LAURADo 0LAVÉ. Frattura-lussa.zione del rachide cervicale. Riv . Clin.. Ped., feb . - ·L . MAGNI. T:ùpo b ubop rotuberanz. della m. di H eine-Medin. ·- D . 0AFFARENA . Malaria congen. Giorn. d . jJfed. Prat., feb. - I. CrvALLERI. Semeiologi.a dehla regi.one interscapolare. Paris ]1. éd., 21 f.eb. __,.. Numero sul cancro. _4.rch . d~· hred., Oir. y l!Jsp.. , 21 feb. - Numero sulle oohioo!frenie . Evolut. ll!éd.-Cli:ir., feb . - LÉOPOLD-LEVI. Endocrinologia clinica. - L. DARTIGN:Es. Gl'inne&ti testicolari. Boston . ,1.ed. . a. S11rg . ,Jo1Lr·n., 12 feb. - M. BERNSTEIN. Encef al. e:pid., forma emiplegica. Riv. UspedaL._, 15 gen. - R. BAST'lANELLI. Stato attuale della oura chirurg. d. oancro. Bulletin J1éd., 18~21 feb . - FRANOILLÒN-l.10BRE e · RoNOHÉ. Effluvi d'alta frequenm nelle metriti cervicali. Wien. Klin. vVochens., 19 feb. - O. LIPSCHUTZ. Enoophalitis meningitica. Scalpel, 21 feb . - R . D uHOT. Proteinoteraipia para-uretrale nel trattaim . del1a hlenor.raigia acuta.
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Rl VIS1'A MENSI LE D1 OTO-RINO-Iu\ltINGOJATRIA diretta dail pr of. CUCL~ELMO BILANCIONI . .• .. . •
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Il f.asGicolo 6 (1o giugno) del 1925 oontJiiene: , Fonetica biol'ògiciì : :G. D-AI,MA:: · Osservazioni sulla voce negli schizofrenici in relazione al fattore disgenitale e -alla costituzione morfo logica. · ' I dee e metodi nuovi : N. LEOTTA: ProcesGo di laringectomia con Ticostiituzio·n~ autopl aetica della b.reccia, faringo-esof ageia . • Raccolta di fatti : C. BRUZZONE: 11 sintoma di Gavello nella diagnosi di diverticolo eso'f.a.geo. Corri spondenze : .D. DI VEST~A: La Clinica Laringologica di Vien.nia. In bibliotecc.: T.e m i cosi polmonari e generalità sui · micetd patogeni. - Funzione endocrina delle toru;ille palatine. Recensioni : For.mazionf cssee e ieartiil.a~ginee nelle tonsille di vecchi di individUJi a.ffetti da tubercolosi polmonare -0011 localizzazioni nell 'amigdaJa. - Eredolue e costituzione. - Cura delle neVTalgiè del trigemino. Pa.rotite da r;ali di terre rare. - Contributo allo studio çlell'e1Jiologia delle ~eningiti e · loro 00<mpl-icanze. - $ull'im.piego di sali opachi nella dim-0s.t razione rad·i ografica dell'g;ntro d'Higmoro e di c·iisti d-el m aecellare s u periore. La nota storica: U. CALAMIDA.: I consigli di Antonio Scarpa in un caso di -laringite catarrale.
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Notizie e questioni.
Abbonameruto per il ·1925: Italia L. 28; Estero L. 38. Per gli a b bonati a l « Poliieliruioo »: Italia L. 22; Estero L. 32. Un n ume ro e.e pa-raito L, 3.50. Inviare Vaig.lia p os tale .al Cav. LUIGI POZZI Vi a Sti.etriin.a. n. 14 - Rom a .
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Indice alfabetico per materie.· Pag. 8;~() Blenorr.abria e matrimonio • )) 847 B ibiliogrnafia . . • • Calcagno: fratture . >> R50 )) 851 · · Oalooli biliari causa di il.€-0 )) 851 Calcolosi biliare: clinica )) 852 Calcolosi hlliare: cura . )) F51 Caloolooi bil.i~re: influenza della dieta . 0~u·da : grave sirn.clJ:ome dolo'!'OSa da com)) ~.50 pue..5SÌone delìlia - ; intervento . )) ?48 Cl-'llule coltivate in vitro: ricerche )) 854 Chinotoss.ina • . )) 848 Cisti epiteliale del oollo . )) 856 Corpi caver11os1: sclerosi )) 849 ., · Oo!rpo luteo: ricerche . °" Corporazione sanitaria fascsita : con)) 857 g resso . . . . . . . . Guor e des'tro : IJrofilo ple&sico nelJ.ra posi)) 850 zit>ne di P .achon . . . . . . . . Diabete insipido e poliuria : zona ipo.fiso)) 846 basa.Je nella patogenesi . . . . . D iabete spe.riman,tale: nuclei del tuber » S46 cj nereum n el . Diete declor ur a.n ti . . . • :> 854 1 Febbre tiroide : en:na.tologia . . . . , . 832, 853 'Giuerra: op~rci dei ÌJ1·ofessor'i delle facolf:à )) 857 mediche e chirurrriche . li • ~47 I nsulina : uso clirtico . » S51 Ittero l.atente . . . .. • ). &59 }falaria: d ifesa meccani ca ltoma. - St ab. Tipo-Lit. Arma.noi d i M. Courrier.
Mesènterite retrattile a fo.r ma neoiplastica • • • • Pao . 836 • • • Piede equino spastico e contratturaJe : CUI" a . . . . . . . )) b·4:8 Pn.e umotoraoe tera.peut ioo bilaterale oon)) tempora.neo . . . . . . 850 ltaidicoliti a etioJo.g i a osoura guarite OO·l l )) 849 la purntura lomb are . . . . . n .adiumterapia in trad·dominaJ.e in diffu )) 849 sione di cancro . . . . . . )) 849 lwtula : cura della lussazione congenita )) 855 Rimedi a.ntichi e scienza n1odeirna . )) 853 Scuole: m alattie inf.e ttive. . . . Sc.a.rlattina : v.aiccino•proifilassi in u.n ospe)) 840 dale infantile . . . Sifili1d e: Io.eazione <lel benzoino oolloidale )) 843 nel siei·o1 . . . . . • )) 842 Sifiloma .delle gengive . .. . )) 844 Sifiloteraipia : p roblemi . . )) 849 Sim·p atectomia periarteriosa: te~nica . Stom..aco: estrazio.ne frazionata a .tempo del contenuto ' pèr ·mezzo della sonda )) . 831 semirigida . . . , .. . ·. . 1'ub~rQol-0si: congrosso-espo sizicme di N a861 poli . , . . . . . . ' • )) )) 853 Tu1b ercolosi: formo11. leucocitaria. .. )) 848 Tubercolooi polmon:;\re e p~eurjte : cura . )) 850 Tu.rno-ri m;;tligni: ér eiditarietà . . . . )) 852 Vie biliari : drenaggio non chirurgico 1
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A.scoL1, Red. r.esv.
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IL POJ.Jl CLI~ I CO
_.. ·Pubblicazioni
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(PAGINA DELL'AMMIS'l'RAZIONE)
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Roma, 22 Giugno 1925
ANNO XXXII
Fase. 25
' tondato dai professori :
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE .
SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF. VITTOR~O ASCO~!
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SOMMARIO. Appunt i per il medic0c !)ratico: CASI STI CA E TERAPIA: 11. noto e l'ignoto GUlla psoriasi. - La pitiriaisi rosea di Gihert e la sua eziologia. - La leucodermia solare. To&Sioodermia mestruale con sirntomi erisipeloidi. La sootituzione dei lipooolventi aii gra.s6i n ella cura delle <lermat0'8i. - T1,atta menito degli eczemi seoornerut6. - Il tratta.mento del f-0trun1colo . - Nel prurito vulvare. - IG'IE~E : I saponi. - POSTA DEGLI ABBONATI. -
Lavori orig ina li : E. Treruti: Reazioni biologiche dei sieri filtrati att:raverso membrane di collodio. Osservazioni clinic~e : C. Arrigoni: Nota sopra un caoo di carcin oma primitivo del fegato. Note e contributi : N. Federici: Qualch~ rilievo sul ra~chiar.ento dell'utero. . Sunti e rassegne · SE~U:IOTICA: J. Babinski: Considerar zioni sull'interrogatorio in olini ca ed i sintomi siubiej.tivi. - J\tEDH' lNA INTERNA: Pericardite callosa ed incarceramen1t-0 del cuore. - Peters : La diagnostica della piressionc sanguig na sis·t olica e diaistolioa. CHIRURGI\: Fredet : Serie integra.ile d'oeteosintesi dell'omero per fra,t.tura esegurite dopo il 1911 e loro rie ulta,to lontano . - Ruiz Moreno: FJ:atture SO!P•r acondil'iohe del gomit-0: riduz.ione cruenta 00 n incisione a nteriore. Cenni bibfiografici. Accademie, Società mediche, Congressi : Sezione veneta della <:;ocietà di Pediatria.
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VARIA.
Nella vita prof&3sionale : Con.ccmsi. - Nomine, pToonozioni ed qnorj fi1ceu~ . Nostre corrispondenze: G. Ay.aila: Oen ten•ario di O'h aroot e XXV a.nniversario del1a Soci età di N eru.J.'-0:101giia di Pari,g i. Notizie diverse, Indice alfabetico per materie.
1
É vietata la riproduzinne di lavori pubblica ti nel POLICLINICO e la pubblic'azionP dei sunti ài essi senza cita rne la fnn.f P.
Diritti di proprietà riservati. 1
LAVORI ORIGINALI. ISTITUTO DI CLINICA MEDICA DELLA
diretto dal prof. \ ".
R.
UNlV. DI ROMA
ASCOLI.
Reazioni biologiche dei sie1·i filt1·ati attraver o ine1nb1·ane di collodio. (Nota prevAntiva)
per il dott.
ENRICO TRF.NTI ,
ajuto.
Dalle .p rime ricerche di Fick (1855) sull' impiego di men1brane di collodio n ello studio d ella dialisi, attraverso le esperienze di Schu·mal<er, d. Baranetsky e di altri occorre git1ngere sino ai laYori ctel Sanarelli (1891) per avere i primi dettagli d i tecnica cl1e permettendo di ottener e sacchetti di collodio dessero un mezzo facilm'= n.te applicabile a studi di fisico-chimica, di bacteriologi1 e serologia. E mentre i sacchetti di collodio vennero d al Sanarelli introdotti nella ter.r1ica bacteri ologica per assodare la importanza dei leuco ei ti nella lotta contro le infezioni e sulle cause dell'immunità n aturale ·di al cune s1pecie animali verso il carbonchio; essi f11rono ipiù tardi usati dal Borrel e dal J\!Ianea per la separazione (li sostanze di ''ari a gran.a.azza. m olecolare e dal Malfitano per ricercl1e di fisico-chimica. L'ultrafiltrazione attraverso sacchetti di collo-
dio fu quindi impiegata dal Bechhold p er lo studio dei virus filtrabili, dal Giemsa e Prowazek per co11centrare i virus filtrabili, da Pinoy per stabilire J'ordine di gra11dezza di detti viru$, e cla .!\rrhenius e iVIadsen per lo studio delle reazioni immunitarie. Fn anche da vari sperimentatori studiato il passaggio attraverso membrane di collodio, d egli anticorpi StPecifici ma i. 1p rimi risultati riferiti n on si m ostrarono tt1tti con corcli, n è ,rennero successivamente co tn1piute ricerche più estese, mentre si poteva pe11sarc che una. più Jarga applicazion e di q11esto metodo fosse caipace di portare qualcl1e contril1uto alla conoscenza della natrtra e c1el comportamento degli anticorpi stessi. Già il l\1anra ed il Baroni avevano constatato che gli anti corpi sipecifici (antitossina di.fterica, aggluti~ nine) a_:>assano attraverso le membrane di collodio, ma queste osservazioni n o11 furono in t11tto conferma te da ricerche successive di Sanarelli, <li l\.TarJ)é, di Arrhenius e Madsen , di ·Frouin, di.... Gates, di Mutermilch e di l{opaczewski. Infatti mentre vP-niva riconosciuto che la tossina difterica attraversa i sacchetti di collodio e .quella tetani ca no, si dimostrava che le agglutinine specifiche vengono trattenute n ell'interno del sacchetto e non si ritro·vano riel filtrato anche se la filtrazione è compiuta con l'aiuto dell'as1pirazione. Il Frouin p oi stu diando parti colarmente il comportamento
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delle emolisine giunse. alla con clusione che l'ambocettore emolitico passa attraverso la mernbrana di collodio mentre il complemento viene trattenuto, sl. rl1e aggiungendo al filtrato di un siero e1nol"lti.co, siero fresco di cavia, si ripristina l'azione 13molizzante di esso. Tanto Mutermilch quar1to Kopaczewski osservarono che le sosta11ze protPrie dei sieri luetici, alle quali è legata la 1positività della reazione di Wassermann, non dializzano. P artendo da .queste osservazioni ed allo scoip o di 5tudiare più diffusamente il com·p ortamento degli anticorpi di .fronte alle m embrane di collodio, ho creduto 01pportuno di iniziare una serie d.i rice.rcl1e sottoponendo all'ultrafiltrazione attra ,.tlrso sacchetti di collodio, sia sieri contenenti af!gl utinine specificl1e sia sieri contenenti sostanze devianti il co1nplemento. Dei primi ho usato c.;ieri di malati convalescenti ·di tifo e di feb·b re n1elitense, dei secondi ho im:piegato quelli di individui luetici a reazione di Wassermann · a>ositiva completa. Per .questi ultimi ho preso in esame oltre che la reazione di devjazione del com·p lemento anche ·q uella di flocct1lazion e secondo la tecnica di Sachs-·Georgi. TECNICA. - Per eseguire l'ultrafiltrazione dei sieri ho anzitutto (Ilrovveduto a fabbricare sacchetti di collodio secòndo il metodo in·dicato da San arelli e dél gJi altri autori successivi. Certamente ·di gra'lde irrl'POrtanza è la composizione de I co1lodio stesso, e fra quelli che ho speri~entatj, si è dimostrato meglio adatto il collodio puro di Merck al 10 %. Do1po varie prove prelirninari ho potuto constatare ·Che .detto collodio portato, con aggiunta di al cool assoluto, alla concentrazione del 5 % mi forniva sacchetti trasparenti ben omogenei e molto ' resi$tenti, 1pure conservando una buona fiJtrabilità. Nella preparazione di .questi sacchetti ho e_doperato tubi di vetro con una ò.elle estren1Jtà chiusa ed arrotondata, del calibro di 1 cm. (perfettamente regolari e lisci. Immerso il tubo 11el recipiente contenente il collodio, lo estraevo do.p o pochi secondi procurando con movimento c.:ontinuo di rot::i.z ione ~he il collodio si distribuisse ugualmente su tutta la superficie del tubo e rapidamente si asciugasse. A questa prima i1nn1ersjone ne .facevo seguire successivamente altre due, ottenendo così un .sacchetto a 3 strati, ct1 e 1poj toglievo dal tubo di vetro sfilandolo come un dito d] !!Uanto mediante arrovesciamento. Un p Jnto delicato nella ;prea>arazione dei sacchetti è qu el lo che riguarda il momento più utile per la sovrn.p· [posizione di un nuovo strato di collodio a quello 1preced ente, quando questo non sia ancora troppo mollf' nè già troppo asciutto. Ciò si può jn parte ricoriosceré saggiando la consistenza dello strato di collodio mediante pressione con l 't1n~hia sulla 1
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sua estre1nità superiore. Parimenti non fari.le è stabilire quando sia giunto il momento di togliere il sacchetto di collodio dal tubo di vetro, dovendo ciò essere COffilPiuto quando il collodio si è s11fficientemente asciugato ma. n on completamentE:, chè in tal caso esso si strapperebbe. Un giusto grado di essicamento del collodio è quello che corrisponde ad una leggera 01p alescenza di es~o, e quan·d o tagliata l'estremità superiore c1rcolarme11te con un temperino € ;p ossibile arrovesciarP ·~ bordo del sacchetto perchiè ancora molle nè già. sec:o friabile. In questo istante, dopo arrovesciato il bordo, si continua ad esercitare con d11e ùita una lenta trazione sulla parte arrovesciata <? crrue:dat~rnente tutto il sacchetto si libera dal tubo di Yetro. Per queste varie manipolazioni è necessaria una esercitata ipratica colla quale, senza ricorrere ad altri artifizi, si possono ottenere rnolto fa cilrnente sacchetti di collodio di sa>essore perfettamente omogeneo e ben resistenti. B stato osservato che lo spessore ha scarsa influenza sulla rp ermeabilità stessa dP-1 sacchetto, è quindi indifferen te, sotto tale [punto di vista, sovrapporre tre o più strati d~ collodio, ma dalle mie ricerche risulta che tre strati sono più che sufftcjenti .p er conferire una resistenza tale da potere eseguire ultrafiltrazioni coll'aiuto anche dj notevole aspirazione. Hanno invece grande importanza sulla rpermeabilità della membrana, due altri fattori: la composizione del collodio e il disseccamento. Circa la composizione del collodio, le mern·b rane con esso preparate hanno ·p ori tanto più ampi quall.to 1p iù il collodio ·è ricco di al·cool e povero di etere e di nitrocellulosa al momento in cui fa .p resa. I . . a permeabilità' o capacità filtrante risulta in ta ~ caso pilì elevata, ma la resi stenza della me1nbra n a è assai minore. Membrane poco 1permeabili sono quelle ottenu:e con un collodio al 5 % in una miscela di alcool ed etere n el rapporto di 1 : 3 o di 1: 4. Tanto Sanarel1i 1quanto ·Gates e •M arbé hanno adopera.to sacc·h etti così preparati. Aumentando invece la quantità di alcool · si ottengono membrane pi1ì [permeabili quantunque meno resistenti. In tali condizioni hanno s.p erjmentato Todd, Fnlrner, KelJermann, .B aroni usando [per la soluzione ·del f11lmicotone miscugli di alcool-etere a parti nguali o nel rapporto 'di 2: 1. L'altro fattore che influisce grandemente sulla permeabilità è il ·disseccaruento. Sono stati ·quindi escogitati vari mezzi ·P~!r impedire che le m embrane o i sacchetti di ' collodio disseccandosi ;perdessero completamente J;.i loro semi-permeabilità. Sanarelli cercava di riparare i sacchetti dal contatto dell'aria, Baranetzl\Y I invece i11dicò come mezzo più adatto l 'immersione del sacchP-tto nell'acqua. In tal modo l'etere evapora immediatamente ma l'alcool viene sostituito '
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dall'acqua .che impregna così la mrmbran::i. Secondo Baranetzky si :può anche regolare la iper- ' mea.bilità della membrana secondo il morne11to lH3i quale si eseguisce l'immersi~ne in a cqua. Secondo Brown poi l'immersione in alcool conserva ·la permeabilità ai sacchetti e può ancl1e restituirla a quelli che l'avevano iperduta. \ N~lla preparazione dei sacohetti che hanno servito alle inie ricercl1e, ho usato sem-pre la ·stes5a q11alità di collodio, cercando di ottenerli dP,llo stesso spessore, e immergendoli in acqua apper1a distaccati dal tu,bo di vetro. P:3r la loro conservazione sino al mo1nento del1' uso ho creduto 01 p portuno mantenerli imn1er si nelracqua e sterilizzati al vaipore fluente. 111 que, sto modo la pern1eahilità è un po' diminuita. 1r1a corne vedremo in seguito, essa era uguale per tutti i sacchetti usati. Qua11tunque sia stato oss\. rvato (Bigelow e Gemberling) che i sacchetti possono essere utilizzabili ancl1e dopo uno o due mesi, 1pure 110 avuto cura se1npre di allestirli al momento dell'uso. Distaccato il sacchetto dal tubo di vetro cl1e aveva servito di modello, come ho detto l'imrnerge\'o in acqua distillata e dopo un ;po' di ternpc, Io fissavo con una legatura ad un altro tubo di vetro di calibro appena superiore a quello usato ~er la fabbricazione. Sulla legatura, ad assicurare una migliore tent1ta stendevo uno strato di collodio. Mediante un ta1ppo di gomma forato, ftssuvo il tubo c11i era legato il saccl1etto acl un grosso provettone di vetro che aveva innestato un tubetto laterale sì da potere essere congiunto ad una pom1pa aspirante. Tanto il provettone esterno, quanto il saccl1etto erano riempiti di aoqua distillata e l'apparecchio cosl formato era sterilizzato al vapoTe fluente. P er eseguire l'ultrafiltrazione, dopo tolta l'acqua sia clal provettone esterno che dal sacchetto , introducevo in .questo il siero da filtrare e congiun· gevo il 1provettone esterno con uria .p omip a aspirante. Veniva cosi facilitata la filtrazione, ed i sacchetti ·da me preparati resistevano benissi1no ad una pressione dj 60 cm. di mercurio. I .e varie filtrazioni sono state sempre fatte tutte con ugnale aspirazione. Ultrafiltrazione dei sieri. - Sottoponendo il c:;iero di $angue a filtrazione ;per sacchetti di collodio nell e condizioni che sopra ho esposte, si ottengono risultati costanti quando si cerchi di operare con membrane aventi la stessa composizione e che siano state ugualmente trattate (i1r1mersion e in acqua, sterilizzazione sempre ad llna stessa ' tem,p eratura). L'aspirazione facilita grandernente il 1passaggio attraverso la parete del sacchetto di una parte del siero rendendo ogni ricerca 1nolto pii1 rapida. Si ottiene in tal modo la. separazion·~
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di due li qui di, l'uno che si raccoglie nella provetta esterna e che com;prende tutte l e sostanze che la rnembrana di collodio lascj a passare, l'altra che rimane nell'interno del sacchetto. Il filtrato è costituito da un hiqutdo limpido !P et Jo più in·colore, che esaminato chimicamente contiene c1ororo di sodio, nelle stesse proip orzioni del siero corrispondente, ed albumina ne\~a quantità dal 2 al 4 %o. ·Ge11eralmente n el filtrato non si ha presen7r.\ di globuline, qualche volta esse sono rileva. bili da un lievissimo into.rbidamento in seguito all'aggiunta di soluzione satura di tSolfato di amn10nio. Nelle mie ricerche la reazione ·della gl obulina 11el :fìltrato 1è stata 1positiva soltanto per alcuni sie1·1, e credo che ciò debba essere messo in rapporto con una maggiore permeabilità d ella me1ubrana di collodio. Pensando qu in cl i che questo fatto potesse servire a gra:duare la permeabilità del sacchetto stesso, ho utilizzato n elle ricerche, che in seguito esporrò, quelle filtrazioni nelle q11ali ero· certo che le globuline non avevano attraversato le pareti del sacchetto. In tal modo si poteva pensare di essere in condizioni di esperienza uguali per ogni siero. Posso però rfìn ·d'ora accennare che la pr.esenza ·d i piccole quantità di globuline nel filtrato non si accompagnava a comportamento diverso sia del filtrato che del residuo del siero in confronto di 1quanto si verificava quando le glòbuline erano completamente trattenute. Il liquido che rimane nell'interno del saccl'1etto è denso, più o· meno vischioso. a seconda che la filtrazione è stata più o meno protratta, intensarnente colorato dalle sostanze coloranti del siero steRso. Avendo di mira. nelle mie ricerche il comportam ento degli anticorpi, del siero, ini sono limitato a studiare le proprietà manifestate sia dal filtrato che dal residuo della filtrazjo ne di fronte a deter1ninati antigeni corrispondenti agli anticor.pi presenti nel siero in toto. Accenno soltanto qui al fatto ohe detto residuo della filtrazione è solubile in ac·qua distillata erl in ~oluzione fisiologica, mentre è precipitato dal] 'alcool. La composizione chirnica di questo residuo è l 'oggetto di una serje di ricerche ancora in corso e cl1e verranno comunicate insieme con i risultati di indagini chimiche sul filtrato, non aip1p ena ultimate e convenientemente controllate. Onde essere sempre nelle stesse condizioni di esip·erienza ho .c reduto opportuno di prolungare la ultrafiltrazione sino ad un determinato .punto , stabilendo come termine di essa il momento nel quale si era ottenuta una riduzione del volun1e del siero ad lln ·quinto della quantità di siero posta a filtrare. Per ogni serie di ricerca ho usato quali controlli i sieri i11 toto, ~ tanto il filtrato che il reI
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siduo di quelli cl1e avevano dato reazioni r1egative con gli stessi antigeni. 1) Agglutinazion_ e. - Le ricerche sono 5tate eseguite con A. sieri di convalescenti di infezione tifosa e con 2 sieri di malati di feb·b re di Malta. Per essi era stato precedentemente stabilito 1l titolo dell'agglutinazione con emulsioni di cul ture di 24 e 48 ore di stipiti ris.pettivamente com·p letamente agglutinabili _e soltanto dai corrispo11d enti antisieri. E3eguita la filtrazione attraverso ·sacchetti di collodio sino a riduzione del volume d el siero ad 1'5, ho ricercato il potere aggl11tinante, del filtrato e del residuo, usando naturalmente le stessr. emulsion i bacteriche ed ho 1per controllo saggiato 1pure il potere agglutinante d el filtrato e del r esiduo di 10 sieri appartenenti ad indiviclui sani e che non avevano sofferto nè di t ifo n è di febl1re di l\Ialta. I ri sultati so110 statj i seguenti: Il filtrato dei sieri aggl11tin anti per il bacillo del tifo e 1p er il micro cocco meli tense non cori- . · · tiene traccia di agglutinine, anche se nel filtrato stesso viene emulsionata una conveniente qua'1 tità di cultura pura d ei suddetti germi; 2) Il residuo d ella filtrazione invece è provvisto ·di alto potere agglutinante e l'agglutinazione avvie'ne a grossi ·f iocchi molto manliesti; 3) Diluendo il residuo della filtrazione con soluzione fisiologica sino ad avere il volume primitivo d_el siero posto a filtrare, si pt1ò constatare che il titolo cui giunge l'aggluti11azione è lo stesso di quello che si ottiene col siero in toto; 4) Privo assolutamente di agglutinine 5i dimostra anche il ·filtrato dei sieri di individui sani. Anche il r esiduo della filtrazione di detti sieri usato pure a bassa diluizione non rivela pre· senza di anticoupi agglutinanti. Soltanto col residuo di uno di questi sieri di controllo si è verjficata a bassa diluizione (1: 50) una finissi n1a aggl11tinazione a tipo 1polverulento, riconoscibile soltanto con l'aiuto di una lente e ad una conven iente illuminazione. Le agglutinine sono sostanze 1quindi incapaci di attraversare anche sotto i)ressione le membrane semi-permeabili, e generalmente non s i trovano in quantità ~p.rezzabile nej sieri normali. 2) Deviazione del complemen.to. - Per studiare. il comportamento delle sostanze devianti il com ple'nento, ho usato sieri di luetici a reazione <li Wassermann positiva completa, e la tPcnica ,.. l1e bo Beguìto per questa r eazione è stata quE>lla originale già impiegata in altre mie 1precedenti ricerche; usando cioè àntigeni acquosj di fegato di feto eredoluetico oltre l'estratto alcoolico di cuore di J1ue colesterinato (secondo 1Sachs) ed eseguendo la 1prova su eme. 2,5 t otali. In. ogni ricerca l)
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110 adoperato la stessa dose di cornplemento (crr1c. 0,50 di una diluizione 1: 10) di emolisina (il doppio della dose emolizzante) e di emazi e (eme. 0,50 al 5 %) . Il sistema emolitico impiegato era tale da 1p errr1ettere l'esatta lettura dei risnltati dop o 15 o 20 minuti, tem1po minimo per la completa en1olisi dei relativi controlli. Ho preso in esame il comportame11to di 20 sieri a \V. R. 1positiva completa e di 10 sieri a \V. R. negativa ed a1ppartenenti ad individui che risultava110 dall'anamnesi e dall'esame obietti\'O immuni da pregressa infezione luetica. Le ricert;l1e $Ono state compiute eseguendo contemporDneam ente la reazione di Wasser.m ann sul siero ~n toto, sul fJltrato e sul residuo della filtrazio11e. Questa è stata ;praticata su sieri di recente 1prelevati (24-48 ore) lim;p idi, inatttvati per mezz' ora a 56-> e protratta sino ad ottenere una riduzione del volume ad 1/5. U11 1primo ordine di fatti constatati è il seg11er1te: 1 ) Si.eri negativi. ·Con questi la reazio11e di
\ì\7asserrnann è risultata negativa oltre che sul siero in toto, anche sul filtrato ed ugualmente sul residuo della filtrazione;
,)ieri positivi. ~Mentre col siero in toto si otteneva sempre reazione di Wasserm.:i.nn .p ositiva corr1:p leta., col filtrato attraverso membrana dj coll o1dio, si verificava costantemente emolisi comp'leta corrie n ei .c ontrolli negativi. Con il resid1lo della filtrazion,e invece si riscontrava deviazione cornpleta nelle provette d ella rea.::;ion e e ritardo più o rnerio accentuato dell'emolisi nei contro lli del si.ero . ;?)
i ) .L e reazioni sul filtrato dei sieri sia negativi
cl1e positivi, sono state eseguite anche a dosi maggiori di filtrato da eme. 0,50 a rmc. 1, ma sempre con risultato negativo; 4) Il residuo della filtrazione è stato illltPiegato per tutti i sieri alla dose di eme. 0,10; Diluendo il residuo dei sieri positivi tn.11to con ac·qua distillata che con soluzione fisiologica sino ad ottenere il volume primitivo del 1siero, si verificano sempre reazioni positive complete come col siero in toto ed usando dosi. eqt!ivalenti. In tali condizioni nel controll o de1 siero si aveva emolisi completa. Co1ne deduzio11e da 1questi fatti, si può osservar.e: che i su·p posti anti·corwi · o le reagine d ei sieri luetici non attraversano le membrane sen1i1p ermeabili di collodio anche sotto la pres$ione di rm. 60 di inercurio. Inoltre mentre il residuo proveniente da sieri di individui luetici a vV. R. :positiva co1npleta mostra un certo 1p otere anticornplementare, quello vroveniente da sieri non luetici e a w. R. negativa è sprovvisto corn.p leta· mente di tale potere. 5)
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SEZIONE PRATICA
corriplete come col siero in toto, impiegando il Di fronte ad u11a simile constatazione era loresiduo della filtrazione diluito in acqua distillata gico pensare che il potere proprio deviante del sin o al volume iniziale del siero posto a fi ltl'a~·e. residuo dei sie.ri luetici foss e in r8'pporto con il contenuto di detti sieri in sostanze c~pac t di La reazjone ·d i Wassermann ap1pare come un inattivare il complemento, non rilevabili quando fen 0n1 eno molto complesso, del quale ancora rome nella reazione di Wassennann, il siero viene osc11ro ne è l'intimo rnecca11is.mo. E noto co1ne • usatn (II)er il controllo . d el siero) alla dose di \V assermann, Neisser e Bruclç nell'annunciare la crnc. O, 10 1na evidente quando con lo stesso sireazione credettero si -potesse invocare a fonda. sterna emolitico si impieghi eme. 0,10 del • residuo mento di essa un feno meno di ordine specifico della filtrazione. Infatti, dato che c;j ottiene una intercedente fra antigene e anticorpi. La conscatarid11zione di ' 'olum-e ·del siero ad 1/5 e che nel z ione che vari estratti ·d'organo .p otevano condurre filtrato non pare si trovi traccia di potere deallo stesso risultato scosse grandemente l'ipotesi ,·ia11te, il residuo 1può, sotto un certo q5petto, dei suddetti autori e nelle osservazioni di M!c.haeIis condusse ad una ben diversa interpretazi0!le apparire come un siero concentrato, sì che agli effetti della reazione, a eme. 0,10 del residuo . del meccanismo della r eazi one .Si pensò che la n1escola11za di estratto di organo e- siero l11etico corriStponderebbero eme. 0,50 di siero totale. Era determinasse u n'alterazione dell'equilibrio colloiquindi a tale riguardo nec-essario speriment!lre dale cui seguiva una dimin11zione del grado di il cornportamento di dosi vaTie di siero, e del. disper ~ ione delle globuline, una loro precipitaziole corrispondenti dosi di residuo, mantenendo ne e da ultimo, come conseguenza della floc~u in,rariato in tutti i suoi comiponenti il sistema lazione, l'inattivazione del complemento. etnolitico . I~ noto come siano state compiute osscr\·azioni diffuse sul potere anticomplementare Le 1più recenti esperienze di Wassermann sulJe dei sieri lt1etici e non luetici e le concl11sion i cui '}Uali è ancora aiperto il dihattito, tenderebbero a giun~ero Dreyer, •M uller, Rubinstein sono le sf'fare ri e11trare la reazion e ~er il suo rneccanisrno guenti: ogni siero possiede un potere antiromple- di produzione nelle legg·i generali degli anticorpi. mentaire che si pone in evidenza qt1anclo tan to jl L'i potesi che i fenome11i che si verificano nel concorr1ple1n ento che remolisina siano usate nella tatto fra estratti d 'organo e sieri luetici sia di loro dose limite, ma che viene annullata facilordine fìsico-c.11imico, o strettamente imrnu11itario mente da una dose maggiore di emolisi na. Rusi applicherebbe oltre che alla r eazione di \Vasbinstein do1p o avere esposto una lunga serie 111 se.rrnann an che alle reazioni di flocculazione ricPrche nelle quali ha impiegato dosi di siero da (S achs-Georgi, ·M einick.e). crnc. 0,10 sino a eme. 2 afferma cl1e il p otere antiI ri st1ltati otten11ti cim entando il residuo di sieri com1plementare dei sieri sifilitici, come di que11i filtrati per saccl1etti di collodio porta, corne abnormali, 1può essere faciln1ente vinto e la sierobiamo '\'isto, ad una particolare con statazione. 11 reazione, 'Prat icata con una dose conveniente di residuo di sieri dj luetici dimostra azio11P. a nti~ alessina ed un sistema emolitico ben scelto può com1pl e1n e11tare al di fuori d ella influenza di qual. mettere al coperto dalle reazioni non specifiche. siasi aggiunta di estratti di orga110, co1nunq L!e Ho voluto quindi verificare parallelamente il popre parati.;. il residuo di sieri a reazione di W:-ts· tere anticomplementare dei sieri sifilitici e di qnel1i sermann negativa è sprovvisto di questa azione no.r mali alla dose di em e. 0,50 e ·quello del residuo anticom1plementare. Una prima ipotesi che si può dell'ultrafiltrazione di sieri luetici e normali alla formulare da tale fatto € questa: Nel siero dei dose di eme. 0,10, mantenendo invariate le dosi luetici sono contenute delle sostanze partico1ar1 di alessina e di ambocettore emolitico. Da queste (reagin e) che~ quando asst1mano una determinata ric~rrhe sarebbe emerso cl1e con il sistema emoconc-entrazione, com e si può ottenere con l'ultralitico impiegato, mentre t anto i sieri ln ~tic.i che filtrazione, sj ano capaci di per sè di i11attivare il quelli normali ed il residuo d el] 'ultraftltra zione complemento? di $ieri normali, alle rispettive dosi suddPtte non Nel fenomeno che è a base della reazione ai 1uedimostrano ootere deviante · il residuo di sieri Wassermann, queste eventuali sbsta11ze partico~ ' tici ~ provvjsto di un'azione a11ticomplementare lari co11tenpte nel siero di luetici come s] co111 non sempre u.guale, ma variabile .st da provocare portano di f ronte alle sostanze pro1prie dell'antitalora soltanto un lieve Titardo dell'emolisi e gene? Avviene un vero e proprio legame chimico talora un? inibizione completa dell'emolisi. fra le une e le altre, o l'eleme11to determinante P ri1na di passare a quel1e considerazioni di or- la positività della reazione è ra'P1pr.esentato da un dine teorico che questi risultati possono suggesommarsi fra il potere anticomplementare del rire, credo o.p portuno r ich ia 01are l' attenzior1e s~11- siero e quello dell,antigene, insufficienti ciasc11no di .p er sè a provocare l'inattivazione del cornplel'altro fatto più sopra accennato, della poss]bilità mento? Oppure 11on 1più pensando ad una particioè di ottenere reazioni di Wassern1ann positive 1
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colare concentrazione di sostanze specifiche a potere antico1n1pl.en1entare del siero di luetici, si può ava11zare l'ipotes i che in seguito alla filtrazio11e, per la sottrazione di acqua, di cristalloidi, e di parte d elle albumine, si deterrr1ini un mutamento tale ùrll' equilib.r io colloidale del si ero ch e èSSO div iene atto a p rovocare da solo J'inattivaz.i o ne d-el complemento? Questo fatto si ve1~ ificherebbe .p erò soltanto nei sieri luetici e dovrebbe quindi av ere se111pre per base una 1particolare co1npo5izione o chimica, o fisico-chimica d el siero luetico. :via poic:hè si può ottenere reazio!le di Was5errnann 110sitiva con1pleta ugualmente col residuo ·di sieri positivi riportando questo al .p rimitivo volun1c e sostitu endo ciò elle ha attraversato la m ernlJ1 ana di collodio, tanto con a cqua clistilla1a cl1e co11 soluzione fisiologi ca, o;>uò l'ipotesi di una rottura dell'equilibrio collo idale essere inv~> c uta a spiegare la natura della .r eazione? Il volere trarre delle conclusioni dai fatti 1"'lle bo esposti per l'inter1pretazione di un feno1ne110 ancora cosl oscuro nel suo meccanismo q11n.I~ è la reazionr d i \\7 asserma1ln, mi sem.br~ p re rnaturo e n on con sentito dalle ricer che finora corr1piute. Altre indngi11i sono necessnrie, dirette no11 solo a confern1are le proprietà .p articolari d el residuo della filtrazio11e dei sieri sja l uetici c.11e norma.li, ed a studiar e il co1nporta1nento di qnei s ieri c 11e talvolta s i di1nostrano capaci di deter1rrinare ron.zioni di \N.a.ssermunn aspecifiche, ma anche ad indagare la composizione ch imica del re5iduo d elle ultrafiltrazioni al1o scopo di ricercare se ipuò più 1particolarmentc essere identificata questa spe~ialc pro1 prietà dei sieri luetici, . individt1alizzando q11ella parte di essi alla qu a le è l egata la posit!vità d ella reazione di Wasser1nann. 3) Floccula zione. - A complemento di qnanto ho prima esposto ed ancl1e a .conferma dei fatti os s~rvati n ei rig uardi della reazione di \Vasse r1nann, ho creduto oppor tuno di eseguire conte1np o1·3.11earnente ad essa que1la di flocculazione secondo la tecnica di Sac hs-Georgi. I risultati ott.en uti sono stati i seguenti: 1) Con i s ieri di indivjdui non luetici a y1..r . n. n eg3.ti va la reazj one di flo cculazion e è stata negati vn. tanto col siero in toto che col fil tra to e col r esiduo della filtrazion e, im1piegando le stesse dosi che ho usato per l' esecu zjo11e della W. n .; 2) Con i sì·eri luetici a reazio11e di W. R. posi ti\·~ completa; la r eazion e di flocc11lazione è $Lata posi tiva col siero in toto e col resiùuo della filt razione, n egativa col filtrato; 3) Con due sieri clle avevano foruito renziouc d1 \\' asse rma nn p ositi,·a completa e reazione di snrhs-Georgi n egativa, questa è stat a i1e tta1nente p ositiva con il r esiduo della ftltrazione;
FA:3C.
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4~ Le reazio11i di flocculazione eseguite col
residuo della filtrazione dei sieri di lt1eti ci, presenta una maggiore intensità di quella ottenuta col siero )n toto ed è o.r dinariamente a grossi fiocchi. ·Col residuo della filtrazione di sieri positivi diluito in a cqua distillata o in soluzio11e fisiologica, si ottengono r eazioni di Sachs-Gcorgi positive corne col siero in toto. Da questi r jsultati emerge un netto puralle1 is1110 fra quanto si ottjene p e.r la sierod iagnosi de1la s ifilide con il rr1etodo di vVa sser1nann e con que11o cli Sachs-G eorgi u sando jl residuo dei sieri do1po llltraftltrazione attraverso rne mbrane di colloùio . • E c;e si 1p11ò pensare che i due rn etodi abbiano a fondarn en to un uguale meccu11i srno, il co mp0Ptan1ento del resj duo d ella ultrafiltrazione d ei sieri nella r eazjone ·di flo cculazione 1potrebbe confortare in qualc he modo l ' ipotesj che l e modifi cazioni rivelabili con l 'uno e con l'altro m etodo, nei sieri dei luetici siano stre1tamente legate all'infezione spiroch etica, mancando di esse ogni traccia in quei sieri che reagiscono n egativamente. Ma que· ste modificazioni sono rigorosam ente specifìctic secondo i princìpi generali d ell e leggi sull'irn1nu nitf'I? Forse più approfondite rice.rc.b e potranr10 recare nuova luce per la esatta co1n1prension e di queste reazior1i che ptlr essendo a n cora oscure nel loro intimo meccanismo, banno o;>erò çonseguito e mantengono t1n valore grandissin10 11el1u loro p ratica a1pplicazione.
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BLBLIOGRAFIA. BARONI V. C. ·R . Soc. ,Biologie, 1911, vol. 70, p . 312. CITRON H. 1Kli11. \Vochen., 1922, n. 22, p . _1102. EPSTEIN E. und 1FRITZ 1P . Med . .Klinik, 1921, n. 29, p . 877; n. 30, .p . 913. FRol· !N .<\. C. R. Soc. ·B iologie, 1908, vol. 65, p. 444. Io. C. R . Soc. ·Biologie, 1909, vol. 6,./, p. 814. ·GATES F. J ourn. of exp. m ed., 1921, vol. 33, p. 25. In. Journ. of exip. med., 1922, vol. 35, p. 635. LANGF. C. Bel'Ì. Klin. \~loch., 1921, n. 14, p. 330; n. 19, IP· 497. l\:OPACZE\VSKI W. 1Comp. R. hebd. cles séances de l'Ace. d e sciences, 1920, vol. 171, n. 33, 1 P. 1170. MANÉA 1\1. ·C. R. Soc. Biologie, 1907, vol. 57, p. 317. :MANN HUBERT. Journ. of biol. chem., 1920, vol. 1,4, p. 207. MARl3É. C. R. Soc . Biologie, 1900, vol. 67, p. 809. NICOLLE et CÉSARL Ann. de l'Inst. Pasteur, 1922. vol. 36, ·P . 463. OELI.ER I-I. Ulld SCHIERGE M. Zeit. f. Immunitat. u. exp. Therapie. I. p. Orig., vol. 36, p. 59, .1923. PONTANO T. Policli11ico, Sez. medica, 1924, p. 219. RUB1NSTEIN ~I. T raité pratique de Sérologie et de Sérodiagnostic. P a ris, 1921. WASSERìYIANN A. Berl. l\]in. V\Toch.' 1921, n. 14, p. 331. Iu. Klin. W och., 1922, n. 22, 1p. 1101. Per la bibl iografia completa sui sacchetti di colloidi V. ' TER)iEY L. Annali d 'Igiene, a. XXXI, 1921.
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OSSERVAZIONI CLINICHE. OSP.
DI MANTOVA - RIPARTO CHIR. GENERALE Primario : Dott. DARIO MAMBRTNI.
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SEZIONE PRATICA
Nota sopi·a nn caso di ca1·cinoma p1·imitivo del fegato. Dott. CARLO ARRIGONI, assistente. Di fronte ad una aflfezione epatica presentantesi coi caratteri clinici e macroscopici di tumore del fegato, la m ente ricorre subito all'idea della metastasi nell'o1·gano di tumore di altri organi, o di tumori delle vie biliari, come al caso che più comunemente si verifica. Oltre ai tumori secondari p erò, possono svilt1pparsi nel fegato dei tumori primitivi , e se ciò si verifica con una relativa rarità (cosicchè es1, ste una proporzione di un tumore primitivo su dieci e forse su venti secondari: Ascoli) sarà questa una ragion e perchè un caso che viene a d aggiungersi agli altri già pubblicati, sia preso in considerazione e reso noto ,p er una migliore conoscenza ,di una l esione che è ancora oggetto di discussioni per m olti punti che la riguardano. T. Rem o, di anni 10, scolaro da Borgoforte. Entrato il 3 settem,b re 1924, Cartella clinica n. 542. Gentilizio n egativo. Nessuna malattia pregressa deg 11a, di i1ota. Da una quindicina di giorni l'a. ha cominciato ad avvertire una dolenzia all'addome, gen eralmente dilffusa e solo qualche volta più accentuata alla m età destra, con irradiozione alla spaìla destra, insorgente ad intervalli irregolari e -con caratteri vari&bili rper l'intensità . Non ha mai avuto vomito durante le crisi dolorose. !..'alvo è stato sempre regolare. Nè l'a., nè i suoi parenti si sono mai accorti di rialzi termici, n è di ittero, n è di modificazioni nei car atteri macroscopici dell'urina. Solo in qu esti ultimi giorni la mamma ha avuto l'impressione di un certo gonfiore dell'addome del suo ammalato. L'esame obbiettivo eseguito il giorno dell'ingresso dà il seguente risultato: L'a. accusa facile stanchezza e sen sazione di p eso all'ipocondrio deEtro. La nutrizione generale è dj screta con leggero pallore della cute e delle mucose visibili. Non si palpan o linfoglandole nelle sedi di elezione. L' aipvarato circolatorio è nor1na1 e. A carico dell'arpparato respirato;rio si nota respiro scarso bilateralmente, ma più specialmente a ,destra, do·v e la mobilità del mar·g ine 1polmonare inferiore è ridotta.- Nulla a carico dell'apparato digerente. L'esame delle urine è negativo. L'addome si presenta tumi,do e slargato in alto in corrispondenza -degli ipocondri. La cute C'h e lo ricopre è sottile, ovunque mobile sul piano 3;)rofondo e mostra un r eticolo venoso che è .p iù sviluppato nella m età superio,r e, e che risale in alto s11lla parete anteriore del torace. La p alpazione fa sentile la presenza di una tum escen za che occupa flutto l'i'Pocondrio destro, parte della r egione epiga strica e .dell'ipccon clrio
sinistro, avente su,p erficie irregolare, consister1za dura fibrosa, pochissimo mobile cog~i atti respi. ratori proiondi e discretam ente dolente. Questa tu.m escenza, che per la sua sede sembra f ar corpo col !fegato, viene delimitata plessicam ente in alto al margine inferiore d ella quarta costa sull'emiclaveare destra, mentre col margine inferiore, che in alcuni l)unti è arrotondato e . in altri tagliente, viene fissata all' ombellicale trasversa S'Ull' ascellare anteriore, a due dita sopra l 'ombellicale in co;rrispondenza della linea mediana, portandosi in alto sotto l'arcata costale sinistra. Nell 'ipocondrio sinistro si 1p alpa bene la milz:t debordante di dt1e dita dall'arcata costale, di consiste11za un po' superiore alla norma. Nelle parti declivi dell'addome si apprezza p lessicamente la presenza di liquido libero. L'esame citologico del sangue ~raticato il giorno 6 dà il seguente risultato: emoglobina 68-70; glolmli rossi 4,900,000; .globuli bianchi 10,400. Rappo.r to 1: 471. Valore globulare O. 73. Polinucleari n eutrofili 64.5; eosinofili 5.5; basofili 1; mononucleati grandi e forme di passaggio 5.5; piccoli 2.5; linfociti 19; forme in distruzione 1; mielociti 1. Reazione di Wasserma~n n egativa. Cutireazion e ti1bercolinica leggermente positiva. Dt1rante la degenza dell'a. notasi uno spiccato dep erimento generale. Si nutre ,con discreto appetito. Tiene quasi contin uamente il letto. In data 12 setter11bre si nota che l'area epatica è p oco aumentata di volume, m entre è molto aumentata l'area splenica che plessicamente arriva col suo polo superiore alla VILI costa sull'ascellare inedia, mentre si palpa col suo polo inferiore arrotondato a quattro dita dall'arcata costale con corrispondente diminuzione dell'area del \Veil. L'angolo epatosplenico, iJl cui -è facile affondare il dito, arriva a drue ,d ita dall'ar cata costale. :g aun1entato il liquido libero nel cavo, con evidente fenomeno del fiqtto. ·comincia un discreto edema alle gambe. L'esame delle urine vi ene ripetuto mostrando trac·cie di urobilina. Le feci sono macroscopicamente nor.m ali. .Si decide t1na laparatomia esplorativa, che vien e ~s eguit a jl 13 settembre in narcosi morfìoeterea. Incisione xifoombelicale mediana. Aperto l'addom e si ri·s contra presenza di liquido di .colorito giallo bruno lievemente torbido. Il fegato si presenta fortemente aumentate;> di volume rispetto alla n orma, e nei limiti segnati all'esame obbiettivo. Il SUO colorito è SU·b itterico, con superficie irregolare per la presenza, quasi interamente nel lobo destro, di nodi che traspaiono attraverso alla capsula, di volume variabile da quello di una lenti.cchia a quello di una nocciola, alcuni ombellicati al e-entro, altri no. Nella zona operatoria la capsula si presenta libera da aderenze. Sollevando la massa epatica ed introducendo delicatamente la mano nella loggia sottòepati·ca, si avverte che la faccia inferiore del fegato, a differenza della superiore, <è Jiscié1- lasciando avvertire solo la prese11za di un n odo neopl'astico della grossèzza ·di un uovo di piccione ne.Ile vicin::in ze dell 'ilo. La con sistenza di detto nodo è, com e quella degli altri osservati sulla faccia superiore, dura, .fibrosa. Nulla si osserva a carico dell'om ento e così pure a cari,co della superficie di quella .p orzione 1
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IL POLICLI. 1 ICO
di anse intestinali capitate sotto la vista dell'operatore, tran ne una loro . disc:reta iperemia. Si escide un pezzetto di feg'a tò dal suo bordo a11t Priore comprendendovi un nodo neoip.iastico e lO si fissa per esame istologico. Sutura dei margini dell'incisione del parenchima in catgut. Chiusura del peritoneo e ricostruzione della parete a strati. La guarigione operatoria avviene per 1primam. Sia ,p rima e.be dopo l'atto operativo l'a. fu sempre apirettir,o. Il 24 sette1nbre l' a. viene ·dimesso per .espressa volontà dei .p arenti. Rivisto ambulatorjamente ai primi del mese seguentè, si presenta in condizioni aggravate, in preda alla più profonda astenia. I parenti rifiutano il ricovero in Ospedale del malato, che viene a morte dopo qualche settimana, ca.me da notizia scritta del medico cur an te. Passando ora brevemente in rassegna ~e affe · zioni c·h e potevano darci ragione del tumore (clinicamente parlando) del fegato, da noi constatato all'esame clinico prima che a q•t1ello operativo, era da scartare anzitutto a priori l'ascesso epatico, anche senza che fosse stata fatta alcur1a puntura esplorativa. Non si ebbe infatti inizio brusco, n è febbre, nè disturbi nella sfera intestinale con precedenti di diarrea, n è jl classico dolore fisso all'ipocondrio esasperato dalla pressione, mentre si aveva d'a]tra parte palpatoriamente l'impressione di una superficie epatica irregolare, tutti fatti insorr1ma che - p e'.l· accennare solo ai principali ·- ci allontanavano dall'idea dell'ascesso per iodirizzarr;i verso un altro cam1Po. E stanno in questo camllo la tubercolosi del fegato, la sifilide, i tumori secondari e quelli primitivi. Pe!' quanto riguar.da la tubercolosi non avendosi af1'atto i segni di una miliare nel r,aso nostro, od i segni di una tubercolosi polmonare o intestinale cl1e, specie quando sono associate, pos. sono darP come con comitante o come ronseguente la presenza di focolai di tubercolosj n el fegato, si sarebbe stati costretti ad ammettPre una tubercolosi primitiva, lesione rarissima se si pensa al caso di F edor Krause, e che ben p·oteva ingenerare ritrosia nell'ammetterla. Per quar1to riguarda la sifilide, questa può presentarsi nel fegato nella forma acquisita di epatite sclero gom1nosa determinando ingran<iimento con sviluppo di nodi che raggiungono per"ino il Yol11me di llna nocciola, come può presentarsi nella forma ereditaria manicrestantesi più specialmer1te colla infiammazione interstiziale aiff usa che determina aun1ento di volume e ..aurnento di co11sistenza dell'organo la cui superficie rimane liscia. Quest' ulti1na forma è quella che più si sarebbe potuta adattare al nostro ammalato data la sua età, nla a parte i diversi caratteri della superfir,ie
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epatica nei due casi, non si poteYa ad ogni modo '.Pensare nel caso nostro alla sifilide, mancando per esso ogni dato ana1x1nestico ed essendo la reazione di \Vassermann negativa. Resta ora il caso di un tumore secondario, co1ne quello che la statistica da un lato e la pratica dall'altro ·Ci indicano quale manifestazione più freq11ente di tumore epatico. l\1a come arumet~ terlo nel caso nostro quando con l'esarne obbiettivo e con la valu tazione dei disturbi funzionali ::;i potè eliminare anche la sola ipotesi di un focolaio primitiYo nello ston1aco o i1ell'intesti no o nel pancreas o i11 quegli organi che il più s1Jesso ne sono sede? Ed allora eccoci giunti all'ipotesi ùi ltn turnare pri1nitivo d el fegato ed ecco ad aU011tanare ogr1i
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dubbio la laparotomia esplorativa che ci permise di prelevare un p ezzetto del viscere in vaso dal tu1nore onde fissarlo per un esame istologico, che diede i seguenti risultati: • Il tessuto epatic.o nella zona non ancora in vasa dal tumore •p resenta pic.c oli fecola i d.i infiltra.zione parvicellulare ed un lieve ispessimento del connetti \·o perilobulare, cosicchiè i lobuli appaiono nettamente delimitati da sottili striscie di connettivo compatto cl1e ricordano esattamente la disposizione n orm ale del fegato di maiale. Si rilevano inoltre nelle sezioni, diverse zone di forma tondeggiante costituite da elementi epit eliali a protoplasma granuloso con nucleo grande e fornito di ricco reticolo cromatinico, raggruppati in travate o cordoni ed addossati alle pareti di arnpi capillari sanguig11i, che nel loro insieme rostituiscono una rete a larghe maglie. Dai caratteri di ·f orma e di struttura, dalla dispos izionP di questi elementi e dalla presenza di
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SEZlONE PRAJ'lCA
nun1erose cariocinesi, delle quali molte atipicl1e, risulta evtdente che le zone in discorso rappresentano le sezioni di noduli neoplastici di caratter e canceroso. ~ei riguardi del punto d'origin e del tumore, si
.t\ltri noùuli ancora ~embrano alla periferia cont inuarsi cogli elementi del fegato senza Jinea di demarcazione presentando •q uindi le caratteri 5tiche dei noduli primitivi. Non solo, ma la presenza di punti nei quali '
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Fegato - - -
Fig. 2. •
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Fig. 3. ril~a
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che, mentre alcuni noduli sono circo11dati da elementi epatici ridotti per com·p ressione a forma lamellare, altri sono situati entro il lun1e d .. vasi venosi o linfat ici ben riconosci1b ili per la struttura della loro parete, e quindi sono da interpretarsi come zaffi che si son o fatti strada n ei vasi o nello spessore del paren chima corr1pri m endo gli elementi del tessuto n ormale.
il passaggio degli elementi del fegato a quelli del tumore avviene gradualmente senza linea di demarcazione, ed anche la forma e la disposizione · in .cordoni degli elementi del n eoplasma, inducon o a ritenere ch e il n eo~lasma stesso abbia preso origine dallP cellule epatiche piuttosto cl1e da quelle dei canalicoli biliari. In base ai reperti dei pezzi in esam e si do·
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IL POLICLINI CO
vrebbe concludere cl1e trattasi Yerosimilmente di un carci1ioma priniitivo del fegato con diffusione metastatica n ell'organo stesso, e, se una riset\'a si deve fare, essa d eriva dal fatto che l' esame è stato limitato p er n ecessità di cose ad una pie~ cola parte dell'organo e che è mancata l'autopsia, la quale avrebbe p otuto esçludere n el modo più assoluto l 'esistenza di processi n eoplastici in aJtri or.gani. Nella figura 1 e 2 si scorge la linea di passaggio tra il tessuto epatico ed uno dei noduli carcinomatosi, nella figura 3 si vede un vaso capillare che da una parte è delimitato da cellule epatiche normali, dall'altro da cellule· neop lasticbe. Ricordando ora la divisione dei cancri primitivi del .fegato proposta da Hanot e ·G ilbert i11 cancro massiccio, can cro nodulare e cancro cirro~i, risulta da quanto € stato esposto, che il caso nostro va ascritto al can cro nodulare, mentre dagli stessi dati risu lta qualche particolarità cbe con viene debba essere specialmente accennata. Anzitutto la splen o1negalia che nel caso nostro fu presente mentre si con sidera come un sintomo raro nel cancro del fegato, cosiccl1è il Frerichs la riscontrò solo 12 volte sru 92 casi, e fu pure assente nel caso tipico di carcinorna prirnitivo recentemente descritto dall'Ascoli. In secondo luogo l'età giovane del so.ggetto - 10 anni - mentre la malattia in qt1estione si cònsidera comunemente come 1propria dell'età ma-, tura, senza che valgano ad infirmare tale asserzione il caso di Pepper che riguarda un bambino di due mesi, o quello di Ri·b bert di un altro bambino di quattro mesi, o quello di Wulf in un soggetto di tre anni ed altri pochi compre~i nelle diverse categorie della sopraccennata distinzione di Hanot e Gilbert. Non entro nella questione dibattuta e. tuttora controversa dell'istogenesi dei nodi cancerosi 1nn.l,. tipli. Qui due teorie si contendono il campo: la prima è quella dello sviluppo così ,detto pluricentrico, secondo la quale lo svolgersj dPl tumo1·e avverrebbe contemporaneamente in punti diver5i dell 'organo con trasformazione in ciasc11no di questi punti di zone di paren chima in travate di elementi neoplastici, ed è questa la teoria dj Kelsch e Kie11er, di Hanot e Gilbert, ai q11ali autori altri poi se ne ag.giunsero.
I.a seconda teoria è quella, secondo la quale lo svolgimento del tumore avverrebbe in un solo punto con metastasi intra-epatiche secondarie, ed è questa la teoria di Ribbert. La questione, come già dissi, è tuttora cont.roversa ed io l'accenno solo. Chiudo invece questa mia nota esprimendo al
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n1io primario, cl1e me ne ha perinesso la pubblic:1.zio11e, ed al prof. E1nilio Veratti. della R. Università sii Pavia, che mi fu largo del c;uo aut~revolissimo aiuto nell']nterpretazione dei prepar~ti istologici, i sensi della mia profonda gratitudine. BIBLIOGRAFIA. I
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J{IENER.
NOTE E CONTRIBUTI. O S PEDALE rCI\7 ILE DI
ORZINUOVI
(BRESCIA) .
Qualche 1·ilievo sul 1·aschiamento dell'utero per il 1p rof. dott.
NICOLINO FEDERICI.
chirurgo direttore. Che sia vero ,quanto egregiamente ha rilevato in 11na recente p untata d ella ottima Rivista d.i Ostetrica e Ginecologia Pratica l 'ins]gne clinico prof. In11ocente Clivio (1) che cioè n ella pratica si a1Jusi del raschiamento dell'utero, non c'è nessuno che lo possa mettere in du1b bio. 1Giustamente anche il Gaifami (2) vuole limitare il rascl1iamento ad una prudente valutazione e ad una meno 1c orriva applicazione. Che il raschiamento 1dell'utero sia .comunerrientP praticato con ttna .soverchia disinvoltura e leggerezza, talvolta al ,p rimo cenno di perdite, spesso ancora susoottibili di benefizio dal sem1Pli.ce aiuto dell'arte medica incruenta, ciò è verissimo. Se pertanto relativamente minore di quelli che vengono nella prati,ca op·e rati iè il numero dei casi nei quali il raschiamento si presenta come dav vero n ecessario, egli è ,che molti medici P non medtci lo •S uggeriscono o lo esibiscono r.on tro1ppa facilità, quasi sia un atto di poca importanza o pressooh!è indifferente per l'organismo femmineo o per l'organo ohe direttamente lo ~u bisce. 1
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(1) Rivista d' Ostetr. .e Ginec. Prat.,
Palermo,
genn. 1925. (2) GAIFAMI. In : La Clinica Ostetrica, ott. 1924,
n. 10.
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SEZIONE PRATICA
si tien conto , o molto poco della << stoffa >> , voglio dire della fibra e della costjtuzione sia generale che locale, nè si guarda ·s e s'in tervenga so.pra un utero a 1pareti d'altronde buon e e resistenti, o se invece non si abbia da fare con un utero 1Pronubo ,di pericoli, a raschiarlo, pPrchè abbia malata e debole la parete proprio nella sua mt1scolatura e tessitura. PAr altri organi o parti del cor1po, forse meno delicate, la chirurgia attiva trova e ricon osce e accetta controindicazioni all'intervento anchfl più legg iiero, mentre alle co11troindicazionj troppo facil1nente sorvola nei riguaPdi ,d ell'utero e del su.o rasc!liamento Tolti però gli eccessi e tolte le iffilPrudenze irriflessi,·e, restano, sempre importanti, lP indicazioni vere, e dovendo e volendo raggiungere lo scopo di 111odificare una m ucosa essenzialmente sofferente, nessun metodo di cura e nessun trattamento 1può meglio e in più breve tempo del raschjamento chiarire la situazione e riuscire nell'intento. Fra le indtcazioni più n ette vi è quella dj allontanare residui ovulari o pla,centari restii a distaf'carsi ed eliminar si spontaneamente, dopo 11n parto aJbortivo spontaneo o jprovocato ch'esso sia. .Co! raschiamento in simili casi si ottiPne ipso fart o quel benefizio che qualsiasi altra cura non porterebbe af.fatto o al .p iù la porterebbe attraverso un tempo assai più lungo; e i 1praticj, pur evitando le imprudenze e le esagerazioni, Pon devono dimenticare n eppure questo, e devono con-;ervare - epurchè tenuto nelle giuste inrticazioni - a quest'operazione utile e semplice quql'è il raschiamento strumentale dell'utero, la fiducia che merita. Riferisco in breve un ca·s o m1o recente ,che ne conferma per la millesima volta la efficacia e la sempli cità. ~on
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Il 19 febbraio mi venne a ccompagnata dalla le.vatrice d'un vicino paese qui in Ospedale certa No.d.. . An ... di anni 33 (n. 64 di Reg. Nos.) appunto perchè la sottoponessi a ra schiOJrnento per ritenzione di residui ovulari e placentari da aiborto 51Pontaneo in 5 mesi avvenuto due giorni prima. Se altre volte disdico l'indicazione al ragchi:i.mento con la .quale spesso si presentano le donne o chieden·d·o lo esse stesse di loro spontaneità, tanto ·è volgarizzato; in un caso come questo, in cui sono così chiare e ìmpellenti le in.d icazioni, non c'è da ·discutere e bisognava intervenire. Dopo soli due giorni, in terza giornata, la operata affermando un pieno benessere generale e locale, e la scomparsa assoluta dei disturbi (se11so di pesantezza nell'utero, stillicidio sanguigno, malessere, ecc.), che l'avevano decisa di venire, volle tornare a casa, ove la guarigione si ·dimostrò stabile ..
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Non è il raschiamento d'utero operazione in se stessa ..che dia vanto ad alcun chirurgo. Il vanto c~ev· essere, come ben e avvisano i su JI od ati maestri della specialità, n el tener giu sto conto ·delle ragioni ad esso determinanti. E allora si può ben compiacersi di eseguire un atto operativo innocuo e conducentP. brevi tempore al risultato !benefico di arresta re deft1ritivamente secrezioni catarrali o 1p erdite sang11igne, soprattutto dovute a permanenza di residui OVlllo 1plaoor1tari, risultato brillante e si ·~uro, sem·pre quando non coesista o preesista uno stat~ ,.1 , sofferenza propria .degli altri elementi rir:1a parete 11terina. Nella quale ultima e'renienza il successo non può essere certamente così brillante n è il decor so 1post-operatorio così semplice come ne dà esempio il caso ri1J>ortato brevemente. lVlaTZO, 1925.
SUNTI E RASSEGNE. SEMEIOTICA.
Conside1·azioni sull'inte1·1·ogato1·io in clinica. ed i sintomi subiettivi. (BABINSKI
J. Riunione neurol. di Strasburgo, 1925) .
In linea generale i sintomi sui quali il Clinico si ap1poggia per giungere ad una diagnosi, possono es~ere distinti in obiettivi specie quelli che la volontà non saprebbe riprodurre - e subiettivi quellJ che sfuggirebbero sen.z a l'intervento dcl soggetto in esame. Sono esempi di sintomi obiettivi: il segno di Argill Robertson; è impossibile possa riprodursi volontariamente, e di esso j} p. non ha alcuna coscienza, tal quale come normalmente nessuna coscienza abbiamo noi del restringimento alla luce della 1pupilla, o della sua dilatazion e nell' 05curità. Identica questione col segno di Bell (nella paralisi dell'orbicolare delle 1Pal1pebr.e, cercando di sforzare il p. a chjudere gli occhi, il globo oculare per la contrazione del retto superiore ruota in alto) : anche qui si tratta di un movimento fisiologico reso semplicemente manifesto per la mancata oc · elusione dell'occhio: è esso incosciente e co'l la:. volontà in un occhio normale non si potrebbe 1·i-· petere senza far contrarre simultaneamente l'orbicolare. Nello stesso ordine rientrano l'abolizionedell'eccitabilità elettrica di un nervo motore, di· un muscolo, l'abolizione dei fenomeni che provoca ]'irrigazione dell'orecchio (Baranj). Così è per l'abolizione dei riflessi tendinei: non bisogna dimenticare che questi riflessi possono essere ma-
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soherati da una contrazione Yolontaria dei muscoli; per -evitare l'errore basta ~·restare atte11zione, osservare lo stato di con'trazione dei muscoli, !Porre l'arto in diYerse posizioni, attendere il momento opportuno. Più difficile è l'apprezzamento della sun·eflettività tendi11ea, in quanto da llna .Parte può essere alterata dalla volontà, dal}'altro può prestarsi a discussione il pas~aggio dallo stato normale al 1Patologico. Il disturbo della ref1ettività 1pl1ò manifestarsi con una reazione obiettiva . differente dalle precedenti: così è per il fenomeno .delle dita, a 1prima vista facile ad irr1j _ tare con la volo11tà: l'attenzionP. farà .scoprire la frod e in quanto mostrerà cl1e ripeten do l'operazio11e più volte si noteranno irregolarità, ad es., co11 ]ieYe stimolo estensione forte, ovvero precedenza del movimento allo stimolo, nessun movimento anc-he -con eccitazioni forti quando il malato venga distratto, o·v vero l'intervallo di tempo fra stimolo ed effetto sarà troppo lungo; un mezzo J)er accertarsi .della orga.nj cità del riflesso ·è r aip1presentato dal fatto che nel mentre l' estensione riflessa del grosso dito si accompagna ad altri mo·v imenti di flessione della gamba e della coscia, l 'este11sione volontaria del grosso dito avverrà in mo,do indipendente. Un semeiologo SJp.erimentato giunge sempre o quasi sempre ad autenticare le r eazioni suscettibili dj essere ri1p rodotte: in ciò sta il yalore · dei segn i, ed, aggiungi anche nel fatto che essi ci permettono di stabilire la sede, spesso la n atura della lesione. Ma per giu11gere alla conoscenza dei fenome11i il medi co ha anche bisogno dell'intervento ùel p., cosi per i dolori l'attitudine del p., la sua fisionomia, il grido, il 1prianto ~o.ssono è vero darci qualche ]ndicazione, ma essi rappresenta110 una specie di linguaggio nel .quale la Yolontà può avere la s11a ,_oarte . Come primo esempio· di sintoma subiettivo esaminiamo la cefalea: in una sifilide cerebrale, in un o.scesso cerebrale, in un tl1more intracranico senza dubbio saranno i sintomi obiettivi ·quel1i che( porteranno alla diagnosi, ma il p. vi può all'i nizio consultare soltanto .p er un tpo' di cefal.ea. I dolori radicolari sono indice del mal di Pott iniziale n1olto spesso, ovvero di un tumore midollare. l dolori la11cinanti so110 di sovente le manifestazioni iniziali della tabe. Sintomi premonitori di una emi_ plegia sono una diminuzione unilaterale della sensibilità della mano, u11 indebolimento ·del senso stereognostico, come le vertigini per una inci, piente alterazio11e vestibolare: per essi il malato verrà a consultarvi, e come per la neurologia gli e err1pi si potrebbero n1oltiplicare per le altre bra11cl1.e della medicina. B clun1que importante per i si nto1ni subiettiYi la funzione del malato stesso ·: le nozioni da esso raccolte s1Ji disturbi su'b iettivi 1
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sono in sipecie preziose quando sono esatte, circostanziate, o quando si accompaJgna a quelle reazioni cui a ccenniamo. Di tre p. uno vi dichiara di soffrire continuamente, en ormemente, in tutte le parti del -corpo, ma di tali ,dolori non dà elle caratteri vaghi, mentre giace ìn attituò.ine normale; un secondo pur affermando cb e i suoi dolori sono terribili, a~giunge eh.e sono a crisi, talora alla gamba, talora alle c·o.scie, ed obi•ettiva quasi il disturbo cl1e sente con .gesti delle b.raccia, e nel rne11t,re parla con voi ha so1prassalti •quasi fosse eolpito da scariche elettriche; nel terzo ma.lato che si lagna di dolori quasi simili vi accorgete invece che la pressione sulle articolazioni o sui muscoli desta smorfie o grida. Con m olta verosimiglianza il terzo malato è affetto -da n eurite periferica, il s€condo da una tabe, il 1Primo non è che un neuropate. Si 1p otrebbero moltiplica1 e gli esempi e far risaltare gli speciali caratteri dei dolori legati ad una claudicazione intermittente arteriosa, ad un tumore intrarachid~o, ad un tumore encefalico, ad u11'appendicite in rrupporto a dolorj da ulcera pilorica tardiva, aò un'angina di petto. .parla·vo di. vertigini: debbo ·d ire che questa pa, rola non è sempre adoperata 1pel s110 giusto valore : molte per.sane con ·questo vocab?lo vogliono semplicemente dire cl1e si sentono stordite, che non seguono una conversazione come di norma, ovYero eh.e non più la 1oro volontà lavorativa. Im.p ress.io11i di tal gener·e non hanno gran s:Lgnjficato: la ,rera vertigine è al contrario un fenome110 im1portante indicante un pertur1b amento del]' apparato vestibolare: .p ossiamo .dire che si tratta di ' ·ertigini allorchè il malato afferrna che ha la sensazione di ruotare su sè stesso, ovvero ·d i scorgere n1uov ersi gli oggetti che si trovano a lui davanti, cl1e la casa gli si sprofondi, che sia lanciato in terra tanto ipjù se ci siano concomitanti ronzji e vomiti. I sintomi subiettivi, quando presentino 1particolarità in certa maniera caratteristiche, sono di un .grande interesse, ma occorre che sia ben fondata la loro autenticità. Ecl i11nanzi tutto occorre riconoscere eh e i sintomi di cui abbiamo parlato possono essere riprodotti da indivi.dui che ne siano ben a .conoscenza: un commediante saprebbe benissimo ripl'Odurre la 1Parte mimica: in taluni casi è facilissin10; così un p. anteriormente affetto da sciatica della quale non conserva altro segno che l'assenza ·del riflesso achilleo può quando vuole sostenere eh.e le sue sofferenze sono pTesenti e che gli impP.discono di lavorare, in quanto satprebbe ben riprodurre le sue 1passate sofferenze. Per scoprire la verità è utile l'interrogatorio ripetuto 1 ed a:bilme11te condotto. 1
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i\iia a parte qu-esti casi, anche le informazioni false gastropatie, ecc., non 1è sta.ta icausa il fornite da un p. in buona fede, ;possono essere in e- medico? satte perchè le domande fattegli dalle persone co11 Devo a ggiungere che i fal si cardiaci, i falsi ga. le quali si è intrattenuto durante la sua malattia, strop azienti, ecc., non sono n ecessariamente vittil'hanno turbato fino al punto da renderlo n on m e della suggestione : alcuni di essi provano in atto a dare informazioni imiparziali sulla sua ma- r ealtà d·ei disturbi, ma l'inter;pretano inesattalattia. Egli in complesso si è suggestionato : molti mente attribuendoli ad una affezione organica grafatti. provano tale verità. Così in altri t-empi, del- ve di cui hanno visto soffrire o morire qualcun·J l ' err1ianestesia sensitivo-sensoriale stigmate del- id ei vicini: il m edico è senza dubpio spesso estra] 'isteria >> . 1Credo che tutti i n eurologi moderni sia- n eo allo svilu1ppo dei disturbi, vera ossessione, ma n o d'accordo n el non rimarcarla ·P iù: tale ca1nbia.- le sue 1p arole, i suoi gesti spiati dal malato rim-ento sarebb e inesplicabile, se tale stigmata fosse schiano di fornire ottimo terreno p er la 5Ua fobia . . il Tisultato di un perturbamento incosciente del La conclusione è ch e una diagnosi fondata esclusistema n ervoso; invece essa è scomparsa dal mo- sivamente sui sintomi subiettivi, cioè su sensamento in cui ci siamo resi conto dell'influenza del- zioni c1h e possono esser e immaginarie o snatur~te la s1~ggestion e su certi soggetti, e ('i siamo sforzati dalla descrizione di colui ch e le 1prova, su fen oa scartarla nella ricer ca dei distuTbi sensitivi : d'al- meni che la volontà ·p uò riprodurre, non ha mai lora l 'emian estesia è diYenuta più rara ed è scom- certezza assoluta. Mentre gli errori commessi nelparsa. La genesi delle stimmate isterich e deve es- l'esame dei disturbi obiettivi cl1e la volontà è insete attribuita alle domande del medico, formulate capace .di riprodurre son o cta i1nputarsi esclu sivasen za l a dovùta precauzione. Si può anche facil- m ente all'osservatore, quelli fatti n ella ricerca dei mente constatare che allo stesso fattor e sono do- sintomi subiettivi, .p ossono essere dovuti ·a1 sog. '' Uti diversi accj denti cosidetti isterici o pitiatici: getto in osservazione. Tuttavia il compito del mein altri tempi era facile vedere grandi accessi di · dico nell'in chiesta n on è passivo 1Perchè a seconda lun o-a durata n elle cor sie ospedaliere: in ql1esti cl el modo come la porta egli !PUÒ otten er e nozioni t11alati la sugg•estione era tanto 1più attiva quanto esatte, o può smarrirsi su di una falsa pista. l\fONTELEONE. l iù largo era il cerchio delle person e intorn o al letto, quanto più con citate e dette a voce alta le cliscussioni sulla natura e la ip·r ognosi. Oggi i meMEDICINA INTERNA dici son o avvertiti e se ne stanno in guardia· le Pe1~ica1·dite callosa crisi sono divenute m olto meno frequenti, e, ed inca1·ce1·amento del cuo1·e. . qu ando insorgon o, si spengono sul nascere. Voi pen serete forse che parlando dell'attacco ist.erico, (I l Alorgagni, 1924, n. 26, Rivista sintetica). 110 sconfinato n el terren o dei fatti obiettivi: l'at. Fin ch è il p ericardio è molle e d tsten sibile, la tacco è infatti un fen omeno che si presenta alla vista; ma i o 1stim o che esso d.eb'ba consider::\.l'5i. sempli ce aderenza del peri cardio col c11or P. .p uò non provocare alcun sintomo 1cljnico: ma l'ispescome un fenom.en o subiettivo perch1è legato a quel simento ed il raggrin zamento calloso del p eriche avviene nell'intimo della m ente, ad un atto cardio osta colano le oscillazioni di volume ed i della volontà. Le jdee sono venu te evolvendosi: mo,rimenti del cuore e danno un quadro morboso sono state ben comprese la suggestion-e e la con. nel quale •p redominano i fenom eni da stasi. trosuggestione; l'isteria si è n otevolmente ridotta. La malattia ha tristi conseguenzoe: e data l'inQualcuno vorrebbe inglobare i cosidetti isterici certezza ielei segni speciali che l'accompagnano o pitiatici fra i simulatori, fra i mitomani: l'ose che abitualmente son o · descritti, non sernpre servazione di numerosi isteri ci da me fatta, mi ha .~ riconosciuta in prati.ca. P er questo motivo e convjnto ch e buon numero di tali soggetti sono per la con siderazione che in dati casi la p eri . in •p erfetta. buona fe,de, ed è incontestabile che caI'dite callosa è chirurgtcamente 'ben trattabile, son o molto meno numerosi da quando si è ri- n on è inop1portun o riassumer e il quadro clinico corso alla controsug.gestione, e ·da quando i m edici gen erale. sono avvertiti del pericolo della suggestione. Io ho Vi sono due varietà di p eriic ardite callosa, a 1p arlato di sintomi neurologici, ma quel che io ho seconda · che -predominano i fatti dovuti ad a~e detto si applica a tutte le branche della clinica, ren ze esterne, m ediastiniche; 1del pericardio con tra le quali n on vi son o n ette separazioni: è la 1parete toraci•ca, o i .fatti dovuti a r aggr! D 7.achiaro che un soggetto suggestionabile, suscetti- rnento ctel pericardio isp essito per callosità ~n bile di mostrare una emianestesia od una tParalisi ftammatorie. isterica, p otrà ben anche credersi malato di cuore , Nella p ericardite mediastinica il cuore compie o di stomaco. Di quante fal se angine di .petto, di un n1aggior lavoro nella fase sistoli ca, per la (<
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resistenza rigida opposta dalle aderenze toraciche; il muscolo .cardiaico è più o meno deboJe; durante la r espirazione la ,p arete toracira ante4 riore non ·Si solleva, jl cuor.e ed i margini •polmonari sono meno ·spostabili; ad ogni sistola si ha il caTatteristico rientramento 1della regione cardiaca, con riespansione diastolica (Sca tto dtastolico della. parete toracica di .B rauer), che non di rado è interpretato come itto della punta. Già si intende che la presenza di un valido scatto diastolico presuppone una forza cardiaca di~cre ta ed una sufficiente reiplezione diastolica dei ventricoli. Questi casi si giovano della asportazione della parte ossea ·d ella .p arete toraci·ca sull'ambito del cuore, per lfacilitarn.e la difficile sistole (Brauer). Nella peri.cardit.e callosa i fenomeni della par ete toracica o mancano o sono minimi, a11che se esistono contemporaneamente aderenze ·p el mediastino. Al cuore incarcerato fra iSjpessimenti callosi iè resa particolarmente ,difficile la di.a' ad una diastole insufficiente non può sestole: guir.e una sistole molto valtda: indi la po5sibile mancanza del rientramento sistolico e dello scatto diastolico. Però al re1p erto obbiettivo cardiaco minirno, contrastano nel 1quadro i segni dello scompenso grave (iedemi della pelle, versamenti nelle sierose, cianosi, fegato da stasi, affanno da sforzo). Allo schermo il cuore aippare come fermo. Questa condizione di ostacolata diastole è <:aratterizzata dalla sovrareplezione d elle vene del collo in stasi, che non si svuotano nella posizione seduta o distesa, e che in posizione eretta mostrano -caratteristico il dop1Pio collasso, sistolico e diastolico. La pressione venosa (misurazione cruenta ) dà cifre molto alte (200-300 mm. 1di .acqua), esiste forte stasi del lfegato e tendenza all'id~otorace ed all'ascite 1priecoce, prima ancora che insorgano edemi spiccati delle gambe. Anzi l'ascite 1precoce e '.Predominante nella pericardite latente può sussistere tPer anni e dar luogo a diagnosi ed interventi errati: Il Volhard insiste molto, com e sintomo im•portante, sulla stasi venosa di alto grado, essendo in pari tempo il cuore 1piccolo: cioè alla stasi venosa extracardiaca (Einflusstanag di Volhard) n on -corriS'ponde una sovrareplezione d èl cuore destro. E questo è il segno che assicura la. diagnosi di pericardite ·Callosa e che differenzia la jpseuclocirrosi epatica di Pick dalla cirrosi genuina e dalla peritonite tubeI'colare cronica, anche se la peritonite tubercolare e la cirrosi epatica genuina ·Co11 ascite si aiccompagnino ad una pericardite callosa.
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L:t sola stenosi mitralica può .p resentare tutti i sintomi della 1Pericardite callosa: però clinicamente e raidiologi·c amente si nota la sovrarep lezione del cuore destro con dilatazione del cono polmonaro e 1d;ell' o.r ecchietta \destra, manca il collasso sistolico delle vene del collo, ed in luogo del silenzio che grava sul cuore incarcerato, percepiamo l'azione fortemente sollevante del ventri colo destro, ed ascoltiamo il caratteristico ritmo mitralico, con il rumore diastolico alla punta. Anché 1a !Presenza di ingorghi ghiandolari e di tumori nel mediastino (visibili col radiogramma) oe di coltroni pleurici uni- o bilaterali può inoltre provocare i fenomeni ·dell'incarceramento del cuore, senza partec]Jpazione del i)ericardio. Secondo Volhard sj possono eliminare i fenomeni di scompenso solo li~erando definitivamente il .cuore dalla sua corazza callosa. In due casi di v.ecchia tPericardite con callosità fitte ed aderenze salde il tentativo falll percl1è la muscolatura flaccida ed atrofica del ventricolo destro .si lacerava col distacco delle aderenze. Migliori risultati si eblbero in un soldato di 30 a11ni operato da Schmieden per ben ·due volte: nel secondo intervento fu possibile escidere Ja su:perficie anteriore del 1pericardio, risparmiando il frenico: scomparvero gli edemi e l'ascite: la })rec;sione venosa da 250 scese a 154: al malato, prima costretto a continua degenza in letto e dotPo l'operazione dimesso senza disturbi subbiettivi degni id i nota, dopo 1q ual.che anno residuava solo un certo affanno da sforzo. Recentemente il Volcker operava senza risultato una 1pseudocin·osi tipica, ma l'autop5ia di1nostrò 1cl1e il cl1irurgo non era ·g iunto fino all'epicardio, cl1ie, dilfficilmente staccabile ancho post ·mortem, ancora imprigionava il cuore. Migliore Tisultato riebbe lo Schmieden nel '21, riuscendo ad esti:npare tutta la circonferenza anteriore del pericardio in un Pi:ck classico, mantenendosi semrpre !fuori del cavo pleurico e togliendo ·due fogli.etti separati di pericardio: 5olo do1po l'estirpazione ·del secondo il chirurgo ebbe la sensazione di essere entrato nel cavo pericardico ed il cuore si allargò energicam ente. La pressione venosa scese da 290 a 120. Quel cuore, nono5tante il sagrificio · del frenico sinistro è attualmente sano e ben fu11zionante. Questi due :brillanti successi incoraggiano a te11tare la cura cl1irurgica dell'incarceramento del cuore, altrimenti in·C11rabile. Volhard raccomanda di limitarsi alla regione dei ventricoli, senza tener conto del freni co : e di ricercare il confine fra epicardio e cuore nella zona .d el ventricolo inistro (oYe u11a lacerazione cardiaca è m e 110 1
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pericolosa), e di qui procedere al distacco per via ottusa. Forse è consigliabile operare in due tem1Pi, rese.cando prima la 3a, 4a. e 5a costa. Operabil] sono anche le pericarditi reumatiche, specie se l'intervento è .p recoce: egualmente n0n lo sembrano essere le tubercolari, almeno nello stadio proliferativo caseoso. PERSIA. • La diagnostica della p1·essione sanguigna sistolica e diastolica.
(Dott. PETERS. "A1ii:n,ch. mediz. vVoch., n. 18J. I dati necessari pee stabilire delle formal e. cl1e v~Jgano a determinare i limiti della pressio11e ~r.nguigna sistolica in individui normali e delJa diastolica nella eusistolia e nella normale frequenza del polso, possono esser raccolti solo empiriLamente. L 'A. ha eseguito numerose riccrr.l1e [>e1· mezzo delle quali, in base ai risultati ottenuti, ha potuto stabilire delle formol e sufficienti allo ~i::e>po. • Prima di passare all'esame di tali formole l' ...\ . accfnna all'obiezione, che viene spesso Tipetuta contro di esse, e cioè la mancanza di li1niti preci<;i fra la pressione sanguigna elevata, quella n0n elevata e quella diminuita: la medesin1a obiezione, che viene anche sollevata. contro l'uso del tP1·mometro per la .m ancanza ·d i un limi te l)rcciso fra stato febbrile e stato apiretico. E molti vanno ~nrora oltre, ritenendo che in ge11erale l'us0 cl.elle cifr€> nella clinica è inammissibile ed a11che dar1n0"0, specialmente quando esse diventano delle formale. Questi tali dimenticano che i prolJlemi rlinici s0no un sostrato di quelli biologici e cl1e la definizione e l'uso del1 e formale 11anno sempre dato nelle scienze 'biologiche i più completi ri5u1tati: è compito nostro quindi detern1in n.re i sudt1etti limiti, ancl1e approssimativamente, per p')1.ere sco1prire a tempo le alterazioni iniziali. L' A. ha potuto form3.!re ·dei ·diagrammi e delJ e curve, in base ai risultati di 1500 osservazioni , fatte in parte da lui ed in parte da altri, su indjv] dui a pressione sanguigna normale ed è così p ervenuto con pratiche con clusioni alla segt1ente rf:gola: PP-r l'apprezzamento del limite superiore della pressione sistolica normale, nell'uomo e nella donna al disop1·a dei 20 anni, si può calcolare il valore d i 130 au.m enta.to della metà dell'età.
In
·generale~
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SEZIONE PRATICA
rper tutte .queste formale debbor10 ~s-:c;ére usate cifre, ..cl1e son date dai metodi di asc oltazìi.1one ~er determi•n are la pressione sanguigna. ~ necessario per la diagnosi di tener conto anch€ della comparsa dell'ipoten5ione del1a press ione s]stolica, e per riconoscere il li1nite minimo normale di detta pressione bisogna sot-
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tr&.rre dal limite massimo calcolato un ·valore P-my.jrican1e11te tro,rato. In base ad una .serie di flati forniti da altri osservatori e .dalla osservazione pro~ria , l'A. crede di potere stabilire a 40 que~to valore e .p erò sarebbe così for.m ulata la ~t'g uente regola: I.a pressione si'stolica normale, negli individu·i
a:
di sopra dei 20 anni, oscilla fra 90
13!)
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+ _!..
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esprimerido con A il numero degli anni.
Basta appena accennare che non si può par1a.re di un preciso limite fra una pressione sanguigna cl1e cade nei limiti fisiologici e quella 1patologica. L' A. per ~ropria esperienza ritiene che l~ oscillazioni fisiologiche sotto l 'influ enza dei past], della 1posizione del corpo, delle ore del gior110, degli str~pazzi fisici o morali non oltrepas5o n o i limiti sopiI'a accennati, come è anche risaputo cl1e l;:t pressione sanguigna può, per int0n~e emozioni, oltrepassare i limiti fisiologici. L 'A. 11a stabilito nello stesso modo delle formole J)E-r l'aa>prezzamento dei ltmiti n ormali ·della pressione sistolica negli individui al di sotto dei 20 ann·i come anche di quelli della pressione · diastolica nell'eusistolia e nella frequenza normale del rp olso. Se <""07i A si rappresenta il numero degli anni d1 età, la pressione sistolica negli individu~ al di sotto àei 20 anni varia da 60 + ·2 A a 100 + 2 A.
Queste fo1·mole sono sufficienti nella pratica per stc.bilire la diagnosi di ipertensione 0 di ipotensione della piI'essione sistolica, rammentando sempre che anche qui 5i tratta solo di limiti non precisi, ma ap1prossimativi. 1Ciò vale per i limiti fra i quali oscilla la pressione diastolica con una ~r< !SSione sistolica già determinata. Se si considera la pressione djastolica si rileva " elle il valore di essa dipende in gran 1p arte da quello ·della 1pressione sistolica. Come dimostra la esperienza quotidiana, può certo ritenersi come uri gran vantaggio per la diagnostica il potere appTezzare i ra1p porti fra la '.Pressione diastolica e quella sistolica, sia questa normale, diminui ta od aumentata. Se in un numero di ammalati di ipertensione si calcola la pressione sistolica e la diastolica e con . i ri~t1ltati ottenuti si traccia una curva, si rileva r !'le con l'aumento della pressione sistolica quella rUastolica si eleva, ip 1pro·p orzione, più lentamente. Si può an·cl1e constatare ·che sotto l'influenza di stati emotivi, del movimento o del riposo, dei n2 "ti, ecc., la pressione diastolica varia non più dj 15 mm. Hg·., in più od in meno, sicc11è le o~eillazio11i non su~erano di valore di 30 rrun. Hg. Si può con tale valore stabilire una formola per 1!.l quale è i1ecessario tener conto del mHtodo di 1
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[ Ai~NO
IL POLCCLI.NICO
ascoltazione e ~ onsiderando l o stato . de1 manome tro nel momento .i'.n cui non ·è più 1percepibile l'ultimo tono. Alcuni ritengono che il valore c-0sì ottenuto è alquanto 1p iù basso della reale pres5ion ::i diastolica, la quale coinciderebbe col mo1nen to prf<:jso in cui il r umore passa in u n tono o questo tono si modi•fica nella sua sonorità. Fir1chè tale quesito rimane in soluto, sarà meglio nella pratica attenersi al .m eto·do indicato. In molti casi è r ealmente difficile determi11are il momento ;i1 cui un rumore passa in un tono ovvero ha luogo un'alterazione d el tono stesso, mentre per lo più è pe.rfettamente determinato il momento in cui il ton o 51parisce. Si iè talora 10iSservato che in alr.11ni casi i toni rimanevano inalterati fin cbJè iJ m an ometro era sullo O; dovrebbe allora ritenersi el1e la parete vasale, anche quando n on subisce lA. pressione del manicotto, nel passagg_io della on·da sangujgn a, reagisce con vibrazioni .p erceptbili all'ascoltazione, ed in tali casi la pressi.on e djastolica si potrebbe valutare col metodo o5cillorr: etrico. Vi sono dei casi (fortunatamente eccezionali) in cui non è assolutamente 1p ossibile deter' m ]r1are con i metodi clini,ci la pression e diastolica 1p er la quale è sempre n ecessario tener conto della. frequenza d el ipolso. E chiM'o che la pression e diastolica raggiun gerà n ella bradica1·dia u.n livello ir1ferior e a 1quello cl1e .si ha nella frequenza normal e del polso; ed il co11trario avverrà n ella tachicardia. Talora nella bradicardia si può C(lnstatare una ~potensione della prrssione diastolica. :La pro,p oista di Gallavarctin ·di indicare col nom~ di « 1 p seu doipotensione » la ipotensione da bradi cardia per distinguerla dalla « vera » (p. e., da i11suf.fìcienza aortica) non è raccomandabile. Jl valore della pressione diastolic!a dete:l'minata ID €di ante la formala so1pracitata vale anche nei casi di eusistolia, che consiste n ella energia della contrazion e del muscolo cardiaco sufficiente a sup erare gli ostacoli perifericj . Quando manca l' eusi~tolia, ·quan·do la .contrazione muscolare non è ~ufficiente allora la pressione s1stoJica si a·b bassa proporzionatamente molto ipiù di quella diasto1;ca, donde segue una relatiYa iperten sion e diastolica. St>condo un diagramma, che segna i limit1 più alti e più bassi della pressione ,diastolica n ei casi di eusistolia e di n ormale frequenza del polso, I'A . dà brevemente la seguente formola, in cui ~·i ndica la pressione sanguigna trovata: 1
1
I
La pressione diastolica ncl7a eusistolia e 1iella f req11enza nonnale del polso oscilLa
fra -~- e ~ +30.
B quindi di gran·de importanza p er la diagno-
sti ca la dete:r.minazione della j1pertensione diastolirn .p el "'alo re della p r essio11e sistolica., eh e sta
XXXII, FASC. 26)
n ei limiti normali, com e può avvenire nelle forsubacute della nefrite. Dopo 1quanto si è detto, si comprende facilment ~ r importanza delle formole seguenti nelle quali A ra;ppresenta il nu'mero degli anni di età ed S la pre$sione sangui.gna stabilita in un determinato ra:o: 1) la pressio11e sanguigna sistoltca in .!\ > 20 r.-1 n
1
nfc- illa fra 90
+ !1-. e
+
A ; 2 2 2) la 1pressione sanguigna sistolica in A< 20 of'rilla J:ra. 60 + 2 A e 100 + 2 A (in A = 20 si 1};}1 ;f_, indifferentemente scegliere la prima 0 la seco11da for1nola, essendo il risultato sempre il me130
cte~imo ) ;
3) la 1pressione sanguigna diastolica oscilla fra
s2
èd
s + 30. 2 DE CHIARA.
CHIRURGIA. Se1·ie integ1·ale d'osteosintesi dell'ome1·0 per frattu1·a eseguite dopo il 1911 e 101·0 i·isultato lontano. (FREDET.
J 01ir1i al .de Chi rurgie, n. 4, ottobre 1924).
L ' ..\. dice cl1e per avere un concetto esatto bi-
sogna basarsi su di una serie abbastanza numerosa di fraiture operate dallo stesso chirurgo,_ occ0rre èsaminare le differenti ossa separatamente, tenere conto di tutti i casi trattati e d ei loro risulta.ti lontani. In sosta11za la ritParazione anatomica, rilevata alla radiografia subito dopo l 'operazione o anche do,po qualche m ese, .è illusoria p er le esuberanze ed irreg·olarità tanto da far dubitare del valore dell'osteosintesi, se l'esam e tardivo non far,e5se ved 0re u11 cn.mbiarnento profondo. Nei cas1 complicati p er la correzione incompleta i risultati operatori sar ebbero m ediocri se l a natura clal canto proprio non completasse . l'opera iniziata dal clìirurgo . Inoltre. la riparazione anatomica p erfetta offre meno importan za dal .p unto di vista a natomi co che da quello funzionale. J_, ' A. comunica le osservazioni personali per quanto riguarda le fratture dell'omero, riservandosi tn seguito di trattare qu elle del le altre ossa. Riferisce su 20 casi operati dopo il 1911, cioè in più di 12 anni, senza escludere alcuna delle osteosintesi fatte. Sembrerebbe che il nnmero fosse esiguo, m a l'A. ha limitato l'intervento cru ento a q11ei casi gravi, ribelli al trattame11to semplice e che avrebbero p otuto determinare infermità ~erie .
L'epoca degli interventi rimonta un a voJta a più di 12 anni, due volte a .p iù di 11, tre volte
•
I
f AN~O XX.X II, .F ASC. 2o] a :più di più di 7, di 5, una a 2, ,due a :1, e a
883'
CSEZIONE Pfl.<\TlCA
10, una volta a pit'1 di 9, una volta a
una volta a più di 6, due volte a più volta a 4 anni, una volta a ~. una volta volte ad 1, ed i casi più. recenti a 6, 3 mesi.
Gli operati sono stati tutti seguì ti e 5orvegliat1 con la radiografia; radiografia eseguita jmmeòiata.mente dopo ]'operazione e di me!'e in mese per sette mesi con secutivi, quindi di anno in anno : contemporaneamente so110 stati verificati 1 risultati funzionali. L'età del soggetto al momento dell'operazione oscillava tra 11 anni e '71 (naturalmente è s ta!a verjfìcata una ossificazione più rapidn. nei soggetti giovani) . Per il sesso si è avuto da fare 13 volte co1l maschi e 7 volte con femmine (le donne dopo la meno-pausa hanno ottenuto gli stessi bene:ftci che gli uomini). Per quanto riguarda la varietà anatomica delle fratture 15 volte si trattava della diafisi omerale, 2 volte del collo, 3 volte dell'epifisi inferiore. 111 12 casi le fratture erano a due frammenti, 5 in senso trasversale, 4 leggermente obliqui, 3 forternente obliqui; 3 volte si riscontrarono con tre frammenti, le due linee principali di frattura a becco di clarinetto, il frammento centrale a cuneo. L'epoca delle fratture al momento dell'inter\'ento ha variato da un mese circa, a 65 giorni ed anche a 390 in casi di 1p seudoartrosi. Il temipo dell'inter,ren to precoce da 4 a 33 giorni: nei primi tempi !'A. attendeva 7 od 8 giorni ad intervenire, poi ha abbreviato a 4 o 5 giorni. Egli dice che l'attesa è tutta a detrimento di una prog11osi favorevole, specialmente quando si sorpassano i 30 giorni, per la funzionalità dell'arto. Per quanto riguarda la tecnica seguì.ta 1' A. si . diffonde sulla asepsi rigorosa, sulle vie di accesso rper non ledere organi importanti, muscoli, tronchi vascolari, nervi), sull'impiego di un istrumen. tario adatto, sul materiale di sintesi {placche av vitate, cerchiaggio con fili metallici o placche di Putti o di Lambotte 1 associazione della prote5i e del cerchiaggio, sutura diretta con fili inetallici o con crini di Firenze, avvitamento ). Espo11e dettagliatamente in quali casi sia da usare l'uno piuttosto elle l'altro mezzo; le sostituzion i che ha fatto delle viti con testa piatta a q11elle emisf eriche, delle placche di Scherman a quelle di Lambotte (pcrcl1è più lunghe e resistenti e prov,. iste di 1ninor numero di fori per le viti) . Sistematicarncnte egli •sutura il periostio previamente scollato sul le protesi, perchè dice che queste devono essere tollerate dall'organismo, sutura poj i muscoli, le aponeurosi ed irnmobi-. !izza l'arto in buona posizione.
Riferisce poi che i rist1ltati di tutte le fratture· suturate {comprese le pseudoartrosi), sono guarite con consolidazione ossea perfetta ed in attitudin e corretta; il callo è fusiforme ed 11n ;l OCo grosso; la consolidazione si effettua con una lentezza relativa; il materiale di sutura è stato in.. globato dal callo e tollerato e non provoca disturbi; i risultati funzionali sono stati eccellenti .p er le membra. Dalle osservazioni radioscopicl1e l' A. ha potuto · vedere che ·il callo passa p er tre stadi successivi· appare .p rima sotto forma di manicotto periosteo, infiltrante per un grande tratto i tes-· suti parostali e muscolari, essendo più svjluppato· a livello del focolaio di frattura; compare n er giovani do1po 5 giorni, nei veccl1i più tardi. II secondo stadio si .p resenta con ·u na esubP.ranza del callo ed una irregolarità n ella sua superficie. La calcificazione appare alla ftne del primo mese ed è nettamente visibile e separata dall'osso' da una linea biancastra. Nel terzo stadio il callo · si regolarizza circa il terzo mese, diminuisce di' volurr1e e .p oi man mano si riassorbe verso ili sesto, settimo mese. v.\ tale proposito si deve ricordare che nelle cure postoperatorie, non bisogna essere corrivi ad anticipare i movimenti attivi e passivi, perchè essendo il callo malleabile· si possono determinare delle deformazioni {incurvarnenti) che non vanno attribt1iti al trauma operatorio soltanto, ma anche alla presenza del ma• teriale di sutura ed allo scollam ento del periostio. Egli lo ha notato più facilmente dopo n cerchiaggio, anz\chè dopo l'applicazione di placche. Nei 20 casi trattati il materiale di s,u tura ~ stato ritolto soltanto una volta per rottura della • placca al ventesimo gior110 . Segue una esposizione dettagliata d ei singoli casi con numerose riproduzioni di radiografie e l'A. viene alle seguenti con clusioni: cl1e nelle fratture più comuni i mezzi ordinari di riduzione e di contensione, pur non essendo sempre perfetti, forniscono dei mezzi sufficienti, anche se persiste una l eggera deformazione, per cui questi sono i casi più numerosi che non giustificano un intervento cruento. Nelle fratture gra. vi invece in cui i frammenti sono fortemente spostati ed esiste interposizione muscolare, ecc., l'osteosintesi rapprese11ta l'unico trattamento efficare. N'ielle donne è sem1pre b ene evitare le ci~ catrici ed accontentarsi anche di una deformazione lieve purchè il risultato funzionale sia. ottirr.o. I
I
PANDOLFINI.
' IL POLICLINICO
F1·attu1'e sop1'acondiliche del go1nito: riduzione cruenta con incisione a11terio1·e. (Ru1z
MORENO.
R evista de Cirugi a de Buenos Ayres,
n . 5, ottobre 1924).
Per m olti anni nell'Ospedale dei ba1nbi11i di Buen os Ayres tale tipo ·di frattura è stata sistem a ticamente trattata coi m etodi incruenti· non ·sempre i risultati furono buoni, specialmente n eJ Je fratt\ tre sopracon·diliche tipo Kocher aJtrim entj dettl' per estensione, e ciò per la difficoltà ohe talora si incontra a ri.portare, con manovre incruente, i frammenti di frattura in buona siiua.zione. Quando coesistano lesioni vascolari o nervose i I trattamento deve essere cruento e s11 qu esto pu.nto ormai non si d1scute più. L'A.. p erò crede che anche i casi in cu.i esista un volumi"'Iloso ematoma o un f.orte spostamento dr i :'rammen.ti debbano essere ridotti per via crut · .-,~::i. e J)recocemente. La tecnica proposta ed imp iegata, .-Oall' A. è sem,p lice: incisione anteriore rhedi ana subito sopra la .p iega del gomito; si di vari can o le fibre del bi cipite e del brachiale anteriore e si ~ ade direttamente ·n el focolaio di frattura ; lo sj 1it ~ra dai coaguli e dalle lacinie musco lari ia-cera te, e manovrando con una leva insinuata fra . i rnonconi ossei si r iesce ad ottenerne con facilit1. la riduzione. Non è necessaria l 'osteosintesi po~ chè i fr ammenti essendo ·d entellati, una volta 1'idotti, si ingranan_o e ciò impedisce un nuovo spcstamento. Sutura completa delle pa rtj molli e .:app0.recchio gessa to immobilizzante il gornito f1esso a 90 .gradi. Si c.ominciano i primi 1novim enti articolari do.po 8 o 10 giorni. L' A. ha tratt ato così 3 e.asi con esito 1p erfetto. I • A. CER. 1
[ ANNO
XXXII, F ASC. 25 J
Studenti e me dici pratici senza dub·bio riconferrner a n110 i! giudizio favorevol.e che suggellò la preceden te edizion e di qu e·s to man11aletto, ottj ma gui·da per il pra tico. M ONTELEONE. W. L.
BROWN.
Phy sio logical priricip les i n treat-
nie'fl,t . V edizione. Un vo1 l in-16° di 511 pag., ril.e-
gat.o. Baillière, Tindall e Cox. Londra, 1924. P rezzo 10/6. Negli ultimi decenni , le nostr e icl ee su diversi a rgomen ti della fisiologia si son o radicalmente modificate; .d 'altra lP·arte si è venuto r ealizzando n ella clinica un più largo ·u so d ei metodi di ricer ca scientificamen te esatti quali si adottano i11 fisiologia. Ne è risultato un accordo più p eri etto fra fisiologia e m edicina, con la co11seguen za che quest'ultima ap pro·fitta lar gam.ente dei dati for11iti dalla prima la quale, a sua vol ta , tr ova n ella clinica allargato il suo campo di studi. Il m edico prat ico 11a la sensazione cl1 e la fisiologia di oggi non corrisponda .p iù esattame11te a quella ch.p ha a1p1preso sui banchi di scuola, ma n on ha nè il tempo, niè la [possibilità di m ettersi a studiare un trattato di tale materia. L' A. 11a compreso questa n ecessità e non p resenta al lettor e un trattato sistematico, ma esamina in altrettanti capitoli le applicazioni alla medicina delle nuove a cquisizioni d ella fisiologia. Citiarno, p .. es., quelli sui princì p~ di organoter apia, suJ lavoro del pancr eas e del fegato, sull'acido ·u rico, sull'intossicazion-e intestin ale, sull e vi tamine e sul m eta bolismo del calcio, ecc . Og·ni m edic o .colto, che i1on vuol esser e estraneo alle odiern e cor r enti scientifiche, l e .quali hanno ipoi un grande riflesso nella 1pratica , l eggerà con molta utilità questo interessante libro
fil.
CENNI BIBLIOGRAFICI. ·G.
B ASILE .
Ricerc h e diagnostich e di
clinica m e-
dica . 2a. ediz. , pag. VIII-310. V. Idelson, edit.
Napoli . L. 22. L 'esaurirsi in sei m esi della 1a. ediziot1e di questo manuale m ostra il favore con il quale venn P accolto da m edici e studenti. La nuova -edizion e n on è semplice rista,m-pa della precedente, m a ·p ur con ser vandone i caratteri basilari, mostrasi riman eggia ta n ella maggior parte d ei stioi cap ito.li ed arricchita di nuovi, riguarda11ti le inoderne ricerche m esse dagli studiosi a ser\Uzio del la clinica pr ati.ca , quali la reazjone di chik nella difterite, la ricerca cLil-etta della spircchaeta pallirla, ecc . Com e n ella antecedente \Teste così pure in questa seconda edizione al <lettaglio della tecnica seguono brevi n otizie, ma cl1i'lre, sul yalore che .deve esser dato ad ogni ri sultato , sulla possib-i·l e interpretazinT\e g en etica . 1
prati que médicale rilr ale. Un vol. in-16° di 119 pag., .i\ . Maloine, ed. P arigi, 1924.
H.
LAMBERT . .La
Osserva giustamente 1' ..\. che l'ambiente rurale impone alla medicina un indirizzo d el tutto ,p articolare. L'abitudin e di agire da solo, lontano dal con siglio d ei maestri e diegli specialisti, obbliga il medico di campagna a curare la sua cul.. tura, a d imporre le sue .decisioni senza . discu ssione e ad accettare una responsabilità che f m edici della cit tà non conoscono. I consigli d ell 'A. sono s1p ecialmente destinati ad iniziare i giovani alla en ciclopedica pratj ca rur ale,1 per la scelta degli strl1mer1ti e dei libri, nonch è p er mostrare .entr o quali limiti deve svolgersi l'attività del m edico di cam1p agna. Solo cb i conosce ben e le con.d izioni della pratic-a rurale comp r enderà l'importanza dell e osservazioni del1' :\ . circa i limiti operatorii e sulla necessità di cognizioni nei diver si cam:pi d elle sp ecialità. lVI a ,
•
(ANNO
XXXII,
FASC.
25]
SEZIONE P RATICA
88~
.
anche nella medicina generale, il medico di campagna ha forzatam ente del·le limitazion i, dovendo spesso fare a meno di 1parecchie ricerche , co. me di quelle radiologiche o di laboratorio che facilitano la strada; egli deve invece domanùare molto di pi1ì alla clinica ciò che, del resto, presenta il vantaggio di affinare in lui lo spirito di • osservazione e di critica. Ogni medico che conosce .p er ipratica l 'esercizio della condotta leggerà con piacere e cori [)rofitto questo libro di Yita vissuta e di consigli fraterni. fil.
P.
C1RNOT.
Les problè1nes actuels de diététique
Baillière, ed. Fr. 8. Volumetto riassunti,ro di un cor5o tenuto a lla facoltà di medicina di P arigi dal Carnot col concorso dei proff. ~1. Labbé, Rathery, Josué, Lereboullet, Pagniez. Carnot si occupa dPll'equilibrio nutritivo, della i})eralimentazione, de.Ila ipoalimentazione, Rat!1ery del r egime nell'acidosi, del regime nelle malattie da carenza, Lereboullet , del regime n el p eriodo dell'accr escimento, Jo. sué del regime nella 'recchiaia e Pagniez ùe1, l'anafilassi alimentare. Nozioni sintetiche, 3elezionate, per una guida razionale e pratica nel1.'esercizio diretto delJa m edicina. T . P.
ACCADEMIE, SOCIETA MEDICHE, CONGRESSI. Sezione veneta della Società di Pediat1·ia. Padova, 5 maggio 1925.
La cliag·nosi cl i ,m eningite tubercolare . Prof. BERGHTNZ Gu100. - L'O. in seguito a numerose rie€rche è arrivato alle se'gt1enti conolu. .
SlOill:
1) Il reticolo di Myn è pro.p rio della meningite t uberoolare se sottile, delicato, costituentesi d·alla conglomerazione dei granuli sempre esiswnti nel liquor in dette forme morbose. 2) I granuli ohe sono nella meningite tubercolare costanti cosicchè il liquido n•o111 è mai limpido , sono stati da me riscontrati all'infu.ori di dette fi0mne m()ll'booe solo nella lue .e i1e1l1a malattia di Heine-:&ie·ilin, ma senza reticolo, per lo più senza de posito, raramente con r eticolo grossiolan•o (Sa11gue). 3) Non ho trovato i1è ~ranuli nè reticolo nel1' encefalite epidemica. 4) Nella spasmofilia in atto 11 liq11or è limpido. Il P. R. nor1nale. 5) I .::i ipogl.icorachia è costante i1.ella meningite tuberoolare. 1 •
6) I.La iperglicorac:hia è costante nell'encefalite ep~d~ica·
7) L a iper glicorachia è costante nell ' H ein.e-Medin in sr'c.adio acuto . Granuli, i·p,o iglioorachia urin1a ancora del reticolo permettono diagnosi differenziale il cu i interesse ogni medico saiprà apprezzare.
Le affezioni bro·n copolnionari protratte non tubercolari nell'infanzia. Prof. GAETANO SALVIOLI . - I n prima linea sono le forme di natura influenzale che posiso110 dare d ei q11adri di a;ffezioni broncopQlmonari pseudotubercolari. Occorre fondarci in questi casi su altri dati 'che non srieno solo quelli avuti dagli accertan1enti radiografici, dalle p.r ove biologiche~ clialle ricerche 1nicroscopiche. Le bronchiectasie costituisoono t1na tra le più frequenti cause anatomiche di affezioni broncopolmqnari croniche nell'infanzia specialmente se queste dilatazioni dei bronchi sono, per la loro pa.rticolare origine, permanenti. Vengono riferiti casi di bronohiectasie di varia natura e presentanti vario deoo.rso, e considerato un gruppo di 48 casi di broncopolmon iti i11fl11e11zali, tialla. cui esposizione risulta che occorre spesso andare cauti prirma d i giudicare del.la specificità cli forme polmonari basandosi sui comuni criteri diagnostici.
).Jarttcolare fenornenolog1a otte11uta nel conig,lio coll'inoculazione nella camera anteriore di liquor encefalitici. Prof. GAET·ANO SALVIOLI. - Un coniglio inoculato nella camera anteri-0·r e dell'occhio con u 11a certa quantità di liquor di encefalitico prelevato 11èi primi giorni della malattia venne a morte in tre settimane. Un 2° co.n iglio no11 venne subito a morw; solo do·p o diversi mesi ebbe a presentare tTemori, fatti progressivi spastici che arrivaron o quasi .alLa rigi<li.tà, tu1·he trofiche distalmente agli arti, morte. Tardivi segni di ma.latt~a sono p u re O&SGrvati in conigli inoculati, i1ella camera ànteriore dell'occhio, con em ulsione di cervello del 2° coniglio. Nei centri nervosi si dimostra un particolare ·m ica·organismo e lesioni citologiche, infiltrative ed emorragicl1e· L'oratore crede ébe l'andamento particolare fosse dato dalla a.tte11uazione del virus.
Contributo alla conoscenza del virus della ·m alattia cli H eine-ll1edin. Dott. ANDREA PAGANI CEsA . - L'O . porta a co11oscenza le sue ricerche eBeguite su sette bambini a.ffett i da poliouni·eJite. Dop-0 .aver. esposto le prove sierol.o giche eseguite: agglutinazione, deviazione del complemento, i.ntradermor-eazione alla -Schick e le esperienze eseguite sugli animali conclt1de dicendo: 1) Si ~1uò, ~.relevando il liquor nella prin1a settiman.a di m :11ntt ia avere lo sviluppo d el geru1ei11 t erreno De Cristin.a . •
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JL POLICLINJCù
2) Detto germe, con certi dettami di tecnica
può essere visto coi soliti ingrandimenti microscop1c1. 3) Il germe si può trapiantar e in serie - sia con sucçessivi insemenzarrnenti d~retti, si.a oo·n insemenza1nent.i di coltura filtrata attraver so Ch amberland L . 9, L. 11 e B erk efeld N. W.
I l sondaggio precoce nelle ustioni esofagee secondo il metodo Saizer. D ott. ANnREA PAGANI CEsA. - L'O· illustra due casi di ustionati i1ei quali ebbe cam po di esperimentare il metodo del sondaggio precoce secondo SALZER. Si t r attava di due bambini che in seguito alla ingestion e di liscivia di soda concentrata presentava.no delle gravi lesioni ulcerative della muoosa esofagea. Egli introdusse, secondo questo Autore, fin d al secondo giorno d ell'avvenuta lesione, una sonda elastica per impedire che le pareti di quest'organo colla bendo potessero contrari:e delle ader enze . Oontinuò così per t 11tto il primo mese facendo se<lute gio1rnaliere ·di mezz'ora, diipoi dir.aiclan·do le sedute e così per il tetI11Jpo di ben sei ' ' nes1. Dopo ave·r esposto l'andamento d ei suoi casi, i vantaggi e gl.i inconvenienti del metodo, conolude .a.uurovando in via di massima il metodo Sal1
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XXXII,
FASC.
25J
berco]oS1i polmonare il p . r. è normale. Nella tubercolosi miliare è diminuito. La 9ressione presenta valori vari ed è difficile riassumerli. I
La forma timpanicri della peritonite tubercolare del.la prima ·i nfanzia. Dott. G. DE T oNI. - L 'O . ri1porta l' osservazione P·Brs·o nale di un bambino di 21 me&i, in cui la enor1ne dilatazione d ell'epigastrio, oon timpanismo, poteva far pensare a<l un megacolon, m a in cui l'assenza di turbe intesti11ali g1i permise di far diagnosi di peritonite t bc. a forma timpa11ica. L ' al1topsia confermò p ienamen te la diagnosi, mo-. strando l'esisten za di una tubercolosi diffusa del periton eo con i11filtr azion e delle ghiandole mese11teTiche. N essuna traccia di versamento nè di ul- · cerazioni dell'intestino·. L'O. insiste sull'intere....~e clinico e diagnostico cli q11·est a forma di peritonite che merita di &\Sere pàù conosciuta. I
J) i.f t cr·ite i{.P,l 1iaso-faringe di origine otitica.
1
zer.
-
P otere riducente e pressione clel liqitido encefalo-rachidiano in pediatria . Dott . ANTONIO BAcoicHETTI. - L ' O. riferisce su 165 ricerche fatte in svariate malattie dell'asse cer ebro-spinale e d ei suoi involucri. Per il d osiaggio del potere riducente usa il metodo Pavj-SahliDe Toni; per l a pressione l.'apparecchio di Claude . Stabiliti mediante ricerche su b.a mbi 11i sani i valori medi normali in 0,54 p·e r mille per il P. r . e 20-30 mrn. p er la p ressione , paSSia a,d ·e saminare le variazioni J1eJ.le singole fotrme morbos e. N e.Ila n1e11ingite tubercolare t r ova diminuzio·11e costante d€.l p. r. fin dall'inizio d ella malattia e n el 50 % dei cas i scom !)arso; la p r essione è nel 40 % sopra i .55 mm. Nelle n1eningiti purulente il p . r. è diminuito se•m pre e ne.I 60 % scomparso. Nelle meni ngit.i sieros-e il l1. r . è sempre consen·,·ato e a volte aument at o. Negli idrocefali il p . r. è vario in r ap port o con la diversa etiologia, e p.a.to.g enesi. Nell' Heine-Medin j} p . r. è aumentato n ello ~tat o acuto, 11orma.le nel p eriodo delle paralisi. Nc1l'encofalite epidemica il p. r . è sempre conservato e nell'86 % netta.m ente aU!Illentato· .sii a n elle forme croni ch e che acute. N elle cereb ropatie il p. r. è din1inuito nei Little, normale nelle idiozie, vario i1elle fO'r1n e con paralisi o con convul0.01io11i i11 ra!)porto con la diversa etiologia. N ei tu1nori è Yario i11 rapporto con la natura d i ques ti. N el t etan o il :p . r. è i1ettamen t e aum e•n t a to . Nella <:ore a re u111at ica , nelle n1iop at i e tipo W eJ.·nig-Hoff111a.n n , 11ella pertosse ; nelle paralisi post-difteriche., nelle gastr o-enteriti, nell'er edolue, nella tu1
[.
Dott . G1usEPPE B oRIANI. - L'O. espon e l 'a11damento clinico di un caso di otite difterica rimasta misoono'8Ciuta p er parecchio t empo· La progressiva invasione del processo morboso alle coane, al f.a1iin ge, al laringe diede al quadro una gravità imponente. Illustra l'esito brillante della intensiva sieroterapia che raggiunse in undioi g,iorni 87 mi1a U . I . D o·po alcune considerazioni d'indole clinica 1' 0 . mette in gua,rdia sulla possibilità che otiti dli tali nature p osson o passare alle volte per otiti banali, ciò a scapito di una efficace tera.pia. Consio-lia l 'accertamento in ogni ca.so di otite t::> • della sua flora bacterica e nei oasi di otiti LOffleriane }.'intervento sieroterapico che darà ragione d ella f,oTm a morbosa. I
L' azione eritropoietica de lla cole~terina nelle f orme oliao emiche infantili . Dott. G1usEPPE HALFER. - L ' O. partendo dagli esper imenti fatt~ su animali da THOMAS , LEBERTH, Doar.F. sltll' azione eritropoietica della colesterina , iniziò una serie d'i ricerche, e notò: già dopo una p;rima introduzione di colesterina si verifica un improvviso a umento dei globuli r OSS!i., ma detto aumento è passeggero, m entre un.a prolungata somministrazion e ed a dosi scalari (da 0,20 fino a 2 g r.) dà un alime nto costante e duraturo sia nel num-eiro· che n ella r esistenza globu1are. I bambini sono in osservazione d a s ette mesi. Notò c,he ]'uso .anch-e proJungato p~r via orale non dà alC'un fenomeno .::miaoevolo· ed è bene tolliea:·ata dai bambini. Conclude proponendo di :hl1tr-0durre nelle fornte di anemie infantili s9&Sso ribelli ad ogni trattamento la terapia cole.st erinica che ha una i11dubbia azio1te eritropoietica ed è di somministr~zione facile e d innocua· R . GAETANO SALYIOLI.
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SEZI ONE PHATlC..\
APPUNTI. PER IL MEDICO PRATICO . . gata da ulteriori ·o sservazioni e ·d a esperimenti che 1p ossano confermare il valore di qu esti parassiti nel determinare la detta malattia.
CASISTICA E TERAPIA.
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11 noto e l'ig noto sulla psoriasi. La IPSO•rias.i (J. F. Schambe..irg: Jourri. A. M. A., 18 otto.b re 1924) ·è s1pesso familiare, ma non pare possa dirsi ereditaria. Nella sua produzione soin o stati cb,tamati in ·causa il reumatismo, la gotta, la cattiva funzione renale, le malattie del .pa11creas, i dist11rbi gastroi11testinali, le malattie nervose funzionali ed or;g aniche, i disturbi endocrini, la tubercolosi, la lues, dei parasc;iti, ecc.; ·però nessuna di •ques,t e cause è soli·damente dimostrata. Ci son.o anche psoriasi che compaiono in gravidanza e scompaiono col parto (S ..L\yres). Si conosc•ono però mezzi (per rendere latente la psoriasi: tali i raggi X, cl1e cperò possono anche, pare, provocare neoplasie in loco, o· anemizzare il soggetto. Secondo l'.L\. la dieta scarsa di protejne, specie di proteine animali, raggiunge lo stesso intento; ma secondo F. Burnett ciò si a'\'"l'e.bbe solo perchè vengono così regolate le funzioni intestinali. Durante le malattie acute spesso la. 1psoriasi si re11de latente, onde se ne è tentata la cura cori i ' ' ari ' 'ac,cini, con le proteine e l'autosieroterapia. Questi mezzi arrestano il processo, e poi. .a pplicazioni locali varie (raggi, crisarobina) riescono generalmente a fare .scomparite l'eru·z ione. La psoriasi ·è eccezionale n ei negri. DORIA.
La pitirjasi rosea di Gibert e la sua ez iolog in. La pitiriasi rosea di Gibert è caratterizzata all'inizio da una placca eruttiva, che sj presenta sotto forma di un elemento di color rosso-roseo, arrotondato o, pi1ì spesso, ovalare, ben delimitato da un margine di colore rosso più vi\ro che il ~en tro. La placca ha le dimensioni. ·d i 2-3 mm., è er itematosa, scarsamente squamosa; sembra leggermente rilevata e si allarga lentamente per estensione 1peri.ferica, poi, ;poco a (poco, impallidisce e finis.ce per scomparire. Può essere unica, più raramente multipla èd in tal caso se ne trovano dueire quasi sempre vicine, come in grup1p o. L'evoluzione di questa malattia è ciclica; .essa scompare spontaneamente in qualche settimana. Le numerose ricerche fatte finora ·p er trovarne l'agente eziologico sono state negative e non si 1sono trovati nè microbi, nè microfl.ti di incontestrubile valore 1patogen o. L. Brocq (Le Bulletin médical, 1925, n. 17), in base all'oss-ervazione di quattro casi mette in riljevo la possibilità che tale malattia sia innestata dalla puntura di pulci. Trattasi ,di una semplice ipotesi che ·d ovrebbe essere s11ffra-
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fil . •
La leucodermia solare. Neisser aveva dato il n ome di leu co der1nia ·a certe maccl1ie bianche, che si trovano specialme11te nelle donne, al collo od alla i1uca, nella si·filide secondaria. Si è veduto 1però in segui~o 0l1e tali macchie non sono caratteristiche della sifilide, ma che si tro;vano anche in altre malattie, come nella psoriasi, nella parapsoriasi, . e nel1,eczema seborroi-co. Foldmann (Der·m atologische Woch. ~ ·pr·esse rriédicale, 28 marzo 1S25) 11a osservato di tali macchje, arroto11date od ovalari, in malate che eran o state curate con bagni ·d i sole. Talvolta, nella sede delle macchie let1coclermi:cl1e, si trovano del le tracce cli lesioni cutanee antecedenti, s1pesso di pitirias'ls versicolor, tal'altra non si trova lesione cutanea visibile. • Dette macchie si riscontrano sul torace od alla i1uca, dove possono simulare del tutto la leucodermia sifilitica. Basta essere prevenuti dj tale possibilità per non cadere nel1' errore. fi,l.
Tossicodermia mestrnaie con sintomi eri.,ipel oidi Le manifestazioni cutanee cl1e accompagnano la mestruazione sono conosciute da temipo; alcuni hanno descritto delle dermatiti, altri delle eritrocianosi simmetriche. I\:. v. Nerde (Dermatologiche vVo~hens, 7 febbraio 1925) ha osservato i n una donna. di 33 anni, durante le mestruazioni, dei ·distu-rb i cutanei consistenti in edema rosso erisipelacr.o, specialmente m arcato alla faccia. Ancl;le la mucosa della bocca, della lingua, della gola era ugualmente eèlematosa. e rossa; la malata non poteva 1più inghiottire, la Pespirazione era ass3.i d]sturhata, tanto che si 1p•ensava alla p·ossibilità della tracheotomia. Sulle ·braccia e sulle gambe, si 0sservavano ir1 punti simmetrici delle placche di. orticaria che poi diventarono emorragiche e si riassorbirono in pochi g'iorni, 1ascia11do delle macchie :p igmentarie. • I disturbi si ripeterono n elle su ccessive mestrua- , zioni. I sintomi compariva11 0 qualche giorn o prima delle regole e scomparivq.no ~·rogre sstvam er1te e.on l'a·p1parizione dei mestrui. Con un trattamento opo- e radioterapico, si ottenne la men opausa per 62 'giorni, durante i quali non si ebbe alcun disturbo. Ma, alla ricomparsa delle mestruazioni, 1"icomparvero altresl i disturbi cutanei. fi,l.
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IL POLICLINICO
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La sostituzione dei liposolventi ai grassi nella cura delle dermatosi. P. Ravaut (L e Bulletin rriédic al, 1925,
n. 17) os-
serva che troppo spesso in terapia dermatologica si usano i corpi grassi come eccipienti' delle so_ stanze me.dicamentose che si vogliono far agire sulla cute, 1provocando inconyenienti. ben noti ai malati. Al contrario, l'uso di liposolventi .p er Ja pulizia ·della pelle e come vettori dei medicamenti dà ottimi risultati; anzitutto le superfici cutanee sono assai 1più pulite, l'applicazione i100 ne è incomoda ,come ·quella ·d ell e pomate; essi pern1ettono alle sostanze attive di penetrare bene nelle stesse lesioni e sono, inoltre, assai bene sopinortati, 1pur-ehè si agisca con la n ecessaria prudenza.
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L'applicazio11e ·di 1qualsiasi .sostanza medicam entosa in soluzion.e acquosa od alcoolica è del tutto inutile se prima non si sbaraz za la cute dai grassi, ciò che si ottiene con l'uso dell'alcooletere a parti uguali; .p er certe pelli è meno irri_ tante l'eter e da solo. Questa IPUlizia provoca uria sensazione di bruciore, ma in compenso l'azione del m edicamento eh.e si ap1plica in seguito è 1Più efficace. Quando poi si usi . una soluzione alcoolica, è consigliabile aggiungervi d ell'etere. Così, n el trattamento delle epidermomicosi con l'al_ cool joda.to, l'A. consiglia di aggiungere la tintura di jodio nelle quantità scelte al1a miscela di alcool-etere, ana. Nelle epi·dermiti micosi-che o microbiche, però, è m eglio ricorrere all'acido sa_ lici.l ico. o benzoico, in .quantità ·dj 20 cg. ad 1 g. , ana, da scioglierisi in alcool ed etere ana g. 15. Con questa soluzione, si puliscono bene le r egioni copert.e da croste, squame, come il cuoio capelluto, la regione della barba e si lasciano in contatto con la pelle dei medicamenti attivi, sen_ za determinare irritazioni. 1Così 1P·u re nelle lesio ni da ìntertrigo eczematizzato delle regioni genitali, probabilmente di origine micotica, l'a;p:plicazione di questa miscela non irrita affatto e permette ·di ottenere la guarigione mentre diversi m edicamenti incorporati a corpi grassi non avevano avuto che l'effetto irritante. Per l'acido crisofanico è preferibile la solu_ zione eterea (0.85 %) anzichè quella cloroformica e così pure 1p er l'acido .p icrico (soluzione a 1 %) . .l\.nche lo xilol 1p uò essere usato con giovamento, specialmente contro il Demodex folliculorunn, eh e può a vere importanza 1patogena per certe forme di acne con comedoni, in certe cheratosi senili con grossi com edoni. Nel primo caso, si consigli erà la frizione leggera, con un tam_ pone di cotone, una volta al giorno (in seguito due} con una miscela di alcool, etere, cloroformio e xilolo. Nelle foll1 coliti su.p purate, si agirà
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con prudenza, per evitare eccessiva irritazione, e si userà sul pri11cipio: alcool, eter e, ana g. 40; cloroformio g. 20; xilolo g. 5-10. Si aumenterà in seguito la dose di ~ilolo e di cloroformio e, naturalmente non si trascurerà la cura interna> tanto utile nèll'acne. Nella ch.eratosi senile si può agire con minor cautela. Nella fùrmola preceden te, si metteranno f5. 30 di cloroforrr1io e 20 di xilolo e si ,p otrà arrivare ad una miscela dei quattro cor1pi a parti uguali. Si farà, mattina e sera, una frizione con un tampone di ovatta ed eventualmente con un pezzo di tela imbevuti della n1iscela. Si tenga presente che nelle miscele di alcool_ etere la concentrazione dell' alcool non ha im~or' tanza mentre quando si tratta di unirlo allo xi' ~ lolo od al cloroformio, esso deve essere a 90°. fil.
Trattamento degli eczemi secernenti. Lortat-Jacob (L a méde cine e Paris médical, 21 marzo 1925) osserva che .p er 1g uarire realmente eradicalmente l'eczema dei gottosi e, 1Part.icolarmente degli intossicati, è necessario provocareuna secrezione abbondante e prolungata, ciò eh.e· si ottiene a·vvilup1p ando l'eczema con il caucciù. Bisogna quindi, senza irritare la pelle, provocart>' la ~ecrezione quando è poco abbondante e mantenerla più a lungo possi:b jle, quando si mariifesta. A tale scopo, ci si serve ·di una te.la gommata che si m.ette direttamente sulle superfici secernenti, evitando le 1pieghe e dopo ave-r fatt°' cadere le .c roste ed aver c'almata l'irritazione co11 una medicazione umida e dei catal!)la~mi di fecola freddi. Si fissa la tela a contatto dell'eczema: evitando di serrarla troppo. L'essu dazione liquida: aumenta duTante le ~rime ore e poi resta stazionaria per giorni e settimane; in seguito dimi-· nuisce e ·cessa. Quando incominciano a manifestarsi il prurito ed il gemi.zio di liquido, 5i. leva la tela gommata per sottrarre la cute all'azionemacerante e per non tenere i tegumentt in un. bagno continuo. Si passa allora sull'eczema un tam·p one imbevuto ·di soluzione fisiologjca, si ascìu.g a la tela gommata e la si rimette a posto. tSi continua in tal modo fino . a cessazione com.p leta della secrezione; così 1'81Pidermi.de rimane· dolce al tatto, liscia e,d il iprurito cessa del tutto. Non resta allora che applicare una pomata, \Preferibilmente a base di sugna fresca. 1
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Il trattamento del foruncolo . Il foruncolo è dovuto ad una varietà di stafilococco aureo, si sviluppa particolarmente ~u certi individui ed è autoinoculabile. Da queste osservazioni derivano i corollari terapeutici che ne•
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SEZIONE PRATIC"
traggono \ 7ayrières e •Guibert (Le Bulletin méili· ca l, 1925, n. 17) e cioè : 1) Rendere il terreno sterile per il germe, ciò che si può ottenere mediante le vaccinazioni, preferibilmente con gli autovaccini, ma che pllò essere inutile se le cure locali, all'inizio, sono sufficienti. .A~nche il lievito di birra può essere utile. 2) Sopprimere le cause che si ritengono favorevoli allo svilUPIPO del germe. Su questo argome11to, le nostre conoscenze so110 incomplete e dobbiamo tenerci alla tradizione, cioè: so1pprime-re le carni od almeno quelle molto grasse, gli alimenti che non sono assolutamente freschi ed i prodotti di salumeria, ed assicurare un buon funzionamento all'intestino. 3) Distruggere il germe e rendere il terreno sterile alla superfici e. Procedere quindi ad accurate medicature fin dall'inizio. L'antisepsi cutanea vien e realizzata con le saponature energiche, prolungate che asportano i detriti cutanei ed i grassi che costituiscono forse il miglior mezzo di coltura (sic! ) . .t\lla saponatura si farà seguire il bagno con un antisettico; per ciò è preferibile . il solfato di ran)e, in quantità di 250 o, meglio, di 500 grammi per bagno. Si eviteranno le inoculazioni in vicinnnza mediante una teletta minuziosa della regione. Se il foruncolo è molto suppurante, si faranno ap1p licazioni di abbondante ovatta e si metteranno delle pomate. Quando il cencio è uscito, si potrà tentare di disinfettare la cavità con nitrato d'arg.ento a 1120; è però tPiù prudente sipennellare la cute circostante con una soluzione più debo~e; la colorazione n.era deve essere mantenuta ed in tal modo la cute ha la probabilità di rimanere sterile. La tintura di jodio non è consigliabile, tanto più che essa ha più che altro azione sui lj eviti e sui funghi. In qualcl1e caso si notrebbe usare la soluzione di acido cromic0 a 1/20, avendo la 1p recauzione di lavare poi accuratamente con una soluzione <li bicarbonato di sodio; ]'acido cromico però non ha azione istantanea, ma pit1 che altro tende ad impedir~ l'infezione. All'inizio si potrà qualche volta fare abortire il foruncolo togliendo il pelo centrale e toccando con il nitrato d'argento. Nei foruncoli multipli si seguirà lo stesso trattamento, avendo molta cura nello sgrassare la pelle. fil .
Nel prurito vulvare. anzitutto necessario prendere in considerazione lo stato generale; disturbt dispeiptici, costipazione, diabete, nefrite ed agire in conseguenza. Nel trattamento locale, evitare le iniezioni tropipo calde ed irritanti e soprattutto gli anti5ettici. Accontentarsi di acqua di malva, con bicarbonato di sodio, 7 g. per litro. È
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Brocq (rif. in Journal des praticiens, 27 dicembre 1924) consiglia delle lozioni con questa soluzione: acido fenico cg. 50, acetato di morfina cg. 40, acido cianidrico a 1/100 g. 3, glièerina g. 50, acqua g. 120. Se vi è dello scolo, fare iniezioni di acqua ossigenata (tre cucchiai per litro) o con permanganato di potassio (1/4000), ed in seguito· sipalmare le parti con: ittiolo g. 2, vaselina g. 40, lanolina g. 10, ed interporre fra le gran.di la:bbra un pannolino intriso con la· stessa pomata. Se le lozioni esagerano il prurito, accontentarsi • delle iniezioni necessarié per la cura delle per·dite vaginali e pulire le parti malate due volte al giorno con tamponi di cotone intrisi di vaselina. Portano giovamento anche le spennellature con· nitrato d'argento a 1/50; nell'andare a letto, la malata prenderà un cucchiaino della seguente soluzione: estratto di valeriana g. 5, bromuro di' potassio g. 10, idrolato di menta g. 100. Nei .casi ribelli, tentare le applicazioni del raggi X. ftl. •
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IGIENE .
I saponi. Il sapone è un sale risultante dalla combinazione di un ossido metallico con uno o più acidi grassi. I saponi comunemente ado p erati 1Per Javare . sono a base di soda o di potassa in combiBazione con uno o più acidi grassi (acido oleico, mar-garico, stearico). I saponi alcalini sono solubili in acqua, ma le· loro soluzioni sono poco stabili : basta la pre-senza di un acido ·qualsiasi, ed anche in debolis-sima ~roporzione, per produrre immediatamente· la decomposizione del s~pone. I sali metallici decompongono i s~poni alca- · lini produoondo i saponi dei rispettivi metalli,. che sono insolubili nell'aequa, donde precipita-· zione. Questa pr0tprietà è particolarmente spi::-· cata nei sali di calcio. È per questa ragione che nelle acque ad alto· grado di durezza, ossia cariche di sali di cal-· cio, la solubilità dei saponi è ridotta. I saiponi di soda sono duri, quelli di potassa" ~astosi o molli. Questi ultimi per il fatto che" contengono alcali libero, ma non soltanto per questo, sono irritanti per la 1p elle e sono perciò adoperati nella terapia ·dermatologi ca. I saponi di potassa sotto forma di soluzior1e acquosa costituiscono lo shampooing ordinario, econornico. Mentre la soluzione d'un buon sapone di soda·. in alcool, in glicerina o in una mescolanza dì questi due liquidi formano lo shampooing più costoso,· ma preferibile. La soluzione si fa a caldO' a !bagno mari a per imipedire che s'infiammi. 1
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P er queste soluzioni, almeno n ell' alcool, ocaorre adoperare saponi deri vantj da o lii vegetali, perch·è un sapone anirnu.le precipiterebbe con il raffreddam ento e si avrebbe un deposito sin1jle al s<liIJ011e trasparente o balsamo di Opodeldoch. I saponi di soda sono i soli che si p ossono adoJP erare 1per lavare le mani, il viso e le altre parti del corpo; non d evon o avere alcali libero ; devono esser e r1eutri e conservare ane:ora un a piccola proporzione di grasso r1on saponificato: si dice allora che il sapone è leggermente ipergra5so. Un buon . sapon e non d eve dare schiuma nè irop1po rapida n1ente, nè troppo abbondantemenrte; il sa1pone dà schiuma rp iù a;bbondante qua11to pii1 e alcalino. Le qualità d ei saponi di soda variano alquanto con la natura delle materie grasse irnpiegate n ella loro preparazion e. Quello animale non è -simile al sapòne derivante dall'olio d 'u liyo, e qu esto è differente da qµ ello che si ottiene con l'olio di palma . .La maggior parte dei saponi in cornmercio ·sono fatti con ~una mescolq,nza di olii vegetali. Il sapone di so·da all'olio di mandorle è roo1to c~ro : è jl sa.p one cl1e meglio si scioglie r1ell' alcool. Il sa:p one m ed1ci.1ale è un sapone 5odico di grasso d i :vacca; è irn!J)iegato tPer uso interno e per la preparazion e del balsa1no Opodeldoch . Il sapone animale è. quello 1)it1 antico. Veyriè. res e Guibert (Pre sse 1\1. édica l.e, 1924, ~O dice111br_e) ricordano che furono i Galli a produr re il primo sa1pone con il grasso de.gli animali e le cen eri dej loro focolari. L'azione principale del sa·p one non è quel~a ·d'un alcali, o.ssia di sciogli ere e saponificale i grassi. Jl sapone si insin11a tra i tessuti e le imp11rezze, e 1quest'ulti1me sono messe in un o stato .di divjsione tale che restano sospese n ell'acqua. Nello stesso 1r1odo agiscono il legno di P a nama, la saponina, la saponaria, alcune farin e, certi a. a. semi ed anche il giallo d' uovo. 1
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dott C. A. d a L . : l\on è probabile cl1e i11 qu esto anno v1 siano esan1i 1per n1edico di bordo. C.
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Al Ù'Jtt. V. D. F. da R. S.: 1'roverà esauriente r isp osta al]a ca r toJ in.~ da ìei jnv iata ne « ·La Stom a t ologia », aprile 1925, /'.. p. pag·. 2.58.
VARIA _ La pubblicità sui giornali medici. ' J. Scl1walbe prend e in esame il problema sulla D cuts·che Medi::. liVo ch ens (6 marzo 1925;. La principale r agione cl1e egli adduce in favo re della pubblicità sui gior nali n1edici è che senzn di essa 1questi si troverebbeTo n.ella im1p ossibilità di vivere, poichè gli abbo11a1nenti ·da soJ i r1on co1prono le spese. Pur tro1ppo, n elle loro pagine di p ubblicità compaiono non pocl1i avvisi ciarla taneschi, o redatti in forma non seria~ m a il celebre gior11alista medi co tedesco r.e.p uta che i1on sia fa·ci1e difendersene. ,D'altro11de è notorio che no11 implicano Ja responsabilità della direzion e e della redazione. Il ::;rof. 1Scl1walb e cr ed e cl1e in pTatica basterà jmpedire le ins.erzioni di annunzi ma1iifestam.ente frccurlo l eriti o su rini edi segre ti. R. B. 1
Il prezzo dei libri e dei periodici tedeschi di medicina. La « Medica! Library .t\:ssociat.ion » deg·li S tati Uniti, adunatasi a Chicag·o il 9 e 10 giug110 dello s·corso anno, a\reva ap1provato un o. d. g. cbe in\ritav a i propri soci a interrompere gli acquisti di libri e 1periodici m edici dal1a Germania , a causa ùei prezzi alti e d ei sovrap rezzi stabiliti per l'America. La « n .eutscher Verleg·sverejn » rispo~e con ·una lettera in cui faceva rilevare cl1e i sopraiprezzi p er l' .A.m erica erano is.tati aboliti e cb e i pre7.:r.i risultavano in me-dia inferi ori a quelli jpraticati per libri e periodici i11glesi e am ericani; stin1ava quindi .ingiusta la mi1sura di boicottagg·io ad ottata. La « Medical Library ,.:\.ssociation >> n ominò una comn1ission e sp·eciale p er 1piI'endere di nuovo in esam~ il problema. La commissione 11a rj cono·iSociuto fondam ental1nente vero il reclamo degli editori tedescl1i , ma 11a anche rilevato- che a 1 cur:.i di essi, non aderenti alla (( Verein » (Lega ) cor1tinuano a gravare ·di prezzi esorbitanti i libri e ~}erio dict di loro edizion e; d 'altra parte molti 1 periodici tedeschi h anno una periodicità non d.etermina ta, con abbonamenti a v olu1ni; e siccome se ne susseg·uono con fr equen za i volumi, i prezzi nascondo·n o d elle sorprese e divengono pro ibitivi La comm·i ssione soll ecita . 1per m olte biblioteche. gli editor i tedeschi a torna r.e a una periodicità fissa .e C!Uindi a stabilire i jpl!'ezzi d abbona mento in an ticipo . (Jn11rna! A. M. A., 2..5 apr. 19-25) . I
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POSTA DEGLI ABBONATI. l\1edi ci di bordo. -
[ ..:\.NNO XXXII, FASC. ~5]
IL POLICLINICO
All'abb. n. 11772 : j
1) P er cor1seguire l'autorizzazione a viaggiare come m edico di bordo occorre sostenere ap~ositi esami (ve.der e Pol~'Clinico sez. pratica, 1924, n . 32). 2) Occorre con òscer e o l'inglese o il francese, o il tedesco, o lo spagnolo. 3) L' assunzion e dipende unicamente dalle compag11ie d i n avigazione, ma un ufficio di collocan1ento è a Genova presso l'Associaz. Nazionale dei m edici cli marina mercantile (via P alestro, 11) , d alla q1u1le si 1possono aver e an che notizie sulle ~ondizio 11i econ omicl1e fatte dalle com pagni e.
c.
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[ANNO XXXI I F ASC. 25] I
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SEZIONE PR.-\I IC..\
NELLA VITA PilO FES SI ONALE . •
aumenti impos-ti dalla G. P. A. Et~ lim. 35 a. !fa~s.a. L. 50 .15 aJl'es attoir e tesor. QOmunale. Serv. ei1tro 15 gg. L' Am:ministraz. si ris.e.r va il diritto POSTI VAC.\N'fl. di 11on procedere alla nom., qualora il numero dei ALESSANDHIA (Egitto). Co11seil Sanita.ire Mariticoncorr. fosse i11feriore a tre . me et Quarantenaire d'Egypte. - Capo del L a0..\ROERI (l)adova). Al 30 giu. ; a.b . 2403; .p ia• 1 boratorio )ntteriolo·g ico di Suez. Vedi fase. 24. nura; L . 9000 p er 1000 iBcr . ; .addizion. L. 5; cin · Scafl. 30 giu. que qnadrje11ni clec. ; c-.v .; trasp . L. 3000 se cav., A:r-;cONA. ]llanicorniu Provinciale. 11 concorso L. 1600 se tnotoc. , I.1. 800 se bic. ; L. 500 uff. sar1. a mccl ico praticante interno (assegno L . 5000, vitto Dip!o1na di at1tori'l.zaz. all'.eserci.zio profess. Doed alloggio personale) è prorogato al 30 giugno . cum. a '3 111es i, !)enale H. 3 mesi . Età li1n. 40 a. Per c:l1iariruenti rivolgersi alla Direzione dell'IstiC4iedere an nunzio. tuto. CoLLESAN ~J (Pa l ermo). Scad . .'31 lu:r. .. Per S.cil....\.NTICOLI CORRADO (Itonu1). - Scad. 50 gg. dal lab. L. 8250, ol.tre L. 2000 cav. 18 mag· Età lim. 40 a. Tassa L. 50 all' Esattore CHEVALOORE (Bologna). - Scad. 2 lug. Per CaConsorziale. Condiz. capitolato sanit. appro\. G. P. A. P er uff. san . L. 300; per a.rm . farm. L. 200; sell·e e Sa.m1na.r tini. L . 7500 e 5 quadrien11i dee., per disag. resid. L . 500. Pov. 1000· S ery·. entro olt1·e l i. 1200 c.-v.; L. 3000 cav. Età lim. 35 a. ~ra.ssa Ii. 50.15. 20 gg. Ritrovo villeggiatura. FoIA~O (:I re7-7.0). Sca.d. 30 giu. Per Pozzo . .ARCEVIA (.1ncona) . Scad. 30 giu. Chil'urgo primario operatore. L . 12,000 senza altro compen- L. 9000 e 4 quadr. decimo ; 2 c. -v.; per cavale. L. 3000 so sal"o indell1Il. a forfait di L. 2000 rimborso SipeGROSSETO. Conoreu. di Carità. - A tutto il 30 se a ccesso pe•r visite i1eJ, terTito•r io. - Due co11d. giu., aiuto medico e aiuto chirurgo nel R. Spedale rurali , L. 9000 e i11denn. cav. (L. 3000 se autom1rnb. o cavallo, L. 2000 se motocicl. , L. 1000 se bicicl.). d ell a Mis erico!'dia. Vedi fase. 22. l\fANCIANO (G·r osseto). - la. condotta (capoluo- Ai tre sa11itari \errà c;orri posta l'inden11. C."\r . go); L. 10,000 con dieci trienni ventesimo· oltre Tassa L. 50. f., . 1500 a s.~e~~no rivedibile; se.ad. 5 luglio. A d oBASSAN:> BRESCIAKO (Bre sc ia) . Scad. OJ.' e 17 manda sar~ i11viato avviso integrale. del 30 giu. Ab. 13 9 di cui 125 iscritti. L. 10,000 e 6 quinqne1111i di L. 1000; addiz. L. 3 oltre 25 l\lonrNo (:lquila). -· A tutto il 30 giu ., per Reniscritti; un c.-v. in L. 1200; docum. a 6 mesi, di dinara; L. 10,500. Cert. b. C0•11d. a 4 mesi , penale sana costit. a 3 mesi. Età lim. 35 a . Tassa L . 50.10. a 3 mesi. Serv . entro 20 gg. BEDIZZOLE (Brescia). - Scad. 25 giu. Reparto NONANTOLA (l\f ode11.a). - Seconda condotta. Scav a sera. Stip. L. 9000 e 6 quinq. decimo; c.-v.; lire denza 30 giugno. Vedi fa.se. 23. 3000 cn.v . PADOVA. EJpedale Civile. Primario medico per BELLANO (Como). ()sp edale. - Ceroa>si chirurgo malat.i di t11b. po·l1n. V edi fase. 24. Scad . or~ 18 generico; L. 701)0, e interessenze (75 % atti opera- del. 80 gitrgno. tivi; 60 % proventi radiologia; proventi laboratoPETHALIA SoPR.\NA (Palermo). 8 cad. 30 gj u . ; rio ; L. 5 al gjo·r no per ogni degente). Esercizio 2a coi11d.; ab . 9195; L . 8250 oltre I~. J 500 mezzo professionale libero . Tre aillni di prova. Ospedale trasp.; tassa com . di cirool.o, per 25 Comuni, con 35 letti aumentabili. PrBVEBOVIGLrANA (]lacerata) . - Al 30 giu. Vedi Rivolgersi all' Amministraz. fase. 24. BIELLA (Novora). - Consor. sanit. Tollegno-PaPoR'C'OOIVITANOVA ('!lfaceraf.a). - A tutto il 5 lug., 1 vignan-0; L. 7000 oltre c.-v . L. 1200, e uff. sa11. due ccmd ., di cui una prèvalentem. chirurgica; L. 500. Rivolgersi segret. com. di Biella, siede pov. circa 450 com~lreissivam . L. 7000 e 3 quadrienCo11sor. Sca,d. 25 giu. ni dee., 2 c.-v., L. 1000 oav.; ricostruz. della car-. B IELLA (Novara). (Jspedale degli I n fermi. - A& riera per oorv. prestato in altri comuni. Età lim. sistente alla Sez. chirurgica. Titoli ed erventu.alm. 40 a. Tas:sa L. 50.10. Qualora i co11coirrenti fosset1·0 esam:i . Età m.a ssrima anni 27; termine 30 giµgno; meno di tre per .o gni eone., è in facoltà d el Cons. ~unzione servizio regola.re 15 giorni dQl]_)O la notiCom. di dit:'hia.rarlo nt1llo. fica deJla i1omina . .A..Ia.oggio in Ospedale: Pe·r oohia- · Pol\1:BIA (Xovara). - Scad. 30 giu. ; ab . 1710; ri1nenti rivolgersi ali' A1nmi11istrazione del Pio lr1n. 11 in .collin a; L. 8000 p e•r JOO pnv., L. f.00 Ente. uff. san., L. 500 bici cl. , L. 1500 a111h~1I., J:. 65 B uTI (Pisa). - A tutto il 30 giu., cwpo1u ogo; 1nens., c.-v. ~e celibe, L. 100 se c;0ni11g. L . 6000 (sic) reside11ziale e quadrienni dee. fino a R_\TJZO (Irnperia). - Scad. 30 giu. Con Aquila L . 9000; due c.-v.; L . 1 (sic) ogni pov. so.p ra i d ' Aroscio. Ab. 2016; L . 8000, oltre l .. 5(l(J servizio 1000 ; per tr~rp. 1 1. 500; per supple·n za, 0ibblig.aootetrico provvisorio. toria, L. 600. Pende ricorso del Comune contro
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IL POLICLINICO
ROMA. Ministero d.egli Esteri . - Ooa1001roo per titoli a oaipo del Servizio sanitario della Conroessione italiana di Tien-Tsin (Cina). Inden·n ità annua .di taels 1400. Obbligatoria la la.urea irn medicina. Richiedesi Ja conoscenza della lingua i11gl..ese. Vedi Gazz. llff. 19 rupr., n. 83. Scad. 15 l1uglio. R oMA . Jli nistero delle Corri,wnicazioni. Concorso .a H po~ti di .Alliev.o Isipeittore in pl'OIVa nel1' Amministrazione delle F e.r rovie. dello Stato. Vedi fase . 24. Scad . 6 luglio. SIENA. S'ucu f à di Esecutor'i di Pie Disposizioni. - 1\!Iedic-0 di Sezi0ine ' Tice-Direttore del Manicomio di S. Nico.Jò; L. 14.000 e 5 qlialdrienwi d ecimo; qu.aJ:tiere per famigl.ia.; c. -v. in L . 200 n1er1s. se co11 f.am.; L. 130 agli altri . Docum: alla Segreteria (via Roman.a 41) non .oltre 18 <lel 10 lng. Età lim. 40 a. -- 1\-{edico 41i Sezione; L. 12.(100; altre condiz. CO•m e sopra. L ' Ammir1istraz . si ri.s e1·\Ta di non conferi r~ il i1osto qualora lo reputi opportuno per qualsi:'.lsi ~nativo. S. VALENTINO TORIO (Salerno). - Scad. 30 giu. Stip . 6500 e 4 quadrienni dec:ùmo. SoHEGGIA PASOELUPO (Perugia) . - Scad. 30 gin. Co11sor . con Sas.soferraio; L. 8600 e 5 sessenni; per trn.sp. (cavallo od autove·ico1o) IJ. 1800 (.sic) . Tassa L. 50. . TARANTO. Brefo trofio Provilnciale . - Direttore; età mass. 45 .a. salvo per chi si trovi in servizio· presso altre Amministr. Comunali, provinciali o statali ; L. 12,000. T assa cono. L. '50. Scad. 25 giu. 'l.'AVENNA ;Ca7npobasso). L. 6500; ab. 2090 riuniti; J)OV . 200. Scaid. 30 giugno. 'foLVE (BasiLicata) . - Scaid. un mese dal 10 giu.; età 1. 30-50 a. fatte le solite eccez . ; tassa L . 50.15 al tesoriere ooon1un.; L. 9000 e sei qu·adrienni . Servizio entro 15 gg. VILLALATINA (Oasertp,) . Vedi fase. 24. 8cad . 12 luglio.
Diffide e boicottaggi. Il direttorio del Sindacato Provinc. di Ileggio Emilia diffida il con.e ·. alla 2a con d. del C·llim. di Scandia.no per insufficienti condizioni di retribu·· . .zIJooe. NOMINE, PROMOZIONI ED ON ORI FI CENZE, Pel poste, di direttore del ~1anicomio1 provincia.l e di Napoli la Commissione e.sa·m inatrioo, composta dei proff. Mingazzini e 'l'aa:nbroni e dell' avvoeato Rossi, propose ]a terna: proff. La Pegna Eugenio, Bianchi Vincoozo e Sciuti Michele. Il Consiglio pro;vinci.ale, con 44 voti su 44 votanti, ha fatto ca,dere 1.a soelta sul pir of. Sciuti. N ei mesi di marzo ed aprile u. scorso si è svolto il co11corso per la nomina di 18 aiuti medici presso gli Osperlali Riu11iti di Roma. La commissione esaimi11atrice era com·p osta dei proff. Dionisi , Pontano, Arca.ngeli, Sforza e Pa. negross1.
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Sono riusciti in ordine di merito1 i seguenti dot~ori: l . Lucherini Tommaso; 2. Branchini Adolfo; 3. Daria Raimondo; 4. P.aterni Ludovico; 5. Iacarelli Enrico; 6. S·p eranoo. Umib erto ; 7. Scelba Maria; 8. Filippella Pietro; 9. Piattelli A1do; 10. De-P·o mpei Elrmanno; 11. Bucci Celeste; 12. Oardare]li Al<lo; 13. Faberi Mario; 14. FrattaJi Filiip1p10 ; 15. Ta!gJiaferri Mario; 16. Urbani LtUcio; 17. Cantalamessa; 18. Gelosi Guglielmo. Nel fase. 23, pag. 826, Noµiine, linee 10, 11 e 19, leggere Sotti invece di So i.
NOSTRE CORRISPONDENZE. Centenario di Char cot e XXV annive1·sa1·io della Società di Neuro logia di Parigi. La col1ll1l1.em.orazione del pri1no centenario d~lla i1ascita di J ean-M.arlin Oharoot e del XXV .anni~ersario della f 011.dazion·e della società di neurologia di Parirg i Si è svolta <lal 25 al 28 maggio u. s. con la rnasisim.a solennità e in moido ve,ra.mente d·egno, col ootni"'orso deJJe autoirità e di una sohi.e:ra i1umer osi~sima <li neurologi accorsi da quasi tutte l~ n a?.1on1 civili dcl mondo. Gli italiani erano numerosi; oltre i delegati uffioiali del Governo, Mintgazzini, C. N€1g ro, Donaiggio, Ayafa, J\1e1otti, erano presenti: N eri, Za.Jla; De Li.si, V. Negr<) .. P errie1r, Boschi, Catola, Ma· gauda, Arnione, e altri. La llre~enza dei p ii) illustri 11eUJ:'o]io.gi francesi e stram.ieri, Babinski, P. Mari-e, Pitres, H. Claude, De l\ia..ssary, ~1.n1e D 6jerine, Souquesi, Guillain, RoUJSSy, Lhermitte, Foix, Thomas, Meig.e, &r.ré, JC. 'ì\Tilson, Gordon H ·o lmes, '\'.\Tim.mer, Wiinkler, Mingazzini, Negro, Dona:ggio, Ch.Tistiansen, Minor, Petren, Marinesco, Kr.a.1b be, ABen Starr, Puusep1p, Minko"·sky, Haskavec e moJti altri, 11a · dimostrato una volta di più qu.a.lie influenza e qua.le fa.scino abbia esercitato ed eserciti tut.tavia l'opera imperitura del wande scormpaTso, salutato giustam.e nte di unito ool su•o1 qu a.sci. com.tempora.neo, Du' . eh.enne di Boulogne, il fondatore della moderna neuropatologia. È stato veramente commovente constatare con quale devozione gli allievi, alcuno dei quali, come P. Ma.rie e Babinski, a]J' apogeo dòll,a ri11-0mn.nza, h aihno evocato la figura del maestro. L a orgainizzazione delle feste commemorative è stata compiuta con gran·de amo~·e e instancabile attività sotto la p,residenza onoraria di Pierre Marie, di Pitres e ·di P . Richet e sotto la presi. denm. effettiva di M. Babinski, dal segretario generale de1 comitato prof . Souqt1ies1. Alla preparazione del·l ' anni ve.t·sa.rio delJa Società di N eurologia hanno presieduto il presidente prof . G. Guillain e i n11emhri della dire,zion.e Crouzon, A. L éri, Barré e P. B eha.g ue. n pr ogran1roa si è irtiziato ].a, mattina èLel 25 maggio alla Sa,petrière con la seduta internazionale annuale della Società di Neurolo,g ia di Paiigi, coll'intervento di i1umeros1 Soci stranie·r i, di invitati
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SEZ IONE PRATICA
e di rappresentanti ufficiali dei governi, delle Ac• ca.demie, ·c1ell1e Univ.ersità. e dei Sodalizi Scientifici di qu.asi tutte le nazioni del mondo. Il teima generale ooelto p er questa seduta riguardava la Sclerosi laterale arniotro fica, la forma morbosa che porta. il nome del sommo clinico che sii voleva onor3Jre. I relatori di questo te·m a sono stati per 1a patte clinica, un italiano, il prof. ' rince11z-0 Neri di Bologna., che svoilse in maniera esauriente e lucidissima l'argomento per quanto riguardava J.a si1ntomatologia, la evoluzione, la dia.gnosi differenziale e !'.e tiologia del1a m:i.1.attia, e per la parte anatomop.atologica i dottori Bertrand (Parigi) e V.an Bogaert (Anve'rsa), cl1e, utilizzando :ii1 reperto di circa 20 ca&i di forn1e t~piche e atipiche delJ.a malattia, illustraron 0 le varie 1€Sioni ania tonuche mediante la proiezione di nume:rrosiissime e nitidissime microfotografie. ~ul contenuto di questa relazione, su quella del prof. Neri e sulla disc11ssione che seguì nella se duta del pomeriggio ci occuperemo ulteriormente. J,'incl on~an i, 2f. maggio, .al le ore 9, nella Sede de1la Società di Neurologia di Par igi, ebbe lt1ogo la celebrazione d el xxv~ an11iversia.rio delJa sua fondazione, con un' allocruz.io,n e <lell' attuale p1residente prof. G. Guillain, il qua1e riassunse l'opera evolta da.i fondatori, fra i quali primissim{)' Oharcot, e dai suoi successori dUJ·ante i 25 anni di vita <lella Societa . Seguirono le comunicazioni su varì argomenti di neurologia dei Soci stranieri fra i quali alcuni italiani (Negro, Catola, Boschi) . Nel po.meriggio ebbe luogo la .:ieduta solenne de11' Accademia di Medicina sotto la presidenza del prof. Barrier. Dopo un'allocuzione di questo ultimo, il prof. PierTe Marie, con coonmossa ed elevata parola, fece rivivere innanzi .a.mlii udito1ri I.a grande figura del maestro, 1·ievocandone tutta l'opera svolta e culmirnata colla creazione della cattedra della cli·n ica delle malattie nervose. Non è possibile qt1i seguire la rievocazio·n e d elr1' apera di Charcot f.atta dal ,p rof . Pierre1 Marie. Ascoltandola si aveva 1'impre..."l9ione della giustezza ~ quanto scri.sse aJouni anni fa Déjerine sull'oipera d el ma€stro: « È 1a sorte comune », egli scriveva, « de i lavori ·dei neurolo1g i odierni, pecr quanto siieno brillanti, di e.ssere o:ffusoati dall'o·p era smagliante dello CharC'ot. Gli u01IDini di genio diffo·n dono nttarno 3Jd essi una tal viva luce che la mo11'te fa cimbra su tutta un'epoca ». Senza ricordare l"oipeTa dello Charcot come anatomo-patolog.o, C'h e da sola bastei:vebbe .a,d immortala.rlo, bast.a en.u:merare le sue scoperte nel campo della neurolo·g ia per vedere qu.anto queGta scie nza a lui d eve. Egli difa:titi da la dimostrar zione della fun%i1one trofi-ca delJie cellule delle co1~n,a anterio<ri del midollo spinale, mostra la lesione <li queste cellule nella pa1·alisi infantile, studia con Boucha.rd la degenerazione ~onda.ria del midoJlo si)ina1e e 1oro sistematizzazione, dà una d.e scrizione oramai classica .d ella a.rtropatia tabetica, i1S101.a la sclerosi a placche differenzia.ndo1.a 1
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dalla malattia di Pa.rkinson, descrive la tabe dorsale spasmodica, .attira l'attenzione sul fatto che la ip.a.r alisii 'pseudo-]pertrofica di Duchenne dev'essere diffen~enziata da.lla atrofia muscolare mielopatica, prevede la lesione dei 11uclei grigi del bulbo nella paralisi labj_o-glosso-laringea, d€Scrive la par ali·Ri labio-gl·osso-lari11gea ·d 'ori.gi11e ce-rebrale, specifica ·p er il primo le lesio ni da compressione lenta del midollo spinale, identifica an.ato.micamen·t e e clinica mente la pach.i imeningite cervicale iJpertrofioa e isola per li primo e d·eoorive i11 modo. magi.&tral.e e preciso il quadro clinic6 de·l la sclerosi laterale ami'Ortrofica. P .r eoeduto da Bouillaud e da Broca d.a una parte e da Cruveilhier e da Tiirck: dall'altra, Charcot sost e11ne- colla su.a grande autorità la dottrina delle localizzazioni cerebrali in un'epoca in cui dominava la dottrina. dell'omogeneità funzionaJe del cervello p.r omossa da Flourens e sostenuta più tardi strenuaimente da Brown-Séquard. J~egl i ultimi di-e-ci anni della sua vita ()harcot si dediC'ò allo studio della sifilide del oe.rvello, dell'afa.s1a., dell'atrofia muscolare progressiv.a, della siringomielia, della malattia di Basedo,v, dei trernori , della neurastenia di Béard, della quale <liene un quadro p·r eciso. Qua.J1tu.nque le sue ben note ideo sull'itrteria siano state sco\SSe dagli ste&si suoi allievi, tutt.avia a Charcot re~ta il men"ito1 d'aver fatto campren<lere ai medici ch e oltre alle lesioni organiche materiali del sistema nervoso, i problemi di ordine psicologico posti da certi disturbi ps,i chjci, offro·n o un campo consi derevo1e per la lOlI'o attività. Gli spetta pure il m erito di avier distinte le paral1isi isteriche che erano allora confuf'e oolla paralisi orgai1ioo, e di aver desoTitto i11 in.odo de·fin.itivo la ist.ero-nevrastein ia traumatica allor.a appena intravved·u ta e l'isterismo maoohile. Se si ooos.ide.ra lo stato della neurologia n el 1860 e nel 1893, epr0ca della mo1~te di Charcot, si oom·p rende quanto gra.nde sia stata l'op era da lui compiuta in quiesto cMnpo della me1dicina. Quest'uomo la cui rino.ma.nza fu .m ondiale e che fu chiamato il maestro dei maestri e che atti.rò intorno a sè quanto di megli•o la $Cienza medica 3!ll0ira disporneva, · quest'·uomo il oui spirito sp·esso a.scendeva le più .alte cime dell·e oonoe.z ioni generali della fisiologia, dell.a patologia, della filosofia e dell' .arte, anche oggi esercita un'influenz.a inoa1colabi1e, oosicchè è perfettamente giustificato che 1.a Francia e il mondo civii]e gli rendano omaggio di ricon«)Soenz.a. La seduta solenne della Accademia di Medicina si chiuse con un'allocuzione del segretario gene1·ale prof. Aoharfl, preçeduta da .brevi disooirsi P'ronunzi,a ti dai pr.o ff . Mari·n e.sco e V. Christiansen. Nella serata del 26 ebb·e luogo la comm€fffiorazione solenne n-e-11' Aula Magna della Sorbonne, alla pre~enza del Presidente della RepubbJli.ca FranC;ese e sotto l'alta presidenza del Ministro della P. I. e delle Belle Arti . Erano pire.senti più di 2000 i nvitati; oratore ufficiale era il pro f. B.a1
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binski, che tracciò i11 u11a luc:i!da e dottissima sintesi l'opera scientifica del lVfae-stro. Se~rono le ahloclLzioni dei rappresentanti delL' Accademia delle Soienze, dell' Acca,demia di Medicina, d1e l deoano della Facoltà di l\1edicina, dei ra.p•p-resen·t anti dell'Istituto Pasteu1·, della Società di NeuTologia, della Società Medica. degli Ospe·dali, della Società di Biologia, di Anatomia., ecc. Infine vennea.·o· consegnati e letti gli ]n.dirizzi dei del.e gati dei governi stranieri ravpresentati daJ più anziano professor Ma1inesco e dei deJe:gati deJle Universci.tà e Società scientifiche straniere rappresentate dal prof. WniklieJ.·. Dopo un concerto orchestrale e il discorso del :à1inistro della P. I. De l\lonzie, ebbe t ermine 1a gran<liosa inanifesta.z.ione. l\.Lercoledì, 27 n1aJgi101, aì1e oJ:e 9 i partecipanti alle onoran.ze furo11·0 condotti a visitare la clinica Charoot e la Salpetrière. In questa visita un osservatore superficiale .avrebbe potuto meravigliarsi di n on tr·o vare clelle istalLa.zioni lussuose, dei vasti la.b oirato;ri quali si trovano negli istituti scientifici più moderni. l\1a, considera11do che si tratta di un vecchio ospizio di una veccl1ia città, do;ve Charoot i11stau:rò l'inse·g namento dell a 11euro·l ngia e dove i s11oi su ccessori Brissaud, l{aymond, Déjerine, Pierre-ì\farie, e Guillain e numerosi altri suoi aLlievi, hanno continuato e co11tinuano instancabilmente la traidizione gloriosa della souola, tutti si devo110 incl1inare con rispetto dava11ti all'evoca,.. zione di quesito quadro storico e alle grandi figure che hanno ~ettato una luce imperatura sulla scienza franoose e mo.n diaJe. Questo istituto di apparenze a11tiquate insegna app·u nto che non sono gli edifici sontuosi nè i laboratori riccamente dotati cl1e ci avvicinano maggiormente alla verità scientifica. E l'attività de.Ilo spi.rito vivente e ·d ella genialità del clinico che ri11novella incessante1IIMIDte 1a materia sempre palpitante e dolorante oifferta dal materiale t11na,110. D'altrond·e, malgrado· le de,ficienze €Steriori, la Sairpetrière rimane il centro n eurologico di un'importanza eccezionale. Basit a considerare che quella clinica neurologica dispone di 5 servizi, 11e i quali 00110 -0s1p italiz.zati circa 1400 vecchi e ma.lati organici cronici, vero museo vivente delle forme più rare delle affezioni del sistema i1ei·vi0so. lJna divisione speciaJe di 138 letti è destinata a.gli epilettici. In 5 sale, sono ricevuti, ceime esterni, aJtri 200 malati a.ffertti da forme acute del sistema nervoso; 20 letti sono d€stinati ai bambini. L 'ambulatorio è stato frequentaito· nel 1924 da circa 9000 malati ·d ei quali 3400 nuovi. Queste cifre dànno la n1isura della ricchezza del materiale clinico e a.natomo-pato101g ico disponibile per l' insegnamento e per l 'esperienza d ei medici cl1e pre tano serviiiio .alla Sal1petrière. Alla. clinica So'IlO an11essi, diretti da specialisti : un serY izio s.pecial.e di oftalmologia, uno di otorinolaringologia, un laboratorio di anatomia patologica, uno di sierologia e batteriologia, un laboratorio di fi.siiologi.a, . uno di fotoo-rafia un lab ' boratorio di elettTologia e radiolO'gia, uno di chine-
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siterapia, e un serv1z10 di ricuip ero e di prot~i. L.a coll.aborazione più intima è assicurata fra la clinica neurologie.a e il servjzio di chirurgia diTe'lito dal prof . Gosset, l'aiuto del quale dottor Petit Dutaillis è incaricato d-ella 11euro-chirurgia assistito sempre da un n eurolog10 della clinica. U11a biblioteca di medicina, riguar<l.aJ.1te specialmente la 11euro·l ogia, completa ql1csto centro scientifico ùi inondi.ale ii11on1anza, dove la più squisita -Ospitalità è prodigata a francesi e a stra11ieri. D opo l.a visita seguì la riunio11e a1111uale de,l la S,oc. N eurol . di P arigi, nella qual-e fu trattato il tema gen erale dell'·e1niorania ; relatore Chris~iansen di C()lp enaghen e Pas.te.u r ,~ aller)'-Radot di Parigi. Di queste Ìlm1portanti relazio.11i e d.eJJ.a <lic:;.cu.ssione che i1e s-eg,uì i1el pon1eriggio ci occupere1no in seguito . La E:erata si chiuse con un banchetto al Palais cl'ùr.sey - offerto da,l Comitato d€·1 cente11ario e della Sncietà n eurolo,gica di Parigi. Allo champagne i rappresentanti <lei vari go\erni tennero a nla11ifesta.r e tutti i loro sentimenti di a1nmirazione per il grande Olinico francese. Per l'Italia prese la. i1.arola il prof. Negro di Torino, i11neggiaa1do allo spirito e al ge11io latino cÌ1e si manifesta e' si impo11e ninche nel ca1np 0 della scienza 1ne<lica. Co111e chiu5ura dei festeggia.rne·n ti si cibbe un riceY:in1e nto all'Hotel. de Ville il gio:rno · 28 ma.ggio, offerto dal Oonsiglio generale della Sen11a ai i1eurologi assistenti al cente·n ario di Cha,r cot e a.i n1eirnbri del Co11 g re.sso de gli alienisti e cl-ai n.eurologi fra11cesi che sii aipr iva aip·pu11to in q.u el giorno. D01po una dotta allocuzione de], raip1p1rese.n tante llffici ale del Consiglio della Senna seguì u11 concerto vocale e istrumentale ed in fine un ricchissimo buffet nelle .siple11dide sale del palazzo mu11ici pale. 1
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A tutte q11Pste onor~11z.e ,e comJ.nemo;r.azio.ni sono
stati presenti il figlio dell'illustre clinico, J €a n Ch.arcot, noti.s&jmo1 esploratore polare, M.1ne Waldeck-Rcusseau ed i niporti.
La ·oordialità più squisci.ta è regnata i11 queste riunioni e lo spirit.o <lel g:i-ande scomparso aleg-· giaYa sopra tutti ed aim.moniva che la scienza non · ha confini, non conosce limiti di lingua e r estrizioni politiche e che i geni a·p .parterrgo110 all'um:an ità. .t\. tutti gli intervenuti è stato offerto in ricordo una riuscitissima fotografia di Charcot e una ~ratUde medaglia in bronzo, opera p1re.ge·volissj ma d ello scultore F. Vernon, nonchè due monografie, m.a.gnjficajnente stampate, una su «La Salpetriere » di G11illain e Mathieu ed una s11 (< Charcot artisté » di H. Mèige. G. }\. y ALA.
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[A.NNO XX.\IT. f..\SC. 25]
SEZIONE PRATICA
NOTIZIE DIVERSE.
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Per il giubileo d el Sovrano. Nella fausta ricor r enza del 25° anno di Regno, sono state intitolat.e a Vittorio Emanuele III varie Istituzi oni sanitarie e di beneficenza. Ricordiamo l'I~tituto per lo studio del ca.nero, che soil·gerà ad j11iziati,ra dell' « Ars Medica » clel Brasile e gra~ie aJl'operosa attività del sen. Mangiag.alli, col concnr~o1 cli var1 E11ti e di filantropi: la sottoscri7ione ha già raggiunto circa die<>i roilioni di lire. La rprovi11cia di 'l1orin·o ha deliberato di erigere 1111 nuovo ricovero provinciale p.e r infe,r mi di meniie, !)er una spasa di 5 milioni; esso so.r ge.rà in 1Jrossin1ità di Grugliasco . A San Paolo ùel Brasile è stata collocaita la prima pietra di un padiglione dell 'O:.jpeclale Italiano Umberto I, ad iniziativa dB11e colonie italia111e di San Paolo e del Mattogros-;o sarà dflstin.ato a pedocomio. L'Opera N aziona.le per la ·protezione degli invalidi di guerra intitolerà all 'augusto nome del re il grandioso 8a11a.to1·io antitubercolare che l'Opera stessa costruisce in Calabria. E cooì via. Per sole11nizzare il giubileo del Sovr:.iuo la delegazione <lel1a Croce Rossa ltali:-tna per l ' A.rge11tina ' con alto S!Pirito di .uatriott.i-;mo, ha i11yjato da B11enos _t\.yres al senatore Cirn.01 1, pres1d~nte generale della Croce Rossn, li1e H0,000 da ..testinars1 .a opere di beneficet1za. 1
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Per la tutela dell'in fanzia e deli a maternità.
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Il Senato del Regno ha aipprovato un. disegno di legge per la tutela. e assi.stenza dell'i11fa:11zia e d ella maternità, su relazione del oon. M.archiafava. li'11ron o f alit; rilievi dal sen. Lo ria, il qu.a.lre l'accomandò d'intensificare la costruzione di case popolari, q11alP. rnisura contro la promilsouità dei seS&i, nonohè di repirimere le sevizie inflitte d[1 gf)111t0Ti snaturati~ dal se.n . P Pstalozza, il quale prospettò vari deside.ra.trl: l' ailattamento mater110 ,o bbligato ··io, lo , ; :;ite perioclicl1e a11e gestanti, la lotta contro l'aborto crimino30; dal sen. J:(ava p ·t:l' l'i11· creme11to del dopio-sc11ola, ecc. ] 1 mj11istro de lì 'Tnterno on. Federzoni illustrò a1?cora la portata del progetto ,a ~nnunziò che s:tr;1n110 adottat~ nuove e più efficaci mjs:ure contr0 i seviziatori <lell'inf a11zia, per r~primnr.e l 'aborto yroc11ra.to '! cr,ni.ro la pornografia. 11 s1'n . lVf arcl1i .ifa va fece S('guire brevi re1)liohe e mjse i11 ri1iei\;o oorne il d1segno di legge abbia un alto s i!;Ilific·1to so1·iale . I senn.t-0ri Lusignoli, :&1ayer, Cre<laro fecero br evi osserva.zion i sui singoli articoli.
VII Cong resso italiano di radiologia medica. ~
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co11vocato a Napoli per l'ottobre 1926. Temi delle relazioni: 1) e< Aipparecohi ad altissimo .p otenziale e radiazioni>); Prof. E. Adinolfi , incar1cato di Fi~<;iea Medica presso la Faco~tà Medico-Chir11rgica d·ella R. Università di N a.p oli . 2) cc Mezzi di contrasto nella rontgendiagnosi ·delle 1effion i pol•monari >>; Prof. A. Ross~, lib. doc.
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di Ra1diolo.g ia ed Ele.ttroter.apia nella R. Università di Parma: 3) «Direttive ,radiolo1gich·e (rontgen e r adium) nella cur.a del canoro»; (r ontgern), Pro·f. G. Epifa.nio1, incarioato per la , Radiologia ed Elettroterapia nella R. Unive.rsità di Pal.e:rmo; (radium), Dott. M . Lu·p o, ai.u to presso l'Istituto Radiologico R . Un.iversità di Torin.o. Dirigere J1e corrispo11denze al Presidente del Co11.igre&so prof. F. P. Sgobbo - Istituto1 di Raidiologia Medica ed Elettroteirapia della R. U niversità. - 8. Andre·a delle Da.m e N . 2 - Napol~. I
Pel Cong r<>sso in te1·n azionale s ulla malar ia. Il G·overno argentino ha nominato i pro•p ri ra.ppre.sent.,1nti al Co11gresso inter11azionale sulla mala,ria ind,e tto' a Roma; essi sono: S . E. Fernando Pérez, amb~sc·iatore i.11 Italia; il dott. Gregorio Arioz Alfaro, prooiidente d el Dipartimento Nazionale di I gie.n e; i1 dott. Alfredo S101rdelli, direttore dell'Istituto B ~ttteriolo•gico Argentù10; il dott. Cayetaino Sobrecasas. 11 Congresso, iche d.ove,v a ten ersi jn aprile, avrà luogo ai primi di ottobre. Presidente del Comitato è il prrnf. senatore .i\tlu.rchia.fa,v a; il prof. Giuse1ppe Bastianelli, primario a] Policlinico Umberto I, ne è il segretario ge11eTale. È assicurata l'.aidesione e l'intervento dei n1alariologi di tutto il mondo civile.
Regolamento d'igiene dcl Comune di Roma. È stato clelibeirato il nuovo R.egolame11t~ d 'I gie-
ne del Comune di Roma. Quello fi11ora i11 vigore risaliYa al 1912. Il nuo,ro l~egolamento non solo si uniforma aJle variazioni delle d:hsposizioni govel n.a tive in materia d'igiene, ma si eoordina ad altri reg.oJa.me1nti del Comune, contemporaneamente modificati, cioè quello di Polizia urbana e' qu,eillo edilizio, e1 reca modificazioni .ad aggiunte no11 solo fo1rmali ma soistanziali che l 'es1)eri·e11za è ve11uta co1nsig]iando. Ci riserviamo di .p.rospettarne le parti più not.evoli.
Società P ugliese di Ostetricia e Ginecologia. Il 1° giug110 si è ri1111ita pre·Sso la Clinica Ostetrica della R. Ur1iversità .d i Bari, la Società Pugliese di 0 1stetricia e Gi11ecoJ1ogia. Ft1 ampiamente ed esa111ientemente. d:iEcu~oo lo statuto sociale e dopo l 'iap·p rovazione di questo, si proce·dè alla i1omina. delle cariohe sociali. All' unaniniitù. e peT ace l amazione, fu eletto1 pJ:esiden te :llL rprof. Paolo Gaifami, direttore dellia Cli11i ca Ostetrico-Gin€ool0igic.a della R. U11iversità di Barj; cassiP<re-seigretarjo il prof. Adolfo Mirenghi; e consiglieri i proff.: ])' ~r<'l1i:i, per la. p10vincia di Bari; Oolorni, per la p1~01Yincia. di Foggia; Di Pace, per Brincli.:;j ; ' 7ergn.1·i, pc·r la provincia di L ecoe; Scalingi per la provincia cli Tara'l1to. Costituito il Consigli o, si passò alle oomunicazioni scientificl1e seguenti: prof. D 'Er chia: Un caso di turmore pararenale; dott. ' Tassallo : Un
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[.J\NNO
IL POLICLINICO
caso di cori•oepitelioma tubarico; dott. Revoltell.a: Sulla p~icoanali1Si e psicoterapia ginecologica; dottor Del Bono: Un ca.so di sifilide della porzio I).e t ermi111ale del tenue.
Il corso di Karlsbad. Il Corso internazioniale di perfeziona.mento nelle discipline mediche, che si t ie11e ogni anno a Karlsbad, con sp~ale rigua-r do alla Bal111eologia ed alla Ral11eoteraipi.a, avrà luo1g o in questo. anno, per la 7a \Olta, nel 1periodo decorr ente dal 13-19 settembr1e. A far pairte d egli insegnanti sono stati chiamati eminenti medici dalla Germania, dalilia Fi11; ~andia, dalla Svezia e N ocve·g ia, e dalla Romani.a. Pe r l'Italia è stato pir escelto il prof. G. Min:gazzini, dell'università di Roma. Quei medici stranieri che intendano intervenirvi, otterTa,ru10 per mezzo- dell'Ufficio di Cu.re Karlsbad il passa.p•orto czeco-sloveno gratis per loro e per le loro perso-ne di aiccolillpagno e1d oltre cciò un ribasso del 33 % sulle ferrovie ozeco-s1oivacche. Dirigersi per informazi0t11i al Dott. E.d gard Ganz, Karlshad, S~gretario-ooonomo del Corso di perfezi1onam.ento.
Il prof. Bosellini a Londra. Il prof. 1). L. Bosellini, dell'Università di R-0ma, è stato i11vitato daJJa Società di DermatoJogia inglese ~ ten.ere una lettura scie11tifica nell'oocasione del Congre~.o di <le·rmato1ogia di Lo,n clra. Il prof. BooeJlini intrattenne l' uditorio sopra alct11J1e forrme; rare di carcinomatosi della pelle : l'ampia discussione che Jle se~ul mise in Jruoe l'importa.n0a scientifica e pratica d ell'argomento scelto. In una serata fu -0fferto .al prof. Bosellini d alla Società stessa un sontu oso pranzo all'Albergo IanperiaJe. La Sro cietà Dermatologica I ngle.se coll'invito fatto .al Bosellini compie·v a il suo programma di ren:dere omaggio alle tre Nazioni associate in guerra, invitan do p e-r tre anni appunto un dermatotogo di ciascuna di dette Nazioni: erano stati già invitati p er 1' America il F ardyoo, per la Fra.ncia il Darier ed ora lo è st:itc; per l'Italia il BoS€llini. I co1lcorsi all'Jspettorat.o :Medico del Lavoro. Riuortiamo da L' .4.vv enire Sanitario : .. L a Gazzetta U.ff iciale del 19 p. p. maggio ha pubblicato due Decr€ti, riguardanti il Ministe1'1(), dell'Economia Nazionale. CO! primo è autori~ata l' a:pertura di un Concorso per posti di IsipettO'l.'e del Lavo1·0 (ai sensi de1l'ormai vetusto e non ancora -applicato Dooreto 30 dicembre 19231). Col secondo si ridt1cono· da due me&i a 20 giorni i tern1ini degli esami. Tt1tto ciò preludia, o doVJ·ebbe preludia.re dopo anni di rita.r do - alla assunzione di p·ersonale medico nell'Ispettorato del Lavono. Apipena avr0010 notizia del Bando di oonoorso n e daremo pubblicazione.
XXXII,
FASC
:?=;j
Ai medici laureati in Roma nel 1905. Tutti i CoJ.leghi, che conseguirono la laurea nella R egia Università di Roma nell' ann10 1905 e desiderassero intervenire ai festegaiamenti, sono pregati di prenotarsi con la massima soliecitudine, inviando .al sottoscritto il proprio i'Ildirizzo1 pteciso (e qu ello di q·u alohe Oohlega da lungo telIIlpO lontano da Roma, saipen1d ol0i), per eventuali co. . . mun1caz1on1. In quest'anno nell'Urbe, sede della commem-0r azione di gr.a.ndiose oolennità, sarà più agevole adunarsi e più Jiietta il convegno, anche come sintesi di quello, eh.e non potò effettuarsi per il decimo anno di laurea. Sarà egu almente gradita l'adesione d i quanti, p ur non laureatisi in Roma, f-0s..siero stati co1mipagni di corso anche per breve tempo. Dott. G1ANL "'C'CA L ucANGELI Roma (33), Piazza Cola di Rienz1rn, 69.
Comme1norazione del prof. Stefnni. All' Accad.e mia di Scienz-e Mediohe e Naturali di Ferrara jl pre.s~dente prof. Emilio Padovani ha ten11to un discor~o oommesmorativo del prof . •L\.ristide Stefani , compianto Maes.tro di fisiolo·gia. degli studi di Ferrara e di Padova, del quale J.' oratoce h a i]lu.sitr.ato con efficacia la vita a.ocadesmica e scientifica.
In memoria del prof. Grassi. Per onorare 1a mem.oria d el prof. Battista Gr as~ si, che tanto ha onerato -ner la redenzione delle terre del Del.ta Tiberino, si radu.n·arono, nella qui€te del Cimitero di Portp gli alunnj delle scuole comunali di Fiumicino e delle scuole dei conta1d ini dell' . A.gro di Porto e I sola Saior.a.. Fra i pre- , senti si notava.no parenti ' degli .a.lunni e c-0ntaidini delle vicinanze, venuti a rendere omaggio al dott. Bini, incairicato della prosecuzione della lotta amtim.alarioo, alla famiglia dell' e·s tinto e ai r31p1presentanti della dire21Ìcme didattica. I1 dott. V. E . Ovazza) ch e fin .aall10 scorso anno ha continuato nelle . scuole elementari le lezion i d'i•g iene e di profilassi antim.alarioa, iniziate con tanta abn egazione clal Maestro, finì il SUJO corso esaltando la figura .e le opere del Grassi e annunziando i cospicui premi lasciati dal compia'llto professore agli alunni che al1a fine del corsie ne avessero tratto maggior profitto. L a figlia del prof. Grassi - vis~bil mente commosisa - ri11graziò tutti gli intervenuti. 1
Il d<>rtt. SAMUEL TAYLOR DARLING, rimasto vittima ·d i l ln infortunio automobilistico, al quale n.bbiam-0 accennato nel fase. 23, era n ativo del Ne\V .Jersey, negli Stati lJniti; contava 52 am1i. Dopo essere stato medico dei municirpio di B alti-
[A_~NO
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SEZI ONE P RATICA
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n1ora, nel 1905 passò all'Ospedale di . i\.noon, . Zona del Canale d~ Panama; nel 1906 assunse l a direzione del Labor.a.torio d ella I sthmian Canal Commission e la tenne fino al 1913; nel 1913-14 fu patol01go consulente della Spedizione africana diretta da W. G. Gorgas; dal 1915 al 1917 diresse la Commissione per lo studio dell'anemia anchilostomi.asi ca inviata nella p enisola malese ed a Giava, Sumatra e isole Figi dall' International H ealth Board della Fondazio ne Rockef,el.Ier; dal 1917 al 1920 fu professore d'igiene a l1a Facoltà Medica di San Paolo nel Brasile; poi pa.ssò a dirigere il Laboratorio di ricer che di malar iologia, alla Scuola d'Igiene della Università Johns Hopkins; daJ 1923 dirigeva la Stazione di Leesbrng p er ricerche sulla malaria, nel1a Georgia (Stati Uniti), mant-enuta in attività dall'Intern31t ional Health Board suddetto. ltaipp;r esentava gli Stati Uniti nella Comm1ss1one per J.a malari.a d.ella Società delle N a. . 1
ZlOni.
Cuore e Circolazione Cont inuazione de
LE MALATTIE DEL CUORE E DEI VASI Periodico mensile diretto dal prof. VITTOl{IO ASCOLI '.Reda ttore capo : p r of. CE SARE PEZZI I·l fasoioolo 5 (maggio) oontiene: LAVORI ORIGINALI. I. - C. .Mi n~ rbi : Il n rifleseo eion0-oar ot'iico n di HeTin.g in mgu.a.!'do ai suoi effetti sulla f1.mzi0Il'e ton0tropa del ouore e delle vene toraciiehe. Il. - A . Sebast'i ani : Fibrillazione aJurioola,re .n elJa steesa famiglia. III. - A. Rossi e V. Chini : Ap.:p.u·ntJi di elettrooardiod-0gi.a. IV. Brevi note sulla fibrill azione delle orecchiette. RASSEGNE, RIVISTE, CONGRESSI. Cli1nica: I fenom eni di L. Hill nella illlsuffìcdenza .a;0rtica. e di S. Teissier nell'aortite addom .m .ale: loro interpretazione. - L 'apparato card;i o-v.asoolare n ella gravidanza. - Trombosi della vena càva irufel'liore. - Me-. s aortiite lueti,o a e tabe dorsale. - I·n suifficieniza veniftrioolare destra. - Endocardite da pneumooocco con m·i .aroascessi dellia ·parete .aorti ca. - Setticemdia termin.a,le senza endocardite nel corso di una meeo-aiortite s.ifilitica. ,____ Disturbi della oonducd1bilità auiriool-0-ven.t ri<!ol ar e e rif,l esso oculocardiaco. - Profila6Si d ell'e ma1attie oa.rdia;che. - Ca p'i I la ri : Sul polBo oa.pillare. Noti zie bib l iog rafiche: Siull'asma c.ardi,a co. - Le ari1anie in clinica. Abl>ona;mento p·e r il 1925 : Italia L. 28; Eetero L. 38. Per gli a bbonat i ail '' Policlinico 11 : ltalLa L. 22, Est ero L. 32. Un fascicolo separa,to L. 3.50. N. B. - Ai DJUovi abbonati -del 1925 a « Cuore e Ci.roolazione » si ooncedono le intere .a.niDrate 192~1921-1 922. e :l 923 del periodii.co « Le malattie del Cuore » e 1924 di « Cuore e Cilroolazione n per sole L. 76 se .in I talia e per sole L. 100 se a.1l'E6itero, i.n porto f rani()(). A richiesta s i invia nume ro di s aggio. Invi a re V3€lia poetale aJ. Cav LU I GI P OZZI - Via Sist ina . n. 14 - Roma. 1
Tra i suoi oontributi ooientifici rioordiamo la 5Coperta della tripanosomiasi equina al Panama; · la scoperta del ooonpito sipettamte al ratto nella diffus ione <lel1a febbre rioorTe.Ilte del Panama (dovuta alla Spirochaeta novyi, e tra.smessa dall' Orn ithoclorus fhalaje); la termografia delle febbri malariche estivo-autunnali; la ricerca dei tumori splenici minimali n el determina1·e il grado di rrialaricità di una r egione .
J,, V .
Indice alfabetico per materie. Bibliografia . . . . . P ag. Broncopolmoniti protratte non tubercolari dell' infanzia . . )) Cha.rcot: centenario di - e 25° anni versario dell a Scuola di neurologia di Pa. . )) rig1 . . . . . . Colesterina: azione eritroipoietica n elle )) forme oligoemiche in fantili . . Dermatosi: sostitumone dei liposolventi )) ai grassi . . . . . . . )) Difterite naso-far111gea di origine otitica )) Eczem.:i secernenti: trattamento . )) Ence.f alite : ricerche . )) Esofago: sondaggio pLI'0coce nelle ustioni )) Fegato: carcinoma primitivo . . . )) Foruncolo: tr.attamento . . . )) Malattia di Heine-Me din : r icerche . . Gomito : fratture sopracondi1oidee; riduZtione. cruenta . . . • )) lnte.rrogatorio e sintomi subbiettivi i n )) Clinica . . . . . . · )) le.u coder1n ia solare . • • • • Rom.a. - Stab. Tipo-Lit. Arm a n i di M. Couuier .
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884 885 892 886 888 886 888 885 886 873
888 885
Liquido e:ncefalo-rachidian·o·: potere riPag. 886; ducente e pTessione in pediatria . )) 890 M edici di bordo . . • )) 885 Men ingite tube1rcolare : diagnosi . )) 882 Om ero: ost€osinteBi per frattura . . Perica~dirte callosa ed incaroeraim.entJo )) 879del cuol'e . . . . . . Peritonite tubercolare della prima in)) 886. . f ai1zia : forma tubercolare . 887 Pitiri asi rosea di Gibert e sua ezi'°Jogia )) Pressione sanguigna sistoliça e diastoli)) 881 ca: ,d iagnostica . , . )) 89()' P rezzi d·i giornali. e libri medici. . . )) 889 Prurito vulvare : tr.attrumento . . . )) 887 P soria&i : il noto e l'ignoto n e11 a . )) 89(} Pubblicità sui giornali ·medici . . )) 889 S1aponi: i -· . Sieri filtrati attraverso m embrrane di )) 867 collodi101: reazioni biologiche . Tossicoidenmia me5tru.al e con sintomi e)) 887 r esi peJoidi . . . . )) 876' Utero: qu alche rilie,ro sul r aschiamento 1
884 877 887
V. ASCOLI. Red resp.
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Nuove Monografie della nostra collezione:
:: l
Dott. Prof. O. VIANA
( 12)
Di rettore della 1'iater11 i tà, Brefotl·ofìo e Scuola di Ostetricia in Verona.
Ginecologia e Secrezioni Breve saggio ad uso dei Medici e degli Studenti Prefazione del prof N. PENDE ~eco
come il ohia,r.mo prof.
P ENDE
pre&enta il volume:
« Il lib1·0 che il dott. \ ria.n a ])l'esenta, ,a l pt1bblico inedico 11on è scritto con otehio da specialisrta., cioè con quella restl'izio·n e del ·ca.m po visivo clella coscienza elle fo1"1na1 la ·v era. specialità deg'li specialisti di profe sio·n e, i quaJi non ,·edon o })iù in là del loro naso o delle ciglia dei loro· occhi o del prjmo· st1·ato della, loro epidermide : miopia scientifica1-pra.tica ql1est<1, che fortunatamente ha fa.tto ormai il suo tempo, essendo già radicato nella, coscie11za medica mode1•11a1l' indirizzo 1111ita1·io cor1·elazionistico i ndiv-idualistico· della. clinica., a, cui ness11na. branca dello scibile medico chjt11r·g ico pt1ò sottrrarsr.i. E di q11esto sano a,m pio inditizzo dà subito proya,, fin dalle prime pagine, il valoroso autore di questo bel libro, che svolge nella, mainiera. pitì. completa e di più diligente ed intellig~nte l 'argon1ento inte1--essantissimo dei ra1 p porti tra ginecologia e secrezio1n i interne. Io cI·edo, ancora una, volta· potere a:ffer·m a.r e che se c'è un campo della medicina. O\'e l'eno1·me impo11:a11za, che le secrezioni interne hanno nel determinaJ:e l'll~abitus corporeo) il temperame11to ed il carattere psic.h ico in una, paJ.~ola la jndividuaJ.ità 11lll.a.i1a, saJta,. st1bito· ag'li occhi anche dei pi·ò scettici , desso è il ca1m po della vita genitale femminile . Qu a,n ti fatti meravigliosi I"a1ccolt i dai tempi d Ippocrate fino ad. nostri tempi in questo fertilissimo ca.mpo, senza la cui conoscenza non sol o· il ginecolo,g o, ma1qualunque medico e qu1al11nq11e stl1dio,so della. natur"a uma11a non sa.rebbe in g1"ado di comprendere il corpo e l'a.n ima della do·n na., i11 condizioni no1·mali, od a1b normi e patologiche, nella1 vita individuale ed in quel la, sociale! l1egga. il lettore i ca,p itoli, splendida.mente trattati dal Via.n a sulle conseguen ze funzio,n aJi dell'ipo1)lasia utero-oiVai:r ica, nelle v::1.r ie forn1e d'ins11fficenza o·v a.rica., sull'endocrinolog·ia clel cljmate1·io, Slli ra.p porti tra. co&tit11zioni morfo1ogjche e mala.t tie g·inecologiche. Sono capitoil i che rap1)1'ese11tano miniere di fatti clinici inesa.u1·il>ili, cl1e potrebbero esser·e lett i con immenso profitto a,n che dai profani, e che dimostra.no la pad.1--0.u anza completa dell' A. no11 solo di t11tta la. dottrina, e la, clinica delle secrezioni interne, ma. anche di tutto il multiforn1e materiale di conoscenze di morfologia, biocl1in1ica, fisiopatologia1 genera.le, c.he l'endocrinologia. i11odern<1, ye1·<1 scienza, llniversaJe, a.bbracci.a 11ei st1oi amplissimi o·r izzonti >> . .. NICOLA PENDE . SONIMARIO.
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PREFAZIONE. - AVVERTENZ ..i\.. INTRODUZIONE. - CAP . J. Gli orga.11i clella oocrezione interna geriitalE> · la g11in11dola inteir stiziale. - 0AP. II. Il eorpo luteo - Mestrt1azione e crisi puberale. 0AP . lII. Malattie ge11it.ali da al1ter.a.ta, secr~zione interna dell'ovaio - Metropatie emorragiche - An11essiti i1ou infettive. -- CAP. IV . l\{iooni e.d iC>1vaio. - 0AP. V. L1e ipoplasie e 1e iiJ>Sufficienze funzio nali uteroovariche - Dism e11orrea - I11fa11tilismo Clorosi · Dis()lvarie. - CAP. ' TI. Tiroide ed organi genitali; stati irp.o tiroidei - Morbo di FLAIANI-BASEDO'V. - 0AP. ·vII. Lpofisi e genitali ; sindromi ipmisar"ie - Acromegalia - Distrofia adirpooo-genitale. - ()AP VIlI . Epifisi - Rurreni - Timo, pancreas: e genitali. - f'AP. IX. L a mamim ella com1e orga110 a .wcrezi-O'lle inter11a. - 0AP. X. Endocrin ol01gia del climaterio. - CAP. XI. Costit11zio11i e ma;lattie gin eco·l ogirhe. - C AP. XII. Opo·t €rapia ginieoologica. -
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BIBLIOGRAFIA ..
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Dott. ENRICO TRENTI
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Assistente nella R. Clini ca Medica di Roma
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IL GRANULOMA MALIGNO •
( ~1: O l~ B O D I H O D G K 1 N ) Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI Un volume in t>0 di 176 pagine nitidamente stampato con 18 figure e 9 tRbelle termon1etriohe in tavole fuori testo. Prezzo L. 18 - Per i nos tri abbonati sole .L . 16,50 franco di porto. D.....
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.<?onra ·indirizza1·e T7a.Qlia Postale al Cav. LUIGI POZZI, Via. Sistina 14 - ROMA
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Roma, 29 Giugno 1925
ANNO XXXII
Fase. 26
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fondato dai professori:
GUIDO BACCELLI
FRANCESCO DURANTE
SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.
VITTORIO ASCOLI
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SOMMARIO. Osserva1ion i clini che: G. Donato: Pareeteaie gustatorio-
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o1fattive (gusto d'e-tere e d'aglio) nelle cure endoven()€.e di N eosalv.a.rsa n. Note p reventi ve: V. Ghiron: Ri~erohe GU una nuova tecnica di .::utura. Commenti : P. Bastai: N ota a un commen·t o a.ulla <' Aplaisia delle vene sovraepatiche con persistenza della vena ombelicale"· Sunti e rasse~ne : IMMUNOLOGIA. SIERI e VAçCTNI: Dujardin: Patogenesi delle eruzi<>Tui da siero. - J?. ValleryRadot. e P. Blamoutier: La -0utireazione in forme morbose .a, earaJttere amiafi lattioo: asma, ooxiza spaismo· dica, .febbre .da fieno, .emi.crania, ortica.ori.a ed eczema. - VIE DIGERENTI : H. Sa.lzer : La mira ipreoooe delle Jie.. sioni da 1cauetico dell'esofageo. ,...... F. H. Lahey e S . M. Jordan: Il t:J:'lattamento medico e -ohirurgi·c o dell'u1cera g-aetro-duodenale. - R. Tu.rquet e J. Flo:v.am1d: Le atresie e le stenosd duodeniali n·ella prima inf.anzia. 1
Cenni bi bl iog rafici.
Memento
OSSERVAZIONI CLINICHE . •
nelle cure
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DEGLI
ABBONATI.
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V ARIA.
Pofitica sanitaria e g iurisprudenza: G.
Selv~gi:
Nuove Oorutroviemie
norme per JJ. tra.ttia,mento di riposo. giu ridi che. Nella vit ~ professiona 1le: N·o stre oorrisip.ond~: A. FiLippini : III Congresso 111azionale d',i .giene in SM'degna. - R. Terztaghi: X Congresso dell'Asisociaz·io.ne Professionale dei Dermosifìlografi italia.ni in Torin•o. - Con- .. oorsi. - Nomine, iprom·o zioni ed on01rificenze.
Not;.?ie diverse. Indice alfabetico per materie.
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CIVILE
DI
TARANTO.
(Gust o d'etere e d'aglio)
e
losi a.via.ria :nell'uomo. - Infezione da pariatif.o B. Sifilide e ma1ari·a. - TERAPIA: La ipsi.cain.a: un nuov-0 aneetetioo l-0•cale. - La morfina negli int.erven·t i ohirurgj.ci. - L'adren·alina negli a;cces5i di .A.!dams-Stokes. r- Fenomeni t-OSSici per dosi minime d.i antjjpirina. Sintooni di intohlera..nza aJla ehlnidina. - Le oause del1a intoss1ciaz.ione da calomelano. - L 1 a.ssoci.aziO'lle del \:•alcio •oon i .a digita.le. - SEMEIOTICA: Stadi di sviLupp-o e proce.s..si sessuali in raprporto •a ll'otoS>clerosi. - L 'importanza dello studio del nistag.m o. - POSTA
Ai pochi abbonati che non hanno ancora inviato l a 2a. r at a semestrale dell' abbonament o in • cors o, riv olgiamo pregh:era di farne sollecita rimessa. L' ..\ MMrN 1STRA ZIO NE.
Parest esie gustatorio-olfattive
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pra tica: CASISTICA: La tubeooo-
É 'IJ'ietata la riproduzione di lavori pubblicati nel POLICLINICO e la pubblicJazionP dei sunti di essi senza citarne la forite.
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Diritti di proprietà riservati. -
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Appunti· per il
~ndovenose
dl Neosalva1·san
.p er il d-0tt. GIUSEPPE DONATO, primario q ermosifilografo, incaricato. Fra gli accidenti che possono verifi carsi duran.te le cure endovenose con preiparati della serie arsenicale> trivalente (Neosalvarsan e suoi ip'I'Odotti .p ari : Novarsenobenzolo, Neojacol, Neobiolo, Sulfarsenolo, eoc.) ve n'è uno, .quello delle parestesie olfattorio-gustative (gusto od odore di etere od aglio) la cui interpretazion e clinica e fisio-1patologica è sinora dai vari AA. considerata diversamente. A parte che alcuni di essi (Aubry, Emery, ·Gougerot, Leredde) nei loro trattati non parlano affatto ·di tale accidente, tal11ni (l\.1artelli, Clement Simon, D'Amato, Balzer), lo menzionano appena senza .però esprimere alcun giudizio, altri ancora (Laca.ipère De Bella, Drouin) n e parlano ipiù diffusamente, accennano alla sua pato-
genesi, n e des.c rivono la manilfestazione, ma non vi rlanno soverchia o addirittura alcuna importanza; altri infine (Gastou, .stanziale, Milian , Ravaut, Pasini, Verrotti) lo giudicano un segnale · d'allarme, u n fenomeno d'intol•l eranza, il ,p iù delle volte foriero di acctdenti gravi. Data la frequenza ·del fenon1e.no e la disparità delle opinioni, ritengo che non sia. inutile, come contributo alla risoluzione della questione, riferire il risultato del modo ·di comportarsi di questo a ccidente in 317 pazienti della mia clien\8~a privata ed ospedaliera, con un totale di 2289 iniezioni endovenose di preparati arsenicali, di cui: n. 715 di Novarsenobenzolo, n 36 di Sulfarsenolo, >> 5 di Neoargirolo, ' ,, 18 di Neojacol, ,, 1515 di Neosalvarsan. Prima di esporre lo studio dei vari aspetti e rnodalità delle parestesie in rrupporto all'individuo, alle manllfestazioni morbose ed ai vari preparati arsenicali, premetto che la tecnica della iniezione endovenosa che ho seguita in tutti i ·p azienti, è stata la segue~te :
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IL POLICLÌNlC')
1) dissoluzione del preparato per qualsjasi dose in 10 eme. di acqua bidistillata; 2) iniezione eseguita lentamente in circa 5 , minuti primi e .frazionatamente, iniettando mezzo eme. iper volta; 3) prima di iniettare la soluzione arsenicale attendere che a·d essa si mescolasse il sangue refluo nella siringa, nella 'quantità di circa 2 eme. 1) Frequenza de~le parestesie gustatorio-olfatti-
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Si può dire che ltaccidente si manifesti norrr1almente quasi ad ogni iniezione endovenosa di qualsiasi pre1parato arsenicale, e se tale estrema frequenza non viene notata da tutti gli AA. si è perchè il più delle volte tali sensazioni sono lievissime e fuggevoli, in modo da non richiamare l'attenzione dell'ammalato. .S ul totale di 317 pazienti, tali parestesie sono state avvertite da 261 di essi e solo 56 non hanno mai 1percepito alcun odore o gusto speciale: 1'82 % ·dei miei ammalati quindi ha accilsato tale accidente, che si è ripetuto negli stessi pazie11ti ad ogni iniezione e quasi sempre con gli stessi caratteri, qualsiasi la dose iniettata e qualsiasi fosse stato l'intervallo fra le singole iniezioni o fra le serie arsenicali. Tali parestesie n ella . maggior parte ·d ei casi si sono · manifestate sin dalla prima iniezione endovenosa ed i soggetti che all'inizio della .cura non le avvertirono, ne andaron o esenti rper tutta la durata della serie arsenicale; non così invece ,per le serie arsenicali succes5ive, .p erchè alcuni rari sogg·etti che nella prima 5erie non avevano percepito tali sensazioni, le accusarono invece n elle serie successive sin dalle 1pri~ me iniezioni. 1
2) Varietà, localizzazione ed intensità delle pare-
Il genere del gusto e dell'odore mi è risultato dipendere ·dalla varietà del preparato :-irsenicale impfegato. Così, col Neosalvarsan, gli inI'ermi hanno ·sempre accusato gusto ed odore di etere; col Novarsenobenzolo e col Neojacol, gusto ed odore di aglio, e col Sulfarsenolo di zolfo. Nelle ultime serie di Neosalvarsan da me i1npiegate e propriamente con le serie : 0.15 FJUX; 0.30 Fi13DV; 0.45 rFJMJ, alcuni 1pazienti hanno accusato dopo il gusto o l'odore di aglio, una sensazione speciale astringente simile a quella data da frutta ricca in tannino (sorbe, mele cotogne). Non bo mai c.onstatato il sa1pore salato riferito da 1qualche autore (Verrotti). Invece la localizzazione della 1p arestesia varia con i diversi soggetti: così, in molti veniva im1p ressionato solo 1'o1Jfatto, in altri solo il gusto ed in altri invece la sensazione era duplice. Quanto alla intensità di tali sensazioni, hò riscontrato che nella maggior parte dei casi sono di una intensità media; in altri ca·s i sono così violen te che provocano un vero disgusto sino alla
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[ANNO
XXXII,
FA$C.
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nausea. Talora infine sono tenui, appena percepite. Generalmente la sensazione comincia lieve, poi ba un crescendo di intensità sino ad un maximum, .p er decrescere rapidamente sino alla ~om pleta scomparsa. Alcuni pre;parati arsenicali, ad es. il Novars.enobenzolo ed il Neojacol, danno abitualmente lE> sensazioni ·pi11 intense, .c ome pure alcune serie sono più osmazogene di altre, il cl1e stareb·be anche a dimostrare che tali parestesie sono in rapporto IP:t'tL con i caratteri chirni1ci del rprep~rato ar senicale, che con lo stato umorale od organico dell'individuo. •Consi derando l'intensità di ·d ette sensazioni :i.n relazione alla successione delle iniezioni cndovenos,e, ho notato cJle generalmente essa è la stessa per tutta la ,durata della cura. 1
3) Modalità di comparsa e durata in rapporto
Nella maggior 1p arte dei casi 1P. sensazioni si sono manifestate nel primo tempo della iniezione, talora quando appena era stato iniettato 1 eme. o meno; ~n altri casi tale ac~i ·dente compariva ver.so la metà dell'iniezione, ed in casi rarissimi solo verso la fine oppure doipo. In ,quanto ·a lla durata di tali sensazioni olfattorio-gustative, ho riscontrato che fisse comunemente durano .q ualche secon1do e che la loro du' rat-9. non dia>ende da determinate serie. ·Infatti, fiale di una stessa serie possono dare in alcl1ni solo parestesie fugaci al principio ,d ell'iniezione, ·m entre in altri sensazioni prolungate per tutta la durata 1dell'iniezione, il che sta a dimostrare che la durata delle sensazioni non dipende dal pro1otto arsenicale im·p iegato, ma esclusivamente dal paziente (stato umorale od o:rganico) . Aippena comparso l'accidente, arrestavo l'inie- , zione e attendevo che la 1parestesia cessasse per riprenderla ; generalmente, manifestatasi la parestesia una prima volta, il più spesso al principio o verso la prima metà dell'inieziQne, essa non veniva più ,p ercepita in .p rosieguo, di guisa che, do1P0 svanito il gusto o l'odore accusato, si poteva contjnuare ad iniettare il resto della soluzione arsenicale senza che il soggetto avvertisse più alcuna sensazione. Ciò, secondo me, cost1tuisce l'accidente normale che non deve im'Pressionare nè il malato nè il medico, perch'È> è un :fenomeno ftsiologi-co dato dalla impregnazione delle terminazioni ollfattorie e gustative, al cui contatto giunge un li.quid.o ohe sprigiona un odore o gusto s1peciale: quando l'accidente si manifesta con tali modalità , non è a temere alcun altro acci-dente importante nè durante l'iniezione, nè dopo . • In altri casi, la sensazione si accoma>agTlava a tutta la durata dell'iniezion e, ed 1n casi più rari durava ancora per .QUalche minuto dopo finialla iniezione. -