Il policlinico sezione pratica anno 1933 ocr parte1

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IL •

PERIODICO DI MEDICINA, CHIRURGIA ED IGIENE FONDATO DAI PROFESSORI

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

Volume XL - Anno 1933

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ROM A •

N. 14 -

Vl é\

Sistin a

1933

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N . 14 .


Collaboratori effettivi della Sezione Pratica per l'anno 1933. Alberti dott. Vittorio - Reggio Cala· bria. Alessandri prof. R<>berto - Roma. Alma.nei dott. Renato - Roma. A.ngelone dott. Luigi - S. Pietro Infine. Ascoli prof. .Maurizio - Palermo. A~ooli dott Ruggero · Milano. Baiggio prof. Gino - Cagliari. Bani dott. Ugo - Roma. Barbera dott. Giovanni · Roma. Barbera dott. Giuseppe - Roma. Ba ronci dott. Giovanni - Roma. Bastianelli prof. Pietro - Firenze. Bela.rdinelli dott. Attilio - Camera.no. Bella.ndi dott. Ernesto - v iareggio. Bellini dott. Alessandro - Portoferraio. Benini dotiJo Piero - Volterra. Barga.mini dott. Giovanni - S. Felice sul Panaro. Biondi prof. Cesare - Siena. Bossa dott. Guido - Napoli. Bottaliga dott. Mario • Roma. Brancati prof. Raffaele - Parma. Businco prof. Armando - Caglia.Ti. Oaizzone dott. Giacomo - Messina. Cata.bre~e clott. Salvatore - Genova. Calcagni dott. Amato - Milano. Caltabiano dott. .Rosario - Monaco di Baviera. Calvi dott. F. - Ca.merlata. Caminiti dott. Rocco - Villa S. Giovanni. Campana dott. Manfredi - Chieti. Canale dott. Piero - Firenze. Capecchi dott. Egisto - Cesenatico-. Cardinali dott. Gino - S. Severino Marche. Cassuto dott. Augusto - Roma. Oester dott. Aldo - Treviso. Ohiasserini dott. Angelo - Roma. Oiancaglini dott. Ett<xre - Vasto. · Ciminata dott. Antonino - Mon.z a. Cirillo dott. Nicola - Pisa. tJomolli prof. Antonio - Padova. 'Jorelli dott. Ferdinando - Roma. 1 Jurri dott. Dante - Fiume. De Antoni dott. Vittorio - Roma. De Candia dott. Silvio - Genova. IJel Zoppo dott. Ricciotti - Bari. De Mitri dott. A. - Busto Ar.sizio. !)enes dott. Giulio - Padova. De Vincentiis dott. Andrea - Perugia. ùi Guglielmo prof. Giovanni - Catania. Diliberto dott. Ugo - Palermo. Di Paola dott. Nunzio - Roma. Dolfini dott. Giulio - Padova. Dragotti dott. Giuseppe - Roma. Fa.bari dott. Mario - Roma. Fa.ibri dott. Giuseppe - Roma. h,erri dott. Andrea - Sala Bolognese. 1"erretti dott. Lorenzo • Roma. .F'erretti dott. Tito - Roma. • , Filiippini dott. Azeglio - Roma.

Fiorini dott. Ennio - Tregna.go. Fivoli dott. Filippo - Tripoli. Franohetti dott. Augusto · Roma. Frigimelica dott. Carlo · Belluno. Frugoni prof. Cesaa-e - Roma. Galdi prof. Francesco - Pisa. Gamna prof. Carlo - Siena. Gangi tiott. Salvatore - Roma. Gasbarrini prof. Antonio - Padova. Ghiron dott. Vittorio - Roma. Gio ia dott . .Edoardo - Pavia. Giudiceandrea dott. Vincenzo - Roma. Grillo dott. Mario - Udine. (1uerricchio dott. Antonio - Matera. Gullotta dott. Giovanni - Catania. Helman dott. Lazar - Galatz. Impiombato dott. Gastone - Roma. Introna dott. Franco - Genova. I zar prof. Guido - Messin a. Jona dott. Giu seppe - Venezia. Kuenszt!er dott. -Y. - Budapest. La Cava dot t. Giuseppe - Roma. L azzaro dott. Giuseppe - Roma. Lcotta prof. Nicola - Palermo. Lioy dott. Donato - S. Arcangelo di Romagna. Lisi dott. Gaetano - Napoli. Lo Bi81nco dott. Domenico - Roma. LO'm bardi dott. Ermanno - Napoli. Lucherini dott. Tom•m aso - Roma. Iiusena dott. Mrurcello - Roma. Lusena dott. Renai,.., - Roma. Macaggi dott. G. H. - GenovarRivarolo. Maltese Le Roy dott. Oaxmelo - Padova. Manca dott. Serafino - Roma. Mann dott . Guido - Trieste. Maraspin dott. Giorgio - Roma. March iafava prof. Ettore - Roma. Mariotti dott. Biagio - Tivoli. Ma.rotta dott. Gaetano - Roma. Mazzolani dott. Domen1co Antonio . Tripoli. Melletti dott. Mario - P ergola. Melocobi dott. Walter - Parma. Mendes dot t. Guido - Roma. Migneco dot.t. Gaetano - Catania. Monacelli dott. Mario - Roma. Montesa.no dott. Vincenzo - Roma. Moraldi dott. Mino - Roma. Morellini dott. Morsello - Cesena. Moretti dott. Agoetino - Cesena. N astasi dott. Antonino - Tripoli. Nava~h dot.t.ssa Ersilia - Bari. Nesti dott. Dino - San Gimignano. Nico dott. Francesco - P amna. Nisio dott. Giuseppe - Bari. Nuvoli dott. Innocenzo - Roma. Nuvoli dott. U1m berto - Roma. P31pa dott. G·ennaro - Bologna. Papa dott. Ugo - Macerata. Paria! dott. Carlo - Vibo Valentia. Parzani dott. Claudio - Sermide. 0

Pegreffi dott. Enrico - Modena. Pera.toner dott. Ugo • Roma. Pergola dott. Mazzini - Roma. Periti dott. Enrico - Monselice. Piazza dott. Manlio - Roma. Picardi dott. Giovanni ~ Roma. Pichezzi dott. Luipo - Roma. Pisani dott. S. - Prato. Pittarelli dott. Mario - Campobasso. Pollitze1• dott. Renato - Roma. P onzoni dott. Vittorio - Lodi. Pozzi dott. Arualdo - Roma. Preti prof. Luigi - Parma. Protti dott. Giocondo - Padova. Puooinelli dott. Vittorio - Roma. Puglisi 1 Allegra dott. Stefano - Me&· sin a,. Putzu prof. Francesco - Caigliari. Qu aittrocchi dott. Aldo - Pesaro. Razzoli dott. Everardo - Genova. Renosto dott. Giovanni - Padova. Rizzo dott. Giovanni - Roma. Rongoni dott. J"uigi - },ermo. Rosa Ma.llia dott. GugHelmo - S. Croct O&merino. Rult'gìeri dott. Etoore - Bologna. Salmon dott. Alberto • Firenze. Sca.ftldi dott. Vittorio · Napoli. Sobiassi <lott. Benedetto - Bologna. Sebastia.ni dott . .Antonio - Ro1na. Sebastiani dott. Francesco - Arezzo. Seffl dott. Mario - Modena. Selvaggi avv. Giovanni - Roma. Serra. dott. Vittorio - Ro1na. Silvestri d ott. Torindo - l1odena. Silvestrini prof. lta.ffaello . Perugia~ Sinisca.lohi dott. J{affaele - Roma. Solieri dott. ante - Forlì. Sorge prof. Giuseppe - Ca tani a. Starna dott. Alberto - Roma. Stipa dott. Franco - Roma. Su sei prof. Luigi - G<>riziit. Taddei prof. Domenico - Pisa. Tarulli prof. Gi.useppe • Lecce. Tat.toni dott. .Armando - ti-iulianova. Timpano dott. Pietro - Reggio Calabria. Tomaselli dott. Andrea - Catania. '!'omasi dott. Luigi - Conegliano Veneto. Tonelli dott. Lanfranco - Roma. 'roscano dott. Carmelo - R-0ma. Tosi dott. Gaspare - Busto Arsizio. Trinchera ùott. Oa.rmelo - Bari. Tripodi dott. Mario - Roma. • Trogu dott. Gaetano - Orvieto. T1·uzzi dott. Enzo - Mantova. Ugelli dott. Libero - Roma. Valdoni dott. Piero - Roma. Varisco dott. Azzo - Udine. Verney dott. Lorenzo - Roma. Vicentini dott. Fernando - Ceccano .


INDICE GENERALE. VOLUME XL - 1933

Indice per rubrica fJ1'1ZION I - PROLUSIONI - CONFERENZE.

Pag.

Pag. 8AGG10 G. : Osteomielite cronica sen1plice della. mandibola con dente incluso aggravata da. estrazione del 30 molare s uperiore . . . . . . . . . . BAOG10 O.: Sul trattamento di due casi di a.ppendicite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . liRANCATl R. : Il principio teleologico naturale 11el proce"ti<> di l'iparazione d elle fratture . . . . . . CoMOLLl A.; Chirurgia d"lle paratiroidi con speciale riguardo alla osteosi para.tiroidea . . . . . D1 OUOLlBLMO O. : La <'risi deJl a medicina nel quadro genera.le della cultura contemporanea. . . . FaoooN1 C.: Calcolosi del coledoco e fistola. cole~ist<Hiuodenale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . FlUG-ONI C. : Enceralo-neuro-mielite tifica . . G~wn F.: Cirrosi Polmonare con sclerosi e focolai di nrterite euba<-uta nei ra.mi arteriolari ed intral'"eolari dell'arteria. polmonare. indron1e . ... .... .. ... . . .. asfittira OAMNA ·.: indrome bantia.na da probabile troml>oflebite t;pleno-portale . . . . . . . . . . . . . . GA&BABllNJ A.: Tumore juita.midollare a sede cervica le . . . . . . . . . . · · · · · · · · · · · · · · GASBABRJNJ A. : Tumore dell'angolo ponto-cerebella-

. .. ..

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1999 1003 685 1699 323

41 1441

1919 806 483

re sin i&tro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1521 JONA G. : TumorP del lobo temporale d estro. Suoi

rapporti con trauma. pregresso . . . . . . . . . . . JONA G.: Siringobulbia,. P.roblama eziologico e problema terapeutico . . . . . . . . . . . . . . . . . JONA G. : Stenosi mitralica a forma emoftoica. Iodura.mento bruno del polmone, calcificante . . . LE01'TA N. : La s indrome addominale destra . .. . Pani L.: Sepsi meningococcica 'Pl'emeningitica. Considerazioni cliniche . . . . . . . . . . . . . . . Pa»r1 L. : Neoplasia del pancreas . . . . . . . . . P ucc1NELLI V.: Le ulcere gastriche e duodenali e il loro trattamento chirurgico . . . . . . . . . . . . 81LVBsra1N1 R.: Quadro clinico di porpora remnar tica con reperto di streptococco . . . . . . . TADDEJ D. : Epidimite cronica non tubercolare

203 1361 1679 923 603 1201 1326 1123 765

LAVORI ORIGINALI. \

BARBERA G. e MORALDI M.: Ricerche s ul metabolism o basale e ricambio degli idrati di carbonio nella 1163 tubercolosi polmonare . . . . . . . . . . . . . . Bo1'TALIGA M. : Valore della colecistografia r a.pida . 1~6 CAIZZONE G. (v. !ZAR e CATZZONE) . . . . . . . . . . . 883 CaIASSERINI A.: Sindrome di spondilosi rizomelica : .p aratiroidectomia e r esezioni di segmenti delle catene laterali del simpatico . . . . . . . . . . . 1606 CIMINATA A.: Sulla t erapia chirurgica d ell'ittero grave intraepatioo (epa.togeno) . . . . . . . . . . 363

CoRBLLI F . : Oromoocopia gastrica col 1·osso neutro endovenoso. Suo valore clinico e r apporto con la prova istaminica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 403 C-ORELLI F. : Sulla. frequenza dell'aumento di volume e di consistenza della prostata., di natura verosimilmente infiammatoria, nei soggetti affetti da malattie attribuite all'infezione f ocale. Osservazioru batteriologiche ul liquido prostatico . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . . 155g ( ORELLI F . : Osservazioni sulla l.Jatteriuria streptococcica particolarmente nel gruppo delle mala ttie riferibili alle inlezioni focal i . . . . . . . . . 196~ DEL ZOPPO R . : Le r a diazioni vitali nel sangue in rap'Porto all'età . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1241 DoLPINl G.: Può la vaccinazione antirabbica modificare uno stato di sen sibilizzazione a llergica? . 285GANGI S.: La dissimetria del corpo uma no e sua ima>orta.nza come fattore predisponente . . . . . 1281 0 1uo1cEANDREA V. : Ossaluria. e parassitosi intesti na.le . . . .. . . . . .. . . . . . . . . . . . . . . 1755 lNTRONA F. : I raJ)porti tra. la. ohetosi diabetica e lo stato del sistema. endocrino . . . . . . . . . . 1401 TzAR G. e CAIZZONE G. : Insulina, lecitina, colesterina. e ricambio idroca.rbonato . . . . . . . . . . 883 LAZZARO G. : Glomeruloneorosi nelle glomerulonefJ.'it i d iffuse cronich e con morte in uremia. . . . .. . 443 l.1UCBERINl T. : La diatermia nella cura. dell'ascesso e della. gangrPna polmonare . . . . . . . . . . . . 1715 ~[ANCA S. : Rapporto tra azotemia e oloruremia nello studio sperimen tale . . . . . . . . . . . . . 1795 MtGNECO G. : Sul val ore pratico di una nuo·v a prova di funzionalità epatica . . . . . . . . . . . . . 845 MORALDI M . (v. BARBERA e MORALDJ) . . . . . . . . . . 1163 PERATONER U. : Azione della tetrajodofenolftaleina sulla cu.rva glicemica . . . . . . . . . . . . . . . 163 PISANl S. : Sopra una particolare area di iperfonesi mobile nel pneumotorace . . . . . . . 1879, 1926 Pozzi A. e VALDONI P. : Su un caso di fibri llazione a uricolare complicato da embolia arteriosa ed operato di emboleotomia., con esito in guarigione 1481 PUGLlSI ALLEGRA S. : Segno semiologico patognom~ nico delle nlceri gastri ob e e duodenali . . . . . 1043 RUGGIERI E.: L'antivi1~1 sterapia nelle peritoniti acute sperim enta.li, in rappc~rto al blocco del sistema reticolo-endoteliale . . . . . . . . . . . • 1083 Sl!:BASTIANI A. : Il oomportrumento della glicemia nella cura del diatbete 0011 in Rulin a. . . . . . . . 609 SrNISOALCBI R. : Valori manomet1·ioj della pressione d el liquido cerebro-spina le misurata alla puntura lombare, col malato in posizione seduta o in dec11bito laterale . . . . . . . . . . . . . . . . 1839 SoLIERI S.: Sierosite circoeoritta sottojaksoniana . 1321 TARNA A.: Calcemia e calciopessi nella tubercolos i polmonare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 963 TOSCANO C.: Contributo a.Ilo studio dell 'ossalemia 1639 VA r, DONI P. (v. POZZI e VALDO NI ) . . . . . . . . . . . 1481

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P ag.

NOTE E CONTRIBUTI.

Pag. ASCOLI M .: Interlocuzioni al Convegno Volta . . . 1887 ALBERTI Y. : Il legamento t eres com e momento patogenetico dell'ernia epigastrica . . . . . . . . . 1448 ALMANSI R. : La contrattura di fless ione del gomito rome segno d i infiammazione m e ningea . 2003 BAGGTO G.: Il muscolo retto nell'oper az ione di Bas-

1563 1129

rotondo . . . . . . . . . . . . . F ABBI G.: Osservazioni sopra un

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

'.BARBERA G. : L'importanza d el m etodo A ntonucci per l a diagn <:>si di colecistite cronica . . . . . . BASTJANELLI P . : I l mio con tJrjbuto a ll e peritoniti acute da. appendicite . . . . . . . . . . . . . . . . CALABRESE S.: Ancora sul cosidetto •1 stato cost ituziona le linfati eo 11 • • • • • • • • • • • • • • • • • CALTADJANO R. : La narcosi per via endovenosa . . C.\LVI F. : Nota clinica s ull'alcool terapia n elle malattie polmonari . . . . . . . . . . . . . . . . . . CA SUTO A. : Contrib uto alla terapia coi sali di magn esio in chir ur gia urinaria, e alcuni dettagli nella preparazione degli operandi . . . . . . . . CIRILLO N. : Sull'uso d1 alcuni ipoalgesici nella pratica metodica delJ a cis toscopia e del cateteris m o deg 1i urete ri . . . . . . . . . . . . . . . . . D~ ANl'ON J V.: L a diagnosi batterio logica d ella t uber colos i .median te inoculazione ..,ottodu1·ale nella cavia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . D tr.. rnEnTo U. : An e n1ia a tipo pe r n icio1:;0. '11rattaru en i o adrena.li n il'O ve noso. R~ri stino d ella crasi sa nguigna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . F JORINI E. : Su la di ~i n fe:zione della cut e d ell 'operando col 11 verde n1alachite » • • • • . . . . GRILr~o M.: Considera zione s ulla diagnosi delle ulceri g a tro-duode nali perforate . . . . . . . . . . I .o BIA NCO D.: Note s u alcuni casi di febbre esan tematica m editerranea (dermotifo benigno estivo endemico) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . MAROTTA G. e PDRATONER u. : L ' atebrin nella cura ò e lle febbri di malaTia . . . . . . . . . . . . . . lf AZZOLAN I D. .A.: La feb bre esantemati ca in Tripo litania . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . niioN ACELL I M. : Su di un f ocolaio di leishman iosi c u ta,n ea e n demica in Abruzzo . . . . . . . . . . . Nuvor..1 I .: Esofago-b r on coscopia e su a importanza cl i agnost ica e tci·aipeutica . . . . . . . . . . . . . N UVOLI U. : S in drcrmi ad1poso-genita1i e a u1n ento d i pressione endocr a nica . . . . . . . . . . . . . })ERATONER U. : L 'epatoterapia n ell'an e m ia pern icio:;a d elle gravid e . . . . . . . . . . . . . . . . . . P ERATONER u. ( v. ~{AROITA e PERATONER) . . . . !'BRITI E.: L'a zio n e digestiva della bile c is tica .. f'1 C ~RD1 G.: La ,-elocità di sedimentazione d ell e emazie in nlc un e malattie chirurgich e del le vie b i· 1·iar1. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . RENOSTO G. : Fisiopatologi a della m eccanica respiratoria dell ' aipice po1monar e . . . . . . . . . . . ROSA M.\LLIA <1-.: Sull'influenza dell'infezione 1nalar ic.a sul d ecorso d el diabete . . . . . . . . . . . SBBASTIAN I F . : Cons i derazioni e rilievi su sp eciali comporta1n on t i s ier•ologici e clinici della sifilide S ILVESTRI '1'. : Ancora a pro pos ito cli appendicite e tnbercolORi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . STIPA F . : ldropneuu1a t-os1 cis tica postoperato1·ia con9ecutiva a r idu zione s enza d r en aggio delle oi:-ti da e<1b inococoo del feg a to . . . . . . . . . . .. t" s1 L . : La narcosi en doven osa a ba.se di evipa n ~odico . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . . 'It M PAXO 1'. : Di a lcune rare complicazioni del l'ancll i l0$t on, iasi .. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 'TOMAS I L.: Contributo alla clinica ed alla terapia c-h1r11rgica dell'1tlcera gas' r :i-dnod enale . . . . .

OSSER\ TAZIONI ù LINlOHE. BANI U. : P seudo-diverticolo vescicale da incarcer a m ento della vescica a d opera d i due fibiromi sottosierosi calcifica'ti d ell'utero . . . . . . . . . BARONCI G. : Con t ributo allo studio dell'in fezione po! i,o mi el it ica . . • . . . . . . . . . . . . . . . . . . BFLLINI A.. : Vol un1i1noso en terolita s imu lante u n tum o1·e add ominale . . . . . . . . . . . • . . . • B ENIN I P.: Su di un caso di lipoma intramu scolare Bol'TALtGA M. : Parotite epidemica. aa inizio me. n ingitico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ROTTALIGA M.: La vertebra d 'a.vorio. Contributo car e:ist ico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . BUSINCO A. : Cisti da e chinococco e ndocr a nica a sed e piale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . C'APECCa1 E.: Splen ectom ia per ittero e m olitico . CESTER A.: Fibromioma libero nel c avo pe1·itonea.le CHIASSERINT A .: Cordotomia per dolori lan cin a nti in un tabetico . . . . . . . . . . . . . . . . . . CIANCAGLINI E. : Enfisema s<>tLocutanPo d a les ioni traumatiche del to,r ace . . . . . . . . . . . CU RRI D. : Su di u n caso di c isti d a. echinococco d el coll o . . . . . . . . . . . . . . .. . . . . . DE CANOIA S. : Cont r ibuto clinico ed a.n atomo-patologico a lla patogenesi costituzioualc della cirr-0si epatica atrofica . . . . . . . . . . . . . . . . D.t: ' INCENTIIS .A. : Cisti d et'lI'I oi d e d t> 1 legam ento

1686 BARBERA G.: Il pneumotorace bila t erale simultan eo 1841 sin i

330 'J'RJPOIJT M . : Sul morbo di Cbauf.fard-St ill . Tauzz1 E. : Contri buto alla conoscenza della cos1det ta pancreatite edematosa . . . . . . 1967

1244

975 243 1932 1207

885

1166

725

1372

64.S 1205 928 1007 770 1045 523 1205 1609

1369 212

1495

.

566

83

1885 818 1643

1889 1250 858 372 1567 248 414 855 168 931 1373

972 287

niosi ribelle a lle cuTe e g u arito dopo a ver superato 11na infezione t ifica . . . . . . . . . . . . 563 FABRI G.: S u di un caso di linfad enosi aleu cemica 2006 FERRI .A. : Sop ra a lcuni casj di reumatismo cere-

brale

. . . . . . . . . . . . . . . . .

. . . . .

GUERBICCBIO A. : La febbre esant ema,tica mediterraI'-ea in Luca!1.ia . . . . . . . . . . . . . . . . . GULLOTTA G.: L a mammella s anguinante . . . . . IMPIOMBATO G.: Trat tame nL<> roentgen terapico e ch i r u rgico in un caso di i pe1·ncfroma . . . . . . . . LA OAVA G.: D erlIIlatito d a b agno all'aperto o n dermatitis bu ll or~a striata praten sis .. di Qippenheim LAZZARO G.: Febbre g l an clolare . . . . . . . . . . . L 101 D. : Idro1nefrosi calcolosa bilaterale. Pielolitotomia e nefrolitotomia . . . . . . . . . . . . .. L1s1 G.: Su un caso di a cr oasfìssia . . . . . . . . . LOMBARDI E . : Ane1uia aga.strica e s uoi rapporti con l'a n emia perniciosa . . . . . . . . . . . . . . . . LOMB~RDI E. : Su d 'un caso d ' inf e~ t azion e da A nguilluJa intestina l e, in provincia di N ap oli . . . ~IALTESE LE ROY G. : Con siderazioni s u di un caso di tubercolos i renale inizia le sen1.a deficienza f llnzionale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . MAN N G. : Recidiva da cancro mammario dopo 28

anni ?

851

. . . . . . . . . ~o di leishma-

1406

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

i\iAR1orr1 B . : Un <'aso di m clanoAar coma cu t aneo a l ungo d ecoreo . . . . . . . . . . . . . . . . . . MELLETTl M. : Lipomat os i con e nocrune dil atazio11e ed ip~rtrofia d ell'ileo terminale . . . . . . MELOCCHr W. : F ebbre tifoidea e appendicite . . . MORELLIN I e MORETTI (v. MOBET'J'I e MORELL:NJ) . . . 'MORETTI A . e MORELLIN1 M. : Le meningiti acute linfo cit arie benigne . . . . . . . . . . . . . . . . . . NASTASI A. : La febbre esan t()1natica mediterranea a Tripoli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . NAVACB E.: Un caso di asceRso epidurale a livello d ella ca.uda equina . . . . . . . . . . . . . . . .

135 1170 1010 1136

891 1964 1721 91 9

492

1414 1013 1800 1285 1688 526 526

51 172


.. - V -

Nico F. : Emocromatosi e morbo di Addison . . . .

Pag.

Pag.

776

QUATTROCCHI A. ·: Di uno strumento per l'estrazion e dei corpi estranei dall 'esofa.go : l' uncino di Carlet ti . . . . . . . . . . . . . . . . ·. . . . . . . . 374 TARULLI G.: Apparecch io per il dosaggio spe<'ia.lmen-;i. · te di piccole 1uantità di glucosio n elle orine ed in a ltri liquidi organici. Modificazione della fo r mula di P a vy . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 495

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1

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1497 893 1253

653 45 0 1538 •

.1873 2031 27t1

837 1154 1911

1573

DAIJ•A PRATICA CORRENTE.

ANGELONE L.: Esito favorevole di una grave l esione cranio-cer ebrale da arma da fuo co . . . . . . . 68 ANGBLONB L. : Considerazioni s ulla eziologia e cutra del singbiozoo . . . . . . . . . . . . . . . . . 1906 BELARDtNELLl A. : Atrepsia infantile primitiva. ed insulinoterapia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1226 CAMPANA M. : Considerazioni su un ca..ao di litopedio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 229 CAPECCH I E. : Pla•.~en tn acereta rubbandon'31ta. in u t~ ro cesarizza.to. Ritorno c1>rogressivo di questo allo stato normale senza a lcuna complicanza (ria.esorbimento o antodigestione uterina nelJa placenta?) 347 CARDJ NALJ G.: Occlusione integtinale da calcolo bil iare seguita da. rimozione ed cspul ione spontanea. del calcol o . . . . . . . . . . . . . . . . . . 669 CARDINALI G.: Pa.rto distocico per prolasso dei due airti inie1·ior1 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1667 B.EL~1AN L .: !/iniezion e i11traca.rdiaca di a drenalina . . . . . . . . . . . . . . . . . · · · · · · · 586 llARASPJ:.J G.: Sull'accertamento di guarigione d el791 la blenorragia . . . . . . . . . . . . . . . . . NESTI D. : Sul trattamento oonaerva.tivo della tubercolosi ossea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 431 ROSA MALLtA G. : L ':i.utop1oterrupia nell'empiema dei 268 piccoli ba.mbini . . . . . . . . . . . . . . . . .

RIVISTE SINTETI RE. QUESTIONI D'ATTUALITA'. F JLIPPI.Nc A. : Gli avvelenamenti da funghi . . . . . F ILIPPIN.I A.: Un nuovo ri.m edio contro l'obesità. L'alfardinitrofenol . . . . . . . . . . . . . . . . . LA CAVA G.: Paratiroidi, ricambio del calcio, e malattie delle ossa n ei loTo Tap PQrti con l'equilibrio a-0ido base . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . RUGGIERI E.: Tll'at tamen to ch irurgico delle pericarditi acute e croniche . . . . . . . . . . . . . . . . LUSENA M. : Studi ed esperien ze s ulle infezioni foca.Ii . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 124, SALMON A.: L e turbe s udorali nelle . i11dromi dien cef alo-ipofisarie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sl:'lnRA V. : Nuove vedut.. su ll fl patogf'nesi dell'emoTragia cerebrale . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

1762 2011

1092 729 292 1970 452

DIVAGAZIONI. DRAGOTrI

monto

G.: Le

prove

biologiche

dell'invecchia.-

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2022

DRAGOl'TI G. : Un flagello de lla civiltà n1oderna : 1892 il rumore . . . . . . . . . . . . . . . 263 DRAGOT'rt G. : La psicologia i nd iv idu ale ..... • 1936 F ILIPPINI A. : Aspetti chimici della vita . . . 1979 FILIPPINI A. : Le stigmate cutanee dei mìs ti c·i . .

APP AREUOJJ I E S'l'RUMENTI NUOVI.

RILIEVI E COMMENTI. RIVENDICAZIONI.

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BAGGJO G.: A proposito di un trattato di patologi.a. chirurgica. • . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1582 BAGGIO G.: Per la conosceuza del m ecca n i m o che regola il flusso bilirure ùelle grandi vi e . . . 1848


-VI-

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1726 1726 1977 1726 174

Aftsocia.zione Napoletana di Medici e Naturalisti . 543 Congresso (XL) della Società Italian a di Chirurgia 1870,

1176 1102

2 1416 1014 2009 978 1978 978

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114 105 235 74 114 108

NECROLOGIE. ALBERTON1 PIETRO (Pozzi A). BURCI ENRICO (Taiddei D.) .. OALMETTE ALBERTO (Verney L.) . CASTELLINO PIETRO (Galdi F .) . OBAUPPARD A. (Toscano C.) . . PENNATO PAPINIO (Varisco A.) . . RAGIONIERI ATrILJO (Bi ondi C.) . . . Roux EMILIO {Verney L.) . . . . . VALLARDI CECILIO (.Per-) (Alessandri R. ) ACCAD~MIE,

1956 1835 1966 1727 161 1836 1792 1956 1916

CONGRESSI, SOOIETA'.

1811, 1856

Congresso CXXXIX} deUa Società Italiana di Medicina Interna . . . . . . . . . . . . . . . . 1737, 1774, Congresso (XX) della Società Italiana di Psichiatria Congresso (XII) della Società Ita.l1ana di Urologia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1860, 0 0 ngresao dell ' in ~ufficienza renale . . . . . . . . . Congresso di Medicina Legale Generale e delle Assicurazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Congresso (!Il) Internazionale del Reuma.tiemo . Congresso (VII) Internazionale di Medicina e Farmacia Militare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Congresso Internazionale di Medicina dello Sport, Congresso (XXXI) Italiano di Ostetricia e Ginecologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Congresso (II) Medico Chirurgico Oalabrese . . . Congresso (II) Regionale della Sezione Venezia Euganea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Convegno Inrternazionale d'Im1munologia. . . . . . Convegno Regionale della Sezione La.zia.le della F .I.N.F. contro la. Tubercolosi. I stituto Benito Mussolini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Federazione Italiana Nazionale Fascista per l& lotta con tro la Tubercolosi (Sezione Regionale del Lazio) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Federa.zio.ne Italiana Nazionale Fascista pe:r la lotta contro la Tubercolosi (Sezione Regionale Siciliana) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Riunione (XXVIII) della Società Italiana di Dermatologia e Sifilografia . . . . . . . . . . . . . Riunione (XXII) della Società Italiana per il progresso delle Scienze . . . . . . . . . . . . . . . . Riunioni fra i Sa.nitari dell'Ospedale di S. Spirito (Rom a) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Società di Cultura Medica Novarese . . . . 27, 546,

1187,

Accademia Napoli Accademia rara . . Accademia

'

1901 1863 1147 151 1065 2024 1985 2025 1306 1701

747

583 I

265 1900 1942

Sooietà di Scienze .Mediche di Conegliano e Vittorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 430, 790 Società Lomban-da di Chirurgia . . . . . 388, 667, 712, Societ à Societài Società Società Società Sooietà Società Società

871, 1148, 1264, 1304 Lombarda di Medicina . . . . 586, 626, 749, 831, 908, 990, 1110, 1223, 1304, 1386, 1626 MaAremmana di Medicina e Ohirurgia . . 228 Medioo-Ohirurgica Bellunese . . . . . 226, 267, 685, 951, 1112 Medico·Ohirurgica Bergamasca . . . 26, 67. 389, 713 Medioo-Ohirurgica Calabreee . . . 345, 668, 832 Medico-Chirul'g'ica di Bolo~n a . . . . . 909, 991 Medico-Chirul'gi<>a di Brescia . . . . . 950 lfedico-Chirurgica di Catania . . . 666, 713, 750, 873, 1029, 1067, 1266, 1305, 1387, 1427

(R.) delle Scienze Medico-Chirurgiche di

Società Medico...ahiru.rgic.a di Modena . . Società Medico·Chirurgica di Padova .

. . . . . . . . . . . . . . . 344, 625 990, 1223 delle Scienze 1\fediche e Naturali di Fer. . . . . . . . . . . . 187, 547, 949, 1187, 1467 (R.) di Medicina di Torino . . . . 103, 388,

Società Società

872, 908, 1346, 1386, 1463, 1508 Accademia Lancieiana di Roma . . . . . . . 25, 186, 788 Accademia (R.) Medica di Genova . . . . . . . . . 1264 Accademia (R.) Medica di Roma . . . . . . . 429, 830, 870 1303, 1345, 1826, 1867 Accademia Medica Pistoiese « Filipll)o Pacini 11 27, 544 Accademia. ?tiedico-Fisiea Fiorent ina .. . 266, 627, 749, 1066, 1149, 1186, 1347, 1427 Accademia Pugliese di Scienze . . . . . . 186, 507, 544 1 667, 910, 1150, 1266, 1306 .Assooiazione Medico OhiruDgica di Alessandria . . . 104

26 627, 789, 950, 1068

Accademia (R.) . dei Fisiocritrici rli Sien a . . .

544, 751, 1224, 1509, 1944

1811 1943

Società Sooiètà

. . .

948

872, 909, 1066, 1149 Medico·Ohiruirgica di Pavia 751, 1463 Medico-Chirurgica di Pisa . . . . 1548, 1586, 1625, 1666 Medico-Ch.i,r,urgioa Trevisana . . . . 227, 389 . Medico-Ohirurgica Veneziana . . . 66, 226, 346, 668, 831, 948, 1067, 1348, 1466 Medico-Chiru~gica Veronese . . . 188, 314, 469 Napoletana di Ch irurg ia . . . . . . . 507, 870 Piemontese di Chirurgia . . . . . . 429, 1028

Società Società Società Società Piemontese d 'Igiene (Sezione dell'Associazione Itali.tna. Fascista per l'Igiene) . . . . . . 712 Società Sassarese di Scienze Mediche e N a.turali. 1110, Spedali Civili di Genova

. . . . . . .

1464, 1510, 1549 991 •

4

\


- VII -

Pag.

SUNTI E RASSEGNE; APPUN'fI PER IL MEDICO PRATICO; SERVIZI IGIENICO-SANITARI; POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA. ; . O&ONACA . DEL MOVIMENTO PRU.FESSION ALE; vedi l 'Indice delle .Materie. CONCORSI; NOMINE; PROMOZIONI E ONORIFICENZE·, CORRISPONDENZE ; NOTIZI]] DIVE.RSE; vedi a lla f in e dei singoli f asci coli. CE NNI BIBLlOGRAFJCl . NOTIZIE BIBLIOGRAFICHE (* ). F . : L'I g ien e cu stode rlella. salute . . . . . . 1302 ."-BELOOS M.: La r ég6nér a t ion et lee problèm es de la m or p hogcnèse . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 A.C HA RD C's .: Lt"' ~ crise da n s les mala.dies cyoliques 904 ALB%ANDBR H. e K .: Die Arbei tsbehandlung mr Reform der Lu ngenheil statten . . . . . . . . . . 869 . \. l\tlLDI P. : E le menti d i antropolog1a dell'aoorescimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1302 ...\RCELL1 A. ~ I l pro ble1na t UJber oola re in UD. centr o rurale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 344 .i\araus M. : Préois de Chimi e physiologique . . . . 681 .A.SCOLI M. e LUCACBR M. : Le pneu1notor ax bil atél'a l simulta né . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 709 .ATKINSON F. R. B. : Acromeg.aly . . . . . . . . . 185 _.\ XHAUSBN G. : Beitrij.ge z ur Mund- und K iefercbi1·tw g ie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 623 BASSET A. : Le gé.non. · An atomie chir u rgicale et 1·a. diographique: ch iru rgie o.p érat oire . . . . . . . 2024 BAUSÀ ABROYO J . M. : P r a..ticas de a nalisis cl ini cos en Ja. medici na. r u-ra.J . . . . . . . . . . . . . . . 185 BAYLA E. : Le nove lle de l dott.ore . . . . . . . . . . 1223 atALI EB,

M AGP.OU ,

D E NABJAS,

D E LBERM,

LA-

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LECLERQ,

LA BORDE:

1186

1941 1624 581

787 904 226 542 1344 623

225 1184

828 •

505 947 1186 1384

r;01Dodità degli studiosi ripor t i a1no l'eler co dci li hri r ecensit i. (*) P er

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181C 1699 1899 1185 622

711 66 1700

504 1263 151

1384 1462 1985

261 621

1109 1773 746 103

2023

DEELEMANN

1426

1854 1900 1264 225 1462 1263 1221 1985 829 1186 581 665 1026

225 225 ' 830

313 541 1222 1663 468 1700


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1063 1064 467 313 1147 1665 1547 1264 989

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0

541 1664 787 1736 1145 1064 1064 1547 185

1146 126.t 710

947 746 103 1624 1941 1899

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1185 1109 505 665 1585 1699 989 1343 1854

428 540

1899 386

1222 177S 1185 2024 261

710 24 711 387

66 1263

1263 1985 66 343 1109

183

1700 428 1024 386 1584 781 1624 1810 1985 146~


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262 1302

1508 1344 541 1184 1854 10Z 186 1302 623 1540 1624 869

343

665 343 262 467 904 387 1063

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t"e in,3)

1025 2024

344

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. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Proceedings oif the fifteenth Scandinavi an Cong r e~s for internal medicine . . . . . . . . . . . 505 Pnhhli ca·done d egli allievi in onore d ell'amatissimo Mat:?stro i:rof. Umberto Mantega.zza . . . . . 2023 Tbérapeu tique m édicale . . . . . . . . . . . . . 427 , 1547

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Indice alfabetico delle Materie A

. . . . . . . Abort'.> abituale . . . . . . . . . . Aborti interni; vedi Metrorragie. - criminoso in Olanda . . . . . . . . . . - simulato da hydrops tubae profluens Acacia; v. Edema. Acetil-~-metil oolina . . . . . . . . . . . . Aceti lcollna: vedi anche Vesci chetta biliare. Aoido acetil-salicilico : effetti . . . . . . . . . - cian:dr.; v. a. Avvelenamenti.- ossalico: v. a . Ossalemja , Ossaluria, P a ratjroidi. - p icr ico in g inecologia . . . . . Acidosi i enale . . . . . . . . . . . . . - , v. a . Assideramento, Uremia. Aone r osacea.: cura antiparassitaria . . Acne volgare; v. F oruncolosi. Acqua : purificazione med iante batteriofagi? . . . A critlinoterapia ; v. Blenorragia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Aoroasfissia Acr ocianosi: v. Cianosi. Acromegal :a; v. Diabete. A<'tinomicosi ; v. P olmone, Stomaco . Addiso n; v. Morbo di -. Addome alto : chirurgia: complicazion i bro nc~ polmonari · . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : ascesso della parete, da peritonite pneumococcica in oist~ta . . . . - : eh irurgia p rimi tiva - destro : periviscerite . . - -; v. a. Sin d romi associate dell'-. - interventi: trattam. aperto . . . . . . . . . . .

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P&1.

1338 1786 390 1827 754

2028 1865 754 1748

91

1457

Alim entazione ; v. a. Alimenti, Allergia a limentare, Alluminio, Avvelenamenti, Carie dentale, Diabete, Dieta, Dietetica, Fa.gomania, Formaggio, Grasso, Oetrica, Paste, Regime, Riso, Uova, Uva, Vigilanza igienica. Alimenti : adulterazioni . . . . . . . . • • - conservati : preparazione ed analisi . . . . . . - crudi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • • Allergeni: stanza priva di - in casa del malato Allergia alimentare e si ndrom i addominali .. - . anafilassi e idiosincrasia . . . . . . . - ed eosinofilia . . . . . . . . . . . . . . - in medicina . . . . . . . . . . • - nei gravi disturb i gastr o-intesti nali . . • - : p roblemi . . . . . . . . . . . . . . . . - uterina . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v . a. Art riti, Asma, Eoiema. Flogosi a llergica., Infezioni, Ipersensibilità, Men in gite. P sicoterapia, Tabacco, Tubercolosi, U lcera. duodenale, Vacci nazion e. Allergie profession a li . . . . . . . . . . . . . . . . Allergine di J ou~s et ; v. Tu berooloei. Alluce; v. Sarcoma. Allucinazioni ; v. Si ndrom e a11uoi nator ia. Alluminio e salute . . . . . . • • • • • - :tossicità • Alopecia areata: trattam en to . . . . Amba.rd ; v. Costante ureo-secretoria. Amebiasi in chirurgia • - infantile . . . . . . • • • • - nelle Puglie . .. ... . • Amenorree : cura co n salasso - : terapia . . . . . . . . . . . ... . -; v. a. Gravidan za. Amigclale; v. Tonsille. Amiloidosi e nefrosi amiloide Am ~ n oacidn ri a ; v. Fegato. Amniotina; v. Dia bete. Amniosg-r a.fi.a . . . . . . . . Anafilassi alimentare : trattamento con ol io di paraffina · . . . . . . . . da glt1con ato di cal cio . . - : discussioni • • - da latte . • ' . - pas3iva local e -· ; v. a. Alimentazione, Allergia, Digestioni, Riniti, Stomosina. Tetano. Analgesici ; v. a . Narcotici. Anatom ia: con vegno . . . . . . . . . . . A.n atossina antidifterica in dose unica .. Anatossine e l oro applicazioni .. .. - ; v. a . Difter ite. An ca a scatto: cur.i . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Coxite, Lussazion e. An chilostomiasi nel comun e di Firen ze •

613 1622 625

1150 - : trauma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1467 -; v. a. Anestesia, Malattie addominali, Riflesso, Sindromi. Adenite; v. a . Idroso - . Adenocarcinoma; v. Ceco. Aden ocis toma; v. Ovaio. Adenoiditi, adenopatie e compression e digitale far in gea • • . . . . . . . . 1755 • • • • Adenoma delle f osse n asali 1305 - ; v. a. Paratiroidi. Aden omiositi tubercolari; v. Uter o. Aci enopatie; v. Adenoiditi. Adenosa.rcoma; v. Ren e. Aderenze; v. Pleu re, Sinfisi. Adrenalina: iniezione intracardiaca .. . . . . . . 586 - ; v. a.. Anemia, Flemmoni gan grenosi, Splenomegalie. Aerofagia; v. Gravidanza. Aft i boccali; v. :trialaria, Stomatite. Agglu tinaz ion e; v. Micr organismi. Ag ran ul ocitos i . . . . . . . . . . . . . . . . . 67, 663 - : v. a. An g ine. Agro R omano : v . Malaria. A LD!l:l\TO~t p . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1956 Album inuria èoRtitu t iva nel di abete . . . . . . . 1305 Al ooolterapia delle a ff ezioni purulente delle vie r esni rator ie . . . . . . . . . . . . . 547, 1207. 1351. 1464 Al coolizzazione ; v. Nervi, Tubercolosi polmonare. Al cool : v. a. Cirrosi a l coolica, Setticemie. ALESS\NDRl R. : onoranze . . . . . . . 673 Algie •aqaJi ... . . . . . . . . . . 1659 - : v. Ca nero, Dol ori, Si m p atalgi e. Alim e ntazione come causa di malat tia . . . . . 740 - : r ·so n ell'. .... . . . . . .. . . . ... . 741 - : im nortanza nella genesi di a lr nne malattie . 1460 - : 1'11va e il g lucosio nell'- e nella terapia . . 742

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- : prf)filassi

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!034 1066 543 628

42l 2i.8

472 895 10.11

216 421

42Z

755 835 59.t 750 985 1267 1512 949

1988

130S 353 f 2~

1887 700 226

1158 271 1703 871

876 1671

- : rare compl ica zioni . . . . . . . . 818 Anemia agastrjca e su oi rapporti con l 'anem ia perniciosa · . . . . . . . . . . . ' . . . . . . . 9 ' - a.plasti ca idiopatica . . . . . . . . . . . . . . 662 - a t ipo .vern ic ioso : trattan1ento adrenalinico 1372 - di Jacksch -Lnzet e spl enectomja 176 -·- g rave da polipo rluoclenu l e . . . 67 - metasplenomegali ca: srlenor l eisi . . 1143 - n ella pra ti ca m ea ioa gen erale . . 1541 - perniciosa Aòclison·B iermer: possi bile rapporto con l'insufficienza pancreatica . . . . . . . . . 73 •


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Anemia perniciosa. delle .grà.vide : opoterwpia . . 523 1226 - - e linfogra.nulomatoai midollare . . . . . - - : epatoterapia per inie1ioni . . . 388, 510, 1020, 1869 - - : e1 1269 S •t1• . . • . . . . . . - e tubercolosi . . . . . . 1668 1983 - - : malattie associate . . . • • 836 - - : ormone ematopoietico .. 714 - - : nell' - . . . . . . . . . • • 1870 - - : terapia col rosso Congo - - : terapia . . . . . . . . . . . . . . . . . 376. - - ; v. a . Fea:ato. - ; v. a. Agastrica progressiva. - reumatica · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 714 - semplice aoloridrica. . . . . . . . . . . . . . . . 376 - d'origine emorroidaria e cura sclerosante delle emorroidi · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1669 Anem ie emolitiche e tliatesi emorragiche : rapporti 1665 - secon darie : opoterapia epatica. e gastl'ica .. . 993 - : studi . . . . . . . 872 - : trattamento . . . . . . . . . . . . . . . 1268, 1269 - ; v. a . Favismo. Anest e in. t•o n l'evipa.n sodico .. 1856 1308 nel lattante . . . . . . . . • • • - per.duodenale ; v. Urologia. 11er l e operazion.i alte AH 11 'a.ddome : nuovo me64 todo · · · . . . . . . . - : progressi . . . . . . . . . ~ 65, 1413 - rachidea. : problemi . . . . . . . . . . . . . . . 1419 Anest esie eh irurgiobe . . . . . . . . . . . . . . . 1216 -; v. a . Fratture, Narcosi. Rachi- , Utero, Vie biliari. Aneurisma dell'a . anonima . . . . . . . . . . 1186 Aneurismi artero~v e n os i; v . Cuore. - ; Y. a. A.rter u,, t:erebra.li , Arteria. splenica. Angi na a g ranu lut· itica. e g r a nuloçenia 232 - - : epatoterapi a . . . 1668 1746 - a m on ociti . . . . . . • • - di petto curata. con resezioni del eimpa.tico cervicotoraci<'o . . . . . 1113 • • 1909 .. - - : d !agnoai precoce - - - nei vecchi . . . . . . . 1588 258, 260. 1296 - - : varie . . . . . . . . ' - - ; v. a. Dolore, Tiroide. Angioma.tosi emorragica. familiare 944 Angiomi cutanei : radioterap ia 1142 • • 1629 Angiopne:imografta . . . . . . . • ngu ill u tosi in te"lt i na.le . . . . . . 492 • Anidride carbonica; v. Bagno carbon1co. An imali domesti ci : igiene nelle case • • 606 Annessite destra e appendi cite . . . . . 1858 • An o s rtificiale: tecnica . . . . . 465, 466 -; v. a . Prurito anale. Anomalie; v. Ossa.. " Anopheles maoulipennjs,,; v . Mala.ria. Antigene tubercolare; v. Pleurite febb ricolare. Aotivirustera.pia. nelle peritoniti acute sperimentali · · · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1083 Antropologia criminale ; v . Medicina lega.le. A.nuria calcolosa. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1~88' Anurie da nefrite acuta. jnfettiva. o tossica : trat1867 tamento . · . . . . . . . . . . . . . . . . . 944 Aor ta a.dùomin . : embolectomia. . . . . . . • i GS - : descrizi one orig ina.le dell'insuffi cienza 266 - · lesi one non nota : u infiJt.r at io aortae 11 • 796 A.p i : velenC\ df)l le - iu terapia . . . . . - : v. a. Scia.tiohe. ApiccJ ' q ; v. Tuber colosi. Ap o plessia. cerebra le : v. Ce rvello, Eclampsia App arato d it?erente ; v. O r~ani digerenti. - respi ra.t<> r io: v. Organ i respira.tori. +

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A.ppara.to vestibolare; v. Oreccb io.

Apparecchi chirurgici : potere radiante del geBSo . 954 Appendice vermiforme : aplasia. congenita.. . . . 5-44 Appendicite acuta similata da strozzamento int~ stinale · · · . . . . . . . . • • • • • • • • 1549 - - tipi . . . . . . . . . . . • • • • 1298 - calcolosa . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26, 27 . . . . . . . . . . - : causa ed essenza. . . . 1179 -- cronica.: inten·ento . . . . . . . . . . . . 949 - e sierosite circoscritta sotto-jacksoniana 1321 -- e tubercolosi . . . . . . . . . . . . . , . . 666 - e variazioni stagionali . . . . . . . . . . . 1352 - : patologia e tratta.mento . . . . . . . . . 1003, 1029 - ; v. a. Annessite, Ematuria. Febbre tifoidea., Perjtoniti, Per1viaoei·iti, Rene. A racn ~ id ismo · · . . . . . . . . . . . . . 2029 ..\rgento col loidale n r lle la.r. arotomie .. 1se Ar:o.; v. Febbre da fieno. Arsen icali : a.ccid€nti r r ccoci e tardiv'i da - . . . 430 Arsenobenzoli; v. Neosalva.rsan, Paralisi progres· siva, Salvarsan, Sif\Lde. Arteria anonima: v. Aneurisma. - m eningea merl i"' . 75! polmonare : embol ectomia . . 870, r/ • - splenica : aneurisma . . . . 1113 •• • • • - - ; v. a . Milz~. Arterie cerebrali: aneurism i . . . . . . . . . . . 1463 - cor on a r ie: occlu sione : clinica e t ra.ttam. . . . . l t : sclerosi; a ssocia zione c6n iperglicem :a e gl itoRnria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1113 ·- - ; v. a. Cuore. : flogosi a cu ta e d isturbi nel metabolismo del calcio . . .. .... .... .. . .. 942 - ; v . a . Embolectomia. ETT'b' 1ie. Encioarterite, Mal a ttia. d i Buer~er. ?if ala•t ia d i Ra ynaud. Trombosi , "'\'a<ii sanguigni. Arteriografia; v. Arter iti. Emboli arteriosi. Arteriosclerosi : diagnosi . . . . . . • . . . . . Ar terite : arter:og ra.fia . . . . . . . . . . . . . - ; v. Eodo - , Morbo di Buerger, Pa ratiroidectom : a, Peri -. .l\rti inferi ori : r otture e at ranramenti cl i n-.u s:i<v' li e tendini . . . . . . . . . . . • • . • . • 902, 125?, l ~f - ; v. a . Aoroa.<ifissia, A oro oia no~i. Articol azi oni. Dermatitis, Embolie ar ' eriose, Morbo di Buergerr Sin rl r om i, ecc. Artic0laz ione : c austi ~azi n n e ip-n1>n, ctP ; capi c:qsei . ~91 Articolazion i; v. a.. Artriti, Coxit,. J<., ~ attura, Gom ito, Goniliti, P seu<loa.rtrc-si. ~ : fll i de. Artrite c ronica. non ape ~·1fìoa e malattie della tiroide: rapporti . . . . . 30~ 150 - - : vac~i n o terR-n : a . . . . . • • • • • - deformante: 1'- . . . . . . . . . . . . . 145 - - incretoriR.: terapia. ormonica • • • • • • • • • 150 -- - : ungu ento . . .. . . . . . . 540 • • • • • - d egenerativa : è nna malat t ia a sèi> • . • • • • • 165 3u~ - del pube in puerrerio . . . . . . . . . . 153 - r eumat;ca.: compito ,lella malnutrizione . . . - atreptococcica sper:mentalf> . . . . . . . . 539 Artriti n,r•11te purulente : trattamento ool metodo 1387 di w ·11ems . . . . . . . . . . . . . . . . . 30) - croniche : tera.p ia Ynn,.inin '<~a . . .. 62~ -- - : tra tta.mento ciesensibilizzn.nte .. •

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- : patologia. e terap ia . . . . . . . . . . . - r eumatiohe: v. a... Reumatismi. - traumatiche : infiltraz:on i per;ar ' i<'olari di ca na · · . . . . . . . . . . . . . • • • • • • • -; v. a. Asma infettivo. Q q t p n - , P oli Ascaride; v. Peritoni te b '. l iare.

. . 10r DOTO•

420

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Ascessi freddi del torace .. . . - 1nter muocolari • - oss iflnent i: semeiotica - polmonar i ; v. Alcoo: Ascesso a m ebico; ' . Fegato. - cereb ra l e; v. Cer vello. - - di 0 1·igine otitica . . . . . . . . . . . - della p ar' ~e a ddomina le; v. Addome . - di fissa zionP • . . . . . . . . . . . . . . . . • - - ep idu1·ale a. livello della c a uda equina . - polmonare con secu tivo a lla t on sillectom ia - - ; v . Diatermia . - tonsilla r e; v. 'l 'o nsille. - tubercola re ; v. Cisti bran ch iale. Ascite enorme: come può si m ular e un a g r avid a n za - urinaria; v. F istola uret ero-peritoneale. - ; v. Cirrosi epatica. Ascitici : cl o rop~ nia sen za azotem ia .Asm a bron chial e : benzino-terapia. . . . . . • • - - e tube. polmona re . . . . . . . - - : pressione ar teriosa . . . . . • • - : con cezioni patoJenetiche e tratta men ti a ttu a li - : cure · · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - da pollini; v. F e bbre da fieno. - di origine idatidea . . . . . . . . . . . . . . . . - infetti vo e artrite a ssociati, dal punto di vista. a llergico · · . . . . . . . . . . . . . . . . - : in fluen za dell a temperatu ra n ell e crisi - : rim ed io popolar e c inese - : stu dio r a diografico . . . . . . • • - : terapi a . . . . . . . . . . • • • • Aspir ina: ipersensibilità all'. . . A ssicurazione contro le maiattie pr of essionali . - inv.tlidità e vecchiaia . . . . . . . . . . . . . - per le nia i at ~ie profession ali : regolamento .. A ssicurazioni: provvedim enti . . . . . . . . . - ; v . a. Medicina legale. Assider amen to e acidosi . . . . . . . . . . . . . . . A ssisten za ospitaliera: oroanizza.zione provinciale - - : ordinamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . - psichiatrica a.ii·estero : nuo·ve realizzazi oni . - ; v. a. Matern ità. Atassia cerebella r e; v . Eredo - . Atassie . . . . . : . . . . . . . . . . . . . . . .Ateb rin : im piego . . . . . . . . . . . . . .. 1205, - ; v. a . Em oglobinuria mala rjca, Mala r ia . At la n t e; v. Fratture. .Atmosfer a ; v. Cen estesi. Aton ie intestinali; v. Intestin o. At r epsia infa ntile primitiva ed insulinoter a 1lia . . At r ofia del nervo ottico ; v . Nervo -Ottico. - 1nfa ntile ; v. Insulina. - muscolare pr ogressiva : osservazion i cliniche . . .Atr opina ; v. Tabe. Aurot er apia: pigmentazione cu tan ea . . . . . . - ; v . Crisoterapia , Reumat ism o, T ubercolosi. . . . . . . . . . . . . . Au tomob ilismo medico Autopiot er a pia ; v. P ioter apia. Autovaccin oterapia ; v. Vaccinot erapia. . . Avitaro in osi B e m a ltina . - : ten tativo di sistemat ica . . • • Avvel enamenti da fun gh i . - da stovigl ie &mal t ate . . . Avvele na me n to a cuto da j odio .. - - da nitrobenzolo . • . . . . - da a cido cianidri co : n ell'- . . - b a rbiturico . . . . . . . . . . . . - da cianuro di pota ssio : n ell'- . - da. c-ssido di co.rbon io : nell'- • . - da. piomb :> tetraetile per inalaz. : ricer che . - da stricnina : nell'- . . . . . . . . • • • • • • ~

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Avvelenamento ù a tall io . . . . . . . . . .. . . J92, 134 e cloru 1·en1i a : rapporto nello stud io eJ;>erimental e . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1796 - : s1gn 1flcato clinf co . . . . . . • • • • • - ; v. a. Diferiti m a l ign e. !per , Nefriti. 1864 •\.zotemia di or igin e extra.ren a le . . . . . .

1500 26 172 752

1387

18é5 38i..1 1031 461 8.- 8 35 ~

702 422 628 1552 1271 628 353 1116 10J6 757 552 1314 274 718 1943

1212 1229

1226

830 1305 1432

830 573 1762 1 0 .~ -1

1228 266 1871

1505 155')

1551 1586 1551

B Bacillemia; v. Aller g-,a,, P oliartrite, Reu mar.ismo, Tub ercolosi . nau.l.til ; v. a. Ba tte1·j. Ba cillo di P f eiffer; v. Bacillo i nf lue nzale. - di Koch ; v. Bao;llo t ubercolare. - dif cerico: colorazione . . . . . . . . . . • • • 110Z - - : r .. cerca b atterioscop ica e col t u rale 653 - influenzale ; v . .Men in gite. - t u berc0la re : assocjazione . . . . . . . . . . . . . 686 - · m,grazione t rans,..,lacen tare . . . . . . . . . . 345 - - : potere batterj ci<la del sier o e dei ljquidi pleu1·ici sul . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1851 - - : ricerche coi mezzi di col tura l iquidi . . 953. 135l - - : ovltu ra a SCOJJO tl.. agn ostico . . . . . . . . . . 271 - -- ; v. a . '1'ul>ercolosi. B a ci ..lur.a; v. Uul .. bacillu ria, rr ubercolos:i r enal e. ,, Bà.cteri um coli 11 ; v. Ool 1ba.o.llluria. B agn a n Li: m or t.e jm11r ovv isa . . . . . . . . . 1453 Bagn i; ' . Der mat ite. Bagn o carbonico; v. Ipertou ia.. B arub .. n1: su cchia.m e n to del.e dita . . . . . . . . 1514 B amb no : fen om en i 11er vos1 nel cor so d i affeZJoni polmonari · . . . . . . • . . . . . • • • . • • . • 1Z07 - ; v . a . Colica fetida, E m a turia., En te1· ... col.te, E mi;iema, Er.. tema, l mmuno t ra~f u1:uo ne lruez1(Jni u r.narie, l}Jer 1..en sion e, L a ttan te, Men1ngit e, Neur osi veget ativa, Pediat r~a., Polmon , te, Rach ia.n estec>la, 8ch el et.ro, '1 u bercvl os1, V .ie urinarie. Vitam ine. B a.n t1 ; v. Morbo di -. B arite; v. P n eu mocon ios1. Basedo wian i: t e rapia con i raggi À • • . . . . . 1544 Base<low...sm o : in<lica zion 1 terapeut1che . 1419 B a.si:;~ni; v. Operazione di - . Bar.ter i d issenter ici : ri cer ch e . 12 2~ • • • • • • • • • • - n el_e u lce re ga ::itro-duodeu a li e n ei ~ anc r1 Jello stom a co · . . . . . . . . . . . • • • • • 1748 - ; v. a . Ar teriti r eumat iche, Latte, Micr organism i , Batter.cidia di l iqu idi orgau.ci . . . . . . . 1230 .Batter .emia ; v. B acillem .a , Urologia. Ba tteriofago e que ap1. l icazion i . . . . . 1702 - : passaggio n e l~e urine . . . . . . . . . . 1~ 10 - : sLa to a ttua le della quest ion e . . . . . . 23 Batteriofagoterapia d elle affez.on i a.cu t e stafilococcich e · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 750 - : la - . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • • • 1311 Bat ter iofagi ; v. a . Acqua, F ebbre tifoide. Batter ic,logia : ultra filt razione . . . . . . . . . . . . 1828 Ba tter -ur~ a.; v . B aoi lluria, Infezioni focali. B. C. G.: iniezioni r ipetu t.e sulle scimmie . . . . . 1630 - ; v . a . Vaccinazioni. Bea u dela ir e ; v. Sifilide. Benzinoterapia ; v. Asm a b ronchia le. Benzoato di sodio ; v. Ulcera gastrica.. Benzolo; v . L euce m ie. Ber i-ber i s p er ~m entale . . . . . . . . . . . . . . . . 8JO B eva nde ; v. Vioilanza ioienica. - acide ed alcool ic he; v. Tifoide. B b liogr af ia ; v . l'lnd ice delle r ub rich e. B ile cistica : azion e digestiva . . . . . . . . . • . . 1609

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Bile: compobizione sulle a ffezioni <' ronichc d ella ci· stifel lea. . . . . . . . . . . . . . . . - : contenuto di sa.li biliari . . . . - : derivazione interna . . . . . . . . . . . . . . - : sul meccanismo del flusso nelle grandi vie .. - ; v. a . Cola goghi. C"oJer e i, \ 1 ic bili ari. Biopsie; T . Fegato. Biotipoloo ia uman a : d i ff usion e a1l Est e,.o - -- : principii ed applicazioni . . . . . . . • Bismuto ; v. P a r a Jjsi prog r essiva , ifilid('. Blastoma a noduli multipli sottocutanei . Blenorra~ia: a cnertament o di guarigione - maschile : a cr idinote1·a.pia . . . . - materno, : a zione sulla prole . . . . . . - ; v. a. Gonococchi, Gon oreazione Bocca ; v. Aft1 hocC'a Ji , Denti. Infezion i, Rto n1 nt,iti.

Can cro d el mediastino, del polmone e della pleura. : diagnosi precoce 1897 578 e sole . . . . . . 1508 . . 1271 1859 - genitale coniugale . . 1427 1848 . - : problemi odierni 1984 - u terino : lotta socia.le contro il 278 - ; v. a . Colon, Esofago, Fegato, Li nfa~~it·e•. M~~998 mella, Polmone, Stomaco, Tumori, Urologia, Ute1942 ro. Vitamine. Ca.uda equina ; v. Ascesso, Vertebra. 1186 Ca1Jelli; v. Alopecia. Pelle. 791 Capillari: resistenza . . . . . . . . . . . . . . . . 832 660 - ; v. a. Gravìdanza. 391 Ca.pillariscopia nell'infanzia . .. . . . . . . 233 Carboidrat i : influenze stag iona li ul ricambio . . 1803 - ; v . a . Idrocarbona.ti. B nnifira i ntttorol P · nuovr n n rm P . . . . . . . . 837 n. rbonr.hio: meccanismo dell' infezione . . . . 1033 B on i /I cho alla. Camr-ra . . . . . . . . . . . . . 436 - palr:ebra l e ca usa di a trofia deJ nervo ottico 1868 Bor o: v. Epilessia. - ; v. a. Bacillo del - . Botton e ù'Orientc aut octon o in I tali a . . . . . . . 1826 lJa rlet ti; v. Uncin o di - . Bradicardia da i pertensione orbitraria . . . . . . 1386 Ca lci nom a; v. Canc1'0, Ma mn1ella, Orolog.ia, Uter o. - e s indrome 1\l or ga gni-Adam -Stokes er edi t a rie . 188 Ca rdia ci compensati : ricer ch e ~ul sangue . 1266 Brodofìltra ti ; v. An t ivir usterapia. - : gi nnastica respiratoria . . . . . 1258 Bl'om ocalcit)..cato ro io . . . . . . . . . ... . . . 1706 Cardiopatia nera . . . . . . . . . . 1386 Bro nch i . i nfezioni : t er apia . . . . . . . . . . . . 1946 Cardiopatie e previdenze socia.li 393 : v . a. Add ome, , uppurazioni broncopolmonari. - reumatiche : prevenzione . . . 1417 Bron oh iE>t tasia secca . . . . . . . 1429 reuma.tismali degli adolescenti: crenoterapia. 154 - : clinica e patologi a . . . . . 98 • • • Carù·i opazjenti: !)rova del rosa bengala 831 - ; v. a. 'Pubercolosi polmona1·e. Cari e dentale e alimentazione . . . . 1224 Bronohite a cuta . . . . . . . . . . . . . 232 Oarni insaccate : a ggiunta di nitriti . . 1071 Bronchitici: ictus laringeo . . . . 1650 Car ti lagini ; v. Discondl'opla ie. Bronc:'> d i destra. con tenente corpo estraneo 1066 Ca!ta. d i riposo d eL rtted ico Bron co8 ·opia: v. E.·offl ~o. Polmon i. . . . . . . . . . . 516 Oason i ; v. Reazione di - . Broocospir oohetosi d el Cast ellani e tubercolosi 1323 Castella n i ; v. Broncospirochetoei di - . Brucella. e Pasteu1·ella : a gglu ti nazione reoip ror a 1111 OASTELLINO p. : biografia . . . . Bruc·elle : vitalità n ei formal?ei • . . . . . . . 1727 271 Casse m u tue malattie : svi l uppo - ; v. a . Meningite. 1354 Castrazione ; v. Degenerati. BruceJlosi da. • parameliten si ~ 666, 910 Ca t a rro del tenue ; v. Dispepsia. - : !orme cliniche . . . . . . . . . 691 Ca.techina ; v. Morbo di Basedow. - : inciden za. . . . .. .. .. . .. . 508, 910 - : vaccinoterapia . . . . . . . . . . . . .. Ca t eterismo ureterale ~ " . Ureteri. 666. 1427 -; v. a . Febbre ondulante. Ca. verne polmonari . . . . . . . . . . . . . . . . . 103 Buerger ; v. Morbo di - . - ; v . a. P olmoni, Tubercolosi. Bulbo midollare: v. ~Ialatti a di Rein e-Med i 11 . Cecità post-emorragica. . . . . . . . . . 1669 B URCI E . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1835 < 'er.o : adenocarcinoma : intervento 713 : invEliginazioTI i di una h a ustra . . 814 - r ovesciato e . . . . . . . . .. . . • • • • • • 1858 ; v. a . Ernia diaframmatica, Tnva.gina.zioni. Caccia.tori; v. ordità. Cef a.lea : cura . . . . . . . . . . . . . . . 1827 Oaft'è; v . Sport. em icranica. : cura chirurgica . . . . . . 537 Calcemia : ricerche .. 1072 : v. a. Dolori, Emicrania, S(.\ni n a sal i. - ; v. a . Gozzo, Ipertesi . Paratiroidi. impatico, <'eJi otom ie vaginali . . . . . . . . . . . . . . . . . 1985 Tiroide~ Tubercolosi. Uellulite e suo trattamento . . . . . . . . . . . . • 223 Calcio; v. Anafilassi, Arterie, Bile. Calcemia, Ort'enestesi : variazioni in r a pporto allo stato eletmone para.tiroideo, Ossa., Paratil'oidi, P olmonite, t rico atmosferico . . . ... ... . 73 Tubercolosi. • • . <'er e bropa tia infantil ~ con genita. . . . . . . . . • 832 Oalcoli biliari : produzione . . . . . . . 865 - nella primissima infanzia: diagnosi . . . . 1943 1346 - proteici Sperimentali clelle vje urinari e Cervelletto : intervento; sezione del tentor io 940 833 . - urinarj di ossalati . . . . . . . . . . . . - ; v . a. Eredo-atassia cerebella r e. Tumori. Calcolo biliare causa di occlusione intest i nale : Cervello : ascesso : trattamento 1422 espulsione spontanea. . . . . . . . . . . 669 : decompressione nei tnmori 1858 538 Calcolosi bilia.re e pericoleoistite . . . - : emorragie · . . . . . . . . . . 1187 41 - del coledoco e fist ola coìecistoduodena le : fi stola ventricolare postra1.tmatica 546 1255 - dell'uretere : trattamento incruento - : metastasi di cancri mammu..ri - renale e concrezioni batteriche . . . . . . . . 1550 1264 - ; v. a. Anuria. Appendicite, Oalcoli, Colecistite. : sindrome di compressione . . 1186 Idronefrosi, Litiasi, Prostata, Uretere, Urolo1?ia. - : trattamento del ra.mmòllimento 258 CALMBTTE A. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1956 - : tumori : diagnosi precoce . . . . 12Z3 Calvizie; v. Alopecia. - ; " · a . Arterie, Ascesso, Cerebropatie, OieticerooCancri mammari; v. Cervello. si, Oisti da eohinooocco, Commozione cerebrale, Cancro : algie trattate col veleno di cobra . . . . 1022 F,mbolia, Embolo c·erebt'ale, Emorragja oe1·ebrR1

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- XIV -

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Pa.g.

Climi assolati e di alta 1nonta.gna ~ ll.zioni . . ."". 1261 le, Ferita, Mesocefalo, Polso cerebrale, - ; v. a. Clima, Sole. Reumatismo, 'l'umori, Ventricolografta. 1187 Clor.'.>; v. Milza. • Oervioo-uretriti: trattamento . . Oloropenia; v. Nefriti. 161 0BAUFFARD A. . . . . . . . . . . . . . . Cloruremia ; v. Azotemia. Cha.utfard; v. Morbo di -Still. Cloruro di sodio; v. Febbre tifoide. Chemolerapia; v. Malaria. Tifoide. Tubercolosi Coagulazione; v. Sangue. polmonare. l olagoghi; v. Bile, Curcuma. Chetosi diabetica; v. Diabete. Colangiografia durante le ol)era.zioni sulle vie bi· Cbilangioma.; v. Intestino. 630 1·ar·l • . . . . . . . . . . . . . . . . . . . • • . l Ch.1.mismo gastrico; v. Stomaco. Oolecistectomia e colecistendesi: confronti . . . . 909 Ohinid..ula ; v. Ou<> re. Oolecisti: perforazioni; pancreatite e peritonite Chinino; v. Influenza, Malaria. 866 • • • consecutive . . . . . . . . . . . . . . . . . Chirurgia; v. Addome, •Amebiasi, Anestesia• Ap· - ; v. a. Oistif ellea.. parecchi chirurgici, Disinfezione, Ginecologia, Lar 1868 • • • Oolecistite calcolosa incrosta.tu . . parotomia., Ortopedia, O ...on o, Pinz.a, Jiene, Sin. . 1244 - : cronica.: radiodiagnosi Antonucoi dromi addominali, Singhiozzo. Sutura, Uncino, 1388 .. - - · : trattamento . . . . . . . . . . Urologia. ecc. - : diagnosi; importanza dei pigmenti biliari ot426 Ohopin : la malattia di . . . . . . . . . . . . . 866 • • • te.nuti col sondaggio duodenale . . Oia.nosi delle estremità; v. Acrocianosi. Pressione 831 . . incrostata . • . . . . . . . . • . . venulare. 1388 litogena nella febbre ondulante Cianuro di potassio; v. Avvelenamenti. 1868 : peri- e calcolosi bib are . . . . 1860 Cicatrici postroperatorie : oss.fìcazioni . . . . . . . - ; v. a. Artrite croni ca . Oieco; v. Ceco. 63t Coleoistografìa orale frazionata . . . . Cinematografia in medicina. . . . . . . . . . . . . . 910 166 - rapida.: valore . . . . . . . . . . • • Circolazione sanguigna : critica degli esami fun1030 Colecistopatia : alterazioni d el fegato 28 zionali · · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Oolecistotomia; v. Vie bil iari. - - : manifestazioni durante le affezioni epato-veColedoco; v. Oaloolosi, Vie biliari. 1576 soicolari · · . . . . . . . . . . . . . . . . . . Ool edoooduodenostomia; v. Vie bilia1·i. - ; v. a. Cuore, Malattie infettive, Polso, Sangue, 785 Ool era: reazione cutanea di suscettibilità Scompensi, Vasi sanguigni. 178 Coleresi : importa nza delle secretine . . Cirrosi alcoolica e i:pertrofia splenica . . · . . 9li Oolesterina; v. Fegato, Ricambio. 972 - epatica atrofica f aruigliare . . . . . . . . . . 909 - : iper - ormon ica sperimentale . . - - con ascite: azione diuretica dell'estratto ti316 Colibacillosi 1n ostetrjcia e ginet>ologia 626 roideo . · • • • • • • • • • 102'.) Oolibacilluria: origine e significato . . . 644 - - : sindrome renale . . . . . • 834 - ; tentativi di cura . . . . . . . . - polmonare; v. Polmoni. 1980 Colica feti da nei baimbini . . . . . 1895 .. . Cisternoterapia : tecnica ed indicazioni 1388 Colioho e r atiohe In corso di pnt. destro Cisti bronchiale : differenziazione da un ascesso -; v. n.. Vi e biliari. 1511 tubercolare . . . . . . . . .. . . . . 1513 . . . Colina: nuo\Yo eter~ . . . . . . 104 - da echinococco aperto nelle vie biliari . - : significato fisiologico e farmacologico . . . . 671 1373 - - - del collo • . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Acetil-~-metilcolina. - - - del fegato: idropneumatosi cistica con1509 Colitici: sistema nervoso veget. . . . . . . . . 83 secutiva a riduzione senza. drenaggio . . . . Oollassoterapia ; v. Frenioe ~tom iu., Pneumotorace. 345 - - - - - rottosi attraverso lo stomaco . . . . Oollo; V. o:sti da echinoooooo, Sen .) carotideo. - - - dell'orbita; v. a.. Echinococcosi, Reni. - uter~no ; v. Utero. - - - endocranica a sede piale . . . . . . . . 248 - vescicale : v. Vescica. - - - : intradermoreazione ed eosinofilia a scopo 911 Oolon : cancro: oh:rurgia . . . . . . • • . . . . . . . . . . . 2028 - : ulcus simplex Cl I - e s ua cancerizzazione diagnostico . . . . . . . . . . 1028 - - - : trattamento pre~eratorio anti-anaifilattiz1224 - : tumori · · · . . . . . . . . . . . . . . . . zante • · · · • • • • • • • • • • • • • .. . . . . . . . 102 - ; v. a. Stipsi. - - - ; v. a.. Nchinococcosi, Reni. Oolonna vertebrale; v. Rachide - del setto retto-vaginale . . . . . 870 617 Coma: forme . . . . . . . . . . . . . . . . . . - dermoide del legamento rotondo . . . . 287 - ; v. a . Chetosi, Intossicazioni. - · dermoidi del mesentere . . . . . . . . . . . . . 1634 Commozione cerebrale a sintomi tardivi • 1349 ..- ; v. a. Adenocistoma, Asma, Obila.ngioma, DeMt - midollare . . . . . . . . . . . . . . . • • f ormità cistica, Epiglottide, Femore, Gangli. LiComplemento : conservazione . . . . . . . 1513 poidosi, Osteiti, Polmoni, Utero. - ; v. a. Reazioni. Vl·ta • • • • 1110 Cisticercosi cerebrale diagnosticata Concorsi a primaTi deoti ospedali : in tema. di - 34. T4 Oistifellea: perforazioni inavverite . . . . . . . 666 114, 295, 394, 769 - ; v. a. Bile, Colecisti, Oolecistiti, C'olecistografia. - e obblighi di leva . . . . . . . . . . . . . . • . . ;u Dieta, Fistola, Rene, Vescichetta bilia.re. - : i verbali delle commissioni oiudfca.trlci . . 756 Cistite; v. a. Pielo -, Urologia. --: ; v. a. GiuTispriiàenza. sanitartn. <Jisto-a.deno : linfomi ~apilliferi primitivi . . . . . 1859 (-Onigiuntiva · oculaire: psam•mo1na. . . . 1492 Oistometrografta.; v. Urologia . Consialio Superiore di Sa.1\ità . . . . . . . . T6, 1391 Oitochol ; v. Reazioni. Contratture; v. Meningiti. Città.: inadatta.mento alle 1546 Corizza.; v. Raffreddori, Rinite. Ola.ndicazione intermittente : c~r~ ~~n . e~t~~t~o ·~u~ Convalescenza. di malattie acute : nella 435 1589 Convulsioni : forme . . 616 scolare • · . . . . . . . . . . . . . . . . • Clima e meteore : influenza 3ruÌ·~~a.nis~~ 1108 - ; v. a. Eclampsia. • -· - : studio medico . . . ·-. ·. .· . ·. ·. . . .· . . 346 Corong,rie; v. Arterie. 01 imaterio : v. Emorragie. Menopausa. Co~narite : diagnosi . . . . . . . . • • • • . . . Encefalo. '

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Pag. Coronariti giovanili .. . . . . . . . . . . . . . . . . . CÒrpi · estranei nttlle ])JJme vie aeree e . dig~stive. . . - - ; v. ~· Bronchi, Sfenoide, Stomaco, Uncino di Carletti, Urologia. Cordotomia per dolori lancinanti in un tabetico. Oot!metici: vantaggi e :pericoli . . . . . . . .. . - ; v. a. Dermatiti. - : vantaggi e pericoli . . . . . . . . . . . • • Cos tan te ureo-secretoria nel bambino . . Costole; v. Fratture. Doxl te tbo. : trattamento . . . . . . . . . . . . . . Craniotomia · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Cranio ; v. a. Craniotomia, Distrofia, Ferita, l'resBtone endocran ica. Sindrom e di compression e. 'rraumi, Tumori, Xantomatosj. l 1·enoterapia ; v. Uardiopatici reuma,tismali. Creosoto; v. Fosfato di -. Cr isi pcono mica: effetti sullo stato mentale

Oriai va.sa.li . • . . . . . . . . . . . . . . ' . Crisiasi; v. Crisotera.pia., Auroterapia. Ouore : azione della. digita.le . . . . . . . . . . . . - : az ioni combinate della chini dina e della. digitale - : blocco . . . . . . . . . . . . . . . - deg li sportivi . . • . . . . . . . . . . - · ; disturbi di origine digestiva . . . - : effetti di aneurismi artero-venosi . . . . . - : ferita transfusa; intervento; guarigione - : infarto probabile . . . . . . . - : - ; s intomatologia a.ddominale . . . - : insufficienze acute .. . . . . - : ini:;uffieienza mitralica. congenita . . . . . . . . - : poli~i · · . . . . . . .. . . . . - : soffi funzionali . . . . • • • - : terapia. dell'infarto . . ' . • - ; v. a.. Adrenalina., Arterie corona.rie, Bradicardia., Cardiopatie, Ciroolazione sangu igna, Coronarite.. Endocardite, Fibrillazione auricolare., Insuificienza, Malformazioni, Miocardite reumatica, Pericardit i, Scompens i, Sifilide, Sincope cardiaca., Stenos i mitralica., Tachicardia, Tifoid.e , Tiroide, Vie biliari. Cupremia in diversi stati patologici . . Ourcuma: azione coleretica. . . . . . . Curieterapia ; ,1. Rad ioterapia. Cl1te bronzina. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . : fih.rosarcoma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Colera, Epitelioma, Pelle, Reazioni, Sar· coma. Cutireazioni ; v. Intradermoreazioni, Reazioni. Tricofitina, Tu be.roolina. Tubercolosi.

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360 121:1

162 1424

1424 1309

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Dermatosi da luce . . . .- . . . • • - 1139 • - mestruali . . . . . . . . . . . • 2027 • - pruriginose : eplenoterapia 1940 • • Dermografismo · . . . . . . . 1215 Dermoreazione; v. a. Intra--. ,. Dermosi.fìlografia : congresso . . . ., 1899 DEiSCBElD.-DELCOUR't. M. • ·. . . . . . . '. . . 81 Destrosio; v. Gl11cosio. Diabete insipido associato a xantoma laringo-tr._ cheale • • • • • • • • . . . . . . . . . . . . . 952 - - ; v. a. - mellito. - mellito a.oromegalico . . . . .• . . .. . . . ' . 1380 -- - : ohetosi . . . . . . . . . . . . . . 1401, 1868 - - · coefficiente l ipoidico del sangue . . . . 1514 1379 - - ·. comportamento dei fermenti pancreatici - - : - della glicemia nella cura con insulina 609, 978 cura m ediante alcoolizzazione degli spla.nc· nioi · · . . .. . . . . . . . . . . . . . . . . 1859 - - dieta ad alto contenuto di ca.rboi d rat.i . 697, 1551 - - soppressione del pancreas 1858 - - extra.insulare o renale 221 - - : gl icosuria e glicemia 1908 - - e in sipido coesistenti 548 - - : istopatologia. . . . . . . 1666 - - : patologia e terapia funzional i 822 - - ; pu ò essere guarito dall'insulino-terapia? 314 ~ - : ricer ch e - . . . . . . . . . . . . . . . . 1463 . 1466 - - : i"Oentgenterapia ipofisaria . . . . 543 -· - : sintomatologia . . . . . . . . . . . 1378 - - normo-glicemico e - pancreatico 1509 - - sperimèntale : azione dell'amniotina t.990 - -- : sindrome a llucina.torio-eclamptica 627 - - : tentativi d i oura per via orale con SOFtanze simili all'insulina . . . . . . . . . . . . . . 19 - - : trattam. 0011 soluzioni oleose d'insulin a 549 - - : - con tallio . . . . . . . . . . . . 1746 - - : - con un ·regime povero di grassi . . 824 - - : varia.zioni stagionali . . . . . . . . . . . 1947 - - ; v. a. Albuminuria, Diabetici, Endoarterite diabetica., Glicemia, Ipertensione, Malar;a. ParaLiroidectomia, Sarcomatosi, Vita.mine B. - pa.aoreatico : tentativi di cura chirurgica . . . 1112 Diabetici: malat ' i~ infettive e ricambio dello zuo• eh ero . . .. .. ... 1944 ... Diabetico : sorte . .. . . . . . . 548 Diaframma; v. Frenicectomia. DiaiteNILia nella c ura. dell'ascesso e della gangr ena polllllonare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1715 - ; v. a. Diatermocoagulazione, Paralisi progressiTa., Prostata. 991 Diate~mocoagulaz'ione nei tumori . . . . -; v. a. Retina, Tracoma, 'rum ori. Diastasu1·ia nel corso di lesioni delle vie bili ~iri 1389 Diatesi emorragiche; v. Anemie. 16 - e variazioni delle malattie nell'uom o 1189 essudativa . . . . . . . . • . . Dieta di Gerson nell'età infantil e . 1309 1032 - idrica nell'infanzia . _ . . . . . 1513 - . j~o. . ed aclorurata. : possibili pericoli . . - j-gér· ed iper-calcica;. .v. Ipoparatiroidismo. ' - nèlle malattie della cistifellea e delle vie biliari 1033 -; v. a . Alimentazione, Diabete, Infezioni urina... rie, .Nefrite, Pielite, Puerperio. Reni, 'rubercolosi. • Difterite : associazione tossina-siero nella pro' filassi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 870, 1190 ,_ : influenie meteoriche sulla morbosità . . . . . 1110 - maligna tardiva; la sin~rome del cinqnantesi• 1310 mo g1Qrno . . . . . . . . . . . . . . . . . ,- - : trattamento con ai.ero e neosa.lvarsan . . . 795 ~

226 1068

1590 423 501 601

601 1269 45~

351

1269 790

82 1256 1296 831 361

1418

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1223

1312 1466 314

D Dacriooietite dei neonati . . . . . . . . . . . . . . . Deformità cistica congenita della regione temporo.-masoellare . . . . . . . . . . . . . . . - : cura .p r ec:>ce delle . . . . . . . . . Degenera.ti : sterilizzazione e castrazione Deglutizione: disturbi : dia.gnosi differ. e terapia Demografia; v . Ginecologia. Denti dei tubercolotici . . . . . . . . . . . . . . . . - inclusi i indicazioni di estrazione . . . . . . . . . - metallici : lesioni elettrogalvaniohe della cavità orale prodotte da - . . . . . . : . . . . . . . . . . - ; v. Fegato, lnfezioni, Gravidanza, Mandibola, Nevralgie, 8 tomatologia. Dentisti : provvedimenti 'J)er i - . Dermatite da bagno all'aperto • • .. .. Dermatiti da cosmetici . . . . . . . . . . . "' DermatitiR nodularis neoroticans 1> degli arti - ; v .. . ..a. Piooev.miti . .

Pa.g.

750

1223 1308 1506 1618 '1S2

1466 ' 835

514 891

1939 345

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XVI -

Pag. Difterite; v. a . Anatossina, Bacillo difterico, Emiplegia. Encefalopatie, Paralisi post-difteriche. Vaecinazjone. Difteriti maligne. lesioni renali ed azotemia . Digestione : disturbi di ti~o anafilattico . . . . . . - ; v. a. Cuore, Organi digerenti, Reumatismi, Rinite vasomotoria. Digitale; v . Cuore, Tifoide. Digiuno; v. Intestino, Organi digerenti, Pancreas . Dimagramento infantile; v. Insulina. Discondr oplasia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Morbo di Ollier. Di sfagi~, ; v . a. Tubercolotici. Disinfezione; v. Bronch1, Man i, Pelle. . . . Dispepsia da saponi e catarro del t.enue - ~ v. a. Digestione. . . . . . . . . . . . . . . . . . Dissenterie miste -; v. a. Amebias i. Batteri. Distasia areflessioa ereditaria . . . . . . . . . . . Dieton ia : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . . Distrofia adiposo-genitale fam il iare ed alterazioni oran i che . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : ossea; v. Scheletro. Disturbi gastro-intestinali; v. · Allergia, Dispepsia. Dita; v. Allu ce . Bambino. Impronte digitali, Leucemia, Pollice. Diuresi e diuretici . . . - e opoterapia epatica - : v. a. Diabete, Urine. . Diverticolo di Meckel e sua perforazione . . . Diverticoli; v. a . Duodeno, Urologia, Vescica. . Dolore : il . . . . . . . . . . . . . . - in ginecologia . . . . . . . . . . . . . - nel campo genita.l e interno femminile - nell'a ngina pectoris . . . . . . . . . . . Dolori articolari reumatoidi da tera.Pia ealva.rsa,... nioa. . . . . . . . . . . . . . . . . . - di schiena ed affezi oni urologiche . . . . . .. - lancinanti; v. Cordotomia. - lombari e sciatici : indagine Tadiolog1oa . - puntorii al polmone e dolori scapolari . -; v. a. Algie, Cancro, Fegato, Fianco destro dolente, Lombaggine, Neuralgie, Nevrosi iperalgesica, Nevralgie, Seni nasali, Sistema nervoso. nonna contem.poranea: << silhouette 11 • • • • - ; v. a . Ginecologia, Maternità, Urinazione. Duodeno : diverticoli . . . . . . . . . . . :- . . . . . . . . . . . - : tubercolosi • - ; v. a. Anemia. Ematemesi, Fistola col eci sto-duodenale. Ileo, Peritonite, Resezione, Sonda. duodenale, Sondaggio duodenale, Stomaco. fficera, Vie biliari. Dupley; v. i\f a lattia di -

.

311 219

345

1468 500 257 389 25

2013 1865 507 1336 1657 1066 1 6 ~q

183 379

• 316 1511

1192 10'1

874

E Ecchimosi : varianti cromatiche .. . Echinococcosi: intradermoreazione 1027 Echinococc>o; v. a . Cisti. Eclampsia dei nefritici : patogenesi e pseudoufemia angiogena . . . . . . . . . . . . . . - : patogenesi - puerperale e meteorologia - - : patogenesi . . . . . . . .. - senza convulsioni terminante oon apoplessia cerebrale . . . . Eozema ed allergia • . . . . - : natura. Edema polm. ac. : modificazion e de1 siero di sangue - : patogenesi . . . . . . . . . - : ui;o rlell'acaoja nella cura . . . I

871 1227

1777 1454 547 1726 254 629 79() t11

945

47t

Pa~ .

Edemi facciali nella pratica stomatologica . . . . 1346 -; v. a. Cardiopatie, Uirrosi epatica. Nefrite, Polmoni. Educazione fisica; v. Esercizi fisici. Efedrina; v. Sieroterapia. Elefantiasi in sede rara . . . . . . . . . . . . . . . 1859 Elettrogastrografia ; effetti iperperist.altici . . . . 876 Elminti; v. Anguillulosi, Asce.ridi, 11 Hyemolepis n a na n, Parassitos i intestinale. Ematemesi da lesioni intrinseche gastro-duodenali 1381 -; v. a . Emottisi. Ematopoiesi del rene in neonato 666 Ematuria e appendicite 1666• • - · malarica . . . . . . . 1311 . . 1550 - nel bambino : oause • • • • Ematnrie secondarie alla prostatectomia : trattam. 382 Emazie falciformi nella razza bianca . . . . . 176 - : V. S. in malattie chirurg. delle vie biliari . . 1369 ; v. a. Globuli rossi. ,, Embolectomia in nn caso di fibrillazione auricolare complicata da embolia arteriosa: guarigione 1481 - . v. a. Aorta .\ rt eri a polmonare. Embolia cerebrale da trombosi intestina.le . . . . 625 - di o.ria per ferita del seno longitudinale . . . . 1459 Emboli arteriosi : arteriografia per l a loca lizzaz. 1628 Embolie arteriose degli arti : trattamento 1459 Embolo cerebrale : profilassi e cura . . . . . . . . 1625 Emicrania: l'- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1732 - - : trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . 233 - ; v. a . Cefalea emjcranica. Emiplegia difterica . . . . l350 - transitoria da nicotina 671 Emiperitoneo; v. Ulcera. Emocromatosi; v. Morbo di Addison, Po1·pora. Emofilia : cura irradiante . . . . . . . . 991 - : pseudo - dei n eoanti : trattam. . . 1270 - : terapia ovarica . . . . . . . . . . . . . . . 899, 1ZJ 2 Emoglobina; v. Sangue, Tubercolosi. Emoglobinimetria e indice cromatico . 1223 .. Emoglobinuria malarica : tl'attament o 122~ • • - pa ~ossistica . . . . . . . . . . . . 1551) << a frigore 11 • • • • • • • 22Z • • - : v . a . Febbre emo~lobinurica . Emo-innest i : valore .. 2009 Emolisi : rirerche t305 Emolisine : produ2:ione 1265 • Emopatie ; v. Sangue. Emoperitoneo da rottura sottoouta.nea isolata del la vena iliaca . . . . . . . . 1089 Emorragia cerebrale : patogenesi .. .l52 - suba racnoidea spontanea . . . 939 F:morragie genitali post climate1·i r h e da <"ausa no11 malign._a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 390 - retiniche : v. Ipertensione generale. - : sintomi nervosi consecutivi . . . . . . . . 670 - : v . a. Angioma.tosi. Cecità. Cer\'ello. Diatesi. Ematemesi. Ematuria, Emottisi, Enterorragie . Epistassi, Porpora. Sindromi emorra~iche. Emorroidi ; v. Anemie. Emoterapia : auto - nelle infezioni ebe1·tbiane.. 78!> - ; v. a. Emoinnesti. Emottisi ed e1natem esi in 0Lori 1nola1·itu~·ol og:ia . 1151 - grave a ripetizione: freaicoexereAi 01n olaterale e pneum. contr olaterale . . . . . . . . . . . . 950 - : pseudo - ; v. Sanguisuga. - tubercolari e loro ou l'~. 2t • - tbc.: trasfusione ni a.ng11e 1668 • - : trattamento . . . . . . . 1187 - ; v. a. Emoftoe; Stenosi m it.ralica. 'Pubercolosi polm onare.


-- XVII Paig .

Emozione, fattore di squilibrio umorale . . . Empiema dei piccoli bainbini : autopioterapia -- infrap91monare . . . . . . . . . . . . . . - pleo.rico dell'infanzia : terapia . . . . . . . Encefalite acuta. nella polmonite infantile - durainte varicella . . . . . . . . . .. . . - l etargioa : trasmissibilità. <lei postumi - morbillosa. a tipo letargico . . . . . . . - tille;~ c-0n esito in parkinson ismo .. . Encef e.liti nell'infa.nzia . . . . . . . - peioosiche a out e non suppurate • Encefa lo : barrier a ematica . . . • • 624, - : studi sulla.. circolazion e . . . . F..inrefalogr a ftai · v. Tumori eerebra.li. En cefa lo-n euromielite tifica • • • .. . - acute . . .. , . . . . . . . En cefalop ati e n ella d.ift erite . . . . . . . En cefal o ; v. a . Bulbo, Cervellett o, Cervello, Idrocefa lo, Gliomi, 8 indromi, Tumori. Enfisema sottocutaneo da lesioni traumatiche del

..

torace

• •

• • • •

• •

• •

• •

Endoarterite obli terante . . . • - dia betica : pa.ratiroidectomia. • • • • • • • ; v. a. A1·t erite. E ndocardite lenta : sindromi emo1·ragioh e . . . . - reumat ica : trat ta.m. con cl oruro di ma.nge.neee .Endocr in ologia.; v. Endocrinopat ie, Endocrini amo, Opoterapia, Secrezioni interne. J~n doorini smo; v. Schizofrenie. Endoor in opatie maschili : t erap ia. . . . . . . . . . • - rare . '. a. B asedo,vism o, Diabete, Distrofia adilposogenitale, Paratiroidi, P a rkin sonismo, eco. Endometr io; v. Utero. Enteriti infantili : cure oon mele crude . . . . . . Entet'ococoo; v. Pneumonite. l!.nterocolite acut a dei bamùin i : trat t a mento . . Enterolita voluminoso ; v. 'l'Umore addoonin.ale. Enterorragia negli strozzamenti erniari . . . Enuresi : c ura . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : v. a . Minzio n e,. Urina . Eosinofilia ; v. Allergia , Oist i da eob i oococco. Epatopatie : regime l a tteo . . . . . . . . . . . . . Epatosplenografia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Epatotera pia; v. .Anemia perniciosa, Opote1·apìa. Epidemia : v. F'e bbre ~ialla, Influenza. eco. EJ>ididimite cronica n on tubercolare • Epiglottide : cist i - . . • Epilessia ed ivogliceµiia • .• l '• • • • • • • • • • - : m eccanismo d ell'accesso • - : trattamento con sa.li di boro Epilessie dell'età avanzata - ; v. a. Narcolessja . Epiplocele crurale aderente e strozzato : segno ~-pistass i come m a lat tia . . . . . . . . , Epiteliomi della cute e delle mucose . . . . . - , v. a . Oet eofitosi, Ovaio, Uretere. Eredo-ataesia cerebellare e suoi rapporti con la paraplegia spastica familiare . . . . . . Eredolue della terza irenerazione - ; v. a . Sifilide. ..' • Eresipela : rara complicanza . . . . Ergosterina irradiata : studi recenti -- - ; v. a . Reumati smi croni ci. Eritema delle natiche dei piccoli bambini: nell'... . E:rma.f roditismo · . . . . . . . . . . . . Ernia crurale; v. Varici. - diaframmatica del tenue e del cieco . . . . . . - epigastrica : patogenesi . . . . . . . . . . . . 348, ..

+

..

1383 268 1694 228

783 1548 1313 948 1421 1292 749 939 626

1441

608 1340

831 1859 62'1

Pag, F.l l'uia ep:iigastrica tra.sternale . . . . . lllrnie crurali consecutive ad operazioni radicali di ernia inguinale . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v . a . Operazione di BaBsini, Stro zzaanento, Uretere. E rpete; v. Herpes. Estremità. ; v . ..4.rti. Esercizi fisici nell'a<lulto . . . . . . . - - : modificazioni del metabolismo -- - ; v. a . Sport. .Esofago-broncoscopia e sua importanza diagno-stioa e terapeutica . . Esofago: canoro - t oracico : resezione . • - ; v . a. Corpi estranej, Sifilide. Esoft almo nei t umori intracranic1 .. . . . E ssudati ; v. Batterjcidia. Estratti di organi : azione . . . . . . . . . . . . . Estratto muscolare ; v. Claudicazione intermittente. - ova rico; v. Emofilia. - paratiroideo ; '' · Diabet e. Et à; v. Epilessia, Invecchiamento . E tmoi de ; v. Seni. Bvt pam ; v. Anestesia. Nar cosi.

1347 154

1630

875 346 1670

1114

1858

766 750 636

2026 344

1785 59

873 753 1150

564 1352

22C 1351 472 1267

1224 1448

607

1772

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'170

1178 185'6

671 1860

F umane sco:uosciute . . . . . . 755 Fagomania. . . . . . . . .. .. . . 112 Fanciulli ; v. Temp er a t ure subfebbrili, Infanzia. F a nghi; v. Mammelle . Faringe ; v. Adenoi diti, Infezioni. FaYismo : sindromi anemich e atipiche . . . . . . . 1111 Febbre d a fieno : cura . . . . . . . . . 701, 1032, 1706 - - - e asma da pollini : filtrazione dell'aria . 701 1271 - - - : reazion e leucocitaria -- emo globinurica . . . . . 1550 -- - ; v. a. Emoglobint1ria. - esantematica est iva . . . . . . . . . . . . . . 585 -- - : inoculazione agli a n imali di laborat ol'io ed all' uom o · · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 334 - - in Tripolita ni a . . . . . . . . . . . . . . . 51, 928 - - mediterranea . . 189, 643, 1170 - e stato uremi co 434 - gi alla · . . . . . 2020 - glandolare · . . 1954 - : meccanismo dell 'accesso 1432 - on dula nte . . . . . . . . . . 1310 - - : epidemia subclinica 190 - - : trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . 190, 1628 - - ; v. a. Brucellosi, Oolecistite . - paratifoide ; v. Intestino. 2025 - puerperale: terapia .. . . . . . . . . . . . 188 · - - : vaccino-1rrof i lassi p roteinica a specifica -· - ; v. a . Infezion e puerpP,r a le. 1688 - tifoi de ed appendicite 1229 - - : impiego del clon1ro di sodio 1149 .... ...... - - : p atogenesi 1627 - - : trat tam ento oon il n eosalva r san 591 - - : uso del batt eriofago . . . . . . . 1625 . . . . ... . - - : vaccinoterap ia . . - -; v. a. Flebite, I leo, Infezioni, Infezioni ebert hia n e, P e.ritoni.t i, Tifo a ddominale. Tifoid e. - criptogenetiche e tonsille p alat in e . . . . . . . 433 - eruttive ; ' ' · Megaleritema. - ; Y . a . Piretoterapia, R.eni. Febbricole ; Y. Pleurit e. Feer ; v. Malattia di - . lr'ega t o : a.f fezioni : opoterapia ep.a t ica . . . . . . . 1577 ~,acolt.à

1909 18

1029


- ~ XVII

r-

'

Pag. Fegato: atrofia gialla acuta . . . . . . · . . . · · 1626 - : biopsie · . . . . . . . . . . . . . . . · · · · . · · 87 3 - : ca.nero : forme actrt.e febbrili e forme dolorose 1626 - cirrotico : neo plasmi . . . . . . . . . . · · · · · · 750 - : degeneTazione a m iloide secondaria ad ascesso 736 amebico · . . . . . . . . . . · · - : diagnostica funzion a le . . . . . . . . . . . . . 1510 - e lesioni gengivo-dentarie . . . . . . . . . . 1389 - : esame funzionale . . . . . . 339, 845, 1311, 1747, 1891 - : fnnzionalità e interventi chirurgici . . . · · 1859 - : in\portanza meccanica nel passaggio organico 1865 dell'acqua · . . . . . . . . . . · · · · · · · · · -- : - sul r icambio materiale della colesterina . 340 1586 - : infarto adiposo . . . . · . . . 715 .. - : ma.lati di - : reazione cutanea 990 - : neoplasia; m etastasi gastrica - ; v. a. Oiroolazione sanguigna, Cisti da echinocoooo, Cirrosi alcoolica, Oirrosi epatica,, Oolecistopatie. Epatopatie , Epatoterapia, Ittero, Opoter apia, Reumatismi, Tumori. Femminismo . . . . . . . . . . . . · · · · · · · · · 1708 Femore: formazione cistica del collo complicata a frattura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 507. 650 Fenomeno di Sanarelli·S<'hwarzmann nell'occh io e annessi ·· . . . . . . . . . . . . · . . · . . . . 16?.9 Ferita cranio-cerebrale grave da arma da fu oco : f8 esi to favorevole . . . . . . . . . . 1828 Ferite: nel ritardo di guarigione . . . . . -; v. a. Embolia.. Paratiroidi. Fermenti panoreatioi; v . Diabete. Ferran ; v. Vaccinazione -. Feti; v. L!topedio. . . . 1337 Fianco destro dolente . . . . . . . . . . . . Fibrillazione auricolare: v . Embolectomia. 855 Fibromioma l ib er o nel oavo peritoneale 1266 Fibrom iomi e g ravidanza . . . . . . . . . . - · v. a. F ibromi. 1.Iiomi . Utero. FibrosaTooma ; v. Pelle. F jbrosite e reumatismo muscolare . . . . . . . . . 308 41 Fistola ·~1ecisto-duodenale e calcolo:3i del col edoco -- uretero-pcritoneale con ascite urinaria . . . . . 382 Pistole intestinali consecutive ad ascessi paTarenali 1905 - · - : trattamento . · · . 1858 - - vescica li . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1662, 1663 -: v. 1a. Oer"ello. Flebite 1POstrt ifica della femorale : circolo collaterale . . . . . . . . . · · · · · · · · · · · · · 1225 - : v. a. Trombo-. F lemmoni gangrenosi da adrenalina . . . . . . . . 429 Flogosi allergica; v. Pleura. - · con cetto generale . . . . . . . . . . . . . . . . . 909 - ; v . a . Arterie. Formaggi; v. Blmcelle. 316 Foruncolosi td .acne volgare: t rattam . . . . . 31 l'orze metapsichiche . . . . . . . . . . . . . . . . . Fosfato di creosoto; v. Intossicazioni, Polineurite. :F'osforemia; v. P&ratiroidi. Foafori); v. Bile. 1346 Frattura dell'a tlante . . . . . . . . . . . . . 1304 . . . . . . . ... . . . .. - · di Meissner 227 F r a.t t uTe a rticolari e jruxta-artic. : l'idnziooi - delle costole : alooolizzazione dei nervi interco993 s ta li . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - dell'odso temporale . . . . . . . . . . 1386 -- indirette dell a l)ase del 5° metatar ' o . . 872 27 - ossee: metodi moderni di t er apia - - : osteosintesi cruenta . . . . 872 processo di guarigione . . 1858 - : ridnzionc: anest esia loc:i.l e 585

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Pa.g.

Fratture : riparazione : prin.c il)io naturale teleologico . . . . . . . . . . . · · · · · · · · · · · · · 685 . - vertebrali : trrupianto osseo . . . . . . . . . . . . 267 ·- : v. a. Arti, Col onna vertebra le, Femore, Gomito, P aratiroidi, Rachide, Vertebre ecc. 1031 Freddo : ipersensibilità a l . . . . . . . . . - ; Y . a. Assideramento. 1697 Frenicectomia: stato consec utivo dal diaframma - ; v. Emottisi, Frenicoexer esi, Pneumotorace, 'Tubercolosi polmonare. Ftalei ne; v. Glicemia. Fuadina; v. Granuloona inguinale. Funghi; v. Avvelename11ti, Miceti. }'unicolo s permatico : tor1:Jione . . . . . . . . . . . 1938 Funzionalità; v. Cuore, l!'egato, Reni. Funzion e renale: v . Organi sesH n :\ li . Simpatico, Rport.

G Galattosio ; v. Dia.bete, Fegato. Gambe; v. Ulf'ert>. Galllgli celiaci; v. Tubercolosi. '' Gangli », ig1·omi e altre forn1azi onj Ciblicb e : trat t amento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 471 -· linfatici del legrume nto epato-dnodenale; v. Vie hilari. Ganglio.neuroma : v. Surrene. Gangrena gasso'3a da iniezioni ipodc1·m i che e i.podermoclisi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 314 - polmona;re; v. Diatermia. - ; v. a . Flemmoni gan grenosi. Gastra lgia; v. Malaria. Gastrite cronica coin stitichezza: <·on1po 1·tamento delrintestino . . . . . ....... . 63 - - e cancro d ell o stomaco : rapporti . . . . . 1980 Gast1·0-esofagopla.stica . . . . . . . . . . . .. 270 Gaat,roli$i: p eri coli negli tati <.'Omatosi delle 1n tossicaziooi . . . . . . . 1469 GastroscO'pia . . . . . . . 62. 668 • • Gengive ; v. Denti, Fegato. Gerson; v. Dieta di -. Gesso; v. A.ippat'ec chi chirurgi<·i. Ghiandole; v. a . Glandole. Ginecologia : l'acido picrico in 2028 - : i 4 maggiori problemi . . . 2027 - n ella pol itica d em ografi ca 1830 -- . problen1i . . . . . . . . 1988 • • -- : terapia ormonica . . . . . 254 - : 11so dell'acido picTiro .. 1989 - ; v. a . Cancro. Coli bacillosi, Dolore, Malattia. emorragica, Mammelle, Radioterapia. Uretere. Ginnastica respiratori&; v. Cardiaci. Ginocchio; v. G<>niliti. Giornali m edici: it pTezzo d ei -- . . . . . . . 9.55 Giovani; v. Temperatu re subfebbrili. GiuTispTttdenza san itaTia : q uesiti . . 33, 113, 273, 756 836, 1035, 1074, 1193, 1232, 1272, 1353. 1471, 1472, 1591, 1631, 1787. 1948, 2030 Gl a ndole a se orezion e interna ; v. Latte, Ovaia, Paratiroide, Sut'"reni, Ti roirle. ·- linfatich e; v. Re11.lIIlatismo. - s;es~uali ; Y. Organi genit0-1.1 1'. , Vegetazioni aden oidi. Glicemia : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . 163, 1466 - : significato clinico . . . . . . . . . . . . . . . . 954 - : v. a . Bile, Diabete, Iper-. !po-. l'ancreatilì, Paratiroidi, Riflesso. Glico-regolazione : prova d 'in sufficien za 1802 - : ~tudi . . . . . . . . . . . . . . . . . . 626


- XIX -

Pag.

Pa,g.

Glicoscialia: ricerche cliniche . . . . . . . . . . . . 1811 Glicosuria; v. Arte rie corona.rie. Uiabete. ~pjro · eh et otti ittero-emorragica. Gli.omi dell'encefalo : errori diagnost1ci .. . . . . 1110 Globuli bianchi ; v. LeucocitL - r os i : Htudi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 626 - - ; v. a. Emazie, Malaria. Glorneruloner1·ite cronica: ricerche . . . . . 1072 Olomernlonefri1.i : glomeruloneorosi nelle 443 <.~lucosio: nzioni . . . . . . . . . . . . . . . . 1266 - - : dosagg io s pecialmente di picco I<' quantità . . 495 · - : pretC\HEI reazione specifioa . . . . . . . . . . 460 - : ' '· a . Alim(\ntazi one, Glico· e se., Narcosi, Pol· moni te. 1301 Goethe : la personalità di - . . Gomito : fratture; lesioni d el n . m ediano 499 --; v. a . Meningei. Gomme; v. a. Pneumotorace, Polmoni • .Sifilide. Q48 Uoniliti tubercolari: sublu e~ azione tibiale . . . Uonococcbi; v. Artriti, Sepsi, Uretriti. c;onoreazione : valore . . ....... 953 1821 Oozzo e calccinia. pre- e postroperatoria 1182 - . rncl 1ot ei·apia . . . . . . . . . . . 30, 31 . ..... .. CijO[ta lmico : ricerche Granuloma inguinale: impiego d ella fuadina 1229 510 ·- maligno . ...... ... ... . ...... . - : v. n. Vescica. (Jra.nul openia.; v. ;\.ngina. agr~nulooitioa.. Grasso; v. Intestino. Hru vidanza. : dia.gnosi . . . . . . . . . . . . . . 1510 . . . . . 1464 - . - bioloaioa . . . . . . . . . . . . . - durante nn'a.menorrea da radiu1u : el'rore dia· . . 1105 gnottt1co . . . . . . . . . . 1192 -- ed Odt.re.zione di denti . • • 1512 -· e infezioni bucco-dentarie • 391 - • extra.uterina: diagnosi • • • • • • - · me truazioni vicarianti • 1988 • • 1072 - : prCYVe biologiche . . . . . . • • • 751 - '. reazione biologica nuova . • 1746 - : trattam. dell'aerofagia • • 253 - tu harica. a. termine . . . - : va,riazioni morfologi ch e e funzionali dei ca· pillari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1225 - ; v. a . Anemia perniciosa, Amniosgrafia. Ascite, Feti, Fibromiomi, Lipidemia, Mestruazioni. Pla· t·enta, lJt&ro, Vomito. Oruppi sanguigni . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1147 Uuaine tendinee; v. Tumori. Guerra; v. Medicina militare. <lnttadiaphot; v. Gravidanza.

J drosadenite: r ailioteraa>1a . . . . . . . . . . . . . 832 Lclrotera.pia; v. Crenoterapia. Iuiene s Sanità pubblica in Italia n el 1931 . . . . 354 lgieue : propaganda. . . . . . . . . . . . . . . . . 1194 - ; v. a. Opere igieniohe. Servizi igienico-sanitar . r1, eco.

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H Heine; v. Malattia di - Medio. . . . . . 661 Herpes recidivante . . . . . . . zoster; v. Zol-ltor. .. Hydrops tubae profluens,,; v . Aborto. ,, Jlymenolepi a nana ": tratta.m. . . . . . . . . . . 1153

.

I Jctutt all)oplettico ; v Apoplessia cerebrale. · - - laringeo; v. Bro.n obitici. f datidosi ; V. Qisti. Idiosincrasia; v . Allergia.. Idrooarbonati; v. Dia.bete, Ricambio, Zucchero. Jclrocefalo cronico o tu.more. 1>0ntocerebellare? 1348 Idronefrosi oalooloea bilaterale; pielolitotomia, e 1721 . .. . .. . . . . nefrolitotomia 1347 -· inte rmittente . . . . . . . . . . . • 832 • ldronefrosi remitten te: patogenesi

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lgromi; v. 1c Gangli "· Ilei 11>arali tioi : tratl.u m. . . . Ileo-colotomia; v. B es~ion~. lleo duodenale . . . . . . . . . . . . . . . .. . Jleotilo; v. Febbre tifoide. immunità; v. Vaiol0. Imm1unità · relazione coJ sistema reliicolo-endoteliale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . 1590, Immunizzazione; v. Bronchi, Vacoinazione. immunologia : convegno . . . . . . . . . . . 1701, Tmmuno-trasf usione nel bambino . . . . . . . . . Impronte digitali: identificazione biologica . . . incontinenza d'urina ; v. Enuresi, Urina, Urologia. Infanzia; v . Amebiasi, Atresia infantile, Atrofia, Bambini, Blenor1·agia, ~api llariscopia, Cerebropatia, Dieta, Dimagra.mento, Empiema pleurico, .Encefalite, Enter1t1, Maternità, Neonati, Piuria. Polmoni, Reumatismo, 'l'osse, 'I'uùercolosi. lnf arto; v. Cuore, Fegato, Reni. Infermieri; v. Tuber col osi. Infezione 11>uerperale: tra.ttamento . . . . . . . . - - - ; v. a. Febbre puerperale, Sepsi. - streptococoica; v. Leucemia. - tifoidea.; v. Tifoide. lnfezioni : allergia . . . . . . . . . . . . . . . . - bucco-dentarie; v. Gravidanza. - cosidette intestinali: pat.ogcnef;i e trattamento - · focali . . . . . . . . . . . . . . 124, - - e batteriuria treptoooccicn -· - : studi ed esperienze . . . . . . - - ; v. a .. P1·ostata, Prostatiti. nasofaringee, boccali, intestinali e reumatismo - paratifoidi; v. Malattie pa,ratifose. - protozoairie; v. Amebiasi, Immunologia, Malaria. -- puerperali; v. a. Febbre puerperale, Sepsi puer!lJerale. --· sanguigne : trattaan. c on violetto di genziana . - t ifoidi; v. Encefa lo-neuromielite. - lllrinarie . . . . . . . . . . . . . . . 1026. -- - dei bambini : dieta cbetogenica . . . - ; v. a. Puerperio. - , v. a. Batteriofagoterapia, Bwtoerapia, Malat· tie infettive. Infiammazione; v. Flogosi, llacLioterapia. Infiltrato di Assma.nn parailare e basil aTe - - - ; v. a. Tubercolosi polmonare. Influenza: epidemia . . . . . . . . . . . . . . 349, - : etiologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1143, - : generalità. . . . . . . . . . . - : il chinino quale profilattico . -- nel lattante . . . . . . . •

-*

1860

1468

1870 1887 224 1030

1

- :profilasBi • • • • • • • • • - : s totia ed etiologia . . . .

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784

1702. 1375 1737 1960 292

1378

191 1029

1114

1785

1144 1469 231 316 349

653 457

- ; v. a. Meningite, Psioosi. ln•f ortuni da fuoco . . . . . . . . . . . . . . . 631 lnfortunati Bu.Z lavoro : procure . . . . . . . . ·615, 653 Infortunistica: casistica . . . . . . . . . . 547 1465 Iniezioni endovenose: dose minjma letale . 1228 -- - : periooli . . . . . . . . . . . . . . . . - ipodermiche; v. Gain.grena gassosa. 1230 -- terapeutiche: errori di teonjca . 2028 Innesti ovarici .. . . ... . .. . . - ; v. a. Emo-, Trapianti. 633 ... lnBeonamento supe'Tio1'e . . . . . . . - - ; v. a. Istituti 81J.pe'riori, Studi..

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- xx - · Pag.

Insetti; v. Anofeli, Api, M~scidi. Puntura da - . \ "espe. Insufficienza cardiaca.; v. 'l'iToide. -- aort,ica; v. Aorta. - renaJf.'; v. Urologia. lns ulin a : attivazione . . . . . . . - . l~citiua, coles terina e ricambio idrocarhonato - - nella cura de ll'atrC>fia e dei dimag ram . in fanti le . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : valutazio ne dell'attività . . . . . .. . . . . . - : v. a. A tre.s i.a infantile, Diabete, lperins11lism o, l\f a.grezza, Narcosi, Orticarie. rnt.estino: as~orbimento del grasso . . - : atonie arute : trasf us. dl sa.ngu e - : invaginazione intestinale . . . . . - : - acuta . . . . . . . . . . . . . . . - : ·-: rilievi dia.gnostici e patogenetiri I i pomi m ultt-pli . . . . . . . . . - : occlusione da volvolo . . . . . - : perforazione nell e parati.foidi - : pneumatos i cistica . . . . . . . - : rottura sottocut a n ea da, t rauma -- : stenosi incompl. c ron. da trozzam ent o - tenue : ch ilangioma cis tiC'o mult ilocula r e - ; v. a. Anguillule , Appendicite, Dis pep sia, Entero lita. Fistole, Gastrite, Infezioni, In toss icazione, Invaginazione. Me. t ruazioni, Ocolusioni, Pa.r assiwsi, Sigma. Invaginazione; v. Ceco, Intestino. Tntossicazione da fosfato o rto-cr esilico (in a lcuni m edicinali) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - di origi ne intestin ale . . . . . . . . . . . . . . . In toosicazio ni : ,.. :i. ;\..limentg,zione, A vvelenamento, Gas trolis i, Manganese, Na.rcotici analgesioi, Polineurite, Poiano, Saturnismo, Tiosolfato sodico. [ntradermo1·eazioue ; v. Echinococcosi. I ntu bazi<>ne : considerazioni . . . lnv alidità; v . Assicurazione. Invecchiamen to: prove biologich e . . . . . Iodio, Ioduri; v. Jodio, J o duri. Iperazotemia p ost-operatoria Iperins ulismo . . . . . . . . . .. - ; v. a. Ipoglicemia. Tpernefroma volwminoso: tratta.m. roen t.genterapico e chirut•gico . . . . . . . . . . . . . . . . . . Joperparatiroidismo ; v. Paratiroidi. l per p nea : prova dell' . . . . . . . . . . . . . Iperi:.ensibilità. , v. Allergia, Freddo. Ipertene.ione arteriosa aingios paat.ica : sindrome pseudo-uremica -- - : etiopatogen esi -- - : vasi retinici - e diabete . . . . . - - disturbi della funzione renale 109, -- e sen ziale : etiologia . . . . . . . . - : patogen esi . . . . . . . . . . . - generale ed em orragie r etiniche - nella pratica generale . . . .. . - orbitllria; v. Bradicardia. - primaria. 11el bambin o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : terapia I pertens ioni arteriose par-0ssis ticl1c• - ; v. a. Xpertesi, Ipe1'tonie, Reni. Lpertesi : calcem ia . . . lpertiroidi mo: ricerch e . . . - : trattament o .. . . . . . Jpertonia : hagno <' arbonico -- primaria . . . . . . . . . . -- ::iangui.gna: ca u se . . . . . Ipertricosi f em minile : 't 1·attamento . .

I

lperglic emia ; ,.. Arterie co ronarie, Glicemia. Glucosio. Ipofisi e mesocefalo : .fisiopatologia . . . . . . . 715 - ; v. a. R oentge n terapia, Sindromi, Tumori, Xantomatosi. lpoforesi; v. Pneumotorace. Ipoglicemia . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1307. 1907 - ; '"· a. E pilessia, Narcolesai, Pancreas. lpoparatiroidismo ; v. Para.tiroidi . lpotiroidismo : trattamento . . . . . . . . . . . 1190 Ischialgia; v. Sciatica. l stamina : . applicazioni . . . . . . . . . . . . . 749, 761 - ; v. a. Prurit.o, Stomaco. Isteria : stato attuale della questione dell' - . . . 266 I stituti superiori : per 11.n più organico funaion~ niento · · • . . . . . . . . . . . . . . . . . . 996 I struz ion e superiore: t esto unico suUe leggi 1233 Italia : Vi$ioni d ' - . . . . . . . . 1592 Itterizia : di agnosi differen ziale 820 - : errori diagnostici . . . . . . . . 1070 Itteri : differenziazione . . . . . . . . 1180 lt.tero cosidetto catarrale : patogenesi 177 del neonato . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1602 - emolitico congenit.o: tentativo di tra.ttam. oon lipoidi . . . . . . . . . . 821 1110 - - : rilievi · . . . . . . . • - -; v. a. Splenectomia. emorragico a Roma . . . . . . . . . . . . . 1867 - - : v. a. Ittero sen1plice, Morbo di Weil, Spirochetosi. - em otivo · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1627 · - grave jntraepatico (epatogeno): terapia ohirurg 363 - semplice, catarrale, endemo-epidemi<'o . . . . . . 1501 Ittiosi. v. Sifilide.

.

19 883 668 1984

64 1469 668 1387 832 1285 1860 1469 1264 187 1291 911

672 1769

J 1306

Jodio e metab ')l ism o baciale . . . . - ; v. a . Avvelenamento, R a ffreddori.

K

2022 1219 1805

1136 1218

908 2017 1429 1804 1866 1587 546 1295 109 110 110 500 350 30 1304 1587 1113 350 1430

. . . . . . . 1545

Reazione di - . Kala-azar infantile : cura . - - ·. s ul - . . . . . . . . : v. a. Leishmaniosi.

Kahn ;

Y.

• •

1067 784

L Laparotomie ; Y. Argen to colloidal e . L aringe : esame . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104 - : v. a. Bronch iti. 'Epiglottide, Tubercolosi, Tubercol otici. Laringite p ost-mo rbillosa a decorso prolungato 1736 Larve di mosche ; v. Osteomielite. Lat tanti : v. Anestesia, Influenza, Pilorospasmo, Polmon ite. Latte : effetti della pas teurizzazione s ulle proprietà nutritiye · · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1270 - : esecrezione ; influen za delle glandole a secr&zione interna 1826 - : microflo ra . 712, 1271 - : varia . . . 712, 948 - ; v. a. Ana.ftlaRRi. Lattoterapia; v . U lcera gastrica. Lavaggio gast1'ioo ; v. Gas trol isi. Lavoratori, LaYoro; v. a . Infermie1·i, Infortuni , Pneumoco niosi, Pneumosclerosi, u Poiano 11 , Silicosi , Solfocarbonism o. Lecitina; ' · Ricambio. Legamento rotondo: v. Oisti dermoide. - teres ; v. El'nia epigastrica. Leiomioma ; v. Urologia.


- XXI -

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Pag. ·~{alai·i a : a.n ti corpi

. . . . . . . . . . . . . . . . . 123Q - : campa.gn..a contiro la - nell' A·g ro Romano . . . 192 · - · ca.usa di gastralgia ricorrente con atti bocca1i ~"4 - cronica.: cura . . . . . . . . . 1205, 1345, 1628 - da inoculazione : tecnica . . . . . . . . . . . . 908 - : i•:mrportanza delle raizze di •1 Anopheles maculipennis » in Europa . . . 988 • I 1495 - : influenza sul diabete . . - : lotta contro la - in Calabria, 1033 193 - . malattia. della casa . . . . . . • • 714 - maligna. sponitanea e provocata. 2 176 - : .modificazioni dei globuli rossi 1346 1869 - : nuova leoa e ver it eooTàinamento e l'iiiteara· 835 zione delle noTme dirette a diminuiire la - . . 1435 377 - : 1pressiOD"e arterioea . . . . . . . . . . . . . . . 350 1268 - : rprofil.a.ssi in un centro industriale sorto in 1268 zcxna. di . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 473 1768 - - : pr011'Ve àimenti vari . . . . . . . . 515, 562, 995. 1396 - quartana; v. Nefrite. 1859 - : recenti conquiste in Italia . . . . . . . . 31 - : ricerche sulla filtrabilità dei parassiti . 353 - subterza.na. : profilassi con la plasm<>chin a 1513 2028 1154 - : zoo prof i lassi . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a.. Ematuria., Emoglobinuria malarica, Pro632 tozoi, Reazione di Rocchi , Splenomegalia. •• MaJwrioteraJpi a,: pericoli di tTasmissione della m a 512 l "··r 1·a . . . . . . . . . . . . . . · · · · · · · · • · · 1670 - ; v. a. Piretoterapia. 2006 67 Malattia di Dupley . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1387 - - Engel-v. Reoklinghau.sen ; v. :f\brocistica. • . . v. a . Mielosi. . . . . . . . . . . . . 707 - - - .. Fee1· . . . . . . . . . . J,' nfan gite can cer osa.; ,._ Polmone. - - Gauober diaignosticat a co11 la puntura spleL ·.nfatismo; v. Stato costituzionale linfatico. 1543 nlc L .ufogranulbmatosi midolla.re ; v. Anemia. -· .:.- H e ine-Medin . . . . . . . . . . . . . . . . 544, 545 Li nfosarcoma : '' · Leucemia. a cuta. - - - - : localizzazioni hulbari e bulbo;p1·otuberan990 Linfosarcoma.tosi di Kuodrat a. eede gastrica zia1i . . . . . . . . . . . . . . 1103 867 Linouo latina. al CCI Congresso d i studif roma1ii - - - : tentativi di terapia . . . . . . . . . . . . 1103 L ingue ; v. Scleroma. - - - ; v. a,. Polio.mielite. Lin ite 1>laetica; ,•. Microftbro ga stria. tomaco. -- -- Uri ; v. Pleonosteosi. 910 Lipidemia, in gravida.nza e n el feto . . . . .~ . . . 1048 .. .. . . . -· - Usgood-Schlatter . . . J,i pem i a. ; v. a. Splenomegalie. 1869 ' - - Osler . . . . . . . . . . . . . . . . . 67 L i noidosi colecietica . . . 25 --el1iille r-Christiain : cu.ra radiologica 858 L iJ)Oma intramuscolare 1542 - - Vaquez e diates i ·braditroifica Lipomatosi; v. Intest i no. 470 . - Wei 1 . . . . . . . . . . . . · · Liquidi pleurici; v. Bacillo di Kooh. . . 1310 . . . . . . . . -- - -- . clinica L iquido cefalo-rachidiano spina.le : modificazioni : - - - ; v. a . 1ttero, Spirochetos i. 57 assenze di correlazione con le sindromi nerv?se - e1oorragica a ripercussione genitale nella donna 950 1839 -- - pressione . . . . . . . . . . - fibrocistica di Recklingha usen . . . . . . . 389, 498. 1266 - - - : prove de! b!u di Berlino . . -- - · v. a . Osteodistrofia. 508 - - - : rea.z. al citochol . . . . . • • - : v. a . Morbo. - - · - : v. a . Battericidi a. Malattie acute; v . Convalescenza. 1071 L :tia.ei renale : diagnosi . . . . . . . . . . . - addominali a oute : iniezioni di morfin a come 470 • - urinaria larvata : disturbi genito-urinari mezzo diagnostico ausiliare . . . 59~ . : v. a . Ca.lcoloei. Nefro - . . . 1983 - associa.te a ll'anemia. perniciosa Lito pedio . . . . . . . . . . . . . · · · · · · · · · · · 229 - : c8Jllllbiaim enti . . . . . . . . . . · 16, 66, Litotribola.passi ; v . Urologia. - d a v irus invisibili : alte raziooi dei tessuti . . . 392 L obectomia; v. Po!moni. ·<i ' ~- del sangue; v . Sangue. 573 Lombaggine · . . . . . . . . . . . . . · - - tubo digerente : diagnosi ool ,Jllartellrumento 1871 Longevità : caratteristiche e condizioni . - : dis simmetria del corpo come fattore pll'edispo1062 - e attività sessuale . . . . . . . . . 1281 .. ... . . . . . . . . . . . . . . . . n ente Luce; v . Cancro, Derma.tosi. 459 - infettive : debolezza. circolatoria . . . . . . . . . . . . . . . . 472 - _ ; v. a . Diabetici, Raggi mitogenetici, ec~. Lupus '7'ulgaris : tra,tta.mento Lussazione congen ita dell'anca. : cura incruenta. 26, 18 J - : i·nrflussi oosmiei . . . . . . . . . . . . . . . . . 317 - Il!.ent a li più frequ enti : diagn. diff. con spec. riguardo alla paralisi p. . . . . . . . . . . . . . 781 - - ; v. a. Zolfo-terapia. Jd ag.aesio ; v. Racihatismo, U r ologia. - n ervose; v . Senilit.à. 1 549 ld a.grezza ipofisaria e cure ins ulin j r h e - oi;F!ee; v. Osan,, Pal'a tir <>idi . 434 • • • • - : tera.i>ia insulinica - parat ifose: c·linica . . . . . . . . . . . . . . . . . 336 1188 • .. . . . . . . - : tipi

Le ishmaniosi : oaso autoctono nell'isola d 'Elba . • . .. . . -:- <·utanea · . . . . . . . . - - : focolaio io Ab·r u4z-0 .. • • - della mucosa nasale . . . . . . . - e sistema. retioolO:istiooita.rio . . . · T'ibelle alle c ure. guarita. dopo infezione tiftoa . . - : trasmissione . . . . • • • • • . - - : vari.a . . . . . . . • . . - viscerale nell 'adulto . . - , r. a. B ottone d 'Oriente, Kala-azar. Leur emia. a cuta. e 1infosa.rcoma. . . . . . . . . . . . - - leucopenìoa . . . . . . . . . . . . . . . . . . · - - monocitioa o retioolo-endoteliosi leucemica? ùa. beMolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : disturbi trofo-neuretici delle dita. . . . . . . - mielogena pol inuoleare senza splenomegalia. . Letlcem ie mo nooitiobe . . . . . . . . . . . - : nuovo metodo di radioterapia. . . -; v. a. Mielosi leucemica.. Prostata.. Leucociti : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . . . _ : v. a . Nosinofilìa: Febbre da fieno, Monociti, Reticoloorr,, Sangue. Zolfo. Leu correa e sua 011ra . . . . . . . . 1455. 1512, 1989, LeYulosio ; v. Fegato. Liren1iame11to: danno 'l"i~arcibile . . . . . . . . . . - pe=r fin e del per iodo di prova deU' u./ficial e sani· t a:rio e d el m edico condotto . . . . . . . . . . . . L ichteim; v. Sindrome di -. L ·ofad~noei a.leucemica . . . • • • - · cronica aleucemioa . . . . . • •

ì54S 1308 1007 1466 1666 663 1267 1067 1463

...

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XI.11

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M ala.ttie polmonari; v. Polmoni. · ·- piro/essiona.ii•; v. Assicurazioni. '- protoroa.rie; v. Immunità. - renali; v. Reni. - reumatiche e pseudo-reumatiohe . - - : terapia. . . . . . . . . . . • ·- sociaii-: TeOf'esso . . . . . . . . . • • --; v. a. Morbi, Nosogu-afismo, Sangue, Scheletro, Trasfusione ecc. lla.l delle miniere; v. « Poiano •. Malforma.zioni del cuore e dei grossi vasi . . . . Jlaltina; v. A vitaminosl Ma.mrmella: acpplica..zione di fanghi in affezioni della sfera genitale . . . . . . . . . - : canoro; recidiva. dopo 28 anni? . . - : oarcinoma : intervento · ... .. . . . . . - maschile : cosidetta revivilicenza - sanguinante . . . . . . . . . . . . . . . . 627, Mammelle femminili: asimmetria nelle malattie 1p leuri-0he . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . .Mandibola : correzione della macrognasia e progenie di alto grado . . · . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Mascella inf., Osteomielite. Manganese : intossicaz. professionale d.a - ; v. a . Endocrurdite reumatica. Mani : disin.fezione . . . . . . . . • Mare: fisiologia dell'uomo in MARAGLIANO E. : discorso . . . . . . • :Mascellare in•feriore : tubercolosi centra le a ti·po . .. di fiibroma . . . . . . . . . . . . . . - - ; v. a : Mandìbola. - sup. : re!Jezione - - : tumori : dia.gnosi . . M at~lrnità : a11istenga - ed infanzia : testo unico d ella leg gi sulla 1J1'0tezione della. - . . . . . . . . . . . . . . . . . . 514, llaschef'e antioa.s: p'Todu~ione e vendita . . . . . Mastite; v . .Ma1manella, Setticemia. Mastoide; v. Osteo-periostite. Maturità precoce . . . . . . . . . . . . . . . . . . Mediastino; v. Oamcro, Pleuriti. Medici: dura.ta media della vita - morli in ouerra.: aatiste·nza. aoli orfani - eorittori . . . . . . . . . . . . . . . . . . Jledioina e farmaci a militari : congresso . . . - : la cris i della- nel quadro generale della cult ura eonteIDlPOranea . . . . . . . . . . . . . . . . - legale generale ed assicurativa. : cong1•esso . 1147, - : per lo ~·tudio della storia della - . . . . . . . . - ; v. a.. Patologia clinica. Medicinali; v. Intossicazioni. Medico condotto; v. Concorsi, Giu Tisprudenza, Licenziamenti. · Meckel; v. Diverticolo di-.. Meg.aleritema epidemico; v. Quinta m a lattia. Megasig!Illa; v. Volvolo. Mele crude; v. Enteriti. ' Meltzer; v. Prove di - Eyon -. Meningei : contrattura di flessione del gomito . . ;Meningi : spirocnetosi . . . . . . . . . . . . . . . . -; v. a. Arterie, Cisti da echinococco, Emorragia. ::Meningiomi . . . . . . . . . . . . . . . . lfeningite beni·g na d'origine. brucellare -· c.-sp. epidemica . . . ~ da baoilÌi di Pfeiffer 1349, - - influenzaile . . . . . . - - li1n fa i .i-0a benigna . . - : paohi- emorragica ilnt. . . - : - - : cura chirurg. . . .. - puriforme asettica, . . . . -- sierosa ni n artura. allerg ica

139 147 436

1346

1145 1013 950 1625 1010 111 1858 1698 1162 1183 1737 871

1859 994 1987 1749 1911

667 551 1075 468

1065 323 1148 1947

'Meningite t ube1·cola re : r oentgen t era·pia - - tbc. sperim. : influenza dei raggi X - : llso di siero u1uano fresco • • 1'if enillgiti . . . . . . . . . . . -- acute linfoci ta.ri e heni~11e - linfocitarie . . . - purulente . . . . - - acute : cura • - - - : prognosi - ; v . a. · Gonococchi, Pa.rotite epidemica. Meningococco : pseudo-; v. Pielocistite. Menopausa : disturbi; come interpret arl i e come a lleviarli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a . Clima,terio. Mercuriali ; v. Diu~esi. l\f.esenoefalo; v. Ipofi!1i. Mesentere; v. Cisti dermoid.L Me~truazioni e motilità intesti na,Je - : t r a ttamento delle ir1·egolarità . - vic a rianti in gravid anza .. . . . ·-; v. a. Ainenor ree, Derm at.osi, G1·a vida.nza.. Metabol ismo; v. Esercizio fisico. - - basale; v. Iodi o, Tumori, Vitam1n e. Metalli : a.zion i sull 'ong91nismo . . . . . . . . . Meteore; Meteorologia; v . Clima., Difterite, Eclam psia . Meteorismo : sigin ificato e c u1·a . . . . . . . . . . . Metodo Ninni; v. Tube r colo1Si. Metriti; v . Cervico-. Metrorragie della. pubertà : patogeuei-i - negli aborti in terni . . . . . . . . . . - : v. a. Puerpeirio, Utero. Mia.lgie e nevralgie reumatiche : cura . ·. . . . . . - ; '"· a. Dolori. ~{iastenia ,g;rave pseudo-paraliti ca: tra-ttam. con estratti di corteccia surrena.le . . . . . . . . . . Miceti : sviluppo in bottiglie con m edicin a li . . . - ; v. a. Blas tomiceti, Moniliasi. Sporotricosi, Tricofitina.. ~f icetomi; v. Piede di Ma.dura. Micosi ; , v. Otò-. Microfi brogastria luet ica . . . . . . . . . . . . . . Microrgani&mi : localizzazione e1et.tiva . . . . . . -; v. a. Batteri, Bl"llcelle, G<m<>cocchi, Meningococco, Miceti, Peritonite , Pneumococchi, "\7irus. Midollo osseo : rara ma latti a . . . . . . . . . . - - : tumori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - - spinale; v. Canda equina, ( 'on1m-0zione midollare, Mielite, Mielosi, Riflessi, Tremori, Tumori. ~ialite; v. Encefalo-n euromielite. }f i elo~i e linfoadenosi cosj dette ale11cemicbe 7'"" leucemica - - acuta . . . . .. . . . - s ubacu ta.. . ... . Milza' e goyer no del r lo1·0 . -

2003 1498

1349 1066 783 1S09 232 1827 1509 951 227 1945

:

f llDZlODl . .

.

·

. . .

. .

. .

754 1549

795. 146'1 526 314 1509 7t5 1349'

1340 •

1511 110& 20Z7

134~

463

547 1267

31& 130.3

270 185~

377 873

1668 122& 187 1386

664

.

1115 1304, 1886

- : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. · Arteria splenica, CiNosi a lcoolica, Puntura splenica, Sangue, Sindro m e ba.ntiana, Splen op•1ntura, Vena splenica. Minerali ; v. Ricambio. Minzioni involontarie . . . . . . . . . . . . . . . . 978' - - ; v. a. Enuresi. Miocardia e miopati a . . . . . . . . . _ . . . . . . 1587 l\iiiocardio; v. Ou·or e. Mioca rdi te reumatica: noduli granulom.aitosi 305 Miofihromi : errori diagnostici e terapia . . . . 543 - . Miomi ; v. a. Fibromi. Miopatia; v . Miocrurdia. Miosite acuta eipi demica o morbo di Bornbolm . . 497


-- XXII! -

Pag.

lf iosìte ossificante pro&'re - 1 va 992 lf isttci : stigllllate cuta.nee 1979 Moniliasi e monilidi . . . 220 KOllociti; v. Angina. Morbillo ; v. Encefalite, ] 'aringite. Morbo di Addison: calcificazione dtlle ghiandolt• s urrenali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 901 - - - : cura con estratto corticale di surrene 549

.

- - - : diagnosi . . . . . . . -- - - ed emocrowat.osi . . . . . -- ·- Ba.n t 1

..

• •

.. . . . .. .. . . . .

1190

776 691

- - - ; v. a. Sindrome bantiama. - - Basedow : a. sione terapeutica della cateohina.

434 1060, 1299

- -- - - - - - · -· - -- - -

-

- : cura . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Gozzo esoftalmico, Tia'oide. Bornholm ; v. Miosite aouta. epidemica. B uerger : c linica. . . . . . 1859 - - . paratiroideetomin . . . . . . . . . . 627 - ; ist<>patoJogia . . . . . . . . . . . . . 1549. 1859 - ; v. a . Parntil'oidectomla . Ohauffa.rd-Still . . . . . . . . . .. . . . . . . 330 DupuytTen; v. Paratiroidi. Ollier (discondroJ>lasia) . . . . . . . . . . . . 627 Paget; v . Osteite deformante. - Parkinson; v. a. Parkinsonismo.

.

- - R.a.ynaud . . . . . . . . . . . . . . . . . . 424, 755 -· - - ; v. a . Sindromi. - • - Recklinghauaen; v. Malattia fibrocistioa., Oeteodi trofia, Paratiroidi. - - Werlbof (porpora. oon trorilbopenia): trattament,o . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50!:1 --=v. a. Malattia. }[orfina; v. Malatt t ~ addominali acute. .M orrua.to di sodio; v. Vene varicose. Mortalità; v. Parto. llorte &pparente; v. Adrenalina. - da inibizione • . . . . . . . . . . . . . . . 1502 - - sinoqpe cardiaca : i•eJ>erto radiog1raf ico 872 - - improvvisa : cause . . . 1227 • - - e blocco clinoatatioo 749 - - ; v. a. Ba.guanti. lloscb~; v. Osteomielite. llucosa eaetrica : ricerche . . . . . . . . . . . . . . 1859 - nasale; v. Leishmaniosi. llucose; v. a. Epiteliomi, ·v ie respiratorie. · Muscoli; v. Arti inferiori, Atrofia, Lipoma, Ro· ;

tuia..

Mutue; v. Co.sse

Nefrolitiasi: diagnos i . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a . Urologia. Nefrolitotomia; ' '· luronefros i. ~efropatie: olas ìftca1ione . . .. Nefro i lipoidea . . . . - ; Y. a.. Amiloidos1. .N eoaati: pseudoemofilia . . . . . . . . . . . . . . - ; Y. a. Dacriooistite, Ematopoiesi, ltt.e1·0, 'l'ra.sfusione di sangue. ~coplasie ; v. Fegato, Polmoni, Raggi X, Tremori. Neoaalva1·san; v. a. Arsenobenzoli, Difterite maligna, .t, ebbre tifoide. Nervi intercostali ; v. Alcoolizzazione dei -. •• - ricorrenti; v . Paralisi. - splancnici : alcoolizzazione . . . . . . . . . . Nervo medjano ; v. Gomito. - ottico ; v. Carbonchio. - ; '"· a. Plesso brachiale. 'l'rigemino. Neurasteuia: revision e nosografica . . . . . .

ed eµi le::i::tja a.esooiate con jperineuli-

.. . · · . . . . . . . ... .. - nell'ipoglicemia. . . . . . . . . . . . • • • • Narcosi endovenosa. a base di evìpa.n . . . . 1885, -- prolungate : somministraz. di glucosio e insulina - ; v. a . Anestesia, Glucosio. Narcotici e a.nalgesfoi: istopatologia. nelle intosicazion i da - . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nascite : cause del regresso . . . . . . . . . . . . . Naso ; v. Adenoma, Infezioni, Muoosa nasale. Ozena. Nefrite da malaria quarta.n ~ .. . - edematosa . . .. . . . - : patogenesi e oura . . . . . - traumatica . . . . . . . . . Nefriti azotemiobé precoci della scarlattina - : onre ftelche . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Anemia, Eclampsia, Glomerulo-. Reni , Retinite. . . . . . . . . . . . . . . . . . . Nefritici : regim e n ismo

794

794

1933 912

469 23~

226

1988 906

1903 1988 1509

311

981

lt.

1223

.

127(}

185)

. 936

Neurinoma; v. Stomaco. N euralgie; v. N ev ral~ i e.

Neurite, Neurosi ; '" . Nevrite, Nevrosi. Neurotomia ; v. Trigemino.

Neutropenia benigna. e maligna . . . . . . . . • Nevralgie faccial i : cura . . . . . . . . . . - del plesso brachia le t1 '01·igine dentarja, le . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Algie, Dolori, }fjalgie, Sciatica, eco. Nevriti; v. Poli - . Nevrosi iperalgesica e reumatismo . ·- vegetativa. dei piccoli bambini . Nicotina; v. Emiplegia. Ninni; v. Metodo -. N iatagmo; v. Orecchio . N itritj ; v. Carni insaccate. Nitro.benzolo; v. Avvelenamenti. Noduli reumatici; v. Reumatismo. Nosograftsmo : tendenze attuali e nozioni di spe-

1766 1786 1500

1293

~04

315 1

......

14

Nutrizione ; "'· Alimentazione, Artrite, Sindromi di inass!milazione.

cificità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . Novocain~; .v. Artriti traumatiche.

o Obesità. : osservazioni . . . • • • • - : rimedio nuovo; l'a.·dinitrofeno! . - ; v. a. Fagomania. Occhi: cambiamento puberale del colore . . . . - : esame in medicina. generale . . . . . . . . - : malattie : rapporto con le infezioni degli organ i pelvici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . -; v. a. Bradicardia; Oongiuntive. Bsoftalmo. Fen om eno di Sanarelli,·Sohwartzmann. Orbita, Pa,.. pilla da stasi, Paralisi facoiaJe, Retina, Riflesso. Occlusione intestinale : <'alcolo biliare : espulsione epontanea del calcolo - - : istopatologia. . . . . . . . . . . -- - : morte per . . . . . . . . . Occlusioni intestinal i consecutive ad operazioni di appendicite . . . . . . . . . . . . - vascolari perifer.: diagnosi Odontoiatria in guerra . . -:-- : sull'eseTci~io dell' - .. .. Ollier; v. Morbo di - . Omento : torsione . . . .. . . . . . . . Onde corte : azione sul contenuto in urea del san. . . . . . . gue . - - : azioni specifiche • - in terapia. . . . . . • • • Oper a zione di Bassini : errori più comun i . . ~

.

N Na.rcolessja

Pag.

1189 '2011

1114 1188

1151.

669 507 1857

1809 610

1065 35

1857 1765

1390 1989 '1857


-

XXI\' -

Pa.g.

Pag.

'

Operaz. di Ba s~ ini : H muscolo retto nell' - . . . -- di Judd ; Y . Ulcera duodenale. - - Strassmann . . . . . . . ... . . . . . . . . . . Operazioni chirurgiche : eomplicazioni polmonari - - : ipoventilazione polmonare consecutiva. .· . - - : sequele . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - -- ; v. a. Chirurgia, Cicatrici, Iperazotemia, Narcosi, ecc. Opero igieniche . . . Opoterapia epatica e diuresi - ·-; v . a. Anemie. - gastrica; v. Anemie. - : necessità di cautele . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a . Endocrinologia, Estratti d 'orga.n i, Ormonizzazjone. Orbita : cisti da echinococco . . . . . . . . - ; v. a. Seni nasali. Orchite da orecchioni senza interessa.mento delle parotidi . . . . . . . . . . . . . Orchiti acute : d iagnosi eziologica Orecchio interno: esame . . . . . - ; v. a . Otiti e ss .. Riflesso. • Orecchioni ; v. Orchide. Organi addom i n ali : successioni e concomitanze morbose negli - . . . . . . . . . . . . . . . . - · digerenti; v. Allergia, Artrite, Dispepsia, Malattie, 'l1abagism o, ecc. - endocrini ; v. Secrezioni interne. - genito-urinari ; v. Dolore, . Epididimi te, Funzione eess:J.ale, GJandole sessuali, Infezioni urinarie, Litiasi, Ormoni, Sifì.lomi, Sindromi, Sistema neuro-simpatico, Vegetazion i adenoidi . ecc. - res piratorj ; v. Suppu razioni, Vie respirat. ecc. . ; v. Gl..ucos10. . Or1ne Ormone epatopoietico; '". Anemia perniciosa. - ovarjco: azione nella donna castrata . . . - - ; v. a. Asma. - paratiroideo : azione sui sa.li di oal~no . . - sesguale femminile : applicaz:oni cliniche - tiroideo ; v. Cirrosi. Tiroide. Ormoni sessuali femminili . . . . . . . . . . . . . -- - - ; v. a . Emofilia. -- ; v. a. Ginecologia, Opoterapia, Orn1 on izzazione. Secrezioni interne, Yitamine: Ormonizzaz1one sessuale della donna in a lcuni casi di otopatia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Oro; v. Auroterapia. Orticaria; v. Urticaria. Osgood; v. Malattia di - Scblatter. Osler ; v. Malattia di - . . () spedati e Case private di cura . . . . . . . . . . - · v . a. A ssistenJr ospedaliera, Conce rsi. Ossa: anomalie . . . . . . .~ . -- : deoaloifì.cazione rapida - : malattie generalizzate - : sporotricosi . . . . . . . . - · v. a . Articolazioni. Ascessi, Discondroplas ·a. Fratture, Lussazioni, Osso, Osteo - e ss., Paratiroidi, Scheletro, Sifilide, Tubercolosi. Ossalati; v. a. Calcoli ur:nat'i, Os~ a.lem i a. Ossaluria. Urine. Ossalemia : determinazione . . . . - in (·ondizioni normali e morbose - : origine e trattamento . . . . . - ; v. a . Acido ossalico, Reumatismo cronico. Ossaluria e parassitosi intestinale . . . . . . 1345, o~sido d i carbonio : V . Avvelenamenti. Osso r,acr o; v. Rach:de. - temporale ; v. F1·a.tture. f)ateite cistica tubercolare dissem inata . . . . . .

1686 430 66 1 1017 381

595 1865

1746

1465

Osteite. deformante . . . . . . . . . . . . . 498, Osteoartrite deformante e - - giovanile - sifì.:jtica tardiv:.L iteformant~ . . . . . • - suppurativa puerperale della einflei pubica . . - tubercolari; trattamento chirurg100 1068, Osteodistrofia fibrosa generalizzat a . . . . . . - ; v. a . Morbo di Recklinghausen. Osteofì.tosi nelle metastasi di epiteliomi . . . . . . Osteomi; v. Seno front.aie. Osteomielite cronica della mandibola. con dente incluso · . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . Osteomielodisplaaia ; Y. M ido1lo osseo. Osteomielite cronica : cura con larve di muscidi . - vertebrale . . . . . . . . . . . . Osteo-periostite mastoidea luetica . • Osteosi pal'atiroidea; v. Paratiroide. Osteosintesi ; v. Fratture. Ostetricia e ginecologia : congresso . -- ; v. a. Colibaci1losi, Gravidanza, Parto, Puerperio. Ostrica: Yalore alimentare e cJ antia.nemico Otiti med ie purulente : irrie-azion i . . . . . v. a.. Ascesso cer eb,r ale. Otomicosi . . . . . . ...... . ..... ... . Otopatie; '· Ormonizzazione. Otorin::>laringologia ; v. a. Emot.tis!. Ovaia ; v. a. Emofì.ba, Estratto ovarico, Innesti ova-. rici , Organi genito-ur., Ormone ovarico. Ovaio : adenocistoma papill are . . . . . . . . • - : epitelioma e torsione suJ peduncolo in 13enne Ozena : a.utovaocinoterapiai . . 07.ono in c hirurgia : u , o .. . '• I

1745 1270 1149

871

1908 1069 1267 789 101~

166, 500

1999 224 1860 873

1985

1747 1549 1510

507 226 1305 66

p 744 745 1421

1986

391

354 949 1665 498 499

1538 1639 1908

1755

• Pachimeningite; ,.. Meningite. Paget ; "'· Osteite di - . Palpebre : tumore pseudo-leucemico si mmetrico .. 1387 •• - ; v . a . Occhio. Pa nc r eas accessorio del digi un o c·a11sa di s indrome ulceroa::ti duodena le . . . . . 3 8 - ; n ecrosi del grasso peripa ncreatico . . . . . 1859 • - : - emorragica a tipo pseudo-cietioo di K orte 1758 - : neoplas ia . . . . . . . 1202 - : tumori : diagnosi . . . . . . . . . 346 - : - ipoglicemizzanti . . . . . . · : . 952 ·- ; v. a. Anemi a perniciosa, Diabete, Pancreatiti, P a ratil·oidi, Vie biliari. P a ncreatite acuta con steatoneorc-si da colelitiasi 1860 - e affezioni delle vi e biliari : r ap porti 179 edemato ·a : cosidetta 1967 Pancreatiti e glie.e rnia 226 - ; v. a. Colecisti. ,.r,o PBJpilla da s t asi . . . . . . . . . . . . . . , ._ç' 938 Pa~affina: olio di - ; ~. Anafilass i alimenta1 t. P a ralisi a tipo radicolare da punt ura di zecca . . 190. . . : ·. ' - bilaterale dei ricorrenti . . . . . 941. .. - facciale periferica: insuffio)ecte convergenza dei bulbi ocul. . . . . . . . . . . . . . . . 104 ·- gener. progr.: tentativi di t.rait.taru . con il v~cino a;ntira,bbico . . . . . . . . . . .· . . . . . . . 1786 -- - - : cura co·n piressia diatermica e radiotermica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 226 ·. - - - : dia.termoterapia . . . . . . . . . . 1351 - · - - : iniezioni e nd oraicbidee di bismnto 790 - - - : profil a~si e cura . . . . . . . . 713 - - - - : ireazione di Sciarra . . . . . . 627 - · - - . terapia a r seno benzoli ca ad alte dosi .. 1346 - - - ; v. a. Mala ttie mentali, Piretoterapia.


-

DV -

Pag. l'aratisi postdifteriche e loro profilassi . .. - - - : i·m munizzaz. attiva curativa. preventiv-a. - ; v. a.. Emiplegia, Eredo-atassia, Piede. Paraplegia spastica; v. Eredo-atassia cerebellare. Parassiti intestinali; v. Elminti, Ossaluria. - malarici; v. Malaria. Paratiifi; v. Malattie paratifose. Paratiroidectomia; v. Diabete, Endoartel'ite diabetica, Morbo di Buerger, Spondilosi rizomeli ca. Paratiroidi : avvenire e significato della chi1·urgia - : chirurgia. con s peciale ri.g uardo alla osteos i parartiroidea - . . . . . . . . . . . . .. . . . . . - : oon,gelazione; azione sul ricambio del Càlcio - : estiiipazione 1parziale in iperparatiroidismo -- : le malattie da lesioni delle - . . . . . --. ricambio del calcio e malattie delle ossa . . : rice"Pohe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . · ; v. a. E s tra.tto para.tiroideo, Ormone paratiroideo, Reumat~s mo .. Reumatismo deformante. Paratormone; v. Paratiroidi. Parrkinsonismo; v. Encefalite, Morbo di Parkinson , • Sindrame parrkiins-0n jan a . Parititì : v. Orchite. Parotite epidem.ica ad inizio m~ningitico . . . Pa,rto : ahoc ostetrico . . . . . . . . . . . . ,_ . - dietooico l)er prolasso di due arti i nferiori - - : reortalitd. da - in Inghilterra . . . . - : rottura intempestiva deJ sa.coo e giri di funicolo . . . . . . . . . . , . . . . . . . . . . . - ; v. a. Secondamento. Paste aJimentari: discipl i na n eiia 11endita . . Pasteurella; v. Brucella. Patologia clinica e m edic ina . . . . . . . . . . . . P eli; v. Pelle. Peliosi xeu.matica ; v. Reumatismo. P ellagra. e d alte ra.zioni enclocrin P . . . Pellagra : genesi . . . . . . . . . . • Pelle e sistema endocrino . . . . . ; disinfezione con verd e malachite per le op~ razioni ohirurgioh e . . . . . . . . . . . . . . . . . - : fisiopatologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Acne, Angi omi, Ca.pelli, Cellulite, Oosm t!· tici, Cute, De•:ma.titi, Dermatosi, Dermite, Dermografismo, Diatesi essudativaJ Disinfezione, Ecchimosi, Eczema, Eritema, Ferite, lpertlricosi, Ittios i, Leishma.nioei, Lupus, Moniliasi. Noduli 1·ehmatici, Perspirazione, Pigmen tazione, Po1·pora . Prurito, Reazioni cutanee, Salicilici, Scottature, Seborrea., Stigmate cutanee, Sudore, Tatuaggi, Tigne, Tricofi.tina, U rtiraria. Pelvi renale; v. Pielogra.mmi.

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PENNATO

Z66

1304

20

1699 192 952 1611 1092 1658

372 252 1667

1389 1266

155 18

900 1266 744 1663 1900

P. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1836

P ercaina; v. Rachianestesia. PerclOOlUTo d'oro; v. Pertosse. Peri arterite; v. Rene. Pericrurdio; v. Versamento. Pe.ricarditi acuite e croniche : trattam. chirul'g. . . Pericoleoistite ; v. Oalcolosi. 'Peritoneo; v. Fibromioma, Versamenti peritoneali. :Peritonite acuta det.ta primitiva . . . . . . . . . - biliare mortale da penetrazione di asca1·ide n el dotto di Wirsung . . . . . . . . . . ··- da pneumococco . . . . . . . . . . - - incarpsula.nte e ste!).osi duodenale -· · pneumooocci.ca . . . . . . . . . . . - - sotto-epatica da alterazione della vescicola biliare . . . . . . . . . . . . . . . · . · · · Peritoniti acute da a ppendicite: trattaw. - - sperirmentali: antivirueterapia . . . .

Pag. Peritoniti s perimentali : trattam. . . .. . . - : lotta contro le - . . . . . . . sperimentali: azione del rodio colloidale - tifiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Addome, Colecisti, Peiriviscerite. Periviscerite destri:i d 'origine appendicolare Perivisceriti digestive essenziali . . . . . . . -- ; v. a. Addome. Perizie ·m edico-legali : un errore drammatico Perforazione intestinale; v. Intestino. Perspirazione insensibile : fattori PertossP : diagnosi microscopica .

1860 104 795 1021 100 1807 1220

317 893 - : la - . . . . . . . . . . . . . . . • 986 -- : trattam. oon percloruro d 'oro . . 1628 Pi a st1·ine : conteggio . . . . . 1312 Piede di Ma.dura . . . . . . . . . 227, 228 - torto paralitico : t1rattaro. . . . 228 Pielite: tra,ttam. dietetico . . . . . 834 Pielooietite da pseudomeningococco . . 991 'Pielogrammi: prevenzione di gravi reazioni conse0uti ve . . . . . . . . . . . . . . . 620 · - ; v. a. Urologia . :Pielolitotomia; v . Idronefrosi. " Pietre pleuriche l ' • • • • • • • • . 67 Pietrificazione di . tessuti animali 1253 Pigmentazione; v. Auroterapia, Dermatosi. Piloro ; v. Stenosi pilorica. Pilo1'0spasmo nel lattante : 876 186 Pinza chirurgica nuova . . · - per le operazioni sul ren e 935 Piodermiti: topici locali e vaccinoteraT>ja 1141 Piombo tetratitile; v . A vvelenament<>. - ; v. a. Tioso.lfato sodico, Saturni9mo. Pioterapia; v. Em.piema. . . . . . . . . . 66fr PiTetoterapia . . . . . . . - - ; v . a. Paralisi gen. progressiva. 72 Piuria i nfantile . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Placenta acereta.: riassorbimento o a utodigestione? 347 ·- : per favorirne il distacco . . . . . . . . . . . . 1266 - ; v. a . Tubercolosi. Plasmochin.a; v. Malaria,. P leonosteosi o malattia di Léri . . . . . . . . . . 992 Plesso brachiale; v. Nevralgie. 1868 Plf'ura : flogos i allergica . . 1511 PleuTe : dia.gnosi di aderenze . Ì464 ' - : sinfisi . . . . . . . . . . . . -- : v. a. Oanoro. Liquidi pleurici, Mammelle, Piet re pleuriahe, Sindromi addominali. P leurite febbrioo1are cronica: cura con a.ntigene 795 tbc. metilico . . . . . . . . . . · 584 - pneumotoracica . . . . . . . 1946 - · secca : cura pneumotoracica ì785 Pleuriti mediastiniche: dia,gnoRi - ; v. a. Eanpiema pleurico. Pneu.matosi cistica; v. Intestilllo. . . . . . . . .. . . . . . . . . . . . 266 Pn eumeotomi a Pneumococchi; v. Addome, Peritonite. . . . 1698 Pneumoconiosi da zolfo . . . . . . 389, 1261 - dei lavoratori di ba.rite . . . . 103 Pneumolisi jdeale tot.a l.e Pneumonefrosi; v. Urologia. Pneumonite; v. Polmonite. 167 Pneumoeclerosi dei solfatairi . . . . . . . . . . . 1879, Pneumotorace arti f. : area di iperfonesi mobile 1926 - - : sezione qi adereniie pleuriche p er migliorare il collasso polmon. . . . . . . . . . . . . . . . . . 265 -- bilaterale simultaneo . . . . . . . . . . . . . 584, 1841 22 - controlaterale primario . . . . . . . - da sifilide gomrnosa del polmone . . . . . . . . 750

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7Z9

1304 585 27 1771 1347 Z9

975 ì083


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XXVI Pag.

Pag. Pneumotorace e frenicoexereei associati - iniziale . . . . . . . . . . . . . . . . · - spontaneo bilaterale recidivante . . . . . . . . . - ; v. a. Coliclie epatiche, Pleurite, Polmonite, '.Duberoolosi polmonare. " Foia.no 11 o mal delle m1n 1ere . . . . . . . . . . Poliartrite acuta primaria e bacillemia t·bc. .. Poliartriti anchilosanti; v .• Paratiroidi. Polineurite consecutiva all'uso terapeutico del fo. . • • sfato di creosoto . . . . . . . . . . . - quadriplegica di natura l'eumatica . Poliomielite atipica - : cura . . . . . . . • - · diagnosi 'Precoce .. . . . . . - epidemica - : forme meno comuni • • • • - : prevenzione . . . . . . resistenza alla - in raJ:Worto all'età . - : sieroprofilassi . . . . . . . . . . . . - : trattam. oon trasfusione sanguigna -; v. a l!alattia di Heine-Medin . Polipi; v. a-. Anemia, Ouore. •• Poliuria notturna; v. Prostatici. Polizia scientifica; v. Medicina legale. Pollice: rottura spontanea del tendine del lungo . •. estensore . . . . . . . . . . P<'lmone : a..ctinomicosi . . . . . ·-: caverne del lobo inf. . .. • • • • • • - : dia.gnosi clinica di neoplasie, gomme e cisti - : in dura.mento bruno . . . . . . . . . . . . - : linee capillari; riscontro anatomico ed istologico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : linfangite cancrenosa a forma soffocante .. . - : modificazioni dopo immobilizzaz. della parete toracica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . -- policistico . . . . . . . . . . . . . • • • • • • • PollIIloni : aitelettasia postoperativa: trattamento broncc,scoipico . . . . . . . . . . . - : cancro: diagnosi broncosoopica. . . - : cirrosi; sindrome asfittica . . . . . - : grandi cisti gassose nell'infanzia - : lobectomia bilatera.le . . . . . . . - : meccanica reS'l)iratoria dell'apice . ~ - : resezione Bellucci-Cbiuroo . . . . . - ; v. a. Addome, Alcoolterapia, Arteria polmonare, Ascesso polm., Cancro, Caverne, Disfagia., Dolori, Edema, Empiema, Gangrena, Infiltrato di Aesmann, Operazioni, Pneumotorace, Sifilide g()Illmosa, Silicosi, Sindromi, Stenosi mitralica., Suppurazioni bronco-polmonari, Tubercolosi. Polmonite da aspirazione di grassi . . - enterococcica . . . . . . . . . . - fibrinosa franca nel lattante . . -- infantile; v. Encefalite. - lobare acuta : trattam. col pneumotorace - - : prognosi e· trattam. - - reumatica - : sieroterapia . - : terapift. . . . .' 29, 30, 98, Polso cerebrale ·. • -- : ineguaglianze . . . . Poltroneria : conseguenze . . Ponte di Varolio; v. Tumore. Porpora ed emocromatosi . . . . . . . . . - emorragica in un caso di sifilide . . . -· reumatica con reperto di streptococco P<)T(pore : terapia . . . . . . -; v. a Linfadenosi, Morbo di Werlh<>f, Sindromi addomina li. Potassio; v. Bile.

. .

226 948 752

1829 538

1853 389 1889 1350 189 1306 1350 591 315 1870 591

1112 1346 1348 1345 1348 579 1696

1348 1785 388 1223 1919 1430 1697 212 1224

Pressione arteriosa e pressione venosa : andament-0 inverso col crescere dell 'età . . . • .. - - media . . . . . . . . . . . . . . . -- - ; v. a. Asma bronchiale, Mala.ria. - del liquido cerebro-spinale; v. Liquido cer.-sp. - endocranica; v. Sindromi adiposo-genitali. - venosa nelle malattie renali . . . . . . - venula.ire nella cianosi delle estremità . . Previdenze sociali; v. Cardiopatie. Propaganda.; v. Igiene. Prostata: calcoli endogeni: nuovo tratta.mento .. - e irnfezioni focali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1661, - : ipertrofia.; cuTa incruenta. . . 1862, 1863, 1901, 1903, - : - ; dilatazione degli ur 't.eri senza ritenzione . . vescicale . • - : leucemia • • . - : .qifilide . • • • • -; '· a. Urologia, ' ' escica. Prostatectomia; v. Ematurie. Prostatici: poliuria notturna . . Proot3Jtiti e infezioni locali . . . . Prostitute; v. Sifilide, Tubel"<·olosi. Proteinoterapia : reazioni tipiche e atipiche . . . - ; v. a. Febbre ondulante, Lattoterapia. Protozoi ; v. Amebiasi, Infezioni protozoarie, Malari a. Brova di Meltzer-Lyon ; v. Bindromi. Prurito amale : trattam. . . . - ano-genitale: radioterSJpia -~ e soirocco . . . . . . . . 629, - : trattrum. con istamina . - ; v. a. DeI'llDatosi. Psa.mmoma; ~. Congiuntiva ocnlar< . P seudoartrosi d i OòSa. lunghe : liratta111 . opf>ra torio . Psicastenia: decorso ed esito . . . Psichiatria: congresso . . . . . . . Psichismo; v. Forze meta(psicbicbc. . . . . P sicologia individua le . . . . . . . P sicopatie; v. Crisi economiC'a, lttalattie mentali, Mistici, Psicosi. P sicosi influenzali . . . . . . . . P ·iooterapia degl i stat i allergi<·i Ptosi gastrica; v. Stomaco. Pube ; v. Artrite, Osteo-art.r it.e. P111bertà precoce . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Età, Occhi. Tisi. Pue1·perio: dieta obetogena nelle infe?:ioni urinarie - : metrorragie tardive . . . . . . . . . . - ; v. Artrite. Eclampsia, Infezione puerperale, Osteoart.rite, Sepsi. Puntura esplorativa; v. Trequarti. - lombare: disturbi da . . . . . . -- splenica; v. Splenopuntura, 1tfalattia di Gaucher. Punture d'insetti: t.i·attam. . . . . . . . . . . . . - - ; -v. a. Api, Vespe. P11rganti: danni e peri<•oli dei C<>muni . . . .

.

.

O

752 1187 1307

418 576 146 97 1386 1586 1910 1343 509 . 1668 1123 509

I

I

I

.

1811 350

1811 1867

72 1559. 1861, 2016 983 1905· 949

834

1726 219

1431 1142 1470 1431

908 1943 1943 263

1945 1707

1944

1989 1512

1945

1707 1805

Q Quinta. ma1laittia o m egaleritema cpidMDico . 984, 1612

R Rabbia autoctona. nell Afric,t oooidentale . . - : '· a. Vaccinazione, Vaccino antirabbico. Rachianeeteeia alla percain:t . . . . . Raohianesteeie nei bambini . . .. - ; "· a . Anestesia rachidea.

• • •

2021:.

75\ 121 'f

1


- XXVII Pag.

Pag.

Rachide : anomalie della prima vertebra saorale . 111! - : fratture misconosciute . . . . 1264 - : fratture: trattamento . . . 1692 • : tumori primitivì . . . . . . . . . . . . 169! • • ' . a. ~chi ··.i ·aore>-lo1nbare, Spondilosi 1·izomeli<·a. ·r ra nmi . 1'u1nor·i. Rachitismo da magnesio . . 191 • - renale . . . . . . . . . . . . • . 1189 • Radiazioni vitali; v . Sangu~ . R&diodiagnosi; v. Oolecietite, Dolori lombari e sciatici, l ~ a.diografia. Ronda ~gio duodenale, 'J umori. Tubercolosi 1 olmonare, Ve11a azygos, Vescichetta bilia.re. Vie biliar!. J?·t d1 oe:r;1f1a : '"· \mni o:grafia, ngiopneu1nog ra· fta, Arteriografia, Arleriti, Asma, Cietouretrogra.fia . l~ l et t rosra"t rogl'a f ia, Epa.tos p len og-raf ia . Pie le· g rammi, , in <'ope oat"rl i a ca. Urografia. Veotr"icologTafta. Radiologi : 11resunt t.. alterazioni del sangue . . . . '189 Radiolooia : per la disc iplina degli impia1iti . . 34 . ' . ·' Bpa tot1pl<•11ogr afia. Radiodia.,.nosi. Rad io· tera · ia. Radin m, Ra~g: X. Roentgenologia. Radiot erapia delle atre ~ioo i inflamma.torie 946 - : effetti a d iRt an zn . . . . . . . . . . . . . . . . " 1466 - ginecolog ir a · . . . . . . . . . . . . . . . . . 1987 - : ,., a.. Anl?iomj cutane i. Dia bete mellito. Gozzo. Idruaadenite, lpernefroma. Leucemie. Meningite tuber<-olaro, Prllrlt o ano-genjtale. Tumori, Utero. P. '.'\.d tvt ... nii n; ,.. J>a r nliPi g-enit a le J)r. Rad ium : ridnzione del prezzo . . . . . . . . . . . . 611 - ; "'. Amenorrea dn -. Rad iumterapia ; v. Ton sille. Raffreddor e comune : com plicazioni 22 - : tera.pia iodica . . . . . . . . . . '15~ Raggj infr arossi 1n tera1>ia . . . . . . . . . . . . . 1023 m itogenetici del sangue nelle malattie infettive 187 - X : neoplasie da . . . . . . . . . . . . . . . . . 990 : v. a.. Baserlowiani, Meningite tbc. Sangué.

Rene : twbercolos i iniziale senza deficienza funzionate . . . .. . . . . . . . . . . . . . 1414 stasi urina1·ia . . . . . . . . . . 187 - : tumore ; febbre come unico. sintomo 833 - unilaterale: rottura traumatica . 833 Reni : alterazioni sperimentali . 1821 • • - : chi rurgia : nuove possibilità . . . 1510 - : dieta. nelle malattie ùei - . f 05 - : echinococcosi • • • . . . " ... . . 72 -- · insufficienza . . . . . . . . . . . . . . . . 1863, 1866 - : nomenclatura e criterio diagnostico delle malattie · · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 703 - : ricerche . . . . .. .. . . . . .. . . . . . . . . . 1191 - ; v. a.. Calcolosi, Diabete, Difteriti maligne, Ematopoies i. Idronefrosi, Ipertensione. Litiasi, Nefro-e se., Pinze, Pressione venosa, Rachitismo, Sindrome rena.le, Tubercolosi renale, Urologia. Resezione gastro-duodenale e ileo-colotomia . . . . 667 ltc'iezioni ; v. a.. In testi no, Stoma-00. Respirazione : capacità; cause che la diminuiscono e metodi per combatterle . . . . . . . . . . . . . 1017 na::1ale e boccale : raffronti . . . . . . . . . . . . 650 - ; v. a . Ginnas tica respiratoria, Iperpnea, Polmoni. Retioolociti; v . Sangue. Reti colo-endoteliosi; v. Leucemia. Reticuloma; v. Tonsille. l~etina : dis tacco · diatermocoagulazioHe . . . . . . 111C - : v . a . Emorragie retiniche. Ipertensione. Retinite. Retinite nefritica . . . . . . . . . . . . . 1019 Rett o: fibromi, tlbromiomi e miomi . . 1982 Reumatioi : mutua dei - . . . . . . 156 • • • Reumat ismi cronici : classificazione .. 140 - - {cosidetti) : cura. oon ergostcrina. irradiata. 1735 - - di origine epato-biliare . . . . 143 - - : il tubo digestivo nei . . . . . . . . . 307 - : trattamento . . . . . . . . . . . . . . . . 1073 <'d influe nze solari e cosmiche . 948 · : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1707. 1708 Reumatismo articolare a cuto : è una malattia da. ultravirus? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 155 - - - : sintomi iniziali e loro importanza patogenetica · . . . . . . . . . . . . . . . 141 - - : terapia salicilica . . . . . . 1017 . . . . . . . . 135 - cerebrale • . . . . . . . . . . . - : congresso internazionale . 151 • • • • - : CTociata contTo il - . . . • • • • • • • 156 - cronico e oss11lemia . . 306 • • • • - - e paratiroidi . . . . .. .. 143 - - : sintomi iniziali . 142 • • • -- rleformante e operazioni nella regione delle pa,. ratiroidi . . . . . . . . . . 307, 538 - tli origine ovarica. . . . . . . . . . 144 - : il problema del - . . . . . 123 nell"infanzia : frenuenr.n. del polso durante il sonno · · . . . . . . . . . . . . 154 • • • - : noduli sottocutanei . . . . . . . 1348 - · ricerca della hacillemia. thc. • 1625 - : significato della parola - . . . 139 • • - tubercolare : orisoterapìa . . . 153 - - nell!Ji medicina. e nella. storia 155 • · · - : s ubAtrato anat.·patologico e batteriologico . 145 - ; v. a . Artriti, Cu.rdlopatie, Dolori, Fihroeite, Infe zioni, Malattie r eumatiche, Mioca rdite. Nevralg ie, Nevrosi ipera,lge~ i ca, Polineurite, Polmonite, P orpora reumatica.. Virus. Reviveacenza; V n1an imazione. Rianimazione . . . . . . . . . . .. . . . . . . . . . . T86 Ri r a.mbio idrocarbona.t o; v. Diabete, Idrocarbona.ti, lnRulina.

1

BAOJON rElll

A.

. . . . . . . . . . . . .

. .... '

Ragni; v. Aracnoid ismo. Rame: " . Cupremia. R ~ mm ollimento cerebrale ; v . Oervello. . . . . . . Raucedine e suo tratta.mento . . . . l?<>.'t zione 11 c itochol >• ; v. Liquido cef.-raobid . Rayna ud; v. Morbo di - . Reuzione di Ca.soni ; v. Echinococcosi. fi s~a,zione del camplem. ; v . Va.ricella. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 831, - di Kahn - - Rocohi : v. Mala.ria. c1arra.; v. Paralisi progre . iva. - - Takaita. . . . . . . . . . . . . - -- W assenna.nn nella pratica. . . . . . . . . . - : v . a . Sifilide eredit a ria. - intra d ermica in aloune Pindromi allergiobe . . : v . a. Intradermoreazione. Rea.zi onj cutanee ; v . a.. Cutireazioni, Fegato. - della. cute umana e sieri eterogenei . . . . . . . - tubercoliniche; v. Tubercolosi. Recklinghausen : v. Morbo di - . Regime alimen .t are; v. Dieta, Tubercolosi. Regi one temporo-mascel!are ; v. Deformità oietica. Bene : adeno-sat'coma embrionale . . . . . . . . . - destro : ritenzioni simulanti flogosi dell'appenct icite e della e istifellea . . . - eotopico: intervento . . . . . . . . . • • • • - : infarto . . . . . . . • • - : t'eriarterite nodosa .. - policistico . . . . - : prevenzione di gravi reazioni consecutive a .operazioni eul . . . . . . . . . . . . . . . . .

. .

1792

1621

1389

.

.

1346 950 1468

1706

380

1408

!28 618

61, !10

620


- XXVIII -

Pag. Insulina minerale; v. Parat.iroirli. - organico: problemi di " trasporto " . . . · . . . - purinico; v. Diabete. - · v . a. Calcio, Cairboidrati, Diatesi bradi trofica, Glicoregolazione, Metabolismo, Nutrizione. Spondilosi rizomelica. Tubercolosi. Riflessi tondizional i · . . . Riflesso addomino-glicem ico - auricolo-uterino . . . . . - di ~stensione della mano nelle lesioni delle vie piramidali . . . . • • - idrotermo-vesoicale - - oculo-vasomotore - rotuleo : provocazione Riflessi; v. a. Distasia ariflessica, Meningei . Rinite vasomotoria coesistente con alterazioni della digestione . . . . . . . . . · Riniti vasomotorie e anafilassi R iso : il - . . . . . . . . . . . . - : v . a . Alimentazione. Ritenzion i urinarie; v. Rene. Rocchi; v. Reazione di .Roda.nato di potassio ; v. Reumatismo. Rod io; v . Peritoniti. Roentgenologia : progressi della te<'nioa . . . . - ; v. a. Radiologia. Rosso Oo ngo; v. a. Anemia pernio)osa, 8toma.co. Rotula : strappamento sottocutaneo bilaterale simultaneo dei legamenti . .

Rou.x E. . . . . . . . . . . . . . . . . G. o. . . . . . . . . . . . . . . . Rumore: flagello della civiltà moderna . .

ROVJDA

532

194 1427 191 991 1463 1149 1548

897 990 272

473

1260 1956 81 1898

s Sacralizzazione; " . Vertebra.. Salasso; v. Amenorree. Salicilici : assorbimento attraverso la cute . . . - : v. a . Aspirina, Reumatismo: Saliva ; v. Gliooscialia. Salsapariglia; v. Sifilide. Salvarsan; v. Arsenobenzoli, Dolorj articolari, Sifilide. Sanarelli; v. Fenomeno di - Schwartzmann . S3ingue: azione maturatrice dej raggi X s ugli elementi del - . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . : conteggio dei reticolociti .. . . . . . . . . . . : formula leucocitaria normale . . . . . . . . . . - : modificazioni in seguito a trasfusione intrar peritoneale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : nuovo metodo per la determinazione del tempo di coagulazione . . . . . . . . . . - : potere ossalolitico . . . . . . . . . . . . . . . . - : radiazioni vitali in rapporto all'età . . . 1241, - : resistenza globulare nelle malattie intestinali - : ricerche varie . . . . . . . . . . . . 667, 909, 949, - : trasfusione post-natale e sua influenza sul neonato · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : velocità cU 'circolazione . . . . . . . . . . . . . - ; v. a. Agran11locitosi. Anemia, Azotemia, Oalcemia, Cardiaci. Onore, Oupremia, Diabete, Ematovoiesi. Emazie, Emoglobinuria. Emoinneeti, Emorragia, Emolisina, Fosforemia, Gruppi sanguigni, Infezioni, Leishmaniosi. Leucemia. Leucociti. Linfoadenosi, Lipe1nia. Malattia di Gaucb er, Malattia di Vaquez. Neutropenia, Onde corte, Ossalemia, Piastrine. R.adiazioni, Radiologi, Raggi mitogenetici, Roeso Congo, Riero, Sindrome •

·l

1628

435 1181 1946 1541 764 1590 1416 111 1859

1542 26

Pag.

di Liohteneim, Splenectomia, 'l'rasfusione, Tubercolosi polmonare. 'Iumorj. Zolfo. a.nguisuga in t1·acbea causa di pseudo-emottisi 1306 Sanguisugio; v. Tromboflebite. Sa·n ità pubblica : vroblemi . . . . . . . . . . . . · 513 - ; v. Consiglio Su:periore di -, Ioie1ie, Se-rvizi ioie-

nico-sanitaTi. Sarcoma dell'alluce - melanotioo cutaneo - ; v. a . Fibl'O-. Sarcoma.tosi cutanea oou diabete nor~moglicemico Saturnismo e 11 lcera gasLrica . . Scarlattina. : tera,pia . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a . Nefriti. Scheletro : distrofia in b n.m hi 11 fl . . . . . . . - : nuova malattia . . . . . . . . . . . . . . . --; v . a . Malattia di Schiiller-Cbxistian, Ossa. Schisi sacro-lombare; v. Vescica. Schizofrenie : endocrinismo . . . . . . . . . . . . . Sohfiller; v. Malattia di Ohristiana. Sciarra; v. Reazione di - . Sciatica t'adicolare : patogenesi e terapia - : terapia . . . . . . . . . - · traumatica . . . . . . . . . . -- : trattam. con veleno di ape • • Scienze : congresso . . . . . . Sclerodermia : patogenesi e terapia Scleroma sottoglottico : asportazione . . Sclerosi. dissem. : etiologia e sintomatologia. .

1827 671 1214 914 1942 102 1343 670

- polmonare; v. Polmoni. Scompensi ci reolatori ; v. Onore. Vena azy go . Scottatur€ : cura . . . . . . . . ....

1182

179? 1800 104

911 1311 1467 901

951

- ; v . a . Ustioni. Seborrea : trattamento . . . . . . . . . . . . 1430 Secontiamento idraulico secondo llonJon . . . . . 469 8ecrezioni iuterne; v. Diabete, Disendocrinopatie, Endoori nopatie. Latte, Ormoni, Paratiroidi, Pellagra.. Pelle, Sindromi. Surreni. Tiroide. Sella turcica ; v. Tumori. Seminoma del testic·olo co u metastasi polmonare 1938 • eno longitudinale ; v. Embolia. - .mascellare : distaccabilitA. <lella mucosa . . . 1266 Seni nasali : infiammazione · cefalea e dolore 1255 - - : - multiple con complicanze orbita.rie ' 1267 Senilità : consider.azioni neurolc>gjohe .. 535 - ; v. a . Invecchiamento. Longevità. Seno carotideo : esperienze 1669 frontale : osteomi .. .. . .. . 87u Seni ossei; v. a. Sinusiti. Sen sibilità; v. Oenestesi. Sepsi gònocoocica premeningit ica • • 60~ - puerperale : terapia . . . 103Q - - ; v. a . Febbre. Inf azioni. Servizi ioienico-sanitari . . . . . . . . 354, 513, 679, 797 Sesso dei naEoituri : prognosi . . . . . . . . . 435 Sessualità; v. Longevità, Sport. . etticemia consecutiva a mastite a grappolo . 1228 Setticemie : trattamento con iniezioni endovenose di alcool . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 763· : " . a . Infezioni, Sepsi. <• Shock " anafilattico ; v. Anafilassi. - emol itico; y. 'Trasfusione. Sfenoide: traumatismo . . . . . . . . . . . . . . 186$ Sierodiagnosi ; v. bacillo di K och, <Jomplemento. Edema polmonare, Reazioni, Sifilide. Sieroprofilassi: v. Poliomielite. Rierosità; v. Appendicite. Sieroterapia : impiego dell'efed1·ina . . . . 1229 - ; v. a. Difterite. Meningite. Sifilide cardio-Yn.scolare : tera.pia. .. 1464 - <>ongenita e ittiosi volgare : rapporti 87{>


xxrx Pa.g. Sifilide: oura intra deirmica . . . . . . . . . . 660 188 - ereditaria: valore diagnostico della R . W. - - ; v. a. Eredolue. - esofagea, . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1209 - gommosa del polmone; v. Pneumotorace. - : gua.ribilità . . . . . . . . . 694 - : impiego della salsa.pariglia . . . . 1230 - imr,lacabile . . . . . . . . . . . . . 1941 : influenza. ulla vita e ull'opera rii BC'audeln.i rP 1630 - : lesioni articolari ed ossee . 1901 • - maligna precoce . . . . . 38·· ... n<'lle protititnte : <·11ra 174 - : rilievi c linici . .. 1686 : rimedi nuovi . . . 316 . : significato terapeutico-prognostico del re11erto ... i ero log IC'O • • • • • • • • . • • • • 794 - : speciali comportamenti sierologici e clinici . . 851 - vescicale: v. Urologia. - : v. a. Eredolue, Immunità. Osteoartrite, Osteoperiostite, Polmoni. Porpora emorragica, Prostata, Bifilomi. Spirochete, Virus . . ifilo1ni dci genitali f Pmminili a sede non frP· r1uente . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1466 ~ igma.; T . Mega. -. ~ilicoei polmo nare e su oi problemi . 502 - - : patogenesi . . . . . . . 827 • • • . · unpa.talgie facoialJ . . . . . . . 1293 Simpatico oervica.le . interventi . 1819 : i nflucnza 1:i ulla. funzione sessuale maschile 1828 ; v. Para.tiroidi, Sistema - . '-\1ncope "ard1aoa; v. Morte. indrome addominale aouta. nel corso della. por1101·a : ind ì<·a zi on i operatori e • • . 826 - - destra. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 646. 923 a1lucinat orio-eclarupti ca in corso di cbetosi dia~ betica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 627 - asfittica: ''· C1 rrosi polmonare. ba.nt iana da proba bile tromboflebite plano-por805 -tale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - di compressione en<lorranica. po t-traumatica 1186 - - ipoventilazione polm on a re . . . . . . 95 - - Licbteim . . . . . . . . . . . . . . . . 509 - - Morgagni-Ada.ms-. tockes: v. Bradicardia . 377 - Raynaiud falsa . . . . . . . . - pseudo-uremica; v. Ipertensione. - renale; v. Qjrrosi epatica. - ulcerosa ; v. Pancreas. a orocianoticb e-acromegaloid i .. . . 1909 :-,i ndromi arldon1inali acute . . 824 q6 - - : complicazioni pleuriche e polmo nari ·- -; v. a. Allel'g1a a limentare. adiposo-genitali e aumento di prePsione endocranica. . . . . . . . . . . . . . . . 1045. 1176 - allergiche ; v. Reazion e intradermica. - anemiche; v. Anemia.. associate rlell'add r me d. : prova di Meltzer-Lyon tOl - basedowia.ne; v. Basedowi smo. 1970 - diencefalo-jpoftaarie e turbe sudorali 743 - di inaseimilazione . . . . . . . 1187 - emorragiche venulari costituzionali - - ; v. Endocardite lenta.. - nerv·o se : "· Liquido cefalo-ra.obidia.n o. - parkinsoniane e traumi . . . . . . . . . . . . . 1104 Sinfisi pleuriche: v. Pleure. - pubica; v. Osteoa.rt.rite. . . . . .. . .. 1906 Singhiozzo : eziologia e cura 671 - in chirurgia . . . . . . . . . . . . . Sinusite sfenoidale purulenta e !-\in tomatologiA 267 frusta . .· . . . . . 1465 -: ·etmoidale : seque1e 38Q - ma.S()e)lare . . . . .

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Pag 8iuusiti; v. a. Seni. Siringobulbia: problema eziologico e terapeutico iringomielia · . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Sistema. endocrino; v. Secrezioni interne. - linfatico; v. Adeniti, .Adenopat.ie. JJinfoadeniLi ecc. · - centrale; v. a. Traumi. - nervoso: interventi sintomatici, in particolare per combattere il dolore . . . . . . . .. . . . - - involontario; v. Gozzo esof talmioo. -- - simpatico: influenza sulla funzione sessuale maschile · . . . . . . . . . . . . . . . . - vegetativo : esplorazione . . . . .. .. . . . - - : v. a. Colitici, RmoNagie. Malattie nervose. Reni, Sindrome d i Lichtheim . pondilosj rizomel ica. Vomito, ecc. reticolo endoteliale : bloccaggio del e callo "

osseo

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1361 1067

342

1261t 1254

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1859 - - - : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . . 1110 - - ; v. a. Immunità. Lei l'hmaniosi. Leucemia. Rosso Congo, plenectomia. Sogni; v . Sonno. ~ ole : il pericolo dei bagni di . . . . . . . . . . 1313 • olf atari; v. Pneumosclerosi. • olio; v. Jnsufficien: a rena) . ~olf ocarbonismo professi on a le . . . . . . . 1303 Sonda duodenale nuova : apr.licazioni . . . . . 1652 :::;ondaggio du odenal e ra:pido sotto controllo radiologico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1989 - : v. a. Colecistiti. Konno coone occasione di malattia 794 e ogni . . . . . . . . . . . . . 951 -; '· a. Narcolessia. ordità dei cacciatori. . . . . . . . . . . . . . 1231 palla; v. Osteoartriti. Specialità medicinali : disciplino della pf'onaganda

394 87.S 585

Speril!atozoi: .microdissezion i . . . . . . . . Spina bifida occulta: importanza clinica - dorsale; v. Rach ide. Piroohete pallide circolanti : esperienze ò i localizzazione 873 - ; v. a. Ittero emorragico. Ricerche. Sifilide, Spirocbetosi. ~ pirochetosi · immunità 1705 - ittero-emorragica. . . 987 - · - : glicosuria . . . 190· - -; v. a. Ittero, Malattia di Weil, M enin~i. plenectomia: indicazioni e riRultati . . 177 -- nelle malattie del sangue . . . . 1112 - per ittero en1olitico . . . . . . . . 414, 663 - - splenomegalia . . . : . . . . . . 1348 - : sindrome cronica consecutiva e compenso re. t.icolo-istiocitario . . . . . . . . . . . . . 749 - ; ,.... Anemia di Jacksch-Luzet, Ittero emolitico. ~p lenomegalia e lllenectomia . . . . . . . . . . . 378 - malarica in st.a.gione inter-ei>idcmica e pre-eT1j. cl emica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 429 · - : inie~iuni endovènoae di adrenalina, 228 . plenomegalie: l ipemia 751 Splenopuntura: tecnica. 1551 - ; '· a. Puntura s plenica. plenoterapia; v. Dermatosi. pondilos.i rizomelioa: paratiroi dectomia e resezjoni di sewmenti delle catene laterali del simipat ico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1606 1313 - - : ricambio . . . . . . . . . . . . . . . . 832 - - : ricostn'ltz. di articolazioni anchiJo~ate porotricosi; '"· 086a. Rport: congresso internaz. di medi ci n a òello -. 2024 - e funzioni genitali femm. 1073 - e il caffè . . . . . . . . . . 107.> •

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xxx Pa.g. Sportivi; v. Cuore. --.. SputacchieTe: obbliua-toriet ù d e ll e - n ei locali frequen tati dal vub blico . . . . . . . . . . . . . . . 2.36 Stafilococchi; v. Batteriof a.g-0terapia. Stati allergici; v. Allergia. .. Stato costituzionale linfatico 11 : sul cosidetto - . 243 Stenosi duodenale; v. •·P eritonite. - mitralica con enorme .i.ngrandim. dell'atrio sin. 1266 - - a forma emoftoica; induramento bruno calcificante del polmone . . . . . . . . . . . . . . 1679 - p ilocica da ~pertrofia muscolare nell'adult o 780 - ; v. a . Intestino. Sterilizzazione; v. Degenerati. Stigmate cutanee; v. Mistici. Stipsi atonica; resezione subtotale del colon . . . 267 Stitichezztti ; v. Gastrite. Paratiroidi, Stipsi. Stomaco a clessid,r a : esofagizzazione 1381 - : actj U()lllicosi primaria . . . . . . . . . . 1178 - : anacidità ; t erapi a sostit1ttiva . . . . . 911 - : azion e stimolamte dell'istamina s ulla secrezione 1312 - - hiloculare per ulcera . . . . . . . . . . . . . . . 779 - : chimismo : valore diagnosti co . . . . . . . . . 391 - : chirurgia . . . . . . . . . 429, 1148. 1160. 1179. 1857 - : esame funzionale . . . . . . . . . . . . 403 . 547, 749 - : flora bat terica . . . . . . . . . . . . . . . 174 8, 1857 - : linite plastica . . . . . . . . . . . .. . . . . . . 270 - · metastasi ulcerata da neopla si a primit iva del fegato . . . . . . . . . · 990 - : neurinoma . . . . . . . . . . . . . . . 910 - : ptosi e sua ripercussione s uJ dttodeuo 781 - : r esezione; v. - - : chirurgia. - : ricerche . . . . . . . . . . . . . 1068 - : secreto a ccesscxrio . . . . . . . . 753 - : tolleranza per i corpi estranei 551 - : volvolo intermittente . . . . . . 712 - ; v. a. Cisti da echinococco, Elettrogastrogr afia . Ematemesi, Ernie, Ga stralgie, Gastr it e, Ga str oscopia . Linfos arcomatosi, Microfibrogastrio, :Mu cosa gastrica. Orga ni digerent i, Resezion e, tenosi pilor ica. Succo gastrico, Tubercolosi po11non ., Ulcet'P., Vecchi. Stomatite aftos a : eziologia . . . . . . . . . . . . 1786 Stomatologia; v Edemi facciali. Stoonosina : ipropriet à anafi lattogene . . . . . . . 188 Storia della medicina; v. Aort a . « Storia d\ San Michele " : 1a . . . . . . . . . . 384 Stova rsolo; v. Vaginite. Stoviglie in ferro smaltato : pericoli . . . . . . . 1431 - ; v. a.. Alluminio, Avvelenamenti. Strassmann; v. Opera zione di - . Streptococchi ; v. P or 1Jora reumati<.'a, Reuma,t isrn o. St r icnina.; v. Avvelenamenti. Strozzamenti; v. Enter orragie, Ernie, Int estino. Stu di m edici e umane$imo greco-latino . . . 182 -- -; v. a . Insegnamen to. Sublimato corrosivo: dosaggio n elle pastigli() . . 1226 Su~co gastrico concentrato nel trattament-0 del· l'anemia. perniciosa . .. . . . . . . . 376 • • - - : d.oeaggio dell'acidità . . . . . 1509 Sudore; v. Perspir~zione. Sindromi. Suicidi strani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1163 S'Q.PPositori calmanti . . . . . . . . . . . . . . . . . 1152 SUJp1purazioni broncopolmonaai :· iniezioni e ndoven ose di alcool . . . . . . . . . . . . . . . . . 267 - del sistema respirat. ; '· a. Alcool. Surren e : ganglio-n eUiroma. • • • 544 Surre ni : funzioni . . . . . . . 631 - : ricerche . . . . . . . . . . 1860 - ; v. a . Miastenia, Morbo di .Arld.i:,,on. .Sutur~. metallica. : r!v-endi~on~ .. . . . . - . .- . 1978 .

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'fabacco: . allergia da - . . . . . . . . . . . .. - ; v. a . Nicotina., Ta.bagiswo. Tabagismo e funzioni dell 'aippara to digerente . Tabe : eziologia e cura . • ·- : t rattam. dei dolori . --- ; v. a. Cordotomia;. r11achicardia ortosta.t ica : teraipia • • • 'f achicardie par·Jssisti ch e . . . . . .. Taka ta; v. R.eazione di - . 'l'allio; v. Avvelenamento da - . Dia·bete. Tigne, Tiosolfato ::iodico. Tannino; v. Ustioni. 'I 'atu a ggi : trattam. . . . . . . .. . . . . Temperat ura superficiale : misura .... • - ; v. a. Asma. Tem perature subfebbrili in fan ciulli e giovani sani r11èmpo ; V. Cenestesi, Clima. 'l'endini; v. Arti, Gua ine tendinee, Pollice, Rotula. Tenie; v. Elminti. Tentorio ; v. Cervelletto. • •r enue ; v. Ernia diaframmatica. Intestino. 'fermoterapia ; v . Crenole1·apia.. Tessuti anim ali ; v. Piet1'ifica zi.one. 'I' est i.ooli : t u mo.r1. . . . . . . . . . . . . . . . 1937 , -- ; v . a. Organi genito- ur., Orchite. Tetania cronica. : s tudio cronassimetrico . . . - sp 001.tanea da iperve11 t ilazione . . . . . . . . Tetano : azione di uno u shock » ana.filattico . . - : p rognosi e cura . . . . . . . . . - : ricer che s perimenta li . . . . . . . . Tet raj odofenolftaleina ; v. Glicemia. Tborot rast; v. Ep a tos plen o.grafia. ri'jbia; v. Articolazioni. Tifo a ddominale : diag nosi . . . . . . . . . . . . . . - - ; "'· a. Tifoide. Tifoid e : b evande acide ed alcool iche n ella profilass i . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . . ·- · chemot era.pia . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : complicazioni ·rurd io.niu scolari e impiego della d igitale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . -- : v. a. Febbre - . Tigne : dea>i1a zione con l ' acetat o di t a llio . . . Tiosolfa.to sodico come a n t idoto del tallio e del p iombo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 'l'iroide accessoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . -- : asportazione t-0t a le nell'ini::u ffiC'iP nza. cardiaca e nell'angina. pectoris:1 -- e calcemj a • - : malattie . • : ricerche . ·- : sostanza antagonista dell 'orw oue di - ; v. a. Art rite cronica , Basedowismo, Gozzo. Ipertiroi<lismo, Ipotiroidismo. Ormone t iroideo. 'l'i r oidismo : v . J,p er-. 'l'i roidite suppwrativa . . . . . . Tisi dell'età pubere : C06i cletto. - : v. a. Tubercolosi. Tonalità affettiva : modificazioni fa.rmaeo - djna;. in i che ... ... ..... . . . . . "" . '1'on sille : ascesso : tra.tta.mento " . . . - : funzioni e ablazione . . . . .. • • - : reticulOO'.IÌa : radiumte rapia . . . . . - : - : studio r.linieo teraipeutico . . 'f onf:dllectomia. . . . . . . . . . . . . . . - · in alcune affezioni della medicina interna Tonsillectomie; v. a.. Ascesso polmonare. 1 '1 onsille pala.tine; v. Febbri criptogenetiche . Tonsillite .acuta: tratt a mento . . . . . . . . . . .

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Pa.g.

1706

582. 672 909

1589 1665

1163 1497 43ò

1938

388 1908

352 592

626

270

1947 991

1

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912 1308

1066 1449 2019

1859 ~ 059

: 858

1312

210 1616

1580 991 346

1348 188 1265

831

180

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Pag. ~.l.l~b; . v.

A!icessi f 1·edcli, Enfisema. sottocu ta.neo. ... ,,... ·rorcicolJo muscolar<· congenito: tra.ttam. Tosse nell'infanzia . . . . . . . . . . .

Tossicontani : denu11 ~ia . . . . . . . Tracoma : diatennocoa~ulazione

• • •

eai<> logi a. . . . . . . . . . . .

~94

1111 429 751, 1387

- riccrcbt' . . . . . . . . . . . . . . . • • • Trapia.nto osseo; ' . F ratture. Traafuflione di sangue : contenuto cii ferro nella milz:i. dopo - . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 378 - - - : oura. dello st1ook emolitico oon sec. . . . . 945 - - - e chirurgia inl'u~oria.: prodromi della pratic.o, . . . . . . . . • • • • • • • • • • • • • • • • • • 1014 - - - nelle mo.lattit• jnterne .. 179 • • • • - - ; v. n. Atonie intestinali, Emottisi, Poliomielite, Sangue. Trasudati; v. Battericidia. Traiumi cranici: si ntomi neurotici . . . . . . . . . 713 - vertobra.1i e calt•oJoqi renale . . . . . . . . . . . 1902 -; v. a . ùdome. Art.riti reumatich e, Cranio, J4~ nfi6ema sottocutaneo, Intestino, Pollice. Rene, Sciatica, indromi parkinsoniane, Tumori. Trequarti aepiratore: applicazione di un ago da l>Untura. esplorativa . . . 1826 Tricofitino.: valore cliagno tico . 220 • • • • • • • Tricomouiasi: v . Urc-tra. 'rrigomino : neurotomia parz1ale . . . . . . . 1465 Tromboflebite . impiego cl0lle sanguisughe . . . 1113 - epleD(l·J>Ortale ~ ,. . .1-\inclrome bantia.na. T.rontbobi arleriostt : a.ft~1.ìoni visce1·ali consecutive 462 - ; v. a. Embolia.. Vene. 'f'nhercollnc : i:-P<'Ctficìtà ~ aepeoifioità delle rea.. r.ioni alle . . .. . 182 -; . a. Tubercolosi. Tubercolosi : alori m i • • • • • • • 796 • • • - : apicollsi em pljce . . . . . . . . 14e • • artic. a.perLa · t.ra.tta.m. chiuso . . . 668 860 colture inapparenti ed effimere del virus . contagio negli infermieri . . . . . . . . . . 1990 - dei gang1i celi a.ci • . . . . . . . . . . . . . . . 1386 - ; diagnoei batteriologica mediante inooulaz. ~ot· 726 todurale nella ca.via . . . . . 1057 - . - col met. Ninni . . . . . 593 ... allergia . . . . . . . • • 1850 .. e dilatazione dei bronc·hi .. 266 - e proetituionc . . . 1910 .. - . e r ealmente ront agi osa? • • • 1990 . - e tumori ma.ljgni : a.ntagoniemo . . 1849 - lnfantile : profilass1 . . 750 - la.riDgea . . . . . . • 103 - : mortalità. a domicilio . . . • • • • • 431 - osBea.: trattamento con servativo . . . . . - volmonare · a.cci denti gastrici nella freniceotomia sinistra. . . . . . . . . . . • • . . . . . . . . 1382 - - · a.looolizzazione dei nervi interooetali . . . . 862 - - : apicoliei semplice per caverne isola.te del· l'apice · . . . . . . . . . . . . . . . . . . · · · · · 870 1617 - - : aspetti radiologici e guarigione olinioa . 1161 - - : auroterapia. . . . . . . . . . . . . 963 . . . - - : oa.loemia. e caJoiopessi . . . 625 - - : ohemoterapia. . . . . . . . . . . . . 1386 - - : collo.esoterapia. : azione nel sangue . . • . • 1625 - - : crasi• ea.ngu1gna . . . 478, 747, 1665 - - : oura chirurgica. . . . . . . . . . 1429 - - e dilatazione dei bronoh i 1223, 1304 - - : ema'tologia . . . . . . . . . . . . 2026 e - laringea. : ra.pporti . . . . - 1053 - - : forme prat icamente impor tanti 233 . . - - : genesi . . . . . . . . . . . • -·- la.ten~ : significato cli nico . . ' .. ·-·-· . .. 1616 •

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227 1018

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Pag.

'J ubercolosi polmonare : lesioni . . . . 1464 - nel bambino : tratta.mento . . . . 1152 • - - : patogenesi; la ~r~ma intezione . . . . 1614 . . . . . . . . . . . . . . . 227 - - : radiologia - - : reazioni tubercoliniohe ed in particolare endodermoreazioni regionali •' . . . . . . . . . . . 27 - - : r :oa.mbio basa.le e ricambio degli idrati di carbonio . . . . . . . . . . . 1163 - - : ricambio emoglob :nico 990 - - : sintomi di caverna. . . . 1456 • - - : t oracoplastica a nterb-laterale . 748 - ·- : trattamento . . . . . . . . . . 1066 - - : v. a.. Asma bronohia.le. Oaverne, Freniceotomia, Infiltrato di Assma.nn, Pneumectomia, Pneumotorace. - : poter e battericida degli umori . . . . 1851 - r en a le chirurgica: dia.gnosi precoce . . 667 - - : valore diag nostico della bacilluria 650 - - ; v. a . Urologia. - : ricer che varie . . . . . . . . . . . . . 1944 - : superinfezione sperimenta.le . . . . . . 611 - : trattamento con allergina di Jousset 2029 - umana.: sviluppo nell'u<,mo 861 - - e latte . . . . . . . . . . 712 - ; v. a.. .Anemia. {lerniciosa. Appendicite, Ascesso, Ba.oillemia, Bacilli tubercola.ri, Bacilluria, Bronoospiroobetosi, Oavern e, Ooxite, Dieta. di Gerson. Duolleno, Emottisi, Goniliti, Mascellare inferiore, Meningite. Osteite, Osteoartriti. Pleurite, Pneumotorace, Reni, Reumati smo, Tisi. Tubercolotici, Utero, Vaécinazione, Vaccinoprofilassi. . . . . . 1945 ·rabercolotici: cura d'ingrassamen to . . - laringo-polmon ari: trattamento della disfagia . 864 ·-; v. a. Denti. ·rumore addomin a le s imulato da. volumin oso en1250 teroli ta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 872 - della. fossa cerebellare operato . . . - dell'angolo ponto-cerebell are sinistro . . . 1521 · - del lob o temporale destro; suoi rapporti oon trauma pregresso . . . . . . . . . 203 juxtamidollare a sede cervicale . . . . . 483 • 'l'um.!ori a mielopas i delle guaine tendinee 903 1464, 146'1 - : oasistica. va.ria . . . . . . . . . . . . . . - cerebrali: encefalografia n ella diagnosi . . . 26 - -; v. a . Oervell o. - da innesto: sviluppo nell'oscurità 1551 - del sistema nervoso centrale . . . 1348 784 -- del rachide intramidollari operati - - -, midollo sp. e tessuti annessi : diagnosi rad. 1056 226 - diafisari : trapianto osseo 991 - : diatermocoagula.zione • . . • - embriona li sperimentali . . 1304 - intraora.nioi ; v. Esoftalmo, - oerebra.li., - sella.ri. - m aligni : dia.gnosi . . . . . . . 1058 1345 - - e metabolismo basa.le • . . - : ricerche • . . . . . . . . . . . 1150 - sella.ri : diagnosi . . . . . . . . . . . 910 .-- spina.li: sintomatologia (sindrome apico-ooetovcrtebrale dolorosa) • . . . . • . . . . . • . . . • 5i -- trapiantab ili : ricerche . . . . . . . . . . . . . . 949 - ; v. a. Adenocarcinoma., Aden ocistoma, Adenoma, Adenosarooma, Blastomi, Oanoro, Ohilangio.. mi, Oietoadenolinfomi, Colon. ~ncefalo, Epitelioma, Fibrosarcoma., Ganglioneuroma, Granuloma, Ipernefroma, Leiomjoma, Linfosarcoma, Linfoearcom atosi, Lipomatosi, Mascella.re eup., Meningiomi, Midollo osseo, Miofibromi, Neoplasie, Neurinoma., Pancreas, Palpebre, Rach ide, Reni, Sarcoma., Soleroma, 'restioolo, Tonsille, Tubercolosi. Ye.scioa., Xantoma . .

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- XXXJI -

u uf fl,ciaLe

san.i t aTiO : ' .

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Pa,g .

Giurisprudenza, Licenzia-

tnenti.

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. . . 1028, 1029 . . . . . Ulcera duodenale . - - : criteri di sC'elta rlegli i r1t erYent i chirurgici 875 626 - - : diagnosi . . . . 874 . . . . . - - : fattore allergico 1347 - - : operazione di Judd . . . . . 872 - - perforata operata alla 1ooa. ora 430 - - : aspetti radiologici e repert.i chirurgici 1043 - - : sintoma patognomonico . . . . . . - - ; v. a. Pancreas, Ulcere. 1586 Ulcera gastrica: cura chirurgica 749 - - : cura con benzoato di sodio 270 - - : l attoterapia . . . . . . . - - ; v. a. Saturnismo, Ulcere. - ·gastro-duodenale; v. Ulcere. - peptica da carenza di vitam ina c . . . . . . . 954 - - postoperatoria, nella seconda porzione del duo1826 deno . . . . . . . . . . . . 1857 - - : reintervento . . . . . . . . 779 - : stomaco bilocular e per - . . . 951 U lcere croniche della ~amba : tratt ament o . 17.fS . . . . . . - ga stro-duodenali : battE>r! 1643 . . .. .. . - - clin ica e tera1~ia 228 , 1326, 1625, 1856 - - - : cura chirurgica . . 991 - - : cura medica 464 - - : cure : nuovi criteri 908 - - - : involuzione . . . . . . 1977 .. . . - - - : patogenesi 1129 - ..:. - perforate : diagnosi 1~69 - - - - : esame batteriologico dei versamenti '190 . . . . . . - : reinterventi . . . . . . . • . . . . . . 1463 - - - : terapia medica . . . . . - - : V. a . Batteri. Ulcera gastrica., mc era duodenale. Vie biliari . Ulcus s: mole ' del C'Olon : ' · Colon. Ultra.filtrazione ; v. Batteriologia, Tubercolosi. • Umanesimo: v. Studi m edici. Un ci n o di Carletti per l'e~t razione cl i corpi estranei 374 dall'esofago . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 994 Uova di anitra : intossjoazione alim ental'e ner - . Urbanesimo; v. Città. Urea; v . .Onde corte. Uremia curata col siero <li vena l'e11a1e di oanra . 1811 • 1774 Uremia.: 1'- . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - ; v. a.. Febbre, Iperten sione. Nefroriatie , fian g-ne. Ureterectasie; v . Urologia. 620 Uretere: epitelioma primiti'"o 382 - : ernia . . . . . . . . . . . . 312 - inf.: calcolosi: trattamento 381 - pel\ico: lesioni da interventi ginecologici 1858 - : ricerche . . . . . . . . . . . . . . . . . 1166 Ureteri: impiego di ipoalgesici nel cateterismo 871 - : per la sterilità del cateterismo . . . . . . . - : v. a. Oalcolosi, Fistole, Prostata, Urologia. 834 U ret erocele . . . . . . . . . . . . . . . . . . 834 Ureterorrafìa: ri sultato dopo 25 anni . . Ut·et.ra maschile : restringimento oongenjt o 789 - - : tricomoniasi . . . . . . . . . . . . . . . 72. 608 - ; v. a. Urologia. Uricemia: v. Dia bete. Urina di g ravida : ricerche . . . . . . . . . . . . . 1860 - - -; v. a. Gravidanza. - : incontinenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 389 - - ; v. a. Enuresi. - : riten zione a ol1ta . . . . . . . . . . . . . . . . . 706 Urine ; Y . a . Ascite urinaria, Batteriofago, Bat(eri11 1·ia. rostante ureo-secretoria.: Dias ta!òlur in. Di11-

resi, Ematuria, Emoglobinuria, Poliuria. Rene. U rine, Urologia. u rinazione: disturbi nella donna . . . . . . . . . - ; v. a. Minzione. CJrine: fonte di errori negli esami - nell'uomo normale .... . . - : significato dell'ossalato di calcio Urografia discendente . . 1860, U r ologia : congresso - e i l medico pratico . . .. -- : terapia con sali di magn~sio e preparazione ùegl i operandi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - v . a . Dolori di schiena, Infezioni urinarie, Renj , Ureteri, Urine, Vie gen]to-urinarie, Vie urinarie. CJrticaria : cura insulinica · . . : l' -

. . . . . . . . . . .

Ustioni g ravi: trattaan. . . - : t ratta,m. con acido tann ico - ; v. a. Scottature. Utero : adenomiositi tubercolari . . . . - : cisti . . . . . . . . . . . . . . . . . ·- : cnrieter a pia d el ca rcino1un del collo - : diagnosi di cancro . . . . . . . . . . - : iperplasia clell'end on1 ctrio e carcinoma. - : is tologi a della ])ortio in g ravidanza e nel cancro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : revisioni e raschia.m enti ; anes tesia locale -- : terapia del camcro cervicale . . . . . . . . . - ; v. a. Allergia, Oancro , Riflesso. U va nell'alimentazione e n e11R tern.pia . . . . . . - ; Y. a. Alimenta-:ion e.

919-

1669 1625

1811

667 1901 105 886

352 628 1551

1431 186 469 1342 544 1454

1306 788 1111 1655

V \ ' accinoprofilas i antitu bcrcolart' cli a dolescenti e a dulti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 778 Yaccinazione antidifterica . . . . . . . . 66, 715, 1573 - antirabbica : può modificare uno tat o d i sensibilizzazione allergica? . . . . . . . . . . . . . 285 - ; v. a . Paralisi gencl'ale. . . . 1741 - a ntitubercolare: ricerche . . . . . . . . -· con B OG degli a <i<>le6cE> ntj e aduJt.i 11 011 n.JJ ergir i 98'1 . . . . . . . . 19$ . . . . . . . . - Ferra n - ; v . a. Ozena. . . . . . . . . . . 655 r a.ccinazioni a.ntituòercolalti - : v . a. B.C.G. -· preventive in guen·a . . . . . . . . . . . . . . 1065 Vniccino-profilassi; v. a. Febhre puet·p~1·ale. \ ' accinoterapia : auto- nel le si nclro nli a smati che . 352 - region a le . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 668. 832 - : Y. a. Artriti, Brnccll o:-ii , FC'hht·<? t.i foi de, Piodel'm iti, Pioterapia. \·agina: T . Celioto1n ie, Fistole. \"aginitP da trichomonas: cura <:o lio tovarsolo . 151Z Yaiolo: durata d ell'immunità n ei <'olpiti da 50ft ,- ALLARDl c• .• per - . . . . . . . . .. . . . . . . 1619 Yaquez; v. Malattia di - . \ ' aricella e zoster: r eazione d i f issa.zione del complemento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .. . . 1590 - ; v. a. Encefalite, Virus . Varici che simulanl) un'ernia cru 1·u 1C' . . . . . . . 941 - dell'uretra; v. Urologia. -- ; v. a. Vene varicose. Vasi 1·etinici ; v. Retina. -· sanguigni : ricerche biologiche . . . . . . . . . . 344 - - ; v. a. Algie, Angiopneumografia, Capillari. Crisi vasali, Malformazioni, Occlusioni vascolari. Paratiroidi. Reni, SjfiJide, S ind-ro1ni acrocianotiche, Vie biliari. ·y ccohi: fnnziona.lità. gastrica .. 62'l ~

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- XXXIII •

Pq.

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Vecchi: rapporti sessuali . . . . . . . . . . . . . . - , Vecchiaia; v. a. Angina peot<>ris, Assicurazione, Età, Invecchiament(), Senilità. Vegetazioui adenoidi: influenza sulle gland. sesauall • . • . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1029, Veleno di cobra.; v. Cancro. Vena ascellare : trombosi autoctona .. • • • • • • - a1ygos: immagine radiologi ca. negli scompensi circolatori • . . . . . . , . . . . . . . . . . . . . - - cava inf.: legatura lenta sperimentale . . . . . - · iliaca; v. Emoperitoneo. - porta; v. Sindrome bantiana. - eplenioa : stenosi . . . . . . . . . . . . . .. Vene : innervazione • . . . . . . . . . . . • -· varicose : cura con mormato sodico . . • • -: v. a. Pressione venosa, Vasi sanguigni. \' entricolografia cerebrale . . . . . . . . . . 430, \Terde malachite: v. Disinfezione. Vermi ; v. Elminti. Verona.I; v. Avvelenamenti. Venamenti perit<>!leali; v. Ulcere. Veraamonto pericardico: nuovo segno . . . . . . . Vertebra d'avorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . - lomtJare (V): apofisectomia per la sacralizza-

1231

1829 831 830 1670

943 1666 754 1387

1707 1667

ztone . . . . . . . . . . . . . · . · · · · • • • • • • 1694 - - - : frattura dell'arco con sindrome della cau· da equ lna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1570 Vertebre; v. a.. Atlante, Fratture, Osteomielite, Rachide. Verti1lni : aemelolo1ia . . . . . . . . . . . . . . . . 1894 Veaclca · co&ldetta malattia del collo . . . . . . . 1586 - : cura tra.nauretrale delle ostruzioni del collo . 1861 - : diverticoli: ecbiel sacl'o-lombare coesistente .. 750 1406 - : incarceramento . . . . . . . . - : raaub1amooto • . . . . . . . . . • . . . . . • . . 1160 27 - : 1che11ia di granata ~stratta dopo 14 anni . . - : 1clerosi del collo e adenoma proRtatico . . . . 1863 - : trattam. dello spasmo . . . . . . . . . . . . . . 1192 389 . . - : tumori: metodi opera.tori . . . . . . - ; 'f. a. Fistole, Riflesso, Urologia. Veeclcbetta biliare doppia diagnosticata radiolo· 1icaimente . . . . . . . . . . . . . . . . • • • • 630 . . 1422 - - e acetilcolina . . . . . . . . . . . . . . . 1990 ·- - : evacuazione riflessa . . . . . . . . 1923 - - : fisiologia e anomalie funzionali . . . . - -; v. a. Circolazione sa.ng., Cistifellea., Periwnite. Veape: nella puntura da - . . . . . . . . . . . . . 472 Vie aeree; v. - Respiratorie. - biliari : affezioni delle - e ingrossamento di gangli del Jega.mento epato-duoden. . . . . . . . 1898 - - : chi·r urgia . . . . . . . . . . . . . . . . · · · · 1859 -- - : drenaggio (derivazione della bile) . . . 1780, 1855 - · - : v. a. Bile, Calcolo, Cisti da echinococco, Colangiografia, Diastasuria, Dieta, Emazie, Pan· ore&tite, Peritonite biliare, Sonda duodenale - digestive; v. Corpi estranei, Organi digerenti. I

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Vie genito-urinarie; v. Organi genito-urinari. - respiratorie: capacità di assorbim. . . . . . . . 550 -- - ; v. a. Corpi estranei. - urinari~: sintomatologia generale delle malattie delle - nei bambini . . . . . . . . . . . . . . · 470 -·· - ; v. a. Calcoli, · Idronefrosi, Infazioni urinarie, Urologia. Vioilania igienica suoli alimenti e le bevande e p1'011vedimenti in difesa della 11iticultu'7'a . . . . Violetto di genziana; v. Infezioni s anguigne.

Virus invisibili; v. Malattie da-. - . reumatico : alla ricerca del - . . . . . . • - . sifilitico : cicll evolutivo . • • • • • • • . . . . -· tubercolare; v. Tu bercol-0si, U1 tra virus. - varicello-zona.toso P • • • • • • • • • • • • • -: v. a Fehbre esantematica, Microbiologia. . Visceri addominali; v. Perivisceriti, Trombosi arteriosa. Vita : aspetti chimici . . . . . . . . . . . . . . . . . Vita.mina C: v; Ulcera. peptica. - · D cristallina. . . . . . . . . . . . . . . . . . . Vitamine: azione . . . . . . . . . . . . . • - · B e ricambio idroca.rbonato: trattam. del dia.... . bete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . - : campioni internazionali . . . . • • • • • . - dal punto di vista pratico . . . • . . . - · ~d ormoni . . . . . . . . . . . . . . . . . • • - e metabolismo basa.le nei bambini • • • • . . - : rapporti col cancro . . . . . . . . . . • • - ; v. a.. Avitaminosi. Yiticuitu'ra; v. Vioilan.ra ioionica. Volvolo di mega.sigma . . . . . . . . . . • • • - intermittente dello etomaco . . . . . . . • . • • . Vomito incoercibile delle gravide .. . . • • . • - periodico e sistema nervoco vegetativo • •

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233

156 1390 950

1936 672 1851 1217 1152 1578 383 1509 1579

26 712 708 66 •

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w Wasserm.ann; v~ Reazione di - . Weil: '"'· Mala.ttia di -. Werlhof , v. Morbo di -.

X Xantoma laringo-tracheale; v. Diabete insipido. Xantomatosi cranio-ipofisaria . . . . . . . . . . . . 1734

z

Zecca ; v. Para.lisi. • Zolfo : azione leucapoietica . • • • - introdotto per via respir. • • • -; v. a. PneumoconJosi. Zolfotera.pia nelle malattie mentali . . • Zona: tratta.mento . . . . . . . . . . . . -; v. a. Virus. Zoppica.mento; v. Claudica zione. ZostPr: v. ~aric e11a Zuccheri; v. Galattosio, Gl11cosio, Idrocarbonati.

73 1066 1944 316

• •


-

621, 660 1109 1181 GOZZUTI G. . 103 . CRAMAROSSA 592 O RAPS M. • • 224 CRICONOFF 1866 CRISTOL . . . . . 546, 627 CROCE P. CROSETTI _ L. . . . 1225, 1313 1786 CRUVEILHIER L. 1112 CUCCHINI F. 1373 CURRI D . . . 1773 CtTRTIUS F. . 1977 CusnING H. 1179 CZIRER L . J. S. GOZZOLINO 0.

.

1111 1944 991 746 DALL'ACQUA V. . . . 908 DALLA TOR1E G. 226, 832, 1348 DAL SANTO B. 314 1191 DAMBRIN L. 1191 DAMBRIN Z. DANIEL C. 103 D'ANTONA L. 1187, 1225, 1 ~ 44 DANY H. . . 1064 D'ARBELA F. . • 1775 ~2 7 DARDANI R. Do\SSEN R. . 703 DA UNOJS 549 DA UTREBANDE L. 1513 DAVIS D. 2019 G. DADDI G. . . DAGNINI G. DALE T.

E. . . DAVY H. • DA WIS E. . . DA wSON 'M. H. DAVlS

11

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D ELHERM

.

D ELHER i\1

L.

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62~

. . 1337 . . 382 1707, 1708 DEAN • . • • • . . 380 D E ANTONI V. 725 DE BENEDETTI H . . . 1905 DE BERNARDINIS V . . 510 DE BRUN R . . 780 DE CANDIA s. 972 DE CASTRO A. 2023 DECHo\UNlE . . 1512 DE DO NNO E. . 1228 DE Dw01Z\K Z. 752 DEEL'EMANN H . T. 1426 DE FLORA . . . . . 1778 DE FRA~CESCO D. . . 668 DE GAETANI G. . . 713, 873 DE GAETAN-0 . . • 1223 DE GENNES L . . . . . 663 DE GIRONCOLI F . . . . 389, 790, 1902, 1903 DE GIRONCOLI V. ·. 1856 DEI Rossi A. . . . . 1351 DF. JONG J . . 1312 DE LA CARRERA B. 1254 DELALAUDE J. 1576 DELAMARE G. 1215 D l'ltAMA RE J. . 111 • • DELARNE J. 145 • DEL!l'ER G. . . 1854 D EL B UONO • 910 • • • DEL CARPIO I. -. 1030

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J. L. . .

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XLIII -

1Afllnchè i lettori possano apprezzare l'importanza dei contributi originali che vengono accolti nella Sezione Medica (periodicità mensile) del ''POLICLINICO'', riportiamo l'Indice alfabetico dei contriouti stessi pubblicati nel Volume XL {1933): MEMORIE ORIGINALI. Agra.nulocit.osi tip0 Sohultz in corso di mielopatia pri· mitiva. - Dott. M. Torrioli. Pa;g. 149. A•nemia a,pl~tica. (Osserva.zioni oli!Iliche e fisiopatolo· giche sopra un caso di - ). -· Dott. M. Lusena. Pa· gina 805. Ascite nei cirrotici (Sui crite:ri di curabilità dell ' -). Dott. M. Tripodi. Pag. 141. Asma bronchiale (Un caso mortale di - ) con autopsia. Dott. E. Antoniazzi. Pag. 345. Asmatici (La tecnica della preparazione degli estratti per le reazioni cutanee diagnostiche e curative n e· gli-). Dott. P. Molinari-Tosatti. Pag. 489. Bacillo di Kooh (Contributo alla emocultura del -) secondo la tecnica di Loewenstein . - Dottori N. Favia e M. Di Fa.usto. Pag. 677. Oolecistografia rapida de ll'Antonucoi ' (Ricerche biochi· miche e speri mentali sulla -) e proposta di mod i· ficazione al metodo. - Dott. E. Liverani. Pag. 128. Dia.bete bronzino (Sopra un caso di cosidetto -). Prof. M. Bufano. Paig. 273. Distrofia adiposo-genitale frumigliare ed alterazioni ora. niche. - Prof. T. Luoherini. Pag. 53. Emopoiesi e.xtramidolla.re (Su l'istogenesi dell' - ). Dott. P. Foltz. Pag. 539. Encef alogr&1fia (Il valore dell' -) nella. diagnosi dei tumori cerebr4li. - Prof. T . Lucherini. Pa,g. 696. Encefalomegali~ gliose parziali e glioma.tosi. Prof. A. Bignami e Dott. F. B~ami. Pag. 841. Epatite ipertrofica. (Su di un caso di -) con microsplenia e oon crisi emolitiche. - Dott. F. Galatolo. Pagina 825. Epatosplenomegalie con ittero. - Prof. G. Melli. Pag. 69. Febbre tifoide (La lipemia a di giuno e la oura. lipemi· ca da carico di colesterina nella -). Dott. E. Frola. Pag. 376. Ipertensione arteriosa (Vwriazioni glicemiche e pressorie da. adrenalina, inRulina, ergotamina, nell' -). - Dott. R. Ginoulhiao. Pag. 360. Ipertensione arteriosa (La massa di sangue e l a crasi sanguigna nell' -) con particolare riguardo agli stati pletorici. Dottori R . Scotti·Douglas e L. Bordoli. Pa· gi'lla. 507. Istamina (Il ponfo giallo da-) negli stati itterici. Va· lore semeiologico e meccanismo di form azione. - Dott. G. Ba.rbaro-Forleo. Pag. 247. Ittero emolitico (Contributo allo studio d el1' - ). - Dott. E. Jaca.relli. P ag. 632. Mala.r ia ~La reazione di Henry n ella dia.gnosi sierologica. della -). - Dott. M. Biasiotti. Pag. 557. Nefropatie (Pressione colloido-osmotica e funzionalità r enale nel · le~or so di a lcun e - ). - Dott. G. Pellegrini. Pa,e. 418.

Parati1roidi e ricambio minerale. - Dott. P. Frugoni. Par gina 164. Pneumopatia arterioeclerotica. -- Dott. P. Foltz. Pagina 682. Po1mona.re (Disegno va.scola.re - ); (Stu'd io clinico-radio· logico del -) in condizioni normali e patologiche. Prof. Gastone e Gino Meldolesi. Pa,g. 738. Polmonite lobare (Ricerche sui tipi di diplococco n el· la-). - Dott. M. Levi. Pag. 38. Porpore tuberoola.ri (Contributo allo studio delle_, - Prof. A. Omodei Zorini. Paig. 790. Renale (La funzionalità-) studiata col metodo di .Reh· berg. - Dott. M. Gavazzeni. Pag. 294. Reumatismo cronico (Sulle individualizzazioni cliniche e f'ulle direttive di culI'a riguardanti le forme di-). Pro4'. G. Sabatini. P~. 405. Sepsi (La resistenza leucocitaria nella -). - Dottori V. Serra e A. Lodol1. Pag. 458. i.fllide cardiovascolare (Mercurio, Bismuto, Arsenico e Jodio nella ou1·a della -). - Prof. G. Sa>batini. Pa· gina 721. Sifilide polmonare. - Prof. M. Nuvoli. Pa.g. 649. Ta.be (Pseudo-) e . pseudomeniniite basilare di origine neoplasica <Endotelioma meningeo). - Dott. G. Borromeo. P ag. 707. TraR fu ~io n e del sangue (L'eliminazione del ferro per le feci e le urine e i rapporti tra ricambio emoglobinico e ricambio del ferro dopo la - ). - Dott. L. Cotti. Pagina 196. 1'ubercolosi pleuro-polmonare (Il couiportamento delle frazioni lipiniohe del samgue n ella cura m edica del· la -). - Dott. C. Costa;nzi. Pag. 861~ 1 1u1m ori maligni (Sul valore dell'enzimoreazione nella ierodia.gnosi dei-). - Dott. A. Pana,gia. Pag. 213. Tomori (I - ) primitivi d el polmone. - Dott. A. Vi.gnole>Palombella. Pag. 223. Tumori spina.Ii extramidollari (Contributo allo studio dci - ). - Dott. G. Borruso. Pag. 306. Ulcera gastJro-duodenale (Rilievi clinici e radiologici su~ t rattamento dell' - ) con il benzoato di soda. - Dot· t ori A. Pozzi e· li. Sforza. Pag. 569. RELAZIONI. Ipersensibilità in patologia umana (Problemi di-). Prof. C. Frugoni. Pag. 1. RIVISTE SINTETICHE. Encefalo umano (Morfologia e fieiologia del lobo parietale dell' - ). - Prof. F. Giannuli. Pag. 321. Estlratti iJpofisari (Glj - ). - Dott. A. Archi. Pa.g. 38T.

Abbonamento annuo alla SEZIONE

MEDICA : Italia

Assumendone l'abbonamento Insieme alla Sezione Pratlca, l'importo complessivo

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L.

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·Estero L.

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di L. l 00 per l'Italia e di L. 150 per l'Ester•.


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Affinchè i lettori possano apprezzare l'importanza dei contributi originali che vengono accolti nella Sezione Chirurgica ·(periodicità mensile) del ''PO LI CLI NICO'', riportiamo - l'Indice alfabetico dei contributi stessi pubblicati nel Volnme XL (19R3): MEMORIE ORIGINALI. Addome de tro <Ricerche ematologi che nelle sindromi .Risso;eiate dell' -) . - Dott. G. Nicolosi. P ag. 760. .Addome destro (Le alterazioni del pancreas nelle in· ~romi a ssociate dell' -) . Dott. G. Rossi. Pag. 272. .Ad(."noca r cinoma del testicolo in b1mbo di sedici m esi. - Dott. G. De Pol. P ag. 497. Adeno-flemmoni del collo (Importan za degli ente1~ococ­ ohi n ella. ~en es i degli -) . - Dott. P. Marri. Pag. 320. Artropatie emofiliache (Con tributo a llo studi o de11e -). - Dott. G. Gucci. P a.g. 462. .A.sc·esso po lmonare s uccessivam ente bilaterale (Collassoterapia di -). - Dott. V. Bonomo. Pag . 86. Azotemia 1L ' - ) pre- e post-operatoria uelle p eritoniti purul":?nte da appendicite con trattamento c·hiu so. Dottori P. Emiliani e G. BaùZoccbi. Pag. 106. ('iati da echinococco del polmone (Nuovo metodo di cura delle-). - Prof. P. Valdoni. Pag. 484. Oistifelle:lt (Sulla patogenesi della lipoidosi della -). Dott. R. Grasso. P a g. 209. ( ~Jectomia (Studio dell'assorbimento dei grassi e dell e EK>Stainze proteiche dop o la-). - Dott. }f . CanaYero . Pag. 629. ('o~~cistograf i a

(La -) secondo il me t odo .Anton i1cci. l>ott. G. Za;ppalà: Paig. 541. Coledoco (Sulle dilata.zioni congenite del - ). - Dott. L. UgelJ i . Pag. 343 . Complicazioni polmonari post-operatorie (Il 1nio conte· gno di fronte alle-). - Prof. G. Baggio. Pag. 14. ( '«:>mplicazio ni post-o'J)eratorie (Cont ributo a lla conoscen· · aa delle -). Pallore-ipertermia nella chirurgia infan, tile. - Dott. A. Miani. Pag. 516. Ooste cervicali (Osservazioni sopra 100 ca i di -). Dott. G. Torelli. Pag. 399. Dupuytren (Veri e pseqdo -) in rapporto a lla discu ssa ~tiog~nesi traitmatica di tale malatti a. - Dott. D. Ma· c aggi. Pag. 74.5. Emorragie gastriche di origine oscura (Contributo alla ,oonoscenza de11e -). - Dott. G. Pupini. Pag. 31. Epididimo (Resezioni dell' -) con r eimpiain to del defer~nte nel didimo; ris ultati. Dott. V . A lherti. Pag. 1. Ernie periduodeuali (Contribut o a llo stu<l io tle lle - ). Dott. U. Patpa. Prug. 607. Fistole gastn:ocoliche (Contri buto alln.. di agn osi delle -). - Dott. O. Colucci. P ag. 439. Flratture (Azione dell'osso fresco macin ato sommiui!-\tra.to ~er via ora le nella riparazione delle -) . - Dott. M. Da1nelli. Pag. 722. Fratture spontanee da m etastasi neoplastich e (SulJa J)?Ssibilità di consolida zione delle -~ . - Dott. L. Gob· ln . Paig. 680. Gangli linfatici attorno al cisti('o. - Dott. R . lfemmi. Pag. 474. Gastrite cronica. (Sulla·- ). - Dott. G. Gucci. Pag. 697. Tdronefrosi cl<i Yasi anomali. - Dott. C. Calef. Pa~. 575. Luseazion e completa acromio-clavicola.re (, \Llla terapia della -). - Dott. F. De Francesco. Pa.g. 259. M èsen_t e~ium ~on\mune (La patologia del -) e delle di stoc1e inte~t1nali in genere. - Do t.t. G. Scollo. Pa.g. 530. Neoplasi~ (Sul~e -) secondarie del mido llo spinale . Dottori G. Giun ti e T. Montali. Pap:. 195. Ocolu~ione in~estin ale a cuta (La funzio11a lità epatica nell ~) E-ltud1ata con il R·osa Ben.g ala. - J)o tt. L. Mi · nucc1 Del Rosso. Pag. 224. Occlusione intestinale (Appendi citi ed -). - D o tt. G. B . Unlmone. P ag. 447. Abbonamento annuo alla SEZIONE

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Occlusione perimentale del colPdoco (Il tai:;so lattacidemico nell' -). - Dott. M. Titone. Pag. 618. Ossa lunghe (Su di un caso di cisti delle-). - Dott . L. Costa. Pag. 709 . Paratiroidi (Influenza delle -) s ul contenuto ematico di a lcun i elettroliti nella derivazione completa della bile. - Dott. G. Nicolosi. Pa.g. 587. Parotide (L'influenza della-) s ul ricambio degli idrati di carbonio e su l diahetc pa.ncreatico sperimentale. Dott. G. Scollo. Pag. 774 . Piastrine (Il comportamento d elle - ) in a l cune malattie chirurgich e. - Dott. G. Ou cci. Pag. 141. Porpore (L 'importanza de11e -) in chirurgia. Con sidera· zioni s u rlj un g rUJPJJO di casi di porpora. - Dott. C. Colucci. P ag. 642. Prostatectomia (La - ) n t>i nefrectomizzati. - Dott. C. Ma ltese Le Roy. Pag. 009. Rachi.anes tesia (La - ) n ella C'linica chirurgica di Fi· renze. I ris ultati d1 pii1 di 4000 Tachianestesie. - Dott. C'. BPccari. Pa;g. 359. Rene ectopico p elvico (Idronefrosi e litiasi in - ) con malformazione pielo-uretcrica.. - Dott. A . Bonaccor si . Pag. 245. Sarcoma. spon ta1teo dol Tatt o crrra,pian to di-) p er via endovenosa con poltiglia di l:it1moo-e. - Dott. G. Gucoi. Pag. 22. Sci (Sulle lesi 001i da - ). - Dott. E. Regele. Pag. 165 . Secrezione urinaria (J nfluen1a delle iniezioni di san.gue emolizza.to sulla -). - l)ott. Jl . Grasso. Paig. 132. Splenectomia (L'influenza d ell a) s ulle modificazioni e· m a tologicb e da emolisi speri 1nentale. - Prof. V. Jura. Pag. 371. Stoma-00 (Anafilassi ed 11lcera dello -). - Dott. G. B . Culmone. Pag. 297. Stomaco (Dilatazione acuta de11o -) e s ua patogenesi. · - Dott. G. B . Culmon('. l>ag. 185. ~tomaco (Evoluzione P;d esiti doi trapianti peduncol ati di derma adoperati per la soapen Aione dello -). Dott. A. B onaccorsi. P ag. 65. ·renue (Sulle modifica.z! oni istologiche e s ull'adatta· mento funzjon a le del - ) dopo la colectomia. - Dott. M:. Canavero. Pa;g. 421. '1.' rombosi venose da sforzo clcgli arti superiori. - Dott. B. Pa.ggi. Pa.g. 383. 'l'ubercoJosi 111a,mma.ri a (C'o11lri huto allo studio della -). - Dottori F . GarofaJo e E. Mosch ella. Pag. 116. T nmori ren~li maligni dell'infanzia (Contributo cl i· nico e anaton: ico-patoJogico alJo studio dei -). - Dott. 8. Scandurra. Pa.g. 50. Ul cer a gastrica (La tera}.; ia ragionata dell' - ). - Prof. G. Baggio. Pag. 125. U lcera peptica po t-operat.oria (Contributo allo studio dell' -). - Dott. T. Blcfari-Melazzi. Pa.g. 565. Ulcerazione p lantare con c:iecnfiva a racbianestesia. Gan· gliectomia lonlbare. Gt1~ 1· 1 gi :> ne. - Dott. G. Picardi. Pag. 237. Ulcer e .gastro-du ode n ali verfo rate (La nostra, esperienza sulle -~ . - Prof. R. Broglio e D ott. G. Pernwer tb. Pag. 95. ·vena s•p lenica (Riceroh e ~ ulla anastomosi della-) oon l 'arteria epatica.. - Prof. "l. Ghiron e Dott. L. Bada lla. P ag. 308. ' ' ie biliairi (Sul drena"io delle -). - Dott. G. Gucci. Pa.g. 503. \ ·olvulo (Ca so di -) in megasiigma con mesosigmoidite retrattile. - Dott. G. , collo. Pa..g. 287. 1

50 . Estero L. 60 Assumendone l'abbonamento insieme alla Sezione Pratica, l'importo complessivo è di L. t 00 per l'ltal·a e di L. J 50 pe l'Estero. CHIRURCICA : Italia

L.

C. Fn tt;ONI, Red . capo.

A. Pozzi, resp. Rorna. Stn]). 'fipo-Lit. .A.rmani di ~I . Courrier.


ANNO XL

Roma, 2 Gennaio 1983. XI

.Nu1n. I

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fondato nel 1893 dai professori:

.GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE ,

••

SEZIONE PRATICA. REDATTORE CAPO: PROF. CESARE

FRUGONI

Clinico Medico di Roma

P e r l'a.-n.rio l.033.

Ai Medici Italiani, ·

l'anno 1932 ha visto mantenute le pro1nesse e le premesse. le numerose lezioni cliniche pubblicate rappresentano la realizzazi<Jne del nostro programma di far giungere ai medici la parola dei Maestri e di prospettare loro nella forma più simpaticamente accetta i problemi di maggiore attualità. La materia dei singoli contributi pubblicati è stata accuratamente selezionata; la limitazione della casistica clinica isolata ha riservato maggior spazio ai lavori di più largo orizzonte e a pratico riferimento; furono curati i vari capitoli accessori. Intendiamo pertanto tendere a sempre maggior perfezionamento. '' IL POLICLINICO,, nella sua triplice edizione è l'unico grande giornale che con le Sezioni Medica e Chirurgica interessa ad un tempo i ...cultor.i della medicina e chirurgia genera/e che dedicano vita e passione alf indagine scienti/ica per il progresso della clinica e che, a mezzo della Sezione Pratica, si rivolge contemporaneamente ai medici pratici. Ai medici tutti e in particolar modo a quelli che vivono alla periferia e nelle condotte va la nostra calda solidarietà di pensiero perchè essi rappresentano la valorizzazione delle jatiche di chi opera con fede nei maggiori centri di studio. Essi devono trovare nel nostro giornale quanto è moderno, sicuro, applicativo. Devono essere messi ad intimo contatto con .tutte le fresche correnti di pensiero che siano volte ali' azione e che abbiano come obbiettivo .quei problemi di vita pratica che investono la nostra responsabilità e le nostre possibilita .nella diuturna opera faticosa contro i morbi nelle loro cause, nelle loro insidie, nelle loro conseguenze. Con questa visione pratica, desiderosi di essere e di vibrare pensiero contro pensiero con la classe medica italiana, cercheremo di avanzare, di elevarci, di migliorare, paghi se i nostri .ettori individualmente e collettivamente ci daranno il conforto della loro opera e del loro consenso. LA RBDAZIONB


cc I L POLICLI N JCO n

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[ANNO XL, Nu;M. I ]

Un invito ai nostri abbonati :

Sollecitare

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"

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SOMMARIO. Rilievi e commenti : E. 1\'1archi·a.fava: m aJligna

Sulla

malariv.

~tanea

e pro'Vocata. Osservazioni cliniche : E. Lombal'ldi : .Ainemia aigastrica e suoi ra,ppOTti .con l 'anemia 1p ernicioea. Sunti e rasse~ne : PROBLEM I GE NERALI: F. Bezançon : T,e tendenze nosografiche 13.ttuali e le nozioni di specificità. - J. A. RylP.: J,a d·i~..tesi e le vaa-iazioni delle m a lattie nell' uomo. - Patologia clinica e •m edi cina. ENDOCRINOLOGIA : E KraJUse: Su alcuni ral'i distuTbi èn1docrini. - H. P. H imsworth: L'attivazione de1il'i'Illsulina. - O. Hartleb : Tentativi di cuxa del diabete 'Per via orale c on soata,nze vegeta1i similii al1'.i·nLS>ulriina. - R. Léri-0he: L'avvenire e il s:itg-nifi cato de1la ch iru.xgia delle paratiroid!i. - TIS IOLOGIA: B. Pontitggia e G. Vascellarii: Le emottisi tubercola.ri e 1a il.oro o·ura. - M . Ascoli e M. Lucacer: Sul pneumotorace controla1.erale a>rirna1rio. M I SCELLANEA: A . L ownd es Y2.tee: Le -00mplicazioni d el comune raffreddore. - .A. Se1desl aohta : Stato attuale della q uestione del batteDiofaigo. 1

Cen1ni bibliografici. Accademie, S~oietà Mediche, Congressi: .Accademiia Lan-

cisiana di Roma. -- Riu:nio.ni fra i sanitari dell'Osipeclale ·rlri. S. Spii1~ito jn R-0.ma. - Società Me diico-Obi1rur gi-ca Ber-ga.masoa. - Acc8Jdemia Medrlca Pistoiese '( F Pacini ». - Sc.cietà dii Coltura Medica N-0varese.

RILIEVI E COMMENTI. Sulla mala1 ia maligna spontanea e provocata,. 9

NOTA

di E.

MARCBIAFAVA.

Quando dopo le prime scoperte etiolog icl1e sulla m.alaria, si fece da parecchi ricercatori l1a. trasmissione della malaria dall 'uomo malato al sano per le iniezj.oni sottocutanee di sang ue, allo scopo di s tudiare :s.peirimentalme11te alcuni problemii della infezio·n e, non mancarono le critiche di quella patologia sperimentale ull 'uomo. Cl1i avrebbei mai pensato allora che la infezione n1alarica saTebbe stata utilizzata come rnezzo curativo contro malattie d ei c·entri n ervosi. di origine luietica, fino a quel tempo giudicate ing uaribili, come la demenza par.alitica e la tabe dorsale? ~ ero che Ippocrate, or son·o ventiqUJa·t tro secoli, ha parlato di antagonismo fra m 1alattie n~rvo e e malaria. Così negli aforismi (Sez. V n. 70) si legge « qui quartan.a corrip1iuntun f ere con.vu.lsione non tentanJtur. Quod si pritis correpti fuerint, d ein qua,rtana accesserit, lib e-

Appunti per il medico pratico :

Sooneigliabi1ità di prove sulla iunmone oir ooJatoria. - OASISTI CA : La 'Peritonite dia pneuim.ococco. Peritonite .·otto-&p-atica da perforazione della veseico1a biliare. Ima>or<tanza delle lamblie e del colibaicillo. - TERAP I A: Il ca.lioio nella eura della polmonite. Nelle polmoniti dai piccold. bambini. - Ulteriori osservazioni sull'uso del de.&trooio nella polmonite. - MEDICI NA SCIENTIFICA : St'll•d i sul gomo esofta1m.ioo e i l eiSltema nervoso involontario. Ricer-0he sul titolo grurp[po specifioo d el sa,ngue nel moribo di Baeedow e nell'd!pertiroidi&mo e rapporta. tra va.lore del titolo e m etabolismo. - Ricerche -0ld.niche e speriimentia l j_ Errnl problema del gozzo e del m . di Basedo w. POSTA DEGLI ABBONATI V ARIA. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selva.ggi: Controrversie giuridiohe. - RiB!poete a. que&iti per questioni di massima. Nella vita professionale : G. Oavina: In tema di pubblici concorsi cepedalieri. - Ammin.istraz.ion è eatnitruria. - Conco:rei. - Nomine, pr-0•m oziond ed onorifi cenze. Nos,tre co r ri ~ pondenze : Da Oagliari. SEMEIOTICA:

N-otizie diverse. Indi ce alfabetico per materie.

I

rariftlr n. E ne1 libro se.~1 o degli Epiden1ici

( ez. ' 'l): cc qui quartana vexan tiir, niorbo co1nitiali n,on corripiurotu.r. Qii.od si antea correpti f iierirvt, qiiairtana succederute, liberantii.r n . Ma come a tutti è n oto , fu recentemente che si co11obbe la ma.larioterapia_ ; e la trasmtissione della malaria, . . ia per iniezio11e so ltocu t:an,e a o endoven osa di san g ue con paras iti malarici, .. i.a co11 la puntura ·di zanzare sperimentalmente infette, ha a "unt.o una n1eritala importanza nella terap~a; , 1p erchè la infezione m alarica; dai p,r imi esperime11ti fatti, 0 r sono quattordici a nni , nella clinica di Wagner-Jauregg a Vien11a , originati dall 'osservazione di antagonism o fra n1alaria e parali!si gernerale luetica, è rico~ nosciuta ormai comie il su ssidio migliore, finora noto, n ella c11ra delle m.alattie n ervose di origine sifilitica e partioolarmente della demenza paralitica; come sei il parassita malarico con le sue tossine :&volgesse un 'azione specifica antagonista a queigli spirocl1e ti (neurotropi) provocatori del~a malattia cerebrale. È provato om1ai ch e n ella d erriei:nza pa'I'1alitica, giudicata p·r ima rib,elle a qualsiasi a iuto terapeutic·o, la n1.alario-terapia, ·se raramente apporta la gua1


l-i\.~"lo

XL, Nu

1.

1]

SEZ J ONJ~ ~llATl OA

3

rigio11e, .. ~1e ~ . . o prolunga la 'ila con n11iglio1·aDa que ta malaria-terapia con il P. F . i 111c11to, a11c l1e n otabile, d ell e condizioni del corpre e occasione di tudiare proble1ni di i11orpo e della 111,e 11 lc. fo log ia, di hioloo-ia d cl para ita e le manifeOra dalle e i)erienze cliniche sulla mal1ario.-tctazioni clinich e della infezione. rapia, cl1e i c-0111pio110 nelle clinich e e negli Riferiremo le os ervazioni degli autori ino ... pcdali d elle n1alaltie n er\ 0 e e m entali di gle i ricordati com pa•ra11'dole con quelle ch e tutto il mondo; da que ba· orgente nuova di crià i ~ono fatte n eilla infezione d a P. F . sponta n ea. 1.>a toloaia s1)eri111 c11tale ull 'uomo a scopo curativo, i è o-iova la la n1alariologia per lo stuelle osservazioni fatte p er la i11alario-terapia <lio e il el1i.ari n1en to di prob lc1n1i di para itoda P . 1 F. il tipo c linico fu di T erzana sem,plice log ia , di c lin ica, di profi la~ .. i, di terapia, d i o d oppia; e fu o e rvata una sola spec ie di pai1111nunità n0lla n1a Laria. E tal e molteplice turas ita m1a.Jio-no, i cui caratteri m 0 rfologici e la dio i 11uò fare co1111)leito enza alcuna preocc11pc1riodicità d ella porulazione ogni 48 ore, cor pazion , pe1 cl1è allo copo terapeutico, i deri rpondono alla d e crizion e data dag li autori Yc la c iar d eco1r er e la infezione, enza cura, italiani d el paras ita d ell a T erzana m 1aligna , il J> ·r 1pareccl1i accessi e quindi per parecchi Plasmodium falciparar~1 . La te sa con clu sion e gion1 i ; in o ltre a li amtmaliati n on ebbero inrisulla,,a già d alle o ervaz ioni di R . Koch in fcz ion i 111alaricl1 0 pregre se, n on ono e~ 1Jo ti Italia, n ell 'Africa orienta.l e e occidentale n el .. n rei11fezion i i1at11r.ali; e rimanQ"ono in o"' crva- l ' n1erica centra le, n elle Indie olandesi , ' n ella zion c l cr ine i ed anni. uo,·a Ghinea. L'l 111alario-tcra1)ia fu prati ata di regola co11 (J.li AA. in O'le i non a1111nettono un iti1JO i 1 an:!!ue di u o n1ini o con zanwre aventi la quotidiano di febbre estivo-autunn1a.Je pro\ 0.... iofczion e <lei para ila d elJa ter zana b enig n a, cato da una p ccie d el P . F., la cui vita abbia ' ll<.'l Plas1nocli11m vivax, per cl1 è en za il pericolo la durata di 24 ore. 011 e clu.dono peraltro di u11a C\ Cnlua le in sorgen lla d ella pernic io iitl modo a oluto la esistenza d i una spec ie l~ . .... e no11 clic ncll 'O. p edale di Jlorton in In c1 uo tidiana d el P. F. e in ciò trovano un sosteu ltilt erra , J) f C "-O Londra, d a . P. James, vV. g no n ella o ervazione r ecente di una forma D. J. icol, P. G. hute ( study o f incluced fa- nuoYa di Pla modio benigno chiamato Pl. ovalignant T ertian ~Talaria, London, 1932) i l lral e, la cui n1orfolog ia i è con ervata costa11te in t icò la rnalario-t ra1>ia con la malaria e ... tivouna erie di pa saggi da un o .. pite umano ad :1ut unna le o 111a li o-11a da Plasniodium fal cipa- t i n a ltro e n ei passaggi dal) 'uomo all , An.ophe... rtlm , ia con la in oculazion e <li a ng u e, ia l e" maculiperonis e p oi nuo' a111en te 1all 'uomo. con anofeli p1iecedenten1en te infetti. qu i cono ceva g ià cl1 e la gravezza d ella Malaria ~ta applicazione d el Plasm odiu1n f al ciparu11i i1ell a malari o-te ra1; ia, qu ei ricercatori furono n1a lirna ' 'aria n elle differenti r egioni specialinclo tti dalla . uippo izion e ch e que lo p ara iLa, 111ente per l a ' 'a ria frequenza d e1lle sindron1i clel la p erniciosità . Da noi s i diceva (Infe zìon e con la s ua porula%ion e n ei capil lari d egli org.ani, e c1uindi an cl1 e n el cel'vello, fo e più e f- 1naLa.rica. F. Va l la rdi, 1902) nel capitolo d ella fi ca ce con lro il para ~ita d ella ifilide annidato c la ificazion e d ell o febbri malariche, cl1e la ·pecie del P . 1F . è unica e assai <liffusa, ma con1in CJli e to organo, . pecia lm ent e in c1uei ca i, n ei r1uali la malaria-ter apia, con i par a iti d ella rpr enden te, con mK>lla verosimi alianza, parecchie 'a rie là nei vari luogl1i , di tinguibili fra loro più ll uarlan.a e d ella te rzana, era riu c i la vana . Con la roo1)erazio ne ])en diretta fra le ri ccrcl10 di la- p er la azione }Jatogen a ch e p m- caratteri morfo, Joo-ici . E n el ca1)itol-0 ull ' Emoo-lobinuria d ei })ora lori o e la vi g ilo assis tenm cl err]i anìmal ati malarici A. Bi a na1ni , ripet endo ch e la specie i11ic ttati con il Plasm..odium f alciparum, si P. F. pre enti n ei vari luog·hi d elle via:riet à dipoterono c ura r e più di 50 ca i fin o a lla 1)ubbli~ linguibili per l 'azion e 'Patoo-cna, aggiungeva cazione d elJra n1cmoria , con solo 4 % di morta lità, non .., L1pc1·iore a quella d ell a malario- Lc- cl1 e g li sembrava vero in1ile cl1e quella infeziora1pia con il Plaismodium vivax; e g li autori n o 11c m,alarica, n el cor o d ella qu al.o si manifest a vc-11nero alla con clusione ch e in casi speci,a li , con freq u enza l 'emog·lobinu1~ia , rapr esen t a &se u .. l 'u so d el P. JF . ia giustificato, p erchè n e ri- i1a di tali varie là . A que t o modo di pen:sare eg·li rra indotto anch e ·da l fatto r l1c, per gli stes i sulta una t er a pila; officace per a lcuni ~mrmalati , c limi <tropi cali, non in tutti i luoo-hi , n ei quali che altrimenti n e ar ebbero privi. Gli stipiti paras itari , par m ezzo delle zan - d o minia.n o le f eb·b ri tropicali pro1)riame nte d ette ( febbri estivo-autunnali da n oi), domina egualzare infette, p e rvennero ai ricer ca tori ingl esi m ,ente l 'em .oglobinuria; p . e . è molto rara in dall 'India, ·dall ' fri ca occide ntale, dall 'Italia Algeria, mentre è frequente 11ella costa ovest (Campagna Rom1a n a, Sardegna). 0

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IL POLICLINIOO

dell'Africa; ed è rara, a quanto i conosce, nelle Indiei. È più verosimile che tali diff.erenze dipendano da varietà ·del paras i•t a patogeno, che non dall 'azione di un ipotetico fattore clirn-atico (1). Ora dagli esperin1enti ·eseguiti sull 'uomo nell 'o pedale ·d i Ho.rton, giovandosi dei vari stipi ti di P. 1F . ricevuti, co,m e i è ·detto, da v.a~ rie parli deilla Terra, risultò il fatto importante c11e nella specie P . 1F. si raccolgo110 na.zze geo.g rafiche, « strains », le quali, non diffe.. renli inorfologicamente, possono esseTe di stinte per la ' 'irulenza clinica, le r erazioni immunologiclte ed .a ltre proprietà biologich e. Per la virulenza clinica si riconobbero notabili differrenz-e fra i vari stipiti geografici del P. IF. ricevuti, riguardanti la durata della febbre, la , everità dei sintomi, la dose della chinina necessaria per la cura. Cosi nei casi d 'infezione prov·ocata con lo stipite indiano la . indrome era mite e richiedeva non grande quantità di cl1inina per e ere curata; il contrario avveniva nei oasi d'infezione malarica provocata con lo stipite di P. F. ricevuto ·d all 'Italia (Agro ron1ano, Sardegna), per la seve1~ità della sindrome ei per la dose curativa di chinina, ch e doveva essere otto volte ·mJaggiore di quella richiesta .peT l.a cura della febbre da P. F. indiano. Il dato più impressionante della di tinzione clinica dei vari stipiti di P. 1F . è cl1e, nella infezione ·provocata dagli stipiti italiani, si doveva ricorrere qua i S'u bito (almost at once) a·d u na intensa cura chininioa1, mentre ciò non si era obbligali a faTe con gli stipiti indiani. el prin10 caso la cura cl1ininica pronta e inte·n sa era richiesta dalLa gravezza dei sintomi e per interrompeire il lungo iperiodo, di febbre subcontinua, che accompagnava di regola il primo attacco e alcune ricadute; periodo, la cui dura ta era minore nella infezione da stipite indiano. Inoltre in due casi da stipite italiano durante una inteinsa cura chininica per vincere r ecidive ribelli, si ' 'erificò l'emoglobinuria, ch e mancò nelle infezioni di stipite indiano. Fra i vari stipiti di P. F. si notarono ancora ( 1) Ho letto recenteme11te n el Brilislt !Yledical Journal ('3 nov. 1932) cbe nella R . Società di Med.

'fropical e e d'Ig iene di Londra, nell 'otlobre cor so ebbe luogo una discussione sulla febbre e1noglobi11urica, ch e si aprì con l1n a comunicazione di G. Giglio:i sulla epiderniolog ia e l a e tiolog ia di l]uella. malattia nella Guiana inglese. Egli la considera, per le osservazioni epidemiologiche, co1ne provoca ta da uno speciale << .s l1 ain», da uita razza einolitica del Plasmodium, sp ecia·: mente clel Pl. f alci[Jarum, morfologicamente non dis tinguibile dal parassita ordinario, e dominante in alcune r eaio ni di malaria grave, non in tutte .

[ 1\ NNO

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XL, Nul\r. 1]

differenze immuriologichc1: mentre in un caso si riuscì c·on ripetute i11oculaz ioni di sangue con stipite indiano di P. F. a intervalli vari, a dare la im1I11unità; questa non si mantenne quando, dopo parecchi m esi, si fece l 'inocula .. zione con g li stipiti iualiani, cui, dopo tre giorni d'incuba1zione, segui un attacco grave. Infine, in rapporto àlle proprietà biologiche, gli Autori inglesi rifeiri.scono che , mentre non sono riusciti ad infettare an·ofeli indi.geni fa cendoli pungere daJ m.alaTici di sLipi·t e indiano; ciò riuciva, quando gli ammalati erano da stipite italiano, nell.a proporzione del 100%. Di tale importanza per la cura e per il giudizio sull 'efficacia di nuovi rimedi considerano ()'li AA. inglesi l 'argon1ento dei vari stipiti geografici del P. 1F ., ch e una delle iprincipali con .. clusi·o ni del loro lavoro è che i malariologi e i medici degli ospedali deille regioni malariche ·d el Mondo dovrebbero, i1el nltinor ten1 ))O possibile, fornire inforrnazioni ulla virulenza clinica della paiiticolare razza cli P. F. prèvale:nte nella regione dove ri .. iedono (1). Ora veniamo a quella p arte dello studio sperimentaleJ sul! 'uomo, cl1e riguarda la cur,ra de11a temperatura della Malari a maligna. Ricordiamo che, pri111 a dello ludio delle febb1i estivo-autunnali spccialn1e11te sulla Terzana maligna ,di !Biignam i e idi Marchiafa;va nel 1891, si riten e,·a ch e quelle febbri fos ero di andamento irregolare o di tipo prevalentemente quotidian·o. La TerZJa.na maligna, i cui accesi sopravvengono o.g ni 48 ore, come fu descrit1

1

(1) Nel giugno 1932 i11 una discussio11 e t enula n ella Società di l\i[edici11n lropi.cale di Lo ndra so~ra i rilnedi sin Le lici antim al orici e l a chinina (Trarisac li on s

oj

llte

Royal

Socie t y of Tropical

l'.1 edicine a.n d lJygiene, agosto 1932) , S. P. J ames è ritornato sull 'argom en lo delle razze geografiche cl e1le specie parassitarie; l e prin1 e di difierenli propriet à biologich e sen za ~lifferenze inorfologiche e con differe 11le reazior1e ai rimedi antimalarici. S"vellengrebcl fece 11olarc l e differ enze cliniche e ter apeutich e di due razze cli Plasniodium vivax : una pro,·en~en te d al facl agn car e 1'altra indiger1a d ell 'Oland a; quesla scn1bra aYere una vitalità minor-e d ella prima e<l un a minore resistenza ni rimerli antimal arici. Sçl1t1lc1nan11 , pure ammettendo co11 S. P. J ames lP. varie su sce ttibilità dei vari « slrains >> geografici nJ I 'nzione dci rimedi, i1011 cr ed e che la su scettibili! :\ di u11a razza in differer1ti r egioni sia sem1Jr e soggeltn a differe11ze cli tal grado da essere manifes le n el! 'azione terapet1lica; perch è, se ciò fos. e 1 sarebbe impossibile cli spiegare le somiglianze d ei risu1 tali di rimedi a11Ljmalarici n elle varie })élrli d el la Terra. A conseguir e più esalte conoscenze sull 'azio11e terapeutica delle nuove drog he ar1ti tn alaricl1e 1 gio,"eranno, in aggiunta alla cura cl ella malaria spont anea, l o st11rlio accurato della n1alaria proYocata a scopo curativo, co11 esatti conlrol~i.


[_i\NNO XL,

NUl\[.

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5

SEZIONE Pl\ATICA

ta dai ricordati autori, si distinse dalla Terzana b enig na tper la lunga durata, dovuta ai prolu11garsi del p eriodo di sporulazione, a gruppi , del parassita; per i caratteri della curva febbrile (invasione febbrile, periodo di stato con oscillazioni, pseudo c risi, elevazione precritica, crisi), per la n1aggiore g ravezza dei sintomi. Al tipo terzanario i a.g giunse un tipo quotidiano J)reva]ente n elle r ecidive. Non mancaron·o critich e alJa interpretaiiione data della T erzana maligna da parte di Bacce1lli, di Golgi e altri. R. Kocl1 la chiamò F eb11s tr·opica confermando l 'anda111e11to desc ritto clell a CU:rva fe bhTile·. V . A coli (L a AJalaria, U .T.E. Torin ese, Torino·, 1915) 1-a con iderò con1e una terzana suhe11tra nte, cioè un aggruppamento di due accessi ter zanari, il secondo uben:tr.ante'; provocato da ·due ge11erazioni para itarie : una, o·n de precede la e]avazion e iniziale, l 'a]tra , ,dalla quale ori.g-ina la elevazione 1)r ecritica de1Jla curva , cl1e des ig11erebbe l 'inizio d el secondo accesso feb1

J,riJ e. <:iò 11)rc111e. o, quali furono i ri ultati dell e osser' azioni dei ricer ca lor i ingle i n eille a11ali~i clclhat te111i)eratura clurante i paro. ismi fe))l ) l ili ; quale la p iegazione d ella Terzana 111aJign.a i> Gli . in.o-le i o_. . ervar o110 en1 pre la 1

r urva d ella T cr ta.n a m alig n a, c ome fu .d e critl.a da M. e B. in uno o in a ltro periodo dei loro r a. i ; e ritenner o cl1e ]a det·ta c urva ia il ri. ulla to di dl1 e acce&s i, dei quali il :seco11 do a r1Li cipa co~ì il uo ini zio, ch e sarebbe · ].a no~ ~ tru elevazione precrili ca, da in orgere 11uan,do jl tJrir110 è i1 e,]] o s tadi o d,e )l a di .. ce .. a; e r1ui11di t ra1tarsi di una T er zan a do1)1.>ia da due gen erazioni del P. F . con . porulazioni ra icin ate. È la . te. a . . piegazio n e cl1e i1 ei dava V. A coli i1 elle ue o. servazioni di M.a laria SJ)Ontanea, g iu clicando il gruppo para itario porulan te, CLii i d eve la e levazione preor·1tica, una nu ova gen erazion e paras itaria. ))ar eccl1i ia.nni or so·n o , a ll 'a ffermazion e di V. Ascoli , che ] 'accesso della Ter zana n1alia 11a sia provocat·O .da due ge11erazioni pa·r as itarie f!I non ·da una con il JJeriodo della sporu lazion e p.rolun,g at o .a grUJ?Pi, onde le varie elevazioni della c urva fino alla p recritica dalla siporulazione dell 'ultimo· gru ppo; si o,p poneva: q oo-ndo ""i veggon o n ell 'ac n11e di un accesso febbrile di Terzan:a. inalign.a sollanto o, in g ra ndissirnia preiva lenza, le ameb e endog lobulari sen za pigmento 1 e qu.a n.do all 'a vvici11arsi del nuovo parossism·o solta nto, o, in g randissima prevalenza, forme adulte oon g ranulini o con ma.ssoline di pigmento; quando n elle perniciose . comitate letali si veg.g ono il cervello-, g li organi

e1nopoieitici, la ·m 1u ccsa digerente, i~ cuore e an ch e altri organi oon i vasellini sanguigni sovr-empiti di .globuli rossi C-On· panassiti tutti ·O quasi tutti n ello stesso :s.tadio di vita : sen za pigmento; con blocch etto di pigmento; nella sporulazione; com e si può ritenere ch e n ella Ter z.ana malig·na sia la regola la presenz.a ·di due g·e:n erazioni parassitarie come nel tipo doppio della Ter~ma semrplioe non rar.amente subentrante? Se 110·n ch e, come s i diceva allora, qualunque sia la i11terpretazione della curva degli accessi della Ter zana maligna, la cosa importante per la pratica è di saperli riconoscerei non so ltanto quando sono g einuini, ma ezian,d io at-. traver so Je n1odific1a.zioni ch e posso110 pt'èSéiìlare. Oltre la cur,ra della Ter z.ana maligna , gli AA. ing le i , da11 'os ervazion e ·dei loro casi, designa-· n o anch e· le egu enti curve : a) la curva di una febbre terza~1a come quella della Terzana b enigna con una sola gen erazione. del P. F . Ta le curva fu descritta a n cl1e n ella malaria spo ntan ea; b) la curva di una. Terzan.a d-0ppia d.a due gen erazioni predominanti, lei cui sporulazioni avven.gan,o con notabile inte1-vallo , spesso di ~± ore, 011de la c·urva detta qu·otidi.ana; e) un1 a c ur,1.a di Ter zana con due gruppi di parassiti la c ui '"1porulazio11e avvien e co·n intervallo non così g1iauide con1e n el caso precedente, onde con sp,g ue ch e la curva din1ostra due attacchi distinti 11ello tesso g iorno: l 'interv.a llo fra l 'inizio di ciasct1n i)a.r ossismo è di 16 ore e l 'intervallo fra il t er·m1ine di un parossisn10 e. l 'inizio del1'a ltro è d i 8 ore. 1

1

La.~ c i an,do

1'arg·ome11to delle curve febbrili;

un caratter e fond.a men tale indicato da.gli AA. ing le i per la distinzione d e111a1 lVla la ria b eni g1)a dalla Malaria n1alig na è la 1noltiplicità dei g ruppi parassitari i1ella seconda, n ella quale si vedono due, tre e p·eisso p iù separati gruppi di para:ssiti, ch e sporulan-0 n ei loro . ten1pi 1·egolati, sen za essePe sopp.reissi da una o da due g·en enazioni pr edominanti. Il fatto della moltiplicità delle gen erazioni J)aras itarie n ella Malaria malig n a os$-erv.ato d.ag1i AA. ing lesi, con corda con ciò ch e è stato osservato e descritto· n el1a, M.alaria spo11tane.a. G. Baccelli (1866), prin1a delle scoperte parassitarie, nella f.ebb·r e subcontinua a li 'inizio o n el progresso della m a lattia , r ilevava 1'aume nto numerico dei par:assi·t i. id un: determinato tempo; e, dopo quelle scopert e, ve1deva nel sangue d·e i febbricitanti . di subcontipua, la pre-.e nza di più g ropp,i p'à'rassitari, in reciproca indipendeinza, i qua li ~Òn le' loto spo l'ulazio11i si 1

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6

« IL POLICLJN I GO n

lANNO

XL,

NUJ\>1 .

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succedono incalzanti l'una sull 'altra, come g li . com.a e n el pom·eriggio fu portaito all 'o&pedale, ove si svilupp·ò un,a 1sindro·m e t etanica; nella 13.;ccessi febbrili che n e .derivano (1). Ora se la moltiplicità delle gene1~azioni pa- quale, non o·s tante I.a inten sa cura specifica, si rassitarie è un fatto frequ€1nte nella Malaria spen se all,ei ore 2 del 1° agosto; all'autopsia, 0 1m1ailign.a, non può proprio afferm.arr.&i che sia tre il tumore ,a cuto d ell.a milza, nel oervello i il caratteire fo·n·dan1.entale il solo fattore della v.a~sellini erano ripieni di g lobuli rossi contemalignità. Quanti casi di febbr·e da P. F. gravi n enti parassiti tutti con il blo·c ch,e tto ·di pisi ·osservano co·n un :solo grupp·o p1aria1&sitario J g·m·en·to (pr.esporulanti); mentr€! n el sangue dellF ra i n1-0ltis,si1ni .d a m e osservati, ricordo l'ulti- le 1a~terie d·ella base se ne vedevano commisti .a i mo n·el cert am lente p1imo a ccesso con sindrome globuli rossi n orn1ali; in tutti gli a ltri organi, grave, nel quale l 'esame deil sa ngue, fatto do·p o dovunque nei vasellini, glob uli ross i con paraspocl1e ore dall'inizio, dim·o strò un numero, im- siti nello stesso stadio di vita. p1ressionante ·di pafla.ssi-ti, tutti niello stesso sta.Se dunquet, giova ripeterlo, la moltiplicità dio di sviluppo (formlei am.eboidi :s enza pigmendelle gen·e;razioni è un fatto non raro nella to) . M.a la presenz.a di una sola generazione pa- M.alaria maligna, non deve ritenersi come il rassitaria n ella Malaria maligna si r ileva non fattore precipuo della n1,a lig·nità, perchè ocsoltanto d.all 'esam!e d el Sta·n gue durrante la vita, corre di osservar~ casi di Perniciose, malg rado ma anche, come si è accennato, nei casi letali la cura intensa specifiaa., rapidan1e11te 1etali dopo I.a 1110Pte. N·on poche a utop sie in casii di co1i UJìJ solo grupp 0 parassitario. P.erniciosa furo·n o eseguite da me e dai miei Quanto al d eco.rso clinico generale della MaColleghi, con il reperto di una sola generazione parassitaria. In questi casi si vedono i va- laria malig n.a; il suo studio, come si è accensellini del oervelJo e degli altri organi, sp·ess-0 nato , trasse non lie;ve vantaggio dalla malario()On g li endoteli ~iig·mentati, r ipieni re distesi terapia, perch è condizione essenziale di qu,erda g lobuli rossi tutti contenenti pa~assiti ch e sta è di lasciar·e di regola alla n atu-r a il de·so no tutti n ello stes:5·o stadio di vita: pa1~assiti corso della malattia per parecchi g iorni e non :sen,z.a pigmento o con scarsi granulini pigmen- int·erromperlo senza indugio C·on la cura speia·ri; parassi•t i con blocchetto di pigmento di r€f- cifica, on.dei g·io, are ai d em enti paralitici, .e gola .a lla periferia del corpo paras·sitario·; pa- perchè è con sentito, dopo il pri·n110 attacco, di rassiti nella sporulazion e entro i g lo buli r ossi , tenere in osservazion.ei gli inoculati i)er n'°l'esi e dei quali è conservato u·n orlo emoglobinic·o, e té>lora per a nni. Se nella Malarià b·enigna si può a v.ere un sp·OTe lib.ere. S'inten dei che 1si considerano parassiti della stessa g·enerazion·e purr quando vi siano lun,g o 1p1erio·do di incub.a zione do1)0 la })UDtura piccole differen ze di :svilu.p po·; come le for1ne a- di zanz.are infette, fino a sei m esi e an ch e più; 111eboidi sen za pigmento e le forme con finissi - taJ.e lunga laten za, :srecondo le accuratei e spen1i g·ranuli di rpigmen·t o; le form e sporulanti n ei rien ze degli AA. ing le i, non avviene nMi nella vaTi g1~adi della sporulazion e. Di .m1alaria :p,er- Malaria maligna: in questa, il perio do masniciosa letale con il ritrovamento di una sola simo d 'incub.a.zio·n e ftI; ·di 17 g i orni ; il minimo di 6 giorni. Ora questo· risul tato è d 'accordo g en ei.iazione pa,r assitaria parecchi casi furono ricordati n elle pubblic~zioni preoede.nti, co- con ciò, ch e si osserva nella infezione spontaminci.an·do .da quella del 1892 (Sulle febbri 11ea. Per da re un g·iudizio esatto sull a durata in estivo-ai'htunnali, Bolleittino della R. Ace. med. cru·esta del periodo d 'incubazion e, deve tenersi di Ro1na). iDa. qu·esta pubblicazione sia lecito conto soltanto di quei casi, nei quali è ricor.dare il segu ente caso·:• un giovan e, addet- dato di conoscere con precisione il tem·po e to a d un.a fornace presso R oma , ebbe il primo la durata del s.o ggiorno in luogo di Mala~ia · attacco febbrile il giorno 30 lug lio; nel gio rno maligna. Ora dall 'os servazione di alcuni di queseguente a ndò a piedi a lla f.ornace, e, a m\ezzo- sit i casi (V. Infezione malairica, Vallardi 1902) risultò che la .d urata diella incubazione .è fra dì, in entre atte1ndeva al suo lavoro, cadde nel 9 e 12 giorni. Ma, com.e n ella infezione sperim entale, può essere anch-e minore; e n elle i11(1) U11 giorno dell 'est ate del 1875 trovandosi fezioni, provocate colle iniezioni endovenose o G. Baccelli con un m edico sulla spiaggia del masoitto·c utanee .d i sangue, la incubtazione n,e lla re, in quel momento ag·itato, rassornig·liava il' su ccedersi incalzante sugli scogli del~e onde delle n1alaria estivo·-autu11nale fu tra 6 e 14 g·iorni. quali una sopravveniva quando la precede~te era Per il decor so ulteriore, dopo il p rin1·0 atnell a discesa, al su ccedersi degli accessi febbrili tacco, n eilla Malaria spon tan ea, si è osservato 11eL~a sub,c ontinua così ravvicinati da mancare la ch e, se in quello la cur.a sia fatta b1ei.1e, i-)osson,o intermittenzà. · ' 1

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SEZIO~e

111ancare le ricadute e le recidive a bre,·i e a Iungl1i intervalli e, al più, n ella primavera uccessiva al la tagione malarica, nella quale . . i })rese ltaJ infezione, manifestarsi attacchi di l\lalaria ben i a na , da Plasmodiurri vivax, opr.a' ' ris ut.a alla maligna, alla quale e ra t111ila fin d al 1)rinci1)io della n1 alattia.. fa, "'l ll cl1e '"' cn za una cura b en fatta , la Mala ri a n1ali g na l1a t111 decor so più breve della J)cni g 11a, co .~ 1 da e· sere cons iderata la t>ri 1n u con10 11na 111alatliA acuta di front e alba. seco11da ; co1l1c, del r esto, :si è osservato, ·dunant e do1)0 Ju g u erra, n ei soldati ch e avcrva110 co11tratlo ]a Malaria maligna n eille zone di operazione il-c'l liane o tra niere, i quali rilorr1ali in iti no11 n1ala rici, enza il pericolo di reinfezioni, cont ir1ua' an-0 a soffrire di rC'cidiYe r n1 J)fC JJÌÙ n1ili e a }Jiù lunghi int er,·alli fi110 al la auariL1 io11c, più . pe ... o en tro l 'an11 0. .\"p ila infe1io11e malarica i clistino-ue\ a no le ri Latlut ~ e le r idi' e a bre, i e a 1u11gl1i inLcrvn Jli ( loc. cit.). . P. Jamies e i uoi collaboratori di5lin rruono le r ecrude..: cenze c11{ro 8 . ettiu1n11 0 dalJ 'a ttacro primitivo · le ricadu lo d Oj )O ~ sctt i1nan ; le ri corren ze dopo 24 ... cllin1anc. (>ra 11 I la 1\1alaria mal i a na provocata a ·co1>0 t l'ra 1>eu li<. o O'li \ \ . ingle i o erva rono Je pri 1ur, ·ioè J recrudescenze e non le r ecidive o le ri cadute lo ri correnze; e ciò è d 'acco rdo cc1 n Ja clur~1 1 a n on lunga della Ialar ia da P . 1~~. {J 11 a lt1 0 lallo din10 tralo dalla lini ca e cl:ill 'analon1ia paloloQ"Ìca nella ì\[alaria s1>o nta11ea t'· clte la pernicio. ità ·i i11a11ifr la r1ei pri111i giorni di mala tli a, 11ella in fcziono r ccnte ron febbre inter111itt c1nt c o t1l>contin ua , e quindi n elle Lagion i di : La le ~ di at1Lunno o n on nelle stagioni ·d ' jnvorno e di ])rin1iavrra , ecce tt o ca. i rari 11ell ei prin1e ~c l 1i111<t11(· <l ll 'itl\ er110 ; percl1è gli a1 inalati , . u1x-r1 l o il i)ri1no periodo della infezio110, 11anu o <li rc'1'o)a acquistato un ' immw1ità parzi.al ', relativa , co ntro la 'irulenza f)ernic io. ti clr ll r tos... in e del P. F . prodotte dalla ua attiYilà lnc labol i ca; 1 C[ u indi nell e recidi,·e in vernali e prin1averili non i corre il pericolo della f'Crnicio ilà . Que. Lo fatto , di somma in1,r>0rtan1a pratica, della insor genza della pern icio i Là nel pri111.o periodo della infezione, è taLo co11 fern1ato dalla lJaLolog ia speri m en lale J)er I.a i11alario- terapia, come risulta dallei accurate osservazi·oni degli AA . inglesi, i quali potero110 13.v ere sotto gli occhi per lungo tempo gl 'inoculati, e videro la Ma1aria malig na, i11 paragone delJ a malaTia b enig11a, d~correre co111e una malattia acuta co tituita da un attacco primi• tivo , deilla dt1rala di parecchi giorni co11 1111

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PRATICA

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rlrome severa, nella qua le p uò in'"' orgere la perni c io~ità , seguìto da un nun1ero vario di r ec rudesoenze, con proo-re iva attenuazione della Q'Tavità dei sinton11i e diminuzione del nu1nero <lei parassiti, i quali, peraltro, possono ri111anere dopo la ce azione <lella febbre. E fu ron~ermato anche l 'insorgerie italora r a·pido, inopinato, quasi fulmin eo , come noi dicevamo, clella sindrome pernicio ·a , co m 1ei sanno i med ici esercetnti in regioni di malaria grave, che vedono cadere nel coma pernicioso gli uomini dei aa·m pi che si avvian.o .al lavoro o durante CJ ue to, dopo aver sofferlo uno o ·due accessi febbrili. Molti casi di tali perniciose furono ricordati nei lavori precede;nti e si osservano Jl Ure adesso n ei pae .. i an cora d esola ti dalla malaria QTave. In un ca o o .. ervato dagli A.~. i 11gle ... i dopo la inoculJa.zione di un-0 stipite di P. F. indiano, la infezione perniciosa letale Tt)lolto Tapid.amenle i viluppò in « CL71J explo·"i ve ( « fulminant ») way » con nun1erosei for1n c ·nnulari e pareccl1ie pre 1)orulanti n el sang ue periferico , non o tanLe il trattam ento chi11inico da quattro g iorni; co111ie si è osservato n on raran11ente n elle infezioni pernicio ei di orig ine ~ ponL.anea (I ). 1

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È Jl ella Medicin a unia1 verità i11di c ussa: che

dalla ,·aria di sposizione individuale dipende, di fronte a1l 'azione delle ca use i)atogene, non !--Ollan lo lo ~ ,rilu1)po del proce o morboso, <lel1) Ch e la per11icjosilà i 111anifes li di regola ~o ltanto n egli atlarrJ1i primilivi di Malaria è clin10 lralo anche d al ~e opere dei n1edici antichi, co1ne F . IVI. 'forti, i qual i sebbene n on lo affern1a ·er o chiaramen le, lo resero evidente con i casi da lor o esposti , dai quali ris ulta che la sindrome 11err1iciosa i11sorgeva jn trno d ei prinìi a l tacchi di febbre, in uno dei printi g ior11i cl i nlalattia, con fclJbre intermittente o ubcon Li11ua . A questo propo ito ricor<i er ò cl1e la p ar ola per11iciosità ri1no11La a I11pocra le : n el prin10 libro degli Epiden1ici trattando delle epidemie n ell 'isola cii Taso, dj febbri acule, ardenti, (1tupE-roç oçuç, xaucrwo€crt) del :e quali molle ·~i ricono con o cli orig ine palu. I re, i dice ch e d al principi o . i })Ot eva g iudicare in quali « praesens immirterel pernicies » (-cd: ÒÀ€-&pta). . ei libri d egli Epidemici sono esposte J condizioni atmo ferich e di qua ttro anni nelle 'arie stagioni, le m alattie ch e i dominarono, sul: le quali segu ono con siderazioni e da ultimo s1 aga-iunge la storia di alc uni dei casi osse~ati : Delle febbri descritle d a Ippocrate n elle stag1on1 cli estate e di autunno, do·p o l 'esperie,n za di tanti $ecoli dalla pr,a tic a d 'Ippocra le, m ol te si possono diaO'nos licare quali febbri palustri intermittenti o s~bcontinue spesso con esito 1e tale. Come esempio valga ~ c~so pri1no d c] I,~bro I ? eg.li ~pid~­ n1ici cl1e 10 riassumerò n elle linee pr1nc1pali: Ft1isco: ch e abitava presso le mura, il pri1no g ior110 di mala ttia flt preso da una febbre acuta; seg-11 ì l ttl a notte agitata : i 1 g iorno segu e nte aggrai

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cc IL POLICLJNJC0

la reazione lJatologica; ma ancora n1olto della gravità e del decorso della malattia .. Di ci~ v iene data una dimostrazione perentona dagli AA. inglesi con l 'esperienza, che, <li parecchi individui inoculati con la stes-sa razz•a. para sitaria, per la stessa ' 1ia d'inoc ulazione, con la te sa quantità di sangue con i)arassiti, nello s tesso tempo, le manifestazioni clinicl1e e para ·sitologiche furono differenti: l1a• r·e azione in a lcuni individui fu più grave:, fino alla perniciosità, ch e nella m.aggior.anza dei casi ; in altri fu più mite. Vi sono indjvidui , da met·ter si fra i refrattari, i quali della infezione pre entano oltanto scar i para iti nel sangue enza alcuna Teazione febbrile o altri sin•tomi. ono individui portatori ·dei parassiti d ella infezione enza averne i sintomli . ulla influenza della quantità d ei p·a ra .. siti inoculati , la ·dose della infezione, a.o-li A .~. ingle i è risultato che , n1eintre n ella Malaria b enigna ~a. do e d ella infezione (numero delle pun lure delle zanzare) ha una influenza definita mia non impressionante (striking); n ella Malaria malig·na, selbben e la ca istica d egli inovò, ma, dopo una evacuazione alYi11a, la nott e fu tranqt1ill a. Il terzo giorno nella mattina fu senza febbre; ma nel pomeriggio ritornò la febbre act1la, c011 . . e le, lingua arida, orina inten sam en le colorata; la 11otte clecorse co11 a1nbascia e co11 el ci irio; nel quarto giorno, peggioramento di tutti i sinto1rli ; la notte meno agitata. el quinto g iorno e1listassi; la notte segue11te in sonnia , delirio, le estrelnil à si fecero fredde n è più si riscalclarono; a~lo puntare del giorno ses to, breve son110; poi l 'am1nalato divenne afono, si coprì di sudore freddo; ·: e estremità si fecero cia11o lich e; il respiro raro e profondo ; e morì sul mezzogiorno . La milza era o.un1entata di volu111e (µiéya cr7tÀYJV ). J.,o diagnosj di questo caso osservato da Ippocrate 11on può essere che quella di Ter zana Jnaligna con algidis1no per11icioso al terzo attacco. el sapie11tc <'Ommenlo delle opere d 'Ippocrate di E . Littré (Baillière, Paris, 1840), il caso ricordato, com p ar a to ad un caso di febbre palu tre re1nitten lc osservato da ~Iaillot in Bonà (Algeria), è g iudicato con la diagnosi di Febbre pernicio a comatosa pseudo-continua. ~{a sembra pit1 corrispondente al:a sindrome della mal al lia la ò i agnosi proposta. Anche d elle manifestazioni inopinate, fulmin ee della si11drome ciella perniciosità si trovano d ocutnP.nti nelle opere dei grandi medici, com e fra le storie di F . Torti nel suo libro suJle Febl)ri p~rni cio se . In altra o<;casione (Il pertsiero Latino e le scoperte 1'ecenti s.ulla Malaria, cc Nuova A n tologia », 1° luglio 1932), ho ricordalo l a sLoria di una perniciosa comatosa osservata nell 'autunno del 1729 da G. B. Morgagni in un Cardinale cli Padova, il quale anelato sul mezzodì a riposar i ftl colto, durante il sonno, dal coma pernicio o in un acces o di Terzana; ritornata, decorse alcune ore, la coscienza , dopo 48 ore si rinnovò l 'accesso letargico con sintomi più gravi; e l 'ammalato fu salvato da un terzo accesso pernicioso, certa1nen te letale, da Morgagni , che aveva fatto la giu ta òia g11osi, colla polvere della corteccia di China

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culati con le zanzare non ia ancora suffi ciente per uua stat i~Lica, si l) UÒ dire irt .ge11era le c be nei casi infettati con la puntura di parecchie zanzare gli attaccl1i primitivi sono più difficili a controllare e di più lunga durata, che nei casi infettati })err la puntura di uno o due in etti. L'osservazion e d ella in11nunità, cl1e si acc1uista n el decorso, d ell a infezione malarica, onde, di r egola , o,g11i recrudc cernza o r ecidiva è m en·o gr.ave della precedente e si dileguia· iniem e il pericolo d ella pcrnic io ilà; e il fat·to della inununità co11ferita con l e r einfezioni con la .. t essa razza, inducono gli A. inglesi a con... ig liare di . . on1mini trare n elle recrudescenze d ella Ma1a·r ia 1nal io-na poco chinino o .anche ·d i n on darlo, quando vi sia una vigilanza corn petente, allo ~co1Jo ·di agevolare l 'acquisto d ella in1munità , d 1la r e. i~ te nza, e qui11di la g uarigione. Ciò polrà n1 etter.._ i in pratica in alc uni caf' i. in con di zio11i favorevoli come nell,ospedale di Horton. M:a quando indiv id11i di color terr eo, anemici, ·d eboli , non val id i al l avoro, so ffrono di attacchi febbrili con para:~·· iti nel sangu e del ciclo ases uato e se uato; ron1 e' può il n1edico, pur senza correre il ri. cl1i o della perni r io. ità astene;nsi dal curarli ron la cl1i11ina nella dose ch e riten ga ufficien te <' n el ten1 po più opportuno, dopo g li e ami clini c i -e parassitoloo-ic i d ei ingoli ca~ i ? Si de' e inoltre J">ensare alla bonifica umana diretta alla diminuzione, fin dove si1a1 pos. ibile, del n11n1ero d ei portatori dei para .. iti , r l1e sono le sor genti della infezi one d ell e zanzare n ell e .. lagioni di e .. tat e e di autunno. Nel Sana tori o del Go,rernatorat o ·di Romla per i fanciulli n1alari ci d el] ' Aaro Romano, molti n e sono arrolti ogni anno. Qu.ando vi entrano sono .anemici , denutriti, d eboli , tristi, pes"' o febbrici lanti con parass iti n el sangue e con tumore d ella 111ilza. Dal1'a· cura chininica b en e e eguita n e•lla do e e nel tem1po, congiunta alla \ ig ile a sisten.ia e .alla buona a lim entazion e, i ottengo110 ri ' Ultati ver amente b en e fi c i: g ià d opo due o tre settimane, cessati ali attaccl1i fc])brili, sco111par~ i i para.s iti, i fanciulli pre en lano quasi tu tti lln notabile n1ig lia ram ernlo J1ella anauificazione, n ella nutrizion e, n ella proare. iv.a diminuzione del tumore plenico, n el r i lor110 della vivacità del oarr.aittero, C·OSÌ <la sorprendere lieta1neinte le madri, ch e non li avevano più rivisti dopo I 'u scita dalla famiig lia. ~ arebbe forse meglio lasciare tulti questi fanciulli ~ enza cura, p erchè acqu i, tino la immunità? Abbiamo ria unto i fatti più i111portanti mes,s i in evidenZJa dalle accuratis in1e ricercl1e fatte da S. P . .Tames e dai s11oi collaboratori ulla •patologia .. 1)erimentale della ì\rfalaria ul1

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SEZIONE Pl\ATICA

l ' t1omo a

copo terapeutico. Altri problemi ·ono ricorda li dagli AA. ing le i, clini ci , i1nmu11oloa ici , c ura ti' i, e cl1e dovra11n o e ere ri ·o luti da ulteriori indagini. ~\g-o- iun o-ia1110 da ultin10 cl1e g li . ing lc .. i ~1>eri111 en tarono il nuo,·o rin1edio intetico c hi a111a to Erion o lebrina, loro mand1a1to dal profe· ~ o re .._'ch11l ernann, dai laboratori d ei prodotti chi1nici di Eberfeild. N'ebbero ri ultati l)UOtti ir1 ca ·i di I'8c idive di Malaria 111aliana o d OJ)() sci r11e i dal primo a•ttiacco, 1·ecid ive <..' l10 C(.'. snrono ubito dopo l'uso d ell 'Atellrin a nella do e ·di g r. 0,30 a l giorno per cinti ue g ior11i; i11 ca i d 'infezione nel primo attacco co11 truar ig ione pro11 ta e senza ulleriori a l lacc;l1i · m entre c1ue t'ottimo ri.Siultato non si otr iene <;On lt\ cura chininica. ed ic i individui SOJ>ra ti ic in ~elle ono guariti con l ' tebrina. Tali ris ultati ono miaggiormente imporianti }) r il ri 11 ore con il qua le furono condotti g li . . pcri111 11ti con il co11Lrollo di ammalati trattnt.i co11 la cl1ir1ina e adoperrando razze paras~ i l.Jlrir di nota i11le11 ·ità di viruler1za c·on tro l e quali la c hir1i11a si era ·dimos trata n on di g rantle P flì r.<1 r i ~l. on vi può esser e du.b bi o ch e su l1'e flì c~t r i a cli que lo nuo,~o rimedio in tetico i fanaitn 1Jro' e in tulle l e r egioni malariche d el 1nn11ùo, co ì da poterne dare, senza lun o-o indu •rio, un cr iudizio, ch e dobbiamo aua urarci s i.a Ullfl COil f nna d egli effetti ben efi ci g ià Oltt HU ti .

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' ~TO.

J, 'A. 11a fallo ur10 ludio c ritico comparati' ro fra la infezione malarica m a ligna da Plas1lt1Jdiuni f alciparu.ni di origine sponLanca quefLa, provocata a scopo te;rapeutico. La sc(;ouda ò una ver a pato·l ogia siperim1cnta le ·del] a ~laluria n ell ' uomo, la quale più d cl la spon ta.nea, co n s~nte una ind agine accurata dei proble111 i J>ara~ ito logico cli11ico, immun it.ario, l>r ofila t.tiro, l-erapeutico. L 'A. si è occ upato particola1 m ente d elle razze geogr.aficb e d el Pl. falciparzin1 di varia ,·irulenza clinica, ebben e n1orfologicamente identich e; d ella int 1·1)relazio ne d ella febbre te r zana m~ligna; dcJ nume .. ro d e lle gen erazioni parassitarie ; d el d ecor. o clinico, d ella. durata e d ella teriapia d ell a infezione. l n gemere i dati d ·elle ricerch e · 1p erin1enLali sono d 'accordo con quelli d ella Malaria spontanea1. 1

I l Num~ro ~ del 9 corr. conterrà una Lezione Clinica del prof. CESARE FRUGONI,:

Calcolosi del coledoco e fistola colecistoduodenale. •

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OSSERVAZIONI CLINICHE . Istituto di Clinica Medica Generale e Semeiotica della R. Università di Napoli diretto dal Pro f. G. Z 1-\ GARI .

Anemia agastrica e suoi i·apporti con l'ane• • • mia pern1c1osa

per il .dott. ERMANNO LOMBARDI ' assist ente ordi11ario. Dai i·ecenti studi e da numerose osservazioni clinich e .r isulta quale g r ande imfluenza ha la funzione secr etoria d ello lon1aco n ei disturbi d ell 'eritropoiesi. F; sor pa sata ormai la cre den za che esclusiva fun zione d ello stomJaco sia quella d 'un sacco, nel quale l 'alimento subi ca la sua prima tappa per la digestione e ch e non abbia altre fun zioni pec i fiche . La ricerca di Ca&tle, de ll 'Univer sità di Har"vard, quelle di Wilchinson e p·o i ancora quell e di Stur.gi&, I saac e Sh.a rp ed .a ltri nurner:osi hann o gettata una viva luce s ui rapporti cl1e inter cedono tra m.o>tmal e funzionalità secr etiva g<i Lr ica e d eritropoic i. I primi osservato•r i e , ludiosi de lla maleria non avevano per vero man cato di far risallar(ì come I 'achilia ga Lrica fos e un reperl o co tante d ell 'anemia pern ici o~ a (Fenwich, Ilunter, l\fartiu , Lenbarlz, Gra' itz, K. Faber, ecc.), sebbene qualc11e raro autore (Bevaneck, o recentem'ente Allodi) abbia trovato tracce di acido cloridrico libero n el u cco gastrico cli a nemici perni c iosi . Il m .a nifestar si poi dell 'anemia a tipo p e;r11icioso, o a tipo di gr a ve sindro1ne anemica i1)ocromica, in individui o ttoposti preced en1nente ad aspo1tazion e o resezione d ello sto111aco, conferma .a ncona, di più I 'influen za di e so ulla cr asi a n g ui a na . A mi.o modo di vedere, a riprova di quanto sopra ho -esposto, vale a dire, ipofunzione ~ ecretoria ga&trica e co1t..eg11cnte anemia, sta rebbero le osseJrvazioni di Friedn1ann, l(am;p, Bing, Mairano e P1acco, M.an11 , Cofler e recenteme nte quelie di Al lod i 0 Griva . I primi AA., infa tti, s tudiam. do casi di ulcer.a duoden ale, av·evano notato (ed alc 11ni . n el 90 %) ell e i pazienti ave, ano un~ n·e lta iper globulia (a volte sino a 8 milioni ·di g·lo})uli r ossi) e d e ..si c red ettero di po·t er asse~nare .a: questo sinloma un val ore prettamente diagnostico. Friedm.ann studiò 25 ca i ed in 23 notò un netto aumento di o-lobuli rossi: avevano i segni clinici e radiologi ci ·d ell 'ulcera duodena1

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le. Tutti i pazieJI1ti, ad eccezione di u110, erano ipercloridri ci. Mairano e Placeo esan·1inarono 35 111ala.ti , di cui 23 presentavano sinto1ni di ulcera Lit1oden<tle, 8 tl i ulcerai g.astrica e i erano affetti da sindromi aderE>nziali del segmJento piloro-duodernale col fegato. Nel 90 % d eri casi ebbero r eperti di iperglobulia. L'acidità totale si dimostrò in tutti i casi 1p iù ele ala del no·r n1ale, sorpassan·do in alcuni il 3 % e toccando anche il 4 % in quttlcuno. Allodi e Grjva hanino riscontrato iperglobulia n el 50 % dei casi di ulcera duode11ale e neì 34 % i11 u lceri extraduodenale1 o in altre affeli OI) i di J)ta tura di versa (ga.s.tri te i pergen r.tic.a, di' erli colo ·del duodeno, ulcera dig iunale, proctite). E' tata 111otata la coincidenza dell 'iperc loridrica-iper ecrezione con cifre alte di g lobuli ras~ i. E tanto più 1nteTessante è questo reperto in c1uanto questi am1111alati appaiono di1nagrali dalla di-eta ris tretta, pallidi, a tenici. Sicchè si avrebbero LlUe dati degni ·di rilievo: i1p€rclor'idria ipersecrezione e corri:spet'~iva ipe.r.globulia: Ì})oglobulia, iposecrezione e corri pondente ane1nia. Bloo111.fie]d e l(eefer banno riscon,L1~to ch e n egli a nemici perniciosi n eanche dopo iniezione di istamina si ha secrezione cloridrica, e lo t om~co di questi malati è impermeabile alle o tanze c-o loranti, introdotte• nella circdlazio n e 1g-enerale (Dlavidson e Willa~, Ha age n~r1 ) al co11trario di ciò che avviene per glL indi,1idui sani .

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La l11enomata ft1nzione secretoria dello ston1aco, com ei pure quella di tutto il tubo ga&tro-e11 1erico, contribuisce 1aJ pull111are di una G' bnorn1·e flo·r a batterica (ospite abituale dcl colon) in Lr:.tlti intecstinaJi, che fisiolugi carr1enle J1 e; .. ono privi e rlie l)Tesumibiln1ente apporler e])bero delle le...,ioni intestinali tali da rendere -})O ~ ... ibili l'assorbimento di tos ine ad • • azione e111oto ... s1ca. Gli e . . perin1e11ti di Sesderhelm e Lcl11n·ann · t1i can i - nei C{ltali rer1i va prodotta una ste110 i ·del] ' inte tino t enue feceiro n o tare lo . . Lal)ilir... i in 1alc uni di e~ssi di una sindrome cl'aner11ia Ìj)ercromdca con macrocitos.i ed uro bi Jinuri.u. Nel tr.a tto dil.atat.o, a monte della s ten o i , .. i ave:va il pullulare di una eno·r me flora batterica. IJe succe~ ive esperienze personali ( v. Lomba.r di, Rifo1ma lt-1ed. n. 5, 1928), praticate anch e sui ran i , nei quali riuscivo a provocare una e11orme dilatazione del tenue, a monte della

stenosi, dimiostrarono l 'evoluzione in e... si di una sindrome ane1t1ica ipoc romica, con fame vorace, dimlag.ran1~11to, a volte paralisi del tre;no posteriore ed ulceralioni diffuse dell ~t cute. l\1olti AA., studiando la flora n1icrobica dello stomaco e dello inte Lino di anemici :perniciosi , hanno 1~isconLralo !h. cQli, stafilooocchi, strep.lococchi, perfri11gcs ' i\Telcl1i e diplococchi Gram positivi. A Lutti qu·e sti germi si è a ttrib-t1ita llll 'azio11.e e1110 tossi ca non co·m battuta, nè neutralizzata d1.1i succhi deficienti dello stomaco e del} ' intestino che normal1ne11te vi riescono a n1anlenere una relativa sterilità . 1 -

* ** Le recenti ricercl1e rli c:a ·tle mostrano gli stretti rapporti ch e intercedono tra la norlllJale funzione gastriua ed una atti v.1 eritropoiesi, e contribui. . cono oltre che alla terapia, anche a chiarire in u11 certo qua] Jl10·do l<l J>!Jtog·enesi dell 'anemia perniciosa. Parrtendo dal sintoma cc achilia ,> riscor1trato ancJ1e dai J:ri mi osservatori , egli l1a i)en ato c h e un.:1 l«: rapia di sosti tuzione avrrbbe a1pportato ai pazienti n o tevole benefic io . Feco ingerire ad indi,·iduo ano 300 g ram1r1i di carne magra di bue e dopo un 'ora, con eccitazi011e f<11ingea. gli fece rigurgitare il contenuto .:emiliquido dello stomaco, ch e addizionò co11 ,lcido cloridrico fino a pH = 2,5 - 3,5, e n1ise in ter111'0stato per un tempo YariabiJe da 6 a 30 (ll"-èi. In seguito filtrò jl lic.1uido, lo neutralizzò con sod.a e lo introdu s~c con ~onda esof::t~ea nello· -'" tomaco di un a11c111 ico pcr11icioso. iFuron·o trattati in questo modo 1O individui, per uin periodo di tcm}JO variabile cla 2 a 5 settir11ane. Si ebbe l1 nia neI la riSJJOsW. reticolocitaria verso il decimo a iorno e rapido aum ento dei corpuscoli ro si. E' stato poi notato ch e se si 1mette in contatlo per un .t empo sufficiente, la carne di bue cruda con succo ga.s trico im vitro, e poi . i 50mmini!'tra : 1'azione è identica ; ma non i ha alcun risultato se si somministra a solo il suc co gastrico o la carn·e magra. Tre m1al.ati sottoposti a questo· trattamento non ebbrro alcuna modificazione [}ella loro formula en'latica, ma sottoposti in seguito alla cura ·di Castle reagirono perfettamente. Wilkinson ha n otato ch·c anche la pepsina del commercio e l 'acido cloridrico re$tano senza alcun eiff.etto. Ma il u cco gastrico, privato della p epsi.n1a, e del labfermento con addizione di caseina e poi di carbonato di ma~ 1


[.A.?' so XL, NuM. l]

SEZION'.E PRATICA

gnesio, può co11 . . ervare le sue proprietà anlianem·icl1 e. Si deduce cl1 la sostanza at·t iva non i tro' a preformata 11e1 ucco gastrico, nè 11ella car11e 111n a ra di bue, m.a risulta dal con tallo prolungato (}ell due ·o lanze . Vi è quir1di un fattore intri11seco, un enzi111a, lcrmo lal)ile, secreto dalla 111uço a ga trica, attivo , ed um fa ttoro e. t rin. eco llrodotto da 1l.n ~ ci sio11c d~ 11<\ protei11a. 1..1) riccrcl1e ,"11ccP. ... s 1 ve di Sturgis, l saac, e . l1ar1)s, o l)Oi quelle di Conne1-, hanno roso di a1>J>li<'lnzione pratica la c ura di .a tle. Queti A. l1ann o avuto I 'idea di far pre11d ' r e ai loro J>cli' ic11 I i lo .. lo111aco di maiale, cl1 'è un ai1irnal omn ivoro ed il c ui ton1aco per la "u.a fi io lorrin i avvicina di più a quell o del! ' uomo , ott e11<'11do oltirrri ri ullati . iccl1è lo Lomaco ,io po q uc>ste ricercl1e, è La to riabiJit~ lo nell a sua l'un zion e; non è ola n1 c11lc t1n orga no nel quia lc av\'ie-n e la prima cli ae ~ tion(', vii u JJJ>ata eJ compie lata poi da altri ucchi, non (' la prin1a lappa nella quale il cibo pt1ò fare a i11 cuo di ·offermlarsi, in oltrando ·i dirclU111t nte i1 ell 'intestino ; mia 11a una funzion e più nol)ile, quelliar di prc icclere alla fo rmi .. ura cli m a teri.aie ,a da tto, IJe rch è 1'ori11 efficienza e colmi i ' 'uo,ga ni stno 111:1ulcnQ"n ... ti cl1e- con ti11 t1an1ent si hanno n ella ~ e.ri e ro sa del sa n aue.

* ** I <'a"i <li ane1nia 11ernicioS<l, irtso rti <fopo ic re ezion i ga trich e, con1e quelli ri conlrati per carc i11 01na g.a tri co, contribui co no a na fforznrc la teoria dcl) 'origin e aa 1ro,. . inlc tina le della rmialatlia di ddi so n-Bi e1111 er. In Italia, Velo, r ecenten1·ente l1a i ~t iluil o dell e ricerch e su 44 pazienti oper ati di resezione ga tri ca da 1 a 7 ann i, e in n e u 110 di essi l1a ,p o tuto mettere in eviden 1~ i a ni rlell 'ane111ia pcrnirio!'a . Hen sch en h a riferito al cong resso dellia ocietà Tedesca di Chirurgia del 19:-JO, le ricerche ema tologicl1e da lui compiute u 77 resecati, per la m as ima parte ~condo Billrotl1 Il. Nean cl1e egli trovò segni ~linic i cd en1alologici tali da far pensare all'anemia p e r11 iciosa. Risul·tato identico ebbero Gordon-Taylor, Hudson Dodds, Wamer e Witby in 52 pa• • z1ent1. Hochrein , prrò, riferisce due casi, un o cli an emia perniciosa e l 'altro di gra ve anemiia ipocromica, riscontra ti dopo r esezione gastri ca. Anche quest'ultimo caso poteva essere accostato e per l'amnesi e per l 'ottimo risultato

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ricavato dall '€Jpatodieta, a ll 'a11emia perniciosa_ ch eidel nel 1930 l1a o erva to un caso di anemia perniciosa co11 vecutiva a r esezion-e gastrica in un uomo di 50 anni. Presentava i caratteristici segni clini ci ed cm·atologici della a ffezione : a chil:iJa., rapi<lo vuotamento ga,trico ed anche spleno111egalia. Con cure arsenicali e sommini. trazione ·d i acido cloridrico migliorò. Già preccdcn tcn1ente, n el 1925 , J~ lli s d e cri e u11 (} uadro tipico ·di a11em1ia perni ciosa con sindrom·e ùi Licl1theim, in un individu·O ch e precede11tc111entc .a' eva Sl1bìto una resezione dello stomaco .per carci1110n1a. An- . che Denning, nel 1929 , d e~c risse un caso sitn·ile con indrome di Lic b tl1 eim e l 'eritro_poiesi , con cura di fema lo, andò migliorando;: l 'ammalato però n1 o rì in eguito per affe7.ione a cuta polmonare. elio ..,t e o anno BorgJ1iaerg e Lottrup o ervarono in due operati di re ezione aa trica , a nern ia perniciosn. Mora,vitz recente1J11ente de crive tre casi di anemia agastrica con r eperto ematologico di anemia perniciosa, anemia o-ra,re a tipo ipocromico ed anem ia ipoplastica. Avendo avuto l 'opporluJlità di studiare in Clinica un caso tipico di an emia perniciosa, tlopo }lairziale r e ezion e gastrica, lo riferisco poich è presenta un certo inte;res e, pel fatto ch e la sindrom e ema tica i è manifestata d opo 1p ochi me i dall 'alto o_eerativo, n1e ntre n ea ]i a ltri finora segnala ti ~ l o dopo vari anni . 1

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lari n o . , da Pon lirelli, di a1111i 45, sellaio. Padre n1orto per ic tus a 6 a 1111i, i ·po ò u11 a prirné\ 'olla c:on donna cJ1 e m orì per tuber colo i po lmonare e d all a qun1e ebhe ci11que figli: tre m orli picco li , rtnch e es i Lubcrcolo i e due vivenll e sani: la seconda inogl ic (sor ella <lelJ a J)reced e11te) ebbe tre figli, (lei qr1ali solo i] pazient e sopravvisse: d egli altri tin o 111or1 a cinque an1\( per broncopo lmo n i I e cd un scro11òo a 3G per cardiop a lia . Il paz. ebbe all a l la111c>n lo n1 cr rc n ari o, Yiluppo fi ico e p sichico r1orn1ale: 110 11 ricorda di aver ~offerto i con1uni esan le1n i d cll 1infanzia: a 10 a n ni bron chite, a 16 1ilccra 1nolle d el ghiande c h e g u arì in 15 gio rni, e11 zn cl1re Ji orta. Ft1 riformato alla leva milita re per debole co litu zione. A 21 anno prese r11oglie, atlual1nente Yivenle e sana e clà essa ebbe 4 fi gli dei quali solo tino opravvive, g li a: l ri , 0 11 0 1norli n el 192t r]uranl e l'epidemia influcn znlc. A 26 anni, nella grande g u erra , fu chia111ato nlle armi e p er 8 m esi pres tò serYi zio com e ope:.. r aio jn una fabbrica di pro icltili, poi n ella J11iJizia territorial e fino alla sm obilizzuzione. Sin dall 'età di 17 anni il })azien te è sofferente cl i s tomaco: egli andava soggetto a periodi fli forte acidità, sen so di pirosi, d olore all 'epigrastrio qualche ora dopo I 'in ge~ti one del cibo. Ql1este sofferenze si presentavano ciclicam ente in quanto ch e vi erano periodi di completa remissione. Questi periodi, da prim a abbastanza lun ghi ,


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n IL POLICLINICO »

si andaroD;o man mano raccorciando ed il paziente perciò ricorse ali 'esame di un clinico che riconobbe la presenza di ulcera iuxtapilorica. Si sottopose a cure mediche e st ette relativamente bene per circa tre an:n,i. Ma ripresentatisi gli stessi disturbi, e questa volta con maggiore intensità del 1927 si sottopose alla gastr'benterosto.mia. Dimesso dall'ospedale, stette bene per circa u11 an:n,o, dopo cominciò di nuovo ad avvertire forte pirosi e dolore dopo l 'inges t~one del cibo. Potè tirare innanzi con cure mediche fino al 1930 e si decise quindi a sottoporsi al nuovo atto operativo. Q'5.esta volta gli fu praticata parziale resez~one gastrica. Dopo pochi mesi, il paziente, che subito dopo ! 'attQ operativo era tornato nel pieno benessere, .cominciò ad impallidire fortemente, aveva facili .annebbiamenti di v~sta, ronzii aglì orecchi, ver:tìgini. Essendo divenuto fortemente astenico 1Chiese ricovero in Cli:n,ica verso la fine del gennaio del 1931. E. O. Costituzione sch eletrica n ormale : pannicolo adiposo scarso: muscoli poco sviluppati, flaccidi, il colorito della cut~ è intensamente pallido come pur~ quello delle mucose visibili e della lingua. Non s~ palpano ghiandole degne di rilievo, non, vi sono edemi agli arti inferiori, non v'è d~c.ubito obbligato. Il polso è piccolo, ipoteso, ritmico (p·r essione al Pachon m,assima 100, minima 75, t e1nperatura 36,5-37 ,9, respiro 20, 22) . Sull'addome si nota la cicatrice laparatomica : no~ vi son o spe~iali punti dolenti; non si riscontrano con la palpazione inasse o resistenze abnormi, no11 vi è fiotto liqu~do nel cavo addominale. L'aia gastrica è normale, il limite inferiore pello s tomaco . arriva a q:1alche dito trasverso al disopra dell 'ombelicale. Il fegato e la m~lza sono n ei limiti norn1ali. Nulla d 'importante negli org,a ni del respiro. Il cu0:re ed i grandi vasi non lasciano notare nulla di a~ormale. Il primo tono sulla punta è ~offiante. Nulla a carico del sistema n ervoso e degli organi specifici' di senso. Gli esami praticati in clinica mettevano in evidenza: Esame radiografico: Rapido svuotamento dello stor:r>:aCQ con perfetto funzionamento del neosto1na. Esame del succo gastrico: Acido cloridrico libero , assente, acidità totale grammi 0,40 %0, acido lattico assente, sangue assent~. Esame dell 'urina: Peso specifico 1020. Di notevol3: urobilina presente, indacano in notevole q11antità. Esame sierologico: Wassermann-Sach s-Georgi negative. Es,a me del sangue: Corpuscoli rossi 2.200.000, bianchi 5000, emoglobina 50, valore globulare 1, 13, rapporto 1 :440. Formula leucocitaria: granulociti neutro·fili 60 %, basofili 1 %, eosinofili 2 %1 grandi e médii mononuçlati 7 %, linfociti 30 %. Si so·n o notati megaloblasti e numeros~ normoblasti ortocromatici: macrociti: intensa anisocitosi e polichilocitosi. No~ s'è potuta praticare la puntura del midollo osseo perchè l 'infermo s'è r ecisamente rifiutato . La resistenza globulare minima (metodo Viola) era 0,45, la massima 0,30. La ricerca del sangue occulto nelle feci ha dato sempre esito negativo, così pure per l~ uova di e lminti.

[ANNO

XL, NuM. 1]

Stab·ilita la diag·no i di anei-m1ia a tipo pe;rnicioso in un resecato, s'è iniziata la die ba di fegato e la sornministrazio.ne di acido cloridrico. Sia clinicam·ente che em.atologicamente si ebbe subito un n-e tto miglioramento tanto che il malato volle lasciare la clinica . Un .&same di sangu e praticato dieci giorni dopo l 'irnizio delLa: cura, svelò intensa reazione retic.ulocitaria e d eosinofilia. I corpuscoli aumentarono a 290.000 o con 5.500 bianchi, l'emoglobina 60, valore g lobulare 1,03, rapporto 1 : 545. Il paziente aveva ripI-.eiso il uo lavoro non avvertendo 1più a lcun disturbo, ma nel settemìbr.e 1931 fece ritorno in clini ca. Egli da circa tre mesi avev.a abbandonato ogni cura e di nuovo era tornato p.a}lidissimo. I r eiperti ematici erano identici a quelli riscootrati al suo primo in g resso in Clinica. La urina presentava urobilina in notevole quantità. Riferì eh.e pochi g·iorni prima era stato colpito da inten si brividi di freddo, con violenti do1lori addominali e l 'urina era molto carica (crisi di deglobulizzazione?), nei gi·o rni .successivi era divenuto inten samente pallido. In Clinica si riprese la dieta ·di fegato ed un 'irntensa cura ferrugginosa, e di nuovo, dopo poco tempo, sentendosi abba tanza in forze, volle riprende·re le sue occupazioni. Ho seguito fin' oggi il m 1ala to e, sebbene sia 1ancora visibilmenLe anemlico, p ure può accudire alle proprie occupazioni. Segue tuttavia cure ferruggin·ose e prende soluzioni di acido cloridrico.. Il caso riportato, simile .a quelli g ià descritti, se ne differ.enzia, come innanzi ho ·detto, solo ;per il t empo d 'insorgenza, p erchè mentre n egli altri si è avuta la marnifestazione ematica dopo diversi anni, in qu esto l >an emi.a si ,è iresa evident e; dopo p ochi n1e i dall'atto operatorio. Anche in questo, come nel caso· di Morawitz e quel1o di Denning, la crasi samguigniai ·s i è risollevata con cura di fegato. 1

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Per spiegarsi l 'insorgenz.a del! 'anemia a tipo p ernicio·s o dopo resezione gastrica, Henschen emette quattro ipotesi: 1). che il paziente ne fosse già affetto in precedenza; 2) che l 'aneim~a ipocromica del :p aziente ulceroso si trasformi, dopo la resezione-, in • • pern1c1osa; 1


[AN.NO XL. NuM. 1)

SEZJONE l)RATIOA

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. . . . 3) ch e e ~ sa ,1mp1ant1 n ei r eseaa·li g ià RIAS UNTO. predi posti; L 'A. , dopo aver pat a to in rassegna i ra p4) ch e essa si sviluppi, dopo la r esezione, porti che intercedon o tra ane1n'ia ;perniciosa ed per le modifi cazioni indotte da questa .n elle anemia agastrica (achilia, invasione batterica sezioni più alte d el tenue e n ello stomaco. Per la prin1a ipotesi bisogna ricordare ch e della parte alta del tenue, d e ficiente funzionalinella quasi Lo Lalità gli AA. son d 'accordo sul tà dello stomaco per scinder e le proteine, la uti. intoma « achilia », che precede a11cl1 e <li an- lità i~ entrambe le forme d ella dieta epatica), descrive un caso studiato in Clinica cli aneni la con1parsa della sindrome iane1n ica. Pramia iagastrica, insorta dopo solo pocll i inesi ticamiente è quindi difficil e an11m!etterc ] 'indalla resezione .subita e' in un periodo di temsorge n za di u11 ' ulcera gastrica n egli achilici . rapporl-0 a qua·n to s 'è ri scontrapo precoce in (stadio pre-pernicioso). to negli altri casi già descritti. La seconda ipotesi non trova . conferm e nelle ricerche rrià citate di Friedmann Kamp BIBLIO<i R..\FIA . Bin.Q", ~faira110 e Placeo, ?\1ann, .l\.llodi e GriAI.LODI . ì\Iinerva Medica, Jl . 30, 1930. va, i quali tutti a,·rebbero riscontrato t1n'iperALLODI e GarvA. Ihid ., 11 . 33, 1930. e-lobt1 lia •necrli ulcerosi. BocENDOilFER. Zeitschr. f . exp. Med ., vol . 41, 1924. ... ,i11t arano a vicenda invece., la terza e la CoNNER. Journa;l Aro. ~led. Ass., vol 94, 1930. q uarla i pote i , e c io' ch e 1'anem ia j)ernicioCaoserr1. Haemat ologica, 11. 5, 1932. DENNTNG. Mtinch. Med. Woch ., vol. 105, 1927. sa s i man i f. li dopo re ezione aa .. t rica per 1:ABP.R. Berlin. Kli11. o "h ., 11. 21, 1913. le n1odi fi razion i indo tte da que ta nel tubo J; rui:;n~IANN. Arch. f \ 1 rrd a t1t1n gs- K r an•k h .. v. 19, gastro-enterico, 1na in individui g ià ·[)red i po1913. ti. Di fatti è noto ch e molte affezio11i po soGoRDON, TAYLOR , H uNDS1Vr , Donns, WARNE n Wu1TT.RJ. Brit. Journ. St1rg., vol. 16, 1929. ' no prodnr·rc sindromi pernic iosiform i (bO"' H ENSOB EN. Arch. f. Kli11 . Chir., vol. 162, 1930. trioccfa1o, g ra ida n m., can cr o dello s too13aco, HoCBREJN. Mi.in ch . Med . Woch. , vol . 92, 1921. r irf'~ i e j>a Iira, ecc.), m a non i11 tutti i l1a LoMB~RDI . Riforma Mcd ica, n . 5, 1928. l ' in org 117.'l dell '.i11 en1·i a pern iciosa. D'altr:\ ~lAIRANO e PLACEO. Miner\·a l\iledica, n. 28, 1928. MART1us. A cl1ilia gast rica. Leipzig, 1897. parte è . lato not;lto ch e in tere fam ig li e sono 'foRAwITz. Archiv. f . , .erdauungs-Krankheiten, f)r di JX>ste alla ma1attia di ddison-Biromer, n . 5 e 6, 1930. presen tan do il .. i~l e rna eritropoieli co inficiaEJDERHEL1'I , L EHMAN. le \ V 1c:BELS. Kl . Woch ., n. 32, 1924. to co. tittuion ~ l mente (macrocitosi) e di turVAN DER Rms. Arch. f. Verd.-Kra11kh., YOl. 46, l>i della funzionalità gastrica (achilia). 1928. . Nei re ca li i venCTono a creare per l 'arh iVr.:Lo. Arch. Ital . Mal. App . Digerente, vol. 1, 1932. Jia cl1 e . i prod u c~. Je condizioni pi1'1 favorevoli a l la colo11 i1zazion e della flor~ m icro·b ica clel te11n~ e dello , tomaco (Scjdcrh~ltn , Le·l1- 11" Ricordiamo l'lateressaate pu bblloazloae : Prof. GINO FRONTAL ma11n , l\. . F<.iber, V:ln l)er Reis, Lorn,l)ardi). DlRBlTORE DBLLA R. QJNJCA PEDIATRICA DRLL'UNIVBRSJTÀ DI PADOVA J.,e rice re be ci i Velo ::;11 4.0 r€secati n1 0s l r ano che l'iaricl o cloridrj ro l ibero, present e i11 i10Prescrizioni P e dia triche tevole quant ità prima della r esezion e, dopo di Vademecum ad uso del Medico pratico questa è a en lr, e l 'acidità totale, cl1e in alIn questo libro, le a/Jet.ioni morbose del bambino, seguite àalte cuni prima raggiun O'eva il 3 %0, i ridu ce poi per mag# rispettive prescrizioni terapeutiche, sono disposte giore comodità pratica - in ordine alfabetico. Un sistenia di ad appena g r. 0,18-0,30 %0. richiami permette di ritrovare facilme11te le affezioni note sotto nomi o ricercate sotto varie init.iali. Per ogni malattia si J,'arhilia non esercita la sola azione noci- èvariPremesso al trattamento terapeutico un breve cenno relativo alle caratteristiche cliniche principali deU'a/fezione. Fra le pre# va ~ 11 'org.an i mo per 1'invasion e batterica d el scrit.ioni si è àato la prevalcnta ai metodi curativi più semplici,. tc11ue e dello ston1 ac·o, m a un 'altra anrora pi1) alla portata del medico condotto, alle prescrizioni farmaceutiche facilmente eseguibili, riducendo L'indicazione di specialità al inter essante, qua l 'è quella della man ca ta azio- minimo indispensabile. Si è tenuto anche conto delle stat.ioni ài ne enzima tica s ulle proteine, introdotte con cura climatiche e t ermali di cui è ricco il nostro paese. apposita appen dice trovasi raccolta in ordine alfabetico, l 'alim enLazione. ?\!anca quindi l'apporto di la Indescrizione minut.iosa dei principali "procedimenti terache il medico deve non soltanto indicare, ma anche quelle sostan ze n eceissarie a·d una norrnal e -peutici,, se occor.re - sapere eseguire. crasi eritropoie tica (Cast le, ' Vilkinson , Tsaac Volume in formato tascabile, di pagg. v111.-440, elegantemente J

I

J

e '3h:lrJI. Sr.tto qu e to punlo cii ' 'isla 1'an emia perni-

ciosa si può con siderare com1e un a· malattia da caremza (costituziona le, nella Addison -Biermier, prodotta o con sec11tiva nell 'an emia agast.rica).

rilegato in tela con iscrizioni s ul piano e s ul dorso. L. 3 2 più le spese postali di s pedizione. Per i nostri abbonati L. 2 8, 9 O in porto franco .

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Invia.re Va.glia all'Editore LUIGI POZZI. Uff!cio Po. eta.le Suooursale diciotto. ROM.A.


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« IL POLICLINICO »

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I

SUNTI E RASSEGNE. PROBLEMI

GENERALI._

Le tendenze nosografiche attuali e le nozioni di specificità. (1F . BEZ1\NçoN. Presse Méd., 15 ottobre 1932).

11 Cò11cetto della specificità morbosa non

'dévei soltanto .esse1~e ·considerato ·d al puinto di vis La · cientifi'C•O, 'speculativo-: es o interessa in so1111110 n1odo la pratica ·di og:ni g iorno" Noi i1lfaLti 'edia1no i medicam·enti più v.a1ri e più di IJarali proposti .p er uno stesso caso e vediamo lo sle o medicamento risultare effi cace nelle i11alaltie più differooti. Gli spiriti n1alevoli n-0n vedranno in que ta polin1redicazione che incoerenza, m entre in realLà la 11ostra meraviglia è dovuta .a·l l a concezione e rronea che ci siamo fatta d ella nozio11e di 'SJ)ecificità e, ·da un punto di ,,i ta più generale, della n ozione di malattia. Dopo Pasteur la .nozione di specificità domim.ò la 1Jatologia infettiva. Fu l 'èra de·l la etiolog i.a (\ d·ell 'etiologi.a specifi ca e la ricerca delle ca use i11oir·bose divenne il ·p roblema più 1rr1porta11·le n·o.n solia mente dell.a patologia infettiva , n1a di Lutta la p·a tologia . Le reazi 011 i di fissazione, la siero-di.a o-no si di \Vidal erano con iderate oome aventi per base lo viluppo di anticorpi specifici ri pett o ad antigeni e si stessi specifici; in terapia n o11 erano ~11 qt1e tione ch e sieri o vacci.ni spec ifici ; anch e in ch emioteJrapia :s i cer cava il ri111edio f'per ifi co, l'agente parassitotropo più cl1a organotropo ... econd0 la concezione Ehrlich, capace .di a sicurare la terapia slerilisans 1

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1nag1ia.

La scoperta dell 'anafilassi 1)err opera di Ricl1et e Po.r tie·r 1accr.e,b be neg li :spiriti l 'im po·r tan·z a· d e-11a nozione di s1)ecificità. Sotto le sue diverse modalità, l'anafilassi si dimoslr.av.a rigoTosa.1nente s pecifica; come .n-ella malattia infet tiva, si considerava che si trattasse anch e per essa di un conflitto di antigene e di anti corpi e ch e; per premunire l 'organismo contro lo choc anafilattico era ·n·ecessario 1)roced ere alla de ens ibilizzazion·e specifica. L'introduzione d ella nozione di anafila i n ella patologi.ai n on tardò però a dimostrare la profonda differe nza che esiste fra a.n afilas i ... p.eri1nentale e l 'anafilassi osserv.ata in clinica un1ana. Ciò ·ebbe per effetto n o·n solamente di ~hiarire la patogenesi ·di malattie co·m le l '.asma, l'orticaria, l'eczema, ma an.c ora ·d i modificare la .nostra concezio.n e della m.alattia infettiva ste a . Ile preoccupazioni quasi esclusivamente etiologicl1 e di una ' rolta , sono su ccedute d elle prroccupazioni di meccani.5mo fi siopatoloO'ico -e di l)atocrene i. Noi siamo attualmente sotto il d o n1i11io della patogenesi. La inazione <li oa.u-

sa, :i)er quanto ~,e ti i111porlanle, passa nonpertanto spe ~ o in econdo pia110; I1'oi possiamo farci una rappresen.t azione della malattia, possian10 anche cur.a rla ~ci cn tifica1nente ignorandone la causa. Noi ci abituia1110 a co11cepire che l 'organismo possa r eagire allo stesso n1odo ad agenti relativa·mente differenLi e che ·per una malattia do·v uta ad un germe specifico, le modalità di r eazione possano essere differenti nel ·corso della ·m 1a l.attia 1a1 mi!suru clic J.a ·r ecettività del1' organismo si m ·o·difiaa·. ln luogo di pensare : n1alattia specifica, noi pensia1110 modalità r eaziooali specificl1 c. M·e n tre prima noi non coniderava1110 , neJl.ai i11aJaLLiu i11fettiv.a, che la ~ pecifi cità mic r obica, il num-cr o d ei microbi, la razza, la virulenza dcl gern1e, i1on conoscevam'O l 'importanza ·del terre110 i11icrobico cioè delle n1odificazioni apportant e 11elle 1·eazion.i dell'-O'rganismo dall ' infezione ' te_ a nel corso della sua evoluzio11c. La scoperta del fe nome110 di K och e del1'azione della tubercolina, poi quella dell'anafilassi, infime il posto scntpre più im1portante preiso in patologia ,dalla dottrina dell 'al1ergia di vo,n Pirquet, h a11 no f.a tto entrare nella nostra cosci enza medica q ucsta t1ozione: che im. seg uito ad una prima infezione o ia1lla penetrazione di un 'a lhl1n1ina oterogenea, la maniera di reagire d ell 'orga'lli n110 rispetto all 'agente patogeno si i11odificn, cl1e . i co.. tituisce una nuova condizion e di co.. e p er cui in questo inome nto tro,·ano la loro i11<li cazione metodi terapeutici diffe re11Li da quelli c l1e erano 1ndicati durante il primo tad io. La nozione co l feco11 da di i11alattia da i erodi von Pirquet ci a }) Ìlt1ava, d 'altra parte, ad a're1~e ·sen!!pre presente al lo spirito l 'irr1portan- . za patogenetica delle so tan7.c proteiche introdotte p er via par€1Il1Lerale o a11che .p er via enterale, se l ~ albu1ni1le i1ou so.11 0 ·l1fficientem ente deg ra·date. La nozion e di al l·Cl rg'ia d 'altra parte si estende ia·lle malattie iJlfetlive acute. Non sollan t o nel corso d e 11 a rn a la l tia cronica si costituirebbe un·o stato eco11do; u11 fenomeno simile :si osserva nel cor o d-elle malattie acute, c-0me il tifo, la melite11 e, la blenorragia, ecc. In questi diffe re1I1ti s tati morbosi, ad un oorto i11omento !Si costitu i~e])}) , non una immunità, 111a uno stato allergico ch e piegherebbe la produzion.e di certi sintomli della maliaittia. La vaccinoterapia , per alcun i esperimentatori avrebbe per effetto i11 q uesLi e.asi non ·di deLerminare u·na in1mu11iLà , ma di esaurire la costituzione dello s Lato· .all crg·ico e di ·rendere J)Ossibile lo sviluppo de i fenomeni infiammai.ori acuti ch e provocl1 er ebb ero la g uario-ione . Ma la nozione capilale ch e è la vera scoperta di von Pirquel e' c1uclla clella allm-gia cutanea, dimo trata p1im.a J)C r I 'infezione tubercolare ed este . . a poi ad un gran numer-0 di 1

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:>tal i 111orbo!'i infe ttiYi o non. Lo sviluppo <li u11 focolaio infettivo morbo o ne ll 'organismo 11011 h a o lo d ell e con egu en ze locali ed un a tato generale, ina modificH i11flueu1za . . ullo Jlrofo11tla111e11te certi i t emi della pelle e delle 111u co~o e ~enza dubbio anche di tuli o il ~ i ­ ~teffiil me enchima le, in pa·r ticolare d el l 'appareccl1io arl icolare. D'altra i)arte, con1e 11on vi so110 le ion i ~ pc­ ci fir h e di·1)en denti esclusivament e d alla peri fic itù clel O'c rn1e, n on vi sono le io ni rio·or o ... an1er1L ' "'lJec ifiche dipenden~i dall a 111od alità rcazio11al e 1)n rLicola re dell 'orga11i ·r110 . 11 carnltrr< della lesione è in realtà il risultato di g io t1 i divcr"'i di co1tlhinazione, d el numeTo, lf rl la vi ru lc111.a d ci gcr111i e del grado di rec~ t ­ t i vità, di alleraiai o di imn1unità relativo <lrlJ'org.1no. So la l'l' azione nodulare clà fi11 0 <ld t1n err io J>t1nt , tJn certo carat tere di ..pec ifj c il à al o-erJltl' f):tlr>g-P1tc) in cau a t ~e vi ono .alc un (\ clift't•1011z' fra un folli colo tubercolare, un n od ul o t uhcrr·olo ide tiella ifilide ed l1Il nodulo di 1\~cllt>fl' , l ' infia.111maz jon f iperergica per è te sa 11011 l1a a l r 11n ca ral terc di pecificità; essa d if )l· rt dt• w ll an lo dall e rondizioni di i per ccitn 1>ilil ì1 r·J1 e ·110 iode il Le uto me en chima le che 1<\ l h 1 11 r1n1<'.:: .. o di r ea()' ire con la m oda]ità in1'ia11111Htloria ar.t1 tn. I,a SJJecificità non esis te tiui ,-11 • .n ella qualità dell a "' o Lanza sca lcna11tc. E l1iso na 1>ortaiJ·c an cora a que ta af ferma1 iono unn ce rta re trizione. Tu t ta una . eric di e ' 1>crirn1e J1 an n o dimo trato ch e i tu bere olosi 0011 sono "-Oltanto sen~i b iJi al la tuber colina, rna a n11r11 ero e altre so tanze. Que le ricerch e t ndo110 a cli minuire 1'importanza d el fa ttore "pe-cifi iti1 <I-ella causa ~ catenante a pro fitt o d el Tiattorr Trrettiivit à d elO'organ i mo. Co~i, per '" 1nr1io, ~i può o serv.are lln.a, cutireazione po<; j t iva ron e .. l ratti di culture di b ac. co li. I lum1c delle n oz ioni r ecenti n on ,è dunqutl da nl ora,,io-li ar i cl1e UiilO st esso m edi cam ento, rom~ la 1)rot e in o tera1) ia p er esempio , pos a essr. re liti IC' t a nto n egli stati infettivi ch e nell 'a~ma, nP11'ortioiria, nell'eczema. Tutto diviene cl1iaro e fin o ad un cer to punto logico eJ scien tifico, se i sanno \ 1 ede re i punti di contatto ch e J>O. ~no e i ~tere fra g li sta.t i infettivi e quelli cl1e a l temt)() di Trou seau si chiamlavano o-li tati diale:-: ic i . c ioè la· natura proteinica di mol i i d ei in tornii sviluppantisi ne l cor so d ella mala ttia infe tti,·a, l'esisten za in certi sta ti infettivi, come n ell'asma, di uno stato alle rg ico il qua le f.a sì ch e l'or ganism o sia suscettibile di r eagire .a d osi infinitesima li , ecc., ecc. Gli studi de·Jle malattie infettive e dell e n1amala ttie d e tte anafi la ttiche si sono ingranati fra loro iR modo tal e c h e og·ni .p rogresso com p iuto in uno d ei campi h a avuto la su.a ri·peTcussione sull'altro. Quando si riconobbe ch e l 'asmla, l'eczem a, 1'orticaria rientra n o per una certa parte .nel quadro d egli stati anafilattici , si ebbero in qu est o cam po, com e in ·p atologia in -

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PUATICA

l'cl li a, delle preocc u pazio11 i esc lusivan1ente cliolog iche e speci[i c h e. La dottrina d egli a llergeni e d egli allergeni SP.ecific i resta la d ottrina d ominante; la determinazione della cau\ia specifica e su cce ivamente la sua soppres. ione o la de en ibilizzazione specificai sono ancora la grande 1preoccupazione dei terapisti. In Francia '" i dà in vece il 111assimo valore al 111eccanism10 fi iopatologico , a lla patog.e nesi. Pur riconoscendo cl1e in un certo numero di casi vi è all 'orig in e u11a ser1sibilizzazionoe spec ifica, si dà un, valore n1ediocr e a lle ·c utireai io·n i e i arriva a con cluder e;, a causa della ba nalità e ·d el ,gnain numero d egli a llergeni, ch e la dominant.e morbo a è qui la sensibilità r eazion.ale del soggetto; i ammette cl1e non diviene a matico e eczema toso chi vuole: occorre una predi sposizi one co t it uzionale, ereditaria o acquisita. f\1a, •p er importante cl1e sia questo stato di recctlività, non Li ana ])erdcrc di ' 'ista l 'in·eg;nam ento che c i .a1ppo1~t a ]o tud i·o d ell 'allerr.r ia n elle malattie inf.eLtive: Ja i)c1r i tenza dello tato a llergico fincl1è su si .. Le i I fo col1aio locale, la u.a sco·m parsa contemporan ea alla g uario-ion e del focolaio. Noi d ol)}) ia1no considerare tutte queste malattie co·111c m.alat ti e .da, sen sibilizzazione e ricer care Lult le ca use d'ella seinsibilizzazione, non . olla n lo gen era le n1a anch e luralc. Quanto alJ 'importa nza d cl, 'al:l ergia n·el1'a ma, con1e n ~ll c malattie sin1ilari, bisogna r,·itare di spiegare tullo con la nozione troppo emplici ta d ell 'allergia e di attribuire troppa importanza a lla sen .. ibili zzazione specifica, mia bisogtD.a· anche e' ita r e di 111i ,conoscere la parte di verità c h e comporta que ... ta nozione e di1nenticare di ricercare le cau .. e di sen sibilizzazione locale ch e po sono n1ante11ere lo s tato Rll ergico. Se in luogo ·di ve d,cre n ella malattia infettiva, co111e n eigli stati d eitti di sensibilizzazio .. ne, una en tità con una s1)ecificità stretta , e q uindi con una terapeuti ca S'pecifica, l ai si considera una modalità r eazionale o piuttosto una , u cce sion e di modali tà rcazionali , se si ricorda d'altra parte cl1e i .. i ten1i no11 possono presentare ch e un piccolo nu1n ero di tipi re.azionali o. lesionali, se .. i rico rda a.n cora che un o-ran 11umero di intorni ono ·di ordine proteico e son o il ri ult.alo di reazioni n1olto banali d el sist en1a v.a1scul o-sim1patico, si compre nd·e c h e in torapia v i è ra rar11e11te posto per un.a tera~peuti ra r ig·oro a1m1cnte specifica, m a piuttosto p er g·ra11di n1ed icazio11i , com.e la me: dicazione ·di d ese nsi.bil i zzaz ion e µcpton ic.a , ·dl bloccaggio ·d el i tema l~etirol o-e 11d0 Leliale , ecc. ei che qu.an:do intervengono 1.ai vacci11.azione, la sieroterapia o la cl1en1iotera 1)ia d ette specifich e, n on è per az ione diret La s ul parassita -cl1e a.Qi.sce il medicam e11 Lo , n1a su scitando l e reazioni di difesa de11 'organi n10 . C. Tosc.wo. 1

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IL POLICLINICO >»

La diatesi e le variazioni delle malattie nell'uomo. Th e Practition.er, ottobre 1932)· . L' A· o serva che fino a non molti ann i or sono lo studio della costituzione come fattore di morbo . . ità è stato trascurato dai · m edici. E ciò specialn1ente per il grande sviluppo della batteriolo.g ia, ch ei ha con oentrato· l 'attenzione sulle aause esterne della malattia ed il perfezionamento dei metodi biochimi ci ed istologici, per cui si è attribuita la massim.a importanza ai 1prooe si intimi ed agli effett i della malattia. ~ ben ì vero che i medici non hanno rr1ai tra cura.to di interessarsi dell 'ianamn esi fa1nri gliare e ch e la geJ.n€tica di alcune rare malattie è sta ta util1nente studiata; ma scar o era l 'intere .. se ai problemi della predi posizione e dell 'i1111nunità oostituzionali, mentre tutta 1a dottrina della diatesi era tra.scurata. olo da poco tempo si è avvivato l 'in Leresse per lo studio di quelle differenze fra uomo ed uomo, che sono connesse ·od. han110 qualch e parle con la predisposizion e o l 'i in·m1Uni.iià verso certe n1alattie· La miedicina deve molto alla gen etica e questa, dal .s uo canto, è molto tributaria dellia me dicina e nel futuro si vedrà una più tretta cooperazione fra gli tudiosi di genetica e quelli di fisio- patologia. L'A. si don1anda '"' e dai fi siologi ncn sia da aspettarsi una più viva attenzione rivolta ai problemi della fisiologia individuale riconoscendo il fatto che per nessuna partico1are struttura o funzione è possibile lo stabilire un modello a soluto di normalità; si tratta talvolta di ,·.ariazioni dall a n1e'dia che, pure essendo minimie, son.o della 11-.,a.~ s in1a impor~anza perchè servono a segnare il destino dell 'individu o nei suoi conflitti con le a'1versità n.atura] i. T caratteri morbosi sono trasmi ibil i di gen erazione in ge11erazion·e con le stes e leggi cl1e o-ove.imano la trasmissione dei caratteri fa''ore;voli o neutrali. Possono con cern ero la struttura , le funzioni e le disposizioni; tale differenziazione, però, è forse più appa1·ente ch e reale, in quanto ch e delle funzioni morbose ereditate, come la discrom.a topsia e l'emofilia d ipendono iprobabilmiente da minime differ enze di strutture cellulari o mìOlecolari e la di po izion e morbosa , o diatesi, può costituire un.a funzione od una reazione diverse d1al con su·eto o variabili , in presenza di uno stimolo ambien.t ale. Il lab·b·r o leporino, le dita sopra11numerarie e l 'acondroplasia sono esempi di difetti strutturali ereditari· La discromatopsia e l 'emofilia sono esen1pi di difetti fisiologi ci ereditari. Tutti ono !1)res€nli alla nascita e, se n on sono emendabili chirurg icamente, persistono per tutta la vita. La disposizione m o rbosa comprende quelle particolarità dei tessuti o d ella ri posta (J. A.

RYLE.

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[ANNO

XL, NuM. IJ

di questi, per cui un individuo, sano alla nascita, ha una scarsa immunità verso il bacillo tuberoolare od altri, oppure una tendenza, specialmente nella vita adulta ed in presenza di date influenze ambie11 tali od abitUJali, verso malattie come la gotta, l'asma, l 'emicrania , l'epilessia, l 'iperpie ·i, J'ulcera duodenale e la anemia perniciosa. L 'A. si occupa qui soltanto della disposizione 1norbosa o di.a tesi. COSTITUZ IONE

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DIATESI.

Si intende per costi'tu.zione la sommia delle qualità congenite anatomiche, rpsicologiche ed immunologiche di cui I 'individuo è composto o dotato dal plaso1a gcrm i nativo parentale. II concetto di malattia costtit11zionale non è, quindi , opposto a ql1cll o di n11'llatti.a local e, ma connesso con le particolarità di costituzione o le qualità del plasn11a germinativo. La diatesi è definita co111a la predisposizione naturale o congeni1a verso una speciale malattia, ovvero con1e la co ndizione ·di proluno-a~ disposizione verso l1na data forma di malattia; al termine di diates i, si aggiunga quello d·ella malattia per r ni ·e siste la disposizione . La diatesi va considerata come una variazione nella struttura o nella funzione dei t.essuti che li rende particolarmente ·disposti a reag ire in un certo modo a dati stim-0]i esterni. Al pari di tutte le vere ,,ari azioni (e l 'A. richi1ama qui le teorie cii Danvin), 1a diatesi è tra. missibile con1W:l le variazioni favorevoli, quali la longevità , la costituzione atletica e l 'elevata intellcllt1alità· Come ' 'i sono variazi-0ni di tatura ta·l di. apra od al disotto della miedia , vi possono essere variazioni della resistenza a11a tubercolosi o da 1 potere 1nedio di metabolizzare od cli111innre l'acido urico; nei casi estremi, tro, 1eremo la speciale resistenza (o su scettibili1à) all e lYtalattie i11 que~ tione.

E, più anorn1ale è un individuo entro i limiti della salute e d in rapporto a date mabttie, più prontamente e.gli, in date circo~ tanze. cadrà in un partico]Jare stato <li ·malattia. Si deve tener presente cl1e costituzione e diatesi non sono affatto tern1ini permulabìli; J)iuttosto, la diatesi oostitui ce una parte od una caratteri tica della co . . tituzione. I medici 11anno serrupre riconosci11ta l 'associazione di certe m a lattie con d eiterminati tipi fisi ci o te111peramentali ovvero con deter1ninate p,ar;ticolarità di struttura o di colorazi one. Questi tratti son.o pure una p1a rte O{l una caratteristica della costituzione; la ]oro prese11za può a iutare a riconoscere la diatesi, n1a in generale, non la spiegano. Così gli individui a caperlli e colorito bruno sono più .predi posti ia lla costipazione ed ai distu'.fbi addominali , gli individui con occhi azzurri o grigi sono sogaetti a malattie cutanee, specialrruente psoria . . i, mia il fatto di avere


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XL, Nt;i\[. ] )

i capelli n eri o gli occhi .azzurri n on . l)iega tali londenze· P erch è una ma l.a ttia va.dia classificata com e costituzionale, ono necessari i seguenti postulati : 1) ri ... ultare con frequen za un 'anamnesi fan1iliare d ella malattia ; 2) associazione frer quent e con determinate pat ticoliarità fi. icb e, fi iologich e o psicologiche (variazioni correlati ve); 3) prese11za n ello sLa to di salute di particolarità di struttura o di funzioni crupaci di spiegare la predisposizione. Esiste un fattore costituzionale.i in varie mala ttie, come: tubercolo i, febbre r eumatica, ·car1a tt ina, difterite, ulc.era duodenale, viscero11to i, iperpiesi, an a illJél pectoris, gotta , .a m.a , mic ra11ia, epilessia, anemtia perniciosa . Per al"' t1ne tli esse, vi è una rmraggior e o minore im1nu11 it ;\ (o predi po izione) in certe fami alie o r~1zzc: J>Cr a ltre, 'i è una tendenza .al passaa..!ÌO ti Jla predispo ... izione a tlravm- o le generaziouì ; J)Cr alcun e si aagiunae 1Ja ooesistenza di varia1ioni correla tive (colorito, temperamento, co '"' li lttzio ne fi ica) e p er poch e si possono inclicar delle ' arianli anato1nich e o fi sioloaicb e che 111o~~o n o spiegare, a lmen o in parte la particolar . pr di spo izione. L'A. ~ tti cli a poi dti e ma]attie ch e ris1)ondo110 :li J>Ostulat i opra accennati . I~!\ 01 TE ( DEI, L I

LC'ERl\.

Co11 le analisi frazionate del contenuto ga~ trico di 100 individui n orn1ali , l ' . ha tabilito la curva normale di tale acidità ch e i ave"~ nell '80 ~~ dei casi; negli altri, i avevano valot i ch e po tevano e . ere con iderati com e patolo,g-i r i, a Jr uni avevano anzi il ti po a ccnsioJmle i1.>ercloridri co, ch eJ è gen er almenle associa to con J ulrcra duodenale. Ora, ] 'iper cloridria nell ' ulcera du odena le 110 11 olt~anto si trova. n ella grand e miaga ioranZél d cii ca: i (70-80 %), ma è costante t1ell 'individuo cd in tutti i tempi , sia J 'ulcera in sLato a li ivo o quie cente. Anche 11egli esperim.enti su animali, l 'ulcera può essere mantenuta , m edian te un 'ipercloridria artificiale. L 'idea, quindi , ch e l 'ipercloridria, 001r1 e variazione innata, sia un fattore predisponc11te alla gene. i od .alla perpetuazione dell'ulcera duodenale appare un 'ipotesi ragion evole· E ciò anch e por qua nto rig uarda 1'anamnesi familiar e, ch e 1' I\ . ha trovata positiva nel 10 % dei casi ; in ùn e.a. o, ·n e erano a ffetti il padre, due zii ed un cugino d el paziernte, in un altro, tre fratelli e co ì v~a . e si pen.s.a al fatto ch e rara1nentc in passato l ' ulcera duoden ale è s ta ta ricoriosciuta com e causa di ·dispepsia ed an c.h e alle frequenti diagnosi errate attua]i, non cb è alla difficoltà di raccoglier e le n oti zie anamnesti ch e lontane, apparirà probabile ch e la frequ enza d e11 'an1ammesi po itiva deve essere )Jcn maggior e d el 1O %. Per quanto ri~uarda le "\«ariazioni correlati ve, 1

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SEZIONE PRATICA

noi troviamo che gli individui colpiti da ulcera duodenale hanno un determinato tipo fisico e psichico , svelto muscolare, energico e spe.., o robusto, con tendmiza ad un'attività irrequieta e coscien ziosa, con disposizione an siosa. Radiologicamente, lo stomaco si presenta del tipo a corno di bue, attiv·o e ch e si svuotiai rapidamente;. Pure amlmettendo ch·e le influenze e' lerne e le abitudini costitui cano dei fattori ad·dizionali ·O determin.anti , è lecito il riten ere ch e l 'ipercloridria innata, in,siem e con le altre varianti fi siche ·e psichich e costituiscano uno scostamento da lla m eaia d·elle fun zioni fisiologich e, ch e predispone alLa malattia . LA

Dl1\.TES I DELL 'ANEMIA PERNICIOSA.

Nella serie dei 100 individui normali, in cui 1'A. ba studiata l 'acidità del conteinuto gastrico, e ne son o trovati quattro, in cui mancava completamente ogni secrezione <li acido cloridri co . Ora, Hurst h a dimostrato ch e un buon numero di casi di aneimia perniciosa son o con8tioU enza di un 'a chilia congenita o cost~tu­ zionale; I 'achilia è quasi costante in tale malattia ed è ora gen eraln1ente accettata oom e un fa ttor e eziologico essenziale. L'anemia p erniciosa può anche complicare l 'achil~a artificiale della gas trectom~a· A ostegno della su.a tesi, Hurst porta i fa tti seguffilti: I ) 1'achilia si trova soltanto in piccola lpropor zione degli individui sani ; 2) essa i o serva frequ entemente nelle famig lie con an emiia perniciosa; 3) vi son o esem pi di a n emia perniciosa in du e o più membri o generazioni di una da ta famig lia . Vi sono , in oltre, alcune variazioni correlative ch e aggiungono eviden za all 'ipolesi costituzionale in casi di anemia perniciosa. Secondo Addison, questa si osserva specialmente in individui grandi e grossi con notevole tendenza alla formazi on e di g rasso; Draper, m ediante tudi antropom1&trici, ha dimos trato, in questa malattia la prevalenza di un torace largo e corto. In du e condizioni a ffatto diverse, noi troviam o dunqu e un sostegno all'idea della predisposizione oostituzionale n ell 'aDJamnesi fami1iare n ell 'iassociazione con oerte variazioni correla tive, ch e indican o un cc tipo », pur sen za ch e qu esto .spieghi la predisposizione e, finalmente, nelle notevo]i variazio·ni biochimich e. Se fosse possibile riconoscere per altre funzioni del corpo il g rado· di vari.a bilità co1ne p er l 'acidità gastrica, si troverebbero anch e iper altre ma~a ttie ·d egli estren1i che oorripondono all'aumernto od alla diminuzione di predisposizione. Co. ì, for e potrebbe accader e per il ricambio purinico se noi p otessirn'O dosarlo con pre· c isione, prervedendo la predisposizione o men o alla gotta; può darsi · ch e un g iorno si ar-


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IT. POLICLINICO

rivi an cl1e a de terminare la suscettibi~ità ~lla tubercolo i , come oggi, con le prov~ ~1 . ~ch1ck o di Dick determiniamo la \SU cett1b1l1ta a lla difterite ed a lla scarlattinia· Anche l 'idiosincrasia agli alimenti od ai medicamenti, qualunque ne sia la. base fis~olo­ g ica, rientra nella stessa ca~e~or1~ della diatesi. E, ·d 'a ltra parte, le V1aI1az1on1 nel <~ bagaglio » psichico, per sonale hanno g~ande l!fipo~­ tanza per determinare il. g ra·d.o d.1 pred1:spos1zione alle co·m uni neiuros1 e ps1cos1. Lo studio della costituzio·n e e della diatesi è d·el massimo interesse e di grande valore pratico. No i ·dobbiamo osservare iaccu ratamente il temperamelJlto , le particolarità e le reazioni individua li d ei nos tri pazienti e dei lor-0 stretti paren ti se vog.liamo .miantenere un ~iusto equilibrio ·nella diagnosi, nella P!ognos1 e nella teirapia . Pure ammettendo, spec1alment~ per le forme croniche, il contributo eziologico del sesso, delle occupazioni, d ell'am.bien.te, d~lle infezioni, non possiamo trascurare il valido contributo delleJ ten·denze ereditarie. Ed una ser~ai :scienza medie.a troverà migliori inspirazioni nell 'Orig ine delle specie ·d i Darwin che in un testo mlOderno di batteriologi.a· La fisiolog ia potrà aiutarci n eill 'orga·n izzare le ricerch e su tutto il problema della variabilità umana; pochi problemi presentano migliori prospettive ch e la collab omzione tra fisiologo e m edico; il migliore oggetto di studio dell 'umanità, nello stato di salute come in quello di malattia è sempre l 'uomo. fil. 1

Patologia elinica e medicina. (Th e Journ. of the Americ. 1'1edic. Associat., 2ì ottobr.eJ 1932). I labor.atori clinici hanno preRo enorme sviluppo in quest 'ultimi art1n i coll 'aurnesn to· notevole dei m 1e1z1i di irtdagine sia nel campo chimico e 1nicroscopico ch e in quello radiologico e non sol lanto fann 0 pa1rte integr.ale dei servizi Gspedalieri, ina oggi .sono anche largamente diffusi come laboratori privati, g~· stiti ria specialisti. Ci son o an ch e oltre 200 periodici ch e si occupano unicam ente di ricerche di laboratorio aipplicate ialla clinica e tutte le riviste pubbJi .. cano spesso articoli su queste ricerche. Naturalmjente l 'organizzazione di un laboratorio di ricerche cliniche ha avuto un indirizzo ianche commerciale e per questo il Consiglio d ell'Educazione Me1dica e degli OspedaJi. negli Stati l J11iti, h a deciso ·di conr.edere l 'at1torizzazione a gestire un laboratorio cli11i co '.'olo ;j m edici rico110<3ciuti idonei. La riceJrca in laboratorio clinico, ha un notovo te interesse per il m edico, perch è non solo lo informa delle varie fasi di una malattia ma nnche lo s tiu1ola a lla ricerca scientifica. 1

R. L usENA .

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ENDOCRINOLOGIA. Sn alcuni rari disturbi endocrini. (E. KRAuss. Dìe Med. Went, 9 aprile 1932). La scoperta dell 'insulina ci ha portato non solo la possibilità di una efficace lotta oo!1tro il diabete, bensì, a·n che a lla conoscenza d1 un nuovo quadro morbo.s o: l 'iperins'Ullirn iismo. Gli adenomi e le iperplasie delle isole di Langerhans e:rano g ià conosciute da 15 anni a qu,e sta parte; le oollule tumorali, che sono in gran parte da porre fra i carcirn-0mi ed in piccola parte fra g li adenom~, fabbrica!1o del: l 'insulina e provocano una iperproduz1one di questo ormone, che viene così immesso i!1 quantità superiore alla normale 'Il·ell'organ1·smo. Ma il quadro sintomatologilco di una irpoglicemia spontanea si è chiarito e delineato solo in questi ultimi anni: in questi casi l 'iperproduzione di insulina è dovutai semplicemen.te ad una pura ipertrofia dalle isole del Langerhans : la r esezione parziale del pancreas, praticata in qu.esti ca si può portare alla guarigion e, ma no,n tutti g li AA. si tro,v ano d 'accor.do sui questo punto. ·L'iperin.s ulini smo si manifesta con tilpiiai attacchi ipoglicemici d€Jl tutto simili a quelli provocati dai iniezione di insulina e ci oè debolezza, ansia, senso di fame; sen sazione di calore, tremori, sudorazione abbondante; vertigini, di·p lopia, crampi muscolari, trisma, perdita di conoscenza e coma. Il manifestarsi degli attacchi è favorito da tutte quelle cause che comportino un. consun10 di grandi masse di carboidrati, e priDlCÌpalmente il lungo dig iuno o il forte lavoro fi1

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Sl C-0.

La somiglianza dell 'a ttacco ipoglioerniJcb con l 'atba1c100 epilettico è in alcuni casi oosi grande, che la g iu sta diag nosi può 1e ssere solo fatta molto tardi. Un buon criterio diagnostico può essere con·siderato il sen o di f.am e ch e ha il paziente, quando abbia superato I 'attacco. Se è possibile fare l 'esame della glicemia durante l'attaaco la diagno i si presenta as.5ai facile . Nell 'attacco ipoalicemico lo zucchero sanguigno raggiunge spesso valori di 50 %: il valore più basso che finora sia stato osservato fuJ di 20 %; in tali casi si può dire !Che siano presenti n el sangue olo tracce di glucosio. Ma vi so no1 dei casi illl cui si trova un ·tasso glicemico dell'80 e 90 %; in tali casi il decorso ,d ella 1c1urva glicemica in seguito a somm~·n.i straz ione ·di destrosio r ivelia1 la presenza del disturbo del rica mbio. In sostan zia, il di turbo fondamen.t ale ch e l 'iperinsulinismo provoca con siste essenzialmern·te in una sproporzione fra la quantità fortemente aumentata di carboidrati che l ,organi1

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S fo;ZIONE \ >RATICA

smo bruc ia e la qua ntità di glicogen o c h e può e . . ·ere tra fo rmata in zUJcch ero. E endo que la la n atura d el di ... turbo, è loO'ico ch e Ja mio-liore maniera di curare la ipoglicemia ponlanea sia quella di sommrinislrare carboidra ti ; sotto qua lunque forma essi siano: d el re Lo il J)aziente stesso si a ccorge che , ma11g iando d el 1Jan c o bevendo d ell 'acqua zuc cl1 erata, gili a ccessi possono essere evitati . C:osi com e l 'i·n1sulina n ell 'o,r ganismo normale provoca 'll!Il abbassamento del tasso g li cemico, l 'adrenalina , iniettata sotto cu te, provoca t1n innalzamento della g liic emia: qu.e la aziona paro non ia dovuta soltanto a d azione di retta d e.ll adrenalina ulLa g hia ndola surren a le, 1 rn ' Ì anche ad una azione inibente di e ~-i .,u]l 'a pparato insulare. Del re to nell ' iperinst1lin i...,n10 la g hia11dola surrenale i d im s tra "J>C'' o ir1~11 ffi ci en te e la on1m in i Lrazione continuata di p iccole dosi di a drenalina può portnrc • lla 'Comparsa del quadro m orbo o 1

i po~li rr mi co .

te in t i1rlc r elazioni> se pur an tao-on i te. f.ra a1)rara to i11sular e e apparato urrcnalc ci f.a nno ron1 prcncl er e cornie in casi di ipo urren a lis1nc> si abl1ia pesso una i1)erfun zion c d ell 'arr)ara to in ul ar e e come le ioni d ei 1 urreni po ~ono rondurre a d un quadro d i i peiri11 ~ulini­ sn10 econclario . l\fa q u esta n on è la r egola: i 1 q n:i c1ro r l i11 ico della in uffic ien za urren a]p fjlJa lr ~ i prc. cn ta pe - o n el n1orho di di on. i la .. e ia n ettamente diffe re n1iarc dall ' i})eri n ~ u 1i n i mo. Pre c indendo dai ca_i acu ti ba_ta pensare ai vari i11tomi caTa tteri tici d ell' dcli . on: p igmentazione d ella c ute e mu co e, d ebol ezza mu cola r e, di turbi intestinali a cris i > cefa lea, diarrea, d i idratazione. Partico la rmenle importante p er la di.agn o. i diffe re nziale è i1l comportam ento d el circolo·: n elJ ' i1Jcrin u linis1r10 primitivo ... i 11a11no va lori n o1·mali d ella pres ion e sangu1igna: n ell 'Acldi on i valori on o di m olto abba ..,sa ti . I di turbi n ervo i ch e a ccompagnano il morbo di Addi 011 son o di m ·olto in1 ~li a quelli d ell 'iperin sulini .. mo primiti,·o: convul ioni e cra mpi ir1uscolari, dis turbi della co c ienza e comia . ell 'Ad di on però iil tono g licen1ico r1on r aggiunge mai valori così bassi com~ nell 'iG. L\ CAVA. p erinsu linismo primario. )tic

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L'attivazione dell'insnlina. (H. P. H1MswonTH. Th e Lancet> 29 oitt. 1932). L 'osservazion e ch e l 'insulina faccia ritener e n ell 'organismo una data quantità di carboidrati fu fa tta in a nimiali span creatizzali, ma altrim enti sani. Nell 'uomo diabetico si vede ch e l 'insulirua è variamente efficace da caso a caso e nello s tesso malato anche da ora ad ora. C·o ì, p. es. , Ui11 diabetico ch e prende tre

IJa Li al giorno, dà 1ni11 ore ris1)0 La all 'iniezion e di insulina se quest,a è fatta prima d el pa· to della mattina , com e i)ure un diabetico ch e abbia una mala ttiia. inter corrente, ha bisògno di p iù insulina per mantener i aglicosurico. Ci on o poi d ei diabe ti ci cl1e, u sand o 1'i n s ulina da molto tempo, h ann o bi ogno di crescere la dose per avern e g li s te si risultati. Nelle curve d el La· g·liccm ia arterio:&a e ven osa si ved ono d elle v,a ri az ~oni ch e iìanno p en are ch e o ci son o d elJe variazioni n ella secrezione ·d ell 'insulina cl1e è ecr eta a sbalzi oppure è socr eta continua111·e·nte m:a non diventa attiva ch e d 01po aver raggiunto una cta.t a ron centrazione. L 'Him ,,-orth riLiooc ch e l 'insulina secr eta dal panc:reas ia inattiva e ch e diventi atti\ra sol o se attivata da una o tanza ignota ch e propon e di chiamar e insulina-chin a i . Qu esta ipo tesi spiegh erebbe percl1è an che negli anin1ali per alcun e ore dopo I 'iniezione di insulina un 'iniezione Sl1 cce iva può essere scar samente e ffi cace. ,e gli a ni1nali con a lterazioni epatich e per .avvelenJamento da cloroformio c'è una n o tevol e toll er anza ad a lte dosi di ins ulina unite a g·ll1cosio 1pe r b occa. Nei diabe1ici in sul in o-r e i L-0n1 i ci son o spesso al teirazi oni epatich e. L 'A. ritiene che l 'i n u lina-cl1inasi sia prodot ta dal fegato e, i)er aver o erva td un cao di re i ~ tenza })rogre iva a ll 'i n ulina con fegato alterato, ma con pancreas in t~DTo, egli i domanda ch ei in1portanza abbia il fegato nella l:>aene i d el diabele m1ellito. Certamente l 'ali1nentazione con g ra i l imita la produzion e d ell 'in ulin a-china i. Può perc iò l 'obesità nvere importan za rnella O'Cn e i d el diabete. I cli sturbi add om in.a li e .a n ch e il coma diabetico possono d.iJpcnclcr e1 da d i .. fl1nzione epatica? È p·ossibile i)rep ar are d a1 fegia Lo so. tan ze ~he p erme ttano un a n1 irrlior c lt Lilizzazio,n e d ell '1n: ulina? Di questi J)roblem i . i sta occ upando p iù cleltaaliatamente l 'A. , cl1c prom.etle di ren·d er c noti i risul tati (l ellc ue rice rcl1e. 1

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R.

LusE~A.

Tentativi di cn1·a del diabete per via orale con sostanze vegetali imili all'insulina. (O. HARTLEB . Mii111ch. Af ed. ll' oc7i., n, 25. 1932), Secondo a-li AA . lo 08ttanze1 cJ1e e .. erc it a n o sul r icam.bio d~o-li idnait i ·cl i rnrlJon io u1l.a .a zione an aloaa a q11~lla d cll 'i ns11l in a, so n o s tate isolate d a ~olti vegeta l i (la l.tug~, gl1 ia nd?, c~stagn~, erba, lievito , grano, cnvolo, ~p111.a c1, ortica ecc.). Fin da ter11 ri remoti si u ava i)er la c ura d el diabete il decol lo di bu ccie di f.agiolo. La ostan za atliva estra tta , il· « Faseolan ,, , p1 e... o rper via or ale non n1o~ifi c a .af~n1 to .la. cur,·a g licem1ica a dig iuno, nei n on J 1nbet1c1; r .; sa


non· modifica nemmeno 1'iperglicemia alimentare da ingestione di pane o deistrosio. Invece nei casi lievi di diabete, la sostanza estratta dal fagiol o diminuisce la glicemia a digiuno e . la: iperglice1nia alimentare da rpan~ o d.estr-0~~0. La sostanzia n·o n è affatto tossica, infatti dosi 10 volte su.p eriori alba; terapeutica, non determinano alcun sintomo tossico nè nei diabetici nè nei non diabetici. Esamii del bilancio dim\ostrarono che la sostanza estratta dal fagiolo migliora il ricambio degli i drati di carbonio, però soltanto nei casi ·di diabete leggero. PoLLITZER. 1

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L'avvenire e il significato della chirurgia delle paratiroidi. (RENÉ LÉRICHE. La Presse Médicale, 20 luglio 1932).

Numieroisei osservazio[li fatte in questi ultimi du.e anni fanno prev·e der~ che la chirurgia delle paratiroidi pren·derà un notevole sviluppo oltre che per lia.1 1oura della malattia ossea di Recklinghausen, f orise anche di certe poliar-trit1 anchilosanti, ·della sclerod-errr1ia, dei chaloidi cicatriziali, ·ecc. Al1c1uni esempi che l 'A. ri:p orta dimo·s trano infatti che la soppressione funzionale di una paratir·o~de in UID.o .s clerodermico inveterato con ipercalcemia, ha cornei effetto, una sorprend ente e rapidissima .n.o rmalizzaiione sia del trofismlo che dell 'irrorazio,n e sanguigna delle pairti lese oltre alla di1ninuzione dell 'ipercalcemia: i risultati im.m·e diati e meravigliosi che si ottengono dopo tale inteTvento dimostrano che tr.a paratiroidi, .sistema vasom-0tore, equilibrio calcico tissulare, e nutrizione tegumeintaria esistono rapporti molto stretti. Risultati altTettanto rapidi l 'A. ottiene in un individuo con ip e1rcalcemia, portator·e di un cheloide cicatriziale recidivante: nello spia.zio ·di qualche ora, in seguito· alla paratiroidectomia, la cicatrice ipertrofica si appiana, si riduce di volume e la calceJmia si abbassa I Un uomo• ·d i 40 anni, con la colonna vertebrale anchil·osata in gu.isa tale ·da non peTmettere che qualche movimento di rotazione e flessione della testa, con le artioolazioni delle ginocchia, dei polsi dei piedi e di un 'anica o anaLo·m icament·e saldale. o funzionalmente SOJPPresse, co,n· D:na caloemia aumentata, subisce l 'ablaziollle della paratiroide inferiore destra. Dalla ·seira stessa egli ·dice di non aver più do1ori e il giorno seguente egli pruò sedersi sul letto, muo;ver,ei la mano e le ,d ita che 24 h. prima no,n si potev.ano toccare senza destar dolore, flettere a·d angolo rettv un ginocchio, il giorno prima completamente rigido e irm1mobile. Tutte 1e articolazioni che non erano anatomicamente fuse avevan·o ritrovato I.a possibilità di n1.ovimento senza d0Jore La calcemia si riduce a proporzioni normali Più 1

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tar.di però si ha ricaduta clinica di turtta la s.initomato logÌ'.a1. A 1p arte il ·risultato terapeutico, j1n1sufficiem.te nella sua durata, i fatti constatati dimostran,o che una calcemia normale è neoessaria al funzionamento soddisfacem:te dell»apparato sensitivo ·delle articolazionri, fatto .del resto constatato anche neil moTbo di Reckling ha usen ove puTe la para.tiroidectom1ia fa ·s comparire i dolori. Interessanti considerazioni può fare Lériche in base ai fatti rilavati in un caso di osteosi fibrocistica (mal. .d i Recklinghausen) con ipercalcemia e ipercalciuria: nell 'interven.t o sulle p8!ratiroidi del paziente no,n riesce; a scoprire l '.a·denoma che gen·e ralmente si ammette come specifico di questa malattia, ed emette I 'ipotesi 1che ] 'ipertrofia ·delle par.aitiroidi (non già ademoma) possa esser secondaria alla mobilizzazione calcica. Alcuni .dati sperimentali potrebbero· appoggiare questa idea: se per 111ngo tem1po . si deriva all 'esterno la bile ·di un carne, questo diviene osteomalacioo e all'autopsia si trovano le paratiroidi ipe.trtrofiche·; qulesta 1constatazion a, in con.dizioni sperimentali simili, aveva già fatto Dietrich, e LoeV\ y pensa che la perdita della bile provochi un di sturbo del ·m etabolismo calcico, in seguito al quale l e paratiroidi si ipertrbfizz.aino. C·omunque, dalle osservazioni riferite vediamo che in tutti que·s ti stati patologi1ci esiste i.I)ercalcemia e in tutti l 'ablazione delle paraitiroidi raggiunge effetti sorpren·dentemente benefici pur trattan·d osi di co.n dizioni patologich e assai diveTse e spesso antinomiche: qui una rarefazione ossea areolare con trasformazione fibrosa del connettivo haversiano (m1. di Recklinghausen); là delle anchilo.si multiplei con dol·ori- periosteali; quii una atrofia del connettiv·o sottocutaneo con. riduzione della circolazio1n e sanguigna e atrofia ·della pelle (sclerode;rmia); là una neoformazione connettiva esuberante molto vascolarizzata come il cheloide. S·embra davvero impossibile di poter dare una1 .spiegazion-e univ·oca, attraverso l '1perparatiroidismo, di fenomeni appare•n tementei tanto diversi, ma la patogenesi div·e nterà più chi~ra ·se si pensa ohe tutte l·e azioni patologiche esercitate dall'ip erparatiroidismo si svolg·ono in reialtà in seno a tessuti connettivi a cui anrcihe lo scheletro appartiene benchè impregnato di sali minerali e specialmente di calcio. L'·o rmone p1a ratiroideo !agisce evidentemente mobilizzando il calcio fissato, ma è noto che oltre che dall'azione orn'lonica il ricambio· calcico delle ossa è infln:11enzato ·dall'attività circolatoria: l 'iperemia provoca 1rtarefazionie ossea. Semh·r a chei anche attraverso questo se1c:ond-0 mecca·nismo 1agisca l'ormone paratiroi·deo e per tale fatto è giu.stificata l'identità di 1

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reazione e <li risultati che si possono ottenere dopo I.a par~tiir?idect~mia e dopo la simpa~ecton11a . per1Ie:1C8: . .L uno o l 'altro di que... ti interventi appl1ca t1 in certei malattie osteoarticol.ari o nella sclerodermia pos ono portare a n1.e d e imi e ffetti benefici, e poi.ch è la simpalecto1l1ia arri ce prevalentemente :attraverso l'iper em ia a ttiva , è ~idente ch e tra il modo cl'azione d ell 'ormone paratiroideo e la ricchezza d ella c ircolazio ne locale d eve esistere un

]e!!.a111 e. ...... ~

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SEZIONE PRATICA

.E.

N'r 0 1NJAZZI'

TISIOLOGIA. Le emotti i tubercolari e la loro cura. (E. fJo,Trcc.1,\ e G. V ,\ SCELL.\RT. Riv. di Pat. e Clin. della Tub ercolosi, 31 ottobre 1932). ,li A. i>rOt)On.gono una cla _.. ificazione delle i)ri111e midlti i basata su criteri clinici. E~~ i di tinat1ono 1 ITTuppi di en1otti i. 1) I~ n1ot tisi con periodo prenioltoico e perioclo postn1ottoico. Le en1otti i cli questo aru1lr>0 0110 precedute di o lito tlai ~ intorni Ite arcon1 r>agnano l 'e tender i del proce o infiltralivo f)Olmonare (dispepsia, af' tcnia , dir1tll .~ ran1e>11to, . ud ori n o tturni, aun1 e11 to della lo". e e. cle lla fcllbre, abbassan1e nto della pres ior1e arteriosa, ecc. ). Que lo pcga ioran1ento i11to111atoloui·c.o per iste e progredisce ancli do rJo 1'en1o t li i , anche e in te1'"\ cn gono, ... clll>eH . . con . carsa efficacia , fattori di difesa d 11 'o rQ'ani "'111 0 o m ezzi lerape11 li c j. 2) Em.otJf isi senrza p eriodo pre1nlof toi co, n1a CO /l. p erio<l o posf em ottoico. qu esto aruppo a pr1arte ngo110 r1uelle emo tti i ch e compaiono ll rti..• cam~nte in individui i q11ali fin o a l101 a l'ra110 in co11dizioni di r elativo b en essero O}) fJUl' C 1100 pre en Lavano rr1anifesLazioni ril e~ab il i obie tti an1 er1 te. La con1par a de l]a pr1tl1n c 1n.ol.l is i provoca l 'insorgere cli una crisi evolutiva. In qu e Li casi si l1~l, ·durante la crn~tti i , nei singoli di s tre tti bron co-al eolari, l 'e istcnza di focola i di aspirazione di "an gue 11uro Of>pure di focola io di aspirazione di sangue co111mi lo a . o ta nza caseosa. el prin10 caso la prognosi è benigna, n el secondo maligna. La prognosi può essere malig na, indipendentemente da lla qualità di n1atcriale as1)iralo , per il ripe ter i dell 'em ottisi , che condu cono alla cach essia. 1

. 3) Emottisi con periodo preni ottoico senza pertodo postemotloico. In queslo g ruppo g li

AA. ·comprendono quelle emotti si ch e, essendo pr~cc dute da un L :>criodo prem o tto ico, tal ora evidente, talora l)OCO manifesto, ·n on sono seg uitr da un periodo po temottoico, o perch è la l c1ra1)ia ins taurata all 'atto dell'emotti i h a valso, non ol o a tron carla m .a a n che ad arretare 1'evoluzione d ella forma clinica; o perc11è l 'emottisi fu •cosl imponent e da con durr~ a 1norte l 'amunalato per sincope o p er asfissi.a. A ques lo g ruppo si posson-0 anch e ascri-

vere quelle rarissime ronottisi ch e, pur essen do precedute da un p eriodo premottoico, pern1 e tlo·n o a ll 'ammalato di riprender si anche senza una tera.p ia adeguata. . 4) Emottisi senza1periodo pre.. e p·ost-emottoz co. Appartengono a questa categoria quelle en1ottisi che sopraggiungon-0 di improvviso, senza periodo di premtottisi, ma che, per escr e cau,sate dalla rottuura di un gr·osso ramo arL&ioso sono subito causa di m orte. Appartengono 1a· questo gru1p po anch e le emottisi improvvise non abbondanti , ch e lasciano immutate le e-0ndizioni generali del! 'ammalato o ·olam e nte modificano la sua emotività . L 'emottisi, quan)do sia stata unica -0 sia <"o mwarsa a lunghi intervalli di tempo, avrà w1a prognosi favorevole, perchè la sua comJ)a rsa deve eissere con siderata non come segno di un periodo evolutivo, bensl com e una fase di un processo ad andamento cronico. La cura delle em·ottisi tubercolari è un queito di tisioterarpia ch e ha ancora da trovare la ua con1pleta soluzione. Malgrado e forse a cagion e ·del gran nu.n w ro di lavori contraddi Ltorii pubblicati sull 'arg-0mento e dei rimedi contin.uamente escogitati, talora con grosolano empirismo, r egna una discr eta confu·ion c éh e .può ingen erare scetticisrryo. Secondo g li AA. la ragione principal e di questo stalo d i incertezza s ta nel fatto che non tutte le on10Ltisi sono parag·on ahili fra di loro; e i1on può esistere una terapia specifica di un intorno, le cui cause sono molteplici. La •cura quindi varier à a seconda della gra· viLà delle lesioni e d elle condizioni pr-0prie di ogni ammalato. Da ciò de riva una ragione di opµ-0 rtunità d ella c la ific azione p roposta dag li AA. 1\1olte volte può bastare la semplice igiene: riposo generale, m 1oderazion e d ella tosse , riLo rno a lla calma fisica e m-0rale, dieta. ' ulle emottisi da con gestion.e attiva, che .. ogliono aocompagnarsi con eretismo vascolare e con ipertensione, eser citano una benefica influenza i vasodilatatori, ipotensori, assoc iali alla igien e e alle c ure adiuvanti generali. Nelle em\0ttisi da congestione passiva, solitamente accompagnate da astenia vascolare ed i poten sione, trovano migliore indicazione i vaocostrittori. 1nfi11t>. nelle emottisi da ulcerazione vascolare , ribelli a i comuni 1nezzi tera1>euLici, l 'arma più sicura risultò agli AA essere il pneumotorace arLificiale. Infatti con ques to solo mezzo si può r ealizzare la retrazione polmonare ed in 1con seg·u enza la comp r essi-0ne dire tta del vaso sanguinante. Un altro non dispTezzabilei vantaggio offerto dal pnx crryostatioo è quello di avere un 'azione anche c urativa, cosa ch e n essun altro presidio terapeutico amtiemottoico può darci. Efficaci son o an che le iniezioni, en·dotracheali di adren.a lina associata a zimema e coaguleno . 1


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« JL P OLI CLINICO >)

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Queste prescrizioni devono naturalm·ente accompagnarsi alle cure m edica111enLose capaci di aumentare la coagulabilità del sa~aue ed alle ,c ure sussidiarie, igienico-dietetiche e di ordine generale, fra lei quali g li AA. hanno t:rovato di particol.ar e efficacia le fasciatw'e immobilizzanti e la legatura alle Tadici degli arti. C. ToscANO.

Sul pneumotorace controlaterale primario.

Il ipn. c. p. raggiunge il massimo del suo r endimento, in associazione con l 'exeresi omolaterale . Al riguardo si può con cepire taJo,t o la su·ccessio•n e pn eumo-exeresi, che la contrar ia exeiresi-pneu.m o; gli AA. preferiscono la . pif1·m a. Com,e n el pneumo omolaterale potranno opportunamente associarsi al pn. c . p. altre ouire sussidiarie: au1·oterapia , calcio, colesterina irPa1diata, curr e tuberooliniche, ecc.

c. TOSCANO.

(M. AscoL1 e M. LucACER, Riforma Medica, 6 agosto 1932). Il principio dottrinale s ul quale riposa il procedimento del penumotorace ·c-0,n trolaterale primario (pn. c. p .) è quello dell 'effetto contr·olatena.Je di un pneumo ipotensivo , effetto che i traduce con l 'abbassam en·to della tensione elastica del polm10ne, cioè della posizione respiratoria m edia di Bohr. Per la mi1nor di tensione ch e il p olmone am1nalato subisce n ell 'acm e r espiratoria ed il minor s tiram ento della trama polmonare ch e n e deri, a, vi ene ad eissere risparmiata la .p arte più dannosa del traurrn1a1 inspiootorio (effetto Morelli) causa prin1a della trasformazione della tubercolosi in tisi. Il pn . c . p. trova la sua indicazione n ei ca i con lesioni m ·o nolaterali , n ei quali la sinfisi pleurica (parziale o tot.ale) rende impos.sibile un pneumo omolaterale e 1n ei quali una plasti·ca è coo.troindicata per insufficiente adattabilità fun ziona le circolatoria e r espiratoria, e_d una exer~si del frenico è risultata poco effi cace. Le forme più favorevolmente e rapi· damente i1n fluenzate dal pn. c . 1p. sono ;rappresentate da quelle . recenti a cara ttere essudativo, a localizzazione alta. . ~n·:altra in~i·c1aizion.e è offerta dai pn. parz1al1 inop,erant1 e pe1~1colo1 si co,m ,ei 1q1u ello a caverna sospesa ·e quello cc antielettivo· ». L'applicabilità del pn.. c. p. è 1 ubordinata in ".1a p regiudizia le alla libertà della ~pleura corrisponden te e ad un g rado di su fficiente spostabilità del m ediastino. Comie n el pneumo omolateral~, l 'azionei di un pn. c. p. può venir frustra bai s1a da aderenze pleu1riche sia da un m e.diast.ino ecce. sivam.ente mobile': a q·oosto ultt~·o in conv en1en~e ~i potrebbe forse in parte ovviare con l 1 a _soc1az1one di un eoceresi omola terale. Gli effetti ter apeutici del pn. c. 1p . sono di tre tipi ·diversi: a) len ti e tardivi, analoghi all'azion e lenta e tardiva del p n eun10 comune sulle lesioo.i del polmonei opposto, (55 %); b) pronti e olleciti ed anch e imrmediati, del tutto analoghi a quelli del pneumo omola· Lerale (17 %); e) nulli (28 %) ; in parte di qu esti craisi il n1ancato· succe .. o è da riferirsi e elusivam ente alla ri.gidilà del n1ediastno .

MISCELLANEA .

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Le complicazioni del comune raffreddore. (.i\.

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The Prartitioner, no-

vembre1 193 2).

I sint o m~ precur ori di complicazioni del co111.une raffreddore son o il dolore , l'alterazione n el carattere della secrezione, il malesser e ei la febbre. Il d olore. Salvo n egli individui molto nervosi, il raffreddore non è accompagnato da d·olor·e. Se questo si m .anifesta un paio di giorni ,d opo l 'inizio del raffreddore indica la possibilità di unia rinite acuta infettiva, ò di una infiammazione cronica d eii seni paranasali o di altre affezioni. Nell'otite media acuta, il dolore è avvertito all'orecchio, mia è di grado variabile; la sua scomparsa improvvisa indica cl1e il pus si è fatto strada attraverso una perforazione, per le trombe di Eustachio, opr>ure n ell 'antro mastoide o da questo in un asce so extradmale. La cessazion e del d olore può quindi indicare la g uarigione ovver o una co1np licazione grave. Il dolore dovuto a sii1usil e frontale è avvertito quiasi esclusivamen Le s~ll 'occhio; nella form1a1 mascell.a r·e, sulla regione m ,alare; n·ella et1noidale a nteriore a ll ' ang olo interno dell 'occhio e nella posteriore al vertice ·d el capo e sugli occhi: llella forma sfenoidale, alLa parte posteriore del ca po o nella regione mastoidea -e può simulare la mastoidite. Altera.z ione nel carattere delle secrezioni. N.el raffreddore comune, la secrezione consiste ~1 muco chiaro e, nei primi tre g ioo:ni, non con· anche con ,tien e n è cellule n è microor.e-anismi ...... Ia compar sa di questi, la secr ezione rimane chiiara e solo sul 7° g iorno diventa improvvisamente meno abbondantei e di colore giallog nolo; le cellule vi diventano m eno numerose ed il muco acquista un elevato potere batterioid.a. Se ~ina.cciano delle complicazioni, si banr10 due tipi d1 ce.llule, i linfociti ed i polinucleari; n elle forn1e più gravi, din1inuisce notevolmente la quantità della secrezion e ch e si cambia più ipresto da mucosa in muco-purulenta e non ha ,.potere b attericida. II caso può somri.gl1are all influenza, ma la presenza del dolore irrupedisce una confusione. )


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SEZIONE PUA'l'JCA

Quando i sia in dubbio di trattare c l1irurgica1ne11te una di tali complicazioni, è utile 1•e an1e della secrezione. N el raffreddorei con1une, a l 7° g iorno, la secrezione osservatia al 1nicro copio appena eme'"'sa mostra una grande quantità di cellule e germi , ch e dopo 111ezz 'ora però sono d el tutto comparsi a causa del potere lisozim..ico. Se invece si vede che i gerrrui anzic h è comparire aumentano, si d eve co11cl udere che i t essuti non resister ebbero a l trauma di un 'operazione1. Quando il raffrec.lclore colpisce t1n naso che è se de di infiam1nazione cro11ica , la secr ezione i11co111incia prin1a da una narice e prende poi tutte e due; a ll '.e8a1ri.e n1.icr'o cori)ico, si vedono, oltre a 1nas ·e <.l i polinuc leari, notevole quantità di cellul • pileliaJi. ilf alessere e febbr e. elle forn1 e più benigne, si 1>uò a vere un o-ra d o m iaggio re o mino re di n1alos ere pur senza febbre, oppure questa può verificar i. In a ltri ca i, n11anca il m a lesser e e i è invece febbre e levata, cl1e d eve fa r pensare alla pos ibili là di infezione d el sen o laterale d el tipo e tlicemico. La febbre n el raffreddore comune 11a un ca.ra tlere analogo a quella d ell ' influe1n za, acron1 J)flgn a n\dosi c ioè a lla diminuzion e d ella riserva alcalina. Que Lo t a to di acidosi va con1battuto e, se con il tratt..amenlo abituiale la fe bre non cad e, si on1n1inistrer à del bicarbona to di odio fino a re11dcre 1'urina alcalina e si vedrà pesso cl1e la Lempera lura cade come per crisi . La mancanm di immru.nità è indubbiamente con 11c . a con una di111inuzione d ella ri e rva a lcalina. In complesso, le complicazioni d el raffreddore si h a nno nelle segu enti condi zioni . 1) Quando le secrezioni son o tratte nute nei eni o n ell 'or ecchio m e dio a ca usa d el gonfiore d ella mucosa, ch e impedisce il libero <lrcn,a ggio. 2) Quando vi è un 'infezione econdaria per contatto con u11 individuo rporla lore di germi clic ha11no acquistato r esi s ten za p err poter v ivere n el muc o nasal e e moltiJplicarvisi . 3) Quando il muco nasale vi en e diluit o m adiante docce ed irrigazio ni. L ' A. rileva il g rande pericolo ch e pre entano l e lava ture naali fatte in periodo ·di raffreddo re; si p osson o avere complicazioni mortali . 4) Quando il raffreddor e colpisce un in dividui dalla salute malferma . L e complicaz ioni possono avarsi : a) Nei serti nasali; diagno ticatc p e r la presenza di dolo,r e . N ei ip rimi sta dii , si ricorrerà a lle polverizzazioni C·OD cocaina (la mucosa in fiammata h a un a lto poter e ·d i assorbime nto d el1a cocaina, di c ui sul principio si polverizzc1ranno soltanto piccole quantità) ; la cocaina J)rodu ce una r e trazione d ella mucosa e , quin<]j, diminuzione d ella congestione e apertura d ei eni frontali. Negli s tadi ulterrio ri , l 'A. 1

co11. ig lia l 'iniezion e di olio di paraffina nei

en1.

b) Nell'orecchio; l 'otite m edia iacuta si tratla con la miring·otomia. e) Nella laring e e n.ei bron.ichi. Le nebulizzazioni con olio di •paraffina facilita i mov!n1enti d elle cilia vibratili e , quindi, l 'escrezion e d el muco. fil.

Stato attuale della questione del batteriofago. (A.

SE LDESLACH1' •

R evue belge des sciences

1n édic., 1932, n . .J.). Il n ome di batteriofago fu })ro n11nziato per la p rima volta nel 1916 dal D 'H érellei per de... ian1are un nuovo prin c ipio, econdo lui vi' e11 te , capace di di trugger e i b a tteri. Purtuttav ia g ià nel 1896 Ilankin aveva intravisto la ])a lleriofagia scoprendo una proprietà battericida nelle acque ·del Gange e d il D 'Hérelle ~ le o, nel 1909, aveva t occato il problema ~tudiando la malattia provocat a dal « cocoobacillu s acridiorum ». La prima descrizione cl c ltag liata fu fa tta d allo T\vort nel 1915, affermando che il fen om .eno de lla lisi era da co11 i,d erarsi come una affezione contagiosa a c uta n ei mic r obi come una autolisi trasmetlen te i da un mic robo a ll 'altro . D'Hérelle attirò I 'atten zio n e u di un fenomeno analogo o erv1an Lesi ul ba c i Ilo di higa con filtrati cli feci di di ..... enLeria })ac illar-e. IJ batte1~iofa0'0 ri ied e pecialmiente nelle fer i di alcuni malati. Il batteriofago anticolihacillare può riscontra r s i n ell ' in lesti no di inc1 iv idui sani. I caratteri prin cipa li deil batter io fago on o: ~ invi ibile anch e a i più forti ingrand irnenti. ~ u.n elem ento filtrante, passando attraver so la candela Chamberland o Bercl e feld . Ag i ce a d osi infinitesimali . Non si viluppa s ui m ezzi di cultura sterili; non si 1 it)r oduce ch e in presenza di mi crobi giovani e Yiventi , non avendo azio n e litica sui mir r o bi morti . Il s uo p ot eire litico è variabile: . ubi ce l 'azione d ella concentrazione in ioni II d el m ezzo; è favo rito ·d all 1alcalinità, ostacola to da ll '.acidità fino a divenir i1ullo . Il grado tlel potere litico va ria da un batteriofago ali 'altro e d il pote re litico di uno stesso princ ipi o può avere d ell e oscillazioni. L'attività Jl ll Ò eissere aumentata da lra11ia nti successivi, e dipen·de anche dal g ra d·o di resistenza dei 1n1icrobi in causa, dai differenti stitpiti di un o !'lesso microbo. embra ch e il batteriofago oltre che citolit ico abbi.a poter e ci tocinetico , cioè abbiia. la capacità di eser citare uno stimolo moltiplicante per i microbi s fu O'o-iti a lla distruzione - in un primo tempo p erò - . Il ba.tteriofago è caf)ace di essere assorbito da micr obi sui quali


24 ,

«

non ha azione. La .çfurata di conservazione può essere anche di anni, resistendo anche al calore .eid a date concentrazioni di bile, fluoruro 1a.cido fenico. Esso è centrifugabile e capace' di attraversare le membrane di . collodi~ con pori fini. Il 1p rincipio ~del batteno_fago .e specifico, cioè agisce ellett1vam.e nte sul m1crob·o che ha provocato l'infezione. Il batteriofago ha proprietà antigeniche. lPer quanto riguarda J'intierpr.etazio:r:ie del principio ·del b.atterioflago, ~. essuna .teoria ,soddisfa finora· Per D 'Hérelle, il b·attenofago' ·e un essere vivente un virus filtrante, che chiama « Bacteriopha~m intestinale »; e ciò per. l~ facoltà che ha ·di moltiplicarsi, di adattarsi a1 mezzi .eisterni, di scegliere alcuni germi, di poter anche a ttaccarn,e degli altri (la qual cosa s~mlbra provare che il fenomeno della lisi non è inerente a l microbo stesso, ma viene da bat.t erio·fa!Jo che si nutre in un mezzo eterog·eneo) ed in'fi'ne perchè il batteriofago possiede una vera virulenza che può attenuarsi od esaltarsi . Per Bor.d«~t, Ciuca, Gratia, la lisi microbioa! trova la sua ragio,n e neil microbo stesso, un germe non po.tendo presentare una. così .gra~~e re-sistenza alla .temperatura ed iagl1 ant1sett1c1. Vi sarebbe n·ei g·ermi, nei batteri, un principio lisog eno normale, esaltabile in iparticolari condizioni· Per Kab·e shima il batterioflago :sarebbe un catalizzatore p;rov.elllien.t e dalle ghiandole digestive, forse dai leucociti, una diastasi ch e provoch·err..bbe la dissoluzione dei batteri attivando un proenzima noflmalmen.te chiuso in essi. Nozione questa che mal si accorda con la trasmissibilità all'infinito· del batteriofago. Per Bail , i microbi si dissocierebbero in elem enti estremamente piccoli che form\erebbero una sospensione.i colloidale capace di lisare 11a: sospensione colloidale protoplasmatica del batterio .stesso e questa azione, puramente fisica, rinnovellantesi in ciascun pas~ggio dar ebbe l 'im.p ressio·n e del fenomeno batteriofagico. Lis bonne e Carr ére pa rla!lo di liberazione a valanga di lisine norma.li contenute n ei batteri e cap1a.ci di lisare germi della stessa specie. Rosenthal crede in una ultraspora ch e1 trasformerebbe le forze vegetative in ultraspore simili viventi a loro spese· Insomma tutti gli AA. ammettono in realtà l 'esi:st~nza e gli effetti del l)., ma ill.o n sono• di accordo sul su·o meccanismo e la sua natura intima. Passando nel campo pratico e cercando di riassumere le applicazioni fatte in terapia d·el . batteriofago, si è visto che nell'uomo, con esso si 1p ossono combatteTe utilmente: La ·dissenteria, nella quale gli esperimentatori hanno potuto dimostrare la scomparsa del bacillo causale nelle feci in 2'4-48 ore. Le infezioni da colibacillo: risultati variabili, quasi certi e spesso rapidi nei aasi acuti (pielo-nefrite gravidica), incostanti e meno i·et-

XL, NuM. l]

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IL POLICLINICO »

ti n ei e.asi cronici· Le. difficoltà provengono dalla molteplicità delle razze dei colibacilli. La feb·b re tifoideaLa peste ed il colera, con buoni risulta.t i. Le infezioni stafiloc occiche. Le form e di batteriofag o più utilizzate in terapia sono , in or dine di valo·r e decresce.-nte: l'a utobatteriofag o (l'ideale sarebbe!), il batteriofago .a dattato (isolati dia molto tempo', adattati al germe che si dev,e coim battere); lo stokb:a tteriofa go· Il batteriofag o, nella terapia , deve ·e ssere in, tradotto n ell '-0rganismo il più precocemente possibile, in· forma massiva, ed attraverso diver se vie: per via sottoc utanea, per o.~ , per via vescicale, per via rettale, ecc. Nei casi for,t un ati i risultia.ti non si fanno attendere. Hanno azion e distruttiva sul batteriofago alcuni prodotti cltimici, per esempio 1' urotro.pin.a, i sali di chinina, il bleu ·d i m·e tilene, i composti formolati, ed a ltri a ntisettici. MoNTELEONE.

CE.N Nl BIBLIOGRAFICI. SEZI ONE DI BARI DELLA LEGA PER LA LOTTA CONTRO IL CANCRO. Riassunto delle Lezioni sui

tumori malignii. (Bollett. ed Atti della Ac1ca.demia Pug liesei di .Scienze , ann-01 VII, fase. 4). Un op. in-8() (d.a .p ag . 125 a 198). Bari , rF .lli Laterza e Polo, 1932. Il problema d·ei tumori maligni diviene sempre più assillante , a causa d el continuo increm en to d ell.ai m o rtalità ch e essi determinano. Un 'attività ir1ten sa vien1ei svolgendosi Qggi nel campo, sciootifico, per inda.g are l'eziologia .e la patogen esi ·d·ei tumori m aligni e addivenire a lle auspicate 1cure cau sali ; come pure nel cam po pratico, per promuovewe la diagnosi anticipata e le cure tempeJstive di cui oggi disponiamo: exeresi ·e irradiazioni . La Sezione di Ba1ri della Lega italiana pe.r la lotta co·n tro il cancro, presieduta dal prof. M.aggiore, ha organiz~to 1=Jll 1cor so di conferenze ai me dici pratici is ui tumo·r i maligni, tenute dal corpo jnsegnante di quella :F aaoltà m edica. A cura ·d ell 'AQoad·emia Pugliese di Scien ze., p•resieduta d,al .p rof. Gaifamd, ,si è provveduto a raiccoglie1rle in un vo•l umetto, che costituisce unai messa a foco precisa e completa del gra ve problema, sotto molteplici aspetti. S.a rebbe desid&abile c he la racoo•Jta fo:sse }) 0 'sta in 1c.0mmercio e avesse larg hissima diffusìon·e tr.a i m edi ci. A. P. 1

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1

R. M. MAY. La ·tranisplanta.tion anima.le. Edit. Gauthiers-Vill.ars ·e t C.ie, Parigi. \Fr. 70. Gli i:nnesti di organi e tessuti ha·n no fatto in. que&ti ultil11i ianni prog·ressi note\ oli. Il perfezionam:einto della tecnica ha con:sentito di ottenere risulta.ti, che hanno larg.a m·e nte concorso · a;d ampliare le nostre conoscenze biolog ich e, sopra_ tutto in fatto· di istogenesi e di endo·crinolog ia. 1


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Quali cl1e siano le applicazio11i prati cl1e <li queste ricerche, è certo ch e ne l cam;p 0 do ttrinale es e hanno n1olto a1llarg ato e pr€cisato le no tre nozioni . Il volume con1pilat o dal Ma)- raccog li e in mP<lo ~i tematico tt1tlo quanto è stato acccrlato ull '<lr.~om ento . Dn.

M. AaELOo . La régén,ération. et l es problè111 es de la m o1'phogenèse. Edit. Gauthier-Villar et C:.ie, Parig i. Frs. 50 . Gli t1lti111i studii sperim,o otali su i fen o111e11i dello .. vi lurp po normtale hanno fatto ·n otevolment~ progredire ]e nostre cono cen ze an che u quPlli rig uardanti ]a riaen erazione. I due ordini di fatti sono ana]oo-hi , e le acq11i. izioni n el can1po dellA une illuminano anch e quello d elle altre. Que to è il con cetto fondan1iental e del lillro ch e ra pprc e11ta un 'e ·po izione i..,tein1atica d el I ' e1nb1·iogen i e d ell a ri o-eneraz ione dei tes1

1

·uti .

Dn.

Arquivos <l<i Escola m édico-chirizroica de ova Goa. cri o A. , n. 7. Dott . J. Ran gel , ediL

tore. I 11 ciuc:;l o crro so fascicolo di oltre 250 .pagine, dc.g- li Arcl1ivi del]a 1F acoltà m edi co-chi rurgica di ova Goa (Indie portogl1esi), trav ia .. m o e . enzialm ente tudi antropol ogici, anaton1ici e t eratolog ici su ali abitanti del1e Indi e: po1~t ogl1 e~i. fil. _..

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SEZIONE PRATICA

Ricordiamo l 'laureaunt.e volume Prof. TOMMJlSO PONTANO

Direttore In-0. della. Clindca delle Mala ttie Infettive nella R. Università. di Roma..

Le malattie da infezione A /fi:n c h~ i l ettori abbia.no una più esatta co onizi on e dell' importanza di quest o libro dei ChiaT.mo prof . PONTANO, n e riportiamo qui di seouito l'Indice :

I. Pa1'te oene'Tale : Concetto di malattia da in· lezione : 1) La. cau.&a morboea; 2) Le difese 011ganiche; 3) La. malattia ; 4) La. t era.pi a . - CAP. Il. PaTte speciale: Morbillo. Scarlattina. Rosolia. Quarta malattia.. Megaloeritema o quinta Malatti a . Varicella. Vaiuolo. Febbre Miliare. .Erpete fe bbrile. Tifo esantematico. Dengue. Eritema nodoso. Lebbra. Setticoemie. Set ticoemia etreptococcica. Id. etafi1ococcica.. Id. meningococcil!a. Id. gonococcica. Id. pneumooooci ca. Infezione da Bacterium Coli. Tifo e P a ratifi. Morva . Infezion e melitense. Febbre da. B. Abortue. Tuber col osi miliare a cuta. Peste. Meningite cerebrospinale epidemica. P a r otite epidemica,. Difterite. Malattie da. siero. Tet a.no. Erisipela. Carbonchio. P er toese. Influenza . Colera.. Dis· eenteria ba.eterica. Infezione reumatica. Rabbia. Malattia di Heine Medin (Po liomelite acuta. e pidemica). Encefalite epidemica. Singhiozzo epidemico. Sepsi oon agranulocitoei. Febbre glandulare. F ebbre quin tana. Febbre da pappataci. Febbre gialla. Malaria.. Tripanosomiasi umana (Malattia del sonno). Tripanosomiaei americana (M. di Chaga.s) . Leishmanios i. Amebia.si inteetinale. Febbre ricorrente. Sodoku o Spiroobetosi da morso di topo. Fra.mboeeia. tropicale (Pian, Bouba). Spirochetoei iotero-emorragtioa. BrO'lleo&Piroohetosi emor. ragica.. Sporotrioosi. Volume in-Bo. di pa gg. VIII-423, con 72 f;i gure in nero ed a calori e una tavola. Pil'ezzo L. 4 5 più le spese postali di epe \izione. Per i noetri abbonati sole lire 4 2, 2 5 in porto franco. OAP.

Inviare Ve.glia. all'Editore Ll]IGI POZZI. Uffio1o Po. et.a.le 8uccureale diaiotto. ROM.A.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSl Accademia Lancisiana di Roma. Seduta d el 17 l1ovembre 1932. Il pre~j<le11tc 011 . F10RETTI, ap erta l a eduta, ch e inau g urava l ' a11110 accade111ico 1 h a eomunicat o 1'esito d ei concor si a pre1nio. S. E. SPAN0, prc idente d f'g l1 ()s pecln li ltiuniti <11 Ro m a, ha co11 .. egn a lo il premio di lire duemila al prof. Con soli Donalo, vin citor e dl~l con corso dell o Preside11za d egli Osp edali p er i ·anno 1931. L 'on. F10RE'l"J'J 11a co11 eg 11ato i premi di lire mj]. le ai proff. Luzzatlo Fegiz e Leo nardi , vincitori dei concorsi per g li anni 1930-J 931. Il PRESIDENTE ha bandito p oi , i segu enti concor si a premio p er l 'anno 1933: l ) « Indirizzo inod erno nell a cura d elle frattur e» . Premio di lire <lue111ila dC!l Sindacato Medico F asci la di Ron1a e Provincia . 2) « ..i\scesso p olmon ar e » . Pre111io di lire duemil a d ella Presidenza d egli O p ed ali Riuniti di Roma. I l avori d ovranno esser e con segn a ti alle ore 18 del 17 n ovembre 1933. 8 eguì la relazione 1norale e fi11an ziaria s volta d al prof. D 'AvACK approvala all 1unani1nità.

Commemorazione del socio prof. Laurenti Temistocle. Prof . V. GmRON. - L'O . ha ricordato come i l prof . Laurenti, venu to a Ro111a d a11 a terra d 'Abruzzo h a qui p er cor so bril1 anl en1e nte la carriera r l1irurgica sa lto l a g uid a d ci 1>roff. Fra11cesco Dt1r a n te e Rob erto Al es andri di cui fu aiuto a111afo e a ppre1zalo. Eg li er a d oce11 te di CJjJl ica chirurg ica, P a tol ogia chirt1rg ica e ~1edici 11 a op er a toria ed aveva un g r ande nu111 cr o di publ>lirazio11i di no tevole Yalor e , c ie ntifico. cll 'c er r izio cl cll a pralica profe ion al e a ,·e,·a profu ...o . u c al le d o ti dj in telle l lo e di cu or e b en efj cando larg<.11 ne11le gl i t11nili e gli amn1al a li i qu ali accorreva110 a]l 'amhul a torio d a lui dire t lo, p &cb è aveya110 impar at o acl a 1narlo e ad apprezza rne la p erizia tecnica .

Distrofia ad iposo-genitale familiare ed alterazioni craniche. P rof. 'f . Lucatm1N1. - L ·o .. j n b a e nel u11a oeser vazion e clinica affer111n cl1e la cli s lrofi n ad iposogcnil al e tipo Frochli h J) UÒ n' ere car a tter e ian1iliare, e può esser e nrco1111)agna La n ei 11l embri m ala Li d e lJ a te sa fa n1ig.... Ji n <la aller azio11j cr anich e

dello s tes o tipo d ovut e nll 'aunlento dell a pressione cerebrale. In seguito all 'accerla111e n Lo (R. ~r. p o.. i tiva) della sifilide p at erna, disc ute il problen1a e tiologico; e. d op o una breve di a111in a differen z iale. p assa a prosp ettar e so tto jl punto di vi la p a loge11et ico. con ar gom enti d 'ordine clinico e r adiologico. i r apporti ch e interco rron o fra la sindro111e clinica e le impon enti alt er azioni cr anich e, for m l1l and o in r' r op o ilo le ipoles i più ver osimili. Seduta d el 16 dice1nbre 1932.

Considerazioni sulla diagnosi e sulla cura radiologica di due casi di malattia di SchUller- Christians. Prof. S. ArrtL Y . L'O . riferi sce tl due casi ll i Lalc l11alatli a occorsi al su o e am e. 01 tr e alle tipich e alterazioni d ello sch eletro co11sist enti i11 prese11za di lac une ossee jrregolari e di vari <l esten sione, senza r eazione a~l 'intorno e in quelle a carico dei poln1oni , inos lravano dia1Jete insipid o, arresto d ello svilup110, irrequietezza. Mancava l 'e o fl al1no. E amina to uno d e i p azienti a <list.ar1za-


« IL POLICLI N ICO »

~IIBANDA. -

Una nuova pinza chiriir-

gica.

A proposito di un caso di volvolo di megasigma. Dott. G. ScùLLO. - L 'O. riferisce un caso di volvulo in u11 vecchio di 72 .anni, a carico di un 1negasigma con m esosigmoidit e retrattile. Spiega la p atog·e11esi delle 1nultiple alterazioni riscontrate rlc'.l 'ansa sig·111oide , a1nn1ettendo ch e origi11ariamente il paziente sia lato affello da dolicocolon; ch e in seguito si sia çostitu ito per la s tasi fecale e i pr-oclotli tossi-infel li vi di essa il processo cli mesosigmoidite retrattile, il quale non poteva 11on concorrere all 'ulteriore vil11ppo dell 'ectasia e de11 'allungam ento d el co~on ; onde la formazione fl i uL1 circolo vizioso di cattse che portarono alla co1nplicazione finale : il volvulo mesenterico assial e dell 'ansa. L 'O. passa in rassegn a le varie teorie emes e a spiegar e l a patogenesi del i11ega-colo11 en za os taco:o evidente; e tratta infine della terapia ad ottata n el suo caso ch e è stata: in 1° tempo detorsione e colonpessia della ansa ; ano cecale a destra; in 2° 1e1npo resezio11e dell 'ansa sigmoide e cosituzione di un ano j]iaco, secondo MikUJ:icz; in 3° t empo chiusura di questo a 110 per via intraperiton eale con sezione cruenta dello sperone; irt 4° tempo cltiust1ra dell'ai10 cecale. Il paz . è g uarito ir1 ottimo stato ed ha evacuazio11i regolari . -la velocità di circolazione del sangue in soggetti sani

e malati.

Dott. A. BoNADIEs. - L 'O. ser vendosi di unn. s? luzio11e al 50 % di cloruro di Ca introdotta per via endo,·enosa, 11a misurato la velocit à di circolazione del 1sangue in 70 soggetti tenendo conto ·dell 'intervallo di te111po che intercorre fra l 'i11ie. l z1one e • 1n sor ge11za della sen sazione di calore in varie parli del corpo. Stabilite delle cifre medie 11or1nali, h a trovato la circolazione rallentata nello scompenso cardiaco e tanto più quanto più grave è lo s<::o111pe11so stesso. Uguale rallentamento ha riscontrato nella nefrite cronica. Nell 'asma bron chiale, bronchite asmatica, enfisema po~mo11are, cianosi da i11sufficienza respiratoria febbre, la velocità circolat oria non subisce n~tevoli spostan1e11li sopra il normale.· Ha trovato, aumen to di velocit à in un caso di vizio congenito di cuore. Discu ssio11e: proff. Ec1n1, Cn1ASSERIN1, LucHERr.,N1, ARCA NGELI , VERNONI. Il Segretario: D'AvAcK. t .

Riunioni fra i Sanitari dell'Ospedale di S. Spirito · Roma. Seduta dell '8 dicembre 1932. l ' encefalografia nella diagnosi dei tumori cerebrali. Prof. T. Lu~HERINI . Dopo a~er fatto r apida1 111e11te la s toria dell e11ce falograf1 a, l 'O. riferisce s ~1. 7 cas~ i11 cui egli l 'h a applicata, tratten endosi l>L•J a.n1p1at11ente su tre casi: u110 i1l cui l 'encefalografia h a confer1nato la diagnosi di tumore cereJ>rale già posta clinica111e11te, e poi riconosciuta -

XL,

NUl\l.

l]

esatta all'intervento chirt1rgico; uno in cui la diagnosi di tumore fu fatta cli11ica1nente e sarebbe stata confermata dall'encefalografia se questa fosse st at a i11eglio interpretala; e uno in cui l 'en cefalogr afia fece escluder e Uiì tumore sospettato cli11ica1nen le e ch e fu riconosciuto i11esistente dal decorso ulleriora della inalçtttia. Una sola v0t~ta u 7 non si riempirono cli aria i ventricoli cerebrali. L 'O. insiste sulla necessità che l 'encefalografia venga interpretata dal clinico e dal r adiologo insie111e. Alla discussione parteciparono i proff. P. ALES-

si i1o lò sponta11ea a lter1uazion e del l{Uadro. L ·0. riterif:ce breven1e11 te ~ui i:oncetti ch e sono invocati per spiegar e l 'etiologia e l a patogenesi <li tali forrne (cioè 'lUèllo ch o Jc· ron si::lera 11r t ·1 end ocrino.$Ìmpaticosi a tipo n euro-ipofisario e qt1ello cJ1e Je inclurle n el gruppo del1:e xant o1natosi) e cJi sc;ute l 'opportunjl à de!l:t r ura radioterapica va11tata ir, queste for1ne che n on raggiun gono n ella letteratura la ci11quantina di casi. Dott. G.

[Al\""10

SANnnrn r , GUALDI e Arr1L1.

I l Seg relario: R. LusENA.

Società Medico-Chirurgica Bergamasca. Seduta del 26 o ttobre 1932-X. Presiede il dott. RovrGLio, vice-presidente. Sull' ascesso di fissazione. Prof. MtNELLl. - L 'O., esposta l a teenica n ecessaria p er l a b1Jorta riuscita dell'ascesso da fissazion e provoca to co11 essenza di trementina, ha mos t r~1 to, i 11 base a nu1uerose s torie cli11ich e, come i11 alcuni casi specialn1ente g·ravi di pol1nonite, di broncopolmonite, il forr1lar i deJl 'ascesso coincide con l 'i11iziarsi della risolu zione del processo morbo._ o. Specialn1e11te j 11teres artti sono tre casi di meningite cerebro- pi11ule epiclemica gr avi, che non cedevano ad abbond anti iniezioni di siero, di vaccino, di elect argolo i1ei quali l 'a. d. f. determinò la caduta della te111peralura, la scomparsa di tutta la sintomatologia ~ la rapida gu arigione. Dott. BusAcoA. -

L 'astig111alisTn:O corneale in seguito alle oper azioni di cataratta.

Risultati della cura incruenta della lussazione congenita dell'anca. Proff. NAsTauccr e FECI . - Gli 00. 11anno rivisto 38 am1nalati trattati col 111etodo d~ Paci-Lorenz per lussazion e co11genita delle anche, uni- e bilaterali , a dis tanza variabile dai 7 ai 9 anni dal tratta111ento che era stato is-lil uito a diverse età dei P.: da -u no e mezzo a 7 a11ni. Dai controlli eseguiti, clinici e radiografici, hanno potuto constatare come sia piut tosto rara una rkostruzio11e anat omica perfet ta deJl 'articolazione, n 1e11tre il più delle vol te si 11a ripristino funzionale C?m!~leto anche se il radiogramma rileva imper.fe11on1 talora anche accen l u ate, nella morfologia dei componenti dell 'ar ticolazio11e. Pur n on esse11doci u11 rapporto costante tra ripar.azi? n e_ anaton1ica ed epoca di trattamento, tuttavia 1 r 1Sl.1liati appaiono molto migliori quanto più }Jrecoce è stato il tratta1nento. · Seduta del 22 i1ovembre 1932 . Presiede il prof. D'ALESSANDRO, presidente. Su di un caso di appendicite calcolosa.

Dott. TIMPANO . - L 'O. riferisce di un u on10 di 22 a. ch e, non avendo mai lamen tato anamnesticamente alcun disturbo addominale anche lieve improvvisamente ebbe a presentare u11a sintomatologia prettarue11te ureterale ad in soro-enza acuta caratterizzata da dolori irradiati alla regione rena~e destr~ , ~l testicolo, al p ene, con scarsa e J)ruc1an te minzione, tenesmo vescicale, ematuria. Assente la febbre, assente il vo1nito. Un esame r acliografico per la ricerca dei calco] i t1rinari s velò •

J


[AN NO XL , NUl\C. 1)

27

SEZIONE PR \TI CA

1 'e5i Lenza di duP on i bre opache a co11lorui regolari , una i11feriore grossa quanto un cere, l 'a l trn superiore e di g iu11La dalla prima, gro a quanto u11 grrtno di fru111c11to, ituata a livel1o de ll o siu <:ondro i sacr o-iliaca n el suo estrem o s u pcriore. Non o tan te l e i11a11ifestazioni clinic h e e la positività di quc lo r epe rto radiologico, i è credulo opporlu110 so ttop orre ad attenta anali i differ e11 ziale tal i on1bre 11el ùubbio ch e non fo s ~ero a ca1·ico dell ' ure lere. Il Segretario: Dott. CAì\tPLA r.

rale, rton sembrand ogli suffir je nle1nente dimos tra to, ch e eventua li 111odificazio ni r eattive sp ecific he i labi~ isca n o con l 'in lervenlo di riflessi visrero-trofici. Din10 tra l 'i1nportanza di minute variazioni di t ecnica 11el d e lerminism o di alcune cliffei-en ze &d affern1a ch e sar ebbe infido attenersi ai resultati d elle r eazi oni r egionali differ enziali }Jer un g iudizio diug 11osli co o prog nostico di sede o di attivit à, pur n on i11 firmando il valore prog110 lico d el g rado di inten sità d ella r eazione considerata da utt punto di vista general e.

.A.ccnde111ia Medica. Pistoiese '' Filippo Pacini ''.

Un nuovo apparecchio per semeiotica. Il pericnografo . Dott. V. BAccr.. - L·' apparecchio dell 'O. h a p er

cd ut a dei: .30 o ttobre 1932. l>re~iedc:

P rof.

~co1)0

di ottener e il ril ievo grafico dei p erimetri ci el corpo e ·~a 1nisurazion e di ogni diametro.

Il Segretario .

CANTIEI\J.

l'rof. I~. c~~rr \ LDl (Cagliari). - Nuol'e conosce1t=r. scienli/iclte e pratiche sulla corlicale su rrenale.

Società di Coltura Medica Novarese. ,Seduta d el n ovembre 1932. Presiùente: Prof. PAOLO PIETRA.

'cdu la del 26 novembre 1932. ll L~

o. - I gruppi sanguigni iii r a1J11orlo 11/lft sinrlru1ne e1ltoltoica rlella tub •rcolosi Dotl

,...

[>ol 111 u1 ia re.

Prol. G. F.

lJol I. Jl. , A'\-lJ. - l\h·ord a l e diverse t eorie in vocat e a spiegar e la realìo11e tuJ)cr col ini ca i11 genere e i 11 n1odo s peciale si soffer111a u g l i . t u di j n 1ut>ril o ~ti · e cJj ffcrer1 zc regionali d cll 'e nd odern10reazio11(' ri !'Or l11 11do i re sul tali d elle ricer ch e a ll rl1i e i di\ er i cou rc lti emer!::i per la ·1>icgalio t1e d i falli. J)opo CJU C' lo aggior11a11ìento d ella que!>lio11c e Jlo u r I ue per.. onali ricer c he. Il:t 11r;1 I ica to l 'e11docier1noreazione di Tran1})11sti i11 a111111ala li di tbc. polmonare mono- o bilaterali, CO tl J e~io ui circo crille o diffu e, gravi o l eggere, i11 ura pneumotoracica o no, e in pleuritici o peril on ili ci tbc 111 to tale 210. 111 190 cli rtuc ti sor10 t al.e J)r alicu le ro11te1nporancan1 c nt c hi'al.crali e imme lrich e o i1elle regio11i infra rapoluvcrt r l>rol i se p olmo nari , o a lle b asi dcl torace ~e }l le uri lici, o nll 'addon1e se p erilo u i lici 1 e co n ten1porar1cam e1l Le su zone lon Lane da] focolaio : e <'ioè iri aJcu ni a lla faccia interna d ell 'avan1brnccio t4estro, in all ri all1 .a facc in anterior e d ell e due cocc. In 33 ca i furono dopo un 1ne e rjpetu te n el] · tesse zone infra c a pol ari , i11 20 furono praticale conlcrnporan cam c11te 11ell a st essa zon a infrascapoIHre due inlrade rmo: u11a più superfi ciale ecl \t11a t>i\1 llrofon cla . Le con cl u ioni ch e Pn1ergo110 dallo ludio di n\1 111erose tabelle e po t e d a 11'.\ . sono le egu cnti: 1) Le cndocler1110 so110 s t a te }Jer l a 111a • im a parte eguali s ia sUJ'la zon a di proiezione del focolaio, ch e a di llnza. 2) Le di u guaglia11ze in pi\1 in tere sano tal ora l a parte an1111alat a, ma in un a p er cenlual e n o11 trascurabile il lato sano e l e zon e lontane . 3) Alle cosce s i è a'' uto cir ca un ter zo di rcnzion i disuguali . 4) Nessun rapporto fo ndato cor1 la forma anato1110-clinica d ella l esio ne. 5) Nessu n r a pporto con ~a r·trra pr1eumo to rac ica, (la indu rne concetto curat ivo o prog nos tico. 6) R ara1ne11lc maggior e accen tuazion e d al l ato col pilo da flogosi ~i ero sa. 7) Le reazioni eseguite dop o lln 11tese nelle s tesse zo11e si sono modificat e n el 55 % <lei casi. 8) L e r ea1. io ni piiL .s uperfici a] i so no JJi\1 intense di tJuel le eseguite più profondan1 ~ 11 t~. l\itiene ch e 11ell 'i11lerpretazione d elle r eaz1on1, deb ba darsi grande im1Jortanza al fa ttor e gene1

La

genesi dell 'ictus

car-

cliaco. Preserilazione di casi di: colerislile da lamblia; febbre ondulante. l)rof. P.

Le reaz1on1 tubercoliniche ed in particolare le endodormore. zaoni regionali nella tubercolosi polmonare.

C..\.PUAN r. -

P1ET1l A

-

1)1 cussione · dotl . V Prof. P. A. ~JE1NEnJ .

G ·\LLINA.

Presr. 11,lazione di

uri caso cli eritrotle rn1ia s.e condaria ad urta eczematide p soriasiforme. -

1

l rof. \' . FERRt::no . __,. Pre cn tazio ne di tre g io' HJti pazienti (di 22-24-2.- a nni, rispellivamente) affetti da car cirio1na gastri co.

Doll. A. PETTErtJi\'O 1)

TRIARCA. -

u di un caso

rli n1ticoce le fro11lale- eln1oiclale co n gravi complicanze orbitarie ed ocular i .

Seduta del 1° d icen1bre 1932.

Metodi moderni di terapia delle fratture ossee. JJrof. v. FERREno. L '0. dopo avere breve1

111e11tc acce11n at o ai con ce tti ch e d ebbo110 info·r 111a re Ja co11dotln d el chirurgo 11ella terapia delle frn t t ur e ossee, si soffern1a a parlar e del metodo r c la lj van1ente recente de~la trazi on e co l fil o. J)r ese11ta quindi 10 cas j co ì trattati clei quali se lle rig· uar clano fra tture d ella diafisi fe111orale, due , g r avi lussazioni centra li del femor e con fratlt1ra d e l bacin o, ed uno co11 fratl ura dell 'epifisi <lis tale ciell 'on1ero. Co11clud e ritenendo ·h e que · lo metodo è fra l t1 tli quello ch e ri pond c 1ncglio, n ella maggioranza d ei casi , anch e e tra tta i di fratture com 1n inute o espost e, o di soggelli in età avanzata. f11l erviene nei:la discu s ione i I prof . B1ANCHE'ITI.

Scheggia di granata ignorata e perfettamente tollerata, estratta dalla vescica dopo 14 anni dal ferimento. l)ott . G. L AVATELL r . - L 'O. riporta l 'osservazio11c cl i rara t oller an za cl ' una ·cl1eggia di granata pe11e1rnta nella r egione g l uten si11is tra ed es tr atta d op o 14 a11ni dalla vescica do e aveva forma to J1ucleo ce11tral e in un calcolo. La lesione era d ecor sa n1isconosciuta e quasi asinlo111n l ira fino a poco Le n1pn prima d ell 'estrazion e . Prof. P . A. wIE1NERI. - l ) r cseri t azi on e di un caso cli sifi lide .secondaria. Discussione : prof. B1ANCIJ ET'l·1, prof. CAPUANI e tlo t l . GALLINA. Il Segretario: Doll. L . FERERRO.


[ANNO

cc IL JJQLJCLINICO »

28

XL, NuM.

11

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. SEMEIOTICA. Sconsigliabilità di prove sulla funzione circolatoria.

TTa le numerose prove 1p roposte per l 'esame dell a funzione circolatoria vi è quella recentem ente descritta da Leschl{e, con sistente n eill 'iniezion e endovenosa rapidissima, cioè n ello spazio di un secon·d o, di 1 em e. di soluzione al 50 : 100 di cloruro· o brom1uro di calcio , notando con un cronometro il mom ento in cui il paziente prova il primo sen so a.i bruciore ch e, per lo più, è avvertito alla lin gua. Il valore normale di tale prova oscillerebbe tra 9 e 13 seoondi. Valori analoghi sono s tati indicati p er una m odificazione di questo m etodo, con ... i. lente n ell 'iniezion e di 5 eme. di decolina, la quale provoca la comrparsa di un g usto an1aro n ella bocca. H. May (Nl ed. KT:in., n . 42, 14 ott. 1932!, avendo speriinentato tali p rove, e pon e le critiche eh.e ad esse possono venire ntosse. L 'iniez ion e endovenosa anch e di un solo cent. cubico 11ello spazio di un secondo , rapJ)resenta infatti U·n artificio di tecni ca cli ·diffi <' ile e. ec uzion e, e provoca con g rand e.i facili tà la tro1n1bosi della vena, c11e può co1nplicar i con periflebite e con1parteci-pazion e dei nervi pros imiori, estrinsecantesi con iperesteie ed analge ie. Il m ,omento di comparsa della sen sazione di bruciore è po i strettamente legato alla rapidità d ell 'iniezion e, poi ch è basta a,-er impiegato 1,5 secondi , per vederlo salire a 15 secondi, e ad un minuto , e si impiegarono 5 secondi, senza dim·enticare cl1e esistono anch e variazioni individuali di sen sibilità . Si deve rammen.tare anch e la possibilità, citatlai da a ltri autori , ch e un 'iniezione endoven.osa pra ticata in un cardiaco provochi la com. parsa ·di un infarto polmonare per la quale ragione n on. appaiono innocui in m odo as oluto i 5 em e. di decolina proposti. Non è finalm ente assodato se la variazione d elle sensazioni provocate dai mietodi u descritti dipenda da un rallentamento circolatorio o da altri tia.ttori , quali ad esempio la quantità comiplessiva o la composizione dei] sangue. Il m etodo no,n sembra, in conclusion e, di portata veramente pré}.tica. M. FABERI· 1

ma anche ad altre età; il .numero di tali forme nell'adulto è forse maggiore di quanto si ritien e generalmente. Inizio generalmente acutissimio, con temp~­ ratura alta (39°-40°) e violento dolore addom1nal~ frequ1enti vomiti, diar.rea, alterazione dello stato gen·e r.ale. In tale stato, ~ b~D: difficile la diffe1ren.ziaziono da altre p1er1ton1t1. Nella forma l ocalizzata, si attenuano i ~eno1neni generali e la te·m •peratura, 1cessano i vomiti, persiste per un po' di tempo la diarrea ed il dolo.re si loealizza n ella regione s otto-ombelical e, dove si osserva ottusità e si può poi percepire la fluttu azion e. Con l 'interve.nto, si ottiene la guarig ione n e11a g ra nde ~a.gg1oran~a dei casi. Si possono avere fo.r rne clm1ch e varie per la varia localizzazione d ell 'ascesso. Nella forma diff asa, •si può avere il tipo settico e que1l·o suppuirato. Come oss~rva· A. Br.échot (R evue de 'm éd ecirie, fehbrra10, 1932) 1n questi casi, è anzitutto necessario diagnosticare se vi è ·peritonite e so questa è prodotta da l pneumococco. J. .n te mJ>~r.a tt~ra J11olto ~le­ vata la differ en zia da11a p• cr1ton1te append1colare; così pure il doJ.or e che è più variabile, pi1ì diffuso, 1col massim o periombeli cale; i vomiti ono più iprecoci e freque11ti , ~i h a diarrea1, ch e è rara nella P. appendicolare. La contrallur.a dell 'addom e è m eno marca ta ; non si d eve però dim enti car e che ne11e form1e settiche si può avere u1na con.t rattura geneiralizzata e ch e in cer te form e tossiche della P . appendicolare, la contrattt1ra è insignificante. P er la diagn·osi differen zia le, ha grande importanza la ·di sociazion e d ci s in tomi periton e.ali: disco·r danza fra lo ·stato del v entrt e quello gen erale, tra ]a fa cif's 0 d il polso e lo stato gen erale. Poco ta1iuto, invece si può avere dalle prove ·di laboratorio. All'inizio della polmon i te, quando i segni stetoscopici m a·n1cano ancora , il punto doloroso addomina ]e ch e talvolta si osserva può ingenerare confu ion e; ma la dispnea, l ' a•s petto generale del m ala to, Ja f.acies più vultuosa1 consiglieranno di a ttenderei d ei sintomi più precisi . Una volta diagnosticata la peritonite, poi , si deve pensare oltre alla forma appendicolare a quella s treptococcica1 ch e rassomiglia molto alla pneumococcica . I.n com,pil ess·o, 11'\ diagnosi della P. pneumococcilca non può farsi ch e in un numero limitato di oa si, quando l 'in &iem ·e dei piccoli segni differenziali e la discordanza dei sintomi formano un fascio di probabilità . Per chiari.re .I.a diag.nosi, l ' A. consiglia una piJccola incisione esplor.ativa nella fo sa iliaca destra , sotto an.estesia locale. Qualch e goccia di sierosità raccolta permette u·n esame batteriologico e, soprattutto , 1'aspetto del cieco-colon e della ti1

1

1

CASISTICA. La peritonite da pneumococco.

E i t ono due forme rclinich e, la diffusa e la locali zzata, ch ei hanno lo stesso inizio. La periton.ite da pneurmococco si osserva in g rand e 1naagioranza n elle bambine da 5 a 10 anni ,


IANNO XL. NtJl\<[. l]

SEZIONE PRATICA

ne dell'ileo n1ostreranno l 'esistenza o meno di un proces o appendicolare e la necessità o meno <li intervenire. Tale intervento è innoc uo per la P. da pneun1ococco ed anzi ,p uò essere utile permettendo un drenaggio d ella raccolta.

fil. Peritonite otto-epatica da perforazione delln ve· 11cicoln biliare. Importanza delle lambtie e del colibacillo.

L 'irr11Jorta11za della La1nblia iritestinalis sembra e ere . em~re più evidente nella patologia del tu l)o-cl1gc t1vo ed anche delle g l1iandole wno ·~c. on solo questo parassita produce delle e11teiriti di forma diversa, ma infetta anche le vie biliari e deve ritener i re ponsabile in uno co11 a ... ociazioni microbich e, d ell e infiamn1azion i d elle vie biliari e for e di alcu110 affezioni d el fegato. • el caso riportato dal Chan triot (A rchives des maladies de l'appareil digesti/, 1932, n. e ) la Giardirt1 intestin.alis ernbra aver avuta azione palog na rpraparar1tlo al colibacillo il compito cli ·m ticrobo di u cita. l Jn oldato di 21 anni entra n ell'infermeria di lleyrut per li11l'.ang ite del braccio dc" ' ru : l ' ir1do ruani violenti dolori addominali enu.t diarrea, elevaz ione progre si a d ella ten1r 1>eratura, aggravamento nel giorno su cce ' ivo, di [>Oi dia rr a frequente e biliare, d elirio, reazione 1>eritoneale a d estra. Si interviene, e, 11cl 1>erilo neo 'i tro\a liquido siero purulento. l~ ' sploralionc nella r egione ve ci colare è neo-.a ti va, onde il malato è drena to. Tre giorn i dopo rin1 uo' endo la i11edica tura s i ritro' a n el JtH'ZZO d cJl.a l>reccia opera toria d el liquido a ia lli) vc·rda lro: il a iorno u cce ivo si con lata u11~! vera inondazion e biliare d ella Ill eù icaLura. Diec i g iorni dorJo fe bbre intern1ittente e c;on l 'esame m~cro copico delle feci si m etto,.. ·110 in evidenza numero"'e forn1e vegeta li ve e f'i tiche <li Jantblia ed uova di tricocefalo; nel lic1uido e traibil e asetticamente dalla ferita operatoria si coltiva un oolibacillo: stovarsolo, v.Jcc ino anticolibacillare, apiressia, guarig ion e. ~ lorrico amm ettere (afferma l 'A. ) il compito iniziale e preponderante della lamblia nella ~ene i d ella perforazione vescicolare: non può attribuirsi a semplice coincidenza la presenza nelle feci di Jam blie in gran numero. Per quanto riguarda il colibacillo, la azione virulenta, attenuata, è provata: esso può ritrovarsi nel sangt1e e n e11ei urine, senza che queste contengano alcun elem·ento infita mmatorio. D'ialtra ·parte è nota la importanza della vescicola biliare quale serbatoio di virus in ~se ttioemie a localizzazione in testina le: nel caso in oggetto la breccia vescicolare preiparata dalla lamblia ha favorito la u scita del colibacillo donde la p eritonite. I

MoNTELEO E.

29

TERAPIA. Il calcio nella cura della polmonite. A. Zucchi (Gazzetta de,gli Osp. e delle Clin. 11 sett. 1932), fin dai primi d el 1931 ha usato ii calcio nella cura delle polmoniti ed ha così trattato 21 casi di polmonite franca pri1m~tiva e di broncopolmoniti socondarie influenzali e non i11flu~nzali . Ha usalo il g luc·o·nalo di ca1·cio in ~luz1one a~ 10 % alla do.. e singola abituale di 10 cc. introdotta per via endomuscolare due vo1lte nelle 24 ore. ' L 'u so ·d el g luconia.to di cal cio nella cura delle polmoniti si è dimostralo all 'A. utile.i, in quanto sem.Jbra rie ca talora a troncare senz ':altro i)recocemenle il decor o d ella malattia, talora ad abbreviarlia o cper lo meno a renderne più mite il d ecor o. Ottima la sua azione ... ulla funzion e circolatoria. La cura è ~n~o .Più efficace quanto più preC?ccmente è 1St1twta, ed ocrni formia pneumo·n1ca o bronco-pneurnoni ca acuta, indipe11d enteme~te ~lla sua . e tiol~gia (non sono compre"' O 11 e11 casi traLtat1 dall A. le forme tubercolari) può essere cosi utilmiente Lr.attata. . arebbe utile s tabilir·e con l 'ulterio,r e esper1~nza. e 1' u so ~recoce di g randi dosi o l 'a.ppl1caz1one1 ~er. via endov.eno a IIlOn renda più f rec1uente 1 azione abort iva d el rrlu conato di c~lcio e e in caso di forme pn:imococciche ~ ottengano . maggiori vant.ia ergi abhin.a,n do 1 u o del calcio alln siero o chl.l1nioterapia. 1

C.

TOSCANO.

Nelle polmoniti dei piccoli bambini. 'eckel (Jalirbuch f. J(ind erheilk., vol. 136, n. 4) distingue 2 tipi : l 'uno in cui il circolo è in stato di co,m pen1 o, con 1oolorito roseo , ed a ume nto ·delle quantità di sangue circolante, 1 1 altro con scompenso c ircol.atorio. A sua volta, qu.e sto tipo si divide i11 due varietà· nell 1una • 1. ' s t ua un C·O lorito 1cia notico-grig io o g rìg,io-pallido, con il quadro• clinico d ella diminuzione collassante ne lla quanLità di san.g l10 cir.co,]ante ed un a ltro tipo, con colorito 1pallido scialbo o cereo, con eccessiva quantità di sangue .circolante. La tarapia deve te n er conto di questi tipi. In quello cianotico, si eviterà di tenere il bambi· no sollevato e di portarlo in giro; si provvederà a riscaldarlo; se vi è forte irrequietezza, si daranno calmanti (non per iniez ioni) e soprattutto ari.a libera; efetonina, cardiazol e simili, pe,r via orale el solo se vi è un peggiora•miento acuto per via sottocutanea; n ei casi gravi, adrenalina ·ed ipofisina IPer via endo·v enosa . Spesso, una piccola quantità ·di adrenalin.a (1/10 di cc. con 20-80 cc. di soluzione di d estrosio a l 10 %, agisoe salvando la vita. Nella debolezza miocardica, dig itale; le iniezioni endovenose p ossono essere precedute da


lA.NNo XL, NuM. 1)

« IL POLICLINICO »

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un salasso di 5-10 cc. di sangue per Kg. di peso. el Lipo pallido, teneT sollevato il bambino, e' entual111 ente portarlo in giro, c.a1ta.p la ...n1i senapati, somministrazione di o sigeno tp er 10-15 minuti ogni ora. Digitale per booca , nei casi gravi, strofantina peir iniezio11i endovene e. Salasso di 10-15 cc. di sangue per Kg. di peso, che s pesso agisce in modo sorprendente. Evitare la somministrazione di eccitanti o di eccessive quantità ·d i liquidi. fil.

Ulteriori osservazioni sull'uso del <lestrosio nella polmonite. W. W. G. Maclachlan, G. J. Kaslin e R. Ly.nch (The Am ~ric. Jou.rn. of the l\1edic. Scien:ces, ott. 1932), ricordano che in ur1 precedente lavoro avevano detto ·ch e i risultati d ella terapia della polmonite col destro io dovevano essere giudicati dai risu.ltati ottenuti nei casi con emocultur.ai positiva, casi nei quali la mortalità era notevolmente ridotta nella e ri e de i casi stu·diati nel 1928- 1929 in confronto della serie dieil 1925-28. Essi continuarono l e osservazioni a.n ch e nel periodo 1929-1931, dando il destrosio in quantità di 200-400 gr. al g iorno, sotto form.a di limona·t a , in tutti i ·casi di polmo.n ite, sistematicamente. Essi hanno avuto la stessa mortalità degli aThili precede!Jlti ed ebbero un maggior numero di emoculture positive. La morta.l ità .n ei casi con emoc ultura negativa è stata n1olto più scarsa che in quelli con emocultura positiva. (Essi insistono ulla necessità di ripeter e l ,emocult.ura, e n eo-ativa, perch è spe o diventa positiva alla fin e della malattia). Poich è ne l] 'ultimo bien.n io di ossen azioni g li AA. l1ann o avuto mortalità uguale ai ]Jienni preceden ti ne lla po1m10nite curata col destrosio , ritengono che questa tera.pia n o.n può avetre part e· essenzi.aJe n·e lla cura . n. L usENA. 1

MEDICINA SCIENTIFICA. Studi sul gozzo esoftalmico e il sisteina nervoso involontario. H. T. Hymam s e L. Ke &el (Jour11. of lit e Americ 1\1edic. Assoc., 13 giugno 1931) si occu,pano d ella ic.u ra d ei malati di gozzo esoil.11mico con di turbi del sistema i1erYoso in volc111t.ario. I disLurbi simpaticomin1etici d·el gozzo csoftalmico sono : fenom eni vasomotori, sudorazione. tremore, tachicardia, i)alpitazioni, aumento della pression·e sanguig na, irregolarità cardiaca. Questi disturbi possono esistere anche senza esoftalmo e senza aumento d el m e tabolisn10 basale. Questo stato è chiamato dagli AA. squilibrio d ell'autonomo ; è uno s tato congenito ch e qualch e volta pr-eoede lo sviluppo d el gozzo esoftalmico; però la tiroidec tomia non può impedirn e I 'ulteriore sviluppo. •

Quando si hanno qt1esti disturbi, che ci sia o no gozzo esoftalmico, bisogna somministrare p1·eparati iodici; si può provare l'ergotamina. f\1a da que ti prodotti come da quelli opotera·pici si hanno scarsi risultati e ci si dovrà limj tare a dare preparati bromici, a raccomandare una vita quieta e con frequenti periodi di riposo. A volto i risultati sono, dopo lungo tempo, brillanti. Il gozzo esofLalmico rappresenta l'ulteriore svilu·ppo d·e1lo squilibrio dell 'autonuitLO. In questo caso, se I ' iodio non ha efficacia, è consigliabile la tiroidectomia. l/interv.e nto ha le indicazioni seguenti: età al disopra dei 35 anni, sintomi di compressio11c, degen.erazione mali gna del gozzo, Ì})Cr le11sio11e permanente con alterazioni cardiache o epatiche, due o più esacerbazioni 'della malattia, inoltre tutti i casi di pazienti ch e devono to rnare rapidamente al lavoro o che 11o n dispongono di grandi mez, zi finanziari o quando il gozzo è molto vo)\1• n11noso. Se la terapia suind ica ta ha ridotto del 20 cy0 il metabolisrr10 ba sal e <' il nn1nero delle pulsazioni non occorre 11 0:;.su111a l)reparazione spe· c iale all'intervento. Subito prima o durante l 'operazione si fa una fleboclisi •di de tro. io a l 5 % in modo da introdurne 3 cc. al l ' . La <ligitale si darà solo se esi tono fenome ni di scompenso cardiaco . Dopo l'operazione: iodio appena i] malato può cominciare a inghiottire; dopo 36 ore si ·ospendono le flebor li i: i11oltre si daranno sedati,7i . L ' i~rpir·e"' ~ 1a ::.i ct1ra reoll ' idroteraipia. R. LusENA.

Ricerche sul titolo gruppo specifico del sangue nel morbo di Basedolv e 1aell'ipertiroidismo e rapporti tra l'Olore del titolo e metabolismo. Il titolo di aggluti11 azione specifico di gruppo nel saITTgue u1nano varia da I :4 a I :8. Deviazio1n i ·dalla no rm.a so110 rare; si ammette in ge11ere c he il titolo <li agglutinazione non possa viari.are .p er cause sopraggiunte (malattie, ecc.). O. Hocl1e (Mitt. a . d. (;re1i- . d. Med, u. Cli. , ,~01. ±2, fase. 4) l1a tr<)Ya to costantemente U111 aumento d el 'al ore del titolo (fino a 1 : 128, 1 : 256) in 15 ca i di Basedow e di adenomi tos_ici ; l 'au111rn to è i11assin10 nei casi con a lto m e taboli::;n10 basale , m 1ai non è stret;tJaim.ente in rapporto co n questo, perchè, quan .. d o il metabolisn10 basale decr e ce, il valore de:l titolo di .agglutin.azionc ri111a 11e sen11)rc elevato. Pertanto l 'A. è d oll ' opin io·n e1 eh-e l 'alto val ore ·del titolo nor1 ia pt·o,dotto dall1ai malattia per sè, ma ch e pre.e8 i... ta i11 relazione alla. peculiare costiLuzio nc ·del soggetto. Il titolo di agglutill1azione è dunque w1 fattore costituzionale fisso e co111e tale non influenzabile da cause esterne . p. STEF ANINl . 1

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[ANNO

XL. NuM. 1]

SEZIONE PRATICA

Ricerche cliniche e sperimentali sul problema del gozzo e del m. dl Basedow.

E. Schneider e E. Widn1ann (Dsch. z. /. Chir., vol. 231, fase. 5-6) con1uniaa no in que1

sta prima parte solamente i r i ultali delle loro ricerch e sull ' importa11za del contenuto di jodio nel sangue e nella tiroide nella patogenesi di questo gruppo di affezioni. econdo quanto hialllno potuto ri contrare gli AA. negano allo jodio un 'i1111portanza così 11otevolc come si era ritenuto fin 'oria , op ralutto .p er i dis turbi il deficit di questo a logeno JJUÒ provocare secondo· es:... i in m ·olti casi di gozzo e m. di Basedow; il contenuto di jodio ne) angue era normale. l!Ilvece garebbe carso il contenuto in bron10 g li tudii recen ti porrebbero in· piena luce ) 'importanza del bromo nel sangue e il sig11ificato delle sue o ·cill.azioni in que ti n1alati . . GaTRON . 1

POSTA DEGLI ABBONATI. 1\l dott. M. ~I., i\fadrid:

J proare.. ~ j

i1t1portanti compiuti i11 Italia dt1rante g li ullin1 i anni per quanto riguarda la malaria o no, a nostro a,~,,iso: la dimos trazione della filtrabiliLà d el viru ina]ariro (G. e ione ed E . ~1aTioLti); I ' accertame11 to di più varietà di Ano[Jheles maciilipennis, c1uali la 'ar. lnbranchiae e la Yar. m esseae (D. Falleroni); l'importanza epidemigena di tali ' 1arietà (1\ . Mi. ~· iroli, con la collaborazione di L. W. Ilackett, L. La Face, E. Martini); I ' in effi c ie11za rlel Ja cl1 i11 ina quale ~zzo profilattico ( . ~fis­ "-iroJi); l 'in1rpiego d el verde di Paria i per la di. anofeJizlazione idrj oa· ( L. ,V. Hackett); l 'a tl11azione della bonifica i.11 te2Ta le (legae ~Iu s­ "'o 1in i), r.he po1~ta a r edimere d e finitiva1n ente Itri e rapida 1uoote il Paese dalla en·den1ia. cont rihuti ono tati pure n o tevoli. GIi s tudi e lo a1JIJ Iicazion i co11cernenti la ma) aria trovano doc urnentazi on e nella cc Rivi . . ta di Malarioj ) ÌÙ

loo-ia ».

L. , , ERNEY.

1\ll 'a bb. n. 8369: ulJa ·impa leclon1ia chin1ica alJa Do1)per (con iso1)11enal) cfr. un articolo di G. Lucchese i1ella no lra Sezione chirurgica , 1932 , p. 373; ed uno di G. Zucchi n ella nostra ._"ez ione pratica, 1926'. n. 802. A. Pozzi.

11 'abb . n. 2755: Il solo mezzo per rr1ascl1eretre Je u1tera7.io11 i di colo rito dei capelli , dei baffi e della barba è la tintura, il 1cui uso, anch e con preparati privi di sostanze vene fiche vere e proprie può a ]ungo andare, r:itt ·c ire; r1on d el tutto inno cuo. V. 1\fo TES:\ o . Al dott . M. R. da T.: Si rivolga ~er avere le istruzioni che rjchiede sul] 'apparecchio a onde corte a una1 delle

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ditte: Rangon~ di Bol~ona (via .t\.rienti), Mer schia, Milano; Siam.a, Roma (via Aureliana ).

E.

MILANI.

l dott. M. F . da :\.: i nota e ffettlivamen te co·n~raddizione nei con1unicati relaLivi agli e _an1.i ch e devono essere superati per l 'ammissione a ll 'esame di Lato per l 'e ercizio della professione di n1edico-chirurgo. Il regolamemto è 1pubblicato in « Diritto Pubblico Sa111itario », novembre e di ce1nhre 1932. Le materi e1 di esan1 e (art . 5) sono: a natomia , fi1siologia, patologia generale, anatom ia patologica, ig ien e, farmacol ogia , pat ologia peciale medica, patologia speci:ale chirurgica, clinica medica, clinica chirurgica, clinica ostetrica, clini ca pediatrica, medicina l a a 1e. ~f. P.

Al dott. A. B.: ' ulla tecnica o pedaliera è consigliabile cc Nosokomeim » a carattere internazionale, editore ' W. Kohlhammer, Urban tra se 12-16, tuttaart, Germa nia ; si })Ubblica ancl1e: cc Zeit. cl11·i[t fili das ge an1 te 1 rankenl1auswesen », edit . Julius Springer, pri11gstra .. se 23-24, Berlin W 9 , Germania. A. Fozz1.

VARIA ~ Le forze metapsichiche. (1F . GoRRITI. La SemKtria l't1 édica, 1° sett. 1932).

E' n1olto diffic ile

tabilire co11 precisione, 11ella storia dei tempi, le epocl1 e e atte in cui com1inciarono a ma11ife tarsi i •p rimi fat.ti chian1ali so'rrannaturali : la lor·o de c rizione si confon d e con la leggenda. E' però indubbiament e ;nelle religi-0111i c h e i vede .. tabi lito per la 1>rinla ' rolta il carattere sovrannaturale, in tf uan lo cioè n o11 sottostante alle leggi d ete:r111 i11ate dalla scienza ufficia le, di alcuni fenomen.i g ià i.ndicati col nome di in iraooli .. Ma il culto d el sovrann a tural e, quale scienza a sè, i può dire i inizi alla fi11e del secolo d ecimottavo. co11 'wed e111borg ed Irving, i quali i mostrava110 d o ta Li d elle più trane for7CI I s icl1irJ1 e la Le11 ti , quali tq uell e di l eggere ad occl1i bendati, di co mlllilicar e con gli spiriti, ed a ltre cose m te ravig lì o e. Furono, questi , peronaggi che ebbero, ai loro tempi , fama vera111 cnte grande. Ma quesli studi cominciarono acl e ser e divulgati solo molto più tardi, nella n1elà del secolo scorso, per m ezzo di d11e sor€ll e am,ericane, le IF ox, dello Stato di New ) ork, le quali avevano1 attirato l 'attenzione su di esse con d elle esperienze ch e apparvero a llora straordinarie. E fu precisamente per loro interessamento ch e il 14 novembre 1849, in Roche ter, fu celebrata la prima riunione spiriti tica, dand·o co ~1 origine a qu ella, miania c l1e i,nvase poi Am eri ca ed Europa, de lizia dei 1nos tri padri, e di perazione d ei ])reti . 1


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!L l'OL1CL1N1CO

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riti quali mezzo di trasmissione di effetti fisiCon Alla11 Kardec, non1e dello spirito inci, sensitivi, a uditivi (odono voci ·dall'estercarnato in I ppolito Leone Deniz.ard l\ivail , avn o), locutivi (gli spiriti si servono delle corde vocato di Lio11e, gli studi spir i Lici uhirono t1.n vocali del niediu1m 1 sen za ch e questo se ne impulso formidabile: la sua va ta opera può renda conto), visivi, pneumatografici. essere considerata qu:ale il fondamento iniziaTalvolta i mediums ricevono attraverso il le dello spiritismo contemporaneo, nuova dotpensie1·0 delle strane com unicazioni di c·onotrina, strano miscuglio di religione, filosofia soenze che pos ono g iungro-e fino alla vera e e scienza, o meglio religione moderna ch e cerpropria profezia. ca ·di trovare una spiegazion e scioo tifica ai feCosì anche e istono m edium di eiffetti motonomeni su c ui si b.a.s.a. Tutti i suoì libri sono ri di tras lazione e di sospen sione, fenom eni che scritti con stile e ling uaggio strani, comple tam1ente differenti da ll ' uso c·orr ente : si direb·b e vanno sotto il nome di levitazione; medium di effetti musicali ch e suonano strumenti o opeun modo di parlare ch e t110n corrisponde a re di cui tnon erano affatto in conoscenza; mequello d ei vivi. diun1 di effetti poetici, letterari, storici, scienPagine in tere di queste 011ere ono riportatifici, religiosi ; attività queste ch e si manifete fra virgolette, rper ch è, dice l 'a utore, son o stano nel m ediu1n solo in stato di trance Esi~ tate dettate da spiriti, di cui è riferito an ch e stono degli spiriti ossessori, i più cattivi, peril nome. Allan K.ardec ammette cl1e gli s pirich è i più vicini alla terr.a,, ch e spesso disturti rpopolino lo spazio, una volta lih·eratisi dalbano i fenomeni spiritici e ch e possono essere le s pogliei mortali, ma. ch e ipossano ;reincarnarscacciati i1nvocando il loro angelo custode: · si succes iva1nente in altr.e per one fino a ragsecondo gli spiritisti, gl i alienati sono tali perg iungere il perfezi on an1en to anelato dagli spichè soggiocati da qualcuno di questi spiriti riti superio1ri. Esiste, egli afferma, t1n perispi. ossessor1. ri1to, ch e è una sp·ecie di m.ateria i1ntermediaAltro fenomeno frequ·e ntem ente ·descritto è ria1 eterea, vaporosa ch e forn1a u11 involur ro quello della bicorporeilà e d ella trasfiguraziofluido, cl1e unisce l 'ani.m 1aJ a l corpo: ·con la ne : n el rprimio caso lo spirito di una data perinorte, questo perispirito. si separa dal corpo per accompag.n are lo spirito e così si spiega il sona può isolarsi dal corpo e apparire corporeamente in un .altro lu ogo. :b"amose n ella stoperchè a volte; lo ·s pirito può mostrarsi in forria le apparizioni contem1poranee in due luo-. 1na apparcn temente corporale. ghi lontani di . Antonio e di S . Alfonso dei Le manifestazioni spiritistiche ipossono ve~ Lig uori. rificarsi spontaneamente o per mezzo di deterel can11)0 della i)arapsicologia rientran-o anminate persone, i famosi medium, persone doche tutti quei fefilo111·0n i cl1e sono comunemen~ tate di a l Litudini speciali per produrre o prote indicati col .nome di telepatia. Sono fen·ovoçare una certa class~ di fenomen i sovra1n nam eni ·davverro in piegabili (li cui ciascuno di turali. Le proprietà media11icl1e ono numeronoi forse potrebbe 1)ortare qualch e esempio. s~ e ciascun medium ne possiede solo qualcu1 na. Esistono poi nello spiriti mo a lcuni re- L e$Senza di qt1e.~ li fe110111eni sfugge, p er sua q uisiti .specia li ·cl1e coo.dizionano la produzio- natura, dai con1uni i111ozzi di sperimentazione ne dei fenom·eni sovra~na Lurali: t ali sono il di cui dispon e la scien za, com e anche dalle raccoglim ento, il silenzio, la fiducia nei fen o- leggi ohe r,e golan·o la psicolog ia a ccademica: ma non si rpiuò n egare, d'altra parte, che lo 1neni che avverr:aillilo, la luce a ttenu.ata. Vi sono forn1ule sacramentali stabilite peit· psichi smo sia una dell e risultanti delle funzioni vitali dell'uomo .e ch e sia in intima re.evocare g li spiriti e determinare i fenomeni m1edian ici : fra questi le manifestazioni fisiche lazione con la età della persona: sono queste a carattere intelligente, quali la tiptologia, o questioni ben conosciute n ella biofisiologiia lill1g uag.gio parlato per m ezzo <li colpi corri- com,e anche n ellai psicologia classica. Nulla si cr ea e nulla 'Si ·distrugge, è il vec"pondenti a lle lettere dell 'alfabeto, la sematochio aforisma 0001.fermato sempre più dalla logia, o linguaggio dei egni , e la pn eumatoloscienza ufficiale. E così è per le forze p sichio-ia, scrittura prodotta direttamente dagli spich e esteriorizzate: ogni energia mentale che si riti , senza alcu:n interm ediario (un lapis ch e produca ,c ome conseguen za di un.a funzione scrive muovendosi da solo). Ancora p iù frequente è il fenomeno della organica non (PUÒ iperd ersi in Natura, perr psicografia indiretta e diret ta o manuale, proqua;nto essa forz.ai p·s ichica ipossa apparire tedotta sotto la influenza immediata dello spinu·e, imp alpabile, fluida. Il tutto sta nel sa· rito evocato, il quale dirig·e m.a cchinalm.e nte perla localizz.a re e n el! 'aver e la n.ozione esatta il braccio e la mano del medium e g li fa scri- d el modo e maniera di sua rpeTsistenza ed atvere senza ch e il m edium a bbia la minima co- tuazione nel tempo e n ello spazio . Fe11omeni indiscutibili dimostrano, senza dar luogo .~ cienza di ciò che f a: sono citati casi di scritti di carattere molto superiore alla coltura del a dùhbi , una attività special e dello psichismo n1edium e fatti in lingua ch e questi non coil c ui studio può servire di base per la mag11osceva. giore con oscenza delle forz~ m etapsichiche. Esistono poi mediums r l1e ser, 1ono agli spiG. LA CAVA. 1

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[.i\NNO XL,

NtTl\[.

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sgz!ONE PR.\TlCA

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POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.<*) CONTROVERSIE GIDRIDICHE I . . Concorso • Certificato di adempimenti degli obblighi di leva.

L 'avvi o del concor o richiedeva il certificato comprova11te l 'adempimento d egli obblighi di leva, per accertarne la os ervanza e Je c irco tia nze relative, icom!Pr esa la cau sa della cessazione d cl servizio: se peir sca·denza d·e l ter111i11e o per n1alatti.a. Da questo punto di 'i ·ta quel certificato era d estinato quasi aù in·tegrazio11e e controllo d el} 'attestazion e d ell a idoneità fi ... ica. L"n concorrente no11 prod us_e il 1ce rti fi cato ,~o ... ì ricllie lo. Tutta, 1 ia fUJ amn1es o al concor:'O e poi nomina lo; ma l 'an1mini trazione o pedaliera, in ..,cn·uilo ad in,,.ilo dell 'au torit à go,, rnia tiv.a, annullò la nomtina per irreaoJarità d cll 'aromi ~i ne a l con co r o, n on e endo talo prodotto un certifica to nece sari o. ~,t1 prod o tto ri cor o a l Con ig lio di lato,

in .. fT. La V ez ion e, con sentenza 22 apriJ 1932, n. 2J7, lo ha diclJiarato a1n111i il)ilc 1nfi lo ha r<> ])i11to i11 m erito. Pote a l ' a1nn1i.ni ~ traz ione o l)edali ero verificare, i 11 • ed c di nomina , la r rro]a ri tà forn1ale e . o .. tan z ia le di tutte le op razioni d eJ co11c-0r oµ La ri spo t.a è affermia tiva e conforn1e a lla g it1ri r>ruden za ro tante, la qu ale .corr tt<in1en tP riti ene cl1e l 'autorità d e lill rante, C>nf·luden(lo con a tto d efiniti,•o il J)t'occdi111 11Lo dcl concor o l1a il potere facoltà e cJo,ere - di controllar a la r eaolarità e la le1ritlimità d l"'Iali a tti preparatori . ~ O' 'ViO ieh t"' d .c non J>Os'a con cludere e perfezionare un proc 1rn f n lo ' il i a t o . J"a 1na11can za d el certificato di a d en1 pim ~n ­ to d cll 'obbl io-o di leva era oau sa d i e clusi o·n e clal concor so? cc ogni r equi ito presc.rit to .dal band o dice la senten za è elemen to e scnz1ale cJcl ron corso e n ella J)ecie l 'ad empimento drig li obhliahi di leva d oveva, econd o il band~ riel concorso, comprovarsi •con regolare rerl!fi ca to ». Qui è da fa r e qual ch e ri ervia. J r equt~iti rir l1i esti dalla lego-e o dal ca•p it ola to ono rertamente n ecessari e se n e manc11i a l cu.no il con corrente n on può es er e amme .. o: _ t11a il e.e rti fi ra to è m ezzo di accertamento di un fatto, di un .r equisito, di una condizi?ne ec~. I.J'a,ccertam ento è possibile coin altri m ezzi , I

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ca o concr eto, è da approvare, purch è si intenda confermia ta la r egola d ella effi cacia di atti equivalenti, a·nch e _e ian o richiesti sp eciali -certificati. i è ritenuto ch e n en1m eno il ·diploma di laurea 1rl o,r iginale o in copia notarile sia n er es ario, se il titolo di abilitazione risulta i11 n1 odo· non dubbio. R isposte a quesit i per questioni di massima . 111 Do / lor V . L . - La legge labil i ce ch e il Pode. là deYe approvare due elen chi : uno per l 'assile n zn anitaria , l 'al Lro per la so1nmi11istrazione dei tTlerli cinali ai poveri . _1el 1924 il ~Ii11i tero d ell 'Inler110, con apposita c ircolar e, invitò le amministrazio11 i dipendenti ad ap}Jlicar e Je vecchie n orme ch e cli'"'poneYano la formazion e di un solo elen co, sino t1 ll:1 pubblicazione del r egolamen to ch e dovrà di·ciplinare la forn1azion e degli e lcn cl1i dis tinti al fin e di evitare esorbila11ze . L'elen co d eve es er e approYn lo <l al Pod està nel n1e e cli dice1nbre di ci a~cun anno . 1 0 110 ammesse rP"is io11j p er condiz ioni sopravvenute. Se l 'elenco è ecce i,·o, recla1ni al Prefe l lo. 1

2° Dottor G. D. N. i lra l ln cli pres tazione fu ori d ei d overi n or1nali. :B. qujndi , dovut a r etrill u1io11 e periale. rigore, qt1e la doYrebbe corri~ ponrlere allo lipe ndio a llribt1ilo al tit olare ch e Lei ~o litui ce. Gener almente, p erò so110 stabilite condizioni particol ari . ~. be11e r 11e Lei richieda un rc aolare pro' -ed i111ento.

:3° Dotlo r P. B. - La lcg-gc 110 11 s tabili re 1111 Iil11i te di et à. Sono, quindi, 11ie namentc efficaci 10 r egole e le eccezioni ri l1ltanti d al r egolamen to locale. Poich è ques to condi ziona l 'am1nissione al concorso al limite di e tà , mn soggi1n1ge ch e tale litnite è esclu so p er quei sanitari ch e })restino servizio in ospedali , è d a ri le11 er e r J1e 1'a si tente volon1 ario grat11ito , pur essendo co11111reso fra il perso nale slraordi11ario e . e11za r e lrib11 zion e, abbia dir i tto di partecipare al con cor so, ind ipe11dentem en te d ::.1 limite cli et à. La e. en zion c pres uppone sol tanto il ffllto ohbie lti,·o òella prestazione òeJ servizio in o. rledal e: ques ta condi1.ion e ~i verifica anche per l'a ssist ent e Yolontario. '\el caso di e elusion e, ~e q\1 e ta è notificata dall 'n1nministrazione, si può ricorrer e direttamente al Con siglio di Stato in eò c g iuri <lizionale nel tern1ine di g iorni 60:

])Urch è siano eq t1ipollenti. . In fatti. la sentenzia l1a poi esaminata Ja effi cac ia di un certificato di viaggio , d al ql1ale ris11ltava cl1 e il concorrente aveva prestato se,r. viiio in qualità di so ttotenente . Ma ql1esto atto non è ~tato ?0!1 id e:ato id oneo al fine voluto dall amn11n1 trazion e. La risoluzione , te•nuto 1conto d elle circostanze d el

e•)La. pr esente rubr ica è a,ffida.ta a,ll'avv.

GIOVANNI 811LVAG01

N

B. Ai qu esiti clegli abbonati si risponde, in ogni caso, diretta1nent e, p e7' l ettera. I qu._esiti devono esser e inviati, in bu sta, accompagnati dal francobol l o per la risposta «~ sempre indirizzati imuersonalmente nl la Reda zion e del « P oliclinico » • via ·sistina 14 , Roma. Lr. rispo.')fe. ai quesiti ch e non richiedono esamP. di J lfi o speciali indagini . sono gratuite.

esercente in J aseazione. eone. lesra.le del nostro periodico.


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[ANNO XL, NuM. 11

cc IL POLICLINICO »

NELLA VITA PROFESSIONALE. In tema di pubblici concorsi ospedalieri.

AMM INISTRAZIONE SANITARIA.

J cl1irurghi osp edalieri e soprattutto i giovani cl1e intendono percorrere una carriera ospedalier a d ebbono essere })roiondan1ente grati all 'illuslre prof. Rob erto Alessandri p er qu311to ha scri l f o n el fasc.:icolo 50 di questo giornale (pag . 1972) . Commenla11do il caso denu11ciato dal chiar .mo prof. 'l'an sini, di un valoroso collega, il qual~ è s tato eliminato da un importante con corso d1 cl1irurgo primario per non essere riu scito n e.: la 1->rova d i medicina oper at oria a rin tracciar e in ti 1t cada ere male conservato un 'arleria tiroidea inferiore rudimentale, gius tamente il prof . Ales a1ttlri ribadisce nel suo articolo a lc uni litnpidi c·o11celli d a lui già espr essi in <1ue to .. Lesso p eriodico circa un anno fa, a propo ito cli incon,·e11ienti verifica tisi in -con cor si a prim ario p er gli p edali di Roma. Non v 'è chi non p ossa non approvare le in1port an ti conclusioni d ell'illustre Clinico di Roma. l\·Ia, ollrech è alle m odalità dei con cor i - valut az ione dei titoli, svo~gime11to delle prove d 'esa1ne, composizione delle Co·m missioni g iudicatrici , i on o n1olte altre gravi questioni cl1e rifle ltono i Jla11di di concorso e che attendono da tempo una urgente soluzione: limiti d 'e là, libertà d ell 'eser cizio professionale, percentuali su :le cure operatorie, ecc. Ora, tutte queste questioni n on p otran110 esser e definite , se non con un Regolam ento unico ch e abbia valore di legge per tutti gli Ospecl ~li d el Regn o e d al qual e n on p o a t1 0 cl er ogarr 1e ingole Ammin istrazioni osp edalier e. . e p11re tutti gli p edali non h anno la stessa im1)orl at1zR, se pure l a loro funzione n on ò a ssolut a ~1 e n te icl en tica, tu Llavi a si potranno pur sempre f1 s ar e riorme gen erali cornuni atte a tu tela r e g li j11t er essi mo.raJj e materiali d ei sanitari, so ttraendoli alle troppo mutevoli dire ttive dei Con igli di amrnini trazione d elle Opere Pie. • Oue li voti sono st a ti recenten1ent e espressi• in t111' ordine d el g iorno ch e ebbi l 'on or e di presenta re all ~ orietà Italiana di Chirurgia n ell a sua adt1nanza nel 22 ottobre u . s., presieduta appunto cl al prof. Alessandri, e ch e ottenne 1'·u nan in1e con sen . o di tutti i co~l eghi presenti. ron v'è, dunque, che da attendere il b en evolo res pon so delle Superiori Ger ar chie, Iidanno n el] 'autorevole ed nmbito appoggio ch e ora ci vien e, spontaneo, ò ai Maestri dell a Chirt1rgia Itnliana . Firen ze, 12 dicembre 1932 - Xl . Dott. G 1ovANN1 C AVIN A.

La disciplina degli impianti di r adiologia e · radiumterapia.

Su :le lesso ar g6m ento abbiamo ricevulo lJna l unga le llera del prof. G. ~1orone cli Pavin; rag ioni di spazio cj obbligano a rimandarla al pros, in10 numero. La R edazion e

Nel corso dell 'ullima sessio·n e il Consiglio d ei ~finistri ha approvato uno sch ema di provvedin1ento concer11ente la disciplina degli impianti di r adiologia e radit1m terapia . L i'mportanza d ello sviluppo assunto da alcu ne cure fisich e e gli inconvenienti a vol ta verificatisi p er l a inopportun a o poca coscienziosa applicazione di esse h anno indo lto il Governo a pren dere in esame' le disposizioni legislative già vio-e11ti al riguardo p er •1uelle integrazioni e modifich e valevoi:i ad a sicurare nel pubblico inter esse una più severa e precisa disciplina dell 'importante p arte ch e rigu ard a ~ a utilizz~io~e e . le applicazioni radiolog ich e e rle1 preparati di ra~10 . 11 provveclimen lo approvato tende sostanzialm ente 1 in confronto all e disposizioni contenute dall 'ar t. 8 della legge 16 1uglio 1916, ad assicur are una pi.ù co·n1ple ta vigiJ anza su tutti g li impinnti per J 'i1npiego d elle rnòlazioni. Vengono p ertanto so l loposti a preventiva a~t?­ ri zzazion e del Prefe tt o In apertura e l eserc1z10 di . gabinetti m edic i j n gc11cre, do~·e i appli.cano Hn ch e saltuariamente la r ad ioterapia e la radium terapia ; com e si richied e la medesima preventiYn autorizzazione p er l a d e ten zion e di sostanze r adio-a lli,·e allo scop o dj CPclcrle a qualsiasi titolo, a n ch e u1 t e1npor an eo t1 so, ad Enti o a. privati . . i 1e11de poi obbli ga toria la denunzia d egli apparecchi u satj solta nt o per radi?Jogia e ciò sia per l 'opportunità di cono cere 11 n u.rr:~ro ~ le caratteris tich e di essi p er eventuale t1t1L1zzaz1one in ca$o di nece sità ' e per poterne controllare l 'ins tallazione dal plt~ Lo cli vista della incolumit~ dei pazienti. . . . L 'autorizzaz ion e e Ja denunzia cost1tu1scono 11 presuppos lo p er I 'e ercil io della azione di vig.ilanza l°:h e m aggiormente si din1ostri necessaria per impia11ti r adiologici in gc11ere : onde i. posses .. ori di ,ielti i mpianti vengano sottoposti anch e al pagamento di u11 a tassa annuale di ispe. z1one. Si richied e in ol lre ch e i medici che utilizzano i raggi X e il radio a s ' opo terapeutico,. <levor_to essere ])rovvis ti ò el tito~o cli specializzaz~o~e i~ ma teria o d el ri conoscimento d ella qualifica d1 specialisti, ai sen si e n ei modi previs ti dal Re g io Decreto 21 agos to 1929. Lo sch ema di provvedin1e u to legisJativo approva to. che realizza ed attua molti voti e rich ieste formulate da con se si e d a eminenti personalità del mondo m edico e cienlifico, contiene altresì, allo scopo di assicurare l 'osservanza di t11tte le ni sposizioni contenute, opportune penalità nei rieo-uardi dei contravvento ri . 1

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1


f1\ 'NNO

XL. N Ul\{, l]

S l~ZIONF. PH~Tl CA

È previ la infine la co111pilazi0ne di u11 rcg·oln-

111ento cl1e cor1 lerrà l e norme di dettag.~io per ln .esecnzio11c delle di posi zioni stesse e per l a loro coorclinazio11c con quell e rig uardanti la di sci1)li ;i1a d egli s tabilimenti di cure fisich e e affini , con ~en1p1ate da~la legge 16 luglio 1916.

ull'e ercizio dell'odontoiatria. .\d u11a in lcrrogazione cieli 'on . prof . P erna i I solto.. egrelario di Stato all 'Interno 011 . Arpinati l1 a fatto pcr,·cni re l a egttente ri p os ta scritta: e' i as icura l 'on . Per11a ch e il Governo Fa·scis ta t errà })rescn tc la i1ecessità cli 11orme trart ·sitorie, l tle a definire, co1ne rag ioni di equità co11igliano1 la siLunz ione degli odontojatric i ch e ·i trovano i11 de ter111i11ate condizioni. Però que te 11orrnc no11 arnn110, co111unque, tali da led er e i 1>ri11cìpi infor111alori de:l 'ordinamento iegi la livo c he lo . tato l1a YOluto n el pubbli co intcrC'~ e e Jl r la ' a lo rizzazione d ella ocl ontoja tria ».

VACANTI.

Scad. 15 g en .; L. 52 O <rilt ridotte d el 12 ~o , 6 quadrienni dodicesimo, e l ~t Ji1n. 40 a .; tassa L. 50. i\ CF.RE 'ZA

(Poi en za) . -

J?li . . pedali Riuniti di Santa Maria so[ Jl'a i P o1il i. - J\ or e 1 <lPl 2 feb .; m edico prj n1ario: L. ] 2.000, 4 quadrienni d ee., c. -v.; e tà lin1 . 40 n. nl 1° clic.; d oc. a 3 mesi ; ta sa L. 50,10. Cli ie<lerc a n n. .i\RFZZO.

.\1 30 geo., ore 18, clltC conrl o tl l': L. 7.jOO e 5 quaclr. clec., addilion . L. <; B111.:t\\o.

c,' typ jJ 20

Cu niUtl(.

-

d e)) (\ POJ>Olaz., L. 2000 tra

r>.,

Lire :3000 ~• llogg io co11 obbligo di amb11Jatorio; età li1n ..'35 n.; ta .. a L. 50; d oc. a 6 m e i dal 10 dir. °o

lht r.scr ' · Opere Pie llaggruppa l e « Ospedale d ei !J an1bini U mberlo I ed Jslilul o l lac l tilici ». ~en d . 15 gen., ore 17; ass i lente i1ell a <' a"~i::i leu l c n o' IA ez. chirurg.; L. 4500, 5 °o, g uardie di l~. 25; e tà lirn . 40 a .; la

DovADOLA (Forlì). - A tutlo 30 ge11.; 1° reparto ; L. 10.000 e 10 bienni ve11 tes., ollre L . 3000 direz. O pedale, c. -Y. ; t tà ~im . 35 a.; 4 anni di serY. chirurgico in clinich e od ospedali; d oc. a 3 mesi clal .10 n oY.; tassa L. 50,10. Chied. annunzio. FABRIANO

(Ancona).

Ospeda le

Ci v ile

« Umb er-

l o I ». Posto di medico pri1nario; stipendio iniziale L. 10.000, aumenlabil e di 10 bienni di 1/2{) ci ascuno; indennità p er con sulti a m alati poveri fuori del Nosocon1io L . 2000; 70 % sugli onorari p er c ura abbienti in o~pedale ; 50 % provento ambulatorio m edico; 40 % incassi laboratori o chimico . Rit.ent1te legge. Seguirà l a nomina r e tribuita a direttore dell'ospedale. Documenti di rito: libera docenza in cl i11ica o p a tolog ia medica o certificato rli essere s tato aiuto o a sistente effe ttivo per almeno quattro anni in Clinica mediro-un iversitaria o di un reparto medico di ospedale di almeno 300 lelti. Pratica di laboratorio e di radiolog ia . Scadenza del concorso 31 gennaio 1933. Informazioni pre so la Segreteria della Co ng r egazione di Carità. F1t· f\r~. Amministrazione Provinciale. -

CONCORSI. Posn

35

ez. it1ed . parlccip . a L. 50.

(;hicd . 011nu11zio. (~A1'-lPAC AT1co (Grosse to). A tutlo 31 gen .; l cl con cl .; L . 9700 (}a dec urtare d el J 2 %, 5 qtliì<1rien1 ti d er .. e. -v.; e t à lim. 40 a.; tassa L . 50, 10 : d or. a :l nle. i d al 1° dic . c ~PODJ\1 01\tTP l l ilcrbo). Scad . 10 m ar zo, I.. ire 10.000 da ridurre d el 12 ~ oltre L. 400 uff. n11.; ~ là 1i1n. 40 a.; lassa L. 50. r;~son1A ( apo/ i). cad . 10 gen.; ri \'Olgersi nI ( ;on1une P er titoli. Stipendio lordo CEnvo (l 1nperia) . n11nuc L. 7920, criil d ec urta to del 12 %, oltre in<lennità di L. 3000 annuali p er concorso nelle spc~ P di man ten imen lo dell 'autoveicolo, da prov-vecJ~r i a pese dcl medico. Età massima anni 35, salve le eccezion i di legge. Lo s tipend io-base sarà .flumehtato ai 11 n ventesimo p er ogni biennio, e }Jer djeci ll ienn i. Documenti di rito . Tassa d i concor so L . 50,10. Scad enza 31 gennaio 1933. P er n1aggiori informazioni , rivolgersi alla Segreteria d cl Comune. CJTI'ADUCALE (JZieli) . A tult-0 28 feb .. i a rond.: L . 9500 })er .500 pov., 5 quinque11ni d ee., L . 3000 lra p .; riduz . 12 ~6; tassa L. 50; cloc. a 3 n1Ps i dal 5 di c. ; c lil Jim . 40 a.

P er titoli ed esami . Assistente della Sezione Chimica ùel Laboratorio Provinciale di Ig iene e Profilassi del Carnaro. Stipendio iniziale lordo annuo lire 14.000. soggette alla riduzione del 12 %. Quattro aumenti quadriennali d el decimo. Supplem e nto ni. servizio attivo L . 2000 ; caro-viveri com e al personale d ell 'Am1nini trazione. Premi di o perosità su analisi di interesse privato. Età dai 21 a i 35 anni, salvo eccezioni di legge. Scadenza ore dodici d el 31 gennaio 1933. Per chiarimenti rivolger i alla Segreteria generale d el] ' Ammini s trazione provir1ci ale . rnief i). cad. 15 rren .; L. 10.500 ricl o l te co111e per l egge e 5 qu aclrienni cler. , L. 3500 ca, alc., L . 400 se uff. a11 ( ;JlECC.JO

Gt .\LDO GATTA 1·.o (P erugia) . cacl. 15 feb . ; ca poJuogo; L. 9500 e 3 quinql1e nni ilec., oltre I... 600 ·erv. att., c. -v. ; ridn z. 12 %, L. 500-20004000 lra::,p .; e tà 1in1. 35 Il.; ln Jn L . 50; doc. · a a Illesi d J l 10 clic. ~{AOENTA (fl.!ilan o) . Ospedale Civile <e Giuseppe l•~o rn aro l i ». Scad . 31 gen ., ore 17; assistente;

000 oltre L . 2000 serv. atl. , allogg io· ecc., parlecipaz. 10-30 %; età lirl1 . 35 a.; vo t azioni esa-

Jj.

nli pec. e di laurea ; triennio di radiolog ia e in Jabora torio di 1nicroscopia e })a llcriolog ia in Isti1ttl i O pitalieri; d oc. a 3 m esi . Chied. annunzio. ~!.\SSA E Cozz1LE (Pisto ia) . cad. 10 feb.; lire 7000 & trienni vente imo enza limitazioni, oltre L. 3000 trasp. , L . 700 uff. san .; e tà lim. 35 a.; lassa L. 50. lATELICA (1\facerala) . Al 15 gen.; condotta di rarr1p:lg na ; L . 7000 oltre L. 2500 cavale . . c.-v., 3 quarlrie1tni dee., se ul'f. ~an . L . 1200; deduz. 12 %. loL11·E1lNo (Pot en za) . Scad . 15 ge11. ; .p er Snrconi; L . GOOO e 6 quadrienni òodices.; riduz. 12 ~6 ; e tà lim. 35 a.; t assa L. 50, 10. NnAt..B ( V enezia) . .Scad. 15 gen.; rivolgersi Segr et eria. Nov i\RA . Comun,e. - Al 28 feb))raio, per LumelJogno; L. 8000, oltre c. -v., L. 3500 trasp., L. 150 ambulat. ; assegno L. 1000 ogni 500 poveri oltre il limite di 400; riduz. 12 %; casa d'abitazione nel con centrico del paese con affitto, o ra, di L. 1125. ·r assa L . 50. •


u JL POLICLINICO »

R. P ref ellura. Scad. 15 febb. ; ufficiali sanitari pel capoluogo e per i comuni di Borligai~ i , (~avoi , Ierzu, ~lacomer, Oliena, Orani ; s li1)e11di rispettiv. L. 12.000, 1000, 2640, 3000, 5000, 3000, t>OOO ; al 1° posto è anche annessa l 'ind enr1. erv . att. L. 1800; litoti ed esami; e tà lim. 45 a.; t assa L. 50,10 al Tesoriere Comunale. Chied. ann unzio. l)Erc1or.,1 (Pisa) ·- Scad. 15 feb. ; L. 9.500 e 5 quadrienni dee., oltre L. 2000 trasp.; et à lim. 35 anni. PIACENZA Consorzio Prov. A 11lilub er colare. Scaù. 28 fcb. , ore 17 ; aiu to inedico ; titoli e(l esa1ni ; L . 14.000 e 5 quadrienni dee.; riduz. 12 %; e lù lim . 45 a.; doc. a 3 mesi dal 20 dic . ; chiedere • a1111u11z10. P101'1s1No (Livorno). - Da oggi e sino a tutto i I 31 gennaio 1933 è aperto il concorso p er titoli p er il conferimento ù el posto di Medico chirurgo della quinta co11dotta, a cura residenziale, del Co111u11c· rii Pio1nbino. (Per le cond izioni vedere 1 . 49 dello cor so 1932). PonnENONE (Udine). - Al 10 genn.; 2° reparto · L. 13.182 complessive lorde e 6 aumenti d el decimo; lassa L. 50. RAVEN A. Comune. Scacl. 10 fe}).: i)er Alb erto S~rvarna ; L. 8000 oltre L . 1250 serv. al l ., 10 bienni ve11tesi1no; rirluz . 12 %; tra }J. L. 2500; e tà li1n . 40 a. al 5 clic.; t assa L. 50. Rol\'.fA . l'Ylinistero delle C·omunicazioni (FerroroYie rl ello Stato). Concorsi p er titoli ni scg uen ti p o ti di Medico di riparto : Rubier a (Bolo·g na) ; Siena III (Fire1tze) ; In1peria P. M ., O:ivetta S. ~Iichele, Zoagli , l\1onlero, o nl l\lare (Genova) ; Voghera II (Milano) ; ~1arciani e ( ·apol i) ; Rosignano Sol'-\ray. Vada (Pisa) ; Brancaleone, Palini (Reggio Cal abria); Montalto di Ca· s lro II, ~1or1tero tondo , Viterbo I , Ciampino. Bar1Jnr a110 (Roma) ; Gorizia Centrale (Triest e) ; Catello di Godego, Venezia Mestre III (Ven ezia) . Inviare don1anda e richiedere informazio,n i ai rispettiYi I p ettorati Sanitari (indica li fra l)«r<>ntesi ). Scade11za o r e 17 del 20 gennaio 1933. S. G1onc ro Lol\UiLLINA (Parvi a) . - Scad. ] 4 gen .; L. 11.000 e 5 quadrienni dee., c. -v . ; età lim . 40 n. · tassa L . 50. S \NTA C RJSTIN<l GELA (Pal ermo) . - Pror oga 28 Ce1\; v. fa. e. 37 del 1932. SARON1 o ( ll ar ese) . Scad. 31 ge111L ore 15 ; l a. cond .; L . 8000 e 5 quadrien11i dee.; riduz. 12 % ta a L . 50,10; doc. a 3 inesi dal 20 dic.; e là lim. 35 a. Chied. annunzio. .. ANT1TL 1J s RGl U (Saissari) . ra<l . 31 ge11.; L. 7920 oltre c. -v. ·L. 709 1 20 e 4 qn adrie11 n i dee.; tassa L . 50,10. S <\vuNA. .1mministrazione Provinciale . - Posto di coadiutore n ella Sezione Micrografica del Labo · ratorio Provinciale di Igi en e e Profilassi. Stipendio di L. 12.000 iniziali; indennità serv. all. lire 2000 ; i1adennità caro-viveri nella misura e con le lin1il azinni. stabilite per gli altri dipendenti dell a Provin cia ; il tutto ridotto del 12 per cento a nor n1a di legge. Cinque aumenti .triennali del decin10 ; co1n partecipazione Slli proventi delle analisi per con to di privati . Tassa di concorso L. 50 10. Scadenza rlel cor1corso 4 febbraio 1933-XI. Per chiarime11li rivolgersi alla Segreteria della Provincia di Savona. Su•\BO (TJecce) . - Scad. 12 gen.; elà lim. 45 a.; l... 8500 e 4 au1nenti decimo. Nl.lORO.

1

[ANNO

XL, NuM. l l

Tou1No. Ospedale Psichialrico. - Scad . 15 feb. ; due medici capi sezione 2a. cl asse; L . 96rnj oltrec.-v. in L 3360 se celibi, L. 4094 se coniug .•ti e L . 2000 serv. att. TREVI (Perugia) . Al 15 gen., or e 19; 2a. condotta; L . 9000 e 5 sessenni dee., c.-v., L. 500-20004000 trasp ., L . 2100 serv . att.; età lim. 35 a.; doc. a 3 inesi dal 15 nov.; tassa L. 50, 10. UDINE. Arnminislrazione Pr ovinciale. Per titoli. ed esami. Pos to di Coadiutore presso l a Sezione medi.c0-micrografica del Laboratorio provi11 ciale di igiene e profilassi . Stipendio L. 12.500. fnden11ità serv. att. L. 3000 più il 15 % sui proventi di Laboratorio. Sei aumenti periodici det decimo. Riduzione 12 %. Divieto di libero eserc} zio professionale . Tassa concorso L. 50. Scadenzai ore diciotto del ,1 5 genn aio 1933. V1cENZA . Ospedal e Psicliialrico Prov . cli . . Felice. Scad. 14 ge11.; L . 11 .000 oltre L. 2000 "erv. att., riYolger i segr e teria clell 'Ammin. ProY Av-i;ert cnza. - Quando no11 è al lrimenti indicato i con cor s i si riferi cono a condotte medicochirurg iche, i con1pe nsi allo s tipendio base.

PRE?\IJ. li'1LAflELFI,\ . Co llegio ftrlerlico . - Co11corso ad u11' premiro Alvar enga , dell 'in1porto di circa 300 rlollari, per l avori s t1 qual sin si rar110 dell a medicina , a11cora inediti. Scad . 1° ma gg io J 933. Chiedere ro ndizioni al Dr . .Tohn H . Girvin, ecretary 1 College of 11 h ysician s, 19 Sou l h 22c1 S lree t, Phila<ielphia, Pa., 18. TJ. d 'A. (:oNCORSI A

Casa di salute ve11cle i o affi l l a~i Roma 4 km. òa Stazione Tras tevere su ~:a P o1 l u e11 se, Villa signorile, 14 s ta11ze, salon e, acce ori, soprael eYabile, co n cnsa colonica, a li tori111c sa e terreno coltivato 20.000 mq. compre o piano r egol atore per costruzioni a villi11i, vis ln 1>a n orarnica, pressi 0p edale Littorio. Rivolger si arch. Celli, viale ~Jar­ liri Fasci ti. 1, Roma , Tcl. 70-159.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE .. ll nos tro So,rano ha conferito la co·mme11·da del -· 1'Ordine d ella Coro11a ò 'Italia ai due fra telli W illiam e Ch arles ~Inyo, di Roc h e. ter. La consegna <l ei le 011orificenze al due chirurghi di fama mon diale è sta t a fatta <lal console ita~iano di S t. Paul , rav. Castiglia110, e ha dato luogo a u11a simpatica cerimonia, ciurante l a quale i fratelli ~layo - in ri posta all e cortesi e pressioni d el nostro Con ole - han110 au pica lo all 1 avvenire dell a Nazione itaJia11a . Sono s lati pure nominali coni_111endatori i1ell 'Orcline clell a Corona cl 'Ital ia j] prof. Giovan11i Piant o ni, doce11te di JJa toloa-in chirurgica, chirurgo d ell 10 pe<l~,'e Ban1bino Gesù a Roma, capo della colonia cl1irurgica Jolanda cli Savoia di Sant a Marinella ; e il prof. Tvlir h ele Pavone, docen t e di me dicina operatoria a Palermo.

E Jto mi11ato cavalier e n ell 'Ordi11e

~1Iaurizia110

iT prof. Francesco Pal ti , doc·e n le di cli11ica ostetrica e ginecologica a Catania. Il prof. Don1c11ico Tanturri di iapoli · è stato insign ito della croce di caYaliere d el Sovra110 Ordì ue ~{ili tare di l\fa(ta. Ai n eo insignil i i no ~ tri rallegra111en ti Yivissi111i _ 1


: ~\NNO

XL, ~t: t . 1)

Sono stati traf"fcriti, col loro conse 11so, i tl r off Comolli Anl o11io, .S . di P a tolog ia p eciale c l1irt1r,gic a, da ~locl e11 a a P adova ; Fran co prof . E nri co En1ilio, O. di I\na ton1ia p a tologica, d a assari a Bari; ~Iaggi ore prof. Luigi, O. di Clinica oct1li. lica, da Bari a Pisa; i111on prof. Italo, O . di li'ar111acologia a P a d o va, nlla cattedra rli F a r1naco:ogia .e ~1 atcria inedica a Pisa; Uffre duzzi prof. Otlori110, O. di }Ja tologia sp eciale c hirurg ica alla cat tedra di f I in ica chirurg ica n ella Le sa n iver · j l à <.J i Torino.

IL prof. D. l\faes tri11i, direttore e prima rio 111etlico dell '0 ::,1)ed a le Ci' ile cli Ter an10, g ià d oce11le i 11 fi iologia cd i11 clinica d ella tuber colosi h a, in <1uesli giorni , con eguilo a ll 'u11anin1ilà ~ a Jibr r n d ocen za an che i u }Jalologia peciale i11ec1ica. R alleg ra n1en li all 'in ... ig n e l u clio o. Il pre1rtio O})hie i\ . rordbff-Jun g, j)er gli t udi :-iul c ancr o pull blicali 11 ell ' ultin10 a nno, è t a lo a~ egn a lo ucl u11a nim ilà a l prof. Ia ~ k a n a1 ·, p a-

t ologo dell 'Uraiver silà di G inevr a .

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Cagliari.

Cose ua•versltarie. E .. t a lo ina ugura lo l 'J ~ tilulo di Radiologia d e lla Il. Univer ità. Era prc e nlt, oltre alle 11u1ner o, e aulorilà 1 il Jlre idente d ell a società ita lia n a dj r a<liologia prof. icilia n o, g iu11to ap1)0 it a n1 e nle a c:ao-liari p er ~a circo tan la. Ha lenl1lo il discor so jna u gurale iJ p rof. O ll a, io Bu i11co d irettor e incarica to d ell 'Islil11lo; in di il 1>r of . icilia n o h a p orta lo jl alulo della 'oriclà di r adiologia espr imendo il uo compiaci Jttenlo p er la e!fici.,n 1.a degli im p ian ti e per ·:a decor osi là dei locali .

U&lll91lmo ad ogni Medico :

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On . dott. Aristide Carapelle, Consig lier e di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Editori : Fratelli Pozzi -

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SEZIONE Pll,\TI CA

Roma

11 ~u 111 C' ro 12 (dice1ubre 1932) co11lien c: A. CARAPELLE : È preferibile la llbe11à di e erci· zio delle far1nncie 1 NOTE S INT.l!J'l'ICHE. - Lo stipendio dei 1nedici co11dotti. RA. • EGNA DI GIURI 'PRUDENZA: Concorso; impugnativa del giu dizio della commissione; atti necessari. - N omi1T1a del seoomdo g r a,d nato; istru zioni prefettizie: difetti d i motivaz.ione. - Con corso; distrib u1Jione dei punti. - Conoorso ; nom i111a del secon do gra<lu aito; r evoca per ietr uziO'J'li. - Riform a organ ica e m odifi cazione d el t r attam ento econom ico; poteri del!'.A mmini.al r azione. LEGG I E ATTI DEL GOVERNO : Reg<>la.m ento !Per gli &aa.mi di Stato d i abilita11ione aJl'eeeroizio d elle profes&i:on i di · m e di.co-ohirungo, .ohimdco, fa rmacista, j n. geginere, arcb jtett-0, agronomo, veter i na r io, p eTito foresta.le e della profession e j n m ater ia d i econ o1nitt e comme r cio.

Prezzo cli ogni nt1mero sep ar a to, L . 5, L 'abbonam ent o ai dodici Numeri del 1932 coeta L . 3 6, ma agli associati al « Policlinico » è concesso per sole L. 3 O, che vanno inviate, mediante Vaglia Postale o Ba ncario, all'editore Luigi Pozzi, Via Bisti· na 14, Roma.

NOTIZIE DIVERSE. Discorsi inaugurali dell'anno accademico 1932-33. 1' r a i d i scor si ina u g ura li d el nuo vo anno uni,·r r ila rio, segn aliam o i segu enti : a Cagliari Cala ld i prof . Luigi , cc L ' u o m o ard o »; a Ca tani~, Di G u g li e l1no prof . G iova nni, << La crisi della m edici-

11el quadro ge11er ale de~l a cultura contempor a11ea; a Moden a, Raven11a prof . Ettore, « L 'i stolog ia j)alologica in Italia »; a Palermo, Leotta prof. '\ico la, « L 'indiviclu a lilà cos tituzionale n ella d ott r in a e nel~a pratica c hirurg ica »; a P arma, Dee.io 1u·or. Cesar e, « L 'insidia al] e fonti d ella vita )>· a Perugia, Cros ti prof. Agos tino, cc Sviluppi ed ' espre sioni della d er11i.at ologia in clinica » · a To1 i110, Herlilzk a prof . Am ed eo , « La fisiolog'ia n ella cio ltrina e i1elle applicazioni »; a Triest e, Luzzn tt o Fegiz prof. Pi er1>aolo, cc L a dinamica della po11a

po .az 1o·n e ».

A s ociazione ospedaliera internazionale. L ·A ociazio11e h a inde tto il 3° co1Lgresso dal 28 g iug 110 al 3 lug lio 1933 a K11och e s. ~ler (litorale belga) . lit que la riunion e errà esa1njna to il l a \'Or o clelle Co1ntni ioni di l ud io d ell '1\.s ociazioue, J)Cr g iungere a ri sulta li pra tici, ol to forn1a di dire llive, ave1•Li valor e internazion ale. Il con gre o ar à seguìto d a u11 viaggio cli studi , della dura la di 5 g ior11 i, in Olanda. Per inforn1azioni r ivo lger si al presidente, Dr. R ené Sa11d, avenue \ elasguez 2, P ari 8e 1 Franc ia; oppure al segr etario ge11er alc, Dr. E. H. L. Cor,vin , J 03d St. 2 E,

e'

ì ·ork, S. U. d ' . L ·A ociazion e h a or ganizza to u11 cor so c h e si è volto d alla fi11e cli sette1n bre ai pri1ni di ottobre del 1932, i1t Fran cofotle ul Me n o; le lezioni ~0 11 0 · tate pubblicale, in ie111e arl articoli i11Legr ali vi, nel fascicolo di o ttobre di cc o ok om eion », orga no d el ~ 'A sociazion e, edilo d a W . Ko hlham n tcr (l T1:b anstr. 12-16, Stu tlgart , Ger1nania).

ocletà Internazionale von Pirquet. \ 'cnn.e costituita a Vienn a cl a amici e discep oli dcl compianto prof. Clem e11 ' 011 Pirq u e t , in occa io n e dell 'ullimo Congres o ted esco di p edia l ri a; h a per scop o la diff11sion e delle idee scientif ich e d el m aeslro vie n11ese e di ten erne viva l a 11111n1oria con riunioni, la p rin1a d elle qu ali è iJ1cle l La a Vienna p er il m aggio 1934.

Cor i complementari d'igiene pratica. [Jn corso 1)er aspirantj ufficiali sa11ilari avrà I 11ogo n el! 'I tit u lo d 'Ig ien e d e ll a R . U11iver sità di llon1a dal 30 gertn aio al 1° aprile; t a se complesive L . 330 (d a ver sar e al Ban co cli pirito, via clell ' 11iYersità 10, Rom a); m ocl alità consu ete. e le domande d 'iscrizion r u per er a n110 il num er o di 100, le ammiss io11i avranno luogo seco nde 1·orcline di i)r ese11lazio n e dell e clo111ande

lesse. U n aJLro cor so 1Ji1nestrale av rà luo ao nell 'I ti lu lo cl 'Igien e d ella R. U11ive rsi li\ d i l)isa dal i ·· aprj le al 31 aHl.g~io; t assa L. 300 cl a corri sp o nder e nl1 a Cassa Univer silaria (Cas a di Risp armio d i

l}isn).

La profilassi antimalarica nell'Agro Pontino affi· data alla Croce Rossa. Il Cap o d el Governo h a r icevuto il sen. Cremonesi, p residente d ella Croce Rossa Italian a, l a q\.:la-


C(

38

IL POLICLINICO

le a sun1e con il 1° ge11naio iJ: servi1.io cli ll rofilas i an lirnal arica n ell 'Agro Pon l i110. rfulla I 'organ izzazione sarà c.:011' c n ie11 te111 c11 Le a l trezza la a qt1es lo scopo, p er garn11 lire la sal u le soprallu llo d egli operai t en1pora11ea1nc11 le addelli ai ·enlri cò all e nuove case coloni r l1e, n ella zona i11 cor so di bonifica.

Ln bonifica delle Paludi Pontine. 'l'raendo11c argo1nen to dal disegno dj legge per Ja cos liluzione del Co,m une di Lilloria , il prof. Murc hinfava ha espresso la s u a fervida a1n1nirazio11e })Cr l 'in1presa di risana1nento e di redenzjonc c.l cllc Paludi Pontine, la quale s' i11quadra n ella g ra11clio,sa opera della bo11 ifi cn in Lcgra~e attuai a dal Reg ime. Il nuovo Comune è stato inaug uralo 0Jeun e111e n le d Rl Capo del Governo il 18 dice111bre.

Un centro di studi a Fiuggi. La . ocie là _i\.no11io1a Fiuggi, sull 'e ei11pio di alLre . lazioni idro termali • ha d cci o ·! a fo ndazione di un i lilulo di ricer ch e scientific h e al qual e iule 11de as icurare i più pra lici sviluppi. ono lati chiamati alla Direzio11e d el Co111ilalo di co n s ul enza generale I ' accaden1ico cl 'Italia ,S. E . Nicola P a rra vano, direttore dell 'l s lil u Lo Chimico dell a R. Università di Ro1na e il prof. Co are Frugoni, ictiretto re d ella a :i11ica ~1 odica di Jlorun . L 'I s l i Lu to sarà fornito di un comple to s lrt1mc11l orjo per ri cer c h e biocl1imich e e fis ico-cJ1irnich e affida le al prof. ilves lro Silvestri d ella n. U11ivcr ilà di Roma, e avrà ancl1e lln r eparto cli11ico, a p ese d ella S. A. Fiuggi ch e permel tc rà lo s tudio e il controllo melodie~ e rigoro a1l\c11le cien l if~co d cll 'azio11e d elle ac'lue. 'f a, e r c1)Hrlo è gral u1 lo per g li ammalati 11overi. 1

All'Università Johns Hopki11 • Il 28 ollobre furono sol e11nen1e11Le iuaug ura le all ' 11iYer ·i Là J ohn Hopkin s di l3allin1ora l a Cl J1i cn Jvledica Osl er, l a Clinica Chirurgica fÌnl s tead e l 'J · tilt1lo Ifenr y M. H. Hurd o rga11i zza to per con fcr . cnze e docu1nentazion i , con u11 'aul a di 400 pos t i. Tc n nero i d iscor si inaug t1ra;j il clinj co c11iru1·go T. M. T. Fin1Ley e il cJinico ll\Cdico e1neri to W . S. Thayer. I tre grandiosi i s lllllli hanno i u1por l a lo l a spesa complessiva di circa 100 mili o ni di lire il. (« .Tourn. 1\.. M. A. », 19 11 ov . 32) .

i:

Al ano.torio di Vialba. Il l)rincipe di Pien1onle, clura11lc una ))reve o~ l a f~tll'1 a ~lilrtno, h a visita to, fra altre i tiluzioni, il ... a 11alorio di Viall1a, fondato cl nlla Cassa azio nale dell e As icurazio11i soci a~i . enne accou1png na lo dal direttore gen erale d ell a Cassa d o li . 1clctolaghi , dal Prefe l t o . E. F ornnciari: clal clirc ll ore dell 'I li tt1to 1)r o [. P crir1. l vari reP?J~ I i furo no og~etto d ell 'attenzione d e Il 'augusto v1 J Lnlo,r c, ch e s1 è compiaciuto di esp rimere il SllO allo compiacim ento per la g·randjosa e m:lg.n i fi ca opera di solid arie là sociale. •

Al Sanatorio di l\lonfaleone. S. A. R . l \\ Ducl1essa d •Aosla 11a visi La Lo 1'0 sp etln lc Ci' ico e Sa11alorio « Vittorio Ema11 u cle III » in ~1?nfal.cone ; . fu ricev:ita dal com111i ario prcfrl l 1z10 L1 bre ll1, dal direttore clo l L. Vigliane e da lulli i n1edici . La Duch es a d'Ao la h a visita lo 111in11Lan ent e tutti i padiglioni del o oco1nio

»

[ ANNO

XL,

NUJ\i(.

IJ •

e si è compiaciti l a cl i 111an i fes larc ·il suo con Yin to ~ompiacimen to per l a bella opera del Regime.

La colonia sanatoriale di Bassano.· ~ stat.1 n1u 11lin ta ln Colonia sanatoriale « Pri11cipe di Piemonte» in Bassano sui! Grappa. Furono nlles lili un pacliglio11e maschile per 40t posli com1)leti con sale di soggiorr10, refettori bag ni, ecc.; una vera 11cla di rjposo per donne, ~0111prendente 20 p os ti ; uu fahllrica lo per alloggio dei medici e servizi ge11era '. i ; l111 altro per alloggio del personale di servizjo, l avai1deria e bagni; e un. let~zo per. d isinfez i~ n ~ ? s.Le rilizzazione di stoviglie e 1ncer1erJrrtento dJ r1f1ut1. In totale 17 opere 1)er il prezzo comples ivo di 640.800 lire . '

11 laboratorio d'igiene di È in via di t1] tj1n a1 jone

avona.

a

avona il Laboratorio d ' igiene e proiilt1 ssi , sorlo a c ura dell 'An1minis lrr.lzio11e provincia:e in un 'area di via S. Lorenzo, ch e , se ha ill1porlalo serie difficoltà costruttive per la 11alura d cl lcrrcno lolalmenle roccioso ed in forte p e ndio, offre il beneficio della centralità problerr1a ch e sur eb bc s talo ben difficile risolvere allrimenlj . Occupa una upcrficie di 330 melri quadrati e s 'i11alza per tre pia11i con un volu111e comJ?lessivo di 2680 metri c ubi. Importa una spesa cli 550.000 I ire I 11uovi loculi so·110 provvisti di ~utti i moderni in11>janli per il funzioname11to d a'l e se~lo11i .c}1irnicn e xnlcrografica. Al primo pi a110 .del fabbri calo trova sode il cli "pensario d'igiene soc tale che ò il cc11 lro diag nos tico per l 'accerta111e o to dei ina la li <1 i pc l lo. Il })resi de della Prov!ncia, prof. Ag r1ino! ch e 11clla sua qualità di pre1cl ente del Con. orz10 Ar1lilubercolare ha rivolto il suo parti colare in le re n1l1ento alla s~~uzione del probl e111a, h a di po lo j)Cr corredare il dispe11.,ario dei. rirh~esti 111~7· zi di i11dag ine batlerioscopica e r ad1olog1ca e d1 lul t.i i 11r e . . idi rneclici necessari.

Il laboratorio d'igiene di •'.1 irncusn. , ta sor gendo i1cll 'i11lcrn o d ella città, al Cor o l Jmbcrto J, e risul la di u11 fabbricato pri11cipale n tre piani ed t1n al ljguo 1>odiglione a piano rialzalo. Il fal>hricato prin cj pale co1nprende: al pia110 terreno: l 'Tstilulo di Igiune Sociaìe una Sezio:r1e di b agni pt1hblici , una s tazione disinfezio11e; al prin10 l)iano: il Labor'ltorio di Igiene e Profila~ si co11 l e due sczio11i medico-1nicrografica e chi~ic~; al sec~nclo pia110; l e sedi d el Consorzio proY111c1al e an t1lubercolarc e d ella F ederazione del] 'OJ?era ~[alerni Là ecl Infanzia, un dispe11sario a11l1n1al ar1co per111anente cd un dispensario a11 titracoma lo o. el padig lione anne o rul g rancle fabbricato dov.r à . im1)ia!1lar. i u11 sn11alorio a cc solari11m » p er 1 el.10Lera1)1a d1 b am })in i predispos ti al:a tu.bercolos1, nel qt1alc però i piccoli soranno ricoverati solo di giorno. Il progetto d cl) 'cclifi cio an1rnonta a L. 520.000.

ai

Donazioni e legati. Il s~g . . G iu seJ'.lpe Znmbon i, d eceduto a Valeggio sul Mmc10 ha lasc ialo ·n n n1ilio11e di ~ire all 'ospedale Morelli-Bug na di Villafranca Veronese e altra notevole erecli Là acl al Lri I stituti di beneficenza ed al Comune di Va leggio . L 'avv . Antonio Croccl li, di Ascoli Piceno ha lasciato er ede univer sale d el suo patrimonio, a~cen.

-


[1\NNQ

XL, NU.l\I.

]]

EZJ ON E PRATl CA

dente ad oJtre u11 inilione di lire, l 'Ospeclale ~Iug­ giore di f\Iilano, che da lui era st a to visitato orca~ io11almc11le, ripo rta11done un 'impressione d e lle più favore' oli. Ila dispos to che del! 'atto benefico possan o avvantagg iarsi i piceni bisogn osi r esid e nti a ~fil ano . Il .. ig. Alherl o Pardo, di Trieste, deceduto 11egli la li ni ti d '1\n1erica, h a lasciato un cospicu o l ega to per !n co lruzione a Triest e di un O p edale per luJJcr colo lir i , in memoria del defunto Li o11c 1Jo

Pardo.

L ' in1prcsa iab nrdi110 e Sciacgualuga ha fall o unn 11uova o hlazio11e di cinquanta111ila lire all 'Associazio11e gc110' C8e contro l a tubercolosi « Ca1n il lo Poli ».

Il capitale di fondazione della Croce Rossn. A.u1e. ricana. L 'ul lima rela1.ione clella Croce Rossa J\111erica11a inforn1a ch e i! capitale di fondazion e di que ·t a So ietà, i~ti luita 11el 1919 con un a llo ci el 0 11 gre~~o (Pnrlame11lo), a1nmontava il 30 giug n o 1932 a i .350.714 dollari, o ·ia circa 140 milioni di lire il. Della 0111111a ('0111prcnde, da una parte, l 'a111n1 o n tare delle quote d ei oci a vita e benefa llo ri ; d all 'a llra, le donalioni e i legati a favor e dci: odali1io. ..econdo i termini dell'atto di fondazio11e, il c'1pilnJe è i11ta ng ibile: soltan to gt: 'inl cre . i pos 0110 e scr~ eroga li. Fino ad ora l e spese on o ~ ldlc 11tollo ridotte, in r apporto alle entra te : i1 el 1·e~e rci1. i o 19:31-32 rnp1Jr c en t ar ono appen a un setti11lo delle en tra le. Co tituzlono della Croce Rossa ad Haiti . ~ sta ia co. lituita la Croce Rossa Haitian a. Ila ceritnonia i11ler,·enn e il presidente della Republ>lica, . lé uio ' 'inccnl accompagnalo d a i minis tri . li (k>n siglio an1n1 ini lrati,·o :fu così co tituilo: pre~i d ~n te rJott. Jl . Char1na11t; vice-presidenti ig .ra E. llo 111 ir r e . itr. E. '!an gon és; t esorier e ig . Frank .J . ~I art in .

Per la denunzia obbligatoria della tubercolo i in Francia. Il Co11sigli o superiore de1l 'igie11e pubblica in r~ ra11 r i~ 11a dnlo, all ' u11animità, p ar ere favorevol e aL: 'nclozion o c.JelJ a d cnu11zia obbligatoria d ell a lt1 Ler colo i. Verso l'Ordine dei Medici in Francia. I~a Camera francese d ei deputati , n ell a sed u La d el 9 di<'e1n},rc, h a adoltato l a propo ta di legge rlet1 'n11 Xt.1\ic r a lla t e altri deputati, p er l 'i li t11zio11c d ell 'Orcl in e d ei ~ledici . ..lesociazione :ftiedlco. Venezuelana. ..\IJo scop o cli contribuire al progre so scic11Lifico tl el Pac e e di Lulcl ar c gl 'interessi gen era.: i d ell a corporazione medica, si è fondata a Caracas l 'cc Asociaci6n }..Ié<l i ca Ven ezol ana »; presiclente è s i a lo iiomina lo i] Dr. II. 1-livero Saldivi a; segr etario il d o tt. E. I. Ben arroch . Nello. starnpn. sanitaria. Vieo e ar111un zia ta l a pubblicazione d ella « R eYu e Franr;\ise rle C11irurg ie Répara trir.e, Plaslique e t Esthétic111e », a cura di una Società scientifica omonima , pro. ied ula dal dott. D artigues e di Clli è segretario il dolt. Ch. Cl aou é. P er inform azioni

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r~' o l~e.:r i al preside11t c (rt1e de l a Pompe 81, Pa-

r~s ~Vie), ocl al segre tario (rue inger 1, Par1s XVle) . Nel peri odico collahorera11no specialisti della Francia e di altri P ae i. Commemorazion e di Roberto Kocl1. La Reale Accad e111ia ~Iedica di Genova h a cousacrato Ja seduta jnaug urale al '.a celebrazione d el ci11qu antenario della cop erta del bacillo di Koch . ~\ll a eduta inter ve1111 ero alte per onalità, tra ct1i iJ Prefetto, il Rettor e dell 1U11iver sità, il Preside <lella Provincia ecc. ~~ prof. l)e11d e trattò dell 'op era cielle sctiolc c~ iniche ita lian o n elle ap1)licazioni d cl Ja scop erta ; il prof . Cap ocaccia illu s trò i principali fatti rifer entisi alla bjol ogia de: b acjllo; il sc n . ì\1aragliano pro. 1)el tò Ja prossima vittoria contro il germe insid1o o . La edu ta i chiuse co11 un telegramma d el pre idente dell 'Accad emia , prof. Pende, al Cap o del GoYerno. Commemorazione di Rontgen. In occa i on e del 10° anniver ario della morte cl1 Ro11tge11, che ricorre il 10 febbraio, l a cc Baye· ri scl1e Gesell~chaft flir Ron lgenolog ie und Radiologie » h a deci so di t er1er0 u11 'ad unanza comn1e1noratiYa, 1'11 febbraio. La cc Bayerisch e Gesell"r l1aCt fur Geburlshilfe uncl Frauenhcikunde » h a s talJili lo di ten er e uria ~cd u la u])ilo d opo, i: 12 febbraio, e di destinarl a esclt1sivament e alle ap p '. icar. ion i dei r aggi in g in ecologia ed oste trici a. Le riuni0ni avr anno luogo n ella grande aula d ella Cli11ica ginecologica univer sitaria. P er informazioni r ivolger si al Dr. Frierlricl1 V\1o1 tz, Slrahleni11~ litu t dcr Univer iLAI -Fra uenklinik, l\Iai tra e 11 , l\[ iin chen , Ba) ern, Germania .

In onore di d '.Arson val. I l Congresso di fisio ter apia adunat osi a Chicago 11 a n eci so di des tinar e 11 n volu1ne speciale per j} g iubileo cientifico d el prof. d 'Ar... onva1, fisiologo e fi .. ico cli r aro valore.

Un altro medico centennrio. All '_l\.ccademia di Medicin a di P arig i è s tato ceJchrnto il cenle11ario d el prof . L6on Labbé, r eputa to chirurgo. Il prof . .J. L. Fattre n e h a pront111z ia lo I 'elogio, i 11 presen za di un pubblico d a g raudi occa ioni. ~,coperta

di un'opera di Galeno.

Ali~' Accademia d elle Scien ze cli Berlino il dott.

R. W aJzer ha annunziat o di aYere cop erto l a tradl1zio11e in lingua araba di u11 'òp era completa di Gnlcr10, intitol a la e< 1111 'empi ri n1 0 medico ». Gal eno fa e porre, da e111pir ici d ell a m edicina, le loro Yedule; p oi le co nfuta . Dà inoltre alcune n olilie <li st oria del~a filosofia , <'011 parlicol are rig u ard o agli scettici, e alcu n i fra1nn1en li, ch e no11 e rano co noscilrli, d egli seri I I i di De111ocrilo e Diogene.

.Dledico ucciso. Il do lt. C.arlo Man cu so i11cdico concloLLo a Carlo poli (Cat an zaro), è s tato t1cciso con un colpo di fucile da un contadino, ccrlo Carlo Leo, a guanto sembra per questioni d 'on ore. 1

Infortuni di sanitari. I! <lotl. Eberlt-. m r.dico cnp o (primario) del1'Q:-;pecl al e di ~Ii.is terlin gen (TurgoYia, in Svizzera) è ri111asto u cci so dura nte I 'e arne radiog r afico di


40 •

cc IL POLICLINI CO

[ANNO

)>

XL, NuM. l ]

t1 11

Crociera franco-belga •

Frodi mediche nelle assicurazioni.

La prossin1a cr ocier a or g anizzata dal cc BruxellesMéd ical » e dal « CJon cours Médical >J si svolgerà d all '8 aprile al 1° m aggio su l p iroscafo « 1,héophile Gau tier )>; t occh er à vari porti d el::' Ad r iatico, d ell .Ionio e d el Tirreno (I talia, Jugoslavia, Alba11ia, Greci a, Corsica) ; p artenza d a Marsiglia e ritorno n ello s tesso porto; prezzo in 2a. cl asse fr . fran cesi 2100 e ol tre; in 181 classe fr. 3975 e ol t r e ; sono i11 program~a varie escu r sioni. Rivolger si a: XVIIe Crorisèr e 1\!I édicale Fran co-Belg e, 29, Boulevar d Adolphe Max , Bruxe:l es, Belgio . In agosto avrà luogo una cr ociera n ordica (Nor,·egia, I r la 1tda, Spitzberg, banch isa polare).

1J.lalato, a c_a usa di u n ('011ta t lo dife ttoso : egli toccò 1 col braccio nudo, il i)unlo di con tatto e il cyuad ro ffif! lai:lic.;o di t111 ap1)arecchio r adiogr afi co, colleg·a to co n l a t erra; la corren te, di soli 145 'ol ta, cle ter tninò l 'arresto d el cuore; la inorle è tat a i s l antar1ea. Le circost an ze dell 'inforlt111io 0 110 st a te chiarite da un 'i11chies la. 1

Nello 1( Scalpel » de~ 17 d ic. 1932 l 'i spe ltor e 111ellicQ di u na F eder azion e di mutue-m alattie co·n1t111ica al cuni risultati d el lavoro d a lui compiuto i 11 pochi 111esi. Spigoliam o certi casi tip ici , ch e Yalgo no a provar e quanto si debba essere cauti 11el p r oceder e a quest a forma cli provvicle n za so<'iale, o nde preve11ir e gl i abusi. 111 t1n ce11tro -ch e ailllover a 500 soci, un m edico l rova, d uran te sei m esi , 30 in al ati cli appendicite <la op er are, ossia i.1 6 %; essi vengo110 inviati lutti nd uno stesso chirurgo. Dop o un rilievo de1: 'isp e tt ore, n el corso di alt ri sei n1esi lo s tesso rnedico Jton denunzi a p i ù ch e 4 casi chirurgici , di var ia 11a lura. Un m ed ico spgr1a come effettuat e 3 vi site <i Oj)O l a n1orle d el J)azien te . Un n1edico t ariffa 1500 franchi p er u11 'op er azion e a domi cilio; i11 seguit o a richiest a di p articolari , egli riduce la t an gente a 1100 fra n ch i, ma n on dà sp iegazioni chiar e; u11 ' L11 cl1iest a dimostra ch e l 'oper azion e - un r aschiarne11 to uteririo - er a st at a pr opost a, ma er a ri fn:ast a allo s la to i11 l er1zio n ai~e e 11 011 effettuata. 11 m edico pratica 30 m assagg·i vibra tori n el cor so d i un mese , ad t1n a pazie11te n euro,p atica; in seg t1ito a r ichian10, r iconosce ch e eran o del tt1tto

superflui.

'' l L POLI CLINI CO

''

SEZIONE MEDICA (Mensile)

diretta dal prof. CESARE FRUCONI.

Il N·u mero 1 (Genrna.io- 1933) cO'lltiene : LAVORI ORIGINALI :

C. IFRUGONI

-

M. LEVI

-

T . LUCHE RINI -

_..

Problemi di ipersensibilità in patologia umana. Ricerche sui tipi di diplococc9 nella polmonite lobare. Distrofia adiposo.genitale tamlgllare ad alterazioni craniche.

Prezzo del Numero L. 6

Abbonamento annuo alla Sezione Medica: Italia L. 50 - Estero L. 6() Invia.r e Va.glia. all'edit ore LUIGI POZZI - Uffioio Poeta.le Suooursa le diciot t o - ROMA.

Indice alfabetico per materie. Arte1uia agastrica e suo i rappor t i con l 'an e mia p er1tir io a . . . . . . . . . . P ag . Ap p e11d icile calcolosa . . . . . . . . . . . )) .A.scesso di fissazio11e . . . . . . . . . . . )) Batteriofago: st at o att uale d eJla g ues l ion e )) Bi bliografia . . . . . . . . . . . . . . . . )) Circol azion e : cri lica deg] i e. nn1 i f u11zio11ali . . . . . . . . . . . . . . . . . . )) Co n.co r si p upbl i ci

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D iabete: t e11tativi cli cura per vJa orale con sost a11ze si111ili all ' in suli11a . . . D iatesi e vari azio11i dell e n1ala llie n el l 'uo1no . . . . . . . . . . . . . . . . . D istrofia adiposo-geni tale fa111iliarc ecl alt er azioni cr anich e . . . . . . . . . . E n1ot t isi tubercol ari e loro cura . . . . Endorrinopatie rare . . . . . . . . . . . . Forze inetafisich e . . . . . . . . . . . . . Frattur e o,s sec : i11et odi n1oder11 i cli terapia Giu.rispr1i der1aa : qu esi ti . . . . . . . . . Gozzo esoft aln1ico·: ricer ch e . . . . . . . I n sulina : altiv.azion e . . . . . . . . . . . . L u ssazion e congenita dell 'an cn: cura i ncrue11 La . . . . . . . . . . · · · · . · Malaria 1naljg na spontan ea e pr ovoca ta .

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Mal aria: recenti conquis te in Italia . . . Pag. 31 Malattia di Schtiller-Christia n : c ura rad iolo·g ìa . . . . . . . . . . . . . . . . ._ n 25 o ogr afis1110 : tend ertze attuali e n ozio11i cti specificit à . . . . . . . . . . . . . . . » 14 Odonto i alr ia: su l l 'eser cizi o clel l ' . . . Par a I iroirli: nvvenire e sig 11ifica lo d ella

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chirurg ia . . . . . . . . . . . . . . . . Patologia cli11ica e n1eòicina . . . . . . . P eri to11ile d a p11.eumococco . . . . . . . . Peri lo11ile ottocpa lica cla alter azion e d el la vescic0l a biliare . . . . . . . . . . . . . Pneu1no lo race conlrolateral e prin1ario . . Polmonite: c ura . . . . . . . . . . . . . . R adi ologia : per la dis1;i1> l i1ia, cZegli im-

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pianti . . . . . . . . . . . . . . . . . R affreddo r '3 co111une: complicazioni . . . Sa11gu e: vel ocità di circolazion e . . . . . . 1

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Tubercolosi polmon ar e: r eazioni tubercoli nich e ecl in ]Jarticol are en dodern1or eazioni regionali . . . . . . . . . . . . . » Tun1ori cerebr ali : e11cefalogr afia n ella cliagnosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . » Vesc ica: sch eggia di gTa11ala e~ Lr atta d opo 14 a~n i . . . ~ . . . . . . . . . . . » ' ' olv·olo d i n1egasi g 1na . . . . . . . . »

Diritti di proprietà r iservati. -

N on è consentita la n stam pa di lavori pubblicati nel Policlinico autoriztatione scritta dalla 'l'edat ione. E vietata La pubblicazione di sunti di essi senta citarne la fonte.

C. F nuaoN1, R ed. capo.

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A. Pozz1, Resp. Roma - St ab . Tipo-Lit. Armani di !\{. Courrier .

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Abbonamenti '' al Policlinico ,, per l'anno 1933 : Singoli : Italia Eatero Cumulativi: !talla Estero (1 ) Alla sola sezione pratica (settimanale) . L. 58.80 L. 100 (2) Alle due sezioni (pratica e medica) . . • • L. 100 L. 150 ( 1-a) Alla sola sezione medi ca (mensile). L. 50 L. 60 (3) Alle due sezioni ( pratica e chirurgica) . • . L. 100 L. 150 ( 1-b) Alla sola sezione ch irurgica (mensile) l . 50 L. 60 (4) All e tre sezioni (pratloa, medica e chJrurglca) L. 125 L. 180 ..L' impor t o di abbonament o o di qun.nt'n.ltro si desidera acquistare, oltr ecl1è mediante Vaglia P ostale 0 Chèqu e Banca.rio (questo ultimo deve essere rlscuotlblle in Roma), può anche essere inviato versandone la somn1a nel Cont o corrente Postale N. 1/5945 dell'Editor e LUIGI POZZI. •

A. "V-VERTENZA.. Tutti coloro che Invieranno subito l ' inte ro importo del proprio abbonamento pel 1933, potranno, coll'aggiunta di sole

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Eccezionalmente per il solo mese di Gennaio 1933, gli abbonati al '' Pqliclinico ,, : Con l'aggiunta, all'importo di abbonamento, di sole L. so<•> si potranno ricevere a scel ta, uno dei seguenti : 1) GLI STUDI DI CAMILLO GOLGI SULLA MALARIA. (Raccolti e pubblicati dal Prof. ALDO PERRONCITO) . . . . . . • . . • . . . . . . 2) LA TER~PIA SPECIALE DELLE FEBBRI PERNICIOSE. (Traduzione dalla edizione latina, a cu.ra del dott. GIULIO LEGA) • . . . • • • . . • . (•) Inviando Lire CINQUANTA, si riceveranno ambedue i predetti volumi.

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E con l'aggiunta di sole L . 60, gli abbonati al ''Policlinico ,, potranno ricevere 3) MANUALE DI MALATTIE CUTANEE. (Dott. Prof. VrNOEJNZO MON T ESANO) Opera in due volumi di comples~ive pagg. XX VI11·780, con 76 figure nel t esto.

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Per l'estero, al prezzo lfletto dei suddetti volumi, a umenta re i l 10 % per le occorrenti maggiori spese postal i di spedizione. tl!r Intestare i Vaglia Postcili al, nome dell'editore LU IGI POZZI. ROMA,

Ufficio Succursale d iciotto. R OMA.


Abbonamenti 'cumulativi con '' Il Policlinico,, per il 1933: Tre Riviste di branche speciali della medicina pubblicate dalla CASA EDITRICE L. POZZI • ROMA concesse in abbonamento cumulativo con ''IL POLICLINJ CO,, per l'anno 1933.

CUORE E

CIRCOLAZIONE .

periodico mensile illustrato diretto da CESARE FRUGONI, Clinico Medico di Roma Capo Redattori: prof. CESARE PEZZI, Milano; Prof. CINO MELDOLESI, Roma. Ognii f B.ffioolo at compone di 48-56 :pagine di · ~1to c119it.int-O in a partA : •> l&vor.1 orteilln&li, lezioni • CM>llf• rense; b) ra.•1egne, riviste e eonig·reea'1.; e) notlsile blblloll!'&fiche. . . . . ABBONAMENTO ANNUO: Italia L.40; Estero L.60; un num. sep. L.6; Per 81• assoc. al Pollollnaco: ltaha L.36; Estero L.

LA CLINICA. OSTETRICA · Rivista mensile di Ostetricia, fiinecologia e Pediatria per Medici pratici Professore di Clinica Oetetrioo-Gineoologiea nella R. Un•i versità di Bari Ogni fa9cicolo ei compone dl 60-64 pagine di testo distin to in 3 parti: a) lavori originali, fatti e documenti (clinici e a.natomtici). la rubrica ae~}j errori, la pagina del medico pratico, ecc.; b) ;recenBioni, quesiti e oom· menti, bibliografia; e) Varietà, notizie. ABBONAMENTO ANNUO: Italia L.40; Estero L.60; Un num. sep. L.6; Per gli assoo. al Poliollnico: Italia L.3&: Estero L. ~ ç

diretta da PAOLO GAIFAMl

IL VALSALVA Rivista mensile di Oto-Rino-Laringojatria diretta da GUGLIELMO BILANCIONI

Professore di Olinloa: Oto-RJno-LaringoJatrlea nella R. UIMTers1tà di Roma Questa Rivista, che inizia il suo ott avo anno di vita. ei ~ affermata vlttorioaamente, eesen,do 01ci fra noi tJ pt• oom•pleto, agile e riooo ·periodico della. epeoi.Utà. Argomenti d'indole pratiea e dli alto rilievo ecientiftoo ei fondono armonicamt-nite. foTma.ndo una rivii1ta. moderni&, in eui ha de~ sede quanto ei produ-0e negli Osipeda.li, nelle ffil· nf,o he e negli Istituti d'Italia.. ABBONAMENTO ANNUO: Italia L. 60; Estero L. 70; un num.11p. L. 6; Per ali 81191. al P•liolinio•: Italia L. 45; Estero L. 65 \

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Indispensabile ad ogni Medico :

Periodico Mensi]e IL 1>1RITTO PUBBLICO SANITARIO di Giurisprudenza e Legislazione. DIRETTORI: On. dr. A. Carapelle, Consigliere di Stato. - Avv. G. Selvaggi, esercente in Cassazione •Il Diritto Pubblico Sa.nitario • riporta tutte ie Legg-i, i Decreti, i Regola.menti e le Olroolari conoernentt a.ncb11 Indirettamente l'ordina.mento giuridico sanitario, nel 1eneo più ampio e le ll!ltituzioni Sociali. - Ogni numero oon. tiene Note di commento e di illustrazione delle Leggi e dei · Regolamenti più importanti, una. rassegna completa della. giu.risprudenza della Corte di Cassazione, del Consiglio di Stato in sede Giurisdizionale e Consultiva e d • &ltre Magist rature, con esposiziona ragiona.te delle controversie e delle risoluzioni •Il Diritto Pubblico Sanitario• in ogni · suo numero reoa studi sint.e tioJ di qu~tioni d'a.ttua.Htà e Oenni di le1i1lazione estera. •II Diritto Pubblioo Sanitario• è una guida chiara e semplice specialmente per tutto ciò che attiene alle iatJtuzioni socia.li. ai raip.porti d'impiego oon Enti Pubblici, all'esercizio delle profesaioni, all'ordinamento etnda.cale, a~ poteri dì polizia sanitaria, eoo. O~ni

numero consta. di 40-48 pagine. costituendo a fine d'&nno un volume di circa 500 pagine con ln1dici sistematici.

ABBO.NAMENTO per il 1933: . ltalla L. 36; Un numere separato L. &; Per gli associati al • Policlinico»: Italia L.

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Altre Riviste, non di nostra edizione, concesse in abbonamento cumu·lativo con ''IL POLICLINICO,, pel 1933 RIVJ"ST.A DI ~.AL.ARIOLOGIA Pubblicazione bimestrale diretta dal prof. G. Sanarelli REDATIORB

CAPO:

Dorr. L. \. ERNEY

Contiene contributi originali, -relazioni, studi riassuntivi, -recensioni sistematiche, atti ufficiali, notizie. Pubblica i sunti dei contributi originali in italiano. inglese. francese tedesco. , . Organo Ufficiale della « Società per gli Studi della Malar;a » e di altri Enti. Abbonamento annuo: Italia L.

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Estero L.

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Per gli associati al « Policlinico )> : Italia L.

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ANNALI D'IGIENE Pubblicazione mensile : DIRETIORE:

PROF.

G. SANARELLI -

REDATTORE

CAPO : Dorr. L. VERNEY

.Il perio?ico ac_coglie mem_orie o?ginali, .s~ud~ riassuntivi. qu.estioni del giorno e una copiosa rubrica di recen .. sioni, che rispecchiano tutto il movimento 1g1eruco internazionale; reca informazioni di legislazione. amministrazione e giurisprudenza sanitaria e notizie varie. .

Abbonamento annuo: Italia L.

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Per gl associati al « Policlinjco » : Italia L. ,

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ANNO XL

Roma, 9 Gennaio 1933 • X I

N111n.

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

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FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lezioni : C. Frugoni : OaJ.colosi del ooledcoo e fàstola coleoisto-0 uodenale. Osservazioni ollniche : A. Nasta.ei: La febbre eeamte-

matica meddteITa.nea a. Tripoli. Sunti e rassegne : l STEMA NERVOSO: De Ma.a ary: Sull'assenza. di .correlazione fra le eindTomi nervose e 1e moddfica.zioni del liquldo cefalo-ra.ohird.iano. - J . W. 'l"obiaa: La. sintomatologia dei tu.mori a;picaJi (sindrOIDle n.pico-coeto-vertebrale dolorosa). J. Abadie: Le epilesB'ie dell'età. adulta, - ORGANI DIGERENTI: D. Dotti : La gastroeoopia,; tecnica; indicazioni ; risuJtatli. - \V. Stepip e F. Kultmann: Sul oomipcrtamento dell'intestino tenue nella gastrite oronica con stitichezza. - C. Miiller e W. Nonnenbruck; Sull'assorbimento del graaso nell'inteeti1to. TECNICA CBJ RUR· G ICA: Payr: Un nuovo metcdo di anestesia per le operatJioni a lte dell'aiddc.ane. - F. H. Labey: Progressi nell'a.nestesia da.l 1p unto di vista del chirurgo e dal pun to dj vista del·l 'anestct,istn.. - G. Simonetti : L'uso dell'ozono in chjrurgja. 1

......

Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, Congressi : Sooietà MedJooChirurgica Veneziana. Bergam asca.

Società Medico-Obirurgi.ca

Appunti per il medico pratico :

DALLA PRATICA CORRENTB:

L. Angelone: Esit-0 f avorevole idi unia grave lesione era.nico-cerebrale da arma d.a fuoo.o. - CASIST ICA E TE· RAPIA: Sull'echdnococoosi renale. Nella p iuria tin!antile. - Tricomoniaei nell'uretra masohile. - Nuovo trattamen t.o dei calcoli ondogeni della prostata. MEDICINA SCIEN'f J F I CA: Un possibile rapporto dell'i neu~­ ficienza. pancreatioa ooil.l'anemi a perniciosa di Addiso1:B.iermer. - L'azioue leuoo]:>oietica dello zolfo. - VABIA. Nella v i ta professionale : TRIBUNA IJlBERA: G. Morone: In tema di pubbli>ei oonec rsi ospeda,lieri. - SERVIZI IGIE· NICO-SANITARI. Ocm-0().J:Sli. Nomine, p~omozion..i ed onoTif.icen w . Notizie diverse. 0

Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

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LEZIONI. Istituto di Clinica Medica Generale della R. Un iv. di Roma.

Calcolosi del coledoco e fistola colecisto-duodenale (*) Prof.

CESl\RE FRuGoN1,

direttore .

Letione cli11ica raccolta dall 'assis tc11te dott. CoPPO. L 'a1nmalala che oggi vi presento è una donna di 50 u., coniu gata, casolinga. L 'anamrtfsi /a1nili.ar e r ..cJ1l ricorda dati particolarmer1 Le io Le ressanti . TI. padre che fu forte bevi tore, morì di ictus a :37 anni d'età. La madre éLbe pure un iclus, cui sopravvisse, emiparetica, per nove anni . Dato qua r1to vedremo a carico d ella paziente, può esser e opportuno r icorcl ar e ch e una sor ella è por latrice di fibroma uterino. NulLa l ezio11 9 è s tata tenuta il 23 febbraio 1932 , X. (4)

1'altro di nolevoi:e n egli ascendenti, nè nei co lla terali. Nean c11e l 'anamnesi fisiologica ci d à no tizie di particolare inter esse, per l a valutazione del caso. Infa tti la nostra arn1na lata 1 ch e nacque a t ermine e fu allattata al seno tna terno, si sviluppò e cr ebbe regolarmente. Mestn1ò a 12 a. e i cor si fur.o no sempre r ego.:ari per ritmo, qualità e q11antità fi no a circa cinque anni or sono, quando si istituì una sir1drome ginecologi~a di cui diremo più ava1tli. Ha ulJitu dini regol ari : nes u11 abuso. L 'arian1nesi patologica r emota ricorda essenzia: 1nente due episodi morbosj, di cui il primo sopra tutto, dovremo, discutere ed interpre tare. A 15 anni d'età, due g·io,r ni dopo aver provato un fo.r te spavento, l a pazjente fu colpiba da ittero· intenso, acco1upagn ato da pigmen Lazione delle orin e, non p erò da dolori , nè da febbre, nè da disturbi dell~ digestione. A de tta d ella p azien le stessa, le fer 1 llOn avrebbero' m utato colore. L 'it.tero ch e fu, ln breve, l 'unico sintomo ri, e''a})ile, si n1 ~1ntenne cir ca per un mese, poi lenta1nc11te scompar ve e l 'a minalata tor11ò a godere be11essere completo'.


.. « IL POLlOLlNICO »

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[ANNO

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Il secondo episodio morboso, si verificò a 20 in co1·Tisponde11za dei qua: i il grado del! 'ittero sembra si accer1tuasse. anni di distanza dal primo e fu costi tui lo da Erano ir1tan to istituite cure l e più diverse, idroun 'eresipela facciale, altamente febbrile, che però guarl nel corso di una setti1nana, senza compli- minerali ~ m edicarr1entose, e soprattutto duocleno-sondaggi quotidiani, c he l'ammalata apprecazioni nè consegu enze. se a praticarsi da sol a, senza che però da tutto Da a1lora f'ino a sette anni f::t . erJoGa cui risalrruest o sj ottenessero reali vantaggi. Quando dopo gono le primP maniiest a1 !or~i 1norbose collcg:l.bidue anni , da che la paziente era stabilmente e ìi, almt:110 storicamente, 1:ort la ln:Jla1 ti ti al tuale, intensan1cnte itt erica, l 'ittero piuttosto rapidaia paziente godette di p,:.rl'e tta slllutc . rne11te sc.:omparve. L'ana1nriesi pa~olog~ca prosEi1na ci ricorcln , inE I 'ammalata sp erava di avviarsi così a definifatti, cJl_o sette anni or so rio insorse1 o per la p ritiva guarigione, quando nello scorso ottobre prema volt.l delle 1na11ifesta1.io ni febbrili, che da alsentava un episodio morboso clinican,ente a tipo lora, ad intervalli irregolari, si ripeto110, sempre seco11do· un tifJO costante. Tali manifestazior1i di colica epatica : accesso doloroso éù: 'ipocondrio d~stro, con irradial ioni dolorose alla spalla demorbose snno r :1r•prdsentate da accessi febbrilj, stra, vo1n~to, temperatura febbrile che salì a 40°. preceduti da forte brivido scuotente; accessi nei No11 vi fu ittero. E u 11 mese appresso la nostra quali la teID:pet:atura sale rapidamente a quaranpaziente s i accorgeva, per puro caso, che elimita e piit gradi, si mantiene elevata per 12-15 ore ~ava con le feci calcoli ]Jiliari; il che avveniva e po~ cade co11 abbondante sudorazione; attacchi febbrili, che qual~he volta si accompagnarono a senza sofferenza ai:cuna. Essa non sa dire da vomito biliare, privo di residui alime11tari o n1i- quanto tempo ciò duras~e . Portatavi attenzione, &to con questi, a seconda rlel momento in cui l 'ac- potè raccoglierne numerosi, di c ui uno grosso cocesso aveva iI\izio, vicino o lontano d.all assunme u11a n occiola, e diversi del volume di una lenticchia, che ha portati con sè e che vedete. zione di cibo. Qualche volta poi l 'amma:ata ebbe Intanto il 6 gen1)aio u. s. s.i aveva un 11uovo vomito spo11taneo> mattl1tino, a digiuno, acquoso, verclastro, di sapore jntensamente amaro , che attacco doloroso in t1.1tto simile al primo, e il 15 gennaio un t erzo acr.esso, che decideva la paziente si presentò anch e fuori degli accessi febbrili, nei a presentarsi all ambula torio della nostra cliniperiodi i11Lercalari duran le i quali la paziente abitualmente godeva di pieno benessere. ca, ove !e fu consigliato il ricovero . Essa afferma ch e g(i accessi descritti insorgeAl suo ingresso, noi l a ricevemmo in pessime va110 spontaneamente, senza apparenti cause occoncliziòni generali, dimagrata di 26 Kgr., fortetnente estenizzata ~ anemizzata. casionali provocatrici, e si ripetevano a distanza qualche vol1- di 3-4, qualche altra di 20-40 giorE voi ora vedete, all 'esame obbiettivo generale , ni, ri~anendo però la sindrome sempre e costant111a donna appartenente alla terza combinazione temente uguale, costituita come ho detto, da acm orfologica, di De Giovanni, di aspetto sofferente, cessi febbrili di tipo, in una parola, pseudoma- con cute e mucose inte11samente a11emiche, e conlarico, accompagnati solo da doloretti muscolari clizioni generali notevolmente scadute e scadenti. e talvolta anche addominali, sempre in sede mu- Il jJannicolo adiposo è assai diminuito e la cute, tevole e di lieve intensità. Talvolta tali doloretti che presenta evidenti tracce diffuse di grattahanno preceduto la febbre e sono cessati con 1'i11mento, si può sollevare i11 ampie pieghe. sorgere di questa. Il sist ema lj11fatico è praticamente indifferente. Giudicata per tale sintomatologia come affetta Le arterie, per quanto si può riconoscere con l 'eda malaria, la paziente fu curala e a lungo per same generale, sono n ormali; la pressione è 111alarica, ma inutilmente. ~In. 70, Mx. 125, il polso è di frequenza e ritmo Circa sei anni fa, pur perdurando e ripetendosi n ormali. Respiro r egolare. i fatti suddetti, fu colta da una violenta crisi di L esame obbiettivo r egionale non fa notare nuldolore al basso addome; dolor e cui si accompala di parlicolar1nente importante a carico del gnò febbre, non però ittero nè vomito. Fu dia- capo, ove si eccettui lieve subiltero a:le sclere e gnosticata un 'appendicite acuta; curata con opdentatura in pessime cortdizioni. Al collo, nulla di piacei , guarì se1iza operazione. Frattanto all a sin- p atologico è dato rilevare, se no11 rumore di trottomato:o·g ia descritta si associavano sintomi di t ola sulle vene alla base del collo. Al torace, la ordine ginecologico, inenorragie e metrorragie abcute d el qual e è notevoff\enle pigmentata, si conl)ondantissime e frequer1ti, perdite color lavatura stata la presenza di un voluminoso lipoma, in di car11e, talv oJ la leurorrea. coris,p ondenza deCl'a regione dorso-lombare destra, Diagnosticato un fibroma uterino, venne cugrosso quanto ltna testa di feto. rata con applicazioni di radium. Non si sa se fu Al centro circolatorio si. h anno reperti normao meno ventilato il dubbio di neoplasma mali 1i, tolto la presenza di un soffio anemico : alla moris. Certo non si può escludere, dato anche ch e base si ascolta iniatti un rumore sistolico, che 1'ammalata in tale periodo dimagrò notevolmente non si propaga verso l 'ascella, che varia nei vari e rapidamente, fino a perdere più di 20 I{gr. del mom ent~ e posizioni e che non si accompagna ad proprio peso abituai:e. · alterazioni di ametriche del cuore st esso. Nulla a;:Indebolita da tali perdite emorragiche, perdu1 apparecchio respiratorio: non segni di versara11do ancora tutta la sintomatologia descritta e mento a des tra, nè tracce di fatti pleurici o di le febbri acx::essionali, la paziente passò, berte o addensamento della base polmonare, come a demale, altri due anni. stra qualche volta nelle malattie epatiche può Qua11do tre anni or sono, improvvisam ente in- osservarsi. sorgeva, nel corso di 2 o 3 giorni ittero, con Dati .seID:eiotici sia posjtivi che negativi di granorine çolor marsala, feci 'scolorate e prurito inde importanza per l 'interpretazione del caso, si ten so, fenomeni tutti c}le si mantennero per due raccolgono invece osservando l 'addome, ch e è ann.i ininlerrottamente immodificati, mentre conespanso e flaccido, senza reticoli venosi patologici, tiT1uavano a presentarsi i soliti accessi febbril i, . discretamente trattabile. Non si avverto,n o contrat1

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SEZI ONE J>RATJOA

ture di difesa. 1 011 si di1noslra presenza di liquiclo. Due rilie,·i palologici si otte ngono esan1ina11do que lo addome : Da un lato i ri co110 cc l a pre._ enza di una m a sa b ernoccoluta, ' olu111i11osa quan lo un a le .. ta di feto , ch e pro truclc dall n regio11c ipoga trica, raggiungendo qua i l 'or11bclJicale tra \ e r a; 11tas a dura e sen sibile e ch e se11Zc di scu:ssio11c corri ponde a~l ·ulero fibro111 a t o~o. D 'a l lro J::i to i da11110 reperti a carico d el fegu lo, il c ui lirnite superior e i fissa all a p arte nlla d el qu arto spazio, s ull 'emiclaveare, rnc n tre il t11arg ir1 e inferiore, si ri conosce ben })alpabil c in lntta la s ua l ungl1ezzn, d ebordar1te di un di lo s u~ l 'e1niclavear C?, di tre s ulla 111ediostern.ale, rolo11do 1 cons i te1tle pita cl1C' di n orma , un iformen1en le g ros"'o, SC'n1a allc rnzio ni n1orfolog ich e dis lrctluali , 11n po· òole11lc. Lu palpazione della r egio n e col ccis tira è co1npJr ta1l1c11te n ega tiva. La nlilza è n or m ale e il r<' perto A"Ustrico e intestina(e a11cl1c. Nulla al le r rgioni lombari . Kien te cli pa tologico è• ril~va ùile al s i ~ le111 a tico esam e deg:i ari i. I ris u ll a li delle rice r cJie co lla / er ali di m aggior inter e se so110 i cgue nli : L 'e ... ,u,t cl l sangu e cloc u1uc nla t1n 'a 11c>n1i lzt1' ione d i g rado 11ot e' ol e. lii> .1 . G lolJ11li r o ~ i 3,950.000. g O, 74. Globuli hi nn cJ1 i <i.'500. La for111ula l eu cocitaria ripetu ltlanen I<· ··o rtlro ll a ln ò nor1nale. l , ·c·~a111e de ll e <:~rin e dà , unico d a to p a tologico, traccie di aJJJu1njn a. 1

<;u 1ireazione alla tub er co lina + - -. l~eaz io n e <lt 11 1 as.~t rrr>an.n nega tiYa. .i. . iero reazione 1>er il lifo posiliva 1 :100. 1 nn ti. f ie ro p o iliva dire tta . ( 'u lesl er1 nern i a Jie' crnen l e aurne n ta l o, 230

l'llnl g.

100. L · '"ul1 e d<,l co1il e1l u l o gastrico, e eguilo a llig iu110 <1 ~• : acido o~oridrico 0,20; acidi là to lalc 0,94 1 n o 110 la 11lc la l)r e e i1la di r eflu s o biliar e e 1>cr l ui lo il reslo r ep erti n ormali. Il so n <laggio d uodenale, seguilo d all ' ita .. lillazio · Jic cli '-Olf,it o cli n1agnesio, d à bile di un sol o tipo, bile A. In 11e ttn 1nodo è d a to di o tten ere bil e B. ~cl -..cdintc11 lo 11u1ncro"' i sirni l eu corili. ell a bile r dcrol1J 1 i• C\ id e nl c la fJrcsen za cli ulbu1nin u al jJ<! J

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Sl cr col1ili 11 u jJrcse nl e 1 :1000. ! .. 'esa n1 e e/ pi ca lcoli elimjr1a ti e r ncc;olli d a' l 'an1 1na Jata ccl jn C'linica, diin ostra la preser1 za in essi

cli un 'inge nte qua nlil à p er centu ale di co leslerj11a. arc:tnlo a 1ninori qu a11til à di car bou a lo di rn lio, n ll C tlOCUlll en la CO. Ì ] 'orig ine cpa li ca, perJtte l lC' nclo <1i P'rl uclcr e ch e s i tratti cli p cudocnlco l i di o ria-inc iule .. tin ale o a:t ro .

Tal i11

:'int c~i

la blori a e l 'ob biclti,ità d o11a

a n1m ala la, 11 ella c1ua]e ~ i pos ono co ì prelin1i.. n anr1e nle di ling ucr e ·du e sindron1i diver . . c, JJr o lM.bilrn C' n1 e Lra di l or o indi.pendenl i: 111l.1 sinclrome g in rcolocr ica ed una sindron1e medica. on ci occ uper e1110 d ella JJri1na: essa si con n etle, corn o i co]leghi g inelogici n e inforni.an o, con la presen za di un utero fibr,on1.atoso , co n emorrag ie sin I om.alich e, il che cj l)O LTà preocc upare olo n ei rig uardi della. tera pia , se d ovr~ mo affrontare p er Ja n ostra m ala ta il problen.-,a o pet a to rio. Tutta la nostra alten zio a c

' a i11,·ece volta alla indromc m edica, le mani.. fc:-. laz ioni della quale avete sentite rioordiate e <l e critte dall 'anamn esi , com e una lu.1.ig a sequela di soffer en ze, inizia tesi circa sette anni fa. Prima p errò di in on1inciarne lo tu.dio , dobhiamo ricordare brevem ente l ' ittero , che colpì J 'amm ala ta qu ando er a ancor bamlbina, epi··odio che va comn1 entato, per ch è su ccessiva .. i11ente, sia pure .ai grande distanza. di te1npo, la l)azienle, come avete en Lito, ridivenn,e itterica e tal 0 per due anni 1·iinase. Essa depone 1.a storia di un ittero ex emo·tione ·dacchè pro1prio du,e g iorni dopo uno spavc11to I 'ittero sarebbe improvvisamente co1np·a rso. l\folte volte, in r ealtà n ei cosiddetti itteJTi ex em1otione si tratta, en11>licem ente di ittero infettivo, eh-e il g iudizio p o1Jola r e attribuiscea pavento o .ad em oz ioni occa ionali. ~la a c... canto a ciò sappiamo ch e il concetto di ittero ex em otione può corri'"'·pondere a.d una r ealtà r linica, e va accetlato. E di r ecente n e ha scritto col o-rande peso della ua autorità Marchiafa va, ricordando casi a decorso grave, finiti con I 'exiitus . D 'altro canto appia1no da Pisani 1'influenza del fattore psichico sulla. secrezion e biliare studi.a1ta con duoden,osondaggio, e ch e attraverso il fattore em101tivo si può av:ere o una congestione epatica, o uno spasn10 dello s finter e di Oddi o di Luscka, ecc., cosi come '-a])pi an1 0 che l 'erm ozion e rpuò scatenare un a c .. ce · o iasm a tico, ch e e i ton o dia rree ed ortica ri e em o ti,·e ecc. , fatti tutti ch e og gi si interpre l~ no sulla b ase di rifl e . . i n euroormonici etno tivi i)r opon endo una r appre entazion e n eu r ocl1in1ica ed endocrin.a dell 'e1nozione più p ar ti cola rmente importante o rpr eponderante jn taluni OO'getti, ba ed owiani , distiroidei e imJ>a ticotonici di pre fer enza. t fuori di cu ~sion e d eJ resto ch e lo l1ok cm·olivo ha d elle riperr us . . ioni organich e e 111aleri.ali , attraver so n10difì cazioni va co]ari e riper cl1 sioni dirette sulla costellazi on e endorrina . Ma ch e i sia t rattato a n r hc i11 que to caso di tln ille ro em otivo, n on po , ia 1no n è affermare nè e clu·dere con sicurezza . Tale epis•dio d ella ·toria pa tologica della pazienle, i dice soltan to ch e essa, già a 15 ia.nni d'età , comin ciò ad (l. ser e una sofferente di fcga lo, enza poter sta~ J ilire e ciò avvenne a ttravcr o un vero itter o em otivo, o un b anale itt er o infe tti vo. qu.ale jJ cr i terio di frequen za ci indurrebbe ad a mmetter e con m aggior e probabilità . è ci occuper emo dell 'ori si1)cla di cui la paziente ha sofferto 1€J cl1e r a 1)presenla un inciden ... le morboso del tutto le.g·.a to ·din.Jla sindrome attu ale. Per interpretare il caso cli11i co ell e ci sta djnn an z·i , dobbiamo evidenLcrn ente prende r e· in ron side razio·n e g li elem enti fonda m entali cl1e co. Lituiscono la sindron1 c, ch e abbiamo detto m edica, presentata dalla nostr~ 1paziente: e cioè sopra tutto e .a,·anti tutto g li accessi febbrili, 1


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cl1e preceduti da brivido, tormentano periodica1nente d.a. an11i l ' ammalata e l'ittero ch e pern-iase due anni . Comi.ncian10 col disc L1ter e il ·va ]ore ed il sig nifica to d egli att acchi febbrili, con l 'escluder e anzi tutto un rapporto causal e con l 'alterazione g inecolog ica in atto e di cui fu parola (fibron1a uterino) dacch è g li specialisti infor111an o ch e nulla vi è n ell 'apparato genitale di questa donna, atto a g·iuslificar·c manifestazioni febbrili. Nè i 1potrà i)en sare qui alla maltese, al Ji11focrranulo ma , ch e ·danno febb1i e qu.adri del tu Llo diversi. Sarà una sepsi P No certa·rn1entei: l a pazie11Le n on h a, !Segni di inalatt ia gen er a le e po·i, qual e sepsi dà di tratto in tratto, ad in .. terva lli an cl1e di 20-40 g iorni , d ei brivi di e della febbr·e, intram·ezzati da p eriodi di pieno b en e... se re, e questo per anni P E poich è n on vi è nùlza in g rossa La e ogni r ep erto è n egativo, non è il caso .di discu ter la n1ala1ia . Il carattere di questi a ccessi feJbbrili ci d eve far })e11sar e s ubito 1ai cause locali ; fra queste a d ies . ad ang ine ricorrenti. Quanti casi i os er.. -vano, infatti n ei quali 1a cau sa di feb·b ri, ch e bruscamente ·e i1Tegolarm ente vanno e veng ono ·si annida in to·n sill·e cronicamente infiammate, re nelle quali il pro,c esso morboso p·eriodica· 1n 1ente si esalta. Ma qui, nulla vi è in gola, ancl1e all'esame spe~ialistico. Di front e a poussées febbrili 1a.d ins·orgen za bru ca, intermittenti , a tipo, diciamo pseudon1.alari co, pen ser emo ancl1e alle febbri flebitich e e er esipelaoee e sopra tutto alle febbri urin ari e (e i)ecie cistiti n ei bimbi, prostatiti con ci tite 11ei vecchi , pieliti n elle donne) . M.a 1'ammala ta n on h ai m.ai avuta fl ebite n è eresipela e l 'esame d elle orine nulla ci dice n ell 'a ltro sen so. Anche cert e su ppurazioni loca li 1 co:r:i1e ascessi profondi, ern1piemi , ecc. po son o a.ar e fe.b b1i intermittenti. Ma no·n ve n 'è si11toma di sorta·. Dato in vece ch e la p.azient e fu itterica per due an11i , da to ch e facilmente malattie in sede e1Jati ca e specie n elle vie biliari si manifestano con attacchi febbrili distan zia ti , con brivido a tipo di febbre settioa, o p eudorn1alarica, è d a rite1l.er i che g li accessi d ei qua li da tanto tem p o I 'an1m'3.la ta soffre, 1possan o e sere di origine epatica. L 'induzion e clinica genera le porta .a f.or1nu .. lare tale ipote1si ; oc·c orre vedere se l ' osservazio11e del caso permette di confermarla, poich è a n1m ettendo l 'orig ine ·epati ca d egli episodi fe·b .. brili, dobbi.am .o poterne riconoscer e la n1a1tura. Cl1e si tria·tti di ascesso epaitico o di epia tite ameb.t.asica o ·di cisti idatidea suppunata , cr,edia m10 di poter escluder e senz'altro <lacch è la storia, e l ' esam ,e d ellia1 paziente nulla ci permettono di rile.rvare, ch e parli per una formazione a cessuale da gern1i comuni o p er un 'infestazione am~­ b ica o rchinococcica. E nean.ch e la lues epati .. 1

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[ANNO XL, NuM.

IL P OL CCLINIOO ))

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ca può essere rr1es a in discu s ion e, dacchè essa d à febbricole e spesso, ma no·n febbre cosi alta ed epi odic.a . Nè si traL~a di polissé·es angiocoliticJ1e, perch è la pazi ente n on aveva febbre n1en tre ena· itterica e qu a11do ebbe febbre n o11 vi fu itter o . Dobbia1l10 piuttosto amme Lter e una col ecis tite per cl1è è b en n·oto ch e la colecistite dà spesso febbri inteiimlittenti ed eiJ?isodi ch·e, precedl1te d,a brivido e p er ch è d'altra parte l'a111m .a lata ci mostra i ca lcoli che essa ha elimin.a-to. Probabiln1e11te dunque colecistite vi fu e anco.r a e' è, .an cb e e 11on fig ura leu cocitosi, ch e potrebbe esservi sta ta q·u.ando la malattia ebbe inizi o, e non esservi più ora, o per esaurimen to d elle foifze r eattive n el co·r so di così lunga serie di softer enze, o p er drenagg io della colecisti come vedremo, e anch e se non vi sono r eazioni })leuric.h e alla ba e di d estr.a , dacch è la loro asse112a n essun valore ha contro tale diagnosi, m entre la l oro dim.ostrabile presenza q uando si avvera , indirettamente la convalida. Nè contro l 'am:m issi one di febbri col ecistitich e pa.r la la sc.arsezza d ei d olori, ch e solo da qualch e m1esa affliggono la paziente. La stessa col·ecistite calcolosa JYUÒ d ecorrere &enz.a alcl1n dolore, per anni ed anni e chiunque ha espe~ rienza clinica 11a infittite volte r egistrato il fraitto . P er ch è dolori vi siano bisog na o che in te.rven ga un 'infezion e settica, -0 ch e il cal colo sia mobile e :'"' i im1pe:gni, o ch e insorgano rifl essi e con ensi i>iù o m en o ,al di tanza. Vi sono ve r e colich e epaticl1 e sen za calcoli (n e lla cole .. cis to tasi acuta per tor ion e o inginocchiam~n­ to di cistifellea pendula e atonica ad e·s.) e rispettivamente calcolo i sen za dolori , e anch e quando questi vi '"'iano , solo in una parte d ei casi l11a!Iln o il carattere ·d ella classica colica epatic.a, m entre apesso si m .anifestano con gastralg ie, enteralg i e o altr·o. Equivalenti ectopici\ di colica epatica questi, ch e sono di osservazion e clinica corrente, e ch e trovano la loro· rag ione n elle str ette connessioni n ervose, ch e l e~ano tra di loro i visceri addominali ·e n egli · inerenti r efl essi viscero-viscerali . Il dolore del resto n·on h a r egol e, t anto che p ersino v i sono dei cal colosi, n ei quali senza sofferenze si com.pie la trasmigrazione del calcolo. . Nel nostro caso n o11 sa1)pian10 quando l a calcolosi si sarebbe i tiluita: m.a talune c·o nsid erazioni n ei rigu.ardi d ell,a diagnosi di colecisti te calcolosa anno avan zate. Così la paziente so ffrì di ittero g ià da ban1bin.a, ed ·è so ggetto bracl1itipo, ar~p1arten ente cioè .a lla terza combin azione m orfolo1g ica1 11ella qu.a le p1iù frequenti figuTano le n1,anifestazioni d ella diia tesi pr.ecipitante. Ed ebbe ripetute g ravid.anze, essendo quindi .anch e per questo p ar tjcolal'IIllBDte dipo·sta alle conseguenze d ella condizione ipercolest erinen1ica, ch e con fa cilità si istituisce 1

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<:lltra' crso le ri1petule fisiologicl1e i11crco le .. t eri 11e111 ie gra' id ic l1e, dovute co1ne apetc, a ll a co11corrc11za funzionale del corpo lt1teo e dcl ~uri ene; e noi abbia1110 in essa trovati 2:30 111111g. 0 o di cole!'lerina nel ~a t1g- ue , e c ioè qua "i il <lo1lpio della cifra 11orn1al,~ . .\la atl<'Ora u11 fatto debbo porre in riJie \ o, 011de ben co1111)re11de re Ja 11alura cl ")Ila colcc i "' lil-0, o cioè cl1 e il iero ·delJa no ' Lra a111mfa latn agO' lutina n e ttan1 er1te il bac illo dr l tifo . È })Cll 11oto c l1e t.ale gern1e l) UÒ e ·sc rt· c li111i11uto co1l la hiJ e, an che da i11cl ividt1i n r,ll~\ <'Ui ann11111r. i 11ulla i trova, cl1e par]i per ur1 ' in fe1 io11c Liio a c li11i ca111e11te dinro trata ; o io .... l r ... ~o ricl1ia111ai , o r son o n1olti ia.n ni, (1915) 1·a llt·111. io11 t sull'in11Jortanza c linica di qu-c lo fatto l l ). Così r.or111'è ben ri~a1)ulo ch e la colec is tite cro11 ica è pcs~o dovuta al baci I lo dc I tifo e "la e la ca lco 1 o~ i a ua ,·olla . . i i Litui..,cc di frequ !Ilt e ulla l)ase di una col ec i lite tifi .. ca, e c l1 il bacillo deJ tifo ._i a nnid•a con · ll cia le i>red ilr1i one n e ll a c i lifellea e vi rin1an r ~rpes~ })<' r lunghi ~"- imo tempo, tra. form.a11do co~ t i J~ti~ nti in ])Orlatori cronic i d c.11 g rn1c. 1,~1 11 lo <\ vero c l1e partendo dal cottretto cJ1 · in tali ]JOrtatori cd elin i11 atori cr on ic i di b . drl tifo, la colcc i ti 'ia o l 'e elusiva o la ·pri1lc ipalo eclc per co~ì ùire di deiposito e di 1·jfor11i1nenl o clc· i gr 1·111i , ... n 11roposla di flaala nd farg il e di ~lag11u~ fu "Ìstematica n1e11te •J)ratirala (dagl i \ \. a1nerican i) la coleci lec ton 1ia in c1 uesl i :so"'g- tti, qua i se111pre conslatan do~ i co ler i ti inli,1111111ata e in lr cruarti cirta d i ca i o tl c11 rndo. . i col te1npo la terilizzazione. TJel re lo io te. illt1 trai n P~·d o 'a in lezione t1n ra.,o (pubbli cato poi dal mi o aiuto J>ro f. J.... u . . 11a (2)) riauarda nte una malata ch e u~c" r. nd o da un tifo diec i anni J) rin1a aveva avuto a variabili di tanze degli acce. i febbrili , ritenuti 11talaric i, e invece puran1enle coleci titici e nolJa qual e i era poi ordita calcolo. i. I.A~ su o feci contenevano in coltura pur.a il 1>ac i1J o di Ebcrtl1; il ~ti o i ero lo aO'o-lu tin a,ra ad .n lli . i111 0 til o1o. To f ·c i naluraln1 cnle operare la mialala r al t nvolo OJ>Cra lo rio (µro f. Fa iani) -i trovò coleri. ti c ro 11ican1ent e i11fiamn1at a e r e lra lta e u11 calcolo n e] colecloco assieme ad altri più piccoli. T an to il calcolo n el suo interno, quanto la ])i]e deviata (que to però solo per un certo periodo <lOJ>O ] 'operazione) con ten e,ra110 il bac illo del tifo. l~ ·1)()ich è la sola presenza di o-ermi n ell 'intes ti110 o n elle ' ' ie bil ia ri . en za contatt o col sa n (l )

l.,nuaoNr. L 'e lirninazio n.e del b.

g ue n on ..,l) iega la vivace r eazio11e in1munit>aria, l allo ta "' O di a i1 ticorpi a tanta di tanz.a dal! 'infezione primitiva fu interpre talo an1111ettendo r l1e in acca ione d elle co lic h e con ittero e feb: ~r ripe tutame nte pre enLate dalla p aziente, ~i ~•ano a' ute con ogni probabili Là pou ·ées di O'ern1i in circolo, il ch e fu argom1ento in più j)C r .acceder.e .a.d una te ra t>ia cl1irurg ica. Così, 1per tornare dopo que ta non inutile disgres ione al i10 tro ca ~ o qui ulla ba '"' e di una r o leci ·Lite qua..: i cc1r1a111e;1te di r1aLura eb e1ihia1t•a, pur sen za precede11Le, con clan1ailo di tifo si i:--l il uì una calco·losi, ell e a sua volta contribuì a I11cantenere e ad a.g·c:rra •air e I.a col eci tit-e . }_.j con iderando que ta com e re pon abile delle febbri di cui soffrì la paz ie11te, ed amn1et, ~ e ndo la ~al col~ i, b e ~ e co..,ì anch e spieghiamo 1 doloreLt1 vao-h1 ch e l a n1n1alata de})one insor!.{e11li a -., ieme agli acces i febbrili nonchè 1,epi~odio i11tensamente doloroso, eh~, come avete ~en tit o , ' 'enne i . . erò g iudi calo appendicolare. . bb iamo co ì am ian1 ente di cu sso ed interpre ta Lo 11no d e i du e cle1u cn Li fondamentali co· $l itue:~nl i la i11dro111 e, .da cui abbiamo riconoc iulo •a.ffetta la no tr-.a ammalata, e c ioè la febbre accP ior1al e. D obbiam.o l'Ìvolrrer ci ora al "econdo e c i·oè all 'itle ro, di cui la i)az i ente sof.. fcr5e per ben ùuei a nni, dura11te i CJuali co11tin ua rono ]e oli te febbri, co11 accentuazione, in loro co i11 c idenza , d e ll ' int cn .. ità dcl I ittero stesso. Quale la sua c.au~a? 0 11 eviden tem ente una epatite poichè tanto itlero durò per due anni e i>oi con1tparve la c iando la paziente in pieno bene ser e e l 'oraano qua'"' i normale. L 'ittero fu con ogni probabilità n1ecca nico, anche perchè . i formò i11 due o-i orni, qt1a i improvvi a mente. l)o~ ·ia11to e elud ere per la: rapidità con cui in~ or e, che i ia i ·tituito .a·ttraver o una compre.. , ione de l coledoco ab extriniSeco. Un tu111ore, una fl1n bria, non vengono imiprovvisa1

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111 cn le.

Occ lu sione in~rin eca t[uindi e poicl1è la no. Lra malata 11·a· avuto coJet: is lit e calcolosa, e ab·b ia mo in m.ano i calcol i elir11inati , e in qu el 1t1omento non e bbe feb l)r è troppo evide11te c l1e fu un calcol o a d occludere Je ' 'ie biliari ecl a lr11e rl e per due a111li inint erro ttamente occ lu. e. fa anche ., ulla sede an a tonvica di esso ca] .. co lo po siamo dire qualc h ei co a , precisando r l1e d eve essere situa to .al di opra dell ampolla di Vater, perchè e in qu o la fo se per tanto l mipo rimasto, prima o poi ta·vTen1n10 veduto . or ger ei qualche seo-no di co n1pro1ni sione panc reatica, il ch e no11 è. P er due anni la malata fu· itterica e poi in breve g ua·r l. Quando re come la cau a m eccanica fu definiLi\'amente rirr1os a? Non certo perchè il calr olo che occludeva il co l ed·Oco se n·e sia andato per le v ie naturali, ancl1e per ch è l ittero , ricorcliam olo, scomparve spontaneamente. sen za ch e I 'a n1malata proya·, ei l a n1 inin1a afferen za. È 1

cl~l tifo n<>i

tifosi .s tudiata cn n, cluod en o-sondnggio aJlla E;n h or11.

I.,a CJinica

~Iedica

Ita:iana, 1915.

(2) Lu sENA. Co le cistite tifica co n eli111i11azio1te

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anni da tin li/o pregresso; Giornale 1nPdico dell 'Alto Adiae, 1929, fn r . 10. di bacilli di Eberth ai dieci


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..

<t JL

POLCCLJNJC'O

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luLan1en te riusciti ad Oltlen ere dalla ipaziente (ruindi n ece sario ri.prendere in e ... a m e i ri ulbile B , e con ideran do i rapporti tra il ' 'olu1ne tali .del 011daggio duodenale. <lel calcolo, ch e fu eliminato senza sofferenza Voi sap~t ~ ch e introducendo in dt1ode110 il alcuna e il d iam etro delle vie biliari, è giocoson dino di Einhor11 ed in.stilla11do una oluzio .. for za ammettere l 'e ... i ... t er1za ih questa amman e di olfat 0 di magnesio, si ottengono su cce ~ la la di una fistolia· colecisto.-intestinale . i va 111~nte, IH~l soggetto n orn1alc, tre specie di Si spiega co i e la mancanza assoluta di bibile : bile A, giallo-chiara ch e è la b il0 del co1ele B, perch è bile n·o n può rimanere nella cid-0co; e ch e si ha an ch e per sponta11eo deflu . o , stife1llea forata, ad assumervi le caratteristibile B, più scura, che si amme1ltc venga da ~l a ch e di bile IB; e 1'eliminazione indolora di colecisti ; e bile C, ancor.a ch ia.ra, cl1e è la bil e un calcolo grosso com e una 1nocc'iola e si d e•ll 'epa tico o bile intraep·a tica. Non tutti (e .~i .. spiega in più come l'ittero, da b en due anni nhorn fr.a questi) conv en gono n ell ' amme.t tere cl1e la bile B spetti veramente o sempre a lla sba·b ilmente 1presente sia poi scomparso e per di più, come vedremo, senza che il calcolo ci tife ilea : certo è però ch e bil e B in gen er e i1on i h a sa il c~stico è occluso e bile B in gen ere occludente il coledoco se ne sia andato. Infatti , anch e la scampar a dell 'ittero si svolse non si ottien e dagli operati di colecis Lecton1ia, con10 Gall t nel la clinica di Donati ha con fe r- in assoluto silenzio e, con1e vi ho detto, diffimato. Nel caso nostro, si ottenne sì bile A, 1na cilmente un calcolo che per due anni ha tem ai bile B ; e mai n ei ripetuti e am~ rqdioloair i , nuto fi ssarr1ente occluso il coled oco, può uscire di t ui vi esporrò i risultati , e con le varie tecni- per il piccolo ostio del! 'ampolla di Vater senza u c itai~e dolori. ch e colecistografiche si vide iniettata la colec iQueste le induzio11i cui possiamo g iunger e sti. Quindi o la c·olecisti praticam ente più n on ulla sola guida del r agionam ento clinico. Veesi ~te o è del tutto obliterata da calcoli, o il ci .. stico è occlu so. Vero è ch e talora la n on visua- diamo ora ch e cosa ci dice l ' inrd agine radiololizzazion e della colecisti di1pende dal fatto, ch e gica, dalla quale in un caso com:e questo polo sta·t o della cellula epatioa1 è tale, ch e esso tevamo attenderci risultati d 'im,p ortanz1a1 decinon riesce ad eliminare con sufficiente rapidità siva. . . Ve n e espongo sinteticamente le conclula Letr.aiodo. Ma qui, in una paz iente, la cui SlOnl . funzion e ei)atica n{m abbiamo ragion e di riteIn1m.agine epa.tica ing randita : colecisti mai n ere cosi gravemie nte compro1nes a, via invece vi ibile n è all 'esame diretto, n è in ·s~auit o a senza altro amme so che la cistifellea, almeno ripetute somministrazioni di t etraiodo per 'vi.a come erbatoio di bile , (n el ca o pecia]e di orale ed endo,renosa. All 'altezza d el corpo dell a 1a. vertebra lon1bile B), più non esiste. e così è e e teniamo b en e present e c h e que- bare a due dita trasver e all 'esterno d el sµo to gro so cal colo ch e vedate, e eh e 1'ammalata marme destro , i i1ola un ' immagine rotondeagiante, della gra·n dezza di una ciliegia, traci ha portato, fu da lei eliminato senza offe.. ren za alct1na, tutto appar e b en chiaro. Un cal- sparente a l centro , delimitata da un piccolo colo dcl volume ·di un·a grossa nocciola, n on anello oip·a co. In proiezione laterale questa può u scire sil enziosamente e sen za Lrau1na ·doi.mtrnagine si mostra poco all 'inna nzi (3 dita loroso d.a1 coledoco per vie natura li. L '.amn1a .. tra ...ver se) della c,oJonna ve rtebvale (mentre di lata inv,e ce li per lì n ·e mmen o se1 n e accor se. solito la colecisti si trova molto innanzi). E, ba date b en e, è certamente un calcolo bi In pien a area e·p atica num·eiro.se immag ini li a re. Domandatevelo seimipre. Non biso.<rn a ac- ramifi cate trasparenti , indicano la presenza di cc1llare senz1a1 controllo ogni d eposizione, e quin .. can ali biliari ripieni d 'a,r ia. di b i ogn a non sempre credere a l paziente, ch 3 All 'esam e con pasto opaco nulla di notevole 'i annunc ia di ,a ver elim inato dei calcoli bili ari . i os erva allo stomaco, se non una evidente Bi~ogna vederli ed eisaminarli: po sono e .. ere attrazione verso destra d ella l'egione dell 'antro. noccioli d i frutta, ·discoidi non . ciolli, con gloIl bulbo duodenale n on è deformato, ma apm erati di a cido oleico, 5e non adciirillt1ra i) rf:pare fi sso al margine inferiore del fegato, molto l)ti ra li med icinali di quelli ch e doYrel)bero f.ar ravvi cinato (lateralrnlente) all ' immagine anu .. e liminar e• l ca leoli e cl1 e in real Là li co ~ ituj sro .. lare g ià descritta. . n o es.. i ste.. i. Ma1l 'anali si ch e n e abb iamo fatta In esami successivi , eseauiti dopo •prolune il tipico a petto tolgono ogni dubbio: i tra1- .o-ato decubito ul fiia·n co destro, si riesce a sorta di un g r·os o calcolo biliare, co. ì g ro o da prend.e re l ' inie:zion e di un piccolo cana1ino ch e f.ar pen are se11z'altro che dove·sse risiedere n el- ,cl.al m augin·e esterno del fegato, si dirige verso la cisLifelJ.ea, 1p rin1a di essere tJacita111ente eli1n i- l 'alto. nato p er via inte tinale. l\iia p e1rcltè quest o sia Somministrando .a llo1~a a stomac·o vuoto il avvenuto occorre evident em ente che un 'altra pasto opaco con sondina di Einhorn si vedono comiunicazion e tra vie biliari e canal e dige .. iniettar.si le vi·e biliari attraverso questa comur ente vi sia , ·Oltre a quella normale, esigua e nicazion e p atologica col ,duodeno. L 'iniezione quasi inesten ibile dell' ampolla di Vater. . ì a un certo punto prende un oammino a ritroso cl1e, da to ch e, come diceill!Il10, non si è a . o- (cioè dall 'alto al basso) ei inie tta un g rosso 1

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[ANNO XL,

Nu~r.

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SEZIONE PRATICA

canale, a fondo cieco, perchè occluso dalla g ià descritta in1magine rotondeggiante trasparente al ce11tro e ch e con tutta certezza corrispon·de ad un calcolo. Que Lo canale visto in radio .. g ramma l.atero-l·a ter.ale si presenta arcuato a concavi là po te'l·iore, e biforcato: e per tutti que ti cara l teri i l) UÒ ricono cere comie il coledoco (unione del ci tico e dell '~patico), C?Ole-

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parlando, di u11a co lecistoen teroanast-Omosi pontanea, è raro. Roth ad esempio, in un.a statistica di oltre diecimila autopsie, non ha troV18.to ch e 43 casi di fi. Lola organizzata fpa, duodeno e vie biliari. l\tla di g ran lunga ancor più rari sono i casi diag no ticati in vivo, p er mezzo o col controllo d ell 1indagine radiologica. Primo a porn e uno in evi·denza fu il Carmann nel 1917, in un caso di carcinoma del piloro ,a derente all a1colecisti ,e d ulcerato e poco 1

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F1c. 1. -

Radiogramn'l<l eseguilo dirctla1nc11Le, senza u o di me1zi di \Onlra to. Imm agjne dei cai1ali biliari , trasparenti p erch è pier1i d 'arj n.

<l oco ch e adunque è o struito da un grosso calcolo. Il bario quindi non è venuto direttamente in coledoco dal duodeno; il coledoco non si ò ini ettalo dal di sotto in su, n1a ial contrario dall'alto in ba o. Le con clusioni cui eravan10 arrivali vengono c1uindi direttam ente conferma.te. I risu] tali dell 'esame radiologico documentano infatti in modo matem aiti co l 'esistenza di un calcolo n el coledoco e la prc cn za di una fistola tra vie biliari e duodeno , di una fistola colecisto-duodenale già clinicamente prevedu,ta .ed affermata , bastando p er m etter e sull a via d ella giusta diagnosi , la considerazione ch e il grosso calcolo eliminato dalla paziente, non poteva essere .passato dal col edoco al tubo dige.. r onte per vie natt1rali, se11za su sc itare dolore. È frequen le la fi stolizzaziona dell,a colecisti jì Ben ch è i proce i }Jatologici ch ei J)O ·son p ortare a fi loli zzazioni siano frequ en.ti, l 1evenlo formazion e di fj tola e cicè, eh irnrg icar!!ente

Radiog ran1ma esegui lo dura1rle I 'instillazione duodenale di pasto op aco; E, sondino di E inhorn; F, fislola colecisto-duod ena.~e. Bd, bulJ)o dt1odenale,; Cb, canali l1ilinri op acizzati.

Fi c. 2. -

dopo Busi poteva o er va!·e il passaggio del lic1uido baritato 11 clla colecisti, in due casi ch e avevano antecedenlen1einte eliminali calcoli bi.. liari per via inte tin.ale. E t1cce ivamente è lata resa nota circa t1na ventina di casi, per la maggior parte dovuti a pa saggio di calcoli })i Iiari, o ad ulcera duoden ale perforata: in J11inor numero ad affezioni del pancreas o ad altre cau:se. Co ì ad e . Marlinotti riferisce un ca o di fi tola co lecistoduodenale da colecistite Lifica probabil111ente en1piematica, fomnatasi 1Jrobabilmente per 1pericolicisLite adesiva e succc ·ivo 1Svuota111cnt e dell 1empierrna cistico nel lum e duoden.ale, pur J1o n ,e clu·de11dosi la possibilità di un 'ulce·r.a tifica d el duodeno perforata i in cistifellea. Il pasto O})aco in qu,e sta osorvazione, r iem1) iva per via retrograda com})lctam ente la ci lifell ca e il ci Lico. 11 ciaso n o Lro .11a quìn(li u 11 rlOJ)JliO interesse clini co-r adioloo-ico. C:o ~ ì è in Lcre ... ante notare , cl1e la presen za della fi tola, duodeno-biliare r


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[ANNO XL, NuM

« IL POLICLJSIGO ))

sta.t a svelata da due ordini di fatti, dalla visualizzazione cioè dei canali biliari attraverso un m ezzo di contrasto trasparente (gas) e da llD mezzo più opaco (liquido baritato). La constatazione delle immagini tras1)arenti e delle numerose so.ttilissime ramificazioni in chiar1 piena area epatica, si è avuta subito alle prime radiogr.afi e d irette (v,e di fig. 1) e ci ha condotti ad eseguire l 'esame con grande costan za e con speciali accorg imenti, allo scoip o di poter otten ere la seconda visualizzazione delle vie biliari attravers,o il mezzo opaco (vedi figg. 2 e 3) . Nella letteratura è questo il terzo caso nel qua le viene con stata.t a la doppia immagine d elle vie

Co

dal suo margi11e destro) fa ceva pensare che n on si tr·ovasse i1el luogo normalmente occupato dalla co1ec~~ti. E infatti 1'esam e in proiezion e ]aterale, dando l 'om.bra del calcolo poche dita trasverse avanti alla colonna e non subito al di sotto d ella pa1rete addominale, ove di solito si trova in iproiezion e lat erale la colecisti, oonfe-nmò il ·dato preced,ente. E ancor più ne diede co·n ferma l 'esam,e deii rap,poTti fra calcolo e bulbo duodenale, ch e mostrò trovarsi quello , più m edialmente di questo. Ma la definitiva certezza venne dai radio... gran1111i esegu~ti d op,o il J:>assaggio del pasto opa.co n elle vie b1liarj . Questo infatti, ·dopo aver.e direttam ente occu1pata tutta una serie di ramificazioni che dando impressione di un capo di Medusa, preso un cammino a ritroso, cioè non più dal basso in alto, n1a dall 'alto in basso venne a renderei visibile un g rosso canale ch e in proiezione latern.l e si vide isorgere dall 'unione di al1tri ,d ue canali sempre grossi ma di calibr·o m inore, e che per .gran·dezza , posizione e decorso, non potevano eh.e essere il coledoco sorgente da ll 'unione dei due canali u.n po' meno grossi, epatico e cistico. A metà d.ecorso di quel giross,o canale il liquido opaco s1 arr.esta per la presen za ,d eil calcolo incuneato. La fistola si inizia ·d al margine laterale del duodeno a decorso deci·san1ente1 ascendente e n on si porta direttamente al coledoco. E poich è, come a bbiamo visto, questo è stato iniettato non dal basso in a lto ma dall 'ialto in basso, oc correva stabilire dove poteva inilioccare il tramite fistoloso, per poter mettere in comuD.icazione il duodeno con le vie biliari. Ma, evidentemenil.e, tolto di n1ezzo i] coledoco, il punto d 'imbocco n on poteva es ere ch e.i la colecisti, dacch è anch e dalla scar sa lettératura sa1p piamo ch e i casi di fistola dovuta a pas aggio di calcoli epatici, son o quasi tutti di fistola colecisto du~denale . Tuttavia non sempre, è facile, radiolog1camente parlando, affermare oon sicurezza la se~e. della fis tola, specia ln1ente quando ]a colec1st1, come n el caso attuale, non si è visua .. lizzata. E ne è riprova la recente osservazio,n e dell 'Amorosi, di un caso che all'esame radiologico era s tato ir1terpretat0 come di fistola coledoco-duodenale da ulcer.a duodenale , mentre al tavolo operatorio fu risoontrata come fistola duodeno-colecistica a decubito di calcoli biliari. L 'assenza d ell 'immagine di una colecisti in parte o in tutta ripiena di liquido baritato, per ailtr,o, non basta per far esclu·dere che la fistola abbia imboc.co nella colecisti 1stessa, il reperto potendo vanare a seconda della sedie dell'im .. bocca. Dacchè quando la fi stola sbocca in colecisti i.n vicin8:nza del suo colletto, l 'immagine può figurare in gran parte riempiita e distesa, mentrie qua ndo ha sed e n el fondo ed è antica ~ ·da aversi co~eciStti r etratta, il liquido spec11a1l1m X3nte se spinto con f.orza dal duodeno at1

e

FrG. 3. - Radiogram1na eseguito dopo l 'instillazione duodenale di pasto opaco; E , estremità metallica del sondino; C, calcolo del coledoco; Co, coledoco , in cui il bario , giu11t o per via retrograda, permane al di so,p ra del ca:~col o . 1

biliari (positiva e negativa); in tutti gli altri, m eno ch e in uno, venne ottenuta la sola ini ezione con liquido Qpaco : in un caso, Ohnell e Lindblon ott ennero soltanto l 'iniezione con gas. Ed è naturalmente importante continuare l 'esame, dopo la constatazione della comunicazione ~elle vie biliari con il tub.o digerent e, inessa in evidenza dalla presenza del gas. Ga·s infatti può venire dal duoden o coim e d,a l colon , e la presenza ,di gas nei canali bili1a1ri non per n1\e tl0 di 1per sè di stab·i lire il punto della fistola n è il suo n1·eccani:s1110, di ],Jroduzione. A1tra interessante constatazione consiste n el d~to, stabilito ~adiologicamente, della presenza d1 un calcolo incuneato e fisso nel coledoco. Già il punto dove il c.alcolo era stato loca1i.z.. zato a lla colecistografia diretta (e cioè all 'altezza della primia vertebra lomtbare, ipoco distante

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[ANNO

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SEZlON I~ PRATJ1,A

traverso il tragitto fistoloso, può sorpa sarei ve .. locemente ciò che d ella ci ... ilifellea è ri111aslo, per raggiunaere attraverso il cistico e l '-0patico i vari canali biliari. In realtà ad oani co leci tile l)UÒ seguire una pericolecistite, e questa far as umere aderenze coi tes ·uti e g li organi vicini. E allora u11 po, per azione dec ubitante dei calcoli, se presenti, u11 1po' per n ecro i infiammatoria o co lliquntiva, può s ucce ·ivamente ordirsi o i11eno la f'i stolizzazione, e in vario modo .ai seco11da dello varie modali Là di forn1azio11e e cor1 con eguenzc variabili sopra tutto a seco11da del! 'organo, cui la ci ~ ti fellea ha aderito e dell e modalità con le quali I.a abnorme comunicaziont; i ò stabilita. f\Ja u11a llcri coleci tile può avere anc11e altri pu11ti di partenza, oltre che la coleci tite, qua li una })Criduodenile, o una flogosi prin1itivcl circo crit ta del peritoneo viciniore. La le ~­ sa .::t}lf>endicite, in rari ca i, può r.a1)1>resentare i I focolaio di partenza <li un proce - O infiarr1r11atori o, cho di' errà in ua di ffu io11e 1>cr ricolccistitc. E Braitll\,~ite l1a ben tabilite le vie linfaticltc, cl1c co1l crr~1no 1.a .appendice ia1lla cis tifellea, J)Oncndolc i11 evidenza con opportune iniezioni co lora11ti. Onde chiari ri ultano m eccani . 1110, 'ic e n1odo con i quali i co ... tilt1i cor10 adcrc111e colecislo-duodenélli e coleci Lo-colich e, e con i quali queste po sono poi rappresen Lare il pu11to di partenza delle ben note indrom i d ell 'addon1e de Lro, fino al quadro della infi ~i coleci lo duodenale di Bedarida. Quarac.l() poi la c..:i~ti f<' l lea i perfora, si present~no 11umern~e po ..·.:ibilità. Può la co]cr i ti aprir i in peritoneo: avrc11lo allora un coleperitoneo se la bile è terile, una peritonite purulcn1La, (più o meno saccata o diffusa), se il contenuto d ella c irstifellea è in .. fetto. Ma la colecisti anch e 1può apri r i a li' ostcrno, CJ ha assunto aderenze con la parete addomànale. ed è questa Ja genesi delle fi. to,Je biliari esterne, di apertura s pontanea per colecistite suppurotiva. Ma nella grande maggioranza dei e.asi invece in esito a proce so di colecistite cro11ica (quasi sempr e, ripeto, diretta respon abile della perforazione) si co litui cono aderenze tra la colecisti ed organi vicini, colo11 e duodeno sopra tutto, e attraverso ] 'aderenza si fa 1'erosione. E la coleci ti si apre allora ne ll 'organo cavo , c ui ha aderito, svuotandovi il suo contenuto, pus, bile o calcoli. Cosi è avvenuto1 qui , nella nostra, malata nella quale si è costituita una silcinziosa autocolecistoduodenostomia. Qualch e vo1t.a invece ciò avviene oon sintomi di gravità allarmante, primo il dolore, specie quando vi sia colecistite e pericolecistite acuta, perforazione e peritonite. Ma ianche in casi nei quali la •perforazione si fa silenziosa, per tacito processo di cronica flogosi adesiva, può la sinto-

n1alologla dolorosa esplodere vio lenta a distanza di qualche Lempo dalla rottura d ella ci ... tifellea. 11 t: Lle è c1ua i sen11pre do ulo allora a fenomeni di ileo biliare, cioè di ileo, dovuto alla presenza 11ell 'inte..,tino di w10 o più calcoli più o meno 11o tevolmente YOl u111ino i, cadutivi dalla cistifellea perforata e che d ele rn1inano fatti di occlu ione intestinal e. on dovrà quindi 1n:ai dimenticarsi, ch e di fro11te ad un a111malaLo il quale senza dolore. abbia èliminato u11 calcolo n1 o lto gro so o volu1ninosissimo, d ovr e1110· sempre 1pensare e di- · ·e uteire la pos ibil i tà di fi tola colecisto-intesti.. n·.ale, dalla considcnazionc della quale potremo eventualmente risalire alla diagnosi di ileo biliare, diagnosi po ibile e talora anche non difficil e. I o ne ricordo nt1metrosi ca i e occorre sarerli identificar e e ricono cer e, onde consig li are tempestivo intervenlo. Quando sorgano si11 lomi di occlusione inte~Li11al e in un epato-1JazienLe, i dovrà gi~ solo })Cr que to dato di fatto, pro pettare la possibilità anche di un ileo biliare. E saranno fatte l u lte le ii1d.agin i a.nam11e tich e e obbie ttive iner enti 1 anch·e talora r.adiografando il malato, da ccl1è e il calcolo con tiene sali di calcio, lo si può diretta111ente identifi care. Anch e una pal1>azione attenta dell 'addome può facilitare la diag nosi. E se la sinton1at0Jogia occlusiva non ·i attenua rapidamente , a denot.are ch e il calcolo è passato e pro egue la sua strada nel] 'intestino, facendo 01)erare a tempo i nostri a111nMlati, li salveremo. la tornando ia l n o tro caso, po siamo ora ben ricostruire lo svolger i ed il succedersi de.. a li avvenimenti patolog ic i. La ipaziente ha tutt 'ora febbri intermittenti e un grosso calcolo fi o nel coledoco ed ha t>robabilmente anch e coleci ti sclerotica, come prr lo più si d à p er colecisti da lungo tempo ca Jcolose. In essa cioè, sofferente di colecistite tifica, respo·n sabile ·delle febbri di c ui da tem1>0 soffre, e sull1a1 hase altresi di una costituzione predisponente e di occasionali ripetuta ipercolesterinemie gravidiche, si è istituita calcolosi epatica. Un calcolo trasmrigrato dalla ci.. Lifellea ha chiuso il coledoco, e determinato l 'ittero per -Ostruzione che durò per due anni. 1 el qual tempo la cistifellea, a ttraverso un processo di col ecistile e pericolecistite cronica, ha :adeso al duodeno e vi i è finalmente (dopo clue anni) arperta. E cosi la bile si è scaricata, l 'ittero è scomparso e i calcoli per via diretta in te tinale sono usciti tutti. anche quello voluminoso, grosso oome t1na nocciola e che avete veduto, senza suscitarei dolore. L'unico calcolo che non ha trasmigra to è quello che l 'esame radiografico disvela (vedi figura 3). Esso non è u scito per le vie naturali, .p erchè troppo grosso per passare attraverso l'orificio terminale del coledoco e l'ampolla di Vater, e non è fuoriuscito per la nuova via patologica e

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rANNO XL,

« IL J >OL IC Lli'\ICO »

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cioè per la fistola coleci Lo-duodenale, p ercl1è troppa s trad<:l avrebb e dovuto percorrere a ritro o, e p erchè la lunga p erma11enza lo ha pro~ babiln1ente imprigionato con la flogo i dei tessuti viciniori. Onde tu tto è chiaro n ella sua genesi lontana e vicina, nella sua essenza e obbiettività a ttua le , clinica e radiolog ica . Quid ag endum? Prescriveremo dieta· adatta alla diatesi di cui la .paziente soffre, dare1no dei colagoghi e una cura cl1 e rialzi le scadute condizioni g en erali e della urotropina. Ma tutto ciò no11 vale certo nè a sn1u overe il calcolo, ch e si è fi s ato nel coledoco, n è .a dom inare l 'infezione e le febbri. Io consiglio caldamente .l 'intervento chirurgico . Vero è ch e non vi è più l 'ittero cro11ico e l1a colemia che duravano da b en due anni e ch e n on vi è quindi minaccia delle con seguen ze relative, insufficienza epatica, atrofia g ialloacuta del fegato. Ma finch è il calcolo r im1a.rrà lì incun eato e le vie biliari 1saran no peirvie all 'aria e in libera comunicazion e con il lunw intestinale, saranno possibili infezion i, e i)rima o po i coledo'C.: ite e la p ericoledocite in fettiV1a o l 'epatite ins·org·eranno , con la co stituzion e di quei gr;avi stati, con febbri biliosettich e cl1e ben conosciamo e che una vo1ta •presenti più n on consentono di portare un effi ciente soccorso .a,i nostri ammal.ati. Solo chirur.g icamente quindi n oi potre n10 g u arirla. Ma la decisione dell 'intervento sarà presa d 'accordo col chirurg o, ch e dovrà tener conto delle condizioni generali della paziente ed anche della presenza del g ros o fibroma uterino. Sollevare le condizio,n i geneTlaJi del]a no·str.a paziento per prepararla all 'interven.t o, è quanto n oi n1ed ici possian10 fa re. Liber arla radical.. m ente dagli .accessi febbrili , è 1possibile solo tog liendo il calcolo dal coledoco, è questo è com11Jito del chirurgo.

NuM. 2]

ciel diametro di un ce11Li111etro. Chiusura dell 'apertu ra duod e11ale con due suture introflette11ti, a borsa di t abacco. Continuando 1'operazione e la J)reparazione del cis tico e del coledoco, dalla loro in ti1na con11e ione col margine duodenale, il coledoco si apre. Attraverso questa aper tura si mette in evidenza la presenza di un c a·:colo, situato n el settore retrod uodenale del coledoco stesso. Ampliando l 'apertura , si eslrae il calcolo e notevole quantità di sabbia biliare. Si h a fuoru scita di bile gialla e gas. L'esplorazione con sonda metallica rle~le vie biliari rlà esi lo negativo , rispetto a pre·

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Il g iorno 11 marzo 1932, la p azie11te veniva operata ù al prof. ~Iargarucci, ch e gentilm en le n1i "e a nostra djsposizi0ne i p ezzi operatori (' cdi fig. 41 e l a seguente relazione dell 'intervento eseguito : « Narcosi morfioeterea, posizion e elevala del tro11 co. La paratomia obliqua second o ~fayo-Robson . modificata. R ep erto operatorio : esiti di pregr es a pericolecislile e periepatile. (Larghi essudati organizzati in forma di adesioni, e pseudo-m en1bra11c col~e ­ ganti i visceri tra loro ed il per it on eo pariel ale). Fegato granuloso, capsula ispessita. Vescicola coperla per la massima parte, non deborda11Le, incassa la nel lettuccio epatico, atrofica al massin10 grado , giacch è è po·co più grande di una apper1dice normale. La faccia ventrale clel corpo <lella vescicol a, è .fortemente aderente, in tutta ~ a su a esten sion e, al la superficie della p are te anterior esuperiore della pri1na porzione del duodeno. ~Io­ dico indurirnenl o del tessuto pa11cr ealico (tes la). l\tf an ovr e operai ori e : cauta separazione della vescicola dcl cl uode110; durante qu este manovre . i m ell e i11 evid en za una co111u1ticazion e tra Ye cicala e c1t1oden o, a inezzo di n r1':\pertura circolare.

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Pezzi operatori ; a, cist ifellea; F, fisto~a co1~ecis l o-d uodenale; Fo, fondo della cistifellea; b, caìcolo r oledoc:ale.

F 1G.

4.. -

enza di al lri calcoli. Asportazione della vescicola. Introduzione di un tubo di drenaggio a T , nel1'apertura coledocale. Zaffi attorno al tubo e sutura a strati dell 'i nei ione operatoria ». Il decorso postoperatorio fu il più felice e la ma:ata passò, pralican1c nte parlando, a guarigione. Ricordiamo l'Importante Moaogralla :

Prof. LUICI D ' AMATO Direttore del Il Istituto di Patologia Medica della R. Unive rs ità di Napoli

LE E P ATITI CRON ICHE SOMMARLO : CIRROSI.

-

t.

CONCEI 11 GENERALI OBI r B EPATITI O <ONlCHE E DELLE

I I.

E OllLLE CIRROSJ. -

ALCU NI

I l [.

RILIEVI

SULLA

ETIOLOGIA

DEu..E

EPATITI

PATOLOG IA SPERIM ENTALE E ISTOG ENESI DBUE

IV. A NATOMJA PATOLOGICA DELLli EPATITI B DELLE CJRROSI EPATlOiE : a) La ci.N'osi epatica nel tn orbo di WiLson . , b) Tubercolosi del fegato. "' c) Sifilide epa.. t ica. ... d) Epatiti, malariche. ... e) La milta. e il midollo osseo n ella cirrosi àeL fegato. , f) IL pan c,-eas e L'apparato digerente n ella cir1•osi epatica. - V. Su ALCUNI TIPI CLINICI DELLE CIRROSI DEL FEGATO. VI. L'rrrERO NELLE CIRROSI EPATICHE. - VII. L'B... PATITE SATEUJTE DELLE COLEClSTITt. ...- VIII. A LCUNI RILIEVI SULL'BSAME FUNZIONALE DEL FEGATO. IX . L 'ASCITE NELLE CIRROSI EPA"' TICHE. X. EFf EI Il DELLA DEVIAZIONE DELLA BILE DALL ' INTESTINO. EPATITI

Xl.

B

CIRROSf

EPATICHE.

-

CONCLUSION I GENERALT SULLA P ATOLOGIA

CIRROSI.

-

DELLE

Xli.

BILIARI. -

RAPPORT I

FRA

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T RAlTAMENTO

E LE

DBLLB EPATITI

E

OEU.E EPATITI E DELLE

MALAmE

DI

DELLE CIRROSI

ALTRI

ORG ANI.

ASaTICHB

E

BIBLIOGRAFIA .

Volume

in,8° di pagine g6, nitidamente stampato. Prezzo L. 1 2, più le spese postali di spedizione. Per gli abbonati al « Policlinico » sole L. 1 O, 6 O in porto fra nco. Inviare Vaglia P ostale all'editore LUIGI POZZI. cursale postale diciotto, ROMA.

Roma,

Sue,


[ANNO

XL, NUM. 2)

OSSERVAZIONI CLINICHE. Ospedale Coloniale Vittorio Emanuele Ili (Tripoli).

Dirett. col. med. CASTIGLIOLA dott. ORLANDO.

La lebbre esantematica mediterranea a Tripoli (1) per il clott. NASTASI ANTONINO, Capo del Reparto Malattie Infettive el Direttore del LaboratQI'io Bat Leriologico. ~f i

embra non priva d 'interesse la descrizione del seguente 1caso di febbre esantematica 111editerranea verificatosi a Tripoli, anche 1percl1è è di g rande attualità. ~I .

G., muratore,

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SEZIONE Pl\ATl<' A

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an11i 25, scapolo. Vie11e trasferito il 9 J1ovPn1]J1 E- 1931 d '·u rgenza al Rrp arlo infettivi d al Reparto m edicina nazion ali per sospe l lo di tifo e an lc1natico. 1'u1Ja di n o tevole n ei suoi precedenti eredit ari e fa111igliari .

cantiere; suoi compag11i di lavoro erano ire arabi; l 'a1nma~ato il mattino m an giava in can tiere e la n otte vi dormiva ; la sera veniva in città. Il giorno 5 n ovembre in pien o benessere, verso le 8 del mattino, l 'a. venne colto da sensazione cl i freddo e da brivido intenso senza vomito; ron lirtuò a l avorare egualmente, ma verso mezzogiorno fu costretlo a metter i a )etto per l 'acce11luarsi del m ale ser e gen erale, per mal di tesla e febbre che non fu misurata . Tutto il giornQ segu ente l 'r1n11nalalo lett.e a letto con febbre alta e forti dolori alle gambe, alle braccia, alla testa, nJla schierta, t anto ch e non gli co11sentjvano i movimenti . Il giorno dopo, 7 novembre, venne chia~ malo un medico, il quale riscontrando condizioni go11erali gravi e febbre a 40" lo inviò all 'Ospedale. L'a. venne ricover a lo d'urgenza al Rep arto Medicina Nazionali , dovò il mattino dell '8 gli vennero riscontrate delle rnacchie intorno ali 'ombelico; la febbre durante la giornata oscillò fra 389 ,5 e 39° ,5. Il mattino del 9 I 'eruzione i era diffusa a lutto il corpo compresa l a faccia, il palmo delle n1a ni e la pianta dei l)iedi ed essendosi sui suoi vestiti e sul co rpo trova ti dei pid occhi venne d ' urgen za trasfer ilo al Reparto Infettivi per sopetlo tifo pelecch ialc.

FJG.

essuna malattia prima del] 'attuale. ega m ali venerei. Beve poco. Fuma molto. È arrivato dall 'Italia il l 3 febbraio 1931 e, dopo una quindicina di giorni di permanen za a Tripoli, è andato ad Azizia, dove --= se si esclud e 1'assenza di qualch e giorno - è rimasto, ininter roLtamente fino a.1 29 ottobre alle dipendenze di un concessionario lavorando alla trivellazione ùj un pozzo alla profondità di ollre 50 rr1e lri. Nel frattempo è stato sempre bene ed ha sempre l avorato. Il 29 oflohre venne a Tripoli a l avorare in un (1) Lavoro inviato al 1° Congresso Internazionale di Igiene Mediterranea di Marsiglia ( e tten1 bre 1932).

1. Dopo bagn o generale di pulizia e disinfestazion e il giorno 10 11oven1bre venne eseguito l 'esame obiettivo . Individuo di costituzion e robusta, a nutrizione e sanguificazion e bt1on e e con rnasse muscolari lrofi che e valide. Condizioni gener ai:i g ravi; sensorio integro; cefalea; dee ubito indifferente; ma i n1ovimenti sia attivi che passivi sono difficili per cl olori ch e l 'a. localizza ' ai muscoli delle braccia, delle cosce, de1 e gambe e del tron co. Volto un po' con gesto ; iperemia delle congiuntive specie in corrispondenza degli angoli interni ed esterni. Ctll e cald a, arida ; s u tutta la sua superficie (volto , tron co, arti sup . eci inferiori, mani e piedi, comprese le palm e e le piante) si nota la presenza di una eru zio11e cos tituita da numerose r ose.o 1


52

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JL POLJCLll.'ilCO

le, di colorito roseo, poco rilevate sulla cute, r otondeggianti, grandi quasi quanto una len ticchia, a contorni r egolari, non pruriginose, non confluenti, non, deEqt1am ant~, che scompaiono q·u asi tutte con la pressione; alcune poch e n on scompaiono d el I utto laEciando una t enue colora· z~on~ più inten sa della cute. Esiti di h erpes labialis. Non maochia n era. Lingua patinosa, un po'

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[ANNO XL, NuM.

21

Esam e delle t1rir1e: albumina presente; urea 9,80 %o; o:oruri 5 %o; indacano presente; nel sedimento: qualch e cilindro ialino-granuloso, pochi leucociti isol ati ed in via di disfacimento; poche cellule di sfaldam~nto; filamenti di muco. Formula leu cocitaria: polinucleati n:eutrofili; 71 ,50 %; linfociti 22,50 %; mononucleati 6 %. 10 n ovembre : 38; 39,4; 39,9; 39,5;

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F1G .

arida. Fari11g·e arr ossato. Polso: di frequer1za 92, ritmico, a n1edia pressione. Respiro frequente. 'Tempera tura ascell are: 38 8. Pressione (Pachon) : pn1x: 150; pmn: 100. - 'forace: simmetrico, espansibile, basi ad eguale altezza, mobili; ronchi, fischi e sibili sp ar si per l 'ambito. Cuore: n ei limi li, toni lln po oscuri. Addome: alqua1ìto teso per meteorismo, trat· t abile, indolente. Fegato: in alto al quinto spazio intercostale 5ulla emiclavear e, in basso n on si palpa. Milza: in alto al se ttimo spazio intercostale sull 'ascellar e media, in basso non si palpa. Sistema n ervo·so ~ sistema locomotore: nulla di obiettivo. Sieroagglutinazion e per tifo, paratifo, A e B m elitense e · proleus Xl9: negativn . ' E1nocultura: negativa. 1

1

2. 11 novembre: 38,8; 39,5; 39,8; 39,8; 12 n overnbre: 38,4; 39,4; 39,4; 39,5. Co,n dizioni gen erali invariate; co~tinuano le mialgie. S~eroagglutinazione per tifo, paratifo A e B, meli ten se e proteus X 19: negativa. Reazione di Wass~rmann : negativa. 13 novembre: 38,1; 38,2; 38,6; 38,8; sudore alla 11o tle. 14 novembre : 37,8; 37,9; 38,3; 38,3; sudore alla notte. Cond~io ni generali ID:ig·liorate; le mialgie sono n1eno intense; qualche raro elemento ~ruttivo, so.l o là dove si ~ dovuto applicare il laccio pei: la presa del · sangue, pre.senta piccole emorragie; milza p alpabile ali 'ar cata. 15 n ovembre: 35,5; .35,9; 36,2; 36. • •


fANNO XL,

2)

NU?\(.

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SEZIONE PRATIC.A

Sieroaggluti11azio11e per tifo e protet1s X 19 con stipiti diversi dalle altre volte: negativa. 16 novembre: 36, 7; 35,9: -36,2; 36, 7. Il miglioramen to si accen tua ed il malato accu~a solo un notevole senso di stan chezza generale. Le roseole hanno assunto un colorito ocraceo e

27 novembre: Je macchie continuano ad impal lidire con servando il colore ocraceo e vanno· scomparendo; su tutte è i11iziata un a lieve d esquamazione a piccole lamelle pi\1 inten sa agli arti superiori, ove è diffusa nn ch e n ei punti non rnaculosi. 1° dicembre : ~ i e roagglutir1 azione per il pro-

F1G. 3. scompaiono sempre alla pressio11c per quanto qualcuna 11on completamente; non desquamano. 28 no' embre : ~e m acchie continua110 :i impalli dire sempre più ed in qu alche punto h anno assunto colorito ros o vinoso, non d esquamano , al-

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Si tratta doo que di un giovane ch e ammala improvvisamente con brivido di febbre, mialgie e artralgie diffuse, febbre alta; al terzo g iorno, persistendo sempre la cefalea, le 1mial· gie e le artralgie e la febbTe alta, compare intorno all 'ombelico una eruzione che in 24 ore si diffonde a tutto il corpo, compreso il volto, il palmo d~lle mani e la pian ta dei piedi. Persi: to1no sempre la cefalea e l e mialgie che si vann.o attenUJando verso I.a settim a giornata di ma· lattia, m entre la tempera turra si mia ntiene sempre alta e continua con remittenze mattutine o cilla·nti tra m ezzo ed u11 g rado. L'eruzione i f.a più inten sa, da ro ea si fa :rosso-fosca, in qualche punto non scon1pare del tutto alla pressione, ma non a·ssu 111e mai aarattere emorragico. Il sensorio si mantiene sempre vigile; 1

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le us X 19 con quattro stipili diversi al titolo da 1 :50 a 1 :2000: i1egativa. Formula leucocitaria: poli11ucleali neutrofili: 74 %; eo inofili : 6 ~~ , b asofili : 1 %; linfociti 15 %: mo11onucleati: 4 %. 12 dicembre : $ìeroagglutinazione per il proteus X 19 con quattro stipiti diversi al titolo da 1 :50 a 1 :2000 : negativa. Il in alato viene d imesso dall'Osp edale guarito .

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Frc . 4. cune non sco1npaio110 con1pletamente alla pressione. 25 novembre: ~ulle macchie, ch e incominciano a scomparire, specialmente su quelle d egli arti su periori, si nota 11na leggera desquamazione.

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(ANNO XL, NuM. 2J

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Non è il •caso ·di prender e in considerazione, la gravità d ello stato generale è data solo dal· anch e per ragioni geografich e, l a febbre flul 'alta t em1p e1ra lura, ma da nessun a ltro sinto'riale del Giappone, la febbre eisautemntica mo concomitante. La notte d el 10 g iug1110 l 'a. delle Montagne Rocciose, il pseudo-tifo di suda, la temperatUira scende di un grado e D elhi • quindi risal e dunante la giornata; la n-0tte seSi -esclude il ·dengue per i diversi caratteri guente l 'a. ~ uda p iù abbondantemen,t c, la tem.. d ell 'esantem a ch e s 'inizia verso il teTzo gior· p eratura 1cade ·di tre gradi , n è !Più si ripre· no, marcatamiente a livello d elle mani, dei polsenta ed insieme con essa cessa ogni altra sin si , delle avambraccia, ·da c ui si diffonde a quatoma t ol ogia. si tu,t to il co rpo1 e vi dura solo tre o quattro Lei m acchie intanto assumono uina oo·l orazio ne oor.acea, s1c.ompaiono alla pr:essione lascia n - gioPn'i .p te r te:rmi1n ar·e con m ·odesta ·d esquama· zione f.UJrfuracea, annunziat1:ice, tra la quinta do solo una li evi ssi1na traccia ed in 2oa. gior· e l 'otuava giornata, d ella convalescenza; ma n1a ta si inizia una leggera desqua mazion e a picpiù ch e altro si ·e sclude per l 'assoluta mancan~ co,l e lam ielle, che si esaurisce in cinqu.e o sei • • za di contagiosità. g1orn1. Il primo m edico ch e visitò l 'a. a domicilio, Il caso in esam e non si può dunque non vistone lo stato g rave, lo inviò a11'0 ..peda.Ie, annoverare tra quelle .affezioni ch e da una venove fu ricoverato in un reparto com une. Ma tina di anni attirano l 'a ttenzione d egli studa lì , due g iol'ni dopo , per la comparsa delle diosi d ei paesi mediterranei: febbre eruttiva maic chie e pe r la presenza ·di pidocchi, venne di CaTduc 1c.i , febbre esamtematica mediterrad 'urgenza trasferito a l Rapa.rto· Infettivi ove • nea (o febbre ·di Marsiglia), febbre bottonosa. vennero subito prese tutte le: provviden ze prodi Tooisi, d errnotifo estivo be nigno no·n diffila ttich e di disinfezion e, di ·disinfestazione e fu.sibile di P ecari (o febb~e ·di Roma). di d e·n iunzia a lle competenti Autoir ità sa nitarie. Q1u1esta affezioin ei, di cui i primi casi vennero L 'ini zi,o bru sco, il sop·riavvenire in qu.arta g iordescritti da Con.or e Bruch i1n TUJDisia e poi a n a ta ·di .utna eruzion ei, ch e rapidamente si dif· Roma da (Falcioni, Carou aci , Cesari, IFilippel· fonde in tL1tto il corp o compreso il palmo della, venne su ccessivamente d escriJtta in casi l e n1a1n i e la p ianta d ei piedi, le mialgie e le sporadici in altre località: a Napoli da Caartra ]O'ic, l ' in iez io•ne congiuntiva l e, la temrpestronovo, alla Maddalenia da La Terra, a Geratt:iira a lta in un individuo infestato di pedinova da Agnoli e da Benni, i•n Spagna da Ta· culi g iu ti fi·cavano p ienamente il sospetto di pia e da Horques, n el Marocco <la Beros e un caso di tifo eisa·ntematico. ~alozet, in Sicilia da Gulino, da P r ivitera e da 1\1a il su cre ivo decorso d ella malattila. non Cannavò, a Treviso da Rubinato, nelle Ro confermò a ffatto l ' iniziale sospetto clin~co . In· magn.e ·da Corinaldesi. Essa venrne specialmentanto g ià la nes una compromi·ssion e ·d ello state studiata da P ecari ia1 Roma e da D. e J. Olmer to gen eral.e .e l 'assenza di d ecisa i poten sio ne a Marsiglia. stavan·o contro, la di.ag n osi di tifo· esantemati Gr.an·de incertezza esiste tu1ttora circa la no· co; ma p iù ch e alt1To d ep-0 n eva contro l'assosografia e la eti ol ogia delle s u·ddette affezioni luba manicanza ·di contagio, infatti n ess UJn altro e mentre alcuni AA. (P ecori, Sam·p ietro, Netcaso di malattia ·simile, anche solo lontana· tei) ten·do:no ad avvic inarle con il morbo di m ente, si è verificato ad Azizia e a Tripoli nel Brill , e vi trovano perci ò una tretta par-entela cantiere ove l 'a. lavorava. T.u.t te le r icer ch e con il classico t ifo petecchiale, la magg ioranza in,oltre sono state n egative: n egativa l 'emoinvece pensa ch e so l o il m o rbo di Brill rapcultura , n eaativa la Wassermann , ne gativa la presenti una forma di tifo petecchiale, mootre agg lutinazion e ripetuta b en cinque volte C•OD le a ltre ia1ffezioni d escritte oon nomi diversi, a ceppi diversi e sicuri di tifo, paratifo, A e B, seconda delle r egioni dove si sono osservate, m eliten se e proteus X 19. Adunque mon si è non siano cl1e una idenitica affezione, ma essen, trattato ·di tifo esantematico e la coincidenza zialmente diver sa dal tifo petecchiale; e dal di ,pediculi n ell 'a . era soltanto fortuita, permorbo ·di Brill. Dunque unicisti e .d ualisti: chè di p1 ed~c.uli eirano in~estati anch e g li arabi secondo g li u•n icisti , unica for,mia morb,o·s a, ·t ffo ch e con l.uli 'Stavano [}el canti er e. petecchia le, ch e a seconda delle condizioni di · Agevolm ente p er l a sintom_atologia clinica, te mpo e di luogo, d eil serbatoio- (can·e , rosicanper il d eco,r so, per Ja negatività d egli esami di ti) e d ell 'osipite trasm!etti tor.e (zecca, pulce, laboratorio· si escl udono I 'er itema polimorfo pidocchio), può assumere differenti varietà: essudativ·o, il morbillo, la febbre tifoide, la si· tifo petecchia le cla sico, g ra ve, contagioso , fili d e. diffusibile, trasm esso d al p idocchio, e tifi b~1 -

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[ANNO

XL ,

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U l\1.

diffu .. ibili o n1o rbo di Bri11 , lra.. n1e . . si da c11lri artropodi. eco11do i dua li . . ti invece : tifo pertcccl1iale e 1J1l1orbo di Brill, di cui que l ' ul'lin10 sar ebbe una for1na attenuala dia un a par.le; e febbre esa r1len1a tica n1edilerranea, c11e riunirebb le altre forme m orbo e, dall 'altra . Gli unicisti ba ano la loro opini·one: . . ulla po iti vilà qua i c~'iante della v\Teil-Feli ~ c1ua 11do · j a li es ti . _ ca . u tipi.t i di p rote:u. X 1 n adeguati ed in con vale cen za, e. trovano la piei· gazione <l clla in.anca·nz!a. di co11tao-io ità, della cliffu ~i on e- e ·ti, a, dell a co n11}ar~a di ca. i o focolai ~ l)O ra di c i 11e] fall:o ch e l 'infezione i m a11 ife ln i11 un a1n bie nte e'Ilza pidorch i, in r1u.a nto la lra .. n1is ione del ' 'iru a ' verrel)})e dal ~erlla t o i o, r a r)pre inta to dal cane, all 'uomo , I r m ezzo di u11a zecca para ita .abituale d el "'a ne e che solo ecceizion almtenle puno-e I ' uom o. T d ua li . ti invece si fondtano: ulla diversa <.1ualità dell 'eruzione, , ul di er. o andam e•n to r lini co, ~ ulla nta ncanza a oluta di contagio'-Ìt à, sulla negatività d ella reazion di We il ~~e li ~ (nel e r(\zio ne dci ca. i di Perori e di {1ua lc he altro), .. ul fa tto cl1e il viru csanle1na li o 111editerrarneo l)atoaen.o per la . r im 111 ia, non lo è per la e.a via, e ch e le . l)erier1 zc ir111nu11it..-1 rj e rroc iat dimostran o l 'indi pen de nza d i due irus, esrun tematiro n1editerranf'o e tifo ~o pet · chiale. Per j I Ba .. il poi tutte le forn1c su de ritte non ~ rc bbero cl1c arietà del cosid ett o cc tifo tropicale » ch e è un!a malattia non in fetlÌ\-ét 1 l1e 1>r va le i11 a 1 1 J>ie epide111 ie, 11on è a so<'ia to a 111 i eri a o a ffolla r11ento. non i . J)a rg" <la 11om o a u on1 0; e o n on è tra in esso dal 1>id occl1 io, ben ì gi so petta cl1e1 'PO a esser e clc,tr rrr1inato al'l ' uom o per p untura di .altri in :--elli e11tatofaa i o di acari , para ili di r oditori e dcll 'uo1no, i c1uali J)O._ on o e. . er e o .. J>ili depo,ita 1·i del viru. . .. i di. ti11guono due for111e di tifo l rOJ)irale, cli verse per la di Lribuz ione, per 1'epidemiolog ia •per le reazioni sier ologich e : ooa form a ' '' , m alattia e senzialmente urban.a, 1ch e n on arellb e altro che il m orbo di Bri11 ; un a for1111a K, m.ala tli a e enzialmente dell e contrade aperte o m ala tti a di Megaw .

i1i g 11i

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*** La febbre csa<n tematica ve11tll.e ri conL1 ata a n· cl1 ei nelle Colo·n ie Italiane del Mediterran eo·. I 11 Ci renai ca, i\1edulla sulla scorl a dei suo i appunti e sulJ e notizie Taocolte b a po tuto a· ' ere dati preci i u ventidue ca i di febbre <l ei gener e o ervati in quella ·Colonia dal la n o t l'!a, occup.azione, · ino al 1930. 1

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'fripoli "'ono . . tali de crilti JJOcl1i ·-..in1i casi e precisarnlenle due da Ga bbi co111e « fiè,-re b o utonneu e » nel 1913, ed una dal capitano 111 edico D. Longo con1 e « tifo e ant em atico ende1•1ico' beni o-no (111.alattia di Brill) » nel 1928. \ quelli vien e ora a d aaaiunger i il prese11te ca ... o Il primo caso di Gabbi - fa oritoali dal :p ro f. B:a.nchi , allora Lenente. tn edi ro a Tripo, li - rig uardava un . oldato di 21 a11ni il quaJe do•p o qualch e· gionn.o di n1n les:cr e veni,ra colto da febbre alta e da ·d olori inten i ch e in· tmessavano quasi t.urt.ti i m ili coli e le articolazioni e che lo rendevano qua·. i immobile. All 'esam e gen erale nulla di i)eciale, n mrune.no I umore di nulza; per tutto i l corpo i n<)ta' a la pre an.za ·d i chiazze di e~nt eima, ver e naccl1ie ch e a nda, 1.a·no da. 4-5 mn1 . di di am etro ad un miassimo ·di 15-20, a forma rotondega- iar1te cnn conto rn o con1 e li evi~ .. .in1 an1enle dentellalo: dure, non rileV'a te, e ' e si lrovaYa·n o an ... \ h c u,gli arti e "'pecialmente in pro ,~ i111ità <l eJle a rticolazioni ed anch e alla paln1 a della 1n1ano cd alla pianta de·i p·ieidi. 11 lo,r o 1color e al pri· 1rlo ~i orn·o er.a ·di u11 ros. o-rosa •p allido ·e tanto l>iù quanto }) iÙ rece.nli e•rano·, eppo i ros_o-vi· 'o. .. u1lla n1u co~·t orale i11 pro im ilà de11 'ugo la i ' 'ede ano ra ri circo critti a rrossan1enti dn far llen. are ad un ena11te'l11a . TI decorso della n1alattia fu btc , f; la tem pera tura oscillò sui 39 e caclde in ottava giorn ata m entre r1ual;che O'iorn o J)ri n1a c: rano dinli·n uiti ameb e i dolori . Le maccl1ie c utan ee soomlpiarvero la :-.ciando con1e dell e suggellazioni di colorito violaceo prin1a, e J)O i b·r uno; u di e...... e i verifi cò una lieve de. q uan1azione furfnracea ; no·n p·r urito. Il se.condo ca 01 di Gabbi - favoritog li dal (lol 1. ~fazzolani. allora primario nell 'Osp·eda le ci ile di Trirpoli - riguardava un arabo, e, J)Cr ragioni in dipendenti dalla ' 'olo11tà dei clue 8t,o-regi AA. appare poco chiaro n ella ana1nne i e n ella intomat ologi1a; i po tè infa tti solam <m-te Ticavare 1ohe l'am1nalato ebbe otto giorni di febbre non molto elev<i ta con dolor i muscolari ei periarticolari e che aveYa av uto . ul l ronca e sugli a rti la com par a di miacc.hie ch e al m oim ento dell 'esam e erano lin1itate e . caTse a lla •p.arte al ua. ·del tro•nco ,rer so le s1)alle e ug li arti su periori , m a ·specialmeinte ver so il c uh,i to, al .d orso dell e m ani e alla palma; esse cra110 lar gh e q.uianto urn a lentirc.chia od un lup1ino, talune oonfluenti , di colorito ro·seo e tal une b1une (le più antich e). ell' un o e i1e1l 'al tro oaso n on fu.rono esegu iti esami, n è è dello e venn.ero .riscontrati ec toparassiti. 111

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« IL POLICLINJ CO

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Il caso ·di Lo11g·o rig uardava un soldato di 20 am.n i, il quale cl o po due gi.orni di d·o,l or i al ra,chid·e, ·debolezza generale, inappetenza , ave\ ra presentato febbre ed una e r.uizione di pi1 c.cole roseJ01le che, iniziate all'ipocondrio ed al fianco destro, si erano in 24 ·ore diffuse a tutto il corpo; molto, ·p iù pronunciato· alle e:stre· mità abb.asuanza mianifesto al viso, più ajn cora al p~lmo delle rr1ani ed alla :p ianta dei piedi, l 'esantema aveva in pa.r ecchi p.u nti carattere petecchialei poichè le efflorescenze, che spess-0 'J'(lggiungevano_dimensioni !Ilote.v~li, non sco~­ parivano sotto la pressio ne ·d1g1tal.e e lasciavano una macchi!a. li\1ida. Sen1sorio integro, mancànza ·di cefalea; 1n.essutDa escalfa; milza a due dita ·d all 'arcata. La febbre a·d a ndamen· to remittente durò 11 gio1rni e c.adde ~per lisi durata due giorni. La s.ier-0agg l.uttinazione ·p er il proteus X 19 diede risultato positivo fino al titolo 1 :500. Non furono tTo·v ati pidoochi nè adclosso a]l'am·mialato n è sui suoi in·dumenti. 1

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rANNO X.L, NuM. 21

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condiziooi 1ichiestef .dal Peco-ri e dal Sampietro :. si è ripetuto l '·esam1e per b en cinque volte e l 'ultimo a convalescenza inoltrata, a tren · tasette gi-0·r ni dall 'inizio clella malattia; si sono a·doperati stitPii ti diversi e sicuri di proteUJS X 19: uno del l.Ja.b mato·r io Batteriologi.tco di questo Ospedale e proveniente dal! 'Istituto Siero-terapico Milanese, tr·e gentilm·ente favoriti dal Diretto•r,e del Laboratorio della Sanita Puhblioa,, dott. T.a b.a relli. 1

Alc.uni c.aratte.ri

* * * dell'esantema,

l 'asserlz.a ·di ec.top1a~rass:iti la ·p ositività della siero·-aggluti· n,a zione per il ·p roteus X 19 biasba1no· indubbia1nente a differ enziare il caso Longo da que.I]o attu.ale ed ad includere il primo n·e l cc mo·r bo di tB rill )> e il seco·n do nella « febbre esante.. mati1c.a mediterranea », pe1r quanto alc·um.i altri cair atteri riavvicinino le due affe·z ioni in modo veran1ente ·suggestivo : inizio acuto e.on pro· dro·n1i di algie .diffuse, esantermia ch e si diffond e r:api·damente colpendo anche volto, m.ani e piedi, no1n comp·r omissione dello stato generale, rG.a·dU~a ·della feb·b re dopo ·d ieci giorni. I casi .d i Gabbi invece hanno· dei punti di contatto con amb·edue le affezio1n i e per l '.asse1nza ·di esami di laboratorio non è facile il dire .a quale delle .due .p1otre·b ,b ero· ascriversi. In tutti i modi certo si è eh.e questi 1casi han· no molti caratteri in comupe che li avvicinano e fam·n o1 pensare che ·P0 ssa trattarsi della med€sim.a infezion·e si!a., che eis:sa voglia 1chiamarsi cc feh·b re esanteimatica mediterranea n o « feb·b re bottooosa di Tunisi » o cc febbre eruttiva ·d i Carducci n; se in queste affezioni siano da .a scrivere poi .anche i casi ·di Pecari ,con reazione p.o sitiva per il pro.teus X 19 o se tU1tti i ivi co1nproso il mo•r ho di Brill, nulla abbi.ano a cl1e1 fare col tifo peteoc.h iale, ma siano. soltanto varietà del cc tifo tropicale », come vuole il Basile, è da augurarsi c.he possano dir• • celo ulteriori osservaz1on1.

Il caso in esan1·e riveste un interesse tutto speciale in qu.anto addo·sso ali 'ammalato furono tro,v ati d·ei pidocchi ·dei vestimenti e sui urn ca.ne ed un cammello· ch e vivevano, nella rnedeisima 1c.asa colonica furo·n o trovàte delle z.ec· che , che venn.ero identifiaa.t-e con1e Rhipicep·hal.us sangriineus qu·ellei del can e e come 1-lyalamma a.egyptum ·e d Ambriomma variegatum quelle ·d el cammello. L 'ammalato insistentemente interroogato afferma -d i aver trovato :s ui ·primi ~i otto bre al· .cune ·di tali zecche sulle sue gambe, ma di non aver m:a•i notato n è punture n è a1tre lesioni da .e.sse ·determi•niate. La concidenza dei due insetti, pido·Cèhio e zecca., è :mio lto interessante in quanto la prese,nza del primo fa cade1re uno ·degli argomenti su cui Peic,o·ri crede di trovar-e la sp~egazion-e della com pai;:sa ·di casi o focolai d·el sua cc dermotifo estivo henigln·o non contagio·s o >> e cioè « nel fatto eh .e la infezione si manifesta in un RIASSUNTO. ambiente sei1za pido.ochi n; infatti a parte la L 'A., tr.aen·do ooc.asione ·d a un caso di febbre • • preseinza di pidocchi dei vestimenti m.·el no· esantematica mediterrainea osseTVato, T1un1sce stro amm.alato è risaputo1 che tJali insetti so- tutte le ,affezioni co n1simili descritte fin'ora a no comunissimi negli arabi, tanto che essi non Tripoli; discute sulla. diagno,s i differenziale; e tenta;no n-e mm1eno ·di liberarsene con la scusa: pen:sa che m.o lti c.aratteri le avv~cinano in mocc p1oochè ammazzare, se tornare P n. ·do da far ritenere ch e possa trattarsi della meLa _presenza ·d ella zecca poi conferma che desima infezi<Cmei. , qluesto in.s etto possa essere il vettore della BIBLIOGRAFIA. febbre ·e santen11a.tica m·e diterranea, secondo quia nto p·e nsa la maggioram·za ,d egli AA. CASTRON uovo. Riforma medica, n. 4, 1928. Importante è Mche nel caso in esame la E. LA TERZA·. Annali di Medic~na Navale e Coloniamaggio-giugno 1929. costante negatività ·d ella siero-agglutinazio·n e . D.le,FALClONI. Poli-clinico, Sezione Pratica, n. 13, per il ·pr·o teu·s X 19; ci si è messi nelle migliori 1920. 1

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E>ZlONE PRATI C I\

~1. B ELLI . Rinasce11za ~Iedica , 15-12 1928. FILIPPELLA. Polic linico, Sez~one Pratica, n. 9, 1923. TRAMBUSTI. Ri11novamento Medico giugno 1929.

C.

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SUNTI E RASSEGNE. SISTEMA NERVOSO. Sull'assenza di correlazione fra le sindro· mi nervose e le modificazioni del liquido cefalo-rachidiano. 1\.... ..\Rl:. Bull. de l'Acad. lle 1n édec.,

(D E

32, 1932). [,'a ~ sen za di ·orrelazio11i fra le i11dro111i ne1"\o e e le n1odifi cazioni citochimicl1e del liquido c. r · è sta ta n otata àa num ero. i aut ori , rna ~i dim entica fJacilmente e ... i riti e11e he la intcn ità più o n1eno grand~ delle n1odificazioni bioloo-icbe del liquido c. r. c i informa n o con certezza dell 'evoluzione d elle Jesioni ne r,·ose. n 'affermazione di tal genere porta ad er,rori. A inalgrado peraltro della moltipli cazion e delle ri cer ch e s ul liquido . .Les... o, il J)robl ema non ha rice vuto . oluzione 11elta. Per quanto riguarda 11a linfocilo i, Ravaut , Widal ed altri 11an·no stabilito l 'e i Lenza neri ifilitici econdari, senza sintomi n ervosi di l1na linfocitosi . comparente con la terapia, e le più rare e più discrete linfocito.., i d el tperiodo terziario; D~ Massar~r e Tockmann hanno fissato 1'e'roluzione d ella reazion e r ito-chimi ca nella parotite, nella quale l 'é1>isodio m ening-co è ca st.ante, e n ella qwale la r eazione citologica avviene a pou sée non coincidenti oon le man ifestazioni cliniche. In qu€ista malattia l ' A. non ha trovato mai correlazion e fra la crravilà dei sintomti e l 'intensità della formula 1eucocitatia: con formulo le ucocita·rie povere potmrano aversi sindromli alla rmanti, con linfocitosi m,assive, corrispondevano assenza di sintomi n e·r 11.

VOSI .

Nell 'encefalite epide mica s ono i fenomeni clinici co. t.anti e sorpassanti 1p er importanza le n1odificazioni biologich e del liquido c. r. , modificazioni cl1e p e so mancano o ono moderate· 1

ell 'epidemia del 1930 di poliomielite Rohen1er e collaboratori insi te ttero ull 'assenza di r elazioni fra l 'importla·n za della si11dromre e 1e modificazioni del liquido, c. r. ltre infezioni generali, per esempio le tificl1e, realizzano delle sindromi ne1vose gravi , Bpecie nelle cosidette forme atasso-dinamicbe, e ciò con la cas t.ante integrità del liquido. Così i verifica. in alcune intossicazioni: .ad es. da piombo, da alcool; co i avvien e nelle infezioni lente. Per es· la sifilide. !Ja, sifili·de cerebrale, ordinariamente assume fot·me diverse : talora sintornd a mala pena evidenti n1a con linfoc icito i abbondante, .talora emiplegie complete enza alcuna modificazion e cito-chimica se è in causa l1nia arterite obli tera·n te. Più discu sse ono la tabe e la paralisi gen erale : la tabei procede a tappe, e numero i . . ono g li esempi di lappe in cui linfocito i e intorni sono dissoci~ti. Così si può os ervare n ella paralisi generale, allorchè si esegua ]a puntura istematicamente. La spiegazion·e di qu e la a ~ en za ldi correlazione, devesi ricer car e n ell '1anatomia i:>atolog ica· Il sistema n ervoso è costituito da due' tessuti, uno 11ar en chimatos.o di origine ectodeirrplica forma la cellu1a nervosa, elen1ento insostituibile, altamente diffeTenziato, l'altro di origine mesodermica, il tes uto connettivo vascolare, forma con l e n1e ~in gi, il sost~ g 110 banale della ceillula ner osa. P er molto tempo s i è cr eduto ad unia di pendenza costante fra questi due te su ti; il te uto connettivo va colare leso . formava una clero..,i ch e strozr.ava la cellula nervosa ; . . econdo questa teoria, l 'in ten sità delle r eaz ioni biolog ich e pote·va in~ egnarci qualche cosa ullo lato d elle lesioni t1ervose. Oggi questa teoria d ella interdipendenza è sorpassata: la lesione parernchimatosa non è più consider.aùa1 co111e econdaria ad una m eningit·e. L'agente infettivo o tossicò· JJtUÒ colpire direttam ente l 'u110 o l 'altro tess uto esclusivanwnte; p uò ancl1e colpire ambedue, ma , in questo caso n,o n : imultaneam ente nè con la . tessa gravità. elle infezioni acute come la 1)oliomielite, la men in a ite, non condiziona la le ione nervosa: que ta esi te da ola quale con seguenza dell 'azione diretta d el ' 'iru:s s ulla ostanza nervosa . Lo stes o per le infezioni lente : la differenza fondam ental e ch e separa gli accidenti ifi1itici dag li accidente ipara1sifiliti ci, si s1)iega ·con la differen zia ·delle lesioni. Gli accidenti sifilitici ch e g uari cono con il tra~.. t.amento specifico oolpi.scono il t e suto di provenienza n1esodermica, arteriti e gomme, mentre i cosidetti accidenti pianasifilitici, ribelli alle cure ledoin o dire tta1nente ]e ce11u1e ne·rvose di orig ine ectodermica, elementi inso tituibili r he non proliferano e muoiono appena toccai i dall'agente infettivo. Le ricerch e moderne ne danno unJa prova mostra ndo il treponema n el 1nezzo delle cellule nervo. e. Com e allora com1>r en-dere la· assenza di correlazione fra lesioni e reazioni biologich e d el liquido ce falorachi1


et JL POLl CLJ Nl CO »

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diano? c:on la clinica noi interrogl1iamo la cellula n ervosa, con Ja puntura lon1bare, il te suto connettivo vascol1a re e meningeo. Le risposte d ebbono essere differenti poich è ciascun tessuto l eso p er suo conto r isponde con la reattività ch e g.l i è propria. Se il tessuto connettivo vascolare e mreningeo è ·soltanto il toc·c ato, le reaziorn i biologiche aTanno inten:e mient1·e nulle sa~anno J.e ricOO'cl1e clinich e; se so lo la ceillula n ervosa è irritata, la sindrome arà com1p leta 1n1entre nulle sarain·ne> le reazio11i biologiche. Se un virus lede contempora.n eamente i due tessuti non è obbligatorio che lo sia a lo stesso momento ed allo stesso gra·do; ed i due tes u.ti reagir.anno con° diver.sa int~ns ità e la sindron1e n eirvosa non coinciderà con la sindrom e biologica. In questi casi occorrono pun·ture ripetut•e iper stabilire una diagn·o si MoNTELEONE . -completa.

La sintomatologia dei tumo1·i apicali. (Sindrome a pico-costo- vertebrale dolorosa). (.J· W . ToB1As. R ev. Med. La1tino Am·ericana, ..~ e t tembr e 1932). Co.o la ·denominazione cl.i !tumore apbca.l e l 'A. i11tende rifeir·irsi acl. un 1)rocess0 nee>plastico di 11att1ra maligna, secondario ad un can cro del vertice polmonare oppure secondario a,d un carcinon1a di un bronco 1principale o dello stomaco e cl1e ia bbia invaso secondariamente la regione apicale di u·n emitorace. Questo tumore apicale è alloggiato nel seno costo-vertebrale e i estende, posterio·r111ente, alle 1parti molli retrorachidee mentre in basso n0n sorpassa gen eraln1ente il terzo pcsteriore d ella t erza co"' tola e I.a corris1)ondente 1artic-<:>lazione, essendo limitato ali 'infuori dalla pleura parietale della çupola ch e è anch 'essa coinve>lta dal process0 u eoplastico· Gli erg.a ni eh-e sono c0ntenuti ·O limitano qu·esta regione ve:n .gono invasi dal processo tumorale, che attacca così l:a cupola pleurica, il g.ang·lio ·tellato e1d i suoi rami comuni canti, l '0ttavo nervo o cervicale ed il primo dorsale, co .. ·stiluenti i co-rdoni di origine del plesso braohiale., a o lte il plesso bracl1iale stesso, e nello steS$O ten1po il tessuto cellulo- gangliona1~e linfati co de) en·o costo-vertebrale e le masse mu~ ro lari delle doccie spinali. · Questo c1ara tteristico 1)rooesso neo pla tic o ce>ti tuisce, secondo l 'A., che ha avuto occasi©ne di o servarn e quattr0 casi, una entità anatomocl in i ca a sè, e ·dà luo;g o ad una sindro1l'l1e cl1e pt1ò e se.re anatomo"'clinica.m ef\te ·denornin1ai1:.a 1

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omiei sind1·01me apico-c<?sto-vertel;yrale dolorosa.

Ciò natura l1n1e11te quando il quadro de1l tu .. rttJor e apicale non -si.a preceduto o a co01mtpa.g 1talo in1.ultaa.ean1.ente da una si11t0trnatolog.ia clinica o radiografica ·di un cancro vert-etbTale il c1uale, invadendo l e prime ve;rtebre ·d orsali , JPQtrebbe dar luog o a d una sintomatolog ia n1ollo ·i1rtile a quella ·del tumor,e aipioaJe ; invece l 'ap1)ariz ione t1l t er iore di una invasione verte-

[:\.NNO XL, Nu~r. 2~

brale secon·daria i1on infir1na il con cetto di .p ri111i.tività del tumore apicale. Nei ca-si osservati da 11 'A. però, la c.aratteri·tica sindrome apico-costo-vertebral-e dolorosa era dQvuta a} solo tumore iapicale, senza partec ipazione sintomatica clìe po tesse attribuirsi ad tIJl,a in,rasione ossea vertebrale· Sin1tornatologia. I seguenti sintomi costituiscono la sindrome a.. c. v. dolorosa·: I ) si11tomi 11.ervosi a) radi <>olari: sono precoc i neTI.a loro appiarizione anzi aipron0 il q:uadr·o mo·r boso e :si mantengono durante tutta la sua qvoluzion·e. Sono dolori m.o>derati all'inizio, ch·e aumentano progre'ssivamente d'intensità, con crisi o paro sismi di dolore vi:vo, vi.olento ed intollerabile, ch e re i tono tenaci ad ogni medicazione sintomatica e sono momentaneantente calmati dagli oppiacei: questi dolori diventano ·n11ano ia. n1ano permanenti e le crisi di esacerbazione si presentano via via più frequenti fino a stabilire un vero stato di male doloroso· I disturbi sensitivi sono accompagnati da ·d isturbi dei riflessi motori e da a lterazioni ·trofiche dell 'arto supeifiore destro. Perr I.a distribuzione topografica a tipo riaid icolare d elle alterazioni obiettive della sensibilità (anestesia , iperes tesia c utanea) l)e1~ la localizzazione, irradiazione e carattere del dolore e finalmente p er il tipo delle atrofie e delle paralisi muscolari queste alterazioni corri pondono nettame11- . te a l quadro clini co d elle . indromi radicolari. I disturbi senuitjvi per111ettono non solo la diagnosi esatta di Jocalizzazione ma anche, in alcuni e.asi, la diagn·o i di n.at11ra. Oltr.ei a questi doloti a tipo radicolare e.sitono anche dolori -a t~po intercostale (secondo e terzt> n . interco tale) ed un terzo tipo di dolore, localizzato nel~.a regione scapolare nella fo sa sopraspi1to a e niella IJ)a11e 1superiore del)l o s pazio interscapolo-vertebt·.ale : questi dolori però .non hanno la caratteTistica violenza ed evolt1zione per crisi dei 1Jrin1i . b) simpatici· È gen eralln.ente piresente la sindrome di Bernard-Homer per paralisi del impatico cervicale, che può essere preceduta o no da sinton1i di eccitazione del simpatico cervicale (sindrome di Pourfour dtl P etit: midriai, esoftalmo , 1allargan1en-to della rima palpebrale . Di natura impatica può essere anche consid-e rato un tipico sintoma doloìl·oso, osservato in un caso e censi. teinte in intenso· dolore costrittivo ret1,osternale, paragonabile a quello di un anello ch e va·da costringendo l 'emitorace destro sen1pre con ·m1a-gg~or forza. Altri sintomi di origine simpatica -possono essere l 'ianidrosi della metà destra del ca·p o, de·l collo e de1ll 'arto superiore d estTo, una tachica.rdi.a senza alcuna lesion e dell 'a1p parato cardiovascolare e r enale e enza ipertiroidism~, o in,rece la p elle udante, calda, ltl cid1a brillante , infiltrarioni €Jd-ernatose localizzate, ecc. 2) Sinitomi apicali.

L 'apice o cupola pleuro-polm1onare dà sinto1n i clinici e r a diologici ch e variano secondo lo


[At~N() ~L, NUl\f.

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SEZIONE PRATICA

stadio della malattia in cui l'infermo vien e al1'o e1l-11azione e secondo che il processo D·e o pla tico è primitivo o secondario. I sin torrui clinici del tumore della cupola pleurica sono poco evidenti all 'inizio, corrisponde11do 1ai segni fisici ch e dà alla percu ·sione e ascoltazion e la pleurite apicale· Ivlagg iore import.a11za ha 1 esam e radiologico, ch e copre un'on1breggiatura dell 'apice polrrronare in alcuni casi, mentre in a ltri, si ha a ddirittura una oipacità assoluta ed uniforme del1'apjcc. e esamiruati tardivament e alcuni ca i 11on J)rcsenta110 più la sintomatol0t:,aia cli11ica e radiologica di un processo apicale, ma quella di un processo pseudo-lobare o lobare. 3) T1in1 efazione paravertebrale. Ena sintoma costante nelle o ervazioni dell 'A., in forma di una n1assa tumorale unica dolorosa e di con i tenza dura , non aderente alla pelle, localizzata ialla parte interna d ella fossa SO'pr<.tpino a e alla 111età SlJlPeriore dello spazio inter ~capolo-verlebra le, ch e n e risultano deformate.

meni di indole simpatica : cosi pure la tachicardia, dato ch e non esistono segni di affezio11e cardio-reDJale o di ipertiroidismo. I sintomi clinici e radiologici del tumore dell '.rupice polmonare sono costanti in tutti i casi· La immag ine radiologica non aumenta in estensione quando è originata da un cancro prim~tivo ~el vertice polmonare o quando ques lo s1a coinvolto da un can cro iapicale secondario. Quan·do i sintomi clinici e radioloa ici del1'a pi ce P.Olmonare co11·ispondono ad u~ can cro lobare che s i inizia a l vertice, la immagine radiologica aumenta in estensione e profondità si fa p seu,do-Iobtare o lobare e nello stesso tem.: po si accompagna ai segni fisici di un can cro lobare del polmone. La tumefazion e paravertebrale, costante di apparizione r elativamente precoce e di a~cre­ scimento rapido, corrisponde per la sua localizzazjone anatomica a lLa parte posteriore del tumore apicale che è alloggiata nella doccia G· L.i\ CAvA. costo-vertebra le o spinale.

In I erpretazion e anatomo-clinica clella sindromP·

Le epilessie dell'età adulta.

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Il canattere violento progressivo d ei d·olori fa pensare cl1e non si tratti di semplici dolori da compressione della massa tumora le sui nervi ma cl1e siano in causa una funiculite e iplesile originate da in, asion e d el perincrvio ed endonervio da pante d elle cell ule cancerose delle masse secondarie che inglobano i troncl1i nervosi. E ciò è anche diIIlQstrato da un reperto a11alontO-]}alologico di invasione di un nervo interco tale da parte di un cancro p leuro-polmonare. Riguardo alla sintomJatologia simpatica, i la ori di Colomiatti e dell 'A. hanno dimostrato che i n ervi e i gangli del sim patico pos ono essere invasi dalle cellule cancerrose, nella stessa maniera come sono invasi i n ervi del sistema ceirebro-sipinale, e non soltanto nella loro porzione funi colare e n ei plessi, ma ancl1e nella loro porzione periferica. Perch è non amm ettere a llo ra che I.a penetrazione delle cellule cancerose nel ganglio stellato e n ei rami com11nicanti siai capace di provocare la sindrorna di Pourfour du Petit e di Bernard-Horner ? t evidente la facilità con cui pu ò originarsi, per una lesione apicale, la comipressione o invasione del ganglio stellato e dei suoi rami comun icanti, essendo questo in cont.1 tto quasi immediato con la cupola pleurica : un processo cancero o che ha sede nel vertice d eil polmone può quindi determinare fenomeni cli flccitaz ione e di pélralisi del gangli o stellato e dei suoi rami comunicanti. I _intorni nervosi rac ll~tiei .sono alireltan tc facilmente spiegabili con una metastasi tumorale nel seno costo-vertebra le, me~astasi che h a luogo attraverso i linfatici della cupola splenica e che inva:de il plesso bracl1iale e i suoi rami di origine. I dolori precordiali ·a tipo costrittivo, i disturbi vasomotori e secretori, devono es56re interpretati come feno1

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ABADIE·

R evue nearolog iqae, n . 6, 1932).

ell 'età adulta si mostrano le epile sie de tte tard ive, cioè quelle il cui inizio avviene dopo i 3~ anni , molto meno frequenti di quelle d ei g10, a ni, n1iolto 1più frequenti di quelle dei vecchi: tre sono le grandi cau se che le dete rminano: i traumi, il puerperi·o, la sifilide acquiita. Nell 'età adulta bisogna .tener conto d el1'istero epilessia ed iaggiungere due forme moderne « l 'epilessia pleurica e l 'epilessia cardiaca ». · L 'i tero epilessia : vocabolo da co·ndannarsi perchè non ri pondente ad a lc una realtà patologica , ed u sato da chi vuol dissimrulare una insufficienza ·diagnostica, un 'incertezza, un error e. Nessuno ammette più la trasformazione del1'isteria in epil ess~a1 e viceversa : la questione dibattutasi durante e n ell 'im1nediato dopo gu erra, a proposito di forme verificatesi in militari, semibra de finitivamente chiusa : non esiste alcuna identità di natura fra epilessia ed isteria, ma iilOn è eccezion ale ritrovare le due lesioni sullo stesso individuo, ma in nessun caso La una d eriva dall 'altra, ed in particolare mai la epilessia proviene dall 'isteria per via di tras.florm1azion e o di aggravamento. Una 'Volta costituite, quando esse sono associate, le crisi convulsive son o o isteriche od epilettich e, esse n·on ·si combin ano m.ai in ibridismo di epilessia e di isteria· Si può in ccirti casi incontrar e degli elementi isteroidi n ella crisi epilettica e degli elem enti epilettoidi n ella crisi isterica, ma si tratta di apparenze clinich e e n on di fenomeni essenziali e rilevabili n ella loro realtà con la prolungata ed attenta osserviazione. Quindi niente istero epiless ia, tutt 'al più associazione di isteria ed epiléssia e, meglio amcora specificar e le manifestazioni ad es. : acces1


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« IL POLICLINICO»

si epilettici e crisi isteriche; accessi epilettici ed .emiplegia isterica, ecc. L'epilessia traumatica: è appannaggio evi,d ente di .tutte le età, ma per ovvie ragioni è più frequente nell'adulto esposto più facil rroonte .ai grandi traumi del lavoro o della guerra. L'epilessia è u,n a delle più frequenti complica.iio,n i dei traumi cranio cerebrali (10-20 %). Può sopravvenire ai traumi più diversi di forma e di. in;tensità, a traumi non penetranti, a .commozioni, contusioni cerebrali, esostosi, ecc· :Si mostra specialmente nei traumi penetranti -con frattuna, scheggiamenti , lesioni gravi d elle m 1eningi, spappolamento della sostanza nervosa, penetrazione di corpi estranei, di proiettili speicialmente, in particolar modo se dotaiti di scarsa velocità (scheggia di obici) ovvero di g rande volum·e. ~ ancor più frequente -Oopo g li interventi chirurgici rprecoci o tardivi, specie se ripetuti e impo rtanti, per i nuovi danni che apportan·o a lle meningi. Al contrario i corpi estranei intracerebrali, specie se penetrati a grande velocità, sarebbeiro b en tollerati ~ talora, in questi casi, l'epilessia è comparsa dopo I 'intervento chirurgico1. E :segnalata anche come fattore di epilessia, la legatuna dei vasi del collo. N o·n fanno prevedere la epilessia nè l 'età, nè la lunghezza d el coma iniziale, la inten sità dei disturbi subiettivi cerebrali susseguenti. Sarebbero per alcuni , fattori predisponenti: l 'ereditarietà, liai sifilide, gli eccessi .al.ooolici; p er altri questi fu:ttori non avrebbero ·valo·re· Tutti sono d 'accordo nel riten ere che !llila epilessia anteriore anche larvata, viene dopo il trauma , aggravata. I traumi cranio-cerebrali ch e determinano l'eipllessi.a, sono specialmetnte quelli che co1pis cono i lobi parietali del .cervello, vengon·o, poi in via discen·dente le ferite dei lo·b i frontali, ·d ei lobi .t emporali , ed oc-cipitali. Le lesioni del1a1 zona rolandica forni·scono i quattro quinti delle epilessie traumati.che. Le ferite del cervelletto non semb rano es-1 .sere epilettogem.e. L 'epilessia traumatica può esser precoce, ac uta, transitoria scompare dapo la scomparsa <lei primi accidenti spontaneamente o dopo initervernto. L 'epilessia traumatiaai durevole, è raramente precoce; in genere si mos tra dopo 5-10 m esi {5 %) , o dopo 18 mesi (3 %) . Dopo due anni le probabilità di esplosione sarebbero mlinime. La lungl1ezza della latenza sarebbe .t anto m.ag·giore quanto .p iù estesa, più profonda, più di-stante dJalla regione rolandica, più ritard.ata nella cicatrizzazio·n e è la ferita. Sareib·b e più breve n ei traumi non penetranti. In un terzo dei casi l'epilessia traumatica sarebbe del tipo bravais-jacksoniana (specie· nelle forme transitorie, precoci o ritar·d~te) , o ·di epilessia generalizzata (specie n elle forme durature, tardive). La prima per lo 1più è motoria ai tipo mono od emi , ~lora sensitiva, la secon tla ha il carattere del mal comiziale volgare. L 'evoluzione è essenzialmente variabile, e -sfugge ad ogni r egola. 1

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[ANNO

XL, NuM. 21

Si può affermJare che l 'epilessia traumatica . è , in tesi general€1, assai ribelle alla ,t erapia antiepilettica: non pertanto l epilessia comparsa poco tempo dopo il trauma ha netta tendenza a scomparire, specie se si tratta di lesioni semplici dello scheletro cranico . L 'epilessia traumatica prec·oce riconosce come causa ordinariamente una irritazione diretta ·delLa zona rolan·dica (corpi estranei, emorrag·ie meninge1e primitive od altra reazione settica meningea e simili. L e·p ilessia distanzi a1ta è in genere dovuta ad un ascesso meningeo o cer eb,r ale tardivo, o ad una emorragia_ m·ening·ea se1condaria, o ad una meningite pseudo cistid3!, ad un processo evolutivo di encefalite con disintegrazione ed emorragie interstiziali. i7epilessia traumatica generalizziata sembra risultare più dalla costituzione del tessuto cicatriziale ch... e dalla lesione iniziale di per Sè. Più vi è produzione di tessuto cicatriziale più vi è pr·obabilità di epilessia. I traumi superficiali portano più facil·m 1ente all 'epilessia, ·delle grosse ~erdi te di sost.Janza e dei proiettili intracranici. L'epilessia traumatica sarebbe rara nei semplicemente fratturati ·del cr~nio. Spesso la epilessia bravais-jackson persistendo si trasforma frequ entemente nel tipo generalizzato. L 'epileissia puerperale: i fatti attualmente conosciuti intorno alla questione, permettono di dividerli in tre gruppi· Dobbiam,o considerare: 1) l 'influenzia reciproca dell'epilessia e della puerperalità. 2) l'epilessia puerperale pz:opriamente detta. 3) l eclampsia tpuerperale . Per quanto riguarda il primo punto, sarebbe la regola un aggravamento dell'epilessia ad ogni gravlcianza, aggravamento che può scomparire co} parto, od essere definitivo. E però da S8t,o-nalare che uno stato di male, grave o m·ortale è stato raram ente osservato in epilettiche durante la g ravidanza. E! amm.eso che in taluni casi la gravidanz1a porti un miglioramento, il più spesso sotto forma di attenuazione della malal~tia, ecceziona lrn en te sotto forma di interruzione degli accessi _di mal comiz~al e· La guarig ione d efinitiva della .._n1.alattia n el coTso d ella gravidanza è cosa .ancora da dimostrare: di fronte ad affermazioni del genere provenienti dallo studio. ·dell e singole casi stiche m:olti ostetrici ritengono la gravfd.anza di nessun1a. azione sul1 'epilessia, come pure non sen1bra che il parto porti ad aggravamento. Insom•m1a bisogna conclude1re ch e anzitutto è impossibile prevedere al-. l 'inizio di una prima gravid·anza quale sarà la influenza si.;illa epilessia. ma in una donna epilettica 1'influenza della puerperalità ha tendenza a manifestarsi sempre allo stesso modo n e~l e gra,1 idanze successive. Mancano ricerche preèise per stabilire l 'influenza ,d el puerperio e dell 'alLattamento. Pe r quanto riguarda l 'azion e dell 'epilessia 1

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SEZIONE PRATIOA

sulla gravidanza, si può dire cl1e non e ercLta afc una azione sfavorevole, n è aborto n è parto pre111iéJ:tur-0, nè disturbi nel lavoro nè n ell '.'.11la tlamento. Insoluto re la il problema e u11a .e11ilessia predispong.a al d etermlinarsi di urua .ec la mp:::.ia. Con1e cpile ia puerperale devesi inte11dere <>gni e . cl1e intervenga per la iprima volta dur an le una gravi,d a n za, nel corso del parto o del! 'allattamento, indiipe111denlen1ente da ogriì n1anife Lazione ecla mptica vera. Alcuni autori rilcn!.!0110 po ibile la comparsa di una epiless ia J1osl-ecl.amptica, di prognosi rn;eno grave d ell a comune epilessia. Altra forma am1m e a è la epilessia postin fettiva pu enper al e. L 'eclampsia econdo le moderne concezioni no11 deve i più considerare come una malattia autonoma e specifica dello stato puerpel'a le, ma più scn1plicem:ente come uno stato e1)il~ltico acuto, di causa tossica, d a 1 p orsi con1e t1na ,·arietà specia le nel capitol o delle epile ie J>rovocatc d a intossicazioni. Dunqu e n on ~i deve ritenere 11na mia1attia ma una sindron1e, proveniente da una tossiemia g ravidica. T,n sifilid e acquisita è un1a d ell e cau se da ]Jit'1 lun rro tem po incolpate nelle produzione (lell 'epilessia: e sa ipuò aggravar e una epil es':'- ia J>ree i ;lente, ovvero provocare una epil esia tran i1toria, n el periodo secon1dario, più frequentemente n el period o terziario, ovvero J) UÒ provoaare tardivamente una epilessia du revolo e ribelle ai rimedi· L 'epil essia parasifilitica compare invece in antichi ifilitici . enza ~ccompagnarsi a sintomi cerebrali sinteti ci : e. sa è duratura e ribelle ai r im ed i specifi ci. Jn ~ orgerebbe 10-20 anni dopo la infezio n e, bruscamente, senza prodromi , con g randi acce. i con v ulsivi . Recer1temente è sLa t1a. se.gn~la ta la epilessia com e complicazione d ella malaria-terapia in f>arasifililti ci gen erali . Secondo i segnalatori con11parirebbe nell ' l % d ei malarizzati· Secondo Lerov e l\{édakovitch , sarebbe una epilessia d el · tipo infettivo e provocata esclusivia1nente da lla malaria (malaria larvata) . L'epilessia postmalarioterapica sarebbe una forma provoca ta d eTI 'epilessia malarica . Per la m agg io r parte d egli osservatori invece 1Jai epilessia po t malariotera:pica sar ebbe una varietà d ella epil es ia sifiliti ca, varietà provocata terapeutica m enCe . L'epile ia è sLata più volte segna laba nel corso d elle mala ttie d ei polmoni e d ella pleura , nell1ai polmonite, n ella pleurite, ma specia l m ente n elle irritazioni 1pleuriche (punture esplorative, foracen tesi , in ter,renti chirurg ici , ccc.)· Convul sioni epilettich e sono state viste soprago-iungere in lavaggi della pleura e in ini ezioni ivi ·di sostianze mredicam entose, sen za cn e ~i possa incriminar e l a qualità o la quantità d el liquido iniettato: eclampsia pleurica.. La corrente pratica d elle insufflazioni gassose h a pern1esso di m1ettere in evidenza la frequenza

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di . sim~li incidenti, Lanto da giustificare nella ep1l~s ·a, un nuovo capitolo, quello dell 'epile J ~ da pneumotorace terapeutico. In un gruppo s1 possono metter e i casi nei quali i sinto1ni si liruitano alla compar sa di un o stato sinropale r>iù o tnen o gnave, accompagnato da convulsioni <lel t1po epileJttico più b meno inten so e gen eralizza to, con morte in un terzo all ' incirca d ei casi. In un secondo gruppo si tratta ·di vera e propria epilessia a d accesso ordinariamente unico, ·di dura ta di qualche minuto·, sen za complica zio n e o sequela a lcuna ; in un ter zo g ruppo P?ssia m o notare fatti. di vero e proprio s t.ato d1 male 1p rolungantes1 per due o tre g iorni. In questo terzo gruppo la morte è stata notata nei tre quarti dei casi. . Si può affermare ch e clinicamente la epiles. . 1a <lel pneumotor.a ce artificiale è uoo modalità partico!a~e dell 'epi~essia pleurica. Essa può oservars1 in soggetti senza antecedenti convulsivi e sen za ial cuna tara nervosa costituzionale od acquisita . P er alcuni a utori una causa predisponente sar ebbe l 'emotività a normlale d el soggetto e la preoccupazione d ell 'interven.t o . Possono comparire in una prima insufflazione o magari non ripresentarsi nelle successive, ovv~ro p r esentarsi in un soggetto ch e ha avuto numerose insu fflazioni. Possono gli accidenti sopnagg iunger e alla introduzi,one d e) trequarti a n cora provvisto d el man,drino, ovvero d opo la penetrazione di minima quantità di aria. È sta to osserv.a to ch e in genere sopravvengono in punture d estre, al qU1a.rto o . quinto spazio. L 'inizio dell'epilessia n el pneumotorace artificiale sarebbe a.nnunzia to dal cambiamento di col ore del viso ch e diverrebbe improvvisamente J->iallido o vioLaceo ov\rero comparirebbero delle contrazi·oni del viso a guisa di riso sardonico. Le forme gravi si acompagna·n o a disturbi vasomotori e trofici. Cau se diverse son o state invocate per spieO'are la patogenesi <lell 'epilessia ·p leurica. Diffi cil~ è oggi sosten ere che sia una manifestazione essenzialmente d 'ordine emozionale (is tero-traumiatico o ipervagotonia) : una tale or-i · nione n on si accorderebbe ~,on i sintomi organici che spesso l 'accompag11avo. Sj è pensate, r he l ' irritazione p leuro-polmonal'e era sufficiente da rsola a risvegliare un 'attitudine convulsiva fino ad allora la tente ad una banale epiless ia. Re1centemente è sta lo d etto cl1e l 'epile5"~ ia p leuri ca era una forma del l'eipilessia tossi-infettiva , ricon oscente p er ca usa essen ziai0 l 'éccitabilità riflessa ·d ei cen1 ri n·~r V'J i, delerni.· na ta dal riassorbimento di prodotti settici cont·enuti n ella p leura : ! 'intervento oiperatorio e ]a irritazione pleurica sarebbero le cause provo' atrici han.ali. Tutte queste teorie sono ora .abbandonate e r estano le seguenti ipotesi : la teoria ri fl essa ch e ammette una irritazione pleuro-rp olmonar e d0Vl1ta sia direttamente all 'istrurn ento traumratizzante, siia, secondariamente, ali 'azion e d el freddo o deil]e sostanze irritanti, i-


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(( lL POLJ<'.LlNICO

ni ettate, lesionanti un filuzzo n ervo o pleurico donde per via riflessa, m odificazioni del cervello suscettibili di dar luogo a convulsioni epilettiche. Il pneun1ogastrico :servirebbe da conduttor,e pel riflesso (la doppia ·vagotomia, la anestesia geni~rale, la iniezion e di mor4·n a, im·pedisoono le convulsioni). L 'eccitiazione pleurica determinerebbe n ello· stesso ,t empo u·n a vaso costrizione encefa lica. La teor:ia- ·dell'·embolia ammette ch e gli accidenti ·d~ll 'epilessia pleurica sono dovuti a bolle di aria ·O di gas introdotti col trauma n elle ' 1 en.e beanti dei focolai infiam1natori della pleunai o del polmone donde embolie gazzose fino alle a:r.terie del cervello; l 'e•mlbolia si pro·durrebbe per la comu.n icazione del vaso venoso pleurico o polmonare sia con il recipiente del gas d.a iniettare sia con l'aria esterna· sia con una cavità bronchiale o po lmonare. Sta peirò il fatto ch e alle autopsie .non furono mia.ii rinvenute embolie gassose n ei capillari cer ebrali ed il fatto ch e l'incidente può verificarsi prima ancora dell'insufflazione. Oggi qualche autore r itiene trattarsi di una embolia non gassosa prodott.ia da lesione del vaso ad opera d ell 'ago. L 'epilessia pleurica si ·Oisser,ra fortunatamente. di rado: la sua ~enuta in cura pneumotorac1ca, e sempre a temer·e, spec~a1lm ente se si opera s-u ·di una 1p leura ispessita irritata sinfisata, ovvero quando il polmo ne' è ancor~ lon t~no dalla parete, come pure nello pneumo sep1mentato. Si raccomanda di somrninistr.are prima d~ll 'insufflazionei, mrorfina, cloralio, garden1él!l; si userà l'anestesia locale; :s i eviterann·o ~e. r egioni sinfisate, o congestionate, e non si inietterà n el m·o do più assoluto, una sola bolla ~ 'ari;a s~ il ma~qimetro non mdica lei ampie osc1ll~zion1 prapr1e della: cavità p·l eurica. Se soopp1a no g·li accidenti, riaspirare il gas, usare i medicam·enti vasodila.t atori (acetilcolina). Da notare c he l'epilessia pleurica non è stata osservata nel corso degli interventi chirurgici collassoteraipici . L' epilessia cardiaca: si intendono con .tal nom e le ma·n ifestazioni epilettiche che com.p aiono secondariamente a disturbi cal'diaci e1 ch e so·n o , dirett?.mente od indirettam'ente condizionati da ~oro. pue g ruppi si distinguono : quelli osservati part1c·olarm.e nt,e nella malattia ·d i Stok~s A~ams; il _seco·n do quelli legati ad altrei car·~opa~1e, specie, scompensate; cioè abbiamo epilessia da bradicardia iperman.ente ed epilesMoNTELEONE. sia da asistolia . 1

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ORGANI DIGERENTI. La gastroscopia. Tecnica. Indica.zioni. Risultati. (D . DoTTI. Giornale di Clin. M edica1, 20 sett embre 1932).

La gastroscopia, attuata la :p1rima volta da Ku1s~n:aul. nel 18'68, fu oggetto·, n·e gli anni success1v1, di numerosi ·studi da pia tte di AA. i quali n e migliorarono gradualmente la tecnica

[ANNO XL , NU~1

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e tentarono di estenderne e v.a1lorizzarn e 1'uso .. Ma oggi pochi sono co•l o·ro ch e a·ncora se ·D e v.algo.n o. La ragione di 1ciò va ricercata, non soltanto n ell 'esis;tenza di altri n1ezzi di inda.gine molto utili ed abbastanza sen1plici, ma. p1~in cipalm ente alle gravi difficoltà tecniche legate alle condizioni anatomiche .e fisiologiche d·eJll 'organo da esplorare. Molti sono pertanto ooloro cl1e, ritenendola peri•c.olosa e n on credendo alla s ua utilità nella pratica corrente, l 'abba ndona rono completamente. Date le! diver se opinioni su questo mezzo dii indagine, l 'A. ha vo1uto speri.mJetn:t arlo, eseg uendo una serie ·di gastrosco.pie, servendosi dell 'Univer sal Gastroskop di Ka usch, di cm descrive minutamente lai struttura e la modalità per l 'uso. Valendosi di questo gastroscopio con molt31 prudenza, l 'A. ha po.tuto praticare num erose gastrosco1p ie senza danno per i pazienti, ad eccezione di un sol caso. Lai introduzione dello strumento si oompì, quasi sempre, con fa cilità. I pazienti accusarono qualche volta ·d olori addominali, mai mo~to int·ensi , in corrispondenza dei quadranti '8upeiriori dell 'addome. Allo stato attuale de11.ai gastroscopia, qualunque sia il gastrosco.p io usa~o, si dovrà procedere alla introduzione dello strun1ento con la .p iù grande prudenza e con la mass.imla dolcezza, 1s.pecie n.el sorpassare l 'ultimotratto dell 'esofago ed il foro ·esofageo del diaframma . Ogni r esistenza che si opponga .alla. introduzione, de~e venire giustarp.en~ \Talu~ tata e deve far sospendere 1'esame se si temedi poter produrr:e una 1esioneJ. Prima di proceder·e all 'attuazione di un esame gast:voscopico, al fine sempre di ridurre ali minimo i pericoli, è n eoeissario sottoip orre lo, infemno ad un accurato esame clinico, radio-logico e ad un sondaggio esofageo. Potra.nn0i oasi es.ser e messi in evidenz.a tutti quei fatti che possono segnare una controindicazione per l 'indagine gastroscopica. Controindicano la gastroscopia, l'eccessivoindeholimento o·r ganico, lo 'Stato n europatico . l~ de.viazion i della colonna dorsale, specie um~ c1fos1, un morbo di Pott co·n form.azione di; ascesso retr.o faringeo, una br.e;vità esagerata del! collo che impedisca un am.p ia iperestensione· del ?ol1o, l 'esofagite, le varici esofagee ed i' restring imenti di qualunque natura dell'esofago, gli stati di scom.p en1so e di -debol~za caridiaca, l 'ectasi.a ao·r tica, gli stati dispnoici,. la stenosi del cardias. L'em.aitemesi, secondo Korbsch non d·ovrebbe esser e coDisi·deirata com e controindicazione· ~erchè I 'esperienza av:vebbe dimostrato che le r1cerich e,. es~uite ?On m oilta cautela, nor1. provocano il r1pete rs1 dell emorraaia così che chi è pratico della tecnica, potr~bbe esamina~ re senza danno, dopo qualch e gio·r no di attesa, un~ stomaco ul•c erato ch e abbia già ·dato em orragia. Secondo Korbsch il tral.asci.a,r e l 'esame gastroscopico, in questi casi, ci priverebbe del-

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J .\~ NO \.L,

l 'I.

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s1:z1or-. i.: Pl\AT1 r. '

la costatazio·nc di fai lo, i1on 1110 Il o ra ru a ri~cc ntrar i, c l1e l 'en1orrag ia an 11.r la tliù o-rav e J>UÒ e ere prov·ocala, a11zich è da t1n 'ulcera, (la una sem.1)li ce aa .. lrile, la ct1i ·di111 os lraz io ne l)UÒ ri pa·r n1iar a ll 'i11fern110 la c ura dell ' ul <'Cta. [n que .. li casi bi"oana naluraln1 enl e IJTO~ede re con e~ trc111a aulela e lare n1ollo alt ~n li a non (li la lare e ce i'·a1ne11ll co11 a ria lo ~lo111aco. l .'.\. ritier1e i)erò le idc-e di K o rl >~< 11 un po' azzardate e o-iudica 1)erico losa la ga~troscopi.a in 1>rcse11za di un proccs ·o ul ce ru1

li

co11 n1orragia r ecente. l·~ ..-atllinalo a ·c ur"C1l ~hn a e 11 te il inalal o ~e 11cs' ~llflH "Oillrc indicaziOJl{} e" i'"' te per l 'indag in e cra-s (r1 ~OJ>i a. qu ~ 1 0 la m a ttina d Jl 'r"-a1nc, "i ene lc11uto co1111>leLan1enle a dio-iuno. Solla11to in casi di ri lagno o-a. l ri ro è nece ~ario il la,·aO'gio, cfa, eseguire qualcl1 o ra pri 111a dell 'esa111c1 ga~tro .. copico. q:~ · anesle. ia 1101a è i11di. pensabil e\ n•a in 1l1olti ca. i, . . 1)ecie i11 indi,idui irreqt1i ili ('e] intolIC'r<tuli 11uò riu~c ire utile. L 'a11e. lc:" ia loralc JH•t> e!"~e're t1liln1 nte a~~ociata all ' ini rzionr =--0 110 1 utanea di u.n ed.a.ti' o gen eral e'. l>ata la o-rande n1iobilità d ello lo1t1aco e I<' uiffrrenli fornl c he e... o può ~ , st1n1ere iu s ~t1it o al \ariare, cli l)O~ i zione. d ell ' individuo, . i con1prend fac ilm en te com e IX>· ~a dipen{)Pr .. rltolto da un 'adatta po~ izion(l . in ui ve11 ''a J>O!'IO il .p aziente, la JX> ibilità di una isioJlc r l1 iara e 01n1)leta della cavità ga. l ri e a. Le f>O. izioni 1>rovoste per l 'e ~ an1c ()"astro · ·opico w 110 nun1 ero e. La genu ubital e è trop1>0 ~·on1oda e poco adattai; il d ec uhil o dor.a le <l 1e... ta ip rlesa , . <> con1 oda per il })alicnle, pro\ Oc.a a uua eut o nel r e trobocca e nelle ca ità na~a li della sali'a d 'a1lra parte rende inc ompl~la la 'i.: ibil i Là del la ca,ità o-a . . tri ca poi h ~ in tale })Osiz ion , Ja ezione pi lori ·a , spinta ·l >o.~ teri orm nLe d.a,l feaato cl1 e la ron1 prinlf' , vic·n<. gcnera.l11• enlc a ituar i a do~ tra della co lon11a ve1·tcbra le c l1 e .n e im pedi ce la v i~ion ·; il dor uhito dorsale con lol'do ~ i dorsolornbare J>re~enta ir, re" o a poco g li ... le. ~ i inron, eni enli. L ' . i è in vece ser\'i lo t1t.iln1ent r dcl d e ubito laterale ini tro. Jl tna lato iene fatto di t end re ._ u di un lell irto da operazion e e fatto ada (Tiare ~ u l p•iano :-ii11i lro d el corpo, con la ga ml)a . ini ·tra c. l e~a e la de tra fegaerm ente fl e!'~a. La te. la cleve . orpa sare l 'e tre1nità d el lettin o c d eve (\~!'lere ~o:tenu l fl e tenuta in iperten:-:;ione da un il :o; ·i. lt nle. Que. l a pos izione n·on . tanca il pazjcn le e r>ern1e llc la vi ionie della rC'gion-0 pilor ica. ))o j)O ave1r d.rscri llO i ·r eperti gastroscopie i J)iù ro mluni, l 'A. n1 et1 e in evid 11zu l ' utilità d r lla ga. trO$COl) ia 1)er la dia.gno i delle affezioni ga ·tri h e. 't noto com e l 'esan1 r radio] oaico dello . ton1aco, in gen erale molto util e per la diagnof;i di ul ce ra aastrica. j )llÒ in qualch e ca~ , . ia per la ~de della le... io11 c· cl1c per la s ua ~UJ)e.rfic i a lità , e ser e i:n. grado cli far os 1,ct t,\re rna n on cli ril e are co n crirtezza u11a t)

ulcerazio11e r ealrn e11l es istente. In que li casi l 'e ... a111e ga tro copico potrà e er e utile. Nel caso j)O Ì di ulce1~i g ià diagno ti ca te, la gastro~copia J}UÒ darc i nozioni circa i loro caratteri, la loro evoluzione e circai l 'estensione dei f.a.tti gastrici 11eri ul cero .. i. Be11 _l!oca in1 portanza 11a in Yece, in confronto dell 'c ~ a1 11 e radiologico, la aas troscopia ·n ei riQ'Uardi del ca1,cin o111a. Per la ua diagnosi J>recoce è diffic ile che un malato, cl1e non. acc usa 1>unti o pocl1i disLurbi, quali son-c> in C)'e nere qu€.-'1.li legati al caPcinon1a iniz·i1ala, i Ro ttop,01iga ,a1d u11 esa.1n1e ga tro co1)ico. Questo irtvecc ]) UÒ e ere ulil e per rileva re 1'esLensione- d el i>roces o n eopla.. , tico e del) e lesioni infi a111n1atorie ad e ~ O c irco tanti. Va accennato an cl1c come Korb eh abbia tro alo un buon n u111 C'ro di carcino1n i occa ionalmente, endo~ro pizzan.do tornac i affe tti da gastriti sub.acide r l1c sembrava110 as ·o lutamente innocu e . e 011do Korbst' lJ la diaar10 i e~a t la della ga trite ro11ica 11011 può e.. r fa tta che con la vi ·ion e diretta e r ioè con l 'e an1e gastrosc·o1

)J1CO.

La aa tro copia è ta ta poi 'con ig liata ed .attuat a in Lo1r1ac i g ià operati al fine di com.J>lcta re i ri sult.a,ti otte nuti dall'es1Ylor.azione radiologica. e infatti il g·iudizio radiologico su di uno .. l-01n.aco operalo è ~ p es o en11)lice, talora ~i i>re en ta difficilj ... imo. lc uni vorrebbero dare i n1 portan1Al alla ga. tre opia ç ome m e·zzo di indag ine per studi ar e problem i di fi iologi.a, fra cui le azioni farn 1aco-dinan1 i che di certe o tanze agenti , ullo sto1naco e·d i nun1ero ... i rifl e .. i vi cero-pilorici. O.a, tutto ciò ri sulta ch e la ga tro copia non m ri ta di e'"'. _ er e de 1 tutto tra. c urata e radiata dai m ezzi utili d ' inda.g inr dell o lomaco.

c. TOSCANO.

Sul comportamento dell'intestino tenue nella gastrite cronica con stitichezza. (

TEPP

e F. K

t.TM.\ • .

1\1ediziri.is ch e l(li-

nik, n . 40). Da lun o-o tempo ~011 0 n oLi i rapporti cbP co rrono tra tou1.aco e g t'O. so i·n Les tin-0: n10Jto frequente è il repe rto di una Liti chezza ostin~ , 1.a 11ell 'ipe rclo ridria da ulcera o nella ronicP ~a.; tril e, con1iei ai1 cl1 e di fec i diarroiche neg+li ÌJ)OC lc rid.r ic i. La le, io11e ga trica è di olito tlrin1itiva naa . i J,Uò a ere an·cl1 e il rapporto inve.l' o di c ui u·n csc111pio caratteri lico abbia. rrro n c11 'ip,ercloriclri,a c he f.i e~ trin . eca nel cor~o della di enteri a i 11 c ui natur.a]n1ente il ·pu nto di partenza , la i1cl gro. so i1nle li·n o. Ma ui rapporti di int erdipe11denza fna alterazion i .gastricl1e et intes tina 1i l e o:pin ioni son o lnlO lto µesso di c·ordanli : V. ooT'rlen riLien\. la ·CO ti15azione co111e la le io11 e primaria e I 'iperclo ridria con1 e la . ua co11 .. eaueinza, il ch e ~n rebb e din10 lrato dal fallo ell e una volta g uarita la stiticl1 ezza ,uncl1 e le condi zioni ga-


(( lL POLICLIN reo

striche i n·ormalizzano. S·t rasburger e A·d-0lf Schmi·dt ammettono un rapporto causale di natura indeterminata : secondo essi l 'ipersecr ezione cloridrica e pancreatica p·o tre.bbe con'd urre attraverso l 'iperpe1psia alla formazione di feci che non dànno più u1lo s tin1olo sufficiente alla funzio·n e motrice intestinale. V. Bergmlann, e Kia.tsch ved-0né in e ntra mb e le n1a nifeistazioni l 'espressione di un ' alterazioine della r egolazione vegetativa. Malgrado i vari contributi esistenti sull ' argomento, n essuno 11a mai preso in con side'razione in questi casi il co.m porta1nento del! 'intestino tenue che in fon·d o costituisce il ponte fra le manifestazioni p atologicl1e1 gastrich e e quelle del g rosso intestino. In molti ammalati di gastrite l 'esam e radio·1ogico m ette in evidenza .alter.azioni della m otilità del ;tenue intestino, con acc·elerame1nto del passaggio deI .p asto opaco; questo ·n aturalm ente contrasta coll 'esist enza contem1po ranea / di u1n a stitich ezza. Saippiamo che . norma] m ente, al più pres to dopo due -0re, lillia comune1T1ente dopo · tre ore, ]e prim·e frazi:oni .di pasto Tag·giungono il polo cecale, do·p o 4-6 ore ]a fl es::;ion e epatica e dopo 5-12 lai fl essura lienale . N·el n1ag' gior numero di ammialati oon segni sicuri di gasttite · ~ i trova invece un accor eja·m 1ento ·d-i · questi tempi e frequentemente già dop-0, un 'ora e mezzo dall 'assunzione d el pasto opaco se n e frovano i prirt1i quamtit1ati,ri ·n el sigma; tuttavia il ten1po del totale svuotarnento del .t enu e 'può es~ere r egola.r e, cioè fi"n ire dopo 8'-9 ore. Questo aumeinto di motilità del tenue deve essere oonsiderato com1e dovut-0 a d uno stato flogi stico .a cui si accompagnerebbe anche un al:l.m·e nto d·ella secrezio·n ·e ; quest 'ultima condizione essendo dimostrata dal frequente r eperto di livelli liquidi e ·d i g.a s n el tenue . Malgrado il rapido tr.an sito attraveirso il ten~e , il · conténuto intestinàle , arri,rato ' n el colon, ris.tlagnando n el tratto discend'e nte , ,p uò ispessirsi notevolmente pe.r riassorbimento della- parte acquosa e aver si 1così la form1azione di feci solide come , in una condizione .d i stipsi ·malgrado Io stato catarral e de1l tenue e malgrado il suo alto contenuto liquido. 1

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E.

ANTONIAZZI. .

~ull~~.ssorbil™.Jtto~del, gr.asso ~~ll'intesttnc,. • • (C. MuELI.ER e W. NoNNENBRUCH. MedizinisChe · Klirvik, n. 40). P er venire assorbito il gna·sso n euwo deve essere scisso in aicido g rasso, e glicerina, il ch e avviene per opera del secr eto pancreatico e della bile. Tuttavia, malg rado· la rmla ncanza di questi s ucchi il gr.asso ,.può v,enire ancora in parte scisso e come tale trov.a rsi n elle feci per oper.a della flora batteri.ca intestin1ale. · Im as enza comple ta di bil e, ]a perdita di g rasso può variare dal 27 % .a1 100 %, quest'ultin10 dato verifi candosi solo in lattanti COD a tresi.a C·Ongenita delle vie bili1ari. ln as-

))

se11.za d ella ecr e!Zione pancreatica il gras~o i1)utilizzato può ragg iu11gere il 100 % be:DJcl1 è in pratica esso oscilli fra il 26 -e 1'81 %. D 'altra parte -0ggi sappiamo cl1e l'assorbim ento del g rasso è ancl1e influenzato dalla secrezion e interna del pancreiat& stesso, c o11i.e ricer ch e di othmann e W endt, di Licht e W agner 11.a11no si curamente dimlostrato. ·S appiamo per le ricer che ·di Wieland e Sorge che la bile entra n e} D'leccanis:n110 di assorbim1e nto d el g rasso p er Ja proprieità idrotro1)a del su o .acido di~o ssi colalico, I.a cui 1aiZione cons i terebbe ·nel rendere solubile in acqua l ' acido gra sso che di p,e r sè in acqua non. si sciog lierebbe. Oltre a1gli acidi biliari altre oostan ze a d azione idrotropa sareb b ero state isolate dalla mucosa inte. tinale. Secor1 do Verzar basta una piccola quantit à di bil e per ag·ire su una g.rande quantità di g·rasso, per il fatto che il legame acido grasso-acido ·b iliarie n elle cellule intesti11ali , si ciog lie, •C-O ... ì ch e l 'acido biliare resosi nuo' Tan1,ente lihero, è in grado di ag ire su nuovo g_rasso e così via. Gli acidi bilia.ri sono din10strabili n ella n1Juco . . a intesti.nale anche g, g iorni ·dopo 1 obliteo.·azione d el coledoco e così si spiegano i ca i di b uon assorbimooto dei grassi ntalgna·do ]a m1a11ca11za compl eta di bile. ~fa l 'assorbim-ento del grasso·, sen za modificazioni della ecrezione biliare e .p an,c reatica, può esser e alterato anche per variazioni del n1eccani smo di rien1pim.ento e della m otilità del1'intestino tenue, j)ST c ui il cl1imo no n. vi€1Ile ben e m esc-0lato e re. ta 1pOC·O a contatto co'n i succhi enterici. Ciò accade; p er es. , nell 'enterite in cui si pos~-0no avere fec i ·d i con.siste.nza no rmale ma co n au1nJento deJ ieontemut o in .gnais so e in fibre muscolari. Più comtplicati ono i casi con cirrosi d el fe.gato e con g ran }Je rdita di grasso per le fer i , poich è qt1i agisicono in i eme la stasi portal·e -e l 'e11terite (W endt). La gastroenterite .p ertanto è UJ)a malattia ch e n on si · n1anifesta solamente con alterazioni intesti11ali, ma ha legami con queii casi d-i splenor,negali-a con leu copenia e d.i cirrosi eparti1ca ch e mostrano di essere una filiazion e di essa . Anche · in ca i i1on chiari di edernJa si d eve :pernsare a<l 11na genesi gastroenteritica. Da qui la grandè irnportanza clini ca dellia1 c.onoscellza ·dell ,' enterite e dell'alteirato · as...~rbi­ n1 en to dei. gra ssi cl1e ad essa segue. 1

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E.

ANTONI \.7.7,T.

TECNICA CHIRURGICA. Un nuovo metodo di anestesia per le opera~ioni alte ·dell'addome. (PAYR. Dtsoh.

z.

Chir., ,rol. 23±, pag. 130). · IJ i11.etodo è bag~to 1sul princir?io della ,an·estes·~ a in superfic ie, e srnl fatto ch e il sin1patico addolninale l1a i s.u-0i plessi e g·angli principali in corri sp-0ndenza della pa.rete po~.l e rio;r e dell a bor~a on1k'r1t1a·l e , ·da cui è se.pa•


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2]

rato da u11 ;' Ottile fog lie lt·o perito11eale. E. . o cons i te n el riempi111ento della borsa on1en.ta lc ('011 una ~ol uzione di /)<tn tociiina 1 %o (ci r G.;'\ 100 cn1 3 ). In tal 111odo i provoca lo t e o e ffetto a11 stct ico cl1 e con il bloccagg io d egli ~ plan cn ùc i . Il riempimento i pr~1lica con u11a cat etcr di 'élaton a ttraver.. o l 'e1)i11loon O'a tro-e1)atico o l ra\-er~o il ltle ocolo11 tra. v e1' o, o travor o il gi•andc 01n<.'11to, o ai1 ' lt e diretta1111e ntre tra,rorso il fora n1r <li \Vin .. lo'' J11 edia n Le u111a son·d.a di ·Kat1 ~ cJL l>er p , it'41 re, 1nri prin1i tre ca i .elc 11ca ti, il reflt1 .... o d C' I liquido 1:raver"'o il foran1 c di Win . lo,,-. . i co11 ig li.a di chiuderlo co11 le d,it.a, dura111<.: il tempo oocorremte per l 'a' venuta anc:-: te ... ia (2-3 n1in.) o ian ch e.... ol o di tene r e il pa1ientc.' corica to ul lato inistro . Qt1esto met do do,'r ebbe .. o ... tit uiire il bloc<'a"'gio d egli .. J>lancnic i J)er iniezio n e, e presen1fl'rel>be ino ltre il ,~a11ta o-gio di un n1in or e as. . orlli11lc nlo cli so lanza e di un migliore e ffetto anesl<>tico eh n on \Con la puntura.

A.

CALÒ.

Progressi nell'anestesia dal punto di vista del chirurgo e dal punto di vista del1'anestetista. ( I:. ]{. J.,rrr:Y. Tli e lolzrn. of the Americ. 'A/eclic. 11ssoc., 7 etten1bre 1932). 1~ ·.\

. di ·e cl1 e la prin1a -condizion e per una J1uoua a11 te ~ja è cl1 e l 'ane. . teti ta abbia potu· t o accura tamente e aminare il malato prima d ·11 'inte r,·ento e n e conosca bene l 'ana.m nesi e cl1<1 ~i s ia n o fa tte le ricer ch e di laboratorio noce.. arie a l~cnder... i esatto co n·to d elle condizio11i d ell 'o r>c1rando . i è r ealizza to un 110 Levole pr-oO'r o, ~con<lo l' . , coll'ave r clatt> 111ao-oior-0 1·e~po n sabilità a ll'anes tetista e c.1)11 o~ . 1·~tYcre ~ne teti ti esperti e ch e si occl1p1no C'~r }u ivamiCntc di arneste ia. È booe divide r e g·Ji opera11d j i11 4 g ruiprpi: 1) qua i e n.za ri:-.cl1i ; 2) co n . ·car si rischi; 3) co11 JJerico]o p er il t11a lalo; 4) con J)r ob abi:le morte d ell'ope· ra11do; è n ere. ~rio che an est etis la e r birurao di ~cutan o d ell ' utilità de ll ' intervento pie r tt1tti i malati d el g rUJ)po 3: il O'ruppo 4 clovrchllc e~... )re a bo lito d alle li te d ell e ope• • raz1on1 L'A. · è n1eX ta1ne11lei contrario .all 'abitudine <li far praticare 1'a ne's te~ia dal m edico ·curan t e d eil malato, ipercl1 è i rischi d ell 'a:nestesia din1inui sco no q·u.a'Ilta ·l ~iù e perienza di ancf' l e~ia h ai l 'anest etista. Dal 1)nnto di vi sta d ell 'aI1esteti&ta si ò oc· c u palo d clla qur· tione d ei pr·ogr essi conseg uit j J. S. Lundy ( loco citato sopra). L 'uso d el -cloroformio e~ d c i pre1>arati contenenti cloroforr11io . . i 'a T·idu cendo se.nsibilmen.t e. Anch e ] 'e ter e è u alo m en·o di prima d a olo, n1e ntre !'i u." a }) iÙ spe• o a ~·ociato ad altre sostanze f così si ado1Je ra or a l 'av-ertina come a n este~ia ])a. ale a c ui ])a:-; l a ao-giu11rrere poco e te re). 1

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·~ ()i]

SEZIO\'fo: Pl\.\TI CA

L 'os~ido idi .a.z olo , i con li.11100 ad ado·p erare 1l ell 'anes.tesia d entaria. L 'e tile ne dà pure ri. ultati oddisfacenti e Taippresenla certamente u11 progresso nell 'ane te ia . Il dio ido di ·ca rbonio mo11 è anestetico ma crve a r etgolare la profondità del r espiro e, diluito con ossido di azoto, o e tere o etilene, e'ita il von1ito e la nau"ca anch e n ell 'ane tesia ·pinale ed è utile anch o n el si•nghiozzo po· loper.ait·orio. Inoltre es. . o fac ili ta l 'a:sso·r bimento de ll 'e tere ·dando iperventilazio11e e quindi riduce ·l e complica nze poln1onari po·stoperatorie . •I l i1rog r esso è co tituilo da]! 'anestesia inlra tra cheale di acrili m e dian·le un tubo iin· lfodotto in tra·chea, pecial111ente n egli inter' enti sul ca po e su.I Lo raoc, quando il paziente de,~e essere t enUJto in uma posizion e che r ende diffi cile l 'a ne.. tesia con la tecnica co111)un r. L 'an e te ia spina le è certamente un indiscu· . ti bile progresso n egli interventi sottoombelli-

ca]i L~uso di morfina e di altri prodotti prima d ell 'intervento fa cilita l 'anestesia. L'uso di i>iccole dosi di sedativi e di !pic·ooil e dosi di a•nestetico è cosi pos"i bile 11ei casi in c ui ci ono g ra,ri rischi. e()'li asmatici è utile l '.a.n€ tcsia ·con o lio-ele r e attraverso il colon. Da lla pratica m edica l 'an c lelli ta può trar· ro d egli ins~onam e nti 'UJtili : così l 'uiso di barl)il urici si sa ch e è utile n ell 'av,relenamento da lrianina, n ell 'eclam.p .. ia, n ell o fe rite g ravi da in.vestimento. Per la localizzazione di al cune lesioni nervoe peJ.rifericbe riesce ulil ~ 1'.an e&te ia d ei troncl1i n e1rvosi e anche di quei ti tudi deve far teso ro l 'an esteti sta. n progresso n·ot.evol e 11.e ll 'ianestesi.a . è. rapi ~esentato d agli ap1 arecrh1 11'0 r somm1n1straR. LusENA. zio,n e ·di ga .

L'uso dell'ozono in chirurgia. (G.

.. 1MONETTI. g-io 1932).

L'Ospedale niaggiore, mag-

L 'ozono, n elle sue appli cazioni chirurg ich e, è .a·d atto quando vi . ia u 11 processo settico o et.Itico-neoroti100, in c ui esso svolge la du.plioo azione di favorire un.a urupida eliminazione de i prodotti di d esinte.grazion e; e di tin1:0lare i J)roce. i <li r i parazione local e. L'A. n e ha fatta l 'applicazione con un apparr~ecchio ic.a·p ace di 1pro d·u rre 10 g rammi di oz•ono .a li ' o~~a. Que to vie•n e p.oi, p eir m ezzo di adatto ventilatore a mano, ùire1tto s ulle p iaghe da tr.atta1:e, ad un.a: temperatu:ra ·d i circa 35°. Il suo u so, . u IJiao-hc torpi d o e ribelli ad ogni t e.n tativo di c icatrizzazinri e, com e pure su focola i in via di di facimen1to (u stiQIDi, suppt1r.azioni necir oticb e) p erm ette di ottenere otti111 i ri ultati , 1 anch e dal })u11to di vi ... l:t f11u zional e e della co m esi . fil . 1

1

1


CBNN1 BlB'LIOGRAFICl.(1) L.

Comme1i.t diagnostiques, co1n m1e11Jt traiter les ma lacli es men,tales. Edi tor e M13.1lo·i nre, P.a rigi. Prezzo Fr. 40. TE U B E RGER .

Con uno stile chiaro ·e con.e.i so l '_\ . eSJ) O·D e la .clin.ica e la terapia de lle 111alat l ie 111entali, in modo da con entire u11 buon or ic1n ta1n.ento al medico prati co non s p1~c.i.ali zza 1 o in p si c.hia1

tria. I! libro non l11a ,p rete e di or ig i11al ità dottrinaria . La pia-rte etio-pato.o·enetica è contenuta in limiti .. obrii ma ~u ffi c i en ti a dar ragione delle i11dic azion i terapeu ticl1e, cl1e ::;ono l e pit'1 larga1ne11te tratta le.

DR.

P. MoLLARET. Le traitenien_.t actuel cle. la paralysie gén.érale. Edit. .J. B. Bai Jli èr e, Parigi . Frs . 8. L 'A. pa sa. in rassegna i nuo i i11elodi di cura della paralisi prog ressiva, g razie ai quali questa malattia ha p er·duto i su oi fu11esti caratteri d i fata1ità . Si sofferma so.p ra tulto sul p iù e ffi c iente. di tali metodi, la malariotera1)ia, fi ssancl one in ogni p1articolare I.a tecnic.a. Preci sa in base ad una lar-ga e_perienza quel che si può otte:qere dalla cur<.i. Dn.

A. SALMON. h;dwchiamo la nostra volon.tà , il nostro carattere. Un ' rol. in-16° di pag. 80. L. Capp·elli , Bolog na, 1932. Prezzo L. 3. In ques te p.agine, il prof. Salmon d~ con s tile sem!Pli ce e 1c.on molto en so pratico l e norn1e per l ' educazio·ne d ella vol ontà e d el e.aria ttere, ricordan·do, fra l 'altro, quanto ha se.ritto· il D 'Azeglio nei ·suoi ricordi sulla grande importanza ch e hanno i piccoli sforzi inibitori sull 'educ.azione d ella volontà. Domina in tutto il libro un sano equi1ib·r io e lo stesi o A. rico·nosce ch e .anch e un eccesso ·degli accen·n ati sfo-rzi inibi to.ri può e ser e dannoso· alla volontà istess.a. Non d ivers.amenLe, ·del resto, un ecic es:so ·di disci1Yli·n.a n ell 'e·du cazione di un fanciullo, come in qu·ella di un p o·p olo, port!a: alla soppt·essio11e del la volontà, crea d egli auto1ni e nc.;11 ·degli uon1ini. l Jn largo numero di individui ritrarrà dalla l ettura di qu esto piccol o lif'lro utili amm.a es trame11ti fil.

M.

[ANNO XL, NtJ]\f. 2]

« lL POLJ CLII'.\ l CO »

66

e P . CnENE. Les dy s.p•epsies n1erv euses. U n vol. in-16°, <li pag . 210. l\1:as 001 et C.ie, Paris. Prezzo frs . 22 . CHIRAY

N·e ce sità e.s en ziale , per :chi si accinge allo studio di que ~ to campo pi L'ttosto vago d e1lla patologi.a g·astrica, è quell a d1 d elin1itare con (1

~i pre~a

ò 'inviarE1 due copie dei libri di cui

si desidera la recensione.

i)reci io11c r l1·e cosa is i debba intender~ 1p er dipepsia nervo a. TropJJO pesso, nell '~onoranza d ell e cau se orga•n·icl1e. e viscerali di sin·d.J:orr1i di p:ep•tiche, so·n ·o state c onsiderate com·e nervoe d:el1e d is.pep s.ie che erano sostenute da be'n a lLre r.a use ed e1·~'1no q u~.ndi uscettibili di ben diversa terapi.a . In q ue .. ta buo~l·él· mo11ografia, g li AA. dopo I ' e pc~ i zi c·n e d ci dati anatomici e fisiolog~ci sull ' in11e r\ az io·n e gastrica, studiano le 1s in·dron1i ga Lri c l1e 11el decor o di malattie nervose org anic h e (ceteb1<i li e m idollo-radioolari) ed i risentin1eJ1Li nervo·si d elle; affezioni gastriche. Si ooc.u1pia1n·o poi dell e di p epsie secondarie a diver se affezioni e finalm ente delle :di.spe,p$1e nervo e, di cui fam no lo studio clinico e di c ui tratta110 in ~o-u ilo la terapia. f il.

ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico-Chirurgica Veneziana. Sed uta del 20 novembre 1932. Presidenza: prof. G. B. Fiocco. La sed t1 la è aperta da brcYj parole del p ,r esider1 le i)rof. G. B . F1occo 1 il quale, dopo aver ricordato gli scopi per ct1i si volle a11che a Venezia costituita la SocieLà ~Icdi co-Chirurgica, invita i soci n collaborare attjval11er1Le al·: a vita della Società slessa, affinchè essa cl ive11ga veramente l 'epressio11e della c ultura merlica veneziana. Segu e l 'orazio11e del senalore prof. D. GIORDANO su « Ar1to·nio Scarpa chirurgo visto a cent'anni dalla s ua lnorte » e vengono quindi svolte le eg uenti co1nur1icazionj :

Risultati di circa 2000 vaccinazioni antidifteriche con particolare riguatrdo alla vaccinazione con dose unica di antitossina. Prof. L"CCIA"'~o NIAGNI. - L 'O. ha oltenuto in 526 bambini cl1e aveva110 su 1174 presentato una R . di Srhick po·s.iliva, seguendo la tecnica origi11ale di Ra1no11 con le tre dosi successive di analossi vacci110·, una reazione negativa dopo 60 giorui 11el 90,50 % dei casi trat Lati . Per ovviare a:la difficoltà del lD:etoclo delle iniezioni ripetute, <;he spesso i1npedi sce di praticare la serie r egolare, 1 O. r jcorda co1ne g ìi Aulori si iano preoccupati di otler1ere u11 anatoss ivaccino non molto concc:nlrato ch e p ossa co11 due o una iniezione conferire lo s1n to in1mu1li tario. Egli in 195 bambini Schick posi livi s u !526 ha praticato l a vaccinazio11e con J )a11atossivaccjno del Terni, iniettandone un cn1c. e rnezzo pari a 45 U. A. in una sola volta, o ltenendo dopo 45 f:3 iorni 11na Schiok n egativa nàl '87, 16 % con perfetta tolleranza da parte d ei soggetti trattali. 1

Sistema nervoso vegetativo e vomito periodico. Prof. A. GANTJLEN:\_, - I/O. riferisc e due casi,. di c ui u110 riguardn 11tc una })ambina di anr1i 5 e m ezzo, con cranio brachicefalo , bozze frontali sp or genti , 11aso a sella, palato ogivale, denti ca-


[ANNO

XL,

NUJ\l.

2]

SEZJONE PRATICA

riati , cl1•.! prcse11La crisi dolorose di vomito a periodi di lan li 10-15 giorni, insorgenti solo dura11te la J1o t lc. _ ulla radiograficamente allo stomaco e in le tino, non acetone nel:e ori11e, nulla al S. 1 • Il seco11òo caso riguarda un maschietto di 6 anni con c ri i periodiche di vomito e abbondante acetone nelle orine. Nello studio del S.N. V. la ban1bi11a ri~ulla una simpatico- e il bambino un vago- tcn ico. P~r questo, dopo una diag11osi differe11ziale, l 'A. -conclude per la diagnosi di vomito con oec lo uemia in soggetto vagntonico; per la bambina llCr ttn a lesione de: S. N. V. con prevale11za spiccala d el .. impa li co, secondaria ad credolue: l a c ura <'Ort arsenobenzoli ha fatto scomparire Ja sin ton1a lologia .

not t. L. LoI LT.

-

Sul metodo di Lowenslein

per la ricerca della bacill emia tubercolare.

Sulla malattia di Dupley. I>o tl . E. Por.1c1crrn. -- L'O ., fatto un cenno del:a loria e delle <liverse concezioni e liopa logenetich e d cnJi i\\1 lori ch e si occuparono della malattia cli Dupl<") , esp one un 'osservazione personale in ltr1 pa1i<>ntc cli 37 anni, ch e subì 6 anni pri n1a una tor: ion e in r omposta dell'omero D. per un brl1sco movi111en lo dell'articolazione della spal la. Dopo G ann i ebbe una linfang ioite de: braccio e<l ad e ni te' a cC'llare D., in seguito a c ui comparve dolore a lla SJ>al la e limitazione dei movlmon li. Ai raggi X si nrJlò un 'ombra irregolare sulla tes la <lcll '0 1ncro, ali 'I;. O. ipotrofia dei musco'i , specie del nelloidc, en1a tumefazione, nè febbre. A. p ort a lo chirurgi<.'a111en te il focolaio calcifica lo, g u arì perfettatnc n te in 35 Q"iorni. L 'O. con c,'ude 1no.. trandosi favorevole all 'importanza d ei lrnu1ni e d ell 'iniezione per l 'e tiologia r. 'orali1zn le al terazioni con sist enti in proLes~i di n ecrosi e calcificazione alla bor a ierosa sott o delloidca e al tendine del sopraspino o. Dott. \ti . '\lozzETT1 ~10NTERUl\11c1 e dott . D E MAncu1. ·- Ricerclie spe rim en tali su ll 'azione del liquor folli co li sul nioncon e cervicale uf erino. Dolt.

(~.

ClcEnt. -

Contributo allo stndio dell e

pane reati li. La lipoidosi colecistica. Dott. -~ .i\c1rEc r. - L 'O. riferisce su 3 osserva1ioni di « Colcci ti a fragola », di cui 20 r eperti accidentali di autopsie e diciotto r eperti operatori . Dopo aver trattato brevemente della etiopalogene. i , nella intomatologia e del! 'anatomia patologica rli que ~ t a forma r ecente e ancora discut1ùile, eg' i con clude nel sen so ch e la lipoiò osi colecisli ra pura deb1Jél piuttosto esser e con irlerata come cspre sionn di un alterato stato fi siologico rlella colecisl j legato al ricambio colecislerinico di essa, il qual e verrebbe perturbato da cause va# rie e 1tOi t ancora definite.

Le pietre pleuriche. Dotl . P . L Ei'1TI . - L 'O. presentar1do un caso di d ep osizio ne calcorea a sede diaframmatica simm etrica hilaternle e pertanto rara ne discute i~ m ecca nismo e liopat ogen elico. Il Segretario : dott. ALBE RTO VANNI .

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Società Medico-Chi1·nrgica Bergamasea. Sed11ta del 22 novembre 1932. Presiede il prof. d 'ALESSANDRO, presidente.

Su di un caso di appendicite calcolosa. Dott. TIMPANO. - L 'O. riferisce di un uomo di 22 a. ch e, non avendo· 1nai lamenta1o anamnesticamente :ilcun disturho addon1i11ale anche lieve, i1nprovvisamente ebbe a present.are una sintomatologia pretta:mente ureterale ad insorgenza acuLn caratterizzata da dolori irradiali alla region e re11ale destra, al testicolo, aJ pene, con scarsa e brucia1tte minzione, lenesrno vescicale, ematuria. Assente la febbre, assente i~ vomito. Un esame radiografico per la ricerca d e i calcoli urinari svelò l 'esistenza di due ornhrc opache a contorni r egolari , una inferiore grossa quanto un cece, l 'altra superiore e disgiunta d a!la prima, grossa qua11to lJn grano di frumento, situ ata a livello d ella sincondrosi sacro-i:iaca nel suo estremo superiore. Nonostante le manifestdzioni c:iniche e la poi ti vi tà di questo reperto radiologico, si è creduto opportuno sottoporre ad attenta analisi differenziale tali ombre 11el dubbio che non fossero a carico d ell 'uretere. Si procedè pertanto ad un esa1ne pielografico con urose]ectan B. e fu solo con Ja proiezio11e obliqua che si potè dimostrare l 'in dipendenza di queste ombre dal canale ureterale; tl'1enlre ne:la proiezione abituale 1'ombra dell 'ure tere si sovrapponeva a quella dei calcoli. Di fronte a questo risultalo e stante la sintomatologia acuta si ritenne trattarsi di calcoli appendicolari. L ,esame radiologico d el tubo digerente pr~licato p er os e p er clis tere opaco ha dimostrato l 'esis teuza di segni infiammatori peritiflitici, mc-n tre l 'appendice rimaneva impervia. Si ebbe così una sicura convalida sUJ~ dubbio espresso che cioè i c alcoli appartenessero all 'appendice. L 'inlcrve11to chirurgico ha poi co11fer1nato l'esistenza di una appendicite calcolosa con appendice perforala ed uno dei calcoli contenuto nel tessuto infia1nmatorio periappe1tdicolare.

Sull' agranulocitosi. Prof. GASTALDI. - L 'O. dopo aver riferito in modo sintetico quanto è stato finora pubblicato sul1'agran uloci tosi per quanto riguarda i diversi quadri clinici, :a patogenesi e la terapia; descrive due casi da lui osservati in questi ultimi anni ed accenna ai rapidi vantaggi ottenuti in unò dei due casi con la radioterapia.

Anemia grave da polipo duodenale. Dott. A. GAVAZZENI. - L'O. presenta un caso di Lltmore benigno del duodeno che dava come sintomo predominante una intensa anemizzazione. L 'csa1ne radiologico metteva in evidenza un difetto di riempimento del bulbo duodenale che al1'intervento chirurgico r isultava determinato da una formazione poliposa. Il caso presenta particolare interesse sia perch è di questi tumori benigni a carico del duodeno la 7fllt eratl.1ra non ne segnala che 17, di cui solo 5 cling nost.icati radiologicamente, sia perchè all 'esam e istologico il polipo risultava costituito da un ornartoma, forma questa eccezionale per il duod eno. Il Segretario : dott. CASTELLI. •


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68

POI.lCLI~ICC•

[ANNO XL,

>>

NUI\1.

2]

APPUNTI· PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. Esito favorevole di una grave lesione , _._. eranio-cerebt'"ale da arma da fuoco. Dott.

LuIGI AN GELONE .

Gen,eralità. -

Nelle ferite d 'arma da fuoco cranico-cerebra li, la ferita non semv r-e è in relazione con il proiettile, spesso dipende dalla deflagrazione della polvere, dalla poten za del colpo risultante e dalla massa e velocità, e dalle comrune leggi della balistica. Così i proiettili di piccolo calibr.o, quasi sempre agiscono con tutta la loro massa e non per sch egge; p erò quando la distanza oltrepassa il 1netro, i pallini si disperdono e possono, produrre lesioni in più parti. Se con 1nodica velocità sono colpite le parti molli, si produce un tr.a gitto cieco, e se il proiettile è picool·o, la progr1osi è J-n1on a e Ja cura se1nplioe; ma se il colpo offend~ la superficje o lo spessore del1·osso, allora la prognosi diven ta più g rave e la cura meno .p recisa. Il proiettile agirebbe secondo Von Coler e Schjeri!Ilg per pressione idr-o-dinamica, cioè la palla respingerebbe in tutti i sensi le molecole dell'osso, le quali, aoquistano, per questo fatto, velocità e potenza vulnerante propria, per cui agiscono come proiettili secondari. Gli esempi di frattura del cranio che non danno alcuna gna.ve c-0nseguenza, non sono rnJolto frequenti, ma sono m'Olto imrportanti; si verificano di solito iTil circostanz,e di esperimenti e di giuochi imprudenti, o in campagna do,v e possono presentaTsi i casi più inspiegabili . Perciò questa relazione non sarà priva di interesse 'Il·e>n solo dal lato d ella curiosità , ma an che perchè conferma un punto chiruro-ico dimostrando ch e UDJa saggia azione può avere ragione di casi in a.pparenza ·dispera ti. 1

(

......

CAso CLTN1co. - Pietro D. I. , da S. Pietro Infine (Napoli) , di anni 10, nato da parto norn1ale. Non presenta speciali affezioni nel gentilizio. A cinque anni f 1J colpito dal morbil]o da cui guarì compl etamente b en e. È stato .in seguito sempre di ottima salute. Il 18 ottobre . 1930, colpito alla testa dn un colpo di fucile, si presentò all 'osservazione c irca 4 ore tio·p o in uno stato di grave anemia. Sul lato d estro del cranio a circa tre centimetri <lal piano auricolo bregmatico si notava un 'ampia ferita slabbrata e sudicia, a contorni sporchi di sostanza cerehrale; attraverso l a breccia ossea lunga 5 centimetri larga 3 si notava · u11a m assa di poltiglia cerebral e pulsante eviden te1nen le e ch e cadeva disfatta sotto il l a-

vaggio di siero fisiologico tiepido, il liquor ch e fuoriusci va non era limpido; i 'emorragi a continuava modica. Il pazienle non si l amentava, e La coscienza èd i sensi erano perfettamente liberi, e le forze discretamente con servate. In coll aborazion e col dotl. Barone, medico condotto, fu praticata una }Jrima toiletta e m edicatura st1perficial e, disperando della bonlà della p rognosi. Il secondo giorno il ferito era apirettico, calmo e sveglio. Polso bu o no , funzio11i escr etorie buo-

F1G.

l.

n e, pupill e ue L1e reagenti, rifl essi superficiali e profo11di prc c11Li. Furono a !)Orlate le schegge ossee visibi"i , e, enzn azzardal·e di sp ecillare; fu applicata una m edjca tura con garza i odoformica. Per Yia sottocutanea si ero an listreptococcico polivalente. Cosj i1 ei g jorni su ccessivi . Il 5° giorno jl ferito ebbe vomilo, n1ovi1ne nli involontari e cl isordinati d el l ·raccio sin istro, modica febbre (38-38,5) perrlitn involontaria cli urine. Al 7° g ior110 l e condizioni erano ini gliora te, il vomito e gli al tri di s t1lrbi nervosi sco1nparsi , l a febbr e cess ata , i l ton o muscolare del braccio sinistro lieveinen le climinuito . Furono asportate altre piccole sch egge ossee, e si incomin ciò ad esercitare m od ica pression e sulla massa cerebrale erniata per costringerl a a tornare sotto l a volta cranica. Intanlo ~ contro tulle le r egole d ella buona chirurgi a, n on si permetteva all ~ ferita di rinchiudersi . Una escoriazione eritematosa , comparsa già al 4° giorno sulla pun la del naso si era ingrossata; pensando ad una neurosi cutanea fu cl:lrata applirando l ocalmen te un po ' di pomata Antipiol. Così si continuò fin o al 290 giorno, quando, asporlando la s triscia di garza iodoformica, si notò ch e un fil o di. essa era rimasto agganci ato ad una sch eggia ossea . completamente infossata nel cervello, p erpendicol arme11te forse. Dopo vari cauti tentativi di estrazione, non conoscendo la for1na, nè l a posiziofle, nè le possibili ader enze d ella sch eggia, per evitare una eventuale emorragia interna d el cervello o dei ventricoli, fu n ecessario rima ndare l a es trazione al giorno dopo. Privi di ogni au silio radiologico e sintomatico, il giorno seguente, con piccoli movimenti di lateralità e lieve trazione fu estratta l a scheggia;


[ANNO

XL, NUl\1. 2]

SnZIONE PRATICA

non era piccola nè stretta, aveva i bordi sinuosi e frastagliati irregolarmente, la base era caratte· rizzata da un dente osseo piccolo ma fatto a rampino. L,estrazione non fu seguita dalla minima en1orragia nè l ,i11fermo accusò disturbi. Nei giorni seguenti, non esistendo più l 'ernia cerebrale si permise al cuoio capelluto di cicatrizzare. Dopo un mese e mezzo dal 18 ottobre la ferita si richiuse con una cicatrice fatta di tessuto fibroso duro e resistente. Questa cica trice esige certo una lunga osservazione perchè nnche tardivamente può recare disturbi del le mobilità, epilessia, della sensibilità, n evralgia, r1aralisi; della intelligenza modificazione del carattere, mania o follia. A distanza di clue anni dal trauma, il paziente non pre~e11la ancora nessun disturbo.

La elasticità delle ossa del cranio,

di1n o ~tra­

ta da Bru.ns e confermaia da apparecchi peciali, n elle fratture viene variamente uperata dalla violenza del corpo contundente. Quello che si può con talare è ch e talora il tavolato ester110 pre enta una semplioe le ione, nl-entre il t volato int erno (vitrea) si ch cggia i1t parecchi fram•nJ.e11ti e questi sporgono e i spingono verso l'interno della cavità crani t ~. <2ua r1do il cranio vie11e frat tt1r"=tLo una parta della forza va impi egat ~'\ nella fraltura , la forza res~dua agisce sul cervello determ inando lesioni gravi. Ma la determinazione precisa dei punti lesi non sempre è fac ile, anche basandosi sui ricordi di fisiologia e fisio lopalologia del cerv~ll (! . Dopn 1<l sco1)crta del Broca (engrammi di Mingazzini); llicic e Fritsch dimostrarono con d ebole corrente galvanica, 1 esistenza di centri corticali motori abbastanza bene circost.ritti. In Italia ]o ric·erche di Luciani, Tamburi,ni, Albertoni, Baglioui , Lo Monaco recarono nuovi contributi per lJa d~tcrminazionc dei centri. 1

1

·

FiG.

2. --- Cervello umano (dal

s=

DEJ E nJNE) .

zona .<:ensitiva.

Nella figura d el Dejerine a.p pare evidente la disposizione generale delle localizzazioni m·otrici. Non e iste però una barriera n etta tra centro e centro de l m1edesimo lato o lato o,p posto, per cu i non riesce facile tabilire n ettamente ]a posizione nell ,uomo di centri corti0

ti9

aali tern1oreg-0latori, vasomatori, trofici della vescica, del retto, d ella eiaculazione e della erezione; ma solo si può arnmettere per ora ch e essi abbiano sede in vici11anza della zona 1notrice (Luciani e Seppilli). Per tutto ciò e per l'interferenza di molt,eplici fattori IIlon si possono stabilire rapporti esatti fra entità del traun1a e gravità della lesione cerebrale, di cui l 'em·orragia, la contusione, la rottura rappresentano gli unici eilementi macroscopicante11te 1aipprezzabili. Ta nto nelle fratture della volta come in quelle d ella base si trovano allcrazioni cerebrali. Le lesioni non si limitano ai lratti colpiti; però, infatti se un trauma delcr1nina nel cranio co1pito un brusco movin1en to, la pressione entro tutto il cranio si eleva bruscamente e provoca, secondo Kocch er, la commozione cerebrale a cui s i agg iungono focolai di contusioni. Perciò di solito le fratture del cranio, specie se con evidenti lesioni del contenuto encefalico, dann·o cli turbi d 'i1n dole nervosa o imm1ediatam.ernte o secondariamente o tardivia.m ente. Diciamo di olito, perchè il caso clinico espo,s to vieta di o-enera lizzare la legge per 1'assenza quasi completa ·di disturbi n ervo i anche a d~ an11 i di distanza da l trau111a. P er la diagnosi 1non vanno trascurate le ferite semplici o le fessure. Anche nei oasi più benigni è buona regc]a di conlrollarei, medianle lo brigli am ento la rgo d el cuoio, lo stato dell a volta; di con idcrare come sospette tutte le uppurazioni pe r~ i tenti p er qua1n to superficiali; e di non la ciarsi deiviaTe dalla b enignità dei sintomi dei primi g io,r ni ed anche dei pri1m ri tre m·esi. Nel focolaio di contus i,o ni e nelle parti cir costa1nti si verifica una tum·efazion e eJdemalosa paragonabile al1'e dema traumatico dell e parti superfi ciali. E qu esto edema può dar conto ·dell aumento di pre sion e endocna.n ica e dei pr-olassi cerebrali anch e !Ilei casi n ei quali n on esistono forti . 1)andimenti di sangue o idro cefalo. Differenze di pressione e di quantità di liquor spiegano la tolleranza di ver amenti da 60 cc. in alcuni, a 250 cc. di liquor Ì·n altri. Il dolore, ch e ,a principio dipende da compressione d eilla dura madre contro il cranio, 0 .da sposta.rn1ento e stiramento della falce, la defo.nmiazione, la mobilità ab·n ormale delle os1sa, l 'emorragia, la fuoriu scita, di liqu·or o di SO tanza cerebrale S0TI O egni rilevabili nelle fra tture esposte. L 'esam~, ch e ·deve e sere solamente ispettivo , senza 1'ausilio dello pecillo , .farà notare fe ssure di varia forma e· lungh ezza (da non confo ndere con uture ianomale o suture di 1

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POLlCLL~ICO

os a worn1iane), 111a la r adiografia sarà di valido aiuto. Alcun e volte i -;i11tomi iniziali rtlgrerl i... cono e ciò dipende \dal r egresso dei sintomi di shock e di diaschi i, poi dal reg·resso dei diturbi circolato ri, poi dalle migliorate vie nervose, poi dall 'avviar si delle conduzioni attraverso altre vie. Alcune volte si ha nn·o convulsioni gen erali. Esse sono un fenomeno tardivo ch e talora accoro pagna il corm1a ·e d il sop10r.e : vengono ad accessi e secondo J(ocher dipendono dal cervello m edio. !Bergm1ann ha dimostrato ch e talora gli infossam enti ossei, specie nei g i·o,rani, possono m ancare della sintomatologia di com pressione. Di solito la pression e cerebrale aumentata, fa versare attraverso la ferita cranica masse di cervello decomposto e spesso di cattivo odore; inoltre rposson o determinar si com1plicazioni infettive partico1a.rmente gra vi (m eningoencefalite, ascesso cer ebrale) di solito m ortali. Una oomplicazione caratteristica è il prolasso e.b e si stabilisce attraverso Uil foro ·d ella dura e del cra nio per l 'aumento della pressione. I postumi a distanza dipendono spesso da sinto1m i da.pprima m olto tenui o trascurati o misconosciuti o ignorati, m·a ch e scoperti a temipo ia:vrebber o evitato pegaioramenti (cecità transitoria, r est1ingimento del campo visivo, astereog nosia , equivalenti epilettici , cri si di vertig ini, verra epilessia Jaksoniana, debolezza m entale, n evra. t enia, pseudoparalisi generale, D 'Este). Per la cura, il medico deve mirar e a combattere l 'infezione primaria o secondaria , assicurando il lib·ero deflusso ialle secr ezioni. I marg ini ·d ella ferita vai!lno1 scissi , il contorno allargato , le sche.ggie allo·n tan.ate. I pareri 's ono discordi se convenga chiudere la ferita o sia preferibile tamrpon.are lassamiente allo soopo di evitare l 'infezione. La scuola di Roma e molti in ItiaJia, vogliono la chiu sura per primla. Questa norma ha sancito il XXXVII Cong resso della Società ·di Chirurgia a Rorr1a; sono da escludere però le feritei già e tesam ente infette e queille in cui il trattamento suddetto non può essere applicato scrupolosamente (Alessandri). Nelle ferite d'arm,a da fuo·co, mai spec.illar e il tragitto, fare abbondanti ]avaggi con siero caldo per aspo1rba;re i g rumi, la poltiglia cer ebraleJ e gli eventuali corpi estranei. Quanto alla toiletta ossea , giova rico;rdare che il chirurgo deve sacri ficare il meno possibile framm enti ossei. La g uarigione a settica delle ferite cranio-oer e1b rali è un fattore impo1rtante per la reintegrazione ian atomi ca della breccia ossea non miolto est esa, ed anch e per il 1

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[ANNo

XL, NuM. 2;

ripri ti no funzionale delle localizzazioni nervose (Giacobbe). ei casi in cui è r esiduata una lacuna ossea piuttosto grande ed in c ui si deve temere un 'ernia o prolasso cer ebrale, o iam·r nettere l 'aderenza delle m eningi con la cicatrice esterna, i pazienti debbono essere profilatticamente sottoposti all 'operazione (m eningolisi, eventualmente tra pianto osseo). Ma un m etodo .sem~plice esponiamo alla critica perchè pare che con esso si possa .agevolmente impedir.e og ni a·der enza deJl cervello e delle m eningi (aracnoide e pia) al cuoio capelluto durante il lavoro di riparazione. 11 m etodo è basa to sul principio e.be è necessario p eJr ogni ferita che la riparazione avvenga per ciascun pia.n o ; in altri termini bisogna imporre ia·l la v;s m edlicatrix naturae la stessa strada che ·o gni buon chirurgo segue nella ricostruzione degli strati dopo un intervento. La presenza di cica tri c.i n ello spazio sottoduna·l e ostacola i m ovin1cnti ·d el liquido cerebro-spi•n ale e del cervello, cosicch è qu·esto subisce stiramenti ed irritazioni che produoono piccole em orrag ie cerebrali corticali, nevrosi, alterazion e della pressione dc1l 1iquor. A queste condizioni oorrisponde una sindrome costituita da cefalea , vertigin e, alterrazioni della m em oria, talora ep·ile sia . In certi casi riIIllélngono per anni infiarrntmazioni croniche delle m ening i molli alle quali (Tilmann) fu imrpu· tata l 'insorgenza di epilessia traumatica tardiva e psicosi. Per ciò n el caso particolare delle ferite cranio-cerebrali, se è stata lesa la dura ma dre soltmntu, bisog na curare che questa si richiuda e 11coStr'Uisca ne•l miglior m·o do la forma anat·oin1ic,a. Se tutte le m en~ngi sono state lese, ed anche la massa cer ebrale, bisogna attender e ch e prirma il cervello ripari la sua lesione, e ;poi si pern1etterà alla pia la chiusura, ed infin e, conservando lo spaizio subaracnoide si lascerà cicatrizzare aracnoide e dura , per curar e irnfine che la cicatrice del c uoio non a·derisca alle altre. In altri termini bisogna aiutare la natura in questa operazioneJ di menin.golosi , mantenendo fra ogni stna•t o durante il lavoro di riparazione, la distanza anatomica normale. Per ottenere ciò si potrebbe a pplicare nella ferita, a contatto collo strato sano" un pal1oncino di caucciù vuoto, nel qual e, attraverso una im·b occatura ch e fuori esca dalla breccia , si può iniettare con una comune siringa gnaduata quella quaU1tità di aria o di liquido ch e il singolo caso richiederà. Con questa manovra il palloncino si gonfierà, ma non potendosi e&pandere al disotto perch è incontra la massa cerebrale, n on potendo espander si :regolarmenteJ al di0

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[ ANNO XL, NuM. 2]

ft1ori pcrchè il bordo o seo della breccia lo irnrpcdisce, si espanderà trasveir almoote assun1endo 1ai forma di un c uscinetto e lissoidale cl~e in1pedirà al cervello o alle m einingi ·di venire a contatto con l 'o so o con il cuoio capellL1lo.

F1c. 3. Extradurale

Sottodurale

cz. sagittale.

1.x fi rr ura ... econ da inos lra i tempi d ella n1a11 0\ 1 a. 'In il cervello è compressibile? I~a

o tan2a cc rel)1ale è fisican1ente incom 1)re..., ib il , ma il cer ella è un organo vitale 11 ·l tJua lc oontinua n1ente avven gono scambi liqt1idi tra cellul e e spazi inter tiziali, cosi ccl1è i pt1ò .ammeltore ch e dalla sostanza cercbra lc i po~sono pren1ere liquidi e che }:>e rciò il cervello ia compre ibile (Egidi). l <tlu rn l111 C'n l e il in e tod o è pericolo o p er la 11o~si l1i lità di infezio ni e meningiti purulente, 1na l 'accurat a toil e tta quotidiana con tutt _. l ) rcrrole d ella asepsi potrà gar entire il sl l C<'C ~..., Q .

a.s ·egnare altra funzione se non quella sensitiva, termoregolatore, vasoregolatore, trofica, d ella vescica, d el re tto, d ella eiaculazione e d olimi.tata da Luc iani e Seppilli dalla p~rte !)O Ler1?re delle tre circonvoluzioni sagittali frontali, dalle ·due circonvoluzioni centr.aJi dal lobus pana centralis e dal1 e due parietali. A parte la escoriazione man ife tatasi alla punta d el naso, e u11 evidente grado di rossore ~el volto d ei primi giorni, ·nel paziente non l pote tte notare altro disturbi. Esiste; un'azione di supplemento dei centri sani in favore di quelli dis trutti , op.pure bisogna penisare a l ripri tino d ella funzio,n e per g raduale ripar.azione de i tessuti distrutti? Trattandosi di un organismo in pieno sviluppo, questa secondai i.potesi pare più accettabile. Ma a parte questi interrogativ i a cui p o tranno solo ri. pondere fisiologi e n eurologi, le deduzioni cl1 e i possono trarre dal caso esposto sono emplic i. Grazie al! 'asepsi crupolosa, si può €1Vitare l a complic.azion·e di ferite cerebrali , la mening oen cefalite, cioè, dovuta a decomposizione d elle parti distrutte e a l1 :infezione ; si può evitar e 1'a cesso ceTebrale ch e talora resta circor rilto al fo colaio ·di contusione e talora acc1ui la proporzioni tali da d ete rminare l'ede111 a cer ebral e . mprtale. Si può dunque oon cludcre che l 'intervento imm ediato ' aiutato da . r rupolosa· asep . . i , n ello ferite d el cervello d a colpo d 'arma da fuoco (pi tola-fucil e) a pol' 'ere p oco inten a, o a car sa velocità, anche . e trattate aperte, può dare i migliori risultali e non permette ·di con siderare il caso irre1)arabi le, ei la cura al di sopra de1le nostre -

l/ iflessioni.

ome appare da ll a d ocun1entazio11 fo logr a fica, o ltre a lla frattura d ella ve lt.a cna11ica , 11 el n ostro caso, vi fu a n ch e 1111u l<'" io11e del ceTvello (circa 12 g ramm i di t><J]ti rrlia cere))ralc fu a portata rnei vari mo111 e11li clclla. c ura). E' n oto ch e ogni trauma cl P.1 rf' r\ cl lo colpito in pien o o n ella sola cort eccia, I r ovoca di turbi più o m eno g r avi di r·o1n ru 1.ione, con!Ju ion e, n on parla1n do di I ult le po ibili s f[Uele p iù o meno deprecalli I i : con1c ~ i J>UÒ pi eaare il fa tto ch e n el no. lro caso n e .. suno dci fen omeni 1nervo i siasi verifi cato ?> C.0111-0 si JJt1ò an1mietter ei ch e le ch egge osL'l ffond.ate n ella massa cerebrale sia no st att· lun lo discr ete da passare fra le circonvoluzioni , fra i va i, en za intaccar e inull.a , senza toccare centr i malori o sen sitivi, n è p1rovoca1·c }>O rali. i d e ll a faccia o d egli arti? Dall 'esarne c. lc rn o d ell a fcrila e segu endo il m etod o di D ' ntona per la d e terminazione d el sol co di l-,lo1ando fu po · . ihile ·di pensare ch e la Je. . ione n on fo ...... e m\olto distante d alla scissura di Rolan d o e quindi dalla circonvol uzione preroliandica; cioè in quella parte di co rt eccia a c ui i fi ~iolog i e ne urologi non har1110 potuto •

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SEZIONE PRATI C ·\

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forz e. S. Pietro In fin e (Napoli).

Pll SSU TO. C.on qu esta comunicazione l'A. ha inteso eSJ)Orre la patoo-ene i , diafSDosi e trattamento cli un a grave lesione cranio-cereb:nale da arma ila fu oco, 1sottoponend0 infine alla critica un Remplice m etod o per evitare le d eprecate aderenze cicatriziali d ell e m enin cri con il cranio o con il cuoi o capelluto n el punto d ella lesione.

LAVORI CON,SULTATI. Ti'oncuR . Pn iologia chirurgica, vo l. I . Ec 1nr. T ra ttcmien l o delle f er i t e del cranio non da arma ria fu oco. BF'.'IJNT . Patologia chir11rgica , vol . II. G .\RRÉ-B ocHARD. Chirurgia. l ,ucrANr. Fisiologia dell 'u-0ni o . Policlini co. Sezione prati ca, n . 43, 1931. D P OnT . F'rattiira della base p. 1•ollCl1 del cranio da f noco. Revue des Accanemies Clu Belgique, 1896. lI~r.FEnTcH . Fratlure e lussazioni . Ful\ rAROLA. Malattie del sist ema n er voso centrale.


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« IL POLr CLJNICO »

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XL, NuM. 2J

Nella piuria infantile.

CASISTICA E TERAPIA. Sull'echinococcosi renale. L 'echinococcosi del r ene, costituisce un 'affezion e n otevolmente rara . La p er centuale di questa localizzazione del para.s ita , varia infatti ri pet to a lla totalità dei casi di echin·ococcosi' ààll ' 1 % lll ella st atistica islandi1ca di Fins~n, al 5 % '·dei casi, in quella del Grifi , compila la n ella Clinica Chirurgica di Roma. I sinton1i più c·omuni dell 'affezione sono tre : tum·efazion e , co·lich e renali , emissione di .idatidi a ttraver-so le vie urinarie. D 'osservaz1ooe comune anic he l 'eosi.n ofilia e le r eazioni immunitJrurie eccezionale (Valdoni) l ' urticaria. La cura n e è essen zialmente chirurg ica : nefrectomia, in.e.i casi di grave di struzion~ del1'organo, e iiD. quelli in cui il rei;ie è co l·p1 to .da processi supp lllfativi ; _nefrotom.ia_, .asportazion e della cisti e sutura del per1c1st10 , quando è possibile, otten endosi così la g uarig ion e 1p~r primam , secondo il m etodo p rop ost o e praticato dall 'Alessamdri e Scu ola . Prem esse queste n otizie gen erali riassunt ive, R. Ascoli (L'Ospedale Maggiore, lu glio 193 2), descrive uin 1ca.so da lui osservato, di echinococcosi r enale, ch e si presta .a con siderazio·n i inerenti a peculiarità ipatogenich e e diagnostich e e permette ·di i.insistere sul fatto , che la eventua lità di un ' echinococcosi rena le va tenuta presente an ch e n elle r egioni, n elle quali l ' echinococcosi è rarissima. E ciò soprattutto quando 1ci si trovi di froot e a sindromi rena li, tipo colica, con aumento di volume del r ene, vi siano o n·o fen om eni suppura tivi , e si p ossan o e'scluder e tutte le più comuni malattie r enali. Ancor più specificatamante vi si deve pen.sar e, di fronte a r ep erti radiologici 1con imagini « a chiazze n d·el bacinetto e zone limitrofe eventual·m iente invase dal liquido 01p aco, e aspetto << a ro,sario >> del} 'uret er e. Nel caso deiscritto da R . Ascoli, la P'a ziente varii anni prima che fosse riconosciuta affetta da e chiillococcosi , aveva so fferto di disturbi intestinali ; l 'A. esprime l 'opinione ch e si posisano riferire alla pen etrazion e del par assita nel1'intestin·o, alla sua r esidenzia1 e a l p assaggio delle larve attraverso l 'inteistiino stesso. Una violenta eruzio ne orticarioide ch e afflisse l 'ammalata qu alche anno dopo, d eve naturalmente far .ammetter e una rottura, m agari impercettibile!, della cisti , con. p en etrazion e di liquido n ei tessuti circolan ti. Infine 1comparvero dolori di tipo colico alla r egione r enale, ch e si p ossono spiegare pensando o che una o più cisti , .p ervenute n eil bacitnetto vi abbiano ostacola to il deflu sso dell'orina, oppure, più ' 'er<>sim ilmoote, 1co·n I 'insorger e di pielonefrite. Due lavature del bacinetto, diedero lur.go ad eli1ll1Ìnazion e per via ordinaria di cisti fig1i~; s~ ono pat ogmom onico. Evidentem ente :s i era cr eata una 1p iù a·mrpia co·m unicazio·n e cisti-bacin etto in seguito alla distensione di questo, verificatasi durante l'esecuzione del lavaggio. 1

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~I .

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COPPO .

Schmitz (Jahrbuch f. Kinderheilk. e Med. W elt, 6 nov. 1932) ha ottenuto buoni risultati con la somministra zione di zucchero (glucosio) che egli somministra comie unica dieita per 1-2 giorni. Lo si dà in soluzione di circa il 15 %, in tè, caffè malto, acqua con su.echi di frutta, mucillagine di riso, da darsi in. quantità di 1 litro per i popp,a nti e di 1. 1 e 1/2 rper i più grandicelli. Itn seguito, si forniscono an che altri idrati di carbonio, ma si fanno le ·« m ezze giornate -n 1con zucchero, da.n<lo cioè qu,esto al mattino e somministrando 111el pomeriggi o d elle pappe zucch erate. Nei poppanti, fin o a 6-7 m esi, invece di quest e il latte di donna oppure il la tticello col 10 % di zucchero co1n une al 10 % e fina l•mien te il latte di vacca con 1'8 % di zu cch er o . Lo 's ch ema della cura è il seguente: 1-2 giorni a solo zucch ero e 3 m ezze giornate di zucch ero rispettivam ente con 100-200-300 eme. di latte : se ricompaiono dei leucociti nell'urina, i. rifà una giornata intera co·n zucchero. fil. Trie()m()nia~i nell'uretra maschile. :E'accndo l 'esam e microscopico del s edimento urinario d 'un uom o adulto R. Amoia (Pathologica, 15 ottobre 1932) vi riscontrò num~­ ros~ flagellati piriformi della lungh ezza media 1t 15-18 1• , provvisti di qua ltro flagelli anterio ri liberi e di una m emibra na ondulante sul ~ui marg in e decorreva nn fl agello pos i eriore. Un attento esame e a fresco eJ su prepara ti fiss:1ti e color.a li con Yin se l 'r\. ch e si trattava di tricomonas vaginalis. Il p. non aveva mai sofferto blen·orragia; egli a veva avvertito qualch e m ese prima deil bruciore di poca entità l1111go il 2.anale uretrale . ..'\ sso.Jutamente eccezionale è la localizzazion e del 1tricomortas. vaginalis nell 'ur€ira ma::;chile e di uomini odulti. Anch e n ell'uretra e n ella vescica della donna è piuttosto rara la migrazion e dei flagellati. Secondo alcuni a utori vi sar ebbe una sola specie di tricomonidi passibile di assumere car atteri morfologic i diver si a secondo la sede del loro parassitiismo; ciò è contrario. al parer e della m aggioran za ch e ammette 3 sp~­ cie di tricomlonidi: intestinale, buccale, vaginale , struttura lmente differ enziiahili l'una dall'al tra. È p rema turo a ffermiare se il t1iCJomonas vagin.alis capace seco·ndo, molti di provocare nella do1n na dell e ver e vag initi , sia pure patogeno neilla sede d ell'uretra femmli.nile e ma.scl1ile. V1cENTIN1. Nuovo trattamento dei calcoli endogeni della pro· stata. All'asportazione dei calcoli prostatici per via ipogastrica o perineale finora eseguita, l 'A. propo!Ile un nuovo trattamento: sotto il controllo uretroscopico egli scava delle profonde cavità a l 'elettrocoagulazione: sul pavimento


[Ax ·o \.L , Nu M. 2]

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SEZlONE PRATIC:\

della fos e tba1 prostatica, al livello delle doccie laterali d el verumontanu1n . I calcoli r esi così libe ri si elimi·na110 spontanean1 ente qua1ch e g iorno do·p o, al momento della caduta de lle escare. G. Luys (Bulletiris et J)/ émoires de la Soc. des Chir. de Paris, toime XXIV, n . 5, 1932) co n1u11ica tre osservazioni in cui ha impiegato questo 1nctodo con tre successi. VITALE .

MEDICINA SCIENTIFICA Un possibile rapporto dell'insufticienza pancreatica coll'anemia perniciosa di A.ddison·Biermer. L 'a11er11 ia p ernic iosa dipende in parte da ma11can za di una osta n za, n on a n cora nota, cor1 te11u La 11el feg.a.to e n ello stomaco ed i11 parte da alterata digc ·Lion e di alc une pro Leine e cer Lan1ent e per q ue la econ da parte ha importanza l 'achilia. Landa u e lass (1929) su numero i casi in cui tudia ron o succo gastrico e duoden ale videro 9 co11 achilia ga tr ica e pa.ncrcatica e, di que ti 9, eran o inala ti di an emia peirniciosa, m entre 1 n on aveva una diagno i n etta (fu s tudialo .p oco). Os e rvazioni imili fecero più r ecentemente Ku110 ... e Ger a. \J. Cl1eney e F . ie111and (A r ch . of I nt. nieclic. , giug n o 1932) u 10 casi n on cura ti di an en1ia p erniciosa videro as enza di t r ipsina in 9 e.asi, rnentre cc n 'era no a lo unità 2 ,5 nel dec imo caso. Un rapporto fra ins uffi cienza, pan cr eatica e a n emia pc rnicio a è l)Q sibile se si pen sa ch e nelle malattie del pancreas c ' è macrocitosi. e i a mmette l 'ipotesi <lei rapporti fra inuffir ien z.a pan crea tica e a n emia fJerniciosa, la, trip:sina potre bbe essere quel fa ttor e ig no to di Castle n on secret o da llo tomaco m a presente in e o p er rig urrrito del ieontenuto duodenale . Gli AA. istituirono una serie di ricer che in proposito. Essi vide ro ch e alim entando am1malati di anemia 1perniciosa con carne di bue dig~ ta da trips ina n on si ebbero m odi ficazioni del quadro em a tico. Invece ebbero le m odificazioni indi·cate da Castle alimentando du e inalati di ane mia perniciosa e uno di sprue con carne di bue digerita da succo ga trico .a.rtif1ciale conten ente a.rido cloridrico, pepsina e tJipsin a. Usando dopo la cura col fegato piccole qua ntità di tripsina , otte n.n ero diminuzion e del diam etro delle emazie in 6 casi. Quin<li essi ritoog ono che l'anem~a p erniciosa dipenda d-a man ca,n za di digestione peptica e triptica . R. LusENA.

L'azione leucopoietlca dello zolto. Iniettan·do in conigl i una sospensioin e all '1 % di zolfo in olio T. D. Power (Lancet , 13 febbraio 1932) ha potuito doc11memtare un'azione leucopoietica del1o zolfo , sia attraverso alla leucocitosi imi c ircolo, sia a ttraverso il qu:a1dro stesso del midollo osseo, in cui la par.te funzionante si dimostrò, negli animali trattati, in evidente aumento. In circolo si trovavano polinu-

cleati n eutrofili perfettamente maturi, e meta1n i eloci ti. L 'attività fagocitaa:ia era spiccatissima nei primii e discreta nei 1Secondi. M. ToRRIOLI.

V ARI A. Le variazioni della cenestesi in rapporto alle modificazioni dello stato elettrico atmosferico. Lo s tudio dell 'influenza che i fattori climatici l1a nno sulle funzioni or ganiche è tutt 'ora noteivoltme nte rudimen41.e , nonostante em·piricam ente tale influenza sia da tutti amm·e ssa. Ciò, secondo G. Ceresole (Radiobiologica, 21 a prile 1932), oltre che dalla diffi coltà della r icer ca, dipende dal concetto troppo sem,p licista che dom~na le nostre idee sulle cause d€1tern1ina nti gli effetti ·del clima su ll 'or_gani010 a nimale : temperratura, umidità, pressione barom etrica, regime dei venti , ecc. Vi sono t11olti altri coefficienti altrettanto importanti cl1e conosciamo appena di nom1e e di c ui non Leniia.rr10 alcu.n calcolo, quali la ionizzazione de ll 'aria , l 'elettricità atmo sfe rica , la radioatLività , il contenuto in ozono, tutti i g as rari, ed infine tutti quei fenomeni che costituisco110 la sen sibilità m eteorica. Un o dei .puin ti m en o studiati è quello rig ua rda nte le variazioni dell 'elettricità atmo..ferica, ch e, oome è prov.a,to <lalle ricer che dell'abate Nollet, determinano modificazioni nella tensione osm\otica dei nostri tessuti . L 'A. , ripetendo l 'esperienza che l 'Abate _rollet aveviai fatto con una macchin a elettro~ ta ti ca, ha potuto cons tata re cha un r ecipiente meLallico , isolato, pieno di a cqua e munito di un forellino c.api1lare, lascia cadere n all 'unità di tempo una quantità differente di g occe a seconda che varia la ten sione elettrica <lell 'atm osfera. Da tutto ciò, egli, in accordo co.J Nollet, de duce che le m K>difioa·zioni de·l la tensione elettrica fanno variare la pressione osmotica . E sendo nota la importanza dei fa ttori osmcr ti ci !lei Jon om eni vitali, rie~ce evidente l 'importan 1,a del ooeffi cente elettrico dell'atmosfera sulle 1nodificazioni della funzione osmotica dei tessuti . Infatti, calcolando nelle diverse s taaioni e giornate; i dati forniti dall 'a.pparecr l1io su descritto e le sensazioni individuali dr alcune persone specialmente scel te , l 'A. ha po tuto constatare ch e 11 ~i g ior.n i di maggioreio nizzazion e dell'aria (conducibilità elettrica .'\ltill) tali soggetti acc usavano sensaiZione di fi.a.ccl1ozza, .di oppressione, ·d i ·depressione, me~tre nei g iorni a tensione elettrica alta (conducibilità bassa) avverti vano sen so di irritabilità . Lo s~iro cco, di cui è nota l 'azione deprin1em te .sull'essere vivente, è url vento caldo· un1ido ed è appu.n to questai sua qualità che è stata erroneamente ritenuta la ca usa del fen om eno; la vera causa invece sta nella bassa. ten sione elettrica che lo a ccom1Pagna. LIVERANI. 1


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IL POLtCLINICO

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rANNO

XL, NuM. 2)

NELLA VITA PROFESSIONALE. TR~BUNA

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LIBERA.

In tema di pubblici concorsi ospedalieri. Illustre e caro prof. Alessandri,

Malgrado il cortese invito ai colleghi chirurghi ad esprimere il loro parere sulle proposte da Lei avanzate a proposito· di una eventuale regolamentazione unica de: le norme da adottare per la costituzione delle Commissioni di concorso a primario di ospedale e intorno alle direttive da seguire nei giudizi di inerito, confesso che non mi sarei accinto, ad intervenire nella questione per l'evidente modestia del 1nio parere e perchè riluttante per temperame.f!to a partecipare a discussioni pubbliche. Però lo spunto a ripresentare le proposte già da Lei avanzate circa un anno e mezzo fa Le viene fornito da un caso avveralosi in un recente concorso a chirurgo primario di un ospedale della provincia di Pavia, caso che Lei conosce ___.,. penso io - imperfettamente e che pertanto, forse con troppa precipitazione forse per amore di tesi, sarebbe indotto a definire cc scandaloso». E poich è tale grave ql1alifica pubblica del caso potrebbe pert:r\ettere ch e si elevi un 'ombra poco simpatica sull 'operato di una Commissione giudicatrice, non seco nda a nessuna per competenza, correttezza ed equanimità di giudizi; e poichè jn verità il caso stesso sta piuttosto contro le proposte da Lei caldeggiate, che no11 a favore, e vi starebùe decisamente se esso meritasse veramente la qualifica da Lei datagli, mi sono un po' a malincuore deciso ad intervenire sovrattutto a fine di completare le sue conoscenze in proposito, sicuro che Lei vorrà con la sua consueta lealtà e cortesia ricreder si. IliJevo al riguardo che io conosco ti « caso » direttamente e inol to da vicino. 1° Innanzitutto devo notare che la Commissione del concor so di cui si tratta era composta da tre professori ordinari di Università e da due alti funzionari di Prefettura, di cui uno, non tecnico, presiedeva la Commissione stessa: pure questi aveva diritto di voto. Tra i primi vi era il Clinico Chirurgo, la cui presenza - secondo il di Lei asserto - garantiva assoluta competenza e serenità di giudizio , il Patologo Chirurgo ed un illustre Anatomo-Patologo. Il giudizio di merito dei co·n correnti fu basato, con definizione in cifre, sulla va~utazione, da un lato, dei titoli di carriera, scientifici pratico-operativi, dall 1altro, su quella degli esiti di diver se prove, quali una prova clinica con esame del malato, fatto in prese11za della Commissione e seguìto da esaurienle discussione sul caso; una prova di medicina operatoria sul cadavere - esecuzione di un atto operativo ed interrogatorio del candidato sulle indicazioni, sul valore ~ sulle norme tecniche di esso --,-; una prova di cultura sotto il duplice aspetto di interpretazione di preparati istologici 1

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e di lettura di radiogrammi. La 50,m ma dei punti riportati definiva automaticameI\te la posizione del concorrente nella gradu atoria. Co1ne vede, i1:ustre Professore, il programma da Lei difeso circa la costituzione della Commissione e le norme da seguirsi peT i giudizi di merito si era questa volla avverato quasi alla lettera: con due varianti, la prima riguardante la facoltà di voto lasciata anche al Commissario 11:on tecnico; la seconda che si riferisce alla prova sili cadavere, che Lei ammetterebbe solo in linea socondaria me11tre essa aveva un'importanza pari alle altre. Se nelle condizioni sopraccennate fosse veramente avvenuto UQ fatto « scandaloso» tutta la di lei tesi a questo rigl1ardo sarebbe i1tfir1nata, poicbè di verrebbero possibili tali fatti puranco con 1'attuazione di quei criteri che El~a giudica i pili effj cienti per una garanzia di ·:-ompetenza, di serenità, di completezza di giudizio. Ed allor~ forse superfluo sarebbe il legiferare in proposito. 2° Ma veniamo alla prova di Medicina Opera toria. Fu la prima, per mere necessità contigenti, a 011i Yennero invitali i concorrenti, e per essa fu messo a disposizione un cadavere per cortese interessa111ertlo del Direttore del R. Istituto d'anatomia u1nana normale ed un ricco strumentario· fornito daJla Il. Clinica Chirurgica. La prova si svolse ne~­ l 'Istituto di Anatomia con estrazione a sorte fatta dagli stessi candidati, contemporaneamente - ·d el turno dì esame e del numero corr_ispondente al tema da eseguire, che r1aturalmente veniva portato a cono,s cenza degli interessati man mano questi si presentavano per la prova. Per tutti i co·n correnti, in numero di cinque, servì 1'unico cadavere disponibile; tutti furono preventiYan1en te informati che il cadavere era stato inieLLato con formalina; per tutti fu fissata un 'ora di tempo per la prova pratica sul cadavere seguìta da mezz'ora riserv.ata alle interrogazioni. Il teina « allacciatura dell'arteria tiroidea inferiore n era toccato i11: sorte al candidato, che dovette, di necessità, praticare l'operazione sul l ato sinis tro del collo, poichè la parte destra era stata utilizzata da un precedente concorrente per l'allacciatura dell'arteria vertebrale. L'operazione si svolse 11:el Ynodo seguente: incisione di circa dieci cm. sul margine interno de.I muscolo toraco-mastoid~o, dipartentesi dalla base del collo; scopertura d el lobo sinistro tiroideo, modicamente ipertrofico; iso~ amento del fascio vascol o-n ervoso carotidee. A questo punto l 1operatore apre in tutta la sua 111nghezza la capsula del lobo tiroideo, piuttosto spessa; sposta con un uncino quadruplo acuto l'organo all 'interno, ribattendo all 'es terno il margi11e later~e della capsula incisa; isola diversi rami arteriosi, man mano gli appaiono n el campo operatorio (si trattava dei rami, piuttosto cospicui, di divisione del! 'arteria tiroidea superiore).

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[ANNO

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I.

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SEZIONE l 1RATH !.'\

Seco11da fa se: spostamento in allo del polo inferior ~ della tiroide, scapsulata, e ricercp e al :a ba ·e del collo con1preso tutto il giugulo. Terza fase: i olamenlo del fascio Ya colo-nerYoso carotideo sul lato esterno e ~poslan1en to di esso all inde11 Lro inedian le l 'app:icazione di un uncino quadruplo aculo che ferisce la ver1a gi11gulare profonda, con consegue11te imbrattamento molesto del campo di ferita do' t1lo allo scolo di liquam e brun as lro; a1Jba11dono del nuovo ~ampo operativo e ripristi110 delle ricerche i11edialmente al fascio· vascolo-nervoso, <1uesln volta porlate in profondità. ,Scopert ura del }lia110 prcvcrtebra:e, lesione dell 'aponevrosi r cr vicale profoncla , indagini in m ezzo al1a inuscolalura ot.lostante prima in prossimità dcl tubercolo dellu sellin1a Yertebra cervicale poi a riclos. o del tubercolo di Chassaignac: vengono me i al lo scoperlo i vasi vertebrali. Il tempo impiegato nel:e n1anovre precedenti Ju cli u11 '0ra e cinque mint1ti: il candidalo pose ~pon ta11ea1ncntc termine alla prova dopo circa al lri quindici mi11uti. eg-uì una discussione sulla base di diverse dor11ande rivolle al candidato dal clinico chirurgo. La Gon11r1i ~sio11e dopo uno . cambio di idee, di osscrYlizio11i 1 di rilievi sul:e prove di medicin a oJlCra tori a contpi ule, deliberò di procedere alla otazior1e di esse solo dopo c l1e tutti gli esami fossero finiti: ciò »he fu fatto. EccoLc perlan lo fotografata la prova rifcrc11 le i al ca o co ì ùel lo « srandaloso ». Il candidato non si presentò alla succes i a prora clinica tenuta in altra cjttà e preci a111en le 11ell 'o pedale per il quale era stato ba11dilo il co ncorso. Sono in grado cli affern1arLé cb e il Candid ato fu la sera precedente Ja prova clinica co n igliato ed i11r.oraggié'to aulorevolinente a continuare gli esan1i i1elJ 'opinione ch e la ]Jrima non favorevole prova a\'rehbc pot u lo essere compensa i a da lln esito l>uono d elle a.: tre e da una buona classifi cazione dei titoli di carriera, scientifici, pralico-opcrntjvi ; e ch e in ogn i lnodo ciò avrebbe potuto for11ire una sicura prova del suo valore e costituire u11a efficace tutela del s uo prestigio. Che poi il canclidato abbia desideralo un con trollo postumo sull 'eventuale presenza di urta anomalia arlcrio a, mentre sarehLe stato tan to félcil e di richiederlo ten1pestivamente alla Com1nis ione - occorreva però in tal caso di aYer sicura coscienza che la presenza di una anomalia poteva rimeòiare alle troppe mende di esecu ziorLe dell'atto operativo - ; ch e abbia ciò f atto per la difesa morale dei s uoi interessi pinttosto che per procurarsi un argon1ento sfruttabile p er t entare di ottenere l 'an11ulla1nenlo del concor so ___,, con ingi11sto danno di chi aveva ben superat0 tt1tte le prove - ; che si sia trovalo, con il crisma di testimonianze, un 'arteria tiroi<lea inferiore esil,e ed originantesi d a una del]e varietà note del tronco tiro-bicervico-scapolar e: tutto ciò non ha n essun riferjmento con l 'operalo rlella Commissjone g i11dic<.itrice, la quale aveva elen1ent1 bastevoli per giudicare l a prova, pre cin1

derido affatto dalla ma11ca la lega lura dell'arteria ricercata. L 'esa111e, per rigoroso dovere di equa11imità, do,·eva essere giudicato i11 base a quanto era stato fatto durante l'ora regol arnentare; de: resto la 11 eces5ità ed anche la semplice opportunità di un controllo sul cadavere veniva a nlancare in segui lo al ritiro del Candidalo dalle prove ulterio~i. i sente ancora, illustre Professore, di ripetere la qualificazione data al « caso » rii c11i si discorre ? Creda ancora che esso sja di cc un 'evidenza p éllmarc n a soste.gr10 delle proposlc eia Lei raccomand a le ? ~'li lasci a qu esto pu11Lo formulare l 'ipotesi che Lei possa ammcltere col)le una prova di esame di inedicina operatoria fallita venga a costituire un argomento a favore de:la ua tesi. ~la non è più pratico e pi1ì esalto argomentare invece che, se un candidato pure fornito di ottimi litoti può fallire in prove pratich e non certo peregrine di medicina operatoria, ciò dipende da larune nella preparazione chirurgica? Ed allora, direi io, dia1no imporlanza a:la prova pratica sul cadavere, come a tutte le altre, perch è pur essa è ·uscettibile di fornire elementi discriminativi atti a selezionare i concorrenti. Senza contare, in pri1no luogo, cl1e 1 essere a conoscenza di tale esigenza nei concorsi sarà di sprone forte per molti gioYani chirurghi a cornplelare, perfezionare, affittare il proprio addestramento tecnico con esercizi ul cada,·ere, anche <luanclo abbiano la fortunata pos ibilit?\ di eseguire un cer to numero di atti operativi sul vivo. Jn secondo luogo, l a Commision c avrà affidamen lo che i' candida lo è in pose o di precise norme tecr1ich e, così come l 'esame corretto del malato dà affidan1ento ulle buone co11 osce11ze di semeiotica; ed infine ervirà a valoriz1.are, indirettamente e sotto almeno uno dei l oro n1o1 leplici ll spetti, quegli elcn cl1i di operazioni pratica te sul vivo, ch e sono prc C'n ta li Ir oppo di spes· so in modo sch ema tico e sui qua li 11on sempre r possibjle di avere attes tazion j ri gorose dell 'aulen tirità cleg:i interven ti compi ti Ii i1 è tanto meno è permes o di valutare l 'esa ll ez1n d elle diag110 i l le indi cazioni e gli e ili r eali tfj essi . Per le restanti propo t e sono d 'nccorclo con Lei, cbb e1Le conosca tutte le ohhiezio11i ch e si posson o olle' are contro di esse ; sar ebJJe perciò interessante, come Lei pure afferma, ch e i m anifestassero ~O\'ra l tutto le opinioni discordi afiinch è da una cli c ussione per <:011 tradii lorio si pos a addivenire alle con clusioni migliori atte a rispettare gli inleref'sj tanto di quei chirurghi che S<?no ag~i esordi della loro carriera, con1e di quei colleg·J1i già rnaturi che inte;ndo110 di coJmpletare la carriera stessa. Prima di chiudere n on n1i sc u1brcrebbe poi i11opportuno che, mentre ci si s ludia di tutelare in ogni inodo g]i 1nleressi d ei C<l ndidati con la più diligente e completa reg0Jan1e11luzione, si voles e nncl1e un po' iJensare a s1lv"tguarc.l are i giuclj ci d a n1anovre e da att acchi ing iu stifica ti o addiri.1l ura d eplorevoli 1


« JL POLICLINICO »

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\ ·og(ia scusi.lre, illu str e e caro 1)rofes ore, la lung l1ez7a d el mio dire e gradisca, con clefe re11 li alu ti , 1·cs1)r ession e d el n 1io più cordial e o equio. J)ev. mo Prof. GIOVAN J '.\loflo. E. P avia, l 6 dicembre 1932 - XI.

••• L4'accio seg1.tire solta11Lo }Jocl1E p arole a quest a parl icolar eggiala Let ler a cle1~ prof. Moro11e, p er ch è :a i11 éln canza di pazio i1011 111i p erme tte di entrare oggi i11 u11a di scussione, co1ne vorrei. ~ fa, ave nd o rice ' uto a proposito d ello stes o caso \111 a letlera ar1che del prof . Fich era, ch e precisa pure le inodali là peci ali di quel concor o, com e so no esp os le in esteso dal prof. l\IJorone, ho il do,·ere di di chiar ar e, ai due egr egi colleghi , c h e l e JJarole cl i co111men to ch e fec i seguire aJl a le tter a ci el proL Tan ini n on aYeva110 alcun a i11l enzione cli elevar e de.]e critiche alla Com1nission c e ami11alrire. e i nfalti si rileggon o l e mie lJarol e si ,·ecl rà ch e i o non feci a lcu11 apprezza111e11 lo u l1·01)erato d egl i esa1nina lori, e e d efinii il ca o cc lipico » e dire i (al condizio11ale) <e scand aloso», 11ue lo ag·gcttivo si riferiva eviden len1e11Le ol o a: caso e n on all a condotta della Com1ni ssio11c. J)opo quartl o es1)one il prof. Moro11e sul ' 'a11da111e nto de l1 a prova sul cadavere, l asc ia1tdo s 'intende, co1ne è mio d over e, a lui la r esp onsabil ilà d ella 111i1tula di c u sione di essa, non h o al cuna diffic·ollà ad a ffermare che non vi è nulla d a eccepire u I g iuct izio della Commis ione, <·h e d el r e lo p ar e no11 ia la to nc=:p1)ure precisato in cifre, p er m an cata i)re ~er\ tazio ne d el cancticlato all e prove u ccesive. lli1nan e en1pre l a ragion e ch e n1i h a i11clot to a ri lor11are ull "argom ento d ei con cor i al PTimarialo, pec ial111ente p er quel ch e rig u arda l a prova di i11e<licir1a oper a torja sul cadavere; su di ciò e di qua11to in propo ilo esp one il prof. ~1oro11 e , mi rierbo di p arl ar n e in un prossin10 nl1111ero, l a c ianclo cl a parie il caso sp ec ii'l le

R.

1\.L8SSANDHJ.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI. Consiglio Superiore di Sanità. l.., re o il ~Iini tera dell 'Intern o i è riuni to il Co11 i.glio uperiore di Sanità sotto l a presid e11z3 d el sen. prof. ~IarchiafaYa . Oltre a vari p areri e~ pressi sopr a affari sanitari di ordinaria compele nza, qu al i domande di autorizzazione all 'esercizio rli s Labil ilnenti termali , -pareri ll1.t>dici vari e richieste dj pri vativa indu lria:e, il Co11 iglio 11a preso in e an1e alcuni in1portan li argomenti di car atlere gener al e. Fra questi , rli })articolare inter e ·se: l a profil ass i della tuber col osi d ell 'i nfa1ui a; l 'autorizzazio11e all 'u so del vino n ei collegi e negli i lituti di. educazione ; n1odifich e al 'a vige11le leg i lazione ulla p ellagra, p otendo i oggi con sider a re qua j co1npletamente scompar sa 1·e nd c1nia pellagrosa jn Italia. Inoltre, il Consiglio i è occupa lo: della di c ipli na e del conlro:lo sull e sosl a117e <li i n fe lln11ti.

(AXNO

XL,

NUl\L

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della profilassi dcl1 a febbre orld ulante, dell 'itTIl)ieg·o del solfuro di carJ)o11io a scopi agricoli e• della i11clusion e fra i pre idi m edici o c hirurgici delle m asch ere cli protezione individua:e contro i rra e le polveri i1oc ive n ell 'indu s trie . Infi11e il Consiglio Superiore, prima di porre termine a i suoi lavori, h a votat o per acclamazione un orc1i'ne d el g ior110 di ammirazion e e di pl au so J)er l a saggi a ed energica or ganizzazione dei ser,·izi sanitari, che insie111e con i grandi l avori di lJonifica ha p er1nesso l a recente costituzione cl el r o1nune di Littori a nell ' Agro Pontino e : a miral)i]e , indefessa 01)era risanatrice ch e, per vol ontà clel Capo d el Goverr\o , si v iene svill1ppando attraYerso l a collab or az io ne di m edici e bonificat ori per riscattar e al l avoro e all a nlute Ci el popol o il territorio 11aziona:e. 1

1

CONCORSI. POSTI VACANTI.

BELLUNO . Ospedale Civil e. - Al 31 gen. , ore 18; n1edico primario prin cipal e; L. 8500 e 4 quadrienl Li d ee., oltre L . 1050 c.-v.; detrazi o11e 12 %; età lim. 35 a. al 26 dic.; tassa L. 50 ,10; d oe. a 3 m e i . Chied. annunzio. BoLzANo. Comune. - Al 30 ge11., ore 18, due condotte; L . 7500 e 5 qu adr. d ee., addizion . L . 6 o:tre il 20 ~b dell a popol az., L . 2000 t r asp. , Lire ~000 allogg·io con obbli go di ambl1Iatorio; età Ii tn. 35 a.; tassa L. 50; doc. a 6 mesi dal 10 dic. CAl\fPAG l\Trco (Grosseto). A tutto 31 gen .; 1a. cono. ; L . 9700 da d ecurtare del 12 %, 5 quaclrien11i cler .. c.-v.; et à li111 . 40 a.; tassa L . 50,10; cl oc . a 3 mesi dal 1° dic. CAPODl l\10.NTE ( T' i l crbo). - Scad . 10 marzo , Lire 10.500 da ridurre d el 12 %, oltre L. 400 uff. san. ; e là ~itn . 40 a. ; lassa L . 50. CHIETI. Ospedale Cit ,ilf-. - Scad. 31 genn .; asistent e al r epar1o Chirurg ia e as istente al reparto Medicin a; chi0cl er e avviso alla Segr e teria. C rrrADU CALE (I ?i.eli.) . A tutto 28 feb .. i a cond.: L . 9500 }Jer .500 pov., 5 qt1inquenni d ee., L. 3000 Lras p .; riduz. 12 %; tassa L. 50; d oc. a 3 nu~si d al 5 dic.; e tà lim. 40 a. DovAUOLA (F orl7 ) . - A tutto 30 gen.; 1° r eparto; L. 10.000 e 10 bi&nni ve11tes., ollre L . 3000 direz. Ospcd a1e, c. -v . ; t là ~im. 35 a.; 4 anni di serv . chirurgico in clinich e od ospedali; d oc. a 3 m esi dal 30 1i ov.; tassa L . 50,10. Chied. ann unzio. (i-nEcr.ro ( Ri eti) cad. 15 gen .; L. 10.500 riclolte co1ne per legge e 5 quadrienni dee., L . 3500 cava le., L . 400 se uff. san Scad. 15 feb . ; GuALuo CATTANl•.o (P erugia) . capoluogo; L . 9500 e 3 qui11quenni dee., oltre L . 600 serv. atl., c.-v.; ridt1z. 12 %, L . 500-20004:000 trasp. ; età l im. 35 a.; tassa L. 50 ; cloc. a 3 1nesi d al 10 dic. ~L"-GE:NTA

(~tila 110) .

Ospedal e Civile

cc Giuseppe

Scad . 31 gen. , ore 17 ; assistente ; L . 8000 oltre L . 2000 serv. att., alloggio· ecc . , p artecipaz. 10-30 %; età Jim. 35 a.; votazioni esam i spec. e di 1attrea; triennio di r adiol ogi a e in l abora torio di rnicr oscopia e batteriologia in Istituti Ospilalieri ; d or. a 3 m esi. Chied. annunzio. Fornarolt ». -


[_\~~·o

XL,

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SEZl(1NE PRATtr.A

~[ \ S A E

Co zz1r..E (Pistoia) . Scad. 10 feb . ; lire 70çJ ~ trienni ver1tesimo senza limitazioni , oltre L . 3000 trasp. , L. 700 uff. san. ; et à lim. 35 a .; lassa L. 50. ~IA1'ELI CA (1\1acer al a) . Al 15 g en .; condol ln di .cantp(lg nn ; L . 7000 oltre L. 2500 cavale. c. -v. 3 qt1ndrie11ni d ee., se u ff . t an . L. 1200 ; d ed'u z. 12 ~~. \[01 1TER o (P o t en za.) . Scad . 15 ge11 .; .p er -·1rconi ; L. GOOO e 6 qu ad r ienni ò od ice .; ridu z. 12 ~. . ; c l.ì li111 . 35 a.; La sa L . 50 ,10.

tro II, ~Io11tero londo , Viterbo I , Ciampino. Barbnr n110 . (Bon1a) ; Gorizia Centrale (Tries te); Ca.. ~ el lo di Godego. Ven ezi a l\1estre III (Ven ezia) . In \' t:tr c d omanda e richied er e informazioni ai rispe lliYi Ispettora ti ani tari (indicali fra parente!>J ). cad e nza or e 17 d el 20 genna io 1933 .

\l oì\oA\ ro (Prsn r o). - . r.a<l. 31 ge nn ., 2a co11d o lta : c là Jin1 . 40 n..; la. a L . 50; cloc. n 6 111esi cl a: 20 clic.: ~ li p . L. 8000 lorde 12 ~~ , l)er 500 p ov., acl di1 io1t L. 2 rl a 501 n 1000 p ov . e L. 3 oltre; e._, .: L. 3000 cuvalcal . lorde 12 %.

fe h ;

1

\[o"l(Tcc roRGi n ( l sc,J li Pi ce110) . Con y r egazi on e d i <:a 11!1i . Chirurgo dire ttor e d ell 'O ped ale (~ivilr

l) io ta ll c>' i. ' lipe r1di o I .. 12.000 g ià rido tto d el 12 °o lordo cJcllc r il cr1ule di legge; - 60 % s ui prove11li cl eg: i a l Li 01)cr n I ori c clell 'an1bul a lorio. Oltre i d oc u 111c11 li di r ito ricJ1icd csi bien11io ervizio fa tto in qualit à cli cl1irurg-o in o p en ali d i ro1nuni ave n ti n o11 i11e 11 0 d i 4000 a bilanti. Elà ll't a sima a nni 40 sn l' o Pt'c·r1 ioni di legge. es un limite di et à <\ pre ...c ritt ,, per chi tro' n i a pre la re ervi zio , a o c l11' co n n o111ina pro' ,·isoria, pres o t111 Osp ed a le Ci' i lf' Do 111ancle e cloc u 111r11tj d ebbo n o p ervenire nll a <~o n gregnzi o11 e di Carità n on oltre lo o r e 12 clel 24 fr>}>llr a io J90:3. Scad. 15 febb .; uffi c iali sanitari pe l capoluogo e per i comuni cli 13n1l i !,!'a• i , (~avo i , Ic rz u , 'lacom e r , 0 1ie n a , Or ani : ~ 1 i pr. 11di risp e l l iY. l ... 12.000, 1000 2640, 3000, JOOO. JOOO. fiOOO; al 1° pos to è anch e anne a l 'in •l P 1111. er''· a lt . L. 1 00 ; titoli ed e nmi; e tà lim . 4.) a.; la~ a L. 50,10 al Tes0ri ere Comt1n ol c. Chied . Hllll lllll iO. \L o no. R . Pref eltura. -

r1 rl. 15 feb .; L . 9!500 e 5 cyu :i<l r ie11 n i d ec., o l l re L. 2000 t r a p . ; e lit l i n1 . 35 nnni .

. G1ouc ro Lo~1 ELL t NA ( Pavia) . - Scad . 14 gen .: L. 11.000 e 5 quadrienni d ee., c.-v.; e tà lim. 40 a.; lassa L. 50.

SANT ULU

)' 1ETR \ SA ·T' (Ltz ccci~ .

( Saissari) . 7~>9, 20

Pror oaa 2 o

Scacl . 31 ge11.; e 4 q11adrier1ni cl ec.: -

cad . 31 ge nn . ore 15: 1 '.l cond .; L. 8000 e 5 quaclrien ni clec.; ricluz . 12 °~, tassa L . 50 ,10 ; d oc. a 3 m esi d al 20 dic . ; c ln li1l1. 35 a. Cl1iecl . annunzio. ' AB.ONNO

( fi ar ese) .

( Til er bo L ·- Co ncl o lla I1ledico-chirurA"ira J 0 Rione . . ~la rli 11 0 e Ca Lell o. Per titoli . S lipc 11d io inizia le L . 9500 su scel libi li di cinque a t11n e 11 ti quadrien11nli in L . 1000 e ia c u11 0; inden ~1 i tn ra r o-YiYeri n el :a les a inisu ra t abi1ita p er il pc r~ o11ale cl ello . la lo, se e fin o a quando YCrrà cor r i ~pos ta agli nlt ri cl i pennenti . lipendio, inde11n il à raro-\ive ri , sogO'c t le alle ritenu Le di l egge ed a lla ·irluzio n e cii cui :ll R . D. 20 n ovembre 1930, 11 . 1491. 'l'assa cli ro nco,rso di L . 50,10. Scadenza 2~ fchùraio J 933. Per 11 o ti zie s11 i d ocumenti da esibire e ulteriori cl1i a rin1enti rivolger s i alla Segre te ri a Comun al e. ' 'J'\RQUI N TA

1

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.1vre rl en za. Qt1 anclo n on è altrimenti indirn lo i con corsi si rife riscono a condot le m edicor l\irt1rg ich c, i com1 >e nsi a 11 o stipenciio base. CoNcon sr .\

r n.E ) l I .

.4 ccaclcm i a 1 1I ecl ico- Fi sica Fi or entina.

~ a perto il con cor so a~ premio trj ennale di I... .~(lQ i _tit1!it ~ _cl al ~ cav. cl? lt . I acro Galligo, per 1nYor1 cli if1J ogra f1a e p ecl1atri a. carl . 31 o t-

to J,re 1933. Il premio sar à conferito secondo l e 11 or1n c di un rerrola1n e11lo cbe s'in via facendone ri r l1i rs tn ~ll a egre tcria pre~~o la r e i<le11z(l rlel1'Acru<lemi a , vi a Al fnni 3:3, J•'ire n ze .

-

Scad . 10 m ar .; rlt1 e con <lo t l e: L . 9000 e 5 q11inquenni d ee.; cavale. L. 1500: <•• _,. l.. 40 : rirl11 1. 12 %; e tà lin-1. 40 a. (Ferrara) . Osp eùale Civ il e. ._·cad . 30 ger1. ; direttor e . anitario; L . 7500 e 6 trie> n 1ii venle in10, ~ l loggio . c. -v., ~on1 pnrt ecipaz. ()0 °u i n ~n~c:;o n e llo; e l ~1 Jim. 25-40 a.; tassa L . 50.1 0. l>on 1a 11cla e doc 11111 cnli all 'I s lit11lo cli hc ne fi re 11 zn J~ J)J> i . l ' onTol\rAGGJOI\E

R\ VE~~-~ - Co n1v 11 e. -

Scad . 10 fpl).: J>er lbr rl o ~~rYarna ; L. 8000 oltre L . 1200 ser v. a tl. , 10 bienni ve11Lcsimo; ricltiz . 12 %; lrasp . L. 2500 ; (l f Ì\ Ji1n . 40 a . al 5 dic . ; Lassa L. 50. "Nf ini s I ero cl elle C·orn an icazioni (14'crror ovic d ell o St a lo) . Con corsi p er titoli ai , eg nen li po li di Medico di riparto : l~ubiera (Bol og n a) ; Sien a m (Fire11 ze) ; Jmperin P . \f ., o· i, e lla . ~Ii r hele, Zoagli , ~[o nl ero so nl fftrc (Genova) ; Vogh era II (l\1ila110); Mar cia ni e ( ·a p o1"i) ; Rosig n an o Sol,vay. Vad a (Pisa); Bran rnl r <tJt e. P nlmi (Regg io Cal abria) ; l\1ontallo cii Ca• J{ OMA .

s 1.1 nc;1 u

J... 7020 oltre c. -v. L. Ln a L . 50,10.

l' FC'C: IOLT (Pisa)

P1 \ CB:-.l ZA Co n so r z i o Prov. Anlilube r co lar e. • c:l ci . 28 fcb . . or e 17 ; aiuto m edico; lilo H ed esan1i ; L. J 4. 000 e 5 quadrienni d ee.; r idu z. l 2 %; el i1 lin1 . 45 a .; d oe. a 3 mesi dal 20 cljc .; cl1ied er c . ét 1111 llllZJO.

TA C R1STIN -\ G E LA (Pale rm o) . V . f RSC. 37 d el 1932.

'

stipendio dei medici condotti ; E prefeJ'ibile la libertà di esercizio delle T10 '

farmacie~

0110 òue interessa11ti OTE comparse n el nt1n1ero 12, d e:l o corso· dicen1bre, d el DIRITTO PUBBLICO SANITARIO , i l q t1al e contien e altresì Ja co 11 ~ u eta copiosa RAS,SEG A DI GIURISPRUl>Et ZA n o11ch è rnolle LEGGI E ATTI DEL GO\' l~R~O.

JI i i u1n ero 12 conlien e o ncl1e l 'J nel ice di t·u tti gli n rl icoli , no1 ~ s intetich e, Ginrisprucl on zn, Leggi ecc. , pubhli t'i.'ILi n el cor so d e11 ·a nn o 1932. P rezw del µr edetto

ill•mero L.

5.

N .B. - L'abbona.me nto a i dod ici Numer i dell'ann ata 1933, -ohe ora s'inizia, costa. li. 3 6, m a agli a .~socia.ti al .. Po licl inico 11 è coocesso per sole L 3 O, che vanno inviate, m ed iant e Vaglia Poetal e o B ancari o, aill'ed1tore Lu ig i P ozzi , Via Sistina. 14, Ro m a .


XL, NuM. 2}

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Giornate di patologia esotica a Parigi.

La F acoltà nledica della R. Ur1iYersilà di l)aler1110 ha chiamato, con volazione unani1ne, il prof. Carlo Vercesi, attualmente a Sassarj, alla dir ezio n e d ella Clinica ostetrico-ginecologica qua:e su cce sore del prof. CoYa.

Nei giorni 8 e 9 del febbraio verrà celebrato, a Parigi, il 2Q0 anniversario di fondazione di quella fiorente cc Società di Patologia Esotica ». Si terranno due « gior11ate di patologia esotica », destinate riascu11a nll a discussione e a::lo s tudio di Ull pro blen1a d'attualità. Nella prima seduta, de11 ·s fehJJraio, sarà trattalo il t ema : «Eziologia e c ura delle infezioni in les linali », relatore il prof. G. Sanarelli . cl giorno su ccessivo si discuterà ii: tema: <' Febbri e·san tematich e >), rel atore il prof. O. Nicoll e. Si pre11derà in esan1e a11che il tema: <' Modo di trasmissione dei protozoi sanguico•l i e particol arment e delle Leishmanie », r elatore da destinarsi. Le sedute si terranno n el grande Anfiteatro del1'I tituto Pa t e ur. Le con1pag nic Jerroviarie francesi hanno accordato un ribas o del 50 % sulle tariffe òi viaggio, a favore rlegl i aderenti. I biglietti dovra11no essere richjes ti al segretario gen er a'e d ella Società , Dr. Deschicn s. J)rcsso l Ji stituto Pa teur .(rue Dutot 25, Pnri s X'1 e), non oltr e il 15 gennaio.

Il len. colo1111ello medico dott. Virginio d e Ber· nardinis, redattore-capo del « Giornale di Medicina l\1il i tare », ha conseguito l a libera clocen zn in patologja i11edica . I nostri ra~l egramenl i a l valente tudioso . Con decreto prefel lizio so110 s ta ti ricor1fermali p er il quadriennio 1° gennaio 1933 - 31 dicembre 1936, tutti gli attuali componenti del Co11 sigli o clegli I s tituti ospilalieri di Milano e cioè: presi dente avv. comm. l\tlassimo Della Porla fu on . Luigi; rappresentanti del Qomune di Milano, signori : dotl. prof. conte Carlo Radice Fos~a ti e avv . gr. l1ff . ..\.mbrogio Binda, ing. gr. 11ff. co1nn1. Carlo Valvassori Peroni; rappresentante della pro' incia per i ventidue Comuni aggregati al Circolo o pitaliero di Milano: ing. gr. t1ff. Emilio Pra11 rlo11i .

NOTIZIE DIVERSE. Unione internazionale (li soccorso. È ~nlra ta in vigore la Conve11zione di Ginevra l 2 luglio 1927, che segnò l a fonclazione deCl 'Unio11e Tnternaziona]e di soccor so. Ci siamo altre volte or,cupati di questa nobilj ssima iniziativa italiana che, col costante e fermo appoggio del Capo del Governo e 1nercè gli sforzi inst an cabili d e] promo . tore. sen. Giovanni Ciraolo, ha petulo in1por si, attraverso molteplici difficoi'.tà. L'entrata in vigore della Convenzione rlel 12 luglio 1927 è stata determinata dal compin1en lo delle .-;nnnizioni che la Conferenza, dall a tiuale u cì l a ConvP.nzio11e s tessa , aveva fissato. Principale di aueste condizioni era la r atifica da parte di a~me­ no 12 Stati , con l a sottoscrizione, da parle degli S lati rnedcsi111i, ci ella relativa tassa d Ja1n111i sione . JJe fl<lP.sionì e le ratifiche comunicale a Ginevra o no s tate 'Ci110ra ventisette: ltAlin , I11ghjllerra. Fra11ria , C.:or1nan ia. Albania, Belgio, Bulgari a, Danzica, Egi l lo, Equador, Finla11dia, Grccia, ·u n gl1 cria , India, Lusserr1burgo, Monaco : Nl1ova Zelar1da, l>er · ·ia, P o lo11ia, Ron1a11ia. San wlarino , t1da11 , vizzera , Ceco l ovacchia, Turchia, Ven ezuela e .Tt1gosì avia . Altre procedure di ratifica e di ade ione son o in cor o. La Società delle azioni doYrà po i conYocare il consiglio dei delegati d egli tali membri, i quali alla loro Yolta doYranno appro' are i rcgol a111en ti di am.ministrazione, e gli accorò i con g-li organi in lernazionali delle socie là sp ecia· izzate n el soccor so e con quelli dell a Croce Ro sa. Dopo rli r b e il fun zionan1ento dell 'Unione avrà regolar111en le inizio·. 1

[ANNO

« lL POLCCLI1'ICO »

78

Cong1·esso internazionale per la tutela dell'infanzia. Avrà luogo ·él Parigi dal 4 al 9 1u g(io; sarà in discu ssione il Lerrta: « Statismo e b en efice11za », rel atori Lesage e Huber (di Parig·i). Il Congresso sarà Clivi o in 8 sezioni. Tassa d 'iscrizione: 100 franchi per i m embri titolari e 50 per gli a ssociati, da versare al tesoriere del Congresso , sig. Félix Lenoir . CJiiedere i programmi alla segreteria generale. Serle degli uffici : boulevard de Vaugirard 26, Pari s X''e.

120 Convegno tedesco sulle i11alattie della digestione e del ricambio. La << Gesellsch aft fi.ir Vc·r dauungs- t1nd Stoff,vel1se1krantkheiten » indìce ' 111 0011vegno a Ber1i110 dal 25 a l 27 settembre La Soc ietà è presieduta dal prof. H. Strauss · segretario general e ne è il 1>rof. R . vo11 den Velclen. Sede: Ban1berger , lr. 4.9, Rerli11 W 30.

Associaziazione della Stan1pa Medica Belga. Ha tenuto l 'assemblca general e s tatutaria il 1 di cembre, nei l ocali della <( Fondation Uni,·ersilaire » di Bruxe'l es. Alla presidenza per il 19.33 è ta lo eletto il prof. cb ockaert; segretario generale è stato nominato il do lt. Beckers. L 'Associazione ha d eplorato le contrazioni impro \·Yi sc e ing ius tificale nei canoni pubblicitari, da parte di ai:cune dille farmaceutiche, ciò ch e cr ea clisagio g rave i1ei pC<riodici di medicina ; ha deliberato d1 affidare all ' Uilicio di presidenza l o studio d elle n1isure da ado ttare a tale r iguardo.

Scambio di borse di studio con governi stranieri. Il Nlini ter c dell 'Eclucazio11e azionale ha con· eluso accordi con i go,·erni Cecosl ovacco, Polacco eù Ungherese p er lo cnmhio di borse di studio da conferirsi a s tudio i italiani ed a studiosi apparten en ti a delle ~nzionj, i quali intendano compiere s tudi di })e rfez ion amento n ella lingua, nella · e tter atura e n ella loria delle relative _ azioni> oppure in altre di cipliue, ri p cttivamente presso UniY~rsi t à e I s li l uti s11periori d el Regno.

Corsi internazionali di pe1·rezionamento. Avranno luog·o a Berljno i seguenti corsi, sotto gli auspici della Facoltà m ed.ica, clel la L~ga dei docen t1 _p er corsi di vaca11ze e dell a Casa cc Imperatrice Federico » : medici11a interna (dal 27 febbraio al 4 marzo, onorario M. 50); ematol ogia (6-11 marzo, ~1. 50) .: metodi attt.1ali di diagnostica e terapia, per i pratici (10-16 i11Arzo M. 50); ù ermosifilologia (20 u1arzo-l 0 aprile, M . 'J 00); radiologia (2-9 aprile, M . 80) ; chirurgia (24-29 nprile, ì\iI. 80) . Inoltre si ten gono numer o .. i cor si nei vari car11pi della medicina , con esperin1enli pra tici. Per l 'autunno sono in preparazione corsi cli cndocrino:igia e malattie 1


[_\N~o

XL, NuM. 2J

SEZlONB PR.\TlCA

della Yeccl1i aia; chirurg i a d el torace; Lun1ori 111nli '{ui con rig uardo alla diagnosi precoce; 11arcosi e a i te~ l esia; pediatria; oculistica; eredologia e 111e<lici11a co lilu.lionale; orlopedi a, ecc . Per infor111a.zio11 i rivolgers i nl: Do7.en tenvereiniguug fii r _\ er zllich e Fortbiltlung, Robert Koch-~l atz 7, Ber) i ll . \ 7. cor o di pcrfezjo11a111ento sulle malattie elci c uore e d ei pol11toni avrà luogo presso la Faco ltà medica di Vien11a d al 13 al 26 febbraio ; tassa scel lini 50. 'on o une ltc in l)r e1)arazio11e corsi inler11a zion nli di olo-rl110-Jari11go1ogi a (3-15 aprile), sul 1lroblen1i n1eclici d 'all t1nlità con sp ecia.:e r ig_uardo all a t erapia (25 et lembre-6 ottobre), sulla . terapi a i11oder11a ~27 no' .-8 dicernbre) . Hanno ~uogo, i1 1ol1r e. vari cor i i11 11 umerosi ra1ni dell a medicina. ~l1iedere 1>rogramn1a e iniorn1azioni al segr e lariu, dott . A. h..ro nfeld , P or1.clla11gasse 22, ien I\ . L1t

.E ito cli un concor o per ùue pubblicazioni d'igiene . La CoH1111i::,::.io11e giud ic.:alrice d el con cor so per cluc pubblica1.io11i d ' ig ie n e, b andito dal! 'I Liluto ~tt1.io11ale

A!:>!:>icurazioni, costituì ta d ai prof!. ~la r­ chiafa,·a pre icl e1lle, Baglioni, De Bl asi, Il, ento e rial cap o clel e r' izio a11itario d cll ,Is Lituto, llu co1n 1> e lato 1'e a1ne d ei laYori preser1lt1Li 1 in nu111ero di u9. ~ o ha stim ati deg11i di con siderazio11e 13; pe raltro 11a r j lenu lo ch e n e s11no corrispo nd a perfe ltatll enle t\ lJ e condizioni d el co11corso e per ciò h a propo~ lo di i11vitare gli aut ori di qu es te 1:3 inemoric (tl ~ ·ig nale inediante m olli) a ,•olcr r>ar leci}Jare acl un co11cor o di secondo grado, e l a J>irc1ior1e ge11P.r a:e clc>Jl 'Is ti tuto ha aderilo; la scadenza è fissa la p el 31 marzo 1933-XI. Chi ed er e i11formazioni alla Direzione te a.

.Per il nuoyo O pedale di Taranto. Il Co 11 j°'' io di an1n1in j trazioue <lcll 'O ped al e Ci' ile rli 'J'ara nlo l1a a pprova lo all 'una11i1uilà il 1>roge llo d efinili, o, pre enlato dall 'i11g. Marco' igi. Il 11uovo ospe<lale arà capace di 305 l e tli di c ui 45 1>el per o n ~1lc di c ura, di a sis tcn za e di c r . vizio. La spe ·a complessiva è preventiva la in lire 9.21 .200. L 'appallo e l inizio dei l avori avran 110 luogo dopo l a d efi11itiva approvazio11e d ella Gi u11la I>i·ovi11c ialc Arnn1i11i s ~ra tiva .

.Con nitori di profila i ed igiene mentale a Trento. L ',\.n11ni11i Lraz io11e provi11ci ale di Tren Lo ha preso I 'iniL:ia liva per l 'i lituzion e, n ei cenlri cli Tre11Lo, Ro' er e lo e Per g in e. di An1bulatori per consul lal io11i ed assis tenza gra luila a mala ti affe LLi da iniziali di turbi nerYo~ i e mentali o cl1 e ia n o stati di1ne i dall 'O pPd ul e p ichi a lrico.

• 'anatori in Francia. I l sanalorio di Iardor è st a.Lo ufficialn1enle inaugt1rato dal 1ninis lro della sanità pubblica Jutin Go<lart e dal presidente d ella Croce R0 s :i Francese 1narchese de Lill er s . Il castello di Marrlor venne do,n alo nel 19lf>, dalla con tessa di Bél1aquc, alla So-ci c tà cii Soccorso ai Feriti mjlitari , .a qual e vi o rga.nizzò uri sanatorio p er 80 . i uJ)rr c ol o lici; poi esso è' s tato affidato alla Croce Rt ss111 c he ha provveduto ad i.ngrandirlo ed a n1oder. uizzarlo; esso ora contiene 190 post i, riparliti in ra 111ere di 13 e 8 le tti, con servizi modernissimi , 1ra cui il riscald amento elettri co e le cu cine el0ltriche; ne fa parte un t eatr o capace di 500 p os li. Il sana torio è riservato agli UOJI\ini. Vi si provvede anche alle cure di l avoro. 1

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Il . a11a lorio della Ivle n1lJulle 1 presso Tours, è ta lo inaugurato dal dotl . Lro11, clireLlore al ì\il inis lero della sanilà pubblica. E so è sta to er etto clall a e< [T11ion d 'hyg iè11e soc iale e l d e préser,·ation a11Li tuberculose » con fondi ricavati d alla Yendita di fran cobolli an ti tu1Jer rolari 1 onde il n ome di « sa11 a torium du 'finlbre »; è destinato agli adolcsce11ti fra l;.3 e 18 anni ed è capace di 50 pos ti; '1 è annesso un p ar co in1me n so, d i 50 e t lari.

ll sa r1alorio di Niagnél n vi lle è s ta lo inau g·urato d a~

minis tro Godart. J°] 5t a to erett o dall ,Associaz.io11e Léopold-BelJ au oo è cap,a ce di 300 n1alati; è riservato al sesso fenl111i nile.

Elargizioni e legati. Il tlolt. v'Villian1 La1nber t l\ichardson , morto a Bos lo n , h a la cia to 100.000 dollari (pari a circa 2 mi 1ioni di lire i t.) ali ' ni ver i là Harvard, stab i~e ndo ch e gl 'inlroiti iano a ~ egnati al profesore di o te tricia, a titolo cli co1npenso p er onale; ha anch e lasciato 40.000 dollari p er una b or sa di l)erfezionamento in 1nedicina , 50.000 alla Scuola per i ciechi, 10.000 alla cuola per b ambini s torpi , 2.5.000 alJa Casa degli Incurabili ; ha des tinato i I ibri cf i 1nedicina a~:a Socie tà Medica e gli altri su oi libri alla biblioteca <.lell ' l Tnj, e rsità, sempre di Boston . Egli era s ta lo decano del:a Facoltà n1edica d a ·r 8~3 a l 1907. 1 •

A. si tenza sanitaria scolastica a Napoli. cll 'otlobre scorso si è inizia lo, i11 dieci scuole cle:l a città di Napoli , a cura d ell 'O. N. B., il ser'il io cli as isten za sanitaria scola tica. Acl og11i circolo di 2000 b ambini c irca, è stato assegnato un ufficiale m edico inquadrat o n ei reparti dell 'Opera Balilla, il quale ha prOYYeduto alla Yi ita medica ger1era le cli tutti gli scolari a lui ,1ffidati, indipendentcn1enle dalla loro conclilion e economica familiar e . I b a1nbi1ti sono stati divi i in due gru ppi: al gruppo a) OJ)partengono i b a111bini di fa111iglia agiata; a l g ruppo b) sono s tati a.. egna li i bimbi i seri t ti n ell 'elenco d ei poveri d el Comu11e di N.aJ)Ol i1 e tutti quelli n oloriu111en le a1:>parlenenti a fan1iglie ch e versano in precarie co11dizioni eco11 0111ich e. IL g ruppo b) è s tato uddiviso iJ1 due sezioni: ] 1 ba 111J1ini sani ; 2 ) ba1uhilli lli ogn evoli di cura indi,. id u ale ntedica . ller lut li i bambini , indistintam ente, è st ata appre La ta ~a cartella sanitari a. Atlualmente i lla111bini sotto il controllo sanitario dell 'Opera on o 15.000. Di questi oltre 4.000 on o assistiti iudividual111ente e ad essi " en gono di tribuiti graluitarn c11l e i m edicinaJi, comprese le sp eci alità. Gli scol ari riconosciuti · bi sog11osi di cure speci ali ~o no inviati al cen lro ortogen etico, ch e provvede, a mezzo d ei suo,i tnnbul atori, agli accerta1no11t i diagnostici ed al~a cura occorrente. 1

dell'inf~rmicra

11el Brasile. In omaggio alla m emoria d ell 1eroina brasiliana Anna Nery, è stato d esig nato, il 20 i11aggio, ricorr e n za de:la sua 1norle, quale e< g·iornata del! ,inferm ier a » n.el Brasil e. Nel1 a st essa data la Croce Rossa Bra iliàna asseg·nt·rà l a medaglia cc Anna Nery » alla mi gliore allieYa della Scu ol a d elle infermier e.

La giornata

1


' « IL

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P OLJCLJ~ICO

»

questa l n seco11da ' ol La in cui la giustizia francese applica l 'art. 9 d el :a legge 1892, ch e vi<1ta l 'eser cizio d ella professio11e 111edica sotto uno p seudon i1no. È

Il prof. F. Bocchetti negli Stati Uniti d'America. Invilato d alla « ation al Tuber culosis Association » d egli S. U. d 'A., il prof. Bocch e l ti, segretario ge11erale della Federazione Italian a azionale F a scis ta p er la lotta contro la tubercolosi, si è r ecato a Ne"v York p er t enere una conierenza su :1'organizzazione antitubercolare ilalia11a, n ell a se<le del! 'Associazio ne. Eg.:i h a fatto anch e u11a conferen za al « Bellevue Hospital n sui metodi cur a tivi d ella tubercolosi u sati in Ital ia, ed una comn1emorazione di Forla11ini al cc Columbus lio"" spi tal »: a questa coinmemorazione parteciparono, co11 brevi cliscor si , i proff. l\liller, La1nber t, Bai1nbridge, Carillos ed altri; venne cos tituito un Comilalo p er le onor anze al Forlanini. Il Becch etti ha preso in esame l 'organizzazione del:a cartella lecni<>o-radiologica. Inoltre h a visitato il nuovo ufficio di prop aganda igienico-sociale d ello Stato di e'v York ed h a assistito all 'inaugur azion e d~ll a grande campagna del fran cobollo n a talizio . Ha te11uto un discor so a:la « Loyal Legion » su « Mussolini e Ja nuova Italia >>. Si è recato an ch e a Filad elfia, Wa hi11g ton, Ct1mberland. Ha fatto ritorno 11egli cor si gior11i i11 Italia. I

Consiglio della Federazione del Commercio <lei prodotti medicinali. Presso la Co~federazio11 e Nozionale Fascis ta d el Com1ner cio si è riunito il Con siglio Direttivo della Federazion e Nazionale Jlascis ta uel Co1n1nercio alt 'ingrosso dei prodotti chimico-farmaceutici e sp ec ialità medicinali. Il Con sig:io ha discu sso circa Ja p osizio11e cle1la Cf• lcgoria di fronte all a applicazione d ella legge sulle farmacie; sulle con segu en ze del la revi sio11~ e r egistrazione d e:le p eci ali là m edicin a I i ; circa i prezzi da segn arsi sui listini di vend il a e p er quanto r iguarda la di sciplina d egli acqui5 Li e dell e ' endite; ed infine, in 1ncrilo all a t assa sc;an1bio, il Con sig lio h a co11fern1a la l a propria opinione favorevole all 'adozion e d el sisle111a d i p agam ento « una tantun1 ».

Scarsa possibilità d'impiego per i medici stranieri nell'lrak. L 'Agenzia cc Le Col onie l> informa ch e le possibilità d 'impiego di medici s tranieri n el r egno del1'Irak (o della Mesopotan1ia) no11 son o favorevoli. Co11 legge di alcuni anni or sono ven11c loro viet a to di stabilirsi n elle città maggiori : Bagdad , Mossul, c~-Basral1; si è fa tta qualch e rara eccezio11e per alcu11i sp ecialis ti, sovratutto oftalmolog i. on è vietato di impiegarsi in ospedali o n el ser vizio quarantenario, m a attualmente m an can o po ti libe ri. Per ciò i m edici stranieri h a nno la sola pos ibilità di s tabilirsi n ei piccoli ccn lri, come es-Suleimanyyah , en-Nasiriyyah , Irbid, Kerluk, Hi L:ah. Le clo1nande al riguardo vanno r eda tte in in gle e (poich è il Regno è .sotto il controllo brilannioo) e inviate al dire ttore dell 'Ufficio di Sanità d ell 'Irak , Dr. Da,vud Gialaht, Bagdad, Irak .

!ledico esercente sotto uno pseudonimo. 1~

dott. Harrv• Olivenbaum esercitava la medicin a a Dunkerqu e sotto lo pseu donimo di Ollin, (ch e cli1ninava l 'ortografia tedesca e il i1ome con1p os to) . S u den11nzia del Sindacalo m edico, il Tribunale lo aveva condannato a 200 franchi di amn1enda e 1 fran co di danni-inter essi. La Corte d 'Appello di Douai, cui egli è ricorso, h a ridotto 1'am1nend a a 100 fran chi e mantenuto i danni-inter essi .

1

Lesioni colpose da applicazioni terapeut iche. La Corte Suprema della Carolin a settentrionale h a emesso il g iudizio definitivo in un processo inte11:tato co11Lro il diret lore di un ospedale (dott. l\ililler, direttore del « Mario1~ Genera! Hospital »J e contro l a di r:ui moglie, sovri11tendente delle i11fermicre, p er gravi scottature prodotte, a causa di a1Jplicazior1i t ermoele llrich e, sulle gambe e sul corpo di una p azie11Le colpita da eclampsia puer1-1er ale. · L a Gorle, cap ovolge11do il giudizio di prima ist an za, h a assolto i due accu sati, perch è alle applicazioni assist eva il inedico privato della parte lesa, 11 quale ebbe a sorvegliare le operazioni ; contro di ~ ui non er a , tata est esa la denunzia.

Per un intervento di cl1irurgia estetica. La prima camera del 'l'ribunale civile di Bord eaux ha giudicato una cau sa intentata dalla sig11ora Saint·Léger, di Parig i, contro il chirurgo dolt. Coiquaud, il quale 11el 1924 ebbe a pra ticar e su di lei un int crvcnlo per ridurre il vo1urne del sen o. Secondo l 'accu sa , I 'operazione venne eseguita in condizioni cteplor e, o _i, dando pro~ va di fl Sso·J ula inesp erie nzn, ecl avr ebbe lasciato u11a cicatrice defo,r manle. La p erizia ha accertato ch e la cicatrice era inevitabile; d 'ultra parte, il fa llo ch e poco dopo I 'op erazione il O>iquaud conseguì la d ocenza, dirno tra com e egli fo sse già tren a to n el campo chirurg ico. Pertanlo il Tribunale lo ha asso:to ed h a co11d annat o i ·oper at a alle spe e n on ch è ai danni e int er essi.

Frodi mediante medicinali. Uri farma cist a di Genova, doll. Osvaldo Schizzi, con n egozio in via Mila110, dirett or e e proprietario della farmacia « Uso Cooperativo», era riuscito, d 'accordo con un infermier e, Sante Tarasconi, a procurarsi numerose ricolt e rilasciate da due m ed ici a b en efi cio di p o, eri , {'Onniventi, senza clislri)) uire per altro le relative n1edici11e. I due medici h anno ·dichiaralo di esser e st a ti tra lli in ingan110 d étl Tar asco11i; ven11er o p erò rite nt1ti colpevoli di legger ezza e di poca diligen za n el disimpegn o d el loro conrpito e uno rli essi è s ta to imrnedia ta1nente sosp eso. L 'Ammi11istrazione comuna:e h a tle11l1r1ziato il farmacis ta p er truffa e I 'infermier e per correità .

Conferenze sul ciarlatanisn10 medico a Berlino. La F acol Là Meclica di Berlino ha orga11izzato 11c r iel o di conferen ze ul ciarla tanism o in m edic i11a; sono stati tra ltati i seguenti teni i : cc Il ciarlata11 i 11'1:0 in r ap por to alla· n1edicina scientifica dur ante i secoli passa li >> ; « Gli attuali ciarlatani della medicina in Germania >> ; << ì\ietodi di agn os tici degi~i empirici »; « Misure legali e amminis trative per combatter e il ciarlatanismo >>. Cont emporan eam ente si è aperta, n ell 'I s tituto di ,S lor ia della Medicina e delle Scien ze ~aturali, ttnD mostra sul ciarlatanismo medico .

Epidemia infiuenzaJe. Un 'epidemia d 'influen za ha colpito tutta I 'Inghilterra, sopra lutto l a provincia di Porthsm oulh . I servizi p ostali son o rin1a ti disor ganizzati durante le feste. Anch e gli Stati Uni Li soffrono di un 'epidemia diffusa l ar gam ente.


SEZIONE

81

l'l\ATI C \

RASSEGNA. DELLA. STAJIPA. MEDICA. . 27 llOYe n1brc u . s. u11a m al atti a iI11placabilc Ze i l. f Tubk ., ag . - PAGEL . La Lt1b . e1nalogcna. 11a t o lto alla colo11ia ita~ia11a in Buenos Aires e BADER . La b acilluria tub . alla fa111ig lia 1ncd ica un g iovan e e vale11tissin10 li' iener I<.lin . l Voc h ., 5 ag. - K ERL. Affezioni <'ultor e di scie n ze biologi ch e: il prof. GI ULIO Cl~a rlicolari n elle m al . ven e ree. - P oPO\Y. Is terism o "'.\l{E RO\ ilDA. \ ·alor oso ufficiale d ei g r a n a t ieri e cl1izofre nia . in g u e rra, g r .i' eineule fe rilo sul Cen g io e quindi C l i 1t . e l g Jnfan l., lug. DESTEFANIS. Otite porla lore di t111a le io ne p erm a n en,t e d ell ' a 1~p~ra lo ae ula m edia purul . n ell 'i11fa 11zia. - l\f ENS I . R achire~pi ra torio, Jor e rLon estra11ea . a. d e lern11111sm o lis1no .ren ale . clel m ale h c d o e,·a vincerlo, il Rovida fu p a loP edi atria, 1 ag . - LAu n1 Ns1cB. La t er a pia d elle loao e ))a t le riologo vale nte e appas ion a1o. Co111 c i1e uro ·i. - BRUN I . Linfoad e11osi ale u cemich e. di~ettorc d ella ezio11 c biol ogic a d cll 'Is ti tu lo Bjo·e1nan a rrled., 14 l ug. -Colrn·r 1s e GAvroLI Al logico Arge11ti110, di c ui è anin1a con1e è 11o to, t er azioni ocu l ari in g r aYida 11za. u11 ili u t re italia n o , il prof . De y, r appresen l a' a R r i l is li 1)l ed . J ourn., 6 ag. - l\l c i EIL. La bro11cleo-na111e nte :a scien za italia n a. cl1 icrta i a 11ei b ambini. Jl ovicla a' eva fa l lo la su a prep arazio11e a l~i­ l\l in . .W oc h e11s. G ag. BEtlRLINGER. lpofi i e r e n ze :l llicvo i11ler110, a is tente e po i aiuto dC'I g h ia11dole gennin a t iYe . .~eri . Lu lig, g u adag na tlòo i l a slin1a e l 'a1nicizia De ul . 1ned . l V-0che n s., 5 ag. CBLICPBAKE. fl i t\1 tl i con1e s luclioso e con1e u on10. 0 1tre al la O r1de corte. - RAuscH. La d i a lernì ia p an cr eatica P a tologi'a sp e ri111enlale in ger1er e e alla Ba tleriolon ei rli abe lici . cria d i c ui d a anni Pra d ocente, aYeva ù a lo ::i n i\l etl. l ( l i n ; /\, 5 ag. - W1E BELS e LA UBER . R cspi~he un a atti ilà prezio a e n o n di r ad o ver an1enl.c r nzio11e a rlif. ed a t lività cardiaca. cr eatrice alla fi io p nt oìogia d ei gas d a comb a ll1 J>ari Al éd., 6 ag. u1nero in o11ogr afi co di p si111c11 to llel centro fo nd a lo per i r elativ i tu di prc~­ c h ia lria . so l 'l s li lu lo di P ato logi a gen er ale. Il Su o ~Iae~ lro, J ou rrt. i\l éd. F r a n ç. , lu g. l umer o mo11ogr aaccingendosi a s t ahil i.rc e <'Ondurre .qu~s ~a or gafico ul: 'i1}og li ce1n i a. . 11izzazion e, l o aveva ~celto fi11 d a pr1ncip1~ com ~ l' resse J\[é<l .. 3 ag. - DANIELOPOL . ll ga11gl1t) prin ci i>alc rol Iab or a lo r e, con o cendo b ene 1:i L11 1 Lell nlo co111e '... ed e d ell 'accesso &n g ino o. la prc p urazio·ne biologica, l a c?mpe ten za d~ spe~ I rl. 6 ag. ---.- MA SS TO FounNIER. rrach irardi a p ar os. ri n1enla lo re. ~ 'i11gegn osilà tec1uca e ~e p ~rl1col a ~1 di ori cri11e a 11 atila ll ica. d oti n1or al i inòi.>pen a bili per l avori cosi nuo' 1 , /J ae~1CIJl olog ica Yol . . III, n . 4. - GEnD.\ e Ai.~' . pericol o i , in ogni sen o d elicati . . . . Gl"l,t~nr . Ezio patogen esi d ell e le ucem ie. Da qu alch e anno procli ~aY a l a ~ a ~ tt1Y1 là i11 Lan cel, 0 ag. - V10LET. La dia termia i1ella cor1uell 'imporla n le cC'nlro di c ultura it alia n a . co11 1 ~ . li pazione. r icer calo re e co1ne r eclal t or e capo d ella « Re vi t a d 1 f~<>v . de i\1éd., lug. - ~'1 ou RIQt:AuD e .SAVOYE. La End ocrinologia, Jnmun ol og fa y Quimiot er npfa »: . po l n1. infa ntile si:enziosa . •\ lla ua rle:3olat a famig li a, ai colleghi ed a1n 1c1, l'resse ~Jéd., 10 ag. L NU,\ U e KA tIXER. Le sia d i confor to il pcn - iero ch e l a orte l1a r~ sc r­ i niezio11i e11d0Yen ose di alcool n elle affez. poln1. va to a i S uoi ultimi at1ni di vita l 'alta sorld 1 fa}Jurulente . 1ionP di r appresenta r e 11el 111odo p~ù d e~ n o l a \i ·iene r J{Li n . liVoc 11en s., 12 ag. GLASERf\'fAI\'. '"'cien1et e il val or e ! lalia n o nell 'An1er1ca l atina. Cn 11 ~e della differ e11za di 1)re io11e f r a e t ren1ità ~I . LUSEl"'iA. up. ed ir~f. . . 1or gag11i , 7 ag. cA n PA. - - F1· 10-refl es o- ter apia d ella tub . . Si è spenta a Bruxelles la d o tt. a l\t1ARIE DE l\ Jd., 14 ag. CARBOG AU. L ' jper colest erine1111n C'IIEID-DELCOUR1' ch e aveva acquis la lo m ol ta co n1 e ca11 ·a d i élborlo. . . ~o toriclà n el cam po d ell 'ortop edia; h a c~mpiu,l~ J~if. 1il eri., 6 ag. .PEZTALEP Cr om od1agno t1ca Ill1merosi s tudi o rig i11 ali , tra c ui n ot e:v?l1 que .11 <ra lrica col rosso n eul ro. ·AscoLI e LucACER. s ul r adjo ct1r o, sul pied e val go p ar al1l1co, su lle J>11e u1no l. con tr o later al e primario. d eformità con genite d ella cl avicola, sulle costol e Jou r n . l\tl éd. Par is, 11 ag. -- RocoEKU. I~ l avor o opran11rner arie, sulla r o tazion e in tern a n el tra ldegli infer1n i . larn ento d el' a lussazion e con genita d ell 'an ca, sulle Pr esse l\f éd. , 13 ag. - R o x, l\1An: 1N e. .. o~Lo~­ fratture d el gomito, su alct1ne d e viazio11i os e~, ~o1~ F. I n iezioni e ndovenose di g l ucos10 n e1 .b~·1~ht1ul 1norbo Ji Po ll, sul m e tod o di Albee, sul g1ci iJJe rte i . - Rfil.tLINGGR. I 11cid enti paral1l1c1 d el rran lis1no con genito ecc. pirito a perto ed ecle t l ral la1ne11lo a nlirabico. t ico di vita]j là esuber an le, si er a afferma la a nJ'aris l\l écl., 13 ag. _... TAl\f.\LET. P u11tu r a ottoch e ' in .altri cam p i: n c.11 a nl u sica, n ell a pittura e orcipitale nelle m ening iti cerebro-spi n. ~ovra lutlo n ell 'ar ch eol ogia, in c ui er a di~e11ut~ J ou r n . 1"\tféd. Bor deau x, 10 ag. R EYNER. L 'u li11aeslr a: duran L~ un soggiorno tra l e r o 1n e d~ tra-' irus tub. in p atolo·g ia um an a. . . Cartagi.ne aveva compiu to stud i m ollo in t e:essa;n~1 Nl ed. We l t., 13 ag. - Kouosi. D1agi:o 1 d elle u ~la 1nedicina e sull 'epigrafia medica tra i fen1c1. 11tal . ceTcbral i in b ase al r ep erto o tolog1co. Er a s t a ta f at i 11 cavalier e d ell 'Ordine Leop old o. M ed . l<li n i lc, 12 ag-. ONNEN.BRucn e Go-rs,cH Lasci a sovr atutto il ricordo di donna b en efica , · ~rc rapia di g italica .p er . vi a r c lla,'.e. - FnEH. E . L or ' , si rifletteva su tu t ti. co1oro la cui. jnfinita b ontà chi te cort1e compl1caz1on e d ell lnfl t1enza. ch e l 'avvici11avan o. M iln cli . J°Vled. Woc h e11s., 12 ag. Hoc11~Ell'I . Apparten eva ad un a famig Ji a d~ m ed ici: t ali il , ig nifica lo clinico d ei ru m ori car d iaci nell '1pern1ari to prof . Alfred Delcourt, 1l frat ello d ott . tcnsi one. Der scb eid e il nipot e prof. _ Delcourt-B~rn a!d , t ulAm. J ourn. Nled. Sci en c. , ag. - HosK1Ns e LEEli m o~ Lo dolor osarnente colpi ti d all a fin e improvPEn. Endocrinot er apia d elle p sicosi . -· ~EL01.rzE. visa. A . P ozzr. In1 porl an za m edica d ell a prosta tite in1ett1Ya.

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82

« Arner. Aied., lug. -

s~11TH.

1L

[AN1'10 XL, Nul\1. 2ì

POLTCLTNICO »

Significalo d el do-

Klirt.

1Voch.ens., 27 ag. 1

- HocH e BAURMANN.

Ezio1~ogia

lore a l retlo ed all 'ano. Jlrch . P at. e Clin. wied. , ag. -

CERNIGLIA. Coll asso i11assiccio acuto del }Jolm. - GERLI. Glicoregolazione. ·- Losro. Ptosi g as trica. R ev. F' rariç. Gy n. Ob st. , giu. Nun1ero sulle infezioni colibaciJlari nella don11a. Klirt . _l Vochens., 13 ag. - NoRnl\CANN e NlDLLEn. Ce11tro r egolatore clell a press. nel micl. al( u11g. D oNATH . Prova al galallosio i1ell 'ane1nia p er11jciosa. . l~l[edicina (l\!Iaclrid), ag·. -= L UNA GAiiAN. Piretoterapia n ella corea. - GuTIERREz AREsA. Perivi~ cerit i digestive. Giorn. Nled. _4.lto Adige, lug . - AaosTINI. Azio11e ipoglicemizzanle della dieta epatica. pathologica, l q ag. - RAMON . BH si sperin1entali dei~!'inununità antidift. Rev. Franç. Gy.n . Obsl., l ug. - Rr::EB e METZGER. Crisi convulsive di origiu e me11ingea o cerebrale, si1uulanti I 'ecl ampsia . Presse M d., 17 ag. ' rAN CAt.T LAERT ed altri . I vomiti n ell-3 J1efriti. Bull. M éd., 20 ag. - l31zARD e ìVIAIRLES. 1'raltam. d elle uretriti c on la dilatazione gazosa. Paris !•lféd., 20· ag. - · ~IANnnu. Teorie della secrez . r e nale. Med. l{linik, 19 ng. S6HLEISSNER. Vaccinaz. in lraculanea. I-I1nscRFEJ.JD. Leucemia cronica senza spl enomegl ia nè in gorghi ghiandol ari. lVien er Klin. Wochens ., 19 ag. - HoGLER. R aèliumternpia d.elle mal. intern e. lvf.un cli. A1er7. l'l' ochens., 19 ag. _. HAYMANN . .T odo·t er apia d el raffreddore. Zbln f t . f. In n . ?.'led., 20 ag. - FE:\-"DEL. Fattori costituiil1nali n ell 'ulcera p ep lica. Id. , 27 ag-. - Loos. Il problema della p ar adenlo i . 1

t1nitaria delle er1cefa 1iti. - SINGER. AcJ1ili a ed a nemia. "" Min. i\,f e,r:lit<;., 25 ag. CRoosETTI. Epatoterap. parenterale n·~l l ' anemia perniciosa. TtVie n er J( lin. Wochs ., 26 ag. SINGER. La terapia con uova J1ell 'anemia pern. lJresse Méd. , 24 :.ig. - DELORE. Benignità re1al iva d ell a local izzazione apical e d ella tub. polm . L e "'calpel, 20 ag. - VA EnPs. 1'rattamento de: clolorc .con la miscela Sicnrd per via endorachidea. Jj:f or gagni, 31 ilg Aco:voLI. Prevenzione delle aderen ze peritoneali . L an ce l, 20 ag. - NoEL cd altri. Trattamento del l a tleinen za paralitica co11 l a malaria e l o zolfo. Britisli Med. J ourn ., 20 ag. HAAs. Malattia celiaca; lrattam. specifiço. - 'fowEY ed ai~tri . Asma bronch. grave da spor e di i.1n fu11go. "lvlecl. l Velt, 27 ag. STEPPURN. Estrazione di or·moni dai vegelali. ·- KoHN. Dolori toracici dei rnor1t a·n ari. Deut. M ed. .vl1 oc l1ens. 26 ag. GonnoNoFF. Tratta111. rlell a hro11rhi te co11 l 'eler e. Jf ed. Ji lini/i: , 26 ng. - · S<..:nMm. Reinfusione sangt1igna. Jotirrt . 4.m. l'Ylerl. Ass., 13 ag. FRIEDENWALD e ì\fonR1 ON . Rap1>orli fra m al attie cardiache e ren ali. Bull. Méd., 27 ag. - Num. sulla patologia colo11i alA . Paris Méd., 27 ag. Sl\LOMON. 'Trattam. dietetico dc·~ I a litiasi b)liare. J ourri. fiféd. Lyon, 20 ag. Num. sulle mal . dell 'app. digerente Rif. M ed. , 13 ag. - D. G10RDANO. S lru1nite. G. PELLEGRINI. Sin(lro1ne di agranulocitosi in epatite . - 29 ag. L. G ruFFRÈ . Genesi dell 'ipertermia 11ella ni.alaria. . 1

Indice alfabetico per materie. J\ nenlia g rave da p olil)O duodenale . . . Pag. 67 Ane1nia p erni ciosa Addi son-Bier1ner: possibile rapporto con l'insufficienza pancreatica . . . . . . . . . . . . . . . . . )> 73 Anestesia p er le 01)erazioni afte sul l 'allclo1ne: nuovo m etodo . . . . . . . » 64 Al1est esia : progressi . . . . . . . . . . >> 65 A.J)pendicite calcolosa . . . . >> 67 BilJli ografia . . . . . . . . . . . . . . . » 66 Calcolo i d el colecloco e fistola colecis toduoclen ale . . . . . . . . . . . . . . . » 41 Cene · tesi : variazioni in rapporto allo .., lato el ettrico atmosferico . . . . . . . . » 73 Conco rsi ospeda{ieri: in ten1a cli . . Con.sigl i o Sup eriore di Sanità . . . . . .

Epilessie del ~'età avanzata . . . . . . . . F ebbre esantematica m editerranea a Tri))Oli . · · · · · · · · · . . . . · . . . ·. F erita cranio-cerebrale g rave d a arma d a fuoco: esito favorevol e . . . . . . . . . Gast r ite cronica con stiLicl1ezza: comport ame11to dell 'intestino . . . . . . . . .

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Gastroscopia: tecnica , i11 clicazi oni , risultati Pag . 62 64 lll tes tino : assorbime11to d el grasso . . . )) 67 Lipoidosi coleci s tica . . . . . . . . . . . . )) Liqt1ido cef. -rachid .: lnodificazioni: as::en za di correlazione con le sindromi 5-, i1er,·ose . . . . . . . . . · · · · · · · · >> Mal a tlia di Dupley . . . . . . . . . . » 67 Ozono ]n chirurgin: u so . . . . . . . >> 65 1~ Pietre pleuri ch e » · . . . . . . . . . . » 67 Piuria infantile . . . . . . . . . . . . " 72 Prostata: cal coli enclogen i : nuoyo trattame11lo . . . . . . . . . . . . . . . . n 72 Reni : echinococcosi . . . . . . . . . . . . .» 72 Sarcomatosi ct1tanea con diabete normogl icemi co . . . . . . . . . . . . . . . . » 67 Tt1mori spina:i: sinton1atologi a (sindro1ne apico-eosto-vertebral e dolorosa) . » 58 72 t Jretr ~ masr J1ile : trico1nonjasi . . . . . . » Vaccinazioni antidifterich e . . . . . . . . >> 66 Vomito r)eriodico e si stema nervoso veget ativo . . . . . . . . . . . . . . . . . » 66 Zolfo: azio11e Je ucopoietica . . . . . . . . » 73

Diritti di proprietà ri servati. -

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati n el Policlinico se non in seguito aà autorii;tat,ione scritta dalla ,.ed.azione. E vietata la pubblicazione di. sunti di essi senza citaf'ne la fonte.

A. Pozzi, resp.

C. FRUGONI, R ed. capo. Roma - Stab. 'fipo-Lit. Armani di M. Courrier.


ANNO XL

:Qioma, 16 Gennaio 1933 ·XI

Num. 3

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fondato nel 1893 dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Cunico Medico di Roma Al nostri signori abbonati che, per non su bire interruzioni nella Yeceiione dei fascicoli del cc POLICLINICO », hanno la lode11ok abitudine d'inoltrare p,.esto l' imporlo per il nnnovo del proprio abbonamento, rammentiamo che il vaglia postale t1a in, testato al nome dell'editore LUIGI POZZI e che tkv'esset'e fatto pagabile nell'Ufficio succuYsale 18 (diciotto) , Roma. Coloro che si valgono di chèque o di assegno bancario. provvedano a che il titolo sia esigibile in Roma. Raccomandiamo inoltre cli appuntare al polizzino del vaglia postale o bancario la fascetta con cui si sono ricevuti finora i fascicoli del « Policlinico », o quanto meno di indica re, con esattezza, il rispettivo numero di abbonamento. L' AMMINISTRAZIONB.

SOMMARIO. ffote e contributi : F. Stdpa.:

Id:ropneumetosi cistica J)06toperatoria. consecutiva. a. riduzione 6e.Il.Za drena.ggio delle cisti da. eobinoooooo del fegato. Osservazioni oliniohe : G. Lisi : Su un caeo di aoroasfiesia. Sunti e rassegne : ORGANI DELLA RESPIRAZIONE: Coe&io e Bercons ky : Sindrome di ipoventila.zio~ alveoJ.a.re. - P . Tremonti : I fenomeni pleurici e polmona.ri nelJe sindromi a.ddomina1i. Ru88ell L. Cecil : Sul trattamento della polmonite oon eiero. - J. F. Ha.neon e A. W. CaJhonn : Oura della Polmonite lobare oon an.ridride carbonica e oesigeno. - H. H. Moll: Studi clinici e paitologici eulla bron.chiectasia.. - MISCELLANEA : P. Perona: Riliievi -0linà~adiologi ci sulla periviscerite destra. La frequenza, della periviecerite' d. di origine a.wendicola re. - G. Guido: La. prova di Meltzer-Lyon nelle sindromi assooiate dell'addome destro. 8. Yma.z APt>hatie : Tratta.mento biologj.>Co della. ida.tAdos.i umana. K. Ku.rè, K. Yama.ga.ta., Y . Kaneko: Pa.togene&i e tera.pia. della sclerodermia e pa.raeillllpa.tioo spina.le.

Cenni bibliografiol. Accademie, Società Mediche, Congressi : Reale Acca.de-

NOTE E CONTRIBUTI. I - II PAD. CHIRURGICO Primairio: Prof. O. MARGARuoc1.

POLI CLINICO UMBERTO

ldropneumatosi cistica postoperatoria consecutiva a riduzione senza drenaggio delle cisti da echinococco del fegato. Dott.

FRANCO STIPA,

assistente negli Ospedali.

Scopo di questa nota è di 1nel tP.re in evidenza alcune circostanze o postumi talora spiace voli ·verificantisi in seguito al trattamento delle cisti da echinococco .clel fegato col m1etodo della riduzione senza drenaggio. L"idc.a e l'attuazi-0ne della sutuifta, senza drenaggio d el pericistio, previa asportazione del liquido cistico e di tutte le vescicole, spetta a Thornton (1883); in seguito la tecnica fu ripetuta da Kon ig (1889), Llobet (1890). Billroth nello is tesso, anno fece S8t,O-Uire alla a.sporta.zio.. 1

mia di Medicina di Tol'lino. - Associazione Medi~ Ohirurgica. di Alessandria.. Appunti per il medico pratico : RILIEVI E COMMENTI : G. Bergamini-D. Taddei : L'urologia e il medico pratioo. - CASISTICA E TERAPIA: L'iperteneione nella. pratio8' generale. - Ipertensione e lrene. - Ipertensione primaria nel ba.m.bino. - Una. valuta,zione dei risultati tera.peutioi nell'ipertensione essenziale. La terapia i0hiru.rgica dell'ipertensione col metodo di Pende. Il t ratta.mento dell'ipertene,i one eredo-sif'ilitioai nel bambino. - SEMJUOT·I CA : A.eimm etria delle m8'mme11e femminili da malatt ie pleuriche. - M1101clNA SCIENTIFICA: Modificaz:ioni della oompoeiz.ione .proteica del si.ero di san.gue nel corso dell'edema p olmona r ~ acuto. Diminllrita resietenza globulare nelle malattie inte&tina,li. - VARIA: M. La.bbé: La. f a.goma.nia.. Politica sanitaria e giurisprudenza : G. Selvaggj: Risposte a queeiti per questioni di maMima. Nella vita professionale : TRIBUNA LIBERA: L. Pizza.galli, A. Oatterwa, L. Dura nte: R . Alesaa.ndri : A prop-0aito di c-oncorsi ospedalieri a primari chirurghi. Conoorsi. - No mine, prcmozioni ed onorificenze.

Notizie diverse.

ne delle vescicole, la sterilizzazione del cavo con 30-5,Q cc. 3 di glicerina jodoformica; Bobrnw a\.loperò una soluzi-0ne fisiologica di cloruro di sodio, Devé una soluzione di formolo :a:ll '1 %. l Jna modificazione nell 'impiego del liquido parassiticida ha intro dotto Mar~~rucci usando alcool jodato all 'l %0. Varsi ha proposto la fissazione della sacca alle pareti addominali per condurre l 'incisio.1.u3 del .pericisti-0 laJ contatto con la incisione parietale, percné 0g.u1 essudato che si formi secon·dariamente nelle cavità della cisti, sia fa('ilmente estratto .con la semplice puntura. I vantaggi della soppressione del drenaggio dopo la rilThOzion e del parassita, in con franto ool metodo inteso a drena·r e il cavo pericistico, non hanno bisogno di grandi parole di illustrazi one. La g ua rigione che si ottiene in pochi giorni anzichè in alcu.n~ m esi, la soppressione di centin.a ia di medicature ,moleste 1


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84

POLI GLI 1 100

[ANNO

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XL, NuM:. 3]

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1.

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F1GG. 1, 2 e 3. -

1.

Idro p11 cu111alo i cistica post-operatoria.

-

-

-

F1G.

2.

F1G.

2.

Le radiografie furono eseguile n ei Gabinetti radiologici ospitalieri del Policlinico (primario: prof. EsoRA).


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SEZ IONE PRATl CA

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3.

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F1c. 4.

l='1c 4. -

flin1pic·l·j0 Jj1n c11 Lo d ella raccoJLa idroae ren (lo stesso

F1c. 4.

ca~o della fig. 3). Do.po 15 giorni.


« IL POLICLINICO

agli infermi, costituiscono di per sè una potente ragione di superiorità. Ma oltre a ciò tale metodo trappresenta una vera risorsa per le cisti che giacciono approfondite nel parencnima e che non Si lasciano facilmente attraT·r e ai margini della incisione di acoesso per essere marsupializ7.ate. Nel caso poi ·d i cisti multiple, il metodo I1a!ppresenta la misura terapeutica ideale, permettendo sovente il trattame{\to simultaneo ·delle varie localizzazioni; -e tutto questo spesso attraverso Uiil'a unica via di aocesso, ciò che non sairebbe per lo più possibile adottando il metodo della marsupializzazione. Per quanto Ti.guarda le indicazioni, può in linea generale affemnarsi che il metodo è applicabile a tutti i casi di cisti non .complicate. Le cisti suppurate non possono in .alcun modo benefi1ciare di questo trattamento. Sono inoltre esclUJSe qu·elle cisti nelle quaJi il cavo in cui è iriceittato il parassita mostri lo sbocco di canalini biliari, oosi·cchè una volt.a tolto il parrassita e cessata la pressione da esso ·ese.r citata sulle pareti, il cavo stesso verrebbe ad essere invaso dalla bile. In· alcuni casi eooezionali, un'evenienza che può indurre alla rinuncia del metodo è 1'emorragil3J persistente, anche ise moderata, e che non possa essere completamente arrestata se non co1 tamponamento. Negli spazi vuoti inrtraepatici che residuano in seguito alla rimozione della 1cisti e sutura del pericistio, rimap.e sempre imprigionata lln po' di aria atmosferica; e in seguito a rapida trasudazione sierosa .dalle pareti del cavo, e lieve versamento ematico, si formano delle raccolte in parte li·quide e in iparte gassose. A que~ta complicanza il Devé ha proposto la denominazione di idropneumatosi cistica postoperatoria. Ma oltre che liquido trasu·dato, nello spazio lasciato vuoto dalla cisti può raccogliersi bile in q.uantità più o meno notevo1le. Tutto il contenuto può a sua volta andare incontro a suppurazione; e nelle forme di ;natura settica di maggior rilievo, liquido e gas sono dovuti alla azione ·d i gemnd anaerobi. La diViersità d el quadro anatomo-patologico di queste raccolte liquido-grussose influisce decisamente sul decorso ipost-operatorio; e allia1 rapida guaTigione delle raccolte idro-aeree semplici, sono da opporre i casi compli cati da versamenti cospicui di bile o d.a suppurazione, nei quali si è costretti a riaprire la sutura cutanea e quella del pericistio.. Abbiamo creduto non inutile, studiare il decorso c1inico post-operatorio in alcuni malati opero.t i nel II Padiglione , tene.nido conto della 1

I

1

[ANNO

>)

XL, NuM. 3]

quantità e della qualità del contenuto delle raiccolte idro-pne um.aticb e. Di validissimo aiuto è stata la radiologia, che ha mostrato nel modo ·p iù evidente la evoluzione anatomica di queste raccolte. Con ra,diogirammii ese+ocruiti settimailla per ettimana, abbiamo osservato una loro progressiva diminuzione di ampiezza, fino a ohe al termine di un mese, un mese e mezzo circa, aril3J e liquido si sono completamente riassorbiti. In urn1a paziente porta'trioe di due cisti, al n1.om,e nto del seioondo interrvento·, a un mese di ·distan7.a dal primo, non si è percepito alcun in·dizio della c~sti antecedentemente trattata. Interessante ' un radiogramma cheJ riproduciamo, praticato ia1 un paziente il quale nove anni fa aveva subito la asportazione di una cisti da echinococco del fegato col metodo della ridu.zione senza drenaggio. Al posto già occu·pa to ·dalla cisti, si vede una zona fortemente opaca, a margini policiclici, gra'll·de come la moneta di un soldo, rappresentata. evidentemente da tessuto di 1cicatrice iim1pregnato di !sali di calcio. Al criterio clinico spetta il riconoscimento delle complicazioni : le raocolte ·di naturra infettiva si debbono sospettare quando la febbre non oade dopo 5 o 6 giorni dall 'inrervento , assume anzi un carattere intermittente, e çompare notevole dolore locale. Aiuta per liai diagnosi la leucocitosi. Molto g iova in questi casi aver condotto l'atto operativo· con la modificazione di Varsi (fisisazioo·e d ella sacca alle pareti addominali per condurre l'incisio ne del ·p ericistio a contatto con l'in•cisione parietale). Se, tentata l'aspirazione del liquido e sostituzione di esso con alcool iodato i fenomeni settici non scom· paiono, facile e relativ.amenre innocua è la riape·r tura del pericistio. Esponiam10 ora succintamente i dati relativi a i m,alati seguiti (1) . 1

CAso I. - P . C. , di anni 23: da sette anni avverte disturbi epigastrici consistenti in se11so di peso e modici dolori senza alcun rapporto con i pasti. Da sei mesi si sono aggiunti dolori all 'ipocondrio destro, che sei giorni fa assunsero il tipo di colìca. La paziente riferisce che il dolore durò tr e giorni e si accompag·nò a irradiazioni alla &palla destra; non ebbe vomito nè ittero. E . O. Parete addominale un po' più prominente all 'ipocondrio destro. Qui si palpa una tumefazione l argamente rotondeggiante, come una testa di feto a termine, superficie liscia, limiti indi(1) I malati furono operati dal prof. Margarucci, alla cui cortesia debbo la pubblicazione del presente lavoro.


[ANNO \L 1 \'u~J. :3)

81-:Z IOl\g P l\<\TJ C .\

87

e

;;

Ftc. 5.

F rG. .).

L'i1npi cci0Jjn1 cnlo d ell n rnccolt o rio lesso caso della fig . 1). Dopo 20 g iorni.

-

' •

F1 c. G. -

FIG.

6.

l{i111pir1· io lir11e11lo della raccolta

,,

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' FJG .

1 lo

6.

. l e so ca o clella fig. 2). Dopo 15 giorni.


88

«

IL ·POLICLlNICO

stinti, indolente; la co11 sistenza sembra essere dura elastica, la tumefazione si sposta un po' dall'alto in basso coi movi1ne nti del respiro. La ct1le che la ricopre è normal·e . · Reazio11e di Wcimberg-Ghedini negativa. In lradermo-reazione negativa. Eosinofili 2 %. Atto opertr.tivo. - Alla laparotomia infrarettale -destra si giudica ch e la parle più facilmente ac cessibile della grande cisli sia il tratto che si trova al livello della 11a costa destra. Asportazione della 11a cos tola in tutta la sua lunghezza. Incisione della pleura .p arietale e sutura dei bordi di questa alla pleura diaframmatica. lncisione del diaframma . Aspirazione parziale del liquido cistico e immissio11~ di alcool iodato all '1 p er mille. Apertura della cisti, prosciugamento, iodizzazione, prosciugamento. Sutura della incisione del pericistio, sutura dei margini della incisione diatrammatica, delle parti molli intercostali, sutura cutanea . Il liquido estratto è limpido. Il quantitativo è di litri 2,300. Decorso post-operatorìo: temper atura a 38° circa i priln i due; giorni ; sopra i 38° e non mai sopra i 39° fino al 13° giorno ; dal 1311 in poi le temperature non raggiung·ono più che un massimo di 37° ,5. Si rileYa fin dal primo giorno la presenza di uno pneun~ otorace, e verso il 4° g iorno la presenza di una moclica raccolta ple11rica a destra. L 'esame radioscopico eseg uito in quinta giornata d al1'atto operativo conferma questi dati, e mostra sotto il diaframma una raccolta liquida livell ata (idroaerea). Un radiogramma eseguito i1ella 11a giornat a mostra la quasi scompar sa d el liquido pleurico e invariata la r accolta sottodiafram1natica. In 1sa giornata, a temperatura scompar sa. 1a paziente .,i alza. In iga g iornata un nuovo r adiogramma dimostra t ot ale scomparsa d el ver samen to pleurico e la persistenza cli liquido· inlri:tcistico , sebben e in minore ·quantità . Esce in 438 g iornata in ottime condizioni . TJn radiog ramn1;:1 . e Pg uito clop o 3 111C'si d al] 'atl o operativo rlin1ostTa t o lale compar sa dell a r accolta idroaer ea . 1

Il. - P. P., di a. 44. Sei in e i fu co111inciò ad avvertire 1nodica dol en zia allo ipoco11drio d estro, e dispt1ea n el fa re le scale. La d olen zia si è in crueste ultime settimane accentuat a e p er questo disturbo si fa ricover are. Mai itter o: alvo r egolar e, ~liu resi normale. l~ . O . .A11 'esa1ne d~lla r egion e ep atica: 11 1nargit1e inferiore ciel fegato raggiunge l 'ombelicale trasver sa. Il g rosso lobo destro contien e n ella su a porzio11e costale uri a zona di co11sisteu za m olla elastica, fluttuante. Reazio11e di Wein1berg -Gh edini + + + . Intrader1110-reazione + + + . Oper azion e: Laparat o1nia laterale d <:: s tra pararetta1e. Rei1)erto : si trova la gr anfi e cis li com e si era soppost o ne] cer1tro del lobo d e tro. Un a secon cla cisti si p alpa ne] la s0Jn111 ilà dello steso lobo. '\ruotam ento a m ezzo di 3/4. I niezion e col ntedesin10 11el cavo di 30-50 em e. cli alcool ioclato a11 ·1 1)er mille. Incisione del peric istio . proscit1ga1ne11Lo ;:\C-c11ra to d el cavo, de ter ion.e d ell a par e te co11 pezze bag11a te i n soluzioni alcolicl1e di iodio. Si ved e in allo il perici stio del la cisti su periore. Sutura d ei marg ini dell 'i11cjsioo e d el p ericis tico co nt inuo. ull1ra dell 'ir1cisio11e laparaCA SO

Lo1n ira.

[A N. o ~L, ~l 4't. 3)

»

Devorso

]Josl-O[Jeral orio: ·re111peratura lievemen-

te febbrile con u11 111oss i1110 <li 37", 3 lino al quinto giorno, dal quinto g ior110 al cleGi•no la temperatura raggiunge i 38-38,5 per 1>oi discendere, con lisi alla norma in 2oa g iornata. L'esame racliog rafico pratica lo i11 . una giornata dimostra pre cr1za di' una ra ccGI ta idroaerea ne] posto già. occt111a lo dalla c istj. 111 2sa giornata u11 altro· ragio·gTanu11 u cli111pstra g ià la scomparsa della raccolta. A dis tar1za di l lU 11 1 e~c dal pri1no atto operaliYo, si procecl e alla 2a 01)erazio11e per ,·ia toracica. . Resezio11e dell a ioa costa tra ascellare media e emiclaveare. Sc0Jla1nenlo d el poJ1none con Lulto il suo rivesti1nento pleurico parietale dal cliaframma ,p er una larghezza di i11a110 sollevar1dolo in alto . Incisione del <iiaframma. Estrazion e con trequarti della massi1na parte d el liquido . Apertura della cisti, iodizzazione, estrazione di una cjsti 1nadre e df due piccole cisti figlie. Nuo,-a iodizzazione. St1tura conlinua d el pericis tio, sutura del diaframn1a1 dei' t essuti p arietali e del la cute. Della cisti J)r ccedentemente operata non si è perceipito alcun indizio . J)ecorso post -1or>eratorio: Tempe ratura a tipo co·1 1tinuo remittente fino dai primi giorni del1,atto operativo, con un mas imo di 38,5 la sera, per sedici giorni. Nel 16° g iorno i estraggor10 300 em e. (2) di liquido tor]Jid o g iallognolo dal cavo; si introducono con la siringa 15 eme . di alcool i od a to all 'uno ;per mille. Il giorno segl1en te a ques to svuo tan1 cnt o la r>azienle rin1ar1e \1,pirettica; in seguilo , per 5 gior11i 11a lievi rial zi t er1nici Ycsp ertini ; nl ettin10 gior110 rico111pare la lemper a tura continua remilte nte con n1assin10 cli ~~8,5 come nei primi g iorni . .Si estraggono al1ora altri 450 em e. di liquido torbido tinto di bile. Iniezion e n el cavo di 30 cn1c. di al cool ioflato. Scompare p er tre g ior11i Ja temperatura febbrile, lna in seg· uito quest a ripre11de il ritn10 dei g iorni 1)as a li ; e allor a i1l a11estesia locale i incidono lungo l a cicatrice le 1)areti adclominali e si rag .giunge 11 perici stio Ja Cl1i incisione dà esito a duetrecento gra111111i d el olilo iiquido; si applica n el r avo u11 d o1Jpi o t11bo di go1nwa a due striscie di g orza ioclofo·r mic<t. Si ha ancora 11ei giorni seg·uenti qualche elevazione febbril e, poi l a temper a tura cad e co~pleta­ n1ente. Il cavo g u aris.ce lentame11te. Una secor1da cultura del liquido es tratto è ri111asta st erile i11 t erreno aero e anaerobiotici. Reazion e nella bile + + + (3) .

]a

CAso III. - A. C., cli anni 21 . Da dt1e a11.ni l1a senso di p eso ali 'epigastrio dopo i pasti. Da qualche settimana si è acco·r ta delJa presen za di una lt1mefazion e avente sede i1ella r eg·iorLe e1)igastrica. E. O. Nella region e epigas tri ca, con maggiore es~ensione verso l 'ipocondrio si11istro, tumefazione globosa a limiti indistinti, grar1de come un arancio, ch e si sposta dall 'alto al lJasso coi movimenti ciel r es.piro. ell a region e, d el fianco destro altra tumefazion e a limiti indistinti di minor volun1e 1nobi1e an ch 'esso ro11 gli atti d el respiro . (2) Esame d el liquid o es lra LLo : Glol)t1li ])ianch1 disfa tti :-tl:ih o11cl a nti ssimi ; pigm enti biliari + + + . Esan1 e .colturaJe: sia in aero- con1e in unaerol)iosi, n essun s' il111)110 clei germi. (3) Le culture furon o eseguite i 1ej Laboratori centrali del Policlinico.


I

[ANNO XL,

NUM.

3]

SE7.JO, E PRA1. IGA

..

.

F1c 7

•

FTG.

8.

7 e 8. - Scomparsa rlella r acco) la. Gli s ic. ~ i r n. i dell e figure ri prt l iva111enl e 3 e 2. Dopo un .. mese e 111ezzo.

FlGG .

,


« Il , i'OLlCLJNI CO »

Reazione di Chedini. Weimberg 11egaliva. I.11tradenno-reazione negativa. Operazione. Incisione rnedia11a sopra om])eJj cale prolungata in alto sino al! 'appendice ensiforn1 c e in basso al di sotto del "ombelico, in ni odo da poter trattare le due cisti per quanto lonta11e tra loro. Una terza cisti si rinviene 11ella parte più alta del lobo destro ch e viene deformato a cupola . Le due :p rime cisti vengono trattate: col vuotamento con tre quarti, incisione, toletta del ,pericistio, sutura di questo e della incisione l aparatomica. Decorso post-operalorio: febbre a lipo intermittente, con cu spidi a 38 ]a sera, per sei giorni. Dal settimo giorno in 110i 1a temperatura raggit1ngc

[ANNO

XL,

~UM.

31

i1e di 40 em e. di alcool a11 ·1 %0. Incisione del pericistio, prosciugamento, jodizzazione, estrazione di una ci sti madre ~ di due figlie. Sutura continua del pericistio, sutura del diaframma, dei muscoli costali, e cutanea. · · Decorso post-ope1·atorio : dopo una elevazione febbrile durata 4 giorni, la paziente è stata bene e in 16a giornata ha lasciato il reparto.

Tralasciamo per brevità di de.scrivere dettagliatame nte gli altri 13 .casi S8t:,auiti, che hanno avuto un decorso quasi siimile a quello della cisti che abbian1J0 or ora descritto. Ri1assu mendo, i casi osservati sono stati i.n

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FIG . F1G . ~ - -

9.

() ueJlo che rimane di un a ciste operata

1nassi1ni di 39,5. Al dee.imo giorno , nel togliere i punti fuoriesce u11a goccia di liquido torbido. lliaperta un .po' la ferita, si dà esito a una modica quantità cti Jiquido puru lento, costituito microscopican1e11le d a detrito, polinucleali grasso. Esso seminato st1 terreno di cul tura "sia aerobici ch e anaerobici non dà luogo a sviluppo di germi . La temper atura si i11antiene eleva la fino al 14° giorno e cade i)er lisi al 17°. Fatta ri lzare la paziente in iga. giorna ta, ricompare il giorr10 a ppresso febbre alla ch e si prolun ga fÌno alla 24a. g·iorn at a. La paziente lascia 1'ospecl a~e dopo 37 giorni dall 'atto operatorio in buone co ndizioni e ritorn a <lue mesi dopo per essere olloposta al secon do inbervento. Resezion i,, della decim a cos la destra lr:-i la òi nframm atica. I11cisione del diafran1n1 a: vuotan1c11 lo della Jnaggior parte de1 liquido cislico e i111mi sio-

FIG.

n anni

9.

fa . (Ca lcificazione del t essuto di cicatrice).

n u1nero di 16. In 13 casi il contenuto del cavo è stato siero ematico gassoso, che al terminb di 3-4- giorni si è stabilizzato per il cessare della trasudazione e che nello spazio di un m e~ e, un mese e m ezzo circa, si è riassorbito. Fatta eccezione di 4 casi, nei quali è avvenuta la suppurazione del sottocutaneo, in 9 n1aliati la ten1peratuira è scomparsa al termine di 5-6 giorni e i pazienti hanno lasciato il repa rto in 12-1 .J:. g iorni , portatori della raccolta i cl re-aerea r i in piccoli ta. In unia paziente operata per via traspleurica diafra.mrrnatica, si è manifestato un varsamenlo pleurico ch e l'hJa: t r.attenuto in corsia fino a1 ±3° n·io rn o.


EZJONJ~

In un caso s i è verificato la comparsa di un ascesso ulla c icatrice, un• n1ese e rr1ezzo <lo i>o l'uscita . T olta la parentesi di questa c on11)li cazione tardi,,a, il d ecorso della malattia n on -O st.a to influenzato. In un caso si è veri ricata la suppurazion e del liquido ra ccolto i n e l p erici tio; i è t entata la aspirazione e sostituzione con a lcool jodato; 1na non cessando i fenomeni seltici si è stati c:.o trelti a riaprire. B11ono ò Lato il d ecorso l1lterior e.

RIASSU TO. L ·A. ha s tudiato il d ecor o })O t -operatori o <li 16 ca .. i di c j ti da ecl1inococco del fega to, operate col in <? t od o d ella riduzione enza drenarrg io; j11 tut ti i c.a . . i h a Yi ... to, nl edia n•t e raclio1rran1n1i, forr11arsi una raccolta li vellata idroacrea entro il cavo perici tico r esiduia te (Tc1ro11n eu n1illO i c i Lica post-operatoria d el Devé). (~on radiogra1111111 i su cces ivi ha n otat o il li111 pie e io 1i ll l rr1 to J>roo-r e-si,,o d ella r a ecolta, fin o nl la Lo l tl1c scomparsa. 1F a qualch o ico 11 id c,razione su i ca i complif'~rt i ( r.a ccolt e di biJe, sUJppuro.zione). IlIBLIOGRAFIA. 7. fon ro". \lc>d . Ti1nes and Gaz. Lo11don, 1 3, voluinc I . CROCQ . 1' r ui l emen t des k. h.. du f oie, 1 93. P11.nnr~ DEr.nEnT .•)ur un m oyen, de trail erne1il des I•. IL cle l 'abclomen ( capitonage et r éduc lion ), 1 96. 11 0 D\ S ALE.. An11ali cleJ circ. m edie. argc11ti110, 1 95. ~IARlT. Co1ilribulion à l 'étude d es k. h. de l 'abdonteri, ] 905. t..,Aucao1x. 'I'railem en t c hir. actuel cl es li' . h . du f oie et de l eurs complicalions. Thè. e d o l)ari , 1908. IJEVÉ. L e.s k . h . du foie. Pari , YO I. 1. CAln · É c l Devt. Soriélé d e Biologie, 6 diCCJìl brc 1906 e l ocié lé de Ch ir ur g ie, 18 dicembre 1906. J) ucno~. L 'yd r opneu m al ose h~ysliq ue post-oper a i air e cortser;ulive à la rerlu clion sa1ts drai11age des /,i~les hvrlaliques du joie. Thèse de Pari., J'J20. [ARC \Rt.cc 1. Il lralfamento senza drenagg i o delle li \ C.CELL L lti for1n a l\Ieclica, 1

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PRATl OA

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OSSERVAZION I CLI N ICH E. Istituto di Clinica Medica della R. Università di Napoli diretto dal Prof. G. ZA_GARI .

Su nn caso di acroasfissia j)er il dott. GA BT

NO

Lr r, a isten te .

bbia1no creduto opporLu110 fare oggetto di tudj o un inter essan t e; ca o di c iar1osi delle e.. lre111ità - d egen te in Clinica1- per le num ero_o po sibilità cl1e 1>re entava il problema diacrno tiic o e rper g li e ffe tti veramente dec isivi, ~ . con eguiti con la no_tr~ condotta terapeutica. Ri.a sumiamo inn anzi Lutto la toria clinica e il r eperto d elle in dag i•n i d i la b ora tori o. A 11 a11111esi r em ota: f~ le fa nl c L., di onni 65, orologiaio, da Ca ste llart1111~r~ di ~tnbja , . d '1g~otj: ~o,n si conosco r10 j)arlicolar1 c1rcn l pr1n11 a11n1 d1 vita. ·L 'i11ferm o 11on ri corda se co11 trasse gli esanterni infantili . elJ a ndolescer1za non soffrì di alcuna m ala ttia. Pres tò sE!rvizio rn ilitare in marina; so llo le ar1ni soffrì di congiu11li\'i te purule11ta alt 'occhio sinislro, per cui alcuni anr1i pii1 tardi fu Jlecessario procedere a1l 'en urleazione del globo ocu lare. ega ]a lue. Sposò a 24 anni una donna ap· parenLcmente sana, ln qt1ale ebbe due sole gravid é.t nze tutte e due in Lerro l le rl a aborlo, una al se" lo l :al tra aJ secondo n1c c. J.,a 1noglie n1orì a 68 an ~i per cardiopal ia. J_, 'i11 fermo con trasse dieci anni or sono blenorragia. c l n1aggio dello scor so anno (1930) l 'infern10 cbb~ paralisi comI_>leta dei rn u scoli innerva ti dal faccia le des tro; gli furono pra tica te delle c ure elell1·ich e sen za alcun vantaggio. g sempre sta 1·0 1nocl ico f n1na Lore e b evilore. 11riamricsi prossinia. - L ' j nizio d ell 'attuale ~a­ la LLi a può farsi ri alire approssi111ali amen te a circa un anno fa. ln t ale epoca l 'infer1110 cominciò nd avverlire dispnea da sforzo: egli afferma che non poteva salire le cale o compire un lavoro comunque fa ticoso . enza affa 1111 are penosa111ente. 1


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[ANNO XL, NUl\l .

« IL POLICLINICO »

l>resso a poco i11 •:i_uel tempo si ebbe un pri1no episodio accessionale, essendo comparsa tu11l eiazion e e d olore al pj ed~ des tro, tumefazione e d olore durali una quindicjna di g iorni e poi scon1parsi com plet a111en te senza cur e. Du quel t empo (p oco più di un anr10 fa) l 'infermo presenta nicturia, fenom eno che r ecentemente si è m odificato in questo senso : il nostro paziente di notte p erde l e urine senza avv~dersene (enuresi notturna) e dice lui - jn m aggior copia se docombe sul lato sinis tro. I11fine da un paio di m esi è comparso il disturbo più m a nifes to e che gli d à le i11aggiorj sofferenze : si tratta di cia11osi durevole l ocalizzata all 'estr emità distale d el le -dita d ei pi eùi e accompagnat a da dolori accession ali, a tipo lancin ante, più intensi nelle ore notturne. Per questi dolori l'infermo è ostacolato nel can1mino e rìesce a procedere solo ap·p oggiando a terra i talloni e avendo cura di t enere solleYate le punte dei piedi. Esame obiettivo. - Condotta p sichica n ormale, d ecubito indiffer ente. col orito piutlosto pallido, cost ituzi one sch eletrica re~ola re . Si osserva n ote... vole asimmetria facciale: il cavo orbital e sinist r o è vuoto, p er enucleazione d ell 'occhio, l a g u a11cia di des tra appare più pieua di quella di sinistra 1 il sol co naso-labiale è a de tra più pro11unzia to, l a b occa è deviata verso destra. La p al pazione fa rilevare una n1ag·g iore consjs len za dei muscoli n ell a melà des tra del viso , d ove essi app aiono in is tato di lieve contrazione tonica. Duran te tale man ovr a è facile cogliere qualche scossa muscolare. Per cuotendo su d i essi si determina qualch e volt[! la reazione idiomuscolar e. I 1novime11ti cl ella b occ<t sono i1tsufficienti: è mobile la m et à sinis tra d elle l abbra, a destra ir1vece Je labbra si mantengo110 sljrat e m a immobili . L 'jnfermo rife1·jsce i11ol lre ch e mangia11do, ~e n on p on e a lt en zi o11e, spesso il cibo fuoriesce dal l ato dest ro. Ghiandole linfatiche sen za m odificazioni sp eciali: è p ossibile p alpar11 e n elle regioni later o-cervica li e i11 quelle ing u inocrurali.

Cuo re e vasi. -

L 'aia precordiale non fa rjlevare ali 'isp ezione 111odificazioni d i sorta. L 'it to d ell a punta è ap1Jena visibile al quarto spazio intercostale, un centimetro a1l 1i11terno d ella m a mmillare. La palpazione conferma l a sede d ell 'itl o, ch e appar e ritmico e valido. Non si percepisco110 fremiti o impulsi :1bnorn1i. La p er cu ssion e fa rilevar e p er l 'aia assoluta del cttore i segu enti li1niti: iu al lo sulla terza cost a, tre centimetri all 'csterrto della inar ginosternale sinis tra, in basso so lto l a quinta costa, un centimetro all 'interno d ell a linea emi cl avear e, ver so des tra lun go la marginost ernal e sinistra. Nel rilevare questi limi ti non esattan1ente fisiologi ci bisogna ten er conto del fatto ch e il t or ace h a chiaram ente forma quadrata (brevili11eo) . All 'ascoltazione si percepiscono toni su t l.1 tti i focolai. Il primo tono alla punta è alqu anto rinforzato, il secondo h a tin1bro leggermente met allico. Sul focol aio aorlico il secondo tono è abnormem ente modificato ; a\·endo timbro n e ttam ente m et allico, rna non è seguito n è preceduto da al cun rurnor e patologico. Nulla di sp eciale su gli altri focol ai. Con pr 0Jur1gata osservazior1e si nota l 'app arire di modificazioni d el ritmo p er la prese11za di rare extrasis toli. L 'ispez ione dei g rossi vasi al collo fa r egistrare pulsazioni al giugulo e lu11go il d ecorso delle car otidi. Visibile è pure la pul sazionP. della succl avia di destra . Il tubo larin go-trach eal e

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pul sa spontaneé11nen le n è co11 le note n1.:lnovre di Olliver o d i Card arelli . La palpazione d elle car otidi. mos tra u11a dj c r e la rigidezza dei vasi . Infossando le dita nel giugulo si p er cepisce il batlito aortico ch e è abbast a nza scuoter1te. L~eve pulsazio1113 si 11ota anch e s ulle omerali e ben visibili so110 allresì il p olso della radiale e della cubitale. Tale polso è duro, ritmico , difficilm~t e compressibile, di frequenza regolar e. Speciale atte11zione m erit a l 'csame : l t : 1·icc1 •l1 vac;;i n ~lle parli distali del corpo. Le ma11i appaio110 bl"uas tre, com e ratlrappite e fred d e. Non si n otano però disturbi trofici. Il dis turbo del circolo è più i1otevole s u] dorso dell a 1nano, sp ecie a ll e clila e verso il solco ung u eale. Subie Ltivamente l 'i nfermo avyerle con frequenza parest esie "arie alle mani . Ancora più notevole è il disturbo circol a torjo alle estremità degli arti iuferiori. I piedi appaiono cianotici, con modificazio11i trofiche notevoli ad entrambi gli alluci ; tali alterazioni !lOno m eno evidenti all'ultima fala n ge delle alLre dita. L 'alluce destro appare di colore n1ollo scuro, la cute è arida, con lesioni periungueali torpide. Sull a faccia m edj ale di ques to dilo si nola una lesion e di conlinuo d el diarn etro di u11 cenlin1etro circa ch e si approfonda n o tevolmente n ei tessuti so ttost anti, con bordi. scuri, gem enle una scarsa secr ezione. Al dito omologo de LJ 'altro lato esis tono alterazioni simili ma m en o evidenli. L 'infermo si lamenta· di moleste pares lesie agli arti i11feriori , sp ecie ai piedi e in particolar modo a quello di des tra. Egli n on sopporta l 'applioazione l ocale di caldo o di freddo e prova irtl en so dolore nel cammino, ment r e il dolor e è 111eno inte11so, n1a persis te accessionalmenle, a11ch e durante il riposo. Nulla di rilevante a carico d egli altri organi . I rifles i tendinei sono perfe ltame nte n ormali e di uguale intensità nei due ] ali . Fra .~ disturbi funzionali, oltre alle par est esie, occorre accennare an ch e all 'enuresi 11ottur11a e ad un l ieve grado di incontinenza abil u ale di urina, per cui l 'i11fer1no non sempre rieS·c e a trattenere !o sl)molo d11rante il gj orno. Dop o solo p ochi g jor11i flj degenza in Clinica,. m enlre si anduvano esp lela11do le ricerche diagnos tich e, e qui 11di i ie~suna cura era s tata an cora. iniziat a, l alterazio11e trofica già descritta in cor rispo11d enza del! 'alluce di d estra si aggravò, dando. luogo ad un ' ulcerazione vera e propria, più ampia, più profonda e con abbondante secrezione. Nel con t e1npo si aggravarono tutti i dis turbi su bie ttivi già r iferiti . EsA1'II n1 LABOt\ATonro : Urina. Qu antità g iornaliera cc. 900; colore gié.lllo p aglierino ; a spetto torbido; reazione f1cida; densilà 1015. Albumina tracce· ind osabili; assen ti lutti gli altri principi patologicf (m u co, pùs, sangue, zucch ero, ecc.) . Clo:çuri. normali, indacano lievemente aumentato; urea normale. All 'esame micl'oscopico n1oltissimi urati e scar se cellule òell c b asse vie genito-urin arie. Cilindri assenti. San gue : Esam e 111orfologi co. Gl . r. 4.800.000;: gl.- b ian ch i 7500 ; en)og"lobina 85; rapporto globulare 1 :640; valor~ gl obulare 0,88 . Formul a l eu cocitaria: polin u cl eati neutrofili 59 %; basofili 0,5 %; eosinofili 0,5 %; linfociti 32 %; m onociti 6 %; forme di passaggi o 2 %. Sieroreazione di Wasserrnann: n ega liva. Colesterinemia 0,15 %. Azotemia. 0,59 %0. Glicemia a dj giuno 0,88 %o ; gli cemia alimentare : curva a d ecor so normale, ritardata_ Cost ante di Ambard : O, 10. 11011

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[A t\NO

XL, Nli

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J]

~EZJO

B

PUA1' 1CA

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Pression.e arteriosa (all 'oscillomelro di Pacbon

( l ralLando i ·di un forte i per leso) , (1uindi una M•n = (270: 2) + 20, il clic corrispo11de a 155. l /,5; Io. -6. l)oich è J.a n1inin1a invece di 155 è 170 vuol diPressione vc1iosa (al Claucle) : 15 c1n. H20 . re c h e in questo ca o parlLco1arn1ente pronunProve far1l1acodinamiche: danno ris ultati indif - zillte sono· le resi len ze perifericl1e . ferenti e 11011 degni di nola R. O. C. rtegalj\ o rcl nostro infer1110 ono sta te inoltre regiR. S. inco· tanle. }lro~e della diluizione e dell u ·L1·a Le diver e curve osc ill on1eLrich e, i!Il <f uanco nccn l razio11e: d aIJ 110 risul Lato uor1nale. E~ amc racliologico del torace ed e ame elettroLo è noto ch e l ' indice oscillometrico esprime cardiografico : nulla di i1otevole. le rcondizioni di tonicità della parcle .a:r teriale: Esnme cnpillaroscopico 1)réi li ca to al di lo i11edio t>tecisamente in caso d.i indie.e breve con i.perdella 111ano d cslra : a11se capillari della .Ula termiLe11sione esisterà una i·perto.n ia e in. caso di nale as:sai rare, i11 ollo Lorluose, ed unifor111cme11tc dilatale, cosl 11cl ratno arterioso co1ne i11 quell o in·dic·e an1pio co n i1)0 Len ·iolle 0s i · ~erà una ipoveno ·o. La corrct1le è l enta e sono vi jbjli g rossi tonia . E, note ·e ssendo le condizioni delle panodi peri lallici a lento riln10 di progre ione. Le reti arteriose, si può sape re se at tribuire ad an~c tcrn1i11ali ~i blaccano eia una linea orizzone se o a lle condizioni cardi a1ch e la causa deltale c li c è collegata a ran1i pos teriori più larghi , 111oslranc10 una r~lc Ye11uJare dilatata, seco11do il la iperten sione. ul 11 0 tro caso ri ulta evidenq uucf ro d r. lJa s t a ~ i. le una cliffc.renza1 di am11 iezui fra g li i•n di ci d ei .i\ll 'e:sar 11c r ·1cliolugico delle arterie n e l l)iedc d e<luc egmenti va ~ coJ ari. stro (arlcriogra fin Jl1c di a 11 le iniezio11e c n cloar lcriosa cli ioduro di odio) la rete arleriolarc éll' · .\ on va trascuralo in fine il ruolo r.h e p uò {>are ({llll"\i Ìll\ i ilJifC': in tale zona <'iOè il Jiq uiclo g iuocare nel deLer111ini ' 1no ù cll ' i1'01lensione il 110 11 l' r>e n lra lo JtCI 1urne Yasale. fa tlore r enale .che eco11do R omberg e secoodo 1\111bard era preminente. Infatti Romber~ af(~o S Jl>l·. HAZI ONI CLINI CH E. fel ma va (< ritengo ch e quasi tutte le ip e rten-~ l.u 11ressio11c u1 l eri o~a di,iJende, con1e è 11oto, .. ioni essenziali siano di origine r e11ale » ed da lre fa ltori: le condi zio 11i del c uore, quelle arn cl-1e 1\mba rd c ri veva (1906) « tutte le iperdelle J:>areti arte ria e e le r e is te11lc p eriferi- l(' n.:: ioni p·ern1ane11ti ~ono d 'orig ine renale >>. che, ieon qu c ~ t ·ultin1a d enominazion e i11Loo d en Jggi invece si ritien e cl1 e le forme iperten sive do suprnlullo i n1ini111i vasi capillari. 'ccondo s ia no in r apporto a ca use m olteplici, comie ve~ Uila rer7 o }a CJlUllC'ialJ da Lian, in concli zioni clremo fra breve. 11 nos1ro an1ma l.ato presenn o r 111a Ii o di 111 l)d ica iperlen sion e dovrebbe la ln - ·come s' è visto - l')l'e .. soch è norn1rl li le f)r s io ne 111ini111.a co rrispondere a lla me tà tiel- p rove di diluizione e di cor1centrazione e apla 1na sima più <licci. In caso di ipertensione }JC na m odicamente elevata l 'azolen11ia e la co1Jit1 1n·u nun.liala pc:-r a''erc la 111i11ima . i d ovre b- ~ lan le ureo-secretoria di Ambard. Manca inolbe agrriungere ' e11tj anzichè dietci alla m età tre ogni segno di ÌJ)e rtrofia vc11tricolare·, 1come <l nlla J11as~ i111a . m.amc.a ogni a ltra alter.a zione card iaca all'esar:iè> J1rc1nes o, 11011 I>UÒ no111 ric l1 ia rnarc la n1 e ra·diologico, ed elettrocardiog rafico. 11 0 lrai .attenzione la cifra .alt.a riscontrala ripePor quanto rigu.arda il reperto morfologico tt1lart1c·nto all'o cill o1111lilro l1el caso capila1o aldc l san g ueJ (;po·i ch è le ip0rte11s io ni posso110 acla 11ost ra o scrv.a1iouc. I diver i autori , cli c '"' i cor11pa O'narsi ad i})Qglob ulj a e ad i}Jer gl obu1ia) , il no~ Lro in f e 11110 non dà 1no li vo a rilie i ·ono occui>ali clell 'ar o-omento, c on ide ran o 111 01}articola ri. egati ve tulle l e ricer che per quandica ipcrten jone quella che raggiunge i 200, 111(\rlia c1uella ch e va fi·no a i 250 , e al di sopra to rigua rda la lue , l 'into icazione ni cotinica e il diabete. Negative le i11da10- ini, con le prodi 2:50 patlnno di iperten '"' ione forte . . . ol no tro a1n 111alato vi è quindi una forte vo farn1a codinami ch e, d cl l'i Lema neuro-vegeta Livo. it>e rtcn sione con una pression e differ c11ziale notc"ole. 1,ullavia la pre. s ione differenzi.a le non t,a11to * ** rn eravig lia, poichè di solito la minima cresce Ili.a s u1nendo, si tratta quincli di wn veoc.hio col ic.rescere d ella ln assima , m a non 1parallecli 65 anni, iperteso, nic tt1rico, non luetico , lamrcnte, s ibbene con minore imtensità, onde a misura ch e diviene più rn.arcata l 'iperten- con un disturbo trofico a carico del] 'arto inferi ore d.eistro. sione si accentua il di tacco fra Mx e Mn. t~uello che più stupisce è la c ifra a normal Jl prin10 quesito diao-n osli co è quello di stamente alta d ella minin1a. Seco ndo la 1 \gge di bilire quale sia la form a di iperten ioine. Le Li an , n oi avremmo dovuto riscontrare una mi- ipertensioni arteriose secondo le 1classifich e più nima uguale a metà d ella massima più venti r ecenti possono essere divise in : 1) forma 1'e-

con doppio bracciale di Gallavardin). Braccio: ~Ix 270, ~In liO , Io. -11,5. \.C1n1ba: i\lx 27.5, ~I11

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cc IL POLfCLINlCO »

nale; 2) for111ai essenziale; 3) fotma arteriosclerotica. La forma r enale più tipica compare n ella sclerosi renale e sopratutto, nella forma maligna. Ma qui è ,a ssente ogni segno di sclerosi renale, man.ca cioè la poliu1r ia, il basso peso ~pecifico , la cilifrdruria. Vi è una li.eive albuminuria, ma q uesta può -essere imputata .aid una semplice arteriosclerosi d el Ten e, la quale di i~egola mo11 dà notevole ipe1tension e a rteriosa. l\fìanca inoltro l 'azotemia a lta, miancano i reperti d,elle prove di diluizione e di concent razione, ma1n ca1no i segni di com ·proimissio11e mi·ocardica, 1c:h e abitualmente c oesistono (so pratutto galoppo.) e manca il quadro capillaroscopico spastico. In quanto a lla forma essen ziale d ell a iperten sione arteriosa, va rileva to ch 'essa si man ifesta di r egola in soggetti i)iù g iovéilni e d è poco prob.abile che sia illl1con1inciata ne l no· ~tro inferm o in età g iovanile e sia dt1rata fino .ad ogg i p er tanti anni sen z.a disturbi. Inoltre ~ vero ch·e la forma essenzia l.ei può dare seco11·daria1miente m o dica al bumiinuria, ma non dà "lesio·n i sclerotiche d ellei arteriole. Senza con\J;are .an cora che la forma essen zia le presenta ab~tualmenLe una •pressio·n e minima bassa, si 4!Ccompagna spess~ a d i.pe.rgl icemia, a squilibrio IIl1eurovegetativo e d offre un quadro· capill.a1r oscopic o c on dilatazioni sopratutto n el a·amo arterioso. Non r esta quin·di ch e p ensar·e a lla forma a rteriosclerotica. Infatti la lieve a lbuminuria ~tarebbe p er una arterio·scl er.osi iniziale del Tene e i l quadro capillaroscopi1co· corrjspo,n de appUJnto a quello arterioscler otico. Pe.1" quanto riguarda il distu.rbo trofico agli arti interiori, particol a,r mente sviluppato all'arto di d estra, va esclu sa la possibilità di un morbo di Ray nau.d sia perch è m anca una vera e propria simmetria , sia p erch è maTuca il carattere accessi ona le. Ond,e l'unica diagn osi accettabile è quella di una arteriolite, cioè di un p-rocesso :airteriolare con inizio di obliterazione. Il 1c.apitolo d elle a rteriti e d elle a rterioliti è ancora in pien·o svolg imento ·e p·resen ta pertanto non p-och e lacun e. In1 ge11er e le forme di arteiriolite cronica obliterante possono esser.e ricondotte a tre g r UJppi: 1) la forma di Leo ~iirqer , ch e sembra data d a u1n gr anuloma infettivo a cari co delle varie tunich e vascolari; i) le forme inifettive, tra cui princ ipalmente 1.a tubercolare e l a l11etica ; 3) la f.orma arte1

riosclerotica.

[A NNO

XL. NuM. 3]

O.r.a ne l nos Lro amma~arto la prima forma può essere esclusa p enchè si tratta rn un vecchio, perch è la i)edidia è pulsante, perchè la a lterazione è abbastanza localizzata (non vi è l!lil.Ùla agli altri arti) , perchè i dolori sono • • po.co v1vac1, ecc. La ·s·e1oon da f.orm1a viene .aid essere ugualm ente esclu·sa, perch è manca ogni nozione di forma infetti va acuta pregressa, non vi è tUr berool osi, non risulta la 11le (come appare d.all 'amamnesi, d al reperto si erologico, da lla assenza di lesio·ni ao•rt'ich e). Rim:ane a llora 1a forma arLerioscleroti c.a la quale in·quadra an1cll.e col tipo di ipeirte.:nsion e, che a bbiam·o precedentemente esaminato. 1

* ** Non è il Ga>so di r icordare qui tutti i rime di ch 'era })Ossibile tentare a scopo ipotensivo. La vecchia t erapia è a bbastanza nota. Abbiamo invece voluto usare l 'acetilcolina e ci sia111i0 serviti per la no tra esperien za dell 'aoetilcJlina R oche. Iniettan·do per- via :iop1odermica 20 oentig r.1rnmi a l giorno, s.i è ottenuta, gradatame nte una dim inuzion·e d ella pressione massima da 2~·0 a 250. Nello 'Stes o tempo - e senza alcuna altra c uria1 locale tranne una medicatura asettica - si andò modificando la sindrorne a!!Ji " arti inferiori, diminuì la cia n osi fino a S<.:.ornrparire, si ri st abilì quimdi la temp·eratura no·r m a le, lentam,einte s i c ica trizzò l 'ul0e.r azio11e, dileguarono i ·dolo ri lan cin.anti e le parostes1e iv i lo ca lizzate. Dopo circa un. mc-se i piedi erano t::>rn<>,ti perfettamen te norma li , I 'infermo poteva camminare benissimo , le su e soffer enze e rano d el tutto cessate. l\{a a questo s uccesso non si a ccom.p ag nò tuttavia una n otevol e dimi·nuzione ·d ella pressione. T entam 1no a llora l:a via endovenosa, via ch e a lcuni avevano sconsig li atoi per gli inconvenienti , cui si potev1 ;\nd:t1e incontro. Tali i11con ve nienti però eran o s tati n ega1ti, ·d opo ulteriori ricerch e , da a ltri. , an1che per ricerch e eseguite n ell a nos tra stessa Clinica (Pansini, Pomodoro) . l rn fa1tti esperie1nze condotte •s istem aticamente tanto su in·dividui a pression e normale, quanto su individui mo dicamente o notevolm ente ipertesi , no1n. hanno fatto rilev.a.r e alc una m ·odificazione e lettroca rdiografi1ca d egna di nota se si esclude soltanto una bradicardia transitoria. Va agg iunto ancora che c o·n m etodici ril~ervi sfig momanom etrici si è potuto sitabili r e eh e ].a pression e

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(ANNO

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SEZIONE PRATICA

resta invariata , o si 111odifica in maniera poco ,s ensibile negli indi,1idui normali, dimi1n uisce invece in modo molto app r ezzabile n egli ipertesi. Il ch e confe rma ch e l 'acctilcolina agisce sopra tutto ne l caso che vi sia r ealmente iperten sion e e non qua ndo la p r ession e i agg ira intorno a cifre n ormali . Prem e se queste 1conoscenze, n el nostro paziente abbiamo introdotto per via en<lovernosa 25 centig rammi di a cetilcolina in una sola volta, iniettando molto lentan1ente e a ve11do cura di sosta r e mel caso ch e aJ_)pari sser o fenomeni d 'intoller a n za. Duran te l 'ini ez io-n e apparve, co111e accade in tale ci:vcostan za, con gestion e al v i o, s udorazione, senso di peso a ll 'epi o-a~trio, s ti moli di tosse, ob n l1b ilnmer1to, b radicardia. ?\fa tutti questi fen om eni , come empre, d il rrua r ono abbastanza r.apid.amen le. Fenome no invece vera m en te n o tevole fu l o abbassam ento d ella pression e con qu e ta ola ini crion e endovenosa: la Mx da 250 discese ~ 200. Mi ura zioni nun1er ose, fatt.e a di ta n za di ore e di g iorni, permiser o di rileva r e la per sisten za di qu esto abba sam e nto oiteinuto in una sola volta. D opo qualch e settima na, r iprendemmo I 'u so cl el m.ed~eamcnlo in iettand o a g iorni a ltern i 5 cen t igrammi ol tanto, em pre per via endoveno a, r aggi un gendo i11 fine d opo breve tem.p o queste cond izioni d i pre ion e : 1\fx 180, l\fn 100. Condiz ioni ch e rimaser o stabili ad on ta d ell 'ulterior e o pensione d ell '11 o d ell 'acetilcolina, rer c ui da l m o m ento cl'l e l'i•n frrmo si senti va b enissim o, fu dirne. so clalla Clinica , anch e p er secon dare la di lui ri1cl1iesta . I

RIASSUNTO. L 'A . ha s tudiato un caso di .aier oan g iopn ti n in cor so di n o tevol e iperte n sione. In "'egu i to a num er o e i n·dagini di la b oratorio, rad iolog icl1c ed ele ttrocardiogra fiche, h a ;potu lo por re la diagno i di iperten sione arterioscler otica con arteriolite diffu c;a agli arti in feriori . Ha u sato, a scopo ter.apeuti•co, l 'acet ilcolina p er via emdovenosa, sen za ch e i d.eter rninasse .al cun i n c idente sia pure di mod ica g rav ità. Gli e ffetti sono stati lusin ghi eri perch è, Il·On sol o ~ i è o ttenuta la g ua rig ion e d el distu.r bo trofico , ma la stessa n otevol e iper ten sion e si è ri·dotta di m olto e s tabilme·n Le. 1

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i1u-

n1ero ±0, 1032).

\Tel 1930 Ber con ky con Ayer za. e Solari s tucliarono la funzio n e circola toria ed em or espi ratoria di un infermo con passato broncopolmonare cronico ed in ten amente cianotico, cioè un cc car d iac,o n egr o »; im ultan ean1ente Bercon }{y, Arillag.a e Tarquini ripeton o lo stesso studio in a ltr-0 infern10 ca tal ogato « cardiaco n egro » p er arterite primitiva d ella polmonar e. In tutti e due i p . .si dimostrò llno stat o cronico di iipoventil azion-0 polmo nar e ch e orio-in1av.a la cia n osi . Meakyn Dav ie I Dal1treban de, in en fi sem a tosi cronici mo tra ron o ch e In inle1t ità della ciano i cd il g ra d o di sviluppo dell e d ita ippocratich e, era in relazion e diretta con la estensione d ell e le ioni b r on copolmonari e con la inte11,ità ·dei di Lurl)i d ello cambio gassoso. Dice~ i per tanto ch e vi è ipo' ' en tilazio ne alveol ar r tfllan do la qua ntità di a ria in ciascuoo in ·1Ji razione, o a ri a rorren te, dirrainui. cei in tal mi sura, r h e no11 basla a rinno,rare st1 ffi cientem entc l 'ari.n alveola re, risulta ndone un aumento iel ella tcl1 ~ i o·1 1·e d ell 'anic1ride carbonica, e una di1111inu z.io ne d el contenuto i11 ossigen o, d onde il sang u e1 in contatto con l '1a ria alveolare si carica d efi centem ente di osigen o e si sovraccarica di a11id ri de carbonica. Nello studio in oggetto gli AA . riportano tre O ~.._ f'rvnz i o ni co n un qua d ro c linico di cc cardiaco n egro )) di Ayer za: tJazienli con u n vec-

e


[ANNO

« rL P OLI CLINICO >>

cl1io lJassa to pol111onare, con in tensa cianosi, poliglobulia, m1anifestazioni ·diverse ~n relazione con ipeirten ione d el piccolo circolo e clerosi d ell 'arteria polmonare. Un caso e laminato, giunse a li 'autopsia e riYelò il quadro tipico del cc cardiaco n egro n, broncoalveoli t e mutilante con fibrosi inten a e bronchiettasie ' moniliformi, peribronchite infiltrativa e scle~ rosi con diminuzion E.1 d ella luce vascolare dei piccoli rami dell'arteria tpolmon1are. Lo slu,dio della funzione r espiratoria e d emo·dina·mtica i)ermi se di isol.are una duplice sindrome i11.spiratoria e circolatoria. La sindrome re. p i ratorifl si cara llerizzav.a per uno stato di ipovenlilazion e alveolare con discesa marcata d ella ten sion e d el CO? alve-01.are ed aumento m a r cato de lla tensione- d el C0 2 • La sindrome c ircolatoria era caratterizzata dia uno stato di insufficienza cardiaca, enza modificazion i drlla tensione differ en ziale, nè aumen to ·della tensione venosa . In un caso solo i aveva i11crl cnf'ione e11osa. La sindromle r e. pirateria si m o trava immt1 tabile m entre· la sindrome circoLa loria 1poteva attenuarsi od an ch e scomparire con1ple tam ente. A .c ausa d ella ci.an.o si si po lcvn itìv·oc.ar e Ja m ar cata cadut a del] a t en sion e cl ell '0 2 n eil1'aria .alveolare d et er1nin1ante la e i tenza d1 t1n 'eleva lo g rado di emog·lobina ridotta nel sa11gue .a rterioso, o , ciò ch e è uguale, una ridotla perr c·entuale di 1saturazion e d ell 'os igen o n el . an gue arterializzato. Il n11aggiore irn poveri111ento in ossigeno alla periferia per il ri tagno irr ola t·orio esi tente in a l cuni momenti, a rau~a d cll 'in~11ffi c en za cardjaca, con tribuiva ad intensifi care la cianosi senza esserne peraltro la . . ola r a11sa. La attenuazione erd a n ch e la scom~ par. a dell 'i.nsuffic ienza cardia c a . non g iunse a m od i fi ca re l 'a p etto general e ·di c1uesti infern1 i. Gli AA. termina no lo : tudio ri cordando le parole d ell 'Houssa)· cc ch e tr.at tandosi i1e i cardiaci n eO'ri , di u11a sindron1e fi siopat ologie.a con i poven tilazione alveolar e, cianosi in ten sa e in su ffi c ien za cardiaca final e, il suo studio ed il .. uo r iconoscimento è realizzabile soltanto i11 vita e non in morte, po ich è la c cssiazion ~ ci e11a vita h a peir r~ ito la c essazion e d ella sin drome J) . f\1o lT ET...EONE. 1

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I

'

fenom~ni

pleurici e poi monari d1·omi addominali.

nell~

sin·

(p. TREMONTI. Giornale 1\1 edico dell'Alto Ad.ige, lug lio 1932).

La relativa facilità con cui negli inLe rventi o·f.J e rativ i sull'addome si h a nno co mpJ icazioni pleuro-polmonari, fece p-0rre da lungo te mpo ai m edic i ed ai chirurg i il probl c1na d elle cause e d ella v ia . .a. ttraver so lai qua l le complicazioni stesse si insediano . :È indubbio che la v ia linfatica e la via sanguigna l)OS!'On ·o co..,til nire jl cam mino di ascesa dei gern1i dalla

XL, NuM. 31

cavità addo1nin.a1le al la toracica. La via a·e rea non può ipiù oggi dopo i nuovi ~1etod~ d~ an.elenia. avere l 'im1)orlanza ch e le s1 attrihmva in passato. '""ono n o ti i lavori di Crile, il quale ebbe a ostenere l 'in1portanza c he può avere nelle coml) licazioni polmonari e pleuriche l'irritazione ch e si propaga attra verso il sistema n.ervoso, dall'organo su cui i interviene agli orga11i to racici, con i qual i detto organo è in connessione nervosa. L'an,e stesia loca le deJlo splacnico, ne.gli i11terventi sul} 'addome, ha ·consolid ato in buona parte la teoria ·di Crile. Non è fu ggita a l1es un m edico la sing·olare dif ferenz.a ·numerica tra le complicazioni pleuriche -e polmonari in caso di intervento sulla parte alta d ell 'addom e, da, quc l~ o cl1e non sia sulle altre reO'ioni add ominali. F: l'on è forse singolare cl1e p r oprio 11ella parlC' alta d ell 'addome sia polo il ga·nglio semilunare, il !;ervello addornin,a le di Di.chat? Question·e ancora rub judice, certo, questa d ei rifles i addominali sugli organi to1acici, com e cau sa di in sor.gern za di complicazioni J)l euricl1e e polmon,a ri n egli interventi sul] '.a,ddome, rna 1certo fo·11data s11 una s upposizio ne logica. Se è vero ch e la teoria più attendibile de ll e affezioni pleuriche m e ta-addo1nina]i è quella ch e sostiene t1na ' 'ia egl1ila da i ger1ni 0 sanguigna o linfati ca e qua lchr volta una via mista, non è affatto illogico ricorrere per alcuni tipi di fenomieni ple uri ci in alcune sindromi .addomina li a ll' azion e a dis tanza del silema nervoso. Sono 11oti gl 'intimi rapporti nervosi esistenti tra cavo pleurico e ca,·o addominale , sopratutto al lr.a ''erso il sistema simpatico e vasale. Jl rom1)le so pleuro-polmonare è dotato di così squi ita sen ibiliLà a tutti gli agenti chin1ici , fi i·ri, 1T1eccani ci, da rego l a r~ la propria attività a sc conda del bisogno d el1'·organi srno e in rn pporto a.Ila attività di tu tti gli altri or gani e all e condizioni di vita d ello an11b iente es/terno. Ora, se è difficile po1 er an1m,ettere p er quell e pleuriti in cui è evidente un r eperto an.atomo-11n lo logi co ·da i)rocesso infia mmatorio batterico, una causa di origine ner, 1 osa, lo stesso non si p uò dire per quelle pleuriti il più spe!'so secche, ma anche siero, e e qualche volta con versamento assai .abbondante' di durata brevissima e che non lasciano dietr o di sè ne sun residuo clinicamente dimostr abile. Esempio: le pleuriti ricorrenti a ogni attacco di coli•c.a biliare. Non è sfuggito, ad alcuni 1\1\. la strana son1i!:!lianz.a tra l'insorgere di queste pleuriti, oosì brusche, quasi folg oranti, e alcuni ti1pi di edemia:. E si cominc iò a pensare che una ca usa nervosa p ot e se sospettarsi nella prod 11zi on e del fenom eno pleurico. Se è però diffici] e ammettere un fattor,e nervoso diretto nella insor genza delle pleuriti mela-addominali, più logico sembra ~upporre una 1


(ANNO

.X.L, N

~l.

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possibilità di unione di due fattori nella gene i delle pleuriti tesse: tossico e nervoso . on è poi illog ico p ensare ch e il versam ento pleurico si po sa avere in ques ti casi attraverso u11 n1eccanismo di tipo anafilattico, p e r speciale ensibilità ·d 1 tessuto pleurico ao-li eve11tuali to s ici. C. T osc,\ NO.

·Sul

tr~'ttamento

della polmonite co11 siero.

(R ussELL L. CECIL.

.

The British Medical Jour-

8 o t t. 19 3 2) .

11 al ,

Co111 unc ll1Je11tc tre son o i tipi respon sabili d e lla })ol111o nitc pneumococcicia• ed es" i son o (lt~li11li ir1 1' i1~0 I, IJ e Til. Al tipo I va attribuito a ln1eno un terzo d ci casi ; il tipo econdo è responsabile di un qua r to d ei ca i, 1nentre il tipo III è il m e n o in1portan Le acl e ·o es endo attribuito a ppena 1'1 1 % d elle poln1011i ti. Fi11alrnen te in un unico gru IJpo so110 riuniti i ca i rimanenti e cumulati a111 en le a tt r il) uiti nd un tipo o grupf)O V, r l1e in sè riu11i ce vari a ltri ceppi rimane nti (circa 2!)) . J,a m ort.aliLà n1.a rrgiore è d a ta da i tipi II e III , il JI e "._ endo il più virulento di tutti. In ch e modo un .nn Lis iero ag·isce . ullo pnet1 111ococco? Non si tralLa qui ·di tin o. ren 1. ion 0 tossina-antitossina n è di una batterioli i ; sen1 bra in \ OCe ch e il iero n e utralizzi la co idetta so, L.a11za pe t ifi c.a cl1e si formia n elle cap ule dei gcrrni e si rende li bera s ia s ui tcrt cni di coltura come ne11 'or2'ani..,mo an im~ l e durante la maln ttia. E perin1 enl i e!'-rgu iti su larga cala a n cora dal 1912 col sier o di cavalli immunizzati versn il ti po 1, h a nno :J,3to una icura e notevole ri duzione di m ortalità ch e dal 25 % scese al 10 %. Nello spazio di 2± h. la t emperatura , il polso e la respiraz ion e ritornano all a norma , scom 1.>aiono i si11 tom ri tossi ci e il paziente ri prende un aspe Lto n ormale . Una serie di im portanti perfezion.a menti . i sono ra ~g iunti n ella preparazione d el iero ond e ev itare le m .a n ife~l azi o ni di intolleran za e per ottener e prodotl i puri e concentrati . Gay e Chickering, ad esempio , nel 1915 tro, ·aron o ch e mescolando s iero in1111 u11e con un:i ~spensione di pneumococchi d ello sles o tipo, s i form a va un precip itato ch e co n teneva ma Q'!?'inr quan lith d i sost anza protetti va ch e non il s iero. Il prec~pitato poteva venire sciolt J in mezzo alcalino e ottenersi così una soluzione lim p ida, più a ltiva . Huntoon portò ulteriori m odi fi r.az ion i n ella preparazion e o tten end·o un siero p cr il tipo T ei TI, praticamente p rivo di protein e serich e. F elton fin,a lm ente, otto anni .fa, trovò ch e praLicam ente tutte l e sostanze protett ivc poteva n o essere estratt e d al .sier o a n'tipn eu mo r occico aggiun o-endo a qu es ti una fort e qu.a nlit~ di acqu.a' distillata . otten endo i cosi un liquido a potere protettivo 8-12 vol Le m.;1!f~iore e J'rivo quil5i ri ~J t11ttn dì albun1in e (.

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SJijZlONE PRATICA

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<.t11afilatloge11e. 11 potere del siero F elton si 111isura in unità, og nur1a d ellP quali c0rrisponde alla dose minima necessaria per proteggere il topolino bianco contro un m ilione di dosi i11 ortal1 di pneu:nococco. l!n cc. di siero può conten ere da 100 a 2000 unità. ~lodo si somminis trare il siero : fatta la diag nosi di polmonite lobare, si procede subito C1 lla d et erminazio11e d cl Li po ·di pneumococco in ca usa, il ch e si ottiene, .co11 l 'isol.amento dallo sputo, nello spazio di 1-5 ore; de.termiJta to il tipo del germe, si indaga se altri tratta m.enti di siero in pas ato· il paz. aveva subito e se mai avea sofferto di orticaria, asma o febbre da fieno; si saggia quindi la cutireazione ver o il si ero scelto e e anche quesLa è negali,·a se ne iniettano lentam ente 5 cc. nelle vene. Qualora il paz. non mostri r eazione <li sorta a que-sta ·prima iniezione, se ne fanno eguire altre di 15-20 cc. ogni due-tre ore, in maniera da inietLa re co1r1ple si,ramente 100.000 unità, .corri pondenti di solito a 100 cc. La quantità d i iero d a iniettare nei g iorni segu enti è d e ttata da l comportam.ento c linico d el paz. Se il ~ i cro ha qualch e effetto esso i1on appare più t ardi clel ter zo g iorn o ·di Lratlamento. L'esperienza ha orn1a i dimostrato che il siero e plica e ffetti n ote olmen te e s ic uramente ])enefi ci solo quando rr~ tta i d ei t ipi I e II. c:o munque è .condizio11e essenziale intervenire a l p iù presto pos ibi le e all ora s i vede, nei r asi positivi , la tempera tura scend ere rapidamente alla norma, i pneumococchi scomparire rapidamente d al sanaue, m entre g li anticorpi rapidamen te fanno la loro co mpar~ a1 : con quelo mezzo le tati sticl10 dann o u11a mortalità ridotta di più d el 50 %, in .casi d el tipo: I . elle polmoniti di tipo JT la rm10 rtalità aun1 c.nia as ai p iù n o'l e olmenl r ron l 'età e le difficoltà di poterla combatter e col siero qui on o ancor n1aggio ri po ich è si ha a ch e fare co n un ceppo ch e produce una maggior quanLi Là di sosta·nze t ossich e solubili cl1e d evono cruindi es e r e n euLralizzate, e per ch è è più diffi cile ch e n on per il ti ro J ·di ottenere un siero altamente p r otettivo. Com je per il tipo a n ch e in qu e to caso la gravità d ella malattia è SC'O'nata dal .carattere setticemico: orben e, dopo il tra tta mento con iero molto spes .. o la col Lu ra d el sangue sub i to primia positiva, ùivien e i1egativa; comunque agli effetti fin ali , col s ier o d el ti i10 II no11 si ottengon o i risultali ch e s i h anno n ell e polmoniti del tip 0 I. Anch e in uno s tadio avanzat o di sepsi la sommin istr.az ione di sier.o può st erjli zzare il san gu e, ma qu e to tuttavia non esclud e l'eveni en za m ortale. I dati st a tici fin qui raccolti non sono g r an cl1e confortanti ed un g iudi zio d efinitivo sul sier o di tipo II n on si può ancora em ettere. Scarsi t entativi w no taLi fa tti verso le f.or1

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(( IL POLICLINICO

ine di tipo III, rna i dati sin qui raccolti sono tutt 'altro ch e in coTaggianti. Analogamente si può concluder e per le polmoniti e per il siero di tipo IV he rappresentando il prodotto di circa 29 ceppi l1a un caratter e polivalente e quindi è meno str ettament e sp ec ifico .

E.

A NTONIAZZI .

Cura della polmonite lobare con anidride carbonica e ossigeno. (J. E. HANSON e A. W. CALHONN. Arch. of ln·t ern. 111 ed., agosto 1932).

Il biossido di carbonio si può usare per ec-

citare il centro r espiratorio . Esso è consigliato da H en·der son e I-Iaggard a n cr1e per lJr ovocar e un 'iper ventilazione n egli operati ed evitare così la p·oln1omite po t-operatoria . Recent em ente (1930) Lincoln Bro,,'11 h a fal lo l ' os~er­ vazione broncoscopica che l 'inalazione di biossido di carbonio provoca aumento di frequenza e di profoin dità d el re piro e violenti i11ov im enti d el! 'a lbero tra cheobronchiale, tendenti a·d elimi.nare il muco a d erente. Gli AA. somministrarono per in.alazion e 95 .p er cento di ossigeno e 5 p er cento di biossido di carbonio a quattro per . on e · sane per 10 '. e o serva rono sen o di d eliquio, ch e scomparve r apjdamente. Fra i •polmonitici essi scelsero 27 ca i di polmonite precoce e fecer o inalare la stessa miscela g·assosa due ' 'olte a l g iorn o per dieci mi1n uti ogni volta . La m a lattia er a comincia la in media ·da due g iorni. In 7 casi l.a polmonite er a del lobo . uperiore d e ~ tro, in 6 d el l obo superi ore sinis tro, in 10 d el lobo inferiore d estr o e in 10 d el lobo inferiore sini._ lro, e i1n 7 del lobo r11edio d e tro . In un caso c'era 1Jol111 onile d el l 'ilo d e tro. In 9 ca si la polmonite aveva colpito più lobi. Il gas fu ·d ato in m edia per 5 g ior11i e n1ezzo (c·on un mi.11im10 di 3 1/ 2 e UJTh massimo di 10 1/2). La mala tti a terminò in crisi in 24 casi e in li ~ i in 3 . Un ra .. o aveva pneumococchi del tirpo I , 2 d el ti1)0 II, ± d el tipo IIT, 11 d el tipo IV , 2 di tipo mi lo e 7 di tipo non dete r111i1n ato. I.n 15 ca ._ i l 'emocultura era positiva. 1 on c i fu r o tante modificazion e d ei l eucociti durante e ·dopo l'inalazion e. l\1oltì pazienti si - lamentarono di ce fa l ea, qua i tutti di dolore pleurico· che corn1inciava all'ini zio di ogni inalazione. Quasi tutti ~i 1am entarono· di s tanchezza durante 1' in.alazio·n e. Sedici i)azienti i sentirono sollevati dopo I 'inalazione. La polm onite non ebbe decor so abortivo colle in alazioni, 1mia seguì il suo, corso solito. Facendo il confronto con un gruppo di poln1 011i t ici di con trollo, si vid e ch e 1'inalazione :Non servi ad evitare l'esten sione d el processo

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XL, NuM. 31

ad altri lobi in parecchi casi, nè e' itò i11 dt1e il formarsi di un em piema. Occorrono a ltre ricerch e ul dosaggio e sul metodo di somministrazione. Circa la mortalità, n el gruppo trattato con ga , si ebbe mortalità d el 7,± p er cen~o contro 35,9 per cento. in un gruppo di controllo; però furono trattati col gas solo casi lievi. R. LusENA.

Studi clinici e patologici sulla b1·onchiectasia. (H . H. l\tloLL. Qua.,,terly Journ. of lY ledicine ,. l ug·lio 1932).

Da quan·do si è venula diffondendo l ' introduzione del lipjo d ol ·n ell'albero bronchia.le, per la diagnosi di affezioni cronich e broncopolmonari, si è veduto ch e la bron1chiectasia è una m ala ttia molto più co1nune di quanto si r iten eva un tempo. Le varie form e tli dil atazio n e bronc hiale ch e i o ... serva110 con il lipj odol sono analogh e a. que lle d escritte all 'a uto,psia e cioè : 1) uniformi , tubula ri o cilindrich e; 2) fu siformi, a <lito di guanto; 3) 'g lo bula ri o saocate; 4) moniliformi; vi sono p o i form e 1ni. te, l ubulari e ·a ccate. Nel tipo uniform1c , cilindrico, pure m .a,n tenendosi la forma tubulare delle ramificazio·oi bron chiali, que le m a11tengo no I 'ampiezza d elle ramificazioni più g rosse, invece di. dimi11uire gradata m ente. Sono pesso accompagnate da pleurite a d esiva e ·da enfisema; tendono ad essere })ilaterali e si osservano a 1Jr e fer en z.a, a i lobi inferiori . Le di latazio,n i fu si l'or1rli t endono ad aumentare di ampiezza verso l 'estremità terminale ; si trovano i11 un lobo colla salo e co ·tituiscon o il tipo più comune d ella bro11c l1i ectasi.a ateletlasica . 1 elle forme g lobulari o sa.ccate, si hanno pe so le 1più ampie dilatazioni ; le estremità dila tat e formano d elle cavità roton·de, unic11e o multipl e, dall '~ppare 11za di g rappolo o di alvear e . General111ente, han110 u11 diam etro inferiore ad un centimetro , ma talora possono rag·o-iu.11ger e jl volu1ne di un ma·n darino . Il tessuto p olmo n ar e circo t ante, generalmente, si trova in lato di. indurimento fibroso, ch e può prendere il lobo inferiore oppure tutto il polmo•n e. Le contrazioni irregolari ·del l e ·Uto fibroso :possono dare .alla cavità 11·n a forma irregolare. In qt1 alcl1e caso, la bron1chiectasia è limitata ad un lob·o superiore, si111ulando così una cave rna tube'I'colare. La dilatazione 111 o n iliforme si presenta discontinua in un bro11co. Diversamente dal tipo saccato, che prende i bronchi t erminali, la varietà moniliforme si osserva lungo il decor so nei bron1chi , in vicinanza alla biforcazione d elle branch e eco·n da rie. 1


[ANNO

:>t.L,

NUl\1.

3]

S f~ZJON E PRATICA

Il tipo fusiforme, e speciaJmente quello 1l1 0niliforme, sono i più rari. Vi . . ono poi due tipi che si conoscono m eglio da quando è tata introdotta la broncografia, cioè quello alelettasico e quello secco en1orrag ico. ~ el pri1110 i osserva la bronchiectasia all 'interno di un rombra triangolare, in pros in1ilà dcl rn ed iastino , a lla ba e polrnona- · re; tale 01n bra so è a in i stra, la si vede più inle11sa a li ' in terno di quella cardiaca , se è a des tra, oblitera l 'angolo cardio-epa Lic·o. Con l 'iniczio11e di lipjodol, si vede che qucst 'ombra contiene un g·ruppo di }) ronchi cclo.sie, pe o di ti l)O fu siforme. In qu est~ ca i , i prin1i e<Yni cli disturbi to racici , ch e si l1 a11no ta lora 1>0c he settin1ane dopo la na cita, s ug-rreri s ono 1'idca. che i tratti di atelcl1a ia oppure di t1n ' i1r1perfetta restitutio ari inleg run1 dopo u11a polmonite. I·noltre, la tli tribt1zione anato111 ica dei bronchi di secondo ordin e vici ni :tlla pleura m edia tini ca favorisce la cliffu"'ionc dcl proceL o alla pleu ra e lo ·1;1bil ir, i di nr1 a Jllenri te med ia ti n ica c1on i c~ atle ·i, a od in ter Joba re . con fibrosi polmonare secondari.a. I"'a forma secca è caratterizzata da a senza di <.'. pcl torazione com plela o quasi e da una tend enza notevole .a ll 'emottisi; que la è 1)e ~n il solo sintoma e fa orgere il sospe tto cli tu bercolosi poln1ona re. 111algrado la ne O' a ti vii n delle radi ografie e de11 'e ame dello . pu to. 1

• EOE

En

ESTE~

ro~E

DELLE n11, \ T \ZI 0'1I .

Nella statisti.ca clell 'A., che con corda ton qu ella di altri , ri ulta ch e ne i ca i o servtLi all 'au topsia, si aveva il 50,9 °a di dilat-0zio11i 11nilaterali , ed il 19 ,1 % di ))iln te rali ; nei ca~i o ervali con il lipjodol , Ja 1)r oporzion e era ri. pcttivam ente di 67,5 % e di 32,5 %. La loca lizzazione dell a bronchi ec tasia j) ll Ò farsi soltan to con il lipj odol (od all 'a utopsìn). esser1c10 a sai diffi cile (od im.p ossibile) il farlo cl in ica m en le, poicl1è spes o i ru1nori ono avvertiti sul polmone controlatera]e, dove il lipjodoJ non rivela ne .. ~una dil atazione. ci bambini, i o erva una n1aggior e percentuale di dilalazioni unila terali (80 cr~ 5/:!· condo Fin.cllay e Delille), il .che è prob..t !Jil ri.er1te dovuto al fa tto ch e la condizione vi ene o. ~ervata nei primi stadi; col diffondersi dell n hron cogr~ fia, è da sperarsi ch e la <lia g n.o. i ~li bron chi ectasia si potrà fare ad un·o stadio ])JÙ precoce ch e n on 1r~. An cl1 e n ei casi bilaterali, si ha una prcvalen1..a da un lato , RJJec ialm ente .nel sinistro e nel lobo inferiore. Nella metà dei casi , ln broncl1i ec tasia si h a, all a base del polmone; raram1entc, essa è lim itata al lobo superiore. rd in tal ca o è più frequente a destra. Nei 53 casi dell 'A., ~ i avevano bron chiectasie al lobo ~11 1

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periore n el 13, 2 %; ll.1 i11 edio nel 5, 6 %; all 'inferiore nel ·56,6 %; diffuse a più c h e un lobo, n el 24,6 %. PATOGENESI.

Alcuni casi por lano con loro la spiegazione della patogenesi. Cosi accade per la ri trettezza con genita dei bro11 cl1i , la pressione da cicatrici o da aneurismi, l 'occlusione interna da LUtl1ori e specialn1e11te qu.e Jla da corpi est·ranei. ln tutti i casi di occlusione parziale, si produ ce una ·dilatazione bronchiale, mentre se l 'ooclusion e è completa, c nL.r o 24 ore, si ha ateletLasia del pare.nchi111.a polmonare c-0rrispon-· denLe, con secr ezione purulenta dei bronchi o truiti; dopo poch e ettimane, i bronchi prossin1i al la lesione si dilatano. Le bronchiecta .. ic congenite formano un grt1ppo speciale; e e talora costituiscono un puro reperto di autopsia, tal 'altra possono esere so pettate quando vi è uri ·anamnesi di disturbi toracici , che continua no fin dalla na... cila . La ... ua patogene i è sta ta varia m en le discu .. sa; arresto di sv iluppo, raccolta di liquido n ei bronchioli fetali in sifilide e.ndouterina, preva len za di svilu1J·po del bronco sinistro principale; in un caso dcll 'A. , debolezza della parete a na Ioga a quella che si 0 serva nell '.aneuri ma a bacca delle arteri e cerebrali. ul fa ttore m eccani.co nella r·.atogen esi della bron chi ectasia, mollo è tata critto , attribuendo la dilatazione a Ila di ten ione dal l 'interno in causa dell 'anda1neno di pressione dov uto ai "iolenti forz i espiratori per il prolurigato tosiro ed il ristagno delle ecrezio11i. I processi 1l1ccca ni.ci possono avere una certa parte nella produzion e delle bronchiectasie, ma n on n1ai l 'in1 p·ortanza di un fattore prim nri o, in quanto cl1e la ·dilatazione b-r onchiale è prodo tta soprat n Lto da un proces ·o infi ammratorio cl1e indcholi scei la parete broncl1iale. Tali vedute 11011 ono nu ove, ma sono state recentemente confermate dall 'e istenza d i ro·ndizi o ni ana1og11e. in un organo ri gido qua le ò la pa rotide in cui , m ediante l 'iniezione di lipjodol i11 casi di parotite cronica si so110 vedute delle dilatazioni acca te o tubulari dei dol ti e degli alveoli del tutto simili a quelli ·11 . i o ser,rano nella bronchiectasia. L ' in deb0Jin1 en L-J dc I la par ete bronchi ale a r nusa di proces i i nfian tJllalori può essere dovuto a distruzione della n1ucosa, dello strato muscolare o delle fib·re ela Licl1 c. ci prim i stadi, ·p.u ò trattarsi soltanto di t1na semplice p·ercl ita di tono., con ·dil.atazio11e tempora n ea : tHle ~ t.ad i o funzional e p 1 r,ocde q11c·ll o a11atomico. T.1a di]a ta,zione è pr·obabiJmentr p rovocata da]l 'ntonia della mu scola tnrn bron·c hial e, su cui ha 1\0 agito le tossine ba tleri ch c e dal ristagno d 11e secrezioni n on espu l c. A ~li stadì avanzati , In musco]atnra.. ]e fibr e <->lnstic·hp Pn anche I; I

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lL POLICLINICO

ghiandole mucose e la cartilagine sono .distrutte, sicch è la parete viene sostituita da un tessuto fibroso. Nei piccoli bronchi, la resistenza alla dilatazione è data soprattutto dalle fibre elastic.Ue, mentre in quelli grossi è più ch e altro sfJs1anuta, dalla tunica muscolare. I bronchi incominciano così a perdere i loro movimenti contrattili e rimangono in uno stato di cl i latazione paralitica, mentre ad uno stadio ulteriore la parete è distrutta e sostituita da tessuto cicatriziale. Un altro fatLo che sta· a sosteg·no della patogenesi infettiva della bro.nchiectasia è la frequenza con cui , i ha·nno in antecedenza dell-f infezioni del tratto respiratorio: polmonite nei primi ten1pi di vita, infezioni della fanciull ezza (morbillo, pertosse, infezione nasale). Si deve inoltre tener presente ch e la bronchiectasia è molto spesso una malattia dei giovanissi11ti ; su 60 {.asi, il 50 % aveva tale malattia già nei primi anni di vita. Ord il tipo adulto ·della bronchiectasia è co1npn.tibile con una vita abbastanza 111.n ga senza g·randi disturbi, mentre la m.a l,attia nell'età infantile h a un 'alta m1ortalità . In una serie di 45 autopsie, in cui la· morte era dovuta alla b,r onchiectasia, il 50 % era dato da indivjùui i.n età prepubere ed i 2 /3 prima dci 30 anni. Le cause più frequenti di morte furono: broncopolmo" . . n1te, emp1ema e p1opneumotorace, mentre furono eccezionali le morti dovute a ganarena polmonare, emottisi, ascesso cer ebrale . fil .

MISCELLANEA. Rilievi clinico-radiologiei sulla perivis<:erite destra. La t·reqnenza della periviscerite d. di origine appendicolare. GiorniaJle Medico dell'Alto Adige, fase. n . 9, ettembre 1932). L'A. alt.raverso esempi e conclusioni cl1e caturiscono dalla sUJa larga ed oculata e perienza, dimo tra 1'importanza <lel sussidio radiologico per chiaTire la sintomatologia spesso oscura delle lesioni perivisceritiche dell 'addon1e1 D. I comuni mezzi diagnostici non bastano _empre a chiarire i casi di perivisceirite specie se estesa, perch è l'altenato rapporto degli organi rende oscura la sintomatologia già di per sè stessa comples o. Troppo spesso poi una perivisceri te della fossa ileocecale dà 1propagini fino all 'ipocon.d rio D, e non di ra·do l 'attenzione del clinico è attratta verso l 'ip,o condrio mentre la periviscerite ha avuto il suo punto di partenza nella fossa ileocecale. Si sospetta una perivisceri te con ecutiva ad un processo piloro duodenale o della colecisti ed il radiologo n e trova l'origine nell 'iappendice. (P.

PERONA.

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XL, NuM. 3]

In caso di per1v1scerite dell 'ipocondrio D, bisogna innanzi tutto sospettare un processo piloro ·d uodenale o della colecisti . Tanto nell'uno che nel} 'altro caso il processo di periviscerite colpisce il duodeno che assume aspetti particolari generalme1J1 te ben differenzi.abili dagli aspetti tipici che dà l 'ulcera, infatti. Sulla piccola e sulla grande curvatura compaiono delle dentellature rese instabili e mutevoli ·d alla peristalsi. Non di rado l'impronta C·o lecistica produce anch e deform1azioni più o m eino marcato del bulbo. Il grado della rnobilità duodenale non costituisce invece un dato per giudicare sull 'entità e sullo sviluppo delle aderenze, :poicl1è le aderenze son.o per lo più circoscritte ad un organo mobile qual 'è la colecisti . ·D'altra parte la riduzione di mobilità del bulbo può essere semplicemente dovuta ad un minore sviluppo del •piccolo epiploon o ad un processo diepiploite. Se esiste un vasto impian Lo di aderenze sulla faccia epatica la riduzione ·d i mobilità si associa ad una trazione a destra della regione piloroduodenale, ·con frequente torsione della regione pilorica. In questo ca.so i1el processo perivisceritico è sp,esso coi·n volta la cistifellea. L 'A. insiste perchè la colecistog·ra fia non venga mai trascurata in caso di sospettata periviscerite dell 'add·oine D. EO'li consiglia anzi d'iniziare l 'esame dalla colecisti, per studiare i rapporti fra colecisti e digerente, poich è aderenze partenti tanto dal duodeno quanto rualla fo ssa ileocecale possono coinvolgerla. In caso di mancata replezione della cistifellea non bisogna dimenticare ch e essa può essere dovuta anch e a strozzature ed a torsioni aderenziali. E anche quando la colecisti si opa.ca uniformennente prima di escludere una periviscerite ricercare attenuamemte le defprmazioni aderenziali nella forma , nella topografia, e n ell~ funzion.alità. In caso di .peri,·isceirite dell 'a·ddon-ie D n on va poi trascurato l 'e amo della fossa ileocecale anche se il radiologo ha già constatato napporti anormiali fra duodeno e colecisti, poich è il processo perivisceritico dell 'ipocondrio D può avere punto di partenza da un 'appendicite. Questo sopratutto in caso di ectopia cecale: I.a. disposizione .a normale del ceco fisso in alto n ridosso del bordo epatico r la facile morbidità dell'app,endice spiegano allora una sindrome ·doloroSta loc.a lizzata a ll 'i:p-0condrio D. Se 1'appendice si rende visibile, oltre alle caratteristich e a lterazioni di lume, si potrà n·oLare una spiccata fissità e persino una disposizione arcuata. Se essa non si iin ietta si avverte una viva dolorabilità spontanea e provocata nel1a regione del reco.


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Ma a ncl1c. quando il ceco è in ~de normale bi .. ogna so ·pe t bare la periviscerite ascendente (ch e dalla fossa ileocecale si propaga all ,ipocondrio) c1uando i rileYa una d olorabi lità della regione cecale che tende a propagarsi verso I ,ipocondrio. Ancl1c la periduodenit e es enzialc d ci france i è spc o p er l )...i\. di origine a ppe11'dicolare, perch è a ccanto ai segni radiologic i deilla 1p erid uodenite i tr·ovano i S8bo-ni di u1n 'a ffez ion <? appendicolare. L ' A. .n,r,rcrlr l)C l'Ò c h e il qu.adro ra diolog ico non è empr e app,a ri ~ ren te e ·di fa cile interprelazione . Qwan clo <.' d esempio l'ar>pc11dicc n on si inie tta , manca un elemento e .. enzi.alc per la ricer ca di co111•plican ze ' perivi cerili cl1 c. Se però il punto dj maggior do l~ nzia arà compreso fra il colon a cendente r d il Lr.a'' "r"o . ~ i p 11 crà ad una periviscerilc ch e abbi.a fi~ · lo }1ap1lendice in .allo; si 1>otrà così ncll~ donna esclucle rc 1,even tualc con1parlc ' ipazione della fe na genital e, rpoicb è raramento il prece ·so perivisceritico di origine a lpin"ait ica s i diffo11de oltre la r eo-ione. appendice~ . . lare. L 'A. passa poi in rassegna i van .asI?e tlJ anato1no-patologici e funziona] i del la r ea1onr ilC'o-cecale ·e d e Jl ' ivocoi1drio D rilevabili a Jl 'e~tn1 c radiologico in caso di periviscerite, J11 con c lu ione 1' . sostien e ch e per o lt~­ n ere in queste ricerche così o ltili indizi reaJ 111cntei utili per o-i ungere alla diagno i precoc(\ nerrssaria •per i provvedimenti che OQ"'Il Ì sinao lo ca . . o im pone, i richiede accanto all ' indazi11e dcl radiologo una co bante e paziente collaborazione d e} c linico il c ui au ilio è im~. . rcnrriabile nella valutazione di una cosi comr.... OC" ple~:-.c in I omatoloaia. l~. GARB I ~J ·

La prova di Meltzer-Lyon nelle sindromi as ociate dell'addome destro. f<J . Gu100 . Giornale rfi fl l ed i cina 1ililit are, fa c . IX, setten1bre 1932). 1

L' . prima di e porre i risultati ottenuti co11 la prova di MeJtzer-L·y on in pazienti affetti da indror11i a oc iate d ell ,a ddome D, accenna a ll e ,.a rie n1odali là di tecnica per eseguirla e ricordl.'l i vari tentativi fat ti nell'intento di abbrrviarc la pro\a di l eiltzer. . . . . ron gl i em1brano p erò f' ff1 r~c1 n è le ir1d1 <:<1lioni di .Tutte che consiglia d1 far prog red1re attivan1.cn le con la mano la so nd~ fornita ·di 1nandri110 m etalli co , sotto il controllo radiosco1>ico, n è qu ell e del Trossardelli ch e . a l man drino tn cLa li co sostituisce una sospens1on ei opaaa. allo sch ermo (solfato di bario o bro1nuro di sodio). D'accordo co n g li AA. fran cesi , \p er o lten ere direttamente I.a bil e, egli preferisce ricorrere al sondagcrio duodenale con le modalità dapprima indicate da Einborn. Solt~nlo al m omiento de]] 'esame, ecrlj fa bere a l pazien te g ià di.o-iuno da 6-8 ore 300 grammi di a cqua

resa fort ememte a lca ljna col bicarbonato di sodio (Jutle) per fa cilitJare il rilascia1nento pilorico. Egli sconsig lia invece la amministrazione di atropina o di farmaci analoghi che pur inibendo lo spasm o pilorico, inibi cono anche le secrezi oni gastriche, le pancr eatich e e quelle d ella bile alternando così i ris ultali della prova di :rvleltzer. L e prove di Meltzeir-Lyon fa lte dall 'A. verto110 su soggetti normali, st1 infermi a ffetti dia appendicite ac·uta e s ubacuta e su altri affetti da sindro·m i associate ·d elJ 'addom1e D. con coleci lite calcolosa o alitiasica. Tutti i reiperti coutrolla ti radiograficamente e al tavol·o operatorio lo conducono alle seguenti con clusioni: La prova di l\1eltzcr in ..,oggetti a vie biliari n ormali dà co tant em.cnte indici di normale funzionalità: la bilr B è r>iù a bbondant e d ella bile A, bruna , lin1pida, con scarsis ima quantità di a lbumina e di n1uco, rari leucociti, pochissime cellule epitelia li d el le vie biliari , e ali ,e am·e batteriologie.o è tcrile . e i casi di appe11dicile acuta e subac uta i 11anno alterazioni tlelJ1a bile B c l1e i presenta torbida con u.n a di_creta quantità di albumina, un buon numero di let1 cociti e di cellule di fa Jdament o ·della c is tife ll ea e delle vie biliari con un reperto batterioJorr ico sp e so positivo. La constatazione di q uestc a lterazioni .non stupisce, poichè è orn 1a i dim o lrato come il pri1no inizio di una colecis tite debba , nella magg ioranza d ei ca i e .. ere riferito ad un ,affezione dr ll appendicite o del tratto viciniore d el groso intestino. Tali allenazioni d ella bile B , quando la colecistite è al suo in izio possono scom1>arire in seguito all 'ap pendicec lon1ia. ei casi di colecis titi non litiasic h e la prova di Mellzer metLe in rili evo u.n a bile B torbida e d ensa con ab·bondanto albumina e muco, n otevole numero di l euoociti e di cellule di s faldame nto , esp,o nenti que te d ella flogosi delle vie biliari. Vi i può riscontrare qual ch e c ris lallo di colesteri na . Nella colecistite ca lcolosa le suddette alteral ioni sono più inten e a d enotano lo s ta to pt1rulento della bile B. T c ri ta 11 i di colesterina sono abbondanliss i111i. J,' c a1 11,c ba tteriologico risulta positivo. Ciò collima con l 'opjnione deg li autori che vedo110 n ell 'infezionei batte.rica d ella b ile e d elle vie biliari e nell 'ipercolesterin em ia le 1prin cipalj rau ... e d c tc.rminanti la calcolosi. La prova ·d i Meiltzer-Lyon pnò forni r e a.nch e dei d.ati importanti sullo s lato ·Ùi t onicità delle pareti vescicolari (tempo di svuotame n?·) .e s u] 11~ pervietà d,e )le vie: bili.nri e d ella c1s t1felle.a (quantità di bile B). . . . Tn con clusione per ]a d1aan·os1 d elle colec1s lopalie, 1'A. con jdera la prova di Meltzen:Lyon un'indagine di ()'rande valore . La c~I~c1 s tocrrafia ste a per acqu i tare valore dec1s1vo dovrebbe esser e sorretta d ai dati di una prov~ 1

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di Meltze1r. L'una e l'altra indagine si completano e perciò l 'A. consiglia di non tDascurare n essuna delle due prove per trarre dai due reperti comparati le conclusioni diagnostiche reR. GARBINI· lative al ca o.

'l'rattamento biologico della idatidosi umana. (L. YMAZ

~ANNO

« IL POLICLINICO n

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APPitATIB -

Rev.

.~11~d.

Latino-Ame-

ricana, setternbre 1 Y32) . L 'A., che prende occasione da questo lavoro per rivendicare a sè e a Lorenz il meto?o della deviazio11c del co1nple1nertLo per la d1a~,nosi <lell:t echi11ococcosi, 11a conccpil.o, al fine di evitare gli accidenti post-operatori propri delle cisti, un m.e todo di imn1unizzazione con un derivato della tossina iclatidea e n e ha stl1di(j to nello stesso te1n po le proprietà. Secondo quanto egli afferma, e .n oi vorrem.r mo potergli credere, l 'anatossina idatidea,. assolutamente ir1offensiva, scatena una azione netta n·on solt.anto disanafilattizzante, rr1a anch e in certo qua) rnr.tdo ii nrnun izzanle, fallo d1111ostrato dalla sparizione degli anticorpi idatidei circolanti e daJle n1odificazioni del conten 11 to cistico. Questo nuovo metodo di Lrattarnenlo , ch e è stato fin ora co ntrollato soltanto n el l 'ecl1inococcosi un1ana, è ora allo studio nella idatidosi s1)e1 in,entale del coniglio. Dai risulta ti del suo lavoro clinico-speri1nentale l 'A. trae le conclusioni seguenti : La Lo ~ s in a idatidea può tra sforn1or i, per forr11olizzazione « 1 / ± ~<>n e a 39° per IJ du rtl La iii un mese, in un nu0vo derivato (ana to ·sina) che mantiene le sue proprietà antigene pri1n i I iv-0. \,}uesta anatossina, iniettata ir1 determinate dosi, è inoffensiva ed h~ azione d isanafila Ltizzante. La sparizione delle sensibilizza lri ci nel siero ·dei portatori di cisti si fa len tam ent e e proporzionalmente .alla quantità di anatossina in icttata, in relazione ancl1e al volume delle cisti. l .'altività dell 'anatossina idatidea può esse-re aun1entata co n l' eccitazione del sistelTI(.l reticolo-endotel iale. Le modificazioni che subiscono le <.; isli dei sogçretti che hanno ri cevuto le iniez ioni di anatossina id a tidea, fann o credere a li ' A. che es e modificazioni so no da q11ef'ta provocate e non avvenute spontaneamente. l·: non saremo certo noi a distrugaer e tanta fede. G. L."- CAVA.

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mostrato una anormiale povertà di cellule pa1·a in1 paticl1e nel midollo di piccole fibre mieliniche neille radici po,s teriori: tale anon1alia en1bra, per la man canza di segn i di degenerazione, oor1genita, e pare quindi sia da porsi in rapporto con una 1predisposizione alla scler odern1 ia . Nei territori c utar1ei sclerodermici si mette invece in evi<lenz:a, una netta degenerazio11 e delle piccole fibre mielinic11e, delle tibre parasimpatiche c ioè contenenti elen1enti trofi· ci. Se1nbra quindi po ssibile po1Te in relazione la sclero·dern1ia con un disturbo· trofico rapporLa bile a tnli aJ lcraz ion i rileva.te a c.a rico delle fibre e delle cellule del parasimpatico. L 'applicazione giornaliera di UJna ·p omata di lan·olina e piloca rpin.a1all'l % sulle zone inalate ebbe come effetto un notevole miglioramento delle lesioni, miglioramento cl1e si manifestò al pi ù presto dopo cinque giorni e al più tardi dopo un mese e niczzo dall'inizio della cura. ,.f aJora l)er tale trallalll CJltO Si potè notare qualche is intoma di lieve intossicazione da pilocarpina. Ancl1e le iniezioni sottocutanee quotidia· ne di 0,2 oc. di pilocarpina all ' l % furono segu ile dopo un periodo varibnle tra una e sei settimane da U1n· miglioran1ento del! 'aspetto della c ute, che giunse nei casi più favorevoli a r iacquistare un asp·elt o deJ Lutto n 0Tn1al ei. L 'azione del la pilocarpina può essere interpre~ ta ta o .allraver o un n1ecc.a.nisn10 di . . timnJaziorne delle fibre alter ate o delle fibre residue, o di eccitamento d ei riicettori trofici della oute, r1 n1.asli alti vi i1011ostaute la distruzione delle Punnu. fibre. 1

CEN N 1 BIBLIOGRAFICI.

ci)

Klin.

u. NAUJOKS. Die kiinstliche Abort. Ed. F. En ke, Stutl.gart, 1932. 2a. ed izione. Winter è aià noto p·e1· il suo v·olume sulle inclicazioni alola interruzione della gravi·aanza, che a suo tempo (1918) fece testo; pensando d i fJOrtare le ·ue idee nel can1po più vasto dei praLi ci, nel 1925 egli fece una trattazione più man egge vole , presto esaurita ; ora assieme col Naujoks ne fa un 'altr.a,, che à gli stessi pregi di chiarezza e di com pleteiza che fecero già rinom.a te le .altre ed izioni. Il Na11joks tratta le indicazioni mediche; le intossicazioni gravidicl1e, le malattie dei genitali , le m.alattie dei vari organi ed apparati; lo sviluppo dalo alla vasta ma teria è esauriente e m odr rni s~ i1n o; non n11a11cano capitoli sulle psico~ i . ~ u ~ li orqani dei se•nsi, sulle malattie chirurgiche, sulle indicazioni roentgenologiche. Peccato ch e n1anchi un indice analitico, per cl1i voglia fa ciln1ente trovare questa o quella malattia; n1a poichè I 'e tensione è limitata non

R·icerche praticate su .cadaverj di 1ndividui affetti da sclerodermia diffusa, hanno di-

(1) Si prega rl 'i nvinre due copie dei libri di cui si desidera la recensione.

Pa,togenP.si e tP.rapi a dPlla scle1·odermia e p:11·asi1np itico spinale. (K. KuRÈ, K . YAMAGATA, lVoch. , 20 agosto 1932).

Y.

KANEKO.

W1:'-ITER


103

SBZIONE PU.\TJ l:A

è difficile lo stesso orientarsi nei varii capitoli. \ \ti11ter à lratlalo le indicazioni oc iali, eugenetiche; à affrontato il problema dal lato del diritto e della religione; ed infine sviluppa la tecnica della inte1Tuzione. · È una otti111a g uida dunque, anche se fra noi di m.eno sentita neces ità, dopo · la breve monografia di Gaifami (1922), e la recente ampia Relazione di Cova al} 'ultimo nostro Congre so, per non dire di altri. p. g.

V. n. VELDEN. Bewertung der Ovarialtlie rapie. Editore G. ~l'l1ieme, Lipsia, 1933. M. o. 6.

LAQUEUn, WAGNER,

È un Jibro di }.;iccola n1ole, n1a ben ideato,

a co1ninciare dalla collaboraz ione fra un farma cologo, un ginecologo, un inlerni:;ta, quella collaborazione ch e è se1n 1Jre utile nella disam1ina di molti problemi com ples ~ i.... (co1ne nella ricerca scientifica, che sarebbe ben più fruttuosa, senza andi1 ivieni ... , se la collaborazione fosse più largamente adottata e p iù apprezzata ... atllch e nei Concorsi I). Nelle 108 pagine del volumetto non i può trovare tutto: basta accontentarsi di quello ch e può dare ed è n101Lo, sopratotlo J">C rchò è ordinato, moderno, pratico. Basterebbe ricordare l 'ese1n pio delle- ! uJ ti111e faccia Le cl1e ria ~umouo schematicamente le direttive della terapia ovar ica, per segnalare la U \ Uità del testo anche per i medici pratici. p. g.

C.

D.\~IEL.

La tuberculose gért.itale de la /em-

me. Val. cli 76 pag. in-8° con 17 figure. Edit. G. Doin, Parigi, 1932. Fr. 22.

11 chiaro ginecologo di Bucare t, .già noto nel nostro campo appunto pure per suoi prececJen li la vari sul le111a della tubercolosi genitale, à ·Ora raccolto in una ottima 111011ografia le nozioni fondamien tali di diagnos tica e di cura della tubercolosi genitale fen11ninile, n elle ~uc \arie loca lizzazioni. Dopo un breve cenno storico, son o trattate: le vie di infezione; i rapporti co11 la puerper.alità; i vari accoraime11ti diagno Lici . Le varie loca lizzazioni ono descrilte accurata111en te e così le complicazioni intes tinali, urinarie, polmonari, ecc. La cura è di egnata nel)~ sue varie passi bilità (med ica, attin ica, fi ica, ch irurg ica). Cl1iude il volume una bibliografia dal 1925 in po i. Questa parte terapeut ica è mollo ben con dolta, co n criteri eclet tici, sulla base cli una larga es1Jerien za ·perso•nale. Su lla parte anatom ira e clinica Jtoi si an10 per cosi dire viziati dalla monografia di Pestalozza per trovare di m.eglio altrove. Il ch e n on togli e n1 erito a Dan1-0l, il cui lavoro ta otlimamen te a f)O to n el1~ collez io ne cc I..a pratique n1 éd ica le iJlu strée » diretta dal Sergent e a tutti ben nota. E in essa doveva egli inqu.a.drarsi ! p. g.

,

~OCIETA' MEDICHE, CONGRESSI Reale Accademia di Medicina di Torino.

AfCADEMIE,

de~

2 ·dicembre 1932. Presidente: Prof. F. VANZETTI. Seduta

Quali ammaestramenti medici igienisti e tecn i ci-urbanisti si possono trarre dallo s1ud10 aella mortalità a domicilio per tubercolosi. Prof. CnAMAROSSA. L 'O. riferisce i risultati ottenuti da accuratissime indag ini sulla dislriLuzior1e topografica dei e.a si di i11orte per tuber colosi po ln1onare verifj en tisi nel dece1111io 1920-29 uel la ci Llà di Torino; so lo 63 fra vie, piazze e corsi, cli~ l oca lj indifferen ten1e11 te n ei vari rioni, erano i111 1n u11i dal! 'infezione e fra gli s tessi corsi la i11orlalità si prese nla\'a lar1Lo più grave quanto n1aggiore er a l 'aifolla1nen Lo e peggiori le condizio 11 1 econo1nich e clegli abitanti e più gravoso il lavoro per essi ab iludle. Inol t re la mortalità domiciliare per tubercolosi p ol1no11are prese11ta 11elle zo11e periferiche un anclan1en lo non n1olto di ver o da qu ello che si rit co 11 lra nelle zone ce11 Lrali. In quesle, ol tre all 'addensan1enlo de~le abitazion i, va preso in conc;iderulione o.11che il fattore industri ale, da to che no levo le è il n un1ero degli stabilimenti in eser · cizio in esse. Nelle zon e periferich e su tutti gli a) Lri fattori prcdorl1ina il soverchio adde r1samen to edilizio e l 'affolL.1 mento, che a sume una superlati va i1n:gort anza per l e deficienti condizioni igienico-edilizie 110 l e quali i trovano le abitazioni .

Sulle caverne polmonari. P1of. G. ì\1ALAN. - · Present a una serie di radiografie cori caverr1e di vario volu111e, ch e si rinvennero for luitau1e11 Le al la radioscopia di pol1no11i di indi\'idui in condizioni floride e senza offrire alcun si11lomo. 'falora le caverne già visibili radiograficamcnte non sono diagno ticabili cli11icamenle. Altre volte la radiografia 0011 rjleva che vasle opac ilà, che fu u go n o da paraven Lo, dietro il quale si diagnolicu cli11icamenle la presenza di caverr1e. Rilj en e in base a.·1a su a esperie nza, fo ndata su 111 ig i ia ia di p ., ch e i 'operazion e di J uco baus, abbia scar~e i nd ieazio11i e ·:h e l 'apicolisi pion1b'tlggio sia i11cno in<licala cl1e l a toracoplas tica superiore in n1olli casi di grosse caverne. Ricorda infì11e la difUcol tù di diag11osi differenziale tra caverne e saccl1e di gas da Pnt o spontaneo e ricorda i metodi cl i diug nosi. Sulla pneumolisi ideale totale. Prof. A. J ACilIA. - Essa è indicala nei p . in cui le lesioni non so110 più curabili colla semplj ce apicolisi e i1ei quali i1on si voglia ancora ricorrere n~ la lorucoplaslica; Jo scolla11Jen Lo della pleura cosLaTe si fa come per l 'apicolisi, ma es tendendolo a tutta 1'area cos tal e, per cui occorrono una incisione an.lerior e parallela al pri1no spazio in1.ercos lalc senza resez·ione cos tale e u11 'al tra incis io ne l a terale a livello deJ'a sesta cos la, di cui si resecano tre cm. lun go I 'ascellare media per far passare il di lo . L 'operazjon e va prerecl11ta dalla frenico-exeresi, perchè non è possibile lo scollamenlo della p' eura cliafrarnn1alica. L 'operazio11e p11ò solo in taluni casi sos lituire l a loraroplaslica e viene perfeLtamente tol lerata in a11cstesia locale .


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(( IL POLICLINICO »

Seduta del 9 dice1n})r e 1932.

Convergenza dei bulbi oculari insufficiente nella paralisi periferica del nervo facciale. Prof. G. RoASENDA. - Ritiene ch e del)ba trattarsi iD:- tali casi di una exoforia JJer un disturbo latente det~l 'equilibrio muscolare dell 'occhio, causato da~la paralisi clel muscolo orbicolare delle palpebre. Prevale allora il to110 dei n1u scoli pro· trusori del bulbo, fra cui quelli innervati dal simpatico (muscolo orbicolare idi Milller, muscolo tarale s up,_ , e muscolo tarsale inf.). Quest o fenomeno avrebbe ana~ogie con quello <1escritto da Mobius nella malattia di Basedow, colla differenza però che !.' equilibrio turbato nei due sistemi antagonistici, muscolo orbicolare delle palpeL re da un lato, muscoli innervati dal simpatico dall 'altro, nella m al attia di Basedow è coneguente ad ipereccitabili là del simpatico; nel feno1neno descritto dall '0., invece, alla p aralisi del i11. orbicolare palpebrale. le indicazioni fisiologiche e cliniche della stroboscopia laringea (presentazioni di apparecchi e pazienti ).

Dott. R. SEGRE. - L 'O. mette in evide11za l 'in1JJortanz:l cli questo metodo per indagare i l segreto del:a funzione vocale. Esso ha valso ad eliminare le auliche teorie ba sat e su paragoni fisici o su lpo te5i, ha dato una chiara spiegazione del signiticato funzionale delle false corde e dei ventricoli. . ulla direzione e sulla passività del movimenLo ·delle corde, sull 1essenza dei vari registri. Ma la stroboscopia deve entrare nelì_a clinica. Infa LLi i quadri che essa dà nelle laringiti acute, nelle paralisi ricorrenziali, dopo cordectomia nei noduli vocali , n elle disfonie funzion ai~i, i11 tutte le alterazioni miopatiche o nelle infiltrazioni prècoci del:e corde vocali, hanno. importanza non solo ·diagnostica, ma prognostica e terapeutica di gran valore. Infine lo stroboscopio pern1ette l 'impostazione di 1)roblemi funzionali e delle diagnosi che la laringoscopia 11.on sa fare od ilnposta falsamente. VILLATA .

Associazione Medico·Chirnrgica di Alessandi·ia. Sed uta del i1ove1nbre 1932.

Ancora un caso di ciste da echinococco aperta nelle vie biliari. Prof. Frnzr (Alessandria). - L 'O. ricorda urt al.tro c~so a lui occorso (Arch. di Chir-., 1925) e dice ch e ! 'interesse di queste osservazioni i1on è ta11to legalo al~ a Tarità, essendo tale evenie11za abbastanza frequente, quar1lo alla frequente difficoltà della diagnosi e alla relativa rarjtà dei casi chirurgicamente trattati. Nel caso particolare la diagnosi no11 venne fatta: la ciste, ch e da tre an11i dava luogo ad attacchi colici simili ad accessi co(eliliasici, r1on era clinicamen le rileval>Ll e, nè s~r,· ì 1·e· ·same radiologico; erano sempTe stati assenti i fenomeni , generalment e rapidi , di angiocolite e di sep,si della ciste; non esisteva tumore di mil-za; per cui la diag11osi non venne non solo fatta, 1na neppure sosp eltat.a, forse anche per la rarità <lel~ 'echinococco, nella nostra regione. La diagnosi clinica fu di angiocolite e nel dicembre 1929 ve11ne eseguita una colecistectomia (coleciste picieola, retratta, con fatti notevoli di pericolecistite,

[ANNO

XL , Nu~r . 3]

t11a senza cal coli). All'operazione segui un anno di benessere dopo il c1uale s i rinnovarono crisi doloro·s e v1olenl1f\::;i111e, ma questa vo:ta con brividi, febbre elevata ed ittero e quell 'insie1ne sinto111atologico, per cui, diagnosticata una racco}ta fetida a contenuto biliare, la cist~ che si estrinsecava ver:5o la volta, venne trattata per via transpleuro-diaframmatica, conseguendo la guarigione. Analizza alcuni particolari i11teressanli del caso; discute i : trattame1tlo chirur gico e le due tende1ue francese e americana ed esprime il suo pensiero g ià altra volta espresso : ch e non si possa stabilire un metodo o una t ecnica operatoria pre· cisa in un complesso di lesio11i così varie per in· tensità e per dati anatomo-patologici. Pro f. 1

FASANO

(Asti). -

Ectasia· duodenale .cro-

nica.

Dott. CuRnAno ( Asti) . -

So pra un interessante

caso cl L cliabete infantile. Considerazioni sulle peritoniti. Prof. ~"'A s ANO <i\.s tiì. - Riferendosi alle r ecenti , slatist ich e an1ericane che danno una mortalità di 25.000 persone all'anno per causa di peritonite l ' A. si domanda se non sia il caso di annodare alle attuali crociale co11tro la tubercolosì e contro il can cro, una crociata conlro la peritonite. Crociata che i1on implicherebhe la i11ol>ilitazione di speciali energie e di nuovo con1petenze, nè spesa alcuna, n1a solamente un'opera diuturna di penelrazione e di pet suasione sul:a massa dei nostri a1n1na:a Li . Pas·sa in rivista l e varie forme mo1·uose preperitor1itiche ; lllcere gastro-duodenali, colecistiti, appendiciti, annessiti, ecc., e si domanda se non sia i 1~ caso di intensificare la nostra pro· paganda allo copo di ottenere di operare in tempo utile questi ammalati ed attuare in tal modo una vera profilassi della p erito11ite. Chè purtro1)po I 'in terve11to precoce è una pura formula , un pio desjderio dei chirurghi come lo dimostra Ja casistica q11otidiana di peritonitici operati tardivnmente, troppo tardivamente nel f)Criodo in cui sero medicina poralur. Diverticoli . duodenali. Do lt . S..utnr (Asti). - Dopo aver riassu11ti per somn1i capi i crileri patoge11etici e anatomopatologici dei diverticoli de l canale digerente, ~'A. pretient a due casi di diverticoli duodenali, di cui uno congenito e l 'altro acquisito (preulceroso). Nel primo caso , appartenente ad una donna di 40 anni, il diverticolo non ha snidato segni di sè e fu ider1Lific.1to incirl en talmente durante l'esame radiologico richiesto iri. seguito a modica e11teror. rug1a. Il secondo è stato rilevato in prossimità del bulbo duodena:e, forLe1nente alterato da probabile estesa cicatrice per antjca ulcera, in un individuo che da molto tempo accusava dolori tardivi. L'A. mette in evidenza le caratteristiche radiologiche dei due casi e ne discute l a diagnosi differenziale con alcuni quadri patologici ch e con essi possono presentare analogie. Sarcomatosi cutanea con diabete normoglicem ico. Dott. Soorno (Asti). - L 'A. riferisce sopra un caso di sarcomatosi cutanea con metastasi alle ghiandole linfatiche, associato a diabete normoglicemi co. Discute sugli eventua~i rapporti fra le due affezioni. Il Segretari<>: dott. A. SALVINI. •


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SEZIONE PRATJC .4

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. RILIEVI E COMMENTI. L'urologia e il medico pratico In una con ferenza d el prof. Ta ddei , ria~unta n el n. 30 della « ~Ii11erva l\fedi-ca )) tro,.o due gruppi di a. ffer111azioni ch e si pre wn o a qualch e co111me11to . Egli sostien e ch e o-li am1D1.alati dell e vie urinarie d ebbon o essere curati in luog hi idonei, con mezzi adatti, da 111edi ci specia lizzati . Tale specializzazione deve es ere acqui tata <la cl1i ha solida prE'parazione chirurgica; sin qui si può convenire ed appro~vare. fa uccessivamenlc eali afferma ch e il medico pratico si trova in co11cl ili o n i d 'in ufficienza per arrivare a lla dia~no i ch e le .. ue concezioni diagnostiche -..i ba a110 u vecchie tradizioni eri alc e 'uole dimostrare con molli esempi che I ,azione curati' a d 1 11rn Li co reca danno nll 'uropati-co. Ciò emhrt\ inesatt o: di qui la ragion e del segu ente punto di vista. Ta ddei congegna un ·~ illogi sm o: gli 11ro1)(ltici d evono e ere curati bene, i medie i })ratici curano m a le g li uro1>nlici, quindi rli uropatici n on debbono essere ourati dai incd ici pra tici. Com e in ogni bi ticcio del genere. le due prime parti venaono con~ana t e a l lettore con1e dedotte, m entre sono .affermate, per cu i la conclusione è arbitraria. Pri1na di entrare in m erito e con lrapporre araon1enti, vale la pena di rile,Tare ] a d i cutibilità della tesi, seanalandone le con eguenze. E' noto ch e gli uropatici n ecessita·n o di lun!rhe d egenze ospedalier e, ma sono di pubblico dominio le ri trettezze di l)ilan cio di molti C.omuni , i quali tentano C-O ll eter11c diatribe di attenuare le spese ospedalier e. 1n questo stato di co e, eg uendo le norme del prof. Ta ddei , un ·alti sima percentual e di uropa tici, -e clu a per le dette di ff\ coltà finanziari e d alla <= ura deali uroloai, n on con cessa - da lui - al la c ura dei medici pratici i)er ragioni tecniche, verrebbe in eluttabilmente abbandonata senza cura: con eguenza assurda (for e nen1meno prevista cla ll ,a erente) p erch è il mala to. prima ancora d ella libera scelta del cur ante, ba diritto, in caso d'urgen za , alla cu ra del m edico più vicino... e quindi del pratico, per lo più r ondotto. Ai m edici pra t i·r i , allontanati dagli uropati c i per Jr1otivi di.. . profila si , resterehl1r il ri torno a ll 'Univer ità p er l 'agaiornamento d,e~li ·tudi o per l ' iscrizion e' in un 'altra Facoltà . I~è si pen i ch e io e agero, p erch è se ]a tesi del prof. Taddei fosse attuabile, e cioè al m edico pratico fo~ e interdetta oomrpletamen te l 'uroloO'ia , potrebbero ' 'enire proposte nuo,.e e~rl11~ioni avan zate da cultori di altre spe1

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c ialilà. E in pratica i po trebbe cosi arrivare alla con clusione che: solo una piccola minoranza di malati abbient i potrebbe essere curata dagli specialisli; i quali, al! ,atto delle dimi sioni degli urova tici , ~ arebbero costretti ad a fJ idare i cateteri _per le cure ulteriori ad infer m ieri ed agli an1mala ti stessi, gli uni e gli altri ritenuti da loro m eno proletari dell 'intelligenza o meno pericolosi dei m edici pratici. E' fuor di dubbio invece esist ere nella urologia, com e in og11i altra branca d ella m edic ina , un e.a ni.po d ,azione del medi,co pratico: comincia quando l 'an1malato si spaventa del1,inutilità delle cure empiriche, si svolge con quel g rado di competenza, sapienza, prudenza che costituiscono il patrimonio d 'ognuno , tc·r111 ina dove e quando il pratico crede op}lOrtuna e doverosa l 'azione dello specializzalo. 1 ella sindrome, gamma polifonica, i cui componenti sono il g rido espresso dal pati111ento d'ogni singolo orga no, il pratico dipana. il moLivo d omina nte, il filo conduttore per a iungere ad un abbozzo od all 'edifi·cio dia crno. Li co . Non intendo dire ch 'egli sia il più indi ca to per affrontare i quesiti diagn ostici , ma I e 1i ì cl1e in quel dato periodo di tempo, cioè nella prima fase d el mal e: nella .p iù larga e.., tensione di spazio, ossia nel m.aggior numero di ca i, occorrono g li e tremi per la precia tempestività d el suo campo d 'azione. Per cu i, siccom e il magQ"ior i1umero di m a lati in rren er e non ha mezzi e co111odità per r ecarsi a.gli specialisti, è indi pen sabile la funzione del medico pratico, il qua le, se n on e. i tesse, dovrebbe essere ÌD\ fq) tato. *** Ecco quali , a n 1io giudi zio, possono es&ere le prestazioni urologich e d ' un medico pratico, in .parte intravviste e generosamente conce e in passato dal ·Tadde i te ... -o (Riforma medic01, n . 41, 1924): a) in caso d 'en1atur ja, lim.i tarsi a m ettere un ca teter e in perm anenza; più tardi richi edere il responso r adioara fi co; b) in caso d 'urine torbide, differenziare i vari intorbidamenti dipen denti da llraturia , ~rern1aluria , mucinuria, •carbonaturia. fosfaturia, albuminuria - dimostrare 1'esi tenz.a di pus con l 'e ame micro copico del sedimento o almeno colla rie-crea r himi ca (m etod.o di Don né) ; e) fare la diagnosi di r:i . Lrettezza uretrale c-on genita· o·d .acquisita nei casi in cui l età, la nnamnesi o altri momenti causali soccorrono· d) fare il cateterismo esploratore p er accertare l'esisten za di ca lcoli $0Spettati in ve• . ci.ca ; e) praticare il Ti"' contro rettale, abituanno i sen si per ril evare se la .p rostata è grossa, 1


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C(

IL POLlCLI.N!CO »

dura, irregolare, fissa , fluttuante , d ol ente, cor redando con tali .d a ti le r elative supposizioni dia.g nostich e; · f) palpare bene un rene per d edurne se sia ectopico in rapporto· allo stato generale, a ll 'abbassamento d 'altri organi, a lla costituzione longilinea (Murri ci ricordava le do11ne del Botticelli), oppure se il r en e è d olente ·od irregolare; g) pra ticare aset ticamente il cateterismo in caso di ritenzione acuta: non in sistere e fern1a r si se non ri esce: se il tr.asporto del malato n on è possibile; fare la· p untura ipogastrica; 1i) non lasciare p erdere l 'occasi one di ved ere se un o stato di sepsi è in rapporto di retto di ca u ~ a lità con una pielit e o suppu'r azio'n1e r enale, specialmenLe quando la p iuri a è asse11te o intermittente . (Casper, M ediz. J(linik); i ) ri c·ondurre uno 'Stato di m a l e asmatico ri tenuto a nafilattico, a lla sua vera natura ren.a le, s ulla base di segni di p iccola uremia: l) sp iegare un .quadro di anoressia, di spepsia o dimagramento con una ritenzion e urinaria cro·nica in prostatico disteso; m) indiv idunlizz.are I.a· più contingente p1atologia medica del rene. Questo è quanto è lecito al medico pratico, fare di più può sig nificar e l ' invasione d el campo specialistico : questo poco sarà sem.pr e fatto male da chi non sa e presume, a qualsiasi 1c.ategoria m edica ap.p arteng·a : mentre il p r atico, ch e si distingue per un sano equilibrio e p er adegu.ato sapere, assolve b en e le mansioni suddette costituenti l a Slra s fera d 'azion e, disting ue il facile dall 'arduo, dal proibito ed h a la percezion ei d el momento1 in cai, e~.aurito il suo m.a·nd.ato, n ell a piena coscienza d ei propri doveri v·er so g li infernti a ll1i affida ti, cede il posto ad altri più espe rti , più attrezza ti e forniti di m ezzi maggiori e b en dir etti a più difficil e •com p ito. Compie tal e cons·egn a, ·d omanda tale aiuto volenti eri . n o n p·er rimorchio imposto dal precipitare degli evetn ti . ma ron quel coll egial e cameratism o ch e è frutto di sa11a deontologia, di g iusta interr·r etazion e della divisione del lavoro e riconoscimento d elle diverse e superiori •capacità altrui.

[ANNo XL, NuM. 3}

ti, oltrechè per la competenza superior e, sovratutto per l 'attrezzatura mentale: nè, come lo ro, avrebbe una visione d elle cose troppo ang usta, una conoscenza parziale circond ata d.a ombre, n on oon sidererebbe g li org{lni d ella specialità come il centro d e·lla cornr pagine somatica, a ditferenza di quelli che va·nno dimen ticando vivere gli organi tutti in continuo scambio e con senso anatomico, fun ziona le, biochim ico , sen za pren1inenza o su. .' per1or1ta . Di nuovo contro detti sp ecialisti, improvvi... a ti senza adeguata preparazione precedente, dirige in questi g iorni i s uoi s trali il lungimirante Giordano, ql1ando segna la «non l 'errore diag nostico singolo ed ·accidentale, ma il grosso errore di metodo che si va preparand0' collo spezzet tare la scien za e porre og11i capaci tà diag11os-t.ica nella m i seria presuntuosa degli a1)pareçchi, abdicando a lla dig nità <lell 'intellelto n. Per ò 1 'uro1ogo ' 'ero, d·e rivand o dalla chirur gia gen erale, conserva le stigmate e la sagoma del chirurgo; e poi ch è colla specialità è accr esc iuto il suo patrimonio int ellettivo e si sente ·p·r omosso al1o stato maggiore del corpo medico, ritiene aumentata la distanza ch e lo separa d al medico pratico. Così si sp iega c·ome il Taddei, illustre mae· stro di Chirurg ia generale e di Urologia, veda il medico pr,ati co sotto la luce di ichi fosse quasi di categoria inferiore1 e di chi cc per 1'orgoglio d el su o animo ch e lo tratti en e d al confessare la propria ignor anza, preferisce esprimere l e a n.t iche diagn·osi spesso assurde », cioè co lla pi ena colpa d eTivante ·d alla coscienz.a di far e il male , .m entre altri potrebbe fare il bene. Della giu sta considerazione concessa dai r1ostri g randi Maestri al medjco· pratico, molteplici furono l e prove indi viduali e col]e,t tive. Essi sapevano le difficoltà iner en ti alla trama d el lavoro, la fallacia de-11 'um.ano g iudizio, avevano la ·coscie·n za che il sapere m edico è conlinu.a aspirazione a soll evare qualch e ve1o d el n1istero che la conoscen z,a d'ogni argomento (anche il più facil e) n on è mai intera ·P- com pleta, che · l 'errore, patrirr1o·nio comune, non consiste nell 'ignoranza i solata , d ' un sin g·olo camipo , ma ben sì n ell'in osser* vanza dell ' indirizzo logico, del! '·osservazione ** ragionata . P osso Ticon osc-e1r e col Ta dd ei la giustezza Non è detto ch e il g·iudizio d el prof. Taddei ·d ella identificazione d el ver o urologo in chi, ia con diviso dag li a ltri g randi U!ologi e Chisulla solida p·r eparazione chirurgica gen erale, h a innestata la comp,eten za d ell a speci.alità: ,e rurg hi gen erali , e può essere ch e la loro schiera ·n obilissima si informi a d altro spirito e com e sono esclusi da tale qua lifica gli special i c:.Li del e.a tetere felicem ente scolpiti dnllo . gu.ardi a l medico pra tico con più serena stesso, così log icamente i gratta-uteri bollati equità . dal Giordan o e g li specialisti d ell 'or ecchio Certo, qu.ando n oi ·si era a ll e prese con. un d estro o sinistro , la c ui fi ~ura vien e delineanmalato· di diffi·cile diagnosi , spr emuto il medosi per for z.a di •c·os-e coll.a p·l e tor.a . L'ur ologo glio d el n ostro cervello, dalla condotta si porvero si <listacch erebbe d a tali auto ~pe.cializ1;8.tava l ,infermo a l Clinico m ~dico o cl1irurgico 1

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IANNo XL, NuM. 3]

S~ZJONE

dei quali con venerazione conservavan10 la 1nemoria. Dopo uno studio del caso, superiore alla preparazion e per un esan1e, il no tro arrivo in Clinica (un tuffo nell onda d ei ricordi) era im1prontato ad accoglienze onesle e liete: l 'esarne del malato falto dall'Aiuto in presenza d ella . . tudenlesca, l 'onore delln discussione col l>ro fessore : erava1110 paghi se veniva ricono Giuto il no ... tro rispetto allo &1"1rito e indirizzo della Scuola con un esame ~­ meiotico no11 errato, con un r.agiona111entc1 e un 'interprelazione logica d ei fatti. Discu ssioni teorich e, le lture i t1 LclJ igenti dei re1)erti cl t laboratorio, fin ezze differenziali, in Luiti d 'acquila erano relaagio del (:lin ico - in ede ri i JE>zione - nella quale il n ostro mode to contributo veni\ (\ g iudica to con s ig11orilitlt di tatto e 111 i u ra . Chi poi ne riportava un ce11110 di lode od una es1)re ·io11e di rincrescin1 ento 1,c·r e$~Cr~ stato tolto alla via scient ifica per co l pa d ella condotta, ritornava al paese senza orgoglio o rimpianto, saturo di bontà e avido di a1)ere, doti c l1e più tardi avevano un b en efi co ::;bocGo nella assoluzione delle più m oùcste e di agiate n1.an ioni. Come dovrebbe esser e di ver o· aocon1pa.gnare un uropalico a l prof. T addei do1)0 le dichiarazioni d el n1e ùe~ in1 0! (' 01H,, l1 e l 'c"' 1>0 tn del 1)ratico fo e esatto e arrirchito dei f<tlti di gabinetto ( tudio dosimetri co d e ll 'azo to ncì ~angue, dell 'ui ea, dei cl oruri, ecc .), il clubbio r l1e il Taddei ste se ri ccr~ndo il d e fi c il d el pratico per cla ificarlo e per etich ettai lo nel ca el lario d ell e ·cause degli errori n1edic i, dovrebbe, p er trauma psichico , agire come frnon1 eno in i bi l c ri o . Probabilmente il prof. Taddei è di c1ueJla categoria che ritiene 1'at1torità del pratico (tc·r mino generil'o che si personifica nel medico condotto) un 1nito 1 una l eggenda ... , una autorità rt1i i danno i Lilo]i ahu ·a Li di se 11 Linella avanzata, apostolo e pioniere della civi lt à, mentre in r ealtà l a si vuol con side rar<' nnél quantità tra curabile. Pcn o sia lontano dal vero: oltre .n lla proJ>aganda igi ~r1 ice-sociale condotta colle parole, coll 'esempio, col1 ,esposizione costante .a l pericolo, oltre all 'opera di persuasion e, cliffu ione ed esallazion e dei ' T.al ori trascenden tali del nuovis imo ri orgim e11to n azio n ale, re ta 1'opera >tecnica personale del prati co, mirabile intesi di sapere, ·di azione, di equ ilibrio, di sacrificio , la quale recentemente ha avuta la sanzione di Chi , per fortuna nostra , governa i d estini d ella Patri.a. 1

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f:o111e di·cevamo poco prima, è dubbio ch e fra il Taddei e g li altri principali Urologi esi ~ta perfet ta ade1·en za d'id ee, com e appare cviden te nella polemica col d e Gironcolj, dal1a quale è ris ulta to ch e:

IO i

PRATJCA

1) l 'errore d el T.a dd~i consiste proprio ·n el

n1odo di con cepire la specia lità ridu·cendola a<l un complesso di atti 1manuali fa cilitati dal peirfezionarnento dello trumentario (De Gironcoli); 2) pur essendo la specialità 1co ltivata e .perfettamente conosciuta da tilOi ' clii vuole impadronirsene d eve andare a ll' estero: tale inferiorità, solo apparente, è ing iusta ed illog ica, perch è dovuta .ad incoordinazione di mezzi e d 'energ ie intelligentissime e perchè m1an ca un.a corri spon1dente org,a nizzazione didattica ed ospedaliera (Lasio); 3) l ' urologia che spazia in tutti i ca1r1pi della 1nedicina e cl1irurgia, n·on 1consi te so lo nella tecnica dia o-no, t ica e tecnica operativa : al di . . OJ)ra ·di que ti i)ilastri ta la clinica, l.a grand e 1\1aestra alla qual e i n1edici tutti si sono sempre .affidali ·con1e ad una g uida sicura (v. Lichtenbercr). A tali emine11li uon1ini a l dire di de Girconco li non calza il criud izio del Tad·d e i stesso « di tener di n1ira J»iù I.a forrna ch e la ostanza, più la reclamte che la scien za, l ,inteiresse prof e io11ale del medico ·Ch e l ,interesse del m.alat.o ». Precisa1n ente di fronte a tali... argomentazioni del Taddei per an alogia, ba lza legittimo il dubbio r l) e anche l e argomentazioni d ello stesso verso i m edici pratici rapprc entino sue opinioni p er onali , frutto di vi ioni dottrinarie o di abi tuale dissen o .

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*** p r tor11arc a l succo d ella conferenza, ri-

guardo agli errori diag·no tici .. . , chi è senza J >ceca te .: cagli la prima p ietra; è n oto che tutti possono con11nelterne: i)iù n e commettono i pratici perch è so no i 11 numm-o maggiore ecl J11n110 in sufficenza di m ezz i diagnosti·ci. QuinJ i 111aggio1rmente degno d' en comio il Taddei (Rif 01 ma medica, n . 6 1925) quand·o co,n fes. a rl ·~vere cer cato di rendersi ragione degli errori diagnostic i camme i e degli insu ccessi. C:crln 111ente l1n av uto la 1na no pe ante nella conferenza sopr a citata ei meno felice ancora è il suo pensiero (Riforma Af edica, n. 29, 1930) quanclo n elle ca use d eg·li errori m1edi c i oltre alla in . uffice11za di coltura e di ron11)etenza. enun1er a la m entalità inadatta, la cl e fi renz.a di l ogica e di r az iocinio e la man can za di . cosc1enza. Ad elevar e il tono e la dig ni là della vita profe i·onale è da formul are il volo ch e il <:li11ico chirurg·ico, in attesa d e] linico l ìrologot in segni ciò ch e il pr.atico p1Jò e d eve fare anche in Urologia e lo edu cl1i. n farlo prati•camente. Il medico pratico eguiti a studiare, proct1ri di vede·r e, non abbandoni i propri ammalati durante le degenze , i renda conto ch e certe piccole manovre doverose sono a,ccessibili a r iti inte n de acqu is irl e co11 pas .. io ne d'jnte1lletto , metta i11 opera o-li insegnamenti ri1

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POfJICLJNICO

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che sono a disposizione di pochi e che solo da icevuti e g iunto al limtite .d ella sua sfer.a· di chi vi si dedichi ex professo e ne ~cquisti il .azion·e, dia il posto, a chi 11a l 'ali per più potecnicismo e l 'e~1)eri enza possono essere aptente volo. plioait i. Le parole d el Pro f. Taddei (occasio11e alla Non sono io che concedo generosamente o pre ente risposta d erivata dal tono di generalizzazione continuam,einte impartito allo spiri- no, quali siano le prestazioni urologiche possibili ad un medico ipratico: è la forza della to d ell.a con fer enz.a), non debb·ono essere motivo di o ffesa o amarezza. Anzi ho cercato di evoluzione 1 cientifica: è la coscienza che il sapere ed il fare si so·n o allargati così che non :i.nterpreLarle come ·dirette, sia pure in modo possiamo più tutto sapere e tutto fare e che, .chirurg ico, al nostro elevamento intellettuale sei vogliarno far bene. -cl obbiamo limitarci a e st1p·erame.nto spirituale. · quello che ci è possib,i le e fia·ttibile per il bene Del che io lo ring·razio: tanto più eh-e a li ·sup-remo d el mialato. ~olo di perrn.anente conforto restano sempre Anche noi chirurgl1i generali cediamo ogni le parole d 'un gra11de vegliardo, del Nestore giorno qualche cosa del nostro can1po: sulle ,della Medicina Italiana : prime ci crediia1mo defraudati e protestiamo: « C'è an·cora bisogno di sfatare l'autorità ma infine dobbiamo· >SUJperare il nostro con .. ·d eo-li sperimentatori, dei Clinici, d ei libri, d ei servatorismo e convenire che non possiamo g iornali , di tutto, per mettere all'alto posto far egualmente bene e la chirurgia nervosa e .ch e loro spetta l 'osservazione e la criti ca sprel'ortopedica e l'urologica e l'otolaringologica giudica ta e razional e di tanti m 1edicj cl1e lavoecc. e che è neoossaria (e più sarà in avvenire) rano, pen sano ed aspir.ano a mi g lior.are la viLa <rue-sta limitazione dei campi di lavoro. un1ana nelle borgate, nelle spiagge, n.e,i Non è qui il e.a -o di ritornare sull'argomento monti ». come debbano esser e formati gli specialisti urologi, sul qual e argomento il dott . BergaEd è Murri, il cl inico aristocrat~co p·er ecmini pure entra ,e si diffonde. t qt1esto un 1oellenza, cl1e, C·or11e allor.a , parla ancora d ei argomento che entra is olo in modo molto sel11{' diri con·dotti, i j) tatici p·er antonomasia. r ondario nella questione dell'urologia del meDo tt. G IOVANNI !BERGA.MINI , dico pratico e sul qual e. ho g ià a]tra volta metl. condotto .a Sam. Felice s11l Panar.o (Modena ). ùiscu sso. Nessuno più di n1e tiene nella più alta, nella ]) itì ammri.ra.ta considerazione il medico c·on.. fai polev0 in1rrr1aginra re ch e a lcu11i con ce tlì , dotto, che ipeir fare il m eglio possibile, deve -e&t>rc i in una conf.e.renza di quasi due anni fa ccn1battere contro difficoltà talora invincibili, (31-III.-193 1) .all'Accad emia medica di Pis toia. ch e mancano a noi, ch e lavoriamo in ambienti fa tta a scopo didattico per m edici pratici, fosn1oderni ben e attrezzati in un limitato campo . ero rosì tra·visal i com e n elle osservazioni cl1 e (li lavoro, c·olla ' 'i cinanza di istituti e cli colìl dotl. Bergan1ini ha creduto di fare. leghi , a cui fa cilmoote inviare il caso, nel Egli 11a costnrito dei tSillog i$n1i , ch e io non e ruia.l e ci senti.an10 in oo m·11etenti. ho neppu·r e mai sognat o di 1p·en sar e, e me li Tt1tta ]a lun.g a parte d elle osservazioni dela ffibbia. · l 'artic0lo del dott. Berg.amini, che riguarda la Io ho· voluto, come è d ett,o b e.n cl1i ararnente co·n si-derazione, n cilla quale deve essere tenuto in cru ella confe.r·enza , illustrare 2 punti: il medico pra tico ed il medico condotto in 1° ch e nt1n1erosi sono i pre.giudizi e g li cr11esti tempi di g iu sta valutazione dei valori '8l'rori Lradizional i della prati ca n e:l can1rpo del.. piritua li , non si possono riferire a me. l 'uro]og ia: Nulla può ser·v ire m eglio ad elevare il valore 2° cl1e la semeJologia Lradizionale è d ivendi un professionista, che c urare il mig lioral<\ L.a del tutto insufficiente, anche solo per una 111ento dell•a• Slt.a ·opera. diagnosi incompleta o .ai J)robabilità. E 1tale mig li oramento non si può avere se La col pa n on è dei m edici, ta•n che ot tin1i , non determinan·do i lim~ti dell'oper.a esatta, a n ch ei al co,r rent e dell 'evoluzione n1edico-chitudiando .,15li errori più comuni ed i mo·di di rurgica moderna : la colpa è d el proares o in - evi tarli, co1r1battendo l e tradizioni ·sorpassate, c essa11t e. i pregiudizi ormai vinti , le tecniche ormai' superate. In certi campi, come l 'urolog ico, 30 .a nni fa Se il doLt. Ber.g·ami11i mi conoscesse e venisse poteva bastar e l'occhio c]inico. la vi sta , il tatto, da mie, come g li allievi ormai vecchi e numeil buon senso; rpotevano bastare ricer che od osrosi, c·omte g li altri numerosissimi medici praservazioni, che o.g gi ci appajon o grossolane, tici. potrebbe convincerrsi con quale collegiale p er ~a·re dell e diagnosi , oggi evid-enteme11te ·aiccog liente fraternità cercherei di risolvere in.. er1·ate in .gran parte e che non re.g gerebbero .all.a più elementare critica. · Oggi si sono fatti sieme a lui il :problema clinico . Prima ch e sugli .altri la ricerca dei deficit e passi g iaantescbi e si può arrivare a diag no·s i le cause· degli errori viene fatta su me stesso. i)recor i , precise, con particolari documentati indi sct1tibili. solo se si impieghino i numeroMettere in evidenza deficit e cause di errore è "is. imi mezzi strumentali, di laboratorio ecc., il fondamento per riparare e per non ricad&vi 1

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SEZ IO E PRATIC \

nel} 'avvenire : e ciò non può avere, per chi olo dC' idera migliorare la ua operra ed accre cerr il suo sape re, un 'azione inibitoria, ma .a,nzi tin1olante a mig liorarsi progressivamento. Le osservazioni e le e emplifi cazioni riferite in quella confcire n za (fatta da lino cl1 e l1a la 111is_ione .ai in egnare Je nozioni neces arie a Il a 11ratica chi rurgica ed i lim,i ti ch e sono a iusl i nell'i11tere e del n1al:ito cd .an cl1e dcl 1ncdi co) , erano (com e del re' to i11 quella confere11za 1\ d etto cl1iara111e11te) ben lung i da ll ',a vere lllì.(.\ i . pjraz iono reclan1i ti c:i o mon opolistica j)C r 1.- arte del cl1irurgo o dello peci.ali la urol orro; t; rano d€ittate da una i ~ pira7.ione più alta: di elevare cioè e di indirizzare econdo le diretti' e. che l'esperienza nloderna con icrlia, l'opera <li quelli che, forniti di me11Lalità chirurg ica , di robusta logica clin ica, di alla coscien7.a, voglian10 d efinire i lin1iti che (n el campo del]· urologia) 11on lJO ... ono e ere varcati ql1an (Jo ne 111anrclnu i 1111ezz i, se i vuole f<tre ~0 1 0 i I 1J en C' cl r l 1n a Ia lo . li lo 11<J di gcr1eralizzazione ch e il clol l. l3er, gan1ini lia ' 'aiuto v dere in quella conf reni'a i· ~e n11)Ji ccn1cr1t<:> u11 Lo110 di in11)er so nnlità . ()ucl le o servazio11 i eran o rivolte in ni odo arnerico S<' nza clisl in zioni a quelli, cl1 0 11011 voles ero t<'ner conto che è neces ario co110 cere ce1i i tecnic ismi n oderni, . aper]i appli on rc, seuuirr l'in cessante i)rog redire . cientifi ·o non ba alo sul con ervalori... n10 e sulla trad izione. ~e ~i \'Uole arrivarE>, rome oag-i è ])O ibil <' 11c I 111a, ... in10 numero dPi ra i di l rologia, a tf UC'l" l 'c allez7a e con1p le1lezza e dorun1ent a7 ion r clcllo diagno i, cl1c qt1asi i pt1ò dire n1 ·1t(•n1at ira. ed al le raziona! i t~t in di cu Libi li de lle cure. L 'ingegno, il buon senso, J.a crilica pa ionata raziona le. J 'e lc>Yali ... in1a im1Jortanza .. oc ia le dcl n1 edir o It aliano ecc. , ano fu ori di, scussione. Esse non possono ba lare .a riso lrrc dei l)l'Ob lcn1 i, cl1 e possono c.~ er e riso lli solo su basi 1<1CJl Ìt' ll C'. n. T .\l)J)EJ. 1

Pit:.a, 12-12-32-XI.

CASISTICA E TERAPIA. L'iperten ione nella pratica generale.

\ . Jlaff ( outli Ajric. Medie. Jour1ial, olto}Jre 1932) rileva che n1isurando Ja pre.., io11t• si ·te111alicame11Le in tutti i malati ~ i co11slal:t come l'ipertension e ia più freque11Lc rli c1l1an to può apparire e cl1 e è assoc iata a 1n.a nifestazioni clini che svariati ime. La 111a.ggioranza dei ca_i vi Li dal l '1\ . rigun rda donne obese c he sono all 'epoca delJa 111e11 opatlsa o l 'J1anno supeirata (64 % dei casi) E>l 22 % dei casi l 'iperten ione è n. . oc intn ~l disturbi renali. C'è un 'ipertensione di t~po itet larne11Lr f'il rnO.liare che colpisce diverse generazioni. C'è an ch e un 'i:pertensione dei forti bevitori P mangiat ori, corn ei pure c1uella degli in -

to ic.:a ti da Pb., dei lucti c i e degli arteriosclerotici. L 'ipertensione può decorrer e se nzia i1tlon1i r)ec iali o es ere accompagnata da disturbi p icl1ici (stati an iosi, depre ivi). e ci so11 0 ·dislurbi r e11al i tre sintom1 i ono qua~i. coslanli : cefalea (o anche senso di 11esantezza alla te. . La), di111inuzione notevole delJ a vista e dolore a lla schi ena. Per quel che riguarda la cura è più in1portante occupar i clelle condizioni gener.ali d el 1pazien le piutto to· che della cifra d ella su a 1,rc : i one. Mia an ch e que ta ha la sua importanza nel senso ch e più è elevata e maggiori a no i pericoli. Lo !?tato psichico dell 'iperteso \a c uralo in modo particolare anche e special1nent e rper cl1è esso si ripercu·ote semlpre sulla . prc ione. I nitriti, gli iod ici e i purganti .. al ini non dànno risultati. Il bromuro e il luminal po"'sono e ...... ere utili i1 ei oggct Li eccitab ili. ella dieLa è J1ecessario ridurre le pro teine. IJ 1noto n1o drr~ lo è indi cato qUJa i sen1pre. L ' . con sig lia dieta en za grassi n è zuccl1 cro (la segu ir~ i in dc fin i l an1 en te nei soggetti g ra:si, dopo c11c con una dieta rigorosi ima i è otl enut.a l1t1a notev·ole diminuzione ·del pe. o. o que ta no11 i ri e ce ad otlenere l 'A. fu delle iniezioni di latte s terile con B. coli per provocare sl1ock pro teinico. Se si tratta (li donne in i11 enopausa ·a no t1tili deg li e ~trat­ Li 11>lurig lanclolari. f, 'applicazione genenale di diatermia riduce sensibilmente la pr ~ io11 ç tleJ sangue senza però portarla al n orn1ale. In alcuni am;malati, pecialmente nei renali, I 'ipertensione è un fenomeno compen atorio e l 'abha . am1ento d ella pre ion e pro\ oca dei di.. t11rhi . L ' \. 11a avulo anche dei buon i risultati dai rngg i ultr.avio1etti , far. e pcrcl1è liberan o, un.a o~1anza i. tamin osimile. R. LusE1'l,\. 1

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I perten. ione e rene.

J\o enbe~o- (Deutsche M edizinisohe l J •ocli. 5 febbrai o 1932) r il eva che le .ure1niC' azolen1 icho di 1aJLo grado e pure mortali, con~or u Live a raCYgrinzamenLi o ad alterazioni r c·nali econdarie ad infez ioni .ascendenti (pielonefriti ), a stasi urinario cro11i cl1e (idro-pionefro i), a tbc . o a degenerazionn ci tica di an1hcduc i reni, produ cono iperlensione ed iperL ro fi a di c uore a ai più raramente dcl raga ri nzan1ento renale co11 ocu tivo a nefrite cro~1 ica o ad affezio110 va ale pTimiti va (nefrosolerosi m.aligna). Qui11di og.ni Ln·~11fficienza renale se11za iperlen ione e ~pertro1 fi.a di cuore dcYe far sempre ~ ospe.ttare la diagnosi di runa delle rrtalattie su.accenn.ate e della .degener.a.zione amiloide. Questi fatti portano a dubitare dell 'ipotesi palog·cnetica ch e :;;pieg·a 1'iperte.nsion e renale 1\Iax

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con il fatto m eccanico del diminuito pa ssag·gio di sangue .attraverso a l t erritorio vasale ren ale e p,o rtani0 invece ad amm·ettere un meccanismo chimico. La sostanza ad azione ipertensiva sarebbe prodotta in di,rersa m isura n ei due gruppi di insuiffi cienze renali. M. ToRRIOLI. 1

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Ipertensione primaria nel bambino. Ne ha descritto un caso Alan l\1oncrieff (Proceed. of the Roy. Soc. of Ivlediec ., giugno 1932), ·in ur1 b a1nbino di 11 anni ch e aveva avuto tonsillite qu.alche inese prima ch e comparisse un 'ipertensione accompagnata da cefalea. La ·oefalea diminuì dopo estirpazione delle tonsilJ e, mentre la pressione si mantenne alta. Il cuore non era aumentato di vo lu r11e, 11ori c'erano alterazioni renali (non albuminuria, n on iperazotemia, non disturbi della con centrazione). Nessun caso di ipertensione c'era nella famiglia di questo· bambino il cui caso ricorda quello già pub blicato da Hutchi11son e tvlon crieff di una bambina di 8 anni la quale mori con sintomi cerebrali ed ~per ten sione e n on presentò a lterazioni renali n è di .altri organi ch e p otessero spieig.are la malattia. R. LusENA. 1

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Una valutazione dei risultati terapeutici nell'ipertensione ~ssenziale. D. Ay111an (Th e Journal of the Amer. Medie. A ssoc ., 26 luglio 1930) rileva ch e durante l 'ultimo decennio sono compar i oltre duecen to lavori sui successi nella terapia del! 'ipertensione essenziale, ma· 1'irnpii ego di roe·d icine e di m eto·di semp1re i1uovi ·e la i11ortalità elevata degli ipertesi indicano che ancora n on si conosce la cura .adatl.a. L 'anali i accu rata dei risultali oLtenut i fi11ora può costituire un progresso 1permettendo di rileva re le deficienze dei vari meto·di. Dall 'iesaim e de i 35 .articolj 1>resi a caso risulta ch e quasi ogni articolo rileva un migli0Tam1e n to comp1eto e parziale dei sin tomi mentre solo la maggioranza dà una diminuzione mo dica .d elJ.a pressio·n e .a;rterio sa e solo i11 pocl1i casi la riduzione è note,role . Il mig·lioramento dei into111i è 11101io più rilev.ante del miglioramento della pressio11e e qu esta differenz.a è più i·m pan.ente se si con sid·e ra oh·e sp·esso sono reg'i tra te diff ~renze in m eno di pres·s ione 20-30 lnn1., differenze ch e difficilmente si J.10ssono d i tinguere dalle variazioni spont~ n ee .c osì caratteristiche anch e n ei casi non sottoposti a terapia . Inoltre si ha spesso miglioran1ento sintomatico sen za i11odifi cazioni della pression e . Il i11iglioram·e nto dei sintomi m entre la pressione n on si 1nodifica o si modi fi ca poco indica ch e -0gni m edicamento d eve a vere un'azione specifica O·l tre un'azione (,C ml1r1 e a lutti questi farr.-i1 r:i. Quest'elemento co111une è, secondo l'autore, l!l suggestione. A

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conferma di quiesta asserzione l 'A. cita i risultati da lui ottenuti curando 40 ammalati col ' metodo seguente: i malati, .a nche se da molto tempo in o sservazione, venivano nuovamente sottoposti ad un lungo esame anamnestico ed obbiettivo; poi si prescriv;evano 10 gocce di acido cloridTioo diluito da prendersi in m ezzo· bicchier d· acq~1a 15 minuti prima di ogni pasto, 3 vo1lte a l gio,r no, e se n ·e magnificavano i risultati invitando i pazienti a farsi rivedere una volta a lla settimana. 111 qu esti 40 .ammala ti n on si fece nessun 'altra terapia. La cura fu continua per un periodo vario, da 2· settiman e a 2 m ·e si . Si ebbero questi risultati : in 33 malati (82 %) si ebbe n etto miglioramento dei sintomi, i malati erano contenti e avevano più :e nerg ia e·d un senso di benessere . Nella maggioranza dei c asi il migliorament0-· comparve d opo una sola settimana di que sta cura . Tale cura provocò in a lc uni dei feno-· men i subbiettivi : uno sj sentiva molto stanco· subito dop·o la som1ninistrazione ed aveva. bi-· sogno di sdraiarsi un po ', un a ltro aveva prurito generalizzato. Qt1esta terapia dell'ipertensione coll'acido· cloridrico non è certamente specifica . La sua effi cacia si può spiegar.e solo ammettendo che i sintomi ch e accompagnano l 'iperten sione possano migliorare sotto influenze psichiche e ~1· problema merita ulteriori indao-ini. R. LusEN.\ . 1

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La terapia chirurgica dell'ipertensione arteriosa. col metodo di Pende. Il tratLa111ento chirurgico dell ' iperte11si'onP proposto da Pende con siste nel sezionare iI nervo spla11cnico sin istro, col dop i>io scopo di d ir11inuire la funzione a drenalina-secretoria fr <li comba ttere 1'i1>ertonia del territorio vascolare a ddominale, che ha una parte importante11ell 'elevazione della tensione arteriosa, a cau sa dei su oi riflessi vaso-motori. Secondo quanto riferisce G. Se.ntucci (La: clinique, aenn. 1932) rece11temente L. Durante e ·eg·ui la re ezione del g rande e del piccolo splancnico sinistro, in un caso di gangrena giov.a nile per endoarterite obliterante ·e d in un· caso di n1orbo di Rayna ud gen eralizzato, en tram.bi accon1pagnati da ipertensione arterio:a.. Questa, dopo l 'inte•r vento, rliminui progr essi vame11te. L'ipertensione va combattuta Ilei casi in cui essa è apparentement e primitiva e quando costituisce un pericolo per il malato. In questi e.asi, i m edicamenti ipot ensori più n oti non danno .c he abbassamenti transitori, seguìti da con secutive elev.azioni n·o civ·e al sistema cardiovascolare, ·tancando i su oi sistemi regolatori. La sezione degli splancnici darebbe invece una caduta della pressione -durevole e tanto più notevole quanto più elevata era la. pressione in con fronto della norn1ale. fil.


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.11 trattamento dell' ipertensione er edo-siftlit ica nel bambino. G. Gene,•rier (Question.s clin.iques d 'ac lua lité, vol . III, l\l a on et C.ie, Pari , 1932) O!:>serva c he ogni tensione arteriosa perma1ie1ite che sia superiore di 20 mn1. alla norma va considerata come 1>atologica . ormalmente la pres ione massi111a dovrebbe e ser e : da l a 4 .anni, 90; da 5 a 7, 90-120; da 7 a 12, 110-130; per la minima, rispettivamente 40; 60-80; 60-80. Il tra ttamento specifì·c o n on 11<\ alc u11a in fluenza u lla pressione. Si d eve ricorre re soprattutto a l regime igienico e diet eti co per impedire al1neno l 'aggra amento d ella ·indro1ne. Evit.ar e ogni .affaticamento e sor egliare <.J.UÌ11cli il ba111hino anche n ei giuochi per 111etterlo subilo a ripo ,o c1uando . . i m anife. ta il mi11i1110 .ansamento. Il regime alin1ent.are non può es ere di assoluta everilà, tanto più trattando ... i di e cri in via di ~ce re c i111ento. La cura medicamentosa sarà d ell e più se111p lici; ·oltanlo se i l c uore presenta Wl lieve g rado di ereti mo , i prescriver anno g li anti pasmodici, come In va leriana a sociata o n on al c rataegu od a lla pa iflora . l\1olto utili sono g li joduri, per i quali :-,i dovrà tener conto del la tolleran za individua IP. L' . prescrive : Joduro di arsenico cg. .) Bijo duro di potassio ca. 15 .Joduro di potassio g. 3 :\ equa dis tillata c111c . 50 10-40 gocce al giorno, ·econdo l 'e Lit. 20 gocce contengon o un mg . di joduro di a r enico, 3 di bijoduro e 30 cg. di joduro. Indirizzata in tal modo lru cura, i può pel'are di m .a ntenere , la ten sione arteriosa al Id c ifra rilevata sul princip io, con mi glioran 1en l<> evidente dell o " lato gen erale, e di far si ch e, arrivato all 'età adulta , il paziente non si trovi in periodo di g rave co111penso. fil.

SEMEIOTICA. .A.simmetria delle mammelle femmin ili da malattie pleuriche. 1\011 è· raro ril c' are d elle a in1111etric ne lla gro~sezza, fo rma e con i tenza d elle marnm elle femminili , esclu sa l 'i,nflue11za di g r av idanza o cli a ll a l La1111e nLo ; tali asimmetri e i o crva110 . p >c;ia l r11 en te. in conseg uenza di proces. i en clotorac ic i. AJ lat o d ella lesion e co rrispon·d c in qualc l1e ca o l~ mammella j) ÌÙ 11ic<;·ola, in .a ltri quella ip1iù g rossa; pii1 1-.a ro è i I r.ep erLo d i u rn a mammella pendente unilale-

r.ale. A. Satt1er (Wiener J(li11. W oclierts., 22 luglio 1932) riporta qua ttro osservazion i in ragazze da i 13 ai 19 a nni, ch e avevano avuto processi tube r colosi polmonari con compartecipazione d ella p le ura e che rpresentavaino a i111 m e tria d elle m a mm elle. 1

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SEZIONE l' RATJ CA

P er spieg are la iJatoge11e i, l 'A. r icorda le osservazio ni di Sorgo sulle n1odificazioni della c ute e de l t essuto sottocutaneo .n egli stati patologici d ella pleur.a ·pari etale; i h a una succ ulenza ed un 'ader enza d ella c ute, come con~ c.guenza d ella s ta i l infatica . L 'osservazione dimos tra la cosla11za d el paralle lis rno dei fen om eni da part e d ella cute del torace e della m antmella dallo st es o la to della lesione pleurica. fil.

MEDICINA SCIENTIFICA. Modificazioni della composizione p1·oteica del siero di sangue nel corso dell'edema polmonare acuto. P er qua nto i di turbi d e ll 'equilibrio proteico d el iero di a ngue n el corso dei disturb i cardio-vascolari sia110 stati oggetto di numerose ricerch e, p och e con cerno110 espressamente le cri i di eden1a polmooare acuto. Gli AA. , .avendo fa tto d ei d o .. aggi in serie, in tre ma ia li, hanno tro a to, al momento d ella crisi , un aumento netto d elle protei11e del iero di angue, aumento 1che rig uarda tanto la sierina ch e la g lobuliilla, aumento seoo-uito, dopo poco Lcmpo, da una diminuz io11e netta, con elevaz ione relativa del quozie11to i rine :globulin e . Qu.ar1Lo al]a patogen esi d elle modificaziorii !)roteich e ,osservate, (A. Cler c, J. Sterne, J. Delamare e R. Paris . Bull . et M ém de la Soc. J)[éd des Hop. de Paris, 11 lu g lio 1932). ritengono ch e non si po sa, per ora , cl1e avanzare qualch e ipotesi. Ha imporLa11za il brusco squilib rio cardio-1)olmonare? i deve p en sare ad una riipresa supp lementare, d.a parte d el t orr ente circolatorio, d ella s ierosità a lbuminoid ea versatasi n egli alveoli 1)oln1 011ari ? Sono questioni alle quali n on si può oggi rispond ere . C. T osCANo. 1

Diminuita r esistenza globular e nelle malattie inte· stinali. II. chwarz ·e M. Tanhe11l1aus (Kliri. Woch. , 11 . 25 , 18 giugno 1932), ·descrivon o due casi d i .g iiave malattia ·d ell '.apparato g <ts tro-enterico, o cioè uno di ulcera gastrica e colite LLlcerosa, ri.pe luLamente operato icon a mpia sezion e del1'in Le Lino, ed uno di co lite u:lcero-1nemhra110 a. mbedue i malati prc cmtavan o marcata a11c1n ia ipocron1ica e n etta din1inu zion e della re ·is te11za g lobulare. Esisteva p oi tumore di 111ilza, ma n essun segn o di itter o e111olitico. el sangue, invece, fu r~l evata ri1)eLul am enlc una i pocolest erin ernia per i s ten Le. Essendo con osciuti, p e r i lavo1ri di vari au tori , i r.app,o rti 1che intercorr,o no tr.a. contenuto colest e.r inico en1atico e r esistenza g lobula r e, si spiega facilm ente questo r eperto di diminuita resisten za, il quale non sarebbe sta t o m .ai fin qui ·d e critto n elle affezioni intes tinali . l\f. F AB ERI. 1

1

Co r."igcnda. ~ell 'arli colo del dolt. F . Leti sulh1

rice rca microchilnica del! 'acetone, n . 45 del 1932, p . 1732, 1. 16, leggere: roseo.


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JL POLICLINICO

VARIA ~ La fa.go1nania . 1\1. Labbé (Pa1ris m édical, 2 l ug·lio 1932) richiama I ' attcn zio11e su q uC;s la a ffezion e fre· qu ente, ch e . i trova a11'o r ig ine di m o!Li. casi ·di obesità. E ssa si manifes la Lalora con ae1 caratteri eccessivi ch e ne fa n110 un vero disturbo m entale, ora invecei con una b enignità appa r en te cb e i1e tanno una varia11tc della g hiotto11eria. Tale è il caso citato dall 'A. di una r.a g·azz.a obesa ch e consul tav:a tutti i m ed ic i senza seg uirn e m a i i con ig li ~ ch e si . otto~o~ eva a ll a sovralirr1enlazio n e per timore di sent1rs1 d ebole. Ave va u11 appetito notevole e, q11a11do clesin a· va a lla trattoria, si faceva porla re ·dopo il e.a ffè d ei pani11 i imbottiti e, n ell ' i11ter vall o d ei pas ti · i rim1)in zava di cioccolato. . I arandi ta li di fagoma11ia no11 .~ ano rart ed a n cora più fr equ enti i picco li , che S?nO d iffusi dovunqu e. Si ved ono sp esso d ell e s! ~ nore eh·~ si lamen ian·o d'ing rassare e ch e r 1[1utano di an1m.etter e cl1c ln cau sa r eale d el loro ingra$samento è l ,ecce so di nutrizione. Jno-annano sè st esse e cl1i l e circ.o:p.da, 1l1a non il n1.edico ch e sia un buo11 osservat or e e cl1e l e ' 'eda a m ang iare. Qua lch e volta, sono cap·~ci di fa~e uno forzo p er frenarei il loro appetito , ma ri cadono b en to Lo n el loro peccato, fino a ch e l 'ob esità n on abb ia fa tto di loro de lle vere n1al1at e. In presen za di tal·e in1 J o i (' J1za a con1an·dar~ al p r oprio corpo, si ha l ' in1pression e ch e s1 tra Lti di t1no squilibrio d el i t enia n ervoso, tanto più ch e an ch e i piccoli fagomani comtpiono d ea-li atti assurdi co n1c i g randi; 1nentono e tenÌ:1 n o d'ingannare, trovano d elle r agioni T)er 0o-iu s tificar e l a l or o sovralin1 entazion e. Tutte l e cat1 se n e .. 0110 psicl1ich e e n on si lrov.a affatto n1odificazio11e d el m e tabolismo basal e. Non vi è ch e t1n airpetito eccessivo, ch e vi ene il più pesso socldi fa tto con d et erminati alin1 c nt~ (dolci pq ticcini , ecc.); n on si tratta c11e di un 'es~ per azione d e1lla g hio Ltoneria . ln altri , invece la celta ' i fa su c ibi solidi , carnei , o·iusti fica~do l'ecce so di. alim ento col timor e di d ebolezz:a, di s finim-ento; a lcuni m1ettono, nel fatto di mang iar e piil <legli altri una specie di orgoglio: c ar.al ter c d eo·]i is terici e dei rpitiatici di cer care di di tingu er i da.g li a ltri con un car a tter e qua l i a~ i . P er a lcune donne, l 'estetica è il p rimum movens; la mago-ior parte, è v er o, d o111anda piuttosto di d im ag rire ; m a :spesso la donn.a ch e sente appressarsi 1a vecchiaia e sorveg·lia l e su e ruo-h e sente il d esiderio di colrn:arle e si SO· vralim~n ta ; a queste, og ni con:si a lio di dimagr ire cad e nel vuoto. La fagom .ania si acquisisce a tutte le e tà; pesso , essa incomincia verso la fine d ella vita sessuale, n on a ià per ra.g ioni f'rndocrin e, m ~ perch è l 'avvicin.arsi d ella vecchiaia riduce il nu-

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iner o dei piaceri. Ta l volla, essa incominc ia in et à più g iova nile ed è .al Jor a il ris ultato <le ll 'educazione cosciein te od inco ciente d ata d a i genitori. Nell ~ famiglie d ei g ra ndi n1angia tori, 1'abitudinc d ella sovralimentazione viene imposta g ià a l feto n ell 'utero 11laterno ~ cr esce e si svilu ppa con l 'ertà. La comparsa 1n alcu ni ambien ti familiari d ell 'obesità, n ei genitori e n ei fi o-li fa cr ed er e .spesso ad un ,eredità, cl1e non esi .. te affatto. trattandosi oltanto di u11 'abitud ine ch e vie ne imposta. Tutto l·o s tudio d ella J:agon1.ania m ette in primo 1p iano l 'ide.a morbosa. on si d eve cer tamente con cl11dere ch e l 'oh e ità è il risultato di una ma1a ttia p -ichiaa ; è un fatto ch e l 'elemento n ervoso ha in essa una g ran parte, com e l 'h a nel diabete g rasso ed in molte dispepsie. Ma non è m1ediante un ~i sturbo d el si st~­ m .a n ervo-;o d ella vi ta vegetativa ·O dellla n11lr1zione ch e la fan-on1ania agisce s ull 'or g ani lno: 1a su.a azio11e rl ulta da l fatto ch e I 'idea fi ssa cr ica impone all 'organism o d egli a lti as•uatolo l:> urdi e dannosi . Quindi, il trattan1ento d ell a fa c:r~man i a ? e v.e c on.~is tere a11zitutto nella r ictlucaz1one ps1ch1ca cl ell 'in di viduo; educazio11e di f fi c ilissimin ]J'ercltè Lutti i fagomani , com e g li alieinati rifiutano in aer1erale di ]asciarsi g uarire. . È difficil e im pedire· al fagomane di mang iar e, come im1)edire a ll 'alcoolista di ubbri.acarsi ed a l morfir1omane di farsi le inieizioni. Il trattam ento pt1ò es er e fatto effiaacemente sol ta1lt o in asili, in cu i il n1alato ia s otto 1a continua ·orvecrlian za d el n1edi co ed il suo psichismo ne o veng-a tras formato . Alcuni metodi vio lenti co1ne la tiroxina fanno sco111parire l 'ob e ità, ma non ~ uari sco­ n o la fago111ania. Appena sfu ggito a lla or,Teo-]ianza m.edica ed a lle ini ezioni di tiroxin a, l 'indivi duo rica d e n el :. . uo vizio n101vale ed i benefici d el dimagr.a111ento scompaiono . Il tratl:ament·o d ella fa.cromania ' 'a c1uiod i fatto mo l0 to precocemente p er irrupedire cl1e le al)itud ini viziose si installino. È altresì irruportante far entr.ar e l 'edu cazione a limentare nell 'i struzior1e aen eral e d ei b ambi n i in 111.od o da roID:pere il ~ircolo vizioso 0 r enderli r e1frattari a lla sugges tion e morbosa imposta da ll 'ambiente ~tologico in cui vivon o. fil. 1 ...

1

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. Società ~1ed ico-Chir urgica Osp. Ahruzze i (1922-1929). - Arti Gr afich e, Chieti , 1930. E. ARcOLEo. ... u cli un l eiomioma dello stomaco. . - TiJ> . Q pizio Ben esi , P aierm ? , 1930·. A. M. FJAMEERTI . La bismutoterap1a endorach1d en associata al tratlamento malarico n ella n eurolue. - An . P ol . Enuliana, Reggio E1ni'ia, 193~ . .t\ . SEGA e A. Bt{USTOLON. Cont ril)l1to allo studio del virus tubercolare filtrabile. - Stab. Poligrafici Riuniti, Bologna, 1930. . C. OnTALI. I~ latino lingua ufficiale della scien za medjca. - Soc. An . Poligr. Italiana , Rom a, 1930. Al Lj


8IDZ10NE 1>nA·1I C A

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POLITICA SAl\ll1'AllJA E Gl"URISPllUUENZA.c*) Risposte a que itl per questioni di massi1ua. 4° Do I lor F .

~I. -

La disposizione del capitale

1ni pare molto cJ1iara: agli effelli d egli au111e11li periodici è valutabile il serYizio prestato d opo l a nornina i11 base ~l co11cor o. , .i è con1preso cerlamenle ed espressa1l1en te il periodo di prova ma ne è escluso in1plic ilu1ne 11t~ il ser izio inlerinale anteriore.

5° Dottor E. S. -

La c lausola d el capitolalo

considera alternalivamenle il servizio o ·p edalier o e quello di condotta e per l 'uno e l 'altro richiede la durala di due attn i. A iue pare ch e csso11do considerali equivalenti le due pres tazio11i 1 la <.J u rala dell ' u11a pos a es~ere integrata da quell a dell 'allra. La di posizione le llerale 11on è a rigore fa,·orevole a ques ta iJ1lerpe trazion e, l a qua le però a n1e sen1br a logica e quit1ùi ~o Le11 ibile. Se fo!) e escluso, Lei polrebbe ricorrere al Cons ig lio di la to i11 sede giurisdizion ale n el termine rli giorn i e :>a nta clalla co111 ltn icaz ione d PI pro"' etlin1cn to.

G0 Dollor F. C. 'e il ter zo g l'ad uato 11a ill'cetlato la no111i11a e j)Oi sarà dichiarato deca<iulo per non aver assunto il ser,·izjo, l 1am1ni11i s lrazione potrà considerare esaurito i1 con cor so. t• l 'a111n1i11i trazione fo~se l>en disp o la, })O LrcblJr prov,·cderc acl al tra nomina; 1ua no11 yj è obbl iga la. Circa il serv1l10 interinale è (l a con .. id er ar c I 'allo di nomjna, al fine di stabilirne la dura l a . ... e Lei è s lalo a uri lo i110 ali 'esplelan1en lo d cl concor 0 1 formal n1cn Le la condizione si è vcrifit.:a t:1, percl1è c'è una 11omina acce lla la; Lei p erò può soslertcre ch e la indicazio11e clell 'esple la1nenlo del co11corso si riferisce all a ipo tesi n ormal e, ma in r c;il là la Sua 11omi11 a è s lala ci el i IJcra la Jle r lutto il periodo d i sede vaca11te. I~ poh:h è. 1nalg r atlo l a no111ina, non c 'è ancoro il litolarc della condotta e s i deve rinnovare il co 11 cor~o, pcr111ane la neces:::,ilà d cl servizio inlerinale: Il Lertni110 p er il ricorso alla Giunta l>ro' in ciale a1n1rtin is traliva in sede g iliri dizional e è di g iornj tre11La e d ecorre d a lla 11olificazio n e.

,f,

7° Dollor e:. Ritengo an r h 'io che il cerlificalo di buo11 a co11clo tta e la situazione di famiglia se prodotti fuori del· Comune d ebbano ebsere legalizzali dal Prefe tto. La giuri s prud en za d~l Con s ig lio di Stato h a ritenuto ch e il certificato di i scr izione i1cll'a lbo non debba essere anter)nre all 'an 11 0 i1el q u al e si procede al con cor so. A r igore, se 1'avvi so r icl1iede un certificat o non an teriore ad una certa data, la domando è irregolare, qualora sia presentato un certifi ca lo di dald più remota . Però sono valu tabili equiJ)Ollen ti: per es. la 1)res tazione di servizio in al tra <• )La presente rubrica.è aiffidata. all'a.vv.

GIOVANNI SELVAGGI

co ncl o lla. Ii1 questo ca111po la g jurisprud enza segue crileri di l argh ezza. 8° lJ otl or F. L. - . J~sse11d o ricb ie8 Lo n ell ' av~ ,.i ')o del con corso, il ccrlificato di esito di leva do' eYa e ser prodoltQ; ma gli accertamenti ch e. per 1nezzo d~ esso si volevano assicurare posso110. ris ulLare d~ equipollenli. Certa1nente dovevano esser e legalizzati i cert1J'icali di cittadinar1 za, lJuo1ta condotta e st a to dj famiglia. Il certifica lo di i scrizione al si11dacato do"eva essere ril ascialo in carta da bollo . La g iuri prudenza più rccen te h a anm1 esso ch e, la Commissione possa richiedere al con corrente l a rego1arilzazione d ei cerLj fica li . ;\011 Yl è rlisposizion e di legge ch e s tabilisca espressamente l 'obbligo di presc11lare tutti i docun1e r1li richiesti nell 'av' i. o d el con cor so e ch e autoritzi la Com111i ssio11e a ricl1iedere l :i r egolari zltilio11e cli atti e d ocu1nenli; m a iJ primo obbli go ris ul La logica1ue11 le dal le cond izio11i d el concorso, alle quali chiut1que oglìa parteciparvi deveu11iformar si ; la facol Là dell a Con1n1issi o11e è g ius ti Cicala da considerazioni sos Lar\ zi ali, in base ad un prin cipio ch e è arrtn1es o un che nelle contro-. versie g iudiziarie, p er no11 eccedere i11 for1n ali mo,

9° D oltor C. D. P. -

l\ elalivamente al primo. cyu<'. ilo 1 è 11ecessario u111.ilulto s tabilire se l a far1n:1r ia clella quale si Lralla fu cl ichiarala legiltima d al Pre fello a n or111a cd agli effe lli degli art. 25 e :30 d ella legge 22 n1aggio 1913 o d ell 'art. 26 d ella 1 ~ggc ::-tes a. Nel i)rinJ o caso gli cr edi del Li tolare d rJ la farmacia hanno dirillo di co11Linuar11e l 'eer cizio sino al giugno 19331 salvo eventuali future disposizioni che m odific;hj1to le norme ora vigenti. Nel secondo caso, cioè se lu fur111acia era legitLima agli effetti d ell 'art. 26 , il dirilto si sarebbe es tinto per r al1sa dì n1orle ciel Litolare e l a farn'l.acia avrebbe dovuto essere senz 'al tro chiu sa . La s tessa prer isnzior1e, circa la condizione giuri-dica della farmacia, è i1ccessaria in ra1Jpor lo al secondo 'JUesito . Essendo s t a to però vc11d uto il cliri l to di e ercizio, è da r it enere cl1e l a farmacia sia stala dichiarata legilli111a agli effe tti d egli articoli 25 e 30 della legge 1913 e ia quindi comn1erciabjle . L 'arquire ote) però, può esercitare la farn1acia sino al g iugno 1933. N B . - Ai quesiti cle[Jli abbonati si risporide, in ogni caso, di rctla1nerile, per letlera. I quesiti devono esser e inviali, in busla, accompag1iali dal f r a1icobollo per la risposta e se1npre indirizzati iml) er so nalmenl e alla Redazio1ie del << Policliriico », • via Sistina 14, Roma. Le risposte ai quesiti che non ricJ1iedono esame di J [ li o speciali indagini , sono gratuite. eeereente in uassazione. cone. leeaJe del nostro periodico.


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et JI.

POLICLINICO

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[ANNo

XL, NuM. 31

NELLA VITA P R O F E S S I O N AL E. TRIBUNA LIBERA

mente Essa non avrebJ)e trascurato di considerare e le condizio11i dcl cada vere e la difficoltà del tema A. proposito di concorsi ospedalieri rispetto ad altri e forse anch e la possibilità dell 'anon1alia, in tal caso avutasi. Per le prove clinia primari chi1·nrghi. che da noi fu, fino a pochi anni or sono, ritenut~ Iliportjamo larga p arle della seg ue11te Jeltera sulficiente un.i sola prova clinica : mezz'ora di esapervenuta al prof. Alessandri: 1ne del ntalato, 1 h . circa di espo~izione, discussione, diagn. clin. ecc. llecer1teID:ente furono impoIllustr~ tvlaestro, ste due prove clinic h e. F'orse in tal modo· è data al Legg·o 11ei « Policlinico » c1ua11 Lo J~ll a ed il chiar . ca11didato una inagg iore possibilità di dimostrare il s uo grado di coltura, il su o spirito critico, la prof. 1'ansini scrivono riguardo al con corso per tiua maturità cd è certamen te più sicura un 'esatta Primario degli Ospedali, particolarn1enle per il valutazione di esso. posto di chirurgo primario. Per i Litoli io sor10 co11 Lei e vorrei ch e con Lei Già <:on1e ex-segretario dei n1edici ospilalieri :ii fossero pure altr i clinici, nel dare una prevalenza ~1ila110 0 com e partecipante a varie riforme di regola1111!nli ospitalieri , ebbi ad inleressar1ni del nella valuta~ione ai titoli di carriera e di tirocinio probJe1na, senza tultaviA p o ter rélggiungcre, i11 ef- chirurg ico, ciò senza escludere e senza togliere il fetto, ciò che 11011 mi sembra,-a del tutto sb agliato ; giusto valore clei liloli scientifici ed accademici. ed erco perche ini permello cli e nlrare un po' i1ella Per la Ilomina della Commissione e quindi per quel ~a ~renilà di g iuci izio cui giu stamente ogni (liscussio11e, da Lei risvegliata , tar1Lo più che forLun:\lante1tte ora io non ono più i11 ca usa. candiùa to aspira, io riterrei che sistematicamente og11i co1nmissione fosse cos tituita da cinque Ho se111pre pensato· che i concorsi a ])Osti cosi me111bri: impo rtanti come quel1~0 di primario di Ospedale, dovrebbero, ne:le varie loro moda1i Là, essere possiil preside11te, 1ch e dovreb be essere il direttore bilmer\le u1iif·ormati su un ti.po u11ito , u{Jualr, dell 'O&pe(lale stesso o chi per esso colle sole funper tut{i. zioni di garanzia clell 'e alla regolamentare proceSchcmati can1ente ini parrebbe opportt1no che dura del concorso ~ fos ero e .. enzialmente slabilile le segue11ti norme: 3 tecnici e cioè: 1 cli11ico, 2 ospitalieri (chiEpoca del ban.do di co11corso al poslo di pri1na- rurghi o medici pri1nari di grandi ospedali); il pri111ario u1edico dell 'Ospedale stesso (o rio: tale posto non dovrebbe restare scoperto piii il priu1ario chirurgo) dove v 'è il bando di COJ+COr so. di _ei 111e i . Senza ch e illu tri troppo, è assai nolo Riterrei poi utile che la com1nissione, volta per qua11li con corsi siano rit:.udati, prorogati; quanti \Olta, a concorso chiu so, fosse fntta d'accordo colle attendano la Il1aturilà di u11 ca11diùato, ccc. con1pelenti autorj là cenlrali superiori, seguendo, Limil i di età: 11 concorrente i1on dovrebbe suse il caso, anche un criterio di turno tra i vari per(lre i 50 :ln n i. Al posi o di Pri1nario si d eve acceClirrici e Primari. dere per concor&o pubblico, aperto a tulti, sc111a Ciò cl1e si deve aver come scopo è, a mio parere, «lcu11a differ~nza. Este11dendo i lin1i li a 50 a11ni, lo sv ilttppo del: a carriera ospedaliera. i1011 vi dovrebbe essere i1essun particolare privileChi si d eclica ad essa, chi lavora in essa ed esp~i­ g io per e tà, per concorrenti i11lerni già apparleca og11ì attività, sotto tando a tanti sacrifici, deve ne11Li o tuttora appartenenti all 'O ped ale st esso, avere se non l a sicurezza, la p o. sibililà di occupare, per il qttale v'è il bando di con cor so. Un Pri1nario un· giorno, anche i p o -ti superiori, di coma11do. d 'O&pocl ale dovrebbe al massimo r estare in carica Il tutelare la classe con ltn 'equa rappresentan15 anni e cioè non oltre i 65 a1lni . za i1ei concorsi rni pn rrebJJe cosa assai opportuna. Il concorso è pubblico p er Li Loli e per e 'éln1e, e1lza alcuna resLrizionc 11è in1posizio11e e git1st3. La commissione esan1inatrice deve fare una graclualoria, n on stabilire p uri m erito, nè terne; il 1ne11le, con1e Ella afferma, per prove culturali , fJosto è del vincitore e le amn1inistrazio11i non cli11ich e e di tecnica opera toria. Quesla, a inio parere, i11di. p cn abile , ma natt1ral n1eu le ben vagliata ùovrebbero che ralificare la nomina. )lilano. cial: a ComH1issio11e esaminatrice ch e, dall 'esposizione d el candidato sia sui dati ana lomici, sia sui I... PrzzAGALLr, processi 1 1nelodi operatori, vie d'accesso, ecc., si:-t Chirurgo Prìmario Ospedale Maggiore. su un g iudizio della loro in1porlanza, del loro valore, sia dalla tecnica stessa ch e il candidalo può din1ostrare, ha elen1en ti sufficienti di g·iudizio e di Il prof. A. Catterina, ordinario di Medicina Ope .. val u lation c, anche se tecnican1e11te non è dal ratoria a Genova, cogliendo l'occasione della licandirl alo ragg iunto cornpleta1nente lo scopo pre- bera discu ssione sollevata dagli articoli dei proff. fisso. l)er quanto scrive il chiar. prof. Tansini, io Tansini e Alessandri, in un suo scritto in propo . trovo ch e il valoroso candidato avrebbe fatto m esi I o non si limita solo a trattare la parte che ri g(io a presentarsi alle prove successive e lasciare guarda gli esami dei cand id ali al primariato chi . ch e la Commissione valutasse i1i. merito. Certa- rurgico, ma affronta tutto il tema dell'insegnamen-

.. ~


[ANNO

XL ,

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S EZIONE PRATICA

to della ~fedic i11<t Op er a toria, facendo rilevar e glj in convenienti odier ni, e l 'importanza che si do\.rebbe dar~ all 'i11 segn am ento p er il su o r eale va · lore pra tico . Ciò prem e .. so , ecco q ua11to d ice il Catter i11a a proposito d ella que ... tio11e soJ)eYat a dai p rof!'. Ta11sini l} -~le sand ri:

Fra i con corren li al Ia1110 o deprecalo co11cor so ve n 'era uno ull e c ui sp alle g r avavan o n ientem eno ch e tre d occ11ze: quelle di Clinica, di Patolog ia, e per. ino cii Medicina opera toria . Per la prova u 1 tnorto estr ae : l a leg a tura d ella I i roidea i11ferior c. i acci11ge all 'esecu zion e colle norme d ell 'a n ato1nia top ografica · ma date le co11d izioni spel inli del <'ad a,·er e, non vi riesce, e a llora si ritira i11 buon orrline d all 'esam e, sen za tenta re le altre p r ove. Prin10 arror e : dello s tesso candid a lo, il quale aYeva due vie d ' uscita: far rile,rar e alla Com m issione l 'impossibilità di trovare il vaso colle n orme a naton1ich e, e cer carlo inYccc colle n orme di tecni ca oper ati va corne ne aveva tutto il diritto . Possibile ch e il c,1ndida to esegu endo qualch e op er azio11 c d i gozzo 11on abbi a mai Jega to la tiroidea inferiore? e faceva la incision e bassa trasver sa sollevando il lobo corrisp ondente tiroideo, dis taccando e arrove~riando in allo il muscolo, e dirigendosi sul tron co tireo-cer vicale, facile a trovar si, avrebbe scop erta i ·arter ia, an ch e se er a rudimentale, en za dover - come fece 1 'an atomico .. eguendo le norme an alo111ich e - legar e la giug ular e profond a e la caro tide. Pote' a inoltre far pre ente alla Con1missio11c l it qt1asi n~cessità di estrarre un altro quesito e, in dannata ipotesi , cor1tinuar c le altre prove ch e riu ccndo buon e, g li avrebbero con cesso di entrare i11 g r aduat oria . ~fa an cl1e l a Com n1i ... ~iou e b a avuto torto, p er ch è h a m esso u n que~ito non appropri a lo a un simile esame. Io doma ndo J)roprio al collega Tan sini quante vo'ltc eg: i h a legato la tiroid ea inferior e, a sè slan Le, prescindendo d alle centinaia di voi te ch e 1·aYr à fa llo s11l vivo, n elle oper azioni di gozlO, e vorrei an ch e chieder gli quante volte l ' h a veduto fare d al su o m aestro nientemen o ch e un Botti11i - ch e n ella chirurgia del collo fu maes tro di tt1tti 11oi. Risp onderò io p er 1ui : in ai . Per ò m i Yien e un altro p en siero. Non vorrei ch e il candidato appartenesse a quel:a famosa schie ra d ei d ocenti di Med . Op. che no11 h a nno fatto la prova sul cadaver e, e allora , seco11<10 me, si spiegano molle cose. lo fui commi . . sario per l 'esam e di concorso a un posto di Primario di un grande Osp edale unita mente al collega Don a ti, e al collega Vanzetti, ordinario di An a t . Pat. a Torino. Naturalmente nonati curò I 'esame clinico, io dettai le tesi per la prova sul cadavere, e Vanzetti si occupò de!1'C'same istologico. Se non erro, mi sembra che la «a mmissione él ndasse b en e. All a prova sul inorto u n candidato doveva far e l a nefrectomia, m a p er _lran a co1n bin a1ionc prop rio d al lato scelt o m nn -

cava il re11e, ch e era ridotto a un ver o rudin1e11to. Il candidato 01)er ò secondo le regole di tecnica, n on i p erdette di a11imo, e la co1nmissione tenne con lo della anoma:ia. Ma io d ar ò al candidato di cui p arla Tan si ni una g ra11dissima consolazione. L a com rnissione esa1ninatricc g iudicò co11 perfetta ser enità e alla s tregu a d elle prove subìte, che fur o110 difficili, fece la s u a graduatoria, presentò la rel azion e alla anuninistrazio11e che aveva sp eso fior di c1ua ttri11i ; e ques ta p oi n o1n inò uno .. . ch e n on aveva n eppur p reso parte all 'esame I I poveri candid ati, che era110 p assati sotto le forch e c audine di un difficile esa:r:ne con le relative an sie e, di ciam olo pure, col r elativo disp endio , rimaser o col solito pug no di m o ch e. Son o le mi erie d ella vila ch e si a' Yer ano no11 ta11lo difficilmente 11ei concorsi. Allorquando l a comll\issionc univer sitaria con1p osta di uomini eminenti - si noti ch e p er la p arle a n a tomica vi era niente1nen o ch e un Romit i - c11iaroò i ca11didati dei co11cor si per la Med. Op , a Gen ova, Napoli e P a· ermo, a subire a Roma l 'esame, l'Ylolti rii essi fec~ro una brillante lezione ~ m a inessi alla prova ul m orto, fallirono, e bisog11a n o lar e ch e er an o Lutti docenti e m olli Primari in g r andi Osped ali. Un conto sono le parole, come diceva Bassini, m a ben diverse sono le prove pratich e, 11elle quali le faine u surpat e trovan o la loro Lomba. Ha p iename n te ragion e ·r a11·i11i q u ando dice ch e la i>r ova di Med. Op . negli esa1n i a Prima rio, così co1ne oggi si fa, è des tituita di ogni valor e proba- . Livo ; 111a facciam o la prova con1e r ealmente ve_ fa tta, e allor a g iud ichcr c1no co11 molta più serietà e coscien za. Per ven ire a una con clusion e pratica, presento per le prove sul cadavere ai candidati p er il Pri1n aria to chirurgico le segu e11ti lesi : 1) trap an azione del cr a11io, cr aniotopog r afia, operazion e sulla ipofisi, sui g angli e n er vi cr anici; 2) r esezioni dei maccllari , plastich e 11asali, op er azioni sull a lingua ; 3) op er azioni sul laringe, sulla tiroide, sull 'esofago, sui n ervi e gan gli cervicali, toracoplastich e, oper az ioni sulle 1na n1m elle, laminectomia; 4) g astrectomia e gastroe11ter ostomia, colecistect omia, ple n ecLomia, r ese7.io11i intestinali ; 5) n efrectomia, cisto l·)mia, pros ta tectomia e c hirurgia d egli ureteri ; 6) er11ie, 7) r esezioni d elle grandi artic9lazioni, disarticolazioni ( })alla e an ca) , os teot omie, ost eo i n tesi . Con que lo programn1a gar antisco ch e le fa 111e u surpa te o n on si pre e11Lano a ll 'esa111e, o vi p eriscono. In ques to programma veramente iuoderno sono e11unciate tutte le op erazioni ch e un cl1irurgo primario moderno dovrà eseci 1.iirc, e la Commissio11e potrà g iudicare con pien a coscien za dell 'abilità tecnica per un ca11didato chiamat" prevalente1I1e11 te ad ope r.1re. 111 quanto all'attività svoJtél dal ca1i.didato sul Yivo, an <;he r igorosam ente autenticata -- come vorrebbe Tansini - risp o11do subito ch e 1'uomo diffi cilmerite s i ad atta a scriver e e descriver e i propri errori e infortuni professionali. 011 persuaso ch e il collega Tansini, c h e ha 1110 11 a pit1 esper ien za in proposi lo della in ia, no1\


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116

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abbia se111pre preso per oro di copp.ello le stati~ti che da lui esaminate, ma che su qu~lcu11a abbia fatlo quel suo classico sorrisetto inolto significatiYo. Il <.:0lleg·3 1\.lessandri dice ch e il candidato al Primariato d ev'essere col Lo, os ia avere molti titoli scientifici, e se si v·u ole la prova di tec11ica, questu deve co ttsis tere in assaggi elci Yari metocli e processi operatori , s11lte loro indic3zioni , facendo solo in lin ea seco nd.aria la i)rova s ul cadavere. Dopo quello che h o d~tto (e cl1e potrò dire an cora) sull 'insegnan1 ento della Medicina ()peratoria, sono certo c h e il collega Alessandri troverà ~ecessaria la prova sul cadavere per i ft1turi pri n1arj , e Yorrà dare il suo autorevole appoggio rig uardante l ' i 11 ·egnan1.er1to d ella ~Ieclicina Operatoria. Sono cl 'accordo con l 'Alessa11d ri ch e per gli esa1n i a Pri1nario chirurgo debba far parle u11 clinico, n1a azzarderei di premetlere una clau·sola , che cioè il clinico presce·:to non abbia dei st1oi allievi Ira i candidati, cosa che d eve valere anche per tutti gli altri con11nissari ; e aggiungerei che l 'esa1ne si dovesse svolgere in llna sede lont an a dal p osto inesso a concorso, per il quale dovrebbero esser e nominati anch e 1,1~ competente di tecnica ch irurg·ica (1ni perdoni il collega Alessandri se cerco di tirare al mio mulino questo piccolo canaletlo di nc<Ju n) e l lll professor e <li Ana tomia P atologica . La porLata rlj <Jt iest e 111ie proposte è moll o ~e1n ­ plice e chi.ar a.

*•* Il i)rof. L . f) u rar11.c, cli Ger1ova, scrive per su gg·erire cl1e secondo lui i co11cor s i per J>rirr1arjo d oYre·b bero aver lt1ogo empre fuori sede. Spesso, eg·li rlice, 11011 seinpre per fortuna , la ~erer1ità di g·i udizio t' p roporzionata n.i q11 adrati del~ a dist a11 ztt ch e iltler cede fra giudicato e giudi can te.

wli corre l 'obblig·o {li fare <Ju alch e osser vaiio11e all e opir1ioui espresse d ai colleghi in m eri Lo a guanto i o })rOJ)Onevo per i concor si a Pri1r1ario Chirurgo Su parecchi pm1li vedo che siamo . cl 'accorclo, e li accen11erò quindi soltanto r apidan1ente. Per la corr1posizio11 e c.lella Commi sior1e mi pare 11ecessario c h e i membri siano tutti in grarlo di esprin1ere il ~oro voto con competenza tecnica, e quindi siano Lutti chirurghi. Un rapprese11tante dell 'A utorità Arnminislrativ.a o dell 'Ente Ospitaliero può esservi, e sarà bene che egli presieda la Commissione per vigilare alla strett a osserYanza d elle 11or1ne d el con.corso, ma noh d ovr ebbe votare, per la ragione molto senrplice cl1e egli può trovarsi i11 condizioni d i non sapere con1:e volare con giustizia sia sui titoli , sia sulla prova clinica, sia su quella di ~Jedicina Operatoria; egli j u11irebbe senza dub bio agli altri Co111missari, se questi fossero con cordi, ma n on sap rebbe con chi votare se in,•ece vi fosse <lj ~ se11 .. o) ed evicl en lc111en le Yoterel)be hn1

[ANNO XL, NuM. 3)

f>OLICLINIOO »

sandosi su altri criteri, ch e non sarebbero giustificati. Che della Commissione façcia parte almeno un rdpprescntan Le dell 'alta cultura uni,-ersitaria, d'or. dir1ario il Clinico, è pure da tutti accettato; gli altri compo·n enti possono essere altri insegnanti, come 11el caso esposto dal Morone, ma sembra giusto, come vuo~e il Pizzagalli, che vi entrino anche <lei Prin1ari Ospedalieri. Il Cal lerina dice: purch è e.ssi r1on ablJJ.ano allievi fra i concorrenti; in linea di principio può apparir giusto, ma non pu ò ~l1nmetler si q·uest a eccezione in senso assoluto, per non sollevare ingiuste prevenzioni o sapetti, e perch è i concorrenti devo·n o pure essere s tati allievi di alcuni Professori o Primari e special111en le i Clinici ne possono avere parecchi; e sancire l 'esclu sio11c sarebbe un allontanare dalla Commìssione in gene.re i mig~iori elementi. Certo :--e noloriame11te "'·i è una spiccata preferenza di u Ll Commissario per uno dei co11correnti, sarebbe opportuno ricorrere ad altri nella stessa categoria. ~er le prove di esa1ne e pei tit oli , ripeto quanto nffer111ai , ch e s.i doYreblJe dare un valore prevalen te ai titoli , e fare una prima cernita di elementi, ch e per la loro carriera e ! 'esperienza chirurgica foss~ro maturi al posto , fra <:ui poi fare una scelta per esame. Per i titoli ripeto che si dovrebbe dare la preferenza a quelli di carriera clinica o ospeda~iera, e a quelli ch e provano la preparazione e la pratica chirurgica; i titoli sperimentali o puramente scientifici dovreb·b ero avere pure la loro imporLanza, i11a non prevalente; altro è il co·n corso per un Chirurgo Primario, altro quello per un Professore. universitario; anche alla '.libera doce11za non dovrebbe essere dato un valore eocessivo. Oggi alcur1i Enti la mettono come titolo necessario per essere amn1essi a concorrere. Questo fa sì che si prese11 ta110 alla libera 1docenza candidati, che non hanno alcuna intenzione di dedicarsi alla ricerca sr.ientifica o oll 'insegnamento , ma cercano solo un ~i lolo profe ssior1ale che diventa loro necessario a scopo pratico, e n on hanno torto perch è Enti e Co~missioni li co,n fermano in questa idea. Per le prove dl esame n essuna con test azione mi pare vi si a su quella clinica, e io credo anch e su una di cultura, s'intende sempre nel campo clinico e ope·r ato,r io . Non ammetterei una prova istologica o radiolog ica, come · n el caso riferito dal Morone. Il <liba l tito 111aggiore è . ulla prova di medicina op eratoria . Tanto il Ficl1era che il Morone, e il Catterina e il Pizzagalli, ~a rite11gono n ecessaria e utile. Solo il prof. Tan sini è con m e consenziente. Debbo anzitutto precisare la mia idea. Il prof. (:a lterir1 a ll e1la p rima parte della Sll U lettera (che n Il J)ol icl inico » per ragioni di spozio ha clovuto 01nettere), fa una calorosa difesa dell' insegJ1amento della Medicina Operatoria. Nia questo non c'en lra. Ho le rnie idee' sull'insegnamento d ella Tecnica chirurgica, che forse non collima110 p erfettan1en le con quelle del prof. Catterina, tT1a 11on nl i .. ono l11ai og·nato ch e si dPbba ri1

1

-


' .ANNO

XL ,

),f.

3)

solo lo credo 11ecessario per l 'i truzione cli i r urgica degli s·tuden li, ma da man le c1er i anche com e prova d'esame per i prin1i gradi d ei co11ror i n egli Ospedali. J"i: solo per i: concor ~o di Primario, c ui prendo110 parte chirw-gi, ch e ba11no g ià fatto un lungo tirocinio op eratorio, ch e la creclo superflua, o al1neno non opJ>0rlt1na, come vic11c oggi praticat~ , vislo anche ch e può dar luogo a molteplici i11co n,euienti, ch e si son o real1uente Yerjficali. 11u1ttjar' 1

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CONCORSI.

11on

.... e si può e ere costre tti a far co1npiere questu prova stt cadaveri co·n servati o inummificati o i niellali co11 liquidi c.:011..:ervatiyj 1 ritengo franca1nenle che si a preferibile non farla . Cl1e i (lebba richiedere ad un chirurgo gjà proYe t lo cli fare una cli quell operal jo ui. che si dicon o d 'ai1fiteatro, che come ben clice il prof. Catt erina, n ella pratica chirurgica forse non si co1npiono 1nai , e per l e quali i11 genere con un bre' e periodo di esercizi sul caciavere i riacquista faci:n1e1 t te la 1nanual it à di cu i ~ i era : :-1.>iadita la i11rn1oriu dai tempi rlello . lt1denlato 1 i>cr poi ubilo ri,lin1enticarle ~en1·a llro 1 e cl1e a · ~ai fretrt1e11len1cn l ;. con1e apJJare, pre n la110 a 11c hl l 'aggu a lo di a11on tétl ic , e h e 0011 po so no non cli. or1cnlare il calldidato più calano e })jù c ~perto e fargli cornpiere delle nla110 re, ch e Jo po · ono mo t rare ig11aro di 11ozion i fondamentali, franca1nenle a m c pare 11on t1l ile per un ·equa e ~erena ,·alutazione <l ei co11corre11ti. Si l1 n u1l bel dire: i ~ ca11clid a lo faccia quello ,he può fare , la Con1mi "io11e poi terrà co11lo dello '-lalo clrl cada, crc , delJ e dilli oltà locali, d i eYentuali anomali e: il giudizio sarà sc1npre a ai t>iù ar<luo e J)e so i 11quina to cli ele1ne11li c .. tranei. Il J)rof. Cat leri11 a elenca uri cer to numero di alti operat j,-i, cli chirurgi a Yi cerale in genere <li opera1.ioni, che n11 Prin1ario <le' e coinpiere e ~ian10 cl 'arco rei o; aucl1 ·io cliceYo che è be11c ~ i aggi la e ·1>erie111a e ln c u'lurn ciel ca11didato u i1tter' en li 111oder11i, ~ ui i >rogre~ .. i con linu i delle indicazioni e della Lcc11 jca. ~ifa

117

SEZIONE Pl\A'flCA

fare que te operazio11i stil cucia' ere, senza ~ he e is la la l esione per la qtiale in genere si opera, ~pe.. o un o-joco. e la rriaggior parte dei colleghi, e per ragioni ch e ha11no rertamenle il loro pec;o, cr edono c be 5ia cl a mantenere la pro' a sul c. ada,'c re, io no11 prete ndo di aver ragione. Ho espo:-lo le m ie opinjoni e confido si vorrà ten er conto cleg' i innt11nerevoli casi _pe_.. o ltin\c\nlal i ed inte~.arJ a almeno co n u11a proYa di i1tdic11ioni 1110der11e e di cultura lecni ca, e l 'e.._ ec nli on e 111aterialr 'i li1niti a c111egli a tti 01JcrnliYi che f)i\1 ~pe ...o t1n prin1ario può e egu ire. ."'e ci si potesse s ui Yar) pnnti n1ett er c d 'accorc1o e: prescnlnre alle au torj là delle p ropos te c.;on r rete, credo ehe c iò sareb])e util e per i ca 11didatj e sol)Tat.utlo per la scelta dei n1igliori 1 e quindi a vanta~gio delle an1minis lrnlioni ospedal iere e dei malati sopratu tlo, il clic deve e'"'sere lo scopo precipuo da raggiungere. R . .:\ LE. Si\NDRT.

PasT1

VACANTI.

(1\1ilano) . Ospedale Civile di San Lazzaro .

ALBA

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cad . 31 ge11.; medico primario ; L. 2112 e quota cli compartecipazion e 60 % sulle tasse di cure mediche, L. 4000 d 1 inden11ità durante il biennio di prova~ e là lirn . 45 a. 1\ r-.cox.\ . Ospedale (~inile u Umberto I ». - Posti di rnedico assistente r e1)arlo chirurgia; età limite. :30 anni ; nomina biennale; prova mesi due. Stipe nei io an-n uo lordo L . 2660; indennità vitto lire 10,45 r1 elte giornaliere; alloggio gratuito Ospedale; 1>iccoli proventi Ospedale. Presentazione docurnenl i rito litoli entro quindici giorni data pubblicai ione presente annuncio .

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Per titoli ecl esai11i. Posti di

n1edico aiuto pre so il Dispensario Provinciale (1\ coli Piceno) e di clire ltor e della Sezione Disperi ~ ari al e di Ferino. Dor.umenti di rito, laurea da dt1e anni ai:1ne 110, titoli comprovanti l a specifica cot11petenza del co1tcorren te in tisiologia, igie11e e profilassi sociale della tuber colosi. ScarlenLa ad ore 18 del 3 marzo 1933 A. Xl. Stipendio annuo L. 8500 per c iasc11r10 dei posti lne si a conrorso ed inoltre L. 2000 di indennità annua per i I ~o l o posto di d irettore d ella Seziorte Dispensar ia le di Permo. I l tutto al lordo d el:e ritenute di legge e <lel 12 %. Nomina quinq11en11ale rj confer n1ahi lr1 , salvo di sdetta comunicata tre me i prima <lPl la :-read enza . Perme so l 'esercizio ]ibero della 11rof • ., ~ io11e di 1neclico-chi rurgo, compatibilmen te con lt' e iaenze d el . ervizio. Richiedere copia dà. JJa rido rf i concorso nll a egreteria clel Consorzio. BELl.l":'>O.

Ospedale Civile. -

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incdico primario prin cipale; L. 500 e 4 quadrienni d cr .. oltre L . 10.50 c .-v.; detrazione 12 %; età lirn . ;35 a. al ~6 dic.; ta a L. 50,10 ; doc. a 3 mesi . <:h ied . a un unzio. Os7Jedale r: i1 1i l~ . - Scad. 31 ge1111 .; a -.i-.le11tc al repar to Chirurgia e assi st ent e al r epart o .\ fe<licin a; chi"dere avviso alla Segre teria . (; n1 CTI.

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(Teramo). - ,Scad. 31 gen. ; 2a. con700 oltre L. 2400 cavale., riduz. 12 %;

dol la ; l,,. tJ <.1 n nd ri cnni di L. 500; età lim. 40 a.; tassa L. 50.

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Ospedale Civile. -

il' terno dell a

cad. 31 gc n. : ezione chiru rgica.

as1-

\l '~TO\ <\. R Prefettura. caci. 25 febbr. ; uff. ~ • t. clj Su7.Zi11a; L. 15.000 e 3 quac.lrien11i dee., o l i re L. ;JOOO Lrasp., c.- . ; dedttz. 12 %: r lli <.' dere concl izio11i. ~lo:'.'\ DA

10 (Pesaro). - Se.ad. 31 ge1\ 11 ., 2a. co11dotla ; età lim. 40 a.; tas a L. 50; doc. a 6 mesi da~ 20 dic.; s lip. L . 8000 lo rde 12 %, p er 500 pov .. adclizion. L. 2 da 501 a 1000 pov. e L. 3 oltre; e.-' . ; L. 3000 cavalca l . lorde 12 «ro.

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IJ_, POLlCLINICO

MoNTERADO (Ancona). Scad. 10 febbr ., ore 18; L. 9000 e 5 quadrien11i dee.; trasp. L. 3600; se uff. san. L. 500; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 10 gen. NAPOLI. Alto Commissariato per la Città e la Provincia. Uff. san. di Pomigliano d'Arco·; scad. 10 aprile, ore 12. Id. di Casoria; scad. 20 aprile, ore 12. L. 9500 per ciascun posto; titoli ~ es.a mi; rivolgersi alla Segreteria dell 'Uificio provinciale sanitario. NARNI (Terni). Ospedale Civile. · Scad. 90 gior11i dall '8 dic ., chirurgo primario direttore; ·L. 8000 e 4 quinquenni dee., oltre L. 2000 serv. att., lire 3000 fu.nzioni direttoriali; rid uz. 12 %; comparteci paz. 40 %; età lim. 50 a.; situaz. di famiglia; tassa L.. 50,10; doc. a 3 mesi dall 8 dic : Chied . annu11z10. NocERA INFERIORE (Salerno) . Ospedale Psichiatrico « Vittorio Emanuele II » . - Scad·. 1° mar.; un ispettore e due vice ispettori; L. 8000 e L. 6000 rispettiv., oltre L. 1700 e L. 1400 serv. att. ; riduz. 12 %. Laurea, in medicina. Chiedere avviso alla Segreteria. P1ETRAROLA (Be1ievento). ·- Scad. 14 mar.; lire 8000; età lim. 35 a. PIETRASANTA (I..,ucca). - Scad. 10 mar.; 1d ue condotte; L. 9000 e 5 quinquenni dee.; cavale. L. 1500; c.-v. L. 840; riduz. 12 %; età lim. 40 a.

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[ANNO

XL, Nul\r. 31

l.. 3500 trasp .; riduz. 12 %; ~tà lim. 40 a. ; tassa L. 50,10. A vt·ertenza. - Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medicochirurgiche, i compensi allo stipendio base.

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Scad. 30 g-en. ; direttore sa~itario; L. 7500 e 6 trienni ven tesi m<1, alloggio, c. -v. , com partecipaz 60 ~~ incasso 11etto; età lim. 25-40 a.; tassa L. 50, 10. Domanda e documenti all'Istituto di beneficenz<: J<: ppi. Scaò. 31 mar.; medico primario diriettore sanitario; L. 12.000, oltre L. 1250 serv. att. , 10 bienni veRtes. , c.-v. ; età lim. 45 a.; docenza in clinica o p.atologia spec. med.; tassa L. 50; limitazioni all'esercizio professionale. RAVEl'!'NA.

Civico Ospedale. -

SAVONA. Comune. - Scad. 10 mar.; un medico scolastico e un m edico· condotto supplente; L. 5000 ciasc. , e 10 bienrti ventes., età lim. 35 a.; certificato punti co11seguiti in ciascuna materia di esame; per tutt'e dl1e i posti diploma di perfezionam. in igiene scolastica ; tassa L. 50. SuzzARA. - (v. MANTOVA). TARQlTINrA ( Viterbo) . ·- Condotta medico-chirurgica 1° Rione S. Martino e Castello. Per titoli. Stipendio iniziale L. 9500 suscettibili di cinque aumenti quadrien11ali in L . . 1000 ciascuno; indennità caro-viveri neUa stessa misura stabilita per il p~rsonale dello Stato, · se e fino a quando verrà corrisposta agli altri dipendenti. Stipendio, inden11ità caro-viveri, soggette alle ritenute di legge ed alla riduzione di cui al R. D. 20 novembre 1930, n. 1491. Tassa di concorso di L. 50,10. Scadenza 28 febbraio 1933. Per notizie sui documenti da esibire e ulteriori chiarimenti, rivolgersi alla Segreteria Comunale. ToRRAZZA 0>STE (f>avicn) . - Scad. 15 mar.; lire 13.000 ~ 5 quadrienni dee., oltre c.-v., L. 300 uff. san., L. 300 a1nbulat.; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; tassa L. 50. V1TTOu10 VENETO (Treviso). Scad. 28 f~b.; 6° reparto ; L. 8500 e 5 quinquenni dee., o]tre c.-v .,

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIF ICENZE. Il Gover11atore di Roma, principe Boncompagnr

Ludovisi, ha nominato delegato per l 'assistenz-a sociale il prof. dott. Riccardo Moretti, valente studioso. Sono abilitati alla ~ibera docenza i dottori: Bartolorµeo Cartia, in clinica dermosifilopatica; Mario Baq11is, Alfo,nso Bellavia, Lodovico Mamoli, Saverio Nisio, Gioacchino Salvati, Benedetto Strampelli, Arrigo Vita, in clinica oculistica; Alberto Fusari, i11 clinica orto·p edica; Mario Rigoni, in. fisiologia sperimentale; Giovan Battista Maffei, Domenico Vio:a, in medicina leg·ale; Antonio Corrado, Paolo Guerra, Pasqua Tieri, Gaspare Tirelli, in oftalmologia o clinica oculistica; Luigi Chioz-zi, Pier Giannino Montemartini, Giuseppe Pistocchi, in patologia speciale chirurgica ; Augusto Fi0rentini, in clinica pediatrica; Luca Galdo, in psicologia sperimentale; Luigi Chiozzi , in terapia fisica. •

11 pre1nio internazionale <(Luigi Devoto n presso il R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, dell 'im·p orto di L.' 10.000, è stato assegnato al prof. K. Jotten, dell'Università di Munster. L'illustre igienista si è recato alla C~inica del lavoro, ove è stato ricevuto da tutto il personale dell'Istituto; ne ha esaminato tutta l'organizzazione dell 'lstituzione. Al premio si erano presentati 11 concorrenti, di cui uno ungherese, due italiani ed otto tedeschi. Il nuovo con,corso « Luigi Devoto >> si chiuderà il 31 dicembre 1933.

Per migliorare

l'as~istenza

ostetrica.

(Referenduttr. indetto dal prof. PAOLO GAIFAMI e tac, colto dalla Rivista '' La Clinica Ostetrica,, durante l'anno 19~2). :on lettera aperta al R. Commissario dell'O.N.M.I. Considerazioni e Pt'oposte di : O. Viana; E. Santi; L. Malacarne; M. Bolaffio, E. Pestalozza • C. Merletti; S. Pasca li; E. Cova; C. De~io; E. Cappellani; Bacialli: F. Valtorta; L. Clivio; G. Dossena; F. R. Varaldo; C. De Paulis, G. Aymerich; C. Pampanini; T. Evoli; E. Alfieri, G. S. Procopio; C. Volpe; F. D'Erchia; A. ~oto; Società Piemontese di Ostetricia e Ginecologia. Volume in-8°, di 68 pagine, nitidamente ,stampato. Pruzo L. 7 più le spese postali di spedizione. Per i nost,:i abbonati sole L. 5 in porto franco. Inviare Vaglia all'Editore LUl.GI POZZI. Ufficio Postale Sue.. cursale diciotto, ROMA.


[A.t'\: o XL, i\

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SEZIONE PRATICA

NOTIZIE DIVERSE. Esposizione internazionale di sanità. Come 11e abbiamo già dato notizia, tra il 29 maggio e i: 30 luglio sono indetti a Madrid il 7° Congresso iriternazionale di medicina e farma eia militari ed il 2° Congresso internazionale del1'aviazione sanitaria. In coincidenza con queste due importanti riunioni, che richiameranno m oltissimi sanitari, verr à organizzata una grandiosa Esposizione internazionale di medicina. Il materiale sarà distribuit o in 6 Sezioni. Numerose climostrazioni praticb ~ varranno a rendere più viva e più interessar1te la Mostra, alla quàle parteciperanno numerose Istitu zioni di tutti i Paesi civili.

Convegno sclentHlco sociale per la cura della tuber· colosi osteo-articolare. Promosso dal! 'Istituto EJioterapico Codivilla ·e sotto il patrocinio della Federazion e I taliana azionale Fascista per la lotta contro la tubercolo i, avrà luogo a Cortina d'Ampezzo nei giorni 25 e 26 febbraio prossimo, un convegno per trattare problemi clinici e sociali inerenti alla tubercolosi chirurgica. La discussione verrà aperta dal prof. Putti coll 'esporrc i criteri e indirizzi odierni sulla cura della tubercolosi osteo-articolare e seguirà il prof. Bocchetti il quale tratterà l 'argomento ch e si riferisce all'assistenza sociale dei malati. Le comunieazioni, che potranno esser fatte in seguito alle relazioni , dovranno aver rapporto col tema generale. Sono assicurate riduzioni del 50 % per Cortina da qualunque stazione del Regno; i biglietti avranno la validità di giorni 15. Il convegno coinciderà con alcune delle più importanti manifestazioni dello sport invernale. La tassa di iscrizione è di L. 30. I temi del:e oo~unioazioni e le adesioni dovranno essere inviate al1.a ~egreteria entro il 20 gennaio. Per l 'iscrizion e e per qualsiasi informazione, rivolgersi al prof. Carlo ~1olon, delegato regionale per il Ven eto della Federazione Italiana Nazionale Fascista .p er la lotta contro la tuber colosi, Venezia , Campo Bandiera e Moro 3611, tel . 1353. Go Congresso tedesco sulla circolazione. IJa Società tedesca per le ricerche sulla ci1 colazione si adunerà a Wiirzburg il 6 e il 7 m arzo Il Congresso verrà dedicalo allo studio ,lei rapporti tra circolazione e sistema neYOSO ~ 11 lr::\le. Saranno r el at ori : per la p arte teorica Hering di Colonia, per la parte clinica Kauffmann di Berlino. Le adesioni vanno indirizzate al prof. ~1ag11us Alsleben, ~Iedizinische Poliklinik, Wiirzburg (Germania) . Organo della Società è la « Zeitschrift fiir Kreislauf!orschung », che con,ta 2p anni di vita; nel }'occasione del suo giubileo, ha pubblicato una rivista generale del prof. E. O. Stadler sui progressi compiuti negli 5tudi relativi al~a circolazione durante un quarto di secolo. Il periodico è edito da 'I'heodor Steinkopff (Residenstrasse 82, Dresden - Bl.).

Sacietà russa di urologia. I~

20 dicembre la Società d'urologia di Leningrado, presieduta dal prof. V. Gorache e di cui è segretario il dott. M. Pilchik, ha festeggiato il 25° a11niversario della sua fondazione.

11~

La prolusione del prof. Donati. · Il 9 corr. h a avuto luogo 1'attesa prolusione del prof. Mario Donati, chiamato dalla 'Faco1tà medica di ~filano <1lla cattedra di clinica chirurgica già jllustrata cla Baldo Rossi. Presenziarono la cerimonia il duca di Bergamo, le autorità e le maggiori person.alità m edich e cittadine; erano anch e intervenuti da Bologna i profi. Viola e Paolucci, da Padova i proff. Fasian1 e Gasbarrini, da Pavia il prof. Ferrata, da lloma il prof. Frugoni d a Tori1to il prof. Uffredu zzi ecc. Il rettore mag nifi co, prof. Livi11i, dopo aver commemorato breve1nen te il prof. Baldo Rossi, presentò con calde parole il succe!:;sore. Questi trattò magistralmente il t ema « Orien tarr1ento del pen siero e questioni cl 'a ttttalità birurgica », riscuotendo vivissimi ap1

plat1s i.

Corso di perfezionamento in antropologia criminale e diritto penale. Per il mese di gennaio è annunziato l 'inizio, presso ii: l< Se11linario di Antropologia Criminale e Diritto Pen ale », del corso· cP,e da parecchi anni si svolge a 'forino intorno alla cattedra ch e fu di Cesare Lombroso. Lo studio biologico e giuridico della criminalità vierae compiuto nei su oi vari asp etti con una serie di lezioni impar tite da inseg11anti delle du e Facoltà di Legge e di Medicina. I corsi raccolgono, ogni anno, laureati delle due Facoltà, professionisti, magistrati, funzionari; ed alla illu strazione delle basi biologiche fondamentali per comprendere lo studio della personalità crimi11ale, i associa110 esercitazioni pratich e su casi rea:i , visite a carceri, riformatori, m a11icomi. Ai partecipa11li al corso vie11e rilasciato u11 diploma. Informazioni dettagliate dà la Direzione del Se1ninario, via Mich elan gelo 26, Torino.

Corso complementare d'igiene pratioa. Si terrà nell 'Istituto d'igiene della R. Università <li Firenze, a partire dal 1° marzo e per la dur ata di un bimestre, per aspiranti ufficiali sanitari. Tassa d'iscrizion e L. 30L),50 e contributo per spese di laboratorio L. 100,10 (da versare alla Cassa di Risparmio in Firenze, via Bufalini 6). Le istanze saranno accettate in ordin,e di presentazione.

Il nuovo Ospedale Civile di Gallipoli. Questo Ospedale, che reca il nome della veneranda Madre del Duce, donna Rosa Maltoni Mussolini, è stato eretto nei pressi della Stazione ferrov iari a, di riscontro al mare. Consta di un piano semi-int err ato, ove trover ann o posto i servizi generali, e di un piano rialzato e uno superiore, per la degenza dei ma~ ati. In seguito a convenzion e col Podestà, il dott. Potenza, di Nardò, porterà a Gallipoli il suo impianto radiologico, il quale verrà sistemat o in locali che verranno costruiti nelle adiacenze dell'Ospedale.

Il nuovo Ospedale Psichiatrico Provinciale di Si· racnsa. , Abbiamo già dato notizia (fase . 51, 1932) di questg Ospedale, ch e sta sorgendo ad ovest di Tica; i lavori progrediscono attivarnente-. La spes~ per i 18 fabbricati è preventivata, come si è detto, in 4 milioni; ma sono da aggiungervi al~eno 2 milioni per impianti e lavori supplettivi. La spesa globale risulta modesta in rapporto


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ali 'entità dei lavori, perchè si è ricorso di preferenza a materiali di produzione locale e perchè, m entre con questi lavori si concorreva ad alleviare la disoccupazion e, si sono t ariffat e le giornate la vorative in mis ura relativamente b assa, a causa della disoccupazione stessa.

Ingrandimento dell'Ospedale di La Rochelle. La co1n mission a amministratrice di ql1esto Ospedale h a deliberato d'ingrandire l 'ospedale stesso ; ~.a sp esa è prevista in 15 milioni di frar1chi ; lo Stat o fornirebbe la metà di tale importo; per l 'altra m età verrebbe emesso un prestito, di cui la città garantirebbe gl 'interessi e l 'ammortizzam ento.

Il prof. Oreste Margarucci. Ali 'illu s tre chirurgo di Roma ed alla di lui figlia Bia11ca, i quali in prossimit à di Velletri hanno riportnto u11 in ciden te automobilistico, vanno i n ostr i fervi.di au guri <li pronta gu arigion e .

A.ssociazione medica cubana. U11 Co1nitat o esecutivo, pos to sotto la presiden za del dol L. F r artcisco M. F ernandez, h a avviato la cos tit u zion e di un ' Asso,ciazion e m edica cuban a, qu ale sezion e scientifica della Feder azion e Medica d,i Cuba. Le Società m ed1ch e nazion ali - di chirurgia, di pediatria, di elettro-r adiologia m edica. di studi clinici ecc. - verrebbero a far p arte del ! 'Associazion e, pur con serv,ando la ~oro auton omia . sull 'esempio di quanto si è compiuto in Ar gentin a .

Il monumento agli eroi sanitari della Romania. In presen za d el Re Carlo Il e con l 'inter vento di m olte autorità e persona~ità, è s ta to solennemen le inaugurato a Bucarest il monu m en lo agli er oi sani lari, op er a dello scultor e Rom an elli . Dopo l 'ufficio r eligioso, p arlar on o il pr of. Stoicesco, p re iclente del Comitat o, ch e rilevò l 'importanza del servizio sanitario durant e la gu erra; il gcn . Steph an esco-Aruza, ministro del~ a gu erra; il gen. rr1edico N. Vicol, ch e fu m edico capo del ser vizio sanilario in gu er r a; il gen. m ed. Coullaud , ch e fu m edico c apo della mission e militare fran cese durante la guerra: egli ricordò i m om enti tragici dell 'inverno 1916-17 ed espresse l 'omaggio dei m edici n ii l1tnri fran cesi ai colleghi r om e11i m orti sul campo ; il gen. m ed . Butoianu, attu a~e capo del servizio sanitario m ilitare romeno, ch e rilevò come questo, durante l a g u erra, abbia perduto un ott avo dei propri effettivi; il prof . Stephan esco-Gal atzi , in nome dell 'Associazion e generale dei m edici rom eni ; il presidente della Croce Rossa Romen a, Bais ; il presidente della Società degli Stu denti rom eni, Demistresco ; il segr etario gener a:·e del Co1ni ~ato dot t . Costinin, al quale si deve in gran p arte il successo della impon ente cerimonia. 1

1

Gli incidenti al concorso dell'internato a Parigi. I concor si per l'internato ospedaliero a Parigi h a11no sempre dato origine a discu ssioni, prot este. r ecl ami , ricor si ; m a f'ultimo h a soll evato uno str aor dinario scal1)ore; se n'è irnpo,ssessata anch e l a stampa quotidia11a . A ciò h a co'n tr ibuito il suicidio di una concorrente, dott. a Georgette Lon guet. Un 'ir1ch iesta condotta dal << Siècle Médical )) fra i nove 1nembr i delle tre Commi ssioni di esame (anatorriia , inedicìna e chirurgia) porter ebbe ad am-

XL, Nu !.\{. 3J

n1ettere ch e i fatti so110 stati 11tolto esagerati; invece ii: segretario ctell Assistenza pubblica, Chevalier, h a d ato delle co11ferm,e degne di rilievo. Altrettanto h a fatto il direttore dell'Assistenza pubblica, Mourier , 11el rispondere ad un 'interpella1iza, in sen o al Co11siglio lVIunicipale. Risulta p er es. ch e, 1ne11Lre doveva esser e rispettato l 'anonimo, alct111i candidati si sono fatti riconoscer e, con m ezzi vari . Eccone alcuni: si è ci tato qualch e aut or e sco11osciuto ; qualch e autore noto è stato citat o, insolitan1er1te, col pren om e (cosi Pot ai11 quale Nestor I>-0tain). ecc. In c1uesti. esatni è rigor osa111er1te vietato, ai commissari, di vedere gli ,scr itti , dacch è potrebbero ricoi101s,cere le calligr afie dei loro assistenti o trovare clei seg1ti co11ve11 zion ali ; alcu11i , però, no11 si sono fatti scr up olo di esaminare g·li scritti. Que~ti ven-' gono le Lti ad .alt.t voce, da persone addette a tale r'Ompito, le quali h an110 assunto la p arte µrinciJ)ale n el far riconoscer e i ca11didati, valendosi di trucchi semplici. ed h attno 1)er fi no corretto alcuni temi . Una pri1na inchiesta u fficiale era stata condotta d al! 'Assist enza pub hlicu, ch e è n1olto interessata al buon esito del i:o11cor so, percl1è tien e ad avere gli elementi m,igliori f n on quelli l)ro tetti e favoriti dai commi ssari. In ta::e inchiesta ven11e in terr ogata anch e la Longu et , m olto i111pres ionahile e ch e r jm ase profo1n da1nente scossa da alcu11e contestazioni, t anto da indursi ali 'at to in san o. 1

Cure balneo-termali e idropinicl1e per gli inralidii della gnerra. L 'Oper a Nazior1ale per la Pro tezion e ed Assistenza agli Invalidi della g u f'rra h a deliber ato, an ch e q11est >anno, di co11cerler e, co11 ~peci ali n01'm e, le cur e b alneo-t ermali ed idropinich e agli invali-di di guerra, ad eccezione di quelli con a ·seg11i t em por an ei di ga e 1oa categoria ·raduti e di coloro ch e abbiano praticato tre anni consecuti,ri di cure: 1930-1931-1932.

Le dom Jnde deb bono essere p resentat e al p iù presto possibile e comunqt1e n o11 01~ tre il 15 n1ar . : zo p .. v. , t ermine ir.irlerogabile. Per chiarirnenti r ivolger si alla Ra1)presentanza Provinciale dell 'O. N. I . G., i11 Yi n ' raJad ier 36-A, Roma.

Frodi sulle assic11razioni contro gl'infortuni in Fran• eia. :8 st ata scoperta a Lilla 11na truffa perpetra ta n el corso di due anni da una ciuindicina di person e, ai danni di una gr ande Co,m pag nia, per l 'importo di 750.000 fra11ch i . Il m et o.do attuato consisteva nel p or tare accura lan1en te nascos te d e~­ le ferite, ch e poi si fa<'eYu110 pas~are 1)er i1tforluni,. con la complicità di operai che faceva110 ùa testim oni, n on ch è di alct111i ~edici, che ebber o in cura a più riprese g]i stessi individui, sotto r101ni diversi , p er le stesse lesio,n i . È umiliante ch e 11el la professione m edica si siano infiltrati indi vinl1i così destituiti di onestà.

I premi di natalità a Firenze. Il Podest à di Firen ze, in seguito a sua deliber azion e in data 8 settembre 1928, ricoifd a ch e verrà con ferito un premio di i1a lalità di lire centomila fra quei coni ugi ch e abbi an o aYuto almeno quattro figli de.:10 st esso letto, entro il essennio 2B ottohre 1826 - 27 ottobre 1932.


[A l\"NO

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121

EZ IONE PRA.f I C.\

A lale pr emio potrann o co1ux>rrere quei g e11i lori legalmente coniu gati , conviventi e r esidenti in Fi r en ze, i quali si a n o d i co stituzione sa11a e in particol are immt1ni da i11al a tt ie t r asmissibili , non de diti all 'alcooli mo e c h e ri ullin o di buor1a co n dott a morale e J)Oli tica. I fi gli dovra11no essere q.ali in Firenze d u r an le il matrimonio e d ovranno esser e vive nti al 31 di cembre del: 'anno 1932.

Processo contro uu chirurgo. E: s ta lo in tentato un proces o con lro il d o t1 . Mczoe d i Budapest, da un a clie11te, i g. na l\ilargheri ta Kal mann n el cu i addo1ne egli a ve va l;l scia lo u11 p annolino ch e mi ura t n1. 70 x 55, Lro' alo d a un allro chirurgo ad w1 a seco nd a opcrn · zio n e. La parte le a h a ch ie .. lo, pe r i da nni, ll t 1t1 somma corri pondente a 60 .000 lire. Il 1\fezoe a ttribui ce l a dime ntican za ad una n~­ sistente. Il Tribunale h a dispos to lln a p erizia. 1

n o racl1è ' e rsar e u na so uuna eq uivalenle a 300.000 l ire, da cl e~lin are p er op er e di ben eficenza; ovvero. lo . cancl a lo. Il medico h a prefer i to lo scandal o.

Ccs il \ a d i ' river e a Roma, in e là d j anni 52, il <l o ll. F ILI PPO ORTONA, ufficiale san it a r io di Bnrle l la. Fu 1) rofe s io nis ta coscie11zioso , ta nto d a ac<(1 1islar ·j l 'affe t lo di qua nli lo con obber o. f)ol at o di g ran d e r e ttczz a, s1)iegò la sua attività di funzion ario con mol l a con1peten za e d edicò con pa ·sio11e i l s u o fo rte intelle tto n ello s ludio di d eli ea.te q uestioni sanit a r ie. l•' u e1rlpre arLi111ato da pri11cipi ollan1en .tc p a1rio l t ici od e ·empio di ros ta n I e on esto l aYor o. L.

'' IL POLICLINICO

SEZIONE CHIRURfilCA '' (mensile)

diretta d•I prof. ROBERTO ALESSANDRI

I l N umero 1 (15 Gennaio 1933) contiene:

Rispettare le client i.

\~.

Il c1o l l . Burt Wbile, di Londra, profes ionisla (lei più quo tali e u om o di m ondo, è s t ato r adia lo ctal l ' A5sociazion e l\fedica Br itannica, essendosi accertalo ch e egli er a l'an1ante di una sig n or u la quale er a a11ch e sua cliente. La co n oscen za d a t ava d al 1930 ed aveva g iò d a lo l uogo a forti a ttriti col m a ri to dell a sig n or n, il qual e è un avvocH to. Per I 'inter posizi on e di con1uni a mici , si er a addive nuti ad una concjl ia1io n e. L 'avvocato per ò diffi(l a va; egli fe<'e sclo1>piare In lin ea lelefo1rica d el propri o ap partam c n lo e per tal m od o p o tè sorprender e una br eve con , e r ... ozione telefo11ica, i11 egui to alla qual e sollo pose al n1edico un c1 i lemma: p aga r e le sp c e d i d ivor zio

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CT. BAGG lO

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<.;. PUPINI

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:-\. BOA N D.URHA -

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Abbonamento annuo alla

Resezioni dell 'epididimo con reimpianto del defe rente nel didimo : risultati. ti m i'.l conteg no di fronte a lle complicazioni polmonari post-operator ie. Trapianto di sarcoma spontaneo de: ratto per via endovenosa con poltiglia d i t umo re, Contr ibuto alla conoscenza tielle e· mor rag1e gastriche di origine o ~ cura. Contribu t·J olin ioo e a na tomo-patologico allo st udio dei t umori renali. malig ni dell 'infa nzia . rre zzo Oc l .Numero L. 6 Sezione Chirurgica: ltalla L. 50. • Estero L. 60.

I n vi are Vaglia all'edi t ore L UI GI PO ZZI . U fficio P ost ale !:::)ucc ursale diciot to. ROM.A..

Indice alfabetico per materie. .\ c1 oa.., fi~co. i a

. . . . . . . . · I3ibliogr aiin . . . . . . . . . Bro n cl1ie tla ia: cliuica e f)a Lo logia

91

Pay. •

C'1Ve : ne i1oln1on ari . . . . . . . . Gjs tj d a ech i11ococco a1Jc r La n ell e v1e b il j tlr i . . . . . . . . . . · · · · · · · Cis ti cla echinococco del fegato: iclrop11c uma lo i cis tica con sec uti va a r idu zion e senza drenag gio . . . . . . . . Cis ti d a echinoc()C('O : tratt a m ent o p r eop cr at orio anti .anafilattizzante . . . . Co n co r si OS[Jeclalieri a primari clii r urgl1i : a p rOJ>Osi to di - . . . . . . . . . Duod ~110 : ilivcrtico·i . .... .. . · · Edem a p ol m. acuto: m odificaz. d el sier o

di sa11g ue . . . . . . . . . . . . . . . F agom ania . . . . . . . . . . . . · · ·

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I pertcn sion e e r e11e . . . . . . . . . . I perl e 11 ion e r1 cl la pratica generale . . Iperten sio n e prim ar ia n el b ambi no l11ertcn sion c: t er apia . .. ... . Laringe: esam e . . . . . . . . . · · · ·

\[<ln1111ell · fe11u11 i11i li: a:-;i n11ne l ria Jl elle ll \al él LLi c }lleuriclie . . . . . . . . . Pag. 111 Pa1a li si facciale perifcr iri1: i 11, ul iicj 't 1L1' )) 104 <'Oli' e rge n za d.ei b ulbi oru 1. . . . . . )) 104 Per i lo11i li : lo tta <:ont ro l e - . . . . . . J)e riv i ·cl\ ri i e cl e · Lra cl 'or i .q-in c 11ppe n cl jt o , )) 100 .are . . . . . . . . . . . . . . . . . . )} 103. P 11c11111oli · i jd L\u l e to ta le . . . . . . . . Po ln10 11 i lc: r ura co11 a 11 ici r iC1c rarJH111 ic;1 )) 98 C' O . S I Q"CJ)O . • • • . • • . . . . . . . . )) 97 Pnl tno ni te: ' ie ro lcrapia .. . . . . . . 'a ugue: re isle11za g lobu Jarc n el le 11 L :)) 111 lnlli e intest . . .... . . . . . . . arC'o1nato ·i cu tan en r0 n 1Uabe tc n ornìo. . . . . . . . . . . . . . . )) 104 orrl icen1ico )) 102 'rlc1oder tL1ia: patoo-e11csi e Lcr a pi a . . )} 95 i n d r o m e cli ipove n ti lni' ione poln1 onar<' S i11tlromi addominali : co1npJicazioni )) 96 pleurich e e p ol111011a ri . . . . . . . . . inclromi associate d el ~ 'addom e cl . : pro)) 101 ' a di Meltzer -Lyon . . . . . . . . . . )) 103 1'ul) =-r col osi : m or tal ità dotnicil ia ri )) 105 • U r olvgia e i l m edico pratico . . . L

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Diri tti di proprietà riservati. - N on è consentita la ,.istampa di lav ori pubblicati nel Policlinioo se non in seguito aà autoriztatione scritta dalla ,.edatione. E v ietata la pubblieat ione

di sunti di essi sent a citarne la fonte.

A. Pozzi , Resp .

C. Fnu GON1, Red . capo . Roma - Stab . Tipo-Lit. Arinani di M. Courrie r .


1'22

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IL POLICLI NI CO ))

[_L\NNO

XL. Nur.1.

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Ricordiamo le seguenti interessanti pubblicazioni:

Prof. TOMMASO PONTANO Direttore l nc. della Clinica delle Malattie Infettive nella R. Università di Roma .

Le

r11alattie

da

infezione

Affinch è i lettori abbiano una più esatta cognizione dell'importanza di questo libro del Chiar.mo prof. ne riportiamo qui di seguito l'Indice :

PONTANO,

CAP. I. Parte geneTaLe: Concetto di malattia da infezione: 1) La causa morbosa; 2) Le difese organiche : 3) La malattia; 4) La terapia. CAP. Il. Parte speciale: Morbillo. Scarlattina. Rosolia. Quarta malattia. Megaloeritema o quinta Malattia. Varicella. Vaiuolo. Febbre Milia re. Erpete febbrile. Tifo esantematico. Dengue. Eritema nodoso. Lebbra. Setticoemie. Setticoemia streptococcica. Id . stafilococcica. Id . m eningococcica. Id. gonococcica. Id. pneuJllococcica. Infezione a Bacterium Coli . Tifo e Pa ratifi. Morva . Infezione melìtense. Febbre da B. Abortus. Tubercolosi m iliare acuta . P este. Meningi.te cerebrospinale epidemica. Parotite epidemica. Difterite. Malattie da siero. T etano. Erisipela. Carbonchio. Pertosse. Influenza. Colera. Dissenteria bacteri.ca. Infezione reumatica . Rabbia. Malat.. t ia di Heine Medin (Poliomelite acuta epidemica). Encefalite epidemica. Singhiozzo epidemico. Sepsi con agranulocitosi. Febbre glandulare. Febbre quintana. Febbre da papp:itaci. Febbre gialla. Malaria. Tripa nosomiasi umana (Malattia del sonno). Tripanosomiasi americana (M. di Chagas). Leishmaniosi. Amebiasi intes tinale. Febbre ricorrente. Sodoku o Spirochetosi da morso di topo. Framboe· sia tropicale (Pian, Bouba). Spiroch~tosi ictero•emorragica. Broncospirochetosi emorragica. Sporotricosi. Volume in-8°, di pagg. Vlll-423, con 72 figure in nero ed a colori e una tavola . Prezzo L. zione. P er i nostri abbonati sole lire 4 2, 2 5 in porto franco.

Prof. GIUSEPPE SANARELLI

~ Nuove

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più le spese postali di spedi·

Direttore del R. Istituto d'Igiene dell 'U11iversità di Rorna. I

vedute sulle infezioni dell'apparato digerente

Riportianio qui di seguito l 'in.t ero INDICE-.SOMMAnIO di questa interessantissima Monografia : Prefazione. - I . Cosa s'intendeva in passato per infezione in t estinale. - II. La patogenesi della febbre tifoide. - TII. La p atogenesi del colera. - IV. La patogenesi del carbonchio detto << interno » o cc intestinale » V. Altre infezioni ritenute e11terogene. - VI. Corollari pratici di queste nuove vedute patogenetiche .. VII. La crenoterapia nelle smicr obizzazioni e disintossicazioni intestinali . Volume in-8°, di pagg. VIII-184 1 nitidan1e11t e sta1npato su carta semipati11ata, con 28 figure inter<'alate nel testo. Prezzo L. 2 5, più le spese JJO Lali di spedizio·n e. Per i nostri abbonati sole L. 2 O, 7 5 in porto franco.

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Dott. ENRICO TRENTI Assistente nella R. Clinica Medica di Roma

IL GRANULOMA MALIGNO

(MORBO DI HODGKIN)

Prefazione del Prof. VITTORIO ASCOLI Riportiamo il SOMMARIO del volume:

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PREFAZIONE. - INTRODUZIONE. - PARTE PRIMA. Oenno stoTico · I risultati dell'os.servazio,,e cli· nica: Età, sesso - Sintomatologia - Ghiandole linfatiche - Milza e fegato - Temperatura - Sangue - Ma.. nifestazioni cutanee - Reni · Sintomi oocezionaJi - Apparato respiratorio - Apparato digerente - Si& ro88 - Sch.eletro - Quadri clinici. - Il reperto cvnatomo-patologico e le ricerche isto~ogiche: Anatomia patologica. · IsOO-patologia. - Eziologia: Rappcrti del granuloma maligno con la tuberoo1oei - . Riproduzione sperimentale - Germi vari - Il Oorynebacterium di Bunting - Protozoi. - PARTE SEOONDA (O• serva.zioni personali). - Studio clinico: Età, sesso, eredità. - Inizio dei primi sintomi - Diffusione · Mediastino - Milza. e fegato - Temperatura · Manifestazioni cutanee - San.g ue - Urine - Altre ma.n:if&. stazioni (pleurite, lesioni ossee) - Ricerche biologiche (Cutireazione, reazione di Waseermann). - RiDiacerche istologiche: Biopsie. - Ricerche eziologiche: Colture ed inooula.zioni negli anima.Ii. gno~ Prognori. - Terapia. - APPENDIOE. Oasi clinici (I a XIII). - BmLIOGRil'IA. · Volume in-8° di 176 pagine, con 18 figure e 9 tabelle termometriche in tMTole fuori testo. Prezzo L. 1 8, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 1 6,5 O in porto franco. Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all'editore L:U I Cl POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto, ROMA· •


Roma, 23 Gennaio 1933 · XI

ANNO XL

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Nnm. 4:

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FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA. REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. L'attualità medica : Il pt'oblen1a del reumatismo. Riviste generali : M.. Lusena: Studi ed e perienze eulle s u lle in f ezdoni lo:ca.li. Osservazioni cliniche : A. Fe~ri: Sopra alcund casi di r eumaLismo cerebrale. Sunti e rassegne : W. Neumann : SuJ significato della parola : Reumati61Jilo. H. Strauss: Le malattie reumati ch e e p seu•d<rreuimati-0h e. - A . Gov.aert: Sui reumatiiS11Di cronici: loro classificazione. - G. Singer: I sintomi 'in,iziaJ.i del r euanati.smo artieolarc a.auto e laro importanza .patogenetica. - A. Meeter: i sintomi inizia.li clel reum.atiismo cronico. - Weisaenboch, Glénar-0. e Fra.neon: Reumatismi ·CJ."<Ynio1 di origine epato-biliare. - 1.aJpc rt. : Re·umati·~m-0 cromico e paratiroidi. - F. Peco: Considerazioni Erul r eumatismo di origine ovarica. - F. Bezanç.on, M . PieIT~ Weil, J. DelaI"lle e Y. Ouma n sky : Il i311 ht::·t r ato anatomo-patolog100 e òatteriol ogieo del reumat•ie.mo tubercolare. - H. Pern : L'airtrite deformra.n te. - B. A . Gouley e J. Eiman: La polmonite reumat.ioa.. - J . Kowareohik: La teraipia delle malattie .rel.LDl~,tiche. S. Spiro e W. Kuustler: Sulla cura eaueale delle m ialgie e neurailgie reumatiche. Sohott.miiller : R isult.aitn. teTapeuti~i n ella artrite de.....

L'ATTUALITA MEDICA Il problema del reumatismo. I danni recati dal reumatismo agli individui e alla collettività divengono sempr e più manifesti e 'ri si con centra sempre di più l 'attenzione c.osì dei medici che dei profani. Una mole poderosa di ricerche va raccoglien · dosi al riguardo. Tutt.avia il problema r esta ancora in massima parte avvolto nell 'oscurità. Ciò accade principalmente perch è l 'eziologia del reumatism o non è accertata ed è tuttora discusso se si tratti di forme infettive o se entri in campo il ricambio alterato, e in tal caso quale p<irte vi a bbiano I 'insufficienza del m eccanismo termo-regolatore e le perfriger azioni brusch e, l'er edità, la costituzione, le disendocrinopatie, il turbato equilibrio acido-basico, I.a dietetica difetto a, i fen·omeni allergici. Di con creto si hanno solo dati negativi: cosi, i biochimici sono ormai concordi nell 'escludere il con1pito dell'acido urico (generalmente invocato dai medici pratici per spiegar e le algie articolari, muscola ri , ecc.), com e pure dell 'aci-

form wnte incret-01·ia. - M. Wetbet'"by e B. Y. Gla\1'\< son: Vacdi.noterapia. en.d-0venosa nell'artrite cronica. Cenni bibliografici. Accademie, Società Mediche, congressi : 111 Congresso internamonaile ~l Reumatie:mo. Appunti per il medico pratico : O ASISTI CA E TERAPI.\ : Dolori aTtioolari rewnatoidi da terapia saJ.v.area nica - Il fattore m a lnutrizione n e ll'a r trite roomatica.' - La. orieoter ap!ia ne] r eumatismo tu beroolare. - Il clOO'Uro dli manganese nel trattamento dell'end-0carditc reumatica. - La arenoterwpia degli adolescenti cal'ldiop.atiOi r eUJlllatiemali. ~ S.eMEJOTICA: Studio della f·r equenzai del ip-01.so durante il sonn o nei ba..mbini reUJlllati.ci. MEDICI NA SCIB N rlF ICA : TI reumat'i6Dlo artioolatre aiouto è una malattia da ultravirus? - .Alla ricerca del virus reuni atico. :B l 'artr.ite degener.ativa una. malattia a eè? VARIA : U trewma,tisrmo tuberoolaTe nella m edicina e nella storia,. Nella vita professionale : MEDICI NA SOCI ALE: La eroci ata contro il reumatismo. - La mutua dei reum atici. - Gonoorsi. - Nomine, .prom-0zioni ed onorifi.oenze. Notizie diverse. Indice alfabetioo per materie.

do lattico e di altri acidi organici (pr esunti prodotti di rallentato ricambio e di ossidazione incompleta). Le manifestazioni del cc r eumatism o » sono così varie ed eterogenee, ch e, in assenza di dati eziologici positivi, i confini di esso restano mal definiti , e quindi anch e la diagnosi è malsicura. E come' peT altre m alattie di cui ignoriamo la causa, anch·e per il reumatismo è difficile stabilire se l 'incremento, ora denunziato, delle malattie reumatiche, sia reale od a scrivibile soltanto alla diagnosi più corretta. Anch e i rapporti tra le varie ma nifestazioni attribuite al r eumatismo sono molto vaghi : specie per i leg.a mi eventua li tra il reumatismo polia rticolar e acuto e il reumatismo cronico, e per le forme, così molteplici, del reuma tismo cronico, considerat·e ora in blocco e ora scisse in più entità . Fino a quando non conoscer emo l 'eziologia, sarà "difficile ch e la profilassi e la cura possano divenire causali e perciò efficienti. I rimedi certo non ma ncano . A parte quel li classici , come i salicilici nelle form e acute e i I calo~e esterno nelle forme croniche, vi è chi


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vanta, oggi, i su ccessi della vaccinoterapia, chi dell'opoterapia, delle cure alcaline , della diatermia, chi esalta gl 'interventi chirurgici , diretti ad eliminare i fo colai d 'infezione; ma non si banno con sen si gen er ali. Malgra.do tutto , si deve riconoscere ch e qualch e luce vien e proiettandosi sul vasto problema . ·Sappiamo ormai ch e non si tratta di mà la ttie delle articolazioni e ch e il reumatismo non è artritism o , m a è una ma lattia gen erale con localizzazioni in vari org·a·n i e tessuti. Le arti.colazioni sono colpite con molta frequenza, ma lo son o a n ch e il cuore, i visceri addominali, il sistema n ervoso centra le, i muscoli, le sinovia li, le aponevrosi , il t essuto cellulare sottocutaneo , ecc. Da siffatta vasta visione della mala ttia , son o derivate delle riper cussioni n el cam po te rapeutico . Ad esempio, sappiamo oggi che, per fyonteggia re la m alattia, non basta combatterne le localizzazioni , m a occorre sostenere tutto l 'organism o e quindi , in primo luog o , conoscerlo, così d.a valutar e e corregger e le eventuali insufficienze funziona li degli or gani e da spegnere i focolai d 'infezion e. Una n ozion e importante , oggi acquisita, è r ela~iva appunto .ai focolai d 'infezion e. Pur lasciando im preg iudicata l 'ipotesi infettiva del r eumatism o, questi focolai p-osson o esser e il punto di p arten za di localizz,a zioni ch,e , se non cr eano, aggra vano la m alattia. Denti cariati, ton sille avaTiate, l.a ringo-faringiti , sinusiti, enterocoliti , colangiti, prostatit i , a nnessiti, cervi citi, ecc. reclam.an o efficaci interventi. Se pure il ter ren o reumatico pr edispon e a queste infezioni a focolai o, esse divengono p erò, a loro volta, fattori morbigeni, in un vero circolo vizioso, e può molto g iovare di eliminarle . Fino a qual puntcJ siam o oggi attrezzati p er fronteggiare il problema ? Come può il m.e dico r egolar si per la diagn osi ? Ch e cosa I) UÒ egli fare di fron te a d un m alato ch e vede per la p rima volta, colpito da .forma r el1matica a cuta? E di fronte ad un pazien te torturato da reumatismo cronico ? Abbiam o stimato utile di raccogliere degli el em enti al riguar~o e di offrirli ai lettori. l ,a pubblicazione dell 'attuale numero monogra fico ci sembra pienam ente giustificata e confidiamo ch e sar à accetta ai lettori (*) .1 La Redazione. 1

(*) Dat a la vas tità dell 'argom ento, il m at eriale

da noi r accolto - per quan to selezionato - è stato copioso e n on tutto h a potuto trovar po~to n el n u m er o. Alcune recen sioni verranno pubblicate prossimam.ente.

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RIVISTE GENERALI. C LINI CA MEDI CA DELL A

R. UNIVERSITÀ

DI

ROMA

diretta dal prof. C. FRUGONI.

Studi· ed esperienze sulle infezioni focali. Dott .

MARCELLO LusENA,

aiuto e docente.

Secondo la dottrina delle infezioni focali svi.,. luppata in America sulla b.a se di numerose osservazioni cliniche ed esperienze ad opera di Rosenow e poi dai suoi collaboratori e .allievi e solo da poco tempo conosciuta e varia1m ente accol La in Europa, numerose malattie sarebbero origina te da ri,c·ettacoli di tessuti in fiamma ti, nor1 di ra do m.r inimi per dimensioni e intensità e senza alcun rapporto app arente colle mala ttie m ed esime. Ma è giusto precisare come gli stu·di di Rosenow non costituiscano, come taluno p otrebbe cr edere, la dottrina ste sa; ne . rappresentano soltanto il poriodo più recente , quello sp erimentale, ricco di sorprendenti novità e l 'hanno imposto all .atten zione di tutti. Così , in seguito ai singolari risultati di patologia sp eiri·m entale annu nziati da lla scuola di Rosenow, l'osserva zion e clinica sistematica i·n America e altrove si è sostituita· alle osservazioni sporadiche ch e pure servirono di b·a se alla stessa dottrina. I rilievi che l 'hanno form~ta sono stati sistem aticamente seguiti da Billing s in An1erica e prima an1cora· da Passler in Germania . Ma in 1'ealtà il concetto ch e una malattia locale ·O gen erale a ppaia in certi casi legata a un focolaio infiammatorio cronico, per lo più dental e, di per se st esso rmodesto e simile in tutto a quelli .della stessa sed e e apparenza ma ge n eralmJen te innoc.u i , è orm.ai antico. Le prim e osservazio·n i clinich e ci riportano a parecchi d ecenni indietro e og gi non raramente app aion o sulle rivist e; m ediche delle rivendicazioni i·n q uesto sen so. Del r esto I a ssociazione clintca di queste lesioni ·dentarie e tonsillari con affezioni gen erali , specie a tipo reum.atico, ·d.alle 1nonngr.afie è s~ta già d ai parecc.l1io temp o a ccettata n ei tra ttati di medicina, fa parte d elle cognizioni gen erali ed appartiene alla casistica di m olti m edici pratici. M.a· recente e tuttora sub judice è la teoria eh.e tale nesso di causalità sia di natura infettiva. Germ1i o tossin e partirebbero ·dai focolai di infiammazion e cronica, quelli che fBillings ha chiamff}to fo ci e secondo il Rosenow aifldrebbero a loc.alizz.ar si là dove li g uida una elettività biolo1

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gica e non semplicemente una contig·uità ana- germi. Anch e Kolle fa molte riserve s u quetomica. sti esperirr1e nti , tanto .più che a l cune malattie, Tali foci hanno sede nella prostata, ·n ella specie d el sistema nervoso, sopr avvengono ancervice uterina, nei seni paranasali, nei denti ch e spontaneamente nel coniglio e l 'iniezione e nelle tonsill e. Ma siccom e ques te ultime lodi mate ria li patologici potrebbe favorirn-e lo calizzazioni sono di gran lun ga le più c omusca tenamento . Nè si è dime nticato ch e a l 11i, co ì I 'infezione focale si r iduce in gran cune affezioni ch e Ro eno\v pretende di poparte dei casi a quella ch e l 'Hunter ha d eter riprodurre con iniezioni di streptococchi 11ominato oral sepsis. non sono ritenute di natura stre ptococcica, In questo venten·n io Rosenow h a investima piu.ttosto da viru filtr.runti o ign oti (P ette) . gato sperimentalmente si può dire in tutti i · Ta li obieizioni hanno certamente il l oro ' 'alare. ca•m pi della patologia, raccogliendo a s uffraTuttavia, c ome vedremo, non sem pre d ecisi.o-io della sua teoria una mole impon e nte di vo, di fronte ai risulta ti sperime nta li . Ed è osser,raz ioni clinic h e e di ricerch e. na orgalecito affermare ch e ad una r eazione di scet11izzazione m~di ca e scientifica perfetta e g ranticismo si è andata sostituendo oggi una secliosa a l servizio di esperti collaboratori g li ria valutazione di queste teorie e d elle p r.atiche 11a permesso di estendere n otevolmente le r l1 e ne sono conseguen za . La teoria , p er quanto sue ricerche. Queste hanno preteso di dare <li c ussa, ogg i è d a par ecchi a·cce Ltata e ..,ebpiegazione di un nun1 ero di ma la ttie ve'fab ne l 'avvenire le seTbi probabilmente in d em ente grande. Di a lc une non . i co nosceva finiti,1a qualche limitazione, pure è presun1iJ 'etiologia. Di altre si <:r edeva di co no cerla. bile l e r esti sempre un a n o tevole im1portan za. Gli streptococchi e per lo più di origine foRo en o'v si .appoggia princ i.pa lm1ente su qu.ecale apparvero 1~espo·n sa bili i può dire d ella ti punti : maagior parte della i)atolog ia. Mala tti e r eu 111cidenaa di fo ci n ei pazienti di va.rie mamatiche, malattie d ell 'apparato digerente, d el lattie. sistem a n ervo o, della pelle, ecc. Questi foci , g ià con osciuti , come h o detto, m a n on mai Dalla ~ ua s tati lica e ·sa appar e vera n1ente presi in tanta viva con siderazione, apparver o alta; per es. tra CT]i a rtritic i, •n euritici , miosi così il principale fra i meccan~sm i patogen~­ ti·ci, le ton silliti , le p iorree a rri a no a l 70 %. t i ci. Insiem e a qualche entusiasmo non poteva Di . .·O'raziatam ente non viene riferita alcuna staquindi manca re una e nergica reazione contro Li ·tic.a ... u persone pratican1ente libere da· ogni u11 in ieme di teori e in contras to r eale o <i 1>di turbo ali 'infuori d el focu ste o . Ma quel11ar en te con principi acquisiti di batterio logia, le cifre sembra n o veran1en te m olto elevate. di patologia ge nerale, di m edicina ir1 gen er e. Qu. "' lo concorda con la mia os e1-vazione persol{eazion e tanto più viva in quanto la teoria n ale a lla quale da sola non v·orrei da r e impordoveva n ecessariam ente gen erare una pratica, tome infatti avvenne. La ca'Ccia al focus , cl10 tanza, non essend o certo a bbo nda•n te 1 com1e C[u ella ·di Rosenow. Un p unto di parti co1are purtro1)po non è solo ton sill.are o sinu sale n1a inter esse su cui questo A. attirò l 'attenzione anche dentario e .co m e vedremo riguarda spe. è la frequenza di cerviciti (53-60 %) i·n donne "'O d enti in buone condizi cm.i d al lato funzi oaffe tte da n eurite, miosite, artrite, l esioni ocunale, d ette luogo a·d un insiem-e di brillan Li lari , m~ntre in a ltri g ruppi questa lesione è ri. ultati e di am.a re d elusioni. È m o lto 10oo ico cl1ci la valutazione s ubiettiva di principi scien- a sente e rappresenta la da pochissimi casi. Ma ltna s t,atistica ancora più inter e sante è quella tifi ci, esperim enti, ·osservazioni c linich e, abbia riferita da Passler , la quale r iguarda, i'nrvece, determi·n ato varie correnti e fino ad oggi n on u11a ola· specie di fo c.u s, la tonsillite e consi può dire trovato l 'accordo. Infatti d a varie ~ idera l 'anamnesi di due g ruppi di soggetti parti sono state mosse parecchie obbiezioni . ( ·ol dati) il primo a tonsille sane (il 42 % deil C:osl Sch ottmuller (Congresso di Wiesbade n toitàle) il secondo ~ tonsille cr onicamente inl 930) trova inverosimile ch e g li streptoopicchi fiammate. Si vede ch e parecchie forme morviritlans OSfJiti abituali de lle1 mu cose, presenti f)01 e e, in primo luogo, le cardiopatie e il reuno il potere patogeno ch e Rosenow attribuisce loro e ch e lo stesso germ e o germi affini pos- matismo s ono 5-6 volte più frequenti nei tonilliti.c.i ch e negli a ltri. Questo risultato (1909) sano provocare malattie disparate. Inoltre non trova paragonabile la· malattia umana coll 'in- r on~isponde d el r esto a idee ormai correnti e qua i completamem:te !pacifich e su i !rapporti fezione speri m en tale prodotta da dosi esagefra ton illiti e forme reum.a tich e. rate, assolutamente « unphysiolog isch en » di 1

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Altro punto è form a to dai risultati della remozione dei foci (si prendono in considerazione quelli cl1e alla prova bio·l ogica .h anno dimostrato ·di contener•e i ger1ni .a.genti della malattia) e dell 'u so deii va ccini autogeni . Mi riservo di .p arlare più avanti delle prove biologiche. La pe1~centu ale dei miglioram enti in seguito alla ri1mtozione del focus .appare a ltissima in confronto ai casi controllo. La differeinza, inv.e ce, tra i casi tr:attati o no col vaccino, sia in un gruppo che nell 'altro, non è abbastanza dimostr.a tiva (per es. 61 e 54 %) e m~ pare g iusta l 'obbiezio·n e ch e a questo prop·osito mosse Schottmlilller 1al Con gresso di V\Tiesbaden nel '30. Si h a l 'impres ione ch e la rimozione del focus rappresenti davv ero in a lta proporzione di casi la terapia utile. Quanto al vaccino, io vorrei però osservare ch e risultati clinici •chiari e numerosi non sei n e hanno nemmeno in molte di qu·e lle cure vacciniche ·con germi n·oti contro IDfalattie note. A proposito ·dei risultati clinici della remozione del fo cu." io vorrei f.ar pre ente ch e la efficacia di que Lo provved~mJento ancora più che dalla statisti.ca risulta dal caso sing olo·. Anzit11tto è sempre difficile confronta1'\e1 il numero di guarigioni consecutive o non ad ablazione di focu s e valutare esattammite le probabilità deille due condizioni . Inoltre la percen tuale di su ccessi può essere piccola e quindi inutilizzabile come contro1lo d ella teoria p er v.arie r.agio ni ineren.ti alla difficoltà di sco..p 1·ire il focus o i fo ci, fa1'TI1e la co·m ;p il eta e t:i:rpazione, ecc. Ma , se tra i molti casi ve n e son o :an.che pochissimi in cui Ja g u.arigione sia venu.t a così prontamen,te dopo I 'intervento da elimrinare il so·spetto della coincidenza, specie quando. si tratti di affezioni ·di vecchia ·data, ciò deve ba:starie co m e1dimostrazio·n e che la relazione esist·e , a prescindere pel momento dalla utilizzabilità pratica di queste nozioni. Ora tali esempi, specialmen te per quanto .r iguavda le forme reumiatiche, abbondano nella leitteratura ed io non d esidero fare delle enumerazioni ch e costituirebbero una perdita di tempo. Ma devo specificar.e che essi sono numerosi !Il·on solo presso gli esperi.m 1entatori che se1guono le o·r me di Rosenow, ma a n.cl1e t:r1a1 molti, d i,c.i amlo cosi, isolati. E p er questo mi riferisco oltre che a pubbli cnzioni , alla casistica riferita nel refeTendum di Palazzi. L'o.dontoiatra di Pavia segue l 'argomento da molto tempo e recentemente ha pubblicato insieme con Diener, un lavoro importante. Vi si riportano le risposte ad un que1

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siionario cl1e gli AA. hanno inv iato a i giornali m edici e a studiosi, italiani e stranieri . Molte deJ.le risposlìeJ al questionario (che riguarda solo i foci dentJa,r i) si riferiscono a casi a:ssolutam1ente dimostrativi, tra cui una ·dello stesso Palazzi. Ma in istere su questo punto mi sembra assolutamente vano, perch-è non solo la letteratura è l)Ìena di tali con clusioni, ma ese, si può dire, appartengono all'esperienza acquisita.

Dimostrazione qi ger·mi nei ·tessuti affetti . Alla dimostrazione dei germi nei tessuti a ffetti, il che D·ella scuola di Rosenow si f.a corremtemente, noi daremo importanza , reJati va1nente .a lla sede . Parlo, b en inteso, non dei tessuti della les ione focale, ch e considereremo a parte, ma di quelli .d,ella lesione a distanza. Tale di·m10strazione ch e si J:a sia m~croscopicamente, sia batteriologicamente ha , secondo me, un inter esse scar so per quei tess uti dove i germi (per 1o più strepto•coccbi) possono trovarsi per infezion e secondaria (p er es. ulcera giastrica) molto maggiore, i·n vece, in quelli, che abitualmente sono sterili (sist. n·e rv,oso). La dimostrazione microsco pica si fa servendosi del m etodo di Gram (presso Rosenow si usano una m1odificazione del Gram con •c.ristalvioletto in os alato· di ammonio e safranina per contrasto). Io ho trovato ottimo il n1etodo di Jones (un1a delle tante varianti del Gram) che già mi avEWa dato ottimi risultati in confronto a molti altri per lo studio delle streptotrichee nei tessuti · e che avevo imip arato a conoscere in un veochio lavoro di Polverini sul Piede di Madura (Sper~mentale, 1903): xilolo, olio di anilina, acqua, violetto di Genziana in acqua d 'anilin.a , lugol, .eosina, olio ·d'anilina , xilolo, balsamo. Sul fondo rosa pallido del tessuto i germi gra m positivi spiccano nettamente, cosi ch e, .an che se poco numerosi, si di stinguo~ no con fa,cilità e molto meglio ohe col n1etod·o u sato dag li .americani. 1

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Osserva.ziorii s.erolagiche. Un campo di osservazioni utili è stato pe;r la scuola di R,osernow qu,ello sierologico. I sieri di malati contengono pochi o punto anticorpi contro i germi isolati. Rosenow parla genericamen te di mitezza dell'infezione. È possibile che l 'assenza ·degli anticorpi sia determinata, con cedendò come già am·mess.o l 'intervento di quei germi ne lle manifestazioni in


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que tio11c, alla rarità o i11 u.. i stenza di veri fatti setticen1ici. :E: tato clin10 trato da quegli sperimentatori che i filtrati di culture ri11roducono per ini ezione le 1nede i1ne alterazioni cl1 e le •c ulture te .. se, ..:olo più [}a.., egge' e. on è in1po. ibile ch e in patologia u111ana, essendo infrequenti o scarsi i gern1i ·dell e Ie~ioni , com1e dicen1·mo, queste siano so tc11ute da fatti di vera into ~ i cazione. Tuttavia, pre1:>arando dei ieri im111uni cogli animali da e pe1nrrito1 i po ono f.are utili confron.ti. E cioè ~i può veder e ch e il iero .preparato 1 col .ger1ne da llna d.at.a i11alattia reagisoe (per agO'lulin.azio110 o J>recipilazio11e è lo ste o) co11 o-]i altri "tipili della .. te .. a malattia n1 eglio cl1 e con quelli eia altre. Occorre tener pre e11tc r l1e no n si tra tta di J)ecifi cità lrettissime com c1uelle di r ui ci ser' ia•rn.o abill1aln1en te a . ro po di a!!JlO. ti ro, 111"-1 pt1re, seco11do le ta))c ll e, ns a i din10 trative. La 'pecifi cità di un d.alo ~ Li1J ile è labjJ i :-;] 111 a con1e, d cl rc~ t o, altre ue qualità di in11>0rtanza e:s~enz i alc e bi sogna lavorare co n aniigeni 1)re1)arali . uJ}ito dopo l 'i. ola 111 c11to. e 'L ro11 ·iderano rc rle omiglianze er olog icl1e, "-en1l>ra di IJOler r1olare u·n a certa corri spo1lza t.:oi l · uti a ffetti IJiù che coll e malalli e. l)er e ·1Hpio, 11. e11tre la corea entra certamenl<' nel gru11po deJ] e f-0rn11e reumfaticl1c e . i .accon1pagna .. j>C i imo al •c la sico reumatismo, ..,i i10La una certa affini Là erologica tra i o-crn1 i isolati <la casi di corea e quelli i olati da polio111ielile ed encefalite, co1ne se l 'affinilà verso certi te su ti ... i accon1 i)agnasse a pa rl icolari caratteri anche ero)oaici. E questo i IJ UÒ ricon 11ettere con le variazioni serologicl1 e di cui parlerò a proposito delle modifi·c.azi on i speri men tali d ella elei ti vi là. 1

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T ecnica. Per preparare l 'anLi o·ene l)er prove . erolog iche, ~ i centrifuga u11a g iovan e cultura in brodo CY}ucosato (il liquido sovratan te potrà servire per i)rove di preci pi tazione) e tutto il edim1en1Lo ottenuto da circa 120 c.m,c. ' i raccoglie con un centimetro cubo di miscela gli cerina 2 })arti, cloruro di odio 20 per <'ento 1 parte. In questa mi cela l 'antiO'ene si C·onserva i nalterato lungo tem.p o. P er eseguire una prova di agglutinazione si aggi unge a una certa qu1antità di sol. fi siologica tanta miscela da .conferi re alla sospe11sion e un a opacità dop1)ia di quella di un.a brodoct1ltura. Questo Rosenow cons iglia di fare il g ior11 0 prima (probabilmente per separare i germi spontane.amen te precipitabili al fondo). Si mescola 1

• • J)Oi 0,20 di antigene co n 0,20 di iero a varie dilui zioni, si legge do1)0 1 ora o 1/ 2-2 ore di term·o tato e il g iorno dopo. Io trovo più comodo getlare in rprovelte con. O,5() di siero .a diluizione raddoppiata da 1 : 1O all'lla. (10240), una goc•c ia di antigene tanto de11. o ch e la o pe11 "ione riesca tanto siTD4ile a c1uella per l 'agglutinazione d el tifo (v . la,·oro Lusena sull 'iperrecettività ncll 'inf. da viri·da11..,). M.a, in un n1i0do o nell 'altro 1'esse11zialc ta nel prepiararc una so pen ion e stabile tli ~ Lr ep1toco cchi. E ciò i· ottiene eparando per l-i<?<li 1n1entazione o })Cr brerve c,entrifuga zione c1u-e lli meno .., tabili. econ do la mia esperienza I 'agglutinazione è ]enLa, •circa con1 e per le T~ru ce llei. In quest e pro e il controll o senza sier o è r>·articolarmen te indispensabile. I con igli 1>roducono fa cil1n ente ieri au-O'lutinati ol-

tre

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10. 000. Il numero relaliYa111ente piccolo di ieri ed nnlige11i cl1e 110 110 Lulo preparare e confronl ar non n1i per111elte di .pronun ciarmi. Si trat1:1 di rj cerch e .ancora i·11 oorso st1i .gerrrui da i111l'-cz ion€ focale i11 rren cir e. Ma, almeno per tt Lia n lo rig uar-da il gru1)po delle affezioni reu111al i r l1 e, 110 J)er 0 1~a l ' in1pre ... ion e cL1e tali conr fronti ... erologici non conlribui cano .allo studi o della que tion e. 1

La parte 1te

,~ eran1en l e

e senziale in que t'ordidi ricerche è quella cl1e si riferi ce alla

(li111 0 Lrazion e della elelli ità dei germi che si o l tc110'ono dal inalalo e alla riproduzione di l e. ioni i)aragonabili .a quelle um.a ne. f\ffinch è qu c. ta ri e ca è indi .. j)e.n... abil e eguire i melodi cl1 e la scuola di Rosenow ha elab·o,r ati 0 cl1e in qualch e ca"o i scostano, da quelli ab-il uali della batteriolog ia sperimentale. Io mi ~ono co11vinto di c iò dopo di a\'erli appresi direttam ente da l dottor Fa tin.o- allievo di Roseno'v durante il . uo . oaaiorno di circa ·due 1r~e .. i 11 el 1930 nella C:linica di Padova . BreYe1nenLe li esporrò. E ame del pazien.le e ri1cerca dell e le ioni C'l1e eiventual•mJente po, sano aver funzioni di foci coi nlezzi di ri cerca aliti in clinica . Pre1 amento del material e. e i tratta di denti, bi ~ ogna sezionare un.a ra dice dopo l(lVerla sterilizza ta con jodio o altro all'e teirno, con una forte ten.aglia tagliente e m etterla in un.a proYetta •con tenente liquido di Locke con gelati11.a o an che un Ji,quid-0 inerte qualsiasi e un 1}()' di sabbia la quale, ag itando, favori ce la dispersione del materiale. Per il far in ae prele'Vamen to con il tamponcino con1e per la difte-


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(ANNo

t< lL POLICLINICO»

riLe, per le ton sille si f:a, una s pre:rp.itura con uno sp ecchietto da laringologo, dopo av er fatto sciacquar e la b occa. Qua n·do si tratta di fram1men ti di tessuto si schiacciano ilil uno • speciale tor chietto s traordinar~amente pratico e coim o do ch e sostituisce vantaggiosam ente il m ortaio c·ol qua rzo. Il materiale, dal quale ; p uò far e un Gram (ch e in pratica non serve a niente perch è si ved e quasi sempre Ulila prevalen za di str:ept ococchi) viene introdotto n ei i11·ezzi di cultura . E 1cioè su una piastl'la· di a,g ar ""'emrn·e per striscio e n ei tubi di brodo cervello. Si tra tta di pr ovettoni di brodo g lu.eiosato al 2 % ph. 7, 7 con un pezzo .di cer vello ed un p ezzetto ·di m ,a rm o destin.ato .a pr otegger e il pH. dall 'acidificazione ch e ten de p rodur re il cervello. Si può a n ch e m 1ettere l ' indicatore di Andra de per v-e dere subito sei una c1Ultura h a acidifica to, ma ciò, . econd·o m,e, è de] tutto inutile . Il t ul)o di b rodo vien e b oll ito l)rima d ell'uso ia ffin·ch è p erda l 'aria e dopo l ' in emenzamento r iceve q u alch e centimetro cubo di paraffina liquefatta cl1e n e prot egger à un.a r el.ati"."a anaer obiosi . SE.'! si vuole avere una idea <lella ricr l1c·zza dei g·ern1i n e-I m ateriale, si fa lo stesso co11 Lerre110 conte11e11te an cl1e agar dove ved re111 o le ·colo·nie separate. Ma ciò, p er con to 111ic , è ~ uper fluo . Ne1 bro·do cervello gli streIJLococcl1 i n.ascon o rigog·lio.., an1ente ed è oosì favorita la loro purezza, a volte assoluta , a volle rei.aLiv.a , i11 tutti i suoi g·ra di. In un c1uar lo circa dei ca ~ i n elle piastre non nascono g li l.reptococchi i quali spesso s i isolan ò co,.. n1e aulaerobi e s ugli stri ci appare oltanto qu:alch e colonia d i germi ban ali. P er l 'esperimento e.i :_ervian10 oJamente della brodocullura a naerobica, n on adoperando n1ai cul ture p iù v.eccl1ie di 18-24 ore. Ma, seco1i-do la n1i.a p ra tica, è b u ona r egola insem en,z ar-e la m1att ina in n1odo da aver e le c ulture ver o seTa. Quindi culture di 7-9 oré. Se la cultura è impura si u sa egualrn11e-nte e spesso l 'an imiale op1eir a la elezion e. Qua lcl1e vol~a, invece, socco·m be, s_1) ecialmente quando la 1culLura contiene m olti Gran1 negativi a tipo tifo coli. Ma per lo p iù i h aDJn.o c ult.uTe pure a ln1en o pratican1en te. Non è p erò il caso' di assi- · curarn e la purezza .e.a rt l 'i olam.e1nto su piastre , p erchè q ue to compr ometterebbe 1'esito dell 'e-. 1)er imeuto. Si devo110 adoperar e culture se1111ianaerohi ch·e, g iovanis im ei. i pl1ò iniettare j11 ven.a ·O i11: p er itoneo , o per via endocra nica. Io 110 .gen eralmente :pr eferito la via endoveno~ sa. Per la dcse si calcol,a circa centimetri cubi 0,50 ogni 100 rr. ·di peiso dell 'animale . Ma i11 r ealtà q ue .. to dosag·g io è qt1.asi illusorio per1

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ch è le culture variano non solo quanto a densità, ma anche a tossicità e virulenza. Esiti p ossibili: morte rapida dell 'animale per i:ntossicazione, e, in secondi, minuti o più spesso in qualche ora. Morte in pochi giorni con set)ticeimia g enerale senza looalizzazioni. Sopra vvivemza lunga con o senza localizzazioni. Per lo più bisogna uccid~re gli animali, cos a ch e va fatta co·n particolari cautele, per evitar e qua lunque 1esione ·p ossa poi essere male interpretata e anche per lasciare libertà di mo~ vimenti prima della morte. Ciò è utile per osservare bene fatti di paralisi, artriti, e cc. Perciò l 'u ccisione si fa nel nostro labora torio sotto scatola grande a coperchio di vetro nella qua le si immette clor·ofo-rmio. Io rrui servo ora con m olto vantag gio di g as illuminante da cui , dopo la morte ·dell 'animiale, la scatola, che ha due rubinetti, viooe liberata peir rm1ezzo di unà pompa ad acqua. Gli animali devono essere n ecessariamemte num1eiro·si ed è utile necroscopizzarli completamente tutti p er abituarsi a utiJj confronti n elle varie localizzazioni , ecc. La: n ecroscopia deve essere completa, cioè, no n solo riferirsi agli org ani del torace e de]l 'addom !e, ma all ' esame del sottocutaneo e dei musco1i (sp esso miositi) principali tronchi n errvosi e di tutte le articolazioni, .nei limiti del p ossibile anch e il sistema nervoso . Ma tale n ecroscopia riesce più rapida ·di quanto non possa 'Sembrare . Prelevaimienti con pipette Pa steur dagli organi previa •cauterizzazione . Specie se :non si d esidera fa re altri passagg i ì11 anima le , m a solo inter essa il controllo della p-r esenzia: dei germi , basta seminare in brodo glucosato o r dinaTio . Gli anima li de vono e ssere osservati spessissimo. Per gli esperimtenti sulle lesioni oculari, è utile iniettare prima di mezzo.giorno perch è sp esso i primi segni di alterazione oculare compaiono dopo poche ore. Questi im·e todi servono principalmente .p er dimostra re l 'elettività de i germi. Per riprodurrei il vero quadro clini1co, gli AA. ricorrono alla cr eazione di un focu s. Questo focus è per lo più dentario e allora l 'a:nimale di fscelta è il can e. Biso·g na d evitaliz.zare un den te, introdurre i germi e fare una otturazion e. Oppure creare UID: focus intro·duce n1do in un m .uscolo una piccola sch eggia d'osso imbewuta d~ cultuTia· o a n clte .f.acendo una iniezione intrarn uscolar e o sottocutanea .o intraa rticolare all~ quale seguirà u.n a forma suppurativa cronica funziona nte com.e focu s. In questo m odo Magrassi h a riprodotto delle artriti. Ciò m i coin duce a entra r e in n'l.erito a uno 1

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dei punti 1controversi sui 11D1eccanismi e sul valore di certe infezioni focali. Mentre non incontra generalmente opposizione dottrinaria il concetto che da focolai infiammatori co11'lje cerviciti, s iDIUSiti, tonsilliti , ecc. possano partire dai germ~ , ciò è stato m esso in discussione per i focolai d entari. Perciò vale la pena di con siderare anzitutt o Je opinioni correnti sulla evenienza di malattie in diperndenza ... ic ura da affezioni dent arie e in sec·o~do tempo quelle sulla possi bilità o meno 1ch e dette affezioni possano la· sciar filtrare i germi che sarebbero poi la causa delle forr11e m orbose. Relazione causale tra carie dentarie, gan~ rene po11Jari e forme a tipo r eun.tati.co è lata affermia ta e documen tata fin d a m olti an .. 11i fa da Kaczonowsky (1885), Landgraf (1909), Pas ler , Herrenkn echt, W eiseT, Lieberma nn tcitati da Frank e) e più rec~nte~ente Rhein , \ntonius e Crepa , zabò, Lust , Ilandel , ecc. fc itati da Palazzi), da lF ranke, Veil, W . H. Bestwistle, Hen sen, er.c. Mi riferisco, b ene int eso, a osservazioni cliniche , n on a esperiment i e a ricerch e batteriologich e. el tra ttato di Palazzi si riferisce 1'o erva-zione del Rush fatta al principio del secol·o scorso su un caso unico di r eumatismo articolare g ua rito dopo l 'estrazione di un dcn te. ~i può considera re com e una curio ità n e11H · toria· di questo a rgomento. Ma quelle degli altri A . opra ricorda ti sono os er vazioni ~i ­ s ten1atiche e J1umeiro e e in g ran parte a nteriori ai pri1n i studi sulle infezioni fo oali. Analogh e os. crvazion i -ono state fatte per n1 olteJ 11evriti e iriti . A prescindere, dunque, da i ca i '5trao rdin ariam cnte ·n umerosi -e dimostrativi, di 111alatti e, speJcialmente reumatiche, legate ad a ffezioni den ta1·ie .c.h e ci offre la leittcralt1ra c..orutempora n ea (e mi riferisco anc·ara .all 'incl1iesta Palazzi), .p ossiamo affermare che1 tale Telazion e era .Qià stata sistern.aticam ente os er" :l la e studiata dagli antichi a utori. Le a lterazioni dentarie fun zionanti co111e fo(' Ì sarebbero le gangrene pulpari, le peri odontiti ch e oli Wimernte ne consec,auo n o, quin di !tr.anulomi, le piorree alveolari . E' verosimile .cl1e, con1e alc uni h anno sostenuto (Citron e alt ri) ] 'importanza di queste ultime sar ebbe più ~carsa peir la factlità di drenaggio del materiale infe ttante. Tuttavia l 'osserv.azion e c]in ira e l'esperim ento, hanno collegato anche alla pion'ea, 1'a rtrite , e del r esto si compre nd ei com e possa esseirvi sempre un 'certo rista!!no e riassorbi·miento. Oltre le forme articolnri e in genere a tipo r eum._atico, gli AA. ame-

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ricani e recentem ente gli AA. fra ncesi m etto110 in relazione colla piorr.ea anch e affezioni svariate, specialmente appen·dicite, ulic era gas tro-du-0denale, enterocoliti, colecistiti (Moutier , R. Vincent, Prétet). Per qua nto riguarda le fo rme g astro-intestinali, dobbiamo ricordare l 'ipotesi r ecente e un po' singola re di R. Vincemt , secondo il quale la l)Ìor rea sar ebbe dovuta a germi 1ch e va nno a localizza r si n elle gengive partendo dall 'intestino (citato da Goiffon). Ma più delle p·io1Tee sembra no perioolo·si i granulo mi. È stato oontestato che; i germi possono attraversarne le pareti, ma Rosooow so tiene, e m li pare con ragione, che in tali conne ttivi embrionali possano esservi ·dei va si i quali comwrome ttano l 'impermeabilità. D 'altra parte è stato dimostra to da Riha (cit. da Palazzi), come spesso la icapsula del gran ulon1a sia incompleta. econdo Rosenow e alcuni callaboratori, del r esto, il gr anuloma periapicale non sar ebbe la lesione più pericolosa e anzi rappresenterebbe un m eccanismo di difesa (e questo certa nrente è). Ma i denti infetti , senza tale r,eazione e sen za alterazioni radiografi1ch e, costituirebbero un pericolo più g rave. E qui non è però seg uito dalla generalità degli AA. Il ver o è che dal lato pratico tale concezion e non può non turbare il medico, in quanto a umenta la difficoltà diagno . . ti ca e il numero di denti fun zionalm ente e ffi cienti dia sottoporre a giudizio comie rer>onsabili di lesioni a distanza. Bisogna tener presente che i denti devitalizza ti sono sempr e infetti (secondo l 'opinione gener ale) e i g ranulomi ricchi ssimi di germi . Le rioerche in l) l'OJX.l ito ono num ero e e concordi . Precht, Lucas, Ri ckert, Ha den (cit. da Ni1ckel) e altri lo hanno provato. Complessivamen.t e, .a l luimie delle attuali conoscenze di patologia o"e11.e rale, nulla si oppon e a ch e da denti infetti g ra nulomatosi o no ])artano dei germi , anch e se non si vuol ricorrere all'ipot esi di forme filtra nti , da segm entazione (teoria di Abram~) o tos ine, ecc. Circa la frequenza piccola ·di mala ttie a ttribuibili a infezioni focali, in confronto al numero dei den ti d evitalizzati e infetti , praticam ente innocui (è fra le obbiezioni di Kollei), hasta rifl etter e che l 'evenienza o l 'assenza della malatti a poggia sopra un complesso di elemienti i nrer enti alla costituzione del paziente, alla sua resistenza , allo stato an.a tomico ·delle lesioni n li.a su1a· disposizione a·n ch e a sensibilizzarsi (perch è sembra 1oh e un elem ento alleirgico abl)ia gran parte n€l determ ini mo di certe ma n ife tazioni) ed infine alla virulenza ed eletti1

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vità assunte dai gern1,i -d i cui è .p ortatore. L·esperimento mostra però ch e talvoilta si ottengono dai denti di persone, per il resto sane, germi virulenti ed anche dotati di elettività definite, sebbene con· percentuale infinitamente 1m~nore cl1e negli individui affetti ·d a n1alatt~a a tipo reumatico o no. Segno che an ch e quell\ virulenti non so·n o sern:p re gen eratori di malattie. Tuttavia, a parte le peculiarità anatomich e delle lesioni ·dentarie, ciò non può far meraviglia quan·d o si pen si a quanti sono portatori sani di germi patogeni, e'renienza così con·osciuta e com~ne ch e non ha bisogno di esser e illustrata. Fra le forme morbose p1·esuntivamente di origine fo•cale, in prima linea so no da con siderarsi quelle a tipo r eum atico. Classificando comie sin·dromi a tipo r eu1natico e non già com e puro reumatismo quelle che noi dovremo considerare in relazione a11'infezione focale, ci te11iam!O vo~utam·ente in una certa indeter1ninatezza . Essa 1ci pare opportun.a dal lato pr.ati co, perchè dal l.ato. pratico non sempre il melico può assegnar.e o no certe m.anifestazion·i al dominio del virus reumatico e an ch e daJ lato scientifico, perch è le caratteristich e del reu·n11atismo non ci semb1r-an o ancora stabilite in modo assolutam ente matemtatico . Alcune alter.azioni istologiche d escritte da Aschoff per primo, e po i studiate e illustrate da i)arecchi altri AA. , g j l:rov.a no certo cpn una notevole frequ en za in certi or gani e tessuti provenienti da reun1atici. Ma non ci risulta siano state trovate e n err1 m eno cere.ate in altri tessuti pure a ffetti certamente del m edesimo virus ch e pro,d uceva le pri·mte, e n emmeno ch e si possa, totalm~n te escluder e la loro presenza in malattie non r eun1atiche, anzi al 'contrario. Altrettanto si può dire peir l 'etiologia ch e è sempre controversa . Perciò pìfeferisco riferirmi in genere a quel gruppo di malattie e di man·i festazioni tra le quali . è in primo piano. il reumta tismo articolare acuto, che hanno in CO·ID!Une l'im.p orta,nza indiscutibile dell'elem ento perfrigerazione, la ten·denza alla recidiva , la sensibilità più o meno pronunciata ai sali.cilici, la freq uenza della loro associazione nello stesso individuo, alternativamente o oont.empo-raneamente. Dunque artriti, miositi, endocarditi, nevralgie e nevriti, corea, certe iriti e neuriti ottich e. Si può dire che n el dominio dell~ infezioni fo,cali, queste forme occupano il posto più appariscente, sì che il considerarlei significa in realtà valutare lra' dottrina de11 'intezione focale. Una volta riconosciuto che manifestazioni reumatiche in genere (non soltanto articola1

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IL POLI OLTNICO

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ri) po sono essere ·condizionate a focolai ·d 'infiammazion·e cronica circoscritta (e questa è osservazione clinica), che da tali focolai i germ!i po·s sono avere la possibilità di uscire per diriger si seicondo la Joro affinità (eJ questo io cr:edo di poter ,ammettere), è necessario considerare se }'-evenienza del fatto appaia realmente dimostrat a. E cioè valutare l 'esito degli esperimemti. E ... i sono co,n dotti quasi sempre con streptococchi e quin,d i la loro efficacia dimostrativa sarebbe rafforzata dalla corr~ pondenza d ella natur)a s~ptococcica del re umatismo. l\fentre questa, a sua volta, non potendo dirsi prov:ata con tutta certezz.a , può altingeTe autorità dal buon esito degli espeTim en·t i. Bisogna quindi cominciare col domandarsi: ch e valore assegnar·e ·agli streptococchi co~e agenti ·del reumiatismo P Questo punto investe tutta la questione della batteriologia del reu~at i s1n·o. Sarebbe lung hissimo il discuterla enumeran·do ancl1e rapidamente i molti reperti solo degli ultimi anni ed è an·che inutile. Preferisco riferirmi alla esauriente relazion e di Ceresoli, pubblicata ] 'anno scor so nella ~ econda giornata del Reumatismo. 011 i1 ti ri ul ta ch e r ecentem ente siano· app.a rsi fatti nuovi e di peciale importanza. Ma dall 'in·siem1e d'ella reilazio ne Cer esoli, comie cl.a 11 'in i em e .ai tutta la letteratura, si può argu ire ch e gli streptococchi sono sempre in prirn.a linea· e oggi molto più di anni fa • nel 1)roblema etiologico del reumatisrr10. Accanto ad a lcuni reperti n egativi che 1c.e rto hanno il loro valor~e (sp·ecialn1ente quelli di Dawson, Olstead, Boots e recentemente I. Coste e lForestier), ce n e son ò n1oltissimi positivi e, cosa di grande im~ortanza in tale ordine di studi , in scuole e paesi, i più diversi ,d ' Amierica e d 'Euro·pa. Io, per conto mio, sono inclinato in fatto di repeirti batteriologici, si intende quando i positivi vengono da· più parti e da laboratorii 1ispettabili, a valorizzarli più di quelli negativi, perchè la pratica mi insegna co me in molte malattie infettive da agente ormai notissimo e coltivabile, l 'emoooltu.r a rie:sce con r elativa rarità. Perciò, pur dividen·do l 'opinione ·d el prof. Ceresoli, che in realtà la responsabilità dello streptococco n.e l reumatismo non è ancora mate~atioarmie_nte dimostrata, a mia in1pressione è lecito assegnare almeno il primo posto nelle ipotesi a questo gruppo di germi. Dico gruppo .p erchè, a n1io parere, una 11etta distinzione nel campo degli streptococchi non è possibile. I loro caratteri sono per lo più labili e variabili. A parte la trasform·a zione streptococco-pneu.m ococco da- ID\')lli ricercatori di pri1

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SEZIONE l'RATICA

1110 ordine d escritta, o quella emolitico viri<lans 1cl1e ancl1 'io riten go di aver veduto qua lch e ' 'olta ca ualmente (non h o seguito tale feno111e110 spcri1nental111enLe e sistema ticamente) !)O so dire con sicurezza ch e forma di colonie, Ju11 g h ezza delle catene, velocità di accre cime11to, aspetto della brodocultura , ecc., sono caratteri straordinariamente n1utevoli. E i11ten do di aver o servato tutto ciò non nelle culture origin ali ch e servono per le inoc ulaa.i.011i, che possono essere i·mipure , n1a n elle filiazioni ottenute i)er isolan1ento su piastre. bilolte apparenze po sono esser e state prodotte nelle culture da lla qualità ·d el terreno e da altri elen1enli di car att ere amb ientale o a 11cl1c batterico, n1.a in labile. PePciò, enza tener conto dello trc1)tococco di deter1ni11a to n o1ne i ala to da un .autore o dall 'altro , mi lin1iterei a dire che in linea crenerica il g ruppo degli Lre1Jtococcl1i , specie non einoliLici e viridan'" , è qu ello cl1e oggi ti e11e il cam1po n ella batteriologia del r eumali· ~ 1110. , . edremo c he anch e reazioni biolog icl1e tendono a v.a lo rizzarlo. E' note ole il fatto che otto un certo punto di vi ta la t eoria stropto{'occiica del reun1ati n10 'in1pone a lla nostra attenzion e proprio in un lavoro recen te, molto in11Jorlan le, dall 'anaton1opatologo Graff il <1ua le di tingue un o p eudoreumatism o infetti· vo , coccico, pe r lo più treplococc i·co, in relazion e a ll 'infezion e focale, e un reu•m:ali nlo s1:>ecifico da virus ig n oto .che ar ebbe il vero Tcun1ali mo contra egn.ato da noduli di A ~· c Jtof f, da formazioni rea ttive ten·din ee (Sel1n en k11otch en ) e n el quale l '.a ffezion e delle ton.._ ille., sede dcli 'infezione prin1aria, tco ricart1e 11lc n on dovr ebb e O'iovar e i)er la pre.. er1za di te ~ ioni contenenti il virus n ei tesst1ti perilon illari. Ma, quanto a sinto111atologia, i cai de~critti di p e udo reumatism o da infezione foca le •Con reperto di treptococchi n elle lesioni, n on sono clinica1u ente disting uibili da quello vero . Di più egli ammette cl1e il re u111ati 1r10 specifi co (cioè quello vero) possa deco1 rerc a ncl1e com e infezion e m ista con treplococcl1i (nel qual ca o· l 'ablazion e del focu è r1aluralmente con sigliabile). , e viene, du11c1ùe, r l1e, an cl1e ammessa global1n c"ll te la diLinzi o11e, dal la to pratico, ogni caso di r eunLati, 1110 ha aln1\'3llo alcune probabilità di esser e totalmente streptococcico (se è pseudoreumnLi mo), oppure parz ia1'rrueinte (infezior1e :nista). 1

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** Quanto agli e p erim enti ulle nìala ttie reun1:ali.cl1e, Roscn ow li h a condo tti con lip iti

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da n1iositi, artriti, iniocardi ti e en·docarditi , cor ea, n euriti, iriti. . ~he co~chi si p o te ero trovare nelle Infi·o1 t1, è risultato molli anni fa (1\'lartino Lti , 'chmitz). Su numerosissin1~ casi di m iosite , g uariti dopo tonsillecL01nia, 11anno riferito tra g li a ltri Lillie e Lyon s, No1·tlund, K elly (cit. da R·o·s enow and Ashby) . Ro enow e A hby ha nno trovati gli streptococcl1i nei muscoli di m.alati. Con questi germi e con quelli isolali da foci h a11no ripro·dotto le miositi n ei conig li e, cosa vera mente singolare, sulla quale g li AA . insisto110, n on di rado n elle idenli·ch e sedi nelle c1uali ne erano affetti i pazienti. Le c ulture i11orle 11anno riprodotte lç Le e le io ni, sebben e un po' più leggere (edemca, emorragia, fo coìai d 'infiltrazione) con presenza in esse di alcuni stre ptococchi (morti), le lesioni furon·o an ch e ritrovate nei feti della coniglia gravida inoculata. lo non h o potuto fare osservazioni siste,miaLi·ch e su lle miosi ti . e ho vi te qualch e volta, 1n.a com e manifestaz ione di setticemia in seguito a ini ezioni di culture troppo virulenta, e quin·di sen za n essun inter esse. Gli e perimenti condotti oon endocarditi n eJle ta belle degli AA. americani, mostrano, a l alito, una prepon deranza in pevcentuali di le ioni endocard iche. Occorre, però, ten er presente ch e l 'ar trofilia, miocardiofilia, e en<locardiofilia risultano spiccate in questo g rupJJO di germ4i anch e in modo aspecifico, non tanto, p er ò, da esclude re in detti germi dell e elettivi Là specifi ch e. P er quanto h o potuto ve cler c io, i gernii ch e proven gono dalla gola e a.alle tonsille, di malati con endocardite in at· to, si co·m portano com e quelli ·di artrite acuta . Son·o, cioè, più ar Lrofili ·e endoca rdiofili degli altri e ba ta . E ciò è comprensibile quando si rifletta a lla frequenza con la quale le du,e localizzazioni si accompagnano. Si tratta <li endocarditi vegelanti non imili nell'endocardite umana, con ,,eO'etazioni a volte vera1nen te enorm i e inva ive. E o h.anno importanza solo •com'f locali zzazione. Vedremo in eguito come, .analo O'amente a quanto accade pe'r l 'artrite, p·er altre vie si possano otten ere le ioni car-d iach e m olto simili a quelle del1'uomo.

Corea. ___. Gli ·e·s perimenti sulla e.o re.a sono, a mio i)arere poc.o di1no tr.ali vi. Com e tutti quelli e eg11iti p er le m ala ttie del i tema nervo o, ono fatti da Ro enow ron iniezion e ern docerebrale di 1m1aterialc nasofarin geo e di culture o ttenut e da anim·ali ino•culali. Si producono in .alta p ercen tu.ale di casi sintomi n ervo-


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si come atassia, movim1enti ritmici ·del capo, spasmi muscolari che possono ricordare i fatti coreici. Di ·p iù, il germe si ritrova nel sangu·e assai frequentemente, cosa che non accade negli esperime11ti dell'encefalite e a differenza che in questa malattia pro·duce spesso endocardite e·d ancl1e l ei~ioni miocar-diche a tipo di noduli di Aschoff. Secondo Roseno w, per lo più l 'iniezione endocrani c.a di m1a·t eriali che non provengono da n1:alati ·del sistema n ervoso, resta senza particolari effetti e può d.a rsi che in percentuale abbia ragione. Io i~itengo, per altre pr·OV·e eseguite e fatte eseguire in Clinica, ch e il g iudizio sulle ma·n ife tazioni neTvose centrali sperimentali (a parte certe manifestazio·n i latenti di encefalite con par.alisi) sia sernpr:e assai de1i·cato, perchè scosse, tremo·r i , contratture muscolari, ·nistagmi, ecc. , si hanno n ei conig li comun e· m ente per iniezione endover ebrale di strep tococchi o di m.a teriale cl1e n e contengono, e mii sembra veramente molto difficile un g iudizio clinico. Esperimenti v.eramente utili son o quelli che si fanno per iniezioni eitracerebTale, tanto più ch e, co1ne è risultato da ricerche ch e riferirò fra poco, lo stesso pasSia.gg·io in cervello può rapidan1ente creare o esaltare n egli streptococchi un neurotropismo. Perciò l 'abitudine di fare la selezione biolog ica di germi patogeni ,e neurotropi nei materiali polibatterici per iniezione endocerebrale mi se1mbra almeno da discutersi, e in ogni mod·o non è permie:sso di valutare i risultati ottenuti con tale tecni.c.a sen za t en.er 00 nto di qu,e sta possibilità. Per quanto io h o visto, g li streptococchi isolati dia: tonsille di pazienti con cor.ea e reumatismo, si comportano con1e quelli isolati da casi di solo r eumatism·o e n on mostrano per iniezione e!Ildo,v enosa di esser,e n eurotropi. I pochi casi ·di oor ea da me st udiati hanno ,d ato risultato n egativo nel senso che i germi isolati dalle tonsille infiammiat e dei pazienti e iniettati n ei conigli per via endovenosa non hanno riprodotto n essuna sintom.ato.logia nervosa. L '·elettività per i tron•chi nervosi è st ata Ul!essa in evidenza dagli AA. 1nei germi provenienti da pazienti con sciatiche ed altre n evriti. Non h o sufficient e eiSperi,e nza su queste lesjoni che ho o servato qu1alche v·olta in .a·n imali inoculati con germi da r eu1natici in genere.

so che una certa .artrofilia è comune ai germi di cui ci serviamo in queste prove. Essi sono in gen erale artrofili e cardiofili. Ma, esperirnie.ntando con un g rande numero di animali, è fa1cilissim\O vedere cospicue differenze in questa elettività da stipite a stipite. Anche per questo è utile che in un l.aboratorio si lavori sulle infezioni focali in genere, senza limitarsi :a1 UDa sola malatti.a. In modo che ,si moltiplicano enormeimente i co·n fronti e i reciproci controlli. Per formarsi un'idea dell.'artrofilia d egli streptococchi ·del reumatismo articolare in con fronto alle .altre affezioni, bisogna cons·i der.a re il numero di .a rticolazioni oolpite nel singolo .animale, il numero di an imiali colpiti in un lotto inoculato pey un da to caso, il numero dei casi a risultati positivi. Si può dire cl1e iniettando tre conig li con e ultura da gola o tonsille di un paziente qualsiasi è molto con1une che in uno o due i sviluppi qualch e artrite. Iniettando con ger1ni ·da gola di reumatismo articolare in atto, è fa·cilissimo vedere come tutti e tre i conig li si ammalano e spesso con artrite gene1·alizzata anche a tutte le grandi, m1edie, minimte articolazioni. Tuttavia, s'intende, quando ' la viru lenza non risulta tale da uccidere rapidamente gli animali. Essi cominciano ad amm,a larsi di artrite pochi g iorni dopo l 'iniezione. Bi ogna osservare la loro an·datura, palpare sisten1aticam ente le articolazioni che . diventano dolenti e turnefatte. L 'autopsia fa rile;vare spesso artriti eh-e l 'esame clinico no1ì ave,ra messo in evidenza. Questi ·d.ati mii risultan o da una ventina di esperi1nenti con germi di a1·triti .acute e u.biacute e da circa sessa nta da pazieJJti i1on artritici. Con._idero sig·nifìcative solo le artriti ottenute per iniezioni endovenose di germ~ isolati ·da l p,aziente, senza tener conto d·egli animali iniettati co,n cultura tratta da artriii sperimentali precedenti, a causa della facile artrofilizzazione di cui si parla a pag. 20. L'artrite streptococci ca del coniglio somiglia tanto a quella uman,a· da costituire di p~r se stessa un eisperimento dimostrativo? Ass_olu· ta.m ente no. Si tratta solo di un.a artrite purulenta banale. Ciò no·n ostante, a mio parere, ho molto interesse, sotto il punto di vista sperim entale . Non posso condividere il parere del 1Ceco·n i per il quale « la dim·o·str.a,.. zione... della teoria deill 'infezione focale nel rio·uardo della poliartrite reumatica p·r im.aria o * si deve ritenere come fallita n, ei « si deve ri** l ,a le~ion·e più co mrun em·ente riprodotta e tenere 1oome non ·dÌmostr.ata I.a speciale orgasen za dubbio l'artrite. Bisogna tener conto . n otro,p ia p er le articolazioni degli streip·t ococd el fatto che essa è la meno specifica nel sen- c]u provenienti da fo col1ai di infezione orale,. 1

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SEZI ONE PRATIC \

se streptococchi di qualsiasi provenienza ... . sono in grado di provoc.are nel co11iglio artriti con una frequenza non diveirsa ». P ercl1è in realtà, e 1)erimentando u molti anin1ali ·i nota, come dicevo, un più spiccato arlrotro1)is1no nei germi appena colti, rati da .p azien ti con a11rite reum_iatica. Quanto alla riproduzione di forme simili a lle .artriti reun1aticl1 e dell 'uom o, e sa non può riu ... cire se n on si riuni c o~ no quell e condizioni ch e si hanno in n atur~"· E l 'artrite rcu111a lica, an zi, tutto il quadro dell ' infezion e rou1natica, seml,ra la ri uJtan le di un ao-ente infet tivo e di una r eazior1a aller· gica. Ta le -Opinione che oggi gode il ma crg ior favore, non è sorta dalle speculazioni personali di qualcl1 e tudio o, ·mia è emersa dalla convm-genza di ricercl1e condotte da varie parli e con diversi indirizzi. Le analogie con la m.alattia da siero clinicamente o~ ... ervate O'ià fin o da n1olti ann i (i\lenzer 1902, Weintraud 1913) rappre en tano il primo a ccostamento all 'a ll ergia. 1\fa ancl10 l 'a111a lomia patologica parla in questo senso in quanto forme nodulari a lij)O nodulo di A ch off inel miocardio, reazioni articolari o tutLo l 'insieme d ella reaz ion e mesenchiale largan1cnte illustrata da Klinger e dal Graff, oltre ic h ei da Fahr, Clawson, Smith, Sh.a\-v, e con siderabile come un.a vera granulomatosi generalizzata, sono stati riprodotti per via esclu ivamente allergica, sia pure u ando quantità co picue di iero eterogeneo com:e allerO'ene (e in tal ca o ci si aocostava a lle cond izioni realizzate in quella ch e Pe11timalli ha chiamato intossicazione proleica). Parecchi AA. (Birkl1aug, Kaiser, Straus ) hanno tr.ovato •ch e i reum atici r eagiscono cutaneamen te agli stre ptococchi e anche sembra ch e le reazioni s iano p iù marcate in co~ loro ch e hanno noduli sottocutanei o endocardite. Cosa ch e di J)Orrebbe, quindi, ad .a.ccun1unare le cutireazioni a le form e produttive in una m ianifestazion e iperergica . D'altra parte, anch e gli esperimenti su animali hanno m o trato ch e g li streptoroccl1i ono ottimi alJerO'eni . nìith, Derik, Hitchkock per n1ezzo ·cli streptococchi simili a qu elli ch e altri AA . (Small , Birkhaug) avevano con iderato come aO'en ti del R . A., sen sibilizzarono cavie e poi prod us. ero in esse reazioni genera ]i m ·ortali con iniezi-0·n e , endovena a, culireaz ion i, con giunti viti e cl1eratiti con app lic.az ion i locali , riuscendo a disting u ere secon d0 le rcalt ività gli animali in normali , immuni, ipcr cn ibili. Essi sostennero .allora ch e le manifestazioni reu•miatiche sono dipenden ti da uno stato di ipersensibilità agli streptococchi e a loro prodotti, e che tale ipeTsensibilità 1

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può essere sostenuta ·da rifornimenti ch e partono dalle lesioni focali. Le ricerch e di Chini e M.agrassi in questa Clini.ca hanno contribuito m~ol tissimo a illuminare questi rapporti fra infezioni focali e manifestazioni allergicl1e. i considera l 'in fiammiazione allergica (ipererg ica) come una manifestazione di reatti,rilà mesenchimale e .anato•m opatologicamente ·i traduce colla 1con1parsa di focolai di degenerazione ialin.a e .anch e fib·r inoide e di oon segu en za una reazio·n e cellulare pr olife1rativa a tipo prevalentemenle i tiociLario con formia.zione di noduli. Si tratta ( pecialn1ente dalle o crv.azioni di Gerlach) di reazioni non tanto umorali quanto tissul ar ~ , di cui l 'apparenza ha molta analogia con quelle ch e caratterizzano la « granulomato i r eumatica n. Con co pi cu e quantità di .., ieri eterogenei, tali alterazioni erano state già provocate, com e abbia1110 detto, per via a llergica . Chini i niettava con iero d i cavallo per via endoperitoneale conio-li sensibilizzati , mientre un '.artico.J.azione veniva trattata 1con etere o cloroformio e in. ricercl1e su cces ive oon acido uri~o. Così produsse arlriti con lesio11 i ch e, cro·n i·cizzandosj, con·ducevano a quadri im.ili a quelli dell 'artrite cronica umana. Magras_i, iniettando con streptococchi morti ·conigli portalori di un focu instaurato da 10-12 giorni medianle iniezi·one degli stes i germi vivi so ttocuLe o in un ' arlicolaziooe, tene,'a un quadro gen·eralo di granulomato i. In una percentuale min orr <li ca~ i qur.sto si co tituiva 1an ch e spontaneame11Le in animiali parlatori di focus, e cioè di u11a infiam1nazio11e cronica . In que to caso venivano, dunque, a realizzarsi le condizioni cl1e paion o proprie della patologi.a umana, dove la lesion e (streplococcica) forni sce d i 1continuo l 'allergene con1e sensibilizzante e come scatenante, o meg lio diciamo provocatore ·di lesioni , gi.acchè c1ui non si tralta di choc, co1ne n ell 'anafila si umorale. 1\facro ~copicamiente no11 si notavano lesioni. Al inicrosoopio si ricono ... cev.ano nell, end-0cardio, tendini, m;11scoli, inoviale e vasi (nella m uscolar·e) zone di n ecro i fibrinoide circondafà da p ro1iferazioni a tipo istiocitario , cioè una ve1~a granulom.aLosi simile a quella riprodotta da I\.lin g·e coi sier i. No·n si riscontrano streptococcl1i in que te lesio·ni che, del resto, risultano stcirili. i tratta, quin·di , di f~tti prodotti verosimilmente per via allergica dallei sostanze di provenienza streptococ· cica e non g ià direttamente d.a germ i che siano filtrati dalla lesione suppurativa . 1

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Tuttavia lesioni di questo gener e possono anch e contenere dei germi, analogam ente a quanto sembra .avvenire qu.alch e volta in patologia u·ffiiMla . Nel preparato di miocardio (microfotogriaifia n. 1) si v·ed.e una lesione probabilmente di origine focale. Non è stata ot tenuta 1co·n un triattam·eJ1to a lun:go ·deoo·rso, ma con iniezio1i.e unica. Si trattava di streptococchi provenienti a.alla gol.a di un reumatizzato con iri te, e si localizzarono· immediatamente nell'occhio del coniglio il quale così malato, visse una diecina di g iorni e all 'aut·opsia m ostrò en.docardite veg·etante. Prob.a b ilmente questo nodulo si è co·s tituito corr1e r1egli an imiali in cui Magras i crea va prim.jéi un fo cu s arti colar.e o sott ocutaneo. Qui l 'occhio infiammato o l 'endocardiLe p oteva avere funzion e ·di fo·cu s. Questa sp.ecie di nodulo (un 'area con fatti di i1ecr o i e un gruppo di 9 o 10 cellule giganti) contiene a lcuni streptococchi e ciò ha n el caso n·ostro un particolar.e inter esse, p erch è sembra dimostrare di essere stata prodotta d.all 'infezione sp erim entale. Dico quest o perchè il Mille·r ha trovato in molti conig·li certe forme nodula ri con fatti di alterazione miocardica, con infiltrazioni ieellulari di vario tipo e una sola volta co-n cellule g iganti polinucleat e. Si tratta va verosimilmente di qualche infezione spon tanea. Nel n ostr o caso la presen.za dei germi pare ci permietta di escludere una si rr1sile . evenienza . Ecco, dunque, come 1.a convergenza di ricerche avviate da va rie parti e in varie dir·ezio·n i , finisce col cr eare un,a immagine ch e ha tutta l 'apparenza di .esser:e vicina alla realtà più di qua nto non possa esser e una sen1pli.ce ipotesi ·d a lavoro, sulla natura a llerg ica infettiva, prob,abilmente strept·ococcica delle forme r eumatich e, come infezioni focali. E gli alem·e nti ch e ci fanno, orientare in questo senso son o·: I ' osse1rvazion e .clinica, il ricon oscimento delle squisite qualità a llergich e degli streptoco·cchi e delle reazioni allergich e capaci cli suscitar e nei r eum1atici, la ripro·duzio·ne p·er via alleir:gica d elle prin.cipali lesioni r eumiatich e, prim.a coi sieri eterogenei, poi e m eg·lio usando gli treptococchi come allergeni e lasciando a l focus I.a funzi-o·n e di forni re antigene perr i dl1e t em pi del fen om eno a llerg i1a; infine la constatazione della parti.col.are artrofilia propria in questi germi, specie se isolati da artritici r eumatici. Vale la pena di ricordar.e; ch e n1entTe le descritte lesioni sono riproducibili solo oon grandi quantità di siero etero-g en·eo e le loc alizza-

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zioni p·er iniezion·e u11ica per lo più richiedono grandi dosi di c ultura, questa è sufficiente in dosi modestissime se la si usa com e a llergene . Del resl o g ià era stato n otato che certe l ~s ioni si riproduceva:n-0 m 1eglio ripetendo piccole dosi cl1e non con una do·sei massi~1, e quysto fa p en sare all 'elemento ,allergia. Ciò, insieme a quinto h o fatt o presente fino a·d ora, .concord.a ( o.n qu.antq. lo Zironi va so-

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1. Accu1n ulo di cellule giganti n el n1iocardio di un coniglio morto 10 giorni dopo una i11iezione di streptococchi da gola di reumatico. (En1.-eosina 300 (liame tri). (In un 'altra sezion e dello stesso pezzo colorato col metodo Jones si vedono gli streptococchi).

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tenen·do da molto· tem1po sull.a iperr eoettività nelle m,ala tt ie infettive. I suoi s tudi suJ d e·corso delle iinfezio·ni spon tan ee e sulla riproduzione di quelle sperimenta li, dimostra no qua'Ilta impoìftanza abbia n el determini mo del qu.adro •m orboso quel1ao particolare iperr ecettività i)er cui si distinguono gli i11·divi dui norma li da quelli ch e p er iniezioni o per rifornimenti da focolai m·orh osi h.ann·o suhìto ripetutamente l 'azione dell 'antigen·e. Nel caso, di malattia a tipo setticemico, la iperre-c ettività i presenta particol.armentei nel su o aspetto umorale, che io ho avuto modo di mettere in evidenza in patologia spe-


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SF.,Z JONE PRATlCA

rim enlale e in pato log ia un1ana e cl1e coin s i... Le, ... econdo le inie ricer che, n el1a. scon1par.. a d el poter e batt ericida n ormiale d el sang ue p er un d et ern1inat o gern1 e, non o tante, o m eglio, a cau ... a, cco·ndo n1e, d ei m olti anticorpi formati . . i . D onde si r ende possibile la libera c ircolaz ione d ei geirmi n el san g ue, cioè la setticen1ia . el ca o d ell e n1ala ttie di cia·n110 a ti1)0 ti " ulare , la ina niera di reag·ire d ell e cellule all 'anligon e a ppa·r e particol,a rmente viva e diver sa cl1e n egli individui n o·n an.cora sen ibilizzati da quel! '.antigen e, p er c ui n e riuJtano alter az ioni ch e in u11 t e s uto nuovo non avrebber o a ulo lu ogo. La a ranulomialo i r eun1atica qua le ci appar e a lla treaua <lelle o -.. . ervazi oni a n a lo mi clte . dei confro11ti con quella alle r gica (Klinae) e d.a l]a patologia sper11ne r1Lale o ra illu tra t a, entra, dunqu e , a buon dirit to n ell 'i n . . icme dell e con cezioni ch e forman o la do ttrina di Ziron i ~ ulla iperr ecetti,rità n elle malattie infettive. Per qua nt o abbiamo d etto, cr ediaimo si })O ·sa a lutare la c ritica di quelli cl1e riten go110 infir1nato il valor e d egli esperimen ti s ulle infezioni focali da l fatto ch e le le ioni ( p ecie nrlicolari) n on 0111ig liano abba tan za a q uclle uma n e, e }lCr ch è i u ..,ano -do i di ge rn1i • cospic ue . Ciò, be1n inteso, n on sig nifica acc ella r c sen z 'a ltro e in blocco la teoria stessa . D el r e to, io rilen cro ch e la p a toloaia d elle infezioni focali n ell 'u om;o ia eminentem en te to inie.a. Già eden1m o ch e R o . . en o\v te so ha riprod otto le l e ioni (sebben e p iù legg er e e fu o-aci) con iniezioni di fil tra-ti e di germi morti (lo s te o ha ottenuto M.aÙ'ra ssi). Cnollre, se si con siderano i tessuti an1m.alat i in gen erre (a prescinder e dal solo re umati m o), per es. sezioni di ulceri g astrich e o di si tc1na n ervoso, ecc., i ' 'ede ch e g li strepto.coccl1i son-0 numericamente scar i . E' diffic ile a ttribuire a lor o o soltanto a loro il qua dro m orboso. E ciò vi en e f.atto di p en sar e a n ch e e p erim enta.n do ulle mala ttie oculari , com e dirò . Ria s u•miendo, po o affermare ch e ]a mia esp erien za p er . ana le conferm a il con cetto d ella p arti colare affinità p er le arlicolazioni d e~ germi i: alali d a1lle t oni. ille d ei r eum.a t i.c.i arti colari e le esp•erienze rifeirite , spie cie qu elle compi11 te in questa .clinica, mettendo p er l o più in azion e l' elem ent·o a llerg ia , confermano an ch e com e d all ' unione dei due m ;omenti al leTgia e a ffini là nasc.ano risultati vera m en te soddi sfacenti e tali da im1porsi alme n o all 'at-

Lcn zion e di chiunque cons ideri il problema d el r eumati sm o . Fra l e mala ttie riferibili al n1eccanismo d cli 'infezione focale, mi p a re ch e il g ruppo l)i ù inter essante sia quello d elle forme ocula ri . Quest e h anno il p r egio, d al punto di vista perim.entale , di poter esser e riprodotte con grande frequ-ooza e r apidità p er n1ezzo di g er1ni i solati ,dai r el1ativi p azienti, m entre , al contrario di quanto avvi.e n e , per eseanipio, per I 'artrite e endocardite , è molto raro vederle· n ei co·n trolli . Co·s ì no1n è punto n eoessario eseg uire .centinaia di esp•erimenti per scoprire. una prevalenza n ella ocu] o filia d ei germi dì m alati di occhi in con fra nto di quelli da pero·n e san e o , comunque, sen za lesioni oc ulari. Di più , ta li lesioni si diag nosticano , si esan1in an o e si S8c,O-U.Ono b eni simo in vivo . OTA . - Di questo an1pio e intere sante studio, darem o la fin e jn un pro sin10 numero. L a Redazione. .

OSSERVAZIONI CLINICHE. Sopra alcuni casi di reumatismo ce1·ebrale per il d ott .

A N DREA

FERRI, m edico condotto.

11 quadro n o al ogico di qu ell a g.r avissima forma d eJl 'infez ion e r eumati ca, ch e va sotto il n om e di reumatism o articolare iperpiretico o reu matism o cerebrale è ben noto, pe.rch è a n che i tr.attati n on r ecenti n e danno una decrizion e chiara e comple ta , quantunqu e non sempre adattabil e a·d oani .. ingol o caso. P u.1~e ch·e in Fran cia . i i.a manifestata con una certa fr·equenza, n ell a 20. 1ne tà del secolo scorso, da:to che vi sono s ull '.ar.gomento nu111erose pubblic:tzioni d i .a11tori francesi di ql1ell 'ep oca, fra i quali , in ordin e cronologico, IJervez d e Ch egoin .. , Gosset , Va ll eix, Vigla, Me net , Criesinger , R anvier, Wil on Fox, F ér eol , M. Raynaud, ecc. Iella mia m od e ta pratica bo avuto occa"' ion e di os er varne tre casi, tutti e tre ad es ilo l e tale ; il 1° ne l febbra io d el 1926 ; gli altri due, quasi contemporan ei, n el n oven1bredi rembre d el 1929 . r.redo opportuno riferir1i e fa r e su ·di essi .aJc une brevi con· i d1erazi.oni1 tanto più ch e si tr.atta di p er son·e, d elle qu.ali conoscevo b en e i p r ecede nti, essendo t.a to loro medico cur.ant·e per oltre un ventennio. Dal lato ·diag nosti co , i •e.asi ch e riporto furon o controllati d a earegi colleghi; i primi due al loro domi cilio, il te.rzo in un o, p ed ale , ove I 'infermo tra cor e rrl i uJ tirr1i g iorni di vita. 1

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c)ss1~nvAztuNE

I. - Ar1gelo G., di anni 30, colorlo, d ella fraz. di Sala. Non prese11ta alcuncb.è di not0vole nel gentilj zio e nei i)recedenti rem oti. Ne l ·genn.aio ciel 1923 amn1ala di tonsillite febbrile, alla quale segue immediatamente una poliartrile acuta e poi co1nplica11ze v~::;cerali multiple (pleurite bilaterale, endocardile, pericardite co11 versamento liquido). Di fronte a queste ultime, le manifestazioni articol.ar i passano in seconda linea; il m alato presenta febbre elevata, forte dolore precordiale e laterale toracico, dispnea intensa . Le sue condizioni diventano in breve gravissime; per consiglio di un egregio consulente, viene intensi·f icata la cura salicilica, continuandosi a sostenere il cuore coi cardiocinetici ed il paziente riesce a superare la g rave crisi, raggiu11gendo l a convalescenza dopo circa tre mesi d i letto. Nell 'ottobre dello' stesso anno avviene una ricaduta, con inizio dall 'articolazion e tibio-tarsica destra. Si rinnovano tutte le complicazioni dell 'attacco precedente, con lo stesso corteo sinlo·matolog-ico, quantunque di intensi tà ineno allarmante. Dopo una degenza anche più ]unga della prima volta, il malato potè di Jlluovo alzarsi, rintanendo però molto defedato per ie complicanze cardiache. Consigliai una vita di riposo e d~ riguardi, ma 11 paziente, mal rasseg11andosi a queste limita:z ioni, si diede a freque.n.tare altri a1nbul atori; di1nodocl1è io lo perdetti cli vista fino al 4 febbraio .d el 192~ , q:u.ando una terza riacutizzazione lo cos trinse di nuovo a let to. Questa volta notai una 111aggiore agitazione, sudori profusi anch e prima d€lla sommir1 is trazjone dei salicilici , insonnia e n ei giorni seguenti subdelirio, stato somigliante al tifoso. La cura salicilica non port ò remissione i1è beneficio alcuno. Insieme col prof. Lar1zerini di Bologna sj sospettò un reumatismo cerebrale; rima11eva un dub])iO per la n1aucanza della iperpiressia. La temperatura infatti si 1nanteneva sui 39°, anche nsll 'ull in) O g iorno di vita; poi a11mentò rapidamente, toccai1do i 42<> nelle ulli1ne ore e tog liendoci così ogni dubbio diag11ostico. Il 18 febbraio, ore 23, obilus.

Oss8R·vAzroNE II . ._, Ulisse B., di a1111i 34, macel laio, della fraz. Pad ullc. Nie11te di notevole n el gentilizio . .!\. 12 anni ebbe un primo atLacco importante di poliarlrite e s11ccessivamente qualche altro più leggero. A 18 anni una fe·r1na g·rave ai tiio con enterorragia ini.ponente. Guarì e pot.è fare ser".izio. militare in g'u errn, dove pure sofferse una volta di reumatis1ni. Pesa più di 110 cgr. , ha un aspetto floridissimo, ma con facili·tà soffre di dolori reun1atici1 cli.e qualche volta lo obbligano anche al lelto. PreseRta llTI breve so·ffio sistolico alla pu11ta, ch e io ritengo es ito di endocardite r eumatica preced e 11t e. Alla fine di ottobre d el 1929, in seguito a tonsillite, è p1·eso dai solili dolori re umatici. Dapprincipio non chiama il medico, si.a perchè la temp. passa di poco il 37°, sia perchè, presentando una abbondante s11dorazione spontanea, ritiene· di non dovere fare altro che stare a Jgtto e favorire la diaforesi coi mezzi fisi.ci. Fu richiesta l 'opera mia il 2 novembre, perchè la temp. cominciò a passare il 38° e le localizzazioni articolari si fecero più dolorose. Sono prese le spalle, i gomiti 1 le ginocchia, la tibio-tar sea e la 1a. articolazion·!

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inetatarso fal angea d eslra. La temp. raggiunge ogni giorno i 38°,5 nel pon1eriggio ed h a una forle remissione mattulina, e questa curva termica non viene affatto 1nodifica ta dal salicilato di sodio. Il p. si lamenta di inson11ia e di peso alla testa, del quale incolpa a11che il salicilato. Ha una abbondante epistassi, che poi si ripete verso la fine. Con1pare qu.alche accenno di delirio ~otturno. La temp. nei g iorni successivi raggiunse e superò i 39°. Il consule11 te, prof~ Lanzerini, pensò al reumatismo cerebrale e la diagnosi fu confermata dal successivo decorso e dall'esito letale ' che avvenne l '11 novembre alle ore 22.

Anche i·n questo caso una vera iperrJiressi.a comp)arv.e ~o]o n elle ultim1e 12 ore, n elJ e quali la temperatura rag.giunse e superò di poco i .J:l 0 • Gli a ntitermici chimici non mostraron<J a lcuna efficacia . Un beneficio evi·dente si ie bbe in un primo tempo con l 'applicazione di a lcun,e borse di gh iaccio al capo, al petto, all 'addome, La diminuizione di tem1)eratura otten.uta in questo modo coi:n ci se con un sensibile miglior.amento delle condizioni gien e.ral i, ma solo momentaneo, perrhè lJOi la malattia riprese il suo COT'SO f.atale. In questo caso fu part~c olarmente spiccato j] sirntoma indicato da Herm.ann e d.a Weber , cioè la fr eqrienza inusitata delle minzioni. OssERVAZIONE III. - Ftoravante S., colono, di anni 35, della fraz. di Bagno. A 17 anni ebbe un attacco di poliarlrite acuta con endoca.r dile ed esit o di insufficienza mitralica, che fu ben compensata e I\On gli impedi di compier e ser vizio milit are in guerra. Dura11te il soggiorno in trincea, an1malò nuovamente di poliartrite, in ca·u sa delln quale, passò alcuni mesi negli ospedali militari r poi fu rifor1nato. Nel 1922 anlmalò di tifo, che s11però felicemente ed ~ seguito si rifece ta11to bene, che potè mantenersi bt1on lavoratore agricolo . Nel dicembre del 1929 f11 cos tretto nuovamente .a l~ tto, con manifestazio11i articolari molto gravi. Dapprincipio cr eclette di potersi curare da sè, favorendo l a diaforesi coi mezzi fisici , tanto più ch e pt'esentava abbondant e sudor azion e spontanea, dimo·d ochè la prima volta che lo visitai, il 13 dicembre, egli .aveva g ià D;otato da alcuni giorni il decorso della temperatura, che ogni sera raggiungeva invariabiln1ente i 38°,8 e presentava una r e1nissione mattutina notevole. L 'effetto dei salicilicj fu assoluta111ent e nullo; il p. presentava anche leggero ùolore epig·astrico, con discreto meteorismo , lingua saburrale, insonnia, stato melanconic·o, di1nodochè, ammaestrato dai casi precedenti, pensai al r eum.atismo cerebrale e consigliai il tr"-sporto dell 'infermo ali 'osped.ale ·p iù vicino. Ciò avvenne il 16 dicembr e ed io stesso mi reca~ dal medico primario, dott. Burchi, per comunicargli la mia diag nosi ecl il grave pronostico ch e i1e derivava. Nei giorni seguenti, malgrado le cure più assjdue, la fe])bre au1nentò f~n,o a raggiungere l 'iperpiressia e l a sera d el 21 dicembre avvenne il decesso.

Esamin.a ndo i tr.e casi sopr:adescritti , è facile rilevarne }.a perfetta somi.glianza, sia per


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SEZIONE PRATICA

qua1i.to riguarda l 'eziologia (età dai 30 ai 35 anni, parecchi attacchi precedenti di poliartrite , complicata da localizzazioni viscerali), che per qua·n to riguarda la sintomatologia e il decorso, contenuto in tutti e tre entro un ciclo di du e settin1ane, con febbre dapprima moderala e re111itten te, non m odificata da i salicilici, poi inna lza·n tesi fino all 'iperpiressia finale; con fenomeni che a ccennavano ad una con1parlecipazione d el cervello, anche pri1na d ell.a· compa r sa di Lempe1ra.ture. alti sime. L'alcool~smol ritenuto fattore predisponente di prim 'ordi11e, inancava in tulti e tre , es' endo sta ti ol tan.to moderati con s umatori di • ,·1no. e poi si con frontano le storie cl inich e soprariferite con quanto ci è r eso n olo dalla letter.atura m~di ca, apparirà facilmente qua lc he differenza, p er la qual e è n ece sario amn1et.ter e che 1'affezione in di co rso pre enti una fi a nomia alquanto variabile. C. Oddo, nel suo libro: cc La m e dicina d 'urgenza » fece un 'a•ccurata Tassegna di questo a rgom ento , venti anni or sono; b en poco di notevole è slato .aggiunto dalle pubblicazioni poster iori. Afferma Oddo ch e il reumaftismo cerebrale 1

costituisce una complicazione impreveduta e come accidentale dell'inflezion~ reumatica e clie la iperpiressia rapida è spesso il primo segno precursore. Abbiamo vis to ch e n ei n o~ t ri casi 1' ipcrpivessi.a non fu che un fe110n1 C'no terminale, mentre esistevano fi·n quas i cl'll principio a ltri intorni che davano alla JJOlia rtri le un caratter e n on comune e tale ùa far temere un seguito ben più grave. È \'ero 1che questi sintomi: (in ten sa udorazion e }JOntanea, ce falea, insonnia , d elirio notturno, trist ezza), sono e numera.ti anche da Oddo nella sua com1pl eta di samina; è vero ch e egli ammielle, secondo la cla: ica m emoria di l\1a uri ce Ray!Daud , che vi sono casi eccezioenza iperpire sia , ma n ali ch e d ecorrono dalla a ffermazion e sopracitata dell ' . fran ce:-;e, scaturisce un concetto d el reum,a ti s rno cerebral e, che può essere quello d ella n1.agg ioranza, ma ch e non è conform e al le osservazioni qui ri })Orla te . Dieci a nni fa, Mig not e March a nd pubblicar ono un caso di reumatismo cer ebrale ad e it o letal1e, in cui la ternperatur:a non superò i 39',l e si è verifi cato anche il caso inverso: cioè una iper1Jiressia mortale, senza sintomi cerebrali (osserv.azione di Rosenthal). Sr può dire ad ogni m o do che, per la diagnosi, non è sempre n ecessaria la presenza di tempera ture sopr aelevate. Segno di capitale importanza è rite nuta an1

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che la scomparsa delle artropatie, insieme con la brusca elevazione d ella temperatura e l ';agg.ra vamento d ei ~enomeni generali. Qualcl1e cosa cli simile si è avuto nei nostri casi, quantunque si sia trattato più di notevole attenuazione, ch e di scomparsa delle artropatie. n fatto che n ei miei casi è staLo rnanifeLo fin da i primi g ioi ni e che perciò assume, a 1nio parere, una cer.ta 1mpartanza diagnoLica e prognosti.ca, è il fallim ento della cura salicilica; la n essuna influenza ben efica, la nessuna modifica d:eilla curva termica da pa-rte cli quel m edica1nen to ch e, per parere concorre, è l o specif~co del r eumatismo . Questo fen omeno insolito, che n on mi è 1nai capitato negli a ltri numerosi casi di poliartrite cura ti , non è da confondersi con l 'azio11e in sufficiente ch e si ve;rifica quando il .a licila to non vien e a mministra to ne lla dose voluta. Quando, nei casi ordinari di poliartrite, il '•tl i cil.ato di sodio viene dato in dose non abba ... tanza e levata, si rileva egualmente una oer.ta influ1enza b enefi ca, sia sui fenomeni dolorifici che sulla temper.atu-ra. Pur avendosi una attenuazione d ei vari sinlom i, la malattia continua il suo corso, insidiando g li organi interni. E allora può succedere che il m edi co, .:tnzichè incolpare l 'in. uff~cienza d ella dose, incolpi d ell 'insucceso il salicilato . Da ciò può essere tra tto ad ab})a nd ona·r e la strada m aestra, affidandosi ai uccedanei raccom a ndati dalla m od erna reclame e perden'do l 'esatto ori.emtamento te rapeutico, con danno incalcoLabile del mala to. Detto questo p er incidenza, ripeto che nei 1c.a i soprad.escritti l 'effetto ter apeutico fu as.olutamente nullo fin dall 'inizio, tanto d,a far J ensare a forme di poliartrite affatto speciali. Questa constatazione, a mio g iudizio, ·p otrebbe costituire un nuovo el em ento importante da aO'O'iungersi agli altri sintomi di cattivo J)re:saaio e vi insis to perchè di esso, come serrn o precursore degli accidenti cerebrali del r eumatismo, non h o trOViato cenno n ella letteratura m edica. La prognosi de] r eumati smo cerebrale , ritenuta infausta ne l cento per cento d ei casi, sar ebbe migliorata, specite secondo g li .autori fra noesi, dopo ch e Wilson Fox ebb·e introdotto nella .cura di questa aff.ezio:n e il b.agno fr-18ddo , prolung.ato e .ripetuto fino ad ottener e un abbassamento notevole d ellia temperatura e associato .alle con suete iniezioni cardiotoni ch e. Oddo chian1a il b agn o freddo la sola proba,... 1


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bilità di srolute e .afferro.a che in qùesto m1o do hanno potuto essere guari:ti i casi più disperati. La mia m odesta esp erien za mi ha fatto da molti anni partigiano convinto dell 'antipir esi fi sica n elle form e 1n·orbosc cl1e decor rono con temperature elevate o an ch e con temperature m .e die, m ia di a lquanto lun.g a durata. E, diarto che i b.a.g ni non sem ·pre sono praticabili n;elle cure domicilia ri, i m ezzi più a portata .di m ,a no .e che nel contempo non disturbano molto il malato, sono: il g hiaccio a permanenz.a e g li impacchi rinnovia·b ili ed estesi a gran parte d1ella superficie cutanea. Frequentissimi sono i casi nei quali qu.esti m ezzi .t enapeutici devono av ere la precede11za su o.gni altra m edicazione, per ch è da essi, se a·p plicati con le modalità a,d.a tte ad og ni singolo caso, può dipender e la vita di un inftermo. Su qu·esto .a rgom.ento mi sono intr.attenuto altre volte a proposito della febbre tifoide : (vedi la bibliografia). Ma è necessario consider.a re ch1e neJ caso d1el reumatismo, il passaggio da una cura ad effetto diaforetico ad un.a r,efrigerante , che sembra in antitesi con la pr1ma, nella pratica corrente non è facile, perch è urta contro il preg iudizio dei profani e contro }.a prevenzion·e 1an cl1e di m edici . A tener.e sospesa n1el curante una de~ision e in questo senso, contribuisce anche I 'incertezza ·d iagnostica, che può persistere fin o alla con1parsa d1ell 'ip erpir:essia, la qwaJe , mentre fo.rm .a I 'indicazione principale d el b.agno fre.ddo , può ·essere molto tardiva e di breve dura ta, sboccando· r.apid.amente n ell 'esito letale, prima ch e un tempestivo intervento sia stato m esso • in opera. Nei tre casi sopraripor tati fu applicata qualche borsa di ghiaccio , ed ho già a ccennato com1e ne.I 2° caso tre borse ·di ghiaccio contemporan ee po.rtasser o un b eneficio evidente, quantunque transitorio. Dopo l' exitus, io rim.a si col dubbio ch e una antipiresi fi sica più attiva ed intensa avesse potuto portare un miglioram.ento definitivo, e col ra mmarico di non averla effettuata. C,redo di poter 1conclu·d1ere ch e, q11ando in un caso di poliartrite r euma tica ac uta, sp ecialmente se g rave e recidiva, si veda ·fallire ·d·el tutto I.a cura salicilica e la temperatuna $.a}i:r~e mialgrado ,gJi antitermici chimici; quando, O·l tre a questi :segni abbastanza sig nificativi, siano presenti i sintomi aoc.ennanti a lesione n ervo sa, più sop.ra elen cati , tanto d.a r1end ere possibil1e la diag nosi od il fond1ato sospetto di un reumati sm o cerebrale; data la 1

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prognosi sempre gr.avissima ch e questa affezion e comporta -e la n essuna effioacia di ogni a ltra cur.a, si deve ricorrer e senza esitazione all'antipiresi f~si ca, pratica·n dola o coi bia gni o con a ltri mezzi, se più ad.atti al caso ed a]1'ambiente, 1e inten sificandoLa fino al gr.a.d o voluto, quando conìpaia una ve.ra e propri.a • • • 1perp1ressi.a. RIASSUNTO .

L' A. espone tre casi di reumatismo cèr ebrale, m ettendo in rili1evo a lcuni sintomi e segni, p ei quali La· de tta .affezione poteva essere dia.g nosticata od .almeno sospettata oon fon·dam ento, prima del comp1a rire di un.a iperpiressia . Ritiene che in questa forma morbosa, come già consigliarono Wil so·n Fox, F éreol, M. Rayn.aud, Oddo ed a l tri, si debba sien z.a esitazion e passare dalla cura sali1cilicodi.aforetic,a i:n1attiva , .ad una en ergica antipiresi fi sica, com e unica probabilità di sa.l ute . Sala Bolo.g n ese, novemb re 1931. 1

Ro sENTRAL. S. V ALENTT.

CENNl Bl11LIOGRAFICI. Deutsche merl. Wo~hens., 1891. ~oprro il r eumatism o artico lar e

iperpi-

retico. Rassegn a clinica e terapeutica, Napoli, 1892. W. OErrINGER . Tratt ato di M ed. CHARCOT-BouCJIARD, 1895. GANDY e "RoRDA rT JJAGl.TEl'T~LE. R eu1nafismo cerebrale acutissimo. Soc. méd . des Hòp., 1905. A•. F ERRT. Un rziiadriennio di endemia tifica. Bull . delle Scienze medich e, Bolog na, 1911. In. Febbre tifoide e gravidanza. Policliniro , Sez~ -pratica, Roma, 1922. MTGNOT e MAR CnAND. Un ca.c;o di reu1liatismo cerebral e.. BulleL. et mém . Sociét6 Méd. Hòpitau x, 1921. DALPRATO .

Tre casi di reumatisrrto cerebrale iper-

piretico. Soc. ì\fed . Chir. dell a Rom agna , novembre 1925. Ricordiamo l'Interessante opera: Dott. Prof. BERN~ROINO MASCI d ella R. Università e degli Ospedali Riuniti di Roma

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LUIGI

POZZ·I,

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sgz f ONE l'RATIC \

SUNTI E RASSEGNE. Sul ignificato della pa1·0Ja: 1·enmatis mo. ( \ ' · \ E ~1.\ :\1\. Die \led. ll'elt , 30 luglio 19:~2).

La

ocietà Tede ca per la lotta contro il r~un1ali .. 1110 i . è !8.1 ':1~to il lode,ro]e compito d1 conv11ncere i med1c1 ad abolire la parola: reuma. . Finora molte malattie dei n1u scoli , dei ncrvt , dell e o a, delle articolazioni erano eticl1cltatr ~o tto il nome di reun1atich e i era fin ito col chiamare reumatich e tutte quelle 111a latt ie, la cui genesi appariva 01_cura . , 0Ltrslo tale di cose era danno o .nor1 ·o,l o a l boon n om e d ell~, _cienza mia anic he all ' inleres~e tli rell.t> del n1a la lo; in crua11 to. a ffibbiala Ja ro u1 oda eticl1ctla di ret1111at isn10. il con1pito ir1daga tore del medico si arre "ta,,a e . . ubontraYa l<.l a ncor più co1noda tera1)ia . nli ci]i ra. Og-ai lr cose ono di molto car11l) iate: nes~uno ~ i pern1C'tte più di r hi an1arr vaga1nente rez1mntismi una artrite urica o una malattia cli P 1 Ll1e · o di diag·no'"'tic.ar e i)er reu1mattoide t1r1a artrit e .gonorroica od una . ., po11di li le tifì cn. \d a iu tare questa })uon.a yolontà del m-ed i1co nr l ri rC' rrare la ' ora causa delle varia li sime n1 ala ltic cl1e 1)rj111a si com prendev.ano sotto il nom e di r eurn ati.n10, Ja. ocict~ cl i c ui . opra ha ro n1nni <'a lo t1na . pec~ i e cli r la .. i fì r·nzionc, econdo la crna lr il terni in e r eun1ati mo è ri~erva lo a tre ;:olc malatti e: 1) il rc ·u1111.a li. lllO arlirolare acuto o r1olyarl ri fis rzc11tri:

·

2) il r un1ati... mo articola re c:r()n iro :'~.rori · dari o alla forma a.cuta; ~) il reumatismo articolare r ro nico J ri1niti\ o cli lru ent<'·, completan1.entr diffrrrnfe iir r eti ologia. e prog-no. i dai prin1 i d11r . Rimarrebhe il reumati ~ 1110 n1u ~co l f\rr : 1· l 1<' ro.'a e ~o . ia non , i può Rnror O!.rg·i cli re' c~n l ­ tnn1cn lc. l Tn reumatism o dellP os-:.' (' rlr i nc'rv i n on è COT)O. CÌlltO. ·\ ll e . 11dcl rt1e forme deve e ~r rr limi lnln il term in e rrztmalis1no. Tu1tt·; le al ~ s \"' fi1rn1 r lroYano i lor o liniiti netti di se})rtra7ionc 11rlln loro varia r li ologia. Alla cla ifl r nz ionr c1 ell ·1 , oc ir tà Tede. ca cl1e di sting ue fo rni r Ac11I <' e forr nr r ro11ich e, l 'A. preferì . re "of'titt1irl' 1111n clas. ifi cnrionc basante._ i . ull.elirdogia. a ~C'< 'Onda f ÌOè r l1e . i tratti di fùrm c infPlli\ t: 1/ rtln l I i e r1 rlicolrrri batlericlie: l ) fJoliarlrit e acuta d a cui p11ò . vil1111pnr~i il

n)

139

a1trile da altre ma la.ttie i1ùf etti ve (scar1

lall i11a, n1orbiJlo, varicella, eresipela , n1alaria, 1>olmo1n.ite).

,,[alafJtie articolari 11011 batteriche: 1) artrite deforniartte, post-traun1iatica, ~talic.a, Lrofoneurotira (rrtaluni coxae se1iilis); 2) 11ecrosi ossee asettiche: malattia di Kol1 ler, di PertlJ e., d i . dLsseca1 rts; 3)

cl1latler

'

osteoch,011driti.

malattie nrticolrtri di origirie e1idocri-

n,a; artrite cli111n I.er ica ' 11od i d i E berden artrite ac ro1u eo-alica o ,· -1:) a~rt riti d}, an101nali,1 del ricambio: gotta , artrite alcaptonurica; 5) artr1~ti da mal01ttie del sistema nervoso: a) orga11icl1e: tabes, ~iringo111 i elia, m. di Rayt11aud, trofoneuro i e la Trophopathia peclis dysplasticcn; b) funzionali : idrope inte1rn1itt e11te; G) artrite nel[' e1nof ili a; 7) tumori; R) liissazioni e ano1nalie congenite: s1)ontlilo i e sim ili; 9) niaTattie perin1·ticola.ri: bursite .c:alca· rea, coxa vara, ecc. Nello sch e 111a OJ)r'a ri·1)1roclotto no·n ~ ono i1aluralmente compreS<;\ lulte le alterazioni che JJO sono verific.ar i a c.ari ro dell e artiicolazioni. Esso può essere, una peciei di guida onde potersi orientare nell' intricato campo delle malattie articolari e o-iun ()'e re co ì ad u1na esatta cliagno i etiologico. e con eauentementc ad un.a clirella lerapia can8ale. E que to è ciò cl1 e più importa. G. L.\ CAVA. )

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1

2) ,.,>111na lisnio cronico seconclario: 3) r e1imlflti smo cr oni co primario di.~t r11 en Ie:

n?.ctastasi piemiche articolCllri ; 5) ln bercolosi (l;rticola1·e com1p resa l'a ma·

4)

lalti a cli Grocoo·-Poncet; G) artrite li1ica o a r trolu e tard j va; 7) artrite gonorroica per lo più monoa rli colare; R) nrtrile <in inf rzione int estinnl e (ro li , tifo. 1,nra tifo, itt ero catarrale, ecc.);

IJe rnalattie renn1atiel1e e pseodo-1·euma· ti cl1e. ( l~I .

S·r.R.\U s. Die Nl ecl. lf1 ell, 30 lu g·lio 1932). P11ò . cn 1hra re parn<lo, sale il d ire ch e noi cono ·c ia1110 r11egl i·o che ro ~ a . ia lo rseuclo-reumati.•i!no cl1.e no11 il reu1)1 C1 tis1no: e1>pnre questo è lo . la lo delle 110. . Lrc cog11izi on i, a lm e110 fino ad oggi. l -na cl1iara de fi 11izione dell '.l r11 ala lli<i reumati.r·a arà pos ibile ola quan clo un J)O' di ll1ce !'i , arà fatta ·u1ll 'elio]og ia c.l i e _a. Oero-i dobJ)ia1110 contentarci di ._ ludj a rc i fallori concon1itanti, ia110 qt1e ti e ogcn i ocl .an1 l)ientali ed cndoo-en.i o co titnzionali . . i è i)arlato n1olto in cru esti t1ltirni .a11ni cli ttnn co tituzi one reu1na ti ca , o di u.na spec iale for rnn d i r eazione reun11~ 1 ic.a dell 'orga ni mo. Defin ire u11 : in tile co11ccL Lo no·n è seimplioe, n è ri solverebbe il IJTO}) ]e.1na. 'Fr.a le condi zioni esogen e o a111 lJienla li il raf.freddan1 ento è rla tempo co110 ciuto co1ne ·u.n o ·de.gli elem e.nt i J>iù costanti: di ch e nal ura sia questa azion e d('l freddo non è stato rl1i~rito nemn1en·o dalle r icercl1e })iù n1oderne. I / 1\ . pensa ch e il ra ffred·dam ento, aYerndo una cliretta influenza t1l i. Le1na nct1ro,-egeta-


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« l L POLICLI.i'i'ICO »

ti, o e pecialmente sul sis te1na vasomo torio , provocl1i d elle profonde a lterazioni n el metaboli 1110 locale d ei tessuti , alterazioni cl1e po ~ ­ son o aver e IJOi ripercussioni a tipo or1n·oni co s ull 'organismo tutto. Sotto il no1ne di pseudoreumatismo s i co111prendono le malattie .dolor~e d ei . t~u1ne11 l~, d ella inuscolatura, d ei n ervi, ten.d1n1 ed a rti col azioni, la cui etiologia sia nota. S i possono distinguere due forn1e <li reu1naLis1no: una infettiv.a , l 'altra n on i11fettiva; Ira for111a infe ttiva può ancl1e esser e chiamata reu111 atoide • Carattere comune a lle due form e è il dolor e. P er I.a diag·nosi differenziale è i1ece .sario un esame cli11ico particolarmente acc urat-0. La diag11osi cc per e xclusionem » ... arà frequente1ne:11te u. ala e m a lg rado ciò g li errori diag n ostici non . aranno rari. Si vaglierà att entam ent e l 'anaTr1me.si per quanto riguarda i fattori in eteor o tropi e criotropi (raffreddame11ti). Necessario è un esatto esa111e obiettivo specia lm ente d ei i1 ervi, dei mu coli e d el ricambi·o'. An cl1e l o scl1eletro deve e-s ser e accuratamente osser valo 1)er cl1t' dietro molti p seu,doreu1n1ati smi i na· ·co n·dono d elle alterazioni statico-dina1nicl1e o .d el lo a lterazioni ossee. Un esam e ra diogra fico d ell a colonna vertebral e può mettere in e'1 id e11 z.a delle a lterazioni della colonna tn,ai prima i1 otate com e anche un esame d el farin ge d ella l}occa e dei d enti p uò far scopr ire la vera ca Lt. a <lolla sindrom e pseudo-r euma tica. ~I c 11l re la ·diag nosi d ell e m a la tti c artiicolari a t ipo acuto si presenta piutto to facile , 11on a ltre ttanto può d irsi d elle form e a t ipo cronico. r.o ì come n ella forma acuta bisorrna sen1pre domandarsi se si sia in presenza di una 1na la LLia pseuido-reumatica, la cui etiologia p u ò es e re sv.a.ria tissim•a (gonorroica, tube1;colare, s ifili Lica , irosttifo·... a, postscarlaLt.inosa) o se si trotti ·di una m .ala ttia articolare a ba se trofon e urotica, così n elle forn1e cr oni ch e bisogna p orre il qu esito se si sia davanti .a d una artrite o ad un 'artrosi , inlenden d o co11 l e prime le forme in fetti,1 e, ,con le seconde le forme ·d egen eraliYe. P er le form e infettive bisogn a domandar. i se il processo è lin1itato alla sola sin oY iale (endoartrite) o se si è diffu so alla capsula e-rl a i leO'amenti (periartrite e pa.nia rtrite); st al) iI ire se s i tra tti di una forma ecca 01 ess uda tiva. Sicco n11c il dolore è forse il s intoma domin a n Lc in qu este m a l attie la terapia deve Ynlgerc I) ÌÙ ch e altro ad esso. Tn qiuesli ultimi an.n i il numer·o d ei metlic.a111enti lan ciati in 1co,m mer cio p er combatter e le 11evr.algie, mial gie e le artralg i e è enorme: qua, i tu l ti son o prepara ti salicilici : l 'A . cr ed e sia J11 eglio' in questi casi attenersi a i preparati più em1)lici , purchè di assoluta p urezza. J,a t era pia che più ba avuto appli,cazioni n el ca11111)0 cl eri reumatismi e pseudoreumatisn1i è ... la ta la tera1)ia fi_ica: a parte quei m ezzi fi s i-

ci ch e richiedono av1)arali ::;1)ccial i e c~tos i (diaLer111ia , bagni a va1)o re, raggi Rontgen. radi-UJinter apia) bastano n1olto p esso <lei 111ezzi se111plici cd a portata <li Lutti (sabbia calda, eS<posizione al so l e, i1111)a cch i di semi di lin o, ecc. ) IJer otten ere una Jlotevol e diminuzion o de i do lori. B i ogrla anche cer care di faYorjre la Lra pirazion e cutan ea, IJen sando a lla i11 11J-Orta11Le fun zion e 1ch e h a .nel ricamb,i o org·.n n ice la cute. Il ma ssa.g·gio è uLilissi·m10, purch è praticato ·d.a chi c·o11osce b,en e I 'arte: r11assaggio local e e o·en eral e. P e r clii 11e l1a i m ezzi, il soggiorno in u11a s tazione Lerm,a le adatta, rappresenta l 'iG. LA c .~VA. d eale d€ ll e t erapie. 1

1

Stti 1·eumatisn1i c1·onici: 101·0 classifica-

zione. (A. Go,·:\ERTS. Bruxelles-1\l éd. , 21 febbr. 19:32 L In qu e .:ti u ltimi anni , lo studio dei rew11aLismi cronici è s W.to l 'oggetto di nun1erose ri cerch e .ed in ba e ad esse ci s i è s forzati sempre più di raggru1)1)ar li secondo da ti etio1ogic i e pa t oge11etici. 'f ei ._ ie r e J~.o que. co nside rano i r . c. com,e l 'efi)3tto d i u 11a i11eez ion e od irutossicazione cnclogen.a o esogena r l1 c agi ce più facil n1ente e rapidam1e1r~e c1uando l 'o rganismo è prediSj)Os lo da cau se ge11e rali. Es ·i d i.., tino-uono per c iò tre tipi di reumaLi Jni: 1) infettivi ; 2) et ero-t ossici ; 3) autol o~

ici .

~fa c1t1e ta e ia si Cicazione trascu;ra il 1110do

11 el qual e in·1e rven gon o i fatt ori etiologici e c1uello ·n el qua le r ea.a iscon o i di,rer si oro·ani. Gold,,·a it 11n J)rbpo to una classificazion.e ai1.alog·a n1a che ·ti en e conto più parlicolarm enle clel p r oce o patogeneti co. Egli clivide i r . c. in : I ) artrite i11fettiva, 2) .artrite atr ofi ca d efo,rn1an t e , 3) a rtrite i1)eTtrofica. ~la si lr<ltta di una c l.a sificazione incompleta. M. P. W eil distingue i r . c . in artriti : a) infeLti,re, b) metabolich e , e) })roteinicl1e, d) vacolari , e) di trofi ch e, f) per car en za. Ma occorre tener 1) res.ente ch e queste cause possono e sere la con eo-u en za l 'una dell'altra o so\rrapp or s i tr.a d i l oro nella 1produzi one d el r. c . <lo nde la difficile applicazione di tale c lassi a cazion e. 'E'ran con e 'F orestier son o di opinione ch e . i d eb])ano riun ire in una indro111e le manifes tazion i 1cli11ich1e .clel r . r. Es e posso,no esere realizzate d a cau se veram ente efficienti ch·eJ agiscono i solatam ente o simultaneamente e ch e .. ono di n atlJra : infe ttiva, tossica , v.a~c olare , m ecca nica, nervo a, endocrina. Va a gg iu nta a ciò l a r eaz io11 e p er sonale d el sog·getto sot to l 'e pres ion e di una diatesi. Poy11lon proporle urna classificazione p iù semp li ce: Teuma li. mo arlicolare .acuto, reumatis1110 d·eformanl e , art rit e i n fian1ruatoria , o"' teo-arlrite. L 'interc. ~ e cli qu e. t a cla sifica1

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r. 41

sgzJON E PllA'l'J CA

zi otte è di epa rarc il r euma Li "'1no articolar e ac uto dalle altre forn1e reumaticl1e e di esclu dere così la 11ozione del reu1natism o p rimitivo d ett o ancora ()S en ziale. 1F. Coste e J. Lacapèr e hanno affrontato i I 1)rOl)le111a d ei reu1natismi cronici sotto i suoi <lue a spetti: c1uello d ell a sua etiolog ia e quelJo tlelJa palogen esi ed 11anno riserva lo quesL'uJ ti 1110 per t e11tare una c lassificazione. l:: . . "' i dividono i r . c. in due g ru1pp i : le art r1 li e le artro ·i. Le }Jri1n e ono legate a l 'infia1111tiazio ne e Je seconde sono l' espression e <li J)l'Ocessi di usura , di en e cen za dovuti ~ • el ci f~fl'L o rj distro fi ci genera li o locali , 1necca11ic i e Lal ici. l / ,\. allo CO}lO di rendere p iù co111pleta I.a $Uddetta clas i fì cazione p ropone di modificarl :l e o n1e ~ e~ 1e . I' \rlrile: 11aru ra infia m111a lo ria. :?.. .\ rlrosi : clegenera live: da le ione del le uto os, eo. r a rtilag in~o e d ei leg-ame11ti periartico1ar i (reu111. a rt. deformante, n oduli di Heberden , o .. Leofi ti ecc .); di ~ lrofi cl1c: tla di Lurbi n euro, endocrinou J11ora li (reu11l . ova ri ro. 'Li roicleo, d ella me1101>a usa, protei nico ecc.) ; di era icl'1 e: da dil"turbi della nutrizion e ~<: n <' ra le (r. e J~tli co -gott o_ o, dell 'o he o ecc.). C . o~ ì modifica ta la eia ·ifi caz io nc lli ( ,oste e Laca1Jèrc :i con forn1a .alle noz io11i a cq ui ite rr.renle1nenle, e a e elude la n oz ion e del r eu._ i11a ti -n10 pri1niti vo, con idera il reumat i mo r rr>nico come una sindro1ne li1nilata alle ar t if'o lazioni, . u. cettibi1 e di presentare sotl o fortll C diver e ro ndo la n a tura dei prece .. i paf c))og-ici, la ua int ensità e Ja imJ>Ortan za d cl1'intpronl a che e.. i l1 a nn o lasc ia la. 1

Vt c:E~ 1 J ~ l .

I sintomi iniziali del reumatismo a1·tieolare acuto e loro i1nportanza patogenetica. (C; . .'I'\ GE K. J\f ilttc /te1liel' J) f edizin isc/te c}1 ell sc}i rifl, 16 di cembre 1932). 1

1J'o-

Il reun1a tisn1 0 <irlico Jare ac uto o arlrile i11fetli' a acuta, com e la gran n1ag()"iora n za delle infez ioni, si inizia con un JJeriodo prodromico ca rattcri tico. In ])rimò l)ia no stanno i fe1101ueni a carico <JcJl e fauci e dc11a bocca . :t risaputo com e m o lte ,,olle il qua dro cli 11ico della l11 a latti.a r 1precedulo d·a p roces.. i Lon..,i1lari, cl1 c 11ell a qua i totalità d ei ca i so11 0 do uli ad infrzio11.i st.replococcich e. f n altri casi il ))unto di partenza si trova in a rre1ioni aurico].ari e forse anch e ne]Ja piorrea a lveo lare. Di ~ol it o n 1olt o J)ri111a d ella co m.parsa de i ca ratt eristici si11tomi arLicolari si h a uno stal L• "e11era le feb])ril e che o i m an i fesi n co n

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un ])rivide inizia le o rassomig'lia con il su o le11lo progredire a l <1uadro clinico del tifo adclomin a le con Lumore di n1ilz.a e d iarrea. Alcu11i a utori attribuiscon o c1uesto tadi o ti f{)so ad embolie endocarditich e. La febbre n el reumatism o a rticolare .aculo e cr onico 11a un uo ca ra tter e rparticolare, ed è i11dipende11 Le da l processo artico lare potendolo prececlere n ella forma di febbre p rodron1 ica o seguirl o. ncl1e l 'endocardite J.JUÒ cosl ituire un feno111.en o ini ziale o Lardivo . Co11vien e infine Len er conto cl1e vi son o' ca:si ·r nza nJc una in1anifestazione articolare (Rheur1lalismus si11e arLritidi , fièvre rl1umatism,a le). relle forme i1)erpireiticl1e 11on di r ado f i 11a11no gravi fe11om eni n en rosi (reuma tismo ce rebrale). "l,alvo lla i l) UÒ avere la combin azione del r eu n1 ati ~ n1 0 a rticol:a r e acuto con ~a corea 1 fe11011l cni a carico del la 11ell e (Purp ura , Pelio ... i ) po sou o acco111 pagna re I ' i11fez ion e o e se rne una 111anife tazion e ini ziale so tto (orn1a di Erythen1a n1ultiform e; ... 0110 di r egola sintom i di detern1inate inva ioni batterich e, c he furon o dirn e trate sotto form a embolica Jlella pelle. IJ fatto più . . ig11ificati vo e pa Lologicam en tP IJiù i1111Jorlan le è co tituito dal le localizzazioni ca rdi ac t1~ : endocarditi , 1perica rclili , pan carditi. Alcune stati .. ti cJ1e fanno arrival'e fin o all'80 % d ei ca . . i le ron11)Jicazioni cardiiach e. Queste 0110 deter111inalc da cocchi , sta filococchi , treJJtococclli fra i q ua]i Jo trèJ)lococcus \ iri<la 11 ~. 1 rig uardo è m.oJto di .. cu '"' a la quil'lio11e se queste forn1 e batlericli e co~tituiscono l 'ao·cnte patogen o della m alatti a fondamenta le o sian o invece u11 'infezion e e 011daria. Per quel ch e ri o-L1a rda il viritlan ... , è certo cl1e e so si di tin gue dagli a ll ri . lreptococcl1i ; a nzi n e son o s late descritte diver e varietà. E.. ~o imprime a l reumati m o a rtico lare acuto fin dal primo momento caratteri di gravità. Ma non sem,p re è legato :ad un a prognosi a ssolutan1e11te infa usta. l prece i cardi aci costitui con o in gen ere uria n1anifestazio11e secondaria del r eurr1atisn10 acuto , una localizzazione Yi cerale del] 'infezion e, 1na pos .. on o ian ch e e . ere la pri1na e talvolta J'unica estrinsecazio11c della m alattia . sono complicazioni articolari di altre infezioni ch e possono assumere il quadro caratteristico della poliartrite r euma tica acuta : tali on o il r euma tism o di ssenteri co, scar la ttino o , non ococcico, le poliartriti cl1e si verific.a no n.el corso del tifo, della pol11 tonite. dell 'influ,e nza , d el l)Uerperio, ecc. Ma esse di ·olilo so110 manifestazioni tardive clella malattia ·p rimari:a e c1t1indi ·difficilm en I e 11ossono far sorgere eqt1i voci diagno tici. 1\ ch off e Ta'"ara dim oslraron o nell e le ioni articolari e. ca rdiache la presenza di n oduli pa rticolari cl1e essi credettero specific i del reu1

''i.


[,\:\::\10

1nati: n10. i\:Ia ulteriori o ·se t..vazio11i mi ·ero in e ':iclc11za tali n oduli an cl1e i1elle lesio11i carla l tir10 e (Fahr), e i1ell 'arterio cJerosi e nella periarterite nodo~a (Diirc k.). E>eci ive per la risoluzio11e di q ue la t1u elione furono le ri cerche di l lin.g e, il qual e polelte di111ostrare ch e i 11oduli di A cl1off altro 11011 sono ch e prodotti di alterazioni ·li tessuti, cl1e pos . . ono essere detern1i11ati da differc11tis i1n i agen Li lesivi .1Jeci fìci e non pec i fì ci . • i tr.attere])be di for111a zio11i reatti''f' (,allerg iche) ])r odo tle da agenti tossici diversi , .age11Li cl1 e iìel ca o del reu1nalismo . ar ebbe costiluil o dalla to sina dello treptococco. Co1r1unque, i11 ultin1.a .an ali i l 'agente j)rodutlore dei nodu1i arebbe se1111)re il rrern1e infettivo. Lo . tudio clei prodromi del tleco r o e delle complicazioni del reumati n10 articolare acuto fa con cluo ere cl1e questa i11alattia è un 'infezione che 11a il uo punlo d ' i11gre o tJer lo più JlclJc fauc i, invade l 'i11tero or o-ani. nl o .per la ' 'ia del sang·t1c , loc.alizznlldo"i 11revaJe11ter11en le 11e lle articolazioni e nel cuore. 1a t' so1)ra tutto in que L'oro·ano r l1 e produce ]e lesioni p·iti irrepa ral)i]i. Giu sta111ente 1-'asèo-uc scris ·e: « le J~l1um1ati sn1e aigu lècl1 e les jointure' la p lèvre, le i11e11ino·e - men1e, mai . il 111orcl le coeur ». DR. 1

r sinto1ni

iniziai i del re11111atismo cronico.

(A. ~[ESTER. Acta Rlieumatologica, agoslo-set-

ten1 bre 1932). L a diag·nosi l)f C{:OCe del reun1iali~ 1l10 croni co ha notevo le importa n ui dal punto di vi. La prog n o tico, pei:rch è l 'a1ccertan1ento tempe ti,,o delJa esistenza e varietà del 111a1e con en t e una tera1)ia 1p iù efficiente. A1 riguardo · occorre u11 c1~a 111e i11i11u zioso del cuore, d·e i pulmoni, degli org·a11j addominali , dell e. fauci, dell a bocca ccc., e qu in di 11n c,~an1 e sistem.atic0 e non meno 111inuzioso cleo·lj org·ani di n1ovimento : a rlicolazion i, o sa, 1nu.. co li , borse mt1cose. L 'e. arn e dell e arti colazioni i pratica con la i ... pezionc, la J:>alpaz ione e 1'.a. coltazion e. La regione del gomito è quella nella quale si lora l.izzano i prin1i intorni de1 m1ale. Tr.u e ..... i i pjù im.p ortanti sono i noduli reumatici, siLua ti sn lla faccia posteriore del o-orni to, sopra e. ~o ll o l 'olecrano, sotto la ij)elle. ~u l te11dine del Lri ciJ)ite. Po on_o essere i ... olati o ra.ggru1)1)al i in num ero di 1O_ o più. Sono di r.011 .. i Lenza dura ; grossi com e una t e ta di ... 11ill a fin o ad un .pi1Ccolo p isello; })OCO mobili a1la ba e, n1 a . epa rati d.alla pelle; spesc:o dole·n ti ~ponta­ nea111ente, sempr eJ alla pl'e sion e e dttrante lo "la·dio infian1mator io dell 'a ffezione. Macroscol '1c::t n11rn le i noduli !'i·'1)resentano co111e verruch € r1 i1 11n ro. ~o ' tivo o cianoti co, duri . po. li snl tr nciin e rlel })i CÌJ) ite e sulla paretepo. teri ore del1

XL, Nul\r. 4l

la ca1psula arLico lare. 1Viicroscopica111ente han-

110 la strultur.a ·dei « Sel1nenk116tcl1en » descritti da Graf f. (Juando i ll Oduli l'CUlllalici 50110 raggruppati l )Os ... ono fo11der ·i j u u11 1Jaccl1etto cl1e distende Ja i)elle for111ando u11a ~ i1orgenza ::io1)r3 o sotto 1'o1ecrano. ,-f alvolla i i1oduli prer11end·o sul1'ulna deler111i11a110 u11a p erios tite re.a ttiva i11 · do . lente spon ta11ea111entc i11a dolo ro~a all.a pre s1one. I noduli so-110 <li solito sin11111elrici, ma pos0110 essere anche unila terali . • L a loro durata è variabile . Posso110 sponla11c.:a.u1ente o iu eg uj lo a c ure regredire, ma di "'olito ricon11paio110 dopo qualcl1e te1n1)0 per lJer.. istere i11defi11iLa1l1ent e. TalYolla 110. ·0J10 risco n Lrar._i dissen1inali lu11g·o la fa.ccin a t1leriorc dell a tibia , o s ui Lendini fles orii d elle estren1ilà. In qualcl1e ca o intorno ai i1oduli si nota ,·cr a1nento Ji111 italo della gua i11a lendine-a . Il . . eco11do sin Lou1a ob·biettivo del reun1ati-..1110 c ro11ic;o è l ' i11 ~ro~~ u1,c11l o <lrllc glandol e l111 fatich e. Que .. le sono s ilnal c i1eJ oleo bici! i1a lc interno in J)ro : i1uit à dcl g·o111ito, pos:-- 0110 es ... eTe t111i1c.l1c o 1nulti1ple. 80110 g randi <.la u11 I)isell.o ad u11a vrugr1.a, dure, n1obili sul la ba.~ e, 11011 a derenti alla I:>elle. A differe11z,1 dt·ll e g la11dul e ifilitir h<' so110 r110 IL0 clolooti alla 1) ~ JJ)azion e. Quando 11el corso del rC'u111aLisn1 0 cro11ico è pre ... o il polso, si può pa lpare una piccola g lan ' i u la linfatica ne} solco radiale, all'infuori del1'arleria radiale, in pro imità del polso. I.a co11 Lalaz io 11e dei 11od uli ret1111a Li.ci e d elle g Jandul e ingro~ ate, . cl1e1 per lo I)iù sono s in1ultanei, h a u11a gra11de in11)ortanza per la diagnosi differenziale l)Oich è essi compaiono :-:o lo n el r eum.a li n10 arti colare c ron iro pri111i1 i' o .allo stadio .acuto, e 11on 11 elJa 1)0] iartrite 1·e urr11atica act1ta co·11 deco rso s ubacuto. l Tn altro sintoma precoce del re11matismo c ro11i co, che . c.rue :-. i precedenti , è la can11)toclar tilia , ossia l 'infle . . ione l'lermanente, irriducibil e cli uno o più dita , , pecie d el nugnolo , con i11teg·rità d elle arlicolazioni falangee e dt1llr a1Joneuro i 11aln1.nri . Per lo più è bilaterale. gj : tabilisce Jentamen te, senza dolore . La camptodactilia è u11 seg110 precoce grave del reumatismo cronico in quanto · indica un terre110 costituzionale predisposto all 'a ffezjon e. fl (alto cl1 e la si ris.contra anche nei tubercolotici non din1int1i ce la sua in11J)Ortanza, an1i lJrova u11 certo leg·arne tra le due condizio11i. l Tn altro sintonia precoce im110.rta11te è il fin e crepitio nel1.a .artiicolazione interfalangea cl i uno o ·di arnbeduei rrli alluci. 11 cr epitio nel1 'a rlicolazione metatarso-falangeo d ello stesso 1 cl ito è più forte n1a più tardi,ro . , Seguono in ordine di teim1p o le esostosi che ono polimorfe ed a sede ' 'aria, limitate o di ffu . e.

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SEZJOl\E PR \TI C \

L n 'csosto i d if[u a i)er uuo o due c111. si può riscontra re n e ll a regio11e del gomito ·uJ 11w.rg in<· post eriore dcll 'uina. 'i 1Jre... er1ta i1el1 a forrr1a <li t1n go nfiore roto11do dell 'oss.o. La ipell e che la rico1Jre, è _pesso indurita e pigmentata. l n 'altra lo ca li zzazion fre(1uent c è quella s tc· rìl o-c Ja,·içolarc, (love i}roùuce d olori ·1)0 n -

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di 11otte. \Jt rc eso Lo ... i . . on o le ~ e 0· u e nti : 1) le n odo._ it;\ di Hebe rde11 a lla ba ~ e d ell e l1llin1 0 (alan o-i d elle dita , s.pc o n1ulliple, sin11nct ri e l1e o 11011, tal\ o]ta dole11ti lJOnLanca111en t r, indolc11ti alla pal1)azio11e; 2) la nodo ità de l car1Jo descritta da ..\. Leri e P. ~Iari e; :{ ) lt• t~--o ... tosi dcl 111.rla tar ...o del 5° d ito del ;piede:. J.a ((iag110. . i i1recoce <lell 'osleartro i non pre't' ul a tliffiieoll it. n intoma importante deilla aotla oltre i to fi , è il dolore .al contatto del .... . IPncli11c di cl1illc in 1)rO~, in1ità della Ua JD ~crzi o n e al calcapno. DR.

Renwatis1ni cronici di origine eputo-biliare. ( \ \ 1:1~s E-XBO<:: rr,

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FH.\ Nço:!'\ ,

atri ti on,

' " '- :2°, n. 2, 1932). J,a co11ce7.iouc d c i r :l u l11 a ti~n1i c ronici è 11101,,, 111odifira la e !--L 'a J11 odificando empre. e1la luro etiologia si .a1nmettono oO'cri l 'inter\ Pll ln di fattori a ... a i ' 'ari : e ogen i (infezioni. i1110 ....... il'az ion i, trau111i , ao-e-nt i fi .. ir i) o endo!!1'11i (cli ~ turbi fun zio nali e Je.. ion i decrli oro-ani). "l'r.• que ~ ti agli . sembra .che l 'appara to cpa tol)iliare, f0 r_e per la difficolt à d ell a eriu·jotiC'a fi ic.a e })iochimic.a del fegato, sitl le11ul o in lrO})j)O J>Oco conto . I 1'~11 >1:>ar.a to er>alo f) Ì liare J>UÒ 1)rodurre va ri e forn1r· di r eumatisn10: un a forma i11f/e lti1,n pf·r invasione settica dell e vie b il iari . Unn forn1 r1 11n1oral e con1 J) ren(lente d ue sotto varic•l:'1: una forma colloidoolasica per i.n suffic·ic 11za flrOtC'O jH.' . ic;\ clel feO"ato; cd t1n a forma !/Ollo ,'\a (co ì cl ett.a in n1an c.an za di termin e 11iiuliore, per in cli care la forma da alterate f11111i 0 11 i end or ri ne cl1e a.s i.curano la costan za cl1ind ca degli timori (acido urico, colesterol c·rr .). 111 lt1lle que te fo r1l1 e '"' i deve di '"' Lin,,.u er e lln fit•riorlo algico e 1m ... econdo periodo organico r.on altcraz ion i d ell e 11-c'\ rli m olli e dei tessuti nctpoca1 tiI.ao-in ei. Il primo j}cri odo doloroso sa rebbe prodotto cl;j rnoclificazioni fi ico-c himicb e del sang ue dC' lerr11inan1 i fcmomeni· vaso-motori, turbe simpatir.li e ccc., qua lcosa clic per g li AA . ri r <.>rdH l 'o rti cnria . All a varietà en orm e d ell e J)OSsil)ili C<lu~e di .aJO'ie fa ri co ntro 11-na uniformif it ~trno rdinaria cli reaz iQln i j to-pa toloaiche r l1 r la loro ripcli zion e 11011 tard:-l .et provocare : si tratla in fondo lli .fatti d i ostoo-ene i e di osteoli ~ i e l1e varia 1u en Le e o 111 pl i e.a t i da11no i n o l i lfUadri rad iolog ici ed ana lon1 opa lolog ici . 1

c:lin icamen te il I euniatis1no inf ell ivo 1Ji /iare ... ia nella forma p·u ra1n enle algìca sia iii quella di Yera poliartrite cronica, è c reato e 111a nten ut o da uno stalo cttico dell e vie biliari , s i 1ralli di angiocolec istite se1n plice o li li n. ìc.a . I:>eci,e n ella forma a lgie.a una terapia n1 cdica condotta con metodo co ntro lo s tato infetti vo cpatob·iliar e, o l'intervento .cl1irurg ico, arriva110 })er lo più a vincere le mani fe tazion i a rti colari . ella poliartrite g iu11ta alla fase c ro11ica r iò è più difficile. Questi casi rientrano in f'n nclo 'Ile lla « focal arthritis n degli Ing· les i, e 11cll.a « In.fel~a1'th1"itis )> dei Tede chi. f\•Ia e "i "le poi ,uma varietà d i r(}un1a tis1no cronico vero in1ilmente lega ta <i l I'insufficen za della funzione proteopes5ica del fegato. Qn.ando, per una ragione od un 'altra il fe~ralo 111 a·nchi al st10 ufficio di arrestare i 1prodotti derÌ\".an ti da una a li1n en taz ione in su ffir·en len1 cnt e disintegra ta, q,ueste sostanze penetra11do in cir.colo, e per l 'intermedi.ario di J)erturbazion i umoral.i e im patich e, d eterminano dei fatti morbosi in t erriLorii diversi ; ciò r he prciSso qualcun o darà ortica ria, asma, emicrania , edema di Quincke, in .altri indi vidn i produrrà i1ci t e s uti .con n el ti vi cd osteoarticolari dell e m.a n ifestazioni ·dello stes o tipo cl1e . i rivelera11no co1ne fen om eni di t ipo rC1Uma1i mn le. Di qu e.. ti fa tti , eh-bene clinica n1enle m olli l'eno111eni sembrino renderli certi , m,an cano jH'o,·e sperimentali sufficienti. "'\7i è poi la terza forma di r eun1atismo epato.\ . indi cano come l)iliarc, quella ch e g lj 1

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fj u lt uso.

Dal 1p unto di vista b iolog·ico i I re.gato· prencle enza dubbio una g r.a1n parte nella produzione d ella sindrome umorale della o-otta : iperuricem ia pla smatica e g lobul.are, iperossalemia , ipercolesterolem ia, i perbilir ubinemia, azotemia . leggera , iperglicemia mod er a1:<'\ . Tu l ti q ue. ti termini mes i in ·e videnza da Garr od, Cl1 auf. fard , W eil e Guilla11111in so lloli ncn110 l ' importanza del fe aato n ell a g ott a. Co i pure i segni uri nari a l.tril}uili al ret11na Lismo o-ottoso si riporta no tutti alJ a insuffi cienza e1)atica: a bbassament o del rappor1 d azoturico, · elevazione del coeffi ccn te di irr1 pe1 · fezion c ureOQ'en eti c.a d i ~fai ll ard, alimento del coeffi cer1 le a mmoniac.ale. Si co mnrende com e il fega to possa influire n1lla ])a l ogein e~i dei rel1rnatism i cronici. 1

1

T•.

To~r.T.r.1 .

Reun1atismo cronico e pa1·ati1·oidi. (LAPORT· J o'ltr11. lkléd. Fra1n ~-., n .

1, 1932).

L'ezioJ o~ i.a '-'

del reun1a li n1 0 cro11ico ' 'iene a ren der i pii1 c0Jl111lessa per il fa llo ch e alcune osservazioni clinich e d in10$lrano l 'impotlan z.a delle parai iroidi n el in ecca11 i n10 di 11roduzione. f\ feccan i. n10 an cona n11al precisato , o er, az ion i ro nlraclcl il torie a prin1 a \ 'Ì fa; ch e permetton o 1


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però ·di p ensare a turJJe se non anatomiic.h e almeno funzionali che possono dare origi,n e a certe forme di artrite c ronica. L ' A. in UIIl i)rimo g ruppo ·d i osser vazioni ha visto che alc une artriti anchilosanti miglior.avano con La pctratiJroid(jctomia parzia le m entre i ca si di r eum.atismo b.a nale ·deformiante venivano modificati dall'iniezione di es t1~atti paratiroidei. Il cl1irw.·go rU1sso vo1n Oonel a \re,ra p roposto la paratiroidectomia n el trattamento della · spondilosi rizomelica o polia rtrite ,an chilosante d.ei tedeschi partem·d o dal con cetto teorico ch e c1t1es1..a -0perazion e .d oveva esser e utile n ei casi in cu i era elevato il tasso· della cale.ernia. Il suo a ssistente Ssamarin, studiando 55 casi , di cui 28 prese11tavano i·p er calcen1ia lfl et.ta ·eJ 8 un tasso di calcio sanguigno superiore a 13 cen tig rammi per litro , g iun se alle seg·uent.i con clus ioni: che I11ai Op],)el riscontrò ad enoma paratiroideo col quale spiegare l 'aume nto, d ella calce1m ia. Ssa1narin face ndo dei prennrati istolo,g ici in serie in 10 casi su 31 non riscontrò t essuto parati roideo il ch e lo Tese ·p rudente n·e lla interp ret azione d ei risultati ottenuti c on la paratiroidec tomia. Qu esto intervento però d ette riu ltati incorag·g ianti e cioè scon 11Ja rsa della saldat u1ra articolare e d el dol or e, alla sera d el1'o per.azione. Il miiglioramento continuò n ei • • • • • • • • g 1orr11 !:5u ccess1v1 e I paz1ent1 p ote,'nno c'lmm1nare senza soffer en ze. I ri sultati Jonta·n i però fL1rono m eno, favorevoli poich è u 30 pazie nti 05servati per 21 n1esi, soltanto 16 restarono mig·li orati . Dal pt1nto di vista biologico .la paratir oi<l1ectonJi.a ripo rt.ò subito a l tasso normale la .;a lcemia e la eccitabilità muscolare ·elettrica . Questi studi in !F rancia fUJrono ripresi da Lér ic l1e cl1e o tt.em11e d ei r is11ltati qL1asi analoghi tranne in un ;p.u nto e ic;io.(~ ch e l 'i1>erçalcemia n·ella spondilo·si rizo111elica fu riscontrata solt.anto 3 \ ol te st1 20. Questo risultato for se sar à d oVUJto alla diver sa tecn ica 1.lsata n el dosaggio. Lér iche abbandon ò la paratiroidectomia e ]Jropose di praticar e la sez ione d elle branch e d ell 'arterict tiroidea i11.feriore. Le sue esperienze ~·li dettero i seguenti ris11ltati : 1) In un u omo cl i 21 .<\nni o tten11e guarig·ione di una poliar1r i l e aJ1 chilosan1e ch e rimoin tava a 5 mesi e cb e bloccava le articolazioni d el rachide , della sp<llla, cl:ell 'anca e del g inocchio e la calcemia era d i gr. 0, 11 . Il miglioram ento per sistette per più • m es1. In lln altro g ruppo di 20 casi s ludiati il Lérich e o·i11ng·e alle seguenti co n clusioni: 1) La calcemi.a è .sempre norm.a le nei .e.a si in cui si l)UÒ sospettar e eziolog ia gottosa o infe ttiva . 2) sono e.asi in cui esi ste freque ntemente 1' ipeTcalce1n·ia. 3) Casi in cui non esist e n è gotta ll è infezion e con calciemia n-0rm.ale o. .abbassat a. Qnes ti malati non possono esser e differenziati ])er I.a l ocalizzazione ·differ ente .dell 'an chil oC\ i n è dall 'e ame radiolo.~ ico . Il Lérich e conclude affermando ch e soltanto 1 r n.. i ro11 i percalr e111in cl o, 1 t1ti acl ipe r1)a r n ti 1

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r o. icl i sm o trovano miglioramento nell 'oper.aZl O ll e. W eissenbach e Françon trattarono, m etodicam en te , co!l.1 su ccess0, Teumatismi c ronici d eforn1anti con ~stratti paratiroidei . Si servivano di estratto parao11none Lilly dosato in ragion e di 20 umità Collip per centin1el.ro cubico nelle d osi da I O a 20 unità per g iorno e di estratti francesi Byla e Choay da I a 2 cc. In un mala to di 44 .anni affetto da reuma tism-0 cronico d·eformante da più di 4 anni in primo temip o non ebbe risultato incoraggiante, ma dopo qualche giorno :notò m ovimenti più liberi e diminuzione del dolore . L 'A. co·n clu,d e sperando ch e la tecnica del dosaggio del calci-0 perfezionandosi e il tria ttam e[}fO con g li estratti paratiroidei potranno dare risultati molto· p iù l)O·Sitivi nel trattan1ento d el r eumatismio cronico . 1

T.

L .·\ U RENTJ .

Conside1·azioni sul reumatis1no di origine • ovarica. (F. PEco . El Siglo l\1edico, 30 april e

1 ~)32).

Se. si esanlina in maniera attenta il ruolo che rapp1,esenLano le in1fezioni nella patt)genc5i d cl re11mati~mo articolare f si fissa l 'attenzione sull 'in1portanz.a che ha nella g"enesi di questa malattia il terren o i11dividuale o p erso11a]ità endo-c1rina .cle] soggetto, n on si può i1on dare ragione ai numerosi AA., i quali , avendo n o tato la rnon sen1pre contemporanea t oesistetnza di disturbi articolari e focolai settici anche latenti, si d or11and.ano se :Pealrnen Le il r eumatismo croni co sia i11 tutti i cq.si in fettivo .e se il terreno· indivi·duale non abl)ia l1na 1)arte importante n ell a tendenza all a cron icità delle manifestazioni a rticolari . Thomson divid e le forme di r eumati sn1 0 • • cr onico in : isotrofirolie in cui son o con1prese le artriti curate e guarite con la distruzione d el f ocola io settico : atroficlie quelle cl1e. si osservano n ei soggetti del tipo carnivor o di Bry.a nt e cl1 c si asso cia·no general•m e nte a d i. tl1l'bi encl oc rin i , quasi sempre i·p ertirojdei ; . ipertrofiche ch e $i osservano n ei soggetti de l tipo erbi,1oro di BT)·ant e ~ i .associano ge11eralme11te a ·dis turl>i i11ot iroidei. La classifi cazione cli Thom son , dando ma.g·g iore importan za a lla tiroide piuttosto cbe al1'ova io e al te~ticolo, risulta · forse ·Ut!l po' tro11110 a$soluta. È a d ogni n1od o i·n discutibil e ch e la r elazion ei fra r eumatismo e sistema en docrino verte l)rincipalmente s11lla tiroide e sul1'ova io: r esta a discutere qu ale di qu este due g lli.andole r.appTesenti il f.a ttore più in1portante 11ella J)r Cl)1a rn zione ·di un terr en o idea le per lo svilU1J)pO ·del] ' affezion e .a rticolare. Secondo Marafion ed altri, i disturbi endocrini no1) sar el1ber o la c.a l11sa diretta d ella ma1

1


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S f~ZlONE l'RA'f lCA

lattia artico lare bensl sen sibilizzer ebbero il terreno u c ui agirebbe la vera ca usa etiolog ica d el procc ·o, cl1e verr,e bbe in seguilo fissato e cronicizza to d a lla diffusione endoc rina. Questo con cetlo è forse il più giusto : molte sono infa tti le in uifficienze ovarich e i1tanife_te n elle quali inanca ogni dolore a rticola re, nlentre in a ltri casi si giunge ad avere un vero e i)roprio reumatismo deformante, nel ciu.ale la i11 ufficien za ovarica h a una parte iinportantissi111a , con1e lo dimos tra il risultato fa vorevol e o ttenuto co·n la ·t erapia ov.a rica. 111 " O lan za l'A. cr ed e ch e il fattore cndocrin-0, e qu ello ova·rico più d el tiroideo, <lisi111J)eg·ni un ruolo i1111Jortante nella etiopatoae11e i dei reuma ti n1i cronici, n1a ch e la u.a importanza ia c irco ·1itla n ei termini d i fa lto re predisponente, se11za .avere alcu11a influenla ul tipo anato111ico ed evolutiYo dell e le io11 i. G . L." \,.A . 1

e

Il ubst1·ato anatomo-patologico e batteriologico del 1·eumatismo tubercolare. (F. BEZANçOi\. l\if. PrERRE WErL, .J. l )ELAR ' E e Y. OuMAN SK\. Presse ll1éd., 27 april e 1932). <)ggig ior110 si 11a tenden.z:ai a con siderare co111e tuberrcola r e un a affezione per il fatto ch e si t>uò, n ell organi rno malato, m etter e in ev idenza dei bacilli, sia con l 'e ame diretto, sia con le c ulture, sia con l 'iu~oculazione di un 1)rodotto patologico o d.el ~angue. Tali con~ 1.atazioni co lituiscono in effetti un crite rio in1portante 111a in~uffic iente e la s toria perimental e de LJ a linfogranulomato i n1a li r na lo prova. 1\.n cl1e l.a1 constatazione di le ioni tuber colari tir)ic h c non ha un valore as oluto percl1è si ]Ju,ò av-0re ai ociazion e di due lÌJ)Ì di lesione co111e rie ll a lirlfograiruulomatosi . ron si !) UÒ cl 'a Jtra pa rte e:-,ige re, per fare la diag11osi, la presen za di 1€ ioni follicolari tiipicl1c poicl1 è il caratlter e d ella fo rma clinioo, com e è dimo trat o da un ca o descritto dag li AA., è i)r eci a111en te 1'a nza di lesioni folli colari . È 1'insiern c d ei d ati clini.ci ch e perm ett e <li affer ma1ie la rC'a ltà del tipo morboso. Il d ecorso e ]a tendenza a lle anchilosi lo di ~t in ­ O'Uono dalla t1113.J.a1ttia di Bo uillard. L'io ieme d e i fatti ch e vanno sa lto il nom e di r eumatismo tubercolare con1Jprende ca~ i 1r1ollo d 1 I ?ar n Li . !11 un prjmo gruppo di ca~ j , la caratteristica d el tipo clinico è l 'es i ·Le nza di fenome1n.i, infia mmatori ch e fanno ra somiigliare, al m eno in questo momento, la 111alaLti.a1 .al r eu1m a Lis11 to articolare a cuto . La i)r ova della natura tuber colane1 è però data dal fatto che s u una d elle a rticolazioni aff.&tte si costituisce una lesione tuber colare banale, un tumore bianco. C:iò si può spiegare i·n voca•ndo l1na etticemia bacillare ch e colpisce 11ar ecr hie .articolazion i e i localizza in modo clet1

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ti' o u una -di esse sotto fo rrna di a11c l1ilosi o di l1unore bi.a·nco. 111 Ull secondo g ruppo cli fa tti la rassomig lianza con il r eumatismo a rticolare a c uto è ir1aggiore; ·11on vi è alcuna tendenza alla loca lizzazione del bacillo in una articolazion e; duran le tutta la loro e voluzionei, gli accidenti arlicol.a1r i conservan o il tipo .d ella poliartrite reu1natica, ma con ll1Il rimarcl1evole paralleli in·o fra i migliora 111enti e le rica·dute delle les ioni polmo•n ari e delle flus ·ioni articolari. n pneumotorace , che arresta I ' evoluzi-0n e dell a Luber.colosi i)o l1t1onare, fa co1n1)arire le 11ia11 ifestazioni a rticola ri ; le iniezioni <li Luhercolina le ri \ 1aglia 110. i può amrrnetlere in tali r a ~ i una sensibili ~1,.az i on e p r ol)iabil e delle articolazioni e l 'e .. ~_ Len za di vere r eazioni focali nrticolari quando e' olve la tube rcolo i polmo-

nare. Il reumalis1110 tuberco la r e è una vera reazio11e di i1)t1r... en .. ibililà ed è qu e to carattere che Jlrec.isan1ente lo .U\ ric in,a a l reumatismo articola r e acuto c he può e se re con iderato com e un a r eazi o ne di tipo alle rg ico . C. Tosc \.NO .

L'a1·trite defo1·1nante. (11. PER . Tlie Medie. Journ. oj Ausiralù1> G agosto 1932). L 'etiolog ia più acte llala è q uella infetti,·a c he a mmette l 'esi ~ Len za di u11 focu s inf etti,·o. P er la funzi one d ell e articolazioni colpit e, true ... te ubiscono d ell e n1odifìcazio11i analon1ic he, le quali, durante i n1ovimen ti , provocau " i)roces i infia1nn1-atori agg·iunti di origine n1ec. can1ca. L 'artrite deforn1ante è causata orig·in.a ri.an1ente da un processo i11fetlivo, 1na a questo si d evon o .a ggiungere a ltri fa ttori. Ci son o t r e forme an.aton1 ich e : t111 a co11 lesio ni preval enti a lla se11oviaJ e e a i te suti pe ri.a rlicolari (artrite reu111aLoid c), un.a co 11 i)r e valente .atrofia della carLil ag·ine e d elle o a, e una con i)re\'alente ipertrofia e au 111enlo di olurrte d ell e o a (o teoartrite). Non sa1)piamo IJerò co11 preci~ i on e le cond i1.ion i ch e fa cilitano l o viluppo di una forn·1a fJiultos to ch e di un '.altra. i el d ecor o clinico c i 0110 Lre ladì: clell'in fiammazion e a cuta, poi d ell 'infia111n1azio n c cronica con alterazioni meccanich e, e infin e dei cambiamenti p erman-e nti con dife1 ti m eccanic i. Il pri1no stadio può venire qualch e volta .a g uarig·ion e sen za passar e })er g·l i altri stadi. Se non .g·uarisce, ma pas a .al 2° stadio, la posizion e in ct1i s'i tien e I 'arto l1a g·r an d e importanza sull 'esito funzio11a]e d efiniti,·o. La prognosi è buon a n elle forn1 1e a cute, 1nentre n elle form e cronich e è buona olt anto e la t erapia sar à adeguata. L 'A. l1a delle ,,edute J)e r a na li i11 fal lo rli lera pi a . Il rÌJ)O o de'c e ~ ere lin1ila to a l pe... •


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e< lL P OLICLli"J CO

riodo acuto, a ltri111 enti provoca alterazioni 1Jer1n.anenti. Il riposo va !)rescritto qua11do c ' è dolor e forte. Passa to il periodo a cuto si dovra nno fare eser cizi e in .assaggi e l 'esito dell~l c ura dipende dal g·iust o, a lternare di p·e riodi di riposo con p eriodi ài mobilità . Nel p eriodo più a cuto d el d olor e è utilissima l 'apJ)licazione di t1na fasciatura co111pressiv.a co11 lana.

R.

LUSENA.

La polmonite reumatica. (B. A. Gou LLEY e J. E1MAN . American J ournal 11! edi ca.l Scien ces, marzo 1932). Le manifestazioni polmonari d ella p oliartrite r e11n1.atica son o t utt 'altro ch e Tar e. Da te111]Jo si è riconosciuto ch e n el cor so di d etta infezion e si può ·verificare una p oln1onite . Il ter mine di poln1onite r eu 1natica una volta fu a sse.g·n.at o a l proc.esso pneum onico ia1 frig ot'e, p oi ·p assò a d e termi11are la com1)licaz ione d el r eumatismo a rti cola re acuto . 1\il a la t end e11za alla prec ision e fece a bbandonare i doppi ter111ini che potevano far sorger e confusioni etiopatogenetich e, come quelli di po lmoniti r eumatich e e di tifo -n1alar ia . Le n1anifestJaizioni pulmona ri ' 1erificantis i n el corso del reumatis1110 articolar e aouto furo110 con side ra te con11plicazioni d ovute ad a ltre infezio·n i. Questa conoeziooe fu suggerita so1)ra tutto ·da lla 1con.v inzione ch e l ' infezione r eu111ati ca i loca lizza se sola m e nte n elle ar ticolaz ic.l11i e ne l c uore. '~ li s tudi più recenti l1an110 n1e5so in evid e11za ch e se quest e localizzazioni son o le i1iù frequenti i1on ·sono l e escl1Usi,re. Possono essere colpite tutte le sierose, specia lrt1ente la pleura , l 'en dot elio va sale, ed a i1ch e i p ar enic·himi d egli orgiruni. Ne.i corso d el r euma tism o acuto , specie se g·rave , .sp esso si verifica una sindrom e analoga a quella d ella pulmonite lobare. Essa suole com parire quasi contemporai.neam ·ente a i dis turbi cardiaci :l cuti, etl è per lo più , n1a non ~ em1p re , prec eduta dJaJle manifes tazioni aTt.i.colari . P er ciò questa pt1lmonite è di regola acc -0n1 IJ.agna ta da a ltre manifestazioni d ell ' infe~ ion e r euma tica. Ess.a si disting·u e clinicarr11ente ·da lla coml1ne })roncopulmo,n ite e ·d alla cla ssica pulmon~te lob.are. Non si ha 1come in quest 'ultima il briv ido i.ci zi;a le, la f.ebbre a lta e prolungat a, lo sputo rugginoso , il dolore pleurico e ]a ma r cata tac11 i p·n.ea. Al contrario i su oi sintomi n on sono in1pqn enti: nom. brivido, to.sse poco insist ente e con es1}etto·r azione poco t einace senza sp eciale r ep ert o batteriologico e rara111ente stria t o di ..,an g ue. La febb-re è irregolare, s1)B so a lta in re1az ion e .nll ' infezione g·-enier.ale. I~a t acl1ipnea è n1odera ta . An1cOTa p iù sig nificati,ro è il r ep erto semeio-

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logico. L 'o ttu ità all a p er c u ssion e ed il res1)iro bra.n cl1i:ale sono freque nti e caratteristici. Si r iscontra n o alla base di ll ll })ul111one, lateralm eu1te 11ell 'ar ea .ascellare o anch e nei lobi sup eriori . Può esseir e !)teso tutto u11 Jobo ed avers i con te 111poraneam e nte .si11g0Ji focolai in due o tre aree. Urn fatt o caratte ri ti1co è la tra 11sitori età del flr ocesso 111orboso. La solidificazio11e .i?ul111011ar e dura da due a t] ualtro g iorni ; ecoezionalme·n te una setti111a n1a o 1)iù. Nelle infezioni molto virulente, si può aYe1e d opo qu1alch.e e ttimana la ri1Jetizion e d ella solidificazione pulmonare nella stessa area . I seg ni della consolidazione sono spesso seguiti da o ttusità con a ssenza del mur111ure vescicolare , dovuta a collasso poln1onare o a versamento plel1rico. Tali fatti J>ossono durare molti gior11i ·e settimane. l~ ello stadio di solidificazione :si posson o ascoltare anche r.a nLoli varii, s.e111pre però i11eno numerosi e inen o· i·n ten si che n ella p ol111011ite fra nca. Neil 'ultimo sta elio si l ) O son o a vere ru111ori di ~ rrega1m ento dov ut i a IJleurite pla.stica. Seco11'do, i l) ÌÙ autorevo1i osse;rvatori i segni della con soliu.azio111e so110 1' el' pon ente di ate le ttasia pj ù cl1e di una po] rrton ite in atto. Tutti sono d '-accordo n el rite n er e c h e i falli sen1eiologici n0n sono cau.sa. ti esclusi va me11te da lla reazion e ple urica . ,,_ Bc.zan çon e Neill e Goyena IJa rla110 di cortico-pleurite. Besnier parla di splenizzazione dovuta non · ad una lesio 11e ess ud.ativ.a, i11a :a1d un 'iperemia inte11sa ed cd e111a co11 colla o e a Leletta. i.a i1oln1011.a r e. r:oon1lJ_ ancl1e at tri]J ui ce l 'affezion e ad a lelettasia e c ongestione pass i, a, quantunque a1nn1e tta la possibilità e lle la co11 ·oli<la zion e a,._ ven g·a nel lobo superior e d estro, ossia jn un.a a r ea r ela ti,run·fe·nte i111111un.e \da l] e com1)licazioni dovute alla debolezza cardiaca. Altri autori, com e Ga uro<l , Tua yer e Paul p11re a1nmettendo ch e si tratti di un 1)'r oces. o essudati vo ritengorn o ·ch e la poln10 nite c11e si verifica nel corso d el r eumatis1110 acuto sia una con11)licazione co lilt1it.a d a poln1011ite lobare fran . ca o ·d.a b·r o11co-polmon i te da ger:mi comuni. J\.abino,vitz in una r ecente con11U1ni1c.azion e ba fa tto presente ch e si tr.att.a di pnel1n1opatia ~ pe­ cifi ca clinicamente.i differ ente d alla p o1111onite lobare e cl.alla bro11copoln1onite. Ta le con clusione si b asa essen zialmente sugli tttdi di1 Ascl1off ch e ha descritto co1ne lesioni istolo,g·icl1e caratteristich e del reun1atisn10 a cuto, i così d etti noduli ubmili.ar i dovut e a lesioni vasali , n ecr otich e o proli ferativ·e. . Gli a utori hanno studiato clinicamente ecl an.a ton10 -patolog·ican1ente no,•e casi di 1)011110nite r eu1natica. Tn otto ca si h anno tro, 1ato tln io fia1n1n1az.ior1e a ct1t.a {lel t e ~ suto poln1onare co11 so lidifi 1

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SEZJONE PllA1'10 A

e.azione ed i11 uno pleurite con co1np.art~c ipa­ zione uba c u la de;·l polmo11 e . 'futte que ' l e t11u r1ife tazioni e rano accon1pagnate da endocarcJ1te r eu1nati ca aicruta. J.,a r eazio11 e in fii3,n1111alo1·ia p oln10 11.are con""is le i11 u·n e uda Lo i11 Ler tizia le J)eriva . colare di arar1d i cellule endoteliali identich e 111orfolog ic~ 111 en te a quelle ch e si' riscontrano n el le le ' ioni i eun1aticl1 e d el c uore e ch e venao·P o considerate co111e patognon1oniche d cl r ct1n1utìsn10 artirolare a c uto . Gli es uclati e111orrag·ir i e fibrina .. i sono i re·p erti prervalenti. I fatti clinici e d i tolo1g"ici c o11con·ono u f.ar ritenere ch e nelle forn1 e gravi del r el1111a ti m o ac uto si può ri contrare una cara tteri ti ca J)OJmonite r e u111atica n etlla1nente differente da O'li a ltri proce -i JJOl111 onari. DR.

La terapia delle malattie reumatiche. (J. Ko'' ·\R c u1l\. lJ 'ien. Klin. lVochenscl1ri/l, 6 111agaio 1932). Ta11le sono Je mala ttie, ch e n oi ra-cco a liamo ~ ot ro il nome co1m1u1n'e di r eumati mo , altrett.a11ti, e for e r)iù, ono i m etodi di cura cb e contro di e ~se n-0 i u ·i.amo. on c1... i te ne ~ un m ezzo curativo, che agi ca ugtuia.lme r1te e co11 la stessa intensità suJle v.n.rie malattie r eumatich e : ed è p er.c-iò ch e p iù il l11 cdi co pratico percon·erà tutta la gan1ma terapeuti ca anlireun1atica, maggiori saranno i uoi • ~uc ce s1. (~ ia cuna tera 1)ia J)Tevede n a tural.n11e11 te un e_arn e cornpl et o d el m .alato: è incredibile quante sifilidi, tuber colo i, tabes e n eopla. mi ' cnn-ano etich e ttate com e r eumati mo, e c iò percl1è no1l i è esamina t o . n eppure uperficia lm ente, i.I m alato. Il medico d eve abituar i ad e an1inare IlO·n olta nto la parte dolente, 1n1\!l tutto l '·orga11i mo d el paziente : quante m a l attie croni ch e arti·colari n on hanno una ba, eJ co. ti tuzion:a·1e ! Così l 'artrite d eform.ante cl cl Q'i11occhio, tanto frequente n elle donne p ecia ln1ente a ll 'epoca d e lla menopau~a, è in dirett a reil azione con l 'adipo ità; com e con l 'adi po. ità o l 'i renutrizi0n e è ·colleg-:1t:t (e qucsLa è vecchi.a co.o-nizion e) l'' dttJhritis divitum, la 1o-Qltta. E I 'artrite cron.ica proar essiva o r eurrnati m0 nrlicolare c roni co primitivo non è qna ' i .~ c.t!l•J>re accom1)aanata da iponutrizi·one e da un catti' o talo .g-en er a le? È chiaro ch e in questi ~a. i, in rui è in campo una alterazi one costituzional e (1 d ella nutri zion e, le prime e principali cure de' ono es ere rivolte a modificare qu este condizioni on·d e riportarl e per quanto è .p o ibi.le a l normale : ve rrà così in campo la t erapia dieteti·ca ch e. qualora da sola nion raggi.urn aa lo scopo ·d esid erato, sarà :aiutata dalla ter.api.a m edicam ento ~. È an cor oggi opin,io,n e radi cata in molti m e dic i ch e in ogni arti colazione cb e !'crirrhiola v i sia d ep ositato del.l ' a·cido urico, donde proibizion e a soluta della carne. Orben e una l'tretta di eta apuTinica è n ece a ria o1am ente ·n ei veri casi di artrite urica : n egli altri 1

casi i d eve consigliare u1n a dieta ·m ·ista, i11divi duale, a seconda la co Liluzion e e 10 stato di 11ulrizione del oggetto . e pa·ssiamo dalle pre crizio11i die tetic11e alla lerapia propriamente d c:1lta, d ohb iamo distinguere una terapia chimica, una [i ·ica ed una orLo1 edico-chirurgica. La terapia chin1ic.a o m edi c.amentosa trova la s ua peciale indicazio ne n elle malattie acute, di r ui il r eumatismo aìlicolare acuto può esser e pre1·o come esempio: n1a anch e le n euriti a·C·Ute .]a sciatica e s imili n ec.e itano di ques.ta t era1)ia. In questo gr:urppo di malattie llJl1 precoce . inLerven,t o ·d ella t erapia fisica non può riu•s cire ch e dannoso. La fi ioterapia enitra in ·campo qt1and·o il periodo :acuto, d oloroso e febbril e. r or1>a ato: il suo vero d ominio e quello delle n1a la tlie croniche e u.b c r oni·cl1 e d elle articola1ioni , dei muscoli e d ei n ervi. La ehiruirgia ortopedica è richi e ta più che lati r b e d ell 'apparato altro d:a·ll e alter<.tzion i osteo-articolare: le m a la ttie r eurn1a tich e andrnnn o nelle mani d el chirurO'o ~ ·lo n e.gli u l1in1i .. tadi , quando si trait erà di mi glioràre la [unzione di articolazioni o-ravemente deform a le. r\rtcl1e n e.Ile forme cro11ich e p er ò l.a terapia ln cdi carue11tosa h~ le SUJe al)pli cazioni, ~peci 1)l1ncnte in quello ch e è a l]o,n tanam eit11to del dc)l•Jrc. i eviteranno naturaln1 ente quanto più è J'>Ossibile i n~rcoti·c i ed i 0 nnife1'i, pr escrivendo invecet i cosid etti preparati antireumiatici, fra i qU1ali il primo po~ to spetta a ll 'acido sali· c ilir o e uoi deri,·a ti: a ccanto a d e i il g:r.uip· J>O del piramidone e d ell '.atopl1an, la cui azione non è oltanto, ·come con1unem ente i crede, antidolorifica ma qnche antiinfiammatoria, con1c h an no din10 ... tra t o tarken tein ed altri A..4... Tn oltre si d eve con id er:a;re ehe l 'azione a nes te l izza nte di qu,esti m edi cam enti non si ]imita soltanto all 'articolazione ma per via ri fless.a dalla sinoviale si estende a n che a ll a muscoJ.aturA. r01nbattern.d o ·CO l la progr·c diente atrofia n1uscolare a rtrog,e na . Nella terapi:a m edi camentosa rientra anche 1'uw di m ezzi cu rativi este rni auali pomate, cerotti, frizioni, il cui impiego, ormai secolare, t e tim1onia d ei vanta.g-Q"i ch e da e i se n e ritraaO'on o. Questi m ezzi c urrati vi e t erni si pos· ~on o ~11ddivid er.e in due Q'TUppi, a seconda d ello copo ch e e si si prefig~ono : d el p rimo grup110 fanno parte i m edicam enti ch e provocano una irritazione rutfl1lea; n el $eC·On·do invece qu elli che cer can-0 di far p e11etrare n ella corrente sang·uign.a un .'1 d~ t.a sostanza medicame nto a. Fra i primi, i cosidetti d eriv.a nti o r ev11lsivi, ricordi.amo la canfora , lo jodio, la senape nncor oggi usati e l 'olio di croton, la veratrina, la canlarjde . 1'eu forbia, mez1i eroici ·c:h e sono stati eliminati dalla prati ca. Tutti questi m ezzi agiscon·o provuoa·n d o una iper emia local e, r LI.e r er ' 'ia riflessa si trasmiett.e n eill e parti profnnd e: ma essi a~iscono anche sulle fibre nervose ... im pati·c br d ella cute e attraverso un arco ri1

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II, POLICLINICO

flesso passante per il midollo, esercitano uno stimo.l o anche sulle parti profonde. I m ·edican1enti del secondo gruppo cercano invece 11on solo di 0ttenere un:a irritazione cutane·a: i11a a11ch e ·di far p enetrare uina sostanza ,antireur11a tica, per lo più sali·c.ilati, n ella corrente sanguig·r1.a : ma le qu,a nti tà di so.stanza che vengono così riassorbite sono tanto minime, che non f. i p u(1 a111.r11.e.t t er e che riesc.ano ad a vere aiionti te rapeutica: questa è d ovuta infatti alla EOlèi irr itazione c uta·ne~ . ])alla Le rn1Jia co n irritazion.e loc.1le si p11ò passare ::t i1arlare dellA terapia con ir rita.zinne gencra lei :-11ed 1ante sostanze speciali (reiLk.:;r11·e r- , i herapie) le quali agisoono indiretta1ne11te r1r-O·;oca11·do determinate reazio1n;i nell ' or.~«lnisn10, il quale è così stjmo.Jato :a·d aumeri tare i s·uoi l)O t.e ri di Cli fe.; a contro la malattia: sr>eic ialn1e11te le forme r eum.atiche croniche beneficiano di questa terapia. Sostanza irritante più COJnun emente usata1 è la proteina aspecifica : ma cruello cl1e pi1ì con•ta non è la sostanza che si sceglie bensì la dose ohe se ne dà. egli anni corsi si era piuttosto larghi a questo· riit,cruiardo e si e bbero dei disastri : oggi si è p1iù prudenti s ia neil.la dose ch e n ella indicazione : questa è tata ri tretta .a i casi cronici e subcronici di 111alattie reum.atiche. È u.n errore us are una terarpia sti1n·olante 11ei casi acuti in cu~ già l'organisn10 reagisce ·di per sè dina·n zi allo stimolo malattia : la protein·o·terapi.a sarà quindi usata nei casi cronici, in cui il m edico i accorga che le fo rze di djfe a org.anica tendano a diminuire o a mancare. Alla ter.ap·i:ai irritanite in.i larg o· sen so appartiene anch e la terapia fisica : soJo gli stimoli c.h e questa pr oduce sono di natura fi sica non chin1ica . Le energie ch e a queisto scopo si impiegano sono : a.) l ' en·erg ia termica in forma di ca.. lore; b) l' elettricità nel.l e SUJe varie forn1e; e) le forze m eccanich e sotto forma di massaggi e di g·innastic:a· curativa; d) i raggi luminosi, sotto il qual n ome intendiamo, la luce in senso, biolog ic9 cioè a ·dire i raggi t1ltravioletti, i raggi X, i r aggi da radium. Il ·calore viene fatto agire sul corpo umano ia m ediante l 'applicazione di sostanze calde (acqua, fanghi, a ria ca.Ida ecc.) sia m ediante irradiazione coni lampade a r aggi rossi ed inf1~a rossi: ultim,a.m 1ente un nuovo tip,o di termoterapia è entrato n·e lla prat~ca ed è quello cl1e fa ·pen etrare il caloìfe n ell 'interno del corpo n1ediante la tra•sfo·r mazionel di en er,gia elettrica i1n ca.lorica : è questa la diatern1i.a e la ter'a pia ad on·d·e corte. copo della ter111oter.a pi:a· è in so tanza quello di ottenere un. aumento, di temperatura lo-c alei o gen erale e stabilire cosi .um.a irritazione cJ1e porti r eaz ioni curative. Anche qui bisogna stare D ltenti .alla dose di stimolo e questa ·dose dipe11de da vari fattori: anzitutto l'età e 10 stato di nutrizione del soggetto; in-0ltre le eventua li malattie ·del cuore , d,ei vasi, dei polmoni; ed infine il tipo della m.a~aittia r eum)a tica, lo ·stadio in 1

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cui essa si tro,·a, se sia cioè acuta, subacuta o croni.c,a : per stab·i lire q ute sta grande importanza ha lo studio della temperatura del paziente. Stabilire se esistono aumenti di temperatura, .p iù o m eno distanziati, è ìnfatti necessario non solo per una esatta di:agnosi ma anche per una cura efficace e non dannosa. Un aumento di ten1peratura indica infatti che la malattia si Lrova in uno stadio attivo, nel quale tutte le terapie ipertermizzanti sia locali che generali ·devono essere tralasciate. I m etodi termoter:a1peUJtici possono essere di~;tinti in locali e generali: um10 dei m ,e1zzi più comw1i e meno costo·si è l 'aèqua, riscaldata a 37°-39° in forma di bagno. Nell 'acqua pòssono essere disciolte sostanze che ·s omn1ino allo stimolo fisico .d ella teim pie -ratura anch e uno stimolo chimico: come .an·che sostanze che tendano ad essere riassorbite ed a penetrare n.ella corrente sanguign;a1: sono qu esti i veri bagnci m ·edicinali, di cui il più co murnem.einte UJsato è il bag no sulfureo. Lo zolfo, che è ·disciolto nel1' acqua allo stato ·CDlloidal.e, penetra ne.11 'organismo in piccolissime quanttità, in dosi cioè omeopatiche, la cui efficace azione curativa è ormai dimostrata.. Esiste anche un 'altra sostanza ·c.he contenuta in quanit ità mi11imali nel}'a cqua pure 1pien•e tra iD.'el.1'organisrmo producendo benefici e ffetti: il radio. Le acque ra·dioattive si sono dimostrate veramente efficaci nelle malatti e reumatiche: le infinjtesimali dosi di radium penetrano n ell'organismo sia per assorbimento attraverso la cu1te1, sia per inalazione e vi agiscono come corpi stimolanti (reizkorper). Bisogna inoltr.e consi·derare che in queste cure termali a ltri fattori entra·n o in campo per il miglioramento dello staito del paziente: e ci~ fattori climatici, psichici, dietetici, che tendono tutti allo stesso sc-0po: la guarigione del malato. Accanto ai bagni p. d. sono da ricordarsi i bagni di vapore, i bagni d'aria calda e i bag ni di luce il cui scopo principale è quellt1 di ottenere forti sudar.azioni: in questi bagni la temperatura del corpo sale di 1 o 2° C. An.aloghi a questi sono le fa.ogature, sia locali ch e generali, ·n elle quali ultime la terrtJ) eratur.a corporea può salire sino a 40° C. : quet'ultimo metodo richiede però una integrità dol sistem.a n ervoiso e circol.atorio. Una speci.ale form.a di calore è quell.8: data dalla diatenmii.a e ·dalle onde corte : anche qui 1'.azione può essere gen·erale o essere delimitata ad un determinato segmento del corp10. Nel primo ca1so si può an·dare sino .a1 temperature di 41°C. Ma UJn caso di morte ha dimostrato quanto ciò possa essere pericol·oso . L' A. si mantie•n1e se1mpre su.i 39° per la durata di 30-40 minuti: già dopo 20 minuti in genere il paziente comincia a sudare e continua per tutta la durata dell '.apiplicazione. Questa ipetermia ottenuta per ~zo dell'alta frequenza ha inoontrato molto maggior succe~so ch e .l a ~petermia da inieizione di albumina 1

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in quianto ~a· durata dell 'aun1ento di t emperatura e l'aumento stesso può esse re fa·cilmente .ed esattamc-nte dosato. Le applicazioni locali cli -diate1:m~a ono n1olto più u sate nella pratica che non quelle generali: esse sono particolar1l1ente indicate nelle infia·mmazioni cronicl1e .delle articolazioni di qualsiasi gen er e esse s iano 111a specialmente nella A1'thritis dejorma11s e i1elle le ioni traumatich e . La diatermia è da proscriv"re invece n el.le forn1 e acute infettive di artrite così come n elle nel vral crie e n elle n emriti in c11i e sa provoca un subitan eo peggioran1ento. Si può dire anzi in gen er ale c h e rig uardo alla cura d ei dolori nevralg ic i la diatermia non 11a dato i ri ultati ch e d a essa si aspet. · tavano. Purlulk'lvia diatermia e terapia ad onde corte attirano oagi talmente l ' interes e de i fisit )t cra 1) i ~ ti ch e ono quasi state dimenti cate le a l_ tre forme di elettro terapia. La galvanizzazion e i è dimo ~ t1ala particolarmente e ffi cace n ella c ura dell e n e r a lgie come anche in m olti ca-. i di artrite d e formante e di d olori muscolari. La f ·1 radizzazio11e trov.a il s uo campo di indicazione nella l otta ·Contro le atrofie muscolari cl1e i n1o tran o n el cor o di ·malattie articolari e -d i i 11 fi.ammazioni di n ervi. :È una specie di crinua.. tica ele1tri ca de i mu coli , ch e può csse1·e co·m j}lei aL.a d:a1l n1a saggio e d a.Jl.a O'inna tica al Li va, J arti colarment e e fficac i peir con1battere queste atrofie mu cola ri e J)er n1obili z1ar e le a r ticolaz ioni. :È que ta la m eccano terapia ch e r ende o ttimi servigi .a n ch e n elle malattie r eumatich e d oi mu coli e n el.le atrofie n euiro<Tene. I n que to m a r e terapeutico d eve navi ga•r e il n1edico pratico ch e voo-lia curare b ene il suo 111a]ato di reumatismo: tocca a lui, alla sua agacia, a lle · lte doti di osservazion e e di intuizione d ella l)e r sonalità morbosa d el m :a]ato lo tabilire qu a le d ebba essere la cura ch e p rorl urn·à m ag-a io ri b enefici effetti sull 'organismo c he offre. G. LA CAVA.

Sulla cura delle mialgie e neuralgie i·eu· mati che. (~

e W . Ku STLER. vVoch. , a. 57, ~. 43). PIR O

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SEZIONE PRATICA

D eutsch e

i\1ed .

L 'etiolog ia del r eumatismo muscolare e le . ue b a i an.atomic11e e fi iologich e furono p:':r n1ol lo t empo cau a di discussione fra i pa tol oo-i: .anch e ogai , p. es., n o11 cono c1amo ne~. un1a a ] Lera zione d el tessuto muscolare l a quale ci p iecrl1i chia ramemte la intom.atologia clini r.a d el r. m., onde si sono ven11te formando sulla etioloaia e pato.g e11e i di e .. o 11umero e iJ)OfJesi e t eorie. Schmidt cr ede in una n euralg ia e i];)eralgei1a c1ei n ervi sen s.i tivi tm 11scola ri . Scl1ade c red e inYece ch e l 'es en z.a d el r. m., che d ecorre con gravi dolori p ur n on pre cntando a lteT.az.ioni a n.atomo -is:tologich·e, con sis ta in u11 lurbam,emto ·del lo s ta to colloidale d elle s in go-

le fibrille rr1u:sico]ari: i colloidi, ch e nel tessuto muscolare n orm1ale si trovano allo stato di sol, pa~sano in occasione d ella malattia r e umatica allo s tato di gel: verrebbe così a piegarsi il cosidetto indurim ento d1ei muscoli e i nodi de l r eu·m·. muse . Fina lmenne Gudzent cre d e ch e n ella gene~ i de l r. m . entri in m .a ssima par te il fatLore a lle-rgi co, cioè un1a. imbibizione edem.aLosa del tessu to mu colare, a naloga all 'ed ema cl) c i ha n e lle mucose o in altri t essuti come manifestazio·n e di altre m .al1atti1e al lerg iche. Quest,a u·l tim.a ipotesi ha una certa importanza in quanto 1'unico r eperto obiettivo che ~i h a in certi casi di r. m. è l'eosinofilia ed è n o to com re in que ti ultimi an•n i . i siano venruti chiarendo sempre più i r.apporti che esis tono fra questo stato aiDomìale d el sang ue e d i fen omeni allier g ic i. Ricon oscend o dunqu e con1 e due le possibili ori<Yini d el r . n1. e cioè d a u1nia ·parte l e d.ema in fi.am •m1atorio e allergico e dal] 'altra la n e ura l.a ia, è log ico 1che il trattamento causa le debba riYol aer i contro qu1e ti due fattori. La terapia antiedematosa dal punto di vita .ain tiflog i tico t enta di n e utralizzare con vari n1ezzi la essuda zione s ier oso-infiiam .matoria e ris tabiliue co ì l 'equilibrio chimicocollo ida l e prin1a .alterato m-enlre dal pu1nto di vi t.a .allergico cerca di evit.are u rua po il)i]e r ecidiva di que to fattore. La terapia anti1ieu.ralgica dimos tra di es.se r e 111 più effi1c.ace a n ch e p er ch è la più ap·p rezza'ta dal paziente ch e va dal m edico appunto per ch è g li ian·o leniti i d olori. è essa è soJtanto t er a pia s intoma ti oa. chè p ie s h a dimo trato qu.al·e i•m.p ortanza abbia {)er il d ecor so del proce... so infiamm1atorio ]a pre enza o m e no de l dolore : egli in f.a tti riuscì .ad impedire pe r m ezzo d ell 'ane t esia local e una infia mmazion.e ch e egli aveva artifi oi1almente .p rovocata. E ciò si può spi egar·e con l 'ipotesi em essa da Bru ce ch1e l in fiamrn.azione sia reo-olata da un r iflesso loca.le ch e corre centripeto nei n ervi sensitivi e e1J1za r agaiun creiie i gan g li ~p iillali ritorna centrifu go al t erritori o v.asale da esso dipendente: que to riflesso egli chiamò cc rifles o a son ico n (axo nrefl ex) . La terapia antin cura lgica u sata finora coni te qu·asi esclu iva1n entre di narcoti ci e prep.aral i morfinici. iccom e essi agiscon o centralmen.t e sul dolore e.s ~i n on possono avere alcu11a azion e s ul rif1 es o assonico (ch e è periferi co) e quindi . ul proces. o infi.arnmatorio s t c~ o. J_,a })Ossibilità di un tratt1a.me nto ca usale e n ello tesso t ern1)0 intom.a ti co d el r . m. ap1)arYe acrli AA. in seguito .ai lavori ·di Schade u 11 'azion e anestetica e an ti fl ogis tic1'.l d ella no vocaina e suoi de riv.ati . Essi h anno usato un d e riva to de lla n-0vocain a (Planthesin) le cui 1

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« IL POl" ICI ,I N I CO »

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j)rop rietà a 11·e tetich e son o m aggio ri della i 10vocaina con n1ol to minor e tossicità. Queslo preparato ier.a mescola to 1al 5 % con al Lre sostanze estrattive sì da form.arne un un!ro·ento. Di questo si u sava un.a q u a ntità qu a,n t o u11a cili·egi.a 2-3 volte a l g iorno spalma ndola sulla parte dolente e m assiaacriando co11 m edia forza. Hanno cura to così 120 pazienti di c ui 52 p er reumatisn10 m u scola r e otten endo 1' 85 % di gu arigion e o di g ra ndissim o n1i 1glio·name·n to. e1gli altri casi i trattav.a di ni0uTalgi1e di ori,g ine reum. ati ca o di vere n euriti: in qu.esto g ruppo si ebbe l '80 % di notevole miglior arniento. Ba.s.an dosi sullo stesso principio g li AA. e... teser o il lo ro metodo di cu ra a m olte mala tti.e infiammatorie della pelle quali d·ecubito, prurilo , foru n coli, pater ecci. otten endo ri ultati in1coraagia.nti. G. LA C A VA . • 1

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Risultati terapeutici nella artrite defor· mante incretoria. \

(Scn orrTMULLER. Dewt sch e Af ed. lrVoc h ., 9 t emh·r e 1932).

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È .g ià n ot o da vari ain ni come alcu11e i11a-

[ANNO XL, Nul\1. 4]

turbi ·come tp1ri1na. Ripr e a la c11ra si potè stabilire ch e per rest are libera dai disturbi, la paziente aveva bi·s ogn o di tre iniezioni di follicolina p er sett iman a . Il seco·n do caso rig ua rda una sig nora <li 55 a . n ella quale da circa 2 anni si erano iniziati dei distur bi articolari , ·ch e la a veva no già p ortata a cure in clinica. L 'esam e radiografico delle articolazion i del piede e d el ginoccl1io dimostr ò formiazion E:J di dente1la tuire, in oorripo nden,za delle estremità a rti·c·ol.ari . Il cam· n1ino era p oss.ibi·l e soltanto len tamen·t e e con l '.aiu to . di un b1a1s:ton e : i dolo·1i. eran,o specialmente .a carico delle articolazioni della mano, g :Ln.occhio e rp1iede. Contem pora n eam ente la pazieinte accusava atta·cchi di angina pect oris a ccomp agna ti da alta rpiressi-on e sanguigna . Le varie cure istituite .non er an o riuscite ad arr·et are il decor so pro.g rediente ·della m •aJattia . L 'A. istitul una cura di follicolina, iniettan don e 100 M. E . al a iorno : g ià dopo una ettimana is.i :n otava miglioram ento; q west o continuò an·ch e con la dose di 3 iniezioni settini.anali e la r egre sio ne dei fen om eni m orbosi .. i feoe manife ta sia obbiettivam ente ch e soggettivamente . Nessun dubbio oh e n ei du.e casi sop•r ade1scri.t ti si si1a1 tra ttato di artriti su b·ase incr etogen a coim e lo ·dimostra an ch e il su c·c.esso terap eutico. L'A. con.elude con sigliando di tentar e in og ni ca so di artrite a so p etta base oodocri•na la tera pia ortm·oni·ca ch e può cosi dare talvolta ri ..ultati insperati. G. LA CAVA.

la ttie cro nich e .arti·co1ari dell 'età senil e si possono far risalire a ·disturbi dell e g hiandole a ecrezion,e interna. Fu G,a rrod il ·p rim o a mettere in e\ idenza questo fa tto, seroito dà m olti altri AA. fra c ui il n ostr o, il qu:ale da n1olto tem·p o aveva n otato il 1n esso etiologico ch e pes· o in ter ooTre fra disturbi orm onici e a rtrite deformante•. ulla frequen za di qu.e ste ia1rtri ti incr etorie Vaccinoterapia endovenosa nell'artrite ero· • an·coTa si disc ute: ma ch e es e realm1ente e in1ca . . ta.no lo dimostran o i due casi d e critti da ll 'A. , (M. 'VE1"HE RB Y e B. J. CLAW SON. Jou.rn. Am. n·e i quali la diagnosi com e il su cce o tera peu t.1 ed. A ss ., 17 sett embre 1932). tico son o fu ori discu ssion e. Nel primo ca o si trattava di urn a donna nuI vaccini u sati n ella cura del reumatism·O,. bile di 53 .a.. la qu.ale soffriva da circa un anno sia acuto ch e cronico, sia questo atrofico (r eu di do1lori all e articolazioni d el g in occhio, ch e m.atoide) o ipertrofi co ' (osteartrite), sono· ottele rendevan o doloroso il cam m ino : mia ssa ggi, nuti da un o stip ite di streptococco isol.ato dt.'\'. gi•nnastica , cure idrot erapich e n on ebber o alun r eun1a tico acuto. Non si può infatti amcu n risultato . L 'esame ra diolo!lico m ostrava al- metter e ch e u na differ en za e en ziale esista,. t eil'azioni n el en so di una artrit e deformante. dal punto di vista biologico, fra le tre va rie forme morbose : e ciò è confermato da ll 'isoDall 'ana m ne i r arn1ota ri ultava ch e lia paz. era st at a oper ata n el 1916 di aspo rtazion e del· lamiento degli streptococchi dal sangue, dalla l ' uter o per miomi e contem poran eamente di comune presen za. di n oduli n el tessuto sottoasportazion e delle ovaia . Sospettand o Ulil di1stur- cutaneo, dalle r eazioni similari ch e dànno le prove cutan ee con streptococcl1i , dalle correbo endocrino da insufficienza ovarica l 'A. conlazioni biologich e degli streptococchi isolati, . ig'liò una iniezion e .g-iornalieira di follicolina (100 ME). Dopo 4 giorni la paziente g ià n o- dalla fa vorevole influenza esercitata sulla malattia dalla iniezion e endoven osa di vaccino tava 'llm. miglioramento , e dopo qualch e setpreparato con quel solo stipite di streptotiman a ess.a era capa·ce di camminare anche p er 1 /2 ora e più cosa ch·e era impossibile al- cocco: tutte queste condizioni si presentano cune setti·m tan-e pr ima. Coni lodevole spirito di infa tti qua si cost antem ente n elle tre forme . Il ,raccino si dà per via endovenosa dopo a utocritica l 'A. sospeise il tra ttam·ento per ve· ch e Claw on h a dimostrato sperimentalmente d ere se il miglio,r amento n on r ien.t rasse in uno dei soliti periodi di r emission e della malattia. . ch e g li streptococchi iniettati n el sottocutaneo po son o rendere gli a nimali ipersensi~ Dopo pochi aiorni per ò ricon1incia ron o i di1

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.\:\'NO

XL, - U ~I. 4)

SEZIONE

bili e produrre solo un g ra do lie' e di di fe~· l 111e11tre l 'iniezion e endoven osa p rovoca un :t d e... en sibilizzazion e ed un alto g r ado di dife~a d el I ' orga ni i11 0 i)er forn1azion e di a nticorpi. La d ose iniziale è di 100 milioni : le in iez io11i sono settim.an ali ed ogni vo lla si a u11l e 11la di 100 1n ilioni fi n o a raggiu11gere la d o ... e di 800 mi lioni. 'F ebbre e brividi sara nn o spe o n otati . Di 300 pazie11ti a ffet ti d a a rtrite cronica cosi curati, l '80 % n1ig·lior ò clinicame nte . Il grado d i miglior.a,m ento non et a in r el.azion.e col g rado d ella r eazion e su sseguente a ll.n i11iezion e . Il mig lioram ento i ma11ife ·tò n ella n1aaaior p arte d ei casi d opo ]a q uinta inie•

Zl Ol lC .

Il titolo d 'agglutin azione del paziente sale durante il tra ttamento e, in gen er ale , il mig lior an1en to si n o La solo qua ndo il titolo d 'agglutinaz io n e è di 1 : 6, 400, o 1più. L 'altezza di esso pu ò essere con side rata u na buon a base per stabilire il g r a do di i mtm u n ità acqui ilo d a l paziente ver o g li str e1)Lococcl1i.

G. LA.

CAVA.

CBN Nl BIBLIOGRAFICI. (' )

,-. c:o..\.TES a . L . D ELI CATI .

Rheumatoid A rth,J'ilis a11d its Treatmenl. E ditori: H. 1\.. Le' i~ e Co. Lld. (Go" er Piace 136, London ~·. e .I. ) .

Il lib r o r ivelai il r11od o di vedere dei medici ingle i ul r eumatisn10 : essi con ideran o le rr1a11ifC!:,laz ioni a rtritich e com e le meglio d efinite nel campo d el r e umati smo : in atte a di cognizion i preci e, lim itan o il lor o ca111po a q u e l ~ localizzazioni, r icon osciute fonda111entali. La de in en za in cc oide '' vuol d enolare ch e si tra t ta di forme n o n b en e individuale. Il libro 11a i11tendi1nenti 1)r a lici e svolge con a mpiezza l a cura. A. P .

P . R."-VAUT e R. BouL rN. L e rh um al isme ble11n orrh ag ique. In-8\), di pag. 40. G. Doin , ed. Pa ri ... , P rezzo frs . 8. Il cc r eu ma li mo » bl en orragico co tituisce la l ocalizzazjon e a rticola re di un a elticemia go· n ococcica gene ra lmente tran sito ria e la vera n1eta_tasi d i u11 fcco laio spe$ ·o latente, talora spen to. Lascia ta lora coinseguenze incurabi li ed è spesso d i d iaainos i delicata . Gli A . con iderano qui le di ver..:e forrLle cli nicl1e d ella m alattia, esp0n endo11e le m od alità evolutive , la pro,g 11osi d ominata d all'importan za d el le lesioni , talora distruttive tal 'al tra a n chilosanti ; m et tono inolt r e j.n rilievo una for ma ra r am ente d escritta ch e sembra abba(1) Si prega d'inviar e d u e copie dei l ibri d i cu i si des id era la recensione.

PRATICA

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. t anz~a freque nte, quell a cr on ica gen e•r alizzata <li p rinLo acchito , sen za fa e acuta iniziale. La 11ozio n e di setticien1ia (ol tr e a spiegare l e i11ultipl e localizzazioni , ch e è sernpr e poliartico1are arn cn d se sembr a colpire una sola articoìazion e) de ve 1dirigier e .la terapia p er la quale g li AA. da nno sen z'alt r o l.a pr eferenza a lla sier otera pia specifica per via endoven 0sa. 1

TLl .

ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONfiRESSI III Congresso internazionale del Reumatismo. Si è sYollo a Parigi d al 13 al 15 ottobre 1932 il 3° Co11g r esso internazion al e del Reuma tism o, con larga J)artccipazione di studiosi di tutta Europ a: delegali ufficiali p er l'Itali a, il prof. CESARE FRu co i e il prof. wlAURIZIO AscoLI. Venner o tr attati lrc principali ar gom enti tèmi di r a:azion e e precisam enle: 1) I sin tomi iniziali del r euniatismo cronico; 2) R eumati sm o e tu ber co l osi; 3) Re umatisnto e p rof essione. Ogni argom ento fu oggetto di relazioni m olteplici d a p arte di numer osi au tori cl1e di ed~ro l u ogo a importanti discu ssioni. 111fine ve11nero svol le a parte numerose con1unicazio11i ,scientifich e di ordine vario . Sai si 1ttomi iniziali de l r eumatismo cr onico r iferiron o p articol armente GuNzBu nG, CosTE e lfoaE TrEH., BRoos1TTER, PISANI. Non n e è in fo1t · do em er so gran ch e di d efinito e ch iar o : an ch e in queslo camp o i p areri son o appar si profondam ente discor d i; CÀ>STE ~ FoRESTIER soste1111ero il conce tto ch e occorre d ar e gr ande importan za a fattori d i ordine sp ecifico tuber col ar e n et:a p atogen esi del quadro inizi al e del r euma tism o cronico, a !a llori di or dine endocrino, e a sai m en o alla pr esen za d i focolai infe ttivi . Gr a11 confu sion e poi ri u l Lò quando si trat tò di cla ificare le varie for111e on de a n alizzare di ciascu11a il quadro sinlomatologico iniziale. Le varie cl assificazioni risenton o più ch e altro d i fa ttor i individuali, persona~i e poco si prest ano acl un a pratica diffusion e . La deficien za di u11 esa l Lo quadro cl assjfica Livo venne {\ p iù r iprese la1nc11tata u n p o' d a tutti , n1a particol armen te d nl VAN BnEE~IE.t.'l, il presiùenle della. Lega inter11az ional e deJla lo lla 1C-Ontro il reu ma tism o; e ve n ne giustamen te fatto presente ch e molte volte e is te i1el .campo del reuma li!lmo cronico u na gra11cle confusione, in q u anto autori d iversi si riferiscon o n ei.:e loro tra ttazioni a quadr i an aloghi l11a d a ciascuno di essi indi cati co11 i1omi diversi e classificati seco11do un diYerso ordi ne; m entre allre volte su ccede il contr ario, ch e cioè sotto il n1cde i1no nom e sono compr esi q l1adri profond an1ente diver si . In fon do questa è apparsa u na dell e cau sa principali d el poco ch e an cor a sap)Jiam o n el campo del reumatismo cr onico. Si com prende quindi com e la discu ssion e e la trat1azion e st essa del Lèm a di r el azion e abbia sp esso ~con fjna to d allo s tudio d ei si11lomi iniziaì.i p er invad er e il c ampo del l a patogenesi dell e si ngole for1nc. È cosi che GuNZBURG parlò in sen so gen erico d i una attivazion e ir1iziale d el mesoderma e BnoosTTI' En sosten ne parlicol armen te anch e per il re1 11naLismo cr onico il conce tto di cr onica g r anu 1


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cc lL P OLJ CLINIUO »

loma losi sistemica dei lessuti .connettivali e inesenchi1rtali in gen ere. P articolarmente inter essante è s tata la re~azione sui rap1)orli tra reum ali.s mo e tubercolosi. La scu ola francese si è mostrata gra11.demente a favore dcl r e1 lma Lism o in teso come manifestazione particolare di natura specifica tubercolare, n el qual sen so svolsero la loro r elazio:qe principalmente BEzAçoN e M. P. WErL. I due autori, relativa111ente al prohlem.a del nicccanismo fisio·p atologico del r eumatismo così inte.so, fecero distinzione tra la p arte rappresentata dal! 'azione diretta sui t essuti articol ari dal bacillo di Koch e 1'azione di sostanze b atteriche sp ecifich e sen sibilizzanti; e parlaron o p ertarLto anche di problemi di or dine aller g ico in c ampo d i r eun1atismo tubercoloso. La tendenza a considerare di n atura tuberco~are il reun1a Lis.mo è apparsa chiara dalla relazione d el clinico di Parigi. Ma contro la te11denza ad una tale gen eralizzazion e, ch e non tro·v a affatto p er ora alcuna do cumen taz~one sperimentale n è h a in sè b ase sicuramente proba tiva,- ha parlato il prof. FRUGONI. Egli anzitutto ha messo bene in evidenza ch e va con siderato a p ar te il g rande capitolo dello pseudoreumatismo tubercolare ch e era st ato individuato qua1~e entità cli11ica a sè s tante dal Grocco in Italia sin dal 1892, e i cui confini vennero poi gradatatnenle estesi in Fran cia d a Pon cet e da Leriche: ai quali ultimi autori va rico·n osciu to .cerla1nente il m erito di aver svili.1ppato tt1tto il nuovo problema. Ma da questo , a riconoscere la n atura tuber colare d el classico r eu ~atismo articolare acuto, hl salto è troppo grande, ancora n on giustificat o, certamente p rematuro. Le st esse ricer ch e di LovvENSTEIN e collaboratori c he sono riuscili a coltivare con str aordinaria frequenza il bacillo tubercol ar e dal sangue di r eu111atici , 11011 possono esser e « a priori » considerate definitive a sostegno d ell 'idea sost e11uta dalla sc11ola francese. l \ parte il fatto, il quale richiede certo e dovrà avere una s.p'Ìegazio ne, che numerosissimi a:tri batteriologi d ella c ui autorità e competenza non è dalo di dubilare, non h anno affa tlo confermato le ricer ch e degli studiosi viennesi, grande valore deve avere quanto viene precisamen le d'.llle st esse ricer che del Lowenstein e secondo cui il bacillo tuber col are sarebbe stato col livat o dal sar1g u e di individui affetti dalle più svariate inal att ie, oltr e al r eumatismo e alle qt1ali qui ndi occorrerebbe riconoscere n atu ra tubercolare, il che n on ~en1bra possibil e allo s tato attuale d elle nostre conos"Cen ze di Patologia. Le relazio·n i fatte a: riguardo al Cotl.gresso d a OnY, da l;-TSClfER e du altri parlano appunto in sen so n egativo. Ma tra lò spint o entu sias1no d ella scuola francese, lo scetticismo d egli autori t ed eschi, e 1'apparente n on presa in con sicd er azione d el! 'origine t 11b er colare d el r eumatismo da parte d egli autori inglesi e americani, giustam ente Fnu aom richiamò i~ congresso alla r ealtà clinica ed anatomo,- patologica del quadro d el r eumatismo articol ar e acuto. di. cui oggi b en conosciamo il fondamento istologico, espressione di una sistemica compromission e d ell 'apparato mesenchimale d ell 'organismo. Richiam ata la n ozione d el·: 'importan za ch e deve essere assegnata n ella patogenesi di un t ale quadro istologico a fattori di ordine allergico, alla cui con oscenza hanno no levolmente contribuito le r ecenti ricer ch e di Klinge e d e11a propria scu o1

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lANNO XL,

~UM.

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la (Chini, 1\ilagr assi), e ancor a a fattori di natura infettiva slr eptococcica, FRUGON I 11a reso noto ch e. attraverso ricer che compiute nel:a sua clinica per opera di Cl1irti e di Magrassi, si è giu1rt~ ora alla ri1)roduzion~ sperime11ta1~ nel coniglio di un quaclro si11tom a lologico del tutto corrisp ondente a. quello della gr anulomatosi reumatica. Do11de la p ossibilità di considerare pseudoreumatismi strepi.ococcici in c ui fa~tore allergico e fattore batterico. so1J o l 'un 1'altro intimamente leg·ati. Valuta11do esal ta111e11te l 'i1L1porLa11za di questi fattori allergici e d ella con seguente ipersensibilità tissulare" è possibile ch e anche processi di natura specifica tuber colar e possano giocare una parte notevole n ella patogenesi del r~umatis1no ; ma non è possibile per ora abbracciare totalmente e senza aideguata critica il concetto, in verità alquanto aprioristico d ella scuola francese. Dalla discu ssio1te sull 'argomenlo: reu1natisn10 e tubercolosi, n on si è arrivati ad una formula d 'accordo: un fatto tuttavia è se1nbrato essere a1~1nesso da quasi tutti gli autori, e cioè la grande in tportanza ch e ne:la patogenesi del r eumatismo deve essere riservata a fattori di ordine allergico, e a fenomeni di iper se11sibilità tissulare,. cl1e in verità non sono stati d alla gran parte degli autori gran c h e specificati. Su questo campo hanno portato più chiari contributi alcune con1unicazio11i di CHINI e MAGRASs1. 1

Di n o tevole inter esse fu la discussione intorno. ai pro,b lemi lra r eumatismo e professioni. Cont r ibuti interessa11ti vennero, tra gli a·l tri, portati da 1:4"'1scHER, da VAN BREEMEN e particolarmente da DANISCHEWSKr, secondo cui un 'influenza del lavoro profession ale sulla morbililà reumatica va senz 'altro a1nr:qessa ; così come notevole importan za deve essere riconosciuta a falto,r i di o·r dine vario quali brusch e oscillazioni della lemperatura, 1'umidità, la carica meccanica che grava sui muscoli e sulle articol.azio,n i, le posizioni abnormi del corpo richieste da particol ari tipi di l avoro. Su tulle queste co11dizioni ha a sua volta influenza lo s tato sociale dei l avoratori, donde la necessità di misure profilattic h e di ordine sociale nel campo della protezione del ~avoro e dell 'organizzaziot1e delle industrie. C. W- Pubblicazione necessana ad ogni medico pratico: Dott. CARLO IANTORO Aseie.~nt.e

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O~eda.11

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SINDROMI D'URGENZA Cause, Diagnosi e terapia · Pretazi•na dei Proteasorl TITO FERRETTI 1 OhiruTgO Prima.rio negli Oapeda.11

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SEZJONE PRATI CA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Dolori ar ticolari r eumatoidi da terapia salvarsanica. Una giovane d on.n a di r ecente colpita da infezione lue tica ·v-iene sotto)p osta a trattamento sal v::l.rsanico . Dopo un primo p eriodo di somm ilni br.azione del rimedio privo di inconvenienti, la seconda iniezione . di neosalvarsa11 della r ipresa t erapeutica segna l 'insorgenz1ai di dolori localizzati a due articola zioni, esa cerban te i nelJa notte, a ccompagm.ati da lieve febbre . fenvmeni tutti ch e cessano soltanto qu.a.ndo si interromJ.i>e la cura a r senobenzolica (Rodin , l11 ien. Klin. l Voch., 10 g iug no 193 2). Pare che la p a lo()'en esi di tale inci·de.nte t erapeutico d ebba riferir i ad una vera intossicazione da salvarsan, ch e si m a nifest a con un qua dro a nafilatto ide (cioè inel sen o di un « esantem a da m edi cinali a sed e extracuta n ea n). T.Kt sostituzione di un pre1)3ra to 1a1I1al o go a p iù lento assorbimento (myosalvarsan) evita infa tti il ripetersi del fen om en o. Non è privo di inter esse un altro caso, ricor_ da to d a Jl A. riferentesi ad un uomo in cui poch e ore dopo ogni iniezione di n eosalvarsan insorgevan o d ol ori all a rlicolazion e d ella sp alla, sein p re d a l ]a to in c uii era stat a p raticata la incisione. Tale caso è probabilmente da riferire a un fen on1eno di autosu gge tione. Di contro a tali casi di artra lg ie da salvarsan, l A. riferisce un tipico esen1pio di polia rtrite lu e tica seconda ria con turr1e fazione de lle articolazio ni , d olori e febbre, la quale ced e a d un.a .ada tta te rapia salvar sanica. Jnter es a nte è i11fi11e un allro caso di u n paz ie11to a ffe llo da un sifi]o,n1a ini zia le del labbro , il qual e presenta , n el corso di una tera pia bismu ti ca una vi va ~ ru z i 0111 e esantem a ti ca es le a al viso e la comparsa di una paralisi monolate rale del facciale, contemporan ea1u e11te a d una mialg ia intercostale e d elle gan1be. Tt1tti q11esti ~a1tti scom1)o ion o so tto l 'azion e di uria serie di iniezioni di myosalvarsan . ·L a paresi pu ò interpretar si co1ne ·d·ovuta ad una t11n1efazi o.n e perioslica d el can ale o eo d el fa cciale. Qu esti casi dimostrano quanto si d ebba an4ar cauti prima di p orre diagnosi di artra lgie e mialgie r euma ti ch e. Pu nou . 1

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Il fattore malnutrizione nell'artrite reumatica. F. D. Howitt e W . •F. Cistie (The Lancet , vol. CCXX, n . 25) riferi cono u 20 casi di artrite r euma toide (secondo la terminologia inglese), trattati p er 6 setti:ip.a n e con insulinn e con dieta speciale oltre ch e con la t erapia fi sica . Tutti i 1)azien t i dichi.a.r arono di sen tir 1 m olt o mig liora ti, l'app etito era aum entato Pd in al.c.u·n i casi , in cui si avev~a u11a v era avv er~i o n e al cibo , questa avver ion e er a stata vinta . I pa zi enti sono a umenta ti di peso da 1,8 kgr. 1

a 4,5 kg r . E ch e quest o mig lioramento fisico ge11erale non fosse dovuto soltanto all 'aumenta ta introduzione di cibo è dimos tra to da l miglior an1ento degli altri sintomi ch e a ccompag nano l 'eccessiva sensibilità del simpatico : p er esemI)io , la stanch ezza n el lavoro fi sico non si produceva co.sl facilme nte o cosl prontam ente co111 e prin1a. Tutti i pazienti di.chiararono di sentire ch e le loro artico la zio11 i era n o più lib·er·e e n on così doloro e com e p rima . ln alc uni le articolazioni m en o a ffet te g ua rirono e d io altre la tume fazione diminuì. L 'esan1e r oentge·n delle mani n on mostrò .a lc u·n ritorno d ei sali di cal cio od altre variazioni favor evoli co m e ris ultato della c ura, n·1a 0011 si nota r on o n eppure d ei p eggiora rnen I i c. cn do rin1a to s tazioG . L A CAVA . n a rio lo · ta to di ost eopo r o "' i.

Lo. crisoterapia nel reomati mo tubercolare. A. P ellé (Parris A1 édical, 3 dicembre 193 2), !Jarlendo dal concetto che la t era pia d ei sali d 'oro n on d eve esser e limitata a lJe sole lesioni pol1nonari, ma invece esser e es te a a lle diver se forn1e d ella tubercolosi; cr ed e interessante di ~ tudiare l 'azione di d etti sali sul r eum atism o l uber colar e, la cui r ealtà nosologica, a su o dire, n on può più oggi esser e conte tata . Jl r eumatismo tuber cola r e si può presentar e in c linica sotto aspetti vari, sia in forma di sempli ci a rtra lg ie, sia in for1ne mono- o p olia rticola ri , ch e posson o evolvere in m od o acuto , s ubacuto e c ronico. opra tutto frequente nej co ì d etti cc piccoli tuber colosi n a lesioni p oco a ttive e talora an ch e spente, si presenta an ch e a bbast an za sp e so dura nte la t erapia pne umotoracica . Quando si pre en t a n ella form.a p oliartico]a r e può simula r e in tutto , per sino per l 'an g ina preced ente e p er le complicazio11i card.i ach e, un r e u111a ti mo articolare a cuto. Se n e disting u e per ò p er l 'e" oluzion e m oJt o p iù lun· ga, per la maggior e frequen z.a delle recidive, p er la frequ ente n egatività d ella cutireazion e alla tuber colina , per la r esi t en za a i salicilici. L ' . viene quin di a con idera r c l'azion e d ei sali d 'oro n elle m anifestazioni .acute e n elle forn1e cr oniche del reun1ati sm o tuber colare. Com e ·vie di sommini traz ion e I' A. rico rda l 'endoven osa , con preparati d el ti1)0 della crisalbina, san ocrisina ecc., e l 'intramu scolar e con p r epara ti tipo a llocrisina ed or osmiol , ch e sa rebb e un i)r ep arato d 'or o e d 'osmio. Conig lia di cominc iare con dosi d eboli (g. 0 .05 g. 0. 10), p r aticando due iniezioni a lla setti m ana , e aun1entando prog·r essivamente fino a d osi di g. 0 .20-0 .25 : se è il caso fare con distan za di 10-15 g iorni ·più serie di 12 iniezi oni eia cuna·. Gli accidenti di d etta t er apia son o n1olto frequenti , m a ra r.am ·ente g ravi . P er lo ])iù si tratta di eritemi gen er alizzati o di eritr od er m ia più o men o m ar cate, di ston1atite a u rica, di inanife tazi oni intestin a li, di albumi-


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IL POLICLINI CO

nuri.a . La loro comparsa ricl1iede I 'interruzione della terapia, ma non l 'abbandon-0, già ch e d·etti accidenti una volta scomparsi non si ri produco110 più rnalgrado la ripresa del trattamento. Circa i risultali n elle forme acute del r eumati mo tub erco1are, 1'A. affern1.a di aver otLenuto n otevoli e ra pide guarig ioni. Riporta inoltre due casi, batteriologicamente confern1a ti , ribelli a i salicilici , ch e hanno comple·· tamente ceduto alla crisoterapia . In uno di questi casi I.a IJoli.artrite era complicata da una pericardi t e em orr.agica tubercolare, g~ari ta ancl1'.essa rapidamente coi sali d ' oro. L 'azione terapeutica dei sali d 'oro n el ret1n1atismo cronico in generale già notata da lFor estier, prob.a bilmente secondo l 'A ., si riferisce ai casi di origine tubercolare. Ma la· diagnosi di. reumatisrno cronico tuberco la~e è oltremodo difficile se non è confermata da pro~e biolog'ich e praticat e nel periodo acuto o a lmeno da ll 'esist enza di antecedenti ereditari -0 di eventu.ali p·oizssées articolari acute recidiva nti, nell 'anamnesi remota del malato. L'A. riporta quindi un caso di r eumatismo cronico tub·e rcolare trattato coi sali d 'oro. Come risultato egli avrebbe ottenuto la scomparsa del dolore e l 'a1·resto, n ell.a loro solita.i evoluzione, delle manifestazioni reumatich e. RuBEGNr. 1

Il cloruro di mangnnese nel trattamento dell'endo· cardite reumatica. V. GorlitZJer (Wi ener Klin. Woohen.s., 22 ge1nna io 1932) ha trattato 19 casi di endoc~r­ dite r eumatica con le iniezioni endovenose di cloruro di mam1gan ese cc ad modum1 Walbu.n11», ottooien·done bu oni risultati in 17. Ha uis ato c.i a una a quattro iniezio·ni di cm·c. 0,8-1,5 di u11a oluzion.e 0,02/m oiJa;re ·di cloruro di manig.a nese. In l.IJD. aais.0 1 venuto p oi a m orte p er embolismo della silvialila, ha ·p otuto rilevare la fo,1 mazione di t essu.t o cicatriziale sulla mitrale. Il m etodo intro dotto ·da vo·n W a lbUim, :consiste n ella terapia a base di sali mie tallici ; esso, fon1dato su larg.h e rioe•rche spe:r.imentaJi, ha da to buoni ri sultati ad a lcuni autori. fil. 1

La crenoterapia degli adolescenti cardiopatici reun1atismali. L 'eccessivo scetticismo d ei m edici rigua rcio· all 'opportunità ed all 'efficacia delle cure termali nei cardi opazienti è andato sempre più sce111ando, man in.a no si è venuto in troducendo il criterio di una scrui:>olosa individualizz.azione d elle cure. Si ammette ormai generalmente oggi ch e Ufl\ cardiaco reumatismale possa fa re le cure balneari utili p er 1a cura dei postumi dell'infezione r eumatica e per impedire le r ecid.ive, a n ch e perchè oltre .a~ vantaggio generale per l 'organismo, 1'.azione del bag no si esplica anche sulle alter.azioni d·e1 cuore, sui processi. infian1mat-0ri ch e hanno colpito il miocardio , il pericardio e forse an che l'endocardio.

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lANNO

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M .. Migliorati (Riv . di Idrologia, climat, e t er. fi sica, marzo 1932) ha avuto occasioue di far.e numerose osserv.azioni in pro·p osito .alle 'f e1·m·e cli SiPmii.one, dove convengono annualmente circa 400 adolescenti ,d 'ambo i sessi , cli cui circa l '85 %affett o da ·en 1docarditie recoote reumat~c a. N.glla mag·gi·or parte si tratta di ir1sufficienza mitralica, i:n scarsissimi casi associata con stenosi della stessa valvola; in qualc uno si notava lieve scompenso. La cur.a abituale consiste in una serie di 15 bagni .alla temperatura di 36°-39°, della durata di 10~20 mir1uti, con uno o due. giorni di sospe11sione durante la cura. 1FiniLo il bagno, i fanciulli riposano p er un 'ora. I :r isultati furono v1eram ente r.agguardevoli e confeirmati anche a distanza di te m1po. Miglior.ate le condizioni ·dello stato gieiner.ale, sco·m parsa 0ic,oni ,traccia di edema ai ;pie di; po1lso ampio e r·egola.De, ten sione .artariosa tendente all.a nonnaH~, 1diuresi a1ll!ffientata. 11 fan ciulli rn.on eran·o più costretti, come prima, ogni tanto a letto e potevano seguire bene i giuochi della loro età. In complesso / il quadro di un benefico compenso ottenuto :rapidamente. P er la buoflla riuscita ·della cur.a, è .nreoessario cl1·e questa non ' 'eng a iniziata prima di tre n'ùesi da ll 'attacco rieiun1ati1co· acuto e che il paziente sia sorv egliato ·du1rante e dopo di essa. I risultati sono tanto 1pìù ·da mettersi in rilievo, in qua1nto chei trattasi di u.n a sorgente miner.aJ.e itali.an:a (mentre di solito si citano quelli ottenuti con acque estere, specialmente Nauheim). L 'acqua di Sirmione è ipertermale (69°) debolmente salina, riaca di acid6> so1fid·r ico, carbo1nica e ra·d ioattiva; è molto usata per le form·e retUmatiche . fil. 1

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SEMEIOTICA. Studio della frequenza del polso durante il sonno nei bambini reumatici. Il giudicare se in un bambino reumatico c'è stato un arriesto del .plfocesso è spesso difficile, peT1chè non semp·r e so110 sicuri i comuni criteri riferentisi all 'assenz.a d·ella ten1peratura, al non. aumento deri disturbi ca1.,diaci, a ll 'aum1ento di peso, ja1ll.a normale fuequenza del polso. Ino·l tre la presenza di febbre· può ancl1e dipendere ·da cau se indipendenti dal r eumati: mo, e lo -stesso si può ,di-rei della tachicardia. Si eb·he ricorso a ricerohe di labo-ratorio, e specia lm1ente alla conta dei leuicociti e all.a velocità di sedimentazione delle emazie, ina a·n cl1e qùeste n on sono molto sicure. B. Schlesinger (Th e Quarterly Journ. of Medic., gennaio 1932) ha voluto quindi studiare la frequenza del polso durante il sonno, cioè qu.a ndol le influenze estranee e dipendenti dal1'eccitabilità del bambino possono escludersi. Egli ha contato il polso dei bambini duranLe il sonno senza svegliarli, n on disponendo di un cardiotacometro.


[ANNO XL, .Nu M. 4J

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S EZIONE PRATICA

Ne i 11eona ti n o rma li la differ en za di frequen za d eJ p olso fra veglia e sonno è quasi nulla, er e ce p oi coll 'età r aggiUJDgendo l e 10 puL"'<lzioni a l l ' fra 10 e 15 anni. In 131 ba mbini m a la ti di cuore m.a con leioni quiescenti la freque n za d el polso nel _onno si è com1Jor taba com e .nei bambi·n i n or111ali. In 35 casi con lesioni cardiach e in a lto, la differ enza fra ann o e veglia è minor e, e c'è solo diminuzion e di 5 pulsazioni al 1' :nel son110 , n1 a ta nto n ella veglia che n el sonno c'è t.a•chicar<lia. La tachi da•r dia osserva ta solo nella v egli a è di origin e .n ervosa , indipenden te da lla lesio n e cardiaca. La presen za di tacl1i oairdia costante n e l · son110, an ch e se m en o n otevole r l1e n ella vegli a, è indizio di m a la ttia ca rdiaca i n a tto. R. L usE A. 1

MEDICINA SCIENTIFICA Il reumatismo articolare acuto è una mnlnttin da ultravirn ? Il r ewmati m o a rticolare acuto è u 11a rnala ttiiai infettiva di cui fin o ad ora non si è potuto isolar e il gern1e. E a va di tinta d.al re u1na tism o coccico, in 1ouj il 11o dulo di r\ ~ch o fr non· i h<l mai e r,J1 e, ~rebbe una d elle varietà del g ruppo dci 1)~e udor e un1 a ti mi (da gon ococco, scarla ttina, ecc.) . Il r e t111 1. .a rli1c . ac uto ~ i di . ting uere b be <la lle m alattie da ultraviru s p er ch è n on è tra m issibile da u o m o a u om o ed è u11 'infezi on e cr onica con riacu tiz1al io11i . R . La11 ti ~r (L '.f rt m édicale, 15 febbra io 1932) ritiene l1e la di t inziooe uindicat.a n on ia a mmi sib il e, ch e il r eumla,tism o a rticola re acuto e quello ~cocc i co forn1ino un ' uni ca m a la ttia. Le n1anife t.az io11i d el re umatisn10 a rti co]. a cu(o n on ~n o n ece ~ saria 1nente legate a d una batteri ent ia, m.a po o n o esser e olo 1·e prcs. sione di uno s tato a ller gico c rea to d alle tossine fo rJ11a le n1el focola io d infezione. Inoltre la prese11 za ciel n odulo Aschoff se è caratteristic.a de l r eum a t. artic . .a1cuto non è assolutamente -costa nt e. Da quasi tutti i ca i di reum.at. arti col . a cuto si p u ò i ola r e lo lreptococco, SOCOID·du le ricer ch e fa tte da l 1· . in colla bora zi on e con G. .i\lexandresco. E ... i ha nno proposto di chia m ar e questo germe di plo- trepto-bacillo d el reuma.. tismo per i s uoi a . . petti m orfolog ic i variati ; con q oo to germ e es i ba nno riprodo tto il r eumatismo n ella 1s cimmia ed hanno ottemuto anch e i noduli di Aschoff. n. L usENA. 1

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Alla ricerca del virus reumatico. È il problema ch e , insi~me a que llo d el cancro, attira in questo momento .l'attenzione e verso cui si rivolge la passione indagatrice d ella roaggior parte d ei ricercatori di tutto iJ mondo. Una serie di geMnJ sono s tiati a ccusati : ma le accu se cadon o volta per volta soffocate1 da una enorme qua ntità di ricerche di controllo. Cosi

iicr i cocchi in gen era le e p er g li streptococchi in m ani era speciale. Quesli ultimi non sarebber o la cau sa - secondo qua nto n e dice Nauteufel in Bruxelles-M éd., n . I 7, 193 2 - bensì la conseguenza d ell 'infezion e r eu ma lica. La mala ttia provocata da W eil n el conig lio con l 'iniezion e endovemosa di s treptococchi n o11 ·on1brer ebbe identica 1a.J reuma ti m o uma n o. Infine lo s treptococco itrovato n el reumatim o a rticolar e n on si dis ting ue, p er caratteri r ullu rali , dagli altri s treptococchi. A quando un po ' di luce s ull 'appassionante probl ema? G. LA CAvA. È l'artrite degenerativa una malattia a sè i Molti studiosi ·d ivid on o n ettam .en.t e l 'artrite degen era tiva (ipertrofica) da ll 'artrite proliferati va (infe ttiva) . Recen tetniPnte Klinge (The Journ. of the Americ. Medie. Association, 26 marzo 1932), ha fa tto d ell e ricer ch e SJ)erimenl.a li irn proposito. Eg li en ibilizzò d ei conig li a1 ier o di cavallo e poi in iettò il siero nelle a rtico lazioni ripetendo 1'ini ezion e per n ove 1n e~ i, u na volta a l m ese. Eali potè osseTvare, u ccid endo gli animali in epoch e diverse, lesioni acute a rticolari somigli anti a quell e d ella febbre r eumatica, i] gr a ùuale pa1s sagg io da questo lesioni acute a . ul1acute e cr onicl1e. Ra diolog icamente vide, n egli animali tenuti in vita da 1 a 3 a nni l o lesioni d el! 'ipertro fi a d elle o ssa. Osservò a n ch e lesioni ide nt icJ1e, m a m eno m a r ca te, n el] 'arti colazione ron tra la terale ch e n on era stata ini ettata. Qu este ricerc h e stanno a favore d ell 'origine an101fila ttica d el reuma tism o cr onico.

R. L usENA.

V ARI A. ll reumatismo tubercolare nella medicina e nella storia. È noto che furono tormentati dal r eumati-

sm o c ronic o malti grandi uomini , come Augu sto, Napole one, F ed erico II, Carlo V, MilLon , Goethe, Kant, Ruben s, ecc. ecc. n a r ecente comunicazio n e di Beza nçon e P. M. W e ill , !Secondo i qua li è batteriol ogican'\ente dim~rata 1'ide ntità ·d el r eumatismo tubencola re , ha spinto MÒline ry (Paris rlté<lical , 5 marzo 1932) a ri cordar e ch e una tre ntina d 'anni fa circa Poncet e Lerich e , indagando su casi b en d escritti di u omini notv n ella storia, hanno soslenuto ch e Scarron e Couthon soffrivano di reumatismo che proba bilme n te e ra tuber colare. Scarron ebbe un r euimatismo anchilosante di tutt'e quattro gli arti. In quanto a Couthon, sebbene Brissa11d a vesse fatto diagnosi di paraplegia da pachim e ningite spin.a ie del rigonfiamento lombare , Moliner y ritiene ch e avesse un r eumatismo tuber colare e che della tubercolosi fossero altre manifestazioni: le suppurazioni g hiandolari cervioaJi e le emottisi di cui soffri .

R.

L u sENA.


.l.VV

\\ .lL

J:'VJJlv.lJ.U'l.1\.JV I l

NELLA VITA PROFESSI O NA L E. MEDICINA SOCIALE. La crociata contro il reumatismo. Ecco le conclusioni a cui è giunta la commissio1n e di studio nomina ta dalla Crociata americana contro il reumati smo: il 4 Rer cento della popolazione è affetto da r eumatismo: di questi l ' 1 , 5 % lpUÒ hooeficare deilila fisiotePaipia mentre il rimanente 2,5 % rnon trarrebbe da questa orura alcun beneficio (reumatismo muscolare e lombaggine). Si fa presente che l 'Istituto di terapia fisicai di Amsterdam tratta annualmente 2500 1p azienti affetti da reumatismo. La commissione considera necessaria la costruzione d,i ospe<;lali specializzati nei luoghi nei quali g li ospedali già esist enti non sia.n o già forniti di un adatto riparto di terapia fisica. Affinchè Jiai crociata contro il reumatismo sja veram1einte efficace e 1completa, sarebbe n ecessario stabilire centri di oonsultaziooe nei quali si cerchi di stmrliare ciascun caso isolatamente, specialmente dal punto di vista etiologico : da questi oentri i pazienti potrebbero essere inviati a lle varie cliniche ed istituti. Per il trasporto dei pazienti dovrebbe.i essere organizzato uno speciale servizio di autoambu lanze ... A rn oi pare c he ile conclusio~ i a cui è g iunta la henen1·erita commissione abbiano il solito difetto iche ha nno in genere i vari ordini de l giorno dei non meno vari congressi che propongon·o qualche nuova idea per il ·progresso d ella scienza o per il benessere della 1uirnanità: sono cioè troppo g randiose. Così pelr la nostra Commissione: come pensare al trasporto <lei reumatici con speciali a1m1b uJanze quando ci sono dej reumatizzati ·cronici che rnon h1anno la ipossibilità ·d i prendere nemmeno un po ' di sole, ch e pure è propri età di tutti e d è oosì largo a concedersi , specialm·ante nella nostra Patria? G. LA CAVA. 1

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La mutua dei reumatici. Esiste tutta una classe di malati 1cronici, iin validi ·..o semi-in,v alidi i quali, se n·on hanno farrn~glia, o se i loro parenti non hanno mezzi sufficien1ti, menano una vita estremamente penosa: sono i r eumatici cronici. · Il dott. H. Dau sset, secondo quanto . riporta J . Noie (L e Concours Médical, Il settembre 1932) ha fondato nel 1931 UfI1 servizio 1speciale 'flll'Hotel Dieu di Parigi sotto il nome di Mutua dei reumatici. Lo scopo di questa Associazione · è anzitutto di soceorrere i r eUJmatici impotenti e poveJri; in secondo luogo ' di assistere con il lavoro i reuma·t ici semi-in.va lidi procurando loro una dccupaziorn e in rapporto cori la diminuzione . d elle loro. forze;: di por.

ta.re, inoltre, loro il sosteg:n o morale di cui hanno bis°bano; infine di fa cilitare il loro piazzamento nelle case di ritiro, il loro in.vio alle Aoque minerali, ottenel!ldo per essi, qlliarn do •11on dispongano di risorse sufficienti, riduzioni nei prezzi di trai&porto o il trattamen,to gratuito. L'iniziativa d el dott • Dausset merita di essere conosciuta e diffusa. I reumatici riachi sono molto n:urrnrerosi; essi possono rendersi conto di quanto sia penosa, crudele la situazione di coloro che, colpiti dalla stessa malattia, sono sprovvisti di risorse. Sollecitati dai loro m edici, i primi dovrebbero divenire membri d:ella Mutua. C. ToscANO.

CONCORSI. P OST I VACANTI.

(J.1ilano) . Ospedale Civile di San Lazzaro. - Scad. 31 gen.; medico primariq; L . 2112 e quota di compartecipazione 60 % sulle tasse di cure mediche, L. 4000 d 'indennità durante il biennio di ALHA

prova; età lirn. 45 a. Posti di medico assistente reparto chirurgia; età limite 30 anni; nomina biexµiale; ·p rova mesi due. Stipe11dio annuo lordo L. 2660; indennità vitto lire 10 , 4~ nette giornaliere; alloggio gra~uito Ospedale; piccoli proventi Ospedale. Presentazione documenti rito titoli entro quindici giorni data pubblicazione presente annuncio. ~ A scoLt PccENO. ~ Per titoli ed esami. Posti di medico. aiuto presso il Dispensario Provinciale (Ascoli Piceno) e di direttore della Sezione Dispensariale di Fermo. Documenti di rito, laurea da due anni ai~1neno, titoli comprovanti la specifica competenza del cor1corrente in tisiologia , igien') e profilassi sociale della tubercolosi . Scadenza ad ore 18 del 3 marzo 1933 A. XI. Stipendiò annuo L. 8500 per ciascl1r10 dei posti messi a concorso ed inoltre L . 2000 di indennità annua per il solo posto di dir~ttore della Sezione Dispensariale di Fermo. Il tutto al lordo delr:e ritenute di legge e del 12 %. Nomi~a qutnquennale riconfermabi le, salvo disdetta comunicata tre mesi prittlCi della scadenza. Permesso l'esercizio libero della professione di ID:edico-chirurgo, compatibilmente con le esigenze del servizio . Richiedere copia de~ bando d i concorso alla Segreteria del Coi;isorzio. ANCONA.

Ospedale Civile (<. Umb erto I)>. -

· CASORIA. -

(v ..

NAPOLI),.

Emilia) . -. Scad. 10 mar. ; ~ cond . ; L. 80<)0 e 5. q uadrienn.i dee., c.-v. , L. 3000 cavallo o automobile obbligatori ; L. 1000 indenn . categoria ; riduz. · 12 %; età lim. 35 a. all '11 dic.; tassa L. 50,10 .." CROGNALETO (Teramo). ,&ad. 31 gen.'; 2a. condotta; L . 8700 oltre L. 2400 cavale., riduz. 12 %; 4 quadrienni di L. 500; età lim. 40 a.; tassa L. 50. CASTELNu ovo n1 Sorro (R eggio

(Avellino) . - Al 31 n1ar.; L. 7000, lorde del 12 %;. età lim. 40 a. ;· tas·sa ~- 50,10; doo. a F RIGENTO

3 mesi dal 28 dic.

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.


SEZIONE Pl\ì\TfC.\

l)tOLA (Bologna). Osp edale S. M aria de lla Scaletta. - Scad . 31 gen .; medico assistente; L . 4000 ridotte 12 %1 alloggio per on ., villo nei giorni di guardia; e tà lim. 35 a. ISOLA n EL L1R1 (Frosinon e) . Civ i co Osp edal e. Scad. 11 feb. ; chirurgo e m edico ; ri petliv. L. 6000 e L. 3000, oltre percentuali . lvREA . Osp edale Civ il e. - Scad . 31 gen .; assiste11le interno della Sezion e chirurg ica . MANTOVA. R . Pref ettura. - Scad . 25 febbr.; uff. san. di Suzza ra; L. 15.000 e 3 quadrien11i d ee., oltre L. 3000 tra p. , c.-v.; d eduz. 12 %; chied ere condizio11i. MONTERADO (Ancona). - Scad. 10 febbr., ore 18; L. 9000 e 5 quadrientli d ee.; trasp . L . 3600; se uff. san . L. 500; riduz. 12 %; età lim. 35 a.; tassa L. 50,10; doc. a 3 m esi dal 10 gen . NAPOLI. A lto Commissariato p er la Città e lu Provincia. Uff. san. di Pomiglian o d 'Arco; scad . 10 aprile, ore 12. Id. di Casoria; scad . 20 aprile, ore 12. L. 9500 per ciascun posto ; titoli ed esami ; rivolgersi alla Segreteria dell 'Ufficio provinciale sanit ario. ARNI ( Terni) . Ospedale Civ il e. - Scad . 90 gior ni d nll '8 dic., chirurgo primario dire ttore; L. 8000 e 4 quinquenni dee., ollre L . 2000 serv . att. , lire 3000 funzioni dire ttoriali ; riduz . 12 %; compartecipa1. 40 %; e tà lim . 50 a.; situaz. di famiglia; tassa L . 50,10; doc. a 3 mesi dall '8 dic. Chied . annu11zio. NocERA lNPERIORE ( Salern-0). Osp edale Psichiatrico << Vittorio Emanuele Il ». - Scad. 1° m ar. ; un ispettore e due vice ispettori ; L. 8000 e L . 6000 rispeltiv ., oltre L. 1700 e L. 1400 serv. att. ; riduz. 12 %. Laurea in medicina. Chiedere avviso alla Segreteria. No~11 (Trento). Scad. 5 feb .; consor zio m edico con Pom erolo e l 'Osped ale-llicovero di orni. Rivolgersi all a Presidenza del Con sorzio, in Nomi. P ERUGL~ . R. Pref ettur(JJ. Il Prefe tto, vi li gli articoli n . 18 d el Testo l Tnico d elle Leggi Sanitarie 1° agos to 1907, 11 . 635, n . 25 e seguenti d el R . D. 30 dicembre 1923 n . 2889, n. 6 della legge 23 giugno 1927 n . 1070; visto il R. D. 29 n ove1nb1·e 1925 n. 2266 ; determina : da og gi al 28 febbraio 1933 è aperto· il concor so p er il posto <li Ufficiale Sanitario, Capo dell'Ufficio d 'Ig iene del Comune di ,Spoleto. Il concor so è per titoli e per esam e, secondo il progr amma s tabililo d al D. M. 6 febbraio, 1926. Lo ti pendio iniziale è d i L. GUOO, con quattro aume nti: i due primi bien nali e gli altri due triennali, il pr imo di L. 400 e gli altri di L. 600 ciascuno. Sar à corrisposto inoltre un suppl e1nento di ser vizio a ttivo di L . 1700 an11ue. Il tulto lordo per le ritenute di legge. Il Con1une è esteso, con par ecchie frazioni ed h a un a popolazion e di 83. 000 abitanti circa. Gli aspir anti dovranno fare pervenire all a Prefeltura di Pert1gia (Ufficio Medico Provinciale), n on più t ardi (lelJe ore 12 d el g iorno 28 febbraio 1933, r egolar e <lon1a11da in carta da bollo da L . 3, corredata dei . eguen ti d ocumenti jn carta legale e debitamente legalizzati : 1) certificato di nascita. d a cui risulti ch e, alla d a ta di pubblicazione d el presente b ando , J 'aspirante n on ha supei:ato l 'età di anni 45. Valgo110 per il limite di e tà le eccezioni come per legge; 2) certificato di cittarlin an za italian a; 3) cer ti Cirat o i)en ale gen er ale; 4) certificalo di buon a cond ott a n1or ale, civile e politica ; 5) diplom a · di

abilitazion e all 'eser cizio d ella profession e d i m edico chirurgo, in. orig inale o in copia i1otarile, di lau rea in medicina e chirurgia, conseguita entro il 31 dicembre 1924, e conseguita entro il 31 dicem bre 1925 d a coloro ch e si trovassero r1ella cond izione prevista d all 'art. 9 d el R. D. 31 dicembre 1923 11. 2909; 6) cer tificat o di aver e compiuto gli obbli ghi cii leva ; 7) certificalo di data recente di san a e robust a costituzione fi sica e di idon eità fisica al! 'esercizio d ella carica, salvo visita di conLrollo d a p arte d el m edico p rovinciale. I certificati di cui ai numeri 2, 3 e 4 d ebbono essere dì d a ta n on anterior e a quella del presente b ando . Ogni con corrente .allegh er à alla domanda i titoli ?cio11lifici e di carrier a ch e cred er à n el proprio inter esse di p·r o<lurre, descrivendoli in elen co in rloppio orig inale, d ebitam ente d a lui firma to . Nella dornan da il con corrente, oltre al cogn om e, nom e, p aternità e lt1ogo di nascila, indich er à il recapito al quale indirizzare le occorr enti comunicaziorti . La presentazion e d elle d omande implica J 'acce ttazion e delle rlisposizioni ch e regolano lo ~ la to g iurirfico ed econ omico ctegJi impiegati d el Comune di Spoleto. Perugia 10 gennaio 1933 - XI . P1ETRAROLA (B en.evento). - Scad . 14 m ar .; lire 8000; e tà lim. 35 a . Po~tIGLIANO n'ARco. (v. N APOLI). SAVONA. Comune. - Scad . 10 mar. ; un medico scolastico e un m edico condotto supplente; L. 5000 ciasc., e 10 bie~ni ventes. , e tà lim. 35 a. ; certifi· cato punti conseguiti in ciascuna materia di esam e; per tutt 'e d11e i posti diploma di perfezionam in igien e scolastica; tassa L. 50. SPOLETO. - (v. P ERUGIA) . SuzzARA. - (v. MANTOVA). TonnAzzA CosTE ('Pav ia). - Scad . 15 mar. ; lire 13.000 e 5 quadrienni d ee., oltre c.-v., L. 300 uff. san ., L. 300 ambula t .; riduz. 12 %; et à lim. 40 a .; t assa 1... 50. 'fn Ev1so. Osp edale Civ ile « Elena di Savoia ». A Lutto il 6 m ar zo 1933 è aperto il concorso p er titoli , 8(l even t u alme11te per esami, al posto di Chirurgo primario d ella I D ivision e. Assegno annuo L. 7 .500 lord e, rido tte del 12 %; cinque au1ne~ti quadriennali del 10 %; eventuale indennità car o-viveri; compartecipazione n egli em olumenti riscossi d all 'O. P. p er c ure dozz inanti. Per inform azio11i rivolger si alla Segreteria. DINE. Amniin is l r azb<Jne Provinciale. - Coadiutore della Sezion e inedico-micrografica d el Laboratorio Provinciale d 'igiene e p rofilassi . La scaçten za del con corso al post o sud d e tto, il cui b ando venn e pubblicato nel . 50 d el 1932 d ella present.e Rivista è proroga1a alle or e 18 del g iorno 15 febb r aio 1933. V1TTon10 VENETO (Trevi so) . - Scad . 28 feb . ; 6° repar to; L . 8500 e 5 qui11quenni dee., oltre c.-v., I~. 3500 trasp .; riduz. 12 %; età lim. 40 a.; laS$3 L. 50,10. A v:verten za. - Quando n on è altrimenti indicato i con corsi si riferiscono a condotte medicochirurg ich e, i compen si allo stipendio b ase. CONCOR S I A PREMI.

Prem io Zannelli .

L 'Accademia Medico-Fisica Fiorentina indice il concor so al premio quinquenn ale di L. 500 fond ato ct alJ 'Accademia Medico-Fisica Fiore ntina e


158

(( rr., POLICLIN ICO ))

d all a Societ à F i loi a trica di F iren ze, p er .favor ir e il prog1esso <lel la Chirurg ia in Ilalia e p er on or are e pe rpetuare la m em oria clei'.1 'illus tre prof. Fer dir1ando Zannetli. Ten1a per il co,n cor so : « Anat omia p 11t ologica e fisiopa tologi a del pa ncreas 11elle occlu sioni in testinali ». , cade il 31 ottobre 1933. Il premio sar à conferito secondo le n orme di un r egol am ento ch e vien e luandato a richie la dalla segre teri a d ell 'Accademia (vi a Alfani 33, Firen ze) .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

JJ p rof. Grégoire, titol are d ella ru llcdra cli an ato mia 1nedico-cl1irurgica e di lec11ica op era toria a Parig i, è st a to trasferito· alla cattedra cli cli11ica chirurg ica gi à le11u ta d a Lejur s. Il p rof. _ i ol a · ~l inovic i è 11omin ato li Lol ar e di inedi ci11a legale alla FacoJtà m edica d i Bucar e t , in sostituzi on e del fr a tell o prof . f\1ina Mi11ovici , ch e va in ripo o per l i 1n ili cl 'e tà e ch e è . lat o su o m ae l ro.

Il <lo t t. J . C. Llames ~l assi n i è 1101n i11at o profe sore cattedrat ico d i oste Lrici a presso l a Facoltà di ci en ze Medich e di Buen os Aires. Il pr of . SalYa lore Marino è n on1in a to di re LLore dell 'Osped a1e Italian o di Buenos Aire . 1

L a Societ à fran cese d' urol ogia 11a i1on1i 11a Lo presiueu Le Laven a11t, vice-presid e11te Pa.pi11 .

11 do tt. Alber o Zl'1fiiga è i1omi11at o president e del1 a

lANNO

O<'iet à di Chir urgia d el Cile.

L,

1 l ~r.

zia) ; 4° Servizio '" a nitario dell 'Eser cito Ira11cese ; .5° ge11 era1e Rot.1pperL e t en . colonn. Zlotogor ki (P olonia). Al p r of . Giuse1)pe an gior gi, d ell 'Univer ~ i là cli Bari, è lat a conieriLa l a m ed agli a d 'argento « 1\l mer it o della Sanità Pubblica ». L a sig 11ora Ali ter Mac Don ald , nuora d el presicl e11te del Con siglio d ei minis tri dell 'Inghilterra, è nomin at a presi dent e d el Collegio di s tudi sulla pe te 11 ell 'I1n p er o brita nnico p er l 'annat a 1932-33. ORDINE DELLA CORON A D ' ITALIA. •

Gra11.cle UfficiaJ e : prof. Giuseppe Vicar elli , To-

flilO .

Comn1e ncl a tori : pro ff. J\11 to11io Cesari Dem el , Pisa; (;en11ar o F jor e, Pisa ; Mich ele L andolfi, Napoli ; Ri n nl<lo Mar ch e ini , Rom a. Uffici ali : p roff. Ma urizio Ascoli , P alern10; Alfredo D 'Avacik, Ro1ua; Luigi Firrao, Napoli; Francesco Macc~ bru n i, Milan o; E ugenio Milani~ Rom a; Giovan11i ~lu sso, l npo1'i ; Giovanni Puoti , 1 ap oli . Cavalieri : lJroff. Fran cesco P aol o Alban ese, F iren ze ; G iu seppe Ba il e, Roma ; ~A. ntonino BentiYeg n a, P a ler mo; Aldo Berto~ a11i , Roma ; Antonio Cazzaniga, 1\1ilan o; Er cole Cova, 'l'ori110 ; Carlo Ga1r111 a, Siena; Ugo Lombroso, P alermo; doti. Giu eppe Tesa uro, . apoli ; prof . Giov. Batti s ta Varvaro, Pal er1n o; dott. A Llilio ver sari, Nap o]i .

R icordiwmo le importanti pu bblicazi01ii: oott. Prof. ANDREA FERRANNINI

La ociet à d i Meclicina di ~1arsiglia h a n o n1i11at o presidente il prof. Vict or Au<lihert.

R s lrita con feri ta l a m edaglia d 'or o P aolo Eh rlich al p rof. P. h' enhu th d i F ri b urgo e al d o l l. Avery d i _1e,v Yo rk per i l oro tu d i ull 'i1n 1n urli là e s ull a ch emoter apia. L'Accademi a di Medicina di P arig i J1a conferito una cin qu a11li11a di premi , tra cui segn alia ino i seg ue11ti : i)r emio Guinch ard , d i 8000 fr ., nl doll. J ean Donato, d i P arigi , per l a 1nem oria «Coles lerinen1ia e difterite»; p r en1io Laborie 1 di 7000 Jr. 1 al dott.. Si card , {li P arigi , p er l a 1ne1noi'ia cc La n e uro Lo-mia r e tro-gasseria11a parzial e nel tralta1ne11 lo della n eY ral gia faccial e»; p re111io Boulong ue , di 6000 fr ., al prof. Pierre Lépine, cli At en e, p er la men1oria « La profjlassi ch e111 io ter apica <lell a s ifilide»; pre111io Sain tour, di 5000 fr., al dotl. Dogn o11 , di P arigi p er il su o « Précis <le physico-chimie bi ol ogique et 1nédicale »; premio Bra ul l , <li 5000 fr ., <livi~o a p arti u g uali tra l a clott.a Marianna B 18ch , d i Parig i , i)er la 1nem oria (C La indrom e di Thibi erge-, Vei ssenbach », e il prof . Edmt1ndo EsC'om el , d ell 'U11iver silà di Arequi p a (Perù), per la pubbl irazio n e <e Obras cien.Lifi ca ». Quale in i11is lro della sa nit à pubblica dell a Repuh})]i r a Fran cese è no1ninato ~'o n . Dn1t iélou . Il (~on1 i tato Internazio11ale d ella Croce Rossa aveva or g ani zzato t1n concor so p er b arelle di ca1npag n a <:ampion at e; l a Commissione i11lernazionale dj campion ri m ento, adt1natasi a Ginevr a, ha conferito i premi come segue: 1° E . \'7eh er (Svizzera); 2° J . Rysdy.k (Ola-nda); 3° col-O.nello Smi th (Sve-

,

Docente di Patologia Speciale .Medica e di C1inica Medica nella R. Università di Napoli

PATOLOGIA SPECIALE MEDICA EPITOME ad uso dei Medici e degli Studenti Prefazione del Prof. AGENORE ZERI. Direttore dell'Istituto di Patologia Speciale .Med ica nella R. Università. di Roma Riportiamo l'Indice dei capitoli : CAP. I. Patologia della coetituzio11e individuale. CAP. il. Patologia del ricambio materiale. - CAP. III. Patologia degli organi endocrini. - CAP. IV. Patologia del cuore e dei vasi. - CAP. V. Patologia delle vie respiratorie. - CAP. VI. Patolo~a dello stomaco. - CAP. VII. Patologia dell'inteetino, del pancreas, del peritoneo. - C AP. VIII. Patologia del fegato e delle vie biliari. CAP. ix.· Patologia del sangue. CAP. X. Patologia dei reni, della vescica, della. pelvi renale. - OAP. XI. Patologia deJ sistema. nervoso. CAP. XII. Patologia. delle infezioni. Volume in-8°, di pagg. XII-524, nitida.mente stampato. con 151 figure in nero ed a colori nel testo. Prezzo: in brochure L. 5 6 J rilegato in tela L. 6 4; più le spese PoStali di spedizione. Per gli abbonati al • Poliolinico » ria,pettiva.menrte L. 5 O e L. 5 8 in Porto franco.

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SEZfONB l)RATJ C.\

NOTIZIE DIVERSE.

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Un convegno nord-americano sull'artrite.

Lega internazionale contro i l reumatismo. , . e1111e fondala 11el 1925 a Parigi, o tto gli auspici della ocietà inlernazionale cl 'idrologia ine-

Il 16 dicembr e la Società ~Iedica di Baltimora le nr1e u11 convegno sull 'artrite. Oratori furono: .\ . J..-. ' ' o h ell, G. E. Ber111e ll, . R. l\.iillor e L. G. Ilo'' ntree.

~ecfe 1~ pre~iecluta

Quanto costa il reu1n:ltisa10 all'l11gl1ilterra.

<1 i('a; ha

acl A111 Lerda111 (Keizer sgracht 489) . dal cloll. Il. Fortescu e Fox di Lou -

dra ; 11e è segretario onorario e dire ttore d e ll 'ufficio il doll. J. Va11 Breemen di Amsterdam. Possono iscriver i. <Jllali soci n on solo privati, ma a11che Is tituzio,11i (ospedali, sanatori, clinich e, s tazioni c lin1alich c bibliolech e, ecc.) . La quota è di 1.5 fiorini ola11de i l 'tt11110 e dà cliritto all'org·ar10 della Socie tà . « Ac ta Rheu1nalologica » , ch e col 1933 entra n e l ~ u o .)0 nn110 di vi l a. 1

Un convegno austriaco sol reumatismo.

La s o iet à

~lc dica

cl ell ' lta Austria ebbe a<l or gan izlare. ne llo scor so ago lo, Uil co n ,·eg110 })er di:-c u tere i I pro bler11a del reun1ati ..,n10 . Il l)rof. Rii lc:r tra ttò d ell a p a togen el'-i. Egli ri levò l·l1c. nella . i11lo111 alologia, il d olor e occu1>t• un JlO ' lo don1i11ar1le. 1~ ulli i le11ta liYi dire tti a i11di,·id uare u 11 age11 le 111icr obico sono falliti . I i1od ulJ di .i\.scl1o ff ·0110 din1os trabili i1elle arti colazioni, 11ei mu ·col i, 11ci i1ervi 1 nelle ton silla clei mala li cro11ici. Au ' hc il r c umati nlo arlicol ore ac uto può co n iderar:-.i unn inal alti a. diJfu a del m eser1cbin.la, cou n o<luli di A choff in vari g r adi di svilupJJO . 111 n1o lli 1>azienli so110 indubbi i lega111i .c o11 la 1u1Jer co1o i: prol>ttbilrne n le ques ta prepara i I ler re110, inge ue ranclo un o , lnlo di allergia. La tnilr.n e le g lnn(lole l i11fa lichc ono pesso intere a te. Il JJr o f. Ko'' ar~c b ich i occu1Jò della Ler a1>ia . i\el re u111ali 1110 uc uto i rin1edi ii ici on o da pro river e , 111e11lre ri po 11clo no b en e i salicilici ed altri. anlircu1natici. Ouc ti rirnedi i dimo lra no utili .... a11cbe 11ellc for1nc c ro nic he; e lo so110 11011 solo p er bocca, n1a ancl1e p er via percuta n ea ed eve11tual111ente c11dovena. g iS<'ono contro l a febbre, con tro il dolore e con1bntlo110 i 'atrofia muscolare. li ricco nrse11ale delln fi..iolerapia è da usar e co n ca uteln 11el le forme acute o nelle ria-cutizzazio11i ; ad e e n11Jio l a dialer111ia 1 le onde cor te ed altre for111c cli tern1otcirapia i11 le n siva sono pericolose, qt1a11do i1on s i abbia da fare co11 forn'le torpid e o co u forme 1nili. 111 11taggior anza i mezzi fisici agi 'Cono co1ne rivulsivi e ÌJ>eremizzanti ; la faradizzazione e la m eccanolerapia, u sa le precocemente, g iovano in' ece a prevenire ! 'atrofi a 1nuscolare e le an chilosi articolari.

Società tede ca per la lotta contro il reumntisn10. La « Deutsche Gesellschaft fiir Rheu1nabekli1n1>fung » ~ i è aclunata a Berlino 11ei gior11i 6 e 7 dicembre. Eran o in programma una visita al a For chungsi11 Litut fur Rheumabekampfuug », 1'011dato dalla Sifie là, ed una dimostrazione di pazier1ti .

Società olandese sul reumatismo. Si è aclunuta il 29 nove1nbre ad Ams terd a~n ; ha celebrato il prirno lus tro di fondazione. Il prof. van Rooy ha tra tta to il Lema « Reumatismo e uffezioni pelvich e muliebri n; il prof. Gunzburg h a rjferito s ul! 'azio n e svolta dall'Ufficio di Cons·u l e.11 za di Bru xell es. Vennero fa tte varie dimostrazioni di malati nel1'L ffi r io cii Con ~ ut e n za della Società.

Il dott. C. W. Buckley, 111e111bro cli un CÀ>mitato coslituito dall 'Associazio ne l\1ec1ica Britannica per ricer ch e sulle cau se e s11l t ratla1r1e11to delle artriti e di forrne affini , 1nec1ico éu1z ia110 d el << Devon shire Hospilal » per l e inala lli e re1una lic,h e, parlando, in1tanzi all 'Associazio11e Naz io11ale Bri tanr1ica 1 dei Co1nilati p er le assicurazioni, rjlcvò ch e un'inchies t é1 condotta d al Mjnislero di S~11.ità 11a rivelato la g ravità del problema d el reuu1ati mo . Ques ta malallia importa un est o ·d egli inrlennizzi corrispoli in In ghilterra per l e as. ic urnzioni; viene così a <;ostare tilla so1nma corrj pondenle circa a mezzo tniliard0 di lire il . , e vi i aggiunge l 'imporlo dei trattamenti n egli ospcdaJi ed in altre i stitn1io ni1 };\ somma dev'e er e quadruplicata: si g iun ge qua i a 2 miliardi di lire il. E non si tien conto che d elle perdite clirel te . Q ue to er1orme disp endio - a p arte le sofferen le cagionate dalla malattia - verrebbe ridotto <Ju nl o ra si praticassero ding n o i precoci e trattat1le11li t empestivi. Oggi a<'cade che non si rivolga l 'n l tc11zion e ai r eumatismi, se non quando lo stadio più favorevole ai tr.a t tamenli è p assa to e la u1:dal Lia è clivenuta irrepar~bile. ,\ rendere più efficiente Ja profilassi si richieder ann o ulteriori stl1di. ecorado l 'esp erienza d el l 'or a lore, le classi 1 5ù e o l1>i te n o11 sono quelle pii1 povere, c h e si nutrono n:1a le e si difendono mal e dal freddo . Viceversa, per prevenire i r e11ma ti mi convien e Uila , . j la etliva e al l'aria aperta 1 rifuggere I 'aria t.11iusa e il caldo delle stufe. I llledicinnli hanno roca ra1 te nella cura delle forme cronich e; i pu ò fare asseg n amento invece s t1i mas aggi, l 'el e llricilà, la b al 11eot erapia. Il r e umatismo p oliarl icolare acuto ha gi.à richiarriato I 'attenzion e dei p ot eri pubblici . Invece l e d eva tazioni del reumatismo cr on ico sono state fi1t 'ora quasi del tutto Lrnsc11r nlc.

''Aiuto ai reumatici,, di Parigi. Da una breve relazion e di H . Dausset e M. Goumy, 1'uno presidente, I 'altro segretario generale clell 'u Entr 'aide des rhun1a li. an l » (pubblicata nel 1'« mfia », dic. 1932~ , ri ulla ch e nel cor so del1'a nna ta 1931-32 furono date più di 4000 consultazio ni p er indigenti e co1npiutc 307 visite domiciliari ; l '01lera ha anch e prestat o occorsi urgenti (l1a pagato fitti scaduti, fornito s lan1pelle, apparecchi di protesi, apparecchi orlopedici, oggetti in 11nt ura, m edicinali, ha pagalo tan genti di convalescen za, h a procurato aJlogg i salubri ; difficiJrnente si è potuto procurare lavoro ai minorati dal reumatismo, data 1a cri si econ omica). Si è fo11data anche una bjlJlio teca per il prestito di libri ai reumatici; essa ha ottenuto larg o successo. l)er eventuali informazioni rivolger si alla assistente socinl c, M.lle Labossé, houlevarcl Exelmans 39-bis, Parigi .

Un trattato czeco sul reu1nntisn10. Il doti. V. Bandis e il prof . E. Cumut hanno pubblicalo un 'opera sul r eumalismo, con la colla-

'


160

<l

lL POLICLINICO

borazion e t]j ' ari medici czechi (è intitolato cc Nakl adem Lékai sk éto Knihkupectvi a Nakladatelstvi »; editore: Mladé generace Lék aru , 1932). Si deve all 'inizia tiva della cc Lega czeca contro il reumatism o » ed attesta l 'attivilà d el nlovimento d etermina losi n ella Czecosl ovacchia contro l a grave m al altia sociale. 1~°

Congresso internazionale d'idrologia, climatologia e geologia medica. :B jndetto a Tolosa p er il prossimo oltobre. Dal

1886 queste riunioni si tengono ogni 3 anni; le ulli1ne hanno avuto luogo a Bruxelles (1924), Lion e (1927) e Lisbona (1930) . ,S ono st a te sempre carallerizzate da u~ pieno successo e hanno richia1nato numerosi <Congressis li di tutti i Paesi. L ' ufficio p erman ente di t ali Congressi internazion ali assic ura il legame tra le n azioni p arlecip a11Li. Il Comitato orga11izzatore del Congr esso di Tolosa è così costituito: preside11te, prof. Sab atier , decano della Facoltà di scienze, inembro dell 'I tituto di Fran cia, premio i obel, e prof. Abelou s, d ecan o della Facoltà di medicina ; segr et ari gener ali : p roff. Serr e Moog; segretari gen erali aggiunti: dottori Françon (Aix-l es-Bains) e Cazal Camel sy (Luch on).

31 o Congresso italiano di ostetricia. e ginecologia.

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La Socie tà italiana di ostetricia e gi11ecologia terr à il ~ uo prossimo congresso a Bari d al 20 al 22 ·apri le . Ten1i di r elazio11e: Jir of . Bertino : cc le celio l om ie vagir1ali »; prof. Accon ci : cc gli ormoni sessu ali fen1minili )>. In una apposita seduta sarann o inoltre svolti t emi ,d i ostetricia sociale d a stabilirsi. Possono intervenire al Co11gresso anche i non soci, i crivendosi com e aderenti , facendone domand;\ e versando L . 50 p er Lassa di iscrizione ; es i godranno d elle stesse agevolazioni ferroviarie e inarittime concesse ai soci. E potranno prender par le alle disc u sioni ol lre ch e presen lare person ali comunicazioni. I soci e gli ad erenti possono fare un a sola comunicazio11e su tema non attin en te a quello delle r el azioni. Le domande degli aderenti e la 11otificazio11e d elle comunicazioni personali devono essere. inviale e11 tro il 20 di m ar zo al prof. Gaifami, presso la R. Clinica ost e trico-ginecologica di Bari. Entro il 20 di marzo d evono anch e esser e inviale l e richieste delle agevolazioni ferrovi arie, da quei soci e quegli aderenti ch e intendono u sufruirne.

Congresso francese di ginecologia. La Società fran cese di ginecol ogia h a d eciso di riunirsi a Luxeuil durante le feste della Pen tecos te (3-5 giugn o) . La presidenza onoraria del Comitato orclinatore è stata affidala al prof. Keiffer di Bruxelles e l a presiden za effe ttiva al dott . L .-M. Pierra, vice presidente d ella Socie tà , medico consul ente d ella Stazione termale di Luxeuil. Tema unico in discu ssion e: cc Il dolore in ginecol ogia»; re1alori : A. Binet, Cotte, Douai e X. Col aneri, l{cjJfer , F élix e G J ayl e, Laffo,n t, Pierra, Zim1nern, P ecker e L . Netter . I con gressi sti saranno alloggiati gr att1itan1ente; sono in preparazione ricevimenti on luosi ed un 'escursione n ei Vosgi. Le ferrovie fran cesi ocrorder anno una riduzione del 50 %. Per in!orn1azioni rivolgersi al Dr. Maurice Fabre, secr é tajre gé11ér al du Congrès français de gyn écol og ie, rue du Conservatoire 6, P aris IXe .

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[ANNO XL, i\uì\r.

41

I raduni chirurgici di Bologna. L 'on. prof. llaffaelc Paolucci, direttore della Clinica chirurgi ca della Università di Bologna, ha promosso e organizzato una serie di raduni sei li inanali p er la tratt azione di importanti questi(111i scientifich e, a ltinenti alla pratica della chirurgia. All ~inizi ativ a hanno aderito insigni chirt1rgJ1i it aliani e str anieri. Con una l ezio11e del sen. prof. Raffaele Basti an elli alla clinica di Santa Orsola, venne inaugur ato , il 12 gennaio, il ciclo di tali raduni.. J,.J 'ill t1stre clinico, alla presenza di una grand e folla cli professori venuli anch e da altre Un.i versilà, di m edici e ~ tud enli , ha parlato intorn o alla cu.ra del carioro cf.ell 'i n.tes lin o. C-0n l 'au silio di nu11i.erose proiezioni h a illustralo alcuni casi lipici e in una r apida sinte j! ha tra ttato dei due metodi principali di inler' cn Lo: per via addominale 1 qualora il c ancro ri ulti n ella parte alta, e per via peri Jteale, se s1 lro\"'a i1ell a parle bassa dél retto. Ha accennato a clati tali s tici assai gravi - una p ercentuale d el 10 p er ce nto appei:ia di su ccessi e ha dichiaralo ch e per ottc11ere ch e questa percentuale abbia ad aumenlare, sono necessarie diagnosi giuste e Le111pestive. Ha chiuso con un 'esaltazione d ella no,b iltà d ella mission e del chirurgo

Convegno medico regionale. Per il 18 febbraio, ad ore 15, 30, in una sala d ei JlR. Ospedali di Pis toia g. c., 1' Accadeimia Medica Pistoiese ha indetto un convegno medico regio11ale . Tema <li r el azione: « L a malattia di Hein.e1\iledin >); oratore ufficiale il prof. Gennaro Fiore, direttore clella Cli11j ca p edia trica di Pisa. I di,ettori e il perso11al e m edico di Clinich e, Is tituti, Ospedali, ecc. e i medici 1)ratici sono invitati ad i nter ven.ire e a portare all 'argomento il contributo clella propria esperienza scientifica o pratica. Le <"Omunicazioni pos 0 110 e ... ere preannunci ate al presidente dell 'Accaden1ia , prof. Cantierj RR. Ospedali di Pi loia. 1

Corso di alta cultura medica. Il V corso in lernazio11ale di alta coltura medica d ella fondazione Tomarkin - Locarno avr à luogo a S L. Morilz (Grigioni - Svizzera) dal 13 al 27 agosto 1933. Saranno trat ta li i le1ni seguenti : Affezioni del san g ue co11 particol are riguardo alla leu cemia; i11alallie del ricambio; r eumatisn10 ed a rtrite; affezioni aller gich e (febbre da fieno, asIQa bronchiale, ecc.) . L 'ente turistico di Sl Alorilz sta facendo il n ecessario p er o tten er e a favore dei medici partecip anti al corso e clei lor o famigliari, condizioni speci alj ssime di soggiorno e di viaggio. P er informazioni particol ar eggiate rivolger si alla Segr eteria d ella Federazione Tomarkin , Casella post al e 128, Locarno - Svizzera.

Corsi complementari d'igiene pratica. Si svolgeranno presso gli I stituti d 'Igiene delle RR. Univer si tà di Modena e di Bologna, per aspir anti a posti igienico-.sanitarì, a partire dal 1!5 febbraio e d al 1° m ar zo, p er l a durata di 2 mesi; modalità consu ete; lassa rispettivamente L . 300 (da versare all 'Economo d ell ' Univer sità) e L. 450 (da versare alla Cassa de ll 'Università presso l a Cassa di Risparmio - Esattorie e Tesorerie - piazza e ttuno 3).


[ANNO

XL,

UM.

4]

161

SEZIONE PRATICA

Corso di conferenze del sen. Castellani nelle Uni· versità degli Stati Uniti. L '« Agenzia d'Italia » riceve da Londra ch e jl senatore Alido Castellani, che tanto onora I 'Italia ali 'estero con la .sua opera di scienziato e di sanitario, è stato invitate> da varie e importanti università degli Stali Uniti a tenere un corso di conferenze e lezioni per il quale grande è l'attesa nel mo11do scien Li fico america110 .

Conferenza. Il prof. Giuseppe Sangiorgì, direttore dell 'Istil uto cl 1igiene della R. Università di Bari, ha tenuto in questa ci ltà una conferenza sul tema: (< Un decennio di poljtica igienico-sanitaria e assistenziale del Regime Fascista ». La conferenza ebbe luogo nel Palazzo di Città; v'intervennero il Prefetto, il Procuratore Generale, il Generale comanclante del Presidio, il Rettore dell'Uni,·ersità, altre autorità e spic~ate personalità, tra c ui i proff. De Illasi cii apoli e Manfredi di Palern10.

Alla Clinica pediatrica di Napoli. In occasione delle feste r ecenti, i Principi di Piemonte si sono recali alla Clinica IJedialrica di apoli, onde partecipare al la distrib11zione dei doni ai piccoli infermi. Accon1pagnati dal prof. J emn1a e dalle autoriLà, hanno poi visitato i vari reparti.

I premi dell'Università di Bologna. Il 9 ge1lnaio, ricorrendo il 55° an nivcr sario della morte di Vittorio Emanuele II, ha avuto luogo, presso l ~u11i versità di Bologna, 1'annuale cerimonia della distribuzione dei premi cc Vittorio Emanuele II » e degli alLri premi elargì Li da generosi fondatorj a. favore <ii laureati d!!ll .Ateneo e d egli I slituli cit ladini d 'istruzio11e superiore. Alla reri1nonia solennissima ha~no partecipato Je maggiori autorità ciltadine.

Concorso annu!lato . Co11 decreto del diret Lore de11 'Assistenza pubJJlica d .i Parigi, Mourier, è stato annuJl ato il concorso a interni negli o,s pedali di ~arigi, del quale avem1no ad occuparci n el N. 3.

Gli sportivi d'Italia. Secondo l 'Agenzia << L 'Italia d'oggi », il Comitato Olin1pionico Italiano, raggruppa attualmente oltre 1.000.000 di sportivi in piena attività, cosi distribuiti: Federazione Cacciatori, membri 500 111ila; Socielà di Calcio, 90.000; Società di Cicli m o, 18.300; Società di Atletismo, 7.500; Società di AuLomobilisti, 43.000; Società di Tiro a Segno, 260 inila; Società di Motociclismo, 8.651; Società di Alpinismo, 30.000; ,Società Nautiche, 30.000; tota:e 1i1embri 1 .007. 451. Mancano nell ,el eneo, gli schermidori, che sommano certo a parecchie migliaia. Pure con siderando che molti sportivi non sono iscritti, il numero totale non ci sembra abbastanza elevato. Sarebbe desiderahile ch e la gran de maggioranza degli italiani esercitasse attiva1nente qunlch e 1:or1na di sport, nel qual caso anche l e iscrizioni risulterebbero più numerose ...

Epidemia inftuenzale. I giornflli quotidiani recano notizia del diffondersi dell'influenza in forma pandemica su molta parte d 'Europa e d'America; la mortalità in alcu11e zone risulterebbe relativamente elevata.

A. C H A U F FA R D La rnedicina francese ha da poco perduto uno d ei s uoi membri più eminenti, A. CHAUFFARD, grande -clinico e grande maestro. Nato ad Avignone il 22· agosto 18~5, fu a llieve cli Dolbean, Bucquay, Archàmbault, Hardy, Brouardel ,. J accoud, Peter e Landouzy. La sua carriera fu straordinariamente brillante. Interno degli ospedali a 22 anni, riportò la medaglia d 'argento nel 1879 e la medaglia d'oro nel 1881 . Nel 1883 fu nominato medico d egli ospedali e n el 1886 agrégé della facoltà, presenta11do u ·n a Lesi sulle crisi nelle malattie, che fece epoca e di1nostrò già il su o orientame11to verso le idee ge1.erali e la larghezza dc·lle sn e <.:oncezioni. · Nel 1890, nominato capo di servizio ali 'ospedale Broussais, iniziò un insegname11 to ospedaliero che doveva abbandonare solo nel 1925. Eletto n el 1909 professore del corso di storia della i11edicina, nel 1911 succedeva ad Haye1n nelìa ca ltedra di clinica medica di Saint-A11toine e l ti conservava fino al 1925, quando :-;i ritirò dall 'iitsegnamenLo. Nel 1902 fu nominato men1bro dell ' Accaclemia di 1nedicina, di c ui fu poi uno dei presidenti. Fu segretario generale del XIII congresso internazionale id i medicina cU Parig i, l 'anno dcl1 'esp<1cizion.e, nel 1900. Era membro di numerose società scientifiche straniere, in Russia, in Ceco-slovocchia, in Austria, in Turchia, ecc. L 'opera clinica di Cìtauffard fu dP.1le più imporLDnt1, non solamente per il suo interesse, ma per l 'irillue11Za che, p er la reput:i1ione mo11diale che il suo nome aveva conquistato, potè esercitare non solo in Francia, ma anche in altri Paesi. L'nsservaz ione del malato fu sempre l a base ed il punto di partenza deJle sue ricer cl1c, ma Egli fu fra i primi a dimostrare 1'impor tani.a dell 'allea11za intima della clinica e del laboratorio. L 'opera scienti fica di Chauffard è così vasta che difficile compito è il volerla, sia p11re brevemente, ricordare. Studiò· le infezioni acute, specialmente il reumatismo ed il carbonchio, con Bondin e Laeèlerich, le miositi gonococciche con N. Fiessinger, le malattie del sistema nervoso specie le -emorragie meningee con Froin, le malattie del! 'apparato respiratorio (pleurite traumatica con Gombault, pleuriti mediastiniche, in.eguaglianza pupillare nelle pleuriti con versamento con Laeclerich, il pneumotòracet le polmoniti a ricadute con Widal), le malatti e d cl sangue e degli organi ematopoietici (miocarditi tifiche, anen1i a pernic~osa con L~ederich), Je 1nalaLtie del! 'apparato digestivo, gli effetti della resezio,n e del sin1patico cervicale nel gozzo esoftalrr1ico e quelli del! 'iniezione intracerebrale di antitossina nel tetano trau1natico . Ivla il no1ne ·d i Chauffar1d è particolarn1ente legato ai suoi studi s ulle tnaJ at1ie d~·l fegato e dei reni. ·Nel Trattato di Patologia Generale di Bouchard n el 1900, Egli pubblicava l a patologia generale e· la sen1iologia del fegato, e nel trattato di medici11a di Charcot, Bouchard e Brissaud nel 1902' dettava i capitoli sulle malattie del fegato e delle vie biliari. È. su~ la formula : « in 1nateria di affezioni epatiche la diagnosi si ottiene sopratutto con la semeiologia fisica e lo. prog11osi con la se-


l< IL POLICLl.NICO ))

162

meiologia ct1imica ». Da questa c,oncezio11e derivarono gli studi s ull 'urobili11a, sul la coleslerina, l 'azoto residuo, le emolisine, la fragilità globulare, l 1eliminazione del bleu di metilene, l 'iperdensità e la concentrazjone· d e] sangu e, studi che tend evano ad u110 scopo unico: rico11oscere e dimostrare I 'insufficienza d ella celi ula epatica. · Nel 1897 presentò al XII con gresso internazionale di medicina una relazio11c sulle forme clinich e delle cirrosi del fegato e più tardi un 1nsieme di lavori s1111 ·evol uzjone gencra~e ùelle cirrosi del feg·éitO. La litiasi biliare fu studiata sia dal punto di vista pa toge11etico (valore clir1ico d ella i11feziont! come ca11 sa d ella litiasi biliare) sia dal punto di vista Ler apeutico (olio di ulivo ad alte dosi~ sulici lalo di sodio e salolo). Egli ebbe il grande m erito di individualizzare con Har1o t la sindrome conosci11ta sotto il nome di diabete bronzino, caratterizzat a in una cirrosi ipertrolica del fegato con pigmentazione cutanea e vi scerale e d a di abete mellitn. <-;lassich e sono le· ricercJ1e qi Gl>al1ffard s11lJe cisti idatidee d el feg~t1>, specie sulla patogenesi della -suppurazion e delle cisti e sul! 'importanza dell 'eosi noiilia. Gli stud i snlléi rr1il za e sulla s11a in1portonza in certe affezioni ~patiche lo corLò11ssero alJe s-ue ricerche snll 'ittero emoli tico, n elle quali descrisse l 'ittero em olitico da fragilità globulare e prend en do i11 ·~o n sid ernz ior1e gli itte ri èin<·1itici ·co11genili ordinariamer1te benigni e gli itteri emolitici acquisiti , di prognosi spesso grave, avvicin0 q nesti ulti1ni alle anemie perniciose itterigene ch e aveva d escritto nel 1905 con Laederich. In ~ trelta relazione con le ricerch e concernenti la patologia epatica vanno citate le ricerc11e sui Jipoidi in patolo·g ia, (;he riunì nella sua Rela1.ione al XIV congresso francese di m edici na di nruxel-

[ANNO XL, NuM. 4]

les n el 1920, in collaborazione con Guy Laroche e (J.risaut. In queste ricerche l tÌ})ercolesterinemia è studiata in tutti i s uoi asp~tti, n elle sue variazioni fisio·l ogiche e p atologich e. Nel campo d ella patologia renale Sono da ricordare, oltre il capitolo d elle n efropatie scritto per il Tra ttato di Medicina di Brouardel e Gilbert, gli stl1di sulla nefrite da tubercolinat sull 'importanza del si tema n ervoso 11ell 'emoglobinuria parossistica, sulle ipertrofie renali compensative nel cor so delle nefriti croru ch e, sulla nefrite da sublima lo, sulla nefrite sifilitica secondaria, sul1'uremia acuta. Opera vasta quella di Chauffard, per cui si può dire ch e il suo spirito cri lico abbia toccato tutti i campi della patoìogia umana . Opera per l a · quale la scienza medica fran cese molto deve al grande scomparso e per la quale il su o nome è consegnato alla s toria della medicina. C. TOSCANO.

Si è spenta a Chicago la sig. na J ANE NEJL, ch e h a avulo una p arte àttivissima nei'. promuovere e orgartizzare I 'assistenza sanitaria e morale ai bambini deformi negli Stati Uniti ; la sua azion e h a avuto ripercussioni intern azionali; ella era stata fatta vice-presidente d ell ' « Associazione InterP. n azionale -per i b ambini deformi».

Il dotl. VITTORIO TAMASSIA è morto a Villa Poma (Mantova), in età cli 66 anni, dopo quarant'anni di vita in condotta 1 di lavoro continuo. indefesso, dedicato con alto senso di altruismo <' con spirito di sacrificio e di abnegazione all 'umani tà. A.

Indice alfabetico per materie. Artrite cronica: vaccinoterapia . . . . . Pag. 149 Reumatici: mutua dtei. - . . . . . . . . Pag . 158 • 140 Artrite defo,r 1nante: l ' - . . . . . . . . )) 144 Reumatismi cro·n ici: classil icazione . . Reumatis~o articolare acuto: è una Artrite d efor mante incret oria: te.r apia malattia da ultravirus? . . . . . . . » 155 ormonica . . . . . . . . . . . . . . . )) 149 Reu1natìsmo art. ac.: sintomi iniziali e Artrite degenerativa : è una malattia )) 141 a sè ? . . . . . . . . . . . . • . . . . loro importan za patogen etica . . . . . )) 155 )t 135 Re11matis1no cerebrale . . . . . . . . . ~i\rtrite reu1natic.a : compito della mal)) 151 nutrizione . . . . . . . . . . . . . . )) 153 Reumatism o: congresso internazionale Bjbliografia . . . . . . . . . . . . . . . )) 151 Reumatismi ci:on. di origine epato-bi)) 143 liare . . . . . . . . . . . . . . . . . Cardiopatie reumatismali degli adole)) 143 sce nti: crenoterapia . . . . . . . . . )) 154 Reu1natismo cronico ~ paratiroidi . .. )) 142 C HAUFFARD A. . . . . . . . . .... . )) 161 Reumatismo cronico: sintomi iniziali 144 Reumatism o di origine ovarica . . . . ")) D.olori arlicoJari reumatoidi d a terapia )) 123 salvarsanica . . . . . . . . . . . . . )) 153 ' Reumatismo: il problema del - . . . . )) 156 Reumatismo: la crociata conlro il End ocar dite reumatica: trattam . con cloruro di manganese . . . . . . . . )) 154 Reumatismo nell ~infanzia: frequenza del » 154 Infezioni focali . . . . . . . . . . . . . polso durante il so~no . . . . . . . . )) 124 )) 139 Reumatismo : sig nificato d ell a p·a rola Mal~ttie reumatiche e pseudo-reuma)) 153 tiche . . . . . .. . . . . . . . . . . . )) 139 Reumatismo tubercolare: crisoterapia . )) 147 Reumatismo tubercolare nella medicina Mal~ttie reumatiche: terapia . . . . . 15Fi e nella storia . . . . . . . . . . . . . )) 149 ~1:ialgie e n e.uralgie reumatich e : cura . . . . . . . . . . )) 146 Reumatismo tuber colare : substrato anaPolmonite r eumatica )) 145 Polso dei bambini reumatici : frequenza tomo-pato1ogico e batteriologico . . . )) 155 durante il sonno . . . . . . . . . . . )) 154 Virus reumatico : alla ricerca del - . . Diritti di proprietà riservati. - Non è consentita la nstampa di lavori pubblicati riel Policlinico se non us seguito aa tJUtoriUazione scritta

aaUa

re~ione.

E vietata la pubblicazione di sunti di essJ senza cita·r ne la fonte.

C. FnuGoN1, Red. capo.

A. Pozzi, resp. Roma - Stab. 'fipo-Lit . Armani di M. Courrier.


.Num. o I

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE ,.

SEZIONE I>RA..TICA.

REDATTORE CA PO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico M'edlco di Roma •

SOMMARIO. Lavort originali : U. Peratoner: Azione della tetraj odofenolftaleina. sulla. cu.rva glicemica. - }[. Bottaliga: Valore della. oolooietografia rapida. Osservazioni cliniche : A. OhiasGerini: Cordotomia. per dolori lancinanti in un tabetico. - E. Navach: Un .caro di a ceeeo epidurale a livello della caudn equina., Rilievi e riferimenti: F. Fivoli: Sulla c"t1ra della eifilide nelle p.rostitute. Sunti e rassegne : SANGUE E ORG~NJ Rl\.lOPOIE'rlfl : G. Cal1erio: Sui rapporti fra. leu cemia acuta leuoopenioa. infezione etreptoc-occica. e sistema. reticolo-endcteliale. - S . Rosenfeld e J. B . Pincue: Le emazie falci fonmi nella. traZZ:,l. hianca. - M. R. Levent : Anemia dd Jacksoh-Luzet e eplenect.omja. - Dawson e Penn : In·dioa.zion.j e rjeultati della eplenectomia. - FEGATO E VIE DILIARt : H. Eppi nger : Sulla patogenesi de1 cosidetto ittero catarrale. - E. Cha.brol, R Charamat. M. Maximin, A. Bu6S-Om, J. P c rin e J . · Cottet: Rieerche sperimenta.li au11e secr etine: loro imp<>rtan'r.n nella oolere&i. - J . Bottin: Rapporti fra pancreatit r ed affeiioni delle vie biliari. - 'MISCELLANEA : N. J agic: La trasfullione di sa.ngue nelle malattie interne. - !. F. O'Malley: 1J. trattamento della toneiJJite acuta. - M. Rignani : Stimolo tubercolinico : &i>eoi.ficità e aspecificità. DivagaTion i culturali : A. B. Marfan: L'Uma.nismo gre. oo-latino e gli st11di mediici.

LAVORI GRIGINALI. ~sti tuto

di Semeiotica Medica della R. Un iver. di Rom a diretto dal pTof. G.

BASTIANELLI.

sulla curva glieemiea. co

PERATONER,

1) ad un gruppo di ammalati di affezio-

ni diverse, guariti, ho iniettato 2 cc. di tetrajodo per via .endo,renosa di_cio1ti in 20 ~c . ·d i ncqua distillata; 2) ad un secondo. gruppo <li n1alnt i 'a ffetti da diab.ete mellito ho iniettato per la stessa via la eguale q t1a·n ti Là di tetrajodo: 3) ad un terzo grup1)0 di malati, con1e quelli del primo, ho iniettato endovena 2· cc. di tetrajodo disciolti in 125 g ram1ni di solu1ione di glucosio al 40 %. Le iniezioni sono sta.te praticate in tutti g li a mmalati n el ten1po di di eci minuti. on ho avuto .a lamentare d is tt1rbo .a]cuno , se i esclude in un 1caso una ce falea ·d urata alc u.n ·e ore ed in altri duo cas i L1n lieve rialzo termico (37°,8) preceduto da brivido ed acr,ompagn ato a m.alessere e vomito. I prelevamenti pc r lo studio d ell a c urva g licemi ca son-0 sta li fa tti isle1nati c.amente: il pri'mo dieci minuli dalla fin e d ella ini ezion e endovenosa; il secondo ed il terzo a distanza dal primo, e poi uno d al} 'altro di 20 minuti ; 1

Azione dPlla tetrajodofenolftaleina Dott.

Notizia bibllografica. - Cenni bibliografici. Accademi e, Società Medicne, cong• es ~· i : Accademi a Lruncisian-a. di Roma . - Accademia Pugliese di Scien· ze. - Accademia delle Scienze Mediche e Nat urali di Ferrara.. - Società. Medico-Chirurgica Veronese. Appunti !)er il medic l pratico : CAS ISTICA E 'I'ERAPI~: Dia.gnosi precoce di pioJiomielite. - Due casi ai ooeidf.t. ta febbre esantematica med.iterra11ea. (lxod·i osi esantematica estiva}. - Un o~o molto raro di p3Aralis i a tipo radicolare da pruntura di zecca. - La glicosuria. nella spiroohetosi ittero-em-0rragica. - Febbre ondulante. 'Un'epidemia sub.cliin.i ea d'infezione con brucella.. - Un nuovo trattamento della febbre ondulante oon i •derivati della m eliti•n a e delJ.a abcrtina.: le fol'llllomelitin0' e 1e formoa,bortine. - L'ut ili~­ zazions del violetto di .genziana nelle infez.iorui sanguigne. - SEMF.1or10A: Riflesso aiu.r.i coJ.o-utcrino. - MEDICINA SCIENTIFICA : Rachitismo da. ma,g neeio. - · Sull'a· zione del fooddQ sui teS&Uti profondi. - (',.ong~lazìouf: delle paratiraidj. - IGJENE : La campagna antimalarica nell'Agro E.omano durante il 1931. - La malaria, malattia della casa. - POSTA DEGLI ABBONATI. - V ABI~. Polit•oa sanitaria : G.. elvaggi : Risposte a quesit.d p er qnesti'lni di ~a.sei.m a. Nella vita priofet;c-ionale : ('o nco-n3i. - Nomine. promozioni ed onor.ificenze. Notizie diverse.

assi~ tente.

Ho voluto trattare questo argomento t)arlendo da qua11lo risulta a tale propo · it o nel lavoro dell 'A11tonucci sulla tecnica della co1ecistografia ra1>ida: })uon metodo di tudio .che merita ùiffu ione per la su.a pratic i Là e. perchè è quasi tota imen te scevTo di peri coli . Antonucci 11a stud iato il comportan1ento della curva g licemica dopo l 'iniezio·n e• di te- · tr·atjodo. Anzi , d.aJ l'an.a l i~i dell e ntodiricazioni osservate in questa curva sono state tratte delle deduzion i per· interpreta~e I.a rapidità di questo metodo 1c ole~cistografi co in confronto a quello del Gr.aham e Cole. Lo scopo .che mi sono proposto è stato di analizzare 1'azione ipoglicemica della tetrajodo. Ho divi .. o l' e. perimento secondo tre ordini: 1

1

1


164

e< IL

POLICLl N JCO

il quin to ed il se·~to dj n:iezz'ora dal p·receder1te1; il settimo, di un 'ora. lliporto tre curve le quali rapp-resentano il risultato avuto in ognuno dei tre grupp·i : le g ra fich e dei trenta malati sottoposti .a.Jla llrova (15 d el pnmo gruppo; 3 del secondo ; 12 del terzo) sono raccolte n ei proto·colli : ma quel~e del primo g ru.pipo non presentano dati deg·ni di rilievo: esse sono uniforn1i e $Ì 1 . ')o

I• ,

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fl .io 12. fl.10 10.'rO ~f fO..)O 10.~0 ~{.IO -tt.-,o 41.S"o

I0.10 f0.10

1.

FIG.

rassomig·liano tutte, dimostrando solo delle oscillazioni che arrivano all 'incirca al 5-7 ~~ del tasso e ch e n on creido possano m eritare perciò ·di essere prese in speciale 1considerazione. Solo in due ca i (esperienza 3a e 7a) la cu:rv.a1 devia dallia n orm1a : n el primo caso d.a una glicemia di 1,20 %o si scende al secondo prelevamento a O, 70 %o· e tale si m a11tiene nel-

si acce·n tu.a .a ncor più n ella terz.a . Abb.a ssamento che oscilla intorno al 10 % del tasso e la cui interpretazione non è· fa cilitata jleppure dalla ,risione delle colecistog·rafie. Net caso a glicemia più bassa la .curva è analoga a quelle del primo gruppo. Infi11e, :nell'.a nalisi delle 12 esperienze · di inalati trattati con temporan.e ament·e con t etrajodo e g Ju cosio, I.a curva glicemica n on diffe"· 9 o

- .................-""T-.,......,P'--r-,....,.......,......-.......____..,.__

4.1o

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2.

le su ccessive. Nel secondo ca'So, ·da una glicemia di 0,85 %o si sale .a,1 terzo prelevamenLo ad 1,4.-5 %o per r idiscendere alla fine dell 'esperic11za a g r.. 1,10 %0. L 'inter.pretazione dei d ue casi, esattamente in contrasto l 'uno .all'altro ( oonvalescente di ·pleurite assuda tiva il p·r imo, e di reumatismJo1 articolare acuto il secondo) tl10n è ,d i facile interpretazione. I l se condo gruppo, costituito da malati affetti da di.abete, è esiguo: n on pertanto i r isultati son o conc-0rdi nei due ca·si a glicemia .ailta, n ei quali i rileva un abbassamento della 1curva tra la prima e la ·seconda ora e ch e

1

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10.Jo 10.S"o ff.IO

1t.lo 11.5"01

Fra. 3.

risce, alvo che per le variazioni di tasso individuale, da quella di un.a com1une curva fatta 1con introdu zione di solo glucosio. In un cais o però (esp. 1°) n el qu.ale l 'ammala to er a affetto da ittero i11fettivo, la curva si allonta·na dalla norma pe,r un ritardo di circa 8 ore n·el ritorno al t asso iniziale. Interrpreto tale ritardo come conseguenza della offesa della cellula epatica, t3!nto· più ch e in un secon·do 1caso di ittero infettivo , ug ualmente trattato, mia cruando già non vi erano più segni clinici evidenti, .niessu·n.a mod ificazione della curva è avvenuta.


.. [ANNO

XL,

NUl\(.

5J

SEZIONE PRATlt:A

NORMALI

Nome

P.

Glicemia

165

Iniezioni di sola, Tetraiod0 (gr. 2) eTidovenose.

dopo

dopo

dopo

10'

30'

:iO'

dopo

dopo

dopo

dopo

1,10

1,40

2,10

3,10

I

I

D.

0,95

. 0,85

0,85

0,85

0,8.)

0,80

Q. G.

1,10

0,70

o, 70

O, 70

O, 70

B. R.

0,75

8~80

0,75

O, 75

o,70 o,75

L.

0,85

1, 15

1,45

1 45

. 1,40

l ·-

0,95

1 -

D.

M.

I

.

I 0,80

0,80

o,70

o, 75

o, 75 o, 75

l ,3G

1,25

-

l ·-

1,05

1,05

-

1,05

-

1,05

1,05

-

1,15

1, 10

1,10

1,15

-

] ,35

1,35

1,30

1,35

0,75

1,05

1,05

l,10

l ·-

F. G.

1,15

1,20

1,10

A. M.

1 35

1,35

1,35

A. G.

1,25

1,30

1,30

1,25

1,25

1,30

1,3.0

-

M. E.

1,40

1,40

1,45

1,45

1,45

1,35

1,35

-

B. M.

1,20

l _,30

1,20

1,20

1,25

1,30

l 20

A. F.

l ·-

1,10

-

1,25

1,15

1,20

1,15

Z. M.

1,30

1,25

1,30

1,25

1,30

1,30

1,30

-

1,30

l,30

1,35

l ,35

1,35

1,35

-

-

0,95

1 -

1-

0,90

0,95

0,90

l ·-

-

2,90

-

D.

C. E.

I

I

B. M. L

E.

,,

I

I

I

II

I

-

.

DI ABETICI .

l1iiezioni d i sola Tetraiodo (gr. 2) eridovenose.

L. D.

3,10

C. A .

5,15

5,30

5,15

M. I.

4,85

4,80

4,85

NoBMALI -

2,90

3-

4,75

3,10

2,90

4,75

4,80

4-

4,25

Iniezioni di T etraiodo (gr. 2) disciolta in glu.cosio (40 %) (gr. 125) endovenose. 3,20

2,90

2,60

2,90

3 50 ' 1,60

1,25

0,90

0,90

2,20

1,65

1,20

0,80

0,80

0,75

5,10

4-

2,50

2, 15

1,55

0,90

] ,15

0,95

D. C.

1-

1,50

3, 70

B. G.

1,20

3,45

F. R.

0,75

D. F .

1,15

B. E.

1,05

3,40

4-

2,30

1,40

Z. I.

1,20

4,85

4-

3-

2,10

1,35

P. C.

1,60

4-

3,60

3,25

2,50

1,60

C. M.

1,25

4,85

4,25

3-

2,40

2-

1,20

P . P.

1,35

3,35

2,20

1,50

1,10

1, 15

1,35

C. A.

1,25

3,25

2-

1,25

1,10

1,25

F. F.

2 --

2,75

1,75

1,40

1,30

1,20

P. I.

1-

3-

2,50

1,50

1-

1,20 1, 10

2,30

-'-

I


l6(i

« IJ. POLlGLJ I L.:0 n

(;0 11clu.d endo , rilevia1110 ch e:

1) la tetraj odofooolftaleina inietlata p er via endovenosa n ella i}r atica de1la coleci stografia rap·i da .p roposta dall ' Antonu cci no11 d eter1nin.ai negli individui sani modificazioni d el la curva glicemica tali al111eno da richla·rr1arc .su di essa una proprietà comunqu~ ipoglice1nica o sulla quale fonda r e la spiegazione del inec.canismo di azione rapida d ella coleci sto g rafia; 2) che la stessa so ·tanza determina nei. Jn.alati .affetti da diabete mellito con g licemia alta un a bbassamento della g licemia che inizia dopo la prima ora, ma ipersiste anche douo l.èl terz,a ; 3) che n egli individui n ei quali la t etraj odo viene iniettata ais sieme al glucosio, la c urva glicemica avviene come nei normali iniettati con solo glucosio, mentre si osserva , :i11costa11teru ente, una glicosuria ch e si aggira intorno al l!0-20 %o e che si esaurisce entro l'ottava ora dalla iniezione; 4) ch e l e colecistog rafie eseguite: a) confermano la rapidità. 0S1Servata dall 'Antonu cci nei ca si 11e i quali alla t ertrajodo si è unito il glucosio ; b) ch e n ei limiti d ella coleci stog rafia r.a1)ida ricri trano p erò a n ch e due •Casi i!lli ett.at i co11 sola tetrajodo· e nei quali il tasso glicemico non era piiù elevato del n·ormale, menit.re n ei i~imanenti casi la visibilità della cisti fellea si è avuta entro i limiti di t empo previsti dal metodo classico del Graham; e) cl1e dei tre casi di dia b et e sol o in u1n o (esp. 2€5) la cistifellea si è riempita e ntro le due prime ore, mentre negli a ltri non s i è assis tito• al ·r iempim.ento n eppure dopo la quarta ora. Per quanto i risultati d elle esp erierue siano -conc·ordi nei singoli g ruppi, non penso che si .p ossa facilmente arrivare per ora ad una spiegazione del m ecca.n ism o d ella ra pidità della coleci stografi a rapida ; poichè l e condi7.ioni particolari dell'esp erimento (tetrajodo, tertt.po , qua1tLità e via di inj ezionie d el g lucos io) fanno sorgere molteplici dubbi. T.a,n to è vero che gli AA., che pirima di n1e si sono interessati dell '.ar gomento , P.anno esposto int€Jrpretazioni solo in· via di ipotesi. Perciò l e n1ie esperienze sono da considerarsi per orél come il punto di partenza di uno istudio che potrà venire ulteriormente condotto p er risolvere a lcuni quesiti ch e nello svolgimento del lavo ro si sono venuti u ccessivamente presen-· tando . Preciso fin d'ora cl1e le curve g licemich e 4

1

so110 sta te fatle dosa11do il glucosio 1c on il colorimetro di Zeiss-Ikon; però i .prelevamenti de1l sangu,e son o stati fatti em pre dalla vena d el gomito, a d eccezion e di un caso (esp. 28), il cui risultato dal punto di vista d ella c urva non risulLa p·er questo n1odificato. Ho preferito tale sistema dj ,p relevamento perchè preleva r e in serie, a bre v.e distanz.a di tempo, con la sola puntw·a di un dito, non solo non era agevole, ma potev.ai riuscire anche inesatto se il preleva1nento non veniva co·m.p iuto enLro i.1n d et ermin.ato limite di t empo ch e imp·odj . . se ogni 1~a rziale coagulazione . Ho anche controllato la curva con i sistemi cli dosaggio coml1n·e senza constatare modificazioni di esse tra i due metodi. Solo segnalo un tasso 1costantemente più alto con il colorimetr·o di Zeiss-Ikon e delle differ,enze quantitati\1e tra 5 e 1O e che io faccio rientrare p erò nei limiti di errore legati al :mte todo stesso. RIASSUNTO.

L ' A. esperimentai l 'azion e sulla curva glicemica della tetra jodo fenolftaleina sola e addizionata al glucosio, in individui sani e in diab·etici . :BIBLIOGR..i\.FIA. .i\NTONucc1 C. Policlinico, Sez. Pratica, 1931, n. 1. In. lbid., 1931, n . 17. CH1RAY, JLESAGE et E. TASCHNER. La Presse Médicale, 1931, n. 88. ZAPPAL.À G. Policlinico, Sez. Chir., 1932, n. 7.

Istituto di Semeiotica Medica della R. Univ. di Roma. Direttore Prof. Gru SEPPE

iBASTIANELLI.

Valore della colecistografia rapida. Dott. MARIO BoTTALIGA, aiuto medico .e r,adiologo.

La colecistografia rapida secondo il metodo ideato e praticato per primo da Antonucci (vedi Policlinico, Sez. pratica, n. 17, 27 aprile 1931) è stata da noi esperimentata su soggetti n ormali e- patologici. L a t ecni ca eseguita è 1start;a la s eguente: In 125 cc. di soluzione di g lu,cposio al 40 % si sciolgono gr. 2 di tetTaiodo-fenolftaleina sodica. Si filtra sterilm.ente. !iniezione endoven·osa in 10-20 '. 11 m .alato va ,p reparato con due g iorni di dieta ·pov.era di idr·a ti di carbonio; al mattino d ella prov.a. è digiun·o . La dose di g rammli due è p er soggetti di peso i;nedio. Dopo un.a, due, tre ore si prendono i radiogrammi seoon.do la teionica u sual e. Abbiamo pre... ferito preparare con l.a dieta i pazienti piuttosto ch e inie ttare insi em e al g lucosio l 'insu1


[ANNO

XL, NuM. 5)

SElZ!O~

li11a. La dieta prescritta consiste in uova , 'erdure e carne: è e senziale per la riuscita del metodo che tale di.eta venga os ervata dal i>azicn te strettamente. Abbiamo espe1ri1n·entato prima u og·geiti normali e poi u alc ullli soggetti con malattie di fegato. Su soggetti norm1ali venne eseguita1 primu llna colecistografia con il .m e todo usuale, p o i a .di ta1nza di pareccl1i giorni venne fatta l~\ coleci tografin. rapida secondo il n1etodo Antonucci. Complessivamei11le vennero eseguite 60 colecis togra fi e. Su 19 oacret ti ritenuti norrn.a 1i 'enn e eseguita la coleci tografia usuale con la sola tetra iod-0fen ol: i ebbe l 'iinizio della visibilità d ella ci Li f ellea mai prima d ella 70. ora e ottin1.3J apparve l '0mbra colecisti ca tra la sa e 12a. ora, ad eccezione di 1 1caso nel quale si ebbe una visibilità precoce a lla 4a ora . ui medesimi soggetti i e eguì la col ecistografia ra.pida secondo il metodo g ià detto. La visibili Là d ell 'om1bra d.e l]a cistifellea ap parve in cinqu e iS-Ogo-etti g ià ev idente un'·ora ·dopo la fin e d ell'iniezione. Negli altri apparve al la se.conda ora e in a-ener e fu sen1pre o ltim a ~1l] a 3a ora. In quattro sogo-e tti i ebbero dopo r irca due or e dalla ini ezione disturbi con istenti in bri · vido, ambasci.a, vomil-0 e lieve rialz-0 Lern1ico. In questi soggeitti non si ottenne la visibilità d ella ci tifellea in modo precoce e regolare come megli altri : in uno i ebbe a l la 3a. ora, ma debole, e in uno n-0n si ebbe ne una opacizzazione d ella cistifell ea. (Probabilmente in questi cais i i disturbi la m entati sono cl.a <tttribuirsi ad a]terazion,e del prodotto e ein.dosi nota ti in una sol a ,s ettimana di e perienze) . In O<Ygetti patologici avemmo que!'ti ri..ul tati: Su 18 coleci ·ti ti 2 volte una opacizzazionr debole dorpo 3 ore, bu·ona dopo 6 e 9 ore ; un a volta la cistifellea si l"ese visibile solo alJ a 7a ora; n egli altri 15 casi mancò 1completam em.te la visibilità dell 'o·m bra d ella col ecisti . In questi casi di colecistite di parecc~1i i rbbe il r eperto operatorio. In qUJa1ttro itteri infettivi b enigni in tr non : i ebbe n essuna irn i,ezione ·della cistifell ea, in • 11no fu invece b·u on.a dopo tr·e ore e mczz.a. Tn l1.n ittero in un caso di cancro d e1 feo-a to r1on si ebbe 1n es una visibilità. Per provare poi com e la precocità d ella vi~ib ilità della cisLifellea sia in rapporto con la elevala g licem ia ch e improvvisam ente i provoca, al)b iamo fntto il ~eguente e perin1ento; 1

1

1

167

E PJ\ATLCA

oo ~ oggetto 1101·male ch·e g ià aveva avu1o i11i c Ltata l a• cistifellea alla &-a. ora oon il m etoclo usuale e alla 1a ora coo il metodo rapido , ru iniettato grammi 2 'di tetraiod o fenol , e dopo tre or e fu preso il radiogramma che i1on mo~ l rò n e una ombra. Subito <lopo si inietto g·ra1nmi 50 di gluco io in soluzione al 40 %: la r1 tifellea apparve b ene ·O•p acizzata d opo sol i 40' d alla iniezion . di g lu cosio. i è dimo.'ll'aLo così 1ch e il i)a1Ssaggio· m.ella bile della ~o~ Lanza opaca avviene rapidam ente quando si t lcva il contenuto di g lu.c o~io nel sangue. (11 ct1m1portamento della c urva glicemica in molt é dci noslri casi è stato aocu.r atamente istudi nlo dal dott . P e ratoner). I11 un caso di diabete fu iniettato solo 9 ~ ra1nn1i di tetraiodofe nolftaleina. Si trattava cli 11na o-iovan e diabetica· con elevata .glicemia r 11e n.e l momento d e11 'in i ezi on e di Le tra i odo era del 5 %o. La colecisti apparve r vidente doJJO 1 h. e J 5 · ed un 'ombra intcn a . i ehbe dopo 2 or e ci Pc.a. In altri due ca. i di diabete con1 g li cemie di 2,50 %o e di 4,80 %o invece n.o n abbiamo avuto n essuma vi~ualizzazionei precoce dopo la ini ezione di t etra iodofenol. Non abbiamo potuto orprendere una evidente opacizzazione del feaato, n è 1rrediamo ch e anch e usando dosi ma O'Qiori di tetraiodorenolftal eina si po sa otten er e alcun effetto: f)er la eipatografia non può essere sufficiente il JXl. sag·g i-0 attraver o il fegato di llna so tan1.a ch e ra·pidam1ente si elimina con la bile. crual e è la te traiodo fenolftalein n.. Conclude ndo il metodo d ella col ·c i&Lografia rapida di Antonuicc i ci ha dato oostanti risultati in so ggetti normali inei quali entro 1-3 ·o re avviene il riempimento d ella colecisti con la bile opacata. Tal e ri llltat o co tante in soggetti , en za m a lattie clcl fe~a·l o o delle viei biliari non si ottieJDie in rasi di malattie ch e ledono Ia funzione della oell ul.a epatica (itter o infettivo) , o ch e alte.rino la parete d ella vescichetta biliare (colecistite). Tn tali caF-i n on si ba ne suma opacizzazione ne1)pUJre tardivamente, oppur e si ha un~1 opacizznzione tardi,,a solam e nte. . Altre volte la O[)acizzazion e ])rcrore i effcltua molto d ebol1n·ente. Jl valore dia O'nos tico d el metodo quale a 11oi è arppar so in un arnno di pratiioa coni iste appu·n to nel fatto ch e il non visu.alizzarsi della r i f' tifellea :nelJe 3 or.e è g ià t1n cgno di lnalattia della cistifellea1 o di unn a Iterata funzio•tta 1ità del fegato. P e r ciuesto riten ia n1o ch e il m eto do debb~ ii1

1

1


16

(( TL P OLTCI.l

a vere U!Ila mag·g·iore diffu io11e di c1ueil lo cl1e fino.r a non abbia avuto. Quanto alla tecnica noi abbiamo . olo e p erin1entato la prima mani era d el m e t·odo Amtonucci della iniezione.i di g luc osio e t etra iodofenolo senza insulina·. Dai risultati avuti 1ci . . embra . . 11perflua l a aggiunta d ell 'in ulina: J?er .avere cos ta1nti ri11ltati è necessario· ch e il ma lato si attenga alla dieta •pover.a di idr.ati .d i carbo11io (vr1 ·cl t!l' C, carnei, uova, burro) per due g iorni. L 'i11iezione di gluco io e di tetraiodofeno l J1o n ha dato ge11eraln1·e nt·e magg iorr dis1t1.rbo <li que.lli ch e può dare l.a semplicr ini ez ion e ·cl i 1e traiodo~eno l. l{i Leni an10 qt1i11di c he i \ra11ta.g·gi d el inrtodo . . iano tali che, malgrado i due giorni di pre1Ja razione e i.I ·n1ao-gior volu1ne di liqt1id·O da ini ettare, ia veramente di t1tilità il farlo en Lr;_ire r1ella pratile.a u uale.

RIASSUNTO. .L 'A., i11 b,a e .ai ri1s~ultati otloou1ti con ()0 e. a1ni co]ccistografici , af]arma la })ontà d e l m e lodo ·d ella col eci._ tog r:afia r a.1)ida che p erm ·e l t0 in . og·g·etti senza 111alat t.i·e d cl feg-:ato o d elle vie biliari di ' 'i sualizzare la ci tifell e.a entro tre ore. In casi di cole.cistite <' di itter o in fettiYo tale visualizzazione ll recoce 1nancò. Monografia lateressaatlsslma :

Dott. Prot'. tlOBERTO BOMPIAN I Libero docente cli Clinica Ostetrico-Ginecologic a nE;lla R. Università di Roma

Eugenica e Stirpe con 8 grafici nel teet-0 e due tavole fuori testo. Prefazione del Prof. Sen. Ernesto Pestalozza. Indice-Sommario. - Premesse e presentazione del la· vora. - PARTE I. Eugenica in generale. - Le eredità patologiche più importan ti dal punto di vista de1uografico ed eugenico. - L 1eredità sifilitica. - L'ered i tà tubercolare. - Alcoolismo ed eugenica. - La malaria in rapporto al problema d-emografico ed engenico. - Le malattie nervose e mentali di fr onte a l problema eugenico e demc.grafico. - Fattori legati alla funzione di matern·i tà che poasono avere influenza s ul problema demografico ed eugenioo, più specialmente cons iderati da questo secondo punto di vista. - Costituzione ed eugenica. - PARTE II. Engenica applicata nella giovinetta in vista della futura funz.ione di maternità. - Lo sviluppo delPapparato gen itale dalla nascita all'età della v.i ta eeasuale. Le cauEìe che possono modificarne l'evo luzione ed i loro effetti più specialmente considerati per l 'utero e per l'ovaio. - Lo sviluppo del bacino e le cause ohe pos· ~on o alterarne l'evoluzione dalla n ascita a ll'età della vita sessual e. - Lo sviluppo della mammella e le cause che poosono alterarne l'evoluZAione l'ipercuoten<looi sulle funzioni di m aternità. - L'igiene e la prafila..ssi g.i necolaigioa dall a nascita all'età della vita ~essu alt in rapporto a lla futura funzione di m aternità. - Il lavoro stipen diato e salariato, considerato più s pecialmente nell'et à dello sviluppo, iil rappo rto a lla funzic.ne della maternità. - La profila.ssi morale del m atrimonio: disciplina nella vita rlella giovane che si a,ppresta a divenire madre. Volume in-So, di pagg. VID-232, nitidamente stampato. su ca rta uso mano-macchina.. Prezzo L. 2 5, più le t-1pc~e post u I i di spedizione. Per i noetri arbbonati sole L . 2 2, 7 5 in porto franco. Inviare V:i.glia all'Edito re LUIGI POZZI. Offic io P (}~tale Succu rs a le aiciotf.(). ROMA.

[ANNO XL, Nul\r. 5]

reo ))

OSSERVAZIONI CLINICHE. OsPEnALE

oBL

LITTORIO - PAnIGLIONE

!FLAJANI

Cordotomia per dolori lancinanti in un tabetico. (*) ANGELO

Cui

ssERINI,

chirurgo primario.

Il caso, sul quale de idero richiamare l 'attenzione dei Colleghi , m i è sen1brato meritevole cli una breve relazione per i motivi segu enti: 1) La inutilità di interventi sulle sezio111 centra li del simpatico i)er calm.are stati dolorosi p eri ferici, quando le le ioni, che sono cau sa d ella sindrome doloro a, hanno una sede midollare o r adicolare spinale . 2) La efficacia della cordotomia per ca Jm .are q11esti dolori; la qual cosa, se fu già n el 1911 op er uliYamcntc dimo~trata da Spiller e su ccessivamente qa 1nol ti a ltri Chirurg i, non embra sia presso di noi tenuta nel con to, cl • ~ effetti va mente 1nerit,a 1

Ri:-i. ~llll.10 breven1e11Le il ca o: uomo di 62 an11i, fotografo. È ammogliato, ltn un figlio. Entra in ospecln lF. il 10-5-1932. Ebbe blenorragia a 20 anni; uri 'adenite Ye11erea a ~O anni. \'erso i 40 an1•i co1ninciò ~d a'" ·ertire dole nzia alle articolazioni degli arti inferiori, specialme11le al ginocchio destro. Circa 10 anni fa, poggia11do inale il piede si11il 10, aYYerti uno scricchiolio al pied e stesso; comparve poi una ecchi.Jnosi , e modico dolore. ll rollo d el piede i è andato gradualmente l11 1uefacendo e defor1nnndo. In questi ultimi rn csi è rico1npnrso il dolore al L)iede sinistro, ed l1a ::iss11nlo rapidamente un a grande i11 l13U ilà, sol lo forn1.a di crisi di :unga durata. Il dolore è più violen.lo di not le, e loglie al paziente il sonno; ma. ancl1e di giorno si fa sen tire, e rende impossibile il camn1ino. Qbjettivamenle il paziente appare i~ discrete condizioni di salute. Nulla di riolevole a carico degli orga11i toraco-acldominali. Il piede sinistro è Sj)<:'Stato vcrs0 I "inter110 rispetto al~ a gamba . Il collo del piede è ingTandito e deformato; i due malleoli sembrano au1nentati di volume e il loro a.(J1Ce è ravvicinato al suolo. Limitati i movime11ti di flessione-estensio11e del piede; ubolili quelli di rc lalione . .La palpazione d el piede riesce i11dolore. Il paziente :ocalizza il dolore nell 'interno d el coll o clel piede e sulla Slltt faccia es terna. L 'e ame neurologico dimostra abolizione dei riflessi tend in ei deg"li ar ti inferiori. Rigidità pupil l 1re riflesS:a W . R. + ..L + +. lladjografia de: piede sini stro (prof. Nuvoli) : segni di 0sleoiartro:,L. 1I1 g:rado molto avanzato con dis truzione presso che completa dell 'astragalo e formazio11 e di numerosi osteofiti. Questo aspetto ricorda le arlropatie cl i orjei11c n ervosa \tabe, siringomielia).

( ) Il l avoro è stato consegn(\to alla Redazione il 30 noYernhre 1932.


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SEZIONE PRATI CA

persi~tcnza

e la inten ità ùei d olori ci i11d'll ~ono ad eseguire uria ·im p atect o111ia 101nJ>nre, e hl' .-iene praticata il 18 maggio. In racl1iane lesia i10Yocainica (precedula da ini ezio11e di eiedralina) vie11e scoperta per via extra . periloneale la catena lombare del simpalico di si11istra, d ell a qua· e si reseca u1~ tratto di c irca cn1. , comprendente i gangli IV, III, II. Il gior110 Sltccessivo all 'interve11to il paziente .dice di non aver dolori; ma essi ricompaiono il g iorno seguente, e persistono con i caratteri e l a jnte n"ità precedenti . , i inizia una cura di Trepol . :ÈJ 11eccssario furc d elle i11i ezio1J i morfina, p er calmare le1?1poranea111enlc i dolori. Do1-'o circa t1n m ese dall 'i11lerve11Lo dato ch e i: j:>ar ien le localizza con precisio11e il dolore ulla faccia es terna dcl collo del piede, si i11fil tra la r egione con novocaina, n1a senza alcun risultato. Il p aziente, c he può riposare solo sotto I 'azion e d ella 111orfina, deperisce rapida1ne11 te. i decide di eseguire una cordolomia. Il 6 se tt e mbre 1932, in ane te ia locale, prece· <iuta d a ir1icz ion e di nlorfina i pralica u11a l aminec lon1ia d all a IX allc.t ÀII D . (procc so Alessanàri) . Aperla la dura, fuori esce una grande quun tilà di liquor, sollo pre ione, nonosta11te che jJ paziente i trovi in posizione di n1odica Trendelenl>t1rg. Esis tono clcl:e for1nazioni aracnoidee lJseudocislil'he. Le m eningi inolli si mos trano is11e_sile e b iancastre; le radici poste riori so110 av. ,·oll e da aderenze; il cavo sottodurale appare m olto <1n1pio, e il i11idollo sembra occuparne solo la parte anteriore. .\. queslo punto si fa una hrevc a neste ia eter ea, per poter rnobilizlarc le r adici posleriori di d es tra e m e llere in evidenza il legamento dentato , -che corrisponde a :la parte più alta d ella l a1nineclomia. Si lira su que to con l1n uncino po lerior mente e a sinis tra in modo da o ttener e una analoga rotazion e del midollo. Appaiono i primi filameuti de1le racl ici anteriori di destra. Con ]a punta di un bis turi do cataratta prirna, indi cori Ull piccolo uncino, si sezionano gli strati più superficiali deJ inidollo cornpreso fra legamento d enlalo e radice anteriore (pro.fondità della sezione circa 2 mn1.). La consis tenza del:a pia meninge e d el midollo sembra notevolmente aumentala. ttlura <lella <lura e d.elle parti molli d or ali . Dccor o post-opera torio n ormale. Il dolore in corri p ondenza d el collo d el l)iede sittislro scompare subito, n è è ricompar so sino ad oggi. I11vece i: poziente si lamenta per alcuni giorni di dolori alla coscia e al ginocchio. Lo staL0 di salute del pazi ente migliora rapidamente. Obiettivamente i con sta ta una ane tcsia al dolore sul pied e e sull a gamba sinistra: le altre specie di f:eusibililà sono conservate. Il paziento lascia l •osp edale il 6-11-1932. 11

d'

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Si tratta evidentemente di un tabetico, nel quale le manifestazioni più evidenti della n1alat~ tia sono da te da un'artropatia del collo del piede sin i~tro e da una sintomatologia dol orifica, essa pure l·ocalizzata al piede. Ma m ent1·e il processo osteo-artrosico .ave'·• evoluto nello spazio di anni senza recare s1)e · c iali disturbi ubiettivi, la fenomenolog ia do-

169

lorosa insorta negli ultimi m e$Ì aveva rapida · n1ente assunto tali caratteri di durata e di violenza da richiedere essa sola delle speciali misure terapeutiche. Il primo intervento , la re ezion e della catena del simpatico lom.b are di sinistra, fu da noi eseguito, più che per analogia con le oper.azioni sul simpatico (sezione dei rami comunicanti, distensione del plesso solare, sezione d ello splancnico, ecc .) consigliate e fatte in alcuni casi di . crisi gastrich e tabetiche , per g li effetti talora sorprendenLi da noi tessi constatati in parecchi casi di indromi dolorose a carico degli arti. !\-:la in questo paziente l 'effetlo della resezione . . impatica fu del tutto negativo: e tale infatti doveva e ere, dato ch e i dolori non er ano determinati da fatti di insufficienza v.aco1are, dovuta, almeno parzialmente, a fenomeni cli vasospasmo; condizione, che si pre. ta a constatazioni preoperatorie e giustifica la ramisezione ·O la ganglionectom1ia. Nelle stesse crisi gastrich e della tabe gli effetti ottenuti con la irnpatecLomia, ch e do' rebbero estrinsecarsi non olo con la vasodi1.nLazione, m a con la oppressione di vie sensitive e m odificazioni del tono della muscolatura ga trica, on o tati as ai spe o insu fficientemente controllati, tanto ch e IFoerster concla11na questo gen ere di interventi , sopratutto )Jer il fatto ch e le ]e ioni sono midollari e radi colari. l~ invero . le varie f e11on1en o1og ie dolorosi') nell a tab e sono verosimilmente in rapporto ron le lesi·oni di radiculite spinale. Da ciò la ragiono di interventi ch e in un prit110 temip o si rivolsero alle radici posteriori , indi ai cordoni .antera-laterali del midollo La rizotomia è certamente in grado di far scomparire le crisi dolorose dei tabetici, m a J1a i segu enti svanta O'gi: in parecchi casi è nece~saria la sezion e cli parecchie radici, ciò ch e rrnde n ecessaria u11a laminectomia estesa, e pri,ra della innervazione sen si ti va un territorio più o m en o .am1)io del corpo; l 'aneste~ia inoltre provocala dalla rizotomia spinale J)Osteriore non è elettiv.a, com e qu ella ottenuta con la cordotomia, m a totale, interessa cior t t1tte le forme della sensibilità,· superficiale e j)l'ofonda, il che significa che an ch e I.a coordi11azione ' dei movimenti n ella zona anestetica vien e a soffrirne. Non vi ha quin cli dubbia ch e l 'operazion·:\ e eguita da Spiller il 19 genn aio 1911 abbia sec:rnato un n otevole pro o-resso nel campo della chirurg ia del dolore.


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e< Il~ POLICLINICO

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[ANNO

XL, NuM. 51

Da allora ad oggi numerose cordotomie so- ch e ~ arebbe co11sigl ia.bile fare l'anestesia lono st.a te eseguite, sia per crisi tabetiche, sia cale di una radice posteriore, .anzichè ricorreper dolori violenti determi11.ati da tun1ori ii10- re all 'an estesia eterea, ch e, anche se di breve durata, n,o n consente al paziente di dare perabili o da altre affezioni, che non permet tono un interven lo cura tiv·o locale . Fra i cl1i- subito risposte a ttendibili sull'estendersi delrurghi , ch e si . . ono occupati dell 'argomento' le zone anestetiche. Volendo ricorrere all 'anericorderò: Le.igl1ton, t 'razier e Spill er, Peet . stesia gen era] e sarebbe in ogni caso preferibile Foers ler , Sica.rd e Robineau , H.agenau , Horax , quella con pro tos id-0 di azoto, perchè p ermetBeck, Stookey, Stebbing, Bankart, ecc. te un più rapido risveglio. Recentemente Grant ricord.ava di aver eseNei tab etici, a giudicare dal rnio caso e g uito 51 cordotomie su 48 pazienti n ello spa- cl.alle osservazioni di altri chirurgi, per la prezio di 14· a nni ; e Stohr riferiva su 12 cordotoen z.a di pseudocisti aracnoidee e di aderen zP 1nie eseguite da Kirschner. talor.a tenaci e numer ose fra le r adici, l 'ind! Con· la co rdotomia ci si propone di seziona- viduare il legamento dentato può essere indu re il cordone antera-laterale del midollo, n e l gino o. Si consiglia in ogn i modo, per facili quale decorrono le fibre della sen sibilità dolo- tare la scopertura di questo legamento, e la r ifi ca e termica del lato opp-0sto, al diso1)1"t visione del cordone anter-0-l.aterale, di estendel pu11to di e ntrata e di decussazione delle d er e quanto più si può in senso trasversa 1 ~ fibre pertinenti al territorio sede del dol ore. l 'asportazione della lamina. La dimostrazione clinica-anatomica, prima Tira11do con un uncino sul legamento, o se di quella O·p eratoria , ch·e il fascio di Gowers zionandolo e afferrandone l 'estremo centrale conten esse le fibre della sensibilità termica e con una picoola pinza (sul tipo delle mosquito d·o lorifica, fu da ta dallo stesso Spiller n el 1905, forceps), si può f.ar rotare i1 midollo in modo quando egli osservò alla autopsia di un indi- d.a m ettere in evidenza la parte più laterale vidu·o, ch e aveva presentato anestesia termica della ori..g ine apparente delle ra dici an leriori. e dolorifica delle due gambe, la presenza di La sezione midollare, ch e può esser e eseun tubercolo solitario nel fa cio di Go\c\'er s dei guita con un piccolo bisturi o con un uncinci due lati. sul tipo di quello di Frazier, deve es~endersi ·L a tecnica della laminectomia non è diffidalla inserzion e del legamento dentato a quelcile ; p uò essere eseguita in .anestesia locale, la più laterale dei filamenti radicolari anteanzi è consigliabile e eguirla in anestesia loriori; e non sorpassare la profondità di 3 mm. cale, per J)ermetter e ad un neurologo di co 11La p ossibilità di poter controllare al m·i lli lrolla re, durante la sezione del f.a scio, il pro111etro la profondità della incisione costituisce, gressivo salire della zo na anestetica dalla p efra i punti fondamentali della tecnica della ri feria verso il tron co, mian mano ch e la secordot omia, il principale. Quantunque Sszoson zione del fascio si approfonda. J.aroisch ewitsch abbia osservato che lo spessoNecessita una piccola laminectomia (2-3 verr e del fascicolo di Gowers può r aggiungere tebre), il ch e costituiscei un vantaggio non i1ianche 4 mm., tuttavia non è prudente fare differente sulla rizotomi.a , ch e abbisogna di una sezione superiore a 3 mm. di spessore. una laminec tomia di solito estesa. E, dato ch e le fibre più superficiali son o L 'unico momento n el quale i chirurgi con sig li.ano di aggiungere alla anestesia locale la quelle ch e innervan o le parli più periferiche , an estesia genera le è quello in cui le radici po- (arti inferiori), così , qu.ando si dovrà eseguire steriori debb ono esser e isolate, per potere oriz- una cordotomia per algie dei piedi o dell e gamb·e non sarà n ecessarjo sorpassare la prozontarsi Sl1lla sede del legamento dentato . fondità di 2 mmr. ; oome abbiamo fatto noi. Talora, com e nel mio caso; e in gener e n ei Questo non solo ci metterà al sicuro dalla t ab etici , l'isolamento della radice posteriore è as ai indaginoso, data la presen za di ade- lesion e delle vie motorie talora verificatasi, quando la sezione ha sorpassato il limite dei renze. Le manovre sulle r adici posteriori sono mol- .3 mn1., ma verosimilmente provoch erà anche to dolorose, mentre la sezione del cordon e di una an est esia più elettiva , limitandola alla ola anestesia d o l o rifì c~ . Gowers è completamente indolore . Foer .. ler , ' Vilsor1 e Fay hanno infatti dimo · Dati i vantaggi dell'anestesia locale, sia in rapport-0 a lle condizioni generali dell 'indivi- , trato ch e le fibre per la sensibilità termica duo, ia a lla po sibilità di poter controllare lo h anno n el cordone antero-laterale una sede insorger e e il progredire della anestesia peri- i1iù 'Profonda di quell e dell a gensibilità dolof(>rica durante la sezione del fascio, io credo rifi ca . •


: \KNO

XL .

Nu~1 .

5)

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sgz rONF. f?R,\ TH : \

Nel i1ostro caso ad una ro rd·olo n1.i.a a ·sai " upcrfì cinle, corrispondente ad u11a locali zzn.zione tlel tullo periferica del dolore, 11a co rri s1)0~lo una a11cstesia che sale Oito a l g i 11occb io ... i11L \ r , -. a la . ola en ibilitù dolorifica. <:on· \ ie11<' in ogn i 1l1odo e .. eg uire una ezione o·ra clua]c, contro ll nr1tlo ull 'arto e sul tronco del pazic11tc l 'e Le11dcr si della zo11a anestetica, e, 11el dt1bl)io, fare i>iuttosto una incision e no11 lel tutto .,,ufn cicnte, anzich ' q11a tro1)po profonda, cl1e i11leres e1~ebbe irri1nediabil11lente le ' ie 11tolorie. Cl1è questo è ap11un lo il pu n I o debolt' della ~·o rdoto1nia, ri petto al la rizo tomi.a, il pericol\J ·ioè di provocare 1)ara li i di n10 Lo, quando . . j iano inavvertitamente sorpa . nli i lin1iti clel fascio di Go"\ver . . . Qualora do1)0 una corJoto111ia, i dolori non ... co111r>a iano co111pletan1 nte, o ricompaian o do1Jo un cerlo tcmJ lO, ln cordotomia può e SCl·re ri1)etuta acl u11 li, ello più alto. Partigianr) di queste cortlolomie « ripetute » è S zoson Jaro ... t l1 e,,rit cl1 , il quale attribui ce g li insuc~es i della cordotomia , oltre ch e ad una in~u ffi ri e n te e.. tcnsio11c dell a incisione, ad un tbnorn1 e spe ore del fa cio a ntero - l~tlerale. Ne i casi in cui 1.a ro rdot omia debba essere bila teral e cou' ien e c he la sezion e dei [asci di Go\,·cr. sia fa lla .ad altezza diversa, ciò per e'il are po ibili di lur])i d'o1di11e ' 'a colare. Quando si ammetteva ch e le fibre della sen ~ ibilità tern1ica-dolorifi ca percorre ero, dopo la loro entrata 11el m idollo, alr uni cgmenti J)rimn di' der ussarsi, il punto di elezio ne della 1~ordotom ia (nelle algie addominali) era con si<lera lo il 3°-4° . . egm en to toracico. La più r e<;ente n ozione (Foer ter) che tole dec u azionr av iene subito dopo l 'entrala cl ellc fibre nc' I n1idollo fa sì cl1e per una d.ata affez iona il livell o della cordoton1 ia possa e ere abba ~ a to; e i1ello ·te o l -'tllJJO si posson-0 fa r r ientrar0 nel domini o della oordotomia aJaie a cari co di segm enti più alt i, del 3° toracico, con sideTato come il limite superior e per una cordo'lomia effi cace. em pre partendo dal concetto della decus· ~z i one tard iva delle fibre termo-dolorifi che, Peet ro nsigliav.a di compl etare l.a cordotomia con una rizotomia parziale, quando si interveniva per a ffezioni dolorose del.la, parte alta dell 'addome. An ch e Gra11L cons i ~lia di aggiun gere all·1 cordolomia la sezione di .alcune rad ici, quando si interven aa per crisi gastriche. Per no11 ledere le radici del nervo frenico , la rorclotomia non può ec:sere fatta più in alto del 6° egm ento cervicale. l 1na prova della anestesia consec t1tiva a cor1

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cl oll) tni a, e dei li111iti della a11e Le. ia, ci è dal:) tla uri caso di 0\ven e Fay: in un paziente, operalo cli cordolomia bilateralr per crisi ga:-. l r ich c tabetiche, i verificò do1)0 un 1t1cse unn ucclusione in le t i11a le. La in ci ·j 011c Japaroto111ica fatta ..,enza ane te ia riu cì indolora; Jr lrazio11i sul peritoneo vi cerale in, ece provoca' a 110 dolore. Per ciò che ri.g u.ard.a tln L. i più preci. i sulle in di r az ioni e gli e iti dC'lla cordotomia mi rircrirò, .nlla statistica di Grant e a q11ella di Kir . . r·l1ner: Grant ba c. eguito, 29 cordotomie l)i] at crnli e 22 unilatera li. La causa dei dolori r r.a, cleterminata: da i1roplasie ir1operabili (32 ca i) ; da ferite da arm~ da fuo co della colonna vertrbrale (4 ca~ i); da c ri ~i aastrich e tabetich e (2 casi); da n1011coni di amp11ta1ion e dolorosi (2 ca . i); da .a] tre cause (8 casi) . ~cl 7f) % dei casi si ebbe completa scomJ>ar:-;a clei dolori o l Jn forte m igliora1nento; su ~9 co rclotomir bilaterali .. i ebbero :J n1orti ; . ., t1 22 cordotonl ic t11li lalerali 2 morti. _\ pj)are evide1ttc d.a cruesLe cifre che nella grande. 1\1agc:rioranza dci ca i l 1intervento f11 e~cO' uito per dolori provocali da neop]asmi in operabili: il r isultato, sia per ciò ch e ri~ u arda la cessazione dei dolori, sia per ciò cl1c ri o-uar da la m ortalità, può esser e consider.alo com e soddisfacen te. 111 alcuni casi l in. 11crc o o la ca r a diminuzione dei dolori ~ i dovette al f.atto elle era stata e eguita lJna cortlolon1 ia unilaterale, quando . arebbe stato n ere c:ario farne una bilaterale. 1\ · ~a i diver i . ono i ri sultati otte11uti nelJJ <'. linica di I<.irschner , per ciò ch e riguarda la 1nortalità dopo cordoto rni a prr algie d1 lun1or1 i 11011crabili. ll 12 cordotomie o' furo110 fat te co.n qt1e· ~la i11di cazionc: ebben e, si eb,b e una mortalitil i1111n cdiata del 50 %; il cl1e farebbe dubitare' clella o-iu tezza di que ta indicazione per la corclo tomia . Gra nt al con tra rio, che n elle sue cordotomir per dolori violenti delermin.a ti da n eoplasie inoperabili , h a .avuto una m ortalità assai minore , ritiene ch e la cordotornia sia indicata anch e in questi casi , purch è non si tratti di individui, le cui condizio11i gen erali vietino qualunque intervento. Egli dice ch e condan11are a l trattam ento m orfini co individui ,. che possono vivere ancora parecchi mesi, con il pretesto della finale inutilità di un intervento , ch e al contrario è capace, con un ri schio r elativo , di liberare totalm ente d,nl dolor e i paz1en Li, è una risoluzione che cc sn1acks of sheer cruelty· » (sa di pura crudeltà). Prob.a bilmente la differenza della mortalità è in ra pporto con le condizioni generali dei 1

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« JL POLlCLJXl CO ,> '

172

pazienti. Non bisogna attendere, per operare, che i malati, e p er il progredire dell'affezione, e per la persistenza dei dolori, siano ridotti in condizioni tali che un intervento qualsiasi h a la più grande probabilità di riuscire fatale. Per ciò che riguarda le oomplicazioni postoperatorie, la più grave è certamente la paraplegia, che talora è stata osserva ta, e che è in rapporto con una incisione midollare troppo profonda. Più frequenti sono le paralisi o le pa resi transitorie, ohe probabilme11te non sono in rapporto con lesioni dirette delle vie motorie, ma con fenomeni di mielite lraumatica. Nella statistica di Grant sono riferiti 7 casi di cc debolezza motoria n post-operatoria, e 10 casi di ritenzione di urina; non ono la m entati invece disturbi rettali, ch e altri chirurglii hanno osservato in qualch e caso. In con clusione , riferendomi a ) caso per so11ale, ho avuto l 'impressione ch e la cordoton1ia sia un.a operazione di esecuzione non 1nolto diffi cil e, e che essa abbia apportato uri 11otevole beneficio al no ~tro paziente. Rifere11(lomi a lla vasta esperienza di alcuni chirurg hi , ~ i r estél. convinti della rag ion evolezza e della efficacia clella c·ordotomia in alcune affezionj, in cui il sintom a dolore, pe11 la sua persistenza e la sua violenza, domina il quadro del]a m alattia e lo aggrava. L'intervento non com11orta u11a n1ortalità eccessiva , nè rischi di gravi con1 plicazioni post-operatorie, quando si s~ o-uan·o determinate regole di t ecnica , e quan do n on si a ttenda lo stadio di cach e sia avanza ta , prima di inviare i pazienti al chirurgo. RIASSUNTO.

L ' A. ri feri ce un caso di cordotomia unilaterale e. eguita su di un paziente tabetico, il quale era tor111entato da violenti dolori al piede destro . Cure n1edich e e una simpateclomia lombare n·on avevano dato alcun risultato. Alla cordotomia, eseguita al livelli della 8a vertebra dorsale, seguì la scomparsa dei dolorj; ed una anest esia ai soli stimoli dolorifici, est esa dal piede al g inocchio sinistro. Si occupa anch e delle indicazioni , di alcuni })unti di tecnica , degli esjti delJ.a cordotomia, riferendosi alla esperienz.a di alcu11i chirurghi. BIBLIOGRAFIA CONSUL'fATA.

C. S. B1-:crc. 1\.nn. of Surg., 1930, v. 92, p . 335. F. C. GnAN'r. ll>id ., 1930, v . 92, p. 998. 0 \ VEN e FAY. Ibid., 90 s1osoN-JAnoscBIDYITSCH. Archiv. f . Klin . Chir ., maggio 1931. .. TOUR. Brun 's Beitr. , e t l. 1931 .

,r.

C LINI CA MEDICA DELLA

[ ANNO

ll.

XL, Nu ~t. 5}

UNIVERSITÀ

DI BARr

direitta dal prof. L. tFERRANNINI.

Un caso di ascesso epidurale a liYello della canda equina. Dott.ssa ERSILIA NAVA.CH, assistente volontaria. Le affezioni .p urulente circosc.ritte della dura, anzi del cavo epidurale tra dura propriamente detta e rivestimento periosteo dell.a, teca ossoo, se sono relativamente rare 1n el cranio, sono assolutamemite rarissime n ello speco vertebrale; n e poteva raccogliere solo dieci casi Dandy n el 1926, altri cinque ne ragg ruppavano testè Graig e Dole : con i due di Sillevis Smith e UIIlO ·r ecentissim·o ·di Chiasserini non si arriva alla ventina. Del tutto eccezionale poi è la localizzazione verso l'ultimo tratto del midollo spinale e lei relative radici, per cui è pa;rticolarmente interessanìle il caso che mi prop.o ngo d'illustrare. P . F ., di anni 18, contadino, da S. Fer<linando di Puglia (Foggia), celibe, non aveva altro precedente morboso importante che la morte d ella sorella avvenuta in seguito a paralisi a 18 anni . Egli aveva sofferto i comuni esantemi dell'infanzia, ed in marzo ultimo· una polmonite a destra, che guarì poi co111pletamente, m a durante la quale l 'infermo ebbe per tre giorni intensi dolori alla regione lombare. Presso ch e all o· tesso poslo, alla regione loniliosacrale bilatera] tltente, il 23 giu gno, tornando a sera dal lavoro, egli fu co] lo da acuto dolore irradiantesi ver so gli arli inferiori, che, co,m e in torpidi ti , non gli permetteva no più la deambulazione; m entre si accendeva una leggera febbre c ontinua che nop. scomparve più, e si fermavano completamente dopo qualche giorno la defe.cazione e l'uri• nazione . In queste condizioni egli entrava in Clinica la sera del 27 giugno . Sulla r egione dolente 1a pnlpazione e la percussione provocavano "ivo dolore in corrispondenza della III-V vertebra lombare. Per quanto le condizioni di sofferen~a dell'infermo non m ettessero un esame preciso della sen sibilità, sulla p arte ant eriore dell 'addon1e, al disotto della linea iliaca trasver sa, si rilevava ipoestesia tattile dolorifica e termica su gli arti inferiori, anestesia tattile ed ipoestesia dolorifica e termica sulla superficie antero-ester11a d ell e gambe, ed ipoestesia per ogni gen er e di sensibilità sulla superficie post ero-in· lern a di esse sui piedi e su lle cosce fino alla loro radice; e sopr'1ttullo una n e tta zona circoscritta di anest esi a completa si rilevava alln regione perin eale su di un a sup erficie elissoidale a sella tra pube ed ano. La flessione anteriore e specialmente laterale del rachide era molto limitata . 1\ gli arti inferiori la motilità attiva era quasi completamente abolita e non permetteva all 'infer1no la stazione ere tta ed i1 ca mmino : solo coi movimenti d el bacino egli riusciva a spostare alquanto agli ::trti immol>ili. Era invece b en con-


l ..\i~ o XL, !\ul\r. 5]

173

SEZIONE PHA1ICA

servala 1a i11otililà pa~. iva, an ch e p er un notevole stato di ipotonia e fl accidità dei muscoli. Dei riflessi erano l eggermente esager ali e pronti i p a tellari , aboliti gli achillei ed i medio-pl an tari, con servali gli adtlom inali , aboliti i plantari cutanei. Una pu11tura i)rofonda praticat a, len endo l ,infermo seduto, tra l'1 -V vertebra lombare non diede la sensazione cli penetrazione n ello sp eco vertebrale, ma fornì p oco pus cremoso giallo-chiaro c;h e i n una proYe llrl si rétpprese immediatan1ente. Una seconda IlUntura praticat a più in alto tra XII d or sale e I lombare diede esito a liquido limpido con formazion e di l egger o r eticolo. NonneApelt po iliva, \ a ~ er111a1111 n egativa, in media 2 polinuclea li e tre linfociti p er ogni campo micro copico d el centrifugato. L ,ammala to, ch e prim a della puntura lombare aveva ritenzione di uri11e e fcc;i , co1ni11 ciò a perdere feci ed urine. ulla d 'import;i nte nelle urine. Il ri ullalo delle du e p1111 ture po11 e' a ben netta la diag n o i di un processo suppurativo estrameningeo, a local illa1ione tra IV e V vertebra lombare, e chiariva abbastanza la storia clinica ed anch e il punto di partenza del! 'infezione.

Generalmente g li a·Sices i epidurali son-0 epifeJno m eni di altre m alattie : spondilite tubercolare, o teom ielite acuta delle vertebre, t..raum i pi11ali con o senza frattura di vertebre (W eterborn , ill evis, mith) o sono anche localizza1ioni n1etastatiche enza complicanze vertel)1ali ( C~lairn1ont , l\follière e Pierr et, Delèarde, chick, E. . Opproih eim, Ca irer , Pulvirc11ti , Hoestcr1nann , Hinz, Keienfurg, Vera~t1t e chijder). L,infermo mio aYe ,-a offerto tre me i prir11a una polmonite e d i1 n, quella occasion e ave' a av uto le prime avvisaglie (dolori) della localizzazione e·p idurale vilurp1patasi poi l)tÙ tardi: per un doppio lcc:r,a1n c, q uind.i, di t emp·o e di spazio, si stabiliva tra i due fatti un rap porto ~1on soltanto casua le. Ch e io sappia, solo n el ca .. o di chick ·... i è av uto qualche cosa di analogo : un .ascesso epi·d urale 1con secutivo a broncl1ite diplococcica; mentre una infezione nasale era stata il purnto di partenza n el caso di Keienfurg, una flebite nei casi di Oppenheim e di f[in z; u11 foruncolo nei casi cli Cassir er , di Pttl virenti e di Iloe tehmann. <:on1unque, determinato i.I proce "'so locale pt>r disturbi del circolo per azione di tossine o di agenti infetl ivi per lesione del midollo od anch e per al te.razioni extradurali delle su·e radici, si sviluppa .acutamente o •s ubaicutam·ente la sin·to111atologia di una mielite trasversa, m en tre gli eventuali siintomi meningitici riguardano la parte inferiore del corpo; ed il liquitlo cerebro- pinale può rimanere n crma le co111c 11ei e.a i di F. A. Oppenheim, di Hinz, di 1

~lora'''itz, o presentare lievi alterazion i per ra-

g ior1i di vicinanza com e n el 1caso n1io. Ca·so questo anche doppiam em te impor tante, ollr,e ch e p er la sua origin e, pure per 1a ·ede er ._o la ;parte ba sa della regione lombare, ava ne ppur.e arri va il midollo spinale. Qui siam10 in piena .r eaio11e della cauda equima . Se le condizioni dell infermo n on permetLevano un esame funzionale minuto e d esatto, per oui n è ·quello .della motilità nè qu,ello della sensibilità potettero raggiungere una p~eci­ sio11e sufficiente e fornire risulta ti sicuri ed c~tti , <l a ltra parte lo stadio acuto del procr:}sso morboso ne rendeva n on più nettamente cirro crivibili i con segu enti disturbi f U·n zionali ; pure la diagn osi di sede era sufficientemente precisata da lla sede del dolore e del pus. Con1unque, sia p ure sulla gu ida di questi fatti , nei d isturbi funzionali più gravi e più icuri appariva ben deli·ne·a ta la sindro ne motrice e soprattutto sensitiva del IV mi elotom o lombare, ch e, tra I 'altro, resta al disotto del cen tro del riflesso r otul eo b en con serva to nel n ostro infe,r mo. on impaociiaNa q ui una distinzione tra leione del midollo ~ lesione omologa della cauda equina ch e forniscono manifestazioni clinich e identich e e ch e solo talvolta si riesce a differenziare in base a l m eno difficile migliorameinto delle lesioni radi1colari ed all 'esistenza in esse ·di dolori folgor anti , m en tre la dissociazion e sirinO'omielica potrebbe caratterizzare una lesion e midollare. A livello della IV-V vertebra lombare noi eravam o sicuram ente fuori anche delJ epiceno e del cono , sulla caUJda equina, in corrispondenza d egli elemt>;nti rad icolari del mielotomo lombare. 1

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I''

La era del 29 giug no insieme col chirurgo (prof. G. Ceccarelli) si riesa1ninò l 'ammalato, e si rjpeLe ll e la puntura nel punlo donde prima si er a cavato de] pus ; e, dopo qu alch e t enlalivo infrutlttoso, s i r iuscì an ch e quest a vol la ad aver e d el pus, spingendo l 'ago un po' a des lra cl ella linea spondiloidea, tra IV e V vertebra lol'n bare. Si decise allora },inter vento chirurg ico, che si esegu l 1a sera s tessa. In anestesia gen erale si praticò una in cisione lombare m edian a, _ dalla apofisi spinosa dell a I lombar e al sacro. Si asp ortò l ,arco vertebrale della TV vertebra lombare e si ebhe allora fuori u sci tn di pt1& dallo spazio extrad uralA. ,Si d emo lì an che ! ,arco della III vertebra. La r accolta purulenta si es lr in ecava a des tra tra (lura, cl1c ri sullnva compres :i, e il corpo della lIJ e IV Yerlehra loml1arc. La dura er a ispessila, ricoperta largamente di detriti g iallastri m a i11legra . Si appli cò u11 drenagg-i o di garza e si d iecle q1i al ch e })t111lo di H\.-Yici11am ento alla larga brecci a. L'amn1alato tollerò b ene l 'atlo op era lorio, p erò


174

tt

IL P OT. I CLl NI CO

le s ue condizio11i si a11clar on o 111an m ano aggra\ an<lo, sen za alct111 mig lioram e11lo dei fatti p ara1ilici pree is tenti e si e bhe la 1norte il 1° ltiglio pe r ~e tli cemia . 1

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[A Ni'\O

XL,

:\'Ul\[.

5]

RILIEVI . E RIFERIMENTI. Sulla cura della sifilide nelle prostitute. Ill.n1 0

BIBLIOGRAFIA.

~. ig .

Direttore

del giornal e Il Policlinico - Roma.

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Nel . 50 del Policlin1ico, Sez . Pratica, il dott. 1F erdinando Maccari, docente di clinica dermosifilo1Jati ca in Siena, pubblic.a ndo uil<t n o ta « Sulla cura della sifilide nell e prostitu· le», prospetta , come sua proposta, l 'oJlJlOr1ttnità della i tituzione di una cartella obbligatoria. Il cl1iarj. in1 0 1)rof. l\lacrari ente infatti l;t necessità d ella istituzion e di tale cartella, oltre cl1e }Jer rag ioni di indole a11an1nestica , clini ca o terap euti ca della ifilide fra ]e 1)rostitute, per poter dare al 111edi co le notizie ..,ulle altre malattie veneree e ~ ulla salute della donna spccial111e11te i1ei rigt1ardi della tuberc-010 i (avendo11e ])ÌÙ di l1na volta trovate affette da forrr11. poln1onari), e p er cl1è un.a cura iniziata in una città ,·e1iga continuata e condotta a termine in t111 'altra . fil_l\.SSUNTO. Il predetto Professore si rivolge · da ultim11 L ,A. illustr.a un ca o di a~C(\ ·:--o e1)idurale alla ... UJ)eriore uto rità , perch è, presa ir1 e~a 1 nc a livello d ella ca11cla equina . co11:sec ulivo a p ol- questa sua propo ·ta, voglia attuarla. Mi si consenta f,ar i1oto, ch e proprio per i 111onite. e 11e illu tra la 11atur.a e la sede. n1otivi ch e il pr·of. M.accari espone, io fin dal 1926 ebbi ad istituire qui in Colonia, prim l Jnteressaate pubblicazione : . una cc Cartella sifilografi ca individuale », che Dott. prot. ff, BOM PI AN I sostituii poi nel 1928 con una « T esser.a sifiDocente e Assistente logra fi ca », con 1'approvazione di que'"'to Gonellia. R. Clinica Ostetrioo-{liinecologica. C1d RomA. verno e 1'a en so della Direzione Gen erale della Sanità Pubblica , ch e 11a pre 0 vivo interef-.. am ento alla cosa. Breve saggio d1 t1s1opalotog1a oost1tuziona1e con un•ap E di tale istituzione ebb·i a riferire dettag liapendice sulle anomalie della mestruazione àalla pu. bartà all ' 1n1z10 della vita sessuate. t.am.ente in una n1ja r elazione su cc Gli arseno Prefa.1.ione del Prof. Seu. ERNESTO PES'IALOZZA · b en zoli di produzione nazionale sulla cura J.NDICE Dh:L VOLUME. - Oap. I. Evoluzione puberale della sifilide in Colonia n, fatta al 3° Cong·r esso e maturità sessuale. pag. 1 a 6. - Cap. Il. Eredità _:razionale S.I.M.J .C. in Tripoli d al :! al 6 ot.· e costituzione : loro influenza s ui fenomeni detlo svi. luppo e su lle manifestazioni dell 'età pubere, pag. 7 t obre 1930, pubblicata , ol tre ch e sugli Atti del a 1J. - Cap. 111. I fattori patogeni ereditari e acquisiti che modificano la e;oslituzione del soggetto e Cong resso stesso, sulla rivista T erapia, N. 238 . S• riflettono in special modo sul sistema genitale, dicembre 1930; e in al tr.a mia r elazione, fatta pag. 14 a 20. - Cap. IV . I fattori ormonici che par· tecipano al determinismo de lla mestruaz.ione ed in· per incarico del sen. prof. Gabbi al Congresso fluenzano l'insorg-ere delle manifestazioni dell età pu. coloniale di Firenze, 8-12 aprile 1931, sull 'arbere, pag. 21 a 36. - Cap. V. Le distrofie dell 'età pu· bere dovute ad alterazioni delle ghiandole a secre. go111ento: cc Malattie sessuali e lotta antivenezione interna, pag. 37 a 48. - Ca p. VI. Le disarmorea in Coloni.a », e pubblicata, oltre che su.gli nie dello sviluppo considerate come riflesso della co. st1tuzione, pag. 49 a 68. - Ca p . VII. L'intantillsmo, Atti del Con gresso stesso , nella rivista TerQ)pia, pag. 69 a 74. - Cap. VIlI. La fisiopatologia dei vari apparati propria dell'età pubere, pag. 76 a 92. - ApN. 153 , m.ar z.o 1932. ' p endice: Le anomalie della mestruazione daa.a pu. Riporto quanto dicevo al Congresso di !Fibertà a11·1nizio della · vita sessuale, pag. 93 a 116. -· Bibliografia. renze: Un volume di pagine VIII-128, nritid.a.mente stamp.at<> cc Nell esame obbiettivo si cerca di individuaeu ea.rta aemix;iatina.ta. con unJ-\ grafica *' 6 figure nel cc re le affette da forme tubercolari , non tra- · tt-Bto. - Prezzo L . 1 6 . Per i n0t1t ri abbonat L 1 4, 6 O « scl1rando n eanche in questo campo le rela.Ln porto trai.neo. cc tive ricerche ed i mezzi di indagine, per Inviar e Vaglia all'ed~tore LUIUI POZZI. Ufficio Po· « isolare ed eliminare dal meretricio quelle che .st ale Sncoursale diciot.to, ROMA . 1

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L'età pubere nella donna

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~ l~Z I O"\ Jo.

rist11ta ero lJc ricol-0 c. Il nu111 ero di coloro « che pre enta110 i segni di lesioni Lt1b~rcolari <e pregre se è Jltolto elev.ato: 75- ·o % circa , (( ccc .... )) . cc Lo studio 1ltclodi co e part icola reggiato di «e ia cuna pro ... tituta co ndu ~~c i11 prin1 0 te111u po alla i ~ tituz i one di una ,, c:art ell a .. ifilogr a t( fi ca indiYidua le ,, , , con er' ala nell ' l ~ lituto\ rr ch e o ltre le gen eralità e fotog rafia co ntene· 11 va: l.a 111alattia, i ri su lta ti cl(' ll 'e~a1n e clinicn te e ser olocrico (W.1~ ., M .1,.1{ ., '.(;.), brevi no « tizi e a11 a1r1 n e~ti c l1e in re lazio ne a ll o :;ta lo delu la JJazi cnle, le sue i>a. ~ate i11fer111ità , ch e po u Le, a 110 pecia l111 en te aYer rapporto ron la . iu fìlide, le an11otazioni ri g-uarùan ti la r t1ra ed i u ri1n edi adoperati. « Lo Yilup J)O rupid-01r1e11te pr "o dalla ist iu Luzione, e sopra lullo i ben efi ci risultati , u cl1e non tardaroll o a render si evid enti e e11'< .. ihi1i , indu~ ero a perfezio11arc ·cl a1l1 pliare u la pratica , allo sropo di r enderla a tluabi le in u ogn i mon1ento ed i 11 q t1al ia i lor a Ii tà, e peru cbè 1c pro litt1lc, < ' Ile ~ i post.ava110 frec1ue11 · '< temente da tlll cC' nt ro .all 'a ltro d ella Colo" nin , :l es ero ro11 ~(· i dati atte ta nti lo stato " di ~a lule n ei ri (Tua rdi pecia ln1 cnte della ifi u li de , e i inedi e i addetti al .. cr' izio celtico « J)Ote ero razio11aln1cnle, e con profitto, prou '<-'!! nirr od e ffettuar~ le cu1~e nere arie, ch e u on ni . ingoio ca o rj chiedev.a , ed j)lica re cc c·on 1ni ~lio re r ffi rac ia l 'opera sa n itaria . Ven « ne da c iò Ja n ere. ità di _o. lit11irr la '' C.ar 11 tcll a sifi1ografìca ,,, con una te .. sera per onau le. oltre. s' i11t r 1tdP. la '' Te .. era ~a nil H ria . .. u di cui og·11i prostituta venne l'oroila e fu Il c hia1n1 ata: , 'rr es"'era :-:ifilografì ca .. . <e I.,a '' Te era . ifì lografica , , n o11 r u1t rr, 11 0 « u11 c1 u aclro no:·oarafi co d e Il e n oi i zie ri g ua r « cla11ti lo . t.a to di . alute dell a prostit uta ne i u rig ua rcli del1a ~ ifiliclr. e cli allr(\ 1nalnttic co« "'titl1zionali , corredalo dell e re lative ricerche di lal1ora torio , neres,a rie a d (·l'f<•l 1u ~ r · l 'as. i(( stc11za . ani laria dell a pro li t t1t ·1, ~oprn ttitt o u ri spetto al la : ifìlid e. cc r~ nu o'a 1(\ . . era i compone di clt1e parti : « u11a destinala ad accogliere le ~(c11 e ra J ità e « t ulte J 11ol i zie riuuarùanti le co ndizioni e Jo ' " stato O'en er.ale clell n JJro tituta . gli anrii da r< cui e ercita il 111cretricio , le reazioni erol o cr gicl1e eseo-ui te, W. R. , M. T . R. , J 'esam e delle (( urine, lo tato rrenera liC:', d ella dentizione , del cc c uore, fegato cd aJJJJarato re p i rato rio : n otizie rig uarda11ti la Lu])er co lo i , l 'al cooli mo , cc i] tabagi. mo , la 'accin.azione an ti vaiolosa , ,, l'e1)oca e l 'entil~t dell e le ion i . ifìlitich e del (( pe ri odo Jlrin1ari o, secondario , ter ziario ; lo cc :-\La to tlell'a p1Jarato glandolare; lo refalè.a seu

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175

I' I\:\ 11 CA

« rale e i dolori o leocopi, la data e le in« t'cr111ità celtich e, ch e determina1·ono il r ico« ve ro in ospedale. cc J,'altt'ia parte è desli11ata all.a regi trazio1ie·

« delle ct1re periodicl1e annuali praticate, in « ar ·e11obenzoli, sa li di n1erc urio, bi m'u to, « iodio , e alla ar1 11olazione di tutte le osserva« zio11i riguardanti la tol leranza alla cura e Jo « : lato dell 'infer111a ». <~ on perfetta o ervan za . 'fripoli , 20 d.ice rr\JYre 1932-XI.

Do1t.

FILIPPO

F1voL1

1° ntedi ro col oni ale, Dire lt. rlel l a « ala Celtica ».

SUNTI E RASSEGNE. SANGUE E ORGANI EMOPOIETICI. Sui rapporti fra leucemia acuta leoeope· nica, infezione st.reptococcica e sistema i·eticoloendoteliale. (

T.

C:t\LLERJO.

ll o.emrlfO[oyicn., 1932, rase. 1).

L' A. d escrj endo t1n ca o di leure111 i.a ac uta lr ucopenica, rapida n1 enl e 111orla le, con jller pla~ia !'i... tern ica generalizzata del\ l c~su to e1u01>oictico in fa e err1 oritobla tica, fa l1n 'an1pia l ralLazione dell'argon 1c 11 lo, j)eC if\ per quanto rig·ua rda l 'eziologi<t, ancora di ~ c u a, dell . . I ucemie acute e .la lo ro diagnosi differen ziale, non . empr·e fnr il r r olle cosidettc reazioni lel1 <' (' I li Ì O i di . 'i trattava di t111 uo1110 di 36 a., in c ui fa 111 ala ttia ebbe la du1 ata di 10 giorni , con ten1l·l' raLura a Jla, ·cg11 i di diate. i em orragica, . . plcno1n1eg·alia, a11 etn ia con leucopr nia (2001) g lobul i bi.a nell i) e con una for111ttl a. leucocitaria in r ui i.I 53 % degli eleme11ti e raJlO emoc it o1Jlasli eu i I 6 % l)Olinuc1eati 11elltrofili. J,'e 111oc u llura fu positiva per lo treptococco. J.Jo lucJio acc ura lo dal Ja to i lopa lolocrico, co11 c".;a111i clr l i1tidollo o eo, lni Jza, fega lo, g·hiandolr li 11(ati r l1c, re11i , c ttle ba tt le ~. o in e" ide11zn . c ar ~e all razioni del liJ.,O in f'ia111111aLorit) c.Jrg·e n erati, 0 al fcg.ato ecl · .al re11 e clo v11 te proba bi lnl-ente al procc ~ . . o ~e Lti ce miro, e caratteri li ci foco lai leuceu11ici eleroti] ici , con note' o le prolifera1 io11 r Jcucen1ica del 111 idollo, i ti cui n l1111er o. i e ra110 g li am111 as i di emocito)) la:-)li , i11acro-, iu r ·o- e Jn1i croen1ocitoblasti reperlo que. t o e ll e co11fertt"1a la cli rtgnosi r.lt leuce1lJja acu·t n r n1io c it ob la "' tica. Per (ruan to rig·uurcla la etticomia s lre1)tococrica, l'I'\.. ,·econdo l'o1)inion e <lei ]Jiù . r iLi ne elle non ia pri111iliv.a, cau a del J)r oce s·> lcltcen1i co , ma '"' ia un fen o n1e110 . ero11da rio a q1J e . . t 'ulLin10 in relaz i o11~ a lla for le diminuzioll<' dei 1Joli11t1c1ea ti neutrofili 011de la po. ~ibi ­ l i 1:1 di avere g·c rn.1i di sortita . 1

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I


176

l( 11,

P OL l C.:LI NI CO

Di particolare interesse fu in questo caso J l omport.an1ento del sistema reticoloendoteliale , i cui elementi mostrarono nelle sezioni e negli strisci d ei va ri organi, una notevole iperplasia , con due diversi orientamenti funzionali, quello fagocitario e quello emo poie tico . Il primo , m esso in rapporto con l 'infezione streptococci ca, il secondo invece dipendente dal processo le ucemico in cui, come si sa, g li elementi re ti colendoteliali attivano le loro capacità poten zi.a li emocitopoietiche. CoRELLI.

Le ema,zie falcif·ormi nella 1 azza bianca. 9

[ANNO XL,

»

Nu~1.

5J

cit0isi , 11or111obla Li , reticulociti e macrociti, ed aun1ento d ella resistenza g lobulare . Negli s trisci colo ra ti n on c'eran o emazie falciformi, ch e invece con1parivano ui preparati umidi dopo a lcune ore; le emazie riprendevano 'a loro forma normale immediatan1ente dopo tolto il coprioggetto; ~e si lasciava il preparato, le emazie falcifor111i ritorna v.ano normali di forma d opo qualche g iorno. In questo caso le emazie falciformi furono viste in 3 gen er.a zioni e certamente in 5 generazioni è po.s ibile e eludere la discendenza da n egri. R. LusENA. 1

.

(S. RosENFEI,n e J. B. P1Ncus . Americ. J our1i. tYl edical Sciences, novembr.e 1932).

!.nemia di J acksch-Luzet e splenectomia.

Si c red eva che le emazie falciformi si tro-

(M. R. LE'\'ENT. Gazeite des Hopitaiix, 17 set temJbre 1932).

va' ero so lo n ei negri (in proporzione del 7 p. er cento d ei soggetti) o in individui nati da . . in croc io con n egri. Le err1azie falciformi non indica110 u11a i11al.a ttia , ma sono probabilmente legate ad un difetto del midollo n ella formazione delle • em .az1e. È lln carattere ereditario, che si trasmette . secondo la legge di l\{endel. In un preparato u1l1ido si può osservare che ques te emazie fal ciformi a cquista110 una forma normale nello spazio di qualche giorno o parecchie etli · mane. In a lcuni casi le c ellule falciformi sono di strutte d agli elementi reticoloendoteliali e :--i h a un 'an emia emolitica, ch e omiglia all 'it ter o emolitico, da cui si differ enzia per presenza di m .aci:ociti , e per aum ento della r e i · s ten za gl obula r e. 11 primo caso di anemia d a cellul e fa]ciformi in un bianco fu d escritto da Ca. tana n el 1925 ; ma questo caso è criticabil e e pare ch e i] r eperto fosse quello di giganLoc iLi Ca1cifor mi. Un caso tipico in un bi.an co fu descritto nel 1926 da Archibald, ma qui però non è ,p os i bile escluder e in n1odo assoluto l 'esisten · za di un antenato negro. Il caso di Stewart (1927) presentava emazie elittich e. ma non fal ciformi. Il primo caso in cui sicuramente i può f..s cludere una discendenza da n egri fu quello di Cooley e Lee (1929), · mentre d ei dubbi si possono avere per il caso di Lights e Simon (1931). Gli AA . descrivono un caso in cui si può si curamente escludere la discendenza da negri . Si trattava del figlio di genitori calabresi. ìl padre morl 5 anni fa; la madre e una sorella del bambino ·p·r esentav1ano pure emazie falci forn1i, mentre non ne presentava uno zio paterno. Anche la nonna materna aveva emazie fal ciformi. Il bambino presentava crisi dolorose addo minali localizzate ,a}} 'ipocondrio i11istro e seguite da ittero ed aveva splen om egalia. Pre sentava ,~alore g lobulare basso , modica leuco·

L'anemia pseudole uce111ica infantum colpi ~ ce generaln1enLe i })ambini i110 ali .età di tre anni e di p re fer enza q l1elli cl1e p·r esentano tare sifilitich e, tuber colari o di paludismo, o vivono in condizioni sociali miserevoli. I sintomi ipiù importanti so,no la splemomegalia ed il comportame11to eimlatologico ch e, se pure 11on è costan te e caratteristico, costituisce un elemento, diagnostico prezioso. I caratteri principali sono : Ì})Oglobulia, ipoemoglobine1ni a, leucocitosi ch e può salire nelle forme gravi fino a 100.000 per mn1. cubo ; i1ella formula le11 rocitaria si nota una tenden za all 'aun1ento d eJi linfociti e d ei g randi m ononucleari , ed a ll 'incontro unra tendenza alla diminuzione d ei j)Olinucl rati n eutro fili. Si no ta inoltre spesso In ·J> re~rn1a di i1unl.erosi mielociti e di n1olti eritrociti nucleati. Questi caratteri e111atolog ic i er" ono }Jer la ·diagnosi differenziale con Ia . ifilide splenica, i1 Kalaaz.ar, il morbo di Gaucl1er e certe forme di anemia palustre. Le i1ostr.e conoscenze sulla patog·enesi e soprattutto sul] 'c tiolog·ia della malattia di Jacksch-Luzet 110 11 c i indirizzano minimamente p er la terapia. I ' 'ari tentativi fia tti finora, tutti sulla trac· eia di orientame11ti etiologici , si ono dimo strati vani: così le cure di ferro , vitaminiche , radioter.apiche , ecc. ..\.ttua lm ente se111}) ra logico darei capitale importanza a~ una deYiazione funzionale od ipofunzione degli organi ematopoietici ed emato!itici , milza pri11cipalmente , midollo osseo e fegato secondariame11te. Il prin'lJo tentativo di sple11ectom~a iisale a Wo1f (1906) che ebbe un buon successo, seguito .p erò ad un a:nno di distanz.ia dalla recidiva . I molteplici t entativi sussef!uenti hanno din1ostrato ch e qualche volta si riesce ad ottenere una apparente gua rig i·one di lunga durata , s pecie se alla splenectomia si fanno 1>r&-


[ANNO XL,

NUl\1.

5)

.cedere applicazioni ua.dioterapiche e trasfusi o. . n1 sanguigne. Mamerto Acuna ha ·presentato ultimame11te due casi di morbo di Jacksch opera Li di splenectomia, uno da 3 mesi e l 'altro da 16 che no11 presenta vano alcuna nota 11è ematologica nè clinica del1a loro malattia. LIVE.RANl.

Indicazioni e risultati della splenectomia. Lord Da,vson or Penn (The Brit. Medic. Journal , 15 ottobre 1932) ha fatto su questo argomento una conferenza alla riunione per il Centenario dell'Associazione Medica a Lon-0.ra. Nell'ittero a1cloruric o la splenectomia ridu ce l 'en1olisi, ma qualche volta non basta ad evitarla completamente e bisogna domandarsi se non è possibile che ci siano o si formino delle milze accessorie nel midollo osseo· o fu0-r; ~e si ritiene che tutti i e.asi di ittero .acolurico d evono esserie operati di s plenecton1i.a·, bisogna convenire che l 'intervento è bene sia fatto precooem ente, cioè a malato giovanissimo, ma non prima che ~bbia com 1piuto i 12 anni. L 'intervento precoce è necessario non solo perchè solo cosi si è sicuri di non trovare aderenze perisplenich ei, ma anche per ch è, dopo lungo tempo, si p·uò avere un esaurimento del midollo osseo con conseguente anemia .a'Plastica, come in un caso ve-duto dall '. . Da notare anche che ci può es"erf l n m a la tti.a seinza ittero e senza splenomegalia. Se è implicata anche la cistifellea, s i può asportare anche questa, ma la prin1a operazion e da fare è 1a splenect o1nia. Dawson non ritiene utile fare una trasfusione di sa1n gue pri ma dell 'i.in terv.en.to. La .p rima splenectomia nell 'ittero emolitico fll fatta n el lb'87 da Spencer Wells, il quale , "intervenen·do per un tumore che credeva fibroide, trovò che questo era dovuto alla milza e la :asportò, e il malato guarl, senza che Wells se n-0 spiegasse la ragione, e attualmente vive ain·COTa.

Nella pQrpora emorragica la splenectomia ·dà a volte dei risultait i miracolosi, ma oertam ente nella genesi della sindrome non c'è soltanto 1a piastrinopenia, ma anche una lesione del1e pareti dei capillari. La splenecto1r1ia, ·sebbene sia seg uita da aumento delle 1piastrin e solo pe.r la durata di poche settimane, si è ·dimostrata utile. (Un auim1ento delle; piastrine si ha però dopo interventi chirurgici di qualunqu1e natura ed entità. - N. d. R.). Nell'anemia splenica alla Clinica Mayo 1.'.1 splenectomia ha dato 68 ca:Si di morte su 167 casi splenectomizz.ati. Qu.i la splenectomia mi-glior.a lo stato anemico, ma non modifica quello cirrotico del fegat o. Nei 68 m orti della 1

1

177

SEZIONE PRATICA

Clinica ~iayo, un terzo delle morti era dovuta ad emorragie. La spl enectomia si farà solo ~e lo a lterazioni cirrotich e del fegato non sarnn.no molto avanzate. R. LusENA.

FEGATO E VIE BILIARI. Sulla patogenesi del cosidetto ittero eatar1·ale. (I-lANs

EPPINGEH .

Nl ediziriisc~h e Klinik , 1932 ,

n. 40). Anatomici e clini.ci soin o ormai quasi tutti d 'acooi'do nell 'a,mrrnettere che n el cosidetto ittero catarraie non si tratti già di una infiam1n.a zione delle vie biliari grosse o filll e, ma ·di una malattia ditJ:usa a Lutto il paren chima epa1Lico vero e proprio. l ella grande maggioranza dei casi la forma g u arisce senza re1iquati di sorta, ma non eccezionalmente essa può evolvere verso l ',a Lrofia giallo-ac uta o verso la . . <' LIT·OSl .

Difficile è dire perch è .nell 'ittero catarrale i debba semp re tI~attare di una 1esione diffusa del fegato; clinicamente dobbiamo amm ettere .che la ca usa più fr equente è un 'intoss icazione di origine alimentare ch e come può ledere vari org.aini così può c-0ndurre ad una lesione specifica del fega~o ch e si palesa col quadro clini.co dell 'it tero cat..arrale. Rossle ha dimostrato che nel fegato può a versi un 'infiammazione sierosa che può col ituire il primo tadio di uno stato morboso cronico capace di condurre a lla cirrosi del1'organo: si tratta di un essudato non cor11'Usco lato ch ei ·' i ra.ccoglie fra ~'\p illari sarng ujgni e cellule epaLich e e che come in altri organi cosi .p uò condurre ad alterazioni croniche an.che del fegato. Eppingar :pen sa che anche illletll 'itterro catarrale esiste una condizione simile, basando la i&ua opinione su p ochi dati importanti: se si inietta una forte dose di istamina ad un cane, si instaura in breve tempo il quadro di un collasso a base d el quale sta primcipalm ente ritenzione di una notevole quantità di sangue nel bacino portale. Contemporaneamenlte allo squilibrio m eccanico ch e la ritenzione portale produce nel circolo g·en.erale, si verifica anche una fuoriuscita di plasma dai capillari che a sua volta provoca un ispessim;ento del sangue per aumento relativo dei g l. rossi senza contempo;r.aneo aumento del .con.tenuto in albumine. Se dopo un siimile trattamento si esamina il f.egato , si vede che esso è ingrandito, ricco· di sangue e istologic;.amente si trovano gli spa·zi linfatici dilatati e pieni di un liquido straordinarian1ente ricco di albumina solo r.aramoote .contenente emazie , si vede cioè un quadro che ricorda assai da vi cino quello di una in fi.ammazione siero1

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178

<1 IL POLTCL J N I CO »

a. Se q ue ta condizio ne dura a lu1l go o ~ i ripete, ~i forma una degener.aeion e gr.a:ssa e mei casi L)iù g·ravi una necrosi che si localizzano prevalenten1ente attorno alla ' 'ena e11trale dc1l lobulo e .ch e a lungo a11dare conducono a lla cirrosi del fegato. Con que.. ti dati alla n1iano E1)pim1g er ~ ludia alc u11i casi di ittero ca•t arr.ale econdnri ad in to, s,icazionie· di orig·ine alimentare· e in tutti trova abbas amento clella 1)re~~ ion e arterio a r venoisa din1inuzione della maf'sa di sa11gue circola11lc, aum e11Lo relativo (leg·Ji eritrociti , normal e· 1)er ee11Lt1ale tli alburuina 11iel . ie ro di . ang·ue, t111a condizione di co e cioè cl1 e ri cot'da a ·sai, da un lato, gli effetti deill ' int o~­ sicazione isl.a1111111ca i)erime11tale, dall 'allr'J l 'i11fia111111azione ~ iero ... a de critta <la Ro sle. Ep])inger fJCrlanto ritie11e r l1r J1ell ' ittero c at.arral e e ~ ista ·un 'infiamm.azio11e di r1ucl Lipo. per la (1uale ·I:Ja tl ano .a•11cl1 c le notCl, nli 111oclificazioni d-eJl ,rolu111e del fegato nrl co r ~o dell a I·:. \ ~·roN 1 \ZZJ. inala tti a. 1

Ricerche sperimentali sulle secretine. Loro importanza 11ella coleresi. ( E. \. 11Al3ROJ. , R. C H A.R\MA'r, .\f. fi\,11\tIIN , 1\ . .l ~u · ·01', .J . P o RIN e J. CoTT1·:T. Presse i11 é<l .• 16 IlO\ embre 1932) . ] , ~os i anzp a<l az ione coleriti ca e.levo no C' ' t'er o di ~ t.inl e iu tlue gra11di categorie : colr riti c·1 <lirr lli e indiretti. (;I i \ \ . desig·n a110 ~o1 lo il non1e di cole l'('l ici <li rC' l I i quei cor1)i i (-1 uali, i1licllati i>er vin cndo,'cno a, a u1111enla110 molto ra11)ida111ente, Jlello spazio cli una i11ezz'or.a o di un 'o ra , jj vo lun1 r clell a ... ecr ezio11e e1>atica. È nel la serie aro111a l ira cl1e si trova110 i migliori e .. e111 pi di tali ro r.pi. 1 .p:li o-ta urocolati o l 'atof.a11 11011 so110 . oli ia Lri11li care o quinlUj)]icarc jl ''Olu111 c <.lrll a Jl'iJ c; .µ·li \ \. h anno l)O luto rlin10tr.ar e ]'azion e energ·ica dei n.afloati , degli os i11aftoal i di . od io. de i naftoli . Con i1101 ocolc provvi .~ l c c]j Ull ~olo IllJC] O, 1:-l coloresi r l)ill 1n ode La; e.. a è facilitalél clalla fu11zionc fenolo . Gl i \ •\ . r il Cl n o g]i a e i d i - f e nol i , i d e riva r i l)ro11,iati , !oclati e 1•1ercuriali rlcll 'acido -.:ali cilico e<l ai1 r l1c cli sc n11Jlici fenoli: re::-orr ir\a. idroclli none. flt) f' g ncina. Le ri cercl1e cl1e gli "t\.1\. 11anno fatto ull·l colore. i i1ella . . erie ar o111e1 Iirn hu1\ll O tJc r111 e, ~o di far loro i11tra,redere iJ pri11ci1>io atti vo Lli t1n certo numero di veg·etalj cl1 e hann o ri1Jt1laziono ln ille11aria cli ,a111n e 111 nrc-> ln , er rczione ])iliare. l Al ·e rie o·ras a è p overa di 101ere lici. a ])a r ag·oue del1n ·eri e aromati ca . Fra i sn li df'g·li acidi gra s i, l 'ole.a to di sodio è il . olo r l1e. ia dotat o di un'azione note,role, e 110n è enza inte re~. e il ricordare cl1e e ~ o Cì g ur:i fra i co tiLuc11 Li clell a bile nor111ale. Gli 1\ 1\ . l1anno riv la to 1'azion e fino a llora sco o o~c iut n d cl

[ANNo XL, ~urvi. 5r

i11onoclol'oacetato e.li od il> e dell 'aspiri11a monoclorata, ch e provoca110 u11a coleresi ri111arcl1evole i:>er l 'au111cnto del vol11me delle bilee lJer l 'abbondanza dei ali e ere ti. Un.a seconda clas e di coleretici è quella dei coleretici indiretti. La maggior parte delle s ,_ stanze eh <: la- compon gono no11 producono al c un cffet:lo ~ ulla ·ecrezione epatica quand v. :sia110 i11i eltale ver via endovenosa. Pe1~ metLer e in evicle11za la loro azio11e sclerotica co11 vie11e ricorrere agli ,an i111ali portatori di una fistola duodenale. È ri:,regliando un ormone cl1ian1ato ·ecreti11a, o forse, cor1te si pensava j)rima , cla11do orio-i11e <id UI\ riflesso in territorio duodenale, che u11 certo numero di ql1 esli corpi aun1e11 tano JJ10111 e11Lanean1enle i I flu. _o biliare. Sostanza ti f'O è l'acido cloridrico cli ll1itu " e:onfern1ando re e ·perienze cli Enriquez e Hallion, glj A, banno co n ·talalo ch e le oluzioni a l 2 o ~ i)er 111jllc di HC:l raddoppiano il volume della bile, t1ua11clo : :; iano introdotte J1ell 'organisn10 dalla fi ·tola duodenale. Lo ·tesso ~c ido r e ta inattivo quando ia so111111 ini. trato per via endovenosa. Ecco t1n falLo di g·ra.11cle i 11lere ·se ùottri1ta 1, ~ llua ndo ~ i con ideri il ciclo clella diO'estio1l r 11or111aJc. ' 011 bit-og·11a l1crò c redere cl1e l 'cccitazio11 c... della n1ucosa duodc11ale co1Hporti l 'inter ve11l 1) e cJu . . i''O di uoa :-;ec reti11a elaborato in mezz >acido , se 011tlo l1i1>olc i di Bayli e Sarli11g. ll , olfato di inag 11e... io, introdotto 11ell 'i11te. 1i110 del en ne , all a do~r di 5 g r. per 100 cc~ di acqua, raddo1)1)ia l) Cl' Jo lJÌÌL la f'ecrezio11 ebiliare. È a11cora al ca1>itolo <lei coleretici indiretti cl1e si riattacca 1'azione 1ni ~ l e ri osa de] le acque n1inerali dell e aJcaline. Quando siano 1ntro c.lot1 e per via en.doveno a quale che ~ i a la do~e, non .. i ottiene alcuna variaz ione di volurn e della })i.le. E. sa au1nen L<l ~olo cru.ando ' i i ulroduce I 'arti un I ern1a le per "Via gastrica o duodenal e. Gli A.\.. avc•,a110 pre,re11Liva111,ente ·tah-ililo cl1e la so mm in i::: trazion e pe r 'ia digestiv.a él cl u 11 cane di r>arcccl1ie ce11tinaia di gra111mi <li 1tcqua di Lillala no11 111oclifi ca sensibilmente ~ l ritn1 0 clella secrezione bi liare. J_<1 di .. ti nzio11e ~Lab iJita dagli .\A. fra · coJe.... re1ir i diretti e indiretti 11011 inl ere sa "'oltanl c> il fi: io]ogo; e ~a offre a11cl1c u1t o-ra11de ii1t ere. e i)rntico . C.011 i colerelici dirett i noi 11enetria1no nell 'i11 Liu1ità della lin r~• e de1 sistetna lacu11are per realizzar e un v·ero drenao-gio i11tersliziale ch e il cli11ico può rn ett er e a J)rofìtto. Un tt1tt'altro inseg·name11to ci danno i coler etici indirr lli , dim o lra11doci l 'accoppian1ento fi sioloµ ico del tratto gastro-intestinale , , e della g·hiandola epatica. Siamo i1oi in diritto di co11c]udere con g li \uteri cla. ~ir i r hc la secr ezione bjliare nor111ale è . ol lo il don1i11io c;: tret lo clella ecrezio1


t \.·~o XL,

Nu~c.

5)

179

S EZ!Oi: E PRATICA

ne isolata da Ba)·lis.., e Starling? Ogni affern1azione a questo riguardo sembra agli AA. prematura. Per convincersi di ciò basta osservare un cane portatore di una fistola coledo cale e nel quale sia stata preventivamente esclusa la colecisti. Paragonando i campioni di bile che si possono raccogliere di mezz'or.a in mezz'ora durante una giornata intera, è facil e 1·icoooscere che non esi.s tono fluttuazioni nel ·volume del liquido escreto. Tutto porla a pensare ch e su di u11 cane normale, senza fistola, il va e vieni dei sali biliari mantenga una coleresi che non ha niente da invidiare nel suo grado e nella sua continuità agli effetti modesti e incostanti della secretina preparata chimicamente dai fisiologi inglesi ; tutto lascia intravedere che nella gamma così ' 'ariata dei nostri alimenti, che ~i tratti dei corpi grassi che danno origine agli oleati o dei vegetali particolarmente ricchi in fenoli ed in princìpi aromatici, esistano dei principi energici capaci di provocare per sè .. oli il flusso biliare. Non è il meccanismo di azione della secretina duodenale che costituisce il grande enigrr1a della fi iologia digestiva; è piuttosto quello di una escretina; è il meccanismo dei 1 fattori cl1e condizionano l 'apertura e la chiusura dello sfintere di Oddi. e:. TOSCANO.

Rapporti fra panc1·eatite ed affezioni delle Tie biliari. (J. Bon1N. Revue belge des sciences médic. , 1932, Il. 4).

Esi te una coincidenza frequ ente fra le af1·ezioni delle vie biliari (litiasi biliare o colecistite) e pancreatite. Due sono le teorie ch e cercano di spiegarla. J,,a teoria vascolare presep.ta la pan creatits corr1e una primitiva lesione tossica od infe ttiva <l:erivante dall'ipertensione portale •per trombo-flebite dei grossi rami vascolari. La teoria canalicolare raccoglie il maggior nun1ero <li AA. Si ammette che vi è ostruzione dell'ampolla di Vater. Questa ostruzione tra-sforma il coledoco ed il canale di Wirsung in un can.a le comune ch e permette alla bile di ri:)3]ire n el Wirsung dando luogo alla pancreal il-e. Di certo attualmente l 'idea di un ref1u s o del contenuto intestinale attraverso i] cana] c di Wirf;ung è accettabile: Gosset, B~n et ed altri l 'avevano dimostrato: I' A. stesso in un lavo1·0 sul] 'ostruzione ,iinttestinale 11a en1.osso ]a stessa opinione . D'altr.a. parte sperimental1nente, nel ca'Tle, mai è stato con certezza dimostrato che la pancreatite poteva nasce,r c in ~eguito al riflusso di bile n el canale pancreatico. Recentemente Wolfer, intubando nel can e il coledoco ed il pan creatico, tra forn1ando cioè 1

nrtificialn1ente il coledoco ed il vVirsung in u11 canale comune, ha vi to frequen,tmnente il !'\ucco ipancreatico risalire ,·erso la ':~scicola biliare e non l 'inverso, spiegando così la patogenesi della peritonite biliare senza perforazione. Le espeTienze dell' A. portano a credere che le .con1.plicazioni pancreatiche iSarebbero dovute a l passaggio nel canale di Wirsung di succo duodenale, ascensione che si potrebbe verificare in seguiito alla soppressioniei d el flusso biliare e gastrico e ad una paresi dell131 iporzion.e superiore d el tenue. La pa·n cr-eatite umana secondo l 'A. sarebbe dovuta in u:µa colecitite, ad una paralisi o ad una ·p aresi del duodeno ch e permetterebbe l 'asccn_ione nel Wirsung del liquido duodernale. La pancreatite consecutiva ad una litia i in un certo numero di casi sembrerebbe dovuta all ' incuneamento di un ca.I.colo nell'an1polla del Valer, irn. altri casi la infezione biliare complicazione costanLe nell'incunea.mento del calcolo, agirebbe con n1ec.canismo analogo a quell o osservato speri1m1ein talme11te. MoNTELEONE. 1

MISCELLANEA. La trasfusione di sangue ne11e malattie interne. (N. JAGICA Wien.e,. /(linische Vl1ochenschri.ft, 29 luglio, 1932). La trasfusione di sangue ha una triplic~ azione curativa: sostitutiva per l '~pporto d1 sangue fresco; emostatica per l 'apporto ~i so stanze coagulanti; plastica in quanto eccita la funzione del midollo osseo con la conseooUente attivazione dell 'eritropoiesi e fo rmaztione di tron1bociti. Pertanto questa i)ratica terapeutica trova la f' ua indicazione in molteplici condizionj moTbose. Innanzi tutto rie ce vantaggiosa n,e lle ane11lie ed oligoen1ie acute da g:avi e~orra~e. I rig uardo bi. ogna prendere in cons1deraz10~ ne una lunga serie di affezioni degli orga11~ interni che po ono determinare ~bbondanl ~ perd ite di sangue. N.ell e e1:11ateq1es1 da ulcert gastrich e e duo.denal1 gra~1 fin o al J?unto ~a i11ettere in pericolo la vita del paziente, i7-1 tr.a fu ione può dare ri sultati sorprendenti. Già dopo ore si nota un miglioran1ento dello s~a to generale. E n ei g iorni seg:uenti. si può rilev.a r e l1na ridu zione del contenuto d1 sangl1c n elle feci, che dimostra l'azione -emostatica della trasfusione. Questa il più d·el1 e volte c?n·· sente pericolosi interventi operativi nello . stadio delle ane111ie acl1te gravi. La trasfus1b11e lta azione favorevole a11che sullo shock postcmorraO'ico con paralisi vasali periferiche, alle qu~li la su a azione può essere ,-alidamente .aiutata da iniezioni di eccitanti clel tono vasale \


'~( I •

<l

11. POLI CLl • 1CO

(cal(cina , ' Lric11ina, epl1etoni11a). Questa indi. . cazione \'.ale .a11clte per g·li shoc k posl--0perat1v1 dete r111inaLi da al)boncla11ti en1orragic. 1\nalog.amente uua o più trasfusioni son o van iaggiose nelle e111orragie da varici dell 'oso· fago , nella cin·o i epatica e nella trombosi splenica. Nelle emottisi g·ravi infrenabili una trasfusione di sangue l) UÒ rendere buoni serviii e così pure nelle gravi e11terorragie tifose. Altra ·indicazione è quella delle anernie se condarie d~ .alto grado consecutive ad emorrag ie piccole e ri1)etute (emorroidi, perdite di sang·ue piccole n1a co.ntinue dallo stomaco e dall 'i11testiuo, en1orragie miom.atose, ecc.), specie quando dopo l 'arresto dell 'emorr.agia la rigenerazione degli eritrociti rin1 ane clifettosa. Tra le anemi{f primarie croni che è da menzionare innanzi tutto l'anemia perniciosa. Con I 'introduzio11e della terapia specifica per que· sta affezione m ediante la dieta a base di fegato e di sto1naco e le iniezioni di estratti epatici , la trasfusio11 e di sangue è meno praticata. Tuttavia vi sono casi nei quali non se n e può farne a men,o, e particolarmente quando il numero d elle em.azie cade al di sotto del m·i lione. In ogni modo la te-rapia epato-gastrica dà sempre risultati migliori, quando al principio della cura stessa si pr.~ ti ca una tra ft1 · • s1one . Nell 'ittcr,o e111olitico fan1iliare nelJo stadio dell'anen1ia grave la trasfusione è utile, sopr-tl tutto come preparazione all'intervento dell·t splenectomia. · Nelle anemie a1)lasticl1e essenziali la trasf1Jsion e costituisce l1n n1ezzo per migliorare almeno transitoria111 nte lo stato del sa11gue e le condizioni generali. Le anen1ie apl.astiche secondarie, come form e sintomàticlle di sep i, sifilide, malaria , ed anche come effetto delle applic.azioni di raggi Roentgen, -cl1e. spc o pre enta110 il quadro del le anemie gravi, si gio,rano mollo delle trasfusioni ripetute più volte a distanza di tre o quattro giorni. Il migliorame nto è sempre notevole e .anche la g·ua rigione frequente. In tali casi :1 sangue trasfuso agisce sia come sostituto di quello sco1np;irso, sia come eccitante dell'attività 111idollare . Nelle diatesi emorragiche, specie nelle forme q.i porpora trombopenica di varia etiologia , la tras fusione agisce sopra tutto ·Come eccitante dell '.attività trombopòietica del midollo. Spesso e sa arresta emorragie anche gravi dal na o, dalle gengive e da altre parti. Nell a leucem·ia linfatica cronica non di rad o deter111ina tin 1niglioramento dello stato. an c. m1co . I11'1e~e i1el~ a· le t1ce~ia mieloide cronica pro· duce; ~11a forte Teazione febbrile con peggioran1 er1 lo dello stato generale. e l l.a linf-ogra11ulomatosi con anemia una o 1)it1 trasfu. io1i i i)roduco110 u11 migli oramento

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[ANNO XL, NuM. 5]

transi Lorio e ta1Yo1Ln anche una lunga remi~• stone. Nel] ' a vvelenam-e11to ossica1~bonico la trasfusione preceduta da un salasso pt1ò scongit1 - . rare 11 pericolo di morte. Del pari l·iesce van·ta.ggiosa nell'ia.vvelenamento di benzolo, che spesso provoca una grave anemia accompagn.ata da leucopenia e trombopenia. Nelle pancreatiti acute la trasfusione ha un '.azione fav,o revol e, specie come preparazione all 'intervento chirurg·ioo. Può riuscire utile negli lati suppurativi co11 scadimento delle co11dizioni generali. Al riguardo l 'A. ricorda ch e in u~ caso di .ascessi polmonari multipli consecutivi a piemia otogen3 accon1pagn1ato da notevole anemia, la trasfusion e determinò un rapido miglioramento delle condizioni generali ed influì favorevolmente anche sul processo polmonare . La trasfusione è indicata nella colite ulcero a: essa migliora lo sta lo anemico ed il processo locaJe. · Nella nefrite cronica con anemia e con uremia minacciante, la trasfusione può agire f.avorevolmente. ~ stato notato che non ha .alcut1 effetto dannoso sulla ritenzione dell'azoto r11entre allevia lo stato tossico. ' In con.clusione, I.a tr.asfusione è oggi ttn imP?rta:°te. mezzo terapeutic~ con molteplici ind1c.az1on1. Essa quando sia praticata -con le necessarie cautele è scevra di ogni pericolo.

Dn.

Il trattamento della tonsillite acuta. (.T. 'F. O'MAr.r.E1-. The Practi:tioner, nov. 1932).

Caratteristiche del tessuto linfatico od ade1ioide. Questo tessuto nell 'infanzi.a e nell 'adolescenza differisce cla quello dell 'età adulta, es endo maggiormente cellulare, con mino1· quantità di strutture fibrose. E so varia anche dJall ' uno all'altro bambino; in alcuni focolai, la cellule si moltip,l icano altivamiente o s i fanno strada, per le vie linf~tiche, fino alla corrente sanguigna. Si tratta di un tipo di tessuto semifluido, che sta fra la linfa od il sangue ed i tessuti di struttura fissa. Esso è molto vulnerabile specialmente nel primo periodo della vita. in quanto ch e assorbe rapidamente il materiale settic·o, si infiamm1a faci]n1c.~nte, :si rigonfia e trasmette la sua reazione alle stretture lin'f ati che adiacenti. Se il focolaio . pri1nitivo è gravemente infet'to, i prodotti ~nfiammatori raggiun.gono la corrente sanguigna e si hanno cosi delle reazioni !mmunitarie, specialmente. la febbre; qrie. la viene ora c·o nsiderata come un sintomo benig·no, in quanto che le sostanze immuni1arie sarebbero prodotte più agevolmente ch e alla tempeiratura normale del sangu,e. I fenomeni infiammatori locali sono di natt1ra difensiva e prevenaono ]a rapida inva s.io11e


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~Ul\r.

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del sangue; la quantità di n1ateriale infettivo trattenuto da una dozzina di ghiandole cervicali costituirebbe probabilmente una dose letale se entr.asse direttamente nel san g ue. Le reazioni di ques to sistema portano allo acquisto di una cerrta immunità nelle infezioni microbiche comuni; vi è un esteso .strato di questo tessuto nella mucosa ch e riveste il naso, il naso-faringe, la faringe ; esso si rammassa poi in alcuni punti delle tonsille, alla base della lingua ed al n.a so-faringe. Ogni parte di esso può costituire un focolaio primitivo di infezione e reazione, ma specialmente l e forti masse alle ton sille. Le reazioni troppo frequenti loaali e sist e111ich e portano da un, lato alla malattia tonsillare, -dall 'altro ad uno stato di anafilassi; si stabili ce quindi un g rado viaria - • })ile di turbata salute, in quanto ch e non vi è possibilità di frenar e le reazioni e l 'iperfunzionan1cmt$ òel te s11to , se i presenta l 'occa ion e di infettarsi. La tons·illite sen'Uplice catarra;l e è o·-enera] 'm en te la partecipazione tonsilla r e ad un 'infia11Lmazione licvei acuta delle vie respira torie st1periori e no11 richiede un trattamento diverso da quello usato nei con1 uni raffred d ori , spes o battezzati per influenza. 1

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TÒ~SILLITE ACUTA FOLLIOOLA.RE E

P.<\RE~CHl lVf

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EZI0.,1·: 11.RATI CA

\TOSA.

Si applica il termine di follicolare (o lacunare) quando l'infia111u1azion e i n11anife ta principialn1e'l1te allo . bocco dellf' c ripte t·onsillari con degli zaffi g ialli ; .::-e l a I on illa è tutta rigonfia e rossa, con poch i za ffi n elle cripte, si tratta , secO·n do qualch e a t1tore di forma par en chimatosa; tale naffioa l czza di di tinzione non sembra i)er ò necessaria. ~i tratta di un tipo fr e(fuen te n ella fanciullezza , ma :più comun e negli a-d olesc.enLi e n ei gi-0vani, accon1pagnato da s inton1i locali e generali: rossore, go nfiore 0 dolore locali, con tipici zaffi g ia lli agli sbocclli delle cripte, feb})re e stanch ezza gene ralei. II trattamerito deve avere du e scopi, l 'uno di diminuire un ' ulteriorei invasione d elle tonsille ·e 1'altr-0 di favorire un,a rapida elim1inazione d elle tos ine. ·Il riposo in letto ed il caldo son o essenzia li per ch è l'oro-ano elimin.atore più attivo, la pell e, entra in funzion e. Il paziente che s i 1p orta in giro tale m .alattia è esposto ai rischi di complica~ioni , quali il reumatismo acuto , l 'endocardit.e, la nefrite, n-0n cb è ad una probabi] e esaltazione della virulenza a aausa d ell'improvvisa perdita di calore .d el corpo. P er evi tare un ' 11 lte rior e fuvasione to ic,a d el ~ le tonsille , viene con sig liata 1'applicazione locale di nitrato d'argento (soluzione ali 80 %) , da farsi n elle pri.n1e 24 ore; essa coagula g li essudati , form nndo 11no strat o di a lb11minato d'argento ·c h e, a quanto· sem bra, ing loba i 1

microorg.anisml ed imipedisce la loro .attività. Il tampone va strizzato b ene rprima di applicarlo, poichè la caduta di qualch e goccia nella laringe provocherebbe grave spasmo e cianosi. Azione a.nalog-a, ma meno efficace ha il guaiacolo al 30 %.. Questo trattamento può esser-e fatto negli adolescenti e nei g iovani , n on nei bambini. , In luogo di esso, si potranno fare d elle lavature e dei gargarismi con soluzione calda di clonato di potassio; l 'utilità di tale pratica è però ·d iscultibile. Il caldo applicato· esternam ente oon cataplasmi od a datti preparati del commercio provoca sollievo ed aiuta la risoluzione del processo. Per e liminare l e tossine, è consig liabile la abbonda nte traspirazione da con·tinUJarsi per 24- ore o più; a tàle scapo, si metteran110 delle coperte sul letto e si faranno portare mutande od altri indumenti di lana . l Jtile è la larga somm inistrazio ne di liquidi. La dieta d eve essere essenzialmente liquida; il pane inzuppato nel latteJ caldo, mi·nestrine e sughi di carne sono convenienti. Co1ne me<licam.eI\tO, 1'A. con5iglia u ntt close di calomelano (12 cg.) seguita, entro 12 ore da un purgante. salino (polvere di Seidlitz); utile è la ·somministrazione ·di sa licil1to di ~dio con b icarbonato rli pota~sio e spirito di elcre 11itroo. Se vi è edema d elle fauci , a parte gli eve11 · tuali ..segni di angina, si può pensare ad una g rave infezione streptococcica; in tal caso, se la fehbre 1}ermane dopo 36--18' ore f1nc l1e dopo I~ surlora?.ione, è consigliia.b ile l 'ìniezione ù i 10-20 eme di an titossina streptococcica con cen trata.

L.\.

PERITONSILl.. ITE.

i inizia ge11eraJmente come tonsillite acuta , 111a 1'intensa infia111m.azione si diffon·de alle g· randi cripte tonsillari e1d alla parte superiore dei piltastri .anteriori delle fauci, lascia ndo relativam ente libero il r esto de lla ton silla . Vi è un ' infiam·mrazi.on e plastic.a attiva ch e chiucle gli or ifì ci d elle cri1Yl:c ed i1nped i ce la libera u scita dell'e:Ss udato. L 'in fiammazione i esten d e anch e ai tessuti c ircostanti ; si h a così miosit& dei muscoli d ello sch eletro, con d9 lor i' forti specialrr1 ente 11~ando i 1nuscoli d ella d eglutizi on e e rw r aprire lia ])occa. I sintom1i gen erali ·sono forse 111inori ch e quando è presa tutta la ton illa. J.,a 1}eriton illite. :p uò r~ so],1 0r~ i senza forn1azion e di ascesso. · C:-ome trattamento loqàle, applicazion e di calaJ)lnsm i all'esterno ·e d ella soluzione di nitrato ·d'argento (in tal aaso al 50 %) :sulle lesi oni, u~a ndo le precauzioni opra indicate. 'E conven iente applicare dapprima un po' di cocaina ai l O %; in qualch e caso, l 'attacco abortisce. Jl trattamento gen erale è ianalogo n c1uello della tonsillite a cuta; in questo caso , I 'aspirina 1rrovoca n1-Rg·,g-ior sollievo del dolore che non il a lic ila to ù i odio; la tra-spiraz ione è 1


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cc

ir. .

POLICLI NI OO »

utile n1.a 111eno n ecessaria ch e nella ton s illite. L'A. c on siglia i garg arismi di aspirina . L ' inO'estion e di pappe è m eno d o lor o a ch e quel1a d i liquidi. Col progr edire d ella n1ala ttia, s i f.or n11a l '.asces o, ch e i m ostra p rominente in corrisp on d en za di una linea ch e va dall a b ase d ell 'ugola all 'ultimo molare s upm-ior e. 111 que sto punto va fa tta l 'inci sion e, preceduta d all 'applicazion e di cocaina al 10 %. :E: n ecessaria una buona illuminazione frontal e , in n1 o·do da avere le in a ni libere . Con1e s trumenti, son o n ecessari : un bist ori c·o n la la ma in parte cop erta m ediante pfl a:s.t er . lin abbassaling u a eid una p inzetta fin e. Si affonda il bistori di re1tamente ver so l 'indie tro, ritirandolo poi ; se il pus n on esce, si in.tra duce la pinza chiusa , aprendola p oi in m od o d a allaTgar e l ' incisio n e. II tut to n on occwpa che pochi secon di. Alcuni autori consigliano di asportare in tale ·occasion e la t ons illa, m a l 'A. è g iustam ente contrario a tale p r atica .

fil.

Stimolo tubercolinico: specificità e aspecifieità. (M. RrG~ .\ NI . Giorn.ale di Cl in . J)1 edica, 20 ett. 1932).

.J1o 1lo i è d i cu sso i11 q u esti Ll ll i 11 11i t e 111 1) i . nlJ n ~ pecifi cità d elle reazioni t uber colinic h c. È u n fatto indubbio che la tuber èoli11a iniettata anch e in n1inime d osi in indiv idui t11llcr•c olo ~ i p rovoca un a r eazion e spesso v i·ol enta, m e ntre iniettata in individui indenni <la infezion e tu l}ercola r e n on l)r ovoca n essun a r eazion e vi ·ibil e an ch e se u sa ta in d osi elevate e cosi si di1n ostr.a pure ina ttiva in animali s ani. L ' A. J1 a voluto ved e1re e, .pur n o n avendosi in qu esti ultin1i casi i fen om e ni m o rbosi ch e si n1a nifest a no n ell' animale tuber col oso , n on si otte11g·a ·t uttavia u na qualch e r eazion e cl1e, sfu gO'it,a a d un ·esan1e superfic iale ei mac roscopico, possa r ender si evidente con un esa me d ettagliato ù ei singoli si te111i , ed h a scelto per que ta indagine il sist em .n Pm a t opoi etico ed il si tenia r eticolo-endot eliale , . . ia per la fa.c ilità ed e~att ezza con cui si po sa·n o controlla r e le lor o ' ariazio-ni , sia perch è sen ihili n timoli an cl1e lievi . lniettn11do in dosi appr opri.at e tuber colin.n ne i coni gli , l 'A. h a ottenuto una r eaziooe d cl sistem a _ em a topoi etico e d el istem a r eticoloendo t·c li ale . r eazion e c l1 ei h a inter1)Tet a to com 0 Aum ento di r esist enza . · Por ~1vvalora re tale i11ot esi , l'A. h a ini~tato in conigli ltlber colinizzati ed in conig li n o n tubr r rolinizzati di c'o ntrollo., b acilli di J(ocl1 ,·irul enti cli tipo b ovino, ed h a ri scontrat o n eg li an i1na1i tt1ber colinizzati una resi ... ten za all a rmala lti.a tubercolar P m olto ma.g-gi·ore ·di quella o f ferta da i r i. pe·tlivi con trolli . 1

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P en sando , -come è opinione di molti, che lo , t imol o tuber colinico sia aspecifico e possa quindi esplicar si ver so a ltri germi , oltre il bac illo di K och h a inie tta to, in a ltre serie di conig li tuber colinizzati e n ei risp etli,-i controlli , strepto- e sta fil o cocchi virulenti, riscontra ndo anch e ver so queste infezioni una molto maggior e r e i st en za n egli animali tubercolinizzati di fronte a quelli di controllo. Con clude du·nque ch e la tubeTcolina eser c ita un o stimolo b en efi c·o ed .a sp.e ci fico . C. Tosc..\ ~O .

DIVAGAZIONI CULTURALI

L'Umanismo greco-latino e gli studi medici. A. B. Marfan , d ell 'Acca d emia di ~Iedicina (Journal des Debats del 16 a g osto 1932, r ecensito in Paris Médica.l, 1° ottobre 1932), a proIJO ito di un cm e1 n d amento p resentato al Sen ato da M. Achierre, ch e esigeva il baccellier at o « latino-g r eco » per l 'an1missione nella lt'acoltà e n elle scu ole di Medic ina en1e11da-

1Ue1nto ch ei, a1)prova lo a l en at o, fu' scar t ato d alla Cam era dei deputati , sp ezza un.a la n cia a favore dello s tti-dio d el lati,n o e del g reco, che egli g iudi.ca di g ra ndissimo valore per l<> "viluppo d ell 'i n telligeinza e de lla rag ione. L 'A., dopo a ve r con tatato con preoccupaz ione il pr ogr essivo ab bassan1en lo d ella cultura d egli s tudenti di m edici1n.a, ,a fferma ch e, p er s ua e peri einza , i m igliori stu<lenti sono in ge11er a le quell i pro,,visti d cl diJ)lom a di bac..cellier.e « latino-g r eco ». Lo scopo principal e d el] ' i11_egn a m en to secondario è di formare l ' i1n.telligenza , esso deve dunque sop1~attutto i,n se.g n ar e a com1prender e, a rifletter e e a .giudicar e. Inoltr-e e)s~o d e.-. ve forma r e il g ust o de ll ' alli evo e svilUJ'pare al cuni sentimenti ,eJJ.e, 'ati . P er forma r e ecl .nffina r e l ' intelligen za d ei fa1n ciulli , la ver sion e cd il tema son o a li eserc izi mio·liori . La p rima fa pene tr.a re 'i 'alli evo nel gein io d ella li11gu a ch e impara e n ell o stesS·O temi)() g li insegn a la prop ria lingua. Il tema· è n eces a rio per a s imilare 1'idioma straniero. Lo sfor zo ch e l '.allievo fa per trasp orta-r e in una l i1n .g ua u11 t esto scritto in un 'altra ling u a è 1 eser ci zio p iù 1p r oprio p er , ril11p·p ar e iT su o "p i rito . Or8, com e educatri.ce , la 11n.gu a la tin a e la l i11gua o·reca son o supe riori alle ling u e , -iven Li. TI l atino d eve es er e la i)art e essen zi.3Je d e ... gli studi econdari e de,re essere inse.g nato secondo i m etodi .a1n.t ichi . Es o appare .allora com ·e una li.n gu a con.cisa, chi ara , en eir.O'ica, n1ad·r e ·d el fran cese. ch e n on si sa b en e se n on si è appre.. o il latino. I ,e idee d ei R om a·11 i rono sem p lici , forti e m olto .gen erali; e si appliçano a t t1l'ti g ]i l1 omi.ni fld a · tutti i ten111i . L a opere la li ne . o no. nel I ' in si en1 e, m olto 11iù sa...1

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S E ZIONE PRATICA

n e delle m od erne ed i11 seg·na1n o l 'ordine e la g iustizia , la n ecessità di una gerarchia fondata s ui valori intellettua li, n1or a li e sociali, e non ulla ricch ezza, il capriccio di una mas._ a ieno ra111te o il pred om inio ·d ella forza bruU\ . Esse fanno com pr endere i ' rant.aggi di uma organizzazio,n e fa miliar e pote n te .ei la n obiltà d el lavoro d ei can11Ji. Vi si attingono le zioni di coraggio, di dc \ oz ion e e di patriottism o . E. se sono am111ir.abilmente educa trici. Og gig iorno, ch e g li 1 can1bi intelle ttua li fra i popoli so11·0 dive out.i sen1ipre più difficili, ..;i fa senLj·rc di l) ÌÙ il 1)i-ogno di una liin.g ua urtiver sale. Tl r it o r110 a l latino .com e idiom a int.eraiaz ion a lc ... cr11b ra la 5eluzion e in e110 cl1i. 1n er1ca. .\Ilo s tt1clio de l la tino b isoS'na agg iunge r e q t1cllo del orec o. Il a re co c i forni ce l ' etimolo,... ~ia di u n a moltitu di11e d i paro le . Il vocab ola rio m edico è pre socl1è in compr~ nsibile se11za una certa infarina tura di g r eco. E poi, lo "fo rzo cl1e r o t.a i I 1 ra du rre al cuni ver i di 0 1nero o q ua Jc h e pa O"ina d i enofonte o d i T11r idite o cli P Ja ton e è il olo m ezzo per a ve·r e t1n 'idea di q uie ta lin g·ua arrn1oniosa , ric ca, fl e.: ibilc , ell e r>erimiett e di esprim ere chi.aran1ente le co~ e J)iù fini e più sottili. e a i n1dimenti d el la lingua si associa n o a Jcune n ozioni sull 'art e a r eca, i da rà a ll 'a Jli evo la rivelazion e di r1ua lch e cosa di p erfetto e d i unito. C:erto, Jl On bi orma avere la u per s tizion e di que ti . tn·d i. e. i e111bramo ind i pensabili per acqui. . i 1c un cer to g rad o ed u na qualità p'lrti r olare d i cui tura, cl é\ ~ol i n on bastano a for n1ar e un buor10 pirito . Ma, s en za di ess~, man ca CfH.Ul r he co ·a all ' uo1110 .r)1 c d eve occuJ1are u11 crrto rango o iale o !fi, c. tire certie ft1nzion i. F.'~i on o l>O i più ne cessari in q t1 to secolo, .r l1 e n ei secoli passati , perch è viv ia ... tno in un tem po in cui bi ogn.a favorire più ·r hei m a i l t1tto ciò cl1c all ontarna d all 'utilitari!'m o imr111C1d i.a to, ch e fa riflettere u i g r.an·di p1ob len1 i ù ell ' l1m a nità, ch e esalta i valori p i1·ituali , e si Ol}I)On ga al m ateria lism o industrialr e ])an cari o eh asser vi ce e rovina i popoli 111od emi. P er ciò cli J)arli cola rmente r igua r da g li slu ... di m edi ci, 0110 gli t udi umani. I ici g recola tini cl1 e.1 1)rcpararno n1 eglio a llo tudio e alla p ra tica d ell n inedic i11 a. E i fo rm1an o d elle intelligen ze più aperte, più comprensive, pi~ «uri ose. ell o . te so tenrpo sviluppan o lo sp1ri to criti co, più 11ece sario in m edicina che in ogni altra scieniia. Quanto all a ol) iezion'8 ch e il so vr accarico de i i)rog·ramn1i , im1:>0 to ·d a ll 'a.ccresoimento d el sa T>ero uma n o ' erificato si n~~i ultimi tempi , obbliga a ridurr e lo s tudi o d elle lingue anti ... r he, l 'A. climo tra co mie il sovra ccarico d ei progr a mmi sia d o uto all 'irrazion ale distribu1io n e dell P n 1atC1r ie d ' i1l. eg!lan1ein lo ed all a im -

por tan za eccessiva c h e si dà .a d alc une materie speciali, per cui il cer vello d ei fan ciulli vie·~ n e stancato ed ingombra to c·M par ole, formu ... le, da te, n om en.cla tu rei sen.za valore educativo~ Metten do poi in e' 1iden za la sprop orzion e fra il tem po ch e vien e co,n sacrato all 'in.segn am ento d ell 'ing le se e d el tede co cd i r isul tati pratic i cl1-0 da q ue ti studi i ottemg on o, l 'A. ~ r ra n11n1ari ca ch e l 'U niver sità si rifiuti da da r e a ll 'it a lia n o e allo spagnolo un posto eguale a q u ello d ell 'ing lese ,e d el t ed esco, tenuto conto cl10 g li allie·vi ch e ap pr e'I1 d on o il l atino , specie quelli d el Mezzog io rno, impar er ebbero que... ~ te li11gue mol to n1.e,glio d ell 'i!Il.glese e d el te desco ed .an ·iver eb bero l11olto p iù facilm en te a r)a r la rle . L ' A., d-0po esser i dichia r a to contra rio a l r eg iine d i fa cilità .cl1e si tende a d instau rar e ne lle scu ole fran ce i in q ua nto lo sforzo è la lego-e de lla vita, e d opo aver messo in evidem.za la 11ecessità di svi] uppa.r e la m em oria, facolt ~t dr lle p iù inecessa rie p er lo sviluppo d ell'inte l..ligenza, con clude augura11 ùo~i .ch e l e rag ioni addo lleJ d a quanti son o co n vin ti d elle g r andi vi rtù educatric i d egli studi um a ni tici n·on sia 1n.o enza risulta ti . C. Tos c.A.No .

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. . 0TTOI .ENGRI.

T l'al tato di J)olizia Scientifica.

ol . II. Iden tifi ca.zion.e psicliica e biografica e investigazioni giudiziarie. Voi. in-8° di J)8 :568 . ori età Edit rice l .1ibra r ia , Mila n o, 1932. È olo da a lc une set ti1na ue, ch e co11 elega n te ve te Li11ogra fica d ella oc ie-tà Editrice Librar ia , è t ato J)Ubblica to i l t<.1n lo .a tt eso secondo' o lun1e d el Trattato d i Polizia Scientifica d el Pro f. S. Ottolen g l1i. Il p rirn o volum·e, edito cit'C a 20 a.n.n i or so110, tra tta v.a d ell' cc identificaz ion e fi sica ap1)licata alla Medicina e alle fu11 zioni di P olizia »; que. to ... cc<>n do ' 'o lun1e, ch e ·Om ple ta l 'oper a, tra t ta delle « inve tigazioni giudiziarie ». f nuo lli .a nni lli a tte5a, n on stanno a cl indicare so ta di iclce o rie uma zion e d i co11cettì . arpa ~a ti , m a invece l ' in cessante procrr edire· d i qu esta bran ca tut ta italia na d ell a l\rlrclic ir1a Legale, tutta svoltasi per l 'o pera i11cessa.ntc d el Maestro , ch e con entusia n1o ecl a ttività Yer a1n en t(\ -hriovanili , J1a elev.at o l r f nnzioni d i Polizia d iffondendo in q uesta il m etodo r igoro. an1e nle sc ientifi•co s.peri1n en t.ale orien ta to alla co11oscenza antro po-psicolog ica, biog·ra fica, cotituzio1la le . d ell'fn dividuo r eo o su,p posto tal e. Ecco pe·r cl1è questo 1,ratta to, ben fi o-ura ne...lla biblio te ca d el m edi co, ch e trova n ell 'opern del1'0 t tolen ghi , fonti p r ezio i , .per le con oscen ze individ11a li e costitu zio nali , ch e ta11ta impor tan za h anno assunto in questi ultimi tempi . i n lnttr le bra·n ch e d ella Mrcli r inn . (T .

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IL POLICLI N J CO n

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pri1110 Cesare1 Lon1ihroso, che ii1vocò un a loro si attende e n on solo come periti mia anche come sanitari per l 'applicazione delle legpolizia ch e utilizzasse il continuo progresso scientifico d elle scienze biolog ich e e fisiche, gi e precisan1 ente per la: docu1nentazione de1le l 'applicazione d ei metodi scientifici, n·on a l più importanti n otizie sul la personalità clel presolo ·s-0gnalamento descrittivo antropologico giudicato. (ritratto parlato ·di lBertillon); ma a·n che alla L 'Italia si è posta così all 'ava n g·uardia delconoscen za di tu tta la perso11aliLà del cleli11- l 'orientamen.to biologico della P·olizia , e l 'iniquente. Ta le il pensie ro dell'ideatore della Po- ziativa dell'Ottoleng·hi ha trovato applicaziolizia Scientifica cl1e dall 'Ottolenghi fu raccolto, n e anch e n ella maggior parte delle nazioni. esteso, attuato i11 un corpo d i Scienza, in uua L 'opera dell 'Ottolenghi contenuta in questo serie .di Seirvizi di l'olizia. secon,d o volume, comprende : 1) nella prim.a L 'Ottolenghi iniziò la sua lung·a la boriosa sezione, ci•nque parti speciali: « Segnalamento opera n el 1906 a Siena ·ove dettò il primo psichico )> (identificazionei psichica biografica; Corso di Polizia Scientifica; istituì nel 1903 semeiotica ge11erale; svil11ppo d ellei facoltà psipresso la Direzione generale di P. S., la prima chich e; segni rivelatori di tali facoltà dedotti Scuola di Polizia Scientifica, che da allora ha dal conteg.no, dalla fisionomia, dalla mimiica, vigoro·samen;te ed audaocemente indirizzata la dalle diver&e fun z.i oni di moto e di se·n so, ecc.); prora, a lla lontanai meta ora raggiunta , <li 2) << Segnalamerito biografico » (studio della vifar con oscerei metodologicamente a medici, a ta e di tutte le manifestazioni del soggetto); funzion.a ri, a·d agenti, con criteri ·obiettivi scien- 3) (e Individualizzazione psichica e stu dio della tifici, il delinquente e 1a sua pericolosità e <li person.alità congenii ta e acquisita )) (affettività, applicarli in altrettanti Servizi di Polizia an- atti,rità, a ttit udi·n i, abitudini, passioni, eicc.); nessi alla · Scuola. 4) cc Delinquenti in 1·apport o alla scienza, alle Si è cosi venuto sviluppam·do l 'orientam:ento leggi penali, ed!. alle leggi di piibblica sicubiologico n·e lle funzioni di Polizia la cui pri- rezza »; ed in 5°) delle applicazioni delle mi sure di polj zia, specie illustra11do j} ralo:re 111.a espressione furono il « cairtellino segna.letico » colle indicazioni fra i contrassegni par- ch e deve attribuirsi alle ' informazioni , ed ilticolari , dei tatuaggi , delle ci ca trici , delle ano- lustrando .altresì i caratteri basali che deve 1nalie e il cc suppJ-em ent.o biologico biografico aveT·e il g iu dizio sulla p·ericolosità e sulla ieordella Car;tel1a bio·girafica del preg iudicato >) , r eggibilità. Questa Sezion e comprend.e preziosi capitoli di destinato a raccogliere i principali d.a ti, psisem eiotica , di a ntropologia. e di psicologia a1Jchi1ci ·e 11iografici del delinquente. Tale supplemento, nel 1925 venne a far .parte integran- .p licata, utilissimi per la conoscenza della perte della « Cartella biografica del pre.giu- sonalità aali scopi ietlnic i (costituzione); agJi cli ca to » che m entre sino allora n·on era che scopi a iudiziari (a pprezzamicuto dell a pericolosità) . un arido elen co dei pregiudizi unito all 'incartamento d·el pregiudicato, assunse il vero caIn una seconda sezione d ell'opera sono amrattere di docurn·cii1tazione a·n tropopsi·cologica piru.nente esposte le indagini tecniche di « pobiografica indi \'idt1ale d el .p regiudicato, corri- lizia giudiziaria», l 'oggetto di tali in.dagini, spondente così in p ieno, anzi precorren.do il la tecnica criminale, facen·do poi in uno spe.d eciso indirizzo n·otoriamente orientato a l1 o ciale capitolo , tutti g li opportuni richiami mestl1dio della peTicolosità sociale d ei delinquendico-legali, su ciò che può essere oggetto d 'inti , c~e ha trova to ora la sua sanzion e legi la- dagini (cadavere di adulto, -d i feto, frammenti tiva , n·el nuovo ieo·dice penale di S. E. Rocco. di · cad.avere; lesioni, macchie di sa~gue, di Ta le cc Cartella Biografica· n costituisce infatti perma, ecc.). il documento fon1dam1c.ntal e per la lqtta contro ' 11 bel voi urne si completa con ·u.na parte meil delitto, e per l 'applicàz ione delle n·u·ov·e santodologica generale e speciale, con un 'ai:npia zioni penali, seco·n do il d iri tto penale ora vitrattazio11~ di r ilievi tecnici 1ch e medici e fungente . , zi1onari debbono ese.guire sul cc sopraluog o n Il Presiden te della Cassazio11e S. E. D 'Ame- e fuori del cc sopraluogo »; ed infine con una sinte i sulla diagnosi del reato e sulla ricerca li o , in un lucido ed i11teressante a rti colo recenten1oote scritto ·sull'opera dell 'Ottolenghi ·nel de l reo. Dalla lettura e dallo studio di questa « Corriere della Sera», ba posto . i11 ev idenza~ opera . ~ i tr.ae il perfetto convincimento co·m e , per questo indirizzo biologico d.el]a Polizia, il la necessità cl1 e tale ·docu1nento sia largamente lltilizz.ato d.alla M.ag·i$tratura pena le, special- n1.edico e ]a m edi·cina ' ra dano d iventa,n do elementi ern.p re più indispensabili, nella lotta m ente pet· l 'applicazio·11e . delle misure di sicumoderna con.tr·o il delitto, e contro le di,re-rf'e rezza, cl1e debbono essere basate sulla conora.t eg·orie di delinquenti. ocenza ·d r lla .p er sonalità judividuale. . Ed io 111 i permetto di .ao·giungere ch e la t e,r ~doote da qua nto espon ernm!O- ch,e la Po« Cartella Biografica n deve {!: sere largamente lizia scientifica quale venn·e con oepita e ~ppli ­ conosciu.ta dai 1nedici p erch è siano consape- r ata· da ll 'Ottolenghi 11a aicqui·s tato un n etto ca,~ol i di quell n ]1rezio~a r ollal)orazion-P ch e da ratter e med ic0-legale, e perciò apre un nuo,ro 1

1

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[_\:\~O

XL,

ì\Ui\I.

5)

<:.ai11po dì studi, di i11dagini , di · applicazioni alla Medicina, cl1e troverà, nei sempre più vasti orizz-0nti della me dici·na speciale preventiYa (segnati dalfa nuova legislazion e .penale fa cista), un lu,ngo can1mino da percorrere, sul qua-le non. solo i pru:iti m edico-legali 111a 0oo-.ni sanitario potrà svolgere sicura e proficua la S'Ua benefica opera. Prof. A. As c AnELL1. '

OBNNl BIBLIOGRAFICI. c1> G. e F. KLEl\IIPERER . Neue deutsche Klinik. Handtvorterbuch der prr1(11ktischen Medizin. Vol. ' rIIJ .. Un vol. in -8° di 790 pag . , cori 17;) fig. e 8 tav. colorate. Urban e Schwarlen berg, Berlin. Prezzo RM. 30 (rileg. RM. 3.6). ' L o lta vo volume di questa enciclopedia de l1

le scien ze medicl1e (in cui come si è già dett-0 nelle recensioni dei precedenti volumi la materia è dispo ta per ordine alfabetico), va da Neuralgie a Phlegmon. Ad una buona monografia sulla neuralgia, mialgia e iilEru.rite, segue un complesso di studii sulla patologia renale medi ca (metodi di ricer ca, diag nosi funzionale, desc rizione delle singole malattie) e chirurg ica, con aggiunti dei capitoli sulla tuber colosi renale, sui cale.oli e sui tumori renali , un complesso di qua si 300 pagine. Troviamo poi consid erate: la costipazione (I. Boas), le malattie d.ell 'orecchio, il tratta1nenlo opèrativo dell mal.attie p0lmonari (Brauer e Herms), le mala ttie dell'esofago. la osteomalacia, il patereccio, il pancr eas, la pa ralisi agitante, Je malattie da1 parassiti . P. Unna vi tratta il pemfigo , Cur ·c hmann le m a lattie del pericardio; alla trattazione delle peritoniti, segue un v,a:sto studio di M. Borch a.rcl L sulla peritiflite cd appendicite. O::! ultimo un capitolo sulla peste ed uno ~uJ flf m m on e . fil.

Pl'aticas de a.7ialisis clin.i,•os en la m edicina r11,ral. l Tn vol. in-8° cli 157 paO'. con fig . J. Morata ed. Madrid ,

J. ;\IJ. B\ ·s.l

185

SEZIONE PRATJ CA

1\RROYo.

1n~2.

{Jllesto libro destinato a l pratico, l ' A. e-pone i vari metodi per gli esa111i di laboratorio, in modo da metterli alla portata di chiunqu e sia essenzialmente armato di buona volontà . I primi tre capitoli sono dedicati al ta ;parte gooerafle: nozioni !"t1ll'in ... tallazione del labora torio , sulla r,accolta de.i prodotti da a nalizzar e, procetlimenti ge11e ra li 1)er l'e amc lit

mi cro~opi co .

Tratta poi le analisi delle urine, d.e l sangue . degli es uda ti , del liquor, ecc. Da ulti(1) Si prega ·d'inviare due copie dei libri di cui si desidera Ja recensione.

mo un capitolo sui n1etodi di cultura f di. esp erienza sugli a.nimali ed un altro sulle operazioni di mo.tematica genera lmente u sate n ei calcoli di dati scientifici. La scelta dei metodi è buo11a e la descrizione molto chiara; nupce un })O' la trascrizione e rrata di alc uni nomi (Zhiel, . 1F ha.r aeus , ecc.) ma nell'insieme il libro, · essenzialmente pratico, si presenta come un buon consigliere a chi voglia, pur con mezzi modesti compier e i con sueti esami di laboratorio a scopo clinico. fil.

F. R. B.

ATKINSON.

Acromegaly. Editore John

Bale, Lond1·a. Proiz-0 21 scellini.

Ln. questo elegante volume I ' acromegia1lia è trattata a fondo nei suoi aspetti etiologici, patogen etici, clinici, anatomo-patologici e terapeutici. Il 1ibr:o dell 'Atkinson può considerarsi I'e·~posizion e più completa delle attuali oonosoenze sull'argomento. · DR.

M. LABBÉ. Leçons cliniques sur le diabète. Editore Masson, Parigi. Prezzo Frs. 40. In questo volum:e sono Iìaccolte le l·ezioni dettate dal Labbé sul diabete nel corso di due nnni scolastici. Ogni quistione riferentisi alla malattia è ampiamente trattata e quale si presenta alla lt1c fl delle più recenti.I nozioni . . °È 11n libro di note,role intere se 11ir ati co .

DR. P . NonÉcouRT. Clin1iqiie m1édicale des enfan.ts. Mal.adies infectieuses. l\i! asson , 1932. Fr. 55. Il nono volumeJ delle lezioni cliniche che il oh écourt va pubblicando d a qu.a lch e a nno , tratta di alcune forme inorbose infettive. Troviamo perciò descritto il r eu·m iatismo articolare acuto, con le sue speciali localizzazion.i, compr~se quell e cervi cali e cervi co·- scia tich e, e le manifestazioni pleuro-polmonari che possono complicarlo. Anche le cardiopatie connesse alla malattia sono stl1diate esaurientemente. Altre lezioni riguardano le infezioni tifoidee e par.atifoidee, con tutte le particoLarità propri~ dell'età infantile. Varie pagine, infine, sono dedicat e a lla scarlattima e ad alcune con1 plican ze di quest a, quali le artriti e ]e ad eniti. · Concisione e chiarezza si trovano :sommate in questo volume , come n ei preced enti, si che la sua lettura può b en esser e con sigliata tan to .a llo specialistJ3, che al medico ipratico, j quali difficilmente1 potrebbero trovare in altri libri trattati così esaurientemente dei s in ;goli capUoli diella 1)atolog ia infantile. M. F ." 'BERl

·


18(;

C<

lL POLICLINICO

Atti del 11 Cong resso naziona1le di Nipiologia. Un vol. in-8<t di 312 pagg.

Del secondo Congresso di 1 ipiologia, tenul osi i11 Bol1~no nel 1930, folto di intervenuti e ricco di importanti relazioni, sono qui riuniti gli Atti, a cominciare dai discorsi e seguitando con le relazioni e le relative discuss ioni riassunte poi nei discorsi di chiusura. Citiamo fra i temi trattati: Le cure marine, termia.li e climatiche nell'età del ~a.ttarvte (C. Cattan eo); L'inipor•tanza demogr()Jfioo delle Cat-

»

[ANNO

XL, NuM. 5)

Si applica con la curva rivolta verso I 'addome del paziente alle estremità dei due gastrostati, dopo che sono sta ti m essi in posto; e serve sia a tenere chiuse le quattro estremità libere dei gastrostati , sia a contribuire a tenere fermi i gastrostati durante le manovre di sutura.

tedre a.m bulanti di assistenza materna e puericulitura in rapporto al lattante (G. D ' Ormea); I vomiti del lattan.te (D . . Pacchiani); L ,immunità qel neonato e del lattarote (I . Nassa); La /)Sicolog ÌCTl del lattante (E. Ma tteucci); L,igiene mentale del lattante (E. Colucci), ecc, 11 prof. E. Ca cace, ch e della Nipiologia è apo1

stolo fervente e del Congresso è stato animiato re, oltre a discorsi inaUocrura li e di chiusura, ha espo to lo statuto della Società italiana di ipiologia . I' t emi trattati, di argomenti scientifi ci , pratici e sociali, svolti da chi sulle relative questioni ha parti colare competenza, sara nno letti con i.n ter,esse da quanti si occupano di tali questioni ,,itali per . la razza . 1

fil.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI Accademia Lancisiana di Roma. Seduta ordinaria del 15 dicembre 1932.

I

Una nuova pinza chirurgica. l)o ll. GENNARO MIRANDA . L 'O. descrive la pinza: È una leva di 1° grado, cioè h a il fulcro tra la polenza e l a resistenza; è lunga 16 centimetri, · ed è modicamente curva p er non ingon1hrare il campo oper atorio. li fulcr o è a 5 centimetri dalla r esi t enza. I bracci di questa l eva, dal fulcro all a po ten za, sono lievemente curvi ; il destro porta a n1ezzo cen. timelro dalla potenza, una cremaglieria con 14 d en li; il braccio sin. h a un solo dente. Il 11umero dei denti permette alla pinza un 'apertura che si può fi sare da m ezzo centimetro fino a tre. Questi bracci terminano n ella potenza, la quale ~ format a da dt1e anelli oYali com e nell e comuni forbici . I bracci, (lal ful cro della resistenza, so110 curvi 11cl senso l aterale e t erminano bruscamente ad an golo rello all 'interno, n ell a resistenza. La resjsten za, veduta di fronte, quando la pin~a ò co·m plet am ent e chiusa, .si presenta come un rettangolo· vuoto fo~mato da due m età, ciascuna <"lelle quali è portata appunto· da uno dei bracci . La superficie interna di quest a rettangolo, ch e <levo essere a co11tatto coi gastroslati , è fatta a lima per evitare spostamenti . Scopo della pi.n za e modo di u sarla. - Qu est a pinza serve principalµie11te per i gastrostati di Lane nelle gastroenterostomie.

Si può u sare la pinza per tenere ferme le due estremità del primo ga tro lato, dopo di averlo applicato sullo stom aco. Si può inoltre u sare per gli enlerostati nelle altre operazioni s ugli intesti11i . L 'O. mostra ai conven11ti l a pinza. Il Segretario: D'AvAcK.

Accademia Pugliese di Scienze. ·

Seduta dc.l P dicembre 1932. Presiden za: Prof.

Prof. L.

l1~EHRA:NNJN1.

GAIFAMI.

Commemorazioni dei proft. Auguslo Murri e Tommaso Carpentieri. -

Prof. C. Tn1NCHERA. Ricerch e sperimentali su lle modificazioni de lla cistifellea dopo legatura del cistico.

Sulle adenomiositi tubercolari dell'utero. Prof. M. CETRONr. - L 'O. dopo una sintesi delle contrast anti ipotesi patogen etiche sulla formaziòne degli « adenomiomi », discute tre ipotesi dive;rse riguardo al! 'associazione della tubercolosi co11 ·I 'endometriosi (di cui ha studiato quattro casi) : a) l 'associazione è casuale; b) l 'impianto e la diffusio·n e della tubercolosi sono facilitate dalla endometriosi ; e) la tubercolosi stimola la mucosa ali 'invasione del miometrio. Delle tre ipole i nessuna può essere a priori scart3ta, però nei casi dell 'O. I 'anamnesi, il re-


[.r\.NNO

XL,

' Ui\1.

.5]

1 7

llerlo opera Livo e C('icJlo a11a 10111.ico porta110 a ·o~ lc-11ere I 'i1u11orla11za fond a n) c n tal e clelJ a l u l)errolosi i1ell a ge nesi ò el Jn ein<1 0111clriosi. Oolt. A.

l\'ITL1·~L.\ .

Accade1nia delle Scienze Mediche e Natu1·ali di Ferrara. Sccluta del 3 dicembre 1932.

Eq u i I ibrìo prof eico riel

sangue e cloruro di sodio.

Presid e11 le : R.

I raggi mitogenetici del sangue nelle malattie infettive. Dol t. S \L\ AToni-: Bo"i'O:\t o. - L 'O. ba lro' Hl o r i fre sempre al disotto di (1uellc ch e ve11gono co 11siclerate co111e Ya]ori n1edi. 'Pensa cJ1e riò ~ ia dovuto a dh1 •i11u.lio1te <.lei proce i o id.ati' i e fern1e11Lalivi del sangu e dipcnde11 le dai~ l 'azione debi lit.11r1le d el proce so n1orhoso e d c l 11~rc . ar ia1nente ridotto a}ll)Orlo ali u1e11l are.

Sulla pneumosclerosi dei solfatari. Ooll. .\ . ltt~Rl\A:'\~JNJ. - L 'O. dopo ;1vcr di111 os lrato sperimenlaln1e11te ch e j grnnuJi di zo lfo i1011 'c11gono u1ai fagocita li ueppure 11elle co11dizio11j arlificial111e11le più ada lt.e; e che l 'inalazio11e l lella poLY·ere di zolfo cleter1ni11n u11n jpcrcnlccn1ia ri1cnt1la raral lerj ·tica del' e 1111eu1nosclcro~i, pas~a r1 descrivere la ir1 lornalol ogja clj11ica riscontrata in JO zolfalari ed il relativo reperto racl iologico. nal o111opnt0Jogica1ne11 lc l 'O. 11a ri s<'onlrato i1elle for111e acu le u11a }loJ111oui le d e quan1a Iiva , n elle l0ru1e ~ubacut c t1na lie\ e rea.lion e co1111ettivale 1· he era mollo 11iù e"Y ideul) nel; e Jor ne cro11iche. I11 ba e a 1uesle r icerch e 1'O. ha con r l11 ~o che il J)ulviscolo cli zolfo ~ capace di d e lc rn1inurc l111a pncwnosclero i o che negli zoJ fa l ari i I ro,·nno i ~t'g11i clinici , radiologici ed n11,tl111n0palo logicj cii essa.

Stasi urinaria e sviluppo ed evoluzione della tubercolosi del rene. Prof . V . 'fn\\\ GL1~1 . L '<) . <lOflO a\(' r u cce11na to ('Otne neJla 1>ratira r Jin ica po ca1>ilure ch e le.' io11i pccifjche <lj or gani e tes t1li peri11releraJj 11ro,·och i110 occ.: u - jo11e dell 't1re tcre e quindi idrot

1tcfrosi del re n e corri po11dc11te. e cornc i11 oggetti nffelli da tul:>er co]o j pol111on arc po ~~ ano i11~orgcrc fa lli di sta i urinaria o fl ddiritlt1ra irlronrfrosi, . i chie<le qllilli ~iall o l<) po ·~ i],ilit n di at· l{'rrhi n1c11lo d el l>acill o <li l oc:h n0J r1•rt <' idronefrot ico parle11do <l aJ focolti io primi t1Yo ' <1ual c 'lil 1·e,0Juzio11e dcl J)rocc · o lul 1crro lai·e in qtleste ~pec i ali co11<lizioni . Ha rile11 u lo IJerciò 11011 pri' o di h1lcr e e ind ngare perimenlalme111 quéi.c i11fl nP.nLa e er ei li Ja tasi ,u rinari a .: ull o "'il uppo r d 0Yoluzione dell a tuberco lo~ i 11el rc11e. Ed a lal i rircrc11c è La lo alletta lo a11ch e <lalla cli corclanrn di 'rr111le es is le nl e fra gli au tori ch e d ell 'urgoJn{\n l o i '°'ono occupa li . l)ag'·i espcrin1c11li c~eg· 11it i çor1 co11Lrolli ballc rios<'opici e culLuraJi, lulJercolizzando I 'ani111a lc pri111a r <101)0 l 'is Liluz:ion e d el lu sla i 1 1rinari~ , I '<). \ git111to alla con clusio11e ~he J>llr 11 011 pote11d o negar si ch e l a la ·i urinaria pre(tis po·11g;i all 'a ll ccc hi1T1e11to ed allo sv illl])P-0 del·:n tbc. t1el rc n r, cl e hlla nllrcsì amrn cttcrc cl1e es. n inclirclta111enl<-' cor1 corra ai LcHl alivi d ell a co idc tln. g uarigio1 :c spo n La11en del· l)ro<:e so tt1berco1Are 11el 'Cll o ch e la c J ~rosi co 1111 e lti aJe vro1)rjri cl ell 'n ]1irn o pC"riodo dcl:n iclronefrosi Le ncle (ll1l 'i11 ra11s11la1nrnlo dell e 111anifcslazioni specifich e. [ l ,..:; P g re/ 11 ri u : J) . G ..\ ne ' so r. i-: •

'fA l'\'IBRONI.

Considerazioni etiopatogenetiche sopra un caso di mielost leucemica acuta. L ~GH 1N1 e ()RTOLANI. - Gli 00. , dopo aver e il 1uslra to so1111nariament.c un caso di inielosi leu ce1n ica acuta, n'lanifestatosi i11 u11a ragazza di 20 a11 n.i qu(llch e g iorno dopo la prima inestruazion e, acceru1a110, auziltulo, alle Yccchie t eorie sulla ;p éllogc1tesi d ell e lcu ·cmie,. e ·i ferma110 IJOi a cor1 siclcrare })iÙ da vici uo quelle ch e ancora oggi co11 · le11do110 il can\1)0; ln i)arassitaria comun e e specifica, e la i1e uroe11clocrina. Pe r i l l or o caso, data la prese11 za di u11 parti colare c nru tte re farn .ig1iare di disfunzion e ge11ital e, che in 111odo , ·ario colpisce. pure tre ·orellc, sou o por lnti ad aJo.111e Llere ch e alterazio11 i dell 'equiJj brio or1uon.ico nb])ia110 agilo <1t1ale fa ttore <lisergico ·catc1\ an le, i 1~ soggel lo co Lituzion nl111c11te prc•(lis po t o .

Discu

io ne:

lln~TTI,

()llTOL.\ ~ J .

Di alcuni elementi morfologici particolari del midollo osseo. in un caso di miel r; si leucemica acuta. O nToL.c\~I e Lt.; NGHJ N L Gli 00. , duranle gl i r' a111i lli ntn11erosi 1Jre1)ara ti , a stri scio, del mj dollo os~co dcl caso di 111iclo ·i lc u cernica ac-u1 a, r o11111 nica to a11tec:ede11i cu1c11 le 11a11110 11olato, olLrc art tu1 'i11le u sa n1 cl ;i 1>lasja i lioidc, un ch e la llre c11za di a lc uni l)ec iali c lc 1ncn ti , <l clla gr~n­ dezza cli u11 u1onocila , con 1Jrotoplas111u, il qual e pre1tde c o n jl G ie 1nsa uu a tj 1tt a 11011 uuiforme , · })fesen la 11u111ero issin1c granulazioni di .form n, g r a ndezza e ('olori vati, e con 1111 111tcleo 11nic:o . 11er lo più ecrc11trico, a bisco llo, a trama crom ai iI1ica }JOCO e' itle11 Le, cl1c assume una lin "ta ros ·o' ioletla , cura, uniforn1e. G li l . rile11go110 di 1)o ler considerare lali eJe1n e11ti, .ch e illu strauo con preparati e co11 t avole a ro tori, co1ne forn1e particolarme11te a Li pich e <li n1egalobla ti .

Discu sione: Bucu t.,no1,

U11TnL ' "

r.

Un caso di rottura sotto cutanea dell'infestino da trauma . \ o n1t.1 . - L 'O. presenta u11 caso clinico cli u11 11 01110 ch e, inaneggianclo u11 for co le, ricevette u11 col po ' jolento dal manico cli que Lo. ·ess unissi111a lesione cu La nea ; s inL01ni J ievi di 1esi o11e inlraaddon1 i11ule.

I11Lcrvc11t o u circa o llo ore dal lrau1t1a. Heperlo: u11 'a11sa clel lc n uc prc~e11 la Ln1n 'a . . ta c' n1o rragin ,'otlos icro ·a e , t1el n1ezzo ci i que ta , u11 a l'eri la d el te11ue, cli:l c tt i ft1orj e ·ce jl co11te11uto i11l e~ Linalc'. Su l 1.1ra, loile l lc, <lrc11agg io, g uarigione. L 'O. r nl'fro11lundo il caso• co11 a ltro : presentato. cl i ferì la da ·cop1)io della ve ·cicc.1 , di cu le ·e, n el caso sopracitato, sj sia trattato <li feri tn <l a "coppio pro1)rinn1e nl e de tta o da con l11 sionc fra ·o·r1)0 '011tunde11Le e colo11na ver lebralc. L 'u11icilà d ellél Jesio11e, il Inlto che la J c ~ i o n e ~ i lroYava nella i>arte 01)posla all 'i11serzio11e u1ese11leric;\ e iJ me~e11t erc p erfettame11lo ind e nne , fa n110 ril c nere all 'O. che i sia Lratl c1lo di u11n \er {1· ferita cla scop pio d ell 'irtlestiu o .

• •


cc l IJ POLlCLl'.'\ t ('.()

18

.La vaccino-profilassi proteinica aspecifica della febbre puerperale. .BoNOLI. - L 'O. comunica di nvcr vaccinato, n ello spazio di tre an11i, con la Ltc <:on1t111c bol -

lito , 1081 puerpere, nel territorio del Conr~1ne di Co1nacchio e che t1n solo caso (0 ,92 0%) d1 com,p licanza sdttica puerperale, per altro. ad e _i lo fau sto ebbe a registrare. Il ri s11l lato, g-ià ott11110 élll ch~ in co11fronto alle inigliori statistiche ospiiaUerr , appare ancora pili sorprendente, se si pensa ch e quasi Lu Lte le 1081 puerpe~e furoi:o ~ovve­ nt1I e a do,1nicilio, ed in genere in amb1ert1 1 Lrova Li si in. ben ca.tlive. co ndizioni igienieh e. J)i:cuss.: CASATI, El\I.\NUGLE, Cn1APPlj';'1 En:i\10 no. 1

Sulle proprietà della stomosina: a proposito di due casi di shock da iniezione endovenosa.

Ro ·0L1. - lr1 questa comunicazion e I 'O. descri' e cl ue casi di sh ock da j11iezion e endovenosa di sto rnosina, e, ill1J stra ti i caratteri loro n e dç urne cl1e la tomo jna l1a propri età anafilaltogenc, non O!:- la 11te ch e e_.~ a ~ ia cc dializzabile e nbiurelica ». L' argento colloidale elettrico nelle laparotomie.

BoNoLr. - A proposito clcl l 'azion e peristallogena dell 'arger1lo colloidale eleltrico, inlroclol1o 11el cavo periton eale, azione a ttribuita all 'argento dal Solieri, ch e, per pri1no, u sò qt1esto m edicarr1ento n ellf lapnrotomie, l 'O. riferisce di aver1a rjcercata e reulmentP cortsta tala in 17 suoi luparaton1izza li, oppo.. ita ~11enLe scelti p er lu 11rova. li lu stra i vantaggi del m e todo e 11e co11siglia l 'a1)p)icaziol1e. Di rt1s ion e: CH1APP1N1, Non11~1 . Il Segretario: E. CnIAPPINJ.

Società l\ledieo-Chirorgica Ve1·onese. .

rclut~

del 2 n orc1n bre 1932.

Presidente: Dol I . Prof. A. I-los

1. -

DELA 1 ~ i.

I n<lirizzi del pertsieru m ed ico

co n Icrnporculeo . ~ul valore della reazione di Wassermann per la diagnosi

di sifilide ereditaria.

J>ro1f. ì\1. AaTo~r. - Pre1nesse al une considerazioni intorno ai co11.cetti attuali r elativi alla rea.zione 'Nasserma111t, alla sua specificità ed alla sua intin1a essenza, l 'O. pre enta un caso di sifilide da baliatico n el qtiale l a ca11 a dell 'infezione era d a con siderare un neonato apparentemente ~ tu10 e co 11 R . V\-. 11egativa, figlia cl i ge11itori si~urame11le luetici. L 'O. trae dal ca~o pre P 11ta to <:011 ~ irle razioni intorno al valore diag n o ~ l ico dell a R. V\T. i1el neo11ato , intoT110 all 'esi ~ lc11za di t1n periodo preslerologico o anergico della lfilid e congen j la ed i11lorno al! 'importan za . in cli11ica, sia inedico-legale di tal e question e. Discussion e: prof. V1ANA. Contributo allo studio clinico-terapeutico del reticuloma tonsillare.

Prof. G. Zi\NNI. L 'O. cle cr ive l111 caso di reticuloma dellu tonsilla sinistra in una donna di ~l nnn i . Il l umore , che si era manifestato in seg uilo ad un asces o perilo11 illare , era della gros: sc7za cli un mandarino e di con .. j lcnzn as a1

[ ANNO

»

XL, NuM. 5]

dura. Si ebbero melaslasi glanclolari cospicu e ai lati del collo, in corrispo11denza del! 'angolo della mandibola t anto a sini slra che a destra. La cura con il radil11r1 h a <:l alo ri ullati più pronti e durat11ri dell a rontgenlerapia. llichia1na la nece ità di u11a diagnosi pro,n ta e di t1na cura energica e lempe liva in questi casi , i quali, lasciati a sè o 11ort adeguatamente trattati, hanno una evoluzio ne rapida e sicura mortale. Bradicardia da blocco eredo·famigliare con sindrome di Morgagni·Adams·Stokes.

Dott. P. B1As,c. - La casistica che l 'O. riferisce d e~ t n intere se })Cr il fatto che la mal attia preen la car al tere eredofamigliare non congenito. infatti 1a madre del! 'ammalata in esame è affetta da vizio 1ni tralico e da sindrome di Morgag11i-Adams-S tokcs. Tale sindrome presenta pure la figlia la qu ale prima della malattia attuale noti h a inai av uLo manifestazioni a carico del cu or e. L 'ù . pensa si tratti di un processo di miocardite, sia pure circoscritlo sviluppatosi in un terreno costituzional1nente predi p0sto. Sui risultati a distanza del trattamento incruento della lussazione congenita dell'anca.

Do·lt. O. PELLECnINI. l , '(). presenta doculrd:: n ti ro·diografici di una revi sione degli 0-rnmalali di Jussazione congenita <lell 'anca trattati incruen te1ue11te nel reperto orto1>edico dell'Ospedale Alcss:indri nel quadriennio 1927-30. Esamina coi cri teri ler upe utici più recenti tali ris~ltati e, conclud e ch e llCr sperare i11 u 11a terapia destinata a d t1re ri ultati se1npre migliori, è necessaria fare la diagnosi precocissimamente e iniziare senz 'allro ìa cura ricorrendo magari in certi casi ai metodi rosl detti di Lange e di Putti piuttosto che a quello di Paci-Lorenz . ~

Considerazioni su cli un caso di sifilod erma zosieriforme. t\!I. ARToM. Do tt. S. J.1,rocco.

Ricordiamo l'Importante Moaografls :

Oott. Prof. o. V I ANA Direttore della Maternità, Brefottrofio e Scuola di Oetetricia in Verona

fiinecologia e secrezioni interne Prefazione del Prof. N. PENDE SOMMARIO DEL VOLUME. - Prefazione. - Avvertenza. - 1ntroduzione. - Cap. r. Cli organi dell~ se.ere. zione inteMa genitale : la ghiandola interstiz•ale. Cap. II. 11 corpo luteo • Mestruazione e crisi pube. rale. - Oap. IlJ. Malattie genitali ~a alterata _secrezione interna dell'ovaio • Metropatie emorragiche Annessiti non infettive. - Cap. IV . Miomi ed ovaio: - Cap. V. Le ipoplasie e le in suffici.~ze funzionai~ uteroovariche • Dis menorrea - 1ntant1hsmo - Clorosi • Disovarie. - Cap. VI. Tiro•de ed organi genitali; stati ipotiroidei . Morbo di Flaiani- Bas~dow. Cap. VII. Ipofisi e genitali; si~dromi ipofisarie • Acrf?· megalia • Distrofia adiposo-gen1ta1e. 7 C~p . .VIII. EP•· fiSi • Surreni . Titno pancreas e gen1ta11. - Cap. IX. La mammella come' organo a secrezione interna. Cap. X. Endocrinologia del oli~aterio. - Cap. XI. c;o. stituzioni e malattie gi1necolog1che. - Cap. XII. Opo. terapia ginecologica. - Bibliogu-afia. Un volume in-8° di pagg. VIII-176 (N. 12 delle nostre Monogira.ftie medioo-chirurgi~he d'attualità) nlitida.mente stampato in carta sem.ipatinata. Prezzo L. 18. - Per i nostri abbonati sole L. 16.60 ili oorto f.ranoo. Inviare Vaglia. all'editore l1UIGI POZZI, Ufficio Postale Succurs ale diciotto. ROMA.


EZJOi\E 111\.\ 'l I<'·\

189

APPUNTI PER IL MEDICO .PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Diagnosi precoce di poliomielite. I b cln efi ci cl1r po ·a no cleriYare (l<:t u11a .p recoce diagnosi di poliomielite (i ola1nento e pron ta applicazione d ci nieLzi di cura) e d'altra parte la con · ta ta1it>11c ch e troppo spesso (50,1 per ce11Lo dei ca j d enunc ia ti) il m edico ien e c.lal c1:itc ri o c1)itlP111io lo a i.co e da quello s tag io11ale indotto a ùja u110 . . i cli P. ch e non ri ce' on o u llrr ior e ron ferma, inducono .T. E. Gor?ni: (Jou rn. _4n1. lled .. 1ss., 1.3 ::-c>ll . 1932) ad 11l .... 1.... Lere '-u I I<' o ........ rrvazioni clini cl1e c h P a ta le di ,1!.,!11 o~ i 110... .: Il o contribuire . J ej })Oriod o i11iziale di rea2io11c i ~ l c 1nica g ncru le, la man can za di sintomi car.att·e ristici tal,rolta la pre enza soltanto cli disturbi li r ' i~ .. i111i reu dt>no rnolt e ·volte la ding u o ' i irnJX•''il>ilc . La i,un tura lombare si è dimostrata in qu s ta pri111a fa e di nessu1ta utili tù. <~uando 1. infezione entrata n ell a ~ua secon .. da fase g·iunge a J>rodurre i " intorni di irrita.iin11e n1eningea, la pt1ntura lombare pern1etle llna icura diag,n o i. Es...~ sarà e ·eguita qua11dn si potrà o en ar~ an cl1-e 1111 0 olo d ei tre "' in tomi : rig iclit à della r1uca , r i ~i clità cl rll a colt) nna vertebrale, tremore ata ssico. I.. · . ricorda In po ... ibilità ch e la J'>l1ntura lCJ tubar<' d et-erm ini l ' impegno d el si~ t c 1 1 11a ner. . "?~o 1Jer111e LLencl o al v ic·u ~ di p e1ne trare più fac 1Jme nte a ltra,·er o i ·pl e... '"'i co ro idei . Diaano i differenziale. L '.\ . enumer a a lcuni in tomi eh{\ ~ no se non in.con1pa tibili colla diagnosi di P. almeJl<» n1olto raran1en tc riscontrabili in e sa: e d en1a d ell a parte pre .. a, adenite cervicale b ene evide11 te (tonsilli le1 o anch e scarlattina), stato cu11talo ·o , parali si presentata quaJr rte setti ma11a dopo 1' inizio d el]a malatti a . e la fehbrt· è al ta si tratterà piu probabilme nte di o~i t e media suppurativa, pielite, tifo o polmon1te, pecie se alla febbre alta si aggiunge melll ingite. La difesa addomina l e non gen eraliz1~ta ma .circoscrit ta a l qua drante inferior€ destro d evc1 su ggerire ]a rp 0 " ibilità di 11na ap.J 1t: 1d icite acuta. I·:same del liquido c . s. I At pressione è in genere aumentata (150200 mm. al manometro di yer). L ' as~tto chiaro o lievemente op<l lescente del liqui ò o permette di elim~nare 01 0 la meningite purt1lenta, m.a, non. en cefa lite, la m ening ite tbc . e la lue c. s. Di g rande a iuto diagn osti.ca son o i dati d ella conta d elle cellule: cifre superiori a 10 per n;imc. sono già molto siginificative se appogg iate a d osservazioni clinich e. La formula cocitaria darà un.a preclom.inanz;i di linfociti. (. olo in un primissi1no t empo vi è rpredomin.anza di neutro fili ) . l Ja st essa predominanza 1

1

1

di Jinfociti si trova .p erò .anch e n e lla men.ingil e tbc. · I~r ier o-globu line

(m etodo di I)l O s-Jones l'eazior1e di contatto con. solf.ato di .an11noni~ sa turo) sono per lo più aumentate. La r eazio ... n t~ di Wasserma.nn, la r eazio11e d ell 'o ro colJo.idale di Lange, ecc. , posson o· essere uLili in cn o di sospetto di sifili·cl e c . s. 11 contenuto d egli zu cch eri è di r ego la n or111ale, mentre è a umentato n ell 'en cef.a lile e dir11in 11 ito nella m cn in g il-e tbc. E. CARL IN FANTI .

Due casi di cosidetta febbre esantemica 1uediterranea. (lx.odiosi esantemica estiva). L. Erede (La Liguria IVI edica, agosto 1932), a i1ro po ·i to di due ca i di febbre esa11Lem .a Lica 1ued it er rauea da lui os ervati , ricorda com e <>gg1 rioruo si t e11da a differenziare due gruppi <li febbri esanten1 a tich c, un primo gru ppo, r om prendente il tj po p etecchiale e la s ua forrr1a l}cn iioona o · m1,>rbo di Brill, tllel quale la Lrasrr1issione è dov t1 la a l pidocchio, un secondo gruppo, compre11dente l a febbre esantematica 1nedilerranea , la febbre del Texa , Ja febbre fluvia le del Giappon e e la febbre d elle montagn e roccio e, tD eJ quale la tra m i ion e è dovuta, alle zecch e . L 'argom ento principal e, a sos Legno dell ' ipotesi della trasmissione per opera cle ll e zecch e , è d ato dalla cc macchia nera » che si lro a costanten1en te sul la c ut e d eg]i amim alati , es endo noto cl1e la puntura d ella zecca 11ell ' uomo d e term ina spesso lo sviluppo di una pu tol a gan gren osa. 'i è pur e o servaLo ch e il caratter e estival e d ella febbre e antematica 1uetlilcrr,a nea p otrobbe esser e in rapporto co1n una mag giore attività de lle zeccl1ci •n ei mesi esli'\ i . A tal proposito l 'A. h a trov.a·to, ch e le zeccl1 e, u scite in prin1a, era dal1 o tato larvale, iv·ono sulle piante fin o a i primi Cc'\ lori : a llora le femmine, che sole acquistar1 0 il carattere em a to fago, s i attacca n o a cani, ovini bovini cd altri animali e p iù raramein.t e all ' uomo stesso . In ottob·r e è diffic ilissim-0· trov.u re· t1n Ixod es femmina. Il carattere estivale d ell a ni alatt ia coirtc ide dunque perfettamente col ciclo el r1a lo fago della zecca , ciò ch e costituisce , in . irme a ll 'csc.ara d a inoculazion e, un argom e n1o validissimo perr riconoscere ne ll 'Ixodes il Yrt Lorc d ell ,infezione. · Pe rciò , d ato ch e la n1alat tia , se h a .g ià avuto pnrccc l1i nomi, non n e possi·ed~ un o che la cara ti crizzi in m od"o abbastanza •prreciso, l 'A. 1)ropone di chian11nrla: Jxodiosi esantematica estiva, denominazion e ch e n ei co1nprende i tre la ti più caratteri tic i : c1u ello d el vettore, l 'Ixod es, quello d ell a forma clinica p iù a·ppariscen te, l 'esa11tem.a e quello .anch e m oltò preciso de] cnrattcTe s tagion a le. (~. T oscANo. 1


190

e< I f,

POLI CLIN ICO

Un · caso n1olto raro di paralisi a t ipo radicolare da puntura di zecca. .\ . f>nr i fi r i (Riv. di ] )al. nervosa e m entale, inag 0 ·io-g iug r10 193 2) riporta il caso di u11 contadi.n o ardo ch e, .p unto da una zecca ·cl1c rimase fì ..... a ta per circa 2± ore a lla r egione n cc Jl.arr <l .. tra, [) r e ... entò immediatamente cloj) O la pu11Lura fatti paretici all '.arto su1>eriore de Lro e i1 etti dis luTbi ·en ·iti i. I fen o111crti 11ervosi , r aggiu11Lo il loro ar111e in breve te1111>0 , r egredi ro11.o n ello ·pazioi di p,ocl1i g iorni f>Cll' ~compa ri re definiti,r.a1ne11te. La 1Yare i e con inagg ior evidc11 za i disturbi del la ·e usibili tà subiettiva e obiettiva, J)re·entaron o u.na caratteri tica distribuzion f'J a tipo ra dicolare a carico ·p reval entemente di (: . Dl , c.:011 co1111>romission e a11cl1e di C7; . i ebbe cioè u11 <.[l iadro di parali .. i ra di.cola re infr ri o.r e de tra ·deJ p.lesso bTacl1iale, incon1pl eta, <la la l 'asse11z.a di sinton1i l)aralitici ·oculo-1)u pill a rc, di i1atura impatica. J I decor o della forma, la topogra fia dei di ~ l urbi e l 'e' 'ide11lc4 loro r1-esso cronologico co11 la p·untura della zc·,·ca offr on o validi elem e111i 1>er ri ~alirc co11 for1ùat ezza alla d ella l) Untur.a co nt e ra u, a d.elf'1rn1ina11te ~ d effi c iente della lesione, da lo anr l1c r l1e i da li biologici e clini c i l>Crmettcvano <li ,escludere la lu o~ C4 la m ala ri a e la ra diografia escludeva ogni lesione a caricp ·<le i corpi vertebrali r. (lellc a rticolazioni , con1 e a11ch c qu.a l ia i vizio <li differ cn ziaz ionr r co-ion ale. Qu u11to al modo co11 cu i pos .. a a \ ere ag·ito la p un tura d ella zecca , è i)rob abile 11 0 alcu.ni nc·1ri oltre nel <l )l r i ld' ÌllC Ìj)l to ~l t Ì , T>O~~f'.\ n O ~ecern c re ed inoct1lare de lle vere e proµri e i1 u r ol0Rs i11e, a11alog·b c a qu ell e hc ~ono ·Liat c accc rlntr per il ,·elc110 eili a lc u11 c -.. perie di scor pi oni e di ar acn oidi, i1 e uro los~ i11 c cl1 e, in date circos t1a11ze cli te111po. di luog·o e a :-'eron<la del 1.unlo di in oculaz ion e e 'a ca 11 ~n di particolari fa t.to1i indi' iù u.ali po ~ :-'0 110 da r luog·o a le io ni fl(' l'VO~C' obi clli val)ili . e:. Tos'C.t\.NO. 1

La glicosuria nella spirochetosi ittero-ernorragicn.

I.a !!·li co .-.t1ri 'l· è fl l)ba ta11za frequ ente n ella ~ p iro r 11 r t o~ i itlero-e11ìorraaica; è tata ra ra111 ent c rilevata i)c rcl1è è ge11e ra ln1 cnl.e di lieve r nlit ù r d è tran s iLori a. M. Kitaol a (.fapan e.r:;c> io111 n. n1 eil. sciences, ,·ol. TT , n. 3, agosto 1n :~2) 1·hn o .~ er, Hl.a ll volle :-;11 l G ca: i. Tale gli cosuri.n ~ i 1nanife ·ta gc nc' ral-m e111 r nll a tprza-qn a rta . . cttin1in ,1n di m a la tlin , più ra1.,an1 (' lll.C prin1a o d·Ot~)O . ci •C a ~i dcll ' 1\ . vari.a,ra llal 2 al 15 p er 1()00. Tl cli l url10 di a~s i111 il azion e c.lell o zurch ero , ,·o nll t'~~c co n l 'n u111e11Lo ·tl-ella g li cernia , ch e si I 1;1 I ra 11 ~ il orian1 e11 te in tale 111 alnl Li a , non sta in diret to ra])porto con la Q"}ico uri fl; quando pr 1·ò q uc~ 1 1, ~i i n·rse11la , . i ba 1111 inclubl1io a hhn . . . an1 r n lo della :og-li a di cJin 1i 11ai' i on c dello 1

»

r AN O

XL,

~U ~l.

5

zucch er o . ~ e egue .ct1e il 1t10111eulo e senziale per la produzione della glicosuria è da ricercar i n on g ià in u·n disturbo di assimilazione . m ia n ell 'a bba ain ento d el ,·alore d ella soglia . Tale abbassan1enlo può e ·sere- influenzato, com e è n oto, ·ia dalla 'Varia funzio·n alità de1 i t en-ia n ervo .. o \regetativo, sia da n1odificazio·n i istopatolog·icl1e dei reni. Il primo avrebb e m aggiore in1port.anza n el r aso che 1ci occupa, in qua11lo cl1e il L0·110 del ~impatico. dopo un primo stadio di sin1paticotonia, st1 · bisce un abba a1nento· tran sitorio. fil. Febbre ondulante. Un'epidemia sub-clinica d'infe· zione con brucella. (PARKER DooLL)·. A rch . of liti . 1\ledic . , ~ette 1n ­

bre 1932). J.n un con\ritt o i11a cl1ile rurale de] Conuecticut i u sa la tte crudo cli 'Ta cca , prodotto <la ttina vacch eri a dipe11der1Le dal convitto. Nel 1925 ci fu u1n 'epiden1 ia di aborto delle 'accl1 c, sen za ch e Jle UD·O <lei con ittori SÌ a1nma lasse. In og ni m a lato 1·icoverato all 'i11fe1rmeria per febbre di c1ualsiasi n.atL1ra fu fatta la sicr odi ag·1101si per la Br11c.ella. Ci f uro110· due soli casi di febbre 011dula11te tipica coin r eperto cti ger111i i1el an.g Itri 5 ebbero infe..... ue e i1 ell e feci. ~ ioni ·del tratto re L)Ìr.at orio a lto co11 febbre a lung hi i.nt er' alli irreo-o lari e pr.esentarono si eroa.ggluli1n.azio11e a d aJL o tit olo, sebbene cli11ica n1 enle 11ulla ci fos. e i11 faYore cli una di<tg-110 i di febbre' 011dul.ante. t1 263 :1)e r on e, cl~e ave' a110 preso latte cruù o di \r.arra 1n.alata, c i furono ±1 con sieroap-glutinazio111.e po .. iti,·a a dii uizione di 1 : 3200 j) ltL. Cer ta1t1enlc, e ~ c]u i i •1)ocl1i ca .. i uindi cati , le i)er. on ei r l1e ]) l'Q:, entavano· sierroaggluti11azion e, posili,ra 110 11 avc,ano n1ai a-vut o n1anife:-.Laz io1u i ·111o rbo:c. R. L usEi: A . Un nuovo trattamento della, febbre 011d11Jante con i derivati della n1elitina e della abortina: le for· momelitine e le forn1oabortine. J~ ' :1z i one irreo·olare etl i11co" tanle dei numerosi prodotti te r.ap euti ci u ati nella cuT.a della fcbl) re ondula11te, fa ~l cl1e . en1pre di n11ovi ne 'e1 1 ~o n o o fferti al µul1l)lico m edico . J . Mo11tel (J\l arseille /\I édicale, 2 aprile. I 9 :~2 ) fa c o11 o~cere tlopo tre anni di esperimenti u11 1Jrodotto fab]) ricato J)arlendo dal n1elitococro e finora n1,a i ll ~a t o . • i tra tt a di t111a i)ecie di an ato si11a (.a nnmeli t i11.f.1 o a11aborlina) la cui prcJ>araz io11e si i11for111a a due idee : quella di Bur11et ch e ha con, igli a to la n1eliti11a J1er trallar e la. fe'b bre 111e<literranea, e quella di Ran1011 clte tra~ for111 a l 1 0~ in e .attive in an.at o . in e i no ff en. ive. Que ti nuo,-i 1)rotlol li ve11go110 otten t1ti ron la dopJ)ia azio11e dcl ralor e e del forn1olo, <: so110 . : La ti chian1 ati : f0 r1T1o melitina o form onh ortina. 1


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SEZ J O "\J ~

E i godo110 di tJro1Jri età 1)a rl ico In ri sper in1enla li e tera1>ruti c hc. <) ~i i)raticu u11a i11traderrnorc azion c co11 della inelitina ::;i ottiene in un n1alato ii1fetto l111a tu111efazior1e ro sa e doloro a ch e inf1ltr•1 i I eau1ncn ti e co1111)are molto ]enLa 111 rn te. ~ e in, ecc si ado1~ra la for1uo11t eliti11a , ~ i 1n·oclucc u11 })iccolo IJunLo ros o appen.a ipertrofi co, a1)pe11a 'isibile, ap1)ena e11 ibile. Du11 •1 ue il nuovo i1rodotto l1a perduto la magg io r 1>a r lP dcl ·t10 1>0 Lcr 0 rlocivo J)er j l rna l.ato pur a"e11ùo co11servato il ~u o potere in1mt1nigenn. _,\. n zi lo '" i può utilizzare a do ~ i n1 0 I L0 più elevate: 2, 3, t cc. clel prodolto u01l 0 b c ni ~· i111n wO!)} >Orlati C e n e pu ò ini ett ar f\ll C'l1e !) CC . '-C11/il ÌllCOll\(\fiieu li . L · \ . h 1 c t1ralo 110' e i11alati con In fo r111 n111e li Li11a: ~ct t e di <!!'~ i co11 risullal o ollin10 dtH' ·0 11 .. rar .. o o 11ul lo. Se117a pre nn1 ert• cli a' er tro ,al o tu1 111 LOdCl i11fallibile f)er g uarire la fehbre di ~1 a1 ta , l ' \ . t.~ co11\.into cli averr l' ropo to u11 ri111 edi o cert <> UJ)eriore a tutti o-lj a ltri finora aclott.ali : rin1 r tli o cl1 E', data anchr l.a. sua inn oc uit à, 111 eril a 'lllla larga spcrin1 en lnzionc. \ i 1cE TINI. I

191

PRATlCA

0 11 Lcrococco ; l~

cur.a· è La la cg·u i t n da guari!riorn e definiti ,-a, rapida e co1npleta. In. tre cas i di i11.al.attia ·di Osler, I 'uso del n1 f'cli camento1non influenzò n è l 'evolt1zione, nè la Lcn1peratuT.a . lnfìnc in qu.attro ca. i di endocardite subacuta , fu o er,·ala l{Uclla az io.n e bn·lleri ostatica , scg·nalata <l.ag·li ,\1neri r a11i, az ione 1>a . . seggera co n caduta del la te111µr ratur,a temporanea, 1J <[ll1llc .. i nlanil'E~~ tava aù oo·ni ri1)r csa della so n1n1 inistr~nz i·o11 e clcl 1ne·dicarn einlo. Gli AA. eone) ud crl<lo· ri1cil1ian1ano 1'atteinziono u l vi olello e.li ge11zinna e ne co11 igliano l ' u ~ o in tutli i ca. i g- ravi ribelli a ll r a ltre cure. 1

(

I

' ICE'NTINT.

SEMEIOTICA. Riflesso auricolo-uterino.

D. J. Va ilil1 ( 'tJilalul , ottobre 1!132) raccon ta di aver ' risitato uua donna e.li 32 anni la ' tttial f)re e11lava u11a en1orra a ia dall'orecchi sin i ·Lro .. Do1n•a 11 da lo le e .aves r le m estruazioni 11ormaJi , la i>aziente riferì r hc durante la uotl c es a aveva n1ollo offerto a cau ·a di far li (lolori .a ll 'orcccL.io e a lla r egion e lombare : vcr ~ o le 4 del n1a t tino si era IJrc e1rlata i ·emorrag illl dall,or ecchio e m ezz'or.a 11iù tardi la m e·truazione. All 'osa rn e> d c ll 'orecrl1io l 'A. con ~ ta tò una erosiori c .an cora sang uinante a sede n r Ila metà inferiore de] timpano e continuantei sulla i)ar ctc i11feriore tlel contlo lto uditivo eslerno. Nel ript1lirc la le... io110 con un fine tamponr ù 'o,atln l 'e111orr.ag ia cli,rnne · più abbon · da u I e e 11e1lo te so tempo la n1alata dichiarò ch e nello stes o mom ento in cui il tampon e toccava la lesion e e . . a aveva la en . . azione del flu s o m e trlt:lle : e ciò i ripetè per 5-6 volte . 'i tr<itta va du11que di contrazioni uterine pro· vnrn t.e da 1111 un rifle so avente come punto di 1>arl r n1.a la lesione dell 'o recch io p rodotta da u11 a 11 1e ·truazione auricolare compensatrice ~ ' i eari a 11 le) . _\ q ucsto rifle ·o, non ancora d escritto nella 1 li raturo. 1' . dà il nome di riflesso auricolo-i1l e1ino. G • I 1.\ C.A...VA . 1

L'utilizzazione del violetto di gen1-iaua u ell'~ infe· zioni . anguigne.

11 'iulctlo di .g·t• rt.lia na, inlroclotlo 11 cll.a. tera1>iH cla :-. n1itl1 e <:a"J>ari n el 1023. 11a unJ t11 o n e « ])a ll erio~t a t ica » o i11ibilrice, ·pecia l111e11 te sui nl ierobi cl10 i)rendo11 0 il Gram. E: 11oco Lo i r o per i Le.. uti r félc ilm ente r li 111i11alo dag li clen1 enti c e llula1~i . \ clt •uon10 i ::--0111111i11i tra. per ia en do' r 11o~a, in ragion di 1nmgr . 5-7 per Kg. cli [>Cso, i11 olt1 zionr a l 0.5 ~1, . I I "o lvente t)iÙ adatto è J'acqua co n bicar1>0 11<1lo . . odi co al 3 % o :acqua ·di s tillata co11 fo ,._ fal o 1110no o di1Jiotassico J)a j)l'i1ua il io lcllo d i gen ziuna fu allo1)erato u 0lla cura di cert e setLiJc.e111ie, ed i11 c·a, i di en tlocnrdite, ma in ~cg uito il suo u o ft1 estc o ron t1cce . . o , da g-li ~\ 111ericani, a ll n lerapi<i (lelJe flebili, en cc falili e della anr1l1in lJerni · • ·iosa. . Il 'i olelto di genziana agi ce 1)r odu cendo in vtvo la tessa azione inibitrice ch r in 1 i t ru fa cilitando così il ruol o delle dife e pro11ri c' '{lC'll 'o1·ga11i in o. Inoltre riduce )e to ~in e r m elfC' in libertà fcr1nenti !euco·citari. Le albun1inr dr l siero e .Q'l i elem e01 ti fia11rati del anQ'Uc. jnf1.n e fi c:;a,n o u n.a certa quantità di rolorante cli c v1en,e po to po i in liberlll [I l1'0ro a poco ed ag i.._,.0 s ni n1i r rol)i dn·f.ante t1n ten1r)o prol11n1 •

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~n t O.

Dal 1926 G. Carrière e Martin (B11ll. cle l'A r urTé1n1ie de "A1éd., 7 ~iu.!Sno 1932) l1 anno l1c:a t.o il violetto di genzia.n a i.n div~rr e affezioni S<'l. nQ'uignc oon ri llll ati molto interessa nti: in !5 rasi di set1irern ia rispettivam en Le ca lisa te : dn in fezione pu.erperale. streptococco, emo]iti-

ro, pn cumorocco,

treptococro

delJ 'eri!"i•pe;Ja ,

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MEDICINA SCIENTIFICA• Rachitismo da magnesio.

L 'agg·iu.n ta di carbonato di n1,agn e6io ad una dieta n on rachitogena provoca econdo le egperienze di G. ]\f c ~ er (l\linisclie Wo ch., nu m ero 43, 22 ottobre 1932) la comparsa nei ratti e nei conigli di manifestazioni rac!titich e ipofosfati ch·e alla steissa g uisa di un eccesso di carbonat·o di calcio. Tale rachitismo da magn esio dci ratti son1:ialia istologicam ente ed emocl1imicamente a qu ello infantil e, ed è guaribile con ali stessi m ezzi. Considerando le cause del nachitismo bi' ocrna dunque ten er presente an ch e il rapporto della somma calcio-m.agnesio a l fo sforo. M. FABERT.


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LL POLICLINICO

Sull'azione dP.l f1·eddo sui tessuti profondi. Conge· lazione delle paratiroidi. L 'in1portan za delle paratiroidi per il ricamb io d el calcio è ormai dimostrata da numeroe ricerch e sperin1entali ed osservazioni c linich e per cui scl1en1atica mente si può dire ch e 1.a paratiroidectomia d etermina ipocalcen1ia per di m inuita a sim ilazione ed a um entata elimina · zion e (letania para tireopriva) mentre la so m n1i11i t razion e di estratto attivo di paratiroide G acl e11omi di tali g l1i.andole determinano ipercalce111ia con decal cificazione (malattia di Recklingl1au se11). el morbo di Recklingh au sen si p u?1 ottenere u11.a diminuzione d ell ' iper calcemia oltre ch e co11 la asp ortazione di eventua li aden o1ni delle paratiroidi a n ch e con la legatura d ella tiro idea inferior e . Rece11Len1en te è stata ottenuta sperimenta l1nente sul can e la stessa diminuzion e d ella calcen1ia da Cengia rotti e Gasparini (R if . M edi ca, 1 ottobre 1932) m ediante con gel<)zion e d egli or · gani in par ola con cloruro d 'etile . La diminuzion e d ella cal cernia è s tata d ell J dura ta p er lo m eno di 61 giorni e d eve essere ricercata n el fa t to ch e in seguito a lla congela zion e gli elem enti cellulari d elle para tiroidi cad on o in n ecr o i e scom paion o p er esser e so stituiti da te ut o connettivo. L1vERANI.

IGIENE.

La campagna antimalarica nell'Agro Romano du· rante il 1931. G . P ecari e G. Escalar (R iv . di l\Jalario l ogia , selt. -ott. 1932) in un 'accura ta relazione accom pagn ata da g rafici e fotogra fi e dim ostra tive, descrivon o i m etodi di l otta e riferiscon o i risultati ottenuti in questa campagn a antima la rica, ch e è stata attua ta seguen d o le con su ete direttive , con saga cia e passione. Il perno d ella lotta è da to da lle Stazioni1 sanitarie (condot te m edich e), a cui fa capo i I person ale ausilia rio (pro filassat ori e p rofil a satrici , segna l.atori , cli sinfestori), oltre a l p er sonale volontario. T ale or ganizzazion e funzion a per tu t to l'a nno anch e n el period o in terepid emico. Nei Lab or a tori centrali e n ei 17 centri diagnostici- ema tol ogici rura li, venn ero eseguiti circa 40.000 esami di san gu e. f\1etodi d i l ott a. 1) Cura d ei malarici , n on sempr e agevole specialmente n el rig uard o d ell a popolazion e n om a de. 2) Profilassi chin in ica ch e venne fatta r egolarm ente in 1476 individui (morbosità p er malattia di l, l %, in con front-0 d ell.a m orbosità di 3, 7 % fra i 19. 679 no11 pro filassati) . 3) Piccola b onifica e lotta antilar vale esPguite attivam ente da ll 'ap r ile al novembre ; la disin festion e fu fa tta con verde di Pa rig i e co n carburol ; n otevole fu il num ero d ell e Ga mbu ~ir immesse in r accolte di acqua, inter essante lo esperimen to sull'a llevamento d elle trote, ch e

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XL, NuM. 51 •

n1anten go110 priYi di la rve i lag h etti in cui son o immes e. 4) La ca ttura d egli anofeli diedeun n11me ro minor e ch e n el 1930, col massimo in settembre , a cui no11 c orrispose un aumento consecutivo prop or zionale di malarici il che dimostra ch e il numer o d egli anofel~ non è l 'unico espon ente dell'endemia; viene giustam ente data n otev ole importanza alla cattura n elle abitazioni , come m etodo di profilassi. Lo indice sporozoitico si agg irò sul 0,5 %. 5) Zooprofilassi, per cui sono stati costruiti venti porcili circondanti la borgata di Ardea. 6) Protezione m eccanica, ch e venne accuratam ente sorveglia ta , distribuendo altresì mille ve li p er la protezione d ei piccoli bambini, ch e vengono m o lto a pprezzati dalle popolazioni. 7) L'educazion e antimalarica risulta di grand e effi ca c ia e costituisce la mig liore promessa per l 'avvenire. I Balilla rurali , istruiti nelle Scuole da i m aestri ch e si d edicano con d evo zion e a tal e insegn.am ento, attua rono con impegno le n orme per la difesa dalla malaria in to rno all e scu o le ed alle loro case . È un con1 plesso di 56 27 Balilla antima la rici, che portano un efficace contributo n el costante mig lior a1n ento rispetto alla malaria . La loro pre11ar azione in m .a teria viene anc h e dimostrata da l buon esito d elle gare di igien e ch e si sono svo lte an ch e quest 'anno fra gli a lunni d ella III, 1V e V cla sse elementar e ul tema d ella llld lari a; ad esse venner o presen ta ti 8'59 lavori accon1pagn a ti d a disegni e vi o tten nero una votazion e superior e agli 8/10, 150 a lunni. I risultati o ttenuti sono ver a1nen te confortanti. Da u na morbosità p er malaria di 8,9 % n el 192!, si è discesi a 3, 2 % n el 1931 e ciò malgr a d o il n o tevole a umento d ella popolazione n ell 'Agro, ch e or a raggiunge 80.000 . '. un ita I m orti si sono ridotti a 4 i11 tutto (nel 192-!: , con una pop olazion e minore, el'a110 st ati 56). Gr a d.atam ente , poi r egredisce la terzana maligna, ch e sta ora n el rapporto di 3 a d 1 in .c on front o del la benign a,, indice questo ch e d1motra l 'attenuazione della m a la ria, ch e cede al1'opera h onilicatr ice d ell 'ag ricoltor e. Compiesi var11ente, i m alarici· (primitivi e r ecidiv i) fur on o 3-11 5, co n 89-! di ter zana maligna, 2491 di benig n a e 30 di qua rtana; si ebbero 201 for111e misi e, di c ui 3 contempor an ee . I11Leressanl e è il seguire la m a laricità nella popolazion e n on1ad e, ch e raggiunse i 35.553, co n una perce ntuale di m a larici di 3,3 %, di ben poco s u r}erio re a quella della popolazione per111 a nen te (3, 1.J:). ~1 o 1Lo ut il e è il collegamento dell assistenz\\ a nti n1a larica, ch e segu e i n om a di n ei loro paesi di orig in e µe r un 'o pportuna assistenza. La m alar ic ità n on è evidentem ente u g ua le in tt• t te le ~ L az i o ni sanitarie, essendovene ancora talu ne r he d anno per centuali rilevanti , fin o a l 13.57 %, m a sempre in proporzione inferiore a quella d ell'anno precedente e con pre va!enza d ella forma b en ign a. 1

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[ANNO

XL, .

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~ EZI O

I bambini malarici sotto i 10 anni furono 756 (nel 1930, 799). Provvedono per essi !e scuole estive, il Sanatorio governatoriale e l' Asilo antima lari co. L ' indice parassitario negli alunni d elle scuole rurali fu di 1,03 % (nel 1930, 2, 1 %) ; quello splenico di 6,8' % (nel 1930, 7,6 %). Dai dali forniti nella pubblicazione ed in parle qui riportati e specialmente n el confronto con gli an11i precedenti, si può co11cludere per l'indubbia e progressiva attenuazione dell'endemia nell'Agro, un di deserto e(l i11colto , oggi ormai ricco di uomini e di messi. La te r · ra ch e si bon ifica , c on il suo r etto governn idra uli co-a ~rario , ch e si viene popolando di centri abita ti co tiluili da costruzioni r egolari e razio na lmente i a ieniche , fug a la m a la ria. n altro importante coefficiente n ei buoni risulta ti ottenuti è dato dal complesso d ell e misure a i stenzia li adottale p er i nomadi ed un altro pure importa nti . im o e ch e da rà empre migliori frutti è 1'educazione antimalarica d ei ,giovani . L' op era d ell ' l l ffi cio d 'Igien e di Ro n1a , coadi uvat.a da altre I tituzioni è un eccell13111 ~ e empio da seg uire per ]a fattiv.a t enacia co n cui è svolta e per la larga visione d ei problemi di que ta lotta ch e allontan erà dall o n o tr :: 1f' l r n il ._ cr olarc fla gello , ridonandole al fe condo lavoro d ell ' u om o . fil. J,n. malnrin-. 1nnlatt ia

d~lla

casn .

D . F a lcioni (L'Assistenza sociale agricola, ott. 1932) o sserva ch e l 'arcrom ento d ella l otla contro la mal aria è diventato ogai , con l'ese cuzio ne d ella b onifi ca integrale, argom ento ~li viva a ttualità . Lotta diffi c il e e luno-a per ch è l 'an o fel i n1 0, m a lg ra do le b onifi ch e , IJ UÒ an cora s us i tere e continuare l ' epid emia e, pecialm enle durante 1'esecu zione dei lavori , non si m ettono in opera altri mezzi di lotta . Mal 'l~evole ~i presenta una pro fila si cbini11ir a n1 o lto diffusa; indubbi.amente utile ma 11on e 1n pre completa la cura d ei m alarici ; d overo a ed e ffi ca ce la lotta anlilarvale, m a anch ' e~'a ta lora malagevole ed esigente un n ltm e r 0 !'0 per sonale per la sua e ecuzion e; di effetto lento la zooprofi la ssi. ~ "o pra l tut to la profilassi meccanica ch e può e ffi cacem ente inte arare la lotta. Purtroppo, e "a ha se1npre risentito d ella condanna ricc vi1ta fìn da a li inizi d ella scoperta de1 I1age nle Lras n1e LtiLor e quando, non essendosi fis. ala l'.a tl enzion e s ull ' importanza della casa n elJ.a cliffu s ione della malaria, troppo presto, all e prim e in ev itab ili di ·ffi coltà, è stata trascurai a e a:iuclicata inutil e impresa . l~o . . l 11 di o de i costumi d elle anofele ha fatto ril evar e r l1 e es e tend ono a non a llontanarsi da i lnoghi d ove nascono , hanno abitudini dom es i icl1c e ritornano sempre nei medesimi po~ t i d opn es!;e rsen e a llontanate per la deposizio ne dell e uova . La malaria non va quindi

193'

E Pl\.\TI C '\

co11 ·iderata come una i11a latLi.a cl1e :si diffo11de a caso, ma come corris1)ondente a tanti fo ca lai fissi, rappresentati dalle ahi tazioni , in c ui IJer la presenza dei n1alarici le :anofele ' i ·a no potute infettare , te i ch e I ' _. da temp o .. o tiene . C:o 1nha ttere ]a n1alaria n ccrli ·t e ~ i ' UOÌ fo 'O· lai non può quindi che e e re di a rande. lltilità : col rime L.tere in onore la pro fila ssi meccanica cl\ e s ul p>tincipio ha dato i brillanti ri ultati , si i l r1'i vorH ]>iù agevoln11e11t e e rapidamente .allo. capo. ~ p erò n ecessaria in q ue to ,carn po la co ll a bo razion e individua le. ·e si vu ole ch e il m e loùo dia tutto il suo r e11dimento . Si dia J)C'rla 11 to la p iù larg·a diffu ione a qu es to conrcll o e h la mala ria è inal a Ltia d ella ca sa , ch ela i; r otezio11e meccanica, b en e attua ta, è <li in ro nl est a bile effi cacia e .. i d ar à co~ ì l ,ulti 111 0 e t1)0 a l perpetua rsi d e ll a m.alari a. In tal n1oò o . . i l)Orter à un valido contributo all 'oI)C ra 1nc ra vig liosa d cll1e b o11ifich e, r.acrgin11.Q'l'J1d n in pieno lo copo prefis o d ella redenzio11c delle no tre terre dalla malaria . fil. •

POST A DEGLI ABBONATI. !Jet vaccinazione Ferran. -

All ,abb . N. 4021 :

I con cetti fonda1n e11ta li della vaccinaz io11e di F crr;in sono i eO"uenli . Que Lo cien ziato , ll a lo .u (~ orbera d el Ebro n e1 185 2 e morto a !l3arcc llona il 22 n ove1nbre 1929 , Il a osserva to c l te il b acillo di l och, coltivato a 1un g·o in ll rodo j) UÒ d ar luog o alla formazione di due 11uo"V e ' a rie tà : 1'una a n cor.a a cido-resistentecl1e i11lorbida il brodo quando lo si ao-ita , l 'a]tra i ton ac ido -resisten~e ch e provoca senz 'altro into rl)idam ento d el brodo. A sua vo]ta , il bac illo di l och deri,rer ebbe da altre v.arietà o r azze di batteri no11 acido-~esistenti, appartenenti al g ruppo delle setticemie emorragiche a cui a p p arte111g on o artcl1e i germi d el gruppo tifo-coli. 1.,utle queste razze o varietà 0 110 tate intli ca t cla ·F erran con le tter e d ell ,alf.abeto g r eco : alfa) Bacilli n on acido-re is Lenti, saprofiti. be ta) Iden1, già a dattati alla vita parassita; s i fo rnlano in vivo p er mutazion e d ei bacilli al/a e ono identificabili con l e fo1me bacilla ri di i\Iu ch. ga1>1ma) Bacilli di 1 och, virulenti. delta) Bacilli acido- re i st en ti , p oco virulen tj , d eriva nti per 1nutazion e r egressiva dal bac ill o cli K·och coltivati in vitro·. epsilon,) 'B ac illi non iaci do-resistenti , analogl1 i a qu·elli alfa.. . .. Ta li mutaziont arebbero r ever s1b1l1, nel en o c l1e com e d agli alfa e dai beta si .arriva a i gamma e da questi ai deltai ed epsilon, da que Li si può ritornare ai gamma. L a formazione del tl1bercolo è dovuta alle Lo f' i.no d ei lipoidi d el bacillo tuber c olare, ]e I

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l L PO Ll (' L l N ICO ,,

L]uali n on 1)roduco110 a11tige11e; non è quindi pos ibi le g uarire le .alter.azioni i)rodotte da t ali lo i11e; a loro '\Olta, le antitos ine, ch e s i h anno pe1~ introdt1zi one d elle t-0 s ine .albuminoicii possono guarire le 1)rodu zio11 i i11fia1111mia toric d lla tu bercol o~ i , 111a i1011 j tul)f'r coli . Or.a In tuber colosi può e ser e evita ta, g uarendo i nu111e rosi stati i11 orbo ~ i cl1e i1 e s-0n,o i precur .. ori e cJ1 c sono d ati d a ll e Los inc d ei l1att eri nlfa - .. ang iofi le ___,. le <ruuli a.g·i... co110 essen zi.alrncnte sulle fibre 11ìu. co l.a ri 1i '"' cir 1 abbassa ndone il t ono. Il vacc i110 a11ti-aZfa., prepar.a Io d a 1111.a cul l t1ra in brodo dei bacilli alfa e clte ro11tie11\' a n c l1e tlci a-.er111i ,-i i , '"'1)orige11i , vien e ini e1lalo per la JJ1·o fil a . si co11tro I.a Luh<.' rco losj e pe r la r ura d elle p iù d i i)nr.alC' i11a la tli e : s ta ti ' e:'n 11ici , di. n1e11orree, 11evralgie, d er111a lo .. i , e1)i s tassi , emo tt isi (sic.'), nae1i , .a ffr1.ion i cardia c l1e, a~111a, geloni ..... E . o m1anife l a .azione fay orcYole s ulla t11hcr co losi sub-febbrile poco e' 1olutiva e i1ettnm en le l)uon.a in cruella l arv.a ta i1on evoluti,,a. E '"' tato u sa to co1nc 1profi]atti ro 11ci fi o-li di tub er co lo ti c i i11 r t1i , secon clo t:.nl1nettc. si ha normal111c11tc u11a mol't.alità d el 2~ % 1n entre con I ' u o d el detto vacc ino ;.t11ti-alfa, è . tata d e l i . 4 % (1 , 72 % d i m o rti i)e r tubercolosi). I ri ultati fa·y orevol i o tte11uli da F erran rol ' lccino nelle più dis11arate m a l.a lt ic lo 11ann0 indotto a fare un.a ~ i n t e .. i etiolog·ica, a111n1e1tendo un'eziol ogia co111u11e di 111olte rniala ttie. Non t' .a .crevolc far . .,i un 'idea es.atta sul rea Je '~ lor e di tali t eorie ed osservazioni . È g iu_t o 1 tcon o ~ e re a l Ferran ili m erito di aver e per i I prim o osser,1at.a la variabili1 ~1 ed il polirnorn ~mo d cl bac illo di I\..och , fin dal 1897, d a tiuando r i oè dominava a oluta la dottri n a d ella fissità delle s1)ecie lJa ttericl1e e cl i nvere fln d 'all ora affermato la p os ibi.lità di 1nutazio11i batteriche brusch e . Le informazioni ed i r esoconti sulla questione ono quas i u11icam ente di lingua spagnuol a ed il r11 ct odo 11on ha avuto finora diffusione altrove . u ocC' certan1e11te .ad esso il fatto ch e n e venga affen11 a t.a l 'utilit à in m .alattic tant o diverse, com e a1)pare e agerata o per lo meno in s ufficiente1n ente f-0ndata - l ' illazion e di una czioloaia comune di tali malattie, b asandosi sul solo cri terio t erapeutico . ella Spagna, la v ivace Revista de Hi giene y Ti1bercolosis fondata e diretta da J. Chabas, ha portato molt.i c ontributi favorevoli in argoment o, pubblicand-0 an ch e d ei numeri 1nonog r.afici , dedicati a 1Ferran. A. 1F r LIPP1 N1.

A11 'abb. n . 4124 : Per quanto l 'int er essa, può con sultare i libri segu enti: G. Bizzarrini: Elem enti d' I gierie e Soccorsi d'urg enzrr. 15± paa ., ±7 fig. R. Giusti , Livorno , L. 12 ; V . .i\ndrenelli: Igiene 11ella vita. 135 pag .

~tab. tip. .., in1bo li , Rcca11a ti , L. 8·; G. France~cl1ini :

Chiaccliieratin e d 'igiene. 252 pag . .\rti grafì ch e G. Ro .. i, Vicen z.a, L. 5; E. Dc .haura11d: A rgo1lte111ti cli igie11e per tutti~ N . Zanich elli. Bolog na , I .. 12; E . M. Poletti: Nlu.s solini v uole z·igiene cosl. 210 pag. Edit. Conti , Bergan10, L. L; P. Alina, io : Nozioni ele1l1entari di igiene e di pront o soccorso, 136 pag·. Soc. C'C.l. ii1ter11azio11al e, rf o rino, L. 5; c. BertacciJlÌ: No:io ni l' l l!m1 en.fnri di igiene. I &O pag. I ... t :a1)pelli, Bo1 og·n.a, L. 8; Co rso ed11cativo popolare. Jgie11e. n10rale e fi sica per le madri e gli aln11ni delle scuole el e111rn.tari (.a datto per co11 t'ere nie) . F:dizio11c .\ nin1 n Italiana, Fire11ze, Vi n I3n rdi ~)n L. 12, 7G. fil.

Fi siolouiu ciel neu rone.

rifl essi condi:ionali.

- 1\l dott . M. de ' ' · : La fi io logia de l n eu ro11e ò un argon1 ento in L·o nti11uo viluppo. ,.on esiston-0 monog rafie r l1e es1)ong ano le attuali 110 --tre conoscenze al rig uardo . Ad ogni n1odo in un buon trattato cli fis io log·ia potrà trovare quanto le occorre. 011 C' .. iston o 111o nog r a fi e in lingua italiana s t1 i ri fl e si co11dizio111.ali , 11è ri ulta che n e gia110 s tate p ti!)·b licate in ling ua fr.ancese. Il Policli1iico e u r ~ occupa to fìn da lle pri11i.c co111ur1icuzioni tli l>a"vlo''' · correndo le annate clc lla t< ezio n c Pratica » potr à trovare L' . ]}O~ l.C' le varie tappe d ella do ttrina .. elle ultim e .annate . ono stati t)ubblicati i seguenti .articoli : « I ri{le si co udizionali >l Ri Yi t a inteticn : G . DRAGOTTI (Policlinico - Sl'zione Pra tica, a 11110, 1928, pag. 522); « Jlifles i conclizionali e psichisn10 » (Policlinico - Se.z. Prat. , anno 1930, pao-. 1432); cc Riflessi condizion .ali e farlnacologia », «Riflessi co11dizio · nn li 11ell 'immunità » (Poli cliriico - Sez . Prat. , 1931 , pagg. 32 e 1477). DRAGOTTI.

VARIA ~ llerivazioni di nomi di medicinali. Abbiamo d a to , o r è qualcl1e tempo l 'etimol ogia d ella parola cc veronal », ch e deriva d a Verona. R. d e :tvlonrign) (Co te d'Azur 111 édicale, nov. 1932) c i offre due altre etimologie curiose. La s tovaina d eriva dal n ome dell 'inventore , Four11e,au , ma tr.adotto in ing ]ege: difatti fourne.al1 si gnifica stufa , ch e si dice stove in inglese . P er il gard en al era in di cl1 .. sion e il nome , JJr esso la ca ·a pr·oduttri ce. Un chimico fa ceva rilevare ch e era n ecessario , come p·er a ltri ipnotici , usare la de inenz.a 11a.l; un ,altro dice· « h ai r agione, mantieni il nal (gard e n al) »; il cp rim o r eplica: (( )10 trovato , f: l c]1iamerà gardenal ». (Dagli An11. d' l g. ). 1


·1 At~o

XL ,

N1J M.

5)

SEZIONE PRATI C.t\

195

POLITICA SA:\:ITARIA E G·IURISPRUDENZA.<*) Risposte a quesiti per questioni di massima. 10° Dottor G. E. - Il rapporto d 'in11)jego interinale non ha, per .. è s tesso, importanza agli effetti della imposta di famiglia. Nei Coml111i ch e !)OS or10 essere autorizza li ad istituirla, sono soggetti all 'imposta le famiglie il cui capo d~mori abitual111ente nel Comune stesso ai sensi dell'art. 16 del C. C. L 'i1nposta colpi sce l 'agialezza della famiglia, d esunta dai redditi t i proventi di qu alsia i nalu ra e cla og11i alLro ji1 dice apparen le. Da ques to punto di vista viene in con iclerazionc anche lo stipendio relativo al ser\'izio interinal . La imposta è regolata dag li art. 111 a 118 elci T. U . 14 eltembre 1931 n. 1175 per la Finanza Locale. 11° Dottor B. NI. - .__e il Co1nu11e, co11 rlichj arazione contenuta nell 'a viso del con cor o, si obbligò a fornire direttamente il mezzo di trasport o, è da ritenere che ia ob1:>lif;:l lo a pagare la inden 11ità corrispondente, non avendo eseguj to I 'o l >bligo assunto. 12° Dottor F . P . - La disposizione dell 1arl. del R. D. 20 novembre 1925 n . 222G la qual e rjproduce quelle dell 'art. 26 del R . D. 30 dicembre 1923 n. 2889 e d ell 'art. 1° d el R. D. 17 giug no 192R n. 1437, h a efficacia per sè stess<J. indipe11de11Lemcnte dal richiamo che ne sia fatlo nel! 'avviso· d el concorso. Il Prefetto )1.0n ha facoltà di d er ogar' L Chi ha litolo alla esenzione d aJ limite di et à, per effetto dell 'art. 8, può fare domanda di amni.issione al conco rso, documentando la causa dcJlr:t esenzione. Se poi fo sse esclu so , po·trebbe ricorrer e in termine, conlro il provvedimento di esclusionr , al Consiglio lli Sla to in ~ecl e giuri sdizionale. 13° Dotlur .1. G. R. - f. ' impos la r egolata dag li art. 111 a l .L8 del Il. D . 14 settembre 1931 n. 1175 • col pisce « l 'agiatezza della famiglia desunta dai reclditi o proventi di qualsiasi natura e da ogni al lro indice apparente di agia tezza » . Nella determirtazione dell 'impo11ihile deve tenersi conto, per disposizione rlell 'art. 117; a) d ei redditi o proventi, qualunque ne sia l 'origiite, il mod o e il luogo i 11 cui sono prodotti, deptirati dalle spese di proClu zione, daJ le icnposte, sovr aimposte e t asse, dai censi, cano11i, li velli ed altri oneri patrimoniali che li grava110 ; b) della natura d ei redditi o proventi, secondo ch e sianq patrimoniali, industriali o professionali; e) cli ogni altro indizio di ricch ezza individuale, des unto dal valore locativo dell 'abitazion e, dal lusso d ella casa, dalla posizione sociale: d ) della costituzione della famiglia e cioè ci el numero, dell'età, deJ sesso e della cond.izione d ei suoi componenti. Si tiene quindi ·c onto, fra gli altri coefficier1ti, <•)La presente rubrica è affidata a ll'avv.

n11cl1e cl e l lo s Lipenclio, depuralo però (lalle i1npostc di 1-l. ~1 . 14° Doltor C. S. - Se no11 gli è ieialo l 'esercizio· professional e, è da ritenere che l 'ufficialo sa11itario possa a1)rire un gabinetto di esame, osservando le prescrizioni stabili te dalla legge, cioè l)revi a dou1anrla ul Prefe tto e relativo. autorizza. z1one. Da quc _ta aulorizzaziou e non i può presci11dere, in 11essun caso. L 'ufficiale sa11itario JJ o n 11n. obbligo di sostituircjl m edico condotto, se a tale 1Jres tazione straordin aria uo11 ia tent1to p er clisposizione d el r egolaIllento locale. Può essergli co·i lferito un i11 carico provvisorio ; 1na in tal caso g1i è dovuta pcciale i11de11nilà. È opportuno che dall'atto di co11.feri111e11to dell 'incarico risulti la straordinarietà d ella prestazione e l 'impegr10 del Co1nune di rir11unerarla in 11ti ura prestabilita o da determinarsi . Se il veterinario è assente o impedito dovrebbe provved ere alla vigilanza ig ie11ica un veterinario vi ciniore ; ma p11ò essere incaricato d el servizio di vig ila11za 1'uffi c i~le sani Lario. In tal caso, se I 'obbligo non rjsulta dal regolamento locale, è dovula i11dennità per l a sostituzione. Se, invece, no11 è istituito il P,Oslo di ve lerinario o la sede è vaca11te perrhè priva di titolare, la vigilanza è esercita la dall 1uffici:-i.l e sanitario per dovere norn1ale. 1

J 5° D ottor JJ. [? · - Co·n sid eraLo, quale è, l 'ordine d ella graduatoria, il Comune, se è costretto ad osservare le note prescrizioni, d eve nominare il dott. X. , daloi che nor1 abbia motivi per escluderlo. Q11esto atto è possibile p er ch è il primo graduato non ha accettalo la nomina. "Ii sembra strano, i11vece, e non logico il risulla lo del concorso : se ]a Commissione ha creduto di attribuire a tre concorrenti 29 su 30 cc alla pari» . co n~ e può può poi averli gradu.ati p er ordin e di 1nerito ? in base a quale criterio? C'è contraddizione, · o per l o 11teno ins1tfficienza. Sarà da c ons iderare, n el caso rhe il Podestà 11ornini il pri1no del secon.d o gruppo, 1a convenienza di ricorrere -contro t ale provvedimento > dato cl1e sia motivato dall'ordine d ella gradu.at oria e 11011 dalla ~celt a.

GIOVANNI SELVAGGI

N B . - Ai quesi ti degli abbonati si risp ortde, in ogni caso, diretta1nerite, per let te ra. I qu esiti devono essere inviati, in busta, accompagnali dal francobollo per la risposta e sempre indirizzati inioersonalmente alla R.edazione del cc Policlinico )) . • via Sistina 14, Roma. Lr risposte: ai quesiti clie non richiedono esame rl.i L7/fi o speciali ;nrtagini , sono gratuite. .

..

eeer'(}ente iD vaBBazione, cone. le~aJe del nostro periodi co.


(\ l L POLICLINICO »

196

[ ANNO

XL,

Nu~1. 5]

.NELLA VITA P R O F E S S I O N AL E. CONCORSI. Po:'Tl VACANTI.

~\.BBADJA LAl\JANA

(Y.

LIERI\AJ .

1\.LASs ro (Savona) . - Scad. 20 mar.; L. 7200 e 10 ])ie urti Yenles.; riduz. 12 %; e là lim. 35 a.; t a ·a L. 50. 1\. NDRANO (Lecce) . Scacl. 20 feb. ; 1a coud. ; L . 9000 e 5 quadrienni dee. , oltre L . 1000 se llff'. an. ; ricluz. 12 %; tassa L. 50,10. .BoLzAr o. Comune. - Proroga 28 febbr ., ore 1 · (tue condotte; e tà lim. 35 a . (al 24 ottobre per la la condotta e al 29 ottobre per Ja 2a cor1<lolla J; ~· . fase . 2. CASORIA . (v .. N APOLI) . CASTELNuovo n1 Sorro (Reggio Emilia) . Scad . 10 mar. ; 2e. cond.; L. 8000 e 5 quadrienni d ee., ·c. -v., L. 3000 cavallo o automobile obbligator i; L. 1000 indenn . categori a; riduz. 12 %; et à Jim . .35 a. all '11 dic.; ta ssa L . 50,10. f~ SJNO LJ\RIO (v. LIERNA) . 1.. nIGENTO (Avellin o). - Al 31 1nar . ; L. 7000, lor·de del 12 %; et à lim. 40 a.; tas a L. 50 , 10; doc. a .3 mesi dal 28 dic. lrERHA>RA . Comune. Scad. 28 feb.; per R avall e; L. 10.000 oltre assegno complementare variabile L. 3500; cavallo od autoveicolo L. 2500; 5 quadrienni dee.; età lim. 35 a . ; tassa L. 50. IscHITELLA (Foggia) . - Scacl. 12 mar.; L. 9000 ·e 4 quadrienni dee.; riduz. 12 %; e tà lim. 35 a. al 10 gen.; tassa L . 50. L1Eru"'fA (Provi n cia di C·omo). - Po to di U.Uicinle "ar1i tario per il con sor zio: LiernA , Abbadia Lari n11t1, ~la11de1lo Lario , \ -arenna, Esi110 Lario. Stipendio L . 9000 co11 quattro aume1lli quinquennali d el -decimo; L. 3500 per trasferta. RiLenuta del 12 %, C. P. Giornata Orfani, 1 ~b R . l\il., con libero eser <.' izio fuori orario ufficio; età li1n. 45; tassa L. 50 ,20 . Scacl enza 30 aprile 1933. Per schiarimenti rivol .J ger si a ll a S<.'greleria Comunale di Lierna . MA DET.LO L ·\RlO ( Y. LJ EP.NA) .

No1'r1 (Trenlo). - Scad. 5 feb .; co11 sorzio inedico -con Pomerolo e l 'Osped al e-Ri covero di No111i. l li,·olger si alla Presidenza del Consorzio, in No1ni. PERUGii\. R. Pref ettura;. Il Prefet lo, vi I i g li articoli n. 18 d el Testo l lnico d elle Leggi Sani tarie 1° agos to 1907, n. 635, n. 25 e segu enti del R . D. 30 dicembr e 1923 n. 2889, n. 6 d elln l egge 23 giugno 1927 n. 1070; visto il R . D. 29 i1ovembre 1925 n. 2266; determina: da oggi al 28 febbraio 1933 è aperto il con corso per il posto <li Ufficiale Sanjtar io, Capo de ll 'Ufficio ci 'Igiene del (À>rr1une di ,Spol eto. Il concor o è per titoli -e per esame, secondo il progra1nma s tabililo dal D. M. G fetJbraio 1926. Lo stipendio iniziale è <li L. 6u00 , con quattro aumenti: i due primi bien11ali e gli nltri due trienn ali, iJ primo di L. 400 € gli altri di L. 600 ciascuno. Sarà corrispos to inol lre un supplemento di servi zio attivo di L . 1700 annue. Il tu tto lordo per le ritenute di legge. Il Co1nun e è esteso, con parecchle frazioni ed ha una popolazione cl i 83.000 abi tanti circa. Gli aspiro11 li dovra11 no fare pervenire nll a Prefc l lura di Perugi a (Ufficio Medico Provinci ale), non r>iù t ard i <1c11e ore 12 clel giorno 28 fe])l)raio 1933. regolare

doffi:anda ir1 carta da b ollo da L. 3, corredata dei egu en Li documenti in carta l egale e debitamente legalizza ti : 1) certifica lo di nascita da cui risulti che, alla data di pl1bblicazion e del presente bando, l 'aspirante non ha superato I 'età di anni 45. Valgono per il limite di età le eccezioni come per legge; 2) certifica to di cittaòinanza italiana; 3) cer tificato penale gene.r ale; 4) certificato di buona condotta moral e, civile e politica; 5) dip loma di abilitazione all 'e~ercizio deJla professione di medico chirurgo, ir1 origir1ale o in copia notarile, di laurea in 1nedi cina e chirurgi a, conseguita entro il 31 dicembre 1924, e con seguita e11 tro il 31 dicembr e 1925 da coloro ch e si trovassero r1ella condizione previs ta dall'art. 9 d el R. D. 31 dicembre 1923 n . 2909; 6) certificato di avere compiuto gli obblighi (li leva; 7) certificato di data recente di san a e robl1StH costituzione fl sica e di idoneità fisica a11 'c$er cizio d ella carica, salvo visita òi controllo da p arte del medico provinciale. I certifi cati cli cui ai numeri 2, 3 e 4 d ebbono essere di data n on anterjore a quella del presente bando. Ogni con corren te allegh erà alla doman.da i titoli scicn Lifici e di carriera eh~ crederà nel proprio interesse di produrre, descrivendoli in elenco in doppio orig in ale, d el>i Lan1en le òa l ui firmalo . Nel la domand a il con corrente, oltre al cognome, nome, paternità e ll1ogo di nascita, indicherà il recapito al qunle indi rizzar e le occorrenti comunicazior1i. La pres<>ntazione d elle domande implica J 'accettazione delle disposi zion i ch e regolano lo stato g iurirlico ed econ omico degli impi egati del \J()m une di Spoleto. P erugi a 10 gennaio 1933 - Xl. Rol\1A. Nlinislero della t.lm:-in.a. Il concor o per l a non1i11a di 13 len enti medici in ... . P. E. nel Corpo a nitario inilitare maritti1no. PoLranno p r endere parle al concorso i l aureati in medicina e chirurgi a cl1e abbiano ottenuto l 'abilitaz ione all'esercizio professionale a n or111a rlelle recenti disposizioni e non abbiano oltrepassato i 27 anni di e là al 1 o gennajo 1933. Per colore <'ÌlC ri s11l t.an o regolar111en te isrri LL.i al P. N. F. prima d el 28 ottobre J 922, è concessa, sul limite m assimo di e tà, una proroga di durala pari al tempo per c ui essi , anterior1nente al 28 ott obre 1922, appartennero al Partito. Le domande di a1nmissio11e su carta da bollo da lire 5 dovranno p ervenire al Ministero della ~1I ari11a (Direzione gener al e del p er sonale dei Servizi militari, Divi sione Stato giuridi co) entr.o il 12 1nar zo p. v. corredat e d ai documenti prescritti dal1'art. 7 della notificazione di concor so. I vincitori del con cor&o che otterranno l a n omina a tene11te, se ammogliato, dovranno entro il t ermine di due mesi dalla nomina ad ufficiale, chiedere al lVIinistero 1'autorizzazione a produrre n ei mo(li stabiliti dalla Jegge 11 1n arzo 1926, la prova cli pos::;cdere l a r endita annual e di lire 4500 nominali. Gli esami avranno inilio a Roma presso il Minist ero della Marina, all a data che sarà stabilita e comunicata i.11 tempo utile ai concorrenti. Copia della r el a tiva notificazione di co11corso (con annesse istruzioni e programma di esami) potrà essere richiesta direttamente al Min istero dell a Marina (Direzione gen er al e del personale e dei servizj mili tari - Di.vi ione d ell o Sta1o g il1ridico), alla Dire-


~ ..\~NO

XL,

Ul\l.

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S EZI ONE PRATlCA

zione della Regia cuola di sanità inili l nre 11iariltima di Napoli e alle Direzione degli OSJ)edali m <triltimi della pezia, Taranto, Venezia, Pola e J.,n faddalena. RAVENNA. Consorzio Provi rie. Antilu bere. caci . .31 mar.; direttori delle ezioni dLpe n ariali cli Faenza e di Lugo; L. 9000 oltre inde1u 1. lra fert 11; .età lim. 45 a. al 3 g en . ; tassa L . 50.10. SPOLETO. (v. P ERUGIA) . TIGNALE (Bresci a) . - Per titoli . Co11dotLa x11edi<:o~hirurgica re id enziale. AJ)itanti 13.52 dei quali 120 inscrilli nell ' elenco d ei poveri. Lo st ip endio iniziale al lordo del 12 %, cli R. ~I. , d ella Co111j)lcm .; d ell a ritenuta p e n i on e, d ell ' I. J. I. E .L. e cl elle al lre di Legge, è di L . 12.000. Inden.nità L. 1200 p er i11ezzo di trasporto co11 m o toc icle tta e L. 500 p er carica cl i uff. saniatrio . Do111a11cla i1L c arta l egale e documen li d ebbon o p ervenire alln egreteria d el Comnnc u 0n oltre le or e dicio llo tlcl 10 aprile. ~ron1110 (B ari) . "cad . 15 apr. ; T.•. 10.000 e .) quadrienni dee.; rid uz . 12 %; e tà li111. 40 a. al 17 g en. ; ta sn L 50,10; titoli ed e ami. Chied . an nunzio. TtrE\ 1 o. (.1mmi11i strazi on.e Pro ui11cial e). II {'011co r o al p o. lo di coadiu lore d ella ezion e Mc{f ico-~l icr ogrn fi c a <lel r_n bor a torio Pro' inc inl e <l i Igien e e l' r o fi la: i , lJa1Hlilo con avvi. o i11 rl a lu 20 o tlob1 e 1932, i\. 9 1, è prorogat o <l lulto jJ 2 feb braio 1983. Tn1 :v1so. Os1Jerla le Civ ile « Ele na di avoia ». .\ lutto il 6 n1ar zo 1933 è ap erto il con cor so p er titoli , cd cvc ntu nlmente per e ami , al pos to di Chirurgo pri1nario d ella I Divisio n e. Assegn o an nuo L . 7 .éOO lorde, rido tte del 12 %; cinque au 1nenti quadrie nnali d el 10 ~~ ; eventual e ind ennità ('ar o-viveri ; compartecipazion e n egli cm olumen l i ri cossi d all 'O. P . p er c ure d ozzinanti . P er info r1na1io ni rivol crcr si al] a egr e teria . nt ~E. A mni i11i strazion e Provinci al e. Coadiut or e d ella ezione me<lico -n1icrog r afi ca d el Lab or ato rio Provinci ale d 'ig ien e e profil assi . La sca' len za del con corso al p os to sudde tto, il cui b ando ven11e pubbUcalo n el N. 50 del 1932 d ella presente fiivis ta è prorog ala alle. or e 18 d el g iorno 15 fr b Lraio 1933. VAttEN JA (v. LIERNA) . V1TTonro V ENETO (Treviso). - Sr ad . 2 feb .; 6° reparto; L. 8500 e 5 quinquenni dee., oltre c.-v .. J,. 3500 trasp .; riduz. 12 %· età lim . 40 a.; tas .. a L. 50, 10. .1v1.;erl en za. - Quand o n on è altri m en ti indi calo i con corsi si riferi scono a condo tte m edicochirurg iche, i compen si allo stipendio b ase. CONCORS I A PREl\11.

Accademia L an ci si an a di R om a.

Son o banditi tre con cor si a premio per ~ ' ann o 1933: 1° « Indirizzo m odern o n ella cura d elle frallure », prem io di L . 2000 cl el Sindac ato· l\{edico F ascis ta di Rom a e Provi nei a; 2° « Ascesso polmo11are ,,, pren1io <li L. 2000 d ella Presidenza d eg1i Usy>cdali l{iuniti rli Ro1na . I lavori dovranno essere prese nta li il 18 110' c1nbre 1933, alle ore 1 . Al premio d c l Sindaca lo posso110 concorrere tu l I i i soci r e jd en ti e corris poncl enli d ell 'Accadem in (ari . 2 Rcg. Co11cor i n pren1io) . Al premio d ella Presiden za d egli Osped ali p os on ò con correr e i oci r e"identi <'l1e pre tino ser,·izio negli ospedali, o cl1r

abbiano già fatto parle della famiglia ospitaliera, o v, e ro cl1e u1Jpa tLe u g a110 alJ e L~ . t.J111iclle di ltoma (art 3J; 3° cc Appe ndici le c ronica », 1>ren1 io di L. 3000 ù el Go \'ernatora lo di ltoma I lavori dovra11no essere presc11tali il 18 ge11naio 1934, alle ore 18. Possono concorrere i soci residen li e <:orrisponden ti de l! ·Accade1nia. NOMINE, PROMOZIONI ED ONOHIFICl:.NZE.

Al dott. <:omin. Antonio Labranca, direttore d el Servizio igienico gen erale presso la Direzione Gen er ale della Sanità l)ubblica , è s lrrla conferita la libera docenza in epide111iolog·ia e p olizia sanitaria . Il Labranca è troppo n oto ed apprezzato n el cam jlO sanilario, p er ch è aves e bi ogn o di questa sanlior1e del s uo r aro valor e . All 'insigne ig ierti st a il quale, i1eJl 'alt o <;ompito di tutel a d ella alule puJ)J)lica , vien e svol gendo op era i11lelligente e ten ace, appas . . ion at a e di solid a probità, sap endo circorld ar si di i11od e Lia e di ilen zio, esprimiamo il n os Lro cordiale compiaci111e11 Lo .

l a ta conferila l a i11ed aglia d ·ru·g·e11Lo (( Al 111erilo d ella alule pubblica » al prof. Artt1ro Ber e lln, direttore d ella Cli11ira odontoi atrica d ella R. niver sità di Bolog11a. È

occas ion e d e11 e 01iorjfi c:cn ic <:011cesso d al Re d 'lng l1j lt erra p el capo <l 'ar1110 1 è stato n on1inato b ar o ne l lo ir 'fhon1n. .J e,vos Horcler , n1edico ca1)0 e rYizio (pri111 ario) al « Sainl-Barlhol om e' v 's Ho·pi l a i » cli Londra. Egli s1ed er à d11nque i1ella Ca1i:1er a de i P ari, alla tJuale son o g ià la ti ele,-a t i due inedici : lord Da, vson of I>cnn e lord l\loy!11

11iha n .

·

Il prof . Cesar e Agostini , dire ltore della Cli11ira 11e uro1) ichiatrica de lla R. Univer sit à di P eru gia, è s ta to, m otu proprio di S. M. il .Re, insignito della co:in111c11da dei S ' . Iaurizio e Lazzar o. All 'illu. Ire studioso j n ostri vivi r allegrnm enti .

·La commissi on e t ecnico-sa nitaria p er l a prov i11ci a cli Mila no è s lata così cos lil u ila : segr et ario del indacalo provincial e i'ascjs ta d ei m edici; m edico c a1)0 ci el comune di ~1ila 110 ; prof . comm. Emilio Alfieri, dire ttore d egli I s Li·t11 Li. clinici di p erfezion a111ento; prof. I vo Na o, tlire ttor e della Clinica P ed ia tri ca; prof. Pier o Bru sa, dire ttor e d el 1'Jsl i l u lo per l a prot ez ion e e assis ten za al.l 'lnfan1,ia: pro f. Giusepp c;r os i , cli re ttor e d cll 'Asilo 11 1a lc r11 0 provinciale, quali 111cl11bri effettivi ; dott. <: ui r'o Bia ncardi, prof. Ger ol am o Taccon e e prof . \ Boc-<' bini q 11ali Il'lembri aggiu11ti . Per norma di coloro che non se n e sono provvisti e ohe non vogliano restarne privi, avvertiamo ohe sono rln1aste dlspoalblll soltanto ancora pochibS·m~ copie dell'lnt.eressante Manualetto del Prof. Oott. AUCUSTO FRANCHETTI Medico Provin.ciale presso la Direzione Gen erale della Sanità Pubblica

C.'"

Appunti di l~gislazione per g li Ufficiali Sar11tari Volume . in formato t ascabil e. di p agg. VIII-200, nitirl a m ente st a mpato. P rezzo L . 1 2, più le spese postali d i epediz io ·1e. P er i n ostri a bbon ati s ole L. 1 O, 5 O in porto fra n co.

I nvia r e Va gl ia a ll'ed itore LUIGI POZZI. U ffi cio P os tale Succursale d iciotto. l{QMA.


19

[ANNO XL,

tt JT, POLlG.LINICO n

NOTJZIE DIVERSE.

14° Congresso iniernazil)nale di oftalmologia. La prepa razione di ques.to co11gresso, i11de l to a ~Iadr~d dal 16 al 22 aprile, procede alacremente a c ura del Comitato· r1azionale. I temi ufficialj so110 limitali a d ue: t< Distacco della retina » e u 'fubercolo.~ i d ell 'iride» ; si aocetta110 comunicazioni che abbiano r apporto co11 questi due argomenti, ma il Co11siglio internazionale può at1 tori zzar~ l 111 certo numero di comt1nicazioni lil;c re, qualora presentino speciale interesse. 1\Jell 'occasi on.e si aduneranno ar1che l 'Associazio11e inte rr1azi.onale per la profilassi della cecità e la Lega internazion ale p er la lotta contro 11 tracoma. Una erluta sarà riservata a11 'approvazionc clefi11itiva Jelle sta1lclarclizzazioni proposte al Congres~o di Amsterdam, 1 tel J 929, r elati,re all 'acutezza visiva alla tonorn etriFt , al campo visivo, alla nota' . zione degli assi i1ell 'astigmatisn10, alle a ttitu{lini visive degli auti ti, ferrovieri e marittimi. .t\.vréllll'lO luogo escursioni (a l~oleclo, all 'Escuriale, ecc.), visite a inusei, ricevi111e11li b~nch~tti~ festeggian1enti. Sono già s late ottenute r1d11z1on1 di tariile ferroviarie per la Spagna e la Francia. Al Congresso sara11no unite d elle Mo tre. Il Congresso e le Mostre avran110 luogo al Palace-Hòtel. Importo delle sottoscrizioni: 50 franchi svizzer~ per i ineI11bri effettivi ; 25 per le persone che 11 accompagnano. Gl 'iscritti riceveranno il programma completo ed i t esti delle relazioni e comunicazioni. Rivolger ~ i al segr etario , Dr . Poyales, rua Olszega 3, f\ladrid.

Congresso stomatologico internazionale. vrà 1uogo nel sette111bre 1934 a Bolo·g11a, sede d esig11ata dall 'Associazione stor11a tologica i1tternazionale. Il Co111itato organizza tore, di cui è preside11 le il prof. Arturo Beretta, della R. Università di Bologna, ha invita Lo le Società stomatologiche estere ad iniziare i lavori preparatori, in modo che qt1 e·to Congresso rjesca degno delle tradizioni d el 1· .\ tenco bolog·11ese e della ston1<ttologi.a italiana. 1\

2• Riunione europea per l'igiene mentale. p_: indetta a Roma per i g ion1i 27 e 28 ottobre, so tto la presidenza del p rof San te De Sanctis. Temi in discu ssione: « L 'igiene mentale e la scl1ola ))' :relat. E. Medea (~filano); « L 'assistenzo pubblica extra-os pedaliera ai }lredisposti alle malattie mentali ecl ai di1nessi dagli Ospedali p sichiatrici ,,, relat. A. Ley (Bruxelles); cc L'importanza della famigli a per l 1i gic11c m entale ». relat. H. Roemer (Il~ enau, Germa11ia). Nel pomeriggio del ._ econdo gior110 si terrà l 'assen1blea e.lei soci della Lega Italia11a di Igien e e Profilassi Me11tale. Le sedute avranno luo·g o: il primo· giorno· i1el Palazzo della Provincia e il secondo giorno p·r esso l 'O p edule Psi chiatrico Provinciale çli Roma. Seg retario del Comitato esecutivo f> il prof. C. Tu1n in.li . Per infor1nazioJ1i rivolger si alla segreteria della Lega italiana, via ì\1asaccio 119, Firenze.

220 Congresso italiano per il pt·ogresso delle scienze. :rei 1ocal i della R . Accademia de i Ljncei i è adurH11 c il Comitato scientifico della Società italiana pe1: i! progresso delle scienze, preside11te l 'on. Rtlro11c Blanc, egretario il prof. Silla. Tl (~01nitato , do,p o aver esa111i11ato e di scu sso· i Y011 e n1cssi dalle Sezioni scie11tifich e del recente

'

NUl\II.

5l

Congresso di llon1a, ha fissato le direttiiVe dell 'organizzazione scientifica della XXII riunionet che avrà luogo a Bari n el prossimo autunno. È stato. proposto che, .dopo la c hiusura della riunione di lJari, i soci partecipino ad una Crociera scientifica J1elJ e Isole italiane dell'Egeo.

2° Congresso italiano di

m~dicina

dello sport.

La Federazione Itallana Medici degli Sportivi ricorda a tutti g l 'iscritti che il Co11gresso predetlo avrà luog·o a Bologna nei gior·ni 20-22- maggio. I te1ni di relazione sono i seguenti : cc Dell'allena111en Lo sportivo· » (relatore: dott. Poggi Lo·n go' lrevi) ; cc Alimentazione dello sportivo » (relatore: dotl. G. Barbacci); " La fùnzione del rene negli spor ts )> (r al atore: prof. G. Aiello). La tassa d 'iscriscrizione ù fissatR in L. 15. Le facilitazioni ferro' inrie sono favorite rlalla contemporanea Fiera del Littoriale, chr, di\ diritto alla riduzione del 50 %. Sarà i1ecessario ch e, data l 'affluenza notevole il1 quei g iorni nella città di Bologna, chiunque lo (lesicleri scriva a tempo al presidente del Comitato orga11izzatore (pI"of. G. Pi11i, v.ia S. Stefano 18, l{oma) }Jer fissare l'alloggio. Col oro che desi<lera8sero Jare comunicazioni clebbono mandarne al più, pre to 11 titolo c--d entro il 1nese di aprile copia d el testo, s<:rit.t o a macchina.

43° Congresso tedesco di n1edicina interna. La Società tedesca ili medicina interna si aclunerà a vViesbaden dal 18 al 21 aprile; discuterà i t emi: « L 'i1nportanza dei inetalli pesanti in fisiologia ed in patologia», relatori Huebner (BerliJ,10), Zangger (Zurigo), l\!Iartini (Bonn); cc Patologia degli eritrociti e dell'emoglobina n, rel. Fischer e Kammerer (Monaco), Seyderhein1 (Francoforte M.); inoltre jl prof. J. Snapper, di Amsterdam, terrà una conferenza sul problema dei surreni _ Presidente ·d el Congresso sarà il prof. Licht.,vitz , R11dolf Vjrcho"v-Krankenhau s, Berlin.

Congresso tedesco di psichiatria. Avrà luogo a Wiirzburg nei gior11l 20 e 21 aprile; temi : cc Reparti psichiatrjci in ospedali generali », relatori .J . Lange (Breslavia) e Hofimann (Berlino); . « Fondamenti organici della psicosi maniaco-depressiva », relat. C. Ro·g g·enbau (Berlino). Segretario generale: Dr. Ilberg, Schuberstr. 41 , Dresden-Ill. C~ngresso

medico messicano.

Si è tenuto a Morelia, Mich., dal 4 all '11 dicembre. Il C.i0ngresso compTendeva 4 Divisio11i e 16 Sezioni. Temi: per la medicina interna : cc il tifo (esantematièo) »; per la c hirurgia: cc l 'appendicite »; per I 'igiene : « tifoide e para tifoidi »; perl 'odontolo1g ia: cc fratture del mascellare inferiore e pseudo-artrosi ». Il Comitato direttivo era presieduto dal dott. Daniel Gurria Urgell; segretario generale era il dott. Leopoldo Escobar.

Rivendicazioni mediche italiane. La « Commissione per le Rivendicazioni 3cien tifiche Italiane» presieduta dal sen. Giordano, d'intesa col sen. Marconi, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche) si è ad u11ata nella <t Casa del Medico » di Roma ed ha stabilito un programma di l avoro, diretto ad illustrare, nella grandiosa Esposizjone permanente che si prepara a Chicago, le rive n.clicazioni lnedich e italiane. L 'illustrazione t<arà J:atta per i singoli gra ndj :(·opritoTi e i)er capito)i della n1edir iI1n.


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3)

199

S E l. Hl'\ E PIL\'I Il \

Corsi di perfezionamento. Prcs o In Fa.coltà .me~ica di Parigi è orga11izza l1.) un g1up1Jo d t cor s1 <l1 perfezionamento nei vari rami d~lla inl'!di,·i11 a. Chierlere il progran11na a l « Bureau ne Rel ations ~Iédicales aves l 'Étrang er », Facul té de ~lédecine, ru e de l ·Ecolc de 1édecine, Paris Vl e. Il servizio medico comunale a 'ftlilano. L'~mminis lrazio1l e ll11fnicipale di Milano, <' h" gestisce dal 1904. il servizio di con<lolla o dal 191:; la so mministrazior1e dei n1edicinali , prima elargil j d:ll Pj0 I ti tuto di Santa Corona, col 1° sellen1bre u. ~. 11<1 altu ·1to un:>. i1t1ova suddivisione dci riparti sanitari e li J1a rido lti da 66 a 55; cioè n e ha , oppresso 11. L'assistenza ospedaliera al Giappone. Il m oltiplicar i ' l raordinario e quasi iru pro\ viso cli o p edali nel Ciiappon e, viene creando colà nuo\ e condizioni di vita per la professione m edica. i tratta in buona parte di ospedali fondali diretta'?1entc da~ Governo, .dalle Province (Prefetture) <? dai Comuni; .. 0110 ottimamente a ttrezzati a volte grandiosi, vere citlà ospedaliere. La Cro~e Ro a vie11e pure isliluendo degli ospedali. Da t empo esis tono ospedali dell 1Esercito e della Marina da guerra,. m~ or a vengono ing randiti, migliorati, au . m enlal1 d1 numero. Arirhe l a Polizia h a voluto i proprj o pedali; al lrettanto hanno fatto le Compagnje fcrroviarje e l e grandi Aziende industriali, per il proprio person ale. I vantaggi manife li offerti dagli ospedali ai ri~overati, b anno indo tto an ch e dei pri ati a 1nolliplicare le case d i salut e, a scopo specula tivo, p er gli abbienti; ed e se ono Irequenlali sime. Questi i tiluti ass istPn1iaJi assorbono ora un grandissimo numero di malati; perciò viene a ridursi 1'alti\·ità tlei 1nedici liberi esercenti la cui posizior.c è anch e .1ggravala dalla pletor~. Si. prosp et la la i)ossibililà ch e i medici divengano in g r a nde 1naggioranza addetti ai nosocomi e isliluti con generi, con stipendi modesti m a !issi. ,Si cr ede ch e ques ta riduzione dell 'esercizi o 1 libero sarà di danno , facendo diminuire gl ir1lro iti ed eliminando l 'etnulazione, ch e è font e di progresso. Istituto di pnericoltura di Bruxelles. Il 24 dicembre ehhe l uogo l a posa (lella pri1na pielra dei nuovi local i dell 'Istituto, il quale è destinalo , fanciulli fino all 1età di 8 anni e ch e non siano colpi li da forme contagiose: deboli, prematuri, rachi lici, gas troenterici ecc. I nuovi locali po tranno ricevere 225 fanciulli; sono lu d ia ti secondo i recenti progressi della tecnica o peda liera ; tra l 'altro, prevedono una serie di boxe o celle, a pareti di vetro, destinate alla con tumacia dei nuovi ricover ati, ed un padiglione per le forme contagiose ch e dovessero dichiararsi , con gnll cria d 'accesso est erna per i f.an1iliari. Istituto provinciale di psichiatria a M11drit1. Il 10 dire1nbre ebbe luogo a ~Ia(lrid, nella plaza de Henares, l a posa della prima pietra di un edi fizio dcslinato ad isliluto di psichiatria per l a provincia. La cerimonia si svolse con grande solennità; v'intervenne il presidente della Repubblica. Parlarono .!\ . Salazar, l\[aranon , Fernat1do rlc lo.. Rios.

La cnsa dei medici di Uarcellonn. Co11 l 'inter' ento del prc ·ide n l e della Repubblica Spagnola, on. Garcia, dei pre idente del Parlamento Catalano, on. Companys e di altre autorità, si è inaugurata a Barcellona la « Casa dei medi~i », un vero palazzo ch e a t lesta l a potenza del md.acato medico locale, a ociazion e ìibera e volontaria. Fanno parte dell o « Casa dei medici »: t1na sala per con ferenze, una biblioteca 1'accademia (}i m edicina, un laborat orio delle ;,ie11ze m erlich e una cooperativa di cotìsumo. Clinica per bambini sani a Montevideo. Presso il Servizio clc cc La C·n na » di Monlevideo è st a ta inaugurata una « cljnica del bimbo sano >J. creata dal Consiglio direttivo della Facoltà di Medicina, u proposta del direttore dell'Assi stenza PulJhlica Nazionale, dott. José l\1artirené. Di ngio economico degli istitnti scientifici in Cie1·• mania. n gruppo di 140 cieu1.iali ha inoltrato a Hind~burg ~na petizio1ìe, che rileva i gra,·i imi dan111 reca l1 d alla crisi al] a vi la scien Lì fica 11azionale. 1\d e ... . , la cc Kai ser-Withelm-Gesell ch aft zur Forderung der Wissen schait », la qt1ale ave a formato l ~amtnirazione del m ondo civile, è in p arte parali zza ta; così pure la « Nolgemeinschaft der Deutsch en Wisse11schaft », sorta dopo1 la guerra per sovvenire gl 'istituti scientifici. Molti istituti vivono oggi in condi zioni precarie. Le do tazioni e g l 'introiti straordinari di lln esercizio finanziario si esauriscono mo! to pri111a che si stabilisca il aldo con 1'esercizio su ccessi\·o. Se i fondi fanno rii fello, D O!\ si posson o continuare le ricerche in corso,. non si possono pubblicare le riviste (la 111aggior parte delle quali ono passive) ecc. Ep]lt1re l 'atlività non può venire int erro tta. È indipensabile provvedere, riducendo alt.re spese e non •1t1elle culturali, se vuole evitar si il decadimento ~c ienlifico della Germania. J,,e radioscopie obbligatorie per gli studenti uni· versitari di Monaco. Due anni or sono il corpo accadern ico· dell'Uni\'ersità di Monaco (Baviera) is tituì la radiosco,p ia ohbligat oria per gli. stt1denti . Già vigeva l 'esame vlinico obbligatorio. La r adioscopia e slata e eguita <lal radiologo R. Kattentidt su circa 2000 ollievi. Di questi ne furono trovati 10 % con liesioni tube1~col ari , m enlre l 'esame clinico accura tissimo ne aveva rivelato solo il 6 %. I soggetti con lesioni aperte furono 35. La « Casa degli studen ti » cli ~fonaco h a fondato un 'is tituzione per aiutare <1uesti n1alati <li tubercolosi; g l 'iscritti Yersa110 2,5 111archi per Lesta. Si è étVuta una riduzione nolcvole dei ca i di tuJJercolosi a ttiva, passati da 0 ,45 % nel primo anno n 0 ,27 % nel econdo; il succe~ so vie11e attribuito ul le cure . Di fronte a tale ri. u]t alo, a11ch e le ~c uole no11 llniver si Larie di ~1011aco 11ann o istituito la cart ella clini co-radiologica e org·n11 izzat o ]a cura della ttlhercolosi. li prof. Bilancioni a Malta per operare il Coman· da11te la Flotta inglese. 11 l)rof. Bilancioni, acro1t1pag11alo d al prof. Sil' ao-ni. si è recato i1t volo a Nlalla, O\ e è stato ricl1iesto per un urger tte i11terven to chirurgico pres · ~o l 'a1nn1iraglio Tolenhan1 , com andante ln flotta inglese del [edilerraneo. J


200

IC

11. POL l t: Lll\lCO )}

Esposizione artistica di sanitari. Il XII[ « , alon des 1nédrci11 s » si terrà dal 12 al 21 rrtar zo nl cc Ce:rcle de ]a LiLrairie » di P arigi (boulevard Saint Germain). L 'Esposizione è aperta a 1nedici, far1nacisti, dentisti e studenti; le opere 11on possono superare il Ilun1e ro di tre per ogni espositore; i quadri n on po sono orpassar e n1 . 1,25 per lato. Diritto d 'isrrizio11e J 00 franchi per ogni espositore ; l 'a. sicur azione è facolta tiva ed a carico degli espositori. Per chiarim e11 li rivolger si al sig . Pierre Mallet, rue Lecour}Jc 46, Paris XVe. Responsabilità cl1irurgica. Una sig11ocina di Puy-en-Vichy, Estelba C., rli 27 anni, ha ir1tentato cau sa co11 lro, un chirurgd che l 'ave' a operata., perchè questi, oltre ad aprire t111 ·ascesso d ella coscia, avrebbe asportato un gang lio linfatico d cll 'inguine, m entre a ciò non era auto[izzalo. r e sarebbe d eriYata u11a cicatrice d eformant e. J~lla chiooeva u11a peri zia. Il 1'ribu11al e di Puy n omi_nò un collegio peritalt composto dei dottori P ako,vsky, Pi olle t e Allary, di Clermonl-Ferrand; n1a la }Jarte agente ha in terposto appell o: pur re11de11 do omaggio alla coscien zio i Là e al valore })rofe iòi1 nle di qu e Li chirurghi , il l egale h a soste11u to che e si 11011 on o perso11nli Là di valore t ecnico e scientifico u11iver sal1nen Le rico11osciuto; essi hanno fan1a purame11te locale, ristretta alla reg·io11e del « Massjf Cen i ral » , OYe cser cit a anch e il chirurgo n-ccu sato. La Corte ha accolto questa lesi ed ha 11on1inato un nuoYo collegio, compos lo nie nle111en o che di Delbet, Leg ueu e Sch,vartz.

[1\ NNO

XL, Nt:t.I. 5)

Eventualità tragiche. L 'cc A111erical Medicine» (1932, 11. 11) ha riferito. ques to caso, ch e l ascia quasi increduli: un medi<:o prescrive due misture, da ingerire separatamente; il malato, in presenza del medico, prende una dose di ciascuna; immediatamente è collo da sintomi gravissimi e muore in pochi minuti. Il medico vuol dimostrare, alla famiglia, che la prescrizione è corretta, prendendo lui stesso u11a ùose doppia di ciascu11a miscela; ma egli fa la fine del cliente La 1)erizia git1diziaria, condotta dal medico i1ecroscopista e da altri xneclici, i1on ha reso pubblica la natura della p·r escrizione, limitandosi a far sapere che le due misture sarebbero state innocue, qualora fossero st ate ingerite ron un intervallo di 2-3 ore l 't1na dall'altra.

* **

Il (< Popolo· d 'Italia » (18 genn.) reca da Berlino. che nella piccola città di ' arel , nell 'Oldenburgo, è avvenuto un caso Yeramente straordinario: un dottore e l 'ammalato sono rr1orti contempora11eamente. Il dottore lava eseguendo un 'operazione alla gola <li un ai11rt1alato, qu ando, improvvisa1nente, colpito da collasso carcliflco, è caduto a terra. Il naalalo con la gola tagliata è morto di sanguato. 1

1

Autopsia non autorizzata. La Gorle cl 'appello del Kentucky ha em e so i I Yerclelto i11 t1r1a <:au sa intentata dalla vedova rl i l1n operaio. cerlo Slreipe, contro una compagnia d 'as icurazio11 i, cc Liberty Mutual lnsurance Company », con1e 11ure contro tre medici ed t1n g iu òice ist ru tlore. Lo SLreipe era morto dura11lc il laYoro, in seg ttilo a caduta da un a scala porlalilc. Il g iudice ordinò l 'autop in , che ve1111e cseguìl a dal doli . Carter, co11 l'a sist en za di al Lri due inedici: risultò che la morle d o eva attribuir~i a en,docardite e che perciò n o11 coni !)eleva un ind e11nizzo alla vedova . Questa intentò causa per violazione di cadaver e, os lene11 clo cl1e l 'autop sia, non au lo,r izzata, era il legale. In pri1na istan za il Tribunale ll' cva condannato il giu'Clice i trutlore a 4500 dollari di danni ect aveva as olto gli altri imputati. Il giudice però aveva interposto appello. Ora l a Corte d 'appello ha sentenziato che la cau sa dovrà essere rifatta . Nel giu tificativo della sentenza i riconosce ]a r e~1)011sah ililn rlel g iudice istruttore , in quanto l n legge autorizza a ordinare l 'autopsia solo n ei casi di crimine; la respon sabilità vie1te estesa al m edico sett ore, in quanto questi avrebbe dovuto accertar si d ell a legalità dell'ordine ricevuto; nonchè all a Compagnia d 'assicurazione, che promosse l 'auto·p sia. ~ risultato ch e un agente di questa Compagnia si era messo in rapporto con il g iudice e ch e l a Compag11ia corrispose al settore un compenso molto superiore alla tariffa abituale. Tutto ciò ha aggravato la posizione. d egli imputati . Invece si è esclusa ogni responsabilità n ei due medici ch e - per i11carico d ella Compagnia - assistettero all n sezion e.

Il ricupero della vista può non essere lieto.

In un certo i1 umero di casi gli' oculisti sono in g rado di restituire la vista p erduta; di solito e11lra in campo l 'op erazione p er ca taratta. Uno di Lali casi è occorso n ell 'ospeòale di Prerai.1 (Slesia); la p azient e, che non vedeva più da 16 a11ni, per prima cosa volle guardarsi nello speccl1io. S'illt1deva di vedersi come a 44 an11i, ma ora ne contava 60 e si lrovò piena di grinze. Risultato: venne presa rla u11 accesso di disperazio11e folle, mentre i due oculi:ti ch e l 'avevél.110 curata ed i familiari credeYano <li r allegrarsi con lei per il felice esito rl ell 'in Lerven lo ... Episodio epiden1ico di n1orva. Recenle1nenle a Gallipoli u11 op·e raio incarica lo di seppellire un cavallo m or to di moTva contrasse - pare i11 seguito a ferjta ad una mano, dura11te )1 lavoro __.,. una forma acuta della malattia e ne morì in ètieci giorni . La moglie - sembra nel ripulire gli abili - amma1ò d ella stessa malattia , con 1ocalizzazione alla mt1co a n asale. R in <:or so un 'inchiesta· si è proced11to ali 'isolamento di 19" persone ch e hanno avuto co11tatlo con i due 111alatì. 1

In età di 63 anni è morto il prof. KAR~ KRElBICH, direttore d ella cl i11jcn d ermosifilop a tica rl ~ Praga. Da gioYine ha compiuto studi apprezz~t1 sugli eczemi, sugli angiomi cutan~i, sulla ~ol ora­ zione d el sistema nervoso ecc. S1 era poi guadagnato fama di gran(le, drammaturgo: la sua produzione teatrale eb])e un larghissimo successo, anch e economico. Nei mome11 Li di tregua egli si dedicava alla pittura: i suoi quadri furono accolti in più Mostre. Nel 1912-13 fu d ecano dell a Facoltà medica e nel 1923-24 fu r ettore dell 'Università tedesca di M. P. Praga.


[ANNO XL,

~t.T,\f.

5]

RASSEGNA. DELL! STA.llPA MET)ICA. Mirterva lYied., 8 ett. l{lin. Woch ., 3 sett . -

2or

SEZIONE PRATI C,\

Nur11ero su1la tbc. F. BrBLScHows:K1. 11)0-

glicemia spontan ea. .4.cta Med. Scand. , III-I\' . - J . CBRISTIANSE r. Esperimenti con dieta srarsa di calorie e di aJbumina. - J. E. HoLST. Glicosurie diabetich e e re11ali con te1npor an ee. - P. lvERSON . L 'ed em a 11 cfrosico. Paris M étl. , 3 sett. - i UIJ1er o· di oftalmolog ia e olo-rino-~aringol. J ournal A. M. A ., 20 ug. - R. li. Yo'trNc. Asp e tti neurologici d ell 'a11emi t1 p erniciosa. - E. 1'1f. SEYDELL. Disturbi olfattori . Zeitsch. f. Tuberk . , se lt. - F. K1.0PSTOCI\. 1111muni là e allergia nella lòc. Practition.er , sett. Nun1er o di gi11ecologia e ostetricia. Gio1n. di Bat l erioL. e lrnm.un., sett . - B. BcTTA .\zion e antianafi]altira cl ei l ipoidi e lratli cinl siero. .4.rch f. :icft.- u . Tr.-flyg. : sett. - P . S. D ,rAl>/\utnftrr. Imm1tnilà nella malaria. Pre~s e Méd., 3 sett. F. H Ei l\t DE BALZAE e A . FE11.. Vernici cell11losich e e pittura alla pistola: stato .. anit ario degli operai.

Riv . di Pat ol. e Cl. cl. Tub., 31 ag. - G. ALEsn. Infezion e reun1atica e forme sin1ilari n ell'infanzia in r apporto al1~ a lJ)c. D eut. M ed. JiVoch ., 2 sett. dell 'h aitus diaframma tico.

Forze Sa n., 15 ag. -- G.

SAuEnBnucH. Ernia

LA i\11.

Clinica e terapia

delle coliti. A1ar sei lle-M éd. , 15 lt1g·. -

GnAN.10N.

Metal)oJ i ... 1t10.

del calcio.

Bioclii.m.. Il. , ag. - E. PRF.T O. ì\ lcdilicazioni artico I ari p er in ter ven tj biochi111 ic i . Nutri ti on, 3. - Nt1meTo sulle f1trbc del ·a circoArch. de ll'Ist.

lazio11e p erifer i ca e n.1al . t .i e della n ut ri io ne . . l~i u . .Sa n. Sìcil., l sell. F. BALSAMELLI. Nuovo Ì'fld ice pel vico p er la cleterminazio·n e del sesso . dallo scl1e1elro. Prnssc .'J\iléd .. 7 sc ll. - P G1nA un. Con1.e si con- . trae il k ala-azar. - 10 sett., A. CALMETTE. Allergia tl1l>erc0Jinica e i111m unità n e::Ta tbc. RadiJo logia Med., set l. - S. B1sTOLFI. La r oent-gen ter apia nelle malattie a indrorne emorragica. Palho l ogica, 15 selt. - ' ' · C.i::sARrs DE~1m... Ca11cro alveolare d~l ti1no. - M. BARBEROLI. Asp etti rari di 1)leurite · cr on. Paris Méd. 1 10 ell. - Nl1mcro <l i stomatologia. A r ch. Méd .,-Chir. de l'App. R esfJ. , 3. - R. A. BRAND.\ lJ ~i\ccessi d 'asma bronch] al e ed eleltricil ~ atmosferi ca .

Indice alfabetico per materie. Anemia di J acksch -Luzet e

splenec t omi ~

Pag. 176

Pancrea lite e affezioni delle 'j e })iliari: r ap ,p orti . . . . . . . . . . . . . . . . Pag. 178.: Parali i a tiP.o r adicolnre da puntura di

,,

188

))

172

1~3.

185

Para tiroidi : congelazione ; uz io11e ·ul rica1nbio del calcio . . . . .

Slokes ereditarie . . . . . . . . . Colecistogrofia r apida : valore . . . • Coleresi : importanza delle . ecreline Concorsi a chirurghi priniari negii osp<'dali : p er i . . . . . . . . . . . . . Cordo tomia p er dolori l~ n cin anti in un

)) ))

18 166

Pinza chirurgica n uova

))

178

))

196

labe lico . . . . . . . . . . . . . · . · En1nzie fal c:iformi nella rnz7a JJian ca . Febbre esantema tica n1eclilerr.tnea . . . Febbre ondulante: epjdemi a . ::iu1Jcl iJ1icn

)) )) ))

168 i :6 189

n

Febbre ondulante : lrallnr11 . . . . . . . Febbre puerperale : v aC"c ino-proiila s ~ i J)roteinica aspecif ica . . . . . . . .

))

190 ] 90

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188 195 194

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191 187

)) ))

177 175

Argento colloidale nelle laparot o111.ie .. .\~re. so epidurale a li vello d ella cat1d a

• equina . . . . . . . . . . . . . . . . Bilil io g r afia . . . . . . . . . . . · · · · Braclicardia e s i11clrome ~lo rgagni-Ada:cn~ -

Giurisprudenza sanitario: qu esiti

.. .

Igiene: propagu11da . . . . . . . . . . . Infezioni sanguigne: tralt am. con vio1e t.to di genziana . . . . . . . . . . . J11lestino : rotlnra soltocu l uu eu cla trauma Itt ero cosidet to cat arrale: pa togenesi . . Leu cemi a acu ta leu copenica . . . . . . l .nssnz1one con g. dell 'nnra: trat ta1n. incru cn to . . . . . . . . . . . . . . . Malaria: camp agna contro l a - n ell 'Agro Romano . . . . . . . . . . . ~1aJaria,

malatlio dell a r«sa Mielosi leu cemica ~1cuta . . .

.. . .

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zec,~a

. . . . · · · · · · · · · · · · . .

Pneumosclerosi dei solfa tari Polion1ielile: cliagno. i precoce • Rachi ti ni.o da nlagnesio . . . . . J'l~ggi mi Loge11eti ci del sang u e nelle malat Lie in fett. . . . . . . . . . . Re1i.e: I u11er colos i; ~ I asi urjn aria . . . . lli flessi co11dizi o 11 nl i . . . . . . . . . .

Rifl esso auricolo-u tcrino

. . . . . . .

Sifilide ereclitari u : valore cliaguo tico rl el1a r . V\7 . . • • • • . • • • • • . • • Sifilid e 11el le pro Litule: cura . . . . . Spiroch e tos i ittero-emorragica: glj costiria . . . . . . · · . . · · · · · · ,Sple11ectomia: inrli cazioni e ri~u ll J ti . . Stomosi na: proprietà anafil at logene . . Tetrajodofenolftalei11a: azion e s ulla cur-

va glicen1ica . . . . . . . . . . . . . . 'f onsille : r et iculomu . . . . . . . . . . Ton sil lit e acuta: trat tame11to . . . . . . rrrasfu io11e <li sa11gue n elle m alattie jnter11e . . . . . . . . . . . . . . . . . Tubercolirte: sp~i ficità e fl...,p ccificità del le reazioni alle - . . . . . . . . . . .

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Umanesim o greco-lat;no e st udi m edici .

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Ut ero: adenomiositi tuber colarj Vaccinazione Ferran . . . . . .

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Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non autori~atione scritta dalla redazinne. E vietata la pubbLiaazione di sunti di essi sen$ citarne la fonte. FnuGONI ,

190.

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Diritti di proprietà riservati. -

C.

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Red . capo.

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seguito aà

A. Pozzr, Resp.

Rom a - Stab. Tipo-Lit. Ar1nani di M. Courrier.


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l ' UL.i.\.Jl...iJ.'i.1UV

Ricordianzo la interessante pubblicazione : Dott. ANTONIO SEBASTIANI

già Medico ~iulo n egli Osped ali Riuniti di Roma Primario d el P adiglion e «A. Cesalpino >> nell'Ospedale del L ittorio • Roma.

I disturbi del ritr r 10 cardiaco Prefazione dP l Prof. GI USEP PE BASTIANELLI Perch è i lettori possano r endersi conto dell' utilità che questo volume ha p er tutti i inedici pratici, n e riportiamo l 'intero I N01cE, insi em e a tre fi gure scelte fra le tante che lo illustrano.

SAGGIO DELLE ILLUSTRAZIONI. INDICE. OAPITOLO I. I MEZZI DI ESAME : 1. IJ:t regietraziorne grafica e .il suo strumentario. - 2. Lo sfign:ogTa mma. - 3. Il car . diogra.mma. - 4. Ll .flebogramm a. - 5. La registrazione elettri ca e l'elettrooardi<>grafo. · 6. L'elettrocar.diogram,m a. CAPITOLO II NOZIONI ANATOMO-Fl SIOLOCICHE : 1. Le legat ure di Stann'ius e il s i stema epeeifieo del cuore. 2. Il nodo seno-auricolare. - 3. Il nodo e il fascio at..r.io-vE>ntrioolare; il retioolo di Purkinje. - 4. Il m eccanismo cardiaco negli animali infe1·iorj e nell'embrione. 6. La produzione e 1a diffusicne dell'onda di eccitazione nelle cavità card iache. - 6. Le proprietà fondamentali della fibia miocardica. - 7. I n erv•i estrin seci del -011.or e. CAPITOLO III. TACHICARDIA E BRADICARDIA SEM ~ LICI. ARITMIE Sl.NUSALI : 1. Definizione e d es.senza. del disturbo. - 2. Oond-izioni

!Patologiche che a lterano la frequen za -cardiaoa. - 3. Tacllicardia e bradica.rdia fieiologdche. - 4, Aritmie sinusali. - 5. Dat i clinici. - CAPITOLO ! V. I DISTURBI 1

DI CONDUZIONE : IL BLOCCO CARDI ACO E I SUOI VARI TIPI : 1. Defin:izion e -e ielru:;eifica.zi<. ne. - 2. Blocco seno-aurico-

lare. - 3. Blocco atrio-ventricolare intOOlJl;pleto. • 4. Blocoo atrio-ventricolare completo. - 5. Blocco delle branch e del fa...~io di Ris. - 6. Le cause def blocco ca:Nliaoo e le influenze dei nervi extra-caroiaoi. - 7. Dati clinici. - CAPITOLO V. LE EXTRASISTOLI : 1. Defini zione. Eccitabilità e periodo refrattarjo. ClassiJicazione. - 2. Extras.is·toli venwi.co1J ari. '3. Extrasistoli a uricolari. - 4. Extrasi.atoli srinusali e atrio-ventr.ioolari. - 5. ·v u.rio modo di P1r esentarsi delle extra sistoli. lnrfluenza dei nervi extrEWardiaci. Produzione s perimentale. - 6. Dati clinici. - CAPITOLO VI. LA TACHICAR· DIA PAROSSISTICA : 1. Def.inizione ed ~nza del disturbo. - 2. Quadro clinico. - 3. I tracci at i grafi ci ed elettrocardingrrufici -della tachicardja paroesietica e le sue va.rietà. - 4. L 'influenza dei nervi extl.l'a.cardia ci nella produzione di extras.'istoli e di tachi cardia paroseistica. 5. Ipotesi patc.genetiche sulla produzione di questi disturbi. - 6. Diagnoei~ prognosi e cura. - CAPITOLO VIl. PRODUZ IONE DI NUOVI CENTRI DEL RITMO. - CAPITOLO VIII. IL << FLUTTER .• AURICOLARE : 1. Definizione e quadro

Fio. 12

Elettrocal'diogramm a noounale .

FIG.

22. -

Blocoo .i noompleto oon progressivo ritardo della oonduzi<>ine atrio-ventricolare.

clmico. - 2. 'l'rt'..cci ati grafi.ci ed elettrocairdi ogr afi ci. - 3. Patogenesi. - 4. Diagn06i, 1pro.g n o&i e cura. - CAPITOLO IX.

LA

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FIBRILLAZIONE AURICOLARE : 1.

Generalità ed oosenza del disturbo. - 2. I tracciati grafici ed elettrocardi ografi c•i. 3. Qua1dro 'oliruico. - 4. Patogenesi. - 5. La 6tta azion e sul meccanjsmo cal'dia,oo alt erato. - 7. Diagn-06i e prognosi. - CA.PI'J'OLO X IL POLSO AL TERNANTE : 1.... intomatologia. - 2. Patogenesi. FtG. 26. -

.Blocco incompleto.

Volume in-8°, di pagg. VIIl-142, con 73 figure n el testo, nitidamente stampato su carta semipatinat~. l>rezzo L. 1 8, più le spese postali di spedizion e . P er i n ostri abbonati ole L. 1 6, 2 5 in porto franco . Per ottenere quanto sopra inviare V ag ti a all'editore Lu I e 1 ro z L 1, u lfi :. i o P ost:t le Succursale dioiotto , ROMA·


Roma, 6 Febbraio 1933 • XI

ANNO XL

''

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Nnm. 6

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fondato nel 1893 dai protessori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE ..

SBZION.E PRATICA

REDATTORE CAPO: PROF.

• I

CESARE FRUGONI I

J

Clinico Medico di Roma I

SOMMARIO.

Lezioni : G. J ona.: Tumore del lobo temporale de tro. ::>noi rapporti con trauma preg1reeso. Osservazioni cliniche : F. Putzu: Sulla tiroddit e suppurativa. Note e contributi : G. Renosto: Fisiopatologja della n:eocanica respiratoria dell'apice polmonare. sunti e rassegne : ALLERGJA: G. H. Bla.ck: Alcuni iln:portanti problemi in allergia. - P. Vallery-Ra<lot. G. Ma.urie, A. Hugo e P. Giiroud: AnafilaS&i paeeiva locale. - Otto: Allergia, anafilasei ed jdiosincrasia. - R. Gutmain: Le mtclleranze digestive. I disturbi illgeetivi di tipo MJ&filattioo. - P. S. Hen<:l1 : ."R1~ ol­ zioni tipiohe e atdpiohe a lla teraipia. p·r oteini1ca.. E. Fidanza. e L. Echeverria: Sul valore diagnostioo della tricofitina. - MISCELLANEA : A . Peyri e M. Caaa novas · Moniliasi e monilidi. - G. Ulbr : li diabete extra.insula.re o renale. - S. M.:itacek: Influenza dei baigni g&i8608i d'aJCido. carbondc? ~ul deco1•. ? degli acce66i di emoglobinuNa paroes1&t1ca " a. frJoore 11 . N .A.lexiu: La .cellulite e euo trattamento. - Tzauck-Huber-A. Crioonoff: L'jmmuno-trasfut=:ionc nel bambino. - R. Mignot : Le terap~e . etr3Jlle: le larve di muscidi nella cura dell steom1eht oro· n1ca.

MEDICINA PRATI CA

r>ELL'OsPED..\LE

~IVILE

1

DI

((

A.

~lI~I Cil ))

VENEZIA.

CORSO PER L INTERNATO ESTIVO

1932.

Tumore del lobo temporale dest1·0. ~t uoi rapporti con trauma pregresso. LEz1o~E del iprof. G. Jo~.\

Accademie, Società Mediche, Congressi . Sooietà Me· di~Uhirur.giea. Veneziana. Società Medico-Ohirurgica Bellunese. - ciocietà. Medico-Chirurgica Trevj ~ a· na. - Sooiet.à Maremmana di Medio.ina e Chirurgia.. Al)puntl per i.I medico pra(ICO : DALLA PRATICA OORRENTE: M. Campana : Conside~azioni eu un caso di litone· dio. - CASISTICA ;E TERAPIA : I~1uenz,a. - Bronchite aouta. - La. menlngite influenza.le. - Granulopenia e angina. aigraniulocitica. - Un caeo dd. tisi dell'adulto per esacerbazione d el focolaio pTimario. - Per troalcrure gli aiocesai di emicrania. - SEMEIOTICA: St~l va.lore dei referti crupilla.roscopici a.l dito i·n pediatria. - RUBRICA DELL'UFFIC-JALE SANJTARlO : A. Franchet· ti: I provvedimenti ((>61' la difesa della viticultura in ra.pparto alla. vigil apza igi-eniqa sugli a.Id.menti e bevande. -

Nella vita

POSTA DEGLl qsoNATl. V ARIA. professionale : TRIBUNA LIBERA. : E .

Giojé.: A prop0eito di ooncorei ospedalieri à. primari chirurghi. - Qonool."8i. - Nomine, promozioui ed onorifi~enze.

Notizie diverse. Rassegna della stampa m.edtca. . . Indice alfabetico per materie.

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al.

LEZIONI. _.CUOL.\. DI

Cenni bibliografici,

medico primario .

Vi presento una grave sindrome endocr.ani.ca che ha una doppia importanza: clinica e ~e­ <l ico-lea.ale. e, è di mezzo un tr.auma, e b1sog.n a st~bilire se e quale coefficiente causale rappresenti. . . Udrete come I 'importanza ·di questo coefficiente si riverberi su ambedue gli aspetti del caso, e cioè così nel g iudirc.are la natura della lesione come le responsabilità che ne possono derivare. G. ArmandQ, di a. 25, d.ipintore, en lra in Div. . 1\led. II il 30 maggio c . a. Ana1nnesi famigliare j1egativa per tubercolosi e neoplasmi. Nessuna n1alattia pregressa. ~oderalo n el mangiare e 11el bere. Non fuma. :m ce11be. Due mesi fa, in seguito ad una lite, ricevette un

forte pugno che Jo colpì dal ba~so verso l'alto , ! 'angolo destro della mandibòla. RiP,9rtò .f.iero. dolore cui seguì cefalea, vomito, vprtigini, senso di astenia. Fu costretto a porsi a letto , e vi rimase da allora quasi à !J,ermanenza. , . . Il dolor e, prima localizzato alla ma11dib0Ja· s.u lla zona traumatizzala si localizzò poi alla reg1 one • J • temporo-parietale destra. Questo dolore, pressochP conti nuo, spesso pulsante, si esacerbava alla no lt ~ . Ila senso continuo di slordimento. Non avverte ·ù l l' llJrbi degli organi dei sensi, n1a in vece un liCYC' indebolimento degli arti di sinistra. Dice di essere sempre sta lo apirelico. E. O. : Individuo giovane, in buone condizio11i di nutrizione e sanguificazione. Volto atteggiat o n flOfferenza. Accusa dolore nella regiqné tcmporalf' destra. Lievissimo spianamento dei lineamenti nel la m età sinistra d el capo, nel campo del faccial e inferiore. Riflesso corn eale ·normale déli due lnli : I..ingua porta medialmente . Pupille di media ampiezza; eguali, normalm-eulr• reagenti. . . . Esame dei sen si specifi ci, n egativo (V. più·-. so tto 1 'es. del fondo oculare e del campo vjsivoj." Alla percussione del capo, zona squisitamentr dolorosa) n ella melà ciestra, in regione temporal e. Per nulla alterata l 'articolazione mandibo1ar< funzione affatto normale. Collo : perfettamente mobile. Torace: an1pic, bene conformato, con cspansio11e normale. 1

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« IL POLleLINlCO ·»' .

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[AN:NO XL, ~U~I. 61

Risonanz.a percussp- .... .,. Il 1Ji.sus .che n.ell~ ,_,. pri111a . degenza e~a ,.ben-couservato, è sceso a 5/10 irr .Q D e 4/10 in O S. · ria normale, margini mobjli: murmure normale. Cu-0re: limiti normali; punta in sede. 1'011i netti, L 'es. del campo visivò (5-VII) mostra nùoYaun po' debo'le il primo; ritmo regolare;' polso a 62". me{lle restrip.gimento omqnimo a ·settore, a. caAddo.me: piano, trattabile, indolente. f\1ilza e ferico del quadrante superiore sinistro in O. O., anch é pel bianco. gato nei limiti. , rlrti: asciutti. Alla prova di· Mingazzini, lieve deEs. d ell ' acust~co r1egativo, sia pel cocleare che pef ,·estibolare. I~cit di energia all 'arlo sup. ed infer . di sir1. SenNessun fatto ·a (~arico di gusto e olfatto. sibilità normale. · Una sol volta (18-VI) presentò un attacco conlliflessi 11ormali. Non B:illir1ski, non olon i. La stazione e Ja deambulazione sono possibili. vulsivo generalizzato, che durò pochi minuti, non presenziato dal medico. Però cammina a gambe un po' divarica te, con lieve tendenza a deviare era a destra ora a sin., La temperatura prese11tò un lieve movimento .. con carattere astenico. Si sìanea dopo pochi passi . febbrile per pochi giorni (17 a 25 giugno) fino d Orina: normale. Reazione cli Wasserman11 sul 37°,8 poi fu sempre nol'.male (36,1 a 36,8). sangue: 11egativa. Il 111alato procede sino ad oggi co11 oscillazioni Nei giorni successivi il dolore alla reg. temporale di d~orso, con regressione dei feno1neni menindestra si fa spontaneo e vivissimo. gei, ma con maggiore t endenza allo stato astenico La puntura lombare dà esito a liquor, sotto pres- e sonnolento. sione esagerata, intensamente emorragico: se oe estraggon o 50 cc., si separa xantocromico, dà grosRiassumriamo il caso : so culot ematico, sénza traccia di coagulazione. Un g iovane di 24 a., apparentement_e sano,. All'es. micr. del sedimento, il rapporto fra gloriceve, in uno degli ultimi giorni di marzo,. buli bianchi e globuli rossi è di 1 :476. L'esame .del fondo oculare dà·: papilla. da stasi un violento pugno all'angolo destro della ma11 .. in O. O., di egual grado, con qualche piccola er11or- dibola; da allora residua dolore alla I / 2 d. del ragia perìpapillare a fiamma . .Visus 10/lQ in O. O. capo, ben localizzato in. regione temporale. Il Campo visivo. Lirr1iti periferici della p ercezione giovane non riesce a riprendere il lavoro, per del 1novim. d el bianco, normali. Non scotoma la sofferenza del capo, per lo staito astenico, }Jer centrale. Limitazione· omonima sinistra del tipo qualche vertigine ·e incertezza di dealìl})u]aa quadrante, della percezione dei colori (settori su• z1one. periori sinistri) (dott. Mamoli). L'esame radiografico del cranio non ~ rivela alcun Entra da noi il giorno 30 maggio con ·dolosegno di frattura (prof. Ceresole). .r e violento alla regione temporale destra, con Reazione di Wassermann nel sangue, negaliva. aSltenia grave, coDJ incertezza di deambulazion e Cuti-reazione positiva. ch e tardivamente diventa t endenza alla de,·i.aIl 6 giugno il malato pa.ssa in Divis. Chirurgica zione a sinistra, con lievissima emiparesi sin icolla diagnosi di: ematoma sottodurale traumatico F. V.T-. v.

pre~,ente OY~ri-gue....

de lla fossa temporale di destra.

Rientra nella nostra D~visione , non operato, il g . 17 giugno. Es. obb. : giace supino, tranquillo, soporoso: di tnatto in tratto con respiro sospiroso. Polso 54. Non parla, ~on risporide a cenni, solo di tratto in tratto mostra di soffrire al capo. ~on, c'è deviazioµe del capo e degli oc<.;hi. Anisòcoria con miosi a sin. Riflessi pupillari preenti. Modica rj.gid·jtà nucale: Kernig, Bruzinslti presenti. Motjlità d egli arti ·conservata; riflessi paLellari leggeritie-nt~ esagerati, più a si11islra. Papilla da 'stasi bilaterale, più accenluata a sinistro. Puntura lombare. il 2-6 e il 3-7. Rispettivamente: r.c . .15 prEss. jniz. 38 (al Claude), Le:rn1111 . 19, liquor scarsamente emorragico; cc. 30 press. iniz. 45, termin . 20, leggern1enle xantocromico. Nei giorni successivi, il paziente migliora. Si ridesta la conoscenza, risponde un po' le11to, ma conservando lucidità, memoria, coerenza, se!lza disartria. Il polso si fa pii1 frequente e giunge fra i 70 e gli 80. Persiste il dolore in r egione temporale, talora spontaneo., tnlora P.rovocato colla per• cuss1one. È manifesta un 'e1rliparesi sinistra, totale, · (arti e facciale inferiorf') ma assai lieve. Non c'è Babinski. La sensibilità, .~enei:ale, più volte saggiata, è perfetta1r1ente norm,ale. Il malato riesce a reggersi in piedi, e può far qualche passo, ma, ora, con costante tenden za alla deviazione verso sin .

stra, con pa1p illa da stasi bilaterale, con emianops ia omonima a ·S etto.r.e, a ca.r ico del quadrante s uperiore sinistro d ei due lati, con liquor sotto pression.e e n ettamente emorra• g 1co. Si tratta evidentemente di g·rave lesione en.docran ica e abbian10 una somma di elemeniti importantiss i:a1i che g ià nella semplicità scl1ematica con 1cui li ho ri asstinti , in1pongono subito queste tre conc lusioni .gen'e riche: aumento di pressione en docranica; fatto emorr.a gico intracranico; lesione localizzait a a destra. Ess€ son·o così evidenti che non mi vi soffermo. Ma invece rDe segue subito l 'arduo problema: qual'è la lesion e ch e porta l'aumento di pressione e l 'emorragia ? E, ;prima <li tuitto, data la storia di un trauma gr1a;ve del capo, precedente di appena due mesi, dobbiamo pensare ad addebitare tutto ad esso, nel senso ch e da esso sia derivato lo stravaso sang uig no ·e U 1I)i aume,n to •di pressio n:e C0nSeCU• 1

1

tiva~

E con qual meccanismo il. trauma potrebbe aver <lato 'tutto ci ò~ Rico·r diamo cl1e il trauma· fu un .pugno violen to portato all'anaolo della •mandibola , pr·Obabilmente dal basso all'alto.


l Ai~~o

XL,

u~r.

6)

205

ez rONE Pl\.\TJ C.\

P o- iamo escludere ch e esso abbiJa determinalo frattura della base cran ica, non olo per ... chè le ripetute radiografie non n e rivelaro no traocia, ma anche perch è un tale trauma, non poteva Ìtn• ogni caso ch e determ~n.a re frattura del fondo deil la fo sa o-lenoidea, con o seriza fondamento e pene trazione del ca.p o della m1andibola 11ell 'in,terno della cavità cranica : ora, di sjondam.ento lllon è il caso di parlare, 1poicl1è avrebbe d·e terminato· fatti 1clinici e radiolo~ci ben ·di versi e ben e videnti: rna a n ch e u senza l'on,d amiento, e cioè con uina semplice eff r.azjone o fral tura 1inea.re o incrinJa1ura, certa111en le si sarebbero avute turbe, almen o fu,nzionali, nell'articolazione della mandibola, turbe ch e c ome potete con tatare, mancano ogo- i ro1u1)lela m en'1:e nè furono mai presenti, com e il malato c i a .. icura. Dunqu e, fra ttura dellia ba e, no: ma a n c11e ... enza ciò il trau1ma }) UÒ a' er agito ulJa ma sa endocranica e provoca to e morrag ia, e 1ciò in più 1nodi: o determinando dire ttanl.en Le un focol<lio di trultivo ce,r obrale, cioè un ra 111m.ollin1cnto em o rragico traumatico, appuro detc.rn1inan<lo una lacerazione d e111a1 dura e lesion e tli ttn ramo d ell 1arte ria r11eiuingea capa1ce di rreare a tillic idio un em1atoma a·n ,c b e di ,,a te din1en "'ion i, atto a dare le .p iù imponenti sindromi di com jp ressio11e, oppu.re ancora provocando veri processi infiammatori quale u n focolaio en cefalitico -ai decorso pro a r e si vo, capace di de lermi1nare un'apoplessia tratimal i C<c tardiva, o ancl1e, bencl1è rara m ente, una leptomcni11aite emorragica, essa stessa suscei.! iuil e di evoluzione e capac...e di creare fatti apople ttici, a ic ~s successivi, e ingravescenti . :Non vi nascondo, cl1e, date le responsabilità penali che ne possono risu.litare, la discussione di queste varie possibilità mi tien e i•n1 questo momento a ssali trepidante 1 tanto rpiù ch·e da nes una parte veggo argom·e nti ch e po sano essere o diventaTe decisivi. In oani modo, prin1a di vag liarle, doma1ndiamoci ancora: e 1tolte queste possibilità, dipendenti tulle dal trauma , quali altre ci si presentano? Evidentemente: il tumore : anzi, se la storia non ci avesse parlato del ·trauma, la nostra mente ar ebbe andata direttamente al tumore, della .c ui diagnosi trovia m·o qui i capisaldi : cefalea, von1 ito, astenia, papilla da stasi , e fe nomeni di localizzazione • Ma anch e con ciò, le lllostre trepidazioni non sar ebbero finite·: anch e se c'è U [1 tumore, non r i ins.egna forse la patologia gen erale che tra i fattori eziologici di questo, fig ura !Pllre il traurna ? e n el 1caso attuale dovremo o noo dovremo pensare a rendern e lo Tesponsabile? t 1necessario che vediamo tutto ciò un po' più da vicino. M.a .però credo n ecessairio di risolver e prima l 'altro punto di diagnosi: la sede, on de raccoglier e il maggior numero di 1

1

r len1enti , con cui affrontare quel 1ch 'io consi~ clero il quesito più gravé del ca ..o n ostro .. ,. .

* **

Di_c utiamo dunque della ede. ~Ja anzitut:lo, dobbiamo ammettere una Jc ion e diffusa, o u11a netta localizzazion e~ ~fi pongo questo quesito :perchè. l ' imponente cara Ltere emorragico del li qua.,. potrebbe, ca.m e già vi dissi, far pensare a u11ra. en1orr.agia vera della leiptom eninge, la ·q u.a le, p1u r diffusa, è capa100 talora di dar fenomeni di localizzazio.n e più o m eno ri .. pondenti a ll a realtà anaton1ica d el caso, con1e io· slesso ebl)i occasione cl i d i1mK>strare in un r ecen le lavoro ulle e morra0·ic m en ingee (Arcl1i vio di Patol . e Clin . !1f e... cl ica, 1932). Ma n el caso attuale ciò non è an1missibile, I er ch è i segni del~a. ser ie m eni ngeale, apparvero bensì, ma tra1n itoriame nte, in un p eriodo avanzato de.1 deco r o, 1nentre mancarono per la maga ior :paute di e o, com e man ca110 oggi, e inancavano quando en trò. il m1ala to, pur in pien a fenom enolog ia cer ebrale. Dumquie se il liquor è om·o rragico, non lo è per u1n a lesione <liffu.sa emorragica, primitiva, d ella leptomeninge, mai p er ch è n egli spazi a racnoidei per-vien e in copia del sangue da ulila le ion e localizzata , a tipo emo rrag~co. Dov'è q tte ta lesione ? I dati di c ui disponian10 pe r una diagnosi di localizzazione sono pochi , ina prez iosi. L'emiparesi ini tra, li c,i. i m~, .n on ser~'e cl1e a una localizzaz ion e ~e ... neri ca a ll 'emisfero destro: in così modeste proporzioni essa può aippartenere · alla sintomatologia d ell e più svariJa1te zone cerebrali e senza arre tarmi alle varie ne modalità e con1binazioili, ·c r edo· ch e pel caso .attuale essa rnon possa dire di più. Ma in una zo na .d estra, e cioè nella regione temporale, c 'è un d·olore, il qu.ale, qua1ndo1 h a i caratteri con cui si presen ta qui, è criterio prezioso di localizzazione: esso cioè è n etta· m ente localizzato, è vivo, è costa111te, si esa· cerba (o si ·provoca) co11a. percussione. Con sidero importa nte an cl1e que_t'ultimo carattere : il dolore, provoca to dalla percussion e, deriva da un ' offesa dire tLa r ecata su UIIl punto infiammato o n eopla stico, immediatame nte so ttostaln te. È diverso il dolore, a tipo prettamente nev.ralgiico o nevritico, il quale può trovarsi in sede, topogna.ficamente b en di stain te da quella <lella lesione anatomie.a. Nel caso no.s tTo, il dolor·e dell.a r egione tem- ~ JJOr:ile, la ·quale è inn ervata dal 5°, consideralo gen ericamente, potrebbe per es. esser segn o di una lesione della protuberanza, tra i cui fasci emergono le radi.ci del 5°, e infatti è ben frequente ch e il quaclro clinico di un t umore d ella protuberanza si apra con una. pa ... restesia o una n evralg ia, ne l territorio del 5°. 1

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« IL POLICLINICO »

· ~la poichè con tutta e' 1idenza , il ·dolore è qui sempre esacerbato dalla percussione, ed in certi periodi in ooi tace il dolore spontaneo, è pro-v ocato invece da essa, e sempre in quel ter.riLorio be-n delimitato, lo ritengo espressione dir etta di una qualche lesione, immediatamente sottostlante. In un caso analogo che feci pubblicare alcuni a1IlJli fa dal ·do.t t. Sinicco (Gazz . Ospedali, 1926) lo stesso faLto ci fu aiuto prezioso a una perfetta delimitazione di un tlllffiore della regi001e frontale, 1ohe poi riscontra1mmo· all'atto operativo. Il dolore squisito e localizzatto, .si dimostrò dovuto ad una a•derenza ci.r coscritta della dura al neo-. ip11 asma, co1n , vivia .e fin,e iniezione vasale di quel pi1ccolo tratto di meninge, .espressione di :processo infiammatorio reattivo in atto. Nel caso attu.a le anch ~ ora p-0tete vedere .cl1e p,e rcuot,e ndo anche leg.g iermente, si provoca vivo dolore a d·e stra su U!Il· territorio t emporale, sottostamte ad una linea che corre parallelan11ente la:l !l'arcata zig,omiat~ca, . 4 a 5 centimetri sopra di essa, lin-ea corrispondente all 'ing ros o a l ·decorso della g rande scissura Silviana La sede del dolo.r e indicherebbe dooque la fa ccia esterna del lobo temporale. Il secondo fatto, i1m iporta·n tissimo, è l 'emia nopsia omonin'la a settore, di cui vi presento lo schema. 1 ,

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[ANNO

XL, NuM. 6]

malato dal dott. l\'la1nmoli, -aiuto della Divisione Oculistica, a cui .r ichiedemmo l'esame del fondo e del campo visivo, e che, in esami ripetuti, ci confermò sempre questo reperto: papilla dJaJ stasi e scot·oma per il yerd~, il rosso, il bleu n el ·qua·drante su.periore SÌ!Il•. dei due lati; questo scotoma n egli ultimi esa·mi si es,tese ·anche al bianco, co nformerneinte a quanto suole avvenire: che l 'anopsia totale sia preceduta ·da quella pei· colori. Il visus che nei primi esami, nel cam:Po conservato era di 10/ 10 bilateralmente, negli ultimi fu di 5/10 a d. , di 4/10 a sin. Occorre ch'io vi dica che ·emianopsia e ambliopia .deriVlalll·O da due · meocanismri diversi? Sapete bene ch e i1 difetto del visus che può giung·ere al! 'ama urosi, deriva dalla papilla da stasi, attraverso la 111.e vrite e l 'atrofia del n. ottico 1che le succedono. È dunque conseg·l.1ffilza diretta dell'aumento gener.a le .d~lla pressione endocranica. lnv.ece le ragio11i anatomiche di ogni form1a1 di emiano:p1s ia sono di stretta localizzazione. E• l 'emian opsia a quadran·te, che è quella ch e qui oi interessa, deriva dal fatto che le fibre ottiche,. dopo uscite dal co·r:po genicolato 1este.rino si dividono i111 due fasci: su· periore e inferiore. Quello inferiore (che supponiamo alteTato nel caso nostro) che è 1costi· tuito· da fibre derivanti dal quadrante i!Ilferio1

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Campo Yisivo a per il bianco; b per il verde; e per il rosso; d per il bleu . ,

La nozione precisa . di questa emian<;>psia a .quaclran te è . dovuta a ll 'oftalmologo .americano Adolfo l\f~y~ir, ma fu Cushing colla sua scuo.1a che la utilizzò e la volgarizzò, pe·r la diagnosi di tumore del lobo temporale. Tale emianopsia ci fu segnalata nel nostro r

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re dellà retina , descrive un 'ansia in avanti nel lobo temporale, contorna il ipolo anteriore d el prolungamietnto temporale del ventrioolo laterale,, poi cammina sulla sua faccia esterna, e poi, sotto il p rolung.améri·t o occi1p1itale d el ven.tr:iic·olo, per raggill.ngere il labbro superio1


[ANNO

XL,

NUl\il.

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SEZIONE Pl\ATICA

2f.)17.

re della fessura calo·arinia. ·Colp ìto,, in un punto derebb.e, nei tumori. una sinto1m atologia par"\ qu·a lunque del suo ·decorso, la sua lesiotDe dà tioolai~e. . un 'emianopsiJa. dei quadranti superiori. Non 1?0ssiamo dire ch ei i~ seguitò abbia co.11 ~ E l'esperienza clinica, per opera di Cushing fQrmato pieinamente le ,redute del oompianto e poi con osservazioni di Puus~pp, di Moniz, :nevrologo romano. .i e altri, ha le.gato tal~ forma ·cli 'emianopsia. Ma è inevitabile .(e. in<lispe11sabile per le ne~ a quadrante particolarmiemrte ai tumori del cessità cliniche) che 1p[fe·s t0 o tardi si arrivi ~ lobo temporale: e precisam:e nte l' emianopsia delle ampie distinzioni territo1·iali di uni o,r a quadrante superiore, ·a lesione della parte gano così· vasto, e certamente: co1nplesso, qua~ anteriore e bassa del lobo temporale del lato le è l 'imtero lobo temporale, distinzioni di opp<?Sto ,. ~ 'emiJanopsia a qu.adran te inferiore, cui nelle ICOSf> che ;vi ho dmto non trovate che a lesione della :parte alta e posteriore di esso. un primò abbozzo. Qu.i mi hasba, .affermare che, NOill di co che ,q uesti r.a1)por~i sian<> assoluti, dato tutto ciò, i dati positivi di cui disponiapeuchè f>er es. fu osservata UlD:'-emianopsia · a mo, ancha i1ni assenza di una sintomato1og·ia quadrante superior(:} anche in casi di lesione 0on1pleta·, basta1n(> alla diagnosi· di localizza": delle handellette; oerto però essi sono i più zio:rte generica nel lobo tempor,a le. frequenti e costitu,i scono buon criterio di Io .. Stàbilita così la sede della lesione, torniamo caliz.zazione. ai ..problemi gravi che e.i siamo proposti: Vi ha qui una lesione traum·a tica o un tu~ Questi due fatti : dolore, ben localizzato, in sede temporale, -ed emialllapsia. ·a quadrante more?. Dissi che la lesione traumatica (esclusa la s upeyri-0re sinistr:o, sono per me i pilastri di frattlJJI1al or'a1n,i ca, esclll!Sa la mening ite e.morr.aquesta diagnosi di sede. gica il"eattiva) potrebbe essere: o il rammolliVoglio dire .con cià ch e abbiamo qui tutto quanto si può avere n ei tumori del lobo menrto em!Or:ragico·, o l 'en1ciefalite emorragica r eattiva, o l '·e matòma. tem.p omle? Ramn1ollimento e.m-0rr.agioo, · e -en:éefalite No oorto: parliamo semp1re del lobo temporale destro, le cui lesioni nofl danM i fatti sono certamente possibili consegu enze di un trauma ·del carpio, anche senza fratturo1 cr.anicà. così ·caratteristici dell'afasia •s ensoriale di lin. un ottimo lavoro· di Rizza,t ti, pubblicato Weunioke, propria d.e l lobo temp. sinistro. Ma anche indipend ~ntemen te da ciò, esse pos- quattro ailJD.i or sono nelle Note. e Riviste di Psiohia~ria, troveirete ampiamente documensono dare turbe cl.all'andatura. convulsioni getate qu1eSlte possibilità. nerali, spetciiali crisi sensoriali. Convulsione generalizzatal fu notata una sol Ma l'una e l'altra, m entre danno netti segni volta tnel n-0stro malato, l'andatura ebbe sem- di fo-colaio,· non sono a tte a ·dare sin·dromi di pre caratte!fi legg.ermente atassici, e da ui- compressione, sp ecialmentei ,così g·rav·e come timo ci fu tendenza alla deviazione a sinistra·' n el caso nostro, in cui violenza, di cefalea, s Anche questa formra di .atassia, attribuibile pa.pilla da stasi con· diminuzione i1n gra,rescen· a localizzazioni varie, n el caso :n ostro in cui te del visus, e liqu.or sort:to forte pressione, fur ono tra i seg·ni più impo·n e11ti del de,c.orso n1Dr:. si ma1l.terun.e lieve, in cui non fu taccomrpagnata da altri fenomeni della serie 1oerehellare bo o. e vestibolare, può ben i1n1ter1;>reta:rsi com e fePiù atte ndibile è l'ipotesi dell'e·m atoma, il nomeno collateral e d ella locali.zzazion.e temquale può d,a re tutta I.a sintomra tologia del tu~­ moré, anzi clinicarnen·te, è un tumo·r e, e quin· porale. . Ma di per sè non .avrebbe certo un sigm.ifi- ·di risponderebbe a quelle che sono le esi.gen~ cato preciso. z-e fondam entali d·ella diagmosi nel caso· noIn quanto alle turbe sen·so:riali, esse posso· stro: stretto r.aìppo1to cr·onolog·ico col 1ruuma, si11tomatologia de1 tt1mor-e, liquor Eorten1en te no presentarsi sia in forma di deficit funzionale (.ageu~ ia , anosmin ) sia ,i n forma ..di crisi emorrag·ioo. (Jra , se è un ematoma , dondei proviene? e dove è in·sediato? è sO]}ra o sotto di djses.te ... ie sen soriali, di allucinazio;ni olfatdt1ra.I e? tive (costituenti le orisi unciformi ·di J.akson), o al1 uc~nazioni gustative1 o visive: fatti tutti Escludo cl1e sia sopradurale, p,er il caTattere intensamente em10rr.agic o ·d el Liquor: l 'eche. •mJancàno !Ilei .caso nootro. Ricorderete che Mingazzini ha tentato di di- mat.oma sopradurale teol'icamen.t e n o·n d·eve dar e liq.u.or .·emorragico; · e se. lo .dà (J)te,r 111inividere il lobo tem1'°rale, ai fini clinici, in 4 m e effrazioni cli.e; anche in c1uesto easo· posso~o ne ·c.he sarebbero: i 2 / 3 .a nteriori, il t~rzo posteriore della fa ccia convessa del lobo; poi la . no .avvenire nella dU1Ta) si tratta solo di lie,1 e faccia infero-pos.teriore •d.e l lobo (lobulo lin- xaintocromia cr di una lieve tinta 'en1orragica. Inoltre l 'eroat-Om.a sop1vad·urale per· lo più avguale e 1 /2 rposterio~e ,del fu sitormrS) e da ultimo la m età ante1riore della faocia inferiore vie ne :nell!! ·zona saollabile di ~iarèhand in re-. gione parieta1le-, n1eno frequentement e i.n z<i· (giro ciell 'ippodampo e deli' estremità anteriore, del fusifòrme). · ·· · · · na frontale od· occipi~le, ben ·difficilmen~ nell.:-1! fossa t em1Jio.r nle . IJ'en1iatot11;1 sottod.u: A ci<i scu na di rcueste 4 sezioni, cor.rispon1

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teoricamente si main :tiene 1pur esso indipendente dalle vie di circolazione del liquor ma ben più facilmente; per la facile effrazione d ella ·leptomening·e il liquor ·a ssume u.n carattere emorragico re.h a può. andare· dalla · sola e . tenue xaintocroim~a· -a~ll.a ,,J)resenz.a dì sangue t~lor.a in gran copia. _. . · . In ~.qua·nto a un ematoma propriamente detto che parta direttamente ·dalla l·e ptomeninge·, non lo cred-0 ammissibile. L'em·on-agia traumatica della leptomen.ingiei ·.è qerto ~ possibi­ le ed è 1p u·r essa .descritta, . sia. prim:itiv..à, sia tardiva ,r ispetto al trauma; mia per la .struttura .ampiamente lacunare · della leptomeninge, i)er· là corrente di ,liquor iche la parcorre, essa non· si p rest,éi a dar-e il v.ero. .e proprio ematoma, e i fatti di st·retta e- costante localiiza· zione c.he . gli ·so,n: leg·ati e ·qua.li si .presentano nel caso nostro. · : Perciò se ll:ll ematoma ·dobbiamo ammettere, esso sarà sottodur.ale, in fossa media. · 1

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L 'a 1tra possib ili Là è che si -tratìi di tumore ve~o, in seniso ania·t omico. Vi dissi già, che la sintomatologia clin~ca 1

riS])Onde ·assai bene al concetto di tu.m ore. Cr.'iteri differenijali · assoluti tra l'ematoma e il tùrmiore, . in qu.e sto oaso non· saprei· darvene. Penso tllfttavia; cl1e depo1n gano "in favore del tu:ç.1ore: .la papilla da stasi, .grave e progressiva, e il comportamento -del liquor. La papilla da stasi si presen1 a anch e n ell ~ en1at.oma, ma più rara•mente. · - Il comportamento che ebbe il liquor. nei rig·u.arcli del 1c.arattere emorragico , è in questo caso criteJrio differenziale più importante. Nella prima puntura. il sa,ngu1e commisto fu assai à.b4ondante, la xahtocromia intensissima: ciò è ipiù 1)roprio ·di u.n e1m 1ato1na, ma non _osta al co11cetto di tumore il quale, in determinati momenti , può esser sede di -emor,ragie an.ch e cospicue. ~1.a nell'ultim.a puntura l 'as.p etto emorragico "è grandemente attenuato, la xan:tocromia si è fattai lievissim.a , men.tre <l'altra parte il quadro morboso generale pur attraverso ad o-' scillazioni, proprie .a tutti i lunghi decorsi, è ~ndato aggravandosi. Dobbia•m10 con cluderne cl1 e la n1a·ssa endoGranica comprin1ente è -aumentata 1 senza che GÌÒ sia ,d ovuto a nuovo sangue effu so, e cre,d o che non sia illazione artifi1c iosa il trarre a r><>-omento, da ciò a lYropender.e per il ·noopla-sma. E· ciò Vi spiega .a nche perchè, · nei pri· missimi g·iorn i di degenza1, diagnosticai : ematania · s·o~todiiral.e,: mentre · oggi, dopo svoltisi questi fatti, concludo per il noopla·s ma: neo{:}las-n1a del lo.bo temiporale destro, che · per lo. ""'ua tendenza em·orragica, è prohabilmen1

[ANNO XL I NUl\I. 6]

cc ITt POLIQLINJCO »

te un glion1a e quindi -0riginaLo dalla massa cerebrale e non dalle meni•ngi. Però . l 'intenso dolore che si provoca alla p r,essi-0ne · •delia zona oolpita mi fai . ritenere che la· meninge sia in qu.el tratto, i•nteressata, probabilmente .p er aderenze infiammatorie alla ,maS'sa. neoplastica. 1

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Esaurito, per quanto mi fu possibile il problema diagnostico, · resta·· 'il problema' eziolog~e0, che qui ~ssume· u~a particolare impor~a:h.za med1co-l.egale peir i1 trau·ma apportato aol~same?te · aJ pa:zi'einte, e che ha preceduto immediatamente i1 quadro morboso . : s~ q•u esto punto, ·su c ui già'.il magistrato mi h.a mterrogato, e a cui risposì' colle maggiori ,r iserve, anche ora sarò estremamente cauto. ·Se il ·s eguito confe.r.m erà il co1ncetJto di ematoma, oortamente dovremo legarlo àl trauma,, non · potèndo· ammettere l 'emato,m a spontanieo in un g iovane sano, non bevitore, non lueJtioo. L'ematoma durale ·'traumatioo ben conosciuto -nella sua storia· clinica, a•pprofondito in og ni dettaglio per la sua importain za chirurgica e medico-legale·, troverebbe cortispond.enzai Iiell 'ahdamento del caso ·n ostro, rispondente ad una ·d elle modalità più frequenti : ·primi fen·omeni imim.èdiati, intervallo libero .rispetto alla più g rave sintomatologia successiva , andamen1to, lll·el ·1c.omples·so, progressivo e minac. . . Cl OSO. ' . · Certo però .che · il gio,r.ao :in eui si i'.inpones?'e, ai fini nella giustizia, una . esa.u riente discus. . ione medico-legale, · "il raipp()rto tra trauma, e en1atòma temporale, dovrebbe .essere · subor: dinato .a ·oriteri va1·ii; l ' entità e la natura del trauma, la sed·ei in cui que.sto, agi, il' rapporto tra questa sede e la sede fiell'e•miatomai, I.a possibilità .di . -stati paLologi_c i p1ree s istent~, o di condizion-i costiti1zionali t b e abbiano agito ·da oon cau·se, ecc. Una tale discussion e sa.r ebbe oggi intemp-etiva. · • Volgiamoci in.v ece per un istan,t·e all'altra po sib ilità; quella -del tumore. Se un .r apporto g.etnerico, nel ca·s o dell'ema.. torna, dovrà esse.re ammèsso, . in-v ece ardua sarà 1a rispòsta ove il prossimo avvenirei dovesse assodare I:ai ·diagnosi di tU!Illore a cui oggi mag'g 1ormente n11 acco·s to. Sapete già dalla patologia generale come il rapporto tra tr.aurha .e tuiinlbre, genericamente è .ammesso. Ma dagli impGnenti contributi portati ·a q.uesto ·p roblema dai patologi, dai chirurghi, dai 'medici legali, risulta pu.r e quànto difficile sia il valutare qùesta possibiliità di' rapporto , nei singoli .casi. · '· ·-: E. a.n che hel caso nostro, nel quale deve essete :prospettata l'eveihtu.alità ~ .ai una · grave re~ sponsabilità ipena]e pen:sate quanto· si debba essere· prudenlti ·n el conclu·dere.

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SEZIONE PRATICA

,.P~·~r:e~hè: ,~~~ :.~nclìt~: ~ei ·sj .~~a~t,.i • ~i .~~u.:yi,~re, l inuned1atezza 9on c u1 lai sintomatoiogia tenne dietro-·al tra.u.ma, co•n. assénza · di -ogni fatto precedente, · òovesse decider ci a · con siderarlo -come ele,m e nto causai.e. , l\{a Iicordiamo. quanté volte · si •sia 'dimostra · to all ' evidenza 1ch e tu~mori .latenti fu·r ono solo .cl1e rivelati da circostanze accidentali, tra le <inali un. trauma I · E ricordia.mo cl1e un. pàtolog-0 : 0om é"' Ltiba1·sch, 1n el rif€1rire su questo T ema àl Cong resso Internazion~l e di infortu·nisti del 1912, J:ia affermato che fino allora, una prova siicura ch e un'azione vi olenita urtica. possa diretta1nìen te provocare la forma zione di un t umore, n ·on era stata data ! Per ciò, nell'eventualità del tumore, il ·piroblema medico-legale dovrà essere affrontato u:on -grande ponderàzione, e col massimo · nu111ero di elementì di fatto , arl cuino ·dei quali ògg:i possiamo solo su1)~1)0rre, e che l 'avvenire è ~estinato a precisa.r e. · Tale iper es. la natt1ra is,t ologica del tumore (dato che a lcu:n e forn1e, s.embra,n o più facil1nent e1 provocate dal trauma); così, la vastità del turrrore, le eventuali traccie di una le· -:--ione traumatica, su cui il tumore si sia imp iantato, ·e cc. · t ])robabile ch e tutto ciò dovrà essere discu~ so in sede f-0re.nse. 1

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· Quale con,d otta dobbiamo ténere rlinanzi al 11ostro mal·a1to ~ I:a t erapia m edica .è impolel)le: potrà provvedere sintomaticamente contro si•ngoli feno,. 111eni: n·u ll 'altro .• La puntura ]ombare potrà pur essa essere, come fu da principio n el nostro ·ma.lato, ri· 1n.edio sintomatico, diminuendo la p:ressione, e qui1n di àlleviando cefalea, sofferenza ·del nervo ottico e anche sottraendo materiale emati~o ·all 'assorbimen.t o, il quale pare sia capace {secondo a.n tichi c oncetti di Mugnet, e seco·n ·d o più .recenti esperienze di Barré e Guillaume), '<li cle.t erminare dei fenomeni tossici di carat1ere .astenico e anch e di carattere demenziale 1':1ei 1casi ·di 00101Tagie ·m enin gee. Ma l'indica:zione a ripetute punture è dis-c ussa, ove si tratti di emorragia: è nulla, se si tratta di tumore. Neppure la radioterapi~ ha in·dicazion e~ propendendo al giudizio di versam.ento em c~1:~ 1·agico traumatico. . Dobbiamo dunque rivolgerci all'intervento <Chiruirgico. . . Poichè siamo co.n vinti che c'.è una compress ione determinata da una -massa , cl1e 1c;rediay;no <li potar localizzare,. anche se çonscrviamo dei dubbi sull~ sua natura, si imi:~one l 'inter\:ento cl1ir.urgico, il quale ·agirà decom prime 11do e, -eve11 t~lm ent~, asporttin:do ] a ·c.a:u sa della, ~~rtension e. , ·· 0

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Fenomeni generali di- compressione endocrani1ca. '. con papilla cìa ' sta·s}., imp0ngono la .t ra. pa~azione anche se la ..cau~· ~-Op - si .p uò loeal1zz·a.re·: solo. a questo patto si ·salverà il vis~f da ulte~iòri p a1ti;inenti , e ciò u-~ temp0 p1u o mooo lupgo,. du'!a·n te i~ q~ale· '·sarà talora ainch e possibile provvedim·entò- é.hiturgico più ra~icale, ' o trattament~ . · "_Fadioter~pìco. Quando ·poi la localizzazi.oile .è : pr-:obabile, ..o almeno 1p ossibile·, la trapan·a zi'one· av.rà indica· zione anoora più netta ed tirgenie~ · ' . Co·nvi'Ilti di tutto ciò, invocam•mÒ l•intérventò fln dai primi g iorni del.J;à dégenza1, e il mal~to pas~ in Di~isi?~e Chirurg i<?a ' còn diagn.os1· d1 e,matoma·. sottodurale ttaumatic6 della fossa m edia di destra e C·o lla richiesta di . trarpan azio1n e in · sede tem·porale - dostrà, alla Cushing. · ·~ ,, Modi ficàzion.i pervenuté· nèllo 's tato del maI.ato dopo il suo passag.g~o, · traitenii·ero l':O,Pera del 'c hirurgo; ' e il rmialato~ popo à lcooe settimane, .r ipassò da noi no·n operato., in .:uno stato di aggravamento ch e pareva prelud·e re all' exitus, e con spiccaiti f eno·m eni· l1!1eningei . · . - · lFort un~tatnente, regredito alqua.nto I~· stato di esitrema gravità in cuì fu per qualche tempo il paziente, quasi ce·ssati · i fembmeni meningei , ci troviam.JO di n.u ovo i11 èondizioni· ·permettenti un irn.t eni'ento. · lBenchè nel ·frattempo il nostro concetto sia andato spostandosi dall'ematòma 'verso il n·eoplasma;· crediamo aincora ch e l'intervento sia indicato , e perciò in ·accordo rcol] a DivisìÒ~ie Chirurgica, · ripassia mo' il malruto a d essa c·ollo stesso programma operativo: una tra;panaz.ione décom .p ressiv.a in I 0 tempo, e, a seconda del reperto, lo svuotamen.t o di un ·ematon1'a o I ' exer esi di un

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mi nascon·do le poche pro·b abilità di n =11. esilo co·m pletam ente felice, n ell 'eventuali· là, a cu. ~ oggi rcredo mag;gio:rmente,-- de} -_ne.oplasrpa, P.0icJ:1è ?e si t Patta, . @ o·m·e. penso.~ -di1l.lD glioma· eh1<1'rTa·gico, il .. qual ei 1h!a-· tend·en'zà imvadente e .de ···t ru:ente, non avrem0 pt:JXti:oppo che un ri sultu~,o item.p o,r a.n reo. Comunque, · questa ·è la viru ch e l'arte ci addita, e noi dobbiamo seguirla . . A ggìurita: , . • Il malato .pasffato in Divisione Chirurgica f.u sottoposto alla pn·e umoen oefalografia. Malgrado il procedimento affatto ·r egolare d el piccolo interv-einto, l 'ammalato nell·e ore s uccessive si aggravò ·rapidall}enteiJ t}' ven.ne ·ar morte . Del reperto di .a utopsi,a (prof. Fabris) riporto solo ciò ch e riguarda .il. capo. .. . • cc..' Nell'~s.~rarre il cervello,., il lobo t;emP.<?r~Ie d. a:pparisce occupato da una grossa bozza: b er n occoluta che aderisce intimainen'te1' a lla .dura m~dre d ella fossa "m edia. . . ,. ·· La massa ha la dime n sio n·e ' d r· untr grossa i)rugrr.a. •. , . . . · - · ..:, ... 1

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r.< IL 1POLlCLINICO

Si fissa, il cervello in toto in formalina e, dopo 8 giortni si pra'ticano i tagli interni. Il tu·more si può esattamente localizzare nel· la sua superfi cie libera infe riore come occupa!Ilte il ·3.0 medio della circonvoluzione temporo-ooç~rpitale mediale e laterale, cioè del g iro linguale e del giro fusiforme. Es~o va perciò a confinare, medialmente colla. sbissura idi Bichat· e la regione dei . pedun· coli oerebraJi, lateralmente colla ciroonvoluzione 1temporale ·terza o i1n,f eriore, ch e viene da essa laterali~zata ma ipeP nulla intaccata. · ,Lungo quest'ultima linea di co·n fine si apre S})Onqmeamente una pTofo}lda fessura che adduce alla cavità del v-entricolo laterale corri· sponden.t e. Divaricando ogni poco questa fes· ura si penetra n el corno temrporale del ventricolo, mentrie il tumore tende a snoccio larsi pontain eamente dalla cavi tà del ventricolo , in cui faioeva {lmpia e rnia .. . Abbracciando il tumore nel su o intero volu111e esso .è paragonabile a quello d'una grossa n·G>Ce. In varii tagli frontali esso si rivela macroscopi1Cam ente · composto ·quasi solo da UJla macssa a ng u ig:oo .abbastanza omogenea, di colorito cru.oroso, salvo che nella 1parte cern trale, a riclosso del V·entricolo dove assume variegature iderotiche e colore più torbido: a questa por· zione è adeso U•ll· tessuto roseo, ch e il micro~copio d ocide'rà se rappresenta tessuto neoplatioo ». L'ulteriore esame i t-Ologico (prof. F.abri ) conduce alla diagnosi di : tumore m eningeo a

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tìpo angiogliomatoso. /uso-cellulare emorragico. Il ca""o sarà ulteriormente illustrato dal prof. Fabris sotto il pu·nto di vista istolog ioo e medi co-legale. · Settembre, I 932.

'' IL PO LI CLINI CO t

SEZIONE MEDICA (Mensile) ''

diretta daJ prof. CESARE rAUCONI.

Il Numero 2 (Febbraio 1933) contien e·. LAVORI ORICINALI:

G.

MELLI

E.

LlVEaANI -

TR~fOJ»I

M.

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Epato-sple1iomegalie con. ittero (con 6 tav. a colori fuori testo). Ricerche bi.ochimi.che e sperimentatali sulfu co~ecistagrafia rapida dell 'Antonucci e proposta di modificazione al metodo . . Sui cr.iteriJ di curabilità dell'ascite • • • nei• cz,rrotici • •

_..

Prezzo di ogcù 11.ymero separato della Sezione M(4lca l. 6

'

Abbonamento anauo alla sola Stz. Medica : Italia L. 50 - Estero L. 6l) • ~~ cu.1nul~ tivo con la Sezione Pratica.: I talia ! J. 1 00, Estero L. 1 50; se cumnlativo eon lai Sezione Pratica e con la. Sezione Chl1·urgica : Ita 1ia L. 1 2 5: Estero L. 1 80. InYi a re Vaglia a.l l'editore LUI GI POZZI .Postale Succnrsa le ùiciQttg - ROM.i\. .

• Ufficio

[ANNO XL, NuM. 6]

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OSSERVAZIONI ' .

C~INICHE.

ISTITUTO DI PATOLOGIA CHIRURGICA DELLA

R.

UNIVERSITÀ

Sulla tiroidite

DI

CAGLIARI

snppur~tiva,

Prof. F. PuTzu, direttore in08.tricato. Neilla seduta del 10 aprile 193.2 della Società dei Cultori di Scienze medich e e naturali di Cagliari il dott. Augu1sto Costa, 1prendendo occasione da una comunicazione del dottor G. Giu·n ti, ricordava un caso di tiroidite sup--purativa osseirvato diver si anni fa n-e11 '0spedia1le Militare di çagliari. Poichè tale osservazione s i riferisce ad un caso d a iillle operato nel Riparto chirurg ico di detto Osp.edale, qua.n d' io lo dirigevo, come lo stesso dott. Costa precisò, l'accenno fattone m'invoglia ad illus trarlo brevissimamente in~ sieme con un altro caso operato più tardi in clientela privata coll: assistenza del dott. Si... sinnio C:aocci, libero esercente in questa Città. CAso I . . i uri.

S. G., rl 'anni 29, soldato da San' · Nul:a nel gentilizio, nè nei precedenti person ali. Dodici gioi ni addietro, in pieno benessere, fu colto da brividi di freddo, seguiti da febbre elevata e contin11a e da dolori alla regione sottoioidea destra, che nel giorno seguente si tumefò . Rite11uto affetto da ton illite il paziente fu ricoverato nel I Riparto 1nedico del: 'Ospedale Militare di Cagliari, dal quale, persistendo febbre elevata ed essendo aumentata la tumefazione al collo, il 20-2-1919 fu passa to a] Riparto chirurgico da m,e diretto . Individu o di costituzione r obu sta, con masse muscolari ben sviluppate, senza alterazioni apprezzabili a carico degli organi toxaoici od addominali; di colorito p ai~ lid o e di aspetto assai sof~erente. Febbre elevata (39°-39°,5), p olso frequen~e (100-110) , respiro pure frequente, tosse stizzosa, sec.ca, disfagia, stitiche.zza, dolori iptensi spo11tanei e provocati alla regio11e anteriore del collo, ove si rileva una tumefazione del volume di un uovo di pollo circa, posta tra la linea mediana e lo sterno-cleido-mastoideo destro, iL giugulo e l'osso ioide, ricoperta da C'ute edematosa e di colorito pallido. La tun1efazione, che a11a pressione è dolorosissima, presenta la massima prominenza all 'altezza della cartilagine tiroide, ove lascia percepire pure sensazione di fluttuazione profonda. Praticala una puntura esploratiYa, SP. ne o1tiene un essudato puru~en l o , c:be seminato in brodo ed in agar dà poi sviluppo all o stafilo<:oc<:o aureo in coltura pura. · . La sede della tumefazio11e, Ja sua spost abilità coi moviuienti di deglutiziO'fle, la pro:Eonclità raf:!giunta dall ,ago esploratore fecero localizzare il focolaio, sup{)urativo nel1~a ghiandola tiroide e precisam ente pel lobo destro, ciò ch e poi fu precisato m eglio daTI 'intervento operativo con incisione a strali. Il processo sunrrurativo aveva fuso tutte> il lobo destro della ghiandola. Il decor so post-operatorio fu rego!are e la guarigione fu raggi un la in 35 giorni .

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sgz10NE d 'u:1ni 23, ca alinga, nubile,

da Belvì.

Giovane tli regolare costituzione scbelell'ica. seriza pr1\ccùenti familiari e perso11ali, con viluppo mu colare discreto e cellulare solloculaneo bcr1 co11servato. Le nlestruazioni, iniziatesi a 13 anni, si 1nantennero sempre regolari per qualilà, quantità , durata ed intervalli; apparato linfatico normaJe, 11t11:1a agli orga11i toracici od addominali. Due settimane addietro, dopo qualche gior110 di malesser e e di sensibile 5tanchezza e depressio11e fisica, a\iverlì rr1al cii gola e raucedi11e; contemporar1ean1e11 te andò ingrossandosi la regior1e antr.riore del collo , ove sentiva dolore acuto. Chia1no.to il ~'led i co di fiducia, egli ordinò cataplasmi, ma, avendo visto aggravarsi le condizioni dell 'ammalata, mi richiese in consulto i: 7 rnarzo 1927. Tro' a i la pazier1te in subdelirio, con febbre a 39°,8, polso a 120, respiro affannoso, quasi dispnoico, disf:igia; regio11e an teriore del collo tumefalla, edemat o.·~, più accenlualame11te nella inclà de tra e subi lo solto il margine della carlilagine tiroide, che era appena palpabile, ove si notava leggero arra san1e11to ed alla pa:pazione si percepiva lieve sensazione di fluttuazione profonda. Alla pu11tura esplorativa si ebbe e i lo di e suòa lo purulento, ch e, seminato nei comuni terre11i di coltura , diede poi sviluppo allo stafil ococco nureo. Accettato l 'intervento immediato , con un'in cisione a strati fu aperto \1 focolaio suppurativo che aveva sede nel lobo destro della tiroide, dj cui aveva già perforato la capsula; drenaggio con gar1a steril e Decorso post-operatorio regolare; guarigione in 40 giorni .

In questi due ca ~ i il focolaio Slllppurativo era unico e primitivo della tiroide; n on si riusci infatti a rintracciare alcun altro focolaio infettivo vicino o lontano, nè alcuna malattia infettivia generale in atto o pregressa. Ritengo perciò di essere autorizzato a classificarli tra i casi di tiroidite 1suppurativa prima.. ria, contrariamente all'opinione di coloro che sostengono essere la tiroidite acuta sempre secondaria a precedon ti infezioni locali ocl a malattie infettive genenali (Bourgeo is e Menorn1and). Altre osser azioni antiche e r ecenti confermano ] 'esistenza d ella tiroidite suppurativa pri.. maria: per limitarmi nelle c itazioni, ricorderò solo quella r ecentissima del Giunti, g ià accennata, controllataJ all'autopsia. Come nei miei, nel caso del Giunti non furono rinvenuti altri focolai suppurativi, nè traccie di malattie infettive gen&ali. ~ presumibile (e nulla si oppone a d amn1etterlo) che, co·m e per altri organi, anche per la tiroide, in questi oasi i germi, 1pen·e trati attra .. veriso le tonsille od altri tratti d eill 'apparato digerente, giungano pei linfatici o per le vie san guig n e direttame n,t e alla ghiandola senza l'intermezzo di altre stazioni d'infezi one. Questa appunto mi pare sia stata la via seguita dai germi infettanti nei miei casi come in ciuello del Giunti.

Pl\ATiç \

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Non voglio negare con ciò che le tiroiditi acute nella grandissima maggioranza dei casi siano secondarie 1ad altri fo colai d ' infezione od a malattie infettive generali (tifo, scarlattina, v.aiuolo, polmonite, influenza, ecc.). Non di r ado anzi l'agente ch e :provoca il processo locale è lo stesso germe agente d ella malattia infettiva ,primaria solo od in associazione con altri germi patogeni. Alcune volte però non ap·p are chiaro il rapporto etiopatogenetico voluto trovare da qual-che autore tra tiroidite ·e malattia primaria, come ad es. nelle tiroiditi da malaria descritte da Zesas e da Ceballos e Gomez, in cui l 'infezione della tiroide deve consideria.r si come un 'eivenienza fortuita da germi patogeni ccr munì. In tali ca i tu,t L'al più è ammissibile che la malaria abbia agito da cau.sa ipredisponente. Infatti nel caso di Ceballos e Gomez fu isolato lo strettococco, al quale è da attribuirsi la tiroidite. In casi simri li dunque si deve par.. lare non di tiroidite da malaria, ma di tiroidite in individui m 1a,J aric i. Il processo !Spesso si localizza in un solo lobo ' prevalentemente n el destro, meno di frequente e' bilaterale, più di rado colpisce il solo lobo ~inistro : De Quervain su 44 tiroiditi, ne trovò 15 bilat-erali, 20 d el lobo destro e 9 del sinistro. Senza indugiarmi ull 'anatomia patologica della tiroidite acuta, ormai ben conosciuta in tutte le ·p articolarità, mi limiterò a far rilevare ch e nelle mie osservazioni il processo era localizzato al lobo destro della ghiandola che era sta to trasformato in una sacca purulenta con completa. fusione tanto dello stroma che del parenchima. L 'incisione tempestiva e il dren.aggio con·dussero a lla guarigione senza complicazioni di sorta, rispe·ltivamente in 35 ed in 40 g iorni. La diagnosi, fondata sui sintomi infiammatori generali e locali ben limitati e precisati e sui segni di compre sione provocati dall'au 1nento di volume del! 'organo colpito (disfagia e disfonia), convalidati dall 'esito della puntura rsplorativa , fu facile e d esatta•. E di :solito il diag nostico in casi, come i Jniei, a sintomatologia infiammatoria generale eJ locale netta, con fenomeni indica.n ti fatti di comipressione dJa, parte della ghiandola ingros .. sata, quali disfag ia , di sfonia, ecc., non preenta serie difficoltà. Ma accanto si presentano ca· i a decorso ral)ido da germi a virulenza esaltata, che tendono a diffondersi o negli strati connettivali d el collo, o verso il faringe e l 'esofago, o verso la trachea, le pleure ed i meidiastini, provocando una sintorruaitologia cosi tumultuosa da rendere


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POLICLINICO

assai 1d ifficile od anche impossibile la identificazio11e e l'ubicazione del focolaio primitivo. Ad es. nel caso riferito dal dott. Giunti la lesione che aveva provocato disfagia e dispnea, per la lPresenza di edema del laringe e ~el ha..rin ae fu scambiata con un ascesso faringeo, fu inciso con apparente beneficio temporaneo, seguito a meno di 24 ore ·da morte quasi repentina, la qual e fu attribuita .all 'azione com.pressiva della tiroide tumefatta sul v.ago. In un a ltro caso, citato dal prof. Aresu 11ella medesima seduta del 10 aprile 1932 della predetta Soc. tra i Cultori, l'infezione s'era pro .. pagata a l connettivo .p eriesofageo, provocando una periesofagite che determinò la morte del1'infermo prima ancora che venisse istabilita la diagnosi. Questi rilievi din1ostrano la facilità con cui si può errare la di.agnosi e la n ecessità di sfruttare tutti i .miezzi diagnostici che sono a nostra disposizione, fra i quia.li importantissima la puntura esplorativa che può essere sempre ed impunemente 1pra ticata. Di solito però il p rocesso tende a farsi superficiale e si vuota all'esterno sia spontanea .. mente, sia in seguito all'intervento operativo, raggiungendo -regol.a.rmente la guarigione. Qualche volta si è notata la persiis tenza di una fistola, dovuta a lla presenza ·di porzioni di parete di cisti suppurate; la loro asportazione fece raggiungere rapidamente la guari• g1one. 1F urono notati pure femomeni di ipotiroidismo .per distruzione di tutto il parenchima ghiandolare; sono complicazioni affatto ecoezionali, certo a•ssai più rare delle mianifesbatzioni di ipo-. e di ipertiroidi rno che possono 00 mparire nelle tiroiditi acute secondarie a malattie infettive ge11erali.

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NOTE E CONTRIBUTI. ISTITUTO DI CLINICA MEDICA: DELLA R. UNIVERSITÀ DI PADOVA diretto dal Prof. C. FRUGONI.

Fisiopatologia della meccanica respiratoria dell'apice polmonare per il dott. G1ovANNI RENOSTO, M. int.

Dur.a nte il periodo steto-a.n .atomico · della ascoltazione polmonare, con la suddivisione all 'estremo dei cosiddetti « rumori avventizi n, si è arrivati ad immaginare tutta una gamma di sfumature, di tinte, di interpreta.z ioni personali, che nella pratica corrente :cion possono, in realtà, servire, e non rara·m 1ente si pres tano a dare confusione. Oggi, co,n la scuola moderna, di fronte certe sfumature particolari, di fronte certi r11rnori diff~cili ad interpretare, conviene dire che • • •• in un oerto punto e i tono Tumori avvent1z11, senza altri dettagli di acustica, ch e potrebbero .p regiudicare la natura di d eLti rumori, con riper cussione evidente quindi e sull.a. diag nosi e sulla prognosi, talora contrari alla realtà. (H. Jumon). Questi rumori ad interpretazio·n e dubtJia non sono rari nell'ascoltazione polmonare e possono rivestire molteplici aspetti. Il compito per ora prefissomi mi porta a considerare alcune di queste modificazioni steto-acustiche in una zona particolarmente importante in patolocria polmonare: l'apice. L'al~a frequenza con la quale la tbc . s'insedia all'apice, e dall 'altro lato la credenza .c~.e qu.asi solo la tuberoolosi in d etto zona in1z11, ba portato al co·nceitto assiomatico che le modificazioni semeiologiche dell'apice sieno sinonime di tubercolosi. Ora è dimostrato c he ' RIASSUNTO. an,ch e a ltre malattie possono localizzarsi all 'aL ' A. riferisce ,ed illus.tra brevemente dal lato pice e decorrere cronicamentei con sintomatoetio-patogenetico ed ania.tomo-clinico due ~'lsi loQiai suhbiettiva ed obbiettiva identiche alla b di tiroidite suppurativa primaria trattati opetbc . : le mico i (Boeri); la maltese (De Brun, rativam ente con esito in guarigione. Boeri), ecc. ; non solo, ma è dimostrato anie.h e che vi possono essere mo·dificazioni seBIBLIOGRAFI_>\ . m eiologich e dell 'apice puramente funzionali, ALEXANDRE co-D E RSCA e JoNNEsco. Paris n1éd~ca l , indiperndenti da qualsiasi lesione del paren: n. 9, 1932. chim.a. E' noto i·n fatti che i giovani , i quali Bou RGE01s e MEN01uvcA~D. In ZAl'IOLA e MonENo, ". p er qualunque ragione hanno u.n a . nari~e sotto. A. CEBALLOS e O. GoMEZ. Boletines y Trabajois de ·Ostruita, hanno un.a incap a1cità resp1r.ator1a Ja Sociedad de Cirugia de Buenos Aires, t. XV, d ell 'apice corrispond ente (Sieur), così come n . 9, 10-6-1931. la paresi d el diaframma d estro nelle affezioni G1uN1·r . l'0iiclinico, Sez. i)ratica, XXXIX, n. 38, epatiche, indu ce una diminuzione del m~r­ 19-9-193'2 L ENOJ\1\lAN'r . 'I 'ratlato di Patol. chirurgica, v. II, mure all'apice destro (tF . Ramond e i.Franço1s, Vallarrli, Milano. erg ent , ecc .). . . ZAPIOLA e MORENO. La Semana m edica, a. XXXII. I .o scopo .a.ppunto di questo lavoro cons1ZEs"s ln LENOR~IANT, 1 c. 1

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[A.~NO

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SEZI ONE PRATICA

ste nel porre in valore iJ g iuoco dei fattori che regolano l 'espansione dell 'apice, e che, come vedremo, sono capaci, modificando.ne la mobilità, di 1nodificare il normale ~·eperto aocoltatorio. L 'apice è la zona polmonare libeTa ch e gode minore libertà di n1ovimento. Le ragioni pel suo determinis1no ri ~ iedono in quei fattori fisio-meccanici ch e regolano 1,espansione dell'apice. Tal i f.ait tori son·o rappresentati essenzialmente da]l 'innalzamento delle .p rime costole e dalle modificaz ioni di capa·cità della cupola pleurica. La dilatazione toracica, causa d eterminainte de11 'espan sione polmonare, durante la inspirazione, avviene in parte e ma.g giormente per il sollevamento delle costole, in parte per la contrazione del diafr.amma. La contrazion e dei muscoli respiratori abituali (mi. intercostali), potendo far l11UOVel'e le costole intorno ai loro assi, grazie alle articolazioni vertebr.ali, le fa sollevare in rnodo che la distanza della loro e tremità anteriore dalla colonna aumenta e il contorno laterale è portaito in fuori. Tale innalzamento dilata quindi il tor.ace in direzione f.agittale e tra ver ale . Ora è logico che quanto maggiore è I 'inclinazione e la lung h ezza delle coste, tanto m aggiore è 1'ing raindimento della cassa toracica; per ciò quindi .ai livello delle prime coste cl1e so no le più corte e le più orizzontali, la dilatazione d~l torace è anzitutto per questo pocl1issimo sen ibile, m a soprattutto perchè il movimento della prime coste dipende da muscoli, nella resp,i razione ordinaria pochi imo attivi. Altra con.dizione che va dipari passo con lo innalzamento d elle prime costole, per l'espan sione dell 1apice, è il variare di capacità dell.a cupola pleurica. La sommità della cu.po~a, quella che g·ode ma·ggior libertà di espansio-n e, è contenuta in una specie di loggia che ne permette le modificazioni. Tale loggia o cavità sopr<l'clavicolare, può essere considerata come una piram~de triangolare il cui ap·ice è diretto in alto e la base guarda in basso e che sovrasta alla estremità superiore dell.ru pleura e del polmone. Delle pareti della piramide, quella later.ale è costituita essenzialmen Le di pelle, sottocutaneo e dalle due fascie superficiale e media. La parte posteriore è format:.a dallo splenio, dall'elevatore della scapola e dallo scaleno m edio e posteriore. La parete mediale è formata dallo sc.aleno a·ntesriore. La loggia contiene inoltre numerosi e grossi vasi, fasci n ervosi, linfo1g biandole e tessuto adiposo. L'apice del polmone con la cupola pleu-

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rica è contenuto 11ella porzion e miediale della . !oggi.ai. L'amp·l iamento della loggia è dovuto specialmente a lla oontr.azione degli scaleni, .avviene quindi ad og ni atto respiratorio n el grado 'con sentito dall 'efficienza dei muscoli . L 'ascesa della cupola viene facilitata da quel gruppo di f.asci fibra-muscolari che viene de tto apparecchio ·s ospen sore della pleura ('Bourg·ery, Z·u ckerkandl , Séhileau). E' facilmente •c ompren sibile guindi com e, datai la conformazione o sea e muscolare della r egio,ne dell 'apice, la possibilità di espan si on e di questo sia ridotta ; non per questo intendendosi dire, che nell ,individuo a costituzio11e normale, 1sia anche insufficiente, il che è evidentemente contrario alla realtà. I movimenti sussidia rii dell 'espansione dell 'api1c,e sono: l 'innalzamento dell 'estremità su'p eriore dello sterno e i movimenti di lateralità e flessione del capo. Sollevandosi e portandosi in avanti, le cotale, anche 10 sterno si porta fil. avanti e in a lto, così ch e l 'inseTzione stern.ale della prima costola s'inna] za . I muscoli, a cui :s petta il movimento del le prime cost e, e ch e assieme ai tegumenti, adipe, vasi, oostituiscono la loggia apicale, entrando maggiorm,en te in contrazione nei movimenti di lateralità, flessione del capo, da un lato agiscono maggiormente sulle costole , dall'altro inducono mutamenti di am.piezza della cupola pleurica, facilitando la mo,b ilità e 1'espansibilità dell'a.pice; ciò ,ch e è • chiaramente dimostrato con . la manovra · del Koranji e soprattutto d.alle modificazioni di amlpiezza e di sonorità apical~ ottenute medianti speciali movimenti (L . Picchini). La som1na di tutti questi fatto,ri nell 'in4ividuo sano e di costituzione regolare, assicur a una normale aereazio,n e dell'api•oo. Imm.a1giniamo ora ch e cosa avvenga in un torace in cui la costituzione delle ossa e dei muscoli sia in tale guisa d.a ridurre il r endimento della loro attività. Che cosa. avviene , per es., in un torace a stenico ? Ridotto ·è il movimento della prima costa, 1perchè il cin golo costale superiore è abnormemente ristretto e spesso calcificata la prima . cartilag ine costale. Inoltre minimissimo è il sollevamento ·dell 'estremità superiore dello steirno, quando l 'amgolatura del c·orpo col manubrio è pronunciata (angolo del Louis). La spinta di sollevamento dello rs terno è .annullata .a livello della artiicoJazione. Avviene com e quando nell 'infi gger·e un chiodo no·n perfettamente diritto ,


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u lJ. I?OLICL1N1 CO

la pol er1za conferita da} colpo di 111iartcllo sulla testa d el chiodo, anzich è trasn1 ettersi alla punta ch e si infigge, si esercita s ulla ct1rva ac•cent~ndola.

Ma soprattutto giuoca g randi ssi1na imporlanza l ipolonicità dei m·uscoli re piralori ch e ldipen dei da ll ipotonicità mruscolare. Quind i modificazioni di ca.p acità della loggia, movi m enti sussidiari dell api·ce sono notevolm·ente ridotti. Tutte queste condizioni hanno la loro mas:s im.a espr essione nel torace .a stenico; m a va da .sè ch e essendo l'ipotonia dei .muscoli la causa più importante ch e modifica l 'ampiezza .d ei movimento r espirato rii, questa co.n dizione è facile a verifi,ca,rsi sia che com1)aia come fattore c ostituzionale, sia ch e sopravvenga nel 1C·Or o di i11alattie specie se croniche ed esau1r ie1n ti. Ciò quindi f.a riten ere logico il tatto che taluni individui possano avere un 'insufficienza r espiratori a d ell api·ce puramente in via meccanica, n on. per lesioni ·d·el .p arenchima polmonare. La co11ferma di quau t o ho esposto risiede speci.a.l mente in du e fatti: 1) ch e la tosse può far apparire un mur111 u re vescicolare norn1ale in un apice prima i le11zioso ; 2) che uno sforzo di tosse anche moderato , può permettere alla radioscopia di giudicare nella inaggior .p arte d ei casi del rischiaramento degli apici. E· ·JJerch è avviene qu esto ? Appunto p ercl1è sotto il colpo di tosse entrano in giuoco muscoli .ausili.a1ri ·della r espirazione e si contra,gg ono muscoli p rima inefficie nti , e la co·n trazio.n e esagerata sollev.a da un lato le prime coste, dall'altro porta. un ampliamento della cupola pleurica, favorendo quindi le condizioni di ventilazione d ell 'apice; mentre n ello stesso tempo l'espirazione violenta ch e a ccompagna la tosse produ ce un aumento improvviso della pression e d'a ria n egli alveoli dilatandoli, e indu oendo quelle modificazioni del circolo polmonare ch e diremo. La emeiotica inoltre, m ediante lo studio delle m odificazioni della so11orità apicale (L. Picchini), •conferma questa m an ca·n za di n10bilità del] 'apice cc negli amm.aJ.ati cachettici , con g rande esilità e deficienza della forza muscolare », nei cifoscoliotici, ecc. D'altra parte ancora la radiolog ia ha dimostrato (Bi.a1n chi) che il fenomeno di Kreuzf uchs non 11a ch e un valore -scarsissimo p er la diagnosi di lesione apicale. 1

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Dovendo quindi an1m€!ttere una scarsa ventila zion e dell 'api1ce, n e vie·ne di conseguenza t1n ' altra considerazion e inolto i·mJportante pel fatto che la n1·e ccanica respiratoria esercita un 'influen za sulla circolazione sanguig·n a e linfatica. Da un lato, durante la dilatazione degli alveoli polmon.airi avviene uno stiramento della rete capillare in e ssi 1contenuta e quindi un allung.a1nento e stringimento del 111me vasale, da risultar11e una notevole diminuzione di capacità dei medesimi. c .a.m biamenti oppost.i avve n gono n ell'espirazione (Funck€J e Lalsch0011be1·ger). Dall 'altro lato le oscillazioni r espiratorie della pressione nel cavo toracico favoriscono nell'espirazione la corrente centrifuga, nell 'inspirazione la correnta centripeta (venosai e linfatica). (Heinricius e Kronecker), Quindi nell 'insuflìcienza respiratoria dell 'apice a.n che la 1circolazione capillare può esser ei impacciata; da ciò ·d ue fatti: rilievo nella parete dell 'a lveolo d ei ca.p illari turgidi, che dato il grado di persistenza e di intensità può spingersi fino a lla tr.asudazione. I rilievi sem eiotici in tale càso (respiro scarso o rude o r.antoli) giustifi c.ano il sosp etto di una lesione apicale. Il m eccanismo di produzione di tali rantoli potrebbe essere dovuto, senza ricorrere alla trasudazione intraalveolare, al fatto che le prtret1 alveolari collabite si tStaccano durante lo · forz·o inspiratorio. Montgomery ed Eckardt han.no dimostralo che se si insuffla lentamente a1Ltraverso un bronco un polmone 1collabito di un animale, si p er cepisce durante tutto il tempo del! 'insufflazione dei ra·n toli crepitanti : non è che al momento in c ui il polmone acquista il suo volume fisiologico che compare il murmure vescicolare. Questi rantoli, che significano la ripresa di una r egione atelettasica, Brouardel li ha chiamati : rales crépitants de déplissement. L'interpretatii-one, direi, meccanica, di alc uni rumori dell'apice, è un'inteirpretaziorie che talora soddisfa, e che fino an·che a un certo punto può essere provata. E' corrente osservazione che malati da lt1ngo tem.p o a letto o nella convalescenza di 1m1alattie croniche, esaurienti (reumatismo, tifo, ecc.), possano presentare irregolarmente e per un certo tempo (2-3 settimane), dei rumori fini all'ap1ce, senza risentimento delle condizioni gener.a1li. Per lo più con il ritorno allo stato di ... salute i rantoli spariscono, e il ricordo di questa osservazione obbiettiv.a ri1

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SEZIONE PllATl CA

n1ane come ricordo forse di un Clfrore di ascoltazione; perchè - insisto - non son o tenaci, persistenti, rilevabili comodamente, ma bisog na ·coglierli a l m a ttino, appena J'individuo è svegliato e non abbia compiuto profonde inpirazioni: sono r1lmori fa ntasma. Il SergenL a ttribuisce questi rumorettin i fini in soggetti i11 buone condizioni , enz.a segni cl1c pe rmettan o di parlare di i1npregna zion e tbc . alla pleurite dell 'apice. Non di quella pleurite ch e è reazione di lesion e parenchin1ale, in.a di qu ella r h e semb ra ria umere tutto il processo patologi·co, e cl1e 11ell a sua espressione più tipica si presenta c·o111c una .p lacca che avvolge a cupola l 'apice. 1"ale lesione è relativa1nente frequente. La pre e11 za di questa placca può fornire l 'interprclazione di buon numero di sintomi reali e di a ltrett anti errori . La nozione anatomo-patoloa ica della pleurite apicale, spiega spe o ccondo Sergent - il ilen zio o la diminuzion · del murmure la i>re enza di sfregamentini ch e de·fi·nisce com e leggeri e circoscritti , e che un orecchio distraLto o in ... uffi cientemente esercitato confonde con ra ntoli ; numerosi rantoli secchi intesi in legioni di tbc. a pirettic i e in buono stato aenerale non sono spiegabili con .altra interpr etazion e, e chi sa ancora e talora il respiro ruvido , aspro n on sia in realtà il fatto di sfreaamenti rudi. Tutto ciò è innegabile:. Non credo di am111etlere ch e la frequenza di questi rumori coin cida sempre con la p,r esenza di una ple urite d ell 'apice, p erch è il reperto di rumori dubbi al! 'apice è di molto più frequente della con sLatazione ~n.atom-O-.J)a tologi c.a della ple urite dell'apice n el sen so descritto dal Ser gent. Dovendo p oi a n cora ribadire il con cetto c bo quest i rantoli ch e hanno come cara tteire im portante l 'estrem a labilità , si percepi cono in gen ere jn individui ch e non presentano nessun segno di impregnazione tubercolare e nei quali il reperto di rumore all'apice è occasionale. Sono individui predisposti costituzionalm ente, ma ch e riconoscono in gen ere come causa determinante il lungo allettamento. E' difficile ch e un individuo presenti rumori abnomntl. ia1ll'apice, 1p er il semplice fatto di un.a insuffi cienza respiratoria, ma certo è c h e modificazioni del murmure v.e scicolare sono possibili e ntro limiti cosi va sti e tali ch e io, ove altri elem enti non soccorra no, non sa.prei v.a1u lare. Ri cordo però il caso di un giov.a·n e uomo offeren te da lungo tempo di rig idità dei muscoli del collo da cau a r eumatica, il quale 1

presentava dei run1ori evidentissimi agli' apici nell 'inspirazione, e ch e gradatamente sparirono con il mig liorare della forma morbo..,a di cui era affetto. L 'atelettasia dell 'apice è piuttosto poco freq ue11Le perchè m olto influiscono quei m·ovimenti che ho chiama ti movimenti sussidiarii clella r esp irazion e: ro tazione, fl essione, estensione ,d el capo. È già stato detto che questi tltovimenti , ch e modificano l,a capa·c.ità della lo r.rgia ,pleurica modificano in conseguenza la mobilità d ell 'apice, ciò cl1e spiega anch e ·come meno frequente mente si arrivi a1 grado e lremo ch e sopr.a, 110 descritto. .ertamente ch e le cause predominanti e più importanti di insufficienza respiratori.a del1'apice sono dovute a le ioni pleurich e o parenchimali , ma p er non in correre in erronei apprezzamenti vanno tenute ·p resenti quelle defi cienze o mancanze di i11o<li fi cazio11i dei tes. u ti circostanti d ell 'apice;•, i quali costituisco11 0 la. loggia sopracl.avicolare. Questo coin cetto d ell '1n uffi1c.i enza r espirato' ia dell'apice (concetto antico), sia in via occa io nale (malati da lungo allettati), sia in via co tituzionale, può .arrecare o temporaneam ente o co tituzionalmente una minore cc dignità biologica » di que ta. zona del polmone, ciò r h e potrebbe spiega re la sua particolare m orl>i lità di fronte alla tbc . i tratterebbe, in altri termini, di un a ·1)orzion e, p E!!r così dire, di trofi ca del poln1 one. 1

1

1

L' A., in base a considerazioni fi sio-patologi ch e, richiama l 'attenzion e sulla possibilità che taluni rumori dell 'apice ·polmonare a d interpretazione dubbia p o.. s.n no e~sere e"pressione di una insufficien za. respiratoria dell 'apice stesso puramente funzionale . I J

t Bccezioaalmeate

slao al 28 Pebbralo 1933 :

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Ma1tuale di Malattie Cutanee

(Prot. V1NcENzo

1\1ONTRSANO) . Opera in due volumi, di compl essive pagine :XXVIII-780, con 76 figur e nel t esto, che trovasi in èommer cio al prezzo <li L. 110, più le spese postaJj di spedizione. N B. Per l'estero, al prezzo ridotto sopraindicato, au1nentare il 10 % per le maggiori spese postali di sped'!zi'one. Inviar e V.aiglia .all'editore LUIGI POZZI, Via. &isti1'&, 14, Roma, oppure versare l a ~ nel suo Conto Corrente Posta l e N . 1/5945 - Roma.


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[ANNO XL,

« 11. P OLICLINICO »

SUNTI E RASSEGNE. ALLERGIA. Alcuni importanti problemi di allergia. (G. H. BLACK. The Journ. of the Americ. Medi e. Assoc., 2 l uglio 1932).

NUl\l .

6)

ze di eczerr1a ·esa.ttamente n elle zone strofiir1ate. Immunità o sensibilizzazione locale? Ci sono casi in cui si h a immunità locale con ripetute iniezioni di polline a sensibili, mentre in a.Itri casi si h a una sensibilizzazion e locale. Anche questo è un problema ch e merita ulteri~ri in,1 estigazioni. L' assorbimento dell'allergene è ·diverso se·c-0nd o l a via d 'i.intr oduzione: è più raipido per iniezione, ed è meno rapido p er via nasale. Se;nsibilizzazione a sostanze non antigeniche. Molti non amme tto,no che si con siderino allergeni sostan ze ch e non han:n o proprietà di an tigene, però rim,a ne il fatto ch e a.Icune ùi quest e sostanze provoca110 cli.n icamente l e med esime a lte·r azioni di quelle a p otere antigene . Tutti qu esti problem i anicora in olut i <levano sprona r e ad ulteriori ricer ch e. H. LusEN"\.

Sebbene la cura d ell'a lle r gia sia discreta m ente sod·disfacente , è sempre una cura empi rica e riman e oscuro il m .eccanismo 1001 qu-al e ~ i o ltien e I.a di sensibilizzazione specifica. Basi per l'irlifluenza erediJtaria. Certo n ell 'allergia ereditariamente si trasmette qu.alch e cosa, la cosi detta « tendenza n all 'allergia, se11za che anatomi1cam ente i possa dare una base a qu.e sla tendenza . Il fatto ch e spesso la sens ibilità è multipl a indica ch e ci d ev'esser e una a normalità fond a111entale, che potrebbe anche Anafilassi passiva locale. essere unica per tutti g li allergici ma cl1e ·Ci è ancor a ig n ota. (P. VALLERY-RAnoT, G. MAuruc, A. Huao e Relazione fra organi endoc1·ini e siste1na nerP . GrRoun. Presse l\{éd .. n. 28, 1932). voso involontario. Certamen.t e moll i d ei fen oSe si inietta d el siero tralto (la un ~og.geLt o, 1l'.1eni aller g ici si con11piono median Le il t.r.am1- che supponi.amo sen sibiliz1..ato a un dato antile d el sis tema n ervoso involonta rio. "' pesso gene, a un altro soggett o d c]la sLessa o di di ver n eg·li aller g ici si ha i1pog licemia, ipoten ione e a sp ecie e s ucce · iva 111e l1t.e si iniett,a, a dibradir.-ardia , di cui però non si conosce l 'esat- stanza ·di cjrc ~ 21 ore, l 'a,n tigene stesso; se si to sig11ifìcato . Anche l 'eosinofilia è conside- rr1anife "'1, in seg uito a c iò, 11 11 a r.Pazion e di tirata manifestazion e d ipendente d a l sistema ner- p o anafilattico, prova è ch e degli anticorpi voso involontari·o. 'F urono anch e attribuiti a d ana filattici ono tati trasportati dall'uno alalc uni organ i endocrini alcuni clislurbi degli 1'altro soggetto, cl1e s 'è verificato, cioè, quel <l llergici . fenon1eno d etto d ell 'an.a fìlas i pa iva . R appo1•to fra reagina e ipersensibili là cliSe questa pro \ a è parlicolc.ll'1l1ente inte resnica. L 'allergia ha aspetti immunoloo·ic i e fu sante ai fini dell a dottri.na general e d ell 'apafia n ch e trovata una reagi11a nel sangue d egli al- lassi, in quanto c1l1e uno ·dei migliori criteri lerg ici , però differenze fra questa re.a gina. e la .l)iologici p er giudicare dello stato ·di sensibir eagina anafilattica ha fatto riten ere ad alcu - lizzazion e ,è la dimostrazione appU[ltO di anni che anafìlassi ed allergia sian o d11e fen ome11i Licorpi ana filattici, preziosa riesce nello studio 11ettamen te distinti. l\fa com e si p uò spiegar e la d ell 'anafilassi un1a,n a, perch è, nell'impossibilipersistenza della reagina anche dopo ch e tà d 'is tituire per o;yvie ragioni di pru:d enza l 'iper sen ibilità clini ca è scomparsa~ O l 'esi- eisiperin1enti d'anafilassi dir&tta nell'uomo (una s lenzll• ·d i ipersen ibi lità notevole senza r eagina ? semplice iniezione intradermi ca d ell '.ant igen e Reattivilà dell'organo cc shock n. Due• J)erso- può provocare d elle reazioni estremamente vion e, sottoposte a ll 'a zione de i polli.ni a c ui sono l ente) e non potendosi d 'altra p arte concedere sen sibili, possono r eagire diversamente, u.n a all e cutireazioni un valore assoluto , il test d el.: con asina e una con febbr e da fieno; però si I 'anafilassi _pas iva, •nell 'anafilassi umana, rapè visto ch e u sando dosi esagerate n ell.a disen- presenta l a :sola 1prova biologica che possa dare sibilizzazion e specifica, si può avere febbre c:La. la ce.1tezza d el lo tato di sensibilizzazione. P artendo da queste premesse, numerosi fufi eno, 1corizza e urticaira in uno stesso i.n dividuo. Quindi an che un or gano « shock » che rono i t entativi , per n1erito specialmente di fino ad un d ato momento n on ha rea.g ita , può Clinici , fatti per realizzare sempre meglio , n ell 'ambito ·dell 'ana fila ssi umana, la prova r eagire io lentemente . Si può p ensare ch e si possano far r eagire d ell 'anafilassi passiva. Fu tentato inn a:nzi tutto il trasporto passivo, n on solo un organo isola.Lo, i11a ancl1e solo una parte ·di or gan o (così alc uni presentano, r ea- co·n la tecnica solita , dall'uomo all'animale: i zion e sol o in certe d eterminate aree cutanee). risultati furono contr.adittorii. Ricerche cond otte in questo campo , a scopo ·di controllo, L '1\ . cita il 1caso di um seinsib il e alla farina p er dai nostri AA., valendosi e del conigl io e delv~a orale e ch e aveva un eczema a lle br.a ccia; fu trofi.nato d el pane sulla cute degli avam- la -cavia e ric,errcando in essi sia le manifestaziobracci e d el oo1lo senza aver e reazione l ocal e, ni clinich e <le llo sch ock anafilatti co sia più m entre du e settimane dopo quando il pazien- particola rmente le modificazioni della pressiote mangiò d ella farin.a, 1comparvero delle chiaz- ne arteriosa (.caduta di tipo caratteristico nello 0


~Al"t"NO

XL,

Nu~1.

6]

SEZIONE PRATICA

217

.schock anafilattico), h8JMlo dato o risultati nul- conda a distanza di 48 ore ed anche di 3 giorni; li o non chi<iramente interpretabili. sol-0 in capo a 15 giorni la reazione diviene Appunto per il fallim ento di queste prove nulla. d'anafilassi passiva, fatte se·condo la tecnica Modificazioni sono state proposte a qu·esta .abituale, Prausnitz e Kustner proposero i 1 reazio11e con scarsi risultati in genere dal puntTasporto per via intradermica degli anticorpi to di vista prati~o (interessante quella di Urda uomo a uomo e lo studio successivo della bach che s'è servito del contenuto dj una vescireazio11e localo dopo reiniezionei dell ,ai1 tigene cola cutanea, sia spontanea in casi di eczema (.prova di Prausnitz e Ku stner: trasporto loca- . ia artificialmente provata con l 'applicazione di le da uomo a uomo). La tecnica è la seguente:: un vescicatorio, in luogo del siero vettore d'aniniezione nello spessore del derma ·della f.acLicorpi anafilattici; ricerch e fatte 1dagli AA. cia a•nterioTe dell'avambraccio di un uomo no11 nsando le orine d-el soggetto sensibilizzato in i·p ersensibile di 1/10 di cc. di siero proveniente Juogo del siero hanno dato risultati incostanti da un uomo sensibilizzato; a una certa distan- e, se positivi, m eno netti c.l1e col siero; Ticerza dal sito di questa prima iniezione, sullo stesr;he fatt e i1npiegando liquido cefalo-ra chidiano so avambraccio o su qu ello opposto, ini ezione Jtan110 d.ato risultati n egativi). di 1/10 di cc. di siero proveniente da un uomo Da un punto di vista teorico merita d 'essenon sensibilizzato (iniezione-testin1.onio). Dopo r 0 sc.g r1alato Uil feDO·TI'l·8JlO cne si può de. i g-n~ re 24 o·re, esattamente negli stessi pumti, inie·zione col momet di cc r eazione a distanza », studiato di 1/10 di cc. della so tanza. sensibilizzante; pa- d.a Urb.ach e Ja dassohn per primi e constatato rin1enti i11iezione-te .. tc di que la. Con eguon<) incider1talmente dai n o tri AA. n el corso delle a aue .. te diverse iniezioni intra dermich e delle Jo·r o ricercl1e ilfldipendentem ente ·dai pvecedenpapule di diametro compreso fra 6 e 8 inn1. ti. Urbaoh e Jadassohn iniettano l'antigene Ali' atto della seconda i·niezione (di sostanza r1on nel punto stesso ove preced·entem ente è sensibilizzante), in caso di risultato positivo, ." tato iniettato· il siero ·dell 'uomo sen sibilizzato , solo nel punto ·d ove rprecedentemente è stato ir1a in punti lontani: a distanza di circa 20-60 inie,tt.ato siero del s~~etto sensibilizzato, si os- minuti ottengono reazioni positive; secondo alserva una reazione, la quale è r.appresontata da tri autori, che h anno usato la stessa tecnica, un ponfo d 'aspetto orticario circondalo da un a' la reazione apparirebbe 1p iù precover:mente, in zona d'eritema spesso prurig inoso (diametro di 20 minuti, se si scelgono per la second.a inieoltre 10 mn1. e talvolta di 40 mm. ed oltre), zione dei « punti metamerici simm etrici n. Questa reazione a di stanza non è però S'emche si manifesta dopo urna di ecina di minuti e dura in generale da n1e zza a lhD 'ora. Una nuo- pre positiva ·e pare ·che su di essa influisca fra l'altro la r egione del corpo dove si pratica l'iva iniezione d'a.n tigene, fatta nel punto stes* so ove la precedente iniezione ha dato lt1ogo niezione ·di siero. alla reazione sudd.P. rritta, non provoca uma I nostri AA. trovarono dal canto loro ,cl1e • nuova reazione. in iettando nel d erma dell 'avambraccio in sette Questa prova di Prausnitz e Kustner l1a ri ce- punti ·diversi il iero di un uomo se nsibilizzavuto orrr1ai da più rparti numerose .e· autore-voli to e, a distanza di 24 ore, l'antigene a livelle.i clei ·du,e o tre primi punti, a.n che ill1 tutt i g li con ferme. Gli AA. la applicano correntemente a i fini altri una reazione appariva. Il fenom eno però i produce irregolarm.ente per TuDo stesso siero, diag-nostici nella patologia umana ( pecialm ente nei casi di asma anafilattico e di raffreddore l)Ur usando gli stessi antige1Di ; parrebb e quindi da fieno) e con sod·disCazione. Qualch e detta- legato soltanto a lla qu.a lità del derm.a utilizglio di tenica gli AA. credono opportuno sug- zato (particolarmente si presterebbe quello dei gerire: è necessario impiegare sieri freschi o tu bercolosi). Alla stessa categoria di fenomeni prelevati al massimo 48' ore prima (nort ha in* si potrebbe ascrivere, fra l'altro, il fatto osservato .da J?iberstein p er il primo, o.be, sommivece imporLanza lo stato i.n cui il soggetto in istudio si trova all'atto del prelievo . nè il mo- nistr.ando l 'a!Iltig·ene p;er via orale, si produce mento in cui il prelievo si fa). Da tenersi altre* una reazione positiv~ nel ipunto ove precedentesl IJresente che l'estra tto-antige!De ch e si u sa mente era stato· iniettato il siero dell 'uom.o deve essere, comunque venga fabbricato, u11 semsibilizzato . Tentativi .di trasporto locale da uomo a coniestratto proteico; le soluzioni di cristall oidi (per glio (nel ·deTma del l 'orecchio deJ coniglio e es. antipirina, aspiri1na) non h.an110 a()'li A1\. dato risultati positivi. Il luogo d 'elezion e per con applicazione dell'antigene 1p er scarificaziol'iniezione intra·dermica è la faccia a nterio re ne - reazione di Lehner ~ Rajka - n el derma della faccia suip eriore del naso e della parete dell'avambraccio. Il Roggetto scelto per l'iniezione in.tradermdca. deve avere un derm.a ~pes­ .addomi1n ale co,n .applicazione dell 'antige:qe per so e sodo (esclusi quindi i vec.chi e i soggetti iniezioni intradermich e, secondo i nostri AA. ) avrebb·e<ro 1d.a to ris-q.ltati difficilm1ente interdisidratati). L 'optimum per l'iniezione seconda d'antigene è a distanza di 24 ore dall a pri- pretapili o n on proba tivi . Tentativi .di trasporto lo·c ale da coniglio a co* m.a. di siero, però reazioni quasi altrettanto n ette si possoin o avere iprati cando l'iniezione se- niglio no·D ha1nno permesso agli AA. di giunge1

1


218

« lr. POLlCLINICO »

re <t e onclu ioni rii orta·. D el 1pari f~llir ono tentativi di trasport<.J locale da coniglio a uomo. Ne risulta che .conserva tutto il su·o valore e la sua importanza come test biolog ico n ell 'anafilassi umana la reazione di Praus nitz e Kti tner . La presenza di anticorpi prodotti dall 'organismo ·di contro· a, un antigene, 1Jr oduzio11e oh e vale .a d assimilare :nella loro essenza l 'anafilassi umana e quella animale, riceve da quest e prove biologiche piena dimostrazione. P. MoLINARI 'l,oSATTI. .

Allergia, anafilassi ed idiosinc1·asja. (OTTO. Die ~1 ediziriische W elt , 1932,

i1 .

1).

Sono gen er al1nente note le manifestazioni morbose cui vanno incontro .a lcuni individui in seguito all 'ingestione di d etelfminati alim e nti (fragole, uova , eoc.), e far11laci (chi11ina, antipiri·na, ecc.) , o in seguito all 'inspirazioll e di 5ostanz.e vegetali e a nin1ali. Il Li po più noto di queste sindromi è Ja cosi d etta feb.b re d.a fi eno di cui soffrono molte persone al tempo d ella fi oritura dei prati, d el g rano e ·degli ,a.I beri. Il sen1plice contatto oon de termi·nate sostanze (pTimrule) o animali (gatti) è suflì ci·ente a provocare in alcuni individui irritazioni dell e mucose e della cute. L 'iniezion e di siero terapeutico può scatenare fenomeni di hock in individui ch e non ave .an o avute precedentemente a ltre iniezioni di siero. Tutte queste reazioni anorn1a li son o comprese sotto il nome d 'idiosincrasia. 11 :11 um ero <lelle so ta•n ze vegetali, a nin1ali o di 1a1ltra natura che, innocu e per la generalità d egli uomini, riescono n ocive ad alcun i individui, è s traordinariamente g r and e. L e mamif.estazioin.i cliniche possono eisser e gen era li (shock più o m -eno grave) o consistere in ·distuTbi di ·d eterminati orga ni: d el tubo gais.tro- enterico (colite spastica), d elle vie r espiria•torie (rinite vasomo:toria, a s m.a bronchiale), delle mucose (congiuntivite), d ella pelle (orticaria , edema angioneurotico, eczema), d el sistema nervoso (nooriti). Tutti questi disturbi sono per lo più accompagnati da eosinofilia. Il fenomeno dell'anafilassi è costituito d al ·complesso di manifestazioni morbose che si verifica in seguito all'iniezione di sostanze proteiche (siero .di sangue) in i·n dividui ai quali erano state già iniettate le ste.sse sostanze e che aveva•no tollerato la prima itniezione senza alcun disturbo . Le esp erienze st1 gli animali han·n o dimostrato che la sostanza proteica iniettata ·p er la prima volta (antigene) .d ete rmina nell 'organismo la produzione di altre ·speciali sostanze (a nticorpi). L 'anafilas i è scatenata d alla rea~ • • • • • z101I1.e tra arn t1corp1 e an tige n1. Altri esperimenti b ra.n no messo in evidenza

l-ANNO ,-L _'\. I

NlJ.l\1. t'·;,1

fatti importanti per le relazioni tra anafilassi ed idiosincrasia. :È interessante a l riguardo la comparsa di dete rminati disturbi per i differenti organi, la indipend en za d ei sintomi dalle sostanze adoper ate per la sen sibilizzazione, la ·sede della reazione d ell' endotelio d ei vasi e n ella muscolatur:i 1iscia d ei bronchioli , d elle arterie, d ell'intestiino, d ell 'uter o, ecc. Sulla base ·della si•ntom,atolog ia, della prova d egli anticorpi, d elle r eazioni cuta·n ee spiccatam·ente specifich e per d eterminate sosta.nze, nonch è sulla base della possibilità di desensibilizzazione si è a poco a poco inquadrata n el domill1io d elle malattie da ipersensibilizzazione tutta una erie di sindro1ni. Tenendo conto delle analog ie tra fen omeni anafilattici e la sintomra•t ol ogia clinica delle rispettive malattie fuTono Tife rite .all ' iper sen sibilizzazionre d,apprin1.a Ja fe.b bre d a fieno, l 'orticari a, l'enterocolite anafilattica, l'asma bronchiale e simili. Langl ois, Bill.ard , Wida l ed i loro collaboratori a ttribuiro no allo stesso gru1lpo di m1al.attie l e così .d etto crisi emocla:siche . Così il numesro d el le affezioni dipende•n ti da idiosincrasia o da anafilassi andò sempre aumentando: l'orticaria e l'eczema, il raf· freddorre e l 'asm.a, la dirail'rea e l 'enterocolite grave, l 'albumi·n uria transitoria ed il brightimo, l'emicrania, 1.:t depressione .n ervosa, la g'otta, la calcolosi, la pinguedine, il diabete, l 'edema di Quinke e certe neuriti. Finora non è tata ·data uilla .p rova sicura d c11a orig ine idiosincrasica di queste malattie, e per la gran maggioranza di esse è ancora da m ettere i•n evidenza l '.anticorpo che consenta di praticare una terapi a d e ·ensibilizvatrioe. Ment:ne la sintomatolo·g ia, la sp ecificità, il m eccainismo di r·eazione, la possibilità ·di desensibilizz.azione consentono di stabilire un parallelismo tra .anafilassi ed idiosincrasia , vi sono a l Tiguardo ancora d-eii punti osc uri. Così num·e rose sostanze ch e si poterono dimostrare com e la causa d 'idiosin1crasia , ·n egli animali non provocarono mai anafilassi. In fondo l 'idiosilil.c rasia è un'anafilassi per la qua le n on si con.osce come e qualll·do sia avvenuta la sensibilizzazione. Tuttavia è certo che per molte idiosincraisie manca una preced ente sensibilizzazione, lll luogo d ella quale è u.n a tenden za familiare, tch e lascia 1suppo(f're un 'abnorm·e .p redispo·sizione ereditaria. Le diffi.coltà d 'i11terp·r et azione del tenomeno sQIIlo accresciute ·dal fatto che vi sono numero1se sostanze non proteidi, a·d esempio medicinali, che pro-vocan o accessi di i·diosincrasia. Per quel ch·e Tiguarda l 'eireditàrietà del male .i dati sulla t en.denza all 'idiosi·n criasia insegnano che la sua freque nza è la risultante del-


219

SEZI ONE Pl\ATICA

la llisposizione congiunta all 'esposizione alle ca u:--e se n~ibili zza lri c i. l ,a . . ei11 ibilizzazio11e tal' o lla a' viene fi11 dall ' i11ta11zia, e i1011 è e ·eluso cl te po ·"'a verifi.car i ancl1e n ella vita in-

trauterina. t:erto tra anafil a ... i ed idio in cra ia i sono alcu11e differenze, n1a esse si .assomigliano per quel che riguarda il me'Ccani mo di r eazion e. L 'u11a e l 'altDa ono do,rute alla reazione di su~ lan ze i)rodotte dall 'organisn10 e cli sostanze i)rove11ienti dal! 'e, t erno. I~e ana logie l ra id io i11cra ia ccl a nafila i "con .. i g li ano atl in cli cnrc (rue~ I i lati co11 un solo termine: allergia. ( .on1e fenome ni a llero·ici var11110 consiùerati tutti i fenon1eni ch e sono provocati dal conta tto de11 'ia1ntigene con le cellule contenenti rrli anticorpi. L 'id io inc rasia i può grosso modo con iclera re com e u11 'allergia inn a ta, e l'anafi la i .-·0111 c ur1 'allergia artf Lti ~ ila. D1\.

Le intolleranze digestive. I distt1rbi dige· tivi di tipo anafilattico. ( ft . G u TM.\ . JJresse Nlédicale, 5 nov. 1932) .

Fi110 ai ten11)i più r ecenti non si erano n1A i co n~i cl era lc co nl e enti là morbo e a sè quelle cl1e l ' ~ . clii.ama col n om e di di pepsie anafìla l t iL·lte ]~<'11 noti erano i di_turbi dige tivi ch e ~i ha111~0 11ell o hock anafilattico : reno1r1eni del lnlt o .. i11 ili a c.1ueslo .. i })Os~o n o ave re in clin te; a. ' i 0110 dei i}azienti in cui cibi di u o co111u11i ... imo provocano reazioni dolorose an che delll' l lritn e 'ie cli ger enti. (bore a. c. o fago), rea· zio ni che per Jo più i n1a niCe lano con ede1na o orti caria della 111ucosa irritata. Più comu11i a11cora ~ ano i di - l t1rbi ga trici di turbi ch e 5i ])re ~ entano ogni volla che viene ingerito un d fl I o ali m en lo o un f.ar111aco determinato. Tali cl i. l urbi gastrici pos ono es ere i più vari e nort .. arà fuori po ... lo ricordare come, basandosi ~u cl i e, ~i, Cesari!' De1nel ha em e so ]a sua teor ia dell'o rigine anafilattica dell 'ulcera . C:o11 una certa frequ enza ~i osservano an cl1e di . . turJ)i cl1c 11ann o tutti i caratteri di una cri .. i ,·escirolar e vera e propria, cri i cl1c dura alc une ore e cJ1e rom.p are sen za la ciar il mi· 1ti1n o ~int orno doloroso. il ch e permette di differ e11ziarla da una ,,era colica epatica. Più nl1m cro.. , i .ancora, e quindi più diffi ciln1 C' n I e cl iagnosticabili sono i disturbi in testina I i a tipo anaCìlattico: possiamo avere qui j più 'diver i quadri m.orbosi, da· quell o delln rolit c m11co-m embranosa, alla sindrom e tli occl11. . ione. alle colich e appendicolari , alle m ele11c. alle munifr~t az i o ni dolorose a carico dcl ' ian1n e del retlo: e n on rari sono i casi in etti i inler,rienC' chirurgicamente e non ~ i t1 oYa alc11ncl1 è di lJ.a tologico all 'infu ori di 11n '' iul E>Il. a i11<'rem ia dell a n1uco a inte tinale. 1

Difficile è spiegarsi come si producano quesli feno1r1 eni. Secondo Gutman la causa è da ri cercarsi in particolari di funzioni dell 'apparato digerente , per cui gli .alimenti introdotti JlOn sufficientemente disintegrati rimangono nell 'organismo come corpi estranei, e possono c1uindi ptovocare reazioni patologiche. In alcuni casi può anche ,essere :sufficiente ù piegare il fenomeno morboso una masticazione affrettata, in altri si riscontrerà, agli e an1i chimici, una acloridria, ovvero .ancora saremo in pre enza di una in uf fi cienza epatiCl o pancreatica o ad alterazioni anaton1iche della 111ucosa intestinale • E in queste a lterate funzioni bisogna anche vedere la spiegazione del perch è in alcuni sog· rre tti le manifestazioni anafi lattich e si hanno .a carico della cute, o dei polmoni , e in altri oltanto a carico dell 'apparato digerente. Ciò avvie11e perchè in que ti ultimi soggetti le vie digestive presentano g ià un punto di mlnore resistenza , non ancora chiair amente dimo strabile, ma su etti di i)referenza s i localizza la reazione anafi]attica . Bisogna infine tener presente che reazioni anafi lattiche si hanno ,preferibilmente, se non e.. clusivamente, in individui ch e presentano ttna particolare labilità del sistema nervoso veO'elati,,o. M. PoNs.

Reazioni tipiche e atipiche alla terapia proteinica. (P. ·.

lIE .~CH .

Are/i. l nl. J)fed., 49, 1932).

L J-\ . JJrem clte un breve cenno di toria dellin proteinoterapia pecifi1c.a ed a pecifica e della pirclo-terapia. Il uo . tudio cli·n ìco si basa ~ ull 'an.alisi di circ.a 2500 n1:a.lati seguiti alla Mayo Clinic, di cui 1500 circa erano affetti da form e artritich e •e g li a ltri .da svariate forme in 1c.u i brova indi cazion.e la proteinoterapia, e 1p rincipalmemte da affezioni vascola ri. Su qu esto e norme n1ateriale l 'A. ha .avuto campo di analizzare circa 10.000 reazioni <li cui indaga e discute i va.r i fattori ed elem enti di cara ttere O'en.erale (via <li introduzione, free11 cz7.:a· de1 vaacin o, ecc.). I tipi normali di r eazion e ono chiaramente ~peci fic<l Li 1J1 ell e loro sinO'ole fa i, specie in rapporto alla sintomalo.log· ia cli.n ica pre"enta·ta ed .alle m odificazioni biologich e cl1 c intervengono corri po11dentem ente nell 'orO'ani mo a l('.arico delle v.a rie funzioni e dell 'equi] ibrio chimi co e chimico-fi ico· del san.gu e. D ette mo·di fic.azioni vengono in parte ri.f)QII'tate all e modirìcate condizion i del sistema reticolo-istiocitari o .a . éguito ·clell 'introdu zione di ln,ateri:al i r>rotei ci eterogeneii dirett am ente 'll el ci.rcolo . . Labili ti i 1caratteri e le modalità con cui i C!'plica r.o le r eazioni « normali », l 'A. passa nel ana li zzare un certo nume:ro di ca . . i in cui 1

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u 11 , POLl CLl Nl CO

inLervennero consegueniemenLe a l trat ta1nen to i)ro leinotera1p ico r eazi oni cc a bnor m i » : t ali ,r eazioni si son o p r esentate 1·ara m ente : solo venti volte su 10.000 iniezioni ·e son o state interpretat e come vere e proprie abnormi reazioni a l trattamento e n on com ·e semplici concomi tanze da detto trattamento i nd ipendenti , in b a e a l rapporto di tempo con l ' iniezion e en·d ovenosa di vaiccino, al t ipo clinico d ella forma , a lla n1an ca nz:a1di segni preced en t i a carico d el 1'organo ch e h a p resemt ato quest e .r eazioni ab. nor m i , ecr,. L 'A . r iporla ,per esteso 1-1 casi in cu i de tLe reazioni er a n o r appresentate da forme acute 0 ubacute di p leurite essud aLiva, pericardite, i)aro lite, aden ite, 1con giun.t ivite, coleci t i te, apl)en dici Le, enterite; particola.r mente im por tanti f uron o t r e casi in cui si m anifestò una n efrite .act1ta ch e portò in pochi g iorni a mort e i p azienti , co n reperto an a t om o-ipatologico ch e e-e luse la presen za di p regresse a lterazioni renali di tipo par en chima le o arterioscler otico. Ollr e ai e.a i p r opri l 'A. riporta b revemen te i ca'i di abn o rmi Teazi on i a t r attam enti vacciJ1i ci e p rotei11ot er.apici in g·en1er e presentati d alla 1etLera tt1ra . La classificazio·n.ei clinica ,di 'l t1Lle que Le for me vien e fatt a in b ase a l con cet lo ch e si t ratti di una di queste t r e pos~ ib i 1i tà: J ) .ne.az ioni d i infi.am 1n az ion i « foca li >> tl i nalura in fettiva; 2) 1·. d i i11fiamrrn. focali di 1J al t1ra 11on infettiva; 3) reazion i di fatti <.li.ate. ici la leJ1 ti. T t1tte queste condizioni sono l ar ~· amen t e - lt1d iate e inter pretate e d a tal e a.n.al i. i l 'A. trae elem en ti per i11dica re l e rprinr iJ>a.li c ontroin.dicazioni che presenta la ter a pia proteinica ei ch e sono rappr esentate essen zial111ente dal la presenza di l esion i cardiaiche, r en ali , tubercolari polmon ari , ip erten sion e, a lcool i..:1no cr onic.o , stati a ller gi ci con i per sem.sibilità d efi11ita a ll e p r ot ein e, ecc. Cn. 1

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Sul valo1·e diagnostico della tricofitina.

lANNO XL,

»

J.~ Ui\1.

Gl

c ie di fun g hi , ma ... emplicem em te una r eazione di g rup]JO. Da m olti a nni 1'A. si è preoccupato di stabilire il valore diag n ostico di questa reazione. A quest o rig ua rdo son o discordanti i pareri de i vari AA., p er ch è n1entre alc uni. di essi, fra c ui p rincipalmente ~l Ta ra ntelli , n egano alla prova s tessa ogni specificità , a ltri asteng ono invece cl1e, se p u r non assolu ta m ente specifica , essa costituisce un ottimo aiuto p er la diag nosi. F or.~e la discovdan z.a di risu.ltati è dovuta a ll apprezzamento d ell 'inten sità della reazione , in quainto alcuni èon sid erano come· n egativa o d ubbia una reazion e cl1e i)er un a ltro A . sarebbe 11osi li va. In q ua n lo poi :l lla p ositi,rità d e lla reazion e in oa i di tubercolosi cutanea, fatto ch e costituisce uno d egli arg omenti più solidi con cui il Ta ra ntelli comba tte il va lor e di agn ostico d ella tricofitina , CJ1:1es to fatto conferm a in vece, secondo I,A. . il valor e d ella r eazion e s té sa se s i pen sa ch e oggi i t ende a collocare l 'agente d ella tuber colosi n el r egno vegetale. Con clu·d e dlllnqu e l 'A . cli c l a intra d ern10reazi on e alla tricofitina, p er quanto gli suggeri. ce l a su.a e peri en za p er son a le, è un m etodo diagnostico di valore effettivo . Qua nto più ant.i cl1e sono le l esiòr1i , tanto pii1 costanti sono i ris ultati . lnten a o d eb ole n elle affezioni micosich e, essa s i è jnvece m a nifestata qli,asi cos tant em ente n ega ti va n ell e altre a ffezioni n on m icosich e prese con1e contro llo. La scarsa p er centual e di p ositività in alct1•n e a ffezioni n on m icotich e n on inv.a lida il su o ' 'a l or e di.agn os tico, in q uanto i pazienti p o son o esser e s tati a ffetti pr eced entem ente d<l t111a micosi e mantenere q uin·di 11no s t!.\ lo aller g ico. G. LA C.4.VA . 1

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MISCELLANEA. Moniliasi e 1nonilidi. (1\ .

P EYRI e

M.

C A s ANOVA S .

Rev. Méd. de Barce·

I..1a1 Semana 'A1 é-

Zona, settembre 1932). Le specie d el gen er e Monili a furon o ricon o-

.\.cce t l.ando il r uolo di 111u la tlie a llerg izzan t i c ]1e la 110 o log ia accorda a lle n1a lnl ti e d ell n pelle cl a fl1n a J1i, Bloch chia111ò tricofi.tidi le le... i ori i della ])el le i)rod-0tt e a cli tanza d alle tos~ i11 c elaborate da i Cnn,g h i, ])e r analogia con l e t 11ber ct1lid i : ma11cava u n a 11rova b iologica, ch e I cs l i111onia. se la a l l itud irn e reaz ionale d ella p el1 ~. clenun cialrice d i u na a ffczion e ch e interes. avo lt1tto l 'org-.a ni n10 e q u e La prova si otten 11 e u . . ando l a tri co fitina per via intr.ad ermi ca . 1'rffe lli' a rpr esen za di ur1 0 sta lo all erg ico s i 1na1n ifes la con una p apula accom pag·n a ta da . i11lon1 i in fiamma lor i ed in al c un i casi a n ch e da 1 eazion i g·enerali. La r eélzione ])rodot I a non s i può con s ider n re .. 1)eci fica percl1 è si otl ien e con varie spe-

ciute 1 a togen e per l 'u om o nel 1848 . Nel 1910 tB eck e Ibra him d escri sero vari cas j (li intertrigo interg luteo d a m onilie. A partir2 da quest a prima d escrizion e di l esioni cu tan ee determina t e da questo fitopar.a ita , si seguirono n ella letter atura numer ose osser vazioni di intertrigo, perioni-xis , lesi oni dell a n1u cosa de i genitali d o,·ut e alla stessa causa . I casi s tud ia ti d a Beck e I b rahim consis teva110 in lesi on i di. .a petto er o Ì\' O, inizia tesi n e l sol co interg luteo e consecutive ad elementi v esci colari , d ei q u ali alcuni e\rolve,rano in forma di fistole e le a lt r e davan o luogo 1a i)laccl1c eritematose, le11 ticol ari , con d esquamazion e centrale; la conn uenza d egl , i elen1enti d et erminaYa la for maz ione di p1a cc11 e a contorni p o1iciclj ci. Beck ammel le,'a ch e 1' infezion e ave se

(E. Fin \

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e L.

EcHEVERR I A.

tlica, 1-1 a 1)ri le 1932).

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SEZ l Ol\E Pl\.\TJ C \

co n1 e 1Ju11to di i)arl en z.a il tubo digerente e Lura di inonilia, si po LeYano co11 iderare come che la micosi andas e frequenten1e11le associa- lllOnilidi. ta co11 lesio11i buccali e diarree. Tutti questi 1 ell 'infern10 studiato ,g li aggrava m enti della casi ft1ro110 os . . er' ati i11 bambini. Le ·ion e })uccale e d ella i:>elle coincidevano con l\elJ ,adulto, n ella i11aggioranza dei ca i a se- c1t1ell c del processo polmonare. de genitoana le, t1n int ertrigo co Lituisce il n10C. ToscA~o . 111e11Lo favorevol e per la infezione da parte della 111onilia, n1a econdo Buschke i l) UÒ amIl diabete extr•iinsl1l<1re o i·euale. 1netter e che certe specie di particolare viru(G. L6HR. l{linisclie vJl och., n. 27, 1 ~)32) . le11za iano capaci di determina re le le io11i direLlam e11 te sulla cute sana. L' esistenza di un dia bete renale, o·ssia rii ~l o nili.a i di altre regioni sono ' tale de critte u11 di.abete non legato a<l alterazioni del pan(j)iega o ttoma n111\ari~J. 1 asce lle). La fo r111a cli- c rca ~ o del ricambio ge11erale , m a ad una di· nica de. c rilla 'Otto il no11l e di « e ro~ io interdì · fu11zione dei reni , è lata affermata da tempo. g itali ~ n inizia co11 elen1enti e cicolari ch e I: caratteri fondame11tali di que to diabete co nfll1i ~con o e cla nn o luogo a lla forn1azion e cii re11ale furono cosl clefi11iLi : g lico uria innouna ~ uperfi ce ero iva di colore ro ... o ri coperta Clta o quasi, di lung·a durat,a , per lo più fami(la u111a ·pecie ùi i11 cn1brana biancastra . li a re, con contenuto di zucch ero i1el sangu e Le le... ion i non ll an no alc u11a tendenza ad 11ormale o al di olto del nor1na le (diabete c~te 11de r i f 110 1 i cleg:li pazi interdigitali. no r1n.og licen1.ico) . .\. Dnhendorfcr , k enner e l1elmire si deve L 'introduzione del trattame11to insulinico lo studio della lJerion ixis cr onica p rod otta da l1a reso più facilmet1le ri.con osaibile la condi· n1011ili e, di ct1i 0 11 0 state de crill e form e epi- zion e, in quanto l 'in. ulina pur abbas ando jl cle111iche . Mac Leod attribui ce a ll e monilie tns. o glicemico la eia pre soch è invariata. la l 'c Li oJoo-ja cli ce rte 11erio11i -i... s ui>pur~te cr o- glicosuria. Jli r l1e 1 con ino·ro .. ar11 e11to clella lamina unQt1esto nuovo criterio per I 'accertamento del g ueale, ch e a ... urn e un a petto Lriato, oparo. co .. ì detto diab ete renale condusse ad ulteriori tli con"' i.. tenza fri abil e. o servazioni , n el en o ch e anch e in casi di ~f o nili a . i dell n Jir1g ua, a flart é il n1t1gl1 clto, v ro diabete ii1.. ulare con g licemia normale . . ono ~ t a le o'° er, a lc da Zei ler , Fro l, Dor . in seauito a tra ttamento insulinico permane llol>inson e loss; que ti ultimi hanno notato un a lie, 1e g l i co~ uria, elle scompare solo con la ro in cid enz.a di a lrofi a delle lJaIJill c ling ual i ulLeriori forti do i c.l 'in ulina. F all a ed i suoi ron n1onilia i dell e 111ani e dell e lab bra. Le. io- co 1la b ora tori rit e11gono cl1e I ' acrertament : > ni della mucosa ' 'agina le da n1onilia i si ri · d ello t.a to della fun zione in•sul are può essere . . ,·r>n lrano n el di.abete. Cast ellani e Taylor n e fa1to ~ Olo n1edian le IH dclerm inaY.ion c del COil ltnnno de critti due tipi, uno di a petlo n1 en1- len11lo di gluco io i1 el sa ngu e ca1)illare ed in ])rJlnoso, l 'altro di aspetto pu to1 oso, ttu r llo ve11 oso. olo t1n aumento della diffe\ cra nto alle le ioni d ella pell e rrià cle .. r rilte, r nza tra i du e I a si glicemici co 111prova j I ne esi.. tono a ltre prodotte dall a reaz ion e dell e rrgion i ct1tan ee en sibilizza te di fronte a so- di a bete insulare. 1\1a a i)arte c1uo.. Lo criterio il diabet e rena~ 1 a n7.e proclotte da m onilie itua tc in lesioni cli "tan ti <> ch e arebbero iarrivate al la pcl lC." pro- le o innocente si pt1ò di.ag·n o ticare in b·a se l>a})ilin cnle per v ia san gui()"na. l el 1929 Ken · nd al lri elen1 enti : 1) Glicemia n orn1 a Je con o-lico ~ uri a scarsa cln 11 Fr0 t de... cri .. e un cn o di glossi te n el q ualr fn isolata una m onilia . men tre n essu n cl uronte tutta la ,,it n e ~ pcs o in parecchi in!.!Prn1C." fu ]IO tlll O i olare da }e l 0 11 l delle <lSCelf • cli " idl1i dell a te .... a fan1i gli a . 2) Glicosuria tran .. itoria durant e la gr acli c' lo . te'. SO inferr110 JJr e entaYa. Oue. te t1lti vidanza. 111 c lc~i on i furono clcn ominate moniliatidi o 3) Glicosuria Lrnn iLoria n elle a ffezioni r e1nf)11 ili cli. \ ltri r asi di que to gen ere son o sta ti pul>l)li ra li s11 cces~ ivamen t e. ~ d e. i è co mpa- n ali . 4) Raris irr1 e f or111 e di o-Ji co. uri a u-rave rn ]) i lc> un raso o. ~ervnto dagli t\"~ ., ri fcr ente i nrl llll indi' iduo cli 35 anni , a ffetto cl;l t11ber- ro11 g1iremia n or n1ale o llbnorm alc, indipenro lo"'i fì hrnra eo~'\ bi la terale, n el q11a le si o - cl C'n le dall'in g-esti onc di carboidrAti e con conl:c1nporanea form.a7. ionc di corpi cl1 e1oni ci. ~<· r\nvnno delle lrsioni 1 u cca li , n elle quali fu TJ'A . riferisce dettagliatamente 1111 r aso da ri scontrata ln prcsr·n 7.a di m onili e, confermfltn <lalla 110 ilivit?1 cl ell a r eazion e di dev iazione del lui studiato n e] qn a lc i sinton1i 11rin r ir>a·li - ero 1n r lcrl1E>nt.o, clell e pr ove di allergia cutanea e r nno appunto: g-li ros11ri a indi1)encl c11te dalla rlai ri ~11lt a ti dcll n cura jodica, e dellf' lesioni in gestione di rarl)o iclrati. r e isten zn e trattarlrl tronco e dell e c~ tremità , n elle quali non si n1 cnto insulinico. I cnrlen 7.a alla 11roduzione di rorpi acetoni ci , ta c;. o glicemrco . rraordina po t ~ n1 r l lcrc in eviden za la monilia , ma ch e, ri amente ba~so . l •<'r l 'Pvolnzion e par.allela a quell a delle le ioni Tj'e. i ~ t e11z.'1 di un fliah ete r en nlr ron1c in 11uccnli r l )P l' la inlcn ~ it à del1 a renzio11 e cuta· nea nll n inlradc rm oiniezion e di e tratto di ct1l- clrom c m orbosn fl ~è non è stata fìn ora ~uf-


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11

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I r, POLl Cl.I X ICO »

frao·a la da un r eperto anaton10-patologico partic~la re, n1a i dati sperimentali e clinici la confermano sen z'altro. Le rrli cosurie prodotte sia da .agenti inoro-anici -o' come il cromo , o or.g-anici , c ome la b ...... floridzina , hanno spiccate analogie con quelle r enali. An ch e in esse l ' emission e d el gluco s io con le urine avviene m entre la glicemia è 11o r1nale o subno rmale. Ma n on tutli i ricer catori son o d 'accordo nell 'ammettere che ques te g licosl1rie tossiche si.ano in rapporto ad una lesion e del parenchima renale, che d elermjn i un aumento delJ 'escrezion e dello zuccl1ero . .t\..l cuni pensano ch e la floridzina pos~ agir e 111obilitando il g licogen o epati co o dis turbanclo I' equilibrio vago-sim i1atico. An cl1e per la g licosuria gr.a, ·idi ca è s ta t:1 é\ lltme a l'orig ine locale renale, quantunque .. embri più verosimile un disturbo gen erale d el ricambio d ello zucch ero , a l quale n o n d eve es, ere estran ea l 'ipofisi. L 'influen za di quest a g landola endocrina sul ricambio e sull' escrezione d el g lucosio non è an cora ·ic ura m ente d efinita. Bor cl1 ard rilevò per il primo la frequen7.a d ella a licosuri.a nell,acromegalia , e notò la sua i11di pendenza dal} 'ingestione di zucch ero. Cu sl1 in g e Davidoff misero in eviden za il fatto cl1e la glicosuria acromegalica n on è influen · za ta dall ' insulina . Oppenheimer in due casi di a c ro111'e g·a lia dimostrò che la produzione di in ulina non è a lterata . D 'altra parte non man cano a ffermazioni ch e provano con1e nell 'acro111eg·ali.a accompagnata da g licosuria mancano Yeri e i)ropri disturbi diabetici. Infine K r.auss in una serie di di.a b eti g iovanili con staLò alterazioni istolo o-ich e dell'ipofi si . Tali osservazioni clinich e integrate dai ri st1ltati di alcune esp erienze fi iologich e t endo 110 a dimostrare che l 'ipofisi h.a u11a certa influ en za sul ricambio e sull 'escr ezione d el g luco io. Non è dubbio cl1e questa inflt1en za si è e er cilata a ttraverso una attività ormonica. Quantunqu e non ancora de finita sembra ch e ci . ia un antagonismo fun zion ale tra ipo fi si e pancr eas. _\l rig uardo è a ricordare cl1e c i sono ca si di Yero di.abe te, con tutta la fen omenolog ia di questa malattia e con dimostrata deficienza d ell 'apparato insul are, e ch e pur tuttavia sono r esistenti a l tra ttamen to insulinico. Le i po Le... i avanzate p er spiegare que• lo appar ente parado .. so son o molteplici: la p iù verosimile sembra qu ella di 1F alta ch e a1rtn1 ette in ques li ca•si la produzione di un 'an t in ulina da parte .dell ' i1)ofis i. Quest e c on sider azioni t eor e ticl1c ulla r es i. te t1za all'insulina nel dia b et e pan c reatico ri YC!'to no sp eci.al e importanza p er la g licosuri a così d etta r ena le, ia quanto questa ·può fondata n1 ente riferirsi a d un disturbo d el ricambio d e l g lu<'osio dipendente da una disfunzione

dell'ipofisi o di un ce11tro secretorio del cervello m edio. Questo dis turbo extrainsulare }jrimario i) u t'> d etern1inare altre al Lerazioni funzionali n el s is tema o;rmonale con ulteriori influenze sul r icambio d ello zu cch ero. Ciò spiega come w1a g licosuria r e11ale può successivamente trasformarsi in vero e propri9 diabete. La correla zio ne tra diabete Tenale ed insu lar e ,è an ch e dimos trata dal fatto cl1e talvolta i1ella s tes. a fan1 ig lia si riscontr.ano casi d el l'una e dell'altra affezione. DR.

InO.uenza dei bagni gassosi d'acido ca1~bonico snl decorso degli accessi di emoglobinuria pa1·ossistica '"a fl'·igo1·e ''· (S.

n1ITACE K .

Le

ang, a. 6°,

Il.

2, 1932).

L 'A., .avend o avulo in o servazion e un caso tipico di emog lobinuria p a ross. a frigor e (Rord et-Wassern1a n11 pos itiva, i:>rova di Donatl1-Landst einer positiva), .p1raticò una serie di ricerch e, di cui }larticoJa rmenle inler essanti quelle su11 'influsso eser c ilato dai bag ni di C02 sul sor.g·ere e sullo svolgersi degli accessi. Tali ri1cerch e s 'inspi.r ano ai concetti di H. ' . d en B r g h s ull a pa toge1lesi d e ll '.a<:'rc ~. o di cn1oglo,b inu1ria i)aro sistica. Que to autore p ensa che a provocare l 'accesso non intervenga soltanto il fredd o, ma anch e l 'aun1e nto d ella t e11sion e di C0 2 n e l sangu e : durante il raffreddam ento int.erverrebber o <lei disturbi vason10tori naturali ch e cau er ebber o 1a stasi d el sang u e c ircolante n ei 1ca 1)illari periferici e la sua sovra a.t urazione di C02. L 'aumentata t ension e d el C0 2 per sè sola Yarrebbe a sen sibilizza.r e le emazie e inoltre' .a lt iver ebbe l e cc e molisine C0 2 »:, divte1~~e d a ll e en1olisin.e legate al freddo . D 'altro canto F edlicka , 'B astec1\)r e I\.ral , sulle orme d el precede11te Autore, ricer car o110 la furn zion e d el C0 2 n 0lla sensibilir.zazio,n e d ell e enìazie ie 11ell'em o li s i e trovar on o risultati dicordanti: a tempe ra tura i11feriore a 10° e: l 'aun1 ento d ella con centrazione di co:.1 att enu a i11 llna re rl.a n1i~ura l 'en1o]j s i, a te1111)eréllt1re ~u periori a 10° 1'arr re . . ce llfi poco. Le e. p erienze d ell 'autore furono così impotate: in vitro , lln n1iscu g li o di emazie e di sie r o en tro p iccole provette ven11e esposto a un freddo di 0° C. in un b agn o gassoso di C0 2: 11n idcT1ti co misct1gli o di controllo ven11e sott o po~ to alla s le sa t emperatura , ma no11 i-n prese nza di CO.., . L 'em olisi non, av,1enne n ella J) l'l ~ nla IJPO·vetk'l- ·n em m eno do1)0 15' , mentre n el la seco nda , di rcon lroll o, e ra g ià n etta alla fi.ne <l ei prin1 i ette n1 inl1li. Espon endo la })ro,·ctla , 1)er 11 r es to n ell r1 ~ t esse condizioni di ptima . a un freddo di 12° r. tJer 20 n1inuti , l 'emo)i si . . i n1anifestò nell e 1)ro, 1 ette pos te in a tn10. fer a frassosa cli C:0 2 , .non in quelle di controllo. l.oricordanza con ri sulta ti de~·li autori precedenti. 0

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1

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' EZIONE PIL\TJ C,\

In vivo, esiJonendo l 'amn1alato all 'azione del C0 2 in t1na cassa appositamente .costruita, una pri111.a. volta per 10 minuti, a distanza di qualche giorno per 20 i11inuti, non fu possibile provocar e nè nell'un ca o nè n ell'altro un acceso di emoglobinuri.a. In un 11uovo ordine di e. . perienzc l'A. mi ei l 'ammalato in un bag.n o di acido ca.r})onico e contemporaneamente fece in 111000 clic g li arti inferiori d ell 'a111malato slc so t ossero immer i fino al 3° st11Jeriore delle gam1be in acqua diaccia per 10 n1inuti; 3 g io rni più tardi fu, ripetuta l 'immersione degli arti inferiori nell'acqua g·elata, senza contern11oranea, immer ione del paziente in un bacrno aa so ~ o. Nel 1° 'c aso il soggetto g ià in caJ)O a 10 minuti presentava i primi segni di un accesso ed elin1ina,'a un'orina tinta d i angui~no; in eoui to furono raccolte le orine ogni r11ezz 'ora e si trovò ancora dopo + ore tracce di l)igm 0n to . ano-niano; ]a ten1pora l11ra salì a 37° e in un'ora, 38°,2 .in due ore, poi lentan1 ente decrebbe e discese a 36°,5 dOJ)Q 4 ore; il ])rivjdo ebbe inizio 11' do110 l ' irti zio dell 'es1)erienza e dt1rò un'ora e m ezza . cl II ca o (freddo senza C02) i primi egn i dell 'aicce o si mianife tar oin o 15' dOJ)O l'inizi o dc>ll 'es1)erienza; i egni clinici n o11 ragaiunserro la te~s.n inten ità che la v·olta precedente (brivido 1neno intenso, più tardivo e meno prolu11!!nto): la temperatura salì a 37° e in un'ora . 37 ,:> 0 in due, poi decrebbe, talchè raO'O'iunge' a il 36°, 2 C: alla l'' or.a; l'orina ra ccolta durante la prirna ora era inten a1nente colorata in ro . o, qu ella della seconda ora molto meno . L'esperienza , ripetuta inverrtendo l 'ordine cli . ucces ione dei due movimenti, diede ri tilt a I i con cordanti. r; \ . in ba. e a ciò si cr ede a t1tori z1..ato a conr l udcre1 rhc il solo aur11ento delJa Lensione di C:02 nei ra1)illari non è affia.tto sufficiente a J)roYorare un aic ces o di emoglobin11ria paros~ i :-. t irn: J'in Ouenza specifica del freddo è in1

d i~pcnsa ])i le . . e per<'> .agi cono insi eme e l'aumenta La ten' ionc di l.02 e il rreddo, si ha per risultalo lo '-Coppio rl i t1n acce o molto più fort e e di durn ta p ii1 lu11 ga cl1e per il solo e ffetto del fr ddo. P. MoLINAR1-TosATTI .

La cellulite e suo trattamento. (1 . i\1,Ex1u . Spitalul, ottobre 1932).

T.1a rellulitc è una sindrome morbosa co Litui I a da un 'infi ammazione cronica del tessuto cellulare sottocutaneo e de l con1• ettivo inter~ li ziale e caralte.r izzata da induri1nenti e noclosità ti:.· u ra li , i tuia Le in differenti regioni di lutto il corpo e apprezzab ili m ediante Ja j)a lpnzione di o- it ale. IJa cellulite fu per• molto tempo confusa col rtiu1nati mo mu colare cron ico e con 1 eden1 ·1 I ij)O Ouincke , com e anche con i noduli di fle bile. 1

Le i2rime os ervazioni ... 0110 dovute .agli sYe · <lesi , presso i quali la cinesiterapia è svil111Jpali sima: Norstron1 infatti per prima n el 18&'8 riferì su venti casi di noduli cervicali ribelli a lla massoterapia. Dopo di lui le osservazioni si n1oltiplicarono, e così anche le ipole --i sulla etiopatogenesi della malattia: e' ò chi la ritiene una nevrite che provocl1i secondariamente un'alterazione trofica del tessut., cellula re, cl1i la considera com·e ma11ifestazione di artritismo, chi, come edillot, la consi cler.a di origine endocrino-sim patica e con siglia insistentemente l 'opoterapia tiroidea. Anatomo-patologicamente si posso110 distin g uere tre tipi di celluli te: a) otto forma (}i nodosità; b) otto form a di IJlaccb e in durate; e) ·otto forma di edema pa toso. L' es.an1e istologico conferma la n.a tura infìan1n1a loria della le ione, ca ratlerizzata dalla iperpla ia del te uto connettivo sottocutaneo. perimu. colare e perinervo o , con 1)resenza di trasudato lin natico dovuto ad abnorme pern1eabilità dei va i linfa li ci . L'etiologia della n1alatlia ha dato luogo :\ 11umerose disct1ss ion i. Cau e favorenti sono i lraumatismo loca li i)e t'. islen ti, le in fez ioni ct1Lanee accidentali , le iniezioni so ttocutarl ee . clerosate, le cical rir i cl1irur(J'icl1e, ]e giarrettiere, il corsetto, ecc. Suppurazioni prolu11ga te, tubercolosi, reumatismo persistente ono fra le cause prediponenti generali. Clinicamente ]a cellulite si traduce con sintomi variatj, fra cui predomina il dolore , dovuto alla con1pre sione dei filetti nervosi da parte del tessuto cellulare indurito o in grossato . Le Iocali zt.azion i on o . varinle, · sì ch e si di stinguono var ie form e: a) forma cefali e.a, con do lori irradiantesi alla r egione temJJOro-orbilale · b) forn1a cervico-ocr ipitale, con dolore so tto-occipitale e irradiazioni al vertice, all tl regione retro -a uricolare e a 11 'omero; e) forma tora cica con n oduli e dolori nel la parte alta della colonn.a vrrtel)rale; d) forma precordiale, altrimenti detta cel lt1lite pseudo-.angino a; e) forma addominale, con algie sull'addome ed in corrispondenza dell e creste iliache ; f) cellulite deali arti . 11.prriori o degli arti inferiori . Per J.a diagnosi differenzial e occorre riferirsi .alle ' 'arie localj zz.az ioni : così Ja forma sottoocci:pitale deve essere di tinta da un a cefa]e.'l eR enziale dalle .artriti ~otto - occipitali , la forma lombare con una liimbrogo, la forma addominale con varie affezioni quali colecistite. a J1J)endicite, anne ite. I./ esa111 e localf' mt> dianle pal1)azione, rrizion e e pre ·... ion e farà ~11prezzare la pre enza dei noduli o delle pla c-


22!

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JL P OLJCLJ NJCO »

ch e caratteristiche e farà differenziare la cell ulite da una semplice mialgia.. Riguardo alla ter.apia vari mezzi fisici furono impiegati per allontanare la causa locale IJroduttrioe · degli indurimenti : al massaggio , cl1e è stato fino a poco tempo fa il trattamen · to di elezione, si è aggiunto in questi ultirr11 anni il trattamento per m ·ezzo della corrente elettrica sotto forma di galvanizzazione, jonizzazione con joduro di sodio al 2 %o, diatermia , raggi infrarossi , a cui si può aggiungere, come trattamento accessorio , la opoterapia ti roidea. Gli AA. banno trattato con la jonizzazionc con joduro di sodio al 2 %0, 4 casi di cellulite ribell e e n,e l1anno ottenuto la guarigione.

G.

LA CAVA .

L'i1nmuno- trasfusione nel barn bino. ( Tz\ UCK-HUBER-A.

Cn1co

OPF.

Presse

ll1éd. ,

n . 59, 1932).

Gli AA. hanno us,a to il metodo dell immu11 0- t.ra l'n sione ir1 tre casi di setticemia , con esi· to favorevole. Nel primo caso si tratlava di un bambino di 11 an11i affetto da otite e mastoidite bilaterale. Non aveva avuto alcun miglioramento dal1'intervento chirurgico, nè da semplici trasfu · ioni, la febbre continuava a 40° da circa un mese; stato gen er.a lei gravissimo; non era stata fa tta emocoltura. Praticata una trasfusione d i 30 em e . con datore immunizzato contro lo streptococco f-qrnito dall ' cc Oeuvre de transft.1s ion sang uine d'urgence ». In 4 giorni la febbre cade per lisi. Nel secondo ca o si trattava di una bambin~ di 5 anni) an ch, essa ;a ffetta da otomastoidito bilaterale, trapassata , e da tromboflebite del sc110 a destra . Emocult11ra ·p ositiva per lo streptococco . An cl1 e qui erano state pratica te trasfusioni semplici senza risultato . !Furono praticate due im· muno-trasfusioni con da tore vaccinato contr<) lo slreptococéo, la prima di 125 cc. , la seconda di 80 cc. , a distanza di 5 giorni l'una da"I 1'altra. La bambina è· gtlariba. pur avendo presentato in seo-uito una ·s uppurazione del ginoccl1 io sinistro Nél terzo caso si1 tratt.ava di un bambino cli 7 anni con una scarlattina gra-vissima . Qui non a\rendo pronto il datore fu praticata la prim.a iniezione di siero antistreptococcico di 40 cc . Due giorni dopo viene praticata una immuno-trasfusione di 80 cc. con datore v.accin ato contro lo streptococco. Il decorso è stato fa, orevole e il bambino è guarito senza alc11na complicazione: Gli ~\A. con sig]iano cii continuare a speri 1nr n I (l r C il m etod o più la r gan1 entf> . 1

1

B.

P .\GGI.

[...\i"fNO

XL,

~1.'..\I. () 1

Le te1·apie st1·ane: le Ja1·ve di muscidi nella cura dell'osteomielite cronica. (Pt. ~IIGNOT . La Presse Méd., n. 77, 1932). L ' A. ritorna a trattare questo sing·olare prooe·sso teriapeutico. A. Paré, n el xvr secolo a.veva notato che le ferite suppurate i1 elle quali le mosche b lè avevano depositato le loro uova , g uarivano in modo straordinariamente celere . .. Più Lardi, all 'e1Joca delle g uerre di Napoleo c1e, Larrey fece la medesima osservazione, con statando durante la carnpagna di S:yri.t l 'azione cicatrizzan te delle larve nelle ferit~ s11p1?urate dei soldati . Si de,re però a ,V. S. Baer (di' Baltimora) i T m erito di ,a ,rer dato ap·p licazio11e scientifi ca all e larve di n1osch e nel trattam ento della osteomielite cronica; anche questi fu spinto allo stu · d io in seguito alle osservazioni fatte in Q:t1erra . ..... Ludiò l'argomento dapprima sperimentai . n1ente e dopo lo trasportò in clinica nella c ura delle osteomieliti cronich e piogeniche e tub ercolari ; suggerì pure la tecni ca per la preparazione a settica di queste larve . n r ecente lavoro di S. K. Livingstau con sig I i(I rl i :reg I i ere le larve della T11 o~ca (Calliphora crythocephala); essendo questo un insetto dei mesi estivi ed autunnali , occorre allevarselo nell ' inverno a n1ezzo del] 'incub.a tore. La tecnica è la seguente : operata I' osteomielite, si zaffa con garza per 48 ore per arrestar e l 'emorragia quindi, dopo un abbondante lavaggi o si depong·ono le .J arve che vanno rin · nova te ogni 3-5 giorni ; ad ogni m edicatura l.av.ar e le ferite con soluzione fi siologi ca, mai co11 antisettici. Ri u]tati o ttimi; il trattamento può estendersi al] e fratture complicat e ed alle ferite in fette . Per spieg·are tali risult,ati si pen sò dapprim a ad una azione meccanica di n ettam ente : dig0· rirebbero i batteri, i detriti o ~ sei ed i tessuti necrotici. Altre e~perienze p ar e invece- abbiano dimostrato eh 'esse elaborano un vero principi attivo. ottenuto ·tritando e filtrando le la rve, e di cui s 'ìgnora la ·vera natura. L 'A., visla l 'effi cacia e l 'innocuità del . me todo di Baer , e considerando la lun ga clurati:l de ll 'o teomi elite , cr ede clebba essere preso i ~1 considerazione . R. GBAsso. 1 )

/?. stata or ora ris tampata l'Importante opera :

''MEDICAMENTA '' CCUIDA TEORICO-PRATICA PER SANITARI>

IV edizione notevolmente aume1ntata Consta di due volumi di compleesive pagg. X.."iXII-2286. stampati in caTta finis5ima, rilegati in· tela. P rezzo L . 1 O O, :più l e s pese postali di s pedizione. Per i nostri abbonati sol e L . 9 4, 7 5. Inviare Vaglia all'Editor e LUIGI POZZI. Uffi cio Po. fltale Succursale diciotto. ROM.A.


225

SEZIONE PllATl C \

CENNI

BIB LIOGRA~' I C I. (•)

Bt rAxo. La regolazione ·vegetativa del f egato <' clel ]Janc reris con, rigu.ardo alle ano111alie e alle 11ialattie del ricambio. n vol. in -~ • gr. di p. 377. Iloma, Edizioni di cc Fi~iologia e i\Icdicina », 1932. Prezzo L. 40. Il Bufano, che viene dalla cuola medica <li L10111a cd è o ra ait1to del Pende, 11a saputo

13. EPHRuss1 . La culture des tissas. Un vol. in-12° picc. di p. 235, con 96 fig. Edit. Gauthier -Villars & C.ie, 1932. Prezzo frs. ±5.

~l.

1

raccogl ie re e coo rdi11are una mole poderosn <li fatti. i\e n1 ergc la co11 1pless it it d el le fu11 zio111 regolai rici dc l fegato e d el pancreas n ei ri guarcli <lel i11etabolisc110, cosi allo stato Os iolog ico come in condizioni patologiche. llisulta110 a 11cl1e le ri1)ercu ssioni molteplici ch e s ulle fu11li oni epatich e esercitano vari organi e11tlo1 rini. Del fegato l ' . n on esamina la o la funzi cn1e glicidi ca, n1a anch e quella protidica e c1 ttella lipidi ca, O'eneralmente trascurate; d el tJaJtc r ea::i consi cle ra la secrezione inte1na e queìla e:::> terna. L't\. fa anch e valere le app1icaziont di qt1e te nozioni nel campo clinico, in particolare nel trattan1 ento di varie forn1e di dial1c le e di obe_ità. La trattazio.n c è bene ordinata e molto chia ra : le clcduzio11i sono avvedute e misurate; l '_\. c i dà la ensazione cl1e il problema è in \ ia cli evoluzion e e quindi che esso non cor1se11te conclu io11i definitive. Il lavoro reca ancl1 e una copiosa bibliografia. Nell'insieme co ~til ui . . ce un contributo di raro valore. ~ ' iniz i a, co ì , degnamente la cc Collana rli 'lanuali e l\Ionografìe » edita da « Fi iologia e ~J edic ina », a cura de] Bag]ioni. L. , . ERNEY . 0

:\I. DÉt\OT. La Ct éalirtémie. n vo l. in - J)iCC · cli ]J. 23b'. Edit. Librairie i\Iéd i ca le 1\ilarceJ , -ig 11é ( rue de l 'E co le d e l\ifétl ec in e J 1 & 1 .~ , I>a 1i ~) ,

1932. Senza prezzo.

La scier1za l)Orlo. a d una diffe re11ziazionc co11t i11 ua: è co ì cl1e, n ella ritenzione azotata , <lapprin1 a si co11s jcler ò g lo balmente tutto l ' azoto i1on }Jrotciro ( trau s e c uoia ted e ca), ov' e ro l'alo lo ureico (Widal e scuola fran cese); J>O i ~i ono pre i in con iderazione i corpi creati11ini ci. L '1\. 11a raccolt o Je con o cenze altu Hli a l riguardo e , ,i ba porta to d ei contributi {Je1 o nali. D c. c ri ve dapprima la t ecnica delle r ea1ioni e d cl dosaggio , per il quale ultimo eg li l1a aclottalo il metodo di Folin , da lui m odiO cato . P oi riferì. ce i dati relativi .aJ metabo lis 1110 dei COfJ)i creatininici ed alle ' 'ariazion i clella cr e.a tin in.n clel sangue, in vari lati morb o~ i. Da u !timo espon e una serie d i ricer cl1c SJJCri1l1 ent.ali (nefrectomia e n e friLi provocate). ~el can1po pra Lico risulta cl1e un aumento della cr eatinina 11C'l sang ue ha un valor e prono ~ t ico grave. L. V. (1 Si prega d'inviare due copie dei libri di c ui si d esidera la recen sionP.. •

L 'A. ha co n1piuto una serie di ricer ch e in te ressanti sulla coltivazione dei te suti nel1'I tituto di biologia fi sico-chimica fond~to da l~ dmond de Rothschild . Valendosi di mezzi moderni e ·perfezionati, 11a indagato in partico1are la velocità di riproduzione, le azioni eccitatrici e. m oderatrici, }',e nergia r esiduale di. riproduZLone, la trasformazione dei fibroblasti in ma cr ofag i le colture pure, ecc. Egli presenta ora agli studiosi una trattazione or ganj ca sulla co ltura dci t e s uti: prir1c lpi generali, tecnica, razze pure, fattori di s.vi luppo, sviluppo di colonie cellulari, rapporti int ercellula ri , fattori dell 'organizzazione e (lell a morfogenesi. on poco pos to è fatto agli ~tucli italia ni , in particolare a quelli di O. Oli110 e di G. Levi. L ' . r iporta le indicazioni bibliog-raft ---l1 e di lutti i lavori citati. 'Dato il rapido incremento di questo importante ramo di studi biolog ici e lo car so n11 n1 ero di tra ttazioni riassuntive, la n1ono0o-rafia d cll 'A. è destinata a rendersi n1o lt·o utile . L . V. 1

B.

ENocKsso~.

A study of lhe reducing power of the blood , ivith special reference to som e gastro-intestinal diseases and their diaignos;s. Un vol. di 370 paga., orstedt e Soner cd., Stockholm , 1932.

In questo XLvT sup.plem e11lo d egli A eta m edica scandinava, 1' . medi.an le n un1erose os_erYazioni e ricercl1e intende di stabilire quali ono le condizioni J)er c ui i l1a un a bnorme comportamento n ella rego larizzazion e del g lu cosio sanguigno. È specialn1ente n elle u lceri crastro-duodenali e n ei tlttno r'i m .aligni che tale funzione è turbata. Ivla vi sono mialattie diver e, in cui si ha lo st e o a llungamento della c urva g licemica co ine n elle precedenti e la cli tinzione si può fare m ediante la ricerca di una sostanza riducente nel sangue. L ' A. riporta minutamente i casi largamente studiati ed espone nella parte generale i m efil. todi t1 sati ed i risult,ati ottenuti.

J. If . REGENBOGEN . Le role de la catalase dans ?e niétabolism e d' énergie. Un vol. in-8° di P. 140 , G. Doin & C.ie , éditeurs, P arig i, 1932. Prezzo frs. 36. L 'A. espo,n e l e concezioni attuali stil ricambio energetico e sul dinan1ismo di esso , fermandosi sulle funzioni clell a catala i e delle os. idasi . Allo s tudio di qt1e ti problemi porta d ei contributi sperimen t ali . Dal s uo studio d euu1e che la catalasi h a il compito di isolare l e fasi d el metabolism o en er o-etico, garantendon e l 'indipenden za; J)er t al modo i evitano di -


«

IL

sordini cll i111ici e si mettono le cellule al si" c uro dai }Jrocessi di combustione. L' A. applica poi ques le vedute nuove, in particolare alla 1>aloge11e i del diabete. L. V.

_\ . J3E HEDKA. Le clioc a11apl1.ylactiqu.e et le pri 1icipe de la llésensibilisation. Edit. 1\'.lasson. Prezzo Fr. 30. Qu esto libro scritto d.a uno scienziato che ha portato notevoli contributi a lla conoscenza del1'.nnafilassi e ·dell 'allergi.a costituisce u1n ,a nuo, .a tappa degli studi su tali argomenti. E: un 1ibro che espo11e 1chiiairam.enLe lo stato a lluale della scienza s u l 'importante quistio11e, e le derivazioni pratiche che si possono vantaggio an1ente utilizzare n ella terapia e nelDR. la profila .. i delle varie anafi l~ssi.

ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico-Chi r urgica Veneziana. Sedu la del 20 dicembre 1932. Pre ide11Le: Prof. G. B. Fiocco.

Piressia· diatermica e piressia rad iotermica nella cura della paralisi progressiva.

fANNo XL, Nul\r. 61

POLICLINICO »

Prof. T. ConTESL - L 'O. riferisce i metodi di J>irolerapia diatermica e radiol ern1ica realizzali d aali l~ .\ . america11i e clescrive il i11e lodo c h e u sa da ' u11 a ni10 e 1nezzo per produrre Ilei paralitici m e<li:111le ì a clialer1nia una febbre artjficjale t erapeuLjca paragonabil ~ a quella n1alarica. Riferisce i ri, ulta li olt er1uti in 35 casi di paralisi progressiva e li confronta con quelli d egli AA. americani e co11 quelli d ella n1alarioterapia. Espone infine i ri ultali di stie ricerch e (cor11piute ir1 collaborazio11e col dol t. Fattovich ) s ull 'azione fisiologica .clell a pire ia diatermica ch e 11 e <li1no lrano l'al to i 11lere e fis iopa tolog·ico. Dot t. G. l\1occ1A. - Osservaziorti ctiniclte e radioJogiclie sopra un caso di sinclr on1e scafo;clea del 1<oh 7,~ ,..

Pont i oss ei extraarticolari nella coxite tubercolare. Prof. F. DELITALA. L 'O . presenta due casi ope-.o

rati 1' uno da sei mesi, l 'altro da un an110 n ei quali ha ot leI1ulo u11 'ar1chilosi ossea i11 })uon a lleggiamenlo con scoinpar sa del dolore e della dca1nbul azio11e a utal gica. ·~ favorevole al lembo osseo al>]Ja s a lo dall 'ala iJiaca e fissato al g ran trocantere, rispellando la cap sula articolare; i1on cr ede indica la J'urlrode. i ex1 ra-articol are n ei ca i di coxite i11 a llo. Dol l. C. C rc EnT. - Una osscr va::io 11e di ca r cino1n a ci stico bilaterale clelle ovaie in. isferecto1nizzala . ' rle variazioni della glicemia in corso di pancreatit i acute

e cronicha. Doll. . GABRIELLI. - I /O . riferisce cli alcune riccrcl1e })ralicate su an1111alati affetti da pancreal ili ac ute e croniche nei rig uard i d ell e Yariazior1i clel g"luco ... io ematico e 11 e c. po n r ri t1 l ta ti irttere ~snn li })er l a prat1 ca .

Nefrite malarica da infezione quartanaria. Dott. G. DALLA TORRE. - L 'O. illustra un caso di nefrite osservata in un uon10 ir1 cor so di infezione malarica. L 'asse111a di ogni altro dato etiolog ico, porta l 'O. a riler1ere si sia trattato di una for~a di i1efrite malarica e a ciò sarebbero conferma alcune delle caratteristiche presentate da detta nefrite, quali l 'azotemia elevata; gli edemi i11odici , lo scarso aumento della pressione sanguig na. La form(I, che decorse con particolare gravità, lasciò lesioni permanenti del parenchima. Ricorda la rarità con c ui sono state r10Late lesioni renali i1ell 'i11fezioI1e quartanaria 11ei 11ostri climi in contrasto con ]e osservazioni d i Gigliol i nella Gt1aiana Inglese ed infine come per la patogenesi dell a lesione r enale si invoca i1on l 'azio11e diretta del plasmodio, sempre scarso nei ca1)illari renali, i11a quella di 1ossine che nell'organismo si producor10 in caus~ d ell 'infezione stessa.

Epitelioma primitivo dell 'ovaio, torto sul peduncolo in 13enne. Dott. E. PoLICHETTI. - L 'O . comunica l'esito in g uarigio11e che perma11e da due anni, in una ragazza 13e1tne, alla qu'3le venne asportato un tumore dell 'ovaio destro, torto sul peduncolo e roLt.o 11el polo superiore, per cui coesisteva emoperil·? n eo. Il tumore, del peso di Kg. 1,650, era un epitelioma al tamen le maligno, a tipo èI1cefaloide, to n una co1lsen uale reazione mesenchimale. 1

Associazione di pneumotorace e frenicoexeres i. Dott. C. DIAMANTI. - L 'O. descrive un caso di tuber colosi polmonare ulcerativa destra tratta la con pne umotorace e successivamente con frenicoexeresi per sinfisi consecutiva a pleurite n1etapneumotoracica. Durante il trattamento collassoterapico di un lato ebbe lt1ogo nell'al tro la guarig ione sp ontan ea di una <averna tuber colare, r l111icamente e radiologicam e nte accettata. Il S egr elario : Do Lt. ALBER'l'O V A1'~l .

S ocietà Medico-Chirurgica Bellunese. Seduta del 2 novembre 1932. Presidenza: prof. DALLA

PAL?vIA,

vice-presidente.

Il trapianto osseo nella cura dei tumori diafisari. Prof. G. P1ERr. Il trapianto libero autoplaplastico di osso può essere una preziosa risorsa nei casi di tumori delle ossa lunghe, evitando le operazioni clemolitive degli arti; ma rappresenta sem1)re i11 ques ti casi una operazione di una certa grayj tà, e aleatoria nei risultati. llecenten1ente I 'O. I 'ha praticala in 5 casi, che illustra con la r elativa documentazione radiologica e anatomo-patologica. In un uomo di 27 anni con un osteoco11droma clcl b raccio grosso più di una tesla di feto fu resecata oltre l a inelà dell '011).ero sosti tuendola con lln seg111en lo peroniero. Si ebbe morte dopo 20 or e élall 'operazione in s ta to di shock , malgrado fo sero s lale praticale tt1Lle l e possibili provvi(l enze, compresa la trasfusione. Un g ioYan e di 17 anni st1bì la resezione dei due terzi inferiori d el fem ore per arcoma fusocellul ::lr e molto Yo:uminoso , con sostituzione di una tecca Lil)iale lun ga 27 cenlin1e lri che Yenne con •


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XL, Nu M. 6J

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SEZIONE PllATlCA

fitta nell 'epifisi tibiale. U11a rapid a recidiva costrinse dopo 3 m esi all 'amputazion e. In una bambina di 7 anni con sar coma g igantocellulare della m et à superiore d ella Libia il tumore fu resecato e sostituito co11 un segmento di perone. Si verificò necrosi iscb e1nica dei:Ia gamba che costrinse alla disarticolazione. In u:q uomo di 52 anni con osteocondroma della clavicola grosso come un n1andarir10 si resecò il terzo esterno dell 'osso sos liluendolo co11 u11 segmento di pero11e. Si ebbe buon risultato , malgrado la a:iminazione parziale del trapiant o. Un ragazzo di 11 anr1i presentava u11 sar coma gigantocellulare del t erzo s uperiore d ell 'om.ero grosso come un limone c h e aveva delerminato frattl1ra dell'osso. Fu reseca ta nell 'ottobre 1931 la ine tà superiore d e:l 'omero (cor1servando la te La , sezionata al collo anatomico) e sostituita con un seg1nento di pe rone. Qu esto ha attecchito rna si è prodotta fra la s ua estremit à . uperiore e la lest a una }Jseudoartrosi , n1algrad o l a quale i movimenti del braccio sono ampi e validi . 1

Un caso di piede di Madura. Dolt. l~ol\tBc e BoaT0Lozz1. - È questo il 12° caso di piede di 7\1aclura pubblicato in Italia, e con cerne una malata d i 48 anni nella quale durante la pubertà si era sviluppa ta una sindrome acr omegalica rimasta poi tn7.ionaria . Cinque a11ni fH si iniziò un ingrossnmerito del piede in corrisponde1tza al suo margine esterno e si estese al resto del piede, ~enza speci nli disturbi, sal vo quelli ch e derivaro1Jo dall 'ingro$samento progressivo e 1no. I rt10~0 del piede, s11lla cui superfici e si formavano sporgenze verrucose che si ulcera vano, con secrezione purulenta e fetida. La gamba presentova solo un edema duro della sua parte inferiore ; grosse ghiandole inguino-crurali mobili e indo-

lenti. Fu praticata 1'amputazio11e d ell a coscia al t er zo inferiore, e l'asportazion e delle linfoghiando' e deJl 'inguir1e. Gli 00. present ano il pezzo anato1nico asportalo (in cui ~on o ben visibili i gran.uli biancastri mi cotici), Je T'adiografie praticate prima dell'operazione, i preparati microscopici e le culture eseguite: in queste jl fungo si è sviluppato sotto forma di una m11ffa dapprima bian ca e che col.1'inverchiare acquista un colorito grigiastro. La inoculazione nelle cavie h a dalo risultalo n egativo.

La radiologia nelle affezioni gravi tubercolari del polmone. Prof. ~·I. LAPENNA. - L'O. presenta i r ad iogrammi di un giovane soggetto nel quale I 'indagi~e clinica aveva m esso i11 rilievo una sintomatologia ad insorgenza acuta, d el tipo infettivo, che er a andata n1an mano risolvendosi fino alla scomparsa de11~a febbre e al ripristino dello stat o generale buono. L'iitdagine radiologica rilevava invece, in contrasto con questa sintomatologia che non comprendeva alcun segn o a carico dell'apparato respiratorio, una disseminazione di piccoli focolai nodulari in tutto il p olmon e, coit i caratteri tipici della gr::inulia miliare. Tnle reperto persiste da parecchi mesi immutato , a condizioni genera~ i e locati d el soggetto ottjme; solo n egli ultimi g iorni è comparsa lie.ve dispn ea negli sforzi e una dimi nuzione della capacità polmon ar e, piccoli segni ch e fanno temer e 1'i.n.sorgeD:za di più gravi si1J tonti clinici. Da questa descrizio11e I 'O. trae occasione per mettere ir1 evidenza il valore dell'esame rarliolo-

gico ancl1e ii1 talune for1ne g·ruYi di lesioni pol ~ monari, come ques le sp e<:iali forme di tubercolosi miliare cosidett a fredda, n elle quali per lungo tempo i segni fisici e clinici mancano e son o estren1amente scarsi.

Su un caso di meningite puriforme asettica. Prof. R. DARDA.NI. ·- L'O. riferisce su un caso cli meningite purulenta asettica osservata in u11a bambina di ~ anni, comparsa secondariamente a ttna otite n1edia e ter1ninata colla morte de. la paziente. Il qu ad ro cJi1tiro fu quello di una n1eningite purul~n ta; il liquor, decisa1nente puriforme durante tu tLl l a fa se della inalattia, durata 26 giorni (la bambina venne a11 'osservazi one del~ 'O. in d ecima giornat a) r isul trJ sempre sterile e non si ebbe alcuna 1nodificazio rte d ell a poli11ucleosi osservat a sin dal prim.o esa1ne. I . 'O. fa rilevare ch e l a prog nosi d ella m. p. a. e ~on<laria ad otite è relativa principa~ mente alla terapia del proces o otitico ~ lerapia chirurgica, e ch e per essere efficace deve e , ere precoce. li S.<!(Jret ario: Dott. G. L oC.·\TEt.Ll.

Società

Medico·Chi1~urgica

Trevisana.

Sedula del 25 n oYembr e 1932. Pre, idenza: Prof. F roRi\NI. Il PRES IDENTE ~ommemo,ra il Primario radiologo dott. Carlo Sisto morto qualch e mese l11nanzi, e ch e fu fondatore d el Reparto radiologico dell ' Q . spedale Civile cli TreYiso., Seg·uono quindi le co• • • mun1caz1on1.

Trattamento del torcicollo muscolare congenito. Prof. CALZAVARA. - Presenta due casi operati a breve distanza. In base a questi ed alla sua personale esperienza crede ch e la mala ttia sia d ovuta ad un 'infia1nmazione cronica (mio,site) dello ster110-cleido-mastoideo, i 11fiammazione ch e trova i l terreno. predis posto da lesioni riportat e d.al muscolo durante par ti difficili. Qua11to alla c ura da usar si egli ritien e di con sigliare in ogni raso la tenotomia a cielo scoperto, "eg uila da apparecchio ipercorreLtivo. Se non si può otte11ere il raddrizzamenlo della test a con questo m et odo, o se l 'affezione tende a r Gt;iclivare, si deve sen z'altro ricorrere all'estirpazion e larga de~ muscolo leso. Ir1 ogni caso Ja cura dev'essere precoce e si deve eseguire anch e n ei primi m esi di vita, anch e immediatamente t:.1op o la nascita. Alla discussione prendo110 parte i proff. GnoLI.o e BozzoLI cli Treviso e il dott. BoC\1B1 cti l\1ontebe1lun a. 1

Riduzioni sotto schermo delle fratture articolari ed juxtaarticolari. Do ll. A. CES1'EH. - L 'O. eSJ)On e, ed illustra cou nuJ.11erose radiogr afie, alcuI1i interessanti casi di queste fratture (in uno v'è ad un Lempo frattura e lussazion e) n ei quali egli ottenne una riduzione perfetta op er ando sotto continuo controllo r adiologico. L'O. lte trae occasione per dimostrare ì grandi var1taggi presentati dal me~odo di ridlì zio11e sotto sch ermo in confron to delle i11anovre ortopedich e ciech e finora quasi p revalent emente eseguite. La co1nunicazione è favorevo]1nente con11nentata cl al prof. C AT..ZAVAHA.


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et JL POLl Cl,JN I CO »

Considerazioni sul val~re diagnostico della ''papi Ila da stasi ,, e su un errore di diagnosi. Prof. BozzoL1. - L 'O. prese11ta u1l. inter essante ieaso di « tumor cerebri » della reg ione soprasel. l are e chiasmatica, i cui sintomi, tra i quali l 'atrofia primaria, avevano dato luogo ad cr1ore di ·diagnosi. L ·o. dimos lra co111e tale errore fosse inevitabile al lu1ne di logica clinica e per la spe.cialissi1n a sin tomatologia. 1'rae da questo caso varie co 11~id erazioni sul significato moderno della ·« papill a da s tasi » la quale vuol solo e sempre .significare aun1ento della pressione intracranica, ·e n o11 d à affatto ragguagli sulla sua etiologia . Richia tna l 'a t lenzione d ei Colleghi in Lernis ti e n eu r:roloai s11l fa tto elle il q uad.ro d ella p apilla da stasi rrarissimamente è sintoma isolato, m a si accompag11 a sen1pre ad altri sintomi, quali la cefalea , il vo1nito, la vertig]ne, turbe motorie d ei nervi cranici , ecc., sintomi ch e nel loro complesso solo pos ono autorizzare una diagn osi e tiologica e talora cli sede dell a <'er ebr opatia. Alla comunicazione segue un 'interessa11te discu ssione ci el prof. Rubinalo e del dòtt. Gasparinelti.

Sull'agente etiologico di un caso di piede di Madura.

Dott . BoRTOLozz1. - Considerata la rarità del1'af.fezio11 e in Italia e la varie tà d ei mice li c apaci -di d elern1inarl a, I 'O. riferisce di un caso dovutri a « thrico lecium roseum », osse1·vando in proposito com e sia dato assai di r ado riscontrare p a toge110 quc to fungo ch e pure è abbas tanza co.mt1ne. ed u ta del 28 dicen1bre 1932. l're~icl enl e : Prof. P . L . F1onAN1-G \LLOT'fA.

•Considerazioni intorno a 275 intervenuti per ulcera gastrica e duodenale. l)rof. D. CALZAVARA. - L ' 'O. espo11e i risultati o l lenuti ch e sono ottimi specialmer1te per quanto riguarda i casi operati con reselio11e gastro-d·u o·d en ale. Tale op erazione è una d elle più difficili ·di Lutta la chirurgia addominale ed esig·e una .p erfetta organizzazione operatoria (afiialamento _p erfe tto fra operatore ed assistenti, s tru1nent ario ad a tto, ecc.) in modo ch e i vari tempi del comp lesso atto operativo vengano eseguiti con la massima celerità ed esattezza. Per questa operazione l 'O. i serve del! 'an estesia locale p er ch è le aneste· sie ge11erali aggr avano assai l 'intervento e sono ~au sa d i elevata mortalità postoperaloria. Negli ul Lin1i :38 interventi eseguiti con an estesia locale l 'O. non lamentò alcun decesso. Egli aggiunge ch e 11on sempre le ulceri gastro-duodenali richiedono l 'i11lervento chirurgico, ma che molte Yolte, eco11do il periodo della loro evoluzion e, vanno affid a le al trattamento medico .

[ANNO XL, NUJ\-I. 61

piemi cau sa li da a llri germi l 'O. crede che il metodo chirurg ico debba in vece aver la precedenza, almen o nelle forme di acce11tuata gravità, e, sulla base di 4i interve11ti p ersonalme1d:e eseguiti co11 39 guarigioni, pensa ch e sia in ogni caso da ricorrere alla pleuro tomia con resezione coslaie, co1ne q11ella ch e realizza al massimo il vantaggio fo11da1nentale d el m etodo chirurgic;o, e cioè il drenaggio ampio di tulti i proclotti patologic i dal cavo pleurico.

Rara complicanza dell'erisipela • Dott. M. J30HTOLozz1. - L 'O., constatata la rarità d ella complican za peritoneal e nel cor so dell 'erisipela1 n e illustra un caso, osservato al tavolo anatomico in un baml,ino di 13 giorni, nel quale l 'aJfezione era ~orta in seguito ad escoriazione superficiale d ello :=:e re lo. Oltre ai dati clinici ed a11otolnopatologici l 'O. riferisce ~irca esperier•ze eseguile sui conigli con lo streptococco isolato dal peritoneo del cadaverino, ottenendo nell'animale la riproduzione delle Jesioni ch e si ottengono comunemente con gli s treptococchi di questo tipo. Dott. G. ZAN I ER . - Cutivaccino. I l Segretario: Prof. BozzoLr.

Società Maremmana di Medicina • e Chi1 111·gia. 9

.l\c.lur1anza del 26 novembre 1932.

lndioazioni e tecnica dei trapianti tendinei nel piede torto paralitico. Prof. M. FRANCJNI. - L 'O. dopo avere riassunto la patolog ia dei r eliquati p aralitici della poliomielite acu ta anteriore, illustra un caso da lui recentemente operato di piede equino varo paralitico grave, in una giovane di 15 anni, nella quale praticò il trapianto totale sottocutaneo del tibiale anteriore e tran sinter osseo del tibiale posteriore sul periostio del cuboide secondo Lange, allungò l a metà mediale dcl! 'arhille e la m et à laterale impiantò sui perone i. Resultato funzionale soddisfacen tiss)mo.

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·Concetti attuali nella terapia dell'empiema pleurico del· I' i nf anzi a. Dott. G. Bol\tBI. - L 'O'. richiama l 1a tte11zione

.sulla Lerapia di quest a forma m ediante i nuovi m etodi di cura medica secondo Gra lka e seconclo ·Cocchi . Iliferisce su tre casi curati p er sonalmente 'Con le iniezjoni intrapleurich e di Laurocolat o iii sodio otlenendo la guarigion.e, e conclude che i r1 tu lti i casi di en1piem a infantile da pneumococco .si debba sempre tentare la cura alla Cocchi prin1a c11 affidare il m al ato al chirurgo. Per gli em-

Le iniezioni endovenose di adrenalina nelle splenomegalie malariche. Dott. B. DE LUCA. - L 'O. riass11rne i resultati ottenuti in 10 casi 11ei quali praticò iniezioni di dosi minime variabili da 1/100 a d 1/10 di mmg. ot tenendo in 7 forte riduzion e d el t11more ed in 3 esito n egativo. Consiglia di tentare il m etodo nei casi non cr onicissimi cli splenomegalia, nei quali ultimi le alter azion i scler otiche anatomopatologich e non p ern1etton o la spremitura della milza.

Un caso di rene eotopico pelvioo con malformazione pielo ureterica, oomplicato da idronefrosi e litiasi. Dott. A. BoNACC01ts1. - L 'O. illustra u n rarissimo caso nel qua le la diagnosi laboriosissima si . ebbe, dopo n'lol teplici esami clinici , radiologici e funziona:i, so1ta11to con la pielografia discendente (uroselec tan ). L 'infermo fu operato dal prof. Francini di nefrectomia per via iliaca p araperitoneale, con felice esito. L 'O. m o tra il pezzo anatomico . Il Segretario: dott. BENEDETTO DE LucA .


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EZJO. E PRATI CA •

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA PRATICA CORRENTE. OSPEDALE CIVILE DI CHIETI REPARTO

diretto dal Prof.

CHIRURGI CO SERTORIO

M

RIN ccr.

Considerazioni su un caso di litopedio }YC?r

il dolt. M.'\

' FREDI CAMPAN1\ ,

a iuto.

Un esito relativan1 enle raro d ella gravida n za exlrauterina è nn1>1-.r esentato d alla 1;.tenzi·on e per lu[llgo tempo ·d el fe to m10rto nella cavità .addon1inale. Alcuine yo}te a11z1cb è verificarsi la r ottw·a d ella tuba ·eguita co1ne sempre da cospicua en1orr.ag ia e dalla cl i ~ l ruzion e d cll ' uovo, può .avvenire la r ottu1 <\ d elle n1embra n e o'rulari, o ncle il prodotto ùel con cepimento fuoriuscito dall 'a.z:erlura d ella ~a rra i>erYien.e in rav it à ad<io m1inale attraver o l 'o Lio tubarico, co rttint1 a 11do il suo sv ilup ])O fin o a i n1 e .. i irn·oltr.ati d ella gestazioue e, talora, fino a ll a n1at uranza. Vario è il decorso di questa rrr aYida11z.a a<lclon1i11ale econdaria e il contegno d el perito11eo rispetto al nuovo o pi Le. Talora si ha Cc'\r sa r eazion e peritonenl e, altre volte, ~n,vecc· , 1111a estesai essudazion e fi bri1J osa tabili ce co~1) i CUf a derenze fra il feto e g li organi addom in ali e, e lo sviluppo si i)ro lrae ai mesi più a va11zati , la placenta può perfino invader e il peritoJ1eo e g li organi vicini. Il fe to generalmente muore prin1a di r agg iunge1'e la ua maturanza e seg u e allora la ori e ·de i c.orpi estra n ei. Infatti dura11te la sua riten zion e, si producono delle particolari modificazioni anatomiche ch e sono state b en studiate ·da Kuch en·m ei ter e Léopold. Questo ultimo autore ha <limo trato sperimentalmente ch e i g iovani em l-irioni ven1?0no in. breve tempo digeriti e riassorbiti dal peritoneo. Quando invece lo sviluppo fetal e è più inoltrato si verifica o l 'inca1p sulamento o la s upp uTazion e o il di fa.cimento per arrivo di germi. L 'incapsulan1ento si verifica r aram ente ed è l'esito più favorevole per l:a madre. Esso s i produce quando avendo l 'u ovo in toto n ella cavità 1aiddominale, le .acque amniotiche vengono assorbite e le m·e mhrian·e aderiscono al corpo fe tal e, il quale a sua volta si ra.g grinza e si mummifica. Il peritoneo avvol o-et .1'intera massa in una aa psula fibrinos.a ch e più tardi diventa reonnettivale. J.n. secondo tempo può verificarsi un deposi Lo di sali calcarei nelle m em hran,e e nel co.rpo fertal e e in tal caso il feto ectopica acquista il nome di li topedion . Se1

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oondo Kuch enmei ·Ler bisogna parlare di litokelifi qua!Il·do l 'infi ltrazione 1c.alcar ea h a r.a1g giun1to soltanto l e m ,embran e che avvolgono il feto. 111 tal ca o si o ttengono d ei g u sci calcarei contc111en.ti feti macera ti o m11rnmificati. Quando la infiltrazi one cal car ea invece ·si è compiuta n elle rrnrembriane e i1el f.eto si 11.a il litokelifopedion . Quan1do infine il feto totalmente calcifica to e spog·lio d ei uoi involucri è libero n ella cavità addominale , i l1 a il litopedion. econdo le ricerch e di Strauss e di I(rauss più frequente sarebbe il litopedion, m eno frequen1'le il litokelifo, pii1 rar o ia1n1cora sarebbe i I litokelifo:pedion. Qua nd.o .al feto ectop ico i11vece, e q.u1esto è l'e ilo })iù coqiune, arri vi110 ger1ni P'i ogeni dal . angue n1aterno o dalle ' 'ic ine a n·se intesti11a 1i, i ha la uppurazioo e. Quc .. La può ilil·lervenire a n ch e ~ lunga di. tan za dalla m o rte d el feto, do·p o u11 perio·do t)iù o n1 eno lungo di ritenizion e, e·d in tali casi Q"encral rne:nte si formano raccolte purulen1e r irco ..critte ch e, parte.n·do dalla , acet'l fetale, i a11rono all 'estc1i110 a ttraver o il retto , la vagi11n, la vesci ca, la pal"ete a ddon1inale, ecc. \ttraver so qu-esl e vie, in sie,mie al pus, veing<)llO eliminati i te uti e lo sch eletro fetale. lc une volte invece si h a la peritonite gen·eralizz.ala a d ec·or o rapi.dissin10. Fra i casi di feti riten1u1li a lun go n ella cavità addomina le vanno ricordati specialmente quello di Sens, portato ·p er 28 anni , di Leinze] per -16 .anni , ·di Chiari per 50 :a111ni, di &tppey ])C' r 5G a nni, di Weatl1erh ea d per 40 anJn1i, di Woibcl per 27 an11i, di Lumpe per 23 an·n i , di Wagner per 29 anni , di Wirchovv iper 60 a nni, ecc. Kuch enmeister raccolse 48' casi dì I itopeidio; molto l'ece1n tem.ente il Krauss n e ha raccolti 25 e.asi. Geineralmentc no11 offre pa11;icolari difficoltà la diagnòs.i di ri Lenzion e addominal e di fe to 1no1r to e calcificato , quando1 l 'anamnesi offre riliev i caratteris tici per un:ai pregPessa rottura lt1bar1ca. Invece è difficile il diagnostico quando sia trascor o n1.olto tempo dalla morte del · p.rodotto dal con oeipimen·t o. In tal caso sono scomp1a rsi i sintomi ·d ella g·ravidanza, attenuali e confusi i ricordi ana1nnestici ch e banno un g randis iino ,,alore nella dia o·n o~i d ella g ravidanza ectopi·ca, Ilf()II'male il vol1urrne del1'utero, p er cui l 'esito d ella gravidanza ectopica può esser e confuso con a ltre con.dizioni n1orbose e specialmen te con tumori o cisti o pr ocessi infiam1na tori a viluppo J)elvico. P er ~

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et I f , POLICL IN ICO »

tali co11. . ider-AzioJ1i ho ritenruto opportuno illustrare brevemie n·t e la storia clinica di una donn a portatrice di un lit opcdion la quale è st.ata1 da m e recentemente opesrata. M. G., a. 42, Chieti. Gentilizio immune . Nata d a parlo n orntale i1011 h a sofferto mala ttie degne di nota. Mest-r:uata a 21 anni . Ha sp osa to a 22 n. un uomo apparentemente sano. Dopo quattro mesi dal matrimonio ha avuto un aborto spontaneo comple to. Poi le m estruazioni sono ritornate regolari. Dopo tre ann i ha avuto una gravidanza co11dotta a termin e. Anche dopo il parlo l e mes truazioni si son o ristal)ilite regolari. Dopo aver avuto altri due fi gli, dei quali uno è attualmente vivente e l 'altro mori a 5 mesi i)er gastro-enterite, h a m antenuto regol ar e il ci clo m estruale . Otto anni or sono ebb H un nbor to incompleto p er cui si r ese n ecessario lo svuotamen to trumentale . Ebbe poi mestruazioni regol ari, fino .al 1927. Da tale epoca cominciò ad avvertire i rregol arità ineslruali consiste11ti in accor ciamento dei p eriodi interroestruali aumento della quantità cii san g u e, dolori al ba 'so ventre ed ai l ombi. Tcili di s turbi si ~ono sem1)re più aggravati, tnnto ch e la paziente h a avu to delle ver e e proprie emorragje d u e o tre volte al m ese, con dolori diffusi a tutto 1'addom e, vo1nito frequente e stitich ezza os tinala . Nei quattro anni di durata di questi di st11rbi la paziente è stata visitata da molti ,S anitari ch e hanno con sigli a to 1'interven lo chirurgico per fibrom iom n dell '11Lero. Esa1n e obb iettivo. - Condizioni gc11e raJi :cadenti. Cute e mucose 1nollo pall ide. 11lJ t1 a ca rico rl egli organi Loracici. L 'i sp ezione de11 ·addome è negativa come pure l a palpazione. 11 ri con tro vagin nle pern1etle di rilevare collo uleri110 in g r ossato e duro, corpo dell 'ulero aun1en lalo di volu111e, duro ed irregolare . I11 corrispondenza deJ forni ce inistro e dcl parame trio dell 'iste o l ato si. avverte una 111assa dura ch e appare i 11 intimi rapporti rli conli11uilà col corpo uterino . In alto e pos teriormente si avverle ancora un 'altra m ass:1 dura, grand e com e u11 pugn o, ch e pur essa appare u11ita al corpo uter i110 d el qu ale segue i rr1ovime nti di la teral ità. Is ler ometria 10 crn . i conferma la diagnosi di fibroma d ell 'utero con un nodulo it1tr aligame11toso sin is tro e un altr0 sottosieroso. \Va ·errnan11 : i1egatjva . E ame d elle ur.i11e: negativo. OPERAZIONE: Mass eteronarco i . P o. it ione di Trendelenburg. Incisione 0111b elico-pubica. Dopo aver isol ata l a cavità d el bacino a 111ezzo di compresse, si mette in vi s ta l 'utero ch e appare alquanto ingrossato e di <::011 i s tenza d uro-elastica . Post eriormente e al d isopra di esso si rileva · u11a n1assa <::l1e si n1uove liberame11te nella cavit,\ ad<lon1i11a]c essendo soltanto mantent1ta unita al! 'ann esso ùi sinistra da un cordo ne grosso co1ne un mig n olo e lungo circa 6 cm . Si riconosce s ubito in questa massa u11 fe to cal cifica lo e si a p orl a per sezion e del co rdone. Il lega n1ent o largo ~j 1 1i $tro appare disteso da una m as a r o so-bru11a tra che viene asporta la dopo apertura del fogliello peritoneale d el Jcg·ament o largo s tesso . Si utura l a breccia peri to11 eale e si "'hiude a strati l a p ar ete.

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Esito: guarigione per prin1a1n . La massa asportala per prir11a dall'addon1e, lib era da ogni aderenza con i visceri e soltanto riunita all 'annesso i11istro rla un cordone grosso come lln indice e lu11go circa sei cen timetri, si presenta so tto forma di tin ovoide il cui asse Jn aggiore è cii cir ca ero. 15 e il minore di circa cm . 10; il suo p eso è di circa grammi 300. Tutto }'ovoide è rives tito di una p ellicol a aderente, lucida e trasparente e in esso è nettamente riconoscibile un feto cal cificato n el classico atteggiamento della vita intrauterin a. Si distingue così il cranio con le varie ossa e r ela tive suture, il tronco e, sulla superficie ventrale, i quattro arti ch e prese11ta110 11ttmerosc lus azi oni.

La m as a invece enucleata dal legamento largo è di forma rotondeggiante, pesa circa 250 gr. e macroscopican1ente appare ieostit uita dalla place11ta fornita ancora di un moncon e di cordone 01nbelical e e da ooagt1li di sangue in v'ia di org<lnizzazion c. C0Nc1.us10N1.

Nel nostro caso l 1anan1111res i er.a completame nte n11UJta n ei riguardi d ella rottura tubarica ed è da supporre che i sintomi siano stati poco evidenti in modo da sfuggire all'attenzione .della d·onna. Si può p erò presun1ere .e.b e la gravidanza eclopic.a e la con• eg uente rottur.a· tubarica si


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siano verificati circa otto anni fa e ch e l 'espressione di una ·decidua abbia fatto scambiare la rottura tubar~ca con l'aborto in completo. I dis turbi la1nentati dopo tale epoca, .che si accentuavano sem1pre P'i ù, erano con tutta probabilità d ov uti iai fatti congestivi e .adere!Jl·z iali locali ch e si andavano lentam ente determinando per la presenza d ell 'ovulo fetale :nella cavità p eritoneale. Poichè nessun dato anamnestico ci faceva -sosipettare una pregre sa g ravidanza ectopica, la storia clinica d ell ' inferma e l 'es:ame obiettivo ci i1n ducevano a confermare la diag nosi di fibroma uterino, g ià espr e sa da altri sanitari. Infalti la presenz.a di m enorr.agie in primo tempo e di vere e proprie metrorragie i11 econdo tempo, la durezi;ai d el collo uterino l'ingrossamento e I ' irregolarità della superficie del corpo d ell •utero, la presen za di d11e masse dure aventi rapporto di cooitinuità coll'utero stesso, il ri ultato d ell 'isleromelrj a, ecc. ecc., ci sembrav.ano argomentazioni di m ol to valore a favore dell a nostra diag;no i. Non fu e eguila .] a ricer.ca radiografica che forse avrebbe potuto accl:a•r are la diag nosi, in.a si può anche ammettere che i risultati d ell 'esame cli.n1ico rendessero superflua tale ricerca. D'altra parte è lecito supporre .che, S'J la radi0oo-rafia avesse soltanto permesso di accertare la presenza di una massa calcificata, senza farc i riconoscere m ess:a. 11no srb.elètro fetale, il dubbio diagnostico sarebbe rimasto fra un litopedio e un fibroma parzialmente calcificato RIAS UNTO.

L 'A. dc. crive un caso di litopedion ritenuto per c irca otto anni nell'addome ed asportato c l1iru rgicamen te. N. B.

- La Bibliografia vierte aggiunta

11el-

J'estratto.

CASISTICA E TERAPIA. l nftuen za. Do1'0 a' er fatto rapidamente la storia d ella influenza. H. Morley Flatch er (Th e Practitioner , gennaio 1933) riassume quanto si sa sul i' argomento. Probab ilrr1entc 1 infezione si tr.aism ette da uomo a uomo attraverso cc goccioline » emesse colla tosse; questa via di trasmissione unita al brevissimo periodo d'incubazione spiega l 'enorme estensione che la m .alattia può prender e. L'agent e etiologico è probabil1nente un virus filtral1ile e ,12rovoca una diminuita resi tenza ad infezioni da .p neumococchi , stre· 1

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pLococchi , stafilococchi, cl1e son o causa di gran parte delle co111plicazioni dell ' influenza. l.1 'epidemia influenzale è certamente perio dica, ed ha esacerbazio11i s tagionali (novem bre e febbraio-marzo); ogni ondata dura 5-6 ~e LLin1ane. . I ba1nbini e i vecchi hanno una certa im i11unità, ma se sono colpiti dànno elevate morta lità. . Le lesioni anaton1ich e più importanti ri gLul rdano l 'app,a rato respirat.orio. L 'incubazione è b,r ev i sima : in media di 2 g iorni. L'inizio è i111provviso, a volte fulmi11ante, con cefa lea, dolori al d orso, agli arti e agli occhi, senso di n1alessere e prostr.azione , a volte con nausea e vomito. La temperatura ·ale rapidamente, frequente è l 'epistassi. Jl volto è arrossato, la lingua palino a . I elle for u1c g ravi v'è cianosi. Inoltre si h a nno1 sudor.a7. ioni profuse, tosse a volte paros i tica, espetLorazione ch e può e ere ar1ch e ematica , e si i1ota s pesso comparsa di foco lai broncop!Jlr11 onitici . Il c u.o re è colpito solo n ei casi gravi, in cui si hanno fenomeni di ver.a deficienza cardiaca. La n1ilza l) UÒ es er e aumentata di volun1e. Generalmente v'è leucopenia; la leucocitosi compare colle con1plicazioni (polmo11ite, en1piema, ecc.). Raramente si h a una nefrite .acuta. La febbre può durare da 3 a 10 g iorni e si possono avere febbrette per alcune settimane dopo. L 'immunità ch e ·segue alla malattia dura 2-3 mesi. La convalescenza è lenta e d accompagnata da ,p rostrazione e in • ·onn1a. I tipi c linici dell 'i11fl uenz.a sono: il catarrale semplice, il pnet1monico, il gastrointesti 11ale e l 'apirettico. Le con1plicanze e sequele possono essere : la anosmia che può durare più o meno tempo (ancl1e mesi), la sovdità transitori.a, l 'otite, la cong iuntivite, la paralisi dei mu col i oculari esterni, la n eurite e l 'a Lro fia d ell 'o ttico, nevrastenia, meningite, mielite, polinevrite, encefalite, sinu·site, tt1bercolosi, endocardite, pe ricardite, miocardite, nefrite. La diagnosi non è difficile specialmente in periodo epidemico. Per la profilassi è bene evitare, in periodo epidemico, di freque11tare ritrovi pubblici; sarà bene aereare abbondantemente le camere. U tili possono essere i gargarismi con soluzione di permanganato 1 :4000. Mollo u sali sono pul'e i vaccini misti, che, secondo ampie stati stiche, dànno notevole riduzione percentuale delle complicazioni. Si è consig-liato d i recentf l'uso di ,ritamine (A e D). La cura consiste nel ri.p oso in letto , venti lazion e buon.a ·della camera, purg.ante (caloJll elan o seguìto da purgante sali110), polvere d el D over se c'è tos:;e .. i darà cl.a bere abbondantemente. Non c'è nessun rimedio specifi co de1l 'influenza. Si u seranno, caso per caso ,


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<< JL POLICLINCCO »

i co111w1i rimedi sintomatici adatti alle ' 'arie manifestazioni morbose. Nell.l convale cenza si avranno 1nolti riguardi , e se vi sono stati durante la n1alattia segni di deficienza cardiaca , si continl1erà per qualch e giorno la somministrazione di dig itale. Spesso è utile un cambiamento d 'aria (specialme11 le un soggiorno i11 clima n1,arino). Si pr,e scriveranno a n ch e tonici (ar sen ico , ferro , stricnina, chinina). R. LusE'lA. Bronchite ac11tn. La bro11chite acuta o_sserva C. Blaxla11d Levick (Th e Prcnotitioner, genn. 1933), è sernpre infettiva, m.a. non si può incolparne a lcun ger1ne, perch è n ell 'espettorato si trovano abitualm ente streptococchi, stafilococchi, b . di Pfeiffer e microc. catarrhalis. Più ch e un fenome no i olato si deve con siderare come parte dell 'i11fiammazione acuta delle vie r e piratorie. La diagno i si fa per i sintomi : tosse, bruciore doloroso alla porzione alta dello , temo, ronchi e rantoli. Non c'è un.a cura specifi ca. La ·p rofila si in periodo epiden1ico è quasi impo,s sibile. Nei predisposti a raffreddori si possono usa,r e vaccini a scopo profilattico; è bene anche aste· n er si dal frequentare luoghi pubblici chiusi . Secondo alcuni, la vaccinoterapia è anch e efficace come cura abortiva. Util e è l 'aspirina con calomelano, associati a bevande calde. Nel primo periodo, oltre la permanenza in ca rnera calda e a tempera.t ura costante ed aria umida, ipecacuana e oppio, con dieta liquida , calda. Poi si possono dare espettoranti . Si proibisca di fumare , mentre si .p ermetta di bere bevande alcooliche se i pazienti vi son o abituati. e . ]a tosse è fastidiosa si dia un calmante. La convalescen za suol es ere lun ga, sp ecialR. LusBNA. m ente 11 ei b ambini. La meningite influenznle. La .. 'freq uen:la della menin,g ite influen zale è stata molto discussa; si ritiene ch e tale com })licazion e sia n1olto frequente, specialmente da quegli autori ch e, com e Capitain, danno il n ome di meningite a tutti i fatti di meningi mo o ervati durante delle influenze gravi iperpiretich e, rapidamente n1ortali. O serva invece H . Schaeffer (La Presse Médicale, 13 ago to 1932) che le mening iti e, a più forte ragione, le meningo-en cef.aliti influenzali sono r.aire anche in periodo epidemico. Si tratta talvolta di forme purulente dovute all'azione isolata od associata del viTUS grippale e dei microbi di sortita ch e si trovano nel liquor (•p neumococco, streptococco, enterococco, ecc.); altre forme, invece, non sono purulente e sembriano dovute a l virus influen zale; in tal caso, non si trovano mai germi nel liquor , n è all'esame diretto , nè in cultura. Le meningo-encefaliti sarebbero legate a due tipi diversi di lesioni anatomiche. In alcuni

casi , una r,eazio11c 111cningea, genenalmente discreta, si complica 1.011 un'arterite, che realizza una le ion e focale localizzata. In tali c asi, la para lisi h a un inizio più o meno brusco ed è di olito definitiv1a, .sicch è tali forme, meno gravi per l 'esistenza del malato, lasciano un deficit funzionale ,s empre . serio. Altre volte, come nel caso descritto da ll '.~ . r la r eazione meningo-en cefalica sembra la con seguenza di un attacco congestizio ed edematoso dei centri nervosi, senz1a. arterite localizzata. La r eazione me11ingea e citologica è ge11eralmente più intensa, ma se il malato sopravvive agli accidenti, l 'evoluzione dei fenom eni paretici è molto più favorevole e la restitutio ad integrum della fun zione non è ec· ceziona le. Nel caso dell 'A., il trattamento è consistito in iniezioni endovena e di salic ilato di sodio, di elettrargol e sim ili. L '.\ . rileva oprattutto 1'importanza di non fare sempre una p ro gnosi m olto grave in presenza di m eningiti influenza] i

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Secondo W . Needles (Jour11. A 1ner. J\tled . Assoc. , 1° oLt 1932) la n ie11i11 g·ite i11fluenz.ale, lJur senza essere comune, non può dirsi ma lattia rara. Su 1523 oasi di m eningite ' rerificatisi in New York dal 1910 al 1924, 662 erano dovuti a tubercolosi, 625 a l meningococc.o, 86 al pneumococco, 83 alle streptococco e 51 al gruppo influenzale. Si manifesta generalmente.i nell'infanzia c. nella fancjullezza, ma t alvolta come nel caso dell'A. nell'adulto. Nelle statistiche dei varii autori , la mortalità varia da l 92 al 97 %; la prognosi è migliore n ell 'adulto. Il caso dell 'A. terminò in g uarigione, 1però con lunghissima convalesoen~a e lasciando un.a notevole tachicardia. La sintomatologia non differisce dalle altre forme di meningite purulenta. Per quanto riguarda la cura, la sieroterapia non ha dato finora risultati incoragaianti; la puntura lombare è indicata a scopo palliativo e forse anch e curativo. fil. 1

Grannlopenia e angina agranulocitica.

Henry H.arkins (Journ.. Am. Med. Ass., 1° ottobre 1932) basa la sua esperienza su 36 casi di granulopenia ricorrente raccolti dalla letteratura e su 17 casi di gr.anulopenia primitiva e seconda11..a, osservati n ell'Ospedale della Università di Chicago. Egli ritien e le le·sioni orali e la sepsi come secondarie alla lesione midollare. Attribuisce la agranulocitosi primitiva .a fatti endogeni come allergia, disendocrinia o deficienza congenita del midollo osseo. D 'altra parte il fattore determinante può esser e. un agente esogeno (microrganismi sconosciuti , ba cillo dell 'influenza, veleni chi-


[.!xNo XL, NuM. 6]

miei, ecc.), che agisca in persone normali o tarate colpendo elettivamente il midollo. Per quel che riguarda il trattamento , 1'A. giunge alle seguenti conclusioni: l 'antisepsi orale no11 fa altro che procrastinare I 'ingresso dei n1icrorganismi e il loro attecchimento; mentre d'altronde ogni tentativo di rialzare il numero dei globuli bianchi, non salverà la vita del paziente se la sepsi è già troppo avanzata. La trasfusione del sangue e i raggi X, hanno un valore pootico moltd dubbio. La ch emioterapia risulta generalmente inefficace. Alcune esperienze su animali, condotte dall'A., dimostrano che anche il nucleotide, che era stato propo to in simili casi, non influenza il decorso della g ranulopenia dei conig li con avvelenamento a cuto da b enzene. M. ToRRroL1. I Un caso di tisi •lell'adulto per

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SBZJONE P llATI C/\

csucerbnzioue del

focolaio primario.

Una questione importante e discussa è la modalità di orig ine1 della tisi dell 'adulto: essa dipenderebbe secondo alcuni da una esaoer bazione del focolaio pri1nario, secondo altri da reinfezioni seconda.r ie. Un caso osservato e seguito da F. Hamburger (Wien. Klin. ltVochenschr., n. 39> 1932) parla decisamente in favore della prin1a ipotesi. I primi sinLomi di infezione tubercolare si manifestarono alla età di 1 anno e rnezzo, co n una cutireazione positiva. Circa un anno d opo la p. pre e11Lava un ' infiltrazione del lobo superiore del polmone in. Negli anni su ccessivi la oom·b ina è stata sem · pre bene ; rivista all 'età di 7 anni presentava però ancora una ipofone i al lobo superior e sin ist.ro > cui radiologica.mente corrispondeva un opacamento uniforme . All 'età di 20 anni , i11 seguito a un r,aiffreddamento, ammalò di bronchite diffusa; scomparsi ;i. fenomeni catarrali diffusi, persisteva al lobo superiore sinistro u na ipofonesi, con r espiro bronchiale e rantoli umidi, consonanti. Espettorato con abbondanti b acilli di K och. L ' e ame radiologico dimostrò un opacamento del lobo superiore sini stro con n el m ezzo u11a caverna della g randezza di un uovo di piccione. PoLLITZER . Per troncare gli accessi di emicrania.

L. Hahn (l\1ed. /(linik, 1932, n. 37) raccomanda le iniezioni endovenose di em e . 0 ,04 di papaverina. L 'iniezione riesce bene n ella fase angiospastioa.; in quella di trasudazione e ~li aum ento della pre sione cerebrale , da nno buuni risultati le infusioni di soluzioni i1)erto11iche (glu cosio o c loruro di sodio). Dal punto di vista profilattico, ricercare gli allergen i a cui il paziente è sensibile (sp esso sostanze alimentari, carne, latte, uova, cioccolata , leguminose) e gli eventuali focolai infet tivi. Come cura intomatica, luminal , bromo , nitrocoiipi. fil.

SEMEIOTICA. S1tl valore dei referti capillariscopici al dito in pediatria. Si ~ riLen;urto fino ad oggi, che la r egione più adatta per studiare sul vivente i capillari sia quell3 del la plica u11g ueale. G. Salvioli (La Pediatria, n. 16 1 15 agosto 1932) ·dimostra inveié.e, ooi suo,i studi, come tale seda non isia la più indicata per simili ricer che, per svari.ate caria tteristiche anatomi -. che e fisio1o·gich.e da essa possedute. Insegnia.m enti molto più precisi si otterrebbero, al contrario, ·e seguenido la ri oerrca su113i. faccia ·e sterna ·del lìadiglione auricolare. Usando poi un apparecchio speciale di pro pria ideazione, denornin·a to: tonopsa tiroscopio, l 'A. è riuscito a dimostrare c he, al cootrario. di quanto era stato a fferm1a.to, l 'ansa capillare· è gi à preformata alla nascita. Vengono in tal m ·odo a perdere valore gli schem~ proposti perla valutazione molutiva, baisati sopra una supposta m orfogenesi ·d ell'ansa stessa. Si r iafferma infine la necessità di procedere.allo stu·dio morfologico e fu111 zionale dei oapillari limitandosi a·d un unico 1campo, even-· Lualmente ripetendo gli esami su diverse sedi._ 1

l\f. F AB ERI·

RUBRICA DELL'UFFICIALE SANITARIO · I provvedimenti per la difeso. della viticultura in rapporto alla vigilanza igienica s11gli alimenti e-

bevande. I provvedimienti peir la difesa econom~ca dell.a viLicultlllf'a di r ece11te en11anati con R. Decre- . te-legge 2 settembre 1932, n . 1225 (Gazz. Uffi ciale n. 227 d el 30 settembre 1932) contenrro1n10 a lcune disposizio11i in materia di vini, vinelli , aceti, sciropp·i , conserve, ecc., sullequali importa richiamare l'attenzione degli uffi ciali '"'anitari perch è modificano notevolmen te quelle attualmente in vigore, contenute n el R. Decr eto-legge 15 ottobre 1925 p er la r epressione delle frodi n e1l]a preparazione e nel commer cio di prodotti agrari (v. Policl. , nu-mero 29 del 21 luglio, e n. 34 d el 25 agolo 1930). Vini. - P er i vini il DLl O o provvedimento m odi fica l '1airt. 13 del decreto-legge p erchè vieta cn za ecceiziome la vendita di vini con grado a lcoolico inferior e al 1O % in volume serossi e ·d e.il 9 % se bianchi, elevando così di un g ra do i pr ecede4nti li.miti di toll eranza. Inoltre, n ei locali di ve·n dita djretta a l consumator e, è fatto obbligo di indicare a l p t1bblico, in n1odo b1ene evidente, il grado alic.oolico· del vino , trann.e P'8!r quello venduto itni fiaschi o . bottiglie g ià confezio1n°a ti e portanti l'indicazione del no m e del vino e del p r oduttore. E' vietato aumenta1~e artificia lm em,t e il grado a lcoolico d el vino mediante ~a1 concentrazion e o l'aggiunta di mo s~o conicentrato. Vinelli. - Contrarian1en le alle di sposizi001i :


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I f.. POLICLINICO

preesistenti, ~ vietato di vendere o detenere per ven.dere il vinello, fatta eocezio ne iper quello destiin .a to alla distillazione (ch e deve essere addizionato con calce fino a peazione qUla:si neutra) o alla fabbricazione ·dell 'aceto (lche deve essere addizionato con almeno il 15 % di aceto di vino in m odo ·da risultare nettamen... te a cido). Aceti. - Le nuove disposizioni amn1 etto1Do due soli tipi di aceto commestibile, l'aceto o a1aeto di vino, ottenuto dal vino o ·dal vinello, col 5 % di acidità totale e con esclusione di materie coloranti e di altre sostam,ze, e l 'aiceto ottenuto dalla fern1entazione acetica dell'alcool e tilico. Questo deve esser ven·duto come aceto di spirito e può esser commerciato esic1lusivam iente per la conservazione dei prodotti agricoli e mon può ersser mes·colato1 oon l'aceto dj ino, m1è co·l orato !8.Jtifici.alm ente. Sciroppi e co1ise,·ve. - Lei definizioni relative ad a lcuni di qu.esti pro·dotti contenute n el1'art. 37 del R. Decreto-legge del 1925, sono state alquanto modificate n elle nuove disposizioID.ii, le quali riser\1ano il nome di succo musito e simili di un dato frutto a l liquido ottenuto per spremitura dal f.r'Utto !Stesso, con o senz.a concentrazione. Col nome di s,oiroppo è d·ef:iin.ita la soluziorìe1 acquosa di saccarosio. e come sciroppo di un dato frtitto 1 il liquido ott em.iuto mescolan·d o il suaco o mosto del frutto, concentTI~rt;o o no, co n saccarosio o is oluzione di saccarosio. Il nomè di sciroippo, seguito dall 'in·dicazion e di una ~ata pianta, si deve u·s are solo p e 1" le soluzioni di saccarosio co11 .aggiunta di e~tratti o tinture ricavate da frutti, semi , cortecce, buc·ce, radi1ci , fa.g lie, fiori o altre parti -della pianta. Rei tano invari1a1te le disp1osizioni vigenti sulle conserve, rmlarmiellate e gelatine di frutta. Un.a notevole imnovazione è costituita inve.ae dal ·d ivieto ·di preparare e mettere in comm .e rcio sciroppi composti in tutto o in pa:rte, -con eiss.enze sintetiche o comunque non. rispondenti alle definizion.i sopra indicate. Con ciò si vengono a proibire i cosiddetti sciroppi artifi ci.ali 1che er.an.o ·p ermessi dalle precedenti ·di• • • spos1z1on1. Nell1a1 1preparazione degli sciroppi di frutta e di 1p iante è ammessa l 'aggiunta di .glucosio in quantità non superiore a l 25 % della ricchezza zuccheriin·a totale e purchè il prodotto sia venduto con l 'indi1cazione ben evidente di sciroppo conte.nente glucosio o glucosato. Fatta eccezio.n.e p·e r i succhi ·d 'uv.a, è permessa anohe l 'ag.giunta di sostainze coloranti innocue, a norma del R, Decreto 30 ottobre 1924, num ero 1938, a condizione che lo scirorpipo porti la scritta ben evidente: colorato con colori con... sentiti dalle disposizioni sarnitarie. Per tutti g li Slciroppi è c-01I11sentita l'aggiunta di acido citrico naturale o di aicido tartarico naturale. Ai succhi di frutta si ·p uò anche aggiun.gere ani1

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[ANNO XL, NUM. 61

dride 1solforosa in quantità non superiore a millig·rammi 350 p er chilogramma. I prodotti destinati all'esportazione possono COIThtenere 1a;:nche le SO'Sitanze a1I1.t ifennentative ammesse neigli Stati di destinazione. Saranno emanate le norme regolamentari per l 'e&e1c1Uzione ·della nuova legge, la quale frattanto entra in vigore col 1° novembre 1932 pea- la parte riguardante i vini, vim·eilli ed aceti, ,eJ col 1° gennaio 1933 per quella relativa agli sciroppi, conserve, ecc. Il decreto, di cui abbi.amo indiicato le parti che interessano la vigilanza arunonaria, è stato ispirato da fimalità prevalentemente economich ei i~ quanto mira a·d accrescere l'utilizzazione ed il consum.o dei iprodotti d ella viticultUJra. Se, come igite n.isti, p,otre.ino fa·r e qualche riserv.ai su11 'elev.amento del gra·d,o alcoolico dei vini n1 essi in commercio e sul divie1to di vendita dei vinelli, dobbiamo inve1ce p ien.ameinte approvare gli altri provvedimenti che valgono a meglio tutelare 1::1. .genuinità dei prodotti e ~ri impedire l 'tiso di .tutte quelle bevande a }):a se di essenze artificia li , che, an che quando 1n.01n sono nocive, non possiedo•n o certo le ottim·e qualità igieniche ed alimentari delle bevande ottenute1 ·dai prodotti natu.r ali dei Jl -.) Stri frutteti e delle nostre Yioone1. . A. 'FRANCliB'fTI. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI. All'abb. n. 9670: Un.a inferrniera italiana, regolarmente diplomata, e con lungo servizio in ospedale americano, può trov.a re occupazione in ospedali italiani ? Si; occorrono però : certificato di cittadinanza italian,a, corso preparatorio, esame di Stato, dirploma di esercizio italiano, non ·oltre 3.0 anni di età. Gli ospedali italiani hanno un Corpo regolare di infermiere corrispondenti presso a poco alle << nur.ses ». T. F.

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VARIA. Le cause del regresso delle nascit.e. Su questo fe11omeno che si osserva n-e~ paesi c.ivili, ha scritto recentemente una monografia U. Sternberg, analizzata in Arch. gen. di ne.urologia, psich. e psicoan., 1932 , n. II. L'A.. ha studiato specialmente alcune nazioni ad alta coltura (1F rancia, Germania, Svezia) od a nuova coscienza sociale (Russia bolscel\Tica). Per i paesi dell'occidente europeo, la regressione è ·data: 1) Dall'aspirazione individuale ad un elevamento sociale che fa passare in seconda linea i fattori affettivi a favore ·dagli utilitaristici; 2) D,a,l movimento di emancipazione della donna; 3) Dallo ·s pirito capitalistico; 4:) Dallo spostam·ento delle età relative al matrimonio ed alla generazione. fil .


[ANNO

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SEZIONE Pl\A'l' lCA

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NELLA V I T A ,p R O F ES SI O N AL E . TRIBUNA LIBERA A. proposito di concorsi ospedalieri a primari chirurghi.

. Al prof. Roberto Alessandtj è perve11uta la seguente lettera: Illustre Professo re, Il caso a Lei riferito dal prof. Tan ini e da Lei autorevolmente comm:entato nel n. 50 (1932) di questo giornale, al solo scopo di trarne argomento per sostener~ che la prova di Medicina operatoria sul cadavere, cosi come ora si fa, può essere destituita di ogni valore probativo, e per preconizzare che sia inodificata, come Ella aveva proposto or è più di un anno, ha provocato da parte del prof. Morone una lunga lettera (n. 2, 1933), intonata a difesa dell'operato della Commissione giudicatrice, inentrc nè dal prof. Tansini, i1è da Lei era stata detta alcuna parola contro la stessa. Il prof. Morone muove, al candidato ritira tosi, l'accusa di deficien%e tecniclle, di. lesioni di organi che dovevano essere rispettati, di lacune nella preparazione chirurgica, con affermazioni che credo il candidalo non meritasse: in ogni modo fuori luogo, poichè nl1lla han110 da vedere colla tesi in d h;cussione. In sostanla egli si dichiara contrario alla tesj dei proff. Alessandri e Tansini, ma Yuol propor i altresì di completare Je di Lei cono cenze ul ca o stesso, pensando ch'Ella ne sia stato imperfettamente informato . Ora io penso di poter aggiungere qu:ùche co l alle i11formazioni particolari del prof. ~lorone , perchè a11ch'io conosco il caso cc direttamente e n1olto da Yicino ». Primo pun lo : prova d'esame sul cadavere. Il giorno successivo a quella prova uno dei due Membri tecnici della Commissione dichiarava al ca11<lidato che que ti era a viato a una prova bril · lante, perchè avrebbe potuto trovare l 'arteria in }lochi minuti. La Commissione infatti si era compjaciula di rilevare come il candidato avesse proceduto in 01odo corretto alla esecuzione della ricerca ed e~primeYa l 'opinio11e, o l'ipotesi, che l 'arteria, insoli la men te fragile e sottile, fosse sta la lacerata nelle manovre di dissezione, rendendo i così irriconoscibile. Queste parole mal si accordano con la « fotografi:i >' che ci presenta il prof, Morone. E in verità la ricerca eseguita dall 'Anatomico non permise di rilevare alcuna ferita della vena giugulare profo11da, ed anche l 'arteria tiroidea inferiore (~nomala e rudimental·e, n,on soltanto esile come <lice il prof. Morone), che si dubitava lacerata, risultò intatta. JJe par possibile che quel cadavere, da due mesi iniettato con formalina e conservato in frigorifero, con i tessuti induriti, coartati, inestensibili, rrtumrnificati, si puestasse davvero e nel1'angusto campo della ferita operatoria, ad una <'osì nitida descrizione di piani di fa.5Ce di capsule, quale ce la offre .. il ~[oro ne? . lon lo cred0- e ben

lo sa11no coloro che ebbero la poca ventura di cimentarvisi sopra. Lo stato del cadavere difatti era tale che uno dei Membri della Commissione affermò che si sarebbe dovuto rifiutarlo. Ma rifiutare il cadavere poteva suonare offesa alla Comtnission~ che l 'a,·eva accettato con1e adatto al fine rli vngliarvi ]a perizia operatoria dei candidati e nessuno si azzardò a farlo. Secondo p~nto : il prof. ~forone si 1d ice in grad0 di affer1nare che il candidato fu cc la sera preced~nte la prova clinica, consigliato ed incoraggiato autorevolmente a continu are negli esami, nel1 'opinione <·he la prima, non favorevole prova, avrebbe potuto es5ere compensata da un esito buono delle altre e da una buona classificazione dei titoli cli carriera, ~cientifici, pratico-operativi; e chein ogni modo ciò avrel>be potuto fornire una sicura prova del suo valore e costituire un 'efficace tutela del suo prestigio ». Effettivamente il candidato fu c.hiamato da quell'autorevole Commissario; ina non la sera prima, bensì la sera stessa della prova clinica, quando cioè egli si era già rit~rato dal concorso. Quella persona disse ch e aveva avt1to l'irit enzione di chiamarlo la sera precede11te; ina che non potè, per ragioni contingenti; si dole,-a clj non averlo fatto, }Jerò non pensava che il candidato avrebbe preso la decisione di ritirarsi senz'altro rlal con~orso: an1ichevoli dichiarazioni, che i1t1lla avevano più da Yedere con il proseguimento delle prove d 'esam e. Terzo punto : il candidato, dice il prof. Morone, si è preoccupato di chiedere un controllo postumo (mentre sarebbe stato facile cb.iederlo tempestivamente alla Commis ione) i1on già per la tutela morale dei suoi interessi, ma « pit1ttosto per procurarsi un argome11lo sfruttabile per tentare di ottenere l 'annullament o del coil cor so ». E facile ri pondero : il candidato sape n bene che per ottener~ l 'annullamento del con corso avrebbe dovuto eventualmente ·prosegl1ire nelle prove sino alla fine. Invee~ preferl ritirarsi, decade11do così da ogni possibilità o diritto di far valere degli interessi rn.ateriali. Rirhiedendo, o cose finite, un controllo del suo operato a persona con1pete11te e per di più u col crisma di t estimonianze », egli dimostrava la sua convi1azio11e (e conio già dissi, anche per l 'attestazione di qt1el n1embro autorevole) di • nYer eseguita correlta1rr.cn te la r icerca e di voler 1)erciò conoscere il motivo 1)er cui essa era fallita. Quale ia stato 1'esito del! 'indagine fu esposto cori cl1iarezza i1ella lettera del J)rof. 1'an sini. Che fece il candidato in ])Ossesso di ques ti dati P Si limitò a comunicarli con una lettera al Presidente (non tecnico) della Co111111issione « allo scopa di stabilire in modo })reci so la verjtà dei fatti, nella speranza di riuscire con ciò a cancellare l 'impressione non f~vorevole - così conclude il candidato. in quella lettera - cl1e V. S. potesse avere ripoxtato sulla mia preparazio11e chirurgica per l 'apparente insuccesso di quella prova di ~Iedicina ope-


« lL POLlCLINICO »

236.

[ANNO XL, Nu l\I. 61

d ente il dlvieto di sputare flJ.ori d~i mede~imi ». i a toria » . . La lettera porta la d ata del 25 luglio: • quasi c~ntemporaneamente il canclidato ne cl aYa_ Ar\.. 12 d~l ij.egolarrìénto per 1'attuaziòne di mi,·erba1e notizia al clinico chirurgo, ~1embro di gJ iorie igie11ich e e sanitarie negli alberghi, appTovato con Il. D. , fA 4 maggiQ 1925, n. 1102: quella Commissione, e per scritto ad altro ~1en1bro <:Iella · èommissione stessa. cc Nelle camere di alloggio, nelle salè di tratteI jatti 'st ann,o pertal}.to a djn1ostX:a're qua11 lo clenimento, nei :.c.o rridoj, nei ve.s,tiboli, nei pianerot. ' . toli delle iscale ed in altri ambienti abitabili si J:.ole sia l'argomentazione cle~ prof. Mor:one cl1e <lovranno p orre · 's!»utacchier e igieniche in nu~e­ ·<< l 'esame p er rigoroso dovere. di ec1uanin1ità doveva ro adeguato ». esser~ giudicato in bàse a ql1anto era sta~o fatto d urante l 'ora regolamentare ». L'esisten za .di un'aArt. 22, secondo e terzo comma, del RegolaJ1on1alia, alla quale 1dai Membri tecnici non ·si era me~ to generale sull'igiene dei .lavor.o, · approvato j)ensato, avrebbe coml111que inquinato di errore il con R. D. 14 aprile 1927, n. 530: g iudizio, e ciò a prescindere 1d allo slato del cadau L 'eser cente dovrà tenere, · nelle aziende prevere. Non solo il controllo spontdneo· poteva qui11dette (industriali e co1nmerciali), sputacchiere da <li sembrare opportuno, ma bsérei dire ch e sarebbe pulirsi e da disinfettarsi , cohvènienterriente, tanto ·s Lato· dovèròso, prima di fo1~dare s u quel risultato 11ei locali chiusi di lavoro g\1anto 11elle scale· e 11egativo una discu ssione ch e p oteva,· an zi direi mii 11 altri l t1oghi di passaggio. ' . · 1·aya a co11<lurr~ verso consegu en ze d ecisive p~r la « Nei locali e luoghi ~predetti è fatto ònbligo ai }Josizfo.11e .del candicl ato. lavoratori di· servirsi, pèf .sputare, delle sputacchieOso es1Jri111erLe la sper an za ch e da queste discu s · r e; i trasgressori sono puniti a 11orma d ell " ar~ i o ni j)O S:3f'.l l0 . SC::t tt1rire - Chè solo· t al e poteva esLicolo 56 ». ~ ~ re 1'1n Leu lo della lettera del prof. 'fansini' e del La circolare aggiunge ch e flalle disposizioni su :( li 'Lei co1nmento - riorine ch e giovir10 tanto· alle riportate risulta come non, solo le sputacchiere _\J1trnini s l razioni osp italiere e quindi ai malati, debbono essere in {\111nero adeguato, ma anche {1'Lianto .a coloro cl1e iriteniiiono percorrere una car- ~gieniche. Tali non possono ritenersi certe spuriera ospitaliera. · tacchiere · scopert~ e che per la propria struttura Voglia gradire 1'èspression e del mio vivo e deantigienica possono anzi ie<istituire, ;specie nei f erente C?Ssequio. luoghi di pubblico. convegno, pericolosi veicolì . . PAvia, l~ gennai o 1933 - XI. · d 'infezione. Dev .1110: [Jna sputacchiera che risponda ai principali reDott. T~noA nno GTOJA. quisiti igienici deve es-sere sollevata da• terra pur avendo una base solida che ne impedisca la ca•• cluta, d eve essere munita di coperchio sollevabile, Con riferimento alla cliscu ssione svoltasi n el nopreferibiln1cnte con perlale, evitando che il conte:... lro periodico s ui con corsi a chirurghi primari nuto possa disseccarsi e polverizzarsi,, deYe essere d e.gli ospedali, il prof. A. Manna di Roma ci scridi st :-utlura tale da poter venjre pulita e disin,·e per ricordare un articolo d a lui pubbli.cato ne fettata ·con,·enie11temente, deve infine essere di -<< La Federazione 'Nledica » del 20 ottobre 1929, dal as pe tto este tico tale da non produrre ripD:gnanza. ti lolo : « Concor si e carriera ospecl alier a », articolo . .. . <::J1e ora t orna d'attu alità. • I

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C O N C ·O 'R S I .

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· 111 segt1ilo alle ampie e serene con siderazioni fal le dal prof: Alessandri e all 'espo izione del caso c he ha provocata la discussione, •· fatta d'alle due parti, consideriamo il dibatiit<? come 'c hiuso. La R edazi orie.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI. '

Obbligatorietà delle sputacchiere nei · locali frequentati ~al pubblico. \ Il ~Iinistero d ell'Interno , Direzione Generale <lella Sanìtà Pubblica, Divisio11e A. T., Sezione I, ha diramato ai sigg. Prefetti e Autorità assimilate una circolare in cui si richiamano le d~spo sizioni seguenti: . Art. 161, çapoverso, d el Regolan1ento generale sanitario. approvato con R. D. 3 febbraio 1901, Il . 46: . . (( Nelle abitazioni collettive, n egli stabilimenti i11dustriali, nell~ scuole, n ei luoghi di pubblico c.9nvegno, negli uffici e n egli .~sercizi .aperti. al pubblico saranno tenuti recipiei;lti speciali per raccogliervi gli sputi e sarà scritto in modo eviI

POSTI

VACANTI.

(v. LIERNA) . • ALASSIO (Savona). - Scad. 20 mar.; L. 7200 e 10 bienni ventes.; riduz. 12 %; età lim. 35 a. ; tassa L. 50. ABBADIA LARIANA

Scad. 20 feb.; la cond.; L . 9000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1000 s~ uff. san .; riduz. 12 %; tassa L. 50, 10. ANDRANO

(Lecce).

-

BoLzANO. Comune. - Proroga: 28 febbr., ore 18; due condotte; età lim. 35 a. (al 24 ottobre per la 1a condotta e al 29 ottobre per la 2a condotta); v. fase. 2. CAl\lPOBAsso. Amministrazione Provinci·al~ . Coadiutore p~esso la Sezione Medico-Microg:rafica e coadiutore presso la Sezione chimica del Laboratorio Provinciale di Igiene e Profilassi. Concorso pubblico per i p redetti due posti per titqli e esa1ni. Per ognuno di detti posti stipendio annuo L. 11.000 e indennità di serviziq attivo L. 2.200, salva la riduzione. del J.2 % di cui a~ R. D. 20 novembre 1930, n: 1491, e. al lordo c;I:lle prescritte ritenute di legge. Età massima anni 35 salvo · eccezioni cli legge. Scadenza 15 marzo 1933. •

1

I


!.c\N~o

XL, ·Nui\r. G]

C.\TA~IA.

R. Prefetliirn. -

Per liloli ed esami. ljfiiriale ' a11i lario per i Co1nu11i di ~icolosi e Pe<lara (con5orziati) Viagra11de e .., anta :\!aria di Li1

<'Oclia. Sti1>endio iniziale a.1111ue L . 6000 u . ce llibile a quattro aume11li periodic i quu1c1ucnnali .del rlecimo. cadenza 1.5 111arzo 1933. Per altre i11for111azio11 i rivolger i alla Il. Prefel l ura cli CataJ1ia. • I~s 1No LARIO .

FAt~'"Z.\ ( ' .

(v.

LIERNA) .

RAVENN.\ ) .

Comun.e. -

Gt:~O\ .\ . • lmn1i11.

l'r01•i11 c:. - Scud. 20 tt}>r.; ,) 111c-Oici nell 'O pedale P icl1ialril'ò I)r oviu ·. (1>ro1t1i c ua1nente per gl 'I~ lilu l1 cli <;c n o, ·a-()ttt.\rlo di Cogoleto) ; L. 14.000 e levabilì a L. 22.400, ollrc L. 2000 ~t'r \'. all.; i>er Cogolclo i11de n11 . re~ id . L. 4000 e allog~io; età lim. a. 35. I (.;IltTn:LLA (/i' oggia) . - Scad . 12 mar.; L. 9000 e 4 quadr~en ni clec. ; riduz. 12 %; elà lim . 3:1 a. al 10 gen . ; tassa L. 50. L1 E Rl'iA ( Provincia lii C·o1no) . Posto di UfficiaJe ... anitario per il co n sor zio: Lie rn a, 1\bbadia Laria11a, ~la11clello Lario, ' Tarenna, E i110 Lario. lipe11dio L . 9000 co11 c1ua llro aume11 I i quinqu e J1nal i d el decimo ; L. 3500 per tra ·ferta . lliten uta ùel 12 %,

C. P. Giornata Orfani , 1 ~6 R.

~I ., con liber o eser-

c izio fuori orario uCficio ; e tà lim. 45; tas a L . 50 ,20 . "' ade11za 30 aprile 1933. Per c hiarimenti rivol ger i alla cgr e le ria Comunale di Lierr1 u. l~ozzo

o (IJad ova) . - Scad. 20 feb.; I i re 10.000 ol lr(' c. -v ., L. 600 \1rf. san .; ca a cli nhjlaz. .con fillo L. 1000; elà lin1. 40 a.; ta !>a L. 50 . LLGO (v. RAVE 'J A) . ~l.\XDJ~T.LO Li\RIO (\' . Lt EP.N A) . ì\ I COLOS I ( \ . C \T o\1' I \ _I . PEDAR (v. Ci\TA~I~

ai

1· l! TJ_

R .\VENNA. Consorzio Pro1Jinc. Anlil uberc. -

Scad.

mar.; direttori delle Sezioni di ~pcn sarl n l i cl i Faenza e di Lugo ; L. 9000 oltre i11de11n. tra fcr la ; ~là lim. 45 a. al 3 gen.; lassa L . 50, 10. Ilo)L\ . Cassa 1Vrt1i o nnlc J>Cr le .1 ssi cu razio1ti ·ociali. :oncor o per titoli e p er e ami per 60 po. ti cli m<:<lico assi. I en le pres o gli O!'J!eda l! a11atoriali della Cassa. I scrizione a l P. 1' . J· . l11>e11 <iio a11rLuo L. 8.400, oltre l e con1pcte11ze acce · orie (villo e alloggio gra t\1 i ti nell 'O p edal e), ]J jù u~a tredice ima mens ilill1 di stipendio. ullo tipe n ch o non è ft:llt~.i la- l"ilenuta : :I:>e.E· l'l. ~lob. Chierlere nr1nurLzio alla J)ireiione · (:}enerale (Servir.io perso11al e), via Mi11gheLti 17, Rom;:t.

MctJrina. . Il con.cor!'-O per la 11on1ina cli 13 lenenli 1ncdici jn S. P . E. nel Corpo a11 i la rio in il i tare n1ari Ll i1r10. Potranno prend.ere parte al concorso i lattrea,Li i 11 n1edici11a e cl1i rurgia c h e abbiai.10 otte11u lo l 'abilitazione all 'e er c izio ptòfessio11ale a n orma <!elle recenti dispo ~ i z i o11i e non abbia110 ollre1)assa to i 27 a11ni cli età al 1° gent1aio 1933. P er colore ch e J\Ol\IA.

Ministero

della

ri ullano r eg0Jarn1en le iscritti al P. . F . prin1a clel 2 ot tobre J 922, è concessa, sul li1ni Le massimo di età. una proroga di durata pari al le111po per c ui e si, a nteriorme11te al 28 o ltob.re 1922, a pparte nn e ro al Parli lo. J>er le a l lre n o li r. ie ' . precedcn le 1\ . :). S. \I -\Hl\ n1 L1 r.0 01 \ ( , . C;\TA:'\ J \ ). S. ~{A RO Dl SALll'IE ci -er o1ia) . - Scad. 20 f eb .; r i \'Ol ger i .Segreteria co1n .

(Bresci a). - Per Li lo li . Condotta medico1.: l1irurgica residenziale. Abitanti 1352 dei quali 120 inscritti nell 'elenco dei poveri. Lo s tipe11dio i11iziale al lordo del 12 %, di 11. ~1 ., della Complen1 .; d ella ritenuta pe11 sion c, d c ll 'I.N.I.E.L. e d c l le al tre cli Legge, ù di L. 12.000. Indennità 1,. 1200 ))er mezzo di lr~ porlo con n1otor icletta . e L. 500 Jler carica di u l'f. aui Lario. Do111a11cla in rarla legale e docu1nenli debbono pervenire alla Seo-re leri a cie l Co 1111111e n o n oltre l e ore diciotto o dcl 10 aprile. • ·ron rTTO (Bari) . ,,cad . 15 apr.; L. J0.000 e 5 ccuadric nni clec. · riùu z. 12 %; età lim. 40 a. n1 17 ge11.; Las a L 50,10; liloli ed e ·ami. Chied. un11 unzio 1 'l'nr.v1 so . .-\r111ninislrazion e ]Jr ovin ci<1le. - Il C'Ol\· <'Orso aJ l>O lo ç)i C'OéHliulOl'C' d e ll a nezio ue i\Jcd ico-~1 ic rogr afj cu del 1.Jabora torio .Provinci ale di Ig ien e e Profilassi , ba11dilo con avviso in <lata 20 o llobre 1932, ~. 9 1, è prorogalo a Lutto il 28 febbrai o J93:3. 'fnEv 1so. ()s11ella l e i:;·ni1e u J~ l e Ìla ·<1i ~at"Gic1 ». .\ tull o il Q 111a rzo 1933 è a11erl o il cq11cor so per titoli , ccl eve11tualn1e 11te 1>er c .. an1i 1 al po to di C.;hirurgo prin1ario della l l) i, i ion e . .A . eg1tq. al1lLUO L. 7 .500 lorde, rid ott e d e l 12 %; 1nque au1n en li quadriennali d el 10 %; eYe11 Lual e in cle11nit ~ la r o-vi, e ri; co111parleci j)az io n c i1egl i e n1olun1en t1 riscos i <lall 'O. P. p er r11rc clozzinanli . . Per inforn\azioni rivolger i alln "cg- rr le riil . VAttENN A (v. LIERNA) . V IAGRA1 DE ( ,. • CAT.\ N I J\) . VILLATA ( Vercelli). ~ P.os lo di inedico cp.ndot~o c•om un.al e. Scadenza ore 17 del 20 mar.zo . 1933. P~r i11forrr1azioni rivol ger i alla Segreteria Corr1un r.1le. Il f>.odestà: B t::LTnA~LI 1' 1. · 'ftGN ALE

cad. 2 !cL. ; i)Cr llavallc ; L. ' 10.000 oltre assegno complemenlare variabile L. 3500; ca\allo od autoveicolo L. 2500; 5 quadrien11i clec.; età lim. 35 a.; lassa L. 50. . . F1nr~'"ZE. R. Arcispe.dale di J.<;, A1aria iVuova e La-Oili1~1enli Riuniti . A l11Lto 23 fc b., 3 a i leuti rneclici chirurgi; titoli ed esa1ni ; età .lim. 30 a.; L. 6400 da decurtarsi rlel 12 ~~' e.-\'. e alLre i11de1mità regolamentari ; la ·sa L. 50; d oc. a 3 mesi <lal 23 gen. Chiedere tn1nunzio. FERRARA.

237

SEZIONE Jlfi.\TJ<.; \

1

I

Avi;erlenza. - Quando non è altrimen ti indicalo i concorsi si riferiscono a condotte medico, 1\irurgiche, i com1)ensi a llo . s tipendio base.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il concor so p e r ln rntledra cli ntcdic ina 'de~ la' oro nPIJa R. 1ù' crsilà di apoli ·ha a,•t1 lo : per 1

e i lo la tern a: proff. .\icolò Caslelli110 , Gus tavo l)ttarelli e Giu eppe Aiello ; i prin1i d1-1e ono inc'"urica li della s tessa rliscipJi11a, ' ri ·p p ttivarriente . a Napoli ed a i~ori110~ il l_e rzo, già dir~ltore della Sezione medica della P ol1an1hulanza di Porta Garibalcli in lVIil an:o,_ . è o,r a i)rj1t1ario n'lçdico tlel~ 'Ospedal c C iv ile d1 Lcgna11 Q. . . . . . llallegra1nenli . eu li li aj I r e 1ll u s lr1 Lucl1os1:

La Far oltà medica della 1\. l: qi cr ilà di Ca1

g li a ri ha. chia1nato ...all uua11in1ilà il })rof .. Vin$ enzo ccardi, al liCYO cle\ prof. c;.ne tnn o Lod a lo!, .alla c alteclia cli clinic i;). · f)c uli&Lfcn. , u

•'

"

....

'

La lo i 11caric-ato de~­ l 'l11scgna111enlo di palologia n1èò ica i1ella R. Un1,·ersi là cli Catania. .

11· J)rof .' Sal valore Fieliera è


238

.

H

IL POLICLIN ICO

Il prof. Ezio P o-lacco è nominato chirurg o primario dell 'Ospedale Civile di Bolzano, in esilo a con cor so p er titoJi ed esami ; egli · era risultato primo n ella t erna. Vivi rallegran1enti. Il nostro collab oratore dott . Giuseppe Addessi l'la in questi giorni consegui to la libera docen za in ostetricia e ginecologia. Rallegran1enti cordiali .

.

-

. S~ è ri1111ovato il Con siglio Direttivo della e< Lega 1tal1ana i)er la lotta contro il can cro » e sono stati eletti : presidente il prof. d ott. Alessandr o Lus~ig, senatore de~ Regno; vice preside11ti i professori' Bas tianelli sen . dotl. llaffaele di Roma , ed Ascoli dott. Maurizio di Palermo e eg·;retario gen erale il prof. Gallenga rlott. Pietro di Roma ; co·n siglieri membri, i protessori Belfanti dott. Serafino di l\llila no, Berto1otti dott. Mario di Torino, Donati dott. Mario e F ich er a doti. Gaetan o di ~Iil ano, Lu sena dott. Gustavo e Radae1i dott. Francesco di Genova ed i senatori proff. Pestadi Roma e Viola dott. Giacinto di .lozza Ernesto· . :Bologna. Il m ag·g. gen erale n1edico prof. F ilippo Caccia, su proposta del Capo del Govp,rno. e del Ministro della Guerra, è stato insjg nilo dell a commend a del! 'Ordine della Coror1a d 'Italia. Al valente chirurgo, ch e onora la Sanità ~1ilitare , i nostri r allegra1ll:eJ1ti.

U&Dlulmo ad ogni Medico : •

Il Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On. dott. Aristide Carapelle, Consigliere di Stato. Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. ~

Editori : Fratelli Pozzi -

Roma

Il Numero 1 (G enna io 1933} con tiene:

A. CARAPELLE : .-

L'o_rdinanaento locale del ser-

• • • • • -vrz10 1g1en1co.

0 regolamento per la proteS• siolle di levatrice. · '

~-IURISP~UDENZA:

Un caso interessante d,i responsabi~ità c ivile per licenziaJID.ento illegjttimo : rwp.porto di imp iego ·nell'~ntereèBe d·el Com une e dell'ospedale. - F a rmaicista eeer-cente e coon.merci,ante; inde~ità. al Rereonale ; .con wetudini. -.. Oon:corso; ~zi<>~e . dii annullamento,; interesse; provved1;men.t,o. illeg1tt 1mo. -.~ çJ<;>mpen-si , etr~e>.rd·inari; riC()lr6o tardivo. . Acque miner.a;li; oocnpaziomi di terreno prOE!6illlo alla eorg.en.te. - Concorso· titolo militare; oondiizioni di f.amiglia. - Medico condott0; bienn io di PTova; decorrenza. Regola.mento t0b.e modifica condiz.,ioni del .ra.,pporto di impiego · ricorso. - Uf.f iciale eanita.rio; licen1Aa.m.ento p ér fi: ne . del ~?do ~ ·rprova; m otivazione. - Opere Pie; del1beranon1 ; m-0orso.. Dim\ss-ioni d ' uif.icio per. a bbandono del 6el'vizio. - Soppressi<me di condott e mediche; disponibilità; motivazione. LEGGI E ATTI DEL GOVERNO: Dispe11satri antitubercolairi. 1

Prezzo di og11i n-l1rl1ero separato, L. 5. N.B ... L 'abbonamento ai dodiçi Numeri del 1.933 costa L. 3 6 1 ma agli aesociati a.l Q J,oliclijnico ,, è con-0esso per sole L . 3 O, che vanno in9iate, medi81Ilte Vaelia · Postale o Bancario. all'editore J.migi Pozzi? Via Su.ti · na 14, Roma. Al ri-Oevi·~ento tiella predetta somma verranno s ubito sped iti tutti i Numeri finora pubblicati ciel l9~:l.

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Nu~1.

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NO TIZIE DIV.ERSE. •

Le prossime riunioni Mediche. 1933. Febbraio 25-26, Cortina d '_.\mpezzo : . Convegno sulla ttlbercolosi osteo-articol. (Delegato: prof. C. i\1olon, campo Bandiera e ·Moro 3611, Venezia). i\ifar zo 6-7, 6° Congresso· tedesco sulla circolaz. (Adesioni al prof. Magnus Alsleben, Medizinisch e Poliklinik, Wurzburg, G<:'rmania) .. i\1arzo 12-21, Parigi: Salon des médecins. (Rivolgersi : Pierre Mallet, rue Lecourhe 46, ~aris XVe) ... · ~{arzo 21-25, Dallas (1'exas) : 4° Congresso me(lico panan:ericano. · (Rivolgersi: U. ·s. Pubijè Jiealth Serv1ce, Washington , D. C., S. U. d 'A.). wlarzo 25 - aprile 2: ,S ettimana odontologica di Parigi. (Segret. ge'ner. : ~f. Renault, avenue de Lat1mière 39, Paris XIXe). i\Jiarzo : epoca indet. : ?viontpellier, . Riunione idrologica e climatologica di Montpellier. (Segr .. gen. : prof. A. Puech, rue Aiguillerie . 32, Montpellier) . Marzo, ep . in:.det . : Parigi, seduta an11uale della cc Sociét é d 'ydrologie m~di cale ». ( Seg~. · gen. : dott. J. Galup, rue ~naparte 50, Paris VIé). Aprile 4-8, Baden-Baden: 48° Congresso tedesc<;) di b alneologia. (S~gr. gen.: Dr. Max Hirsch , Derff.., lingerstr. 7, ~3<>rlin W 35)." Aprile 7-13, Rabat (~{arocco) : Congresso deg-Ii ali.enisti e neurologi di ling ua francese. (Seg·reta-· rio : dott. de Labreloig n e, m édecin directeur du Ce11tre · psychiatriqu.e de Ber-Rechid, Marocco). Aprile 16-22, Mad:r;id, 14° Congr. inter-na.z. di oflalmolog ia. (Segretario ge11.: dott. Poyales, aveneida Olszega 3, Madrid). Aprile 18-21, VViesl>aden, 43° Congr. tedesco di inedicina j11tern a. (Presid. prof. Lic htwiti, Rudolf Vi('cl10,v-Hau s, Rerlin). Aprile 20-21, Wurzburg ·: Congr. ted . di. psichiatria. (Segretario gen. : dott . Ilberg, Schuberstr. 41, Dresd e n -111 .). A11rile, 20-2~1 , Bari: 36° Congr. ital. di ostetricia e g inecologia. (Preside11te del Comitato organizz.: prof. Paolo Gaifami , direttore della R. Clinica ostetrico-ginecologica, Bari). Aprile, 1a. quindici11a, 1\lessico: Cç>nvegno 111essicano di puericultura. (Presidente: Dr. Rafael Carrillo, calle d e Halfon so Herrera 84. 1 Mexico, D. F.). Aprile 21-23, ~lom a: 3°. Con grèsso nazionale sul cancro. (Segret. 'ger1er. : prof. G. Pace ttò~ R. Clinica chirurgica, Policlinico U1nberto I, Roma 27). Aprile, ep . in·d et., Bordeaux: Congr. della Societ~ d'idrologia e di clin>:atologia di Bordeaux.· (Segr. gen;: M. Ver gely, rue iò'Enghien, Bordeaux). Aprile, epooa inde t'. : Parigi, Riunione clinica d ell a Lega francese contro il reumatismo. (Seg-_r e 1.e ria : rue Bonaparte 51, Paris ' 'le). Aprile, epoca i11d e t., JVlilano: 3° . Co11gr. Feder. d ella S tan1pa medica latina. (Segr. ~en . : dott. L .-~1. Pterra rue Servandoni 8, Paris Vie). ì\i[aggio 11-13, Bar cellona: Congr. spagnolo sulla patologia digestiva. (Segreteria gen .: calle d o Claris 113, Barcelona). Maggjo 20-22, Bologna: 2° Con gr. ital . di medicina dello sport. (Presidente : prof. G. Pini, via · • ,S. Stefan o 18, Roma). Maggio 2-9-luglio 3o, l\IIadrid: Esposizione i11t ern azio11ale di Sani I à. (l rfficio del Co11gresso i11edico militare). l\iiaggio 29-giugno 4, ~1adrid : 8° Congresso internazio11nle di n1erlicina e farmacia militari e 3a scs ione clell 'Ufficio internaz. di docuu1 en t az . 1

NOTE SINT.l-OTICHE.

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111ililare. (Rivolgersi al Con1rnissariat0 generale ilel Congresso, 1\Iinis lero della nlariua, ~ladrid) . ~faggio, epoca indel., Parigi : 19° Congr. fran cc~e di 1nedicina legale. (Segret. : Dr. l)iédelièvre, .rue Gay-Lu ac 24, Paris Ve) . Giugno 3-5 Luxeuil: Congresso francese di ginecologia. (Segret. ge11. : Dr. Ailaurice Fabre 1 rue d u Con crvatoire 6, Paris IXe) . Gi ug110 5- , l\Iadrid : 2° Congresso in ter11ationale sull'aviazione sanitaria. (Segrel. gen. : Le n. col. 111e<l. Va11 Daumberghen, ~farquillo 15, f\1adrlrl). (riug110 G- , ' ' ie1 u1a · 17° Oo1igr. tedesco di cler1 t1a t0Jogja. (Segrelori: J)r. A. Mal ras ·e Dr. J . l\.011rad, Allgc11i. Kra11kenha11 , .1\.1 ~er tr . 4, ' ien IX). Giugno 10-22, Parigi: 66° Congr. nazional e ai1J a uo della "'ocielà frane. di ofta1111ologia. Giuguo, 24-2 Bru elles: Giornate lt1edich e di Bruxelle ·. (Segrel. gen.: Dr. René Bcckcrs, rue Beillard 141, Bru. elle ). Giugno 28-lugljo 3, Knoche-sur-~Ier (Belgio) : :3° Congr. inter11a1. o pedaliero. (Presiden le: Dr. llené Sand, a' ei1 ue , . elaS<ruez 2, Paris Vllle; segr. ge11\ : Dr. E. H . L. Cor,Yin, 103d Slr. 2E, Ne'v York) . Giug110, epoca indet., Lilla: Giorrtate mediche tiella Facoltà lil)era. (Ri\'olger si alla Segreteria della Facoltà) . Luglio 4-9, Parigi: Cong1-. i11ternaz. p er la tut la dell ' infanzia. ( egreteria: boulevard de Vaugi rard 26, Pari s VIe) . Lugljo 9 e ss. , Parigi: Congr. inlernaz. delle infermiere. (Stesso indirizzo) . Lugljo 19-22, Londt·a: ~° Congr. della ~ocietà internaz. di çhirurgia ortopedica. (Segr. gen .: JJr. DclcheI, rue Monto cr 34, Bruxelle ) . Luglio, epoca indet. Lo11dra: Congr. in lernaz . <li pediatria. (Rivolger i al prof. G. B. llaria, ])residente della .Soc. it. di pediatria, djretlore della R. Clinica p ediatrica, Torino) . Luglio, e1)oca indet., Nancy: Riunione nledica cli tancy. Luglio, epoca indet., Parigi: 13& Riunione n eurologica nnn ua le. G egr. gcn. : Dr. Crouzon, avenue l l 'Ié11a 70-bi 1 J>ari ) . Luglio, epoca indet. , Parigi: Giornate ortopediche. Agoslo 7-12, Chicago: Congresso dentario. (Segretario: Dr. lt. Kronfeld, College 6f Dental Surgery, Harri 01t t. 174.7 1 Chicago, Ill. 1 S. U. d'A.). Agosto 20-20 Cambridge: 3° Congr. internaz. cli citologia sperime1ttale. Settembre, 12-15, Poznan: 14° Congre so dei 1nedici polaccl1i. Settembre 16, Lussemburgo, probabilmente: Conferenza di pe<liatria preve11tiva . ettembre 25-27, Berlino: 12° Convegno tedesco sulle malaltie della cligestione e del ricambio. (Segret. gen.: prof. R. von den Velden, BambergeTslr 49, Berlin W. 30). Setlen1bre, epoéa inclet., Evian: Giornate me<liche s ull 'insufficienza renale. (Segr. gen. : Société des Eaux cl 'E' ian, rue de Londres 21, Paris) . Ollobre 9-14, (')arigi: Congresso francese di chirurgia. (Segretario gen. : prof. Grégoire, rue d e l'Uni' crsi lé 20, Paris). Ollobre 10-14, Parigi : Cortgresso frances e d 'urologia. (, egrcl. gen. : prof. O. Pastea u , avenue de ' rillars 13, l)aris Vlle) . · Oltohrc 13, Parigi: Congr. francese d'ortopedia. ( ... egr gen. : prof. Rocl1er, Fac. de l\Iéd., Bordeaux). Ot tobre 27-28 Romn: 2a. Riunione europea d'i1

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SEZIONE Plt.\TJ C.\

gieiie i11enlale. (Segret. gen. : i)rof. C. . Tu mia ti ; "ia ~l asaccio 119, li'ire11ze). Ottobre, epoca indel., Parigi: 20° Congr. france e <l 'igiene . ( egret . g·ener. : Dufaure, due Dutol 26, Paris XVe) . Ottobre epoca indel., .Parigi: ° Congr. francese di sto111alologia. ( cgrel. ge11. : Dr. Latt ès, b oulevard Saint-1\ilichel 54 P arj s Vle). Ottobre, e1)oca inde l., .Parigi: Congre so frafll<.'ese d 'oto-ri110-laringologia. (Pre ide11te: Dr. Chavanne, Lyon). OLto.bTe, epoca indel. 1 Parig'i : 1° Co11gr. francese di c~irurgia estetica e riparatrice. (Segret, gen. : Dr. Claoué, ruc Si1lger 1, Paris XVIe). Ollobre, ep oca i11del., Pa rjgi: 4a Ri11nìone plenaria della Società anato1nica. · Ottobre, epoca indet. , l)arigi: A sociazione dei i11embri del corpo insegn ante della Faco1tà di l\fedicina dello Stato. Ottobre, epoca incleL., J>arig i : 13° Co11gresso dei medici e chirurgi d'ospedale. Ottobre, epoca indet. , Pavia; :39° Congr. it. di 1ned. int. ; 4.0a Co11g·r. it. di chirurgia; 12° Congr. it. di ortopedia. Ottobre, epoca ir1del. 1 Tolo a: 14° Co11gr. inler11azionale d 'iclrologia, clin1a lologia e geologia meclica. (Rivolger i: Dr. Franço11, Aix-les-Bains; Dr. Cazal Camel sy, Luzon). · Novembre, epoca indet., Parigi: Congr. internaz. ulla profilassi della cecità. (Presid. : prof. de La· j)Cr onne, l"aubourg Sain t-Honoré 217 1 Paris) . Autunno, epoca indet., .Bari: 22° Congr. i tal. clelle sGien ze. (Segret. ge11er. : l)rof. Lucio Silla, via del Collegio Ron1a110 26, 1~01na) . Dicembre, c1)oca indet. , Parigi: Corigres o della "'ocie là di patologia comparal. (Segr. ge11.: Ch. Grollet) . Per il 1933 ono anch e an11unliali, ma 11on ne è fissata l 'epoca: il 3° Congres~ o internaz. di microbiologia a Berlino ; il Con gr esso inlernaz. cli urologia a Londra ; il Congres o francese di ginecolocria e ostetricia ad .:\ nver a; il 13° Congresso romc1to cli n eurologi a a lib11i; ecc. 1

Per il 1934 so110 annunziali : il 1° Cong·resso inter1laz. ~ul liD;falismo , jn giugno, a La Bourboule (segr . gen. : Dr. 1~ . Sauzet, La Bourboule, Puy-du-Dome, Francia) ; Jl Gong·r esso internaz. d~ s tomatologia, in se ltembrc, a Bologna (presidente: prof A. Reretta 1 dire l L)re della R. Clinica odontoiatrica, Bologna) ; il 2:3° Co11gresso francese di m edi::ina, in settembre, a Quebec, Canadà (rivolgersi alla sig.na Hur6 bureau de l 'A. D. R. U., Faculté de Méd., rue de l '~cole de ì\Iéd., P aris Vle) ; il 4° Congresso i11ternoz. sul r eumatis~o, a Mosca (segret. gen. : Dr. J. Van Breemen, Keizersgracht 489, Amsterdam, Olanda) ; il 7° Congresso internaz. di talassoterapia, a Palermo; un Congresso intern az. d 'iclTologia medica, a Ginevra e Zurigo; il 9° C.i0ng·resso italiano d 'igiene, a Bari; i Congressi francesi Cli pediatria, in luglio, a Parigi; di brtopeclia, a Bordeaux; di dermosifilografia a Lione ; ·il 5° Co11gresso argentjno di me<licina, a Rosario. È an cl1e preannunziata la 2a. Con· ferenza internaz . cli patologia geografica, in sed e non precisata. · P er il 1935 son o annunziali : il 2° Congresso mediterraneo d'ig ien e, in ItoJia , sede da fi sare; il Congresso fran cese di orl0pcdia, a Lilla; ecc . Per il 1936 sono prestabiliti: il 7° Congresso di medicina i11forlu11istica, a Bruxelle . ( egretario 1


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1L POLI OLIN1CO

g~~erale:

Dr. Yersin, rt1e de l a ~Ion naie, Genève, Svizzera); il Congresso internazi-0nale stilla luce a Wiesbaden; il Cong resso internaz. d 'oto-rinolaringologia a Berlino. .. Si è rimandato, ad epoca indeterminata, il 2° Congresso i11ternaz. di n1edicina tropicale, g ià indetto ad _i\.rnsterdam.

3• Conyegno nazionale sul cancro. Nei giorni 21-23 aprile p. v. avrà luogo- i11 Roma, sotto l 'Alio Patronato, Ji S. ~11. la Regina, ·nei locali dell 'Istituto del can cro e in coincid enza con l 'inaugurazione 1d ell'Istituto stesso, il III Con ve~o della Lega ltalian·a per l a lotta -co11tro il cancro. I temi del! ordine del giorno sono i seguenti: 1° « Organizzazione della lotta contro il cru1cro » (relatore prof. Ilvento, Ror.qa) ; 2<? (( Lipidi e tumori » (relator e prof. ssa !\!Iorelli , Firenze); 3° <( La radiup1terapia del carci11oma uterino n (relatore prof. Bertolo tti, Torino); 4° cc La ç ura chirurg ica e radiumterapica del can cTo della lingua (relatori proff. Al essandri e Busi, Roma) ; 5° « Le prove biologiche nella diagnosi ·del ca11cro· » (relatore p rof. Brancati, P ar1na) ; 6° « Lesioni precancerose » (r elatore J)rof. ~otti , Roma). Oltre alla di scu ssione dei ten1i son o a1nmesse solo le co1n unicazioni di argo11tenti strettamente ,1fti11i e l{uelli dei temi stessi. . Il titolo e u11 breve riJssur1to delle co1~unica ­ zio11i devo,n o essere inviati al segr etario del Co11vegno (prof. G. P acetto, R. Cli11 ica Chirurgica, Policli11ico Umberto I, Roma) non più t ardi del 30 marzo p . v. · La quota d 'iscrizione è di L. 25. Agli iscritti sarà inviata in precedenza copia delle r elazio11i e il programma d elle sedute e successivamente il volume ·degli atti edito a cura del Comitato ordinatore. Al Convegno è annessa una ~ostra di opere sul cancro, col con cor so aneli~ di librerie stranier e, e una esposi~ion~ di' appar ecchi di diagnostica e te1

~apia .

Gli iscritti al Convegno possono fruire della rid.uzio~e ferroviaria del 70 % concessa per la ~10~tra della Rivq~uzione Fascista, i cui biglietti possono, ~sserè a:c·q uis.tati fin o al 21 aprile.

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[AN.No XL, Nu~1. 6]

Una riunione per le malattie delJa milza. · · È stata tenuta a I.ondra il !!) dicembre 1932 (« The· Lancet », 17 dicembre 1932), alla sezione clinica della Royal 1Soc. of ~Iedicine, e in essa furono mostrati più di 30 n1alati. Furq~o presentati cinque malati di porpora emorragica· essenziale in cui· si era fatta l a splenectomia, due casi di m . di Gaucher, pur essi splenectomizzati. Gli altri malati er ano alc'l1ni di splenomegalia e policite,mia in cui si era fatta la cura colla fenilidrazina, a.Itri di ittero acolurico (di cul ai'cuni con su ccesso n ot evole del la spleD:ecto1nia); fureino· an .. che presentati casi cli . le.u cer.Qia e di splenectomegalie << lrO})icali ». La discussioD:e fu hreve, ma densa ed esaurient e. Sulla an atomia e fi siologia della milza ha parlato .il prof. H. H. ' 'roollard, sull'anatomia patologica il prof. Ketlle.

Prolusione. Il J 7 gennaio il prof. .l\.rn1ando Businco, successore del prof. Soli n ella cattedra di anatomia paLologica di ~alermo, t enne, in presenza di. un . pub blico foltissimo e delle maggiori autorità accade1nich e, la prolusione al suo corso. Dopo aver ricordato i pred ecessori Sirena, Dionisi, Pepere, Soli~ svolse il t ema « Fonti vecchie e fonti nuove ». Il discor so destò il gener ale consenso e schietta am • • m1raz10, n e.

Conferenza. Il prof. G. Salvioli, d irettore della Clinica peqiatrica d ell'Università di Siena, ha tenuto alla Clinica chirurgica della Ch arité in Berli~o una conferenza sul tema : cc Ca_p illariscopia, suoi metodi ed apparati n; la confere11za fu illustrata da di.aposilive. Il cliret tore d ell a Clinica, prof. Sauerbruch ,. aggiunse un efficace co1nmento.

Corsi di perfezionantento per medici condotti. u scito il program1na del cor so speci~e per inedici condo tti ch e l a Scuola ~Iedica Ospitalier a di Roma terr à dal 22 aprile al 5 giugno p. v. Gli i11teressati po tranno richiederlo alla Segreteria della Scuola, Policlinìco Un1berto I, Rom.a (27). È

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370 Congresso francese di ne11ropsichiatria.

La Società degli alienisti e neurologi d ella Francia e dei paesi di ling ua francese terrà la 37a. sessione a Rabat (~Iarocco) dal 7 al 13 aprile, sotto la presidenza del prof. G. Guillain . L 'inaugurazio· ne avrà luogo nei locali clella Direzione di ,Sanità e I giene Pubblica (ave11u e des Tuargas), sotto la presidenza del Residente generale; i lavori si svolgeranno 11ei locali dell'Istituto d 'Igie11e (avenue Biar11ay) . Ten1i: per l a psichiatria, « Le encefaliti psicosiche », relat. L. ~Iarchand; per l a neurologia, « Le atassie », r elat. R. Gar cin. So110, previste varie escursioni . È indispen sabil e il passaporto . Per Je rid.u zior1i e le condizioni chiedere, d 'urgenza, il progra1nma dettag'liato·. Quote: 75 franchi per i tit ol ari (1nembri dell 'Associazione), 80 j)er gli .aò er e11ti , 50 per i famigliari. Segretario generale d ella Società è il Dr. Ren é Charpe11tier, Neuil1y-sur-Seine, Francia; segretario del Con1ita10 il Dr. de Labretoigne de l\!Iazel ; Inédec in-di~ rect.eur du Centre psychiatriqu e de Ber-Bechid, ì\larocco; tesoriere il Dr. Vig11aud~ rue cl ·orl éa11s 4, Paris.

Presso la Clinica odontoiatrica della R. UniyersiLà' di . Ro111a, il 4 del prossimo .m arzo, avrà inizio :u n corso pratico d i oclontoiatria per i medici condotti. Il cor so gratuito, ch e durerà 15 giorni consecutivi e sarà tenuto dal prof. Amedeo Perna e daì suoi aiuti di clinica, 1nira allo scopo di fornire specialn1ente ai medici residenti nei paesi rur.ali le co11oscenze indispensabili per i casi di urgenzat ch e si presentano nella pratica professionale e le conosce11ze sulla profilassi e l 'igiene della nocca e dei denti. : Le do1nande di am1nissione dovranno essere i11dir izzate al ùirettore clella. suddetta Clinica entro il . . 28 f~bbraio.

.Alla .città ulliversitaria di Parigi.

' . Il 14 gcp.11 aio Vcenne jna-qgurata, 11eJla Città· universitar ia cli Parigi, la · · (( Fondazione Abreu de Gr an ch er » clesti11 ata ag'li stude11ti cubaD:-i; alla ceri1nonia intervertne il presidente della Repubblica francese. La fondazione è dedicata alla meI11oria d ella signora Rosa ·Abreu, cuban a, ch e fu n'loglie clel prof. Grancl1er; si d eve alla liberalità d ella (li lei fa1niglia .

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lANNO XL,

NUj\1.

6)

SEZIONE

RASSEGNA. DELLA STillPA. MEDICA. Deu.t. Med. Woch. , Q sett. - FM!'iKEL, KLEERA'1 1now1cz. Provocazione del can cro. Scuorr1\ttiLLER. Terapia òell 'arthritis deformans incretoria. Klin. Woch., 10. sett. - H. VAN DEN BERGH e al . Porfirina nel. sangue e n ella bile. Mediz. Klinik, 9 sett. - L. HAnN. Teoria vasale dell 'enucrania. A mer. Jour]t. Afed. Se., sett. - G. CHENEY e F. Nml\tAND. Anen1ia secondaria trattata con• estratto di fegato di · anemizzati e ferro. - S. H. PoLAYs. Studio su 1500 trasfusio11i, .IJ 1i rt . d'lg., ag. Numero sulle dissociazioni microbiche. ln.d ..Tourn. Afed. Res ., lug . - H. ,SHOTT. Eziologia del gozzo. - T. A. HuauEs e K. S. ~IALIK. Nefrite edematosa. A r c1ii1Jes 1.n tern. Med., ag . ·- P. STETSON e H. FEanr. Emocromatosi e purpura. - J. FLETcur~n e A. 'V. C\.LHOUN. Trattan1. della polmonite con anjdride carbonica e ossigeno. - L . H . HtTZROT e B. I. Co?.rRoE Iperparatiroidismo senza ipertrofia delle para tiroidi . Jourrial A . M. A., 3 sel t . - E. E. DYER. Tifo esantemat. endemico. - .J. RrNKEL e R. M, BALYEAT. La cefalea da sensibilizzaz. specifica. Paris Méd . , 17 sett. ·- A. ScID'' ARTZ. False occlusioni intest. Mediz . .Welt, 17 sett. - B. ZonN. Le .malattie reumatiche quali reazioni dei capi~l ari e del tes suto connettiYo.

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241

PRATI C \

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lVerv. a. Ment . Di.~., sett. vV. L. BnuErrscR. At1ivnz . d el mesenchima mediante la malaria. - .'V'l . MAL.\l\'IUD e. (j, PAL~lER. :Nlasturbazio11e e disordi11i mentali . ..vVien~. !(~in. Woch ., 16 sett. O. O. Fm.LNER. Le teorie d ella 111estruazione. - P. BLATI'. Anuria riflessa. J. ·1\.oNRAn. Imn1un obiologia della · tbc. cutanea. - 23 sett. Numero di pediatria. lndian i\led. Research i\1emours, ag. - H. E. Scuonn. Kala-azar. Presse Méd., 14 sett. - C. LAUDRY e G. "l\fARCHAL~ Morbo di HQd,glk.in e tbc . - 17 sett. C. LIAN e al. . Po:·s o al ternante. - 2.1 sett. E. DEBAINS . La serologia della sifilide. Amer. Me~., ag. ·-- .T. H . DoNn. Il dolore. J . A. GLASSBURG. Trattam. della balbuzie. Gaz. d. EI~p., 17 sett .' - SouLEYRE. ·Malaria lar• Yata . J ou rn.

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ANNALI D'IGIENE. PUBBLICAZIONE MENSILE. Sommario del N. I (Gennaio t933): MEMORIE ORIGINALI : V . ZAVAGLI. I germ:i d el gruppo coliaerogenes. nel latte (con 3 tavole a colori): P. N ÈLIS e R. REPETio. La vacci, nazione antidifterica per via cutanea. RECENSIONI : Immuno• logia I sieri e vaccini. - RrVlSTA BlBUOGRAFICA. - SBRVIZI IGIENICO, SANrrARl. NoTJZIB. l\LLBGATO. 11 fascicolo consta di ròo pagine.

Abbonamento pel 1933: lt.alia L. 60, Estero L. 100; ~ noetri aibbonati rispett ivamente L. 5 5 e L. 9 5.

Per ottenere qua.nto s opra r.ivolgersi direttam entea.ll'ed;itore LUIGI POZZI. via S~tina 14, ROMA.

Indice alfabetico per materie. Allergia, anaiila si e idiosjncrasia . . Pag. 218 Allergia : problemi . . . . . . . . . . . )) 216 Anafilassi passi,·a locale . . . . . . . » 21G )) 232 Angina agranulocitica e granulopenia Bibliografia . . . . . . . . . . . )) 225 Bronchite acuta . . . . . . . . . . )) 232 Capillariscopia nell 'infanzj a . . . )) 233 )) 223 Cellulite e suo trattamento . . . . . . Conco rsi ospedalieri a primari chirurghi: a proposito di . . . . . . . . )) 235 )) 226 Coxite tbc. : trattamento . . . . . . . . )) 221 Diabete extrainsulare o renale . . . . )) 219 Digestione: disturbi di tipo anafila ttico Emicrania: trattam. . . . . . . . . . . )) 233 )) 222 Emoglobi11uria J)arossistica «· a frigore » )) 228 Empiema i:> leurico dell'infanzia: terapia )) 228 Eresipela: rara complicarµa . . . . . . Fratture articolari ~ juxta-artic. : ridu)) 227 zioni . . . . . . . . . . · . · · · · · )) 224 Immuno-trasfu sione nel bambino .. lnfl u enza . . . . . . . . ·. . . . . . )) 231 Litopedio . . . . . . . . . . . · )) 229 )) 232 ~feningite influenzale . . . . . . )) 227 l\feningite puriforme asettica .. )) 220 ~Ioniliasi e monilidi . . . . . . . )) 234 Nascite: cause del regresso . . . )) 226 Nefrite da malaria quartana . . . . Osteomielite cronica: cura con larve di )) 224 muscidi . . . . . . . . . . . . . · ·

' Ovaio : epitelioma e torsione s11l peduncolo in l 3enne . . . . . . . . . . . . Pa.g. 226' Pancreatiti e glicemia . . · . . . . . . . )) 226 )) . 228 Papilla da stasi : valore diagnostico . . Paralisi pr . : cura con piressia diater111ica e radiotermica . . . . . . . . . . )) 226 Piede di ~Iad ura . . . . . . . . . . . . 227, 228 • • Piede torto paralitico : trattan1. . . . . )) 228 Pneumolorace e frenicoexeresi associati » 22G Pol~o,ni : meccanica respiratoria del1'apice .. ..... : . . . . . . . . )) 212 Rene ectopico : intervento . . . . . . . )) 228 Splenomegalie malariche: iniezioni en)) 228 dovenose di adrenalina . . . . . . . . Terapia proteinica: reazioni tipiche e atipiche . . . . . . . . . . . . . . . )) 219' )) 210 Tiroidite suppurativ<l . . . . . . . . . . 'forcicollo muscolare congenito: trattamento . . . . . . . . . . . . . . )) 227 )) 220 Tricofitina: valore diagnostico . . . )) 233 'fube~colosi polmonare : ge11es'i . . . )) 227 Tubercolosi polm.: radiologia . Tumore del lobo tempor. d.; suoi rap)) 203 porti con trauma pregresso . . . . . . )) 226 Tumori diafisari : trapianto osseo . . . )) 228 Ulcera gastro-duodenale: interve11ti .. Vigilanzcn igieniccn sugli alimenti e le bevande e provvedi meµ ti in <iifesa della vilicult~ra . . . . . . . . . . . )) 233

Diritti di Aroprietà riservati. --: Non è consentita la ristampa Ili lavori pubbl.Uati

~l

. Policlinico se non sn

autoriuazione se-ritta dalla redazione. E 'Vietata la pubbticaz;cme di sunti di essi senta citarne la fonte.

A. Pozz.1, resp.

C . .FRucoN1, Red. capo. Roma - Stab. 'fipo-Lit. Armani di M. Courrier.


2~2

cc JL POLICLINICO»

Pubblicazione di questi giorni:

P-LJSSA , Medico della Famiglia Reale ·

Direttore e Pr,iDMttio del , . .U , Pr.eventorio per latta11ti « En1Ìlio Maraini » • Medico Primario dell'Ospedale infantile «Bambino Gesù» • Docente di Clinica Pediatrica nella R. Ubiversità di Roma.

Prof. FRANCESCO VALA

IL BA '

BI

(QUINTA

EDIZIONE

.

ConsigH ·d' tulénè al.le ,lnadrl

NOTEVOLMENTE . AMPLIATA)

Volun1e in-8°, di pagg. XII-300, nitidamente stampato, con 120 figure schematiche, una grafica e nove tavole n el testo ed una riuscitissima illustrazione sulla copertina. Prezzo L. 2 6, più .l e spese postai! di spedizione. Per i IìO$tri abbo11ati sole L. ~ 3 ,9 O in pori.o franco. '

.

17/tra recente nostra pubblicazione :

Dott. prof. RENATO POLLJTZE·R

Docente di Olinica Pediatrica nella R. Università di Roma.

Malattie gastrO.- intestirtali e della 'nutrizioRe nel J.a ttante

•• ••

lii

••

Nella cura delle malattie della nutrizione del lattante molti medici, specialmente ·(ma non soltanto) quelli lontani dai centri di cultura, seguono in gran parte criteri del tutto empir'ici e metodi già considerati assiomatici ma oggi completamente sorpassati. Eppure le malattie gastro-intestinali e della nutrizione del lat· tante sono la causa principale, diretta ed indirettà, dell'alta mortalità ·nel primo anno di vita; ·e in es~e, più chè in qualsiasi altra malattia, la vi'ta e la salutè del paziente dipendono dalla' razionalità, tal,volta tlalla precisione matematica, dei procedimenti terapeutici. Queste considerazioni hanno indotto l'autore a riunire in un voluntétto le le:ioni tenute ai medici del Corso di Puericultura dell'Opera Nazionale per /,a Protezione de!la Maternità e dell'Infanzia. Per rendere il libro rispondente allo scopo di volgarizzazione, è stato appositamente omesso tutto quello che avrebbe potuto avere interesse puramente teorico e scientifico. L'autore ha cercato invece di rendf?re sem· plici quei concetti generali che è indispensabile . /ormino la base della mentaJ,ità del medico di Ironie a un lattante affetto da malattia della nutrizione, seguendo quindi, nella trattazione delle sindromi cliniche, le àedu:zioni sintomaticlte e terapeutiche che da questi concetti scaturiscono quasi automat'icamente. Volume di pagg. VIIl-108, nitidamente stampato su ottima carta, con 7 figure nel testo. Prezzo L. 9, più le spese postali di spedizione. .. Per i nostri abbonati sole L. 7, ~O in porto franco.

Ricordiamo la interessantissima ope·ra :

Prof. ODORICO

·

VIANAt n1RETTORE DELLA R. s c uor.. A osTET.RicA Dr VERONA

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a blenorra ia nella ·donna •

I •

Manuale ad uso dei· medici e degli studenti Prefazione del Prof. P. LODOVICO BOSELLINI Direttore della R .. Clinica Dermo sifilopatica dell'Università di lloma.

Ecco come si esprime . l'illustre Clinic?-Dermo-sifìlografo di Roma, nel present!)r~· a~ lettori, il libro del prof: VIANA. . (< •••••••• Io non prenderò ad esam~nare particolarniente le singole pa1"ti e capitoli di questo bel libro di fisio· « nomia italiana, chiaro, prouvisto· di belle illustrazioni ed accessibile a tutti e che dovrà far parte della bi. « bliuteca, sia pure modestq,, di qualsiasi medico, perchè ognuno n ello scorrerlo ne rileverà subito i pregi, « facendo faci~mente ~esoro del contenuto. Vorrei soltanto clie l'attenzione del lettore si fermasse più a ( < lungo sulle notizie bene aggiornate ch e z~ A. dà sul punto fondanicntale del problema dell'infezione ble· (( norragica e cioè quello dell'agente causale, della sua biologia, dei niezzi per dimostrarlo nell'ammalato, « delle infezioni secon.darie che vi si associano; in quanto rif~rito tuttoçiò all'apparato genito-urinariò, con· (( siderato nella sua complicatissima ed inaccessibile struttura, il lettore, ripeto, si rf!.nµes se conto del perchè « la blenorragia è malat~iq : ribelle troppo spesso ai mezzi di cura, fii c_ui oggi si fl~p.o,,,e, tv~ comprese certe « deca11tate cure fisiche alla moda divenute campo fecondo di ignobili speculazioni ». « Fatta questa coscienza il medico saprà giovare v erame1ite, aneli.e nella sua dolorosa impotenza, agli in· « fermi e diventerà infine, ciò che piiì conta 1il3ll' oggi, il · mieliore propàgandista per la lotta antivenerea ». " "· < • • Prof. · P. ·L. BosELLINI. Volume di pag. Xlt-456, con 22 figure in nero intercalate nel testo e 7 su tre tavole, a colori, fuori testo. Prezzo L .. 5~ più l e spese postali di sp edizione. Per i nostri _abbonati, sole L. 53, 25 in porto franco. Per otte·nere quanto sopra inviare vaglia all'editore LU I e I POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA


ANNO XL

.Num. 7

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fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO

B ~i\CCE LLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONS I>RA.TICA

REDATTORE CAPO: PROF. CESARE FRUGONI Clinico Medico di Roma

SOMMARIO • .Note e contributi : Ca.labr~e: .A..nc·ora t:n1l ooeidetto " t>tato ~O&tituzionaiie linfatico ''Osservazioni cliniche : A. Businoo: Cisti da echin ococco endocranica. a eede piale. Sunti e rassegne : GINECOLOGIA ED OSTI:.'Tltl ClA : E. Levy-Solal: Lo choc ostetrico. - Monn ier: Un caso di gravidanza tUJbacica. a termin e. - A . G. King : Er..lampei a senza. conv111aioni ter~minante -00J1 awo!Pleseia ceire· b~ale. O. P. ManS!fe1d: Sta.to attua.l e della t er rup;a v.rmonica in ginecologia. - SISTEMA Nk>RVOSO : ltouquier: Lo stato aittuale della qui.stione <lell'isteria. - G. Rouesye, G. Levy: La di.sta-sia arefleeeica eredita.ri a.. '. De Sèze: Il trattaimento del rammo,l lim ento ce.ueb r ale. - ANGINA DI PETTO : E I .escJik e : L'a.ngiua di petto. - A. Du.mas : L 'angina. pecto-ri anaf.ilattica

Cenni biblfografici. Divagazioni : G. Dragotti: La pei<!ologia individua.le. La nota storica : E. Biradllwell: La descrizione origiua1e di ('orrigan dell'insufficienza aortica . Accademie, Società Mediche, Congressi : F ederazione Italiana ~azionale 'Fascista per la lotta ccmtro la t11bercolo~i ( ez. Reg. i ciliana). - Accademia 1,fedi-

Ospedali Civi Ii di Genova - Ospedale Pammatone Am bulatorio di Medicina Generale TREVI SAN ELLO.

A.nco1·a snl cosidctto '' stato costituzionale linf·atico ,,. Dott.

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110

' olnlo cono cer e co ... a bi ... ogna inte11dc re per Lato linfa tico e d ebbo purtroppo confc a r e i cl1e dopo moltissi111a lettura, pur rin1.an cnd o ricco di b elle cogr1izioni sull 'argome nto n o n 110 avuto n eJla m i .a m ente una vera e propri.Gi c o11 c1t1s ionc tl ciò ch e rappresenta 11e11a su a esse11za qu esto stato linfatico . 1\nzi, que llo eh ~ 1naggior111cnLc mi ha colpito è il fa ti.o, cri c i11entre gli \uLori son o d ' a ccordo nell '.a ttribu i r e al tcss L1to linfatico poteri difen si\1 i, <.t ffern1a no ir1 .. cco 11do tempo invece ch e al c uni o~­ getli , con aumento di questo tessuto, sono predispo ti a lle i11fezioni (' ' · sla lo ti1110-Jinfl1tico). 1

dars i : È i)roprio j l Le · ,uto· Jinfatico in eccedenza la cau sa del debilita 1ncn Lo cli que Li organ i ·111i? E: iJ t e -.-ul o Ji11Ja li co in y_u e~ li casi i ~tolog· ica rn ente fisiolo gico? Oppure dobbiamo pensare ch e esso non ha le funzioni ch e g li i vogliono a ttribuire~

CALABRESE

l? :--1 alo i)er appannaggio cui turale ch e

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Di fronte a questo fa tto è log ico doman-

NOTE E CONTRIBUTI. clire l to dal Prof. CARto

co-Fisica Fiorentina Società Medico-Chiru.rgie a Bellunese. · Appunti per il medico pratico : DALLA PRATI CA CORRENTE : G. Rosa Ma,llia : L'a u topiotera.pia nell'empiema dei piccoli baimbini. - C ASI STICA E TERAPIA : Il ma.rtellamento per la diagnoei e la terrupia delle m alat tie del tJUJbo di~erente. - Micro.fibr-O·gaiStria luetica. - Con tributo a lla gastro-06<Xfagop1aetica. - ProterinOltera-pi.a ~ecifJ.ca dell'ulcera gast t'ica. - SEMEIOTI CA: Sulla di~ginosi di ti~o aiddom'Ìna.le. - IGIENE : Anatossina antidifterirem in dose unica. - Nol'E DI TECNICA: Un tessu t o per la miorooolt u.ea del bacillo tubercol a re. - POSTA DEGLJ ABHONATJ.' - V ARIA : Il riso. Politica ~ 3 nitaria e giurisprudenza : G Selvcvggi : Ris poste a quesit i J.'er questioni di m assima Nella vita professionale : MEDICINA SOCIALE : A. Franohetti : L' organizzaz,ione provinciale dell'aissietenza ospitaliera. - Lotta sociale contro il canciro nte1·i· no . - Conco1·si, - Nominre , promozioni ed onorificenze. Nostre c·Jrrispo ndenze : Da Milano. Notizie diverse. Rassegna del la stampa medf oa. Indice alfabetico per materie.

Int an to , p o ·so a[l' r11\arc, ch e g li Autori, nel Cl)nsiderare a lc u11i orcra ni ·1ni, ave11ti una predi posizione .a ll e tt\ ala t ti r e n ei qua li il tessuto lin fatico i11 ecr e~ o i Jlt esenta co111 e e ~ 1Jo nente i)rincipale alla osservazione, tanto da giustificare la lor o prin1a den on1inazion e di abiti linfa tic i, n.on hanno ancor.a d e finitivamente conc!uso a quale so,n1m n di a I t·c r azion i organiche }) isogn,a una buona vol La fern1arsi p er spie.g·are questi speciali stati org·anici. E difa tti in base a concezioni, osLervazioni e ri cer cl1e p~r­ son ali banno cr ea ti dei no1ni ch e rispecchiant1 1)iù o m eno sufficien tement e le rag ioni credute ver e p er il d etermini m o e per il d ecor so dello s tat o linfatico Con ciò, voglio a lluder e, con1e ' edremo, allo tato li11[atico, al lo tat o timo-


' « lL P OL!CLJNl CO »

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linfatico di Paliauf, alla dia Lesi essudati va di (Kurlow, Tizz-0ni). In tema d'immunità è saCz.erny, allo stato ipoplastico di Bartel , allo puto an che quale valore conferiscono al tesstato degenerativo di Bauer, alla scrofolosi, e suto linfatico g·li Autori (Matko·, Pfeiffer, Mia rxt infine allo stato linfatico disendocrino di Cat- Russ, Epst ein, W assern1anÌl, Kirchner , ecc.), e taneo. Steemann sin dal 1909 aveva trovato che i maCome si \1ede, in un campo così dibattuto crofagi dei g angli linfatici emulsionano e sapoera giocoforza il crearsi un concetto personale, nificano i grassi e .a ttribuiva così a queste cele questo io ho, fatto. lule grande importa·n za nella fabbricazione· dei Son partito dal co·n cetto che la reazione del corpi immunitari. tessuto linfatico, tessuto di difesa, essendo Basta ricor·dare gli importanti esperimenti aspecifica, può essere presente nelle moltissime di T. Hellman & G. White. Essi esperimentacondizioni esogene ed ~ndogene in cui l 'orga- rono su conigli per vedere come si comporta nismo si 1rova d.eb,i litato . Il tessuto linfatico in il tessuto linfatico dura ute il proces. o d 'jmmua umento, dice ch e 1'organismo è in lotta e ci nizzazioné di fronte all 'antigeno paratifo B. spinge n ella ricerca della causa per poterla pos- iniettato nella vena dell'orecchio. Concludon 0 · ~he tutto il tessuto linfatico dell'animale, e sibilmente debellare. E il voler considerare il t essuto linfatico co- principalmente i noduli della milza, vengono me tessuto di difesa , .a lmeno sino alle attuali influenzati dall '.antig ene e sono spinti nel provedute, ci viene assicurato da quanto apprésso: cesso d'immunizzazi-0ne ad un lavor-0 notevolLa lin!a presiede a tutti gli scambi nutritivi m ente maggiore con . consecutiva ipertrofia e dei tessuti; essa ha una triplice provenienza finanche ip erplasia se ci si tro,ra di fronte ad in base alla quale è denominata: in linfa del animali vecchi, nrei quali i noduli secondari sangue, ricca di materie nutritive ch e provien i; della milza erano, come avviene normalmente, per filtrazion e dai· ca·pillari sang uig ni; in linfa regrediti. dei tessuti conten ente i prodotti di rifiuto Dicono pure che se i1on si ha l'ipertr-Ofi:l ' . delle cellule; in linfa dell 'apparato digerente del tessuto linfatico, come in molti casi, non ~ (chilo) ch e contiene i prodotti utili dell'ali- da meravigliarsi, perchè l'antigeno, .che per m entazion e. La linfa così come è costituita, sè stesso dovrebbe creare tale aumento, stabiprima di arr iv a~e n ei due tronchi principali, lendo uno stato di mta lattia con inappetenza, il dotto toracico e il tronco linfatico destro, porta .111 'atrofia di tale t essuto il qual e, coch e sboccano il prim-0 nella succlavi.a sinistra rne è saputo, risente moltissima dello ' stato ed il seco11do n ella succlavia destra , si racco- 11utritivo generale. Voglio pure ricordare che il glie n ei gangli linfatici per purificarsi, libe- tessuto linfatico ~ capace, da ipertrofico, ritorr andosi cli tutti gli elem enti estranei. :È stato n are allo stato norrr1ale, ·e ciò si constata giorvisto ch e i ga11gli linfatici di soggetti perfetta- n.almente n elle r egr essioni delle adeniti seconmente sani , frequentissima mente p resentano darie ad un focolaio d 'infezion·e. Questo ci dice d ei microrganismi per cui è da pensare che in indirettam(lnte ch e se da q11esti tessuti si riessi i microrganism.i son o in.attivati da un chiede un continuo lavoro si può anch e avere m eccanismo immunitario autoctono. Sappiamo una ipertrofla per aumentata funzione la quale, pure, a sostegno di questo processo difensivo a sua volta, può portare anche .a stanchezza dei gan gli linfatici ch e quando un fo colaio di funzionale d.a fare apparente contrasto col tesinfezione t ende ad espander si i gangli più ' 'i- suto ipertrofico. S'impone du·n que oggi ,. da un cini, infian1mandosi, si in1pegnano come pTi- insiem e di cognizioni, consider.are il tessuto ma barrier.a al pericolo inva dente. Non è fuor linfatico come baluardo a tutti gli agenti che di luogo ricordare eh.e è stato dimostrato cer cano di attaccare la integrità delle cellule. in vitro un 'azione batlericida dell'estratto d el Vediamo adesso, come e fino a qual punto, timo, o1'gano linfatico per ecceJ},enza (Cosenti- l '.aumiento ·del tessuto linfatico, come già ho n o, Barbara, Kitasato, W assermann ed altri). detto , ha appagato la mente degli studiosi per È noto .an che ch e i .g.angli linfatici l1anno un spiegare i disturbi degli organismi linfatici. Una certa irrequietezz,a ha dominiato sempre facile ipOtere rigenerativo in tutte le et à (Zar.car ovv) e questo presun1ibilmente perch ò sono gli osservatori abiLuati a vedere molti organitessuti necessarissimi per I.a continua difesa smi con notevole sviluppo del tessuto linfatich e l'organismo richiede n ello svolger si della co, soggetti a d una .gamma di disturbi sin daJvita . È im·portante sapere pure che se si estirpa 1'infanzia, anzi principalm.e nte in questa età, la milza, or gano en1inentemente difensivo (Tiz- T.ale irrequi etezza era giustificata dal fatto di zoni , Cattani , I\..us.arLna, Schroeder ed altri), si n on snper si spiegare come il tessuto linfatico ha ipertrofi a ed iperplasia dei gapgli linfatici pot eva ciò determin.a re. E cosi, avendo trovato 1

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[ANNO

XL,

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SEZJO!\'E PR.\TJC \

nell 'infanzia ch e insieme all'aumento del tessuto linfatico vi era anche aume11to d el timo , credettero d 'imputare a quest ,o rgano ogni colpa e crearono lo stato timo-linfatico di Paltauf. 1\ila, ben poco poteva ciò convincere e allora ecco che misero in rapporto il linfatismo con una speriale diat e. . i, della diatesi essudaliva cfi Czerny, dovuta ad iperalimentazione o alime1ttazione impropria e manifesta per una pastosità della cute, pallore, abbondanza di adipe, facilità agli eczem1i e anche da Czerny creduta causa del' linfati mo. Il concetto dello stato linfatico non trovava però quiete () ubiva ancora da BarLel un.ai r evisione perchè a,·eva notato che spe o si a sociavano alla costitu zione timo-linfatica delle anon1alie di sviluppo; ipopla ia dei genitali , reni a fen~o di cavallo spina bifida, siringomielia, cuore piccolo, aorta ristretta, ipoplasia midolla re delle urrenali e battezzava in tal maniera il co id etto stato ipo/Jlasico. L ir1daginc clinica, non co11lenta, dimostrava ancora che gli orgamsmi con a umento del tessuto linfatico avevano molto pe o ])11ono sta to nutri Livo, scarsità di pelo, dispo ·izione a triangolo (Lipo femminile) del pelo agli orga· ni ~enitali dell'uomo , dismenorrea nella donna e così un insieme di fatti degeneralivi per cui si crea,·a lo stato degene1'ativo di Bauer. Ullimamentc ancora il Cattaneo co11ln11icava ttl Congre o Internazionale di Pediatria (Stoccolma 19 ago ... lo 1930) che esi te uno tato costituzionale di ipo funzion e del i tema linfalico, pur es endo questo t es uto aumentato, al quale partecipa anche il tim o con con ecutiva disfunzione ormo·n ica di tutte le ghiandole en(Loc rine, do,1 ule a turbe del ricambio pe" alto· rata alimentazione e sopratutto da iperalimentazione, C<l tl a del resto attribuita <inch e all a diatesi es udaLiva, e design~va t.a le quadro come: stato linfatico disendocrino. Come si vede, da tutta qu esta serie di continue vedute, si stabilisce chi aramente ch e g li tudio~i non si son o r esi m a i pacrhi delle ragia · 11i dci di turbi in quegli organismi in cui ril tes. ulo li11 fatico in aumento ne ... embrerebbe cl pri n1.a vista la cau sa . Si aggiunga che, a maggior men te complicare l 'argo1nen to, dalle sta ti. tich c cli Bartel, Zellweger , Loewenth.al, Iahr e da quelle con dotte sui soldati durante la guerra europea da Groll, tF orni, KrehJ, Nassau si è visto, cl1e bambini e g iovani robustissimi hanno il più delle volle organi linf.atici forte111e11 1e sviluppati. Orbene, come dobbiamo allora noi orientarci nel considerare questo tessuto linfatico? Dobbiamo noi vedere in esso una causa di 1

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morbilità oppure dobbiamo vederei in esso il risultato dello sfor zo ch e l 'organismo compie per mantenere ]e su e dife e e quindi la ·vita .' e al tessuto lin f.a tico spetta per buon.a parte la difesa dell 'organismo perchè mai in alcuni soggeti esso è manifestam ente aumentato ed in altri no; eppure il più delle volte la salute non è avara n è agli un~ n è agli altri ? Ancora, perch è, sono più facili le comuni infezjoni ai sog.g·etti con aum ento del tessuto linfa Lico? E p erch è in fine simili so·g getti pur e. . endo di faci le vulnerabilità r esistono maggiormente? Come si vede c'è da sn1arrirsi in mezzo .a tali contrasti. Eppure la ragione non deve mancare e cer cheremo di orientarci. Ci ervirà di ail1to la patologia costituzionale e11za della quale non oserei parlare. È ormai ben a sodato ch e l'orientamento verso le tre com,b in azioni morfolog ich e del De Giovanni è dato da llo sviluppo e differenzia zion e che prendono sin dall 'embrion e, i foglietti blastodermici e propriamente il foglietto ectodermico con i suoi deriva ti tegumenti esterni e n evrasse ( i tema di relazione) e il foglietto entodermico dal quale si sviluppa il ' i"tema vegetativo. 111 ba e a tale concezione i distingue la prima combinazione (i pervoluta) .. e ha la pre,ralenza nello sviluppo il foglietto ectodermico; la seconda combinazion e, se vi è armonia di sviluppo fra i due foglietti; la terza combinazion e (ipoevoluta) '" e prevale il fogli etto ento dermico. :È noto ch e clini camente i soggetti si preenlano all'osservaz ione con una costituzione be11 diver sa a secondo la combinazion e a cui ap·p artengono . Quelli della prin1a combin.azione si presentano con arti più 11.inghi del tronco e questo a sua volta più lungo del] 'addo1ne; hanno scar sa mu colatura sch eletrica, cuore piccolo, m etaboli n10 ba ... ale aumentato e perciò reazione in1111ediata agli i:;t i moli, spiccato ereti smo nervoso. Gli app?rtenenti alla terza combinazione in·· vece si disting uono per il tronco più lungo degli arti, per l'addome P'i u\ a lto del doppio del torace, p er i 'aspetto florido cd esuberanza di nutrizione; sono riccl1i di difese, resistenti alle cau se n ocive, h anno ricambio torpido ~ qui11di ritardo di reazione agli stimoli. Di fronte al sist ema neuro-vegetativo la prima combinazione è simpatico tonica, la terza è parasimpaticotonica. Riferendoci all'endocrinologia, e in ciò principalme11te il P ende h.a dato un maggior contributo, vediamr0 ch e n ella prima combinazio-


te JL J>QLlCLJ NICO »

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n e IJr e ale la Liroide, l 'ipofisi, g li organi crom.affini pe:u cui vi è ternperan1ento catabolico; m entre, n ella terza combin.azione, p1~evalendo i tessuti inter tiziali, linfatici, il fegato, il pancr·ea.s, il timo e le paratiroidi vi è temperamento anabolico. :È opportuno rilevare ch e n e1 b.a mbino, a parte la tendenza verso una od altra" combinazione, vi è un orientamento verso i processi anabolici e ciò perch è i derivati dell 'ectoderma raggiungon o uno sviluppo di maturazione .più tardi dei deri,rati dell 'entoderma ch e hanno funzione anabolica . Questa provvida legge naturale è dovuta certamente al crescere ch e deve f.a re il bambino il quale de,re disporre di materia, la quale, si immagazzina mediante ormoni (principalmente timo) che influiscono ritardand-0 il ricambio. Non così av\riene nell'adulto. Vita di relazio·n e; la materia si const1ma per lo svolgersi del] '.attività uman a. Voglio anche .aggiungere ch e le t: u·d dette combinazioni morfologich e si differenziano pure per una diversa p,r oporzione fra stroma e tessuto parenchimatoso. E prop["'iamente la p rima co111bin.azione, la cosidetta ipervoluta, ha n egli arg·ani il par·enchimia in quantità maggio~:e dello stron1a, il ch e vuol dire, che le cellule dell 'organo si sono in n'la.g gior numero differenziate per la funzione specifica, la terza combinazione invece, la ipovoluta, h a più stromJ ch e paTencbima essendovi una minore differenziazione delle cellule. Non pTivo ,d 'interesse è questo ricordo se si tien conto ch e lo stro 1na e quindi il sistema reticolo-endoteliale · è più ricco di propr ietà difensive, per la qual co~a, i soggetti ipervoluti, poveri di tali tessuti L.an110 più tendenz,a alle morbilità. Questi brevi cenni eran-0 nece sari per spiegar ci la costituzion e linfati ca. No11 cn,de dubbio ch e tale costituzione si manifesta sin da]! 'infanzia e principalmente in determinati bambini i quali se si seguono n ello sviluppo, finiscono in m ag·gior numero dei macro plancnici oppure dei nor111ospl.an cnici o in min·O'r numero dei microsplancnici. È caratteristica la constatazion e che se evolvono ver ,q l.a terza combinazion e presentano nell'infanzia tutta la sintomatologia della di.atesi essudativa, manifesta per una esuber.a11te n utrizio11e e per una facilità alle infezioni. Ciò vuol dire ch e in que ti ban1bini oltre la uorm1ale Lendenz.a ai processi anabolici per l'età vi è anch e quella già legata alla costituzione. Tengo in questo momento a chiarire il comportan1ento della reazione verso g·li stimoli, g ià accennata poc,anzi, essendo uno dei. punti n odali del lavoro, e perch è ha un com portamento diverso nelle ·diverse costituzioni. 1

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[ANNO XL, NuM. 7.l

La reazio11e agli stin1oli dunqu e, è un attributo, un 'attività della vita cellulare{ e siccome l 'attività delle cellule è dir·ett.amente proporzionata al metabolismo, al ricam1b io, possiamo dire, ch e ogni qua lvolta que to è lento, torpido an che le cellule ri pondono con ritardo agli stimoli e in genere a tuLte le loro funzioni. Ora, n ei bambini vi è tend·enza ai processi anabolici, essi sono in fase di risparmio, il ricambio è torpido, hanno perciò lentezza di risposta agli stimoli. Ancora più spiccato è questo fatto se s'ha a che fare con bambini che tendono alla terza combinazione, per cui si deve dedurre che il bambino' normale e maggiorm.ein te il vagotonico è più predisposto dell'adulto alle infezioni . Da quanto ho deLto scaturisce in via ·di massima ch e per essere i bambini soggetti più facilm ente a continue infezioni richiedono logicam ente una iperfunzione dei loro tessuti difensivi (tessuti linfatici) i quali vanno cosi incontro .ad una ipertr,ofia funzionale creandosi in tal modo lo stato linf:atico. !B·en si comprende, che se per ragioni igienich e e di ambiente anche bambini con rican1 b io torpido i1on s'infettanQ mai o rare volte, posson·o non avere tale ipertrofia linfatica, cosa che farebbe apparente contr.asto col nostro conoetto. Nè, gli studi fatti, inclusi, quelli .an.aton10·-patolog ici su soggetti linfatici vengono ad inficiare il concetto riguardante il ritardo .allo stin1olo, su esposto, perch è' il riscontro de11 'a1)lasia del cuore o dei . vasi, dell 'atr·ofia del tessuto cromaffine e di alterazioni tiroidee in senso ipofunzion.ale vengono a confermarlo , sapendo i , ch e pToprio nei soggetti m.acrospl.ancnici si possono avere tali riscontri e per ciò il ricambi-0 è torpido. Finanche le ricercl1e del Cattaneo con prove biologich e (intradermoveazione, enzimoreazion e del D'Amato) dimostranti in parecchi casi un.a ipofunzion·e dei tessuti linfatici ci dicono a m•io avviso, non .altro, che i tessuti linfatici sottoposti a continuo lavoro· possono an che stancarsi con ripercu ssione della funzione specifica, senza cosl estendere il conc,etto ch e nei linfatici vi sia ipofunzione di tali tessuti. Ma, anch e ammesso , secondo le ricerche del Cattan eo, che il linfatismo si.a caratterizzato da un.a ipofunzione dei tessuti in discu ssion e, noi spiegheremo l'ipertrofia come un tentativo ·d i con1penso e quindi non lederem·o perciò la funzion e difen siva del tessuto i11 causa. T.a nto, perch è, non sapremmo altrimenti spi egarci come questa ipofunzio.ne linfatica dovrebbe n1anifestarsi proprio, con ipertrofia dei centri linfatici. Del resto, pur .ammetten·do che vi possano es ere dei casi con effettiva ipofunzione 1

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[ANNO XL, NuM. 7)

SF.ZIONF. PRATl CA

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<lel tessuto linfatico, (come può su ccedere per f.a11zia per i11odificazioni costituzionali, seoontutti gli altri organi), non giu.. tifich erebbe ch e <lo n-0i, è detto pure dal Fici, il quale consicome ful cr-0 del linfati n1 0 deb ba essere presn der.o. il linfatismo o arl ecce(]e11te sviluppo fisioI 'ipofunzione. logico del tessuto linfatico durante l 'infanzia Non bisogna dimenticare i fatti: abbiamo od a deficiente o n13nc.ata involuzione fisiolodetto ch e giovani e ban1bini robustissimi pre- gica n elle epoch e l)ÌÙ tardive della vi la. Ma sentano spesso ipertrofia di tali tessuti senza enza assolutamente acca111pare questa r.agion e accu are alcun disturbo, e quindi , è logico di S\'ilU•l)PO per spiegare il linfatism o eretiJ)en are, in campo di alute, ch e tali tessuti stico ve 11 'è ancora un 'altra . Le infezioni è abbiano una iper anzichè una ipofun zione, vero cl1e son o legat e alla più o meno vivace maggiormente ch è sappiamo quale è l 'ufficio risposta .agli stim-o1i d·elle diverse costituziodei gan ali linfatici. Ripeto , io sono piena m ente 11i , 1na po!'-sono anche essere influite d.a innucon\ into ch e la facilità delle infezioni in que- merevoli circostanze e quindi esister e casi con ti abiti linfatici, in a ppa r ente contrasto colla r icambio aumentato, sotto continue infezion~. riccl1ezza dei tes uti difen sivi, ia legata alla per cui i loro tessuti linfatici ipertrofizzanti loro costituzione per un ritardo di reazione cr eano il quadro del linfatismo er etistico, ~ agli timoli. Difatti cosa ci dice la clinica : dif- m eno che in questi non vi sia tale spiccato dificilmente riscontriamo segni grossola ni di lin- magrimento da pr·odurre ur1 .atrofia di detto fatismo nei bambini ch e si presentano sotto tessuto. un aspetto di costituzione ipervoluta, in cui Ancor.a, non empre, si ha da fare nel classivi è m etabolismo ,,i,race, e ciò è dovuto a] fatto fi car e i sogge tti con una perfetta prima o se · cl1e ra ramente si ammalano per la im.m ediata conda combinnzione, ma fra l 'una e l 'altra -.-i reazione che hanno verso gli stimoli e quindi è tutta una sequela di biotipi , e a secondo cl1e non richiedono aumento di difese ·e tessuti a si avvicinano alla prima o terza si h a11no atque te adibiti. Per ò, n on così stanno le cose se tributi più dell '·una ch e dell 'altra. Da que,to le infezioni, a nzichè essere di dose minima e detto non sarà più di sorpresa il vedere il linbre,ri so110 conti11ue e ripett1te. In queste con- fatico er etistico dopo aver ammesso le esposte dizioni i macrosplancni ci, avendo riserve, pur cause del linfatism o. In conclusione, il condopo una reazione tarda, riescon.o a vincere; i statare in eccesso il tessuto linfatioo deve di rmicrosplancnici invece, pur riuscendo a lottar e ci non già una causa per sè stessa di morbi})eni ssimo in primo tempo, per sistendo la in- lità ma una manifestazione reattiva delle e, i · fezione ed esaurendo le poch e riserve veng ono stenti difese organiche . Non sarebbe del resln convincente, ritenere che quasi tutta l'umanità vinti. La tubercolosi può ervire di esempio carat- è predisposta, alle infezioni per ·essere linfatiteristico : è noto ch e i ba mbini con ricambio ca, giacch è è stato d.a m e osservato quasi in torpido e segni di linfatismo pr esentano faci- tutti la presenza del seg no di Schridde (ingroslità di infezione m entre poi tendono quasi co- sam ento dei folli ooli alla base della lingua) ristantem ente a guarire e sono le oontinue scle- t enuto dal Cattaneo e Bn1gsch uno dei segni rosi ch e passano sotto 1a nostra osservazione. esclusivi per giudicare una p ersona linfatica . È bene riflettere che oltre le condizioni inesempre, in massima parte in soggetti macrosomi. Ritengo non supe rfluq ancora una volta renti alla costituzione, l'eccesso del tessuto linricorda r e ch e n·on indifferente è pure la nutri- fatico può anche esistere per tutte quelle alzione per l'eccesso di tessuto linfatico, sapen- tre ragioni che debilitano in parte 1'organido i ch e qu esto s~aue direttam ente le oscil- smo, per cui questo· r eagisce aumentando i suoi lazioni nutritive, t anto che s~ un bambino ha tessuti difensivi. Col nostro concetto di ritardo agli stin1oli segni di spiccato linfatismo torpido può an ch e nell ' ulteriore uo ··viluppo per un orientamen - credo di spiegare pure il perchè durante la coto verso la prima combinazione, presentare sidetta Spagnola morivano proprio tutti i ma una scomparsa in parte di essi per dimagri- crosplancnici. Questi prima ancora di reagire m ento, creato da detta costituzion e. In tal ca- socoomhevano al forte attacco, mentre gli iper_ so assisteremmo al quadro del linfatismo ere- voluti, se ammalavano, riuscivano a salvarsi. ti tico per ipertiroidism·o con ipereccitabilità per l'immediata reazione all'infezione, la quale del simpatico e i soggetti presentano tutte le esauriva per di più il suo ciclo in pochi giorni 0aratteristiche della prima com•b inazione, la prima ancora cl1e tali mala ti esaurissero le tal cosa sembrerebbe imbarazzante per i no- loro riserve. Anche le comuni tonsilliti e le stri concetti. Che ci possa esser e questa invo- facili suppurazioni son.o a sostegno della noluzione dei tessuti linfatici col passar dell'in·· stra tesi, queste sono riscontra bili in linea ge1

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24 c

IL POLICLINICO

nerale nei rnacrosplancnìci e raram,e nte nelle altre costituzioni. I11 ultimo, l'indirizzo curativo viene in appoggio .alle nostre vedute. Lo iodio, infatti somministr,a to a i linfatici torpidi benefica p er il potere di accelerare il ricambio e con esso la integrità delle cellule per una più tumultuosa m essa in scena di difese organich e, mentre l 'arsenico, l'olio di fegato di merluzzo e l 'antitiroidina favorendo i processi .anab·olici, di risparmio son o indicatissimi ·n ell e forme di linfa ti mo eretistiro ove si ha sp,er1)er-0 di difese. Da qua11to riferito r jmane fer1110 ch e l 'e sen za d ello C< stato costituzionale linfa tico » debba essere ricercato n el comportan1ento reattivo dell e cellule a loro volta influenzate dalla speciale costituzione individuale p er cui è d a an1mir.are con1e sempre più la palolog ia costituzion ale ci illumina n eJl 'inter1)re lazione dei fenon1 eni vi tali RI1\ SSlJNTO.

L 'A . e111ette l' ipotesi , come sua ved11la orig·inale clopo avere eSJ)OSte l e ragioni per ritenere il tessuto linfa tico com e te suto difensi ' 10, che gli .ap1Jartenenti alla costituzion e linfa ti c a so no d egli esseri robusti. Esse11do ciò, un ver o a ~surd o per q uanto la quotidiana osservazio11e ci dirnostra, g iacch è si con stata n ei linfa lici un,a facilj sima t end enza a lle infezioni , eg·li cr ede di conciliare i fatti attribuendo l a facilità alle infezioni ad un rit-ardo di r eazio11e ao·li , ·1in1oli per u11 me labolis1110 1orpido. Difatti, esso dice, è saputo ch e nei linfati ci .i} in etabolismo è lento , sia per l 'et à infantile, (epoca preferi]')ile p er la pre en za di se.g ni di linf.a tismo) sia i1er cl1 è tendono in n1a~si n1a par te alla ter za co,m b inazione n1orfologica del De Gio·van11i. SpiegD .an ch e le rag ioni del Jin fati.. ,mo· eretistico e poi così con clu d e: l e co nti11ue infez ioni ricl1ie dendo iperfunzion e d ei t es uti linfa tici e l a le11tezz.a del 111etabolis n1 0 d etern1inando anrl1 e u11a fl orida i111 trizione creano aumento d el t essuto linfa tico e quindi il quadr o del li11fatism o. Rl BLfOG R~.\FJ1\ .

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P A1'0LoGJCA

DI

CAGLIARI

Cisti da echinococco endocranica a sedPpiale. A. Busr. co , clire l Lo re. Poch e n1alattie 1)ara sitarie offrono, con10 l 'erl1iJ1ocorcosi. m otivo a tanle e così suggestive os ervazioni a n ato·n1ro-clinicl1e e alle con ~e ­ g·u enti illaz io1ni l1iatogenetiche1. Così, n1entre la ca i Lica aumietnta di Q"Ìorno in giorno , tanlo cla co11se ntire a d A. P·osselt (1) di raccogliere su.ll 'arg·o111ent o ]Jen 711 voci bibliog.rafic11e, jn t11n1a r.as eg~n a 1c.on1·p1ar sa ~n qu.esii g iorni , 11.on de. ta ·" orpresa cl1e ,-i n1ancl1ino al c uni i1n1)0 1'"t.ar1ti contribuiti itali.an i di que ti ultin1i anni. Tl rilievo n on ' '1.101.e, perciò, 1nl1overe rin11)rove.r o al d il igen·te .:=tut or e t edesco, cnsì aculo i11daQ·a1ore del m 0Tbo1 echinoco1c.cico· ___. in qua11 to sono convin.t o ·delln in1po . . sibilità di te11·ere dietro, so·p rattutto in ;~en1pi di così fervicla 11rocluzio1i.e gciern ti fica, al profondo e va(1) A. l)ossEI~T. Die virllrarn.nierige Blaseri wu.rm (JCsc l1 ivu lts au sserhalb dC'r Leher (Extrah.epataler alveol cn·echi n ococcus). Ergebnisse der allge1n ei11en

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tAN~o

\L, J\t ~1. 7]

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SBZlONE PRATI CA

sto 1novimento di •Studi e di ricerca m.a è t ro per 6 di profondità. Le pareti della cavità, diretto a 1ribadire l 'intelresse di una conslala- liscie, lucide, levigate, percorse cla tante strie zione fatta nella Società fra Cultori di Scienze rosso-scure, tortuose: date dai va i sanguigni Mediche e I a turali di Cagliari ( « Atti », fascicolo III, 1932), nel comunicare un caso di cile da ecl1inococco endocranica, che ritengo utile portare a conoscenza di un più largo pul)• b lico con qual1ch a maggior dettag lio. La constata.zio ne è la seg·ue-nte: fra le varie loculi t.tazio11i organich e dell 'echinococco, que l• la dcg li organi mervo i è molto r.ara. Mi riferivo a qualche statistiica , cl1e parla ·de lla frequenza dcl 2,5 % (Graziani) (2), e r~1n111ent ,1'n chl· i11 <[uell · d el I>utzu (3) (senior), che è, for r. la l)iù ricca e varia racco] ta del genere co1np\.\rsa 11ella patologia italiana , i11 <.1uar1to verte ~u 4 74 ca i capitati a Caglia ri, di c ui 125 dall .A. per onalmente studiati e curali nella (:li11 ica Chirurg ica, non figura, però, un olo ca~o cli ci ~ ti idatidea cerebrale. Ma allo sle so teffiJ)O, stando a 5 car i direltamente con tatn.ti nel no-tro Istituto ·di Anatomia Patolog i.~u • (Putzu-Doneddu) iin circa 15 an11i, oggiun°·evo c;ho n on si doveva esclud erne l'esistenza , in F1c. 1. u11 ]Jae-..e a co.. ì im po11e11le i1\cli re 111or})O!'\O piali , ]asciavano tra parire netto il di . . cgno delcc hin<u ·occi•co, quale Ja ·~ardeg~nt1 . le circonvoluzioni cerebrali, appiattite, anzi inf :cH t tatavo, anzi, che, n eo-li ultin1 i a•nni. Lrofle e (fig . 2). Jl lj1nite posteriore dell 'a perq1tal ·he ca o di ci ti echin ococcica endocranica cr:t stata sottoposla1, con -u cce so, al tr~ 1larn ento c]lin1ra1co: . ., icch è il clinico Lienc ~r. m1)rc 11rc..-::enle e quasi al primo piano, lnl e pos~ibilit?i eziologica nel tra va~lio diaan ostico di una oscura . i1n<lrome tun1orale den-li organi o~re])ro -~pin ali . 01tr ... 1o Jl uovo Ci'\. o cl i ecl1 i11ococcosi cndo·c1·anica - cl1ei ha dato lo pt1nto alln. con1l1ni ca1io11r. e allo relaitive rifle sio·n i - si. aggi11ngc <1!:! li altri ci.nqu e rep rtati n el nostro I tituto : proviene da un bra1ccianle d ell 'al1)es1r r villag-~ io di . r11i ( uoro). Il la to più alienle è col; I11 i I o tln I reJ)e rlo anatomico, che, limi toto aali r len1 c11ti r enziali di1oostra,1a - aprrttt ln ~c,1 1 ola crani ca e ril c,atc le int11ilivr n10difi rnz i0ni dell 'aun1ento di tensione a carico <l cll n <lu rn e dell'en cefalo, asim111 elrico, con r irco·nvolt1zioni appiattite e spiccata iper emia 11ialP - nella far1ria inferiore del lobo frontale, l.-1 e~ i s l cnza di ll na produzione sf.eiroidale dell <' cli1 n~ n . ioni di Lima di cr et a a rancia (fi f!tlra I 1, co11 parete tran . . lucida tr.asparente, n ron1 rnt1l 11 ucc1110 o limpido cristalli·no. E.i:.fl e r~ in ])l\ rl e d enLro uno lam1)0 emisferico for · malo nt')lln ~os tan za n ervosa, cli 6 cm. di di a111r1

1

l~ rc.

\2) (ì H \ ZJ ' 1. L'echinococco i n, Dal1nazia. Pro' vediloralo gen er. dello Stato, 19~8 , a. VJ. (!1~ F. Pt•Tzu. u 125 casi rli cisti da ec liin ocorro. Arrl1i,io il al . cli Cl1jr., , -01. XXIX, fase. 2°, ti. 1931.

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2.

tt1ra .è for111 a:to ùalle 1irco11,oluzio11i ten1porali, ~ i ochè un trait.lo dell a fovrn è clelin1i tato dalla fo. a silvia11a e da ll c forn1azion i i11 essa con-


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ten·u te, appiattite clalla co1n:pressionre. fl Iin1ite anterio re .è ·d ato, invece, dalle circ.onvoluzio·ni fro·n tali della base, di cui rimain·e, p erò, b e11 disegnato so·l o un r.esid·uo, corrispondente al polo frontal·e . Il fo,n·d·o, o meglio, il tetto del infossamento, è rappreise11tato d a una lan1ima di tessuto n ervoso di p1ochi millimetri di spes•so1re : il ventricolo si.nistro1 n1e risulta, p·e:riciò, d·e formato e ristretto, in qua·n.to il suo pavim einto è sollev.a to dalta spinta della1 bozza ci. stica. Per lo stesso meccanismo è avvallata la contigua po.rzione fronta)1e della superficie in teremisferica d·el lobo destro, e il chiasma, il pedum1c.olo ipo1fisario , con la regione ipota1amica ·e d i ne1rvi oit tici, son:o .d.eiviati verso sinistra e come affond.a ti fil, uno, stretto r ecesso. ' il cervelletto .ed i vasi della base sono An·che devi:art:i e com1pressi. • La 1sostanza nervosa è relativam·e nte ipe. r·e1n1ca. . D.egli altri orrgnni accenn·o soltanto al reperto ·di grossi forc-o1ai conflu·e nti di broncop·olmo·n ite fibrinosa - con turo.o re ri.a cutizzato · della milza su splenomegalia CT0 nica da m.alaria, di degen·erazion·e to·r b·ido-grassa d.el cuol'e, ·d el fegato e dei reni, di esiti di pleu1'ite fibro-adesiva sinistra. · L'esame istolog ico, ·o rientato iinr modo d.a includer.e in una 1s.tessa visione la pariette d·ella fovea con le contigutei ciriconvol02ioni d ellai convessità, dimostra come la pia m eni·n ge si distenda su I.a corteccia, sem·za altre m·odificazioni che la riduzio·n.e delle magli.e ·d i tessuto lasso, .di cui si 1compon1e, e una m1odesta proliferazion•e specie deg li elementi perivaisali. La co1~­ teccia, p erò, per effetto della co·mrp~ession e , pr.eisenta im1p iociolimento e diminuzion1e iD:'Umerica d elle cellule pir.amidali, pair.a.llelamente alla riduzione, fino alla scomparsa, della sostanza tigroi de. Il fondo della fovea., in una sezione .comprend.ente anch e il pavimento del ventricolo· c·erebr.ale, appariv.a com e ~n setto costituito da un .a mm.asso di fasci omogenei, assumenti s·carsam·emte il 1colore. Le oellu1e nervo·se son·o limitate :a1 pochi profi.Ii sbiaditi . I va·sellini sanguigni sor10, invece, relativamente distesi d.a l sangue. Il rivestimento ·e~ndima­ le, ch e taippeizza la fa ccia superiore o v.entricolare ·di ,q u:esto setto n ervoso, most:r.a un,a certa iperplasia delle cellule, che appaiono più alte e, in qual1cih e ·tr.atto, si .ag-greigano iin· formla di massoline sferoidi di elementi cilindrici a varia direzione. La diagno si anatOlffiica, pertanto, precisava: un1a cisti da echirvococco, quanto unia discreta a1'an.c1ia, infossante la base del lobo frontal e sin.istro , cospicua iperemia m .eningo-encefalica., 1

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broncozJolmonii te fib ,rinosa a fo·colai co11;jluen..ti (c.a usa n1ortis) con le coris.egaenJ.ti. ripereassioni sp1lenichei 0twmore acuto su splenomegalia m alarica) e m etamorf crsi lorbido-gra,ssa d egli altri visceri (fegato, 1·eni, cuore).

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Il c.aiso, an.cl1e così su ccinta1nente, i11.a sufficientem.ente esposto, non· richi·e de ·d elu·cidazioni d.ail lato morfologico: e, se si con.siderano le 1caratteristich e deJl p•ezzo aI1atomico, d 'altronde co1sì n ettame.n te riproclotto dalle fotografie, corredat•e ·e confermate dal ris1ùtato d ell 'e·s.am·e istolo1g ic.o, ne1p pure r iepiederebbe molter fJ.J1arole p1er stab·ili1·e il pro·b lema 1p atogen etico. l Tno dei quesiti .più a ttraenti dell 'ecl1inococcosi dell 'ospite intermedio, in ogni sede organica, è rapprese11tato . dall 'indagine delle vie seguite dal ]Jara.ssita p er stabilirvisi e dare luog"o alla sua forma larvale. Mai, mentre p·er certi orrgani (polmo·n i, visoeTi e tessuti addominali, apparato genitale, specie muliebre), è lecito avanzare varie ipotesi, e, talvolta, non prive .d i fantasia , nel campo, delle cisti endocranich e, in1vece, la via seguita dall 'e1nbri0n.e n.o n .può essere ch e quell.a samguigna. Poi1c·h .è , infatti, l 'embriom~e si trov·a 11ella nota fision omia di uovo riv.estito di cuticola chitinosa llell 'ambiente est erno - il suo viaggio per g iung·ere alla cavità endocranica presup.pone: la lib~razione dal suo rivestimento, ·o nde azionar e i sl1oi m ezzi di fi ssazione e mettere in a tto forse an che le attit11dini attive a migrare .attr,a' verso 'la mucosa gastro~intestinale: il. passaggio nella. circolazio11e arteriosa . Ma per raggiunger·e la corrente arteriosa· della carotide (interna, pil'1 spesso) , è n ecessario· ammettere che · questo minutissin10 e111bo·lo parassitario dalla circolazione p·o rtale sia riuscito .a superare il cribro epatico, prima, e, in seguito, quello pol111onare. Im.b oc.c.a ta la carotide interna, esso va, di solito .a finiTe nell 'emisfero destro . Sono ' note le ragioni anaton10-fisiologiche di questa predilezione. . Posselt, nell.a .a ccenn.a ta rassegnia, utile :ai consultarsi da chi vo1g lia approfo ndir·e questo tema, ricorda o·sserv.azioni di Autori che hanno riferito metastasi echinococciche c·e rebrali partite da primitive localizzazioni epatiche ·O po:lmon.a ri. Ma a parte 1'indagine· sul m eccanismo di rottur::t della id.atide primitiva, .a nche in tali congetture, la via seguita dagli scolici è sempre la stessa : la sanguigna. 1

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Le 1stesse vie e stazioni di transito ha battt1to l 'emb1rione, quindi , ip1eT ·r~ggium:gere il ceirvel•

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IANNO XL, NuM. 7]

lo in questa osservazione. Ma u11a prima variante è costituita dal fa tto che l 'embrion e ha in1boccato la car otide interna sini tra mentre .di COIILSueto "' i trova all 'emisfero de tr 0. Altra .' . , ~ p1u 1mporta,n te, è quella di esser e a nda to a finire n ella circolazion e perifer~ca d ell 'en cefalo, anzi n el territo rio pia le. In uno stu,d io preoedente su la patogenesi <l el~ 'echilnococcosi cardiaca pri1n itiva, (Patho log1ca, 1923) e , poi, in altre pubbliicazioni sue-ce siv·e mie e dei 11l1Ìei allievi (Pa d ronetti (4) caglia (5) , Pu.t zu-Do,n eddu (6) h o affeirmat~ e ribadito il concetto ch e di solito, an zi n ella a.randissima m aggioranza d ei casi , qua lunque ~ 1 a lai sede o raanica, la via seguita dall' embri one exacainto è la a ng uig na . e questo si fer111a o, a guisa di en1bolo, com e un 1cor po estraneo, vien e .pas iva1nemte arrestato n el primo tra tto d ella suia mi O'.razion e , si a vranno le ci ti addo1r1i110-epaticb e: e upererà il fegato, potendo eguire la ste ~a orte d ell 'arresto n el cribro 1>0lm10na r e, i verifich era nn o le cisti pol·monaifi. P~~sa t o quest 'altro vao-lio, e perv.enuto n ella r irco lazion e arteriosa, con le cisti 1ca rdiacb e, ~i apre la svaria tissim a possibilità di qualsiasi 11i ù strana localizz.azion e organica. Il prevalente viluppo subaracn oideo ch e si è realizzato in que ta osservazion e e, m olto vero~imilm e nle, an che n el caso di T.rias (7), di c isti ida tidea intrarachidea, n on· è che uma va r iante della p rim iti,,a localizzazione nel territorio capillar e della p ia m eninge. C:h e si tra tti di questo destino, si desu me clalJa integrità del disegno corti cale. La cortercia cer ebrale, sotto la pres ion e len ta, continua, progressiva , si è com e introflessa; e le m eningi m olli , integre an ch 'e se, h anno seguito il mantello corticale, con . er vando con quest o i n orma li rapporti di c~ontiguità . Ch è, se la cisti si fosse, invece, insedia ta primritiv:am ente nella sostanza n er' osa, an ch e corticale, in qualche tratto, e profJI'io im quel tra tto di atteoobimento e di evol uzione, il disegno sar ebbe stato alterato o, sen za al tro, distrutto . Per que ti semplici e lampanti dati di fatto , '-Cnlbr<l! indubbi o ch e si tratti di una cisti pri1

(4) A. Bus1Nco e PAonoN err1 . Sulla patogenesi dell 'ec hinococcosi n ell ' u omo e negli animali domestici . Riv. Biol., 1927. (5) G . S CAGLIA . Sull'ec hinococcosi primitiva del cuore. Atti Soc. Cultori Se. ~fed . e Naturali, 4 lu•

glio 1930. (6) PuTzu-DoNFDou.

Echi nococcosi dell ' uomo e d egli animali domestici in Sardegna. Siena, Tip

S.

Ber~rdino,

1930. (7) TnIAs. Gaze ta m edica 1932.

251

SEZIONE PRATICA

e~paii ol a

a. XI n. 69 I

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nLitiv,a della pia. Così, si intende co1ne l 'embrio~e, arre~ta~osi in un capillare l'> iale, assumendo i ma tena~1 n utriti~i , for e anch e dal liqùor .. ~ba racno1deo, abbia potuto sviluppar i tra la l)Ia e l 'aracn oide prima, tra l 'aracn oide e la dura in seg uito, detern1inando le m·odificazioni an a tomich e riscontra te, e richiama ndo una oscura sintoma tologia di tumore endocranico . Ma , purtroppo, i dati clinici - p er .r a aioni in gra n P'a rte indipendenti da lla buona v~lon­ tà d.e1i ,sa'I1i.tari ---. sono m olto schematici · ed io li rico:rdo per quel .tamto ch e .potra nn&·i~teres­ ~ re e sfrutta rsi . Il ma lato, d '.a. 30, vedovo con 2 figli, a ccusava nulla d 'importante nell'a~am­ nesi famigliare r em ota e prossima. Fece il carabi~iere ~al 20° anin·o , per 3 anni. Congedalo , .emig rò :un. Fran cia . Ritornato in Sardegn a , lavorò a lla costruzione delle F errovie setten Lriòn ali sarde. Qua ndo entrò n ell 'Osp eda le Psi~ l1iatrico Provinciale, il 30 o ttobr~ 1930 , era 111operoso da 3 m esi . Ritornato a casa 1 si m otrò ~ntantito, q uasi muto , abulico, sudi1cio; dormiva ~ lung o, e bisogmava spesso imboccarlo. Indifferente verso i figlioli , incura nte della propria persona, si allontana va da casa sen za 111eta e comp iva d egli a lti scorretti . Nell 'osservazione obbiet tiva, diretta, si preentava istup idito, n oin rispondeva a lle domande. Per lo più se n e lava immobile ad occhi chiu i. Carmninava, se sorretto , ceon aria stanca, lentamente, e stra cican do i piedi . ei rprimi giorni rp r esen .t ò paresi del faccia le i11ferior.e de tro, iinces o inoorto e bar collante, i)arola lenta e disturbata, tremore della lingua rigidità pup illar e, rifle si patellari esagerati , ri~ lcvan te sonnol en z.a , in.c ontinenz.a di urine , traicr ia di albumma, fosfati .e urati abbonda,n ti , W assermam1 n egativa n el sangu e. D.a l la to 1nentale, n ella prima settimana , si è mostrato 1nolto stordi to, quasi sempre a ddormen tato. olo a mo1nenti era r elativam ente lucido ri' :pondeva a qua lch e domiain da. Quasi improvvi. a mente si manifestò emiplegia (s ic) destra', coma, impossibilità .ai deo-lutire, ra n tolo tra r l1eale, febbre m odera la. 1'ale stato durò tre giorni: poi si ebbe un certo m iglioramento, con ritorno d-ella coscie11z.a , a tra tti: possibilità di deglutire e di com1piere lievi m ovim enti degli arti . Do1PQ quattro giorni, coo. qua lche risveglio della coscien za, ed accenn o a qua lch e m ovimento degli arti, si ripetè un nuovo agg·ravam ento e si ebbe la r11orte. Il caso , renne al tavolo icon la diagn osi di stato confusiona le g rave da probabile tumore del] ' emis fero sinistro. Anch e con questi sch em a ti ci cenni anamne1

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« lL POLICllN JCO

s.tici ed obbiettivi, si potrebl1ero ava11zare delle idee circa la diagnosi di sede, la natura del Lu111ore e i sintomi fonda111e11tali: lo stato co11fusionale, di riscontro frequente n ei turr1ori del frontale, la emiparesi o l ' emiparalisi controlaterale, la sonn olen.za

RIASSUNTO. Si illustra, 1con riferimenti tSOpratutto, 1p1a togenetici, un caso di cisti da echinococco endocranica, i n sede baso-frontale sini tra, a ~nsor­ genz:ai della p ia meninge, in un. U101mo di 30 anni, affetto, per vari mesi, da stato confusionale e da g.r avi ·ripe11oussi-0ni in paralisi ·di moto controlateraJe, simulante un'emiplegia. 1

·suNTI E RASSEGNE. GINECOLOGIA ED OSTETRICIA. Lo choe ostetrico. (En . LEVY-So·L AL. Presse Médicale, 10 dicem· bre 1932). Tutti gli ostetrici con-0scono i fenon1eni cosidetti dello cc ch oc o ... tetrico » sindronte l ega ta a lla evacuazione dell 'utero e I.a cui gr.avità P. spropo1·zionata all 'intensità del tr.a umatismo. Mettendo da parte i casi di morte im1)rovvisa, in cui 1' at1topsia rivela lesioni degenerative del fegato o lesioni gravi del cuore. o delle surr enali, 1' A. si soffern1a a con iderare g li inc identi1 sui quali è possibile applicare u11 'azione terapeutica, sia curativa che preventiva, efficaoe. Divide p er ciò gli ch ocs ostetrici in due gruppi, il prin10 in cui rientrano quei fenon1eni che possono verifi carsi enza alcuna causa apparente, e quindi imprevedibili, il secondo che comprende gli cl1ocs prevedibili, perchè dovuti .a una .afiezione rimasta -0cculta : i IJrimi rappresentano una vera sindrome funzionale, i secondi una sindron1e più proprian1ente organica. :F ra qu13lli del prin10 grup'lJO lo choc emorragico . è il più conosciuto: ma in esso i fenomeni di eh.oc non sono immediatamente consecutivi all'emorragia e sono perciò differenti dai fenorri.eni,1 che si osservano nelle .anemie acute. È possibile distinguere in esso tre fasi: 1) una fase di tolleranza cl1e è di durata variabile ,e durante la quale si nota una sproporzione fra l'emorragia e il modo con cui essa è sopportata: il polso, jl re piro restano normali, la pressione sanguigna è di poco abbassata; il sistema ' rascolare, co11 lai sua contrattilità si adatta alla massa sanguigna deficiente. È la fase stenica di ogni emorragia. 2) Una fase critica che si ma11ifesta. con un ripiegamento p1rogr·essivo o più o n1eno bru-

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[ANNo

XL, NuM. 71

sco dello ~tato g,e ner ale. Qt1ando I' eJ11'orr agia sor1)assa i} 20-30 ~{, (circa l X-2 litri) della n1assa sanguigna totale, la pressione arteriosa cade bruscarr1e11te, c-0111e se un punto critico fos e tato r aggiunto. Il polso e il respiro si accelera110. A tl ue Lo staclio gr.ande importanza ha lo studio dei fenomeni subiettivi, caratterizza ti da r·onzio nelle orecchie, sete d'aria , voce stanca e cla q11ello stato speciale d 'inquietudine, che raramente manca, e ch e precede il chiaro manifestars~ d ella sintomatol-0gia obiettiva. 3) un-<.\ [use asi erLica, sLato di squilibrio .organ ico, raratterizzata da un ·marcato abbassa1nento della pressione arteriosa, da polso impercettibile, seguito dai uno stato di collasso e da una ·vera :-;i11cope, ch e può essere mortale: qL1i lo choc è funzione di una en1orragia scompensata; or.a , l 'organis1no reagisce in generale in n1aniera differente a seconda le n1odalità della perdita sa1n guign.a. Questa · può presentarsi _otto tre aspetti: a) emorragie ripetute n el corso della g'l·avidanza e dovute a inserzione viziosa della placenta: i11 tali casi una piccola emorragia durante il. parto o durante il distacco della placenta può causare uno choc mortale; b) emorragia distitlata, prolunga.t.a o a ripetizione durante il distacco placentare; e) emorragia massiva ma unica, sia dut< a nte il parto che durante il distacco di plaoer1ta. Le più gravi sono le emorragie in soggetto già spoliato di sangue: meno gravi le emorra · g ie prolungate, a gocce, meno gravi ancora !e emorrag ie massive, ma uniche. Nei primi' due casi la fase sten ica è di breve durata : bi ogna essere pronti, non appena evacuato I 'utero, ad. agire alla prima apparizione dei segnì della fase critica. Nel t erzo caso invece · bisogn.a sorvegliare il soggetto: p1u ò darsi che non sia necessario intervenire. Bisogna diffidare della falsa sicurezza che può dare l 'ergotina ad alte dosi. La sua azione generale vaso-costrittiva e tonicardica può solo pr-0lungare in maniera fittizia la fa se di compensazione. ~ opportuno ricorrere all 'iniezio11e endovenosa di siero o alla trasfusione sang ui-

gna? Esperienze di vari AA. hanno dimostrato ch e l 'iniezione endovenosa di siero deve essere pra_ ticata soltanto se si è sicuri di una emostasi perfetta : infatti quando l 'emostasi non è stata perfettamente realizzata (e si sa ch e l 'emostasi ostetrica non è mai cosi immediata e cosi efficace come 1'emostasi chirurgica) il siero non serve ad altro ch e a ricondurre nel torrente circolatorio la massa sanguigna che era incanalata n el territorio intestinale. La fleboclisi1 .. poi può riuscire utile soltanto nel caso che l 'emorragia sia stata massiva ma unica. Essa. è insufficiente, e talvolta anzi pericolosa, quando

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::; ..: ZJONE PH.\TJ CA

la perdita di a11gue ha sorpa salo un certo li111ile (20-30 ?o delJ.a ma -a sa11guigna totale). ~fa data la difficoltà di stabilire sicuramente l 'in111orta11za dell 'en101Tagi.a e data d'altra parte la sicura effi cacia della t1'3 fu ion e sa11gui a na è que -- L' ultin1a che de'e e ... sere JJreferita in ogni circostanza. La quantità di sang·u e da iniettare deve es ere subordi11ata al l 'irnportanz.a dell 'en1orragia, alla ua per i te11za, al! 'intervento che la malata d e' e opportare, ma soprattutto alle reazioni del soggetto nel corso della trasfusione. Praticamente i con1incia con una tra fusione di 500 a 800 cc. ma è: talvolta n ecessario sostituire completamente la quantità di sangue perduto. Si riesce co ì ad ottenere un equilibrio ~ tabil 0, 11on tran"itorio co1ne .,,i 11a dopo la flebor li~i. Gli clioc senza em orragia e per lo meno senza accentuazione della normale emorragi.a del parto, riconoscono la loro origine nel collasso della circolazione periferica o di ritorno: le varie lacune della circolazione venosa costituiscono un cuore periferico, vero e proprio apparato di regolazione del circolo, j] cui equilibrio è inantenuto grazie al l'azione del sisten1a n ervo o vasocostrittore cl1 e regol.a la capacità della rete venosa a seco11da del]a quantità di a11gue, che essa de e contenere. t il fattore nervoso vasoc-0strittore appunto che ha gra11de i1nportanza 11ellia determinazione di questo collasso periferico: l 'inibi zione rifle a tlei ue r' i va oro_ tritlori , per traumati mi locali anche lie i , per evacuazione rapida della cavità addominale, può determinar e un collasso periferico mortale . Tali casi debbono es ere combattuti mediante Ja posizione inclinata del . . oggetto, l'applicazione di una cintura addominale compre siYa , la 011tminj~trazio1te di adren a li11a ch e ha iazione vasocostrittiva e11ergica , e in alcuni cai una trasfusione sanguigna eq·uivalente alla piccola, ma mal . . opportata perdita di sangu e. Lo choc ipoglicemico tro a la spieaazione nel fatto cl1e , m e11tre normalmente durante 1' L1lti1no m e e di ar.avidanza la glicemia si eleva lentam ente e progre_sivamente ed a n co r })iù durante il parto, ubito dopo questo in' ece si ha un abbassamento ra1:>ido di essa. L' ., ch e i)er primo l1a compiuto queste osservazioni, ha ,; to in fatti che n ella speciale forma di aborto detta sincopale, n ella quale i fenomeni generali ono sproporzionati a lla gra vità della emorrag ia , si ha un abbassamento notevole del tas o glicemico. In queste form e l'A. ha ottenuto un rapido miglior.amento media11te la emplice ingestione o iniezione sottocutanea di iero g lucosato. Anch e qui la adrenalina è indicata data la sua azione iperglicemizzante. Fra il secondo gruppo, quello cioè degli chocs organici prevedibili sono da con siderare: lo choc ca1'diaco: una cardiopatia può rivelar i so]tanto a l momento del parto. In tali

e.a i u11 i11 ie111e di -i11lo111i dà allo choc una fisio110111ia "peciale: leggera turgescenza delle giugu lAri , aspetto cia110Lico d(\J ,-i"' o, tinta a sfittica delle estr,e mità, te11de11za istintiva a muoversi o a raddrizzarsi sul letto. Que ti disturbi sono i segni di una iperte11 io11e ,renosa della piccola circolazione. Dalla terapia di que ti casi deve essere esclua ta11to la trasfu ione cl1e la fl eboclj si, e l'adren.alina. L 'emorragia i11 que ti ca i tende a ristabilire l 'equilibrio circolatorio; bisogna rispettarla· se essa è moderata. L 'iniezione di caffeina o meglio l 'ingestione di digitale sono efficaci. Lo choc tiroideo i11 a lc11ne p·a zienti affette da forme di BasedOV\' f ru .. Le, ~ i n1ani festa g ià nel cor o d el parto con una agitazione anormale, con una crisi di tacl1icardi.a, con lie, e esoftal1110 nel momento d ell 'espulsione. Queste malate sopportano bene il parto norn1ale, n1a po .. ono cadere in preda a choc per l 'applicazione del forcipe o per una emorragia di media gravità. La m 1a1lattia invero in un buon numero di soO'getti, diventa più caratteri tica dopo la prima gravida11za e gli incidenti temibili hanno luogo i11 occasione dei .p arti • • success1v1. L 'esame degli antecedenti familiari e perso11ia·li J) UÒ permettere di scoprire questi casi e di trattarli preventivan1e11te. G. LA CAVA. 1

Un caso di gravidanza tubarica a termine. (MoN

1ER.

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l\farseille-l\1édical, 25 apr. 1932).

L ' . , che già nel 1930 ebb e ad osservare un ca o di gravidanza tubarica a termin e in una donna di 34 anni, riferisce ora intorno ad un second o, alla ocietà di Medicina di Aleppo. 11 16 gennaio 1931 la ig.r.a T. di a. 35, andò a farsi visitare dall 'A. })erch è era incinta di undici mesi. E a è sempre stata in buona salute: metruata a 12 ,a ., maritata a 21, ha partorito a 22 a. u11 figlio tuttora ivente ei sano. Ha avuto 1'ultima i11e ... truazione n el febbraio 1930. E stat :i bene fino al 3° n1e e di gravidan za . l fn dopo pran10 fu pre a bruscamente da un dolore n1olto ivo n ella fossa iliaca destra che da un n1edico fu di.a o-no ticato per appendicite. Dopo alcuni g iorni la ma lata .. i sentì meglio, ma da allora continuò ad avvertire dolori più o meno inten si al lato de tro dell'addome. Esame obiettivo: donna alta, m.agra, pallida, con lievi ed·e mi agli .a rti inferiori. Esame dei polmoni e d·el cuore n egativo. Alla palpazione dell 'addon1e: utero bene svi1t1ppato che occupa la p c'l rte m ediana dell'addome e che risale un po' più in alto del bordo co. tale. Testa non irn1)egnata . ll 'a coltazione non i .. ente il battito fe- ' tale.


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« lL POLICLINICO »

All'esplorazione il collo appare chiuso, allungato , rigido, spostato ,leggermente a sinistra , e si sentono bene due tumefazioni: una grossa che viene creduta l'utero e una piccola che sembra un fibroma. L'ammalata viene spedalizzata e poichè albuminuricai viene sottoposta a regime latteo. Operazio11e (6 febbraio 1931): la tum·ef.azione più grande è la tromba enormemente dilatata e la tumiefazione minore è l 'utero estraneo a questa gravidanza. Viene praticata. un.a cesarea su la cisti fetale. Lo spessore della parete è di circa cm. 1; I.a placenta fa corpo con essa . Assai laboriosa è l '.asportazione in t oto della cisti fetale che è aderente al colon trasverso, a l ceco, .al peritoneo parietale destro, ai vasi iliaci e all 'ureter·e d. ·Il feto, di sesso maschile a termine, pesa kg. 3,200. . La malata morl. di llremia dopo 10 giorni dall ,operazione. I casi di gravidanza extrauterina .a termine sono rarissimi poichè la rottura d~lla tromb.a e l'interruzione della gravidanza h.a luogo n ei • • pr1m1 mesi• . La tromba è capace di uno sviluppo enorme ma i villi coriali non trovano nutrimento ne. su quest 'organo e s1. impiantano . . c essar10 p erciò sugli org.ani vicini, il che rende difficoltosa l'operazione. La mars upializzazione è spesso in tali ca.si un procedimento più logico e più benig no ma ha lo svantaggio di una troppo lenta cicatrizza.zione. VICENTINI.

Eclampsia senza convulsioni terminlinte con ap9plessia cerebrale. (A. G.

l(ING. Jorlrn. of

the Anieric. Med. Ass.,

7 gennaio 1933). L 'eclampsia delle gravide è una tossiemia; sarebbe bene chiamarla semplicemente tossiemia gravidica, anche percb è essa può decorrere senz.a. crisi couvulsive e può manifestarsi c on vomito, con alterazioni funzionali del rene e del fegato, con emorragie retiniche e anche con apoplessia cerebrale, con distacco prematuro della placenta, oon polineurite, con psicosi. L'A. adopera il t·ern1ine di eclampsia senza convt1lsioni per indi care quei casi che giungono al tavolo anatomico colle lesioni identiche a quelle ;iei casi con co11vulsioni. L'anatomia patologica dell 'eclami)si.a fu descritta brevemente da Schm·o rl come d_egenerazione dei reni e più precisamente dei tubuli , necrosi epatica, degener.azione miocardica, emorragie e rammollimenti cerebrali, e tr-0mbosi degli or.gani interni. Più recentemente fBell ha descritto una lesi on.e renale che egli considera ti pica mente glomerulare. L'inizio può essere insidioso. La cefalea è il sintoma più frequente, poi vengon-o in ordine

[ANNO XL, Nul\r. 71

di frequenza il von1ito, l 'edema, i disturbi visivi e i dolori epigastrici. L'albuminuria non c'è sempre, e qualche v.olt.a c'è anche febbre. A vo1te il collasso improvviso è il primo segno della m ,a lattia. L 'A. descrive un caso~ os~erv.ato in un.a terzipara, di razza negra., òiciannovenne, che fu condotta in -o spedale in stato comatoso. Ella era al 9° mese cli gravidanza, durante la quale ·era stata visitata ambulatoriamente e aveva avt1to pressione arteriosa normale senza a lbuminuria e con Wassern1.ann negativa. Fu fatta una cesarea in .anestesia locale e fu estrat to feto a termine vivo. Dieci ore dopo la donna morì. Anatomicamente si trovò: rene sinistr-0 aumentato di volume con uretere dilatato, emorTagia imponente della r,.apsula interna. I reni pre~er1tavano glomerulonefrite e degenerazione tubulare. C'era anche necrosi del fegato. l\. LusENA.

Stato attuale della terapia ormonica in ginecologia. (0 . P. MANSFELD. Tìfliener klin. Wochenschr ., n. 45, 1932)

Gli ormoni sessuali fen1minili provengono d.all 'ovaio e ·dal corpo· luteo. Molto importanti ono ir~oltre g li ormoni del lobo .anteriore del1'ipofi si , })er ch è essi stimolano all'attività l 'ovaio. L 'ipofisi seoorne n,el suo lobo ranteriore 4 ormoni diversi: un ormon€J dell 'accrescimento, un orn1011e chtl .agisce sul ricambio, e due ormoni che stimolano 1.a funzion e spec:ifica dell'ovaio, il PJ~olan A. e il Prolan B. Il ciclo is essuale dura n~lla donna 28 gio,r ni. Durante i primi 5-15 giorni. del ciclo il · follicolo primario si trasforma nel flollico1o· di Gr.aaf. Intorno all 'ovulo si forma il succo fol1icol.a;r.e. Contem1poranea1nentei la mucosa del}' utero prolifera. Tra il 15°-16° giorno del ciclo 1nestruale si ha l 'ovulazione. Il follicolo scoppia e il succo follicolare si 1svuota nella cavità addominale. Dal 16° al 28° giorno h.a luogo la n1igr.azione del! 'uovo . Contemporaneamente la n1ucosa dell'utero diventa secernente e si S\ iluppa fino allo stadio pregr.aividico. Il follicolo di Graaf svuotato si trasforma Ì.i1 una glandola endocrina, il corpo luteo" Dal primo al quinto giorno del ciclo l 'ovulo muore, il corpo lu1teo si .atrofizza, lo strato proliferato ,d ella mucosa uterina si ·dema!I"ca, .si elimin.a, avviene l 'emorragia. Il corpo luteo si atrofizza. Tutta la detta evoluzione dei follicoli viene .determinata dal Prolan A. che fa maturare il follicolo e determina l'estro; il Prolan B . invece forma dal follicolo il corpo lu teo. Le modificazioni iai carioo della mucosa utfil'ina sono determinate da un ormone contenUtto nel succo follicolare, la cc follicolina " . La follicolina determina nel topo castrato le manifestazioni dell, « estro n cioè una desqua1

4


[ANNO

XL,

,Nt;~I.

7)

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SEZ IONE PRATICA

n1azione ca:na.tteristica della mucosa vaginaJe. Il follicolo umano maturo contiene circa 2-3 em e . di liquido e tanto ormone da provocare la desquamazione caratteristica in 8-12 topi: .. i dice cioè <:he esso co11tiene 8-1 2 unità topo. La follicolina si ricava specialmente dalla urina <li cavalle g·ravide; essa contiene 100.000 unità topo per litro. L'urina umana n ei con 1iene 10. 000. ~ interessante il fatto ch e la follicolina i trova in piccole quantità anch e n el testicolo dell 'uomo, n ella bile .ai tutti e ·d u e i sessi , n elle 1pa.t ate, rape, fiori , ecc. ~ dun que una so tan.z.a a p ecifica. Il lobo posteriore dell 'ipofisi produce 4 orn1oni cl1e non han110 per ò rapporto specifico con i o-e1nitali: un orm on e vasotonico, un or1no11e ·tonico dell 'utero, un ormone a ntidiuretico, e un ormone ch e agisce sui m elanofori. 11 cor.po luteo e labora• due ormon i, di c ui il vrimo det ermina la fase secretiva pregraviclica della mu cosa uterina; il secondo ormone i1npedisce l ov ulazione e la maturazione di un nuovo fol licolo. Anch e I 'utero elabora un ormone ch e agisce sull 'ovaia. Hanno rapporti con gli orn1oni sei... ~uali gli ormoni d ella tiroide e della co,r teccia s urrenale. In oa1si di iperfunzione surre nale si ha uno viluppo ses\1ale precoce, tipo intersessu ale, p eudoer1nafroditi n1o, in casi di ipofunzion e i hanno deficienza di viluppo degli organi ses uali. Durante la g ravidanza aumenta n e1lla urina a11ch e l 'ormone del lobo anteriore dell 'iJ)O fi i , fino a 10. 000 unità topo per litro (nell.a donna 11on g ra' id:a n on upera le tre uni tà topo). ..\.Il ' infuori dell a QTavidanza 1'ormone è aun1entato in ca·-i di tu.mori genitali e in tutti quei casi in cui la f u11zione 0'1a rica i arre ta o n1an ca (climaterio, ca .. trazion e, am en orrea, e oligom en orrea infantil e). Gli ormon i ess o.ali 1posson o e. _er e prodotli in eccesso oppure in dif.eJtto. Nel primo caso ~i l1anno emorragie uterine frequ enti , abbondanti e 1)rolun O'ate, n1iomi , osteomalacia, nin fomania. el secondo caso amrenorrea, ·disn1enorrea, ipoplasia genitale e infantilismo , ster ilità . clorosi, adipo ità endocrina, iperem e'"' i. T metodi della ·terapia ormoni ca con i-ston o nella . 01 t1n1in i~trazi o n e di ormoni, e nella ~ ti ­ rnolazionc o nella inibizione della produzio11e • or111on1ca. La . on1111ini. trazior1 e di or.m o ni i fa 1per 'ia ora le o pa re11 tera]e : si può u sar e anch e il n1 etodo degli in11e ti di ovaio, im portanza prat i cn h ann o però a lo g li « autoinnesti » (inn e. lo ·di ova io in altra pa:1ìte detl corpo della stes. a donna), anch e questi non funzi ona no per più di 3-5 a nni, inoltre spesso in modo ati1pico·. Gli ormo11i del lobo anteriore de11 ' ipofi i s1in .ola110 la funzione ovarica in casi di amenorrea e n e I clirnaJerio ; in pra tiaa l 'e ffetto è s.lat o però a . . sai m ediocre. Essi deteJrminano i A' ere una fort e i1)er emia de.gli organ i se su ali , ' i con "ia li a110 quindi n ell a cura dell e in -

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fia.m1mazioni degli annessi. Le iniezioni sono Lalvolta dolorose, il dolore dimostrere bbe ch e n.eil caso speciale esiste una ipofunzione della ipofisi. Il « Prolian » riduce il ricambio ba._a )e e si presta 1perciò a cure ingrassanti . ei casi di amenorrea oligormonica è utile la follicolina: si con siglia di associarla con il Prolan, iniettando quest 'ultim o du.r ante i pri1n i 9 g iorni del ciclo m estruale , la follicolina durante gli altri l b' giorni. Gli ormoni del corpo luteo sono effi caci nel com.b attere le e morrag ie geni tali: 1'ormon e del cor po luteo, la cc lutina », è però stata prepaciata in forma pura solo del tutto r ecentemlente e non an cora ·sperimentata com e tale nella forma pratica. I ,preparati di placenta aumen tano la secrezione lattea, probabilmente per il loro contenuto in Prolan. Infaitti du.r ante la gravidanza 1'ormone del lobo anteriore della ipofisi vien e i)rodotto dalla placenta. La stimolazione della produzione di ormoni i ottiene irradiando con piccole dosi di rago-i X l 'ovaio o l 'ipofisi , oppure stimolia·n do in vario modo l 'utero. L ' irradiazion·e delle ovaie riesce a g ua rire spesso dell e amen orree e de lle iperpoli.m Jenorree di lun.cra durata, e per sino la terilità; ma è un metodo pericoloso, perc h è l 'ovaio così eccitato può dare deli frutti degenerati. Più raccomanda bile è perciò l 'irradiazione della ipofisi , però la funzion e ovarica vien e stimolata• egualmente ben e a n che qa n1anipolazioni sull 'utero. i ipuò ricorrer eJ indifferentemente a lla s tasi alla Bier, al raschian1en to della n1uco a ute1ina, al m assaggio e alla iper emizzia·zione dell 'utero. elle malattiei da iperfunzione diventa nece aria una inibizion e della produzione de.gli ormb ni . Oltre alla castrazione temporanea con i raggi Roentgen (usata specia lmen te nell·e n1.etron·agie e ~ci tumori annessia!i . ~e~le ~io,ra­ ni , ma per1oolos.a per lia poss1b1l1ta d1 una castrazione definitiva) si ricorre all 'ormon e del corpo lu•teo. l 'antagonista della follir.oljna , o al Prolan B., ch e in dosi adatta ha la 1proprietà di inibire la m aturazione dei folli coli. R. P oLLITZER. 1

1

SISTEMA NERVOSO . Lo stato attuale della quistione dell'isteria. ( R OTJ QUJER .

Ga i e t·t~

des Il opitaux, 26 novem-

bre 1932) . Malgrado· la rarefazione d ei. casi di que~ta malattia, sopra tutto di a lcuni compl·es·~1 .sin to1natologici dell a m alattia ~ l e~ a , la qu1st1 one del l ' i . . teria rimane sempre all 'ordine del giorn o . Gli ' studii di Babin ski, enza es er e risoJutivi, ha nno parlato qualch e cl1iarifi cazione ·1111 'ar aomento ed hanno con cor o a r endere 111eno teatrale la fe11omen ologia dell 'affezione.


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<e 11. P OLJ CLTN l CO

~c uo la

di Cl1arcoL e di Ber11l1ein1, rispet, Li\ ament e d ella ·a loètrièr e e di ranc,• a're• ' 'a no n1oltiplicat o all'infinito ~l numero dei disturbi della g ra11de neurosi. Tutte le ma11ife ~ tazioni dell 'i .. tcria (cri i convul i''e, emiplegia, paraplegia, contratture, tre mori, .astasia, abasia, a lgie, amaurosi, sordità, muti mo ecc .) avevano un carattere comune : la coesi Lenza di stigmate c l1e si con. . ider.1,rano com e part ico lari d el cc rito ·t.ro proteiforn1e ». Ques te stign11ate non erano a ltro che disturbi sen itivi o sen soriali: emi.anesLesia cutanea, a n e te ia faringea o congiuntiv,ale, r estringimento del can1po visivo, em ianestesia sen• itivo-sensoriale . Babin.. ki ha din1ostrato che tutte queste stigmate so110 la conseguenza dell 'autò o del1'ete1·osuggestione. Esse non si riscontrano da che non ,-engono più ricerc.ate sistematicamen · te, Si con tatano tuttora olo in quei casi nei quali i ... oggetti hanno interesse ad essere o sembrare malati , che sono ripetutamente e minutamente esaminati dai medici. Si tratta sopra tutto di ane tesie cutanee e mucose che vengono create 1)er suggestione, e perseverano fino a quando il oggetto non 11a ottenuto lo scopo che persegue. La convulsione isterica ,è presso che scomparsa. f: difficile ora constatare la grande crisi, cosi frequente ai tempi di Char cot, con le sue varie s uccessioni: nlovimenti tonici' o clonici, opi totono, atteggiamenti estatici o passionali . E ciò perchè il medico non suggestiona più con i. suoi esami, con le ue don1ande , 1)erchè i malati non si cont.a a iano J)ÌÙ tra loro Anche le contratture possono essere prodotte sotto l'influenza della persuas ione, o ia vo lontarian1 ente. Non sono a ccompagnate d.a nessuna modifi cazione dei riflessi tendinei, osteoperiostei o cutanei, ma spesso .ad esse si. sovrappon e un'anestesia a tipo i.s terico classico, a manica, a g uanto, a stivale. Queste cor1tratture sopravvengono spes o do po un trauma e si associano t alvolta a disordini di orio-ine organi ca. L' emiplegia isterica è molto 1neno frequent e di quel che farebbe ritenere la casistica pubblicata. Sta di fatto che parecchi emiplegici dicl1iarati come pitiatici fini scono col tempo per e sere riconosciuti come organici . Le nostre magaiori conoscenze s ulla funzione talamica hanno con corso a rnerrlio definire al cune sindromi e11. itivo-motori"e ch e una volt.a venivano senza a ltro .attribuite all'isteri mo. L'antica ~miplegia pitiatica non è che una sindrome 11iramidale defi citaria con un el emento talan1i co .. erondario incos ta11te . La paralisi facciale isterica ora non esiste affatto e for $e 11on è m ai esistita . . Il criterio differen ziale ronsiste,-a nel fatto che è impos-

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sibile di d eter111ina re ,rolontarian1ente la parali·si d el ramo inferiore, e quindi venivano e;o;clu ·e d a lle )Jar nli s i facc ia li i ·teriche quelle n elle quali ei.r a 1comprom~so questo r.amo. Ma non è vero il viceversa: il fatto che nel quadro d ella paralisi 1nanca la deficienza dei i11uscoli i1111er vati dal ran10 mascellare, no11 prova in nessun ca o che si tr,atti di un disordine isterico, in quanto la sindrome può pre sentarsi n el quadro del parkinsonismo ed ancl1e i1elle lesion i i1euritic l1e periferiche. Per quel cl1e rigu.a rda i tremori è incontestabile ch e la s uggestione può provocare la com parsa di fenomeni eccito-motori variabili e v.arii, riproduce11ti grossolan.amente il quadro clinico di 'a rii tic ·, cor ee, tren1ori di origine organica, e che la controsuggestione può farli scomparire. T ali fenomeni si verificano in seguito ad, un trauma, ad una emozione, in individui iperemotivi , con reazioni . eccessive. Ma si tratta per lo più di fenomeni transitorii. Sta di fatto che molti tremori pretesi i sterici sono legati a sindromi organiche. Tutte le emozioni, ed in particolare quella l egata all .esame medico, a cc-entuano i tics , i n1ovimenti coreici e coreiformi, come tutti i trem.o ri di origine striata e peduncolo-pontine. Malati che a 1)rin1a ,,i ~ ta sembrano affetti olo da tren1ori, esan1inati attentamente presentano isintomi più o meno discreti della sindrome parkinsoniana. Il loro tremore è distasico, è esagerato dalla stanchezza o dalle emozioni, predomina nettan1ente ad un lato ; si accon1pagna a lieve ipertonia , alla soppressione dei movimenti di automatismo secondario, talora ad ipereccitabilità meccanica dei muiscoli, a disturbi vasomotori, ad esagerazione dei riflessi di posizione. Si tratta insomma di tremori persistenti di origine organica, extra pi'ram.icialle nel senso 1più largo della parola. L'astasia-abasia è una sindrome dipendente da cause molto differenti ed è incontestabile ch e si osserv.a s1)e . o in pitiatici o organiro-pitiatici. Tuttavia 'i è un tipo clini co di questa affezione c he -con.sidera;t;a per lungo tempo di origine is terica è invece certamente organica. È l ' astasia-abasia trepidante, la quale ha caratteri molto netti. Sdraiato o seduto l 'infermo può eseguire ogni specie di n1ovin1enti, specie con gli .arti inferiori; può regge.rsi in piedi e camminare, malgrado una leggera ipertonia degli arti inferiori che compare in occasione dei movimenti. M.a quanclo è sotto l'azione di un'emozione, gli arti inferiori si irrig idiscono, il malato trepida sul suo poligono di sostegno, perde l 'equilibrio e cade. Disturbi analoghi compiono .agli arti superiori specie quando l'infermo incontra una 1


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<:erta re .. i'"' lenza nell'esecuzione dei movimer1 ti ' olontarii. el ripo o il tono mu colare è' norn1ale o quasi, e la mobilità pa iva dci "·arii eg111e11t i degli arti è perfetta. I movi111enti ' rolontarii invece fanno com.parire un.a rigidità di11amica . pecie agli arti inferiori. Per lo più i disturbi prevalgono da un lato co11 lieve modificazione di riflessi tendinei. ~ on e ... istono in questi infermi sintomi. di irritazio11e p ira 111idale o cerebellari . Il tre1nore si .avvici na a qt1ell o parl{insonia· i10, 111a è pi1ì spasmod ico e non esi, te n el ri po .. o. on esistono di turbi subietti.vi e obiettivi clel la sc11~ ibilil à, di.. turbi trofi ci e finteri.cj. lnYere è e' idente il disordine dell'crnotivilà. 1..a tre11idazione è acco1111:>.agnata da di. pnea t' di '"' turbi va omotori. Talvolta con la cadt1tn 5i ha una fuaace perdita della coscienza. In ul) caso del genere L11erm.i tte e Corni! hanno con tatato le io11i di l'f u, e del l.a slriatnrl? e del pallidum. Ed è, in vero, 1)rohabile cl1e la ,_iJ1dro1ne, certamente di natura organica, .. i.a legata ad un 'alterazione del sistema ext1apira111idale, le c ui funzio11i siamo ancora l1en lt1n g-i dal rono cere esattarne11te . • La poiiwria isterica è una .. indrome ch e ll Oll lllerita alcuna con -: iderazione. Quando r tran . itoria può essere iH rapporto ad un fatto emotivo, e quando è })er i..,te11le è cerlanlente in rap11orto .alla volont.aria inae .. tior1c di abl)()ndanti quantità di liquido . Il ro .. l detto diabeteA isterioo è u11 entità cli11ira for e ine istente. Esso è scomparso dalla no~o.grafia ora che i sono messe in evidenza le relazioni de] diabete ron le lesioni in fia1u rnaloria o neopla ~ tira della regione del1'i pofi. i e del cervello n1edio. f_'ama11rosi o cecità pitiaticai è un fatto incontestabile, ma la ca istica ne è divenuta serupre più scarsa dacchè la perfezione degli e~an1i ha ron . entito di meglio riconoscere i di~lurbi visi vi dipendenti da into ~i c.azi oni, da di .ordini v.a~li , o legati iad altre .affezioni 11er' ose o ma]att ie aenerali. I~e su espo .. te con i derazioni consentono di affern1are cl1 e la in contestabile, anzi impres~ionan te, ridt1zione del numero dei casi di Ì'leria va attribuita a due cause: 1) riduzione delle cause determ.inanti (suggestione); 2) a ttribuzione altre entità patologi che di di sordini r he per lo passato venivano senz'altro qu.a 1i fi f'ati come isterici. DR. 1

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La distasia

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EZlONB PRATICA

arefte~sica

ereditaria.

(G. RoussY e G. I ..EV'Y. Presse Méd'icale' l n noYrmbre 1932). Gli .\ A., rhe hanno per primi identificato 11 quadro morboso di questa malattia, che essi credono di poter nettamente differenziare dalla malatti a di Friedreich e daJ quella di Ch ar-

cot-M~rie

a cui e a ra somigli.a, ana lizzano in c1ue lo articolo le manifestazioni cliniche di essa, il suo modo di apparizione fami gliare ed indi\ iduale, la sua evoluzione e precisano inoltre i caratteri che differenziano questa affezione da quelle di Friedreich e Charcot-Mari e. Sin;tomatologia . De unta dalla os ervazione degli A . e da quella cli Popovv, ch e -viene a confermare l ' i11dividualità clinica della malattia que ta si n1anifesta con i seguenti sintomi: n) llisturbi della S.taziorte et etta.: con sistono in fenom eni di leggera incoordinazione, con a11datu 1·a barco llante, ma solo in lievissimo grado, ed inoltre in crampi dolorosi a lle gam· be arrc11tua t i i col c a1H 1u ino, fenon1eni que. li che ernbrano legati a lla deformazione dei piedi. Questi disturbi tendono a scomparire CO D( l 'età; b) i11ancanza co1llpleta e generalizzata dei ri CleR i tendin ei, sia ag li arti superiori ch e inferiori; e) la pre enza di piede cavo bilaterale o unilaterale, con accentuata esagerazione de]1'arco I>lantare; rl) la gracilità no tevole del terzo inferiore della gamba; e) lieve incoordinazione nei movimenti del· la mano accompagnata o non da .atrofia dei mu coli tenari e ipoten.ari; f ) abolizione o debolezza dei riflessi addomina li cutanei, ipoeccitabilità faradica e galvanica dei mu coli dei segmenti distali degli a rti e talvolta lievi disturbi sfinterici. Que ti i segni, per così dire, positivi. Fra i segni n egativi la mancanza di disturbi cerebellari caratteristici, la mancanza di disturbi della ensibilità obiettiva e subiettiva, non amiotrofia i1è scoliosi. J nervi cranici sono indenni e non . i ha n i iagmo: la parola e l 'intelligenz~ ono assolutamente rispettate. IJ'affezione ~ebutta nella primissima infanzia, manifestandosi con un netto ritardo della deambulazione ed una grande difficoltà d el bamb in o a compire i primi passi, i quali sara11110 possibili soltanto verso i 2-3 anni. Quanto al carattere familiare dell 'affezione, gli AA· hanno avuto occasione di studiarla in 7 sogge tti del la stessa famiglia in cui la malattia :t\ e' a colpito i due se . i nltr.aver~o i quali si tr.an1elteva: però I.a trasmissione non er~ fatale, perchè ' ri erano a lcuni elementi della famig lia cl1e non erano colpiti. L'evoluzione indi· \·iduJ le della malattia è caratterizzata <inzilutto da un.a regressione della sintomatologia, r egre$sione che va di pari passo con Jo sviluppo orn atico Nel] '.adulto la sintomatologia ri111ane fi ssa senza a lcuna tendenza ad aggra· var~ i e dà luoo-o .a disturbi talmente insignificanti, ch e la maggior parte di questi soggetti. ~i 1n er.aviglierebbero di sentirsi classificare co1\1e malati. Popo''' insiste con raaione sul fatto ch e que. ti pazienti, nell 'in fan zia r icordano la m.alat1•


« IL POLICLINICO »

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I

tia di ·~,riedreich, nell 'età -adulta si avvicinano di più a lla amiotrofia di Charcot-Marie. La cc di ... tasia ariflessica ~reditaria » presenta in comune con la malattìa di · iFriedreich: il piede torto, l 'abolizione dei riflessi tendinei, e, n el bambino, i fenomeni di incoordinazione; ma se ne differenzia per la mancanza della sintomatologia cereb ellare tipica, per la mancanza dei disturbi della parola, del nistagmo ..; dell'instabilità coreiforme. Essa, d 'altra parte, si ravvicina all'amiotropia di C.a rchot-Ma rie per l'aspetto gracile del terzo inferiore a.ella gamba, per la debolezza e malaccortezza nei movimenti delle mani, pet i lievi di turbi alla. reazione elettrica e per l 'esistenza del piede torto : ma se n e disting ue per la piccolezza d ei fenomeni amiotrofici, per la mancanza dei disturbi d ella sensibilità e dei disturbi vasomotori. . Caratteri stica è poi la precocità costante della sua apparizione e la regre sivilà della sintomatologia n ella sua evoluzione. Chiara a ppare dunque 1'individualità nosologie.a della malattia desc1i tta dagli AA. , rispetto alle a ltre due, di cui potrebbe a ·p rim1 vista sem.brare una forma frusta o di transi· zione. Ma, aggiungon.o gli AA., anche se questa ultima supposizione potesse essere dimostrata vera, rimarrebbe sempre aperto un notevole campo di ricer che onde stabilire le leggi cl1e re golano l 'evoluzion e, le varietà e le connessioni reciprocl1e delle varie malattie a carattere famigliare. In a tte a ed i11 mancanza di documen tazio11i a.n atomiche gli AA. propongono di denominare que ta malattia cc disfasia ariflessica ereditaria » nome ch e n on pregiudica nè la na tura .ne la locali zzazione delle eventuali lesioni a n.atomich e cau sali. G. LA CAVA.

11 trattamento del · 1·ammollimento cere-

brale. (S. DE ÈzE. J ou,rn. des prn/,iciens, 27 febbraio 1932).

L'A. rileva ch e le stesse a lterazioni \ascolari, secondo le circostan ze, provocano la formazione di un focolaio di 11ammollimento o di un ,emorragia ceirebrale . Nel fo colaio en1orragico, non si trova nè l 'an eurisma miliare classico, n è una qual siasi rottura viascolare; si trova soltanto un vaso ristretto, sclero·s at o, poco p ermeabilr tal volta del tutto o. bliterato; in somma della lesioni ben poco diverse da quelle che si trova no nel ramcr:nollimento·· Poichè lta· pressione a rteriosa elevata costituisce una condizione favor evole p er mantenere la circola zionE) cerebral e sufficiente in una silviana poco permeabile, non n e consegue affatto ch e la produzione di una bru.s ca ipertensione sia il mig liore tratta m ento d eil rammollimento. Anzitutto l'aumento brusco

[ANNO

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della pressione arteiriosa può determinare uria vaso-e·ostrizione reazioruale dei vasi cerebrali ed inoltre essa può r.rovocare, in vasi fragili, la rottura. Evitare, inoltre, un abbassamento brusco della tensione arteriosa, che aumenterebbe la deficienza di un 'irrigazione cerebrale già irnr perfetta. Perciò, n ei n1alati co·m atosi o sem~-comato­ si, I 'inanizione e la disidratazione non hann°' nessun effetto; questi malati vanno, iinveoe, alimentati ed abbeverati largamente per quanto permette il loro stato. Utili sono le me dicazioni sti1nolanti e cardiotonich e, ma ·nulla di più dannoso delle iniezioni endovenose di siero artificiiale; esse, irt risposta alla distensione m eccanica che danno, provocherebbero una distensione spastica dei va.si ceirebrali e favorirebbero la comparsa dr un 'emorragia. P er la stessa ragio ne , l'adrenalina non è consigliabile· Se l'individuo è ipertooo, un saLasso medi<> è utile, non oltre i 250 em e., fatto col inalato sdraiato ed a testa bassa. L'acetilcolina (10 cg. per iniezioni s ottocutanee, fino a 2-3 volte al giorno) rende n·otevoli servigi e non aumemta un'emorragia, che non dipende da uDJa lesione arteriolare, ma è più ch e alt.ro prossima alla patogenesi dell 'infarto. L 'azione dei raggi ultravioletti sul metabobolismo della colesteri·n a permettei di sperare ch e il trattamento potrà produrre ·d egli e ffetti fa ~orevoli ._ul m·iglioran1 ento de1 l le lesioni ~ L.eromatose. fil·

ANGINA DI PETTO. L'angina di petto. (E.

LE.SCHKE.

El H ospital Argenrtin 0, 30 giu1

. gil.o 1932). Il .21 luglio 1768, W. Heberden pr.onunciav~· nel Royal College of Physicians una conferenz~ in cui si esprin1eva .nei seguenti termini : « Esite una a f~ezione del petto, ch e presenta sinLomi violenti e singolari, notevole a causa del su,o carattere pericoloso e della sua relativa frequenza. Per la sua loicalizzaziorne e per i~ sen so di angoscia ch e essa porta con sè, la ~i può g iUJStJa.m ente chiamiar e angina pectoris ». Da que l g iorno ad oggi molti progressi si son fatti n ella conoscenza di questa malattia, ma l 'appassionante problema che implica la sua natura e la sua ,p atogenesi_non si può dire an cQta <leil tutto chi·a rito'. La' ·st.a tisti ca ch e l 'A. ha fa tt·o di 100 ca .. i: capitati sotto la sua osservazione viene a co11fermare quan to g ià altri AA. avevano messo in evidenza : ci conferma infatti la maggiore fr-equenza della n1alattia n el sesso maschile (84 %) , la predisposizi001e costit~ionale ~.he verso di e sa mostrano i t emperamenti 11'i c1

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8EZ10NF. PR.\TfCA

•lici (36 %) e gli individL1i co11 disturbi del n1etabolismo o <lel sisten1a nervoso vegetativo, la in1portarnza quale fatto re eti ologico della lue ~ e d el tahagi mo. L 'età in cui più frequenteme,n te la malattia si i11a11ifesta è quella fra i 5u e i 60 aruni (±9 %) n1 entre fra i fa ttori ~catenanti i p iù importanti embrano il n10'ti n1ie,11 lo (62 %) , il fredd o (24 %) , il soo.n o (20 %). RiO'UaTdo a1la sintomatologia speciaJe, il sinto111a più frequente è l ' irra.diazione al braccio sinistro (59 %), rl1e11tre una dis pnea lieve er.a presente ola n el 17 % dei 1casi. La preissione sa1n :guigna si m a nten eva n orn1ale 11ella n1aggior parte d e i casi (50), era lievemente au1m entata in 29 casi, ed in 12 fortemente aum e11tata. Una dila t az i10111e car·d iaca si poteva notare in 54 casi, in 4.6 una dilatazione della aorta, in 40 un a umento d el 2° tono. Di queisti 100 casi 17 morirono durante un alt ncco. Pare cl1e le em:ozioni e le preooc.u pazioni <lelle profe , ion-i intellettua li siano una cau sa predi. ponente ·notevol e alla n1ala ttia: non , com e prima si poo sava, la .i ta comoda ·d el ricco b en "' ì la vita an~iosa del professionista, vita cl1e ri chied e una qua.ntità di energ ie n erv·ose e p ichi1c,h e e d umo stat o di sen ibilità più a lto cl1 e il n orm.ale, ch e d à Uùlr m aggiore contributo di 'rittime a.I t erribil e male. I m edici vi fi guran o con la alta perc entual e d el 12 %Tn quanto alla predi posizione costituzionale i tipi picnici e co.,.1 labilità ' 'eO'eta ti va ri s ulla no 1cl1iaramente: di e er e i più co lpiti. Le alterazioni d e11a. mutrizione era no presenti, sebJ1eue in lieve grado in circa la m età d ei casi. F1 a i fa ttori er editari, i di1~ lurbi d el m etabo Ji ~mo el'ano più frequ,ernti che le malattie d el Cl1ore e d ei va i. Il nun1 ero di vagot oniic i era di p iù di Ulll terzo dei ca~ i · ma anche la costituzion e ba. ed oviana e ipPrtiroidea d eve esser e te nu1la i·n conto fra i proba11'ili fa ttori 11redi sron e11ti e c.iò p er la labilità delJ.a. pressione a1't eriosa e la t end enza ai di turb i vasomotor i r h e car atteri zza.no que~ta ca leo-o ri.a di per one. Frfl l e cause no·cive e t eriori il rt1olo prin cipal e t"> • o tenuto da l tabacco e dice ben e Kulbs, il qt1ale a fferma c l1e a ln1cno iJ 15 % dei fu1 11<tlori diventa no an~·ino i. l,a importanza etiolop-i1ca della lue è n1e110 gr an·d e di quello c h e . i cred e-v.a: le r ifre cl.ate a questo prop·osito <l.~1g1i . fran cesi son o sen za dubJ1i·o m rolto a] Le : 'c hlesin ge1· so,p,r a 200 casi di -clj sturbi $Lenoca1,di c i incontrò in 61 u·na infezion e sifiliti ca ])r egressa , 'c.ioè n .el 30 % d ei casi. Che po i l.a eccitazion e se u al e pos a occa ionare a l·tacchi di an.g·ina è un fatto ben conosciuto <l nr l1 e dagli ainti1chi n1edici, ma ciò non ha oull a a ch e fare con la fr e11Jocardia sessiiale cli rlerd, ch e è una 1sindr·om e :a. sè. .Sintomatologia. - Fra i multipli asp·etti ch e può as" umer e il ·decorso d ella ang ina di petto , .. i ]JOssono di . I i n~11 cre due tip i fonda m enf ali già d e~rritti da Hel1evden: 1

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1) casi in cui le ·cr1s1 so• .. no scate11a te od

aggra,1.ate dai movi111e11ti; . 2) ca•si in cui l a cri si si manifesta durante il riposo o anche ·dur.a nte · il so·n no . · \, aqueiz dà uma· g·rande importanza alla distinzi on e fra angina da sforizo e angina da deC ltbito. W en ckebach tli ~ lin gue una ang·ina an1 bulatoria ed una ain.g·ina da riposo. Sec0J1id·o le esperien ze del) ' A. , una distinzior1e rig orosa non è pos· ibile in quanto i n molti casi gli attacchi si producono tanto irn segui to a d ei mo,1 in1enti, qu~nto dur~ nt.e il riposo e peciia.l mente se l 'ambi ente è fre·ddo. Senza clubbio i casi nei quali senza alcun prodromo i manifestano d ei g ravi a ttacchi duTian.t e il sonno , d evono essere giudicat i I)ÌÙ sfavor evoli rig uardo alla prog nosi. ei casi di tipo deambulatorio, sforsi fi ici . a n cl1e identici produr o1n o e ffetti differ enti, a seconda che il paziente si trovi lan co o rip.o a to. Le eccitazioni se sua.li ,~ 011 causa di angina di petto con mort e UJbitanea . L ' A. ha inoltre visto prodursi i p1imi al tacc hi i-n. }J'er on e ch e, av·e n·d·o sorpassato la cinqua,nti.n ·a, •cer cavano di mantenersi in forma dandosi ad una vita di spo.rtls quale solo i g io,rani possono soprportarei: g·li att acchi sparivano n oni a ppena i pazienti rinunciavalllo a codesta tardiva trasfor1uazione ·d el genere di vita. La fi sion omia d ell 'attacco di an o·ina è troppo ben co11osciuta , p·er ch è am1cor.a qull. se ne . . p,a rli . T intorni più rari 1sono la dila tazione dell.a 1>upilla sinistra e l 'esoftalm·o : in un caso è !'t ata un h eTpes zo t er 11eigli spazi fra C. 8 e D 2-±. Vari:a.b ile pure è il luogo di irr.a·diazion e d el d olo.r e, ch e più comunemente è a r.arico del braccio sin istro. Alterazio11i d el r uore C;! della aorta (sp·ecia lmente radiolo 2iche) 1) 0 • ano essere os ervate in quasi. t11tti i casi, Jlla e. e non on o ~ravi nè più n otevoli di c1u elle ch e i riscontrano in indi,ridui n ormali d ella stessa età. Caratteristioa è però l 'alterazio·n ,e ch e si ritrova ne lla m aggior par t e d ei r a ni, d ell 'onda 'T dell ' elettr oca rdiogr amm a ch e . al o l entamente, si sv iluppa in larghezza, manca o può anche ·diventare n·egativ.a.. DuTante r dopo' l 1 attacco la curva è 1spesso tremolante. Il m eteori smo era presente in 39 d ei 100 1casi tudiati dall 'A., :più spesso e1ffetto ch e r au sa d egli atta cchi. T,n , tali ca i ha .g·nan-cle, imJ)orta n za la di , tinzion e fra l 'an.gina pectoris e . Ja ·i.n dTo·m1e g.a.-troc.ardi.a ca di R oeml1eld (e la dispepsia pulsativa. di J~1 c.qu·et e K r ei)·t , che è fo r se 1n fon·do la sles ~a cosa. N.d.R.). La cli spn ea dur.ante g li attaccl1i non è fre que11 te : . il ,rero a m a cardiaco e 1 a·n O'ina di petto si e cludo110 , ÌT i ge11er al e , reciprocan1ent e, come anch e l a ins ufficienza cardiac.a g rave e l 'ang·ina. TI ·dis t11.r b·o r espiratorio ch e c.aratteirizza l 'attacco n.on dipen·de da una di fficoltà r espiratorja ma d al timore che h a 11 inalato di re l)i rare. U·na leg·g·era inst1ffi1c,i.en za cardiaca si .appiale a talvolta con u.na ipertrofia del 1


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<< IL POLICLINICO

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~ A.i'\'NO

XL,

NUl\L

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feg·ato, e un riempimento ·delle g iugulari. I ca- calizzat0 della parete arlerio. a, bensì .alla quan pillari du:r ante l 'attacco si contraggono dando tità insufficien.t e di 1&anguie e di ossigeno che co ì origin e ai sintomi classici d el raffreddaricevono i muscoli : alla is1ch emia cioè ed alla m ente e pallore ·delle estremità. Dopo la -0r1si ipo-0ssi emia. Infa tti, mentre per dar luogo ad si hanno geooralme.n te forti palpitazioni ed un un dolo.rei p er via n1eccanica sono necessarie au11 nento della pressione ia;rteriosa: i rom ori · azioni più potenti ch e quelle determinate dalle cardiaci ci accentuano, lo choc della punta piccole alterazio ni ·di pressione in una arteria i rinforza , il' polso è ampio e du·ro. contratta o paralizz.ata , è sufficiente una picIn alcU1I1i individui .s i nota ·p oliuria e, talc·ola alterazione del contenuto di idrogenioni volta, una evacuazione abbond.ante. L ' angina o una legger a 1acidificazio n·e del tessuto per di petto scuote tutto il sistema :n1eirvo1s o v.egepT0\1 ocarei un ·dolo-re per via · chimica. E ciò taitivo : nè il oollasiso n-è lai morte improvvisa si m 1anifeista tanto nei muis coli come :nel cuore J)Otreb·b ero spiegarsi con i1 solo in·d ebolin1ento con l 'accu.n 1ulo di a cido 1atlico e di altri prod otti di ·d isassimilazione . caTdiaco. La camsa è più pr·ofoo.da e consiste Una tale spiegazior1 e patogenetica chi111ica in una paralisi riflessa ·delle funzioni ' 'etgecl1iarisce in n1a11iera se1rlJ)lice tutti i fenon1 e11i tative. Patog eroesi. - Per la P8:togenesi dell 'angina dell.a angina pectoris e della trombosi cor onarica, così com.e quelli ·dell e affezioni corodi petto la ipotesi aortica ·di Allbutt ha trovato 111olti eguaci negli ultin1i anni ·: g li a r gome11t i n.a.r i ch e cl1e i manifestano sen za ang ina. Questa opi:n ione si può appoggiare sopra ppoggia p er sostenere 1che u auri. quiesto A. si taT ia in ca1npo n ei casi di an gina pectoris una varie considerazioni: a) gravi infer.1 nità della aorta possono d eaffezione aottica e ai.on ooroo;arica, non sono e atti. La maggioil' parte d ei casi sottoposti ad correre senza dolore; b) n è g li spasmi vasali nè i grandi e raautop5ia dimostrano generalmlente lesioni a · I)idi .aUrmrenti d ella pressione 1~anguigna procarico sia ·d el~ ' aorta 1c.h e ,dei vasi coTonari. In 3 ca·si in cui 1' A . .J)Otè c ompier«~ l e am e post- vocano dolore; e) in molti casi ·di ,a 11g·i·n a la pressioi11'e mortem del cuore , eg·l i riscontrò ch e l 'aorta era perfetta.m ente norma.le , moo,tre la b·r anca ~~angui-g11 a 11011 s 'i11nal za, an zi p·u ò abbassarsi; d) .g·li sp·a smi dei vasi periferici caU1san-0 disCiein·denite dell'arteria coronaTia sinistra era in tUJtti e tre i casi sclerosata e tr,ombizzata . · spesso dolori ; e) dolori analogl1i a quelli d ella angina ~1olti altri AA. hanno riscontrato quais i semi 1nanifestano iJ1C~ casi ·d i occlu! ion e em])ol ica 11r e in indivi·dui morti ne1 corso, di un, attacoo delle a rterie periferi1ch e o m esenteriche e n ella t1na occlUJsione o una trombosi r ecentei di un trombo -an g ioite o·b literante di Biirger: qui il g ros o tron1c.o dell 'arteria coronaria sini ..,tra. dolore n-0n n a ce 11el ,ra o o truito , b en sì n eI Non vi è dubbio però che esistano casi di una.v e •0 cclusiooe ·delle arteirie oor o·n arie, senza tessuto insufficierntem ente alimemtato di sana·n g i11a ·di !p1etto. E ciò p er ch è •s clerosi anche g u e e cari co, di 1acidi . Conclu1den·do i pu ò dire che l'ang ina di g·r.avi delle arterie •coronarie possono sviìup})etto è um a indrome rifl:essa n eurovegetati.,ra. parsi lentam1eJnte, permett endo la compern.sazione dei dist1l!rbi circohatori ]o,c.ali mediante Le vie ce1ntrifugl1 e po son o orig'inarsi .d a pu·n ti rno1to di ff~renti: cervello e i)arti1c.o la·rn1ei11 te formazio,11e ·d i a.n astomosi cotn altne zo.n e corona rie sane: non .è quindi , q·u esto , argomento diencefalo i1el caso rti en1ozio·n i; stomaco. i11te tino origani gemit.ali n ei e.asi di spasmo, .inatto, ad escludere il ruolo patogen.etico delle fiammazi on e, m·eteo-ri mo; p elle , n ei casi di arterie coronarie nella angina di petto . eccitazior1e da fredd o. La tnais mission e centriBisogma inoltre 1oonsiderare che ·&pesso n ello olger ~i delle malattie vegetative, e~ isto110 peta affer ente dal 1c.uore al cervell o, in ·vece · di turbi organici che precedono di n1olto le di segu,ire le vie sensitive ·d el cuore e ·d ei ' Tasi, alt erazioni anatomiche . E questo è dim·ostrato paisserebbe attraverso il nervo car·diaco inferiore fin·o al g.a·n glio ceir·, 1 icale inferior e o g a11dalle forme anginose dovulte al piombo o alla g lio stellato, e da questo continuerebbe · at tranic.otina, l e quali r~arediscono quan·do il vever so i iami co,m unicarnti n ell e lìa·d ici poste1en o sia allo,n tatnato. riori ·de·l n1ido l!o r. 8 e D 4-. G. L..\ Cl\,r..\. A cl1e cosa è ·d o,ruto il dolo1~e d ell 'arngina di ·p e tto? . Mar1 can·do l,a 1possib~lità di urn exp erimenL'angina pectoris anafilattica. tiini arucis , quale sare1b be l 'osse·r vazione d el (A. DuJ.V1As, Presse ~1 édical e, 4 g·i u,g·no 193 2) ct1or e ia· nudo durante l'attacco, abbia.m o tutL 'ang i·na pectoris non è una m alattj a a sÈ', ta\1ia 'Urria eccellente an.a·10g ia n·e lla claudicazioite interrnutte;nte e n el . lav.oTo muscolare l11a r.a•])presenta l 'e1)i ::;odio di a ffezioni di,·er .. e. r o1111)iuto quando siano com p.r eLse le arteri e l\ar.an1e11te es.. a co8 titt1i ce una sindrome i~o­ lata. apparenten1ente n o11 legata .ad .altre affeé\ f fer enti. Il dolore intenso 1ch e si produce in zioni. P er l o piì1 è l 'espre... ione di lesioni aorcodesti casi è dello stesso tipo ·d i quello d el]'angina peCitoris: esso n on è dovuto n è ad una ticl1e o cardiacl1e, o a11cl1 e di n1al.attie extraclilat.azione della a rteria n è a·d u;n cra mpo lo- ca rdia e he. 1

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lJe l resto ,a.ncl1e l 'angor soliLario è rr1olt o ~ ~.e~ ... o lega lo a les ioni coronar ie, la cui e i_t er1za è difficile rilevare all 'esame cli•nic.o. Le cri . . i d 'angi11a i)ectori co tiluenti re.nl1ue nl e l ' uni ca 1na11ifcstazione 111 o rbo~a e eh 11011 lta11no alcu11 caratt er e di organicità, so110 <.lctr r111i11ate da u110 ... 1)asn10 es. e11ziale funzio1ta1&3 delle coron a rie. Nun1ero i casi sono registrati nei qt1a li dura11le g·li inter alli deg·li a ccessi di .angor , o 11e l corso d egli accessi. ... tessi, si verifica110 sin t o 1111i di spas1ni i11 territorii vasali periferici Jonl'"l n i dalle coro11a ri e. Tra le num erose os~e rv az ioni che l1anno con sentito a P nl <ii desc.: riY e-re le cri i vasali , Ye ne sono di quelle ch e corn r'nr1 ano s i11tomi .a·n ginoidi. Ga lli , (:a \Vaclia . . , Ba rrl 11an no riferiti casi n ei quali spa mi v~sa ] i non clubbii si verificano in altre 11a rt i tl ell'organi 1no alte rnantisi o associa ntisi ro n le crisi di ang ina pectori ". L'A. in u11 •pr ecedente arti colo es1)ose parnccl1i e o serv.azioni di a ngina pectoris .:l• t ipo spa_1nodi co 10 cui cri i erano alternate o acc:on1 pagnate con crisi di · cla udi1C:azione in tern1iLten te o di })a r.alisi transitorie. I11 t ale orcasio11e 1~ . rilevò cl1e le le ioni coron.aric po ~o n o ervire da J>Unto di richi.a1110 dello spasn1 0, rr1a 1non son o sufficienti d.a, sole a 'P ro' orarlo. JJo spasm-0 può e er e det ermin ato non :,oln da uno sforzo, da lla posizione di dec ul)ito, cla erl101ioni , n1 a anch e da uno .. tale cli sl1ock. In effetti in alc uni ca ... i le cri. i erano pro' oca te da anafil a "._ i ali men tari i11 "ocrcre tti con in. ul'fi C'ienza epa tica . 140 sl1ock anafil attico è acco111 pagna Lo da t1r1 in11)1o vvi o a bba sa.m ento ·dell a tcin sione ~a n g uigna r esponsabile di tt1tti gli a ltri sinto1n i: incopi , vertigini , convul sio11i , pa llorc rlr i teg um enti, leucop enia. L 1.abbassa mento, <.lclla tension e è •p rovocato dal1a vasod ilatazio11 dei capillari dell 'intestino n el qua le si acc u rrl.t 1la rr1on 1er1lan ea m ei:rte il san g ue del la cir<'olazione periferica. L '.abbassamento della ten... ione nei og.!.{ctti la ieui circolazione mi ocardica è cliffic il e per le lesioni coronarie an ch e d i ~c re te, riduce ancor più l 1ap porto di sangue è quindi la cri i .ang in oide da isch emia cardiaca, 1c.he per altro può esser e provoca tn ancl1 v da un concom it<l•n te spasm o corona ri o. L' A. r tport,a a n cora due casi n ei quali le cri 1 "i cli a•11gor si ver1ficar·ono con l ingest io ne di 1a1Lc in un o e di rpesce in altro, e eh.e scompa rve ro in seg uito al la soppressione di d etti ~l i 1n c 11 ti nella dieta . Oue8 to osservazioni prova.n o come a ccanto :t1 l'nngot· d a sforzo, da deoubito, da emoz iono, <''è un a n.gor d igest ivo ·di n,aìlur.a anafilntticn, cl1e pare leg.ato .ad uno shock emoclasi.ro in soggetti prcdispo. ti d:i un gr a·do più o n1 eno 1r1a rc.ato d ' i•n sufficien z.a epatica. Ce rto lo sl1ock non è per è stesso suffi c ie11te a delerm inare l 1angina pectori , ch e ri111an c se1r1pre lega ta ad una lesione rcor onaria. 1

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Perch è i abbia la. c ri i occorre ch e sullo s ta lo di predisposizio11e pr esentato dall 'affezione c-0ron.aria .agisca 1l 'irn fluen za .angiospa~ lica.

ei oa·s i di coronarite .aJoUJta evolutiva lo spas1no h a 111i11ore in1portan za in quanto ìo scatr r1 am ento dell 'accesso può essere provocato clalla tron1l)osi co•rona ria o dalla cor onarite . lessa . Invece nella co,rona rite 1cronica ateirornato,s a n10Jto più frequente ed esistente a nche in in dividui che inai o[frirono ang or, ]o spasmo occasion.ato da fatl ori diversi (sforzi , .decubit i , em ozioni, shock a li111ent a·re) è neces . . ario pmlo sv iluppo dell 'aace o. I•n qu·e te forn1e il fa tt ore alimentare ha una \nfluen za p iù frequ ente di qu elLai ch e finora ~ s ta tA. rico.n o ciuta. DR. I

CENNI BIBLIOGRAFICI.

cil

Chirurgie d ii sympatique pelvien en gi1iécologie. Voi. d i 320 pag . con 38 fi g. Edit. lvlasson . Parig i, 1932, frs. 45. :È u11 magnifico libro , che n es u11 g inecologo i>uò ignorar e. E ne s uo o poteva scriver lo 1neglio del Cotte, l 'iniziatore di. qu e ta form a di terapia nel campo gi11ecologico . ' ' i de crive la costituzione a na tomica e la fi iologia del sin11)a ti co pelvico, la tecnica dei vari i11Lerventi; illustra poi le applicazioni pos. i bili e i r isulta ti conseauiti nelle più varie form e, im m edia ti e lontani: nella dismenorrea, nella dispaurenia, nel vagini ... m o, n elle ci talgie, n elle nevr.alcr ie pelviche es enziali 11elle leucorree, n el pruri Lo vul vare. ecc. ~ un lil)ro vivo e vi ulo: chiarissim,o e convin cente. E fa ancl1e piacer e vedere la cura ron cu i è r accolta la b ibliogra fi a xnondiale, c1uella i talia11a comi)re.. n. p . g. T.

G.

CoTT E ·

S iil in-8° di 120 pag ., fi o-. --c hematiche. rino, 1932. Prezzo M A RTINOTTI .

cieco invertito. Un v-01.

con 72 r adiogra fie e 34 . Iia lt e e C.. editori , ToL . 12. È una mon ogr.a fi a cl1e uscita da u n istituto radiologico ha pure interesse per il ch i• rurgo generico. ·L 1A. tratta dapprima la definizione di tal e a ffezion e, l 'embri ologia dell 'intestino primitivo e del rivestimrento peritoneale, d el m esenterio comune, del 1colon e sue fissità, ,d elle a nomalie dei suoi m eso, tulLi preliminari in d ispien sabili per la delucidazione dell 'argorr1ento . r-l iporta poi 17 casi cli r ieco invertito da lui osservati · e b ene studia ti ra diologicamente, a lcuni pure col control1 o operatorio, e ne riporta i radiogra mn1i, chiari e nitidi . fl ) Si prega d 'inviare due copie dei libri d i cui ,i rtesidera la recen5ion e.


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IL POLICLINICO

S 'i11tratlie11e quindi sulla g·en esi della ma1.a t t ia cl1e lui ritiene di 11atura congenita, per u11a fissazione anomala e prematura delJ ultirna ansa d.e l tenue. llicorda i diver i. 't.ipi d 'i11 versio,n e del crasso prossirnale e ne propone una . propria basata sulla posizione dell 'ultim;a ansa del tenue e sul ,comportamento del m eso ileo-colico . S'lntrattiene pure sulla riducibilità de1l 'inversione del crasso prossim.ale ch e 111i an1mette possibile. Discute S:u ll 'azione di fattori ,a cquisiti sul · l'anomalia con,ge t1ita, sul con1portame-nto deJl'.appe11dice~ sulla sindron1e clinica che non ha nulla di specifico ed in uJtim-0 arriva a d elle c@n clusioni. Il tutto ed i dettag li di embriologia, difficili a seguirsi col pensi~ro sono fissati e resi chi ari da nun1erose figure sche1natiche. Una su ccinta ])ibliografia completa 1'01)era. . R. GRASSO. 1

SonREL

e

.Mad.

SoRREL D EJ ERINE .

Tub. erculose

oss.e.use e ostèoarticu.laire. Vo1. di pag·. 514 con 640 fi g ure. l\1a son ed. Per l' est ero in due volumi 3,80 francl1i. Quesl 'altro volume della colonna degli atlanti ra diologici editi d a Masson appare verame11te prezioso : il piano dell 'atlante si basa su 4 gran·di 1oapit'o;li: osteiti tubercon.ari, o,steoartriti dell 'arto superiore, osteoartriti dell 'arto irrferio1·e ,· osteo.artriti tul)ercolari dell a colonna Yertebrale. L 'atl.ante è u11 vero trattato di tubercolosi ossea perchè accanto a cenni di etiologia e patogen esi trova I.argo po~to l '.a11at omi.a 11atologica e i radiogra1:llmi sono studiati in rap·p orto a lle lesioni .a.n atomo-p.atologich e : co ... ì i radiogran1mi vengono quasi ad essere la trad,1zione della . lesio11e s tessa . Figur~ chi ar e e radiogrammi chiari : fi o-ure chiarissime inoltre ,d ei pTocessi operatori chirurgi ci e ortopedici n ecessari p er il tratta m ento . E. MILA.NI.

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ria per il radio1ogo. L 'atl.ante fa parte della colJe-zio.n e Masson : sor10 stati pubblicati già gli at la nti di p&tologia ossea, dell'apparato diger ente e dell 1,a1)parato res11irato1io.

E.

MILA~I.

L'hélioth érap ie. Edilore Gaulltier-Villars e

c.

Paris, 1932. Fr. 15

t:

u11 piccolo ,-olu111e di 112 pagg. do,Te l 'A. l1a cer c.ait o di co11centrare le, nozioni 1p iù i111portanti sull 'elioterapia, problen1a m-0lto arduo, data la vastità della n1.iteria; pr·oblema Gl1e se n on ·: i può dire sia stato ri solto completamente, è a ffrontato . in l)ieno, con l tll 'opera· utile per il lnedico. Il capitolo· rig uardante la fisica delle radiazioni luminose è foi-se quello che ha risentito di più della ristrettezza de llo spazio; è p·erò scritto .con uno stile piano, ada ttissimo alla volgarizzazioin e ·di quei pochi concetti fo ndan1 ein.tali ch e sono strettarrnente necessari. I due seguenti capitoil i invece sulla te.cnica e sull 'azione biologica .d ella cu·r a sol.are se pure non• ap,paio11·0 &trettamlente1 aggiornati ai risultati delle u1ti111e esperienze, specialmeµte d_i quelle ch e ebbero maggiori con,s ensi all 'ultin10 Congresso I11lern.azionale della l .ru ce, sono tratta,ti . ampiamente e rivelano· la vasta e prof.onid a esperien Zia1 dell A. su questi parti.colari argom1enti. Il capitolo d ella tecnica .nei . uoi sottogruppi d ell 'eli oter.apia, qbello rig uardante la fototerapia e g li alimenti irradiati e infin e p-er il sano e rper il malato l ' esposizion e dei dati climatici, posson·o costituire una buona guida per chi voo-lia non del tutto ·empi1~ican1ente sperim.entare questo mezzo di c ura, .c.h e pure ess~ndo ricon osciuto unive:rsalm1ente com€J m ezzo t erap eutico della più alta importanza:, è purtroppo anche in Italia (paese riccl1issimo di sole) dai più trascurato o non del tutto ben prescritto. Correda qu esto volum 1etto un.a buona trattazione dei risultati ch e c-0n 1~ elioterapia si oossono ottenere n e1lle diver se affezioni m orbose. Muz1. 1

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A tlas de radiograpliie osseus~, t. I, Squelette normial. Vol. di 186 l)agine · con 149 figure. II ·edizion e, Masso n · · editore Fr. 20.

F. ScaEpE. Hygiene de.s Fiz sses .. Op. di .P· 42. Edit. Georg Thieme, Lèi1-..z ig, 1933. Prezzo M. 1.5.

Questa II .edi zione d·ell '.a tlante di radiogrammi ossei apJ)are migiiorata e accr esciuta: 'I piano generale d ell 'atlante non è. stato modi fi cato : m.a molte delle fig ure comparse n ella prima edizione (esaurita in un anno) sono state , o. Li tl1ile. Il .capitolo. delle ossa oprannumerarie è c9n1plet.a mente nuovo. Il sisten1a di ri calcare i radiog ram·mi in n1odo di poter a col1)0 d 'occhio riconoscer e le varie l~!lrti a ppar e <l . sai pr.atico : l atlan te è una guida n ecessa-

L ' ig ien·e d ei piedi viene generalmente trascurat.a e quasi sdegnata; ep,p ure essa vale ,a prevenire molte sofferenze ed a rendere più confortante il cammino e più fa cili gli sports, che ... ono sorgente di salu·t e. Op,p ortunamente l 'A. vi ha destinato l 'attuale opuscolo , in cui ha condensato la Slla esp~­ rienza al rig uardo , ·qu.ale direttore della Clinicu ortopedica dcli 'Università di Lipsia. . p.

H ARET D .l\.RIAUX e QuÉNU .

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XL

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DIVAGAZIONI

La psicologia individuale. La psica11alisi J1a avuto fin dai suoi inizii ~ cis111i

ed er e ie . La ste ~a sct1o la di E~ reud, il ·uo le 5o cenacolo, 11a prodotto i dissidenti ch e prin1a entu· ..,ias li d el i11aestro ·e n e ono a poco a poco di . stacca ti ri fiu t.a11do le ~ u e teorie e fondand o i1uove dottrin e. ..\dler , Jung 1 • ' teckel erano collaboratori en lu ... ia ti di Fret1d. Dopo poc hi an11 i di ita in tellet tua le in co111u11e sono stati banditi com e traditor i. sro1l1uni a ti co111e eret ic i. I pri111i due sopra tutto h anno sovvertito lo orga11isn10 co"' tituzionale della ps icanalisi l·J l1 a11no i11inato a lla base n egando ogni atte~di­ l>i li tà ad alcu11i principii fondam en tali del I ret1cli ·1110. Freud clove llc rico11oscer e ch e alcune obiezioni erano giuste, cercò di avvicinarsi a lle idee dei suoi allievi, n e accettò parecchie adottandole al su o sistema, rinunziò ad alcuni suoi assoluti mi. Ma malg rado qu e te conces ioni n o n si r agg iunse la con c iliazione, il cenacolo di Vien11a IJerdette i migliori .apostoli. Primo fra tutti Adler affermò n el 1911 la .. ua a utonon1ia, e pose sis tematicam ente un a nuo,'a dottrina c h e c l1iamò « Individualpsychologie » sosten e11done I 'a ssoluta indipendenza dalla p sicanali si. De tro nizzò Ero .. , r l1 c p er Freud costituiva 11 princ ip io d'ogni attivi là psichica. .. egò la ce11 ~ura, la r epression e e m olte a ltrr con cezioni d ella t eoria psicanalitic a. L ' idea centrale del sistema adleriano pro' iene da iet zcl1 c : La volontà di 11otenza (Wil le . tir Macht). I.i'e. ame u1nano è su"p into es. enzialm ente d n una sola volontà, da una sola t endenza: pote re, espander si, va lo rizzar i . Don1inal o dall e ·idee pan sessuali del fre udi smo o per acced er e in parte ad esse, Ad ler d el . le a que ta ron cezion e il nom e di cc protest<1 zion e virile ». L ' u omo vuol e es er e forte, l!l do nna vuole esser e uomo , il ragazzo vuole essere uo m o. u cce .. i van len te Adler svesti la ua idea di ogni attributo o qualifica se suale. Negò il caratter e fondamc·n tale a l la ses ualità e rr iunse ad affermare c he tutti i segni d ell'i tinto se .. su ale n ei rapporti umani non son o ch e un imbolo. Si parl a d'amore e si vuol dire pot enza; l a s tes a union·e sessuale non è ch e un nLl o d ell 'istinto di possesso . L 'esam e ur11an o, la person.ali tà individuale . non è un in s iem e cli oraani e di funzioni s ia J)Urr interdipendenti, ma è un tutto unico una e. i t enza per sè stante. L'essere psico- fisico è un oraanism o inscindibil e che h a un a s ua fi 11alità d eterminata, è uri organismo che t ende ad uno scopo, la propria v.alorizzazion e. 1

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SEZIONE PRATI CA

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L 'individuo tende ad utilizzar e tutti i mezzi di cui dispone per soddisfare questo istinto ·di potenza, questo bisogno di valorizzazione, p er giungere a lla più grande espansione d el pro. . pr10 io . Il r eciproco di que ·to i"l.Ì1\to di potenza è il sentimento d ' inferiorità o di incompletezza. Nel suo sforzo di ' 'alorizzazione la personalità urta in rnolteplici ostacoii . La volontà cli poten za si a fferma subito n el ragazzo·, ma i fatti g li inseoo nano che questa potenza è limitata e contrastata, che vi sono individualità più potenti che o tacola no la ua espan sio11e. L 'esperienza gli insegna cl1e volont à e p oten za non collimano. Sorge cosi il sentimento d ell 'inferiorità. Al riguardo è interessante notare come le idee d i Adler ebbero un rifl esso sul pensiero di Freud. I comple ' Si narci is tico e di cas trazion e, e h€ furon o tra g li ultimi principii ne llo sviluppo della psicanalisi , corrispondono rispettivamente ai entimenti di potenza e di inferiorità . ,F reud n or1 po l~ tte fare a meno di ricon o cer e. qualcl1e git1 tezza alle idee d el suo contraddittore, e, malg rado qualche rin11nzia al pansessualismo originario, dette ancora l1n contenuto a d . un ' espre :-;ion e erotica .ai sentim enti ch e, secondo Adler , sono a lla base della a ttività psico-fisica. . · Il conflitto tra il bisogno di espansion e e. 1e limitazioni esterne, tra la volontà di potenza ed il senso d 'inferiorità d ét ermina un meccanimo di con1pen azione, si esaurisce in un compromesso. Adler h.a sviluppato que to punto partendo da i fatti organici. L'insufficienza di un rene è compensata dal! 'ipertrofia, dall'iperfunzione dall'altro r en e, ed eventualmente n ell'ipertrofia cardiaca. Ma in effetti la compen sazion e n on si limita a ciò. ·rutto l' organismo partecipa agli sforzi di ri parazionè :tJ i meccanismi umorali, il sisten1a n ervoso, tutto I 'organismo, compreso lo psichismo, prendono posizion e . L'individuo, co ciente o non d ella sua inferiorità , t ende a compensarlo : e se non vi g iunge con mezzi puramente o rganici , lo farà con espedienti psichici. La d e ficienza dell' organo o della funzione, sopratutto perchè ostacola la tendenza: alla val orizzazione, fissa l'attenzione e diviene il centro e lo scopo più immedia to di sforzi compensatori. Talvolta g li sforzi sono cosi inten si d .J produrre effetti ipercompen sat orii . Ques lo m eccanismo può con correre a lla produzione d e J genio sopra tutto rie l campo del1 'arte . L'individualpsicologia, come la psican.alis i, è stata applicata .a tutte le attività umane e cerca di rendere conto di tutte le m .ani fe~ta­ zioni della vita individuale e collettiva del1'uomo . Studia dettag liatamente la struttura e lo sYiluppo d elle p ersonalità , sul quale influiscon·J 1


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IL P OLlCLINIOO

.non solo le condizioni insite nell 'organismo, ma anch e le .c ondizioni esterne familiari e so.ciali.i Il rag.azzo per soddisfare, malgrado gli osta.coli, il su o bisogno di potenza e di espansione , .ch e div·enta sempre più forte a misura che 1a .sua p ersona lità diventa p~ù d.efinita, ha grandi r isorse : la sua capacità d 'imitazione, di allenam ento , di eser cizto . Se quesie risor se son o in·.sufficien·ti per compensare la sua debolezza, ~i ha l1a pigiizi.a, la ·r inunzia al prog ress o giudicato tr oppo difficile con l 'amarezza profondam ente sentita d~ una personalità inceppata, in~:>om pleta, incapace di sod_ d isfarsi. Si 11a insom m a una specie di angoscia ·ed in tal modo il r-agazzo fa della sua ·debolezza una forza. Lo stato an sioso provocherà paure, fobie ; pianti e s im ili. I genitori s 'inteneriranno , e così il trionfo della p er sona lità infant~le è .assicurato . Ma se il ragazzo deve affermare la propria p er sona lità con m ezzi più o m eno diretti ili fronte ai genitori, l 'uomo adulto trova nello ambientei soci.ale impacci al su o istinto di pot en za più complessi e molteplici. L 'insufficien.za c:\ei m ezzi màteriali, la condizione g erar.chica, lo st a.to di •salute costitui scon·o· ·. olidi impa cci all 'espansione individuale. Il sentiment o d'in feriorità che n asce dall 'urto è direttam en te compen sato con la n eurosi , la cri~inalità, l 'alcoolism o ed altre condizioni. · Lo tesso isti111o di socievolezza è u na deri vazion e c:\ella volontà .d i poten za , in quanto l'individuo n on p otendo t rionfa re di tutti si adatta ad a ccorda rsi con i suoi simili o si serve di essi per il suo bisogno di espansion e e di valorizzazion e . Si è già accenna to come Adler abbia n egata . al sesso l 'imp.01tanza eh.e g·li attribuisce la psic an alisi. Tutta via egli ritien e ch e la sessualità sia uno dei reattivi più sen sibili per il valore d el,l a per sonalità, ma semp r e con una funzione d ello tesso g enere di q·uello degli altri istinti . La pato.g en esi delle neuropsicosi è cosi spieg.ata dagli adleri.ani: il n eurosico è un individuo ch e n ella sua infa nzia h a provato, coscientem ente o incoscientem ente, un sentimenlo ·d i inferiorità m olto forte ed h a cer cato o trovato la com pen sazio n e , non n el con cTeto o positivo , m .a su un piano fitti zio e p er via indiretta. La per sona litàj incoscientemente utilizza uno stato psicoor ganico m orboso, ch e dovrebbe avere Io scop o di valorizzare l'individuo ag li occhi d egli altri, m-a ch e in fondo lo Tende socialmente m eno a d.atto ed ·eccentua il su o stato d 'infe. .'. r1or1ta All'orig ine di ogni neurosi c '.è un accidente, una situazion e che ha svegliato o a ccentuato il se·n timento d''inferiorità, quindi tino stato di d epression e con la conseguente compen sazione m ediante un fa tto morboso: utilizzazione inc osciente di par ticolarità organiche o funzionali , p olarizzazione ed esagera zion e in cosci ent~ dei

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distuTbi su que to punto debole, coltivazione d ello &lato n1orboso, spinta sempre più profonda n ella neurosi, n ella nla la ttia nel senso sociale.. La scelta dei sintomi è predeterminata dalle particolar ità organica o funzi onale , n1a 1.a loro forma ed intensità sono proporz,ionate allo scopo ch e 1a p er sonalità inc oscientemente persegue. Le deduzioni terapeu tich e di una tale teoria sono le seguenti: ottenere dal malato l 'abbar1dono del sistema di compensazione da lui adottato e la sostituzion e con altro che lo m ettJ sulla via del positivo' dell 'utile, ooll' effettivamente r edditizio; otten er e c·he egli cambi rl su o stile di vi ta . Per raggiungere un tale scopo la psicologia individuale utilizza, sia pure con altri intendim enti , lo stesso m etodo della psicanalisi: ]a confessione • Occorre che il m edico sappia infonder e fiducia n el malato, ed otte11er e da questo il racconto completo della sua vita, delle sue speranze e delle sue disillusioni, delle sue disavventure . Occorre ch e egli studii minutamente le m anifestazioni psicolog iche c:\el soggetto, tutte le sue attività, e d 'altra parte si renda conto di quelle che possono ·esser e le su,e defici.e nze organiche. · Con1quistata la fiduci,a del m alato (ch e costa qualch e fa tica ed anch e qualche lotta i11 quanto i · pazienti hanno tendenza a non ricon oscere la loro d ebolezza di fronte alle esigenz.a fa miliari o sociali), il medico si sforzerà di otten ere un 'adesion e piena ed intera alle ·concezioni della p sicol-0g ia individuale. Il medico infonderà n·el ma lato la per suasione che il sintoma morboso è l'espediente adoperato inconsap evolmente p-er compen sare la propria i11feriorità, per v.alorizzare la propria personalità. Si verifica allora un camb,i amento nelle condizioni del soggetto, ed i sintomi si attenuano 0 scompaiono, specie se contempora neamente si sar à curato lo stato locale con i mezzi della m edicina ordinaria. Adler n·on si è limitato ad applicare il sue) sist ema alla cura delle n eurosi , egli lo ha anch e , anzi sopra tutto, sfruttato .come m etodo di educazion e. La psicologia individuale ha preso tal noi;ne appunto perch è essa t ende alla comprensione dell ' individualità del ragazzo. La p edagogia adleriana, che ba avuto gia la r ga diffus ione n ei paesi ·tedeschi ed anglosassoni, insegna: a ricercare nei ra,gazzi difficili I 'inferiorità di c11i soffrono e ad indirizzarli · verso un lato n el qu.a le s1 ha la possibilità di coprire la loro inferiorità con una superiorità; a orientare il processo di compensazione verso l 'utile ed il positivo e di facilitare l 'incorpo-· razion·e del rag·azzo n ell'ambiente sociale. Le punizioni SOllO b à11dite a umentando esse il sen so d 'in feriorità. Si lascia libertà ai ràgazzi 1

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[ANNO XL,

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d i fare le loro esperienze, n1ostrando semplice n1en te con1e i evitano g·Ii ost.acoli e con1e si tJtiò rag·giungere .µiù f.èlc ilrn ente lo scopo . Abbiamo fatto a grandi linee l esposizione di una dottrina, le cui applicazioni pratiche han110 avuto una larga applicazio ne ·.. , apra tutto in pedagogia. Ci siamo a tenuti da ogni rilievo critico, n è abbian10 fatto cenno d elle pole1n ich e, spesso acri, ch e l 'adler1'"'mo ha provocato sopra tutto da parte dei fanatici seguaci del la psicanalisi. :È interessante comunque nota r e come l 'edificio della psi canalisi .sia stato smantellato dai più i11limi co1labol'atori di 1Freud, e prin10 fra es i da dler , o .. ia da quelli ch e meglio ne conoscevano il sistem a e più addentro erano pe11e trati nel pen "ier o dcl 111 ae .. tra. La psicologia individuale è una doltrina ch e per quel che riguarda il m eccani mo patogene tico delle necrosi si avvicina n1olto alle vecr l1ie concezion i sLd J 'e. ~ 11za d elJ e n evro i Le ·~ti, e dell i teri mo in ispecie . ... otto questo punto di ' ri ta la teoria di dltlr , oltre ch e u11 di.. tacco dal freudi n10 , rol ilu.isce t1n ritorno all'antico. 1

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d o dal rifluire del sangue dall .aorta n el venLricolo. Egli o servò .anche l 'aumento del ventricolo sinistro e con sigliò il salasso e il digiu11 0 per combattere l 'ipertrofia, non l 'insuffic ien za valvolare (ebe non si può inodificare una volta inanife·s tatasi), i11entre sconsig liò J't1so della dig itale . perchè quest.a, rallentando il ritmo cardiaco e quindi prolungando la pausa fra una contrazione e l 'a ltra, aumentava il volun1e del sangue ch e rifluisce n el ventricolo.

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G.

DRAGOTTI·

LA NOTA STORICA.

La descrizione originale di Cor1·iga11 dell'insuflicienza aor tica. E. Bram,, e ll (Edi11biirgh Ll1 ed ic. Journal, ge1111aio 1933) ri co rcla ch e la pritl1a d escrizione cle ll ' insufficienza LiE11le valvole aortiche fu fa tta dal l :orrigan nel 1832. Que ta d escrizione fu J>ubblira ta i1e lla n 1e<le in1a ri' i, lH. Edinburgh 1)ferlic. Jou.rn. <~ o riga n era conl e t11µoraneo di Stoke ~ . Il fatto cl1e tutt'e due .. i ·ia 110 occupati cli o ·ser,?.a r e altent.an1ente n1.alati del! 'apparato ~ ·a rdiova~cola re ·i spiega far. ilm,ente se si pensa cJ1 c• da J>-OCo Le n1 po Laenn ec a' eva introd otto 1· u o d el lo stetoscopio. JJ'articolo o ri a i1ta le cli Corri rra11 è crillo i11 ri1odo \ÌYO , ' rir ile e le ue o~:e r,razi oni din10~ lra 11 0 u11 nolo ule acu111 e clinico. Da l punto di 'i. la analo nlico egli aveva o. ·se r v.a to ch e le val' oJe aorlicJJe })Otcvano di ve1tt a re i11 uffici enti o l>Cr retrazio1ie e accartocciamenLo d elle val' olc, o per inca pacità delle val vole a cl1iudere l 'ori i'i cio per l111a inaggiore ampiezza dell 'aorta o per rol Lura di una o più val ole. 'ui suoi I~ r.asi, 2 erano in dor1ne. Circa l 'eliologia , egli di ·se cl1e in un ca o era preceùu1 o r e umatism o arulo 1nentre neg1i altri n on i r)oteva r icono::;ccre 11essuna cau a. Corrigan d e crisse la pulsazion e visibile d elle arlerie d f:ll capo e d elle estremità , il. d oppio ru111ore di soffio ch e s i ascolta s ul focolaio aorl iro, dicendo a ncl1e che il prjmo offio è d ato dal fluire d el "" ang ue su per l 'aorta e il secon -

L USENA.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRES·SI Fe der azione Italianà • Nazionale Fascista. per la lotta Contro la Tuber colosi. Sezione Regianale Siciliana. Seduta d el 26 <licembre 1932. Preside rtle:

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SEZIONE PRATICA

~iANFH EDJ .

La sezione di aderenze pleuriche per migliorare il col-lasso polmonale nel corso del pneumotorace artìficiale. O M. (l\llonla11a Svizzera). - Dopo ·un breve r.iassunlo• storico d ell 'argon1e11lo 1 l 'O. illt1s lra g Ji scopi d e1la tor acoscopia e J)Ussn allo s tudio dell 'i s~rumenLario 11ecessario per i ·isp ezio·n e della cavità toracica e per l 'operazio11e di J.aco])aeu s. Fa un nocur3to ele11co rl egli apparecchi usati d ai vari 00. , indicandone i pregi ed i dife lli e egnala quelli ch e, p er esp erie11za personale, s timu i più indiro ti , secondo l e diverse necessi là dell ;intervenlo. Si occupa quindi delle in1dicazioni p er la sezion e d elle aderen ze, e ci ò sja i11 r appor lo con le partico lari condizio ni a n at om o-patologjch e del polll lone collassato (pre en za e 11arlicolare ubicazione di caYerne), sia i 11 rttp1)orto co 11 la i)resenza con tempora11ea di ver sam eu ti pleuricj, ia infine per rapporto con l esioni tubercolari co11.cornitanti exlrapoln1or1ari . Rileva l 'imporla11za dell 'esarne r adjolog'ico, e sprciFtJrne11t e d egl i ai t i li ch e po son o derivare dalla. s tereoradiografia p er la diag11osi dell 'ubicazio11e e dcll 'impianlo ci ell e ader enze. Affern1a però ch e i l m assimo Yal or c, p er ta1e diagnosi, com J)ete alla toracoscopia. Con essa i1uatti accade so''en t e di corregger e i110 Jti errori imrput,abili a fal se interpre tazio11i r ndiolog·ich e. S 'intrattiene f)Oscia st1i detLag·li della tecnica operatori a, studiand o, n Lal e u op o, j quattro tipi diversi di ader en ze secondo l a r,Jassificazione d i Ì\'f aurer , per st abilire le mod alità della sezione. Cir ca l e complicazjoni clella toracocaus lica, l 'O. fa nolare cl1e esse, forl unatamente, sono divenute rare in virtù ;dei progressi r aggiu11li d é;l.l la tecnica operatoria Ciò vale anche per l a co1nplicazion e più temibil e: I 'emorragia con secutiva alla sezione. • Richiama l 'attenz ione s\1lla possibilità di detension e d el pneumotorace, in segui to ad enfisema so l LocuLan eo e sulla necessità di proce,der e all 'esa1ne radiol ogico, a l e tto dell 'amn1alalo 1 il giorno st1ccessivo a qu ello dell 1i11tervento, per eYitare, M1STAL

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IL

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POLICLINlCO »

NUJ\(.

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cort un rifornimento Lempestivo, il pericolo d ella modificazione occorre is Li ll1ire u11 medico visitasinfisi pleuric a. tore, esclusivamente riservato p er le visite clelS ' in trattiene s·ugli empiemi post-operatori, rile- . l 'a.p par ato respiratorio. ,·a11do come sia indispensabile di evitare quelli setDiscu ssion e: CALAMIDA, CANDELA, SAGONA, ~J..\~ tici, mercè un 'asepsi accurata. Accenna. all e perfoFREDJ. C. • razioni pol1no11ari e, specialmente, a quel le tardive, ch e p cssono avverlire anche sei mesi dopo 1 0Accademia Medico-Fisica Fiorentina. perazione, in se·guito a distacco del! 'escara operatoria. Seduta del 15 dicerr1bre 1932. Si occ up.1 dell 'intervento ;nei bambini, citando Presid e11te : prof. F'. NERI. le ragio11i per le quali esso ha indicazioni meno Avvelenamento acuto da nitrobenzolo. frequenti. Circ& i risultati, l 'O., passate in rassegna le st aProf. G. CoRONEDI. - L 'O., n el riferire intor110 ti tich e pubblicate da diver si AA ., e citate le pera ll a casis tica personale di questa intossjcazione, centuali riguardanti gli esiti favorevoli e le com11 e illus tra 11 determinismo fisio·p atologico, chiarenplicazio11i, afferma ch e, ove si rifletta che, dop o do i rapporti tra il quadro sintomatico del nitrola sezione di ader e11ze, si riesce a ridurre notevol b c.:11zolisn10 e quello dell 1nni lismo. 'Trattato l 'arm ente. gl 'in successi del pneumotorace incomplet o, gom ento relativo alla diagnosi clinica , p assa a e ch e si po sono diminuire della metà circa le quello della terapia, insis tendo particolarmente sooperazioni cli toraco·p l astica, l'intervento deve in - pra I 'indicazione d el salasso, ·della tras fusione sanco11tes tabil111e11te esser e tentato ; dopo aver e stug uign.a, deJla ipod erruo· e della fleboclis i di siero diato accuratamente. tutt i i criteri d ell 'indica. alcaii11izzato e delle inalazi'Jni della miscel a di oszione. · sigeno e dllidride carboniG1. Termina richia1nanclo Infine l 'O. riassu1ne i vantaggi dell a toracoscol 'atlenzio11e alla profi~ass i , indispen abile e: dovepia com e m etodo di indagine diagnostic a, ed acr osa , Lenuto co11to del l argo e og11or cr e$cen le i)11cenna ad un personale inet odo di terapia dell e piego, che di tali vel eni vjene fatto n el! 'industria pleuriti pt1rule.n te soprainfettate, mercè 1'applicae 11clla vi la comune. zion e in sita di un a piccolissima lampada di Patogenesi delle paralisi post difteriche e loro profilassi . quarzo ; lerripia ch e l '0. h a potuto te ntare m erc'è Dolt. A. CAPECCHI. - L 'O., dopo aver passato l 'uso cl egl i apparecchi toracoscopici . brevemente ir1 rassegna quanto si sa fino ad oggi s ull a p ato·ge11esi de lle p aralisi post-difterich e, i1asSeò uta n el 29 cl icembre 1932. sa a parlare della loro profilassi. Riferisce sopra 42 Presiil enza : MANFREDI. ca si di infnz i.one difter ica capila li so tto la st;1a osservazio11e irt cui. pr.1 tic.ando l a sieroterapia il · pii1 (}. FE1u AN DEZ. - Su lla bacillemia Luber colar e. precocemente possildle e n dosi elevate e iniezioni Di . cu s jo11e: AscoLI, G1UFFRÈ. •{uo1iòia n e d i l ec i ti11 a e s tric11ina e estratti di sur . re nale p er os fino d al p rimo giorno di n1alattia L . SAGO ' A (PnJern10) . - Teni i clinici e socia li al lLOn h a nvnto a laro?. nlo re n essu11 caso di 1.1aralisi c·ong r esso interriazionale an titlzbercolare dell'Aia . e la COf\V·nlescf!11za è s t o.la ir1 ogni c~iso rapidjssin1a. Discu s ione: M ARAGLIANO, lJn1z10, CosTANT1Nr, CAl.J ·ù . attribuisca perc iò n1olto valore alla lesione PUANI, MALA N, BARCHI . delle surrenali n ella genesi della parali si postd j ft eri.ca. Tu bercolosi e prostituzione. (; R. \ ' A1\ ARO (IJa]erm o) . - L 'O., presi accordi Sull'importanza della immobilizzazione della p,arete tora· rol l\il edico provi n c;. e con l 'I speltore dermos ililocica éome tempo preparatorio alla pneumectomia. g rafo d ella Pro i11cia, h a esa1ninato, ,d urante l 'anDott. ll. P .\ZZAGt,i. Dopo aver 1)ra1,ica lo una n o 1932, n. 800 pros titute , dal pn11to di vista d ella serie di inlerventi !)lill a parete toraci<:a di cani (JJ tuber colosi , facc11clo, oltre l 'csan1e clinico, a11ch e e di ~onigli (20) con l'-• scopo d i diminuirr1 e la c1uello racljo scopico (radiografico ·al bisogn o) e l a mobilità e quindt I '[l t ri pi9lza respiratoria , l 'A . ha ricer ca dei bacilli nell 'espettorato. pra~j ca1 o in questi una pnèumec to1nia unilaterale, Eg li 11a trovato: :'\ffette da tuber col osj con esp etJ 7 volte a destra e 7 volte a sinistra. Sono sopravtorato positivo: 3 = 0,40 %; cl inica1nente sospetle viss uti all 'intervento 17 animali (70 %) me11tre i1ei ma con espett orato negati vo o sfuggite ad ulterior e con lrolli , n on preventivamente i111111obilizzati nel accerta111ento 32 = 4., %. la parete toracica, s.i è av11ta una mortalità <l el A<'ce1111 a alla i 111po sibili tà di stabilire un raf- 57 %. L 'O. crede di poteri~ at lrihu11·e l'alta p er ce11f r0n lo f ra le J11orbilità p er tubercolosi , fra Je .protualc dei rist1ltati favor evoli ottenuti all a mag: > Litut\! r j petto & 11uell a delle altre donne della g i or facilità con la quale si risLabilisce il co1np enso · s lcs a e tà, an che p er le sp eciali condizioni sociali respira torio del poln1one r esiduo n egli a11in1ali ed artlhientali delle prostitute e p er altre p ecui.m1nobilizzati .controlateralmente nella parete to. liar ità r egionali. Fa rilevare il pericol o ·costituito rac1cn. per i giovani , da una, ar1ch e scar sa, percentual e Una lesione non nota dell'aorta : " lnfiltratio leucemica di cont agiose, tenuto anch e conto che queste donaortae ,,. ne i11fettano un ambient~ diver so og11i quindici Prof. A. CosTA. - Tn un u omo di circa 30 an n i, giorr1i, e conclude richia111 ando I 'ordine del giorvenuto rapidamente a n1orte con la sinton'latolo110 pre enla to al Congresso di Bolog na da Coru zzi, il qual,3 chie$e ch e si so tto·p onesse alle supe- gia di una perfor azione inlesti11ale, è stata dimo·s trata un 'a ·linfo-arlenosi leucemica con rottura riori ge rnrchie l a n ecessità di 1nodificare la circod ell 'aorta ;,1(ldomi11nl e iil una n1assa g hia11dol are lare <l el 1\ilinister o degli Interni, Direzione Gener c Lrope·r jtoneale. Particolarmente inter essanti sono rale cli .-- uni tà Pubblica, ernanat a nel giugno 1928, i fe11ome ni di infiJ tra zion e l e uce111ica neJ]a }Jarete r i g11ard n 11 Le l a Yig il anza saniLaria delle pro titule, aortica, fenomeni ai q uali 11011 è sta ta fin or a data .a ncl1e per c1ua n to rig·uardn l a tubercolosi. Per La] e 1

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[.\s o \ L, ~ll M. 7J

E ZlONE

&lle1tzio11e i11a t: he forse i1011 ono rari n elle linfoe 1nielo-ade110 i. L 'O. di1no lra ch e in parte si tratta di un infiltrazio11e 1euce1nica dai tes ·u li vicini, i1t parte di una proliferazion e autoc to na i11torno ai va.sa vaso rum . I . egrelari : Prof. L. P1cca1 e P. :i\1ccoL1 1 .

Società Medico-Chirurgica Bellunese.

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PR.\TJOA

.~ i è o lleuuto u11 buo11 ris ulta lo, 11el se11so d ella

cessazio11e co1nplela dei dolori , e n el t1otevole mig lioran1ento d ella s tipsi (la mal a t a ha una scarica og11i giorno o ogni due g iorni) . Però l 'O. 11011 è favorevole agli inte rventi demolitori d el colon i1elle forme di tipsi grave, e pensa ch e prospettive più razio11ali ed efficaci, e me110 n1ulila nli , si a pra110 co11 la c hirurgia d ell 'innerva1io ne i11testi11ale .

. eduta dcl 7 dicembre 1932. J>r e idenza: Prof. P1ERJ, JJr e id c11lc .

Prof. .\ . P 0Nz1A . Co11fere111.a.

L a sl eril.ilà n ella llo n 1ta.

Le iniezioni endovenose di alcool nella cura dei processi suppurativi broncopolmonari. Prof. G. P1ER1 . - Questa c ura è lata reccnlc1ner1te propo la d a La11rl a u , F e ig i1t e Baue r; sent bra ch e l 'alcool co ~l i11ie lla t o ~ i a a .. orbito attraverso i nol111oni dal i ~ teina ret icolo-endo lelia le • per u11a .. ort a di u 1)11e u111otrOJ)i ... n10 spec ifico » e realizzi così u11a a lle11uazio11e d ella virule11zn d c i i11 ic robi ed una piit abbonda11le 1Jrodt1 zior1e loca l e di anlicor11i ; ~ i aggiu11ga l 'azio11e lo nifica11le ul sis le1na card io-va coJar e. Le iniezio11i i pratica110 u ' a nelo t1n a olt1 zio11c di alcool .tl 33 °1o, 11ella 111i ura di 10-20 <·r ., lt1lli i g iorni o a g ior11i alterni. L riferi C\! 1a u a e perie11za in p ro1>0 ·i lo, cd illtt tr:i tre ca i , di sp eci ale gravità , nei qu ali t ale r, ura e1nbrò aver e t1na influe11 za 11e l l a111c11te favorPYole: u11 <'aso di }Jron co-pol1non i le purule11 t a (ro11 fe bbre alla , c iano i, o ttu . il à, espettorato oltre 200 cc.) in c ui l a c ura ft1 i1ti7ia l a in quint o rriorno e ba" t aro n o 10 iniezioni p e r . la gua rig io11e; e . llll ca o tli bronchite acuta con e~ it o in a ce .. o, i11 cui l a cura fu inizia l a ad tin m ese òH11 'iniliO dei si11 ton1i e la g u arig io11e i o tlen11e d opo 40 iniezioi ti ; cd i11fi11e u11 ca o cli pi{'.coli a r~ .. i 111ttltipli dala11ti da oltre dieci n1e i , n el qu ale . ....i o llcn11e d op o 70 iniezioni u11 'apparente g uar1g 1011c. Qu esto Lra lt n1ne11to i din10 .. tra i11 le i ge11er al c ttt 11 to j) ji1 efficace quanto più rece n ~e è il. pro~e o suppurali\ O; esso è conlroi11dica to 1n paz.1cnt1 co n 1c~i oni CJ)a lir h e o re ttali . _ a turaln1 c11t c l a ·ura chirurgica co n ~erva le Sll C i ndicazioni 11ei ca i di ascessi 1>ol111o n ari a g r o n ra vi Là e ·trin eca:n LL.. i verso l a pnrle perife rica dcl 1>oln1on e.

·o.

I

Resezione sub-totale del colon per grave stipsi atonica. Prof. G. P1ERJ. - L 'O. }lre . . e11ta una g io,a11e cli 26 a1111i ch e all 'età di 1 ~ aI1r1i ave' a vi ·to élgg rnvar. i 1111a tip i preesi lente (ch e l a. radiografi~ <limo trò di aratte re n e tla1ne11te a lo111co) p er c ui· 11el l 'a1>rile 1925 era ta l a praticata una a111pia r icco- ·ig111oido to1nia, con i11igliorame11to sol o Le1nporaneo, on cl e se l le 1nes i dopo si pra ticò. la . czjo n e dc Il 'ileo presso 1 ~ val vol a ileo-cecale e 11 uo i111pi.tn lo n e ll a p nr le hassa del sig1na. () 11est a volta il r11iglio!·ame11to durò più a l u1l go,"" 1na n el 1930, oltre al ripris tinarsi de~l a .lipsi , inso rsero a i11 lervalli semp,r e più ravvjc1na t1 , <lolori rtlla fo sa i li aca d estra , con crainpi , ed i nf'in e éin r h e Yo111ito. La radioscopia dimos trò ch e il pa . l o 01>aco i accun1ulava i1el ci eco p er l 'in sor ge11za di Y.alidi n10Yime11li antiperist altici. Si d cci ·e l a r esez ione del colon ch e fu prati<'aln nel luglio d el 1931, ezio11 ando il sig1na a c1u a ~l ro dit a clal Douala , e impiant a11do in esso l 'l.1ltllna a 11:,a d ell 'ileo .

Sinusite sfenoidale purulenta a sintomatologia frusta. l)ott. G. L1sE. - La diag11osi di si11usite sienoidal e n o11 è di solito facile; n el caso poi illustrato dalt ·o. e a a p1JarYe possibile solo 11eflo st adio ter111iuale, preago11ico, della inal attia. i tra tta di un u o1no di 43 a1111i, senza a ntecec!en li notevoli, c h e 15 giorni prima d el suo ricover o i11 Ospedale aveva comi11ci ato ad accu sare do .. lori accessuali, i1on 1nol lo i11te11si , alla m e là d estra d ella nuca, ch e divc 1111er o poj .conti11ui con esacerhnzio11i , gravativi, con irradiazioni va riabili ad altre p arti d el capo; e n-ibra 11011 avesse aYuta febbre. Entra lo in O&pedale il qu,a dro 11011 ca1nbiò, sal' o ch e i11sor se febbre alla, quotidiana , inter1nitle11 le. ~ulla all ' e ame obbiettivo del capo e delle s ue ca ilà esplorabjli , 11ull a all 'esrune del liquor. J quarto g iort10 co1nparvero rig idi là d el capo e dolore alla pre sion e sotloccipilale, i11aggiore a de~ tra, si11 lo111i c h e si aggi·avaro n o 11ei giorni su cre sivi ; si p en sò ad t111a p o si bile o leomielite ac uta cle11 ·atl a11te. 111 setti111a g ior11ata co111parvero :-:. lrabi ino , flt1sso purule 11lo fe tido d al 11 aso ed il n1 a la to, caduto i11 s ta lo co111a loso, deced ett e al n1a t li110 d el g ior110 su cce sivo (18° dall 'i11izio d el la 111ala t li a) co11 cg11i di lro1nbosi del segno ca ' e rnoso (che~nosi e 11r o tru zio11e d el bulbo ocula r e di sini tra) . L ·auto1Jsia din1os lrò il se110 fe11oidale ripieno di pu ~ ' e rda tro, con diffu io n e della suppurazio11e alla ell a turcica e lro111bosi d cl eno cavernoso.

Il trapianto osseo nelle· fratture vertebrali. Do ll . .:\ . D1 PnA;\tP.EL\O. - Le fratture d el rachide cl or ·o-lo1nbare e 101r1har e .co11 schiacci a1nen to clei corpi vert ebrali, hanno u11 esito sp esso poco favoreYol e !re ìdua n o ri!?'idil à, d olori, tal ora g ibbo ... ), arl eYilare il qu ale Pieri prop o ·e fi11 d al 1917 l 'i11te rvento chirurg ico, consiste11le 11el trapianto osco all a Albee co1ne per Ja cura d ella spondilite I uber colare. Recentem e11te il prof. Pieri h a op er a lo 8 casi ll el ge11er e. j} pii1 antico d ei quali risale ad o lto anni. i tra ltaYa in tutti i casi di fra tlt1re, co11 gr avi d efor111azio11i, di u110 o pitt corpi vertebrali (d alla \II d or sale a ll a III 10111bar e) op er ati alla dista11 t.a cli 5-10 g i0r11i dnl trauma. In lre cas i esi steva g ibbo, -eh e fu rid o tto i1nn1edia t arn ente prima d ell 'ope razion e, m edia 11te ca ule 111a n 0Yre di pressio11e. ll trapia11to osseo ragg iungeva gli archi delle du e ' erlebre sa11e ·opras lan li e d elle due sottostanti a l l'ocol ajo di fr a l tura . Seguì il11111 ol)ilizzazio11e d el tro n co i 11 appar ecchio gessato (a valva pos terior e} P ·Jec ubilo ori zzo11 lale Dopo u11 inese i pazie 11ti i al zar o n o e ft1 applicato un COIJ'.\une cor setto ges~ a lo alla S<tyr e, c;l1e essi portarono p er altri du e . n1e i. I ri ultati i11 Lutti i casi co ·ì tra tta li furo no sodd i facenti. L 'O. }Jr ese11 ta due d egli op erali: t1110 cla oltre éu1111 e uno da 4 ine i. Il Seg retario: Do ll . G. LocATEr.r,1.


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P OL l CLINl CO »

[ANNO XL, Nu M. 71

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. D A.LLA PRATICA CORRENTE. L'autopioterapia nell'empiema dei piccoli bambini. Dott. RosA M..\LI ,JA GuGLTEI .MO Med ico r 11irurgo con-dotto in S·. Cr oce Cameri1n,a (ltag usa) . qt1est i u l tim i anni, la terapia dell e p leu 1,i1i l)Uru le11ti n ei b ambini è stata l 'ogge tto di nt1111ero e ·pu b blicazioni, con tende n za a sai d isror d.a,n ti . .Da um.a parte sta·nm,o i fau tori d el la ple ur otomia ·più o n1en·o i)r ecoce, co n o senza r e ezione costa le, e dall 'altra c'è chi i11i . . le n ella 1cura con aspirazioni o coni r i petute p un t ure evacuatrici ; e tra i primi c'è cl1i pein. a cl1e 1... i d ebba lava r e oon i comu n i a nti e ttici e c'è chi si oppo·n e con iJ 111otto : << n o1n1 si lava ». ll ecenten1 ente, poi , si è introdotto', pecie n·egl i empi erm1i ·di natura tubercola1~e, l 'oleotor air e d el qua le molti a utor.i si dich ia,r ano soddi fa1ti, mentr.e non m a n ca q ua lcl1e voce <li, cor da nte per veri od esagerati i1n,con ven ientj e pericoli. el lu alio di quest'anno, Robert .. , in « ew Orlean Medica} .and Surg . Jo urnal », p ropone a, com e cu r.a dell 'ernpiem .a , le a :pirazioni e le iniezioni di a ria. In ' rero, a ttualm en te, vi è la tendenza .a, n on intervenire chiru.rgiiea rn.en t ei n ei p1iccoli bà mbim,i per l 'alta m ortalità opera toria, ed è i1D, vog,a i l m etod o d~lla a pira7.ione continua, attrave.rso un tu b,o a tenuta d 'aria, seco·n do il m et odo B ila u. Questo m etod o, ch e ha dato buo ni risultati ·n elle clinir l1 e. t11·on è con sig li.abile per il medico pra ti1ro perch è richiede uina sorveglia n za accu r a ta e continu.a·. La verità è ch e in pr atica , in q ue. ta pericolosa infern1ità, com e in quasi tulle le m.ala ttie , no n si p uò stabilire un 'oo.ica assolu ta via d a .. eguire ter.a·p euticamente, e elle ca. o peir ca. o il b uon m edirco accorto scegli ei la via più OJ) ])Oft UJn.a . Ma fra i m etodi in vig o1·e, c red o· c ]1e u 110, ~e1n p 11 i ce , pr.atico, scevro d i p er icoli , da t ent ar e se1n1pt'e e1 appe·n a si fa la diag.n.o·si ·di en1pie1l11a., .è quel lo che vengo ad. esporre e ch e ni1eriter ebbe, a mio debole par erre, di en·t rare in pr aticai 1ped ia tri1cà: T11

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ì'\el ln pr in1aver a del 1925, eser cita ndo allor a a Ter ra novn ò i Sicilia (oggi Gela) , t r ova11d omi un g io rno in co11Lr·1da Ca_p osopran o, presso fan1iglia •

provenient e da Ni ce1l1i , 11el 111entre , dop o pun tura esplorativa, r iliravo l 'aO'o dal cavo pleurico destro. di u n ban1bii10 <i i due a nni, affetto d a empiem a n1eta-~neun1o n ico, l tna zia d e: piccolo i n fer mo, pa san do1ni vici110, 11rtò con Lro il nlio gomito ed involontari amen te 111i fece far e una brusca pression e sul piston e d ell a siringa, l ét qual e conteneva il liquiclo 1)urt1len to ch e io avevo estra tto. L ' urto avve nne i1 ell 'attimo ir1 cui io, ri tirando l 'ago, potevo es5er arriva to, o tto l a p e'lle. La brusca spinta d ell a do n11a fece sì ch e 1,, sirin ga cambiasse a11ch e dir ezion e, pon endos i obliqua, ed il pisto11e spingesse sotto l a cute del b ambino, poco più di 1nezzo cn1c. di liquido purulento. L 'incidente n1i d ispiacque assai, almen o in l1n primo te111po, per ch è pen sai ch e n el p unto d ell'involontaria i i1iezio11c d i p u s, i sar ebbe svilt1ppa lo u11 ascesso. Dissi a:Ia m adre di p ortarmi il figJio il g ior no d op o al mio studio, m a per p ar ecchi giorni non vidi alcl1no. I11vece d op o 5 giorni d all a puntura esplor a tiva i11i i p ortò il b ambino sfeb r ato e con r esidui di fatti obbie ttivi . La n1adre assicurò ch e il nlig lior an1ento er a incominciato la <limane del g io rno del la puntura espl orativa, con d iminuzione della t cn1per otura e con ruiglioramen~ lo d ell a respiraz io11e.

Pareccl1i n1esi dopo, es en d omi capitato un caso d·e l ge11e re, in um.a lattante, ,rolli prova re di proposito, quello ch e er a capitato per caso, n el precedente inferm o. Si trattava cli una b ambina di 8 mesi di e tà, affetta precedenle m ente d a ))r on copulmonite bilater ale, seguita poi d a lieve essudazion e siero-fibri 11osa a d estra, e r apida p leurit e purulenta a sinistra. Dop o puntura esplor ativa, iniettai sotto cute, n elle vicin an ze, poco n1eno di m ezzo cc. d i liquido forte1n e11te purul ento. Aggiunsi i comur1i rimecli p er via orale e qualch e in~ezione di fenolo e g uaiacolo ; ·1a l)ambinn g uarì iu sesta g iornata. A Gela ebbi a cu rare così , q t1alc.h e a1tro caso ch e n on occorre qui d escrivere. Venuto ad occupar e ques ta condo tta medica , n el 1927 , ho adoper ato il n1e todo i11 par o.l a sist e111atica · n.1e11te presso qua tlro b amhini e sempre otten endo la g u arigio11e. Si è tratt a to sempre di empiem i co11 secutivi a bro11ropoln1onit e. L 'empiem a se è r a ro nei primi ei m esi di vita, comincia ad esser n on ;:aro n el seco11do sem es tre e più frequente n el seco ndo anno di vita La f reqt1en za d egli e1n pie ·n1i , cr edo ch e ca 111l>ia ò a p aese a p aese . e p en so ch e il clima umido, specie dei paesi marini , favorisce l a forn'lazion e. di ques ta iinportant e ro11tplican za, inen t r e col cl in1 a di collina l 'empic1na i:: piì1 r ar o a verificar si . I l clim a, com e tu tt i i fattor i fisi ci , ha importan za capitale stil d ecorso di quasi Lu tte le 1nal attie. Fra i casi locali, ql1ello in cui ottenni u n insp e · rnt o ed impress ionante migliora1nento seguito d a ra pida g u arig ion e, fu quello del b ambino P . Ig11a- · zio cli Luigi , ch e allor a (11el 1929) aveva tre anr1 i circa. Precedt1to d a u na bron copo(1nonite bilateral e , s'er a svilup p a to a ò e tra un 'abbonda nte einpiem a, m entre a sinis tra si trascinavano imm oclificali i fa tti bron co-polmon ari . Er a st ato vi -


{ ANNO

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XL, Nt; i\l. 71

"ita lo d a d u e sanitari i quali avevano ele tto all n madre ch e b en poch e sp eranze c'era110 p er la vita clel ba111bino. Ali 'atto ch e ebbi a visitarlo, oltre ni n o ti segni f i ici d ell 'empien1a , tro' ai anch e, <:011 l 'a11al is i clell ' uri11a, una g lo1ncrulo n efrit e emorragica, con forte rit enzione di cloruri ed edemi sparsi ; nella faccia se1nbrava trasformato. Il ba1nbino er a fort c1ne11te cli spnoj ro co 11 p ol o p iccolo P te1nperntura 40°. Dopo pu11tura esplorativa, estraendo circa cinque cc. di pus de n o dalla pleur a d estra, n e i11ie t tai n1ezzo cc. so tto cute, n elle vicinanze d ell a pu n tura. Ripet ei la manovra rlue g iorni dopo cslraertdo pri1na una d iecina di cc. di pus. Dopo dieci g iorni il h a1nbino era guarito ed or a, ch e l ' h o ri, jsto dopo tre ai1ni , è crescjuto sano e piuttos to

robu to. Fu n el lua lio 1928 ch e io ebbi la 1conferma della bon tà di questo m etodo, quando leggen do il n . 27 d e cc La Riforma Medica », h o vis to iYi riportato il lavoro de l ~Ien i , co1npar ~o in « Critica ed Ig ien e Infantile », n. 5, 1928. Dice il Me n si ch e il metodo in parola, 1}rop<>f'to d al fakai, h a trovato d ei .. o t enitori ì1n Vall et e Augè ed anche in Luetz. Gli au1ori in paroJa ammettono la po ibilità d ella for111azio11e, mel luogo de ll ' ini€1'lione, di UJil a~e~ . o ch e 1·ear edisce .p er lo p iù pontaneain ente e soltanto di rado richied e l 'evacuazion e coJlJ ]a puntura. Io non h o ,,i to, n e i m~ei ca i, al c una for n1az io ne di a ces o . 11 m etodo h a n1aggior valore nei lattanti , n ei quali la r e ezione costale ed anche la en1 pl ice pl eurotomia con drenagaio, danno, com e osti en e H. F le eh, e com e d el re to è noto, un 'alta percen.tuale di 1uortalità. Dell 'autopioterapia torna a pa rlare Hermann Fle eh , in cc Kin·d erarzth Piraxis » 111arzo 1931 (recen ione in « Gazzetta ItaloArrren tirn.a », 1J11n . 1O, 11 , 193 1). r:o111e agisce il pui iniettato? Agi ce mobilizz.a.n do le energ ie cura tive e i poteri di dia d ell 'organis mo, d a u•n a parte per i prodott i di di facimento di protein e e di altre so, tanze rpre enti in quell 'essudato e d 'altra parte per l 'azion e d e i o-ermi atteniuati o morti ch e funzion a no , iniettati, da ottimo autovacc ino. Prim a di iniettare il pus., conviene es trarre una di Rcireta quantità di Jiquido, pur noni es~endo c iò a o]utamente ·necessario (infatti io talvolta n1i son limitato ai poch.i oent . cu1h i d ella })Untu:1-a e plor ativ,a), e J)O i ini ettare 1/4-1 / 2 e.e., secondo la qualità d el pus , l 'e tà del] ' infermo od il criterio person.a le d el n1 edico. Dop o la iniezione d.el pus, i fatti locali miglioran o piuttosto rap id amen,te; la curva febbril e mon raggiufioo-e rpiù le a lte puntate e ~i va esau·r endo per 1-isi . Il bam1b in o si fa 1

re.

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l)ÌÙ 'iv ace e le condiz io r1 i gen e ra li 111irrliorano. . . eIlo spiegare il m ecca11i1sn10 d 'azion·e del1·al1l o-pio-t erapia , non n1i pa r e ia il ca o (co111 e i11 ca ....i eccezio11a li può accad er e1 in qualch e ])le ur i l siero-fibrino:a) di l)efi$are al fattore i11ecca nico dell 'allo11tanan1ento del pus; sia per l.u scarsa qua11tità ch e se n e e trae, sia an che i)er la ra1)idità d el n1iglioran1euto e della g ua rig ione, n ei quali n on si suole osser,rar e n em111en o co11 le ripetute aspirazio11i inaissi ve. Devon o quindi entrare i11 g iuoco i fattori biologici e im111unologici 5u ricorda ti . Co11cludendo, il m etodo i1n1 parola, e endo J)fi,-o di iinco·nvenienti , è d a tentar e empre. Ed a n cl1e qua ndo, cosa a n1e n on ca·p itata, si clo,·e se essere co tretti , s uicces ivamente, a ricorrere a ll 'im,t er,'e11to chiruro-ico, c, è da sperare fondata1n ente ch e I 'aver ei autopiavaccinalo l 'infern10, influi ca favor evoln1emte . . ul d ecor . . o post-oper atorio e ~ ull 'e,ro Jqzione g·en-er ale d ella n1alatt ia .

18 ago to 1932. RIA Sli TO.

1 '1\. , n ell 'e porre a lc uni ca . . i di enl.piema di pi cco li b a111bi11i, c ura ti con l 'autopioterapia, 111ette in risa lto i vanta agi di q ue . . to n1etodo e la qua i n eces ità di ricorrer e ad esso n ei casi d el aen er e.

CASISTICA E TERAPIA. Il martellamento per la diagnosi e la terapia delle malattie del tubo digerente. H . H ayen1 (Soc. 1n éd. cl es h d[Jitaux, Paris, 21 o t t . 1932) lTtediartle la 1>er cu s ione dell 'addo1ne 0011 un 11 ia;t·tello a fo r111a co11 i ca ·})a rticola re, i>rovoca Ja co11 trazio 11e dc Ile fibre liscie d egli organi sot to ~ t a nti il clte pe11n11e tte di rilevare i contorni de llo . . ton1aro e d ell ' intesti·no (cieco e colon) n eO'li i11div idui cl1e 11on 11a 11no un panni colo adi p o . . o ecce . . ivo. TJ n1 a rt eila n1ento va prati ca lo senza gran forz.a·, a piccoli o lp i ri1)e tt1ti rapida 111ente e di pre fe ren za "' ui i11arO'ini i)re unti d egli orO'a·n i. La contrazion e co .. ì d ete rmin ata dura u})b a La,11 za a lu11go ]>e r l)er111 etter e di praticare po i la p erc u s.iooe n1~todica de lle paTti così 111 e~ e iJ1 eviden za. PeT questa, i· A. usa un 1plessi1net.ro in. c ell uloide d i 3-4 111111 . di s pe so re, di cn1. 1 e 1/2 tii la rg l1 ezza e lungo a ln1e110 !5 cn1 . E so va ap11Ji ca to leggermente s u 1la 1)e l le e lo s i re rruote leggermente col 111.arte llo. Jl n1.artell.a n1 e11to l1a po i e ffi cac i a terapeutira }>e1r la progre ione d ei ga' <? d ell e ._ 9stanze contenute n ello ~t o·m a co e n ell 'i n testin o, a-


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IL POLlCLl NJ CO »

XL, Nu?-1. 7}

gendo al rnodo, e meglio, de l nmssaggio1 manuaile. Lo :si pratica lungo la grande curvatura dello stomaco, dop·o averne delimitato i margini o lumgo i margini del colon. e segnati col la1pis dermog rafico. Il intettodo può· essere· applicato dallo stesso· pazie·n te. .fil.

Con un secondo procedimento il lembo viene scolpito sulla piccola curvatura e con la base verso il piloro : esso comprende un po, di paTete anteriore e un po' di parete posteriore. L 'arteria gastrica destra ne assìcura la nutrizione . G. P ACETTo.

1'lic1·oflbrogastria luetica. La linite plastica o inorbo di B1inton è tuttora oggetto di discussioni e ricerche, poicl1è sulla natura delle lesioni anatomo-patologiche i p·a reri sono discordi. A parte coloro ch e in ogni caso di linite plastica vedono il cancro vi è chi la considera una varietà di gastrite cronica, chi una sclerosi ipertrofica sotto1nucosa, cl1i un.a d egen erazione fibrosa , secondaria o primaria , delle pareti dello stomaco. G. Zagari (Rass . lnt. Cliri. e T erapia, n. 19. 1932) descrive un caso di microfibrogastria co11 ar.hilia di natura sicuramente luetica , come lo ha dimostrato il risultato inequivocabile della cura, il quale dimostra come il tipico reperto di linite plastica fosse dato da una degenerazione fibrosa della parete gastrica di natura luetica. Il ventricolo che era ridotto ad un tubo rigido di comunicazione tra l'esofago ed il digiuno posto quasi trasversaln1ente nell'epigastrio, dopo la cura è divenuto continente, con parete meno rigida e con fu11zionalità • • • praticamente r1• 1pr1st1nata. È quindi da tenere presente che in qualche caso la linite plastica può essere di natura trepon emica e che solo in questo caso si può otte11ere la guarigione clinica del malato 1)oichè I.a linite d.a altra causa è ribelle a qu.alunque cura. LIVERANI. ·

Proteinoterapia aspecifica dell'ulcera gastrica. L. Martin (Anrnals of lntern,al !Yled., nov. 1932) riferisce su 95 casi ·d i ulcera gastrica,. trattati co11 lattoterapia. Per solito l 'A. pratica va 6 iniezioni intramuscolari di 10 eme. ciascuna, a giorni alterni. Nel 78 % dei casi alla fine del trattamento i sintomi erano notevoln1ente attenuati o scon1i>.arsi. Ove si considerino 1 casi datanti da meno di un .a nno, la percentuale si eleva a 84,6. Il primo benefizio risentito , fu l'alleviamento del dolore; poi si emendav.ano gli a ltri sintomi, quali il von1ito,. il tin1panismo, Je eruttazioni, la pirosi. Di rado i11sorgevan,o reazioni generali. Tra 71 soggetti trattati da oltre un anno, la guarigione o il i11iglioramento marcato persistevano nel 65 %· L 'esame Roentgen , eseguito in 34 ca.si, da 2 a 3 .anni dopo il trattamento, rivelò in 12 la scomparsa completa dei segni di ulcera; in 3 era ridotto lo spasmo . Eventualmente la cura può ripetersi. Essa sostiene vantaggiosamente il confro11to con la cura di Glassner, delle iniezioni intra1nuscolari di pepsina; ha il vantaggio della breve durata. · . L 'A. prospetta la teoria ana filattogena dell ' ulcera gastrica; onde si spiegherebbe l 'utilità di una tera pi.a desensibilizzante. A. P.

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[A-~No

Contributo alla gastro-esofagoplastica. Le difficoltà e i pericoli dei trapianti inte.. tinali hanno indotto da tempo i chirurgi ad usare la parete gastrica stessa per riunir.e lo s tomaco alla fistola esofagea, direttamente 0 attraverso a un canale cutaneo. M. espone son1m.a riamente i vari ·p rocedimenti e ne rileva gli svantaggi consistenti essenzialmente nella scarsa nutrizione del lembo gastrico. con pericolo, perciò, di perforazione, e nella posizione della neobocca dello stomaco inadatta ad una fa cil·e progressione d-e l cibo. Il metodo l) l' OJ)O to da E. Michalow ~l{i (Zbl . f. Chir., n. 28, 1932) applicato con su ccesso n egli animali, e provato anche sul cadavere , eviterebbe tali inconvenienti. Esso consiste in due procedimenti: in un primo il lembo, di form.a rettangolare, 'rien e dissecato sulla par ete anteriore, con la base sulla piccola curvatura, nella zona limite tra il corpo e l'antro. IJ lembo viene sollevato e i suoi m.argini vengono suturati fra di loro·. Alla base la sutura si continua con quella dei n1argini della breccia ga ·trica.

SEMEIOTICA. Sulla diagnosi di tifo addominale. Scl1rader E. (M iinch, M ed. Wochensch., 2 settembre 1932) riferisce tre cais i, in cui il 111edic·o fece erronean1ente diagnosi di gri1)pe, mentre si constatò poi trattarsi di tifo. Due di essi diedero ~uogo ad estensione epidemica della malattia, e si potè documentare ch e il contagio era veramente avve,n uto per contatto coi pazienti . L 'A. prende in esame questi tre casi e ne è indotto a consider.a.zioni di indole eminentemente> pratica. È evidente infatti, che ta1i errori diagnostici sono evitabili, ma .è anche vero che non è difficile incorrervi. Ogni manuale di medicina interna illus~ra quail i difficoltà diagnostiche po sa presentare il tifo e dicl1 i.a ra poco significa.t iva la sintomatologia deJl.a grippe . Di qu·esta non è noto, almeno ai fini diagnostici, il germe, ed è quindi comprensibile come i medici tendan0 ad indicare come grippose tuLte le malattie febbrili veramente o apparentem.ente dovute a r.a ffreddamento, anche quando 111anchi ogni crjterio epidemiologico. È fa cile din1ostrare qu.ant6 sia soggetti, a la 1

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~EZlONE

diagnosi di g rippe: un inedico aveva fatto diagnosi di grippe nel 30 % de i malati da lui veduti, mentre si potè dimostrare che la contrada in cui egli esercitava, ·era rirnasta imn1une dall'epidemia di grippe, altrove in atto. Ciò significa che i casi in realtà poco chiari , c on febbre che durava una settimana, vennero con .. iderati senz altro com<e grippo si , e curati in conformità. · La diagnosi di grippe, particolarmente nei casi a decorso lie,,e, dovrebbe essere posta solo qua ndo al criterio clinico si aggiunga un criterio epidemiologico positivo . Nei casi isolati di malattie con febbre alta. .cl1e dura una settimana, la diag n osi di grippe non deve as -olutamente essere formulata per prima, solta11to perchè la più semplice. Invece, deve prima essere discussa ed esclusa tutta una serie di n1alattie, tra le qua li n on ultimo i] tifo addomin.a le, ch e per chi i.a abituato a pen sarvi, n on sarà difficile riconoscere. Sopratutto non deve p,i ù avvenire che un medico veàa e riveda un paziente febbril e, .a letto ùa una settimana, sen za pensare a prelevarn e u11 campione di sangue, per una agglutinazion e od una coltura in bile. Tale trascuratezza sarebb e poi tanto meno g iustificabile, in quanto che oggi la d1agn()'5i sier obatteriologica di Li fo, no11 può certo di r. . i difficoltata ai medici pratici da difficoltà di ordi11e tecnico stante il gr.an numero di laboratori attrezzati per eseguire queste ricerche. 1

M.

('.OPPO.

IOIENE. Anatossina antidifterica in dose unica. La vaccinazione antidifterica mediante I'anatos ina di Ramon costituisce una delle maggiori conquiste recenti della m.edicina preventiva· n1a incontra un g rave ostacolo, dato dalla n·ecessità di ripetere le inoculazioni. l)ertanto richiama 1'attenzione un.a memoria di C. T erni (A nnali d'Igiene, sett. 1932), il quale è riuscito ad attuare una vaccinazione efficace con do e uni ca di anatossina : l cc. contenente 30-35 unità immunizzanti. Il Terni , che dirige 1'Istituto Sieroterapico azion.ale di Napoli, ha ot.tenuto la collaborazione di alcune Clinich e pediatriche e di a lcu ni Uffici d 'i giene. Le ricer ch e sono state condotte da studiosi di valore, come I.Frontali e Sarpa di Paclova, Macciotta di Cagliari, Tron di Milano, B entivoglio e Marcialis di Sassari , ecc.; esse riguardano, iper ora, 323 casi. I risultati sono molto incoraggianti: dopo 30-120 giorni , la Schick divenne negativa, glohalmente, n el 77 ,5 %, con minimo di 33 % (a Milano, do1)0 4 2 giorni) e .con massimo di I 00 % (a Sassari, dopo 40 giorni). Nessun inconveniente. Tentativi del genere sono sta.ti eseguiti anch e da altri autori; nla questo del Terni è il 11rin10 realizzato nel campo pratico.

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PRATICA

iffaLte interessanti ricer ch e meritano di esser e i)roseguite, per addivenire ad un procedin1ento sicuro di vaccinazione in dose unica. Per tal n1odo si faciliterà la gener.alizzazio·n e del 1netodo Ramon, il quale potrà recar e tutti i benefizi ch e con1port.a (in conformità ai voti formulati da una Comn1issione di esperti in immunologia della Società delle Nazioni) . Inta nto , l 'anatossina concentrata .ad un modico .gr ado (quale il T er11i l 'ha usata , cioè senza raggi tingere le altre co11ce11trazioni saggiate da alc uni autori), risulta. consigliabile fin da ora. na do e unica di tale anatossina , anche se n on detern1ina immunità assoluta, fa indubbiamente aun1entare la resistenza contro l 'infezione difterica·; eventualmen te basterà ripetere l 'inoculazione ancora una volta, senza dover ri corr ere, com e di consu eto, a tre inoculazioni . P.

NOTE DI TECNICA. Un terreno per la microcolt11ra del bacillo tuber· colare. Il b. di Kocl1 si ipu ò trovare col m etod o con1unissimo dello striscio solo se la sua concentrazione è di 100.000 bacilli per centi111e tro cubico, mentre l 'inoculazione nella cavia ·e la c ultura dànno risulta.ti con una cor1centrazione ·di 10-100 bacilli. c hiller h a proposto di coltiva r e direttamente nell'espettorato e nei materiali tubercolari il b. di Koch quando è scarsissimo, aggiungendo a l rrniateriale ·da studia r e il 75 % di gli cerina e il 5 % di destrosio . H. J. Cooper (Journ. of the Americ. Medi e. Assoo., 25 ottob·r e 1932), propone di trattare rosì l 'e . . petto·uato o il tessuto in cui la ricerca del b- di Koch coi metodi comuni è stata 11egativa: a 0,5-1 cc. di materiale da esaminare si aggiunge 0,50 cc. di sa11gue umano citrattato, sterile oppure 0,5 cc. di uovo fresco. A questo si aggiungono 1 X -2 volumi ·di acido solforico al 6 %, si m ·e tte in termostato a 37° per ±5 ', poi si aggiunge un volume ·d i bicarbonia to di odio all ' 1,3 % contenente 3 <J'o di g licerina pura. Dopo centrifugazione si preparano degli strisci col m etodo di ZiehlNeeil sen . R. LusENA.

FOSTA DEGLI ABBONATI. Vitalità del micr. di Bruce e micr. di Bang nei formaggi. - Al dott. S. Di Bono, da Mulina di Stazzeria : Da ricer ch e di F. N·eri, risulta ch e il micr. di Bruce nel cacio non salato con serva la vitalità per un pe1io-d o da 15 .a 44 g iorni ed oltre. La stagionatura dovrebbe quindi prolungarsi per non meno di un paio di m esi.

fil.


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<( JL POLICLINICO

Al dott. G. Er11a11dez , d.a Marano Equo: Cou sulti: P Piccinini. Acque m.inerali d' Italia (M.a11uale Hoe1)li) su cui troverà le nozioni di crenoterapia cl1e l'interessano. fil.

VARIA _ Il riso. Do1)0 il piccolo interessante volumetto rii il3-ergsor1 su · questo . a~goment?, po~o è stato scritto su questa t1p1ca man1festazione dello spirito urr1ano . .A.. Metz (1) ri.pre11de l '..argon1ento, con'ft~tal1;do Bergson in qu.a lcuna delle su e affermaz~oD:I e considera.udo il i)roblema da un punto di ':st~ meno .a stratto basandosi su delle osservazioni ch ·e a ·c hiunq~e può capitare di fa.re nella vita di ogni giorno. . . Il riso è senza · dubbio essenz1alm.e nte espressione di gioia. Il b.amhiI10 ride perchè è felice: null 'altro; ma J.a limpidità ingenua ed argentin.a di ~ue· sto riso· non durerà a lungo: e-o n g li anni essa si turberà prendendo un carattere sociale: il riso, deJl 'adulto .è, rispetto al riso schietto e primitivo del bambino, paragonabile al suon9 ottuso e oscur·o di una moneta falsa confrontato al suono squillante di una moneta di argent<?· . . . . Il riso di uno cer ca dei complici nel riso dei vicini e fa di tutto per m ·e ttere in ridicolo di fronte ag·li <lltri l'inferiorità di qualcuno. Nessun.a bontà, nessuna giustizia, diceva Bergson , in queste espansioni d'ilarità « Il riso irvtim.idisce ed umilia ». . Ciò può anche esser vero per ~o lui. cl1~ . ride di sè stesso : n1a in tal caso lo psicodinamismo del riso è più da ricer care in una ·precauzione dell 'an1or p roprio. Colui, che in o ccas~one di un suo errore o mal.accortezza, per primo nè ride eJ prende in giro sè stesso, mettendola in luce più forse che non meriti, cerca in ~l modo di ing randire il proprio io, che ·s gl1 vuol dinìostrare superiore a certe piccolezze: e nello stesso temp-0 egli si sente come purga.to dal1' onta dell'errore, men tre nessun sen t1men to di disprezzo è compreso nelle parole scherzose o mordaci chs egli stesso s.i rivolge. [O forse ancl1e , chi prende in ~iro sè stesso, in occasione di uri errore, vuol dimostrare con l'autocritica di essere di molto superiore a quel dato errore, qu.a.s i questo fo sse sta~ c~n1111esso da un 'altra personalità del propTi.o 10l· l\1a quando la cosa riguarda gli altri, l '.1spetto della situazione cambia. Una sfumatur<.l di disprezzo .accompagna sempre la . con~tata­ zione di una i1lfe,r iorità. Quando noi yediamo un uomo ' un anim.a le e~ magari an.che un og. getto p-rofilarsi ai nostri ~cc~i ~tto. lln aspe!to che bruscamente ne diminuisca il 1oro s11

r~ ì ~

A. ?faF.TZ. Le riz. J\fas-;or1, 1!)32.

» .

[ANNO XL,

N·u~r.

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gnificato e dia lor.o un s.e~so caricaturale (es .. un fiero generale in camici.a. e beretto da notte) un certo senso di allegria sale alle nostr~ labbr.a . L 'uomo ·che inciampa è ridicolo: egli è .bruscamente spostato dalla posizion_e ~­ retta che è universalmente ammessa. Noi ridiamo perchè la nostra. mente non era prepar.ata ~ questa brusca vari.azione dalla posizione normale. Un essere difforme o troppo piccolo, provoca -q.n sentimento. di pietà,. ~he è spesso m .a sch er.àta da un movimento d1 ilarità che si è manifest.ato a.1! principio. La g-e.nesi del ridicolo sta dunque essenzialn1ente nel brusco discostamento d.a l comune di un dato fehom·sno: ma è necessario che questo scostamento abbia lu·o go verso· il basso e non verso l'alto , verso ~l piccolo e debole e non verso il grand~ e forte·. Infatti quando le abitudini di visione normale sono sorpassate in .a ltezza ed in apparenzà · di robustezza dai tipi di un1anità che in.c ontriamo per la stra.da, noi non abbiamo .alcuna tendenza a volgerli :1J ridicolo. Ciò che è grande e forte non' fa. mai ridere; a me.n o che nel soggetto non sia presente un forte contrasto (ad es. l'altezza eQcessiva accomp·a gnata alla gracilità). . Come altra· causa di riso iBergson nota, in coloro che ne sono la. causa,' un oerto chè di riaidità e di lentezza che impedisce loro di adattarsi con souplesse alle· esigenze di una condizione nuova bruscamente insorta . Spesso, ma non sempre, l 'osservazione è giusta. Il vero si è ché il riso sor.ge il più spesso da 11n effetto ·di contrasti. Contrasti con le nostre • • • abitudini visive e con le costataz1on1 impreviste che colpiscono la nostra retina, contrasto con le idee che noi ci formiamo delle C·ose, contrasto di una determinata azione con la disciplina e le esigenze dell'ambiente in cui essa è compiuta. . . E questa verità profondamente. ed emp1ric~­ mente .c onoscono attori ed autori della comicità dai più a1n tichi ai modernissimi, che la han~o sempre sfruttata o~de ~are u~ i~ta1:l~e di aioia schietta e infantile a1 propn s1m1li, not~riamente resi tristi dalle continue amarezze della vita • G. LA CAVA .

PUBBLICAZIONI PER\lENU~ECI. L.

L'assistenza psichiatrica in Venezia. - Tip. Ospedali Psichiatric i, VeI_lezia, 1932. T. LucHERTNI. Le applicazioni e i limiti della malarioterapia. ·-· Tip . Proia, Roma, 1932. . U. REITANo e U. BoNcrNELitI. Risl1ltati della ·1nocl1. l azion.e del virus d'ella co,si detta « febbre esant ematica>) 11egli animali di laboratorio. - Tip. Op:. Rom. , Roma, 1932. . . U REITANO U. BoNCINELLI, E. SALUSTRI. Rrsultati ·clella ino~ulazione speTimentale del virus de~la così d.ett.a febbre esantematica all 'uomo. - Tip. Oper. Romana, Roma, 1932. . . A. P UGLIESE. NoziO'ni fondam.e ntal1 d1 fisiologia rlell 'alimentazione. Arti Grafiohe Amatrix, Milano, 1932. . CAPPELLETTI.

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fA.NNo :\L, _ 1.l ì\t . 7)

SEZ l O!"I E PHAT I C,\

POLITICA SANITARIA E GIURISPRUDENZA.e*) Risposte a quesiti per questioni di massima. 16° D ol l or G. D . . . - Può de11u11ziare l a jrre golarilà al Go,~e rno d el lle p er an11 ullam e11lo d 'ufficio, richiam ando le di po izioni dell'art. della legge 21 agosto 1921 , 11. 1312 per l 'a u11 zio11e obbligatoria degli ir1validi di g u err a i1ell e 11ubl'>lich c ;;immini trazio1)j e <l ell 'art. 7 d el r elalivo r ogo] om ento 29 gen11aio 1922. 17° D ott or F. L . -... La quistio u e JlOil è Huova . Non 1ni risulta ch e si a s tata d efinitiva1ne11Le risoluta. Ne ho trattato n el << Policlinico », sp ecialmente a proposito dei compen i dovuti al p er onale ospedaliero per l 'a si st enza chirurg ica presatta agli abbienti . Io ritengo ch e iano ridotti d el 12 % le r e tribuzioni a carico d el bilancio clcll 'ent c e no11 l e partecipazioni ai compen i pagati dai privati per assistenza ad essi pre lata . ...e 1nai, l'ammini trazione ospedaliera d o·v rebbe ridurre dcl 12 % le tariffe ; ma non t>t1ò mantener e ferme queste e avvantaggiarsi d ella riduzione impo la ai sanitari partecipanli all a ripartizione. 18° Doll or .4. AJ. -· E"identemente il Comune h a trova lo una via di u scita . e la oppre sio ne della co11dot.la sarà a1)provata dalla G. P. A., Lei potrà ricorrer e contro di e sa al ~fini ter o dell '111lerno in ede ger a rchica, n el termine di g jorni 15 dalla comunicaz io 11e d ella d eliberazio11e d ella Giunta. Divenuta efficace la ~oppression e, è a ai difficile conte lar e la l egittimità del Jicen zia1ne11to per soppre ione di po ... lo. Conlro il econdo pro" ,·edime11to può ricorrer e all a G. P. A. in cde g it1 risdizionale n el ter11line di giorni tren la . .B da riten er e ch e que lo ler111ine n on sia decor~o p erch è jJ licen ziamento è art.ch e espres am e11le ubor di11a lo alla approivazio110 della d eli])era zio11e ch e ha soppre so la condotta . 19" Dottor L. G. - Cl1iunque voglia e ercilarc la professio11e di rr1edico chir11rgo deve iscriver i itcll 'albo di un orcl in e: c1ue ta co11dizion e è assoJ uta e rre11erale. A11che l ' ufficiale medico ~e vuol e esercì lare l a profe s io nc libera deve prov' ed er e alla jscrizio n e . 20° Dot t or P. . - La ù eu.uncia deve e er fatta all 'au Lori là g il1diziaria o ad altra aut-Ori là ch e a quella abhia obbligo di riferirne. A norma d el 1'arl. 4 del C. P . P., chi ha l 'obbligo d el r eferto deve prc ent arl e e11tro 24 ore o, se vi è p ericolo n el ritardo, im1nedia ta1ne1lte , al Procuratore d el Re, al Pre tore o a qt1al sin si ufficia} ~ di polizia giudiziaria d el luogo i11 c ui h a prestato l a propria· opera od assis tenza o, in loro mancan za, all 'uffir.i ale cli polizia giudi ziaria più vicino. 21° Dollor J;1. G. - La di sposizione dell 'art. 15 del ca1litol at o, riportata i1ella Sua l ettera, non è ill egale. Regol a ~ con gPdi e le li cenze in rapporto <*)La presente rubrica è a ffidat a all'avv.

a i ·su11itari co11d o tli , Ri quali è applicabile un ordi11an1ertlo specirile divPrso d a quelJo degli im1)iega ti con1unali in gen er e. Il r egol am ento sa11ita-. rio 19 luglio 1906 s lal)jli ce il tra llamenlo mi11i1110 .ana i1011 Yieta co ndizioni pi\1 favorevoli. on occorre p eciale deliberazion e perch è si tratta di csec uzio11e del capitol alo. 22° Dollor R. D. lvl. - Il Governo del Re può n1trtu llare in qualunque Lernpo le d elibera zioni illegali . Ge11eralmente, p erò, qu e La facoltà eccezio11ale è esercitala quando co11 corra110 ino tivi di pubblico interesse. 23'' D ol l or C. G. ·- Il Co1nune 11on è obbligato. ad is li l uire u11 a inbulatorio p er i p overi, salvo che disposizio11i del regolamento local e no11 s tabili can o questo obbligo.

è la legge nè il r egol a-. 1ne11to a ttribuisco110 al inedico condotto u11 a i11d ennità n el caso di ces azio11e d ell 'incarico })et" I 'esercizio delle fu11 ziorti di ufficiale sa11ilario . In· ge11er e, la giuri spru1de11za ammette ch e u1ta i11d enni là sia dovuta p er liceiuiamento iinpro,rviso, d etern1inato d a cau sa i11colpevole. Ma questa regola non può essere applicata quando per1na11ga il r ap po rto d 'i1npiego !)Ti ncipale.

24° D olt or G. B . ". -

25° Dottor L . T. - Il capitolalo tipo 11011 h a,. en z 'altro, effi cacia obbligatoria: è valido p er- il Co1nu11e se, con deliberazio11e r egol ar1ne11Le approvata, il Con1une st esso 1o alJbia fa tto proprio . Se il capilolato sta bilisce i limiti di e là, è indifferente ch e questa disposizione n o11 sia riportata nel! 'avviso di co11corso : a11che i11 tal caso è 0 p e ... rativa ·di effetto. Qualora sia am 1nesso un con corrente ch e abbia super a to iJ ljrtd le di e là La])ilito clal cap,i tolato e il con corrc11t e s tesso sia poi 1101ni11a lo·, al lri i11 teressati, c ioè p artecipar1ti al conor so, posso110 ricorrere al Co11siglio di Stato in sed e giurisdizion ale co11lro l a risoluzione della Com1nissione e Ja delil1cr azio ne cl i 1101nina. Allora sor ge 1'interesse di agire. 1

26° Dolf or G. D ·.4. - Sono s ta ti ridotli del 12 % gli s tipendi, l e r etribuzio11i ecc. se11za eccezio11i e indipendenten1e n le d alla sopravvi ven za di a egni per car o viveri o p er altro titolo. È un })rOY\ edi111ento generale, al fi11 e cli proporzio11are i corrisp ellivi d egli i1npiegali a lle inuta le co ndizioni d el la vi La. N B. Ai quesiti degli abbonati si , rispo11.de, in ogni caso, diretta1nerite, per lettera. I quesiti devono esser e inv iati, in busta, accompagnali dal francobollo p er la risposta e sempre indirizzati imoersonalmente alla R~dazione del << Policlini co », • v ia Sistina 14, Roma. Lr. risposte. ai quesiti che non ricJ1iedono esa 111A di J f li o speciali indagini , sono gratuite.

GIOVANNI SELVAGGI

esercente in Ca6eazione, eone. legale del nostro periodico


274

e< IL POLlCL lNI CO

»

(ANN')

XL, l.\uM. 71

NELLA VITA P R O F E S S I O N A LE. MEDICINA SOCIALE. .

educazio11e igienica dei ricoverati, e la erogazione ~dell1e varie provvidenie &ssistenziali .L'organizzazione provinciale dell'assistenza com1nisurate ai bisog11i dell'individuo assitito. ospitaliera. Questa maggiore complessità dei fini da La si lema zion e razionale dei "'ervizi ospitalieri è uno dei g·ra vi proble111i di assisten za socia - ragg·iungere d.a un ospedale modern-0, in conle ch e :an cora attende la ~ua co·1npleta soluzio- fronto di quelli fondati sul solo e antico conne. Se infa tti gli istituti ospitalieri dei m ag- cetto della b en eficienza, richiede un 'inti1n.a :giori oentri sono orm·a i attrezzati in base ai collaboraz ione di tutti gli ospedali, per ottenere il i11assimo rist1ltato col 1ninore impiego e dil)ÌÙ moderni criteri cientifici .e pratici, m olti .ospedali minori di provi11cia presentano an .. spendio di forze . Altra forma di assistenz.a alla quale devon0 cora deficienze di m ezzi e di funzio11am ento , principaln1ente dovute alla mancan za di una attendere gli o.spedali è quella dei cronici e razionale org.,a 11izzazio11e e coordinazion·e· fr.a i dei convalescenti. :Fra ~ cronici bisogna diservizi assist'enziali dei singoli Comuni e deJ s.tinguere quelli non più recuperabili, da quelcapoluogo. Tali deficienze dipendono in gran li ch e .Presentano periodi più o meno lunghi di remissione della malattia , durante i qua parte anch e dal con cetto inforn1a tore dell 'ias li sono ancor.a socialmente utilizzabili. L'assisist enza ospita:.liet1a, :qua i dovunque tuttora ten za dei .p rimi può essere staccata d.a quel.affidata ad Opere Pie, le quali ~on.servano il carattere piutto to di enti di b en efi cienza che la ospitaliera, pur rimanendo .ad essa coordi vero e proprio serv.izio di assistenza sociiala. dinata, I 'assisten za dei secondi potrà farsi conDeve essere per eiò accolto col maggiore in- venientem ente in n1olti istituti ospedalieri che teresse qualsi.a.si contrihuto ch e valga ad o- ùalla proposta riorg.a nizzazione risultassero s11 rientare verso un migliore assetto questo in1- perflui com e spedali per malati a cuti. portante servizio, tanto più quando esso sia I.a , Il trattam ento dei convalescenti è n eces ario espressione del m·o do di vedere di clii abbia in in quanto attu.almente essi, per ragioni di spanlateria particolare competen za. Un tale con- zio e per ragioni economiche, vengono dimestributo ci è offerto dalla « Relazione del dott. si dagli ospedali prima di esser e in grado di E. Ligorio. (già direttore degli Ospedali Riuni- ripre11dere le abitudini normali di vita e di ti di Ven ezia) sulla sistemazion e dell assi ten- lavoro. Oppure trascorrono la convalescenza i11 za ospedaliera nelle Provincie delle Tre Vene- ospeda le, ambiente a ciò poco adatto, ove cozie, pubblicata a cura della Federazione fra stano come i malati acuti. Si impone perciò gli Istituti di assiistenzia ospitaliera delle Tre I 'i .. tituzione di convalescenziari, destinando a Venezie (Ven ezia, Grafich e Sorteni 1932-XI) ». tal e ufficio istituti, o. sezioni di essi, situati in La pregevole relazione contien e una parte ge- l·e11Lri n1inori e favorevolmente ubicati per n erale, e perciò applicabile con opportuni a- questa speciale funzione. La prova del1a n edattamenti ad ogni provincia, che merita di cessità di tale f-0rma a ssistenziale emerge dalesser conosciuta e meditata da qUJanti , ammi- l 'in1portanza che ad es.~a danno gli Enti di nistratori e medici, si occupano del problema assicurazione sociale. Nel quadro deill 'organizzazione 1assistenziadell ~ assistenza ospedaliera. Il r,eJa tore propone un riordinamento dei le ospedaliera e paraospedaliera, dovranno farservizi -0spedalieri su base provincia le, salvo si rientrare, con opportuna revisione e adatin casi singoli e per ragioni locali iad integrar- tan1en ti, gli istituti esistenti. Di ogni istituto lo con .accordi ed esten sio·n i extraprovinciali. dovrà essere definito il campo d'azione, danScopo dell 'organizzazione dev.e essere quello di do ad esso tutti i mezzi per compiere Ila fun · fornire alla popolazi-0ne un 'assistenza ospeda- zione assegnatagli in una data zona, in correliera completa in tutte le sue parti, dotata di lazione con gli altri enti in essa operanti; nop larghi mezzi d'indagine e di cuna ed affian- devono esistere istituti così scarsi di mezz~ cata da tutte le forme di assistenza sanitari.1 che, col nome di ospedale, ripetono le mapsociale, di cui quella ospedaliera deve essere chevolezze dell 'assistenza domiciliare. Il progresso dei mezzi di trasporto e il mi .. il centro su scitatore e coordinatore. Accanto all 'ospedale di ricovero, debbono · g1ioramento delle stnade permette di diradasorg.ere le istituzioni di cura ambulatoria, col- re gli ospedali, dislocandoli opportunamente, legate tecnicamente al prin10, quelle di accer- e completandoli con una rete di altri centri astamento diagnostico, di profilassi individuale sistenziali di specificata funzione (pronto soce sociale, di ricerche speciali, ecc. Alla funzio- corso, ambulatori e centri di accertamento ne ospedaliera .spetta pure la preparazione del diagnostico, dispensari di specialità, ricoveri personale sanitario delle. varie categorie, la per cronici, convalescenziari). 1

..


[A.l\"No XL, Nu M. 7]

275

'EZl ON.E P RATJ C.\

In complesso g li org,ani as'"'islen ziali dovra11no essere costituiti n el modo seguente : 1) pochi ospedali nei centri più popolosi o di più agevole accesso p er m alati acuti di medicina e chirurgia, con reparti di isola mento e ambulatori. Le ·s ezioni medich e comprendono anche i r epa1ti p er l 'isolamento e pei tubercolosi; quelle chirurg ich e i reparti ostetrici ; 2) posti di soccorso e ambulatori sparsi nella zonai d'influenza degli ospedali, i)er j l trattam ento immediato e per Je consultazioni dei malati della zona; 3) dispen sari per le sp ecialità m edico-chirurgich e opportunamente disloca ti e facilm e11te accessibili; 4) un sistema di automezzi di tra.sporto con stazioni di so ta presso queste viarie istituzioni, in rapporto alla ' riabilità locale; 5) istituti per cronici e per con,·ale ce11ti , variamente 1ipartiti n ella iprovincia. ,\i detti i. tituti potranno affiancar i , per economia di ede e di gestione, le istituzioni assistenziali dell 'O. . B. e dell 'O . N. M. I. L ·ospediale del capoluogo deve disporre di tutti i servizi tecnici più moderni e più con1 plessi, con un 1accurata organizzazio11e di mez7. Ì di tra porto dei malati di tutta la provin•

Cla .

Es o inoltre potrà di locare a lc uni m ezzi '.) per onale n ei rprincipali nodi di afflusso degli infermi per consultazioni e cure ambulatorie e per 1a. scelta d ei malati da ospedalizzare. L 'ospedale del capoluogo deve servire allJ zona di s ua immediata influenza e fun zionare da centro di acoertamento diagnostico, di con ~t1 lenza, e di cure peciali 1 e da o ped.ale .p er le specialità, per tutta la provinciia, fornendo an ch e i sanitari per gli ambulatori di specialità di cui al n. 3). Infine deve funzion a re come centro di istrt1zione del person,a le d 'assistenza (Scuola infermiere). Ove qualch e ospedale secondario ne abbia i mezzi, potr> r11antenere dell e ::;ezioni di specialità purch è ne sia garantita la completa. e fficienza. Così Ja radiologia è necessario che si trovi in tutti g li ospedali com e m ezzo diag n ostico, m entre con1e mezzo curativo sar à consentita solo dove attrezzatura e per onale ne assicurino ]a perfetta funzionalità. L'unicità dei servizi permetterà di svolgere corsi di cultura per i n1edici e di migliorarn e possibile il gradual e la carriera, rendendo passaggio dei sanitari da un osepdale all'altro ; a tale scopo tutte le nomine del perso·n ale , anche per i piccoli ospedali , dovrebbero far • SI per COnCOTSO . Presso l'ospedale del capoluogo dovrà co stituirsi un Accademia di studi m edici , diretta a favorire lo studio e la indagine clinica e ad elevare la cultura del p er sonale; i laureati in attesa dell 'esam e di Stato potrebbero

an ch e utilmente far pratica presso l' ospedale ,principale e le i.stituzioni dipendenti . Rapporti fra i vari ospedali potra11no vantaggiosamente sbabilirsi dal punto di vista economico p er alcune forniture , come i nledicinali e il materia le di m edicatura ed eventualmente certe derrate alimen tari. La funzione di collaborazion e e di coordin a1nento fra i di er si ospedali, così da l lato economico, com e da quello cultura le e tecnico, sarebbe disimpegnata a.a gli organi di una Eederazione da costituir.si fra i sing oli ospedali della Provincia, pur lasciando a ciascuno la propria auton omia interna e la propria direzione respon abil e . I in aoli direttori potranno formare un collegio tecnico il qua le faccia capo alla Direzion e sanitaria del capoluogo. Questa avrà anch e funzioni i:11ettive sui servizi sanitari della provincia e costituirà l 'oraan o tecnico della 1Federazione provin· ciale . Col 1proposto ordinamento ~e disponibilità assistenziali saranno : 1) Per il capoluogo e p er la zona circostante l ' ospedale principale con lutti i servizi (ricovero , ambulat orio, pronto soccor so, ecc.). 2) Per la periferira gli ospedali secondari o mandamentali per i malati acuti di medicina e chirurg ia, i posti di soccorso e g li ambulatori n ei centri ove non sono ospedali,. inoltre g li ambula tori per specialità e per depress() term ina li accertamen t i diagnostici o pedali o posti cli soccorso. La pedalizzazione delle pecialità .,arà per tutti presso l 1ospedale del capoluogo . Per i malati o feriti ch e non po son o ll&are i mez zi ordinari di tra porto vi sarà un servizio di. autolettigh e co11 tazio11i di p ern1aue11za in determinate sedi della provincia. Per i c roni ci e convalescenti g li o spedal~ periferici. La proposta coordinazion e dovrebbe f.ar parire anch e, quasi del tutto, le differenze nelle rette di spedalità e permetterebbe di attribuire a cia.scuna unità ospedaliera la propria zona di servizio, ch e, es endo stabil e e ben definita , con ·entirà di proporzionare i m ezzi asistenziali iall 'entità dei bisogni . in modo da otten ere il miglior risultato col minor dispendio. Indispensabile è il rispettare la destinazion e di ci.ascun ospedale e la specializzazion e dell e loro fun zioni , sen za escludere ch e1 ove sia n eces ario , si pro,rveda a spostamentì di malati da un ospedale all 'altro ed a cambi di consulenze fra i vari istituti della provincia . La consulenza i e tenderà anch e al la boratorio d 'indagini dell'ospedale del capoluogo, cui saranno devolute le ricer ch e clinich e ~.j ù importanti, m entre i sin goli o ']){'dali ·av1~anno la dotazion e scientifica suffi ciente pe~ le ricer ch e di u so più comune. 1


270

(t

IL

POLICLl.J.~IGO

È da .aug·urare che queste i11teressanti pro-

poste del Ligorio, delle quali a bbiamo dato sol.a mente un cenno somn1ario, possano servire di utile punto di partenza per ulteriori studi e discu.s sioni sul difficile , e ancOlìa tan to co,n traverso , argomento dell 'organizzazio ne ~ei servizi d'assistenza ospitaliera.

A.

FRAN CHETTI.

Lotta sociale contro il cancro uterino. F . D 'Ercl1ia (Zbl. f. Gi n.ak. , 1933, n. 2), per àr1tensificare la lotta co11tro il cancro dell 'utero p reco11izza l 'assicurazione (n ei pae i , come l 'It alia , ove non vige l 'assicurazione generale contro le malattie). L 'assicura zione potrebbe )niziarsi in qualsiasi età, ma sarebbe obbligai ori a a ]Jartire da 25-30 ; con1porterebbe delle \ isite i11c<lich e periodiche (d.a, ogni 3 m e::;i ad ogni ,a1lnO, seconclo ,cl1e si tratti di d-0nne CO J1Ìugate o non , con prole o sen z.a e secondo le condizioni di ~alute); quest e ,.i ite sarebbero .a tte él far scoprire ]e form e iniziali della n1.alatLia e, quindi. ad OPJ)Orvi interventi tempe sti~ri . A. P.

CONCORSI. POSTI VACANTI.

R . Prefel lii ra. - · 'cad . 30 marzo, ore 12; ufficiali sanitari di Ba rletta e di 1"uri; titol i ed BARI.

e a1nj; d oc. a 3 n1esi dal 2C gen.; chìed. annunzio. tipendi rispett. L. 15.000 e L. 10 000 o 5 qt1adrienni dee. CAl\fPOnAs s o. Jimminislrazi on e Prov i1tci ale . Coadiu lore presso la Sezione Medico-Micrografica ·e coadit1tore presso la Sezione chimica d el Labo.ratorio Provinciale di Igiene e Profilassi. Concorso l)ubblico p er i predetti due posti p er titoli e esami . Per ognuno di d etti posti s lj1)endio annuo L . 11.000 e indennità di serYizio a ttivo L. 2.200, alva l a riduzione del 12 % d i cui al Il. D. 20 noYembre 1930, n. 1491, e al lordo d elle prescritte r iler1ule di legge. Et à 1nussin1a anni 35 salvo ec-cezioni di l egge. Scaden za 15 m ar zo 1933. C A'l' AN IA. R. Pref ettiira . Per titoli ed esami. iJffi ci ale sanita rio p er i Co muni di . icolosi e P e(lar a (consorzi ati), ' 'iagr a11cle e Sunla ì\Iaria di Licodia. , lipenclio jnlziale a nn u e L. 6000 · uscetti}Jile a quattro a ume11ti p eriodici qui11quennali (l el d ecimo . Scad en za 15 111 ar z.o 1933. P er altre ini'ormazjon i ri,·o]ger si a lla R. Prefe ltu ra di Calaru a . C ATA.1."\Tz ~uo . •1n1niin i strazi one

Prov i11 ciale. -

Per

liloli cd esan1i p er i sottonotati pos ti d e l Lnl.loraLorjo Provir1ciale ,e] 'Igie11e e Profilassi: Dlr e LLor e d ella ' ezi on e l\Iedico-Microgr afi ca . Slip e11clio inizial e L . 17.500 . Incle1mil à di serYizJ o atti vo . L. 4200. . :\ sis lc nl e cl ell n stessa Sezione. S ti1)endio inizitde L. 11.600. Incl e11n i là di ser Yizio nlli' o lj re 2 00 . G li liJ)e11di so n o su scc t tiJ)i]i di cinqt1e au1nenti <.J ua clri ennali 1del tl ecin1 0. Stipe11di e indennità' son o al lor cl o d el 12 % e rl elle . allre rite11ute di legge. Tern1ine per l a p resentazio11e d elle doman d e, ore dodici clel Yentise t le marzo 1933. Per chia-

»

[ANNO XL, NuM. 7]

1-iIQenti rivolgersi

alla

Segreteria dell 'Ammini-

strazione i)rovi11ciale. J?rnnNzE. R. Arcispedale di S. Maria Nuova e Stabilimenti Riu.n iti. - A t11tto 23 feb., 3 assistenti r_n edici chirurg i; titoli ed esami; età lim. 30 a .; L. · 6400 da decurtarsi del 12 %, c .-v . e altre indennità regolamentari; tassa L. 50; doc. a 3 mesi da 1 23 gen. Chiedere annunzio. , GAVORRAl''O (Grosseto). l~. tulto il 31 marzo, pel capoluogo; L. 9700 e 5 q11adrie11ni dee. , oltre L. 720 ;li coniugati; riduz. 12<]'~ ; tassa L. 50,10; doc. a 3 mesi dal 25 ge11. ; serY. entro 15 gg. GEI\'OVA. Ammin . .Proviric. Sead. 20 apr.; 5 medici nell'Ospedale Psichiatrico Pro,v inc. (promiscu amen I e per gl'Istituti di Genova-Quarto e di Cogoleto) ; L. 14.000 elevabili a L. 22.400, oltre L. 2000 serv. a lt. ; per Cogoleto indenn. resid. L. 4000 e alloggio; età lim. a. 35.

LA

Ospedale Civile Vii.torio Emanuele II. - C-011c orso per chirurgo primario. Scadenza 30 aprile 1933-XI . 8hiedere co1)ia dell'avviso alla Segreteria dell 'OspedaJe. SPEZl A.

Lozzo ATEsT11~0 (Padova) . - Scad. 20 feb.; lire 10.000 òltre. c.-v.; L. 600 t1ff. san.; casa di abitaz. co11 fitlo L . 1000; età lin1. 40 a.; tassa L . 50. LUGAGNANO VAL n'ARDA (Piacenza). Scad. 28 feb .; 2a c ond .; L. 11.000 e 5 quadrienni dee., oltre L. 1470 j11denn. i11tegrazione 1 rivedibili (ai coniug ati o verlovi con prole \l carico), L. 400 alnbulat ., L. 3000 cavale.; riduz. 12 %; rico11oscin1. servizi J i1 ter.; blà lim. 45 a. 1VIENTANA (Romai) . Scad . 28 feb. ; L. 10.500 ridotte 12 %, 5 quadrienni dee., c .-v., L. 1750 trasp., L. 3360 servizio· fTazion e a ] O K1n. ; età. lim. 25-35 a.; iscriz. P. r_ F.; tassa L. 50,10. N I COLOSI ( v.

CATANIA) .

PAR~fA. Ospedale Maggiore , -

Scad. 2 mar.; primario ordinario di or topedia; L. 6000 ridotte 12 %; co1T1p-artecipaz. 50 %; età lin1. 40 a.; tassa L. 50,10. l) EnAnA (v. Ci\ TANIA) Ro:\iA . Cassa JVazional e per l e · Assicurazioni Sociali. Concorso per tit oli e per es·a mi per 60 posti di m<::dico ass is tente p,r esso gli Ospedali Sanatoriali della Cassa. I scrizione al P. N. F. Stipenélio an~tuo L. 8.400 , oltre le con1pelenze accessorie (viLto e all oggio gratuiti i1ell 'Osp edale) , più una tredicesi1na n1ensjlit~L di stipendio . . Sullo stipendio n.on è fatta l a ritenuta per Pl. Mob. Chiedere annurLzio alla Direr.ior1e Generale (Servizio p ersonale), via Minghetli 17, Roma. lloNCÀ ( Veron.a) . - Pos to di m ed ico comunale. lipe11clio L. 8000; caro viveri L. 1200; indennità l rasp~rlo L 3000 o L. 2500. Quale Ufficiale SaniLario L. 600 . Il tt1Lto rido lto del 12 %. Sc ad~nza 28 febbraio 1933. Per schiarime11ti rivo~gersi · ·a lla "' egr e teria Comu11ale. s. ~1ART \. DI LI CODL-\ ( Y. Ct\.TANIA). S. ~1A uno DI SALINE ( Verona) . - Scad. 20 feb .; r.ivolge.rsi Segreterja comu11ale. 1~REY 1 o. .1lmmi11ist razi on e Prouin.ciale. Il con<'or so al llos Lo dj coacliu torc cl ella Sezione ~Ie­ dico-~Iicrografi ca del L ab oratorio Provi11ciale di Igiene e l)~·ofilassi , bandito con avviso i11 data 20 ottobre 1932, N. 9 81, è prorogato · a tl1tto il 28 febJ)r aio 1933. · , · •

' ' I AGU1\

DE ( ,..

G AT.\ N IAJ .


·..\XNO

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7J

NLM.

Posto di medico condotto comunale. Scadenza ore 17 del 20 marzo 1933. Per info r1nnzion1 rivo1gersi alla Segreteria Co1nunale. Il Pode~ là : Rel tramini. :1 vverlcrtza. Quando non è allri1ne nli indicato i concorsi si riferiscono a condotte m edicochj rurg iche, i compensi allo stipenùio base. V1LLATA

( Vercelli) . -

CONCORSI A PREl\11.

Prcrrii o Galligo.

L ',\ 1..:rndcr\1 ia ~lccli ro-Fiorentina ha a pe r Lo il con corso al p re1rtio trie1L11ale di L. 500 isliLui Lo cla l fu ra' . do lt. I sacco (}nlJ igo, l)er l avori cli iJilografia e 1Je(tj .ttrin. Scad. 31 o llobre 1933. Il pre1nio sarà co n Ce ri lo seco 11cto le n orme cli u.u r egol an1en lo eJ1c ' jt\\ ia facend o ne richie ta all a cgrclerj cl, pr ' ·~o la rc~ id,~nza clell '_t\.ccad e n1 in, 'ia 1fau i J:3. l.-irc nzc. Jrupo1t. tnle JJii>lioleca iued ica Ye11cle i, for1n a la <la p u hbl i t'alio11i 111&1ici1i.a, chirurg ia, b a tlcrioJo-

g i,1. (~ i rca 700 ' o lu111i, cli c ui 300 lega li ; op ere le<lc. eh<·. f1 1n ce~i. il t1Ua11c. lliYolrrer .. i ig.ra ~l \Hl' 'fl\\\ , ,:1 1'1 'C'd . ~)r. ti . IJc \le dici. ,ja l•'r egcu e o. ' lo1 n : .

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. J.. n , ~or i<: l é cl C' Pa t hologie Exol iquc n di I>ar igi

l1a Jt '• llli11:tlo 1nc 111bro o uorarjo il })l'CrI . Giusepp e Si1Jt;1r<•l 1i tJ 1u c.n nhro corri. po ti.d er1te il pro r. 1\l l>erl <• \li:i:::iirol L .\.i d1 c illu tri : Lu<lio~i i i1 os l rj rall cgra n1enli 1

.SC ll li li.

li pr of. Ilaffuc lc Bran ca.Li , <li p ulologja cl1irt1 1z ici1 cl '-'ie11a, è pa ::ia lo ucl i11 egn are la le a di~j pJ in t.t a Par1)1n. Il ' l•Jl.l . llodolfo . . Jl iYarola è n o1n i11a lo dirl'l lore d el! 'Ospedale i11fa nli] e di Bue110 · ,\ires. l i do ll . Blas Calcag110 è 11011ù1 u1 lo direttor e d ·1l 't J:--JH?<lale llu'' !:iOJl cle lla s le .. ~a città . 11 lJrof. E ugenio E. Galli è nou1i11alo tlire llo rc tl ella ~ uo l a di . cic11ze ~Iedicl1e di La Pla lu.

IL do l L. A11 to1do Fo11tes è no1uiLJ ato presid e11 lo (lclla ,'ocirlà Bra ilian a di Tisiologi a.

ahiliLali :llla libera dorerµa i do llori: Cesare Tt>dcschi, in ana l.omia e istologia patologica; (~i r1 n C·i rlo Pcracc b ia, i n clinica cl1irurg ica e 111 'd ir i1Hl 11pcratoria; Francesco Garoialo, i11 l.:1i ui c;a <!elle 111:.ila tlie urin ar ie; Giulio Cozzolo, Flot·i 11clo Sc1rdapane, in clini ca oculistica; (-;.iuse1)1Je llt1s o , j n 1i ... iologin prrin1 r 11 L;'lle; Giulio Ce ·are DogJio lli, _i\.cl1iJ le F r(111ce co , i Il is tologi a generale; 1liccardo Cal ,11~a. j1J oflnl1nologia e clinica OC L11i lica; irg ilio ( ì roncl1i, (..j u eppe Solarino, 1\11lo11io }Ji nclJj , i11 pato login gen eral e; Lucacer Me u a:--c, .. \ 11 geJo \ i!!JH.ilo f>;.d oll\bc ll n, i11 tisiologia. So110

L ·.\ 11 o1 dL ·1ni:l <lellc Sc iou ze di Parigi l ta ast"cg11u l'1 il p rcn1i o 13a rbi cr a l doLL. S tephaJl J elli11 ck , profp~..:urc di ùlc Lt r ologia 1ncdica n e lla .R. Uni, cr !-- ilit rii \ ie11J1a, il t1ui.de ha rive lato J 'imporLan1a cl eJl ,1 r1•-..1>irazio11c 1:ir~ifici ale pr,o lra lla. per s~tl ­ Yti l \ ! gl i ir1Corlu11ali <l a el e llricità ed h o com]Jiulo ri cer<' h" ... c;ic t1lific l1c in1port a11Li ; l ' ull i1t10 su o li1Yoro ~u l ln clin ica e l 'is lopat ologia d elle lcs io11i ei a elcltri• ·it.\ è talo definito rlal l) 'Ar on,al: <<opera 111nai . . 1r. tl e

se 111a confron ti >l.

27ì

SE ZIONI•: PllATIC \

L '.A.ccadelnia Nazionale cl i l\!Iecl ici11a di Buenos Aires, in una sessione ~ lrao rclir1aria , h a conferito al prof. Alfredo _ avarro , lilolare d ella cattedra di c li11ica chirurgica e d ecano d ella Facoltà medica di ~ [onle,ideo, il t itolo cli n1emlJro onorario: è la J>i tt a lla di ·Linzion e cl1e l '1\ ccade1nia possa accorclarc. La Fa col là di cie1ize ~Iedi ch1~ di Bue1i.os Aires ba 1·o nferi lo tre pre 111i, handili 11el J 931, ai doLtori \ . C. l~og lia, E. _t>,. . Aul1r a11 e D . Provenzano, p er ]e Jor o t esi riguarcl a 11li : il corr\pito del pancreas u ~J la regolazion e g lice 1n ica; 1'a lopecia S·p erimen lale , il JJrurito e l 'iper es tesia da sezio11e di n erYi ; l 'i11llLLen .t.a d elle varie forn1e di anes lesia su lla ri~e l'ru alcalina. Ha confer ito il pren1io Eduardo v ilei e per il 1931-32 alla dotl. a Tel111a Reca, per In u a Il! i sulla d eli nquct\Za i11fa nlilc.

li prof. Gae la110 Fa oli , ordin ario di odontoia1ria a l\Iilano, è no111inato co1n111e11dalore nell 'Ord inc d ella Cor ona d 'I tali a Il prof. l~lessanclro Berlino, ordi11ario di Clinica O'Stct rico-gi-:-1ecol ogica a Puclo ' a, è nominato 11ffi r ia le n ello les o Ord iu r. .'ono i101niI1a li co1l.tllle 1tda lor i n cll 'Ordi11e d ella C ~o rona d 'Italia i professori u11gh erc~ i Szab ò, SaJon1011 , Sturrn e l\lor cll i , (fcJla lred er uz jone Stornai a logica Inter11 azio n~ J e.

Ricordiamo l'lateress11nte volume: Prof. Dott. A. ROMACNA MANOIA LIBERO DOCENTE DI NEUROPATOLOGIA NRLLA R. UNIVEllSITÀ Dl .lEITORE DELL' ISTITUTO Il GAETANO GIARDINO » , ROMA

I fanciulli epilettici (Note patogenetiche, cliniche, di

ass ist~ n za

e cli terapia )

Eccone L' Indice : CAP. I. I s inoni1ni dcl « morbus sacer » , L'atutudine a lle convulsioni del cerve llo infantile , Uno sguardo a lla patogenesi dell'epilessia: le alterazioni encefaliche macro e microscopiche, radjoJogiche, ecc. . nella epilessia cosidetta t< essenzia le 11 : l'importanza dell e gla ndole endocrine e de i disturbi del m etabolisn10 - I risultali delle osservazion i s ul liquido cer ebros pinale e sul sistema cerebro-vegetativo. Le ipotesi di RONCORONl e di H ARTRNBE'.RG: il centro epilettogeno di SALMON . - CAP. Il. La predisposizione ereditaria , Le variazioni rnorfol ogiche e costitu... zionali • Le encefalopa tie con le qua li si associa l' epilessia infan· tile , Le conv ulsioni infanti li e l' epilessia. - CAP. Ili. Epoca di inizio dell 'epil essia , Le tn anifeslazloni clini.ch e del!' epilessia: ~ r and e accesso , accessi parziali inotori, 1n ioclonoepilessia , tic di SALAl\M , torcicollo s pas modico, picnolessia, ep ilessia statica, cata, pless1a, a tti automatici; assenze , vertigini, lipotimie , Equiva· lenti fi sici e psich ici - Lo stato epilettico • Epil essia e demenza precoce, epilessia ed isteria , Frequenza delle va rie manifes taz:ioni nei bantbini e nei fanciulli • Il decorso dell' epi lessia , La d ia, gnosi dell"epilessia. CAE>. IV. L'intell igenza degli epilettici: 111sufficienze mentali di grado vario. la demenza • I distur bi della loquela e della s crittura , Le a nomalie del cara ttere e del senso 1norale • L' inadattabilità sociale e s ue conseguenze , Le s tatistiche degli epilettici nelle varie nazioni - L'assistenza degli epileuici, s pecialmente fa nciulli, nel Belgio, in Francia , in Ger, mania, in Inghilterra, in Italia, in Olanda, tn Romania, nella Spagna. negli Stati Uniti d' An1ertca, nella Svezia, nella Svizzer:i , La vita dei fanciulli epilettici negli i~tit uti - Il proble"!a dell'assistenza degli epilettici. CAP. V. Igiene - Alimenta, zione : le diete. la ttea, vegeta riana. ipoazotata, ipoclorurata; il digiuno terapeutico, il regime c~etogen~ , il rc~ime Ìp?idratato, il regin1e z ucche rato - La terap1a sedativa, ant~convuls1 va; br~ 1nuri. fen iletilmalonilurea, tartrato boricopotass1co , Cure diverse, antil uetiche, opoter<1piche, proteiniche, c.alciche, pfreto~ terapiche , Cure chirurgiche, elettl'iche , Ass istenza e cura du1·ante gli accessi, durante lo status cpil ~p t,icu s , Alcu ni sche, 111 i di terapia. -· In dice analitico.

Volume in-8", di r agg. Vlll-188, con 47 figure nel testo. P rez1.0 L . 2 2, più le s pese posta li di spedizione. Per i nostri "bbon01ti s ole L. , 1 9, 5 O in porto franco. Inviare Vaglia all' editore Succut sale diciotto. Roma.

LUIGI

POZZI.

Ufficio

Postale


27 )

e< IL P0 LTCLIN I CO )>

NOSTRE CORRISPONDENZE. Da Milano.

La fondazione della "Socie tà Lombarda di Chirurgia,,. La prima seduta.

Co n r ece11 te deliber azione d el Direttor io dell 'cc Accadèro ia 1\·l crlh:a Lon1barda n veniva d eciso di scinder e l '« Accademia» stessa in un certo 11un1ero di sezioni, e precisamente i11 una sezio11e c hirurO'ica - alJ a quale Yenne clalo il nome di . oo cietà Lo1YtJJarda di Chirurg ia - i11 una sezion e inedica eù in uria ostetrico-g inecologica, 1>ur curan·d o di Jna11Lenere intimi i legami tra Jc varie sezioni. Il 25 u. s. è s tata tenuta i1ell 'aula della ll . Clinica chirurgica la prin1a sedt1la della Soc ie là Lo1nb arda di Chirurgia . La seduta venne a perla d al pre icle11te dell 'u Accade111ia ~1edica Lombarcl a » prof. Basl ini , il qt1ale propose iI?medi.ata~e11te .p er le caricrte 1liretlive della « Società d1 Chirurgia » u11a ]isla Ja quale venne a11provat a all 'una11i111ità. Risultarono eletti alle caric he rli i)residenle e di vice-pre ~ icl en le rispettivanle11le il 1Jrof. ~lario D~­ nati ed il prof. Giovanni ~1oro ni . IL prof. Do11 a l1, su ccesso al prof. Baslinj i1el seggio preside11ziale, dopo aYer ri' ollo 1111 ca 1 ~1 o :a~u lo ai pre .e11ti h a espresso il fermo proposito di clar e un impulso il più vivace possibile all 'attivi Là clella Socie là n eocostituita ed hR i11sis tito s1.1i frutli che apportano in ge!1ere al lJrogresso della .Scienza la discu ssione ed i 1nu tui cam])i cli idee. Ha quindi d ato la parola al pro!·. San ven ero. Ros~ selli il quale ha presentato alcuni 111leressa11ti casi cli 1JazieJ1ti op er:tti Ji interYenli pla tici al volto ed al palato con su ccesso Yerame11te sorprc11dente. A proposito d ell a con1unicazione del prof. Sanve11er o Ros elli, h an 110 preso l a p ar ola i proff . . Lu ~­ sana, Pizzagalli, Costantini, Donali. In segu_iLo il prof. Pizzagalli ha riferito su di un caso d1 r ottura associa la d ella milza e dcl r e11 e, curato con la nefrectomia e col tampona1nento d ella loggia splenica. Casi con simili di osservazion e perso11ale h anno pure ricordato i proff. Lus .. a11a, calo11e, C~­ stiglio11i1 Carraro, ~Iaiocchi, Bagozzi, ~Ioncalv1, Donati. Complessivamenle i vari oratori si SOfl:~ trovati d 'accordo nell 'am;rne ttere cP.e ~el caso, di rotture traumatiche del rene bisogna essere guanto l) LÙ è possibile c?nservatori~ falt.a .eccezi?~ e, b en inteso, p er uca 1n1nora11za d1 casi 1n ~ui il. r en e si pre enti complet a111ente distrutto od in cui, per la prese11za di liq11iclo uri11oso, sia110 ~ a tem ere delle con1plicazio11i se ttich e. Per quanto rig u ard a le roltuf'e della milza il prof. Castiglioni ha a(lditato come intervento di qualch e utilità la legatura dell'arteria splenica, per i casi in cui non si voglia ricorrere all a splenectomja, pratica sull '11 tilità effettiva della quale il prof . Donati ha solleYalo d e i dubbL Il prof. Fumagalli ha riferilo u di un caso cl i «emorragia tardiva secondaria a rottura traumatjca dell a i11ilza ». A proposito di t ale <'omunicazio1i:e ha interloquito il prof. Greppi il quale ha ricordalo come alla splenectomia sip erimen,.tale segua, senza eccezion e, u11a trasformazio·~e oltremodo caratteristica, d el quadro ematologico con cospicu a Jeucoci tosi, piastrino i e com1)ar sa di globuli rossi nuclea ti. Il prof. Greppi si è chiesto , se la ricer ca di un tale quadro n on possa essere di qualch e tililità per l a diagnosi per lo ~iù .Lu LL 'al tro ch e facile, d elle rotture e laceraz10111 della

' \ :"<NO

XL, .\'L ~l . 71

mi1za. Il prof. Donati ha espresso dei dubbi sul ltl comparsa clell a i11drome splenopriva in tali casi, poichè, eccelluali i casi di completo spappolame11lo 11e1la milza, è cl ifficil c e l1e u11a ferita <li qt1cs t 'organo con segua 1'a boli zior1e completa della funzione. Il dott. Mon calvi ha in eguito riferito su di un caso di epididimite pri111itiva acuta, aspecifica, in lattante di 3 inesi, 11el quale si era sospettata una t or sione dell 'idatide del Morgagni: in r ealtà all 'oper azione s i rilevò la presenza di un singolo nodo isolalo, <li aspetto caseoso, evidentemente di origir>:~ metastatica, i1el quale l 'esame istologico permise di scarta:re cornpletanJente la natura di p·r ocesso specifico. Il prof. Colomba110 ha interloquito esprin1endo il proprio aYviso, ch e: nelle torsioni d ell'idatide, ilon i abbia general1uente rialzo termico, ch e si b a invece n elle epididimiti ; opinion:e no11 con cli' isa dal MoncalYi . Dott. R. AscoLI.

NOTIZIE DIVERSE. 70 Congresso internazionale d'infortunistica. .R pre::i nnl1nziato per il 1936, a Bruxelles. Teina unico: cc Conseguenze re1nole dei traumatisn1i cranici >, Sarà diviso in 4 parti : 1° Eziologia e sintomatologia, relat. Al tern1an (Stoccolma) e Stern (Cassel); 2° Anato·m ja patologica, rel. Pen1feld (Monlreal) ; 3° Dia gnosi , prognosi e valt1 lazione, rel. Lippens (Bruxelles); 4° Trattamenl-0, rela tori 011er (Madrid) , !vlarUn (Bruxelles), PetilDutaillis (Parigi). 50 Congresso medico argentino. Il pro5simo Congresso Nazionale di inedicina dell 'Argentina si adunerà a Rosario nel 1934; teina generale: « L 'a1oebiasi » . I lavori saranno ripartiti in 17 sezioni. Il comitato· organizzatore è cosi co1nposto: presidente Dr. Camillo Muniagurri~; vice-presidente Dr. Enrique ~· Fidanza; segretario generale Dr. Mario Vignoles. Rivolgersi alla A ociaci6n Méclica .i\.rgenli11a, Sa11ta Fe 1171, Bue110 Aires. 170 Congresso tedesco di dt'rmatologia. La cc Deutsche Dermatoiogische Gesellsch aft », che a cau sa della crisi aveva rimanclato il convegno indetto per il 1932, si adunedà da~ 6. all '8 giug~o di quest 'anno, a Vienna. Tema pr1nc1pale: cc Cancro c utai1eo »; relatori i proff. Maresch d1 Vienna e Miescher di Zurigo. Per informazioni rivolgersi ad uno dei segretari, Dr. A. Matras e Dr. J . Konrad, Allgemeines Kranke11haus, Alserstr. 4, V\Tjen l"\ .

Congressi medici dift'eriti.

Il 31° Congresso della Società Italiana di Oste:

trici a e Ginecologia, ch e doveva aver luogo a ~ari dal 20 al 22 .april e, ;} s tato differito al prossimo autunno ' onde. evitare che fo sse contempara11eo al 3° Congresso della Lega italia11a per la lotta co~tro il cancro convocato a Roma dal 21 al 23 aprile. Rjvol gersl al presidente del Co 1mita~o. ordinatore, prof. P . Gaifami, direttore della Cl1n1ca ostetrico-g inecologica d èlla R l 1niYersità, Bari. Il 2° Con eO'r esso internazionale di microbiologia, che cioveva aver luogo n ell 'estate del 1933, è stato rimandat o al 1934, in co11 iderazione della cri _i


[1\NNO

XL,

l\{.

7J

economica. Si prega di ottoporre })er -crilto le proposte cor1cer11e 11 li i lenù , i r el a tori e l 'epoca stimata pi\1 conver1ieHle tra luglio e setle111bre . Rivolge r. i ..11 1)resicle11te. Geh. Rat. Prof. ~I. Hal111, 111 tilul Robcrl l(och, Fohrer Str. 2, Berlin 65.

Settimana medica padovana. ..\.n ch c q t1e l 'anno, per iniziatiYa clel Si11du r a lo local e, verrà tenuta dal 21 al 28 i11aggio la « c lLi111ana Medica » che lo cor so anno h a avuto tanto successo. I corsi sarnn.110, ~volli dai professori d c Jl a Facoltà irl etlic a, cl1e ha11no già dato· il ]or o c11 l\1 sia tico a enso. Pro si111am c11Lc \Crrà r e o i1o lo il

279

SEZIONE PI\ATI C \

p rog r ~ 1n1n a.

Settimana odontologica di Parigi. Orga11izznta dal i11du ca lo dei chi rurg i-de n ti!:> l i di Fra11cia e tlall '.1\ ociazio11e ge11erale iud acal e dei de11li · ti di Fra11cia col co11cor o dell a cuoia dentaria di Parig i e d ell a ~ cu ol a od o nto tecnica, avrà luogo co11\c 11egli a11ui cor i al « Gran cl Palai », e prec i a1rte11 le dal 25 marzo al 2 a i >ri lt'. IL Co1ni La lo o rdina tor e ha ottenuto una rjd uzio JJ clel 50 ~o ulle ferro' jc france i. per g li acl e re n li , la i11oglie e l e figlie d egli ader en li. I lavori c ie 1tlifici clrar>:no jnlegrati da di trazjo11i e rice\ iJ11 011 Ii. Per info·r mnzion i ri olger j al segr clarj o gc1 lcrn le, llr 1ttlull n,·e11uc cl c J-.1aun1i l:r e 3!} , Paris (Xl e ) . Scuola Superiore di Malariologia. La cuo la lcrrà i1el 1933, comP cl i con su elo, d uc corsi d 'in ·eo-11ar11e11to: u110 clcll a el jon e Lecnicoe ·01101nica, J ·a i Lro della -.e1:io11e r1Jedi ca. Il pri111 0 ~i

!:> \ Olge:à d a l 27 1narzo él l 14 rr1agg io; il eco11do dal 3 luglio al 16 settc1nl>re. I cor i con jst era1111 0 <li lezioni, conferen ze, e_er citazioui , vi ·ile etl e c ur~ j t111i. 'l'a a di i crili <>n e L. 100; doYrà corri po n<lc·r i a11ch e una q11ola di L. 200 per le gile. Do-

111ande (in carta b olla la da L. 3) al Diretlore; i11for111alio ni pres~o la egrcleria (sede: R. Is tjLt1lo di Sen1eiotica ~ledica, Policlinico Umberto I, llo111aJ.

..ill' Accademia d'Italia. In u11 a riunion e della Cl asse clj sc:iei1 ze fi sjr l1c si è disc us o, tra altro, il t em a p er jl Co11gr c:;so u Volla » d el j) l'OS ~ imo a u l t111n o . La scelta è end u tu sopra j pro1Jlemi <li scienze medich e e ]Jf C(' isa1nenlc r1uelJ i di j 111111 unolog ia .

Corso di perfezionamento sull'allergia. \, rft l11ogo nella C li11i ra ru~dic:a di )Iadricl , dir et ta d al prof. C . .Jin1én ez Diaz, dal 6 al 31 i11arlO. ~on i acr• Llau o J)itr cli :tO iscrizio11i. P er il 1)rog ra111n1,1 e per Je i ·rrizio11i rivolger i a l Dr. J3. Sa11cl1t / C11 e11c:a, H i lario11 Esl aYa 30, Iadr id.

Conterenzn. L 'l Jr blJra io, 11 cll 'a1.1l a d ella cliuica 1H edi c;a di Bologna, <'1Jhc· luogo i I Lerzo radun o chirurgico. Il i>rof. j\{ario Don a Li, della Clinica c hjrurgica rli ~I il an o, p a1·lc'.> ul tema: « Ulcera gastro<luocl e11ica )), a lla .P rese n za di u11 foltissimo grt1ppo cf i profe · ori , ln ecl ici e s lllcl e11ti. Il prof. Dor1ati ha eseo-uilo poj ,f ue OJlrrn zio 11 i cli ulcer a gas Lrod uo-

d e11 iC{l. •

Riforma del Consiglio Superio1·e dell'Educazione Nazionale. . In una recente secl ula, il Consig1 jo d ei li11i tri s1 è occup a to clella riforJD:a dej C-0rpi Con ~ u I li\ i d cl Mini. tero d ell 'Educazione Nazion al e.

P er qua nlo rig uarda jl Co11 ig Jjo Superiore d ell 'E. i\. , resla stabililo <.: b e l a sti a funzione è quella tli iJro11unl iarsi su g li argom enti a ttinenti a tutti g Ji ordini cli ~nsegn a111 e u lo, a uorn1a d elle ' figenti di 1)0 izioni, e quando iJ lini lro i1e richieda il par ere. È composto cli 52 111e111bri, tra i quali, di diritto, il Segretario d e l Pnrlilo e ien diviso in sei sezion:i, di cui l a pri.t\la per l 'i lruzione supe1·iore si co1npo n e cli 17 111embri . Dei 17 n1embri lr " sono scelti tra p er so11c d esig11,a te dal Segretarj o del P. N. F.; uno· fra Accademici d esignati dal l)resiclel'l;te d ella R. Accademia d 'Italia; uno fra pe rsone <lesig rtale dal Co n.sig·lio Nazionale delle Ri1

cerch e.

Ques ta

ezion e h a urta funzione J)retninente sulle altre. J~ssa r apprcse11li1 , infa lli, 1' u11ica gar enzia per eYe11 l uali a rbitri (lclle Facoltà, cl1e n ella loro au lo11on1ia didattica esercitano p o teri veramente cc:cez io11ali : l a legge la})i]iscc p er c iò i 'obbligo del iJa rer e con[or1l1e clel Con . ig lio .. uperiore p er molte que Lio11 i . g ual1ue nte alla prin1a ezio11e }Je LLa la conva1icla degli atti dei co n cor . i u11ive r silari 1 l a n1odifica d egli st atuti delle lJ11ive r. i Là, la forl'n.azio11e del le Co1nmissioni j)er l 'ordi1taria lo, p er le libere do<·c rtzc, ecr .

Università internazionale estiva in Spagna. Pe r la lnag nifjca posizio11c, particol arm e nte gradevole di e~ t at e, si è lle11sa lo di Lra for1nare il paluz10 della ~taddalena a antandc r, già resi(lenza e:. ti va dei ... oYrani spagnoli, in. u 11i\ e r s ità inlernaliva. Un co111ila to ad h oc h a proposto Gl1e Lutti i cc pre mi L\obel » e coloro ch e o ccupano il 1>ri n\o posto n elle diYer e~ branche d el sapere u111u no, sia110 irLvitali a ten er e i corsi . Questi U\ ' ra11110 111ogo dal 15 g iu g 110 al 15 e lte111})re. zionélle

è

Bor e di studio a medici stranieri. La Commi sione p er l 'as eg11azio11e delle bor e cl i Ludi.o p er inedici e ~ teri ch e fregue11 tan o l 'I stil u Lo « Benito :Nlussolini » in Ron1a, co11'lpos la dai prof!. : on. !vlorell i, 011. Paolucci, Ilve n Lo, Bocchetli , esarr1inati i <locu1nenl i presenta ti da 42 ca11dida Li di varie n azio1ii, l1a 1Jrescel Lo : Gern1a11ia, doll. J oseph S tegmaier; .i\ tLs tria, clo lL. J oseph 13 it~r h ana u ; Belg io , clo ll. Henri Durieux; Fin-

l:111clia, doLt. sig-. 11 a Irj a uer ; lng h.iller ra, d otl. C. Al lan Birch ; Ron1a nia, d o lL. Do111itian Bacin. L '« Union internalionale con lr le tuberculose » )1a confermat o l a cella. _t\. l fina n zia111e11to d elle sei bor ~e Lii studio (L . 6000 p er sei n1 c ~ i 1 vitto e alloggio . J1 a nno pro,·yedu lo Ja Dircz)on e gen erale di "' a 11ità Pubblica e ] a Ca ·sa 11azio11ale per Je Assic urJzio11i Sociali.

Elargizioni e legati. IL dot t. Gino Del Pre te, zio cl oll 'er oieo trasvol ato r e, ha lasciato inezzo mi lion e alla Congregazione di Cari là dì Viar eggio, p er e h è essa provvecla all 'ing ra11dime11to dell 'osped ale c.: illncfjn o, i11Lilolnt0 a l 11 on1e d ell 'Eroe

TI co1n111. H. Para .. ca n cl ol o h a lascia lo u11 milio11c di lire a ll 'Ospedale el c i Pe llegrini di Napo,l i , di po11e11do ch e l a on11l1 a . ia destinala ad una nu ora sala ospe<:lnlicrn, Jn q u nlc sar à inl itolata al uo 11 on1e.

Viaggi medici • U1\a c rociera è organizzala dal « Comilé <le Croi ... ièr es m édicales françn i e » e s i vol gerà dal 9 al 24. april e, da e per l\lar: iglia; avr à p er J1Jet a

-


280

(C

. la Sicilia, la Grecia, le cos te ·d~ll 'Adriatico', la Tunisia. Prezzo 1800 fr. in,. classe tourista, 2500-2900 in,. i a. olasse. Rivolger si al Coµiitato predetto, rue Soufflot 9, Paris. Du ~ viag·gi sono organizzati dalla « Société Médicale du Littoral Méditerranéen », d 'intesa con la Facoltà medica di Marsiglia; il primo· si svolger à in Provenza e sulla Costa Azzurra, il secondo. sulla Co·s ta Azzurra; durata rispettivamen,.~ dal 10 al 18 aprile e dal 16 al 24 aprile; prezzi 1200 e 1000 franch i. Rivolger si alla sede sociale, rue Verdi 24, Nic-e.

Onoranze al

I

S(lln.

Lustig.

Il Comitat o ese.cutivo dell 'Opera p er g-li invalidi di g u erra h a tributato. a Firenze, solenni ono}'.anze al su.o benemerito presiden Le, se11. Alessandro Lustig. Il Comitato, nella sua prima riunione di qu~st ' anno, ha offer to al L.u stig le insegn e di Gra11 Cordon e tlell 'Ordi11e dei Santi Maurizio e Lazzaro, onorificenza çonferitagli dal Re, st1 proposta del Capo del Govern o In quest a occasione il ·d ott. Aurelio Nicolodi h a ricordato con commosse parole i meriti insigni e le altissime virtù civili dell 'illustre scienziato, m ettendo in particolar rilievo le grandi b en en1eren ze da lui acquistate nell 'assisten za agli invalidi di guerra, cui attende con illuminato fervore da quasi quindici a11ni. Il se11. Lustig· ha ringraziato il dott. Nicolo·d i p er I 'affettuoso omaggio che l 'ammi11istrazione dell 'Opera l1a voluto r endergli e ha formulato i più vivi aug uri p er gli invalidi di g u erra.

Medico assolto. I g iornali ha11110 dato arnpie nolizie delle vi.: cende giudiziarie ·del dott. prof. Alfonso Masotti di Bolog1ta, processato JJerch è avrebbe applicato l a radiumterapia valendosi , i[\ p ar te, di ... bottoni da polso. Il Tribunale di Bolog·na aveva condan11a lo· il sa11itario, per truffa continuata, a 2 anni e 6 mesi ùi r eclusione; la Corte d 'Appello lo aveva assolto per insufficien za di prove. Contro questa sentenza avevano ricor so tanto il P. M., il quale chiecleva l 'affermazior1e del1a responsabilità, quanto l 'iIX!putato, il quale chiedeva l 'a&soluzio11e co11 formula a1r11)ia. La Corte di Cassazion e (II Sezione penale)., su co11forme p arer e :d el P. M., 11a ora dichiarato. estinta l 'azione, p er il decreto 6 novembre scorso

Processo contro un radiologo.

Ad Amie11s un con1nlerciante di apparecchi r adio, sig. Briquet , aveva intentato un processo contro un radiol og·o., dott. SecreL, il cui gabinetto è co·n tiguo al n egozio; egli sosteneva ch e gl 'i1npianti radiologici di sturl>.avano 1e audizio11i degli apparecchi radio. I l Tribunale condannò a 2000 franchi il i {lan ni-i11teressi il radiologo; ma ql1esti interpose appello, rilevando ch e egli n el fratternpo aveva ap·p licato un dispositivo i solatore. La Corte ha confermato la sentenza ed anzi h a elevato l 'in.dennizzo a 5000 franchi. La !Sentenza rileva ch e il dispo sitivo d 'isolamento avrebbe dovuto esser~ applicato· prima di provocar e il processo . È probabil~ ch e ques to avrà un seguito in Cassazio·ne, poichè il medico· sostiene -che n on poteva applicare il dispositivo prima ch e g·li fosse noto. 1

Contraffazione di medicinali.

»

Il, POLICLINICO

l

Su denunzia del sig. Nicola ;E>izzo, procuratore del Laboratorio chimico-farm. l\1ayer di Napoli,

[ANNO

XL,

NTI~i .

71

diretto d al sig. Gaeta110 M.ayer, sono stati arrestati il figlio d i ql1es t 'ulti;r;no, Carlo Mayer, e 3 complici , per cor1traffaziot:tc e spaccio abl:lSjvo clP.1 depurativo· Mayer .

Cervello umano in viaggio. Come 11e h annq dato notizia i giornali quotidiani, è stata m ultata di 600 lire la signora Anna Linigliani edova Dolcir1, ch e viaggiava in un tre110 pro·venient~ · da Treviso diretto a Padova, recand o n ella borsa da viaggio, senza averne fatto denunzia, 'una boccia con:tenelltte un cervello u11'1a!lio·, proprietà del figli.o, stl.1dente in m.edi. c111a.

Un n1onumento ad Holznecht. st a to scoperto un monumento a Guido HolznecP,t, n,el giardin,.o· dell 'Ospedale Generale di Vien11a. J_.o. IIolzn echt è st atq1 uno d~i più insigni pro1notori della r adiologia medica; ne è stato anche un i11artire. È

I11opin atall!erite, a soli 58 anni, in pieno vigore di vita e di attività intellettiva, è morto il prof. ALBER1' LEMAIRE, ch e dal 1912 inseg·nava clin,ica medica a11 'Università di Lovanio·~ Dest arone· vivo in.t eresse i suoi lavo ri g iovanili sull 'ittero·; poi egli si Ol'ier1tò verso l 'emato-logia: le no·stre conosce11z~ s.ulle leu cfmie, sulla ·sinto1natologia e sulla patogenesi dt:lle porpore, sul trattameì1to delle anemie perniciose, si avvantaggiarono 1degli studi compiuti r1ella s ua scuola. I suoi lavori sul compito della ~ilza n:ella coagulazione del sangu e, sul meccanismo degli st ati e~orr agipa:r:i e degli stati anemici, condussero a ris·u ltati cli un deciso valore pratico·: così egli di~ostrò per primo ch e la semplice legatura dell 'arteria lienale può utilme11te sostituire la splenectomia nel trattame11to delle porpoTe . F u lui il primo ad applicare ~d a valorizzare in Europa l 'epatoterapia. Ebbero larga eco anche i suoi studi sulla sen sibilità viscerale e le deduzioni t erapeutich e che egli ne trasse. La sua vita mirò p·r incipalmente ad uno scopo1: ist r uire: può affermarsi che m olta parte deil 'attuale gen.erazione di m edici helg·i porti l 'ir11pro11ta del suo insegname·nto Ma oltre allo scien ziato e al ~aestro, con Lem aire dilegua un eseTr;i pio· di alta coscienza civile, d 'integritft morale, di rettitl1dine senza limitazioni e sovratutto di pro·f onda bonta, una dote ch e lo rendeva particolarmente amato ed ammir ato dagli al~ievi e dai. malati. A. P. 1

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Il p rof. R. T. COLLlMS è stato u110· dei più ell!inen.ti oftahnolog·i -d ei no.stri tempi; lascia il non1e legato a contTibuti n,.otevoli, sul glaucoma secondario, sulle malformazioni oculari cong·eni·Le, sugli interventi opeTativi intraoc11lari. Il suo tratt at o d.i anato1nia ~ patologia dell 'oochio ebbe numerose edizioni e fu tratiotto in varie lingue. Egli raggiunse i più alti gTadi accademici e i fastigi della p.rofessione. Fu chirur go oculist a della Regina Vittoria e dello Scià di Persia. Consegnò le su e impressioni sulla Persia in un libro, ricco di osservazioni e compen etrato· di umoris.n10, che ottenne molto su ecesso, M. 1


[ANNO

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SEZJONE PRATI CA

RASSEGNA. DELLA. STAMPA MEDICA.. Proc. R . Soc. Med., sett. - Discu ssione su: Profilassi e trattam. delle inalattie ret1matiche acute; a n emie megalocitiche. Casistica. D eut. Med. Woch., 23 sett. - GÉRONNE. Neuros.ì iperalgesiche e r eumalism o. - J(LEINSCHl\'!IDT. Re1ti cistici e cis ti renali. Jou1r nal A. Nl . A., 10 se ll. J . B. Youì\ttANS. Edema endemico. - J. T. ~1IA soN. Tra ttam . conservativo dello col ecis tite. W . W . ANDERSON e R . L. W AnE. L'anemia a em azie fusiformi. A. H. Ro"'rE. Emicrania aller gica. Journ. Nléd. F r a11ç.. ag. Nl1mero sulle i11alattie profe i o11ali. Rif. Med., 10 sett. - L. D ' A~1ATO. I uove osser vazioni sulla reaz . emoclasica 11ella sifilide. M. C,\RRAVETIA. La pressione inedia p r ima e dopo gl 'interventi chirurgici . Flaematologica, V. L. GnossETTl. Ricer che comparatiYe sugli effetti dell a somministraz . di fegato, ston1aco e n'\ucosa intcs lin. sull 'an emia p ernic . Chinese ~led. Jaur·n . , ag. - C. H . Ca ou. Degeneraz. familiare della cor11ea. - H. Yu e F. K. CHEN. Cutireazione e r ecetliyjtà al colera. A cta Rheumatologica, ag. -sett. 'I'. T El\lPKA e A. MESTEI\. Sint omi iniziali dei rcurnalisn1i cronici. Chir. d. Org. di M ov. , ag. - "\i . Purr1. Prelussaz. congenita dell 'anca. - _'l. Bol\tHA. Le ioni d a in cidenti molociclisticL Pedial ria, 15 sett. _,. G . GENOESl!:. Disturbi clel son110 ne lla ~alaria d ei b ambini. Suìl'g., Gyn. a. Obsl ., se lt.. - \ V. B. MATTIIE'' e L. R. DRAGSTEDT. Eziologia dell ' ulcer a gastroduod. - F. \ V. Co~t e . STAN DARD. Anestesia

sotto-aracn oidea.

Sen1an.a Aifed., 25 ag. -

R. A. Izzo e A. PANGAno. Iper azotemia in al cu11i s lat.i comatosi. Arch. It. di Chir ., ag. G. CòsTA. Invaginazioni inleslinali in adulti - V. P ETTINAR!. Partecipaz. d el fega to n elle l esioni delle vie JJiliari. l\4iltich . Med. Wo ch ., 23 se tt. - l)LAU'l'. Sulla. diag·nosi di p oliomielile. -- VoGT. Biso·g11i vitaminic i d ell 'or gani 1no femminile. Stucliuni, 1° se tt. R. llORDORF. Ede1na da fame. Miner va Nled., 22 sett. A. CHIA uzz1. M. di Bril1. - T. CALZOLARt . 'fra tta1n. delle ulcere va• r1cose. lvlediz. vVelt , 24 sett. - P. ERNsT. Struttura e Iunzio11e. ·-- 'f. L. HAERING. Lo strumentario spi-· rituale del medico . J ourn.. lvléd. d'e L yon, 20 se Lt. Numero di cardiol ogia. Brit. ~led . Journ ., 24 se t!. - G. P. BIDDER , B . P. \iV 1eSNEn. Senescenza . ... em. Méd. 1 1 sett. - F . GoRHlTI . Le forze n1elapsichich e. - C. ToBAR GAnc iA. La r eaz . di Kline. - C. !\'I. .PÉnEz CAnLEVARo. Accidenti e pericoli d a eleltri ci là. J ornal dos Clin ., 15 ag. - H. P 6 VRA. Sindrome vascolo-sanguigna ·iel fen ome110 di sh ock. Bull. M éd ., 24 sett. - Numer o di ostetricia. P res se lvléd. , 24 se tt. - A. VAU DRElVIER . Sviluppo del bacillo della tbc. Z-.Iediz. l(linik, 23 e tt. - H. Ass~rANN . Tbc. p ol1non ar e e1natoge11a . - K. R E.NTEn. I metodi peri~olo .. i d 'interruz. della gra vidanza. )in. rt. de l'I nst. Pasteur, sett. - A. CALMETTE. Ba1)11orti ira allergia e i1nmunità n ella tbc. R. ~1 L TAYLOR. Differenziazion e d ~lle . brucelle. Riu. an. Sicil ., 15 se tt. - U. PoLERÀ e V. CATELLO. Azio11e delle acqu e suln1ree sul ricamb io. dei carboidrati .

Indice alfabetico per materie. A11alossina antidifterica jn dose unica . Pag . 271 Angina di petto . . . . . . . . . . . . . 258, 260 Aorla: l esion a n o11 no la : « j11fj}tra lio, aort ae » . . . . . . . . . . . . . . . . )) 26() Assistenza o.spitaliet a: organizzazione provincial e

. . . . . . . . . . . . . .

Avvelenam. acuto da i1ilrobenzolo . . . Bacillo tuber colare: co llura a scopo diagnostico . . . . . . . . . . . . . . . . Bibliografia. . . . . . . . . . . . . . . . Brucelle: ''ita]ità n ei forn1aggi . . . . Canc ro uterino: lotta socialB contr o il Cer vello: tratlam. d el ramrnollim en to . Cisti d a echin ococco endocranica a sed e piaLe . . . . . . . . . . . . . . . . . . Di tasia areflcssica eredi t nria . . . . . . Eclampsia ~enza con vulsio11i tern-iinanl e con apoplessia cerebrale . . . . . . . E1npieim~ dei p iccoli b on1l)ini: a1ettopioterapia . . . . . . . . . . . . . . Fratture vertebral i: trapianto osseo Ga Lro-esofagoplastica . . . . . . Ginecologia: t erapia ormonica . . . . .

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Giurisp1·udenza sanita:r ia : quesiti . . . Pag. 273

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Diritti di proprietà riservati. -

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel P-0liclinico se non in seguito ad. autorizzazione scritta dalla reda.iione. E vietata la pubbliaat,ione di sunti di essi senta citarne la fonte.

C. FnuGoN1, Red. capo.

A. Pozzi, Resp . Roma - Stab. Tipo-Lit. Armani di M. Courrier.


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UJ~cio Succursale diciotto. ROMA.


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[~No

XL,

Nu~r.

8]

Abbonamenti cumulativi con '' Il Policlinico,, per il 1933: Tre Riviste di branche speciali della medicina pubblicate dalla CASA EDITRICE L. POZZI • ROMA concesse in abbonamento cumulativo con ''IL POLI CLINI CO,, per l'anno 1933. .

CUORE E

CIRCOLAZIONE

periodico mensile Illustrato diretto da CESARE FRUOONI, Clfnléo Medico di Roma Capo Redattori: prof. CESARE PEZZI, Milano; Prof. CINO MELDOLESI, Roma. Ogni f Bffioolo et oomvone dj 48-56 !l)a.gine di te1to d19t1ntl<> 1n a pa.n.1 : •> l&vol'l1 oria-itna.11,

lesioni • eont•

rense; b) ra•sern.e, ri-vlete e eon,grtwe.i; e) 111otl1tle blbllograttcbe

ABBONAMENTO ANNUO: Italia L.40; Estero L.60; un num. sep. L.6; Per gli assoo. al Poliollnico: Italia L. 36; Estero L. 55.

LA CLINICA OSTETRICA Rivista minsile di Ostetrlcia1 fiinecologla e Pediatria per Medici pratici Professore di Clinica Oetetrie<rGinecologica. nella R. Un.i versità di Bari ~ Ogni fascioolo ei compone di 60-64 pagine di test-O distinto in 3 parti: a) lavori originali. fatti e dOO'U.Dlentl (clinici e anatomici), la. rubrica. àe~li errori, la pagina del medico pratico, eoo.; b) recensioni, quesiti e com· menti, bibliografia ; c) Varietà, notizie ABBONAMENTO ANNUO: Italia L.40; Estero L.60; Un num. sep. L.6; Per gli assoo. al Poliollnico: Italia L.36i Estero L. 55.

diretta da PAOLO OAIP AMI

IL VALSALVA Rivista mensile di Oto-Rino-Laringojatria diretta da OUOLIELMO BILANCIONI

ProfMaoredi Ollnica: Ot<>-Rtno-La.rtngojatrtca nell& R. Umve.rsità di Roma Questa Rivista, che inizia il suo ottavo anno di vita, ei ~ •fteTYDJ.ta. vfttorio1a.mente, essendo 01ct fra no.i 1J pi* eomJ>leto, agile e riooo perlodieo della. epeoi&lità. Argomenti d'indole pratW,,a e dli alto rilievo ecient.iftoo •i fondono armonioamt: nte, fo-rmando una. riv l1te. modern,a., in eui h& deg.na sede quanto si produ-ce negli Ospedali, nelle mtntohe e negli Istituti d'Italia. ABBONAMENTO ANNUO: Italia L. 60; Estero L. 70; un num....,. L. 8; Per cli a11oa. al P•liolinio•: Italia L. 46; Estero L.15 1

_.-

Indispensabile ad ogni Medico :

IL i>IRITTO PUBBLICO SANITARIO DIRETTORI: On. dr. A. Carapelle, Consigliere di Stè:ltO. -

Periodico Mensile di Giurisprudenza e Legislazione. Avv. G. Selvaggi, esercente in Cassazione

Il Diritto Pubblico Sanita.rio • riporta. tutte le Leggi. 1 Decreti, i Regola.menti e le Oircolari concernenti &noh• !ndirettamente l'ordinamento giuriclioo sanitario. nel 1enso più ampio e le lll!tituzioni Socia.li. - Ogni numero con. tiene Note di commento e di illustrazione delle Leggi e dei Regolamenti più importanti, una. rassegna oompleta ~..ella giurisprudenza della Corte di Cassazione, del Coneiglio di Stato in sede Giurisdizionale e Consultiva. e di &ltre Magistrature, con esposizionJ rai'ion..ate delle controversie e delle risoluzioni • n Diritto Pubblico Sanitario. in oau1 suo D'O mero Teca studi eintetioi di queetionl d'a.ttuaJità e Cenni di leli•lazlone estera. •Il Diritto Pubblico Sanitario• è una gttlda ' chiara e semplice specialmente per tutto eiò che attiene a.Ile Jatd. tusiond socia.li, al rapporti d'impiego 60D Enti Pubblloi, all'esercizio delle professioni, all'ordina.mento einda.oa.le. ai poteri di polizia eanitaria, eoo. ;i

Ogni numE'l'O consta. di 40-48 pagine. ooetituendo a fino d 'a.nno un volume di ,c ir ca 500 pagine con Indioi sistematici. ABBONAMENTO per il 1933: ltalla L. 36; Un numer• separato L. 6; Per gli associati al « Policlinico•: Italia L. se.

Altre Riviste, non di nostra edizione, concesse in abbonamento t;Umulativo con ''IL POLICLINICO,, pel 1933 . RIVJ"STA DI ~ALARIOLOGI.A Pubblicazione bimestrale diretta dal prof. G. Sanarelli RBDAlTORB

CAPO :

Dorr. L. "ERNEY

Contiene contributi originali, relazioni, studi riassuntivi, recensioni sistematiche, atti ufficiali, notizie. Pubblica i rias... sunti dei contributi originali in italiano. ingleset francese tedesco. Organo Ufficiale della « Società per gli Studi della Malara » e di altri Enti. Abbonamento annuo: Italia L. 4O 1 Estero L. 7 5 • Per gli associati al « Policlinico » : Italia L. 3 5 1 Estero L. 7 O

ANNALI I>'IGigNE Pubblicazione mensile DIRElTORB:

PROP.

G. SANARELLI ..

RBDAITORB CAPO:

Dorr. L. VERNEY

Il periodico accoglie memorie originali, studi nassuntivi, questioni del giorno e una copiosa rubrica di recen.. sioni, che rispecchiano tutto il movimento igienico jnternazionale; reca informazioni di legislazione. amministrazione e giurisprudenza sanitaria e notizie varie. Abbonamento annuo: Italia L. 6 O . Estero L. 1 O O. Per gl associati al cc Policlinico » : ltalla L. 5 5 , Estero L. 9 5. Per abbonarsi Inviare Vaglia Postale o Chèque Bancario rlacuotlblle In Roma all'editore LUIQI POZZI, Via Sistina 14 • RO•A


ANNO XL

Num. 8

Roma, 20 Febbraio 1933 · XI

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''

fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE CAPO: PROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medièo di Roma

SOMMARIO. Lavori origihali : G. Do1fini: Può la vaccinaziione antira.bica modiiifi.care uno stato <li &ensibiilizzaz.ione a llergiiea? Osservazioni oliniche : A. De Yincenti:is: Cisti de.rm.oi<le del legallJlento rotondo. Riviste generali : M . Lusena: Stu1di ed esperienze sulle irufezioni focali. Sunti e rassegne : REUMATI SMO: A. Géronne: Neurosi ip~ra.1gesica e reuma.tilSmo . Nora And·r eis : Sui noduli igranulnma.tosi nella m ioca.rdite .reuma.tica. M, Loeper: Reumati&m-0 cronico e oesalemia. - W. S. Dun-can: Rapporto fra malattia della tiroide ed artrite croni-0a non specifi·ca. - R. Simon e J. W eill : Operazioni sulla regi001e ·delle paratiroidi e reUtID.atiismo defor.mante. - Coste e Fore&tier : Il t·ubo digestivo nei reumatici cronici. - O. W. Buchley: Fiùrosite e reurmatism-0 lDIUBoola;re. - Macnider Wetber by e B. I. Clawson: .A rtriti croniooe <'OD speciale riguardo alla teratpia vaccinica endovenoea. RENI E VIE URINARIE; G. Olivieri: Rene policietico. ~ J. Chalier, Lévrat, F.ro.ment e Roo:n.a ·n -Mclllnier: Considerazioni eulle <lifteriti maligne mortal i. Valore delle lesioni xenali e ·dell' az.otemia Icle: Re-

giime <lei nefritici.. J. Delhinger Bal'>néy e R. Ohut e : Il tratta.m ento d elle calcol osi nell'uretere inf. Cenni bibllogra.f ici. Accademie, SocaetA Mediche, Congressi : Società Medi.ao-Ohirurgioea Ver onese. Appunti per il medico pratico : OASISTICA: L'indagine radiologica nei dalfili lo m bari e sciatici. - La neu rosi vegetativa dei :pi ocoli bambini. Resistenza alla polio.mielite in ra:pa>orto a ll'età. - Oonmbuto alla conoscenza dei rapporti fra .corteocia eumenale e ·m i aetenia grave pseudo-para.litica. - TERAPIA: L'effica.cia dei ·n uovi rim edi antisifiliti-0.i. - TI trattamento dell a z ollla~ - Nella fortrnoolosi e nell'acne volga.Te. - SEMEIOTICA : Breve nota di sem eiotica de·gli .ascessi oasifluenti. IGIENE : Il iebinino qouale pr-0ifilattioo deJl'inJluenza4 MEDICINA SCIENTIFICA : Alcuni fattor1 det&minanti la perspirazione insensibile 1dell'u omo. - VARIA: Influssi cosm ici sul.l a vita d1ell' uomo. Nella vi t a professionale : Concorsi. - Nomine, promo- · z:ioni ed onori·f i ceqze. Notizie diverse. · Rassegna della stampa medica. Ind ice alfabetico per materie.

LAVORI ORIGINALI.

Questo fatto n1i parve deg·n·o di rilievo, in co·n siderazion e d ell 'alta frequ enza con cu i gli accidenti da siero sopravveng·o1n o n egli in·dividui 'in seg·uito :a.d U!Jl.a iniezio\n e .di siero., qualora es i abbiano· r~c:evuto· preced·enten1ente, .anche ·mrolt i anni prima, u1n i' altra ini eizio1n ·e' di siero; frequenza di cui è convinto per esperien za qu.alsia·si m edico pratico·, e ch e è do-cUJmentata dalle statistich e ( cfr. von Pirquet, Len1air e, Martin e lDarrè, Ustwedt). Per questo, fui indo,t to a chieiderrni se, pe·r avventwra, l 'assen- . z.a di reazione d.a siero in t u tti e tre i pazienti n o·n .p otesse esser.e ·dovu.t a a ll 'influen·za della v.aJccin.a zione .a ntir.abica, istituita ·seduta stante. I1n altre parole1 m i prospettai il qu esito se la ' 'accinazione :antirab·ica potesse ·essere in _grado d i influire in qt1alche modo su manifesta7.iornii a llergich e in sen so• lato.. Dall '.a n.a lisi della let·~ erat ura nie>in mi ;risultarono da ti relativi a r.a:p porti tr:a qu.e ste e la v,a ccin.azio·n e .C1 ntirabica; raccolsi invece diversi dati che poteva110 r endere varosimj le l ' ~p,otesi d.a rne avanzata, e -c he m ' incoirag~iarono a cim·en-tarla sp1er~m1entalmente, prendendo in tanto· in cons.ide-

ISTITUTO Dr CLINICA MEDI CA PELLA

R.

UNIVERS ITÀ DI PADOVA

diretto da l prof.

1.i\.NTONIO GAsBARRINI .

1

1

Può Ja vaccinazione antirabica modificare

uno stato di sensibilizzazione aller gica1 G.

DOLFTNI,

assi t.ente e prof. incar ic . di !Batter iologia . Nel perio·do di lllD anno, mi è occo·rso di praticare I'iniezi o11e antitetanica, .a scopo profilattico, in tre pazienti morsi d ai cani .affetti da rabbia o sospetti, che in precedenza av,e·vano già subito UiDa iniezione di siero (in due oasi di siero antiteita1n1~co, nell 'uJtimo di siero antidifterico). Pt1r avendo •e seguito l 'iniezione senza alcuna delle rprecauzio·n i sugger ite da diversi AA . (v. speci,a lmente Besredka) Jler evitare fenomen i da •s1eiro1, nessurn o dei pazien t i presentò il minimo segno d i ·r eazione da sie.ro , n è lo,cale, 11è gener.a le, n è immediata, i1è tardiva.


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« JL POLICLINICO »

razio·n e l 'influen·za della vaccinazione antirabic1a sullo choc anafilattico. Mi lim ito ad accennare i prir.ici;pali : 1) Lo cl1 oc aria/i lattico vierie iriibilo dall'iniezione parenterale di lipoidi. (Il vaccino antirabi co non è altro cl1e un'en1ulsione di midollo spinale di rconiglio, ricca di lipoidi). Da diverse parti si è parlato esplicitamente di una cc nzion e antianafilattica dei lipoidi n. Anzi, p er mezzo di essa, si è voluto ;spie;gare (Seki) I'azio11e antianafila tt:ir.a d ella narcosi , dimostrata da Besredk.a, e poi da altri AA. Ricordo: Banzhaf e Steinhardt riuscirono a proteggere la cavia dallo cl1oc anafjlattico, inieLLan clo , sotto la rcute o nel peritoneo, .d e1lla lecitina, pri1na di procedere all 'i•n iezio·n e scaten.ante. Ach.ard e Flandin confermarono qu.esti risultati, m entre noni ottennero a lcun effetto dalle iniezio·n i di colesterina, di olio, di e1nulsioni di so sta~za cerebrale. Do1d ·e P\.hein ottennero l 'attenuazion e e perfino la soppression·e dello choc medi.ante l'iniezion.e parenterale di colesteri1nia. J obling .e PCitersen osservarono .attenua~ione dello cho1c: .an.afil.attico della e.avi.a., med1an Le iniezi01ni ri1petute di lipoidi ·del siero, disciolti i·n olio. Duprez ottenne inibizione dello choc n ella cavia, medj.ante iniezione endovenosa di e tratto lipoideo di cuore di vitello· emulsionalo in soluzione fisiologica. Lumière e collaboratori riscontrarono attenuazi o•n,e d ei fenotneni .dello cl101c in c.avie sotto p·oste .a1d inieziorti sottocutanee ,d i coleste,rina disciolta in olio. Jrn.,vece Polettini no·n h.a o·s ser,1a to nessuna infl uenza n ello choc della cavia e detl coniglio iniettando endovena lecitina emulsionata in oll1zione fisiologica. 1

1

1

1

2) La reattiv-i1tà di u111 wti1nale prepara.to

coni un anltigen e A, viene rido tta dal tratia1n.ento con un antigene X. Così risulta d.all e ossa-rv.azioni ·di :9.umerosi AA. (cfr. I\.olle e 1

vVassern1ann, 3 Auflage, Bd. I , S. 89) . Nel caso che c i interessa, la reattività del pazi ent e preparato con l'a ntigen e siero, verrebbe ridotta dal trattam1ento con l 1antig.ene vaiccino antir.ahico. Cl1·e il vaccino antirabico abbia efferttivamente azione amtigen·e risulta dalle p·rime osservazioni di IFrugoni e Ga rgano, e dalle ricerche di Chini e di Melli. 3) La vaccinazionte antirabica è <Xl:P~ce di i11fltiire nell'iriterisità ·di un p•rocesso d~ immu~ 11izza.ziorie. A riprova di ciò 1·icor do l vecch1 e peirimenti di Pick e Schwartz n ella vaiccinar. ion e .amtitifica, ripresi a ffa tto r ecentemente d~ Nicolau e collab. Dati i .r apporti tra i processi immlllnitari e a11afilattici, nulla di più probabile che ancl1e questi ultimi possono venire a 1

[ A.NNo XL, Nu~t. 8j

loro volt,a influenzati dalla ' raiocin.azione antirabica.

*** Istituii u1n a .seirie di esperienze nell'animale di svelta per le ricerche dell 'anafilassi, la cavi.a. Il giorno 11 luglio 1932 iniettai sottocute a 12 cavie di sesso n1aschile, del peso oscillante tra 250 a 4·00 gr. eme. 0,50 di siero di cavallo; il gio·r no seguente ripetei l'iniezione. Le cavie furon·o quindi divi·s.e i1n· tre lotti (di 4 animali ciascun.o). Al primo praticai a bo·iorni altèrni l 1iniezione sotto la cute dell 'addome di I eme. di vaccino antirabi1co fenicato (prepar.ato seco·n do Puntoni, come si su·ole nel nostro· Istituto Anti1rabico); al secondo lotto praticai , nelle identiche dosi, una emuJsio ne di inidollo di conigli sani, prepar.ata come il vaccino antirabico; il terz.o lotto di cavie sen·sibilizzate non fu sottoip ooto ad alcTh!l. trattamento , e servì di controllo. Tutti gli animali tenuti nelle identich e co11dizioni di vita, crebbero regolarmente di peso, e vivaci 1come cli nor1n.a; soltanto nelle cavie del primo e secondo lotto si osservò nei punti nei quali ve.nriva·n o 1~egui1le le iniezioni , un.a modica r eazione locale (e·d·e ma, infiltrazioni). Il 31 lug lio 1932 (cioè 20 giorni dopo le i niezioni sensibilizzanti 1e per 1e1 cavie del primo e secondo lotto , dopo 9 iniezioni di emulsion~ di mido1lo , rispetti,famente con virus fisso ~ e normale), fu eseguita l 'iniezione scatenante intracardiaca , di UJil eme. di siero di cavallo. Se si eccettua una cavia del primo lotto, ilil cui l 'iniezione1 ·di prova fallì , e una del terzo lotto :c.h e morì di emopericardio (controllato all 'autopsia) tuitte le altre presentarono sintomi di choc tipico, mo rtale in tutti i ca si. . 1

1

Per~cnn1to,

sia De iniezioni sottocU;tan1ee di emulsione di midollo di coniglio, sia quelle di vaccino antirabico, noni dimo stran10 al<mna in,flu enza stillo c;lioc anafilattico d ella cat>ia.

* **

Que.sLi ri .. 11ltati p ermettono, mi sembr~, d ·u e deduzioni: La prim.a, in .ordin1e al cosiddetto potere a1t1tianafilattico dei lipoidi, che ri sulta tutt'alt:? ch e costante e ch e in complesso sembra p1u leo·ato allo st~to fisico del lipoide e alla via, -01tr~ ch e al momento, d'introduzione n ell 'org.anismo piuttosto che alla natura li1poidea in sè, e ~Ile ·diverse specie di lipoidi. Sicchè im~or·o-e l,e1aittimo il . os1Jietto che qu1 esto . potere 't> o . d·ei lipoidi n.on a bbia n·ull.a di n_i1st~r1.oso, ~"' per lo 1neno di specifico, e rapprese.~t1 sen:pI1~ cen1ente uno d ei tanti ed e terogenei mezzi rl1


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SEZI ONP. PUATJCA

al le11l1azione as1)ecifi ca dello ch oc sperimentale di(c fr. ini ezione cii co lloidi, di colori vitali, , f! Ìl1110, a\ ila111in\. ·s i, intossicazion i ecc.). La eco11da, deduzione riguarda il quesitc cl1e offrì lo p unto alle mie ricer che, e cioì:. Ja ''a1ccinazione an tira bica ·p ossa inibire le inl.'\nife._ tazi oni della malattia del $lcro. La ri -i:J·1 · sta sarebbe sen z'altro negativa, se lo c11oc an11 filattico della cavia fosse completamente ide.r1 tificabile con la malattia da siero dell' u ' 11110 ; 111a siccome così 1cierto non è, si d,e;ve con cJ. udere che il problema è non defi·niti amen te r isolto, e merita I 'attenzion e di coloro che h a11no pos ibilità di raccogliere una ca isLica, il più po ibil e num ero a, ·d i pazienti precedente111en le ini ettati con sieri iilllll1uni, e sottopo~li in CooUito a sieroterapia antitetanica e co nlen1poraneam cnte a ' 'accinazione antirabi ca.

Rl .i\.S l !NT O.

OSSERVAZIONI CLINICHE. R. Clinica Chirurgica dell'Università di Perugia. Direttore: Pro f.

LE ON.\RDO Do~11N1c1.

Cisti de1·moide del legamf:'nto rotontlo. Dolt. ANDREA DE

V1~ CENT11 s,

Le n eoplasie del leg·a1ner1lo rotondo barin o su citato sempre inter esse n egli studiosi, sia pet la loro rarità che per ]a moltepli ce v.arietà di f orm,e , ed il loro stwdio ha por~a to ulD notevole co11Lributo sulla gen esi ·dei tumori di tutto l 'a1)1)arato genitale fernminiJ e. Esse sono sta ... te anche ' 'ariamernte classifica te, inn an~itutto bisogna ricorda re la r lass i ficaz ion e del Taddei, ch e si è occupa to m olto di questa parte della onicologia. Que_to /\.. . in fnl ti ne di sting ue 5 classi: 1) tumori di o rig in.e connE;ttiviale e mu_, colare: fibromi-fibromiomi ; Jipon1~; arco mi ~ 2) tu1nori di origi11e va col<lre: emolìnfan-:. • • g1om1; 3) t11mori nii sti ( fi bro·- <' pi l eli.a] i) : adenon1 iomi ; fibr o-ade11om i ; 4) tumori epiteliali : cisto-a.den 0 1111i; car• • c1non11; 5) ci Li derrnoid i . Dal la casistica raccolta dall 'A. (113 casi) j più frequen ti son o ris ultati i fibron1 i ed i fibron1iomi (più del 50 %). I più rari invece so no gli em olinfan o-iomi, i carcin omi e·d in ultim o le cj ti rlern1oidi . Oltre la .cla ificazionc del Taddei , ch e è, anche J.a più r.azionoJe ·dal punto di vista an utomo-pa tologico, ahbi a1m10 qu·ella del s=in gc r, il cyu.ale di stingue i tumori d el legan1 cn 10 ro·1ondo in intraperiton eali , intracanalicolari , ext r i1j)C ritone.ali ed in parielo-addom inali , di vi.- io11e <' ~ scn z ialm en1 e di sede en za tener cont o a le uno clell 'element n istologico. Il Guinard invece li clivide in ad dominali-intraparietali-exlraaddomi nali , n1e11 tr1~ l Jebe k)' . in mod.J Jnolto più se1rtplice, di-. tin o-ue 2 . oli gruppi : intrapelvici-exlrnp-e1vi ci . l 1 n prin10 J.a,roro ui tun1<'ri del lega m ento rotondo è di Virch ov.' nel 1877. TI B ~' rs t (189l l ne raccoglie 14- casi , di1u o"1rn·nclo con1 e sol an1e111.e 3 volte fu fatta I 'e at ta tliagn·o i prin1a c.l cii l'intervento. Delbet ed Herescko (18 95) fog·liando tl1Lta la letteratura r1on potettero riunirne cl1e sedici_. abe c;ky su 57 casj l1a trovato 2 cisti d ermo idi , m entre Emanuel ~ ll 7n e.asi n on. n e 11a l roYala nessuna. _ el 1909 il 1,ad dei in una s ua hc·lla 1non ografia rarcof'l ie 113 11eoplasie de] leo-a mento r otondo, altri 8 furono descritti n el 1910, e fino ad oo-o-i la letteratura ne r egistra circa 200, cifra di certo n on m olto eleva tn, e 1

Prendendo lo spunto da osser,razioni c lini cl1e, 1'A. b a isLit11ilo delle esperienze, ùalJ quali è ri ult.uto ch e le cavie tra ttate con vaccino antir.abico, e così pure con eml1l jone di n1 i clollo ~1)in ale di coniglio norm a le, preS<'lt t a. 110, al pari dci controlli , un tipico choc da . iero. Vengono svolte in comipendio brevi ronsiclera1inn i ~ u] co~ i cletto «poter e an ti.a na fiJ<\ lti co clei lipoidi ». RlCtlIA fT J!JJ3LIOGRAl'ICI. FLA NDL~ .

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1


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cc IL POLI CLINI UO »

q U·e sta scar sezza ·di osservazioni for se pu ò dipendere in parte dalle diflicoltà diagn ostich e ch e tale affezione presenita. Le forme m align e sono m olto rare, e fino al 1924 son o stati raccolti 6 casi di sar coma e 3 ·di carcinoma. Oltre questi ne son o stati desoritti an ch e a ltri , n1a tutti riguard.a nti forme di fibromi d egene1~a ti in sarcon1a (T.aUJSsig ·di Saint -Louis 111,e ha trovati 10 casi). Varie sono le t eo rie p er spi egar e l:a gen esi di q u esti tumori . Qu elli epiteliali , e precisamente i cistoadenon1i da a lcuni ven g~ono con siderati con1e em plici cisti riem pite di liq uido, dovute ad un irregolare svi1u·ppo o· del cain.ale di Nu cl1 (idrocele mulieb:ve) o del legamento rotondo (idrope del leg. r otondo). In fatti q uesto embriologicamen te è una cavità circoscritta d a fibre miUJscola ri , e n on ·oblitera n dosi completamente posson o in esso per sistere degli spazi , i q uali in un secondo tempo si riem piono di liq uido. l prin cipali sostenitori ·di q u.esto m odo <li tCon sidera re tali n eoplasie sono Courant , Gott·schalk , V1asrner . Il Broca d à molta importanza .all 'agente traurn atico, a cui la r egion e ing uina le di sovente va soggetta, mnian zi tutto ricorda l 'azione trau matica ch e eser cita l 'utero g.ravido oon la con seg1ue nte stasi venosa d el plesso ch e ac.compagn a il legamen to rotondo, onde può derivarne u'Il.a trasudazione ·di siero cl1e ' riene a 1iempire qu:a1lch e parte del legamen to rotondo rim.a sta pervia . Ma contro tutte q u este teorie rimane sem pre la più accreditata q t1ella del Ilecklinghau sen , il quale avrebb e di111ostrato istologican1ente. come tali sacchi di liq uido del leg.am ento r otondo n on son o altro cl1e n e ofonm1azioni cistich e a denomatose, orig inate da elementi g·hian dolari d.el corpo di Wol ff in esso inclllllSi. Tra i tu.n1ori di origine connettivale i più comuni sooo i fibTom iom i, sebben e casi di fibromi p uri si:ain o stati descritti ·da San ger-Emanuel . Qu esti fibromio mi son o considerati simili a quelli u terini, e la teoir ia per spiegare la loro O·rigine è q uella vascol.ar e, la qua le ammette come alcuni tessuti per i cont inu i distur bi di circolo, n cu1i m en silmente vanno sogg·e tti g li organi della sfera g enitale femminile , possono, stimolati , e ntrar e in .attività n eof:ormativa . Il Fer roni li spiega coni un germe epiteliale, cl1e stim·olerebbe gli a ltri elementi fibre-muscolar i , i q uali r eagirebber o prima iperplasticamente, poscia n eoplastica m ente. In alcuni fibromiomi son o state riscontra te fibre muscolari striate, ch e deriverebbero dal fascio di Rouget, 1

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1

[ANNO

XL, NuM. 8]

posto n ella i)arte ext rai11guinale ed intracanalicol.are del legam en to rotondo . Un caso di questi fib romiomi con muscolatura stria ta ci è stato lascia t o da Aich el . I cistoaden omi del' la cui orig ine poco prima abbia m-0 p arlato, possono essere situati su t utto il tragitto inguinale del legam ento rotondo , cioè dal1'estrem o u t erino fin o al grande la bbro; posson o essere sessili o peduncolati, rag·giungere g ra ndezza e peso vari . Per lo più h an n o la g r,a ndezza d 'un uovo 'di g.allina , sehben e Leopold n e a bbia descritto rune del peso di Kg. 12, ha nno superfi cie liscia, son b en circo&cTitti , e di rado divengon·o a der enti ai tessuti circostanti . Questi t urnori cistici posson o esser e n1ultiloc ula ri con un:a. cavità m olto voluminosa, in cui stanno altre ·c.i sti più piccole . A cau sa ·dei tra umi e d ella c·ongestion e periodica degli organi ge·n itali possoino andar e soggetti a d en1orragie ed a pr ocessi infia1m m atori len ti o acuti . ,D el tiuit to diverse sia dal punto di vist a etiologico ch e .a natomòpatologico ~ queste cisti a den omi sono ~ e cis.ti d ermoidi del legam ent·o roton·do, di cui n ella nostra clinica è occorso u·n caso lo. cui ' illustrazion e è stata a m e a ffida ta dal mio maestro prof. Dominici. Queste cisti dermoidi sono mo llo r are; il Ta ddei n ella sua m onog ra fia fra 113 n eoplasie n e ha riportate solam en te 3: uno di Cu sl1ing, uno di Mar tin ed un altro <li Fiscl1 er . r\rr1ann n e l1a descritto un a ltro caso, così 1)u re Kepler . Pestalozza al 13° cong r esso della Societ à Italia·nia ·d i Ostetr. e Ginecolo1g·ia pr esentò un tu m ore dermoide a sede n·el canale ing uinale ch e giun·g eva iC1o l polo inferiore fino al .guande la bbro.. I l cCYnten:u to ·di aspetto cretaceo , era dovuit o e!Vide11tem en te a desqua m azion e di e lementi epiteliali. Il tumor e era rivestito ver so l 'interno da un epitelio pia,riment-0so stratificato. Quindi fino a l 1915 dei casi in tutto, di cui tr e situati n el e.ana le ing uina le. Da l 1915 fin o a·d oggi , sfogliando la letteratur a, spo·r adicamente se n e trov:a qu.a1c:h e altro caso, per cui rima n e sem pre un 'affezione estrem am ente rara. Per spiegare l'origine di quest e cisti denm:oidi si è fatta anch e una distinzion1e con quelle ovarich e, ·p er ch è m entre nelle prime rinvenia m o solo la cute coi suoi an·n essi, nelle secon.de invece sono ra ppresentati i tessuti di turtti e tre i foglietti germinativi , cosicch è si tratta o di embri,o m a o di teratoma . Come per tutte le a ltre cisti derm oidi il parer e degli Autori è con corde circa la loro origine, spiega ndole 0on un infossam ento deil l 'ectoderma durante la vita intrauterina. 0


l.\l\"~O

\L, N

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SEZI ONE PRATICA

'T

C-\so c r..1 1co. ~Iaria, di Giuseppe, di an n i 19: 11t1bile, di f\-Ionteb ello (Perugia). E nlra i11 Clin ica il 14-\ ' -1932. ì\ull a di i111po rtante 11el gentilizio. Quinlogc r1ila , nata da parlo e u tocico, h a avuto alJ a ttam e11 Lo inaterno, 11o r111a li i primi atti fi siologici . ~fes i rua la a 1.5 a. i Jl us i son o l a li se111pre regol ari p er ri lmo, qua lità, qu a11tilà, spe - O però eran o alqua nto d o Joro. i . Delle 111al a llie pregr es e è d a ricord ar si t111a J)O}tuo nile , ~o ffe rt a a 10 ai1ni, e g u a ri ta i11 p ochi g ior ni co1111>l c la m e rtl e . La n1ala ltia attuale risale a ci rea 11o ve anni fa, ep oca in cui la pazien le i ac<:or se d 'una picco la lurqefazion e i1ella r egion e ing ui11ale d estra, d e lla g randezza d 'un a 11oce cl1e 110 11 le })r ocura, ·a a lr 1111 dis turbo , n on h a avuta 111ai fPlJbre, 11è t o. ~c. L ' uri11azion e 'è m ante11ula se1npre n o rn1al e, così pure le 1nes tr u azio11i, sebò E:11e fo5 .. e ro d olor ose. I.a d e l ta tumefazion e n on è $t a ta ;na i d olente, e ·~ m a n tenuta em1)re rlelJ n 8 le~"é• g ra 11 (lezl a Ii110 a circa un a n110 fa , 1)erioclo in c ui l1a incon1inr ia lo ad a u ment are cli \'Olun1e fino a r aggiungere la g r a urlezza atluale cl 'un UO\ o <li galJi11 ,1, ed è.• clivc 11lal a an ch e alqua nto clole nte, "' pecie <lur~1nlc l a d eam b ulazione prolunga la. P er questa inlom nto log ia la p aziente h a chiesto ricoYer o i11 cli1d cri, rlo Ye è e ntra la il 14-5-1932. Esaint e obbiel.li110 . Co11dizioni ge ner ali o tti111e, scu sorio i11 legr o d er u]Jito indiffer e11Le, c u te e 1n u rose vis il)i} i ben e j rror at e, p a n11icolo nd iposo piutlo lo 3 1Jh oJ1 rl n1 1 t ~, i.' t e111a 111usrolare J 1~ u e s' ilupva to, i len1a r l1eletrico 11 or rn nle. ~o n ~i p alpa n o g hiandole nelle varie r eg io r1i. l!.'. O. spec iale. - In corri 1)011<1 e11zn dell a zona co111pre ·a fra l 'orificio ing uin a le es ter110 di e lestra erl il g ra ud e laJ>bro d el lo te so la lo .. i 11 0 1,1 tuia t11n1efazion c di fo rn1t.1 e YO)u111e d'u1t uo'o o i 1

Da la l a ver g irlità d ella p azie11le u o n s i può praticar e l 'esplor azi Jn e ò ell 'appa ra lo geni la le. Esri nte de ll 'urina: negat ivo. Esame deg li allri appara l i: null a d i a11or mal e. Diagnosi : Cis ti d al legan 1e nlo r oton do. OpJ1·azio1te (18-5 -19~2) . Rach ia n e tesi a p osit iva 111cisio11e lungo il cri n al~ ing uin al e d eslr o fino al g r an de l ab bro, f•rl ap ertu ra nel can ale. La tumefazio11 e si co11tinua in :.il to ed in b asso col l ega111cn tn r o tondo. Si sezion a q u es to l egam ento sop r a e sotto la tumefazion e , e si f issa il su o mon<'On e cent rale attra v~rso i Il1U scoli e l a tlpon eu r osi in vicin ~nza clella 8pina d el p 111 e . ll icostruzione l' l) r1 l~rtssini dùl can11e , e sutura p er primam. Decor so l)Ost-oper at orio 11or1nul e, g uarig ion e per p r i1na m . · Esn111e m acroscopico. - TI l um o1e l1a le dimensio ni cli u11 u ovo di gallina ed è d eli111itato d a una cap st1l a a supe rfic ie li eia, c he presenta n el cenl ro u11 piccolo sol co u 1)erfic iaJe . AJJer ta la cap sula .:i ro n s lal a c h e l a tu111efnzio11e contien e una sola cavilà 1 l a quale è rie1np ila d a t1na so ta n za p oltacea, cl e n sa costituita cla sel)O con p ochissimi e fin i simi p eli . Esa1ne microscopico. -- i prel eva110 d elle se7.io ni in pt1nli di versi d ell a p ar et e cistica, che si fissan o i n alcool assolut o c(l in formal in a al 10 %. Color azio ne dei p re parati con en1atossilin a-eosina, e 1·01 1n et odo Var1-Gieson l)C] co11n e t livo. Al microscopio si os c r vn ch e la p ar e te cistica i: ta ppezza ta interr1amen t c d a un tessu to ch e h a

b

F1 c. 2. -

Pélrte d ell a pnr ele d ell a cis ti.

Frc. 1.

a, epidermid e; b, der1na.

gallin ... cli\i!-,a itt due d a tin piccolo so lco supe1:ficialc, <li sup erficie li sci a ed a l imiti 1nolto n etti . Con la p alpazion e i riconferma110 i d a ti os ervati ali ' isp ezio n e. La co11sis ten za è molle eJas lica. La ci.1te al d isopra d ell a tu1n efazione è sp ostabile e sol'l e vabile i 11 plich e, m e ntre l a tumefazion e si s post a trnsve rsal1ne n te, ·non dall ' alt o i11 b asso, è indolen te, n on riclur ibile, non at1me nta n ell a st a1ion e er e lla, 11è i modifica affa I to con l a co ntrazjon e d ei muscoli acldontinali , n è so lto i colpi di to~se. Studi a nd o i r apporti col can ale ing uin ale ~i ricava ch e l a lttrrLefazione s i arrest a al di fuori d el suo o rificio es te rno sen za prolu11 gar si n el cavo.

i caralleri dell 'epidermide e rlel d erm a. Infatti l 'epiderrnide è co s tituila d a u11 pri1no s trato d i cellt1le piatte, corr1ee, prive di n ucl eo, ch e diven gon o cil indrich e proced endo n egli s trali più profondL Il d erma p,r esen t a 11u1ner o 0' pa pille, sezioni di vasi, e fasci conne ltival i frammi s ti a nurnerosi elem enti muscol ari lisci . Inni tre si osser vano form azioni gh iandol ari a forma di p er a, circor1date d a tessuto conne ttivo lasso, l e qt1 ali son o costituite d a cellule grosse, di forma prevale11tem ente poligonale, ricch e d i prot opl asm a fin emente g r a nuloso provviste <.l i un nucleo p ost o ecce ntricam ente. i tratta di g hi and ole seb acee, di c ui diver si


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IL POLICLINICO

preparati sono riccl1i, inentre è evide nte la J11.ar.canza çli g·hiandole sudoripare. In qualche preparato si è riuscilo a colpire sezioni di bulbi pi1iferi. Nel la parte pi:ù esterna della cisti separati d a connettivo si fa11no più numerosi i fasci di fibre muscolari lisce, che il Fisch er ed il Maccahrl111i fa11110 derivare da~ l a muscolatura liscia del legamento roton clo.

»

da una noce ad un'arancia, sessile o peduncolato, spostab ile in se:n·so trasversale e no.n in senso longitudinal.e. D111rante le mestruazi oni oltre la m aggiore doler.abilità la tumefazion·e aurnenta spesso di volume, .a cafl1sa f orsei della congestio•ne a cui va soggetto. tutto J 'app1ar.a t 0 g·enitale femminile. La superficie è liscia, la consistenza molle elastica; e se non v i sono processi infia1n1crnatori non contrae ad-erern·z e !Coi tessùti vicini. Non è riducibile ' e I' orificio ·del can1a le inguin,a.Je si presenta tal ,-olta sfiancato, dilatalo. Se i] tumore è i111trap·el1Jico 1a sint0n1atolog·ia è diversa. Infatti se la tumefazione è di modica dime n sione può passare compl etan1ente i•11osservata, e solam.einte i disturbi ch e I 'inferma accUJsa nelle mestru.a zioni posson-0 richiamare l 'att ernzio n.e ·del med1co su un tu1m10re endoaddominale. In tal caso all'esplorazio11e co·m lJjnata s.i pal1)a una turnefazio·n e che è i-ndipen«lente ·d.all 'utero, e posto avanti ad es.so (carattere qu.esto molto imiportante). Aumentando di volume l'addom·e si deforni..él, e sì p ossono avere, a causa della co1npTessione , ascite, d.is turbi vescicali e della defec azione-. Diagnosi. Come la sinton1.atolog.ia di con seguenza •anche la dia·g·n·ostic.a cliffereniZiaJ.e ·varia a seconda ·della sede d·el tumore . Se è extrap·elvico. La non ridu1cibilità, la n1ancanza dei disturbi dell'apr1 )arato ·digeTente e la dolorabilità du r:ant0 le mestru.azioni sono questi tutti 1c.aratteri che lo differenziamo· d<:t da un' ernia. Per u rn epiplocele i·rridu.cibile\ sta contro la consisten1,::\ moll e ela stica, mentre i.n quest'u1• tin10 è fibro sa, inoltre nell 'epiplocele, specie nei soggetti m.agri, si pa·l p·a un. c·ordo1n e c9e si contin!Uia nella 1cavità addominale. L'ernia vescic·ale irriducibile dà sempre accentuati disturbi vescicali , e facendo trattenere l'orina a11a paziente .a um·enta notevolmente di volume. Nell 'incertezza una cistoscopia ITGÒ · togliere qualsiasi dt11bbio. l T11a tum1eifazione da adenopatia non ha per lo più superficie liscia , bensì. bernoccoluta. ~1on si spo sta .affatto, o si sposta in tutti i sensi , e se è seco·n daria ·e siste sempre ll!lla lesione primitiva eh.e spiega la Slla esistenza. Una cisti d ella Ghiandola di Bartolini occup,a la porzio·n e inferiore del gr~nde labbro e non h.a altcun ra p·port-0 con la regione inguinale, mentre questa sede è rarissima per l e cisti del legamento roton.do. No11 ci sono caratteri ·. nett i differenzi.ali e ri.esce quindi i1npossibile una diagnosi sicura tra cisti dermoide ed UìII idrocele muliebre1 ed 1

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I

l~IG .

3. - · A : Ghiandola sebacea.

Diag11osi istologica: Cisti dermoid e del legamento rol·on.do. Do1>0 la ùescrizio11e di questo raro caso clir1ico i1on 111i sembra superfll10 acce1111are alla sjntomatologia che queste neoplasie del legamento rotondo possono dare, prese11tan clo esse d al lnto diagnosti co sovente le pii1 ardue difficoltà . Infatti sfo~ìi ando tulli i casi che la letteratura riporta e'· u11nnime il parere degli AA. a riguardo, e spessissi1110 la di~1g11osi non fu fatta che al ta,·olo operatorio. SINTOMI\.TOLO GIA.

Sub.biettivamente. Trattandosi di tumori quasi sempre benigni il decoTso è l ento, spesso di d ecenni (n el tnostro caso la paziente era portatrice dell:a, cisti, qu.ando si pr~sentò in clinica, già ·da no·v e anni). Pe.r lo p iù i disturbi che apportano, pu:rchè essi non raggium,g ano gTandi · dim ensioni e non siano intrapelvici. sì d.a far risentire la loro p·r esenz.a sia sulla vescica che sul retto, non sono intensi . Molto importante è la loro dolorabil.ità durante le ricorrenze m ·e strt1ali, che le pazien ti tengono a rilevare all'esame medico. Questi dolori, localizzati prevalentemente nella regione inguinale, possono irradi.a rsi alla regione lombare , alla ·coscia, al ginocchio. · Obbiettivam1en,te. I~nanzi !utto bisogna dis ti~guere se il tumore è extrapelvia.o o in.trapelvico. ·Nel pri1no caso occupa la regio·n e in.g1uinale, pe.r l o pd.ù in corrispond enza •dell 'orificio inguin·ale ·e sterno di .g randezza varia.n te 1

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lA~.NO

XL,

NUl\l.

8)

't::Z IONE

PRATICA

291

~n ,idrope

del legamento rotondo (dovuti entra111bi alla n1ancata oblite-razione del canale di Niich o del legamento rotond·o). Per un'ernia dell 'ovaia mAJlto importante è la sensibilità tutta sp ociale di quest 'organo, n1entre se l 'ernia è a carico dell'wtero oltre i for"i dolori n1ostJruali iaII '~plorazLone ,vaginale si riscontra subito la sua accentuata deviazion e (del resto queste lesioni sono molto

rare). Se il tumore è intrapelvico. Il primo quesito da risolvere è se si tratta di .urn tumore d ella ovaia, e precisamente d 'U!I1a cisti ovarica. Ma questa neopla ia oltre le maggiori dimensioni e la sensibilità sp ecjfica dell'or gano, è fluttua11te, ~pesso produce ascite, ed è posta quasi sempre dietro l 'utero (carattere molto importante), mentre le cisti dermoidi del lega 1l1ento, come del resto tutti i suoi tum·ori, sono sempre situati davanti l'utero. Non abbiamo caratteri netti per i tumori del legam ento largo , quindi è facili sim·o lo sbaglio • con essi. Per un fibroma uterinò stanno le metrorrag ie ch e non mian cano quasi mai, e 1'in ti1110 rapporto che la neoplasia ha con l 'utero .

f.. ome

appare

* **

chiaro da questo quadro rnol tC> $in tetico di cliagnostica differ en zia le la diagnosi di cisti dermoide d el legam ento rot ondo , data anche la s ua estrema rarità, non è affatto fa1cile; però quando l'affezion e che si J1a in esame non ha n.u lla da poter ricordare una delle comuni tumefazioni della regione inp-t1inale, e dando giusto valore ai suoi sintomi obbiettivi più importanti , basta allora pen~ '-<lrci percbè non tamto facilmente' si possa errare . Il decorso, come ho già detto, è sempre n1olto lento, e spesso evolve pe r decenni senza dare segno di sè. Qualche A. (Taddei) attribuisce molta importanza com e causa predi~ponen te di tali cisti d ermoidi del le.gamento rotondo al fattore trauma , ma il suo parere non è condiviso da altri. L'1unica cura è 1' intervento chirurgico. 1

RIASSUNTO. L' A. d,e . . c ri ve un caso di cisti dermoide del logam ento r otondo a sede fuori dell 'orificio esterno del canale inguinale occorso nella R. Clinica Chirurgica di Perugia , e prende ]e mosse da questo caso clinico per dare um rapido cenno su tutti i turrniori più freque nti del legamento rotondo, non trascurando peraltro la parte della sintomatologia e della diagnostica differenziale.

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Rlcordlamo l'Jmportaate pubbllcazloae:

. Prof. D•tt· PAOLO CAIFAMI Direttore della R . Clinico. Ostetrioo-Ginecolog~a. dell'Università dJ Bari.

ELEMENTI DI GINECOLOGIA Avvi amento alla Diagnosi 61necologlca e Schemi di Terapia PER MEDICI PRATICI E &TUDENTI. (Con 243 figure, delle quali moltissime origiftali, inter.

oalale nel testo). Volume in.-8°, di pagine XII-373, stampato su carta a.merioana in nitidissimi oa.ra.tterl bodoniani, oon 243 ftguro nel testo ed artistica.men~ :rilegato in piena tela, oon inserizion·i sul pia.no e sul dOTBO· Prezzo L . 6 8, viù le spese postali di spedizione. Per i noetri abbonati sole L. 6 3 in porto franoo. Inviare Vaglia all'editore J,UIGI POZZI, Uffi cio Postale Succursale diciotto. ROMA.


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Cl

IL PoLICLINJCO

.

RIVISTE GENERALI. CL1Nic~ MEDICA DELLA R. UNIVERSITÀ DI ROMA

diretta c\al 1p rof.

c.

IFRUGONI.

Studi ed esperienze sulle infezioni focali Dott. M..\RCELLO LusENA, aiuto e docente. (Continiiazione e fin·e; v. num.

4).

Che molte manifestazioni oculari siano in rapporto con lesioni dentarie sinusali, tonsillari, eac., è ammesso oramai da moltissimi (Hensen, Edgerton, Arganaraz, Lehman, Hunter W., Scaii1ett, Mc. Callan, ecc.). La letteratura è molto ricca di queste associazionir Parecchi ricercatori (Rhodes e Apfelbach, Haden, Rosenow e Nickel, Benedikt, von Lackum e Nickel, Irons e IBrown) hanno riprodotto le leisioni speri men talmente. Oltre le infezioni focali in genere, queste malattie toccano da vicino il campo del! 'infezione reumati.ca. Infatti dobbia·m o co:n.s iderare che molte iriti, iridocicliti, cheratiti, neuriti ottiche e neuriti retrol;>ulbari sono rit enute reump.tiche, per il fatto che l'azione del freddo e dell 'umi·d o le risveglia e le peggiora e sono se111Sibili ai trattamenti antireumatici come tutte le altre forme reumatiche alle quali , del resto, vanno molto spesso associate. Per _quanto riguarda i rapporti col reumatismo, la posizione ·d i · alcune neuriti ottiche e retrobulbari si è alquanto spostata da quando si è visto essere spesso di origi·n.e sinusitica. Secondo il mio parere, ciò, almeno in alcuni casi, non è perfettamente giusto, in quanto la sinusite ·s tessa può erssere talvolta con:siderata come una forma reumiatka e spesso si tratta ·d i stati infiammatori consecutivi a raffreddori. Siamo dunque i·n quel campo. L'attribuzione alla sinusite di n euriti ottiche è andata aumentando da quando , con la radiografia, si fanno diagnosi ch e prim1a· non erano possibili. I professori Di Marzio e IF erreri riferiranno in questi giorni al Congresso di Bologna su molti casi di neurite ottica guariti dopo l 'intervento sui seni specie mascellari e etmoidali ed io sono stato infoPmlato gentilm·ente dai relatori stessi. E ' interessante; il fatto che alcuni casi , clinicamente e radiologicamente negativi, apparvero positivi so lo all'operazione, cioè la mucosa a pp ariva infiltrata, m.a tre non presentarono nulla di obbiettivo , nemmeno all'oper.azion e e pure furono fortun ati. 1

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[ANNo XL, Nuri.r. 8]

· E ' oorto, in ogni modo, che le sinusiti generatri.ci di neurite ottica sono spesso straordinaria~nte leggere e nGn paiono avere altra impòrtanza oltre quella che proviene da questi conootti sulle lesioni oculari. Si tratta, insomm1a, • molto spesso, non di fatti suppurativi. o fo™.mioote infiammatori, ma di congestioni e di' infiammazioni cro11 ich e e subdole. Sul meccanismo di queste neuriti non regna l'aocordo, perchè alcuni credono si tratli di lesioni da contiguità, da compressione pet'" congestione del canale ottico, o da infezioni del nervo ottico per mezzo dei v~si oomu11ìcanti. Mi basta aoc.ennare al fatto che in realtà il problema non si può dire pacificamente risoluto e quindi è degno di considerazione il nuovo aspetto sotto il quale Io mostrerà la teoria d~ll 'infezione focale. Lo stesso può dirsi per molte iriti e neuriti che sono sostenute da lesioni dentarie e guariscono togliendo i denti malati, sembra in quanto la lei>ion~ dentaria teneva viva una si:n usite. Questo è oggetto di un lavoro in corso di pubblicazione su ·Cui gentilmente mi ha informato l'illustre prof. Di Marzio. Gli AA. ame-ricani hanno lavorato con ~a­ te~ale proveniente qualche volta ·d~ sinusiti, di solito da denti. Io, per maggior comodità, non avendo sempre l'opportunità di disporre dei d€1Ilti malati, ho lavorato con materiale da sinusiti qu.alche volta, ma generalmente da gola e tonsille. Molto probabilan1ente posso a ttribuire a questo un certo vantaggio nel seno che la specificità n ei miei ~sperimenti è molto più alta che in quelli americani. G.ià quegli AA. hanno notato nelle localizzazioni oculari un coefficiente di specificità ·Cosi alto ·da assicurare in pieno il val or-e all 'esperjmento. Perchè lesioni oculari in animali iniettati con germi pro•v enienti da .pazienti affetti d1a1 malattie extraoculari si verifi.cano secondo vari AA. in percentuali variabili dal 2-3 per cento fin·o al massimo del 14 %, s~m pre scarsissima in confronto del 50-70 % in quelli iniettati con gemnti da malati di occhi. Io, sommando le parecchie centtinaia di conigli da me esaminati , con quelli esaminati per le ricerch e sopra indicate -d a Chini e Magrassi dal 1930 ad ora, credo di J8.·v ere una frecruenza di lesioni oculari da sorgente aspecifica forse di 1-2%0 e un caso di infezione ocltla:re aspecifico lo ebbi con oolture da dente g·ranulom.a tos,o di persona sana. I oasi da mè studiati sono 12 , .con nove risultati positivi. I conigli iniettati 53 con 27 colpiti da localizzazione oculare. 1


[ANNO XL, NuM. 8]

SEZHl'lE PRATICA

Si tra lt..ava di due casi di n eurit e retrobul• bare da si11u ... ite, uno di atrofia del nervo ottico probabilme nte da infezione reuma tica, senza si11u site, con faringo-ton sillite . Gli altri erano iriti , iridocicliti qualificate come reu 1natich ei. olevole il fatto ch e la maggior parte di questi iritici reumatici (e ciò ho osservato anche in altri casi sui quali no·n ho avuto opportunità ·di esperimentare) presentano faringotonsillite croni·ca e non di rado infor.miano che le esacerbazioni oculari sono più frequenti « qua·n do la gola dà loro n oia ». Qualch e volta e, come sovente ha nno no tato g li americani, hanno anche mialg ia o artriti , disposte con1e le form e oculari ad associarsi in ogni e acerbazione, proprio a tipo di verre poussées reumatiche. on ebbi l 'opportunità di ottenere dei denti . Per lo più sl tratta di soagetti colla bocc<i in disordine. Io facervo prelevan1enti dalle lo11 ill e per spremitura e lutto il r esto colla tecni.ca già descritta . i u sano conig li albini in quanto si presta·n o .m eglio all 'o servazione. on mi ri ulta da un numero rnolto g rande di a nirm ali iniettati cl1e tali albini siano più su scettibili degli altri alle localizzazioni oculari. Diro que to perchè, e ... endomi na to tale dubbio, lo risol i usando per un certo tempo sem,pre albi ni per tutti o-li esperimenti su infezioni focali. Per i due ca i di neurite d a inusile il preleva mento venne fatto dal m ateriale avuto da1 chirurgo, pezzeijti di tessuto. Questi e perirnenti non dimostrano una localizzazione specifica , cioè in determi1late parti dell 'occhio a )';eco,11da di qu e.J] e affette nel paziente, dond e si è avuta la cultura. M.a s-olo generica, n el ~en .. o ch e i germi ·da sinusiti o tonsille (sem1pre infi.ammate) di oculo pazienti riproducono le ioni oculari al trimenti , com.e h o già detto, straordinariamente rare. Il aio rno dopo, spesso pochè ore dopo la iniezione, gli occhi del coniglio ono iperemici e presentano una ·Congestione pericheratica. Ben presto la pupilla diviene miotica, 1'irid e ro sa, for temente congesta. on raramente dal prim o ta·dio l 'affezione può r~are ­ dire rapidamente. Ma· se l'irite è accentu ata, la g u.ar jgione è lenta e più difficile. Di solito l 'in fi amtmazione si diffo·n de e qualche volta si arriva .a haillali forme s uppurative e distrugg itrici . P er questo è con sigliabile enuclear e l 'occhio dall 'anim.a le narcotizzato m entr e presenta alterazioni m eglio studiabili. Siccome l 'occhio rapidament e si altera dopo la morte, conviene enu clearlo in vita. Le panoftal•m .i ti

conducono spesso a morte i conig li , proOO:bil111ente p er trasmissione a l sistem a nervoso. L 'esamie obbie.ttivo degli occhi malati di questi conigli fa ri]evare alterazioni non disim,ili da quelle uma n e sià esterna mente, sia 11el fondo. Ricordo un coniglio ch e il giorno dopo l 'iniezione di germi da i·n usite c on neurite ottica, preisentava irite e n·e urite .ottica a ll 'esam·e ·o bbiettivo eseguito personalmente

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F1c. 2. ---.. Infiltrazion e della coroide in coniglio

jr1oculato co11 streptococchi da gol a di un malato di irite reul:natica. (Em.-eosina 138 dia1nelri l.

dal prof. Locascio direttore d ella Clinica Oculistica di Padova, ch e ha esaminrato parecchi dei m iei animali e c h e ringrazio per il geintile interessamento preso a lle mie ricerche. Istologicamente si nota iper errniia ·deill 'iride e dei corpi ciliari con focolai d 'infiltrazione nei quali è possibile di solito, vedere g·li streptococchi, e a·n che infiltrazion e difft1sa. Più di rado si ha coroidite. Co,m une è la neurite. Il n eTvo ottico si presèntaa ricco di cellule e soprattutto avvolto da un vero e completo manicotto di leucociti in mezzo ai quali si possono trovare degli streptococchi. E' una perineurite straordinariamente simile a quelle umane quali appaiono tDelle figure dei trattati. Anche nel vi-


294

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u IL PUL! CL IX I CO »

treo si nota qualch e volta infiltrazione leu cocitaria. Tutto ciò è ben chi.aro nelle microfotografie (2-3-4-5-6). ·insieme all'irite si sviluppa spesso una vivàce congiuntivite con fotofobia. In tutti gli stadi di queste alterazioni fino dal principio la somiglianza dell 'aspetto esterno con quello delle forme similari umane è impressionante. Raramente è dato ·di vedere riproduzioni

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da sin usi te) !tanno una sorprendente elettività p-er i tess uti· dell 'occhio. Le lesioni appaiono così rapidamente che .a1meno il loro priaicipio d e;ve essere di ·natura tossinica. Le culture tratte da queste lesioni le riproducono .ancora nei conigli , una voilta iniettati per via endovenosa. Così dal primo coniglio ammalato ho potuto raggiungere come massimp altre quattro tr.asmissioni. Di solito ·dopo pochi

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3. Infiltrazio11e clell 'irid e e del corpo ciliare in coniglio inoculatò con streptococchi coltivati da tonsille di paziente faringo-tonsillitico con cherato co11giuntivite acuta. (E111 .-eosina 48 diametri). .

F1a . 4. Infiltrazione dell 'irid e e del corpo ciliare dello stesso conig lio . Si verle l 'infiammazioi1e 11el fondo e I 'infiltrazione leucocitaria nel vitreo. (E1n.-eosina 60 diamelri).

altrettanto fede li in patologia sperimentale . ~n questi amimali si costituisce sovente qualche lesione aspecifica: qualch e artrite e end,ocardite . Data l 'alta percentuale ·di localizzazioni oculari in seg·uito a iniezione di g ermi da oc ulo pazienti e quella bassissima di localizz,azioni aspecifiche, il valore di questi esperimenti mi sembra veramente n1olto· gra·nde. E' certo ch e i g ermi isolati da sinusiti, granulomò. dentari (rioercha americane), faringe, tonsille, più o m eno infiarr1mate di p·ortatorì di iriti, iritocicliti , cheratiti , n eur:iti otticl1e. tutte forn1e spessissimo d 'aspetto prettamente r eumatico (a prescindere dalle riserve che si possono fare su alcune di tali forme tra quelle

passaggi il gern1e p erde 1'{l)]ettivit.à e si hanno infezioni banali con setticern ira, quando la virulenza è ancor.a fo,r te. In genere gli orft;a·n i del coniglio dopo un giorno o due sono sterili o quasi. Solo qualche volta , in caso di panoftaln1ite su1)purativa, ne viene una setticen·1ia teirmi!nale. Abitualm ente facevo i passaggi con cultura tratta da occhio 1malato di co;n iglio, ritenendo di avere maggiori probabilità di conservare l ' elettività . Ma qualcl1e volta anche i germi da organi interni ·di coniglio oon localizzazione oculare e in stato di setticemia, hanno mostrato la medesima elettività. Nella seguente tabella è rappresentato un


[ANNO XL . ~{ · ~1. 8]

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29a

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F1c. 5. - \ eurit e r e trobu1J)ar c i11 con jg Jio inoc ul ato co11 cul lura da occhio d i coniglio inoculato <'CJ!l c ultura eia goln ·li paz ie nt e affello da \tlr ofia del nervo o ttico probabil1nente da infezione reuauatica. Si ' ecl e una certa rirchez1a di cellule d el n.erYo o ttico e un dtn so manicotto di infiltrazio n e leu cocit, rin. Lo le so orrl1io (' ra nc utan1e11te infian1 n1 nto con evid en te irite . (Em. eo ... ina O cliain elri) . •

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G. - (~a t c11e lreptococciche nel vi lreo (irido-riel i te ~})erim e n tale). Colorazio ne col metodo di .J o11es 1200 dia111etri .


:296

<< lL POLICLll'\ICO

.esperimento di tras111issio1i.e di lesioni oc,ula.ri a conigli con passaggi successivi. Si trattava di un paziente (Montebo·ni Lu..c.iano) affeitto da neurite ·o ttica bilaterale, probabilmente post-influenzale. La diminuzion·e di visus aveva iniziato due anni prima mentre stava per cadere una febbre durata alcune settimane, sembra ·di natura influenzale, ·e si era a ccon1pagnata a dolori orbitarli a tipo Ji,e vralgico. Negativo l'esam,ei dei seni. La cultur.a di streptococchi ottenuta dal farililge che era piuttosto arrossato, fu i11i·e ttata per via endovenosa a due conigli (19. V. 32) 32 e 33. P.er quanto valore possano avere le ipot~si ch·e prima ricordavo sul meccanismo del1a. n·eurite ottica da sinusite, è certo· che esse meritano di essere riveJ<lute di fronte a questo nuovo elemento. È veramente legittimo assegnare all'elettività · ~ei gern1i il determinismo di quer s.t;e infiammla zioni .oculari. Il fu.tto che talvolta basta l'apertura dei seni per migliorarla, anch,e senza l 'asportazione di tutto il tessuto infetto, potrebbe essere spiegato dal dreinaggio e quindi daJ cessato riassorbimento . Comumque, possiamo stabilire ch·e per lo più le persone affette da form1e -0culari specialmente ·di tii})O reumatico ospitano nel faringe e nelle tonsille (oltre ch e n ei denti infetti, c om.e hanno stabilito gli AA. americani) streptoco:c chi do tati al mom,e nto d·ell 'isolament9 di straordinaria affinità per i tessuti del1'occhio. I s·e rbatoi del viru s che spesso deve essere il virus reumatico, funzionano da foci e queste affezioni p:o ssono considerarsi ·di provenienza focale. 1

l\tJalQlttie del sistema nervoso. -

Secondo Roseno'v l'encefalite epid·ém;ica, . la poliomielite, la corea, certe aritmie respiratorie, la mielite trasversa, lia· sclerosi multipla, e si può dire in genere tutte le aff.ezioni più o meno acute , a ti.po i!n fettivo del sistema nervoso centrale e pe-riferico sono di natura streptococcica ·e p,e r lo più gli streptococchi sono reperibili nei tessuti malati batteriologicamente. e a.n.c.h e non di rado microscopicamente. Coi germi isolati dai tessuti e a'.nche dalla g·ola dei pazienti (e .a ·dire il vero molte di queste form,e iniziano con faring·o tonsillite) riferisce di aver ripr·o dotto localizzazioni e sinto111i molto simili a quelli della malattia spontanea. Si ritiene che l'encefalite e le mieliti in genere siano prodotte .da virus. filtrab.ili , m.a questo non toglierebb·e, secondo n1e , gran valore alla teoria streptococcica, dato che og'gi si ten.d e a riconoscere a molti virus una fase invisi})ile #

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[ANNO

XL, NuM. 8]

filLrante e una batterica. Le obbiezioni ve.ramen te di m.aggior :peso che mi pare si possano lare al gruppo di ricerche Roj€!Uow, nelle m,alattie del sist-en1a nerv·OSO sono ,d ue: Primo : la facilità forse .eccessiva con la quale fenomeni di contratture, paiI'alisi, scosse del capo, ecc. veng-o no assimilati a molte manifestazioni nervose dell 'uom0. · Tuttavia questo rilievo potrebbe ~firm,are la pretesa della esattissi1na ripro·d uzion e di tali malattie, m.a non l 'attribuzio·n e generica e già straordina.r ia,mieµte interessante di un. particolare neurotrOlpismo a·i .germi · isolati da questi pazienti. Secondo: l 'abitudine di selezionar.e· il virus neurotropo da m.a teriali polibatterici (mu:co, essud~ato) 1per mezzo dell'iniiezione endocerebrale, metodo seguito generalmente (non esclusivamente pe.rchè, Rosenow rife:risce qualcl1e volta di in-0culazioni extra.cerebrali). Non r11i risulta che tale contestazione s.ia stata· fatta prim,a d 'ora e del resto n·on ritengo basti ia, togliere ogni valore agli esperim.e-ntì Rosernow i quali, a detta dell 'A., si appoggiano sem.pre a. l confronto eon numerosi controlli. Riferen. domi a quanto ·ho detto· a pag. 8 sulla corea , devo però richiamare l'attenzione sulla particolia·r e facilità che gli streptococchi hanno di assumere un neurotropismo vivendo qualcl1e giorno nel ·cervello. Io .personal1mlente ho avute scarse occasioni di sperin1entare su m.a lattie del sistema nervoso. Posso riferire su ·d ue casi di h.e rpes zo. ster. Si trattava di due giovani da me visti a pochi ·giorni di .aistanza l 'uno dall 'altro, a Padova nella prima quindicina• di m.aggio del '30. In quel periodo c'era!Ilo stati diversi casi di zoster. Essi erano OTID\3.Ì gu,a riti dalle manifestazioni cutanee e a v.e vano ancora faringe arrossata. Secondo la tecnica di Rosenow si fecero con muco faringeo iniezioni emdocerebrali in ·due conigli per ogni paziente e questi -conigli morirono dopo av~r mostrato stordim~nto e pa·r alisi degli ar-ti in ternlpi variabili da due a quattro giorni. Dai oervelli trassi culture· di streptococchi vi~idans che furono iniettate in vena ad altr,er du.e co.p pie di animali. Rosenow riferisce di avere otte.n uto .c on germi di pazienti affetti da herpes zoster lesion.i cutanee. I miei animali mostrarOil·O invece fatti nérvosi che furono trasmes.si ancora una volta a conigli successivi .eion culture da cervello e cloè stoi''d imento, paresi ~ poi paTalisi degli arti, nistagmo, qu.a lcuno una vera letargia... e in due di essi neurite ottica con irite. Ali' au~ia -· ' riscontrai iperemia del oeirvello in quatouno 1


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Iperemia ooul&re bilaterale dopo Poob.e ore. Moroo i:l ciomo d~. Si a.bband<1Da .

linliammallione oculare marcata. !rl'UOre in 24 ore. Con oultura, da ooohio ei .iniettano i conigli :

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()ongitin.tivite irite gravi. Si uooide.

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ln fiammazian.é bilaterale.

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lridocielite D. Si inietta.no:

Muore s~nza le&ioni oet1.l ari.

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Uomplee&iva.mente su 16 .con:igli 10 hanno presentato looBAlizzazioni ooulà.ri tra. cm i - due iinooulati direttaimente con la, . ou·l tura . ottenuta dal mal.a.to. (Questi in grassetto)': .

di lesioni ocular! cç>n cultur a _d a paziente Monteboni (neurite ottica). •

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« IL POLICLINICO »

co·n: emorragie1 punlifor111i alla superficie. In uno degli a111.in1ali neurite degli sciatici, in un altro inoculato col.l o stesso materiale neurite degli sciati.ci e an c~e neurite del trigemino D. :È quindi evidente che i virus da me usati avevaDJO ambedue una singolare affinità p er il sistema !D.Srvoso. Allora non e1ra ancora stata constatata la possibilità di conferire artificialmente tale neurotropismo per m ezzo del passaggio in cervello di cui si parlerà a pag. 20. morbose riferite a inferlio·n e fo.i\ltre forme • cale sono: L 'abo11to: nei lavori di Curtis e di Nickel e Mussey l'origine focale dell'aborto abituale risulta dalla oessazion-e degli aborti in seguito ad ablazione di foci e dalla localizzazione genitale con consecutivo aborto nelle conig lie. L' oniCJhia: un; solo lavoro (Haden e Jordan) dove si descrivono localizzazioni p eriungueali otte11ute nei conigli coi germi da leisioni fo~l i umane e in una paziente guarigione dopo e trazione di al.ct1ni denti g ranulomatosi. · N ef1·iti (Haden). Cistite ulcerosa (Meiisser e Bum1pus). Calcolosi urinaria (Rosenow e Meisser ). Ma il gruppo di affezioni di origine focale più in1portante anche ,p er la gran.de frequenza è qu ello costituito da: ulcera gastrica e duode-

nale, colite ulcerativa, appendicite, oolecistite. I lavori di Rosooow e collaboratori e an che di autori non americani sono numerosi e interessanti. Per l'ulcera gastroduodenale, app~icite : Rosenow, ·N ickel, Bargen, Haden, Kenne)r, Nickel eJ Hufford, Ri,1ers, ecc. Per la colecistite: Rosenow, Wilkie, Brown, Nickel e Jud·d . J\oseno'v ha studiato e attribuito a infezioni focali (tonsillari) anche l'ulcera gastrica di certi anima1i ·domestici (montoni , bovi , cani). Contro la colite ul cerativa Bargen, lloseno'v, 'E'.a sting tentarono la sieroterapia con qualche risultato incoraggiante. Essi preparavano sieri immuni antistreptococcici coi cavalli e con m~todi. speciali ·ne concentravano gli anticorpi a llo11tanando una gran parte delle proteine. A sco1)0 di semplicità e c.I1iarezza si può riferire in blocco delle quattro affezioni menzion.a te. Come, del resto, per le infezioni focali in genere, vale per esse la · premres&a ch e in molti casi anche queste; sono di natura streptococcièa; gli streptococchi sono dimostrabili nelle lesioni microscopicaµient e e batteriologicamente. Le forme acute o riacutizzate danno il massir:no ·di probabilità di uccesso per gli esperi.me11ti. C:ome prova viene dato a1 solito il benefico

[ANNO XL,

. NUi\l.

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effetto dell'ablazione dei foc i (per lo più de11tari) e la riproduzione delle lesioni negli animali. I gern1~ vengono tratti o dai foci o dai tessuti malati, oppure, .nel caso della colecistite, .anche dalle linfoghiandole regionali . Molte riproduzioni furono ottenute impia:nta11<lo l ' infezione nei denti devitalizzati dei cani. Tutte queste lesioni sono largamente docu1n entate i:n microfotografie e fotografie. Fatti ulcerativi e macchie, :suffusioni emorragiche rappresentano l 'equivalente delle forme ulcerative dell ,uomo. L 'appendicite e la colecistite sono riprodotte com\8 vere infiammazioni acute. In questo gr uppp di affezioni i miei esperimooti non mli hanno permesso di confern1are per or,a. quanto ho esposto, eccetto che in parte per la colecistite. Tuttavia debbo ·dire di non aver avuto ancora l'opportunità di studiare molti casi e in tutte le modalità sperimentali. Eccettuato un caso i11 cui lavorai con germi coltivati da gramuloma dentario, in genere ho esperim.e ntato c on streptococchi tratti dalle lesioni ·s tesse. Questo limita intanto il numero dei e.asi utilizzabili, perchè g li strepto.cocchi r1on vengono isolati spesso in cultura abbastanza pura da tali lesioni. Specialm:ente dai tessut~ dell,appendice infiammata, per quanto si cerchi di lavarla o anche di utilizzare la sotto·mu: cosa per evitare i comuni germi intestinali, si hanno spes issimo culture totalmente o parzialmente com;poste di .e.oli o simili, germi talmente virulenti che uccidono rapidamente gli animali. Anche I 'accorgimento comunicatomì· verbalmente da F.asting di riscaldare le cultur~ per qualche minuto per sfruttare la presunit a maggior r esistenza degli streptococohi in confronto dei gram n egativi intestinali non n1i è . tato di al cuna utilità. Ma, a .p arte tutto ciò, i se.i esperin1enti da me 1compiuti. co n ulcera gastrica e i dodic i con appendicite inoculando ogni volta 3 o 4 conigli sono stati .com1Pletamente negativi. Al contrario, ho ottenuto tre volte su sei casi studi~ti la riproduzione della colecistite. , Nel caso 1° (Z. Maria) con cultura di streptocòcchi ottenuta da una colecistite calcolosa, piocola, retratta per infiammazione cronica avevo iniettato tre conigli . 1Due morirono in meno di 24 ore/ senza localizzazioni. Il te.rzo · morto dopo tre g iorni presentava all'autOJ)SÌa, oltre a qualch e chiazza miositica, agli arti infèriori, una bellissimp coleci$tite ...purulenta. La cultura* di. poche ore ottenuta dalla l~sione fu iniettata per v~a endovenosa in un altro .animale che, ucciso dopo 4: giorni, presentava.


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SEZIO.l\ E P RATICA

en za a ltre alterazioni , la co l eci ~ t e co11gesLa piena di liquido torbido, b ianca tro . U11a Lipica colecistite n1olto simile a q uelle cl1c 'i ot Le11gon o i)er iniez io·n e endoven osa di cult u re di tifo n ei c·onigli. cl caso 2° (da col eci Lita ac uta) u 11 oJo c onigli o era stato inocula to, e ucciso dopo 5 g ior11 i r11ostrava colecisti te p urulenta . .\ el 3° caso si tra ttava cli un paz iente 01>erato ·di appem.diicectomia o col ecist.ectomia . Dal1'appendice un ]){)' fib rosa per infiia1n1!ll1azi,one cr onica e d a u11 n·an g lio linfati co regiona le della c is tifellea in fiamm ala acut.a111cntc lras i du e culture di s tr 11tococcl1i ch e furono ini etta te ciascuna in un conig lio . I due .anim .a]i ure i i d opo 4 g iorni 11 tostra r on o colec i ti le puru lt' nt1a ; il pus conten eva. g li s treptococcl1i . Bisogn a tener J re~ent e ch e1 n ei conigli inie1tati con culture da .artriti , iriti, eoc., non :'i ' ed ono mai col ci titi . Qu esta lesjone è sta La \·ista d a m e due volle con1e aspecifica e d era s tata .pr od otta con cultt1ra d a ap·p endic ite. Ma as.pccificità rel~ti ,ra ~e 'i i tien co11Lo della coe i~ t e n za n on r ara de·ll due; a ffezioni d ell 'uom o. e:01n unque, il fa t lo ù i 11on aver veduto, .al tre coleci"titi in oenli11aia di necroscopie nel cor o d i qu este ricer ch e di a verne ot l n uto anch e la tra tn i ione <la coni o-li o a .._~ o rli ali o (rn o 1°) n11i conforta a cred er e ch e n on si t ra tt i d i sem plic i coinciden zeJ, m a ch e in r eal tà g li ·treptorocchi pr ovenien ti d a colecisti in fiammat e po:- ~ eggan o u n.,t certa el ettività di 1oralizw.t io11e ver so la coloc.i .. ti . L'esame is tologico di queste c is tifellee d i conig li o m o tra uno . ta to infiammatorio in t utto lo pes. or e della par et e. La mucosa è it1 vari [>unti infiltrata -0 an cl1e interrott a da a ree di co1npleta n ecr:o i n ell e q u.ali facilmen.te si ,·edon o O'li s tre1>tococch i. ~ella micr o fotografia n. 7 i ved e ben e l 'ia·l terazion e d ell a muco~1 n ei vari stadi, d al! ' infiltrazion e alla co1Thplela n ecrosi, a nda ndo dall 'alto ver so il ba o.

seri . . e miu tazio11i lra i g·ruppi ·tre1)tococco, pncun1ococco cl10 an ·l1e i:>areccl1i AA. classici am1n ettono, ma ancl1e ~ L)eri1ne11~al rr1 ente os' crvò che g li st l'epto cocchi l)O te a 110 m odificare 1a virulenz-0 e, a J Len1po ·tes o, l 'elett ività . :·treplococchi i olati da casi d i influenza 11 10 tr av.aino negli a nimali da esperimen to attitudini .a dar e set ticcim·i e e localizzazioni pol11,011ar i . Meintre attenuando$i , finiva n.o col predi liger e il sis Lcm.a 11c rvo~o. A qu·e sto m od o il

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Variabilità niella elettivi tà di localizzazione degli streptococclii. - Com e il virus r eu1na1

t ico ap pare 1pr o tei for me attaoca.n do ora u11 Le -

stilo, -0ra l 'altro, come se conten esse o a l ter nas"'o varie a ffinità, così gli s trept ococcl1i c.l1e forse lo r appresen La n o e eh.e in ogni m odo lo accompa.gna110 e n e riproduco.n o· le loca lizzaz ioni e prob1a bilm en te gli streptoco cchi in i;-cn cre; presenti n elle infezioni focali , mostrano una certa labili tà nel senso d ella elettività . Già la scuola di Ro en ow aveva amm e o fin d a molti a nni cl1e i11 que . . Lj germi e i. te se un a certa ,rariabilità. Non soltan to e!;l i ·d e-

F1c 7 -

Par ete ò i colecist e rli coniglio inoculato 4 g iorni prima ro u ct1l t11ra da coleciste uman a acutam ente infinmm a ta. I11fillrazione e n ecr osi d ell a mucosa. En1 .-eo i na 90 dié\n1etri.). (111 altri pr epara i i del1o . te so tessuto col m etodo Jon es e ar1ch e , 111c110 ben e, n ella st essa sezion e sebben e color at a con em atossilina, a forte ingrandimento, i vedo110 gli s treptococchi). ·

f\o e11o'v spiegò la coe i tenza d i influen za e c11·cc f'alite d ove I.a seconda eguì 11-on di rado 1n J>rima come epidemia e an ch e n ell 'indivicl uo. (D el r·esto 1an ch e r ilievi istopatolog ici avcva110 indirizzato vari a utori ver o I identità et iologica). Ma è cer to ch e espeirimen taln1en Le si possono ott en ere cambiam enti m olto istru ttivi . Si erano g ià fatti ten tativi per conferire a certi g-ermi elettività ver o d eter.mrin.ati lessuti col Cari i nutri:re a ~pe e de~li s tessi tessuti. 1


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Cosi Miller e Bojarskaja coll-0 stafilococco e meglio col tifo, Sorrentino ,col coli, cui potè conferire 11!1l. neurotropismo. Risultati negativi invece, h anno avuto Pecco e Trivellini, n el lor,o tentativo di conferire al ,,iridans e1eJttività per l 'a.p pendice. Io pensai ·di passiaire nell articolazio:n e di coniglio degli streptococchi da endocardite lenta, non artrofili e dopo 3 o 4 passaggi ottenni un.a artrofilia straordinariamente m arcata. I:n. seguito Chini e M.agr.assi 11anno perfezionato, l ' asp1etrimento 1().sservando 1ohie basta un solo passaggio in .a rticolazione dove lo si lascia qualcl1e giolrno per acquistare l 'artrofi lia. Di .p iù essi hanno stabilito che, artro,fi zzandosi, lo streptococco è divenuto insensibile a un siero .agglutinante prepar.ato ool germe prima del passaggio in artico lazione; mentre il siero prep:arato col germe artrofilizzato agglutina anch·e vari streptococchi artrofilizzati , ma non corrispondenti serologicam ente tra ·di loro prima della prova. Essi 'ridero anche che un·o streptocooco 13nemolitico ·p er passaggio in muscolo può divenire €1molitico e riportato in articolazione torn.a a nemolitico. Si b.a dunque una com:ple ta trasfo1rmazion1e biologica. Ho fatto eseguire al dottor C-0relli in questa Clinica esperimenti di n eurotropizzazione ch e saranno oggetto di pubbli1c.azione a :p arte. Uno streptococco non 111eurotro·p o è stato quattro o cinque volte pais sato in oervello di coniglio e finalm ente iniettato per via .endovenosa, più volte senza apparente risultato. Ma, gettando piastre con poltiglia fatta in mortaio con g li organi del coniglio (circa 1 / 2 eme. di .p,o ltiglia per piastra d'agar sangu·e) si è visto che, m entre gli organi di solito più ricchi di _germi in ogni setticemia sperirmlentale, com e il fegato e la milza, davano un m1a!ss.imo di qualche .centinaio di colonie, il cervello dava milioni di colonie, cioè un vero impa:s to di germi, tanto che si do,v ette dilui1~e mpltiss.imo per ottenerle in qu.a ntità calcolabile. L'assenza di sintomi nervo,si era dun,q ue dorvuta a deficienza di virulenza, pur essen·do il germlei già div,enuto cer ebro filo. Si provò allora a passare il germe oer.ebrofilizzato in coniglio peir via end()vem.osa, riprenderlo dal cervello iniettarlo aincora per via endo vernosa, ec~ . per quattro o cinque volte. Si ottenne allora una · cer ebrofilia batteriologica e clinica. Gli animali dopo uno a tr<e giorni dall'inoculazione mostravmo sintomi nervosi com.e nistagmo, scosse del capo, paralisi. Un quadro clini1c0 di encefalite che qualcuno riusciva• a super.are. Anche qui lo streptococco si mutava serolo·g icamente. 1

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Tali esperimenti, che in questa Clinica si stanno estendendo, dimostrano con quanta facilità gli streptococchi del g ruppo del viridans, cioè i comuni agenti di infezioni focali, possano moçlificarsi come agenti patogeni. È presumibile ch e in natura possa acoadere lo stesso e ciò, in union1e a molti altri elementi , come difese umora li, attitudine alla sensibilizzazion€J allerg ica, :stato anatomo patologico i11torno .a i focolai , eventuali perfrigerazio11i ecc. concorre a spiegare il contegno assai disugua1e di streptococchi grossolaoo·m ente imili. • Immagi•n.o lia flor.a del gruppo del viridan& ':l.bitatri1c,e abituale di molte cavità naturali e5pecie di quella orale e dei fooolai infiammatori che vi si costituiscono, co·rn·e una flo1'a abitualmente saprofitiaa·, ma sempre disposta, colla com:plicità ·di fa.ttori costituzionali o stret~amoote ambientali ad .a ssum!ere attitu.dini ed elettività patogene. Qu1este po1tran·n o1 estrinseicarsi o no· in sensoclinico, 1cioè sconfinando dai focolai in modo dannoso anche in dipendenza di situazioni di ordine anato·mo-piat:ologico, come possibilità o ineno di drenaggio, permeabilità maggioreo minore ·d i certe pareti ·d i gTianulomi ecc. Che tali attività .esistano è per me assolutam~nte dimostrato dagli esperimenti in animali. Se i focolai stessi siano la dimora o l 'effetto di detti germi è dal punto di vista pratico indifreirellite. È 1certo 1p erò che essi sono da considerarsi pericolosi. RIASSUjNTO

E

CONCLUSIONI.

Già da mol~i anni, !dapprima saltuarian1en.te, in seguito sistematicamente e con frequenza sempr.e 1m1aggiore, l'osservazione <·linica aveva fatto rilevare la non rara associazione ·di molte forme m1orbose e particcr la rn1'ente di quelle r eumatiche 1con focolai infiamma.tori cronici, variamente situati, per lo più nell.ai cavità orale e adiacenze, di per e st essi non di ra do insignificanti e irua.v'\Tertiti o quasi. Gli esperi•mlenti intra:p resi da Rosen-0w ·eJ dalla sua scuola hanno confermato tali 1connessioni, spiegandole colle particolari ·elettività ·dei germ1i, per lo più strept·ococchi del g ruppo viri.d.ans, elettività che costituirebbero la sola se non la principale determinante. Attraverso questo meccanismo si stabilir.ebbero numerose affleziooi del .sistema nervoso, del]'.a ppra rato digerente, orinario, delle vie biliari, eoc. Particolare impo~a1nza .avrebbe il gruppo delle affezioni r·eum.atiche comle artriti, miositi , net1riti, 1


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301

SEZIONE PRATICA

iriti, ecc. E difatti, se si prendono in con siderazione gli studi dei vari AA. sull 'etiologia del roorn.atismo, vi en fatto di fe rmarsi sul! 'ipotesi streptocoocica come a quella che oggi ha il maggior numero di probabilità e alcune forme reumatiche se1nbra no la risultante di un fattor e infettivo, probabilm.ente . treptococcico, e di un fattore allergico. In questo SeJnso parlano decisam ente molte ricerche fondamentali sulla riproduzione di quadri istopatologici a tipo di g ranulomatosi rper via esclusivamente allro-gica e m eglio ancora per via alleI·gico-infettiva, cioè usando gli streptococchi come allergene , ricer ch e cui rece ntem ente da questo istituto si ono portati importanti contributi. Sono . tate cam1piute e ~peri enze personali ~opratutto nel campo delle forme r eumatiche, oculari e a·n che delle vie diger enti e biliari con risultati sfavor.evoli per appendicite e ulcera gastro-duodenale, favoreNoli per coIeci lite, particolarmen te sirnificativi per le form e reumatiche, specie articolari e per le infiamma1.ioni oculari. Quest€ ricer che co·nfermano fo11da1m e ntalm ente l 'esistenia nei cosl d etti foci di germi c l1e introdotti peir via endovenosa negli anicnali, vann o a leder e per azione diret ta o tossinica o mista g li stessi tessuti che si presen tavano colpiti nell 'uornp tLaJ q t1a le i germi er ano tati tratti, guidati da elettività più o m~o specifica, altissimamente specifica nel caso delle localizzazioni oculari. E inducono quindi a s upporre cl1e molte m.alattie del1'uomo, specie n el gruppo delle r eumatiche, sian o determinate da quest o m eccanismo. Sembra mplto probabil€J ch e il virus reumatiico sia effettiWlm ente rappresentato da questi germi (se purie è possibile es. i agiscano come allergizzanti) ma nulla p uò far esclud ere per via dottrinaria che essi lo accompagnino o lo mantenga no solam iente, com e in altri campi della microbiologia aià si r supposto. I~a virulenza 1ed elettività di questi germi sono labili e variabili. Esp erill\enti dell 'A. e di collaboratori dimostrano in m odo 1chiaro, com e si possa in breve trasformarli così radicalm ente (e persino dal punto di vista immunitario) da ottenere localizz.azioni e quadri m10rbosi dc·] tutto diversi , per es. dall'artrite all 'en cefalite e questo deve essere seriamente considerato a'Ilch e in vista dell'aspetto proteiforme r h e assum e in 1patologia umana l'infezione r eum atica. E per venire a coniclu ioni d 'in dole pnati ca, tutto questo com ple so di ricerch e, a parte

eventuali dispareri e discu ssioni di det taglio, deve e, in attesa rli nuovi sviluppi, intanto indurci, secondo il mio parer e, a concedere alla dottrina sulle infezioni focali, seria importanza valorizzando i foci come momento predispouenle-determinante, come localizzazioni, rifugi o rifornimenti di stati infettivi, specie re umatici, e a comhatteirli attivamen te com e tali. Così i m edici e gli specialisti potranno contribuire alla lotta e alla profila ssi antir.e umatica e 1atl tempo stesso contro malattie n·on reuntatich e. Si può dire ch e ·d i fronte al reumatizzato in tutte le forme possibili, al sofferente per apJJendicite, .colecistite, ecc. e anche al sano non sar à da accusare rcome eccessivamente interven tista, ma anzi sar à da jncoraggiare il medico a prescriver e la cura radicale di una sinu~ ilc o di una ton sillite an ch e qua ndo questi focola i n on diano di sturbi , nè a bbian o l 'aria di presentar e pericoli. Potra!D.Ilo invece nascere discussioni nel cam}}() dell'odontoiatria. Qui si tratta qualche volta di sacrificare sen za la certezza della rioom1>ensa denti incriminabili come foci, ma ancora buoni funzionalrr1ente. Natulìalm ente il giutlizio d eve r egolar i a seconda del 1ca so e cioè clella g ravità della sindro me ch e si spera di d el>ellar e, dello stato e del numero dei denti incriminabili. on è n ece sario ins istero sull 'opJ>Ort unità di conciliar e la con servazione colla cli in fezione, di a stener si dalle devitalizzazioni, nei limiti del possibile, dal coprire coli' otturazion e 1cavità n on perfetti im,am ente sterilizZJate e co ì via. Ciò cade naturalmente nel dominio clello specialista. La lotta contro le infezioni focali (e quindi le reumatich e) presu1p pon e il co11tatto tra m edici e specialisti e Ja conoscenza del pr oblema. Specie ai denti sti spetta I 'obbligo (e i migliori e i più moderni già lo sentono) di tenerlo presente, se pure per alcuni 11on ancora deciso , e di con siderare i denti n on ~olo comie o rgani masticatori e sede di soffer enza, m ai a nch e com e causa eventuale di le. ioni a distanza . BIBLIOGRAFIA. Infezi oni focali i rt gen er e: R eumatismo.

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304

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\IVATSON, WILLIA~rs,

PATRIK

and

PicKWORTH

Il. POLICLINICO

F. A.

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REUMATISMO.

1

Vie orinarie.

Neurosi iperalgesica e reumatismo.

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llADEN

..- Interessantissima pubblicazione: Prof. dott. BERNARDINO MASCI della R. Università e d egli Ospedali Ri uniti di Rom a

TECNICA TERAPEUTICA RAGIONATA MEDICA E CHIRURGICA Per

i

Medici

Pratici

Prefazione del prof. AGOSTINO CARDUCCI Meclico-primario e v. direttore sanitario del Policlinico Umberto I, in Roma

XL, Nu?.r. 8]

SUNTI E RASSEGNE.

Na.sa l ancf, orC1Jl focal sepsis in the etiology of gastro inteslinal and pulmonary infective diseC1JSes.

169, pag. 407. ~1lEISSER e BuMPus. F occnl

[1\.NNO

Ripor tiamo l'elenco dei Capitoli di q u r.sto importante libro tralasciando, per ragioni di spazio, tutte le voci svolte nei capitoli stessi: CAP. I. L' assistent,a al malato, pa g. r a 10 . .. CAP. Il. L'igi.eue del mal.a!o, pag. 11 a 22 . .. CAP. 111. L'alimentazione deL malato, pag. 23 a 142 . .. CAP. IV. I medicamenti, pag. 143 a 246 ... CAP. V. C'Ye·noterapia, pag. 247 a 273. .. C.w. VI. Climatoterapia, pag. 274 a 283. • CAP. VII. Elioterapia, pag. 284 a 289... CAP. VIII. Term oterapia, pag. 290 a 309. • CAP. LX. Idroterapia, pag. 310 a 335. • CAP. X. Massag:~io e Ginnastica medica, pag. 336 a 383 ... CAP. XI. ELettroterapia, pag. 384 a 405 . .. CAP. Xli. Psicoterapia, pag. 406 a 411 . .. CAP. XIII. T ecnica terapeutica cutanea, pag. 412 a 454... CAP. XIV. T ecnica t erapeutica sottocutanea, pag. 455 a 480. .. CAP. XV. Id. id. deiL' apparato ciYcoLatorio, pag. 481 a 509. CAP. XVI. ld. id. dell'apparato respiratorio, pag. 510 a 553. .. CAP. XVII. ld. id. delL'apparato digeYente, pag. 554 a 593. .. CAP. XVIII. Id. id. deLL'apparato u:rinario, pag. 594 a 620. .. CAP. XIX. Id. id. delL' app aYato genitaLe, pag. 621 a 642 . .. CAP. XX . Id. id. deL sistema nervoso, pag. 643 a 655. - CAP. XXI. ld. id. dell'apparato m otO'Ye, pag . 656 a 711 . .. CAP. XXII. ld. id. dell'appaYato visivo, pag. 712 a 72t. , CAP. XXI II. Id. id. dell'apparato uditivo, pag. 722 a ;28 . .. CAP. XXIV. Tecnica t erapeutica pediatrica, pag. 729 a 753. .. CAP. XXV. Cure p,.e e postopeyatorie, pag. 754 a 772 ... CAP. XXVI. T ecnica deite m edicatu'Ye, pag. 773 a 795 . .. CAP. XXVII. T ecnica delle fasciatu'l'e, pag. 796 a 818 . .. Bibliografia, pag. 819 a 820 . .. Indice sistematico, pag. 821 a 834.. Indice alfabetico gen eYale, pag. 835 a 845. Volume di pagg. Vlll.-845 (N. 18 d ella Collana Manuali del << Policlinico »), nitidam ente s tampato s u carta semìpatinata, ed a rtisticamente rilegato in piena tela con iscrizioni sul piano e sul Jorso. - Prezzo L. 7 8. Per i nostri abbonati sole L. 7 2, franco di porto.

N. B. - Il volume si può anche ticeveYe pagando le L. 7 8, meàtante un primo veYsamento, in acconto, di L . 3 8 all'atto del.la 'l'ichiesta la quale dov rà 'l'ecaYe scritto l'impegno di pagat'e Je rimanenti L . 4 O in due successive rate mensili di L . 2 O cadauna. Inviare V aglia all'editore LU IGI POZZI. Ufficio Postale Suc• -cursale diciotto, ROMA.

(A.

GÉRONNE.

DeutscheJ Medizinische Wochens-

chrift, 23 se ttembre 1932). Le difficoltà che si incontrano per la diag nosi differenziale nel campo del reumatismo sono spesso gravi, ·ed ancor più gravi sono state rese dall'uso del termine di cc pseudoreumatismo »· Al riguardo non è stato finora tenuto in considerazione il fatto che La costituzione nervosa e lo stato di esaurimento· generale possono da soli provocare neura lgie e :mialgie molto dolorose. La sindrome di n eurosi iperalgesica è generalmente poco diagnosticata, malgrado essa sia stata nettamente definita da Goldscheider anche nelle sue relazioni con il reumatismo. Neg'li individui affetti da neurosi iperalgesica si riscontra un 'iper-estesia· o iperalgesia più o meno diffusa dei tegumenti esterni. Le piccol~ punture, che p er i normali sono avvertite appena come sgvadevoli, riescono estremamente dolorose. Analogamente esiste una straordinaria ipersensihil~tà agli stimoli termicj ed elettri ci. Questo stato iperestesico si estende ai tessuti sottocutanei, al grasso, ai muscoli, per cui ogni specie di iniezione riesce intollerabilmente dolorosa. La pressione su i punti di Valleix, su i tronchi e rami nervosi provoca dolore spesso co ì inten so come nelle neuriti. D 'altra parte la percussione su i tessuti sottocutanei, specie su alcuni punti, provoca intensi movimenti riflessi. Una parte di questi individui hanno una squisita sensibilità spirituale, sono esteti, artisti, ma la maggioranza sono esenti da ogni tara nervosa attribuibile all'isterismo o ad altra entità nosologica. Questi individui possono soffri:re neuralgje o mialgie perfettamente egua~ a quelle di natura r eumatica. Possono avere dolori più o meno violenti, i quali compaiono alternativamente in diversi muscoli, o nel campo di distribuzione di vari nervi (sciatico, plesso brachia}P, ecc. ). Queste mialgie e n euDalgie sono spesso periodich e e come quelle reumatiche risentono l'influenza delle vicende atmosferiche. Nei periodi di accalmia i pazienti sono esenti da ogni malanno , e la maggior parte di essi non ha la consapevolezza dello stato di iperestesia della propria pelle e musculatura. Alcuni individui pvesentano una particolare ipersensibilità del cuoio capelluto, della galea a1pon eurotica, che si estrinseca con violenti mal di capo. Nei cas~ stessi sono spesso molto dolenti alla pressione i punti di uscita dei nervi


[1\NNO

XL,

Nu~t.

8]

occipitale e sopraorbitale. Le così dette cefalee reumatiche per lo più non sono altro che l'espressione di una neurosi i peralgesica, alla quale devono attribuirsi molti casi attribuiti all 'adiposi dolorosa e alle cosi dette panniculiti e fibrositi. In ogni caso di neuralgia o i11ialgia deve istituirsi un esan1e n eurologico completo. Oltre i ben noti egni della neuraste11ia, quali i tremori, l 'e agerazione dei riflessi, la labilità del sistema n ervoso vegetativo, n ei casi del genere si riscontreranno altri fatti: la dolorabilità alla pressione dei tronchi nervosi, l 'iperestesia e l 'iperalgesia della cute, nonchè quella alla pressione di alcuni gruppi muscolari (trapezio, pettorale, mu ~ coli del collo). Inoltre si riscontreranno speciali punti dolenti alla pressione leggera ul tessuto sottocutaneo e nei muscoli. Per la diagnosi differenziale fra neu.rosi ~pe­ ralgesica e mialgia e n euralgia r eum atica b1so(J'na tener presente anche a ltri fatti ch e possono trarre in errore. Goldscheider ha dimostrato ch e n el reuma tis1no musco lare la dolorabilità alla pressione r legata al decorso dei rami ne rvosi cutanei se~ sitivi. Per la pa1vtecipazione delle fibre sensitive ossee ed articolari si può avere oltre alla dolenzia del periostio e delle sinovie anche iperalgesia della cute. Così anch e nel quadro clinico delle mialgie a frigor e si po so110 trovare punti nervosi dolenti alla pre sione, ma e i sono per lo più localizzati su questo o quel inuscolo reumatizzato, e rispettivamente su singoli rami nervosi. Essi n on sono così diffu i ad una gran parte dei tegumenti esterni come nella neurosi iperalgesica, n è sono a ccom.p agnati da sintom i c h e rivelino lo tato • neurotico. D'a ltra parte bisogna tener presenti i dati anamnestici, sopr.a tutto per quel ch e rig uarda il modo con il quale sono scoppiati i fatti m orbosi. È ovvio che l 'accertamento della distinzione delle algie neurotiche da quelle reumatiche h a una notevole importanza dal punto di vista terapeutico, in quanto le prime non si avvanlaO'giano delle ordinarie cure antireumatich e m edicam entose e fisiche. Se le diagnosi di tali affezioni fossero esatte, forse il numero delle forme reumatich e resiDR. stenti alla terapia dimin11irebbe. 1

Sui noduli granulomatosi nella miocardite reumatica. (NoRA

A N DR E IS.

e istologia

305

SEZIONE Pl\ATJCA

Archivio italiano di an.atoniia patologica, gennaio-febbraio,

1932). Nel reumatismo articolare 'a cuto è oggi ormai riconosciuta una i111fiammazion e del r11iocardio con produzione di un granuloma nodulare a peculiare costituzione istologica . Anzi , sulla riproduzione sperimentale di questo g ra-

11uloma sooo appunto basate le ri cer ch e circa il virus del reumatismo. Sulla ootità di questo virus nulla di certo è ancora stato detto e dalle ricerche del Wassermann nel 1899 a quelle d el Birkaung nel 1927 , vari germi furono presi i11 considerazione e ritenuti quali agenti determin.anti della malattia. La porta d 'ingresso sarebbJ data dalle tonsille, con1e dimostrano i lavori di 1F rank e Schuster, i quali avrebbero trovato nel 90 % dei morti per reumatismo un.a forma di ton sillite lacunare. Anch e le cavità •nasali, l'orecchio medio e tutto il tratto intestinale potrebbero permettere l 'ingresso del microorganismo ch e si diffonde poi per via en1atica . La miocardite reumatica si presenta spesso prima di a ltre alterazioni del cuore , facilmente a sociata ad altre lesioni come la pericardite e l 'endocardit.e . Lo alterazioni del miocardio considerate .p ri111a da Romber g e con si t enti in n1odificazioni parenchimatose, furono preci ate da Aschoff e Ta,var.a n el 190±. Que ti 1\.utori infatti trovarono delle formazioni n odulari in vicinanza dei vasi sanguigni, in connessione coll 'avventizia estern a. Questi noduli furono da l1'Asch off ritenuti come derivanti dagli elementi leucocitoidi a'rve.ritizia li, poi, in eguito a studi speciali, specie del Geipel, se ne ammise la derivazione connettivale. Questi noduli che . i formarno srubito sotto l 'endocar,d io possono anch e inter essare il sisterna atrio-ventricolare. Comunque dalla indagine p iù açcurata e completa della letteratura in pr oposito si d educe che, pur essendo la miocardite reu·m atica una entità a ~è, la su a etiologia non è nncora defi nitivamente stabilit.a, come d 'altra parte ne è incom.pletarr1ente n ota I 'anatomia patologica . L'A . pensando di contribuire a l problem.a arlatomo-patolog·ico, h a esaminato 32 casi di miocar·dite Teumatica pervenuti a l tavolo anatomico. A tal uo~po ·preparò frammenti del ven tri colo destro , del si11istro e del fa cio di His, 1previa fissa zione in liquido di 1Foà. Questi prepa rati furono colorati con vari metodi, ma ì m ig·l iori risultati si ebb ero con la colorazione di Unna, T.anzer, Livini. iDall 'esame microscopico risultò che, mentre i processi degenerativi a carico delle fibrocellule muscolari e proliferative a carico del connettivo interstiziale, e ra no se1npre rilevabili; i t i·p ici noduli di sch off si presentarono olo ir1 otti casi, cioè nella proporzione del 25 ~~ . Questo r eperto cara tteristico si nota sp ecialment& n ei cuori rd i soggetti giova ni. Da ciò se n e dedutrrebbe ch e il granuloma di Aschoff prediliga i giova111i, osservazione questa non rilevata finora da altri Autori . Ciò potrebbe spieg.a re la rarità con cui si risoontrano questi g ranulon1 i in confronto con )a maocardite, in quanto i giovani VefilO'OilO generalmente strappati alla fT\Orte. G. LA e\,~..\. 1

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306

« lL P OLICLINI00 »

Reumatismo cronico e ossalemia. (M. LOE P E R. Nutrition, ' rol . III, n. 2, 193 2). L 'ossalemia non può essere discussa. Essa intervien e im.. Ulil. gran num·ero di stati m orbosi: può .aver si eliminazion e <li ossalati per il tubo digerente, con produzione di cTis.i gast1ich e ed intestin,ali, mucorrea e litiasi: elirninazioin e· per i r eni, di calcoli, ·di sabbia e produzione ·di ematur~a1; secondo· ,a lc umi AA. la fissazione sul tessuto n ervoso produrrebbe fatti di d e1pression e .o di e ccitazioni , crisi asmatich e, d1stwb·i cardiaci ; l 'li:nxo·s sicazione g en era le con·d·u1ITebhe a<l una deminera lizzazione e ad una decalcificazicme. 'Dopo ciò ci si può dom an dare se l 'o salemia n on possa anch.ei pro, ocare certe 1esioni ossee e 1a.rticolari di a lcuni r eumatis1ni. Questa question e posta da 'feissier parve d a lui e colla b ora·tori risolta nel sen so ·di poter consid erare l 'ossalemia come la car atte;ristica em a tologica del Teum.atism·o gottoso. Si sa ch ei in i11dividui n orm a li l 1ossalemia rnon raggiwig·e 1 ctgr. rper 100 parti di sang·ue secco e varia co11 l 'alimentazio·n e in limiti assai stretti. Nel dial»ete obie sità, litiasi ossaliche ·del re~e e ·del.I 'intestino , certe ci,1Tosi e niefl'iti, certe 1as1ne, essa si -e1eva a 3,5, ·e .anche a 12 ctgr. (Loep er e Béch amp). Béch am·p e Tonnet nelle cri i subact1te di r eun1aLismo cronico hanno, trovato 0,06-0,04; ni0l re umatismo ·defo·r mante da 0,019 a 0,03. L'ossalemia esiste dun.qu.e in certi reumatismi cronici ed in altri no. È g ià un fatto importante. Si deve rico!lltOscere che q·uesti reumatismi con ·ossalemia non hanno un a spetto clinico speciale. Il decorso è apirettico, lento e oronico. Loe1)er in tre oa,s i di reumatismo con forte ossalemia venuti al tavolo· anatomico, :non trovò, lesio11i speciali. Tt1ttavia la esistenza di una ipero·s salemia presso certi r eumatici cronici non è un.a pur.a e semplice coi n ci.denza. Negli individui normali l'ingestione di grandi qua ntità di alimenti ossalici rµuò da sol.a produrre .gonfiori d elle pi ccole articolazioni ·delle ditia1. Nei r eumatici ossalernrici l ' i11gesti0De di 0,45 cgr . ·di acido 0 ssalico e esagera i dolori a rticolari ed a umenta la tumetazione . Secondo Loeper se è facilei provare il n esso etiologico tr.a ossalemia e 1·e11matismi , ris ulta difficile spi egare il m eccanismo patog enetico. Béchamp e Tonnet han dimostrato ch e il t essuto osseo a ccaparra l 'acido ossalico più ~egli altri tessuti , seqza d·ulbbio .percl1è ·e ss.o forni sce una gran quantità ·d ella calce ·di cui ha bisog110 per Beutralizzarsi ,ed ·eilimin.arsi. L ,intossic.a zioner ossalica n eg·li animali provoca 1un.a ;dim!inuzione n.0t1evole dellla \cal~e ossea (Sarvonnat e R-e battu). Le lesioni ossee perim.entali si spiegiano c·on un rprooesso dj decalcificazio1n e. Loeper , To11net e Schulmann, ha n dimostra to ch e n ei tessuti l'o,s salato di calcio si pu'Ò 1

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lA1 NO XL, N"L ~I. 8J

trasform.are i11 carbo·n .ato ·di calcio; si spiegano così le formazioni n elle cartila.gini e nei te su ti periartl cola1~i , di piccole concrezioni di carl)onato di calcio. Di fronte ialJ a gotta urie.a oaratter izzata dalle Lra .... form.azio•n i di tirato {li soda, Loeper ammette un.a gotta ossa Jica caratterizzata da deformazioni e de]}OSitj ca]aarei ch e r&stano ossalici o ch e evolvo110· verso il carbo,n ato d1 cal. CI O·.

.

Si deve: Len eire conto ch e l ' appo1~to di ac i·d.o ossalioo è sopr.a t utto .ali me.nt.are : son<i) alimenti ossalofori il cacao , il cioccolato 1',a·c etosella , sono alimie11ti ossalig eni le fa rine e gli zuc1

ch eri. Si ·designa n ei laboratori l'acido ossalico col .n ome: di .acido ''l ccarinico ed è con lo ' zu cch·e ro ch e si fabbrica più facilmente. La gotta ossalica è una gotta idrocarbonata. i .diabeltici ed i forti mangiatori di zucohero sono per lo 1)iù ossalurici. · Alo11:nj (SarrdTo) hanno a·ddi:rittura ammesso nell'intesii·no dei microbi ossaligeni. La terapia · deriva da quanto sopra: anche l 'ins ulina pr0durrebbe una ·diminuzione; dell 'ossalemia (Via11e). Il fegato ·c::listiug.g.e ii1 parte l 'acido ossalico , 01n dr si dev0 cUirare, il f-e'... gato ,cf.i- questi m ,ala'ti. La rprecipitazie>ne ,dell'ossalato· di calcfto .d ipende tdalla a1calin i tà dei mezzi umomli ch e l)isognerà combattere. Perr l ' eliminazion1e d eJl 'aqido flortmatasi la piperazina e la li tina ch e giovam.o agli urice· miei, sono dann o<.; i ag·Ji o~salemici ai quali' g io·ve•ranno i~vece : 1trotr0])iDJa e .atophan.

L.

TONELLI.

Rapporto fra malattie della tiroide ed artrite cronica non specifica. ( W. S.

DuNC1\N.

The Journ. of. the Americ.

11edic. Assoc. , 8 ottobre 1932). Fra l 'insufficten za tiroidea inanifesta .e l 'iperLiroidismo con gozzo esoftalm1 ico c 'è tutta una serie di casi con disfunzione ti.Ioidea non fa cilmente Iilevabile e in cui si possono manifestare art.riti croniche non specifiche... Certamente i dolori articolari sono in ra.p porto colla tiroide e coJle variazioni clel metabolismo da essa prodotte, perch-è a11n1entano ·coli ,accentuarsi d-ei sintomi di ipertiroidismo e ·guariscono colla tiroidectomia. Sui disturbi artico lari. si deve amm~ttere in alcuni casi l 'iI].fluenza di altve ghiandole endocrine; così, p. e. , quando essi oom1paiono dopo ]a menopausa naLurale od a rtificiale. Alcuni ritengono però eme anche in questi casi la diminuzione dell '~ttività ovarioa si a ssoci .ad iperattività tiroidea. Macabister ed altri hanno osservato casi di artrite reumatoide associata a mixedema e che migliorava colla tiroidina . Dopo u~ riassunto della letteratura in prop.osito, 1'_i\. . riferisce nn1p,iam ente su due casi


[ANNO XL , ~1 · ~ . 8J

30T

personali di artrite croni ca guariti colla tiroidectomia. ~ella discussione seguita a questa comunicazione ali '83a Sessione ~nnuale d e1la Sezione di chirurgia ortopedica dell'Associazione Med·. A~ricana tenuta a ~e,,· Orleans nel inaggio 1932, H. 'vV. '1:eyerding 11a fatto 11otare cl1e qualche volta si vedono donne con dolori articolari che scompaiono durante lia gravidanza, probabil111ente per n1odificazione della funzione tiroidea . R. Pemberton ha insistito sull 'esisten z.a iii ipotiroidisn10 (reso manifesto dal metabolismo basale basso) in malati di artrite, e R. IBurbank h ia riferito sui buoni risultati da lui ottenuti colla tiroidec ton1ia in ipertiroidei con artrite. R. LUSENA

Operazioni sulla regione delle paratiroidi e reumatismo deformante. ( S1~10N

R. e \V.EILL J. Presse méd., 11 . 22, 1H ~1:! 1 Gli AA. , ricordato come spetti ad O.pel i I

inerito di .aYer introdotto nella t.erapeutica chirurgica, g li intervooti nelle paratiroidi .come nll6todo curativo della poliartrite c ronica deformante, aggiungono ohe talflto questi ii1 l-lussia come Leriche in Francia . ., t.abili,,ano le indicazioni operatorie slllll aumento del contenuto in calcio del sangue. ia Opel cl1e Lerich ei decidono l 'intervento u d1 una el eYazione del t~sso calcemico sopra 11 mgr. %0. i . si però learrendo le osservazio11i di questi autori, sono . . lati colpiti dal ~uccesso terape11lioo ottenuto anche in casi in cui l'esame i tologico del frammento asportato come paratiroide, din1ostrava tratta r si invece o di un framm ento di tiroide o addirittura di urn lobulo di grasso. Questi fatti hanno loro St1go:erito di curare due casi di poliartrite anchil o~ ante con un imulacr o di paratiroidectomia. ~el i)rimo caso si trattava di u11 individuo affetto da poliartrite anchilosante da 5 a 1111i , la calcen1ia dava cifre. inferiori a lla nonna gr. 0,085 %o· Tadiografie multiple dello scheletro n1ette,-ano in e.,•idenza fatti di intensa d ecalcificazione. non proliferazioni ossee rparaarticolari. · L'opc.razion.e consistè n el r~rtare la tiroide e ricl1iudere. IFu troYata· una tiroide fortemente atrofica ridotta ad una piccola massa appia tti ta in 111ezzo a te-s5uti sclerotici , lunga 1 r.01 . o larga 8' inm. Si o ttenne Ull n·atevole n1iglioran1ento .e.be co111inciò d al rriorno doPo l 'oper azione e ·perm::tne tre mesi dopo. Tl ta ""'o calce111ic-0 i1011 h a subito ' 'ari.azioni. ~·e1 2° caso si tratta' a di ·u na d onna affetta da l)Qliartrile a n chilosante a tipo l'leri ferico, so·fferente da 10 anni . · 1

La radiografia dello scheletro dimostra va d e.calcificazione senza proliferazioni ossee. Il tasso calcemico e ra norn1ale 0,098 %0. L'operazione consistette n el togliere un fram -· i11einto riconosciuto a ll 'esame istologico per tiroide normale. Anche in questo caso i otte nne migliora111ento in1mediato .che permane 'dopo un mese. La calcemti.a è rimasta invariata. Gli .autori oon cludono cl1e l 'ipocalce1n ia non è \111a contro indicazione a l trattamento c l1ir u rg ico della poliartrite a n chilosant·e . T11oltre se i buoni risultati da loro otlen1u Li fossero confern1ati ·da altri, coo.verrebbe sostituire n-e1lla cuTa chirurgica della 1poliartrite: a11 chilosante a lla paratiroidectomia, il simulac ro di questo intervento ch e dà ·dei risultati ec. r·e ll enti senza privare l 'organisn10 di ne suna dr llc ue ghian·dole essei1ziali. . ·el l-0 sediuila del 19 ·dice1nbre 1931 della o-· c ietà di Medicina del Basso-Remo il Sin1011. })resenta un 'altra amn1ialata di reumatismo er o.:: i1ico da 10 anni, tTattata .c on 1'isofenilizzazione ·della r egione tiroidea 8 g iorni pTima e nella quale con1·e n egli a ltri si era avuta cessazione dei dolori , scon1parsa degli ed~n1i periartico1.ari. po .. sibilità di n1ovimento fino ad .allora i111 possibili . Ar1che in q uesta a ll ' inler venlo si trovò una tiroidite atr ofizzante. Egli at tribt1isoe il risultato a l risveglio del1a f u11zione tiroidea e forse anche paratiroid ea. .\.11ch e le paratiroidecton1ie e le tiroparaliroide.ctomie agirabbero con lo stesso meccani sn10 . B. P.\nGr. · 1

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Il tubo digestivo nei i·eomatici ci·onici. ~ <CosTE .e 'FoHES'l'JE1\ .. Nulrition, n. 2, 19~2) . .... J

L'esistenza ·di ·disturbi digestivi nei reurn4tic i cr oin ic i è un fatto assai antico, il conqetto. d·ella loro im11ortanza etiolog·ica è invece u1~ '"on ce tto r elati va1ne11te · 1n ode1~no. el r eumatismo .acuto accanto a lle · locali zzazio11i artioolaPi si cominc iò a r iconoscere Uilla loca lizzazione faringea , l 'angina reun1atica, e 11na enterite reun1atica di seinreriforme: reu~ 111atismo degli intestini di Stoll. : Boucl1ard n1ise il r eu1natis1no i 11 rapporto co11 certe i11alattie digesli,,e: egli descri se l& n·odo ità par.aarticoJ.ari tra fialange e falangi11a , i111ili (111a n0n ide11Liche a quel le di Heberden) <·1l è arcbbero dovute a di cr.a ia acida g·en errata ·ctall e fer111entazio11i ga Lriche . · Poi· Gilbert ~ E'oùrni er Jau t iarono il reu1natis1110 epato bili a 1~e, f1;atello . del · r eum atìsmo 1digestivo. La ·noz io11e d ell 'in fézio11e pa 5Ò c1npre più :a l pri1110 piano n.ella etio logia · d el r eumatisn10 cro11ir o. ·Gilbert · .attril)u isce il · reumatismo diges ti~· o o biliare ad tina lo si-infezione intesti-11ale . f.a'''Otita <la u11.a deficienza epatica. L,atL. lualc t eorià .americana d ella infezione focale.


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è in fon·do che un perfezionamento di questa teoria. . A quest a teoria se ne ricollE\,oia Ufil 'altra basata sulla scoperta della anafilassi di Richet: 11on si tr.atta più di ~na semplipe tossi-infezio11e, 1r1a di una sen sibilizzazione allergica delle articolazio11i peI" ·opera di un germ e o .di un veleno venuto da lJn focu s speciale. La vecchia dia tesi .a1tritica non sarebbe ch,e .una attitUJdin e dell'organismo a polisensibilizzarsi (Leri). Il Teum.atismo serico, cqnduce poi al con cetto più ge~era le di artrite proteinica di Besan çon. In tutti questi concetti, secondo gli AA. pocl1e cose son o acquisite, quasi tutte ip9tet i ch e e la più gr.an parte avventurose o in.esatte. I . e infezioni bwcco-rino fairing ee vengon o acc usate ,da molti AA. Ma le statistich e clie din1·ostrano le enor1n1i ff.equen.ze di queste lesioni nei reun1atici sono incomplete· perchè manDano ·di statistich·e parallele fatt e 11egli stessi i:>aesi presso in·dividui non r eumatici, ch e forse ci d a·rebbero delle cifre ugualmente .a lte. È vero che· spesso· nei reumatici si ha una grave perdita dei ·denti, m .a cjò potrebbe "e ssere dovlllto ad una contemporanea localizzazio·n e del r e11mla tisn10 come a-rtrite ,a lv·eo-.dantaria . Gli ef~etti terapeutici, cioè la c ura di questi focolai è ver.am·ente efficace nelle forme. r.eurn.atich e. Gli AA. d 'oltre ocean o dicon o di sì , m a noi Europei .n on abbian10 avuto )a ste.ssa fortuna. Circa le n1alattie dello stoniaco, dal semplice punto di vista clinico non pare cl1e i reun1atici ne sia no co lpiti più ·d eg li altri . Gli ang·lo-sassoni d.a•n no notevole inliport1an.za alla i· pocloridria. L ' ipoacidità agirebbe per alcl111i diminuendo la attività battericida del succo g·astrico. È certo ch e l ' ipocloridria aggr:ava la setticità intestin.a le; essa potrebbe ancl1e .agitre ld·etermina.n·d o UI1a .aisorasia acida (Bou·c h.ard) ch e fla:vorirebbe la decalcificazione. ma nulla ·p rova ch e l 'ipocloridria sia la causa ini.ziale della a·rtrite . L ' influen za dell 'intestino pare m aggiore di quella dello stom.a cio. Esistono C·ertamente delle sindromi enterorenali indiscutibili, n1.a :non è .fa.ci le dimpstrare il ra1pporto di ca:usa a.d .".e_ffe:tto: Spesso ~·uaTendo l ' intestino non guarisce il reumiatismo. Si h a ~nson11ma l 'impressione ch e un rap· porto esista, m a non si può da un semplice rapporto tirare .d elle con clusioni eccessive. Gilbert 1e Lereboullet hanno pr-0clamata~ una 'V·elrità clinica certa assegna·n .do· a certe qligo o polilarlriti su.b.acute una causa epato-biliare. , Non si tratterebbe che di un foc us speciale a~1.a log·o .a quello della infezion e dentaria. o to11 filllare. ~Ja gli a rgomenti clinici , e terapeutici non hanno valore dimostrativo certo . Vi è poi' lo studio batteriologico... della questione. l1n .questo è notevole . :i l f~tto che .gli AA. · nel polimicrobisn10 del.le · y~e :eJ:igestive .si 1 ~iano qu1asi t\1tti fermati ~llq,". ~tr~ptococco .. ' i \IlOO

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[ANNO XL, NuM. 8]

sono.. poi vari rp.u nti ·de·boli i.n queste accuse. Primo: n on si è d '.accordo sulla specie di strept.oc-0cco da incrimina-re: i più d·eigli AA. trov.ano il . virid.an s; .B urbank e Hadjopulo distingupino: lo stre,ptococco e1n1o litico darebbe Ja poliartrite,. il viridans la artrite secca. Birkh,ang· in,rece ha isolato uno streptococco anen'tolitico, ecc. _ Scuote un po' il vedere in criminare delle specie n1icrohiche cosi v.arie, bench è si debba a mrr1etter e, può ·essére, con Rosenow la loro r11utabilit.à reciproca. In con clusione i dati batteriolog ici non din1.ostrano I 'ufficio etiologico dei f.ocol.ai di infezionei ,d igestiva nel r eumiatismo cronico, nè, sopratutto, che il r esponsal1ile si.a 1o streptococço. . Si è pensato allora all'intossicazione di ori· gine intestinale, ma pure essendo in questn con cezione qualch e attnattiv.a , finora m.a,nc.a ogni prova sicu:r a di ciò. Restan·o per ultimi ~ concetti della s,ensibilizzazione d'origine1 intestinale. Molti autori si sono lasciati sedurre dal concetto della allergia : vi è anzitutto come base la possibilità di s•en ~ibiliz zar-e e desensibilillzare l'organ.ismo p er via digestiva : poi l'osservazione · corr ente di poluartritici sensibili a uin dato alim ento; poi miglio·r amenti ottenuti con vaccini entero.gen i ; poi la conoscenza del re.umati... smo .serie.o, delle artriti ~proteiniche, della curi·osa sen sibilità .delle a·r ticolazioni a cause allergiche. I fatti paiono molti; ma l 'interpretazione è ·d ifficile e può essere fallace. L 'allergia è ·un meccanismo fisiopatologico complesso, molto poco conosciuto, vi sono troppe cose vari.abili, troppo c·ose proble matiche in essa p er accetta,rla se non com.e ipotesi etiolo· • g1ca. In con.c liz.sion,e : nè la clinica , n è i risultati

terapeu1tici permettono di precisare con sicurezza i caratteri , I 'importanza, la frequenza del reum1atism,o digestivo: lo stato reale del proble·m a è lungi dalla sua· soluzione . L. TONELLI.

Fibrosite e 1·eumatismo muscolare. (C. W . BucHLEY . The Aractitioner, genn . 1933)

Le variazioni atmosferiche possono solo ·predisporre alla febbre reum~tica; nella così. d~tta fibrosite , che colpisce fascie, aponeurosi e ten -: <lini ,. l 'influe.n za delle variazioni .atmosferiche è notevolmente' maggiore. In quanto al reumatismo n1L1scolare, ·q uesto è facilitato anche da stra.p azzo n1uscolare in soggetti 1lon allenati, da traun1i più o meno notevoli. Altra causa predisponente è . il vestiario inadatto. Sono innegabili a n che fattori ereditari. 'Nella diagnosi differe nziale dèl reun:i.atis..m o muscolare bisogna escludere la ·spondilite (specialmente se i dolori sono .a carico d~i mu~"olj del .collo).f i . difetti oculari (che possono ~~~e cefalea), Iè ton silliti (che po~ono . dare dQ'~pri


SEZIONE PRATJ C \

al coJlo). 'e i do lori ·on o a carico dc11E.' ·1>a1Jc,

bisogna poter esc lttder~, la n eurite. Il dolore alla po rzion e dor sale 1p1u b assa e sacrale è a r duo p er la di.a gnosi , dovendo escludere le di strazio11i i1 luscoJa ri , le sp ondiliti, le artriti sac ro-i liacl1e, l 'a cesso perirena le, la n1eta ... ta _i o~sca cli tu111ore 1na Jign o prostatico o d i a ltri orga11 i. J.a fibros ile delle ma e g Jutee i I) UÒ coufontlere colla ~ ci.a tira. La ct1ra n elle for111c .ac ute i lir11ita al ripo o, alla 1) urga , a~a di eta leggera e .a d a.ppli~~i?~i calce locali . Si l) UÒ anch e dar e dei ~a J 1c11 LcL, dell 'a to1)l1an. lile è <ln ch e l 'immo bili zzaz io11e loca le con un cer otto adesivo. _ elle donne di m ed ia età è freq t1e11Le t 111 disturbo de11a tiro id e, e a llora '"' 0110 u til i a li e~ tra tti tiroidei e i prepara ti iodici. .\ elle f'o r111 e croniche, utili le appli r azio r1i di raugi ir1 fraros i, o di dia termi.a, o la ioni zzazio11e C'On ~a licila to di ... odi o. Il rr1a saggio IJ UÒ eb~ rc u til e e ci sono dei n oduli. \'ell 'alin1entazion i de, 1011 0 e ilare Lutti gli ecce ~ ... i, vecia lmer1 te dei carboidrati. I vaccini sono utili se i tro,·a un 'infezione focale. La c ura in 1111a tazio11e lerr11 ale è cerla111ent e n1olt o efli cace 11elle f o rrn c cror1i cl1e. R. LusE A .

Artriti croniche con speciale riguardo alla terapia vaccinica endovenosa. ( ~l ..\CZ\I DL'.R \ VETB ERa1· e

B . .T. C1.A \\ so'. A rc/1. irtter11. m ed ., febbra io 1932). Non vi è an cora acco1~do ul] a e las ificazio11 c dr Jle forn1e ch e va n no otto il n on1e di a rtri Le croui ca · anch e i da li a natom opatologici n on se1n bra {10 permel lere conclusio11i preci e: i fa tti a ti•p o pre, alenle1nente p ro lif~ rativ? parla110 j)er la na tura in fia n1m~ to ria e infettr~a deJ provc15_0 ; i fatti invece a tipo degen erativo e l'eg ressivo non si inq uadr~no Lene c?n un<.\ g· e~ n esi i11fettiva della t'orni.a. Pur tuttavia non pu.ò €5r 1udersi ch e i due ordini di fatti possano r1cono ce re una cau a comune, in questo caso in retti va . Partendo da tale concetto e in attesa che ricerche ulteriori possano portare luce sul1'a rgom ento, e in base a'Ilch e ai. risultati .ot.tenuti finora m ediante un tratlarr1ento vacc1n1co 11el reum.atismo arti cola re ac uto, g li A. condu l'scro le loro osservazioni su un centir1a io li~ ~uaae tl i a ffetti da a rtrite cranica {)ei rigua r <l t parlicolarntenl e degli e ffeUi ,d i un tr.attamento vaccinico e eg uilo per via endo v e11 0~. l ~a : zienti vennero so lLoposti ad accurate indag1n1 ge neriche € .sp ecifiche di l~bor.a~or~o, come . esaini ra•iiologici delle a.rt1colaz1on1 . .af~ette., err1ocullur.a cutireazioni con sospens1on1 dt ~treptococc~ viridan s, potere aggl~~inante del siero di fronte allo streptococco v1ndans. DaJ punto di vista clinico venne tenuto cont? de~la durata dell 'affezi on e , de i dolori , della d1ffus10. n e della form a, de l g rado di alterazian1 articola 1' i. 1

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G i;\ la semplice c la ificazio11e d cl le si11gole forruc si presenta ·p iena di difficoltà: secondo alr u1ti vi sono rapporti tra reun1a tismo acuto in retti vo e .a rtriti cronich e, sec-011do altri n o. l 11 n·ener e g li elem en li di giudizio son o dati <laJ fat to ch e l 'endocardite è con comitanza c1ua ·i co ... tante n el reu·miatism o fellbrile, m entre generalmente m an ca r1 eU 'artriLisrrto cror1ic:o; i•noltre n el reuma Li· rno febbrile le co11.dizioni a rticolari n on rimangono stabilrr1ente corn1u·om esse. Pur tuttavia esist ono casi ch e non si pre&ta n-o a·d u11a n etta differe11ziazionc : for111 e di a rtriti cronicih e son o .a-ccompagn-0te da endoca rdite; casi di r eumatisrrw febbrile con endocardite presen tano ma nifeste alte razioni a rticolari di .tipo cr onico; .s i hanno, in altre parole, molti casi ch e rappresen tan o carne dei lerrn ini ~nterm edi tra i due g randi g ruppi . {,e indagini ra diologich e ha nno dimostr.a to la presen za di tutti i vari tipi di lesion e, e l ' i~­ dagi ne radiologica ste sa n on può essere considera la come elem ento e m ezzo sufficiente di d ifferenziazion e in ogni caso: generalmente . carse so no le alterazioni radiologich e n ei mat~lli g iovani a differ enz.a dei vec-c bi : in questi 11 l ti rn i prevalgon o le n eoformazioni ossee, m eni re n ei pri1ni si h-0nno più spi ccate lesioni della i·no viale e d ei t e'"' uti p eriarticolari . l)a l p unto di vista etiologico vi è una g ra nd e di parità di opinioni : vi è però atlualrnente LPnden za ad asser11iare semipre m aggiore imfJOrlanza n,gli streptococchi: s.pecia le signific.a l<> hann o le stati stich e di Rich ards ch e trovò 11 el a·n o-ue di p erson e con ar triti cronich e con 11 otevo J ~ frequen za lo streptococco viridans, e lJ nell e più re-centi di Cecil, Nic.hol ls e Stra insby che colti' ar ono . tre1Jtococchi dal san gue nel (i2 % dei casi. e da1le a rticolaz ioni n el 67 %. ·\u ch e g li AA. colti vara no streptococchi n el :>O ~~ dei loro ca.s i, ottenendo ·d.a altretta1rte µe rsor1e n ormali err1oculture positive per lo . lreplococèo nel 2 %: dei 35 .casi ~O Il em o?ullu ra positiva n ei soggetti d1 a rtrite c ronica , un ca .. o era risultato positivo per lo streptococco errtolitico e 34: casi dirr1 ostrarono la prese•nz,a di streptococchi viridans o anemoliLi ci. Dal pu11to di vista irr1rnunitari o g l.i A~to~· i Luùia rorlo le c.utireaz ioni e le agglut111az1on1 , fuce ndo ri cerch e compara ti ve in questo sens > pri11.'n e dop o il tra lta!l'tento va~ c in.i ~o . }ler le agg-lt1tinazioni venn e c1n1en tato 11 ~1~ro co~tro una ospen_sione di streptococco v1 r1dans isola lo dal s ang-ue in un C<\So di. reurn atisrn? feh: hrile acuto: il poter e agglut1nante medio d ei sieri d egli ia rtritici croni ci prim.a del . tJ'attarnenlo vaccinico rist1ltò di 1 : 132, dopo 11 tratLarr1 en to, di 1 : 11 ,.525 . Le prove cutanee ( intra d e r~ o reaz ione) ve~­ nero fatte usando una sospen sione d el medes11r1o ceppo di streptococcl1i usato per ~e prove fl O"<Y]ntina nti : ri sultò una ce rta n1ngg1or pe r1

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u Il.. POLJCLINI CO »

centuale di prove positive n ei soggetti con arNon sembra, secondo gli AA., che q.uiesti ritrite cronica rispetto ai controlli. ~'liltati siano riferibili esclusivamente ad una. Per il trattan1ento vaccinico gli AA. partire-· terapia proteica aspecifica, da,ta la differenza no dal con cetto d ella infeziosità delle artriti coi risultati ottenuti usando nel trattament<> croniche e dalla c.utireattività di qt1esti amma- delle artriti croniche il. va.ccino, tifico. Nè d'altra -parte sembra possa parlarsi di terapia speJati di fronte .a sospensioni di streptococchi ch e dirnostra la loro ipersensibilità a questi ci·fica in sen so stretto, ben.sì, sempre secondo germi: e i11oltre, .d al risultato sperimentale di g li AA., di una teraipia parzialme.n te specifica. .. CH. ricercl1e ·preceidootemente ·Condotte sugli anirt1ali di laboratorio. ·II trattamento endovenoso venn e condotto iniettan·do dapprima ogni 5-7 RENI E VIE URINARIE. giorni per cinque volte, generalme nte 100 miRene policistico. i ioni di germi u,c ci.si; suce:essivame·n te le iniezioni v.a1tno distanziate tra i 7 e i 14 gior11i (Considera~ioni diagnostiche). e le dosi salgono gradualmente da 100 milioni (G. OLIVIERI. Riforma Me.dica, 6 agosto 1932). $Ìpo ad 1 miliardo, ma generalmente non oll re. Durante il trattamento vaccinico eir1dovePer la varietà della sintoma tologia clinica e· noso furono · riscontrate delle r~zioni a. . tipo fuTuZionale, il rem·e :pol~cìistico n,e ll 'adulto coP.revalentemente general ei con brivido e febstinu~sce in 1pratica una ·d elle affezi·oni di non ·fabre a distanza di qualche ora ·dalla iniezione, cile diagnosi, senza l 'au silio di indagini spe- · ma 1nai furono osservate reazioni immediate ,cia li. In· lime!ai generale si •p uò dire che I 'in~ ' tali da r ichiamare il tiipo della reazione ana- sieme dei s~ntomi con ~ quali si d elineia il _quafilattica da siero: brividi e febbre durava110 dro mo,r boso (poliuria, .albn:mi11uria, sindrome q.L\.alch e or.a. Qualche rara volta .com p a rve volenta ·di insufficie nza 'Penale, ematuria, dolol'rli to., diarrea , na use.a, cefalea. ri , ecc.) può guidate alla esatta diagnosi solo. Vi furono poi dei casi (circa il 25 %) cl1e quan,d o 1sia stata rilevata all 'in·dagiinie cliniJCa no11 p resentarono affatto r eazio·n i di a lcl1n ti po. l 'esistenz.a di 'll[lla tumefazione renale, ·sopr.a.tut1 ri.suJtati ottenuti ve11go110 opportunamente t-0 ·se questa si percepisca bilaterale, e l 'org~~ co1nrpentati . no in.g randito presenti superfiçi~ irf_e g_o lare, p~r~· Ri.coi:-dato ch e i r11alati trattati con vacci110- noccoluta. Quale caratteristica funziona le de ltera1>ia streptococcica e11dove·n osa e rano stati l 'affezione viene riportata dalla maggior .p arte più o meno tutti prece dentemente sottoposti a degli AA. una deficiente elim1inazione delle sosvar.iate terapie fisiche e anche jmmU!Ilitarie stanze colo:romti in evidente disaiccordo con . la (trattamento con \racc.ino tifico con risutalti. eliminazione ureica ·p er lo !Più no.rmale. . s favorevoli ), sen za aver tratto particolare benePatogin.omonic.a dell'affezione è ritenuta i'e.: ficio, ei ricordato ancora ch e nel giudica re del siis tenza iilel sedimento urina,r io .dei cosid~tti risultato di un trattarr1e nto terapeutico in oasi « coripi a ,r osetta » (corpuscoli microscopici a di artrite cronica va sempre tenuto presente strie c onoentrich e e radiate corr reazioni di sou 11 fattore psicologico, di n otevole im•p ortania, stg_nze a rniloidi) trovati da Jacob, Davidson , gli AA. dic.hiarano di aver fondato il loro giuAskanazy.. nel liquido delle. cisti estratto · çoii dizio sul miglioramento conseo!J'1U~to in seguito }131 puntoca ·esploi'lativa e da altri AA nell 'uri1na a trattamento vaccinic0 : 1) da lla . diminuzione dei dolori; 2) da l [}etto aumento d ella motilità di individw affetti da rene policistico. Allorch.è la tumefa zion·e bilatera-l e e clin·icaarticolare; 3) dalla possibilità di ripresa della dea·m 1b ulazione; tenuto conto di questi criteri men te rileva.b ile ha superficie ·- irregola·r é,,_ degenerici_, risultò ch e il 75 % d ei malati riportò corre 1COn apparente stato di b·~·essere déll 'in·da l t r.a tta111er1to sicuro miglioran1ento che il fermo o ·s i acco·m pàgna a dolori ; poliuria, · ~ÌJD­ . ' drome di nefrite cronioa , ecc. , riesoe agevole r11r1 anent~ 25 % n_ Qn presentò alcun migliora1nento, .a lcunt m .alati ainii a:vendo presentato I>orre la diagnosi. Nonpertanto · anch e in .siun certo peggiora.me·n to, ch e tuttavia, dall' ar1- n1jli eve:nien.z e l'errore può talvolta aver .luogo ~ Dubbia e comrpl~cata , talora ad·d irittura in1clament-o clinico della ~o.xma presentaJ;.a , non deve essere giu·dicato probabilmente n1agg·iore 1){)ssibile si 1p resenta liai ·diagn,osi aliJorchè 1a tlldi q~ello cl1e sponta11eamente sarebbe i·n terve- mefazione renal~ si presenta o viene rilevata il c'a teterismo deg~li · ure- . nl1to ·anch e in asse11za del tratta111ento vacci- in un sol lato. ni.c a. Generalme11tè il 1niglioramento intervie- teri. 1~i potranno elimiinare l 'idrònefrosi ed ìn. ne già .dura·ntei i rprin1i trattame11ti , solo in maniera generale trultte le ritenziòni- renali; -ma· qua lch e cas.o esso ess0r1·do inter venl1t.o tardi v~- n ell 'ordine dei tun1ori, fra 1llil cancro, un tumore · piararenale, u·n a · cisti ·da echinococco 6 n1ente. , pel conteg·110 d e.lle agglutin~zioni prima e un• rene poli1cistico la diagnosi non sembra possihil~ che solò quando il tumore è conosciuto. dop.o . il tr~~ttame11to è g·ià stato d e.t to; le . irr~ra­ gran numero !di ann,i; essend-0 la lénta dérn1·o rc.azioni nei ca-si trattati, ·positive i·n tutti da l)rima del trattan1e nto, .d iye11n ero successiva- evolÙzione qrulasi particolare del rene :p olicistico. Allorchè la malattia -policistica ·s i aaoompaine11 I e i1e ~·at:ive o '3i. ridussero n otevol1nente di gna .a d 1nfezione e •s uppurazione, l'esatta diainten sità in oltre la metà dei e.asi. 1

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.gnosi il più delle volte si 1può fare soltain.to dopo la lomlbotomia . Essroltdo la puntu·r a e plorativa sconsig liala <falla maggior parte degli AA. perchè non se1n · pre innocua, molto interessanti e utili possono riuscire in simili casi le indagini uroradiologiche. La radiografia sempl~ce può rendere taJora utili ervizi mettendo in evidenza Ulll 'ombra renale ingrandita con su,p erficie irregolare e oontorn·i protuberanti. Maggiori aettag li sooza dutbbio potrebbero ottenersi asso <'iando in,da.gini uro-radiologica e .p neumo-peritoneo, se il metodo non si pre entasse non. privo. di pericoli. Attualmente i migliori risultati .. i ottengono con la radiografia di contrasto (urelero-pielografia retrograda). I reperti ottenuti dai 'ari AA. non· c oncordano perfettamente, a causa dei vari stati di evoluzione della malattia durante i quali vengono esegit1~ti e .a ca usa delle peciali modalità delle lesioni. · I pielocrrammi po sono assumere la forma più diversa: zampa di ragno, molino a vento, forn1a di foo-lia per la dilatazione e 1'arrotondnrnento dei calici, ecc. J tumori del renie, pur fornendo ordinaria· 1ne1tle reperti pielografici iahbastanza caratte· ri ,tici (irreigolarità di 1oontorno e difetti di ombra del bacinetto, r estringim1e nto o dilatazione d el uo lume, amputazione di alcuni o tut Li i calici, spostamento mediale d ell 'uretere. ecc.), J>OS ono talvolta presentare p ielogram n1i simili a quelli ch e i ottengono nel rene 1>0li ci ti co. In questi ica i, l'esistenza d 'altera· zioni pielog raficl1e bilaterali costituisce valido crit erio diffe r enzial e per la diag nosi della m a lattia policistica. ~es un grave ri schio offre la uretero-pielografia r etrog-ra da bilaterale purcl1è venga delica ta1t1 ente e eg11ita, iniettain do lentamente la sostanza. opaca; in caso di marcata in sufficienZ<l renale è consi ()'liabile praticarla iprima in un lato e poi n ell 'altro in due sedute più o m eno distanziate. T,'uroRrafia discendente in genere meglio accetta agli ammalati e di più facile esecuzione, dfi in aenere risu1ltati insufficienti . C. ToscANO.

bulbari , a le ·ioni cardiache, a insufficienza urrenalc acuta . E certamente queste lesioni i nterveugo t10 in vari casi. ~1.a le lesioni renali, ·ccondo gli AA., sono le principali responsabili delle forme. n1aligne e l 'azotemia, seguita nel decorso della n1.alattia, come feoero es.5i ed altri dal 192± in poi, n~ è, l ' esponente. L'azo Leu1ia è aun1e1l tata i11 tln i1otevole i1un1ero di difteri ci ed è spesso ·uperiore a 1 %o nelle forn1e mortali. Gli AA . .11anno . studiato tutti i casi mortali di un emestre, compresa l 'osservazione anatomica . Hanno veduto 6 casi con lesioni renali e surrenali, 2 casi co11 lesioni re11ali, surrena1i e cardiache, 3 casi con lesioni renali: e cardiache e 1 caso con sole lesioni: renali. L'evoluzione della malattia è stata sempre r.a.pida_: da 4-10 giorni. I reni si presentavano con gesti, a volte con focolai e1n,1rragici, raran1ente ·co11 lesioni inter.. tiziali e glom erulari, mentre spesso ci sono le~ ioni epiteliali dei tubuli. 111 tutti i casi c'è stata oliguria con albuminuria e cilindruria, e qualcl1e volta ematuria. L'azotemia è stata di 0,4 7 in un solo malato, m entre in tutti gli altri casi è stata da 0,87 in su (fino a 2,80). Ci sono sintomi che si devono interpretare co1ne ure1t1ici: anorc~sia, vomito , diarrea, ray>ido di1n.3gramento , so11nolenza e a volte conv11lsion i. (:i fu anc11 ~ , pe,, o pallore e a tenia. .l\ifai (~ lteync-. Loke i1è .altri di ·turbi respiratori. Ci sono anche segni a carico delle surrenali (ipo te11 "ione, ipocolesterinem·ia , ipoglicemia , fcn on1 e11i ~ i11 co 1)ali), del cuore, del fegato , d el ·i tema nervoso . Però sempre in tutti i casi gli AA. ebbero lesioni renali, non ebbero i.n lutti l e~ioni di altri oraani. Per questo essi ritengono che le lesioni che determinano la ma1· a n ità della difterite sono pluriviscerali, nta pf' r ordine di freque11za e d ' importanza spetta il 1)rimo posto ai r eni ; poi vengono le surrenali e poi il cuore. Praticamente, .l'azotemia può costituire un elemento progno tico, n el sen so che azotemia 5uperiore a 1 che si ma ntiene così alta anche ad un secondo esame è di prognosi certamente infausta . R. LusENA.

Considerazioni sulle difteriti maligne mo1~­ tali. Valore delle lesioni renali e dell'a· zotemia.

Regime dei nefritici.

1

(J. C~HALIER, ~ I ER.

LÉVRAT, FRoMENT e

RoMA -Mo1'l·

Annales de Médec ., novembre 1932). Dal 1926 è stata notata un po' dappertutto una recrudescenza manifesta della difterite, ncn olo per numero dei casi ma anche per la frequenza di forme maligne e aumento della 1nortalità. Le lesioni renali sono importanti per spie gare i casi maligni e per lo più sono state prese in scarsa considerazione, perchè le forme mortali i attribuivano a lesioni tossiche

(fn E. Le .'Jcalpel, n. 11 1932) . L 'A. che h.a già 40 anni di pratica medica e ch e ha visto la continua evoluzione del regime delle nefriti, fa una comunicazione alla Società medico chirurgica di Brabante. Cinquant 'anni fa non si disting uevano che le nefriti acute, subacute o croniche, e per tutte le albuminurie indistintam en te vigeva il in otto: cc letto, latte, acqua e non una goccia di alcool » e questo era pure il regime delle gastriti, delle enteriti, di vari stati febbrili , dei cardiaci, degli ep atici e dei vecchi e dei bambini. Oggi molto è cambiato e ci si deve liberare


312

« IL P OLI CLINI CO »

a ncor p iù del bagaglio a11lico: bi ogn a e ser e n1oderni se11 za paura e e111,a l ra dizioni . Diver si ti pi d i a lb t1n1inurie !'i d i ·ti11guo110 ogni una d ell e qua li richied e un tr.atlam ento particola re. L 'a lbu111i11uria brig tica è la i)iù frequente e più resisl ente : g uarire u11 p r ocesso brig tico è impossi bile qualsiasi c ura si faccia. Si tra tta piut tosto di ritardare l 'ure111ia r id uce11do i sali e ] ' urea e questo si ottie11e non col r egin1e la tteo solo il quale è sl un regime d eclorurato m .a è ricco cli a zoto . Con vier1 e d ar e sostan ze fec ul e11 Li, g ra i, zucch eri , frutta e legumi, occorre inoltre un ' minimo di 60 g r. di p roteine al dì , a ltrimen ti l 'aminaW.to bruc ia le proprie pro teine, e <1uesta qua ntità può esser e da ta o da due li tri di J.a tte o d a 300 gr . di carne o d a G UO· va . Nella ;celta delle protei11e da d ar e è pru cl e11 te, m a n o11 obbliga t.orio da r e 100-1 50 g r . di carne n on importa di q u ale carne si tra tti. Per le b~vande si può p ure con ced er e u11 1)0' di alcool , per esempio un bicchiere d i vino d ';lrante il pasto in cui si m a n g ia la carne , c iò non si sarebbe mai p ermesso n el secolo scorso , e si può anche dare un p o' di ~ f.1'.è., cl1e serve a sost en er e il cuore ch e nei n e fr1t1 c1 cronici è semp r e interessato. Si d ara nno poi piccole dosi . di diQ"'Ìtale e . si a iuter à il. sonno con, o un po' d1 garden al. D1 q ue lo reg1n1c un po la r ao g li ammalati son o co ntenti e n on e en do 'Om essi b ruscamen te a die ta r igor o ·a r estano pieni d ' illusi oni . . · Altra a lbuminur ia, distinta da quella br1g tica, è qt1ella g ottosa n ella qua le il r en e non diventa in sl1fficiente ed in cu i n on è necessario il r egime dei b rig tic i. Si tra tta d i u omini u lla cinquan t ina con stato gen era le buono , con cuor e ch e 11on si ipertro fizza, e con pression e spesso bassa , questi casi h anno prognosi. an cl1e . ?1ig lio! e e d opo 5 a . di dura ta n on s1 può p1u dubitar e di questa forma gottosa, n on si tra tta ~i n efrite c ron . brig tica , e l 'ammala lo p u ò r11)rend er e il regime o rdinario. C'è poi l 'albuminuria senile: ch e c i p uò esser e lieve d opo i 70 a . con poliuria ed a n ch e con iperten sione : an cl1 e qu esta f or111a 11on merita un regime stre tto e a m eno cl1e no11 ci sia una n ecessità assoluta, è reo-ola d i p rud enza n on toccare il r egime d e i ' 'eccl1i. Ci sono poi le nefrit i e le 11efro i i.11 cui t u tto il tessuto r en ale è unifor men1:en te malato , glom eruli e t11buli ; di q u e te il i)r in10 . . in tom a è l 'ed em a cloruremico. Nel period o di s tato il r eg·im e d eclorurato col latte ha Ja su a applicazione, 2 litri di latte non contengon o ch e 3-4 gr. di sal e da c uc ina: c1ues ta quan tità d i ]atte non è d a UJlerare, anche per il contenuto albuminoideo del la t te _te so. Per le calorie mancanti si p u ò dare zucch ero, bevande dolci , cr ema di latte, sostanze feculenti. Quando gli ed emi son o scompar si si p u ò a l]aro-are il r egime, cercando di stare sotto a1-

la capacità d i elim inazio n e, che si può contr olla re d osando i c loruri ia a digiuno che d opo un ap porto volo11tario di cloruri. Nella neJrosi lir)oidea poi conviene un r egim e sen za a lcuna restrizion e r enale , ricco di a lbumine per compen sare la perdita abbonda n te di essa, n on essendo la n efrosi lipoidea una mala ttia r eHale. Lo s tesso regin1e ]ibero si addice al r e11e .amilo id e, n ell 'alhu minuri a d ei diabetici, deYe pTev,a lere il r eg·ime diabe tico, l 'alburruinuria 11a in quel caso minore peso , può essere in r ap porto co11 piccole c risi di a cetonemia. Nessuna diet a r en ale pure si farà in una albuminuria ortos lati~ bene acoertat.a, e cosi nella tuber colosi r en a le ch e deve essere presto rico· n osciuta e con segnata a l chirurg o per la n efrèctomia. L 'albun1i11uria d ei prostaitici poi non esige a lcuna dieta particola r e, all 'opposto di quan to si faceva una volta. Nell 'albuminuria gravidica, d ov uta eco11do l 'A. alla stasi, per Ja p ression e d ell ' uter o sug li urete ri, il rimedio n on è i] la tte e il letto , ma il letto solo , r e· stando c ioè a d arti orizzontali ed alternando la posizion e sul fian co destro e sinistro. In casi di r esis tenza della forma si potrà ricor r er e a l drenaggio permanente d egli ureteri con una ondi11a speciale. Qu ando 1poi si .arriva a d una ma la t tia ren a le a' an za l.a inc urabile si può dire agli amm a lati con Naun yn « F at e ciò c h e ~-ol ete en tro cer ti lin1iti ». CoRELLI. 1

Il t1·attamento della calcolosi nell'urete1·e inf. (J. DELHI N<~ER BARNEY e R. Cn urE . Journ . of (f r ol. , vol . X"X'' · n. 2). ' ~i t ra tta d i 123 o serv.azioni di calcoli deJ1'ureter e fatte d agli AA. tra il 1920 e il, 1 ~ 3 ~. Nel 9, 75 ~lo d ei n1ala ti era avvenuta l ·e l1m1n azion e .spo11ta11ea dei calcoli , prima del ricovero d ei pazienti n ell 'osped ale; e in molti altri l 'elim inazio11e l)Onta nea si è verifi cata du rante la degenza n1a a ll 'i11fu ori di ogni m anualità . Da1)prima si è cer cat o di n on ricorrer e al1'operazione, m a di tentar e un trattan1 e~to e 11 dosco11ico. Così in seguito a mano':~ c1stoscopich e _ono tati eliminati 40 calcoli in 35 m alati. P er aiu tare l'eliminazion e si sono pro\ ati strumen ti ia emplici , sia compli?<1ti; .tra i più utili e pratici sono quelli con uncino ,. in .quanto h an no i mi crliori r equisiti. Infattl. bisogna cl1e c on Jo strl1n1ento si 1)0· sa modificar e la posizion e del calcolo , dila ta re il lume ureterale e quind i estrarre il calcolo stesso. Si sono u a te 1 o 2 sonde ureterali lasciate in p osto d a 24 a 72 h. e in certi casi si è do' 'uto r icorrere all a sezione del m eato uretera le o con l e forbici o con la folgurazione. . T utte le Yo]te ch e il trat tam ento suddetto r11


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ma e se11 za effetto si ricor e a]l 'operai'i o nc ( 7 :~ operazioni l'>Cr 80 calcoli i11 72 i11alati ). Le inci ... ioni più adoperate sono ·t.ate quella di Gibson ~ quella di .T tidtl r hf' 11anno iasc\1 na. vantaggi e vantaggi, e precisamente la prim.a ha ili va11laggio di dare un a ccesso diretto su lruretere che però non può essere apert.1 co ì ir1 }) a s o con1e permette I ' inc isione di Judd " con la quale d'altro lato l 't1ret.er e .. i re perta più difficilme11te. La fi ~tolia del! 'urete re ha una durata 111edi·l di cirra 16 g iorn i e indipendentemente dal l'eseguita o no t1lura dell'uret er e ~ l e ..... o cl1c' in .J: ca i è rima lo aperto lasciando u11a 0 11 · da nel uo lume. .A.lr un e volte, a vendo ina,·verlitamen te pinto il calcolo nella Ye cica , si è poi e tratto col cisto ... copio o con 1'aspiratore. In tutto si sono perduti 4 inalati: uno a 11· 1iano per choc ; un altro p er ul cera gastricJ. perforata e uremia; dt1 e durante l ' operazion e . ScANDURRJ\ .

CBNNl BIBLIOGRAJllCI. V. !F rscaL u. H. car...ossBERGEJl. Handbuch der Chemoterapi e. l~rster Teil : ft1 etallfreie organisc lie l'e·rbin clung en. 1 vol . i11-&'0 , di l)arr ine VIII-:357. Ed. « Fischers >J, Leipzi a. Prez . zo 1>er ~o tto. cri ltori alle 3 parti: ~f . 29; prez zo ro1nrn cr c ia le a opera 111timat.a: ~I . 34. La cl1e1t1o tc ra1)ia è riccl1issima di pro111 e e; ba li l">e11sarc ad alc une d elle su e conqui t e [)iÙ signifì cative, co1ne g li a r ..,enoJ1enzol i , !a t1i1.>afla,•i11a, la pla n1ochina, l'alebri11 a ccc. 0111>e rl :\ 11t o 1113n ca va una tra tt azio ne ge11erale ull a a ·ta materia: g li A:.\ . i o n o assunto j} difficili ._ j1110 compito di co111pilarla . ~oti a1 11 0 < ht' il Fi ,rl1l dirige un R e parto n Ila fa.b bri ca . ch ering-Hahlbaum e che l o r hl o. s · })erger fa parte dell'Is tituto Federale cli 'anità :1 l ~~ rlino-Dal1l e n1 : il cbi111ico e il 111 cdi cc> ~i ro n 11 1 e I ~'n 0 . Il lavo ro ri ulterà di due sez ioni: un a genera le ed una pecia le; ora vede la luce !'l µrirrta parte d ella ezion e special e, e co11ce rn ' i cornposti o rganic i privi di metalli . E ssa com· 1>rende 12 capitoli riguardanti i d erivati d el la chinolina, della chi11ina, dell ·emetin-0., d eì1'acridin n. cle ll 'urea. i compo ti c lor a ti , o-li flcid i gra. i, o-li aminoacidi , varie so tanze coloranti, i s ieri d ' uon10 e di scimmia , ecc. Il lavoro ·Ò straordin a riamente ricco di (lati ; ba ti rilovarr c h e tra g li a11tim.alaric i, o ltre la cl1inin a e 11u1nerosi rirrtedi .. i11l el ic i , so no prese in esan1 e 18 j)ia u tc o g·ruppi di µiant e tra loro di. s i111 il i. L a })ibliog1·a fi a è l11 olto co•

p1os.a.

Qnel'lo ramo di r icercl1 e, il qu.a le ri chied~ largh e.zz-0. di m ezzi , è quasi del tt1 tto lrasc11rato ÌJl Italia. ar ebbe de iderabile ch e i provvedesse ad i 11. t at1rarl o, in rag ione d ell 'importanza a. sunt.a e ci egli svil11ppi prevedibili.

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313

1'EZ.IONE PJl.\1 l C \

, ,F.R'\'F.Y.

lf . M i.i LLER. Theoretisch e k/j1iische Pharmakologie. 4a. Ediz . Vol.

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di ·p. X-2!5 , Edi I. Georg Thieme, IJip~ia , 1933. Rilegato. Prezzo M. 10,20.

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C1li A. espongono le nozioni fondamentali d e lla farmacologia, in un testo oltremodo cond en alo 111a chiaro , sovratutt o idoneo per l 'i11s g n a111e11to universitario, il cl1e spiega il grande esito del libro. Questo consta di 4: parti: introduzione, far 111 acologia generale, farma oologia speciale, teoria delle azioni farmacologiche. Lo sviluppo 1naagiore è assunto, naturalmente, dalla parte peciale, divisa in 35 ezio ni e lnoltis ime sot~ to ezioni. Trovi.amo nozioni ch e per solito non fi gt1rano nei testi di farm.a colofila, ma che gio~ vano .a completare la trattazion e : per es. sull 'omeopa tia e sul naturi 1110. L'ultima parte contiene, in poche pagine, utilissime nozioni gen erali di fisico-chimica e ui rapporti tra co· stituzione chimica ed azione farma cologica, ( Tn ricco indice per materie agevola ]a con~ !" 1J 11.azi on e . L . V. () . GoGJ.lA. Guida pn01tica di Terapia clinica.. Un ,o l . in-16°, di pag. 387, rilegato . V. Idelson, \Tapoli , 193 2. Prezzo L . 35 .

T. a cc Guida di t erapia clini ca » del Prof. Go•-rlia, <li c ui vediamo qui la seconda edizione , ha .. copi e111 inentemente pratici. La materia è dis po ·t.a secondo l 'ordine alfabetico d elle malat· t ie, rlelle sindromi , dei sir1tomi J)rin cipali : Adenopa ti a trach eo-broncl1i a lc. ,\ n1e11orrea, _i\.ne1 n ia. Gotta , Tifo, Uren1ia, ecc. Q11ando si trat· la di ·intorni, ne sono accurata n1 ente vagliate 1e 'ari e cau se, che po .. on o d.ar luogo a tratta111enli diver si . Vengon o poi dati g li opportuni cort~ i g li "ull '.assistenza dcl n1a lato e sulla cura, ron n1111lerose ricette (oltre 670) ed un 'a ccura"' la scelta dei metodi di 1raltun1cnto p iù rispon~ cl e111 i n ella pratica. 'eguon o in appendice, le labe11e tJer la poso1oQ' i a per ad u l t1 ed in fa 11 l j Ie e Ja v o I n n 1et ri a a bit ua le. Libro di util e e con1oda con -ullnzio11e per il n1 edi co. fil. _..

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L P Ol .I CLlN I CO ))

ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONfiRESSI Società Medico-Chirurgica .Veronese.. ·Sedt1ta d el 5 dice,:nbre 1932. Presidente : dott. F. DELAINI. Prof.

~I .

AnTo!\1. -

Pres en.ta zion e d.'i culture d i

rari ifomiceti.

L'importanza della col.i -bacillosi nel campo ostetrico ' ginecologico.

Prof. O. V1ANA. - L 'O. rileva co1.r1e la coli-bacil losi, molto co·n osciuta in Francia, si.a altrove stt1 <liata .solo sporadican1ente e con scarso interesse. l)opo aver esp-0sto alcune caratteristich e d el b. (' Oli p arla brevem,er1te delle sindromi enterorenali o cnter ogenitourinarie dovute a qt1e'Sto· germe e quindi accenna alle complicazio,n _i provocate dal 1nedesimo in gr avidan za e in puerperio (pie1onefriti , abort i, infezioni puerperali, flebiti). Passa poi ad esporre le localizzazioni genitali della coli-bacillosi fuori d ello stato gravidico e si sof·ferma sulla diagnosi d·elle varie forme, basandosi -specialmente sull'esame b·a tteriologico e culturale. Parla infine della terapia e sopratutto della vaccin azione, che, nel campo ginecologico, può esser.e applicata anche localmente o per la porta di entrata secondo Poincloux. Dott. E. FIORINI. - L ' azio·rte dei 11ar coti ci ~ (et er e

e cloroformio) sul sangue di ca-v ia ed in particolare siii corpi di Kurloff-Foà-Carbon e. Considerazioni su alcuni oasi di gangrena gassosa da iniezioni ipodermiche e ipodermoclisi.

Dott . B. DAL S ANTO. _, L 'O. dopo aver e accennato alla import::lnza d ello studio d ella gangrena gassosa ei a i11iezioni ipodermiche e ipodermoclisi, passa in r assegn a i fattori, generali e locali , ch e n e favoriscon o l 'insorgenza, ed espone tre casi <0sserv,ati llal 1929 a tutt'oggi n ell ~ospedale Civile di Veròna. Discute sulle teorie circa la gen esi del! 'infezione, ed analizza quali possono essere i dati ·forniti dai casi esposti in pro d ell 'una o dell 'alt ra , in attesa di ulteriori stt1<li ed esperier1 ze st1lJ 'argoI:Qento. Discu ssio·n e : Proff . S PAN GAno , VrANA, t\RTOM . Dott. U . BoRGETTI . -

flr!odificaziori i della formu-la l encocitaria della cavi a in seguito a trattgm ento ·adr enalinico.

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perto d al prof. Panini, clir1Jt to1:c cl(llla Farmacia Ospitaliera di Verona. Disc11ssio11e : Prof. ARTOM . Su di un caso di fibro.sarcoma cutai:eeo.

Dott. BoHTOLA~J. -- L 'O . riferisce lln caso di fi brosarco1na d ella c.nte d ell addon1e di una donna di 63 anni , iniziatos i 34 anni prima. Dopo aver riportato le . caratteristiche cliniche ed istologiche della for1ua tttll.1,orale, si sofferma a discuterne il carattere tli n1alignità. S11lla scorta di p~eparati istologici a.n 1me!te l 'ipotesi che i punti descritti rla Darier con1e travate di sarcon1a 'fascicolato, possa110 identificarsi con ele111 enti d e] fibroma in via di 'sVilt-Ippo. Pur rit e11e1i.do tale concezio11e passibile· di critica> la consider a più consona all 'andan1er1to clinico clella forn1a inorbosa ch e è quello di tlrLa affezion e b en ig·11n. Discu ssion e: Prof. _\.n.i:Q1\ 1. : co11ferr11a i concetti esposti dall 'O. e insiste sul contrasto tra malignità istologica e benignità clinica d ella forma. 1

Può l'insulino~terapia guarire il di;befe mellito?

l) ott. r~ . SECCO I / O. illustra il caso di l1ria sindrome diabetica grave insorta in t1na donna a dis ta11za di circa un mese da una pregressa ton sillite influenzale. {111 trattamento dieteticoinsuli11ico cor1dotto per oltre du.e rnesi di degenza ospedalier ", portò alla scomparsa completa della glicosuria , della acetonuria e ad u11 ritorno quasi al normale della glicemia . Rivista la paziente a p iù riprese, ver1ne sempre trovata clinicamente guarita nonosta,n te l 'al:>bando.n o di ogni t erapia insuiinica ecl 11n regime dietetico quasi normale . Dopo altri qua t.tro anni di osser vazione, sia i rilievi clinici ch e i dati di laboratorio conferma~o la stabilità id ei risuliati ·ottenuti. Riportandosi ai casi precedenti cli Zoia, Bas tai, Dogliotti, Rossi ed _al ~ tri, pensa ch e forme infettive o tosso-infettive in ge ne.re possano dare origin~ aò tln.a pancreatite acuta o subacu ta s11lla b ase della quale si esplica la sindron1e diabetica ch e una ben condotta te)'apia clietet ico-insulinica può in qùalch e caso condurre a definitiva guarig ion e. Discu ssione : Prof. Ros si: f~ d 'accordo con l 'O. e m ette in ri.l ievo I 'abbassamento della soglia renale come uno degli effetti della terapia insulinica. Il Segretario : M. ARTOM . lbteressB11te moaogralla :

Secluta d el 9 gennaio 1933. Meningiti linfocitarie simulanti la meningite tubercolare.

Prof. LUICI ZOJA

Direttore della R . Clinica Medica dell'Univ. di Milano

1

Prof. A. Rossi. - L'O. prendendo lo sp11nto da un caso clinico, si sofferma a discutere di un gr up,p o p arlicolare di me11ingiti linfoc~tarie benign e, g u aribili, descritte in modo particolare Roch , Apert,. W allgrenn. Il quadro clinico si differenzia d a quello delJe forme specifiche per alcune parti·colarità. L 'agente patogeno è tutt'ora ignoto, prob abilmente è d a ricercare in un virus n eurotropo come ammette Va1lgrenn. La diagnosi differenziale è però tutt'altro che fa('ile n el corso del pro·cesso . morboso . Discu ssione : Prof ARTOM. 'Prove biologiche e cliniche su di un nuovo preparato.

Dott . S. Fiocco. - l.,'0. riferisce le esperienze eseguite con compost o aol11bile ed iniettabile di .acido aceti1salicilico ed esan1e tilen.tetr.amina, sco-

IL

DIA RETE

INDICE. -

PRBMESSE. Ghiandole endocrine tono,vegeta ti\)e e (i , ca mbio. Centri regolatori del ricambio. Sistema nervoso e ri, cambio. Ricambio e cos tituzione chimicofis ica. , I. GLICX>SURIA NORMOGU CEMICA 'E IPERGLICEMICA: La glicemia. , Il. SoGUA RlY ' lL GLUCOSIO NEL SANGUE. , IV. CAR, NALE PER .IL GLUCOSIO. , lii. BONURlA DISOSSIDATIVA. , V. CURVA GLICEMICA. , VI. RICAMBIO EMOGLOBINICO. , VI I . IL GLICOGENO NEL J>IABETE. CHETONURIA. , V .III. .RAPPPoRTI FRA SECREZIONE ESTERNA E SECREZIONE INTERNA DBL PAN, CREAS. , IX. {NSULINORESISTENZA. , X. LE DIVERSE FORME DI DIABErn MBL, LITO ... XI. IPERSENSIBILITÀ ALL' INSULINA. , Xli. SULLA INSULINA. , Xlii. CURA DIEllETICA INSULINICA NEL DIABETE., XIV. CRISI IPOGUCBMI, CHE. , XV. C URVA ORARIA DEL GLUCOSIO NEL SANGUE B NELLE URINE. , XVI. ,A.I.CUNE NOTE DI TERAPIA NELLE COMPLICAZIONI DEL Dl~ETE. , XVII . C URA CJilRURGICA DEL DIABETE. , XVIII. QUALCHE ALTRA CU~A PBR tL DIABETE: Il fegato. Sostanze ipoglicemizzanti. Acque minerali. , PROPOSIZIONI RIASSUNTIVE.

Volume di p a g. 104. Prez zo L. 1 5, più Je spes e postali di ~pe~ d iz ione. Per i nos tri abbon a t i s ole L. 1 2, 7 5 in porto &anoo. Inviare Vaglia all'editore cursale diciotto. ROMA.

LUIGI

POZZI • . Ufficio

Postale

Sue>


SEZIONE J>RATI C A

315

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

CASISTICA. L'indagine radiologica nei dolori lombari e sciatici. La radiologia ci soccorre con molta effi cac ia nel ricercare le cause di queste forme m orbose. Spes o (25 % dei casi) si tratta di una anormalità anatomica della colonna vertebl'al c (spina bifida, saoralizza zione d ella quinta lombare, emivertebre) e d ell 'apparato genitale (rel ro flessil)Iti , r etrover s ioni , _prola sso d ell 'uter o). Nei oasi che sono in relazione con un trau 1na, un radiogr a1nma preso subito dopo il trauma s tesso e confrontato con a ltri eseguiti l)iù tardi può p ern1etter e delle os ervazioni i1111)orta11 ti . ~{a il più delle volle l 'i cl1ialg ia è a sso cia ta a11 ' P .~i~ ter1 za di foci infetti vi , 1oca lizz.a ti n ei d enti, nei seni, nel colon , nella cistifellea , n ell'appencli ce o n ell 'appar a to urogenitale , all a ·coperta d ei quali m ollo può .contribuire 1o tudio radiologi co anch e quando non sia clinicamente sosp ettabile I.a loro sed e. i d e,re p erò esser cauti n el con siderarli r e pon sabili e quindi agg r edirli prima di avere esc lti e tutte ]e altre possibilità etiologicl1e . J. F . Brailford (Brit. M ed. ·J ç urn. , 5 n ovembre 1932) in ~i ste s ulla importanza d ecisiva che ha l 1indag ine radi olog ica p er la di.agno i di ascesso apicale ·d entario . fii corda inoltre com e iJ 111 orbo di P aget e le nle tastasi n eopla sti ch e n ella r egion e lon1bar e possono .es e re ri velate da lJ 'e ame ra diogoo Oco prima ch e di,·en gan o cljnicam entc apprezzabili. E. c ,\ R LINFANTJ .

J,a neurosi vegetativa dei piccoli bambini. econdo la descrizione di E . •F eer (Ki11d1~ ­ riirztliche Praxis , 1932 , n . 9) la m ala ttia si iniziia g ra datam ente con m odificazioni. d epressive d ella })Sich e, forte prurito, disturbi d cl onno ed inappetenza . Si ba poi forte s udo razion·e in tutto il corpo, specia lmente alle mani ed ai piedi , oltre ad arro, AAm ento immetri co delle superfi ci volari e pla ntari; si po sson~ avere eritemi anche in altre p arti d el corpo. S1 arriva, poi ad una vera macerazione e d esqua 111azio11e d ella pelle, specialmente al paln1 ~ delle mani ed alle piante dei piedi. Le J)a rtL e pidermich e ch e si staccano son o ri.gon fi Rt e e 1'ej)id ermide otto tante arrossata. Da !)arte d el sist ema n ervoso si h anno in prevalenza disturbi d ella m otilità, cl1e ricordano il quadro della di strofia muscolare progressiva. Uno d ei .segni più ·Caratteristici C·On siste n ell 'elevam ento di · pressione, fino cl 120-150 mm. di Hg. e della frequenza d el polso che r aggiunge i 160-180 al minuto. Dopo 2-3 m esi la m ala ttia raggiunge il s uo

a cm e e g·rada t.am e11te g u.arisce in altri 4- 6 me si; si hanno p erò d elle ricadute. Sono colpiti gen eral1nente i bambini fin o· a 4 a11ni. La na tura infettiva d ella n1alattia può esser.e sosp ett1ata per il fatto che ha una certa diffus ione territori al e e s ta giona le ; si ostServa g·en eralm ente dal dicembre al rnag·gio e rimane p er anni in fo colai bene delimitati. Essa h a 1)r obabili rapporti con l 'encefalite epidemica. La prognosi è favorevole; non vi è t enapia sp ecifi ca ; util e è la somn1 inistrazion e di al te d osi di atro1)ina con t r o 1'ecce s iva sudora zion e. fil.

Contributo alla conoscenza dei rapporti fra corteccia surrenale e n1iastenia grave pse11do·paralitica. . L. Simpson (J<lin. W och. , 10 dic . 1932) confermano - in base ,a lla loro esp erien za personale l 'efficacia terapeutica d eg1i estratti di corteccia surrena le (Eucorton e) n ei casi di m. cli Addison. La JJ O olog ia è la segu ente : 5-10. cc. p er volta, preferibilrn e11 · te p er via endovenosa, e sino ad un totale ~i 20-30 e anche 50 cc. al giorno : nei casi più gr avi è con sigliah il f' dilu.ire l ' Eu cortone in 300-600 cc. di soluzione glucosata al 5 %. ella miastenia g rave p seudo-para litica l 'Eu cort on e n on m o tr.a al cun.a effettiva a zione ter apeutica , il ch e verosimilmente va s piegato 11 el sen o che la corteccia urrenale non lia im portanza a lcuna n ell a etiologia di questa m ata tti.a : la p res ion e e il ta sso di zucch er o e di calcio d el san g ue n o n ven o-on o modificati da ll 'ormon e: la p er centuale di col est erina , in vece, aun1enta. V. SERRA.

II. Bc r11ha rdt e

Resistenza alla poliomielite in rapporto all'età. Le p•ro,'e di n eutrali 7.iaz ion e e e.g uite in i·ncli vidui di elù differ enti , h.a11n·o dim ostr.ato .cl1e i n ove d ecin1i ·d ella J)Op olazion e c itt adina cl1e h.a r aggiunto l 'et à a dult a son o immuni a11 fl poliom ielite·. Sembra chi ar o. dUJDque, malg rado ch e i cfl . . .. i di P. sian o circa 100 volte in en o frequenti .c]1e quelli di difterite, ch e ' il virus d ella P. d eve ·es ere" diffu o in tutta la -pQ!Polazione co1ne il Cory11ebacterium diphtetiae. Evidente1nente la immunità è il ri ultat o ·di form e liPvi (.a bortive) , spec ie frequenti .n el còrso di ep id emie. I casi studi a li dim-0straron o ch e l'immu 11i ... tà l) UÒ s-eguir·e alla esposizion e al viru s an clte ~e n el periodo inter corrente fra .co11tagio e constatazione dell'immunità .n on si possono osser' rare disturbi riferibili ad l1na P . abortiva. Il fatto ch.e1 sia st a to trovato il virus n ella g-ol.a di malati e di p·er son e sane che sono s tate in co11tatto coi m ala ti su ggerisce a S. D . 1


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et IL POL l CLl NICO

Kran1er (Journ. Am. Med . 1ls s., 13 . e lt. 1932) l 'ipote i ch e la trasn1issio,n e d el viru po1s... a avvenire con un m eccanismo simile a quello d e}.. la l rasn1i'" ione d ell 'agmite d ella difter ite. A. C: ..\RLI F :\ 'fJ .

l>

[ANNo XL, Nul\t. 8J

dosi d eb oli (1/4 di em e . ed aumentando a 1/2 e poi ad 1 em e.). Il processo morboso n e sarebbe accelerato e din1inuirebbe l a durata d ella fa se d olor osa.. (Presse m édicale, 16 lug lio 1932).

fil .

TERAPIA. L'efficacia dei nuovi .r imedi antlsifllitici. :E.: st.ata fatta più volte la questione se i

nuovi rimedi antisifilitic i (arsenobenzoli, bismuto) .possano g uarire r adi calmente l a si·fi . lide o ~ i sia sem •p r e il b isogno di ricorrere a l merc urio . C. Levaditi e P. Lépine (La Presse 1nédicale, 27 g iug no 1931) sopra ~tutto ii1 base a r icer ch e s ulla sifil i·de sperimentale d el conig li o risolvo n o la que . . tione in en so affern1ativ0 e ri tengono ch e una sifilide c urata a te1npo e con d osi abba tanza elevate di preparati b ismutici od .a rsenobenzolic i è su scettibile di guarire ra.dica:lm enrte. - fil . · 1

Nella furuncolosi e nell'acne volgare. Stahl (D e17>-uatologische Zeit. , luglio 1932) raccomanda gli a utovaccini di sta fjlococco aureo n ella fu1un colosi e dell 'albo ·n ell 'acne. Si incomincia c o11 em e . 1,5 e, ad intervalli cli 4:-5 giorni , si aumenta di 0,5. Dopo 6 iniezion i, iniezione del sangue stesso d el paziente, ch e rinfor za l 'azione d el vaccino. Come cura .a diuva nte, alcalinizzazione d eJ1'organi m o ch e p erò , secondo l 'A .. h a una efficacia secondaria di fronte a quella d el vacfil . cino.

SEMEIOTICA. Breve nota di semiotica degli ascessi ossifl.uenti •

Il trattamento dello zona.

l· T1•attamento locale. Evitar e le applicazi oni umide (cataplasmi, impacchi) ; b.asta ri coprire l 'e.r u zion ei con polvere inerte o con pas ta al I '.acqua . Even tu.alrnen te svu·ota r e le vesc icole, 1pungendole con u;n ago passato a lla fiam Jlla e toccarle matti110 e «Sera con acqua di Alibour. l 1 ti le è il linin1,ento oleo-calaar e od a n e li e I ' etere p icrico (Etere solforico , Alcool puro, anagra111111i 50; Acido picrico, g. 5); spen11ellare ogm i due.i g iorni la lesione ch e è ben e ricoprire con una com/pressa e coton e. 2. Trattam erilo generale. - Rig uarda 01p r attul Lo l 'elemento dolore. Pe r v ia orale, s i J) O so110 . on1mini tra re: Antip iri11a cg. no Veronal )) 20 E tratto t ebaico )) 1 01Y11ure: Salip irina cg. 50 Bromidra lo di chinin a )) 10 C:affein1'l n ~ Estratto tebaico )) 1 Da prenderne una o più cartine a l o-iorno. Se non s i ottiene effetto, .ri correr e a ll e iniezioni di salicil ato di sodio 1)er ' 'ia endovenosa : 2-4 g ran1mi a l o-iorno, in so lu zion e di g lucosio al 10 %. Ancl1e il n ovarsen obenzol darebbe bl1oni ri sultati (da 15 a 45 cg.) e cosi pure l 'autoen1oter apia (5-15 om lc. di san o·uc og ni g·iorno od ogni 2 g iorni). Sono stati preconizzati i rag.g i ultraviole tti od infrarossi , ma spec ia lmente La Ta dioter apia (6 se dute, 2 la $eltim arna, d a 500 R. ciascuna) . Recentemente è stato proposto l 'i n iez io11e di ' 'arein o, a nti s tafilococcico, incomin cianclo con -i

S. Vacch elli (La chirurg. degli Org. di Mov im.en1to , fase. 3, 1932) fa rilevare come spesso è difficile, con la semplice ispezione e palp azione, diag n osticare g li asoessi freddi di regioni n1uscolose del corpo in individui robusti o ohe i. Non potendo in questi casi fidare sulla fluttuazion e, egli procede n~l segu ente i11odo: striscia dolcem ente con le dita andando dalla r egion e normale alla r e,gione sospe tta ; se l'ascesso è pre ente, si apprezza la presenza d1 un piccolo g radin o; ripetendo la manovra in vari sen si si p uò d eterminare l 'estension.e dalla raccol ta . Questo m ezzo d 'indagine vale sola m ente per d eterminate r egiòni e precisam ente non per quelle ove l'ascesso può occupare un a cavità (es. : l 'a scesso d ella fossa iliaca) , ma bensì ·per le r egioni ove l 'ascesso è compr eso fra una superficie resistente (femore, quadrato. dei lombi) ed una ma a muscolare ed a dipo a ch e lo ri copre. Men t r e la m .an o,1r a d ella flutt uazione svela sacch e a contenuto Jiquido solamente quando hanno raggiunto un certo volume, il metodo d ello stri cia m ento rivela la minima alterazione in spessor e ·dei tessuti sottostanti. 1

1

R.

GRASSO.

IOIENE. Il chinino quale proftlattico dell'influenza. Viene proposto da Spitta (Deutsche Mediz. vVochertschrift, 20 genn. 1933). Egli ricorda ch e la pro filassi chininica d ell 'influen za venne tentata durante Ja g r.ande e1)idemia del 188990; e da alcuni con rilevante successo (Friedrich ) . Il ten tati,ro fu 1)erò abbandonato in se condo tem po; a ciò contribuirono, da una parte, i risultati incosta11ti , dall 'altra degli in con-


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SEZ IO Il Pl'\ATJ CA

Yenienti d 'ordine J)r.a tico : fra que ·ti n on ulti 1no la g rande cruantità di cl1 inina che doveva i prendere; co ì Friedrich consigliava la somn1i11i... traz ion e criorna liera <ii 0 ,3 g.; Gr aiser (1930) p~·opi11 a ,·a una d o. e pro filattica di 0,5 g . al .giorno. eco11do l 'A. le piccol e cruantità ar ebber o a ltrettanto efficaci ; egli d a 15 a nni prend e r cgolarn1e11Le 0,05 ~: . di idrocl. di chinina al g ior1lo· a ltreLLa11to vic11e eseg uito dai n1c1nbri d ella stia fa migli a; '" o lo durante i periodi epide1nic i ( 1918) la d ose veniva ra ddop1)ia ta. F ra tutte le 11er ·on e p ro fila sa le n on i o . . se rvò 111a i un ca. o d 'infl u enza. Certo, ch e l 'e perimento ])a re troppo ri trett o per trarne ... en z 'altro d elle con clu io11i; si ])Otrebbe tratta re di en1pli ce coinciden za. Data però la {!rave calan1ità gripJ>ale, la praticità ed il Il e~ ·un ri chio d ella p r o fila . i chinini ca , la j)ropo la d ell ' . inter es a ed un te11ta tivo i11 c1ue8to en so m eriterebbe di e'"._ e re in cora aO'iat o . ~11

1

z.

MEDICINA SCIENTIFICA .Alcuni fattori determinanti la perspirazione insen· sibile dell'uomo. La maggior parte d ella perdita di peso (85 %) da per pirazione in en ibile è dovu ta al ! ' evaporazion e d ell 'acqua da lle uperfici r e ' p iratori e e dalla pelle, e il 25 ~~ d el calore p e rduto dal corpo umano è dovuto a ll 'evapor azion e dell 'acqua dallo u e uperfì c i. Ricerch e fatte coll 3 bilanc ia d i auter h ann o dirno tra to c l1e il n1etal)o li mo ba a le è proporzionale alla p erspirazion e in en ibile . F. G. Be n edic t e IJ. . H al ero Wardlan cl ( 4.rch. of l ntern.. M edecine, g iu gno 1932), dalle rice rcl1e d a e si fatte in proposito e ch e tendeYan o a trovare p er ch è fra gli o servatori a lo ro precedenti c'era sta to un diva rio n ei Ti . ultati , con cludon o ch e : 1) ]a J)Cr. J) Ì.raz ione in ?en sibile di ien e ro sla11te solo dopo n1 ezz'ora di perm a n en za in p osizion e sdr a iata; 2) la per p irazion e insen ibile aun1enta d el 20 % c!)l r arub i.·1n1ent o da ll a IJosizion e draia t a. a quella seduta ; 3) il sonno di g iorno non agisce s ulla p erpirazion e in en sibile, mentre di notte 1'abbas· sa n otevolm ente; 4) c irca il 15 % d ella perdila totale d ovuta a lla perspirazione insen sibile dipend e da perdita d alle superfici de lle m a ni e d ei pi edi, ch e r appresentano il 30 % dello 11erdita d ell a s uperfi ce totale cutanea; 5) la perdita da lla pelle d elle man i e dei piedi è circa 3 volte maggiore di quella d el r esto della cute tenendo conto d ell ' unità di area cutanea; 6) il riscaldament o d e i piedi aumenta la perdita da per p irazione insen sibile .

R.

L USENA ·

VARIA. Influssi cosmici sulla vita dell'uomo. La contemporaneità di perturbazi.oni t elefonich e, in apparen za sen za alcun motivo, negli apparecchi di Nizza e d eali Sitati U niti e di una r ec rudescenza ·di acce i di riacutizzazion e i11 taluni g ruppi di malati cronici , specialmente soffer enti di petto, ·di crisi ga·strich e n evralg iP ecc. colpì il Sardou ch e ~ulla traccia di ltna con1unicazione d el dott. ·F aure., .al1'Acad émie d e Méd ccine, "' i a cci·n geva a stucJ iar e i rapporti 1ra maccl1i e ~alari e d etti epi~od i n1orbo i. Da una incl1ie ta fatta egli potè constatare ch e la cau"a d ell e in t erruzio·n i ed inffla•ill{ffietten ze tele fonich e dipendeva da perturbazioni n el ~mpo mag n etico terre tre; e ch e queste coincidevano col passagg io a l •m1eridiano ce ntrale d el sole di g rupp i di macchie. In occasione di un nuovo passaggio ·di molle di queste macchie fu n otata llna sicura r er rudescen za (84 %) di s i.ntomi di certe m alattie cr onich e ·ed a ll cl1 e La comparsa di fen on1 eni <rravi. od e c~z i onali nel corso di qu este. È quindi certo ch e 1'atmos fera solar e influisce non m eno d ell 'a tn11osfera t erre tre ull org.a • ntsmo umano. e~ . Men egh etli (11adiobiologica, 21 :lprile J 932), in uno tudio comJ)arativo ·dei ca i di n1orLe i I111J>rov,;i n regi. tra ti n ell 'Ts tituto Anatomo-Patologico d ell 'Ospedale Civile ·di Ven ezia 11el decennio 1920-30, e dell e osser va · r ioni r iguardanti l a ttività d el disco solare n e1lo st esso p~riodo <li tempo è giunto a lle seguen ti con cluis·ioni: Esi site run rarpporto tra rna.cchi e solari e morti improvvi e e preci ~­ men te : ad anni con maggiore cru.antità di macchie so lari corrispondono a 1111i con a l ta mortalità; in <1ualch e caso Je n1orti !)recedono l a 1nanife tazione solar e, n e i ])iù so110 ad e a immediatam ente su ccessive. In quauto al le ca use c i s i de ve a n cora 1in1itare a d eille ipotesi. È 11r ob abil e cl1e la ca u a d el fenomen o patolog ico ris ied et· ne lle burra · ~ c11e e l ettron1a o·n<'tic l 1r terrestri inclot Le dalle Jnacchi e ~o lari . 1

1

LTVER ".NI . fa uno del prossimi numeri daremo:

TUMORE JUXTAMIDOLLARE A SEDE CERVICALE (con 6 figure)

Lezione clinico. del prof. A. Dire ttore della R. Clinica

~I edica

GASBA RRI NI .

dell'Uni versità di Padova


31

[1\.NNO XL,

e< IL P OLI CLJ N ICO >>

N u ì\r.

8i

NELLA VITA PROFESSIONALE. CONCORSI. POSTI

VA C ANTl .

AL1:: SAN DRJ A. .-1n11Ytinisl razion e Provin cial e. l>cr li lo]i ed e ami. Post o di <'ondiutor e d el1 a Sezjon e Mr.dico-1\ilicrog r afica ilel I .. abora lorio Provinciale d i Ig ien e e Profilassi . Stipendio L. 14. 000 elevabile 11 L . 16.000 e ir1dennità di servizio attivo L . 2.500 ; riduzion e 12 ~b . Doma11da e d ocumenti di rito alla Seg ret eria d ella Pro incia entro il 12 111aggio 1933.

AncEv1A (A nconai). - Scad . un 111c ·e d al 6 fcb . ; cond . tirh an a; età lim. 40 a. ; ta a L . 50,10; d oc. a 3 n1es i ; stip . L. 9. 000 a ume ntabil e d cl 50 %; d ecl u z . 12 %; ~e uff. san. L . 1500. BA Hl . R . Pr ef eltiira. - - · cad . !30 m ar zo, o r e 12 ; ufliciali sanitari di Ba rletta e di 1'uri ; titoli ed esan 1i ; d oc . a 3 1nesi dal ~G ge11. ; r hicd . an n un zio. tipencli ri sp e lt. L . 15.000 e I... 10 000 e 5 qu a. cl rien11i d ee . B ULETTA ( v. BAnI) . C ATANZA R0 . •4.m mi nistrazi onc Provi n ci ale. P er t iloli ed esami lJer i so l to u ot a ti p osti d el IJnbora1or io Provin ciale ,e] ' Jg-iene e Profila ssi : J) irett ore della ezion e Med ico-1\.1icr ografica. Stipe n dio inizi ale L. 17.500. Ind ennità d i er' ii io a tti vo L . 4200. J\ ssi s lc n te d ell a stessa Sezio n e. S lipe11clio in i7iale L . 11.600. Inde11n i là di er vizio a tti vo lir e 2800. (~Ji s lipencli sono 11scet l ihil i di ci11que altmen t i q u ~rlri e11 n aJi d el tl eci n10 . St ip endi e ind e uni là on o al lordo d el l 2 % e d elle altre rite 11 u te di legO'e. Te rmi n e per l u prese11tazion e dell e d om an d e, ore dod i ci d el Ye ntise tle m a r zo 1933. P er chi o1in1enti ri volger si a l la Segre teri a cl cll .A1n mi n i· t r n Lio n ~ lJTOYi11ciale . . F1nENZ E. R . Arcispr.cla1e di S. J\llaria Nuova e Stab i lim en.li Ri u 1i i fi. - A or e 17 d el 31 m ar., aiuto . peciaJis t a in o to-ri110-laringoja tria; e tà lim. 35 a . ; L. 7050 d a d ecurta r si del 12 %; c . -v.; t assa L. 50 ; dor . a 3 n1e i d al 10 feb . Chieò . an n l1 n zio. GAVORHANO (Gr osseto) . A tutto il 31 n 1ar zo , pel cap oluogo; L . 9700 e 5 q 11 ad rie nni d ee., oltre L . 720 :i i co11iugati ; riduz. 12 <r~ ; t assa L . 50,10; d oc. a 3 1nesi d al 25 gen ; serv. e ntro 15 gg. GE~OVA- \ ì\CPI EHD \HF" ' · Q.<:perlnli Ci vi li . Prin1ario chi rurg o ; L . 600C e })ar tecipaz. 36 ~{,; tito l i r d e Yen lt1nln1. esami ; non 1in a quinquennale, con fe rme trje nna li fi no a 60 a.; t assa L . 50 ; doc . a 2 1n esi d all 'l feb . ; sc~d . 31 n1a r zo. Ri volger si Seg r e le1 ia (O )r o Roma, Ge n 0Ya-Sa111pierdaren n). Scad. :31 m ar. ; p er Ba lig n a n o· L. 10.000 e 5 quadrie nni dee., oltre T.... 1000 i11cl e11 ni Là c. om1)le111entar e; c .-v.; ridu z. 12 %.

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G HOSSET O.

L . 3000 ca val e. ; riduz. 12 a nter.; E!t à lim . 45 a .

(P iace n za) . -

~I1RAnELLo ed T.1NrT1 (Pa11i o:~ . Consorzio ~Iirahello - S. Gen esio. Per titoli. Posto di

medico· m edico consorz.i:-il e . .Stipendio lord o I J. 14.000, ridotto d eJ 12 %. Scad en za 20 marzo 1933 . Per schiar i1n entf rivolger si all 'l.lffjci0 Co1nt1n al e di MiraJ)ello cd U11iti. OLr.oLAI (Nuor o) . - P er titoli . Pos to di n1edico • co ndotto d ei poveri di d e lto Comune ; s tipe ndio· a n1 1uo L . 9500 , pii\ L . 800 p er il servizio d i Uffi r ialc Sanitario, rl er u rt at o d cl 12 % e d elle ritenute· cli l egge. N11 rr1 er o n ppro ~simativo d ei pover i 1000. Ob blig hi fii cui a l carJj tol ato m edico Yisibile (ia i co11corrc 11ti ogni g ior110 n f::ll e or e di Uffi cio. Età rn assin1a a nni 40 salvo legge. Presentazion e d ei cl ocume nti di rito in b ollo sufficiente ecl occorr end o leg a1izzati, e n lro le ore 12 d el 30 aprile 1933. i avranno p er n on pre en ta ti i d ocumen t i proc! o l ti o] lrc tal e rl nln.

.

Os1nnA (Nuo."o). - · Scad . 31 ina r .; L. 10.500 e !). trienni d ee. , o1tr e L. 1400 ser v. att ., L. 800 uff. san. ; riduz. 12

%; e là lim . 40 a. ; ser v. entro 15 g·g.

O lTLX (Tori no) . - 1Scad . 23 m ar zo; con Salher t rnn d ; L . J 0.000 o l lre L. 1000 a11oggjo e L. 35001 lrrisp . ; e tà lim . 45 a. P AirNrA . Os pedale "!\Jaggior e. - Scad . 2 m ar .; pri n1a rio o rdinar io di or to pedia ; L. 6000 ridotte 12 %; co1n p a rtccipaz . 50 %; e tà li m 40 n.; tassa L . 50 ,10. Ro1'1A _\-Jin.i sl ero de ll e c:ornun; cazio ni (Fe r .·ouie· rlel lo Stato). - Con cor so p er liloli ai segu enti p o&ti cli Medico di ripa rlo: O. tig li a, Molino d el P al l o11e (Bol ogn a); Fi11ale Ligur e (Genova) ; Gr eco Mi1a n ese (~.1il a 11 0) ; BalYa110 Ricip:liano, Ben evento P orta R u fin a (Nap oli) ; Gibellina (P alermo) ; Cariat i II (Regg io Cnl a bria) ; .l\.11ver sa-Scar1no , Montero-· dun i ~1 archia 1 Car o"illi (Rom a); F er randin a (Tar a rito) ; 'fre11to I (1'r e11.to) ; Vi1la d el Nevoso (Tries le). Inviar e d om and a, rjchi ed er e inforn1azioni ai risp e ltivi Isp ettora ti Sani lari (i11dica ti fra p a r en tesi). Scad en ra or e 17 d el ì m ar zo 1933. RoMA. Pio I stitut o rli S. Spiri to e Ospedali Ri u· n ili. cad . 20 i11ar zo; clue pri1nari d irigenti il Cer1tro diagn ostico d elle n lal attie d el1 '01)p ar ato uri · n ario; e t à lim. 50 a. ; t assa L . 50; 5 a n11i di aiuto o H si st ente n egli Osp edaJi llit1niti di Roma od in O ped ali cli alme110 500 le t ti od in R . Clinica U11ive r sitaria . Chied er e co nct i1ioni alla Segr et eria Ge· i1cr al e. l{oNcÀ ( Ver o11a) . - Po s to di n1edico comun ale. S tipe ndio L . 8000 ; ca r o viveri L . 1200; indennità trasp0rto L 3000 o L. 2500. Qu al e Ufficial e Snnil ar io L . 600 . Il tullo rid o t to d el 12 %. Scadenza 28 febbrnio 1933. Per schia rimenti rivolgersi alla Segr et eria Comu11ale. S. GENESIO (Pavi a). - (Y. ~fJ RABELLO ed UN1T1). Scad . 31 m ar . ; L . 10.000' e 5 quinque nni d ee., se uff. an . L . 800, c qyalc L. 3000. TRA SSEI.i1co

(Lucca) . -


~ •.\NNO

XL,

NU.i\>I.

8)

319

SEZIONE PRATICA

I

'l'nEvrso. Amministrazione Provi11cialc. - Il co11.corso al posto di coadiutore d ella Sezione !\'Jedico-Micrografi ca del Laboratorio Provinci ale cli Ig iene e Pro·filassi, bandito con avviso in data 20 ottobre 1932, N. 9881, è prorogato a tutto il 28 febJ)raio 1933. Tunr (v. BARI) . Av~erlenza. Quando n on è altrimenti indi·cato i concorsi si riferiscono a condotte medico·Cl1irurgiche1 i compensi allo stipendio base. Co 1cons1

A PREl\11.

La Medicina In.ternazionale, édita dalla Dilla Robin, mette a disposizio ne degli studiosi italia11i la somma di L. 11.000, divisa in 4 premi, per ricer ch e originali sui segue11ti argomenti: « Le perivisceriti »; « La cura d ella polmonite»; cc La patogenesi dell'anemia p erniciosa »; « La patologia <lell 'arter1a polmonare ». Scétd. ore 18 del 15 maggio. I lavori t:cel Li sar an11 0 quattr o, possibilmente ·uno per argom ento. Ri\'olger si: Corso Se1npione 2 , MilJno .BOR E DI S1'UDJO .

~

Borsa di sl udio l11 a-S$er1nann. aperto il con corso p er una borsa di s tudio di

ììre cinquemila, anfl ualmenle con cessa dalla DiLta A. Wassermann, via Ampère, Milano, da assegnarsi ad una dottoressa italiana., laurea ta in Medicina e Chirurgia, da non oltre 5 aru1i, ch e intenda compiere un anno consecutivo di studi di perfezionamento presso una Università od Isituto Superiore clel Regn o. L 'assegni.> sarà corrisposto in rate trimestr ali anticipate di lir~ mille ciascuna, con decorrer1 za dal 30 marzo 1933, dietro presentazione (per la II, III, IV rata) di un certificato della Segreleria del ! ' Università o dell 'Is litulo Superiore da cui risulti l'iscrizione e la regolare frequenza al Corso o aj Corsi di perfcziona1nento. Le ultime mille lire saranno versate alla Yincitrice (1e1 con cor so alla f ine dell'anno di s ludio ove essa ne dimostri il buo11 esito, presentando un lavoro pubblicato. Le do1nandc in ·~arta Jihera dovranno essere indirizzale, 11on più tardi d el 20 1narzo, alla Pres iden le de]l 'A sociazion e Nazio11alc ILaliana Doltor esse in Ivledicina e Chirurgi a. dott. ssa prof. Ivlyra Carcupino Ferrari, S al ~on1ag,g·io re (Parma), cui s i può anch e richiedere il prog·r1-11r1ma.

NOTIZIE DIVERSE . Lega italiana per la lotta contro il cancro. Si è radunato in Roma al completo , preser1ti il vicc-clireLtore della Sanità Pubblica ed ·il r appr esentante della Sezione medici condotti d ell 'Associazione fascista pubblico impiego, il nuovo Consi glio direltivo dell a Lega italiana p er la l otta contro il cancro, ch e, d opo approvato il proprio bilancio p, la r elazione d el Segretario generale 1 h a deliberato fra l 'altro di confermare il su ssidio concesso gli anni scorsi al centro di Bologna ed ha espresso parere favorevole in merito alle don1ande presentate dai centri di P al ermo e di Cagliari. Il Consiglio ha inoltre dato la sua approvazione alle COI.Qunicazioni espo·ste dal pre iclente d ella Lega (sede central e) sulla l oclevol e attività del Comitato romano, organizza Lore del pro~imo Con gresso n azionale che si terrà nell'aprile del 1933-XI a Roma ed all a propos ta di partecipare al Congresso internazionale per la lotta contro i tumori n1aligni che si terrà a !\1adrid nell'ottobre di ques t 'n n no. Il Co11sìglio ha inollre deciso di pubblicare quanto prin1a un Yolum c di propaganda desti11ato ni 1nedici, riccamente ill ustralo, con l a collaborazior1e dei più eininen ti clinici, ai fini di far conoscere problemi pra tici riguardanti la diagnosi precoce, la cura e l a istoge11esi dei tumori n1align i . Ha stabilito che la sede della Lega p asserà quanLo prin1a a ll 'ls liluto del Ca11cro << Regina Elen a n rl i Ro1nn. Il Consig·lio si è Lrallenulo a lu11go sulla n ecessità ch e sia po lo un arg ine al1 'imperversare dj van tate cure specifiche contro il cancro, 11rive di ogni base sci entifica, che ir1ga11na no i malati e le l oro fa111iglie e che dis tol g-0110 i m al a Li dall 'in lra1) ren clere ir1 tempo utile c ure veramente efficaci !1elle cliniche o negli appositi ospedali o Is tituti. Il pre iden le infin~ ha lelto i telegr a n1111i cli rico11oscenza e devozione ch e il Consiglio un ani1ne1nenle 11a deliberato di rivolgere a S . E. Mussoli11i ed a S. E. Arpinati ed una lett era cli ri11g~nz iamento -alla direzione generale di Sanità pubblica.

3° Congresso ita!ia,no contro il ca11ero.

Il Comita to ordinatore del III Convegn o Nazionale della Lega italiana p er la lotta contro il cancro, or g·;111i1,:zalo da lln Sezione l\on1ana per i gior• r.1i 21-23 a1)rile 1933-XI in Roma, è stato così costi l uito: presidente: prof. Roberto Alessandri, diNOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE!. re ttore clella R. Clinica Chirurgica; vice-presidenl i: prof. sen. Raffael e Baslia11elli, direttore delIl dott. Giulio Raffaele ha con seguito l a libern 1'Is l ilu to d el cancro, prof. :\risti de Bu si, preside d ocenza i11 purassilologia. Al giovane e valente stu clella Facol tà di Medicina; cortsiglieri: prof. se11. cl ir.so, i nostri vivi r allegran1enti. Er11est o Pes lalozza, direttore d ell a R. Clinica Os teIl prof. Nicola s Lupus è stato chiamato alla ca ttrica Ginecologica, prof. Uberlo Arcang·eli, primaLed ru di a11a to111i a p a tologica all 'Univer si Là cl i rio medico d egli Osp ed ali ltit1niti, prof. Giuseppe Bucarest . Ba s tianelli , dire ttore della n. Scuola di ,Semeiolica 111edica, prof. Gu glielmo Bilancioni, direttore della Il prof. Nicanor Palacios Costa è nominato titoR. Clinica Oloialrica, prof. Pier Lodovico Bosellilare della ca ttedra di os tetricia d ella Facoltà di 11i, direttore della R. Clinica Dermosifilopatica, scien ze n1edichc di Buenos Aires. prof. Riccardo Dalla Vedova, direttore d ell a R . Cli11 doll . Wi1helm l{rzyvva 11ck, professore di fi11ica Ortopedica, prof. Sante De Sanctis, diret tore delJa R. Cli11ica Neuropatologica, prof. Cesare Frusiolog ia all 'U 11iversità di Lipsi a, è s tato chiama Lo goni, direttore R. Clinica !\lledica, prof. Pietro Galacl i11segnare la s tessa disciplina alla Scuola supel enga , segretario generale Le~a Italiana contr o il riore di inedicina veterinaria di Berlino. •


320

« JL POLI CLINICO

cancro, l)fOf. Orest e Mar garurc j, pri1narjo cl1ir u r go degli Osped ali lliu n ili, p rof. on . E u ge11io l\Iorell i, rlirellore della R . Cli11ica della Tu bercol o ·i , })rot. Giuseppe Ovio, d irettore della l{. Clinica Oculislica, 1>rof . Giovan n i P erez, clire llore d el R. Is titu lo d i Pa tologia ch irurgica, p rof . sen. Giuseppe Sanarelli, direttor e del R . I Lilulo ù 'Jgier1e, p rof. Guido o lti, direttor e del R . Istituto di An alom ia p ato logica, prof . Luigi Spol Yeri ni , di rettor e d ell a R. Cll n ira Pecliatrica, prof . Guid o Ver11oni, clirel Lore del R. I tj Luto di P a tologja gen ernJc, prof . Agen or e Zeri , di r e ttore d el R . I s ti tu lo di Jln LoJogia n1edica; segrelario : prof . Giova1111i P ace tlo, R. Cli11 ica Chirl trg ica, Roma.

4:0 Congresso medico panamericano. L 'Asso ·i azion e Medica P an am erica11a i ad un er à a DalJ as ('L'exas) n ei giorni 21-2G m arzo. I la' ori sar a11no d ivisi in 11 Sezioni : Relazio11i c ulturali j11t er nazionali; Medicina ge11er ale; Chir urgia gen er ale; e urologia e P sichi atr ia; Gi11ecologia e Ostetricia; Ofta ln1ologia; Ortopedia; Urologia; Olo-ri nolaringologia; Farm acologia; Aviazion e sar1 ilaria. Segreta rio generale è il Dr. E. L6p ez i1Ye110.

Alla Scuola d'applicazione di sanità militare in Fireuze. Si è svoJ la il 13 corr. la solen·n e celebrazion e del cinqua11le11ario della Scu ola, in prese11 za d cl Re. La cerirr1011ia ebbe luogo· rtel as Lo cortil e della caserm a d el « Maglio » . Ve.n11e scop erta u11a la1)ide con1m em ora liva; p oi il dire ttor e d ell a Scu ola, ge11er ale Gr ixoni, pronu11cia u11 appl auditissimo discorso 11el q ua le, con limpida 1)ar ola, r ifà la s toria dcll 'I litulo d a lui diretto m et tenclo11 c in rilievo le bene111er enze scientifich e, uman e, er oicl1e di cui si clin10 trò deg110 in p ace e in guerra aLlraver so il sacrificio d i Lar1Li 1nedici ch e Yi si preparan o alla loro al ta 1n issione. Te11ne .an ch e u11 eleva.lo discor so il ten . gener ale di sani tà Luig i Fra11chi. Al So, rran o e al l\Ii1ii t r o della Gl1erra il ge ner ale Gr i oni h a offerto una m edagli a cl 'oro, appo ilamenle coniala i11 ricor do d el cinqua11tc11a rio d ella Scu ola di San i tà, e u na pubblicazio11e comn1emor at oria rileg at a in stile fiorentino . Il Re h a p oi visitato i gabinet t i scic11Lifici d clln Scu ol cl.

Alla Società di Patologia esotica di Parigi. La Società h a celebra to il s uo 25° an n jvcrsario co11 u11a cerimonia svol tasi 1'8 febb raio n el gra11de anfi ~catro dell 'I Ljtuto P asteur, con l 'inlerYent o del Presiden le della Repubbli ca e sotto la })r eside11za d el n1ini tro delle Colo11ie. Seguirono t re sedu te speciali, in cui fu rono discusse question i cl 'at tualità. Il 5en . a nareJ li , ùell 'Univer ità di Ro111a, l1a esp ost o i r isullati d ei su oi stl1d i e delle sue r icerch è sulla pa togenesi e la cura delle infezioni in le Ljnali nei paesi cald i e temperati. Il presidenLe h a fa llo al San ar clli la con segna della g r an de m edaglia asseg11alagli d alla Societ à di p at ologia esotica j11 r icon oscimenlo dei suoi lavori n el ca1npo d ell a medicinfl coloni ale. Allre dt1e confer en ze furono tenut~ d a C. Nicolle e .S. Adler.

Corse> cli psicofisiologia applicata alla medicina del· l'aviazione. Ha lo scopo d i addestrare alla sp ecializzazion e medico-aeron autica i g iovani ufficiali m ed ici . i

)>

(ANNo XL, Nu l\r. 8)

compo11e di lezio11i teoricl1e ed esercitazioni pratich~ ed è integr a to d a co11feren ze tenute d a emin en ti p er son alità scien tifich e, come i proff. De Blasi , Croceo, G. Bas lian clli, Bilan cioni Gemelli, ecc. ' L a p rolusione è s t1la lenuta n ei locali dell 'I stit uto m edico-legale « Be11 i to Mussolini », alla presen za d el minis tro Balbo, dal prof. Amedeo Her litr k a, della R. Univer sità di Torino, sul tema : « Cultura m edico-sp ecializza ta in ser:vizio d 'avia• z1on e >) .

Conferenza. Il 22 corr. a ore 19 presso la sede d ell 'Accademia L an r isia na di no1na il prof. Guido Egidi terrà una confer e:Qza sullo <e Stato attuale d ella chirurgia d ello s lo1naco » con proiezioni.

Nella stampa sanitaria. (( Le For ze Sanitarie », trae11done ar gomento d al1'inaugurazione di « Littoria » (di cui demmo già no tizia), dedican o un 11u1ner o speciale alla b onifica dell 'Agr o Ponlin o e in gen er e alla rede11zio11e d el t erritorio italian o d alla malaria. Il d en so fascicolo, riccam e nte ill u slra lo, r eca articoli di Orsolini-Cencelli, Pra1npoli11i, ~1archiafava, Baslian elli, llvento, Mi~siro li , !3occh ctli e costituisce una significativa d ocu1ne11 lazio11e d ella fervida attività che, per virtù d el fascis1no, jl i1oslro Paese va svolgen •do anche 11el cam1>0 igio11ico-sanitario. Prossimame11 Le ttsrirl.t la Rivisla cc Nuntius Radiologi cu s », r assegn a i11ter11azionale di recen sioni critich e, diretta d a Arisljde Busi, professore ordi11ario di Radiologia n ella R. Uni,-er sità di Rom a. Q uesto i1u ovo p erio<lico 11a per scopo di r accoglier e e r ecen sire la produzio11e radiologi ca m oncliale, segnalar1do agli studiosi i progr essi importan ti ch e la scien za r adiologica co1n pie in ogni p aese, e cer cando così di inlen sificare lo scan1bio della produzion e scientifica internazio11ale. La Rassegn a u scirà bimes lralmente in lingu a ilalia11 a ed iD: ling u a latina, e r ecen sirà n el 1933 la produzion:e d el 1932 ; conterrà inoltre una rub rica p er eventuali polemich e scientifiche. l=ted.attori capi sara11no i proff. Salotti e Tur ano. La corri sp onde nza ~ le riviste dovranno esser e inviat e al « Nunlius Radiologicu s » , prof. Salotti, Siena .

Città sanitaria di Lilla. L 'am111inis trazio11e n~ unici1)al e di Lilla h a i11 pr ogr 3m m'1 la cos tr u zion e cli una gr andiosa « città sanit aria » ch e dcYr à comp re 11der e gli ospedali (ir1 . (>Sti tuzion~ di quelli or a in funzion e, vetus ti ed insufficienti), gli ospizi , il cen t r o anticancer-oso, un osp ed ale-san a Lori o p er tuber colotici, 1 'istituto di m edicina legale ecc. Alla sp esa con correr ebbero il d ip artimento (proYincia), il municipio, I 'Univer sità e lo Stato, c h e h n prom esso una larga part ecip,azio11e. L 'edifizio principale sarebbe caratterizzato dallo sviluppo i11 al lezza, secondo i principi attua ti in .i\merica : esso conster ebbe di 22 pi.ani; i p adiglio11i indipe11der1ti avr ebbero inve<::e svilupp o superficiale : p er tal m odo si concilier ebbero i Yantaggi dei due sis te1ni. Questa soluzione è s tata preconizzat a dal prof. Lambret, vice-presidente d ella Com mission e degli ospizi . Per lo studio d el progetto si è ricor so ad u11 ar chitetto americano, elson , sp ecializza to nell a costruzion e degli osp e-


[ANNO

XL,

Nu~1.

8]

321

SE ZIONE PRATICA

dal i; ques ti ha presenta to i piani e jl m odello: la spesa amn1onterebbe ad un a cifra eleva Lissima di 350 milioni di fran chj . . ' Sono state avanzate vivaci pro test e co11tro il progetto! sia d al Sindacato profession ale degli architetti, il quale non ved e la r1ecessità di ricorrere ad un architetto straniero, si a d al Sindacato d ei chirurg hi e medici specializzati del Nord, in qu anto i corpi sanitari non sono s tati co11sulla ti e si corre il rischio di avere delle costruzioni r isp onder1ti male allo scopo cui sono d estinate .

Centro ospedaliero a Fontaineblau. ~

in esecuzione a Fontaio eblau un vas to progra1n1nn, che inira a creare un Ce11Lro os.p,e daliero. Questo consterà di 6 p adig lioni : il maggior e, ora in via cli coslruzio11e, sar à destinato ai malati co1nnni cli m edicina e chirl1rgia, alla maternità e alla radiologia ; gli altri saranno d estinati: ai b ambini , ai cronici, ai ID:ilitari , ai p ensionati , ai lubercololici e contagiosi e ad alloggio del p er onale. La sp esa complessiYa è pre\ en li,1ata in 11 1nilioni di franchi. L 'ospedale ora in servizio verrà ad jbilo ad asilo di Yecchi ; uno dei su oi padigl ioni sa1·à deslina lo allo smis tan1ento dei tubercol olici ed a sanatorio.

Trasformazione di on ospedale di Madrid. . L 'Ospedale San GioYanni di Dio di Madrid , il più grande d ella Spag11a, const a di 20 p adiglio11l ed è capace di 550 letti, dei qu ali 330 occupat i; tra l 'al lro, dà asilo a 26 l ebbrosj , ma si preYcd e di allon ta11are i pitl g r avi, per ricoverarli n ell a lepr oseria <li fontilles. L 'ospedale viene or a rin1esso a nuovo: si sono ria tta te l e sale, si son o compiuti nuovi imp]anti d jlJttminazione, ri calcla1nento ed elirni11azio11e clelle materie luri de; si son o p erfezionate le in tal1azioni tecnich e e gli arrcdar11enti. Le spese fin 'ora incontrat e salgono a 350 i\1il a pese te; è previ la la spesa di u n 'al tra somm a uguale. Si è proYvedulo a dotare l 'os pedal e di t 1na far1nacia propria, il ch e porla ltn })enefizio d i 35.000 pesete I 'anno; i è anche provvedu lo a larjffare ! 'assist enza prest at a ai i1on poverj, in misura di pesete 8,50 al gior110: ciò farà ridurre l e S})e e del 50 %. Direttore d ell 'Ospr.cl al e è il clott. J u an Sanchez Puente ; è coad iuvat o clal dott. M. Perez Albeniz. 1

Ristorante-dispensario per diabetici a Madrid. Un comllato di dame e di medici h a istituilo a ~fadrid nna cc cantin a » oV'e i diabe tici poveri ri<:ever an no gli alimenti loro prescrjtti e il tratta1nento ins ulinico. Per ora è destinata ai malati delle con sultazioni pubblich e di alcuni medie]; 1na si pr~vede un ingrandimento d~ll opera. 1

Ambulatorio per bambini italiani a Londra. Recenlemenle a Londra h a cominci ato a fun zion~re un nuovo Am])u]atorio i s tituito da g ,u el Fascio, p er i bimbi d ella Colonia italiana. In lale occasion e l ' Ambasciatore Dino Grandi ha comu11icato al Segr etario d el Fascio di avere disposto, quale primo fondo spese p er il nuovo Ambulatorio, l 'assegnazion e cli L . 3000, offerte con solidarietà fa-sci st a d al ca1neraLa cav. Francesco Scag lione. L 'Ambulatorio ha ~edc presso I 'osp edale italiano} ed l1a ét completa disposizione tutte le risorse della importante istilu r.ione, com presi i r aggi X,

i raggi ultra-viole tti e i più rece11ti ritrovati clella te rapeutica. Sono a111mes i ai ser vizi cl ell ' An1bt1latorio del Fascio (e senJpre a spese di questo) tulli i piccoli italiani fino all 'e tà di sedici anni.

La preparazione dei medici in Russia. Ro1na110 » b a riporta to, <l alla cc P raYd a )), una le ttera firmat a da cinque studenti in meclicina, in cui è d e tto : « Il Commissariato ·d el] 'i gien e ha dee.i so di accordare il diritto di esercitare la profession e inedica agli s tud e11ti del qu arto anno d ella facoltà di medicina, n1algrado e si 11011 abLiano f atto l a pratica obbligatoria. Ecco com e sia1no s tati preparali: abbiamo s tudiato in 192 ore tutte l e malattie intern e ... Non abbiamo s tudiato la tuber colosi e n o11 abbia;n10 nulla letto su t ale argo111en to. Una visita di quattro g iorni all 'Istituto del] a tubercolosi dovrebbe essere b astevol e a istruirci in m a teria . Per le malattie d ei fanciulli, che sono l a nostra speci al i tà, abbi a1no seguito 18 lezioni di tre ore, co111pren clenti t111a visita cli tre g iorni all Istituto d ella l ubercolo i. Non abbiamo freqt1en t é1to al cun altro corso ilnportante 1>. « L 'Osservatore

1

Martire della scienza• Il tori u11a l1na lile

do t t. Wjllia1n B. Bre])11er, addetto ai laboraclell ' ffic jo d 'igi ene di ew York, è m orto di 1nielite trasversa conferitagli dal morso di scimmia, che era s ta ta infe tta la di poli on1ieper lo studio di ques ta ~11ala t Lia.

Chirurgbo assolto. Il Tribunale cli Lan nion (Franc ia) h a assolto il c hir urgo dott . Aurégnn 1 contro c ui er a s tato i11te11lato processo da una clien te e d al di l ei 1narj to, perch è, n el cor so cli un 'operazione al sen o, egli nveva riconosciuto <'h e un tumor e pre un lo benigno aveva invece car atteri di malign)tà e, su }Jarerc con forme del in.eclico curan te, i l quale a isteva. procedelte ad u11 'operazione d emoliLricc. La pazie n te è l11ort a, n elle more del processo, di ca n cro . La parte age11 te eh iedeva 200 m ila franchi di danni-interessi; il 1'ribu11ale i 11 ace l 'h a co11dannala a 1850 franchi d 'onorari, a 10.000 franchi <li Li3n11i-interessi ed alla pubblicazione dell a se11tenza qual ora il dott. A11régan lo aYesse ri chies1o. La perizia era s lat;i afficl at a acl u1l. collegio co1np osto di Balthazar<l, Dervieu e Duvoir.

È lnorto, al l 'età di 78 ar111i, il doli. AR

LDO A GU:LI I , decano, d el corpo sanitario della ProYincia di Frosino11e. Il dott. .l\11geli11i, g ià assi sto11Le n ella Cli11ica del prof. Murrj, di ct1i fu u110 degli allievi preclile ltj , si trasfer ì 43 enni or son o a Frosino·n e come n1e(]ico-chirurgo co11do tto, indi fu nominato direlto·r e di quell 'Ospeclale U1J1bert o I . Nel 1901 fondò una « Casa di Salute ». Ebb e parle a ttiva n el ino,·i mento professionale. Nell 'esplicazione della sua profession e, ch e p er lt1 i era u11: apostolat o, il dott. Angelini h a sempre p:roft1 so non solo i tesori della s11a scien za, ma a 11~ he .c.r uelli della su a })on tà e d el su o disinteresse. M.


;322

« JL POLICLINJCO »

RASSEGNA DELLA ST~'\IPA llEDTCA. • Clll rJ ,

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C AT'fAn.

\ c ulrope-

11ia l'Ural)ile di origine tLc. f(lin. l Voch . , 24 sett. L . AsctiOFF. l~or111az. dei pjg m enli biliari e 1tter o. - P. Mon \,YJTZ e .J . c11Los . Albuminuria e l.lre1n ia cxlra-r e n nli. .4rcli. il . cl i U r ol. , sett. - A. PEnnuccr. Vacci11azio11c pre ei1tiYa n egli urinari. A r cli. <li Pal . e Cl. fv!ed., se tt . - L . Il 1cc1TELL1. L 'azo te n1ia i1cl1e m e11ingo- ed e11 cefalopatic . Riv. I l. rii Ginec., sett. - G. TRA IN A RAo. L 'i llc ri zia l a te nte })Ost-operatori a . V. DoGLlOTT1. lJrc nagg· io allu 1\1ikulicz n ella chirurg ia addo11l . g·i 11 ccoJ ogica. Rev. cl e i\féd., ott. - G. LAnocnE e .T . DEsnonnr-s. I 11 dossil uria. .\Ji1ier va ft1ed., 29 se tt. - U. DE ì\•[1 c n EL1s. 1Spo rt e tbc. polm. Dcul . A1ecl'. Jl' oc /i., 30 se tt. Scn orri\I .. LLER. 'fr a ll an1 . della colite g r a, ·e T E tNITz . L 'itle ro 11e i diab e tici . !.l lerl. W elt , 1 o tt. ST'l"Hi\r. T nu o, j j)rob len1i ull a prc io11e del sangue . J( lin. vVoclt., 1 o lt. F. ,, .. B l\E~IEH. l)a loge11esi cl ell 'an emia p ernic . I\.. " . EERCAAHD. Le 1nalal lie a eziologia sco11o ~ciuta . P ari s. 1\'Iéd. , 1 olt. l1mero di n e uro1o·g ia. Praclili on er , ott. - Num<'ro u11e m al nlli c cos Li Iu zi oii al i. Se rriana Méd., 15 sel l. - ~ · B. AQU INO. I r aggi infra-r o si . 1lrch . di O rlop ., 30 selt. - .L. G1ur-.T IN J . J\ rLrit i cr onich e 11 on tbc. d ell 'an ca. B or deaux Cl1irurgical, o tt. i\'u111ero sull 'ortoped ia e l a chirurgia d ell 'appar,1 lo n1o lor e. Gazz. d. Osp . e d. Cl. , 2 otl. - ~, . GALLI. Il c u or e alternante .

f.

H . SrARCKE. Azione di varie mala ttie j11fet live sulla tbc. nell 'infanzin . - J. P E ISER. Il cl es lino <l ei bambini tubercolotit i . Presse M éd. , 8 o ll. - P. ~IEnKLEN e al. Sindrome ganglionare g ranulo1natosa febbrile con leu. copema . A r ch . Int er . 'Nl ed. 1 sett. - P. DoVLEY. Epidemia di febbre ondulante subclinica. - rv1. J. LEPORE. e .~. B. l\1cCoonn Edc2na sperimentale. Zeitsch.

Tub erk., ott. -

e

'' IL PO L 1CL 1N 1 0

SEZIONE CHIRURGICA '' (mensile)

diretta dal prof. ROBERTO ALESSANDRI

Il Numero 2 (F cbJ,ré1io 1933) contiene i seguenti contribuli:

A.

Boì\ACCORSI

-

V.

BoNOl\JO

-

R. G. P. G.

BROGLIO e PERNWERTH

F. E.

El\1ILIANI

e -

BAzzoccHI GAROFALO e Mosc'HELLA

-

Evoluziorie ed esiti dei trapian· ti) pedu11colati di derma adoperati per la sospensione dello stomaco. Colla.ssoterapia di ascesso polmonare successivamente bilaterale. La nostra esperienza suJle ukeri gastro-duodenali perforate. L'azotemia pre- e post-operatoria nelle peritoniti purulente da appendicite con trauamento chiuso. Contributo allo studio della tu· bencolo·s i manimaria.

.,... Prezzo di ogni numero separato della Sezione Chirurgica L. 6

Abbonamento annu11 al a sota S..z. Chirurgica: Itau .. L. 50. Estt ro L. 80 Se cumulativo con la Sezione Medi.ca : I·t alia L. 1 O O•

Ester.o L. 1 5 O; se cumulativo con la Sezione Pra ti-ca e con la SeziO'lle Medi<Ca: Italia Lir~ 1 2 5, Est.ero L. 1 8 O.

------

Inviare Vaglia all'editore LUIGI POZZI • Ufficio Poetale Succursale diciotto - ROMA.

Indice alfabetico per materie. A. r l r i te cr onica non sp ecifica e 111alatlie 'I ella tiroirle: rapport.i . . . . . . Pay. 30G Artriti cronich e : t er a pia vaccinini ca )) 309 )l 316 Ascessi ossill uenti : seméiotica . . . Bibliografia . . . . . . . . . . . · )) 313 )) 287 Cis li dermoide del l egan1ento r o lo11d o )I ;31() Colibacillosi in o st etr. e ginecol . . . . Cute : fjbrosarcoma . . . . . . . . . . !'.314 Diabe le n1.: p11ò essere g u arito dall 'iu )) 31.t . ulino- te rapia ? . . . . . . · . . · · · Difle rili n1alig·n e, lesioni r en ali ecl a10len1ia . . . . . . . . . . . . . . . . . )) :~ 11 Dolori lombari e scjatici: indagine ra)l

<li ologi ca

. . .

. • . .

• . . · · •.

Fibro~ ite

e ret1 111atismo muscol ar e . . . 11'oruu co1osi ed acne volgar e : tral tan1 . Gan g r e na gassosa da iniezioni ipoder111ich e e da ipodermoclisi . . . . . . . . Infezio11i fo cali: s t11di ecl espcrie11ze . . I1lflt1c11za: i l chinino quale J)r ofilatti co Mal a ttie : i11flussi co smici . . . . . . Me uingiti linfocitarie . . . . . . . . . .

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i\iliastenin grave J) e udo-par al i ti ca: tratlamento con eslra l li cii corteccia sur-

renale

. · . · · · · · · · · · · · · · Pag. 315

matosi

. . . . .

l\·I iocardite r eti m<1 Li cn : 11 od uli g ranulo-

. . . . . . . . . .

Nefr itici: regjn1e . . . . . . . . . . . . curosi i11eralgesica e reur11alisn1 0 "Neuros i Yeget a ti va cl ei piccoli ])al1lbini Perspirazion e in _e n si})ile : fa ttori . . . Polio1nieli te: 1 esiste n za alla i11 ra1>-

p orto al I 'e là . . . . . . . . . . . . · · Re ne pol ici tico . . . . . . . . . . · · · Reumatis n1i cr o11ici : il tubo digestivo •

n e1 -

. . . . . . . · · · · · · · · · · l~e um a iisrn o cr onico e o. nlPmia . .. R e umal ismo cleforman Le e op er azioni n ella reg ione <l e i le p ara tiroidi . . . . Sif ilide : i nu.ovi rlrncrlj . . . . . . . . Uretere inf.: c al co losi: tra ttam. . . . . Vaccinazione anlirabbica : può n1odificar e uno s tato di sen si]Jilizzazio11e al lergica ? . . . . . . . . . Zou a : tra ll am en lo . . . . . . . . ..

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Diritti di proprietà riservati. -

Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito aà autoritz,az1·one scritta dalla redat.iot1e. E vietata la t>ubblicazione di sunti di essi senta citarne la fonte.

C.

-

FRUGONI ,

A. Pozzi, resp .

R ed. capo. Roma - Stab. 'fipo-Lit. Armani di M. Courrier.


ANNO XL

Roma, 27 },ebbraio 1933. XI

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Nu1n. 9

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA REDATTORE C APO : P ROF.

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Prolusioni : G. Di Guglielmo: La crisi della m edicino nel quadro generale della cultura oontemwra.nea. Note e contribut i : M . 'I.tripodi: Sul morbo di Ohauffa.rd-Still. Sunti e rassegne : lfALAITIE t NFETr1vE : U . Reitano e U. Bonc.inelli : Ris ulta.ti della inoculazione del viru" della oosidetta. 1t febbre esantematica 11 agli e.nima li di labor atorio e a ll'uomo. - A. Luger : La. clinica delle ·m ailattie para.tif06e. - F EGATO e VIE BILIARI : G. Gberardini e C. D 'Ignazio : Funzionalità epatica e a~inoa,oidu.ria J)!I'ovocata. A. L. Mj.a.seniko'v: Sull'importanza del fega.t-0 nel ricam,bi9 m ateriale della, e oleeteri.Da. - SISTEMA NERVOSO : s. Caccuri: La commozione midol lare. - O. Foerster: Inter venti sintomatici s ul s.isitema nervoso, in parti-0oJare per com· battere il dolore• Cenn i b ibliografioa. Accadem ie, Societa Medic he, Congres'i : R. Accaidemia delle Scienze Medico-Chirurgiche di NaPOli. - Società l!edico-Obirurgica Veneziana. Società Medico-Ohirurgica Calabrese. Appunti per il med ico pratico : DALLA PRATI CA CORRE NTE: E. Capecchi : Placenta acereta abbandonata in utero ceearizzata. Ritorno pro~1·eseivo di questo allo stato normale senza a l-011na complicanza (ria.S60rbimento o a utodigestione uterina del la placenta ?). - ARGOMENTl D' A'ITUALJTÀ : L'influenza n el latta.nte. Epidemia in-

fluenzale. G ASISTIC,\ E DIAGNOSTICA : l{icerche sulla pressione m edia. - La pressicme a rterioaa nella infezione m.alarica. - L e cause dell'ipertonia. - La cal· cemia negli i.pertesi. - L e coro na.riti giovanili. Soffi funzionali del c uore. - Gli effetti degJi aneuriami aJrtero-venoei sul cuore. - T ERAPIA : Autovaceinvterapia n elle sindromi asmatiche. - Ormon e epatico nella. cura dell'aema. - Curn. delle orticarie gravi con l'iru:;ulina. - Può uno s hock anafi lattico determinare o con tribuire ad una raJ>ida gua.rigione di una infezione t etanica? - L 'olio di para ffina n ella anafilaaei a limentare. - 'Effetti d ell'acido acetìlsalioil ico. - I l trattamento dell'an.afilaesi a limentare oon l'olio di paraffina. - SEl\IEJOTICA : La ,d ifferenziazione delle OC· c.lusi oni vascol ari periferiche spaatio):l.e dalle o rgani che in base a l compo:rtamento della temperatura della pelle in determinate condizioni a mbientali. ME01c1 NA SCIENTIFICA: Raffronti fra r oo pirazione nasale e b occale. - La capa.oità di assorbimento delle mucose delle vie respiratorie. - VARIA. Nella vita professio11a1e: ..ta.pport i fra Sanita ri, Ospedali e Case private di cura. - SERVIZI IGIENICO-SANITARI : L 'igiene e la sanità pubbli~a in I talia nel 1931. Provvedimenti legislativi in cor so. Conoorei Nomine, promozioni ed onorificenze. · Nostro corrispondenze : Da Milano. Notizie diverse. • Indice alfabetico per materie.

PROLUSIONI

!Seguiti , dal nich ilis1no terapeutico m edico e dal prevalente radicalismo interventista- chirurgico; questi e altri fattori avrebbero dato la s·p inta a un movimento di reazione con .atteggiamenti Lalvolla persino iconoclastici, in quanto preten. do110 di far tabula rasa del patrimonio di .scienz.a acquisito negli ultimi cento anni e minacciano di scuotere n ei suoi cardini la medicina moderna, come h a afferma to il filosofo Adolfo Meyer , il quale nel 1930 n e l1a scritto in u11 g iorna le che porta a1)punto un nome di battaa lia, l ' cc Ippocrate » . I tempi sarebber o dunque maturi per un rivo lg imento totale dell ~ nostre idee; saremmo a rrivati a una svolta n ella storia della evolµzi on e della mediçina, alla quale il Nov·ecento ,dovrebbe imprimere nuovi orientamenti ~ del tut to dissimili da quelli errati del secolo scor so, ma riallacci.abili a quell i del! 'antica m ed.i ci11a così. detta clas ica. ' Nel movime nto a spirale o a tipo ciclico dei corsi e rie-orsi delJ a tor ia, la medicin<l moderna sarebbe stata risospinta indietro , vers.o il diciolte imo secolo o an cl1e verso tempi ,r1i.t1

La crisi della medicina nel quad r o generale della e11ltnra contemporanea (*). Prof. GrovANNI D1 GuGLIELrvro.

Ordinario di clinica m ed ica. Eccellenze, Signore, Signori I Dalla Germania tor1nentata e disor ientata del dopo gu erra , con sempre maggiore insi tenza arrivano oci ch e denunzi.ano uno sLato di prof-0ndo disagio r1el cam1p o della m ed icina, la quale, avviata su falsa strada dall 'indirizzo scientifico del secolo scorso, avrebbe fin ito col ridursi in un vicolo cieco, dove attualmente si dibatte in una gr.ave cri si spirituale, vera crisi di orientamento del pensiero medico o crisi di coscienza dell 'arte medica. Un'atmosfera di delusione sarebbe stata crea• ta dalla esiguità dei risultati pratici finora cun1

(•) Discorso inaugurale dell'anno accademico 1932-1933 (R. Univer sità di Catania).


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ren10Li, il 111edio evo e persino l 'era ippocra- ve avere risonanza più vasta , di là. 1lni confini tica co·n le sue radici n ella medicina babilonese strettan1.ente universitarii, in LuLti g·li a mbienti intellettuali, perch.è dappertutto nella vita e in quell3 egiziana. Fin<>ra; quindi, l 'indirizzo de1 nustri s lu- spirituale del giorno d 'oggi vi è crisi, ·come ha d1 sarebbe stato completamente errato e al pen- sçritto · Ad4>lfo Meyer, e perch è la crisi della siero nL.:.dico conLE-mµora1100 rlovrebl)e es~ere medicina, secondo il parere espresso da Stefaimpresso un orient.am e*to decisamente neoip- no Zweig nella pref~ione al suo libro cc L 'Anipocratico, dopo aver cancellato ~o n u.n cbl po ma che gµ arisce », ha le sue radici nel fenomedi s.pug na i risultati ·non solo del layJIO dtgli no co·mplessivo dell'incertezza europea, nel reultirni secoli ma .an che dell esperienla ùi pj ù lativismo generale che, dopo decennii di .afferdi du0 millennii di storia della m edicina. - rr1azioni dittatorie e di condanne inco11clizio11aNon vi è alcun dubbio ch e si tratta di •;it:>age- te in tutte le catego.r ie del sa pere, insegna fi1azioni, le quali possono spieg.arsi tenendo cc11 - nalmente agli specialisti a volgersi indietro into ch e viviamo in tempi d'alto parlanti, come terrogando. osserva arg~utamente il neuropatologo di MonaE per ultirr10 devo .aggiungere ch e a queco Osv.aldo Bu1nke; ma, sfrondato di queste sto problema, di apparente esclu si va pertinenza amplificazio.n i estrerri1st e, resta in tutta ]a sua . medica, non può rimanere estranea l 'uma11ità importanza il problema ch e agita la classe m e- che na interesse di vigilare le sue condizioni di dica d~i paesi di ling ua tedesca e ch e non può salute e di saperre a chi deve affidarne la cura essere più ignorato dagli altri, .anche perch è in caso di m.ala ttia, se al m edico formatosi seoramai dal seno ~tesso della scien za a.ccademi- condo il moderno indirizzo scientifico universi• ca sono partite voci dissenzienti di critici del- tario e per ciò stesso - dicono i critici - uo1'attuale indirizzo scientifico e fautori di nuovi mo di solo scien za_ e di troppa scien·za, oon orientamenti del pensier.o medico contempo- mentalità meccanicistica, causale ed eccessiva. raneo . niente analizzatrice, che ha bisogno di 11n comCito fra gli altri due insigni direttori di cli- plicato arsenale tecnico ch e porta .all 'esagerata niche universìtarie - e iper giunta di cliniche specializzazione e al f.ramn1entarismo, facendo chirurgiche, - il vecchio Bier e Sauerbruch , così perder e non solo la visione diagnostica di notissin1-0 quest'ultin10 per l 'arditismo dei suoi insieme della personalità somato-psicbica, ma interventi demolitori sul torace in alcuni casi anch e i tesori terapeutici che dovrebbero esprimersi da una perfetta sintonia spirituale di tuberc9losi polmonare. Se si trattasse di un .angusto problema da tra chi so ffre e chi deve guarirlo, oppure al sp·ecialisti non n e avrei fatto argomento del di- medico preconizzato dagl 'innovatori novecenscorso ch e oggi , per invito del Magnifico Retto- tisti , più artista cl1e scienzi. ato, con mentalità re e del Senato Accademico, 110 l 'onore di te- vitalistica, sintetica, che rinunzia al macchinanere in questa solenne circostanza dell 'inaugu- rio della medicina universitari.a e diagnostica razione del! 'anno accademico; ma esso si di- servendosi di una faco ltà quasi divinatrice, I.a mostra invece di una .portata .assai più vasta e intui~ione , e cerca di arri v.are alla guarigione di un interesse che, senza tema di esagerazione, con le mani nude, per la via dell'anima. Perch è a qu,alcuno non sembri esagerata, con si può co.n sid erare generale. Non soltanto la 1.F acoltà m·e dica, difatti, ma intenti polemici , qt1esta im.postazione del protutt~ le altre in quanto parti costituenti di blema ch e in Germania e in Austria è All'.Drdine del giorno, devo riferire brevemente alcuni un com p lesso organico inscindibile e funzio . . nante in armonica collaborazione, 1' Universi·tas dati sui quali si basano gl 'innovatori e spestudiorum. devono essere interessate a un di - cialmente Bernardo Aschner di Vienna , ch e battito ch e investe il problema dell'insegna- per primo ha introdotto n ella nostra letteramento universitario della medicina, del fonda- tura l 'espressione crisi della niedicina e ch e da 15 .anni circa sostiene, attr.aver so numerose mento S·Cienti fico de11a for1nazione del medico e delle basi spirituali dell'arte del gu~- e diffuse pubblicazioni , la necessità di un corn• pleto rinnovamento nel campo della nostra dir1re. Non solLanlo la Facoltà mooica, n1a anche sciplina. Secondo Aschner, esis tono <tl mondo quella filoi:;ofico-letteraria e quella scientifica, due forn1e di medicina, quella uffi ciale, insero11siderate s1ngolarn1ente, ùevono essere int e- gnata nelle Università, e quella non ufficiale, r essate a questo problem.a, in quanto anch e alla quale appa'ft.engono l 'om eopatia, la medin ell 'an1bito delle loro discipline movimenti a- cina teosofica e. antroposqfica, Ja magnetopati.a, naloghi '8 i sono a ndati determina.ndo n e] pri- l 'arte m edica n.aturale, la medicina popolare mo trentennio del '90,0 e specialmente nell'im- dei ciarlatani e delle fattucchiere. I quattro mediato dopo guerra, m o, 1imenti animati dal- quinti dell'uma nità sar ebbero trattati, e spesso lo stesso spirito rivoluzionario contro le ideo- anch e guariti, con metodi terapeutici ll On uffi logie. del secolo scorso, dalle stesse aspirazioni ciali; solo in Germania, secondo Hans Munch , verso forme nuove di co.n oscenze, le quali rap- quasi la metà della popolazione è curata da co.p reseotano un ritorno ~ civiltà .antich e o l1na loro che -esercitano la m edicina extrauni:ver. ' anticipazione di civiltà future . s1tar1a. Ma la questione della crisi della m edicina deLa pers\).asione della insufficienza e unilatera 1

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SEZIONE l'l\ATICA

lità del meLodo scien tifico uffi cia le si sarebbe en1pre più estesa nella cer chia dei m edici, specialme11te in Germania , dove n egli ultirni anni i sarebbero avute nume rose adesio11i alle nuove correnti. Lo stesso Aschner riporLa alcune affern1azioni di un morfologo, Roberto l\ieyer, seconQ.o il quale I 'abisso tra la m edicina pratica e la metlicina scientifica si alliarga in m odo inquieta11te, come è dimostrato dall 'affluenza ai così de tti ciarlatani e a tutti i ra·p presentanti della medicina non uffic ia le ; abisso ch e diventa se111pre più difficile a ~olmarsi , p-er c ui n ella lotta contro il ciarlatanismo il m edico, _egucndo il consiglio di Roberto Meyer, dovrebbe dive11tare un cia rlatano m:i gliore. E non 11a scritto BluJ1er ch e la 111edicina deve scioglier e i suoi rapporti con ]e scienze naturali? E Sauerbrucb , dire ttore di u11a Clinica cl1il·urgica univer sitaria, non l1a affermato che per il n1edico pratico n o11 11a importanza il sapere se le virtù ourative del~e acque te1mali siano dovute al loro contenuto in ali , in iodio, in sostanze radioa ttive, oppure al fatto che esse $Urebbero le 1agrime degli Angeli caduti dal Pa radiso, come riten eva Orig'8ne ? °È i] ritorno , dunque, a lle forrne più _µri111itiv e di empirismo che vien e proclamato in pieno Novecento e da una cattedra univer.sitaria. E per quanto alcuni n ovatori , m:eno fa natici, 11on osino spingere ]e lo ro pretese fino all'assurdo di voler cancellare i mera vigliasi risultati delle ricer c h e scientifiche del secolo scorso, tuttavia la verità ò cl1e l 'atteggi.am ento generale delle nuove correnti è deci an1ente, radical1nen te anliscienti•sta . · Tut.lo questo era necessario pren1etter e per di1t1ostrare Ja g ravità d el dissidio sorto n el seno della medicina e l'interesse generale del proble111a del qual e dovremo occupar ci ; problema ch e })er ]a sua complessità, per la ristrettezza d el tempo e la m-odestia delle mie forze non potrà certo essere trattato in modo com pleto, ma solo JJrospettato n elle sue linee fondamentali , ridotto nei suoi veri termini , inquadrato n el movimenLo culturale del nostro secolo, avviato verso I.a ~o luzi on e ch e sembra la più logica, la più p ersuasiva , la più consona a llo stato attuale delle 11ostre conoscen ze, .alla civiltà del tempo n el c1nale viviamo. 1

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Crisi vuol dire fase risolutiv.a di. una malattia e la malattia questa volta a,rrebbe colpito proprio la medicina dei nostri ten1 I'i, ch e ebbe il suo mas1$imo sviluppo n ella seconda metà del secolo scor so e ch e a ttualm ente viene insegnata nelle Università di tutte le n azioni civili. Le maggiori r es1}onsabilità di questo stato di cose ven gono attribuite a du e indirizzi di studio ch e l1.a11no avuto predominio incontrastato, l' indirizzo d ella patologia cellulare, for1da to d.a Rodolfo Virchow, per quanto in realtà egli ab•

bia continuato e fecoudatq il pe11siero di un g r.Jnde italiano, G. B. Morgagni, « il padre clel pensiero anatomico n, come I 'ha chiamato Honigmann, e l'i1idirizzo batteriologico , iniziato da Luig·i Pasteur, sebbene anche in questo camII>O vi sia stato un geniale precursore italia.n o , q11asi ignorato, Agostino Bassi . Quale segnacolo in vessillo deJla patologia cellula re vien e riportata Ja famosa espressione pront1nziata da Rodolfo Virch ovv in un me m ora bile Congresso Medico Ir1ternazionale tenuto a 1:loma n el 1902. « Non vi son·o malattie generali , n1a _o lo malattie ùegli orga.ni e malattie del le cellule». Così dunque si arriva a con siderare l 'organis1110 urna110 come una on1m.a di cellule tutte ' disgiunte e viventi in colonie, e le malattie quali conseguenze di a l terazioni anatomich e dei si11goli organi, per cui di.agnosi e terapia devono essere informate a principii localistici. Questo pensiero cellulare e localistico cliventa il fondam ento de]I~ medicina n1oderna, il punLo di vista medico m ondiale di tre generazioni, attraverso le quali domina onnipotente. Nello s tesso periodo i grandi tri onfi della batteriologia, co11 le m en1orabili scoperte di parecchi gern1i con siderati capaci di provoca re la insorgenza di m a lattie, fecero sperare n el! 'a vvento di tilla ter.apia veramente razio11ale e di sicur·o successo, la terapia eziologica , destinata a togliere le ca ùse e quindi a portare la g uarig ione d ei processi morbosi. Le caratteristiche, cJ1e conferirono una partico lare impronta a lla medicina della seco11da m età del seéolo scorso, si possono co~ì brevemente intetizzare: con cezion·e causala tomistica dei fenomeni , jndag ine dia gnos tica i)recisa p·e r il sicuro riconoscimento delle sedi e nelle cau ~e delle malattie, terapia eziologica, ossia ri1110zion e delle cau se dei processi morbosi. 1 rr1etodi d 'ìnd.agir•e si andarono sem1>re p iù inoltiplicando e .affi1•ando, con la creazior1e di tecnicl1e nuove e di 1naggiore precisione, così cbe i ri sultati ch e si o ttennero n ei can1pi della semeio tica, dell 'isto,l og ia, della fi sìologia , d el] a medicina spe1~im entale, d.e lla batteriolog·ia fu r ono, per co11senso u11ar1ime , ver.amen te portentosi . , Nel 1895 ] 'or goglioso castello cle l 11ostro sapere sull a vi ta e sulla malattia fu coro nato, scrive Sa11erbrucl1 , da una scoperta ch e fa veramente epoca, la scoperta dei raggi l\oentgen, cl1e I.asciava intraveder e iusospettate possibiliLà diagnostich e e terapeutiche. Ma ,già all 'alba di questo secol o, in p ieno fervore di r icer ch e, cominciarono ad a vvertirsi i primi segni del dubbio , del disagio , della delusion e, che dov evano poi culminare n el rnovimento del dorp o g u·e rra , col palese riconoscimento di una crisi spirituale delJa me dicina. L'e tà dell 'oro ch e la scjenza esa tta aveva promessa ai medici pratici non è mai venuta e anzi le più a m.are delusioni si sono avute proprio

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11el campo d ella terapia causale, c l1e aveva falto 1tascere le più liete sper.an ze e ch e ir1vece è andata a finire in u11 quasi co1npleto fallim ento, come dimostrano Jo !'cettir.isrno in fa tto di c ure 111edi cb e, il radicalis mo chirurg ico, la rivalu tazione di vecchi 1netodi empirici di cura, d e11si e sd cg·nosa rrtent.e banditi dalla scier1za uffi cia le (salasso, sanguisugio, cauterizzaz ior1e , ecc .), il favore sempre crescente cl1e inco11trano coloro ch e eser citan o .la m edicina extra urti vers itaria e 1p·r aticano le ct1re magn etiche , 01r1eopat ich e, na I 11ralis tic l1e, vegetariane, da suggestione e d a autosugg·cstion e. La con cezion e localistica , a to111is tica e cauale, il metodo a nalitico dominante n ell 'Otto .cento, l 'esagerata specializzazione, fa tale conseg uenza d el fantastico svil11ppo d ella tecnica con l 'apporto di numero,s i a pparecchi , esseri privi <li anìm.a ch e s'interpongono tra il pazi ente ed j} c ura nte e di quest 'ultirr10 o ltur1dono Ja capac ità d'intuizion e di.agnostica rivela trice, tutti t{\lCS tÌ div ~rSÌ fa ttori l1anr10 fatl O l;erdere Ja "i ione in tetica d ella personalità som at o-psiclii <:a , d ell ' unilà dell'organismo , cloYula al co11ser1 so delle v.a ri e parti fra di loro e alla 1n fluenz~ di og11i parte sul tutto e d el tutto s4 ogni parte, prin cipio dottrinale, cl1e - seco11tlo il Viol a ~ s ta a l1;i:::e dell 'indirizzo individua listico d ella n1edicina. Dagli er rori e tlagli in ucce ... i d el i)a salo d eriva la n ecessità di riportar e iu pri1110 j)iar10 i c oncetti di costituzione, di personalità, di i1alolog i.a umora l e , di .affidar i a una logica deduttiva, di seguire un indiri zzo intuiti,10, sintetico, v iLalistico, teleologi co . Necessario è il ritorno dal fa tto singolo alla corn1>re nsion e un i versale , seri ve Ascl1ner ; l 1iii lavoro intuitivo, 1neno matématica , più patolog ia gen er.al e, rr1 c11 0 specializz.az ione; ev itare da un la lo il nichili, 1no t erap·eutico .e d.a Il ' al Lro i I ra dicali smo oper a torio. cc D o1)0 ch e la cli vinatrice smania di sa1Jere l1 a indagato la sostan za generale d el corJ)O sin o a lla cellula e quasi sino alla moleco la, essa or.a torna a v0lger e lo sgu ardo alla totalità cl el - fen omeno morboso sempre variato . cercand o ]e condizioni superiori dietro quelle d et erm.i n anti local i ». <::o81 scrive Stefano Z\veig e poi agg iun ge: « Divise da secoli le correnti d ella tera j) Ìa or ganica e psi chica cominc ia110 a ri avvic inar si , g iacch è n ecessariamente (rir ord.a l'im111agir1e goethiana d ell a spiral e!) og rti evo] uzio11 e rilor11 a a l pl1nto di partenza, m a su u11 pia110 s uperiore. I.J a m eccanica fini sce sempre col voler so11dare l 'estrerrt.a legge d el movimento , ogn i s uddivi sione t ende ,1 tornare a ll'unità , ogni verità razion:lle sfocia un g iorno n ell'irrazion alità e ogg i d opo secoli di una scienza rigidan1.en te l1n ila tera le, ch e h a analizzato sino in fondo la m ateria e ],a fo rma d el corpo umano , si ripresent a nn cor a il l)r ob1ema dello spirito che si loggia il

corpo.

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lL POLI CLIN I CJ »

* ** (Jue Lo 1noriute11to riel campo d ella 111edicina non è i1solato. ma - come ho già detto - si affianca a d altri cl1e nel Novecento si sono andati d eterminando nel d ominio delle .p iù di ver~ e discipline, da quelle fi iche e matematiche a quelle biologiche, filo·soCìch e, letterarie, movim enti ch e dimostrano sorprendenti affinità col J1 ostro, tanto da f.a r pen sare ch e tutti si esprii:n·a no d~ un :identica lJecessità storica di profondo riv~o~g~m ento nel mondo del pensiero, da un.a cr1s1 intellettuale gen erale e che oramai l 'an1.biente spirituale sia m a turo ad accogliere le nuove dottri11 e, la nuova intuizione del i11 ondo e della vita . No11 mi fcrrr1erò Jd analizza re que.5ti diversj mov1111e11Li spirituali , sia percbl.· tale compito es ulerèbbe dall 'assu11to d el mio discorso, sia per ch è non .avr ej la comrJetenza per assolverlo: 1\1i limi tcrò, invece, ad e p orre in rapida sintei quelle ch e ' 'engono c.o n siderate le caratteristich e di du e culture, di due c iviltà, di due secolj l ' Ottocento e il Novecento. ' L 'Ottocento è il secolo delle g randi analisi , d el do mir1io f.ieJ l1"alto , delle l eg·gi dì causalità, di regola, di nii s.ura, d e lla prevalenza assoluta ùella concezione m eccani cista e dell 'indirizzo rigidamie nte scientifico. Il Novecc11to i11 vece è 11coromantico, 1nistico , orga11ic ista, n eoviLali ta, ripudia gli schemi meccanici sti , l 'Intelle tto, la Ragione, è anti. cie11tìfico , ha . il culto d ell 'Intuizione e dell 'I._. linto. e< La ' 'Cl'.a scienzl è nell'incosciente del barnbino e delle razze primitive, le quali , secondo Macr ea dy , compos te di pochi u omini tutti geniali, ricchi d 'inconscia sapienza infusa , dotati di magica potenza, r ealizzava110 i1nmediata111ente 11ella n1ateria l e idee dello spirito , senza la medi.azione laboriosa dell'intelletto e della volontà , c ui 1sia1no costretti noialtri, degeneri nipoti. E si ritorna alla con cezione del genio, clte senza ineù.iazio·ui lDhoriose, dì colpo, per gr.azia dall'alto, intuisce e comunica ai meno fortunati di lui la verità ». Così sintetizza il Tilg h er le nuove con cezioni e poi aggiung·e cc Poichè dalJ'org.anicismo e dal ,,i talismo è facile sci volare alle più infantili aberrazioni del! 'animism o, ecco dalle tombe polver ose dei secoli spenti levarsi a vita i1t1ova, al tempo della radiofonia e degli aeroplani, le \ 1ecchi(l fantastich erie su[l 'anin1a degli astri e rl ellf' forz e ele1r1entari della natura, ecco riani marsi e rivestirsi a nuovo secondo l 'nltima moda le vecchie super s tizioni sul l 'astrolog.ia sul fato sidereo sulla impatia unive1~sale » (Macready , Ziegler Schmitz). Il pericolo e 10 g ra,,i difficoltà di voler rinchiudere in un qu1dro complessivo le tendenze ci entìfìcl1 e di uri ' epoca travagliata e di volerne indicar e 1'orientam en to sono stati già avvertiti 1

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Nu~r. ~J

SEZlON.E PRA'l'IC"-

da un nostro autorevole s tudioso di ·~ toria della inedicina , Arturo Castiglioni, il quale fa notare che v.arie e spesso contrarie futono le corr er1ti che dominarono l 'evoluzione della medici11a e che dall 'incontro di q11e:-)te varie tendenze fu determinato il JJr0gresso . 1F atta questa riserva, possian10 cercar,e di sta bi lire· se effetti,Tamente il Novecento ci offre u11 inciirizzo di stt1dii diver-so da quello cl1e h.a dominato nel secolo scorso. E innanzi tutto, qual 'è la reale p@rtata di questa cosl d e tta crisi della m edicina, ql1ale diffusione h.a avuto negli amL1euti medici cli tutto il mondo questo nuovo ìnovin1 ento, quale forza cli pt0se; litisrno 11el 1pubblico profa110 esso l1u finora dimostrato. Per confessione dello stesso Aschr1er , le nuove dott.ri11e n on 11anno trovato, al di fuori della Germania e d ell .Austria, terreno favorevole al loro sviluppo, per c ui in n es~ un ~ltro paese esi ste un movimento di riforma, anch e non uf ficia1e, della natura di quell o ted esco; dappertutto si segue ancora I 'indirizzo d ell 'an.a tomia patologica~ della medicina sperin1 entale e della supervalutazione della tecnica chir urgica. Specialmente in America fiori scono la tecnica e la divisione del lavoro e l e sedi più importa11ti del! 'attività m .edj ca sono i Ja boratorii e le sule operatorie~ In Am erica , la menta Aschner, si può veramente 11arlare di un a lto livello tec11iC? e di un basso livell o spirituale d ella m ecli-

c1na. le stesse condizioni vi sarebbero in Inghil terra , in Spagna e in Italia , ma per ques t 'ulti111a l 'Asch1ter r1 on è esattamente informato , per --I1è. da noi, assai prima ch e in Germania , ,_a t111 ()'rande Maestro di clinica medica, Achille De Giovanni, fu cr eata una Scuola con indirizzo d ecisam ente costituzionalistico e i nostri clini ci non J)erdettero mai di vista la personalità d ell'individuo amrr1alato , come ebbe ad affer1na r e in questa stessa aula e prec isam ente dieci anni or ·sono il nostro l\1agnifico Rettore in un di scorso tenuto per l 'inaugurazione dell 'anno .aceademi:.:o 1922-23. In Fran cia si sarebbe · assunta una posizione ir1termedia , ma in realtà bi sogna riconoscer e che in questa , come in tutte le altre Nazioni all 'infuori della Germania e dell'Aus tria , non si parla di c risi spirituale del la m edicina e tl movimento ted esco è qua si coropletarnente i g norato. Negli s tessi paesi di lingua tedesca - p er tJUan1o il pre>blema si.a stato largamente e vivacerr1er1te discu sso i1elJ a stampa medica e nei con gressi di medicin a e per quanto clamore abbia potuto suscitare 1'~ d3 $ione a lle nuove correnti da parte di qual ch e clinico universitario - tuttavia il movimento non ha .assunto ch e assai ·m od ,ste proporzioni, tanto da permettere a Osvald o Bum ke , ch e pure si è dimostra to sim patizzante p er una p·a rte almeno dei nuovi concetti, di afferrr1are che si tratta soltanto di uo.~ timida e piccola ondata mistico-romantica ; 1

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.n on prodotta da alcun nuov.o pensiero religioso, da a lcun grand e metafisico, da alcun ge11iale artista, n1a sostenuta da un esercito di 111edii e di telepatici a ccanto a, seguaci di una n1et.apsicolo,gia - che apparentemente combatte il n1aterialismo ma in questo. essa stessa va a l'i11ìre - e di u11 rornanticis1no, eh~ nascond~ un nucleo p edantescamente razionale. E anch e quest 'ondata , ch e è della stessa na tura dei roman.t ici fermenti ch e sem.pre seguo110 alle grandi s<:osse nella storia, è d es tinata a scompar~ire con1e quella che si ebbe .ai primi. d ell 'Ottocento, dopo il secolo del sensismo e lc lJ.a Rivoluzior1e. ~fanrano sicuri elem enti di successo, reali forze di propulsione a questo mo'V1mento, cl1e n on P, aff,-:itto giustifi cato nella sua parte critica, iemolitrice, m entre clal punto di vista riformistic o e costrutt;i. vrJ non apporta che assai J11o d'3sti contributi . E '-iifatti, voler co nsitier ar e la medicina mod rrna cris tallizzata nei vecchi meto·di di pato logia celìulare e di batte riologia significa ignorare o fing ere rii ·ig·norare g-li enormi progressi r o nseguitt proprio· .11eg li ultin1i 30 .an11i , sia per ]a larga apt)lica.zio 1.te rli u11 nu.o vo indirizzo di s tudi , altamente scientifico , l 'indirizzo biochirnico che ricoll1~g;l la funzione e le sue a lterazioni a r1roces~i chit11ici e fisico-chimici ' sia per g l 'incessanti svil11ppi d ei vecchi indirizzi, i quali J 1n11 si sono .1ffa tto arrestati sulle posizioni co!l.(JUistate Jl·cd la :.:econd1 metà del seco lo scorso, l ) l<l hanno .:o nti1111:1to e continuano· anc or'l oqgi 1d ar1p0rtare numerosi, indispensabili, preziC»~ i. co1tlri11\1ti i ::;topato log·ic i, microbiolog ici , in1.munbiologici. . .t\.rt1.ì , pro2rio nei ris t1ltati di queste indag ini :scientifiche hanno trovato Je più solide ba:si alcune coooezio·n i .n 1oderne delle \.] Uali i11 ~nar10 vantr.· g l 'innovatori, ingiustamente a111~-ropri!indosene la paternità, e cioè Ja d ottrina eostituzion~le la patologia umorale, la concezione som.ato-psichica della personalità 1)ro.fonda , ·:1 .ì1eo -ipf;9cratismo terapeutico. Il .criterio unitario dell 'orgartif' tn o, basato s11i concetti di sistemi fra loro connessi e in continua correlazione : sistema i1e uro-vegetati' ro, sistema ormonico , sist ema r eticolo-endoteliale, costituzione chimi ca d el plasma , bila n cio ionico, ecc . , il criterio d ella stabilit'à d ell 'eq11ilibrio ·di qu esti sistemi unitari che te ndono a manten ere il loro s tato indipendentemente da cambiamenti quantitativi, secondo la t eoria di Koehler, sono irLdubbi1amente ìl frutto di indagini eseguite con i più rig·oro,s i i11etodi sci entifici e non certo delle fanta sticherie speculative d el n eo vitalismo o dell 'empirismo d elle diverse çategorie di c iarlatani. I,,'accusa di ostinata tendenza m ,eccanicista 'l) UÒ essere sostenuta soltanto da· chi n-0n conò~ce. la mentalità del clinir-o e dello ~scienziato 1uoderno, il quale - di là dalle viete posizioni s terilmente antitetiche di meccanicismo e ·vitalismo - trova n ella biolog·ia organismica, 1

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(( IL 'POLJCL!:"t reo

cò1ne la chia1na Bertalanffy, l 'indirizzo a base realistica dei suoi studi! il prin.cipio di ricerch e con metodi di tecnica sempre più perfezionati. Nè può reggere l 'altra accusa di eccessiva anali.. i, come se questa potesse portare alla incaipacità della s intesi; ma non l 'ha detto proprio Berg~on, sempre invocato - e spesso a torto - dagl 'innovatori novecentisti, che lo spirito di sintesi non è clte una più alta po tenza del lo · spirito di analisi e cioè la capacità di penetrare nell 'interno di un fatto ch e si reputa significativo e dove si troverà la spiegazione di molti altri? E non h a detto lo stesso Bergson che uno dei risultati più chiari del1·analisi , c!oè del metodo di Claude Bernard , do,rrebbe essere quello d 'insegnarci che non e ' è diff.erenza tra un 'osservazione ben fatta e . una ge.n eralizzazione b en fondata? Già molti anni or so110 proprio Claude !Bern,a rd n1etteva in g u ar<l.ia contro l 'errore di coloro cl1e temono le dannose conseguenze di una eccessi v.a spec ializzazione, distinguendo l1na spec.ia lizzazione utile e a nzi 11ecessaria, ch e è quella della tecuica, e una dannosa, che ·è quella della cultura. Ciò viale per tutte le bra11cl1e della scienza e non solo per la clinica, ha scritto r ecentemente il nos tro Ptondoni, e v.a sostenuto contro superstiti tendenze a un eclettismo pericoloso e a un totalitarismo facilone e semplici.:. ta, a vantaggio della seria affermazione del nostro paese n ella fervida g.ara. internazion.ale per il progresso ciella scienza. Nulla quindi dobbiamo tam.ere da una specializzazione bene intesa e in1posta dal favoloso svil11ppo della Scie11za e della T·e cnica, la quale ultima non ha affatto ,p ortato alla spersonal~zzazione e all 'inaridin1ento spirituale della n1edicina, ma ha fornito la possibilità di diagnosticare più precocemente e con maggiore precisione del passato, con quanto vantaggio degli ammaLati e della loro cura è facile intendere. D 'altra parte che la storia delle scienze si risolva nella stori,a dei metodi d 'indagine è verità incontTovertibile e universalmente accettata. Ritengo perciò del t.l ttto destituita di fondan1ento 1'accu sa rivolta .alla medici11a n1oderna di a·v er rinun,ciato a ll 'attività intuitiva a tutto var1t.a gg io dell 'attività logica e sottoscrivo pie11amente a ll 'a ffer1nazione del clinico medico di Pisa, Fra11ce co Gal<li, secondo il quale « l 'atma della intuizione, che era l 'unica e la più forte nelle m .a ni dei vecchi medici, ritorna ora più lucida e affilata, in quanto nel lavorio del per1 3iero il subcosciente m edico si perfeziona e si cle,1a fin verso la sogli.a d·ell 'intelletto ove s.i svolg ono i fenomeni della conoscenza ». Lo stesso concetto del resto · è. sostenuto dal clinico m edico di Ron1a , da Cesare Frugoni, il quale parla p·r ecisan1ente di intuizione consapeyofe .

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Ma sopratutto ri]:Jeto a me stesso e a tutti i medici le parole del ·s ommo c linico d'Italia, Augusto Murri, sco111parso proprio in questi giorni tra il compianto universale. « Non date retta a chi vi parla d 'occhio medico, d 'intuizione, magari di divinazione: parole, parole, p·arole! Niente affatto: tutto sta nel sapere, nell 'osservare, nel co11cludere : la divin1azione non è , al 1p iù, se non una i1tferenza giusta da un 'osservazione rapidissima, ma esatta ». Cosi siamo .arrivati all 'ultima e pili grave accusa contro l 'odierno indirizzo scientifico, quella della sua quasi completa sterilità nel campo di inaggiore interesse, cioè in quello della terapia: l 'albero si giudica dai suoi frutti e la medicina dai risultati pratici nell'arte del guarire. Orbene, in questo caro.po la medicina non solo non ~';\vrebhe fatto alcu11 passo avanti, nonostante i notevoli progressi d'indole dottrinale, n1a .ne avrebbe fatto qualcuno indietro, rinunziando agl 'indiscutibi li vantaggi dei rn e. ~odi empirici della vecchia terapia , ingiustamente derisi e abbandonati dai medici moclerni • Non si può nascondere un sen::;o di doloroso stupore dinanzi a un così palese mi.sconoscin1ento degl 'in,c alcolabili vantaggi apportati nel campo della terapia e della profilassi dalla medicina del secolo scorso. Debbo frirse ricordare a ' ' oi le terribili epiclemiè ch e 'deci1navano n el passato migliaia e 111ig liaia di "ite urr1a11e e ch e or.a sono quasi .completamente debel1ate in seguito all'applicazìone delle norrr1e suggerite dall'indirizzo batLerjologico e immunitario? le diverse gravi maJatti e infettive ch e, diagnosticate precocemente, possorlo essere g uari te con metodi di cura specifi ca , ossia con sieri e vacci.n i? le numerose vite u1n.a ne salvate in seguito al perfezionamento· dèlla tecnica chirurgica e all'applicazione delle norn1e di antisepsi e cli asepsi ? il notevole prolung:.:i111ento della durata 1nedia della vita uman.a , la quale, per riferirmi al solo popolo tedesco,. nel 1870 si aggirava attorno ai 40 ranni, mentre oggi è salita a circa 60 anni ? E ' tempo cli sfatare Ja leggenda dello scetticisn10 dei medici moderni in fatto di terapia. Noi ~nedici internisti, ha affern1ato · Bergm ann nel discors.1 in:.lugura]e del Congresso medico tedesco del 1931, non siam.o affatto nir hilisti in tera t:l!;\ e anzi riconosciamo di trovarci in un'epoca· dei più alti tl'ionfi della terapia: l 'indiscussa efficacia della 'lotta contro una inalattia che çolpi's ce 600 milioni di uomini circa, cioè quasi Ja metà del genere umano , l 'anchilostomiasi, la guarigione del 95 % dei casi di così detta splenomegalia dei tropici o febbre nera degli indiani nlediante i preparati di antimonio, la guarigione di mezzo milione di uomini che og11i a nr10 morivano in ·Egitto per bilharzi.a sanguinis (Bergmann). 1


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SEZIONE PRATICA •

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i>iù che continuare l 'ele11co dei successi della ~rapia moderna preferisco illustrare u11 solo esen1rpio per ditl1ostrare quale profon· da riconoscen·za debba l 'umanità sofferente ai progres i della medicina scientifica e d 'altra parte co111e ia necessario non allontanarsi dal1'odierno i11dirizzo di studi, se si voglio110 otte11ere reali vantaggi nel campo dottri11ale e i11 quello 1)ratico. Fino a l 1926 fra le Lante n1alattie, cl1e purtroppo tormentano il genere um·a no, una rivestiva carattere di particolare gravità, tanto da CQStringere i medici a incrociare le braccia e a dichiarare la loro impotenza dinanzi al· l'inesorabile progredire del proce so morboso 'erso l'esito costanten1c11te letale nel giro di J'ochi anni. Il 11ostro ~I.J irito restava col·pito dal sen so profondam enle tragico che è racchiu ·o nel d e ·tino clegli ammalati di ane1nia perniciosa : alla \i uilia della morte il loro sangue e i tes uti cl1e lo formano ripigliano l 'a petto e la funzion e cl1e avevano agli a lbori dell 'esistenza , n ei primissim1i giorni della vita intrauterina. nacroni mo a _solutarnente incon1patibilr co11 l 'esistenza, per c ui tutti g li ammalati di a nen1 ia perniciosa mori vano e in un tem1)0 relal i arrtcnte breve. T11tanto in un labora torio americano u11 fi ~iologo, e cioè uno scienziato puro, eseguiYa e.leli e ricerch e con lo scopo di riconoscere qual i ~osta nze alirr1e11tari potessero più efficacerne11 t r coadiuvare l'organi mo anirna]e nella ri ge11er a zione del sangue i11 ca ·i cli anemia. Cinque anni di ricer ch e 1pazienti, precise, laborio e, dal 1920 al 1925, ricerche che portarono a ri u1laLi aJ.Jvare11lc111e11L~ a ._ai mode ti: la con1pilazione di una lista di alimenti doiati di atti' ità eniopoielica di tliverso grado, 'tra i c1ua li il primo posto era occupato dal feg.ato . D11e c lirtici americarl i vollero provare l 'cffi · cacia di iali sostanze negli uor11ir1i am.r na J.ati di anemia, compresi alc u11i con anemia perniciosa, sebbene per ques ti ultirr1i le speranze di successo fossero as·sai se.arse; proprio per que ti ultimi, invece, e soltanto rper questi ultimi i ri~ ultati furono vera1ncr1le miracolosi . La c ura di fegato fu ben T>re, to applicata su più vasta scala, varcò i c onfini dell'Ameri ca, conqui tò Lutto il 111ondo e oggi , d opo sei anni di e J) Crienza ·u parecchie m igliaia di an11n.a.lati, i può affer111are con giusto orgoglio ch e ]a pro gno i della malattia è completamente cambiata , in quanto olo in una percentuale minima di casi non i riesce a ottenere ]a guarig ione.. L e1111J1r1::;mo - Lanto esaltato d.ai moderni innovatori - si 1s arebhe fermato .a· questo rp unto, pago dei miracolosi ris11lt.ati pratici conse· guiti; ma l'indirizzo scientifico porta a indagare l'essenza dei feno111eni e proprio nei labor.atori americani specializzati, ricchi di n1ezzi e di stru n1cntario, si volle conoscer e la natura del p rinieipio anti.anemi co contenuto nel fegato 1

e tii arrivò a risultati di g randissin10 interesse i1on solo dottrinale ma a11che pratico, e precisa1nente a racchiudere in una fialetta di 2 c1nc . quanto di principio attivo basta per consegui re il risultato terapeutico che si ottiene con l 'introduzione di mezzo chilogrammo di fegato, il qua.le è · di assai difficile ingestione da parte di tutti mai specia lmente di .ammalali con gravi lesioni dello stomaco , come sono g li anem~ci perniciosi. E la scoperta del! 'insulina non fu dovuta forse alla soluzione di uu problema di tecnica? E non si può dire a ltrettanto dell 'interrenina, cl1e si s ta dimostrando capa ce di guarire un' altra gravissima malatti<l ritenuta inguaribile fi. no a soli due anni or so no , il morbo bronzino o morbQ di Addiso11 il Il fegato co11lro l 'an ernia perniciosa, l 'in.s ulina contro il diabete, l ' interrenina contro il inorbo di Addison, tre grandi conquiste della n1edicina scientifica moderna nel campo della lerar>ia, ecco la magnifica risposta che alle la111entele neoromantiche e a lle nostalgie ippoc ratich e di Bernardo A.sr hner e dei suoi seg uaci arriva da quell'America, che è considerata Ja più ti1pic.a rappresentante della civiltà della Tecnica e nella qt1ale in materia di medic ina d omina 1'indirizzo ci enti fico più a van· zato . Signori!

J\1olto .ancora avrei r:ia dire ull 'i11Leressante argomento , ma non voglio abusare della Vostra cortese benevola attenzion e e mi affretto a formulare alcune brevissime propos1z1oni conc lusive . La medicina moderr1a non attraversa una fase di crisi spirituale 6 llOn è .affatto giustificato un movimento di reazione contro l 'odierno in di rizzo scientifico dei nostri studi. T n1edici moderni 11011 l)Ossono arruolarsi nelle file dalle quali, secor1do Liek, sempre più f01te sorge il grido: « Ritorniamo ad Ippocrate » e tanto meno potranno dichiararsi seguaci d el culto dionisiaco dell'ebbra forza vita Ie rinunziando a quello apollineo , del Dio solare, dalla chiara e luminosa intelligenui, legisla tore di regola e di misura (Tilgher). I nostri sLudi segui.ranr10 sempre la via mae1-;tra tracciata dall'indirizzo scientifico, che ha fatto· attingere alla medicina moderna vertigino e altezze al di sotpir a della quota b.a ssissima della medicina dei tempi passati. Se non fossirno consapevoli della relatività dei confini d el potere un1ano, noi dovremmo affermare che, per g·li enormi progressi conseguiti nella scienza ·e nel! 'arte del diagnosti care e del curare, al medico rnoderno assai più cl1e a quello dell'era ippocratica si .addice l 'aforis1na del grande sapiente della Scuola di Cos: I 'fftpòç yap cptÀ6crocpoç lcr6-&eoç il me dico quale fil o o fo è ~imil e a l DIO .


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IL POl..ICLli\'JCO

NOTE E CONTRIBUTI. · Po1,tcL1N1co UMBERTO I - IV PADIGLIO,NE Primario: Prof. M1LANI.

Istituto di Anatomia Patologica della R. Università di Roma. Direttore: Prof. · SoTTI.

Sul morbo di Chanffard-Still (NOTE ISTOLOGICHE

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CONSIDERAZIONI CLl NICIIE)

i>er i.l tlott. i\1. T1\1Pon1.

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un determinato 1)eriodo della malattia, quando ·s i sono obbiettivati dei fatti nuovi che potrebbero forse avere un signific~to per la sua individualizzazione nosografica tenendo conto di alcuni ri1ievi. P er altro questi rilie-vi non ci p ermettono di prospettare • ipotesi o di arrivare .a conclusioni nuove: tuttavia in un campo così controverso e dibattuto , quando. ancora si discute sulla base anatomica di una malattia o sul fondamento clinico di una data sindrome, ogni fatto accertato ha il suo valore - sia })Ute i)rovvisorio - in .attesa che dal ripetersi di nuove osservazioni, dalle ulteriori conferme od esclusioni, dal con fronto e dalla critica dei singoli contiibuti si rica,rano dati di m,a ggior Sicurezza 1p er la diagnosi. La pre.: sente nota trbva la sua ragione in questa. l)te1nessa. 1

La discu ssione ancora aperta sulla patog·enesi dei r euma lismi articolari cronici e sul posto da assegnare, nella classificazione anatomica .e clinica, aù alcur1e forme morbose che da l r eun1atismo articolare cronico si distaccano, e per la evoluzion e clinica e ·p er le speciali caratteristiche .an.atomiche , ci induce ad esporre qualche bréve considerazione intorno al L 'inferma R., Luisa, di anni 26, prese11t\.lV'l all:t caso di una inferma affetta da sindrome di nostra prima osservazione (24 febbraio 19?2) gli Chauffard-Still, ch e rima. e degent e per oltre stes.si segni clinici e ..:adiologi(,i rilevati duj'?.nf/..' Tu sua 1degenza in clinica (tumefazioni legg'e rmentecinque mesi nel nostro Padiglione, appena do- dolorose delle articolazioni del~e J11ani, élel polso po la sua u scita d.a.IL.a Clinica M·edica di Roma, e tibio ast:ragaliche, ipotrofia e ipotonia muscoIl caso, m agistralmente illustrato in una le- .lare, poli-linfoma tosi con linfoghiandole pià gr0se alle regioni sottomastoidee e alle ascelle, senzione olinica tenuta dal pTof. Frugoni e sucza segni di periadenite e <li fluidificazio,n e, di cessivamente pubblicata su questo ste,sso pe- screto tumore di mit~za, febbre modica, anemia a riodico , ci esonera dal tratteggiare la storia del- Lipo secondario. Alle radiografie demine:ralizl ~•zi o­ 1'infern1a e dal discuter·e ampiamente i feno- ne diffus·a delle ossa con O·steoporosi notevole d,ei m eni obbiettivi da es~a presentati al momento capi articolari,· Senza fa I.ti iperprodttttori e di ad~ con i111.et ~ine a nrti~olare completadel suo ing r esso a ll 'Ospedale. Faremo quindi densament0 mente liber a). Di più i seg11i di una pleurite secsolo un rapido accenno alle fasi evolutive del- ca e <li un discreto versam.~nto i1ella pleura, destra la malattia, che potemnlo seguire per un certo e nel peri·cardio iche già, negli U:.timi giorni della periodo di tempo e ch e ci ha permesso di isti- su a ·})ermanenza in Cl.i nica, andava delineandosi . Spiccato era inoltre 1 aspetto mixedematoso deii a tuire qualch e ricerca biologica ed istologica il cute del viso e delle mani, intensissimo il pallo re cui interesse è evidente . Non è ch e a.sseg·niamo dei tegumenti e delle n1 ucose, la febbre osci:Iante particolare importanza al fatto d~ a ver potuto tra i 37°,2 e i 38°. I movimenti articolari, discretame11te possibili e completare al.cune i.ndag ini sulle ghiandole di poco dolorosi, andarono di poi, co11 fasi di recruun determinato distretto (ciò ch e ci darà an- descenza e dj remissioni, ancora miglioT.ando, tancl1e occasione di trattare con sufficiente diffu- to ch e l'inferma, dopo cinque m esi, poteva sorregsion e i caratteri microscopici rileva ti C·On l'e- ger si in piedi e faro da sol 1 -àlcuni passi. La tumesa.me biopsico di un.a g hiandola pr.elevata dalla fazi0ne e la di stribuzione :delle linfog:hiandolet regione ascellal'e. dell 'jnferma) conoscendo pressochè l a Jne.clesi1na rli quella rilevata in Clinica, rimase tale per quasi tutto il decorso della ch e Lali indagi11i furono eseguite con somma rtostra osservazione. La milza non subì variazioni diligenza e com1)etenza in altri casi ·su di un apprezzabili di volume, meo tre il fegato, col promateriale di studio molto più vasto, e cono- gredire del versa1n er1to pericardico, si rese poi palscendo ancl1e con1e le alterazioni ghiandolari pabile a due dita sotto l 1arco costale. Le masse muscolari notevo,~ mente ipotrofiche, sopratutto descritte sia in linfoghiandole preleva te per 1a agli arti inferiori , erano mascherate dal g~asso biopsia sia asportate al tavolo anatomico, e sottocutaneo e d:t una succulenza non depressibile quindi nel p eriodo terminale della loro evo- della cute ch e su ccessivamente, col sopravvenire di luzion e, non pern1ettono fino a questo mo- una leggera stanchezza del cuore, lasciò il postor stùle. regioni ·pretibiali ~ malleo:ari,' ad un edema 1nento di concludere per una specificità qual- del tipo· cardiaco. I riflessi ~endinei risultavano sia ·i delle diverse modificazioni strutturali sul- accentuati sopratutto &ugli .arti inferiori> con acle <Jltali volta a volta hanno richiamata l 'at- ~enno al clono del piede bilateralmente . Non Batenzione i vari osservatori. Ma riteniamo di bin ski. L:e&arne del sangue conf~rmava la presenza dj una qualche importanza e di un certo interes- una anen1ia piuttosto grave cli tipo seconèlario: e 1'aver potuto intraprendere tali ricer cl1e in g·lol)uli rossi 2.100.000. lib (Sahli) 0,53. "'\ralore g1o1

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SEZIONE PRJ\TJCA

b ulare 0,79. 1\.nisocitQsi e poichilocitosi i1otevole. •;lobuli bianchi 7200 con leg·gera li11.focitosi relativa. R. Wassermar1n negativa n el saugue e nel liquido lcefalQ·rajchideo, ch e si ~lintostrava normale 11ella sua costituzione cll.i111ica e ci lologica. Azotemia 0,31 %. ~Ietaboli 1110 ba ale (praticato il 21 marzo), - ] 1,3. La puntura della pleura D., pratica la poco dopo 1'ingresso dell 'inf~rma in ospedale, dava esito a liquido limpido citrino, con Rivalta negaliva, peso ·p. 1019, albumina 19 %o e sedimento costituito da scarsi linfociti e poli11ucleati, pressochè in identica proporzione e da U:Q discreto numero di cellule endotEJ~iali. La puntura del pericardio, pralj cata il 16 n1atzo, ~ unpos ta dalla crescente dispnea ed oppressione precordiale, dava esito a 300 cc. cli liquido d 'identico aspetto del liquido pleurico, con Rivalta ne:.;ativa, peso sp. 1022, albumina 35 %o e sedimento ..ostituito eta numerose grosse cellule a nucleo uni"(.0 ed a protop:asma abbondante. Eseguite inoculazioni i11 cavia, si ebbero risultati del tutto negativi, per ciò che riguarda la constatazion~ di leioni di tipo tubercolare, quando le cavie a dic; ta11za di cinque mesi furono sacrificate. Anche 1'esame istologico degli organi repertati ha permesso di escludere con certezza alterazioni specificl1e tubercolari o di altra natura. L '11 marzo si prelevava dalla regione asceJllarc <le.stra un grosso pacchetto ghiandolare. Alcune nelle g hiandole asportate servirono alle ricer ch e batteriologiche e culturali, altre p er le iniezioni in cavia, altre infine per l'esame isto~ogico. Il reperto macroscopico dell~ linfoglandole, accurata1t1ente esaminate, no~ ha dato occasione a parti1·0Iari rilievi: tutte uniformemente presentavano 1111a con sistenza duro-e};\stica ed u11 colorito caruicir10 alla ispezione esterna come pure alla superficie di taglio. La capsula era liscia e levigata, t1è si notavano aderenze abnormi tra le diverse rthiandole. No11 esistevano cioè segni evidenti di periadenite macroscopicamente dimostrabili, e tanto meno di fu sione delle singole ghiandole. Ciò clel resto corrispondeva al carattere già rilevato di 111obilità al di sotto dei t egum enti. Si presen tavano I ulte bene delinutat e, senza alcuna traccia di ram1nol~imento nè di <legenerazione, i1è di caseosi e 11eppure di sclerosi sulla superficie di sezione. La ghiandola per l 'esa1ne fu fissata in alcool ed oltre alle ·~muni colorazioni con em atossilina ed •~osina ed ematossilina e V. Gieson , furorio adoperate le colorazioni di Mal~0ry, il 1nelodo di Gallego, il metodo di Giemsa, le co lorazioni di Pappenheim per Je plasmacellt1le , le colorazioni di Weigert per le fibre elastiche. Premesso che 11ella valutazione relativa dell'e&ame istologico è da tener ro nto che fu p ossibile di praticarlo solla nto i11 l1na stazione ghiandolare e preci&ante11te sulle g-hiandole dell'ascella, premesso an ch e ch e n on Psistono, com e appare dalle descrizioni di altri i\.A. alterazioni vere e proprie sp ecifich e corri&p <>nden ti alla mai~attia di Still, e ch e riello stesso i:ldivirh10 si possor10 trovare alterazioni ghiandol:1ri di diverso tipo ed estensione (valga ad esempio il caso desr.ritto tla Reitano, in c ui buona prte delle ghianrlole esaminate pre~r11tav3no caratteristiche · alterarioni luber rol Ari, inentrc le allre mostravano lesìoni più ch e .altro riferilli~i ad u110 stato di tossicosi), esponiamo sen z'altro i risultati d~ll 'es. istologico nel nostro caso. 1

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La cap sldil risulta uniforn1emenle distesa ed è ~ostituita

da un esile con11eltivo fibrillare che n ella s ua parte più esterna specialmente dimostra tlegli sfibrillan1anti . In corrispondenza de:l 'ilo della ghiandola insieme al connettivo fibrillare, si nota il conrtettivo adiposo areolare, di struttura normale. In i11ezzo alle fibrille connettivali della capsula si riconosco110 anche <leg~i esili fascetti di t essuto l11uscolare, .spesso i1t dipendenza dei vasi: vasi ch e appariscono ben evidenti ed iJ1 al cuni punti ripieni di gl ul)uli rossi ben co11servati. In alcune sezioni le pareti dei vasi arteriosi, decorrenti &ulla capstila si presentano ispessite. Oltre a questi fatti n ello spessore della capsula i notano degli infiltrati costituiti da elem enti picco:i, rotondeggianti, con nucleo intensam ente t i11gibile, frequentemente picnotico. Tali infiltrati i presentano in ordine sparso, subito al disopra del pareitchima gl1iandolare, ma anche n elle parti più esterne della cap su la; essi sono d el tutto indipendenti dai vasi sanguigni e dalle lacune vascolari. La loro distribuzione non assume mai uu netto carattere nodulare linfoide m a più spesso ntantiene quello di infiltrato diffuso. In alcuni punti i proc~ssi degenerativi di questi elementi linfocilari sono particolarmente intensi ed i re~ sidui dei nuclei fram1nentati e picnotici determinano, in punti cir coscritti, una pi'lt diffusa color abilità con l'ematossilina. Esaminando il parenchima ghiandolare con piccoli sisten1i di ingrandin1ento, il fatto più caratteristico ch e rist1lta ali: 'osserYazione è dato dalla presenza cli aree più chiare di tessuto in cui sic11r.arnente l 'addensamento d egli elementi costitt1tivi della g hiandola è i11inore ch e in altre parti. A questa veduta d 'insieme, corrisponde il reperto . a pii1 forte ir1grand ilnento, p er cui risulta che gli elementi linfoidi specialmente in alcuni tratti . SOD;O piuttosto Jdisto.uziati gli uni dagli altri. Ques ta a~terazione corrisponde da un lato ad una diminuzione di numero degli elementi, dall 'altro alla atrofia ed alla riduzione di volun1e degli ele111e11ti stessi. . Portando l 'a ttenzione verso la periferia, alla parte corticale della ghiando:a, dove i follicoli sono 1abbastanza lar gamente dis tribuiti, è m a11ifesto come particolarn1ente risenta110 di ques te alt erazio11i, per cui ne conseguono variazioni nella forro a, nel volume ed an ch e nei singoli ele1nenti costitutivi. Ne risulta p er ciò c he sono meno evidentit di configur.azione irregolar e, alcune. volte non di forma r otondeggiante, ma piuttosto allunga ta, ovoiclale. È verso la periferia del follicolo ch e jn isp ecie si osserva l 'a lrofia degli elementi, la irregolare distribuzione dei linfociti e la loro dissociazione quasi fossero distanziati tra di loro per edema. Si h a l 'impressione in alcuni quasi di una dispersione dell'elemento liqfoide, più accentuata alla p eriferia che non in corrispondenza del centro gern1inativo, sen za ch e ne consegua - come avviene in taluni processi morbosi che interessano le ghiandole ed an ch e la milza un aumento (li volume d el follicolo o 1neglio una diffusione de1ll 1elemento linfoide oltre la periferia dei~ follicolo ed una meno netta demarcazione clei seni linfatici . Però il reperto istologico i1ei t e&suti fissati no11 permette di dimostrare in questi puntj la esjstenza di un edema vero e proprio. D 'altra parte i vasi e le lacune san guigne non pTesentano alterazio11 i c;h.e dimostrino la · causa di ques to s1.lp -


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posto eden1a. Degno di nota il fatto ch e anche nei tratti 11ei quali 1naggiormente risulta la dissociazione degli elemenli lù1focitari, 111ui si trovano i11 quesli quelle ai:terazioni a carattere regressivo e dege11eratiYo ch e abbiaino riscontrato e descritto 11ei focolai delta cap,sl1la. II1 alc111te sezi0ni, seguite serial1T1ente, il follicolo 11on è pii1 riconoscibile per la presenza dei suoi elementi costitutivi, i11a è rappresentato soltanto dal reticolo adenoideo, il quaJ~e, a sua volta, i1011 apparisc'e m~ificato nella sua struttura e i1011 c.liID;ostra alcun segno evidente di fibro-adenia e di proliferazione Q n eanch e di ialir1osi dello stroma r e ticolare, sul guale fu richia1na ta in quest i ultìmi tempi 1'attenzione. Dove il follicolo è ancora co11servato non si trova a~cun segno di differenziazion~ nella parte centrale del centro ger minativo. L'atrofia dell'elemento linfocitario compre~de anche i cordoni follicolari e n e con.segue ·quel caratteristico aspetto, p~r qu,anto non di alto g1·ado, al quale poco sopra si è accennato, della presenza di aer~ più chiare in cui gli elementi ce~lulari sono ·ridotti di i1umero e di volume. In rapporto, sen1pre, con questa atrofia degli elementi 'costitutivi dei cordoni follicolari, ... i pa una inaggiore evidenza delle lacune linfatiche interposte fra i cordoni. Il ~is le 10 ~1 caYernoso è ari.cl1e l11odificat o, ~ seni iuargin <lli sono poco evidenti, ad eccezione di que1li ch e corrispondono all 'ilo della ghiandola dove si noia ~a presenza di eleme11li linfoidi più o meno adde11sati. In corrispo11denza del sistema dei seni linfatici n1idollarj si avverte i.11vece la presenza di qualcl1e cellula abbastanza voluminosa, addossata contro la parete d~l seno - con la quale sembra in stretto rapporto - di for1na poligon ru:e, con nucleo ricco di cro1natina 1 con protoplasma discretamente abbondante e b en e tingibile. Pure tenendo presente che gli elem enti fibrillari nei seni linfatici midollari sono più spessi ch e non nel ft>llicolo , appar e manifesto ch e in questi pu~ti ~ hanno dei movimenti proliferativi , ch e risultano con la m aggiore chiarezza nei pre... parati allestiti cdl m etodo di Mallory e con quello di Gallego. Con questi metodi si dirnostra che, pure essendo 1nanifesti in tutta la ghiandola, solo in alcuni punti circoscritti raggiungono la m ag1giete evidenza, conservilùdo ~.lerò somp1re un netto eatattere fibrillare sen za che il tessuto pre,s enti segni di ialin osi e di tra-; l'orn1azione fibrosa. Verso 1'ilo della ghiand ol a il conneltivo è i spessito, lna con ser,·a ancora il tipo fibri'~lare . La caratteristi-ca fo11damenta le in questi tratti è data dalla ricca v.ascolarizzazio11e - in contrasto con quanto si osserva n el paren chima - n1a più che tutto d al fatto che l a proliferazione del co11net.tivo ha netta dislribuzione periYasrolare (sclerosi ilare fibrillare periva.sale). Nei vasi dilatati del connettivo della regione ilare si nota110 abbasta-n za numerosi elementi di li po linfoide. Questi sono gli elem enti ~he si ricavano dall 'esame siste1natico fatto da numerose sezioni e con diversi rr1etodi della ghiandola in esame, ch e presentava, come si è detto, la grandezza di una piccola n occiola. O !tr~ questi dati diremo come i.n nessun punto della ghiando~a fossero <limo-s trabili ist ologicame11te <lei foco1ai di rammollirnento o cli degener azione oaseosn cruaJi si riscontrano :facilmente nelle ghiandole tubercolari. l\{anca ogni altro dato di alterazione tubercolare 1

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sia n ella capsula, p er quanto si riferisce alla pre sen za cli ispessin1e11ti circoscritti o cliffusi di carattere specifico, sia nel parenchima ghiandola:rep er la iuancanza di c~llule giganti di tipo La11ghans o di cellule epitelioidi o di focolai di proliferazioni. linfoide. Mancano altresì le 11ote che . caratterizzano ~a linfogranulomatosi per I 'asse11za di focolai di necrosi, di cellule irregolari volu1nino·se con nucleo lobato, voluminoso, irregolaredel tipo cli Sternberg; co~e pure mancano gli infiltrati caratteristici, diffusi o a focolaio, di cellule eo.sinofile. Nei~ caso in esam,e manca, anc;he .in confronto di altri casi studiati da altri AA. (111a specialmente da Micheli ~ Gamna, ai quali dob,.. biamo J~ella dettagliata m,onografia sull 'importante argomento, la precisa d~scrizione delle lesioni reperibili n ei vari distretti linfogla1l:dolari) quella alterazio~e da ~ssi definita come catarro dei seni. Detta alterazione, come è noto, è caratterizzata dalla partecipazione degli endoteli dei seni oon fatti di tumefazione, di rifongiamento, di proliferazione, e di desquamazioD;~ (catarro desquamativo dei seni), processo che .s i accompagna frequenteIQente alla linfoadenite semplice iperplastica ed ancpe ad alcune r~azioni ghiandolari in relazione a processi s-pecifici (sifilide). Nel n oolro caso abbiamo :Qoi pure trovati .deg~ i eleme11ti in r apporto con le pareti sinusali ma per i loro e.ar atteri (cromatina del 11:1.1cleo, colorabilità del nucleo e del pToloplasma, rapporti con le pareti del seno) Yorremo piuttosto interpretarli con1e consegu enti ad un a ttivo movi1nento proliferativo che non ac1 u11a alterazione .regressiva cl1e porti alla desquam azione. Accennato al reperto ed a~ S\10. possibile significato i1011 intendiamo trarre del1e ·concll1sion i che potra11110 essere dedotte soltanto da ulteriori conferme. Del resto anch e Miche]i e Gamna accennano n ella ]oro pubblicazione che il reperto, è differenziabile dal catarro dei seni per· la tendenza alla pro~iferazione degli elementi reticolo-istiocitari. 1\. completame11to della descrizione istologica devesi aOCfID:D.are co111e nelle diverse sezioni non si sia mai osservata la presenza di plasmacellule· pure avendo cercato cli inetterle in evidenza eon metodi adatti. Così pure non si è osservata la presenza di cellUJle globulifere o pigmentifere o di pigme11ti nbnormi liberi (r eazione del Fe) che depong.ano per emorragie in atto o pregresse, :svoltesi n el paren cpima. Riass11n1endo l 'esame della ghiandola m entre ha pennesso d1 escludere la esistenza di processi specifi ci in atto o in esito, ovvero linfogranulomatosi , h a dimo trala la presen za di un processo iperplastico e nel t empo st esso atrofico - . dilazione dei seni n1ido1'lari e atrofia linfoide - diu~a sclerosi fibr illare ilare perivascolare, di una probabile reazione istiocitaria del reticolo endosinusale con tracce di periad e11ite, macroscopicamente non rilevabile. Un a parte delle gl1ia11dole,· ridolta a poltiglia con soluzione fisiologica e se111inata sui t erreni di cu~tura non diede luogo a sviluppi di germi. La medesima poltiglia, inoculala nel sottocutaneo e nel p eritoneo clelle cavie i1on determinò anche dopo p assaggi in serie, particolari lesioni, sia microscopicamente che macroscopicamente dimostrabili a carico delle linfoghiandole, delle siero.se e· degli 0 rgani viscerali. Il rleco.r so de~l;i malattia, nei prin1i tre m esi di d egenza, 11011 offre p articolari rilievi , se si eaf!.et1

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SEZ IONE PH.o\TlCA •

tua la dirtlinuzione grad1iale dei Yersamenti, ed un minor grado di su cculenza della cute, in seguito al migliorare delle condizioni del cuore e ad una terapia tiroidea. .Solo verso i primi di vprile si detern1i11a, in corrisponde11za del terzo inferiore della gan1ba. sinistra e sul suo lato antero-eslerno una picc.ola chiazza di arrossamento, clolenle e calda al tatto, che rapidamente si estende, si tun1efà, dive11cndo in seguito fluttuante. 1'el pus estratto si riscontra110 numerosi b acilli acido-resistenti. Si lra tla pertanto evidentemente di una localizzazio11e t1tbercolate ed il reperto è confermato dalla prov1 biologica con la inocu lazione in cavia e co11 l 'isolamento culturale in terreno di Petragnani. Ld lesione descritta interessa esclusivamente il sottocutaneo, e le radiografie infatti hanno messo in rilievo com e l 'osso sottostante fosse completamente integro. L'infertna esce il 5 giugno dall 'ospedale in con.dizioni generali n otevolmente migliorate, m a sem pre forle1nen te pallida e con i segni ancora presenti di un 1nodico versamento p ericardico. Le piccole articolazioni del:e mar1i, l 'articolazione dei polsi e delle due ginocchia re tano ancora legger mente tumefatte ma pressoch è indolenti. Linfoghia11dole solo modicissimamente ingrossa te 11elle stazioni del collo e delle ascelle. Deambu1:azione appena possibile, sopra lutto per la grave a.trofia deil~ m:l<\Se 1n'l1scol ari. .~sscnza di febbre da circa 20 g ior11j . Piaga della g randezza di due soldi co-.1 pa1eli ampinmr 11lc scollale sul t erzo inferiore d el la gamba S. Radioscopie e radiof>rrafie de l torace empre n e· gati' e per le ioni polmonari e media tinich e. lecito da qt1anlo a l)bjamo d etto ul deco r ~o c linico e ulle particolarità batte· rioloCTicli e ed is to logich e rile, -at e , avanzar€> qua lch e ipotesi sulla patogen esi, .an cora diba t tuta, d ella n1 alattia di lilJ e sul caso nostro in i. r>ec i-e? ~o ffermiamoci anzitutto s ull 'esa1ne istopatologico d elle linfoghiandole prelevate. Olt re ad run infiltra)to li11foci tario diffuso n ello ..;pessor e d ella capsula., il fa tto fondamentale ch e più colpi sce è la r a refazi on e e I '.atro fia degli ele111enti linfocitari d ei follicoli e d ei cordoni linfatici , accanto ad una dilatazione d ei eni, in c ui i n o ta la presen za di particolari cellule, con protoplasma abl)ondanle e nucleo ricco di cromatina , interpretate com e indici di una reazione da parte degli elementi d el sistema reticolo~às tio ci:tario. Un 1nsie1ne c ioè di le.sioni ch e, entro certi limiti , .approssin1ativamente, corrispondono alle descrizio11j date da Mi cl1eli e Gamna n ei ca...,i da loro sttlÈ

diati. Entro certi limiti però, perchè per .altri dati se n e discostano. Sui d ettagli istologici n on è il momento questo di sof fennarci .poich è furono g ià esposti , e<l l1na discussione comparativa con gli altri casi d escritti sarebbe prematura e n on utile il farla , poicl1è tro1Jpo scar si son o an cor gli

elc1nenti di comparazio11e. 'oltanlo ulteriori ricercl1e potranno scever are c1uello cl1e è fon da1ner1 tale da quello cl1e è e1>isodico, il signiiicalo a d e . , d ella peria(le11ite n ella nostra osser,1azione, qua11do 111a n ca og11i altro segno di flogosi, e qua11do in altre i c ~ cluùe la presenza di focolai, si.a }JUre inicroscopici, di periaclenile. Nè i1i lendia1110, quincli, di assegu ar e) un particolare sig nificato a lla r11uu can za, del cosi ti.etto cc catarro dei se11i )) , ja ·percl1 è t a]e r ep erto si ha in altre inaJ.altie ch e i1ulla l1 all110 a cl1e fare col reumatismo articolare - e può s ig nificare soltanto un fatto r eallivo in una a denopa tia satellite d a cause di erse sia 1Jcrc l1è in soggetti .a1111na lati con la sindron1e (li (:bauffard-Still alcu11e volte n on fu riscontrato. Que to n on toglie ~ffalto va lor e a lle contatazioni di ~[icheli e Ga11111a, j)oich è b e11 si comprende che n on se mpre i a bbiano a tro' 'are le lesioni n e llo s tesso periodo evolutivo , e quindi quelle terr11i 11ali pos a110 i1on corriJJondere a lle fasi inizi.ali o alle tap1)e inter1nedie. Inoltre è veros imil e rilcr1 crc cl1e se l 'adenot.apia fosse considerata, con Mich eli e Gan111a, come satellite, i po~ sano a ,·er e (lelle differ en ze sen sibili n elle di, er . . c s tazioni g lJian<lolari. Ad .altre eon e}u::;io1ti (lo, ·re n1m o i11vece arrivare se le ulteriori rircr cl1e affern1a "'sero cl1e la aden-opatia sia eia considerarsi co111e u11 'alterazione iste1n ica a11cb e all 'infuo ri delle le ion i articolari • \ e lla ' alutazione com1)a rativa poi sar à da JJr cndere in considerazione non solo d a quanto t en1po il risentin1ento g hiandolare .. i è tal i lit o, llla in ispecial modo· la età del paziente, d ato cl1e la ri post a agli ~tin1o li può variare con l 'età , oltre ch e co11 Ja co Lituzion e, co11 j)recedenti morbosi , ecc . ella o servazion e ch e forma ogge lto di que~ l a nota l 'indagine lla dovuto limi tarsi ad un olo g ru ppo di lin foglandole. •F orse l 'e ame di a llri grup1,i g hiau clolari avrebbe svela to quel l)olimorfismo di al terazioni (proce so cli fil>ro i, cellulo-relic ulo i, g ranulorna tosi) che })e r ~l i rheli e Gamn.a g iusta1nen te corrispond ono più che al con ce tto di infiammazione ad u110 s tato di irrit.azio11e cro11ica da parte di agenti patogeni arrivati alle ghia ndole a ltra· vc r o i linfa tic i affere11ti . Nel nos tro caso si è ril evato invero , dal j)un~ I o di visla istolog ico, la presenza di :i lcuni infiltrati n ello spessor e d el] a C:l f> ul.a , infiltrati ch e mancano n elle d escrizio11i d egli a lt1i AA. ad eccezione di u11 caso d i Ch.auffard e llarl1on, d o, re si a,·c, .a110 segni di sclerosi d e ll ' ilo gl1iandolare e po tTebbero d eporre p er jJ con cetto di un p roccs .. o i110an1111ato-


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I~

' POLICLINICO

rio. i\Ia, co1r1e· abbiamo ripetutam ente detto, q uesti fatti devono essere oggetto di revisione prima di assumere un attendibile significato. Non insistiamo quindi nel volerlo ora discu'tere con n1aggiore ampiezza. Per noi è sufficie11te ed interessante I)iù ch e altro di avere confermato che il ~uadro istologico fondan1entale dell 'a denopat.ia n on si di scosta n ella li11ea ge11eraie da quello fissato da osservazio lli precedenti ed a utorevoli . Altro fatto i11teressante n ella n ostra inferma è la presen za di un discreto versamento pleuro-pe1icardico e della localizzazione tubercolare all 'arto inferiore sit1isiro, sviluppatosi dutante il decorso della n1alattia . La pericardite fu sospettata clinican1ente qua lche volta dallo Still, ina ritenian10 di averne data forse r1oi ))er i prin1i la di111os tr.azione con lo ·svuota111e11to del .pericardio: Abbastanza spesso nella pleura si ha· pleurite secca. Invero il versa111ento pleuro-pericardico ra1)p1 esentò la nota clinica fondamentale di quasi tutto il corso (lella nostra osservazione. I cl1iari caratteri di tra11suda to presentati dal liquido .pleurico c~ autorizzano a pensare ch e questo, sebbene rilevato contemporaneamente al versam ento pericardico, gli sia stato · secon ~ dario in forrnazione e abbia tratto la sua origine dal di turbo di circolo in conseguenza determinatosi. È però i11teressante notare con1e il liquido pericardico accanto ai caratteri cli essudato (albumina ~5 %o e peso sp. 1022) rivelas5e una reazione di Rivalta n egativa con una scar issi1na. quan1itù di fibrina , dimostra ta dalla incoagulabilità del liquido an ch e dopo molte ore dalia sua es trazio11e. Ciò che ·sembra anch e deporre per la natura irritativa differente d.ai con1uni stiJ11oli infiammatori, dello stimolo che diede orig ine a l versamento pericardico. La presenza di })acilli di Kocb nel pus della lesione cutan€a nort ci autorizza che ad una sola. netta, conclu ·ione. La presenza, cioè, ad un dato n1omento della· malattia, di una bacillen1ia tubercolare, per a1)1)orto di bacilli nel san gue da un focolaio obsoleto linfoghiandolare o viscerale L'associazione tra n1. di Still e tubercolo i potrebbe essere soltanto fortuita come riten gono Micl1eli e Gam1i.a, e lasci.an10 qui dal discutere i criteri clinici e istopatologici per cui questi AA. si schierano assolutamente contro la natura tubercolare del morbo di Still, amn1essa da altri autori·. Tra questi ultimi ·dobbiamo ricordare ReiLano che h.a. trattato am·p ian1ente la questione.. basandosj sul dettagliato reperto di una necroscopia completa, di1

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[ANNo XL, Nul\1. 9]

mostr.ando la coesistenza di alterazio11i ghia11dolari tubercolari in ail cuni distretti e di altre del tipo ben n olo , riferibili ad uno stato to~­ sico sen za alcun significato di specificità. L 'esito. n ega tivo nel nostro caso degli innesti - oltre che delle prove ~culturali. ~ulle ghia11dole asportate - farebbe anche escluder e l'ipotesi suggestiva di un possibile intervento di fo~ e filtranti del bacillo di Kòch nella. patog·enesi del morbo di Still. L'ipotesi va presa tuttavia in considerazione date le recenti constatazioni di una bacillenùa tubercolare (Lo. wenstein e Reyter) nel decorso di reumatismti articola~i acuti (tipo Bo-u illaud, che I10n posseggono peraltro alcuno dei caratteri a·s segnati ai reumatismi di natura tubercolare) nella corea , nell 'eritema nodoso ed anche in altre affezioni. Si prospettano pertanto delle possibilità che fino a poco tempo fa ci erano assolutamente ignote. ~ ben vero che queste ricercl1e di Lo'ven·stein e della sua Scuola sono ora oggetto di revisione e non hanno trovato quelle confel'me che si attendevano da una larga· schiera di studiosi ch e ha esperimentato la metodica di Lowenstein per la dimostrazione della bacillemia tubercolare. Ma anche all'infuori di queste .ricerch e è certo però .c he le nuove conoscenze sulla filtrabilità del virus tubercolare iuetLono in luce punti di vista nuovi sulla possibilità di reazioni articolari e linfoghiandolari da virus filtrabile. • Con ciò non intendiamo affatto di affermare un legame tra la malattia di Still e la tubercolosi e tanto m eno avanzare la ipotesi che quella sia in dipendenza di una forma filtrante del virus tubercolare. Intendiamo soltanto di discutere i nostri reperti per mettere in rilie'ro il fatto che in un periodo nel quale si è S' 'olta. n·ella nostra paziente una batterioemia tubercolare - svelata da una localizzazion e anatornica se non da una emocultura - le inoculazioni di liquido pericardico e di tessuto g·hia11dolare in cavia non 'hanno .affatto dato luogo allo sviluppo di tubercolosi. La presenz.a di linfoghia,ndole calcificate alle regioni ascellari, rile\ àte in clinica agli esami ra diologici , dimostrano d'altra parte chiaramente n ella n ostra malata l 'esistenza di antichi f.ocolai di tubercolosi guarita, ch e, in as:sociazione all'ascesso tubercolare '.i n seguito determinatosi , parlano in favore di una continuità di evoluzione tra i vecchi e i nuovi fo colai, antecedenti e c9nsecuti'ri all'inizio della malattia che ci occupa. Re~ta tuttavia a vedere se l'insorgenza della malattia' di Stili abbia potuto , come malattia anergizzante, determinare un semplioe ri. 1


[.:\N'~O

XL,

~UJ\f .

9)

33.j

SEZJ ONE PRATICA

~ veglio

e.li focolai 1a Le11ti di tuber colo i. l:iò che n on ci sembra ' er osin1ile, poichè se u11 'anergia J)er il b. di h..och i fosse nelJa 110 tra inferma <lelerminata . più ch e a d un a sce · o localizzato, espressione di bacillemia tra11 siloria e di · una note, ole difesa immunita ria, avremmo piuttosto a ssistito ad una r a,ipida inva~io ne di 1utto l 'organism o da pélrle d el bac il lo cli K ocl1. Ci 11a ~ ti di aver e .acce1111a to ai fa tti ecl .alle i1)otesi logiche cl1e n e scaturiscono. Andare o lLre n e11 'ammetter e un 'orig ine forzatamente tubercola r e d ella 1n. di Stili e d el ca~o n ostro i11 ispecier sar ebbe azzardat o per qua nto p r em aturo . Nell 'a tte a c h e m ol ti fatti s ian o chia riti , ~i>eci e p er c iò c l1e rig uarda l 'azione degli u Jtra\Tiru tuber cola ri e Je r eazioni individua li in erenti all e di p o . . izioni tran sitorie e a l terreno, ci sembra 1)ruden te con sid era re la 111. di till n on com e un 'er1tità 111orbosa ver a m a oltan to come una s indro1n e. <:om1111q ue, per la n atura d elle lc~i o11i arlicola ri e fi110 a d un a I)iù esatta precisazion e d el fattore eziologico essa va classificaLa i1el gru·p po d ei r euma.tism i a rticolari c roni r.i fibrosi, pur conser vando tra C[t teti , per la ·ua ~ i)ecia le fisionomia clinica, u11 j)Osto n osoo-ra fico b en definito .

TE1 ~ e

Lo "' i::

raso <li n1orbo d i till , r ife rendo amrpia 111enle s ulle particola rità i to log ich e ril evat e all 'esam e biopsico di un paccl1etto g hia.n dola re p r ele\'ato da ll 'ascell.a e ~o r. fermandosi su a lcune particola rità c linicl1c· in eren Li a I d ecor so e sui p o._ ibili r.a1)J}()l'li tr a 111. di ,' li ll o l1tber colosi.

Klin . ' ' 'och ., 1930 ,

In. )fii.ne h . ) f ecl. W ocl1 .. l 931, ]). 10 O. 1' 1F RR E J)ELHET e PJE Ht\E c: \l\T J Ell . ·" u r la JJa lJ1ogé11ie de certai11s éparic l1en1e11,ls arlicu laires. Bull . cle l 'Acad. cle J\Iécl. , t. CVIII , 11. 22. . Cos1·A. U n caso di si11rl ro111e cli li l l. J\rcl1. per le ··c. Med. , Yo] . I .. , ·1, 4. Nl . F ABE Rl. Osservazione cl i 11ica e co11.si l l erazio1ti ~op ra; t11i nuovo caso lii m. di Still. Poljcl ., Sez. Med ., 1930, 3~9 . li'oNTE . L ' ul tr avir u s t ub er cu l cu J· . J~d . ~fasso n , 1932. HounonnY. Les ullra-11i rus et les f or111 es f illran t es des 1T>ic r obes. E d . ~fasso11, 1929. . \ u onE)IEn. L e rlévr loppe111rnt <lu bacille de la tubercu lose. L a Presse i\ fc'dica.'e, 24 ~ e t t. 1932. t >\f S E .\ e o~)[At,Sf\Y. 'oc. d e Biologie, t . CIII J9:~0. p. 1086-1088. Tu. In . oc: . )[éd . cl es IIop., 12 oclol)re 192 ; _\ n 11. dc ~ Cécl ., I . XX'' l , n . l , J 929, p. :30.

SUNTI E RASSEGNE. MALATTIE INFET T IVE . Risultati della inoculazione del virus della cosidetta ''febbre esantematica ,, agli animali di laboratorio e all'uomo. e l:. Bo ~c 1 " E1.1.r. , t 11 noli di ~I eclicina 1\'avale e Colo11iale, 11oven1b-r e-dice111 -

(l T. 11EtT·\ u 11

j e 11.

p . 19. Io. In. ~lli11ch. ).Jed . ' '' oclt., 1930, p . 1552. lo. In. Wit3n . Klin. V\' ocl1. , 1931, p . 1357. E. l~O\YF.N T E J N. Zeitschr. r. 'ful)erk ., t . XLIII, p. 3.

1

L ·. . de cri' e

R.ErrrEn. ''

l)r

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1932).

Gli .\.. ch e in u11a loro n o ta 1n·cvc11ti·va già a' e' a110 fat to fcenno de Ile ricer cl1e d a lor o pr a ticat e intorno a lla « l'ebJ)r c e ... a11tem .atica » rife rì con o or.a in n1od o cl ettagl ia to ui risultati di qu est e loro ricercl1 e. Le opi11io11i d ei ' rari _.\..-\. u lJa recettività o i11e.110 d egli a 11i1n.ali di labo ra tor io al virus in q uc tion e . 0 110 assai discordanti. iDel tutto r ecenten1 e11te D. Ol111cr al 1° <:on g resso d 'I g ien e l\fcdi lcrran e.a, cl1e l1 a avuto luogo a !\Iarsig lia, a ffcrn1a va ch e la cavia non è r ece LliYa a lla n1ala tlia . on d ell o st esso JJar er e sono a ltri Aulo ri , acl esen1p io Br um •p t r Sa1npietro, i qu.a li a 111111cllo110 c li-e le ca, ie r eagiscon o n ettam e nte al ' i rl t... d ella fi èvre bou1orin euse con una p a r ticolare in ton1atologia. irt c ui la febbre è cara tter e co tante. Per quanto rig·u arda gli altri anim.ali , tutti . on o con cordi n ell '.amm ettere ch e le scimn1ie inferiori sono r ecettive a l vi1u ; quest.a r ecet 1ività è stata ancl1e d im o Lra ln pe r il cane, per i l co11iglio e per i roditor i. Le indagini deg li AA. s i so110 rivol te a ca,·ie . con ig li , ratti , topini bian cl1i e ))iccion i. Per di ' Cl'Se ore hanno i n ocu Ja t o sa n g·ue cli cane, pol li g lia di zecch e e san o-ue d i a n11n,ala ti di febbre cc;.antema tica. I pas aggi in serie da a1limale a d a nimale son o sta ti fa tti con J)ap pa di cer Yello e di altri organi o con sa n o-uc inter o . 1

BTBLIOGI\ 1\ F I .\ . F1tvGù~.J .

1\.l or hu di Sti l f .r::iauf /u rei. IL t:>o li ~·J iujcu , Sez. 1'r,\tic1 1 luglio 1P32. 11 28 . ~[rcHELI e t3A1'LN A . Il m orb o d i .'\ l ill. ~1ju e r 'a f\1cdica , 1928, n . 1 ~2. (i-JORDANO . Ar r h. f'er l e: SL· ie n lc 'fcdic li e, l !J.11. ll EITA~O. La cosirle lta 1n di Stil !. Arch. Il. di n ntrJ r11ia f> i ~ to 1 oq;j a P at.. vol. I , 1930, pag. .J 9. ' ' 1~1 s~ENE .\CH e F'R.\NçoN. Le sindJro m e de Ch auf far d-Sfil l. Rhum a t ism e chro-n i que fibreusl' ccc. Pres e Médicale, agosto 1931. fì' G. T lLL. Rheum. artl i ritis in children . 1\ lbu l l 's Syst em of Mecl ., v. 3. p . 102, London, J897 . 1>. CnevAr.11::n. L a m.Cllla.d ie rle Cha.uffard-S l i ll et l e sy ndr o-m es 'VOisin s. ltr.vu e de M0 d ecin <·, 11 . 2 ,

febhr:lio l 930. D E BR.É, l~ nOCA e f., i\ l\ I Y. Fo rn1e en d'ocardili < 1ue dc la 1nalQJcli.e d e Stil i . _•\ rch. rle Méd . cles E11fori ls, ai>rile 1930. A.

~E..1'Z .

Vu.leur diagnostique de

l' J1én1aiil l t1re

c·11e: le.<; luber cu l en :r. C. R. d e l a ,Soc. <l e Biol . . t. C' 'II, 1931, ] >. 1455.

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33G

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P.)LICL!J.~ I CO

In un prin10 g ru11po <li e i1erienze h anno cer·ca lo di rilevare quaJ e fosse la sen sibili tà delle singole sp ecie animali, prese in con siderazion e ' erso il virus eventualme nte contenuto n elle zecche, nel sangue di cane, e nel -sangue di individui malati. Nel secondo g ruppo cl i e... 1)erienze hanno cercato di m ettere i11 evidenza e chiarire la tr.asmissione in serie· del virus di varia provenienza ai vari a nimali. Le conclusioni a cui gli AA. giungono attra,·erso i risultati delle loro espe.rienze sono le segu en ti: Le c avie e i ratti bian chi non reagiscono con ~ intorni clinici ben evide11ti alla inoculazione d el viru contenuto nelle zecche, n el sangue del can e e ne l sangue cli malati ; p er quanto in alc uni casi siano state notate delle elevazioni tern1icl1e o delle ver e e p r or)rie curve febbrili. Le alterazioni an.a tomo-patologich e trovate in que·- l i .animali però con sentono di affermare ch e c~si non sono insen sibili alla inoculazione del viru:: , . J fen omeni di iperemia osservati nel cer,·ello e n ei testicoli degli animali inoculati no11 si .accon1pagnano , da l punto di vista isto. logico, a nessun fatto infiammatorio peri- ed endo-vasale cl1e con c11ta un ravvicinamento d el virus in 1qu.e stione con quello del tifo esanten1atico; e ciò !PUÒ spiegar i data la sca1~sa vi rulenza d el virus stesso. Il virus della cc f ebbi·e esantematica >), contenuto n elle zecch e e n el sangue di am,m .alati e d i cani . ~ trasmissibile attraverso vari pasaggi in ca,rie e ratti bianchi. Tale trasmisiLilità g li At\. ha nno dimostrato riproducend o sia la malattia Li1pi ca, sia la sua forma inapparente nell 'uon10 inoculato con poltiglia di c erYello o con sangue di animali ch e rappresen ta.110 il 3° passaggio del virus stesso. Nelle caYie trattale fu notata ,,arie volte la presenza di micr orga1rismi identici, da l punto di vi~ t H morfolog ico, all e Riclrettsiae. In sostanza, l 'insieme dei fa tti speri-mentali os~r r,·ati s u Ila c. d. febbre esantem atiaa non per111ette ancor a di fare deduzioni circa l 'ana logia o l'identità del virus di questa forma morbo .. a col viru di a ltre n1ala t tie appartenenti a que .. Lo grup1)0 (tifo enden1ico b enigno di orig ine n1uri11a e uman a, tifo classico) : ogni r eci. a ~ffermazione in questo cam1po può conside · rar~ i com e p ren1atura . ,

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(.\ NSO

XL,

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9)

Con u11a eri e di ricerche su ammalati me1t · tali ricoverati n el 1\tlanicomio Provinciale di Roma a i c1ua lì essi hanno inoculato a scopo terapeutico (piretoterapi,a) sangue di individui affetti da febbre es., poltiglia di zecche, sangue e organi di animali g ià inoculati, coltura di un germe Rickettsiforme isolato da una malata affelta da febbre esantematica, essi vengono alle seguenti conclusioni: L'inoculazione sperin1enta le del virus della febbre esan tema tica (febbre erutti va di Carducéi; m1alattia di Conor e Bruch), contenuto n elle zecch e del can e, determina talvolta i1ell 'uomo un comiportamento identico, nelle prove sperimentali, della febbre eruttiva Cardu.cci con la malattia di Conor e Bruch. ~ possibile riprodurre la malattia nell 'u omo per mezzo di poltiglia di cervello di animali , inoc ulati con zecch e, al 3° paiSsaggio. Nell 'uomo si possono verificare ca i di malattia inappare11Le sve lati dalla 1)0 itività della reazione di W eil-Felix . La recetti vità individuale è assai vari.abiJe secondo i soggetti, non escludendo an.ch e· ch e · esistano in na tura ceppi di virus differenti per il potere 'Patogeno. L 'iniezione di sangue di individui a ffetti da « febbre esantematica » nel .p eriodo .acuto in due malati mentali dette risultato n egativo: così anche l 'iniezione d ella cultura del germ e Rickettsiforn1e isolato da una malata di febbre· es. La piretoterapia mediante virus della febbre esantematica non è, secondo l 'opinione degli AA., pratica agevole ed effi cace. G. LA CAVA. 1

La clinica delle 1nalattie paratitose. (A. L uGER. Wiener J(linische Wo chenschrift, 22 luglio 1932).

Non è agevole delinea.re c on precisione il quadro clinico delle n1alattie paratifose. Par ecchi-e son-0 le cau se per cui la clinica illon può in questo campo seguire la batteriologia, sebb ene l 'abbia preceduta in tale questione . In parte, ,c.i ò è dovuto all'insufficiente differenziabilità d ei sin tomi morbosi d elle varie forme, ma sopra ttutto al fatto ch e, anche batteriolog icamente, vi è incertezza .nella ·classificazione . Difficoltà in questo campo sorgoNello stesso giorn ale gli stessi AA., coa- no per le 1p ossibilità di variazioni e per il fatdiuvati da E .....'alustri, riferiscono i ri sultati del- to ch e p ersi.no lo stesso germe, in · m a no di le loro ricerch e , riguardanti la inoculazion e , diversi valenti batteriologi può assumere un diverso sig nificato. spe rimentale all 'uom·o del virus d ella c. d. febbre esanlematica. Ta li esperienze tendono a diLa minillta esattezza ·che 1'odierna batteriom ostrar e ch e la febbre esantematica di Roma logia ha introdotto nelle :ricer che sui paratifi, si co1nporta , n ei riguardi della trasmissibilità porta una certa oscurità nella clinica che laa ll 'uom o, come le forme morbose descritte a vora con c·oncetti più grossola.n i. , Quando p o i Tunisi, a l\ilarsaglia , in Grecia e Rumenia , ch e si pensi al problema non anicora del tutto ri· a lla prin1a e,·identem ente . omigli.ano sia dal solto dell~ form.atZion e di tossin e da parte cli i1tt n l o cli ,·ista clinico cl1e epidemiologico. alcuni tipi del o-ruppo paratifi co, si deve am 1

1


331

SEZI ONE l>ll \Tl t.:.\

n1ettere ch e c Ji11ican1enle i1on è possibile taJJilire <lei lin1iti n etti fra n1alattie tossiche e<l infe ttive. 'i })e11.si a ll 'i1n1portanza c l1e po so110 a -- umere i i) ro dotti di degradazione d ell e sostanze alime11tari (eve11tu.almente da ti da tipi dei para tifici), prodotti che .p ossono fare scor111)arire i tra tti ieairatteristici d el qua dro clinico ed. evenlualm er1 te, d eter111inar e malattie at1to11o m e, nel sc11so delle intossicazioni alimentari de i , ·ecchi c linici . ""e con iùeria u10, ·per e ., l'epidemia di St-0ecoln1a ch e, i 11 eguito all ' uso di salciiccie , l1a colpito 60 o ldati , fra i quali è t.ato i olato in 16 casi lo ... t i1) ilc <li Bre~lau cd in 9 il paf(ltifo B di 'cl1-0ttm1 tiller , i present.ai una nuo' a difficoltà: quella cioè de lle infezioni mi~tt:, ch e non devono essere m o lto rare e cl1e l't'tldono i1111.>0 sibile l 'ascrivere ad un deter111inato o-ru1>po eziologico il con1ples o sinto111a tico o. . ser' at o . :\ltre diffic-0ltà s i 1)re _e11tan o per il fatto d ella di'"€r -ità dei fenon1e11i nelle ,·arie epidemie. Si comprende quindi quanto riser,ra to debl)a e --ere il c linico di fronte ai ris ultati battcrioloaici e icrologiiei ed a11che ad un r e1)erlo po~it~ivo del san a ue . Po ... o no sor ger e co n l'u~i onj 11er le infez ioni mi... te, per il fatto dei portal rH·i in cui ~tto l ' influenza di varie catise 1)u(1 aversi un.a batlerien1ia che n ·on è In rapr>(irlo ezio lo.g-iro con la malattia in osservazione. I reperti di bac illi para tifici n el ... angue di i1tdi' idui co11llple ta111ente sani dopo il 1 ron~11mo di carne tritata (salami salsiccie, ecc.), eonsiglia110 arandi cautel e prima di , ·en ire a qu3lche con clu ... ione; n1aggior fidu c ia ... i deve .accordare ali ' e an1e dell ' urina che dovrebbe € - ~er fatto si ... len1atj cam e nte . _'\o teYo li i1tcertezze i hanno anche mettendo in ra·pporto i r eperti sierologici con la c linica, sp ecialmente per il fatto d ella coagglt1tinazione per l e variazioni de l titolo di agglutinazione dovuto ad infezioni intercorrenti di ~lt ra specie od a r e.azioni da corpi a lbuminoidi. J)er la pos ibilità di agglutinazione d el tif" con il ... i(;'ro cli n1alati con Gartner o con suipestifer, noncl1è l)er il fatto cl1e ·nelle mal t•l t ie parat ificl1e, l 'agglutinazione ... i presenta tal ra soltanto nella •COn, ·alescenza. 1

f

r·n~IB PHl\CIP.\LI DELLE

I~FEZIO~I p \RATIFOSE.

L'infezio ne parat ifo ~ a l) UÒ n1a11ifestar i o soll(> il c1uadro di ,ga_troenterite (od en te rocolite) oppure con qt1Pllo di tifo, a ddom ina le o

.cr1n1e sep

t.

1) Fo1·ma tifosa. Si presenta g·e11eralmente 11ei casi c1assici di infezion e col paratifo 1B tli Scl1o ttn1i.iller . Jn pareochi casi è possibile l <l .j iugnosi differe-nziale basando i soltanto ~ui dati cl in ie i. Gi;t lo stesso inizio è cl i verso; it1\·ece clcll'n. C'c. a, g:rnclu ale de-)la fel}l)rr, i h a ~pe,so nel J)arntifo uu ra1Ji-do inna Jza111ento a '

g.ra<l i elevati d ella Lo1111)eratura, sovente con bri' ido, un _inton10 c l1e 1nanca l! ua ·i ~ empre 11el tifo. Precedono g·eneralmente pi1ccati fenome11i gastrointestinali ch e co ntinuano nei i)ri1ni g iorni di 111alattia; quelli enteritici si l1an.n o per tutta la durala della 111alattia. Tali fatti si -0sse1"Vano specia ln1ente i1ei casi ch e possono n1ettersi in rapporto con u.na intossicazione alimentare. Mancai generalmente la .cos Lipazion.e quale i o serva spesso ·n el tifo. J.,,a durata totale dell<t r1.1alattia è minore che 11e1 tifo; la febbre co,n tinua si l1a gen e ralmen1e per pocl1i giorni, inenlre vi s ucced e un o tadio anfibolo , talvolta con febbre remitleinte; si osserva110 .ancl1e cas i cl1e durano a lt1ngo a tipo ondulante, siccl1è de tano il so:-.pe tto e.li febJ)r(' di 1\la lta . D'altra parte, 'i ono casi in c ui la c urva d ·Ila t en11)eratura è d el tutto analoga a quella <lcl tifo, i11entre a11c l1c in quc ~ to non è a dir ch e la c urva sia sempr e lai stessa; basta pen ar e al tifo abortivo e d a que llo dei vacci1lati . Nè può ser,1 ire da elemento diag nostico lo .s tato tifoso, ·che manca anche nel tifo ge11u1no . 11' reque nte, I!1a non costante e tutt 'altro che ])atognomonico è l 'J1erpes (a varia localizzazione) ch e, d 'altra ·p arte può os ervar si anche 11el tifo; la su.ai frequenza è in o rdine decre·cen le: infezioni da coli, paratifi, tifo. Alla roseola , ·iene attribuita una grande impo rtanza diagnostica. Spesso, la ro eola paratil o~a non ipresenta differenze <la quella tifosa , nè per il tempo di c om.p arsa nè per ]a localizzazione; la p rima però i osserva non soli an lo ulla regione addominale, m ia i·n tutto i I t ronc·o ed an ch e st1llc palle ed alle estre111 i Là, mentre riman gon o libere le palme e le J)Ì~nte, che sono invecr ede d ell' eruzione n el tifo esantematico. Con c1u:esto, le roseole del paratifo possono avere qualche rassomig1ianza, presen.tandosi però 1più arosse, con pa·~­ ·aggio a li.ai fo rma pa1)ulosa, te ndenza a pic<'ol e e m orrag ie nel centro ed, in qualche ca~o, formazi-0ne di vescicola e s uccessiva de:-.quamazione; nei casi di paratifo e, ·s i os e.r ' ano roseole piccole simili a punture di pulci. rel ·par a tifo A, predon11i11a una c urva con intermittenze di uno a più .giorni , clie fa j:>en.. are a lla malaria od a lla ricorrente; altre volle, si h a una feb])re ·prodromica, ch e dura ~- ·· g·iorni , a cui si riatta cca dopo 1-3 gio.rn~ il qt1.a1dro clinico. Ta le nnd,a mento , però, s1 o~ er va a.n ch e n el tifo e. l) ÌÙ cl1 c dall 'agente inf'.c ttivo, sembra di1)en·cl <'r c dnll e co ndizioni cli i111munizzazion e. Caratteristica è la con1,11u1tecipaz iorte delle mucose, specialmentei a rro ~amento della g ola, cl1e si osser va n ei primi g iorni e fa penare ad infezione grippale, special m;ente se ac•compagnata a dolo ri al to r are ecl agli a rti1


La pr-e c11za quasi regolare di diarree, spesso profuse, la n1ancanza della b:r.adica.rdia e della diazo rcazione fa.nin o escludere il tifo e propendere per il paratifo A. Vi si aggiungano, nei prin1i giorni, un certo rigonfian1ento e d olorosit à dell ' addome, ch e du.r ano pes. o per tutta la 1nalattia, e così pure la dolorabilità della milza e del fegato. Spesso si 11anno acolie periodich e pur sen!Za ittero. Sono inoltre da menzionarsi . degli stati simili a ll.a dissenteria od al colera, forse dovuti ad i11s uffi,cienza epa tica. · FoHMA

,.A.l'\~o XL, :\ul\1.

« IL POLICLINICO »

338

ENTBRITICA.

DELL '1NFEz10N1 3 l':\RA·r1ro8A.

Deco rre di regola col qu.adro di diarree febbrili co11 o senza vomito. P eriodo d 'incubazione breve, talora di poche ore, ma tal 'alt ra di qualch e giorn.o. Generalmente, inizio improvviso, talora con brivido, •con violenti dolori add omina li , febbre ad altezza varia che, do.p o alcuni g iorni, cade rapida.m en te. Nulla di caratteiristico, nè nel quadro clinico, n è all 'esa, ine delle feci; abbastanza frequen,te un certo ingrossam·ento della milza ed il r eperto di albumi·na, 1cilindri, talora anche emazie nella urina. In alcuni casi, i fenomeni gastritici stanin o in prima linea, talora anche accompag nati da ston1atite e qualch e volta da lieve ittero. ulla • di caratteristico n el quadro ematico; di r ego.la· si ha u·n a lieve iperleu.cocitosi di caratt ere n eutrofilo. Polso e respiro in rapporto con la febbre; Il€!i casi gravi, proedomiina la paralisi vasomotoria,. pesso, rin1an e a lungo la d ol orabilità muscolare e si può avere tendenza alle diatesi emorragiche. J.n,te r.essanti sono i fenomeni cutane i: ortica.r ia, esantemi tossici, scarla1ttinif.ormi; frequente, ma non regolare, 1'berpe . Pe r qu.anto· rig ua rda i fenome ni n ervosi (escluse le coovulsioni . deg1i ·stati gravi) è difficile dire quali a.p partengano alle infezio11i· paratifose e quali · a qu elle miste od al botulismo. Nullo; di speciale all'esame delle feci che spesso hanno un carattere dispeptico putrefa ttivo; il contenuto in leucociti ed albumina ·dim-0stra la .natura infiammatoria d el proc esso. Il quadro di questa en terite febbrile può manifestarsi del tipo coleriforme o dissenteriforme; quest 'ultimo più frequen.te nei b ambini , n ei vecchi o negli esauriti; è però possibile il caso di infezione mista. Sono an che da ·m ·e nzionarsi dell e form e croniche ch e dura no m lolti m·esi e possono finire in. infezione genera le 5ettico-11irmica. 1

LA SEPSI PARATIF08<\.

De.corre come infezione gen er ale ~en za fen omeni intestinali, come p uò , <lcl resto, osser,·a r i anche per il tifo: ~i l1a l)art icolarn1en-

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te nell ' infezione da ltipestifer; nei casi <li Jochma.n n, s i tratta' a , i11' ece, di paratifo B. Lai diagnosi cl i fferenziale è spesso difficile per i possibili sca.111hi con il tifo ricorrente, la malaria, l'erisipela. Si tro a iperleucocitosi con scomparsa degli cosi 11ofili e, clinican1e11tc : tendenza allo S\ iJup]JO di polmoniti ed ai processi suppurativi o tco-a.r ticolari; si possono anche osservare poliartriti i1 0 11 suippmative (artroparatifo). Connessi CM qu·e sti stati di nwtastasi, sono le ma Jal lie, di singoli organi e sistemi, .ch e possono essere clate a.n cl1e ·da altri g·ern1i : così le infezioni d ell 'appa,r ato uro-genitale femminile, le orchiti , le parotiti, le meningiti, ecc .. e che possono invece oostituire una l ocalizzazione paratifosa. Da m enzionarsi, altresì, è un quadro cli11i.co in cui predomina l 'insufficienza del cu oredestro e che si osserva specialn1ente nei giovani ipertonici, n ei Yecchi obes~, n ei g ras--1 , :anche i.n casi di pa.ratifo lievissimo. Di speciale interesse sono a.n che le affezioni del fega to e delle vie biliari, tanto più che è nota }'.affinità dei bacilli paratifici per le vie biliari; da u11 leg·.g ero subittero, si può arri' 'are ad una vera cola·n .g ite e a,d una. colecistite purulenta. •

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Da quanto si è detto, appare quanto .5ia multifo11"n1e il quadro clinico d elle .malattie i)3.ratifose e tremamente ' 'a riabile per cui il clinico n o11 può . . ulla solai diagnosi di paratifo stabilire se la prognosi sia o non faYorevole . La diagn1osi cliffereriziale rjguarda: 1) nella fo.rma gastro- entcritiic a : dissenteria, colera, diarree da spirochete, da flagellati , el).teriti da cocchi, malattie anche funzionali, dispepsie) e soprattutto le into, icazio,n i; 2) ne.i cas.i settici, si prenderanno i.n· con s.iderazione la tubercolosi miliare, il morbo di Ba11{!, la febbre m;ailarica ed, eventualmente, l'endocardite lenta. In de terminate forme, specialmente da paratifo A, si penser à alla n1alaria, alla febbre da pappataci od anche agli esantemi acuti. Sono a·n che da con sid er arsi le malatti-e d ei singoli -0i·ga11i . In co111plesso, se j)Ure no·n si arriYa a differenzi:a1r e sempre i q t1adri cli.nici dati dai ~ in­ g oli germi, è l)Ossibile arrivare clini·c.ame11ite alla diagnos i di paratifo. Per quanto r1guarcla la ·patogene~d, s1)ecialme11te d elle form ~ ?astr.ointestina li n on si possono anco1~a stab1l1re d1fferenze fra infez ion e locale, invasiva ed intos~i cazion e; in q11rsto c"l.mpo, la collaborazionerlel batt r 1ri oloao col clini co potrà essere cli note,ro ]e ai O' ' a 11 l e T1 l O . fil. ,

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o XL, Nt i\{. 91

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EZIONE J,,I\ \'IlC.\.

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FEGATO E VIE BILIARI.

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r111ar1a p1u o n1e110 CO:'-picua a ·e<.:011da della 111agg iore o 111i11o rc. .gra\ i Là del ri ·e11ti111e11to Funzionalità epatica e aminoacidnria p 1·0- lu1> lÌ011aJe de l fe<:ra Lo. L 'a111ino acjduria pro' oca ta corrispo11de i11 J>arte, dal i)unlo di vista vocata. llotlrinale, a lla a111i11oaciduria spontanea che ( (;. GHERAHOl l e e:. D 'le AZIO. 1Jiag1tostica e ... i os:serva spesso 11elle gravi ma lattie del fetecnica di JJabora:torio, 95 -ette1nbre 1932). g~ lo. e che deYe a1Jpu11to allribuirsi .alla perSo110 11otc le difficoltà e le i11cognite contro ct1ln, da parte de l fegato . Lesso, del potere diJe tt uaJi ancor oggi urta lo studio clin ico del- sa111inaute o an1i11opessico che g li è pro1)rio. la altera la fu11zionalità epatica. I11vero J.a com - <;li ~ tudi su l significato e valore di questa propJe$sa e nio ltejl lice attività di questo orga no , \ iD. funziona le so110 i1u111crosi e in generale fala (1ua le si i11rlesta i11 n1a11iera i)ÌÙ o n1eno ' rorevoli. Certo la f u11zio11e an1inopessica del feaato non può e.. sere ~0 11 ·id erata con1e un iii tiu1a e profo11da co11 Lutti gli a j)elti co110quJid fì so e co tante, i11a a per lo meno r ite' t:Ì uti de l ri ca111bio, la possibilità di di sociazio11i Lunzion.ali più o i11eno profo11de, la pro- 11ula co111 e risu ltante di azio11i co111plesse nelbabile e i lenza di fenon1eni di co111pe11 o le quali l'attività propria dell 'organo interviee di correJazione con altri orga 11i , co li- ne 111 n1i ' Ul'a V<l l'Ìa a ... ero uda dell e ffiute,1o}i tuiscono le ragioni per le quali Je ri ~ µo::- L e condizioni dell 'orga11 is11lo. È infatti opportufornite dai saggi funziona li co111u11emenle u - 110 ricordare co111e g li org3nj cl1 e in tcrvengono sati in clinica, sono pesso discordanti o i11 -· 11el ricambio degli arni11oacidi sono n1olteplici ' t1fficie11li o addirittur.a negative. Poi cl1 è, lJUr- 11011 ~ i può quindi e ... ser sicuri che la risposta tro1)po, ·o lo iu ca i di lesioni gra' i, ·ia ana- tiella 1pro a della a1n inoaciduria ia e ponente tJrOJ)rio ed esclusi,ro dello ta Lo di f u11zionalito111icl1e eh fu11zionali, i dati de u1t1ibili dall<.i indagi11e clinica posso110 in n1odo certo a cc t1- L.à epatica. Ed ecco ap})Unto insorgere l.a neces·iLà <li adottare ler 11 icl1e tl i saggio cl1e possa.. arc la :offere11za de l iscere, mentre le piccole i11 ·ufficienze, indubbiamente più impor- 11 0 circo. crivere la loro azione unicamen te a lla valutazione di quelle fu11zioni che costituit a11l i dal lJunto di vista clinico percl1è 111 geo no proprietà esclu ive clel fegato. Ma co11err j>i ù u Lj li agli effetti della cliag110 i e della c ura , sfuggono spes'"'o ai mezzi d 'ind ag in · 1t1e ottenere ciò? Ba ando i ... ui risultati dell' ricerch e di vari di c ui di poniamo. autori , i quali te11derebb ro a di1110 .. trare coÈ noto in dai primordi della fi ·ioloaia •nte J 'adre11alina ÌI1tervenga nel rica1nbio a1)alica <'0111e il legato intenenga all i, a111 Pllit· nell'ulli1110 111etalJolisn10 proteico, 1>ro ' ede11- 1.otato e carboidratico ecci landa ed in tensific'ando quella fa e de] n1et abolis1no intraepalido non solo .alla profo11da e definitiva l r~t for1n<izione delle principali scorie della n10- ro cl1e coincide co11 la lra .. f or111azione dei prolcidi (aminoacidi) e for. e a11cl1e dei grassi i11 lec0Ja proteica, n1a edificando a ltresì prodotti n·]icogene e glucosio, e co111 e quesLa azione de l:'inletici n1oiteplici, dai più se111plici ai più com1plessi, sulla cui in1portanza e sul cui in- I 'ad re11alina ulla funzio11 e epatica possa riteJ it• r :-:i fo11dame11 LaJmente cl iYc rsa a ·econda clel1i1110 Jnecca nismo di formazione molt o vi è lo ·t-ato di integ·rità o rli lna latLia dell 'organ o. an cora da a1J1)rendere. g·li AA. 11a11no le11tato cli frt1t.tarc questa pro'i ai1111lelte c l1e il 111ateriale del qua le l 'org.- 1no ·i vale per Lali azioni sintetiche ::. ia co- prielà d ~ll 'adre11a liH a 1Je11:-'a11 clo cl1e le moda1i Là n1etabolich c s 11 ·sen·uen Li all 'azio11e dell 'or~l iluilo dagli a111i11oacidi che, durante Ja di111011e i11 idollare i :5are b]Jcro i11 ostr.a te diY er~c gestion e, si forn1ano in copia nel canale digerente a pese dei proteici, e che affluì co110 a l · a econda dello s ta to cli integrità o meno deJ1•oraano [egatc. attraver o i] circolo portale. llan110 perciò ~ Luc.liato in 21 oggetti , di cu i Ora, appunto sulla conoscen za della osta delle modificazioni che gli an1i11oacidi subi- 1 l _icuramente sa11 i ' 10 icura111ente amma::.-cono 11el fega to, ono ba""'ate alcune prove fu11 - lali di fegato, le osci ll~ zi oni del} 'azoto formolalo dell e urine otlo 1·influenza della iniezione zionali importa11ti , che peraltro non sfu ggono ('11do111uscolare di 1 c111c. di adrenalina. Essi alle critiche, cui opra abbiamo fatto cenn o. l1anno trovato un au1ne11to dell 'azoto ammiBa.:ando i ul fatto della importanza 1p re alen te della fu11zione epatica i1el metabolismo 11ico e,m1esso con le uri11e ti ell e due ore succe ~ degl i an1inoacid i, il Labbè e il Bitl1 fondaro - 1:; ive a lla inie,zio11e 11ei soggeLLi ani ed una ·di 110 la Joro prova del la .amino,a cidurin })rovo- J ni n uzione nelle uri11e derr li e1>atopazie11ti. Dosaggi di co11 Lrollo ha 11 no pern1esso di staca La , che risponde a] co11cetto teorico per cui bi Ii re cl1 e ._e si ·attrae dall 'azoto dosato col fegati lesi nella loro integr.ità perdono parzialn1énte o totalm ente la ca1)acità di fi are e rorrnolo la frazion e clovuta .all'an1n1oniaca, la ~c i11d ere gli a1ninoacidi secondo lo e h n1a c li,· e r~ ità di con1porla111e11to fra i ~ oggetti sani (' CjUClli COll fegn lo le. O ar>pare a n ch e più precedentemente detto. In tali condizioni la so111n1inistra zìo11e JJer os n ella . .°"0110 j11 cor . . o e.. 1)erie11zc i11tese a chiarire j I è ~errui ta abitua ln1 ente dn una eliminazione ut'.)

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(AN:'.'iO

m eccani ~in o fi iopatologico di 1questa pro,,a funzionale; purtutt.avia gli AA. pensano che i risultati finora conseguiti ipossano costituire base sufficiente per l 'applicazione in clinica di questo saggio funzionale che è forse più pratico, fedele e specifico di n1olti altri sinora 11sati. G. LA CAVA.

Snll'impo1·tanza del fegato nel 1·icambio materiale della colesterina. (A. L . llOV.

MJASSNIKOW.

1932).

Kliri. llJl ocJi., n. 46

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12

lticerche cliniche e sperirp.entali hanno me so in rilievo l'importanza del fegato non solo come organo escretore della colesterina, ina anche . come organo in cui avviene la sinte i e 1'esterificazione di essa ed hanno fatto intravedere rapporti importanti tra gli acidi bili.ari ed il ricambio colesterinico i~term edia­ rio. L 'iperoolesterinemia consecutiva alla legatura del coledoco nei cani ed all'ittero mec canico nell'uomo, l 'aum.e nto D:ei ·sani e non negli epatopazienti della colesterina nel sa11gue in seguito ad apporto di essa con l 'alimentazione, la constatazione ch e la colesterina introdotta con l 'alimentazione segue la via della vena porta per cui giunge al fegato e non la via linfatica, le osservazioni di D 'Arton1 e Reichert che, fa cendo circolare nel fega to sopravvivente sangue defibrin ato ed acido oleico. constatarono aumento della cole"' lerina nel liquido di deflusso, confermate dalle ricercl1e di Leites, il quale con determinazio11e della c-0lesterinemia nei vasi epatici affere11ti ed efferenti constatò un aumento di essa n ei secondi e tanto più cospicuo, qt1anto più elevato era il contenuto in sostanze g·rasse n eutre o lecitina nei vasi afferenti; ] a constatazio11e dl'ipocolesterinemia ne!! '.epatiti \acute11 specie nelle forme gravi: tutte queste osservazioni provano in modo non dubbio l 'importanza del fegato come organo in cui avviene la intesi . il ricambio intermediario e l 'eliminazione della colesterina. Non mancano d 'altra parte però osservazioni che depongono in senso con trario, mentre non tutti ·sono d 'accordo nell'interpretare i fatti sopracitati. Pertanto l 'A. ha .affrontalo perin1entaln1ente la quistione . osservando la variazione della colesterinemia in intossicazioni sperimentali del tessuto epatico mediante fosforo e salvarsan , veleni che nell 'uomo determinano ittero acuto. In cani e conigli , .a vvelenati con olio fos fo· rato , notò prim.a1 un'ipercolesterinem~a ~ poi col progredire dell'avvelenamento e quindi del le lesioni epatiche il tasso colesterinemico si abbassò rapidamente; analogamente un cane . trattato con neosalvarsan per 3 mesi e n1ezzo. nei primi 2 mesi stette .bene, normali i con-

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servarono la funzione epatica e la colesterinemia; coll 'a u1nentò però delle dosi di salvarsan comparvero "'egni di lesione epatica e la colesterinem ia 1prima si elevò per poi abbassarsi a 1nisura cl1e "' i aggra,rav.a. la lesione. Comparativamenle 1'A. ha messo in rilievo che nell 'epatiti acute nell 'uomo si nota ipocolesterinemia durante il periodo di n1aggiore gravità , ma coll 'avYiarsi della malattia a guarì· gione compare ipercolesterinemia. In ogni m odo tar1to nelle lesioni sperimentali del f~ato. quanto nell 'epatiti acute che si osservano nel1·uorrto l 'ipercolesterinemia è indice di lesione epatica lieve, mentre l 'ipocolesterinemia corrisponde al periodo di maggiore gravità di es.. a, il che mette in rilievo l 'iilllpOrtanza del fega to come organo in cui aYviene la sintesi del la colesterina. Nè tale deduzione può essere infirmata dall 'ipote._ i che il fosforo ed il salvar. an agiscono ancl1e su altri organi a funzione colesterinogenetica, in quanto il con1port.amen. to della colesterinemia è in esatto parallelisn10 co11 lo stato del parenchima epatico. Per interpretare l 'iperco1esterinemia osservata nel primo periodo dell 'into ... icazione sperimentale e nel periodo di regressione del! 'epatite acuta nell 'uomo si .p uò .a.1 nmettere, in via ipotetica, o un disturbo nell 'e erezione che maschera la diminuita produzione o uno stadio di eccitazione, cioè un aumento della funzione colesterinogenetica del fegato. L ' A. in conclusione, dalle ricerche sul fegato sopravvivente, sul sangue della vena porta e delle vene sopraepatiche, sugli animali avvelenati con fosforo o salvarsan, nell 'epatite acuta dell ' uomo ottiene dati concordi per ammettere I.a grande in1 portanza del fegato nella colesterinogenesi. Certan1ente esistono lati morbosi in cui si notano alterazioni della si11tesi della colésterina senza che il fegato sia interessato, fatto ch e dimostra che anch e .altri orga11i }).artecipa·n o nell'organismo a tale funzion e e ciò tro, a la sua conferma sperimentale nelle ricerc11e di Thannhauser, ed aDtri , che oosetvarono -~percollestierinemia di grado lieve in cani epatectomizzati, il che d 'altronde può essere anche spieg.a:to dall'allontanamento dell 'organo che elimina la colesterina dal sangue, . In clinica i fatti sorJra esposti hanno grande in1portanza per l 'indagine funzionale del fegato, in quanto negli epatici un 'ipocolester~n e ­ n1ia indica una lesione grave del parenchima epatico, mentre un 'ipercolesterinemia_ depone per una lesione epatica lieve ~ p~r. un itter? ~a ritenzione o per una calcolosi biliare, ed infin e una colesterinemia normale, per quanto di interpretazione talora difficile, può indicare che le influenze della lesione epatica sono state equilibr.ate da supplenza funzionale da parte di altri organi n ella colesterinogenesi. R. n'ALESS~ nno. 1


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SEZ IONE PRATJ C o\.

SISTEMA NERVOSO. La commozione midollare. (S. CAccuR1. Il Morgagni ottobre 1932, n. 41) . L 'A. rias urne le ultin1e vedute sulle con1mozioni midollari riferendosi sopratutto ai concetti volti dal Lher1nitte n el Congresso internazionale di n europatologia tenutosi a Berna nell ,agosto-settembre 1931. Il capitolo delle commozioni midollari .è molto importa11te, specie in tem.a di infortu nistica, per le controversie ch e in questo campo ·si sollevano, poichè non sempre v 'è rapporto fra inten ità del trauma ed i disturbi che ne derivano . Altre volte poi si riferiscon o a d un trauma pregre so lesioni dovute ad una n1alattia in atto del n1idollo, o non si tiene con to dei fattori e_tranei al traumatismo, quali },alcoolismo, la lue, ecc. , ch e pos ono influire su lla produzione della commozione. In genere, la commozione midollare s'inizia con una sinton1atologia in1ponente immedia · tamente dopo lo cl1oc, la quale regredisce poi a poco a poco. Il quadro clinico va ria col segmento di mi dollo interessato. Nella con1mozione cervicale a seco11da de)la zona lesa il quadro può andare da una monoiplegia bracl1iale ad una tetrapleg ia ... pasti ca. Vi sono però anche delle fo.rme fruste caratterizza te da facile stanchezza con esagerazione dei i·iflessi tendi11ei agli arti inferiori , accenno a l Babinski e dolori a tipo radicolare. La commozione dor ale :pu ò dare una sindrome da sezione completa del midollo ch e per lo più regredisce lasciando una paraplegia pastica. Altre volte ne residua un quadro clic ricorda la tabe spasn1odica. La commozione lombare è più rara delle precedenti; e dà luogo a una sinton1atologia a carico degli arti inferi ori che per lo più scom · .pare poi completamente. Nella commozione midollare predominano spe so i disturbi della sensibilità: anestesie o dolori. Questi }).anno spesso distribuzione ra · dicolare, e possono manifestarsi come scottature, scariche elettriche. In alcni casi si hanno dei fenomeni di eterestesia. I fenomeni dolorosi sono dovuti , secondo Lhermitte, ad alterazioni ~ei cordoni laterali. In a lcuni e.asi i primi sintomi insorgono molto tempo dopo il trauma, fo:nse perchè la lesione lieve dei vasi a poco a poco porta alla ematomielia o alla trombosi. Lhermitte nega 1'ipotesi di \Foerster, il quale ammette che in alcuni casi si tratti di processi di ara cnoidite cronica circoscritta, poichè allora isi manifesterebbero subito dei fenomeni clinici . An che le forme an1iotrofiche quando man cano lesioni apprezzabili del midollo sono ..,f)esso di difficile interpretazione. In alcuni 1

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casi l 'amiotrofia resta limitata alla regione colpita, ma qualch e volta essa assume un carattere progressivo ch e può c ondurre alla cach essia e alla morte, esiste sempre abolizione dei riflessi tendinei con conservazione dei riflessi cutanei e diminuzione della forza muscolare. Nel campo infortunistico sarebbe importante di stabilire esattamente i rapporti che intercorrono fra malattie del midollo spinale in atto e un traun1a midollare p.regresso. Ma -vi an o molte discordanze poichè solo alcuni autori .ammettono che il trauma possa costituire un fattore coadiuvante nell'insorgenza della ·clerosi a placch e, d·ella sclerosi laterale amiotrofica, della siringomi-elia e della mielite. La tabe post-traumatica è generalmente negata , poich è la lesione traumatica dei cordoni posteriori non significa ancora tabe. L'aracnoidite localizzata post-traumatica è per co11tro piuttosto frequente. Essa ha spesso uno sviluppo tardivo e per i fenom eni proliferativ1 cui dà 1uogo, essa può provocare dei sin tomi gravi di compressione midollare. La diagnosi di quest'affezione è importante, poichè è pas··ibil·e di un trattamento c hirurgico che deter1nina sempre un migliora mento notevole, e <!ualch e volta conduce a guarigione. La patogenesi ~elle lesioni n elle commozioni midollari è spesso oscura, per I 'assenza di aIterazioni macroscopiche. Le alterazioni vasali generalmente ammesse non $i possono nean ch e invocare quando mancano 1p ersino focolai 1nicroscopici di emorragia . Piùi plausibili sono i disturbi circolatori secondari al trauma che 'danneggia no la nutrizione degli elementi ner vosi. D'altra1 parte si possono avere alterazio,n i prin1itive delle cellule e delle fibre n ervose, o i)erchè il trauma dei corpi vertebrali e delle lamine si ripercuote sul midollo, o per brusco allungamento dell,asse midollare, o .p er l 'improvviso aumento di pressione del liquor ch e viene spinto con violenza contro il midollo . Quando 1si possono escludere tutte queste cause si possono invocare modificazioni fisico chimich e post-traumatiche delle cellule e dell e fibre n ervose. Al.cuni autori h a nno pensato an ch e :.i lla probabile produzione di neurotossine da parte delle cellule lese per spiegare le alterazioni che si possono riscontrare a distanza della zona lesa.1 Circa le alteraz\oni a11atomo-patologiche ~ frequenti sono i focolai emorragici ch e alcuni .a utori considerano non primitivi, ma secon dari alla necrosi del parenchima nervoso. Nei focolai di necrosi si ha la scomparsa completa degli elementi nervosi, sostituiti da elementi nevroglici, e in alcuni casi si ha anche la ~i­ struzione delle cellule nevrogliche con forma zione di cavità .. Queste diverse alterazioni possono regredire col tempo: i disturbi circolatori scompaiono


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[A~""NO

(( IL POLICLINICO n

XL, NU1'l. 9]

e la nutrizio11e delle cellule e delle fibre nor~ vose ritorna alla norm.a In . qual{;l1e caso '.'i ha per sino la rigenerazione degli elementi dei cordoni posteriori e relativa scomparsa dei dis turbi. 1!1 clinic:a ~i a.ssiste spesso a-1 ripristino clelle varie funz1on1, fino all.a g·uarigione con1pleta· R. GARBINI .

dan.no risuJtatj migliori so·n o la resezione subt<>tale d~lle radici e specialmente la estirpazio" n e l)a.t·z1ale de.l gan~lio : si sezionano intr.ac ranican1ente il secondo e il terzo ra·m o del trigemino, ai fora.111i rotondo ed ovalare si escide la !?arte del ga·n glio corrispondente a questi r.a m1 , fino alle radici verso l 'indietro. Si man.tengono il 1~in10 ramo e. la parte de l ganglio a~ es.so cornspondente , ciò ch e ha il vantagInterventi sintomatici sul sistema nervo- gio d1 mantenere la sensibilità del·I 'occhio e: di so, in particolare pe1· com battet""e il do· impedire quindi le ulcerazioni della cornea. ~e Il~ nevr.a.lg~a del. n . glossofaringeo i paroslore. s1sm1 dolorosi colpiscono la tonsilla, il palato molle, la faringe e la base della lingua : i dolori (0. 1~""0ERSTER. ll1iinch. ~-led. TrVochensclir., cessan o se si .seziona il nervo per via intracran. 3 1933) . nica , intradurale, al punto in cui esso esce Tutti g li interventi OfJerativi Slll sistema ner- dal sa·c co del Ia dura. Il simpatico" ed i suoi '1oso cl1e rnira1lo a d eliminare il dolore con . rami conduc ono i nervi sensitivi dei visceri sistono nella interruzione, centralmenté dal perciò si ricorre alla sezione del sim1patico JPUnto in cui agisce la causa dolorigena. delle combattere dolori viscerali. !Buoni risultati d à vie nervose afferenti della p.arte del cor1Jo se- Specialmente la .r esezione ·d el 1s•i mpatico cervi·d e del dolore. Si può fare questa i11terru zione cale nell'angina pectoris. Buoni risultati si ot~ corrispondenza dei nervi l_)erifericj o dei plestengon:o ~alla re~zione del simpatico nella si, delle radici spinali, o delle vie di conduzione m·a latt1a d1 Ra·ynau<l; gli effetti che si cercano sen sitiva del n1iclolJ.o spin.ale. di ottenere sono però non tanto la e liminazioA) Inten·uzione in corrisponde11za dei ner- ne del dolore quanto quella della . vasocostri-vi p·e riferici o plessj. zione con le sue conseguenze. Può essere temporanea oppure definitiva . La B) Ir1terventi in c·o rrispondenza delle radici !Prima consiste nella infiltrazione dei tronc.11i · nervosi con cocaina per ottenere un.a artestesia spinali. Anche qui l 'interruz.ione può e·s ser·e tempodurante le operazioni. L'interruzione defi11itiva si ottien e per mezzo di ini ezioni di alcool n el l'anea o definitiva. Alla prima si ricorre :n ella tronco nervoso , di conge].amento del tronco anestesia lombare (·p erfezionata recentemente con cloruro di etile, con la resezione o con la con la introduzione di aria nel sacco .d urale) e exeresi del n ervo . In tutti i n ervi .m isti l 'in- D·e lla iniezione epidurale di cocaina (negli interrulion e della C·Onduzione determina anclle terventi. s1:1ll'ano ,. n ell 'ultima fase. del parto, una paralisi dei muscoli corrispo·n denti alle fi- nella sc1at1c.a ostmata, nella 1coccigodinia). La bre motorie; perciò essa si presta sorrr.a ttutto interruzione definitiva si otti·e ne per mezzo delnel ca-;o dei nervi sensitivi ct1ta11ei , per i qu.alj la sezione delle radici po·steriori. N-01n tutte J.e il metodo di elezione è quello della exe resi. fibre sensitive decorrono però nelle radici po~ Dopo uno degli altri metodi meno ra.dic.aJj di steriori , anche quelle anteriori ne conteng ono interruzion.e nervosa, si osserva spesso un r i- per abolire ·del tutto e in via defintiva il do. pristinarsi della conduzione e con questa una lore, s;i dovrebbero quindi sezionare anche rjpres.a dei dolori. Anche ttsando i metodi più queste radici. Ciò per solito non è attuabile, radicali, la resezione del tron·co nervoso e ·perch è si determin·e rebbe una paralisi mol 'exeresi , i1 el caso di nervi misti si svilurp1)ano toria : se si vuole ab.01lire definitivamente il spesso nei neuromi dolor.OSissimi, quelli stessi dolore , si associa perciò alla sezione delle rache agli amputati f.anno sentire dei violenti do- dici posteriori, I.a resezione del tronco simj>alori nell 'arto perduto'. L 'exeresi si u1sava spe- tico. Il dolore scompare come se si fossero secilamente nelle nevralgie del trig e.mti.no : essa zionate le radici anterio1ri e posteriori in-sieme. è in di.cata nella nevralgia· isolata del n. sop ra - Se J.a sede dei dolori è nell'arto SU[periore, si orbitale; ·i nvece delle nevralg·ie de ll 'infraorb·i - sezionano Ie radici posteriori dalla terza all'.ottale o del mandibolare son-o da prefeTirsi l 'in- tava cervicale, .d alla prima alla quarta torafiltrazione del tronco con alcool in corri·S'p·on - cica, e si esporta. tutto il tratto cervicale del de.nza dei forami , oppure la esclusion e del sim1)atico, so·p rattutto il ganglio cervicale meganglio · di Gasser. Le iniez ioni di alcool pos- d~o , e il ganglio stellato prim.o· e secondo tosono recare grande sollievo , per inesi o anche. racico; se la sede dei dolori è n-ell'.arto infeper .anni: esse re·n dono però ipiù difficile 1'op-e.- riore , si sezionano le radici •p osteriori sacrali, ra zione radicale , che infine diventa necessaTia lombari e to-raciche inferiori e si asp.orta il in molti casi, perohè I 'alcool ha determinato tronco lombare del :sim-patico . La resezion,e isoaderenze ed iperemi.a cronica nelle vicinanze lata delle radiai posteriori si deve limitare a dei fura111i. Sono sconsigliabili l'iniezione di quei soli casi, in cui la causa dolorigena alcoo1 nel g'3nglio stesso e così ,p ure I.a estir- .a gisce sulle radici stesse, come p. es. nelle pazione totale del g anglio. Gli interventi che lesioni tr.aum.aticl1e della coda equina. 1

pe;

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Sl!ZIONE PRATICA •

C) lnlcrve11Li ·ul inidollo

pinale. La ·ezio11e 4el fa c icolo antero-latcraJ c del midollo è seguita da una analgesia cr oc iata : il ,.,antaggio di tale intervento consiste neJ fatt o cl1e esso no11 determina nè paralisi n è aLas ·ia ed elimina solo le sensibilità termica dolo rifica, lasc iando integre quella tattile , alla 1pres ione, di 1novimento, il senso di ·pazio, ecc. La tecnica deve essere olt1 e modo ac u rata 011de non usci.re dall 'area del detto fa icolo. In pratica però si è visto che solo u11a part e delle fibre afferenti dolorifiche decorrono nel fascicolo controlaterale, altre d ecorron o iiel fascicolo dello stes~o lato. La e liminazio11e del dolore i ottiene perciò soltanto con la sezione bilaterale: è un intervento c h e può e ~ sere eseguito anche in alto , nel midollo cervicale, in corrispondenza del secondo segn1ento, ' enza alcun danno per la funzione re 1)ir.atori a. R. P or.LITZER.

CBNNl BIBLIOGRA F IC I. eia G.

F. FLEISCIL~E R e G. BREC: .1\ . l ... n tubercolosi negli adulti. Un vol. in-8° di 798 pag., con 221 fig . Unione tipografico-editrioe, Torino , 1932. L 'ecce llenle trattato , ch e l'lJ.T.E.T. qui ci NEUMANN,

pre enta in bella edizione, è diviso in tre parti . ~ e lla prima e nella seconda, abbiamo una buona traduzione d ella più recente edizione clel l'o pera di W. Neun1ann sulla c linica d e lla tuberc olosi nell 'adulto, con l '.ap1Jendicc ulla diag nosi radiologica della tuberco losi i;olmonare dovuta a Fleischner . Il _ et1mann illu Lra dapprima i rn elodi di ricerca. specialm ente diffondendo i ui segn i i1lessic i ed ascoltatori, che descrive con preci·ione e c hiarezza rilevando per ognuno il valore ed il significato. Nella vasta sezione dedicata alle forrne della tubercolosi polmonare, I ' A. adotta esse1tzialmente lo schema di Ranke, occupando i poi dei processi che in esso no11 rientrano, di quelli di i1atura 1)neumonic.a e di quelli a decorso acuto e sfavorevole e, da ultim o, deJle forme larvate. Di g rande importanza , per una buor1a con o:--cenza del problema tubercolare è anche lo s tudio delle forme non tubercolari dell 'apice polmonare, che vanno conosciute ed interpetr.a te a dovere se si vogliono evitare e rrori fa tali al ])3Ziente. In questa trattazione, il NeuJ ua11n mantiene un giusto equilibrio fra le tendenze antiche e quelle di alcuni n1oderni, equi librio c he può essere dato soltanto da una lunga pratica e da un buon senso clinico. Buona è ar1che la parte dedicata alla diagnosi radiologica , in c ui Fleischner, seguendo ]e clire ltive di Neumann, mostra col sussidio di (1) Si prega d'inviare due copie dei libri di c ui si dec::idern la recen ione.

n ur11ero e e he'lle radiografie, la icorrispondenza di questo esan1e con quello c linico, di1nostrando . la notevole in1portanza ed anch e le limit.azioni di questo esame . Ma per il medico prati co, ques to trattato sarebbe incon1pleto man candovi la parte terapeutica a cui il Neumann~ accenna appena i11 J)()Che pagine occupando ·i d ella sola tubercolina. Vi ha provveduto, d edicandovi quasi 300 pagi11e, il Prof. G. Brecc ia, di cui è ben noto il precedente volume sul lo stesso argomento >rn1ai esaurito ed un po ' invecchiato . L 'A. considera i vari 111ezzi di cura: fisici , climatici, medica mento i , opoterapici, antiinl'c ttivi , precisando per ognuno i vantaggi, le indicazioni e le controindi cazio11i. el a to capitolo d edicato a lla collassoterapia, dà ampi! particolari sulla tecni01 e ' ulla condotta d e! p11eumotorace e sulle altre forn1e di collassolerapia. De crive poi i1 n1odo pratico di condurre la e ura nei ~ingoli casi; la terapia sanatoriale e domestica , la cura delle ft1nzioni e delle sinclromi cliniche, delle complicazioni, delle for1ne extrapolmonari, il tul to con la precisa conoscenza del malato e con il senso pr.atico ch e rii tinguono tale autore. Il trattato si presenta quindi completo e l •ienament.e atilizzabile per lo studio c-0me per la rapida constiltazion e. fil.

T

TITUTo nr T1s10LoGIA

G1usEPPE

RoNZONI.

O. P.

MrLA XO.

PoLIAl\1BULANZA.

,)tiidi clinici e so-

ciali di tisiologila. Vol. 2° e vol. 3°, di p. 2l fr e 296 3±, con figt1re . Milano , 1932. (Ti11. L. ll.eali) . Il I 0 volu111e di que ·ta raccolta, curata dal prof. G . Ronzoni , venne presentato alla 5a Co11ferenza dell ' Unione int er11azionale contro la t11bercolosi, adunatasi a W ashi11g-ton nel l 92H: il 2° volume lo è statoi alla 7• Conferenza, ten ut.as i ad Oslo n el 1932 · il 3° è stato pubbli cato in memoria di Carlo Forlanini. J due volumi di recente pubblicazione contengono una serie di s tudi preaevolissimi (i11 11t1mero di 15 e 16 ri pettivan1ente), i qu<tli con cernono i princ ipali prohlemi della tisiologia, con speciale riguardo a quelli di magg iore attualità: dall 'infiltrato di Assmann all e valutazioni progno ticl1e, dall 't1l tra-virus :•1 v<lccino Calmette, dall 'elioterapia .all 'alcooli.zzazi.one dei nervi intercos tali, dall'assistenza sanatoriale e dispen sari<llc a quella domicili are, ecc . I perfezionandi e g li SJJecializ1..ati attingera11no molte utili nozioni , sicure e precise, nei d11e volumi. A. P.

Lezioni sulla tiib ercolosi.

U11

'rol. in-8° di 2b'n

iiagg. con fi g. l.oop. 1)Qligrafi ca operai, Milano 1931 • Il · Consorzio provinciale antitubercolare d i Milano ha avt1lo la feli ce iniziat iva di far te -


344

« JL

POLICLINICO »

nere un corso di lezioni sulla tubercolosi per i 1nedici condotti. T.ali lezioni furono molto frequentate e la lo.ro eco si spar.g e ora con questa bella pubblicazione, ch e le riunisce. Esse si iniziano col tema : Tub ercolosi e gravidanza (E. Al fi eri), a cui egue quello della Clinica pediatrica della tubercolosi (P. Brusa). Vengon o poi trattate: La cura del pneumotorace (U. Car pi); Il rapporto della tub ercolosi con le professioni (L . Devoto); L'anato.. mia patologica (A. Pepere); L 'iridagine radiologica (.F. Perussia); La profilassi (E. Ronzani), ecc. Ognuna delle dodici conferenze è stata affidata a chi aveva speciale competenza sull 'argomento da trattarsi , .sicchè questo libro costituisce oggi una veduta d'insieme bene aggiornata sulle più imJpOrtauti questioni riguardanti la tubercolosi . fil.

J.

Recherches sur l'infection, l'hypersensibilité et 1l'immunité vis-à-vis des formes virulentes ou atténuées du virus tuberculeux. Un voi. in-8° di p. 136 con 14 fig . Edit. Masson & C.ie, Parigi, 1932. Prezzo frs. 25 . L ' A ci offre le nozioni odierne sull 'ultravirus ·tubercolare e sul vacoino attenuato di Calmette, in rapporto con i fenomeni d 'immunità antitubercolare , ereditaria od acquisita, e di ipersensibilità locale e generale alle tuber coline. Egli era qualificato per uno studio del genere, dacchè fu tra i primi a verificare sperimentalmente le lesioni caratteristiche prodotte dal virus filtrabile e ad accertare il passaggio transplacenta del virus; e in quanto egli ha istituito il primo centro di preparazione del BCG. per il Belgio e il Lussemburgo e ha indagato non soltanto l 'azione premun itric~ ! ~i questo vaccino, ma anche le sue carattenst1ch e, il m eccanismo dell'ipersen sibilità indotta e il compito dell 'elimjnazione bacillare per le vie epatiche. L ' A. fa la parte che compete, in questo campo, agli studiosi italiani : Sanarel~i e Al~ss~n­ drini, Ninni, De San ctis Monald1, Sepp1ll1 e Ravasi.ni, Verdina, ecc. Il ]avaro è corredato di buona bibliografia. L. V. VAN

BENEDEN·

1

Il problema tubercolare in, un centro rurale. Un vol. in-h'° gr. di p . Xl-75 con i1umerose tavole. Siena, Tipografia Combattenti, 1932. L' A. ba eseguito uno studio diligentissimo sulla tuber col·osi nel oomune di Asciano (Siena), limitandolo al capoluogo (3000 abitanti) e alla campagna viciniore (2000 abitanti). Ha preso in esame l 'ambiente geo fisico e sociale; ha compiuto il rilievo della mortalità e della morbosità da tubercolosi; ha valutato i danni sociali· pr~su~ibili recati; h a analizzato i fat-

A.

AR CELLI.

lANNO XL, Nu '.\I.

91

tori più probabili di diffusione della tubercolosi; ha proposto i rimedi che stima efficaci, tra cui la cartella biografica, la propaganda igienica, la sorveglianza (affidata al medico condotto, all'ufficiale sanitario, al dispensario. al medico scolastico dove esiste). Il lavoro è· presentato da A. Ilvento. P.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. .Accademia delle Scienze Medico-Chirurgiche di Napoli~ •

Seduta del. 3 dicembre 1932. . Presidente: Prof. G. BoERI.

Il meccanismo del parossismo epilettico studiato al lumedi conoscenze elettrobiopatolog iche .. A. Ro~1ANO. - L'O. espone alcune sue personali ,·edute sull'argomento, in base alle quali egli pensa ch e il parossismo epilettico, anzich è un feno1neno nervoso, debba ·esser con siderato come un fenomeno muscolare, per quanto i centri ne:rvosi e .le vie di conduzione vi abbiano una parte cosp1cua. G. J APPELI.J, MARFOHl, ZAGARI, PACE, avanzano delle riserve di n atura fisiopatoJogica, farn1acologica ~ clinica.

Ricerche biologi che su i vasi isolati. A.

L u 1sADA. -

L 'O. dopo aver eseguito uno slu-

dio accurato delle correnti di natura fisica ch e possono prodursi in apparati di perfusione, h a ideatoun apparato metallico idoneo ad escludere, per quanto è possibile, tali correnti. Con esso ha studiato i feno~eni elettrici che si producono in art erie e ven e isolate, sia spontane.amente, sia qua11 do esse siano sottoposte a ritmiche interruzioni di flusso . Dopo aver descritto complessi elettrici dati spo11 taneamente dai vasi isol ati (importanti tra questi quelli delle vene), 1'O. descrive delle lente ondulazioni elettrich e, ch e accompag.Qano le variazio1li di forma della parete e ch e sono date dalle arteri e e dalle vene. Nel caso delle arterie, su queste ondulazioni si impiantano complessi polifasici r apidi, ali 'inizio della dilatazione e all 'inizio della retrazione. A seguito· di esp eriinenti farmacologici e di prove di u ccisione, l 'O. dimostra ch e si tratta di correfl:ti biologiche: le ondulazioni lente sembrano delle «correnti tonich e », le onde rapide delle <( correnti di azione ». L 'O ha svolto tutte le sue ricerch e allo scopo d~ dimostrare la n atura · biologica di queste correnti, ritiene quindi ch e lo studio fisiologico e farmacologico di esse sia sin da or a possibile, data l a di1nostrazione ottenuta. '

Ricerche biologiche sulle arterie di animali viventi. A. Lu1SADA. - L 'O., partendo da precedenti rilievi sulle arterie isolate, cer ca di vedere se le deduzioni allora tratte siano applicabili alle arte1·ie normalmente pulsanti. Perciò, dopo una serie di ricerche preliminari, ricorre ad un particolare dispositivo ch e si basa sull 'innesto di un monco-


[A~No

XL. Nul\c. 9]

SEZIONE

.11e di arteria in un 'altra arteria vivente. Con dettagli d i tecnica descritti in questa comunicazione, 1·o.: r egistra l 'elettrogramma dato dal moncon e innestato e con stata che ogni fenomeno elettrico ~corupare complet am ente dopo coag ulazione ad .al ta temperatura . Conclude quindi affermando ch e il sangue non d à correnti di natura fisica appre~zabili n ello scorr er e entro ! 'ar teria e ch e seco~do og ni probabilità :tutti i fenomeni elettrici dati da un 'arteria vivente sono di natura biologica. Fa q u indi alc une riserve circa l 'esten sione e l 'applicazione praticn <li .queste r iceroh e.

Società Medico-Chirurgica Veneziana. Seduta del 20 genn aio 1933. Pre idenza : Prof . G. B. Fiocco. Prof. F . DELITALA.

-T

Grave defor m ità da frattu -

ra di gamba.

Contributo allo studio della migrazione transplacentare del bacillo di Koch. Do ll. A. AGusc1. - L 'O. h a in oculato per via peritonea le in alcune cavie liquido amniotico e in al tre n1a teriale di macerazione degli organi fetali, prelevando il m ·a teriale da 11 gra vide tubercolose .e per tale affezion e ist erectomizzate. Di 39 animali tra ttati uno presentò una iperplasia linfoglandolar e diffusa aspecifica, u no morì per bron copolmonite, un terzo presentò tubercolosi delle linfoah jandole 1nediastinich e con integrità degli altri ~pparati, un quarto morì per tbc. miliare seco~­ daria a lesioni specifich e delle ghiandole m esera1.che . Que to 11egli animali trattati con liquido am11iotico ; d i quelli inoculati con estratti d i organi fetali uno solo inorì con una minutissim a gr an ulia diffusa a lutto il sistema linfatico dovuta al i11a leriale pro teico et er ogeneo. Gli altri o no viYen ti e in osser vazione. I r eperti n ecroscopici furon o co ntroll ~ti con esame istologico e n ei casi positivi il microscopio rivelò il. B. di Ko~h . L 'O: conclude discu tendo il probabile m eccanism o d1 pa ·saggio del B. di Koch attraver so la placentn, la quale rto n presentò n ei casi studia li m ai lesior1i t ttherco lari . Con side razioni su 215 Dott. C. D1A?YIANTI. pneum otor aci artifici al i.

Dotl. G. Mooc1A. -

R esezione del ginocchio e fissazion e m ediante i n n esti rotulei ad intarsio au'togen i e pedun co lati .

Un caso di discondroplasia prevalentemente unilaterale. Dott. I. CEBBA. - L 'O. h a studiato clinicam ente, rac.1 1o log icam cn lo e istologicamente un caso di discondroplasia prevalentemente u nilaterale in un ban1bin o di 9 anni, ch e nella tibia, n el femore e nell 'ala iliaca prese11tava un quadro radiologico ch e si avvicin ava olla forma di osteodistrofia cistica di Reoklingh nuscn , 1rlentre nelle ossa corte predominavano segni Lipici per la discondroplasia. L 'esame islolog ico m etteva in evidenza un processo di a1npliam en lo lento degli osteoplasti che si fondono t r a loro fino a formar e ampie lacune e cavità, di YOluJn e empre crescente. Accennate brevem ente le due principali ipotesi p er spiegare l 'etiopatogen csi delle due malattie (origine n ervosa vasomotoria , origin e embrionaria) l 'O. riconosce l 'oscurità che an corJ. r egn a n el campo delle osteodistrofie g iovanili.

PRATICA

Dermatitis nodularis necroticans degli arti. Prof. G . B. Fiocco. - L 'O. discutendo: il caso clinico conclud~ ch e la · forma si distingue e dalla flebite nodosa d.a. ·varici e dalle tubercu lidi, dagli eritmi di Bazin, ecc . Definisce la m alattia quale flebite e periflebite nodosa di origin e streptococcica sang uigna, proba;bilmente dovuta ad infezione p artita dall 'an ello del W aldeyer. Tl Seg r etar i o: Dott. A. VANNI . •

Società · Medico-Chirurgica Calabrese... edute dell 'l l dicembre 1932 e 22 gennaio 1933. Presiden te : Prof. Rocco CA~IINITI .

Sindrome epato-gastrica da cisti da echinococco fij fegato rottasi attraverso lo stomaco. Dott. N. SclARRONE . - L 'O. riferisce un caso d i ci t i da echinococco del fegato con sindro1ne emi n entem ente epato-gastrica, ch e lo m asch er ava com plet am ente. Nella successiva evoluzion~ si è verijicat a la rottura della cisti attraver so lo stom aco con g r avi fenomeni di ch oc ·per I " ammal ata, supp·u razion e della sacca e fatti d 'i11fezione generale. Pr aticato 1'intervento dal prof. Cam in iti si r aggiunse la cisti anteriormente per via trans-pleurica, previa re ezione cost ale e si vuotò il cori t enuto asporta11d one la .memb rana idatigen a. L 'O. m ette in rilieYo ch e la possibilità ch e certi casi di cisti da echinococco dolorose della regione ep atica simul in o forme di gastralgia o di colica epatica e r ichian1a l 'attenzio ne s u tale even ien za, rilevando l 'importanza dell 'esam e obbiettivo del fegato in presenza di sindromi riferibili a tale organ o. Funzione tonsillare e terapia chirurgica delle tonsille pa· latine. Prof . G. SALVA DORI . - L 'O., dopo aver p assato i11 rapida rassegna le più moderne vedute sulla fisiologia clelle tonsille p alatine, riafferma il concetto oggi predominante, secondo il q11ale esse, in con dizioni fisiologich e, r appresentan o org·ani utili <il! 'economia dell 'or ganismo, sia per una funzio11e em at opo·i etica come per tina fun zione di difesa d i fronte alle cau se morbose esterne. Quando p erò esse divengono sede di processi pa tologici (come la n otevole ipertrofia costitu zior1ale e l 'ipertrofia jnfiammatoria) p er i quali da organi utili possono t ra formarsi in organi dannosi , non deve destare alcun timore I 'interven to chirurg ico per la loro asportazion e, dimostrando ampiam ente l 'esperienza clinica e le ricerch e cientifich e che la loro mancanza viene generosam ente compen ata da n umerosi altri organi a funzion e an aloga . Contributo alla patogenesi dell'ernia epigastrica. Dott. V. A LBE nT1. - L 'O. riferisce la con statazion ~ anatomica del legamento tere.s n el contenuto di un.'er nia epigastrica operata n el sanatorio del prof. Caminit i . Il reperto fu confermato dall 1esam e anatomico del p ez10 asportat o e da q uello istologico ch e ~isero in evidenza un aspetto ben con·servato dei vasi ombelicali, ch e in vece avrebbero dovuto presentarsi obliter ati e sclerotici. Tale con statazion e induce ad assegn aré una indubbia importanza n el determinismo patogen etico del caso in esame al legament.o t eres, ch e, d 'altronde, essendo ospite abituale d ella region e, può ovviam ente in-


H li,

PQLIOLINJCO »

fluire .. ulla patoge11esi di lltlle le ernie di questa ede. Cotne altresì è i1nportante tener presente tale ~ve11ienza per un adeguato trattamento ope1'ator10 r1ella c ura e per I ,in terpretazione diagnostica di alcu11i disturbi o postu.m i che altrimenti rimarrebbero oscuri od i11s1)iegabiJi . •

Moderne conquiste e nuovi orizzonti nello studio medico del clima. Do ttori ZACH e SCAR11~ c1 . - Gli 00. passano i11 rapid:l ras3egna i problemi di cli1natologia di magg iore attualità e che più da vicino devo110 interessare 1'igieni ta ed il n1edico in ge11ere. Propongo110 una nuova classificazione dei diversi cliJni con dati llUlUeJ ic i <le! potere refrigerante dell 'aria; portano il ris ul lato di ricerche personali nell ' ambito della b iocli111atologia ed illt1stra110 più ampiamente il concetto di Linke sul fattore d'intorbidamento· étuspicando una più stretta collaborazione fra me~ leorologi puri e n1edi ci, rilevano ! 'importanza del prossi1no I Co11gresso Internazio11ale di Climatologia ~edica che si terrà a Parigi nel] 'anno corrente. Do ll . R . nel canale

.BELLAKTOXI . urr~trale .

Pi:of. R. CA1\11N1T1 . -

:::;u di

u:n

cilindro di cera

Una nuova pi1iza p er Le

operazioni sul ren e.

Di un particolare diagnostico nei tumori del pancreas In determinate condizioni. Prof. R. G AJ\IINlTL - Sono 110 Le l e difficol là cl1e s 'ilìcontrano n ella diagnos tica dei tumori del pa11creas, orga110 situa lo profonda111en Le n ella cavità addon1inal e e ricopert o da organi estesi e taluni mol to .' pes i, in inodo ch e solo qu a11do questi tumori abbiano raggiu11to propor.lio11i vis tose , la loro diag11osi di sed e si chiarisce relativa111e11 Le be11e con indagini 1nollo acc ura t c. Ma prima cl1e . Je tumefazioni del j)ancreas abbiano raggiunto questi volU111i la diag11osi è sempre dubbia ed o. cura. L ·o. ritiene c11e n ei casi appunto i11 cui la tu1nefazio ne del pat1creas sia <li voJun)e 1nodico (·01)1e per e . CJUello di u11 cedro o di una sfera che abbj u 10-12 c1n. di diar11etro o poco m e 110. di u11a les la di feto a Ler11une,. sia da tener conto di una particolarilà diagnostica rilevabile con u11a [acile osservazione. Osservando cjoè il m alato sdrèl iato ul letto , con l 'addo1ne ril asciato e le gan1b e r i alzat e, .'i percepisce il tumore o al disopra della piccola t.: urv.a.tura dello stoin:aoo. in casi s.1Jeciali, o attraverso 1o stomaco, ma sempre profondamente ; e se ~e possono in certo qual m odo percepire grosola1H.1111ente i co11rini, l a fissità e la con sistenza· ma facendo alzare l 'i11ferrtìo all 'impiedi il Lt1mor~ non si ritrova affa tto, a11che se si u sas e Ja inanovra di It.tr piegare fortemente il tronco del! 'infermo in avanti; laddove 11clla posizio·n e er etta, se i I tumore è dello sto1naco, si riesce in qualch e 1nod o a rintracciarlo, magari affondando fortemente le dita. Meglio an cora se il tun1ore del volu111e predetto è del colon trasverso, de11 'omento, della cistifellea, del lobo sinistro del fegato.

Contributo alla patogenesi delle enterorragie negli strozzamenti erniari . J1.rof. R. C11\~11N1T1 . - L ,eYe 1tlo per foriu11a è assai raro ed è caratterizzato da profuse emorragie, ch e 'd opo strozzamenti erniari avvengono nei pri111i

giorni dopo l 'interYento opera tivo. P er lo pi\1

[ANNO XL,

NUIVl.

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si traLtu <li ernie ar1ticl1e, volu111inose, che furono sede di ripetuti intasamenti e cli ripetute nianovre <l.i taxis e che preser1 la vano all ,atto operativo ispes, 1n1en lo e sclerosi del mesenterio erniato ed ii1 corr.ispondent~ ~ra.tt? .ct 'intestino con pareti iperti:of1ch c guas1 irr1g1d1te, tt1 hulari con aderenze tra essr.; ed il pi1ì s·p esso si tratta d 1individui di elà n1atura od avanzata. Per tale evento si è detto che la patogenesi e la }Jrog11osi siano diverse in qu_eì malati in cui la enterorragia avvenga 11elle ]Jr1me 24 ore ed in quelli in cui avvenga dal sesto g iorno i11 poi, c ioè enterorragia recente e tardiva. L 'O. ritiene invece ch e il detto criterio clinico no n abbia fondamento e che il criterio che clebba servire di base sia quello delle alterazioni :u1ato:no-~atologiche; ritiene che, in ogni caso,. 1dent1ca sia Ja patogenesi e che si differisca solo di gradi. La sintomatologia e lo evento sono doVll ti alla sclerosi della porzio11e di mesentere e cli g:uei vasi che sono in essa contenuti, dallo ispes~mento,. e rel~tiva rigidità della dipend~nte por. z1one d intestino da lungo tempo erniato, defor111ato e coartato da aderenze, ch e è a11dato inconLro a frequenti intasamenti e che ha subito ripeL11 te manovre di taxis. Da queste alterazioni scleroliche e dei vasi che dopo l 'operazione continuano ad evolversi nello addo1ne av engo110 le profonde alterazioni dei tessuti , specie delle tur1ic1ie intes ti11ali , fino al disfaci11lento con conseguenti ei1terorragie, LalvoJ t<J lie"i e domabili, più spesso jJ1fre11abi !i e fune le. U11a prova di ciò si h a n el la re uomenologia <: Jj r1ica ed a11aLorno-patologjca i1ell a lron1bosi rlelle r11eseraiche. Il Segretario: Prof. U. TROPEA. _..

Ricordiamo l'/at.eress11atlsslma monografia:

Dott. Prof. tlOBERTO BOMPIAlMI

LiberQ docente di Clindca Ostetrico-Ginecologica n6lla R. Università <id Roma

Eugenica e Stirpe con 8 grafici nel teeto e due tavole fuori teeto. Prefazione del P.rof. Sen. Ernesto Pestalozza. Indice-Sommario. - Premesse e present.amone del la· vo ra. - PARTE I . Eugendoa in .g enera.le. - Le eredità patologiche più i m•p orta.nti da.l punto di vista demografico ed eugenico. - L'eredità eifiliticai. - L'eredità tubercolare. - Alcoolismo ed eugenicai. - La malaria. in raipporto aJ problen1a demografico ed eu· genico. - Le malattie nervose e mentaJi di fronte a l problema eugenico e demografico. - Fattori lega ti a lla funzione di matel"Il!Ìtà che possono avere influenza eul problema demografico ed eugenico, più specialmente considerati da questo secondo punto -di vieta. - C-Ostituzione ed eugeniea. - PARTE II. Eugenica applieata nella giovinetta in vi<sta della fut ura fun2tione di maternità. - Lo eviluppo dell'apparato genita1e ·dalla nascita all'età della. vJta sessuale. Le cause che possono modificarne l'evoluzione ed i loro effetti più special.m ente considerati per l'utero e per l'ovaio. - Lo svilu·p pa del bacino e le cause ohe pos· eono alterarne l'evoluzione dalla nascita all'età della vita sessuale. - Lo sviluppo della mammella e le cause che l)<>E!Bono a.Iterarne l'evolu2rione l"ipercuotendooi sulle funzioni di maternità. - L'igiene e la profilassi gdnecologica dalla nascita all'età della vita eessual~ in ra.pporto alla futura funzion-e di maternità. - Il lavoro stipendiato e ealarda.to, CODBidera:to più specialmente nell"età dello sviluppo, iD rapporto a lla funzia.ne della matern·i tà. - La profilassi morale del matrimonio: disciplina nella vita della giovane che si appreeta a d.iven•i re madre. Volume in-So, di pa.gg. VIII-232, nitidallllente stampato, su carta uso mano-macchina. Prezio L. 2 5, piu le epeee postali di spedizione. Per i nostri abbonatl 60le L. 2 2 ,5 O in porto franco. Inviare Va.glia all'Editore LUIGI POZZI. Uff!cio Postale Succursale diciotto. ROMA.


l A:\'NO

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SEZIONE PRATI CA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO . •

DALLA PRATICA CORRENTE. OSPEDALE CIVILE DI CESENATICO (FORLÌ) .

Placenta acereta abbandonata in utero cesarizzato. Ritorno progressivo di questo al·lo stato normale . senza alcuna complicanza (riassorbimento o autodigestione uterina della placenta 1) (*) I)rof. E. c: APECCHI, chirurgo r>rim . e direttore.

La rarità e forse I 'unicità d el caso c h e n1i permetto di se.gnalare riguarda il comporta1nento c linico di una placenta fortemente a cer eta di un feto a termine, abbandonata nel1' ute ro per opportunità tecnich e e per ragioni <li alto i11te resse per la salvezza della madre. I

Il cn~o s.i riferisce a c erta 1'oni T. in Ricchi di Pietro, di anni 25, di Sala, la quale nulla }Jreseu ta di in1porlante nel su o gentilizio. l\1eslruuta a 14 anni, le sue mestruazio11i furon o sempre' regolari per qualità e quantità. Non è luetica. Maritat.a con uom o sano, è stata relativamente emJ)r e ben e fino al i1ovembre del 1929, epoca in cui, es. endo per l a prima vo1ta graYirla al seslo inesc , con tinciò a offrire di cefalea e di leggeri eden1j agli arti inferiori, fenomeni quc li Ctli non dette alcuna i1nportanza. 'e non che, alle o tto del mallino del 21 dicen1 bre fu colla improYvisamente da un accesso con vulsivo, seguito cla uno stato di incoscienza, ch e si dileguò dopo breve tempo per riprodursi iu seguito al ripetersi delle convulsioni. Il medico chiamato dopo il secondo acce so per con sigli o del :a levatrice praticò alcune cure del caso. Le convulsioni ron tinuarono per tu1 la la g iorn a ta. Q n~ndo l a ser a, ci.rea le ore 19, io vidi la malata, essa si trovava in i st alo con.1 atoso. Ginceva compJetamente inerte ecl incosc iente ; il respiro nve"a russar1te e stertoroso, e percbè no11 si 111ordesse l a lin g ua i famili ari ave' a110 provveduto ad applicare ad un angolo d ella bocca, fra le du e arcate clentarie, un pezzo di legno r otondo . In quel~e condizioni n on er a certo possibile proredere ad un esame clinico minuto . Un'osservalione anch e superficiale ed affrettata induceva a riconoscere facilmente ch e era gravida dai sette agli otto mesi t:on feto vivo, in situazione longitudinale con <.~s tremo cefalico in alto e mobile allo stretto superior e. La t ernperatura era di 38°,5 ali 'ascella; il polso molto ireq uen le fin o a roggjunger e 'e 160 battut e al minuto. Da te ques te condizioni con sigliai ! 'immediato i iC"over o della · m alata in ospedale. Appena entrata fu praticato un ca teterism o vescicale il qu ale òette esito ad alcuni eme. di uri(• ) Con1unicaz ione, con present azione del cnso, falla a~l a Società Merlico-Chirurgica d ellA Rom agna n ell a serl\1ta tenuta i11 Forlì il 4 clicem})re 1932 - Xl.

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na c he esaminali rivelaron o la presenza di un a. forte q"Q.antità · di albumin a e n el sedimento globuli bia,n chi 'molti ci:indri j~lini e granulosi. La pressione san guig na, misurata col Riva-Rocci, d~va una massin\a di 180 ed una minima di 90. Le convulsioni ri1)etuiesi in os,p edale avey'a110 un carattere generalizzalo tipicamente toniCQ·C~o­ nico. , Il quadro offerlo d alla n1alata era tale che la diagnosi non presentava alcuna difficoltà. Lo stato di pri1niparità, il carattere degli accessi convulsivi, il contenuto di a!bumina nelle urine, la pr~ssionE> sanguigna . elevata erano el ementi · tali che permettevano di formulare in modo sicuro l a diagnosi di eclampsia pl1erperàle. Tanto dalla ispezione quanto dalla palpazio11e dell 'a<ldorue 11.on era possi})ile rilevare l 'esistenza di contrazioni ute rfne; ciò ch e d& resto Yenjva s ubito co11fermato dall'esame interno per rp.ezzo del quale era facile constatare che il collo dell 'utero era di forma e di di~en sioni normali e il collo uteri110 in condizioni t ali d a p ermettere soltanto il passaggio d el comune isterometro. Convinto <;b e l 'eclrunpsia sia intimamente legala allo stato di gravidanza e prodotta proprio da veleni ovulari e chr· l 'unica cura veramente r azionale sia lo svuotan1ento d ell 'uter o, , mi decisi per l 'iJ1ler,·ento. Dato lo stato eclnmptico e data la pos ibililà del IJerico:o non piccolo id i produrre fa cili e gravi larerazioni se avessi i1el caso particolare ricorso alla clilatazione slrumen lale del collo per estrarre il feto dalla via vagir1ale, scartato il tag lio cesareo vaginale per eviden li ragioni di praticità, preferii intervenire per v.ia laparatomica, cioè per il Lag lio cesareo addominai:e ch e ritenni pjù corrispon<lente alle esigenze della inia J11alata. Battenclo questa via io ~ettevo in pratica quella che è 1a vera terapia cau sale dell 'eclampsia, cioè lo sv110· tame11to in breve tempo d ell 'utero con u11 trau111a relativamente lieve. E cosi feci. I11 anestesia e ter ea, praticai il ta~io cesareo iu tnaperitoneale con iD:cis i o n~ trnsver sale sul fo11do. La malata lasciò l 'OSJJCd ale do1)0 20 g iorni cli clegenza completamente rist ab ilita e con reni. perfettamente funzionanti . Essa s tette ancora ben e dal gennaio 1929 al dice111bre del 1931, e1)oca in cui, trovandosi al ter111ine di una seconda gravidanza, e prese11tandoalcuni fenomeni a caratteri subnormali , per con iglio del medico ed anch e per i precedenti assai ~cottanti, la donna fu ricoverata nuovan1ente in o peda:e. I fer1omeni c ui h o accennalo er ano r a1)1)resenlati da jpiccole ~etrorragie sorte negli ultimi 111esi di g ravidanza, a distanze intercalari di una ,·entina di g iorni all'incirca, da lievi d olori uterini e dalla sen sazione, avuta alcuni g iorni prima della sue entrata in ospedale, della cessazione d ei inovimenti fetali ch e antecedentemente essa aveva sempre e chiaramente percepito, e da un d imagramento notevole in quanto aveva perduto in peso una diecina di cl1ilogramrt1i . In ospedru:e la dou na en lrò 1'8 m arzo 1932, qua11do cioè, secondo i uoi calcoli , erano passati una q uindicina di giorni d a quando avrebbe rloYuto partorire e d a quando aveYn cominciato a no11 per re pire più i ino' inten ti d el fclo.

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JL POLICLINJCO

Q])}Jicltivamenle, la donna presentava tutti i .sintomi di una gravidanza già a termine ecce l.tuati i reperti ascoltatori sulla vitalità del Ielo -che erano n ega tivi. Al terzo giorno di degenza, non preceduta n è accompag:Qata da alcuna contrazione nè da alcuna sen sazione dolorosa, avvenne la rottura della borsa delle acque. Lo scolo d~l liquido continuò a stillicidio per quasi tre giorni senza ch e mai intervenissero dolori o contrazioni . L'esame genita:e, praticato quotidianamente, m etteva in evidenza .un collo dell 'utero di forma e dime11sioni da nullipa:r:a, solo leggermente rammollilo e coniplelamen:te chiuso. In terza giornata dalla rottura del sacco la p . -ebbe un rialzo termico di 38°. 11 giorno su ccessivo, n el pomeriggio, preceduta da inten so brivido di freddo, la temper a tura sali a 40° ,2, il polso si fece frequente (140) e l 'aspetto assunse un certo grado di sofferenza. Con Ja palpazione l'utero si px:esentava n elle ~ede sime condizioni nelle quali -si trova va quando si iniziò lo scolo delle acque, .cioè incapace di contrarsi e con collo integro e chiuso con1e allo stato normale. Attraverso i fornici si percepiva l a t esta feta:e mobile allo stretto ~uperiore.

Al mattino successivo, quando nulla vi era ancora di modificato n ella obbiettività già riscontrata nella donna il giorno precedente e la febbre si m anteneva ancora elevata (39°,2), pensando -di essere di fronte 11on ad un caso banale di febbre in travaglio, ma a·d un, caso di vera e propria sep si intra-partum; dàta la gravità della situazion e, cJecisi di intervenire per via addomirtale con l 'int~rtdin1ento di procedere ad un 'isterecton1ia sub-totale precesarea ch e, data la certezza dell 'avv~nuto inquinamento della cavità uterina e considerati i pi:ecedenti della malata, ritenevo in quel 1nome11to l 'intervento ~eno p ericoloso e più razionale. Se non che, guanclo, i~ anestesia eterea, escissa l a vecchia cicatrice ombelico-pubica, mi accinsi ad in cidere con C:lutela l 'aponevrosi , caddi in pie· n a ca ,·ità 11teriua. L'intima adesione della paret e addon1inaJe all '11tero e ~ a loro sottigliezza, conse~·uenza d el pregresso intervento, congiunta alla tensione coi erano sottoposti i t essuti dalla testa feta18, avevano perm P.sso facilmente al t agliente di incidere, con tempor aneamente all'aponevrosi, an~he l a parete dell 'utero.. L 'incisione accidentale del corpo uterino, avvenuta fortunatament e fuori de~la grande sierosa, cambiava d 'embléc la strada ch e intendevo battere poichè I 'intervento d a 1d emolitore e di una certa entità diver1tava co11servatore ecl assai facile co11sen t endo di .fare un taglio cesar eo con servatore extraperiton eale. Ciò ch e iu fatto agevol1nente prolung·ando in basso il t aglio al fine di perm~ttere la fuoriuscita della t esta del feto . Il fet o er~ in i.~ ta t o di avanzata 1nacer azione e il liquido am11iotico di odore felidissimo. L ,intern,o della cavità uterina e sp ecialrr1ent e la superficie libera della placenta, nor11'lalmente inserta, presentavano un 'aspetto tipicamente lardaceo. Leg~to il funicolo, n on fu possibile in alcuna m anier a estrarre la placenta. In n essun punto <l ella sua inserrione fu possibile trovare un piano cli <'li.,·aggio che ne perm~ttesse il djstacco. La placenta era invint:-ibiJmente adesa a~! 'utero e qneslo. specie 11el fare for ti trazioni sul funicolo, ap·

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[ANNo XL, Nu~1 . 9~

par-iva con1e un blocco fisso alle parti che lo c011· tcneva110 . Vista la it11possibilità assoluta di portar via la placenta, i1011 feci allro che lasciare tutto aperto riempendo di garza Ja cavità uterina. La malata st ette subito meglio e la temperatura cominciò a ,diminuire finq a scomparire de.~ t_u tto in qttinta giornata. Nessun ir1cidente si verificò dopo l 'interve11 to; neppure una g·occia di sangue venne fuori dalla cavità del! 'utero . Passati dtto giorni dall'operazione, persuaso che una plac~11ta non potess~ rimanere pe:r: n'lolto tempo r;ell 'utero senz(l darne gravi conseguenze, n1i accinsi nuovamente al tentativo di estrarla; tna iJ 11uovo tç~1tativo, benchè diligente e laborioso, fu vano. Dirò, anzi, ohe ad un certo punto esso dovette essere iQterrotto perchè ,col dito avevo perforato l 'utero ed un 'ansa intestinale si era itttrodotta ne:la cavità uterina. Un movim-e11to di . . trazione della matrice fatto sul funicolo bastò a far rientrare imID:ediatamente l'ansa nel peritot1eo. Dopo di ciò ritenni prud.er1te non insistere tl~lle nìanovre dl distacco ~ zalfai di nuovo stipa tamen te l'utero. La donna non risentì riulla di questo nuovo inter-Yento e neppure ·ebbe il benc hè minimo disturbo per 1'avvenuta perforazione uterina. Dopo tre giorni fu rimosso il drenaggio il quale da J1rincipio fu cambiato tutti i gior11i e poi a giorni alterni. Mai sl verificò alcuna perdita di sangue; mai ven1lero eliminate parti de: tessuto placentare. Via via che si riduceva la cavità drenata anche il globo uterino 11aturalmente diminuiva. Alla fil1 e di 1naggio, quando la donna u scì dal) 'ospedale, essa era completamente ristabilita. Aveva ripreso le sue funzioni mestruali e l'utero era ritornato di for~a e di dimensioni norn-iali. Anch e la fisto~ addominale dopo una ventina cli girni era chiu.sa definiti,-ainente.

Il caso descritto, molto probabilmente, è unico nella letteratura. Io ho fatto personalm1ente ed ho anch e fatto f.a:re rioorcl1e bibliografiche onde rintracciarne una copia anche approssimativa, ma non vi sono riuscito. Mi sono rivolto pure a due Cliniche nostre delle più importanti per sapere se in esse si fosse verificato o fo ssero venuti a conoscenza di casi simili al mio, ma l'esito è stato negativo. I ri spettivi Direttori mi hanno assicuT.a.to di non aver mai constatato· casi del genere, non solo, ma di non risultar loro che altri n e abbia1io riferito. Ritengo che sulla cond.otta ·o stetrica d.a m c tenuta nei confronti della n1alata poco ci sia da dir~ . Gli illustri interpe1lati l'hanno ritenuta logica. Del r esto il risultato ottenuto potrebbe a priori smentire qualunque eventuale obbiezione. Malgrado la mancanza dell'esame istologico non credo si .possa mettere in dubbio che siasi trattato di una placenta acereta, reperto indubbiamente inteTessante e non comune, ma d 'al-


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SEZIONE Pn \1'1 C \

tro11de g ià abbastanza co1losci u lo per e ere n1esso nu0Yan1e11te in discu.._ ion e t ormai acquisito che la pinta principal e' per la insorgenza di una placen ta acer eta de, 1c ricercar i i11 patologiche alterazio11i della mu · .co~ uterina ~ia110 q ue_t e co tituitc da cicntrici o da le ioni in fian1ma torie o da atrofia congenita della mucosa. L'accretismo quindi d el1a pl~cenla nel aso urriferito può e . . serc ì1111)utabi le o al veccl1io trauma operatorio (ci· ·a trice tra. . versale sul fondo) o da lesioni <.lell 'endon1etrio inter,·enute do1)0 la morte del feto, avvenuta una ,·e11Lina di g iorni a1me11·J prima dell .i11tervento. (1 iudicala so llo que ... to a iJelto 14-l 111ia o er,·azione non presenterebbe alcu11a pcciale in1portanza. .iò che la rende vera1nente eccezionale e degna di es ere cono ciuta è il fatto r u i h o accennato prima di aYer doYuto. J)er le raaio11i già det le nella . . Lori a, abba11donare nel1·utero la placenta e di a,·er a .. ~ i$ Lit o, enza tl Sl1rcedersi di com.plicanze, e con g rande sor11resa clei meclici ch e mi 11a11110 as i tito , al lento riassorbim ento d i essa e al ritorno del1'u tero a condizioni apparenten1e11le n ormali . Casi rari , eccezionali anzi, ~ ano tali de~critti nella letteratura, co.. ì n1i di . e l'illu tre prof. F erroni della Clinica O.. t c~ rico-G inecolo­ .gi "a cli Firenze, ma essi riguaTdano g ravidanz<' erto11icl1e addominali in cui 1'operatore fu cotretto ad t1n simile procedim e11t o 011de e' rita r<' il rischio di di taccare dall'inte tino un te . uto fc>rlem ente arleso e riccamente ,,ascolarizzato co111e la placenta. All'infuori di que... te rari s in1e evenienze, la placenta, anch e se aderente, an cl1e se acereta o increta, è stato possibile ser111)re, dai vari operatori, asportarla, marra:r i a~portando 1'organo che la conteneva. Io non potei a portare l'organo come avrei <loYuto, non I olei cioè fare u11 'i ... lerec lomia , cor11e prima n1 i ero prefisso ]}()icl1è in la1 m odo avrei n1e o a serio riscl1io la 'ila deJJa madre. Con 1'utero aperto e drenalo pensai cl1e almeno sul momento la madre f:a rebbe ... tata salvala e che eventuali comJ>l icanze sue· ce-. iYe sarebbero tate ripar.ate. Fortuna volle elle il caso avesse un decor r, in perato e veramente ideale. Come spiegare la scomparsa di questa placenta Timasta ilil tal modo .aderente e mai elin1i:nata col liquame purulento venuto fuori col drenagg io della cavità uterina !> 011fess-0 cl1e trovo difficile una ... piegazionr e-· uriente. Probabiln1ente, o ne è a' ,·enuto un ria-,sorbimento spontaneo , come suole avvenire di u11 qualunque te ... uto estraneo all 'organismo 1

ancl1e se inne lato, 01)pure le J)areti dell :utero lo hanno potuto a poco a poco distruggere con un potere i tolitico a noi ig n oto .

L ';\ . descri' e u11 caso di place11La forten1.enleaccreta abba11do1tala per 01)1)ortt1nilà tecnicl1e e i)er ragioni di alto intere se n1ater110 in utero cesarizzalo per via addo111 ir1a le. :Nialgrado la 1Jermane11za deJla v lacenta l utero ritornò pro gressi v.amente ~ Il o tato normale senza alcuna cornplicanza 0 ~e n za resicluo di a lcu11a fi ~ to1iz­ zaz ione. l{ias orb in1 e11Lo o a ulodi n·e ' Lion e uterin a della placenla il 1

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ARGOMENTI D'ATTUALITA L' iuJ1uenza nel ln ttnute.

I'. LereboulJcL (Gazelle cl. /J c)p itanx, n. 9. 1933) rileYa cl.te n el latta11te l' i11fluenza preenta lo te~ o polimorfis1110 c l1e 11ell 'adulto. Nei piccoli lalta11ti deboli in an1bicr1te gripr)ale ~i

ossenrano pesso ca i di c ia110.. ,i e ap11ea. el 1932 . i sono os e1 ati 111olli ca i di grippe a tipo re""pira torio e a t iJ J0 co lcri forrr1 e. Le forme a tipo re piratorio era110 ta l volta benig·r1e, altre volle gravissi1rte. .!\'e IJe Co rme benigne i lattanti presenta~ano di ·11nea e cianosi, febbre as ente o car a, espettorazio11 e chiuruo a, ta. to o·en erale poco COffil)rOm e.. O, ra11to]i uni soltocr epitanli, specialmente alle ba._i, Anche i1elle forme g ra,,i ~ ime può llla11 care la febbre: sono particolar1 nen le accentua le la tendenza em orragica ed eden1alo a. i \ i luppano dei focolai l)ron co-1)11cu1nonici, il feaa to aun1enta di ' 'olun1e e dive11la d oloro~o, la niorte avviene per paran i cardia a. Le for1r1e ga . . tro-inte tir1ali i1resen la, ano i I ti1)0 della d iarrea co]erifor111e, cott rapida tlis ic.Lralazio11e febbre m olto elevata: la dia()'nos i era facile per Ja con iparsa in periodo non estivo e IJe r la contem1)oranea e ·istenza di una epid en1ia O'rippale. e ono morti 10 u 2 lattanti an1malati. La terapia è sintomalica : importante è sopraltt111 o l1na acc11rata di$infezio11e de l naso-faringe. PoL1.1TZER. 1

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Epiden1ia inftu enznle.

Nel Br;l. Al edi c . .1011rn . , 4 febbra io ]0:3:1) 8t osserva ch e n ei diec i a nni Ler111inati 1l el 101± i I 11umero dei morti i>er in fluettza i11 Inghilterra e nel Galles è tato di 70.172 ; nel decennio term·i nato nel 1929 il 11 un1ero è salito a 1±9.363. Attualmen le r'è i11 Ing·hiltcrra un 'e·p itlemia diffusiss i1na cli influenza. N~lla setLi111ana terminata il 2± dicembre 1932 ci furor10 120 1norti d 'influenza , co,n t11l aumento· di 35 sul numero dei morti della settimana precedente; n ella ·ettimana ·uccessiva, fino al 28 gennaio, ]o cifre saliron o a 303 , 681, 10-1:1. 1589 e 193-1: per og11i se ttimana rispetLivan1enle. Per quanto rig ttarda l 'e tà, clal 1 90 al 1918


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I f., J:>Q LI CLl.Nl CO

l'età di 65 .a nni dava n1ortalità in pi'oporzione .dal 25 a l 35 %; nella panden1ia del 1918' la per. centuale cadde a 10 e a 5 %, Nell 'epidemia attuale, non ci sono state queste variazioni della I1rortalità in rapporto all'età , quindi è diversa da quella del 1918. Forse questa diversità dipende dalle diverse co•n dizioni igieniche della po.p olazione del 1918' e di quella di oggi. C·o munque il problema d·e ll'influ€·n za va studiato accuratamente !perchè ancora non sappia:rp.o n è come curare efficacem·e nte nè come prever1ire questa malattia. Il. L usENA. •

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CASISTICA E DIAGNOSTICA. Ricerche snJla pressione medi':'· È noto il eon e.e tto di pressione ~edia, introdotto recentemente -da Vaquez è ·dalla sua scuola, ·secondo cui essa sarebbe una costante fisiologica. Il concetto ]1a sollevato numerosi problemi ed applicazior1i cl1e sarebbero interessanti. D.a lle ricerche di /\, ~1. l\ilichelazzi (Cuore e circolazione, nov. 1932) risulta che l 'in1portanza attribuita a questo nuovo lavoro tensionale appare inolto scarsa. Essa no11 l) UÒ essere 1·ig uardata .c ome una costante fisiologica, nè può darci una ·m isura della capacità funzionale del cuore , mancando qu.alsiasi nozione sul comportamento della •portata sistolica. Essa .vari.a in condizioni patologiche e fisiologiche, ma si comporta , salvo qualche ecc~­ zione , i11 manier:a para llela alla IJr essione minima. · fil. La pressione arteriosa neJla infezione malarica. Sull'ar.gon1e11to, h.a eseguito ricer che S. l\lfanca (Cuore e circolaziorie, ott. 1932) il quale 11a trovato che, n ella forma inaligna con1e nella be11igna, domina di rego.la l 'i•p otensiohe, lievement~ più mar:c·r.ta . n~l.la prima. Nei di,,ersi perioai; si hanno delle variazioni· le più .caratterist ic he soilO quelle della pressione minima che, nel periodo del calore e quando l 'accesso sta per finire , si sposta su valori ])assissimi, . . quali non . si riscontr,a no in nessun '.altra mà1attia infettiva. Tale f.atto potrebbe ave re importanza pratica per la diag·nosi differenziale con .altre ID:alattie infe ttive. Dopo chininizzazione e g·u.arigione clinica, il ritor110 ai valori normali avviene molto lentamente. La pressione media 11a andamento oscillatorio proporzionale alle due pr€ssioni estren1e, specialn1ente alla massi111a ; la sua detern1inazione non presenta uno speci ale interesse. fil. Le cause dell'ipertonia. I\.. Secher (Acta m edica Scarldiria.-vci, vol. LXXIII, f.a sc. 4°), in base a ric.erche personali viene all 'ipotesi . che certe forn1 e di iperto11ia sono d a, riferirsi ad i1D suffici€11za della paratiroide. Dalle ricerche clinicl1ie, ris ulta che m ·e.d iante ir1iczio'Di di ormone paratiroideo si può otte-

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11or e un abbassamento transitorio della pressione sanguigna. L ',e ffettività d elle iniezioni è stata controllata .-me diante rioerche sulla ca l• cernia. I ..e in·dag i11i .an.aton10-patologiche 11.anno dimostrato cl1e, i11 casi di iperton~a, si posson-0 trovare delle modificazioni nella pa•r atir-0ide, .caratterizzate da sco1m parsa delle cellule principali ed au·ment-0 di ql;lel1·e eosinofile. fil. La calcemia negli ipertesi. Da qu.ando si è·' affacciata I 'ipotesi cl1e la: così de~ta « Ipertensione essenzi.a]e n possa esser e legata a uno statq di disquilihrio del si~t e­ ma nervoso vegetativo il Kyli11 11a en1esso l 'ipotesi che t ale iperte11sione abbia una grande somiglianz.a con l 'asma bro11cl1iale· cui non di rado si associa e sia in c:Wp-endenza di uno stato di \ragotonia. . Partendo dal concetto che lo jone Ca. sia Io eccitatore specifico del simpatico e lo jone K. quello specifico1 del ' rago, g·li ipertesi, che Kylin consider:a con1e vagoto·n ici, dovrebbero avere u11 'a)terazione n ell 'equiJibrio d egli joni K.-·Ca. con un prevalere nel sangue di jo11i K .. ed una deficienza di Ca. joni. È questo infatti ch,e il Kylin ha dimost1·ato ottenendo in numerose prove un valore m edio negli ipertesi esarrùn.a ti di 10,4 di fronte ad un valore medio di 11, 13 che egli dà come cifre norm·a li. Colli·p invece av·en.d·o constatato cl1e l'estratto di paratiroide eleva la calcemia ar111nette cl1e l 'i1)ertensione sia dovuta .ad Ù!la diminuzione della ca Jce1nia da i11sufficienza delle })aratiroidi. Un controllo delle ricer cl1e di K vli11 fatto d.a Segre e Canto11i (L 'Ospedale A1~aggior t!I , n. 9J 1932) fa ritenere a questi autori che il contenut9 di Ca negli ip1erte~i non sia .affatto inferiore alla norma, nono~tante la -m e din clelle cifre da . ~&si ottenute cqnfermino in li11ea di 1nàssima quelle di l\..ylin. , Gli AA. ritengono di non poter dar valore ad esse poich~ ' hanno co·n statato che esisto110 molti sogg·-etti non ipertesi i qi.1ali hanno l1na ca1.0en1ia notevolmente bassa , inentre vi sonrt altri, ipertesi, con · calce_n1ia .alta ed infine perch è essend-0 g li -ipertesi nella mag·g·ioranza 1 dulti od anziani essi ha:nno visto che in tale età la cal cemia normaln1ente tende ad ahbassar fli ed ancl1e in m,a:niera no'l.1 del tutto tràsctrrabil e. L1vER.\ XI . JJe corono.riti giovanili.

Le sindromi ang inose di origine coronarj ca SOJJ o tutt 'a.J tro ch e rare n ell 'età ·g i·o,rani] e. al disotto dei 35 anni . C. Pezzi e C. Papp («Cuor e e Circolazione », genn. 1933) in un vasto studio ne riportano 19 casi, fra cui 5 con i.nf.arto miocardico d:a trombosi coronarica . Elin1inan.do questi ultin1i ca.si , in cni la. sintom.atolo~ia è stata quella classica (dolore anginoso violento , collasso circola tor-io· e fel)})re), negli alt1i si osser,r.ano sen sazioni dolorose varie. daJ1'algia se1111)lice, lieve, su1)erficiale al d olore :i..


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culo. 'iole11lo (a r1ua cla .lJUilla), a quello co;:-l ritti' o profo11do. L 'alg ia loracica l1a sedi fis e; le si agrriuurre la nota 111o toria , a ti110 di crampo. di r11o r::-a, di g·ro~ .. o bocco11e fer1nato n ell 'esofago. La irradiazio11e dolorosa ... i fa a l co llo, alla ·palla ~ i11i -tra , con senso di pe o e di tanch ezza · tale i rradiazio11e è 1però meno in tensa eh i; e) le ooro11ariti dell'età più avanzata e n1anca cl i solito lo sta to angoscioso . Il tlolore insorn-e per lo più dopo i pasti e le e1nozio11i ed a volte è costituito da una se11 azione a . . s.ai "aga. Si deYono eliminare i do lori della pleurite <liafran1111alica, della ne ralg ia frenica od intercostale. dall 'l1erpe zo ter. l> r tutta la ga1nn1a delle sensazioni cardio-L o raciche , co ì ' 'arie ncll 'espressi on e . . oggettiva, non si può fon dare una diagnosi ui oli caratteri piuttosto ' 'aghi del do lore, poichè si andrebbe incontro a ... orpre .. e. Valga con1e esempio un ca ~ degli AA. i11 cui , lJensandosi ad aderenze ca rdio-tpericardicl1 e, ' 'enn e p er sin o attuato u.n l 11eumotorace. Di carso aiuto è i ·e ~ an1.c radio copico. Invece1 gli A. danno .gra11de i m1Jortanza a quello elettrocardiografi co, specia'1:1ne11te a·l l 'onda (~, cl1e è da considerarsi con1e la vera onda coronarica, che i osser' a <lnche n ei casi lievi o clinica men te incerti, costituen.do un segno obbiettivo nlolto impo rtante per la dia• a nos1. - La inago-ior parte delle sindron1 i anginose ri e ntra n el QTUppo delle coronariti , a cui debbono a cri Yersi })Ure in g ran parte le algie cardio-torac iche. ~ quindi con ve11iente so tituire al tern1ine vago di ang ina di 1)etto quello di coronarite quando, come è il ca o più frequente, l 'esan1e elettroca:rdiografico ia in g rado di di111ostra rla obbiettivamente. fil. SotH funzionali del onore.

A. Carducci (Cuore e circolazion e, genn . 1933) i occupa di alcune particolarità di diagnostica e . emeiotica de·l cuore; osservazio11i <letlategli dalla lunga pratica, che · non i trova110 sui libri, accorg in1enti di notevole utilità nell 'e... an1e di un cardiaco. Riportammo qui alcune n ote sui .. offi funzionali, ch e metton o pesso in in1barazzo il 111edi co e c11e po ono esser e causa di errori e di gra i decisioni cl1 e po sono riflettersi su tutta la ,,ita del pazi ente. Trattasi di un of fio sistolico, non già di quello puntale cl1 c i inquadra nell ' in sufTicienza mitralica o di (fuello basale ch e si ha nella stenosi aorti ca, a ortite, ectasia aortica, corn pressione dell 'aorta . Altri so·ffi , però anch 'essi funzionali si h at1no p er anemia, febbre , tachicardi a e sono facilmente riferibili alla loro .. au . a . Ma un altro ti po ·di soffi o è più 1n11portante ed è quello cl1e si sc~re spesso per caso in .lndividu i d el tutto sani, senza disturbi cardiaci di o rl a. cl1e possono fare· s for zi , saltare ,

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Pl\.\TI C.\

correre e.d

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e ui l 'e.::a111e obbiettivo non per-

111ette di rilevare alterazioni di sorta. Trattasi di soffi, che sono un vero inc ubo ~r il paziente e ~e1· il medico; per il giudizio del valore funzionale di tali soffi l 'A. utilizza i seguenti caratteri. ' . If!'tensità: sono generalmenle li evi, superfi~ · c1al1, talvolta però anche inte11si. Tinibro: per lo più dolci, ma hanno qualche v?lta ca~-a~tere rude ; in parecchi giovani sol(lC:,tL malar1c1 co11 vule centi non anemizzati l 'A. 1potè riscontrare Lali soffi sistolici a ca: i a Lter e rude, senza alcuu altro disturbo . Sede: .generalmente sil.uati su una linea che v.a dal 2° spazio intercostale alla punta del cuore; molte \iolte nella parte m :e dia e più facilmente lungo il margine polmonare sinistro (azio11e cardio-polmonare dei francesi). . Non ditju~ibilità: non si diffondono lu11 go linee spec1al1; qualcl1e volta si sentono su tutti i focolai valvolari, con intensità varia. Tempo d ella rivoluzione cardiaca: sono si. ~.tolici, 1!1a talvolta ...i sentono dopo le sistoli fino a diventare mesosistolici. Rapporto con gli atti respiratori: possono n1odificarsi o rimanere inalterati. . Rapporto co.n. la posizione: possono scOilll:partrc nell~ po 1z1on~ i11 piedi e ricomparire in quella d1. t.esa o VIceversa; talora soompaiono n elJ a .po. 1z1one. laterale (destra o sinistra) . Tali c:-aratter1 ~on. on? costanti, ma in presenza di parecchi d1 essi, l 'A. non esita a dichiarare tali soffi come funzionali ed a ritenere il cuore sano. T~lvolta ,. anc~e con _uno studio .d i tal genere, il m edico nmane incerto ed in tal caso è bene rivedere il paziente dopo un certo tempo ; t..al,1olta, dopo qualcl1e an110, tutto è scomparso, altre ' 'olte invece nulla è m odificato. fil. Gli eJfetti degli aneurisn1i artero-venosi sul cuore. È ben nota l 'azione dannosa che la presenza

di UJI1 aneurisma areteiI'o-venoso esercita sul cuore. Il fatto-re principale è rappresentato dalla aumentata quantità di sangue c he giunge all 'orecchietta destr.a , per la devia.zione nel1'albero venoso di una g rande massa di sanaue arterioso. Ne segue u1na condizione morb~sa che somiglia alla insufficienza aortica ben. ' chè la lesione possa esse·r e molto lontana dalle vavole aortiiehe. M. Rei·d (A nn. of Surg., iatprile 1932), ill u... stra un caso di aneurisma a-rtero-vernoso che durava da 17 arun.i. Pre entava i1)ertrofia e ·d il.rlt.azioifle. d el cuore, fenorruem i brad·icardici, disturbi dlella pressione ~an gui gna (s~gno di Hill ie IF liak), modificalJioni ·dell'el e tttro~ca1·­ diograrnin,a , varicosità pulsa.n ti, pulsazione tC.apilla.re, circolazione collaterale ben sviluppata. L'estirpazione dell 'aneurisma, fece scomparire tutti i sintomi a cari1co del cuore e fece ritornare queslo aJ le dirn en ioni normali. 1

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I J, P OLICLINICO

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11 caso pt1ò essere i11,rocato a sostegn o delle idee ·di l\'latas secondo le qua li il c uo re dovrebbe essere p r epar a to a lla co111pleta cl1iu.sura d ell<• fistola a rter o-venosa, d.a prelimi1i.ar i o cc lu.., ion.i ten1poranee di essa. Bench è Ja ricca circolazione collater al e ·gar anti sca ~i cura­ rrJente contr0 il p ericolo di gang·r ena periferica, il cu or e ·deve an cl1e esseTe })r·eso in co11sid erazione e preparato all 'iinprov,·isa e 11otevol e alterazione !ll€1ll.e sue condiziooi di funzionamento ch e segu e imn1ediaitamente a ll ' iJ1tervooto. Se il paziente è intelligente e .ani11lato da spirito cli cooperazione può dopo ave r p1ati ca to JJer u1n cerlo tempo de lle 1c.hius u re i)a rzia li d ella suia fistola esserei sicuro ch e 1' in terverlto n on avr à nessun effe lto cla11noso sul c uo re. ~1 . Asco1.1. 1

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TERAPIA.

ger e, qua nto nelle orticarie g ravi oroniche> quale efficace rin1edio palliativo, se non radical e, a l1neJ10- in certi casi. P. ~1oLrN ..\RI TosATTI.

Ormone epatico nella c1tra dell'asma. Slauck (Di e "Al ed . W elt, 9 aprile 1932) è stato spinto a praticar e la terapia ·de11 'asma con o rmone epatico dalla con siderazione già nota Ilel c.an11p.o d ell 'allerg i-0., cl1e il feg·ato è uno dei l )J'i n c i1Jali organi di Sc.l101c1k. Ha così curato 45 pazienti, affe tti da asn1a bronc b iale. In 5 ca1 ~i è riu·scito a·d int.errom· pere l 'attacco venti min.u1ti d opo 1'inieziol:te clell 'ormon e e a d allontanar e gli attaoohi p€T se ttimane n1ediante il trattamie nto continua t() co n l 'ormone tes._o. In 3 casi ha ottenuto una n otevolissima rarefazione d egli att.acchi. In 22 casi ebbe un n o i e,·ol e n1iglioramento d ello stato generale;: n egli altri ca.si i1on ebbe a n o tare al cuna influ enza d el tratt<1n1 ento i sluitito . Dai risultati otte11uti non si ·p uò veran1enteaffern1iar,e ch e l o scienziato tedesco abbia scoJ)erto il rin1edio specific o d ell 'asma bron1ohiaJe; n1a essenclo que1sta una malattia nella quale i rimedi terapeutici e gli in·d irizzi ouiratiYi i contano a centinaia, chi avrà il coragg-io .cli n eg.are un })Osticino .a11cl1e all' orn1on e epatitco P. G. LA CA,·A.

Cura delle orticarie gra1-i con l 'i11sulina. Du-0 casi sono riferiti da P. Cl1evallier (JJa ri.~ m édi cat, n. 3, 1932 , l)· 54) : nel 1)ri1no trattasi <li u.n a d.011n1a di 02 .anni. a ffetta da 5 a n. . ' . . ni, s uccess1va111.einte a un operaz1011e i11 ar1estesia cloro formica, ·da orticari.a i.11t e11sa. Ogi1i ge.ner e di alimenti faceva esplodere la crisi, più volte ne llo s tesso g·iorno; soltanto la di eta idrica i11tegrale valeva ad impedire l'eruzione. Furono saggiati t ut ti i medicamenti in simili 1c.asi co11sigliali ed espe;i-im oo:tlati i più di, versi Teg·in1i sen za risu ltato alcu.n o. Un a c ura A.utovaccinoternpia nelle sindromi asmatièhe. Ìillsulinica, consistente in un ' ini·ez io·11e ottoQuantunque la })Oss1bilità di un vero a·s ma cutanea due volte a l g io1mo di 5 t 1nità d 'insu])r onrlrial e da all ergen e batterico sia negata li.n a e conten1poranea so1nmini trazione di 4-5 da a lcuni tra i l)ÌÙ autorevoli AA. , tutta,·i~ p ezzetti di zuccher o, portò in cap o a U·n a dela vacc:ilJloterapia specifica è stata ripetutacina di g ior11i a lla scompar sa ·di og.ni manifernente sperimentata in epoche recenti. I ristazione orticarica. Da a llora solo a i ntervaJli sultati sono d1scordi , comie diverrso è il cornqu1al1cl1e ·1)iccola ·eruzione, in occasione di dir.etto inforn1ato•r e del tTattam ento, (etiologiaso-rdini c.l ietetici. m ono-m i-crobica da gern1i diver si, o polimiL 'altro e.a o è .r.a1)prese11tato ·d a una g iovane cr obi ca) e di,rer sa la tecnica vaccinotera1pica .. don na ·di 22 anni , er ede-sifilitica, affetta da E. Frola (La Rifor1na Medica, n. 2, 1932) ortic1aria g rave fin dall 'infa n zia, orticar ia cl1e h.a 1rip·r €so questa ricer ch e, imdividuando nel-aveva periodi ·di atter1u azione in relazio ne pro] 'espettora to d ei proprii casi , in prevalenza ])al >iln1en te con v ita più calma d el solito e s trepto- e stafiloco<'.cl1i; più di rado pneumor e,g im e più ordina to e sen1plice, ed e a·ccrbacocchi , catarralis, :F riedlander, ed ha ottenuzioni in r elazione specialn1ente con ecces ~ i a lto con i vaccini autogeni totali a dosi incoolici . Una cura d 'insulina, messa i•n OJ)era tensive, risultati f.a,·orevoli in 1-i casi di broncon i criteri suesposti , troncò in 8 g iorni c irca ch i ti as1natiformi e di asma bronchiale. og11i n1auil'es tazion e, non r esidua11 clo c h e qua lL '.assenz.a di qual . . i asi inconveniente, autor.11e p iccola eruzione fugace, n1a lg rado il per- rizza I'i\.. a con sig lia.re ta_le foNnia di tta tt.af'islere .d eg li eccessi alcoolici. me11to in tutti quei ca·si n ei quali la rioorc.a Questi ri ultati , ottenuti dallo Cl1evallier cad el baci llo di K o c.h ri sulti negativa e non ~ua lm·e'11 te, J?OS ~ o,no a1pparire paradossali da un ~ i riscom1trino i seg.n i di lesioni polmlo nari punto di · ista teorico, ·qu.ando si p en si che C\rolutiv.e in atto. ARULLANl. i1on infrequente, n ella cura prolu11gata d ei di.a ])etici 1cor1 l 'in uli11a, è la compar sa di acci- Pttò uno sltock anafilattico deterininare o contribuire . ad lilla i·apida guarigione di 11na infez_ioned enti tossic i con ma·n ifestazioni orticarich e e tetanica l ch e è d 'altro canto tut t 'affatto ecceziona le di L. Lima (Stu.ditin1, I feb-b raio 1932) riporta r i centrare in llD orticarico -q.n 'iperg licen1 ia. I.io Ch e,"!;i lli er non tenta niemn1e110 un 'i·11ter- il 1caso di un Of.Peraio el ettric: i"'ta cl1e, essenp etrazio ne {lei fall o per due ' rolte c.h iar amente dosi punto n el donso dell a ina110 destra con o~ e·n 1a to e si lin1i ta a registrarlo e a racco- . una punta di. fe:rr:o s pinato spo-rco di terra., 111andarc c h e ' rentra ~1)erim entata la cu ra da lui ])resentò dopo 14 gio rni chiari s intomi di infezione tetani ca. Po icb è, su])i to dopo Ti1)()rtasuggcril n 11on tanto nelle orticari e acut e e l eg1

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SEZIONE Pl\A'rlCA

'bai la ferita, gli era stata praticata una iniezio-

ne di siero antistreptococcico, I ,iniezione endovenosa di 10 cc. di siero antitetanico curati, 0 fu preceduta da una iniezione sottocutane.a di 10 cc. dello s oosso siero. Malgrado ciò, immediatamente dopo I ,iniezione endovemosa. insorsero incidenti gravissimi: cianosi im ponente, dispnea i.intensa, ambascia precordiale terribile, polso frequente e piacolissimo, vomito TÌ'petuto, 1senso .d i astenia precordiale. Si inte rvenne prontamente e-0n una iniezione endovenosa di cloruro di calcio e con l 'adren.alina, con che il paziente si riprese ed ebbe condizioni migliori di polso e di respiro . Nell'ai notte suacessiva allo shock la febbre diminul fino a 37°,5 e p er tre giorni raggiunse com e massimo tali linee per poi, n ei giorni successivi, scomparire d el tutto. Contemporaneamente le contratture dirruinuirono progressivamente, tanto che l 'an1malato al quinto giorno si alzò da letto e all 'otta,,o venne dimesso senza ch e offrisse poi più di alcun disturbo. e'~ da domandarsi se sia stato il colla so detern1inato da llo shock ad attenuare e poi ridurre al nulla g l'im·p onenti sintomi dell 'infezion e tetanictai o se sia stata un 'interruzione spontanea di qufJSta . L' A. opta per la prima interpretazione . e. T OSCANO . 1

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L'olio di po.raftlna nella anafilassi alime11tare. Ch. Rich et fils e R. Co uder (Presse méd. , 11 g iugno 1932) hanno tratta to con suoc-e sso diver si casi di orticaria cl1e <latava g ià da parecchi mesi ed era anch e eczematizzata, m edianLe l 'olio di paraffina. 'f a le rimedio si som i11 inisLra a cu'Cchiai.ni da ca ffè all'inizio ed alla fine (od alla m età) di ogni pasto. Esso può a ssoci.arrsi a nche ad a l· tri rimedii aflltianafilattici, per esempio alla j)eptonoterapia od al regi·m e di elir11inazio11e. Jn div,e rsi malati, la guarigione si è mantenuta a!Ilche dopo la sospensione del trattaim1ernto. Il m eccanismo di azione noo iisiede certa1nente nel mig liorare la costi1Jazione , peoc.b è nJtri lassativi non hanno lo stesso ri s ultato. Gli AA. ·r itenevano dapprima ch e l ' oli o di paraffina agisse sulla mucosa digestiva riveste ndol.a, di utTJa specie di vernice che ritarder ebbe l 'assorbimento delle proteine a~afilattizzanti ! i11 u1odo ch e l 'organi 01 0 a vrebbe il terr1po d1 ar1tianalli1a~tizzansi. l\1a numterros~ esperienze s ulle cavie hanno dirniostrato che non vi è affatto ritardo Dell 'assorbimento dei cri talloidi ·o dei 1colloidi, anzi alcuni vele ni se,m.brano essere ai&sorbiti più rapidamente. Il meccanis1110 appa•r e quindi più complesso, m1a1 ~,d ogni modo i fatti clinici sono evidenti. fil. Effetti dell'acido acetilsalicilico. R . W. Lrumson e Roy Thom.as (Th e Jour. of 'he Jlmeric. l'rl edic. A ssooiation, 9 luglio 1932), i:'iferiscono su 4 casi di disturbi da ipersensibilità a ll 'acido aoetilsalici.l ico (attacchi asmatiici) di cui uno mortale, tutt'~ quattro in don1

n e di ua1a cerla età, tutt 'e q11 [1ttro allergiche in precedenza e che UJSavano una speci:a1lità ~011tro l 'asma conteinente appunto acido aceLilsalici1i·co e Inettono sull'avviso i medici richiamando l 'attenzione su questi fatti chedevono essere più frequenti di ql1anto n·on appaia dalla letteratura. R. LusE'.NA.

MEDICINA SCIENTIFICA. I parassiti malarici sono filtrabili 1 A. Panagia (estr. da Riv. di !Vlalariolog ia 1• 1933 , n. 1) ha voluto ripetere , viariandole, le· ricerche di Ascione é Mariotti (cfr. Policlinico, . _ ez. Prat., 1932, p . 1622). Le su e ricer che sonos tate eseguite nel padiglione del prof. Antonelli a l Policlinico Umberto I di Roma. L 'A. ha prelevato 5 cc. di sangue da un subterzanario e al-trettanti da un quartanario; ha diluito a I :9, con soluzione isotonica citrato-c loruro sodica;: ha filtrato per candela Chamberland rF o Ber-kefeld V; ha inoculato endovena il liquido fil-tra to , rispettivam ente ad 1 paziente ed a 6 pa-zienti; i soggetti furono seguiti p·e r 1-2 inesi ; iI risultato rima se n egativo, sa'lvo, in un caso , un lieve e fu g·ace rialz·o termico, subito dopo I 'iniezione. Resta a vedere come questi risultati si con ci- lino con quelli positivi ottenuti d<i Asciane eMariotti, nella terzana. L 'A. si è valso del filtrato an ch€- per una intradermoreaz ione diagnostica , con esito fa,10r evole. Aggiungi.amo ch e, alle cc Giornate medich ecoloniali » di Parigi, h anno pure riferito su riultati negativi, per quanto con cerne la filtra bilità , E. March oux (ma lari a umana), Ed. Sergent e A. Catan ei (malaria aviaria). A. P. 1

VARIA ~ In merito alle 1·ivendieazioni italiche. cc Il Pensiero Sanitario n del 30 gennaio an1--

monisce, crediamo O'iustamente, ad andar cauti nel movimento rivendicativo ch e si è pronunziato in Italia ed a compiere uno sfr-0nda-m ent-o selezionistico, per evitare ch e le rivendicazioni di priorità, sia di fatti che di direttive . perdano il tono di severità ch e è loro necessarioe tra curato i1l quale si comprometterebbe la serietà del movimento. Il genio italico ha inciso la sua cifra indelebil e n ella storia d elle scienz& mediche; proprio per questo non è in dispensa-bile di ·e sagerare: non si render.ebbe un buon servigio al Paese. P. 1

L'ECO DELLA STAMPA Ufficio di ritagli da Giornali e Riviste IVIII.ANO (4/36) - \ Tia Giuseppe C'°mpagnoni ~8

Questo Ufficio ricerca attentamente ed ininterrottamente, sulle pubblicazioni periodiche, tutt& ciò che si riferisce a un dato autore o ad un dat& argomento cui si abbia interesse. .,- Cliiell.ete condizioni di abbonamento


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[ANNo XL, Nu~r. 9]

« JL POLICLlNICO »

VITA PROF E S S I O N AL E. Rapporti fra Sanitari, Ospedali e Case private di cura. La Società Italiana di Chirurgia, in occas ione del Congresso adunatosi lo scorso ottobre, aveva preso in esame le condizioni fatte ai .e hirurghi primari dalle varie Amministrazioni osp,edaliere - condizioni assai diverse nelle singole parti d 'Italia, specialmente riguardo a lla libertà d ell 'esercizio professionale fuori dell'ospedale, e alle partecipazioni agli utili delle operazioni sugli abbienti - e aveva formulato, al riguardo , un voto, ch e venne allora pubblicato anch e nel nostro giornale e pTesentato a1le autorità. u questo argomento i ·onor. prof. E. MoTelli ha aperto una discussione nelle « !Forze Sanitarie », aggiungendovi la questione della con correnza ch e gli Ospedali, accettando ammalati . abbienti, fanno alle Case Private di Cura . Si tr<a.tta .d i un problema grave cl1e ha interferenze sociali, fina,n ziarie e professionali di grande inlportanza, e che non può quindi esser e risoluto con criteri unilaterali. · TI prof. Morelli ha prospettato con un 'analisi m·i11uta e precisa i vari aspetti della quistione, aspetti ch e costituiscono ottimi punti d'appoggio e di riferimento per la discu ssione. Ifa per primo presa la parola il prof. Roberto Alessandri , la cui competenza in merito è ben n·ota ai lettori del cc Policlinico » per gli articoli pubblicati sul nostro giornale su argomenti nel campo che ora ci {)CCupa. Daremo notizia dell'ulteriore sviluppo del referendum.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI. L'igiene e la sanità pubblica in Italia nel 1931. Cori Ja consueta eqicacia di esposizio11e e ricc hezza e precisi o ne di dati, la Direzione Gener ale della S:-tnità , Pu'b)Jlica dà ampia notizia (1) sulle .condizioni della salute publica e sui provvedimenti d 'indole igienica in Italia nel 1931. Accenniamo qui brevemente ai punti più sa lier1li, raccomandando l a lettura dell 'interessante pubblicazione a qua11ti hanno a cuore questi proble1ni d'interesse vitale per la Nazione. Le condizioni sanitar ie del llegno si .sono m a11tenute soddisfacenti. Primo motivo di conforto è I 'incremento demografico, con la notevole eccedenza d ei nati vivi sui morti (10,2 per 1000 abitanti) ch e p orta il nostro Paese ai primi posti. Un a popolazione di 41.230.047 presente alla qata del cen simento - 21 aprile 1931 - con un ·au(1) Sui falli e sui provv edimenti più notevoli riguardanti i'igiene e la sanità pubblica n ell 'anno 1931. Due Yoll. in-4°; di r.ispettive pagine 283 ~ 291 , con grafici e figure . Ist . Poligrafico dello · tato<1 Roma, 1932. ·

inento di 3.197.494 rispetto al censimento del 1921 ed un increme~to medio an11uo di 8,4 %o; mort alità cli 14,7 %o e natalità di 24,9 %0. La dimir1uzione della mortalità è soprattutto notev?le rtel primo anno di vita . (da 193,42 %o nel 1887 a 121,70 %o nel triennio 1927-1929) e per le malattie infettive (da 243 su 1000 moi:ti nel 1~87 a 108 nel 1929, con un beneficio d~l G5 % circa). Sco1nparso il vaiuolo, di cui 11on si è avuta ne1nmeno una denuncia del 1931; ii1 sensibile diminuzione, in confronto dell'anno precedente, le de.. nunzie di morbillo, soarlattina, tifoide, difterite, febbre puerperale e varicella; si è avuto invece un 111aggiur J1u;mero di denunzi~ di febbre ondulante, dis.sentcria bacillare, pertosse. La mala1 ia, già in fase di recrudescenza nel precedente triennio, h a dat9 luogo a qualche manifes tazion:e importante, specialmente ~ei compren._ ori di bonifica e.d in alcuni paesi, dove sono entrati in funzione nuovi acquedotti sen:za un adeguato s~altimento delle acque; nel complesso del Regno ha però avuta una diminuzione. In conti11ua discesa è la cifra della mortalità da malaria, che rappresenta o-ra una diminuzione dell '89 % in cor~fronto di quella del triennio 1887-1889. Im·porta1~te lo sviluppo delie opere antitubercola.ri : .aumento nel numez:o di Istituti di ricov~ro (d a 336 nel 1930 a :192 n el 1931), di spese per spedalizzazione (da 27 1nilioni n el 1929, a 33 nel 1930) e pe~ i dispensari (da 13 a 18 nùlioni). Notevole il co~tributo portato in questo campo dalla Cassa Nazionale Assicurazioni Sociali ch e, dal 1929 al J931, ha provveduto alla assistenza di 98.444 person e. Alla grandiosa opera hanno portato il loro ~ontributo ~ provvedimenti sull'educazione fisica, il gra~de sviluppo delle 1276 Colo.n ie climatiche a cui nel 1931 accorsero 254.061 bambini. Per la lotta contro i tumoti maligni provvedono gli Istituti di Milano ~ di Roma, oltre ai Centri regionali, sul tipo di quelli di Torino e Bologna. La dotazione di radio della Direzione Generale di Sanità Pubblica è oggi di quattro grammi, di cui 2 e mezzo sono stati concessi ad Istituti ed Enti. Una sosta nella diminuzione, ed in qualche località UD; ]ieve aumento han110 segnato le Tr}-alaltie v·e nereP., fenomeno che viéne messo in rapporto sp ecialmente con le condizioni economich e p er èui i pazienti ricorro11o più nume1:'osi al dispensario gratuito anzichè al m edico privia.to. Notevole è stata in quest 'anno l 'attività dei Laboratori dipendenti dalla· Direzione di Sanità, anche per gli importanti studi compiuti, ài cui è cenno n ella relazione. Interessanti. sono i dati sull'esercizio delle prof essioni sanitarie. Nei 7306 coID:uni delle 92 proYincie, si avevano nel 1931, 9210 me~ici condotti, 9382 levatrici condotte e 6227 ufficiali sanitari. Per le arti ausiliarie delle professioni sanitarie, sono stati abilitati, nel 1931, 3159 individui (inier.plieri, orlonto tecnici, ottici, ecc.) .

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I A:\":'<lo XI,, Nu ~1. 91

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SEZIONE Pl\ATIC \

Numerose -sono ·ta le le opere igien.iclie fi11a11ziale, fra cui gli accruedotti di Viareggio (lire 4.850 .000), di Tarcento e Bl1ia (L . 4.300.000), d cl Simbrivio per alcu11i comu11i del Lazio (circa 15 n1ilioni), le fognature di Ravenna (L. 8.600.000) , ecc. Fra le altre attività, segnaliamo l ' inlen sificazione della di/ esa sanitaria del pat1imo1iio zootecnico , specialmente p er quanto rig uarda i co11tagi pro' enienli dal! 'estero (boll a tura a fuoco, prova della tubercolina, sorveglianza n ei paesi di destinazio11e), nonchè un 'o1)er n cli intensa vig ilan za s ulla produzione e lo sn1ercio del l atte. Da questa breve esposizione, in cui n ecessarian1enlc: s i so no dovl1le om e llere t ante n o tizie pure importanti, si comprende quanto fattiva continui acl essere l'opera d ella Direzione Generale d ella anil;\ Pubblica. La letl11ra cl el testo , ch e con1prende le r elazio11i p ar ti col ar eggi a te ui singoli argome11 li ed i r1 cui son o espos te anche le questioni di massima so tlopo le al Consiglio uperiorc d i '"'é\nità, è 11ccessaria per chi si occupa di problen1i ig ienico-sanitari , anche p er l a ricch ezza dei d \ti s t l tisti ci ch e lro' i a 1110 nel econclo Yolun1c, 1n cui son o a11 ch e raccolte tulle le leggi, disposizioni, circo lari , ccc. riguarda11ti lu 'igilanza igienica, l'eser cizio delle arti sanitarie, ecc. pub blicate n el 1931. fil.

slà, \! la 'ice pre iclenzo alle dirige11li dei Fasci fe111minil i; ti) di fare obbligo al le Federazioni l)roYinciali e ai Comitati di p a trona to di valer si, p er la l oro ges tio11e, dell '0pera dei segr etari e degli impiegati a111111ini -trat.i "i pro vinciali e con1unali. Il provy·edin1ento atlest a il vigile ed effi cace intere sam ento d el Goverr10 fa cis ta p er tutto qua11to a ltienc .alla dife a della s tirpe . 2) Disegno di l egge recan te m,odifica alle vigenti 11orn1e sull 'ordinamento d el servizio di a ssistenza ni fa nciulli illegittimi abbandonati od espos ti all 'nbl>u.11do110. Il pr0Yvcdime11lo è dirello a r afforzare e n1igliorare, an ch e in ques to campo, l 'azione altamente umanitaria e sociale svolta dall 'Op era 1 azionale per la protezione de lla ~Iaternità e d ell 'Infanzia. 3) 'ch ema di decreto col quale si inserisce, n el1'articolo 253 del Tes lo Unico della Finanza locale, una norma integrativa d iretta a con sentire ai Comuni - ch e, anteriorme11te alla l egge 12 luglio 1896, 11. 303, aYevano disciplinato il ervizio d ella fognatura con propri r egol am enti, impon endo il ro11lrihulo di costru zione e di manutenzione di continuar e ad applicarli anch e d op o I 'entra la in vigor e nel T. U. an zidet to. 4) ch e111a di di seg110 di l egg·e ch e approva l 'orcl ina111ento sanitario per le Col011ie.

Provvedimenti legi lativi in eor o. Il Consiglio de i ~Ii11i tri , su })rop osta ù el Capo del Governo, ~Ii11islro d ell 'Interno, h a appro alo i scgt1enti pro' vedi1nenti : l J Un diseg110 di legge r ecante 1nodificazioni di aggiornamento e JJC rielionament o alla l egge sul l 'Opera Nazio11 alc JJer la protezi.one d ella n1at cr11ità e dell 'infanziu. L 'Opera Nazion ale per la protezio n e della n1a lcrnilà e dell 'infanzia, istituita con la legge 10 dicernbre 1925, 11 . 2277, ha nei sette anni della ua vita, svolto Ya ta cd efficace azione n ell 'ad empirr1ento delle su e alte finalità, dirette ad assicurare l'incremento della natalità e il miglioran1enlo della razza, attraverso la tutela igienica e morale della madre e del bambino. Peraltro, sette anni di esperienza hanno messo in evidenza la opporlunilà cli clare un migliore a ~e tto alla organizzazione d cll 'isli tu Lo, per assi curargli maggiore organici l à e sn el l cz1.n cl i inovimen to e r e11derlo se1nprc pil't risponden le alle esigenze d ei tempi. A tale scopo, il provvedimento appro~a to dal Consiglio d ei. [i nis tri - st abilisce, fra l 'altro: ai) di ridurre i l 11umer o degii amministratorj sia al centro ch e all a periferia (da 38 a 13, per il Consiglio Centrale, e d a 21 e J 7 a 9, p er i Con sigli direttivi. delle Pederazio11i. Provincia li ; b ) di ~opprin1 ere l e Giunte esecutive presso le Federazioni Provinciali e di ridurre da 9 a 3 il nurr1r ro d ei 1nembri d ella Giunta esecutiva centrale; e) di coordinare, n elle Provincie e n ei Comuni, l e varie altività ,,ssis tcn ziali a favore d ella madre e clel fanciullo, affid and o la presiden za d elle F ederazioni Provinc iali. u d ei Comitati comunali di patronato, rispelliva1nente, ai Presidi e ai P ode-

CONCORSI. (Napoli). - P er titoli. Pos to della priJ.1i_a cor1dolta m edico-chirurgica. Stipendio I~. 9500 e tre c1uad r ie n111 del decimo al lordo 12 ~~ e ritenute di legge . caclenza 12 maggio. J\ CERRA

.t\ c,1;;ssANDR1A . .4.mminislrazione Provinciale. Per titoli ed esami. P os lo di coadiutore d ella ezion e Medico-Microg r afica d el Laboratorio Provinc iale di Tg iene e Profilassi. Stipendio L . 14.000 elevobile a L . 16.000 e ir.1dennità di servizio attivo L. 2.500; riduzione 12 °~i. Doma11da e documenti di rito alla Segreteria rl cll a Provin cia e11tro il 12 n1aggio 1933. LE s \ lXlJruA n 'Ec1rro. ()spellale Italiano « Be1tito AJu ssolini » . - Scad. 31 marzo; aiuto del Reparto Medico e. incarico t emporar1eo cl ella direzione del Laboratorjo di c hini_ica, haltcriologia, anato111ia ed is tologia p atologiche d ell 'Ospeùale; titoli : età lim. 35 a.; rloc. a 3 m esi dal 31 gen . ; Lire egiz. 20 n1eni l1 per ! 'Osped ale e 40 per il JJaboratorio; }JarteciJHlz.; vitto e alloggio. Se l 'a1nn1inistraz. esonerer à d ttlla direzj.çn e d el I,abora lorio, corrispo11derà Lire cgiz. 200 a~ue. Chieder e annlinzio. Rivolger i all a d irez ione. Esa1ne comp1cn1entar e di lalo. 1\ncEv1A l Ancona). -

Scad . un mese dal 6 feb. ; cond. urbana; età lim . 40 a.; lassa L. 50, 10; doo. n 3 1nesi ; stip. L. 9.000 au1ne11tabile del 50 %; cledu z. 12 %; se uff. san . L. 1500. R. Prefellura. - Al 10 apr., ore 12, ufficiali sanitari di Sannicandro di Bari, di Cas ano rviurge e di Noci; stipendi ri pett. L . 6000, L. 6000 e L. 9000 ; 5 cruadrie1\11 j cler .; titoli ed e an1i; e tà li n1 . 45 n. al 9 febhr . ; d or . a 3 111esi cl al 9 febbr. <~h iccicrc annunzio. ' B ARI .

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350 CASSANO ~[URGE; V.

« li, POLI C LJNJCO

BARJ .

COLLEBEATO (Brescia) . - Scad. 3 apr.; rivolgersi egreteria. Conio (1'orirto) . Scad. 1 mag.; 2" condotta ; L. 7040 oltre indennità. fì'1nENzE. R. Arcispedale di S. "!Ylaria Nu,ova e Stabilimenti Riuniti. - A ore 17 del 15 marzo, assis lcnte in oto-rino-laringojatria; età lim . 30 a.; lire 0400 ridotte del 12 %, c.-v.; Lassa L. 50; doc. a 3 ~n esi dal 15 Jebbr. Chied. annunzio. GE"fOVA-SA.l\lPIERDA1tENA. Ospedali Civili. PriJ11nrlo chirurgo; L . 6000 e partecipaz. 36 %; titoli <'d cventualm . esa111i; non1ina quinquennale, conrer1ne triennali fino a 60 a.; tassa L . 50; doc. a 2 n1csi dall 'l feb.; scad. 31 inarzo. Rivol gersi Seg r c ter ia (Corso Rò1na, Genova-San1pierdarena). GENOVA-SESTRI. Ospedale Civile. - Scad. 31 mar.; pri1nario inediro; rivolger si Congregaz. di Carità di Gen ova, cor so Carbortara 2 (Alber go dei Poveri) . GnoSSETO. Comu n e. - Scad. 31 m ar .; per Batig11ano; L. 10.000 e 5 quadrienni dee ., oltre L. 1000 indennità complementare; c. -v. ; riduz. 12 %. wlu\AB ELLO cd l.JNrT1 (Pa11ia). Consorzio rr1cdico Nljrabello - S. Gen esio . \.Per titoli. Pos lo di m edico consorzjale . .Stipendio lordo L . 14.000, ridolto del 12 %. Scadenza 20 mnrzo J 933 . P er schiari111enti 1·iYolgersi all 'T.Tffi c:i0 Co1n11nale di ~1i rabello ed Uniti. • MoNTEFt.\SOONE ( Viterbo) . - ,Scad. 31 1n ar.; 2a c ond .; L . 8500 e 5 qua(lrienni cl ec., ollre L . 720 -c.-v., L. 2000 cavale .; nddizio11. oltre i 1000 pov. ; I'iduz 12 %; età lim. 36 a.; tassa L. 50,10 . Nocr; v. RAnT . · U LLULA1 (1\I uoro) . Per ti loli. Pos to di inedico (;Ondol lo d ei poveri di detto Con1 urte; s tipen <lio a 111tuo f, . 9500, pi\t L. 800 p er il ervizio di ffi cialc Sanilnrio, rlecurtato d cl 12 ~~ e cleJJ e rite11ute òi l egge. N1111ter o appro .. simativo d e i poveri 1000. O bl>lig l1i cli cui a L capitolato m edico visibile dai {·on corrC' u ti ogni g iorno n elle ore cli Uffici o. Età 111a sin1a a1111i 40 salvo legge. PrC' e n tazione dei docu1nenli di rilo in bollo sufficicn te ed occorrendo l~ga1izzati, c n tro le ore 12 d el 30 aprile 1933. Si avranno p er non ]) I'C e11 I l1ti i d ocum e n Li pro<lo l ti oltre tal e rl ntu . Os1DDA (Nuoro). Scéld . 31 n1ar.; L. 10.500 e !5 trienni d ee., ollre L. 1400 serv . :\ lt. , L . 00 uff. san.; riduz . 12 %; età lim. 40 a.; serv . en tro 15 gg. O·u1.x ( Torino) . - ,Scad. 23 marzo; con Salbertrand ; L. J 0 .000 oltre L . 1000 alloggio e L. 3500 trnsp. ; e tà lim . 45 a. PmTnAROJA (Benevento) . cad. 15 mar.; lire 8000 e 5 quadrienni d ee.; età lin1 . 35 a.; Lassa L . 50. HOMA. I stilizto Naz. dell e 1l ssicu razio r1.i . _..._ cad. . . upr. , ore 12; sostituto primo segr et ario p er l au1·ea ti in incclicina e chirurgia; titoli ed esami; doc. a 3 111esi ; L . 12.400 n e lte da ridt1zione, doppia 1ncn sililà, r.o interessenze; chiedere annunzio . RiYolger si all a Direz. Generale, Servjzio ' Personale, v ia Sallus tia11a 51, Roma . RO)IA. l\lliniste ro delle c;omunicazioni. Fer1,ovie <lell o Stato . Concorso per sei pos ti di allievo i ·p c llor e sanitario. Età massi111a 30 anni al 10 gennaio, salvo eccezioni. Certificati cittadinan za, buo11a condotta, casellario g iud iziario, i scrizione Fasci comba ttimento o giova11ili o G.ù. F., t alo famig lia, s tato servizio militare. fo lografia . Diplo1na la ure 1, Yo li esami , altri lito li e\ e11tuali . I ccrtifi<.'ali tC' rnporanci non anteriori n 3 1nesi al 31 n1arzo.

li

[A NNO "XI~ , !\u~1.

9)

Esami obbligatori: Prove scritte di lnedicina e chirurgia. Prova orale rig unròante : patologia e clinica medica e cl1irurgica. Oculistica (esame funzionale d ell 'occhio) . Otoiatria (esame anatomico e funzionale d ell 'apparato uditivo).' Igiene e polizia sanitarie. EJemen ti di . psico tecnica. Legislazione ed organizzazione sani Laria. Nozioni di diritto corporativo. . Esami facoltativi: Lingue estere (prova scritta ed orale) . Igiene pratica applicata (prova pratica). Stipendio ed indennità secondo le tabelle approvate con la Legge 27 gi11gno 1929, n. 1047. Nomina a stabile dopo un anno di prova. Scadenza ore 18 del 31 m arzo. Do:rnanda 5l! c arta da bollo da L. 5 alla Direzione Generale F. S., Servizio. Personale e Affari Generali, p iazza Croce Rossa, Roma. Per otten ere il progra1nma particolareggiato con lo schema d ell a domanda, rivolgersi al su 110minato SerYizio Pe rsonale o agli Uffici Compartimentali delle F errovie di Stato.

Ro1\JA. trfin.islero delle Coni unicaz i oni. l~'e rrovie clello lato. - Concorso per tiloli ai seguenti posti di Medico di riparlo : Ostiglia, Molino d el Pallone (Bologna) ; Finale Ligure (Genova); Greco Milanese (l\1ilano) ; Balvan o l{icigliano, Benevento Porta Rufina (Napoli) ; Gibellina (Palermo) ; Cariali II (Reggio Calabria) ; Ai1versa-Scar1no, Monterodu11i Macchia, Carovilli (Roma) ; Ferrandina (Taranto) ; '!' r ento I (Trento) ; Villa Glel Nevoso (Trieste) . Inviare domanda, ri chjcdere informazioni ai rispeltivi Isp ettorati Sanitari (indicati fra parentesi). Scadenz.a ore 17 del ì marzo 1933. Roì\tA . Pio Istituto di S. Spirito e Ospedali Riu · niti. - Scad. 20 marzo; due primari ciirigenti il Centro diagnostico delle malatLie dell 'apparato urinario; età lim . 50 a.; tassa L . 50; 5 anni di aiuto o assist ente n egli Ospedali Riuniti di Roma od in Ospedali di al1neno !500 le lti ocl in R. Clinica Universitaria. Chieciere ro ndi zioni alla Segreteria Ge11erale. RONCEGNO ( Trento) . - Scad. 12 mar. ; L. 9500 e quadrienni d ee., c .-v., l . 950 se uff. san., L . 2200 indenn. quartiere, L . ~000 cavale. ; riduz. 12 %; tassa L . 50. SANNICANDRO n1 .BAui ; " · BAHJ . S. GENESIO (Pavia). - (v. M1RABELL0 ed UNITI) . SEnRAVALLE SESIA ( T1eroelli) . Scad. 20 mar.; L . 7000 o ltre L. 1800 trasp., L . 150 ambulat.; riduz. 12 %; -chiedere copia bando. 'fERNI. Ospedale Civile. Scad. 15 mar.; 3 assistenti. Rivolgersi Congregaz. di Carità. · TRASSELrco (Ltzcca) . - Scad . 31 mar.; L. 10.000 e 5 quinquenni d ee., se uff. san. L . 800, c!lvalc

L. 3000. VEl\1.\ NTE (Mila11 0) . - Scad. 20 mar.; 2a. condotta. Rivolgersi Segrel. com . VENEZIA. Ospedali Civili. - Scad. 25 inar .; m edico clireltore; L. 25.000 e 2 quadrienni dee., oltre L. 8500 serv. att . e L. 6500 indenn . carica; riduzioni di legge; Li toli; età lim. 45 a. al 13 febbr. ; t assa L . c50 ; doc . a 3 mesi dal 13 febbr. Scad. 15 maggio, ore 17,30; aiuto nella Division e Oculistica; L . 4560 per i coniugati, L. 4200 per i celibi, ridotte del 12 ~{,; titoli ed esami; età lim. 35 a. al 14 feb.; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 14 feLbr. Chiedere annt1nzi al Protocollo. Quando non è altrimenti indicato i con corsi si riferiscono a condotte meòicochi rurg iche , i ro 1n pe 11 si a!lo ~ lipcncl io h nse. Avl:erlenza. -

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SEZIONJ•; Pl\ATIC.\

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. e n. Edoardo 1\laragliano, già ordi11ario nell ct R. Uni' ersità di G~noYa, è nominato professore emerito della s le sa U11iver sità. La famiglja rl1edica italiana appre11derà co11 inol to compiacimento questa nomina, la quale acquis ta speciale signiJicalo, in quanto ma11lien e iclealn1ente avvinto all 'Al1l1a ~Iater, dalla ql.1ale i)ron1a11arono i s uoi i11 egnan1c n li e le ue doLLri11e , u 11 0 (lei pi\1 il l u tri rap1)rC ~ en La11ti della :n1cdirj11a co ntempo ra 11ca .

NOSTRE CORRISPONDENZE.

Il

A far parte del Co11sig lio Su1)eriorc clell a Educalione 1 azionale sono stali chiamatj , i>cr la I cziou c (Is lruzio11e t111eriore), co11 decreto 2 felJ ]Jraio, i proli. _i\dol.fo Ferrala (l>ayia), Fra11ce co Pentimalli (Perugia), Ottorino Ro si (Pavia), Giu!:ieppe 'fu ini (Geno,o) e ah3lo \ risco (I-lo111n). Il Senato .\ ccade111ico della 1-l.. ni' er ·ità di ~f oclena, nella sua edula cl ell 'll febl)r aio 1933 1 ~1 11orn1a dello laluto della }ì'gndazione, l1a conferilo anche per l 'a11no 1932 il premio cc Riccardo Luzzatto >l, de~ linato ad t111 lavoro o complesso di la' ori n el can1po della biocl1imica o della t erapia ~ i>erin1en tale, al rlolt. prof. Giulio Bucciardi, liJJcro docente di fi iolog ia sp erimen tale in detto .\.lc1teo, per le ~eguenti pl1bblicazioni: Variazio1~ i della forn1L1ln leu coci Laria e dell ' ospel lo 111icroscoIJico degli ele111e11ti figurati del sa ng ue per r110 dificazionc dcl la reazione dcl sangue e d ei liguid i coloranti; La sedimentazi o11c d c l ·an g uc s tudial a a l nefelo111e tro ; Le variazioni d ella luminosi Là in rapporto con l e i1~odifi ca zioni 1nicro- cd ultramicroscopiche dei g lobuli ; ull 'imbibizione d el tes... uto muscolare; "'ull 'impregnazione argentica d el tessuto nervoso. La b o r a di , tudio d ella cuola di l'erfe1ionu111ento in pediatria pre so l a R. Univer ità di Pisa, dovuta all 'atto munifico d el Podestà di Perugia tfondazi on ~ Bt1i loru ), è ta ta a egna La al dott. Perdika~i ~. cJj Ro{li rEgeo), l aureato i in quell n l 11i' cr s i lù . Il R. Co1nn1i sario <lel1 '0."\'.~l. I . g r . uff. a'' . ileno Fabbri 11a 1tolninato <l elegu lo s lraord i1lnrio della Fede razioue di Roma dell 'Opera il pri11cipe Rodolfo 13o rg· hcse, deputato al Parlamc rllo. Il t en. colonn ello medico Carlo De Por ceJJi11i ., clella Direlione di anità ~1[ilitare del Corpo cl 'Ar1nata di Napoli, ha conseguito la l aurea in scienze naturali , d ando un e levato esempio di an1ore allo

Da Milano.

Soci età Lombarda di Medici na.

i è costituita in Milano la Società Lombarda cli ~1edi ci11a, ezione n ell 'Accade1nia ~ledica Lombarda. La pri1na sec1,1ta tenutasi il giorno 10 feb braio 1933-XI , è stata affoll a tissirr1a per l 'intervento cli 11umerosi Jnedici di ogni parte della LomJJ nrcl ia. Presiedeva il l)rof. Carlo l3aslini , presid ente dcll' ccademia ~ifedi ca Lorubarda , ch e disse un JJrevc ecl elevat o <U corso al qualo ri spose il prof. Luig i Zoja, eletto pe r accl amazione presidente della Socie tà . L 'Ufficio di Presidenza è rimasto così co Litui to : prof. Do1nenico Cesa-Bianchi, vice-presiclcnte; proff. U. Carpi , 1\ l)epere, L . Pontic accia, L . Villa, .-·on ig lieri ; òot l. 1l. , co l li Douglas, seg·rclario; d otl 1\. G i11o ulhaic, vice-segretario; dott. G. Bra' e tta, ca sierc . . 0110 seguile le co1nu11icazio11i scientifich e. Il prof. E. Greppi lta comunicalo sul « Favorevole risultato d ella legatura del! 'art eria splenica in un ca o di epalospleno rncgalia precirro lica emoliti ca l>: ] 'osser vazione i riferi sce ari u11 uon10 di 39 a 1lni, pre. entante un quadro gastralg ico con iper acidità e segni radiologici cl i gastro-duodenite ulcerosa, as ociato ad u11 complesso epa lo- plenomegalico senza accenno di ittero n è di a ' cil e, m a con n etta impronta emo litica a ltribt1ibile per va rii m otivi all 'op era clella 111ilzn. JJa spleHoco ntra zio11 e all 'ndrenalina· rivela Yn a t1n volta il carattere prevale 11t emcnte conges tizio a 11 zichè scleroU co del tu 1norc di 1nilzu. L 'operazione dimostrò l e note 111acro-1nic roscopich c cli un 'epalile ormai avviata ucl un n etto C{ttadro r irro lico: al la legatura del1·~trleria sp lenica fu as ociata l 'omenlopessia. Buo11a tolleranza nll 'in lervento: n cj m esi segu enti, fi 110 a 15 dopo I 'op erazione, s i è 11 ota la caduta del proce so emolitico, inoltre un 11elto i11ig lioran1en lo suhbie ttivo e fun zionale . L 'oratore ritiene prol>alJile l111 'azio11e di freno esercila ta dall 'intervento . ul prog res .. o d el! 'epatite cirrotica. H a11no preso pur le aJla d isc11ssione i prof f. Donatj, Papere, Ferrata, Livini . Segt1ì il dott. Chi ovend n ch e trattò clei r apporti tra tipo ist ologico e dcror o clinico dci tumori gliali , 111e ttendo i11 luce interessanti problemi di patologia dei n eo1)lasmi cerebraJj , Han110 preso parte alla discu~sio11 e i proff. Donati, Reslo , Pepere , li'errnla, Rondor1i. Ultimo il prof. Giani ull a ter a pi a di e n .. i.h jlizza nle dell 'asma da Iie 110. R . S. P. Id

~t11clj o.

Il Go"-er110 Fra n ce e ha fallo p er, e11ire a ll 'ou. prof. Giunio a 1vi , magnilico Rettore della Jl. niversità di Napo I i 1 Je in .. eg11e di Uffici al e della Lcgior1 d'Onore, in rironosci111ento della su a a lti,i1 ?l nel -ca1111)0 scientifico e politico. In seg uilo al passaggio rlcl prof. Ar1nando .Busi11co da Cagliari a l)alern10, la Società fra Cultori delle Scienze mcdicl1e e natùrali di Cagliari, della quale egli era presid ente, ha elcllo a questa carica . per il 1933, il prof. Castaldi; quali vice-presidenti son o s tati 1101ninali i proff. ~ifaociotta e De Lisi . Il prof. l~ rma11n o 1\Jingazz i11i , d ocente di Clinica clelle m alullie delle vie urinarie nell a 1{. univer~ità di Roma, è s tato norr1inato Membro d ella Soc ietà Vien11ese di Urolog-ia. RallPgrame n ti cordiali .

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Monografi e di Tisi ologia della Collezione "Policlinico,,

S ULLE FEBBRI DA TUBERCO L OSI OCCU LTA CRI PTOTUBERCOLAR I. (Prof. l l . 1\RCANGELl) .

Vol nme di p agg. 57, co11 7 fig ure radiografich e nel l e~ t o. Prezzo L. 10. Prr i no .. lri abbonati sole ,...1.'J. J ,.,.

1

IL PNEUMOTOR ACE T ER AP E UTICO. (Dottori ll. DoRrA e G. <iESARl). Prefn zione del prof. A. AN-

pri1n. 111cd . co 11 ul . dcg·li Os,p . Riunili, g ià diret tore def Sa11at orjo U1nberto l in llo1na. Volu: inc di pagg. \-111-87 , co n 20 fig ure nel t esto. Prezzo L . 12 Per j n os lri abbonati sol e L. JO, 90.

GEI; INl,

------

CO NC E TTO E DIAGNOST ICA D E LLA TISI INIZIAL E. (Prof. A. CAPOonossr) . Vol. di p agg. VIII-83 . • Prez10 L. JO. l>cr i n os tri al)l1on n li sole L . 8, 75. Inviare Va,glia all'editore I 1UIGI POZZI. Ufficio Poc;tale Succursale diciotto. ROl\iA.


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l~O LI CLINIC O

NOTJZIE · DIVERSE.

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14 m aggio pr. Sed e d ella ll.iunione sarà l'aula dell 1Istiluto di Clinica rne<lica , presso il Policlinico

5° Congresso italiano di anatomia.

Univer~itario .

Sono in corso le praticl1e p er ch è i l V Con' cgn o c.lella Socie là J lalian a cli Anat omia aYven ga a Caglia ri d al 25 al 31 1l1ag·gio. Sar anno La t te le segu enti r el az ic1ni : i)r of . Gae ta n o Culor e (djre llor e dell 'I s tituto a11 a to111ico di Ca La nia), « Cellule i11ter lizia li e cellule xanlocron1e »; prof. Mario ' ' ollerra (assi st ente n ella Cli11ica, l\Jedica cli lì'iren ze) , << lruttura della p are le d ei capillari san g uiferi ». I11ollre l a presiden za l1a i11vitat o jl prof. Giorgio l3e n assi (diretto r e dell 'Is tituto di Medicina legale di Cagli ari) a riferire s11 « Variazio11i d ella colon11a vertebrale e -loro sig11ifica l-O »; e il i)roJ. Armando Bl1sinco (direttor e d e ll 'Is liluto a n nlon10p atologico di Paler~o) s u « ' reclute vecchie e i1uo' e s11l1a lrullu r a d ei IJOJn1011i ». 1 titoli d elle coinunirazio ni son o accet ta li fin o al 16 aprile; n ort s i g arantisce l a po sibililà di svolgere l e com1111icazioni ritard atarie. Tas, a cl i cri ?.io ne p er i i1o u soci L . J O. 1 So~o in programma g ite 11e]l lg·le iente, jn Ba r bagio. BeJYì, a Sassari, a Capr er a, ad una lon11ar n (p er GS i 't(lre ad una m a ttan za) e la p artecipazion e acl u11a cacci a al ci g n al e. Presiclenle è il prof. L·u jgi Cas talcli. P er i progr r11111ni e tul te le informazio11i ri voJger si all 'Is l.ituto n11n tomico di Cagliarj , via Gen oYesi 45. 1

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1° Congresso francese di terapia. È or ganizza1o p er i gi or n i 17-19 o Ltob re a

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r igi , :nt lo l a presiden za d el prof . Loep er , pre .. i d ente d ella « oci ét é de Th ~rapc11ti qu e ». "ar anno pre..,e11tat e d elle r elazio11i sui t em i egu en li : 1° 'fra t.tam e n to parenter ale cl ell 'ulcer a gas trica; 2° Le associazioni medicamentose; 3° Trattam e nto d. elle coli. bacill osi ; 4° Le adren aline ,· 5° Onde corte 1n t er apia ; 6° Tra ttam enti d ell e r adiod ermiti . P er .infor111Dzi oni r ivolger i al . ig. Doin , éditet1 rtrésor1er rlu 1er Con g r è fra11çai d e Tl1ér ap et1lique, placo d e l 'Odéon 8, P ari · \ 'l e.

8° Congresso francese d'oto-neuro-oftalmologia. Avrà lt1ogo a Lin1oges d a l 2 al 4 git1g r10 (durante la P entecost e), sotto l a presid enza d el prof. Duverger . J.J ordine d el gior110 co11111orta la discu sione di un r apporto su gli zon a cefalici, prep ara to da Reb a ltu, Decb a u1ne e Bonn ct . E previst a un escursion e il 4 giugn o. P er ii1form azioni rivolgersi al egr e Lario ge11 er al e, Dr . At1g u s te 1'urn ay rue Sai11L-Luzare 81 , P aris IX e. 1

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Un Convegno medico a Pistoia. .i\d iniziativa d ella Accade111ia ~ 1cd i ca I>i -Loiese - intilol:tt a al n om e d el g r ande inedico ro 11t errn1teo ci el e· x rx F ilippo P acini - si è t enuto il ] 8 febbraio in Pistoi a un g·ra11de. Co 11 eg110 ~[cdi co sulla p ar ali -i infantile, l a Le1ni])ile m ala! 1ia ch e ha' m ostra lo negli t1 lt Ì1.11i ten11>i un certo rj sveglio 11 e]J 'Europ:'l Cc11 tral e.. Rel a lorc t1fficiale è st a I o i.1 prof. Gen,1aro Fior e, dire ltor e d ella R. Cli1 dca P edi a lri ca 11ell 'CJ11i er sità cli l)i sa . Alla disc11ssion c 11an n o !):l r tecipato J1umer osi i11cdici pratici e sp iccat e pe r~o n alità della p ediatria, chirt1rg ia orlop edi A e n e uro pa tologia. '

Convegno Sezionale sulla tubercolo i. La VI l\iun ion e a11nuale d ella ezio11e Lo1n b ard a della Fedc razio11e Ital . ~az. F ascis ta per l a lolta co ntro la lnbercolo i avrà luogo a P avia jJ g iorno

Il }Jrogr am1na comprende una confer en za de l prof. Ferrat a, direttore d ella Clinica ~Iedica dell a R . Univer sità di P avia, su cc Ereditarietà costitu zi? n e e tubercol~si »! e due comunicazio~i : proJ R~ccardo Gal eazz~, d1:etto:e ~ella Clinica Ortop ed1ca della R. Un1ver ilà d1 Milano « Confini tecnica e risul~a ti della elioterapia ~el trattan;e11Lo della. tbc . os tco-ar tico lar e »; dott. Ennio Sale 1 dir ettore d el : a1~atorio di Groppino (Bergamo), cc Co1~e l~ Prov1nc1c Lombarde pro·v vedo·n o alla s1)edal1 zz~z tone ed a l ricover o dei Lubercolosi p0Jn10nar1 ».

Commissione ConsultiTa dell'O. N. Maternità e In· fanzia. Sott~ la preside~z~ d el 1~. Co1n111issario d el! ,Ope-

ra Nazionale Mat ernità e I1Lfan zia, gr. uff. Sileno ~~ab~ri, assi tito d al _d irettore generale comm. Terz1, e stata insedia ta l a ('.l()n1missio·n e consultiva c;nt~ale, cr eata p er t r a ttar e i pro})}emi riguardanti 1 ass1s t_e11za m orale e soci al e ch e l 'Qpera d eve attuare in b ase alle Yigcn ti disp osi zioni legislative. H anno p arlecipato alla discu ssion e il prof. Alber tini d e lJ 'Ufficio d ' fgicn c e Sanità del Comune di Mil~1ìo 1 il quale h a for n1 uJ a Lo il voto ch e l 'Opera ·Nazio nal e svolga azio11e d jr e Lla, ad otteneTe I 'attuazione in ogni scuola cli classi differ enziali p er la cducazior1c dci tardiYi o fa] i a11ormali e la cr eazion e in. og11i .provincia di sp eci ali r ep arti p er gli anorm ali g r avi , a scop o di assisten za e di ~ luclio scientifico; 1 011 . Rascone, dire tlor e gen er ale del l 'I stituto Nazi o11al e di Assis tenza ~1agistrale cc Rosa Maltoni-1\ilu s olini » e il prof. Do11aggio, presid ente d ella .Socie tà ltalia11a di Psi chiat r ia. ('}1c banno parlato st1llo stesso ar gom en to ; e ._. I~ . ~o­ v~lli, direttor e gen erale degli Is tiluti di prevc11 z1one e p ena presso il Mini ter o della Giu stizi a~ ch e , risp on de ndo acl un preri o quesito for m ula lo dal Regio Commissario, h a dichi ar ato ch e il mi110re in9:uisilo e tr~viato n on pl1ò a suo parer e a solutamente esser e sottratto aJla a t1lorità giudizia ria ed essere i1ffidat0 ad altri J~ n ti ; ma che, tu ltavia, essendo itt pratica l a rl~tenzi o n e- pre,rentiva d ei r agazzi, r ari s irt1a, essa ])Olrà, secondo il su o aYviso, essere trasco rsa n ei Rifor1n a torì . Il R . Co1nmissario riass u1nendo la discussione ha precisato ch e n ella ventura sessione po lrann~ essere presentat e le seguen t i r elazioni conclusive: <l Provvedin1enti diretti alla is liluzione ed al funziona1nento delle scuole dif.fere11zi ali per fanciulli t ardivi o f~lsi anormali » (r el a to ri on . Bascone e· prof . AJbe1tini); « Limili d ella competenza del l 'Opera Nazion ale n ei rig u arcli degli anormali p sjchici e m or ali » (r el ator e prof. De Sanctis) ; cc Coor· dinam ento d ei servizi di assis te11za ai fan ciulli abbandonati traviati d elinquenti fra O.N.M.I . e gli altri Enti I'ubblici » (r c]ator e S . E. NoYelli); cc Or· g ani locali di tutel a d ei minori anormali travia ti delinqu enti » (r el atore lo s tesso P". Con1n1 issario). 1

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Società italiana di fonetica biologica e di fonoiatria. Si è r ecen le1ne11te rico tiluita; avrà un programma di cultura fi iologica e sp erini.ental e dell a voce e i occuper à di tutte l e applicazioni alla patolog ia, all a te r apia e alla preYen zio11e sociale delle 111al attie · e de i dife tti della p ar ol a . Il Co n siglio cl ella r1uova ocie là è così costituito : pre .. idèn le, 1>rof. SiJ,·es lro l3aglio1li ; vice-1)r esi<lenle. prof. Gu -


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SEZ IONE Pl\A'l'lC.\

gliel1no Bila11cio11i ; co11 iglieri: prof. Giulio Panconcelli-Calzia e dott. Decio Scuri. Il odalizio terrà le ue riunioni in coordinazione di quelle <lella Società ItaJia11a di Otologia, RinoJogia e Laringologia.

.!.lla 'ocietà medico-chirurgica calabrese. Nella _edt1ta del 29 gennaio la Società ~le<lico-Cl1ir. (;aJabre .. •.! 11a Yota lo u1t o. cl. g. i11 cui, d opo a'cr ricorda lo la legge ch e san cisce l 'obbligo della d enu1uia di tutti i nati deformi, e aver affern1alo che Catn11zaro è slata l a prinl.a Pro•v incin d 'I talia che ha 1>rovveduto al ce11 imento dei b ambi11i affetti cl« ùeforn1ità congenite ecl acquisite d egli orga11i di 1novime nlo, mercè l 'i tiluzione d el ReJJarlo I11fantile d edica lo al n o111e Yer1erato di Cl1ia1a Bia11chi , fa Yoti perchè sorga un P alro11a to --h e collabori con la Cor1gregazionc di Carità, coi Comitali Co1nunali del! 'Opera Nazionale Balilla e <.:01t 1'< J pcra Nazio11ale ~ r aternità e Infa11zia a pro11aga11da re presso le Ian1iglje degli infer1ni la n ece .. ::-i ttt e l ' utilità delle c ure chirurgich e ortopedich e. Il prof. _.\.loi h a 1)re e1Llalo un album illustrati'o ulla istitl1zi o11e del Rep arlo Infantile Chirurgico Ortopedico i Ltli tola lo al nome cli Chiara Bianchi co n la d oct tme11ta7.ione di numerose fotografie eseguile pri111a e d opo i vari interventi sui han1bini torpi cen si ti in Provincia d i Catanzaro.

Missione argentina in I talia. È ,·e11uta in llalia u11a ini

io11e argcnti11a composta d i 40 person e, al lo scopo d i r end er si conto ctei JJr ogre si realizzati dal no tro Paese in molteplici r ampi di allivil~t. Della n1ission e fanno par te due illus tri sa11ilari : il .p rof. G. Araoz Alfaro , già capo clel Diparti111en lo arg{n1Li110 .(I 'igiene, e A. f arotta, professor e di n eurologia a Bueno~ Aires. Il p rof. _l\Jfaro 11 a annunziato u11a confer·crl za i11 una delle nostre università.

Un corso bimestrale avrà luogo pre o J 'I tituto d 'Ig ie,n e d ell a R. Tni' ersità di Torin o (via Bido1te 37) a p arlirc d al 14 marzo; p er le condizioni <l'iscrizione ri,·olger i all 'Economato dcl l 'U niversilà. Un altro corso è a11nunziato pre o l 'l , lilulo d 'Igien e della R. nivcr sità di ~1ila 110 (" ja sp eciale 5) a partire d al 20 aprile; tassa d 'i crizion e L. 300, d a corri po11dcre al Banco di Rom a (JJiazza \fissori) .

Il nuovo Polielinico di Palermo. ]_/inaugurazione cle! nuovi local i deIJa Clinica nc urop ir.hiatrica, aYven11ta or è qualch e tempo con u11 n1agnifico di cor .. o prolu ivo del ptof. Colella, egn;t il prim o pa o n ella costruzione del g rand ioso Policlinico 1)a lern1ilano, ch e sarà desti11alo esclusivame11te o. scopi didattici e costituirà una vera Scuola Medica. Esso è g ià in avanzata cos lruzion e, nella zona lì'eliciuzza, su di un 'area im1l1en a, e lesa 20 ettnri ; comprende 8 edifizi desti11 ali a Cliniche (m e<lica, chirurgica, oste lrico-gi11ecologica, dermo-sifilop a tica, oflaln1i ca, ortopedica, o lo-rin o-laringo logica odont ologica) e varì edifizi destinati ad Istituti scientifici collaterali (an a tomia umana n ormale e patologica, patologia n1edica, patologia chirurg ica, m edicina legale, far111acologia). Degli ed ifi zi deslinati all e Cliniche, setle so r10 già i11 avan za tn costruzione ocl in via cii rifinime1tto. I servizi ar a nno perfe tLi ; lra l 'allro, i t! proYveduto ad un sisten1a di fognature dinamich e autonomo. Re la eparata la Clinica 11europ ichia lrica predelln . eh~ orge alla Vig11icella, in rapporto con l 'Ospedale Psichiatrico, il quale accoglie circa 3000 m ala ti e pt1ò fornire t tn materiale copiosi imo e scelto. Re . . ta an ch e a parlc l'J Lill1lo d 'Igien e, allogato j11 nlagn i Cici locali cenlralj , d ella via Divisi, il (1" ' lr coslitui ce oggi t 1n n Y~ra Sct101a d '1gien e.

ao Cor so

Cent r ali del latte.

Corsi complementari d' igiene pratica.

di cultura medica a Varese. Si svolgerà dal 3 al 17 set tembre, so llo J 'egid ét, come al solito, d ell 'Isti lulo l11terun iver si Lario 11 aliano e del suo presidente, se11. Ge1Llile. Sarai\no trattati i seguenti temi: Endocri uop ntie; Affezioni r e un1alich e. Le lezioni saranno im parlilc da illu tri d ocenti delle Univcr ilà i l.aliar1 C'. Le e ercilazioni pratiche saranno tenl1tc pres o l'Osped ale di Varee dal direttore del cor so, prof. Luigi Ponlicaccia, al quale posson o richied er si 'chiarimen li.

Un corso di puericolt ura a Var ese. La Federazione provinciale dell 'Opera 11azio11ule pro teL1one Ma ternità ed Infanzia di Varese, d 'accordo col locale Fascio femminile , h a labilito t111 cor so di puericoltura per le Giovani fa ciste. Il cor so avrà inizio col 1° marzo prossimo. Le lezioni, ·una alla settimana , avranno luogo u el salo11e <lei Fasci fernmi nil i in via Sacco 10; le esercì Lazioni })ratich e i [aranno presso i co11su l lori i11fanl ili d el Fascio fcmrninile e d ella Mulua a11i lttria . ono in progran1ma anche visite al prc\ e nlorio « Principe sa cl i Pj emonte » di Cantello ecl agli Asili infantili della città. Alle lezioni ed alle e ercitnzioni pra tich e presiederà la segre taria (lel Fa~io femminile ~cl in assenza u a l a signor n Ca ro I i na Galvag ni Pi cci nPll i .

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fl Governatore. di Ron1a J1n (leliùcralo l 'islill1zione d i una Cen Lral~ dcl la Lle per il consumo entro la circoscrizion e t er r itoriale del Governatorato, n.ei termini ch e verrnn•n o s tabilili d all 'Ufficio d 'ig ie ne e sanità. (Come Cen Lrole funzion erà lo Stabilimen to sito in via Principe di Piemonte 275). • • [.; ~ la lo costitui lo un consorzio fra i com u11i di Mo11za, Sesto S. Giova11ni e Lisson a per l ' ulenza della Centrale del laltc di fo11za. Con clecreto del Prefetto di l\filano il Co11sor zio è ricon osciuto come En le morale per il servizio di raccolla e dis tribuziorte d el latte paste urizzato alla popolazione dei tre Comuni d el Con sor zio. Questo è il primo d el ge11e istituito in Italia. •

Mostra dei velivoli snnitari a Parigi. Co1ne ne demmo già n otizia, n el salone dell'Aeronatttica a Parigi venn ero esposti alcuni ti'pi di vcl i voli adatti al trasporto d 'infermi . Questi velivoli n on erano in g r an nu1nero, n1a richi amarono u g ualmente l 'a llen zionc dei visita tori e dei tecnici . Segn aliamo: il m onoplan o Bloch 1 tullo m etallico, ada tto per servizi in colonia ; il biplano Han rjcot , metallico , co:n ali a riYestime11to di tela :


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« I L POLI CLn~ tCO »

il mo11opla110 Blériot-Guilleim, i11 leg·no, co n cabi~.a sanit1aria spaziosa al centro ; il mo,n oplano da turismo Berhard, trasformabile in velivolo sanitario, totalffi:ente metallico, con motore da 120 cv., cap ace dt trasportare tre passeggeri, oltre il pilota e con velocità n1assima di 19'5 k111. Sono poi dia co1~siderare gl 'idrovolanti per parecchi feriti e l a Lin1ousine sanitaria Potez 29, b iplano per due · feriti ed un infer111icre, disposti in cabine sÒvrapposte; esso co11tiene anche u11 armadio per medicamenti. Il g·rande biplano O. 21 proviene d.agli apparecchi da trasporto , pulJblici, tipo Golden-Ray· in servjzio sa·nitario porta una cabina con due' lettighe ·sovrap1)oste e un sedile per ir1fer1niere, mentre dietro la carli11ga pel pilota una seconda cabina è capace di otto lettighe· sovrapposte a due a due, ai l ati della ft1 soliera; può r aggi u~gere 120 km. 1

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Per l'ese1·cizio della medicina in Francia. I giornali recano cl1e il Senato fra11cese 11a ap-

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provato, nel testo cl1e era st ato inodificato dalla Camera, una proposta rlì legge relativa all 1esercizio della medicina in Francia. In base ad essa i ~edici e i chirurghi-dentisti non possono esercitare in Francia se non sono cittadini francesi e non l)Ossiedono il djploma di Stato francese di dottore in medicina. · Tuttavia i paesi stranieri dove i medici francesi sono autorizzati ad esercitare ] a 1nedici11a potranno domandare al Governo francese delle autorizzazioni diplomatiche che dispensino, 'in alcuni casi, dalla nazionalità france-se. Un p,,reggio dovrà essere stabilito tra il numero di tali medici stranieri che esercitano in. Francia e quello dei n1edjci francesi ch e esercitano ir1 altri paesi.

Nella stampa sanitaria. Ha ini~iato l a pubblicazio11e la cc Revue médicosociale de 1'enfance ))' a periodicità bimestrale, destinata a far conoscere il ineccanismo delle opere assistenziali, i loro bisogni, le loro finalità, la loro coordinazione; co11tiene studi; documenti e informazioni; è édita. dalla libreria ~1asson & C. ie (boulevard Saint-Ger111ain 120, Paris Vie) ; l 'abbo· ria.m ento i1n,p orta fr . 30 i)er la Francia e 40· per 1'Estero. Un cordiale benvenuto. '

Commemorazione di Baldo Rossi.

Nel prirr10 anniversario della morte del compianto prof . sen. Bald.o Rossi, il 20 aprile prossimo, verrà scoperta una lapide 11ella Clinica chirurgica d a Jui fondata e verrà istituita una borsa di studio p~r il perfezionamento in chirurgia. Le adesioni e le offerte vanno inclirizzate al segretario dell'apposito Comitato, con1m. rag. Umberto Pozzo, direttore della Segreteria della R. Uniwsità, corso Roma 10, ~1il ano.

Per una vittima della scienza nel Giappone. · Il prof. Saibe, dell 'Università di Niigata, nel Giappone, era m0rto l 1an110 scorso di febbre esante1natica. da zecche, t sutsugam11shi, contratta nello studiare la 1nalattia. Siccome egli aveva compiuto solo 15 anni di servizio, alla famiglia, che è rimasta quasi nel! 'indigenza, ·non spetta la pensione; ma il Governo, i11 seguito ad un appello della

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X,L,

~Ul\I.

9)

professione Ill:edica, 11a stabililo di. a.cco~dare alla fa·m i·g·lia ur~a sovvenzio11e pari a quella assegnaliL ai militari <.'he muoiono p~r causa di serviz.io.

Premio Carnegie a un medico. stata consegnata, pel tramite del Podestà, una 1nedaglia con un diploma di bene~erenza civile da parte della Fondazione Carneg·ie al dott. Vince11zo Ar1gelillo, di Gioia d.el Colle, per un atto di valore da lui compiuto nell 1,agosto 1930. È

Omaggio a due medici in Egitto.

Il 2 ge11naio e'bbe luogo ad Alessa11dria d 4 Egit:to una cerimonia, pr~~icduta dal barone F. de Ménasce, in presenza di n L1merose personalità cittadine. La comunità israelita, volendo testi1no11iare la propria gratitudine ai dottori Latis Bey e Borg·J}i, i quali per molti anni prestarono la loro preziosa opera ~ell 'antico Ospedale cc Moharrerh Bey » ~ ha avuto la delicata attenzione di nominarli, durar1te questa cerimor1ja, rispettivamente chirurgo oapo on,orario e medico capo onorario· del nuov0 Ospedale Israelita tc Sporting >>. ....\1 tempo stesso,. il Consiglio comunale ha offerto al dott. Latis Bey la can1pana ·c he per 38 anni ha annunziato il sucr arriv1J ai lt1alati dell antico ospedale cc. Moharrem Bey >>; e al dott. Borghi una targa d'argento. Ven11erq tenuti disco.rsi dall'avv. Ticche, da Sua Eminenza Dnvifl Prato· ~ dai due festeggiati , 1

Chirurgo assolto. Il Tribunale d~lla Senna (1 a Camera) ha pronunziato sentenza di assoluzione D:ei riguardi del dott. Bazy, che aveva prestato le. sue ·cure· nel1'0spedale Laboisière di Parigi ad' un infortunato,. il quale, cad~ndo, si era lussato un dito; il chirurgo co·n tinuò poi le c:t.1re, con tentativi di riduzione e con un interve11to· cruento; ma' il dito divenne anchilosato. Il paziente, ce.r to Paul Del arue, chiedeva 200.000 franchi di danni-interes-si~ il Tribunale · 10 ha condannato alle spese.

Sanitari condannati in Spagna. In seguito alla n1orte di 14 bambini dopo applicàzioni di tallio per la cu:a della tigna, si è svolto irt Spagna_un processo contro i sanitari reSl>Ofl:Sa~ili . Il ~ribunale ha :ondann~to un. me(lico direttore ·di Sc;tla a 2 anni, 4 mesi e 1 giorno di prigione, alla sospensione del titolo di mMi~o e dei dirj I ti elettorali; inoltre ha condannato 'J.l ineclico assistente della Sala, il farmacista che spedì Ja ricetta e 1'i.n ferrnieta a 500 pesete di ammenda ciascuno; tutti sol.i dariamente alle ·spese. ' 1

Revisione della sentenz11 di condanna a morte di un medico in Germania. I giornali hanno recato am'pie notizie sulla immi11ente revisione di un processo che aveva portato a far condannare a morte .un ~edico, dott. Richter, sotto l 'accusa di, ayer avvelenato, mediante un 'iniezione di strofantina, la propria amante, sig.ra Martens, gelosis~jrna, _c9oain0mane e da cui egli era perseguitato al punto ch e si era v·i sto costretto a trasferirsi da Bonn a Brigen dove però ,ienne immediatamente raggiunto dalla implacabile paranoica. :È emerso ora che la ~Iartens, poc<> dopo l 'iniezion.e praticatale dal Ric~ter ~er so~~­ r erla da un· attacco isterico con s1ntom1 card1ac1,. 1

.. •


[ANNO XL,

NUl\l.

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361

SEZI ONE Pl\ATl C.\

ne ricevette altre due in ospedale e che allre a11rora 11e aveva ricevuto prima; si è riconosciuto inoltre che la strofa1\lirla, dosata n el c adavere, era in suf · ficiente a provocare la morte; i sintomi non erano quelli di «vvelenamento da strofantina. Il dott. Richter e il suo legale, Mannhein1er , un reputali simo p enal ista , han110 domandato al minis tro Guardasigilli di oltoporsi alla s tessa iniezion e di strofantina, allo scopo <.li n1ostrar11e I 'assoluta i11nocuità.

I Limitazioni al diritto di critica. Il gi t1dice concili atore d i una cittadina francese (Sainte-Mère-Eglise, dipar li1nen lo della Manica) ha condannato un agcn le r egionale d 'a ssicurazioni, i1 qt1ale aveva me so in cattiva luce l 'op era di un medico, chiamalo a soccorrere un infortunato ; l a sentenza dichiara che l 'agente d 'assicurazione aveva oltrepassato il diritto c:!i critica e si era i pirata a sentimenti di malevoJenza. Zelo fl cale. Un r adiologo di Besançon (Francia), invalidalo dal l u11go u so dei ragg i e ch e da an ni non esercita professionalmente, ha ricevuto un 'inlimazio11e di pagame11to da11·age11te delle tasse, al quale ha risposto inviandogli un pacchetto raccomandato contenen te un d i lo che gli era stato amputato pochi giorni prima. Il funzionario ha deci o di sporgere querela contro il medico, per oltraggio; ina pare che Ja querela non avrà seguilo.

Incendio in una Clinica di Cleveland. Un grave incendio ha completamente distrut lo la C1i11ica psi<'hiatrica di Cleveland. !\1alg r ado g li sforzi eroici del personale di assistenza e di ser -

vizio, i1ove ricoverati in preù a a scene s trazianti di lcrror e sono periti nelle fi an1me. Il dire ttore dell 'I · tituto sospetta ch e ] 'in cendio sia doloso, atlribuendol0 a Yendetln da parte di un vicino agricoltore. È stat a attivata un 'inchiest a.

Delizie della natura. Ha ch iu so la sua triste esis tenza a Vie1111a, i11 c là cli 80 anni, un sogge tto complolamente amelico; era nato i~ Russia e p er in lere8san1enlo dell? zar Alessandro a~eva appreso a scrivere, ten endo la p enna t r a la g u anci a e I.a spalla destra, di ID:Od o ch e trovò da impiegar si, p er un lungo periodo, pres o un notaio, quale scrivano; p oi aveva preferi lo \li produr si nei t eatri di varietà.

Narcosi elet t rica. 1

L 'ing. Alversleberl 11a J'arl ato, 11ell aula magna del Politecnico d i Berlino , i11 c110 all 'Associazione ele llrotecnica, sL1ll 'azione narco tizzante della corrente elettrica, quando attraversa il cervello. L 'effcLLo potrà ricevere applicazioni terapeutiche; intan to può valere per lo storclj1nento degli animali pri1na della 1nattazione; a tale scopo bastano corr enti alte rnate con pp len zialc di soli 70 volta: in 12 " ~sse sono i11 grado di s tordire qualsiasi ani1nalr, anche di mole. 1\.ll'o.v v. Giovanni Selvaggi, cl1e ci onoria1no di ave re nos tro compagno di lavo ro , a l 'espressione d ell a nostra com1nossa solidarietà 11el dolore, p er la pcrclita della adorata madre. • •

· Indice alfabetico per materie. 1\11afila ssi alin1entare: tra i l a Jl1 . co1l olio di paraffina . . . . . . . . . . . . . . Pag. 35H r se1tobenzoli : acc identi precoci e tardivi da . . . . . . . . . . . . · · )) 346 "'" u r e . . . . . . . . . . . . . . . )) 352 Asma,. r_ Aspirina: ÌJ)erse11sibiJità aJl ' . . . . )) 354. Bacillo di Koch : 111 igrazio11e transpla )) 34..J cen tare . . . . . . · · · · · · · · · · Bibliografi;i . . . . . . . . . . . . . . . )) 34~~ Cis ti da "cbinococco del fegat o rollasi attraver so lo stoméJro . . )) 345 Clima: studio medi co . . . . . . . . )) 346 Coronariti g iova11ili . . . . . . . . . . )) 350 )) 35) Cuore: effetti di aneuri mi artero-Yenosi Cuore : soffi fun zion ali . . . . . . . . . )) :351 Dermalitis 11odul aris necroticans degli )) 34,) arti . . . . . . . . . . . . . . . . . . Discondroplasja . . . . . . . . . . . . . )) 345 Enterorragie negli strozz~menti erniari » 34G Epilessi a : meccanismo dell 'accesso .. )) 344 Ernia ep igastrica : patogenesi . . . . . . )) 348 « Febbre esantematica »: inoculazi one agli animal i di 1aborat. ed all' u omo . )) 334 Fegato: funzion alità; aminoaciduria provo-<'~ ta . . . . . . . . . . . . . . . . . )) 339 Fegato : importanza sul ricambio m ateriale della colesterina . . ._ . . . . . . )) 340 •

Inflt1en za : epidemi a Pag. 34f> Influen za nel l attante )) 349 l per lesi : cal cemia . . • )) 350 Jper lonia sanguig11a : co t1se • • )) 350 1\ilal nria: pressione arteriosa . . . )) 350 Malaria: ricerche su ll a filtrabili là e.lei parassili . . . . . . . . . . . . . . . . )) 354 rvialatlie p aralifose: clinica . . . . . . . )) 335 l\ledicina: l a crisi della - n el quadro g enerale della coltura contemporanea . )) 323 ~Iidollo pinale: comm ozior1c . . )) 341 !orbo di Chauffard-Still . . . . )) 330 Orticarie : cura jnsuli11ica . . . )) 352 • Ospedali e case pri uate di cura )) 355 Pancreas : tumori : diagn osi . . )) 346 l)l acenta acer e ta: riassorbim e11lo o nulodigestione ? . . . . . . . )) 347 Pressione arteriosa media . . . . . . . . )) 350· Se rvizi igienico-sanitari . . . . . . . . . )) 355 Sistema n ervoso: interventi siu lon1a Lici, in partico1are per combatter e il dolore )) 342 Tetano: azione di uno shor.k anafiJaLlico )) 352 Tonsille : funzione e ablnzione . . . )) 345 )) 346 lero bicorne e didelfo : inter ven ti Vasi sanguigni: ricer cl1e biolog·iche . . )) 344 • •

Dir"itti di proprietà ri servati. -

N on è consentita la nstatnpa ài lavori pubblicati nel Policlinico se non in seguito ad autoritzatione scritta dalla redazione. E vietata la pubblicazione di sunti di essi sen.ta citarne la fonte.

C.

FRUGONI,

A. Pozzi, Resp.

Red . c apo. Roma - Stab. Tipo-Lit. Ar1nani di M. Courr ier.


3G2

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JL

POLTCLll"flCO »

[ANNO XL, NuM. g

Ricordiamo le interessanti pubblicazioni:

LA

TUBERCOLOSI

LEZIONI E CONFERENZE D.E'.L 1° CORSO DI TISIOLOGI.A. ten11te sollo gli auspici della Direzione Generale di Sanità Militare nel Sanaforio Militare di Anzio, dai proff.: G. MEMMo; E . MARAGLIANo; V. AscoLr; R. ALESSANJ)BI; A. D10N1s1; E. MonEtJ.r~ A. Busi; D. DE CARLI; S. I~1cc1; R. C1AunI; A. GERMINO; F. BoccHETII. Raccolte e coordinate dal Cap. Med. F. BOCCHETTI. Prefazione del Prof. Sen. E. MARAGLIANO. Queslu corso di tisiologia è il più importante di quanti finora ne sono stati fatti in Italia perchè v i hanno contribuito i maeslri fra i più insigni delle varie Universit.à del Regno. In esso l'arduo l ema della lubercolosi nei suoi vari proble1ni patogenetico, irnmunitario, clinico, biologico, terapeutico, radiologico, profilattico, sociale e militare è stato ampiamente trattato con vasta dottrina e sopratutto col pratico intendimento di mettere gli allievi in condizione di poter dirigere un reparto di accertamento diagnostico, un dispensario e di cura r e la tubercolosi. Qr1esto volu1ne che vien~ alla luce tn un momento di grande attualità per la lotta contro la tubercolosi indetta dal Governo Nazionale sarà di grande utilità p~r tu~ti quei medici che saranno le future maestranze della lotta stessa.

Volume di pagg. xvI-344, nitidamente stampato, con impressa, sulla copertina, la fotografia di S. E. il Capo del Governo, Benito Mussolini, fra i ricoverati del Sanatorio Militare. Prezzo L. 60, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonali sole L. 5 2 in porto franco.

Prof. ATTILIO OMODEI-ZORINI

A1uTo

NELL' l sTITmo

E DBLLB

(( B . MussoL1N1 » , CL1N1cA oELLA TueERcoLOs1 MAL.\ITIE DBLL' APPARATO RESPIRATORIO

LE MODALITÀ DI ORIGINE DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE S01\1MARIO. - PnEFAZIONE. - CAP. I. In1portanza dei vari ceppi di bacilli per la tubercolosi polmonaTe umana Virus granulare (Mircoli-Much). Virus tub. filtrabile e suo valore patogenetico. Trasmissione transplacentare e tubercolosi congenita da u. v. - CAP. Il. Vie e porte di ~ntrata della tubercolosi p-0lmoriare primaria. Iniezione bacillare congenita: sua frequenza e modalità. Infezione post-natale. Sorgenti e condizioni di contagio. Yia inalatoria. Via aero-linfatica. Via digerente-linfatica. Latenza del bacillo di Koch. Vie di secondaria importanza (tonsille, congiu o ti va, orecchio medio, cute, organi genitali). - CAP. III. Sul valore del << terreno» per l'origine della tubercolosi primaria. Eredodistrofia e predisposizione. Eredo-immunità. Fattori condizionali. - CAP. IV. Risposta del polmone alla infezione primaria (prime manifestazioni cliniche, morfologiche e immunitarie). Volume di pagine 92. Prezzo L. 1 2, più le spese postali di spedizione. Per i nosLri abbonati sole L. 10,25 in porto franco.

Prof. CARLO GAMNA

D1RETT0RE oBLu

R.

CLlNlCA

MEDICA 0Eu'UN1VERsITÀ 01 s1ENA

lE MODALITÀ DI ORlfilNE E DI EVOLUZIONE CLINICA DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE SOMMAllIO. - I . FoRI\m DI SVILUPPO DELLA TUBERCOLosr POLMONARE NEIJ.'1NFEzroN1~ PRIJ\IIARTA. II. LE PRI~IE LESION1 POLMON.\IU POST-PRTI\{ARIE. Reinfezione e superinfezione dal punto di vista clinico. Ili. LE MANIFESTAZIONI CLINICHE POST-PRIMARIE. Modalità della loro evoluzione: A ) Tubercolosi apicale. cronica circoscritta; B) Forme croniche circoscritte non apicali; C) Infiltrati polmonari tisloge~i (infiltrato precoce di Assmann e Redeker) : Clinica degli inflitrati tisiogeni; Fasi ulteriori di sviluppo; Origine e significato patologico; Significato clinico; D ) _l\.ltre modalità di evoluzio·n e cronica progressiva. - IV. IL DECORSO A FASI DELLA TUBE.ROOLOSI POL1\10NAL\E CRONICA. Modalità della diffusione intrapolmonare e sua distribuzione. Genesi della tisi. - V. FORME ILARI E PARAILARI. - V. FORME EMATOGENE ACUTE E CRONICHE. - VII. L~ PRINCJP~LI FIGURE NOSOLOGTCHE NELL'EVOLUZIONE DELL,i\ TUBERCOLOSI POL?.10NARE. - VIII. I PROCESSI PLEURICI NEL CORSO DET.T.A TURERCOLOSI POLMONARE. ----;: IX. MODALITÀ E FORME CLINICHE DI GUARIGlONE DELLA TUBERCOLOSI POLMONARE. - X. CoNDIZIONI E FATTOIU CHE INFLUENZ~NO L 'EVOLUZIONE DE.LLA TUB"ERCOLOSI POLMONARE. Volume di pagine 164. Prezzo L. 2 O, più 1e spese po~ lali rli spedizione. P~r i nostri abbonati sole L. 1 7, 5 O in porto franco. .

Dott. VIRGINIO DE BERNARDINIS

T.

CoL. MED1co, PRESso LA D1REz10NE GENERALE 01

s~rrA

M•LITARE

RAPPORTI FRA MALARIA E TUBERCOLOSI INDIC:E: Prem~ssa. - CAP. I. C-0r.sensi e dissensi sul vario in lerferire delle due infezioni. - CAP. li. I dati statistici nelle popolazioni e negli eserciti. - CAP. III. Sja-niiicative interferenze fra la malaria, la tubercolosi ed .altre malattie. - CAP. IV. Le ricerche finora eseguite nella coincjdenza o nei rapporti delle due infezioni. - CAF. V. Nostre rjcerche sui rapporti fra i dissesti ematologici e umorali indotti dalla malaria e dalla tubercolosi. - CAP. VI. La nostra casistica e i rapporti fra malaria e tubercolosi n ella merlicina legale militare. - CAP. VII. Alcuni punti d'incidenza dei due morbi. La malariot erapia nella tubercolosi polmonare. - Riepilogo e conclusioni. - Bibliografia. Volu1ne <li p agine 144. Prezzo L. 1 8, più le spese postali di spedjzione. Per i nostri abbonati sole L . 1 5, 5 O in porto franco. Per ottenere quanto sopra inviare Vaglia all ' Editore LUICI POZZI, Via Sistina, 14 • ROMA.


ANNO XL

Roma, 6 Marzo 1933 ·XI

'' fondato nel 1893 dai professori:

GUIDO BACCELLI

Num. 10

''

FRANCESCO DURANTE

SgzIONE PRATICA.

REDATTORE CAPO : PROF. CESARE FRUGONI Clinico M edico di Roma

SOMMARIO. •

Lavori originali : A . Oim inata:

Sulla terapia ohirurg'<'a dell 'ittero gr ave intraepatico (epatogeno). A prop osito .. dell'ittero l etale err emotion e di E. Marchiafava >>. Osservazioni cliniche : M. Bot.taliga: Parotite epidemica ad jnizio meningitico. Appareoohi e s ~ rumenti nuovi : A. Quattrocchi: Di uno strumento per l 'estrazione dei corpi estranei dall'esofago : l 'unoino di Oarletti. S unti e r assegne : SANGUE E ORGANI El\10POIETIC1 : B. e w. Waiss,va n gt: L'anemia semplice a.cloridrica. - S. Morris, L. Sohiff, J . Foulger, L. Ricb e E. Scherm a n : ~l"tll 'az ione emopoietica del succo gastrico concentrato <.l\dctisin) nell'ane1nia perniciosa. - R . Leriohe e R . Fontainl"': ni tuihi tro:fic1 e necrotici singolari delle dita come primi segni di una l eucemia . - C. Gruber, O. Apselbaoh, R . Le Ma ster : U na rara malattia del midollv l)S~ eo . (Osteomielodisplasia). H. Kunz e M. Zacberl: Il contenuto in ferro . della m il za, dopo trasfusione di sangue. - P . Emile-Weil e R. Gregoire : Splen omegalia e splenectomia. - REN1 E VIE U RI NARI E: H. L. Morris, L J. L a n glois e J. F . Brunton: Dolori di schien a da affezioni urologiche. Dean e PaC'k: Ade.nosarcoma embrionale del rene. G. Vincent: LP. lesioni dell'uretere pel vico prodotte dt1r(t;lltt interventi gin ecologici. Ca1·li: L'ernia dell 'uretere. - G. Unner e H. '. Everett: Fistola uretero -peritoneale con ascite urinaria. - E. Dawis: Le

grandi ematu1·ie second arie a lla prostatectomia, t rattate con l a f olgorazione endoscopica. L'a ttual ità medina : Kiihnau e Stepp: Vitamine e ormoni. Notiz i a bibliografica . - Cenni bibliografici. Di vagazioni : <f La storia di San Michele lJ . Accademie, Società Medi che, C o n gr e s~ i : Real e Accade1nia di Meùicina di '110-rino. - Società Lombarda di

Ohirurgia. - Società ~1 edico-Chirnrgica Bergamasca. - , 'ocietà Mt!dico-Ohiru1·gica Tt·evisana. AJ)punti pe r il medico pratico : O ASISTICA E TERAPIA: Le em orragie genitali posteli.materiohe da causa n on maligna. - H ydrops tubae profluens simulante travaglio di parto a.bortivo in presunta gravida. - Artrite del 11ube in puerperio. - L'llifezione gonoooocica mat erna nei su oi r apporti con l o sviluppo della prole. - La diagn osi cli gravidanza extra.uterina. - L 'orm onizzazione sessuale del1a donna in alcuni casi di otopatia. SEMEIOl'I CA: Valore diagnostico del chimismo gat r ico. - 1v1EDICI NA sc1ENTl:FlCA: L e a lterazioni dei tessuti nelle malattie da virus. - VARI A. Ne lla vi ta professionale J.\it.En1crNA soo1ALE: G. La Cava: Cardiopatie e previdenze sociali. - Servizi igienioosani tari. - Oronaca del moYimento professionale. Concor si. - Nomine. pro1nozioni ed onor.ifìcenze. Notizie diverse, Ra sseg na della stampa medfoa. Ind i ce alfabetioo per materi e.

I

LAVORI ORIGINALI.

eseguì l 'ectonìia della cistifellea, fondarono la chirurgia delle vie biliari su basi tanto solide cl1e tu.tt'oggi fanno testo quelle stesse norme di retti ve, quella stessa tecnica. Ma, sviluppandosi - nel modo con1e real n1ente si è sviluppato - l 'inclirizrio biologico nelle chirurgich e discipline e vista la chirur· gia n on più nella sua azione demolitrice, m a r1ella sua azione rivolta a correg·g·ere od equilibrare difetti fu11zionali e vista pure n elle sue possibilità di esplorare - più profonda1nente che non le altre discipline - la fisiologia patologica degli organi ed apparati: la chirurg-ia non poteva restare ancora estranea alla terapi1 dell 'ittero grave epatogeno . Sono di questi ultirni anni gli interventi chiru1~gici in questa gr.ave forma morbosa, i quali hannci effettiva111·ente ragg·iunLo risultati talora straordinari, da m eritare la massima .atten zione e la più larga obbiettiva discu ssione non solo dai chirurghi, ma anch e e sopratutto d.~gli internisti. In gen ere i tr.a tta ·di malati in cui accanto al sintomo fo11d.a mentale dell 'itt ero grave, presc11tano elevazioni termiche più o meno accen-, 1

]) J\ r IO~E CmRURGI CA DELL 0SPE D1\ LE Ur-.rBERTO 1

I

DEL C IRCOLO DI M ONZA

diretta cla l Prof. A.

C rMINATA..

Sulla terapia chi 1~n I·g i ca dell'ittero gr ave int 1~ae pati co (epatogeno ). A. proposito '' dell'Ittero letale ex em ot loae di E. M ARCHIAF&VA , ,. (Policlinico - Sez. Pratica, 1931).

Prof.

ANTONINO

CrMINATA, chirurgo primario.

_\rgomen to discusso, controverso, certamente complesso, quello dell'Ittero grave epatogeno, fino a qualche anno fa dibattuto solo nei campi della patologia e della mie dicina interna . La Chirurgia ne rimaneva· estranea, esse,n do la sua sfera d 'azione contenuta nelle vie biliari extraepaliche, doVie ,effettivamente raccolse risultati sorprendenti, in virtù della grande opera costruita 'e lasci.a ta ci da quei chirur ghi - in prima linea il Kehr - i quali, sviluppando la via tracciata da Langenbuch , ch e per prin10 1

,>


364

lANNO XL,

cc 1L POLlCLI NI CO ))

tuate, qual che volta accon11JagnaLe a brivido di freddo, con un'associazione di coliche epatiche tipiche , dolore alla regione epatica, feci scolorate o addirittura acoliche (su questo dato richiamo in modo speciale l 'attenzione per l 'im1p ortanza che assume in tutto il capitolo ch e stiamo a trattare) fegato di volume au· n1entato o diminuito. Nella forma più avar1zata, poi, dominano i sintomi dell'insufficienza epatica manifestantesi in tutta la scala della sua gravità. Data questa sintomatologia è agevole immaginar.e qua·n to difficile riesca - nonostante tutti i sussidi diagnostici della clinica moderna - stabilire se si tratti - escluso per i noti sintomi clinici l'ittero emolitico di ostruzione meccanica delle vie biliari extra epatiche, o di una malattiia del i)arenchima epatico. Per v·ero dire a quest~~ incertezza diagnostica si devei l 'inizio della chi1llrg'ia dell'Ittero epatogeno. È :stato l 'Umber - uno dei più noti studiosi ·d ell 'a trofia g ialla ·del fiegato - che, avendo f.a tto operare con òiagnosi di calcolosi del coledo.c o dei n1alati ch ei pDi all'atto operativo preseritarono il reperto di una atrofiia giallo-acuta del ~egato -e avendone osservato un ra1)iclo mig liora m ento , con sigliò in questa malattia I 'intervento operativo onde creare, a suo dire, condizioni favorevoli di g uarigione. Veduemo fra poco in ch·e cosa consiste quest'intervento e oer ch er emo di spieg.a rne il rr1eccanisn-io di azionei. Per l 'analisi del quale trarrem o profitto d,al r ecente scritto di E. Marchi1afava, ._, ull 'ittero letale ex eJnotiorie, da lla cui meditazione sorse 1'occasione di scrivere queste pagine. Ma prima torna i.1tile richian1are qualche pu·n to cl1e riguarda il substrato .anatomo-pato1ogico, su c1il ,si svolge la sindro·m e d ell 'ittero g rave ep atogeno, n el senso largo della parola che racchiude anch e quella forma n1orb-0sa tanto grave qua11to oscura cl1e è l 'atrofia giallo-.a•c uta d el fegato. Anzi t11tto occorre dire ch e l 'ai1tica teoria di \ Tircl1ow . dell 'ittero catarrale - che per lunghi ,a nni 11a ·dominatò in clinica e che tuttora g·ode largo cr edito fra i r11edici pratici - inteso come infiamm.azione ,a scendente catarrale delle vie biliari, di probabile orig ine gastroduodenale , con ostruzione, a causa dei prodotti infiammatori, dell.a papilla di Vater, o delle vie biliaTi extra epatich e, 11a perduto molto terreno da qua ndo l,a fin e inda gine n10· d erna 11a a ttribuito al parencl1ima epatico la causa dell 'ittero cosidetto catarrale (Rossle, D ,.:i\.mato' Er>1)i11 rrer, V. Bergn1ann , Krehl). La ciando qui d.a parte la questione dell'orig111e del pigmento biliare - se cioè è pro-

NUl.\{.

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dotto dalla cellula epatica, secondo la teoria epatocellulare, ovvero se è prodotto in altri elementi e in altra sede e la cellula epatica avrebbe soltanto la funzione di eli1ninarlo, secondo la teoria ana·epatocellula:re - possiamo ritenere che l'ittero epatogeno sia dovt1to ad una turbata funzione cellulare e sia dovuto altresl alla formazion e di speciali trombi nei capillari biliari. Questi trombi, secondo aJcuni Autori, non sono altro che bile ristagnante, secondo altri sono formati da sostanza ialina imbevuta di bile; e perciò, a som•i glianza dei cilindri ialini del rene, sarebbero l'espressione di una alterazione della cellula epatica. Nella descrizione dei reperti anatomo-patologici di Marchiafava, a proposito dei suoi casi di ittero letale, si trova appunto ammessa sia l 'abnorne funzione della celluJ.a epatica nel senso dell,a· cosidetta parapedesi della bile, sia la formazione di trombi biliari. Con ciò non si esclude la possibilità che I 'infiammazione delle vie biliari (colangite) provocando ostruzione meccanica sia causa di ittero, ma in questi casi ci. si chiede se alla colangite non si accompagni pure una 1a·b norme funzione delle cellule epatiche. Un siffatto quesito ci riporta ad un fondamentale capitai<> della patologia epatica·, quello dei rapporti fi siopatologici fra parenchima epiteliale e parenchima mesenchimale. Si è indagato, specialmente in questi ultimi anni, sulla sede in cui agiscono, in primo tempo almeno, i fattori etiologici delle varie malattie del fegato, se cioè colpiscono di più la parte mesenchimale, d.ando luogo alle cosidette epatiti, ovvero la parte epiteliare, provocando ad analogi.a di quanto si è ormai d 'a·c cordo per le nefrosi del rene ----. una epatosi~ In questo vasto e complesso studio, la patologia sperimentale e sopl,'atutto l'anatomia patologica, hanno portato una grande quan· tità di conoscenze nuove e hanno ribadito concetti già antichi; gli uni e le altre non è possi])ile accennAre nel breve spazio di questa nota. Dirò soltanto che Rossle, l 'anatomo-p atologo che ha così profondam·ente ludiato la patologia epatica, afferma essere I 'epatosi soltanto . . accompagnantesi. o un ' espressione a·naton11ca n on all'epatite. E se ciò viene suggerito dall 'an.atomia patologica , per quanto riguarda la clinica possiamo dire ugua lmente. che a letto dell 'ammalato la distjnzione tr.a. epatite ed epatosi è appena possibile. Per la clinica si adatta meg /io il concetto unitario biologico , che racchiude i due parenchimi in un vincolo tale cli e dall'armonica funzione di ciascuno d~ essi deriva la nor1


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SEZJO.NE PRATlC.\

male funzione dell1organo e aftresì il conicetto u.7iitoJ·io ri o~ologico che l'alterazione dell'uno dei due parerichimi i11ijluenzi l'attività funziortale dell'altro. Secondo questo orc,lin.e di idee, il concetto di Qpatopatia risponde meglio alle esigenze cli1iiche. Diciamo di più. A questa con cezione clinica dà il uo .autorevole consenso il Marchiafava con parole (vedi scritto sopracitato) che suo11.ano vii.torio a conqui sta del! 'indirizzo biologico nelle nostre discipline, nel senso concepito da Morgagni prima, da Vircho' dopo (1). Egli commentando il reperto isto -pa lologico dei suoi casi di ittero letal e exe1notione dice: «... ciò dimostra con1e la de11ominazione clinica di it-

tero malig110 sia preferibile a quella anaitom10patologica di atrofia giallo acuta del fegato, la quale può mancare, pure e istendo l 'alterazione necrotica diffusa, e inoltre perchè si aggiungono alterazioni regre sive di altri organi, talora più gravi, la cui fisiologia patologica do· n1ina la form.a. clinica come nel secondo caso dove alla necrosi non diffusa, n1a dissen1inata del fegato, si aggiungeva una gravis 'i ma alterazion e dei reni preva lentemente degener.ativa ».

Ittero grave, dunque, ittero maligno, intra,?patico o epatogeno che qir si voglia, che espriun'alterazione del fegato , (inteso questo nel suo complesso mesenchimale ed epiteli ale) causato da agenti etiologici vari, che pe1 engono per via della vena porta o per via del! 'arteria epa tica o per via dei dotti biliari, o qualora si accelti la possibilità di una eml10lia retrograda - per via della vena cava. E fra gli agenti etiologici si aggiungano pure gJ i stimoli nervosi abnonni, promossi da violenlr emozioni dell'animo, come nell ittero letale (>X emotione. Questi .agenti hanno per effetto di a lterare le più imporLanti fun zioni della cellula epati -

111ia

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(l J A proposito di questo capi lolo della J)alologia

epatica n el quale Marchiafava, da gran maestro, indaga le 5indro1ni cli11ich e co11 pe11 iero di biologo e di patologo, egli ci addi La ~1orgag11i 1 che soleva risalire daLl 'anatomia patologica degli organ i alle pertt1r!Hlzioni funzionali e alla spiegazione dei sintomi e con animo accorato dice: « Se, come bo detto altrove, nella via 1u111ino a aperta da Morgagni, il grande riformatore della medicina coim e lo cltian"\ò R. Virchow, fo ssero entrali in Italia tulti quei medici ch e, sul finire del secOl~o xv111 e nel1a prima metà del secolo xrx vissero preclari per ingegno e per operosità, nella convinzione ·he fosse la sola rivelatrice di verilà e condu ce11 le al progresso reale della medicina, mollo proballiln1ente l ,Italia avrebbe continuato a tenere il primato con quegli avanzamenti ch e si compivano ii1 al lre nazioni ».

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ca: ricambio dei carboidrati, dei grassi, delle proteine, la funzione di ~ into sicaute, la funzione secretiva biliare, e di indurre le più svariate alterazioni anatomiche, dalla em·p lice reazione infiammatoria dello troma, a ll 'edema a cuto diffuso (ricordiamo che n el feg'1to in luog·o della infiammazione puruleula acuta, quale si osserva in altri tessuti, si vede di freque11te un edema diffuso Lessico che, secondo Roessle può essere con siderato come un 'epatite acuta diffusa), alle alterazioni dei mitocondri, alla deiscenza delle singole cellule, alla pericolangite, alla colangite, .ai trombi biliari, alla degenerazione grassa e infine alla necrosi delle cellule epatiche. Pir. C.r\lt li l\Jaria, a. 35. Nella ana1une i ascenùe11 le : il padre inorto a 42 anni per malattia cerebrale, diagnosticata, pare, come me11ingite; la m adre è vivente e Ll1tt ·oggi, all 'età di 69 an11i , gode ottima salute. Nella anamnesi collalerale : un fratei:lo morto a 18 anni per tifo; altri sette fratelli e or elle so110 viventi e godono lulti buona salute. L'anamnesi personale reraota 11011 denunzia alcuna malattia di s pecial~ importanza nè nella fanciullezza, itè :Qell 1adolescenza. l\1estruò a 15 anni e le mestruazioni si succedettero poi con regolarità. All 'elà di 21 anni andò a n1arito con uo1110 sano ed ebbe subito Ja prima gravidanza , la quale decorse bene sin o al se ttimo inese. In quest'epoca una sera ricevette una caltiva notizia (il marito era stato Jiçenziato dal posto che occupava) per cui r imase fortemente scossa e cadde in un profondo abbattimento morale. Al mattino i famigliari si accorsero che era diventata di colore itterico e dopo qualch e ora sopravvennero le dog'! ie del parto: a sera p arlorl un a bambina che pur contando appe:Qa sette mesi rimase viva e crebbe sana come lo è tutt 'ora. Il colorito itterico persistette per una settimana e poi scomparve. Dopo venti giorni - durante l ,allatta~ento della ban1hina - subì al tra grave emozione che le provocò un singulto ch e ostinatamente persistette per 24 ore. Scomparso questo molesto sintomo si manifes tò un violento dolore all'ipocondrio destro con irracliazione alla spalla destra e al dorso, dolor e diagnosticato dal meclico come colica epatica. 11 dolore i prol11ngò per 8 ore, indi cominciò a diminuire }') er poi cessare del tutto. Non ricord a se durante la colica o dopo sia diventata itterica. egli anni seguenti ebbe lre altre gravidanze, due delle quali condo tt e a t errni11 c cd una interrot tas! spo11taneame11 le al el Lim o i11e e per feto già morto. I due bambini Il.a li a I emine morirono, uno al 5° e l 'altro al 4° me e 11er n1a·~atlia dell 'apparato digerente o polmon are. Durante tutto il periodo di tutte l e gravid xnze l a nostra n1 alrc la

e1·a to1'meritata

da prurito nel co·rpo che cessava so l o a parto esplet<1Jto. E, altro fcntto imp or tant issimo, ver so l ' ultimo mese di ogni gravidanza, <fi11en.tava un p o' itt erica in titlto il corpo C·oniprese le .scl ere oculari; dopo il parlo l 'itlerizia scompa-

riva. I~

veniamo all 'ultin1 a gravidan~a iniziatasi qu attro anni fa, durante la qu: 1le o· tre al prt1rito si


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u JL l)OLI CLlNI CO

111anifestarono colich e epati<;he co11 itt ero di mo(lica intensità, su ccedentisi ad i11tervalli brevi, di t1n ~ese circa. Partorì 1.1na bambina sana. Dopo qualche ora dal parto un ciclone violento infuriò sull 'abitato, schiantando; pian te, abbat tendo case a fac~do molte vittime. Essa provò un grande spavento aggravato da:la circostanza di non poter abbando·n are il letto e meltersi in salvo. Divenne subito di colore itterico e questa volta più intensam·}nte. Dopo tre giorni l 'itterizia cominciò a clecrescere e quindi scomparve. Dopo sei inesi ebbe un'altra colica epatica, a tipici caratteri, l a quale durò tutta una notte, ma senza ittero. Il inedico· curante ch e .aYeva in passato prospettato1 l 'eventualità di un intervento operativo dichiarò essere ormai necessaria l 'operazione e inviò l'ammalata all 'ospeclale. Quivi fu esegulto da a( tro chirurgo una stomia della ci tifellea, furono estratti tre11l a calcolj di piccolissima dimensio ne e ftl posto l.1110 zaffo. Durante le TQedicazioni furono est ratti al tri trenta calcoli e dalla ferita ampliamente drenata, non cessò mai di fluire l a bile. La fistola biliare si chiuse dopo tre mesi. Durante ll1tto <Jlies lo perio,clo non ebbe inai ittero. Dimessa dall 'ospedai:e guarita, rimase per tre anni cir ca senza avvertire nessun disturbo. Un giorno del settembre 1931 subì un 'iole1i.tissimo paterna di animo per una notizia ch e in1provvisamente veniva ad infrangere la pace in fa1niglia. Ne res.tò abbattuta e, per così dire, impietrita. Al giorno dopo insorse dolore al fegato, di lieve intensità e irrequietezza. Le sue sofferenze erano aggravale dal digiuno a cui deliberatamente si sottopose per molli gjorni. No·n si manifestò ittero. Dopo qualche mese, il 28 dicembre, ebbe una tipica coJica epatica (la prima do·p o l 'intervento o.p eratorio) dt1rata quattro ore, noll: nccompagnata n è seguila (la ittero. Ques1o, si presentò dopo qualche settimana accompagnandosi a dolore al fegato e durò solo "tre giorni. L'ammalata riporta la causa di quest'ultima crisi itterica a dispiaceri gravissimi famigliari. Con g:i stessi caratteri e della s tessa durata I 'ittero si presentò ancor a per altre due volte dal gennaio all 'aprile 1932. Nei p-ri111i di aprile l 'itt ero si manifestò p iù forteme nte e andò a poco a poco aume1ttando di inten ilà fino a che, ridotta jn grave stato, ~hiese ricovero n ella n ostra Divisione Chirurgica. Quivi arriva la fu constatato, che le urine erano irtten samenle itteriche, le feci completamente scolorate. L 'addome palpabile ed indolente in tutti i quadranti. Nel1: 'ipoconrlrio destro si palpava il margine epatico che non appariva ingrandito ed era indolente. Si .a ttese qualch e settimana per espletare tutte le cure medicl1e ma le condizioni oonlinuavano a peggio·r are; l'jtter o diventava sempre più inten so : aveva già oltrep assato la fase del colore giallo canarino e diventava giallo oscuro; n el mentre comparivano emorragie gengivali, la nausea, il vo,m ito e i~ polso diventaYa sempre pii1 P·i cco·lo; la temperatura si mantenne sempre i1ei limiti quasi normali. Durante tutto il p eriodo della dege11za le feci si m an tenn er o costantemente acoliche. Nella notte precedente ali 'operazione l 'ammalata si aggravò a tal punto che al m attino gli assisten li, annt1nciandomi i~ rapido aggravarsi dellll 1nalata, <lubitavano che pot esse sopportare un atto operntivo. 1

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[ANNo XL, NuM. 10]

L 'intervento operativo venne ugualmente praticato, nonostante ch e il caso si presen Lasse in condizioni disperate, p erchè la malata .aveva i~sisten­ temente implo·r ato l 'operazione. Operazione (20-IV-1932 (prof. Ciminata). - I11 narcosi e terea, incisione obliqua al di sottQ dell 'arco costale desti:o. Aperto il cavo p eritoneale il fegato appare di grandezza normale o forse lievemente di1ninuita, con superficie poco liscia e di consistenza dura. La cistifel:~a sclerotica, piccola, aderente al duodeno. Le vie biliari non appaiono dilatate e per questa ragione no,n sono facilmente riconoscibili. Si pratica la loro sistematica pra lpazione onde individuare eventuali calcoli; proceden.d o con metodo dal duodeno nll 'ilo epatico non se ne sentono . $ i comincia allora a preparare la cis tife1~lea staccandola dalle aderenze circostanti. La si apre: contiene .scarsa quantità di liquido scuro e due piccoli calcoli. Si t enta di sondare il cistico, ma questo risulta obliterato. Si asporta allor a la colecisti. Indi si procede all 'apertura delle vie biliari. Non potendosi arrivare al coledoco. per la via d~~ c~stico si apr e il coledoco. Si noti a questo punto ch e qt1es ta apertura noll: è stata facile per il fatto che non si vedevano i dotti biliari come si è solito vederli quando son o pieni di bile. Aperto il coledoco non esce affatto bile. S 'introduc~ la sonda metallica da calcoli e si eseg·t1e l a esploraziorte verso• il duodeno e verso i1 fegato. Essa risulta comp~etame~te negativa. La sonda oltrepassa la papilla di Vater ed en tra in duodeno se11za incontrare ostacoli ed ugualmen~ nessun ostacolo incor1Lra allorquando è rivolta verso l 'alto, nel dotto epalico. Da questo dotto noll; esce bile; neaQch e quel liquido chiaro eh~ suol chiamarsi J)ile bianca. Questo reperto di assenza completa d'i bile pur trovandosi pervi i dotli biliari epatico e coledoco, da una parte spiegava la scarsa am-

piezza di questi dotli e quindi la difficoltà a riconoscerli , ma dall'altra faceva riferire al parenchima epatico la causa dell 'ittero. Si pensò allora di praticare il drenaggio del dotto epatico. Per effettuare c~ò s 'introdusse, attraverso La breccia fa lta ii,~l coledoco, un cateter e Nelaton N. 16, il quale fu fatto risalire per otto cènt. circa al di so:pra dello sbocco del cistico. Con un pu11to in catgl1t fu fissato il tubo. alla parete dell 'epalico. Si }J O e allresì un drenaggio cli garza intorno al tubo. L 'operazion e durò 45 minuti. Le condizioni generali persistettero gravi dopo l'operazion e. Dal dlferiaggio epatico rio n usciva alcuna goccia di bile, nè la med'icazione era macchiata d~ bile. In la.le slato è 1rimasta per ol.tre due giorni. s_oltanto alla fine della terza giornata è us.cita dal dr enaggio qualche goccia di bile.

Nel giorno successivo si poterono raccogliere appen a 20 eme. di bile. Però cominciarono a migliorare le condizioni dell'ammalata. Nei giorni seguenti la secrezio.n e bi:iare andò aumentando , ma <li poco e progressivamente. La bile, fin dal primo giorno era gialla, chiara, senza m u co nè pus. In decinìa giorriata la quantità giornaliera di bile rngg iungeva i cento eme. circa e tale rimase per altri giorni. Le feci, sempre acoliche. In i2a giornata la quantità giornaliera di bile raggiun se i 200 eme. e le feci rimanevano acoliche. Le coRdizioni generali dell 'ammai~ata migljo-


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1.L,

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E PllATl CA

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ravano lentan1enle 1 1ua progre i' a111e11le; si 11utriva, il prurito din1inuiva e I 'ittero acccn11ava a decrescere. In 13e. giorna ta ftt rimosso il Nelaton tirandolo fuori di 8 cm. circa , cioè di quanto si supponevo fosse 11ell 'interno del dotto epatico . In 2211o giornata: la quantità giornaliera cli bile raggiunse i 300 c1nc. e le feci si dimoslraro110 un po ' colorate . Nei giorni succe ~ i i la bile che u sciva da: claton era già rido,lla di quantità, m entre le feci diventava110 più co lorate. Nei gior11i seguenti, le condizioni ge11erali 1niglioraro no ~ernpre di più , ~entre le Jec i dive11 lava110 colorale e la colorazione itterica c ula n.ca and ava le n Lam ente decrescendo. Le urine p erdevan o a J)Oc:o a poco il colore itterico. La fi tola biliar e si chiude definiliYa1nenle i n :JQ& giorna l i\ . Si cl i ine tte ai primi di giu g n o i11 ottime conc1i1ioni . Il 15 lu glio (3 nlesi dop o l 'op er azi on e) : n el le urine il r ep e,..to cle i pigmen t i bi liari è tlega ti uo t: riegaliuo è qtiel lo p er la urobilina; è aun1entatn cli peso; la tinta ilt.eric:t però, p er sis te alquanto. Si rivede l 1amn1alata d opo 8 m esi . on h a avuto al cuna offcrenza, le condizioni gen er ali on o ot· lime; è ritornato jl suo normale colorito.

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Quale il meccanism o col quale esercitò la s ua benefica influenza l 'atto operativo ? E, an · zitutto, quale la cau sa dell 'ittero grave nel no stro caso? Esaminando quest 'ultimo esito occorre <.]ire qualche cosa sulle recidive, per vedere f,-8 i l caso n·on rientri in qu,e sta categoria. Le recidive, in gen,e re, sono dovute a calcoli, o ad aderenze, o a processi infiammatori e .s i manife tano sotto forma di coliche. I calcoli hanno sede nel coledoco o nell 'epatico (per lo più sL Lra Lla di r ecidive dopo colecistectomia), le ade r enze si sviluppan o intorno all 'ilo del fegato e ostacolano il deflus o delle vie biliari; i fatti infiammatori posson o estender si in alto fino ai piccoli v.asi biliari dando luogo alla colang ite più o meno diffusa. Nel nostro1 caso, calcoli non se ne trovarono n è nell 'ampolla di Vater, nè nel coledoco, n è nell 'epatico. Si trovò la cistifellea piccola, di aspetto cicatriziale ~ con cistico obliterato, con •n ote evidenti di l /ralli più salienti della sitoria clinica sorto pregressa ri·nfiammazione ;·\ n ell'ilo del fegato no11 si trov.arono a derenze tali da costituire un i seu uenti : 1) Una storia di ittero ch e in sorge in se- ostacolo al deflusso della bile: le vie biliari, cru i to a forti em ozioni e ch e dura pochi g iorni. come si è detto , si trovarono vuote e pervie, Il manifestar i dura nte g li ultimi giorni di tull e Lanto da lasciar IJassare il catetere per il dree cinque le o-ra,ridanze di un lieve ittero ch e naggio . E per quanto riguarda le cosi dette rero1nparc ubito dopo il parto . cidive da fatti infia1nm.atori, n on iabbiamo eleL 'o tina tezza del intorno prurito cu tan eo m enti per an1metterla; qui m erita ricordare ch e ch e accompagn a dal i)rimo all 'ultimo m e e tut- m an cò an ch e quel r eperto di bile mista a .pu ... e te e cinque le g ravida11ze . a muco, che si è solito veder e n ei ca i di cola112) Jl so,~ra ppor si a questi in tomi di una gite, nè si osservò la cosidetta bile .bianca; la ~int omalolo cri1a di coliche epatich e calcolo e bile che è cominciata .a venir fuori in terza cl1e furono curate con la coleci Lo . . tomia ed giornata do110 1 operazione e che denunziò lo stabilirsi della secrezione epatica era bile gialestrazione d ei calcoli. 3) Il presentarsi, dopo tre anni circa , di la, senza avere affatto i caratteri di bile infetta. una intomatologia dolorosa epatica ch e cu 1P er tutto ciò non si può inserire il nostro caminò i o una forma di ittero g rave, con a coli a so n el quadro delle cosidette r ecidive. Piuttosto è da considerare una certa vulnerabilità delle feci e insufficienz.aa epatica. 4) All'atto oper ativo si trovò il fegato al - della f11nzione epatica biliare d a parte di eccitam enti abnormi , quali p osson o essere i vioquanto diminuito di volume, le vie bili ari lenti patemi d 'ani1110, e di condizioni fisiolo ex~ra epatich e completamente p er vie, vuo te di bile e b en sondabili in tutto il percor o , da l- gi ch e speciali quale può essere la gravi danza. Gli uni e le altre furon o capaci di provocare lo fintere di Oddi ai dotti epatici . 5) 11./ op erazione consistette rl ella rolec i- ad intervalli, in forma fugace e p er lungo anLecto n1 ia, preparazione dei dotti biliari, aper- dare di anni, l'ittero epatogeno. Sopra questo tur,a del coledoco , sondaggio clel · coledoco <' subs tra to fi siopatologico i sovrappose l.a· liti.adell'epatico drenaggio del dotto ep.atico : ap·· , i con Je tipich e colich e e patich e e il reperto plicando un catetere Nelaton N. 16. calcoloso trovato alla prima ·OIJerazione. Ma la colecisti alLer a la rimase in sito e, con 6) oltanto in terza g iornata dopo l 'OJJerazio11e si sLabjlì l'ini zio della secr ezion e biliare, verosimiglianza, co tituì un focola io di flogosi ch e n ei giorni u ccessivi andò a p oco a poco cro11ica ch e diede ori.g ine - in. un fega to alaumentando , 111entre le condizioni gen eMli tera to gjà n ella sua funzion e biliare -- ad un m iglior.ava n o sen ibilmente, fino a com pleta processo di epatopa tia (intc o n el senso dianzi • • 1)ro 11ettato, clel ' rincolo a nato1no- fun zional e. g11ar1g 1o ne. 1


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IL POLICLINICO »

cl1e lega tra di loro i due parenchim i, l 'epiteliale e il mesenchimale) che culminò in un ittero g rave, m1alig·no. E sul fegato esplicò la sua sfera di azione l 'intervento operativo, in modo da ristabilire Ja funzione biliare. E dico funzione biliare astrazion facendo dal conferire all 'ele' m e111 o cellulare una semplice funzione secretori,a del pigmento biliare, com e vorrebbero i fautori della teoria .anaepatocellulare della bilirubina; o insieme una funzione di produrre il pigmento stesso secorròo la teoria epatocel lulare. Ma pur prescindendo da ciò, nel nostro caso e in casi simili, si ·affaccil(l tutta,ria una domanda: quell'abbondante ;pig·men to che si accumula n el sangue e ch e si elimina per le urine, dove si produce dal momento ch e il fegato si è trovato completamente vuoto di bile P Non potroobero essere invocati proprio questi casi, in appoggio alla teoria anaepatocellulaTe del pigmento biliare? Esce dai ristretti limiti di questa _nota addentrarmi nella tanto dibattuta questione de11 'origine della bilirubina . 1' lavori della scuola di Zoia, che da decenni studia l'ittero con profondità di dottrina e cr itica obbiettiva, sono molto conosciuti e ad essi si possono attingere tutte le notizie che interessano. Ma non posso fare a meno di ricordare che la maggioranza degli a utori acoetta la t eoria epatocellu1are della formazione della bilirubina, ammettendo la quale si deve ritenere che l'alterazione epatica, sia che abbia sede 11ei capillari biliari, o, nell 'interno della cellula epatica, non arrivi .al punto di annullare co1npletamente la funzione elaboratrice, ma si limiti soltanto a turbarne l'escrezione col ri sultato di ur10 spostamento della bile verso j} polo e1natico della cellula, anzichè verso 1) polo J1iliare (parapedesi della bile). Gli è che nel nostro caso, mancando il reperto istologico del parenchima epatico, non siamo a conoscenza del grado e dell'estensione delle alterazioni epatiche e quindi non possiamo avanzare un giudizio sulla capacità delle cellule epatiche a produrre bilirubina, ma, se p or un momento consideriamo i reperti istopatologici dei oasi di atrofia giallo acuta, com})resi quelli: di Marchiafava, rileviamo ch e alla -0J)biezione secondo la quale nei casi di atrofia g·i.a1lo-acuta del fegato, il pigme11to non si do ~ vrebbe formare più e di conseguenza non 1 ~i dovrebbe essere, ittero, d.al n1omento ch e ne è .al)olito il laboratorio di produzione, si può risponclere che accanto a zone di atrofia rossa che caratterizza la necrosi già avvenuta delle cellule _, vi sono zone di atrofia gialla che è .caratteristica della degenerazione grassa, m.a,

[ANNO XL, NuM. 10.1

accanto a queste due zone, se ne vedono altre di rigenerazione, di modo che resta .sempre una ;parte di parenchima epiteliale capace ancora di produrre bilirubina. Infine, non appare fuori di luogo l 'ipotesi che nei casi di ittero grave intra-epatico il ricambio emoglobinico venga spostato ___..,. per legge di compenso verso una diminuita emolisi. Ad ogni modo, pur lasciando impregiudic.a ta la question,e dell 'origine della bilirubina, è certo ch e la causa dell 'ittero della nostr.a malata fu epatogenia·. Ed ora esaminiamo l 'altro punto e cioè Jl meccanismo di azione col quale l 'atto operativo determinò la guarigione. Vediamo intanto quello che si conosce già sull'argomento : i primi interventi nei casi di ittero grave epatogeno, furono , come ho detto già, t entati da U1nber. Dopo que to autore Huber e Kausch (1920) comunicarono ch e un ·caso di atrofia giallosubacuta gu.a ri in seguito alla laparatomiia esplorativa. Tietze e Winkler (1922) ottennero bu0ni risultati impiegando in alcuni ·casi di atrofia giallo-acu La il dre11aggio del coledoco. Br.aun (1922) afferma che nei casi di grave affezione del par en chima epatico, sia o non ill discussione una colangite ascendente calcolosa, deve esser tentato il dren aggio dell'epatico e soggi11nge che allo stesso· tentativo si r. a utorizzati - pur con n1inore probabilità :l i successo - nell 'atrofi.a .ac uta del fegato. Schlegel in uno studio statistico fino al 1926 raccoglie 41 casi di ittero g rave epatogeno trattati con il drenaggio delle vie biliari; cli essi 24 (58 %) ·g uarirono. Divise Slanina (192 7) sono anche loro d 'av viso che il drenagg io dell 'epatico è di grande giov:amento nell 'ittero grave e lo stesso parere esprime tF rangenheim nella sua pubblir.azione (1929) in cui ricorda i casi di Hoffmann e ne aggiunge altri; tutti con buon esito. Hoffmann (1929) riferisce sei casi di it~ero intraepatico guariti mediante il drenaggio del1'epatico. :Di essi riporta an che l 'esame istolog·ico del fegato (bio1) ia) col ,q uale si trovò in alcuni casi un prooesso di necrosi centr-ale del lobulo epatico, in altri, un processo di colangite intra-epatica, in altri ancora, semplici in{]ltrazioni pe.riportali senza alterazione delle cellule n.è dei dotti biliari • Backaus (1929) riferisce su. alcuni malati di iltero grave cOil acolia delle feci e gravi sintomi di insufficienza epatica operati di drenagg·io delle vie biliari e g uariti. E soggiunge ch e tulli andar ono all'operazione con diagnosi di


[AJ\~c..J

XL, Nu ~r. J O]

SEZIONE J>l\ATICA

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occlu5io11e del coledoco e colangite, mentre al- vediamo apparire la bile, do1)0 qualche giorno, 1'atto operativo si rinvenne la cistifellea nor- tal 'ma dope tre, quattro giorni, nor1 possiamo male, le vie bi liari vuote di bile, del tutto per- fare a meno di ammettere che il drenaggio ab,·ie, con mucosa nom1ale e, all'esame istolo- bia favorito la secrezione della bile. na benefica influenza del drenaggio estergico del fegato (biopsia), si trovò in qualche caso, il reperto tipico dell'atrofia gialla del fe- 1to delle vie biliari, in realtà, è ammessa già gato, in altri solamente le note del rigonfia- da molto tempo. Introdotto per primo da Kehr me11 to torbido e in altri ancora non si trovò nelle operazioni per calcolosi del coledoco, il nessuna alterazione. (Questa gamma di reperti drenag·gio dell 'epatico e del coledoco trovò proisto-patologici confermano quello cl1e dianzi à seliti nella prima era della chirurgia delle vie stato detto circa il concetto clinico di epato- biliari, ma andò perdendo terreno man mano che la chirurgia addominale, perfezionandosi patia). E finalmente Jiaberer (1932) pubblica 12 casi nella tecnica, tendeva ad eliminare tutti i dredi ittero grave epatogeno operati di colecisto- 11a.ggi causa sovente di stritture dei dotti, di aderenze, di emorragie. Kehr, però, difese fino ston1ia e tutti guariti. Riassunte in tal modo le scarse notizie che all'ultimo il drenaggio dell'epatico e con Ja si hanno su questo argomento, che, del resto, sua grande autorità proveniente dall 'esperienza è olo da recente oggetto di studio, credo di di migliaia di operazioni affermò che da quanpoter inserire il nlio caso fra quelli pubblicali do cominciò a praticare il drenaggio del dotto dagli autori sopradetti. Se ne differenzia però epatico, i risultati delle operazioni sul coledoco in quantochè l 'ittero grave si manifestò secon- Lnigliorarono notevolmente, e la mortalità si dariamente ad una colecistostomia per calco- abbas ò dal 10 % al 3 %. Nelle sue parole: « Io lo .. i, ma ciò non toglie che esso ia dovuto ad l\})p]ico il dre11aggio del dotto epatico af finchè u11a alterazione del parenchima. Anche il ri~ rossa defluire all'esterno la bile e non - come sultato felice conseguito con l 'operazione di J 11i si vuol far dire - affinchè i calcoli vengadren<1grrio dell'epatico rientra bene nella cor- no fuori attraverso il tubo » s'intuisce il suo nice del quadro che racchiude i risultati bril- pensiero sul meccanismo di azione del drenaglanti ottenuti con la stessa operazione dagli gio epatico al quale rimase sen1 r)re fedele. E poichè abbiamo accennato al Kehr vale altri autori. La prima idea che pontanean1ente sorge dal la r1ena di leggere attentamente gli aurei voluconcetto stesso di drenaggio è quella di una 111i nei quali è doviziosamente profusa la sua derivazio11e della bile, secondo il principio fi - vasta esperienza di n1ille laparatorn·ie per opesico di capillarità, ragion per cui il fegato, razioni sulle vie biliari e in; cui sono riportati vuotando più agevolmente il suo prodotto di con tanto lusso di particolari i protocolli clinisecrezione, si trov erebbe n elle migliori condi- ci dei suoi operati (volumi che, a dire di Wal- . zioni per rigenerarsi. Ed è ovvio pensare che zel, rappresentano la Bibbia in materia di chiil drenaggio torni ancor più utile ~llorcl1è la rt1rgia biliare), per vedere di trovare qualche bile da drenare sia infetta. Se si riflette, poi , ca ·o cl1e si avvicini al nostro. e ne trovano solo due. Li accenno brevea Ila to icità dei prodotti di necro. i delle cellule epatich e e al fatto che tali prodotti elimi- mente: In una giova11e donna operata di calconando i con la bile raggiungono l'intestino e losi , non uscì bile dal dotto epatico. Egli dice: per riassorbimento pervengono nuovamente al cc È orprendente come dall'epatico non sia fegato costituendo nuovo materiale tossico per u eita bile: il fegato era così insufficiente, lo il parenchima epatico, il drenaggio dell'epatj - cellule epatiche talmente disturbate nella loro co avrebbe anche il vantaggio di eliminare il fun zione che non secernevano più » e aggiunge: cc nei giorni successivi all'operazione dalcircolo izioso di tali prodotti tossici. Tutto ciò presuppone che la bile da essere la fistola esce appena poca bile sebbene il dre .. derivata col drenaggi o, esista già, sia pure in naggio sia ben funzionante ». In un 'altra giovane malata, operata di calcopoca quantità. Ma nei casi in cui non c'è affatto bile, p er la ragione che il fegato non la se·· losi del coledoco trovò le vie biliari pervie, an · :r.i fa notare la facilità con cui potè introdurre cerne più, e non c'è neppure bile bianca, <[UC'lla bile, cioè, mancante di pig m enti biliari, un tubo nel dotto epatico; ma poi, a carattere 1)iù grosso dioe: « Dal drenaggio epatico 111a che pure rappresenta un prodotto di secrezione epatica - in questi casi, diciamo, come com e dal drenaggio del coledoco non usci affatto bile per le prime 24 ore » . il no.~ tro e. come i casi descritti da altri autori, In data del giorn o ticce ivo all 'operazione il clrenn~rgio non ha null.a da dren.are; e poirhè


« lL POLICLINICO

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aggiunge: cc dal drenaggio epatico esce pus verdastro » e, in te-rza g iornata: « fuoriesce bile torbida ». Questi due casi dimostrano ,c he la secrezione epatica, che era già abolita, si ristabilì i11 seoauito al drenaggio del dotto epatico. E sebbene lo stesso Kehr :non abbia dato a ciò molto peso, pure essi costituiscono per noi i primi ·d ati che scuotono la concezione semplicemente meccanica del drenaggio, nel senso di derivazion·e all 'esterno della bile. Ci sarebbe da ·d omandarsi come mai nella sua immensa statistica di operazioni delle vie biliari, si trovino sol.amen te due casi di questo genere, là dove, in questi ultimi anni - come abbiamo riferito - si sono pr·esent.ati ai chirurghi una certa qu.a ntità di siffatti reperti op erativi. Si può spiegare ciò pensando alla crescente fiducia nella chirurgia e quindi alla maggiore estensione che vien data oggi alla 1.aparatomia esplorativa; ma può dipendere altresì dal tempo e dalle condizioni ainbientali in cui cadono le osservazioni, essendo nota I 'influenza dell'uno e delle altre sui fatti inerenti alla etiologia e alla patogenesi delle) malattie. Comunque, ritornando al drenaggio del dotto epatico, è certo che Kehr lo usò per derivare all'esterno la bile infetta e realmente ne è chiaro, da· questo punto di vista, il vantaggio. Ma al drenaggio può attribuir.si una azione sulla secrezione epatica P Esaminiamo intanto, quali fattori governano la secrezione biliare. Il fattore circolatorio è stato da lungo tempo ammesso come il più importante e anche il fattore umorale-ormonico ha occupato ed occupa tuttora un posto notevole nel determinismo della secr,ezione epatica. Al fattore nervoso, invece, fu negata in passato qualsiasi azione. Solo nel 1925 Eig·er e Asher poterono dimostrare sperimentalmente che la stimolazione intratoracica del vago e precisamente al di sotto dei rami cardiaci, favorisce ed affretta la secrezione biliare con a-· zione diretta - secondo gli autori - sulle cellule epatiche. Gli stessi autori credono, inoltre, che il simpatico abbia .azione antagonista: una stimolazione di esso provoca rallentamento della secrezione biliare Ma per quanto le esperienze di Eiger siano sotto tutti i riguardi attendibili, l'influenza n ervosa diretta sul determinismo della secrezione epatica, non raccoglie l'unanime consenso, mentre, invece, lo raccoglie l'influenza nervosa sul determinismo dello svuotamento della bile nell'intestino. Però sta di fatto che al parenchima epatico pervengono fibre nervose le qu.ali decorrono fr,a i. filari delle cellule epatiche e pertanto 1

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sembra logico pensare che il sistema nervoso abbia, insieme agli altri fattori, una azione sulle varie funzioni del fegato compresa quella biliare. Oltre a ciò ci sono delle osservazioni cliniche che fanno ammettere l 'influenza del sistema nervoso nel determinismo della secre• • • zione epatica: sono quei• casi• in cui• una forte emozione provoca I 'itterizia. Qui ricordia1110 ì casi di ittero letale aoolico ex emotio,n e di Marchiafava, i quali riconoscono in una violenta en1ozione del l 'animo il primo movente del processo morboso fino .all'esito letale, con il reperto anato,m o-patologico di una atrofia giallo-acuta del fegato, senza che il fegato fosse diminuito di volume e con una completa per· vietà delle vie biliari extra epaticl1e le quali ~.i presentavano ---.. notisi bene -.. vuote di bile. Ed è appunto quest'ul'tim10 particola.re elle lia importanza grande poichè la inancanza rii bile epatica scuote l 'ipotesi patogenetica di uno spasmo delle vie biliari, quale causa del! 'ittero. Qu·e sta ipotesi dello spasn10 ha trovato consistenza sopratutto per tutte quelle ricerche cliniche e sperimentali compiute sul1'innervazione delle vie biliari - specialmente in questi ultimi anni con l 'aiuto dei raggi X e ch e ormai hanno dimostrato la grande influenza del sistema nervoso vegetativo sullo svuotamento della bile nell'intestino. Ma in clinica l'ipotesi di uno spasmo delle vie biliari, indotto da un ,p atema d·animo e tale da produrre un ittero maligno letale, non riesce comprensibile. Ecco come Marchiafava commenta il passo riferentesi all'ipotesi patogenetica nei suoi casi: « Quando la manifestazi·o ne dell'ittero è tardiva e specialmente nel· l 'ittero emotivo grave con esito letale, 11on ~i può rimanere nell'ipotesi dello spasmo delle ,,ie bilia1i e di perturbazioni vasomotorie; rr1a ò necessario di pensare all'intervento di altri fattori patogenetici fra l'emozione e La manife· stazione del] 'ittero , i quali agiscano nel! 'organo di secrezione della bile. E Morgagni dice i)recis.amente che i patemi d'animo possono provocare l 'itterizia per la loro azione nociva ·opra i nervi delle vie biliari e sanguigne del fegato e sull'organo stesso della secrezione (in ecreto1io ipso intimo) ci-0è su quel complesso cellulare cui .spetta la form·azione del pign1ento biliare » . Per tutte le considerazioni esposte appare verosimile I 'ipotesi che nel nostro caso il drenaggio tubulare del dotto epatico abbia indotto modificazioni sul sistema nervoso con conseguente stim1olazione della secrezione biliare. La azione può esplicarsi attraverso Je fibTe n e rvo~

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SEZIONE PRATICA

se secretrici, ovvero aLtraver o le fibre n ervose dei vasi sang·uigni. Nella prin1a ipotesi I 'eccitamento secretivo c olpirebbe direttamente le cellule epaticl1e . Nella seconda ipotesi si provocherebbe una iperemia attiva dell'organo e quindi si verreblle a creare una condizione favoreYole di guarigione (ricordian10 qui come una delle teorie patogenetiche dell 'atr ofia giallo-acuta del fegato (iBeneke) si appoggi sullo spasmo vasale). Naturalme11te i1 0 11 è possibile scindere l 'azione qei vari alti cl1e costituirono l 'intervento operativo: estirpazione della cistifellea, apertura e drenaggio del coledoco e dell'epatico, applicazione di un lubo di drenagg!o nell 'epatico, per es8t,auire i quali si è a,·uto n eces aria1nente esercitare azione sull'ilo del fegato e quindi sulla r ete nervosa che per questa via raggiuno-e il parenchima epatico. Anzi l 'ipotesi ch e la stimolazione di detta rete possa esercitare influenza sulla secrezione epatica biliare j)Otrebbe essere pure accettata come verosimile.

Queste sono le ipotesi; che si affacciano per spiegare il meccanismo di azione del drenaggio 1.f ell' epatico nei casi di ittero gra ve epatog eno cori pervietà delle vie bilia1'i e abolizione della $ecrezio11e biliare. Con cezione quindi non meccanica nel senso ' 'oluto da colui che l'ha propo . . to e c.l ifeso, il Kehr, ma concezione biolo• g1ca. Ecl ora se si ri[lelle p er u11 n1 on1enlo alla. affer111azione di Kehr, secondo la qua le il dre11aggio del dotto epatico fec e migliorare i ric;ultati delle sue or)erazioni sul coledoco al punto di a})bassare la mortalità, dal 10 al 3 %, posia1no ritenere molto verosimil e che l 1influenza benefi ca esercitata dal drenag·gio dell 'epatico non si spieghi soltanto col fatto della d eri. 'al ione della bile infetta - secondo il concetto <li 1'.el1r - r11a si spieghi anche an11m ettendo ttn 'azione sul parenchima epatico con conseg uente n1odificazione nella secrezione biliare. Ilo parla to del dren aggio dell 'epatico, perf'llè nel n1io caso ho u ato questo speciale intervento, ma no:ru posso chiud ere questa breve i1ota enza accennare agli altri interventi proJ>Osti e a ttu.ati per l 'ittero grave e patogeno : la semplice laparotomia esplorativa, l 'elettrodeCàpsulazione, l 'epatostomìa superficiale, l 'epaticostomia ].a coledocostomia, l 'epatocolangiocis tostomia, la colecistostomia, l,a colecistogastrosto1nia, la colecistoduoden ostomia , la c·oledocoduodenostomia; metodi questi che p er vi e diver se mirano allo scopo di influire sul parenchima epatico stimolandone i processi ri generativi e riportando alla nor1na la fun zione biliare a] terata.. 1

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La chirurgia dell'ittero grave epatogeno ha una storia tuttora recente; la molteplicità dei 1netodi chirurgici impiegati dà un 'idea delle difficoltà che si incontrano per chiarire 1] 1neccanismo di azione, che è, però, manifesta1nente accertato. Questi metodi meritano di essere sempre più studiati clinicamente e sperimentalmente, m .a i risultati clinici finora eonseguiti fanno ritenere essere questo campo ricco di promesse. Non va però dimenticato che le condizioni favorevoli di guarigione crea. te dall'intervento operativo non possono raggiungere il risultato desiderato, se non quando le alterazioni epalicl1e siano ancora nel grado della riversibilità, vale a dire in quello in cui è po sibile ancora il ripristino funzionale e anatomico . Che se le alterazioni sono a vanzate e si trovano già nel grado della irreversibilità, a llora le nuove condizioni create dall 'interYento operativo - qualunque esso sia - non potranno darci lo sperato b en eficio. Ecco quindi l'i1n1p ortanza del tempo util~ per l 'indicazione operatoria, la qua le non deve essore ritardata o1tre un certo li mite deIl ' in su fficienza epatica .

Se la medicina irite1•na collaborerà in que· sto ca·nipo con la chirurgia, abbiamo ragione di ritenere che la terapia dell'ifJtero grave epatogeno conseguirà quei benefici risultati che la solaJ terapia m edica non potrà mai • raggiungere. Ciò deve essere tenuto pre e11te pecialmente quando da parte .autorevole non ono sufficien tem ente · con iderati i progrc i raggiunti dalla chirurgia in questo campo. Leggendo infatti gli Atti dell 'uJtimo Congre o tedesco di Medicina inter11a (marzo 1932) si trova eh-e il Relatore P"e r la parte me dica del tema in CO·· mune con la ociclà di Cl1iruro·ia « Il fegato in Cqirurgia », il Brugscl1 , a fferm a cl1e da parte clcgli interni ti devono essere indicati per l'operazione chirurgica i casi di subittero biliare ~u base di ostruzione m eccanica delle vie biliari exlra epa tiche, ribelli alle cure medi ch e. "'ottolinea .altresì che le feci completam cnte acoliche rappresentano il clas ico segno dell'ittero m eccanico. Evidentem·ente l 'Autore esclude che l'ittero epatogeno possa accompagn.a rsi a dotti biliari pervi e feci acoliche ed esclude altre-sì la possibilità di un i11terver1to chirurg ico in questa speci·e di ittero. Invece tutto quello che in questo scritto abbiamo esaminato e discu ... o po11e in cl1iara luce i risultati b en efi ci della terapia chirur g ica n ell 'ittero g rave intraepatico e apporta anch e t1n contributo alla nozio11e ch e l 'ittero


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H I r,

POLICLJNlCO »

epa logeno }) UÒ .acco1npag11a r si a perviet à d e}Je 'ie biliari e a feci acoliche • 11 ca o che ho in quest a nota illuf' lrato può esser e aagiunto a quegli altri riferiti 11ella relazio11e . uJl 'e1)atiti cr o11ich e d ei 1)rofe::- o ri Pascale e Cl1iarello all 'ulti1110 Con.g re. o d e lla Socie là ll ali.H11n di C:l1irurgia (ott. 1932). Que ·Li .t\.utori , nel capitolo in cui tr.a ttano le possibilità cl1irurg·ich e n elle atrofie act1te e subacut e d el fegato, a ffer1na110 cl1e il numero clei casi 01)er.at.i arriva forse al centinaio ; ùei quali il 50 % è g ua rito in seguito all 'in ter,re11 Lo. No11 è fatto però ce11110 cl1.e in Ita li a. f' i ~ia lavorato i11 questo can1po d ella CJ1i1"urg·ia. llagione per cui mi è embrato utile ri 11ia111are l 'a tten zione so1)r a un capitolo della patologiJ e terapia epatica , ch e l.a chirurgia 11on potrà mai. viluppa rc ... e non con l 'intim a coll abora7.ion e d ella ln edicina interna. RIASSUNTO .

L' A., ricordato il st1bstrato ai1ato1110-patolog ico ·tleJJ'itter o g r ave epatoge110, esp·on e 11r1 caso g·u.arito i11ercè l 'operazione <lel dren ag·gio ester110 d el d otlo ep atico. Rile a a ltresì c9rnc la ChirL1rgia dell 'ittero e1)atogeno abJ}i.a ancora storia recente, 111a ricca di ]>ron1e. se 1)er 1 sorprende11ti risultati fin or a o ttc11 uti. Esami11a l e i1)0Lesi cl1e· ... i affacc i.:1110 per spi egar e j] m.ecca nism o di azio11e co11 c ui I 'atto oper a tiYo consegue la g·uarigione ecl in,·ita j collegh i int ernisti a collaborare con la chirurg ia in que to diffi cile ca1)itolo della J)a lologi.a <~ terapia epatica. _..

RammeatJamo l'Importante Volume :

Dott. Pre>f· ANDREA FERRANN IN I Docente di Patologia Speciale Medica e di Clinica Medica nella R. Università di Napoli

PATOLOGIA SPECIALE MEDICA EPITOME

ad U$O dei Medici e degli Studenti Prefazione del Prof. AGENORE ZERI. Direttore dell'Istituto di Patologia Speciale Medica nella R . Università di Roma Ri1)<lrtiamo l'Indice dei capitoli: CAP. I. Patologia della COEititu.zione dndividuale. C AP. II. Patologia del ricambio materia le. CAP. III. Patologia degli organi endocriini. - C AP. IV. Patolo· gia del cuore e dei vasi. - CAP. V. P a tologia delle vie respiratoTie. - CAP. VI. Patologùa dello etomaoo. C AP. VII. Patolog.ia dell'intestino, del pancreas, del peritoneo. - C AP. Vili. Patologia del fegato e delle vie biliari. CAP. lX. Patologia del sangue. CAP. X. Patologia dei reni, della veseica. della pelvi renale. - OAP. XI. Patologia de1 Blistema nervoso. CAP. XII. Patologia. -delle infezioni. Volume in-8°, di pagg. XII-524, ndtid.a.mente stampato, con 151 figure in nero ed a colori nel testo. Prezzo: in brochure L. 5 6 ; rilegato in tela L. 6 4 ; più le epeee postali di spedizione. Per gli abbonati al u Policlinico ,, rispettiva.ment e L. 5 O e L. 5 8 in porto fra.neo. Inviare Vaglia all'edoitore J,UIGI POZZI, Ufficio Postale Succursale diciotto. ROMA.

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XL, Nu~r. lOj

.. ~dssERVAZIONI -CLINICHE.

Istituto di Semeiotica Medica della R. Univ. di Roma . Dire ttore : Pro f. GrusBPPE B..\STI..\.NELLI.

Parotite epidemica ad inizio meningitico. Dot t. ~l.\RIO BorrAr..1G.-\, aiuto,

Il c.aso da i1oi oss'Crvato })rese11ta un partico lar,e inte:rescse : Si trattaYa di u11a ragazza di 20 an11i, nubil e co11 aD:a~nesi remota e fainigliare senza nulla di j rnportai1 te. Il 16 giugno 1928 notò inalessere, fo rte cefalea e febbre i11iziatasi senza ])riYido ch e 11ei giorni su ccessivi assunse il ti})O continuo n1antenendosi elevata st1i 38-39 gradi. Sin dal pri 1ì10 giorno vomito persi le nte. L 'i11fer111a accu ~ aYa a11che d olora bililà alle 111flssc 111uscol ari '-J)ecie del dorso. .i\Jl 'esam e obbiettivo alla data del suo ingresso i11 ospeclale il 19 giug no si presen1 a"'·a in condizioni generali gravi, con sen sorio obnubilato, rispoD:dendo la inalata co11 fati ca alle cloma11de; g iaceva sul letto con senso di aJ)ba11dono e a l~atti era agita la e si ·}a111e11tava fo·r temente; })referiva il decubito lateral e. Stato di nutrizion e 1Yuono, temper a tura 38,G, polso ugt1ale, ritmico, frequenza 90. Respiro profondo, con frequen za poco aumentata; cute bru11a senza ede1ni; n1ucose visibili arrossale, l aJ)])ra secch e, lingua patinosa ari<la. ~1[0Yin1 e11ti di l nteralilà del capo pqssibi1i, non possibile il i110Yiu1e11to cli flessiorl ~ pe r r igidità dei 111uscoli della nuca: 11inferma 11el t entare l a flessione cl el capo avverte dol or e lungo tutlo j} dorso. Il torace ben~ conforn1ato, siln n1etrico, norn1ale alla percu ssione ~ alla ascoltazio11.e. Nt111a di anor1nale e.ra rilevabile all 'esame dcl c uore e degli orga11i addominali. Si s ten·1a llervoso : r1ulla a carico elci i1etYi cra11ici , }Jt11Jille reagenti 1 uguali. lliflessi r o tulei i1on si riesCOD:O a provocare . Segno di Kernig assente. Esatne rlelle urine : nulla di anQrn1ale. Esame del sangue: emazie 4.5GO.OOO leucoeiti 8000. Negativa la ricerca d el })arassila della malaria. E1nocoltura in l>rodq- sterile. Dec·orso : Nei pri1ni tre g ior11i di dege11za i 1l o }Jedale l a malata andò sempre più aggr ava11dosi. .S tato delirante, febbre eleYa ta, contin\} a, oscillttnte tra 38,8 e 39,3. Polso rar o in ra1Jport(} alla febbr e (86-92). La pu11tura 101nbare eseguit a il secondo g iorno di d egenza (5° di malattia) i110strò un liquido limpido fuoriuscente a gocce ravvicinate : albumina 0,40 %0, Pandy e Nonne-Apelt 11egative. Il secli1ne11t o da va all 1esame microscopico numerosissitn i linfociti e rare emazie. _\l sesto gior~10 di malattia la regio11e paro tidea "i11 . rapidamenie si tumefece e dive1111e dolente, l& malata era in s tato saporoso. Una nuova pu11tura lo mbare eseguj la al setti1110 g·iorno di malattia dà u11 re1)erlo uguale aJ }Jr ececlente, solo si nota la con1parsa di polinl1cl enti 1 rari in co11fronto al1 ·e11or1ne i1u1nero di linfociti che costituisconosen1pre la qua _i to t alità d ei corpuscoli . Nel li-


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SEZ10NE J>RATl CA

quor s i tro' ò: ,rluco io: 0,83 % 0, nJ])un1i ua 0,40 p er inill e. L 'esan1e d el sa11gu e d ava: gl ob . biar1chi 11.000 . U'orn1ul a l eu cocit aria : p olinucleati n eutrofili 60 %, b a ofi]i . 1 ~~' eosinofili 2 %, lir1fociti 24 %, 1nono11uclen l1 13 %. Il giorno segu ente diven,n e evidente a11ch e la tun1efazione d ella region e l><t ro lidea destra co.s icch è l a m alata ass un se u n asp ett o parolitico car a tteris tico. Stato gen er al t: grave, r igicl ilà della 11uca accentuata, segn o d i Kernig presente ; l a milza era p alpa bile, circa u11 dito so l lo I 'arcat a costal e. All 'ottavo g iorno d i mal a t ti a l a febbre rliminuì ~ la m ·al a ta cominciò r apidan1en1 e a mig lior are, contem1)or an eame1ttc le r eg ion i })arotirlee si d etumefecero; l a rig idi là dell a nuca 1>er si s teva an cora, ~1 J(ernig er a presen te sebbe11 e lnen o acc9Ilt\1at o. Al decin10 giorno tutta l a "intom a tologia er a scon1par sa e l a m alat a i1on i lamentava altro ch e ùi un senso di debolezza generale. La punlura lombar e dett e esito ad un liquido limpido co,n un 1nod ico r ep erto di lir1foci.li e i ari p oli-nucl eati . •

eg·uu la i)a rotile e1Jidenllica .ai di tan za di .alc uni g ior n i è noLH co1ne una m arnifest azion e, e non frec1ue n te, certo non rar a. Già d.a ten1rpo è co110 c i t1Lo con1e in carti casi di par otite e1)id.e111ica, alle: ·volte n el periodo di stato, a ltre ' alte nel periodo di regresso della parotite, apra venga u11a indro111e, talora c]ini1came11Le imp,on en te, .a car ico La i11ening it.e ch e

del sistema n ervoS-O; la n atura m eningitica di tale sin tomatologia è però unn• acc1ui. iziorlc relati,Tamen te recente : Cl1au,ffard e Boidin ,,i attrasser o l 'attenzion e n el 1904, D opter n·e d escrisse poi la sintom atologia e i vari as.petti clinici n el 1910. ino .al 1928 n e fu.r ono raccolti 38 casi da Taillen . Ri. er riferì ce cl1e su 40 casi di -or ecchio11i i11 18 ri ~c on trò . in droIl)1e mc11i11tg€.ia e ol•J in s· erano p re. enti alter.azioni del liquor. Qu.e. . ta meningi te da oreccl1ion i i 11 orge generalmente quando la parotit e è in regre o, anzi q uando il malato lll:e serrnl»ra guarito; e ~pe so è dopo c1ualcl1e giorno, c i11que o d ieci . cli apiressia cl'1 e il n1ala to è di nuovo colto da feb b r e elev.aJLa .alla quale si u n i cono i ·~·egni clin ici di una m eni ngite (rigidità n UJc.alei, K e.rnig , r achialgja,, i)olso raro, d el irio). La puntura l ombare in tal i ca i dà un liqui do n forte pre ione co11 in Lein a linfocito i e au men to li eve d e} g lucosiQ e d ell \3.lbumina. La jn Lom atologia cosi impon•ente svani<;ce coni la .ste sa rapidità ico11J: ]a cru.a.l e i t.abi]i ce e il niia lato in poc l1i O'ior11i d i,riene con val.e. cente,, Que ta n1 r n ing ite secondaria è ben nota Cl r arp1p rese11ta lllll.a localizzazion.e non rara del 'ir us. {]ell a ]Parotite. Qt1ella che 111,·ece de' e con~i d.erar i eocezionale è ]a 111eni11gite ini7. iale nella j)aro tit e e pide1n ica. Jn11J>ort.a·11te è

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la s ua cono ce11za po icb è l:in11)01l-c1nza drlla s i11drom e e I.a mancan za cli 111a11ife tazio11i l}a r otidee n o r e11dono al! 'inizio o c ui:ra la dia•

etiolo.gica . e riferirono ca•si Ri cr e Voive111el , ' 1Vei sse11bach , Turquety e Dur up,t , Joltrain, HiJJen1an e Beçan çon . ellai lettera tu·ra n e t rovia1no u 11 uso recen ten1en te co.m runicato da De.la er g11é ~lfichel e Kissel alla Société de m édecine de Nancy. In quest 'ultimo caso si t rattava d i ut11a sj11dro111e meni11gitica 1oompletia co1npiar sa im p rovvisa1nente qua ttro gioirni ava11ti i p rin1 i segni di J)ar otite. q uesta fu di h reve du;rata e: leggera, la sindron1e mooingea ;perdurò in'r-ece per tre ~-e tti1n1a1ne, in fi11e .alle quali si ebbe la g uariO' ione con11Yleta. Il liq uido c~·rebro ,pinale aveva 100 linfociti per ·nunc., albumi11.a 0,4 {)er m ille, g lucosio 0,40 ;per 1n ille1. Il caso Jlo~l ro pr esenta g li . te , i caratteri di <[Uesto: la ~ iu dron 1e meningea preced e lei ll1a 11iCcstazio"" n i par o tit i1ch e cl1e co.n1p1aio110· ~o l o al srsto O'ioru10 di mala ltia; la paro·1ile è 111 g·enere1 lie' e e di b reve dur.a ta; c,011 il i11 i O'li ora1111e11to d ella 1>arotite si h a ancl1e la ri . . ol uzione clr lla 5indrome Jne11inge,a. La diag11osi in tali casi si iJ)rese111ta a Jl 'i11izio clif fic ilc. Il r epert o del liquor, unita111ente al q uadro cli nico, •p uò far pen sar-e alla n1ening· i Le LUJbercolare o alla sifilide ch e possono inizian i ambe.due co11 sindro·m i a c ute. Il d111Jbio cli,a gnosti1c10 p uò a n ch e aver i 0011 la 1polion1 ielite eJ COOJJ l 'encefa lite. È la comparsa di un a i)a roti te anche lieve cl1e vien·e' :ai r ischiarare la diao·n osi e a permettere u1n·a prognosi fagin-0si

1

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ore,1ole.

R ia.. : t1n1ein do la t1w11ino-itei inizia le (la 1>arotile e1)ide1111ica p rese11ia ll1lla la sin d ro111e cliinica de ll a r11'eningite acuta, il re1Jerto del 1i·quor è 1caralt eristico .p er 1' in tensa reazione linfocilaria, n el caso nostro ve1ramente eccezion ale, .alla q uale si :aggiun ge un lie ve a ume11 Lo clell 'album ina; il gluc o·sio è i111veve norrna]e. A questa sin.dro1Tte n1e.n.ingea in or O'e11.te con febbre ele, ata e lato generale gra,'e, segu e a di•sta11za di ~lc u.n i p;iorn i, n el ca•so nostro a l sesto giorno di n1alattia, la localizzazion e ])arotidea de-Jla in fezione, ch e j)e. so pe.r la ua ;poca emtit.à pas a in1 eco nda li11ra nel q uadro clin ico ll) a cl1ei rivela la natt1ra d ella si-nd ro•n11e1 meningea. Posta allora la diag110.~ i di n.a1tu·r a, la progn·O' i p uò· form ular. . i fa,-o re' 'ole; spesso il dileo·ua r i della . jnlo111Alologia nleningea avv·ie:n,e ~n i)ocl1i g-jorn i . Tali osservaz io11 i con f e!f111,n11o il 1c.ara tte re p;en era l e1 dell a infezion e r l1e in.ell a paroli <le 11~ 1

1


37-1

« IL POLICL J _ l CO

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~.c\. )L

o XL,

~UM.

lOJ

la sua localizzazione usl1ale, ma cl1e colpisce a n ch e in 1noclo primiti,·o altre glandole e sierose.

v.al.a ai casi in cui tutli gli altri mezzi meno peri ~olosi sono stati tentati senza effetto. Il raso capitato recenten1ente alla nostra pra. tira, mi spinge a descrivere lln apparecchio il PtIASSUNTO. c1uale ha tutti i pregi e nessun difetto di quelli L'A. riferisce un caso di parotite epidemic:i . . opraccennati , e che sempre ci ha permesso ir1iziatosi con una sin~rome m eningitica gua- di liber.a.r e l 'esofago 0on relativa facilità dai corpi estranei in tutti i casi capitatici, senza rita rapida1ne11te. clo ver mai ricorrere, anche n ella 1pratica quasi I rentennale d el mio prim·ario, all 'esofagoto-l~IBLIOGRAFIA. 11 11a.

Cn AUFFA nn e BoIDI~. Soc . Méd. Hòp. 25-3 e 6-6-

1904. Méclical, 10-12-1910. De LAVEI\GNE, L. M1c REL et KissEL. Soc. cle 1\Iéd. d e Nancy, luglio 1928; Presse Médicale, 1928, n. 71. TAILLENS . .To t1rn . de médecine cle P ari , 16 agosto 1928. R1sER. Liquor cerebro-spinale. "lasso11.

D oPTER.

Pari

APPARECCHI E STRUMENTI NUOVI. 0SPEDA.LE C IVILE

S. S..\.LVATORE

DI PESAl\O

Direttore e Chirurgo primario: Prof. C. Cos1·A..

Di uno str11mento per l'estrazione dei corpi estranei dall'esofago: l'uncino di Carletti. Dott.

.. ' ' I •

ALDO

Qu!\TTRocca1 , as -i te11 te cl1irur.go.

Ca1)ita as ai f rqt1uente111cnte al cl1irurgo tli dover estrarre corpi estranei dall 'esofago, . . pecial1nente in ban1bini che ingerisco n o n1011ete, palline di vetro , sassolini, giocattoli , ecc. , ed in pazzi cl1e ingeriscono i più s,·ariati corpi . L 'ar 1n.an1c11lario cl1irurg ico di c ui si dispo11e è costituito in genere dall ' uncino esofa g·co di l irmisson e da l p.a nierino di De Gr.aefe; l)inze cur,re, unci11i in11prov·v isati IJOsson o -e rvire allo scopo. Troppo spe so p erò si 11anno deg li insucces~i , qualche volta dovuti alla speciale confor111azione del corpo estraneo, ch e n on permetto la sua estrazione, qualche a ltra dovuti all 'in._ u f ficienza dei mezzi che sono a n ostra disposizione. Senza dire poi che tutti questi mezzi ricl1iedono prudenza estren1a e i11ani sperin1e11tale, a ltrimenti possono riuscire pericolosi 1per sè stes i, in quanto possono produrre gravi leioni . ulla parete dell'esofago , oppure posso110 riman ere u11cinati. Questo accade assai freq uen t.e111ent e per il i)anierino di De Gi~aefe data la sua speciale conforn1azione. Questo fatto è sempro un accidente molto grave e scon certante, e che obbliga a ricorrere per for za alla e ofagoto111ia esterna . ch e è sem1pre un 'operazione grave e ch e per ciò deve e sere riser-

Nel caso ultin1am enle capitatoci, si tratta di una signora di a. 22, g ià curata in questo osped ale parecchi anni fa })Cf stenosi cicatriziale del1'esofago, esito di ustio1ti prodotte per ingestio11e cli alcali causlico; attualn1ente ricoverata ir1 casa di cura per p icastenia. Ci riferisce di avere, giorni addietro , i11gerito a scopo suicida un sasso e di sentirselo n ell 'esofago. La radioscopia svela a liYello d ella 3a. costa la pres~nza di un corpo estr aneo, di forma irregolar1nent~ ovoidale, ferino j tl una porzione ristretta cl e11 'esofago. J)ata Ja grandezza ~ la forma d el corpo estraneo, si fanno· le piL1 a1npie riserve sulla possibilità della sua estrazione p~r via ittcruenta. Tuttavia la mattina del 2-9-1932 in narcosi eterea si introduce una sonda '3oli(la per r~ndersi conto della dista11za a cui trovasi il corpo estra neo dalla bocca e d ella su a IQobilità; su ccessivam ente si introduce l 'apparecchio <li Carletti co11 l 'uncino disfatto. Dopo a,·er aYuta la sen sazione di aver superato il corpo es traneo, si forma l ' uncino ali 'apparecchio, e con manovre b en e appropriate si riesce ad estrarre il sasso che misura cm . 2,4 x 1.8 x 2, 7.

Descrizione dell'apparecchio. --. Lo strumento è costituito da du e aste metallich e flessibili scorrenti l 'una sull 'altra dello spessore complesi,ro di mm. 1, 1; della largh ezza cli mm. 7 e d elta llplghezza di cm. 46 la posteriore che è fi · a e ch e serve da guida all'anteriore, lunga c111. 50. Sull'asta posterio re è fissato a ll'estre111ilà superiore un com a ndo a due anelli, in c ui si introducono l 'indice ed il n1edio della 111an o destra per la manovra , ed un anello è fisatu "ull'a ta anteriore i)er l 'introduzione del pollice. Una vite di arresto collocata a queto estremo fi ssa la posizione ad uncino data allo strumento. L'estremità inferiore ~ costitt1ita da segmenti articolati fra di loro sì da i)ermetter e di fa re e disfare un uncino come si vede nelle fig ure annesse. Il segmento intermedio che. a uncino formato, viene a trovarsi in un 1piano p erpendicolare a quello dello s trumento e che ha la funzione di caricare il corpo estraneo, presenta una fossetta che lo rende n1aggiormente adatto alla st1a funzione , dandogli una forma quasi di cestello.

..


[Ai\-NO \

L,

10]

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375

SEZIONE PRATICA

Non .. i conosce 1'a utore dello strun1ento ; es o è ricordato 11el nostro ospedale col nome di u11cino di Carletti e sollo questo nome io lo i)re~ento al pub])Jic o medico . Per l ' t1 '"' 0 dello strt1men to non ci sono i11di . cazio11i flcciali . :È buona norma acldormentare il paziente coll'etere; ot tenuta l:.1 narcosi , si n'1antiene i l i)az. in po. izio11e orizzon tale . l\fentre un assi-

..

lare nel retrobocca il corpo estraneo, ch e sarà afferrato dall'indice della in.a no sinistra e co11dotto a ll 'esterno. Qualora la n1anovra n on riu scisse in primo tempo , i disfà l 'uncin o e si ritrae lo ·trun1 ento per proced ere ad altTi tentativi in altre sedute. Procedendo così con cal ma e con metodo ed a paziente bene addormenla lo è b en difficile non riuscire allo sco1Jo . Co,n vinto d el! 'utilità di ques to strume1rto , del 1

Fro. 1. -

Stru1nento visto di fronte.

F1c. 2. -

, Lrun1e1lto Yisto di profilo.

F10.

3. -

Parlirolare dell 'uncino . •

.. te11te divarica la })oc ca con un comune apribocca, l 'or)eratore , a fferrato lo strumento colla 1nano d estra, lo in troduce stilla guida. d ell 'in<lice dell a n1ano· si11. 11ell 'eso fago coll 'uncino disfatto. Questa manovra è semplicissima e facile ad e eguirsi , essendo lo s trumento abba ·Lanza flessibile. Quando si 11.a. la sensazion e di ~vere o1Lre11~a ssato il corpo estr.an eo, si for111a I ' uncin o all 'app.a reccl1io e si fanno d elicate trazioni di prova finch è si h a la certezza di averlo caricato . Allora colla vite di arresto si fissa la for111a ad unc ino data a llo s trumento e si fan11 0, sem1)re con ca utela , con arte e non con vi0Je11za 1 l)iÙ energ·icl1e trazioni p er rimuo,rer e e })Or•

l'acile uso e d ei \ an laggi cl1 e pl1Ò o ffrire nella prati ca corrente e ave ndo con La tato ch e i11 nesun trattato di cl1irurg·ia ge11era le n è di spec ia lità è ricorda to , 110 cr eduto 01Jportuno r eu d erlo noto al pubbli co 1ne di to i)er u11a magg iore diffusione di es o. 1

RTA. 'UN1'0

L'A. fa co11oscere un .a 1) p·a r cccl1io p er l 'estrazione d ei corpi estranei dall 'eso fago, e lo presenta sotto il nome di unc i110 d i Carletti. Ne fa conoscere i pregi ed i vanl,ago·i cl1 e lJa sugli analogll i stru1n ent.i pecie sul l)nnj crino di De <iraefe . 1

...


31G

« IL POLICLll'ìlCO »

SUNTI E RASSEGNE. SANGUE E ORGANI EMOPOIETICI. L'anemia semplice acloridrica.

''T·

(B. u . WArsswANGE. Deut.sclie m ed. 1Voc1i., n. 51 , 16 dic. 1932). Gli AA. s ulla ba e di u11a cli c reta casis Lica, a cc ura la 1ne nte s tudiala , a ffrontano la quistion e di qt1el particolare quadro morboso· ernat o lo·g·ico aa.ratterizzato da eritroi1enia, o ligoGro111oemia e dis turbi gastrici con si let1ti i11 i1)ocloridria o .a c loridria o addirittura achilia . T.ale sindro1ne ematologica :n1olto studiata i11 c1uest 'ultin1i te1npi , di,rer samente de nomir1ata (gli AA. cil.ano 15 den-0n1inazioni di essa), è stata rece nten1entc oggetto di studio da parte di H . Scbullen e da lui denominata aner11ia ipoc romi·c a essen ziale o cloroanemia a chilica. Egli 11a disc usso .a111pia.m ente i rapporti di essa co11 l 'an emia perniciosa, m ettendo in g iusto rilievo i caratteri differenziali dal pu11t.o di 'i la en1a to log ico e terapeulico, non nas.co11clendo il sospe llo di qualche punto in com1111 e •p er cjò ch e riguarda l 'etiologia, ch e for::-c 11a r.a.di ci nell 'er edità emopatica generica e i1ei disturbi gastrici. Gli AA. preferi scono per tale forma la desig11azione di \ iVitls, di « a11en1ia semplice aclo ridrica », 1?er cl1è più com.p rensiva e perchè è rara in e sa una acliilia completa. L '.a ffezion e, nonostante le osservazio11i di l(azr1elson, colpisce di prefere11za il sesso femmir1i le fra i 40 e i 50 anni, s' i11izia subdolame1t te co11 di ·turbi dis p eptici , co11 pallore che si fa }JOÌ co picuo , nell'ulteriore d ecor so s 'aggi11ngc>110 astenia , asma , edemi 1nalleolari , emorragie; s ul c uore soffi anemici ; a volte spleno1n eaalia . L 'estrazione frazionata del succo ga Irico IJra ticata do1Jo iniezion e di i stamina , a ,-olt e 1ì10.. lra achilia ro mplela , a volte ac loridrja o ip~ c]oridri.a. Gli eritro citi sono dimi nuil i di 11umero , più l)·ic co li d el normale e pi · 'a lan1ente i11Jocron1ici: ra ramente presen ta110 a lt.erazio11i di forn1a, con ser vano normale la resi tenza g lobulare. Non co11cordi sono i risultati oltenuti ul con1portamento d e i leucor it i. Le pias tri11 c ~ono i1ormali. È da ri1 e' 1a r c· infi11e cl1e i })azienti incanutiscono precoce n1e nte . \' en g·ono J) OÌ dag li AA, esamina ti i caratteri cl i rrerer1ziuli cli questa anemia rispetto all 'anerr1ia di origine infettiva o da e morrag·ie, .a ll 'an e111ie emoliticl1e ed a Il ' anemia perniciosa . Per qu est ' ultim.a sono m essi in ri lieYo i di,·ersi caratteri em.atologici·, la diversa terapia si)ecifica , marziale nell 'u11a, epatiec1 nell 'altra, })e r c ui tran s.azioni tra queste due for1ne non i po sono .an1n1,e ttere se11za obbiezioni, ·per c1ua nto la coesistenza di disturb·i gas trici in esse lasc in <[ualch e clubbi-0, che p er(, Yien e r lin1inalo d opo g li esperin1 enti di 1

[r\ ~ ~o ~ L,

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~I.

lOJ

Siuger. Questi partendo dalle ricerche di Cas Lle, ch e rlimos trò nell 'au émia perniciosa !'.azione curativa della carne trattata oon succo gastrico di soggetto normale, praticò la cura d e lla s tessa malattia , trattando però la carn e con succo gastrico di ammalato di anemia ... emplice acloridrica ed il risultato ottenuto fu identi co a l precedente. Ciò dimostra che r1el succo gastri co di quest 'ultimo è presente la ste a ostanza altiva cl1e nel soggetto nor111ale e cl1e ma11ca nell 'anemico pernicioso. Tale risultato forni:sce a11cora una prova evid ente d ella diYersità delle 2 forme morbose. per quanto per an1bedue la genesi debba ammettersi in una disfunzione gastrica, probabil111c11te di natt1ra ormonale, non ancora però ben definita. R. n'ALESSANDRo.

Sull'azione emopoietica del sncco gastrico concentrato (A.ddisin) nell'anemia per• • n1e1osa. (S.

~loRR1s,

L. Sc11IFF , .J. Fou LGER , R. RrcH u. E. ScnERMAN. "At/uncli. "hfediz. l'Jl och. . n. 52 '

23 dic . 1932;· J o1ir11.. A. ll1. A ., 21 gen . 1933).

Gli AA., dopo aver accennato al grande progresso segnato nel trattan1ento del! 'anemia p er11ioiosa dalla t e1;apia e!patica , riiferi: ,c ono sull' i1111J.01~Lan1.ia .che attualmente 11.a assunto in detta n1alatti.a la t erapia basata sulla son1111inistrazione di is tomaco, ler.a}Ji.a evidenter11 ente tscaturita 'dal]'osseirvazione c l1e tra i sinton1i più cos tanti del morbo di Biern1er è l 'achilia . J risultati ottenuti dall 'in1·1)iego ora1nai esteso di essa , le recenti ricerche di Castle ull 'efficacia della s omministrazione all 'an en1ico per11icioso di carne trattata con succo gatrico normale e non di quella trattata co11 s ucco ga trico artificiale o di anen1ico p ernici oso , costituiscono tutti una serie di fatti , che , per c1t1anto non ancora concordemente interpretali nella loro essenza, stanno sempre a dimostr.are l 'i1nportanza di tale recente m etodo di c11ra, il quale integra e forse cbi.arisce quel lo basato ulla sorr1ministrazione di fegato o dei uoi estratti. Sulla base di tali -0sservazioni g li AA. nella (~ linica medica dell 'Univer sità e dell 'Os pedale di Cinci.nnati l1anno i11 tra preso una serie di indag·jni importanti sin1e allo scopo di rneglio dimos trare, di en1plificare e 11ello s tesso temJ)O cli esaltare l 'effi cacia d ella t.erapia g astrica. Anzitutto hanno cer ca to di ottenere un su cco ga trico concentr.ato, onde poter disporre di un prodotto che in piccolo volume contenesse più princi11io .attivo e ciò hanno ottenuto con la distillazione n el vuoto del succo g.astrico J1ormale, a'rendo dato Ja concentrazione col ' 1aipor e un p·r odotto scarsamente efficace . Il principio atti ,.o contenuto in tale ])rodotto è termolabile , dializz.abile attraverso rollodio , rion è .alte1·ato da sostanze chimiche,


377

SEZIONE PllATlC.\

])re \ e 11a i C<.'lra lteri di u11 o rn1011e, a c ui g li _\A. il an110 dato il n on1e di cc addis i11 ».

Tale

O"' ta 11za i lro ' a oltre cl1e nel succo ga~ trico t11t1ano, <* Jtr l 1c· in quello del maiale , ciel ca n e e drl bue ed ir1 genera le di Lutti gli a11i 111 nli erbi, ori o carnivori . Jnie~lal o 11c r 'ia e ndo mu.. co larr 11ell 'a11e111i.i 1Jernicio~a <l~ leru1i11a u11a c ri i r eticoloc ita1 ia. Come dosagg io gli A.\ . convert11 e ro cli c l1ian1are tin i tà di cc addì in » il prodotlo Jeri ,·.a11le dalla concer1trazionc Ul'l ,,uoto di 100 cc. di s ucco gastrico originario; Lale s ta11ù a rdizzaz ior1 c cli d osaggio, 11e r c1t1an lo non J a~'lta ... u dati preci i, perch(: il i)rincipio attivo 11uò ,-aria re i 11 }) LÙ e in 111en o o tto s' aria te co11dizioui 110 0 sen1r~re ' a tu tabili n e i di\ crsi "'u ccJ1i ga ... tri c i , era pur n ece ~ a ri o 1)er a' ere a lme110 grosso 111o do, un te r1t1i11c cli con [ro 11to nelle ricer cl1e. Sul principio furo11 0 ...,on1n1i1ti s tra te :2 e m ez10 - 3 u11ità di cc a ddis i11 » u111an o, r1l a ri ultati 111igliori furon o otle11uli con l ' i11iezion e di unità di e~~o. ( '.011 I 'impiego di addì in di rr1aia le fu po -_ itlile irt 2 ca ~ i di a n e111i.a l'ernicio ... a ~011\n1 i11i trar e i 11 u11a sola vo~t a ri petti va111 l1Hlc 32 e 57 unità sen1pre IJer iniezio n e e11clcnttu~c0Jare. La cri _i ematica fu pronta, spec ie 11el }Jri1110 ca ·o . ed intensa; au111 ento cospi1· u t1 ~li r eticolociti clte durò oltre -1 ettiman c, {!li eritroci ti a liron o da l . !00.000 fin o al vai <•rt~ 11o rnta le, a1taJogart1ente i com portò l 'e111or.rlobi11a: c l1e tJrirna d ella ter apia er~ rispel ti,·amente del .J:-i e -1-7 ~{, (Sah li). "futla l ' e11or n1 e quar1Lità di s ucco o-a trico ... 01l11nini lraLo e ra ron centra lo n el i1rimo ca ·o i11 5 e rl cl seco11do in ,5 cc. di liquido. (;o n cludon o i I loro ~ludio varago 11 a nclc> g li e (fetli o ttenuti da llirld lc e turgi. . c11e i11 un ca o di .a11en1ia jle rnicio a inieltaro110 in una ola olla un<t <lu~ '"· nla iYa di :$0 fial e di eslraLlo e1)alico. La c·ri i 1·eticoloci taria COill j)Ur,re dopo 0 rriorni e 1101t raggiunse l 'int en sità e la durata con eguita dagli A. con le a lte dosi di succo galriro ·on• mini .. tra le n ei ~ ca i riferiti , n ei qua li do1)0 oltre 2 nl e. i g li eritroc iti e l 'er1100·lu bina i n1an te uc ' ' 1110 ~· en11)1 e a l ,-alare n or-

R.

.n i:1le.

n'. LE

\ NDRO.

Di~torbi

trofici e necrotici singolari delle dita come prin1i segni di una_leucemia. Falsa ~ indrome di Raynaud.

(Pl. LEn1cHE e 1l. Fo 24 dicen1bre 1932) .

TAINE .

La Presse 111 édic. ,

Gli AA. rife ri. rono arr11)iau1cnle s u di llll caso. 'i t raltava di un~ clo11na Gl er111 e n ei precedenti della qual e c'era solta11to 11na linfoadenitc tubercolar e (co11 a ... porlazion c chirurg ica) al l 'asrell a ~ ini ~ tra n e l 1923. Xc l 1925 ulceTazion <'.' e.le I la ba~(· del ' ' dito d e lla r1aa110 d estra e · t e ~ asi succe iva111erìte a lle alLre dita e c l1e fu cliagno. ti rata clerodermia. 1cl 192G

s i11l1)aticecton1ia 1)erio1n erale n o n _cguila da i11i a lioram e11to e . llll Jllesc dopo, di articolaz io1te delle due t1lLin1 e dita. Nel 1927 si sco1)re a ll esa111e radiologico un ago a livello d el J>Ol 'o, s tilla lir1ea c ubitale; sospettando ch e q ue La sia la rauf;a d ei di, turbi trofici i at:I)Orla l ' ago , -·ltl' era i110: ·o n e l n er o cubitale, 111a !'ienza a' er11e 11\i,rliora111enlo. Successiva1ncnte a n11)utazi o11 deJ1·a va11lbrac io. Da par eccl1i n1e -- i ulccrazio11c eczematosa del pollice destro ch e e ra c ominc iata conte1l11>-ora 11eamenLc a lla prin1a ulcerazio11e al V dito d ella mano ·ini. tra; cruc t a t1l cerazione d el polli ce si estend e e si h a gangre11a d elle cluc fala11g i. La p. ha a11che formicolìo alle dita d ei 1)iedi, ma qui no 11 presenta di turbi trofic i e può camminare l)cnissimo. C'è ed e111a ottomalleola r e. Ha percluLo 20 Kg. di pe o. La n1ano D i presenta p erfelta111 enle nor1na le ulla parte no11 n ecrotica . L 'arteriografia 1110 tra permeabilità p erfetta. Prog redendo rapida n1e11 te il proces8o nec rotico, fu estirpato il ganglio tellare di sinistra, cl1e istologica1nente si trova con aumento della trama con ne Lli va le e cori o\rra ccarico pi.g1nenta·rio delle rel I uJ e. Plapidamie nte s i ha c icatrizzazione d el 111011co n e rinta ·to dopo, l 'e lin1in,a z ione d e]la tJarte r1ecrotica cl1e ·i e ra ' rerifì ca la in prececienza. Dopo un me. e da ll 'interve11to compare febLre; n el sangue, ch e prima d ell 'intervento era norma le , compaiono de i mielociti. i comincia a palpare la mil7.a. 'i fa diag no i di leu cemia aleuce rrlica. L 'a111111alata fu sottoposta a <;ura insulinica e alle olite c ure d ella leu ce mia, ma 1norì cirra 4: n1esi dopo p er incope. J>oich è i di turl)i trofici ch e que ·t 'ammalala a eva presen lat o n o11 ou1igliavano a quelli va 011\otori o a rl erili i g li AA. p e11 a110 che cs . . i fo . ··ero i) rodolti dalla leu ce1nia (n1a non indicano con q na to n1'eccanismo c iò sarebbe nvvent1lo. - i\' . rl. R. ). Il. J JusEN:\. 1

Una rara malattia del midollo osseo. (Osteomielodisplasia).

cc:.

G RU BER,

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PSE LJ{ \ CII,

Il. LE

MASTER .

.Jour1i. Am. Jlf ed . .1l ss., 21 ge11naio 1933).

Gli . qescrivor10 un ca o di malattia d el u aiclol lo o.., eo , capitato sotto la lo ro osservazione , e ch e essi non l1anno apulo inquadrare i11 n essuna d elle ·i11dromi sinora cono ciute . 'i tratta,,a di u11 ragazzo di 7 a nni , fin 'allora ano, il quale l1 ell 'ottobre 1930 con1i11ciò ad accu sare do.l ori alle arLicolazioni, dolori ch e ou1nentavano col freddo e con l ' umidità: er~l presente anch e febbre e ce fal ea. Negativi erano i dati dell 'anan1ne i farr1igliar e e p ersonale, n egati,ro anche l esan1e obiettivo. L'e a111e d eJ angue rivelò una i1 ote, ·o le leu copenia (1 :850) ccl una relativa anemia (4 milioni). L '·e same radiografico dell 'a1)1Jarato scheletrico mostrò l1na n etta ed unifor1n e rarefazi on e dell 'intero 1


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'< IL POLIOLINICO »

sch eletro con a sottigliamento dell a corticale: l ' atrofia era più marcata n ell e o a del bacino, nei femori, n elle vertebre lombari . Tutti gli altri esami, accuratamente ripetuti varie volte, diedero sempre risultato n egativo ; la calcemia ancJ1e era normale. La sintomatologia dolorosa e la fe})bre p er~i stevan o, con alternative di miglioramenti e peggioramenti: e così anch e i dati delle ricerch e praticate. Nell'agosto 1931 la r arefazione ossea appariva molto più inarcata, accentuati eran o an ch e i dolori alle articolazioni : la febbre v.ariava da un massimo di 39° a un miilimo di 37,5. Verso la fin e di agosto il paziente divenne i1nprovvisamente sonnolente e stanco ed una g rave infezione si sviluppò a carico del farin ge, co11 formazione di ulcer e su lle fau ci e tum e fazione delle ghiandole del collo : la conta dei g lobuli dava 1.200 globuli bia n chi per em e. 'tabili La t1na r oentgen terap ia. il nt1n1ero dei globuli bian chi salì rapidamente a 4.400, le lesioni del faringe sp arirono. la ten1peratura non sor passò più i 37.5. In sosta11za , l 'attacco agranulocitico era superato. Improvvisamente, il 20 settembre cominciarono a manife tarsi , preceduti da nista.g mo, atta cchi clonici limitati alla metà destra del corpo. La puntura lombare diede esito a liquido, a pressione aumentata, ma senza caratteri patologici. La calcemia. 1'azotemia, la g licemia erano n ormali. Dopo l 'aliacco, durato un paio d 'or e, il pazient e dormi b en e tutta la 11otte ed il m atti11 0 seguente appariva in buone condizioni : ma la sera di nuovo attacco convulsivo , quindi coma e morte. L 'au topsia non dimostrò alcuna alterazione imporla11te degli organi del collo, torace, addome. Le g hiandole endocrine erano normali. Le alter azioni principali si riscontravano a carico d elle ossa (vertebre, costole, femori) e del 1nidollo di queste ossa. La compatta era esile e fragile : la spug nosa era rarefatta , il midollo ricco di liquido rossastro ch e e sudava, lasciando una formazione fibrosa a rete. L 'esame n1icroscopico dimo trò un allarga111ento d elle cavità midollari per atrofia della s1Jugnosa e d ella compatta, Ja presenza di una i11inima quantità di tessuto adiposo, la presenza di larghi spazi vascolari a pareti sottili ed in molti punti delle piccole emorragie: là dove erano presenti cellule nucleate queste erano per la maggior parte a tipo g ranulocitico ed eritroblastico . Confrontando i dati clini ci e quelli dell 'autopsia, i quali escludono ch e si sia trattato di leu cemia, di mieloma multiplo , o di eritroblastoma, si · sarebbe portati ad ammettere una diagnosi di agranulocitosi. Questa era certo presente sintomaticamente , ma non si a come far rientrare in essa il quadro delle alter azioni ossee. Gli AA. concludono qui11di con l 'ammettere

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ch e si tratti di 1111a entità clinica finora sconosciuta e la considerano rientra11te nel quadro delle displasie del midollo osseo.

c.

LA CA,"A.

Il contenuto in ferro della milza, dopo t1·asfnsione di sangue. (H. KuNz e ~I. Z .\.CHERL. li ien. f(lin. lli oc7l. ~ 11 no,r. 1932). Gli Autori rilevano cl1e nu1nerosi metodi sono stati usati , p er stabilire la durçl.ta della sopr.a vvivenza nell 'ospite deg·Ji eritrociti trasfusi. Molti di tali n1etodi , ba .. ati s ul dosaggio dell'emoglobina, in vari momenti del suo metabolismo, risultano poco attendibili, perch ènon si può a priori escludere cl1e l 'organi&ino del ricevitore risponda allo stin1olo del sangu e tras fusogli , m ett endo in circolazione dei suoi g lobuli rossi , mobilizzandoli dalle rise1,-e. Gli AA. affrontano il problema seguendo l 'esp_e diente, finora poco sfruttato, di studiare il contenuto in ferro comparativamente nella milza dell 'animale normale e sottoposto a trasfusioni ripetu.te. L 'ani·m ale da .esp€ri me.alto fu il coniglio, la tecnica prescelta per eseguire i ùosa.g gi del ferro, il metodo colorimetrico, di Willstatter eseguito su ceneri di milza. ott enute con acido solforico e nitrico. Nel 77 % dei ca i. il contenuto totale in ferro della milza risultò aumentato, neg·li animal i sottoposti a tra fusio11e, già poco tempo dopo I 'esecuzione della trasfusione st essa e gli _1!A. rp ensano che se ne debba concludere ch e ]a vita deo-li eritrociti tra sfusi è effi1nera , e che già .p oche ore dopo la trasfusione, ne ha inizio la disintegrazione, ch e libera il ferro, il quale, com e è noto , si fi ssa in gran parte nella milza. Quando tale processo ab])ia fin e, quando esso ragg iunga il massimo, non si può ancor dire, e si istituiranno sull'argoment o nuo·v e ricerche. M. CoPPO. 1

1

Splenomeg~lia

e splenectomia.

(P. EMILE-Wg1L et R. GRÉCOIRE . Le Bubletirr Ai! édical, 29 ottobre 1932). :È g iustificata la· t endenza interventista , oggi predominante, di fronte a r11olte SJ)lenomegalier Vanno operate le milze ' iolun1inose e anormali ? Tutte le splenomegalie ,-anno sottoposte .a.Jl 'intervento? Per risponder e a queste don1ande l 'A.. comincia con lo stabilire cl1e ogni aumento 1111portante del volume della milza è di_ ~r sè ti: na 111alattia grave. A questa conv1nz1one ~ 1 giunge Re si con sidera che la 111i1za ~ I 'organ o a ddomi11ale 1neno fisso e ch e ogni suo .au111.ento di volum e porta a spostamenti cl1e po ono esser cau a di evenienze anche abbasta11za g ravi (torsione del p eduncolo , necrosi . rot-lura). Nè m eno im1)ortanti sono le ripercu ssioni che pos on o aversi sia st11l:i funzion a] ità


[ANNo XL, Nul\r. 10]

SEZIONE PRATICA

degli organi ematopoietici , sia sulla c rasi sanguigna, sia sullo stato dell 'apparato digerente e suilo stesso fegato, anche quando non ci si trovi di fronte ad una forma di Banti, nella quale l 'indicazione a ll 'intervento è precisa. Ma se tutte queste considerazioni tendono a indurre all 'intervento in ogni caso di splenomegalia non redimibile con terapia medica, esi~tono sicuramente splenomegalie per c ui l 'intervento tè .assolutamente controindicato. Dopo aver enumerato alcune delle principali forme in questione (Hogdkin, linfoadenia, mielosi, cirrosi epatica., ecc.), l 'A. conclude che sono di pertinenza chirurgica solo le sin dro111i spleniche .pure. Le affezioni della milza, che si manifestano sotto l 'aspetto di una splenomegalia isolata , sono le milze chirurg iche per eccellenza . Stabilito questo, una serie di question i si µre entano. Prima tra esse la· questione della diagnosi, questione tutt'altro che trascurabile nel caso di grosse tumefazioni renali che po sono talora .condurre in inganno, sviluppandosi in avanti e mantenendo con l 'incavo del bacinetto la incisura splenica. Tra tutti i segni differenziali, l 'A. mette in prima linea in questi casi l'esame radiologico del grosso int e tino. Infatti il colon passa davanti il rene malato e circondà il polo inferiore della n1ilza ipertrofica. Seconda questione è la diagnosi di natura della splenomegalia. A tale scopo, l 'A. enumera rapidamen le i diversi esami nece ari a com plelare lo studio clinico, soffermandosi sul significato e sull'importanza di eia cuno di • essi. L ' ultima questione presa in considerazion e è I.a preparazione del malato all'intervento. In pl'imo luogo è necessario rialzare le condizio ni cmaticl1 e del soggetto, sia con tra fu ioni. sia con epa toterapia . L'A. usa anche, vi to il gran numero di complicanze polmonari negli splenectomizzati, un trattamento prevenkivo a base di vaccino antibroncopneumonico cli Duchon, da sostituirsi, n el caso di reazioni troppo intense, c·on gli anfo-vaccini intestinali di Ronchése per via orale. L 'A. ha pure l'abitudin e d i praticare immediatamente prima clell 'operazione una trasfusione di sangue dello stes o gruppo del soggetto e non di un don.atore universale . La dose abituale è di 300 eme. Questa trasfusione ha i seguenti scopi : a) correggere le alterazioni di coagulabilità e la tendenza del malato all e emorragie; b) compensare la perdita de1 sangue contenuto nel1' organo asportato (a questo scopo l 'A. determina una sprem itura della milza mediante iniezione <li adrenal ina immediatamente precedente l 'intervento); e) correggere l 'abbassam ento delle difese organiche provocato dalla plenectorni.a·. Con questi accorgimenti , l 'A. ottiene il 90 % circa delle guarigioni . I risultati più brillanti

3'79

i ottengono nelle splenomegalie croniche pri111itive, negli itteri en1olitici, nelle splenomegalie con diatesi emorragica e nelle anemie splenomegaliche. Alla questione della prognosi della splenectomia nelle spleno1r1egalie croniche, porta un contributo Raymond Gregoire sullo stesso numero della rivista. Egli comincia col ricordare i disastri passati quando si interveniva in casi di neoplasmi o di leucemie e afferma che un chirurgo coscienzioso deve oggi in tervenire solo nei casi in cui un com.p etente abbia stabilito con esattezza l ' indicazione a ll 'intervento ed abbi.ai posto il paziente in condizioni di superarlo. In nessui1 campo come in questo, la collaborazione tra medico e chirurgo è feconda di buoni risultati. L'A. passa quindi a render conto della propria statistica . Si tratta di 37 splenectomie seguite lungamente dopo l 'in'tervento. In 9 di e . . e non esisteva dia.tesi emorragica e la natura dell'affezione primitiva era varia (malaria, I\..ala-azar, tumori , ecc.). Negli altri 27 cai, appartenenti per la maggior parte alla forma di Gandy-Gamna, era costante una tendenza alle emorr.agie rpiù o meno gravi e localizzale, per ogni ca o, in differenti distretti vasali (gengivorrag ie, epi La si , ematurie, gatror·ragie, enterorragie). Orbene, di questi mala li , 21 guarirono in modo definitivo ; 9 pree11tarono ancora a disLan za di tempo più o 111cno g rande, epi odi emorragici , anche gravi e talora mortali. Tutti e nove questi pazienti appartenevano al g ruppo di malati cl1e, prin1a ·dell'intervento, \3.vev.ano pre'Sen tato una tenden za alle emorragie più gra,re e da più 1empo co tituita. Da que ta o servazione 1'A. prende occasione per scon si o-liare ogni t emporcggian1ento nella splenectomia n ei casi di J)lenomegalia , al fin e di evitare un intervento t a'fdivo che risulter ebbe i11u1ile qualora la discrasia emogenica i fos e i11 .. tau rata in modo irredin1ibil e. M. ToBRIOLI.

RENI E VIE URINARIE. Dolo1·i di schiena da affezioni u1·ologiche. · (H. L. MoRR1s , L . J. Ll\.NGLOIS et J. fF. BRuNTON. Journ. Ameriic. lt1edic. Assoc., 31 dicem.bre 1932). I dolori di schiena , a parte qt1elli riferiti da malattie degli organi toraco-addominali , possono diipendere da affezioni d·e gli organi genitali femminili (ginecologici), da malattie e neoformazioni delle ossa e delle articolazioni (ortopedici), e da affezioni del tratto urin~rio· (urologici). Per la diagnosi differenziale della condizion e che è la causa dei dolori di schiena occorre pre11dere in esame: 1) la loro durata; 2) la loro compar.sa postraumatica o postchirurgica;


« IL POLICLINICO »

380

3) la loro natura (acuto o sordo, costante o intermittente, localizzato o diffuso, riferito, superficiale o profOI]. do); 4) la sede (lombare, sacrale, lo1ilbosac.:rale, costovertebrale, uni- o bilaterale; 5) la loro ·comparsa in rapporto alle· ore del giorno; 6) le condizioni che li influenzano (cambiamento di posizione, movimenti passivi delle gambe, riposo in posizi-0ne sdraiata o sedu~, sforzi, incurvamento del corpo, locomoz10ne o esercizi, tosse, defecazione, minzione, mestruazione, stipsi). I pazienti di lesioni renali croniche non si lamentano di un vero e · proprio dolore di schiena, ma di una dolenzia indeterminata, di una sofferenza alla regione dorsale. Per comprendere il m eccanismo causale di questa sensazione occorre tener presente cl1e il rene è costituito da una parte parenchimatosa solida, il parenchima renale, e da parti cave, la pelvi ed i calici renali. Tutto l'organo è circondato da l1na ·capsula che può essere sede di un processo infiammatorio o essere distesa da processi interni. Oltre a ciò in seguito a rilasciamento dei tessuti perirenali l 'organo p uò perdere la sua posizione normale, il cl1e è anche causa di dolori. In una serie di 37 4 casi di pielite cronica gli AA. trovarono che raramente il dolore era riferj to all.1 reg ione costovertebrale. Il dolore è per lo più localizzato ad uno o ad amb? i lati tiBlla colonna vertebrale. Quando è bilaterale bisogna sempre pensare ad un'affezion e di amibo le pelvi, quantunque non è da escludere ch e la sensazion e al lato non leso possa dipendere da un riflesso renorenale. . . In ogni caso il dolore è profon do e qu1nd1 faciln1ente si distingue da quello delle mio- o neuralgie. Il soggetto accusa un dolore sordo diffuso a tutta la regione dorso lombare, non alleviato sensibilmente dal riposo, e praticamente -costante. Lo stesso tipo di dolore può riscontrarsi in · affezioni urinarie : idr0nefrosi pionefro si , tubercolosi e neoplasma renale. In una serie di 343 casi di ptosi renale il dolore era accusato da 179 tp azienti. Per quel che riguarda la localizzazione esso è simile a quello della pielite cronica . .Però ~ol~o spesso è descritto come una sensazione di stiramento o di pes-0 ed è di solito alleviato dal r~P?so. Ciò si spiega fa cilmente perchè nella pos1z1one prona il rene riprende il suo posto e si ristabilisce il drenaggio della pelvi. Con l 'andare del tempo il dolore diventa semtpre più forte con il 1progressivo stiramento del legamento e I 'aumento della stasi nella pelvi. In 117 casi il dolore era limitato alla reg ione lombare e spesso era bilaterale. Talvolta il dolore assume carattere colico ed allora c'è da pensare ad un ,infezione urinaria complicante la distopia (pielite, ureterite, cistite). In alcuni casi s'ha inginocchi.amento dell'uretere ~on le inevitabili coliche ureterali. 1

1

(ANNO

XL,

NUl\f.

10}

In tutti i 32 casi di calcolosi renale il dolore era localizzato alla regione costovertebrale. Alla palpazione della regione renale dorsale si nota uno stato di sensibilità su11eriore a quella che s'incontra in altre cor1dizioni. Si può trovare una zona d 'iperestesia alla palpazione dell 'addome nella regione· corrispondente alla pelvi renale compromessa. Questo tipo di affezione dà il vero dolore parossistico renale. Anche nei calcoli ureterali il dolore è a carattere colico, localizzato alla regione dorsoJ.ombare con iperestesia dell'addome nella parte corrispondente all'uretere nel quale trovasi il calcolo. Il dolore è spesso riferito al fianco. La radiazione alle coscie ed ai genitali no11 è cosi frequente come è stato affermato finora. Su 507 casi di dolori di schiena, 329 erano dovuti ad affezioni della prostata e delle vescicole. In tali casi i dolori sono descritti come lombaggine e come tali trattati. Molto spesso il dolore si diffonde a tutto un arto sotto forn1a di neuvraJgia sciatica. Sta di fatto che le affezio·n i prostatiche possono iprodurre fatti generali e riflessi con tre m:eccanismi : diffusione dell'infezione per la via sanguigna, diffusi<)ne di tossine, provenienti dalla glandola, impulsi 11ervosi riflessi partenti dalla glandola e che si estrinsecano con dolori in regioni distanti. Te11uto cont.o cli quanto sopra si è esposto la .diagn osi della causa di un dolore di schiena importa un esame molto ac~urato. ~ccorr~ innanzi tutto procedere ad un osservazione d1 tutte quelle cause (o _se(}, articolari, muscolari, nervose) che .p ossono ·p rodurre dolori di schiena; nelle donne fare un esame ginecologico; in ogni caso tener ,p resente che in una buona parte dei casi il dolore d~ schie~a è pro_vocat.o da un 'affezione delle vane parti delle VIe urinarie, il Gui esClme s'irnpone ogr1i qual volta le altre cause sem bTano da escludersi o solamente dubbie. DR. 1

Adeno-sareoma embrionale del rene. (DEAN ~PACK. Journal Am. Med. Ass., vol. 93,

n. 1-2, 1932). Gli AA. avendo avuto occasione di osservare nell'Ospedale di New Yo~k dal ~917 ~l ~92~ sedici casi di adenosarcom1 embnonali d1 B1rchHirshfeld o tumori di Wilms·ne fanno uno studio particolareggiato. . . . Rilevano come queste forme di tumori si.ano quasi esclusivamente dei bambini (20 %)., e che solo, nel 0,5 % si riscontrano negli adult~ .. I d:ie sessi sono egualmente colpiti. L'età media più colpita è into·r no ai tre anni. Qu.alche Autore ne ha descritto in feti di sette mesi. Circa la patogenesi si è pensato all 'inclusione di cellule embrionali molto giovani, allo sviluppo degli e1ementi W-0lfiani, all'origine nel blastema renale; origine endoteliale. L'ipotesi più .accetta <l ei varii AA. 1noderni è che


{ANNO XL, NUl\L 10)

381

SEZIONE 'PRATICA

detti tumori originano dagli elementi del bla· stema renale. Ma per Dean e Pack l'origine di questi tumori sarebbe ancora più complessa e a seconda del periodo embrionale in cui essi prendono origine varierebbe la loro struttura istologica. Anatomia macroscopica. ~ I casi osservati dai due AA. erano tutti unilaterali m entre sono riportati nella letteratur.a. molti casi bilaterali . Il tun1ore può raggiunere grandezze volumi· 11ose fino ad occupare tutto l 'addome. La superficie generalmente è bluastra e liscia ma può essere anche bozzuta. Alla sezione si preenta di un colorito biancastro o giallastro; la consiste11za è varia: molle, dt1ra , gelatinosa, va. r.olarizzal.a. Il tumore può impiantarsi in qualsiasi punto del rene, ma più di frequen t~ occupa la sua: metà inferiore. La massa è n ettamente separata dal parenchima renale. Quasi sempre avviluppata dalla capsula fibro sa del rene la quale sotto la distensione può rompersi· Istologia pntologicn. - Que ti tumori sono composti di tessuti mesen chimali indifferenziati. Si riscontrano cellule rotonde, abbozzi di tubuli e di g lomeruli 1 muscoli lisci e striati e qualche volta elementi di grasso e cartilagine. Gli elementi epiteliali sono rappresentati dai tubuli aventi tenden z.ai alla formazione cistica, rivestiti da cellule cubiche o cilindriche. A volte si riscontrano dei cordoni epiteliali pieni. Le cellule rotonde o poligonali a nuclei ipercromatici appaiono indifferenziati potendo ripetere la forma dei tubuli epiteliali e quelli del tessuto sarcomatoso. I vasi son o co tituiti da sottilissimi capillari. Sintomatologia. - Si può riassumere in: 1) aumento progressivo del volume dell'addome; 2) costipazione; 3) scoperta generalmente fortuita del tumore; 4) vomito , anoressia, dimagramento ; 5) ascite, distensione dell'addome, meta stasi; 6) morte per cachessia. Raramente sono presenti dolori spontanei. Cosi pure è ra ra l'ematuria. I sintomi vescicali mancano nella magg ior parte dei casi. L'esame delle urine spesso è negativo. Il tumore viene generalmente scoperto dai parenti d el bambino e raramente dal medico. La febbre è alquanto frequente ed è il sintomo che spesso per primo attira I '.a.ttenzione. La dìagnc.si differen.zia.le bisogna farla con: 1) il linfosarcoma dei gangli retroperitoneali; 2) i tumori dei gangli mesenterici; 3) i tumori della surrenale; 4) la tubercolosi renale, l 'idronefrosi, il rene policistico, la peritqnite tubercolare, gli ascessi dello psoas, i tumori del fegato, dell'ovaio, del pancreas dell'intestino. La biopsia non è consigliabile in quanto .aum e nterebbe la possibilità di recidive. Bisog na

invece fare tutti gli a ltri esami: la cistoscopia, l'esame delle urine separate, la radio e pielografia che servono per farci giudicare lo stato dell'altro rene. Metastasi. - Questi tumori procedbno sopratutto per infiltrazione; le metastasi sono possibili per via venosa o linfatica. Nei casi degli AA. si sono a vt1te metastasi nei gangli retroper~toneali, me~iastinici .e inguinali, in cinque r.,.as1; n·e l fegatc ln tre ca.si; nel polmone in cinque casi;• nello scheletro in due casi; nei corpi • cavernosi in un caso. ' Prognosi. - La prognosi è più grave nei tumori renali dei bambini anzichè in quelli deg li adulti. Dei casi degli AA. tredici sono morti dopo il I 1:9 mese e tre sono stati persi di vista. Trattamento. - La nefrectomia transperitoneale fatta rapidamente curando l'emostasi è bflne sopportata dai ba111bini. Secondo gli AA. questi tumori sono molto sensibili ai raggi. Questa sensibilità si spiega per la loro struttura embrionale, la, loro cattiva vascolarizzazione, la frequenza di mitosi, il metabolismo cellulare piuttosto elevato. La recidiva dopo nefrectomia è fatale. Secondo gli AA. prima di procedere alla nefrectom·i a bisogna cominciare un trattamento r.adio-terapico, (Raggi Roentgen o Radi11m) e non intervenire con Ja nefrectomia che allorquando il tumore sia considerevolmente ridotto o apparentemente scomparso. La radioterapia sola è il trattamento da appli carsi in casi di recidive o di metastasi. 1

ScANDURRA.

Le lesioni dell'uretere pelvico prodotte durante interventi ginecologici. Archives des maladies des reins, tome VI, n. 6, 1932). L ' A. ricorda che in casi di interventi ginecologici non raramente si verificano lesioni dell'uretere. La frequenza di dette lesioni è dovuta principalmente ai rapporti anatomici dell'uretere con gli organi genitali femminili. Si possono verificare quattro specie di le ( GEORGES V1NCBNT.

SlOnl:

1) la sezione dell'uretere che può essere

trasversale o longitudinale. La trasversale può essere completa o incompleta; 2) la legatura dell'uretere che può avvenire in diversi modi; 3) la gomitatura dell'uretere; 4) lo sfacelo secondario dell'uretere. Le sedi dove possono verificarsi più frequentemente le lesioni dell'uretere sono: 1) nella parte sup. della pelvi, vicino al peduncolo ovarico; 2) nel legamento largo. L'uretere può essere preso con una pinza emostatica, da un sopragitto per peritonealizzazior1e, o sezionato durante la liberazione di


382

(( I r. POL I CLIN reo

un lun1ore o di ader enze. Esso seconda ria1nente ad una denudazione troppo minuziosa può a ndare incontro a sfacelo. La sezione longitudinale dell ' ureter e decorr e gen eralm.en te verso la guarigione spontanea . La legatura più di frequente determina la n1orte silenziosa del rene. La sezione trasversale co11duce ad una fistola ch e tern1ina con l 'atrofia o l 'infezione de l r en e, con o senza restring imento del cana le. La condotta ch e si terrà di fronte una fe· ri ta dell 'uretere differisce evidentem ente a seconda· ch e ci si accorga della ferita dura nte o dopo l 'operazione. Ad evitare detto incidente sarebbe opportuno avere la prer.auzione raccomandata specia lmente da Pauchet e Dujacrier cioè : fare un cateterismo preventivo degli ureteri in cer · ti interventi g inecologici specie in quelli per cancro de1 collo, massimamente se trattasi di donn e grasse con parametri g ià infiltrati. Dura nte l'intervento ginecologico la diagnosi di lesione ureterale non è sempre facile . Più tardi verrà fatta per la comparsa della fistola e più tardi ancora per il verificarsi de1 restringimento constatato per m ezzo del Cateterismo ureterale o dell 'uretero-pielografia. Il tra ttamento d elle lesioni d ell'uretere non è a ffatto ·semplice. A seconda i casi bisogn a sce.gliere tra l 'urelero rrafia , l 'impiat1to dell'uretere n ella vescica, 11el re tto o alla pelle. Ma sp esso con queste operazioni n on si ottien e lo sco·po e· bisogna finire col fa r e la n efrectomia, ch e allorchè possibile costituisce ~l tra ttamento radicale delle lesioni dell 'uretere. ScANDURRA.

L'ernia dell'uretere. Annali Italiani di Chir., n. 11 , 1932). L 'ernia dell'ureter e 11on è affatto frequente a riscontrarsi, tanto che nella letteratura ne esistono fino al 1927 solo 45 casi ai quali l 'A. aggiunge un contributo di ben 18 casi raccolti n ella Clinica Chiri.irgica di Siena dal 1914 al 1927. Di t ali 18 casi 7 appartenevano alla varietà crurale e 11 alla varietà ing uinale fra cui 9 erano dirett3; e 2 oblique interne. In lutti i casi ]a sintomatologia tanto sub. biettiva che obbietti va era assolutame nte muta n ei riguardi dell '3.praratu urinario, tranne in un caso in t,;Ui si tr<ittava di voluminosa ernia ing uinale diretta ove si ebbero a più riprese dis turbi ,1rirtari :onsistenti in pollachiuria, bruciore , impos::;ibilità di svuotare completamente. Ja ve~cic!l . In questo caso coesisteva però un diverticolo vescic:.ale. L'ureter e n0n fu n1 ;.ti ·Jsservato erniato da solo: in 9 casi coesisteva un sacco erniario 'uoto o contenente intestino o epiploon : n~gli a1tri i1ove casi l ' uretere era accompagnato dalla vescica erniata anch'essa. ( CARLI.

))

[ANNO XL, NuM. 10]

La 1)atogen esi deJl 'ernia d ell ' uretere ammett e ca use predisponenti che possono essere inerenti a condizioni topog rafiche e patologiche dell 'uretere, a maggiore mobilità e facilità di scorrimento del peritoneo pelvico, a debolezza della parete; o cause determinanti quali la tr.azione diretta sull ' uretere da parte del sacco ernia1·io o di liporni erniari. La sintomatologia dell 'ernia ureterale è mollo oscura : non esiste alcun segno patognomonico, tanto che la diagnosi clinica della lesione non -è mai stata fatta . Quale esame complementare a scopo diagn.ostico avrebbe g rande importanza secondo 1'A. l 'ureteropielografia, introducendo un catetere n ell ' uretere per un cn1. circa ed iniettandovi poi a bassa pressione un liquido opaco. In tal m odo si potrebbe vedere sulla lastra radiografica il decor so dell'uretere, la sua forma, il s~o calibro e i suoi rapporti con le parti vicine. Ma p er chè questa ricerca possa avere valore dovrebbe esser e almeno sosp ettata la lesione il ch e non è invece possibile per mancanza di qua lsiasi segno obbietivo o subbiettivo. La cura consiste n ella riduzione sempre possibile e senza difficoltà e n el completare l 'operazione conte per qualsiasi altra ernia. . A. CALCAGNI.

Fistola uretero·peritoneale con ascite uri• nar1a. (G. UNNER e H. S. EvERE'fT. Urol ., settem.b re 1932).

The Journ. of

Gli Autori riferiscono un caso di ascite urinaria, seguita ad una perforazione dell 'uretere s. nel peritoneo e ver~amento in questo di urina , sopportata se11za ·g ravi conseguenze per oltre un m ese. Si tra ttava di una paziente in cui, per applicazioni ripetute di radio allo scopo di curare un epitelioma del collo dell 'utero , s'era determinata una vasta fistola vescica-vag inale ed, in seguito, una stenosi serrata del tratto inferiore degli ureteri, seguita da una perforazione dell 'uretere s. in periton eo libero p er caduta di una zona di necrosi. La p. soppor:tò questo stato per oltre un mese, nel quale esso fu potuto constatare, dapprima ad un intervento chirurg ico mirante a compiere un'anastomosi uretero-sigmoidea, e poi meglio all'autopsia. Il presente è il secondo caso, sec. gli AA., di ascite urinaria descritto. V. Lozz1.

1

---

Le grandi ematurie secondarie alla pro· statectomia, trattate con la foJgor.azione endoscopica. (E. D ..\WIS. The Journ. of Urol., sett. 1932). L ' A. richiama I 'atten zione su questa grave complicazione, ch e può intervenire a turbare


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SEZIONE Pl\ATICA

il decor so postopera torio, per altro regolare, di alcuni prostat ectomizzati verso la 3a settim .a na. Si tratta di em orragie impon enti, massive, che interve n gono im.p rovvisamente in c irca 2,5 % di prostatec ton1izzati verso il 10°-20° giorno, e possono m ettere in g rave pericolo la vita d ei paz. 1 • e non si provvede con venienten1ente. L ' A. ha osservato 15 casi del gener e in una serie di 423 prostatec ton1izzati. Il metodo operatorio seguito non h a im·p ortanza n el detern1inis1110 di questa con1plicazione. L' A. h a proposto ed applicato con risultati o ltin1i un inetodo , ch e consi te nel vuotamento della vescica dei coaguli e d el sangue per mezzo di un g·r osso ca teter e u r etua le e n·ella individualizzazion e, per mezzo dell 'uretro-cistoscopia di Mac . Carthy , d ei vasellini anguinanti , ch e vengon o alettrocoagulati per mezzo di un elett rod o . In 4ue ta n1aniera '"'i rie ce rapidamente ad arre t:lre l 'em a turia . V. Lozz1. 1

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L'ATTUALITA MEDICA Vitamine e ormoni. (Ku HNAu e STEPP. J1unch. Med. lt'och., num e10 :3, 19 :~3). Fino a poco ten1po fa s i differenziava.no netLao1ente 1·11no dal! :altro i due g r andi grupvi di so tan ze stimolanti fisiologich e dell 'organisn10 , le vitamine e g li ormoni: le principali differ enze a ddotte erano la formaz ione e ogena d elle pri111e, endogena clei secondi. Oggi i deve ricon oscere ch e queste differenze non so·n o così assolute co me si credeva: alcune vitan1ine possono f-0rmarsi r1ell'organi ln,o anima le, e n el·l e malattie d a carenza i viluppano sen1pre sindromi da d efi cienza endocrina, per lo più plu;riglandolare. Si ri scontra n o molte a n a logie tra le vitamine e g li ormoni , sia dal lato chirnico ch e da quello bio l ~oico . Chimica:rnente, si è 1potuto dimipstrare ch e i rapport i biolog icam ente const atati tra le vitamine liposolubili e gli ormoni delle g landole se su a l i sono d ovuti ad analogie chimiche tr.a. i due gruppi cli sostanze. Tutti e due i gruppi di sostanze h ar1no a11alogie con la colesterina. La sostanza madre d ell a vitamin a A è la « carotin a » : questa è contenuta in tutti quegli organi d egli organismi elevati, ch e appartengono a lla sfera sessuale (ovaie, corteccia surrenale, cor]Ji lutei). 1Jna sostanzà colora11te lipocromica, la cc Xantofilla », di costitu zion e chimica, irni.le a lla caro tina, presenta verso la vitamina anti~ terile E, g li stessi rapporti ch e intercorro110 tra la carotina e Ja vitamin.a A. La xantofilla è una sostanza colorante g ialla molto diffusa nel · mond i1 vegetale; nel mammifero la .si ricontra in quegli organi ch e l1anno .an ch e La proprietà di acc ~mulare la v itan1ina E (~po fi i, placerita).

Più in1porta r1ti d elle a ffinità c himich e, sono i rapporti biolog ici tra le vitart1ine e g li ormo11i . 1\1ol lo sensibile a li 'azione d·elle vitamine è la tiroide: la. dietoterapia d el mo rbo di &sedovv si b asa in gran i)arte su una abbondante somminis trazion e di ' 'ita mine. I vantaggi che nella detta malattia si ot te11gono con una dieta ricc.a di lipoidi (rosso d ' u ovo, cervello , midollo osseo) sono d ov uti al fatto ch·e: le vitamine liposo lubili di ct1i i lipoidi sono ricchi, esercitano u11 u azione a11tagoni sta agli ormoni tiroid ei. Si è j)Otuto infa tti din1ostrare che la vita 111ina 1\.. è di rettamente a 11tagoni sta alla tirossina. C.0'3ì l 'azi on e eccita11te l 'accr escimento de lla vi Lan1i11a A viene inibita se contemiporanean1ente si somministra la tirossina; tirosina e caroti11a influiscon o in en so diametra lr11 ente opposto s ull 'af\cr esci1ne11to in lung t1ezza d èlle ossa g iov.a11iJ.i e sulla curva del µeso di g iovani a nimali . La tirossina inibisce ancl1e l 'accumulo d ella vitamina A n el fegato. Abbondante somn1inistrazione di vitamina A 1n igliora le manifestazio11i dell 'ipertiroidismo; se si somministra Ja vitamina in dosi esagerate, si può determinare una ipertr ofia de lla tiroide, evidente1nent e com1p ensatoria. Come la vita.m in a A, anche J.a vitamina anti J1 evrilica ha stretti rapporti con Ja secr ezione interna della tiroide. Così l 'avitaminosi sperin1entale può decorrere col quadro di una spic cala i<potireosi. ei piccioni e nei r.a tti alin1entat t senza vlla1nin.a anti11evritica, si riscontra11 0 quali segni di una d eficiente funzion e tiroidea, la diminuzione d el ricambio gassoso, la d iminuzione d ell 'az ion e dinamico-specifica d el1'alim,ento, la caduta termica, l 'inappetenza, e la cessazione della peristalsi. La tiroide di ani1nali b eriberici contiene molto meno ormone della tiroide n o rmale; ar1imali ,alimentati senza vitamina antin evritica sono m olto più sensibili deg1i anim.ali n orma li , di fronte a lla tirossina, Ja somministrazione della vitamina .ad animali normali li rende meno sens ibili alta tirossina· somministrata in d osi ancha minime, la tirossina fa cessare le con,,uJ sioni b eriberiche. Ottimi r isultati ha da to n ella, c ura del morbo di Basedow, la sorn.i11inistrazione di fegato . L 'e fficacia embra ·essere indipendente dalle . vilan1ine A e a ntinevritica , e p iuttosto in rap- . porto con la v itamina a11Lipellagrosa. Alla pre~ en za di quest 'ultima -vita1r1ina si devono in . gran parte attribuire i vantaggi d ella cura d el fegato nell 'an emia perni-ciosa. In qu:esta m~­ lattia è costante l 'ach ilj a, frequ ente a n.ch e n e l Ba edo\iv. Una aliment.azion e priva di vitami11 a a nti1pellagros.a de tern1ina form e gravi di a n e 1n i.a ~ cq n reperto em.atologico simile a quel- · Jo· della perniciosa; la son1n1inistrazione di d etta vitam ina riesce curar-e le form e tropi ~a'li di anemia megalocitaria (in c ui non si ha achi lia) non invece la ve~a a~1emia perniciosa con a chilia. Perch è .l a vita1nin.a antipellagrosa 'p ossa manifestare i guoi effetti curativi sull 'an e1

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JL POLICLINICO »

mia, ·è necessaria la contemporanea presenza di un ormone contenuto nel su,cco gastrico: ·vitamina ed ormone formerebbero insieme un com1plesso antianemico: .Castle e Strauss, facendo agire il succo gastrioo sulla vitamina antipellagrosa (lievito autoclavato) ottengono prepara ti che nella cura dell'anemia perniciosa si rivelano ancora più attivi di quelli del feg.a.to. Oltre che sulla tiroide, la vitamina antirachitica agisce anche sulla corteccia >Surrenale. E difatti nel Beri-beri si osserva una atrofia di tutti gli organi, ad eccezione dei surreni che aurne11tano di volume in seguito ad ipertrofia della corticale. Questa ipertrofia è una reazione (li difesa: infatti la dieta priva di vitamina antinevritica !viene tollerata n;iolto peggio dagli animali privati dei surreni, e d'altra parte gli e8tratti di corteccia surrenale possono guarire la polinevrite dei ·p iccioni alimentati con riso brillato. Poichè l'iniezione di tali estratti fa aumentare il ricambio gassoso allo stesso modo della somministrazione di tiroide o di vitamina .antinevritica, dobbiamo ammettere l'esistenza di complicate azio·n i re·ciproche tra la corteccia surrenale, la tiroide e la vitami.n a antinevritica. Simili azioni reciproche esistono tra la tiroide, le glandole genitali e la vitamina A. Difatti la somministrazione di tiroide o di tirossina r ende prima irregolare, sopprime poi del tutto il ciclo estrale dei ratti alimentati normalmente; questi effetti non si mianifestano invece, se i ratti erano stati prima tenuti a dieta ricca di vitamine e lipoidi. Questa stessa dieta riesce a ristabilire il ciclo estrale nei ratti in cui esso era stato soppresso in seguito iaJla somministrazione di tiroide. Le vitamine che agi&~ono sulle glandole sessuali sono .t re: la vitamina A, la vitamina E e la vitamina liposolubile dell 'accrescimento di Cow.ard, Key e Morgan. La mancanza di quest'ultima vitamina deter1l1ina .s intomi simili a quelli che si osservano in ma.ncanza dell'ormone follicolare cioè infantilismo genitale, perdita de.gli istinti sessuali: agalattia, cessazione del ciclo estrale: .però la detta vitamina, a differenza della follicolina, è necessairia anche al maschio. I detti sintomi guariscono in seguito a4 impianto di lobo anteriore di ipofisi. Anche la vitamina E è indispensabile a tt1tti e due i sessi. Una ,parte dei sintomi consecutivi a deficienza di vitamina E si devono attribuire a deficiente funzione . . del lobo anteriore della. ipofisi. Altri importanti fenomeni di sinergismo.. esistono tra la vitamina D e gli ormoni paratiroidei. La somministrazione di vitamina D riesce spesso a guarire l<> tetania paratireopriv.ai; non ha invece effetti sul rachitismo. Qn~to perchè le moqalità di azione degli o~oni parat.iroiàei e della vitamina D (ergosterina irradiata) sono diverse: i primi fanno aumentare il calcic> rlel sangl1e mobiliz~ndo quello delle os$a, la seconda, favorendo l'assorbimento in-

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te5tinale di calcio e di fosforo, e attivando i fermentj fosfatici dell'intestino. Se si somministra110 dosi es·orbitanti di vitamina D (che superino di 5000-10000 la fisiologica) si determina , come in seguito a somministrazione di ormoni paratiroidei, una decalci.ficazione del]' o·sso; i11anca però la calcificazione dei tessuti quale si ha nella ipervitaminosi D. Oggi si ipuò stabilire a un ·dipresso la quantità di ormoni o vitamine necessaria. a coprine il fabbisogno fisiologico. L'uomo adopera circa 10 mg. al giorno di insulina, una quantità un po' minore di tirossina; i due surreni contengono circa 10 ·m g. di adrenalina. Il fiahbisogno di vitamine è molto simile a qu.ello di ormoni: 5-8 mg. di vitamina A, 10-12 mg. di vitamina e, 3-4 mg. di vitamina antinevritica. Occupa invece un posto a parte la vitamina D, di ·Oui il bam1b ino adopera circa soltanto 1-2 millesimi di mg. R. PoLLITZER.

''La storia di San Michele''· La .p roduzione letteraria dei medici ha generalmente poca fortuna. !Finisce quasi sempre per essere troppo grav~ per il gran pubblico, poco interessante per i colleghi. A meno c he i medici nei loro scritti letterari dimentichino o trascurino la loro cultura scientifica. Conan Doyle, che era un buon me:dico·, riuscì solo quando tentò il genere poliziesco. Il solo libro nel quale la malattia è trattata con profondo 8enso d'arte: oon acuto intuito psicologico è ìl romanzo « Le sens de la mort » di P. !Bo"Urget, che non è medico. Non è cosi del libro di Axel Munthe. , La storia di San Michele è scritta da un medico, che vede il mondo, oltre che con l'ani,m a di artista e di filosofo, con l'occhio del medico, ohe narra storie quasi tutte riferentisi alle sue attività di medico. Il succe·sso del libro è stato straordi.nario: nel corso di pochi anni venti edizioni dell 'originale inglese, traduzione in molte lingue, cinque ristampe dell'edizione italiana. Il libro è stato variamente definito. Autobiografia o memorie? In verità il dottor Axel Munthe che si è din1ostrato sempre sprezzante del vano rumore, non poteva sentire il bisogno di far conoscere

la sua vita. Ed in effetti egli nella Storia di San Michele poco, quasi nulla, ci racconta dei suoi casi • • • int1m1. Quel che ci fa sapere di sè istesso costituisce un .accenno necessario per rischiarare le si• • tuaz1on1. La successione dei tempi è tutt'altro che evidente, e mancano persino ]e date. Possiamo renderci conto dell'epoca nella quale l'autore ha vissuto e vive solo dai fatti narra~i in riferimento a uomini e casi a noi noti. Egli fu

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SEZIONE PRATICA

allievo di Charcot, esercitò a Roma quando splende~a l 'astro !Baccelli, prestò la sua opera a Napoli durante la grande epidemia colerica accorse a Messina subito dopo il terremoto. ' Niente quindi autobiografia, forse memorie, nelle quali, comunque, l 'autore pur non avendo senl..pre una parte prevalente come attore, domina sempre con la sua individualità fiera e sentimentale. A parte la classificazione letteraria è certo che si tratta di un 'opera di molto pregio un libro ohe appassiona e fa pensare. ' . La narrazi?ne dei singoli episodi procede in modo avvincente e precipita in soluzioni ~ensazionali e inaspettate, per quanto logiche in rapporto ai precedenti abilmente accennati. Fatti drammatici e passionali si alternano o si confùndono con situazioni con1icl1e o ridicole. . L 'humour ricorda quello di Dickens; le pagine sul colera di Napoli e cul terren1oto di Mes ina ricordano Manzoni. Il dottor Munthe corre il mondo alla ricerca della pace e della luce di cui è assetato. Ma il suo pensiero ritorna sempre nostalgicamente ad una visione di s11prema bellezza a Capri che egli visitò durante la giovinez~a . Neg.li. ospedali e nell esercizio professionale a. Parigi, come st?-d~nte, come medico genenco e come spec1al1sta per le malattie nervo e n on ha visto che dolori. Le delusioni sul1'efficienza della medicina, la bassezza di medici e malati lo intristivano e lo deprimevano. E si rifugiava con tutta la forza del desiderio e dell 'immaginazione sulle roccie più alte del1'isola magnifica, a San Michele dove sulle rovine del palazzo di Tiberio, l ' i~peratore calunniato, sognava edificare una villa per isolarsi in pace e d espandere il suo spirito nello splendore della natura. Ecco la ragione del titolo del libro. A seguito di un dissenso con Charcot ch e c ulminò in un alterco vivace, Axel M~nthe passò a Roma. Qui come a Parigi diventò medico alla moda, specie presso la ricca , ed allora folta colonia straniera. L'anticamera dell'appartamento di Piazza di Spagna era sempre affollata di clienti , come tt> era precedentemente quella dell 'Avenue Villiers. Egli attribuisce il suo su ccesso professionalo pi.1'1 che alla propria cullura ed esperienza, alla fidu cia che i~irava a tutti. :E: questa una c.a p~cità ?~e non si p~ò acquistare leggendo I1br1 o v1s1 Landa malati. È un dono magico che si ha naturalmente, e che costituisce l'essenziale non solo per la fortuna del medico ma anche per l'efficacia delle cure. Forse questo fluido di simpatia scaturisce C?me una r eazione alla pietà più o m eno mani festa che il m e dico ha per i suoi malati. E Axel Munthe è semipre compassionevole anche quando può ~ernbrare aspro o sprezzante. 1

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Ha. iPie~à di _chi soffre, ricco o povero, ma ha ~1ù simpatia per gli umili fra i quali si p_rod1gn c0n più passione, con più soddisfazione. Non ha in grande stima l'umanità raffinata ed ha invece un 'inclinazione istintiva verso i semplici .. ~'~omo di Capri ingenuo, buono e fedela gli ispira un inno alato. Questa tendenza spiega il suo sconfinato a~ore ·p er gli animali. Ed a questo amore liricamente e tenacem1e nte affermato si deve la recente legge che proibisce la caccia degli uccelli a Capri. Quantunque avesse esercitato con disinteress~, l'attività professionale gli consenti di realiz~e a San Michele il sogno di tutta la sua VIta • Ma non si quietò il suo spirito. Dominato dalla malinconia e da un inapp.agabil.e desiderio di perfezione, il suo pensiero n corre sempre alla morte. La triste collega, che egli aveva tante volte inutilmente combattuto, è la liberatrice. Ma conviene che essa sia dolce, senza dolore. Munthe è un sostenitore convinto èell 'uccisione pietosa. La morte è uguale per tutti nel senso che colpi s~e . inesorabilmente ogni essere vivente, ma è m1qua quando per alcuni spegne dolcemente o smorza imprnvvis.:;am ente e per altri s'indugia e si trastulla prima di dare il colpo finale. Spetta al medico renderla veramente giusta .ed. equa, mutando l 'angoscia in pace, l'agonia 1n sonno. E così auspica lo scrittore la sua morte. Scacciato da San Michele dalla vecchiaia e dalle infermità sogna di essere morto. E, lui protestante, sogna di abbandonare il capo sulla spalla di San !Francesco, il Santo che non giudica ma ama. In questa fine è condensato in un simbolo tutto il desiderio di pace e di bene, di m.o rte e di vita, la necessità di morire per rivivere nell'amore. Le memorie di Axel Munthe non ci raccont&no nulla o quasi della sua vita erotica. Ma l'amore spira da per tutto come pietà attiva per gli infelici e per gli indifesi , come ammirazione entusiasta per il bello e per il buono, come un desiderio sognante di ritorno a lla natura, là dove non è più dolore. !Forse tutto ciò ha spinto a Capri il medico svedese. Lì la natura con la solenne e dolce sinfonia dei colori e delle linee, con il melo·dioso s.ilen·zio commentato dal lontano mormorio delle or1de desta un1 vaga e confusa tendenza all 'identificazione con l'universo. Lì si desidera di confond ersi con l'infinito., come si desidera di morire nelle braccia della donna amata. argo .


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{( ir, POLICLINICO

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. OscAR R. MAROTTOLI. Contribucion al estudio de la patologia quirlirgica de la cadera. Volume in-8° di pagg. 260. Ed. Amorrortu , !Buenos Ayre , 1932. Questa magnifica pubblicazione, ricca di circa 60 clichés radiografici e 20 foto ()'rafi ci si intitola modestamente « Contribut~ )> ma tratta a fondo, in m:aniera esaurienti~sin1a ~elle q?estioni di in.ter·es~e scientifico e i)ratic~ ~ne~ent1 alla patologia chirurgica dell 'an ca. Un indice del suo valore e della sua importanza si ha nel fatto ch e essa ha ineritato il premio « Pasquale Paln1a », di diecimila pesos (circa 1

L. 70.000).

p 'a!tra p~~te l 'autore.non è alle prime armi, po.1 ch~ h~ g1a al. suo attivo una ventina di pubb l1caz1oni, quasi tutte inerenti a lla branca di c~irurgia ?rtopedica, .appar.. e nelle principali riviste medich e argentine. Lo spunto allo studio de.Ile questioni trattate in questa monografia , gli v~nne q:uattro anni or sono , quando ebbe occasione d1 osservare e seguire al Policlinico un bambino che presentava il quadro clin ico apparente di una coxite tubercolare mentre lo studio . radiografico e l 'osservazion e più meticolosa dimostrarono ch e invece si trattava di un caso di osteocondrite deformante. Si convinse allora che le affezioni chirurgiche d el} 'anca nei b.a~1bini presentano molti aspetti non b en chiar1t1, ch e talvolta rendono assai difficile la diagnosi, danno luogo ad errati pronostici e trattamenti e lasciano n ell 'animo del m edico una sensazione di strana incertezza e confusione: poich è evidentemente la coxite, se è gran parte delle coxopatie dell 'infanzia, non le comprende tutte. D.a allora il Marottoli si diede con a lacre spirito gi·ovanile a studiare profondamente l 'argomento e in questi quattro anni ha raccolto e cons~ltato quanto di meglio era stato pubblica to in argomento nella letteratura m edica univ~rs~ J e e sopratutto ha fatto tesor,o di un grandissimo numero (93) di casi studiati clinicamente e radiologicamente con la magg iore accuratezza. Non è possibile fare un riassunto dell'ampia e. bella monogi:afia, perchè risulterebbe o prolisso ,o scheletnco . Per aver e un 'idea adeguata de.Il 'i1!1portanza e della completezza della pubblicazione, basta indicare il titolo dei vari cap~toli che sono: 1) Embriologia dell 'artic·ala-

zione coxofemorale; 2) Fisiologia normale e pato_logica. dell'_artioolazione c.oxofemlorale; 3) Stud~o ra~ioloqioo de!l' anca normale; 4) Sem iologia ?hirurgica ~ell ~ca; 5) Pat?logia chirurgica dell anca. Ogni capitolo è studiato· e trattato in maniera esauriente , tenend·o in conto tutta l 'esperienza anteriore sull 'argomento, esperienza tratta da tutta la letteratura medica e da una larghi s im a casuistica, · le quali non sono soltanto accennate, ma discu sse in inodo direi qua i magistrale, se non lo vieta se la giovane età dell'autore. Dall'ultimo capitolo , sulla pa-

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tologia chirurgica dell 'anca , il Marottoli ha escluso di pro~sito lo studio nosologico completo della. ~x1te e, della l.'!ssazione congenita, le d_ue le~io~1 ,de ll an~a p1u frequenti n,e.Jl 'inf~nzia , poich e non ha inteso di fare un trattato d1 tutta la patologia chirurgica dell 'an ca, ma ha soltanto volut~ ap~ortare un contributo pers?nale n ello studio di alcune sindr-0mi chirurg.1ch e men~ comuni, come la osteoartrite, I osteo~ondr1t e, ecc. In tale capitolo egli dopo aYe,r discu sso le principali classificazioni' altrui del le sindromi chirurgiche dell 'anca , ne propone, come modesto saggio , una propria basa~a .s1;1lla pre~nza o assenza di cc alterazione primitiva degli ·elementi articolari dell 'an ca ». Anch e se non si possa accettare senz 'altro una tale classificazion e, essa dimostra n ell 'autore una conosce~za va~ta e ~o studio profon do de Ila patologia dell anca nei bambini. Chi~que abbia occasione di occuparsi delle mala ttie dell 'anca nei bambini, sia dal lato m edico ch e ortopedico e ch'irurgico, con sulterà con molto profitto questa monografia ch e mettr:; b·eile a punto questioni molto importanti com e quella delì 'ost eocondrite deformante ch e da quando fu no alogicamen te identificata' circ~ venti a.nni ·Or son-0, è stata sempre oggetto d1 tante d1 scussioni. C:ES -\RE JANNUZZI.

CENNI BIBLIOGRAFICI. V. M. PA1;'MIERI. L'alcoolismo come pro b le~a m edico-.legale._ Un vol . in-8° di 236 pag ine, con fig. Istituto editorial e scientifico, l\lilano. L. 28. 1

Tema di fanatiche esagerazioni da comizio ch e hanno culminato nel g rossolano errore del proibi zionismo, il problema dell 'alcoolis1no .non è molto noto nei suoi precisi particolari alla gratD parte dei m edici mie ntre, d 'altra parte, è questione di g rande importanza .. pec1almente dal punto di vista sociale p er i gravi effetti ch e l ' intossicazione alcool~ca può aver e sull 'indiv iduo, sul1la razza sulla so. ' ' c1eta. . Molt~ oppo~tunam ente quindi l 'A., ch e del1 a lcoolismo s1 occupa da tempo anche c-0n ricerch e sperimentali originali, ci presenta qt1i la tratt~~on e ~i ~·l ~ materia , fatta c on rigoro~o s~1nto- ~~ent1f1~0 ponendo il problema ilei suo1 t ermini esatti. Espone dapprima i diveTsi fattori genetici d ell 'alcoolismo, quelli costituzionali e clin~ci e quelli occasionali 1'azione dei diversi tipi di b evande alcoolìch~ e la .sinto,rn1a1tologia ·dell 'a;lcoolismo a cuto e cronic o. Entra poi nel vivo della parte medico-legale., ·indagando 1'1alcoo)1ismo (come fattore di criminalità e ·di lesioni colpose, in rapporto alle assicurazioni sociali e si occupa della r esponsabilità pena le e della ca-pacità civile degli alcoolizzati secondo la l8t,oislazione dei diver si paesi.


[A~No

Xl., Nul\r. 10]

Tutt'altro che .agevole si prese11ta spesso la questione della diagnosi medico-legale dell 'alcoolismo e non soltanto di quello cronico, ma anche talvolta della ~essa ubbriachezza. Ai criterii spesso fallaci generalmente usati per tale diagnosi, si oppongono quelli più precisi (ricerca dell'alcool nel sangue, nell'urina . nell'aria espirata:, nel liquor) che l 'A. espone in tutti i particolari descrivendo aocuratame11te i varii metodi e sottoponendoli a fine critica, in modo da attribuire a ciascuno di essi il loro reale valore. Con la sostituzione di una cifra ad un concetto vago, con il giusto apprezzamento di essa, si .p oggia su basi sicure il giudizio. 11 libro del Prof. Palmieri che riunisce m1a quantità di nozioni chè sarebbe malagevole trovare altrove è indispensabile per chiunque si occupi di questioni medico-legali ed è assai utile per tutti quanti hanno a cuore il grave proble1na dell 'alco0Uismo. fil. 0

P. Moorì\OS . Le traiten1ent des toxicoma.nes el la phlycténothérapie. Editori Baillière et ~.,ils. Parigi. Frs. 24. Il Dr. P. Modinos, medico dell'ospedale Europeo di I\le sandria d'Egitto, che si vanta di avere introdotto nella terapia delle infezioni la flittenotcrapia (iniezione sottocutanea di siero dello stesso infermo ottenuto mediante vescicatorio), ha adottato lo ·s tesso metodo nel trattamento dei tossicomani (oppio e derivati, hascisch e coca ina). L ' abbondante casistica fornita da ll'autore tende a din1oslrare che dopo un numero vario d 'iniezioni i pazienti non sentono più il bisogno del tossico . Da. o . Figli illegitti1ni. Volume in-8° di pagg. 350. 2a. Ed. A. Morano, Na poli, 1933. L. 20.

G1usBPPE TROPEA

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SEZIONE PRATICA

una rlocumentazione ampia e lucidissima di quel congegno assistenziale medioevalissimo, destinato a tramontare per virtù del Regime, in omaggio ad una politica demografica, che non può ammettere più nessuno di quei feroci anacronismi cotrltenut'i nell'organizzazione e nel funzionamento dei Brefotrofii in genere. L'A. ch e l1a avuto la rara fortuna di am1ninistrare il più grande Brefotrofio nostro , l'An· nunziata di a poli , e studiare quasi tutti i congeneri Istituti della Nazione e un po' anche dell'Estero , presenta in questa sua pubblicazione tutti gl 'inconvenienti, i pericoli , i delitti, cl1e i Brefotrofii consacran o, senza prestare l 'assi te11za voluta. DO!pQ lino studio .minuzioso , ed una lunga pratica di tale antica forma di beneficienza, viene alla logica conclusione della sua abolizione, so tituendola con grandi Centri di assi. stenza materna ed infa1ltile, con la ricerca del-

la n1aternità e delJa paternità, con la totalitari.a applicazione della fascistissima legge sulla 1\ilaternità ed Infanzia. A. Pozzr. J\1 ethods and problems of medical education. Un vol. in-8° di 226 pag. con numerose fi-

g ure. Tl1e Rockefell er 1Foundation , New York r 1932. Si chiude co11 questa XXI puntata la serie di questi volumi, iniziatasi nel 1924 ad opera del1.a· !F ondazione Rockefeller. In essi sono descrit ti, con piante e fotografie, i più importanti i tituti scientifici ed ospedalieri e sono trat tati i principali metodi di in seo-namento. TJ ·presente volume si occupa oprattutto della que tione dell 'istruzione delle infermiere per 1'a istenza ai malati e di quelle per la vigilanza ig ienica. Per ogni cuola descritta, sono riportati i m etodi di tudio, gli orarii , le condizioni di lavoro, ecc. Tn questo volume non figura l 'Jtalla , di cui n ei precedenti sono stati descritti i seguenti Istituti. Anatomia normale, Milano (F. Li,·ini). Fototerapia, 'F irenze (C. Pellizzari). ~fe dicina legale di Roma, Siena, Torino (S. Ottolenghi, C. Biondi e M. Carrara). Patologia generaJ.esperi1nental e, Firenze (A. Lustig). 'F isi·ologia , Milano (C. F oà). Clinica m edica , Roma (G. Sabatini). Radiolog ia medica, Roma (A. Bu i).An.atornia , i tolog ia ed embriologia, Torino (G. Levi). fil.

lVie11er Archiv f. innere Medizin. Vol.

XXIIT~

n. 2. 348 pag . 25 fig·. l lrban u. ch'''arzenl)erg, Wien , 1932. Prezzo RM. 15. Questa

puntata

contiene i seguenti lavori:-

Parotide e ricambio degli idrati di carbonio (E. Flaum). Forma neurogena del complessn sintomatico di Adams- tokes · (E. Flaum e R. Klim.a). Un caso di osteosclerosi generalizzata (H. Fritscì1). Influenza ifell'inisulina e dello zucchero sulla cetorimntia dei malati di fegat o (J . Bloch). La questione d~lla parasistolia ('F. F altischeck e D . Scberf). Quadri rriorho. i decorren.ti parallelamente (E. Rosentl1al ). .11zionen.ell 1ipertireosi della tiroxina ai prin1i stadii JJriva di jodJio (W. Raab) . Mi.~urazio11i pn eumatograftche derle oscillazioni di vol 11n1.e i1i lratoraciclie (F. Hinteregger ). fil. 1

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Ricordiamo la receatlsslma pubblicazione:

A. ALESSANDRINI e M. PACELLI

Un pericolo sociale : le brucellosi Prefazione del prof. A. ILVENTO, vic~irettore

generale della Sanità Pubblica.

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cc I L POLICLINICO

ACCADEMIE, SOCIETÀ MEDICHE, CONGRESSI Reale Accademia di Medicina di Torino. Sedu La del 10 febbraio 1933. Presidente: prof. VANZET·r1.

(ANNO XL,

~Ul\1 .

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})O rapida cli1ninazione cl ella sostanza atti' a. Co1ne conseguenza pratica se ne deduce che le llosi de\'ono esser e in ge11ere eleva te ad un lolale che sorpassa di g ran 1u11ga la J11edia generalmc11le aromess·1 associa11do i11 CQSi d i bisogno opportuni qtla11tilntivi di fegato per vj(l gastrica.

Studio cronasslmetrlco di un caso di tetanla cronica. Dott. ~!ASPE e ' ' 1sENTINI. - 111 quesLo caso Jc allerazioni del1a cronassia erano quasi per1na11cnti ~ l 'au11Je11lo spesso notevole della t rona s~ ia era li1)1i tato ai muscoli est e n sori del le di ta r -Oell a mano; s u i m. flessori i~vece si trova u tl a])bassamen to a11che notevole. Le allerazio11i i11 LutLi i casi prevalgono sul i111nto motore 111e11tre il muscolo è spesso normale. Il fatto saliente co n is le 11ell 'alteralo rapporto dei muscoli ai1 lago11is li ch e per esei~pio per l 'estensore del quarto dito e i)er il uo Ile s0re oscil1 ava tra 8 :1 e 19 : 1 i11vecc cli 2: 1 come normalinente. Tale faLto spiega il tipo di spasmo prevalentemente fle ssorio d ell 'ac.cesso tetanico' e fa ritenere che avvenga una perturbazione dell 'i11nervazione cen trale. J) iscussio1le : PEN ~AccHIETT1.

La benzlno ·terapia dell'asma bronchiale. rrredici p. vennero tra ttati durn11lc u11 anno; e fin clopo la prima in1e.zjone cli 1/2 em e. cli una sol11zio11e oleosa di b en_zjr1a ·al 30 %, presentarono 1u1 1niglioramenlo sorprende11Le. Le i11iezio~~ si ripeterono og11i 5-6 giorni <.:011 la tessa dose; dodici n1ala ti sono guariti, olo \1110 dopo qualch e mese è ritornato preent anclo in tomi di asn1a bronchiale e dO})O ripetizione d ella c ura anche que lo è g u ari Lo. L 'iniezio ne procura rlolori inlc 11 i s1)ecie alla 2a..3a g iornata, febbre, infiltrazione nella sede dell 'iniezio11c e gli accessi cl i as111a talora si fa11no 1)i(1 frequenti n elle prime 24 ore. i1a sola p e rsona affetl:l da albumi1111ria ebb e forte e1naturia dopo la econd a jniezione. !'egli ull in1i ca i ir1 luogo di be11zina l 'O. adoperò una f-O luzio 11e di idTocarburi leggeri, ch e d e11 on1in ò « asn1a Lop » che sulla })enzina ha il ' an taggio di non pro·v ocare gli inten si falli 1ocali ·cau sati dalla s tessa . Dott.

GOLDl3El\GEH .

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Osservazioni e rilievi nella cura della anemia perniciosa con estratti iniettabili di f•gato . Prof. Do~r1Nrcr, clott . ~l.AREl~co e PES C.AR~Io lA. Crl i 00. riferisco110 la s toria clinica di tre p., i cur a1ne1 Lle affetti da anemia perniciosa e en za co1npl i eazioni rileYabili, nei quali 1'effe llo d ella son1nJ in is Lrazion e pare11terale di estratli j niettal>ili di fegato è tato assai meno pro11lo e tal,·olta <111 cl1e poco evjdenle e co111u11gue inferiore a quello co11 feg:ito cr udo per os. (~li e tratti inieLLati c rn110 cli diversa provenienza e i è osservat o ch e a11c l1e a umen La11do la dose con iderala in genere con1c u!ficiente, o ricorren(lo alla Yia endovenosa, no11 ve11iva accresciuto in modo decisivo l 'effetto .s t1) le n1anife stazioD:i dellà malattia , i1o·tandosi inoltre clJc i sinto1ni generali era110 pi1ì facil1nentc i11flue11zati ch e le alterazio11i 1norfologiche proprie. Gli 00. rile11gono ch e la cau sa dell 'azione t alYolta scarsa degli es tratti inie ttabili sia verosi11t il1ncn te cla ricercare 11ella loro eccessiva d epurazioue, ch P j in isce per attent1arne l 'attività, no11 clin1cn ti cand o la diversa individual e capacità di reagire all'apporlo sp ecifico. Nelle iniezioni endo,·e n ose occorre for e pe11sare a11ch c ad una lro11

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Società Lombarda di Chirurgia. Seclula del 3 fe})braio 1933.

Pre ide11te: Prof. D1

NAT.\LB

L, -

~f . DONATI .

I rtvriginaziC·1ie abi tua,l e della pri-

ma. ainsa del d igiuno immediat.amente al cli sotto clell 'angol·o c1uode1lo-digi11nale. LoR&~ZETTJ

C. -

A mpula:zione interscapolo- to-

racica (Ilre .. eo la1.io 1te del1'operato).

•J-arGN.v e R. -

Amputazione intertScapolo-t oracica p er sarcoima recidivo della sca.pola . Discussion e : P 1zzAGALLT, l . oRENZETTI, DONATI. l rtl er venlo riparaitivo di esili. di in.adeg ual·o t r attameril o di /rati u r e multi plc dell 'arto in.jeirior e.

LussA

'A

S. -

Discu ssione: ETTOnnE, l;ussAr A.

Sfndrome ulcerosa duodenale da pancreas accessorio del digiuno. E. -

L'O. dopo Qver i ll u strata un 'osservazione di pa11c reas aberrante a sed e digiunale passa alla tratlazione sin tetica della patologia e della clinica di qt1esl1 a11omalia curando particolarmente l o studio della patoger1esi dei disturbi che con seg uono alle localjzzazion i dei pancreas aberranti 11ello sto1naco, n el duodeno e nel digiuno . Di scu s ion e: ETTORRE, DoNATt , C1 ~rINATA, AVA. JAVA

Metodo clinico per determinare Il peso specifico di quantità minime di urina e sua applicazlone allo studio della funzionalità renale separata. R. -

L ·o. pro11one

se111plice metodo per determinare i L peso s pecifico di poche gocci!=l cli urina. 1'al e metodo è di ~vidente utìlità sotto il punto di vista diagnostico-funzionale tutte le volte in c ui, })er mezzo di Ltn catetere uretral e, non si sia riusciti a raccogljere che ininin1c quantità di urina. E. so è basato sul principio ch e una goccia cl 'acqua o di urina im111ersa i11 u11 liquido non ~iscibile con essa galleggia, resta sospesa o a fondo a seco11rlo che il suo p. s. è mi 11ore, egual e o maggiore di quello del l iquido ambiente. Egli h a utilizzato quale liquido ambien te d elle adatte miscele di benzolo e solfuro di carbo1lio. J)isc us ione: DoNATT. AscoLc

u11

Trattamento bronooscoplco de Ila atelettasia polmonare postoperatlva. PERONI A. - L'O. co1n ·u nica u 1~ caso cli atelettas ia post-operati a nel qual e l 'aspirazione hroncoscopica d el secr eto bronchiale portò ad una risoluzione quasi i1n111e<iiata del processo. Dall 'osseryazione broncosco1>ica del caso eg~i trae conclt1sioni che s tanno in .favore dell ' idea che ir1 questo processo si abbia a ch e .fare con una disfunzio11e bronchiale riflessa. Di cu s_io11e: DONATI, PEnONJ. Il Seg r eta.rio: J~. ETTonnE.


[.\~~o

XL, t\ t. ~c. 10]

Società Medico-Chirurgica Be1·gan1asea. l)re .. ide11 tc: Pro r. o· .\1. ESSA ono. eclt1la elc i 27 cli ce111lJre 1932. l)r0f. l.r.. \ 1... SER .

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EZJO;.\E P l\\fl C \

1.1len1ia JJe rniciosCl in g ;·<1uirlc111 zt1.

Polineurite quadriplegica acuta di natura reumatica. . llo l I. \ F:llT_o, \ . - L '(l. l1a c--po lo il ca ·o cl i u 11 g 10 ' a11ollo di 25 ai1n i co lpito i11 pie110 b en e ·"'er e eia u1~a 111a lal li a a' e11le (·ara llerc acuto to i-infe lli' o localilt.at a 11ei r1ervi 1>criferic i cle.0crli a rti e clic d o~ i~o t111a d_iscu io ne cl~ffcrc n zialc co n la poli o 111icl1 lP nn ter1orc act1t a <i 1ng u o. tica « p olinellri te qtt a o.r~pl~gi ca ac uta n. (~ i .r ~a Ja S U [l JtlllUfil p Oll C ili r1he'", la cn u a perJr1ge ra11l e e le Yoric cau se\ che JlO 'o n o a Yer COOJlC rnl o a l <lc tcr1nini. 1u o e al1·P, o luzio n c d ell a n1a la lti a. l:O. è co11,into ell e la ri pel u la pcr[riger azio 11e a"SOl'ia la a pari il'ola:·i ~t .1li \ t111orali 1 po .. a fa\ o rire l "in11)iu11t o e lo ~ ,j . luppo c~i :1g~nti to ici jnfcl ti' i. oggi p11rlro1>po nucora Jg no l1 , cl1 c, a lla('C'ale le te r111i11azio11 i u cr' v::- 1 • rl e lerltti u ano u1 ta d egencrtt zio11c pita o 1ncn o e:u·t.·e nt .u~l ~ cl~ll e fib!·e n er, ~!"(> e da 11no luogo a <11n1d1. l c li111c 1) cli part1col(lf(• tll1J'lOne11za , fin o é1 ra err. g 1unucre a cl a icn iudro n1c di Landr ·. ~o n o::- l .tn l L\ però t111 a g ravità di f<t tlj tale da C'onsi <rli nrc . . e l Jll a progno ... 1 r1ser,·ata, 11cl Cé1so e po lo l "() . 11;1 oll L' nulo j 1.1. lc 111JlO rcla ti va1ncnle hre\ C l a cona j)l l'ln ,.,,sf ;tutio a<I inl egr u n l d elle f u11 z io11 :ilil h delle 1><trli cotpilr . 1

La pneumoconiosi nei lavoratori di barite. J>rof. L. Fi::c1. - I. 'O. è la to conclotto da t111 o -.~cr\a1i on ~ fortuit a a ri C'er cn rc 11 ci ]a, o ral o ri cli l>c.1ri le e l>a ritin a (. o lféalo di b i.trio 11 nlurnlr 1 1 ·c~ i­ ~l c n1.a J n1cno di a l lrra1io11i ilO l1 no11ari riferibili ad u11 prore o pne un10C'o njotiro. f11 1111 prin10 aruppo cli O})erai csa111i11 a li ehl)e ri s ult a lo n c lla111en tc• po i ti' o nelle pro po rzioni d c l 60 °o, ri lro~artdo\i i di, ersi a pelli C'O ll c ui s i J •H l e ~ a radio1•1r1fic:a1nenlc l n 1u1c un1oco niosi e J)reci a1ne11t \: u1 tl quadro n1ilia riforme co~ tituilo da ttu ·crr u,1lc <li e n1inazio11 e in tutti ~ due i ran1pi pol111nna ri cli fini s i1ne i1TI1nagini s tell ate di in lc u :-: it:. d 'o n1br't n o le, oli. b 1 Quell o più cornun c cli un n n1nrC'a lu ncceu t 11 a1.i0ne d e lle lrje 1Jro1LC0-l info-,·asali d i ~seJni na te i 11 l u l lo l 'an1bilo po ltnonare associ at n ad i perpln~it1 alcllc on1l>re ilari . e> Quello cli u n1, locali1.:zazionc prc' nlen Ie1nen l e il are con i.nnn1a.. i di op acità qlla. i in c lnllica e !-- lritt <li,·e rgen ti n1olto inar cate. · rl ' Infine degli agglo n1e ra t i i11 I rnpa rc 11 c hi111 nl i 111ulti1>li cd il ari assoc ia li , pure di opacità ral <·n l'Pll. 1 ~oggc lli rsa111ina ti er an o a n a n111 e~ t iran1e11 tc incle11n i sia da tnre ereditari e C'h e du ina lnllie ple11 ro-pol 111 011ari prcgrc .. sc ocl in a llo. ~0 11 J) re.c nt ~­ ' a110 <'l1e cgni lie'i di ca tarro ]Jronrhialc. J> rt un n in cl1ics la . 0111n1 ari a co11dol lé1 n e l reparto sn11 ila r io d rll 'n ·ped ale di Ber.aan1 0 e· llC' lla fal)brica di hn rio cli t :a lol7.i o J 'O. ritiei7e cl1e . i cl cbha esrl11 d cre c he ques ta for1nn pne ulnocon io li cn (c l1e l 'O. J 1r~11)onc d~ .c l1 i a~1tlrc bnrili11osi ) $Ìa fH'O]) i zi a nllo ::i ' ilUJ)PO cl1 1nfez1o ne l ttl)cr rol nr e . J11a n' reh be a 11 zi l t n ·~ 1 i on e 1>ro te t t i' a . 'ed ula dcl 25 gen n aio 1933. Su di un caso della così detta " sifilide maligna precoce Queyrat ,, J)olt . flt nB1. - L "<>. pre ude ocra -io ne dalla dcsr1i1io11c di 11n c:1so di s ifil ide n1 al ig11 a precoce

C) 11c~ral.

per pas_urr i1t rassca n a le cli, c r:;c OfJi1tio11i s ulla pa loge uc~i cli tale for111 a n1orJ1osa. Espoue <1n i11di ,-edul e per 011ali · ul \'al ore clel ~al ­ lorc (( rcatli,·it à oggc l ti' H » Co11cl a lc tt rirer r11e cli 11i <' h c rel ntiYe ;dia a l li' il it grl1nulope s ir a elc i .. H. E. ·tt1clin la col ro ·o Co11 go. Reperti epatici in stati di distonia.

l >oll . lJ1sTO:\ r. - L . . ha "' lt1c1ialo il con111orl an1~ 1tl o del sa ngue: t11> , rrlohuli ro ~ s i , g lobuli b ia11r h1 , ') le n1odiJicazioni della \ Cloc ilft <li ecli 111e nt azio n c de i g1ol)t1li ro ·s i, d ella cole teri 11 c 111i a e clel 11.t cnlcìernia in 30 ras i cli sindromi simpatich e , r~le vnnd ~ unH 11 o leYo lc rc'5 La11 zn cli alt ernzio11i , sp ecie n ca r1 <'0 ci e l ra lc io e de ll n cole lcr i11 a in diretto ré1ppn 1 lo ror t 11lodifirazio ui clcll 'ec1uilihrio del sis l<• 111a llClll'ùYCg-c la li YO. Il .·egrc/ur;o: l>o ll. (~ \ STE1.r.1 .

Società Medico-Chi1·urgica Trevisana. 'edul a <l l J i

fclJbraio 19:3:l.

l lol l. F Z l...CCA HDI , I En1~1 e ~[. BonToLOZ7.J. - Gli ()(J illu lra nc u11 n~o di inusilc rriascel lare t lj orig in e a~sa i d ulJlJia i 11 u 11 a r agazzn <I i 20 a1111i. La pazir 11l e è- ·tnl a C'ura la chirurgic:nn r n le so~ pet­ la11d o. i di 11tL l1eo11l n:'illlé1. Dulle colture cl r l n1 alc ri a lc a por ta to fu po lulo iso lHrc l'aC'i1111e11l e il Snccllnron_1 yces rose us, r lt c µ- li autor i riten go110 es ~ ~cr ~ l :i l 0 1n CJU C lo < n:o l 'age1l le ca11 . alc clell n i11nlal l ia . Pr o r. I>..: <~1n0Nco 1.1. -- I opo a \ e r di ·t'1t · o i n 1elotli O[Je r al o ri />('/'i tu 11io ri <lella u1 sc ica, h a 1

i.ll1 1 ~ lrt1lo

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p re!'-r 1tl \lzio n e clel sogrretlo 1 uH '-a&o d a l ui 011~rn t o lre a n11i addie tro <~ r is lec lonti ;, to tal e per t'arcino 11 Ht ' e~r i rn l r. ro n lrn1>in11t0 clc trli ure teri 11ell .i1il c!'l i110. l)rof. \[\0 1 ~0 L\P E:\"'\ \ . ul la scor ta di alru 11i casi s lucli nli <nll ·l1e racliologicu r11 e11le, e clj c11i prc cnl u e din1 o~ tra i r acliogra1l11ni , l "O. pn. a n<l c~ por r<' i11 rapjcla s inlc: i quale g ra n de 1·o nlri1Jut1> J>O, ;a cla re l a radi olog i a, in trella ro l l<1 bora zio11 e co n la cli11ica, p er S' C: lél r e l a .ccle e l 'este n sion e di 1>1·ocess ; neOJ>las l ic i c/1e inuo.r/011 0 lei ca11i/ ù cr C1 1ticr1. L 'O. in l>ase alla s ua e. perien za, nffer11 lé1 r l1e per d ar:) ri s u ll a li proba li' i la radiologi:i de ll a hn se <' ra11jca cl e' t' disporre di n1ezzi ler nici e cli lutli guei dati c lini ci cJ1c la . e n1cio li ca J1 e urologica è• in grado di . ' elare. R po ~ i bile al lor a g iu 11 gcrc a ri su l la l i ro n r rcti ed effi caci n ai ll . perio ri a qua nto ro u1un <·n 1c11lc s i J>OS n ' s upporr e. l )o l t. \ I. L. l>E l\iL\1tc 1l1. - l{ifcri ~ce ~ u cli u1t rn ~ o di i nurbo <li llecl.-linglin11 se11 n Joralizzazio11i n 1 ul ti pl <', 11orta lo all 'c~a n1 c rad iologico C'O ll dingno~ i cli co il e clc trn. Nel femo re, oltre al }) f O<·cs ... o di lro n c-o, y 'ernn o seg ni rli o leo111ielite cr o11ira. Pre~e 11l a 11do l 'a11ìn1alal a ltn lie ' e n11n1en lo d rl ( '.i1 :-;H ng uig n o, Ycrrà o pcr nt a di J)araliroj11 cr to n 1 i a .

J>ro f. IJ0~1fu~ 1 co (~

\ cj ra: i di ; nco 1i / in en za esse nziale <li uri110. r ibell i a i tra lta111e 11li 1necl ir i e fi s ic i , l>i ogn a pe n sar e a<l un a con1pre:. io 11e de l fa. r io durale a li \ello ci el eo-" n1e11_lo l0n1lJo- acr<1lC' pr: r opera cli bri g lir con 11 cll1,·e ( De]J)é l e L.l·ri J. L 'O. pre. eu la ccl illt1st ra rl uc ca.:;i cli tal gc 11 cr0 o pera i i ('0 11 st1cc·es!-ìO. L Z \\'.\H A .

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s.


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IL POLI CLINICO >>

[ANNo

XL, Nu!\r. i o~

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APPUNTI PER IL MEDICO ·PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Le emorragie genitali postclimate1·iche •la causa non maligna. È sen1pre g iustificato il sosp etto cl1e le emor -

ragie genitali po·s t-climate ricl1e dipe11dano da car cino·m a e si deve quindi ricer care .anzitutto questa cau sa . Ma vi sono m o lti casi in cui essa .p uò essere esclusa· e si può co si toglier e una g r ave preoccupazionei. lF. Lehn1a1111 (lYl ed. lVelt , 5 nov. 1932) n e tratta abba tar1za am1)ia111<' 11 le. (Può a nziluito trattar i di ei11o rragie ch e provengono da parti non genitali : emorroidi, raga.di, polipi o car cinomi rettali, oppure dall ' uretr a (prolasso dell 'uretra). Alla vulva, si possono avere i vari Li pi di ulcerazion.i : luetiche, tube r colari, u lcus rod'ens, linfogranulom.a Ìllocruinale, estiomen e . l\1a a n ch e la b1en orragia od u11 semplice fluor, con i)erdita di ~os tanze superfi ciali , i)er lo I)iù allo sbocco. dell e ghiandole vestibo Jari , posso110 • i)rovocare emorragia. Analogl1e a ffezioni possono aver si alla va ain a; vi si aggiunge la vaginile enil e con di sepitelializzazione, che lascia un tessuto gran ulante e facilme nte san g uinante . Si tenga presente ch e la secrezione in caso di car cinorna è sanguinol enta e puzzolente. Rare sono l e eTosioni n ella porzione vaginale \dell ' utero senile; aJ collo, i possono avere, anch e n elle vecchie, dei pol ipi banali , i quali iperò vanno esaminati accura tam ente al microscopio per stabilirne· con cerrtezza la natura . Per qua11lo rig·uarda le emorrag·ie d al corpo uterino, si osserva amzitutto ch e .an:c.h e d O])O la menor>ausa, po-s.sono aver si normaln1ent e delle perdite sang·uig n e : n el 36 % dei ca i n ei primi 4 mesi, n ell '89 % da 4 a 12 m esi , n el1'87 % dopo un .anno; spesso esse compaiono con lutti i sinto·m i d ei consueti m estru i. Può tratLa r i, in qua lch e caso , di di turbi circolatori l ocali derivanti da affez ioni gen er ali: ipertonia, arteriosclerosi , ' Tizi card iaci ; talora si ha la vera apoplessia uteirina . La sta i nell 'utero può .an ch e derivare da 11-n t nmorc 0 , 1.a• r1co. Nei casi sospetti , si r icorr.a a ll'e a mle i. tolorrico (biopsia). fil. 1

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Hydrop8 t11bne profluens simulante trnvnglio di parto abortivo in pres11nta gravido. A. Duca (La Clinica ostetrica, genn . 1933) riferisce un caso interessante p er l 'error e diagnostico a cui diede motivo. t1a donna , per Ìa scar sezza o quasi assen za d ell e mestruazioni . p er l 'aumento di grossezza di una ' 'a ri ce ( f~t to ri ~con trato in precedente a raY iclan za) e

credendo di 1)er cepire dei i110,·ir11e11ti al ba~~u ventr e, h a il ospetto di essere incinta e si fa visitare da u110 sp ecialista ch e conf er1na 1a g ravidanza. La donn a co11ti11ua a i:>ercepire !e sensazioni addon1inali cl1e i nterpreta per moti a lli' ri fetali, fincl1è a l VI mese d opo la mancanza dei m estrui vien e })resa da forti dol ori al ve11Lre ed a.vverte la fuoriu scita clalla vag·i11a cli un.a discr eta quantità di lic1uido incoloro ed in odoro, che essa interpreta per cc le acque » e si fa accom1)agnare alla Mater11ità. Quivi si e eludo la gra\1 idanza e si riscontra i11 g rossam ento e prolasso annessiale. i\ll 'interve11to, si trovano le salpingi con tipica forn1 a di storta contenente lic1uido limpido e traspar ente; si as1)orla110 d 'a111bo i l ati ; guarigione. Il presunto liquido .amniotico proveniva quindi dalle tube. È e"idente l 'errore della diagnosi di g ra,1idanza da parte di chi visitò la paziente al ter zo mese. L 'olig·omenorrea avvertita dalla d o11na può esser e ritenuta in rapporto con la clegen erazion e n1i.cr opolicistica del1'ovaio ; I 'insorgenza della varicosità, che 1a donna a ttribuiva a seg·110 di gravidanza, puù es er e consider ato com e con segu enza di un 'alterata funzion e· dell'ormon e ipo fi sario e oonsecutivo abba samento del tono delle fibre m uscolari liscie delle ' rene. Il ca o 11a inler es e 111cdi co-legale perch è in presenza di tali fatti sj I)UÒ ancl1e pensare ad ab orto criminoso con occul lan1ento del fe to.

fil. Artrite del pube in puerperio. .

D. j\farcu cci (La Clinica ostetrica gennaio 1933) riferi ce u ùu e casi osservati di questa forma rara di artriti del p11be in puerperio. Ne disting ue dlle form e: 1) Asettica. La paziente, g·ià n egli ulti111i 1t1e i della .g·ravida nza, av·verte dolori al]a r egione pubica, che s i fanno più sensibili col }Jrogr ec1irc d ella g·ra,1idanza stes$a e diventano vivi dopo il parto, specialn1ente n ei movimenti per m ettersi a sed ere nel letto. con a..... li arti inferiori ferm i e r aY\·icin ati. Ohbietti,ramente: region e sopr a pubica un 1)0' ele, .n la. modica ~nfi ltrazi o11 e d el periostio d el pub e; IJalpaz ion e d ol oro i ... sima, dolore ·violento alla esplorazione vaginale, quando si t occa la sinfisi. Il dolore è risvegli ato clai n10,·i1nenti passi vi di adduzion e e r o l azione e~terna def,'li a rti j11feriori ; qualcl1e volta ,. disuria e pollachiur ia; ten1.1Jeratl1ra , tt1tt 'a l più qualch e decimo di au111 ento , la ser a. Dopo una ventina di ~riorni , i d olori vanno diminuendo e la paziente dopo circa otto . e ttimA1tc può ri1}r ender e Ja ,~ita n ormale. 2) Nell a f orrn.n siippurativa, I 'aggravam en to d ei d olori al ])ube è brusco e seg nato da f~bbre alta , ~ri,ricl o ~ s.t~to se~tico : I segni di r u1 ~opra a1)pa1ono q~11 p1u g-raVl e .'·10lenti ; com1X\r e l1na t t1n1e.faz1one alla r egione ~ opra1)ubica. doloro is. ini a. ~pesso e~tend ente'i


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SEZIONE PHAl' l C.\ •

alle grandi labbra , co11 ed ema Lalora molto i10te,role. 1Do1)0 un p eriodo })reve (cli alcuni giorIii) la raccolta purulenta si rende manifest.a con Ja fluttuazio11e a lla regio11e soprapubica ed alle grandi labbra. La diagnosi, in ])re ~ e11za del quadro obbiettivo si i)resenta a])})a ... tanza facile. La regolare i11 ,·oluzio11c dell'ut ero e la 11eg-ati,,ità della e~plorazio11e vaginale fan110 escludere l·e affezio11i puerperali dell'utero ed anne '"'i; la sed e d el dolore fa escludere 1e affezioni coxo -femorali; i di turbi vescicali eventual1nente presenti non hanno il carattere di quelli della cisti.te , 1nal.atlia ch e viene esclu. a ai1 cl1e dall esam e delle urine. Il decor~o è al)])astanza lungo; ]a prognosi quoacl vitam~ è buona, poichè no11 è citato ne , un ca o di n1ortc; in generale, b1Jona la proauosi dal lato fun zionale ..... Come tratta1nen to, .Q"]i abituali mezzi medi' an1ent o~i contro il 11rocesso settico e l 'assoluta in1mobilizzazione i11an tenuta a lungo . Se si f0rn1a la r accolta purulenta , s'ruotamento , o (1 llo spazio triangolare soprapu})ico. oppur e fra i I urande e ])iccolo labbro , preferibilmente con due jnci ioni nei solchi interlabiali; questa via ;1-.-.icura nleg·lio il drenaggio . fil. L'infezione gonococcica n1aterna nei Sttoi rapporti con lo ~1·ilt1ppo della prole. . ~falag·odi e l\1. Ortola11i (La Pedialria del Jleclico Pratico, ' ol . \'II, n. 9, sett. 1932). sull :appoggio di dati statistici trat ti dall 'os~ervazione di un migliaio ·di latbanti, segnalano Ghe i bamtbini nati da donifie ·con infezione 1Jlenorragica in atto presentano oon grande freq:uenza a 1101nalieJ dello sviluppo e dell accrescime11to . A·nche se nati a termine il }oro peso è 1per lo più sensibilmente inferiore alla norma ;.ad in quei soggetti in cui lo sviluppo è norn1a l e alla nascila ... i ri,rela ])6n presto una spiccata deJ)ilità costituzi,onale. Pu.r essendo allattati ottimamente il loro pew rimane lungiamente stazionario. ron di rado .senza disturbi ·digestivi si istitui. cez uno stato <li ~ lrofico difficilmente correg·.aibile che si ac.compagna ad un ipotonia muscolare notevole. Per tali co 11dizioni e p er la speci al e disposizione cl10 JJrese11tano allei malattie la loro1 mortalità è parli c·olarn1ente elevata. 1

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R.

GARBINT•

La diagnosi di gravidanza extranterina. La diagnosi di gravida1n,za extra-uterina (The l.. ancet, 8 ottobre 1932), è sempre un problema arduo perchè a -volte può mancare la sospensi·one 111estru.ale, o l 'emon '.agia può comparire poco iprirr1a del n1omento in cui dovr eb..})e comparire la rnestru.azione o l'emorrag ia dura poco. La r eazio11e dj A chl1 eim-Zondek ·è im1)orl.ante ma ha. va lore solo se positiva, perch è scon1pare rapidan1·e-n.te ·dopo la morte d el feto o d opo elle ci s ia un.a n1odificazione della circolazione placentare. ,Se non si 11a la rottura della gravidanza extra-uterina, la diagnosi 1

è ancora l)iù diff1cile. L 'ematocele d ella gra .. vidanza extra-uterina si 1pu,ò con,fondere con t1n utero retrofle 0 Se c'è dolore, la gravi·danza extr.a- uterina .è a destra e si può confondere con l 'appendicite (da cui si può di..sti~auere perchè n ell 'appendi,cite c'è l eucocitosi). Non è .n emm.e no da escludere la possibilità che appendicite e gra,ridanza extrauterina coeis tano. ·La di,agno.si è !Jiù facile a gravidanza, tubarica rotta per il quadro di anemia grave e ,p er i fatti addominali. La pum.tura e. plorativa è co11 igliata da a lcU1D1i a &copo diag·n ostico, ma altri la ritengono dannosa. l{. LusBNA. 1

L'ormonizzazione essnale della donna in alcuni casi di otopatia. !11 ,alcu11i mo,m enti della vita se suale della clon11a e JJrecisam e11te in quelli caratleriziati da ipo- o di funzione ut ero-o~arica , si manifestan o talora distuTbi a uricolari, estrinsecantisi con forLi rumori subbiettivi, indi con diminuzione clella funzione uditiva , talora con vertigini. l:onten1poraneamente, si 1p uò avere ipertensio 11e arteriosa. Tali due g ruppi di fenomeni patologici sembrer ebbero collegati fra loro per il potere ipo1en ivo degli ormoni ovarici potere .che verrebbe a•s ai diminuito, se non addirittura anJlullato, ùa alterazioni ovariche o dalla men-0 pau -a, a tutto vantaggio d egli ormoni a potere i 11erLen ivo del gruppo gl1iandolare antagonis la. In b ase a tali con siderazioni, l\tl. Mancioli (Il Valsalva, ottobre 1932) ha sperimentato l 'azione di una sosta11za orm;onica contenuta nell'umore del follicolo di Graaf (estro-follicolina) con aggiunta di. es tratto di tiroide, in un grup.lJO di 15 ot opazienti offerenti dei disturbi sopra accennati. Ha iniettal o il rimedio a dosi di 1-3 eme., incominciando con 1 e ripetendo le i-i1j zioni per 5-8 volte. Gener~lmente, la iniezio11e determina una esacerbazione d ei sintomi, che in eguito vanno attenuandosi. In 13 delle ]J.azien ti, n elle quali i disturbi a uricolari potevano mettersi in r apporto con di stu1~bi o·varici (rr1enopau sa, cisl i ovarica, ecc.) i risultati furono soddisface11ti; n egli altri 2 casi, in cui. i disturb·i già J)reesi:·tenti si erano soltanto .accentuati nel periodo della m enopausa (indi1)endenti quindi da disfun zione oYarica) tale tera1p1ia no11 diede ris11 ltati. fil. 1

SEMEIOTICA. Valore diagnostico del chimismo gastrico. Ch. Garin, P. Bernay e A. Chapuy (Le Jour . de ~! éd. de Lyon, n. 303, 20 ,agosto 1932), hanno eseguilo, u sando un loro orig ina.l e pasto di prova, ·oltre 30·0 esami di succo g.a·strico, giu!ll.g·endo a re ultati interessanti. Le cifre normali otten11te, analoghe a quelle fornite dall 'ista1nina variano1i•n lin1iti ristretti: g. l , 50-2 , 50 cli HCI. e g·. 2-3 di acidità totale.


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J f J P OLICLINICO

Ipercloridria è ... ta la o .. e rva ta non ·alo 11ell ' u,}cer.a g·a,.t rica nia .. pe. o .a11 clre i1 elle di .. pep .. i e rifle se d elJ e colec i ' Li li e i11 c erle coliLi con c o~tipaz io n e . Ne lle ulce ri gastroduodr11ali l 'iper c loriclria è ta ta trovata ... olo nel :30-100 dei e.a i, .1111e utre n.e1l ul cc r~ ·Ùu odenale l e .cifre . ono la te per lo piL1 nor111a.l i 01 inferiori alJa u?rma. L'ipe rcloridria no11 è dunque si11011 im o d1 ulcera, --0 111e l 'i1)ocl o ridrin 11on per111ettc cli e elude rla. 1 ' ipocl ori clria, frec1ue11Le n ei di tur]) i 1>uran1 e11te fu11zjo11ali, ·è r>re~ ... 'apoco costant e n el~a .ga trite al1c·oolica . L 'a nacloridria , i11 ece, tranne r l1 e in ra ·i eccezionali di for11l e co lituzio11ali , s i o ~ .. cr' a ola111 e11t e n el ra11 r ro d ello ~ t o n1 a ro e i1ell '<l11e111 ia prrni1r io ~n . l.Ja J)r esenza n e l lil1uid o <li c le111 cu eti .ab1torn1 i ha un valore r11101to i11 co•~ t a 11te. Il 1~1uco e la l1il c. infa lli, i1011 i)er111etl on o <leduz1011e alc u11 a, i11 e11tr r l1 e il sa·n guc è :-:iut-0111a di lesioll e or o·anica, a co11dizionc llC rò cl1 e il ~u cco ga~ tri co . . ia c~ lra lt o •co11 so nde p icro Jr di c.a lil)ro. )J . E'1\REH1. 1

MEDICINA SCIENTIFICA Le alterazioni dei tessuti nelle malattie da virus.

L 'esis le11 za dei 'irus

d etti a 11 cl1e ~e 111 plicen1 e11te \'iru s, è orina i da tulti a111n1essa e sian10 b e11 lo11la ni dai le n11)i in cui i batteriologi cerc~v.ano inva110 i l b atlcrj o o il ])rOtozoo cl1e . i ..,upponeva f os e la cau ... a di ma la Ll ie la c11i e tiologia rin1aneva oscura. ~Ioden1e ricer cl1e ll a11110 di1110 ... trato ch e e sì i differenziano da~ batteri , -j ibili "oltanto per la l oro e trema p1 cc0Jezza, 111a che e .. i tono e a d e ... i ~o lt aulo . 0110 <lo, rute n1olte n1alatLie; nulla di tra110 dun c1ue cl1e e i 1p o ano ])T·Ovocare a lt erazi oni anatomicl1e di varia natura. Que . . te a lter azioni J. C. G. Ledingha1n (Bri~isli ~1 ~dical J our11al , 26 no, e111bre 1932) passa 111 rapida r a segna osser ando com e ogni virus ia capace di provocar e .particolari modi ficazioni n ei te uti, a , ,olte portando a n1anifestazioni fl oig i ticl1e, in altri casi a le io11i di tipo d eg·en er a ti,To e il ecr o tico senza alcuna floo·os i• ' t"! Mentre alc u11i \iru i locali zzan o el'clu iva111ente n e i t e uti superfi ciali , altri di1110 tra J)? _un trop i n10 per il i ten1a nervo o, qui' 1 proc.luce11do fl ogosi rlJen ingee oppure an cla 11do soltanto a led ere Je fib·re nervo~e altri ' an cora (com :e il virus d ella J.1 ittaco i ) ;producono l e ioni e. c lu ~ivan1r. nte a carico dell 'epitelio polmonare. V.i . ODO ])O i JlUil'l er o i quaclri ll10rbo i in cui i1on si è a nco ra, allo talo attuale d ell e ricercl1e, a rri,,a ti a porre i11 e' ride11za in al cun or.g·a110 al cu11a l ocalizzaz io11 e cl el ,-iru ~ ch e h a i1r o,·ocato la i11alattia . Oltre all e ]e. io1li i ~t o l o.g, i rh e SOJJracitate vi • 0 110 ca. i 111 c ui . i 11.c.t11110 i11a1lifc:: tazion i di ti-

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lJO IJrolifer a ti'? (p. es. i~ sarcon1.a di Rous) cl1e ·eco~do. ,alc uni so110 ,-er~ tun1ori maligni n1e11. tre i iJ_)lU sostengono s1a110 dovute esclusivaJ)1enle ai virus. Ques te a lterazioni provocate dai virus non ·0110 in fondo dissir11ili da quelle do,·ute a ba tleri visi·b ili . . Do.ve . se1n·b ra , .j sia differ e11za, c o111e nelle i11fez1on 1 a ccor11 pagnat e da i11clu ioni ce11ulari t~ [)ir l1e (corpi di Bollinger , lli Cuar11ie1·1, ,ecc.), è probabile c11e la differen~'l i1on .. ia co i o tanz1ale e non ~ia ch e u11a i·eazione cellul~re al~'inva.sione di ,rirus in inte11sa prolife raz1o~e , , ~nvas~one che s fugge ai nostri con1uni 1~ ~zz 1 d indag·1ne, data la piccolezza dei para~ 1 LI. Bi og~erebbe poter studiare le pri1ne fa .. i d ell o .sv1lu11~Jo e de l moltiplicar si dei virus J)er· l)Oter con. icurezza affern1are se e quale differ enza esista fra essi e i batteri di magcriori dimc11 ioni, per es. della lebbra del kala-~zar cl1e risrontriaJl10 co ì frcquen le~ente n ei n1a: c rofagi o n el r e ticolo-endotelio . Per il n10111en lo 11ulla l) UÒ infir1nare l 'ipotesi ch e per u.n 1>roce so a n alogo i viru llenetrino i1elle cel~uJ e e.nd~l eliali ])~o,·ocando in esse particolc1 r1 r eaZJOI1L nucleari o i1r o to1)la. matich e. M. PoNs .

j11' ii:;ibili

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V ARI A. A.vvelenamento da tallio. Ne. os erva ro110 11 e.asi li. . Giusburg· e C. E. N1xon (Th e Joitrn. oj tlie Americ. l\1edic. Assoc. 26 m iarrzo 1932). L ' ingestione era stata fa tta con hotillos (pane Messicano). I sinto111i tossic i ebbero inizio 24 ore dopo l 'ingestio11 e e furon o : en so di for1nicolio e di dolore allo inani e a i piedi, seguito d a c risi dolorose addominali · parossistiche a ccompagnate da vomito. Non dian·ea. P oi compar,·e d ebolezza deg li arti inferiori . La fe bbre non c i fu p erò ci fu tachicardia. L 'esan1e del sangue non motrò a lterazioni 11ei prin1.i 5 g iorni. Nelle urin e : albumina e cili11dri ialini. In tutti i ca~i stomatite, salivazio11 e abbondante. In un t en1po ch e Ya da 1 a 5 giorni con1parve.ro disturbi n er,·osi : alterazioni d1el sensoFio, movin1enti coreici o mioclonici delle estremità e del capo. I riflessi non mancarono 1nai . 1 ei ca i più g ravi (4 casi) ci furono con ~ vul·sioni e ·d elirio, seguiti da coma e ·morte. 24- ore o 48 ore prin1a d e,l la morte, aumento di temperatura e })ra11 copolmonite o edema polmonare . P er la cura fu u ato il tiosolfato di sodio ])er via et11do,1en osa (1 gr. due ,rolte al gior110 1)er g li .adulti e g r. -0,50 per i bambini); in a lcuni fu d ato l 'io duro di sodio (2 gr.). Due n1.alati furon-0 tratta ti con lattato di calcio ed e tratto pa;ratiroid eo. 1111' alcuni furono d at e in ag·giun·ta solu zioni g lucosate o s a1line . 1

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LuSEl'i"A


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SEZI Or E PRATI CA

NELLA VITA PROFESSIONALE. MEDICINA SOCIALE Cardiopatie e previdenze sociali. Si fa pre Lo a dire ad un mala Lo di cu ore con1pensato: « bisogna e' itare gli sforzi bi. ' ri-sogna stara a 1·1poso e i vuol e ch e il vizio manga co111pensato »; se il cardiopatiic.o è un povero, senza mezzi di fortuna, ch e 11a biso1

gno d~ l~vorarc alla gio~nata :per sostener i , egli prefer1ra en1pre a''ere il u o tozzo di pane cl1e lo sfa111i arlche se ciò g li d ebba co tare, i11 un futuro non lontano, l 'aggrava1nenlo d ella Jnalattia e, forse, la 111orte. ·D 'altronde cl1e cosa potrebbe egli fare, se n essuno g li viene in aiuto? ?\fa a l i>un lo di c i\ ilizzazion e a cui è g iu11la la odier11a ocietà questo s tato di co e r1o n può p iù · u i.: ter c : con1e l ' individuo partecipa at tiv.a1111on te .a l b en es ere dello Stato così qui è lo talo r ltc.'I de,·e difender e e c{i_rare l 'individuo, e J1ell 'i11di viduo sè st esso. Que to O"iu sitamente sostiene A. mbrosio (.';tudium, 10 ottobre 19:32). ~lollo lo Stato 11a fatto per altre malalie, JJer la tubercolo i, per la mate1nità ecl infanzia, nulla per i cardi opatici. La profila .. i d ell e cardiopa tie è fin ora affidata a l n1cdico ed alla volontà d ell o i~fe rn10, conle11uta in angusti limtiti, d ai qua11 dovrebbe u cire per paziare in nuovi orizzonti , quali ono qu lli additati dalla medicina socia le. l . .e cardiopatie h a n110 una importa11za eguale a quella d ella. tubercolosi, p er la grande loro freque11za e rper i danni 1sociali ch e da esse d erivano. Da lle la ti s ticb e fatte dall e cornpag1liet di a . . ic urazione, dalle v i ite n1 ili tari o sco la~ti rh e ri .. ulla la grande frequen za <.lelle cardio1Ja tie: i11 Ame rica è ·s tato calcola to cli c iJ 2 % d ella popolazione, circa due milion i d i persone, son o cardiopatich e . La m ortalità per malattie di c uore, isecondo statistich e, ha una freq~ enz a pari a qu ella d el tifo, d ella poln1on1te, d el morbo di Bright e dopo i 45 a nni essa è più a lla di qua l ia i a ltra cau ... a di rr1orte. Da s tati tiche recentemente compilate d al1'Università di D enver nel Colorado, ri sulta c~e Je malattie d i c uore h anno preso il posto fin ora d etenuto dalla tube:rco·l osi, com e causa d ella .m aggiore p,er centu.aJ.e d ei ·decessi r eg istrali in un ann o fra la popol azione ameri-

cana. E po ich è le cardiopatie ridu·cono la vita umiana, provocando danni n-0.tevoli all 'individuo, alla fam ig lia an cora in via di formar i, ed a lla . ocietà sar ebbe opera saggia e t e11dere ad e ·e le previd en ze sanitarie, testè san cite p er la tuber colo i da l nostro Governo razio-

11alc, con I 'a icurazion e obbligatoria dei .carclio11_)atici. Le modalità assicurative produrrebbero be11cficbe influe nze anche s u quest'altra catego-· rja di minorati , i quali , non p iù a bbandonati H sè s tessi , si vedrebbero prolungata la vita e conservati a d un più lu,n go lavoro a vantao·5 o-io loro e d ella società . Da ll a assicurazion e obbliga toria d eriver ebbe un 'aJtra previd enza di notevole importa nza profilattica, quella di poter adeguare il la' 'oro d el cardio patico alla ca})acità la,·oraliva del u o c uore, onde n on s ta n carlo . ·\ ta le scopo bas terebbe a d ottare qua lcuno d c i ' ari inetodi .clinic i e perimentali , pro1>0. ti onde stabilire il 1i mrite m a simo di la ' o ro di ciascun cuore1 e assegnare ad esso un lavoro proporzionato alla sua cap acità Ja,rora li a. f~ i ò arà possibile olta11 to m ediante· l 'is t.itu zione della as i c ura%io 11e obb]iO'atoria: i>er i catdiopatici quando n elle scuoi;, nel1'.a · t1nz.ione · di O·~Jerai , ovt111que ci sia prestaz ione di op ffi'a, ia pure int ellettuale, sia fat-to ) 'obbligo d ella visita 1nedica. \ llra 1previde nza, ch e far ebbe parte ù ella profila i ociale d ei cardi o1)a li c i, è l 'obl)li 0ao della vi ila medica premalri1no11iale. L'i tiluzion e di questo certificato, a pr opo5-Ì I o di eu genica sociale, è ta to ogo-etto di ap1>as~io11a t e discussioni, pre o di J10i e a ll 'e. Lero, ed ha trovato pra tica a l tu.azione i11 rorvco-ia, in Danimarca; in altri Stati è tato ncloltalo con ·te mpetram enti e mo.e] i ficl1e~ Cons ultori prematrimon ia li so.n o i stituili in G rn1a nia, in Au·stria e in Italia . T11dt1bbiatmlente le con segu en ze di un n1aLri 1no·11io, in cui uno d ei co·n trae11ti sia fi icam en te taira Lo, ono b en ~}iù d elu sorie e trag icl1e di quelle di un amor e infranto . lla st e a stregua d evono con siderar ... i quei con tracrnti il miatrimonio , ch e fosser o affetti <la card iopatie organicl1e. :\1"ei cardiopatici l 'obbligo d el certificato prematrimoniale a' rebbe un valore profilattico ed edt1ca tivo ad un ten1po, e d ar ebbe al m C'di ro l '01)JJorlunità di avvertire i futuri con iuo·i <lei p ericoli , a i quali li ·espone la loro u11ion e , cli aperli cons ig·liar e ed eventualm ent e di s uadcrli d al con trarr e 1lla tri1nonio . P er il sesso 1n1aschile , in ca i di cardio1)ati ai co·n1tpensata, :se i l n1 a tri111011 io è in1clirizza lo.a d un metod-0 di vita p,i ù r co·ola r e e ca tiga lo d i quello de l celibato, l) UÒ in certo m (o d o produrre effetti favorevoli. ~1a e i con sidera l ' in i~m·e d elle preocct1·11~tz ioni 1dli . a ria ind ole e d elle r espon sabilit R cl1e impone la co. tituzione ·di una nuo, 1a fan 1i a lia, l 'a sillo d i 1

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JL POLICLINICO

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(ANNO

XL, NUM. 10]

un maggior lavoro per un più allo guadagno, il matri111011io è cagionevole di dannose influenze alla circolazione del ic ardiopatico. In· quanto a llei donne cardiopatich e è noto l 'aforisma di Peter : cc Giovinette, niente matri111011io; n1i0gli, nienLe gravidanze; madri, niente allattamento » . :\7on sem1bri troip po esag,e rato tutto c iò: con l a do1111a cardiopatica bisogna esser·e più severi cl1e 1con g li uomini cardiopatici, ancl1e1 nelle s tesse condizioni compensative: b1asta pensar e alle modificazioni del circolo ch e e-0mporta Ja gravidanza . Presso di noi molte previdenze sa.n itarie sono state elaborate, legalmente sancite ed applica te : ma previdenze più ardite, come quelle attuate da altri Stati, sono ancora d elle aspirazion i. Oggi che in Regi1ne ~t"'ascista l 'autorità è congilr 1ta alla rapidità dell 'azio:r;ie, il Governo farà opera saggia con l ' i tituire anch e previdenze; sociali, che comrprendano l 'o·b bligo dell '.a,ssiicurazione e d ella limitazione al lavoro dei cardio p·a tici, l'obbligo della vi·sita prematrimoniale per una più accurata profilassi delle cardiopatie: e tutto ciò per un maggio.rei increm ento ·della Meidicina Sociale, n ell'interesse u'Premo della stirpe. G. LA CA v .

Per la denuncia dei tossicomani. Una recente circol ar~ dei Prefetti agli ordini dei medie~ ricorda che l'art. 133 del T. U. delle leggi di P. S. precrive che, agli effetti della vigilanza dell 'Autorilà di P. S. , gli eserce11ti una professione sanitaria sono obbligati a denunziare all 'autorità locale di pubblica sicurezza, entro due giorni, le person~ da lo·r o assistite ed esaminate che risultano affette da intossicazione cronica prodotta il a sostanze s tupefacenti. La circolare impone cli.e la disposizione predetta abbia rigorosa applica2.ione ed interessa in pari te~po gli Ordini sanitari perchè a ciò contribui·· scano col loro intervento presso i profe:>sio11isti r appresen t ati.

SERVIZI IGIENICO-SANITARI

Cronaca del movimento professionale.

La disciplina della propaganda delle specialità me· dicinali.

Per i concorsi a primari degli Ospedali. L 'on. Chi ureo av·~va presentato il 31 ge11naio, chieò endo risposta scritta, la segu ente interrogazione al Ministro dell'interno: e< Per conoscere se non ritenga opportuno emanar~ disposizioni che disciplinino i b andi di concorso p er i posti di Primario negli ()sp edali con schema unico, dato che spesso in tali con<:orsi si richiedono titoli che dovrebbero avere valore prevalentemente ~ella carri·~ra univers itaria e non come condizione sirve qua non per il primariato chirurgico e medico». Il Sottosegretario agli interni on. Arpi11ati ha così risposto: cc Eff~ltivarnente, allo stato attuale della legislazione, i con corsi per i posti di sanitario presso gli Ospeò ali sono regolati dalle nor1ne content1te n ei regol a111eu ti dei singoli Enti; norme ch e, n at11ralmente, variano da istituto ad i tituto. Per altro, ad ir1iziativa del ~1inistro del1'interno si sta stt1dinndo la possibilità df ema nare norme generali <lirette a disciplinare in modo unifo.rn1e, almeno i con cor si _a sanitario presso gli Istituti ospedalieri di maggiore importanza; ed in tali casi non si manch erà di tener conto del rilievo fatto dall '011orevole interrogante, circa l 'inopportunità di richiedere come condizione assoluta per poter concorrere a sanitario ospedaliero, titoli (ìiber a docen za, assist.enziato in clinica e(l altri) ch e dovrebbero invece avere valore preval entemente nella carriera universitaria ». Rileviamo con <'ompiacimento ch e la campagna intrapresa n el nostro p eriodico dal prof. R. Alesandri 11on è stata inopportuna.

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Il Capo del Govern o Minis tro dell 'Interno, h a presentato alla C~amera il disegno di legge conte11ente norn1e pe; l a repressione della propaganda illecila per lo sn1erGio dP.lle specialità m edicinali. Nell a relazione che accompagna il disegno di legge è detto fra I 'altro: <~ Il con siderevole svi} up·p o raggit1n to n egli ultimi anni dall 'industria delle specialità medicinali e la 111ancanza di i1orme legislative r egolatrici, h anno ind otto il Governo fascista nel intervenire per disciplinare uno dei rami dell 'attività indu triale ch e interessa più da vicino la pubblica <t I tl Le. Col Rogio decreto-legge 7 agosto 1925 so110 s tate ema11a le norn1e, ch e pur non ponendo dei limiti alla 1ibera iniziativa privata, sottopongono però al preventivo co1ltrollo dello Stato l a produzione dell~ specinlilà ~edicin alr ~ iie discipli11ano il «;omn1 ercio e con esso le forme di pubblicità con le quali si ii1ira alla diffusione dei prodoLll. l\Ia i1è la legge, nè jl relativo regola1nento, contengono d isposizioni dirette a re1)rimere gli illeciti n'\ezzi di propaganda cui nel commercio delle . r1eci1•li I à rne(lic i nali J)iù freque11temente sogliono ricorrere ccrli industriali con la condiscendenza co11sa1)cvol1! e interessata di sanitari, che, non curanli della dignità della professione, non esilat10 [ld accel lare comp en si dai produttori per fa,·orire ]o 1nerrio delle loro specialità. 1

indis1)en sabile, p erta11t o, un proYYedir1u~nto legislativo ch e contenga i1orme atte a reprimere il deplorevole abuso , provvedimento la cui opportunità appare anche più evidente ove si consideri che la vigente legislazione san cisce espressamente il divieto della cointeresse11za tra farmacisti e sa1Ùtari, r1'la n on an che quello fra sanitari e produttori di specialità medicinali » . Una opportuna circolare per la repressione della pubblicità ~edica ciarlatanesca i"D: genere, era tata diramata dal Mini stero dell'Interno, in data 20 agosto :!.932. È


[ A~No

\L , Nul\t. lOJ

S EZI ONE PRATI CA

CONCORSI . POSTI VACANTI.

Per titoli. Posto della prin1a condotta medico-chirurgica. Stipendio L. 9500 e tre quadrienni d el d ecimo al lordo 12 % e rite nute di legge. Scadenza 12 maggio. 1\LESSANDRIA n ' Ec1rro. Osp edal e Italiano « B en,ito 1"1.ussolini ». - Scad. 31 marzo ; aiuto d el Rep a rto Medico e i11carico temporan eo d ella direzione d el Laboratorio di chi1nica 1 b a lteriologia , anatomia ed istologia patologiche d ell 'Osp edale ; titoli: et à lim. 35 a .; d oo. a 3 n1csi cl al 31 gen .; Lire egiz . 20 m ensili per l'O ' p edal e e 40 p er il 1...nbor a torio; parteci paz.; vitto e alloggio . Se l 'amn1i nistraz. eson er er à dalla direzion e del I,abor a torio, corrisp onde r à Lire egiz. 200 a11nue . Chjed er e ann t1n ~io. Ri vol ger si all n direzio r1e E ·am e co1nplcm enta re di S tat o. ~\RLE.N .\ oc CASTRO ( T.iterb o). cad . 22 apr.; L. 92li0 e 5 quadrie11n i d er. . oltre L . 440 ar111. fa r111 ., L. 352 uff. :\ll. : ri,iu z. 12 %; e là lim. 35 a.; ta ~a L . 50,10. ACERRA

(Napoli) . -

BARI . R . Pref et lura. - Al 10 apr., or e 12, \tfl'i ·ia li sanila ri di 'a11nicandro di Bari, di Ca san o ~lurge e di Noci ; s tipendi risp etl. L. 6000 1 L. 6000 e L. 9000 ; ,) 11uadrienni d ee . ; tiloli ed e ami ; e tà li1n . 4,) a al 9 fe bbr.; d oc. a 3 m esi d al 9 febbr. Chieder e annunzio. BmJ.ANo (Com o). Osp edale di Circolo « Umber to I ». - Sc ad. ore 18 d el 12 apr.; direttore; lire 7000 ridotte del 12 %1 p art ecipazioni 5, 75 %; et à Jim. 45 a.; 5 a11ni in o pedale o clinic a ; tassa L. 50; doc. a 3 m esi dalla presentaz.; assunzion e servizio entro 20 gg. CASSANO M U RGE; Y. BARJ . CoLLr.BBATO (Bresci a). cad . 3 apr.; rivolger i Segrete ria. Conio (Torino). Scad. 1 i11ag.; 2a. condotta; L. 7040 oltre indennità. FET...TitE (Belluno) . Scad. 25 apr.; 4° r eparlo; L. 9000 per 1000 pov.; 5 quadrienni dee ., c. -v ., addizion . L. 5 1 trasp . L. 1000-2000-3500; ridu z. 12 %; età lim. 45 a. ; tassa L. 50,10. FIRENZE. R . Arcispedale di S. Maria Nu<>va e Stabilimenti Riuniti. - A ore 17 del 15 marzo, assistente in oto-rino-laringojatria; età lim. 30 a . ; lire 6400 ridotte del 12 %1 c.-v.; tassa L. 50 ; d oc. a 3 mesi dal 15 febbr. Chied. annunzio. FruMB. Amministrazione Provinciale. - Per titoli ed esami. Posto di assisteute presso la Sei;ione Medico-Micrografica d el Laboratorio Provinciale di Igiene e Profilassi . Stipendio iniziale lire 14.0001 quattro a umenti quadrie nnali d el d eci1110, inden11ità di ser vizio attivo L. 2000, agg iu11ta cli famiglia come p er gli altri impiegati d ell 1Am111inistrazione , premi di operosità e di r e ndimc11to a 11orma del Regolamento, il tutto al lordo d elle ritenute di legge e della riduzione d el 12 %. Chiu s11ra del concorso alle o.re 12 del 15 ap,r ile J 933-XI. Età massima ar1ni 351 salve eccezioni di l egge. Diploma di abilitazione all 'esercizio della professione di m edico-chirurgo. Documenti di rito. Vaglia postale di L. 50.l O quale tassa di am111i ssione al con corso. Obbligo di assumere servizio entro 15 giorni dalla partecipazione di n omina. P er ul teriori inforr11 aiioni rivo1g ersi alla Seg r et eria Gen erale dell 'Ammini s lrazion e Provi11cjale (P al azzo d el Governo) .

395

GENOVA-SESTRI. Os1)edale Ci vil e. - Scad . 31 mar.; pri1nario inediro; ri' olger si Con g r eg az. di Carità di Gen ova, cor so Car borta ra 2 (Alber go d ei P overi). Ail1nAnELr..o ed UN 1T1 (Pa11ia). - Con sorzio inedico ~lirabello - S. Genesio . Per titoli . Po lo di medico con sor zinle ..Stipendio lordo L. 14.000, ridotto del 12 %. Scadenza 20 m ar zo 1933 . Per schiari1n enti r ivolger si all 'TJffjcio Co1nt1nale di l\1ira bello ed Uniti. j\ (11\ANDOL.\ (A1ot/e11 11). dolta rt1rale. l\fONTEBELL UNA

( Treviso~ .

en d. 29 aprile ; 4a conCo ngrega.zi o1ie di

ca-

A tt1Lto il 20 1naggio 1933 è ap erto il co11l:or so al pos to <.li r h irurgo prim ario nel locale Ospit a le Civile. Stipe11dio l ,. 10.000. P er iniormazioni e schiarimenti rivolger. i all 'Lffi cio d i A1111ni11i lrazion e cle11 '0. p ed ale LC'sso. rit à. -

:\loN1·EvARCH1. Sp ed al e d ella 1\lise ricor d i a. - ' c1<l . ore 24 d el 19 marzo; direttore sani Lari o e c).iirurgo pri111ario ; L. 11 .000 e 2 trie nni d i L. 1000 ; et :i lin1 . 40 a.; ta sa L . 50 110 al l\Ion le Pio, Istituto di Cr edito d ei l\Io11tevar chj: cl oc. a 3 111e ~i d a~ 20 clic. Ch ied er e a1tre co1l d izio11i. Noc e; v. BAnI . f\ t 'ono. A mminisl r azi O•llC l )r ovi1icial e. - P er titoli ed esami. J)osto di coadiutore d ella Sezione 1Iedico-Micr ogr afica d ei La1lor a lo ri Provinciali di Jg ie rl c e Profil a"si. Stipe11ctio i11izi nle L. 12.000 a n11ue 1 oltre L. 2000 p er inde nnità er vizio a Ltivo_ Lo s tipe ndio jnizialc è a ume11tabile di un d ecimo p er ogni quarJrienni o_ di servizio e p er cinque quadrie1111i. tipendio e inde nnit à 0 110 oggelli alla ricluzion e d el 12 ?lo ed alle ritenute di Ricch. Mob. ; Co1nplen1e n . sul r eddito; Ca a di Prev. Pen sioni ~ Cassa Naz. infortuni sul 1a vor o. I con correnti non rl ebbono a Yer e supe r ato i 35 an1li di e tà, alla data d el! 'avviso di con corso c h e è-> fe]Jbraio 1933, salvo eccezioni di Jegge. Le ist a11ze di a1n1ni sion e al ron cor so dovra nno perYenire alla Segret eria dell 'A1nn1ini t r azio11e Provinciale di Nuoro non più tardi d ell e or e llicio t lo d el 20 aprile 1933, accomj)Ug nate d ai pre crilli d ocu1nc1ttj , l 'elen co dei quaJj <:011 r elative inodalità di bollo, legalizzazion e, ed al tre noti zie ui titoli , crYi z io pre tat o, ecc. , pos0 110 d esu1ner si d al )Ja1u lo di to11cor so d a richied ersi alla Segr e leria pred ellé1. Nuono. R. Pref ettura. - Si r er1d e n o lo ch e con Decr e to Prefettizio d el 15 febbraio 1933 u . s., il con corso per titoli eò esami al pos to di Ufficiale Sanita rio dei Comuni cli. Nu or o, Gavoi , Ierzu , Maco111er 1 Or a ni , Olien a e Bortigali, ch e scad eva il 15 febbraio 1933 , è stato proroga lo fino al 15 1nar zo 1933. P er informazioni riYolger si alla R . Prefe ttura. l)IETRAROJA (B eneve11l o). Scad . 15 mar. ; lire 000 e 5 quadrie n11i d ee . ; e tà li111. 35 a . ; t assa L. 50. Pur~FERO (Udin e) . Scad . 30 apr. ; L. 10.000 ollre L. 600 serv. atl. , L . :1000 tra~p . 1 t •. 1000 uff. san . 1 previa riduz. 12 %. llon1 (Egeo) Scacl . 10 mar1,o; 111edici ronrlo lli d ej com u 11i di J a 1111a ti 1 Calta\ ia 1 Platania e i\polJ achi ri . Gli aspiranU d ovr anno di111ostrare di ap er e u sare rorrentem e nte l a ling u a italian a e l n li11gua greca e d oYrnnno produrre un certificalo di r eside n za i1 el pos~ecliment o per almen o due anni . Rivol ger i al Governo d ell 'Egeo. ,


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[l~NNO

(( lf.. l'OLI CLINICO >>

Naz.

Scad. 8 apr ., ore 12; sostitl1to pri1no segretario p er laureati in medicina e chirurgia; titoli ed esami; doc. a 3 mesi; L. 12.400 nette d a riduzione, doppia mensilità, cointeressenze; chiedere annunzio. Ri-volgeTsi alla Direz. Generale, Servizio Personale, v ia Sallustiana 51, Roma. Ro:\1A. 1Vlinistero del l e Comunicazioni. F er1,ovie .dello Stato. Concorso per sei pos ti di allievo ispettore sanitario. Età massin1a 30 anni al 10 gennaio, salvo eccezioni. Certificati cittadinanza , buo.n a condotta, casellario giudiziario, iscrizione Fasci ieo1nbattimento o giovanili o G.U.F., stato .fami.glia, stato servizio 1nilitare, fotografia. Diploma laurea, voti esami, altri titoli eve11tuali. _I certificati temporanei 11on anteriori a 3 mesi al 31 marzo. Esa.mi obbligatori : Prove scritte di µiedicina e ichirurgia. ~tova orale rig·uardante: patologia e -clinica medica e chirurg·ica . Oculj stica (esame funzionale d ell 'occhio). Otoiatria (esame anatomico e fu~z ionale dell 'apparato· uditivo). Igiene e polizia :sa11itarie. Elementi di ps icotecnica. Legislazione ed organizzazione sanitaria. Nozioni di diritto corporativo. Esami facoltativi: Ling·u e estere (prova scritta ed orale). Igiene pratica applicata (prova pratica). Stipendio ed inde~nità secondo le tabelle appro·vate con la Legge 27 gil1gno 1929, n. 1047. Nomi~1a a stabile d opo un a1mo di prova. Scade11za ore 18 d~l 31 m ar zo. Domanda ~ carta da bollo da L. 5 alla Direzione Generale F. S., Servizio Personale e Affari Generali, piazza Croce Rossa, Roma. Per ottenere il programma particolar eggiato con lo scheIT\a della domanda, rivolgersi al su nom inato Servizio Per sonale o ag1i Uffici Comparti1mentali delle F errovie di Stato. RONCEGNO (Trento). Scad. 12 inar. ; L. 9500 e quadrienni dee. , c.-v ., L. 950 se llff. san ., L. 2200 3ndenn. quartiere, [,. 3000 cavale.; riduz. 12 %.; ;té\ssa L. 50. S. ANGELO IN GnoTTE (Campobasso). - Scad. 15 .apr.; L. 6500 e 3 qt1j11quenni dee., riduz. 12 %; -e tà lin1. 40 a.; tassa L. 50,10. SENlGA (Bres cia). Per titoli ; co11dotta t utta in pianura, abita11ti .n. 2520. Periodo di prova an11i 2; stipendio L. 9000; inden11ità per mezzo di trasporto (automqbile) I .. 3000. Assegno llfficiale sa~it.3I'io L . 600. Tratt~nute di legge. Documenti oeli rito di data n on a11teriore a tre mesi. Scadenza -0re dodici d el 2-0 aprile 1933. Per schiari1nenti ri, -ol gersi alla. Segreteria del C~om t111e SEnRAVALLE SESIA ( T1ercelli ). Scad. 20 mar.; ·L. 7000 ol tre L. 1800 trasp ., L. 150 ambulat.; ifiduz. 12 %; chieder e copia ha11do. TERNI. Ospedale Civile. - Scad. 15 m ar.; 3 assi:stc11ti. Rivolgersi Congregaz . di Carità. 1 ERRAN OVA DI POLLINO (Potenza). ~ Scad. 28 JTtar. , L. 6160 e 6 quadrie1111i di L. 513,30, cavale. L . 2200; gi.à ridotte 12 ~~; età lim. 40 a.; tassa L. 50. · v- eNIANTE (iYiilano) . Scacl . 20 m ·a r. ; 2a condotta . [{iyolgersi Seg·ret. co1n. \ 1ENEZIA . Ospedali Civili . Scad. 25 mar. ; m e·d ico d irettore; L. 25.000 e 2 quadrienni dee., oltre ·i.. 8500 serv. att. e L. 6500 indenn. carica; riduzioni cli legge; titoli; e tà lim. 45 a. al 13 febbr .; tassa L. 50; doc. a 3 mesi dal 13 febbr. Scad. 15 maggio, ore 17 130; aiuto nella Divi:sio1te Oculistica ; L. 4560 per i co11it1g·ati, L . 4200 ROMA.

I stituto

de lle Assictirazioni. -

1

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XL,

NUl\11.

10)

per i ·celibi, ridotte del 12 %; titoli ed esami · età lim. 35 a. al 14 feb .; t ass.a L. 50; doc. a 3 mesi dal 14 feLbr. Chiedere annunzi al Protocollo. Quando non è altrimenti indicato i concorsi si riferiscono a condotte medicochi rurglche, i compensi allo stipendio base. Av<t:ertenza. -

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. Sono non1inati in seg·uito a. con corso i proff. : Luigi Baoialli, di clinica ostetrico-ginecologica, a SasS'ari ; Giuseppe Brotzu, di igiene, a _Modena; G.astone Lambertini, di istologia ed embriologia generale, a Ferrara; G.iovanr1i Revoltella•, di oste . tricia e tlirettore della Sct1ola di ostetricia, a Trieste; Vir1ce11zo Rossi, rli clir1ica oculistica, a Modena ; ~alvatore Scaglion e di clinic a ostetrica e gir1ecologica, a Perugia. 1

Il prof. Egidio Menegh etti, di far1n.acologia, è passato, dall 'U11iversità di Palermo a quella di Padova ; il p.rof. Carlo Vercesi, di clinica ostetrica e ginecologica, è passato dall'Università di Sassari a quella di Palermo. · Il prof. Franceschetti è nominato titolare d 'oftalm ologia e direttore della Clinica oftalmologica del1'Università -d i Ginevra, qunle sl1ccessore del prof. Gourfin.

Con Sovrano motu proprio, il prof. dott. Vince11zo Lo Bianco è stato nom i11;ato Ufficiale della Corona d 'Italia per menti.

tne~iti

scjentifici. Rallegra-

Utlllulmo ad ogni Medico :

II Diritto Pubblico Sanitario Periodico mensile di legislazione e giurisprudenza Direttori: On. dott. Aristide Carapelle, ~nsiglier,e di Stato . Avv. Giovanni Selvaggi, Esercente in Cassazione. Editori : Fratelli Pozzi - Roma Il N. 2 (Febbraio l93J) <>.ont.if'ne :

A. GARAPELLE: Vigilanza igienica del latte. NOTE SrNThJTICHE. - Le deliberazioni delle Commissioni giudicatrici dei concorsi relative all'esclusione di candidati. RASSEGNA DI GIURISPRDDENZ.A: Dispen sa da l servizio per incom patibilità politica. - Proprietà indu1 striale; denominazione di località. · Terme d Abano. - Sospensione cantel are; dit'itt,o di difesa. - Medico condotto; nomina; annullan1ento ; effetti. - Concorso; efficacia della graduatoria. -- Deliberazion e cli .nomin a; annullamento; ricorso. - Indennità di trasferta. - L~cenziamento per fine del periodo di pro,. va ; mot ivazione. - · L!cenzian1ento per motivi disei· pli.nari e poi per fine ùi prova ; illegittimità. - San i.tat'io condotto; licenziam e11to. - - Provvedime.n ti del Podestà per l 'igiene pubblica; responsabilità. - Notificazione irregolare; rinnovazione. - 'l'rasferimento ; ricorao; competen2a.. - Ooncor'3o per autorizzazione ad esercitare farmaC'ia; effi<'acja della graduator ia; incompatibilità. - Concorso; esclusione ; illegittimità.

Prezzo di ogni nl1mero sP.parato, L. 5 · N.B. - L 'abbo11amento a 1 dodici Numeri del 1933 costa L. 36 1 ma agli aeBOCiati a.I « t'olicld!nioo » è coneesso per sole L . 3 O, che vanno in 'i i ate, medi8'll'be Va.glia Poetale o Bancario, all,editorc .l.Juiigi Pozzi, Via Sisti· na 14, Roma. Al TÌ-cevimento ·iella predetta eom ma verranno s ubito sa;>editi t utti i Numeri finora pubbli· cati deJ 193=r.- . 1


[ANXO

XL,

N Ul\l.

lOJ

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SEZJO E PHAT I C.\

NOTIZIE DIVERSE. 20 Congresso internazionale di ortopedia. La Società in lcrnazionale di chirurgia orlopcdica si 'tùu11er à a Londra d al 19 al 22 lug lio. Pre~ ide 11te: prof. ~ o' é-J os er and (Lion e); vice-presidente : prof. Murk-Ja11sen (Leida). Relazio,n i : «Mecr a11i"n10 d ei n1ovi111enti articolari in gen er ale » (rel . vo11 J3a) er cli He id c]])er g) ; « Il tra llam en lo dc1lc> O"- leil i tu her colari » (r e i. orrel cli Parig i). ::Segre tario ge o .: d otl. J)e lch c f, rnc wfo nlo, r r 24, J3ruxell c-..

Congres i medici francesi. Il 19° Congresso francese cli medicina legale è an~unz ia lo per il prossimo n1 aggio a Parigi. Te1n i in discu ssione : « La b atteriologia in m edicina legale » (r elatore Ch aYig n y) ; e< Il d elir ium trem en s d 'origi 11e traumatica n (rel . )Iazel); « Gli alien ati i11 libertà » (r e]. Claud e). , egre tario gen erale è il clo t l. Piéd elièYre, rue Ga ·-Lu ac 24, P aris Ve. Il CA>n gres o fra ncese tli cl1irurg ia .. i aduner à a Pari g i fla l 9 al 14 o l tohre. Tcinj : (< Chirui:gia delle

' e.r il\lri o ra in Yia cli co n11)lc la n1enlo, co11sid er a ti corne una Yer a JI\ern.Yiglia ar chi te ltonica, scngl io11 a ti sul 11cndio in0n luo ~ o di G rooz Schnur, ch e h a per sfondo l 'in1po11c n te m assa della « 1,ahl e Montain ».

Convegno laziale sulla tubercolosi. l>er i g ior11i 3 e 4 ap r ile è a11nt1nzi nlo il Con' eg11 0 r egion ale d el1 a cz jo nc d el Lazio clell a J•'. I. N. F. per la lotta ro11tro la tuber colos i, sotto · la presiden za dell 'on. prof . l~. ~1Jore1Jj . I lavori si volgcr an110 nell 'Istit11lo B. l\i[u solini . Possono partecipar e al Conveg110 i soci d ella 'czion e d el Lazio dell a F . I. N. F. p er la lotta ('On lr0 la t uber colosi in r egola coi p agam enti del ] 933, oltre a tutti i n1~cl ic i ~ tudenti n on soci clic j11Lendon o occ upar si di qnes lioni scie11tificoociali fli tisiologia. Per qt1e li l1llimi l a quot a di i rrizion e ò cli L. 30, r l1e dovr à e ere ,·er at a alla cgre leria n on oltre il 15 n1arr.o. Ri\'olger i al Delega lo regio nale prof . A. Omocle i .Zo ri n i, J~ lilulo I\111 solini , l)orl a li'11rha, Ron1a.

Co11gresso internazionale <lelle inCermiere. · i terrà clal 9 al 1.5 luglio; co1n inrerà a Parig i

11ar a liroicli >' (r elatori Velli <li ~arig i e Jun g di Stra . . hurgo) ; « 'fra l la1nc11to chirurgico delle cm or r agie fl1lmin:a11 li ga lro-duodcnali d ·orig ine ulcerosa » (r elato ri Wil11i.olle cli P a ri gi e Papin cli Bordenu xJ; « 'fra ll an1en lo <le lJ e fra lLt tre <lella b a e <lel cr a11io (ecce llt1a li i rol1)i rl 'ar 1t1a da fuoco)» tr elat oriLe nor111ant OYYer o J>A itre di Pari gi e ~'erl ­ J1eimer di Lion e). Segrelnrio ge11er. : r>rof. Gr égoire, rue d e l 'UniYer i lé 20, Pari .. . ~egli stessi g ior11i a' ran n o luogo i co11gres i fran cC'::-i iii ortopedia e di urologia . Per il con g r e !'O di ortopedia son o stabiliti i t emi : « Riduzione crucr1ta d ella lussazion e con genita d ell 'a11ca » (r ela tore ~lut~l cli Nan cy) ; (( _l\.rtriti secch e cl clla colo11na ' ertebralc » (r ela t. Il icl1ar d di Beck) . e"r elario ge n er ale: prof. Roch er , f.,acullé de féd ecin e, Bordeaux. Per il congr esso di urologia è slabilito il tem a· u Valor e dei tra ttam enti d ell 'ipertrofi a pro s ta tic a ». Segret ario gen . : prof. O. Pa tenu, avenue de Vill ar s 13 1 Paris Vile.

Collegio britannico degli ostetrici e ginecologi. J., 'j n n ug urazion e cli queslo l~ n te, d el quale d e 1T11110 gi i't i1 oli zi a, l1 a nvu Lo luogo con m olta solennità , a ll a p re e11zn d ell a duch es. a di York, so tto l a prc i<lenza del pr of. Bla ir Bcll.

13• Congresso tedesco di oto-rino·laringologia.

u

Dall 'l al 3 g iug n o si adunerà in Dresda la cc Gesellsch aft J)et1Lsch er Hals-, 1asen - und Ohren Hr zto »: ten1a ill d i cu sion~: « Ana lomia n ormale e p at ologica d ella cap su1 a l al)irintica e s u o signi Jieato clini co»; re1a tori : prof . 1ager (Zurigo) e prof. ~l ax ~Ieyer (' iir J. burg).

Assisi della medicina generale francese. j <.ono te nltle a Pnri f? j 1'8 gennaio, n ell 'a11fitca tro l'ro ussea u d ell .Hòte l-Dieu , so llo l a prc. id enza ciel prof . ~(a\1ri ac. \ ' en11e discu ssa la ql1C1'tio11fl clcg1i n 11 i1n ali don1 c ti('i i11 p a tologia u111a11a (i11 parlicolnre: 1Jr urell osi, t t1ber colo i 1>oYin a, febbre .1flosa 1 febbri e. a11le111aLich e). Nel cor so dcl. l ' nnno ~o n o in })rog ran1111 a all re 4 as isi. Segr et ario ~enc ralc è il Or. GodJ e,Yski . rue 'l'h éocl 1d eRibr t 14, P;iri . .

27° Congresso medico ud-africano. ~ i lPrr ;l n Cap e rf O\ \ 11 in se lleru]Jr e, sotlo la p rc~ id en1a d cl clo tt. E. B. F11ller, cl1e è un illustre cl1irurg-n ';peciali1.1.;do 11 1 urologin . Il con gr e so è\\ r rt prohahiln 1en te . ccl e ne i 11uoYi fabbr ica ti un i-

o si chi11der à a Brt1 ~el le . l)er iscrizioni e infor111az io11i rivolg ersi al : <( Con seil I11ter11ational de J nfe rmièr es », q t1ai <l e.. J~al1~-,· i Ye. 14, Ge11 è' e, '

.

\ l lZCf U.

NuoYa Società gastro-enterologica. È sla la coslitui la a Ne,,· York la <( Soc iely for Lhe Acl van cen1c11 l oi Gastro-Enterology n, ollo la preicl cn za del do ll. G. R. Manning. Ad un 'adunan za Le11uta subilo dop o, il 28 dicembre, il dotl . Einhorn tra ttò degli sviluppi d ella specialità; il dott. Kellogg elette una dimostrazione con proiezioni sui prol)lemi duod en ali ».

Ce1•tro di studi sui problen1i alin•enta1·i. i ·La costit 11 e11rlo in l\Iilan o. Nessun obbligo d 'ordi11e fin an ziario verrà a gr avar e su color o c h e invier anno la loro ncle.. io11e. l,;11:1 Segreteria p roYvisoria, l)Cr schiarime11ti e inforu1azioni, fun zion a presso il d ott. Andreoni cc Gazze tt a Medica J..oml>dr d a n, Yia Settal a 3, Milan o.

Attività antitubercolare 11el Trentino. I l 19 fe bb r aio si è co titt1ila ufficialn1e11Le in 'fre nlo la .. ezio11e p er la \ ·e nr7. ia Tridentina d ell a Fed eraz io11e Italiana Nnz io11a]o "f:"i ascis la p er Ju lolla contro l a tubercolos1. Prcsid en te dell a e7io ne t• s ta to n ominato il prof. . (~nrp i ·d i \ lil an o e segre tario il prof. V. Lt11Jir l1 cli 'l'rc11 lo, fidt1ciar io J)rovincialc della Fc<lera7 io11e. L 'assemblea d ei ori, acl1111 olf\si a 'l 'ren to i1el Pa1

laz1.o d el GoYerno ) l1n desig n ato dop o b r eve cl i CltSs ion e il co11siglio d irettivo. Qu esto 11a p reso i11 ec;ame Y1ri argomen ti ecl h a traccia to in linea ge11cralc le di re l tive per la pr o i111n att iYi tà.


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cc JJ, POLI CLlN lCO »

Lotta contro il cancro a Bari. Si è riunilo a Bari il Co11siglio dire ltivo della Sezione r eg·ionale della IJeg·a Ital~a per la lotta co11tro il Cancro, sotto la presidenza del prof. L. Ferrannini, direttore della Clinica Medica. Si è tracciato il progra1D:ma per inte11sificare la lotta, e si è stabilito di tenere i11= quelle cliniche dal 24 aprile al 6 m agg-io un cor so di esercitazioni pratich e per la diagnosi precoce del can cro. Potranno iscriversi gratuitan1en Le al corso tutti i inedici ch e ne· facciano domanda (in carta liber a) inte&tata alla presidenza della sezione, fino al 20 aprile. Sarà rilasciato tlI\ certificato a coloro che avra11D:o assiduame11te freque1~tato le esercitazioni. Durant~ il periodo del corso si terrà l 'assemblea generale della sezione. Scuola libera di perfezionan1ento sulla tubercolosi in Genova. · Ouest 'anno scola·stico fu11zio·n erà dal 10 inarzo ..... al 28 giug·no. Essa comprende: lezioni, illustrazioni cliniche al letto del malato, esercitazioni e dimostrazioni clinich e, ·eser citazioni di laboratorio. Il cor so è gr atuito. Rivolger si alla Segreteria del1'Istituto· di Studi scientjfici si.1lla tubercolosi, in via Balilla 1, Genova.

[ANNO XL, Nu~r. 10)

Per l'Ospedale Provinciale di Brindisi. Il Rettorato provinciale di Brif\disi, in accordo col Prefetto, ha stabilito elle per la costruzione dell'Ospedale provinciale e per i relativi impianti si dovesse provvedere in e-diante la contrattazione di un mutuo di L. 4.300 000, somma ritenuta necessaria per l 'attuazio-n e del progetto tecnico , redatto dall 'ing. Cafiero . L ,::1 pratica, trasmessa al Ministero dei LL. PP., ba lrovato l 'approva~ion e di S. E. Crollalanza ch e h a autorizzato la Provincia · a con.trarre il 1D:Ult10, co11 1111 contributo. govern ativo per_ il paga1nento degli inter essi. Il nuovo Ente ospedaliero sa r~1 gestito inercè il _patrimonio lasciato da Antoni110 Di Somma , da quello dell'Ospedale Civile della Congregazio11e di Carità e da quello clell 'Azjenda Annoraria ~funici­ pale, riuniti in t1nica Opera Pia. Donazioni e legati. I ,a compianta sig. ra Pina De Guardi Spadaccini aveva legato i suoi gioielli al Padiglione Zonda dell 'Ospedale Maggiore di 1\1ilano; essi sono stati realizzati dall 'esecutore testamentario éd il ricava to, in L . 245.234, è stato con segnato al prof. Mario Donati, direttore della Clinica CJl.irurgica cli Milano.

Il dott. Charles W. J3urr, professore di n euroCorsi di perfezionamento. logia alla ,Scuola Medica di ~erfezionamento delDal 17 al 24 luglio si terrà un corso di perfe- l ~lJ r1iversità di Pennsylvania, ha donato 19.000 YOziona1nento in chirurgia oto-rino-laringologica luJni clell '.'l sua biblioteca privata all 'Università. presso la Facoltà m edica di · Strasburgo, sotto la direzione del prof. G. Ca11uyt (Nouvelle Clinique · Il dott. Howard A. Kelly, professore emerito di Oto-Rhif\o-Laryngologique, .Hopital Civil , Stra- g'inecolo·g ia alla Scuola Medica (lell'Università .Johns shourg·, Francia), il quale a richiesta invierà in- Hopkins, ha ricevuto 100.000 dollari (pari a circa formazioni. 2 miljo11i di lire it.) da una paziente, signorina J{ate Gleason , df Rochester, in ricon osci1nento dei Dal 24 aprile al 24 mag·gio· avrà luogo u11 co·r so benefizi da lei ricevuti mediaD:te appliGazioni cli di perfezionan1e11to n ella Patologia, Clif\ica e Pror adiura per la c ura di un ca11cro; la somma sarà fila ssi delle inalatti e tubercolari, p·r esso l 'Istituto (lestinat:i <~d alleviare miserie e sofferenze .. di Studi. scientifj ci ·s ulla tubercolosi in Genova. Le iscrizio11i si ricevo-n o presso la Segreteria delUn anonirfl:o ha donato· 30D.OOO dollari (ossia cirl 'Istituto in via Balilla 1. L'iscrizione è gratuita. ca 6 rrriliOI\~ di lire it. ) all'Università Western Re11 limite JX\'.lssjm o della presentazione (lella d.oserve di Clcvela11d, perc;h.è vi sia fondata una ~uo­ mancla scacle il 15 aprile. va cattedra di clinica chirurgica. La fondazione recherà il nome del compianto colon11ello Oliver Un corso di p erfezionamento sulla terapia meH. P::tyr1e~ che aveva già fatto numerose donadica e idrologia delle ~alattie d el tubo digerente., zioni all 'l Tniversità. La cattedra verrà affidata al del fegato e della nutrizione si terrà presso la Faprof. Carl ÌI. Le11hart~ attuale clinico chirurgo. coltà Medica di P.arigi dal 1° al 15 1naggio·, sotto All 't)s pedale Niaggior~ cli ì\iiilar10 il sig. Pietro la direzioh~ del pro·f . l\il. Villaret; t assa 200 fra11chi.. Seg·uir!>. un viaggio a Vichy nei g·iorn.i 13-15 Corollo, morto a Solbiate Olo11a, ha l asciato ol1nagg·io. Rivolger si al: Laboratoire d 'Hydrologie et tre 200.000 lire i11 titoli ed u11a villetta di Solbiate; ~l <;ompianto sig. Emilio Pagani ha legato Clim:iiologie Thérapeutiques de la Faculté de Mé100.000 lire i11 co11tanti; un benefatto:re che decine (Beole pratiqt1e), rue de l 'Ecole de Médedesidera mantenere l'incognito ha offerto una cine , Paris Vle . donazione con riserva di u s11·f rt1tto di un suo creNella stampa sanitaria. dito fondiario. di 500 n1ila lire; altro benefattore ch e pure desider a di 1nantenerc l'in cognito ha Col mese di febbraio il prof. Ma11rice C. Pi ncoffs, clinico 1nedico n ell '{Jniver sità cli l\1aryland a Bal - versato jl capitale nomina!~ di .lire 60.000 in con soliclatoi. timora, h a assunto gli « A1111als of Internal Medic.i11e n, qual ~ «editor » (r edattore-cap o). Co1n'è n oto, gli « Anna] s » costitt1is<'ono uno dei più r e- Fondo per lt' infermiere in Jugoslavia. Il Co111it.ato centràle della Croce Rossa Jugoslava putati periodici ·ii medici11a. • 11a {leciso· <li creare un fondo i11 favore delle samaConferenza. ritan e ecl infermiere, intitolato al compianto dott. ~1arco Lecco. Il fondo sarà costituito da una doIl g~. uff. Sileno Fabhri, R. Commissario tlel11azion e di 10.000 clin ari fatta <i.al Comitato cenl 'Opera Nazionale 1alernità e Infanzia , ha teD:uto trale n o11chè ·d all e altre doJ1 azio11i cl1e perve.rranno a Torino una conferenza ill11strativa sulle finalità clni (;0111.ilatj locnlj C cla g·li éll11ÌCÌ ed estimatori d el dell 'Opera, .a lla presenza delle autorità cittacli11e Lecco. e di <ll:t~ personalità. •

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SEZ IONE PRATI C.\

Le lotterie per gli ospedali irla1tdesi. A parti re tlal 1930J quando ve11ne approYaLa l a legge speci ale st11le lol terie irlandesi, a tutto il 1932, sono st ati asseg11a ti agli ospedali dell 'Irla11da circa 600 milioni 1.li ]ire it.. , su circa 940 r i chi es ti per coprire tt1tli i lJisogni; preced enti l ot terie avevano già frullato 175 milioni di lire it. Di <.J ues la somma, circa 280 milioni sono s tati capitalizzati; circa 310 so110 s tati spesi p er edifizi e p er impianti; 14 p er appar ecchi e strumenti m edici; 25 per s lipcntli e 011orari. Si sono adottate dispo~iz i oni per org·anizzar e nltre 7 l o tterie prima ch e .. }liri il t ermin e fissat o dalla legge> nel luglio 19:34. Gli jntroiti Yerr an n o ora ripartiti tra ur1 ·111aggior numero di osp edalj .

Decremento di assegnazioni filantropiche negli Stati Uniti. Secon{lo dal i r..iccol Li elal e< 1'i111c » di 1e'" 1· ork, 11el 1931 f11ron o assegru:ll.i negli S . U. ollre 54 inil io11i di cl ollari da 1111 centinajo cl 'istit11zio11i fija11lropi<'he inaggiori : cil' segi1a una tljm inuzione 11ote"-olissiina. dcl 2~,7 % r i petto al 1930; ma tale <lin1inuzione no11 11a leccato le altr ibuzion i per scopi n1edici e san itari, le quali an zi segnano il lnnss!1no raggiunto, con piit di 17 l11ilioni di dollari, ossia i l 31.4 % del Lotale ; seguo110 le assegnazioni per scopi <l 'istruzione, con 13,!5 milioni di d ollari . Il g ruppo Rockefe ller tie11e la testa, co~ 29 i11iJioni 634.000 dollari, ossia i! 54,3 % d cl totale; ::-.egu e il g ruppo Carn egie, co n 8.991.000 d ollarj, ossia il 16,5 % del totale.

Condizioni economiche delle Università nrgentine. A •;ausa clella cri_i economica, il Govern o na-

1io11ale dell 'Arger1Lina h~ provveduto, tra l 'al Lro, a ricltcrrc i bila nci delle Università. C.i0 ì il bi I an cio dell 'U11iver sità di Buenos Aires è passato da 10 )T1ilioni cli p eEos ad 8; ora si annunzia un ' ulteriore riduzio:i1e, a 6 milioni di pesos (ch e corrispondo110 incirca a 30 milioni di li.re it.). Ove si tenga conto della svalutazione del denaro (il p esos vale ogg·i l a metà di alcuni anni addietro; , si con1prenderà come le condizioni del grand e Aleneo argentino minaccino di diventare (lisastrose. l on son o mancate l e vivaci prot este; tra I 'alt ro, si è 1'atlo notare che 1'Università deve provvedere alla manulenzi one d i un grande ospedale, di 1nolti js liluti scientifici, di u na scuol a di como1ercio, ecc.; tutte ques le attività corrono il rischio di reslare paralizzate. Si è pure proposto cli realizzare· Je eco11omi e chiudendo al cun e Universi tà e 'ct11)le s uperiori di scarso r endimento, come l 'lr11iversitJ. :l el Littoral e o la Scu ol a medica di L (1 E>Jat l, se111.a rovinare tulti gli studi supe-

riori.

Le economie h an n o i>ortato,

t~a

l 'altro, a rid11rro gli 5trpt!nrli J ei professori. Alla Scuola medica di Llcsar1·J ~che dipende dall'Univer sità del Littorale) i professori ll(1iz e Huy (d i anatomia e di farmacologia) h anno rifiutato d i firmare j ] 11uovo contralto e si son o dimessi; p erciò si è già banrlito il con cor so p er i loro posti, offre11do 800 pesos men sili (di cui 500 per l a djrezione del1'Is tiluto e 300 per l 'insegn amento), ch e, tolte le tasse, si r iducono a 700 · 111en Lre i due titolari dimissionari perr.epivarLO ri..p e lLivamcnte 1300 a 1500 peR04'. Qi1ei:: Li cl11e re1Jnl alj in seg11ri 11Li er ano a pieno

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i111peg0:0, cioè con divieto cli esercizio libero; ora essi si troveranno molto a disagio nel dedicar si all 'esercizio libero'. Nella st essa scuola son o ri1nasli tre altri professori a pie110 impegno: Elizaldc 1 Houssay e Le,vjs.

Personale licenziato dagli ospedali di New York. Il Dipar timento degli Osp edali d el ~Iunicipi o di -~,v York h a lice11zialo più di 1400 impiegati e sal ariati stranieri (preval enteme11te donne), in seg uito ad un ordine del Commissario et egli 0 p erlali, d o Lt. J . G. Willi an1 Greeff. Questa inisura è s tata deter111inata dal bisogno di ecor1omi e e <ia l pri11c i1)iO di e eludere l 'el en1e11to s tranier o non i1.ecessario. Si è fatlo eccezione solo per circa 600 p ersone, ch e avevano assunto la seconda naLuralizzaz iot1e, o vedove di cittadini dell 'Unione, o insegnanti nelle scuole p er infermiere, o aàdel! e al ervizio da più di dieci anni, o veterane cl el servizio militare o naval e, ecc. L 'economia annu a r ealizzata mediante questo licen ziamento in inassa, sarà cli circa 305 mila dollari, cioè 6 111jlioni di lire j tali :'lne. '

llledici specialisti per l'educazione fisica in Russia. I l con1n1issariato del p opolo dell 'U11ion e dei SoYie li, r iconoscendo J ' uliliLà d el! 'educazion e fisica J>e1 ra fforzare la salnt e, 111a valu tando l ' t1Ulilà di u n a discip lina con criteri scientifici, h a s tabilito cli creare un corpo cli 1ue<l ic i specializzati. Perch~ ti uesti 1nedici siano• in grado d i co11oscerc ap !)i~110 le con dizioni in cui viene praticata I 'educazione fisica, essi stessi vengono so ttoposti ad un insegnamento pratico . l el 1932 furo n o create dt1e Facoltà di cdu cazio11e fisica presso le ,Scuole n1cdich e di Leningrado e d i ~[osca. Il corso dura 2 1.u1ni ; gl 'iscritti sono ora 420; al tri 3000 medici Jta11no ricevuto .l ino speciale inseg11a111ento i11 ed1Jcazione fi si ca . Questi inedici specializzati ass11n1eranno tu1 con11) i lo i1nporla 11 te nel n1ovime11to sp or tiYo.

Conco1·so annullato. La V ezione clel Co11siglio cli Stato, co11 se11Le1 1za <lcl 21 gennaio , h a a11uulla lo il concorso

bandito j l 31 l uglio 1931 d él ll 'Ospe<lale Civile di Palermo 1)er posti di assis le11le, co11lro il quale era11 0 s ta li presentali tre ricor i. Tra i motivi di g r avame, )1 Co11siglio ha accol lo quello rel ativo alla illegillimità d ella con1posizione d ell a Con1cnissione esamina Lri<:e, perchè u 11 commissario era zio di un candidato ed era stato l egalmente ricu sato da alcuni concorrenti, ma non fu provve<luto.

Gli incldenti all'esame per l' internato di Parigi. Si an11·ur1zia prossin'la l a rjapertt1ra del concor so. Intanto l a i1Jassa princi1>ale dei candidali è danneggiata dalla i11inoranza che ha comn1esso le frod i e ch e è costituita da i1on più di ti11a trentina cli 1ncdjci, su oltre GOO. I candidati dovranno ora sobbarcar si di nuovo al difficile esa111e, quindi n1a11te11ersi ii1 preparazione ~ r isen tire le preoccupazioni t le a 11s ie del co11corso. I11oltre, un certo nu1nero di ca11d i da li p r ossjm i ai limiti d'età per l 'ainmissjo11e1 verranno esclusi, sen za al cuna lor o col1)a. Per ridurre q u est o i11conveniente si chiede rli limita re al minjn10 1'attesa. I più colpevoJj , i commissari, fu ggono ad og·oi . san 1.1one ...

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400

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IL

POLJCLlNICO »

Esame di tern1on1etri clinici in Francia. Durante l 't1l limo quadri n1eslrc d el 1932 furono presentati al « Co·n serva toire des Arts et Méliers » di Parig i in m edia 147,J.27 termometri al mese, 111entre poterono ess~rne esaminati solo 114.504 al mese. Durante l 'a11no n e furono presentati 1.840.000 ina se ne potero110 esan1inare solo 1 i11ilione 400.000. Ciò c rea uno s tato di di sagio e di d anno alle fabbriche . Attt1al1nente sono adde lle aJl ·esame 43 tecnich e e 85 assistenti; la spesa ris ult.a di un milione di lire l 'an110, largamen.te coperta dai diritti di esame (v'è un'eccede11za di circa 100.000 lire a b enefizio dello Stato). Ur1 progello di legge presentato il 16 1uglio ridurrebbe le t ecniche a 33, 111a eleYerebhe l e assis te11ti a 100. Esso non è sta lo a11cora approYato.

Autolesionisti e simulatori. La 4a czi on e del Tribu11al c Penale di Pal er1110 ha condann a to qt1attro a uto le ior1isti e simula lori d '1nfortu11i che operaYa110 ai danni d ella Ca sa azio11 ale Jnfortuni; h a comminato pene variabili da an11i 1 e inesi 2 ad anni 4 e mesi 2 di reclusione e d a L. 1000 a 3000 <li inult a .

Un pazzo che fa il medico. Uri. pazzo e vaso da un i11anico111io della Vestfalia aveva aperto, coll: s11ccesso, UI\ gabinetto me-

dico, in una piccola ciltà di provincia, spacciandosi per ~iiplomato a Colo11ia, col titolo di professore; vell;ne scoperto perchè i11tendeva praticare una iniezi on e ipodertnica ad l111n cli ente valendosi di ur~o spruzza tore dn profumi: la do·n na s i diede alla fuga geltanrlo l 'allarme, ma lo squilibralo riuscì ad eclissarsi . Sn bito dopo egli si fece assucnere come bracc iante in una fattoria, cui rl ette fuoco per Yendic arsi della figlia dell 'agricoltor e, della qua le egli si era i11vaghito senza venir11e corri sposto ; arrestato, Ye11iva finalmente rico11osciu lo. ~

111orlo a Londra sir PEilCY SARGENT, valente cl1irurgo, jl 11uale clura11le la g uerra fu capo del Servizio sa1litario 1nilitare del! 'eser cito inglese operante in Francia. Il dott. S. NENO, l)r esirlente dell ' Associazio11e ìvieclica Giapponese, è n1orlo a 60 a11ni di se tticemia con tratta i.11 seg uilo a i eri la clura11tc un 'oper azion e chirurgica. ir \i\7 ILLIAi\f T.t\ YLOl~ è inorto i11 e là di 62 a11ni, a Dubli110 ; il g jor110 1Jr eced ente aYeva ancor a op er ato, n ell :Osp eclale P airik Du1111 di quella ci tlà; era st a lo il pri1uo presidente del Real e ColJegio cl ei Chirurg hi d 'Irlanda.

La clo ll. a JEANE ELIZABE~rn 'VA'l'ERS110N, scoz~eso, è 111orta in e là inoll o avanzata n el Sud-Africa, oYc si è svolta la s t1 t1 carriera medica e ove godeva di n1ol ta reputazione. Non si è mai riusciti a sap e re co n esattezza l n sua età; ma ella accusava 8 anni . volse 11101 ta attività ai1ch e 11el ca111po p olitico ed er a una val ente or atrice. Si m ante nne sempre 1n olto vigorosa e fino all'ultimo rifiutò di essere co11 sitler at::i com e t1na inYalicla . J.

lANNO XL, Nul\r. 10]

RASSEGNA DELLA. ST!.ll.P!. MEDICA.. Alecl . 1 linil~, 7 ott. -

H.

HANDO,YS.KY.

I pur-

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UM.

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l'RA'rlCA

J ournal A. i\1 . A., 15 o lt. - J . M . lloGOFF. Tr at ta1nento de1 1norbo di Addison con l '« interren ulina n. - H. J . CoRPF.l\. Substra ti t issu l ari p er la microcoltura di b b . t b c. - B. B. CnoBN e al . I n -. fiammaz . r egio·n ale dell 'intestino ileo . R evue d e "Nl éd., ott. - R. DEBRÉ e al . Si eroter apia e profilassi d el l a d ifterite. - 1'l. F1Ess1NGER. e al. Mieliti sLafiJococcic lle g uarj ·Ie. Pediat r ia, 1 nov. - S. Rol\•I ITO. al or e del sier o. an lidifter . Deut. "Nleib. l'l' oc h ., 28 o t l . - Ru o11 . S Lerilizzaz~ e interruz. della gr avid anza a scopi eu genici . Med. TìVell, 29 ott. - GAUP P. La d ottrina d elle 11eurosi . Bull. 1\rléd., 29 o lt. - Num er o di em atologi a. Journ. de !Yi éd. de Ly·on , 20 o·t t. - N111ner o sulla tbc. 11rc1i. R ou rn . de Pal li . expér . ecc., n1ar . - Nu111er o sulla inalaria. Paris l\!léd., 29 otl. - G . MouruQ AND e a]. F'issa tori e ant.ifissal ori <lel calci o. A n n . di Osi.. e Giri., 30 se tt . L. P ucc10Nr. 'Irattam. del le p arametliti pu erper ali con l a r oe nt -. genter apia. G. VALLE. Le lipasi in ost et r. e . g 1nec . 11.iv. di Pailol. 11erv . e nien,t ., l u g.-ag. - A. PA--. c1Frco. R eaz. d~ Taccon e n el liq11ido c .-s1J. - G .. RoAsENDA. Sp asmi di torsi on e circoscr itti. - V. 1'noNCONI. Nu cleo dentato. - P . OrroNELLO e G. B1GNAMI . Espressioni vertebro-n1iùollari d ello « st a-. lu dysr aphicu s ». ArcJiives Intern.. lYJecl. , ott. - ./1 . E. MEYER e al . Estrat to ep atico iniettal"iile . G. 1\1. BRANDA . :\.11e111ia da cellul e fusa te.

Indice alfabetico per materie. Aborto ~i1nu l ato d a h ydrop s t n bae profluen s . . . . . . . . . . . . . P au. A1ten1ia p erniciosa: trat tam ento. . . 376, )) Anemia semplice acloridrica . . . . )) Artrite del pube in puerperio . . . )) Asma bron chiale: b en zi110-ter ap ia )) Avvelenamento da tallio . . . . . n Bibl iografia . . . . . . . . . . . . )) Blen orragia ma terna : azion e sulla prol e )) Cariliopatie e previd enze sociali . . . . Chirurg ia : co1nunicazioni varie . . . . 388, Concorsi a pri m ari rleg li ospedali:

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Dist onia: r icer ch e . . . . . . . . . . . Dolori tli schiena da af fezioni urol ogic l1c Emat lrrie secondari e alla pr ostat ect omia: trat tam. . . . . . . . . . . . . Emorragie genitali p o t cJj m a tcrich e d a cau sa n on m al igna . . . . . . . . . . Gr avida n za extraut eri na: d iagn osi . . . Itter o grave in tr aepatico (epatogen o) : terap ia chirurgica . . . . . . . . . . Le ucem ia : disturbi trofo-neu rotici d el-

le dita . . . . . . . . . . . . . . . . . lvlal a ttie d a virus it1vi sib iJi : alt erazio n i dei t essuti . . . . . . . . . . . . . . Midollo osseo: mal a Ltia rar a . . . . . . ~filza: con tenu to i n ferro d opo lrasfu sione d i sar1g u e . . . . . . . . . . . .

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di llcckli11gpa u scn . . . . . . . Or 1uonizzazion e sessu ale d ella d onna in alcuni rns i di o lO})é\ti a . . . . . . . . P aroli le ep1cleJnic:a ad in izio n1enin g 1-

tico

. . . . . . . . . . . . . . . . . . Pn et1moconiosi d ei lavor a tori cli barite . Polineu rite q uadriplegica d1 na Lura reu1natica . . . . . . . . . . . . . . Rene: aden o-sar coma e111brion ale . Sifilide mal igna precoce . . . . . . Sinusite mascellar e . . . . . . . . S.pp,cialità rn.erl i ci n ali: clisciz)lin11 Spl enomegalia ~ splen ec tomi a . . . . . Sto~aco : chimism o: val or e di ag·11os lico « Storia d i San f\1ich ele » : Ja . . . . Tossicomani : den u nzi a . . . . . . . . . Uncino di Carl e tt i per l 'cst raz. dej cor p i estra11ei d all 1esofago . . . . . . . . Uret er e : ernia . . . . . . . . . . . . . Ur et ere: fist ol a col p erilon eo; Gsci te u ri. n a r1a . . . . . . . . . . . . . . . . . Ur et ere p elvico: l esio11i d a inter ven ti giqecologici . . . . . . . . . . . . . . TTri11a: inco11ljn e11za essen zjale . . . . Te tania cr onica: studio cron assin1et rico 'f 11n1ori en docrru li cj . Vescica : tumor i . . . . . Vitamine ed orp:io·n i

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Diri t t i di proprietà riservati. -: Non è consentita la ristampa di lavori pubblicati nel P-ol iolinioo se non in seguito aà•• autonzza.zione scritta dalla redazione. E. vietata la pubblicazione di sunti di essi senza cita,-ne la fonte.

C.

A. Pozzi, r esp .

FntrGONI, Red. cap o. Roma - Suw. 'fipo ..Lit. Armani di M. Courrier.


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POLICLL~IOO

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lANNo XL, Nu:M.

Interessanti pubblicazioni di NEUROPATOLOGIA E PSICHIATRIA

Opere p1Lbblicate dalla Casa Editrice LUIGI POZZI che si possono anche ottenere pagandone a rate U i·ispettivo prezzo di copertina. Eseguendone invece il pagamento all'atto della richiesta o contro assegno, l'importo delle Opere stesse è ridotto come nei singoli avvisi che seguono. Per gli acq11isti a rate inviare insieme alla commissione un terzo dell'ammontare, con impegno scritto di pa• gare il rimanente a rate mensili da concordarsi con la Casa Editrice. G. FUMAROLA) . . PARTE GENERALE. Prefazione e due capitoli del Prof. G. MINGAZZINI. Volume di p.agg. VIIl-352, 6on 175 figure nel ,t esto, più S tavole a colori fuori t esto. Prezzo ~. 42, più le spese postali di spedizione. Per i nostri abbonati sole L. 37, 75 in porto franco. DIAGNOSTICA DELLE

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Indirizzare vaglia e lettere all'editore LUJG1 POZZI - Via Sistina 14, ROMA


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ANNO XL

Roma, l:J Marzo 1933 ·XI

Num. 11

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fondato nel 1893 dai professori :

GUIDO BACCELLI

FRANCESCO DURANTE •

SEZIONE PRA.TIOA REDATTORE C APO: P ROF. CESARE

FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. Lav01'i originali : F. Corelli : 0rom oscopia gastrica col i·osso neutro endovenoso. Suo val ore clinico e raipporto con la prova ista1ninie;.a. Osservazioni cliniche : E . Ca.pecchi : Splenectomia p er ittero e1nolitioo. L'a t tuali ta m edica : A. Filippini: 11 pneu1notorace n el tratJtam.ento della polmonite lobare acuta. Sunti e rassegne : ALLERGIA : A . H. Rowe : Allergia alimentare e sindTomi addomin a li. - A. H . Rowe: L'all ergia uterina. - J . Harkavy e S. Hebald : Associazione d'a sma infett ivo e cli artrite da 1 punto di vis ta dell'allergia batterica. - E . Fraenkel : Allergie pro:tessionah . - VASI SANGUI GNI : D. Riesman : Crisi vai. so.li. - E. V. Allen e O. E . Brown : Il m orbo di Ra.ynaud. Divagazioni : La mal attia di OhQJ)iln. Notizia bibliografica. - cenni bibliografici. Accademie, S-ocietà Mediche, Congressi : R. A ccademia ~fedi c a di Roma. Società Piemon;te.se di b i-

LAVORI ORIGINALI. I

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MEDIC:\

GENERAI.]:;

JVERSITÀ DI ROMA

Direttore: Prof. C.

FRUGONI.

Cromoscopia gastrica col rosso neutro endovenoso. Suo valore clinico e rapporto con la prova istaminica. J)o ll. FERn1NA·Nno

(~ ORELT .I.

il ..: ·j

ten le vol.

La grande importanza che i.o questi ullin1i ann i ha as unto lo tudio delle condizion i ec retorie gastrich e in varie malattie, ir1 modo parLicolare nell 'a11emia p erniciosa e r1ell 'ane· mia i pocron1ica es enzia le, ba dato un notevo le im1}ul o a quei metodi che rneglio ervono a inettere ir1 evidenza lo stato d ella secre7.ione • gastrica stessa; fra que ti l a prova istaminica, già di llSO corrente, e la cromo copia col rosso neutro. La prova istaminica ha a.., tinto, per i 1isu1t-ati cl1e ci fornisce , un pos to così importante 11ello studio della secrezione gastrica ch e i 11

ru1rgia. - So ciet ~ dì Scienze }lfed icbe di Conegliano e Vittorio. Appunti per il medico pratico : DALLA PRATI CA CORRENTE : D. Nesti: Sul trattamento conservativo della tubercolo i ossea. - C ASISTI CA : Tem•perature &u1bfebbrili in fa.nciulli e giovani sani. - Tonsille palatjne e febbri oriptogenetiche. - Febbre e stato uren1ico. - TERAPl'A : La terapia insulinica nello stato di magrezza. L 'azione tera.peutica della " catechina u nel morbo di Basedo,v. - MEDICJN_~ so r.BNl'I FI CA: · Azione maturatrice dci raiggi X s ugl i elementi del sangue. - V t\RI A. -

POSTA

DEGLI

ABBONATI.

Nella vita professiònale : MEDICINA SOCIALE : Consolanti visioni sul regresso dell e grandi malattie sociali. erviii igienico-sanitari. - Oon corsi. - Nomine. . promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della stampa medica. Indice alfabetico per materie.

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de,,e mancare. Io n1i occ11 i)erò ora de11a cron10 copia g.a..: tri ca col ros o neutro on1m i11istrato e11dove11.a. Il rosso neutro fra l e molte sosta11ze color.a nti studiate sperimentalmente è quello cl1e J11 eglio si pre ta per la cromo copia gastrica, perch è no11 è tossica, i1er cl1è i rende facilmen L vi ibile, ba·stando rn in im e q uantità per c olorare tipicarnente il ~ ucco gastrico e percl1è i l uo t empo di eli111ina zione dà minori sba[z i d i qt1ello degli a ltri colori. I l ro so n eutro, co1)erto da Witt nel 1879. . è una polvere di col ore bleu scuro, bene sol L1 bil e in .acqua . .alcool a _s t1111e in ambiente ac ido un colore violetto scarlatto e giallo oran ge in ambiente alcalino. Da El1r]ich fu introdotto in istologia; i n11clei ed altri costituenti ba ofil i della cell ul:1 ,rengono colorati in rosso , in g ia ll o cito}1lasn1 .1 e granutazioni non basofil e. Si im,piega nelle color.azioni v1tal i in sol t1zioni molto diluite. A d ifferenza di .alt r e so~ tanze coloranti, il ro, ~o n . 6 ~o'.. ì poco to~ 1


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lL POLlCLIN'ICO >>

sico che molti dei 1p iccoli animali acquatici ed alcuni pesci possono vivere bene in soluzioni di rosso neutro all' l / 10.000-1/100.000. I loto tessuti .si colorano in rosso, il pigmento si fissa nelle granulazioni protoplasmatiche. Nei Il) ammiferi il rosso n. si ·p uò iniettare per lung·o tempo senza ·che l'animale ne risenta alcun danno. È unj colore che iniettato parenteralmente viene eliminato nella massima quantità .attraverso lo stomaco, in minore quantità e tardiv.a mente attraverso i reni e l 'inte·s tino. L 'uso di sostanze coloranti nello studio del le funzioni gastriche ·è stato d.a tempo introdotto, all'inizio, per controllare insieme la funzione secr·etòria e motoria dello stomaco. Il rosso n. si somministrava per via or.ale (Schlaepfer 1908) assien1e ad un dato pasto di prov.a, dal tempo impiegato a comparire nelle urine si deduceva l 'inizio dello· svuotamento gastrico., dalle varie diluizioni del colore nello stomaco , l 'abbondanz.a. o meno ~ella secrezione g.astrica. Nello s tesso anno Fuld trovò cl1e il rosso neutro appariva nel piccolo stomaco alla Pawlov dopo che era stato· posto nello stomaco grande e co.n cludeva cl1e questo colore poteva essere elirninato ia ttraverso lo stomaco. V.a ri anni più tardi (1923) !f inkelstein sperinìentando con diverse sostanze color.a nti (rosso n. , bleu di metilen·e, eosina, indig·Q carminio, rosso congo, fluorescina, fenolftaleina) su cani ·cui aveva fatto il piccolo stomaco, affermava che fr.a tutte queste il rosso n. più costantemente e regolarmente viene eliminato attr.averso lo stomaco quando è iniettato per via int1~amuscolare; in piccola quantità vengono eliminati ii bleu di n1etilene e la fluore scin.a , n1·e ntre gli altri colori non lo sono affatto. Glaessner e V\Tittgenstein portarono un notevole contributo (1923) in questo campo: apI)licando clinicamente i risultati di Finkelstein trovarono che il rosso n. no11 -è tO!&Sico, e usandolo in 40 pazienti per via intramuscolare arrivarono alle seguenti conclusioni: il tempo di com pars.a del rosso nel succo gastrico è parallelo al~' acidità; n elle J)ersone normali è di 15 minuti, nell'i.p ercloridria varia dai 5 agli 8· rnci.nuti, nell 'ipocloridria dai 20 ai 60 minuti, e nell 'acl1ilia non è eliminato. G laessn er e Wittgen stein pensav.ano pure ch e la elin1in azione del rosso avvenisse attraverso le ghiandole a secrezione cloridrica; lo studio quindi della ·e limin.a zione di questo co1

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lore poteva informare sulla funzione di quelle cellule secretorie. Simici e Dimitriu (1924) videro che 1a rodamina, il bleu di metilene, il rosso n. erano eliminati attraverso lo stomaco, n1entre non lo era l 'indocarminio, la sulfonftaleina e l 'eosina. La com·p arsa nel succo g·astrico del rosso n. avveniva fra il 10°-15° minuto da1l'iniezione, att:r~averso il rene era eliminato tardivamente ed in piccolai quantità. Carnot e Ga.e hlinger (1924) usarono i1ello studio della funzionalità gastrica_ il rosso n. intramuscolare: essi conclusero che la sua eliminazione attraverso lo stomaco ;<1Vveniva in soggetti normali dopo 14-15 minuti; questo tem·p o è abbreviato negli ipercloridrici e ritardato negli ipocloridrici, non c'è comparsa nell 'achilia. Risultati analoghi otten11ero Faccini , Destrée e Govart e Chiabrera (1926). D.awson (1925) studiò trenta sostanze colo~ ranti e tro·v ò che più rapid.a mente si eliminano il rosso neutro, l 'azzurro di toluidi.na, la tionina, il bleu di metilene e la crisoidina. Nel 1925 anche Winkelstein e M.arcus studiarono su 46 pazienti l'eliminazione del rosso n. attraverso lo stomaco (iniezione intramuscolare) e videro essenziialmente che :i ] tempo di comparsa del colore era par.allei<) all'acidità, che il tempo di com·p arsa non ha relazione netta con una data malattia, che nell'acloridria. il colore non compare per due ore, e che l'eliminazione del colore non ha rapporti con la presenza o meno dei fermenti gastrici. Complessivamente ebbero risultati concordanti con quelli di Carnot e Gaehlinger e di Glassner e Wittgenstein. _Altri AA. però [Davidson Willcox e H.aag·e nsen (1925)], u·sando il rosso n. nello studio delle achilie, conclusero che in tutte viene eliminato meno che nell 'achilia dell'anemia perniciosa; suggerivano ·perciò la cromoscopia gastrica come prova 11 ti le nella diagnosi differenziale delle achilie. Questo sarebbe stato un d.a to molto importante, :p er il valore che ha oggi il reperto di .a chilia gastrica·, ma non fu co.n fermato da successivi osservatori ed anche dai miei esami cromoscopici col rosso n. per endovena la precedente ,a sserzione non risultò esatta. N.e l 1929 Winkelstein e Marc-us ripresero l 'argom.e nto del rosso 'n. nelle achil'i e. per riconfermare le loro precedenti conclusioni; essi esaminarono 60 casi, di achilie : in tutti i loro casi in cui mai era apparso HCl nel succo g.astrico m.ai il rosso n. fu eliminato , qualsiasi fosse l'acloridria in causa, e furono esa-

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SEZIONE PRAT I C.\

n1i11ate ac loridrie di varie i11alaltie (anemia perniciosa, neoplasie ga tri c l1e~ sifilidi gastri· cl1e, gastrectomie s ubtotali per ulcus). (~ or1 c lusero quindi che la n1an canza del rosso 11. n el ucco ga$lri co è legata a ll'assenza dell ' HCl, e icco111e I 'acloridria i può avere in numerose condizioni patologich e, la m.an c.a11za di eli1ninazione del rosso atlraver so lo sto1naco (cromoscopia negativa) n on indica una data r11alatti 1, ma olo acloridria. E si notaron o pure ch e nelle fal se acliilie il ro o è elin1ir1a to: la cromo copia quindi. ...,eco11do q u e~ ti A. , ervirebb e a differenzi.are que te dall e ' ere achilie. 1Fal e acl1ilie ... ono giudicate quelle in cui si ha un reperto di a ~ senza di H Cl in uno stomaco ch e iJ capace di eliminarlo , occorren · do qualch e volta, per m etterlo in evidenza, •:J uno stimolo notevole alla ... ecrezione o parti· cola ri procedimenti, con1e lavaggi g.astrict prelin1inari e c'è n otevole quantità di muco; tratta i di e.asi in cui una piccola quantità di H Cl è presente, ma n on è ril evata percl1È\ per es., neutralizzata la re flus o duode11 ale, fa cil e evenien za n elle ga ... l rcctomie parziali per ul · cera, e nelle ga troentcroana tomo i . Esaminando però con atte11zion e quc Li casi di false achilie, facendo se del caso prima della prova lavaggi ga_trici r ipetuti o a un1entan do lo stimolo .alJ a ecr ezione, specie con ista · mina , i po~ ono u a ualmente inetter e in ev i· denza, ed il ro o n eutro lo conferma. Non sono pocl1i an zi i casi ch e ad esami superfi ciali possono p assare e passavano una volta come achilie, ma con que~ti accorgimenti si può dimostrare presenza di HCl libero; è per que to ch e alcune delle ' 'eccb ie stati stich e di achilie OO'O' i non l1anno un valore assoluto; ed è cosi ch e .. i spieaano pure alcuni dati contradditori ottenuti da qualcl1e autore, come il reperto di r osso n . nel succo gastrico co11 un reperto di H Cl as entC'. Que to è un da,to inesatto, come sostiene Wink elstein e M"iarcus, e co1ne ho controllato ancl1 'io n elle mie cromogastroscopie. Ogni volta ch e com · pare il r osso neutro nello stomaco in caso cii pre.. en za di achil ia, e 1'HCI è cercatp bene, sia ripetendo gli esami , sia t1sando altri m e· todi , si .può trovarlo . Anche n ello stesso esa · m e io non ho m.ai avuto la comparsa separata del r osso con HCl assente e viceversa , e se in uno stomaco che all 'istamina aveva · m ostra to presenza di HCl (con prova del rosso positiva) ·si eseguiva la cromoscopia in un altro g iorno , per es. solo a digiuno, se I 'HCl per tutta la durata dell'esame non veniva se ·

crelo, non. compariva i1e1Jpure il rosso, sebbene si sapesse ch e quello to1naco poteva, per es. sotto l 'istamina, secernere HCl . (Tipico a questo riguardo è il ca o I . 56); la c-Ompars3 del rosso per ò può inizia re più Lardi se l ' HC~ l comincia allora ad essere eli1ninato . (Caso . 54). U11 particolare i1nportanle invece è da ri· cordare: 1 HCl deve essere cercato subito appena ,e stratto il su cco gastrico e contemporan ea1n ente al reperto del ro· so ·p er ch è qu.alcl1e olta può venire o n eutra Jizzato da rigurgito duode11ale oppure legato dal muco, e si pos· sono qt1indi avere, se cerca to tardi, i reperti conlradditori di rosso prese11te, con HCl libero assente. Alcuni AA. po i paragona110 i dati ottenuti in tempi ed esami differ enti, per e . : controllano un giorno i valori della secrezione gastrica, in un secondo giorno fa11no la cromoscopia e mettono poi iu ra pporlo i valori del i)ri1110 esame col ten11Jo <li comparsa del rosso avuto nel secondo esame fatto in un momento qual siasi . Ciò può essere causa di inesattezza, perchè se è noto ch e il lem po di eliminazione del rosso è in rapporto coi valori cloridrici , io ho visto , con cromoscopie ripetute nello stesso soggetto in vari mom enti di diversi esami gastrici , che è spesso , a 11che in rapporto coi valori cloridrici presenti nel momento stesso clell 'esame. I valori dell 'H CI infatti so no diversi nello stesso soggetto a seconda dei vari tempi in cui viene e egui to l 'e a1n e (curve di secrezione); e n on è raro il caso di avere :'\ dig iuno, per es., un reperto di acloridria , n1entre dopo m ezz'ora dall 'i,s tamina si posso110 avere valori normali. Orb en e se in uno di que ti ul tin1.i casi si inielt.a: il rosso a digiuno fin ch è l' H Cl è a ser1Le il rosso non compare all ora (caso 54 e 56), ma comincia a comparire .più tardi, se in seguito anche a ll 'eccitazione meccanica del sondino, H Cl cominci"il ad e ere secreto , e non compare se l 'HCI non è .anch 'esso secreto; mentre compare n ormai· menle, sempre n ello stesso caso, dopo ista· mina. ~ d'uopo quindi comparare il tempo di comparsa del ros o coi valori dell 'HCl preser1ti al n1 omento dell'iniezione, e se rosso n. è stato elimina lo, H Cl è presente p erchè il rosso è un colore che è eliminato attraverso· uno stomaco capace di secernere H CI libero . Se in uno di que ti casi HCJ n on si trova è d.a pensare ch e sia · ta to n et1tralizzato da su cco duodenal e refluito. Ma su ciò ritornerò più avanti, e ponendo i ri sultati dell e mie cromoscopie gastriche. 1

1

1


40G

l .l\..N:"o XL, Nul\r. 11)

LL · POLICLI~ICO >>

el 1930 Col1en, Natzner e Irving Gray trovarono che il ro ~ o i1 . e ra stato elin1i11ato i11 tre casi di anemia .per11iciosa e aminati. Ess i però, pur no11 escludendo ch e il colore fosse elin1inato diretta111ente da llo s tomaco achi1ico di quei pazienti , a1nmisero la possibilità di un r eflu sso du.o den.a le del colore. i sa infatti da ricercl1e s.peri1nentali che il r os ~ o n. è eli1nin.a to oltre che nello stomaco a11ch e con la bile e n ell ' intestino dal duodeno all 'ileo, e si sa pure ch e il rigurgito duoden.aJ e non .è sen1p re caratterizzato dalla presen za di. bile, ma ch e ci può essere il solo su oc o duoden.ale con la tripsina sen za bile. Questi AA. qui11di a1nmettono per questi reperti insoliti e di c utibili date ]e condizioni g·astricl1e particol.a ri d·ell 'anen1ia ·p erniciosa, un Teflus o duoden alr1 an ch e se 11on accom.p ag·n at o dalla prese11za di bile . l iltimamente :Nlonten1artini, della Clinica Chirurgica di P·eTug ia , 11a e eguito ricerch e sufl a cromoscopia gastrica in rapporto al le comuni ricer ch e chimico-clinicl1e sulla secr ezio n e e n1otilità dello stomaco, u sando il bleu di metile11e ed il ro o neutro. Quest ' ultima sostanza colorante g li h a forniti risultati più a ttendi])ili per costanza di co111parsa e per i11aggior e visibi1ità iniziale. Egli riconfermò il parallelis1no fra cron1oscopia e secrezione, rr1entre non trovò .alcun rapporto fra cr omosco1)ia e motilità . F. F. Martinez n ello ~ Le so Le1npo r iferisce sui risultati ottenuti co11 l o cromoscopia col ro so Il. intramuscolare (5 cc . di soluzione acquos a 1 %). Egli ,,ide, in linea o-en erale, ch e a maggior acidità corrisponde n1aggiur riapidità di eli1ninazio·n e e vioeversa, qua ndo l 'elim inazione è precoce, l 'acidità gastrica è alta. Nelle achilie il rosso non è eliminato. Così. p·u re vide Spezi.a ie che usò anch'egli la via i11 Lramu srolare, e Streich er , Ri volta e Ba cl1e· no,v. Interessanti ricer ch e fL1ror10 e..,eguite 1'ann '.:> corso sui cani da Vitali , della Clinica Cl1irurg ica di Roma; iniettanclo 11 ro .. o endovena ('3 ctg. in 5 cc. di acqu.a d~stillata) 1'1a notato ch e, a digiuilO in a nimali norm.ali , il colore è eliminato in un tempo variabile fra 3 e 6 minuti primi·. Nell ' uomo , con rosso endovena, io b.o avuto dei tem1)i di compar sa ancor più bre,ri; in un ca o (morbo di fBiirgher , senza alterazioni gastriche), dopo iniezio n e di istan1ina il co]o1·e apparve dopo 1 mi11'uto prirr10 e 5 secondi dalla fin e dell'iniezione (ch·e era durata 40 secondi; totale l '4-5") . mentre contemporaneamente c'era fICl libero = . 3 ~ 6 0 %0 , e AT = 3, 90 %o (caso N. 60). l

(<

Vitali ha confermalo che iujett.ando il co lore in vari periodi della digestione esiste un rap1)orto fra precocità dii elimir1.azione e gradi..) di acidità gastrica. Con l 'osservazione diretta poi a · tomaco aperto in 6 casi ha visto che l ' eliminazione del rosso inizia dopo 3-4 minuti nella regione del coripo e d el fondo e più tardi (dopo 10-15 minuti primi), ma non costantemente, n ella regione dell 'antro pilorico.

* **

D.ata l 'impottanza cl1e si dà a lle condizioni secretorie gastriche, e i:>articolarmente ad un r eperto di achilia g·astr i ca nell .a nemia perniciosa, n ell 'anemia ipocromica e senziale con acl oridria od ipocloridria ·ed in altri stati .an e1nici , io ho usata la cromog.rustroscopia col rosso ne utro endovenoso com e controllo delle achilie. Ho ·eseguito poi questa prova su ga'"''tro1p azienti e su ,ammalati affetti da lesioni in differenti d.al lato gastrico ossei'vando i ra1pporti fra secrezione gastrica normale , ipercloridria, ip-o cloridrie ed il tempo di compar&'l. del colore iniettato endovena in rapporto çii diversi valori cloridrici in soggetti di ver si e sopratutto in rapporto alle varie fasi d ella secr ezion·e gastrica, .ai momenti cioè di diversa inten sità di secrezione cloridrica . Nei 62 casi o servati. con la cromoscopia furono eseguiti anch e gli altri esan1i di u so coTrente in Clinica (sondaggi frazio11ati a dig iuno , pasto di Leube, pro·va . dell 'i tamina) .per determinare nel modo migliore le condizioni secretorie del • ca o in esame. 1

T ECNI CA..

ei vari esarn i col rosso neutro eseguiti n ell 'uon10 , fin-0ra ·si usò co1~rentemente la via intra muscolare . In tal modo però si e bb ero , ben ch è non di frequente , nE.l luog·o dell 'iniezione, dell e reazioni, d ei dolori urenti. tanto che qualcl1e A. consig liò di iniettare prima n el luog·o dell ' i11iezione d.el1a novoca in a (Gabrìel P eco) . !Data J.a ·s carsa tossicità del ro o neutro io 110 u sato la via endovenosa, preferibile alla w n1ministrazione intra111uscolar e p er chè d à dei tempi di comparsa m olto brevi (in casi normali dopo due-quattro m.inuti, inizia l'eli minazion e del colore) quindi abbrevia pure la durata dell 'esame, e perch è anche il marg ine fra i ten1pi di compairsa normali è più breve cl1e per via intramuscolare. È co·n sig liabile poi in quanto, eliminando i dolori e q~aliasi r eazione locale n ella zona iniettata . ci ri1)ara dalle .possibili variazioni n e] tempo di .assorbi1nent.o del colo re n e]Ja zon a 1


.i\f.

ll J

SEZ f O

·r.

stes. a , e ciò 11a i111porta n za in una p r ova i11 cui ancb r })iccole variazio ni n el tern po di e1imi11azj o ne d el color e hanno ' alor e. La via endo' enosa poi è preferibile, e que~ to mi intere ò particola r111ente J)erch è esse11do breve il tempo di com par ~ a d el colore co i inietta to, ci p ermette di p ar agon ar e prec i ·an1 ente il t.en1po di e liminazio11e coi alori clo ridric i n e l m o m ento s tesso d ell 'esaine; m e11tre c l10 p er vi.a intramu ·col.are <l n cll e in casi i1o r111a li, il colore compare do po 15- 20 n1i nuti. (] urante il qual t empo i valori d ella sec re1io11e ga . . tricn l >O ·son o 1nodirì cars i. La o luzione colorante fu ... em1)r e prepa r~ ta al 1110111ento d(\ 11 'u so (con acqua distilla ta, tiepid.a, p e rch è il colo re si scioglie p iù pre to) p erc l1 r le o luz iCJ 11i pr epara t e d a tempo 1)0 ... o· n o da re d ei da ti in1preciisi. L 'introdu zio n e e ndo, en o a d el ro o n . fu =-'e 1111>r e innoct1a ; io ho e eg uito più di cent o cro1110 ·co11ie e 11on i produ ero mai reazio ni ge11erali o loca li, i1è la ' e11a d el go111ilo m ai !-- i trou1bizzò , an c he u ·a11do 3-± volte lo te o in1nto per prove su cce " i\ e . Fu soµ po rt a ta con indiffer en za a11ch o d d soggetti i11 ro11ùizioni gene r ali e.a d enti e d ct tre itt eric i. La do~e co n1u11 r 1t1e11te u s-a ta fu di 40 1n111cr. . iolti in 5 e-e. di acq ua di tillata, m a a11ch c con qt1a ntit à ' UJ )erio ri (30-80 mmg.) n o11 i ebbero r eazio ni <li ::;orl a , n e1)pure eseguendo n e llo . t e~. o paz iente I.a J)TO a ! volle in 4 g ior1

1

1

1

111

: u cre~

Per il

t\t .

~e nd.aggi o ft1 u

ata la comune so11dini1

di E i11lto rn , racco rda1o con una . irin ga dn 20 cc. l ,' introcl11 zio11 c d ella ·sondina è ben e si a fut · 1a lenlam ent.e, e i vuo le dopo aver bag na tr le fauci co11 cocaina ( o luzion e al 2 %), ed i.· im ()Ortante ch e l 'ammala to ia tra n c1uillo, ol tre ch e }Jer e vitar e i co11a ti di , ro111ito, la n a u . ea ed il rig urcrito duod en ale, an ch e perch r si . 1 l ' influe n za ch e le e m ozioni , l ' ira, la t>a ura l1a n11 0 s ulla ecrezion e ga trica e qui11di a nc h e ul te1111Jo di elir11inazion e del co lo r e. 111 du e paz ienti 11 o rn1a li in fatti fu i11lro d olto il so1ldin o n on ostante ch e i pazienti lo rifiuta · . ero e p1inngessero : orben e il r osso n. e ndove11080 no11 comparve n el su cco g a strico fìno a meiz'o1~a d a'll 'iniezio n e (e contemporanca m en te n on i ebbe n eppure elin1i11.azion e di II C.1), n1 e11trc, ripetut a <ilcuni giornj do p o Ja cro 111o ~ co pi n nrll e te. e condizio ni (dig iuno), n1a a pazir nti tra 11quilli, si ebb e ~ u h ito i)r esen za di H<: l li be ro ed il col or e l)t1r e com par' e "Ul)ilo.

PU<\Tl C.:A

407·

I n alcuni ca i, sp ecie n elle achilie , quando 11e Jlo stomaco c'era una discr eta, qua ntità cli n1uco, si f<icev.a j)rima un lavagg io gastrico co11 acq t1a o ige11a ta dilt1ita : ciò n ello scopo tli alJ o ntauar e il i>ii1 po ·ib ile lo tra to nl u coso cl1e ricopre le p a reti ga tric.b e e n1ettere . co(\l in evidenza, se esisto no , an ch e tracce di HCl libe ro, ch e altrime11ti ci pos ~ono fuggire, e ('onoscer e quindi alc un e d ell e u f,al e acl1ilie ». Sempre fu esa111ina to subito prima d ell ' iniezio 11e endovenosa d el r osso il su cco g astrico i)e r 1'H Cl libe·r o e l 'AT, e se n ello stomaci) n on er a r ima·sta un a di, cr et a qua ntità di se· er ezio n e, si iniett.ava110 20-30 cc. di acqua tiepida, per poter aver e a ll e s uccessive fraziona te e trazioni ! sem1Jr e del liquido da o ser v.are . nel q u ale si fo e diluito il color e e cog lier e co ì i1 e] t en1po più breve il })rimo m o n1ento di co1111)ar _a d el color e ... te ... o. ic uri di }JC> ter e tra rre a volo ntà un po' d cl liquido ga s trico i inie ttava (im1)i eg·ando 30-JO minuti secondi) il r o · o 11ella vena d el g omirt.o, indi i co1n iu cia van o le estra r.io1ti frazion.ate a piccoli interva l]i (20-30 se · ro11di) notando il tempo di con1 i)ar a della 1>ri ma lieve tinta r osa (m eal io g u ardare u s fondo bia n co) tinta ch e i)OÌ n elle e trazioni :ucce, ive pa sa .al ro eo più carico e poi a l r osa carico car a tteri ... ti co a un1e11tando l 'inten:-- i Là d ella ecr ezion e (in a 111biente acido). Quello ch e mi in ler e \ . Ò 111aggio rn1ente fu I ' i11izi-0 d ell a com .p a r a d el colo re, p er chè 11 r itmo , Ja dura ta dell 'eli111it1azi on e e l a qua nti· Là di ecreto h an110 minore i111p ort an za . (Le ri ccr cl1e di F edele e c:ava n e ro n on son o p er ò cou cordi s u quesl 'ultin1 0 pu1rlo). o n r.aram ente a v ien e di estrarre , sia priul a c he durante la prova, d el liquido biliare. 1\.Jlo ra, . e n on i è an cor.a inie tta to il rosso , i }) UÒ f.a r e un ra1Jido lavaggio clr ll o ston1a co co11 acqua tiepida fino a d aver e liquido cl1i.a ro, la ciando poi 30-40 cc. di quest 'acqua n ello t o n1aco ed inizia re la prova; se invece c1ue ta è g ià stata in izia la, si e traagon o lo s te.., o n ei v.ari t e111pi i cam p io ni epara ti di ~ure o o-astrico , ch e i ac idifì ca no, i filtrano, e ul filtrat o i Ycd e i I colo r rosa oppure .--i tra ttan o . come con iO'li a .n.o <~ o l1e11 , Ma tzn er e Jr,ri1Jg Gra y n e] in odo seo·11en le: a 15- 20 cc. di contenuto gas tri ro i acrgiu11g·o n o du e g ran1mi cli .acetato Lril)a~ i c o di pi o lnbo e si agita: poi t111 g~rammo di carbo n e n 11in1 ale. si filtra e i acidifica con a cido ace tico (per quantità 1n i1tori di su cco ga trico si ll'an o qua ntit:t J)ropor zion alme11te Jninori di ace la1o t ribasicw d i pio 111l10 e di carbon e).


408

« J L P OLI CLINICO »

Sul filtrato ph e si confronta con un tubo di .a cqua distillata, campion e, guardando su sfondo bianco, si vedrà, se rosso neutro fu eliminato, la tinta ro·sa. Una causa che masch era la presenza del colore può essere l 'alcalinità del succo g astrico, do, uta a reflusso duodenale an cl1e senza b ile, b.a sta acidificare leggermente per veder comparire, se era presente, il color ro . o. La presenza di sangue .p,UÒ· ancl1e impedire il riconoscimento del c-0lore; a·g giungendo qualche goccia di ac. acetico glaciale si produce ematina acida. Si filtra e sul filtrato· l".Ì riconosce facilmentè il colore.

[ANNO XL, N - ~r. 11]

qualch e volLa può portare delle differenze n ei risultati di una cro1r1oscopia. I ten1pi riportati n elle tabelle seguenti sono calcolati dalla fine dell 'iniezione endovenosa (·per la quale si impieg-ano in media trenta quaranta minuti secondi).

1

l \I CEHCHE PERSON:\J ,l.

Le n1ie cromoscopie gaslriche col rosso Il. e11clovenoso, più di cento complessivamente , in 62 casi sono di, i ... e in tre gruppi, riporta.t i nelle tre tabelle eg·uenti, in cui accanto ai tem1pi di comp:a rsa del colore ci sono i valo1w i cloridrici esistenti al mome11to ... te.: ·o del l 'esan1e. 1l primo gruppo com.p,r ende i soggetti in cui la r ro.m oscopia fu eseguita una volta solo -'l digiuno. Il secondo : in sogg·etti in cui la cromoscopia fu eseguita solo dl1Tante la prova i.stami. 111Ga. i l te1·zo: in soggetti in cui si fecero due ero· moscopie in giorni diversi: una a digiuno ed t1na durante la prova istaminica (al 30° minuto), e ciò allo scopo di osservare il tempo di comparsa del color e nello stesso paziente, si.a a valori cloridrici bassi (a digiuno) ch e dopo lo stim olo istaminico, quando la secrezione cloridrica raggiunge i valori massimi, e vedere cioè se anche n ell o stesso soggetto 11 tem,po di eliminazione del colore è diverso d.a momento a momento , a seco·n da dei diversi valori cloridrici (curve ,d i secrezione). La prov.a istaminica oltre ch e per lo stimolo .alla secrezione gastrica è prefeTibile all'uso di pasti o colazioni di i)rova conten1 poranean1en te alla cromoscopi.a, u sati da alcuni AA., an che perch è producendo un 'abbondante e limpida secrezione gastrica (eccetto che nelle achilie) facilita 1'osservazione della ·p rima comparsa del rosso ed elimina così il bi ogno di introdurre n ello stomaco liquidi in cui la sostanza colorante ·s i diluisca. Si sa infatti , come ha visto Vitali' n ei cani a stomaco aperto , ch e il color e appare sulla mucosa gastric.J qt1n lche frazione di minuto prim.a cl1 e i posSfl a1)11rezzar e all 'esterno: ed è questo tempo ch e 1

COMMENTO.

Dall'osservazione generale dei tre gruppi si ha che nelle achilie, qualunque sia il c1uadro morboso cui appartengono (anemia. pernicio::>a, ane111ia ipocromica esse11ziale, achilie tro' 'ale a sorpresa, neo1)lasie gastriche ecc.) il rosso n eutro, anche iniett.ato e11dovena, non compar e mai nel succo gas trico. Furono esaminati 22 casi ·d i achilie, in •sedici dei quali la cromoscopi.a fu eseguita du-e volte, a digiuno e dopo istamina; inoltre n elle anemie pernicio se la prova fu ripetuta d-0po la 11ormalizzazione ematica; così pure in due an·e mie ipocromiche essenzi.a li dopo terapia ferrica ad alte tlosi. Dall 'osservazione del primo gruppo (cromoscopie e·seguite a ·digiuno in soggetti diversi) si nota cl1e non si ebbe eliminazione di rosso quando l 'HC1 non era eliminato contemporaneamente (Caso N. 16), benchè si sapesse da altri esami eh~ quello stomaco poteva secer · nere HCl. Come già si disse, se in un soggetto a digiuno non ·e ra presente HClJ inietl ando in quel momento il rosso, il colore non venne eliminato fino a quando n on appariva più tardi o per lo stimolo m eccanico del sondino o per istamina, la prima traccia di HCl libero, . avendosi cosi la con1parsa altrettanto tardiva del r-0sso quanto quella ·d ell 'HCJ . Oltre al caso N. 16, n e .osservai degli altri: il 54, il 56 e il 5b' del III gruppo. Nel 56, iniettato il r osso n. a digiuno, appena introdotto il son dino , quando l'HCl era assente, non si ebbe comparsa del rosso, se non dopo 7 minuti. quando an cl..e l 'HCl era già cominciato ad apparire. Il caso 58 .poi (marcata ipocloridria) è an cora più interessante, perchè eseguito un primo esame a dig iuno si ebbe per la durat:-:t di un'ora assenza di HCl libero e per tutto questo tem po si ebbe pure mancanza di eliminazione del rosso. Ripetuto }'.e same di controllo , a digiuno, una seconda volta per t1n 'ora non comparve HCI e contemporaneamente non comparve neppure il rosso (cro.m oscopia negativa). Si pot·eva quindi pensare esistesse un' acloridria, ma fatta la prova istan1.ica, al 30° minuto dall'iniezion·e si ebbe HCl: 0,55 co11


[ANNO

XL, NuM. 11]

SEZJ ONE PHATICA

T ABELLA

i\'un1 . dei casi•

1 2

3 4

-

t)

6 7 9

10 11 ]2 13

14 15 ] (j

I. -

I

G RUPPO :

409

Cromoscopie solo a di giuno.

n osso iniettato endovena a dig iu no con HCI libero %o A. 'f. %o

Diagnosi

Periviscerite . . . • • • l lcu s duod e11i . . . • • ( 1lcus duodelli • • . . . <;.astri te etilica Poliartrite r eumatica \evrosi gastrica • • • • • . . Polineurite . . . • • • • !•leurite essudativa . • Pleurite essudativa . . • • <:alite ulcer o a . . . c:olite cronica • J)iliatism o . . • • • • • \evrosi g ast r ica • ' red iastinitc . . . . • • .\ n emia secondaria • • llcl11notjsm o articol ar e g uarito . . .

1 2,90 0,90 2,50 0 ,20 0,30 0 ,54 0,30 0,80 1,50 1, o 0,86 1,30 0,65 ]

I

] ,50 3, 25 l , 70 2,80 0,80 0, 70 o 90 0,60 1,44 1,90 2,19 1,40 1,60 0,90 2,20

o

a) acloridri a p er m ezz ora

b)

0 ,20

0,90 (1)

Cotllp ars:i del color e 11el su cco gastrico dopo minuti

3' l ' ,50" :I 3' ,50" !

!

2' ,15"

I

5' 4'

!I I

~',30" 1 I

I

7' 3' 2' 30" 2' ,30'' 5' 2' 30''

I

I

4'

.

2' ' 3011 a, s . p er m ezz 'or a

5'

(l 1 !t) ad an1u1ala ta che piange, ed h a nausea: b) ad ammal at a tranquilla . T A11rr..L.\

Il. -

Il

Cr om oscopie eseguile so lo dopo is tamina.

GRUPP O :

[lo ' o neu tro endoYena al 30' m in uto dop o iniez. di ist amina (cc. 0,50) con HC;I liber o %o A. 'f. %o

.\um .

dei casi

17 18 19 20

21 22 23

Z4

2.5 2G 2/ 2

29 30 .31 32 .33

34 3:3 -36

Diagnosi

\le trorragie della p ubertà • '\ n emia secondaria • • • . • . • Vizio mitralico • • . .\ortite luetica • • Sep si g u a rita • • • • • ist erismo . • • • Ulcus Ju ocl eni • Perito11it e n eopl asticn I lcus duodeni • • . e:istopielite . • • • • \ evrosi . • • • • \( . di Glen ard . • • • e:al cal osi c.patica • • n emia aplas tica • • ,\rtrite cronica . • \Teoplasia gastrica • °"eopla$i a gastrica • .. <;olitc cr onica

I •

e~ (

l ' 50" i ' 1 2' ,30''

:3,40 ], 2

3 ,95 2

3' I 2' ,20''

2,55

2.63

2 75

2' ,20'' i 2' ,50" 3'

2,55

.

3,60

3,90

2'

. . .

2,30

2,50 4,30

3'

1,20

5'

3,30

2' I 201 1

.

2,90

I

4 0,90 1,80

• •

.

.

1,80

4,50 2

4,20

'

~eop1 a sia

g ast r ica • • • stroenter o t omia • • (per ulcl1s du odeni)

3 3 10 3

Co111parsa del col ore 1lel su cc') g astrico d opo minuti

achilia achilj a acl1ilia achilia achilia achilia

o ( St lCCO

0,50 in te11samente b iliare)

2' I 30''

2'

n on co1n 1)ar e no n compar e n on compar e non compar e 11on compar e non compare 10' ( ro ... a fr a111mi to a lla b ile)


410

et IL POLI CLJN I CO

TABEJ4LA

III

III. -

GRUPPO:

Cr o111oscopie

[ANNO XL . . "C~'I . 11]

»

eseg_ uile nello stesso sogg cllo sia a cligiu11 0 clte dopo i sl<uni11a . Digiuno

Nu111. coi segu :3nti valori <:l oridrici : HCl %o A. T. %o

Istamin a

il color e co111pare i1 el su cco gastrico clopo in in.Ltti prirni

coi segttenti val ori cloridrici : HCl %o A. T. %o

il colore con1 pare 11el s ucco gastrico dopo 111 in u ti JJl'imi

cl e i casJ

Diag11osi

37

Ane111ia perniciosa (1,

achilin

non co111pa r e

acl1ilia

11011

38

Ane1nia per11iciosa

.

ach~lia

non compare

achilia

non <·01npare

39

Ane1nia p erniciosa . .

achiliil

non compare

achilia

non con11)are

40

Ane1nia pernicio,sa

.

achilia

non co1npare

achilia

i1on co11-1par e

41

Anemia perniciosa

.

achilia

non compare

achilia

non co111pare

42

An. p erniciosiiorme

achi)ia

non compare

achilia

11on co111 pare

43

An . ipocro111. e~se 1lz.

achilia

non compaTe

achilia

non conl pare

44

An. ipocrom. esse11z.

achili . t1

11on com p are

achilia .

1to11 co111pare

45

Anemia aplastica

achiliu

non compare

achilia

11 011

46

Neoplasia ga trica

ach~li a

n on compare

ac hilia

1 lOll COLTI p are

47

Neoplasi a gastrica

.

ach~lia

no n compare

achilia

110J1 co111p ar e

48

Neoplasia gastrica

.

ach~lia

non con1par e

achilia

11011 compare

4i9

Achilia asintom atica

achilia

non compare

achilia

non co111 p are

50

Atl . jpocr o111ica; reum. achilia

r1on compare

ach~lia

non co1111)are

.

1

croni co.

.

con1pare

ro1npare

51

Glossite ricorrente .

.

achilia

n on compare

achili a

non con1 pare:

52

An. jpoorom. essenz. metrorragia. Adenopatia trach eo· bro11chiale .

achilia

i1011 compare

achilia

n o n co111p are

,... vù •_)

54

l~n ure ~i

0 ,80

. ·l a) acloriclrj n

nottur11a

b) 1

55

Colite cronica . . .

56

M·. di Glénard Vizio mitralico

57

0 ,60

0,60

.

. .

0,36

1,80

2,19

2'. :30''

7'

0,86

] ,30

4',50°

2,62

2,90

-9 '

0,55

o 70

3' .10''

0,50

l

l ) O p er un 'or a

59

3,50

GO 61

Tro1nboarter i le . . . .

1,40

1,60

Gastroenteros to111ia

1,80

62

Gastri te

1

2'

2'. 15''

3,10

4,45

0,80

Ulcera gastrica . . . .

4,30

2' 30"

Artrite vert. cr o11ica

(2)

1 ,30

o-

3'

2,30

10'

- .

4'

2) O per un 'ora

'

(3)

2'. ,3011

11on con1p. p er 1 h . 11on coni p . per 1 h .

I

•)/'\//

.~

B,60

3 90

11 50''

3 ,60

3,90

l ' e .3'

2,18

I ' 45'' ' 2' 1/ I 30''

4

4,20

1,50

l',4!5''

3 ,28

3 50

l ' .50'" l ' 20//

'

I

'

'

(1) In tutte le ane111ie perniciose l a cromoscopia gastrica fu ripetuta dopo ep a t oterapia, co~i }Jurein due a11emi e ipocron1ich e esse11zi ali dopo terapia ferrirea. Si ebbero gli s tessi risultati : prova negativa. (2) a) Pri1no esanl.e: a sog·geLlo piange11te. Dopo mezz 'ora di acloridria si inietta il rosso n. ~be co1n.p are al 10° n1inuto quaT«dJo pure c'è H Cl = 1 %0, A.T. 1,20 %o; b) ,Secondo esam e: a soggetto tranquillo. Co1r1pare subito H Cl libero. - (3) lnietta1o il rosso, mentre HCl è assente, comp·a r e dopo 7 minuti quaiido anche H Cl è p\l·e.sen.te (0 ,20 %o; A. T . 0,50 %0) . Questi tempi son o calcola ti dalla fine· dell 'i n iezio11e endovenosa per la quale i impiegarono 30-4.0 ininuti seco11di.


f.\.NNo XL,

Nu~r.

11)

T. u,70: i11ieLLaLo allora il ro so

i ebbe la $Ua comparsa dopo 3 minuti e tlieci econdi. 111 questo ca ~o la comparsa del colore so] o co11te1npora11ea111e11le alla pre enza dell 'IICl lt11e . . ~o in evidenza solo con l 'istan1ina) e la sua permanente assenza fino a cl1 e era }Jurc as e11te H I ci dice che: 1) il ro so neutro 11on l: eli1ninato fino a che non viene elimi· 1iat.o I-ICI, non solo nelle acloridrie vere ma ant·l1t' 1\cJl c fa l. . e (in uno sto111aco cioè capace di secernere ancora sotto stimoli notevoli, del · l 'HCI, contrariamente a ·quanto sostengot1 'ì\ i lkea1steirt e ~1(arc us e Nye e ippe); 2) in co1Lfronto all'istamina, il rosso neutro non eccita la secrezione gastrica, ed anche per questo no11 ha grande potere nello svelare le Y re dallo apparenti acloridrie. O.. rvando il primo e secondo gruppo , che CO lll}Jrend e ami e eguiti durante la prova i. . tan1ini ca si vede che nei ca i in cui HCl era

presente nello stomaco la coniparsa del rosso n. 1iel succo gastrico avviene sempre; ed in un tempo che spesso, in soggetti diversi, fu patallelo ai valori dell'HCl libero. In linea generale si può affermare cl1e a va lori cloridrici bassi corrispondono lemp_i di comparsa piuttosto allungati, ed a valori eleva· ti ten1pi di comparsa più brevi e tarito più qua11 to più alto è il contenuto di HCl. I)

411

Sl!JZIONE PRATICA

lJO ~ 110

visto con cromoscopie ripetute in vari giorni ed in condizioni di di ersa attività secretoria (a digiuno e dopo i lamina) cht' freque11temente il tempo di comparsa varia anclie nello stesso soggetto a econda dei diver ·i g radi di .acidità cloridrica p resen:te nel mom1ento in cui si fa l' esam e. (Terzo gruppo ca i Nn. 53, 54, 56, 58, 60, 62). ~fa ho notato pure con gli e an1i del terzo grtlJ)po, che in un minor numero di ca i i ha i1elJo stesso soggetto un tempo di comparsa u11iforme ~nche per valori cloridrici diversi (_ . 57 e 59) e qualche volta ( J . 55 e 61) d valori cloridrici più bassi corrisponde un tempo di campar a più breve di quello trovato in una prova successiva che dia valori cloridrici µi i1 .n1ti. Sebbene que ti reperti si abbiano rar.a1nenle, sarebbe importante notare se sono in ra pJ>orto con ·p articolari alterazioni della secre7. ione gastr ica, oppure se non di.p endono da un reflusso duodenale anche senza bile. Da · dire però chè le differenze notate sono piccole. di pochi minuti econdi, e su di esse può avere importanza anche la, difficoltà a cogliere in

tutti i casi egualmenle il primo Len1po di comparsa d.el colore. Potendosi avere in cromoscopie fatte in m omenti differenti, tempi di elin1in.a.zione di,rersi , si ha che riportando i risultati di un esame cromoscopico (eseguito sia per endovena che per via endomuscolare) è d'uopo indicare in cl1e momento e con ch e vaJo-ri di acidità fu eseguita la prova stessa e quando poi si debba fare una seconda o, terz.a prova di confronto (volendo, per es., controllare i risultati sul· l'ipercloridria di un'ulcera gastrica, ottenuti con una cura pepsinica con l.a quale si ottiene spe so diminuzione dell 'ipercloridria con allungamento quindi del tempo di comparsa del rosso neutro) è nece ·... ario eseguire la seconda, la terza prova nelle -- tesse condizioni della prima, altrimenti i ten1pi ottenuti perdono di valore nel par.agone. O servando i tre o-ruppi di esaim i si vede pure che n ella cromoscopia gaslrica col rosso n. l 'eliminazione del colore non ha un com· !)Ortan1ento particolare per particolari malat· tie: quando c'è un 'ipercloridria, sia che si tr.atti di un'ulcera gastrica , qu.anto di un 'ipercloridria riflessa da causa lontana, extra.gatrica J si ha una eliminazione accelerata del colore, l 'importante è che esi ta un'iperclori· dria, e vicever a per l 'ipocloridria si ha un r itardo di elimina zione qualunque sia la causa . .h e la sostiene. Ho raccolto i tempi medì di eliminazione i)el rosso n. co11 i corrispondenti valori cloridrici in una tabella :

1

1 '.\13J!i LLA

r"°n

HCl libero da ... %o

a... %o

o 0,10-1 1,00-2,50 2,50-4,50 e più

l\f.

si hanno tempi di comparsa del rosso n . nel succo gas trico di minuti

non compare mai 3 , _-, .

2' 30'' -3' ' 1' e 5'' -2', 30"

11ella quale i tempi, per i nostri .esa.mi sono calcolati sui valori dell 'HCI libero, ciò che è preferibile, ma si posso110 anche calcolare sui va· lori dell 'A. T. come è fatto nella seguente ta-


412

«

lTJ POLJCLIN'J CO

''ì

b elta (T.al1cl lfl SJ1~cie e "'onternpor:anea111ente si eseguissero pasti o colazioni di prov cl . i h anno tempi di

Co11 i\. 'J'. cla ... o/oo a ... %o

co:i.nparsa del rosso di minuti da :.. a ...

0,10-1

4'-7'

1,00-2,50

2' ,3011 -41

2,50-4,50 e J) iù

1 e .5 -2 ,30

n.

• 1

11

1

11

I t em.p i rip·q rlati inl queste due tabelle <!ano approssimativamente e atti , poich è trattando,~ i di calcolare te1111Ji m ollo bre i, minuti e loro frazioni , sono po "' ibili degli sbalzi anche cli j)ar ecchi minuti secon.d i , e ciò può dipen cl er e, ai1cb e astraendo da inesattezza di tecnica, se non si riesce acl estrarre liquido n elle prin1e estrazioni fr.aziona te, da ch e il liquido , . . . . . e ~ tratto come ca n11p1on e n e1 p r1m1 momenti, non si è ancora colorato a sufficien za p·er chè e . l 'estremità d ell a sondina è ver so l a parte i)i]orica d e llo s tom.aco, n ella zona cioè in cui, come si sa da.Ile ri cer ch e del Vitali, l 'eli1nina zione del colore avverrebbe un po ' più tardi che n el fon do d ell o tomaco . 1

* **

Sa j)en·do poi il Lem po di com parsa si po · trebbe tare ancl1e il proce ~O i11verso, cioè d eumer e d a es o, con una certa approssimazio11e come si è d etto , i ' 'alari d ell 'H Cl ]ibero presente, però solo n el mo1ne11to della eli1ninazione d el colore. on i p11ò , op·p pure è diffic il1e ·segui1~e con la cro111oscopia anch e lJi cur a della secr ezione cloridrica ·c om e i fa con g li esami fra zionati , percb è la cromoscop ia, notando il momento d ell a comparsa del color e, fissa un 111omento so lo d ella s·ecr ezione cloridrica , quello in cui viene eseguita. ~ per ques to ch e ·è n ecessario indicare accanto ai d.ati di una cr on1 0 copia il momento in cui si fa I 'iniezione ia endoven a a ch e endomusco· lare del colore . Vi sono differ en ze anch e note· voli n ella inten ità del colore eliminato da caso a caso ma interfere11do vari f.attori no11 b a11n o un signifi cato .p r eci o . Nei r apporti con la pro a i taminica la cranio copi.a gastri ca a 11cl1 e col ro o ne utro en d ove11oso, a mio parere, non l1a l 'im.p ortanza cl1e i uole da re a qu es t' ultima prova. Essa infatti no11 produce· come ] 'istamina, una eccitaz io11e alla . . ecr ezio n·e ga .: tri ca e n on aiuta a svelare le vere, dalle .a})parenti acl1ili e: in

)>

u110 d ei iniei casi (N. 58) si ebbe prova i1egativa per un 'ora 111entre inv-ece con l 'istar11i11a si è pot11to aver e "' ecrezione di HCI. Dove invece la cromoscopia gastr1ca col rosso Il. porta un notevole vantaggio è nei casi in cui si h a un continuo riflusso duodenale biliare come nelle gastroenteros tomie e nelle gastrectomi e, con alcalinizzazione del su cco gas-trico tinto di bile ed anche con svuotan1ento accelerato . In tali condizioni si può avere mancan1,.a di H Cl libero nei di versi ·Cam pioni , ma e esis te ancora. potere di ecrezione cloridrica iniettando il ro o si avrà la sua comparsa mescolato cori il liquido bili.are, potendosi c·o si d e-durre la presenz.a di H Cl libero e dal tempo di con1p.ar a aneli.e approssimativamente i s uoi valori. A que ~ta rig uardo ricorderò il caso n. 36 Ulcii.s du.ocleni, (ga ·lroentero lo111ia con a mbedue le bocch e funzionanti) in cui Je varie estrazioni erano a lcaline e sem1)re abbonda11temente tinte di bile; non si aveva HCI libero sia })8 1' .svuota m e11to ra,pido ch e per reflusso ]) iliare ·continuo. Con 1a c romoscopia 1comparve il i·o o nel ucco gastrico framn1isto a lla bile (m es o bene in eviden za acidificando e fiJira ndp) testimo11iante la prese1iza dell 'HCI libe ro (e no11 si trattava di r osso eliminato al traverso il fegato e r efluito con la bile nello ston1.aco, p er cl1è com11arso troppo pre to). 1

IMPORTA NZA C LIN ICA.

Di er e son o l e OJ)inioni d eg·Ji AA. cl• e . i so110 ocCUJ)ali dell '.argo1ne11to. <:l1i attribui ce alla cro1noscopia u11 valore di pri111 'ordine, super iore a 11 ch e alla prov.aj i ,ta111.i11ica (vVi11kels tein e rvrarcu s) perchè il r as o n. n on è t ossico e n o tl produce le r eazioni cl1e p t1ò dare l 'istamj na , clJ i i11 vece i1on le dà ch e seco11daria i1n1)ortanza. An1n1ette11 do un rapporto tretto fra secr ezione dell 1H Cl ed eliminazione d el rosso e poich è 1questo color e non è di per sè unò stimolante la ecrezi on e gastrica, io Credo che pur e endo una prova utile, non le si 1p ossa a ttri})ui re un ecce ivo· valore, almeno n ei rig u.a rdi d e o· Ii e an1i gas trici com uni . Que . . La prov.a., unita ad altre, ci fornisce, un d.aLo di più , di controllo , per un g iudizio pii1 ' or11pleto ed e atto, ma non ci dà un reperto di prin1ari.a importanza . Dove essa è utile è n elle ac11ilie, in cui un u o reperto n egativo , specie se associato alla prova istaminica, ci garanti .. ce n el n1odo migli or e d ella re.a.l e esiste nza di questa importa nte alterazio11e , m.a un suo r eperto da solo 1


[.\N.

o XL, "\'t. l\I. llJ

EZIO E PRATJC,\

11on .avrebbe ugual valore di u110 i1ega l j, o ottc11t1lo con i ta1nina ... ola . l tiJe in' ece rie ce n el le g aslroe11Leroanasto· 1110 i e 11elle ga ..,lrec lo111ie, qua11do $Ì abb ia t111 co11tinuo reflu ..... o duoden.ale alcalino con 'uo· ta1l1ento ga trico accelerato. Ci ono poi dei casi in cui l 'i tamina pt1ò no11 es ere indicaLa ed allora la cromoscopi a g·astrica col ros o n. può essere usata i11 suJ vece. CONCLUSIONI .

Da qua11lo opr.a, i è detto e dall 'o ervazione dei ri ultati otte11uti nei 62 ca i o er ' al i con più di 100 cro1noscopie i ha cl1 e: 1) la cron10 copia aa h·ica col ro ·::-o neutro iniettato endovena è una i)rova semplioe, facile, di breve durata e scevra d 'inconven ien · ti come è il bleu n ella funzionalità r enale; 2) l 'elin1i11azione del ro so n. è legata alla J>re ~ enla dell'IICl. ell e acl1ilie il ro o neu· tro no11 viene elin1inato (cro111oscoJJia gastric~ ne aa ti,a) c1ualunque .. in Jo stato morbo o i11 cui si ha l 'acloridria; 3) ql1ando l 'HCI è vre ente neJ u cco ga, trico anch e il ro ..... o n. è eliminato e ' 'icever a. Il ten1po di elin1inazione in soggetti ani o affetti da le ioni ga trich e o m eno , in linea ge11erale è i11 rapporto col 2Tado di acidità cl•)· ridrica esi. Lente al m om ento stesso dell' esame . In molti ca i il t empo di comparsa varia a11cl1e nell o . . te o ogo-etto a econda delle va · rie fa .. i <l eila ... ecrezione cloridrica in c ui vienr e'cguita la cro1110 copia. È in.dicalo lluindi precisare il inomento in r ni l111a c romo co1)ia gastrica viene e~eg uita e quando i deb·b a ri1p etere è d'uopo ripeterl...t nelle sle . e condizioni ; 4) sono riportati in due tabelle i vari ten1 · pi di comparsa con l 'u o endo' eno o del ro . ~o ed i corri pendenti valori cloridrici; 5) 1'.\. non crede di a ttribuire })fÌll l.a ria i1n1)orlani'a a <1ue ta l)TO''a nell 'e ante con1u11 e dclla f u11zio11a Ii Là ga trica. Ron1a, ollo])re 1932.

RIA

TO.

L 'A. J1 a co11 do~to ricer che u Jl a cron10 co11ia gastri ca rol r o.· o neutro i11iettato e11dovcnn .alutando i risultati da e. . a offerti , in r.ap11ort o a11ch o alJ.a ·pro a i tan1i11ica. Desrr itla la tcc11 iL'A in ba e .all 'o. ervazione di J) ÌÙ di cento r ro111 0. co pie ( il1 62 an1n1alati ) .arriva alle seo-ue nli ro11rlu ~ i o11 i : La r r omoscopia col ro o n . e 11 clo,·eno.. o è una pro, a fa cile e se n11)1ire. L' e]i · 111i11ai'ione dcJ ro~ . o è lega ta .alfa 11resenza clel1

413

1'HCl. Il Len1110 <li e1i111i11<lzio11e del colore, è in I in ca ge11erale sia in ~ oage lli a11i ch e affetti da

lesioni gastrich e o 111e110, in rapporto col grado di acidità cloridrica e i Lente al momento sle o dell 'e ame . pe so il teinpo di comparsa 'aria anch e Jl ello te-..o oggetto a seconda delle varie fasi della "'ecrezione cloridrica in c ui . i fa la cromoscopia e per que to bj sogna prer.iSél re il momento, ed i valori cloridrici relatii, presenti quando, i inietta il colore. 0110 riportati in due Labelle i tempi di co11111ar ..,a nelle ''arie condizion i di ecrezione ga~ Lric a con I 'u o e11do' e no~o dcl ros ' O n eutro_ BIBLIOGR FIA. LO . ~Ii.inch . nled . W CJTL ·\EPFER . lbid., i90

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I

DA\ro o , W1LLocx, H\AG EN.E

1

.Tourn . Am.

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. , 85, 794, • i2

~[oNTEl\L\RT1N1.

Giornal e

~l ed ico

Al lo Adige,

f ase.

1,

genn aio 1931 . V JTALE. Ibid. , n. 8 ago lo 1931. . YE e IPPE. ~Iedi cal J o urn al o [ 1\u tralia . Recen s . i11 ,lourn. Amer. Med. 1\ ., n . 19. YOl . 9 . 1932. .., PEZIALE. Riforma ~Ied ica, Il. J], () agos to i932. 1

Ricordiamo l'lateress11atlsslm11 moaogral/a: e

Dott. MARIO M UZ 11

Direttore e Medico Primario Specialista. ra,djologo nell'Ospedale Civile d-i Tera.mo

LE DOLICOCOLIE Studio Clinico e Radiologico. Con 58 figure int.ercalRte nel teeto. Prefa iione con lettera del Prof. Sen. C. B. Queiroto. Vohtn1e di pagg VIII-120. ni ti damente stampato in ra rta a mericana . - P rezzo L. 2 O. più le spese postali cl i spedizione. P er i nost ri abbonati sole L . 1 8 in por · t o franco.

Inviare Vaglia all'Editore LUIGI POZZI. Ufficio P o etale Succursale diciotto. ROMA . •


414

(( IL POLTCLIN reo

OSSERVAZIONI CLINICHE. Osr>EDA.LE Cr,·ILE DI CESENATICO ( FORLÌ)

Splenectomia per itte1·0 emolitico. Dott. EGISTO CAPECCHI , chirurgo-dirett·ore e docente. Bencl1è as ai nu111erose siano ormai le . p le. nectomie eseguite per ittero emolitico no11 i11i sembra del tutto ])rivo di intere se riferirne un caso, da m.e operato recente111ente, che per il ri t1ltato rapido oltre111odo soddisfacente ot1enuto merita di essere aggiunto ai tanti esemip i felici consegnati allat letteratura e che hanno ' fatto attribuire alla cura dell 'ittero en1olitico con ]a splenectomia il titolo di « trionfo della -chirurgia splenica >> (Ma)10). E. l~ster di Lazzaroj di a u11i 32, i1a Liv a di Cesena. Puclre e n1adre viveD;ti e sar1i. Ha quattro sorelle e tl.u e frJtelli cl\e godono ai1ch 'essi buona salute. No11 risult.i che la lnalattia attuale risalga agli ascende11ti e<l è certo ch e ;ha rispar1niato i genit ori e i collaterali. ·Nascita ed infanzia f11rono regolari. \ 1erso ~ 10 aD:ni i genitori 11otarono che essa prese11tava le sclere di colorito giallo, colorito che non scor11parve 1nai. ~1estruata a 14 anni, le m estruazioni. furono sempre regolari per qualità, quantità e ritmo. l\1a1itata a 21 an11i con uomo sano, ebbe da questi 4 figli ; di cui. uno morì per asfis&ia prodotta da corpo estraneo (castagna secca) entrato incid~ntal111ent~ in trachea e due per gastro-enterite acuta. La ~uperstite ha 28 mesi ed è in buona salute. A 23 anni ebbe u4 periodo febbrile (febbri tifoid1 ?) durante il quale fu ricoverata in ospedale doYe l sanitari di allora le risco11trarono una mjlza assi aumentata di volume. Prescindendo· da questo periodo febbrile e da qt1alche di&turbo di sc:lr sa importanza clinica la p. è stata be~e fino a 6-7 anni fa in cui h a cominciato a notare una. certa diminuzione delle forze e <lel colorito d ella pelle che aveva acquistato un col ore gia1lo~palli.do, una cefalea piuttosto intensa a carattere intern1ittente che la tormentava special1nente <Ù m atti!10 apper~a alzata ed un · sen so di peso alla !~egion e splen it:::t. Da oltre 2 anni e particolarmente dopo 1 ltlti1nf\ gravidanza l a tinta itterica delle ~clere (! del~a cute s'è pronu11ciata , ai e11so cli peso alla r egione splenica si sono ag·giu11ti e.lei dolori a tipo trafittivo ch e iI1sorgono qt1asi costantem~nt~ dopo i pasti o 11ella infle sione del tronco e che si fanno più intensi dop-0 un lungo cammino o nel salire le 5cale . Da 3 rn:esi è amenorroica e la }J . è Costretta a ten ere ii 1etto per· un sen so di profo11do torpore e di st:in chezza. Non ha mai lamentato tosse; alvo e minzione so110 st ati sempre regolari e le feci n o11 sono state mai acoliche. E. O. Donna di costit11zione sch eletrica regolare <:on pannicolo adiposo discretamente abbonda11te . .A.tteggian1ento generale astenico, psich e d epressa, ma intelligente. Cute leggermente pastosa, 1

1

))

[ANNO XL, NuM. 11]

cli colorilo giallo-pallido 111arcato e sclere clj Linla itterica. Lieve accenno1 cli edema ai malleoli dopo

prolungata stazione eretta. Nulla a carico d~l sisten1a ,·enoso e ghiandolare superficiale. Lingua pallida, detersa, umida. Ten1peratura notmale. Peso Kg. 52, polso 75-80 , pre sione 120-/65 col Jliva-Rocci. Nulla al capo e al collo. Apparati respiratorio e rardio-va colare negativi. L 'addome è piuttosto vol u1ninoso e netta1nen le più sporg·ente riel quadrant e superiore di sinistra. Non esiste liquido nel cavo addominale. Il fegato è leggermente ingrandito e di co11 istenza di poco superiore alla norma. Quel che magg·iorrnente, direi anzi unica1nent e, colpisce l 'attenzio~e all 'esam.e dell 'addome, è sopratutto la 1nilza la quale occupa tutto l 'ipocondrio sinistro oltrepassa~do in basso la linea ombelicale trasversa per un tratto di 4-5 centi~etri. Essa si palJla come un grosso corpo sferoide, rr1obile con g li atti respiratori, spostabile coi mutamenti di po izione, indolente, di consistenza discreta e ~011 una i1e tta i11cisura nella sua faccia antero-mediale. Dal lato ginecologico tutti i seg~1i di uno stato gravidico riferibile al terzo ines~. Da quello nervoso niente <li importante da rilevare. I dati di laboraforio tnro110 i seguenti: Urii1a: nulla di anorn1ale. Prese11te uro·b ilina ed urobilinogeno , assenti traccie di emoglobina e di bilirubina. Sangue: iero-reazio11e di Wassermann e di ?vlei11icke: n egative; Bilirubine1nia 8 .50/1000. La cibra dei globuli rossi oscilla fra 3.200.000 a 3.500.000; l 'llb. fra 48 e 55 %; i globuli bianchi sono 7-8000 per ll\JU·C . , pressochè così riparliti: iteutrofili 65 %, eosinofili 1, basofili 1, linfociti 25 g·rossi inononucleati 6, forme di passaggio 2. Ani ocitosi, poichilocitosi, n1arcata policromatoIilia. Abbondanti eritrociti a co~ tenuto granulofilomentoso (reticolociti). Assenza di normoblasti. Presenza di microciti a palla ipercromici. Resistenza globulare media nettamente di1ninuita di fronte alle soluzioD;i saline ipotonioche. In.tervent o: Narcosi eterea. Incisione pararettale inistra con prolunga1nent o trasversale e laterale in allo (iig. 1). .. Liherazio11e della milza dal colon trasverso, d al rlisce11<lente e dalla volta diafi:ammatica. Legalura del pedur1colo splenico. Ablazione della n1ilzn. 8 11tura a strati co1npleta della par~te addominale. La milza è liscia, di cotore ardesiaco, di l'orma ovoidale (fig. 2), di consistenza aumentata, del peso d i Kg. 1,250, con un dia1~etro longitudinale rii cm. 23 ed un diametro trasversale di cm. 15. Dai Yasi dell 'ilo fuoriescono circa 280 c1nc. di sangue ch e si coag·uln ra1Jidamente liberando un siero coloralo in g iallo. L 'esame i tologico della milza a piccolo ingran· din1e11to rivela che la struttura for1damentale delL'org·ano non risulta modificata nei suoi costituenti fondamentali , se pure si nota u11 leggero aumento della trama di sostegno accompagnato da rnodica atrofia dei follicoli linfatici. A Jnaggiore ingraru::limento (fig. 3) si osserva cl1e le maglie della polpa splenica appaiono infarcite di sangue ed in qualche zona ricche di pig·me.nto ematico; a ciò si accompagna un notevole aumento di attività d egli eleinenti propri della polpa splenica co11 proliferazione rlegli elementi del reticolo. · 1


[_.\.l\~O

\.L,

NUi\I.

11)

...

SEZJO 'E PUA1'1CA

I follicoli sono d ·ordinario piulto lo l)iccoli , cori ridulionc degli ele11J en Li linfoidi ; l a arteria cen tra) e elci folli colo ha p er l o più })areti ispessite. IL d ecor so pos t-op eratorio fu d ei migliori. Si ebbe . <'on1e di con . l1e lo , 11na l egg·e1a el evazion e ter-

415

cguenti ri ulla lj: g lobttli r o ' .. i 4.600.000, g lobuli bianchi 13.500, Hb . 70. F o rn1 ula leu cocitari a indifferente come i1ei pri 1ni esa111i . .~ni oci to .. i , ini·r ocito i , r eticolocili in cliscre la clj111 inuzio11 e. Prc .. r nza rl i qual el1 e norn1 obJ a I a.

( rt G. 1) .

(l~ 1G.

111ica p er 3 giorni con ecu Livi dopo i cyuu li la le111per a tura cli,·e nlò n o r111 ale. In .econda g io rna ta l 'itll"ro aYeva g iA con1i ncin to hiaran1ente a climi n uire

2).

La p . Ja ~j aya I 'osp edale dopo 20 g iorni clall 'operazio ne i11 ol li111c <'ondizioni ge11 crali , con co11ser' ar ione pcrfc l la del su o s tato g ru' id eo, con scler e •

3) . (()bh. 5, oc ul. 3 J ori Lka; . \ F'10.

e tale diminuzione continuò in modo direi

orprc11dc:n le poicl1è i11 quinta giornata esso era complet alll e11tc co1npti r so tar1to dalle sclere quanto dalla r ulr. i ebbe anch e un a r apida e progressiva ripresa rl ello st ato del san g u e. Un esam e di esso e. eguito al qt1into g iorno cl all 'inlervento cl ava i

l1inu f' J1e, ripresa d el colorito d clJ a ct1lc, t11uccose rosee ed aumentata di peso di 4 I\ gr . Rivis ta dopo tre m esi fu trova la i tl i t a lo di g raYida11za inoltra ta e in condizio11i gen erali assai 111ig1iori cli q uelle ch e presen la' a all a ua l1scita d all 'o p ccl ale. i rH1nmaricava di no n e .. er i sot


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POLJ CLT ~IJCO

prinld all .i11tcr,·e oto r l1e l 'a ,-e,n libera la ei a l u I le le offere11 ze ridand ole la eI1 sazio ne co1111)1e· t a d el ~ LIO p as ato bene ~ere. L 'e:::a 111e jslologico del sa 11gue era ri lor11al o pre och è 11 orma le. Per is le,·a ol lnn lo u 11 certo araclo ci i frag i lit ;. glob ulare (0,5 J JJe1tch è in grad~ n1in or e cl i rruella riscontra la pri111a dell a 11le ne-c lo111ia. t o p o~ l a

l)i fronte a d una indro111e il lero-e1 n o]it ic.a ro11cJa1na.ta comie quell a di cui era .a ffetta la n1i a 111ala ta 1 i11 i lato di nlalattia a1)erta e n o11 {li ola di ·fun zio11e del i teu1a cn1oliL01Joietico o "'e1111)lice111ente di eg·ni latenti di co Litu.zione en1 0Jitica (Gan . . len ), l 'indicazio11 e per la . 1 ~I en erL01ni.a era n etta e rela ti, an1enle facil e per qualunque lnedi co. l . a grav ida11za, cla lo lo Lato pr-0fondo di anemia e di a tenia, n o11 po leYa rappre enl are una co11tro indicaz io11c l l t a u11zi una pin ta a]l 'i11ter' e11 to. <)ggi i può affer1nare che nell 'iltero e111oli tico la sple11ectomia d.a ... ola è cguila da g uarigi 011e più o rnen o co111pleta, g uari <rion e cli ni ca e . i)e.: o anche ern.atologica . L' itte ro erl1olitico, de crillo prin1 a d a l\1inkoSv\·ki (1900) e poi da Chauffard (1907) e da nitri , co11Le ta lo alc u11i 311ni l'a , è nll.ualn1cr1l e a111111e ...... o e11ia riserve cla tutti g li autori itali ani e stranieri. E o con _i t e in un a indro111 e anato1110-1'\at ologica e cli11ica congenita , e eco11do a lcuni an ch e acqui ila, in c ui l 'itteri zia s'acco111pag11a a d u11 n i1)ertrofia . plenica _e nza prim i li' a n1odificazione della funzione epa ti ca. Que la itterizia cl1e è la con egu en za di una e-ag·erata distruzione dei o-lobuli ro .... i j )l' I' cn1o li ~i e ch e provoca di co11 ... eguenza un a ane111i.a più o n1en·o· inten sa , più o m en o })erm a. 11c11lc, co11 o seinza r eazione midollare co1111)e11satr ice, 111an ca d eg·li ordi11ari egni tos ici con1 e il i)rurjto qu.a i em.p re 1~>resente n ella Yol g·are itlerizia; l)re enta urobilinuria ed a e11za di ~ a]i ])iliari 11el1 e uri1te. Le feci non ano i 11n i cleroloraLe. ma in n1olti ca i a .. ~ u111 011 0 una colo razione p iù n1arcata prodotta dalla lercobi li11 a en1e_ a in quanti ti\ tanto più grande l1ua11 Lo 11iù int en sa è la di:-.lruzion e g lobulare. Le . tin1ma le e n1aLich e cl1e I.a ca ratterizzano co n . . isto110 s pecialmen Le in una din1in uzion e di 1e ·i ·Len za, i11 t1t1a variazione del ,,olu1n.e e della for1na dei gloJ)nli ras i ed i11 un au1n ento d elle en1.azie g ra1tul o e o gr a11ulo-filamentose . 'f .a le fen on1e1tolog·ia a.deri v.a i11 tt1tto e per lutt o al qt1aclro c linico e biocl1irl1j co J)re ,enLalo da ll<l i11 ia n1 alala e quindi al qt1adr o del] 'ittero c1 110. liti co prinlili ,~o n ella . ua forr11a 1)iù ti11ica111e11 l e costi I uzion.a le. _\ ('Qn fern1 ar lo '-'tè ago iu11to clopo l 'inl erYe11-

>>

[A NNO

XL,

~U~I.

11]

to il ri ulta lo delJ 'e ... a111e istologico ne l quale tutte le note a11aton1icl1e parlano in favore di un l11111ore di 1l1ilz.a ei11olitico. Da c1uando (1903) il no tro Banti sostenne la ~1> l cne c l on1 ia n ell 'ittero emolitico congenito e !\Iicl1eli ( 1 Dll ) pubblj cò il pri1no caso, rioon o~:c iul o ta le, 01)er.ato , con successo , numer o e l oJI re 200) so110 state le ·pJ.en ectomie p ra tica1e tanLo n ei b.antbini cl1e n egli adulti. Gli effetti de ll 'jntervento , n ei ca·s i di ittero cn1olitico co11c lan1a lo, con1e si può desun1 er c an ch e dal caso 01Jr a riferito, .sono vera1nc1tte eccellenti e ~ 1)es o Jlleravigliosi. Essi i I radur on o n ella . co1111)a rsa JJiù o n1eno rapida. da L1ualcl1e g ior110 a d una ettim.ana o ipoco 1)iù: })es-o dall 'oo-gi a ll 'indon1ani , dell 'ittero , cui corri ponde 13 -co1111)a r a n ell o t es ... o i11odo rapida d ell ' urobili1iuria e il ritorno a cifre n or111ali del bili11oge110 fecale e della bilirubina de l ~a n cr u e. I . a ~ co111 1 )ar~ ·1 d ell 'ittero resta definitiva. Lo taLo gen erale n1ig li ora prontar11e11te. I rei ban1bini la cr escita ·ul>i sce una ge11ero. . a ~ 1)i1tt a e i ca ratleri e ua li i con1pletano. La a ne111i.a . . ollecila111e11te sco111 pare, il numer o dei globuli ro i l)e11 JH'e ... Lo a u1nenta, il contenuto in en1 oglo·bi11a .a11cl1e, 1r1a l)LÙ lentam ente. L.'l ripara'zion e dell 'a11e111ia a' ' ie11e 1p res och è in due n1aniere : _i J1 n i)ri 111a la ri1)arazione qua11 1i Lati' a J)Oi la y uali La ti' a. Le en1azie g ranulo e sco111paiono da I a11gue c ircolante conten11Joranean1 enle ag:l i a lLri eg·ni <li i111perfetta for111.azione g lob ul are qu ali l 'an i soc i to~i , ] a poicl1il ocito_i, la poli r ro111a lofili a; 111a <1ue.: La ~ c on11)a r.-:a 11011 s i produ ce cl1e con lent ez7...a es;-;endo possibile LaJi a 1te razioJ1i ri._ contrarl e a n r h e i)areccl1i 111 c~j cl o·i~o l '01Jerazione . La r e iste11za g'lobul a re .a t11n e11La prog·re ·sjva111e11t e dopo la g1)lc11ecton1ia , n1a bene s1)eso t111a certa frag·ilità p€> r i ... te ed in qualcl1c ra_o e a i>er111a11c C[u as i i111n1utata. P er i)ie~a re que to l'e110111e110 .alcu11i an1n1etton o ch e la plen ec ton1ia .. op1)rin1a la di . . truzione g lobular e, i)roce so ~p 1 '.\11ico. e c11e ola econdaria111ente. ina ta 1di, a111r n tr, sia capace di influenzare an che la fragiJiLà, i)roce o n1idollàr e. Nell 'itLero en1oliLico acqui ito i ri'"' ullati dell a SJJlen ecton1ia i1011 . arcl>he ro co ·ì c o tanti co111C' i11 quello conge11iLo. L 'e i, Le11za <lell 'itt ero ei11 oli t.ico .acqu1:~ 1 to. descritto da "'Tida l, i\lJran1i , e Briilé, è cara tterizza lo d a. t1n ini zio bru . . co, ch e i1ell aclt1llo etYverrebbe senza alcn1l a 11 ozion e di eredjtari elù e di a11Lecedr 11ti fa1nig li ari e ch e si di..: li11g uerebbe i11 for1110 art1le, gub -acute e cro11 icl1e. (: attu aln1enlc n1 es.. n in di . . CllS ion e. A1 c11ni 1

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Sl!:Z IONE l>RA'l' l C \

aut or i c he i son o inter essa li a foncl-0 ùell 'arg·o111 p nl o e cl1e l1an11 0 tudia lo con m olla dilige11i'a i ma la ti di ittero emo litico e le loro Ca111i.glie con.eludono .affern1ando ch e e i ~l o1to degli i11di,iclui i qu<t li , pt1r pre enta11do 11olc co~t ilu1i o11ali be11e accer !Alle di tale affezio11c, a'r ndo cioè u11a dia tesi emo]itica c liuica11te1l le I 1ten te, ono lutlavia a11J:Jarenten1er1te ani. De l I i i11di\rirl11i arrivati ad una età av<111iata. ~en1a a lc u11 J)recoclcnle disturbo od alcu1t fatto J>roJ ro111ico. so r10 talora i1n provvi amen te or Jl r e.... i da fa tt i di ittero crn olitico con r la nLato, il qua lt•. i11111}ro1Jri.ar11e11Le rite11uto acc1uisilo , <.· i11' et ' t' , secondo la i11 aggior.anza degli a utori. co11-.,icle ra lo co m e il prodotto di u11a anon1alia c.:o~ lit11 z i o n a l c lra n1i ibile .ai di cende11ti La s1>len eclotpia, com'' n o lo, 'iene O<Yo i <ll)JJ(j ('<\la a lla Jnag a ior µart e degli illeri etlLOli l i ci ]Je t1c eccerlal i e con ri ul ta li completi e de Ci nitj, i poicl1è la n1aggior parte degli arn n1alatj OJ)era ti e .. eguiti , con ervano , anche do j)O f '~'rccc l1i ar111i (perfiu o clo1110 15-20-30 a nni ) una a lu Le eccelle 11te. 1{t.'r idive od i11_ucce.. s i r<ippr c entan o orinai ùeJ le e1 ·e zioni la11 lo più tra c ura bili e i i>e nsa <·l1 e iuolti di Cttle li n on ai)J)a rten o·o11 0 a l lJUaclro clt!1l 'itt ero e111o li tico co .. lituzionale (ca ~ i di "pleno111e 0 alict en1olilica di Ban ti , di plcno111c!!a lia etn olilic:i con a n en1ia, e111oglobir1t11 i.1 r emo .. iderinuria liI)O ~Iarc hi a fava, cli . J>e110111 ga li a moli tica con ane111ia i)ernic io .. a ti1} trun1pcll, di ;.nen1ia emolitica criptogcueticll lJr ob . i11fctLi\ a o riconducibile a co n11Jlica111 e col,t11g ilich e). _ ciò . i deve aggiun O'c r · la po . . ~ ihili t à r h e tnilze u ccenturiate (ve n e e ran o clu e IJict·oli . . ·i111e a11cl1e 11elJa n1ia 111 a lala, l' l1e as1Jo rLai) rima te !)er d in1c11t ica11za 11 ell 'udc1 01r1e J10S~ n o, dopo la S}Jlen eclom ia, ipert r,) fi zya r.. i ed a . ti mere fac il mente una fun 1io111• ' ica f'ii., , e (j uincli n1anlencre ai1cora in :1tlo I.i ri..l u a del n1orbo. Jl lat lo eh i casi operati di1110 trino 11on di raclo la per i tenza o la rico111parsa a lJiù o 11 1 uo lun'' tt ùi.~ tan za clalJ'a tto op era tivo ùi a lr u11 c . . 1ig111ale l >i olo~ i c h c di c1ue_La en ti tà rnorbo a . lOI11pllib ili co n ttn o .. talo perfe tto di .., alul e e di a t I i' i lù ( cl i1ninuzion c clell a re i ter1 1a g1obuln l'l' , Ii e \ e .a u111e 11 to· clelJ a bilirubina del ~ i ero <li :--a u g11c , enza tracce ùi ittero cutaneo o sc ler a I<·. I i t•\ e an isoc itosi e 111icroci tosi ed ancl1 e l ~tl ')l'él u1 1 leggero a umento del ri cambio c1110g·loJ>i11ico), siµ·nific.a cl1e la gu.ario·ion c r1011 è 1·0111 pleta n el se n o bioloaico dell a J)arola. 1na {·11 <' t' ordin a ri n111enle ta le in ... e11so c1inico. 11 proccs, o l11orboso che ~ l a all a ba"'e dcl l' it -

Lero e111olitico non ~ co111 1)a re total1nente n1a di' e11ta latente; quella clic co111pare è la n1.alattia. E ciò è quel cl1e più in1porta e quello ch e giu ,tifica senz 'altro 1'in ter' e11to cl1irurgico , r1on già i1elle innumerevo li for111e irt cui è più q ue~ lione di una anon1alia costituziona le che di 11n vero Lato 111-0rboso: ina in tutti i casi in c· ui uno stato dt1re\•ole di anemia più o r11e110 1>rofonda è incom1 >a l i b ile colla normale atti' ità della vita ed in qu elli. i11 c t1i il decor so ="(! ui~i lamente cronico è i11l errotto a vari in l er\ a !1i d a cri i di deg lol) u]izz.azione più o m·e no i11L en ~e e talora i11inacc io e (Micl1eJi). Lo t.a1to di ma lat Lia della mia paziente era o tani [ to ed a ai preoccupante per quanto cse11te da pecia li n o le di n1 alignità o da complicazioni erie . L 'anen1 ia fattasi serr1pre più l'rl'aYe ,opratulto col ·ucccd er i d-elle g ravidar1 zc, J 'ittero p iutto to n1a rca to, i dolori in sede .. plenica accentuati i e divenuti intolleranti , la a~tenia general e e la de]Jr es ion e an ch 'e se agg ra ,·a te i, liimosLrav.ano un JJrocesso in 1)iena at. li,ilà o tinato e u. cc lLil)iJ e di ulteri ore peggior·11nento, d 'onde la i1ece ità e 1' urge11za del1' intervento. . enra effetto durevole sarebbero indubbiar ll e11te rin1~'\ ti gli altri 1nezzi di cura co1 t1e l ~ir­ racliazione della milza coi raggi Roentgen , l 'opoterapia epatica o il soggiorno in alta monta gn.a. TI qt1a]e ulti1110 n1ezzo , anch e se fosse ·tato •po "'ibile per la n o .. Lr.a malata realizzarlo. il ri ullato i1011 ~n rrbbe .. la to cl1 e 1.nsu ffic·ic11te ed effim ero. Ji t ostituzion e dell a plencctomia si è ricor~o di recente alla leg·o t 11ra del l'a rteria spleni ca <1uale 111ezzo atrofizzante il parenchima sple. Tl 1ro. l l pri1no tenLativo cli o li l uire ali.a splen ectoIrtia la lega tura del! 'a rte ri a ~ p1 e11ica n el} 'ittero en1olilico fu e.. egu ilo da 1\l e.. a11dri n·e l 1928' in u11 !Siova11e di 22 a nni affollo da una forma fan1 ig1iare. E... o Jo rireLè in un secondo caso ope rato nel 1929. Il Le11tativo di _t\le"'. a1u.i ri fu ri1)etuto da Luigi 1)u ra nte nf'l 1030, in uria g iovan e di 20 anni (l fl'etta da una gra\ e forn1.a di ittero e rnoljLico co11 rre11ilo. Dopo aver dicl1iara lo c l1 r · perin1entalment e I.a legatura espon e, . e la 111iJza ~ in olto grosS<'l , a dei fct101ne11i di .11ecrosi il Dllra11l e con clude affcr111 ando ch e la ·ple1tec to111 ia o-li sem bra ll(' lla1111ente ur>eriore a lla Jeg·nt111 a. D'Oelnil z e Pra t, nel l fl29. a l Cono-re o Fran rc~e di l\1Iedici na, ri fe ~· iro110 un caso di un ha111})ino co11 gra\·e l'orina cli ittero e111o liLj co, 1

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11el q uale .gli r rcl stata praticata la lega tura del] ·art eria --pJe11ica i11 seguito alla qual e si era verifi c.nta una retrazione rapida della milza, la ce _.azione delle crisi di ittero ed un aumento del 11 u111ero dei globuli rossi. Questi conclusero dicl1iar and o cl1e una splenecton1ia in tal ca o 11on arebbe stata possibile dato lo stato g·en e.. rale del i11alatu e che la legatur.a. aveva sal' rato il piccolo i)aziente. icco111e 11a11no fatto osser·vare P . E. W eil e R. Gre.goire, in talt111i casi di splenom egalie considerc·Yoli, o con s'riluppo enorme delle ' e11e del perlu11colo, le difficoltà opera torie . . ono talora delle più grandi. In con seguenza dell 'evolversi della malattia, le vene in particolare p.o-sono a sumere delle propor zioni insospettate, attorcigliarsi sul peduncolo, n egli epiploon ed insinuarsi n elle aderenze che spesso co11traggono queste grosse inil ze. Per cui, se l 'oipera tore 11 on è prevenuto su questa pos ibilità corre qua i icuramente il rischio di provocare una e111orragia fuln1in ea e n1ortale, dato lo ilt11)PO e11orme del calibro vasale. In questi ca i onde evitare, se possibile, un rischio così grave sa rà O·p portuno e prudente sostituire alla splenectomia la sola legatura dell'arteria splenica ch e. con un lJericolo a.ssai minore, è in grado di soppri.111ere la funzione della milza e quindi di raggiunger e l 'effetto terapeutico deside1·~to . ·

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\.L, NuM.

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L'ATTUALITA MEDICA II pneumotorace nel trattamento della poi·

monite lobare acuta.

La ge11iale sooperta di 1F orlanini ha trovato in qyesti ultimi tempi una nuova appli cazione, per la cura della polmonite lobare acuta . A quanto sembra, il primo che ha riferito una serie di casi trattati con questo metodo è stato· J. J. Coghla11 ( 1) il quale incomincia ìl suo la voro rilevando che durante una ricerca "ulla polmonite lobare, si è scoperto che la i)rovocazione di un pneumotorace artificiale 11a u11a influenza favorevole s ul decorso della malattia. I vantaggi che tale A. attribuisce al m etodo sono quelli di: 1) separare le superfici J)leurich e infiammate, diminuendo il dolore e facilitando la r espirazione; 2) m ettere il polmone· in riposo; 3) lin1itare I 'afflusso del sangue al polmone infia1nn1ato , dimi11uendo così l 'anossiemia ed ostaoolando i] pa saggio delle tossine nel circolo generale. All introduzione dell'ago, si rileva anzitutto. l 'estrema sensibilità della pleura , per cui è consigliabile l 'anestesia completa. Introdotto l'ago, si osserva un 'altra particolarità, cioè le a mpie ed irregolari variazioni della pressioneendop1eurica ch e 111ostra o cillazioni le c1uulivanno da ----:40 a + 40, siccl1è non è possibileregolarsi sul manometro pe1· il riempimento. In meno di un'ora (nelle osservazioni di Coghlan anche dopo una quindicina di minuti) le condizioni del malato ubiscono un cambiamento notevole. La r espirazione si fa più facile e meno frequente; scompare il dolore RTASS NTO. pleuric·o; la ten1peratura i abbassa fin ' 'erso i L' A. de cri ve un caso , dilig·entemente stu- 37° e così pure diminuisce la frequenza del poldiato , di ittero emolitico congenito , in i .. tato so; si manifesta abJ)ondan te sudorazione; il malato ha la sensazione di tare molto n1eglio. . '-" di malattia aperta e non sola di sfunzion e clel Quindi , tutti i f,enomeni della crisi. · sistema emolitopoietico, operato di splenectoTn qualch e ca o, pecialrr1ente se la n1alattia n1ia con successo . La miilza pe ava gr. 1250. era già in periodo abbastanza avanzato , il maPrende spunto dal caso per far e alcune brevi lato si avvia così alla ,O'uarigione. Generalm ente, dopo 12-24 ·ore, si ha una riaccen ione con ~ i derazio11i sulla n1alattia e sul suo migliodella febbre e degli altri fenomeni; un secondo· re trattamento terapeutico . • • • • r1emp11nento pneumotorac1co provoca una crisi analoga, ch e spesso è definitiva, oppure vi BIBLIOGRi\ FJA. su sse.!Sue la caduta della temperatura per lisi. Al secondo riempiment·o , Coghlan ha osserva ALE · ·\ N Df\T R. Policlinico, ez. Chirl1rgicn. 1929, to ch e l 'aria era stata completamente ria . . sorn. 30. bita, fatto contestato da S. Perlroth e M. ToBA N T 1 I~ . A lt i clell 'Accaden1i a Mecl. Fis . Fiorentina, percer (2). 16 i11arzo 1911. I casi trattati da Cog·hlan furono 6 .: fra di' ~11CHELT F. Giornale d ella R. Accademia l\1eù . di essi , si ebbe un morto, un uomo di 55 an11i, 'fori110. seduta 30 giugno 1911 e Relazion e al con evidenti fen·omeni tossici e cuore in catXX, V Co11gr. Ilal . di Medicina . tive condizioni , in cui il pnt. f.atto forse con ì\1AYO V\r. Arcl1ivio Ita1. di Chirt1rgia , vol . XVIII, eccessiva qua11tità di aria (750 eme.) detern1i1927 . nò una crisi ' riolenta a cui seguirono poche ore· 1

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.. , 1

1

L. Minerva )fedic a, anno XXII, YOl. l , n. J3, i11arzo 1930. S-'. TY P. Journal de Glri.rurgie, \"Ol . '\J,, n. 4, ottobre 1932.

D ù RA:"TE 1

(1) The Lancet , 2 gennaio 1932. (2) vl' ien er "k linis che 1l1 oche11sclirift, 2 c1icen1 l)r e 19~2. •


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SEZIONE Pl\ATICA

clopo la ricomparsa della febbre e 1>i11stallarsi clell 'insuffi cie11za del cuore destro , che non potb essere vinta . .\Itri 6 casi fur·ono trattati da K. H. Li (3) cl1e osservò fenomeni analoghi del rapido staLi lirsi della crisi ed ebbe pure un n1orto, in una puerpera di 25 .anni, in cui la pol1nonite era accompagnata d~a versamento ipleurico. Invece, un uomo di 62 anni, in pessime con di. . guar1. ' z1on1 Perlroth e Topercer praticaron·o il pnt. in 7 c asi, fra i quali ebbero un morto, un uomo di 55 an11i alcoolista ed arteriosclerotico. Dall'esame dei casi riferiti degli AA. citati, l 'effetto terapeutico è innegabile poichè in tutti , anche in quelli terminati con la morte, il pnt. portò un evidente miglioramento nei fenomeni obbiettivi e subbiettivi. In qualcl1e caso~ si è riusciti a dare già al terzo giorno (il 1>rin10 in cui il malato era stato veduto) un i11iglioramento notevole a cui seguì , al quinto .giorno, la guarigione, oontroJlata anche dal reperto radiografico. Si ha I 'impressione ch e, ir1 genere, la durata della malattia ne risulti abbreviata, sebbene il decorso della polmonite r1on sia semip:re talm.ente regolare da assicurare che la guarigione avvenuta al sesto giorno sia dovuta alla cura. P er un g iudizio fondato occorrerebbe un larghissimo numero di casi , tutt 'altro che agevole ad ottenersi con una terapia come questa che esige speciali condizioni di applicazione. La storia della terapia della polmonite, del resto , c' insegna che i metodi v,o lta a volta proposti sono !5e1npre stati basati su nun1erose osservazioni favorevoli, il che non ha impedito che anch'essi andassero fuori <l 'uso. Chi ricorda più oggi , p. es., il metodo di P etrescu della digitalizzazione a dosi esagerate, ch e pure ebbe tanta voga circa 30-40 anni fa ? Accanto ai vantaggi, occorre segnalare anc h.e i possib ili pericoli. Primo fra questi il piopneumotorace, ch e è com.p licazione sia della lJOlmonite ch e del pnt. Per rendere minimo il rischio e specialmente per evitare una superinfezione, vanno messe in opera l e più crupolose precauzioni di asepsi, evitando altresì di traumatizzare inutilmente la pleura. Tale com·1)licazione è stata osservata due volte da P erl1 otb e Topercer (in un ,caso si ebbe un vero er11piema). In un caso (mortale) di Li, esisteva g ià alJa prima insufflazion e un versamento; il secondo riempimento non fu n emmeno eseguito, perch è non fu possibile n.è estrarre li quido , nè introdurre aria . Complessivamente, ta le complicazione si ebbe 3 volte su 19 casi. Altro possibile pericolo è il collas o cardia~ol cl1e può talora aocompagnare la crisi e ch e è più da temere con I.a riip etuta applicazio11e d-el pnt. , con cui si hanno crisi a ripetizione . Nel caso mortale di Coghlan ch e con1e si è 1

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detto rig uardava un individuo già tarato nel sistema circolatorio, la crisi troppo violenta è stata seguìta a breve distanza dalla morte . Con1plicazioni possibili sono pure: lo cc shokc n pleurico, l'ascesso e la gangr.e na del 1Jolmo11e, l ' ~mbolo polmonate e la setticemia pneu ffi·OCOCClCa. T ecnef_ca. Circa un'ora prima di fare il pnt. , i prati ea l).n 'iniezion·e di morfina (cg. 1-1 e 1/ 2), procedendo poi all 'anestesi.a localé coJ1 novocaina, indispensabile per l 'estrema sensibilità della pleura. È anche consigliabile 1'iniezione di canfora, mezz 'ora prima del p11t. Con asepsi scrupolosa, sì dà poi la puntura sull'area del 1obo affetto. Si introducono 400500 ·eme. di aria, ri:petendo tale introduzione 12-24 ore dopo. Nel caso che la feb,b re conti11 ui , Coghlan consiglia un terzo riem1 p,imento di 100-150 eme. dopo altre 10-1 2 ore. Se le condizioni del paziente sono tali che facciano temere per le conseguenze di una crisi violenta, si faranno riempimenti modici di 100-150 eme.. in modo da ottenere p iuttosto una caduta per lisi ch e per crisi. Il meccanismo di azione è soggetto a discu ssione. L'idea di C·oghlan che il pnt. blocchi . ir1 oorto n1odo , germi e tossine nel polrnone . im1pedendone la diffusione del circolo .generale , non appare sostenibile, poichè la p0Jn1onitc è piuttosto una setticemia anzichè una mal.a ttia locale. Anche l 'idea ch e, per la separazione dei foglietti pleurici , venga diminuita la dolorabilità, facilitando la resp·i razione è verosimile fino ad un certo punto, sia perchè, ~ e i sono aderenze, tale effetto non si ottiene. s ia perchè lo si è avuto talvolta (un caso di Perlroth e Tope1·cer) con l 'introduzione di oli 50 em e. di aria, quantità certamente insufficiente per ottenere una vera decorticazione . Con sì scarsa quantità di aria non è nemmeno ammissibile che si arrivi a collassare e·d a n1ettere in riposo il polm1on e. Ma ciò che contrasta mag.giorm en te con l'i,potesi di un effetto locale sono i fenomeni generali c h e si osservano e ch e hanno tutto in comune con la vera crisi: caduta d ell a temperatura abbondante sudorazion e, aumento dei cloruri urinari (da g . 4 .a 6 40 per 1000) e diminuzione dei leucociti (da 19.200 a 14. 200). Il pnt. deve quindi avere un 'azione generale, costituire una terapia modificatrice (nel sen so della «Umstimmungn dei ted·e schi) che ci porta nel campo ancora n ebuloso della attivazione del protoplasm.a cellulare, degli ipotetici anticorpi e del generioo e comodo concetto di aumento delle forze di difesa dell'organismo. DaJl pun,to di vista pratico , è da tenersi pre. ente la 1possibilità ·d i applicazione del pnt. alla terapia. della polmo·n ite in quanto che con €S~o sono stati ottenuti dei r isultati veramente brillanti, fTa cui un caso di C·og·hlan ed uno di Li in cui le condizioni ap1)arivano disperate. Sarà bene, per ora, limitare l ' applicazione ai casi in c ui essa appare più indicata : palmo1

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(3) Tl1e

1932.

Chirtese

Aifedicril

Journ al,

se tLen1bre

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JlJ POLICJJINICO

niLe l'ra11ca in i11di,·idui non vecclii, i11 di ~ cret e co?d_i z i ~11i ~ell '.apparato. circo l~torio , Ilei primi t> g 1orn1 d1 n1alatt1a. Ev1denten1ente il pnt. va fatto ..,oltanto in o uedale e da cl1i aJ)bia lunga pratica di tale intervento. In q ue to modo, i potranno probabilmente salvare delle vite e dare dei periodi di ben es ere nel cor o di c1ue ta malattia. Uno tt1dio ulteriore e più approfo11dito di tale appli cazione è inoltre di g rande i11ter es e dal p unto di visto teor~et i c·o-sc ien t i fi co , allo scop·o di chiarire il meccanismo della crisi (che qui è determinata almeno apparentemente da un intervento fisico) e de l! 'azion e del pneun1otorace, che n on 1è an·cora J)erfettam ente e completamente chiarita. A. IF ILJPPINT. 1

SUNTI E RASSEGNE. ALLERGIA. Allergia alimentare e sindromi addominali. (A. H. Ro\-YE. A mericari1Jourrtial Medical Soiences, .aprile 1932). L 'allerg·ia a limentare è spesso ca usa di dolori .addominali acuti, di vomiti e di molti altri ·di turbi più o meno p ersistenti. T11 t11n.a. serie di 100 casi cli pazier1Li di tali disturbi . l 'A. ha trovato: afta nel 20 %,· li11g ua pal111osa nel 18 %; alito fetido nel 14 % ; eruttazioni nel 20 %; acidità nel 18 %; senso di peso all '.epigastrio n el 28' %; pirosi nel 14 %; n~usea . nel 40 %; vomito n el 30 %; spa 1110 111test1nale nel 24 %; colite mucosa nel 14 %: diarrea n eil 12 %; Li1psi n el 32 '}o ; proctite nel 2 %; prurito anale nel 4 %; dolore ecl ipersen sibilità all 'epigastrio n el 20 %, al quadrante superior·e destro !Ilel 14 %, .alla parte m·~diana dell 'addo·m !e n el 10 %, al basso ve.i1tre n·el 20 %; .dolore del tipo dell 'uloera n el 10 %. Oltre a questi ·disturbi buona parte de i soggetti soffrivano: senso di d ebolezza, facile esaurimento, nervosismo, n1alessere generale. ottundimento mentale. cl 65 % dei casi si ri cont1~ò un'allergia familiare o-en erica. E nel 13-36 % dei casi c'er.a allergia familiare specifica per l 'asma, la febbre: da fieno, l 'eczema o l'emictTania. In effetti la casistica prova abbondantemente la ten.denza specifica all.a trasm1issio1I1e ereditaria dell 'alleirgia. L ',a ll,e rgia produce n ei tessuti due ;principali reazioni alle .quali corrispondono sintomi caratteristici : a) edem1a delle mucose e di altri te$suti co11 la. con comitante produzione di muco ed alterazione de lle permeabilità; b) spasmo d ei muscoli lisci ohe si può verificare n ei bronchi, nelle arterie, nel tratto intestinale ed urogenitale. 1

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Perla 11Lo le i11cm bra11c n1 uco~e e le n1uscolari del tuJ:>o dig~rente . sol!o edi notevoli per la produzione ·di reaz1on1 allergiche alimentari . :È probabile ch e nelle })arti stesse si verifichino lesioni analoghe a quelle che si ba,nm o nella cute (urticaria, erite1na , eczerma). In un caso di supposta occlu sione intestinale all 'operazione si trovò edema an!!ioneu. b rot1co. L 'allerg ia al im entare ;può estrinse·car si co1n d isturbi a carico d·elle -~ari e p.arti del tubo dig·ere.n te. 1"~a i ~i stur.bi g.a trici i 1Jiù frequenti sono ] a ~stens1one, lei eruttaz ioni, la pirosi, il senso d1 peso, la nausea, il vomito l'acidità. Tali . . ' . inton11 possono avere varia intensità e n1ainire tarsi da u11a a tre ore dopo l'ingestione della ~o~tanza allergica. I disturbi ·dige -tivi e specialmente l 'intolleranza alimentare peci fica nell 'infrunzia ono pe ~ o dovuti ad a llergi.a ed è probabile e l1e n1olti casi di pilorospas1110 sono dovuti ad edema allergico o a contrazion.e dei muscoli lisci. Spes o si h anno an ch e a fte boccali, ge11give e lingue patinose. Spesso si h a associazione di tali djsturbi con e.m icrania ·e Lutto f.a ri te·11ere c1l1e que ... L'ultin1a a ffezione sia ar1cl1 'e sa dovuta ad allergia ali1n.entare. L ' aller~·ia alin1entare può dar luogo ad 11na Yera sin drome di colite mucosa. con scariche diarroiche e pa n1i , e talvolta perfino con ulcerazioni ed emorragie . In m olti ca. i i può avere amche stip_i in relazione a spasn10 d.e lla muscolatura del colon. L 'allergia a lim1entare pu.ò essere e.ausa di dolori ch e po ono i111ulare le più gravi affezioni ad.dominali. Così si può aver.e; U·n dolore localizzato al cieco .ed .all ',app1en.dic e coin il qu.adro caratteristico ·d ell'appendicite. Una tale evenien z.a, ò frequ ente in quanto le sostan ze allergich e ristagnano più a lungo nel cieco e nella prima parte del colon ascendente e quindi più fa cilmente provocaino le r eazioni <i n rarte della mucosa e della tunica muscolare di quella porzione dell 'intestino. D 'altra parte è a ten er presente che que_te re.azioni allergicl1e in·ducono una predisposizione all 'inva· ione batterica, specie quando la re istenza è maturalmente bassa o peir altre ragioni ridotta. L 'allergia a limentare può dare reazioni ne1ll '.a11golo d·e stro del colon o, n el colon trasverso co11 un dolore spontaneo o provocato affatto simile a quello delle a ffezioni della cistifellea. Ma è probabile anch e ch·ei la r eazione allerg ie.a, .avvenga n el fegato stesso. I sofferenti di allergia a limentare cronica sono spesso leg-germente itterici il ch e può essere in rapporto con un edema o uno spasn10 delle vie biliari. L'allergia alin1cntare può dare anch e dolore 1

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alla r egione epiga trica in1ulante quella d el1·u lccra gastrica. un1erose o ervazioni pro,·ano I ' a "'ociazione d e.111 ·allerg ia con l'ulcera pepl1ca. Carr n el 1928 notò un 'all erg ia da la tt e in un paziente di ulcera gastrica, nel quale 1.a dieta lattea provocava cefalea , nau ee, son11olenza, urticaria , dolori articolari , i.pert er111ia . Altri a utori }1.anno fatte osservazio,n i a11a loghe. D 'altra parte non è improbabile c}1.e l 'alle-rgia alimentare com e })roduce le afte boccali 1)ossa esser e cal1sa diretta dell 'ulcera g·astrica o duodenale. L 'allerg ia alimentar.e può provocar e d olori lora li z1ati jn altre parti d ell'addome in r elazio11e alle i)arti nelle quali avvengono ]e reazioni. Il do lor e nel ba o ventre può e ere dovuto ad aller gia localizzata nel col on di cen d ent.e o n el ian1a , o anche ne] tenue. i può avere anche pa rno r ettale e t en e mo co11 dolore riferito a l dorso. Si ono regislr.a ti ancl1e ca i di all erg ia vescicale ·e d ut erina con dolori n el ba o Ye11tre , urinazione d oforo a e ris1)e ttivamente di ._ or dini clella m e truazione. L 'ed e n1.a H11 0-ion eurotioo può 1pro\rocar e gra' i d olori addomima1i e dare an cl1 c la $Ìndro1n e de ll 'occlu ione inte tinal e. P er poter arnmellere l 'orig in e aller o·ica d ei (lisordini a ddomin a li con vien e inna n zi lut lo praticare u11 esame con1ple to, i11le o ad esclud er e l' esi t en za di ver e e proprie le ioini . Tenendo con1unque pre enle che la pre n za di lesioni d e finite n on esclude l 'allerg i.a in quanto, com e i è vi to , que ta può essa st essa eser e causa indiretLa di appendicite, di ulcera ~a . ·tri ca o d u od enale , di col ecistite. L 'allergia a lim entare deve esser e o p eltata: 1) Quando n e]Ja famiglia d e] j)azient e \ ri son o sogcretl i c11e of freno o hanno so fferto a ltri di s l urbi a lle r aici (asma, febbre da fieno·, 11rticari.a. eczen1.a , en1i crania , ra ffreddori ri corr enti ). 2) Qua ndo i di turbi compai o no in eg uilo all ' inge tie n e di d eterminati alin1 en Li . ~ell 'a ll er.gi a a lin1 entare le reazioni intrad ermi cl1 e non .. em pre on o positive. P e rla n lo la Jl CQ'a ti vità di questo r eperto non h a valor e p robati,·o as .. oluto. T~ diag nosi esa lta pu ò e er e fa tta .olo m ediante l 'eliminazione dnlla di eta d ell e . o. ta11zc 1

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~o . pc tl <'.

La d esen il)ilizzazion e si o ttien ei con la l)rol11nga La .eliminazion e d ella dal rc!{in1 c ali m e11l arc.

L'allergia

o tanza <\ll erg ica DR.

ute1~ina.

(A. H. Ro,vE. Am1er . .Jo1i rn. Obstet . and Gi11., ~r tt en 1brr

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SEZIONE l 'll \ 'llCA

] 0:-3:2) .

L 'abbo nda nza di fibre muscolari Iif're e di i11en1bra11e 111 ucose n elle trombe, n ell ' utero e n ell a 'a.O'ina fa n priori rit e11 er e i1robal)il e la eYenie nza di reazioni allergich e in qu ell e par-

Li. <~l i alime11ti a llergeni d opo la lo ro penet raz io11e in circolo d ebbo110 !)Oter produrre eclerr1 a della muco a e "' 1)a ~ n1i n1u colarj d ei g·e 11 itali femminili, co l rom e l)l'Ov ocano l 'asma J)r on chiale e l 'en1.icran ia. Du ke 1per il pri1110 11el l 9ì3 riportò al cuni ca i di n1 estruazione d olore a e frequente dopo 1'ingestion e di aljmenti allergeni. . ~I 1928 Ro'1 e co11fermò quest e esser az1on1 ed espresse l 'opinion.e ch e alcuni di sturbi m estruali ch e si verifican o in individui soffer enti di emicrania, orticaria , a ... ma bro11chiale, febbre da fieno, allerg ia ga Lro-intestinale o ·e scicale , posso110 esser e dovuti a11ch e essi a . en ibilizzazione a limentare. Lo ... t e - o Ro'' e, K ahn , Robin on , Thom111e11 p ote tter o con·tatare m ediante prove di veri ri C<'l. a lcu11i casi di leucorrea, di dolori com e quelli d el travao-li o del parto eguiti da n1e truazione dovuti a reazione pollinica . (; 1i ulteriori tu dii del 1' . co11fe rn1arono il l'ntl o r he l 'allerg ia alin1 enlare è una d elle ca u ~c cli di5n1e n orrea. Tale a ll er a ia i veri fi ca per lo più in pazienti ch e hanno qualch e a ltro di~ l u rbo allergico , co1ne asina , febbre da fi eno , e 111 icrania , cefalea, t1ev ra lg ie, d ern1aLo i o disl ttrbi g a stro- intestinali. Molte pazienti ave' a no una i cura anamne i familiare a ller g ica . Tedia nte la diet a di eliminazione I ' . ha poLulo con tatare ch e in uni caso l 'alim entazion e lai tea e ra la causa di un 'allerITTa me truale con periodi dolor e i, irregolari , ercessivi , o carsi . Tal,·-0lta l 'allerg ia a Jin1entare l)UÒ JJr odt1rre 111r~lruazioni doloro . . e accoinpagnat e da nal1ee e vomiti ch e po on o condurre perfi110 a l}'a c idosi. Una ragazza in ien1 e a que ...ti cli t urèl \ eva tÌJJ i o~li11ate e d olor i a ddominali e r e ttali prima e <lura11t e i i11 ov i1ne11ti inte ti11a li , n.au see oo tanti e \romiti cicli ci. Tali di ~ lurJ i comparvero eliminand o clalla di et.a il ]al. l e e u ova. l · J1 al tr a don11a J11 ediante l 'cljn1i11 az ion e dal1.a die ta di cioccolato , latte ecl uova g u arì di ttn co1l1 ple o d i di ~ turbi allerg ici : em orracrie vaginali . leu co rrea , o rticaria , emi crani a, stirpsi . cen ge ti on i n asali. Infine in un caso si ebbe la scon1parsa di u11a leu correa e di un eczema e di altri disturbi di n atura nervo a con la elim inazione dall a dieta di patate, p e ce, aranci , miellon i, e caffè. Briga n el 1908' o servò un caso di un ed en 1a angioneurotico delle trombe. L ,A. in una ragazza. l)O lette m ediante la di ci a di eliminazion e fare scomparire un 'iperse11sibilità ricorrente d ell.a vulva, ch e si a ccompagnava ad altri disturb·i allerg ir i . P er quel ch e riguarda 1'influ en za d ell a mes truazione sulle r eazioni allerg icl1e è b en n oLo com e J'a n1a bro11chiale, 1'cn1icrania ed a ltri fa Lti a llergic i con1e 1 eczen1a possono essere d e terminati o in Len i fica ti dal 11eri od o , il cl1è ])tlò es er e m e so in rapporto all 'a um en to d el 111elabolisn10. P er ò il fa l lo r l1 e l ' elimin azion e d cll 'H lin1ento res~1011 ~ a 1) il e ]1T' C\ iene la ri co rren -

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« IL POLl CLINICO »

za delle r eazioni allergich e anch e durante il periodo mestruale, dimostra ch e questo n on è la ·causa della com:p arsa dei sintomi . Al cuni di sturbi ' rason1otori associati a varie reazioni allergich e sono spesso attribuiti a difun zione ovarica. Sta di fatto che tali disturbi pesso scompaiono con la dieta di elimin a. z1one. Per l 'accertamento della diagnosi di allergia genitale occorr.e innanzi tutto accertare l 'inesistenza di vere e proprie lesioni g in ecologich e. L 'anamnesi familiare ed individuale (esist enza di altri disturbi allerg ici n ello stesso paziente o n ei su oi fam iliari) g ioverà per or ientamento. Quindi si procederà alle prove d ermich e ed a lle prove di eliminazione n ella dieta. DR.

Associazione d'asma infettivo e di artrite dal punto di vista dell'allergia batterica. e S. HEBALD. Archives of Intern. Me.dicine, aprile 1932).

(J.

HARKAVY

Su 400 a·dllllti rnalaLi di asma 47 % furono Ll'ovati insensi·b ili all,e co·m uni proteine so,l ub ili e c'erano delle rag ioni per ritenerei che in questi casi si trattasse di .allergia che accompagnava infezione focalei ·del tratto respiratorio. In 9 casi all 'asma si ooiva artrite. Qule sti 9 malati erano di età fra 36 e 59 anni , 6 don11 e e 3 uomini. L 'artrite era migrante, e si presentava .con rossore ei tumefazione e dolocr'e, e ,ùurav.a. qiualch e rvolta , varie settin1ane . La febbre non era elevata . L 'e an1e radiologico e-ra negativo ad eccezione d i 3 ch e presentavano lieve m odificazione proliferati,ra di un ' .articolazione. In 5 casi l'infezione focale appariva la sola causa dell 'asma; negli a ltri 4 c'eralllo dell e iper se·n sib·i lità a })iume, p eli , ali1nenti e p·olvere. Però l 'eliminazione di questi atopeni non n1odificò l 'asma n è .g-li attaccl1i articolari •p er c ui l 'infezione d ei seni e dei polmoni si ·doveva riteinerei la causa di queste modificazioni e e n e 1e bbe u111a prova in 8 casi ( u 9). in cui con lo svuotamento del pus da un antro o la c ura con tamponi nasali o con irrigazioni o con argento proteico, si ebbe scomp ar sa dell 'artrite e m iglioramenLo dell 'a ma. In tutt 'e 9 i casi era trascor so u11 temp·o lun go (di ari anni) fra l 'insorgere d ell 'asma e quello su ccessivo dell'artrite. In 2 casi g li a ttacchi asmatici si a lt ernavan o con quelli a,r • • • tr1t1c1. Nelle i)er sone che ha nlllo re.azior1i a llergich e bisog11a ·distinguere quelle spontaneamente allerg ich e (ch e Coca chiama atopiche) da quelle ch e h anno allergia acquisita. Pel fatto ch e una data sostanza pr oduce fe11omeni a ll er.Q"}ci i.n alcuni individui e non in altri bi~oo-na am1nettere l ' in1portanz.a del fattore costituzionale (quindi fatti un1orali, 11ervosi, ce llul ari).

[ANNO XL, N-c::\L 111

Negli asmatici il istei111a neurovegetativo è particol.ar111ente vulnerabile e la reazi on e si j)fO·du ce ·per determinate sostanze surl J)Olmo.ne. La reazion e può aversi oltre che nel pol1non e anch e in altri organi o tessuti (cuLe articolazioni). ' Per quar1Lo riguarda l'allergia batterica> ques.La dipende da tutto l'organismo del batterio, o da una sostanza specifica solubile o da proteine so1n.a tich e o da tossine ? ' Le t ossine non ·dànno r eazioni alle·r g·iche; secondo W ells le tossine ~otrebbero diventare a lle rgeniche a contatto colle p-roteine dell 'ani rnale sensibile e si tratterebbe di un · fe n on1en o analogo a lle reazioni da sostanze n on prot eir1icl1e (io·dio, salicilati, a r senico, ecc. ). Però ricerch e di Zinsser e Grumell e Doch ez e Stevens sono ,c ontrarie a questa fun zion e di antigene dell e to sine e indicano ch e la sostanza allergenica è un prodotto batterico n on ne utr.alizz.ahile nettamen te distinto ·d alla tossina n eu tralizzabile. Dalle ricerch e fatte sul! '.all ergia batterica aprJare evidente ch e lo stato allergico è UJI1a pa1·te d el rn eccanismo immuno logico cl1e accom i:>agna l 'infezione. Torna ndo a l ·problem.a particolare delle artriti, i fa1ti ch e stanno a favore· di un'o rig ine a llergica di alcune artriti sono: le analogie co11 i fen ome11i di atopia da sosta:nze proteiche oh e dànno asma, artrite e urticaria, dall a possibile associazion e d ell 'artrite coll 'asma di ori gine infettiva, dalla scompar sa d ell 'asma e dell 'artrite colla cura del fooolaio d 'i11fezione oss-ervata in 8 su 9 ca i . Qualche volta l ' ~nfe­ zione del tratto r espira1 or io risveglia l 'ipersensibilit à a topica latente dell e a rticolazioni. R. LusENA. 1

Allergie professionali. Die 1', / ( ili:inisch e vli elt , 24: dicembre 193 2).

(E. Fn:\

rn:EL.

1

Le reazioni allergicl1e si e trinsecano clinica111ente a carico di tre sistemi : 1) Sulla pelle sotto forma di orticaria. eczemi, prurito , edemri di Quinke, ecc.; 2) Sull 'apparato r espiratorio sotto forn1 a di rinite vasomotoria, bronchite, asma bro11chiale; 3) St1ll'aipparato digerente sotto forma di colite spastica e verisimilmente sotto forma di altri sp,a smi . A queste reazioni allergich e m eglio note vanno aggiunte l'emicrania e forse a11ch e alcune altre manifestazioni spastich e dei vasi (angina pectoris a \lergica ?) ed in genere dei condotti dotati di fibre m .u sculari liscie. Tutte le influenze an1bientali , domestiche . 1neteor ich e, pr ofes ionali possono proYocare reazion i aller gich e. La p rofe . . ~ i o n e può influire sulle affezioni a]lere-i r b e in du r en i : n1 ettend o 1'i11cliYiduo '-


[ANNO

XL,

NUl\11.

11]

SEZIONB PRATICA

423

a co11tatto di determinati aaenti fisi ci e chi- ~ .alla comparsa di uno o più sintomi aller~~ci verso i quali si detern1i~a la sensibilizza- g1c1, all'anamnesi familiare, ambientale e prolto11e, o aumentando la sensibilità d el! 'indivi- fessionale, l ' eosinofi lia, le r eazio11i cutanee, le duo verso gli stimoli allergici. prove dell 'esposizione o dell 'allontanamento . L 'allergia professionale si d etermina es endalle sostanze sospette (eventualmente medianz1almente con il primo meccani mo ossia in te l'applicazione di maschere adatte). seguito all 'azio11e di determinate sostanze co11 DR. le quali l 1indivic1uo viene a contatto per raaioVASI SANGUIGNI. Jte del suo mestiere. Tali sostanze sono tal~ol ­ ta così attive da provocare imm ediatam ente C1·isi vasali. ~·en?n:en.i m?rbo i. reat.tivi e u quasi tutti gli 1ndtv1du1. sui quali a.g iscono. Al rig uardo so- (J). l lrESi\1AN. American, Journal lYI edical Sciences, 1933, n. 1). tto da ricordare le forme di a. m a de c ritte da Ancona in alcune regioni d'Italia. Esse ' intende per crisi vasale l 'in1provvisa modi·ano determinate dal Pediculoides ventricosus fi cazione del calibro d ei vasi sa11guigni con i un acaro p~ra .. sita d~i cereali. e pos ono es~ con. eguenti sintomi transitori di disfunzione er e colp1t1 successiva.m ente per il contatto o non funzione delle parti irrorate d.ai vasi del~o s tesso . cereale e d ella sua farina, mietitessi. Tali c risi sono in relazione all 'attività tori, n1ugna1 e fornai. Storm ' 'an Leeu\\·en din10 trò ch e questa forma di asma non è le- delle pareti vasali controllate da un meccani mo nervoso ch e può essere eccitato direttag:ata ~Ila località, P?ichè egli la rivide comparire In un mugnaio tras feritosi in vizzera r11ente o per via riflessa attraverso un ' centro dall 'Olanda , non appena si impolverò di nuo- situato nel midollo .allungato. Le arterie sono normalmente in uno stato di vo con la sostanza allergica. tono le cui modificazioni tendono all'adatta. Tuttavia non . è da escludere che n ell 'esplomento dell'organismo a ll 'ambiente: il calore 1011e d~l~. reazione al lergica, ·oltre la sostanproduce dilatazione, il freddo contrazione; duza sens1b1llzzante, abbia una rtotevole imporrante il lavoro i muscoli diventano iperemici; tanza Ja sensibilità del soggetto. P ertanto per catalogare una reazione aller- tlur.ante la digestione il sangue si con centra aica tra Je malattie professionali occorre ch e nel tratto gastro-enterico . Le influenze psichie sa i verificl1i in un certo numero di ca i che hanno anch'esse una parte importante nella distribuzione del sangue: alcune en1ozioni indipend~ntem~nte. da quelle ch e pos ono esprovocano rossore, altre pallore. N,e lle malat~re D?-a.n1festaz1on1 legate alla sparticolare preLie avvengono fatti analoghi: dur.ante il brid1spo 1z1one di pochi individui. . 1 mest~eri ch e . possono creare la po sibilità vido i vasi superficiali sono contratti ed il bangue è respinto nelle parti interne del corpo. d1 malattie a ll ergtch e ono molto numerosi . La contrazione d elle fibre cellule muscolari enza All.e asm ? professionali appartien e dubbio la ricordata a ma da acaro clc!'r ri1ta d ei vasi avviene generalmente attraverso le fibre nervose simpatiche, di cui esisterebbero da Ancona • Nei mugnai e nei fornai l'A. J1a più volte varietà vasocostrittri ci e vasodilatatrici. Ma c?n· tatat~ un 'ipersensibilità verso, l e polveri inJOlti autori ammettono l 'esistenza solo delle 1prime, attribuendo la vasodilatazione a d una cli cereali con fenomeni reattivi di orti caria paralisi dei vasocostrittori. eczema e asma. l,e crisi vasali possono essere generali e lo- eg~i st8:llie.ri si è constatata ipersen ibilità caJi . ver~o ~ peli. di. cavallo, nei conciapelli ver o i J-'e crisi generali si estrinsec.ano ad un impel~ d1 con1.g l10, nelle modiste, n egli imipieprovviso aumento della pressione sanguigna in g~t1 .e operai addetti alle fabbriche di coperte d1 piume son o stati constatati casi di allergia individui che sono ipertesi. Possono essere di con asma , riniti vasomotorie, orticaria, ecze- ori o-ine to.ssic.a o psichica; possono passare senza alcurta manifestazior1e sintomatologica , ma ma. P er le industrie delle pelli è a ricordare an - il più delle volte provocano cefalee , vertigini, a fasia , monoplegia, emianopsia ed anch e con. c he l 'asma prodotta da una sostanza chimica l'ursol-p-fenilendiamina. ' Yul ioni. Le crisi di dilatazione provoc.ano un improvI Javoratori delle industrie farma ceutiche e gli . addetti. ~11 e farmacie possono presentare viso abbassamento della ·p ressione sanguigna co11 l)a]lore, sudori, respirazione superficiale, stat1 allerg1c1 (eczemi , asm.a , riniti) deter.min.ate da ~ostanze bene individua te : b enzolo , vertigini , indehoJirriento del polso e talvolta toluolo, . catram e, alcuni o lii , nitro ed amido- perdita dei ~ensi. La condizione è analoga a "?n1 posti. paraffina. ipecacuana , po d o f1 llina , quella che si pre5ent.a nel]o shock chirurgico. Le crisi vasali locali sono generalm ente di l1 ropodio , ecc . Tedeschi ha anche descritto ca i di a ... ma da natura spastica: Esse sono determinale dall 'eccitazione delle fibre simpatich e vaso-costritJliombo, ar enico e simili. I,a diagno i di queste condizioni si fa in ba- L1 ici, ma non è esclu o ch e po so110 a''ersi I


424

t< J I.

PUL l CLli~J CO

a11ch e per un 'eccitazio11 e diretta s ulle fibre cellule m u scolari, essere cioè di na tura e elusiva m ente rniogena. , i ha t e11de11za ad a111n1ettere <1ue~ t ' ultimo meccanismo sopra tutto per i vasi cerebrali , per i quali è ancora di cu ssa J 'esi tenza di fibre nervose \ asornot orie. Le conseg uenze della contrazione pastica dei ' 'asi sono in relazione all 'importan za del vas·o oocluso, .alla durata dcello spasr110, allo stato precedente di nutrizion·e della parte, alla possi1J j lilù di u11.a i)ronta circolazione c o1later.ale. rfalvolta il difetto di a tflu ~so di sang u e può pro vo•:.are gravi clan11 i dei tes uti IJer man canza di apporti di materiali nutritivi e di ossigeno (istan oxia). Le crisi vasali posson o verificarsi in u11 organ o o parte del corpo. I vasi affetti pos 0110 essere i1orm ali a l111eno in a·p pare111:a , n1 a pesso sono arteria clerotici. Quando n on on o tropp o rigide le arterie malate son o I) ÌÙ en sibili alle influen ze va ·0111otorie e più lcr1t a ni ente ritornano al loro stato prim itivo. Le arterie sotto I 'azion e di una pressio11e sangu igna a bnor111emente alta .sem.brano più sensibili alle influenze spastich e. In rapporto alla in.o lte•p licità cd i11l portan za delle fun zioni del cervello , le c ri i vasco lari di questo organo danno una sin ton1atologia impression.ante : monoplegie, emiplegie, afasie, convulsioni , vertigini, ronzio , emianopsia , anopsia a quadranti , amat1ro i cefalea o la vera emicrania angios_l.Ja stica , noncl1 è brevi disturbi psicotici . Lo sp asm o dei v.asi retinici j) UÒ provocare amaurosi tran itoria. Le crisi vasocostrittrici d ei pulmoni n on so110 c linicamente accertate. Nei p·rocessi infia mmatori si h a ' 'asodilatazione. L 'edema pulmonare acuto, ch e si ha negli stati ipertensivi , nella debolezza del miocardio, n ella stenosi della mitrale ed immediatamente dopo la toracentesi è verisimilmente dovuto ad una vasodilatazione acuLa. La teoria an giospastica dell 'angina p ectoris è la più accreditata. Essa spiega m eglio il quadro clinico ed a sua volta è suffraaa ta dal fatto che la crisi cede a i vasodil.a ta tori. Le leggere alterazioni sclerotich e delle coronarie e Jfel cno aortico rendono più irritabili i vasi cardiaci. pasmi vasali ana loghi a quelli cl1e deter111 irtano l 'an gina pectoris posson o verificar si n ell 'addome. Alcune forme di dolori colici addom1inali n on accompagnate da segni gen erali e locali di processi infiammatorii , n è .attrib·u ibili a coliche degli C?rgani interni , sono certam ente dovute a spasmi vasali , tanto più ch e e se si accompagnano spesso a crisi vasali in altri territorii. Alcuni autori attribuiscono ad an g iospa m o .an ch e le cri. i gastrich e tabetiche e saturnine . La sintomatologia della c]audicazion e in ter111 it tcnte, del n1orbo di Ra)rnaud , della clero1

n

ANNO

XL,

~1ìi\f.

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dermi.a è dovuta a cr1s1 o a stati più o m e110 f>ersi stenti di angiospa mo. Invece l ' acrocianosi e eritromelalgia sono in rapporto a vasodil.atazione. I \1arii studii intrapr esi per accertare la cau sa del dolore negli an giospasmi farebbero concludere che esso è dovuto: 1) all 'aumento di sosta11ze tossiche (meta boliti) n ei te~suti .attivi , ~ peci a ln1 ente nei mu scoli ; 2) all 'ist.anoxia, all ' iscl1e1ni.a o all '.anoxemia loca·]e; 3) .alla pression e sulle terminazioni. ne1"\'0se .sensitive. esercitata dallo spasmo. Le crisi spastich e generali con ipertensione \ranno curate con i vasodilatatori, con il riposo fisico e mentale , con la r egolarizzazione clell 'intestino, eventualm ente con il salasso. Gli spasmi locali si com1b attono con le applicazioni calde, con la diatermia , i calmanti (clo. ralio , lumina l, ecc.), l.a b elladonna e gli oppiacei. Nei casi gravi di angiospasmi delle estremità si può ricorrere a lle iniezioni di proteine o alla simpatico- o gan glio.n ectomia. Le crisi vasodilatat ri r i vanno trattate con il riposo, la posizione orizzontale , gli sti1nolanti v.asomotorii (adrena lina, 1caffeina , 1stlricnina, ·e cc. ), eventuamente con la trasfusione di sang ue o iniezioni endovenose di notevoli quantità di soluzione fisiologica. La trombosi e l 'em.b olia danno generaln1ente una sintomatologia clini ca .simile a quella degli spasmi vasali , con la differenza ch e i fatti .p atologici rima ngono per istenti a m eno che non si tratti di parti n elle quali è possibile il ri stabilimento dell a circolazione per vie collaterali. Clinica1nente sono più note le trombosi e le embolie del cervello e del cuore. Ma. oon il 1)erfezion.a m·ento diagnostico si vanno rico110cendo m eglio· le sindrom,i determin.a te da questi processi patologici in altri organi. Essi si verificano mollo comunemente nei polmoni specie dopo gli interventi chirurgici e nelle affezioni valvolari e musculari del cuore. Le crisi vasali da trombosi mesenterica n on son o comuni , ma danno una fenomenologia imponente. Cedon o solo all ' intervento cbjrur. 1

gJCO.

,

La trombosi e l 'embolia delle estremità possono ve1ri file.arsi in oggetti arteriosclerotici, dopo le operazioni chirurgich e, n el corso di infezioni e n ell e cardio'JJatie. DR.

(E. V .

. ALLE·N

e G. E. BROWN, Joizrrtal Ame1'. 1\1 ed. Assoc. , 29 ottobre 1932). Per evitare confusioni con alt re sindromi la diagnosi di morbo di Ray11aud deve essere 'PO: sta olo in ba e ai , eo-ue11ti criteri: 1) accessi intermittenti di a]teraz ioni cli colore delle parti aerali ; 2) proce " SO si1r1111el ri co o bilaterale;


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SEZl ONE PRATlC.\

3) a.sse11za di ..,egni clinici di lesio11i delle a1terie periferich e; 4) gangrena o alterazioni trofi ch e, quan~o s.on~. l)re ·,e nti., . Iin1if a te alla pell e. A 9-uest1. c r1ter11 sugger1t1 da Raynaud bisognera agg1ung·ere; 5) la malattia d e,ie esser e presente da a lmeno du·e anni ; 6) d evon o manc~re ~att~ mor.bosi. ~ipenden ti dal freddo . Questi c r1ter1 agg1unt1vi sono necessari pe.r elimi nare i disturbi vasomotorii transitorii. Il d olore non è un dis turbo e enziale e costante. Il dolore spontan eo si ha olo durante l e c ri ~i di scolora m ento, ed è 0ontinuo solo quando esi stano complicazioni (scl eroderm a, ulceri, artriti) . I~ disturbo sen sitivo proprio d ella malattia d1 Rayn aud è l 'iper. en ibilità agli timoli dolorosi. L'affezione è dipendente da un 1esagerazione d ell' en erg i a eccitomotoria d ell 'innervazior1e vasale, ch e Raynaud localizzava n ei centri spi n ali , ma che ulteriori studii h anno m e so in r apporto con un abn orme impulso vasomotorio proveniente da l meccanism o nervo o locale d ei vasi ste$si. I varii colori ch e assume la pelle d elle parti aerali ono spi egate dalle m-0difi cazi onj d ella circolazione, cosi com e sono state osservate n elle pieghe ung u eali. Durante la fase di pallor e i capillari on o ristr etti ed i11completam ente ripieni di san gu e, e molti son o invi ibili; il san g u e non scorre . Durante la f ase di ciano i si h a una graduale dila tazion e dei cap illari , ch e risultan·o visibili in 1naggior nui:i.1ero: il san g u e in essi contenuto è bluastro e la circolazion e è intermittente. La temperatura 1 n ell un caso e n ell'altro è bassa . Ma se la djla tazione è molto accentua ta i h a arro am ento . Il sang u e è rosso e scorre rapidamente, e la t emperatura s, inn.alza. La pre si on e capillar e cade al di sotto de] normale. n ella fase di ;pallor e. e aumenta n ella fase reattiva. Nel }Jeriodo 1920-1931 g li autori h anno esaminato 265 casi con diag nosi di m orbo di Raynaud . P er 61 questa diagn osi era errata o incerta in quanto la sintomatologia n on er a netta ed esistevan10 fatti dipendenti d.a occlusioni arteriose o da a ]tre malatti e or ganich e dei vari si stemi con disturbi vasomotori seconda rii. Nei rin1.an enti 204 i casi puri n on com11li cati er ano 147, con cleroderma e artrite 51, con alterazioni trofiche e infezioni ricorrenti 6. Prend end o in esam e solo i 147 casi non complicati gli autori riscontrarono : I ) ch e la m alattia col1)i ce prevalentem ·ente Je d onne (89 per cento); 2) ono oolpiti prevalentemente individui ch e si trovano· n ella seconda terza e quarta d ecad e d ell 'età d ella vita c·on maggior e percentuale n ella terza; 3) sono colpiti con maggiore ;pr obabilità individui a tipo longilineo e d astenico; 4-) si verifica i11differ entem ente in indi, itlui di ·0ooni nazionalità ; 1

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1

5) lo stato coniugale 11on ha a] cu11a infJueJ.1za ulla frequenza della malattia; 6) la pre sione va ale n on ha al cun siO'nit:> . f ica to patog enetico; 7) la malattia si verifica per l o .p iù in s oggetti anemici e d enutriti; 8) la professione non ha a l cuna influen za d e terminante. 9) la malattia si associa molto spesso a disturbi m re struali. Tutti i casi di m ·orbD di Raynaud si inizian o in modo uniforme, cioè con episodii ricorren~i ~i impallidimento d elle dita separa ti da .per1od1 completamente normali. Nella magg ioranza d ei casi le cose seguono n ello stesso modo , ma nelle forrr1e a d ecor so rapido g li acce?si si ripetono a distanza qi t emp·o semip re mmori ed in ciascuno di es i il pa llore è sen1pre più inten so, scom par e meno incompleta~ente fino a che si ha una fase di cianosi qua1 co tante. In questi casi sogliono verificarsi le com p licazioni (scler·o dermia , artrite , ulceri , gangrena). 111 ogni caso la progressione l1on è rapida tanto ch e la maggioran za d ei pazienti ·consulta il m edi co semrpre d opo qualche anno dalJ 'inizio d ei disturbi. L ' af~ezion e colpisce piedi e mani, ma prevalentemente quest e ultime for se in rag ione del. Ja loro posizione esposta. Tal volta la malattia S 1ini zia con disturbi vasomotorii a carico di una o due dita di un lato , ma spesso 5ono simultan eam ente prese tutte le dita eccetto il polli ce. Il di. turbo è .più freq uente ,e più inten so alle parti distali. Il pallore è il fatto più con1une ed in effetti r appresenta la fa se p iù semplice. Di solito seg ue la cianosi e quindi l 'arrossamre nto. Quete tre fa i n on i ' 'erificano e si .su sseguono contempor aneam ente sl1lla superficie colpita , ·peT mod o ch e questa .assum e un as1)etto mar• mor1zzato. Tra le altre parti che possono essere colpite vanno notati il n aso , i pomelli , l e or.e cchie, il mento. Tra i fattori ch e precipitano gli accessi sono più importanti il raffreddamento (più quell o d el corpo ch e d elle parti l ese) e le emozioni . Su 107 casi esaminati in 36 si constatavano sintomi .netti di esaurimento cronico , n ervosismo , n eurastenia e d isteria o d ,inferiorità biologica oostituzior1ale . P er a ltro tale percentuale aumenterebb€- se si Lenesse conto ch e moltissimi pazienti lamentano cli turbi d el sonn o, dolori vaghi, C·efal ee e simili. Le cure finora con sigliate (opoterapia, radioterapia, residenza in clìmi caldi , elettroterapia e simili) procurano solo mig1iorame nti .s e non lasci.an o il temipo ch e trovano . Il miglior m eto do di r ura è quello chirurg ico (g·ang lionecton1i a inipatica).

DR. ..

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<t JL P OLI CLINICO

O I 'J A G A Z I O N I. La malattia di Chopin. La personalità di Chopin è stata molto tudiata dal punto di vista biologico e psicologiC?. Egl~ ~p.partiene a quella categoria di g randi mu.s1c1st1 ch e hanno trasfusa la loro infelicità nella tristezza delle loro com!Posizioni. Si è cercato di mettere una relazione tra le manifestazioni del suo genio e le sue condizioni p·sico-fisiche. Come Beethowen, che .moriva quando egli .a vev~ di~iass~tte anni, Chopin fu un grande infelice : 11 pnmo tormentato dalla più grande sventura che possa colpire un musicista la sordità , il seco,n do dalla malattia che t~rpa tutte le audacie se non i sogni , la tuber colosi . Si è preteso che la musica di Chopin avesse un 'impronta francese , ed i polacchi invece n e h anno fatta una specie di rivendicazione per affermare il proprio sentimento nazionale, sostenendo che le m elodie del loro con cittadino fossero ispirate tutte dall 'amor di patria , traducessero ·f utte il dolore della terra natia smembrata, oppressa, ma rtirizzata . Tutto ciò, forse, è puro parto di fantasia . La musica del grande polacco è semplicemente umana, e se mai risente del sentimento romantico ch e pervadeva la vita del tem!Po . La mu ica sostanzialmente non ha nazionalità. :È una forma di espressione ch e traduce e commuove tutto ciò ch e di più inti mo e di più insondabile ha il no~tro spirito. Beethoven , di origine fiamminga , nato sulla riva sinistra del Ren o, vissuto sempre a Vienna , non h a espresso questa o quella tristezza, questa o quella gioia , mia l 'immenso dolore umano , 1'inappagabile aspirazione alla felicità . I lnelodrammi di Verdi si riferiscono ad argomenti tratti dalla letteratura di tutte le nazionalità e commuovono egualmente tutti i popoli . Le !Piccole fragili donne pucciniane sono quasi tutte esotiche, e la musica ba loro da to un accento universale di dolore. Chopin è uno slavo , eppure la sua musica tenera e passionale, delicata e vigorosa, non ha mai la solennità tragica, disperata e tetra, ch e caratterizza la musica ·della sua razza. Le sue sonate h anno una cadenza che fanno pensare al giovine Werter e ad Jacopo Ortis, hann o un 'impronta romantica analoga a quella ch e pervade la maggior parte delle c omposizioni di Mendelsohn di cui egli fu per un certo tempo intimo amico. Cl1opin mori di tubercolosi p ulmona·r e e laringea . Ch e avesse una costituzione favorevole a que ta malattia non è dubbio, come non è dubbio ch e il genere di vita che egli sempre co ndu. e n e favori lo sviluppo. 1

1

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XL, NuM. 11]

. E~li lavorava giorno e 11otte : per dare lez1on1, per mantenersi in e ercizio al j)iano, i)er co mporre. È una leggenda che le ue condizioni di alu te furono rovinate dagli stravizi e dai capricci di George Sa11d. Questa ha lasciato scritto : cc Ho vissuto con lui sette anni con1e una vergine ». E le si può far credito se si tien conto della bizzarra eccentricità di questa donna, e della sua sincerità ch e ta lvolta ràggiun.g e la sfrontatezza. Chopin conservò sempre la figura di un a ~olescente , di un .giovanetto: sottile, pallido , biondo con una spiccata tendenza ai facili arrossamenti. Quando aveva 20 anni circa il dottor Ma1fa tti, ch e fu anch e medico di Beethoven , notò ch e la sua voce era un po' debole rauca ed indistinta , un sintoma che fa ceva p~nsare alla tubercolosi. .Nel 1836 a ndò a m onte un p rogetto di m atrimonio, perch è la famiglia della fidan zata Maria ~odzin ski , ebbe il sospetto ch e Cho1)i~ fosse tisico . Sta di faLLo cl1e la diag·nosi di tubercolosi pulmonare fu formulata senz'altro n·e l 1837 d~l dottor G~ubert di Parigi , che visitò il pianista a seguito delle sollecitazioni della Sand. All 'infermo fu consigliato il soggiorno n elle Balea·r i. Qui la vita n on fu comoda n è tranquilla. Dimorava in una cella di u~ convento rovinato, fugcrito dagli isolani ch e temevano il contagio. Passa va le notti insonni, talvolta tormentato da allucinazione . Una notte la Sand lo trovò seduto al piano, con lo sguardo smarrito , come in estasi. 1Fu in q·u esto periodo, e durante le notti insonni ch e compose i suoi migliori preludt. Intanto le su e condizioni si aggravaro110 . Pensò di ritorn.a re a Parigi. Gli isolani si rifiuta ro~o di trasportarlo. Dovette fare tre leghe i11 carriola. A Polmas ebbe la prima emottisi , clJ r si ripetette abbo11dantissima durante il viaggio a Baroellona. Si fermò a. Marsiglia ed a Genova. Tl clima della riviera ed il riposo fecero migliorare le sue condizioni. Ma spinto dal bisogno ritornò a Parigi , per abbandonarsi di nuovo all'orgia del lavoro. Passò quindi in Inghilterra dove le sue condizioni peggiorarono . Oramai dopo tante cure fatte senza risultato perdette la speranza di guarire e si abbando'lò al suo desti110 . Egli non ftl :miai felice, e si sottraeva alla realtà dolorosa con il lavoro. Lavorò con u11a forza e con una costanza ch e avrebbe esauriti organismi molto più robu sti, con llil 'energia contra tante con il suo aspetto debole e soffer ente. Era la tossina tubercolar e ch e lo eccita,-a fino all 'ebbrezza? Può darsi . 1


[AN.NO

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11)

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SEZIONE PRATIC.\

La ua musica divina nella quale la calma si alterna C<>n l 'agitato , il tenero con il vigoro o è l 'espres ion e di que .. to s ta to cli d ebolezza eccitabile. La cadenza passionale modula con la tristezza del! 'artista, tutto il dolore d ell 'umanità . argo.

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. l~ o MAG A MANOl A.

I fa.rioiulli epilettici. In-8°, di .pagg. VIII-1 88. con ±7 figure . Ito111a, Lt1i g i Pozzi , editore, 1932-X. Prezzo L. 22. L'A. con preclara modestia dicl1iara ncll~ prefazio11 e esser e questo libro destinato e enzialmen te a quelli che, non di ponendo di biblioteche o di molti giornali italiani ed e. teri , vogliono aggiornare le lor o con oscenze sulla epilessia. Però ritengo che, n on olo i loici, ma anch e coloro già noti nella repubblica d ei curopatologi debbono ritrarre giovamento da ll a lettura e meditazione di questo lavoro l)icco lo di mole , ma denso di materia e di inseg1lan1ento. Difatti l 'epile sia , per quanto n1alattia conosciuta ab antiquo, offre sempre materia a n1pia di studio : la sua etiolog ia , la patogenesi e la terapia sono purtro1)po ancora quistioni di attualità ed in g rande parte insolute. Inoltre v i è nell 'argom nto un lato , ch e ·o ggi più ch e m a i attira }'attenz ione degli studiosi, ed è quello d ell 'as is tenza integrale deg li epilettic i, .. opratutto fanciulli. Nel momento attuale, in c ui la Medic ina non è olo s tudio e c ura di morbi, 1tLa eziandio op era di .p revenzione e di assistenza sociale , dohbia n1 0 vivamente desiderare coll 'Autore ch e fra le opere assistenziali , di c ui in Italia si cor ae un così ampio prog resso , d ebba essere in clusa anohe quella d egli epilettici , la qua le 111en tre costituisce un vanto per quelle azioni , ch e l'hanno già attuata, rimane uno d ei vot i più ardenti per quei Neurologi ed Alienisti , ch e attendono ch e l'au spicio dei g randi Mae tri scomparsi sia finalmente realizzato. I~' A. forn1ula 11elle eguenti proposizioni i ·pu11ti })r in cipali, su cui dovrebbe basarsi 1'a. 1. lenza inteO'rale ai fan ciulli epilettici: L0 ) Più pre to si inizia un trattamento medico -pedagogico, maggiori sono le probabilità del sucoesso: per successo bisogna intendere la mig liore 11tilizzazione d el ft1turo adulto, ch e potrà cosi non e ser e un totale carico sociale , ma pr·ovved er e a sè stesso con un r endim ento più o meno g r ande. 2°) TI tr.a Ltam ento iniziato n ei prim i anni di vita può ··endere meno gravi l e ai1omalie del carattere; per ciò minori diventano· le diffi coltà di a da tt am ento ad una vita coll e lti, a, in colonia od in i stituto , e dell 'a sisten za . 3°) Sol o unP minoranza dopo un prolt1ngato trattamento, p otr à con sid er ar i ada t l a a l ritorn o a lla vita liber a; la maggioranza d ovr à

A.

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01npre ' riYer e in colonie, i11 ,·illagg i e centri di occ upazione e con un 'adeguata sorveglianza. ±0 ) i elimin an o intanto dal comune ambiente sociale m olte cause di danni alle persone ed alle cose e di r eati ; si evita la d ecadenza intellettuale e la d egradazione morale d ei fan ciulli, che sono poco sorvegliati e ch e son o co .. tretli a d una ,-ita di vagabondaggio e di miseria; si valorizzano, n ei limiti del possibile , forz e ed energie, che solo co~i posson o esser e utilizzate. · Ognuno ben vede che iJ libro del Romagna Man oia. oltre ad esser e un pregevole riassunto n1ale riato da una ricca esperienza personale di tutto ciò che si c onosce su11·E1pilessia infantile~ è a] tresì l1na n0bile ba ttaa]ia per 11na nobilissima cau sa. P ertanto va tribut élta all'A. la più ampia lode. Come il miglior plauso de,·e essere rivolto al g ià b enemerito editor e Pozzi , c11e ba ar1·icchito la Collana dei Manuali d el « P oli clinico » di co ì 1)r eaevol e pubblicaz io11e. Pro f. Es ESTO TRA.MONTI .

CENNI BIBLIOGRAFICI. et> 1"li érapeu.tiqite médicale. Vol. V. Peau, syphilis et cancer. ln-8° , di 408' pag. con fig. Massort 1932 . Prezzo 50 fr . Questo quinto ' olu111e d ella cc Te rapia medica » dire tta da M. Loeper è d o, ruto alla collabora zio n e di diver si a utori, ch e tendono però tt1tti allo stesso scopo di fo rnire al i11edico g li el ementi di una ter ap ia emplice ttta razionale , in cui si a .... ocia n o la cli11ica , la fi siolog ia e l:lfa rmacodina n1ia. Inter e' ante è la parte delle mala,ttie del!a pelle, cl1e sono oggi u cite dallo stretto d-0minio d ella spec ialità , p er entrare in quello più va to d ella m edi c i11.a ge11e ralc. Vi troviamo: La ii1 fc;,, ion e cutane.a (G. l\1iJian). I m ·edi ca111en ti fon da111 entali d ella. te ra.pia esterna d elle derma to. i (1. Bory) . Le m edicaz io11i gen er ali i11 dern1atologia (Cl . Simon). Larga111ente trattata è la sifilid e che , con le· ·ue molteplici e proteiformi con seguenze invade tutti i campi d ella medicina . La ter apia O'e· 11erale è -volta da _ . ézar ; g li .accidenti de_l1'ar sen oter.apia da Ch. Flandin ; i trattamenti profilati ici da H . Gougcr ot; la c re110-climatolc rapia in dermatol oaia e ifilig rafia da l\I. Vil laret. riull 'assillante ed a n cora o curo problen1a cleì cancro, in cui però lentame11te m .a· sicuramente la terapia viene dimostrando i suoi effetti troviamo-: Co11siderazio11 i ui tratt·a1ne11ti .attuali d el can cro (G. Roussy). Il trattame·n to d ei cancri cutanei (E. Schulma nn). Indicazioni della curie- e della· rontgen-terapia n ei can cr i inter11i (R. Proust) . Tentativi di tera])i a chimica d e1· t C.ie P ari ,

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(1) Si prega d'inviare due copie dei libri di cuidesider a la recension e.


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<< li.· P OLTCLLN lCO

can cri (E. Pe)' re). Tenta ti' i biologici di tratt ~111e11 lo de l cancro (H. Rube11 . -l)u,al). Le a lg ie dci can cero .. i ed il loro tra t ta11l ento (TJ1 . Alaj o lta 1i i n e) . fi l .

I'· l\0.81\-11IELn. Praktische

DiiiteJ.~ik.

in- l G" cli 21G l)ag. , rileg·nto. J~d. l ~e ip z ig, in:3:3.

M. T. CHNIH E H . 1\l edizinal Ind ex 1111d tJ1 era peutisches Vaclemecun1. 1933. 35a ed. Due vol. in 2-! 0 , (uno ril ega lo) di pag. 425 e 2±0. F. Deutike, Leir)zig e Wien, 1933. Prezz•) R~I. -!,60.

11 voJ. f4i ._c hers.

E: c1ue. la la lerza edizio11c an1pliala e ri1n a-

11cgg ia la <leila culi11.1ria pra tj.ca di e. l'ari ser. U 11 J)uon libro di dietetica , }Jarlicolarmente .a·<la t Lo per chi dirige ca e di alute od o pedali, 1ua Lll ile an cl1e rper il medi co JJral ico e iJer Jo .$les ·o paziente. 0110 e. po ti a11zilulto i i>rincipii ge11-era li ch e dehbo110 aovernare Ja dietetica 11elle .. ingoIP 111aléllti e ( tomaco, intestino, diabete, costi11 l1io 11 c. c ure di digiuno , ecc.). fornendo appo· ':'ili ~c l1 en1i sui c ibi per111e si o i)roibiti e sul 111odo di })reparazione. _\ q ue La i)arte es_er._zi al111 e11le medica .. eguc '<]ltel la riret lamente culinari a per sani e j)er 1l1 nlali , con indicazioni n1ollo pratiche "' ulla prcpar.a zione dei cibi (oltre 500 rice tte) . I nu111 e ro~ i riEerin1 enti fTa le dl1e ])arti f.ar ilitano la co11. ultazione del libro e 1'.a ll est.in 1e nto del l a dieta nei ingoli casi. fil.

\ . T.unr.1 e R. KRo~ER. Produlrti ve Dinbeliker fiir. org e. l · r1 ,·ol. in-8° di 92 paa. G. ThieLei1)zig, 1932. Prezzo R f. 6. O. . erva110 giu tamente a] i A\. ch e il dial)(' lC è di,enlala una , .eTa 1nalattia sociale, per il note,,ole aumento di freqt1enza dovuto anche al fa tto ch e, con la cura in ulinica, tnolti dei diabetici i11 cui la malattia i 11lanifestava in -e tà <>' iovar1ile ·Ono nì.antenuti in vita. i in11)ongono quindi dell e 1nisure ocia.li l)Cr co111batterlo ·e specialm ente ad.atte case di e U l'a i tl cui i I diabetico 1)0 a addestrar i al go\ crn o di sè stesso, elevando fin o al ma sin10 la toll eran za 11er i carboidra ti ed allenando. i a l l.avoro. (TI i A.A. riferi ... cono la loro e perienza fatta a ll a r asa di cura fondata i11 Garz auf Ri.igen. clo' e . ono rico,'erati in forte percentual e g li a~ s i r t1rali al la a e-n1alattie e dove la durata inedia clel trattamento è tata di 32 giorni per 1' .! 0 • e ... i è prolun o-ata fin o a 192 per il re to. (~ on1e ri ultatj, si ebbero 111igli oramenti n el 90 °;(, ; di que. ti iJ 75 % con ca1;aci là lavorali\ a. Gli ..l\A. riportano su ccinta1n cnlc le torie dj cirr a 200 n1alati e dànr10 j risttlt.oli cl1 e possono clcdur i da lla loro esperienza ])er il 'trall a111 en to e le ])Cciali ques tioni rigua rda11 li i di abel ir i (O'lice111ia e J)res..,ione , i11lerve11ti cl1irurg i'i. diabete in ~u lin o -re ._ i .~ L e nl e, clja))cte tra11111atir o . ecc.). fil. 11 1r,

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Que .. to .t\nnuario 111edico ch e i pubblica da 35 anni ri ponde a fi11alità pratiche. Nel primo volun1e, oltre all a JJarte del calendario comoda per ·an11otazio11i, troviarr10 un indice diagnostico -tera1)'eutico dell e ingol e malattie dispo te IJer ordine a ltabetico, con lé linee principali che •JJOS on.o g uidare .a lla diagn·osi e gli interventi terapeutici adatti. Seguono cenni di cometica, di diagno i e terapia degli avvelena· 1nenti, il pronto soccor o, l'elen co dei medicarnenti ·con la campo izione e la posologia, le incompatibilità m edi camento e, elenchi di luoglu di cura e molte tabelle di util e consultazione. 1 ella seconda i)arte, Lr-0v iamo le principali acqui izioni terapeuticl1e dell'anno, cenni di os tet1~icia pratica, di tecni ca n1.edica, di chi111ica e micro oopia clinica, i11dicazioni sulle vaccinazioni e sull 'u so dell e tubercoline., tabelle dc] valore Illltritivo degli a lim enti, norme dieteticl1e ed un elenco drl ln più rccer1te terminologia medica. In p iccolo volun 1c , clal forn1aLo comodamente tascabile, son-0 SO'Ì riu11ili i d.ati .p iù utili per Ja pratica corr ente dcl 1n edico che dalla co n'" ultazione di que .. li vo lu1l1 elli tro,·erà sempre gio,-an1ento. fil.

O.

P .\ CE.

Omeopatia. I.e 1n<t laltie guarite col

m etodo dei sin1ili . l -n ,·oJ. in-16°. 240 pag. l -. Hoepli, J\1ila110 1933 . Prezzo L. 10. « Suona la m ezz.a n olte; il m edico 'rien e chia1nato i11 tutta fretln da per ona cl1e mo. tra 1., n1assim.a co ·ter11azione . Tl m.alato è un fanciullo ... >). ~ il prin cipio di un romanzo, di una no·vella sen saz io.nnleP o , ~emp·licementej la descrizione d ei i11tomi ch e caratterizzano I' aconito; vie1)e diJ)i11ta ]'an sietà dei familiari , .. 1 parla del re1)erto del n1 edico, il quale non ci preoccupa di d.are t1n nome alla malattia, m a in base ai inton1i di « conito » sommjni tr~1 1Joçhi granuli di una 3QA decimale sulla lingua. Co ì curata , la n1alattia farà il uo decor so, po_ trà forse an cl1 e abortire, 111a n on presenler~ gravità rilev.ante. Analoga tra ttazio11e è fa tta per i principali ri111edii omeoi:>atici, cl1 e l 'A. elenca in que t o t10 lavoro, dopo a vere esposto i principi e 1a stori3. d e1l' omeopatia , ·peci.aln1ente di Hal1neman11 « Il ·ole di Meis en n. Troviamo ·1Joi il r-e pertorio orr1eopatico, cioè l'elenco delle sing.oje malattie o di sin ton1i, con ] 'indicazione dei rin1edii. l ln esen11)io della 11ote,ro]e azione di que~ ti ci è dato d~l fa1lo ch e i tumori ulcerati della i11amn1ella. co11 nodi 111ultipli e senza pera11za di migliora111enlo ... ono guariti con P.lerc.


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l 1)

dilui zione (ch e ia nifica Ull gra1111110 cliluit o i11 una quantità di eccipient e, e " pre :--~a in O' r a 1111ni , r orrisponde11te ad l111a cifra in cui l 'u11i tà è eguita da 100 ze ri). prol oj. alla

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SP,7 JO NE PI\ \'J' IC \

lOO.n1 a

""egue un cl n eo di cc ra.ffro11ti circa condi · zio11i e .~into111i peculiari n; n e citiamo qualcu · 110: i1Ht1ra del temrJo rale. sensazior1 e di cai)c llo ~ul la l i11 g ua. pallore d el vi o, ecc. t: r eclo cl1 e (JUE'. lo ~ i.a 1' unico I11a11 U? le rece11 lc ila li ano di 0111 eopa ti a e clii d e ider.a con o"crr e <1ue:-.lo indi rizzo cl('} open. iero lll·e dico di,1 <.' 1'~1 <lè\l rn n ~ u e l o !}Otri\ util n1.e11te con s ul t[lrlo . f il.

ACCADEMIE, SOCIETA' MEDICHE, CONfiRESSI R. Accademia Medica di Roma. l)rr--icrlc i] prof.

BAcL10'\'T, ]H·c:;;id c nl r.

Tracoma. P1 , >. <). t>\l\l ~OTì'T . - La con1u11icn1 io 11 c pre nd e il pu11lo cli llartcn1.a <la u11 ·0 e r,azio11 C' pe r::-011 <\ le. ·rra il 1 90-95 l 'O. ~ i lroYò ~ pc ll a l o re e c u ranl r. cli on 'cpide111in di con g il1ntivili nrllte in u11 riC'O\c•rQ di 1Ja111bjni . Pe n ò cg·li ch e l ' inrez io nc, <·olpil o il prinlo p ., d (1 que Lo fo e prOJlllg ti la. ;1 d a lt.·i 1nolli pe r o pera <li 111oscl1e. ( j e ra in l)ien n e .. l;it e cd i ban1hini in e là <la 11 0 11 e cr capac i di <lifc11de1~ i 1 . lla ce a1 ione d el p eriodo ac ut o. i1 1 ~e ll • elci colp ili si 111a11 ife Lò eYiden li i1no ,·ilu111u1 di lraron1a. ,e rli in1a1ne11lc il Lracon1a J10 11 r> i.., l e' a ne]ln ro n1unità prima cl cll ' in a io11c <lella con g iur1Li\ ile; g inrrh è tulti i bninbini pri 111a di es ere an1n1c · i er ano . lati e anl ina ti, pure })Cr il :-;u·ro co11g iunli vole dal n1edi ro, ('l1 e era a llora il prof. f:iu eppe Panegro i . J)ellc1 co n1pe lenzn <li lui n essun du])]l io, nn cl1e peri h i· la n1a nife Lal ion e d el Lraco1na f11 cl al n1ed c~i n1 0 d e r1u11c i a l a all 'O. r l1e no n ])Ol (• r l1e ro n fer 1na1 e l a cliag rto i. <~i l• il pe11 iero dcll 'O. era lo11tnno <l nlln specifi c i Ii'1 i 11 re Ltiva d c l I raron1a pe r 1·o se r,·azio11 e di l rH l '0 111a scop ert o j n. inclj,·idui ch e r hi edevn 110 <· uré1 11er n o n fJi ù che ]Jl' tirif.o o l egger a l agrin1 n1ionP <'h e li infn~l icli' n cla m olli g iorni. l )i, e1 111c allora 11 cll '(). più ch e inai alclo il eon e-e li o elle il trnrolll.a lo o nun lrasn1ellc tracom a, l'e 11 -.ì In con giu11l1\ il e r h e al traco1na , i è· soYr élppo. I·1 ed ~ co n eg uen za d ella ro 11g iunli,·ite pPr <·o~ lilHr i o n e cli indi v idt10 o d i le t il o in lui. ,\ co11 , a lid arc il co 11 celto concorre l 'o "'cr,·nzio11 c, <'h c- può <lir i co Lnn te, di cor1. latazio11 r cli trnco1ua in in<liv id ui a de bole cost ilt1zione or ga nicn, 11 c i Cfl1 .1li i h a n11 0 pure, e si ebbero, n1anife.., ln1io11 i rl i a<l e noicl i n1 0. Tal e con l al <1zi or1 c ftt J)UTr c·o11 fcrnla la cl al I' 11gelucci n ei s uoi ... 1 ucl i sul ln 111anife-. Lazion€' di adc11oicli n el l 'nrnbiLo oc ul are. <:n 11 corre t1 g iu Uficare il co11re l lo l'is topalolog ia de l lraco rn a la c111olc, lJer cli cJ1i nraz ion e pure degli autori d c l l Ji t t r ecente traL l alo Sl1l iraco1nn, ricono. c·o1to cl1e l 'c, an1e i tologico per :1LLer1l o cl1 c !--i fiH'1·i:! , d cl folliro Jo g ranuleo, no n hn s Ln d n . olo qu nl !' a rf!o 111 e11lo tt pl'O\ a d ell a pecifi citn d el tracom a. Tale clichiarazione vjen e dopo 30 a nni cl a <1uanclo il ' 7 ill arcl nvc, a pronun cial o r 11 c n el cl cr1

1

lllH c·o 11 giu11ti,al ~

{• la

111 ;:lrice

cl çl gra11ulo traco-

nl nlo .. o. Le r;cerche ha llc:rich c coo1i11ciale seriamente 11C'l 1 80, sono a tal i>tt u lo ch e il co1npetentissirno f\ ico ll e h a do,' uto cr ivere l1el 1930, ch e il traco111 a è 111al atti.a il clii . lurli o scic11lifico è nppen a abbozza Lo. J?i no a i1u0Yc coperte j l valore rimane pertanto all a cli11i cé! co1 t ,·a ntaggio J)Cr l a terapia e p er la pro[ila ... i .

Riiievi sulla splenomegalia malarica in stagione interepldemica e preepidemica. Prof. R . Gos ro. - SI uclin11do i11 pnrlico lari co11 clizio11i grup·p i di n1nl:lrj ci in periodo in lerepiclen1iro, i ·o. ha 1>ol u l o ri c·o ~ trt1ire il <l ecor o ar111l1 a le della l' len o rncgnl ia i11 r elazio11e a feno1ne11 i aculi uJ>ac uli e cr onj ci, e . or,·egliare la l atenza inlerepidc111ira de11 'infezio11e. (11 nlr \1 11i soggclt i, clt1rnnle que: IJ d cl'or .o, h a po lulo i11 erire n cll a , plcn om egn1in a 111l uale ese111pi di turgore s plcn iro !)Tcrecidi' nl e ro picuo e d urev0le in ta g io uc preepirl e11ìica, ~l1e proll a)) il i11e11 le rorrjspon 11011 0 alla i11c ubazio n c d e lla rer idi' n a lunga ca<l r nzn a cl at are d al ri . ,·eglio Lacrio11ale par as itnr io ( i nc uhllzio11c ci el le rchùri prce1)icl em i ch e) . L a po ".~ ihilit à cl i t\n in1pul so pl c11ico a freddo di allrn si11Lo1na t0Jogin in ta le p eri odo, in ter essa rl a vicin o il probl e111~t cl ell e r ecidi e a lung·a scaclen za P s fiora probab il111c n l c quell o dei fal tor i i.mmu11i • ·1 ri d cl la nlalaria . Sul flemmoni gangrenosi da adrenalina. l)o ll. R . GnAsso. -.. L 'O. riferi re tre casi cli fl c 111 n1011i ga ngr en o i <l a actr enali11 a o. erva ti in hreve le1upo a clecor o g rave (2 ca .. il e i1rolu11ga lo (3 m esi c irra), ma ad esilo favorevole. Ilicorda g li. al lri rasi ripor ta l i nella le lleratura, 11e fa co n la t or e ch e n1ol li <lj J>itt ono i casi O ~ Cf\ a ti. Di scule il m eccanirno p a loge11e lico, e fa ri -al1ar e la grande in1portau za del I 'adrenalin a co n1c ca u. a i)r edi l)O ne n Le loca1e, a,~,·a lora 11 clo ciò co11 1111 n1e rose e per1e nzc. (;on queste l 'O. , h a o tle1111 lo tipjcl1e lesioni fl e1n n1onose iniel la11clo adr eu a1i11a l)iù ger 111 i. n1c 1t1rc furono se1n1)rc n ega tivi i controlli co1l o lnzio ne fi iolog-ica e gern1i . ' re<le 11ella pole11tr az ione vasocostr i t liv a loca le del! 'adrenalina l n ~ pi egnzio11e cli que, lo uo ltt\ or eYole rornporl a111 r 11 lo verso l 'a tl ccchin1enlo dei ger111i , ch e p11ò c u l111i11 are nelle n ecro ~ i n~e lU r h c ct 'ndren aljna . l>isC' u s io ne : Proff. J)o::\T \ :\o e P P'\TOi\T. 1

11

ey relc1rio.

Società Piemontese di Ch i1·u1·gia. cclula d el 14 genn aio 193:3. Pr c idenle: prof. l ' FFR EDt1Zl l.

Plastiche dello

stom~co,

tecnica operativa.

Risultati clinicf.

Pro r. e~. PA SCA L I·: . - L'O. , d o po i.1 \ er r icord a li g li i1 1t·o n, e11 icnl i che :-. i po .. ~ ono n' 're dopo l a ga... 1rocnlero-a11n to n1o:s i JH' I' ul l' r a gn ~ l rirn propr ia nle11le cl e lla, rii ie ne s i ~1 d a pre ferire Le111pr c il proce ' o opern liYo <'lle a~ po rl a i l le::, ul o ma la to u a c ielo npC'rl o n e crrca di rip11rnre la i)er-


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J L1

POLICLINICO »

dita cl i so~ L nn1.a col le · ~ ut o ·nn o cl e11·or gan o le o. J)c r aYcr c u 11 1Juo11 risulta lo fu11 zjo11ale dell 'orrr;1 no <lal 1>un lo tU ,·i, la a11 ulonlo-fj siolog ico, intere. a cl1 e ia ll o })cn e a po lo i dt1e punti fi s.j : car<l ia e })i1 oro; in1 cJ1c la 111 ucoLa d eYe essere integra. L ·o. rjferi ~ cc ~l1 lrc ca i i11 c ui ha p otuto scCl' ll ire qucs l i r o n ce lli e }Jre e n la r adiogr a fi e e eg 11ile pri111a e <10110 l 'ir1ler,e 11l o e a cUs tanza d i tetnpo da ques to. Disc u ssion e : J)o ATI, D EnEn N Ann1 , UFFREnuzz1, lì A,.;j ANO , Rl\AF 1N 1, CoLo_rNA, l)osJ\10.

Infiltrazioni anestetiche perlarticolarl dt novocaina nella cura delle artriti traumatiche. l o tl . Gi\T,\ r r o. - In c111e p . di c 11i u11 0 "'c'n riporla to la fra Lt ora d ell ' e lre111ità dis t ale d el r adio di d . , l'altro la frattura dello scafoid e, 11a i1rie l la lo nei tes uli J)eriarli r olari circa 15 c111c. di ol . di 11ovocaina all 'l %. L ·o. l1n o tte1111lo rjsl1ltnti soddisfn centi; ritie11e cb e qt1c t e inie1ioni non solo agi scano sul fattore it olor c , n1a cl1e n1ocljfi c]1j no ctncl1 e l e condizioni circo In lorje l ocnJ i , e di ro n scguc nla agiscano anch e ~ u gli eJe1nen ti n er' o ~ i in n1o do da far cessar e a l)OCO a p oco l e allcrnzio ni p n lolog·ich e d ella e n s ibi li là 1)eriurt icolare. Disc us ·io u e: COLONNA, DocLIOT'l'J, Di~ nEn N Ann r , SEc nu.

g uida Yienc i11trodotlo i11 a11e tesia l ocale !'-UJ1ito ~ otto l 'ar co orbi tale di 3 crn . circa dalla linea Ill C<liana, si arriva ad tln c111. e n1ezzo circa dietro i L 1nargine opra cig li ar e, scivol a tra l 'arco sopraorbitale ed il bulbo oc ulare con una obl iquità cli 45° Yer ~o l 'al lo e 1' i11dietro, si spinge con u11a cer ta forza tratte11ula l 'ago così da p erforar e Ja ·o l t ile l amina os ea; se quesla oppone una forte resi st enza si iicorre ad un leggero colpo di nlartell etto. Su.p erata co11 l 'ago gl1ida l a resistenza dell 'osso si tog lie il mandrino, si introdu ce l 'ago lungo e sottile da l)Untura cer ebral e a })Unta sn1uss a e 10 s~ sp inge fino al ven lrico,] o seco11do la clirezione anato1nica del corn.o a11teriore; g iunto a questo si tog lier à il n1andrino clell 'ago e ne u scirà del liquor e si m e lterà con dolcezza una quantità d t aria fi.1lrata eguale ai due terzi del l iquor assorbito . L ·o. presenta diverse r adiografie r11olto dimo trative eseg uite sul cadavere (i11i e ltand o in questo caso d ell 'abrodil) e nel vivo. 1

Dott. PLACEO e STOPPANI. -- Cont ributo allo stu. dio dell 'arleriografia cer ebr ale.

Prof. 'f u Rco. -

Ernia crural e strozzata clella ve

scie a. Dott. G1ANOTT1. -

Lussa7i o1ie

patologica anterio-

r e dell 'atlante.

derite dell 'epis wiofeo con lussaJZio ne atlo-aJSsoidea, senza sintoProf. B1ANClI.1t.'Tl 'I. -

li' raflura riel

1

Aspetti radiologici e reperti chirurgici nel l'ulcera duo de na le. Dolt. Ru1 ~ o . - In u11a rapicla rassegna l 'O . <1 i nlo tra cl1e quand o l a diag n o ·i radiologi ca di u lcer a d node nal e è p osta jn base a i seg tli di re ltj , 11011 esi Le J11ai contrasto con il reperto• c11irt1rg i co circa 1'e i te n za d ell ' ulcera s tessa. Circa le c}j ye rgenze di localizzazion e e di Iorlll.l esse 0110 J) iù apparenti ch e r eali e diverran110 se111pre i11eno frequenti 1nan mano ch e diverrà pi\'1 inten . cl la coll aborazione fra meni co, radio· logo e cl1irur<ro grazie alln <tu nle ollanto è p ossibile ri olYere tanti diffi cili pro b1en1i d ella d iagnos Ljca addo1ninal e. Discu ssio11c: DONATI , D EBERNAnu1 , UFFI\Enuzz1. Seduta clel 28 gennaio J 933.

Ventricolografla cerebrale diretta per via trans-orbitale. Prof. D0Gr.1orrr R . ~I. - J\llo sco110 cl i rttggiu ncrcr e il Yenl ri rolo lalerale con 1t11 n f)\lnlura cl1<' 11 011 nere ·silj 1111n Yer a e i)ropr ia lrapanazjo11c d el l 'os. o, ] 'O. l1a pensalo di i1as ar e attraYc r o la 'ol t a d ell 'orbita co n lln ngo robust o. ))er qne ta via si arriva n ella parte pii1 anteriorr d el cor110 frortti1le del Yenlri colo che è anch'' ln parte cb e pii1 prontame 11lc .. i dil n ta in caso cli idrocefalo i11ter110 e cl1c as ai cliffi cil1nent e è occ nr>nL1 da tumori. La dis ta 11za tra superfi ci e cortirnl e e corno anteriore del ventricol o lalcr ale t' cli 2-3 c1n.; l arghezza lnassima del cor110 J0-12 111m . ; la distanza nel corno dalla l inea 111ecliana è di 2 c·n1 . e n1ezzo . l A\ cli tanza ci el cor11 0 dalla superficie corticale fro11lale cal colata s u di l 1na li11ea sagitt al e è 3 cm . l")er superare facilmente l a re is lenza della Y01 ta o rhil"le ·e nzn g u n ~ t are il 1)iccolo ngo, ha falto co~ t ru ire u11 r obu sto ago n1etallico rl i calibro tal e cl a p ern1clle rc il pa saggjo di un lun go e fin e ago <li non ])iii di un 1nn1. di cli an1e lro. I l pri1no ago

mi midollari.

VILLATA.

Società di Scienze Mediche di Conegliano· e Vittorio. edula del 3 febbraio 1933. Presiede jl Prof . Cor.,ETTI.

Accidenti precoci e tardivi della medicazione arsenicale. Prof. TRA roNTINI. - L 'O., premesso che lin1ila il uo tudio all 'azi one d egli ar en obenzoli . cla~ifica gli accidc11 li d ella cura in immediat i , precoci, ritardati e tardivi. Dopo aver descritta la int 0111atol ogi'1 delle crisi nilritoidi, talora a11che nlorln li , parla degl i accjdenti ritardati, tipo l 'apopless in sierosa o encefalopatia arsenobenzolica, e sj ::;o (fer1l1a a d escrivere g·li accid enti tardivi co·m e quelli a forma epa to-bilinrc o a lipo en1orragico (porpora ac uta , eri Lrod ermia) ; con siglia per atten ttare glj :1ccide nli im1nediati l'uso preventivo di piccol e d o i di adrenalin a sotto cute e per quelli pit1 o n1e110 rit ardati di u sare il rimedio sciolto i11 1ni. cel a cli g lucosio e di ipo olfilo di soda al 20 ~~ ' mentre i)er l e manifestazioni purpuree gravi e n1ort nli e<l insen sibili ai sali di calcio e al siero di cavallo è J1ecessario talvolta ri correr e co111e e:rtren1a rulio alla tra fusione sanguigna.

Considerazioni cliniche sull'operazione di Strassmann. Prof. 0POCBER. - L ·o. premesse alcune considerazioni sullo sviluppo ontologico ed embriologico dell 'utero e d escritto anatomicamente l 'utero bjcorne e did elfo e cli nicanien le gli in convenient i ost etrici ai qual i dà lt1 ogo tal e n1alformazione cong enita, d escriYc l 'operaz ionc di Strassmann, mettendo in luce l 'utilità apportata alla stessa colla m odifica d el Truzzi , a tto operativo inteso a ripar arla. 1 e illus tra i r jsulta Li clinici portanclo un co ntrihuto personale di 9 casi da lui operati cli cui 4 con graYidar1ze a t ermine e fe ti Yivi. Il Seg retario: Do tt. F\ BRJ ~ .


[.A."'" XL, N

~ r.

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!EZIONE PRATICA

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DALLA. PRATICA CORRENTE. l l1 U1\'ITI DI S.i\.N Direttore primario: Dolt. OsPED.\ LI

GrMIGNANO . r usEPPE

Gucc1.

Sol trattamento conservativo della tube1·colosi ossea. Do t l. Dr o

1 ESTI,

n1edico condotto e a

. i11t.

'eJJbe11e oggi "i as -i ·ta a(l u11a i ncc..,, a1tle gara di studi ri' olti alla c ura cl1irurgica clclln tubercolosi e pecialmente della tub . pol111011a r e, t t1 ttavia ciò non vuol dire c he il bisturi debba e11 trare in u so corrente 11ella terapiu di questa malattia per la quale rimane .. e1n1>re caposaldo te rapeutico la cura i11c ru en ta. La i1n1'.lonente letteratura conten11poran n ul Lratla111ento d elle lesioni ossee tubercolari in ...Qer1ere n1etle i11 evidente contrasto le due ~e ti ole: quella dell 'intervento cl1i1't1rgico si t 111alico e quella d ella t erapia n1edica con ervativa che in c1uc ti ultin1i ten1pi di lotta anti I ubercolaJre l1a i)r eso, giustan1 e,n te, il so1 ra, ·-

,·ento. Il ca ~ o clinico cl1e qui sotto ri1)orto 11li . . en1bra ch e cl1iaramente dimostri ]a giu lezza della terapia medica in materia (li lc!'-ion i o see tubercolari. M. ~taria, di . Girnig11ano, di anni 45, a. c., coniugata con prole. 1 essun Ialto n o tevole nella anam11esi rcn1ota o prossima della paricnle nè della fa111iglia e si eccc llu a una pleurite ecca sofferta d nl marito un anno aYanti. Nel inarzo 1931 i ammala di febbre elevala con <lolori viQ~e11ti n1a fugaci alle arlicolazioni JJCcialn1ente clelle ga1nbe e d elle braccia ; sono co111 pletamente liLerc le p iccole nrlico lazion i clclla inano e del piede. Faccio diagnosi di poliartrite re11n1alica e sommjnis tro dei salicilati in dosi 11on elevate (gr. 1 X - 2 nel :e 24 ore) . La temperatura e i (lolori cedo110 e compar e dopo pochi g iorni ttn esantema che sparisce con l a soppres ione del salicilato di sodio. L 'apparato respiralorio della pazien le atlenlan1ente e ripelutamente esarqinato non rivela nes·un fatto morboso. In una qujndicj110 di gior11i l ' ~nnmaJala si sfebbra e si rirn c lte })O i -j n l1reYc IP1n110, :n buon e condizioni. el n1aggio <!ello st esso anno si ria1nmalo co11 t o::;se, ~ pccialmenlo al mattino , sudori notturni , febhri«ola serotina dimagramento rapido , astenia, iner,petenza, pirosi gastri c~ . Al~l 'esa1ne del Iorace tro' o: piccoli ran lo li cr epitanti r1elle r.oll c ·otto apicali , nessur1 fallo pleuric0 , i1oteYole acieno patia U'-Cellare; dolorabilità alla pressione del pu11Lo 111cdio <lel bordo esterno del oocullare, clolorabi :it à alla pressio11e dei muscoli d ella regione sopraspinosa , dolorabililà, alla pre sione nei primi pazj 1

1

...

i11lerco~ lali

nel ca' o ascellare; dol o ralJiJilà a lla rlre... sio ne nelle re.gjo11i i liach e: e i ~ lono i11 omnia Lutti o quasi i piccoli egni d ella LuLer col osi ini/ iale <lel Boeri: e cli LaJe 111 alatlia })011go l a diagno i cl1e co111un ico· alla famiglia i11 til uendo in <'Ol1segue11zu li n a le rapi a opportu11a co11 leciti11e. !J1e1)arati callici per os e intra111u coli, c ura ali.n1entare co1ì jpernu lriziorte e c ura cli111ntica fare11do lrasferire l 'a11tn1alata i11 t1n l) «e~e cli 1nedin Jl lU 1l( agtùi).

1-li, cdo l n puzie11lc al la <lista111a di circa tt11 111e.. e e la trovo i11 co11dizjoni ahba tanza miglior at e: au111en la la di 11e o, la febbricol a serotin a 11011 è più quotid ia11a, è clirninuita la tosse, sono cli1ninuiti al! 'ascoltazione anch e i r1111loli, per111anuo110 ancora inaltera ti l11lli i })iccoli segni. La pnzienle rifiula di Lor11 ire in J11on Lag11a e continua la cura domiciliare. Un esame dell 'escrcalo praticalo i11 questo p eri odo dà esilo i1egativo. L11 ,_)sa1ne radioscopico C.' ·e-guito nell 'O ·pedale di ·. Gi1nigunno mette i11 eYidenza dei fatti di i11fillrazion e apicale e p eri hronc hiale bilaterali . ~e~ un dubbio quir1di sulla diagnosi nonostante la i1egntiva del·: 'esa111e del1'e~crealo. ell \ 1goslo si i11izia u nn Lu1ncfazione i 11 toto . c·o11 n1aggior e accc11l u t1Lio 11c alla .facci a palmare tlclla i n falange del 4- 0 clilo del Ja r11a110 sinistra . l .. a })alpazio11e dice cl1e ia n10 i11 prese11za di un fa ll o o .. eu. La pelle be11 i)rc. lo .. i fa Yiolacea, ede111ato i i Le ~ uti ottocutanei . Pe11.. o ad una spina ' e11tosa e un e a1ne radiografico confern1a la diag no i. I11tar1to i fatti toracici Yar1110 ensibi:mcr1te 111ig liora1ttlo , conli11.ua l 'aumento del peso, è sco111par .. a la febbre e la tosse, appetito buono: l 'a1111na lnla si e nte bene lantoch è h a incominci ato a riJlrendcre in Ilarle le ue n1a11 ·ioni cli iuassaia. Si direbbe cl1e la loc.l1 lizzazio11e ossea ubbia agito to rne un ascesso da fi " arione. Al la cura generale aggiu11go, r ori ·igli a lo r111r h e ·dal chirttrgo clirettore <lel l 'O .. pcdaie di S. ~i1l1i g na110 1 t111a rt1ra ~ocalC" cou olu r.io11e iodio-iodurala a lla ,Duran le con i111111ob i I izzazione della r cgio11e a n11nal ata. Dopo circa u1t ine e di quc: lo trattaine11Lo l 'an1111alata, vedendo t [1zio11arie le co11dizioni della sua i11ano sosper1cle, co11lro ii: n1io con iglio , la cura C' toglie l 'i1111nohilizza1.io11c. Ben presto la lesione si fi tolizza sen za p eraltro dar luogo a fatti di i11fezio ne associata (mai fel)hre) . L e condizioni ge11cral i e toraciche si 1nante11gono bt1011e. I prin1i di ottobre i fa vedere '<.la u11 chirurgo ch e con ·iglia l 'an1pulazione clel dito. Richiesto il 111io p arere dalla fan1jglia e clall 'ammalata, sconsig:io l 'interve11t o facc11do prevedere l a J)Ossibilità di una riacutizzazio,n e, cl1e potrebbe essere fatale. d ei f:tlli · toracici. Ciò 11ono tante 11ella }Jri1na decade ctel rnese la pazie11tc r n lra in ca a cli cura e vien e operata di disart icolnzio11e del 4° dito della inano inistra . ..i\ di ~ tanza di qualcl1e g·io r110 c-lall 'inl er,·ento si lta Tlolevolissj r110 rialzo ler111ico: riac u Lizzazio11e ed aggravamento dei falli lorncici, fatti peritoneali in1po11enti con meleorisn10 e diarrea , din1agran1en Lo rapido, anore .. sia . Il radiologo della ca~ a di cura detta la seguente cliagnosi : « Segni r adiolog ic i di infiltrati inullipli apicali , miliariformi nlcuni, alt. i dcl tipo bro11 co-1)neun1on ico, (1a mag-


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«

JL

gior par Le a ù o rdi u e l li rj l'oribi li a fjJJrosi e scl ero ~ i ) é\ sociali a j)eril>rou c: bile cli sctni11 a la delln zo11a l11eclia cl i de l ra . .'\Il a zo11a ba alc destra e ' i ' lo110 i eg11i cl i t111a <li .. e1ninazio u e 111ilia rica for.e r cre11le. 1 • B. 8si ~ t e J)lel1rile nde iYa JJasi:ar~ si~1i trn e ~i · urjte cf e .. lrn ». La fa111iglia co11sig •l1a ta d al DJre l Lore della <:a a di cura I nono, tattte

::-1a a11rora 111ollo aperta la breccia 01)craloria riJJOrl a l 'allllnal a l;;1 a ca. a d o1)0 aYcrla fai la ,·isitare d a t1n ti siologo jl ·1ua lc, di agnos ticata una di se111i1 1azione l1:il.iari ca acuta , pone i11 co n egu e11 za 1111 a prog·110 1 u1fa u. ta a ])rC·Yi , ' in1a soad e n za. J\i pre 11do l ' a 111111al3.ta in c t1rn il 12 noYc mbre e l a l ro\ o in co nclizio11i g ravis i1ne. Inizio t 1na lera1Jin a b a e cii pre1)ara li a t1rici , r a111eici e cai~cici a ~oi.:jn ti a <lo i g·enerose di lec: jli11a e ln l)azie11te i~e ri e11le t111 n10111 entaneo gi0Ya111e11to . Dj co i110111eu ta11eo _p er ch è aie"l u11a lieve ripresa dcl p e o ror porco, a(l u11 1n igliora111en lo d elle co 11clizio11j generali u ccede ]Je 11 pre lo u11a grave ricaduta ro 11 un a 11etla locai izzazio11c. J)e rito11ealc cl1 e clOJJO lre n1e i di progre siYo peggiorai t1enlo co11cluce l ' aJn~11alatu a n1ortc co11 un a diffusion e jin1)0 11 e 11Le 111en1ngea . Ho 11urrato ll lL JJO' e l esa111eut e la loria c li11ica ci el ca o i11 esa111e per chè cl nll 'e allezza clel:a cro11ologia balzas... e e' id e11te la u ccessio11e dei fa lli 111orbo i ch e n cJl 'u Ilima f a e, quella n1iliarica d op o l 'in terYe1t lo el1iru rgjro , cliventa ad cl irittura

·cola slica.

E ii111anzi Lt1Lto Ja i11.n la ltia cl1e J1a .aperlo il c1uadro co ì ra1)ido di (1ue La ·f'or1r1a i)atolog ica è stata proprio u11 rcun1a tis1110 articolare acuto o no11 è sla la l)iu llo to u11a i)o}i,artrite tuberco lare del Grocco-Po11cet? E l 'e antema cl1e si è 'iluppalo i11 ·eg·uito alla so111n1inilraz io11 e . di j)r·eparati alici li·ci, è s t-ato un e~an t c1r1 a da n1 edica111e11to o Ltn e an terna to $ÌCo luber colarc? La let ler<llur.a n1oder11a è ricra di que ti ca i di e ~a11Len1 i tubercolari pur 1lon e endo ancora co ncorde sulla loro etiologia e sul loro alore diag nostico. on n1i em1br.a il ca o di i)en a re alJa peliosi r eurnati ca per la notevole differ enza dell 'esantema ri . co11lra to i1 ell a 111ia 1>azienle. Gittdica11do dal c rileri o ex-juvan.t•ibu.s d·o re11ln10 ro11cludere J'er i I r eumatis1110 articola r e .a cuto e per un e:::-a11Le111a da n1ed ica nte n lo a11cl1e e la durata clella l'or111a 111orbo:-;a è ... lata t1n 110' più breve di (1uella cJ1e ~.11ol e e sere il decorso del r eu 111at i ~1n10 arlicolare acuto. P e 11 o infatti ch e que la fru._ciata ii1 f etti"'l'a é1bbi.a 111eQ o l 'oraani ~n10 1 precedentc111ente sa110 , j n co11dizio11i di nìi11o rala re i Lenza e cl1 e l1t1 foco laio tubercolare late11t e abbia in eg·uito ::;catenato il fallo tubercolare co11c]an1a lo ch e jtt 8 111es i ha porta lo a 111orte la pazie11te. È inlC' rco r"" o infat1 i un periodo di buona salute di un 111e e circa tra il pri1110 fatto m orbo o e i i11i111i secrni dell ' infezione specifica. I ..n qu.ale i11fczio11e lubcrcolar e er a evidenlcn1en te un a forn1::\ sclerotica e fibr~ a .. ia seco11do l 'esito delln 1a. rad io ... co11ia da i11 c co11 1

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[,.\l\l\ O XL, ~t. ~r. 11}

POLLCLlNICO » ~ i g·liaLa,

sia eco111lo la diagno i del radiolog·o d ~lla ca a di cura . . opra ricordata; forma 4 ui11cl1. che ..a''e a le inaggiori po ibilità di oauarig·1one sia per la natura, sia .per la diagnosi relativan1e11 te Ie111pe Li va . E ch e co ì fosse ce' I 'l1a di111ostralo il deco r ' O, poicl1 è in due i11esi di cura assidua l 'an1111alala er a notevolmente migliorata sia i1elle condizioni generali , ia in quelle locali. Ln a ltro fatto ch e è evidente è l'arresto dei fatti toracici in coincide11za clell 'ini zio e lo s,·iltt!JPO d el proce o o eo, qua11do logicamente bi og11~va. a pettarsi u11 aggravamento delle f>rin1e le ioru polmonari c-011 'insorge11za della ·1Ji11a entosa • E final1ne11 le, l_Jer co ucludere sulla di CU·S ._ ione del ca o, bi, og11a dire che l 'inten ento c11irurg ico h a provocato la dis cn1inazione miliario1 ch e ha co11clut.to .a morte la pazienle. E_::;a tava infa tti relaLivame11te bene al suo i11gre o 11eJJ a casa di cura : era 'Con1 i)ar::::a la febbre e Ja t o . e, era a umentata di pe o ( i 'indice più sicuro di 111iglioramento nei Luberco]o 'i) ed ancl1e la deci ione del chirurgo, di intervenire , deve e ere tata pre ·a in con '"' iderazione dell e buone condizioni della paziente, l'oich è di,rer ame11te bi ognerebbe pen are che eg·li abbia i)J'C'O il ])isturi in lll.Gt11-0 ·enza lJrim.a 'i ·itare o far vi it.are il torace di que... ta tubercolo a : atl ogni i11odo quello cl1e ri5ulla è ell e certamente n on è stata eseguita ne~ una i11dagir1e radioscopica nè radiogr.afica lJrima de11 'i11tervento. J)a lullo ci ò è evide11te, co1ne da causa ad e ffetto , che l 'i11Lervento chirurgico ha 1>roYocato ]a di sen1inazione miliarica, co.:a tlel re ·to cl1e ci dice c hiara1ue11te a n cl1e il radiolog·o quando Lia ri conLrato due lesion i a tipo di\ er~o : i11fillrati apicali a ti}JO bronco-tJ11eu111onico riferibili n1olti a cler o ~i e fibrosi , (la le ·ione antica) .alc uni apicali miliariformi cd u11a di sc1t1i11azior1e miliarica alla zona ba sale dc ~ lra (la le ione r ecente) en za tener conto della dif fu ione p eritoneale e meningea ,·erificale i n el periodo termin ale. (:01r1e eon e] usione del fatto cli11ico pos ·in1110 dut1que dire ch e, se la paziente a''esse a' uto u11 po' (più fiducia nella cura medica inizia ta e 111olto più pazienza, e se il chirurgo avesse "'ralutato il rischio al quale espon eva l 'a1nn1alata aprendo la ,,ia alla forma tubercolare localizzata, non avrebbe con._iglia lo rcrla111ente I 'immediato· inlervento che inYecc di re ·tiLuire la piena sanità all 'an1111alata, la condus e, .a tlr.averso ad u:n Jatroce calvario , ad una n1orle 11re111atura. D..\ c1u a11 lo sopra e po to risulta110 eYiclenti Jc ::-egue11ti 1

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CLL1 IONI :

] ) La Lcra1Jia di e1eiio11e della ·pi11a ve 11 tosa (fella tube rcolo i o .. s~ ir1 ge11ere d e e es:sere <1t1c IJ.a. 111edi ro-ortopedi ca, i)rotratta per ·u11 periodo cl1 11011 può e ~ e re 111.ai bre, re, data Ja natura della n1ala ttia. 2) L iritcrve11lo chirurgico de' e e· er lin1ila to ai })ocl1i ca i di i11 u ccesso delle cure medicl1 e o a i casi i1ei (juali un.a i11va ione delle parti rt1o ll i, delle a rticolaiioni e d c i Le11dini <lolla r egio11c 111inacci una n1.ag·g iore diffusio ne clel J)roce. o cl1e 111etla in ·pericolo la vita t'

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del pazie11te. 3) egli nn1H 1alati <li forn1e l)O fn1 onari r ecc11li te11 er pre enle co11Lro l 'i11Ler ento , la J'O'. i bili Là di una di: c111 inazione miliarica acuta. 1) La spi11a ' e11l o~1 in parti co lare, ave11do una naturale tendenia alla gt1ario·io11e , g uu ri .. ce qua i . ., en1pre con la ·ura loca le (ini ez ioni iodioioduratc J g rado Durante - in1111 obili zzazio11e - clioterapi<:t u al ural e o artificial e) e 1·011 Ja cura generale a11 tiLubercolare.

l l l\ATJ C.\

433

H\1 1\l-Ì'1 E~ 1 . '1;i n a 1.1e nlosa <lu cubilu s. Jbicl ., 1925. Il"' gJ\t. 8 pirta oe1ttosa lrailé e p cu· l es age1i l s phisiques. Guéri so1i. Le ì\lond c ~J édic al , févri er-

1926.

l )OLETT1 .

ll i uelazio 11 i su I re

l~d. 'f aYecchi ,

n1 i sl eri.

Tec 1iogra/ia -

Berg nn10.

T er zo e qua.rio 1e11dico n,l o clinico. 192627-28-29. Is tituto Cocli vil ·a . Carlina d '1\.pezzo ~ LrtlJ . l'ol ig., Bo logll a.

\ - \ CClrt::LL1.

CASISTICA. Temperat11re subfebbrili in fanciulli e giovani sani. A. Ccredi e U. _ a1111 i (~ oc . m ed. cliir. di Bologna, 19 febbrnio 1932) 11ao110 o :::e1.,,·a to )'.U 566 tern101J1 ctrj c a .. c.eJl ari l)Or11eridia11e in i11cli idui dai 5 a i 20 a 11ni riun ili in vari o·ru•1)ll)Ì 11 il 63 % circa di temperature uperiori a

T"' t\ ., riporla11do u11 ca:o di ·vinit ' enl osa d<'ll<1 111a1to d cccdulo in eguito a di ~ · e n1i11u 1ione inili a ri"a dO}JO I 'i11lervento 01) ralorio , c on~iglia l :l tcra11}ia 1t1edica con eT' a li' a ) rt tµtte le le ·io ni tubercolari o .... ee, 111ellcndo i11 rilievo il g rand e ' 'c.tlore curati,,o d elle i11ie.z ioJ1i iodi o- iodur.ute alla Dl11«111te e ra cco111a11da nclo cli tener j)re ·ente la JJO, si})ilità di uu a cli fl'u sio11c r11ili a1ica ac t1la o '"' uf)acula co111e ·011 sc gueniia direLLa dell 'even Iuale inte rve11 to :de1110J i lo re. ~e ll e rnbre , 1932.

37 , e il :38 % u11x~r i ori a :37°, 2 confe11n1~ 11do ])ienamente i <i.ali a-ià da lc1n1Jo r i noli dal Roo-cr e clal Ricl1el; p1er 1c1111>eiratura n1 edia è ~lat o c.alcolato il v,a lore di 37° ,20. Le ton1pera.turc 111 edie dei Yari o·rup1>i si son o pure rago-ru1)piate <t tlorno a 37°, 10 con 1)iccoli "aarti. l ,e n1 edi e dell e tem r er aturc pe1r anni rli età 11 0 11 p re::;e nta no di ·cordnnze s i an i l icati,'e. J1n:Lere.: ante è 0011 . _ iderarc o-Ji ... cos la111enti in.cli' idu ali ; e. . , i , o n o frec1u·e11ti . . i110 a 37°,6-. :i7°, 7, r ·iò indu ce a ri lene re r li e qu e..·te ternpera t u\rci po. . ano e.... ere 11or1na1 i ; vi on o f)er ò d '\!!li ind ividui .Je c.u1i te111 p~ 1 .a ture n on... o rpas!'ano 1n11a i 37°,2. P e r e ~ i 37°, 7 ~ a rebb e già t1na l e111p ra lurra j)aloloaica. Sr J\C con clude per la in 1po, sibilità ùi lalJilire un li111i le, lr.a la le1npcratura ·n-orn1.a le e la J>a Lologica , UJ1 ico perr lulLi g li incli Yi clui, cs i~ L e nd o n e inve.ci0 un1 0 indi vi d11.ale in di1)en.tle.11za del . inao lo a]Ji lo co ti luzi o11ale nei li1nit i lra 36° e 37°, 7; i pcn a di con e<».u.enza r l1r la r-011110 ·ce nzn dell a 1en1p erntnra ind ividu i le ~ i a u•ni 11uovo n3'ezzo 1)er ~.tudiare il tipo costiluzio11alet ·dei sin go·li i·n·d i idui . fil.

BlBLIUGll F J !\ .

Tonsille palatine e febbri criptogeneticJie.

H. \ LE ·ANDRJ. Tre casi di lub er co l osi arlico l<u·e !]Uf'lrili co lle iniezi oni iodo-ioclurale · alla f)ur<11 t le. Policlinico, ez. }Jra t .1 1900. i\ l no s · E'' l_. . SfJin a 11r1t I osa. Pra lique 111édi t:o-r h i -

rurgica1e, l . \ IJT, J). .A11\1Es.

O. S7Ji11a, <eri/osa <l'un, grarirl os l ong. Soc .

t. de Pari , 23 jui11 1923. Bgi'<VEt UTJ . C:o nl ribut o clirti co slalisl i co alla prof i lassi! e a lla cu1ra rlella tubercolosi chirurgico n ei giovani. 1\rr l1 . Il a!. di Cl1ir., fa r. 4, volu 1nc XX ·1. Bo1~1n . Lei diagnosi JJrecoce <lell a I ub er co /osi seco ndo Le 1n odern e veci ul e. Il Niorgagni , UJ)Ol i , :~ genn aio 1932, n. 1. c:1G~(lZZl. Il /ra t ta1n enl o riel/ e lu.berco losi c/1irur{Jicl1 e e tlelle l or o associazi o11i microbiclie. Poli elittico, cz. 1)ra l. , 192!1. l·:J\t ANl- ELLt. Spin a ve n l osa l1 u f émur. 'L'b èse cl e ])a. ri ~, 1925. · 1 \

11u

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Le fcbb r~i cri.p to aeneticl1e, o .. crv.a A. Rug·a11i (Giorri. ciel JYI ed. Pratico, etl cr1l1b re l n3 2) son o J>iù frequenti di quello c])e uo11 ~i crede, e po.. ~ono e...... ere porla lc a lu110-o , e11za che il pazien te ,e n e accor o-a. Le ricercl1 c n1oderne 11anJl O ri cl1iamato l 'a ltenzione ulla importanza u queste febbrjc ole ha1111 0 pe . . o i focolai f'CL Lici ton . . i1l.ari, ' 'er i ri ce llacoli dove ~- i può aver e ri .. tagno di pu . . , for i infetti' i clai qu a 1i si 11t1ò deLer111 i11.a re l ' in1n1 i ione in circolo dei batteri e d.ei loro prodolti. . Occorre quindi e am in a r·c · ist em atica n 1e1312 il cavo rin o-farin geo i11 lul Ii i ca ... i 11ei et uali . i l)O . a ])ensare cl1 e c1ui i i1os~a trov.at . . i un cl1e

focus tonsillare. Pralicando tale esan1e

isten1 at ica1rler1te, non infrequ ent n1 cnte l 'a . . i:)etto delle t on . . ille a iu lifich erà il . os1)etto ch e esse . po ... tt11·0 e. ~ ere il ]}unlo di })art enza della c a11~a


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IL l 'OLlCLlNlCO

produLtrice della febbri cola . Giustame nte Fru , goni con sigli1a l a premitura della ton illa. (:omprimendo, spren1e11do le ton"ille palatine, talvolta si vedono u cire dei fi occhi caseosi, carsi od .abbondanti , dissemir1ati lungo il cor1)0 tonsillare o lungo i margini in corrispondenza dei pila tri. Con statazione que ta di indubbio ' 'alor e, potendo i processi tonsillari settici in apparenz:a spenti, sen z.a reazioni loca li , es ere il p·u nto di parLenza di insospettate Teazioni generali. · Quanto alla t erapia si impon e l 'int erve11to cl1irurgico , quando sia escluso ch e la febbre po!'sa avere .altra origine; l'atto operativo più i11dicato è la tonsilJ,e ctomia, l'c11ucleazione in. toto, perchè basta spesso una p iccola parte di te suto tonsilla re rimasto dopo l 'atlo operativo perchè non si abbiano buoni risultati. Quand0 esistono, dopo ripetute angine, forti :aderenze tra il corpo tonsillare, la cap sula e i pilastri, s i può .procedere anche alla lon sillotomia, a porLando più te suto che ia possibile , specialn1ente ai 1)oli superiore ed inferi ore e ne] fondo cle11a cap ula. C. ToscANO .

Febbre e stato uremico.

G. Ruffini (La Clinica Medica Italiana, giug,no., 1932), riprendei, co,n osservazioni personali , l 'argomento g ià 1eonosciuto, ma poco noto d el rapporto fra febbi'e e stato uremico' : indi-vidui colpiti da rn:a·l attie infettive o settich e decorrenti con; feJhbre elevata presentano caduta rapida della temperatura al normale o al di sotto coll'insorgere di una 11efrite iperazotemica e stat.o uremico; come pu!re 111efritici con f'tato uren1ico hanno de.corse sr.ars-:i m~nt e o sporadicamen te febbrile ·d i ma~a·ttie rhe ordinariariamente dànno febbre elevata. Le osservazioni ·d el Rt1 ffin i rig11ardar10 · un ca o di -i lE>ot i f0 j11 u11 n efriti co in c11i si ebbe morte per uremia (azotemia 10%0) in 20"' g i·ornata in stato di apiressia completa e all'auto1) ia si trovò nefrite aourta disseminata .a fQcola i purulenti; un caso di sepsi di origine urinaria con nefrite purulenta bilaterale ascendertte, con azotemi a 3-3, 75 %o, con emorragie cutan ee, ·decorso co n febbre non oltre 38°, ànch e qt1esto 1con esito Jetale; un caso di sepsi di ori g ine tonsillare, con esito in morte, in cui la tempeiratura si mante nne bassa m e ntre l 'azo te,m.ia oscillava fra 4, 22 e 4,28' '%o; poi un ca o cli cistite acuita febbrile in un 'arr1ma lata di can cro dell 'utero, n·e lla qua.le la febbre cadde •col co,m parire della sin,d rome uremica: due ca i di nefrite cr onica iiper:a zotemica in cui u11a }) roncopolmonit.ei moir tale ebbe decorso scarsamente febbrile (37,5°-38°). L ' ipotermia dello stadio termina.l e degli uremici ( n ota e ne furono irn oolpati il 1carb-0nato d'ammonio da Billrotb i sali di pota io da Feltze e Ritter, una sostanza non b ene identificata da Bouchard. l 'ure.a da Lemièrre. Negli urem ,ici ·C'è anch e Ì percreatinen1ia e ipercr eati1

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[_\.NNO XL, Nt..-~I. 111

»

11ine11tia e aumento dei corpi aromatici nel ~a11gue. In due casi dell 'A. furono cercati e trovati in forte quantità questi corpi aromatici. Ancora non è definitivamente stabilita la genesi de ll 'ipotemia degli uremici. R. LusENA.

TERAPIA; La terapia insulinica nello stato di magrezza.

La i11sulina trova precisa indicazione oltre cl1e i1el diabe te a11ch e nello stato di cattiva i1uLrii ion e dei n on diabetici, con1e per primi sostenner o alc uni pediatri americani fin dal 1923. Re e t1ten1 ente Blotner (Il. A.M.A., 1± gen. naio 1933) l1a o ... servato a ccuratamente 19 ·person e n1agre t1la in stato di salute, sottoposte ad un<l cura di ingrassamento per mezzo di iniezioni sottocutanee di insulina. Tutte e diciannove cominciarono a crescere di peso fir1 dalle prime iniezioni e solo due di e::- e f)erdettero un po ' del peso acquistato nei mesi consecutivi alla cura. L'insulina produsse sempre un grande b enessere n ei pazienti, che solo di rado andavano inconLro a lievi r eazioni ipo. g licemiche. L ,aumento ·del p eso è pTobabilmente dovuto ad aurr.ento di ingestio11e di alimenti e ad una mtigliore digestione. Inoltre la secrezione della bil e e del u cco .pan cr eatico venendo stimolata , i può pensare c he aumenti anch e l 'a"sorbin1enlo e la assimilazione degli alimenti. Aumenta la con centrazio n e delle proteine del plasn1a, aumenta il numero dei globuli rossi e cr e ... ce an che il volume del sangue circolante. Que la indicazion,e della insulina sembra dunque razionale e rappresenta una terapia sen1plice e del tutto scevr a da pericoli. E. CARLINF.'\.NTI. 1

L'azione terapenticn della ''catechina,, nel morbo di Basedow. Qual ch e a un-0 fa F. Blum descrisse I 'azione terapeutica antitetanica che esplica il sa11g uc o il suo preparato essi cato (Hamokrinin) neg li animali p,a ratiroidectomizJzati; condizione necessaria per quest'azione è la dieta protettiva (Schutzkost) degli infermi o degli animali da esperimento. Ulteriormente Io stesso A. dimostrò che il sang ue son1mini strato ._peroralm ente possiede anche delle spiccate proprietà antitiroidee, n eutralizza cioè g li effetti della tirossina somministrata a vari animali di laboratorio. E. Herzfeld e A. 1Frie der (Deutsche Nlediz. Wochenschrift, 20 genn. 1933) ripresero le ricer ch e in proposito; essi hanno potuto confermare i dati sperimentali di Blum; n el frattempo qu est'U!ltimo 1è riuscito ad isolare i componenti antitiroidei dal san g ue, nel quale essi si trovano in una combinazi-0ne instabile; servendosi di questo preparato denominato dal Blum catechina (da Katéxel'' - inibire) tiroidea, rilevano i considerevoli vantaggi che da


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11 ]

435

SEZJO:-lE Pl\ATICA

e so ' t 1po ... so110 riea' a re 11eJ i11orbo tii 13n:::icdo\\ . La dieta « i)ro lel I i a » ( ·oppr e sio11e della carne, abbonda11z.a di latte , i1el r esto-n1i sta) è n ecessa ria · r1cli e <1ui i)er il u cce so dell.a cura; questo i11 fa lli i1011 inancò a verificar .. i 1tci 1 · C'l .. i o. ervati dag li 1\ A.; olo due fra questi 11on di ed ero ri . . ulta ti oddi facenti per f.at Lori ·li caratt ere acce sorio. 111 alcuni casi l 'o ervazione ùa la <la più di ·· n1 e i ; qua i tutti i "" i11tomi 1norbo ·i (tachi cardia , es.flgerato n1,elabolisn10. ere.) sco111 1)ai-0r10 o si .a tl c11ua uo, eccett o lo , I ru rn a cl1e rin1ane poco in f I uenzab i le. J l lJrepa ra lo .. otto il nom ù i ·r~ rono ru1a11 'ien e fornito in ta,rolel le tit olat e seco11do le unità cli Blum ; un 'u11ilà sarebbe la quantità ~ ufti ienle per 11culra li zzare l'azion e U.001 111°. di iodio (i1t for111a di a lbur11ina iodata tiroidea) sul rican1bio del co nig lio. Orr11 i la' olct la co11lien e 10 unità. l ,a po olog ia va ria da 6 a 9 lavolctle a I o·iorno ; gli '"\ . ~ i pro1pongo110 ~ Ludi ult c r iori s ul co1111)ortan1ento dello ~ 1)eccl1i o iod ico del ~a 11 g ue, J:>er p oter J J reci~arc le 4 t1a11 li I;) occor re11ti , analogamer1te a quanto i fa n e ll a in ~ u Ji ­ noter.apia del diabete, la qua le Y i 11 e reO'olnLa in base al ta ~so glice111ico. Il n1iglioramento, cont 'cra da a pclla r ·i in u11 a terapia cc di o~ titu 1. i o ne u '0111in r i(1 a i11a11i !'e~ tar. i ne li.a ·eco11da elti111an a di c ura. I pri111i a sco1111)arire ~a n o i into1n i '<' ~<' l a­ tivi : diarree, ·udori , ec . Va notato ch e in questa terap ia or111 011aJe dopo la o IJ.en ione del n1edi ran1enlo pos~ono n'lani fe lar i delle ricadute· la ripre a del1.a ·ura rie ce in minor t en1~>0 e ron do i J11i11ori far ritor11are la 11orn1a]i tà; ecco u 11 i11d i zio per la valutazion e della nuo a Ler n1)i a; esso din1 ostra cl1e co11 la c·o tituzione o r111 011ica pro1)0 ta 11011 ·o lo migli ora110 le co11dizio11 i gen e rali , m a l 'or o-ano colpito ha il modo di li. ta bi lirs i, a hJ1 cno iii parte. S. Ml NZ.

FOSTA DEGLI ABBONATI. ,\ Tella convalescenza di ·m alattie ac1ite. -

do l l . .\ . G . , da R. : on h anno controin<li car.ione le ·IJa ·te alin1en tari ; ·ano an zi utili , percl1è forni ~co110 u11 a li 111 11Lo 11utrienle e apurini co. Va data la i)refere11za a i tipi fi1l i , percl1è più dige1·ibili. Raccon1a11dabiJ e è il co11din1 enlo co11 burro fresc,o. i j) UÒ aumel1tar e il riforn i n1ento di so tanze j)l'OLeicl1e, ricorrendo alle pa tine riccl1e di glu1ine e cuocendole 11el ]atte. J11 vece no.n ·è gen era J111ente indica lo l 'u .. o de1 brodo , perch è ricco cli i11ateriali di rifiuto, .. ian o pure ad azione euforica ed eccitan te. Per acceler are la re int egr~zionc dell 'organis1no giova, in o-en eral e, fornire un 'alimerttazione abha tanzu ricca ii1 soslau ze j)roteicb t>, 111a digeribil e e J)O, era di . rori c del ri cambio. fi.l.

VARIA . Metodo per la prognosi del sesso dei nacitnri. 'eiubra cl1e ia tato trovato uJ1 1n1elodo qua: i co ... Lantem-en te ,-errace ( ·o casi "u 85) j)er la i)roa-no:' i d ei} , e . . o de1i na .. r iluTi. I te .. ticoli dei o-iovani conj o-Ji entrano in ·permatogene .. i c-0111pleta solt anto quando, effettuala \ er"'o il terzo o il qu art o 111e e: di ' rita la di _ C5a, i vengono a ·~,o rre 11ell o scroto. Dura11le la loro e 111i!rrazio11e attraverso il aa•11alei ing ui11 ale , pur e,is.:.e n,do i giovani conigli a jà 11e] l>eriodo della {) ubertà llOll ll'O\ ia1n.O a 11cora perm.atogeni n è "'p em1.aloc i Li e tan to r11eno • J1e1mati·di ·e permatozoi, nei tu))uli .. on11inifcri. Inielland<J nell e \ Cn e di co·ni.gli che ~ i 1·roan o e~attan1enLe i11 q1i.e ta fa re pubere 10 cc . di uri11e di uo.n10, o d i do nna non QTavida, all 'e~.a 111 c dei le~ ti co]i J>rel e,'a li dopo ±8 o re no11 . i ril e' a alct1n a differenza d-ei co11trolli i1on ini etta ti . fa $e sono . tate u. atei per l 'i11iezionc uri·n,e tll])parten enti. ,ad un a ·~onna a ravid.a (cl~l 5: me ~ e. in J)Oi), due evenienze po .. ono dar .. 1: 1 i I 1esti colo i presen la normal e; 2° il testicolo prc1~ent a del] e alterazioni n1acTO ~epiche .(ino-ro san1 ento , .oonge lian e) e n11cro. cop1rh e (. vilup])O precooo della . pcrmatogenesi). . . .. Basa11do i. ·~li i1umer osc o."' e;rvaz1on t e u1 rr la li vi oontr,o·l li, .l. H. Dorn e E. I. u ga r1r1.an (J ou,r1i. of Am. M . A., 12 n.ov. 1932) a [f~rma­ no cl1e 11a1p rirna eveni ernza ~ ' 11a quando l l n,ascituro o di sesso ma. r l1i le, la "'ero11 da t1uando r cli . e so femminil e. m ~ ·i \1)e'Dtsa110 che lta I!:> tJi111olaz ione ·delle cellul e dei Lubuli .. eJltiniferj del co11iglio puberc-1, . . ia dov uta ad un orn1one ess nale. E. e: \HLINF:\ TI . 1

MEDICINA SCIENTIFICA. Azione maturatrice dei raggi X sugli ele1nenti del

. angue. R. I aacs (1irch. of inl . .1Iedic., vol. :50. n . G, di cen1bre 1932) ritiene ch e i raggi l{oentge n , usali a do i Lera p euLich e , pr on1 uovano lo 'i I uppo de lle cellul e del sang ue, in modo diver so a econda del loro grado di n1a turità . rn.a .~ cm­ ])r e in . e n~o cc. ti111ola11le »e non di cc n ecro i ». I 111iclobla. Li . i li11fobla~t i e g li allri eJe1n enti g iova11i son o : Lim·olati a riprodur i r apida 111C'nte, m entre le forme più mature crescon o con ri tn 10 più len lo e o rdinato : ina g li u11 i e g]i altri vi,1011 0 con Inaggiore intensità, ii1vecc hi an o quindi più ra tJidamente e po son o dar<' così l 'impre sione di. un 'azione dep rc~­ si' a. La . . Li1nolazione esercitata dai raggi 1po rta p iù o m eno rapidan1ente all 'inveccl1ia111en to, a , eco nda cl1E' la vita degli elen1enti c llulari irradiali ia i101maln1ente p iù o t1 1rnu lu11ga. V. SERR.\ .

Al

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43G

l.r\~~o

« 11,, P OLICLINICO »

XL, Nul\r. 11)

NELLA VITA PRO F E S S I O N A L E. MEDICINA SOCIALE l(Jonsolanti visioni sul reg1·esso delle g1·andi malattie sociali. (~.

Drouc l (Journal de méd. de l)aris, 3 nov. l 9:32) riiporta d ei dati ch e dimostnano la dimit1n zion e di a lcu11e malattiei so.c iali, quali il can c r o, la sifil ide e la Luber colos i.

r; a,ncro. -

È opi11ione rad ica la, 11 on sol tan-

Lo nel pubblico, i11a anche i11 1u olti 1n edic i ch e il cancro aumenti oggi dj freq uen za, sopratlul to basandosi sul fatto cl1e la c i fr.a g lobale elci r11alati di can cro è ogg i p iù eleva la c he un lcn1po. 111 uno sludio di K. \\' ei · ~, i1er il l~aden, Jalc .a um~nlo g lobal e appare manifest o.

!vi orti per can ero Da 40 a )) 5·0 )) }) 60 )) Ol tre 70

50 a nni . 60 )) 70 )) anni . •

S ll

1000 morti. 1910 1925 135 164 • 204 185 • 181 15± •

93

-1

~fa questo a ument,o g lobale non deve illu-·

dcre; e o appare iperchè si vive più a lu·n go e la n1 orlalità per altre cau se diminuisce rapidamcnLe in proporzion·e m aggior e ch e per il ·Can cro. Rapporban·do qu indi la mort,alità per cancro .al nun1ero fi o di popolazion e vi, 1ente di una <lata e Là, i risultati camb i~no.

Sll

Morti per cartcro 100.000 viventi di u.n.a data età

Da 4.0 a )) 50 )) )) 60 )) Oltre 70

50 a11:n i . 60 )) . 70 )) anni .

Sifilide . -

on 1neno favorevoli sono le statistiche per la :~ ifilide1. ella maggior parte dei paesi essa è ora in r egresso notevole, non soltanto in confro11to d el periodo postbellico immediato, nLa. anc)1e di quello a ntebellico. Ta le ·dirm~nuzione vien e attribuita alla crisi econ-o mic.a 1a.ltua le, per c ui i disoccupati rprivi di mezzi 11a11no m ·csso un freno ai loro appetiti sessua li; sarebbe a n ch e diminuito il numero d ei frequentatori di postriboli.

Tub ercolosi. -

Ancor più ch e per le due i)rime malattie, don1ina in questa la n oba ottimista. Recenti statistiche mostraiilo la caduta della mortalità per tubercolosi , in tutti i paesi ci,rili , in questi ultimri ann i .. A P arigi e n ei sobborgl1i, la situazione va inigliorando ogni anno . R vero ch e nelle statistiche d ei ·dispensari si h!a un leggero aumento d ei tubercolo i elimina tori di biarcilli, ma tale a ument·o va fa cendosi og ni a nno più scar so ed è irr1 mis ura m1inima in confront o d ell 'aumento de lla pop olazio n e. Tenuto conto d ell 'attiva propagiat1da ch e f.a accorr ere a l dispensario molta gente, nonch è in co,n side.razione ·della crisi economica ch e induce m:olti a ricorr er e al -d i pen sari·o .anzich è f.arsi curare dal m edico privato, si deve concluderei ch e la n1orbosità per tubercolosi è attllia.l men1 e in forte d ecrescen za ancl1e 1pe:r Parigi. Ri ul ta da tutto questo un'impressione favorevole, in quanto ch e i tre o-randi flagelli cl1e d eci111ano l ' umanità sono ora sicu·r amente in regre o. Con tutla p r obabilità, si d eve aro.mettere ch e a n ch e a.ali sforzi dei m edici, sia110 essi individuali o colletti v i sono· in parte dovuti qu·e sti miglior aim1enti. fil. 1

1

1910 130

1925 117

349

302

SERVIZI IGIENICO-SANITARI.

671

676

9~·4

1082

Le bonifiche alla Camera.

J.. a inortalità pe,r can cr o è q uindi ora minore 11elle età più basse; si equilibTia fra i 60 ed i 70 a nni e d è solo in aumenlo dopo i 70, cioè .acl t111'età in c ui la n11orte, per l ' una o l 'a ltra .ca u a si avvia a<l esser e fatale . Dati analoghi si h a nn o anche per a ltre local il ù: Bre ma, Amburgo, Baviera , Danimarca. {~ i ù qUJa.lcl1e .ann o fa, ·d el resto, G. Oherardi .1,' eva da no i dimostrato ch e il preteso aumento ·cli mort a lità per can cro era fittizio e; do·vuto a diminuzione di mortalità per a ltre i11alattie specia lmente infettive, per c ui un i111agg-ior mumero di indi,ridui arri,·a al le età cl1e ono p iù fac iln1ente preda d el ca n cr o . n-cl1c una 1naggiore raffina Lezza di d iag-110 i µer1nettc ora di in cludere n el 0·1n c r o rn olti casi ç l1 c pri1na eraiTlo ritent1 ti n1trr n1a lntt ie.

Discutendosi, alla Camera dei Deputali , il bilan cio del ~fini t ero p er l 'agricoltura, è stato pre so in esame il proble1na delle bonifiche. Un m agnifico di cor so in merito h a tenuto l 'on. G. Giarclina, ispellore gener ale alla 1Sanità Pubblica . L'insigne sl udioso ha manifestato il plauso degli igienisti per l 'oper a di redenzione agraria del t erritorio italiano, l a quale prelude alla cornpleta r~denzi one igienica della popolazione. H~ posto in evidenza i pericoli co nJ1 cssj con le opere di l)onifica, a cau sa dell 'i11 tenso amt1ire di masse operaie e tielle possibili con seguenti riaccensioni della malaria. Ha dimostrato I 'utilità della cooperazione <lcgli igienisti con gli altri tecnici , n el1'elahorazione ed esecu zione dei piani di bonifica. onde ridurre al minimo i danni, i quali sono ineYitabili come in tutte le battaglie. Ha anch e lu m eggiato il con cetto ch e, ai fini igie11ici, è di


IA '" \L , ~L

't.

11]

~EZ I O

moli.a importanza la b11011a i11anute11zione dc1le -0pere. Trattando degli. acquedotti, h a notalo ch e la di ti nz io11e tra o,p ere di cara tlere urbano e di carattere rt1rale nelle 7.one di bonifica, crea una sperequaz ione a scapito del mezzogiorno, ove la popolazione è più agglomerata in ce11tri urbani ; prega il ~1inistro <lell 'agricoltura cli o tten er e dal collega dei lavori pubblici n1aggiori facililazio·n i per dotare d 'acqt1a qu esti grandi comuni. Ha fatto valere tutta l 'importanza di u11 'adeguata assistenza sanitaria ai l nYoratori delle zone di bonifica, cd h a richian1alo uria sua preced ente 1)ropost A. p er l 'nssicuraz io11 e co11tro la in a laria.

La disciplina degli in1pianti radiologici . DoJJO brevi considerazioni dell 'on. E. l\'1 or clli , -del relat ore on. Ermanno Fiorelli e cl el 0 11 o ·egre lario on. Arpinati, è stato l'pprovato il di e()'no di legge })er la disciplina degli in1pian ti rn rliologici, rlel quale demmo già notizia.

CONCORS I . POSTI VACANTI .

Scad. 10 111ag.; età li1n. 40 a . ; L. 9000 e 5 quinquen11i di L. 00; r iduz. 12 %; se ui'f. san. L. 500. , \ '\\z10. t.\ .edi Ro:\r.\). ARLt:~ \ or CASTRO ( Viterbo) . Scad . 22 apr. ; L. 92-tO e 5 quadrienni d ee. , oltre L. 440 ar1n . farn1 .. L . 3.J2 uff. an .: rirlu z. 12 %; et à li111 . 35 a .; tas a L. 50,lO. B \TIGSANO (Grosset o). Scad . 31 mar.; età lim. 35 a.; L. 10.000 oltre c .-v. e L. 1000 ind enn. compl ementare. •\ c Qt."AVIVA

PLATAì r

(Ca llanisselta) . -

.Br::r.1.A~o (Como) . Ospedale di Ci r colo cc Un1be r -

cad . or e 18 <lel 12 apr. ; d irettore; lire 7000 ridotte del 12 ~f, , parte~ipazioni 5-75 %; età lim. 45 a.; 5 an11i in ospedale o clinica; lassa L. 50; doc. a 3 mesi d all a prescntaz.; assunzion e servizio entro 20 gg. CAl\IPOT..Cì. co i\l AGc:1onG ( Venezia) . A t11ll o il 30 apr. ; L . 9000 e .1 quadrienni d ee. , e uft'. ~H ll. L . 800, c.-v., p . tra p. L. 1000-2500-3000-4000 ; acldizion . L . 5 oltre j 1000 pov. e L. 10 ollrc i ] 500 ; <leduz. 12 %; tassa L. 50; doc. a 3 rnesi dal 30 ge1t. CA·r,:'.\ J.\ . - Per I iloli ed esami. Po Lo di Direll orc d el Consorzio :1ntituber colare di Cat ania . tipen<lio ar1nuo L. 24.000 lorde; scadenza del concor ::-o ore ùodici clel 12 rnaggio 1933. Per schiari111en Li rivolgersi alla egreleria del Con sorzjo presso I ' A111ministrazio11c Prov in ciale di Catania. ConoGNO (Milano). - l)er titoli . Pos to p er l a e~onda condotta interna. radenza 15 i1u1ggio 1933. Per l e ~ltre informazioni chiedere avYi o di concor so alla e.greteria del Comune. Fi~LTHE ( Belluno). ---.- Scad. 25 apr.; 4° reparto: L . 9000 p er JOOO pov.; 5 quadrienni dee ., c.-v., addiziort. L. 5, lrasp. L. 1000-2000-3500; riduz. 12 ~~; e là lim . 45 a. ; tassa L. 50, 10. F1 )iE. Amminislrazione Provinciale. - Per titoli ed esami. Pos to cii assiste11te presso l a ezione Medico-Micr ografica del Laboratorio Provin c iale <li Ig ien e e Profil ns i . (Veò i prececl enle . 101. to I ». -

E

J>l\ATJC'\

43i

SOTTANA (Cuneo). Scad. 31 mar. ; I... 9000 oltre L . 500 u ff. san . , indenn. Lra p . a eco11da del mezzo; e là lim. 40 a. G1ovE (Terni) . cad. 31 mar.; L. 8000 ol tre L. 600 serY. att. , L. 500 se uff. san.; 5 quinquenni d ee. l\1Al'iDANrc1 (MessinaJ) . Scad. 31 m ar. L. 9000 o 4 quadrienni dee., oltre J.,. 500 se uff. san.; r idt1z. 12 %; età lim . 35 a. ; lassa L. 50. \ f nc•\R EJJLO (Pavia). - Scad. 20 mar.; con S. Gi11e i o; L. 14.000; ridu z. 12 ~6 . l" nAROSA

1

~{JHANDOLA

(Modena). -

.Scad. 29 aprile; 4n. COl'l-

dotta rt1rale. ~ [ONTEBELLUNA

(Treviso~.

Cong r egazione di

ca-

_t\ tt1 tlo il 20 inaggio 1933 è aperto il con corso al po lo di chirurgo primario nel locale Ospilale Civile. S lipertcfio L. 10.000. Per informazio11i e schiarimenli r ivolger. i all 'Ufficio di Am111i11is lrazione dell 'O. pedale lesso . ~Io TEVARCHI . p edale della 1 ' \Jisericordia. - ~ c:i.,1. or e 24 d el 19 marzo; dire ttore sanitario e cJ_iirurgo pri1nario; L . 11.000 e 2 trienni d i L . 1000: et~ lim . 40 a.; t assa L. 50,10 al Monte Pio, Is litulo di (~ redilo di Montevarchi; doc. a 3 m e i dal 20 cli c. Cl1ied ere altre condizioni . Nt:ono. Amminisl r azio,n e P r ovinciale. - Per t i loli ed esami. Pos1o di coadiutore della Sezio11e ìVl edico-Micrografica d ei Laboratori Provi11ciali cli Jg ie110 e Profilassi. (' 1 edi preceden te N. 10) . PuL J~ERo (Udine). Scad. 30 a1)r.; L . 10.000 oltre L. 600 serv. a tt ., L. 3000 tra p., L . 1000 uff. nn., previa riduz . 12 °6 . Roi\t . Opera Pia degli Ospizi Mari11i p er i f anciulli pove1i della Città e Provin cia. Scad. 25 1uaggio 1 ore 19; chirurgo i1egli Ospizi marini di Anzio; L . 6000 oltre L. 1200 serY. a lt.; riduz . 12 %. on è J:a lto obbligo dell a r e idenza jn Anzio, m a il chirurgo dovrà r ecnr "i s ul po lo almeno una Yolta l a sellini . ed ogt1i qualvolta ve ng a chiamato cl ' urge nza dal Direttore; e Là lim. 25-45 a.; doc. a 3 111es i dal 25 febbr. ; lassa L . 50. Cl\ ied . annunzio. ll ivolger i a11 ' Ufficio d 'Ammin is traz., via S . Vincen zo 32 (<u1golo Piazza Trevi). ·. A NG EL O L GnoTTE (Can1 p obasso) . Scad. 1?5 ap r.; L. 6500 e 3 qni i1quenni òec., r iduz. 12 %; e tà lin1. 40 a . ; tasstt L. 50,10. • An l.N·\ (Forlì) . ·- Scad. 31 mar.; L. 11.000 e l O ])jenni ventes. oltre L . 3000 cavale., c .-v. ; r icl uz. 12 %; età lim. 40 a. ; I nssa L. 50, 10. ril à. -

E~J GA

(Bresci a). - Per li lo li ; co11dotta tutta in pianura , abitan ti n . 2520. l)e riodo di prova an11i 2; s lipendio L. 9000 ; i11d en11ilà p er inezzo dj trasporlo (automobil e) L. 3000. As .. egno u fficiale saniLtrio L . 600. Tralle nule cli l egge. Documenti di r ito di d ata n on artteriore a tre m esi. Scadenza ore cl odici del 20 aprile 1933. Per schi.ari1nenti ri,·olger i alla Segre teria d el C'A>111une.

S. 1'11AnZANO u1 S. G 1t JSEPPE (TCllrcortlO). - A tutl o i I 30 Il1ar.; L. 9240 g ià depurate de l 12 %, oltre L. 440 uff. san.; età lim. 35 a.; ta sa TJ. 50,10; \ Oti <li csa mj ; doc. n 8 m es i dal 20 fel). TEnnANOVA or PoLL1No ( Potenza). ~ Scad. 2 n1ar. , L. 0160 e 6 quadrienni d i L. 513,30, cavale. J... 2200 ; già ridotte 12 ?ti; e tà lim. 40 a.; tassa L. 50.


I

43

<« fl, POLICLINICO

!Jer LjloJi . ' Li})endio a1111 u o L. 1·000, .con qua1 Lro au111e11 ti qui nque n 11aJi di un d eci1110 con111utato, agli cffe l li d ell n 1n a lurazio11 c del primo a11111en lo , i] J">eriod o di proYa ch e r di nnni tlue, ro11 cli d e lla di <lt1e me j i)rj1na. Jnde 1111ità cli alloggio L . 500 a1111 ue; inden11ilà cli caval ca tura L . 2000 a1111ue. , li1)e11dio e i11ò e11nil à ~o n o oggetti aJl a ri (lu zio11e d el 12 % e alle allre lr a lle11ule di l egge. Età n1assi1nn nnni 45 : aJ\'o eccez io11i di legge. Scade11za ore dic iase l1e dcl 26 aprila. 1933. Per u lt eriori noit izie s ui cl oc u r11er11i eia prosen l\lrci, lo.r o 1nodalità, ec~., cb) ed er e i l ))ando d i con cor so a1l n Segret erj a ciel Con1u11e. · ·r1cL1<'l.. 1.;

NOTIZIE DIVERSE.

(. llefssa 11dria) . -

A vt:erte1iza. - Qu a nd o non è allrimen li i11di cato i con corsi si riferi sco110 a condotte medicochi rurg icJ1c, i compensi allo stipendio base.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. , 01to nbilil a li alla libera d oce11za i dotlori: Carlo Manca, L odoYico ~IeI!car:~lli, in anatomia e i stologia pn lologica ; Giampietr o Cu cco, Giuseppe Dadd i, G! u cp j)e ~Ia.rjnelli. , Osc.ar Ar1nando Trivell ini , in ba i teriol . e immun. ; Luigi. Caravan i , ~Iario Carravetta, i11 clinica chirurgi ra; .J\11d rea Be r tocchi, Lucio Urba11i, in clin. cl1irurg ica e m edic ina OfJernlorin; Marce llo Ll1se11a, Aldo Lui sad a, in c.l in. 1n crlica; An:tonjo SigrL a, i11 cli11ica ped iatrica; (rtd do .Zuc'cl1i , i 11 meclicina socjal c; G iova11 ni Briasco, lle11ed e l l o Niel a , Lu ig"i (Jl1i u lnrellj , Omero 'J'c mpes lini , in odon lo1atria e l>ro lesi clc n la.ria ; Andrea Alba1tese, in orto1)e<lia e lréi umn lologia; Bru110 Bolla, Frar1cesco Do1r1 e 11ico llczze i, in patologia generale; Luig i Biar1cala11a, in lla lolog ia ~}leciale chirurgica: , .ittorio Ba r o11c, J\lfredo Betlol o, Lui g i Catta n eo, Lor en zo Cro e tli , "A1ninta P ie chi, Dario ~Iac trini , Lore11zo P ezzolli, go Rond elli ; G iuse11pe orge, i11 i1alologi a sp eri al e n1ccli ca ; Giu eppe P enso, Vittorio ' ' a11ni , in parassilolog i a 111ed i ca; G i11seppe Cicconarcl i, jt1 lis iolog ia. Il ~1ostro, <'ollabora lore prof . .\ 11g us lo c;u ,.. _11 0 l· 1101n i11a lo i11e1nbro cl el l:l Soc iclà cli rolog ia di Vie nna. Rallograrnent i . 1

11 °cl o t l . i) rof. Tg11acio Chavez è l101u in a lo dirello re d el la "'ct1ola l\[edica di

~1essico.

\ ll n pre icle11zn d ell a Croce n o a .. p ag nol a è " 'a lo n 0111ina to clo11 Rie ardo R11rg ue l I e y La 11a. ....

»

I NT ERr:SSAi\"TE:

eccezloaalmente sino al 31 M arzo 1933 :

Aggiun gendo sole L . 60 all' impor to di abbonamento pel 1933 al " Policlinico ,,, gli abbonati potranno r icevere, in porto franco :

Manuale di Malattie Cutanee

(P r ot. V 1NcENzo

Ope ra in due volumi , di complessive pagi n e XXV 111-780, con 76 figur e n e l testo, ch e t rovasi i n comme rcio a l pr ezzo cl i L. 110 1 p1ù le s pese post a li d i spedizion e .

MoNTH SANO) .

N B. Per l 'estero, al p rezzo '1'"iriotto sopraindif;oto, aunientare il 10 % per le ?naggiori spese postali di s11ed ,;zio11 e.

lnvia1·e V31glia all'editore LUIGI POZZI, ' 7 ia Sistina 14, Roma, oppure Tersa.re la oomma nel suo Conto Corrente . Postale N . 1/5945 - R-0m a.

Congresso Internazionale per la protezione dell' infanzia. Un .C on gresso I11lc r11 azio11 ale per l a Pro teziou e rlell 'lnfan zia si terrà a l)arj g i d al 4 al 9 luglio. Il conµtato d'onore è presjeduto dal e11a Lore P . Strauss, ex ministro d ella -·a11ità, inembro d ell '_l-\ccademia ui 1nedicinil . Gli organizzatori h nn1 10 potuto ottenere riduzioni importan l i s u l le lariffe dell e Ferrovie fra11cesi. Spera11 0 di ave re Je slesse facilitazioni dalle Compagnie d.i trasporlo s tra11iere. Il Congresso s arà clivi.so i11 8 Sezio11i; ten1a ge11eral!: cc Azione di Slato e beneficenza». La quota cl 'iscrizione i1nporla 100 franchi francesi per i 1uembri e EO per g li as ociali. Per informazioni rivol ger i alla Segreteria ge11erale, boulevard d e , -nu g irard 26, Paris X''e, Francia.

1° Congresso internazionale di gastro-enterologia. :È preannunziato dal 5 al 7 agoslo 1935 i11 Bru-

xelles . sotto la presid enza d el prof. J. Schoe11l.aker (La Aja) . Sarà di \ i o in 4 Sezioni: 1) i11e<licina ; 2) chirurgia;. 3) rad io logia; 4) a11atomopatol ogia e h iochim ica , le qual i sura11 no presiedut e ri spettiva1r1e11te dal p,r o·f' . Oscar Weill , dal clo l t. Léopol d ~1ayes, dal dot l. E Lic11 ne ller\Yard e del prof. 1\ . 1) ns li11. Segretario generale d el Co111ilalo orcljnalor e è il clolt. Gcorge. Drohée, di Bruxelles. 1

1° Congresso internazionale di roentgenologia me-

dica. Dal 2 al 9 aprile p ro s i1110 è i11de llo a Berlino un congresso i11 ternazio11ale medico s ui progressi della roontgendiag nostica ~ d ella roentgenterapia . Per iniormazion i riYolger i all a cc Kaiseri11 Frieclric h -H aus » , !{ob er i Koch -P lalz 7 , Berlj 11 _ ' \, "f\17, _, . Germa111a.

Congressi francesi d' idroclin1atologin. La « Socié té d 'l1yd rolog ie cl de Climatologie 1l1édical e » annunzia la sedula a11nuale per il 20 11ìarzo ; verrà trattalo il Lem a: <e Crenotera})ia d el1e affezioni vascolari })eriferi ch e ». I inedici stra11ieri che d esiderano parlecipare n1 convegno, o ricevere le r el azioni , 0110 }lrega li di rivolgersi al seg retario g·e11erale d ella or ie tà , dr. Sérane. rue J as1nil1 40, Paris X Te. La « Fédération lhcr111ale e t cli1ua tique françai se » organizza per i g iorni 5 e 6 iuaggio un Congresso sulle staziotti idro111iI1erali, cli111 atiche o ])alneari . Verrà esanlinalo il tema e< La J)ro1)aganda e l 'orienta1ne nlo so-ciale clel /. er1nali·mo e del climatismo ». Prenderru1c10 p arte al co11gre o: Juu11j cipi , s ind aca l i, s lau il i1n cnl i, socie lil 111e<liche, ecc . Al Congresso clell '1\.ssociazioue fra11cese 1Jer jJ prog·resso, d elle s.c ie n zc, c11c si terrà a Cha1nbér y dal 24 al 30 lugl io , la .12a Sezione, che rigua rda le. scienze medic h e, sarà r i ervata p er ir1tero ai Le111i: « cure d'altitudine »; « cl j111atolog ia clelle _1\.1 pi ~a­ voiarde »; « c11ra t ermale 11elJ e slazioni saYOi il rde ». Verra11no I a tte d elle vi s j te aJJe principali "' lnzio11i Lermali della aYoia e all e J)ri11c: ipali localilù <I 'in teresse turis tico d ell a rl"gio11e. (~ u ota d 'i scrizio n e


439

SEZJOJ. E P l\AT IC.\.

10 Jr.: c1uola an1111a 30 Jr . Per le ad·esio1u rj, o!ger ...i al ~ cgretario de11 'as ociaziou e, Dr. , .ernes, rue ~ erpente 28, Paris; i tiloli del1e couyu njcazioni ,-a11 110 j udirizza li al J)residente dell a i2a .. ezione , Dr. I. 'l 'isso l, rue de la Ba11qtte 16. ( ~ h anl­ ber) ,

<l ' o i ~.

2• Congresso rumeno contro la tubercolosi. ()rga11izza to clallu Socie le\ })er la Ilrofil as "' i e Jo s lud io d ell a l u1Jer co1o i , s.i lerrà 11ella econd a inelà tli ll'\1_1rzo a CL11.L so llo Ja !)re ide11za del J)rof. 1. Hat ziegan . All 'ordiue del gjorno 0110 i le1ni : « Pri 11 c:i i>ì cl 'organjzzai ione clell ·'arn1a111e11to antit t1berr0Jare » (relator e Iri111esco); << For1rte i11iziali 'lella lul>ercolo i })Ol111onarc e loro cliag 11osi » (relatore Ilé.•11iello) ; <( Del tra t lan1c11lo delle co .. alg ie» ( relntor~ prof'. Jaco))o ici).

Convegno scientifico sociale per la lotta contro la tubercolosi osteo-articolare. Nei g jorni 25 e 26 u . s. a Corli11a d '1\1111lezzo 1 J>er i11iziativa 1.lell 'Is tttu Io Eliot era1) ico l< Co<liv iJla >> e sotto gli au.,picj clelL1 Feclerazioue ! azionale F <•·ci. la per la lotta <·011lro l a Luber colo i , è Lato tenuto Un Co'n gresso ! H!T l ' a siste11za r j en1 ifiCOOCiaJe <lel la l uber co lo i o Leo-articolare. All a e<f uta inaugurale j11 lerve1t11ero . E. il IJr efello cl i lielluno, Co tanzo <.Tazzcro e l e autorità cittacU11e e flOlitic h e, ec l al Co11g re ~o h a11110 preso lJarlt• oltre :jOQ tisiologi, )gie11 is ti 1 orto1Jedi ci e chirt1rg i , felle ' arie L'11iYer ità del Refrno e de rrl i T. litu li cd e 11 ti a n li l ul)ercol ar-i cl 'Italia. Il prof. ill orio Putli h u riferito filllpia111ent c ·u i 1noclerni indirizzi dell a Cl1ra clella Lubercolo.: i osteo-a:r:ti col:ire ed il prof. F . Bocch e lli ha vollo la sua r elaziou e sull a assi ..te11za ociale della l\1hercolo i cl1irurgica. ìt ·eguita u11 'ampia di. ct1 ssio11e, alla quale han preso, parte l '0J1. ~tlorelli ed i J>roCI. Do11a li, acr h ell i, Casagra11di, Guacrero. I~"'ran cP. co, ~Iagrassi, ecc.

Honzon i, De

.i\llegra-Puglisi , Cala11dra,

\Ia11Iredi , Molle comuni cazio1ti . . 0 11 0 ~ tale fatte. Su pro1)osta clei proff. Putti , Morelli, J)o nali e Jioccl1e tti, è s tato votalo il egt1ente o. d . g.

Conveg no di Corti rta cl 'Arn J>C.lZO, rit e11e11do OJ)port11n o a1 ~cora una volta r ichian1ar e l 1attenzione <legli organi co mpe te11ti lll l 'h11porla nza cien tifico-sociale della tubercolo. i « I co11g ressis ti del

osteo-articolarc,

cor1siderato che e ~a coslilui ce un 'entit à cli 11ica i cui danni, e non razional1nente c urata , son o notevoli ssimi n el campo eronomico-individuale-sociale, consider alo eh e es a 11011 è u11a n1a Latti a lo~'a 1e, b en ì ge neral e che ,.a affrontata con parità cli mezzi cd unitari e tà d'indirizzi, n ella lotta con -

tro la lulJer col osi, voti che l 'assistenza scie.ntifiro-sociaJc <li essa sia, co1i criter io dj pari lù di tratlamento , inquadr~tl a nelle proYvidenze volule <lal Regin1e, a CfinC'J1è ... i provved a nJl a cliagn.osi precoce di essa, e ch e g li j11fer1ni si arlo toltj clalle case, dagli ospedali co11tu nj ove sono• attualmente assisti ti , e siano r ir·o vc:r a ti i 11 sanutori sp ecja}jzzati nei q ·u ali sol tanto J)OS 0110 lrovure quell ' i11 s ieme di appresta1nen ti tec11ici , scientifici, (li a11lbiente 1 • di personale e di clima necessario per poler attuare l a cornple sa cura ch e deve essere con servati a, fun/.Ì011alc e di bonifica (l el t erre110 organico l>. :fa 11ItO

Università internazionale in Spagna,. Il prof. Pende invitato a tenervi un corso. ~ Co tne nb})iamo g ià an11 unzi alo, la Re pu1Jùlica S1>ag11uola 11a fondalo tes lè a Sa11lander, 1Jresso . Sebastia110, uua un iver ità i11.ternazionale estiva, c he si propone di l>ro111 uovere e i11te11 ifjcare la Cll Ll ura uniYer ilar i u n ell e Yarire ]Jra tl ·h e dello s~ibil e, cl1ia111a.i1d o a dettare corsi s1)eciali, dal g 1ug110 al selle111bre, professori (l'ogni parle del 111oncto. Nel campo della ntedicj na l ' 11jversità inlernazio11ale di Sa1tla11d er h a e h ian1a lo p er I 'Italia il prof. Pende a t e11ere u11 corso cli sei Jezioni sul le n1n: cc C.t0 titt1zio11e eél eredit à». 1>1·olusione del pror. llvento alla Scuoln di Tisio· logia di Milano. Il prof. _i\rcH11g·elo J IYeu lo, vice-d irel tore della Sanità pt1bl)Uca, .ha Le11ulo i iell 'nu la clell a Cli11icu ~l edica

di Milano una confe renza prol u si va al cor o <leJ] a cuola di p er fezio11ame11to i11 tisiologia e 1uala ltic c.lell 'apparalo respira lorjo 1 lrattai1do il lema: l< La c ute nella t era1)ia d el le lnal a I tie tu]Jer colari » . A i . teva alla co11fere11za u11 cl e11so JlLlbblico com1)0 lo cli auj l ari e di a lLlo,r ità.

Cor si di pe_r fezionamento a Vienna. J)al 3 :.tl 15 apr ile axrà luogo, presso la l•'acolLà Jnedica di \'ie~na, un cor so i:Qternazio11ale di perJcz jo;i1C1111ento in laringo-rino-otologia; tassa 50 ·ceJlini. . 0110 anch~ a11L1u11ziati: un corsò inter1tazio n a lc st1i pToble11ti inedici d 'attualità, co11 1><;cjale rjguardo alla terapia, per i n1edici pratic i, dal 25 settembre al 6 ottobre; e uno stùlu t er apia u1oderna, dal 2'1 n ovenl.bre all '8 clice111bre. i Le11gon o i 11 01Lre, i1u1nerosi corsi sp eciali. Per 1

infor11lazioni e progra1n111i rivolger i al Dr. A. J{TO Ltfelcl 1 1Sekretar de r I1 iler11atio11 al e1t li'ortbiltl l111g ht1r .. e, l)c rzellan gasse 22 , "'' ic11 IX, 1\lt ~ tri a.

Per il Policlinico di Bari. Il Co11 igljo cl e i Mi11 i t r i h a aJ) f}r ovalo u110 sche1na cli diseg n o d i legge col qna le si della no nor1ne p articolari per le espropr.iaziouj <l ei lerre11i oc('OrreL1 li alla co lruzione d egli ecfjfizi ch e formera11no il Pol.i r li11ico d.i Bari, analo,g am e nte a ciò cl1è fu La bili to }JCr la costruzio11e d egli edjfi z.i de. li11a li <1gli i lituti uni,rer.. ilari di ']'orin o e di J) i -a. L' Ambulato1·io '' l\lussolini ,, a Civitavecchia. Alla pre enza cli t1ll l~ l e autorità locali, eccl esiasli t:l1e, civjli e polili cP,e, è s tato inaug urato a Civita,~ecchia l 'arnbulalorio d ella « 1Sanitaria Arn alci o MussolI tli », istituzione a si ste11zi ale per tutti i dipe11denli d e l Mini stero, d elle Con1unicazioni 1 a carattere 11nzionale 1 ges tilu dall 'I tituto Nazio·n al e delle Co munic ~z i o11i.

Istituto Nazionale di radiote1·npia nel Belgio. Con recente clecreto reaJ e si è fondato i1el Bel gio lJn IstiLulo Nazio11ale di Radioterapia, per lo s tudio scie11tifico e cli1tico d ell 'azione d elle radiazio11i p e n etra11ti sui lu1nori i11aJjgni e su tutte le affezio·n i su scettibili di essere 1rattate co·n la radioterapia jn generale. L '« ·u nion ~fi11 ière · » d el l 'Alto J(ata11ga (Co11go ))elga) inetlerà a di s.posizio11e del i1uovo Istituto, a titolo di presli1 o, 15 gram1ni di radium .. Il Co11siglio di A111n1i11istrazione dell 'Istit u Lo . ar à J>re iedl1lo (lnl Minj lro M. Frnncqui. 1


4~0

« JL POLIGLl N ICO »

La vigilanza sanitaria a Ron1a. No levole è stat a l 'opera cli Yig il a nza igienico~ anitaria svolta n ello scorso a11no d al compete11te ttfficio del Governator 1 to. Oltre a numerose de11u11cie dell 'Autorità Giudiziaria per abusivo e cr ciz.io d ella IJrofessione sanitaria e p er il co1nmercio di stupefacenti, va i1otato' ch e n el campo d ell 'e ercizio d ella m edicjna e chirurgia, , i è proeguito n ell a vigila11za su lutle le attivilà legal1ne11ll.! rico110 ciule, con1e cli11ich e privale, ca e di salt1lc, istil.uLi di lerapia fisica , a111bulatori, gabi11 etli denti stici ; nè è stata trascurata la sorveglian za sui · cosiddetti istitut~ di bellezza. ~la la 'ig ila11za })i\1 scrupolosa è stata quella rivolta al}'eser cizio cl elle farmacie . Fra l 'altro si è cercato di impedire la vendita d i specialit à 111edi cinali n on autorizzate dalle autorità governative e di combattere trenuamente la piaga sociale della to-ssico1nania, sp esso masch erata sotto la parvenza m edica. A.Ila )lostra della Rivoluzione. r1 Co nsiglio direttivo d ell a ociet à italiana di r l1irurg ia d ella bocca e ortop edia facciale, ch e h a cd e J)re so la Clinica Odonloiatrjca della R. UniYer si là di P arma, h a s tabililo ch e tutti i soci abbiano a recarsi a Roma in l)ellegrinaggio alla !vfoslra d ella Rivoluzione fi)scista . Il J)rof. Arlotta di l\ilila no, direttore clc11 'I ~tiluto Slon1atologico Italiano , h a disposto ii1ollre ch e g li 00 Jnedi ci stom atologi cl1e co11Yerranno a Ro111a da ogni p ar te d 'Italia il 19 inarzo, iano accompag·11ati nelle visite all1 Mostra della Rivoluzione llai i)ro fessori univPrsitari Cavina cli Bolog n a, Cavallaro di Fire11ze, Ribolla Nicodemi di P alermo, Roggio di Torino, d ' Aljse di Napoli , Gr andi di ·rrieste, l\Tel a di - GenoYa, De l\1elas di Cagliari , )laggini di Bellin zona, Cam1>igli o e Br L1so lti di 1\Ii lano. ~el gior110 su cce iYo gli lo1na lologi italiani , con . periale convoglio auton1obili ti co all estito e g uida lo clal seg·retario generole prof. Corradi delJ 'Alc11co parni.en se, si r ech er anno a isil are la città cli Li tloria, rr1iracolosa opera di bon1fjca m edica e socjaJe Yoluta e co11cepita d al ge11io ci el Duce . ell 'occasione la Società Italiana cli chirurgia d ella bocca lerrà ivi l 'annuale assemblea d el soci . Cronache giudiziarie nel campo stomatologico. Il Tribu11ale d i Ro1ua, i11. sede di Mag istratura del Lavoro, aveva condannato la Federazione Stomatologica Italiana a mantenere gl 'impegni n ella liquidazione d ei compensi giornalistici d ovuti al prof. G uglielmo Coe11 -Cagli, già redattore-capo de (( La Ston1atologia ». La Gorle d 'Appello h a ora r es1)into un ricorso d ella F ederazione: l a ql.1al e è stata anche condan1l a la alle spese ed or1orari d e terminati dal g iudizio d 'ap])Cllo. La ga. ez ione del Tril)llnale Pe nale cli Nap oli h a co11danna Lo ad un mese e 25 giorni di car cer e un cameriere del prof. Raffaele d 'Alise - a nome AnLonio Licalsi - il quale nveva sottratto d elle lettere al suo p adrone e tentato di ced erlo al prof. Amedeo l)erna di Ron1a; q11esti aveva sporto rl enl1nzia e riu scì a iar sorprendere il ca1nericre dalla l}ol i zia.

~U~l. 111

lANNO XL,

Il concorso per I 'internn.to negli Ospedali di Pa· • • r1g1. Si è fissa lo il 2L lnarzo per il 11u0Yo co11cor~<> all 'i11ter11 nto 11cgl i Ospedali di P arig i . 80110 late portate alc une inodificazioni nel regolame11to ; per es., i con1n li sari sar anno 12 invece di 9; 3 di essi Yerra11110 orleggiati; i temi su cui do,·rà farsi il ·orteggio 11cr ogni prova 11011 ... aran1to più 3, i11a 9; il le ttore cl ei t emi verrà designato dal direttore ge1terale dell 'assis len za pulll)lica; un funziona rio cl el1'assis ie11za pubblica controllerà la lettur a.

Lotteria per ospedali nel Guatemala. Un regol a1n e11lo approvat o eon decreto del presidente della Repubblica del Guatemala, s tabili ~ce le norme di una lo tteria d estinata a raccogl iere j fondi per opere di J)cn efice11za dipendenti d alla Direzion e Generale di Reneficenza Pubblica e della PrevideJtza Sociale. Le lo tterie anteriori andarono a benefizio oloclell 'Orfanotrofio nazionale.

Chi va a Berlino farà bene a inettersi in comunicazioni con i 'Uf fi cio medj co· d'informazior1i : Kaiserin Friedrich Hau s (Berlin l\TW 7 , llobert Koch-Platz 7) . Questo ufficio dà a richiesta tutte l e notizie d 'interesse 1nedi00 sopra ospedali , clinich e, stato· sanitario, corsi <1 i perfezionamento ecc. Le sue prestazioni sono piena1nente disinteressate e gratuite. Il medico che si r eca a Berlino potrà ineglio u sufruire della su a permanenza se egli si ine t lerà subito in coml1nicazione con detto ufficio.

La formula della vitamina C. . Si a nn11nzia che il pro~. Mich els, docente di chin1ica ali 'Università di Gottinga , h a p otuto determinare ]a for1nola d ella vitamina C (anti ~cor])Uti­ ca) ». La scop erta preluderebbe la sintesi di tale sost an za. 1; 111orto a Napoli il prof. FABRIZIO P1\..Dl. LA, d irettore della 2a Clir1ica chirurgica di quella Università. Era stato medico di marina; poi si era consacralo alla carrie ra didattica e scientifica ; fu con Durante e pqi co·n D 'Antona, presso il quale e sotto i cui au spici si svolse l 'attività cl1e doveva condl1rlo a i fastigi della cattedra. F.

Si è sp ento a 75 an11i jl prof. G..t\.BRIEL _\.."\TON. en1erito di neurologia e p sichiatria all''C11iver sità di Balle. Il prof. 1\.~ton è stato autore di molti studi. sul: l'istologia del sistema nervoso, sul decorso dei fasci nervosi , sulla fisiologia dei centri encefalici; rna il suo nome r est a specialmente legato alle operazioni endocraniche deco1npressive, da lui ideate ed attuate, col concor so di ardimentosi ed esperti chirurgi: Schmied en, Volker, Stieda. Numer ose catteòre di 11eurolo·g ia dei P ae i tedeschi son o oggi occupate d a allievi d el] 'i n ~ j gne neurolog·o. R. ~I. 1

.

B lno rto improvvisamente il prof. sen . l ~J BER1~0 G-~.BBI , clinico m edico all 'Università di P ar111a. ~e daren10 ulteriori notizie. ,


[,\ NNo

XL,

Nu~r.

11]

441

Sl!:ZlONE PRA 1'1CA

RASSEGNA DELLA. STAMPA MEDICA. Anrt. Osped. Psicli. rii Perttgia.1 apr.-sett . - F. PENNACCHI. Epilessia e s.i11dro1ni chizofrenj che . P . 0~1onEo . Sensibilizzazione delle reazioni colloidali òel liquor co11 lo jodio. Revue Belge Se . .~led., ag .- ~etl. - 1\. BESSEl\cANs e F. DE Po1m. Diatern1 ia n11tisifilitica. Deu.I. Merl. JVocl1.. , 4 no'. - BoAs, , .. RE0,v11·z. 1'raltu111. tlell 'u lcera ga trica e ùuode11ale. - GÉRONIE. Neurosi iperalge ica e reumaLi 1110. Ga.z. d. Hop., 5 110Y. - P. BAHDIN. La tJre sione ve11osa 1)eriferica. Presse AJ Jd., 5 nov . - ll . Q. GuT~IAN . Le intolleranze dige live. Paris l\>lé<l., 5 nov. - ~u tn ero sulle lnalatlie dei fanciulli. Lancet, 5 nov. - G. GR.\JC.\i\I e A. CLARK. Dieta ricca di idrocarbontlti i1el diabete n1ellito. Ann. Trop . lYied. a. IlJ'Y , 29 o l t. - D. B. BLA GRLOCK. y ::.i'VS ~ sifilide. Folia i'W<'ri., 15 otl. - F. A_ CRIBrco. Conùizioni igienico-sanitarie dei lavoratori di ce111e11to. Riv It . d'i S tomatol. ott. .~. R E nGA 1A sco. Le spirochet e del cavo orale. - A. An1.0TTA. Le osteiti dei mascellari. Riv. It. di Gir1ec., ott. - E. ~,JAnco, ·r. Infezione ptterperale da infltienr.a. Giorri. di. Batieriol. e I1nmun., ott. - A. I. LrPKIN. Fissaz. del complemento nel cancro. Practitioner, nov. umero sulle inalattie dell 'orecchio, naso e gola. Spitalul, ott. - D. PA LIAN e al. Cellulite e suo trattan1. -. D. I. VA ~ tLrN. Riflesso auricolo-ute. r1no. Journ . .4. 1"\ll . .4 ., 22 otl. - F . H. LASRl\CET e L. H. E ' BURGH. Esame della funzione renale. 1

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Jo li co dopo l a guarigione mediante il pne·u111ol. a rtif. Jour1i. ere lVléd. de Lyon, 20 nov. Nu111ero. su ] La ined. legale . M ed. W elt 1 26 n o,·. -. HoFF~IANN. L 1esan1e del 1iquor nelJ a rl iag11o~ i e terapia della sifilide.

Indice alfabetico per materie. Adrenalina per ini r.zioni cau sa di fle1nmoni gangre11osi . . . . . . . . . . . Pay. 429 Allergja alime11tare e sindron1i addo111in ali . . . . . . · · · · Allergia uterina . . . . . . . . . . . . Allergie professionali . . . . . . . . . . Arsenicali : acciden li precoci e t ardi vi ..... .. . . . . . . . . . . da Artriti traumatiche: tratta~ . con infiltrazioni periarticolari di novocaina . A ma infettivo e nrtrite associati, dal punto di vista allergico . . . . . . . .

Bibli0grafia

. . . . . . . . . . . . . . .

Bonifiche alla Camera . . . . . . . . . Convalescenza cli n1Alattie acute : nelln Crisi vasali . . . . . . . . . . . . . .

Febbre e stato uremico . . . . . . . . . Febbri criptogenetirhe e tonsille pnlatj n e . . . . . . . . . . . . l\tiagrezza: terapia insulin ica ì\fal a ttia di G'h opin : l a - . 1Vf alaltie sociali: regresso . . Diritti di proprietà riservati. -

)) })

420 421

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FRUGON1,

1

Non è con-sentita la ristampa di lavori pubblicati nel

autoriaatione scritta dalla Yedatione. E vietata la ·pubblicatione

C.

l\'IorJJo di Ba ·edov'' : :tzione terapeutica cl e lla ca lecl1ina . . . . . . Pag. 434 )) 424 l\tforbo di Ray11aud . . . . . . )} 430. Operazione di Strasen1ann . . . . . . Polmonite lobare 1tcutn: Lratta1n . col pn eumolorace . . . . . . . . . . . )) 418 )) 435 Sesso dei na cituri: prognosi . . . . . . )) 414 .Splenec:ton lia per ittero e111olitico . ,Splenomegalia mal arica in stagione jn)) 429 lerepiden1i ca e pre-epide1nica . . . . . Stomaco : esame funzionale con rosso )) 403 neutro per via endovenosa . . . . . . )) 429 lo1naco: pla sticl1e . . . . . . . . . ~fempe ra lure ubfebbrili in fan ciulli e giovani sani . . . . . . . . . . . . . )) 433 Tracoma : eziologia . . . . . . . . . . )) 429 'f n b er colos i o ea: lralla1nent o \on ser)) 431 'rati\"O . · · · · · · · · · · · · . · · · Ulcera d uocl e11ale : aspetti radiologici e reperti chirt1rgici . . . . . . . . . . . )) 430 · Ventricolog·rafia cerebral e })er v ia transorbit ale . . . . . . . . . . . . . )) 430 ' di sun"bi di essi senza citarne la fonte.

A.. Pozzi, Resp.

Red. capo . Roma - Stab. Tipo-Lit. Ar1nani di M. Courrier .

Policlinico se non sn seguito aà


442 Avviso interessante a Jegg.ersl: E; <li jnnninente pubhli razione il \' olu1ue della Sezio11e Chirurgica - t\ n110 XL (Supplemento) che

contiene le segu enti MEMORIE <l i jnsegnamento.

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B ORERTO Ai.E .

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S110

1

XXX anno

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i\c ri port ia1110 qL1i aiJpre · o l 'el e11co, in ordine a lfabetico rl i _.\.utore: ANSCHUTZ prof. W ., K i el : Prognosi dell'osteodistrofia JOSEPH prof. E ., Berlino : IL trattamento dei tu1n0Ti (osteite) fibrosa localizzata. vescicali maligni con sp6cial e riguardo alla chenio~\N'fONlrc c c prof. C., Roma : TJa do)Jpia irrorazi on e arcoagulazione intravescicale. teriosa dell'arto inferiore nella citra dell a malattia JUDD prof E . S. e NORMAN prof. W . CRISP, Roohester di Btieroer. (Anastnmosi arteriosa ipogastrica; venn (Minnesota): Epiteli o1r1a 7:;api1larp prmitivo dell'urciliaca esterna'. tere. _\.UVR_i\Y prof. M., Parigi : Il Prof. I l . A l.essandri al KANAVEL prof. A. B .• Chicago : L a fisiologia e Le diacono resso fran cese di chirurgia. unosi de1.l l' lesioni chirurgiche dell'addome. BAZY prof. P ., Parigi : SuLla nefrope~si cid amaca,. LEOTTA prof. N ., Palermo : Patogenesi d eLl'ulcera croE11lGO UIN prof. M. , Bordeaux : C<incro del ro llo uterino nica dello stomaco e del d'Uod.eno. e operaziv11.e di W ertheirn B~RARD prof. L ., Lione : L a co1 1aùorazione medico-chiLICH'fENBERG v. prof. A ., Berlino : Nota tecnica s·u.lla 1·Hr(fic.1 n el trattamento àPali ~tati ipertiroidei. prostatectomia soprapubica. "BOECKE'L prof. A., Strasburgo : Quattro casi di sdoJ)JJOWF.R prof. W. E ., Cleveland (Ohio): Alcuni proòlemi 7Jia1ncnto bilaterale d egli 1ireteri. di fi siopatologi a d ella prostata. BR.r\lTER prof. L ., Amburgo : La 'tJcil1ttazio ne della idoMARGARUCCI prof. O., Roma : Sindrome addominale neit<i lavorati11a. acuta d eter-rn.inata da t1·ombosi n el territor io della ·CA TIGLIONI prof. G., Milano : · Per la classificazione vena mesenterica S'Uperiore, immedi atamen te su.cces" lo patogenesi della ostosi monomelica e'burneizzante siva ad an gina folli colare febbrile. ~ meloreostosi) . Studio clinico ed anatomo-istologico. MAROGN A prof. P ., Sassari : End otelio1na primitivo COFFEY prof. R . C.. Portland (Oregon } : 1-1 pplicazione delL' urt:tere, idropionefrosi, ematoma perineale . del drenaogio (quarantena) 1iella chirtt roia addomiJ\IATA prof. RUDOLPH. Luisania (Ne'v Orleans): Un 'Tlale. r aro caso di ci3ti paraappendicolare multiloculare, CORAOJfAN p rof . M., Barcellona : Contri1Jttto all o studio p olicistica, sieromi.ron1ato~a d egli spazi ret'rocecale e de77a aortog·rafia . retrncolico. CO~'r AN'rINT p r of H ., Algeri : L'apert11ra 'Ti elle vie ùiMAYO prof. J . w ., Rochester (Minnesota) : Il vroblema linri dd1le cist i da cchine cocco del feant o. del r,a·n cro . ORILE prof. G., Cleveland (Ohio): I l lobo frontale e la MEYE.R prof. K. A.. Chicago (111.): Sifili de dello sto11temoria ancestrale. CUTL"ER prof. E .• Harward <B oston): La pr>rica rdiecto. mo ':n. mia nella. pericardite t 1ibercolare (con relazione di 1 PAPIN prof. E., Parigi : SuLle grandi cisti sier ose del caso cli nico). r ene. DANIEL r1rof. O., Bucarest : J, actinomicosi ge11,1:tale PASCALE prof. G .. Napoli : T u.mori infiammatori d elZo n ella donna. stomac·o. Proces i d i autopLastica.. DENK prof . W., Vienna : A proposito del trattamento PAU-CR.ET prof. lVL V .• Parigi : Gastrectomia per ulcera chiruraico di grosse cisti traunitic11e del cervello. digi1tn <d e. DE 81.[E1.' H prof. G., Bruxelles : A ccid enti locali proPEREZ prof. G., Roma : .\/ odalit.à non comuni di evodotti da anestesia novocaino-adrenalinica. Luzionc dei tumori da elementi tiroidei. DE QUERV.A lN prof. F ., Berna : La 1nortalità nel1l' PERRIER prof. OH ., Cinevra : ltl et odo d i c ura d ei d·iOf'•"rcizioni di oozzo rispetto all'età d el 7Jaziente. verLicoli m edi della reoione d el trioono. DON A'rl orof. M.. Milano : Condr odistro fia della base PIERI prof . .G.. Belluno : Sulla sintomatologia dell'uld ella, falange prossimale dell'a1ltice . cera veptica post-01Jeratoria. FAURE prof. C. A .. Parigi : Il drenaoaio del perii>UTZU prl)f. F .• Cagliari: Sulla torsione del ftt nicolo toneo. · sperrrtatico. FIORI prof. P ., Modena : Il così detto 11 oozzo m etaRAZZABONI prof. G., Parma : StTumite suppurativa totale disse1ninata so ffocante. Strumectomia. Guarì· st atico » . FORGt!.E prof. E .. Montpellier : Ciò che la. erniolooin gione. deve alla chirurgia fta.liana. ROBINE.Au prof. M., Parigi : La. sezion e parziale della FREDE'l' prof . P ., Parigi : IJ'originc dP-ali a scessi fr eftdi radice del t riyemi1io. della parete toracica. Il loro trattamento razionale . ST. J _i\.CQUES prof. E., Montreal (Cainadà) : Su1la ga'GALEAZZI prof. R. , Milano : Contributo al t ra.ttamento stroptosi e sulla sua ouarigion e. operativo della lussazione ab1°t1iale della spaLla. 'I'AD DEI prof. D., Pìsa · Di alcuni s<>gni clinici per la GAT'rJ prof. G. e BACCARINI prof. L ., Firenze : Osteodiagno~i di cieco mobile. ìlSatirosi. TANS INI pro·f . G ., M1·1ano : . . . . . . . . . . · . 1 GE NTlL ·! )rof . F ., Lisbona : Note sulla, e iirurgia cardio•roRRAC A prof. L ., Napoli : Contributo a.llo st iidio delpericardica. I'aziont- del freddo sui tessuti prof ondi. III. ConoeGERULANOS prof. }!., Atene : I l trattamento dei disorlazion.e delle capsule ~ii rrf'nali (Nota prima). TUSINI pro f . G ., e enova : . . . . . . .. . ,.., Rdini fun~ionali del R colon. · · ;a l '" 11GOIRE prof. .. Par1g1 : IL valore well'ittero ne le U FFREDUZZI prof. o., Torino : Con siderazioni e nuove indicazioni della splene<'tornia. r icerche sul m icroòismo Latent e patologico nei tessuti 'GUISY prof . B.. A tene : DP1 cancro lcitente della. prodi alcuni dei più coni:ti.ni carn.pi operatori. sta,ta. VERHOO GEN prof. I. e JlE GR_.\EUWE prof. A ., Bruxel'GUTIERREZ prof. A .. Buenos Ayres : Qualche con sideles : Tumore bilateral e dei te~ticoli in ectopia addorazione sopra il trattamento chi'rurgico dei megacolon minale. sigmoideo. d ò l · RARTM.A NN prof. E., Parigi : I l t ratta1nento operatorio WII·DBOLZ prof. E .• Berna : Su un caso i tu erco o~i d elle rettiti stenosanti. 1J'rimitiva della vescica. HENSCHEN prof. C., Basilea : R isultati della plastica WILKIE prof. D. P. C., Edimburgo : I.a mortalità nel• 1 • l ·d ll 7 · ò ·t l ;a ' l l' appgnàicite aciita. d 1 s;~ll~t1.g"io o"enoi eo ne" ,a ussazionc a t ua e we" a WOJCIEOH<>WSKI prof. A., Varsavia : R icer ch e sper~ TACOBOVICI prof. I., Cluj (Romania): Contriòuto allo m ent al i sulla f ormazion e parascheletrica d ell'osso. stttdio d el trattamento chirurgico n el diabete mellito. YOUNG prof . A ., Clasg-ow ; Sulla etera cnirurgica di J IRA EK prof. A., Praga: Il valore delZa radiografia alcun e piccole infezioni. epidttral e con Lipiodol n elle affezioni delle parti infeYOUNGH prof. H ., Baltimora : Sten osi dell'uretere da riori d ella colonna 1Jerteòrtile, sopratutto di fronte alv a si sanouioni aòerrant~. Ricostru~ione Pl?-stica sen za 1 l incontinenza essenziale di urina. sezione d ei vasi e trap·i anto deoli ureteri. Questo impon ente orttTJPO di MEMORIE espressam ente scritte per on o1·q.?'e il prof. A.LESSAN~Rl, da altrettant~ insiori-i Maestri della Chiruroia, f ormerà itno splendi do vchr:rn e d.i circa 700 pag1ne, con 250. fiO'U": e in nero e~ a. O!"lorr nel t esto, tutto in lin(Jtta italiana, quale supplemento a1La XL Annata d ella Sezion e Ch:1:ruro1 ca deL " P oliclinico"· Di tale vc·Lume, allo scopo di poter soddisfare le even tuali 'richieste di I stituti, di E R~imatori del f~stegoiato -0 di Cultori d ell e discipline chirurgiche, oltre Le copie da in viarsi in omaggio apli aator1 '!-elle Memo-ri~, ne. ~a: ranno st ampate alquante in pift, le qtiali, stan te il numuro tuttavia ristrettissimo della edi zione e la sionorilita (1 clla veste tipografi ca , saranno 7'Joste in 'Vendit a al prezzo di 1

Lire 90 P erò, esclusivameo~e ai n ost ri abbonati che vogliano provveder~en e, il volume sarà ceduto al prezzo di assoluto favore e cioè:

L . 50 p er l 'Itnl ia

e

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l ' J~s lero

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ANNO XL

~o~a,

2.0 Marzo 19:-13 . Xl

'' fondato nel 1893 dai protessori:

GUIDO BACCELLI

Num. 12

''

FRANCESCO DURANTE

SEZIONE PRATICA

REDATTORE CAPO:

P ROF .

CESARE FRUGONI

Clinico Medico di Roma

SOMMARIO. l avori orig inali : G. Lazzaro: Glomeruloneetrosi n elle glomerulonefriti diffuse croniche con morte in uremi a. Note di tecnica : M. Pitt-arelli : Di · un a pretesa r eazione specifica. del glucosio. Riviste sintetiche : V. Serra : Nuole vedute sulla patogenesi dell'emorragia cerebrale. • Ar goment i d 'a t tualità : IF. Hoder : Storia. ed etiologia dell'influen~ .

\

.Su nti e rassegne : 0 1ac oLAZIONE : G. Ganter : Essenza t; cu.na della debolezza circolatoria nelle mal8Jttie i nfettive. - M . Basoouret: Elementi di dia.gnosi e ùi tera'Pia dei disturbi ~rdiaci di arigine digestiva. - J . Gutmann : La pressione del sangue nell'asm a hronohiale. - L. A. Conner : Affezioni viscera.li d a trombosi airteriosa. - ORGANI DIGERENTI : L. Bogendorter : Sul significato e sulla aura del meteorismo e to1tati affini. - J . Boas: Criteri nuovi per la cura <lell'ulcera. gastTica e duodenale. - V.. Aubert: Tecnica d 'ano la.tera.le a sperone epi.ploioo. - L. Spi'ç'"ach : Un nuovo metodo per la costruzion e di un a no .artifioia.le. Notizia bibliogra fica. - Cenni bibliografici.

I

AVORI ORIGINALI.

1. T1Tu1·0

n1

EMEIOTI CA DELLA

Direttore: Prof. G.

P\. UN1v.

n1

RoM.\

BAS TIANELLI.

Glo merulonec1·osi nelle glomerulonefri ti diffuse croniche con morte in uremia. Dott .

GIUSEPPE LAzZ,\RO,

aiurt.o.

[n tre casi di glomerulonefrite cronica diffu~. 1, i11orti nel corso di questo anno con sintomi ur cn1ici, I 'esam e ìst<>log ico dei reni mi e in f"Videnza un partic·o1a r e tipo di alterazioni, specialmen te n ei g lo1neruli (glom erulonecrosi), di c ui •s i tro a no nella lettera tura d escrizioni •Hon molto frequenti. Si r iporta110 le storie clinich e ed i r epert i tlnatormio patolog·ic i d ei tre casi. CASO I . - C. R ., di anni 29, muratore. 1918: Dopo lon silJite ebbe edemi n egli arti inferiori , faccia tu111id a, urine scar e di colorito oscuro. Fu dìag 11os licata g~omerulonefri te emorragica. Letto e dieta lattea per due m esi . L'albu1nina sarebbe sco1nparsa dalle urine solo dopo (3 • mesi.

Divagazioni : Medici scrittori. Accademie, Società Mediche, Congressi : Società MedicoChirurgica Veronese. Appunti per il med ico pratico ; OASISTICA E DIAGNOSTICA : Disturbi genito-urina.ri nella litiasi urinaria lar"V'ata dell' uomo. - La, sintomatologia generale delle malattie delle vie urinarie rnei bambini. - TERAPIA : Il t rattamento incruento dei cosidetti gangli, degli ..igromi e di a.ltre forma.zioni cistiche. - L'uso dell'acacia ne lla cura dell'edema. - Osservazioni sull'uso degli idrooarpi e morrua.ti ver via ipodermica sul lu·p ue vu1garis. - Nella puntura da vespe. - Nell'eritem a delle natiche dei piccoli bam,bi.n.i. - MEDICI~A sc1BN TlFICA: Il fattore istamina. nell'anrufilassi. Eosinofilia ed allergia. - IGIENE : Provvedimenti profilattici in un centro industriale sorto in zona m a l arica grave. - POSTA DEGLI ABBONATI . - 'T ARIA . Ne lla vita professionale : Servizi igienico-sanitari. Ooncorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. Notizie diverse. Rassegna della s ta mpa medica. Indice alfabetico per materie.

I)~ llll

anno forlt' cc falen.

G 11ove111bre 1931: Accesso febbrile d el] a d u r a ta rii c ircrt 10 ore, inizia lo con hrivido di freddo, cessa lo con s udorazjon e. U'ebbre sino a 40°. Da allora d iarrea (8-10 scariche al giorno). Da una settima u n voinil o al im.et1Lnre 1 da 4 giorni è irrequieto, de l ira. Entra j l 22 11overnbre 1931. È jrre,q uieto, con1prenrle a st ento le domande. ..cosse muscolari freql1Pnli negli arti superiori . Li11gua arid a, p ati11osn . Ile piro di frequenza 38, superficiale . Cuore: itto al V sp azio, 2 cm . all'esterno d ell 'emiclaveare, Jimite super iore sinistro III costola, il margine destro d eb ord a 1 cm . dalla marginale destra dello s terno . Ru1l1ore sistolico alla punta . Pressione del san g u e 175/95. Pupille 111iotiche, r eag .iscon. o torpidamente all a luce, rotulei ed achillei \1\ 8Cl .

22 : n o11 h a urinato. 23: non ha urinato. Si es traggono col catetere cir ·a 200 em e. di urina, d i aspet to torbido, di colorito giallo . P . ,S. 1021 . Albumina 2,50 %0. Urea 1128 mg. %. Nel sedimento: rare emazie, alcuni cilindri iali11i e ialinog ranulosi, cilindri grossi, tozzi (cilindri dell 'insufficien za r en ale, secondo J\ddis). Ur ea del san g u e: 3,47 m g r. %. Diarrea. 24: diarrea, non h a urinato, sonnolenza. Respiro superficiale, frequente, scosse muscolari. Exitus . Diagnosi clinico: glom erulonefrite diffusa cronica.


et ll.1 POl. l CLI:\ICO »

444

1\.utopsia parziale dopo 3 ore. Cuore : peso gr. 350. La pu11ta è falla dal YC11tricolo si11i tro. Cavità de1 ventricolo ingra11di ln 1 lrabecole carnee appiattite, sp essore della p arete c.lel Y. s . 111111. 18. Non alterazioni a carico deg li o Li arteriosi e YCilO.. i. pessore della l)ar e lc d el v. (1.

mm. 7. Rene destro: peso gr . 140. Capsula in più parli a d erente. uperficie fineme11te g r a11ulo a, colorito rosso g·rigias lro. Al taglio: sostanza corticale ridotta, disegno confuso. R en e s inistro : peso. gr. 100. La capsula si dis lac<::a co n diffjcoltà. Superficie 11 e ttan1enle g ranulosa, col orito grigiastro pallid o. o Lan za cor -

[ANNO XL, NuM. 12~

con cellule e pitelia li piuttosto nlte e nuclei, che s i colorano itllen amente con l 'ematossilina. Glo111erttl i cli Yari tipi. Solo raramente si vedono glon1eru li trasform ati in piccole sfere ialine priYe di .. tru ltura, alcuni lasciano an.cora rico~ 11oscere i co1l lor11i delle anse, che appaiono ialinizzat e e conte n en ti 11ucl ei picnotici o residui nucleari. In questi g lomeruli la cap sula è ispessita, talvolta fibro a, a disposizione anulare in più strali, talvolta con dege11erazione ialina. In altri la ialinosi è c~rcoscritta solo a poche anse. Altri glo1neruli1 specialn1ente nelle zone dei tubuli dilatati appaiono g r a ndi , ricchi di nuclei. In essi a volte i vedono ~ ingo l e an se in degenerazione ialina,

lì11c. 1.

Caso I . E1naloss.-eosina x 250. Necrosi dell 'intero glomerulo,, che è complelan1 c11 le tra · fo rr11a lo in una lnassa di aspetto granulare.

licale i11ollo ridotla, d isegn o co11Iuso, li111ite Lru so tanza cor lical e e midollare poco evide nte . Esa1ne i s lologico: Proliferazione estesa e diffusa del t essuto con11etlivo interstiziale, c he appare per lo più infiltralo da piccole cellule rotonde, si vcdo110 qua e là piccole emorragie nel t essuto inters tiziale e tra i tubuli. In molti campi i sole di tubuli forlen1ente dilatati con g lomeruli r elativ\1menle bene co nservati e separale da t essuto connetti Yo de11 o, })Overo di cellule. La parete dei tubuli dilatati è tappezzata da tln epitelio inolto appiattito, con segni di d egen er azion e. Nel lume di n1olti di essi s i trovano cellule dell 'epitelio di~ taccat e, cilindri iali11i, eritrociti , assie1ne ad un detrito amorfo . In alcu11i tubuli a Iterazioni d egeneralive dell'epitelio, i vedono lalYolta qua e là anche piccole zone necrotiche. In nl tri punti d c l J) reparato l 'epitelio ùei canalicoli appare bene co11 scrYalo. ì\ei tralli ove il tessuto co11neltivo è den.. o e })OYcro di cellule si ve<lo110 solo r esidui d i tubuli con lu1ne ri lretto o i11a11cante. Vi sono tl nr 11e figure> d 11 jn lerpe trnrc co n1 c rj genera tivc.

a d erenti alla capsula d el g lomerulo i11 uno o più punti. Nei glomeruli n1eglio conservati alcune anse sono dilatate e piene di eritrociti. Lo spazio capsulare è per lo più libero, solo in pochi si nota fibrina, alcuni leucociti ed emazie, in nessuno l 'epitelio c apsu] are è proliferato. In pochi glomeruli alcune anse appaiono completamente prive di struttura, come piccol e n1asse granulari, con· le11enti residui di nuclei, talvolta si vedono anche inte ri glomeruli, ad erenti in più punti alla capsul a, trasformati in una inassa omogenea o granulare, che contiene numerosi resti nucleari picnotici (alterazioni necrotiche) . Vasi. Nelle arterie grandi l'elastica interna è dovunque semplice, i1on si vedono alterazioni d el1'intima. Nelle arterie medie si nota in alcune ipertrofia d ell 'elastica interna (2 o più strati), inedia i sp essita, accenno a proliferazione dell 'inti1na, non alterazioni del! 'avventizia, solo in poch e l a proliferazione dell ' inlima r aggiunge un graclo pittttosto con ider evol e <:on res tringimento d cl 1u n1e. L e nl lerazio11i 1naggiori si incontrano nelle


445

SEZJO.NE P RATI CA

arlerie più piccoJe ~inLerl obulari e afferc11 li). 111 JJlOlte di queste l 'i11Li111a è i .. p essit a ed il lume ri stre tto sino ad t1na fesst1ra,11on infreq ue11te1Yl:e11te l 'i11lima i p e sita è in clegen er azion e inli11a, ch e talvolta si este11de a1.1ch e alla n1edia. I11 alcuni dei vasi afferenti la parete app,ar e priYa di struttura e enza. 11uclei, i l lt11ne è c1uasi co1npletamente obliteralo, men tre 111 altri appare dilatato co n en doteli tu111efatti e n u cl ei !)ÌCnotici. Capillari interstiziali spe so pie11i cli g lobul i rossi, n on emorr agie.

Rene destro: peso gr. 100. La cap sul a si dilacca con rela tiva facilità, solo in qualch e punto è aderente. Superficie finemente granulosa. Colorito grigio rossastro pallido, con sistenza dura. 1 taglio la sostan za corticale appare molto ridotta, il disegnQ è confuso, il limite verso la sostanza rnidollare poco n etto. Esame istologico : proliferazione es tesa del tess uto interstiziale, la proliferazion e non è uniformemente diffusa, m a irregolarme11te ripartita. In alcuni punti predomina t essu lo connettivo, povero d~ cellule, in altri il tessuto inter stiziale è inCAso IL - D. A. R., dj anni 27, muratore. filtrato da cellule r ot onde, le qt1ali formano tal1927: Malaria. Yolta in zone circoscritte den si infiltrati , di cui Ottobre 1931 : 11'.l è.d e sere debolezza generale, alcuni a sede periglomerulare. perdita d ell 'appelilo, cefalea. talvolta febbricola. Nei punti d ove maggiore è la prolifer azione di 19 n0Yen1bre: f accia l1ln1ida, edemi negli arti tess uto connettivo fibroso, pover o di cellule, l a inferiori. Da qualcl1e giorno vomito alimentare truttura normale d ell organo è complet amente alsubito dop o i 11asti . Ton diarrea. urine di colorito t~rata. Si vedono qua e là glomeruli, trasform ati gi allo ·hiaro. ~11lra j } 26 novembre 1931. in piccole sfere ialine e r esidui di caI1alicoli u riÈ orientato, ri , ponde a tono all e doma11de. Cute niferi. In altri punti del preparato, campi costie mucose p allicl e. Farcia pallicla tumida, lucente . tuiti d a tubuli. molto dil atati e tappezzati da un ?\011 edemi n eg·li àrli infefiori. ì\ulla al faringe e epitelio basso, che n ei più dilatati è decisamente ton sille. Ling u a un1id a, patinosa. piatto. Per lo più 11elle vicinanze o in m ezzo a Cuore: itto nl , - spazio intercostale 1 cm. al- quest e isole di can alicoli dilatati si vedono glo1'eslerno dell 'ernicl aYeare, lin1ite super~ore sini- meruli r ela tivamente bene con servati. Nel lume ~ tro III cos tola, il t11.argi11c destro deborda 1 cm. cli numer osi canalicol.i, sp ecialmente in quelli più dalla marginale destra d el1 o sterno. Rumor~ sidilatali, si tro,·ano cilindri ialini, leucociti, destolico all a: punta, cl1e accompagn a il primo tono. triti cellulari. Negli epiteli d ei canalicoli si dimoPressione del sangu e: 210/115. trano spesso alterazioni di tipo degenerativo (deP upille ugttJli , J)ene reagen ti alla luce ed al- generazion e idr òpica e ialino-gr anulosa) con di1·accomod azion e, r ol ule i ed achillei presenti . tacco delle cellule dalla loro membran a basale. Urine di aspe tto limpido, di colorito giallo chia- .\Iterazioni i trova110 ir1 qua si tutti i glomeruli. ro. Albumina 4 %o. ~el sedimento: cilindri ia... alo quelli, ch e si rinv~ngono in vicinanza d elle lino-granulosi ed epite liali, rare emazie. Ur ea del isole dei tubuli dilatati son o relativamente b ene sangue: 317 mg. ~~ . rea urine : 1118 mg. %. Stan- con servati, piuttosto grandi , ricchi di nuclei. Un a flard clearan ce (Van ly1k e) : Cs = 4,49 em e. di gran parte è completamente trasformata in sfere s ungue, liberato cli ·urea i11 un minuto. Per cento ialine, pr~ve di nuclei e sen za str uttura, altri, an ... del normale = 8,30 . eh 'essi completa1nen te ialini, mostrano residui di 28 novembre: L 'eden1a nella faccia è aume11nuclei picn o tici talvolta la dege11erazione iali11a tato. Emog.lobina (Sahli corretto) : 52. colpisce solo alcune anse, r~entre le riman enti Esame oftalmoscopico : Neuroretinite albuminuappaiono dilatate, ricch e di nuclei. Si osservano rica . Emorragie a fiamn1a in O.O. numerosi tipi di p assaggio. Nei ·glomeruli con de30 novembre: urine di aspetto chiaro . Cilindri g~nerazione ialina p arzial e o completa delle anse, inlino-granulosi, al cuni cilindri grossi, tozzi (cila capsula è fortemente ispessita, fibrosa, t alvolta lindri d ell 'ins ufficienza r enale second o Addis). il glomerulo appare circondato da un an ello di Quantità di urina e p eso specifico dal 27 notessuto connettivo a più lam~ne, in alcuni l a capvembre al 10 dicembre : 1000/1009, 840/1010, sula ispessita ha subito la d egen erazione ialina. 1000/1009, 860/1011, 920/1012, 800/1011, 700/1013, 1Si osservano spesso aderenze capsulari circoscritte 780/1009, 560/1014, 180 + /1015, ·180/1015, 280 + /1013, o diffus~ ; Jo spazio cap sulare è p er lo più libero , 450+/1015. solo di raro si troYan o pochi leu cociti e fibri11a. Contenuto di albu mina dal 4 al 10 %0. PresIn una parle dei glomeruli sono din1.ostrabi1i sione d el angue: 210/115, 170/95, 170/90, 165/85. alter azioni n ecrotich e. Di r aro la n ecrosi colpisce 1° dice1nbre: urea del sangue = 476 mg. %. solo an se isolate, più spesso si vedono interi glo5 dicembre : urea san gu e = 576 mg. %. Urea 111eruli comple tamente trasfo~ati i11 masse graurine 1210 mg. %. Standard clearance: Cs = 1,60 nul ari, sep arate da lacune, ad erenti in più punti cn1c. di sangl1e, liberati di urea in un ~inuto. alla capsula e conten enti residui nucleari e celPer cento d el n orn1 ale = 2,015. lulari. 7 dicembre: urin e· di colorito bruno. Nel sediIn quasi tutte le arteri~ ispessim ento della men1e nto: i1umerosi cilindri ialino-granulosi, gra- dia, 111odica iperplasia dell 'int~ma, n on alterazionulosi ed ematici . Grossi cilindri dell 'in sufficien - ni dell avventizia. Nelle arteriole interlobulari e za renale. Moltissime em azie. Yasi a·f ferenti i spessi~ento dell 'intima con restrin8 dicembre : urine di colori lo giallo rossastro : gi1nento del lume in alcune degenerazione ~ali11 a. nel sedimento poche emazie. CAso III. - G. R. , di anni 34, m anovale. E1noglobina (Sahli) : 52, 50, 46. Nega malattie pregr esse. Ba sempr~ l avorato . 10 dicembre: onnolenza, frequ enti scosse muDall 'ottobre 1931 perdita d ell 'appetito, debolezza scolari . generale, febbricola. Cefalea, d imagramento. 11 : Exitus. 11 d icembre: dolore puntorio alla base dell emiDiagnosi clinica: Glom erulonefrite diffusa crot orace destro, febbre con t inua con elevazioni sin o nica. a 38°. Entra il 15 dicembre 1931. Autopsia parzi ale dopo 2 ore. 1

1

1

1

J.

1

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1


446

« IL PQI,l CLINICO »

_.\.l ricovero: ling u a ~mp c. tinata, arida, nulla al fa ringe e ton sille . Nutrizione scaduta, sonnolenza. 11espiro profondo, di frequenza 20 a minuto. Emitorace d estro: ottu sità da metà della scapola i11 b asso. La linea superiore di ottusità segue la <'urva di Da1noiseau Ellis . Fremito pettoral~ dim inuito, respiro ve~cicol are indebolito , in basso apnea. Cuore: itto al V.I spazio, 2 c1n. all 'esterno dell ,emiclaveare, limite superiore sinistro III costola, i] margine destro n on deborda dalla marginale ·d estra d ello sterno . Pressione del san g ue: 190/110. Pupille u gu ali, reagenti, rotulei, achillei pre:Senti. Puntura esplora tiva emitor ace destro : liquido

F1a. 2 .. -

[.!u'"Ko XL, NuM. 12]

Ilene destro: i)eso gr. 90. La ca psula si distacca con facilità. Superficie nlolto finen1e.11te granulos~, colorito grigio roseo. Superficie di taglio: snstanza corticale forteme11le ridotta, disegno rr1olto confuso. Esame istologico: Prolifer az ione diffusissima dcl tessuto inter stiziale, che appare in gran parte i11filtrato da cellule mono11ucleari rotonde o allungate. In alcune zone prevalgono IJiccole cellule rotonde i11 forma di densi infiltrati, di cui alcun i l1anno sede perivasale, raramente periglomerulare. Qu a e là piccole emorragie. Nei tubuli alterazioni di vario grado . Pochi hai1no aspetto normale, in alcuni il lume è ridotto a semplici fessure, altri, ~nYece, sono con siderevol-

Caso III. Ematoss. -eosina x 250. Tre g lomeruli J1ecrotici. •

giallo citrino, torb ido, albu1ni11a 20 %0. Ne] sedimento : emazie, numerosi l~ucociti polinu clea ti e linfociti. Urine di color~to g iallo chiaro. Albumina 2 % 0. Nel sedimento : µiolti ssimi cilindri granulosi e epiteliali, r are emazie . Pression e del san gue: 190/liO, 185/110. Emoglobina (Sahli) : tJ.4. Esame oftalrrloscopico : neuroretini le albuminurica, emorragie a fiam1n ~ peripapillari, specialmente in O. S. Quantità di ·urina dal 16 al 19: 480/1011, 340/1011 , 420/1009. Urea sangue : 429 m g. %. Urea ur.: 1040 m g. %. Cs = 1,7 eme. di sangue liberati di urea in un minuto. ·Per cento del normale: 3,34. Forte cefalea, sonnolenza. Exitus il 19 dicem~­ bre 1931 . Diagnosi clinica : glomerulonefrite diffusa ero• n1ca. Autopsia parziale dopo 2 or e.

111e11te dilatati. In questi l 'epitelio di rivestimento è forte111e11te appiattito e spesso in degenerazione idropica e ialinog·r anulosa. In tratti circoscritti si osservano an ch e n ecrosi del! 'epitelio. Nel lume dei canalicoli sonq con te11ute cellule del1 'epitelio rlistarcate ed alter ate, detrito amorfo, in altri cili11dri ialini , leu cociti poli11-ucleati, pochi eritrociti. Glo1neruli : le alterazioni i1ei glo1neruli sono d i ,·ario tipo. Rar an1ente glo111eruli, completamente trasformati in sfere ialine, in alcuni la degenerazione ~alina colpisce solo alcl-1ne a11se. Un discreto nwnero di glomeruli hanno aspetto pressoohè nor1nale, sono r icchi di nuclei, con anse contenenti sangue. Si vedono spesso aderenze capsulari circoscritte. 'falvolta la cap sula è ispessita. fibrosa, costituita da più strati di lamelle di tessuto connettivo. Lo spazio capsulare è per lo più libero, co11 epitelio appiattito, in pochi appare contenuta fibrina , rari leu cociti, qualche epitelio della capsula desquamato. In alcuni glomeruli si vedono


[ A..'41'""0 XI~, ~U:\L.

12']

447

SEZIONE PllATlCA

gruppi di anse necrotiche cori resti di nuclei picnotici: è possibile talvolta seguire il decorso di queste a11se, le quali per lo più sono aderenti alla capsula. L 'epitelio capsulare è modicamente proliferato. Molti glon1eruli sono completan1ente trasformati in una massa senza struttura, di aspetto granulare, attraversata da lacune, con molti residui ~ellulari e nuclei picnotici. In glomeruli ..-..osì alterati "i Yedono spesso i11 più punti aderenze co11 la capsula, talvolta l 'intero glomerulo necro tico è completan1enle adere11te alla capsul a. L 'epitelio capsulare è spesso proli1ef ato, non si osservano, però, tipich e figure di semilune. Il r1umero dei glo1neruli così alterati è abbastanza co11siderevole in questo r aso. Vasi: ~elle arterie inedie, ma non in tutte, iperplasia della membrana elastica inter11a , n1edia leggern1ente ispe sita, ·pesso accenno a proliferazione dell 'intima. 1 on alterazioni dell 'avventizia. Nelle arterie l)it1 piccole (interlobulari) ipertrofia della muscolare, ispessil'l!e11to dell 'intima con segni di degenerazione ialina, talvolta ~alinizzazione del] 'intera parete. Il lume in molte è ristretto o quasi co1npletamente ob1iterato. In alcune di esse I 'endotelio appare t11n1efatto, con alterazioni regressive clei nuclei, in altre si nota disposiziqne irregolare dei nuclei, tal,·olla i si11goli strati non sono pii1 riconoscibili . I vasi afferenti di alcuni glomeruli 11ecrotici sono del lutto ialini, il lume vasale i tl molti è ristretto o anche co1nplet a1nente obliterato, in }JOChi è dilatato e contiene albu111in a coagul ata e qualcl1e eritrocito.

T ra le a lteriazioni dei g lomeruli e delle ai·tc\riole, cl1e si po sono osser,·are all 'e ame istologico n e] le ,·arie forme di malattia di Bright, ' Juelle del tipo de lla necrosi o nercrobiosi haruno cert.a1nente uno - i)ecia le interesse, anch e perLhP ·treltan1e11te collegate a questioni in1·p ortanti di patoge.ne i. \ ella ,·asti in1a le.tteratura u~ quadri analor110 patoloaici delle n e friti le n ecro i glome l'ulari e della pare•t e delle arteriole hanno una tra ttazione piuttosto ristretta e ono di data relativa1m e11 te re<:ente. ..~ part e alcun e <lescrizio11i isolate, tra cui Je più inYportanti sono nelle pubblicazioni di Lijhlein , Ste,rn, Herxheimer ed altri, fra i tra lt.a li di .anaton1i a p atolog ica dei r eni è solo in <Juello di Fal1r c he ~ i trova pe:r la i;rima ' 'o.Jta r iportata una tle...~rizio11 e d ettag liata di que... to tipo di alterazio·n i. J ~ le!--ioJ1i arteriolari, cono ·ci.u1te dopo i lavori 'li Fal1r, Hel'xl1eimer e ter11 con il nome di .arterioJ o,n e,(\f'OJ_ i, &011-0 bate .descritlte p er la pri1r1a "'· alta cla I A)l1 l e i11 n e.Il a glome1rulonefrite , ùa Fnl1r 11ell a co. ì detta ·sclerosi maligna e . ucces iva111r11 te ~1 u<l iate e confermate da Volhard , Bael1r f\ :·acl $, Fi. l1berg, Murphy e Grill, Korh ed altri. Tanto nel !rlo1Lterul o ch e nei]Je arteriole la nL:.<· ro' i ]Jiuò a ,~ere un e ten sione diversa: essa l •UÒ i11teTe. are .an · e isolate o parti di esse e I•uò infin e colp ire a11,cl1 e l 'inter o glom1erulo 1,

c~e

appare trasform.ato· in una massa omogenea o granulair e, priva di ogni str:Ulttura. Sulle arteriolonecrosi si trovano esaurienti descrizioni istologiche ne1lle pubblicazioni di que,gli autori che, come Fahr, Stero·, ecc. si sono estesamoote occupati ,d i esse. L aspetto istologico l) UÒ essere così .b revemente .r iassunto: le pareti delle arteriole renali, prevalenten1ente .di C{uelle ia.fferenrti ai glon1erul i e de1le interlobulari appaiono co,m pleitamente necrotich e, la 11ecrosi si può estendere anch e al g lomerUJlo, pesso iinteressa la prima an sa; in alcuni casi i.l processo è limitato a poch e arteriole, in altri è diffuso. Le zone n ecrotiche della .p arete delle arteriole interessate appaiono del tutto prive di truttura, talvolta di aspetto granulare, in esse si vedono· qua e là residui di 1ce.Jlule e di nuclei alterati; nel più dei casi riesce impossibil~ ·uma distinzioin e tra i vari strati dellei pareti . In pareti così a lterate penetrano facilme nte g·lobuli rossi e leucociti, in alc uni esempi ro ono an cl1e ,attraversarle, s i formano così, d·e1lle emorragie più o m eno estese nel tesu.to interstiziale : quan.do I '.alterazione colpi.~ ce le anse g lomerulari rposso,n o aversi anche emorragiM ·negli •spazi crlomerulari. Spesso attorno a questi vasi i notano accumuli di cellule rotonde. Il lume di essi può essere ristre tto , talvo·l ta le arterriole sono cornpletamente chiuse, spesso però (Horxl1ei111er) il lume è r onsiderevolm ente dilatato e ripieno di globu.l i . ro i . f 11 ieme alJe n ec.r o i dei g·]omeruli esse· so110 state osservate , come si è detto, nelle g·raviss ime forme a cute e subacute, t alvolta an! cl1e n egli s tadi termin ali della glomeruJone-· frit e cronica diffusa, n1a pjù s·pecial·m ente nei ca i di clerosi rnaili o-na a decorso rapido. 1 ella O'}omerulonefrite ac uit a diffusa la Jlecrosi dei .crlo·m eruli si os eir va in casi molto rari (Vol·har.d). Faw (1925) la ITTega, non a ' 'em d-0la n1fli Lro,rata n ei suo·i casi. G ros i1i1ustrò con il titolo << Fri scl1e Glomerulon ephritis (Kriegsniere) » un caso a·c.uto, in cui quasi tu tti i glomeruli erano alterati , al ct1ni Lrasfo,rmati in ·uma massa priva di strutl.t1ra, conten ente ]Jochissimi nuclei ed attraver ata da lacune , altri in cui I 'alterazione era est esa .alla m1aggior p1a rte d·e1lle loro aruse, 111 eintre le rimane11ti erano dilatate. Gross a·dol)e·r a il nome di glomerulite n ecrotizzante. fifrc,k el i·n . un caso in cui la 1norte av,1enne solo d·o•p o g iorni 2 1 / 2 dall 'inizio della malattil\, oltre le alterazion i glome1~u1ari tipich e della forma diffusa .acuta, osser·vò in alcuni g lo1 1te-r.u~i neicrosi circoscritte, i1n altri, g ru1)pi di an se appariv.a no 11ecrotici , in altri ancora tra1

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448

c1 JL POLl CLI:'\lCO n

vò nu111er o i ·p iccoli focolai di n ec r o_i diffu si . In alcune arteriole e specialm ent e i1ei , ,a•s i a ffer enti tipich e n ec.rosi d elle pareti . Al tri casi di necrosi d ei g lomeruli e ·onte111poran eam oot e di zone più o meno est ese d el 1.1 ar en chim.a r ena le, talvo1ta dell 'intera sostanza co·r ticale, son o stati d escritti da ·F riedlander e i1ell 'eclampsia dia: Ben ek.e, Klo t z, .Broadford, J-lerzog' ed altri. Ne lle' i1 efrili ~ ul)ac ul~ que'"'to t~1)0 di alte ra zioni è m olto più frequen·t e. Lo.l1lein ,l ei dec risse per il i)rin10 ed ammise ch e esse si trovano in una per centuale abba"' ta nza alta d ei casi. Bael1r e acks, Ja ffe le confermarono. Nei casi di Lohlein durata d ella mala ttia c irca 2-3 m esi - nUJm1er osi g lo 111eruJi e p iccol e zone1 di ·parenchima r en atle era n o co1npletamente necrotici , n elle arterie I ',autor e desc risse a lterazioni dege11era.tive sino a lla 11 ecros i , sp ecialmente nei ·vasi afferenti. In qualcl1e c a so la n ecr osi d ella parete delJe arteriole era c osì g·r ave, ch e ... i era n o formati picooli an.eurismi. Fabr confermò queste O "' ervaz ioni e d escri ~ $e d e O'li e empi. Volhard dice di avere pi ù volt e o $erYato sitnile reperto . Anche '.Fishber g· i11 tre di o tto casi di glon1erulone frite subacu·ta trovò necrosi ·di anse dei g lori111e ruli e cc .a rterit e .a c uta n ecrotizzante » d ei , .a _i a ffer enl i. Ma le d e1_crizioni più dettag liate s i t1 ova110 i11 u11 recente la ,·or o di F. K·och, collabora to re d el , -oll1ard . K och ri1)orta 7 e.asi di O'lom erulonefrite s.uhacuta , in cui tali a lterazioni d ei .g·lon1eruli sono este an1e11te d e c ritte . el c.a ... o 3 l '.allerazio11e era particolar111e11te rli[fusa e si trov·arono g lomeruli co111p le tame nt,e tr.asforn1.at i in una massa om o 0 ·en ea o g ranulare co n i1um.eirosi residui nucleari l >icn o tici. Oltre l e 111ecrosi d ei g lon1cruli , 11ec.ro i e ~ te ·e e d i ffu_e d elle pareti d eil le arteriole. Anc h e n el lavoro di V.a11 lvke e colla bora to• ri sulla n1ala ttia di Brig bt _i trovano descrizioni _in1ili , p. es. il caso n . 33 (glo n1e1~u1l o­ n efrite subact1ta - for111a exlracapillare di 1F.ahr). I ella g lon1erulonefri t e cr onica le osser\ 1a zioni •s on o i11olt·o ra re. Fi liber o- 11a trovato o- rave cc a rteriolile n ecr otizza·ntei » i11 Util caso di g lon1e.r uJ on e frite c ro11ica, ch e du rava da circa 4 a11ni. ella l e ttw~a dei .r ep erti is tolo,o-ici dei casi , o servat i d a Van Slyke, s i trovano p iù vol·t e d e critl e rl ecr osi di anse d ei o·lorneruli e di interi glo111 eruli (caso 20 , 3-4:, 37, 42, -i:3). Non a Iter.azioni i1ecro tich e de hl e arteriole. . i111ili alterazioni sono descritte da ' ; olhard in un caso , dw·ato 3 a nni . Sclerosi m.a.ligna. Un caso cli t1na gr ave for1

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n1a <li con1bi.nazio11e fui d e e.ritto da Gaskcll ( 1911) - riportato da , -olL1ard - in un u 01no di 37 ain·n i . .L\.11 'e a1nre i tolog ico .a lcuni glom eruli er ano compl e tam e11t e n ecrotici.. econdo Gas.kell la causa di una tale i1ecrosi glomer11lare eira con ogni verosi111ig lianza dovuit a acl t1na i.mp·r o'' " isa cl1iusura completa de.Jle arter ie a fferenti.. Un caso simile è d escritto da Lol.l1ein. Re p erti ain·aloghi si trovano anch e i1n un caso di Stern, in tre di H erxheimer. Fal1r _cri Vie diffU1sam en le ~ uIle arteriolonecrosi e su 1le n ecrosi .clelle an'"'e d ei g'lom eruli, da lui più YOlte osserva te. _\.ltre desc.r izioni si trovano in pubblicazioni di autori a:mericani , così irn 9 casi di B eli e Cla,,-_on, in 6 di ~Iurphy e Grill, in 3 di Va11 Slyke, in casi di Klemper er, Fillherg e altri . Risulta ·dalla casistica - e ciò importa mett ere in rilievo - ch e tal e t ipo di a lterazioni ~ i osserva n ei casi , ch e t ern1inano con uremia. Fahr, come è inoto, si servì di queste alterazioni per distingue·re a natomicam ente la sclerosi ma1ligna da 1la ])enigna. Voll1ard, indipend entem ente da Fahr, l e os ervò n ei casi a d ecor so particolarmente r apido. Circa la causa di qt1este a lterazioni , 1e opinioni cl eg1l i a utori on·o 111olto discordi. L ohlein le riporta all'azione di 111n cc veleno g l o1m1erulare, ·di r egola di orig ine batt.erica, che è presenite p er lungo tempo nel sangt1e c ircola nte ». Tal e modo di vedere è i11 parte condiviso anch e cla Fahr, nla egli fa nota1·e cl1e cruesta iil.O·n è un.a ·spi egazion e ·e aUtriente, in cruanto aillora in ogni o-lomerulor1efrit e di u11a e.erta durata qnreste alterazioni dovrebbero es--er e costanteme1nte 1)r.e .. e11t i, iJ ch e non si verifica . Eg·li ritien e, qui11di , cl1e l1a forse irr11)ort.a. nza la qualità d e1 ' relen o e ricorda ch e alc uni batteri e loro to .... in e 11anno una predilezion e speciale p err le 1)ar e ti vasali (an eurismi n1icotici n ella seip$i d a , -irid an ). L ,ori o-ine t os ica è a111me ~ a anch e da Fishl)erg . Volhard fa rilevar e cl1e nelle g] om~rulo­ r1efriti a ccainto a nu·n1erosi gl omiert1li g raven1en·t e a lterati e no11 irrorati se n e trovan·o d eO'li altri benei irrorati e ch e no11 presentano o . tali a lter azio ni , i1l cl1e è evidentemente 1rn contrasto con la ~pot es i di un velen o, la cui azione si dovr ebbe m .agig;iorme nte esercitare a ppunto sui g·lo111ert1li b en e irrorati , p er cui a1nm ette ch e 1 uittc le .alterazioni, co1npresa la cle!rener.1zio·n e sino a lla n ecrosi d ei11 ' intima delle . nrlcriole l)OS~ano esser e s1)iegate solo con1 e reazio11i a g radi diver si di asfi. sia angios11astica; in alt.re parole è i1L o'ioco solo una c.al1sa la cui azione si eser cita in i11odo g radualm ente di,·erso e c ioè: ltn a dimi11l1zio11e della corren1

~


:AN:."10 XL .

~U?\l.

12]

SEZIO.

I~

PRATICA

449

le di san auei è la causa delle alterazio11i pro ) i-

J~ diffic ile dire quaJ e p ossa essere la lor o

ferati ve e di a lcune a tipo clegener.ativ·o, una cessazione dell'irrorazione la .causa della n e«rosi. A11che Koch esprime la stessa veduta: le alterazioni nec rotich e oono consegurenza di ulterata irror.azion,e , insufficiente al mantenimento d cl ricambio cellulare. IFal1r, che si è specialmente occupato di que~te alterazioni nella scletrosi malig na, m ett e ìn cnusa Ull11 dan110 tossico - veleni vasali 's pec ifici, ch o agiscono sulle arteriole analogam,e nte a ciò ch e avvien.e nella g lomerul onefri.te. Nel eone-etto di Fahr, specialm~nte la sifilide ed il piombo sono con siderati fattori causali importanti. Nella n1aggior parte dei casi , però, es i non sono dimostrabili, per cui tale veduta non è condivisa da altri autori (Herxheirner, Ste rn, 1F i hberg, Aschoff, ecc. ) . Altri tra uò. Asc,hoff cercano il veleno .tra le sostanze • trattent1te per l insufficienza renale (Uramieg ift). Alllche P.Cr la scle ros i maligna Volhard dà una spiegazione quasi analoga a quella per la !!lomerulonefrite. Egli ritiene che ciò, che si aggi unge per trasfornl.are la sclerosi benigna in 1nali O'na è il ubentrare de lla contrazione 'asale attiva generale, diella ipertensione palli eta. Le cons~.ouenze di questa ischemia ana iospas.t ira secondaria che ,,ien e a creare uno c;,fat o "' imile alla nefrite diffusa, ono natuiralt 11en te cliver e secondo il g rado di essa e se<'ondo le a lterazioni pree istenti .n elle arteriole. . 'i - I>iegl1er ebbero così i r eperti im~li a quelli cleille nefriti acutissime e subacute, le necrosi nrteiriolari e O'}omerulari e la differ ente e di'Versa e te11 i o ne di tali a l ter.azioni. La causa del ~uben·lrare di questa contrazione attiva potreblJe forse essere rioercata in un prodotto del ri~ mbio a·d azione favorente o eccitante l o pa~ mo 'ra~le, quindi una ca.m ;a tos ic.a, la cui él7.ione si esplicherebbe indirettamente.

cnu a. L 'ipotesi di tossine batteriche sembra in·osten ibile; nessun dato è a s uo favore. Consiclr r a11do·, IJ>erò, cl1e le alterazioni di tipo rruocro-

1

~ ci

Lico son o ceI'tamente alte razioni, c h e dura110 d a poco tempo , in altre ·parole terminali - il cl1e è riconosciuto anche da molti Autori - e ch e esse si ·Osservia1Do in qu ei casi, che vengono a morte con sintomi t1ramici, sembra più facile .ammetter e ch e esse ·debbano riportarsi al1'az ionc di . o tanze tossiche, ch e sono .riite11nle ne.Il' orcran·i nlo per I 'alterata funzi on e renale. · · Che le alterazioni n ecrotich e si osservino solo di raro, ciò non costituisce per certo un ' obbiezione, a parte il fatto che la loro frequenm debba esser e notevolmen.te maggiore di quel r l1e comunem en te si cr ede. Niente di certo si può ancora ·d ire sulla natuira di tali sosta•n ze e ~ u1 loro modo di azione. ~, infatti , possibile a mn1ettcre che esse agiscano o direttarm1ente ui g lon1eruli , o, come ritie ne Vo1hard, i~­ clirettamente, p rovocaindo o .au.m entandò 1o 1Jasn10 ,-.a.sale. Questa ultima ipotesi è for·se la più adatta a spiegare il tipo e l 'e tensione delle a ltera1

ZlOnl.

'

L ' . h a studiato tre casi di g.lom e1ulonefrite cr oniaa1diffusa, di cui riporta le storie c liniche e g li esami istologie.i dei reni . In tutti e tre i casi , oltre il reperto comune alle g lomerulo11efriti c roniche, si sono trovate n ecrosi di ano d ei g lomeruli e di interi g lomerlllli. Queste alterazioni , che si debbano considerare ter111i i1ali , sono probabilmente dovute all'azione di so,s tanzei toss iche, ritenute nell'organismo per 1'alterata funzion e r ena1 e.

LETTERATURA. J\. scHOFF. Path. Anatomie, Jena, 1928. BELL a. CLA\YSON. Arch. of Path., 5, 1928.

* **

ra .. i, da noi lt1diati , oltre iil r eperto is to-

logioo comune alle glomerulonefriti cronicl1e diffuse, nbbiamo trovato necrosi di anse d ei g lomeruli e di in oori g l omeruli. L 'al ter.azione era particolarmente diffusa iJ1el caso1 n. 3, in cui molti g l omieruli apparivano trasformati in una 111a sa di aspetto g ra11u1lare, attraversata d a lac u11e e co11ten ente r es ti di cellul e e n·u clei pi cnotic i. f; interessante fare rilevar e ch e abbiamo tro' ato qu esto t~po di alterazioni costantem ente r1ei nostri tre casi , benchè si.a proprio, nellia ~ lomerulone1fritc cronica, cl1 e e "' e ono ... tate ù escritte più raramente. 1

F fin . In 1925. FtSHBERG .

HA

onucH

v oN HENKE.

Lubarsch, Berlin,

H ype rtension and Nephritis . Lea

a.

F e-

biger , 1930. G \ SKELr,,. Cit. da VoLHARD. G noss . Beitr. path . Anat., 65. H ERXHEil\lER. Virch. Arch. , 251, 1924. HuoKEL. Ibid., I3d. 268, 211. KLEl\iPERER a. 0TANI. Cil. da F1snnERG. Foca F . Krankhfrsch ., 1927, 1, IV. lo. Zeitschrift f. kli11 . J\ifed ., Bd. 115, 1931. LoULEIN . Beitr. palh. Anat., 63, 1916. Cit. da FAHR ~ ( u nPHY a . G ntLL. Arch . I1tl. Med., 46, 1930. ·r1~nN. ' ' ircl1 . Are h ., 251, 1924. \ ~i 1,\KE e collab. Bright 's Disease, Baltimore, 1930. ' 'oLH \nD. In Hauclbt1cl1 cler inneren Meclizin . Sprin-gc r , J931. ·


u 1r.. POLICLJ ~ JCO

NOTE DI TECNICA Di una pretesa reazione specifica del glucosio. l ola del dott.

i\f..\ttro

P1TT.\.RELJ,1.

Ne lla c: Iinica Terapeutica cli l\.iew il dott .· Schur ha studiato urt m etodo di ricer ca de] glucosio ch e egli ritiene assolt1ta111ente specifi co (1). J~sso è fondato sull 'uso del perma11gar1a lo di potassio in soluzio11 e alca li11a , clic i'i collega tedesco adopera con la seguente tecnica : In una provetta si m ettono 2 cc • di soluzione <li oda caustica al 10 ~~ ' e 3,5 cc. di uri11a filtrata, qui11di si sb a tte . Si lasciano poi scorrere lungo le pareti d ella provetta 3 gocce di una soluzione di permanganato a l 2 %. i forma subito, dice I' A. , un anellino ' rerde cl1e se vi è zucch ero, trapassa imrr1ediatamente in un colore rosso vivo persistente; e questa tra scolorazione sarebbe, secon do lo Schl1r , specifica del glucosio . Chi conosce le diff~collà ch e p resenta l 'anaJisi delle piccole quantità di glucosio negli umori dell ,org·ani ·1no, al leggere della comunicazione u scita da t1n Istituto di cof'ì chia ra fama , non s1. sara' potuto trattenere dal pe11 are ch e i è finalmente trovata la reazione spec,ifica del g lucosio , che rende inutili tutte le a ltre e !:ipa ro-e il polverino dell 'oblìo su tutti gli sforzi fatti da centinaia di autori con centinaia di proces i (2) per elim,i nare le cau se d 'errore inerenti all,anali si del glucosi,o . Disgraziatan1enle però, quando cerchiamo di approfondire l 'essen za del nuovo processo, ci si accorge sub1to cl1e n1ale esso corrisponde allo sooipo dell'autore. A11zitutto, 1a r eazione descritta da Schur non è nuova , e 11uovo non è l 'u so del reattivo. Chiunque 11a avut0 occasione di maneggiare il ~~lucosio a fini analitici avrà a''uto , deve aver 8' 'Ulo , Ja lent.azione di ricorrere a l permanganato, il q uale costituisce uno dei più u suali e usati ferri del m estiere; e se la generalità deo·li speri111entatori se n'è ritratta senza cavarne co strutti ·plausibili, i1on sono però man cati dei tentati vi con risultamenti meritevoli di ulteriori sviluppi. Così, il Salkowski è stato uno dei prjmi a saggiare la reazione i11 mezzo forten1ente acido per acido solforico : in tali condizioni il glucosio fotTnisoe grandi qua ntità di aldeide forrr1ica, ]a qua.l e l 'eminente biochi m ico identificava poscia con un suo special e I

I

(1) l\iliinch Mecl. Woch .• 1932; riferito cln Diaf/ tl osl ica rli LaborfllOrio, fase. X, oLlol>re 1932. (2) Secondo una statistica raccolta da me (A1iner-

va Medica, 1932; Azione Sanitaria, 1932), i reattjvi propo · Li fi11o ra p er il ,gluco. io a1111n o1;ln n o a se l tan l.a , d istribuiti in duecer•lo cinqu an l alre pro-

ce si.

[ANNO XL, l\"u~L. 12.~

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processù (3). L 'inconveniente di questo. processo consiste nel pericolo di oltrepassare il seg~o, poich è l 'a]deide formata in primo· tempo vien e essa stessa facilmente ossidata dal .p ermanganato in soluzione solforica . E. Pittarelli eliminò qu~sto 1)er'.icolo , servendosi del permanganato in sol uz1one n eutra: così operande. il g lucosio fornisce lentamente forti qua-ntità, non solo di .aldeide formica, ma anche di aldeide , acetica, per la ricer ca delle quali f' A. suggeriva anch e lui processi particolari (4). Il ,.antaggio di questo processo· in confronto di' quello di Salkovvski , è ch e le due aldeidi sf formano lentamente (8-10 ore), e in 5>oluzio11e Ji eutra resiston o bene all 'azione ossidativa de l permanganato; la forn1ica, specialmente, resta intatta an ch e per 24: ore. Infine !Baeyer mi e· ir1 pratic a la r eazione in mezz·o alcalino , rile' randone la trascolorazione in verde (5) . Quesl 'ultima, com e si vede , costituisce la r eazione riesumala da Schu1 ; sicch è dal pu nt0i di vis ta storico egli non ha fatto nulla ch e u Ji s tudiosi n o n sapes~ero 1)rima di lui e indip:n~ dente1nenle <la lui . Vero è ch e egli , praticando la r eazione col 1netodo zonale, rileva che l 'anellino voi de avuto in primo tempo, trapassa irr11nediatamente in rosso, e che questo ti:apasso, sarebbe caralleristico del glucosio. 1\Ia queste afferIILlzioni so110 dovute a interpretazione de1 fatti in parte ineno esatta , in parte e<rui,roca. Già , ii1 ' 'ia di regola, quando si tratta di . o ta11ze organich e, bisogna essere molto circospetti prima dj affermare che una data reazion e E-i.a specifi ca,. (:lii può credere di conoscer e a. fondo i ca ratteri analitici di tllltte ]e· centomila sosta 11ze organicl1e conosciut e~ Noì n e abbi.amo abbastanza . quando si può dTre che· u11a. certa q11:ilità .. ia suffi r ientem e11te caratteristica. Lo ste;, ·o Baeyer ., ch e fu lln molto bo·ra• ve chin1ico , n on qualificò ])unto co111'e spe~ifi ca 1-l su a reazione, e n ean ch e come molto ear.atte ri slica, tenuto conto ch e il n1edesimo fenomeno· 1

(3) Ztsch, phys. Clieni., I orn . XGlBL lL 'A .. al tacca i i glucosio con per111angana lo iu soJuzioJ1e co11l ~ne.nte i~

25 % di acido solforico: poi aggiu11gc urt p1zz1co di peptone, 3 gocce di cloruro ferrico diluito, e un egual voJum e di. acido clo1i drìco con.centrato . S"aldando bla11cla1nente, i11 presenza d h nldeide for1nica si ottiene un a color azione ch e v n. d al violetto al bleu . e4) Ztsc li r . ana.1. Chem . l. xv; Liebig 's- A nn . ,, I

lR~H .

(5) Riv. Clin. M ed., 1921. L'A. attacca a :freddo· i l giuco io con pcrn1 anga na lo in ~olu7.jone neutra; dopo 8-10 ore fil tra, e e.livide il filtrato i11 dueporzioni. Nell 'uno , aggiunge fenilidrazina e paramidofenolo, i nel i allinizza e sb a t le all'aria : lat compar a d i una colorazione viole tta svela la l)resenza (li aldeidc formica. Ncll 'altra porzione a agiunge feni 1~ idrazi11a ed acido òi azosolfnrulico. i~­ di alcali 1dzza: la co1npar. . n <li l 1nn colorazione r o o-cr e n1i . i -;Ycla l a pre ·en 1.a di alde ide acet ica.


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12J

egli ottenne col fe11olo , con l 'eosina con altre sostanze ancora . Ora, tornando al i 'an ellino verde e alla sua trascolorazio11e in ro so, i fatti stanno in questi termini. Va prem es ~ o cl1e r er e eguirc l 'e'"'11erienza in tutta la ua purezza, bisogna adover~re urina o soluzione glucosica satura di sai da cu cina, perchè olo sopra soluzioni n1olto dense quella di per111anganato galleg·gerà l)O i. com'è n ecessario cl1e avvenga in tt1tte le r eazioni zonali. L 'anellino verde scomparisce p erchè il permanganato, cui esso è dovuto , viene ridotto anch'esso ; e allora, se lo trat o di p er Jl1a11ganato aveiva una ~uffiriente altezza , torna cl percepirsi il ros o-, ..iola puro. e invece l 'altezza della falda permanganica è piccola e la cruantità di glucosio sufficiente, allora, per una i1ola legge fisica, tutto lo strato a poco a poco diviene verde in primo tempo, per formazione di rn~nganato, e ro o bruno in e"o11<lo Lern1J), per formazior1e di biossido di 1nanganese, ter111int ultimo della riduzione del manga11ato. Breve: si possono distinguere due fasi: in una prima il .p ermanganato rosso-viola si riduce in manganato verde : 2 ~fn 04 K + Kzo = 2 Mn 04 K 2 +O rosso-violn

vertle

una econda fase, il ma nganato (verde) i riduce in bio ido di rnangane e (rosso · 111

llruno): 2 \l11 OlJ\:: = 2 :\lt1 02

Yerde ( olubile)

+ 2 K'.?O + o::

rosso-bruno (in ~olubile)

J\i ultato defìniti,,o, in confor1n.ità clj qua11Lo è stato ... perimenLalmente trovato e stabiJito dai cl1irnici p er I 'az ion e del p erman ga na lo in oll12ione al ralin n: 2 ~111 0 1K viole tto ( 'Olubile)

=

2 ~111 02 + K 2 0 rosso-brl1no (insolubile)

+0

11

E in quanto al g iuoco dei colori, la reazion e si può schematizzare così : •

451

S EZ10NE PRA Tl t:A

Rosso-Yiola (solubile) - + Verd e (solu])ile) !\[n 0 1 K Mn O"OK 2 - + Rosso-bruno (insolubile ) Mn 0 2

Ora tali fenomeni si verificano sempre che iJ 1)ermanganato si sottopon e a processo riduttivo, ma non rappre entano nulla di specifico, e- nernmeno di caratteristico, per n essuna so~ tanza rid11ttrice (6): so110, viceversa , specifi ci per r sso pennan ganato, e lo car.atterizzan o perlettan1ente P~r qua~ Lo .r oi ria uarda l 1uri11 a in particola(6) Gli è per <1uesti n1otivi c;l1e in cl1imi<'a ana li Lica gc11eral) il peru1anganato viene utili zzalo

olo per ricercl1e quantitative di sostanze previan1onte identi[ic11e e purificale (sali 1ne tallici al J n i 11in10. acid o ossalico, acido tannico, ecc.).

re, basta considerare cl1e l 'acido urico, i corpi del suo gruppo, l 'urocromo e l 'urocromogeno si oot11portano verso il perma11ganato assolutam ente com e il glucosio; anzi, ]a reazione dell'acido urico è ancora più veloce, perchè è islanta11ea, m entre quella del glucosio richiede :d cuni secondi, prima ch e s 'i11izi. E non basta. Quell'umore p~ò contenere accidentalmente o ·patologicamente molte altre sostanze le quali ·i comportano come il glucosio ·e come l'acido urico. Ricorderò la bilirubina , la cistina, l 'acido urocanico, l'acetone, l 'acido ossihutirrico, e una folla di alcaloidi: aconitina apomorfina , atropina, chinina, cocaina, cod·e ina, iosciamina, io -~ina , 111orfina, narceina , narcotina, papaverina , stricnina... Sicch è p er poter applicare all'urina con qualch e sicurezza la reazione del permano-analo, bi ·ocrn erebbe in antici.p o premunirsi contro una tale congerie di cause d'errore, della quale non si h a una simile per nessu11 altro reagente co11osciuto l Ed io ho limitato le referenze a sostanze note e sperimentate; ma chi potrebbe assic urare ch e altre non ve ne sieno atte a11c;h 'esse ad assorbire ossigeno, e quindi a trascolora re e decolorare il permanganato ;1 Il Dl1mero de ll e sostanze riduttrici in biocl1irr1ica si chi.arna legione, e la composizione dell 'urina è a ncora imperfettamente conosciuta. Più esattar11ente i111postato risulterebbe il })r oblema, ove il permanganato venisse adibito non per le banali proprietà clecoloranti o trascoloro.nti 1 ma ben si .per indurre nella molecola g lucosica trasformazioni profonde ch e fo ssero, come quelle ottenute da Salkowski e da E. Pittarelli, abbaslanza caratteristich e e fa cilmente con statabili. Ilicerche da me praticate in questo sen so mi h anno dimostrato ch e il permanganato in soliizione alcalina converte ul glucosio integralmen.f e in acido ossalico; e dal

canto uo , l'acido Ofìsalico ha fa cili e sen sibili reazioni ed è, com 'è risaputo. assolutamente inatl accal)ile dal pern1a11ganato in mezzo a1cali11 0. La reaz io11e r lrnta a freddo: richiede llu aJ cl1 e ora; è r apidis in1a a rc1ldo. ma a caldo non i può praticarJa , percl1è allora reagirebhern n ello sle o sen so ancl1e altri corpi, fra g li altri l'a cido urico e la g li cerina . Essa però è inutile ai fini qualita tivi ; a ltre reazioni si co 11oscono , più sempli ci e 1più rapide; potrebbe, invece , essere utilizzata qt1antitativamente, ma r1 on è qui il l 11ogo di di scorrerne. C o~cLuR1 0 ' t-:.

La reazione dell'acido permanganico sul glt1cosio in soluzione alcalina n on olo non è specifi ca, m a n eanch e caratteristica per il g lu • COSlO.


452

u H. P OLl ( L1 N ICO

RIVISTE SINTETICHE ! S TlTU T O DI PATOLOGI..\ P ECIALE l\iE Dl C.-\ DE LLA R. U NI VER S ITÀ DI R OM.i\

diretto dal Prof. A.

Nuove vedute sulla gia cereb1·ale per il dott. ' 1IT T ORI O

Z E RI .

patogenes~

S ERRA.,

dell'emo1·1·a·

a i te11te e docente.

Per lungo tempo le nostre vedute circa la pa ~ l<)genesi delle emorrag ie ce r ebrali si $ODO ispirale a criteri esclusivam ente m er;canici tanto il conoett.o della rottura di un vaso, r eso n1·e110 resistente da particolari alterazioni d ell e su e pareti (arterioscler osi, aneurismi inilia1·i, eoc.) sotto l'impulso di un'alta pres ione, embrava nello stesso t em .p o semplice ed esauriente. Ma le nostre veclute in materia di iperten ~io ­ J1e sono andate via via subendo u11a trasfor111azione profonda, a cui non poteva sottransi la questione dell 'apoplessia che a quella è intunamente connessa. Da qual che anno infatti è stata ripresa in Germania quella concezio11e patog·enetica del1' emorrag ia cer ebrale n ella ipertensione che, enuncia ta g ià nel 1918 dal Rosenblath , non aveva allora a'ruto un'accoglienza favorevole e d era stata poi .dimenticata. Secondo questo Autore,' l 'emorragia cerebrale che con tanta frequenza si osserva n ei soggetti a pressione elevata avrebbe dovuto mettersi in rapporto sopratutto con la distruzione massiva di venule e di ca·pillari . an gui gni n ell 'ambito t1 i una detern11inata zona di pa ren chima cer ebrale, ch e avesse prima . ubìto , p er l 'i11ter,rento di speciali sostanze di origin e proba bilmente r ena le , un diffuso processo di degen era zione e di n ecrosi ; l 'evenien za ritenut.a a bituale., della rottura di un unico vaso sarebbe stata in vece , ~econdo il Ro~a rtl) l a th , eccezion aln1entc r ara. Ri·presa ora , com e si è d etto, da alcuni Aul·ori te<lc.schi (Schw~ rtz . V\Tcstpl1al), m odific-ata nei de ttag li e, sopratutto , m eglio ambientata n el progredito sviluppo delle n·ostre cono cen ze sulla funzion e normale e l)atologi ca de-i ,ra, i ~ an guigni , essa si è imposta all 'atten zio11e degJi tudi osi cosiccl1è, sp ecialmente in questo ulti 111.0 anno (1932) m olto se n e ·è scritto e di scu sso n ei gi:ornali e n ei Con gr e. si di lin.gua t edesca. Il nuovo orientamento patogen etic o si ba· a in fondo a n ch' esso, co1ne l 'antico, sull 'esistenza di p,erturbamenti del circolo cerebrale, ma non -riù $Oltanto n el sen so sin ora ammesso di « rottura », b en sì a n ch e - e prevalentem ente - in q t1el lo di cc spasm o ,rasale l> . al con cetto essenzialn1 ente organico., a na tomico· della lacerazion e rleJ.la par e te di un vaso , venendo i così ad aggi Lmgere quello più m o derno . dinamico e funzior1ale dell a contrazione bru sca di pareti cl te . . i trovi110 in 11no stato affatto particolare di eccitab·ilità (ipertoni.a) e sian o ottoposte a 1

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os~illazio11i paro

istich e della pressione san-

guigna. È allo Sc l1,vartz ch e risale il inerito di avere 1: u ov,an1ente ripreso, neilla sua bella monografia del 193~, codesta concezi·one, confortandola con le r1oer che da lui pazientemente e diligentem ente condotte, per anni, su .n un1erosi malati. Secondo questo Autore. lJapop]essia cerebra 1~ può ve:ificar~i per un.»embo]ia, pe1· un 'arter1oscleros1 o per una ipertonia dei vasi : i1el prin10 caso essa è costituita da piccole e i1un1erose emorragie, nel secondo da un ram.m olli1l1ento d el tessuto senza fenomeni en1orrag·ici e ~Lel terzo ~a u:p 'emorragia 111assiva , 1' « apoplesS1[1 sanguigna » ' 1 eramente detta. In Lutti e tre i casi , ma sopratutto ne'lla forma ipertonica ch e sec·ondo lo S·chwartz sarebbe la più freq?·e nte, il meccanismo d·e ll 'al)Oj)le~sia andr-ebbe ricercato nel di sturbo del circolo dei va si terminali di una data TeO'ione disturbo consecutivo alla chiusura delle?:> arte~·iole affer enti per un 'occlusione emboli ca o trombotica o per uno spasmo de·l le loro pareti. Lo Sch,vartz insistev.a sul fatto che la J)resen za di lesioni organich e vasali non era incli sp en S?bile .Per piegare il n1eccanismo d ell 'apoplessia, g 1acchè questa poteva nascere se1r1plicen1ente in seguito a di ... turb i circolat0rii funzio11ali . a carattere an.giospasti co. Tre grupp i di osser vazi-0ni, tre ordini di ri cer ch e c lini ch e e sp erimentali h anno ceri a1oer1 t e co11tribuito a determinare questa 111od ifi cazion e di vedute; anzitutto il concetto della rottura vera e propria di vasi arterosclerot ici è and,a ta apparendo sem !}Te m en o soddisfa cente man mano che si confermava la difficoltà di tro"'rare, nell a grande mag gi oranza d ei r a~i, il ' 'aso ·la _cui rottura potesse con certezza essere con siderata responsabile dell 'en1orr.a.g·ia. n1entre si accerta,,a la mancanza di n reci, i e costan ti r apporti tra c omparsa delle eiT1orragie e àrteriosclerosi dei vasi cerebrali; inoltre anche a gli ane urismi miliari ci veniva r ecentemen te negato, da alcuni anatomopatologi (Neubi.ir~rer) qureil preciso signifi cato patogenet ico che Charcot e Bouchard avevano loro attribuito , p er cui sono stati ridotti ad eSJ)ressioni pure e .sem plici di alterazioni vasali secondarie al] 'apop lessia slessa. D 'altra parte ·oggi l'indirizzo patogenetico della ipertensione arteriosa , si ·è d ecisamente rivolto verso il concetto di un ,d anno anatomico o funzional e ·O· 'uno e I 'altro insieme dei vasi periferj ci, consist ente essen 7.ialm ente nella diminuzione permanente o l:>aro ~sisti ca del loro calibro , ro11 tutte le inevitabili conseguenze a carico d el circolo (a1.1m ento delle resiste 11ze periferich e , elevazione de1la pressione arteriosa , accr esciuto lavoro clel ct1ore ecc .) e dello stato gen erale (di-turbi di funzion e de.i varii organi). Codest o fa ttor e vasale ha una partj colare importanza n ella interpretazion e di q11ell o . tato iperten si,1.0 cl1e è detto cc essen ziale » n1a di cui del r e to 11on è sempre sicuramente din1 o~tra 1

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[.~NNO

XL, NuM. 12]

SEZIONE l'l\AT IC .\

bile la indipe11de11za da lesioni renali; e o i ritiene oggi legato ad un disturbo dell 'eqt1ilibrio 11eurovegetativo, di natura prol1abilmente costituzionale (Kylin) e la sua caratterist ica maggiore, che meglio serve a differe11ziarla dalle forme di ipertensione sicuran1ente renali, consiste nella sua straordinaria labilità (K:yJin ) per cui può presentar e crisi di elevazione paros .. sistica della pressione, separate da periodi cor1 'alori poco elevati . normali, e persino subn or111ali. ( :odeste cc crisi ipertensi,re n - come le ha baLLezzate il Pal - sono legate ad uno stato di ipertonia diffusa e costante dei vasi periferici, per cui e i rispondono a stimoli generali e locali in nlodo affatto paxticolare: i muta1nenti anatomici di un tratto della parete vasa le, l'influenza dei 1)rodotti del metabolismo cellulare o la te sa dilataziorJe bru ca ch e seg-ut· ad un aumento generale della pressione so110 capaci di scatenare, nei vasi ipertortici, 1111a crisi di spasmo; ·crisi che, a sua volta , accentua e mantiene l 'ipertensione, cosicchè si tabilisce tra i clue fen omeni un r eciproco ra11porto di causa e d'effetto . Anche le ricerch e morfoloa-i che (Muller, !Bisb ini) e funzi onali (Bettoni e Deleonardi, Lange, K ylin , W estphal ecc.) dei vasi cutanei in questi soggetti hanno dimostrato deviazion i dalla norma , improntate fondamentalment e ait uno stato di ecci tabi lità ca ratteristica, e a m<)dalità di reazione affatto particolari e talord addiritt11ra « paradosse » (Kylin), otto l 'azione di stimoli meccanici, fisici e chimi ci. Infine anche le nostre cono cenze ulla fìiopatologia dei vasi cerebrali h anno fatto dei notevoli progressi; è certo anzitutto ch e tra ii rorazione e processi ,,italj d el cervello esiste uno stretto parallelismo; secondo Broadmann ed altri utori persino le modificazioni fisio .. logiche dcll '~ttività cerebrale come il risvegljo dell'attenzione la capacità di concentrar~ il p€-nsiero u un dato ~r~on1ento , l'attività intellettuale, l 'inte,n sità dei processi affettivi ecc. si accompagnerebbero a n1odi fi cazioni della • • • irrorazione sangu10-na. Il circolo porta infatti all e cellule nervose elementi nutritivi d'importanza vitale, in primo 111ogo l 'ossiaeno, ed asporta i prodotti del loro ricambio, sopratutto l'acido latti co e. l'acido carbonico; qualsiasi sua limitazione si traduce quindi in una diffi cotà di nutrizione del 1)arenchima e specialmente d'ella sua os igenazione; si comprende al]o,r a perchè, quan do la durata dell'ischemia ia lunga , possano determinarsi danni cellularj an,ch e di note' 'OJe gravità. Tra le numerose modificazioni ch e il ci reo lo cndocerehrale può subire (accumulo di san gue al capo, improvviso deflus o, dimin11i to afflusso per csotrizione dei tronchi a fferenti, edema ecc.) a n oi interessa particolarm en1 e ricordare qui qu ell e legate alle modifi cazioni « attive » del calibro ' 'asale (Hiller). Anzitutto, è g iustifi cato ri co n o~cer€ ai va~ i 1

453

del ceTvello la capacità di modificare atti,·u111ente il loro calibro ? Oggi si crede che . i , poicb è, indi1Jendentemente dal fatto che è taL:.t i. to logicamen te dimostrata la presenza di deter111inazioni n ervose perivasali nello spessore del parenchin1a cerebr ale (Pen field) le ricer cl1e sperimentali di Ricker, St. C:obb, 'F orbes Wolf f e altri hanno dimostrato ch e i vasi del cervello sono capaci di contrarsi e di dilatarsi altivamente sotto l 'azion e rispettivam ente dell ' adrenalina e dell'istamina; infine l'analog ia della irrorazione retini.ca con quella cerebrale ha permesso di trarre delle de duzion i ul co1nportamento dei vasi cerebrali dallo studio delle modificazioni dei vasi del fondo del1'occhio. J di turbi a ttivi dei ' 'asi rerebrali, capaci di deterr11in.are modi Ocazioni del1 a funzione del paren chima , sono fondamentalmente lo spa""n10 e la dilatazione; di questi, il primo ci intere .. a in modo particolare; abbiamo aià ricordato c·ome si pos ..ano avere spasmi vasali generali o localizzati ch e portano ad a11menti f}3ros, istici della pressione; ora, qnestr crisi ipertensive si accompagnano spes o a . e'.!!ni di so fferenza cerebrale ch e vanno dai ·egni di 11n'ipertensione diffusa (cefalea , vomito e bradicardia) aj fenom eni a forolaio, paralitici od irritativi , gJi. uni e gli .atrj a carattere chiaramente corticale (paralisi circo ..,cri tte , epilessia a Li po Jackson ian o); la di,rer sità della irt tomatologia è legata, secondo il Pa l, al fatto cl1 e 1'ipertonia può interessare indifferentemente tanto le arteriole quanto ]e ,·enule (ipertonia tossica) ed allora lo spasmo 5Ì risolve in un disturbo diffuso del circolo e nel1'edema cerebrale gen eralizzato ; o colpire soltanto le arteriole (ipertonia pFimitiva) ed in tal raso il tratto ven11 la r e cl1e è i po tonico e si lascia passivamente di .. tendere permette la fuoriuscita delle emazie per un meccanismo d i diapedesi o di r0Ltt1ra. cui segue la campar. a di sintomi a focolai o. l Tn comportam ento del tutto analogo è stato osservato nei ,~a i del fondo dell'occhio , che si presentano pastici per tutto il loro decorso nella ipertonia da piombo, mentre in quella essen zial e le vene son o dilatate e ede di emorragie. Qualunque siano le modalità di queste lor o alterazioni . è pur certo che j va i cerebrali partecipano all e cri i ipertensiYe con fenomeni di spasmo e ch e il parenchima così ischernizzato ne so ffre, e risponde con difetti dt funzione. Questo concetto dell '« in sulto an gio" pastico » non è nuovo e costituisce an zi la nota car att eri tica n ella patogenesi e nella sin f·omatologia della cosiddetta cc pse11d-0uremia an,g iog·ena » o prin1 0 stadio della ipertensione es ·en zia le (\'olhard) c }1e è t'l1tta basata sulla esistenza di stati i ch emi c i fugaci leaati allo spasmo transitorio dei ,rasi 11on ~olo del cer' 'ello ma anche del n1idollo (cla11dicatio intermittens) della retina (amauro~i ) e degli arti (parestesie, ecc. ).


454 ~1olte

(t

IL POLICLINICO })

sindro111i cerebrali a carattere accessiona)e e parossistico, come le crisi di emicrania, specialmente Ja forma oftalmoplegica, gli attacchi epilettici specie se tardivi (Krapf) , gli episodii eclamptici della gravidanza, della pseudouremia e del saturnismo vengono orr11ai attribuite all'insorgenza acutissima di codesti spasmi vasali (Riesman), caratteristico è il caso recentemente riferito dal Bingold e riguardante u11 g iovane di 22 anni che presentò in vita ·e pisodii rip,e tuti ed impressionanti di fugace difetto funzionale del cervello, a~sociati anch·e a manifestazioni spastiche a carico di altri organi, e in cui l'autopsia non rivelò alcuna alterazione organica sia del cervell-0 che dei suoi vasi. C'è infine tutto un ultimo gruppo di ricerche le quali dimostrano quanto complessi siano realmente i rapporti che legano l 'irrorazione del parenchima cerebrale alle oscillazioni della pressione arteriosa; già cinquanta anni fa L. Bill aveva osservato ch e l'anemia cerebrale che segue alla compressione dei grossi tronchi afferenti determinava un aumento della pressione arteriosa; più tardi Cushing, Winkin ed .a1tri ·c onfermar·o no tale osservazione. Recentem.ente Raab ha osservato che negli ipertonici i] parenchima cerebrale consuma una quantità di ossigeno maggiore della norma ed 11a attribuito questo fenomeno alla scarsezza della irrorazione in seguito alla costrizione dei vasi; riducendo artificialmente , nei gatti scerebrati, l 'apporto di ossigeno e perfondendo l 'en cefalo con liquido a cido (a basso PH), egli è riuscito atl ot\·en ere un rom. plesso ~intomatico che, per molti caratteri , ricorda quello dell'ipertonia (aumento della pressione, reazione paradossa all'adrenalina ecc.); basandosi su questi fatti egli ha emesso l'ipotesi che I 'ipertonia dipenda da uno stato schemic·o ed acidotico (per accumulo di acido lattico) ·dei centri vasomotori del bulbo , in seguito a disturbi circolatorii , almeno in· parte di carattere spastico; nel ree.ente Congresso di 1'ùbingen (1932) O. ]\fuller e Nordmann si soIl<' dichiarati anche essi in questo senso. Queste ricerche son·o particolarmente inter essanti, perchè 1Ci rivelano i rapporti m ol teplici che legan,o lo stato ipertonico ai disturbi locali del circolo cerebrale, rapporti ch e, per l:t loro viziosa reciprocità , creano un nu.ovo elemento in favore delle moderne vedute patogenetiche di cui ci stiamo occupando . La teoria vasomotoria, angiospasti·ca della apup le~;sia ha t1 :)Vato n el W es tpl1a l un sosteni torei c-0nvi11to; questo Autore, nelle ricerche sue e dei suoi ft i lievi ha vo·l uto sopratutto dirn.ostì·are q11al danno venisse al parenchima cerebrale dall'in·sediarsi di spasmi vasali ripe .. tt1ti o prolurtg~ti; egli ba osservato cl1,e la ridu ziol1e o lu ron11ranza dell'apporto di ossige. uo 1,rovoca una trasformazione radicale della struttl1ra chimica della sostan za grigia (la bianca essendo più resistente), ch e si rivela

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con il rapido n1utar della sua reazione da alcalina, quale è di norma, in acida. Il dosaggio dell'acido lattico nella sost.anza grigia del cervello di varie specie di animali. praticata da un oollaboratore del Westphal, il Mayer, ha dimostrato che esso è cresciuto già pochi minuti dopo la morte, raggiungendo r1ella prima mezz 'ora 11n valore doppio del nor male ed .anche di più; particolarmente sensibile si è dimostrata sotto questo riguardo la sostanza grigia dei nuclei otticostriati (che sono , co1ne è noto, la sede di predilezione delle emorragie) e specialmente del putéA~nen e della substantia nigra del peduncolo che, per essere più ricchi di ferro , sarebbero sede di un più attivo ricambio respiratorio. Se la ischemia è di breve durata, l'acidosi può regredire, come ha osservato il Langerdorff; m.a se essa si protrae, si determinano n elle cellule delle alterazioni non più reversibili. Ora, lo stabilizzarsi di queste abnormi con. dizioni fisico-.chi.miche del parenchima creerebbe, secondo il 'Vestphal, una condizione di ambiente particolarmente sfavorevole per quei vasi che I 'attraversano, nel senso che l 'acidosi tissulare intaccl1er·e bbe l'int·e grità delle tuniche vasali, colpendo dapprima la media e l'avventizia e poi, per ultima e nepJ!>ur semp:re, l'intima; tali alterazioni consisterebbero essenzialmente in un rigonfiamento torbido della media, nella vacuolizzazione delle pareti, nella perdita dei nuclei e nella ·degenerazio11e ialina; ma g ià prima ch e le alterazioni siano avanzate e istologicam ente dimostrabili si può notare nello spessore deìle pareti, ed immediatamente all'esterno di esse, degli accun1uli di emazie ·che dimostrano come questi vasi si siano fatti abnormemente permeabiJi: codeste alterazioni riguardan·o le arteriole e anch e Je ve11ule ed i capillari ch e, nell'ambito d·ella zona colpita appaiono diffusamente necrotizzati. Ora le ricerche sperimentali di alcuni allievi del W estphal h anno dimostrato che, sottoponendo un tratto di carotide del coniglio, opportunamente isolata ad una p erfusione con liquidi .acidi è possibile ottenere u11 'alterazione grave, con i caratteri già descritti , dellle tuniche vasali e specialmente della media.. In tal · modo il tessuto malato restituirebbe, per cosi dire, ai vasi tutto il danno che aveva ricevuto dal loro spasmo e da questa reciproca influenza morbosa nascerebbero , secondo il Westphal, le condizioni locali che facilita11 0 l'insorgenza .d ell'emorragia. Infatti quando , .superato lo spasmo, la corrente sanguigna ricomincia, spesso ancora sotto alta pressione, a circolare nella zona prima ischemizzata ed ora acidotica , attraverso vasi le cui pareti sono in preda a processi di necrosi che ne aum entano la permeabilità e ne diminuiscono la resistenza, è chiaro che l'emorragia può produrvisi con la massima facilità; il danno dif.


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SEZIONE PRATICA

fuso delle arteriole, dei capillai~i e delle venule si sostituisce così a quello unico di una singola arteria e il confluire cli emorragie numerose, piocole e disseminate, alla emorracria unica e vasta. Ric.apitolandu quindi , la teoria del} 'apoplessia sanguigna, come appare oon le r11odificazion i e le precisazioni apportate recentemf,nta dal V\'-estphal al concetto originale del disturbo vasomotorio, si basa sul concetto cl1e angiospasini cerebrali legati alle oscillazioni rle.1 tono vasale e della pression·e arteriosa ger1erale, ripetendosi e prolungando i determinino una modificazione profonda e stabile della rutrizione del tes uto cerebrale corri:sj)Ondente, cui seguirebbe, in un secondo tempo , un processo di angionecrosi diffusa ; il ristabilirsi deJla corrente in un ambiente così alterato sarebbe la causa dell'emorragia. i tratta perciò, come di ce il Westpbal . « di u11 processo as ai complicato i11 cui la funziont patologica dei vasi nell'ipertensione, la straordinaria sensibilità della sostanza grigia dei corpi striati verso l'isch emia e la loro tendenza a modificazioni ana tomo patologiche cooperano a determinare il grande processo anatomico dell'apoplessia sang11igna ». ~ evidente che questo nu·ovo orientamento patogenetico si ispira direttam ente alle nostre proaredite conoscenze sulla funzion e patologica d ei vasi in genere e di quE>lli cerebrali in i~r>ecie nei cor so dell'ipertonia; e che tende a conciliare il fattore funzionale del l'insulto angiospastico con quello organico del danno tjssulare e dell 'emorraaia , innestando il nuovo sul vecchio elemento patogenetico, cosl da renderlo più accetto alle vedute moderne e più atto a chiarire alcuni punti che la visione di un meccanismo puramente meccanico non • • • era r1usc1to a spiegare. Infatti 1'intervento del nuovo fattore vasomotorio ci spiega il perchè della mancanza di lln rapporto costante tra lesione arteriosclerotica dei vasi e comparsa delle emorragie. e la difficoltà con cui, al tavolo .anatomico , si ritrova la lesione vasale che sia con certezza responsabile dell'apoplessia; spiega la predilezione delle emorragie per i nuclei otticostriati il cui sistema di vasi sarebbe d'altron de anche per ragioni anatomiche (diretta derivazione dalla Silviana) più facile agli spasmi· aiustifir a la totale scomparsa del tessuto cerebrale nell'ambito della zona colpita dall'emorragia, comparsa che il solo stravaso di sangue non è jn grado di spiegare, e che non· si o. serva nell 'infa1to emorragico; e chiarisce in fine la c.,orr1parsa di emorragie tardive in seguito a commozioni cerebrali traumatich e decorrenti con danno del paren·chima e liberazione di so~tanze nocive .all'integrità dei vasi (v. Ohnnackee, Strauch e altri). JJa teoria di Westphal non è stata condivisa àn tutti , anche tra i sostenitori del concetto (( angiospastico »; lo Schwartz , ad esempio, ritiene che le alterazioni vasali a tipo n ecrotico

sia110 dovute non all 'influen za dell'acidosi tissul.are ma all 'azione ·traumatizzante delle crisi d~ ipertensione; anche il Neuburger, pur riconoscendo l 'importanza della degenerazione ialina delle pareti vasali per la genesi delle emorragie, l'attribuisce però al'azione meccar.ica esercitata dall'ipertensione; secondo questo Autore l'angionecrosi descritta dal Westphal dovrebbe i11terpretarsi co·m e un fatto secondario , come una conseguenza insom111a dell'emorragia e i1on co1ne una causa di essa; e lo stesso dovrebbe dirsi degli aneurismi miliarici. Anche IFischer-Wasels e Volhard , nel recente Congresso di Praga (1932), si ono dichiarati in fav·ore di questa teoria vason1otoria; il primo ha parlato dell'influenza dannosa esercitata sui tessuti dallo spasmo dei piccoli vasi e sopratutto dei capillari al cui livello più attivamente si svolge il rica1nbio tra angue e Les~ uti; ed il secondo ha e plicitament e affermato che si può parlare di una vera « digestione n delle pareti va sa li da parte di pr·odott.i di disfacimento del parenchima liberatisi per la penuria di o igeno o per altre cause. Il van Wulfften ha accettato anch'egli il con ce tto dell 'in11)ortanza patogenetica degli spasmi vasali e, in ba e alle sue ricerche sperimentali sulle scimmie, disting u e: 1) dei p1 oce "'Si cerebrali reversibili . legati ad abnormi reazioni vasomotorie; 2) dei processi con nucleo di lesioni non reversibili, secondarii a spasmi prolungati e infine, 3) dei processi in cui i disturbi funzionali si impiantano su vasi arteriosclerotici, rappresentando allora l'arteriosclerosi la causa della irreversibilità del clanno fun zionale. Tuttavia , pur concedendo al) 'elemento funzionale un 8i.gnificato patogenetico dominan te . l'Autore riconosce ch e non possa e~cluder­ ~j del tl1tto anche quello r11eccanic·o arteriot:clerotico, che solo pieaa l 'insorg·enza di certe forme ... di ,e morragia griavissima , rapidamente rr1orta11. ' Anche il Jaffé hn sostenuto che nei casi dj apoplessia an zi in I utti i casi, iSecondo 1ui, si debba ricercare l 'elemento ipertoni.a ; l'arteriosclero3i può anch e mancare dèl tutto cosiccllè non le compete ch e ltna importanza patogenetica assai l11odE>sta ; i1 disturbo di circolo si svolgerebbe an chr l)er questo Autore in un te1Titorio vasale terrnin.ale e seguirebbe a ilo stimolo est.' r ei tato dalla pressione sang ui..g·na ch e ·viene a battrre contro le arteriole embolizzaLe, arteriosclerotich e o. più spesso. spastiche (v . Schwartz). n r h e Hig·ier . Si11Q'rr. Schultz ed altri n10strano di ricnuoscer e l 'importanza dell 'an@'iOspasmo cer ebrale. fa questa teoria ha suscitato criticl1e nu1nerose, anzitutto tra gli anatomopatologi ch P. essendo per natura poco inclini ad ammettere qual iasi con cezion e non rigidam ente basata su dati organici. si son-0 dichiarati gen eraJmente contrarli , sostenendo ancora la teorin 1

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I f_, POLICLINI CO

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m eccanica pura e .semp lice, e l 'in1p ortanza p erj colo d ell e crisi iperten si\'e; e a tal scopo, i:>a togen etica d egli aneuri mi miliarici (Beitz- a fian co ai rimedii chin1ici, gioveranno le ke). Tra i clini ci , il Bohne h a vivam en te com- ada tte r egole di vita e di dieta, specie in quei battuto l a t eoria vasomoto ria; p er lui , l 'en1or- p eriodi in C L1i , com e n el climaterio, il sistema ragia m assiva è d O\Tl1ta sempre a lla rottura di va .. ale si tro·vi i11 pa rticolari condizioni di lat: n vaso e 11on ri ulta a ffatto d alla conf1uen- bili tà. z;\ d i foco lai piccoli e num er o i; 1'ari crioCon clusioni : sclerosi è . e111l're rn·ese11te, e · se11za di lei r1on ,.'è e n1or ragia p o sibile; i11 quanto all'iI. - La teoria patogen etica dell'apoplessia pert onia essa può .as_un1er e una certa in1porcerebrale ha subito in questi ultimi anni una t a1lza patogen eti ca solo indirettam ente, e nel tra sformazione pr·ofonda. sen . . o ch e si accon1pagna all 'atLerioscler osi ; II. - l con cetto meccanico d ella rottura egli resta solo irldeciso e la r ottura d el vaso di un tron co arterioso si è aggiunto , ed in par'"' ia un fa tto primitivo c t1i egua la car a tterite sostituito, quello rJi ·un danno funziona le di Li ca alterazione del paren chin1a o se questa circol o n caratter e 5pastico, interessante un ultima n on sia piuttost o il p r imo fen om en o g rt1ppo di ' 'a... i terminali. r l\e i)ri vando i \'asi l ella controp re ~ ion e eser c i la ta da i tea3uti sulle loro ]Jareti n e fa cilita [IJ. - Il dis tu r b o di c ircolo determinere b] a rottura. be un g rave perturban1 ento nutritizio d el p a \nch c l 'Hiller . asti en e ch e in t utti i ca i di r en chima corrispon rlc nle, cr ea1\do le condizior n 1orrag·ia ~ia p o, sibile ritrova r e qualch e rani locali. più favor e yo]i per la compaTsa d ella :n LO a rleri0sc1 altera t o ; gli a n euri, mi l)a ri e t1\li en1 orrag1a. clissecanti ar ebber o molto frequenti ; le alte f\i . - L '<1rterio,cler o i 11a ·perso con c iò r a1 ioni va. ali sul tipo dell 'ang ionecrosi di 'Ve. Lph a l ar ebLer o in,•ece secondarie a ll 'e - rnolto d el sUt) valore v a togen etico, mentre altrettanto ne ha a cquis t~to l 'ipertonia vasale, 111orra.g ia, g iacct1è l '_J\,utore è riuscito a riprod11 r le sp erime11ta l1nente iniettando del sang u e considerata con1 e u.110 sla Lo di particolare ec d ire t tan 1ente cn 1r o il cervello d ei. conig li; in c itabilità d ei va i, c l1e li r ende capaci di contrarsi pasti can1 e11te in coincidenza con auqt1a1l lo alla di struzione del tes uto n el 'ambito dell a zona col!)jto , essa dovrebbe con siderarsi m enti p ar.oss is1ic i della pressi on e arteriosa. come un a rori. eg"n en z.a d ei. disturbi di circolo V. • Non tutti g li _ ulori son o d 'accordo c h r eo-uono aJl 'e1l1orrag·ia st essa . s ul l'jmportanz..1 e sul sig nificato delle nuove An ch e a ltri _l\.utori sono co11tra rii alla t eoria acquisizioni ; tuttavia n o11 si può negare .ad fun zio11al e, ('OJite 11 Wohl,v ill e l '1Ia11n il qu aesse una notevole in1p o rl a n za tan1o clinica ch e le· ritiene im pr ob abile ch e uno spasm o va~a ­ p1atica. le, p er qua nto prolu11gat o , ia capace di d eterRTASSUNTO . minare d ell e l esioni g r a, ·i e p ermanenti d el t e su to cer ebra]e; obbi e7 ion e questa m ossa L 'A. i)assa r a1)idan 1en te in r assegn a le nuoan ch e da l Bob ne m a a ct1i sembrano risp onve vedute ch e s! son.o venute r ecentem ente d er e in m odo eM.t1rie11te le osservazioni di for1nulan.do sulla patogenesi dell 'emorr.ag·ia Hiller .sull 'esisten za di ZOJ\e n ecrotich e i sche- cerebrale, ne discute l'importanza -0 a cce1111a mich e n ell a zona del corno di Ammone degli alle influenze ch e esse eser citano nel campo epilettici , e quelle di Brerner ch e ha dim ostra - d ella t er a pia . to rom e 1'esisten za di spasmi multipli d ei vasi d el cer vello e del midollo possano cr ear e BfBLTC,<;.n_~FI.~ delle sindromi morbose in tutto simili .a le1. B E ITlKE. Die Hirria rt e1 ·i Pna n.eurysmen als Quelsioni or ganich e (scle rosi a placch e). l e de r apopleklisc h en Hirnblutung. Beitr. Fin q ui , &in o ad :>ggi , giungon o le n ostre p ath. ~a\nat ., 87, 1931. con oscenze sul problema dell'emorragia cer e2. BETroN1 e DE L E01 JÀnn1 R eazi oni pressorie... bral e : una conclusion e J efinitiva non è ancon ella ip erten si one art eriosa. Osped. Magg. ra possibile, e convien e attendere. con1e g iun . 10, 1932. s tamente oonsi glia tl 'l.,ra~nito , i risultati di 3. Bli'iGOLD. Sc hwer st e ai1i giospa.stisc1ie Zustande b ei ein.em jugertdli ch eri J(ranlc e. Mtinch. Med . ulteriori ricer cl1 e. '~och ., 4, 1932. Tnta11lo p er ò ci ~ en1b ra ch e l ' in tervento d el 4. B rsBINL La pressi on e e la morfologia dei ca. fa 11 ore \rasal e funzion ale spastico, n el m ecca pillari n.ella ip er ten si one essenziale. Cl1or e e ni srrto d ella i1atogenesi debba esser e seguitn Cirool azio11e 1 II, 1931. con parti colare attenzione dai m edici 11r a ti ci . 5. BoHNE. D ie Art en. rles Sc hlanga.nfalles des appunto per ·l'influ enza ch e esso e er cita . ull e Ge1ii rns u n d i.hre Rn sl e1i ring. Beitr. An at . direttivr tera p el1tich e ; è chi ar o infatti ch e se Path., 68, 1Q31. I 'i pertonia rappresenta r ealm ente, attraverso 6. In. Uebe r di e B edeutiinp der Hirneriv eich.un g lo s.1>a n10 vasale, il fattore pato~en eti. co d o in de r Pathogen ese r1er k ompakten apopleh·tim ina nte. la t er ania preventiva d O\'rà sopratsc h en 1-Iirnbluturtg . Zeit. Neur., 137, 1931 . 7. Io. Kompalfl e n1Jopl elrtisc l1e Hirnblutu1i9 ... tul to b asar. i s11l l 'u so razion al e d egi antispe(J{ l i nik, P at1io l og;e, p ,.,.f h ogenese). Zt . K1i11 . s tici e dei sed ati,ri in g ener e cl1e. dimin u endo l\Iecl., 117, 1931. 1·ercit a hilit n <l ~i ''a~i . ri d11 ran o a 1 minimo il 1

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