Il policlinico sezione pratica anno 1915 parte 1 ocr parte4

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uno o più casti d i'. tifo esantem.~iico appl[chi dunque l'antimonio e poi pubblicamente riferisca d·ell 'esii. to. (Milano). Vesti1nen,ta co1nplementari del soldato. - Il rincaro dèlla lama in genere e Sipecialmente di quella filata e destinata pei tessuti di difesa dal ,f reddo e dalla u1nidità, ha spin1to i diversi comitati che si occupano eon tanto successo di iproviviedere in diverso modo alle vestimenta del soldat·o, a ricercare i rt:es,suti che realizzando U·na vera economia s ul oosto delle lane, possono offrire condizion.i pa.r i o di p•oco infeniori alla lana n·e lla sua qualità soffi.ce, favorevole alla traspir'azio1n·e , e pri0tettirv1a. dal freddo ed alla un1idità. Inl ·g enerale la scelta è stata finora ind:iTdQ:zata a ·criteri di eco1I1omia famigh1aa.-e, e spettav·a a n·Òi Jnedi-ci di ooordiinarla s.u ·b asi rispon<leu,ti alla fisiolog•ila e alla TERNI

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. . agien:e. Sii tratta di economizzare la Ìaina per gli indu-

menti su cuti meno facilmente s i p.u ò provvedere bene oocri altri: q.u in.d i per le giubbe, cappotto, pantaloni, calze, guanti, ecc. ; ma nei panciotti, cap1potto da sco lta, :s.acchi da ,n101tte, cuffie ed anche 1nanlopole, gambali, si può e si deve ·proiVvedere altrettanto bene co11 altri tessuti' a base di cotone chre è sempre sta.to preso in considerazione dalla igiene ·tecn:ica m ili!t are. L'idea di utilizzare stracci e rifiuti di lai1a, seta, coton·e, ecc. .per que•sti ii11dumenti diremo com'Plemen!ta·ri, è un e rrore che si riduce in u11 m.a·g gior co·s to da produzion·e . Per.chè questo niateriale raccolto ·dev'essere prima disinfettato, poi lavato e quindi smi11uzzato con ap'Posi1te macchine ipe·r ridurlo di nuovo in fibrai per la filatura e torcitura ecc. prima d·i farne un .D1U O\·o tessuto, oppure, .anche se utilizzato in falde uso ovatta, il p rocesso di preparazione ne aumen:ta esageratamente il prezzo rispetto al cotone greggi•o di c111i a.bbiamo un sufficiente stock per fa·r if.ronte a qnral11nque richiesta. Quindi in mancanza 1de·l la lana l 'un.ico materiale tessi.le che può sostituirla efficacemente sotto ogn1i rapporto è il cotone. Tutte le esperienze degli igienisti confermate dalla pratica· hanrno dat·o il · primato alla lana come vestiimenta sia esteriore che a contatto del . corpo per quesite condizioni : 1° Come sottoveste assoITbe più faciJ,m ente il sud•ore e lo ·eli 1nina lentame11.te, quindi protegge meglio il corpo da caruse dii perfrigeramento. 2° Co1ne vestimento esterno il niodo di confezion·e (spessore del te&Suto, preya}entement e pelooo) realizza gli stessi effetti per l 'acqua pio,.a.n a, 11 eve, ecc. 1

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Il cotone in tutte le prov-e· cùi confronto colla lana prende il secondo po·3·to e in condizioni di n11o~to tinf eri ori sia per il traffr.e.drlamento coane per le propriietà igroscopiche , percliè le esperien.ze furvn.o eseguite con t.essuti la'Vorati di la·na e di cotone, Yale a dire COll ;-1ateriale sg·rassato. <)ra la lana• .nel m e.cca n.is1no dii lavo~ razi,one r isente aissati meno l'effetto dello sgrassa1n.e.DJto in coruf·roD.Jto 1del cotone) e anche per la natura delle fibre ass.ume un aspett o più sp.u.gn•oiso che ·c ostitui•s ce la q1ual~tà specialmen.t e utile del t essuto di lana come p rotezione dal fr.eddo1 per ,gli s:t rati d'aria immagazzina1ti, e con.t ro l'umidità. E s i comprende come inve~e il cotone .sg1'assaito e reso id:pcxfi:lo ·pe•r essere trasformato in tessuto risulti assai inlferiore per qu,a lità di ·vesti1nenta tl·n corufronto colla lana. lVIa noi p·o ssiamo rim-e.dri.are a ques.to graive inconveniente adoperand·o .i l cotone non sgrassato, e quindi assai meno permeabile all'acqua, e tale da costituire un tess11to soffi.ce ·e sp:u\gnos10 in cui le qual~ità che aippr.ezziamo nella laina sono assai accresciute, mentre il costo del ·y estimento ne v"liene 1notevolmente ridotto. Si tratta ·di cucire entro due fode.r e delle falde di ovatta (coto11e cardato non idrofilo) precisamente coane 1sti usa fare dai sarti per felpar e i sopra1bi ti oppure per correggere i d~fetti delle vesti d.al p ·U Lto di rvista estetico. L'ovatta cucita in falda tra due tele di fodera, costituiisce un tessuto che può servire per qulallSliasi confezione ed è i 1ndica.ti~imo per panciotti, sacch1 da no,t te, cappotti da scolta, cuffie, .ecc. e J:iesc·e assai meglio de.llai lana protettivo dal freddo e d.alla u1n1i.dità. Questo tessuto ideato dalla signora Gibelli può essere a voJ.on.t à reso ·p iù o meno pesa.nite iS.econdo il numero degli strati di ovaJf:.ta : generalmente per climi molto .f~eddi ne oocorrono 2-3 al massimo; ma ai1che con un s•oJo strato la coibenza al calore l1i•s ulta ugua.l e a parità di peso colla lana, senza detrimento della qualità utile per la traspirazione cutanea. E come copertu·ra ester11a (per la pi•oggia, neve, ecc.) con:feziona.to amebe con sole 2 falde e meglio con 3, offre una proteziione contro, l '.mmidità c·h e nessuna stoffa di lanra. (loden• o altro) 'PUÒ raggiunger.e a parità di peso. Calcolando il prezzo dell'ovatta a lire l .50 il ch1ilo e ten·e n.d o •pre1s ente anche le altre spese per la fodera e finiture, e mano d'opera, qua.l 11•111q.ue indu1nen.t o con ciascun tes1S1t1to vnìene a costare mlen•o della metà di u:n1 vestimento di lana di pari efficacia o d)i. egual peso. . Perciò noi •ne co:isigliamo la pro,·a a preferenza dii qualsiasi altro :succedaneo nel momento attuale sria. iper l'economia e per i '\a ntaggi intrinseci, come per la facilità di fabbric.a.Uone e confezione degli i'11dumen1ri. 1

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(Milano). Per La profilassi delle malatTutte queste misucre non possono certo aspitie 1Jeneree tra i imlitari. - Riferisce intor:nio rare ad estinguere o ad evitare le malattie '\-eall'azione esplicata dal .grlllPpo .nella s.ede del neree ne.i soldati. Sono p1erò molto opportune e III Corpo d'annata per la 1profì.laissi delle ana- adatte a circoscriverle ed in questa convinzione 1.aJtbie veneree. Essa si esplticò cOlll quattro mo- ai si è .can alacrità e costanza adoperati perchè dalità: 1° foglietti di pr·QPaganda; 2° conferen- venissero ad.o ttate. ze .nelle caserme; 3° istituziione di un nuovio ri'G . FoRNARIO (Milano). Semplificaziione di tecparto celtico per ritiro coercitivo d-ella venere in radiografi(]). - La poSIS.ibilità di ottenere vagante; 4° intensificazione delle visi.te sanita- n;tca 1 u n1 •immagine radiografica d·irettamente impresrie nelle case di prostituzione. sa e fissata su carta se fosse realizza•b ile (e bene) Dei foglietti di propaganda ne furono stamsatiehbe certamente un.ai semplificazione di tecpati cen tornila ; aild.airono e sono tuttora larganica :utile in molti casi; tanto più s.e ciò fosse me nte distr.ibuiti fra le truppe. Oggi ci vengopos&ib1le, per qualunque r~gi001e, con qUlalUIIlno richiesti dalle più div1e rse .pa1rbii. q.u e posa, con coanip.r essore o senza, con scherLe confer.enze ten·u te dai dottori Ber:ta:relli, mo di ri.n.forzo o senza, insomma colle stesse inBellini, Ramazzotti, Bellezza a Milano, a Va, dicazi oni e modalità con cui si famno radiograrese, a Como, a Somma Lombardo, a ·Lecco, hanfie su lastre. no Vli4Vamente interessate le truppe chiamate' ad Il tentativo non è nuovo, nè del tutto ntUovo assistervi, ed il Gmppo è con vivo colillpiaciè lin pratica 1'uso della carta. Già il Londe, per mento richiestto di conferen)l;e ulteriotii. in altri citare quale.u no, 1'adoperava nel .servizio di racentri e caserme. diologia alla Salpetrière. Eg.li usava ciarle ira.piIl nuo'Vo riparto celtico, creato .nell'Osped.ail e de o alla gelatli\na bromuro, ma lamenltava che lVIaggiore, è des.tinato ad os,pitare le p·r osti.tute Ta ·p iù pa•r te delle carte del commercio avessero che la Squadira del buon costume "raccoglie dal- una tendenza a dare radiiografie grngie e 5ell2a la pubblica via. P....ecolse finora 237 d<mne. Di contrasti 1sufficienti. Altre case commerciati prequeste 205 fu.Tono trovate malate col?- sirntomi pararono carte sp,e ciali per ·tale bisogno, m.ai contagiiosi in atto nella seguente ·p roporzione: da allora la pratica di radiografi.e dirette sw 48 &ifilide in atto; 109 1blenor:ragia fil atto.; 13 carta, nOlll è e-erta.mente entrata nell'uso c-01nuulceri veneree ; 16 sifì.lidle e blenorragia in atto; ne, anzri nemmen'o generalmente se ne parla. 5 ulceri veneree e .b lenorragia in atto; 3 ulcerri T·u ttavia non v'è eh.i non veda subito quali veneree, sifilide e blenorrag~a in atto; 15 scab- vantaggi di sem plifì.cazione, di .rapidità, di ecob1ia . Questa statistica oom.prende soltainto 1.e ma- nomia offrireb,b e (specie nei bisogni della guerlattie con sintomi in atto. Bssa è tale da giusti- ra e .n ella penuria di rvetro) tl'uso generalizza,t o ficare ·p ienamente la misu·r a .t emporaneamente di carta sensibile per raqiografì.e dirette. adottata del ricovero coercitivo in rip,a rto celtiL '0. ha perciò sperimentato con cì,n.t eresse una co fino a guairigione. carta preparata dalla casa Tensi, con strato fluoLa intensificazione delle 1Jisite sanriitarie m.elle rescente, resa prima. ~mpermeabile all'acqua, ri· case di prostituzione :s.i fa attualmente iin tutte coperta quindi di gelatina al bromuro di argento. le case i'ndistintamente. Le visite dle1 medico fiCon questa .c arta, la posa, lo sviluppo, il fisduciario furono portate da c1ue a tre per settli- saggio, 1sono idietntici coone per la ]astrai; nello mana con l 'obbl.igo a l medico stesso di riferire sviluippo però dovendosi vtincere Ja dwrezza delo~ni volta. alla R. Prefettuxa il Tisìu!Ltato ~ell a lo strato sensibile, è .necessario ·p rolungare lo v.isita. Queste devono essere fatte in ora non $Viluppo fino a che tutto lo iStrato senlSibile sia prestabii1ita e varia ogni volta. Tutte le setti- utilmente influenzato e l'immagine 11isulti in 1nane si fa inoltre una controvisi ta dall'appo- tutto il suo vigore. siit o ispettore, di modo che vi sono quattro viiÈ buona tecnicai quindi di bromurare molto lo site sanitarie settiman.aJ1i·. Questo provvedimen- svilu.ppo ( r5-16 gr. peT litro) ; per le stesse rato r~esenta certo un. lodevole progresso su] gioni si.i pi"oltLDg.a alquanto .il fissaggio. passato, ma .non: ancru-a l'optimum desd.derabile Con questi accorgimenti l'imrna.g ine radiograe pos&ibile a raggiun1ge!1SJ. Occorre, a mio av- fi.ca sulla carta avrà lo stesso vigore, pari netviso e s·u ll 'esemiplio di ciò che fece già buona tezza, e buon contrasto nei dettag1i come colle pr01Va altrove, istituire l.a visita sanitaria gior- lastre. L '.imma.gii·n e ben otten!ll.t a è i.inalterabile. Con nal·iera. Se ciò non è pOSiSihile per tutte ~e case dri prostituzione, ise ne scelgano all'uopo alc.u- questa carta è possibile ottenere 1'immagine rane , le meno disadattie per ubicazione e condi- diografia su dlilversi fogli sovrapposti insino a zioni ambienti-ig.ieniche, ed in esse soltanto sia 16, 20 (in una sola volta) con ltieve d·i versità di permesso ali soldati di accedere. fQrza f·ra i due fogli estremi. PASINI

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Infi.n e presenta 1'immagine radiografica dril popossibile inoltre ottenere cpnteanporanieamente l'immagine su di ·u na las:tra e su di uno sitiva da trus.tra sottostante ai 16 !foglietti s ull a o più fogl.i d~ carla. La ca:rta o i fogli di carta quale si rileva l'impronta delle carte posate. è bene siano mess.i al disopra della lastra, perTutte queste p·r ove, dopo i prim1i saggi S{Pechè la JaJS.tra diminuisce l'intensità dei 1"aggi. a-ime.ntali per fissare il grado di sensi·b ilità della carta ai raggi, all 0 sviluppo, al fissaggio, fu~erta.nito la carta o lei carte lasciamo sulla lastTa U:na lieve .impTo·n ta della loro iprres.enza·, p1Ur rono otten•u te colla ipi ù grande facilità ed i.'I1J talune prove il resu1tato è (come si vede) tale senza modificare notevoln1ente l' immagine impressa sulla lastra. Di 11.Il!Odo che non si usa ~l che P,UÒ essere egu1a1glr.i.ato dalle migliori radioéompressore (che l·imi:ta il cam.po) ; è bene la grafie su lastre, m.a1 non :superato. carta sia della stessa dimens·i one della lastra. Riassumendo, i vantaggi dell'uso della carta L'O. pres.'enta le 1prove di radiografie prati· s.ensibile sono : cate in tutte le di v:er.se conti'nigenzé su ac.cellJllaI 0 Una immagine diretta .reale. te : radiografie di mani, di piedi, di gomito, di 2° Una maggiore faeti1ità, ·rapidità e se.mginooehiio, di anca, di testa, di torace, di baci- plificaziODJe di tecnica. no, in 1i!ndJividll1i sani. 3° Econ.o mia. di spesa, <lti tempo e facilità Presenta u.n1a radio.g rafia d el pied1e 00n frat- dli. ottenere più ·ooipie contemporaneamente. tura raggiata della prima falange; una ;radio4° Risul,t ati pari a qu ello delle lastre nella grafia .di mano con frattura del Ste condo meta.- maggior parte dei casi, salvo contingienze e ficarpo; una rad1iografia di coscia coni proiettile nalità speciali, a pari C01Dtlizrioni di posa (fino (grossa pallottola e tS,chegg.ia) alla regione ester- - a I/Io' di secondo) e di apparecchi a disposi• na del femore all'altezza pel grande trocantere. ZlOlll'e. Presenta una radiografia del gomiro con frat5° Economia dello stock cli vetro esi,.. tura del collo dte l radio e soheg.giamenrto de1- stente nel Paese, anche in1 .c iò fi111ora trib.u ta:r.io l'ame1ro . dell 'es,tJero. Presen1ta l 'imm1a gine radiografica diretta su 6° La carta non è frag1ile, è pieghevole, carta ed un1'altra della. stessa ·r egione, .ai condi- ieggera, ed offre mnrumerevoli vantaggi nella zion.i eguali, posa, sviluppo, ecc., su carta ed manip•olazione e nel trasporto. uln'altra i.n positiva da negativa di un'articolaInfine la possd!bilità di. scrivere sulla carta ziione di spalla colli f«rattura dell'angolo interno brevi appunti o la storia del ca:s-OI. dlehla :scapola e della quarta costa. Gli esp1erim entti: e le prove furono fatte tD.el È un ferito 1-:ic Dverato coni gang•rena gassosa gaibinetto di 1'adliografia dall'O. diretto nell'Istidella spalla e del b1"accio: uno di quei casi su tuto I olanda, Ospedale territoriale della C·roce cui ritornerà certamein.te l'amico e coJ.1ega pro- Rossa. fessor Perez. In es1s,o non era possibilie altro che ~ERUSSIA. Conviene col ptt"of. Fornario intorno la chirurgia conser·vativa, dato lo stato gellle- ai pregi della radiografia diiretta su car.ta senrale, 1a grruvi tà, l'estensione, !la sede della ganr sibile. Egli ha già da tempo espe!1imentato :Le grena. Nondimeno esso .rappresenta uno dei suc- di verse carte per f otogr.rufi.a ed ha trovato sopracessi più meravii1gliosi del metodo conservativo tutto atti a scopd radi~gra.fici la Kodak velluto sap1entemente appldcato, ipoichè l'irufenno è as- semioipaceo ed un nuovo tipo dtr cartoncini Ten\Si. sicurato al'la g;uarigiione e alla vita: e già passeg- Ha dotato l 'aut011D.obile radiologica d·i lL'lla buona riserva di carta e cartoncini penisando appunto gia pel giardino d1e ll 'Ospedale. In questa radiogr.a fia si vedono li! m·iilluti par- all'opportunità dii traSiportare un materiale più tiicolaxi della lesione della: sca'Pola, con eflosio- leggero, meno .firagille e Ptiù economico delle ne dei bordi osisci della frattura, si vede la fra l astre. turra della quarta costa e sù. veggono rutidamienFoRNARIO. È lrieto diella concocr:d.anza delle idee te i tagli .fatt4 dal chirurgo nionchè d aniuscoli e'&presisie d'aù collega Perussia. Quanto ai resuldel bracci 0 coll'omero denudato. tati. ottenuti non crede aggiungere parola alle Presenta inoltre a complemE'nto di dimostra- prove esibite. ~one un'immagine di anano su carla comune e una su carta !Speciale, tolte sui fogJi sowaipposti, oon1 eguale posa e ;uguale tempo di svilU1ppo : la diff.e renza sir viede essere immensa. Pratica ed Importante pubblicazione deJ prof. Francesco Egldl, Presenta l 'iimmagin.e di radiografie su .carta Docente di Laringologia nella R. Unive~ità di Roma. Elegante volume in carta di lusso dJ oltre 800 pagine con 46 ft· comune e s.w sei fogli sovrappos1tl. gure - In commercio L. 8. 50 più le spese dJ spedlz1one. Pel nostri Presenta infine I6 immagini di ma n 10 su 16 Abbonati, franco di porto e raccomandato L. 2.&0. foglietti 1per notare le differenze fu-a d1 priml'o Inmare cartolina·fHIQlia ucluaim~ alla noma .AmminidrazioM: Roma - Via del Tritone, 48 - Roma foglietto e il sedicesimo. È

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. DISCUSSIONI E COMMENTI. Sulla lotta contro la malaria. P11bblico questa. lettera del datt. Basile, perchè rileva un fatt10 interessante ed rimrp onente, la recrudesoe1iza dell' ende1nia malarica in qu.e.sti ultirn·i i a1tni. Nel mio recente trattato s.ulla J\llalaria a·yevo a'1 anzato la facile profezia, crtl-

ticaindo 1 metodi troppo unilateralli. di profilassi impiegata. Mentre dalle colonne d.i questo giornale mi permetto rivolgere, a cui iS1p1etta provvedere, la proposta di dotare gl.i osp·edali di mezzi diagnostici pt·ecisi per la diagnosi di malaria e di riprendere con più larghi intendimenti la lotta .arntimalarica, farò riassumere in un prossimo numero i criteri terapeuti.ci conlforme il desid€trio es presso in qt1esta lettera. Ringrazio il collega Basile dell 'opporturui tà che mi offre dii toccare quest'argomento. V. ASCOLI .

di malarici ed è impiantato in paese mala. rico. Su un. altro punto importante 1a. S·Ua coruferenza richiama la mia attenzione, ed è prec:i.sa1ne11te la iter.a pia della malaria. Potr.ei ~·ba·gliann.i, ma ho r1i:portato l'imp·ress:i1one ch e la terapia chr.inica 111ei casi da me laggiù osservati si faccia in genere in modo timido e insufficiente. Ho visto tp·r opinare ad un malarico di amni 60, sano in tutti glU. organi, con acce_sisi febbrili a ti po terzan:ario a temperature elevat e, la .chinina niella dose di g1t. 0.60 (cgr. 2) pro die . E poichè tal close certamente insufficiente .nlo.n d!iede risultati soddisfacenti, ho visto cambiare diagnosi e terapia . Riiporto l'imp11es.sione che intfermi ohe potrebbero guarire in poche settimane, restano invece per ta1li rag·ioni in1valid1 ,p er mesi con danno economico grave, nel momen,t o storico che attraversia mo, sia per 1e f.amiiglri·e , che per la patria. Nè credo che il ·p·e riodo in oui la chini,n a debba essere somm~nistrata sia sempre ben ttisipettato, come la bioJ0gia del parasStita insegna, e la .c linica conferma. Data una tale situazione sii 0om,p rende di legg ieri quanto debba risentirne l 'eco·n01nia della regione, pier la ddìcienza ,d ella m.ain o d'opera, as·sorbita dal gra:n. nuimero dei richiamati. Il danno poi è tan,t o più gra\'e quando si pens1i che proprio in q.u esto anno le nostre trUippe sono nJUmerose laggiù, per ovivie ragioni mil ;talii.. ~ ben vero che la cura chini.nica pre•verutiva, s i fa .sia da mil1itari, che da contadinri. viventì i:n ZiOnla malar~ca, ma, sri. fa c01111e si può, ·daita la non .a ncorai diffusa conrvinzione deg1i abitant i, s:icC'h è m•olti soldati si vanno infettando di parassiti malarici, e qualche ospedale territoriale di n·u o, a formazione non ospita che malarici. I quali forse non sono se.mp1'e curatii con q11ei sani criteri ch e sca turiscon10 dalle anoderne conos:c.e nze della malaria., aippunto perchè siamo in 11na zona o·ve al medico manca una grande esp·erienza di questa malatti.a, e ma.nca altresì spesso il s ussidio dell'esame del sa.ngue. Per concludere adunque, la su:a conferenza mii fa pensare se non siia il caso di diffondere opportttnamente ii1 alcune regioni d'Italua da chi ne l1a l'autorità e la comipetenza i principi ele1nentari di d iagn-0si e dii terapia, nonchè di dotare gli ospedali in zona malarica dell 'occorrente per .un rapido sussidio dliagnostico. L'impresa forse sarebbe promettente di buoni risultati. Coo profonda stima. Dott. G. BASII.E. R o1na, I I ottobre i 915. 1

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Preg.11i.o Prof. V . AscOLi, H·o .l,etto con molto Ì·nteresse nel nostro Policlinico la sua confere11za : « Lt: moderne .conr quiiste della ·.clini.ca ·della malaria» t·e nuta a ·MiJ.aino. Credo nlÌO dovere es.p orle nel presente mom ento in cui la patria ha bisogtti-0 della cooperazi1ane di tutti i s11oi figli le consÌ derazi0tnii. a cu i la 1sua conferenza ha dato luogo nell'ani. mo mio . Ritornato éliptpena dalle Puglie e più precisamente dalla pro, incia di Lecce ed avendo av,uto occasione di av.vioin.aire molte persone viventi in carnpagna, ho potuto constata.r e quanto sia diffusa questo anno l'infezione malarica in quella regione, ·probabilmente a causa delle ripetute ed aib1b ondanti piogg·.ie della fine di estate e dell 'aut:ulnno in corso. Data la grande frequenza di malarici primiti \·i, sproporzionata certament e a quella degli anni scon5i, a ane è sembrato che i nostri collieghi non sempre sono prionti alla diagnosi, manca.udo forse in loro un po' del vecchio allenamento alla clin.iiea della malaria e non disponendo coni s ufficiente diffusione, specie i colleghi anziani, del s 11ssidiio dell'esame de l sangue. Accennerò poi soltanto di sf ug~ita che non sono 1nolti g li ospedali o\·e ltale esame Sii potrebbe fare. ~è da questo difetto \'Ycli escluso qualche ospedale n1ilitare t erritoriale di 1I1uova formazio1re, ahe .pt1re ospita parecchie dciecine 1

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CASISTICA.

sareb,b e la divisione dei ventri muscolari risultand:one così 1'a.llu.ngamen.to dei t e1ndirui . ' Paralisi di origine chirurgica e ostetrica. Il trattamento poste.rime è di g!talllde importan~a e d·~ve essere e-011tinuato a lungo.: appli. Sun~eggiamo diffu:s1arment e U·n pregevole stucaz1-0n~ d1 u~a stec.ca ·d ocsale rei pal1 m are per dio ·c11 Warr1en Sever (Bosto111 med. and surg. previen1re ·e rid1urre le contratture ,· el'elttricità ' . l our·nal, 1° luglio l9l5). . g alvan.ica e faradica, massagg.iQ e movimen,t i; ~aratisi ischemica di Volkmann. Descritta per raramente però sù. potrà Olttenere un.a mano ·primo 1d a Vollrmanrn nel 1869, r.iiport an1do un ben·e utilizzab1ùe. caso di atro·fia d1ell 'avambra~.cio e contrattura Paralisi. muscolo-spirale. Pttò aviers•i. dopo una della :mano, .successiv-e .a d un:a frattua-a . frattura d·el terzo medio della di afisi omerale ~a. C:On:dùzione . per la form)az.ione di .dett a pa(più raram·e nte 1n q·uell.e del terzo infer1ore o ralis,1 e una faisCl.at1ua tr0tp• p o stretta· si osserva . , s·u1per.iore~ perehè il nervo irest a :impigliato nel più freqU'entem•ente .p rima idei 15 ianni, in; secaillo o viene leso da U·n la• spina .ossea. giuito a frattu.re del braccio (porzione inferiore . Qtre.sta grave eom:plicazione si palesa, di sodell'1om·e ro e su:periore dell'avamc•ra.ccio) e talvolta dell'a ga mba. N0int è stato ipos:si1bi[e ripro- lito, quando vengono levate le stecche con una paralisi degli.i esten:sori dell 'ava,m bracclo e della -durla siperimentalmenite. Essa s,i! priesenta, dopo che lai f.rattUJ!'a è stata ~~o : questa &ii trova ii.n pronazion•e nè è poss.11b1le metterla in sU:pinazionie. fasciata .con s.teache; la p.a rte si tumefà ed il I~a pairalisi è, g·e neral1m.ente, lnotrice per fil pazi,e nte avrvert e .rigi1d ità e 'Ctanos~ :delle diita, mano· ·e av.am1b raiccio : quasi ·s empre vi è uni do-- fa:tto ch e i rami icnfta ne.i abbandonano il tr001ico 1ore inten1so, pi'ù idi 1qu·e1110 della f11a.tturra p'e1' n;erv.oiso a l .d1isopra d'ella frattura : se vi è pers~ . Se il a fai.sciatulra 1non vii•ene s.u1 b ito, all'ont antat a dita .d i sensiiJbi1i·t à, si nota 11el campo dii distrisi ha da p·prin.na limi tazio•ne, 1p oi perdita :d ei mo- buzion1e del .n ervo iradilale niella mano ; ctioè sul ..vri.menti, e·v entua1}mente antc"he ulceri da com- dorso fra i ·m etaicarpi dcl po11ice e dell'indice . Se il nervo è leso ·p1e r la frattura ·Srt essa, la pa1J11.1e&SIÌone. Se, ri1m ovendo la fasc.iatbura, •Si 'IJX)t a la pelle molto tesa e la tu.mefazion·e notevole, ralisi si ha &'tthito, a ltrimenti s i produce gradatamente verso ~1 prlincip.i:o del1lai terza settisonio cons.i1g liabili delle incisioni. Secondo V01lkmann, detti fenomeni sono do- 1nana se è ia:nipig:liato nel callo. ' Qula ndo la .p airalisi è ri~onosciuta presto, la ·v,uti ad .ischemia incom1pileta per ctompresiSibne d1e:ll'rurteria, e non a compressiQn1e del nervo in pro?'.n~si .è abbastanza 11::1u-0na: solo il 50 % dei cui 1.a paralisi s i verificherebb·e oo-radualmentie , cas1 nchtede interventi! oper.atli!vi, coni risultati menit:-re nell1a sind.ro1n·e di Volkm·anlll, la paraltisi tan:t o migliori quanto più pir.ec-ocii, quando vi e la contrattura si prese·n:tano contempoca.rnea- son.o lesioni dir·ette del nerVù (straipipamento, mente. Secorndo Mu.r1J1h y dn;viece rr:a c01tnpres- S·ez1one) . I n tal~· c.asil però n-0n si h·a mai ricusione d.a parte del.1'·essuéLato 1e l 'ostruzion·e ve- p1ero completo della f1un1Zionie, cor.m·e &i ha ilnivienosa ·dete11minano una mios.i te, ,d a cu1 risulta ce in quelli di impigli.amento del nervo da ·p ardJi!struzio11e p.e rmanente del tess uto musooJare te del c.al1!o . Anche in q1t1esta forma di pa~alil.s.i e COntJratttlt·e CO'Di 0 Senza in\1-0tJuzdone dei nern. irl tr.att.a1nento posteriore (elettricità, massa·g Il da·n1no è .p raticamente oompiuto nelle pri- gio, ecc.) è molto importain te. Paralisi ostetriche. Prodotte da lesion~ delle me 48 'Ore , però l'estensidn,e della contrattura appare solo piiù tardi; essa co~pisee .solamente fil:ire del ·plesso b,rachiale, ri.s.ultanti 1d a un pari flessori. Vi sQnlo quas.il sempire ipoestesie o pa- to difficile e causate da un forzato rallonta·n arru1isi dei piccoli mu.soc.li 1della a:nano, dovutie ad men,to 1della testa dal1e spalle, quando si eserinvoluzi.one d1e i nervi od a lesion.il al momento ci·t a su ques te unai trazion'e 1nentre vi· è 111n imde11'infortunio. L'e modifioazion.i is tologiche isi ped1n1ento al passaggio della testa, o viceversa. Second.o Tttrner Thomas non ' 1i sarebbe una presentaino .oome ti:pica degeneirazione jalina, e ·scomparsa del tess11to mu1sco1are, in pro11orzio- lesion1e nervo.sia primaria, ma invece uu1a s ublu&sazi1on.e· traumatica della testa omera•l e, con ne alla grarvità . l.a0erazi.o ne della C<ltpSttla articolare. Stabi~iitasi la contrattuxa, ·n.es...cm.no dei ,m.etodi Tale però non è l'opiniione dell'A . nè di· alconsigliati i)ermette di otten·e1ie Ulil! pieno s.uccesso, ta11.to pit't che, ver.i:ficandosi la paralisi in tri, inquantochè na lussazione congenita della età nlolto gi!ovan!e, il b.r accio eresce, mentre i testa omera1e nù11! è accompagnata da paralisj, musicoli ed 1i• tendini di,rentaino it1e1ativamente men.tre possono ess·e:rto la frattura od il distacsempre più corti. Sono stati ten.t ati! l'all1tnga- oo dell'epifisi omerale. mento •dei tendini ed anche l'accorciamento d'elLa paralisi si 11iconosce subiito dopo la nasci1e ossa ; il ,m•ertodo che offre i migliori risultati ta; il bra.ccio pende da un latù, impotente; la 1

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IL POLICLINICO

mano in pronazione, il gomito esteso, l'omero ruotato estremamente all'interno, p er la. conttf'azione n.on controbilanciata del oottoscapolare, latilssimus dorsi e grande pettorale. L e fibre de l :plesso b.rachiale possono essere strappate, oppure com.piresse da ·versamento emarragioo ne1Jl:a guain1a ; lo 6/tira•mento può però essere accù!l.np·a gn.ato solo d·a essu<laZJione sierosa. Vii .siono due tipi distinti di para1isi : l'una - brachiale superiore - la più frequente, dovuta a lesir0t11i dei due segmenti wperiori del plesso braiC'hia1e, formati dal quinto e sesto segmento cervicale; son-0 interessati allora il delto~de; sopra- e intfraspiinoso, ba.-achiale antet1iore, bicipite, s U:pinatore lungo e breve ; l'altro tLpo - brachiale infer1oire - è più comipleto, c1ovul1:o a lesi:o n·i del settim.o, ottavo s egmento cervicale e p rimo dorsale; in1teressa tutti 1 muscoli della spalla, avamtcr.--acci10, 1nano. Generalme11.te sono risparmiati: il sottoscapolare ed iil girande ·p ettorale, che ri.0evono fibre dal .settimo ed ottavo segmento cérvicale. Il fatto poi che sono paralizzati sempre il sopra- ed inf,r a· s1pinoso indi1ca che la lesio11e pirimaria è nel plesso, p·o~ch è 11 J1ervo sotto.scapolare, ch e li tt'llillerva, s i dis.taic ca d·al •plesso abbastanza ~on­ tano dalla spalla pe.r non risenti.re nocumento da qualsiasi ess·udato si formi nello straippamento della caps.u la articolare. Di regola noni .si1 hanno alterazioni della sensi.b ilità. Diagnl6sti0ata la parai11i1Si, devesi anzitutto deter·minare se esist ano o meno, frattu·r a, luiSsazio.ne , dist~co epifisario. H.a nno ilmlpottta·nza per ] ai diag nosi la tumefazione e S'ensibili:tà nella regi·one arti1co]a!'e : quando si t rovano nel ca!VlO .ascellare in1d~can·o ila .p1resenza di essudato sulla porzi1ane 1bassa del plesso. Deve alttesì detern1ina·rsi la s·e nsibiliità ailla 1pression.e sulla claivicola, sul decorso del plesso brachialie. L'ineguag.1ianza plllpillare, e'\"'entualmeote ip.re• senit e, è dovuta ad una lesion·e del s egmento i'Dterno del plesso brachiale, abbast anza alta per provocare stimolo della branca s impatica del ples.so cervicale, che comun~ca col quinto segmento cervicale del midollo. Il trattamento deve esser·e a nzitutto ortopedico, 1per iervitare consecuitirve d.e{ormità e contratture; q uindi elevare ~!l ·b raccio, metterlo ~n rotazione est erna ed abduzione; la mano in supinazio11e. Mantenere l'arto in t ale ·p osizione con del pflaster o con una doccia , e togliendolo solo quando si fa.uno il massacrgtlo e gli esercizt, che devono essere ripet11ti giornalmente e per parecchi .anni. Secondo alcum.i sa.rebl::e meglio lasci.ire al bambino la possibilità di muo1

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vere a suo piacimento il 1braccio, ma 1'A. ritiene che un b·raccio int condizidrui. anatomiche •b uonie può in segui tç> essere più utile che uno :fissato da contratture. La contrazione del sotto sca.p olare e del latissimus dorsi: ·p rovoca spesiSO runa sublussazione posterJore 1derula spalla., che si può correggerecon l'osteotomia dell 'aaromio. Pazienz,a, perseveranza •e oontiruua osservazio-· ne ·p er ·paireochi anm pobranno dare s pesso ris ultati a1bbastanza s od.d i,sifacenti. FILIPPINI.

TERAPIA. Il trattamento abortivo dell'infezione delle ferite. Su questo argomento di attualità (riifertto :nel B1~ll. de l) A c. de 11'1 éd. e ·nlell'a Presse méd., ultimo il1Uanero) riass umia.mo largamente una oomun~cazione di Al.esstio Carrel (che attualmente presta la suia o·p era in1 Francia) e de.i suoi col1aibo-ratori, fa•t ta all' Accademia di medicina. dii_ Parigi. La :fidt1CJ:a nella ti'lltura dd. jodio e nel pac-chetto di medicazione è :sicompa.rsa da tempo, poic.hè l'espet'iena;a ha dimiostrato che le a'Ppl1cazion!i di jod1ib n<Yll impedl!scono nè la gangrena,.. 11.è le setti·c emie, nè le s uppuraziionO. intermri.nabili. Sopra 1000 amputa.z,ilond, 800 sono detertninate ·non dalla gra\rità del trau1natismo, ma dalle co.mplicazionci. 1nfettive. Nonostante si Slia niconos~iuta l'inefficadia dtei trattamenti attuali, nulla di nu.ovo si è a'llcora 1slostitutito ad ess~ per migliorare le sorti deii feriti, i quali sono. sottoposti ai tr.atrtamen:ti più svariati. Si 'mpone· q.u indi l'adozione dii. un metodo unico ed efficace eh e protegga ~ .feriti dalle fa·n tasie terapeutiche. L'infezione delle ferite invece ohe c.o m1b attuta deve essere preven11fu• e sarà certo più semplice fare •abortire l 'inlfez.i()ltlJe che escog~tare dci metodi efficaci~ cooitro la gangrena gawsa, l e settice• mie, ecc . È noto che le ferite di scbeggie dà' obice, g ranate, roc., sono tutte infette; l'esame batteriologico praticato circa sei ore dopo ri"Vela un :n;u1nero piccolo di microorgan1s1nii, localizzati att orno al proietbile ed ai brandelli di vestito ; invece con 1'esame praticato circa 24 ore dopo si n·ota che 1nic-rorganJsmi sono moltiss~mi ed esit esi per tutta la superficie della ferita. Queste co11rstia.tazionci', del resto f acilmenite prevedibili, indicano la via da seguire, d.i dti•sri nfettare cioè la !ferita .al p iù presto, e di togliere tutti i oorpi est ranei, usando una sostanza fortemie.nte germicida e noni irritante, ed un processo che permetta per parecchio te1npo il contatt o di que• • • sta con 11.• m1crorgan1sm1 . 1:


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SEZIONE PRATICA

Tal.i risulta:ti v:en.gon:o r.raggiunti m ercè le soluzioni antilsettiche preparate col m etodo Dakin. Trattasi sempre -di sol.utzio.ni di ipoclorti.tri., analoghe a que lle già i i1 uso ·da t empo (vedi cc Policlinico», 19 15, n .. 40) ; la u ovità ii.ntrodotta consiste nel modo di preparazione, nell 'aggiu.n ta di acido borico, e nel modo dli applicaztibne. L 'acido 'b orico h a la prop.rietà di mettere lentamente in 11ibertà l'acido apocloroso ch e aglisce come antisettiico e dii 1J1eutralizz!arre la soda caiusti~a ohe si forma du·r ante la decomposizione. Tale aggiunta era già stata proposta dal professore Giannettasio, che ne hai pu.b blicato la lformola anche in g ilornali polit ici. Riprodt1ciamo alla :fine le due formole di ·p.repara z.ione di Gia']J,nettasio e di D·aki-11. Tecriica d'appli.cazione . - A l posito d!L soccorso, a,:sin~ezione delJa pelle con tintura di jodio; se la ferita è stretta vd si indetta la sol.uzione di ipoclorito, se è larga s i medica con garza bene imbrev11ta n.ella s.o luZ):one dii 1,poclorito, badando a non mettere nella medti.catura strati impermeabili. I feriti dovrebbero veniir poi portat\i il p·i ù rapidamente possibile all' a m1bulanza o all' ospedale in cui possano avere l'assist enza chirurgica oom•p leta, ·c urando sul posto sol.o q11elli con emorragie gravii e shock. Tutto deve esis1eTe orgarui'zvato in modo che il ferito arrivi all'ospedale e ntro lie sei ore 1d alla aesi.one , ·p oichè ·nie dipend·e il successo. Pulizia mecca11:ica della ferita . - L evare immediatame>n:te tutti ii corpi estran-ei, introducendo dolceme nte .n.e lla ferita il dito con i guanti di gomma o l e piinze ; fare us o della radioscopia e radiografia, ed eventualmente dell 'elettr·o-vii'bra1 tore. Quando sia necessariio, , sbrigli aire abbastanzia. larg.ame'nlte, in 1nodo da facilitare l'esplora· ziorne e la pulfvi:a; evitare però i traumatismi inutili e brutali, quali lo spazzolamen·t o od il raschiamento1; cprocedere ad un·'emosta:si il ,p iù possibile completa .e , nelle ferite anfrattuose, specialmente nelle fratture, localizzare i diver.rticoli. S terilizzazione cliimica. - N01J1 si usi l'acqua d.i Javelle, che h a un contenuto i nieosta:nte ai ipòclorito e eh{'! può contenere del cloro o dell'alcali liberi e ab.e produce, decomponiendosi, della soda libera. Fare .u.so invece degli ip-ocloriti p,re· parati col me todo dri ·nakin, in ooluzrione al 0.5 per cento, che però n.c~n deve ma1i veniire riscaldata nè applicatili contern poraneamente ali 'alcool. Si inietta la soluzione con una siri·nga ordinar~a o con pera di gomm a ti.po Gentile; negli ospedali può servire un 'apparecchio contagoroie analogo a quello u sato per 1'instill'aizione 'tettale . 1

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L 'ip6clorito deve penetrare in tutte le anfrattuos~ tà della ferita ed anche essere costantemente rinn,~vato, · poichè s [ distrugge a contatto d elle sostlarnze protciehe. P erchè esso penetri in profonf<1iità 1'A. consiglJia l'uso di due sort a dli. tubi di gomma da 6 mn1 . .di dia.metro ; gli unii hanno un foro a circa 1 j2 cm. dalla loro estremità; gli altri ne han·n o parecchi e sono rivestiti d a un· t essuto a spugna. Questi ultimi si introducono nei ddviertico1i: stretti dove iil liquido, imbevendo il tessuto a spug na , resta più a ]ungo in contatto con la s u•p erficie della feriita; glti. altri tubi si usano per le ferite s u\perficiali e per que ll·e a larghe anJ·r attuo'Sità; ·n1el caso dii fra.t tura l 'estrem ità del tUJbo si trova in mezzo ai frammenti. Collooati così i tubi, sti. riempiie la ferita con garza e si prova, iniettanrd o la soLuiz.ione di ~ po­ clorito, se questa arriva in tutti i punti della fer ita ; si termina poi la medicatu,ra con u110 strato di cotone 1ion i drofilo a traverso il quale passano i tuibi. Ogn1il Ofla· od og.n i due ore si ùnietta nei tubi una quan.t·ità s u.fficiente di soluzione per mezzo di u na siringa Gentile; quando è .possibile, sò. ricorre all' 1itrrigazio,ne continua. L.a quantità da ini·e ttarsi varia ·secon1do le dimen·s1oni della ferita; questa deve essere ben u1nett ana·, senza però che il letto dell'ammalato sta inondato. Le f.ratture o le ferite articolari. van·no acC'Uratamente :immobilizzate, 111i·c0Trendo, quando è possiibi1e, agli ap'Parecchli ges.s1a!ti con anse me1

tall~che .

I"a medicatura deve vienii re esta minata tutti ii gior.n~ e cambiata quando è necessa.rtio : a:ss.icul1atis i che il liquido _ penetri ,b ene in tutte le ·parti. Quand.o I '.esame batteriologico ha dtimostrato che una ferita è di1ven11ta aisettica, s.i p.u ò proce·dere alla riunione dei marginci, non m ediante la sutura, ma co.n delle st rjscie di impirusrt:ro adesivo, ra1vvicinando le par-ti prof onde con una m edicatura compressiva. Molte ferite .n.on d iventa·no mai sterili e non devono qui·ndi maiii ·venire riunite. Non esistono a·n,cora delle st a.t isbich e sui risultati del metodo descritto; m a 1'efficacia d1i esso è stata dimostrata con esperienze comparati'Ve e C'on l'esame delle modi:ficauoni b1atte11iolo,g iche e clinii:Chte . Sopra due ferite su•ppuranti di uno stesso individuo si è vristo che in q.wella trattata con la soluzione di Dakin il numero dei germ1i: diminuiva e le secre7Ji-Ond cessavanp, m entre nella ifier.ita di coofronto trattata con iii soliti metodi n on s i avevano mod:ificiaz.ioni. l lll queste espeuienze sii è veduto altresì che la fagociltosi co1ntin1ula'Va a prodursi e la ciicatriz.zazione si verificava malgirado l'uso della soluzicme an,tri.1settica. 1

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L'esperimen1to è poi stato fatto su f.erite recenti: un:o d·e gli esempi più dimostratiJVi è stato · quello .d i 11n soldato che aveva ricevuto nella stessa regione, a distanza di qualche centimetro, due frammenti d'obice: venne fatta la medicazione ali 'ipoclorito; però 1in una sola feDita si è continuata l '(instillazion1e; ora, mentre q.uesta era lniOft'biida ·e d indo1ora ·e senza seer.ezion1e pu.r:ulenta, l'a.ltra suppurò circondandooci.1 di una larga aureola rossa e dolorosa. i\.Jtre nun1eroste feTite sono state trattate con l o stesso metodo; in tutte entro 3-5 giorni i genhi scomparivano dall.e secrezionri., che si face·vano poco aibbondanti; i t essuti 'llecrosrati si dissolvevano ra:pida1nente e, in un periodo d i 8-15 giorni, si aveva la· comrp.leta cic.atrizzazion·e senza la p1roduzi'one ·d i o~caitri·oi spesse o di cocdon~ fìbros:i duri. Le fratture prodotte dallo sc0tppio c1Ji. obici g.uarirono come delle fr.attwre ohiuse. Condizione necessaria iper ottenere buoni !1Ìsultati\ è che il liquido penetri in ogni anfrattuosità ; altrim1e nti;, per qu.anto sia diminuita la itllf1e zione, la sterilizzazion·e non è completa. Semlb.r a dunque che il trattamento abortivo dell'infeziooe possa atti ·vare la guarigione e sopprimere .grain parte delle complicazioni; è probabile che aipplicandolo r·igorosta.mente S·i ottenga dai feriti un maggiore rendi1menito rd i uomin1i valid;i . Il prof. Sanarelli ha viisitato a Compd.èg.nie l'ospedale diretto dal Carrel ed ha potuto verificare la rapidità sorp.rendente e consolant·~ con cui .d elle fer~te, a.rrivate in condizioni dieplorev·oli, pa3::-~ no a J~ tl.Jrigi<YDie. Egli ha a'\·11to la riconferma cli tali osservazioni anie·h e .in altri ospedali dm. . e è usato ffil ·m.e todo Carrel.

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ipoclorito di oaLcio. Si agita la n1iscela; dopo 1 /2 ora sii s.epara per decantazione il 11ilquido chiaro dal precipitlaito di carbonato di calcio e s·i filtra attraverso cotone. Si aggiungono al filtrato 40 grammi dj. acido borico. La soluZiibne cosi prepa.Tarta contiene appunto il 0.5-0-6 per 10ento dri. ~Ipocloriti <li sod'i-0 e non de,,.e esser co111siervata più a !Ulngo ·di una :settiiman;a. FILIPPINI.

MEDICINA LEGALE. Medicina legale delle lesioni traumatiche del rene.

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Formola del liquido Giannettasio : 300 gr. dii ipoclorito di calcio si scio1lgono it1 300 gr. di arcq t1a distillata; gr. 187 .5 dti. bicarbonato di· sod~o si sciolgono in u·n litro dJi. aoqua dì~stillata. Si .utniscono le due miscele ~n u•n1 ìbocc1:one di vetro colorato da .3 litri, a chiusru.-a 1perfetta. Si agita di tanto in tanto pe.r 3-4 ore, si lascia sedO.mentare per altrettanto tempo ed iirl liquido decantato si filtra at•t ra,·erso carta. i~l filtrato si aggiiung·ono 750 centimet'!i cubici d·i una soluzione di acido borico al 3 per cento. Il liquido, leggermie nte .roseo per la presenzai cli sali dii m,anga11ese nell' ipocl.or.ito, puk:> essere 1ilmpiegato pttro, ma negli impacchi e drenaggù sarà convenrie11temente diluito. Formola del liq uiido Dakin : gr. 140 di carbonato dii. sodio anidro (oppu'!e gr. 400 di ca1rbo1iato di sodlio i 111 cristalli) is.i d1ilso:olgo11.o in 10 litri di acqna e \"'Ì si a1gg-iungono 200 gra1nmi dà 1

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Le le.sio111i re11ali determinate c1a u11 tra.unna si manifestano semipre con un insieme cli si•nitomi, sui q.ua1li i1 perito deve basatisri. ,p er ammettere un ra1pporto di -causa ad e:fietto tr-ai jJ trauma :e l'affezione r.ena~. M.a rqueste r:a.g grupipa tnJel seguente m1od.o questi seginìi irJiv.e latori : l'ematuria n·e1 95 % dei casi; la :perc-ezio.ne di u1nra tumefaziion·e lombare; la contrattura• musro1are; il dolore intenso ai lùtllltii, che s'irrad·ia "\rerso il perin°eo ; i d,11stu1rbi urin1arii ; 1e ecc-himQsi tardive agli .inguini o a11o soroto. Nei casi nei quali questi segn~ iman·e diati si'. attenuatno, p·osson'O persistere alcurui disturbi (ematuria, disturbi urinari, tumefazione 101lllbare) che costituiscono come una cart!ena ininlterrotta tra i1 tr.a1t1matl:i s1no .e 1'affezione r·e nale tardiva conlfettmata. In I:i'llea accessoria un altro criterio sa'fà l 'as· sentz.a all'infuori del trauma di altri fa.ttorii. etio· logici di \Talore già stabilito n.e lla patogenesi delle lesioni renali. Dei datd. molto positii.vi &an-à pure l'esplorazione della fu1nlzd.0111e irenale glo•bale e della funzione di ciasct111JJ0 dei d.uei r·en.ii, ossia il catete· trismo ureterale o la separazione delle uri111e, la prova della poliuria provoèata, la r.icerca della costa.nte di _-\mbard, la prOIVa della glicosuria florizinica e clell'eliminazione del tleu di meti· lene. Nei casi 11ei quali J.n seguito a trauma s'ha 1a perdita di uni solo rene, an.che quaondo la funZJianle dell'altro rene sembri ·n ormale, con· v-iene ammettere una riduzione della capacità professionale soprattutto qwando si tratti di operai addetti ad 11n1 la,-o,ro faticoso e particolarmente esposti agli infortuntii o alle intemperioe. In questi casi certo il cambiame1orto di mestiere 1


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SEZIONE PRATICA

~ostitu.isce

una mi.sura profilattica, che importa per gli adulti la riduzione della caipacità lavorativa oomunemelllte ammessa in cacso di cambiamento dti. mestiere, ossia dal 25 a l 35 %. Una. di.struzione s,pom1ta.n:ea parz.1ale del rene, ca1nisecutiva ad un traucmia1 non a111jporta alcuna riduzione della ca·pacità lavorativa qwando questo rene conservi quasi integro il suo va·1ore funzionale 1n1ormal,e . Se qu.esto è d1minu~:to di più della ·metà si può amm1ettei-iei dal punrto di ·vista della capat:>i.t i liarvorativa la s.~essa Lonclu ~ sione data p.e r la 1n1ef.rectomia tota·le . I dati ·p1e r ammettere la esistenza d·e11a nefrite traumatiic a sono tuttora ancora probativi. Ad ogni modo qUJaJndo essa si dovess·e ammettere biso01n1a ricor·éLar·e c he la1 rid1ttzio1n·e cl.ella capa~ . oità ,lavorati·va è molto varia. i 1n' rapporto al1'unilateralità delle lesioni ·ed a.I valore fu.n~io­ nale resid·u o di ciascuno dei due reni; e cosi da un mi1timum ·d el 25 % si ipuò giung.e re fin0t al 70%. ~on ,-'ha: alcun dub·b io sulla esisteniza d'.idronefros,i , ematonefrosi·, sp,a ndi1menti uro-ematici perineali, i1nlfezioni renali e .perirenali i•nl COID)Se21uen.z.a ·d i un t ·ra•uma. La valutazione della rid uzion1e della capacità lavorat~v.a in tali casi , narria ieol1J.5iderevolm,e nte :poichè .essa è in traipporto con 1a gravità e l'estensione delle lesionii la loro e'\·ol11zione .e le comiplicazion~ eve.nt11\a!li. U111a ·nefroiptoisi, una 'Calco]osi, u.na tuber.co1osi o un tu111ore maligno del rene si potraruno attri · buire 1ad un. tra11ma, .s1ei0011dro :..VIarqueste, siolo 1se i primi sintomi id i dette affezioni C·om1pai ono qUJalic he setrtiman.a dopo l'i1nfiortunio o se un'in:dagine retrospettiva molto acouratai farà escludere che l'affezione s.tessa 1esis.tess1e in! preced1enza1. Se il trauma non: fa ch e SVrelare 'O aggravare q1t1este malattie in evoluzione, esso dawà essere considerato responsabile d·ei f.att~ acuti ed in prurticolare ·della morte che avrà p·otuto determina'fe e che senz.a. di esso :forse · non si sarebbe neppur , -erificata, ma noni si. potr.an1n 10 attrtilbuire le icon\seg;uenze della ma lattia , fatali anche senza l 'ey·enienza del trauma. DR. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI.

(565) Tratta1tiento• conservati"JO delle linfoade1iiti tubercolari. - Desidererei, sapere qual'i sono le migld.ori soluzioni per i·n!ieziioni parenchimali n.eJ trattameinito conservativo delle linfoad.eniti tuber0olani1, e 'in genere il migliore procedimento di cura (escluso il chir.urgico) avuto specialmente rigiua·r do alla cosmesi. Conl ta·n ti ringraziamenti. Fii~line Valdarno. Dott. C. Cecoher~ni - _i\.bb. n. 5138. Le consigliamo le iniez'ioni i.odo-iodurate alla Durante .ge!lluine, .c om:ilnlciand·o dalla: soluzione 0.5 % e pa;slsaooo poi a q1t1elle l .e 2 %. La formola' origiJaariai &i Diutramte è : Iodio metallico . . . . c-gr. l • )) 2 Ioduro potassio • • • • • • A<Cqua distillata • . . . • cm.e. I in fialetta stenillizzata e chiusa a fuoco (per la sol uzion·e l %).

T. F. (566) La iotta co11tro il freddo tra i soldati. ~ rn q1uesto m ·omentbo lini oui rper i nostri soldati si delinea un'altra dura battaglia da combattere, que1la contro il freddo del prosslJtD.o inverno, occorre che ainch.e i meddrci e .tutti quelli che, essendo ip~ù a di,r etto contatto colle trwppe combattenti, debbono portar loro roccorso sollecito .. .' ed effica:ce, lo sappiano fare oon cogn1z.1one p1u che sia po.ssibile .comrp1eta. · ' Il s uo giornale ha ·p111b1b licato g1ià qualche cosa in p,roposiito e veramente util.e e Ì·nteressante. Vorrei 1p,e rò che mi 1sra1pesse iindicare qualche 11bro r0d qpuscolo che tratti pliù ampiamente dii questa materia: immagino che pwbbl~<'azioni d~l o-en1ere e recentissime ce me sara.n1no,, specie b francesi, •utilissime 1Ste ,sono state dettate dall 'esperienza della passata campagna invernale. Intanto la ringirazio e la saluto cordialmente. D ev .mo : Raffaello A1essantl:ri

che esistano delle p ubblicaziorui spemalattie da freddo e per qruel che riInteressante e pratica pubblicaztone: cp'articolarmenre le congelazioni! non const11.ta.r.e i ipiù dlffusi trattati di Dott. ELIO FABBRI chiiturg~a 1 per trol\"0.tfe materia suffioi-enrt:e agli GUIDA ALL'ESAME DELL'INFORTUNATO soopi cui all1ude il collega. Tutto quanto è stato pubblicato dai giornali (Manu ale di Semeiotica Speciale) tedeschi e ,f rancesi suglii1 effetti del freddo nielle Un volume di 164 pag., in-16°, con tavole fuori 11ispettirv.e truppe du•r ante la IJ!'aS,siata caro pagna testo. d . d " i11Nernale è stato largamente riassunto• dal «PoI nostri asso"Ciati che desiderano provve ers1 1 questo utile manualetto, lo riceveranno pront a1ic1inico », che .n on malllcherà, oerto, di portare a mente spedendo alla nostr~ AmtD:inistrazione · conoscenza dei lettori t11tto qJUia.nto si andrà ansole L. 2.25 mediante cartol1°na:vag~1a, la quale cora pttbblicando al rig11ardo. dovrà essere indirizzata nom1nat1vamente al DR. prof. Enrico Morelli, via del Tritone, 46 - Roma. • (19) Non par.e ciali ·per le o-uar.rua più ~'è ohe da

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IL POLICLINICO

(567) Sul trattamen to dei p.ortatori di colera. - Le sarei gratis.snmio se nel1a « P·o sta degli atbonati » potesse suggetiilrmi qualche mezzo atto ad affrettare la scom:parsa dei. viibrioni colerigeDi dalle feci d.ei convalescenti di colera e d ei portatori di vibrioni, la cuiil presenza nelle deiezioni ha tendenza a persistere ainche per parecchie settimane, obbl~gaJll.do cosil ta1i. individiui ed amebe le .p1e rsone che ebbero ra.Jpiporti con l·o ro a lunghe contumacie ed a ripetuti esami batteriolog~-ci delle deileziorui i·ntesitinaJi, fino a raggiungimento ·delQa seconda e term prova 'llegatiiva prima di essere dimessi .d ai loca1ii d'isolam e nto. Ringraziando sentitamieinrte, me Le professo, • con ossequio. Lainzainio (Udine) . · Dott: •Umberto Sa.ndniinl . .

Di regola il vibrione del colera persiste negli i•rulity1i<1u!i cih e superarono la malattia e anche in coloro che non ne IJ?rr-esenitarolno alcun sintomo, solo p:ochi gi01i111 . Non si conos.cono mezzi sicuri p.er affrettare la scom1parsa del vibrtione daùle feci . Ad ogni m odo sarà bene mantenere l'individuo ad una dieta leggera ed insieme corrob·ora;nrt:e, ·somrtnii!lfistrandogli i fermenti lattici, oonsigbiaindogli di bere l'acqua sempre acidulata con acido tartarico o clorichi00, ed eventualmente <lJi fare anche de~­ le enteroclisi con soluzi10ni ·a ntisettiche. Non è mari. conveniente l'uso dii purgant'i. DR. (568) La formalina, dJI cui è acce1111ato nel penlultimo n'111Il1ero della sezioriie pratica del « Policlinico» come componente della pasta al t ricresolo ·per l'otnu1razdJone dei cana,l!i ria1dirolari, vuole essere n.ella com•posiiz1one stessa della pasta al 10 %, o coone sta in commercio? Dott. Eugenio Giovannini . . Quale componente della pasta al tricresolo si deve adoperare la soluzione aequos.a di foirmald eide al .35-40 % la quale vii ene gienera1lmente ind ilcata, come .nella risposta che Ella lesse, con la s emplice denominazione di f.ormalina. Se ave~ si vol.ulto consigliare soluzione d!i formalina meno concenltrata, ne avrei li.ndic.alt:o il titolo. A. C. 1

(AJNNO

VARIA. I problemi alimentari della Germania. Salkowski (Berliner KLinische WOchenschrift, 2z marzo 1915) rif·erisce di aver valutato che il cons.u mo it11diiviic1uale delle sostanze proteiche in Gerimaruia prima della g.u erra era di gr. 92.9 aJ. gior:no, e di q1uesta qUlant~tà circa 61 25 % era tilm1p10rtato dall'estero. Queste cifre naturalmente si .riferisioono a sosta·n ze azotate compl.etamente utilizzabili dall'orgamdsmo. ~ stato assodato che tale rontSumo di sostanze albuminoide.e, qUaJsd tutte date dalla carne, è certamente esuber<l!nte ed te1Ccessiva .n ei raplJ?Orli dei bisogni dell'organismo, ma ciò non toglie che prevalga .n1el pubblico l'opinione che l 'abl::iontlante alimentazione sia sempre giovevole alla salute. Salkow&ki· affertllla che una tale opinione, sopra tutto sostenuta dai <'OJDmerciantf di oarni, deve essere tenacem,e nte combattuta. Se la Germani-ai dovesse firure as1s egnamento unicamente sulla p rod,uzio.ne interin1a avreb·b e perr 0 gni individu'10 una razionie giornaliera di s o.stanze proteiche di gr. 67.2, raziione che è superiore al consumo c-h1e se !11le fa attualmente che è di gr. 64.6. ConJtinuando quindi iiln1 questa mis ura il consum10 di sostanze azotate, la Germania può star sicura ·s enza temere di essere arffiarma ta. Ma a:nche ,ques!ta ram!on.1e sembra troppo alta almeno secanièto i calco1i di Chittenden, che ha fissato il b±sog.no di al:bumitmi im. gr. 51. A /Prima vista questa cifra se!IlJbra straordinariamente baSOOJ, come sembrano stroordinariamente alte le cifre di Pfliiger, Bobla1nd e Bl.eibtren ohe ha1n1no fissato il bisogno gioo::ooili.ero di 1sostanze proteiche in 80-90 gr. Forse la media tra tali dati sta nel giusto. Ma non bisogna dii.menticare c•h e secdndo p~tÌ recenti · ricerche ai~he le cilfre dli Chittend..eni sont> iailte. Gli esp.e ri.menti di Hir~chtfeld, Hi.ndhede e altri. hanno dimostrato che in certi sogdi prova o~tti , oon e.erti 6bil duranlte il meriodo '.t' fu sufficiente uoo quantità di alJb;Ullnina di grammn 44.36 ed allliChe di gr. 25 al gior.nJO. Il Salkowschi nei suoi esperimenti trovò che 40 gr. di albumina erano sufficien:ti. Tuttavia bisogna notare che precedenti ricer,c he dimostra.no che i cani nutriti con basso rtas.so di albumina per qua~nto sufficiente ad i mped:ire lo s.perpero dli a zoto, presenrta'Dlo gravi 1s intomi generali ed una diminuzione di resist enza. alla infezione tubercolare. E fu in tasie ai qwe.sti fatti che si <1i vulo-ò il c()lncetto che l'abbonda nte alimentazicr b ne crurnea dia sempre diei buioni effetti. Questa teoria ha trowto tanto più credito in quanto che Sii f-0nlda sopra tutto sul fiatto che un soggett o eh.e con&ttmai 51 mi.nimru.m di albumina e 1

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(569) Prego indicarmi .nella « Posta degli abbonati » u•n rece oite testo o manuale di Medicina legale mili tare. }\bbonato 2164. U n buon manuale di medicina legale militare è quello del dott. Tromièe tta, p ubblicato dalla Casa Editrice Hoepl~ . L. P. (20)

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SEZIONE PRATICA

soddi'Stfa ari ·b isogni totali dell'al~mentazione con carboidrati e g.rassi :oonsu.m:a molto ptitù. cibo di uno che ha nel suo nutrimento U}Da buona dlose di ail1hunnina. Tn altri termdni tanto l',a lta q·u an1to la bass a q1Ua'ntità di a l·b umina ha i suoi sva11taggi. Il povero d·eve ottenere la sua albumi1nia dia.g li .alimenti più economioi, e .sopratutto dal pa.ne. Il pane , di g.uerra fatto in g.r an par.te co1n1 farina ,d i •patate è 1povero di sostatn~e azotate. Si potrebbe trovare wn1 oompenso tiin un maggiore oonsium.o di l atte e for.m aggio scremati, che sono ricchi di albu111Jina utilizzabile e costa.no pooo. Anche i leg.umi costano pooo e sonio riochl· di al:b111mii,na p'e r qua·n to m,enio utilizz;abile (circa il .30-40 % va sperperata), ma questo •Sperpero si può ridurr.e al 12 % usainkio invece che i le~umi interi la loro fari11.a . Salkowski propende per· il pane ,d i· farina di fa.ve'· che certa.me1nte hiai un valo1;e nutritiVIO .m olto più alto di quello di patate. Bisog.na però notare che la macina1tuo:a delle •fave e dei pise11.i ne aumenlta àl costo e che la loro quantità in Germa:ni:ai n.otn1 è sufficiiente ai l:isogni attuali. L 'A. accenna all'utilizzazione del sangue degli anli.maili UJccisi, il cui u)So d01Vrebbe essere _g eneralizzato, sotto f.ocma di ziUJP1pa di sangue conciato con aceto e cotto <:Otll frutta secche. Egli ritiene .ch·e il sainguie ·era l 'ingrediiente .che daiva la tinta SC'llra al paine sipartano. Pe r p·r eparare il saingue come aal.m enlto · lo s i fa coagulare riscaldandolo dopo averlo .di1uito, lo si disidrata con alcool o etere, 110 si .a sciuga :~Jl'·aria e tpoi lio si maicina in u1n1a ;polvere sottile. Questo metodo di prepara.zio.ne ad ogni modo è 001Stooo per mod.o che l"uso della! polvere di san!g ue difficilmente p1u~ esser gieinieralizzaito come sarebbe desideraibiqe, t anto più che .essa conlSerMai sempre un certo sen·s o di ghiaia che 11J0n 11() rende g.ustoso. Rosenfeld (BerLi·ner J{linrische Wochenschrift 29 ·mairzo 1915) cita 1'opinci.one di von Moltke, ohe in. ca:sto di blocoo i.n1g lese la Germania socoomterebbe s~a.z'altro 1se n001 potesse fare esclusivamente asseg.n1amento sulle risorse della sua agricoltura. Ciò p&ò, egli affermia•, non deve costirtuire moti·v o di a ll•arme perchè l'Inghilterra si trover~b·be a111Che essa iin ,c on.d izioni ~1naloghe perohè i prodott~ della sua agniaoil tura sonio miolto al di •sotto ai bisogni del ipaiese. . Se la Gemnarnia importa viveri, ne esporta anche: . se !importa frumento esporta segala, per modo ohe tirata la somma essa non si ipuò trovar mai in istato di cairesitia. No1n1 '.l)UÒ dill"si lo s teisso •p.er le uova, per le quali esi.5a era. tributaria all'Austria, che ora1 deve provvedere ai propri bi sogni, ed alla Russia, le cu.ii frontiere soo10 nat11ral1nente chiuse: il consumo delle uo1

va d1e ve ess·ere q ui.ndi limitato per q uan.t o in misura qwa1s:i. ansiig1ndfìcante. Lo stesso avviene per 11 latte ed d.l burro: la mancanza.i delle 5000 tonnellate di latte che la Frain1cia mandava ogni anno iJrn Germianja è presso che ilMrvrveritit a : e la mancanza delle 30.000 tonnellate di burr.o russo, ha fatto dimiinuire la razio:nie anmUJale dli tale sostanza in ragionte di circa ulna libb·r a a testa. La Germ.a nia d'altr.ai parte ha !J?et'duto 18,ooo tonnellate di sego di b·u e e di montone che 31ll!nu1ailmente rice·veva dall' ArgetlJti:na, dall ' . L\.me. rica del Nord e dall'Australia ed ha perduto 50,000 ton:nellate di arin1ghe dtall' Inghilterrn1, unia: quantità non ancora accertata lllla certo oon6~derevole di leg1umi dalla Russia e 215,000 tonnellate di riso dal-1 'I·nldia. La ma,11JCainza dii caffè non è avverlita per il grame imma.gazz~niamento che \$e n·e è fatto pcim1a.1 della guenra ad Amburgo. Ma i10n son questi gli artkoli che hain1nb una reale .importanza p·e r ·l 'alimentazione delle masse. S91lo la maincanza di firum·e nto, segala , orzo, aven1a1, 1pataite, gra1ssd, carni, zuieehero o f oraggio potrebbe av.ere effetti veramente disastrosii. La deficienza di fr11men& 1può esS'etre adeguataim·e nte comp.en1s a·t a d.aJl 'abbondante produzione di s1e gala1 sopra tutto s,e se ne limita il consumo com'e foraggio e se ne fa più forte macinaZÌQne. D'a1tra parte lai farina di segalia: si presta meglio alla1 anes1cola:n1Za con la farina di patate, ie·he si può aggirungere fì1nt0 iatlla .prQPor, zione ·d el ro %. lilli q·u esto modo sii può la.11gamente ed a.anche in eccesso tpTOvvedere alla ma.ncanza dei 3,000,000 di tollillellate di frumenit o che ,,enn'va at11nillalment e importato. La Germania ha perduto iaittu1al.mente 2,500,000 t-0nnellate ili grassi che possono essere adeguatamente sostituiti da. 6,000,000 dii tomnellarte di zuccher-0, a cui la Gertn.Jania data 1a i.SIU.a. 1P<>tenlzlai industriale al rigua-r do p,u ò b-eindssimo provveéLe.re. E la biet-OIJiai da zuccih.e ro deve esesre coltivata in modo dai essere sufficiente per la !Pa;bbrioa([.ione dello zucchero e per l 'a.lim,entaz.i001e degli anianalri. Così si potrà SUipiplire al medi~ ore rac.colto -d i patate de[l'.anin o scorso, che ammonltò soltanto ·a 45,000,000 di ton.n ellate e che fu-rono cosa. ad0.perate: 13,000,000 .per il oonsunno umaino, 4,000,000 per diistilla~oµe, ed il resto per foraggio. Le q11a11tità cli orzo, circa 1,700,000 tolllllehlate, ehe a-esidiuano ai ,l:>isogni della ma1ud.fattrua della birra, serV!Ono come ali.m en:t o per l'uomo e foraggio per le hestie. Al riguardo l 'A. ri-corda comie si siai fatta1 in Genman.ia una cam pagn·a per la limitazione del!la faibbricazi,on e della .bivr.a, C'he secondo alcu:ni costituirebbe un inutile sperpero di orzo e di avena . Il valore n.u tritivo d.ella birra non è alto, 1

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IL POLICLINICO

ed è certo i11lferiore a quello delle sostanze che 6i adoperano pe'.t" la sua fabbricazione. Sarebèe quindi desiderabile che la produzione ne fosse diminuita: il popo1o acquisterebbe at1che una m a1ggiore abitudiine a bere l ',a cqua1, il ,c he non c:ostituisee uno s ·vantaggiQ\. Per quel che riguarda le pa:tate l' _i:\ . a-itiene che esse dovrebbero ,e ssere esclusivamie11te utilizzate .pe1r J 'alia:nentazio,n e umana, costituire l'el emento es1senziaJ.e della di,etetica di .gue~, e quindi la, quaintità ,ado1perata per foraggio e per la distillazione di alcooJ:s ridotta a rmimme • • p1'".qporz.1om. La eniormie resistienza del1e tiruippe russe i 11 qUies.ta guerra è attribuita dia alcuni alla p~o­ scrizione del vodka1. E le truppe ·tedesche, afferma 1'A., non ostainrte la loro superi10rità mentale e :fisica, devo.no prendere a tale ·r ig.uardo a modello i russi. Per quel iehe rigu,arda la car.ne bi osse1ìV'a che al princ,i'J?Ìo dell1a guerra il numero dei s.u ini e bovini in consegu.enzai della grrunde imp,orbaiz.i.one •f.attane1 prima ,d el c01nflitto era ieooessiva in confronto delle dis1p<onibi1ità dei foraggJ. Il tnlumero d.ei cap.i di b.e stiame ·e ra di circa 20,000,000 per n·u tri.re i quali 1nancruviano circa 6-8 m~Jdoni di to.run1elliarte di foraggi. Conviene quitn,di uccid ere una ceritai quantità di ànimald e sopra tutto sui:ni per il cui mantenimento èi·sog1nta corus:umare orzo e patate, alimenti tanto neoessari alla ;popolazi,cme. La. m.a ttazione dei 1S111ini più che dei boviind s'impone perchè qu.esrt:i u1:timi possono essere sfruttati per la produz1one dcl la tte, mentre la carne d.e i $Uin~ ha U!tl magg;iore valore nutritivo per il cOlnrtenuto di gral&50•. D'altra parte la lor-0 carne si preista di .p iù per l.a oon1servazion.e. L' A. concl~ inv.itanrlo i tedesehi ad 1eS1Sere sem.pre parchd, a non sclUJPare nulla, a ma11giare solo quello che è :puramente necessario, e ricorda ia1 riguardo un vecchio proverbio: <e un regime frag.ale dà forza, mentre la internp.eranza indebolisce» . DR. 1

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IGIENE. Ricerca dell'acido salicilico nelle conserve d'uova. Si trovano in commerci0 delle u ova conservat e sia allo s tato liquido, sia allo stato ·p olverulento, che ci provengono dall'Oriente e che s0no addizionate di antisettici; questa aggiunta non presenterebbe alcun inconveniente se le u ova ,·enissero usate per la conciatura delle pelli, ma alcuni industriali poco scrupolosi ne propongono l '·us0 per la preparazione delle pas t e dolci e dei biscotti. ( 22)

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FASC.

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Tra gl~ antisettici dei q,uali ·sd ifa u•5(), si trovano il cloruro di sodio, l'acid0 borico, i torati ed il :fluoruro di sodio, la presenza dei quali è facile caratterizzare, ma non è così facile rico·noscere 1'acido sallilcihlco od i salicilati a causa della com posizione de11e uova. Ecco un mretod<> che permette .d.i s·v·elarre questo anitisetti:co. Se si applica alle uova il solito metod0 di . estrazio·n e dell'acido salicilico, si constata che ess10 è impraticabile; infatti se si addizionano di UD• acid0 minerale le uova diluite in una grande quantità di acqua al fine di mettere l'acido salicilico 1n libertà, si ottiene un magma che non può essere filtrato; non si può nemmeno pensare ad agitare il miscuglio con etere; che se anche si ammette di poter distruggere l'emulsione che si forma, le sostanze grasse dell'UiO,~o, i lip.ocronni, 1a lecitina, i'l prota.g one si disciolgono e contribuiscon<> a mascherare tutte le reazioni ulteriori; è quindi indispensabile d'eliminare ·prima questi diversi elementi. A questo scop0 si prendono 25 gr. di polvere d'uova, 0.30 g.r. da uovo liquidlo, che s'introduce in u·na capsula di porcellana di 500 eme.; si diluisce con 250 eme . ·d i acqua distillata e si s'uddivide per mezzo di una bac:chetta di vetro; si aggiungon0 125 eme. di una soluzione· di soda (25 eme. di liscivia di soda in 100 eme.); SI~ 151ealda a ba·gnio maria per 45 minuti circa agitando di tempo in tempo ; dopo raffreddamento si constata che la più grande ·p arte delle albumine, sott0 l'influenza della soda, si saranno trasformate in una massa gelatinosa aisisati consistente, cosftituita delle al<::ali-albumine; alla parte superiore del liquido s i forma u,niéJ mélJSSa sol~<la risu'ltan!be della saponaifìcazione dei grassi neutri e della lecitina; si rompe questa massa; si lava con acqua fredda e si aggiunge quest'acqua di lavaggio alla materia gelatil.nti.forme, in aontecedenw S1UdèLi, isa il meglio possiib·i~e, , per mezzo di ;ulnaJ 1ba<::chett.a di vetro; se il liquido di lavaggio è insufficiente per ottenere un m.iscugli0 assai fluido, si agQ°ill.llP-"e ancora un poco du. acqua.; si agita; &i ~ ~ . lasicia in cdntaitto per d~ec~ minluit:Ji;, s i agita di nuovo e si :filtra; si lascia il tutto sgocciolare per due ore; ·il residuv gocciolato si porta in una. ~apsula, si spappola in •un poco d'acqua e dop0 5 o 6 minuti di contatto, si filt-ra e questo nuo,ro :filtrat0 si riunisce al precedente. Questi liquidi filtrati conterranno ancora u·n a forte proporzione di sostanze proteiche, che si precipit a-no con il fosfotungstato sOO.rico ~n ~~­ zo acido; ied iintfattiil si rendono questi liqu1di nettamente acidi per acido cloridrico e si aggi: ungono 20 eme. di soluzione di fosfotungstato sodico ( 20 gr. di questo sale, gr. 10 di 1

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[ •.\.NNO

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SEZIONE PRATICA

acido fosforic0 D. l.13 e 100 gr. di acqua did:if!till1ata,; Sii fai ·b ollire prer 20 m1i(niuti, d-:impi.azzando l'acqua evaporata, si acidifica con a.cido cloridrico e si filtra) ; la reazione è assai lenta., è bene .addizion·a re i l reattivo la sera e procedere l'indomani mattina alla filtrazione (a rigore, si può, i n· c.a so di urgenza, filtrare anch é dopo !uin.'ora). Il liquido limpido viene agitato c0n etere; si procede ancora per altre due o tre volte s uccessi ve all ' estrazione con etere, s i riuniscon o le soluzioni eteree lavate, separate è filtrate e si procede all 'evaporazione lenta all'aria litie ra. Il res,:d!\llO ripreso con acqua calda (30°-35°) è trattato con allume femC'o : sii hai la J.1JOlta colorazione violetta per presenza di acido salicilico, che p uò determinarsi qua.ntitativament e col metod0 colori1n1etrico di confronto con una s oluzione nota di acido salicilico preparat a nelle identiche condizioni. Questo m etodo di estrazione permette ·n elle con serve d 'u0va di svelare facilmente gr. 0.002 di acido salicilico per 1 00 gr. di prodott·o. 1

E . C.

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lazione di concimali-e secondo i 11u•o1v i principi. Nel moment o a ttuale pochi alt ri problemi sono pi'ù urgenti e più fertili di felici risultati per la salute pubblica. R. B. Prof. G. COEN-CAGLI. Lezioni di radiologia orrrl e. Un volume dli: 214 pagine illustrate da 78 figure intercalaite mel testo e da una taivola fotografica. Tipografin. Milesi e Nicola , Milano. Prezzo L. 10. La radiografia ha as.&unto nella specialità stom aitologica una grande cimiportanza e le s.ue indi~azioni s o.no ilnifìnite -c ostituendo essa non solta·n.t o un prezioso sussidio diagnostico·, ma. anche u·n lnez.zo .efficace per fucilutare e conit rolla: re molt i fra i più delicati atJti operativi nell'ambito boccale. Lo stomatologo sente oggi continuamente il bisogno di aivere l 'immagine radiografica del s uo cam\po op.erativo, si tratti di precisa:r.e una l i11ea dli frattura dteL mascella1"e, o di indagare la lunghezza del canale radicolare di .u n den•t·e o <lii s.eguii·re il p1rocesrso di ri:parazi011e attorno a un denite amput ato o .ri pia1n,t ato. Le lezi oni del pi!of. Coon ·Cagli - dettate agli allievi dell 'Istit11to st omatologico degli Istituti clrinici milanesi -- coisititiusc@no appunt o per lui u·na guida pratica, ch e lo miette in grado, apprein1d endo die lla radiologia generale solo quel ta,u to che è ~rn.dispensa:bi le, di imipadrouirsi della tecnica speciale della radiagra:fia den.tale e maseellare e ,d i conos.cerre ·ed aip·p·r ezzare tutte le sue indicazioni. Il l i·b ro racchiude una ricca bibliografia - 186 lavoci - la quiale com·prende, s i può dire, tutte le pubblicazioni di racliologti.a. stomat ologica appars e dal 1895, epoca della scoperta drei raggi X, fino al prinlc:ipio d·e llo s.c orso anrn·o. PIPERNO. 1

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CENffI BIBLJOORAFIC/. Non si recensiscono che t ltbri peroenuti in dono alla Redazwne

R. BLANCHARD. L a lutte contre La niouche. Un op'. :i1n ga di pag. 62, con 27 fig . P.aa.-;igi, presso la « Lig.ue Sanitaire Fra111çai1se » (72, rue de Rome) , 1915. Prezzo f.r. 2 . Con aml11lirevolie attività la Leg·a Sanitaria Fra11cese dùffonde alcune prege,~oli nn onografie sull'igiene P·Uibblica e siulla salute dei soldati : tali le .istruzioni per l 'i·g iene e p·er la disinfezione in tempo dli guerra. La pe·n·n a autorevole del p·rof. Bla·nchairdr, piresidente della Lega, ci offre ora un inn1portante lavoro il quale giunge a proposiit o ipoichè Ja ;lott a 0ontro le malattie infetuive s ul campo -conis.i ste il11l gran parte nella lotta contro le mosche. Il p1:1otf. Blanchard ci fa conoscere un procedimento nuovo, clle derivai ·d a (>uriose esperienze eseguirte nelle Scuole americanei d'agricoltura e che po·r ta a risulta.ti .notevoliis.sim·i1, con mezzri sempl ici e po.oo costosi, tanto che il problema può ormai ritenersi ris ol'lllto. Esso cons iste uruicam,ente 11el modo speciale di dis porre il letame. :Non modifica per nulla il valore del prodotto, mentre gli in1Settic1di uccid eWi.1110 a11cihe i batteri e pe.r ciò toglievano a1 1.et'amre l e 'Sille più importanti proprietà. I ,e mosche "\~engono dli.strutte i1ella sorprendente proporz.ioine de1 98.5 %· I poteri pu1bblici haJilùlO lil doyere d i prendere conoscenza di questi fatti e di ordinare 1'insta11

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PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. VALLARDI C. Sarcoma .angiom~·toso pleuro-polmonare a s indrome mediastinica. - Milano,

1915. CIMINO T EBALDO. Ipertrofia prostatica e prostatectoa:nial. Stato odierno delle cognizioni. - Paa.ermo, 1915. CEVIDALLI ATTILIO. - Eugen~ca e codice. (Prolusione). - M1ila,no, 1915. ASCOLI VITTORIO. Le :rnoder.nte conquis t e delta c~i ­ mca d ella mala.ria. (Con.f erenza) . - Milano, 1915.

ASCOLI VITTORIO. Malaria con·g enita. -

Firenze,

1915.

S GOBBO F. P. N.ecessà.tà di prmrve<lere .utilme nte al servizio .rontgenoliogioo n ell'esercito, e specialmente in gue rra. - P erug ia, 1915. (23)


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NELLA VITA ·PROFESSIONALE. Opera di solidarietà e di pietà per i colleghi • 10 guerra.

Per costoro, per i q.uiali la guerra è stata una ragione di au.m ento dliJ guadagni, dare e dare g~n~.osamen.te, più eh.e una quesUione di patrnott1smo e di solidarietà, è una qu.estio.ne di moralità. L 'or.ai ch·e volge non oonsenibe grettezze, que-· sta è l 'ora d.e i proposibi e degli atti g·en1e rosi, l'ora deti sacrifici e del1e rin·urucie. E chi, be11chè inV10lontariamente, può trar profitto da questo tragioo stato dci. cose per aVJVanlt:.a.ggiarsi economicamente, ba più degli altri il dovere, l'obbligo impresci ndibile di prodigarsi per i colleghi che dànno alla pa.tria twtto, la professione e la vita, gl~ affetti e la salute. E bisogna che ognu.n o oltre a dare chieda ao-1i b altri, inoiti gli inerti, i du·bh'iosi, gli 1Ììncerti. Og.niuno si faccia il propagandista dJil quest'opera di b·e ne, il raccogl'itore di s-0·m me grosse e piccole, assillan1d o di ricbii.este i colleghii senza temere dli: sembrar petulante o noioso, sen;za cessar mai fino a qua·n do non sf!a ri1Uiscito nell'in~ tento. N essu.n mezzo bisogna tralascia.re per assiicurar.e lai .riuscnta di quest'opera di doverosa solidarietà, iailla quale stil è oramai legato il b.u on nome della classe medica.

_-\.bbiamo g ià pubblicato nel llJJOstro giornale 1a lettera i·ndcirizzata dal presidente delLai Federazio~e .de~la. ~rdini dei medici ai p resiÌ·dentJ. degl~ Ord11n1 .d Italia, lett.era iCOl1l la quale eg.li nobil~ente eS!p~n1eva i criteri d8: seguire 1 per portare 2J. soccorso 111orale e materiale ai colleo-hi fatti p~igio·ni~ri o feriti i.n1 guerra, ed alle famiglie d.J1 quelli caduti surr campo dell'onore. Abb·i amo fatto seguire anche la priima 111otai di (rfferte. L'ii .ntelligente, zelante attività del prof. SiliVag?~' la curi. opera riu:Slcì tanto efficace per i med1c1 della Marsica 1e per q.u elli del BelQ'Jo le vittli.me della cieca . brutaldtà della natu.r~ ~ dell'uomo, oi asstiieu.ra ohe ai ool·leghi prigionieri del 1nemico sarà sempre dato il conforto d.e lla di quelli caduti sul campo dell 'onore. Abbiamo fatto seguirie an1clie la prima · nota ·d i offerte. Lio spirito di solidari.età 0he ha sempre an~­ mato la classe sanitaria ~taliana~ c'i affid·a 0he largo sarà iil · oonttibuto materiale a favore di qwe1ii colleghi che p.e r ragion del1a guerra ·av1;a111no menomato l':esercizio pro.fessio1n àle, a favore delle ved1o ye, degli · orfani. di ·quei · coll•e2"hi che . ~ 1mmoleran1no s·u ll 'altare della patria oon la pr-0pria v1ita il benessere dei Loro cari. · Sarà un contributo che viairrà a ·1enire il disagio e<'Onomico Per le cu,re dentar fe ed apparecchi di prostesi in oui sonio cadutl pare0chii dei -nostri, co11eghi de1itaria e mascellare ai soldati e marinai feriti in seguito al riclliamo alre atmi.· i1i guerra, rico'Verati negli ospedali; della Croce In Francia si è istituita c{)lll tal11 inibenti una P.Josisa i111 Roma. - Il prof. A. Chiavaro ha diiretCassa d)ass-tstenzq medica della guerra, che ha to a l seniaitore duca don Leopoldo Torloniia, presigià raccolto per spo·n t•aneo contribut o dei medici den.te -del Comitato regiqn]aile della. Croce Rossa più di 110,000 lire. I·t aliana, un\a lettera in cui glri. comu·n ica di aver Illl Ital~1ai l'impulso gen·e roso non sarà da meno. ricevuto dal doitt. }J. S . ]enkin1sl, degli Stati UniIl presiidente della Fecfur.a1Zione ha dato un ottiti .d ' i\.merica, la somma di cinquecento lire, demo iiinci:ta me nJto con la ™ <::0$picuia ofrerta pers tinate al Comitato della Croce Rossa Italiarna, so!tm:le. Il p ri.mo ellenoo dii oblatori è promettentte. perchè vengan'O spese escliisi'Vanien•te per cure E daranJno tutti. _Daranno i medici che si trodentarie ed apparecchi di prostesi dentaria e mavano n.ei reggimenti, nielle unità da campo e scellare, che posssono occorrere per i nostri vasu111.e nav\i1, que1lli più doeg.lli. altri .esposti ai lorosi soldati e marinai feriti in guerra; di ruverpericoli e alle insidie della guenia: essi provne tolto occasione per promuovere tra i collevederanno così ad as:slic~Me ali coµeghi ed ghi di Roma (i n1V'ia11do loro U1t1a circolare) una a lle loro famiglie 1i'l doveroso at1sli..lio d~lla sottoscrizione allo stesso scopo, racoogliendo clasis:e. l'ammontare complessivo diii lire 1675, da lui riDara·n no quei medici cui l'ii•n gegno, la volo111nesse a1 senatore Torlonria . tà, la lfortupa ha assi~urato u'Da posizicme proRiportiamo la circoliaire : fessionalmente eminente. · 6 ottobre 1915. Dara:nno tutti quei · colleghi che, nichiiam~ti o · Egregio CoLLega, nlO:ll sotto le armi, son potuti rimanere nelle Il venerando dott. N. S. Jenkins, l'iuventore loro residenze e contillliuare così ad attendere ai delle intars~ature in porcellana, che tutta la loro uffici, alla loro atti·yi1tà professionale note- classe odontoiatrica. ama ed ammira per gli alti volimente aumentata per l'assenza dei 1D umerosi meriitàl .pr:ofessionali e le raire doti 11ndivid11alti, passando da Roma d·iretto i·DI America mi concolleghi iu,·iati nella zona di guerra. 1

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segnò ~i.re cin1q uecento da. erogarsi a .b eneficio di ques.to Comitato della Croce Rossa Italiana, perchè ven·gan-0 spese esclusi1Jamente P·er cure dentarie ed apparecchi di prostes.-il dentaria e ma'Scellare, che poss:otlJO o:ccor-rere per i nostri valor.asi sold!ati e mari11ai f eriltii in g,u.e rra. Nei com.battimen·t i ili trincee i ferii:ti ai maIS'cellari sono ID·O:l to numerosi ; p.a recchi già ne osrpi.ta la nostra città e per la cura di oiascU.tllO di essi si ri0hiede J:a castrazione di apptairecchi spec(ali : o per l '~lm.mobil:izzazione di mascellari fratturati, .0 p·er la sostituzion1e di frammenti di OSIS:o perdu:ti. Per la magg·i or parte dei soldati ferit1il sono inoltre necessa11ie cure dentarie e spesso oocorrono ·anche apparecchi di prostesi dentaria. Noi odontdi'aitri possiamo comp,rendere meglio di altri la neaess.ità dlii provvedfile a quecste cure ron mezzi adeguati al bisogno; perciò, p·r ima d'inviare alla Croce Rossa l'offerta g1enerosa del dott. Jenkins in1s1:eme col mio obolo, ho voluto rivolgermi ai colleghi di Roma, pen'san·d o che anc-h 'essi ·v orran·n10 oeirtamente con1tribuire e.on piacere a questla! opera d~ nob1ile carità, che in questo momento è anche opera altamente patriottica. Io conseg·nierò al Comitato della Croce Rossa il 15 corrente la somrma .r acoolta. Se Ella desi!dera partecipane a quesVa1 speciale s.ottoscrizio11e potl'à d11 nq111e farmi perve.nri1re pri1na di quel giorno la sua offerta e se desidera schiarimenti può chiedermeli anche per t elefono. Delle somme clie riceverò rilascerò ricevuta ed i n10mi deglri ·01blatori •verrainn10 tras.mess.i al Comitato della Crooe Rossa e puibb1ic1at.i. Collegiali saluti. 1

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Prof. ANGELO

CHlAVARO.

Totale.

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Io 25 50 ro 25 25 roc

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L. r675

Le ulteriori offerte so1ruo da 1i·n \ ia.r e al pr.Olfes1

sore A. Chiavaro:

AMMINISTRAZIONE SANITARIA.

CJonsiglio Superiore di Sanità.

Alcu.n i odontoiatri ed' odontotecnlici risposero ll'OJbilmie11te all':invrito, ed altre ·p ersone, che veni-nero per caso a conoscenza di questa speciale sottoscrizione, vollero anch'esse gen;erosament.e e .SpcYnta'lleamente cpartedi.prurvtil, lcompriendendo l'importanza e l'.Ui1ii1ità delle cure dentia•rie ai soldati e marinai feriti. Diamo i norrui d~glli obì:ator.i .e le !oro offerte : Dott. N. S. Jenki'lls1 . . . . . . Sig. Eg·isto Bru1stchi, odontoiatra· . Sig . .l\..ldo Melosii, odontotecn1co . . Sig. Gug.llielmo Lorentz, odo ntoiatra . . Prof. caivi. u:ff. S. B. Piergili della R egia U nlirviersità di Roma . . . .,. . Uni odlOnitoiatr.a , ·c:he die1s.'iderta1·n0111i ' "en1g a pu:b1b licato ~1l suo nome . . . . Cia v. Luigi Dell'I·nnlocentti, odontoirutra s: g. U gio Tilld, odon:t.otecnrilco Sig. Benedetto Moretti, odontoia·t ra D.ott. PhtiUip S·uria:ni. . . . . . Sig. Edoardo Ode.iio, odontoiiatrar . Sig. Vi·ncenzo Torre . . . . . Sig. Givann.i Ven·i , odontoiatra . D·oitt. Gualtiero Filordelmon1dio . . Si,g .a Emilia Savini, odontoiatra . DQltlJllai F1ami11:ia dle'i d'u chi Tot"lon1ia Prof. An.ge1o Chia·v aro.

Pensioni e 11nden·nità a sanitari ~ loro 'VedO'V'e. - La Direzione genrerale degli I:s/tituti di prevùdenza pubblica il seguentte :elenco delle pensioni e delle in.d en.n ità conferite ari.! sanit.aui, .loro vedove e orfani, dutiainte :jl ·s econdo trimestre 1915. Rivabella To1naso, pe1n1sione, L. 2834 - Siliotti Giulio, ii·d ., L . 2629 '- Floridi Ersilia vedova diQtt. MazzollilniJ id., L. 671 - Virano Ma.r gherita ved. d.ott. Andreo1i, penisione, L. ro77.5I Mereu Salvatore, id., L. Io77 .5I - Bellucci Para<lisa vedova dott. Pateracc-hfil, idi., L. II47 .50 Cristofori Giuseppa ved. d!ott. Gi1ulsti11ia·n.i, id., L. I3I4.50 - Orfani del dott. Giusti'Il.iantl!, id., L. I3I4.50 - VisC'a· i\.lessandro Fraince-sco, id., L. I225 - Musso Secondo1 id., L. I923 - Coirradini-Rrovatti Luigf. Jld., L. 3260.92 - Lolli Barba·r a veci. d~t. Berganntinri, id., L. 582 - Gabriele Domenico, id ., L. I2IO - 11azz11c0hetti Livfa e figlio vied. ed orfano dott. BaruffaJ4i, indenniiità, L. 959.37 - Savio J.\!Iaria ved. d·Ottt. Vecchiib, id., L. I735.64 - Rauil\i Biagio, pensilO'lle, L. 2834 Locatelli Ercole, id., L . 802 - Ibba F el1ce, id., L. 3000 - Canepa Ro,dolfo, id., L. 1812.65 a.i.stello Maria Carmela ved. dott. Bard,e lli, ii'ld., L. 433. (D.a ll'A 'VtVenire Sanitario~ .

Il gi·orno 4 ottobre si è riu11rito in s~ssii'one straordi·nMia, il Consiglio Sucperiore di Sa:nità :s.otto la p·r esidenza dell'.i.llus trie prrof. oin. Guido Bacc·e1lli.

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Si è ·occupato dlit molti r~rorsi prodotti al Ministero da farmacisti, avverso .i decreti dei prefetti, emana.ti in appJicazione della legge 22 ma1gg·io 1913, n .. 468. 0

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I.n. m.ateDia di aumento di onorario ai medici co'Ylldotti) deli·b erati dalle Giu.n te provinciali amministrative, il Consiiglio ha rigettato i ricorsi piresentati dai Comuni di Rocca Illljf>eriaJ.e (Cosenza) , Grun10 ..t.\.ppula (Bari), Sant' Agata di Esaro (Cosenza) , Cassano a ll'Ioni'.o (Cosenza) (·per qua'Dlto r1guarda 1e -oondotte delle rfra2)iioni Lauropoli e Doria); Schiavi nell'Abruzzo (Chieti), 1nante11eindo fertno, di conseguenza,, 1'aumento accordato. Nei riguardi di Grumo i\.ppula il ConStiglio ha fatto voto che, .appenra possi,b ile, il Comune r iduca il numero d'elle condotte mediche. Inoltre ha dichtiarato irrecivibile perchè tardivamente prodotto e perch è la deliberazione della Gi11nta comunale ch e lo autorizza \·a non (25)


IL POLICLINICO

fu ratificata dal Co·n siglio, il ricorso del Comune di Troin.a (Catanri.a) avverso la deliberazi·o ne d·e lla G. P. .A... che aumentava l'assegno all'ufficial.e sanitario. Ha accolto il ricorso del Comune cli Bitritto {Bari) contro la deliberazione della G. ~. A. che au1nentava l'OnOi?'ario ari medilci condotti. Per una con'Uenzione tra medici e Comune, i medici stessi ·sà. ripartiscono l'assiegn·o staibilito 'Per una S<:>la. con1dotta che sii ritiene sufficiente rui bisog·nli1, dato l'esiglLOI numero di abitan.ti . Ha accolto il ricorso del Comune di Ved.elago (Treviso~ ·avverso 1a dleliberaz.iione della G. P. A. che1 accordava u11 nu!Ovo a.u mento all'Onorario dei medici condotti, perchè non furo.n o dalla G. P . A . sentiti nuovamente, al riguardo, iil Comune ed il Consiiglio provi'l:r ciale sanitario secondo quanto ptescrive l'a·r t . 26 del testo unlileo dlelle leggi s_anitarie. Ha dichiarato :inrammissi.1b ile il ricorso del Comune di Moou•g no (Bari) contro l'aumento di onorario ai medici condotti, perchè. n~n rlsu.lta che il Sindaeo abbia ruvuta 1'autorizzazione a ricorre-re da parte ·del Consiglio comunale.

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In materia di aumento di o·n,orario a 'lJ>eterinari condotti, deli·b erati. dalle G. P. A ., il Consigilio ha respinto il 11icorso del Com.u'Ile di Ncicattaro (~ari) ; ha dichiaxato iuammissiib~le il ricorso (anch1e irufdnidato nel merito) prodotto dal Preside11te del Consorzio di Caipra00tta ed Uniti (Campobais.so), perchè il P.residente del Consorzio non ha veste a ricorrere. L'assemblea consorziale .n on ha ingerenza sulla detenninazii011e dello sti:pendio al sanita'!io: onde non può avere competenza nei ricorsi in tale materia che debbono essere avan'Zati. dai èomu;n;i. Rimangon:o, così, ferm~ gli aumeinti dehlberatri'. Ha a.ccolt·o .invece il ricorso del Comu·n e di Boscoreale (Na;pol~) perahè la G. ~- A. nel suo deliberarto omise di prendere in esame le co'tldizion~ finanziarie del Com.une ·s tesso e le altre fonti di reddito del veterinario secondo qua·n:t o prestnive il testo unico delle leggi sanitarie. •

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Il Consiglio ha ~saminato, ttilloltre, il Regola1nento per la Casa di Salute per alienati « Fleu·r ent, di Na.poli, le proposte di modifìcazioDJe a zone -nialarich.e nei Comuni di Pontelandolfo e S. Agata dei Goti (Benevento) e num.ierose d 0mande cli pri'Uati'Ve industriali. 1

• ** In .u lbin10, il Consiglio, ha espresso all'illustre Presidente prof. Baccelli le più iviive condoglianze per la sventura che lo ha colpito con 1

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la recente perdita della sorella, eò. ha Ticordato una delle grandi benemeren~ dli. Lui, quella di aver p1iecon1izzato ,e propo.sto un metodo di cura contro -ùl tetano con le iniezioni di acido fenico, che riduce notevol!tt1ente la mortalità per tale ma.la·t tia. Numerose esperien~ .italiane ed estere, e le statistiche ultimamente pu•h blicate in Fra.ru::ia, d·ave il metodo fu usato ·ntella cu!Ta dei soldati feriti tlin guerra, ne provano i brillanti risultati. Il Colnsiglio, u:nia1liime, ha l.'ti,rvolto i iSenJt.inrenti di riconoscenza al prof. Baccelli, facendo viottl. perchè ques.1:0 metodo - soltanto .italiano ~ sia usato anche a vantaggio dei nostri soldati che combattono per la Patria.

&ISPOSTI A Qlllml I ! IOmDK. (5582) Legalità di una deliberazione consiliare. - Il Doti. R. Z. da B. S. P. desidera conoscere 1Se sia valida una deLi'berazione del Consiglio comunale adottata con l'intervento di 7 consiglrieri sui r5 assegnati aJ. Comune di cwi' uno è sotto le armi e l'altro è da. tempo dimissionario, e se contrasti col dli.sposto dello articolo 24 del testo ·u nico delle leggi sanitarie la concessione di un compenso al medico condotto per la estrazione dei denti. L'articolo 127 della vigente legge com.u1nale prescrive che i Consig.li comunaLi. non possono delibera·r e se .n on interviene la metà diel num.Jer·o dei consigl~ieri assegniati al Comune. Detto articolo n·on fa eccezione pel caso che vi sieno conlSliglieri dimissionari, per modo che amche se quesbi1, come .nel caso, vi fossero debbono sempre valere per forma.re il .nrumero neeessario per Ja legalità· dell'adunanza. Se fra i r5 consiglieri assegnati al Comune ·vi fossero 3 dimiss!i'o nari, per la legalità della adunanza occorrerebbe sempre 1'intervenito di 8. Circa il consigliere che trcwa:si sotto le armii, il decreto luogotenenziale del 27 maggio ulf:J;mo, n. 744, con.sente che di esSIO '1lOllJ tengasi calcolo solo nei casi previsti dagli articoli 190, 259 e 3ro della legge comunale, ma nel valutare il numero necessario per rendere vallitla l'adunanza, ipotesi 'Prevista dal precitato art. r27. :eer tal verso il decreto del Prefetto con cui ha annrullata la deliberazione corusci.glia.re è pienamente legale. Non urta col disposto dello articolo 24 della legge sanitaria la concessiione cli un compenso al medico condotto per la estrazione dei denti, perchè tale fwizione 'Il.On è implicitamente contenuta nella generica locuzione adcperata dal detto articolo circa 1'assiistenza e la cura sanitaria. La cura dei denti potrehbc essere .fatta dal medico condotto se possiede istru-


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SEZIONE PRATICA

menrti adaittli, ma lai estrazione è opera meccanica che non può essere imposta al condottate, se nel bando di c:01ncorso no11 si fece di e~sa specia:le menzionJe. Anche la pratica della va.cciinazione fa parte d:ella aistsisteniza sa IL~ t:a1ia, ma per imporla al medico è occorso esplicitai tassativa disposiz:i·one regolamentare. Prima di tali nuove norme la vaccinazione €ra a pagamento come è a ·pagamento tuttoa:-a l'e~cr~zione dei denti. (5590) A 1initllamento di deliberazio>~e consiliare portante _la nomina del medico conçlotto Effetti. - i\l Dott. abbonato n. 7614 ttispondiamo che -n on ~apremmo consigliargli di promuovere gJi~dizio per danìllii. contro I 'amministrazione municipale dal mom.ento che egli non si curò, prima di recarsi sul posto, di chiiiedere e conoscere se · la deliberazione consildare avesse riportato il prescritto vii.sto della .autori tà politica. Anche ·se f.osse diven1uta eseoutoria per decorrenza di termini, tale circo&.tanza avrebbe dovuto emergere da certiiìcato o lettera della. autorità competente. V.e ro è che il decreto di atllll.ullamento era giunto i·n Comune se.i o sette giorniÌ prima del suo arrivo rolà, ma di tale oscitanza non può farsi risalire la colpa all'ente, m.a bensì a lle persone che lo rappresentano, e ciò solamente i111 nome proprio. Del resto, costoro in1 giudizio potrebbero sempre rimproverargli il fatto di non aver prtima di lasciare il posto di interino bene retribuito, a:s.Sodato con matematica esattezza se laJ deliberazione consiliare della nomina era divenuta legalmente perfetta ed inoppugnabile. A noi, quindi, sembra 1111igliar partito quello di non più parlare del rincrescioso i ncidenrte occorsogli. (5591) Ser'Vizio militare. Il . Dott. V. A. da M. desidera conoscere se nato nel 1882 e rifonmato nrel 1888, debba1 irn caso di nuova visita rispondere con la classe del 1882 o con quella del 1888 e se richiamato vada a servire come semplice soldato o come ufficiale conservando il 1posto di medico condotto. ' Se Ella fosse chiamata a nuova visita d<>'Webbe rispondere con lai classe cui appartiene per iil fatto di rnascita, e cioè col 1882 e ru:m. già col 1888. Richri.'a mato, .andrebbe sotto le armi come semplice soldato, ma anche in tale qualità con,.. serverebbe il posto di ·m edico condotto ed eziain.dio lo 1sitipendrio per effetto diel decreto luogotenenzti'ale del 31 agosto ultimo. (5593) Ser'Vizio militare. - Il . Dott. A. M. da S. R. avendo .p restati. venticinque giorfil di servizio militaire di cui dieci com.è semplice soldato e quindici come sottotenente medico e poi congedato come medico unico nel paese, desidera conoscere se può essere ancora richiiamato e nella affermativa se rome soldato od ufficiale. 1

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Essendo stata congedata .p erchè Uillri.co medico condotto .nel Comune non eredrl.amo che possa essere nu·o vamente chiamata in servizio. I.DJ ogni caso essendo ·g ià s tata nom~nata ufficiale medico aind-rebbe a servù.l1e! sempre 1ltl tale qualità e non come ·sen1 plice sO!ldato. (5594) Ser'Vizio -n1:zllitare - Stipendio. - Il Dottor a:bbontato n. 1497 desidera conoscere per quanto tempo l' Ammintistrazione ooa:n11.n aJe sia tenuta a corrii1spond-ergli lo sti1pendio, nulla. avendo esso mai deli·b erato circa il trattattnento economiico da :farsi agli impliegati ohiam.aiti sotto le armi per la mobii1itazionie. Per effetto del decreto luogotenentziale del 31 agosto p. p. agli impiegati comunali ch~ama.ti sotto le arm'i -p er la mobilitazione compete lo stipendio maggiore fra quello miJi,t are e quello' civile. A Lei, quindi, il Comune è ten.uto a cor.ni1sipondere la differenza nel caso che lo stiperuiio che esso co~risponde s.ia ma.g giore di quello che Ella riceve come ufficiale mediico di complemento. Detto decreto luogotenenziale ha modificato dir uffidio tutte le e-Venrtuali differenti disposizioni con/tenute nei singoli .r egolamenti organici 1nun1i·cipali. (5595) Ser'Vizio militare - Congedo. - Il Dott. A. A . da U. L. C. desidera conoscere se avendo 43 anni di età ed ess.endo medico condotto unico dii. un paese dii circ.a 4000 a-bitanrti possa essere chiamato a presta.a: servivio n1filitare e se trovandosi in un paese un a ltro medico capace di sos ti tuir lo possa ottenere ~1 cons·ueto annuale mese di congedo. Essendo un~co medico condotto potrà .ottenere la esenzione dalla chiamata sotto le armi ai sensi dell'articolo 1° del R. Decreto 13 .aiprtùle 1911. I z;onge&i fuT·o no so&pesd ·per tutti tl. medici condotti e n'On può valere a togliere parzialrmenite il dii vieto la circostanza di esistere niel Cotlllt.LDJe a ltro santi.tar.io tdoneo per ila sost1ituzione. È disposizione ,d i indole generaJe che non su;bi.sce ecceziioni da circostan,ze contin1genti e particolari. (5596) Pensioni - Contributo durante il ser'Vizio militare . - Il Dott. L. B. da M. S. S . desidera conoscere se du·rainte il servizio m ,i litare sia tenuto a pagare il contributo mensile alla Cassa di previden~ o se esso debba, invece, essere pagato dal Comune, posto che non riscuote sti pendii'o. Il servizio utile per la mis uira dello assegno di riposo aii· sa.ncitari è quel.lo prestato con nomina regolare in uDJ posto legalmente istituito e con percezi10n·e di stipendio. Mancando la perae.ZJione dello sti'pendio, il servizio non va valutato agli. effetti della pensione e, quind·i , è inutile pagare il contributo. Esso, pertanto, non può anda·r e a carico del Comune nè essere pre(27)


IL POLICLINICO

levato dalle competenze che si corriispondono ai medici s urroganti. Il periodo dli aspettativa per richiamo i n1 servizio m•i1itare non p'l1Ò essere valutato che per i , sobi effetti del raggiungimento del diritto a pensiione. (5598) Sosp.ensiOne dei pubbl'lci concorsi Portata della -relativa disposizione. - Il Dott. G. B. M. da P. deSitdera conoscere se le pa'l'ole no'n esaurito ado11erate dall'articolo 3° del d ecreto Luogotenenziale ·d el1 giorno 3l a.gos.to s•i ·d ebbono cilnterpetrarie nel senso dii con.oorfSo ' scaduto, chiuso, ecc. o diii Cì()'llcorso finito, cioè che sia g.ià avvenu·ta la nomin~ e sia interivenru.to il relatii•vo visto prefettizio. Il con:corso si può dichiarare esaurito quando è fatta la graduat01-ia dei vari candidati e la Commissione giud1icatrice ha compito il prop1"io mandato. Poichè il primo graduato, in1 mol'fli concorsi, ha diritto alla nomina, si verrebbe a prti:vare costui di un vero diritto acquis.ito, .sie si operass~ diversamenibe. Son·o , quindi, an.11ullaiti tutti quei concor~i pei ·qualù la Commissionie no1n av·eva ai 31 agosto fatta la gradu.atoria. (5599) El.en.co dei po'Veri - Eccessi:v.o contingente - Stipen1dio del sanitar-i;o,_ - Il Dott. E . R. da C. desid·e ra conoscere ocmtro la decisione della G~ P . A., che non erede di aderire all'aumento di stipendio chiesto .da.} sanitarti:O a chi si possa ricorrere e se per l'aumentato n ·u mero di poveri si posisa iniziare giudtiz.io per il pagamento della maggiore prestazione <lii opera. L'articolo 26 del testo umlico delle leggi sanitarie dà ai soli Comuni la facoltà di ricorrere con•t ro le decisioni d~lle Giunte amministra:bive i'll: materi.a di ruumento di stiipendio a condottati. Se costo,ro v·ogTiono impugnare essi pure l'atto tutorio, oh.e è, in loro :r.iispetto, un provvedimeu-· to defin1iti·vo, posson•or avanzare ricorso alle seziorui. giiurisdizionial·i del Consiglrio di Stato denunziandoilo per illegi.ttli'.m ità, e, oi'Oè, o per violazJione di legge o per eocesso di potere o per incotntPetenza. Poichè il numero dei pove.ri indicato nel bando dtir contcorso non ba valore contrattuale, :non può iniziare causai contro l'Amministraz ione comunale se du'!'ante l'esercizio della carica detto nu.mero dilvenne eccessivo. Non sappiamo ipero spiegarc:i· il xi:fìuto della G. P. A. ad applicare l'articolo 26 della legge mentre l 'eccessuvo aumento de]lo elenco d·ei po·ve~i di fronte a quello che .era in ,;gore all'inizio del ser""izio, è plat1sibile e legale motivo di concedere a u1nen.to dii sti pendii o, anche a posto coperto. (5601) F arn1acista ch e si: rifiuta di spedire iena 1'1ce tta. - Il Dott. G. B. da O. desidera conoscere se è permesso al fartnacista di dare giudizi s ulla 01)portabilità clii un determinato farmaco per un infer1110 e rifit1tarsi di oonsegnarlo a chi lo richiede con la ricetta d~l medico. (28)

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Non è certamente lecito al farmacista fare apprezza m enlf:i sulla presctiizione del ISIMlità.rio e s ulla sopportabilità di ,u<n rimedio a ni!g uardo di dcterllllinato i'Ilfermo. Ritenendo il fatto avvenuto i.nJ buCYna fede e non allo scopo ài screditare il sanitario, n.è cost~ lu€4ndo esso materia di 11e1~t­ to o di contr.avvenzione, potreb·b e Ella, ad evitare che l'inconiveniente si ripeta, informar.ne l'Orqine dei farmaciis.ti della, Provii n1cia, pe:rchè · iuterv·enga ricbiaman,d o opportunamente. (5602) Elernco dei poveri - Esecutorietà. - Il Dortt. G . G . da B. desidera ronoSlcer.e se l'elenco dei poveri formulato dalla Gi1Unta municipale ed i niviato alla Sottop.r efettura per il visto, abbia assoluto l)isogno del visto di questo Ufficio per · diventatre- esecutorio. L'eleDC>o d.eti: poveri è approvato con is.peciale deli.b erazione della Giunta municipale. Questa deliberazione, come tutte le altre, inviata al sottoprefetto, di·venta re ipsa esecutoria se non. è sospesa nel termine dii' giorni 15 dallo arrivo. L'elenco, quindi, . è già ese-cutoni& e può essere, senza aatro, messo in vigore in cod•esto C·omune obbliga:nld o a pagare le visite chi non vi è co,mpreso. Facoia cbdedere alla Sottoprefettura la sorte toccata al delnberato in esa1ne. (5604) Licenziamento per termine del periodo di prova - Motivi. - Il Dott. D. G. desidera sapere se il Comu:ne poss,a licenziare lil medico condotto per fine d!i ferma senza alcun motivo, e, se ciò avvene'nldo, si possa fare giudizio per danni. In un primo tempo la giurtisprudenza ammise c.he si potesse licenziare nl medi.co condotto pe1" fi.11e del periodo di prova Stenza addurre motivi. Da qualche tempo a q·u esta parte si sta cambiando alqua:nlto la cosa amttnettendosiil che bisogna addurre moti vi ri1n1erenti alla prova stess.a, dichiarando, cioè, se questa ha o meno corrisposto aJla aspettativa della _,_1\ mmindstrazionie. Non sarebbe il caiso dli' giudizio per danni, perchè il Comune lic enzia·n dola 11on si a·\ 1 vale che di un suo dliritto e qui jure suo utitur nemini facit in.iuriam. (s605) Farmacie - l'endita'. - Al Dott. G . C. da C. rispondiamo che un proprietario di farmacii~ non farmacista può ben vendere a chi voglia la sua fa.rmac~a. (5607) Congedo - Medico i111terino. - Al Dottor G. D. P. da P. rispondiamo che al medico condotto interino .non spetta il congedo annuale e clie in questo a·n1no non si .acooc-da,no congedi ne1n1neno ai titolari strubili. (5608) Pensio1ie. - Al Dott. E. P. da G. iispondiamo che il servizio ospedal1iero non è ya1.wtabile perchè ·p restato prima della istituzione d ella Cassa di previdenu . Potrà andare i'n. pensione il 29 giugno 1919 compiendo allora .24 anni e 6 mesi di servizio. Doctor JUSTITIA. 1

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[ANNO XXII, FAsc. 43]

SEZIONE PRATICA

CONDOTTE E CONCORSI. CARPI (Modena). - C·ercasi medico-chiruro-o assistente os.pedale. Stipendio L. 1500 ; part~cipa­ zo:O'nie dei compensi ,d egli atti operativi, con alloggio graituito . COSTACCIARO (Perugia). - Co:ndotta p~ena. Stipen!diio L . 4300 lorde oltre L . roo oome U . S., L. 600 i;n1demni tà cava.'l.catura, abitazione grattu.i ta. Tir.e sessenn:i. Seaidenza 3 l ottob·r e. 1

MARZO-VERVIo-Tovo-LovERO (Sondrio). - Condotta; L. 4400 11ette da R . M. ; alloggii·o gratuito nel comu·ne di Marw. Scad.en•z a 25 ottobre .

NOTIZIE DIV.ERSE. Sui campi dell'onore. So1n o morti eroica.mente per la Patnia : il dott. ZENO FRUGONI, sottotene nite medico dii comp,l emento addetto a.Ila Sezione dri. sani.t à della . . . . Di\rision1e ; lo studen1te GIOVANNI MAZZARONE, iscriitto ai ~orsi d1 ella Fa<::ol-tà medi,c a di Roma ; il laureando in veter1na·r ia tenente dei bersagli,er~ DE Loco QUIRICO, di Bonarcado (Sassari). 1

Albo d'oro.

Hanno conseg.uito la medagl~·a di bronzo al ROMA. Ferrovie dello Stato (Direzione o-emiera- va1or militare i seguenti medlci : le). - M1edico per il riparto di Oaistel S~ GiorDELLE GROTTAGLIE GIOVANNI, da Brindisi gio; v€idi fas'C. 40. Scad. ore 17 del gnomo 31 ott. · (Lecce) , sottotenente mediico diii complemento, reggim·e11to lan1cieni; SALSOMAGGIORE. R·egi: Stabilimenti Termali. FERRARO SEBASTIANO, da Casale Maoferrato (ADirettore; L. 12,000. Cauzione di L. 20,000. Ti- lessandria), sottotenente medico di complemento, toli che .prosvilno l 'istru.zione, la coltura, le at- r.eggin1ento al pini ; titudini e 1a ·p ratica esperiienz:a per esercitare 1'e MOSCA i\TTILIO, da Biella (Cumeo)' tenente attribuzioni del posto. DoC'U!111. a ll 'Azi,enda di medico ·d i complemento, reggimento artig1ieria Stat o in Salsoma.g giore o al Miniistero delle F i- da mon.tagna; n1anze (Direzione Generale del Demanio) entro VAZZOLA GIUSEPPE, d.a San Pietro di Faletto il 31 ott obre lgr5 . çhiedeire. 1'allìllnnzio. (1'revi:Sto) , medico ~o·n.dotto di Rigolato (Udine) ; ZANELT~I FELICE, da B·oil1 otgna1, ten,ente medico UDINE. ospedale civtle. - Concorso due pooti medicò asstilsrt:.ente. Termine 31 ottobre. Vitto, al- cli 00111.p lemento, reggim·enito lanieierd!. Ha'll110 111eritato l 'en·comio solen111e i seguenti loggio; Sezion·e med'ica assegno L. 1500; Sezione chirurgica L . 750 oltre compartecipazione m·e dici: PIAZZI RENZO, da Milano, sottotenente medicoa:n'Pensi . Oneri R. M. e Ca:S&a Previdenza; co n11i.11izia territoriale, reggime'Dto alpini; certificati dJ1 rito e t~toli. PIETRA PAOLO, da Casale lVI:on,f errato (AlesMedi(:o-chirurgo lu·nrga p~ica .professionale e sandria), sottotenen1te medico cli com'Plem.ento, . di condotta, assumerebbe inte1"in1ato nella pro- reggime11to alp['lli; RIDELLA ANTONIO da Mirabello ed uniti di vincia di· Ro1na . Per le eventuali proposte e condizioni scr.ivere : Sig. Carlo Pomodoro, via del Pa v-ia (P arvi a), sottoten.e n t e m ediico dii· com p 1em1ent o semone Sanità truppe SU1ppletive. Gam1b ero, 30, Roma . L a m edaglia dli bronzo ·a l valor militare per ·la campagna d i guerra 1iln1 Libia assegnata ·al ten enite inediro SCHIFANI VINCENZO è mata com.mutatai in medaglia 1d 'Mgento. NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE. 1

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Corpo Sanitario Militare. Ufficiali in serviz'Ìlo · attivo perma'Yliente . Te11enti colon·nell i meclfci promoosri. colon.nie lli medici : Calegari -cav. Giovan·n i Battista, Ros·sii cav. Alfredo. Maggiori m edici proa:r1ossù tenenti roldnp::ielli 111edri.ci : Cugi c.av. Licurgo, San.tucci cav. Stefa110, Ron11eo cav. Francesco, Galvagno carv. Teonesto, Pace cav. Luigi, Gualdi cav. Carlo. Capiitanii m·ediicd pro·m ossi m aggiori medici : Franchi Luigi, C~stoldi ·~ttor~, 01.riv.airi cav_. Pietro, D e l\1ar1a Nicola , AJrold1 Lu1g1, Cacdì.a caval1i1er Filippo. Tenenti 1nedici promosiS1i capita:nli nledici : V a:nrn.oaci Qu.i111 tlio ; segu:ir.an,no ,Dlel ruo1io B01eca Tiito, Adi110 lfi. Salvatore, Gaggia Em1ilio, Vitolo Emanuele. 11

Servizio di consulenza per i militari malati e feriti. I p1rofessori t itolari d11 m,edici111a-chirt1rgia son:o stat'i .n1omii11ati con·StUlenti per gli osipedalli mi.Intani 1c1~ risenra dell'Esiercito, dell' 41\rmat'a· e delle 41\s,soç.iavionJi ili soeic·o rso per le zone loro assegnate .dai s ingoli direttori di sanàltà dli Corpo d'ru:-mata. Detti clinlici uni,·ersiitanil :Sii reca:nlO nej ·via ri l1u.oghi di cura non sol:o ·d ietro richiiesta dei riiispetti,1.i clirettor:i degli stabil·imeniti sanjtari per eserci.taire l'a. loro :f unzion,e di con•s ulenza , ma an~l1e inl seg.u,ito a richiile sta delle famiglie deti 1nalatri. e fer.i ti, quando a parere dei direttori stes1~1: trattasi di icas1 il cli una cert a im1>ortanza. Tal1e prestazione diell ';opera dei conisttlenlti a ri·ch~esta delle fa.mi 1gl~e sarà comp1et amen:te gratuita.

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Il pane di tipo unieo di seconda qualità. stato firmato questo decreto : Art. r. - Posson·o essere m'esse in commercio e usate per la panificazione, purchè a,b bian o i 11ecessar:i· reqruisiti igi1enici, le f.arine che residua110 dal prodotto della macinazione del frumeinrto, al quale s ia stata tolta, oltre al 20 ofo di crusca e cruschello, anche .utna parte degli altri elementi .nionnali, comu11emiente :impiegat• per lia• fabÈ

Nell'Amministrazione sanitaria. Meclici pro\1i.n~iali di 4a p.romosisi alla 3a. : Ch1imienti cav. dott. El1vino, per merito; Salvati dottor Ferd·in1ando, id. Il ·dott . P. Brigido, medico di porto di 1a. classe, è promosso medico pro,rinciale di 3a. classe.

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.. IL POLICLINICO

bricamo11e dri paste alimentari, paste dolci,, biscotti e prodotti cOlnlSJi.m ili. Il pa ne .p rodotto con· tali farine dovrà es.5ere messo in vendita colla denominazione dlii « Palre tipo unico di 2a. qiu alità » ed al prezzo che dovirà es5ere fissato dall'autorità comunale. Art. 2 . - Per il deposito, per lJaJ vendita e per lla consegna delle Iarine ii.Indicate nell'articolo pr:ecedente, dovral1Jllo osservarsi le disposizioni prescritte dall'art. 2, ael decr,eto .miindsteriale 23 agosto 1915, sostituendo alla i1n!dicaZJilone del limite dli burattamento 1a dichiarazi·o ne di: «Fanine di 2a. ql\.l!aJl~tà >. AJ:t. 3. - Per le anali1Sil delle farinle do,vrainno osservar$i le disp<?sizioni stabilii.te dell'art. 5 del decreto rnin:ister1ale 7 marrzo r9r5 . Ar.t. 4. - I gerenti dei muliiin[ e à.. commercianti in fari.n:e hanno l'obbligo di teneTe nota d:i tutte le spedizioni di farine, <Lit qualrunque qualità, da es.si effettuate, e ri fu11ziooari ed agenti iindiC'alti mell'art. 4 del decreto trui'nisteriale 7 marzo r9r5 hanno facoltà di psr<endere visiooe, in qualunque mòmento, di tali an'notazioni.

Le carni congela te. Il Minis:ter.o della guerra fi·n1 dall' inizio della guerra si preoocupò di risparmiare il patrimoni10 zootecnrico nazionale e dci. salvat"e, a ltre.si, ]e i'ndustnie ad esso collegtaibe. A tal uopo, dall'estate scorsa, adoit tò provvedimenti in:tesi a dar.e il più largo incremento all'uso delle cwni congela.te, sia ·da parte delle trup,p e mobilitate e terititoriali che ·d a pa1r.t e degli s~bi]jmienti miiUita!ri civtlli per la produ7Jione delle carnli in conserva, come ·p ure da parte delle popo.1.aztilon~ civili 111ei ca:sii in Ciltri. l 'Atnmirnistrav.ione mJlitare fosse chiamata a provvedere ai bisognti. diii quesìta in C'onoorso con lie autorità locali. Disposta, a tal uopo, ed inizfuta la trasforma7.Jione di parecchrie navi in frigoriferi, 1'A.maninri.strazione .m ilita•r e ottenine specilaili faciliilf:azion.i pel trasiporto dall'America dcl. Nord delle car.ni ciongelate, le q.u.alii g1i.ulngono in rdlevante q1uaintiità nei nostri porti e vengono distri.b uite tll.el1'din.terno, mediante u.n i ngente .11:umeti01 dii carri s,p~c!i ali tflartti costruire ap.p ositamente d'accordo con le Ferrovie dellio Stato. Il Ministero della gllerra, i11oltre, ha concesJSo le più larghe facilitaziondl ai privati poss1e.s1siori di stabilJmenti ad impianti frigoriferi perchè :potessero ampl~arli, migli~rarli e destinarli alla conservaz.ion.e delle carni, ed ordinò ]la, costruzione <;li un grande, moderno e perfezionato depoS)ito frigorifero che sorgerà proostimamente in uno d ei prinoilpali .p orti. Si può quindi avere fiducia c·h e, se a .taLi provvedimenti seguirà da parte d ella popolaztiO'lle civ:iLe, quello stesso 1i'ncremento nel con.su.m o della carne ron1gelata ' rerificatosi a ll'estero, verranno ai colmarsi, :in brev,e tempo, quei , ·uoti che le n ece~rsità ii11presc•i11di1 bi1i della g.u1erra han110 prodotto 11ell e n:azze bovinie d.el Paese e , ·errà retilnt egrat o il c011st1mo normale della carn,e. 1

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La saluie pu bbliea a Roma. D a 11n co1111111icato del Gabinetto del s indaco si rileva ch e 1'a'Pparato dd dife sa cittadina cootro l 'e,·entua le im porta~i on e di epidemu e è costituito : 1 ° Dall'a ntico lazzJaretto di S. S abina oppor;t11na me11t e r:i nino·vat o e completato ed at1nesso st abili1ucnt o di disiufemone . {30)

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2° Dal .lazzaretto ausiilia11io di S. Egidio presso il Gtia·niicolo. 3° Dalla casa di osservazione aJ viiale del Rie, dinimpetto a·l la vecchia stazione di Trastevere. 4° Dal laborat011io batteriologico municipale. 5° Dalla guardia medica permanentte, diurna e notturna. Tutti i loca.li, benchè in genere antiquati od adattati aci. nuov·i b~sogni, risponddnlo 1alle esigenze dell'igiern e moderna e sono 1n1111riti di tutti gli accessori clinici, scientifici e profilattici, ed il comfort degli ammalati sa1·ebbe pari alle sapienti .cure che vi riceverebbero. In complesso fra malatii e con:tutmaci, il Comune può ricoverare ·n ei su~ locali cir0a1 rooo d:ndividui, cifra superiore ad ogni prevedib~le 1bisogn:o. Le condizioni di salute pubblica sono eccellenti, come 'D!Oll rfu.rono mal, ma Roma 1Sa.teibbe preparata a far fronte a qualu·n que inopinata comparsa anche s~multanea di varie malattie epidemiche : colera, vajuolo, tifo petecchiale, peste bubbonica, ecc. Abbiamo .r agione di augurarci che ttlJtto questo apparato serva soltanto per la tran·quillità morale della cittfadinanza e ,non abb~a mai ad entrare effettivam·e nte in azione.

Pro ospedale di Mortara. I d·o ttori P. Bara11i di P•ieve del Cair-o, G. Bruoozzi di Gravellona, I. Melotti drl. Dorno e C. Omodei-Zorini di Can.d ia hanno rtin1U:nlciato a beneficio ,d ell'ospedale terrtltoria1e in Mortara alllal somma di r50 lire loro 1sipettante sull'assegno pirov"i·ncial.e per la propagan1da igienica nello seorso anno r9r4. La Sezione Lomellina della A . N. M. C. ha tras messo .a mezzo del su:o Consigldo dii presidenza all 'on. Deputazione proviniciale il seguente ordirne del ~ior.no: « La Sezione Lomellina della A. N. M. C. di cui i soci propagandisti d'igiene han'lllo geneTo.Sla:mente rti:ntu.nciato a pro dell ',ospedale <l~ riserva di Mortara alla loro quotai parte di r50 lire sulle 500 erogate dalla on. Deputazi~ne pr01Vi.nciale .p er la propaga11da 1gie·ntica nel decorso a'llJllo 1914; si a ug11ra e fa v·o ti che qiu esto on:. ConsesSIO eroghi p.ure à que$to med,esimo osrpedlaJe 1q u,anto le competerebbe sulla somma di lire rooo fissate p.er quello stesso scopo nel corrente arrmo ied ancora non erogate » . 1

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Per I militari degenti negli Ospedali di guerra. Il ].1iruilstero della guerra ha disposto che le Direzioni degli· ospedali comuruichinlo alle fam~­ glie dei mil11 tari ammalatii direttamente e non più a. mezw dei 1S1indaoei l'av·viso che u.n parente può recarsi gratuita:m ente, se povero, a trov.a re l'ammalato. Qu1itndi il Comune npn può più comie prima daxe volta per ·volta alla famiglia interessata le istruzio11i sul in odo d 'otte11ere rll btiglietto di viagg-Jo g-ratu.ito e preparare gli elie111enti per il certificato, che il sh'!Ldaco deve stemr c1ere sttl telegramma della Direzione dell ,os1)€dale. Il viaggiio grat11ito sttlle li11ee di na'\·iga.lrione d e11o Stato è a ccordato alle famigltie notoriament e in·digenti, per ~n solo .~einbro dli ~ c;e (IJOSSibiltnente pel congi11nto p1u stretto) e qnnudo la ,·.i sita s ia richiesta da1 d:irettore dell '0!-'pedale r.n cui il mJilitare si trova; ed il congi.u:nto che ,·nole \-Ìsitare l'a1n1nalato ae,·e prest.. ntarsi al1


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FASC.

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SEZIONE PRATICA

1' Uffici.o certifìcaiti, col telegrarpma del direttore dell'Osipedale e con un rapporto del Man'" <lamento dti. sorveglian.z a sulle condiziooi economiche di es.so congiunto : ra:ppor.t o eh 'egli avrà 1d omandato aJ. Maind:amento stesso. Dopo di ciò il rp:a rente ethe in.tende di fa!re lil viaggiio porterà ril t elegramma oon la attestazione s:indaCale al Distretto dove ·g li IS~ consegnerà dJ bigldetto color rosa modello B per il viaggio.

Il trasporto dei feriti sulle ambulan1e fluviali della Croce Rossa. Nel fase:colo 38 sotto questo titolo s1 legge che il comando ammini strati1vo delle am1bulanrze suddette è aiffidato all'on. Moran1di; è omesso che il servizio sainitario è diretto dal dott. Scalpore Agos:bilno, capitano medico d·ella. C·r oce Rossa. A coonplemento di quelllai notiztia, facciamo ora risultare tale ckcostai1za. 1

Condanna per frode sulla fornitura di medicinali. Dinanzi al Trib.u n:al e dii guerra dii 'tarant.o si è svolto un 1procesoo ch e ha vitva.m ente inlteressato. Un noto farmaci.sta della città, cav. Fer.rairi, è compariso per ri:s.'P1o ndere deti: reiatti di tentata truffa e d"i1n1f.edeltà iDi tempo di guerra per avere, q·u ale fornitore dcl loca.J.e Ospedale ttnilitrure di riserva, ten1tato di faTsii; ·p agare duplicate alctt.rue fatture e fornire dea. chi'll!i1nlo 6ofìsficato. Il processo venne istruito .in se~O.,to a denuncia del direttore della looole Sanrttà mil'itare. Nell 'iinterro<Tatorio il Ferrani· dichiarò di aver agito corratta~1ente e si scagionò daJle accws.e sosten·e ndo di 1avier ritiirato il chrimin'o sofisticat o da una ditta di Bari. e d'aVìerk> fatto con.segnare d'irettaanente all 'Osped,a le militare senza averlb veriificato. Dopo l'escussionle dei tesrti, l'a!V'Vocato fiscale sosteDJne la ro1pabilità d·e l F·e nrari modificando l 'a.ccusa id i in1fed·eltà 6.in quel~a di tentata infedeltà in tempo 1di. g•uerra: ~ie~ quindi la condanna a tre fclJnni e tre mesi dli r1e elu• gion1e. . Il Tribunale ha ritenuto -provati. ti; !~ti as~nrt~ fi al Ferrairi oonda:nnandolo a tr.edici mesi d1 c1etenzi·one s.~mplice.

Il Comune di Milano e gli impiegati ufftciali. Fin ,d:all 'li1nizio del:lia nostra gile rra il Comune di Milano - cOOIJ.ie altri Comuni - stabili che avrebbe versato s ino alla fine del corrente a.n·no l'inter.o stipendìio ag~il impiega.t~ che fos~er~ andati ismto le armi .c ome ufficiali, o per r1ch1a.mo o volontariamente. Ora con 1utna circolare comunlica~a agli i~ie~ gati la Giu·nta preannunzia ris~rvars.~ dii e~:a­ m'in0re ti.,l trattamento da farsi agl1 stessi ufficiali dopo il 1° ge1JJ11aio prroslsiimo~ l?renden<h? per base 1ie disposi7Ji·oini luogoten·ellZlali C~)n~ro :1 cu~ 1111U:lo deQ'llt stipendi da parte d·e gl1 1mp1egaiti ;:> • gov.ernat11V11·. . Com'è pure noto, a.ii. dipendenti del, Gove~~ è concesso di optare per l'u'tlo o pe1: 1 altro st!ipe.nrli10, ma non si può conglobare 1 due come • p.nma. . Ora pare ch e a:r~1c!J.e J,l ~Qtllu;ne. intenld.la. appl1care q11esta dispos1z1on·e ai sttdi dipendenlt1, compresi i meddci. 1

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L'apertura della Casa Langenbeck-Wirehow a Berllno. Il 1° agosto è stata aperta a Berlino la «Casa Laingerubeck-Viirchow », costruita dJaUlca Soie:iletà medica <l!i Be-lino e dia.hl' Asst>ciazidne dei chirurghi del1a Ger.m0nia. La cerimonia Ìlna.~cr.u.ra­ le è staita diff·e rita a dopo l'es~·letam.ento1 della guerrni.

L' «auditorium », d.eilll'altezza di tre I.Piani, contiene 900 ,posti a sedere iJn platea e 335 111elle galllie.o:ie; rioeve la l11~e dr.irur.nia da:ll 'alto e di sera è tiJJtnrmi:nato .da 18 lampade ad iar.roo della forza di 25,000 canrlele. Misura metri 24 x 17.5 x 13. Nel iprimo piano è U1D.'altra vasta saila capace di 200 ·p osti. Le diue sale oono for.n ite di epi<liastiopi e kinetooropi e pQSSOno essere rapidarmente ()iSICUra1:1e. Piccole sale ccintigue ali' « auditoriuttn» sono aa:-r:edaJte ·p er l'attes1aJ dci pazienti, da servire alle cli:rnostrazioni. Ln una è stato istalliat<> u1n piccolo laibocatario. Nci terzo a;>ia.110 è allo1g ata la biblil{)l{:Jecla', coonpooita <li 200,000 vol11'tni, 00111 varie sale di lettura; ruina piaoola aaanera cantielnie la libreria legata 011Ja Società medica d:a Virchow. La .p iù grande sala di lettura è fornita d1 25 ta voili, a cia.sotl1lo dei1 qwali pasoono !Sledere due persone; ailitre picooLe stanze oono riservate agli stu.dios.i che desi.dera•ss.ero ÙlaJVoriare tran:q uill:am·elnlte e indmtuTbati. Al ·priano piano possono aversi dJed rinifreschi. Il rpianterreno, che dà- nella '\r.i.a , v1errà IQCc1Upato <lla: negozi ·di merci che ha.n110 qua:lchie ra:ppor.to con la medicina, come Jlièri e strumenti. (Dal Journal A. M. A ., 4 sett. 1915).

Sulla lebbra in Sardegna. L"autorità governati'Va ha constatato l 'e.sistenza di p·arecchi casi di lebbra. in Sardegma ; ha aperto un padigJione di isolamento ed ha t1ichiamaito l'obbligo della denunzia. Se no11 ricordiamo male risale a circa vent',anni una prima statistica dei lebbrosi nell'isola e or son tre anni 1 proff. Colombini e Serra hann0 p11bblicato una j1Tberes•s1a,nte monografia s1u lla lebbra in Sardegna .

Réclame condannata in Germania. La Corte cli Lipsia ha 1teeentemente ~mposto deille multe a parecchie personie ~ mplicaJbe ~~la vendita di u11 libro d1 med~ci1n1a p.er le fa.m igl1e. U·n a cincola1·e .p roc-lamava che q'llesto libru può esimere interamente dall'aiuto del mediico, poichè inlS\eg·n a a curare tutte ]e malattie per mezzo di prat~che idriche, di eiibe e di Timedi domestici. La sentenza d~ce che à.1 libro è forse •b uono ma nan· adatto a prenld·ere il posto del mediic~ in it.11tte le malattie . La conda111Jt1a ool.Pisce d!llJDJque non il libro, .m a la. « réclame » falsa ad esso fatta. (Dal ]011,rnal A . M. A.).

Una donna che partorisce in Tribunale. L a sio-nora Carmela l\Iaggioqui.nrto di 28 anni, b • • di Locorotondo, citata cpme teste 1n un processo per .omicidio a lla Corte d'Assise di Bari, ment'fe entrava nell'aula per deporre, fu presa dalle doo-lie del parto e poco dop.o dava alla 111ce una ba~bina. Detta donna trovò ospitalità pTesso la abitazione dell'usciere, dove subito acoorsero un medico ed u.na levatrice per le cure del caso. '

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IL POLICLINICO

[~i\NNO

XXII J FAsc. 43]

Rassegna della stampa medica. La Sto1natol., ag.

(_~AVINA :

F erite da anodertJ.e armi d.a fuoco. delle ossa mia1.51ce1Jla.ri tin g .u erra. - D' ALIN: Actilnomic-0si della 1bocC'a i·ru irapporto a l1esioni dan.tarie. Tumori, n. VI. SCAGLIONE : Secrezione mammari1ar 111e i miO<llli uterini. - CIMORONI : Scolo e monraigico .d ella 1I1Mllmella. BOLOGNESI : Mixo--enc-0ndro-sa.rc\)fila d·e11a volta oraruiica a sviilu1ppo enldo- ed esocrani c-o. · Bull. de L'Ac. de 1'~iéd. , 31 ag. VINCENT, CHANTEMESSE : V.a'Ccinii anu1tipl!i. BERARD e LUMIÈRE : Sul tetan10 tardivo. Rev. de Hygiene, ecc., 31 ag. CASTELLA1NO: Etiologia del .m:ail 1perforan.t e pla11taire. The A meric. J ournaL of the l\i edica,l Se., sett. HUNT: Seque1e dell'emicrania . - POOL e RAMIREZ : Riwltati remoti! dela cardri.ografìa . BARTON : Aritmie da d!itgitale ~imosse dalJa caff eilnta. - l\fIDDLETON : Atliet1ca e pressione del sangue. - I~YoN : I sedimenti gastrici. MeidicaL Record, 28 ag. CoRNWALL: Trart:taa:ruen·to della polmonit e . T AYLOR : Trattamenrti cte11e malattie n·e rvooe. IL Lavoro, 31 lug. DEVOTO: I nsteginanti e medici n1el.la giu1erra e dqp10 . FRANCHE'l'TI : I-1av.o~o a dooiJ..c ilio e ituber.colosi:. R1lv . OspedaL., 31 .ag. BoTTARI : Feriti~ da sc<Yppio p·er aaima da fuoco. - VENTD'RI : La si:ndro11n.e di compressione cerebrale. A rch. di Farmac. sperim. e Se. affini, I 0 ·e 15 a1g . PADERI : C·cm.tegno dell,ac'ild.o gli conico !ll1ell 'organ1ism.o. SI:MON : Azione d ella g li"Cerina. - BILANCIONI : Esperienze clilntiche nel liquore di van ·Swieten. L' Attua1lità Med., ag. CALCIATI : La m ortalità ~.nifantile e le opere di protezione del lattante. La Rtj. 'fl,'[ ed., 4 sett. FITTIPALDI : La patoge,nesi della ossaluria. - OLIARO e CECONI : In.torno alla tedn!Ìca a.ella va·c rinoterapia .aintitifica. La Pedi·a tria, sett. CLERICI : SuJ cont enuto in lipas1i ·de.g-li org-an1. - PENTICACCIA : Cura delle lneningiti epidemi che. - DE CoNCl:Lll5 : l~15ti lin1fatica miult'ilocul1aire del 1nesorolooi. . ·-· _i\· MENTA : Sulla vazccin1oterapà.a. Gazz . 1d. Osp ., l sett ., SILVESTRI: Opoteraptia su1111en1a,le e ;nefriti. 5 sett. RUBINO : La pseudonefrite cte.lle clorotiche. Il C·esalpino, I sett. LEONCINI: Valutazione medi<'o-legale dell e emorragie inrtracrani-che sottodurali. Pe.11siero M ed., 5 sett. MANTELLA : Etiopatogeniesi e teraipia moder.na del rachiti1S11110.

sett. NoRZI : Fen:nenlhi. iproteolit~ci nel siero d'i leucemici. Le Progrès Méd. , sett. LOEPER, VARHAM e BERTHONIEU : I1nli:ezioni intravenoSte di zollfo colloidale in alcuni reumatismi cronici. - R AMOND e R ÉSIBOIS : Meni·rugiti cerebro-spinali da rt:.et ragen:il. - LOEPER e BERGERON : Setticemiia t etragena ra:. :fiorma tifoi.d.Je. - VAN EMDEN : I ro~i di fuoco al ventTe. .La Press.e Méd .} 2 sett. BERNARD e PARAF: Diagnosi d1e1Jl 'ilnfezion.e 1eberlhiazna e d.elle d.mfe. zionru piarat'ifoiidi. - BÉRARD e LUMIÈRE: Tec'11:ica semplice 1per la trasfusione del san.gUJe. The La'ncet, 4 sietteJD.Jb. O'BRIEN : La 1ebbra. WEST : A•nettr:ilsnna fa:nta-sma. NEWHAM : F-eb.b1r.e orudulante trattata ron vac-cìno autogeno. - W ALLACE : Tr3JTh1Il!Ì del femore da annia da fuoco. Edinb . Med . JOurn., sett. BRAMWELL: Casistica. - REID e RITCHIE : S~kodru. - FLEMING e GIBSON : Bronchiettasie tra ttate con vaccini autogeni . - MILES, DO\.VDE)N : Carbonchio . Brit. Med. f ourn., 4 s.ett. Nwmiero sull'ilnsegitia.m ,etnto meclildo. La GinecoL., fas.c. I7 e I8. FORNERO : Ricerche in lI2 e.asi . di aitiorlo. PERAZZI: Sul~a permea._ bilità 1de1Jle membra·ne ·oviu!Lari. R tv. di lg. e San. Pubbl., I 0 sett. BERTARELLI: N,ozio,n i m01deiinle s•ull 'eziologi:a della sca.111a.tti:na. Riv . crit. di C li1'1J. M ed., 4 sett. La a:neni.ngilte cerebro-spinale . ~pidemica. . . IL Morgagni1 (R1v.), 8 sett. CHIÒ : L'ossido <lil carbon1.o. Riv. di P(JJtolo.fJ. 11erv. e menit .} 8 sett . CAVAZZANI : Sul ricambio d~i cloruri. - CATÒLA : Neuropatologia d 1i guerra. A'l edic. Record, 4 sett. DEMPSTER : Il dolore e ~l suo sig.nifìaatx>. - LoWSLEY : La prostata nel giovane. - SI1'1PRO~ : RoentgentJerapia del gozzo esotftalmico. l.j'l gie?-ie Sociale, faS1C. 10-II. MARCHIAFAVA: La siobrietà diel sOlldato italia1no. La Rif. M·ed.} 15 sebt. MURRI : L'-aitassila ne.1 cammino e n.el nu10to. - SCIGLIANO : Speciale reazion1e del sierio di sangue i.n conddzioni normali e p·a tologiche. P e1isiero M ed., 12 sett. MARIMÒ : La responsabilità dei s ifì]irtici . - BtNDA : Alterazioni! della funz1'.one caTdiaca nei tuberrolos.i. Gior1i. imtern. d. Se. Med., 15 sett. SGOBBI: Radiologia di g.uerra. - MASUCCI: La lotta oantro J,aJ tubercolosi in Italia.

PathOlogica,

I

1

Indice alfabetico per materie. Acido salicilico nelle conserve d'uova .. Pag. Afasia : stato attuaile delle nostre co)) n1o soen·ze . . . . . )) Alimentaziiouie : problemàl . • • )) J\.tas~· a frontale . . . . . . )) Cheratosi bleniorragica d1el glande Colera : trattatnento clei portatori . . )) )) Consiglio 5t1'periore cli Saniità . . Frrodo: l'a lotta icontro il tra i )) sol cl ati. . . . . Infezione delle feuite : trattamento ahorti•vo. . . . . . . . . . . )) Linfoaclen.iti tl1berco1anil : trattament o :t ~1~1'lria : Sltl1a lotta contro la .

,,

Roma, 1915 -

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Tip. Nazionale di G. Bertcro e

I458

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1441 I444 1456 14.61

1455 1453

1455 1450 c.

ì\1a1.attie veneree tra i militari : profilassi . . . . . . . . Pag. Opera c\i •soli<tairietà e dii pietà per i colleghi rl.1.1 guerra . . . . . . . » Paralisi di origi111e chJi1rurgica ed oste- , trica. . . . · · · · » Radiilografia : semplificazione a;: tecnica » Renie : m.edicina legale delle lesioni :t traumati·c he . . . . . . Splenectomia nell'an1emia pen1iciosa: risultati im1nedi'alti e prossimi . . » Ttirfo petecchiale : t1so del] 'antimonio . » \~a cci no Jenneriano: purificazione . . > Vesti1nenta complemerirtarii del ~o1dato » L.

Po!ZI I

T~S".

1448

146o

1454 1443 1446 1437 1447


Anno XXIL

Roma, 31 ottobre 1915

Fase. 44

I

SEZIONE PRATICA

DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE REDAttORE CAPO: PROF. VITTQRIO ASCOLI SOMMARIO.

Lavori originali: D ott. Giovanni Andrea Pietri: Cotitributo clinic-0 allo studio del cosidetto fegato infetti·vo acuto. - Sunti e rassegne : I,ARINGOI,OGIA: G. Polverini: La tecnica e le indicazioni deUa « fissazione del tubo 1 nelle stenosi lari1igee. - CHIRURGIA: Alexis Carrel: Operazioni sperimentali sugli orifizi card~aci. Contributo al problema del tratta1nento crmservativo o ope1'atMio delle ferite del cuore. - NEUROPATOI,OGIA : Isador H. Corlat: Alcuni nuovi sintomi della idiozia fatnigliare amaurotica. Osservazioni cliniche: Dott. Mariano Mitra: Contributo clinico alla cura delle pleuriti purulente col metodo Bulau 1nodifi,cato. - Accademie, Sqcietà mediche, Con grassi : Conf1ersa1iotii castrensi promosse dal Gruppo di propaganda 111edica nella guerra.

Appunti per 11 medico pratico: MEDICINA SCIENTIFICA: Esperienze sulle ghiandole surrenali. - Virilismo CASISTICA: Le setticemie infantili. - Lo scor~uto infantile. leucortlea vaginale. - Posta degli abbonati. Varia. -

Nella vita

prof~sslonale:

sttrr~nale.

TERAPIA : La scopolamina·1norfina nel parto. - Trattanr.ento della

Cenni bibliografici. La sospensione dei concorsi. - I medici richiamati. - Rivist a di giurisprudenza sanitaria: '

Licenziatnento di impiegati comunali per giustificati motifli disciplinari - Incompetenza dell'autorità giudiziaria. - Far1nacia - Decadenza 11fancata deniinzia. - Risposte a quesiti e a domande. - Condotte e Concorsi. Nomine, promozioni ed

onorificenze. - Medicina sociale. betico per materie.

....

Notizie diverse. -

Rassegna. della stampa medica. ·

Indice alfa•

COL 1° NOVEMBRE 1915

• gli uffici del '' Policlinico ,, SI• trasferiscono 1n VIA SISTINA, Il. 14-15 DlrlW di pro,rle&à rl.aena&I. ae.aza 01tar11e la foJJte.

B vietai&

la riptodusloJJB di lavori pubblicati JJel P8LICLINICO o la pubbi loaslonQ di suJJtl di esai

LAVORI ORIGINALI. Clinica chirurgica della Regia Università di Sassari diretta dal prof. A. Rom.

«Jonùibuto elinieo allo studio del eosideUo fega'6 infettivo aeuto per il dott.

GIOVANNI ANDREA PIETRI,

aiuto.

Il capitolo delle infiammazion i acute del fegato, se si escludono quelle dvvute a cause ben note, è ancora assai oscuro; è quindi prezzo dell'opera riif:erire i casi che posson01 portare un contributo ad un capit0lo di patv-logia del massimo interesse clinico. Riferisco il caso .a n1e occorso : 1

S ... A ... G ... , di anni 27, proprietario da Villanova. Negli antecedenti di famiglia, 1 1otevole soltanto la motte di u11 fratello per complicanze postume da cisti da echinococco del fegaito.

L'ammalato, non fumatore, pare.o bevit.ore, stette sempre bene fino a cinque anni fa, quando, i,n segunto ad u111 violentv calcio di bue nella regi0ne inguinale sinistra, cadde privo di sensi ; dopo poco si manifestarono vomiti, .s.intomi di peritoniismo, ec-c., Con ·cure adeguate i sintomi acuti si mitigaronv dopo di~iottv- giorni . Da alloca però lo stato di salute non tor.nò florido come prima; l'ammalato era tormentato da continua cefalea, dolori agli ipocvndri, alla regiione epigastrica ed .alla spalla destra, da vomiti biliari e spesso alimentari; le funzioni digestive alterate, quelle ci. nt~stinali non normali (periodi di stip si alternati a periodi diarroici). A tali sintomi si accompagnav-a un l eggero rialzo termometricv vespertino quotidJiano (37.537.8) . La temperatura, poi, a intervalli talora fissi (quin.d ici-venti gi,o rni), talora saltuari, s11biva notevoli sbalzii elevandosi a 39-39.5; l'aumento della temperatuira era preceduto da lieve br~vido seguito, dopo circa venti ore, da pr0fusi sudori coi quali cadeva la febbre . In tale alternativa di relativo l:eness.ere e di malessere, nel lu.g lio 1913 f\.l colto da febbre violenta (40.5) preceduta da intenso brivido e accompag11a.ta da d0lori ·violentissimi alla regi one epatica, irradiantisi alla spalla destra e al 1

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IL POLICLINICO

docso, e da tosse sti~zosa. D·ai medici curanti si intensificò allora la cura · chin.i no-arsenicale già i·ntrapresa fin d·a ll'inizio della malattia, senza però alcun vantaggio. Le condizioni generali del paziente si aindavano invece aggra·v ando. Da vari giorni J?Oi s i eran0 accentuati i dolori . alla regione epatica, e l'ammalato era ancora più in sistentemente tormentato da uno spiccato senso di peso all'epigastrio, da una sensazio.n e amara i·n bocca, e da vomiti b1iliari e alimentari sp0ntanei. Il 19 settembre 1913 il paziente fu trasportato a Sas.s.a ri ove fui chiamato ad osservarlo. All'esame noit·ai: individuo gio·\.'ane di elevata statura, a.spetto generale sofferente, fisionomia abbattuta e stanca, mass e muscolari. aiS.sottigliate, pa·nnic0lo adiposo scomparso, pelle fortemente anemi~a, congiu·ntive marcatamente subitteriche, temperatura 39.8, pulsazioni loo, r;esp1n 29. Nulla di notevole all'esame della testa e del collo. A destra : · Toirace ben coi1formato superiorm;ente; dalla regione mammillare fino quaiSli alla ombelicale Sii nota una rile·v atezza marcatissima che altera in m0do evidentissimo la forma dell 'emitorace. Il fremito vocale tattile è .no·r male. In alto il suono plessico è chiaro, il r.e spi·m vescicolare. La rùsonanza chiara polmonare si sm0Tza anteriormente al terzo spazio intercos.ta1e nella parasternale e mammillare, ,s.ulquinta costa nella ascella.re anteriore e alquanto più in basso ·nella ascellare posteriore. Dai punti di smorzamento della sonorità polmonare, in corrispondenza della quale si rileva, all'as.coltazione, qualche rantolo a piccole bolle, ha principio una ottusità assoluta che si prolunga in basso per quattro dita trasverse dall'arco· costale. La rilevatezza, alterante la forma del torace e dell'ipocondrio, è connessa alla ottusità epatica, si spinge vers·o sinistra oltre la parasternale dello stesso lato e misura: S'UJlla parasternale centimetri I8 I / 2, sulla mammillare cm. 20, sulla ascellare anteriore cm . 20, sulla ascellare posteriore cm. 20. Nulla di notevole a si·nistra in tutto l'ambitù polmonare . Cuore : È contenuto in limiti norma.li; ton~ puri in tutti i lfocolai di ascolta.zio1n e. A <hdome: Spvrgente in corrispondenza dell'ip ocondrio destro, è alquanto teso, doloroso alla palpazione profonda, non contiene l iquido ascitico. Lo stomaco è dilatato, l'alvo chiuso. Il fegato deborda di molto dall'arco costale e se ne può palpa!!e il bordo, la superficie anteri0re e la regi-Ollle cistica. La palpazione ris,·eglia unia forte sensazione di d\)lore laind.<nante. Non. è possit.1ile percep ire senso di fluttuazione. La 1nilza è anche ingrandita notevolmente e dolente alla pres.sione. Svno n ot e\•olmente ingrossate le ghia ndole inguinali. Uri ne : Col-0re giallo carico; P. S. Io20; tracce di albumina, urobilina e pigmenti b iliairi; tr.acce di indacano, abbondanti fosfati; urea II %. Diazo-reazione negativ·a ; esame m•icroscopico dei sedimenti ·n egativo. Sang'Ue : L'esame del sangue, fatto con preparati a frescv e c0lorati, è compl~tamente ne: gati\.·o per i pla modi malarici. Il conteggio degli elem enti e la det erminazione del t asso emoglobi nico dàn no le segu enti cifre : Globul i r ossi 3,700,00; Globuli bianchi 16,000; Emogl obina 59. 1

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La fvrmula. leuc0ciitaria è la seguente : Polinucleari eosin·o:fìli 5; Id. basofili o; Id. neutrofili 63 ; Forme Ji passaggio 6; Gr0-~si DlO::IC'·nucleari 5; l,infociti 2' • I '. nfoidi azzur· cfili o. La prvva dci. Widal è completamente negativa. Si praticano culture del sangue in \ ari substrati e la i.n.t radermoreazione per la diagnosi biologica dell'echinococcosi. Il 20 settembre le condizioni dell'ammalato si mantengono 1invariate, la notte è stata in&:>nne ed agitata c0n sul:delino; temperatura: ore 7, 39°; ore 20, 40°.r; polso 'II5; •r espiri 32. Persiste lo· 1,s tato ·di grave abbattimento, il colore subitterico e il dolùre violentissimo alla zona epatica. Vom~ti violenti, alvv chiuso (Urine eme. 1100, P. S. 1020, acide, tracce di albumina, urobilina e pigmenti biliari). Si ·somministra un clistere evac11ante. Si applica una grande vescica di ghiaccio sulla iregione epatica. , 21 settembre. - Continua il gDave quadro del gio~no precedente. Temperatura : ore 7, 39°2, ore 20, 40°.3; pulsazioni 118; res.p iri 36. L'applicazione e somministraziione del ghiacciù ha mitigato alquanto i vomiti . 22 settem~re. - Nulla di cambiart:o dal giorno precedente-. Temperatura: ore 7, 39° I; ore 20, 40° 2, pulsazioni 1I7, respiri 34. Le culture rimasero sterili, negativa è ris'U·ltata la intradermorie azione. Fondandosi sui dati anamnestici e s.u i risultati dell'esa1ne obbiettivo, si pote\·a escludere la semplice lci.tiasi biliare, l'ulcera dello stvmaco o del duodeno. Non esistevano poi dei fatti che potessero far pensare alla sifilide come causa dell'affezione presentaita dal pazie11te; .nel cor.sv della infezione luetica sono stati descr~tti degli stati febbrili a.c compagnati da brividi e da tumefazione d·e l fegato, tna in faiv<>1te di un•a manifestazion.e 1-uetica non parlava alcun fatto. Da escludere era anche una lesione a carico del rene o del pancreas. I dati clinici parlavano concordemente in favore della esistenza di un focolaio suppurativo. Difficile ne era la localizzazione. Una appendicite con ascesso sub-tfrenico non si pvteva escludere in m ·o.do ·assvluto, sapendosi che l'appendice si può trovare arn:ehe nella regione splenica. Parimenti difficile da escludersd era l'ascesso .subfrenico da pregressa ulceta dello stomaco. Per ainmettere l'esistenza di un ascesso del fegatù mancava solo U\ll. chiaro dato etioloQ"ico, se non si vole\7a pen.sare alla colelitiasi o ad un piccolo e non facilmente svelabile fùiColariv· suppurati'\·o Tesiduato al trauma sofferto dal paziente, fatto che avrebbe potuto spiegare, fino ad un certo punto, la sintomatologia presentata dal paziente prima dell'ultima manifes.tazione morbùSa. Spiegazione che si sarebbe potuta anche tro,~are amm ettendo la preesistenza di una cisti da echinococco a s viluppo superiore, che tfos.se nell'ultimo periodo andata in ~u~purazion~. Data ~a relati,~a frequenza delle c1st1 da ech111ococco 1n Sardegna, e il !fatto che un fratello dell'infermo mori per eomplicanze di una cisti da echinococco del fegato, si suppose che nel nostro paziente esistesse una cisti da echinocvcco del feo-ato, a s viluppo superiore e suppurata. L'esito d ella intradermoreazione fu spiegato col fatto frequentem ente da noi osserrato, che la prova biologica riesce spesso negativa nelle cisti ~n p · pu rate. 1

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SEZIONE PRATICA

Fu proi>osto perciò, anche ,i n co:n siderazione dell'aggravamento delle condizioni del malato, l'intervento operativo che fu accettato .e praticato il 23 settemt11:e. Nella .n arcvsi clorof 01rmica, allo scopo di a.g gredire la cupola del fegato decisi di seguire la via trans-pleurio-di af.rammatica. R esecata: la 5a. e 6" costola per un tra.itto di cir,c:a. otto centimetri, aperto il cul di sacc0 pleu'fico e :fissati i foglietti · con sutura coin tinua, arrivai. .s1ul diaframma . Con sufficiente i :ncisione dei pilastri diaframmatici .m isi allv scoperlo1 i1 fegato che era ·notevolm·ente aumentato di volume. L'aspetto della ghiandola epatica nvn presentava le alter.azion.i m.a croscopiche delle raccolte endoepatiche, non era percepibile alcuna fluttuazione. Pro t etto conve11·ientemente il bordo peritoneale, praticai alcune pu·nture es.pl0rative a varie profon·d ità con esito negativo. Pensai allora ad un possibile errore 9-i diagnosi di sede ; allungai .i m argini dell 'incis.io·n e in bass\) e rese~ai altre due c0ste in tnodo da dominare grani parte della superfice epatica. Rinnovai numeTose puntt1re esplorative tutte i:nfruttu:ose. Medicai a piatto, previo· zaffamento dei bordi p eritoneali (il peritone0 era ispessito e infiammato) e dei boo-di pleurici. Dopv- l'operazione cointinuò ancora per circa 30 ore il vomito e la febbre, per quanto meno elevata (temperatura: ore 7, 37°.8 ; oltre 20, 37°.9) . Il giorn0 25 .settembre erano già molto attenuati i fatti dolorifici, sc0mparso il · vomito e la temperatura ritornata norma1e. Il fegato at1dò man mano riducend,o6i per ritornare a lle dimensioni normali . Dopo venti giorni l'a mmalato cominciò a l asciare il lett-v ed il 23 ottobre, vale a dire dopo trenta giorni dal'atto 0 perativ0 , ritornò nella s ua residenza in buone condizioni. 1

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D o·p ù due m esi dall'iintervento l'ammalato fu coltv da do,l o·t i alla regione toracica destra p_osteriore. All'esame del paziente si notò la presenza di un leggero versamento pleurico sieroso che, as.pir.atv col Potain non S·Ì riprodusse. H o in segudto rivist0 tratto'-tratto l'amn1alato e l'ho trovato in pellfetta salute e di aspetto fioridissim,o, ed h o1 voluto t ardare a r:endere not0 il caso clinico per potere accertare la j.utegrità fis.i ca dop0 circa due a nni dall 'atto operativo. Il r eperto trovato all 'att0 operatorio fu una soir presa. Escluso1 l'ascesso epatico, una cisti da echinococco .s1uppur.ata del fegat v, una raccolta della regionè superiore dell'addome, la sifilide, la colelitiasi, non si pot eva logi camente pensare che a quella forma morb,os a ch e, conosciuta,. a quel che p are, da At1d!ral, fu studiata in Germania per il primo da T al.ma e in Italia per il primo da Bozzolo. Questa forma morbosa è stata osservat a in tuitte le età, più di freque nte però fra i 20 ed .i 39 anni come risulta dal seguente riassunt o (1) : 1,

(1) Di alcuni pazienti (T alma, Baccarani) non

è nota l'età.

Fra 1 e 9 anni, casi osservati 2; f·ra 10 e 19 ain1ni, I; fra 20 e 29, 6 ; fra 30 e 39, 6 ; fra 40 e 49, 4· L'uom o viene colpito più spessv che la donna, la. malattia non p.a·r e prediliga gli individui che esercitano una data professione o mestiere. Nel gentilizio dei pazienti non è s tatv osservato di .solito nulla di ,notevole; il padre d ell'ammalato1 dello1 Schultze morì per tumorie del fegato e delle v ie biliaori. N ell 'an.amn.esi , in qualche caso, nulla d egn o di rilievo; in qualche altrv la dis·s,e nteria (Bérard, Remlinger), 11 t~fo 0 la dissenteria (Remlinger), disturbi gastrici d i discreta inten·s ità (Schultze), malattie delle vie biliari (Talma). Tn nessuno dei casi descritti : lue, infezioni venetee, malaria ; tre pazienti erano alcoolisti ; la malata di Bozzolo aveva partorito da poco t~mpo .

Kon è s tato ,s,e mp1re possibile precis.a re l'inizio della malattia; di solito essa si inizia con senso di stanchezza, debolez~a general e, leggera cefalea, anoressia, .spesso v,o miti e diarrea, febbre e dolori più o meno v iole nti. Soggettivamente gli ammalati si lagnano di dolori all'addo1ne, qualche volta dapprima diffui.s.i , altT'e volte fin dall 'i nizi0 localizzati all'ipocond·r io dest ro alla regione epatica. N e1 caso dello Schultzè erano localizzati alla r egione g.ast rica, awvano il carattere ·d i crampi all0 s tomaco, accessionali e senza rapp0rto colla assu nzione del cibo. I dolori si .irradiano spessissimo alla ·S.palla destra., a ssum·o no calflattere puntorio e si esacerbanv- co.Jla t o:sS·e e col respiro. L.a febbre, ch e all 'i:nizio può avere un decorso irregolare, è o continua con remissioni t alora reggere, più spesso invece molto accentuat e, oppure nettam·ente .intermitte11t e o accessionale a tip0 chiaramente pioemico. Il giradv di temperatu1·a. ch e raggiunge varia da caso a caso, di solito supera i 39°; in qualche caso anche i 40°. Abb.ast anza di frequente la febbre si accompa·g na con brividi di intensità varial:1ile e con sudora zioni pitì o meno pr0fuse. Il numero delle pwls.azioni e dei respiri è per 10 più i·n' rapporto col grado d ella temperatura ; in qua lche paziente è stata osservata n ot evole fr.equenza del pols0t e del respir0. L a cute è J:·allida ; in qualche caso ittero, 1n qualche altro leggera tinta s ub-itterica delle congiuntive. iLa base del torace può essere più o meno sfiancata, gli .spazi intercostali più -0 meno ampi a seconda del periodo niel quale si esami na l'ammalato. Nulla è ·&tato 1notato a cacico1 d egli organi circolatori; nel massimo numero dei casi nulla a 1

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caricv di que lli respiratori . In un malato Remlinger notò, alla 1base del polmone destro, diminuzione del fremito, del s uono plessico e del respiro; nel s uo paziente Bérard, alla a$coltazione, constatò s intomi di pleurite destra ; Galvagni: versament0 emvrrag1co nel cavo pleurico ·s in istra e ronchi diffusi a tutto l'ambito1 polmonare; Bozzolo: liquido emorr.ag.ico n elle cavità pleuriche. Il reperto che s i ha all'esame dell'addome varia a secv-nda del periodo della ma lattia nel quale lo si pratica. Di solito fin dall'inizio l 'addome è leggerntente tPso ; nel corso della malatticl aumenta, oltre <h e la tensione, :il volume; la reg ione epatica diviene .semp·r e più prominente. Nel caso dello &hultze l'add0me era aumentato di volume spec:je a sinistra. In qualche paziente è ·stata notata la priesenza di una rete venosa sottocutanE-a. Alla palpazione l'addome è dolente in corris pondenza del quadrante s uper.iore di destra; assai di rado (in due casi') si n·eita presenza di liquidù libero nella cavità addomi·nale. Spe.sso meteorismo, in qualche caso gorgoglio ileo cecale. Feci normali, poltacee, spesso diar110ich e, n o.n. a<'olich e, a·nche quando è stata cvn·s tatata itte. . r1z1a . Il fegatù è fin dall'inizio ingr·a ndito; nel corso della malattia può raggiungere u·ru volume assai not evole e .arr ivare in alto alla IV co•sta, in basso alla linea ombelical·e trasversa, ed in qualch e caso fin0 a 3, 5 cen timetri al disopra d ella spi'lla iliaca ·anteriore s u periore. L'.a.u mento ~i volume è di soJ.itù a carico del lobo destro o di tutto il fegato, iraramente del sol0 lobo sinistro. La superfice è liscia; in qualcu·no dei pazienti del Talma è st ata notata la presenza di tumefazioni che r.aggi rungeva.no l a grandezza di un· uovo di gallina. L a consistenza è di solit0 aumentata, il bordo d11·ro, resistente. La milza, nel maggior numero dei casi, è aumentata di volume e di consiste-nza, la s upérfìce è regolare: Nelle urine spesso p res.enza di albumi•n.a, ta· lora di pigmenti bili a·r·i, di urobilina . L'esame del sangue è stato praticato s0lo rare volte. Bozzolo ha in un caso ossen1at0 diminuzione del numero dei glot11li rossi '(3,200,000 per mmc.) e leg·gero au1n ent o dei bian1c hi (rr,500 per mmc.); i polinucleat i rappre.senta·no il 68. 70 % dei le ucociti. Rodano ha constat at o a ll'inizio m odica leuicocitosi (9500) ch e crebbe nel corso d ella lnalattia fino ad aversi 19,000 leucociti per mmc. ; la formula leucocitaria era normale, pochi leucociti s udanofìli a gran11Ji piccolissimi e scarsi. Nel mio caso 110 pot 11t o const atare diminuzione del numero d ei glob11li rossi (3 ,700,000) e de l1a e1110globina , aumento dei bianchi (16,000 dei q t1ali il 63 °b neutroo11) . 1

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Le culture del sangue, del s ucco della milza e del fegato in u·no dei casi del Bozzolo rimasero s terili, parimenti quelle del sangue nel paziente da me osservato; in un ·altro dei ca:sr del Bozzolo s i isolò dal sangue e dal liquido pleurico il di plococc-0 tetrageno. Il Baccarani ha isolato dal sangue lo stafilococcù piogene albo. Nel paziente del Rodano le culture del sangue ebbero risultato negativo p1"ima dell'intervento operato·r io; tre giorni dopo 1'0perazione si svilupparono nelle culture « .scarsi streptococchi, resistenti .ail Gram; dis.p0Sti in catena corta d i 4-5 cocchi» . Nel mio caso le culture del sangue rimaser'-) s t erili. L'esame radioscopico fu praticato dal Bérard e dal Rvdano. Il primo ha conJstatato: immobilità quasi completa della metà des'brai del diaframma, sollevato in alto, feg.a to molto a umentato, di ·volume, l'opacità del quale era poi m assima nella parte media ed inferiore. Il Roda110 ha osservato: inn alzam·ento del diaframma, fegatv notevolmente ingrandito in corrispon.d enza dell'.ar co costale, s ulla paraster·n"a;le destra , un'ombra più 0scura a ma1rgini indistinti della gr01ssezza di u1n1 uovo di gallina. L a durata ed il decorso ·della malattia è vario. La durata può andare da alcune settimane a .dei mesi. Il decorso è in genere regolare. "fal0ra si osserva dopo breve tempo miglioramento dellv st ato generale, caduta della febt ir·e, m.a la guarigione ·c ompleta s i fa ancora attendere.' In altri casi invece, ad onta del migliorament-0 delle condiz.ioni generali e della riduzione del volume del fe.g ato, la feb.b re persiste e scompar.e dopo un lungv periodv; in altri casi anche quando sono ces.sate le premure del in edico o l'ammal·ato ha. abbandonat o l'ospedale, perchè da ·vario tempo s febbrato ed in· b·u.c.!1e condizit>ni generali, il fegato rimane .aun1erfta.to di volume, aumento cLe finisce poi collo scomparire. Recidiva è stata osserv:ata da Galvagni. Il d1ecors\,) d ella malattia pare possai essere abbreviat0 da trattamento - puntuTe multiple del fegato - laparatomie. Il Remlinger ha o.s·servato dopo varie punturre del fegato, colle quali estrasse solo del sangt1e, diminuzione e ~.ad11ta della temperatura, dimi·nuzione dei dolori e del volume del fegat0. L a laparatomia fu praticat a su cinque pazienti . In qu ello del Bozzolo a ll'apertura dell'arldome si riscontrò : fegato 'Toluminos0, • assai èongesto, sce·v ro di aderenze a1me110 anteriormente. S i zaffò abbondant emente a fine di pr0cedere ad t111 secondo inter,·euto, interve11to non necessario perch è dopo il primo .si

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ebbe miglioramento generale, diminUJZioin e del volume del fegato, della milza, e i'1lfine guari. gione. Nel caso di Bérard il fegato, all'apertura dell'addùme, si pres~ntò conges to, assai edematoso, fluttuante; i1n· corrispondenza dei punti più salienti si praticarooo due p unture profonde 10 centimetri, colle quali non si estrasse che del .sangu e; s.i fece allora u·ll! t aglio prof0ndo 7-8 centimetri dal 1quale fuoriu~ì del sangue di color ·nero ; a ltre duie puntur~ un poco1 più a destra delle precedenti diedero esito a sangue. Nei gjorni seguenti all'operazione dal drenaggio colò del liquido siervso brunastro, mai del pus.; la temperatura comi·n tiò ad ab1:1assarsi, lo starto generale migliorò e l'a mmalato guarì. Alla Japaratomi.a. praticata nel paziente dello Schultze al 53° giorno della maJattia si notò: superficie del fegato liscia, d i coloritv normale, non peiriepatite !!lei punti visibili, lobo s inistro del fegato assai ing·r andito, tumido; con lai palpazione e con ripetute punture non si riusicl a .stabilire la presenza di pus; non calNli bi1liari, nessuna a lter.azione a carico d ello stomaco, intestino, reni, pancreas. La febbne diminuì notevolment e .al 2° giorno dopo l'operazione; in seguitv scomparvero anche i dol'°iri e l'a umento di volume del fegato, e si ebbe la guarigione. Nel paziente del Roda·no !'.apertura dell'addom.e fu praticata al 20° giorno di malattia; si , constatò fegato aumentato di v olume , perfettamente liscio, di c0infil.s1tenza unirforme, nessuna. traccia di periepatite; gli 1 altri vrg.~ni addomin·a li nomnali. Dopo l'operazione la f.ebbre 'd imi·n uì lentament e m.a in maniera progres-siva, il fegarto si ridusse nei limiti n•ormali, il numero dei leucociti scese a 6500. Un mese d opo l'·i nitervento operatori0 l'ammalato a bba·ndonava l'ospedale sentendosi perlettamente in salute. Nel mio caso p'r aticai la laparotomia dopo pochi gionn~ di os.servazione del .quadr:o tumuJtu0so, trovai il fegatv aument ato di' volu.m·e , liscio, non aderente, di colore e con,s.istenza normali. L'esito è di solito buon!O. In tre casi si è avut a la morte, ma in due certament e per una affezione interco,r rente (infezione eresipelatosa 'd el viso (Talma), ileotifo (Bozzolo). Il ·r eperto anatomo-patol0gico nel caso del Talma è stato il se.g uent e : fegato ,g·ros.'3 1.> (gr. 3oco) , duro, con .noduli alla superfici e ; milza grossa e dura, .aumento di 'Vl.)lume d elle glandulc linfatiche del mesen·t erio, della porta epatis; ali 'esame microscopico delle sezioni del fegato; alquanto• aumentat o il tessuto intra-interùobula.re, il res.to sembrava « ~he fosse tutto n vrmale » ; 1 noduli riscontrati alla s uperficie del fegato non erano di 11atura blastomaitosa, ma gli elemenfl 1

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cellulari di ·e ssi si confondevano con quelli d ell'organv. Nel caso del Bozzolo: fegat o cmolto voluminoso con su1per:ficie di taglio scolorita, vpaca , t orbida. Allo esame microscopico : tumefazione e degenerazio1ne grassa imponente delle cellule epa tiche ; moltiplicazivne dei nuclei; sca.ris.issima i nfiltrazione leucocitaria con aumento pure· scar.sissimo dei nuclei del connettivo. Im porta•n te è il quadro istopatologico del fegat·o risc\)tltrato all'esame di un piccolo pezzo dell'orga:no esciss~ durante l'atto operativo, nel caso dello Schultze; pres.enza di focolai infiammatori interstiziali abbastanza diffusi con :neo:formazi0ne di capillari biliari, nessuna alterazioine apprezzabile .a carico delle cellule epatiche. Da quanto abbiamo brevemente ripor.tato si desume che nel caso del Bozzolo le a lterazioni era•no a carico del parenchima; in quello di T alma e dello Schu1ltze a carico del tessuto interstizial·e . Questa diversità di r eperto potrebbe dip,endere da l divers o periodo di malattia. nel qua- 1 le è stato praticato I 'esame microscopico, un mese dopo l'inizio della m alattia nel paziente del Bozzolv, varl mesi dopo i·ru qu.elli di Talma e Schultze. Non s i può quindi affermare, e t a.nto mepo escludere, che negli ultimi due ca:si al pe• riodo d ella infiammazione intarstiziale non al:.bia preceduto un periodo :nel quale le les.ioni fossero a caricù delle cellule epatiche. È nota da lu·n go t empo che nel corso de lle malattie infettive s i possono avere d elle a lterazioni del fegato. In genere però han·n o la pre·valenza i fatti g·ene rali e le' al.t erazioni ia caricv di altri organi . T alocr:a però i sint omi da parte del fegato predomina·no n el quadro mor·b oso; il fegato è l'organo il quale richiama l'attenzione del m edicv ; perchè ciò avven·g a è oscu;ro e ig·noto. La causa può esserie a:icercata , in via generale, o in peculiari caratteri·s tiche dell'agente morboso o in pairtico,J ari condizioni d ell'organo. Tenendo presenti queste brevi considerazioni si comprende come, in· casi speciali, il prvcesso possa localizzarsi anche esclusivamente al fegaito, ed estrinS•eca.r si con u na s intomatologia, decorso ed esito talmente cMatteristici da permetterci di assegnargli, almeno per ora, un posto speciale nella p at ologia d el fegato . Al quadro morboso che abbia.mo brevemente riassunto gli AA. dàn·n o una denominazione d iversa. T.alma parla di epatite parenchimatosa benigna; B02zolo di fegato infettivo simulante l 'ascesso ; Remlinger di fegato inifettivo acuto ; S chultze di epatite acuta guaribile. Allo stat o attt1ale delle 1n ostre conoscenze non si può però nè affe-rmarre nè escludere che in

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IL POLICLINICO

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qualcuno dei casi descritti non esistessero dei focolai s uppmativi. La possibile guarigione senza vuotamento, almeno clinica.m ente rilevabile, di a s.cessi anche multipli del fegato, è un fatto ormai assodato. Nils Hells.trom cita due ca:s.i di ascessi multipli del f·eg.ato in· seguito ad a.p pendirite, constatati co1lla sola laparatomia, guariti uno dopo quattro, il secondo dopo quattro-cinque mesi. Heinrichsdorff ha osserv,a to la guarigione ·s.p ontanea di ascessi colangitici. Sono anche cono. . sciuti dei casi di ascessi multipli del fegato, in individui affetti da calcolosi epatica, guariti sponta·n·eamente; alla laparatomia si constatò in questi casi la presenza di innumerevoli piccoli ascessi che furono l~iati a sè. Non vi è qui·ndi dubbio che piccoli ascessi del fegato possano guarire senza vuotamento operativo. Che la diagnosi presenti delle notevoli difficoltà s ta ad inid icarcelo il fatto che 1nei casi dei.Seritti essa fu fa:tta o l::ia.sandosi sull'ult eriore decorso della. malattia ,o al tavolo opera.torio. Sov.rattutto difficile è la diagnosi differ.e nziale con l'ascesso epatico, poichè la si·ntomatologia di questo può coinci 1dere con1 quella del fegato infettivo. Localizzaziooe e carattere del dolore, tipo febbril·e, ingrandimento totale o parziale del fegato, leucocitosi, .sono sintomi comuni alle due forme morbose. Criteri differenziali con l'ascesso epatico potrebbero ess·ere in qualche cas.o : la man'Canza di un chi.a-ro dato etiologico, l 'inizio in modo rapido e la tumefazione della milza che s i osserva di frequente nel f.egato infettivo, raramente n-ell'ascesso epatico. La progn.osi n.e l mas.sim«)ì numero dei casi è benigna. I~a c·ura è per ora sintomatica. I~e iniezioni endo.ve11os.e di sublimato hanno fatto, in un. caso del Bozzolo, eessa·r e temporaneamente la febbre . Se le sotbrazioni del sangu1e dal :f egato nel caso del Remlinger, la laparatomia nei casi del Bozzolo, Bérard, Schultze, Rodano, e nel mio caso, s iano state la causa della guarigione non possiamo per or.a nk affermare nè escludere. Certo è che riesce difficile aro.m ettere che in questi casi 1si sia trattato di una semplice coincidenza, poichè in tutti i pazienti nei ·q uali fu praticata, alla lapa rat omia seguì rapido e progressi, 0 migli0ramento fino alla guarigione completa.

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GALVAGNI. Clinica medica italiana, 1902, p. 175· HEINRICHSDORFF. Grenzgeb. Deuts:che Med. u. Chirurg., Bd. 24. NILS HELLSTROM Zentralbl. f . Chirurg., 1913, . n. 7. NIZZOLI. Gazzetta degli Ospedali e delle Cliniche, 1903, I, p. 811 . PASCOLETTI. Gazzetta Osp. e delle Clinich~, 1904, p. 492 . REMLINGER. Presse Médicale, 1903, n. 6. RODANO. Rivista critica di clinica medica, 1913, n. 51. ScHULTZE. Deutsches Arch. f. Klin. Med. Bd. 108, p . 576. T~MA. Berliner Klin. W·ochenschr., 1891, pag1nia lilO. Giugno 1915.

SUNTI E RASSEGNE. LARINGOLOGIA.

La tecnica e le indicazioni della « fiSMzione del tubo » nelle stenosi laringee.

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BIBLIOGRJAFIA. BACCARANI. Il Policlinico, Sezione pratica, 1907,

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49.

BERARD. L}·on Médical, 1902, p. 753· BOZZOLO. RiYista critica di clinica medica, 1902, p. 169. FOR'\ACA. Rifor1na tnedica , r903 . (6)

(G . POLVERINI. Ricerche di Biologva dedicate al prof. A lessa·ridro Lustig, ecc. Firenze, 1914, 597).

Nel 1907 P.olveri1ni e !sonni pubblicarono una nota preliminare intorno all01 fissazio·rie del tubo ideata allo scopo di tener fermo il tubo in lari·nge in quei bambini, intul:•a ti per stenosi laringea, che \".anno s oggetti a ~requenti estuba. . Zlvlll.

L'atto -0.p erativ·o era stato eseguito · in due soli ammalati con. ottimo risultato, ma in un caso successivo si verificarono degli inconvenienti .che', quantunque d.o;vuti a catLs.e estra'llee, dettero occasione a critiche riguardo all' atto operativo stess-0. Queste consigliarono delle modificazioni n·e lla tecnica la quale si è andata perfezionando nei casi operati .i n seguito. Di queste modificazioni 'lllOlll era stato ancvra dato conto, e si deve anche a ciò se, dopo le prime discussioni, l'intervento è quasi caduto in dimenticanza. Nel 13° Congresso della Società italiana di laringologia (Roma 1910), il Bellotti riferl favorev0lmente sulla fissazione del tubo, ma non ebbe il .consentimento di tutti i colleghi, alcuni dei· quali trovar.ono l 'oper.azione troppo difficile, altri peric-0losa per le possibili conseguenze. Nella seduta dell' 8 maggio 1911 della Società francese di lari1ngologia il Bonain riferì pure sulla :fissazione del tubo, che av~eva eseguito in qualche caso, riconoscendo che costitu.i.sce un perfezionamento importante ·nella tecnica dell'intubazione anche per la sua gra11de se111plicità. 1


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SEZIONE PRATICA

Ora siccome dvpo gli ultimi 5 casi curati con questo met0do nel deooirso triennio (nel quale la difter.ite ha avuto in. Milano un decorso non grave, e pochi sono stati i casi, nei quali il Polverini dovette ricorrere al suo metodo) tutti guariti perfettamente, mentre sarebbero di certo morti senza tale intervento, l' A. ritiene che q·u esta operazione risolva meglio degli altri metodi il difficile problema di condurre a guarigione questi ammalati, e illustra lia. tecnica mod:ificata e precisa quali s.ono i casi in, cui ha la sua esatta indi~azione. · « D0po· aver ·preparato un ago eta sutura :robusto, di forte curvatura, avervi infilato a doppio un filo resistente di, seta lungo ~irca due metri ·e aver tuttv sterilizzato, si apre bene la l::occa dell'ammalato ·e si estub.a, se è intubato. S'introduce l'ago nella laringe dall'esterno tenendosi .sulla linea m ediana al di sopra dell'istmo del corpo: tir..:>ide, presso a po1co nel punto in cui viene introdotta la cannula della tr.acheotomia superi0re, si spinge l'ago e si riprende dall'apertura glottidea medira.nte una pinza, e si t ira fuori dalla bocca il filo, in modv che fuvri del collo ne rimanga un t erzo circa. Passato i.n tal modo il fil0, è prudente rintubare il bambi·n o, :il quale durante queste manovre si è molto agitato; si sceglie il tubo che si ritiene più adatto per i 'età del paziente, e che ·dvvrà ·essere di ebanite; attraverso il foro di esso si passano i due capi del filo che fuoriesce da1la bocca, e a circa 50 cm. dall'estremità si fa intoooo un nodo in modo da assicura:rlo bene. Questo tubo si lava in solu.z ione disinfettante, ·s i introduce dentro il mandrino dell'intubatore, si spalma all'esterno di glicerina salicilica ed è pronto c.osì per essere introd•otto in laringe. Si ca.pire di nu0vo la bocca al tiambino, ,si toglie il tubo provvisorio, e mentre un assistente tira dolcemente il filo per l'estremo i·nferiore, s~ mette il nuov.o tubo in laringe. « Quando, tirando leggermente, si sente che il fi10 inferiore (che esce per un 1'·oiro sottilissimo dalla regione sottoioidea) non scorre più, se ne div.arican0 i due capi, i·n mezzo ad essi, aderente al c0ll0, si n1ette un drenaggio di gomma. coperto di g·arza iodofou·mica, e si fa un nodv e cosi il tubo viene fissato e non può più essere espulso: importante è che il filo sc0rra il meno possibile e non allarghi troppo e def.ormi· il piccol0 foro prodotto dall'ago. I capi ;s uperiori del filo sii passano attorno all'orecchio sinistro» . /

* ** Le 0biezioni portate contrv il metod.o sono state: ro la probabile caduta i·n· necrosi del tessuto immediatamente -a contatto col filo; 2° la diffi-

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coltà dell'.operaz~one; 3° la possibilità che l'ago dura·nte la sua intr.oduzione ferisca le c0rde vocali, le aritenoidi e !'·epiglottide. La prima 0biezi-01Ue f.u fatta in base a un caso éLi.sgraziato : un1a bambina -con ereditarietà tubercolare portata al! 'ospedale dopo vari e mal riusciti tentativi d'intubazione a domicilio, che aveva·n 0 pTodotto estese lesioni della mucosa laringea seguite da proicessi infi.am.m1at0ri ,iel t essuto cartilagineo. In questv caso il tu·b o non era tenuto nella laringe, principalmente a ca.u sa della mancanza di tono e di elasticità dell'organo, e fu dovLuto fissare come espediente ultimo, perchè, ·p er le .c ondizi0ni cit.Jl.a laringe e dei pri1ni anelli tracheali e per Jv stat o cli debolezza generale, non si ritenne indicata la tracheotomia. La fissazione del tubo fu fatta 11nicamente p~r tenere in vita la bambina (e questo scop.o Iu riaggiunto), ma senza speranza di successo clefi·n itivo. Per quanto riguarda le altre due obiezioni se anche da Egidi, il pioniere dell'intubaziV'tle .in Itali.a, esse erano in parte fondate. Verament,e l'att0 operatorio di per sè non è molto difficile, tasta averlo pr.o·vato una volta; ma certo 1' introduzione dell'ago dal punto ~ndicat0 in.ella prima pubblicazion.e non è cosa semplice, e la possibilità di ferire le corde vocali e le àritenoidi esiste; 1' eventu:ale ferita dell'epiglottide non ha imp0rta nza. Tuttavia la pr<>1babi lità di ferire quelle parti della laringe era diminuita dal futto che nei ba.m bini - i•n cui cui si giunge a que.. s·t o intervento - la laringe è rilasciata ed a.llargata per ri1petute intut•azioni ·e 'per altre cause, e perchè l '0perazione si eseguis-ce mentre il piccolo paziente è intubato e però l'introduzione dell'ago non .si faceva d'un colpo dalla cute del collo fino a giunger.e all' aperturia glottidea, I?-a, in u·n· primo tempo, con la punta dell'ago si arri\•ava a contatt0 con la parete metallica del tubo, quindi si· toglieva il tubo, e la ·p enetrazione ulteriore s i faceva guidandosi con l 'i·ndice della mano sinistra, tenutv sull'orlo della glottide. La possibilità quindi che l'ago deviasse dalla linea mediana era· così -diminuita. Nono.sibante, isiccome il pericolo c'era e soprattutto perchè in quella posizione il filo non teneva ben fissato il tubo che p oteva andare svggetto a movimen.t i ·di rotazione, sono state introdotte delle modificazi.oni, che hann0 portato alla tecnica definiti.v a. 1

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mos-

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Si òpera sempre in bambini col tubo nella laringe. ~i <lj~infett1. la cute della regione anterivre del collo con ti1.J1 t1 ~·a di jodio e poi si va alla rice ..ca

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IL POLICLINICO

[ANNO XXII, FASC. 44]

della membrana tir0idea, che si può localizzare tore 0' Dwyer, con l'altro preparato nel modo facilmente perchè è Limitata .i n basso dalla parte descritto, avendo cura d'.immergerlo. avanti iu superi-0re delle due lamine della cartilagine ti- una svluzione di glicerina ,salicilica. Quando il roide e in alto dall'osso ioide. Fissato questo tubo è in posto, si ti.rane leggermente i capi inpupto, con un apribocca si tiene t iene aperta la feriori del filo, che escvno dal collo, finchè è posbocca del bambino, e . verso la parte corrispon- sibile farli scorrere; si divaricano e in mezzo ad dente all'unione del terzo mediv col terz-0 infe- ess i si mette un rotoletto di garza allo xerofvrr.it0re della membrana tiroidea, tenendosi esat- mio, intorno vi si legano i due capi del filo, e il tamente sulla linea mediana, s'infigge u·n, a.go rimanente che sopravanza, si aggruppa protetto c0mune da sutura :robusto e lungo1, al quale è intornv al collo. Gli altri due capi del filo che infilato a due capi u11 filo di seta forte molto escono dalla bvcca, si legano .i ntorno all'orecchio grosso, previamente sterilizzato, lungo circa due sinistro. Cosl il tubo è :fissato nella lari•nge e metri. non può essere espulso. ~er l' infissivne 1si assicura 1'ag-0 ad u.n porta Dopo due o tre giorni1 è l:ene tvgliere il t11bo aghi che lo prenda nel senso della lu:n.g hezza, per. pulirlo e per far ciò basta sciogliere il filo perchè così è più facile guidarlo. Mentre s,i, fa inferiore dal rotoletto di garza e tirare il filo .s uquesto con la destra, con l'indice della sinistra periore. Ripulitolo si rimette in posto con l 'iu.. si va alla ricerca dell'epiglvttide che si uncina tubatore, e se durante questi g.ivrni non si sono indietro come si u sa ·p·e r l'intubazione. Conti- verificati inconvenienti tali da fMi temere che si nuando a spimgere l'ago in avanti si sente col possa avere ostruzi001e improvVisa del tubo è polpastrello dell'indice ,sinistro lia punta <li esso b·ene tagliare avia.lllti il filo superiore: passato che fuvriesce in basso sulla faccia posteriore del- questo periooo di tempo, è forse più pericoloso l'epiglottide. Si continua a spingere l'ago sem- lasciare il filo \SU periv-re che toglierlo. Quando si arriva a questo intervento, siamo pre guidarnd-0si C\)n· l'indice sini1Sitro, :fi.nchè non se ne sente libera, nella cavità faringea, una por- già ad un periodo dell'evoluzione della malattia zione sufficiente per poter essere ripresa con in cui è difficile il riformarsi di m-embrane, causa una pinza. A questo punto 1si toglie il porta principale di otturamento del tubo, tale da :riaghi e si può così tira te fuori dalla bocca l'ago chiedere una. immediata estubazione. Se questo e c0n ·e sso d·l filo di seta che vi è attaccato, e si accadesse chiunque assiste l'ammalato può tofa scorrere ·p er circa 60 cm. : in tal modv il filo. gliere il tubo sciogli·e.n do il fi.10 inferiore e tivie11e a pendere dal collo nella s.u a parte infe- ra11do quell.o superiore, ma se quest'ulti~o ma•nriore e superiormente fuoriesce dalla bocca. Si ca, solo un medico può praticare l'estubazione e stacca quindi 1' ag.o. Intanto è stato scelto e ste- il medico non è sempre pr~sente . Ma quando si rilizzato U ·n tubo O' Dwyer leggero, di ebanite possa e]iminaTe la probabilità di questo pericoo di alluminio, adatto all'età dell 'ammalatv; lo, è megliv !fare a meno del fil-0 superiore: in cùtlle è n ot0, detti tubi, hanin o u•n tciro laterale gen·e rale dopo un po' di tempo il bambino re.i n corrispondenza della testa, il ·q uale serve per cide coi denti questo filo eh'€ lo disturbava, la un filo di .sicurezza da applicare ·intorno all 'orec- porz.ione di esso rimaista i·n 1:occa cade i·n basso, chio. Da prima. Ison.n i e P-0lverini facevano pas- si aggroviglia, e quasi sempre, con i m·ovimenti sare il doppio filo per que._sto foro ; ma siccome di inspirazione, va a cadere nell '0rificio del tubo, sii notò che, per la p0siziooe laterale di ess.J, il ostruendolo. Se l'ostruzione è parziale si può estul:o andava soggetto a 15postamenti, per quei . sere tentati d'intervenire Jn qualche modo. Quetubi che dovevano essere fissati fu fatto prati- sto groviglio di filo è poi spesso movente di acOOife un a ltro foro attraversant·e a tutto spessore cumolo di detriti della nutrizione' e di catarro, lateralmente, nella parte anteriore della testa, che p0ssono trasfor·mar.si in focolai scettici. Per queste rag,ioni è prudenza liberarsi da un poco al di sopra del punto dwe essa, ass0ttigliandosi, prende f-0rma triangolare e si conti- questo filo quando si procede alla prima pulitunua in basso nello strozzamento dal quale si ra del tubo, tagliandolo il più vicino possibile diparte la porzione ci li :idrica del tubo. Quando al nodo. Le ·successive estubazioni ogni quattro il tubo è ~ n post0, questo st1"0zzamento corri- o cinque giorni per nettare il tubo ed allo scopo sponde in a·vanti a livello della rima glottidea. di vedere se la respia:-azi0ne si comincia a far Il filo che fuori esce dalla bocca si fa passare at- bene anche senza di esso, debbono eseguirsi a traverso il foro laterale da destra a sinistra per mezzo dell'estubatore. In tal modo il tubo, che è ben tollerato, anch e cinqt1anta o sessanta cm. e .si a nnoda a doppio, cercando di fare il nodo più strett0 possibile. S i per mesi, dalla laringe, può essere tenuto in t 0glie il tttbo proy,·isorio, che il bambino teneva posto tutto il tempo necessario perchè le primii n lari11ge, e si sostituisce, n1ed iante l'intuba- ti ,.e lesi0ni guariscano senza retrazioni cicatri-

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SEZIONE PRATICA

.ziali; e però con piena s ict1rezza del 1n·edic0 liberato dall'incubo delle possit ili estubazioni se_guite da rapida: asfissia. La modificazione .adottata ha .sensibili vantag_gi: permette che l'atto operativo venga eseguito con calma e senza preoccupazioni dipendenti dallo stato del paziente. Infatti prima l'introdt1zi0ne dell' ag\.) si f.a-ceva molto più ~n basso e quindi appena raggiunta la parete anteriore della laringe la penetrazione ulteriore era in1pedita dalla l)resenza del tt1bo. Occorrev.a perciò t ogliere il tubo •e completare il passaggio ulteriore ·dell'ago con la ·l naggior rapidità possibile, ·per.chè •quasi immediata1nente insorgeva u11 forte laringospasm0, dipendente dalle .c0nclizioni locali preesistenti e per rifle.sso. Bisognava quindi fare una 1n uo.v a intubazione provvisoria, per ave·re il tempo di preparare il tubo che doveva venire fi ssato. E si comprende com·e 11on essendo possibile operare con cal1na ci fosse pr0babilità ,di non tenersi esattamente sulla linea 1nediana e di produrre qualche lesio·n e. c .01 111·e todo attual e il passagg.i.01 dell' a.g o avviene 1a l di f.uori della laringe, superior-ment c all'apertu:r a g lottidea e iSi può quindi operare col bamt•i no intub.a to; il ·tubo pr0vvisorio si toglie solo 1quando l'altro ·~ g ià pronto per •essere introdotto ; in tal modo tutta la ma·nov·t:a ·d el passaggio dell'ago è $emplificata : dnfatti 1' ago attraversa ·s olo la cu.te, ·1'apone11rosi e la borsa m.i1,cosa cli Boyer, quindi la membrana tirùidea, ta raccolta cellula-adiposa che le sta dietro e infine l'epiglottide, entrando p·oi n·ella cavità laringea. 1'enendosi sulla linea. mediana no·n s'i·n contra11.0 nè va.sii nè 1nervi, per.chè i rami della laringea superiore e quelli del nervo laringeo supe-riore si trovano di lato e non si a.n astomizzano fra 10ro. Il passaggio ·e la permanenza del filo at·traverso l'epiglottide non han110 1nai prodotto in essa lesioni apprezzabili e i bambi11ÌI hanno pvtuto nutrirsi per mesi con cibi liquidi e solidi, come se 11on fossero intubati. Il tubo c0si fi.ssato sta ben. ferm.o, e non può ruotare lateral1nente perchè il punto dove è attaccato al filo si trova in linea retta col foro di 11.scita del filo stesso dal collo. 0

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da chiarire qttando si prese11ti 1.a precisa indicazione per fissare il tubo e in quali casi bisogna ric.orrervi, sebtene gli :autori abbian0 s in da principio insistito sulla speciale indicazione dell'atto operati YO. Egidi giustificava lo scarso entusiasn10 per il metodo non solo a causa della difficoltà e dei1 pericoli inerenti, ·p erchè i casi di fu,oriuscita del tubo sono rari, e se n on si riesee a mantenere in pos,t o il tubo introducendone È

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un altro di calibro maggiore è c011sigliabile la tracheotomia . , E 1nella Società francese di liaring0l.og.i a il Gault ··obiettò a l Bonain che egli era rimasto fedele al metodo co11sigliato da O'' Dwyer, di lasciare il tubo nella laringe per ott0 o dieci giorni e che il 11uovo procedimento non aveva una. ev.idente utilità d'applicazione. Si ritiene dunq11e una operazione alla qu:ale si può :ricorrere tutte le volte che si hanno difficoltà a tenere in posto ' il tubo; complemento della modifìcazion·e con- 1 .sàgliata da Bo~kay e da O' Dvvy.e r, consistente nell'a pplicazione di tubi corti e sottili di forma speciale spalmati di gelatina medicata, e della tracheotomia o di altri metodi (tuib i defortnati, ecc.). Questo concetto non è ·es.a tto. La fissazione del tubo è in certi casi l'unico mezzv per salvare gli ammalati, che altrimenti morirebebro, o a.ndrebterc. incontro a delle complicazioni tanto gravi che sarebbe ad -e sse preferibil·e .la morte. V.i sono casi d'intolleran~a del tubo nei quali il medico è inerme ed è costretto a ricorrere alla tracheotonua come ultitna ratio, tanto per acquista.r t en1po, ma con la sicurezz.a che in tireve sarà stato peggiore il rimedio del male. Invece la fissazion·e ·del tubo è l'unica vi.a di scampo, che ha m olte probabilità n oin !Solo di tenere in vita l 'ammalato, ma di guarirlo perfettamente. P.er c0nvincersene basta pensare alle varie caruse che provoca·n·o le ifirequenti estubazi-oni da intolleranza assoluta! del twbo: ora, le principali risiedono nell'ulcerazione della mucosa laringea. Queste ulcerazioni s i f0rmano durante i primi giorni .dell.a permanenza del tubo, ma nvn s0110 sempre causate da esso e JSi chiamano a t orto in tutti i casi ul.cerazio1ii da decubito. Il tu,b o è benissimo t ollerato dalla laringe ancl1e per settimane e mesi, a meno che non esista una mala oo·nf.o·r m:a zione dell'orga:no. Spesso qu-este ulcerazioni non corrispon·d ono al punto dove il tubo fa maggior pressione, e dove quindi1 dovrebbero trovarsi se dipendesseTo da compressione; si riscontrano ìn Lam·b ini ad ereditarietà compro.m essa (tubercolosi , alcoolismo, malattie nervose degli ascendenti), ·non si hannv costantemente quando l'infezione difterica v morbillosa è stata gra·ve, ma sono piuttosto in relazione e.on speciale genio epidemico. Mentre si hanno quasi di regola, in alcune epidemie, in altre anche più gravi rispetto alla 1nortalità e alla i·ntensità dell'intossicazione non si osser,·an·o affatto. Il tubo i)otrà avere iinportanza come cau sa occasionale, ma la causa principale dipende dalla alterazione in:tìammatorja d ella mucosa laringea. Qualche 'Tolta la ragiOine dell'espulsione del tubo risiede nella perdita parziale 0 totale di t onicità dell'organo, rn r elazione ai fatti iillìa1nmat ori; il tubv (9)


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IL POLICLINICO

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11on sostenuto dal tono dei tessut i, viene emesso per queste ragion.ii si sono ''eduti aumentare i con la massima facilità durante i colpi d i tosse. cc canulards » da quando si è esteso l'uso dell'in1'Ia l e ulcerazioni da decubit o soino nella grande tubazione. Dato ciò, :nvn si c0mprende come si ressa m aggi0ranza dei casi .Ja causa di quest o incon, ·eniente, al quale si tenta di vvviare a umentan- dichiarare, a priori, inutile un procedimento che do il ca libro dei tuti, variandone la forma, la offre l'unica via di scampo ; p0ichè, un tut o che qualità, ecc. Spesso si riesce a llo scopo, ma vi si possa t enere a perma11enza .i n latinge, senza sono dei casi, fortunatamente rari, ,n ei quali que- timore ch e venga espulso, è il modo migliore sto non vale : s o.no run.m alati i quali giungono per risolvere il problema di permettere alre ulad espellere il tubo t_re o quattr0 volte in un'ora, cerazioni laringee di guarire senza produrre r eed alla espulsione s u ccede a bressima di.stanza traziùnii cicatriziali, e di e·v itare nello st esso temun accesso di laringospasmo che m ett·e in peri- po gli inconvenienti della trache ot0mia. Si pocolo di vita il ban1bino, sì ch e occ0rre inturbaTlo trebbe anche, d opo la tracheotomia, passare ogni tanto in lari·nge dei tubi corti, mentre la ca·n s ubito di nuovo. nula tracheale è .in posto, a evitare la retrazione Ma s iccome in t al modo non s i riesce che a peggiorare le c0ndizi0·ni locali e generali del pa- cicatriziale. Ma il m et odo è co111plicat0, disturba ziente, l 'unica via di uscita è ia tr:ach·e otomia. il bambino, e può evitare untù degli .inconvenienMa è una via che serve più a togliere dall'im- ti della tracheotomia, ma non l'altro. · Riassumendo, la :fissazione del tubo trova la barazzo il medico curante, che a dare probabilità di guarigione al bambino; se si fa in queste sua precisa indicazione in quei ca.si nei quali,. condizioni, specialmente nell'età al di sotto dei non ess·e ndo stato p0ssibile riparare al grave inquattro anni (ed è dii regola n·e i piccoli che si ha c-0nveniente dell' intoller.ainza del tubo con: gli questa complicazione) si. avrà la morte per altri mezzi a nostra dis·pos.izione, non restere1:1be: broncopolmonite, o il bambino diverrà ·u n p.er- che ricorrere alla tracheotomia, mentre questa. petuo ca11JUlard; i casi ch·e riescono tene rono è controindicata p·e r ialtre ragioni. Non è possibile provvedere ·p er qua.nto tempo. eccezioni. Numerose e concordain.ti statistiche dimostrano che la tracheot0mia eseguita .in bam- il tubo dovrà rimanere :fissato ; qualche volta bini affetti da crup , sotto il terzo e quarto anno un mese è ;stato s ufficiente, tal'altra sono ocdi età, ha una mortalità m0lto alta per bronco- corsi tre o quattro mesi. Ma, se contemporan·e apolmonite a decorso grave. Con. la trache0tomia mente si ricorre ad una cura ricostituente, e si si escludono dalla funzione respiratoria i tratti tiene l'ammalato in tiuone c0ndizioni .igie·niche(e ciò può [arsi perchè dl bambino ool tub0t :fiscorrisp01nden·t i alla cavità naso-faringea ed alla laringe i quali h anno anche il còmpito di puri- sato è in grado di almrsi, passeggiare, giuocare· ficare l'aria inspirata, costituendo un buon mezzo e nutrirsi di liquidi' e solidi) di regola si ottiene preservati vv contro le possibili infezioni del trat- completa guarigione in u'n' periodv oscillante fra t o broncopolmonare !Sottostante. Se si aggiu n1- uno o tre m esi. Le eSitubazi0ni allo scopo di 'Detgo'no le altre cause di possibili infezioni secon- tare il tubo e di ved·ere se la stenosi è vinta, si darie, c0me la ferita tracheotomica aperta a con- possono dopo le prime volte, ripetere anche alla: distanza di una settimana. t atto dell'aria e i frequenti. cambiamenti della T oltù il tubo definitivamente residua per qualcontrocannula in un organismo indebolito per l'infezione primitiva , per l'atto operatorio cruen- ch e tempo un respiro rumoroso russa'1l·t e, specie· to e con un processo, sia pur l eggero, di tra- durante il Sùnno, la voce rimane fioca e di tono· basso per qualche m ese ancora, ma poi tutto ri-· cheobron.chit e in iatt0, si comprende come un esteso process0 in:fìammatario b'tonco--polmonare t orna normale. Alla fissazi0ne del tubo si deve· s ia nella maggior parte dei casi inevitabile. Ora ricorrere solo in certi casi:, ma l'esitç> brillante se questo accade nei ca-s1. ordinari, nei quali la ottenuto fa credere che questo metodo diverrà cannula deve essere t enut a in trachea per pochi di pratica corrent e essendo in.n0cuo, facile, rigio rni, che cosa si potrà sperare in quei casi spondente pienamente allo scopo. G. BILANCIONI. s peciali di cui ci occupiamo, in peggi0ri rondizioni per le ripetute estubazioni e nei quali la cannula deve essere tenuta il tempo necessario perch è le ulcera zioni possanv ripararsi complePnttca ed Importante pubblloulone d el p~f. Francese e Eitcft, t amente ? Anche quei pochi che si salvano quasi Docente di Laringologia nella R. Università dJ Roma. Elegante volume in carta di lusso dJ oltre 800 pagine con ~ 1!· sem pre n on poS$0DO essere più decannulati, pergare - In commercio L. 8 . 60 pifl le spese dl •pedktone. Pet noetrachè dalle ulcerazioni laringee residuano cicat·i·. . i Abbonati, franco di porto e raocomandato L. 2.90. cl1e r estringono il lume d ell'organo, 1n modo che Inoiar1 ca.rtolina•Mglia uclunoament.I alla noatra .AniminUtra.rioM:Roma • Via Sistina, 14·15 • Roma n e consegu e sten~si laringea difficile a curarsi: 1

INTUBAZIONE DELLA LARINGE ETRACHEOTOMIA

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XXII, FASC. 44]

SEZIONE PRATICA

CHIRURGIA.

Operazioni sperimentali sogli orifizi cardiaci. (ALEXIS CARREL.

A 1inals of Surgery).

Si tratta di ricerche sperimentali eseguite negli: anni 1913 e 1914: ma, siccome il lor{)I scopo ultimo è poi quello di applicarle alla chiirurg·ia umana, si fece ogni sforzo per soddisfare alla g.a.ranzia della maggior sicurezza, poichè non basta che wna tale o·p erazione pJastica sia possibile, occorre anche che non sia pericoilosa. Gli animali· \ vennero eterizzati: col metodo l\1eltzer-Auer e, prese tutte le prcC'auzioni neoessarie nell'apertur.a del torace per ·evitare l'infezione della pleura, fu i,nci:s o il pericardio; qui1ndi a ..seconda dell'operazione da compiere fu arrestata la ciTColazione cardiaca e aggrediti gli orifizi polmonare od aortico: per assicurare il buon andamento di questo tempo operativo debtono essere rigorosamente osservati alcuni dettagli di tecnica. 1° La sospensione del ci'1'colo sangitigno è stata già ottenuta ilDJ differenti modi da var1 s perimentatori . L' A. dopo averli saggiati quasi tutti., ha adottato il metodo di afferrare .in massa il peduncolo per mezzo di una pi~2a a pressione (d1 Doyen·) di cui una delle branche, rirvestita con tubo elastico, viene introdotta atraverso l'!:incisione pericardi'ca, senza bisogno di esteriorizzare il viscere, da destra a sinistra, guidandosi cqn il dito indice : esaminatane accuratamente la posizione, la pinza viene chiusa con delicatezza. È importante che al momento di stringere il pedUJn:colo il cuore s i _trovi in buone condizioni di circolo - ciò che appunto .si. ottiene al meo-lio con l•a narcosi alla Meltzer-A·u er che permette a volontà una accelerazione della ossigenazione del sangue - : se così non fosse, :si è "·isto che l'interruzione della circolazione noill rit1sci.r ebbe innocua. È ovvio che prima di praticare questo arrest o ci•rcolatorio, il chirurgo deve assicurarsi che tutto è pronto per l'i'.ntervento successivo. Quando siano state prese le precauzioni suddette è possibile di s.t ringere il peduncolo cardiaco per m '. .2 1/2 o 3 senza alcun disturbo : no1n1 appena la pinza viene rimoss.a, il cuore riprende .le sue pulsazionil, che in brevissimo tempo riacquistanQ il tipo norm.a le. Probabilmente '"è at1cora ·u n considerevoil e margine e sarebbe possibile prolungare ancora l'operazione senza pericolo : ma due mi1n;uti e mezzo .son~ s~pr.e risultati s ufficienti per condurre a term1.n e 1 dt' Tersi interventi che sono stati praticati. Se la tecnica suddetta semtifa alquanto grossolru1a, essa è assai più semplice che non la ~

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forcipressura separata del peduncolo arterioso e venoso, 11 che richiede assai più tempo; e, inoltre, data la quam:tità di tessuto che ·viene compresso fra le branche della pinza, il traumatismo che si arreca è assai minore. 2° L'ap ertura d.egli orifizi pol1non-a1 re ed aortico fu orttenuta per mezzo di una i'n cisione con.dotta lungo la parete anteriore dell'arteria, al punto di congiunzio;ne col cuore, per mezzo di forbici a b·ranche ineguali, di cui una acumi.n ata sì da praticare prima la perfoirazion.e e poi il tag·lio . 'fale incisione venne eseguita in un punto determinato : per la polmonare su lato sinistro dell'arteria, in u.n punto corrispondente al1'unione della sigmoide anteriore e della sigmoide sinistra~ estendendo l'incisione per circa 4 cm., metà sull'arteria, metà sul ventricolo (in questa :sede le bran.c he della coronaria sono piccocre e possono essere tagliate imp·unemente); la valvola aortica fu raggiunta c0tn1 una incisione condotta sul lato destro dell'aorta, fra l'apertura delle c-0ronarie d'estra e sinistra, in genere proprio sopra la 1nedietà della val va destrc:L. 3° L'apertura della cavità ventricolare o arteriosa è sempre seguita da ingresso, di ari!a nel cuoir:e. Questo fatto non ha conseguenze quando avviene nel ventricolo destro, nella a. polmonare (e quindi neil polmoni) e n01n occorre vuotare il cu·o re dell'aria penetratavi. Ma lo stesso non può dirsi per !il cuore s inistro: completata l 'operazione, e ristabilita la circo,l azione, degli . . . . . .' emboli gassosi penetrano ;nei vasi coronan e c10 prod•uce contrazioni fìbrillari e conseguentemente la morte. È q11indi necessario eliminare la possibilità di •una tale complicazione : si può raggiun.g ere questo scopo iin,troducendo, appena :finito l'nntervento, e, subito prima di ristabilire la circolazione, un ago o una cannula, connessa co111 un appa·~cchio 001 vuoto, nel ventricO'lo o nell'aorta. 1

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* ** Furono eseguite parecchie specie di operazioni: apertura dell'aorta e cauterizzazione delle valvole .sigmoidi, plastica dell'arteria polmonare e del cono arteriooo e quindi sezion,e dell 'ori:fizio polmonare; sutura delle sigmoidi polmonari. Queste tre operazioni furono eseguite allo scopo di determinare quali metodi operati'v i sarebbero possibili in casi di infiammazione, stenosi· o dilatazione degli! orifizi. 1 o Apertura dell'aorta e cauterizzazionie delle 'Val'VO·le srigmoidi. - Messa in evidenza 1'arteria e serrato 11 peduncolo, l'aorta è aperta nel modo sopra indicato e subito due pinze vengono fissate per tener l::eante l'apertura pr.aticata; si lava e si asciuga il sangue contenuto n el vaso e, r ese

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IL POLICLINICO

i11 tal 11i-odo ben \'Ìs ibi1'i le ,-al \·e, si cauterizzano col t er1nacauterio; l 'incisio11e è chius a con s utura co11tinua con seta cinese ~ . . I s terilizzata i'n , ·aselina; una cannula cur\ a , i1n1 co1nunicazione co11 un a.pJ>arato a ,·uoto, è introdotta attraverso la linea. cli s ut11ra nell'aorta ed è as pirata l'aria contenuta nel cuore s~n istro; rin1osso il klemmer, la circolazione è ristabilita dopOI u.na interruzione di circa tre tni'n uti. Chius ura del vericardio ed espletamento dell 'operazione nei modi s oliti. 2° Plasti•ca dell'arteria poln101iare e del cono arterioso. - Lo S'Copo di questa opetazion·e è di determinare se è })Ossibi1e l'allarga111.ento dell'orifizio pol1nonare. E ssa consiste nel suturare sulla s uperfiicie dell'arteria pol1nonare un lembo di vena cO)tlservata in apparecchio frigorifero e tagliare il borclo dell'orifizio sotto il le1nbo applicato. Il ma11uale operator1o fu il seg11e11te : Uin, pezzo d~ v€na ca,·a o di altra ·v ena fu tagliata .. in forma di le1nbo rettangolare di circa cm. 2 I / 2 per cm. 2, e questo le111bo ·venne applicato s ulla parte anteriore 'dell'arteria polmon.are in modo che la sua parte di u1·ezzo corrispondesse press'a poc~ a ll'ostio p ol1nonare; ne , ·en:nero fissati i due bordi laterali e il b o·rdo superiore per mezzo di un~ s utura conti1111a; ii1trodotta la branca lunga e .acuminata della foroice sotto al margine ancora non s uturato fu prima punta e poi tagliata la parete vasale; l 'iindice dell 'oper:atore fissando il bordo inferiore del lembo sovrapposto rìusci a fren.a•re l'emorragia che s,u bito si produsse e quindi. si condusse a termine la .sutura anche sul qt1arto lato; e si ottenne in tal modo e:ffetti\·a1nente un allargamento del1,orifizio, polmonare. L'operazione fu condotta a · termine senza arresta·re la circolazion.e cardiaca: sebbene questa mano\·ra implichi un maggior pericolo essa probabiln1ente semplificherebbe assai: l'intenrento. 3° Sutura delle sig·rrioidi polmonari. - Co1npresso il ped uncolo cardiaco e aperto nel solito modo l'arteria po11nonare e il ,-entricolo destro per mezzo di una incisone lung.a 4 cm. ccmdotta sul lato sinistro dell'arteria poln1onare, press'a poco all ,unione delle valve sinistra e anteriore, immediatamente sgorga abbondante sain.gue nero, che però si può facilmente detergere; si afferrano con due pinze i bordi della ferita ed è in tal modo facile l'aggressione della valvola. In 1111 cas·o si unirono le parti post erioti delle valve siiniistra e de ~tra con un punt o situato a ci'rca 3 1nm. di distanza dalla loro inserzione; in un altro, tagliata in mezzOI la '\·al\·a destra, furo110 di nuovo s uturati i bordi del taglio con ago e seta fin e s terilizzata it1 Yaselina . Co111piuto qltesto t e 1111)0 si s utura di n110,·o la ferita arterio(12) 1

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\·entricolare, si ri1nuove il ~.-:lemmer e si ristabilisce la circolazione la cui i1n1terruzione è cl11rata circa 2 min11ti e mezzo. Il cuore riprende subito le sue pulsazioni; e, riav,·iato il ci'r colo, si porta a ter1nine l'operazione con la sut11ra del pericardio e degli altri strati so,·rasita.nti coi soliti metodi. Il risultatoì di queste operazioni ·va considerato sotto du·e punti di vista: 1° il pericolo cui si es pone la ,-ita dell'animale; 2° l'effetto operatorio generale e locale. Se la tecnica sopradescritta è man tenuta rigorosamente, il pericolo di v·ita è assai piccolo. L' A. ha eseguito, i'n. collal::ior.azione con Tuffier, otto \•alte la plastica e incisione dell'orifizio polmonare : un cane morì di pericardite pochi giorni dopo (probabilmente perchè ! )operazione fu eseguita senza gu.anti)) ; un altro mori sul tavolo operatorio per contrazione ·:fibrillare del cuore : ciò ftt dmiuto ·a un errore di· tecnica in! quanto in·v ece di porre il lembo sul lato destro fu ap• p1icato st1l lato s inistro dell'arteria e si constatò · poi: che alcuni punti avevano i11terrotto la circo laziooe i11 una notevole branca della cotronaria ; negli altri 6 casi gli animali non ebbero shock, irimasero, e sono tuttora, a 6 mesi clall 'operazione, in ottima salute. Spesso 1'i'ncisi·one dell'orifizio fu troppo corta; in altri casi il lembo risultò trop·p o stretto e non permise alcuna dilatazione dell'ori:fizi'o . Il risultato postoperatorio fu che mon si apprezzò , alcun Tumore all'ascoltazi0ne: t11ttavia in due casi' alcune settima11e dop 01 compar'\·e un soffio diastolico netto, che poi sco1nparve dopo 5 .m esi. Va notato che il lembo i'nnestato, posto a contatto da una parte con sangue , ·enoso dall'altra c;oni il pericardio, e quindi ii1 condizione di .n.utrizio11e sfavorevoli, non andò in~on­ tro a necrosi'. I risultati della sutura delle sigtnoidi furono migliori . Furono praticati tre inter,·enti. Kessun disturbo si notò immedi'a to e tardivo, 'llonostante l'interruzione circolatoria che si era pro\·ocata : poche O?re e 25 giorni dopo 1'operazione i cani si tro\•a\•ano in condizioni perfettamente normali'. Lo scopo di queste operazioni era di cli1nostrare q11ale estensione si può dare a u;na operazione plastica sul cuore senza pericolo per la , -ita del1'ani'mal.e L'esperienza dimostra che 1nolti fattori di garanzia risiedono nella t ecnica. E sarà forse possibilè di condurre a termine con successo operazion1 più complicate. ...~ ogni 1nodo resta dimostrato che pericolo di , ..ita no11 esiste : e non è ass11rdo pensare che alcuni audaci chir11rg i saranno in· grado cli consen·are o di rap· pezzare clelle les ioni \·alYolari nell 'uon10. 1

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SEBASTIANI.


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SEZIONE PRATICA

C)ontributo al problema del trattament-0 conservativo o operatorio delle ferite del cuore. '

A . Schafe r (Milnch. 11iediz . Wocli ., 11. 19, 1915) n ella s ua pratica civile aveva già, con buon esito, operato du·e s uture del cuore, una da taglio e l'altra da arma d a fuoco trasfossa. Poichè tali operazioni possono essere eseg·uite con poch i strumen.t i e senza bisogn0 di assistenti molt o abili, l ' A. crede che le ;ferite del cuore debbano essere operate .a.nche al campo. Traendoli dalla s ua esperienza, fatta in tempo di pace, dà i consig li tecnici · seguenti : L'etere è preferibile al cloroformio. Le iniezioni di 1norfì.11a o di scopola1nina s.ono i nutili i n s0ggetti che debbono esser e operati subito . Dopo l'operazione il paziente comincierà s ut..ito la gin11astica 1res1)iratoria per ,e vitare le pneumoni.ti. Gli eccitanti son o da proibire prima d ell 'operaz:0n e ; dopo si possono somministrare insiemè con le i.nfusioni di s0luzion i saline. Preferisce un '.i ncisione parallela alle coste, invece dei t aglì a 1'embo. I processi di iper- o ipo-pres.sione sono in·u tili. Il .d renagg io ·d·el pericardio è peric0los0; que1lJ della pleura superfluo. La situazion e del polmo11e alla p.a rete an t~;i o­ re del torace favorisce la riespansione del pol111one e, poichè noni presenta difficoltà di esecttzi.one, è bene farla 11ei casi nei qu.ali si è aperta la pleura . EGIDI.

NEUROPATOLOGIA.

Alcuni nuovi sintomi della idiozia famigliare amaurotica. ( lSADOR

I-I.

CORIAT.

B oston 1n,ed. aJ1d surg-. ] ourn, .lttgilio 1915) .

Per quanto tal·e :scindronn.e Sia stata studiata bene negli ulti1ni anni , l '_J\. ritie11e utile richiaJn1are l'attenizion1e .sio·p·r a alc11.ni sintDn1i affatto tra~ttraiti o iiocounpletamiente d escritti. Riso esplosi-va . - È s.tato n:otato in t re casi ; i101 unto c01nrpan"e fra i sintomi in.izialii. e cessò lO 111.e si più tarrdd allo s00·p1piare d·el.la scarlattina; niegli ailtri du·e oa~ a ppairve akunà mesi dopo lo 8vilulJ)po della 1nal1attia. Non è possibile decidere se esso' rappr1eserut1 u UJ segno di decadenza mentale, co1ne nella sclerooi multi pla o 1n1ella de.111ie!n.1Za 1precoce, O·p pure siia d·ovuJto a. lesione tala1

111100 .

Pres.ente iin uni ca.so dell'-.\.. ied in 11no riportato da altri. Idroc.cfalo . -

Sint011ii bulbari. - Ossen "ati irn un caso, con· scoilo d 1i saliv·a, i)arola scandente, dci.fficoltà di deg luibizidnte , ap·n.ea ; il bambitn10 morì impro\;··visa1nenite co n i)ar.ailis,i bulbar.e . Ip otonia. - Osservata dall'.~. e da Kowarski cOIDle 1nOttevole flaccidità delle membra, analoga all 'amriot o·n i.a1 cor1genita di Oppenheim. Fen.ome1ii riflessi anormali. - I~'au,1nento clelle rlazioni riflesse in .se.gtritv. a stimoJi t attili e ud!ifi,ri è uno dei feno1neni più in.t eressanti di questa m alattia. L'iperacusia, tan.to caratteristica, è 11ota cla l!utn,g o t empo e s:embra che si trovi in qu.a;Si tutti i c·a sti , :almeno negli u.ltimi s tadt, sebbeinle S·p esso scompaia t ·O.D· il progressivo indeboJi·m-e1nto inental e. E ssa fu .descritta prim.a da. Opp.enheim i·n casi di di plegia srpastica, e ta1vo1ta e ra 1:!a.ntbo notevo];e; c he a'ThC'he d ei piiccoli !l"llmori poteva110 ca.u sare asfissia :e perdita di coocie nza; in t11n10 ·d ei casi de11 'A . i s1101n:i pr•ocuravan-0 11110 s.p asinno di tutto 'il corp-0,, le me m1b ra si irnigi'Yaci10 e &i nota,·a gra:ude qifficdltà .ai oompiere i 1novi:m enti re~1p.i1·atorl. Altro rci.flesiso alll{}r.m a le è l '·estr:ema sensibilità a .stimoli tatt ili l'eg·geri o a.Ila luce; in tali condizioni basta il semipJice tocco, it" l'avv.iciinare a1gl.i .occil1i U(nla lam·p adina elettrica tascabile per 1)rovare il r1flesso 'l)ll.tpillraire, cl1e SUJcito &i hanno c•oosse muscolari o irrigidianetnlto di ibultto il cor·pL. Tali fenom:eini sono analo1g hi a quelli che si ossierva:no .n elle rane 6tricnizz.ate o, sotto certi prunti diii vista, a ll'a,um,e nto dell 'ecc1tabilità riflessa negli a1llimali scer vellati . i\.ltri fenomeni rifless'i si 'Pos,son-0 osservare: co.s i 1a sticrn.0J;azio11e p·laintar.e può pro;vocare tre- ""' lTI!Ofl"e dclla gamba corrisponden,t e o cootrazioni rit1nic·h e d·e l quadricipite, d1 diurata maggiore deJ:lo sctimoil o st esso ; taillvolita si hiéll alllche contrtazi:dnle ritm~ca del quadriicipite del lato op,p ost o. I n nes.s,u.n caso s01n1V stafi ossen·ati dal lato 01p posto i riflessi di Oppenlh;eim e di Babinski. La s.piegazi0lnle «Li quiesiti fenomeni riflessi anor1n0 li è ·p iuttost o difficile. E ssi dimosltrano che e.erte fia1colità iiln~b!ti•\·~ 11·e l si&tema inerv·c•so centrale s·o no d·eficienti, e ciò si comprende cons iderra11.d o l 'inv01l•uzionle ,c-he .si nota i11 quasi tutte le ael1 u1e del s:iJstem:a .nervo~!o cein1trale . I rifless'i d:el Laito oppost o e le canltrazionà del quadricipite, :in s'egudto a SJtimolazione della pianta d el piede, soin o probabilmente causati dlai wn1'irradi.az.ione d al fascio piramida.le, poichè .ad ogni piamo , .. i sono d elle fibre di tale fascio ch e da long1tud~otal1.i di\ e nta·n o pitì o .m eno orizzotnlta:li e, per mezzo della commes sura b:iJainca, rpas.s;ano daJ lato O'I)lposto del mid:ollo, fiJru~ a l corno aniteriore . Il prolunga1ne111to della scarica riflessa dopo lo s timolo ,a•p partie)nle proibab.i1menlte ad un'irradiazione di t al ge1;Jere, in cui è m ess o in attiv·.ità 1

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IL POLICLINICO

un nUJ111ero di elementi motori maggiore C'h;e :I1J0rmahnente. Questa irrad1aizione drei riflessi del resJto corrisponde alle cause dell'irradiazione nei riflessi sp1i1nali lunghi, come dimostra la seconda legge di Pfliiger. A>niohe l'aumento dei ni:flessi tattili ed aQUsttiJci, che porta sec'O l·e contrazionti. m1u:scolari in parecch.ie parti del ·c orpo trova la .sua spiegazi,o ne 1n,ell ~i.rriadiazion,e patologica; .gli stimoli 1raggri1uingon10 il cerv.eilJlto a trawer:sto i neuroni p·e riferici d·el tatto, vista, u •dito, ir.r:adia1]dosi ai c1en1tri motori , ch e colrpiscono 001D1 ma·ggi.or forza. Ciò accad.e ·perc·h è la 'Datura diffusiva della malait:ti'a ioon la .di•struzi·one m:ecca.njice_ deli1e 111eur(),.. :fibrille, toglie 1certe .inibiz1omi cli1e .n onma.lmente esistono in:el cer\··e'l1o, analogametntte a quanto aiv!Viene negli animali sitricnizzati.

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XXII, FAsc. 44)

in una statistica di 43 casi curati in un d~ennio e con u·n a guarigione del 55 % co.s.1. conclude : il drenaggi-0 con aspirazione a permanenza negli empieml. acuti rostituisce il migliore processo operativo perchè mentre dà ottimi risultati tera· peutic-i. porge tanili vaintaggi come la poca gra·vità dell'atto operativ"O, la sostituzione dell 'anest es.iia locale alla generale, il trattamento postoperativo molto semplice, la guanigione senza ad·erenz.e del. fog1ieitti pleu\rici, l 'allonbMlamento dii: quei fatti bruschi che seguono alla decompres.siooe rapi.da d·e l torace. Trovandomi a curare un inifermo con empien1a recidi\·ante sono stato costretto a usare anch'io il 1netodo Biila·u con risultati bTillantissimi. Sono tratto a pubblicare ~ 1 caso clinico per alcune modifiche apportate al metodo originale.

FIL.

A . . . G .. : di an'lli 7 da Castelbuon(). Im-

OSSERVAZIONI CLINICHE. fJontributo clinico alla cura delle pleuriti purulente col metodo Biilau modificat.o 't

pe1r il dot1t .

JYIARIANO

MITRA.

Il metodo Biilau n,e lla cura dell'empiema ha dei fautori convinti e degli a•V'1"'ersar1 ostinati. Stri.impeli, Eichhorst, Huber, appena diagnosticano il pus colla puntura pleurica esplorativa, c.onsigliain10 1a toracotomia. Dei nostri 1' Allaria in una nro ta c}inico statistica sulle pleu;ri1ti purulenit e nei bambini conclu-d e per !''intervento operatorio cruento e rifiuta il metod·o a drenaggio chiuso e i)erma:n·e nte deif tedeschi (Btilau) stimandiolo di difficile applicazi·one niei bambin i, di risultati molto nled1iocri n1e gli adulti. Il Di Giorgio della Clinica Pedia1b:ica d1i Pale·filll~ pur non volendo dare unt giudizio definitivo fa risaltare 1'in:SJttlffic1enza del metod.o nella. terapia delle p1ew:iitf:i purulente perchè i grossi grumi dl pus ·v iscoso e spesso occludono talora la cannula e\·acuatrice. Giustifica in l1mea tranl"' . . . . . s :toria l 'u•s o ùel metodo 'lltei casi in cui noni s1 può adoperarre la cloro-nal!'cosi o quando le condizioni generali dell 'infe.rm10 non permettono u.n trauma operatorio non indifferente (metodo di prepa.raziou·e ). Il Magrassi è più esplicito. Ottiene migliori risultat'i dall 'i11terveuto chirurgico precoce ap1)rossimandosi alle idee del Ballenghien, fautore di larghe aperture del t ora-ce da esegtl!irsi d 'urgenza. _\ qu esta prima serùle di a1s tei1si011isti del met odo t edesco si ooutrappone un 'altra Se1'Ìe di entlu ~ ia c;ti soste11 itori, tra cui il Frank il quale 1

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mune 1il gentiliiio asicendente e oollaterale. La anatn·nesi remota tp1ersonal·e niente ci offre di interessante. Dentizlilone, deambulazione, ling.uaggio ebbero svolgimento normale. Nei p·r imi tre anni superò a lc.uine form1e esamtematiche (morbill:o, va1"1iaella) lsenza reliq.uati. NessiUJDa nota di malattia dell ~allbero reSlpiratorio Sltl rileva nell 'anam·n esi individuale passata. In rrap·p orto a11'1a ittuale malattia s'apprende ch'essa si iniziò circa ro .g i9rni addietro . Il bamb~no che per il passato godeva ottima salu.te fu preso da n1alesse.re generale :fi.n dal mattino . Verso sera fu colto da febbre alta, preceduta. da senso di freddo, tosse difficile, dolorosa, con scarso espettorato mucoso, dolenziia diffusa agli artii. _t\ll'esam1e obbiettivo notasi: Piosteriorm1ente al torace !Sinistro una zona d'ipoifonesi della l111nghezza di quattro o cinque centimetri ver:sio il settimo spaZJio intercostale e otta.va costa, tra l'angolare della scaipola e la paravertebrale, co.n fremito VlO.c ale. tatti~e af\1~ mentato, •r espiro bronchiale, rantoli crep1tant1 permanenti. . . Fatta dia-<Ynosi di bronico pol.mon1te a focolatJJ rondiuenti ed esperite le c~i:e del caso il ?ambino s'avvia verso la guang1one. ~ .r~ 0 _giom<? vien preso da forte febbre, c_on b.nvid1 11:n~ens1 ri p.etiuti, d.olore toracico po.s.ter1ormente a s1rustr~ e verso la base p.olmoaaire, dispnea, senso di prostrauone g enerale. Il nuoV'O· esa·m e obbiettivlO ci dà ~1 seguente risultato : . . C.Os<tituzione mediocr.e, :srt:ato della nutr1z1one <YeneraJe scaduto, pannicolo adiposo poco C<?n~ervato, i.potrofi.a e ipotonia ~uscol.are, color~to della cute pall11do sporco (tl1lnta p1emica), c:ia11osi ai prolabi, edema assente ~11?- penferi a, presente invece al torace s1nistr? P.osteriormente per u111a zona che verrà descritta 111 • prosieguo. . . .. Esanie del torac·e. - La anetà s1nJ.stra è p1.~ s laro-ata cirlometricamente apprezzabile ~er. p1 u di e~. con mobilità di~~aruita. :No~s1 l1e'·.e marezzamenrt:o ,·enoso e 11e\·e edema 1n c~rr1sipondenza cli una zona con1presa tra. la. quinta , -ertebra in giù :fino all'otta,·o spaz•to lnt ercostale.

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FASC.

SEZIONE PRATICA

Alla palpazionie si ha aumento di resistenza, espansione limitaita, a sinistra (accertata con la pr~s~ione sull.e p~rti laterali del torace e sugli apici), dolenzia diffusa. Il fremito vocale tattile è posteriormente <liminlulito dal!la reo-ione sotUr spinosa in giù per due dita tras·vers~ poi completamente abolito: latera lmeJnte d~l quarto spazi.o , anteiriot'menlt:e dal quinto spazio in giù. Alla percussione .s!il ha a c0111li·niciare dalla spina della sc-apola ipofon.esi che verSQ l'angolo di essa stessa si muta in afO!Ilesi esrtendendosi fino al D!Ono s·p azio intercostale. Latei:ralmente l'ottus~tà va dal quarto spazio iru giù portandosi alla faccia anteriore fino ad a.b olire lo spazio di 1'raube . All'as·oo·ltazione a :sin'.i~stra c'è t·e spiro bronc·h iale con abolizione «~0!111 plert:.a del mormorio vescicolare nelle zone <lia:nzi descritte. Sul resto . iesp1ro aspro. A destra, ispezione, palpazione, percussione niente ci rivelano d'anormale. All'ascoltazione -c'è re1spiro asrpro oon qualche ra·n tolo instabile. Apparecch1~0 cardio 'Vascolare. Itto visibile a destra lungo La margino sternale. La palpa.zJilQne ci conferma i dati assunti all'ispezione e niente altro. La per·cus.si;onie ci dà ·s,poisltamento del cuore a destra e cioè l'ottusità !relativa ha cotne limite interno oltrepassata dù un cm. e più la margi.no sternale d es,t ra. All'ascoltazion:e toni .netti profondi su tutti. i f0e101ai. Polso piccolo, f requen1te, reg.olare. C'è turgore delle giugula•ri. Apparecchio digerente. - Di notevole c'è la milza palpa.b ile, debor:da·n te .per 2 dita trasverse .d all'arco costale, 'i l limti'te anterior.e a:tiriva fino all 'emiclavea.re prol11n1g ata. La consistenza è molle elastica lievemente dolorosa. Alla ipercussi1one si ha la confermai dei dati palpato1ri. Alvo irregolairm.e nte aperto. Feci moll1i talora cosparse di muco. Urine : tracce d'albumina. Si f,a d1i.agnosi di pleurite. Eseguita la 1pu.n tura pleurica a siniistra, al1 'ottavo spazio intercostale posteriormente, esce pus denso cremoso che ad un esannie batteriologico lascia vedere diplococci di Fraenkel. Si pratica d'urgenza l,a toracentesi col Potain ed escono più di 1400 eme. di pus denso cremoso. Il bambi·no m1igliora, la d'iSipnea diminuisce, ~osì la cia.nrost, la feb.bre inei prim1i: giorrui successiYi diminuisce d 'inten'SJ:tà, la \Sudorazione decresce, nasce la ,spera:nz~ d1~ ~na guari~ione oompleta. In capo a 18 .gi0t1n11 ncottnpane i·anoressia cosi la feb·b re risale a poco a poco fino a porta;si a un acme di 40.5, insorgono i ·~rividi iripetuti, la tinta piemli1ca s'accentua, la d1~·nea s'affaccia minaccia11te. Una secon.da ptl!ntura esiplorativa accerta la 'Tileerproduzione di essudato purulento e~~ si estrae s1ubito oom·e 'Pr1ma nella quantita di eme. I OOO . Ne seQ"lule la noita di migllioramento marcata. Dopo ~o g:iorni a u·nia n.u ova p~sée d'es1Sudato cornsio-1i·o l'Estlia ender che è nfiutata e allora p,r ocedo a 11na terza toracentesi estr.a endo circa 1200 eme. di pu·sr. Inta,n to le condizioni del bambino a pochi gior111i· di distanza peggiorano (Li. ?iUOVO a. vista d 'occhio. Coo·paroo di piaghe d1 . ~ecub1to, .coin. le 2"0te smunte e o-li -a rti &ecch1t1, cachett1co, ha . . . ;freq.u enti a.coessi di lip~t1nria appena cerca r1poso, mutando di poco 11 decubito. 1

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Per le oondizi!Qlli defedate prea,n nune;ia n·o n lointana la su·a fine. Non è più il caso •di .p arlare dii toi:racotomia e m essi sull'avviso i pMenti consiglio il metodo Bii1au eh 'è acoettatlo. Oon disi1rlezionie alla GroJSlSich e anes1tesi a locale, stovaina I %, procede all'incisione dell 'ott aivo spazio intercosta1e liulnigo 1'ascellare poster·i.01re. L'inci51ione è fatta di un centimetro e mezzo .p er permettere l'introduzione di ,urn treq·u arti di quasi mm. 7 di diametro fino al cavo pleurici(), poi estraggo 11 mandrino fis~!lldo la aannula con le dita, quindi introduco traverso questa Usn tubo dJi. g.om.ma che pesca per 12 eme. 11el cavo pleurico. Quarudlo tolgo la cannula fisso il tubo al toiroce per l1Jl1 estremo e 1'altro estremo i.n nesto per mezz,o d!i .u1na cannula di vetro ad a.ltro tubo di gomma sterilizzato e introdotto llU una botti~lia di v.e tro1 bianoo a col1o largo della capacità ai litro uno e mezzo e ·n el cui fondo c'è acqua , fenica al 2 %. . Il liu,me della bottigl1i.a è chiuso da ·Un taippo di sughero a perfetta ten,u ta e mu11ito di 2 flQri, uno per il passaggio del .tubo e l'altro per la sfuggita dell'aria . La perfetta tenuita del tap1X> è assicurata da UJno strato di paralf:fina colata e distesa siu l] sua faccia anteriore. La ·b ottiglia è posta a mezzo metro dal letto per impedire la brusca aspirazione. Ne segue una fuoruscita di pus, circa 1200 eme., che è tolto la dimane estraendo il tappo della bottiglia e rimettendo tutto a posto con le stesse .moda~ità. . . . Lo svuotamento si pratica ogru giorno, 11 pus quotidianamente decresce :finchè il 30<1 giorno non va di là di eme. 20. Alla 5oa. giornata è di circa 10 eme. e verso il 2° mese no.111 dà alcun segno di sua presenza. Allora estraggo il tubo. medico a piatto cpn pennellature di tintura di iodio ai bordi, dopo .otto giorni la fe11ita chiiude sie nza lascia1re conseguenlJe. 1

Va posto in rilievo eh.e il b.amb·~no fin dal 40° g:ioroo .n on. sta più a letto, fa qualche passcggiaiti1na fuori di casa porta,n do seco la bottiglia 'in una sacchetta che pende ad 0J.1111aoollo giù presiso le anche. Ora dopo 3 a!l.1ni è sa,no e forte, s'affatica, cresce vi.goroso con uno $vi1u ppo esuberante di muscoli. Per la cu.r a d.ell'inferinlo mi sono all-01n,t anato .dal metodo or.iginale di Biilau in questo: Senza preocc11pa rmi dell'entrata dell 'airia, come 1' A. tedesco, fissai l'estremo toracioo con cotone e stri·sce di garza attorno al tubo e immobilizzai con bende leggere, t agliate quest' ultime da incision·e tras·versale r)er il passaggio diel tubo. Non u sai la chi us ura perfetta dell "incisione con punti cli seta nè posi le s·tri.soe di .cerotto a croce come Biilau. Io invece d'itnpedire dura111te l'asµ,irazione la entraita dell'aria lasciali' che questa :filtrasse traverso quegli spazi che intercede,·ano t ra il tu'b o e bo-li estremi dell'incisione toracica (a rima) pur esse11do copert a di ~otone idrofilo e benderelle di garza s terile. ~è tirando il mandrino occlusi subito la caninula per i1iupedire l'entrata dell'aria co1ne fa 1'_/.\.. tedesco; ero edotto delle esperienze 1

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IL POLICLINICO

del Si~Ye3tri, del R:i,-.a,, ecc., che u saruo il metodo a.ii ppon:ico (ICa\vaara) util:izzaudo l'aria atn1osferica per agevolare 1' evacuazione dell'essu dat o viscoso, e per agire teraipeubica.n 1ente sul processo :flogistico st esso. Un allonrta'llamento com·p lel o dal metodo originale è il seguente : Il Biilau non spasrt:a I.a porzio1n e intratoracica del rt:;ubo prima del qua tto.r dieesimo giorino. Io la sp•ost a.i una volta a l giorno allo scopo dt p.ulire all'esterno e a ll'interno 11 tubo che t alo(["a i)resentaviai qual,che grumo ostruente. Inoltre curai di rinnovare (sostituendola) la porzione intratoracica del tub:o ogni otto giorni p·e r evitare le conseguenze dell 'a2'.:o·n e erosi,ra del prus.. OgnlÌl volta as·p ortavo nella permuta d el d.ren.aggio le s.t11isce di garza e il cotonie idrofilo di sost egno cosparsi d'i materiale purulento. D.uiramte queste man•o vre (pur occludendo s,u bito :il foro con cotM~ idrofilo trattenuto da ben·d e Ca1nb11ic) .entrava semp.r·e un po' d'aria che io trasicura vo essen.d o coniviinto che tll l egg iero p ne,u .m otorac.e non era daJllnoso anzi curativio o per lo 1neno in·n acuo (Kawaara•) . Dai ri•&ultati av.Ulti dal mio caso clinico sono indotto a riferire : 1° Che _ .nellie 1plettr1iti purulen.te m.o n b.isogna affatto essere esclusi~isti nella scelta d·e l metOOo. Il .metodo del d·r enagigio .con aspirazione o sen<La , chiuso o aperto, que llo della p leut110t omia costot omia , tutti hanno ragione di essere adoperati e con ieri1t.et1io di scelta caso per caso. 2° Nelle pleurit i purulente, che g uariscono t alora nei bambini spontaneamente, prima di arrivare al metodo che involge uni'operazion·e aissai cruenta, credo sia op.p ortuno adoperare uni met odo meno pericoloso, di più facile applicaz,io11e specie nei luoghi s1promristi di a rmamentario cl1irurgico e di locale idoneo a lla bisogna. 3° Il lneto•d o del drenaggio a pemna:nen~a è in,dispensabile nei casi in cui riesce pericoloso 1'uso della cloro-nareos,:, necessario come metodo preparatortio nei casi in cu~ ·n on si può u sa.r e 11n 'operazione cruenta per lo s tato degli infermi. 4° Non è mai t rascurabil e il m:etod·o d.el drenagg~o a pennia1nea,za 1perchè quando port a alla gt1arigione porge il ,·antagg1io di darla assoluta , senza reliquati e senza quelle ritra2l~oni toraciche che a·p portano una diminuzicme d'espansibilità pol1no11are con tutte l e conseguenze di una m'inorata superficie respiraJtoria. 5° Ne11 'uso del drenaggio a permanenza non è o-i11st-0 seo-tti re in. maniera pedissequ a o :il metodo Biilau; meglio innestani quelle 1no<lifiche cl1e il n1etodo nippontico suggerisce in rapporto all'entrata dell'aria, .proficua a :im pe~

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dire in n1aniera sicu ra la decompressione brusca. del torace, a rendere più t enue l 'essudato , acl agire t eraipeuticamente sulla flogosi pleurica. Castelbuooo, g iugno 1915. BIBLI OG R _.\FI_'\. . R UDOLF FRANK. Miedizin Klinik, 1 2 marzo 1911 .. BELLENGHIEN. Pédiatrie pratique, 1904. MAGRASSI. ~ediatri a, 1 915, n. 6. BRUMAZZI. Pediatria, 1906, •DI. 3. ALI~ARIA . Pediatria , 1912, n. 9. H UBER. Archives of Pediatrcs, <lec. 1 911 . SILVESTRI. Con,tributo clin,ic.o al trattame-11J0> della pleurite puriile1ita col nietodo l{awaara .. Policlinico, sez. pratica, fase. I, 1915. Dr GIORGIO. Co1itrib11-to alla terapia delle pleuriti purule1ite, ecc. Gazz. Ir1t. di l\:led., Ch.,, Ig ., n. 30, 1 914.

ACCADHIIB, SOGIBTl IBDICHE, CONGRESSI {NOSTRI. RESOCONTI PARTICOLARI).

Conversazioni castrensi promo~e dal GroppOI di propagan4a medica nella guerra. Seduta del 30 settembre. COULLIAUX (Milano) . Nuo'Va for1na di apparecchio conte1iti'Vo in, alcu·n i casi di frattura. - L'O. presenta dtte soldati con ferita da proiettile di fucile, con frattura con1pleta comminutiva aperta, della mandibola, da lui ct1rati con l'applicazione di un piccolo apparecchio oontentivo da lui ideato, consist ente in un grosso filo d'oro adattantesi esattamente a tutto il contorno dell'arcata dentale inferiore , la barra anteriore congiunta con la p ost eriore mercè due o tre robusti 1sepi.m.enti passanti negli interstizi dentali • o negli spazi lasciati da lla mancanza cli alcuni denti. · Per fissare 1'appare{:chio si valse o di co1X>ne d'oro oppure di anelli imprigionati da ambo i lati fra le barre dell'apparecchio stesso, dando la preferenza alle corone in quei casi, nei quali il grande spost amento dei monconi abbisogna'\·a per la corretta loro cont enzione di una forza maggiore ; e di viti robuste che concorre,·ano del pari a forzare I 'apparecchio contro il colletto di alc.~ni de11ti, approfitt ando del naturale sottosquadro offerto dal restringimento del clente al colletto. Secondo 1'A. ' 'antaggi manifesti di questo apparecchio sarebbero di 'Conte11ere sicurament e i framn1enti senza im1nobilizzare la mandibola, ridonandole anzi gran parte di sua funzio11e senza essere ingoll11brante, scomodo ed antiest etico ; di per1n.ettere una continua ed accurat a pulizia e disinfezione della bocca; di non abbisognare di


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SEZIONE

alcuna fasciatura o mentoniera c·h e può ostacolare l'opera del chirurgo nella cura di possibili lesioni cutanee e di permettere la rimozione di eventuali sequestri o di frammenti dentali senza dovere perciò togliere l'apparecchio; di non scuotere i denti; di non premere sulla mucosa; di essere leggero e relativamente di facile appli• cauone. PEREZ (Pavia) nei due casi affidati' al Coulliaux è rimasto pienamente soddisfatto del rislilltato ottenuto. Crede ch e l'apparecchio sia particolarmente raccomandabile nei casi di frattura comminuta esposta, in cui non è facile con altri mezzi contentivi mantenere una perletta riduzione. La stessa s utura ossea che permette di ottenere una completa riduzione è spesso resa ,·ana dalle consecutive parziali necrosi, frequentissime in 'simili focolai di frattura, ampiamente comunicanti col cavo orale è quindi infetti. J?EREZ (Pavia). Su di un interessante tipo di lesione nervosa. - L'O. coglie l'oécasione della presenza di uno dei detti suoi infermi per richiamare l'attenzione dell'assemblea sulle alterazioni nervose determinate dal proiettile e sui risultati dell'intervento. 11 soggetto che egli presenta , un caporal maggiore del . . . fanteria, era stato accolto nell 'Istituto di patologia chirurgica di Pavia per ferita da pallottola da fucile con foro d'entrata nella regione mandibolare destra (branca ·orizzontale) e foro d'uscita nella regione scapolare sinistra. Frattura comminuta della branca orizzontale della mandibola, paralisi motoria completa dell'arto superiore sinistro, compresi i muscoli scapolari, anestesia della regione del toidea, i poestesia su tutta la s uperficie del braocio, avambraccio e mano di sinistra, viva dolenzia invece alla palpazione delle masse muscolari, specialmente del bicipite e d'e l tricipite e dei muscoli epicondiloidei. A parte tali fatti, le condizio11i dell'infermo erano rese particolarmente gravi dall'esistenza di disturbi respiratori e cardiaci. Respirazione piuttosto frequente, interrotta da brevi pause; la metà sinistra del torace si espande molto meno della destra. Talvolta veri fenomeni di asfissia con agitazione e cianosi. Frequenza ed aritmia cardiaca. Singhiozzo. Qualcuno dei detti accessi di soffocazione era talmente grave d a far pensare all'eventualità di t.1na tracheotomia. Però, pur non potendosi praticare, a causa delle difficoltà dell'apertura della bocca, un opportuno esame laringoscopico, tuttavia dal complesso delle lesioni e dei disturbi funzionali, n onchè dai dati rilevabili dall'esame del tubo laringo-tracheale, era da escludersi come

PRATI CA

causa della detta dispnea un 'alterazione delle vie .aeree s uperiori. I massaggi e le senapizzazioni alla recrione ' o cardiaca sono ,bastati a vincere i detti accessi. Il quadro sintomatologioo co11duceva alla diagnosi di una lesione del plesso cervico-brachiale di si11istra, la sola che poteva logicamente spiegare, clato il tragitto del pr.o iettile, un'alterazione del frenico e dei rami b.r achiali. Dopo circa un mese, p ersist endo i fatti paralitici associati anche ad un certo grado d'ipotrofia n ella regione scapolare e nelle varie sezioni dell'arto sup eriore sinistro, ed essendJO al• quando migliorate l e C'Ondizioni generali, nonchè quelle d el focolaio di frattura della m andibola, si decide l'intervento . Messo a nudo il plesso cervico-brachiale, nel tratto in cui si sospettava la lesione s 'inoontra una zona di tes~uto cicatriziale evidentement e formatosi lungo il tragitto del p roiettile, che imbriglia fortemente il nervo frenico ed il plesso brachiale, specialmente i quattro ultimo tronchi cervicali in prossimità della loro uscita dai fori di coniugazione. Rottura del 5° nervo cervicale . Il ritorno del movimento f.u1 immediato per le dita, a cominciare dal pollice, meno rapido per la mano e per i muscoli estensori dell'avambraccio, più t ardi,10 e lento per il 1bicipite, il deltoide, i muscoli scapolari. I distu,rbi respirat,o ri · e cardiaci sono scomparsi abbastanza rapi damente. In atto 3 mesi dall'intervento il n ervo circonflesso, il muscolo cutaneo e il soprascapolare sono i nen·i ohe· più st entano a riacquistare completamente la primi ti va funzione, tutti gli altri movimenti si compio110 .quasi normalmente ; perfetta la forza di prensione della mano. P erez spiega tale diverso comportamento nel ritorno della funzionalità, ricocdando che appunto per i tre n ervi anzidetti si am.m ette che le fi bre decorrano dalla 5a. 1branca cervicale. In esse quindi si sarebbe avut a una vera disconti11uità , mentre in turtti gli altri n~rvi esisteva un semplice imbriglia.m ento cicat riziale. 4

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:NIEDEA (Milano). Presentazion.e di casi oscuri di lesioni ner'V•ose traU11natiche. - L'O. presenta altri casi di lesione traumatica del cranio con interessamento cerebrale . 1 ° Caso di frattura del parietale destro (da scheggia di bomba a mano), seguito da emiparesi sinistra. Attualmente condizioni generali buone e sopratutto nessun fenomeno d'aumento della pressione intracranica, benchè esista tuttora un edema nauroretinico, senza però alcun distulrbo del visus . Il fatto interessante in questo caso è una spiccat a incoordinàzione dei mo(17)


IL POLICLINICO vimenti volont ari dell'arto superiore sinistro, una vera e propria atassia di origine cerebrale. Accanto a questo fatto esiste una ipoest esia e ipoalgesia lieve della mano sinistra, ed è esistita - è ora quasi del tutto scomparsa - astereo~ gnosia sinis tra. · 2° Caso di frattura g rave del p arietale destro cton depressione di frammenti da pallottola di shrapnel . Venne eseguita una craniectomia allo scopo. di esportare il proiettile e i frammenti ossei. Dopo l 'atto operativo scomparsa dei fat ti jaoksoniani di sinistra. Attualmente paresi dell'arto superiore s inistro; ip oest esia e ipoalgesia in rapporto all'avambraccio e alla mano; inoltre spiccato allargamento dei circoli di W eber e assoluta asteoreognosia. Inoltre lesione grave del senso di posizione delle dita ed anche della mano. In questo caso i disturbi della se11sibilità e l'ast ereognosia sono da riferirsi alla g rave lesione in rapporto alla r egione parietale, senza che però si possa st abilire in modo preciso se i fe11omeni dell a astereognosia, ch e in q.westo caso non è pura, essendo accompagn ata (come s uccede d'altronde n ella grande maggioranza dei casi) da ipoestesia e da allargamento dei circoli di W eber, siano da riferirsi a lesione d el g . centralis ant. o post. o al g . s upramarginalis . È probabile però per altre considerazi·oni, che qui sia sopra tutto interessata l a parietale ascendente.

F. PERUSSIA (Milano) . Di niostrazio11,e di radiogrammi di lesio11,i trau1natiche no1'i frequenti d.ella co lo·n:ria 'Vertebrale. - L'indagine radiolog ica della colonna vertebrale offre un considerevole interesse diag nostico non solo per i casi di traumatismo recente, ma ancora per quelli antichi, in cui può mettere in evi de11za una frattura latente, altrimenti misconosciuta. Inoltre l'esame coi raggi X è s pesso ii1 g rado di consentire .llill prognostico più esatto e di indirizzare l'intervento terapeutico. Tuttavia non poche sono le difficoltà t ecniche che si incontrano nell'esame radiologico della oolonna ; si tratta per lo più di malati gravi se il trauma è :recent e e quasi sempre di malati poco maneggevoli, anche se il trauma è anti c-0 ; di più certi segmenti della colonna in determi11ate proiezioni si sottraggono in tutto o in parte ad una netta dimostrazione radiologica ; occorre spesso molta pazienza e molta abilità per ottenere radiogra.mmi dimostrativi di fratture della colonna dorsale, cervicale e lombare. L'interpretazione dei radiogrammi non è poi sempre agevole cosa. Tutto questo viene dimostrato dall '0. sulla scorta di numerosi radiogrammi provenienti da feriti della guerra attuale. Sono dimostrati così ( 18) •

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casi non frec111e11ti di frattuxa isolata delle apofisi trasverse e spinose, di fratture delle lamine e dei corpi vertebrali, ed è messa in evidenza l'importanza che ebbe in questi casi l'indagine radiologica, non solo precisando la diagnosi, ma t alvolta modificando il prognostico ed indirizzando altrimenti il concetto terapeuti>eo del chirurgo, con risultati oltremodo soddisfacenti.

P:c-emi.o S ·e znigratu1t;o: •

P rof. V . BARNABO'. •

I poteri defensionaJi e lofficio protettivo degli organi viscerali e parenchimali contro i germi delle infezioni chirurgiche. Data. la notevole importanza dell' argomento, trattato esaurientemente in questa recentissima monografia, in cui. sono riassunte le più moderne nozioni anatomiche, istologiche, cliniche e sperimentali, ed esposte le svariate ricerche e le concezioni personali dell'Autore, ci siamo procurati, certi di far cosa gradita ai ·n ostri abbonati, il mezzo di offrire a condizioni vantaggiose un libro indispensabile non ·solo per chi si occupa di Patologia specia l~ chirurgica, ma altresi per chi studia la Pa tologia in genere delle malattie infettive . Un voi. in 8° grande, di pag. XVI-922; in commer cio L. 20 ; pei nostri associati sole L. 12, franco di porto . P er r1cevere quanto sopra imia11e cartolin1a-va..1 glia direttaniente a l Prof. ENRICO MORELLI, Via Sistina, 14-15 - Roma .

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO .. · MEDICINA SCIENTIFICA. Esperienze sulle ghiandole surrenali.

Virilismo surrenale. '

Cr0we e Wislock.i han•no studiato su 26 cani gli effetti prossimi e :re1noti dell'ablazione totale o parziale delle due ghiandole surrenali, in ani.m ali giovani o viecchi, e sono giunti a ronclusion.i che il Frigerio r.i assume nella Rivista di patologia nervosa e mentale. Ecco i dati, che emergonv dalle esperienze sul cane fatte dai due AA. : Le ghiand·où.e surrenali, e la cortec.c ia forrse ancor più della sostanza midiollare, sono un organ0 indispensabile alla rvi ta; difatti ·dopQ estirpazione parziale la porzi0ne mi·d ollare n\Jn present a segni di ipertr,odìa nè macroscopica nè micr,oscopica, mentre la cortecoia si ipertrofizza sempre, per moltiplicazione ed ingrandimento, specie della z0n.a fascicolata. , Una infezivne cronica, in wn .c ane oon insuffi.cienza adrenalica, si associa talvo•l ta con fibrosi e distruzione cellulare nella zo11a fascicolata; un'infezione generale .acuta 1negli stessi animali porta so\·ente distruz~oni a focolaio complet e, senza emorragie della zona fascicolare della rimanente p0rzion e della ghiandola: nessuna alterazione si osserva nell'uno e nell'altro caso nella sostanza midollare. All'asportazione totale di entrambe le ghiandole seguon0 spesso attacchi convulsivi, abbas.saanent0 della temperatura, sintoani di insufficienza surrenale acuta; questo quadro può però a.ttenuarsi ·e l'animale compiere bene il s uo sviluppo ·s ia per quanto .r .iguarda il suo accresci-· mento sia rispetto alle sue funzioni sessuali. La manipol1azi1one operatoria delle ghiand0le produce glic0suria transitoria, ma l'insufficienza suTrenale non porta alterazion·~ nel ricamtiio diegli idrati di carbonio. Praticando un trapi1a,n to di ghiand0la surrenale, la parte corticale sopravvive, mentre !a midiollar1e si riassorbe : UJn frammento aut0plas tioo quando at~ecchis.ca 11on b1ai alcun valore fu·n z.ionale. Quello che colpisce all'aut0psia di un cane che da 1ungo t empo abbia un 'insufficienza surrenale, è l'aumento delle ghiaindole linfatiche mesenteriche e retr0peritoneali, nonchè dei f.ollicoli ·solitari dell '.i ntestino, la qual cosa proverebbe u n rapp0rto fr~ ghiandole su.rrenali e sistema lin·fatico. Anche il timo può ipertrofizzarsi. G. SABATINJ. 1

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Il dott. Tuffier, chirurgo ·d ell'ospedale di Beaujon, ha diffusamente trattato, in una lezione dettata alla cli·nica del prof. Chau:fI:aird, dell'equilibrio morfologico dei tes.suti1 ·e degli 0rgani e studiando l'azione delle capsule surrenali ha r.iferito un f:atto di vi.rilismo surrenale. Si comprendonv sott0 questo .niOme alcuni disturbi distinti1 1Sia da una pa:-ecoce maturità nei bamè i!ni, sia dall 'aspetb01 virile ch·e può assumere una donna, P!ima e dopo la menopausa, sotto l'influenza d'un disturbo secretivo o d'un tumore benigno o maligno delle capsule surrenali. Queste modificazioni possono essere psichiche, intellettuali e morali. L'osservazi.on·e che ha dato origine alla comunic.azione del Tuffier riguarda una ·donna di 62 , a·nini la quale sino all'età della menopausa non aveva •presentato alcun fenomeno ispeciale e che a quell'ep0ca vide sviluppare una ipertricosi facciale e generale ed una calvizie temporale di tipo mascolino.. Il viso è congesto ed assume !Sopratutto nella su•a porzione s uperi101re l 'aspetto speciale di un uomo. La iperstemia muscolare la fa dedicare senzai stantehezza a lavori fatico1si; n·o1n 0stante la sua età, i ·s uoi organi genitali esterni si ipertrofizzano in modo esagerato. A seguito di un tu.more addiominale che asportato si riconosce per una semplice i pertrofi·a uterina si espl0rano le oaipsule surrenali le quali appariscono certamente raddvppiate o triplicate di volume. L'ovaio destro è affett0 da tumore che l'esame istol1ogico mostra essere un adenoma .surrenale (Chauffard). Esiste dunque in tal caso un c0mplesso anatomo clinicOI che 'Caratterizza il virilismo siirrena.Le. L'evoluzione clinica della sindrome dipende dallia età del soggetto e dalla natura del tum.ore ; ma l'ipertricosi a sistemazione maschile è il si·n torna oostan te (93. 75 ~b) . Qu:a ndo si tratta di bambini la cres-cenza si attiva ci1n proporzioni inverosimili, sempre con ipertricosi. Nel1'età adulta e sopratutto d0po la menopausa si ba ip·e rtricosi, iperstenia, ipertrofia degli organi O'enitali · mancano distu11bi mentali secondari, o ' mentre nei soggetti giovani il aa rattere si mascolinizza e si ha la virago di cui ha parlato Paré. Il fatt0 che un iperfunzionamento della capsula surreniale possa determinare su di un organismo delle modificazi011i tali da imprimere ad un adulto una chiara evoluzione , .-erso il sesso opposto dimoistra sino all'evidenza l'i1ifi:zienza ·umoT. I. rale sulla v.italità dei tessuti. 1

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IL POLICLINICO

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CASISTICA. Le setticemie infan till. Le setticemiie si ras-contra.no in tutte le età·, l'adulto, però, ha maggiori poteri difensivi contro di esse ed occorro.no per il loro svilUippo delle c~rcostanze o~casionali (ferite, parti, piressliie gra·vi, sta1ti dli d·epressio ne). Nel batnbi110, inivece, esse so'llo più e'Oltnttni e tanto più quanto più esso è piccolo. Ciò s: deve al fatto cl1e ne l neonato .e nei ba1nbini di tenerissima età, si ha una miinore alcal~lnità del &a.ngue ed anche un· oe.rto grado di gl1icemiia; i·n oltre, mentre 1'adulto ha il 64 % di polinucleari, il bambino ne ha solo il 43 %, quin.di in questo le reazionn fag.o citarie saranno meno attive. Anche le reazioni um01·ali sono rptiìù ,d eboli nel bam.b ino, che ha nlinore proporz!ion1e di alessine e che, .non avendo ancorai subito infezioni, non possiede che la fugace immunità trasmessagl~ dalla madre. I gern1i poss 000 p·e netrare' da, tutte le · parti dell 'orga11rismo : dalla superficie c.uitanea lesa pe.r Ì•tUlPetJi.gio, ectima, maceraziio.nd epi.d ermiche in seguito ad impacchi caldo umidi (in1 cui sii hanno talvolta degli asoes1Si sottocutanen, tal 'altra irufez.i one boll106'& supp.u rata con una piodermite e ronseoutilv.e ulcerazionti ter.ebran:ti), dalle mucose (amigdalite, 'intes:tino, genitali, orecchiio, naso, ecc.). Nei pre11iaturi1 le irufez.ioni più benigne possono provocare setticemie; Hutinel (Prog·rès médical, 1915, n. 37) s.u 19 autopsie di prematuri ha trovati in, 15 i segni di setticemie da bacillo coli , sta:fìlococcl1i, streptococchi. I sintomi notati sono vari : rifiuto del seno, viomitii alime11tari e biliia1ri, dliarrea, disturbi respiraitori, emorra.gi.e (broncopol1nonari, sottocutanee ed encefaliche). In casi me no netti, l'unico segno è stata la perdita di peso: la temperatura presentava u.oa curva parabolica, d'isrendendo poi al di SJotto d.ella ·11orma, mentre nei casii favore1voli, dopo essere salita, ridiscendeva alla ,n ormale. In genemle all'autopsia, sia.l vo le lesion;i bronco-pnieumoniche n10n si ri:scontrano alteraiioni ruio tevoli, che spi.e ghino la morte: di solito il fegato è grasso, e gl!i organi ·p iù o llteno congest~; da tutti si ottengon 0 abbonda11ti colture di genmli virulenrti. Il bambino nato a ter1niTte si difende meglio contro l'infezione, ma può essere ancora ·v ittima della setticemia, sia congenita c·h e acquii.snta. I sintom~ sono diversi e, spesso, poco evidenti : tal1~:olta i potermiia (colibacillosi), più spesso vo1niti e diarree, rifiuto di alimenti ; altri hanno cianos~, dispnea, convulsioni. I due elementi più imiportanrt:i <la prendere in considerazione 1

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sono il peso e la temperatura : il primo incom,incia a mostrar.e irregolarità nella iascesa, poi resita staZ)iionario, poi di·m in1u isce; 1.a temperatura sale abbastanza facilmente e presenta oscillazioni ; il suo innalzarsi con 1'·aibbassarsi del . peso e' un pessLmo segno. . La localizzazione dci germi è d.elle più svariate; molti reumatismi, specialmente con suppur.azioni articolari, non sono che S€lttioemie a localizzazione articolare. Alc·u1nli. organ~ sono particola:rmente vulnierabili, come i centri nervosi; si possono av.ere delle proprie sruppu1tazioni delle mening:i, oppure delle reazioni meninge.e, pass~ggiere. Può essere affetto il fegato (dando lnia.nifestaz1:oni a carico degli orga.ni digerenti),. il rene (.albuminuria, ed·em:i, d~latazion·e del cuore destro, aumento di voLu·m e del fegato, elevamento del}a tensione arteriosa), ]e ca1psule S·Urrenali, la tiroide, 1'ipofisi. La prog.n osi , p,ur essendo molto grave, non è neoessariiamente fatale ; vi sono anche delle setticemie passaggi ere, come p. e. nel corso della tif.oide; qualche volta, anche in queste, però, i germi si an'llidaoo nel p:eriootio o IlleÌ cam:alicoli biliari e determ•inano, anche dopo pMecchi m.esi, delle osteo-periostiti,. oolecistit1i. Nel trattaim.ento, gli antisettici e le intiezioni di metalTi colloidali SQn·o in.u tili. Si dovrà invece stimolare l'orgaruismo, attivando le reazioni dell'economia; mettere i ban1bini all'aria, al sole, in buon.e oondizioni d'i· vita, di n•t1t11:mento, di pulizia, cambiarli di amb~ente; si citano otti1mi ns.u.ltati dall'elioterapia. Posoon-0 portare qualche vantaggfo gli asces&i di fissazione. 1

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Lo scorbuto infantile. Com by (il rchives de IVI édecine des E1ifan,ts ~ n. 4, 1915), sulla scorta di 26 osservazioni personali raccolte in oltre u.n deoenn.ii> ·nota come lo sicoobuto infan1biJ1e o malattia di Barlow è identico per l'etiologia allo scorbuto degli adulti, la cui causa principale deve ricercarsi nella privazibne troppo prolttn,g ata di cib1 freschi e· nell'uso eccesswo ed esclusivo di alimenti in conserva. L'influenza delle stagioni, del freddo, del caldo, del cl1imra, dell'umidità, delle ab·itazioni, ecc. è poca o nulla, mentre grande è l'influenza dell'alianentazione, del latte conservato, dieQ1li· alimenti non freschi, dell 'untifonn3tà del ò . r.eg1me. Su 26 tambi.n'i scorbutici curati dall 'A. nessuno era allattato al seno, ma tutti artificialmente con latte steriilizz.ato secondo i di versi metodi (Soxhlet, Gaertnier, ecc.); alcuni erano nutriti in ao-Q'iunta con delle minestrine di farina 00 lattea.


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Comby -Osserva come il ria1chitis·n10 si trova spesso associato alll·o scorbuto. tanto che da qualche autore la mala.ttia di Barlovv venne chia.mata 1'ac1iitis11io acuto emorragico, ma in realtà il r.achciltis.mo n.010 ha .al.ouna importa:niza etio1ogica • poi1Chè è la logica oonsegue.n za dell'allattamento artificiale mal regoliatto : 111ess.una confusione quindi deve farsi fra ra.c•l lltismo e scorbuto c,cane non è iJ caso dì pra r]a.r e di' irachitismo scocbutico. Il quadro -cl~niiico del.la malattia è chiaro e netto pur ies:s.e nd10 l'inizio moùte voillte insidioso: 11 bam·b ino 'llutrito per parecchi a.nesi con lia.t te sterihlzzato e farilnie ic.oin!Servate comincia di u.n tratto .ad impallidi•re e aid in.f ìacchirsi : da gaio e vispo diiventa triste ed inerte, un gran cambiamento sci. ·n ota in lui. Grid.ai e s1 .agita a ogni p·il~coilo movime.n to, 110DJ vuole es s1ere to()ca1t,01 ; soffre melle ossa e i :f1uoi ia1rti inrferiori sono come :paralii:zzati. Trattasi :iin realtà di un:a pseudo paraplegia dolorosa, caratter'istic.a della lnia lattia, che moJte volte si acc.om pagna con la ·presenza dii ematomi sotto1)eriostei. Dopo questa 'p seudo-paraplegia 1'alit.ro sinto.. 111a l)iù. frequente è l 'emorra.giiai gen.gi1vale : i1ntornl0 agli ine'iisi1vri. slttperioci ed infeo:iori le gengi·ve sono gonfie, ta1•ora così fortemente da s imulare un tumore e questo g·onfi.ore è tipico, di colore rosso intenso o violaceo quasi nerastro con dehle .p iccole 1eccl1imoo1i. L'emorragia gengivale 1na:nc'a di regola '!l·ei 1bam1bini nei quali 11ai .d entizione anicotta non è iln~z.iata. Quando la miillattiia ·p rogredisce, sii stabil'.ilSce 1)resto uno staJto anemico, .u'lla vetla.1 -caches.sia : i sintomi sco·rbut'ici aUimentano ied il bam,bilno può soccombere. Comby noti, ha r.ilScontrato mai dei casi letal·i s·pecie <1uaindo Ja diagnosi SiÌ fa s.u bito e qua·ndo la cu1ra si sta:biliooe al più p·restOl, tutta,·ia cred·e ·poss:i1bile la confusione con altri stati ·m orbosi quali il ireumatis.mo articolare acuto, il rachitismo, il male di Pott e la sifilide eredita1·ia. Bisogna procedere iad u1Ja osservazione 1111~nu­ ta del piccolo pazi·ente e qruando si tratta di bann·b ino già vispo e robusto che d'i un tratto si mette a g.ridare qu·a nào è toccato, che d:ive!nta pal1ido mentre era colorito, che sanguina dallia bocca, che presenta delle ecch1rmosri. gen'givali e de1 gonfiori al1le osisa e a(lle membra e la caratteristica pseudo-paraplegia doJ.orosa, bisog.na pensaTe ailla miaOlttia d.e l Barlow. · La cura d'e l morbo si può riassurmere così : 1° La~ti.are il bambilno in riposo, calmo, tranquillo, senza ·b agnarlo o frizionarlo, senza tenrt:a.re cli f131rlo muo\·ere mini1namente. 2° Sopp1 riD.11e-e s u11::·i to tJU!t:ti gl'i alimenti in consen-a e dare del latte fresco. 1

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SEZIONE PRATICA

3° Dare ad intet1va11i delle picc0tle dosi (un cucchiaino da caffè ogni 3 ()tte) di succo cli arancio o d'u·va o d1i limOlnie. · 4° Nei bambini graindicelli, dopo uru an,no,. aggiun.g ere due o tre cucchiladni al giorno di purée di patate. Con questo trattamento Ja guarlgione è rapida. Dott. GIOVANNI GENOESE.

TERAPIA. La scopolamina-morfina nel parto. L'u-so di q·u esta 1n±scela è ben noto ai ch1rurghi; ·es1Sa ridlUce al mi·ruim·o1 la qua·ntità necessar:.ila di .clora1ro11111io, d!imin1Uisce 1'a1 na.u:siea e<:l i '\'1ooniti, aibbr.e1via lo stadio di eccitame·n to, dà IU(lla minore salivaz'ione, rendendo più diffìdi~1e lo s,, ·iluippo di una 11)neumonite, e prolrunga lo sta.to di s01111Jo, ciò che ervita le sensaii1o•ni dol10cr.-ose che :seguomo, di so1~to, l'ane.srtesia cloroformica Qd .eterea. Si SOJno però segnalati degli sw.nita.ggi, con 1'.u so dlii tale aniis,cela. Così, talvolta non si ottiene c0tn essa .I 'effetto d-esti.derato : si ritienre p1o i che eserciti ruin'in:fluenza dainjniosa s ulla respirazione : certo sono ,llJOtiil i fatti sia di idiosincrasie per la morfina, sia che la sco·poJiaaninla ad alte d10!Sli ~p11ò produtr.e· paralisi respiratoria : e si conoscono, i·ni seguito all'uso &i: scoipolamina-morfìna, ~asi di morte con paralisi lfespirart:oria cont ro 1a q.u ale è inutile la r.esipirav1101n,e artificiale. Ben. differenti però sono le con;Cllizioni coln cui l1a da fare l'ostetrieo: egli 1COrn l 1uso della sco!J!Olam:i!lla-unor:fina, tende ad ottenere u.n o ~:tato cre1)uscolar.e della coscienza, che impedisca di semtire il dolo·r e del .p arto; ciò solta11to nel caso di parti n1or.mra.Ji, chè ·o ve s i tratbit di ottenere l'anestesia p·ro,fomda p.e1r proce<leTe ad operazio·nl, sarà neces·sarlo il cloroformio. La paziente deve iper0ep,Utre il dolore, n1a non appercepirlo, e de\'e trovar:Sli. i11 uno stato siimiJ.e a ·q1Uiello rd i .una persona, che, pirofondamente i.1111111ersa nel sonno, .ncl C'll;Ore della .n otte ·vùene iinp•r o\i\iisamiente :sivegliaita; essa potrà e\·.e ntualmente risiponrle.re a qualche dorm.a nda che le si rivol1g·a, rna al matti:no inon a\·rà nessu.n ricord-0 dell 'inc~de11te della notte. Dlte sono i vantaggi della :sicopolall1Ji'11a-morfì·11~ nel parto: la perdita del1!21 memoria e l'analgesia. La prima può essere di una certa utilità, oggi che la gravid.anza n01m p,u ò ip11Ù chiamarsi u 111 p rocesso noi11111ale e q,u indi le sofferenze fem1ninili sono aumentate~ per cui il ricordo dei dolori di un parto può essere una delle cause di sterilità ,·olontaria. ~on bisogna però ritenere c11e 1'a111nesia sia sempre completa, talora è imperfetta o 111anca affatto, setondo il modo di somr 1

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IL POLICLINICO

ruinistrazione, la costituzione della paziente e l'ambiente che la circonda. Anche l'analgesia talvolta è completa, mentre tal'altra si ha soltanto una diminuzione di dolore : questo ad' ogni modo è sempre modificato, sicchè, fra amnesia ed ai1algesia, si ha come risultato il parto indoloro. · Halliday Croom (Edi1iburgh 1nedica.l ] ournal, agosto 1915) ha usato, nei ·ruwmerosi casi ttrattati', il' p1reparato d!i Borro1ughs-Welicome di mil1igraimani 0.32 di S1copolamina e l c.emltigrammo di mo.rfiina. Si ifa IUlll'iniezione ipodermica o i ntr.amuscolare (regione g1ufea) all'inizio d.el second·o sta.Idio d·e l .p arto, sempre quando esso sii'a !i..ru p'.iena attività. L'~nd.ezione può rip,et ersi ad intervalli fino a che sri'a raggiunta l 'amnesia ; però ·p.er evirtar·e effetti dannosi sul feto non d-eve 1soonm inistrarsi p:iù qu.Mldo malnichi un paio d'ore alla fine del parto. Per riconoscere l 'amnesii!a, ·si ipuò 3 / 4 d '·om-1 ora dopo la prima iniezione, far vedere alla paziente u·n oggetto (oroùogio) e rimostrarglie1o 1/2 ora dopo; se la paziente a:icor:d·a che Je si è mostrato ancora, si farà runa secon,da iniezione , la terza sril farà eventualmente dopo altre ooe ore, se<'.ond.o le condiziond dellia .paziente. Va 1da sè che, \5le già dopo 1a prima iniezione siil mostrasse l'amnesia, non si 1fara.nln10 le al~re ; non è poi ·n ecessario 1'impiego sistematico della prova desc:ritta, ba1stando spesso un orri!entaanento sui iriflessi di coordlnazion'e e sulle oondizioni gene.r ali della paziente. I ma1g giori via1111t:aggi si otterrantno nelle P1"imoJpare, ten:Uto C()llltO apip1unto c1ella irelativa lun:.. ghezza, in es·sie, del serond 0 stadio del parto; gli effetti p1ù evidenti, poi, si avran·n o nelle • • pr1m1 pare 1niervose. Per ottenere lo stat o .c.r epuscolare s ono necessarie certe condli:Zioni di am.b iente, come la semioscurità della stanza, una pe1rf.ettai quiete e 1'1nfluenza di 11na buona i:i.Jnlfermiera, tutte condizioni che, salvo l'ultima, isW .t rovano più facilmente rnella pratica privata, in cui, appunt o, le probabilità <li successo 's ono maggiori1 che nella ospita.li.era : qui il nLtllore e la luce di u.na sala da parto, possono indluirre un1 s ubitaneo risveglio, che può, aneh.e, distruggere il'amnesia.. La pr,e senza der medii:co :sarà sempre necessaria nella casa della paziente per la sorveglianza e l'opportwno intervento. Le conitroindicazio11i e gli svantaggi della scop olamina-1nmfi11a 11011 hanno la stessa estensi'<>ne nell'ostetricia come in chirurgia. Se ne eviterà l'uso in caso di affezioni generali degli organi respiratori, di inerzia uterina, anemia, debolezza e specialmente quando si riscontrino nell'anamnesi dei parti molto bre,·i e delle malattie intercorrenti. Per con,·erso la 1niscela sembra (22) 1

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avere buoni effetti nelle malattie cardiache, diminuendo la paura per il dolore, e le ca11se di shock determinate dal dolore stesso. È quasi i1n,utile aggiungere che l 'azione di detta m.iscela differisce nei di versi individui : alcuJn1e donne ne sono eccitate, diventano congeste e loquaci ; i.n ge11erale, però, 1n10n si ha1lillo complicazioni degne di nota . Termimto il parto, se la puerpera non è disturbata, ·sii ha un son110 di 2-3 ore, d·opo il quale essa si sveglia, sentenkioSi affatto cene, ig.n ara dli quanto è accaduto, renza aipparenrza di fatroa, o d1 esaurimento nervoso. Da ll' ..~ . e dai altri la scopolamina-morfina è s tata usata in 11111i•g liaia cli casi coni ottimi effetti sia per la madre che per 11 figlio; gli i.nsuccessi si dorvrebbero attribuire alla natura del preparato, all 'u so 1d!i eccessiva ·quainrtJità di morfina, e forse anc-he ad 'llina t ecruca imperfetta. Non si ipuò disconoSJCere però l 'a.z.ione di essa w l fet o in cui 1èLet enrnina. 1u1no stato di olii•gopnea, ciò che non può meraivugliare, quamido si consideri la suscettibilli'tà del ba.m·b ino alla mm:funia.. Sebbene la harriera placentare opponga frna certa resisteniza, la scopolam.inia-.m,orfi1nia arriva al feto, sia pure 1n ·qiuantità iinfi.nriitesimali; di essa si trovano inoltre delìe tracoe nel colostro e nel latt e , per il che v~ è la possibilntà di intoss1cazioine del neonato. Per queste considerazioni si oomrprende che 1~ presenza del medico è sempre necessarii1a; il bambi·no nasce non asfittiico, ma ini uno stato di soincnolenza provocata dalla a:nomna: è poosliil:ile altresì che 1a sropolam1.n a eserciti la sua i·nfluenz;ai sul centro resipiratotìib, 1 s icchè il bambino ha bisogno di maggior quant'ità d1 anidride carbonica nel 5.a>ngue per stimolare tale cent't'o. Le accentnate condizionii\ del ·n1eonato 1possono allarmare chi non ha pratica suf~ienite, :rnn, ~111 generale, non sono serie: person1a:l.mente l'A. ha \·edJuito un solo caiso anortale. La .mortalità totale n ei casi trattati con scopolaminamorfin a, anche supponendo che la morte dei neonati sia dovuta soltant o ad essa, è d el 2.15 %. Al ogni modo l'oligopnea va tenuta in considerazione e trattata in conseguenza. 1

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Tratt.amento della leucorrea vaginale. Secondo Curtis (Anierican, gynecological Society 1914) ta leucorr.ea vaginale cronii.ca non si osserva che rarameinlte nelle nul1i1pare o vergini s e non nella formai blenorragica; nelle donne ohe hanno .partorito, in,~ece, in seguito a imlfezioni in ra.pporto con la gra·vidamza, ad alterazioni anatomiiche consecuti~e ai parti, ad una secrezione esagerata di m uca. · 1


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SEZIONE PRATICA

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Nelle donne c-0n leucorrea crdnlÌ.ca il contemuto uterino sarebbe sterile, mentre le secrezioni vaginali contengon10 Ullla m.otevole qua•nitità di .g;ermi infetti.vi, specialmente anaerobi : lo stesso gonocooco agirebbe nel senso di prepararre il terreno per detti g·e ruii. ~ secrezioni vul!w.ri &ono invece caratterizzate da germi aero1b ii, i .qu~.I.i· non pen.etrano 11elle parti .profoillde che p·er mezzo di i·niezioni o di ri p etute e51P1lora-

. ZlOnl.

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Da queste osservazioni deriva1n10 dei consigli terapeutici:. Sonro qruindi da abbandonarsi i trattamenti intrautrerin.i, 1vis1ta la sterilità del c-0inten11to dell'utero; Jinnitarsi, in casi d'i•nfezioo:e alla dilatazione del collo, con' quailche applicazione topi.ca (iodio1, ecc.), proscrivere altresì le iiniezioni e le applicazioni di tamponi. Combattere in'vece tuit te le cause dir diminu.z~one della resisit:eintza locale : le Jaoera2ioni consecu.ti ve ai parti e le relative cicatrici; il rilasci·amento dell.e paireti vagmali causa d1 pieghe e di accumulo d elle secrezioni; l'infezion.e tiLen1o rragica dell'uretra, ghianldole del' Ba1rtolini, ecc.; l'esagerata secrezione di mt1co del collo, escidendo le porzioni ghiandolari, facendo ripeture cauterizzazioni con una soluzione di nitrato di argento al 20 %, eccellente anche per -distruggere i gonococchi in profondità. Sono da oonsigliar1sti antChe le polveri inerti che agiscono assorbendo le s ecrezioni irritanti, e la vaccinoterapia, ricercando se vi è u.n mJ~ croorgalnismo predom1nante e preparandooe un vaccino da iniettarsi progressivamente ogni 4-6 giorni ii1 dosi crescenti1 da 10 a 200 milioni. 1

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POSTA DEGLI ABBONATI. (570) Sulla cura del catarro secco dell'orec-

cliio medio. - Desidererei sapere q.u\ale è la cura più efficace del catarro secco dell'orecchio medio e se vi è modo di ottenere un miglioramento . . dell 'udito e di ostacolare il progresso della malattia. Desidererei anche conoscere se l'uso della pilocarpina in tale forma è del tutto in11ocente o può a·v ere una ripercussio11e dannosa sul decorso della malattia. Dott. Sil,rio Geremia. Ringraziando. La de11omiuazio11e catarro secco dell'orecchio 1nedio non xisponde più alle moderne concezioni che si hanno sulle lesioni catarrali croniche della cassa timpanica. In massima può dirsi che -vanno comprese d111e forme morbose profondamente diverse sotto questo nome, cioè l'otosclerosi prop.riam:ente detta od osteospongiosi della caps11la labirintica, che pt1ò essere di ori-

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gine 1\.ljetica, osteomalacica, rachitica od anche legata ad alcune diatesi, e la otite media iperplastica che è consecutiva a flogosi croniche della mucosa di rivestimento della cassa legata per lo più a stenosi tubarica. Fatta questa distinzione diagnostica è naturale che ·la cura deb,b a essere di versa. Nella otosclerosi le cure locali hanno avuto sempre insuccesso, anzi peggiorano la malatt1a; il trattamento corrisponderà alla causale della 1nalattia : nell' osteomalacia, la vaccinazione alla V/right, nei rachitici il fosforo, nei sifilitici la cura specifica. Nella otite medi:a iperplastica ie cure locali realmente avranno un valore importante, se non p er guarire, per .migliorare la malattia ed arrestarne il decorso. Queste cure consistono nelle iniezioni pertubarie di solfato e cloridrato di pilocarpina al1'1 % ( 1 o 2 gocce), di tiosinamina, fibrolisina (in caso di ·essudati che tendano ad organizzarsi e che vogliamo xiassorbire, unitamente a getto di vapori caldi iniettati a 1 /2 atm.osfera); di cloruro di adrenalina r o/oo (in caso di congestìone o di idrotimpano); di ergotinina Tauret (a scopo jschemizzante qua11do vi sono rumori forti) ; di soluzioni di potassa e soda caustica leggerissime per sciogliere le briglie cicatriziali. Tutte queste cure vanno eseguite dopo competente ed esatta diagnosi, una o due volte la settimana, e fatte a periodi di uno o due mesi, con interruzione di due o tre mesi. Nessuno di questi rimedi, compresa la pilocarpina, può esercitare dannosa influenza sul~rof. FERRERI. 1'udito. (57r) Sarei grato a cotest onorevole Redazio11e se volesse indicarmi ne a «Posta degli abbonati» se esiste in Italia o all'estero qualche Sanatorio per malattie nervose in cui si pratichi la cura dell' impotenza ne\ rastenica con l'unico metodo, forse, razionale, quello cioè della riE:rlucazione sessuale. De.sid~rerei (:Onoscere inoltre qualche libro che parli diffusa1nentt di questo argomento . Ringraziamenti Dott. Z. 1

No11 esiste in Italia alcun Sanatorio speciale per 1'impotenza virile; ma dappertutto se ne fa, all'occorrenza, la cura sia fisica, sia psichica. La cc rieducazione sessuale » riguarda - 11att1raln1ente - il p sicl1ico, non il fisico; ma sono rari i casi in cui, con questo 1netodo, si possa c1tenere la guarigione. La « riedn·cazicne » ha "·alore nella impotenza per tendenze omosessuali. Nella impotenza 11 e 11raste11ica bisogna ricorrere anche ai metodi fisici e fannaceutici. Si è fatto grande scalpore (23)


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POLICI~IXICO

vntorno alla guarigione della i1npotenza psicliica col 1netodo cc p sicoanalitico » di Freud. Chi scriYe però non ha fede in questo metodo curati \"O. Il dott. Z. potrà informarsi in proposito consult ando l e opere e i periodici di Sigmund Freud e s uoi scolari. I periodici si pubblicano a Vienna, a Zurigo, nel Nord-_l\..merica. SANTE

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DE SANCTIS .

La prego darmi col la sua solita cortesia

risposta a questa mia do1na11da nella rttbrica « Posta degli aibbona.ti )) : Allo s tato odierno delle nostre conoscenze quaii sono le indicazioni precise per prescrii\-.ere ìl salasso i·n un polmonitico? Grazie . M . B. Siderno. La sottrazione sanguig11a nei pol1no11itici può soltanto praticarsi quando la malattia inizia con s into1ni 1nolto notevoli ed in pazienti fo·r ti e robusti, i quali in preced'e nza erano in perfette condizioni di saJ.ut e . CIUFFINI. (573) Prego darmi oonsiglio riguardo ad un

manuale p·r atico e moder.n10 d·el1e mal!a ttie della pe·l le corredato diii figure che siano la fedele riproduzione delle varie f.orrme morbose. Ringrazia11do. _t\.bbonato n . 1139. ~olnl

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saprei con:sligliaire nulla di meglio che il « Trattato &i malattie della pelle » diii A. Neisser e J. J adassohn, edito n.ellia itraduzion1e italiana dalla Società Editrice « Dan.te Alighieri » diii AlJbrigh1, Segati e C. e che il cc Policlinico » clà q·u ale 1p·r.en:nio sem.igratluri.to ai s uoi aibbonati . L'opera è corredata di .buone figure, s.e ipure ·n on n1um1erose, p·r ese -dal vero e ndrn da calchi in, cera, co1ne la maggioranza degli atlanti moderni di .malattie cutanee ed a11che di molti 1nanuali stranieri di, der1uatologia. V . MONTESANO. (574) Ri,·olgo ,.i,Ta preghiera perchè 1ni si in-

dichi uno o più trattati o monografie, i più completi che ·v i siano, ri·g uarda.nti l'es.ame cbi111ico e citolog ico del liqruido cerebro-spinale. Ringraziamenti. Abt01nato 3552 . Una buona trattai.ione dell'esame :fisico, chi1n1i1co, cit dlogico e .serologico del liquido cefalorachidiano ai sco1pi clinicil trovasi nel «Trattato c1i Diag nostica. Clin1ca delle 1nalattie inte rne » <lel Krau:$1e, il a c ui tradiu rione è ora pubblicata llalla Ca:sa Editrice Dottor F. VaUardi, e \nel trattato delle n1alattie del midollo spi11ale di Dejerine e _\ndré-Thomas, la roi traduzione l: s tata pt1bblicat'a' dall'Unione Ti pografico-Editrice T ori nese. DR. (24) •

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VARIA. Consigli pratici ai soldati per difendersi dal freddo. - 1Ientre il n ostro esercito si accino-e •

è:>

ad affrontare i rigori di una caanpagna in\.·ernaJ.e i!n montagna, mentre Go.,~erno e Paese preparaino ai soldati ind•u.menti che li proteggano contro l'i'll:c·l emenza dei luog-hi e della stao-ion.e non ..... b J mi è s embrato i nop·portuno raccogliere brevi note prat iche rigwaa:d.a nt i questi pu·n ti prinie~pali: 1° coane Piossono i so·l dati utilizzare nel miglior mo:do gli i1ndUJ.11en1ti che so·n o messi a loro di Siposizione; 2° aom.e si possono evita.r e a lcu·nie caiu.se che favoriscono l 'insorgere dei graYi accidenti da freddo; 3° che cosa si deve fare per soccorrere pro·n tamen.te ed efficacemente· un individuo colpito da. congelazione. _t\. quanti ·ncl p·e ri.o<lo attuale, colle più svariat e forme di assis1tenza, prorvvedono a tutelare la salute dei nostri soldati, io confido queste pagi11ette, nella speranza e-be pe.1" mezzo loro esse possa,no arr1vare a aoJ.oro cui son-0 dedicate. LINA NEGRI.

Il freddo è uno dei 11emici più Ì•n.sidiosi per il soldato che combatte; dalle sempJici sofferenze può corrd·u rre fino a lesioni gravi e perma11e nti. · Bisogna opi:>-argli l e l)ÌÙ cncrg'icbe difese ; occorre aver abiti caldi e pesanti per poterlo affrontare; ma occorre sop·ratwtto che questi siano utilizzati in modo da cavarne il m:aggior 1·antaggic0 possibile. P er le 11ia1ii. - Le ma'Dtl. de\·ono essere g elosamente ri'.p arate dal freddo; il dolore pro,1ocat0o dalle basse t emperatsuire può ren.d.ere temporaneamente iim.poss.i1bile l 'uso delle maini; 1.a: conr gelazione, quando c·olip'isca uno o più dita, può connip~ometterne definitirvamen.t e la funzione e an·c he cdtJìdurre alla perdita completa della mano. I g uap.t!i. di tes:~·uto ·spesso, di pelle o di cuoio, .fod1e rati d~ pelo, sono utili contro il freddo poco intens o a condizionre J)erò che 111a'tli ie dita ,; si troyino comode, noin ristrette. Se il freddo è i1 ·· tenso, i guanti. de,rono essere abbandonati come inlltiJi o anche peri.colosi, e sosti,tuiti coi guant oni o motn1ehiini o mu:fie. Le dita d.el guanto comu111e, p ure essendo larghe, ostacolano sempre al.meno un ·p oco la circolazio11e del sangue e cosl predisp·o ngono ai geloni; 111ei guaintoni itrvece le cli ba ri un,ite liberamente nello s tesso sacco pr.ofittano tutte del calore dell 'estre1no inferiore deill 'a·r to, favorendo così la circolazione del sang ue; ri.maioe separato solo :il pollice per il quale i pericoli dii congelazione sono 1111inori, tro-vandosi esso meglio irrorato di sangue; del resto, q11a11d.) si r affredda, è possibile riscaldarlo fa1,


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SEZIONE PRATICA

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cendolo passare nel sacco comu11e colle altre dita. Coll'esercizi,o, il soùdato r1es0e ad a.t~tuarsi a t e11ere il guanton1e pure a.d operando la mano per gli u sti comuni; vi sie.no dei guaint~ni che ha111no u1n dito separato anche ·peir l'in,d ioe, in modo da permettere il maneggi.o <lel fuçile; negli interval.Jli però, q•ua·n1do la ma·nlO è in riposo, conviene rip0rtare l'indice n1el sacco delle altre dita . • È inutile, anzi può riuscire dannoso, mettere due paia di guanti sov1"aippo1sti. La cong:elaziooe delle dita si stabilisce iin modo i•n1Si·dioso; il dito c·òlpito p.rerud·e u11 col10rito bianco-avorio e d iv1enta insensibile; anzi qu.a ndo co1nincia a rong.e lare scompare la precedente sernsazione dolorosiai di freddo . Bisogna i11itervenire ene.rgicarn11ente fa:cendo frizioni colla ne.,~e o col gua111 to dell 'altra man10; iriscal.d are il <lito colpito mettendolo in bocca oppUJre sotto l'ascella; agitare viole11teme1nite la manv distesa e liasciata in-erte, s ba.ttendola contro la Slpalla dell'altro lato. Continuare le manov.re fino a quando un dolore vi1vo quasi i n1s01pportabile, ·n el dirt:o colipito, alD01IUnieia vicina la gJUiarigion·e ; se ciò non ri1esce, domanda.re l'aiuto del mediic;o·. Ricordarsi .p erò di non espocr1e mai 0J. fuoco l'arto co•111gelato, nrè di i-tn.mergerlo ·n ell'acqua calda. Ciò potrebbe co11du.rre a gravi c-011seguenze. Per i piedi. - Anche ipler i ipiiedi, c0<1.11e per le ma1n1i, 11 freddo può rprod.ur:re da serrnplici geloni fino a ;v.ere e proprie congelazioni, talora con p erdita com·p.leta delle estremità. La oaiusa principale che iPredistporue le estremità illlferiori a questi g·ravi accidenti sta nelle ~a.ttiv·,e cond.i~ioni della circo·lazion.e sa1nguig1J.a. La calzaltura non è mai troppo larga per pre''e11ire g1.i .accidenti d·a fired,do. La parte di r-ssa che ri,-est.e le dita n101n deve essere aippiattita nia legger1ne·nte con1vessa, in modo da lasciare loro libertà di moivimento, e da p.ermettere di 1ntro·durre a1lm1e no due paia di calze, l'uno leggero a diretto conta.ttOc col ·p iede, l 'al1tro J)Ì ù SlpeS!So sovra1p,p osto al ·p rimo; ri.es{:e utile agg~ttjn.gere .pezz·e o fascie, opp1ure sottos uole e su10lette di -carto•ne, di pagli~a, di feltro, cii pan110, ecc. 1\tia la calzatura d·eve essere ampia, ii1 modo da contenere tutto ciò senza che il p1ede ve1nga stretto in a lcun punto. La circolazione s1a1n1g uign.a va sorvegliata no·n· so1lo per il pi1ec1e, ma per tutto l'arto inferiore; fa sci.e, lnollettieire, ghette, lacci delle scarpe, rnon d eY011J01 mai essere troppo s tretti . QuanJdo fa freddo non si 11sino corpi grassi per un1gere i piedi. ln\.·ece s~ laYino il più frequente lJOSSi1bile co.u acqua fredda e ipoi si frizionino fortemenlte. Sarà po~sibile ~i1 questo modo e·vitare lta ·cmTuparsa di geloni . Collo stesso mezzo r-i eYiteranno d geloni allle 1111a11i. 1

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Contro i g1eloni, alle ma-n~ e a.i piedi, il rimedio ipiù efficace è rappresentato, dalle pelllIÌellature coilla tintura cli iodilo. Si p.rocu.r i, per qua.n to è p·o ssibile, di a\·ere sem•pre scarpe ~sciwtte. A lo0 , 12° sotto zero le scarpe 1lllni1c1e d:i cuoio comune si con1g elano, diveDJtano dure e si spaccano facilmente. Si cerchi di .rilsca1dar1e vici:Uo al fuoco o di oos.pargerle di petro·li101. Qua:nrlo fa molto f1·eddo riesce inutile spa1lm.are 1e calzature co>n sostanze grass.e; qu esta pr.atica è invece molto utile nel freddo • umido. Nel caso .d i prolungata immobilità forzata, p . es. nell·e tri·n cee, si può e·vita.re che i pietli sii' raffred1di·n10 , ru\1\~o1gectdo 1e scanpe con panni o anch·e co1le stesse f.a s1cie mo·l l,etti.ere. Quanid o illlnt soldato, fenmo o in oaanmj·no, ha tanto fr.edido ch·e « .1 1011 sente più» i s.UJoci. piedi, .s~ d•e\·e sospettare o temere la congelaz.iollle. Togl.iere .rap~d:runente le scarpe, 1nettere il piede a tllUJdo e frizionarlo a ~ungio ieo,11 <:'niergia ; riscaldar.e l'esbriemità 00J1P1ta mettendol.a sotto l'aooella di un coa:q,pagno, fra le cos.cie, s1ul1a pelle nuda ; poi< frizionare di niuovo. Bvitare assolutamente di espor~e al fuoco l'arto congelato. Per il 'Viso. - Il « pasisam01otia1g111e » rapipres~enta il .m ezzo più semplice e più efficace per impedire 1e soff.e renze ·e i danni d·ell 'aria fredda sul ''iso. A co1oco che D 1ù!ll lo posson•o sopportar-e per iG. sens·o di .c osltrizio 11e che esso produce, si consiglia di ricorr.e re a qiuresto mezzo: in u11 pezZJa di flaln\e1la r01t1usta si .ritagliano due orecchiali, si cucilono a.i lati del ber.r.e tto e si applicano strettaanie nte con1tro gli orecchi per mezzo di due nastri l·e gati sotto il mento. Per evitare la molestia che p·r odoce il vento quando a basse temperature sferza sul viso, tagliare un1a1 :placca id i cuoio o di .carton.e ed app1icarJ.a a gu1sa di p·a ra, .ento, :fissandola sotto il passaanOlnitagne ù sotto gli orecchiali, oppu.re fra il capo e il copricapo, dal lato do,~e soffia 11 , vento. Quando si devono fa·re marcie SlU nerni o ghiacciai, bisogn-a usare gl:i occhiali appo.s.iti, se non s1 possiede 11n passa1nontag11e; per proteggere i'.l ·viso dall'azione irritante d·e l freddo e della Lu·c e, torltlia assai utiùe distendere s ulla cute uno strato di nero fumo (p. es . ~ien·endosi di un tapp10· di s1ughero b·r uciato) . Si deve porre grande attenzione pe.r evitare le con1g elaziooi del vi1so. Quan·do una parte d·el \.·iso coaninci1a a essere colipita, il dolore DlOIDI è più a,._ ' '"ertito perchè si perde la sensibilità; l 'indi'.'\·idu101 q1Ui11<li non se ne accorge e p.e rciò s orn10 i compagni che de,iono sor,·egliare il \Ìso dei , . iieini . Le parli più facilanenite esposte a congelare sono: il naso, Ire guancie, il mento imberbe, gli orecchi non pr.otetti; uma parte che fu colpita 1

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uua V10lta ha tendenza ad essiere poi 111uovann.e1nte affetta. Il male si manifesta colla com;parSla della caratteristica macchiia. di coloir e ·bianco avor io; .n!ll1aned1atamente i compagni, oipprure lo stesso '.Ìindividiuo cobpito, devonQ esegru ire ene«.rgiche f.rizioni della parte, :fì1n'O a q uamdo la maochia scompare e ricompa·r e 1ai S1e nsibilità. Le f.rizi101nà. colla ne·ve - tanto per il visro qu,a nto iper le tln!a!ni e per i piedi - sono opport1u1n:e solo qua111do la niev.e è appenia caduta, i1n soffi.ci fiocchi; q·u ando iµveoe, per le basse temperature, essa è ridotta in polvere, o cristaùli, o ghiacciuoli, la frizione ri1u.sicirebbe do.lotoSla e proèbutrrebbe escoriazioni inutili o pericolose. A ·èa:Sse temperature è perico1oso spalmar.e il "·ci,s o con soSltan.z;e grasse ; oongelamdo a te-m pera tu.re ·poco basse, ·queste im·pedisc011J0 di rilevare 1e macchie .bi1aJnch1e caratteristiche della congelazione. ~~ basse ìtemperature, evitaire ogni oontatto con metalli; coloro che porta.n o occhiali o stringin.as-0 devicmo fasciare con lana .a cotone le parti metaJll!i-cl1e che tStanno a contatto con lra cute. Per la personai. - Due ~biti sovrapposti, anche .sie leggeri, protegg-ono d.a l fTeddo meglio di IU'n solo :aibito :pesante. Cosi d·ue .p aia di mutande di tela 1prrotegg.0in10 meglio d~, .Uln! paio di lanlar; rllue camicie d·~ tela meglio di una sola ca· micia d1 :&:nella. Naturalmente i migliori ef- , f etti si: Taggi·U;ngono 1Sk:xvrapp01Dend'o ip·. ~- diu,e paia di anutandie, uno di ;tela le' runo òi lana; due c1a1Inicie, 1unra di tela e U!lla di flanella ; ecc. Dei 1d!ue ind:uttientii, queillo più esterni0. dJeve es:siere di tessuto molto fitto, ìilmpentn·e abile all'aria. S01Waip·p o·nienà·o diversi i.ndumenti, s·~ evi ti d~ stri11ge111e gli a·r ti i·n icor~ispondenza della loro articol·az,ibn1e 10011 tronro; ciò riuscirebbe di danno, i·n~pando i movim.en.ti degli arti, e soviratuitto o stacolan.d.o .la circolaziotnie del sangue; ogni ostaooJo ;a1la ciircola.zione ·d el. sa'llg~ favori&ee 1':itrusorgere degli accidienti da f.reddo. Il vestito ·esterno deve essere 1b en chiuso ai pol,si tper mezzo di 1egaoci, ai polpacci oon ghette o fascie mollettiere , tail tri()jnoo con un ciJnlturone; 1na tutto ciò <Sila fatto .s enza ostacolare i movimenti .d elle membra e la ciir~lazione del s·anJgue. La carla (gi()1nali, cairta da paiechi) !rappresenta un efficace 1nezzo protettivo oontro il freddo, per il t rooco e per le iestremità inferii0ri. Si usa interlponenlcione degli strati tra il fMsetto a a:nag~li:ai e la girubr.a , e fra Ile 1 pezz.e da piedi o le calre e le sca1"pe. Q.uan.d o si disponga di sacchi di 1pelle o di ~ t e SAfto fi tto i.mrpermea1b ile all'aria , . foderati !ilnter11ame1nrte di ,p elo, si •pttò dormire seniZa sofferenze e senza pericoli anche in clilmi molto freddi ; 1na questi sacchi pure essendo l eggeri (26)

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in1g om·b r.ainti 1e non sempre adatti ai so1dati itnl marcila o .siulle ùinee di comib attimento .. Il 'Sacco di ·p elo può essere t1tilmente sostituito da u·n sacco di la:na. comu:ne ri·vestito di tela. Pier chi .nr0111 · <l!bbia a sua dispos:i'zi011Je questi mezzi, la coperta, il ieap,potto regolamentari pos1so11110 bastare 1puir,chè si badi a p1"oteggere gli arti inferiori. Buoni risultatl. ]?lUÒ dare questa semp.Jiice pratica : lev·a te 1e scaiJ:ipe, si i111rt-roducaino i piedi nelle ma.ndclie della g.iacca o di una sottoveste. di magli:a:, chiudieruio le estremità delle m1a:niche con dello s.paigo oppure coi lacci delle s.icanpe. De bevan·d e calde, 1brodo, l:atte, caffè, thè, s01110 eacelLenti ·p r.esildii cr0 ntr·o il freddo; l 'ailcool deve essere co·ns1derato solo come med:iea.mento ri:s1ervato ai casi di estrema llllecessità ; qua~do iVlen·g a usato di frequente perde la 1S1Ua ef:fìcao.a; usato .p er abitud'i!ne rieooe addirittura da'll!llooo. (Dal Gior1i. d. R. Soc. It . d'Ig., 31 lu·g li·o 1915). ~o.no

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La difesa .contro il freddo. - Il prof. G. Sanarelli ha inviato da Parigi alla <e Tribuna » una: interessante lettera per la difesa contro il freddo; ne riportiamo la chiusa: cc Risolto il problema del freddo ai piedi, il più è ottenuto. La difesa contro il freddo del corpo rimane grandemente facilitata e ad essa può provvedersi con alcune norme di igiene generale e con indumenti d'uso comune. Rigu·ardo al! 'igiene generale, deve anzitutto condannarsi il consumo delle bevande spiritose. Esse sono erroneamente considerate da molti, come agenti di calorificazione. Al contrario: l'alcool paralizza i nervi vasomotori, pro-v·oca la dilatazione dei capillari sanguigni periferici, vi rend·e pigra la circolazione, quindi vi facilita la dispersione del calore, il raffreddamento e le congelazioni ! L'alcool deve essere riguardato, anche d'inverno, come un medicamento, e non come una bevanda : . il suo uso dovrà quindi limitarsi a determinate indicazioni e a dosi terapeutiche. La sola be,randa fermentata, sia il nostro vino, che "è innocuo e, preso in ragionevole ·misura, fa bene. Oltre a ciò si abbia cura di assicurare al soldato una alimentazione sostanziosa, lo si conforti, quando sia possibile, con bevande calde e lo si provveda di vestiti di lana pesanti e di manopole di lana con due sole appendici digitali indipendenti, destinate al pollice e all'indice, la cui singola azione è necessaria al .maneggio del fucile. Ma la manopola sia abbastanza capace da co11tenere anche il dito indice, ogni qual volta fosse intirizzito e la sua funzione indipendente si fosse resa momentaneamente superflua. Dovrà sconsigliarsi l'uso dei doppi guanti, anche se leggeri , entro le manopol e, fossero pure queste di grossa laua o di pelliccia. E' noto che il Duca degli _.\.bruz-


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zi, durante la sua spedizione al Polo Nord, perdette due dita perchè, entro le manopole, usava portare dei guanti ordinari. I suoi compagni di \'iaggio che 'usavano soltanto le manopole non ebbero a soffrire alcun incident.e analogo. Si potrà aumentare la protezione del corpo contro jl freddo e, sopratutto, contro l'umidità che è un poderoso coefficiente di raffreddamento, consigliando anche l'uso di sottovesti di carta paraffi.nata, di carta da im·b allag.g io u11ta con olio di vaselina, di carta giapponese o di tessuti impermeabili speciali » ( dall 'A. sono descritti). « Bisogna raggiungere il duplice scopo di isolare la superficie cutanea dall'aria esterna umida e fredda e di evitare, in pari tempo, l'impaccio ai nlovimenti del corpo. Qui so·n o molto usate ancl1e le sottovesti di carta. Ispirandosi a .quanto è stato fatto al Giappone, alcune signore di buona volontà hanno creato 1'0euvre du gilet militaire. Essa_ si propone di fornire ai soldati anche una sottoveste che li protegga dal freddo e dall '·u midità. Il modello adottato è semplice ed economic-0. Il tessuto è rappresentato da ·U n doppio foglio di com,u ne carta da imballaggi commerciali, internamente rivestito da una sottile incatramatura. Fra i due fogli trovasi interposta una tela ordinaria a larghe maglie, destinata ad aumentare la resistenza e la durata della carta. Il prezzo di questi gilet è addirittura minimo, ma i loro grandi pregi sono, ormai, ampiamente riconosciuti. L'inverno scorso, essi sono stati felicemente sperimentati in un reggimento. Si fecero indossare a tutti i soldati che dovevano lllJ()ntare la guardia per lunghe nottate fredde e piovose. Una relazione fatta dopo tale esperimento ha confermato la bontà delle sottovesti di carta incatramata : esse sono leggere, morbide, comode e bene accette. Rappresentano un eccellente presidio contro l'umidità e le basse temperature e dànno una sensazione di :b enessere pari a quella data da una pelliccia. La difesa contro il .freddo delle trincee non può limitarsi alla sola provvista e all'uso di speciali indumenti. Essa esige anche l'attuazione di altre provvidenze d'indole varia ».

L'imbottitura degli abiti. -· Nel fase. 37 ave,·amo per primi accennato a questo efficace mezzo di difesa contro il freddo, posto ora in valore dalla sig.a Gabelli (vedi fase . 43) . All'uopo si può far uso di qualunque materiale atto ad immagazzinare molta aria : lana da materassi di cattiva qualità inadatta alla tessitura, cotone grezzo, ecc. Questo materiale viene incluso tra la stoffa esterna dell'abito e 1a fodera, o tra due fodere; poi viene fissato per mezzo del trapunto come nelle imbottite o nei copripiedi da letto.

CENff/ BIBLIOORAFICJ. Non si recensiscono che t Ubrt Pervenutt in dono alla Redazione

A 1i I·ndex of Progn,osis, edited by A . RENDLE SHORT. Un vol . in-8° gr. di pag. 570. Bristol, John Wright & Sons Ltd, 1915. Prezzo 21 s. Dopo il successo straordinario dell 'Index of Treatment (t estè da noi recensito nella 7a edizione) era nell'ordine natt1rale delle cose che ' 'enisse anche un Index oj Prognosis. Questo si propone di fornire dati attendibili per apprezzare il decorso delle malattie, sotto l'azione del trattamento e fattane astrazione, e di prevederne gli esiti remoti. Il piano è stato attuato con pieno successo dal dott. Short, coadiuvato da buon numero di volonterosi, tra i quali Daniels, Ciouiston, Latham., Lane ed altri di fama internazionale. Il compito non era agevole, poichè comportava molti spogli fastidiosi di natura prevalentemente statistica, desunti da varie fonti ; ma il successo ottenuto . giustifica pienamente gli sforzi compiuti. Non dubitiamo che per qualche tempo il la"·oro farà testo. R. B. M edical and Surg1lcal Reports oj tke Episcopal H ospival of Pkiladelpkia. Vol. I .e II, io-8°, di 1pag. 406 e 427, riccamente il1ustrati. Philadelphia, Press of W. M. J. Dornan. Rilegati.

Questi ·d ue vio1lumi includono uria serie di men1orie, molte delle qiuaJi ci 1si presentano come assai interessanti. Ne menizion1iamo alcu'lle tra quelle che richiamano di più l'attenzione. Nel I volume : Pieirsol, « Il significato clinico delle alte ten'S1ioni arteriose estreme e loro trart:tamento » ; Sink.lier, «Neuriti e neuralgie l\.1utschler~ « Cisti 0S1See »; Bves,, « Cause della tosse che generalmente sfuggono, di pertinenza de11' otorino-laringologia» ; Deaver, cc L~i.ocertezza 1I1iella diagnosi degli stati .m orbosi dell'addome supe.riore »; Pa1rke, «L'eclampsia puerperale »; parecchie m~1norie su f·r atture e su tumoni maligni e van ca1Si interessant1. Nel II vol.ume: White e Whal.aud, « Studio comparati•V'O dei metodi di laboratorio relativi alla ìfebbre tifoide » ; Kland-er, cc Trattamento delle scottature »; Codfrey, « Conduzione ossea dei sintomi ascoltatori dea-li o aneurismi >> ; Frescolan, « Le eruzioni rcutanee ad etiologia incerta » ; Robertson, I{la·nrder e Long.aker, <e La 1nalattia renale » ; Jonies, cc L'esplorazione della tf1uJniiione a:ena.J.e » ; Simpson, o: Lussa2'ÌO'tle del testicolo » ; Moore, « Trattamento mod~rno dei cancroi di » ; ricca casistica. di chirurgia, ortopedaa, dftalmoiatria, ecc. I due ricchi \"olu!mi dovrebbero figurare in tutte le biblioteche mediche. R. B.

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NELLA VITA PROFESSIONALE. assoluta impossibilità di t enersi prove11ti incerti, e per c-ompenso la regolamentare rapidità di aKella Gazzetta Ufficiale è apparso il decreto vanzamento da lumache! luogotenenziale n. 1420 del 12 settembre 1915 Si vedono oggi tenenti n1edici a 38 anni e ca il quale porta l e seguenti disposizioni relati ve pitani medici richiamati a 48-49 anni, con 4 anni ai concorsi banditi da pubbliche ainministra- di grado e 24 di spalline ! Il ministro della . . .z1on1 . g u erra in un suo discorso del passato aprile Col 1° articolo di t ale clecreto si sancisce che in merito ai provvedimenti p er il ser·vizio saagli impiegati e salariati dei Co1nuni, delle Pro- nitario militare eh.b e a dire che si sarebbe visto vi11cie e delle istitwzioni di pubblica beneficenza qualche cosa di radicalmente att11ato, anzi - ft1 (Opere pie), al personale sanitario dipendente la frase - una specie di rivoluzione: perchè no11 dalle st esse A m:Jninistrazioni, sono estese le di- segue ora un po' di tale r adicale procedimento sposizioni degli articoli I, 2 , 3 del decret o II lu- a11che in favore degli ufficiali m edici richiamati g lio. d'ufficio, deliberandone promozioni, che certo saAll'articolo 3° dispone quanto segue : r anno se1npre meno radicali delle nomine im((Per tutta la durata delilo st ato di g uerra, a pro,ryisate a gradi anche elevati di capitano e posti compresi nelle piante organiche che si ren- 1uaggiori e anche più in su ? dano vacanti ed ai .quali, in base ai rispettivi reSarebbe un atto giust o, ed un atto provvido golamenti, non possa provivedersi per promozione, che rialzerebbe il morale di tanti ufficiali medici, • s i dovrà provvedere esclusivamente con nomi- e servirebbe anche se non a togliere certo ttn poco n e provvisorie, rimanendo sospeso ogni pub- . a diminuire i g rMrli da·nni :finanziari che a tali blico concorso a n che se bandito in prece- ufficiali ne vengono per l 'abbando110 dei loro cle11za e non esaurito alla <lata del presente posti ci vili. decreto» . Se cotesta redazione vorrà farsi eco di quanto L'articolo 5° dice che il decreto avrà vigore sopra esposto, si renderà benemerita verso moldal g ior no IO' cli settembre. tissimi colleg hi, che ora tra,·ersano un momento Con questo decreto sono t assativamente so- di crisi m·o rale e :finanziaria immeritata nè s p esi tutti i concorsi dei Comuni e quindi natu- 'voluta. 1·al1nente a nche quelli p er .m edici condotti fino Si pensi che la guerra ba portato capitani a .al termine della g uerra : per i posti vacanti i 24-23 ed anche a 22 anni, con 2 anni ed anche Comuni do·v ranno pro\•vedere in via prov,riso- solo con 19 tnesi di spalline ( !) , e si può i1nmagir i a , quindi con medici interini o prov·visori o narsi quale sia il morale e 1'amor proprio di ufsupplenti; i concorsi ·b anditi, scaduti o no, ma ficiali medici in congedo ancora capitani a quasi non ancora decisi, restano anch'essi tutti so- 50 anni e con 4 anni di gradi e 24 di spalline, . spesi. ed obbligati a rimetterci sa~11te , de11ari e decoro! Un cap. 111ed. · antichissimo abbonato. I medici richiamati.

La sospensione dei concorsi.

Ci si seri ' 'e : 01iorevole R eda;;io'ne del « Policlinico »

Roma . Xon sono piccole questioni , nè ii1opportune, :sia pure nel 1nome11to tragico attuale, q uelle da -cotesto giornale accennat e in riguardo al vario tratta1nento fatto ai sanitari militari . Fra questi , q ttelli in servizio per loro don1anda -e qt1elli assimilati, hanno avuto gradi improy, ·isati e reside11ze spesso le migliori, i primi; sem-pre quelle prescelte i secondi . Da ciò ne ,·iene cl1t· oltre le comodità del viYere, a costoro è clato quasi se111pre di tenersi i benefici della loro client ela e ad alcuni persino quello delle con<lotte. Pei sanitari militari, richiamati d'ufficio, le peggiori residenze, i ser\•izi più pesanti, ed (28)

Spett . ,Redazione del gioniale « Il Policlinico », ~er

il lamentato ineguale t rattamento dei medici ricl1ia1nati, ci s iamo tro\"ati cli fronte al fatto co111piuto e non si è potuto rimediare più. Ora f'i affaccia sull'orizzonte la possibilità della riparazione o di nuovi g uai . Il Comanclo supremo aYrebbe deciso di ridurre nell'in,·erno il numero degli ufficiali, ri1na11dando g li est1beranti a lle loro occupazioni. Intanto, come ben si capisce, ai corpi e in prima linea medici esnberanti non ce n'è. Ce ne sono inigliaia negli ospedali. Saranno questi congedati o quelli che sin da principio s11biscono co11 .m irabile sentimento del do,·ere tutti i pericoli e disagi clella guerra?


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merito dei provvedimenti in tale materia senza alcuna eccezione o restrizione, non si possa ragionevolmente ritenere che anche la contro\·ersia sulla pura staibilità nel posto, pretesa dall 'impiegato, rientri nella sfera di conoscenza di quegli speciali organi, massime quando si tratti di far revocare l'atto amministrativo del licenziam ento e non di ripetere le conseguenze ci Yili economiche del medesimo e s alvo anche a vedere se la valutazione di siffatte conseguenze giuricliche patrimoniali da parte dell'autorità giudiziaria non sia cosi rimasta necessariamente subordinata alla pronunzia da parte dell~ giurisdizione amministrativa nella legalità e giustizia del provvedimento ». Con tale sentenza la Cassazione di R oma fa giustissime osservazioni. Innanzi tutto dichiara che non è compito della Licenziamento di impiegati comunali per giustificati autorità giudiziaria di inquirere su motivi dimotivi disciplinari - Incompetenza dell'autorità sciplinari per cui l'ammi11istrazione credette ligiudiziaria. cenziare il proprio impiegato .. Il Comune; come L.1autorità giudiziaria '1'io·n ha co 1npete1iza per ente autarchico, deve essere esso il giudice comco1ioscere dei motivi che deter'niinarono il licen- petente per valutare la condotta, l 'attitt1dine e ziamento di un itnpiegG>to comu1iale.1 ancorchè la capa~ità del suo dipendente. Nessu11a altra autorità può sostituirglisi senza com.m ettere un vero sta:l>ile. (Cassazione di Roma, Sezioni unite. eccesso di potere per difetto di giurisdizione. 23 febbraio 1915). A chi si sente leso dal provvedimento della La Corte ha osservato : « (omissis) : L 'inflizione amministrazione mu.n icipale è aperta la ,·ia del di punjzioni disciplinari in genere e di quella 1icorso a quelle sole autorità, che per essere comdel licenziamento in ispecie per ragioni discipli- prese nell'orbita del potere esecuti,~o , sono pienari ad un suo impiegato da parte di un ente 11amente in grado di vagliare ed apprezzare nel amministrativo autarchico e lo esperimento del suo giusto valore l'emesso provvedimento. contrario reclamo da parte di esso impiegato inIl contratto di impiego non può essere stimato nanzi agli organi gi U·risdizionali amministrativi alla stregua di quegli altri moltissimi che diusono certamente indipendenti dall'aivere lui ac- turnamente si contraggono nel vorticoso avviquistato o meno la stabilità nel posto, questa cendarsi della vita sociale : esso è di natura afnon escludendo l'impiegato pu.b blico dalla sog- fatto speciale, ritraendo dalle persone contraenti, gezione al potere disciplinare da parte della pu·b- e dal proprio fine, un quid pitblicuni che lo pone blica amministrazione salvo il richiamo in via sotto l'egida e la protezione delle autorità congerarchica o in via contenziosa amministrativa t enziose amministrative. alle autorità competenti, senza che si possa al riLa Corte afferma eziandio che anche qt1audo guardo mai proporre azione innanzi all'autorità trattisi di personale stabile la c::osa non muta, giudiziaria, la ·quale difetta di giurisdizi0ne a co- giacchè l'acquisto della stabilità non sottrae l'imnoscere del modo come u·n impiegato pubblico piegato dall'obbligo di adempiere cosçenziosaab1b ia prestato servizio in relazione ai doveri del mente il proprio dovere e· di suibire le conseguensuo ufficio : criterio questo esclusivamente am- ti punizioni disciplinari, in caso di inadem• • mi11istrativo e adempimento di doveri, esso, in- p1enza. combente ad ogni impiegato anche se avente diChe anzi la Corte è andata anche più oltre riritto alla sta·b ilità nel suo posto ». badendo la massima, che per lo innanzi a\rea Omissis: «E ciò a prescindere dall'altra seria tante discussioni animate, secondo cui la comconsiderazione che avendo le ce11nate nuove di- petenza dell'autorità giudiziaria a dichiarare sposizioni legislative conferito, in tema di mi- I 'avvenuto acquisto della stabilità si deli11ea sol sure disciplinari inflitte agli impiegati degli enti quando trattisi di ripetere le conseguenze ci,~li autarchici, compreso anche il licenziamento, ai ed economiche dell'atto amministrativo del lisurriferiti organi giurisdizionali amministrativi cenziamento e non già quando cbiedasi l a re,·oca piena competenza a conoscere degli analoghi ri- del medesimo . n diritto civile patrimoniale che corsi, non solo sulla legittimità ma anche st1l ' possiede l'impiegato st abile non è costituito dalla

Si vorrà o no tener conto dell'età, del servizio prestato in prima linea, dell'avere o no una famiglia? O si vorrà in~;ece al danno aggiungere lo scorno? Il Policlinico si faccia subito \-ivo su questo argom'e nto e inviti i deputati medici ad agire. Ciò, s'intende, senza uscire dall'ambito della più rigorosa disciplina, perchè gli interessi dell'Esercito e della Patria sta,nno in cima ai nostri desideri. Ma appunto in omaggio a questi interessi supremi devesi evitare ogni ingiustizia. Con ossequi Dev .mo abbonato.

RIVISTA DI GIURISPRUDENZA SANITARIA.

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IL POLICLINICO

stabilità per sè sola stante, ma bensi dall'azione per danni che può essere fatta valere contro colui che l'acquisito diritto insidia o contende. Epperò se vuolsi ottenere col ricorso impugnati·vo del licenziamento una semplice d~lara­ toria del diritto acquisito alla stabilità, invocando l'annullamento dell '.atto amministrativo che lo viola, unica sede competente è la contenziosa amministrativa. Se per converso vuolsi ottenere il rifacimento di danni come co11seguenza diretta dell 'intempesti•v o ed illegale provvedimento, occorre adire l'ordinaria autorità giudiziaria, la quale, pur non potendo annullare 1'atto impugnativo, lo priva, di fronte al caso specifico, di ogni efficacia: legale, condannando chi lo ha emesso alla corrisponsione , dei danni, morali e materiali, che da esso sono derivati.

Farmacia - Decadenza - Mancata denunzia. N 011, può essere pro1iu·nziata la decadenza del titolare di una farmacia per nui1icata denunzia 1iel termine stabilito dalla legge se non gli fu p1-eviamente contestato l~ addebito a 1nente dello articolo 17 del Rego la1nento 13 litglio 1914. (Parere del Consiglio di Stato del 25 giugno 1915). 1

La Sezione ha considerato essere principio generale di diritto, accolto anche nei procedimenti più semplici e sommari, non potersi giudicare a danno di un privato per privarlo in tutto od in parte di un suo diritto patrimoniale senza averne prima sentite le giustificazioni e le ragioni. È questo un principio di assoluta ob1biettività e giustizia. Non è possibile nè lecito privare taluno del diritto che gli appartiene senza ammetterlo a dare le proprie giustificaziòni distruggendo così anche la garenzia della più esatta conoscenza dei fatti e della maggiore con·v enienza dell'atto amministrati,·o che può scaturire dallo esame degli atti, dei documenti e delle circostanze che possono essere variamente valutati e discussi. La Sezione stessa poi, fra l'altro, tassativamente dichiara : « Ma a parte ciò non deve dimenticarsi che si tratta di una legge nuova e di non facile applicazione in questa parte, che il breve termine di tre mesi è scaduto ancora prima che fosse entrato in vigore il regolamento e la maggioranza degli interessati abbia potuto rendersi esatto conto delle varie disposizioni legislati,re; che, infine, ed è ragione di non poco valore morale e politico, la dichiarazione di decadenza si risolrve in una perdita di diritto patrimoniale spesso assai grave pel danno irreparabile che ne deriva al proprietario della farmacia , etti, forse, manca ogi1i altra risorsa di \ita (30)

per s è e la famiglia: in tali circostanze la buona fede merita di essere tenuta in gran conto ed occorre indulgere allo errore, per evitare che la legge diventi nella sua applicazione eccessivamente dura laddove essa è invece inspirata ad un largo senso di tolleranza anche verso le farn1acie non autorizzate, purchè non sieno di quelle di cui ali 'articolo 24 ». Doctor JUSTITIA. •

IUSPOSTI A QIJ&Vl'l I A DOIANDK. (5613) Co1igedo. -

Il Dottor V. D. D. da C. desidera conoscere se nel mese di congedo annuale si possano cumulare altri brevi periodi di permesso goduti nell'anno per lutti domestici. La licenza che annualmente può usufruire il medico condotto non deve eccedere nel complesso la durata di u·n mese. Detto mese si può godere tutto in una sol volta od anche a periodi più brevi . Segue da ciò che nel mese ordinario vartno computati anche quei permessi di assenza dati entro l'anno per cause contingenti, e, quindi, anche per lutti domestici. Crediamo, pertanto, che Ella non possa ricorrere contro l 'òrdin~ emesso dal Sindaco per la cessazione della supplenza alla scadenza del trentesimo giorno, compresi i cinque durante i quali si assentò dalla residenza per la luttuosa circostanza della morte del suo congiu·n to . (5615) Congedo dal servizio militare. Al Dottor G. R. da B. V. rispondiamo che trovandosi sotto le armi non può ritornare al suo paese per esercitare le funzioni di medico condotto, perchè durante la mobilitazione è sospeso qualsiasi licenziamento o congedamento. (5616) Servizio militare - Esenzione . - Il Dottor S . L. B. da F. desidera conoscere se trovandosi sotto le armi possa ottenere la esenzione come medico condotto. Dal momento che già trovasi sotto le armi non può far valere il <liritto di esenzione come unico medico condotto ai sensi dell'articolo I del Regio Decreto 13 aprile, giacchè durante la mobilitazione sono sospesi i congedamenti ed i licenziamenti di qualsiasi specie. (5618) Chiamata alle armi - Dispensa. - i\1 Dottor G. C. da F. rispondiamo che essendo stato dispensato dalla chiamata come medico condotto ttnico, non ha alcun obbligo di prese11tarsi sotto le armi in caso di chiamata sotto le armi. In ogni ca$o sarebbe chiamato come soldato di 3a categoria e non come ufficiale <le11a Croce Rossa. Per effetto di ser,·izio presso la Croce Rossa possono essere esentati dalla chiamata sotto le armi i ~oli 1nilitari di n1ilizia territoriale .


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SEZIONE PRATICA

(5619) Condotta estesa alla generalità degli abitanti - Impugnati'Va. - Il Dottor abbonato 1710 desidera conoscere se e q U·ale mezzo esista per impugnare una deliberazione di Consiglio comunale con cui, non ostante esistano in paese due medici liberi esercenti, si stabilisca impiantare la condotta piena. Se il Com!lne eccede il limite legale della sosvimposta non può fare spese facoltative, quale è quella della condotta piena ~sistendo in paese altri due medici l~beri esercenti. Ognuno di questi, se contribuente del Comune, può impugnare il relativo atto deliberatiivo presso la G. P. A. nei primi q'llindici giorni dalla sua pubblicazione all'albo pretorio ai sensi dell'articolo 310 del vigente testo unico della legge comunale e provinciale. Che se nessuno dei due medici liberi esercenti sia contribuente e, quindi, non abbia interesse legale da far valere, potrebbe uno di essi con denuncia alla predetta autorità tutoria richiamare l'attenzione di questa sulla incongruità della spesa e sulla inopportu.n ità della stessa stante la presenza in loco di due liberi esercenti, le cui condizioni economiche professionali sareb1b ero grandemente danneggiate. (5620) Ser'Vizio militare - Compe1iso. - Il Dottor a·b bonato n. 5901 desidera conoscere se sia legale l'operato del Comune con cui gli si tolgono lire 5 dallo stipendio per ognuno dei dieci giorni di servizio militare che eg,l i ha prestato come ufficiale medico di complemento nel maggio scorso. Noi crediamo che nessuna detrazione si sarebbe potuta fare sul suo stipendio pei dieci giorni di servizio militare, che ha prestato nel maggio scorso, sia perchè le sarebbero stati dovuti due .m esi di stipendio intero, se il servizio militare fosse durato maggior tempo, sia anche perchè quei dieci giorni avrebbero potuto essere compresi nel congedo ordinario, pel .quale la sostituzio11e è, per legge, a carico del Comune. (5621) Esenzione dal ser'Vizio militare . - Il Dottor A. M. da T. ' desidera conoscere se di tre medici condotti residenti in un Comune di 12 mila abitanti tutti e tre di terza categoria qualcuno possa essere precettato per servizio militare e, nella affermativa, a chi di essi spetterebbe rispondere alla chiamata essendo tra loro la sola differenza di un anno di età. Su tre medici condotti in un Com·u ne di 12 mila abitanti, due solamente possono essere ese11tati dal rispondere alla chiamata della _propria classe e categoria sotto le armi ai sensi del1'articolo l del Regio Decreto 13 aprile 1911. Circa la persona che dovrà ottenere la esenzione bisognerà avere riguardo all'ordine delle even-

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tuali chiamate, di modo che resterebbero esentati gli ultimi due, mentre il primo chiamato che non può addurre la mancanza del numero di medici prescritto, dovrebbe andare sotto le . armi. (5623) Pe1isiorii. - Il Dottor P. P. da L. desidera conoscere quale pensione liquiderà con 25 anni di servizio e 52 di età, avendo versato dal 1899 al 1910 il contributo massimo ordinario e straordinario. Ella riceverà come pensione ordinaria, tenuto conto del maggior contributo per gli anni dal 1899 al 1910, la somma annua di lire 1177.40. A questa bisognerà aggiungere l'altra di lire 44.61 per i due anni di versamento volontario. In tt1tto lire 1222.01. (5624) Pensione. - Il dott. M. C. da E. desidera conoscere 1quale pensione liquiderà con 33 anni di servizio e 65 di età. Ai dati esposti liquiderà la pensione di annue Jire 2439. (5610) Stip e1idio - Chiamata sotto le armi. Al Dott. P. P. D. R. da B. TÌlSlpondiamo che il suo ragiona1nento sarebbe gtiusto se il decreto luogotenien~ale del 31 agosto p. p. !JJOlll avesse tassativa.m ente abrogata ogni disposizione cti :regolamento od organico comunale ohe <lii15JP0nesse diversamente a riguardo .degli stiipendi da concedersi agli imp'. egati comwrualii chiamati sotto le arn1i per mobil1i~azione. (56rr) S tip e1idio. - ~i\.l Dott. E . R. da B. 'l'ispondiamo essere ·n aturale che lo stipendlo decorre dall'atto di nomina quando si sia contemporaneamentte assuuto 1S1ervizio. Chci.: non è chiamato in carica nanr può 1niulla rii.chiedere. (5614) Co1igedo di convalescenza per ser'Vizio niilitare - Obblighi verso il Comune - A mbulatorio a'l'itimala.rico. - Il Dottor G. C. da V. avendo ottenuto un anno di congedo dal Ministero della guerra come ufficiale medico di milizia territoriale desidera conoscere se il Comune possa ob.b ligarlo a riprendere il servizio o se sia invece tenuto a pagargli l'intero stipendio per tutto il periodo del congedo pur non prestando servizio di sorta, se avendo egli fatta domanda per la nomina ad ufficiale medico della milizia territoriale possa il Comune considerarlo come volontario e non corrispondergli lo stipendio nè co11servargli il posto e se possa riprendere il sen·izio presso il locale ambulatorio antimalarico senza pregiudizio del serviziQ di condotta, tanto pesante. Durante il periodo di congedo ottenuto dalla autorità militare conseguirà certamente lo stipendio come ufficiale. Se è così, non avrà obbligo di prestare il servizio di condotta, ma non avrà diritto che alla differenza dello stipendio (31)


IL POLICLINICO

fra quello civile e quello lnilitare, in forza d el Decreto Luogotenenziale del 31 agosto ultimo, n. 1420. Quando anche abbia fatta spontanea domanda per la nomina ad ufficiale, il Comune non potrà non conservarle il posto, ma in quanto allo stipendio si p otrà attenere p er analogia alle disposizioni contenute nel precitato Decreto Luogotenenziale ed all'altro precedente dell'r1 luglio 1915, n. ro64. Ricevendo lo stipendio dalla amn1inistrazione militare non può dedicarsi ad altro lavoro q11alsiasi e, quindi, anche alla direzione dell'am·b ulatorio antimalarico. Potrebbe, però, chiedere analogo assenso dalle a utorità gerarchich e superiori. Nel caso poi che nessun stipendio ricevesse dall'amministrazione militare, do,·rebbe riprendere l'intero se11vizio di condotto per ottenere lo stipendio normale che le si deve per contratto.

Doctor

JUSTITIA.

CONDOTTE E CONCORSI. Ospedale Ci?Jile <e V 1nberto I ». Cercasi su·b ito n1edico-assistente, esente servizio militare e d a impegni colla Croce Rossa. Stipendio annuo lire 1080, alloggio e servizio vitto tutti i giorni, qu alch e incerto; nomina biennale. Rivolgersi alla Direzione medica . ANCONA.

S. BENEDETTO Po (Manto,Ta) . Cond otta di Portiolo; L. 3000 lorde e 3 sessenni; cura poveri; ,-accinazioni. L. 600 per caval. Scad. 5 no'r.

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il dott. Daivid Giuseppe è nomi11at o aiuto supplente in patolog ia gen erale . CATANIA.

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I prof .ri Sterzi Giuseppe e Di Mattei Emilio, ordinari rispettivamente di a nat omia u111ana e di medicina l egal e a Cagliari, so110 trasferiti, col loro consenso, a Messina . NAPOLI. Il dott. Colucci Gennaro è aut orizzato a trasferire da R oma a X a poli la libera docenza in clinica oculistica. Il dott. Romano Git1seppe è nominato aiut o in cli11ica chirurg ica . MESSINA.

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Il dott. Ceresole Giuli o è aut orizzat o a trasferire da Napoli a Pado,·a la libera doce11za in elettroterapia . Il dott. Vertano Giulio è 11omi11ato assist ent e i 11 clinica pediatrica. PALER~ro Il prof. Fellini Gio,·anni è inc:ari.cat o clell'i11Regna111ento di chi1nica bromatolo...gica. La clott .sa P11n1a GioYanna è non1inata assis te11te ii1 cli11ica ostetrica. SIEN.\ . Il prof. Remedi \·ittorio, ordinario di cli11ica chirurgica, è nominato preside della f;1coltà di 111eclici11a e cl1irurgia. PADOVA. -

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l.\tCEDIOINA SOOIALE. Propaganda igienico

soc~ale.

L'Associazione ruizionale dei medici condotti, allo scopo di dare un còntributo sempre più efftcace a quelia educazione igienica del popolo che costituisce uno dei più validi mezzi di dif<.::sa co11tro le malattie, e fattore essenziale pel sno )niglioramento fi sico ed economico, ha nel1'anno l 9;r3-14 intensificata e generalizzata. la sua propaganda, sia fra adulti che nelle scuole popolari e medie, estendendola oltre alla lotta contro le mal attie anche alla previdenza ed altri problemi igienico-sociali, suJ.la base di apJ?osito programma che il prof. _t\.ristide R anellett1, già ice-presidente generale all'uopo sp ecialmente del egato, d'intesa con il presidente generale onorevole Brunelli preparò ed organizzò. T ale programma ottenne il più ,·ivo interessamento ed appoggio morale da parte del Ministero dell'int erno e della Direzione generale della sanità, del Ministero della pubblica istruzione e delle Direzioni generali per l e scuole popolari e medie, del Ministero di agricoltura, industria e commercio, della pirezione generale del1a st atistica e del lavoro, e di altri enti come la Cassa Nazionale di previdenza per la invalidità e la vecchiaia degli operai, la . Lega nazionale italia:na contro la tubercolosi, la Confedarazione \generale del lavoro, ecc . Speciali circolari venivano in"\7iate dal Ministero dell 'inter110 ai prefetti e dal Ministero della pu,b blica istruzione ai provveditori agli studi, con le quali, seo-nalandosi la « nobile iniziativa dei medici condotti », si soll ecita,-a l'a ppoggio e la cooperazione delle aut orità . Il programma della Presidenza ce11trale è stato ampiamente svolto dall' _.t\.ssociazione, sì che la su a atti,rità nel 1913-14 è riuscita dieci volte 1nag.g iore di quella deg li anni precedenti : la propaganda infatti si è svolt a in 43 provincie, su 298 comuni; vi hanno partecipato 198 medici, con 1919 conferenze, di ct.1i 848 fra g li a dulti e 972 nelle popolari, in maggior parte, nelle scuole medie. Il m aggior numero di confere11ze è stato te· nuto sull'a rgomento più importante e generale, s ulle malattie infettive in genere, e poi sulla · ig iene generale , e sulle malattie di .m aggiore importanza sociale, come la twbercolosi, l'alcooli· smo, la m alaria , ecc. Notevole specialmente è stato il contributo alla propaganda per la lotta sociale contro il maggiore dei flagelli umani, la tubercolosi : le conferenze direttamente e indirettamente attinenti a t ale argomento sono st ate • circa 1300. Importante ancora è st at a la propaganda in favore della .p revidenza e speciallment e della Cassa Nazionale di previd'enza per g li operai, e delle Assicurazioni obbligat orie contro le !!J.alattie, le quali trasformando le basi dell'assistenza sanita ria forniranno in modo cliretto ed indiretto i più potenti mezzi di cura e cli profilassi contro 1 'l. 1e m~.a .. :e. C'ltre e he colle confere11ze 1'.A..ssociazione ha dato ,·arie manifestazioni di propaganda, mediante la collaborazione con altre I stituzioni di assis tf'nZ'l e igiene sociale, partecipazio~e a congressi, publicazione di opuscoli, distribuzione di st ampati con norme igieniche, ecc . \

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SEZIONE PRATICA

I risultati di questa propaganda di igiene e previdenza, ad adulti e nelle scuole, sono stati soddisfacenti ; vivissimo, fu 1'interessamento destat-0 .q u·asi dappertutto nel pubblico, nelle au.: torità, nella stampa; nelle scuole specialmente gli ottimi risultati degli esami :finali dati dagli alunni sui corsi di igiene, il plauso di ispettori scolastici, di Consigli provinciali scolastici, di Consigli comunali, ecc., hanno dimostrato la bontà dell'istruzione, la cui importanza veniva d1 recente confermata dal fatto che il Governo non ha creduto di poter1a lasciare 11lteriormente affidata alla iniziativa privata, pur colla sua: autorizzazione, ma di avocarla direttamenate a sè coi recenti provvedimenti sulla vigilanza igie11ica scolastica. Se 1'opera volenterosa e disinteressata dell 'Associazione, precorrendo l'azione statale, ha potuto in qt1alche modo affrettarla, sarà questa ambita soddisfazj. one morale per la Associazione, che tiene a suo maggior titolo di onore di partecipare con efficacia sempre mag~iore ai problemi igienico-sociali che interessano 11 nostro Paese, e specialmente al suo risanamento igienico-sociale, che è fondamento di ogni progresso ci '"'ile.

Lo Stato della Virginia occidentale, in seg·uit.o ad apposito refereridum, ha deciso con 90,000 voti ·d i ,m aggioranza l'abolizione totale ed assoluta delle bevande alcooliche, attuandola immediatamente con disposizioni rigorosissime. La vendita e per.fì.110 l'offerta it1 dono d'i bevande alcooliche significa esporsi ad una sentenza di sequestro o ad una condanna al carcere o ad una multa . Nel caso di recidiva, la prigione può essere elevata fino a 5 anni. Anche tutte le specialità mediche le quali conte11gono più del 50 per cento di alcool entrano in tale divieto. La pubbliC'azione su giornali di annunzi di bevan.d e alcooliche è parimenti proibita. Una nu1nerosa schiera di funzionari dello Stato compie perquisizioni per accertare se l'ultima goccia di bevande alcoo1iche sia sparita dalla Virgi11ia occidentalf•. In 24 ore così le grandi birrerie, distillerie, uu nt1mero straordinario di bars, il cui valore totale ~i calcola a 300 milioni di lire, sono stati deprezzati a zero : 25 ,000 persone sono oggi obbligate a cercarsi u11 11uo,1 0 impiego!

altri paesi tedeschi e si prestano a considerazioni d'interesse più generale. Nel 1910 vennero dai giudici ·b avaresi condannati per delitti o contravvenzioni n. 6024 (6117 nel 1911) giovani che costituirono il 9 .3 (9·5 nel 1911) per cento di tutti i condannati : un per cento di poco inferiore dJi quello rappresentato dalla proporzione dei giovani in confronto di tutta la popolazione. Il numero dei giovani condannati che commisero il fatto in istato di UJbbriachezza raggiunse nel 1910 la cifra di 166, nel 1911 di 178, nel 1912 di 231. Se ' si astrae poi dai ·g iovani fra i 13-15 anni in cui i casi di ub·b riachezza sono rari, e si considerano solo quelli fra i 16-17 anni, si tro,·a un alcolista ogni 17-18 giovani condannati (nel 1912 uno ogni 13). In totale vennero nell'anno 1910 condannate 8864 persone che si trov. .avano al momento del 1·eato it1 stato di ·u bbriachezza (7695 11el 1911; 8627 nel 1912) : esse costituiscono il 13.2 per cento (11..s per cento; 12,5 per cento) di tutti i condannati. E cosi sopra lOO bevitori condan11ati vi era 1'1.87 per cento di · giovani nel 1910; il 2.31 per cento nel 1911; il 2.1 per cento nel 1912 : con altre parole vi è un giovane bevitore condannato ogni 58 (43 nel 1911, 37 nel 1912) ,b evitori èondannati. È questa una proporzione veramente inquietante tenuto conto dell'età. Il numero dei giovani bevitori condannati cresce, e cresce pure la ~roporzione dei giovani fra i bevitori condannati. Questo aumento assoluto e relati,r·o avviene in un periodo di tempo nel quale il numero dei condannati aventi più di 18 anni ed imputati di reati commessi in istato di ubbriachezza è diminuito sia assolutamente che relativamente. La maggior parte dei giovani delinquenti alcoolisti ~bita nòn nelle grandi città, ma in piccoli centri o nelle ca1npagne : quanto maggiore è la popolazione campagnuola di un circolo giudiziario in confronto della cittadina e t anto maggiore è il numero delle condanne di questi giovani . Sono sopratutto i servi di campagna, i man.ovali addetti ai lavori grossolani, ecc. che forniscono gli ub1briaconi. Quanto minore è lo sviluppo intellettuale, il senso della propria responsabilità e più umile è il ·mestiere e tanto più si nota inclinazione agli eccessi alcoolici . Il contadino possidente, il padre di famiglia, 1'uomo d'affari, l'impiegato hanno meno tempo, meno denaro, e minore inclinazione per abbandonarsi alle seduzioni dell'alcool e :finire coll'infrangere le disposizioni della legge. (Da L'lgierie della

Alcoolismo e criminalità nei giovani in Baviera.

Le nuove istituzioni nel Brefotrofio di Napoli.

Da una relazio11e di K. Rupprecht - giudice del tribunale di l\1onaco di Ba·viera - togliamo queste notizie di grande interesse sociale sulla criminalità giovanile, nel Regno di Baviera. La Baviera gode fama di essere il paese dov-e tton solo si beve la migliore birra, ma anche se ne beve una maggiore .quantità relativamente alla popolazione; ma in verità il con~umo ~! alcool non è nel complesso della popolazione p1u forte che in altri paesi della con.federazione germanica o stranieri. Perciò i dati che riguardano l'influenza dell'alcool sulla crimi11alità, specialmente per ciò che riflette la giove11tù, conser\·ano il loro valore pure per gli

Da alcuni mesi il Brefotrofio Q.i Napoli, per opera del prof. Tropeano, che n'è il go,·ernatore, ,-a subendo delle trasformazioni profonde, ''a pigliando un indirizzo assolutamente moderno. Oltre alle numerose importanti opere e riforme attuate nell'Ospizio vanno sorgendo numerose istituzioni di assistenza e di educazione che non de~·ono sfuggire agli studiosi ed agli amministratori d'Italia, in quanto che devono esse Bervire di esempio e di incoraggiamento per tutti gli enti che possono e debbono crearne di simili, 11011 solo, ma per ogni iniziativa privata di cui in questo momento si mostrano prodighe le nazio11i belligeranti.

L'America contro l'alcoolismo.

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Scu1ola) .

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IT-4 POLICLINICO

Il Brefotrofio di ~apoli, dunque, t1scendo da quel deplorevole andazzo che a,-e,-a s u di sè ricl1iamato l'attenzione pubblica, \ra orinai verso un rinnovamento completo di cui si vedono già gli effetti assolutament e benefici. E non è di questo che per ora vogliamo occuparci, ma vogliamo per ora solament e elen_c at e le nuo,-e i stituzioni che, soccorrendo in con1plesso più di mille madri povere e bisognose, da due mesi ora1nai funzionano egregiamente. Ecco le istituzio11i nu-0ve : I . Refezione quotidiana per 450 n1adri latta11ti . - II. Disp e11sario di latte per 200 m·a dri inalate. - III . Consultazioni mediche pu·b bliche per madri e per bambini, che funzionano per sette ore al giorno. - IV. Presepe per 110 bambini di madri operai e con annesso bagno, ecc. - V. Scuola popolare di maternità. Museo d'igiene infantile . - VI. Lezioni e conferenze di igiene sociale, eugenica, puericultura, pecliatria. Altre istituzioni vanno per essere organizzate ancor ro ed è cosi sorto a Napoli il più grande Istit11to di igiene it1fantile e di maternità che esist a in Italia e senza dt11bbio uno dei più grandi del genere che conti l'Europa. Queste opere non h anno bisogno di lode ! 1

Scuola dei fortemente miopi. In Londra già da anni sono cominciate classi speciali per i molto miopi. Le classi sono arredate come le scuole comuni sia perchè l'insegnamento orale è comune con gli altri, sia per risparmi are ai miopi la stigmata di quasi ciechi e ricevono con gli altri l'insegnamento orale, inentre una p airte è fatta con metodi sp eciali. Le loro attitudini non J)d.Ssoho essere u;tiliz~ate che con uno speciale insegnamento per miopi : essi comprendono i bisognosi di una correzione di 5-15 diottrie, ossia che possono correggere per mezw di lenti 1/3 del potere ,-isi,ro, inoltre fanciulli con lesioni corneali e altre affezio11i del .g enere. L'insegnamento della scrittura è fatto in modo che ciascun fanciullo ha u·n suo proprio tavolo quasi perpendicolare che è copert o di una tavola nera. Le lavagne sono molto gra11di , le classi piccol e e ben illuminate, con la luce artificiale non si fa che un insegnamento orale. Speciale importanza si dà alla posizione eretta nello scrivere. Il lavoro manuale comprende specialmente per le femmine lavori a .m aglia che no11 ricl1iedono l'uso dell'occhio, per i maschi in \ 1i1nini, ciò non col proposito cli far c-0ncorre11za ai ciechi, chè anzi si cerca dd S\1 iluppare le facoltà intellettuali e comunicative degli scolari, così da fame degli agenti, dei piccoli cotnmercianti e simili.

Per l'igiene lnfantlle. L'Ufficio d'ipene clella città di Lutb ecca ha en1anato u11 d1,rieto di fumare sigarette, sigari e tabacco in genere per tutta la gio,·entù in età i11feriore ai r6 au11i. È anche proibito di comperare per essi tabacco, pipe, sigari e sigarette. Le i11frazioni -verranno puajte con una multa di 60. marchi al massimo o con la recl t1sio11e per . 15 giorni . (34)

XXII,

FASC.

44)

NOTIZIE DIVERSE. La Federazione degli odontoiatri per i feriti In guerra. Il presidente della Federaziop.e degli odontoiatri lÌa diretto al presidente della Croce Rossa la segue11te lettera :

Onore'"Vole sig. presidente, Il nostro ordine p er la provincia di Roma, volendo in qualche modo contribuire alle tante opere umanitarie che con generoso slancio vengono offerte a beneficio dei feriti in guerra, risultandogli che molti sono quelli co11 ferite nel tnascellare e per i quali si richiede l'opera del chirurgo dentista protesista, ha deliberato cli offrire l'opera dei propri soci, come già fece con l 'autorità militare, completamente gratuita. Il sottoscritto, lieto di poter partecipare alla S. V. la generosa deliberazione, spera fiducioso di vederla accettata, ed in attesa passa all'onore di segnarsi della S. V. Ill.ma onorevole Il presidente G . BETTI.

Federazione Nazionale delle pubbliche assistenze. Il presidente avv. Paletti ha i11trapreso un giro d'ispezione n ell'Italia meridionale l?er accertarsi del buon funzionamento delle società federate per la istituzione dei posti di soccorso nelle s tazioni ferroviarie, in seguito alla convenzione av,·enut a in Roma con il presidente della Croce Rossa italiana conte della Somaglia . Nel suo giro egli ha ·visitato la Croce Verde di Napoli e molto si è compiaciuto dell'opera che quest a associazione, costituita ii1 ente giuridico, va svolgendo in questo mome11to.

Ambulanza della Croce italiano.

Ro~sa

britannica a.I fronte

Un tre110 speciale pro\·eniente dall'Inghilterra e diretto al fronte ha recato una nuo·v a spedizione di ott o am·b ulanze della Croce R ossa britannica., scortata dal direttore ge11erale della Croce Rossa inglese lord Monson, cl a u n tnaggiore 1nedico e da due militi.

Un'offerta inglese alla Croce Rossa Italiana. Alla sede del Comit ato milanese di propaganda della Croce Rossa, il signor John Esavie ha \rersato lire 5200, accompagnando l 'offerta con u11a lettera nella quale è detto come egli, rivoltosi a Londra per avere a.ut orizzazione dalla cli tta « The Morgan Crucible Company (Italy) Limited » di fare un versamento alla Croce Rossa, ne abbia aivut o di buon grado l 'assenso, con queste parole : . . « Gli ino-lesi hanno sempre avuto 1uoltepl1c1 vincoli af simpatia con l'Italia, specialmente qt1elli che, came noi, \'Ìvono in questo .b el paese, e 11el 1nomento attuale in cui le dt1e 11azioni sono unite nella stessa lotta cont ro l 'oppressio11e teuto11ica, questi '"incoli si se11tono ancor più vi,·ame11te. Con molto piacere ci sottoscri,1ia1no soci perpetui di codesta . Croc.e Rossa, ri_1netten~ dole lire 200, alle quali uniamo 11n'ofterta c11 lire 5000 ».

...


[_'\.NNO XXII, FASC. 44]

SEZIONE PRATICA

Collaborazione sanitaria Italo-francese. D a Milano sono' stati mandati a ~arigi 37 letti da campo del modello adottato dal Governo italiano p er le truppe sul fronte ; verranno sperimentati dall'Intendente generale pr.esso il Ministero della Guerra.

Le cartoljne illustrate della Croce Rossa. Dal Bollettino del Ministero delle poste e telegrafi. si rileva che 1a Croce Rossa m ette in vendita artistiche cartoline illustrate, dovute al pennèllo dei fratelli Cascella, n elle quali sono dipinti soggetti della nostra g uerra di cui :figurano i più memorabili episodi. La Croce Rossa h a fatto premura al Ministero delle poste e telegrafi perchè ne consenta la vendita anch e agli uffici dipendenti. . Ed il .ministro, con liet o animo, ha accolto le premure, sicuro che anche questa volta tutto il personale saprà compiere opera· attiva e volenterosa, aiutando con ogni mezzo la benefica opera della Croce Rossa. Le cartoline sono messe in 'Vendita a 15 centesimi l'una .

Contro la malaria. Il 1Vli11istero d'agricoltura, indust1ia e commercio, avendo ·d eciso di collaborare alla lotta contro la malaria che è ancora un ostacolo al bonificamento dell'Agro romano, st abilì di istituire dei premi per coloro che si rendessero benemeriti di tale opera di difesa sociale occupandosi della distribuzione del chinino usato come mezzo profilattico.

La nuoYa tarifta dei prezzi dei preparati chinaoei di Stato. Con decreto del ministro delle finanze sono st ati aumentati i prezzi di ' rendita di tutti i preparati chinacei di Stato, e nella misura ~inima possibile in relazione al forte e persiste11te rincaro della materia prima. I nuovi prezzi sono i, seg·uenti : Per la vendita al pubblico : Bisolfato semplice od inzuccherato : lire 150 al kg. (cent. 30 ogni tubetto contenente ro tabloidi) - Idroclorato e bicloridrato: lire 175 al kg. (cent. 35 ogni tubetto come sopra) - Soluzioni di bicloridrato semplice e con guaiacolo per u so ipodermico : lire 400 al kg. (cent. 20, cent. 40 e lire 2, rispettivament e , ogni :fi.a,la da mezzo grammo, da un grammo e da 5 grammi) - Etil-car.b onato: lire 300 al kg. (cent. 9. ogni tu1b etto o cartina) - Tannato in ci\1<'Ct)latini: lire 175 al kg. (cent. 70 ogni astttc:~io contenente 10 cioccolatini). Per la -...cndita di ja'Vore agli e1iti p1tbblici e pri"Vati : Bisolfat-0 lire rz.s al kg:. - Idroclorato e bicloridrato lire 150 - Solu7ioni lire 340 Etil-carbonato lire 280 - Tannato in cioccolati11i li re 150. 1

L'utilizzazione delle piante medicinali.

Allo scopo di rendere indipendente il paese anche ~er ciò, la Federai.ione « Pro Montibus » ha costituito una sezione del suo Comit at o scientifico per promuo·vere l 'utilizzazione delle piante medicinali e altre i11 Italia e nelle Colonie. La Commissione è stata insediata dall 'on. professor Poggi, che rappresentava l 'on. Milani in serv1z10 militare. Il prof. Piutti ed il commendator Ra vasini furono nominati presidente e vice-presidente ; relat ori i professori Cortis e F acchia, ed il 'cav. u:ff. Messina per la Sardegna. Così una lacuna g ià rilevata al Congresso forestale di Napoli dell'a11no passato potrà essere colmat a a ,·autaggio dell'economi a nazionale.

Per gli edifici scolastici. lVIent re dura la guerra, l'Italia non solo continua le sue opere di civilizzazione, 1na le intensifica. Basta, per convincersene, dare uno sguardo alle st atistiche delle somme raccolte e de-:: stinate alla costruzion e degli edifici scolastici. Nell'anno finanziario 1914-1915, a pro delle scuole fttrono aut orizzati mutui per 32,793,010 lire.

Una fabbrica d'imboscati In Francia. Un gra,re scandalo per frodi militari è scoppiato a Parigi; vi sono coinvolti vari medici civili e militari. Principali accu1Sati i dottori Lo1ubard e Georges Saint Moritz cl1e favorivano contro pagamenti più o meno considerevoli la riforma dei richiamati sotto le armi e nel peggiore dei casi la inscrizione del richiamat-0 nei servizi ausiliari . Oltre ai due sud1detti medici vennero egualmente arrestati due medici miilitari della riserva, dei segretari dello stato maggiore, alcuni infern1ieri militari e diversi clienti. Il dott. Lombard avteva pure fondato un ospedale ausiliario a Neuilly che era centro di tali operazioni. Quando i clienti fortunati non riusci vano ad ·o ttenere nè la riforma n è la inscrizione ai servizi ausiliari essi rimanevano in osservazione indefinitivamente in detto ospedale dove la vita era allegrissima e del massimo co n1fort. •

Il colera infierisce in Austria. L' Agen,zia, Stefani comunica : « Il colera in i\.ustria-Ungheria continua ad infierire. Da dati ufficiali risulta che durante l e due settiman e dal 15 al 28 agosto u . s . furono const at ati, nella sola _1\.ustria, 8414 casi di colera, con . 5000 decessi , e durant e la settimana dal 29 agosto al 4 settem·b re, 1443 casi, •Oon 780 clecessi >). morto a 1\1ilano il prof. d'ott. Camilla Vincenti. Xato ad Alfonsine (Ra\enna), ave,·a 52 anni; era li·b ero docente d'igiene all'Università di Roma. _A. \e1\ra già diretto il Corriere Sanitario; ora dirige\·a l 'A 'V'Ve nire San{ta1'io, specializazto in .argomenti cl 'interessi professionali, leo-islazione sanitaria e igiene pubblica. Era s110ce~o del capitano a\ Interdonato, redattore del criornale, morto recentemente mentre prest a\ a il ~uo senrizio nell'esercito comb attente. Alla fami o-li a 'crior11alistica dell ' ..4. "..''Venire Sanitario porgia~o l~ 11ostre sentite condoglianze pel g ra,·e 111tt-0. È

1 \•.

1

Una delle consegue11ze della guerra è la scarsezza delle p iante medicinali di cui la Germania era riuscita a monopolizzare il commercio e la industria, servendosi pure di materie prime incettate in Italia. •

(35)


IL POLICLINICO

[_.\_.'\jNO XXII, FASC. 44)

'

ltassegna della stampa medica. La Presse !.\I éd. , 9 sett. C HAUFFARD: Pleuriti purulenite tubercolari. - LABBÉ : Punifìcazione chi111ica delle acque potabili. SAINTON e l\1AILLE: Le m a niiesrtazironi articolari m eningococciche. Gazz . d . Osp ., II sett. ZAN NINI: Grave einorragj1a ombelicale in neonatio. R ·i v. crit. di Clin., Med., II sett. · CARDINI: Ge11ealogia e viita d'Ip·p ocrate secondo Soran-0. 1' lie La1icet, II Sett. S cHUSTER : Le m.ire c·o muni della scri·enza e de ll'umanità. - SMITH : Pato1o~ia d el c·o n gela1nento da trincea.. MENCIERE : Fen1ol:izzazio.n e llltel trattamiento della gangrena gra ssosa. Brit. iVI·ed. Joi1,rnal, II sett. BEDDARD, PEMBREY e SPRIGGS : L'acido.si nel diabete mellito. POULTON : L'anidride carbO'nica nella prognosi del dia,b ete. EMRYS, RoBERTS : Emoglobi11 u ria parossi stita . The f ournal A . M . A., 4 sett. RIGGS: Il &i.ero salvarsa:nizzato nelle malatti·e nèrvose si.filiiti<:he. -- GRAHJ\M : La diiag110&i della trom·b osi dei reni .m eningei . - MEYER: P s icologia obbiettivia1. - U HLE e MACKINNEY : Valore clinii.co dell:a r eaziQllle di Wassermann . Th e ) Vur1ial of exper. MedJ., I sett. HENRY: A.ziione dell' -0ptochinia s111i pneun1ococchi . STILL ~IANN e SwIFT: Effe tti d 'e ll'irritazionie sulla per1neaibi1ità d·etle meningi ,al salva·r san. - NOGUCHI e COHEN : Congiuntivite epiden1ica d'a bacilro Koch-Weeks. Bull. _To7i ns HoplGi:ns H osp., sett. BnowN : L a t era p ia specifica MSenic.a.le. - HEM METER : Michele Sen..e to, scopritore della c i:rcolazione polmonare. STEPHENSON : Su1l m eccanismo del 'Parto. Tlie Bosto1i M . a. S. f ournal, 2 ~~ett . ScunDER: Trabta111ento operati,·o delle fratture . YOUNG : La t onsillectomia ne lla cor ea e n elle e i1d ocarditi. Malaria. e Malattie d. Paesi calct:i, III. GASBARRINI : E111ogl obin111ria da 0hi11d.no 111el1a malaria. • - lVIASSAGLIA: Epid emia di it te ro ,a TrùpoJi . -·LO l\t!BARDO PELLEGRINO: Su ·1a febbre da 1)appataci o dei tre g1'.orni . - ,SPAGNOLIO : Leish1nani1osi ca11~na ed u.m a·n:a. A1'Cli . d . Jtlal. du Coe1tr ·ecc., sett. JousÉ e HEITZ : Crisi extrasistoliche provocate da esercizi .fisici. - PEZZI : Falsa al terna.nza de l cuore e dell '·arteria polmonare. 1

1

))

(36)

l'Ac. de filéd., 7 sett. WIDAL : Vacoi.nri misti, conitro il tifo ed •i paratifi. - ACHARD e

Bull.

de

WELTER: Trattaimenlto locale de11e i'Ilfezion.: f uso-s pir.illari. La Rij. l\lled., I8 sett. FERRANNINI : I.m1munizzazione e anafilassi neLle g-licosu.irie sperime:1tal.i. - ADAM : La tuben:olina nella !terapia della tubercoloSli imantlle. Bollett. chini.-jarmaceut ., I5 sett. LAMI : Steri·l izzazione del catgu,t oon ossigeno e iodio na.s centi. Paris M éfi., ,II sett. CHANTEMESSE: 11 vacci1no tri plo n'ella febbre tifoide. - GRÉGOIRE : Fratture .della di.afis.i c1ell '.omiero. - GA u MERAIS : Slboqnatologia nelle armate. - BINET : Per assioura•re la ;nettezza nei r eggimenti1 sul fronte . Ri'V. di Ig. e Sa1i . Pubbl., I6 sett. BERTARELLI: Il l a tte e il pericolo delle inJez..i011i . G azz. d. osp., I6 sett. FED~R i.\.'. l : I termini di t empo assegnati allo sviluppo del! 'appendicite traumatica. La Presse l'(léd., I6 sett. MARION: L'estrazione deli pr:oiettili ilntrapolm:onari. - LIAU : L'i11risolazione: forma prog1 e'3si va ; .forma cardiaca. Bull. d e I.' A c. de M éd., 14 sett. DELORME: Ferit e ·d.el1la a:namo. -· D 'ESPINE e CoTTIN : Bradicard.ia vera. - SARTORY e LASSEURG : <e Micrococcus paTa t;np1h1o~deus ».

The Lancet,

,s1ett. FLEMING : La batteriologia delle ferite settiche. - MILLIGAN : Rlinophyma . - FoERSTER: Su·l g.aJ1il, sostituto del sa1varsan e .n eosalvarsw. Brit . M ed. Jour1i., I 8 sett. \\-HYTE : Trattamento de l colera con so1Uz.ion~ ipertoniche. - S1NCLAIR : Apparecchio uni·versale per la soSipensione .degli arti . Il Morgagni (Riv.), I8 sett. SI!\iON: Rivista di fa11:lJJJacologia e :.~~raipia. Pensi.ero M ed., I9 sett. BAJ: Suhl'onda dic:rota I8

nell'inrsuffidenza aortica. ' Rev . Clin. de MadridJ I5 ag. URRUTIA: Cisti d el p a n creas. Clin. Dermosi._tìlop . d. R. Univ. di R oma, 3. GRANATA: SpO!Utric os.i. - CAMPANA: P.er la lotta contro la tul1er colosi. - BETTI D. : Tr:icop·h iton del cuoio capelLuto. La Presse M éd., 23 s ett. l\1ARTINET: L'attitudine militacre dei cardiaci. - BUSILLA : Senisdbilliz.zatrice .si.fililtica termostabile. - DE FoRTUNET : S ezion:i de i tendini per ferite di g uerra.

Indice alfabetico per materie .

Catarro secco dell 'orecchi o medio: tra t . . . . . . . . . Pag. t amento Colonna , ..ertic.ale: Radiogrammi di le)) sioni traumatiche . . )) Co11corsi : soppressione . . . Cuore: operazioni sperimentali s ug li ori.fiz1. . . . . . . . . . » )) Cuore : t rattamento delle ferite . . » Fegato infetti ·v o acuto : clinica . Fratt11re: apparecchio cont enti, •o . Freddo : dife a contro il - . . . I492, )) Ghia11tlole s11rrenali: esperienze . Gi nri "Prttdenza ~ a 11i taria . • • Roma, 1915 -

.

1491 1486 1496 I479 1481 1469 I484 1494 I487 I497

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

Idiozia famigliare a m aurotica : n110,·i sintomi . . . . . . . . . Pag. Lesioni nervose : casi s tica . . . » Leucorrea vaginale : tratta1ne11to »• M edicina sociale . . . . . » Parto: uso di scopolamina-1norfina . » Pleuriti purulente : cura col 111etodo Biilau modificato . . S corbl1to infantile . . . . . Setticemie infantili . . . . . . > S t enosi laringee : indicazioni e tec11ica J della fissazione del t11bo • • I \ -irilismo surre11a le • • t.. Pozzi, resi>.

I48I

I48S 1490 1500 1489


Anno XXII.

Roma, ? novembre 1915

Fase. 45

SEZIONE PRATICA •

DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI -

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. Sunti e rassegne : CHIRURGIA: George Scrile: Note ài chirurgia di guerra. - BIOLOGIA Cafatteri morfologici, strutturali e funzionali degli elementi figurati del sangue. - Osservazioni cliniche: Dott. Enrico Iraci: Mola vescicolare in parto bigemino teratologico. - Storia della medicina: I titoli sepolcrali dei medici cristiani delle catacombe di Romà. Appuntt per il medico pratico: CONTRIBUTO DEI. MEDICO PRATICO: D ott. P. Timpano: La scarlattina. Note clinùlle ed

Dot t . A Gasbarrini: Il favismo. -

epidemiologiche. - DIAGNOSTICA : Sulla diagrwsi delle affezioni degli apici poltnonari. - Sul significato del bacillo di Koch int'facellulare neU•espettorato. - TERAPIA: La cura del rachitismo. - La cura della dispepsia dei lattanti. - Posta degli abbonati.

- Varia. - Cenni bibliografici. :Nella vita prof.,sstonale: L'opera dei tnedici nella nostra guerra. - Cronaca del movimento professionale - Per i colleghi in gue"rra. - Per il Corpo sanitario militare. - Una dichiarazione. - Risposte a quesiti e a domande. - OondoUe e Concorsi. - NoJDine, promozioni ed onorifice•ze. - Medicina sociale. - Notizie diverse. - Indice ~lfabeiico per materie.

Interessantissima pubblicazione di palpitante attualità fatt~

espressamente compilare per cedere in

I •remi<:> semigra,-t,, i-te> ai nostri signori abbonati:

Dott. GIACINTO QUARTA, aiuto ne.gli ospedali di Roma, Lib. Doc. di Patologia Spec. Medica nella R. Università

Vademecum della infermiera iri. casa e

ri.eg;li ospedali

con speciale riguardo alla cura dei malati e feriti in guerra Un volume in 16° grande, di circa 250 pagine, nitidamente stampato, con 94 figure intercalate nel testo

(per i non abbonati al «<Policlinico> - Prezzo L. 4). Al nostri· Signori Associati si spedisce per sole L. D.GO franco di porto. Olrll&I cli pJOprle&à rtserYall. ~e11ia

IÌ vieta.&J la rlprodu.zloZJe di lavori pu.bbllca11 1lt1 POLl«JLINICJO o la pu.bbllaazlonQ di santi di 1111

a1ta.rne l a. fonr,f .

4stitu.to di Patologia e Clinica Medica della R. Università di Sassari diretto dal prof. :r.. ZOJA. • Il favismo per il dott. A

GASBARRINI,

0ù,uto

t:.

libero docente.

I. Storia. - II. Etiologia. - III. Sintomatologia. IV. Forme di favismo. - V. Patogenesi. - VI. Diagnosi VII. Anatomia patologica, - VIII. Complicazioni. - IX. Durata. R ecrudescenza. Immunità. R ecidive. - X. Prognosi. X I . Profilassi. - XII. Cura .

:SOMMARIO. -

I.

STORIA.

Il favi.smo (r) è caratterizzato da anemia acuta feb,bnille con 1:tteriz.ia ed emogl·o1b i1nturia, che (1) Vilen designato cQDJ diYers~ nomi popolatlÌ: miei varì paesi ove si prese11ta: zafara in Sicii-

l 'esiperienza P"::>·p olare suole r·iferirte ad ingesit ion·e di fa,·e fresche, crude, t a1ora anche cotte, eccezionalmente secche o ad inalazione di fiori di fa·ve. L'uniformità nel modo di presentarsi e di decorrere dei vari fe11omeni in questa part icolare sindrome dà ragione di considerarla come una ma•l attia a sè, la quale ia: tor.to non :fi.g.ura .n1ei trattati di m edici'lla inter•nra.. TUJttavia, Sle da una piarte jl quadro clinico del fav•.ismo è oggi bten mtot-o., non si può dii.re altrettainto relativamente all'etiologia ed alla patogenesi, che ~e poche per quanto · pregevoli ricerche lia; in pro,rincia di Sassari l'individt10 colpoito da fa,-ilsmo chia111aisi afjabaddzt, i rr proivincia di Cagliatri : striau. (1 )


IL

POLICLINICO

•lllon sono riusci te aincora a 1umeggial1e : .p er tal riguardt>, quind•i , ove norn si voglia pr·e giudicare 1J problema etiol1ogico e patog·e netico di questa affezione, la parola « f avisnio >> deve essere adoperata. s-ol.tainrto per semplificazione di liingiutaggio, non ritenendosii gi.usti:fì.cato fino al momento attuale delle nostre conoscenze in. iproposriito, il nferi11e tale malattia ad i11alazi001e od ingestione di fave. Infatti, come f1ai osserivare Zoja in l·eziOlllli clini'Che, quanto osservatori ie n1a lati riferisrono circa i rapporti tra fave e favismo non esclude 1a possribilità che s i tratt:i1 di roi111Jcidieniza tra il tempo in cui l'ignoto agenlte si sviluppa ed op.ere. e la fioritura e maturazlione delle fav1e. La storia della 1na.lar.ia offre u.n. classi·e o esen1 pio di possibilità di questo g:e'llere. La conoscenza del favismo dal solo punto di vtista clinico è molto antica: ne panla1no 11el1'e loro opere Erodoto, Pitagora, Ernpedocle. I·n1 Ital~a il Messina (1851), I~ Grega (1856) e Di Pietra (1858) f11ro1D.10 i p·r imi a segna1are un·'tÌntossicazione da fave . Mulé Bertòlo (1873) nel riferire di versi casi cl~:nici del favismo fa0ev1a. os1s.erva1re che è sufficiente per alounti. indiv]dJuti dotati d 'Ulllla peoul:i.arei idiosincrasi·a di fronte alle fave nostrali allo stato fresco entrare in un campo di questo legunr·ei in fiore o 1111anigiarne anche in· mi1nnma q.uarnti·tà per cadere 1Jn. sinco·p e o gravemente pericolare o anche perderie la vjita. In, segui,t o Rizzo Maltera e Morici in una m1en1oria pubblicata 11ell' Osservator.e di Palermo, , -011. VIII-IX, .descr'i.S'Sero anch'essn dei oasi di fa' ·ismo. Per opera soprattutto del Montano (1894) fu beni deli.neato il quadro cli.nico di quest~ particolare forma 1norbosa, in cui, secondo l 'A., ai fatti gastro-in,t estinali s i aggirungooo i~manca­ bilme11te gra1vi fen'Omeni nervosi, febbre, itte.r o, emoglobi1n·uria e tumore di milza, tfenomenlii che caratterizzerebbeiro la ·vera intossicazione fabacea. La istat'istirc a die1 fa,·ismo è andata a poco ai poco arricch endosi dopo che lo studio del Monta·no ebbe a 11i1chiamare l '.atteuzione dei meclici s u questa malattia tanto caratteristica ed oscura: così il Pucci (1896) , Ci·priapi (1898) , Grande (1898) , Zangri (1898) , Girotti (1899), Piga (1899), De OamiilJis (1901), Vercelli (1902), Ste, ·aini (1904) , de-scrissero u.ina .p articolare forma {li fet bre ittero-emoglob'inurica, dovuta ad ingestione <l:i fa·ve fresche c rude o ootte in ioo'iividtt1 che presentava.no una speciale idiosirucraia. Nond1m'eno questi _.t\_t\. s i limitarono a ll'ossen ·azionte dei f·atti, che scaturirvano dal quradro clinico, e solo eccezionalmente fu talora tentato qualche contributo sperùmentale, peraltro condotto con non troppo rigore di lnetodo per pot er esser raccolto aJ sicuro d 'og'n~ ~n:fiuenza sugge:;ti ,·a. 11 F en11i (1905) in u.u ptegeyole ]a,~oro 1

l l)

[ANNO

XXII,

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FASC.

ISjul favismo, che è il !Più cc:xmpleto di quanti possedJiamo, in base iailla storia di parecch~i casi clinici studiati in provincia di Sassari e soprattutto dalle ricerche sperimentali eseguit1e s.u l1'uomo e sugili animali, ipetllsa che il favismo è u1n.'affezione noni infìettisva ma se-mplicementt:e tossica, prodotta, sia dalle esalazioni d1ei fiori di fave, sia dalla ingestione dei semi specialmente· verdi e erudì di questa pO.anta, e che quest'i·ntossicazione taliora m·oJ."talie, inter€1Sl5a ti.1nl ispecie :ia sistema nervoso, il sistema circolator'io, il sa1ngue, il tuib o digerente, il fegato ed i reni. Il Fr01I1gia (1907) ispirandosi al lavoiro del Fer:mfi ha asvuto occasione di seguire in Sardiegna i l decorso del fav1s,mo i·ni individu5. di diV\e.rsa età e costituzione, tentando soprattutto di indaga'fe il meccainismo di quel che in questa ma1lattii.a s.i ritiene i 1l più grave dei s~ntomtl 1 , 1'1emoglobi11uria, traendo dari. suoi esperimenti dici dati bastevoli a fargli ritenere col Fermi che il fa·yism·o è dovuto propria.memlte ad rum ra.p ida e priofonda intos.sicazion•e dell 'orgamiiisnno. Se esso è forte e resiste all 'u.rto de1le cause tossiche, a poco a ,poco &.i· rinfraniaa e torna Wi un temp.o più o meno lun·g-0 allo stato normalie ; ma se è debole, come avviene in baim·b ini di tenera età,. Jnanca - serondo l 'A. - la potenza orgairuica a resistere al! 'azione del veleno, i f enom1eni 1SfÌ aggravano ra pi damen1te e la mortie può avyetruire coni frequenza nelle prinn1e 24 ol1e. Casi cli fruvi~mo sono stati de·scritti anche dal Conti (1910). Nell'ultimo Congresso di Patologia esotica il De Lu.ca (1914) ha comunicato un tipico caso cti favismo che eg1'li aveva avuto oecasione di os&ervare in Ciadaibria. Infi•nie nei riecentissimi studt del.l a Clinica medlica di Sassari sul reperto ematologico d·el lfa'Vlismo (Zoja 1914) e su l reperto sierologico (Gasbarri1nd 1915) sono riferiti i risultati d1 ricerche condotte sistematicam'einite sotto la direzione del prof. Zoja, allo ocopo di chiarire }1a etiologia e la patogenesi dlii questa singolare ed osC'llra forma morbosa. 1

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II.

ETIOLOGIA.

Distribuzione geografica. - Il favismo è diffuso principalmente Ì•rn Sard'egma, ci111 Sicilia e nel ì\1ezzogiorno d'Italia. Si osser~aino casi a111chie nella provinciiai d'i Roma, di Pisa e di Ma11to·ya. La diffusùone di questa malattia non è uniform,e i.n dette località: cosi in Sardegna, che rappresenlta la regione .p iù oolpita dal faJV'ismo, esso è tuttaVia ra!I'o nella provincia di Nuoro, TerranCY\·a Pausainia ed Jg.lestias, rarissima :i;n, quella dletl Tempiese. ~ell'Italia meridionale infierisce soprattutto in provincia di Potenza e di Cata1nzaro, mentre è dato osservare qualche caso spartSo qua e là soltanto in alcuni co1n·u ni del~e altre località riC'ordate: cosi in proI


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vincia di Roma iil fiaivismo fu siegnalato .siolo 1nel risco·no f1a1vte fresche, m·e ntre posso1110 esporsi Comune di Formello (De Ca.mill'is), rin quello impumemente alla esalaziQne dei fior'i di fave ; dii! Scrofano (Girotti) ed in qualche altro. Qu1epuò, meno frequienteme nte, verificarsi anche il stru ma1a.ttia pare affatto sco1110sciuta 1111el resito contrari•o. È risaputo tuttavia come la predispod'Italia ed all'estero (1) . Allo stato a·t tuale del- s izione indiividuale possa ~er certi periodi più le cooosoon1~e che si hain1no intorno al fa,·is•mo o •men10 lu n1ghi deilla vita tacere in modo a,ssonon è possibile trovare ~ ragione della limita- Jut10, salvo a risvegliarsi in seguito per speciazionie di essio alle regiooti1 sopra indicate. !i condizioni .drell 'orga:nisano a noi• scotnbSciUJte · Stagioni. - Il favismo si osserva tra aprile e cosi capt•t a talora di co nstatare che fanciull~ 1ed giug1no, epoca corrispondente alla fioritura ed adulti, i quali fino allora a,,e,·ano fatto abuso alla maturaziOOJe delle faive ; ,m ai furono seg,nadi 1fave, sellZlai proyarne alCT11n: dainlnlO e poi più lati casw di que-Sta malattia in ailtro mese del- "'tardi nle Disentiroll'o tutte ~e fu1ueste conse.g.uen1'ann·o. ze, tornairono n1u:ovamenìte a mainlg1ar·nie, sem.za Influenze cosmiche e del terreno . - Dai meche si ripetesse il mi111ano dJi"sturbo (Montaino, d1ici p1"atici e dalla popolazione stessa s i ritien1e Giroitti) . L11 altri casi la priedi.siposizione •s i oisrohe lie piogg·e prolun.g ate determinino UJn osta- serva soltanto negl'i adttlti1 ed antche i1n1 età acol-0 allo svti.'luppo del favi&mo : cosi ~1n1 SardevainiZata ; .parimentti a·lcunti µredl.s.p osti iai contrarre ~l favismo in 1età giovainilte, perdono u·n a taile gniai, quando sia piovuto a,t ,b.o ndan·t eme.n te e per predisposizil01le col iprogred.tiire degl'i a1l;n~ (Pi1g a) . molti giarrui in prossimità dell'epoca delta fioSi ritiene inoltre dai medici, i 1q uaili han.n o ocr'itiu\ra delle fave, capita di sentir ri peter·e dai ca:si·one d'i osservare an1n1U!éiilmen·t e deriJ casi di facon.tadJi)nti dJeri paiesi, ove il favismo: suole infierire, che Ì•11 quell '.ain1niatta sarà assai 1scarsa la , ·ismo, che !\radano più degli aJ.tr:i soggetti a· qu:esta forima m-or.bosa i nevrop.atici, gli ane1niimalattia, e co1n1stait;are rpo~1 es.a tta la loro previci , i lrilrufafici; sta però i·l fatto cli e si viedioaro sion·e . Tuttavia rillllane ancora oscuro se eser&pesso colpiti da favtismo inrli:vidui in pieniai sacitiino qualche influenza sullo .sviluppo del fal1tte, nei quali anamnesteicamenrt:e mon figura mavismo Je variazionli bar-0metriche, una temperalattia di sorta. tura molto su'Periore a quella media della staInoltre sembra ch1e la 00udizione · siooiale, la gione, un''llD.llid'ità ecces1s~1va, i veniti. La qu1alità del te·r reno sem1bra non aib bia al- professione, gl1i strap:azz.i, la miseri·a , i pa/t€alli cun rap•p orlo col• çliffon.diersi del favismo, anche d 'animo, l'alcoolismo •non .abbiano alcuna i'llper constatazione sicura del~a malattia rnei t er- fit1enza i)redispooen!te. Cosicr::hè, se ·p1ur devesi re11i pitì <l'ivtersi, ~1n1dipenrlentemeruite da og,ni &i.- aimmie~e u.n a !>1"edispo1sti.zi'Oine aJ favismo, noQ.n sarebtèe d'altra parte esatto il farne una. legge sterna di coltura dell·e fave. generale. Ereditarietà. - Nel favismo è co·n cordemente Sesso. - Il favismo è comune ad ambo i sessi; aimmei.ssa, l'i;nfiuenza ereaitania. Da una \Sltatistiquaintlwn1que i casi riportati da vari osservatori ca del Fermi 1'eredit:a.t.ietà figura nel 20 % dei s:i riferi:S;cano più fireq1uenltte>merute a maschi casi studiati. Si vedono s,pesso componenti di (Piga, Ferm'i ), pure no.n è possibiile am.me.tte-re i nitiere fam.i gl'ie collpilt:i diallia malia ttia per molte generazionii ; sembra a.inizi che nei soggetti pre- alicuna inflt1enza del sess.o. Età. - A ppartie'n1e a tutte le età ; tiUJttavia i disposti ·ereditariamen.te, il favismo d~orrtb oon ma1g giore graivezza (1VI1ontano), tanto chJe eiSJSri1 00tn1bini e g li adUJlti vien·g ono ooJpiti dal favismo sono il 1più delle volte iintolleranti noni solo al piiù dei 1p·oppan1ti e dei vtetthi . (Il Piga cita u111 caso in un 1ndivi·d'Uo di 63 anni). profu1mo id ei fiori ed alle fave tenerissime, m.a Rapporto fra fave e favis1no . - Dalkti maggior ain:che a quelle siecche. par.t e ·d ei m·e dici e &peciaJmente dal popolo si Predisposizi<rn1e indiv11d.uale. È parimenti alllJ1Ilette un nesso fra fave € favi1s1tno : parlerebdimostrabile unia predi·sposizione individuale al bero 'Ìtn questo S1enso il predomina.re de1'1a malatfayismo : riirufatti, fra i ta.'lllt:i che inalan-0 l'odore dei fiori di fav1e o che i1e ma1111giamo, solta>nto tia 1n locali1tà :01Ve si fa estesia colti·v azione e grain pochi oono colpiti dalla .stwciaile iadiezi0111e. Alk:ru- consumo d'i fa,re , 1'epoca de lla sua compa1rsa, che coincide con q.uellJa della fioritura e anatunci. contraggono il fa,risano un!Ìlcamen te se in.g erazionie della leguminosa, l'iinsorgen<Za infine dei (1) Da alct11n~ pa·s~ri di Er-Od oto e di Pi~o~a pritmi sintomi dtel quadro morbooo dopo pochissi desume chie 11 fa·v1smo fu un tempo assa1 .dllfsimo te.m po dall 'inalazio1n.e diel praEumo dei fiori fiuso e gra·ve in Egitto ·ed iln a.'1tri. ·potpoli del bacino Mediterrameo. R ecent,lemente 11 dOltt. D e o dall 'im.g1e81ti.anie del frutto. Va tuttla'V'ia ricordato che 'Ìln altre regio ni d'Italia e perfino ~1!1 paesi, Semo afferma d'a,·er osservato a C·o rlù, dri1·quain:do in quando, una forma aouta febìbril~ c0in it- che 1si tro·y ano a brevissima distainza da località terizia ed ·e maturia, che 'CO•nduceva rapìdlaanerute o.ve la particol;a re affezione qruasi in ogni primaa morte -e che seguiYa al l'inge:Jtio1ne delle fave vera si a~ia con effett'i più o m eDIO grav1, si crude. 1

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fa gran consumo di fa·v e, non meno che in Sardegina ed i.n Sicilia, eppure il favismo è colà conosciuto soltanto cli il<>me. Rapp.orto fra favismo e malaria. - Sebbene il favi sano predomi1nà. in regioni eminentemente mfiilarti:eh•e (Srurd:eigna, Sidi.lia e mezzog'i:or.no d'Italia) e si riscontri per conseguenza soprattutto fta i malarici (essendo rari eolà iall!Ctivri.<liui che non ebbero a soffrire paludiismo), pure non , si hain.no .dati per ammettere u.na relazione fra m,a laria e favismo; chè anzi i casi di siffatta forma morbosa si osservano tra aprile e giugno,"' quaindo le if.or11.ne ana la.ri1c1he ll1JaJi.gme ai1Cora. non si presentaJ}l(), ed in qualche caso la ma.lru:ia serruta:a si deb1b a sicuramente escludere, sia per 1'ainamnesi e ·p er la constaita.z.ione del medJico ohe iper ii.I reperto n.egatirvo del sangìle a rigiuardo di parassi ti ma1a1:ici <> per manrca.ta pro\lti d1 Bordet e Gemgou di fron1te ad antigene mJaJ.arioo (Zoja, Ga·s 1barrini). Rapporto fra ja'Vismo e chinino. - Da qualche ~edico ·è stato affacciato il sospetto di un eventuale .n1ess 0 fra .Ja prediisposazione all ''intossi1c,azione fabaeea1 e quella ai salii di chini1n10. Cosi i•l P.ucci riferisce 7 casi di favismo, in 4 dei quali ~ ebbe succes·s~rvaimente intoli1eraima ,per il chi11iino, ed i1n1 3 altri q.u es.t o farmaco esageraMa i sl!n/tomi del J1a1Vismo. Tuttavia nella maggior parte de'i casi pubblica.ti ·ed in quelli che si osserva1no tUJtti gli ,aJ111lli s ii p111ò esclu·d ere in modo siJdulro che ~bbia qualche rapporto corl favismo l'uso del chinino e l'intolleranza di esso. (Montél'no, Zan.g ri, Ferm'i, Fron;g ia, Zoja, Gasbarr1ni). Rapporto fra fa'Visnio e sifilide. - Ad una eYent:u1ale influenza di utni'iinfezione luietica niel faviismo 11on è in 1n1essu·n1 modo ·da pensare, o'l.tre che per l'ia!Ssenza in n1olti casi di qua1siasi dato rifer'ibi·le a questa m alattia, anche per i•l risultato costantemente ileg·art:i,~o della reazion e di Wasserm.an.n n1e i casi iii1 cu'i ft1 eseguita (Gasbiarrrtini). Fa'Visni.o da ingestione e da inalazio11e. - È -assodato ch·e acca:uto alla forma di favismo per inges·t ione di fav1e fresche es~ste anche quella per inal.azion'e del profumo dei fiori. Nondi.m eno, sooondo il gi udizd.o dei med'ici, Sdn\O più fr.eqttenti i casi dli f.avism 0 ab ing·estis. Cosft da Ul1J1'incl1iesta del Ferini aiperta fra g1li uffici.ali sanjtari della Sardegna risultò che st1 1211 casi cùi. fa,.rismo 752 erari;o riferiti ad ingestione e 459 ad •i,u-alazion'e. .'\lcUJoù a:sseristcono che tasta il transitare per un camrpo di fave in fiore o lavorare attorno alle faye per avere una serie di disturibi che po sono divenire più persi15tenibi e far~i pii1 gra,·i se la oausa continua ad operare. Ton1a e Ili riferl!SICe di 1i111.di,~idui col pi ti ista11tanea1ne11tle dal fa YÌ:sn10 e più IV01t e per essere 1

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soltaint.o e per caso passaiti in mezzo a pmnte di farve cimi fioritur-ai. Il lVlontano parimenti ricorda, fra gli ailit ri, U'n UJOl110 il qualie ·n on poteva 11J1eppUfre .sentire J 'odore che emanasse dalla coltura delLe fave teniere, .nlè .p assare vi-cin<> a mucchi di 1slem\i defile medesime, perchè er~ preso dai sintomi di siff:aitta forma morbosa. Il favisan.IQ si contrae assai più frequente.mente :per i!n1gestione di favre .fresche e .crud!e che dl quelle cotte o sect che. Sem1bra ain.zi che dopo un pasto di fave cotte, più che il vero quadro clriinico del faVismo, gli in<lli vidui predisposrt:.i ,presenti•no di solito fei11omeni gastroenterici più o m.e no gravi (Bern.rutiei). A llattame1ilo. - Il mt0rrbo pare .p ossa detet11Dina;rsi anche con l'allattaanento i·nt poppanti soggetti 'a:l fav[St!ll·O, quando la madre, affabata o noni, .a1bbia man·g iato fave. Epi1demia - Contagio. - Ne11e loca.ljtà ovie il favismo p·redomJi.na ieapita .in alcunli amtni di verincave :s<>l tanito casi is oil.at•i, in altri, pe- così dire, delle piccole epidiemie di quartiere. Quanto poi al contagio, alla trasmissione diretta della speciale .malattia da individuo· ad individuo, i1essnm fatto poo•iitivo abbiamo per ammetterlio; aruiz.i dal vedere che parecchi soggietti non solo coaibitarono con iaiffabati, ma dor.m~iron10 anche nello stesso letto per tutta la durata del male senza esser.ne colpiti, ·sriamo iiadotti a negarlo. 1

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III .

SINTOMATOLOGIA.

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Il q1u1adro -clin i100 del favismo è sufficientemente un1iforme 1e s'i presrta bene ad una descrizione schem1altica, ehe si adatti, se non a tutti, al,m eno alla massima parte dei cais.i. Descrivenemo quirnldi il tf.po conipleto di questa malattia, quale n1e rri,sulta, oJtrechè dalla propria esperienz.a, dal confronto delle ooservazi,oni fatte nei di. . ·v ersi paes.i. Qitadro geiz.erale della malatt~a - Periodo d'i1icubazione. ~ Quanto all'incubazione essa è nel fa-v·ismo d1iffìci11.mente detera:ruinia:bile, chè anzi, data la rapidità d'insorgenza dei di,slturbi dopo l'ingestione delle fave crude (da r a 2 giorni) e soprattutto dopo l'inalazione dei loro fiori (da 2 a 6 ore circa), può dirsi che un vero periodo d'incubazione manchi in questa malattia. L'i.uizio del favismo è segnato da fenomeni subbiettivi di malessere, di prostrarirone e debolezza più o 1neno grave, troncatura degli arei, oefalea, stordimie nto, susru•r ri neg11i orecchi, verti.gi.ne, sen1-50 di deldquio. L"1nfermo appare pallidissimo oon tinta itterica della cute e deDc: scler.otiche, ben disti nta ma mai forte : per \·alermi di u1na espre-9Sio.ne di Zoja, è un antetnico itterico. Il fenomeno che maggiormente colpisce anche il Jnalato è la emissione cri urine sanguigne talora oosì inten amente dra1 pare-re niera1

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spertino; altre vo•l t e i11vece Ja febbre può ass umJerre il tipo i1n;termittenite irregolare, più facilmente negli affaibati, che furonp o sono m.alarici (ZangTi) ; iinfine essa può ·comiJnciare con: ti·nuo-r'em~ttente e poi divenire in.termittente. La defervie·s0entZJa, ·sli verifica di s-0ilito per lisi; facendosi il grado della temperatura sempre più basso e ]e i.nterm~ttenze (o 1e remissi01D.ii) sempre più 1ut)Igh·e e distin·t e, i11 qualche giorno l'i11fermo e n.tra in convalescentZa. I1n• alc-U1nri. ca.si mortal:i dii favismo la febhr.e può primiai del decesso raggittngere a:lti gradi ovvero ia1bbassarsi bruiS1ca.m·e,nte fino a tem.p eratura d:l C'OIJ.lass·o. La éLurat8! della f1e1bbre corrisponde per Io più a qt1ella del periodo· einoglobi·n111ri~o. Il briv'ido ed il sudor.e possono anche mamcare, sebèenie rara1uenite (Za11gri).

stre, che in1sorge 110111 molto tempo d opo l'itnr gestione d elle fa·ve, ~ che poi scom pare co·n gra11de rapidità. A qwestii. fatti sii accom.pagna OJ:dinariamenite la febbre ipreceduta o .n.o d a bri,-ido, ·V1a·riabile per inten•sità , per tipo, ·per drurata e che suole ca dere coni sudore. Poos\ono avers i fin da p ri.nicipio o niell corso d ella m a la.ttia na1u5ea, vomit.o, diarrea, fo~·se p~ù fa.cilmente nei bambini; m a ·p uò ia.rnche la fu.nzi·one diges:ti,-a es·sere del tutto normale. Qu<IJndo sop·r av'V'Ìieinle la fil'Oirte, essa •Si manifiest a come actLta ain1emìia . ALI 'esame dei visceri, sii :p1uò trovare il cu ore del::101lmente ing11andito in tota11tà con rumori a nenni>C'i', lieve i111grandim1emto del fie.gato e della m.ilz·a che appaiono Wora aoche u1n. po' dolenti, mo~dico meteorismo i'lltestinale. Studio analitico dei sintomi - Febbre . - L a 1

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curva termica nel fav.i smo è incostante e talora irregolare (v. figura). Nelle forme lievi di intossicazione fabacea essa insorge d 'u11à maniera su1bdola, lenta ·e si mantiene bassa per tutto il decorso della malattia , t anto che 1'infermo non se ne accorge neppure, o tutt'al più avverte nelle ore vespert~·ne dei leggeri bri·vid.i, e c-onltin:ua ad att en·d'ere, s1ebbene sci. ·senta poco beine, alle cons u ete faccende della evita. Ordinariamente ~1n.­ \"ece la f eb1b re va crescendo a pooo ai poco, fi·n o a toccarle i 38°.5-39°.5 ; in altri casi invece essa ra.g giunge fin dal primo g iorno una tale altezza, presentando quasii gli stessi aairattetri di un accesso di febbre 1nalariaa, e cioè brirv.Ldo piilÙ o meno intenso, unico o ripetuto, calore e sudorte prof us·o. Nel periodo di st.aito può la cu.rva termica farsi continuo-r-emitttente con acc~i sudorali ed il momento di massima eilievazionie febbrile non corrispondere sem.pTe al periodo ve•

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Apparecchio respiratorio. - D'ordinario l 'esame fi&iieo m~IDlUziosamenlbe raccolto non fa rilevare 111utliru di a11ori:nale per rparte dell'app01rato :rteiS\piraitorio. Nei casi gravi di favismo il respiro divi.iene getnieralmen.te frequ en-t;e ed alquanto profondiO . Apparecchio cardio-vascolare. I sintomi sono in raipporto con I 'intensità dell 'anemia e lo stato d elle forze; spesso g li affab·aiti accusano cardiopalmo, talvolta ca:rdialgia; 1'itto cardiaco p1u ò tr~varsi rinforzato e diffuso, liievemente ing.raind~ta l 'area totale del cuore e con rumori a1n1orga1niilci. Il polso 1Slu10le esseTe debole te f.req uei1 te, speci:a·l miente a ~:eriodo ~.nioltrato,. R.airatnente è d!icroto. Apparecchio digeren,te. - Si ha ordinariamente sin da principio 1'ingua pallida, patimooa, t alona arida, sete, disappetenza, niaiusea, pena epigastrica , l\"f0t1nito bi'1iare, osti nato e !frequente, (S) 1

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soprattutto nei casi g ravi; talora però la digestione si comp ie bene; reiS!iste tenden~ calla stitichezza, spesso così tenace da Tichiedere l '.uso d'ei clri.steri; tuttavia ne!i bamb~ni è più frequent e la diarrea. Talv oil.ta vi ha m-0dico .g rado di anjetteorism.o, !t'a.ramen.te gorgoglio r.ileo-cecale e sensazitjne d olorosa alla regio ne epii1g aistrica ed agl·i i pocon.drl. Fegato - I tteri zia. - Nella maggior parte dei caIS\i di favismo ~il. fegait:o trovasti. l~ggermente in,gra n.dri t o e 1più o meno dolien~'t:I. (In tuln caso descritto dial Grand1e :i.in U(]]J fa~iullo mon luetico .n,è m ala.rireo il fegato era notevolìlnente ~ngros­ S.aJto). L'itte1'iz1a ia questa malattia s1uolie qu.asi sempre essere n-0:n molto intensa, talma amc hie indipierndente111en.te dall•a. gravci.tà d-eil la lfor1na; tuttavJ.a so110 riferiti alcurui casi di favi!Sttno con riitt ero spiiccatiss1111JO (Monrt:anro, Zangiri, ecc.). Prurito ra:ramente si osserva e rcosì la com pairsa di eruzioni erpetiche o di porpora. Milza. - L'ingrandimento di a:nilm è ut1110 dei s~ntomi p1 irù oost anlti; nondim•eno p1u ò anche maincaire, s t ando alle O$SeT.v1aziomii di al.cuni (G.ra111de). Dobbiamo peraltro ricordare che s.p esso glli affaba1ti furono mal!arici. Ad og1ri1 modo, alJ'infuori d \xg,ni influenza malarica, la mdlza s1t110le sp·oo:gere uno o du·e òlita tr.asvers;er dall'arco co-. stale , è pnuttosto dolerute, e toDnla al vol.umre nocmale alJa fìme della malattia; in altri casi persiste runiche ·dopo qualche ~ettiim.a.na dalla. cessaZJionie della febbre. S istema ner'Voso . - Le sofferenze da parte del sistema nervoso consis tono d'ordina.rlio nel senrso di peso al capo, 1S<tordimento, delriquio, cefalea sin diaJ principio ,e talora .ab·bastaniza. moLe-sta. Noni .r air amente p.o i '°ccorrono amche 1rrequiet ezza, s·m ra;ntie, ·Ìn1Son111ia; meno :frequentemente offuscamento leggero delle facoltà mentaJiii o s u.tdelirit0, ed a·n COTa :pdù J:"aran:nente delirio. C-asì il Mo 11ta:no asser:i.s.ce d'aver ossen.naito casi gravi di fa\1is·m o, lin cui il torpore cerebrale arri,ya\"a alla sonnolienza 1ed aJJo stato comatoso. In 11n afiabato riferito dJailao Zaingri1 esisteva illlsolita agitazione d a richiedelie una sotiv'egliainza continua ed dmmedliata. QJutal-chie volta po&SIOno com•pari.re, special1menite 111ei fanciulli ia111c he le can··r1ulls.ioui. Note'\·.ole d'ordinario è la prostrazione delle forze , .nlOlll proporzlioniata al grado della ifebl::.re, :i11a più al grado de11a amemia. Rep erto i~rologico. - a) Emoglobi1iuria. L'e1noglobi11uri-a iiinrsorge già d!oipo poche ore o una giill"uata dall 'ingestioue dii: fave crudle, dura da alcune ore fino ad 1-2-3 giorni e poi scompare con grruncle rapidità, t ad'Ora a nch e 1in mei10 d'i 21 ore . . . ·elle f011IJ.lle gra\·i le urime appaionlùt intensa1ncnte sa nigt1igue cla parere 11era tre, e lasciate 1

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in ripos-0, depo~tatro llill aedimento gralllJUloso salllro; nelle forme lievissime i·n vece l 'emvglobii. puo' .n(()11 essere macr.oscop1camente . nuria apprezz.iaJbi1e 1e talora anche mancaire. Nelle urine san.gu1gne la colorazion1e è .dta.t a da ossi e da metaem.ogl()b·i1na, che costituiscono la mai56ima parte delle s'OOtanze proteiche contenute,·i. Dal 0.5 per mi1:1e e dal1'1 per mriJlte si può arriv.a re anche aJ di 1à del 9 wr- mille (Zoja, Gasibarri.nli) . La diuresi è assai scarsa, soprattutto nell'acme dehl'emoglobinuria. Possionù esser·vri. bruciore .nel mingere e discuria per spasmo marcato dell 'uretra e del collo della vescica (Zamgri) . Nelle f orme g!ta.vi ra111che anuria. I f osifati terxosri s01no ordinariamente scarsi, pressoohè normale o in .aium .enrt:o l'urea, a rblèondanrt:li gli 1ulrati. b) A Lbu,r ninuria seco1idar1a. A.ll'emog1-01btùnuria .suolie seguixe UJna J.ieve a1b1umiinuria, Ja quale .permane per qualche gi()rno. Quamdo si riesca ad esa.m·inare deli 'urina emessa all'inizio d.e]lia malatti1ai, s i ipuò conrstatare albuminuria già prima dell'emogloibin1u1ria. c) Urobilinuria. Precede, acc:o,mpagna re segue l 'emog1obillluria. d) Inidaca11uria. Esiste quasi costantemente più o meno spi'Ccata. e) S edi1n ento . Al m:ÌiOliasoopio si nota.no c. ili.n.dri1 jailiinli più o meno numerosi a secvnda dell 'inte111Sità dlell 'e moglob±nuri:ai, traispareintissimi dcin fì. ni 1gra1D.:ulazioni s panse, splend•enti:; tal:ora dili1ndri epit eli:a1.i ed amanas·s i , fovgiati a ci11:idri~ di particolari gra·nlul1~ rifra:ngenti gia11%010.oli (probJa!Wtm.ente di emoglobina). Si trovano inoltre òci. queste granuLazilornri. anche l~1bere ed a grupp:etti o •n1ell'i,nrteTno ,d i cellule epiteliali (Zoja ) . Raramernte g loitrttli .roosti 'lllOfmaJ~ 1 od aippena sc·oloirati e qualche gldburo bianco. f) Potere emolitico delle urine. Le urine deo-li a fiabati i'"acrollte d11!1arnte 'e do po. l'accesso i:> 1e11J1JogJobinul.1iico, filtrate o 11011, fresche o sottoposite al riscal,damenito, non. mostranv. alcun I)Otf'r.e emolitico St1i g ldbUJli rossi propri e di 1.indi"·iid11'0 sano (GaiS)barrilni). Feci. - Le feci &on10 ~rdinariatnente assai f~­ t ide, gial1.iaistre ·) giallo-verdastre più o meno scure, conten1enti talora bucce o fra1n1nenti di f.a,·e. Durante la mala~tia solo e.ccezicnalm~!lk l'esame vi fa rilevare tracce di sangue o di muco, inentre sonlO i~~rh1.liuic~1c A1 1nicroscopio si notano di solito abbonda11ti residui vegetali, ( ri· stalli cli acidi Q ras~i e saponi : non mo] te. spe~so, fì.brie carnee poco dige~ite. 1uasi e 1~t =1 n~ .:rr.ent.e uo\·a di tricoceplial1ts dispnr e di ascoris (soprattutto quest e ultime) . In alcuni casi fttrono tro\·ate 11ova di tetiia 11a,n a (Gasbarrin:i) . Reperto ·e niatologico. - a) Cotitagio glob11la·re ed enzocrlobina. Il reperto del sangue g-i11stifi1


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ca 1'imtsiero quadro cliniiico del favismo, caratterizzato es.sienziahtnente - come 1Sti è detto - da a--apida ed iinJtemsa d.e globulizzazion·e , a cui s'11 debbotno rlferire tutti i ,sfuntonnii suh·b iettivi ed ot1bi ettivi . La di1n.inuz.iro:n1e del numero de11e emazie può essiere talora assai forte e progredire irresistibilmente tant'oltl1e da non a-estarne che ben p·oc.h e iper la 0onti1D1uazian1e della vita. Parallelan1-ente il ta1soo emoglob•i:n.ico .si fa c•o sì basso in alcuni casi cne non è determiinabile con i com.uni mezzi colori.m.e trici, ias·s uanendo il san1g .u e un oolore vierdiiiccio-scuro sporco. I1nJ q ualchte affabato, qua.n1do già l'em.oglobinuria vol1g eva al termin.e , la -cifra dei globuli .rossi era scesa a ciJ:-ca I ,000,000 e J 'Hb. ridoitta a 18-20 (Zoja, Ga.shairrini). _t\.11 '·e same del sa'llgue ISl.i: •n-0ita : a:nisoci tosi più <> meno s.piocata, giova:n~ eritrocit~ (globuli COll1i reazio·n e granulo-filarm.1ell/tos(lj dii Cesairìs-Demel -fì;n10 al 50 <t~ , ·porlicrOID;atofi.li, globlu~1i1 coin granu1azito1ui •b asofile) ed anche forme im·1 nature (normoblasti, di cui alcunci. con gran.ulii1 ièasofili, megaJ.ob.laisiti, proeritra1bla1Slti ed anche q11alchie iemocitoblasto, specie nei ·c asi che veingono ia1 guarigione) (Zoja). Tale repento sta ad in·d.icare l'attiva e speciale reazi!Olne dJel mido1ll·o ie degli organi emopoietici di f.ranrte s1ia aJl 'elemento che ha determinato la raplida ed i·ntiensa deglo1bulizzam~n1e, sia aill 'acuta emolisi. I.,e piastrine sono in aumento . • Esiste qu.asti semp·r e leucocitosi più o meno tto1tte, in qualche raro caso essa mancava (Gasbarriini). b) Form1tla leucocitari'a. Il trapporto tra l1e varie forrme di 1euco,citi differis.c:e alqua111rt:o dalla .n orma per ·u na lieve nlononuclleosti oon ttelativo aumento dei grandi monon1ucleari (al.cullli di questi conitengono numerose, m~urte granulazioni azzurrofiLe). Non esiste eos.i'.nofi.JJia, nè aumento di mastze1len1. T alora si trova qualche mastleucocito, qualche ~elliula di· Ried'er e qualche cellula dii! Turk (Zoja). e) Resistenza globulaire. L.a !lesistenza globttlare alle miscele .c'lmuiro-sodiche, determinata in alcuni favistici, quando le urine ruon erano più sangu11gine, è stata tr:oivaita Leggermente .ammentata la R3) senza variazione alcuna se la ricerca era fatta suglii eritrociiti Lavati o sul sangue in.tiiero (Gasbarrimi1). d) A utoagglutinazione delle ernazie. È sempre mancata, .n1e~ 1aa1si iin cui fu ricercata (Gasbar·ri1n1i1) . R eperto sierologico. - a) Emoglobùnemia. In alc1w~ caisfi. dli favismo noni è stata mai travata ~oglobiniem~a, sila che il siero di sangue od il plasm01 fossero raCC'Olti in piena en1oglobinu1

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ria od a11.a fine dleLl'acc.esso (Gasèiarrind) . N011 si può tuit tavia ass·e ri!re che e&Sla 1nl0n si osservi costantemente nel favismo, potendo esistere prima ancora che inisorga .1 'emogl0tbi.ruuria : 11011 possedìi1almo peral.t ro osse.rvazioni al riguardo, che rSIÌJ riferisca'!!IO a ll'ilt1iziio dell'attacco emoglobin1uriC'o. b) C olesteri1ieniia. Il tasso colesterinico nel sangue è basso (1 .20 - 1.25 per mille (Giani) . c) Pote·re emolitico del siero e dell'estratto di eniazie. Il siero di s.a1ngue di imdividui aftetti da favisan.o non ha azionre emolitica d~mootra­ bi11e in ?Jitro, mescolando il siero con i gl1obu1'i rossi. deg1i st es!si affabaiti ed anche di individui sani (Frongia', Gas1ba.rri·n1i1) . In UJn caso soltainito fra parec0hi studiati, il Gasbarrini ebbe lieve ['eazian1e emoJitilca id i fronoo ai g.labuli liossi di iudlii\ì'JiJd110 1sano ed in Uin ia1ltro caso il siero ·presentava u1n• notevole potere eterolitico per le ema.zire di 1n'OII1il0lnle. Tentando dii 1estrarre 1emolisl:ne dai globuli rossi degii .affabati co~ metodo De Blasi, I '.estratto acquoso, isotonizzato cc1n1 clloru1ro di sodio, sarebèe - secondo il F.r ongia - dotato di azione emiol•i:tiioai st1 alati.ne emaziie ISlia aipparten1einlti a favistici che a·d altri ir1<lividui. Tale ireperto nron iìu s.ein pir·e comifertmato (Gas:bairti·ni). d) Pro?Ja di Donath e Lanidsteiner. L' espe. rimento «del freddo e del caldo» eseguito in alcllllni casi di favismo è stato oos.tainrtemente negativo. Lnl quesiti casi il si.ero 00111teneva una scarsissima. quantità d~ com.p lemento, tuttavia la pa:'ova di Dcxnra;th e Laindisteiner falliva anche per .} 'aggiunta dli complemento um.ainlO o di cavii!ru (Gasibarriru.i). La prova 11011 potè esser fatta .n1el priJmo sV101l geflsi della f0itma e sopratutto nel momiento ii1 cui l'e1noli1stl bruscamente si determi•na, nel qua:l mometlllto tutte le riceoche serologichie avreb,berio il m,assimo :i1nteres~e d'essere istiituite. e) Potere antiemolitico del siero . Nel sii ero di san1g ue idi alcuni favisticii è stato poS1Sibile metteir:e [11 e' i<lenza, dopo aldu·n i gior.ntl. di malattia, un'01t1t~emolisina che agiva da am.ticomplettnen.to (Gasbarri nd.). I gin1orasi tuttavia il mecca'lli:Sllllo c1tii pt1oo.luzione di .q.u este sostanze ad azi01n1e an,t1iemolirt:iica. Reperto batteriolO_f?ico. - La semina in b·rodo del sainlgue di alcn:ni 1aiffab-a ti non ha ma1 dato luogo a sviluppo diii microrgainàismi. La flora i'Iltestinale nel faivism,o ap.'Piéilt•e rigogliosa, tuttavia, è fino .ad oggi 1riuscito vamo ogni tenrt:ativo di ~solare p:airtlicolari .gie:rimd. da lle feci, coltiv.ate sia nei corouni terneni, sia anche in brodo ,d i fave ed fuJJ fa·ve sterlilizzate ii1n1 tubi di R.oux (r) (Gasbarrini). Il Grande dice d'a\·er ot1

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(r) Le fa·ve possono seryire, ai pairl delle pa-

tate, come mezzo di colt t1ra. (7) \

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te11uto dalla coltura di uri'!lia d'1un affaè1aito delle colonie c1at;e da :un bacillo corto, sii.incile al colibacillo.

SUNTI E RASSEGNE. CHIRURGIA.

IV.

FOR1\IIE DI FA\"ISMO.

In bai.51e alla durata, al diecoirso e !S.Opraitutto al g·rado. ed intensità dei due '5in•t ami principali, ainem11a ed emoglobi1Druria, il fuvi.smo può p.resentarsi ~oitto 5 iforme: a) forma abort-z'rva; b) farnia m1.te; c) forniai gra'Ve; d) jo-rma acutissi- . 11ia e gra'Vissima; e) forma e1norragica. a) For1na aborti'Va. Gl1i. iniermril in seguito a ,semplice tra'nls.ito per urn campo d.i fiaive in fiore o ad i•nigestione di poche fav.e cru<lle accusano s tord'io.nento, cefalea, vertigi1ne, tronieatu ra dol!orosa agli arti tSuperior1 ed· .iinf.eriori , 1n1rut1.S1ea. Insorge coiitemporanlearmente pallore d·ella cute e delle mucose,. le urine tuttavia n1an sorno sanguigne. T.al·~ fenomeni s i dilegu.ainp dopo poche ore 10 qiuaùche gioono. b) Forrna niite. Oltre ad esse11e piiù accentuati i di1Sttur1bi riferiti, si ha diirscreta an.e mia, d.e bole :itt erizia 1ed emoglo.b•i1niu:ria mon molt o inteJnsa; lievie r~ialzo termico. I pazienti guari·cono enitro una set~iman.a circa. e) FO-rma gra'Ve. Col.p isce tiil malato poco te1u·p o dopo l'irugestio1n1e di fave, in maniera più o n1eno brusca, e lo Tl~nde inC'apace ·al lavoro per la vertigine, il :sen1so di d1e1liiq uio, di estren'lJa: debolezzza 1e di malessere che ha sta11do in pied~, e che n101n•. Jo las.c ia die1 l res.to a'11che se sta a letto. _.i\. cquista siuièd.to l 'asipetto di ù)ersona sofferente i1111 'Ì•stato di profondo a:bbaindono, pa11iclissimo ed itteri~o; le urine sonro intensamente sa11gui·~nie e sca:ns.e. D'ord'inario si ha vomito b ~liar1e, ripetuto, sti1psi o diarrea (nei bannrb ini specialm1ente). Temperatura 38°.5-39°.o, polso de· bol e e fi!'equen.te, respiro alquanto p·r ofondo. Questa fo.rma può essere mortale. d) Forma acutissima e gra--vissi1na. È contrassegnata sopratutto dall'ii:ntensità dell'ane111ia e 1d1ell 'emogl~bi1nuria. Si ver'i:fìca più fa.ciI1n e'llte nei bambi nii, i q UJani soglilotno p ·r esentaire collasso e coma, e m11oiono nelle .p rime 24 ore o en tr-0 2-3 g'iorni. e) Forma eJn.orrag1',ca. È molto rara e qua.si se1npre morta1ie ein:tro q•ualche giorno. 1

(Continua)

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Note di chirurgia di guerra. (GEOR~E. SCRILE. -

A ·ntials of Surgery, luglio 1915}

serv1z10 dell'unità lacuale dell '.t\..m,b ulanza a1nericana a N eully-sur-Seine.

A111o scoppiare della guerra un g.ruppo di american,i i.n Parigi, aiutati. ~ incoraggiati dal nos:tro valoroso atnbasciatore .americano, mobilizzò ogni risorsa e c001 una lestezza amm.ira1b ile oro-a. ' ~ 1 n 1zzo un completo osped.a1e di 450 letti. In o-enerale, si può dire che m.a i pr1ima nella steri: degli Os peda1·i1 probabilmente se ne è avuto u.n o gov ernaito da una organizzazione di ta·n to senno e di d·edizione così completa oome si ritrova in, questo . . gruppo dJi affaristti, profess.ion:ist~ , 1u10mi111 cli 11etter:e, .artisti e di p.lon1at:ici uomini e donm.e . Non so bene esprim·ere la mia_ ama:nliiraz.i0ine per l'opera di ques.to giruppo di ·,i ;ndividui cl1e in: mc()ldo così positivo es,p ri1nevano la loro si1npatia per i soldati feriti. Ques to Ospedale V1en1ne orga'llizzato ~10il reg·olamento dell'Osipedale americano fondato iin ~arigi ed è conoscit1to sotto il nome di Sezione per feriti e sito in Neully, un tSobborgo di Parigi, in .u n bel fabbri0ato nuovo. L '_J\.n11bulanza Americana è sotto il diretto conit rollo del dipartimento di guerra di c.uti 1ill dottocr: "''inchesiter Du Bouchet è fis·pettore delegato. Vi sono 4 servtilz i, 3 di un centinaio di letti ciascun:o con a capo il dottor Du Bouchet, il ·d ottor Joseph A. Blake e il dottor Miguot, e il serviz:o .u .nii'ver,sfita.rio di un centocinq.uanta letti. Discute<ndosi intor.no ai problemi ,cli questa Ambu1a1nza era stato Jnesso in eviden,za coane sarebbe stato dii rec'.iproro va'11tag•g io per la chirurgia ameu:icana e per l 'ambulanz.ar ameci.cania sé alcu,ni docenti di unj~versità avessiero voluto for.mare delle unità rp er 1ncaricarsi di una sezioine dell 'Am1bt1lanza americana cii!ascuno per un periodo di tre mesi. La proposta fatta dal dottor Joseph Blake incontrò 1'adesione della Un i\'1e1·s~tà di HarYard, dell 'Un~'\~ersità di Penns:ylvam!ia, ecc. s: desiderava che oiiascuna Università provvedesse alle proprie unità; ciascuna ti.n'i1tà dave'ra constare di un sufficiente numero di chirurghi e di infermieri pe.r jl disimpegno del ]avaro .nelle ca1nere operatorie e per la cura chirurgica dei pazienti nelle sale. L'assistenza nelle sale da parte degli infermieri ' 1 eni,•a as..sunta dalla ambula11za americana1. L'associazione med ica annuendo alla lettera del dottor B1ake a ,,·ertil\~a che in t al guisa u1n considere,·ole 1

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SEZIONE PRATICA

numero di cihirurghi amettican1 avrebbe 0Jcquistato frumig·liarità cotJI la chirurgia di g uerra e per turno avrebbero spMso le ncn.ion.i acquisite .dimodochè una conoscenza più completa di ques to ramo di chirurgi a potesse in qualche modo prepararci per pos·s.:ibili bisognd n 1e lla nos•t ra stessa patria. Il Con1sci.glio m edico dell 'Ambul:anza am eri:<Cania riservò l'intero terzo pia1110 dell'Ospedale pe r le unità unìi.versita·ri.e. Questo comprendeva 19 sale di 8 letti ciascu.na e du1e s ta™ larghe bene illuminate ad~bii te come stainze operatorie e per r'ioerche di laboratorio. Le ain•b.uila1nrre d1ell'Ospedale atnericano l avorava.n10 tutte lungo la lrinea fra ~l nord della Fr.a.n · .-eia e il Belgio 1d ove a.vievano m oltissime nichi1e.ste. Gli in.fermieri ,ffi professione d·ell' Ambula-nza americana e rano di ognci. rnazionalità; qu~sti ' .erano aiutatiil da iinifermieri volontari, attori, attrici , ere. Vi erano vigili ·p,u re volontari, fra i .quali alcuni noti come scultori, ptlrttori, atto. r1, ecc. L e spese di manutenzione erano più basse che iDJ un ospedale di ug.u~le potenz\ialità in condi:zioni normali. Il corpo medico dell'Unità lacua le constava di un capo e 4 membri che risiedevano fll1e ll'am bulanza america,n:a alle stesse condizionli e .con la stesisa ·g raduatoriia dell'ospedale lac uale. Vi 'e ra UDI neurologo, u.ni assistente, <Lue iainestefizzatori, due :infermieri per la sala di operazione e due adibiti alle rilcerch.e. Subiito dopo il suo arrivo l 'unità 111ni versiitaria accols,e da IO a 39 pazien:t i al giO'fiuo fino a che <v.en·n ero -0ccu1pati 150 lettf. La m a.g gior parte dei pa:zien.ti vennero accolti di notte. Di solito ·v ennero fatte da 5 a Io operaczioni al giorno. Paragonandole con la pratica civiie, queste operazion~ presentano un tecni<li.s.mo .più semplice, la difficoltà maggiore, com·e v-ienie natato 1d al dott. Blake, co1n1Sistendo nel g iudicare qual sia il p.rocedi:mento ·più acconcio rnell e anifezioni .più g rav.i. 1

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i \ NESTESIA.

In m olte ·Operazi;oni che furono r elativa.men.te di bTe·ve durata ed eseguite in pazienti in con1~ .dJizioni veramente g·ravi, esausti, 1dissa11guati. e in preda a sepsi, i1 protos.sildo di aroto si di· mostrò l'anestetico ic.leale. I suoi grandi ,-a·ntaggi furono subito cosi ~hiari che :i n.ostri aniestetizzatori e 1.a prO/VIVÌsta di gas, fu11ono icm piegati da .ail tri servizi, spe.cialm.e nte dn ,c asi critici.. I nostri an°e stetizzatori trovarono c-hie il soldato francese pr:esentava un c-011n portamento differente dalla .media dei pazienlti ciivilti. di questo paese (America) sotto iqttes1bo aspetto, che mentr'e il periodo cli ind:u-

z.ione era più l u1ngo e più 1difficolto.so, u niai volta che si era raggiu'llta l'anestesia .i soldati francesi; richiedevano una qua!ntità relativamente più piccola di anies'tetico e Tiusclva più agevole mant en1ere una anestes('..a 0ar1ma ed uniforme. Una simile difficile induzione di anestesita in patria ci a·vreb.b e in1c1icato un oerto g.r ado di alcoolismo. ~ probahi.J.e che l'uso più comune ( ?) di alcool fra gli 1europei ci renléLa r agione della maggiore difficoltà in g.enene di anestetizzare i pazienti. I paeienti francesi ~~: rianno pro.ntamente alla fine dell'operazi01Ue. L"operazio.n1e più interessante co,m pi·u ta d·urante il 1110stro &e11Viz.io i u fatta dal dott. Lower che tolse un proiettile dal pericaTdio oon p '.eno risultatio. SEPSI.

Il problema più imponta!nte ch e ~nieom·be itll via cbir,u.rgica in un os.p edale ·b ase è quello delle infezioni. Quasi ognfi lfer~ta era infetta. Non osta.n te la ·p erfiezionle aicquistata ruella teeniica, nella chirurgia asettica della 1prati~a civile, 111ella chi.rurg·ia di guerra l'asepsi è fallita e così è accadu·t o per gli a ntis:ettilci. Il tipo dell 'in.fezione diperiide solo in parte dalla specie d:ella ferirta, perchè d ipende anche dalle cqndizion~ del soldato e dal tempo che · passia prima che la ferita sia co•nvenrientemente trattata. Gram parte del ter11itorio franioese e belga è staito coltivato intensam.ie.n1te per genierazioci •per cui V·e nne fatto uso cli molto ico.noi.m1e che è Wfarcito di batteri gasogeni quali il tetanico, e i ,bacilli Welk che procùuaonio la ga.ngirena gassosa. Poichè le operazioni militari della prt:esente guerra vengono condotte p11esisochè !in t otall.tà in·elLe tri:nQee, i vestiti del so1dato e la sua cute vengQno imbrattati :da questi germi che una paliottola od u.no s:hrrupinrell trasportarnio -i•n seno ai t ess.ulti. Il gener,e 1di ferita è importante in rapporto al problema diellie infezi:ona. Le pallotitole cli fucile di solito produ1c ono f·e rite a b,o rdi netti, soltanto in via .eccezionale traSlportainjdo frammenti di veste i·n senro a·d esse. Glil sihrapnell e le schegge di solito tras·portano ti vestiti .nell 'i·nterno della ferita1, 1e un V1esrtito di alto potere infettante è Ulll coefficente peri-coloso. IJI101itre l'e ferite di sh rapnell e da schegge presentanp queste differenze locald .d alla feriìta •da coLpo di m oschetto. Le prime ·pl'l()ducono un.a lwga ·zQnla di tessuto particolarmente contuso e necrotizzato che ha un basso 1potere di r es:istenza alle infezioni. La maggior parte dei casi di gan1grena gasso.sa av"!Vriene iin coinseguenza di ferite da shrapnel! o da. schegge. Per questo i ch~l.rurghi oggi debbono sub:ito curare queste ferite per nettar via i corpi estranei escidere i tessuti necrotizzati, e provvedere un buon drenaggio. 0

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IL

Riguardo al trattamento delle ferite una volta j'Il[ette i :più <:111ine.n ti chirurgi dell 'esercit<i riuglese e fra n.c~se (;.on<> concordi ntll 'affe::rmare -che ·n on è stato fatto alcUll v.e ro pregresso dalla g uerra franco-prusstiana. È stato detto che lai ·scoperta di un efficace antisettico equi varrebbe per l'esercito francese a 20,000 soldati. C·o me già ho eletto, la sep1S!i ha fatto fal~imento, e cosi l'antisepsi. È per questo che come avverte sir Berke1e)" Moy.ni baJJ.11 riln questo ram·o il chirurgo de:ve inc-omi.nieiatre il suo lavoro da capo. Sir Alm·oroth W right e fi suoi assis~eniti a Boulogne sono occupati in liimportanti. ricerche e ·p rogrediscono nella lotta con.t ro le :i1ntfezioni e senza dubbio anche altrove si ricerca intensa.m en1te in questa v,ia. Sotto gli auspici dell'Istituto Rockeifeller, Alexis Carrel ha raccolto un forte gru ppo di ricercatori, comp.reso il dottor Dakin, i quali compiono le loro investigaZl:onri. in rapporto al.le infezioni i·n un ospedale presso la linea a Oompiieg'ne .. Questo movimie~to . è fortemente asslecondato dal p1'of. Tuf:fìer e si crede <:ihe potrà trovarsi quialche nu01Vo mezzo per porre argine in viia chimica all 'iinifezione. Sir _i:\~moroth Wright e Sir Berkeley Moyn:ihan1 hamno indicato com.e avvenga rapidamente che la medicazionre a. secco tenendo c·h iusi in.ella ferjta i p·r odotti della ~nfezione formi una poltiglia di rpu.s. Questa poltiglie.· di pus non soJo si oppone alla guarigione della ferita .m a cagit<r na l'assorbimento di tossine. Questi osservatori preconizzan.o la medicazione calda umida (immersione in soluzioni ipertoniehe di citrato di potass1o e di c1oru-ro di sodio, e nelle gravi less:oni del g~nocchio e della coscia 1'immersiooe del paziente in iu.DI ,b agno. Nella .nostra ~zilone umdversitaria d·el1 'Ambulanza americana s i spe:rimenitò il trattamento a cielo scoperto; dopo un certo periodo si raggiungevano e apparenitemente si •a sslicuravano miigliori risultati che coi bendaggi. L'espo&izio® del'Le ferite alta tute elettrica viene precoruizzata dal dottor Du Bouchet. Gli imlpacchi. a:nQlto caldi, l'immersdone i1ni a~ua molto calda, le larghe iitlcisioni, un buo.n drenaggio, uni riposo im con.dizioni fisiologiche sembra in oggi costituire il migliore trattamento. 1

GANGRENA GASSOSA.

Questa è st a·t a studiata dal prof. "\Veimberg tlell'Istitt1to Pastet1r e dal dottor Jablons patologo dell '-~mbulan zai an1ericana. All'iinfuori di una .n ota di V.1 a:mberg queste ricerche non sooo ~ tate pu•b blicate. Un puinto appare certo, ed è che i·n molte ferite possono tro·v arsi molti germi <.l el tetano e della gangrena• gassosa, e non s.,·1:.. l u p11arsi nè il tetano nè la gangrena. I fenomeni (10)

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clinici, cioè la fe.b bre, il polso frequente, l'aumento di !lliu.1nero delle respirazioni, la sudorazio~, :il delirib, la perdita di conoscenza e la morte ed alcune ricerohe pirarttLcate .nel mio laborator.:o assieme al dottor Austin e al dottor Hitchings, sull'effetto delle tossine e delle in~ fezioni sul sistema motore, lasciarono in. me l'opinione c~e la morte da gaingrena gassosa è· cagionata dai lesioni strutturali del cervello, delle surrenali/ e del fegato. L'odore in questi casi èapparentemente quello dell'indolo e scatolo, e nel mio laboratorio si è dimostrato che I 'indolo e lo scatolo ~gionano j,d entiche lesioni del cervello, dellie surrenali, del fegato. No.n1 si è ancora trovalto un. trattamento specifico. Vi è speranza che u.n siero fabbricato all'Istituto Pasteur dal prof. Weimberg possa essere utile. ....l\lcunì. son favorevolii ad i.niettare i.n~nterrottamente ossigeno oltre i limiti progredien.ti del male. Una pronta amputazione, quando si lasc~ il moncone ampiamente aperto e si ap·p.lichi acqua ossigenata apparentemente ottiene i migliori risultati . Generose in1cisioni: e cauter.izzazioni sono. 1preconizzate da altri ma è compito dell 'avven.ire il vincere questo ma.l,e. '

SHOCK ED ESAURIMENTO.

Subito dopo le infezioni lo shock e l 'esaurim-ento hanno pr:obabi11m.ente ucciso il maggior ·n umero di soldati. Il fattore emozionale in molrbe circosta;tl.ze è ·u na seria miniaccia; ad esempio nel caso di uomini trepidanti •per essere tagli.atli ~uori ool princ~pale corpo d'i truppe, e di iferi.ti giacenti in zona òri. :tu!Oeo, n·e ll 'airea fra le trincee ·di prim.a rrintea •e le 1posizion~ IOpposte dove i feriti .possono gia:aere sotto il .fuoco fino a notte,, ed a volte ainche d\i notte non possono essere raccolti. N elLe !trincee di prima linea .ri·piene di uominti che :sii estcnldono attraverso il continente, vi sono sem·p re delle az.ion~ intensamente emoz.io-na~i s ia di ·g iorno che di' .niotte. Lo sforzo emozionale è specialmente intenso, quando le trincee opposte .sono separaite soltanto da una cinquantina di braccia o meno, e ciascuna è colma di uominn valorosii .pieni d:i risorse e forniti di tutti i mezzi atti ad ucridere. Nella prima parte de lla guerra, quaindo la legge della soprav"\·ivenza dal più forte veniva applicata implacatbilmente, molti 11om.ini: in tutti gli .eserciti c4ddero sotto lo siforw emozionale. Attrayerso il processo di eliminazione e di assuefacimento lo sforzo emozio111ale è in diminuzione. Vi. sonp stati numerosi esempi di IDtOrte ·senza alcuna lesione. Vi sono iliinumere\To1ii -casi in cui l iie,1ss'i me ferite halllJno cagionato gra,.,e shock e perfino la morte. Jn raipporto allo .shook, a . parte le inconcepibili difficoltà eh.e si :incontrano nelle azioni di qual-

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SEZIONE

PRATICA

che importanza, il meglio c·h e s·i possa fare è di somministrare m·o rfina. Qua.n do da tre a cinquemiJa ferit~ d~vono ess:e:re curati solo da pochi ohirurghi, è iÌnutile pensare qualu,nque trattamento. Molti feriti n<>n po·s sono nemmeno assiaurarsi u.n1 sorso d'aicq:ua.

ARTI.

Fratture comiplicate della cosciaJ coo grave lesione ossea offrano s•pecialn dif:ficòltà: prima, diificoltà dii trasporto, p,OÙ! lo .slhock e l'esaurim•e nto, in :fine l'inevitabile infezione. Questi casi riichiedQtD-O il giud\'.zio il più oculato, poichè 1~ decisione a piioce'dere ad un'an:nputazione, ddpenEMORRAGIA. die .ol~hè dal11e condizioni dcl .p aziente, dalla Possono accadere emorraigie secondarie ; per possibi}{'. tà di traspo•r to a. u·n Ospedale base, dal sollevare dalle quali il pazi'iente sono state fatte periodo di tempo che potte1bbe probabi~mente con .s:uC'Cesso tras;f,nsioni <li sangue. essere impiegato per via, dalla probabilità di una infezione ga:ssosia, dall'arredamento dell'OspedaTRAPIANTI DI ARTI, SUTURA DI VASI. le da campo dietro la linea del fuoco, e dall'aLe aingustie esistenti dovitiinque, e la difficoltà di assi:curare una tecnica certamente asetti- bilità e dai: mezzi del chirurgo. Lo sfracellaca lianno impedito ·c•he i'l trapia.n to di arti sor- mento d·e ll 'articolaz.ione del· gin10.cc·h io si presentisse ·b uon risultato. Ma è spera.b ile che più ta come .u.n pro·b lema diifficiil.e, ma questi cas~ tardi ci si trovi ~·n .condizioni di superiori:tà tali S'Oillo più facilmente trasipo·rtabilil. Si trasportano che il trapianto' di artli e la sutura dei vasi sa.n - pure .b ene i feriti al.la gamba e al piede. Lo s:fraguignri possa c.o stituire una. facile prova.. La parte cellamento della articola~iOllle della spalla, benpiù 'importante della chir1rurgia v·a sale verrà dopo chè rp1'. ù facilmente tratta.b ile della coscia, tuttarvia presenta molte di:ffic.o ltà, specialme.nite la g·uerra. quando .l 'iinfezio.ne si diffonde aJ disopra della TESTA. spalla al co·llio, cosicchè qualoca insco.rgesse gainLe fenite del capo dapprima proc.edono bene, grena l'iocisio ne deve passare attraverso tesma rpiù tardi si producono dei cambiamenti se- .suti li'nfetti e perilcolosi. L'avere a che fare con conda.rii come ascessi ed epiless~a. Nelle mani uni gran numero di fratture complicate ha fatto di dentisti america ni, specialmente nell 'ambu- ·p ensare a nuro1Vi mezzi di conit:enziOllle. La siteccai latorio americano, ferite dei mascellari e della di Blake dà irisultati soddisfacenti per 1a s1ua b·occa sono state trattate con .notevole buon esito. leggerezza, per la s.ua semplic1ità, perchè dà un·a Que:sto meraviig11'ioso ]}3.voro, in rrapporto alla ottJ'.m.a .r o1ntropires.sio111e , iperchè cruJlcede larghi sep·s1i orale, al trapianito di denti, all'adattare sipazi per medicane, e perohè lascia l'ibero l 'usiO scaglie di denti, al fabbricare ponti di sostegno, dtell'estensione di Buc-k. i.a stecca. di Bla·ke fae al ricolmare di,f etti è :u·n o degli ec~·ellen.tit pro- cilita il trasporto e sempl~fic-a le manovre radi 0dotti della guerra. gra:fiche. For~e J'appareochilo di conteni:zione ~:ù popolare nei sierviz.i .i nglesi è l'apparecchio balTORACE. canico, ·rurno dei ,po1cihi utili prodotti. della guerra I~e f.e·r ite .da co1•po di fucile penetranti in cabalcanica. È <li poco costo, sempJi:Oe, può esser ,·ità vanno b.eniss~:,mo. Si ha di solito una rapida fatto da ognullD, può eSisere usato in varie guicoDJValeseenza e un .p,ronlto . ritorno al fr(}lllte. se, fa a meno <lelle S·t ecche di eontenz~one e dei ,.futta:via in qual.che caso 11na pleurite svil•u ppa- bendagg:i . Consi·ste in diue assi di legno posti tas'Ì •dopo il ferimento pare abbia coinsceguito la verti:C-alrrnente alla teS\ta e ai piedi del letto esg uan:-iigione. D 'a1tro lato in caso .d~ penetrazione Sie:n.do p·i ù alto quello pos.to alla t esta. Questi d.i sch·e gge e di ferite da shrap,n:e l q uasi .sJem·p'l"e d.u e ass1i verticali 'SIOSten~no un1a ba1"ra orizzon• si s·vilu,p pa ·u n emp1ema. tal1e che si estbende sopra il paziente dad. piedi alla t esta del letto. Da questo asse orizzontale ADDOME. il braccio o la gamba ipe.ndie 1mbrac.a1to in1 :fion1de. Le ferite penetranti dell 'addom~ hanno sco·n- L 'aipparerehlio di estens~one ~ien.e alt.taccato. in certato il ch1rurgo. Anche in mank espertissime linea ;retta ai piedil del l etto. I.n quiesrta maniera una operazione tpll"onta di solito sorte cattivo l'arto è tenuto in estensil()ne 1e d lini una posizione esito essendo la 1norte drotVuta allo shock e alla elevata. Quest'aippa:recehio dà all'ammalato una i111ifez.ione. Casi font:umati guarisoorno con o senza grainde libertà di moy(mento, permette agl'infer. operazione. mieri di la:vorare comodamente, permette di mePELVI. dicare senza scosse, abolisce le stecche ed i benLe f.e rite che interessamo la ,-esrcica o gli wre- daggi e il peso delle coperte, e mediante l 'ele,·ateri, ron sfracella1nento dellie ossa pely1iche t er- m:e:nto lrende trascuraibile la t•umeifa21ione del111inian10 cion la morte. La lotta si prolunga ma l'arto. È .stato 1ntrodotto ·n elle sail e c1e11 '0spedale lacuale. Le docce da osso ,-engono poco inutjùmente. 0

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IL

POLICLINICO

usate, quantunque up. chirurgo testifichi! l ''i.mporta1n za dell'uso delle lunghe docce di Lane per agevolare il rbrasporto . GUARIGIO~TE

DI

FRATTURE INFETTE COMMINUTE E C01\1PLI CATE.

Dopo avere assistito ad una ripar~'.1on:e quasi rom pleta della dia:fìsi d1i un o.s.so ampiamente sfu-acellat o, essendovi! neJla ferita esposta pall ette e fraanmenti di v·e stito ,u,1 10 può rin:ruovare la sua fede .niella fmza .rtipMatrice delLa natura. Sonro con~i11to ·Ch e col tempo e con la pazienza ogni osso da sè si r i prod.u ca anche se la sua dis truzione sila estesa e preselllti 1'infezione. Il dottor Bouchet, il dottor Blaike, il dottor Mugnot mi mostrarono a lcuni casi cmeraiviglioSli di vasto ri facimento dil ossa.

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(regione dei laghi). E si ·vide presto che i cosicldetti morsi da gelo n on erano dovuti soltanto al freddo ma avveni \la.no come resultato della combinazione di tre fattori: freddo moderato umidità, Scat·p e e grunba:lii strettamente adere~ti. È statro dittnostrato che uno solo di questi tre fatt~ri non piuò causare il mocso da gelo ma la les ione era t'esuìltato di riananere .nell'acqua per lungo periodo di t em po, m ent re le scarpe e le uose agg•r.ÌnzM1dos1i· dmpedivanio la circolazione insieil11Je ad 11n discreto .g rado di freddo. Constatam·m o iehe. iJ miiglio·r trart:tam·ento era dii tenere i piedi freddi e secchi mediante l'applicazione della polver·e di stearato di zin•oo, e di esporli all'aria. Se la gangrena si s,viluppò rfu in molti~ casi s u·perficiale. Quantun.q ue si osservasse la formaz.i 0111re .di 1escare con unai certa lfr·equenza, raramente si rese necessaria a'amputazi•one. 1

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ANEURISMI.

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Veti ameu11~s.mi sonio in via di tformazione , e ll'Qll saranno eviden~i finchè quasi un anno non s ia tras.cors10'. Tutta,ri1a1 vi sonio alcuni fa lsi aneurismi. Quest i .sono stati t nattatii. con ottimo success10 . È sufficie11te · di s·o lito la .Slem plice allacciaturra. Nel servizi:o .Ulniversitart:o si è legata l'a!rteria braichiale, ma 1pren1demm10 la preca.uzion1e di <:orruprimerla i:n lunghezza ad intervalli frequent:i per d e1le ore, allo s<:opo di promuovere U!lla circo1azilone c-0llateral.e prima della allacciatura1. Prima di p•!locec:Lere alla dissezione dell'a11eurisma falso ci ;Sii assicurò pure d ella efficienza della <:!~rcol1azione collaterale medi1ante la pro\ra di Matas. Il resultato fu eccellente.

RICERCHE.

S e questa g uerra c i ha inseginiato qualcl1e cosa è che vi è un urgen1~is'Simo bisogno di ricerche per imporsi alle infezi 10rni. Siccome noi'. non possiamo ora dipendere daill'Europa per queste ricerche, in·c aricarsi d i questo diviene 1u.1n dovere ed un obbliig o professionale eviCLenrt:e die•O'ii Stati Uni1ti . Sa-rieb.b e rosa m olto buona se i v:ri laborat0tt1i .ci'V'ili e di scuole di medicina volessero occupairs.ii di questo serio problema, specialrrue11t e sotto il punto di vista di scoprire u.n ao-ente 0 chimico ca pace di troncare le rinfezioni 3.Jl loro • • • in1z10. 1

CONCLUSIONE. NERVI

PERIFERICI.

In un Os•pedal e base si trov·ano m.ol te lesionli di neDVIÌ periferici, ed alcune del mi:dirulo spi·nale e del cerv·e llo. I.n .Ujn Ospedale ·b ase dovrebbe quin<lli es.siervi .ulll servizio ne11roJ.ogiro. Si rvide spesso che comrp.lete l esioni trasversali s ta:b'ilite sem.eioticam.e nte ;n1on indicavano ~ui­ Vialenti :lesio.nà. anaitomiche. Difatt~ ci sorprende sempre più come possano i tronchi nervosti Ti1uanere incolu.mi. Pare che esgi sia110 scartati da.l oolpo. In un caso i solai U·n 111e rvo, e ruon lo trovai sezionato ma molto rigonfio essendo s• t at o contuso. I ~1olai alla dista.n.za di circa due polli·ci u11 1em bo adatto di fascia grassosa dai tessuti adia.centi. A , ,,·olsi dalla faccia adì posa il nervo contuso , , .i posi intorno dei muscoli a spira come guaina protettrice, e lo t enni i•n posto con parecc11~ p1111ti. Si rist abilì prontamente la funzione. rsEUDO CO~GELAMENTI, FROST-BITES

(Morsù da gelo) Un grande nu1nero di casi di cosidetti morsi da gelo si constalarouo specialmente 'Ilei pri1ni 1nesi. La tbln!J)eratura nel Xord della Francia e 11el Bc:lgio è affatto mite se si p aragon1i oon la t c111p erat t1ra di q11esta regione cl egli Stati Uniti (12)

Nei primi stadi della gu•e rra quando im.p ro\·vdsaimente cen{linaia d'i migliaia di feriti furo110 buttati qua· e là, e uomini privi di educazione chiru.r gica dovevano acquistare la loro esperie~a a spese del soldato, il soldato non solo doveva passare <i1n ma:nlÌJ inadatte, ma q·UJeste ma·ni non edu cate male adempiv.a•no alla loro trepida:nte .b isogna. I chirurgh'i mi.litarti sono reJ.ativa1.nente !POCO v1e rsati n 1e lla chia:urgia pratica, ma ess.i conoscevano bene l'organizzazione, i trasport'i e i bisogni c:Lel laivoro del campo e tutto ciò è importantissimo. D'altro canto benchè il chiru·rgo civile sia poco pratico di organizzazion1e militare, di trasporti e d i opere da campo co.n osce .bene come si debba condu·r re u1na moder.nia ~ura del paziente. Perciò faci'linente si otterran·n·o i migliori risultati se jl sen"izio dell'esercito si i11ca1{cberà del servizio cli campo e si affiderà 1il gra,·e la.rvoro chirurgico degli Ospeda,li bas.e ad unità ci,"ili e se si annetterà a ciascun Ospedale base un consiglio <li consulenti od ispett-0ri compostio dei -p iù espert'i chiruirghi, chirurghi pratici che . possanl() assume-re la res1)onsabilità del la,·oro pratico, e fonn11lare prinDott. A. ~fILIA~I. ci1pii g enerali.


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SEZIONE PRATICA

BIOLOGIA.

f)aratteri morf~logici, strutturali e funzionali degli elementi figurati del sangue. Il pr~f. C. Rubino (Riforma medica, m:. 20, 1915) ha applicato aJJl'esame micrùsoopico del san,giUle le sosta.nze comu.nemre1nlte usiate ipar 1'esaime chim1.c.01: l'a tintura alcoolica di resima di g·uaiaco o di benzidina unite all'acqua ossigenata o all 'olio essenziale vecchio di trementina. Tra queste sostanze ed alcuni elementi morlologlici d·e l sa-n1g.ue av·v iene una vera reazi~one cro1n,oig·ena, ch1e sii mauri.festa c·o n tre d iversi color i fondarm:ent:Ja'li che velngono a dete1llllinar.s'ii i·n modo elettivo su alcuni elementi cellulari. La ssuddetta reazio1ie cromogena av,viene anche colorando i·n modo vitale, secondo la t ec.n ica d!i Ces.arlls-Deme.11 ; e, coane i\n, questo metodo d i colorazioine, i 1iuclei cellwlari1 r-estano in,colori. I g·Lobuli rossi, colla benzkiin.Ja, i'Dl cond'i.zdoni normal'i, resta-no ~niformeme1nite colorati in giallo oro, più o meno marcato, volgente leg_germ('nte al ver,d e; m•entre ci.n condlzionii morbose pos1sono ass1111nere un colorito azzurro 1Illdaco, che in alcuni si conserva per tutta la superficie della cellula, mie1ntre p.er ail.tri &i limi ta alla periferia, contornandola i·nteram·ente come u.n alone epenidimale, o a t rattiG, e talvolta .q uasi a calottia, ciò che far.ebbe pensare all 'esiistellZla net globuli rossi di •Uln;a memb1·~na avvolgente che si mett ereb1èe in irilie·v·o con q·u esto m .e todo solo in parfi,ool:ari c'ilr'c.osta.:nize. Nei preparati trattati colla resina rd1 g11aiaco il protoplasma cellulare d€!1rre emazie si colora in tenue tinta giallo-verdastra, e dimostra spesso granulazioni verd.e-souro. N·e i gù.obt1li ·biainch'i· s.i rlJJ•e.tte i:n rilievo 1'esistenza di parecchie vairietà di gra.11·u1ociti . Ll ipr.o:topllasma cellulare orc:Li.nar'~amen.te non &i colora; talvolta però, i·n alC'Uni leucociti polinucleari , si vede soffuso sbiaditamente i11 u.na UJnifonme tinta giallo oro, sulla quaJ1e sono sparsi g·ranJu1li rifrangeniti. Sil .otSserva UU1'altra dategona di gl-0b uli bianchi a nucl:eto più o :tneno differenziato, a pratop1lasana pii.tUttos•to abba1ndante, nel quale vi sono molti gTa:nttli or.o• o c-hrysocronni, alquan,to più g.rand@ delle note granuJ.aziioni n en.itrofìle. Q ues1ta tonialità di colore oro si riscontra, sebbene assai rara.m ente, in UJDla terza categoria di g.I.ob1uli bia·n~li'i a grosso nucleo, a1quanto differenziai!o, a pro1toplasma lairgo, le cui gml11l11azioni hanno la motevole g.ralnidezza di quelle eosinoifile e che sono colorate nel centro in oro, mentr.ei perifericaanan1te cia:scun granulo è orlato di ,azzurro. Si direbèe ch e ciascunJa dii queste granula.z.ion\i 1hi0rome !ni•piroduice in !piccpJo l:e proprietà oromatiche di lllln'emazia. 1

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Un'altra specie di leucociti .messa in evidenza è quella a piccole granulazioni azzurro indaco. Sont0 gra.nuti 1priiccoli che taloria riempiono fìttamenrt:.e i l pirotoplas1ma del leu.cocito circ.oscrivendo iin tal modio ·assail nettamente il n1ucJ,e o inco1oro; tal' altra si acoumulano 'in proporzioni iln1eguali ia Ila perlferia. Queste granUJ1azion!i. si tr01va110 per lo più nei le11coait1i ·p-Oi1itl!UJCleat'i:, ma si possiono anche trovar~ ·n ei monociti. Le g.r anulazioni azzurre sonio differenti da quelle azzurrofile d'~ Pappenheim, come 1o dtiµiostra :il fatto che ment·r e le gra·nrulazioni :azzurrofìle si trov~no so1o nei m•onociti e ill1ei 'l in·f ociti, le granuilaiioni azzur.re si trovano prievail.enteme.nte ·DJei leucociti a 111wcleo poliilllOrfo, e, con minore frequenza, 1nteil grossi mononn.icleat.i e nelle forme di passaggio. Tallvolta lie piiccole gra-nu.lazioJnd azzurre si trova:no iD! .sicarsa qua,nt ità f,raùJlmiste alle granul:azioaii chvsocrome. Nell'uomo sa-no si sono 1-.iscontrati pochi 1eucocitil a nucleo più o meoo cl'ifferenziato e a grosse e piwtto1sto ·nlumeu:ose gra1JJUlazion.i azzuirr:e, ·n1eù.Ja •s tessa .perrentuale apipro~1s.i,mati:va dei l1eucoci ti polin1u'Cleari; eosi nofìli. Nei li.1rl-0citi - tanto in condiz1oni normal'i, cl1e patologiche - non si troivain.o granrulazioni di. sorta. Infine va notato che granuli azzurri si trovano anche nel protoplasma de'J.ile cellule epitelia:li, delJe mucose e delle siierose. Tutt·e le granulaz'io•ni hianln10 di c.canune le proptnetà di tres.isttere all'az.io.n.e de:ll'akooJ e di spar~re col calore a I20° C. L'A., ricordando le esperienze di Haussermann sull'azione sfid.erofora deti. ieucociti, affaccia .1J'i1potesd. che i .leucociti a grosse granulazioni azZJUrre - chie si tro1va:no tniell'u6mo '!Wrma.le ademiptanlO pre·valenteme.nte ad lllln compito anab-olico •prorv vedendo alla formaziùne della emoglobina; m entr.e quelli a ·piccoJi granuli azzurr'i - che com.paiono ila) varie' ~ondizionii morbcse - avrebbero forse eSlellll.Sii.vamente una funzione catab-Oli·c a o eliminatr'ilc.e. Dopo a;ver espo.sti i caratteri similari e differenziali fr.a 1e granulazioni azzurre rilevate me·dii.ante questo metodo e le gra'll!nlaz.ioni di ossidasi che danno la reaz'ilom.e indafenolica d1 Winkler-Schiiltze, l'A. trae dalle sue esperienze unia corufer.ma della idenltità dii. origine dei vari el1emenJt'i'. nlorlologici del sangiue. J.rufin1e que&te ricerche - che son.o 'J)Ubblicate a .s olo titolo di nota pret\lent'.iva - hann.ù ~ina nJon rtrascura:bile importanza pratica, perchè l'assenza di g·ra·n1ilazioni nei linfoci1ti, dimostrata con ·q uesto metodo di coloraz~olnre, per1nette dt fare uria diagnosi dlfjerenziale tra leiicemla linfatica e leitceniia 11iieloide. _.\. . ~. ~

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OSSERVAZIONI CLINICHE. Mola vescicolare in parto bigemino teratologico per il dott.

ENRICO I~c1,

Grosseto.

Il caso, s u cui s to per intrattenermi e che riteng.o degno di rn on ess.er passato sotto silenzio ci dimostra come alcune date manifestazioni pat ologiche non sempre si poosano -con la deside.rabile esattezza prevedere, non solo, ma possano essere causa di serì imbarazzi sia diagnostici che terapeutici. Gli antichi non a·v evano un concetto esatto della mola e tale denominazione generica servi va per essi a signifi.c~re più () meno qualunque massa (fibrruniomi, residui placentari, ematomi, ecc.), che venisse es.pulsa dall'utevo. Noi che abbiamo della m0la vescicolare un altro concetto e vediamo in essa u1na vera conseguenza dell'alterazione dei prodotti di fecondazione (per qt1anto ancora fra gli autori esistano dubb1 sulla sua v·e ra origine), dobbiamo con maggior cura interessarcene, specialmente dal lato p·r ognos,t ico e ctl!tativo, rappresentando essa una affezione grave, per le sue conseguenze prossime e remot e. E di una gravità eccezionale si presentò infatti il caso di cui ora verrò a tracciare brevemente. la storia. 1

M ... P ... in B ... , di anni 23, primipara. Regolare confortnazione scheletrica, ha sempre goduto ottima salute. Le mestruazioni, incom.inciate a 14 anni, · sonio tornate rs.e mpre con. la massima regolarità. Genitori viventi e sani. Sua madre el:1b e otto g·r avidanze, con sette fi· gli a ter111ine nortnali, tutti viventi, ed una 1nola 1)escicolare . Potrà apparire ·intei·essante e forse anche essere interpretato come una mera coincidenza, il fatto che la moglie di un fratello dell'inferma partori un feto immaturo con ~a quasi mancanza della parete addominale e relativ·o eventramento. La nostra inferma era all'otta,·o mese di gra,·idanza, in preda a violentissimi dolori e mi assicurò che, sebbene ad interralli maggiori di tempo, ne a\·e,·a sofferto anche nei giorni precedenti. 1\.ll 'esplorazioue notai rammollimento ed appianamento del collo uterino appena permeabile al dito . Sebbene all'ottavo 1nese di graviclanza, 1ni impressionò lo sproporzionato vo1ume del ,~entre ; e •mentre nel quadrante di destra si senti Ya benissimo il feto nella posizione O. I . D. A. , nel resto del v·entre non si scopri va la miui'tna traccia di forme fetali, 1na come una 1nassa informe, rotondeggiante, non dura. Asse11za assoluta di battiti fetali. Cosi, quantunq11e non a ,-essi potuto assolutamente constatare l'esistenza di due feti, pure rimasi in dubbio 11ella diagnosi; tra u11a g ra,·idanza bigemina e ] 'esi tenza di qualche tu1nore uterino concomitante alla gra,·idanza s tessa. \ ..ergo sera si constatò la dilatazione con1pl~ta <lel collo 11terino e, circa alle 21, si ebbe la rottura delle 111en1brane. "Xon essendo,~i per allora ( 14)

nulla che deponesse per una proo-nosi riservata tranne la precocità del parto -faccomandai l~ donna alla levatrice. ' Senonchè, chiamato d'urgenza verso la mezzanotte, trovai il parto già avanzato ma il feto (morto) , . di cui si ~ran ben~ disim p~gna ti la testa ed 11 tronco sino quasi alle natiche non procedeva più, come se un impedimento ~taco­ laisse la fuoriuscita del podice e delle o-amte. -La ~evatrice già aveva esercita.t a qualch~ lieve traz\one, ma senza alcllill vantaggio. Intesi anche 10, traendo il feto, che si opponeva una cer· ta .resistenza e mi persuasi che sarebbe state> 'inutile, se non dannoso, insistere con quel metodo. Intanto fortunatamente le contrazioni si succedevano vigorose e molto era a fidarsi sulla resistenza e robustezza della madre in questo l~ngo,_ doloroso ed elaborato parto. . V1olli allora provare una esplorazione ed introdotta . la mano, rasentando . . il podice del feto , con mia sorpresa mt trovai a contatto di una grossa massa carnosa che, aderente al podice s tesso, iimpediva che questo potesse liberamente disimpegnarsi. Poteva essere tale massa rappresentata da placenta pre,·ia o marginata? Lo esclusi s ubito perchè in ta1 caso l'ostacolo si sarebbe dovuto pure riscontrane nel disimpegno della testa e s palle ed era assente in quel momento qualunque traccia di em oru;a.gia. Od altro tumore uterin10 che peduncolato si foss.e frapposto all'uscit a del podice? La consistenza carnosa moile, inon. me lo faceva escludere. Con tutto il dubbio diagI1J0stico, non volli rimanere inoperoso e colto un momento in cui le contrazioni uterin,e pr0cedevano più deèoli e più a rilento e la mad·re si trovava in un periodo di relativa calma, volli provare a sospingere in alto quella massa ingombrante ed in parte vi riuscii, sentendola però sempre aderente al podice del feto, che mai mi fu dato di circondare e delimita.ire completamente con la mano. _'\.d ogni modo, così facendo ed in seguito a .forte oontrazi•o.ne uterina, potè essere disimpegnata anche la pai-te podalica, culi, con nostra meraviglia, seguì una gross1a massa carnosa che aderiva con larga base alla regione sacrale del feto. Regola.ire a.v venne il secondamento, se si t oglie una imponente emorragia che ben presto però potè esser frenata da iniezioni di ergotina e di adrenali·na. Si può calcolare che in volume e peso (circa due chilogrammi ciascuno) il feto e la massa carnosa si uguagliassero. Questa si mostrava esternamente rotondeggiante, oblunga, di colorit0 rosabluastro, come una grande agglomerazione di coaguli sanguigni e v"escicole ed aderiva a mo ' di cercine sottile, quasi fibroso, all'estremità podalica del feto che, per il suo sviluppo, uulla aveva di a nrormale per essere all'ottavo mese. E saminata la massa sotto l'azione dell'acqua e sbarazzatici cosi dei coaguli sanguigni, apparirono manifeste una enorme quantità di vescicole chiare di varia grandezza e contenenti un liquido purpure chiaro, filante, mucoso. Xulla più si opp'O neva così alla. diagnosi di u'lla mola vescicolare ed in parto bigemino : perchè sezionata questa massa, si scopri nel~ 'interno ~n pi~­ colo fetitno della lunghezza di 10 cent1metr1, atrofico, ma in cui si ricomsce,·ano bene tutte le parti, compreso il piccolo cordone ombel?icale che si auda,·a ad inserire al centro della 1


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mola. Tale feto era intimamen.t e aderente e continuantesi coru l'altro per le rnatiche ed a\·eva .di com un e un uni:ico osso saoro ! Apparivano separiati gli •organi genitali (che erano ma~chili), ma e.Si"steva t1n'unira apertura anale. Lo studio. della teratologia. presenta in g·e1t1rere diffico,l tà gravis·s.ime, per la insufficietJza -O.i precise cognizioni sulla natura delle cause ·molteplici che possano agire sull 'emb1rione in formazione e in via di sYiluppo e sull'epoca in cui possono entrare in. campo: difficoltà cl1e • si p resentano a.bbais.tanz.a ril~vain.ti anche nel no·stro caso : l'interpretazione del quale tnon è per me delle più evidenti. · K ehrer disti.n.g ue qu.a ttr,o foirm e di mole : n10· 1a idatiforme all'inizio, parziale, totale e mola di um. solo uovo in gravidanza gemellare. A questa certamente .a pparterrebbe il nostro caso, se mon s i fosse pure t rattat o di mos.tri doppi. An1·m ettendo col Bu.mm che essi pr·o;venga,no da un tt<Wo unrico con due centri embrionali, può sor:gere la questione se i due feti av·e ssero avuto due placente totaltnente separat e, o placenta unica dimidia.t a, id i cui in ciascu1na porz:iome fosis.e inserito il cordone ombelicale di ciascun feto ·e co n. la degener.aziÌ011e in mola di una delle due -zone placentari. Questa t esi mi semt,r a convalidata, come accen'Diai, a mmettendo l'unicità del1'uov1<) : ed ancor più d:al ifla.tto che le membrane del sacco del feto più sviluppato, 11el punto -di unione dei due feti, s i venivano a confondere intimamente alla mola Qo1n; u•na specie di ponte, di cerc1ne, di aspetto più duro, più consi'.Stente e più biancastro: il che veniv,a così a Tappresentare il trait d1 unio11i fra le due wne placentairi, in1 ciascuina delle qualli (una in degenerazione molare) erano inseriti i s ingoli corrdoni ombelicali. Nè posso tacere di un ia1tro quesito che mi ·s i presenta, degno d i ·n ota. Le mole vescicolari, come i mostri, hanno rapporti di ereditarietà? Basaindomi sulla storia des.un.ta dalla pazien~e, credo di potere rispondere cocn ttn sì : poichè n otiamo ch e la madre della nostra inferma si ·so-rruvò pu1re di u·n.a mola vescicolare - e la. coo ·gnata di essa (ed in tal caso la propagaz.trOIDe -eredita.ria sa.rebbe a,·venuta per gli elementi s.p ermatici d.el fratello d i lei) ebbe un figlio incompleto, mostruoso. Per cui risulter,e bbe eY1dente una trasmissione ereditaria, dalla madre ai figli, di anomalie di svilu ppo nei prodotti di concepimento . Non mi rima.ne ora che a constatare come certe malformazioni in genere, per le serie inerenti difficoltà diagnooticl1e, ,·engain<? riconosciute s·olamente nel mon1ento del parto, il cui espletam,ento perciò può riuscire tutt'altro che sce,·ro di pericoli e di gra,·i responsabilità. 1

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STORIA DELLA MEDICINA. I titoli sepolcrali dei mediei cristiani delle catacombe di Roma. Gli antichi ro·m ani - al dire di Plinio - no11 ebbero medici prima del III sec. a. C. e il primo medico ch e venne a Roma, accolto e.on enrtlusias?-110, fu un g reco, . t\ .rcagato del Peloponneso, 219 a. C. Gli fu concessa facoltà di esercitare in, c.01npito A ciLvo . Ma non tutti gli autori accettan·o la data riferita da Plinio, poichè sin da1l tempo di Silla la mediicina greca: aveva preso possesso di Roma, disciplinata da pubblici regolamenti. I greci che esercitavan;o nell'urbs erano o uomini liberi che andavano da una città all'ail tra vivendo della lor01 profesrsione oppure schiavi o liberti. Nei primi tempi, romani liberi che. esercitassero la medicina non ne troviamo; il rinvenire un medico con un nome latin,o non s ignifica che fOlSSe di Roma , poteva essere un liberto e in tal caso p·ortava. il nome del padr011e. Anche dal II al III sec. d. C. troviamo molti greci ; il che dimostra come an~ora gran parte dei sanitairi v endsse d'oltremare. Le famiglie signorili avevano tra g li schiavi anche il domesticus s. familiaris '»tiedicus quando questi erano parecchi vi era prepost o un superposiJtus 1nedicoru1n - che serviva i.a famiglia e ·1a servitù e a cu·i· era vietato curare estranei, senza permesso del padrone. Liberati per le loro benemerenze, questi schiav i divenivano liberti mediJci. Coloro, ('he dalla Galilea vennero a R oma quali assertori della religione del Cristo, trovarono i nuovi ade.p ti frai gli schiavi e in generale g li umili e non è illogico pensare ch e venissero attratti, alle nuove idee di eguaglianza umana motti degli s~hiavi medici: diretta prova di ciò non 1al:1b iamo, poi"chè scarse 'SIOno le iscri.ziooi sepolcrali del I e II ·s:ec. nelle catacombe romane e anche quando i loculi p ortano iscrizioni, da q tteste non s i rileva mai il nome o la professione del defunto, ma v'è solo un 'acclamazione, un pio desiderio, o la da·ba della d·e posizione della salma. DaJ numero relativamente grande d'iscrizio11i sepolcrali di medici cristiani n el III, IV e V sec:olo, è dat o inferire - sebbene anche in questa epoca non usas se porre sulle lapidi, gli attributi professioin ali - che molti n1edici abbiano abbracciato il cristianesimo . Ciò venne a,,-alorato clallo studio che il dott. Pietro Capparoni ha fatto di pitture cimiteria·l i, di pietre tombali anepigrafiche, di pietre tombali con iscrizioni greche o latine, comunicandone i ris11ltati all'ultimo ccno-resso internazionale di Londra. b • L'11nica pittura delle cataco1nbe ro111aue 1n rap1

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porto con la storiai della medicina è un affresco esistente nella basilica sotterranea dei SS. Felice e Adaullo nel cimitero di Comodilla sulla wa Ostiense; esso deve ascriversi al periodo che va dal 66& al 685~ come si' rivela dall'i1scrizione sulla base, che lo dice dei tempi di Costantino Pogonato. Ra.ppresenta S. Luca vestito della tunica e pallio ed effigiato come evangelista, perchè tiene nella destra il rotolo, e come medico tenendo nella sinii stra una Larga l:orsa di cuoio contenente 4 strumenti chirurgici, tra ~ quali una lancetta. Nel Museo Lateranense in Roma esiste una lastra mairmorea, certamente frammento di una lastr.a per ~hiusura d1 loculo, proveniente dal Cim1'tero di ~retestato sulla via Ardeatina. Non ha alcuna iSICrizione - è però molto aintica, dalla fine del II al principio del IV secolo - ma a ti· tolo di riconoacimento porta scolpita una busta contenente strumenti chirurgici: Ullla lancetta, due taglienti, una pinza da denti, una coppetta, un'enema, un cucchiaio da sanguigna e u.no stru· mento d'uso incerto. La medicina è professione che tr-01Via1no nel· l'ant·i'Co cristianesimo facilmente associata al sacerdozio, quasi a ricordo della medicina pagana sacerdotale. Ne fa fede la seguente iscrizione tombale rinvenutru nel cimitero di S. Callisto i1ella via Appia Antica : Dionyxiou- IatroyPresbyterou. Per la lingua e per il nome sta a provare come in Romaj ancòra. al III o IV secolo, 1a med1cina fosse per la maggior paa.-te esercitata da individui di nazionalità ellenica. Altre iscrizioni ricordano dei medici grec-i della scuola dei pneumatici, asclepiadisti metodici seguaci di Erasistrato, ch'e :fiorirono nel II ·III se· colo. Essi attribuivano al pneuma, parola vaga con la quale sii può intendere tant~_, la parte inorga'lltÌca del corpo umano, quanto 1'aria che ci circonda, la pilù importante influenza sull 'economia ani·m ale, allo stato s·a no e patologico. Una di queste epigrafi, scoperta nel cimitero di Calepodio, sulla via Aurelia, reca, oltre una colom· ba: Qui riposa A blabio - Galata del castello di Mollicoio - di Fotino. V~sse trenta anni Pneumatico. La terra lo ricopre. Pace a lui. Una altra, appartenente al IV-V sec., ba: Qui riposa Alessandro - Medico cristiano e - Pneu1n;atico. L'ultima lapide che chiude la serie delle i,s:ri21ioni greche di medici cristiani - edita dal Grutero - ricorda Teodoro, medico dell'ospedale di Zamte, il quale aveva costruito il sepolcro per sè e per tutta! la famiglia ospedaliera. Gli ospedali sono istituzione prettamente cristiana e incominciarono appena il Cristianesimo, libero dalle persecuzioni, p ot è spiegare l e sue naturali t endenze : e così si costruirono 1uoghi per rice1

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. vere i viaggiatori, per i poveri, per gli orla!ni,. . per i trovatelli, per i vecchi, per gli infermi .. Talvolta tutte queste istituzioni erano aggrup, parte nello stesso edifìzi01. Il più grande ospedale di cui· abbiamo ricordo nell'antichità fu costruite> · da S. Basilio Magno, che fu an'c he medico, subito dopo giunto nel Ponto, presso Cesarea. Fra le pietre tombali con iscrizioni latine son() specialmente degne di menzione quelle in cui ricorre la voce arch·i ater. La.i paro·l a era usata per destignare i medici pubblici, oppure costituiva un titolo onorifico. Colui che per primo fu cosi designato - come si viede n·ell 'on.oniasticon di Eroz,'Ìa'llo, suo contempora1ueo e amioo - fu An- dromaco, medico di Nerone. Questa designazione greca deve essere passata nella lingua latina molto tardi; Plinio non dà ad alcuno dei molti medici citati il titolo di archiatra; nessuna iscrizione funer.a.ri·ai di medici jmperiafi lo reca. Esse> fu poco usato sin? all'epoca Costanti'lliana, a part·i re dalla quale il titolo fu mutato in quello di A rchiatrus Sacri Palatii. I~e attribuzioni e i privilegi ne furono aumentati; 'alssunsero il titolo di conte di I e II ordine e potevano aspirare alle più alte cariche, anche a quelle di proconsole e di prefetto del Pretorio. Più tardi il primo archiatro S. Palatii fu investito delle funzioni di giudicare le divergenize sorte fra medici. Intorno a quest'epoca vennero istituiti archiatri di ordine affatto diverso c.orrispondere1:1b ero ai nostri medici condotti mu-nicipali - la cui· principale funzione era quel· la di assicurare l'assistenza ·s anitaria agli abitanti delle due città imperiali : se ne crearono per qurunte erano le regioni della città (14 a Roma, 7 ia: Costantinopoli) e sd dissero arcliiatri P10Po·"lari. Come retribuzi011Je fu loro assegnata: un annona militaris, ,fennero dispen·s ati dalle imposte; ma erano obbligati a cura'!e gratuitamente i cittadi'lld poveri e 0: istruire nella lo'!o arte i figli dei poveri di condizione libera, che volessero darsi all'esercizio della medicina. Dipendevano dal prefetto della città, che son-regliava a che fosslero sempre al completo; quando si rendeva vacante un posto, '\!SSi erano con·vocati dal magistrato, affin.chè nominalssero un collega ad assoluta maggioranza di \ 1 oti. L'imperatore doveva approva.r e la nomina. Era loro proibito di accettare promesse o legati dai clienti in pericolo. Oltre i 14 archiatri regionali a Roma, altri 2 medici 'p ortavano questo titolo, il medico delle Vesta1li e quello del portico chiamato Xistus. _-\. imitazione delle due grandi capitali dell'impero, le città di pro,·incia ebbero i medici salariati, pure dello stesso nome. Erano istituiti ed eletti dai decurioni, ai quali nelle elezioni si aggiunge,·ano i pril).ci pali proprietari della città. GUGLIEL!\IO BILA~CIONI.


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APPUNTI PER IL MEDICO PR.ATICO. CONTRIBUTO DEL MEDICO PRATICO.

Un10 di essi.i fu seguito da morte. Dal punto di vista clinico sii ebbero : 5 casi di scarlattina a forma rudinientale (febbre .modri.ca, scarsa eru' La scarlattina. zione esantematica, live ton1Sillite); 20 casi a • forma miliare (scarlattina tipica) ; 2 casi senza Note cliniche ed epidemiologiche · esan.tema (febbre leggiera, lieve tonsillite, liniper il dott. P. TIMPANO. gua im·p ati:nata, che .poco per volta si spoglia e presenta la punta e i bordi colo:r rosso-cupo, La scarlattii1na, come è noto, è una dieJle macon pap1i1lle sp.o rgenti; 1 caoo di tonsillite scarlatti:e epirdem'iche che sp·e sso da.m:no molto da Jattinosa a t ipo ·difteroii.de con adenite cervicale, . f.a:re a l medico e a lle famiglie per la s.u a 0001tasenza. esanteJna. gioslità, p1e r le complicanze e per la fuortalità Riguard0 alle com·p lincanze si ebbero : che .non di rado si verifica fra i bambini colpirti. 1 caso d i nefrite durante la anaila ttJi·a ; 2 casi Non si conosce ancora 1'agente etiologico, ma d i otite; 6 casi d1i ton·s illite difteroide con adesi conosico:n o 1i1 ·p·rincipallÌI 'Veicolil d'infezione : le !ntite cerviaal.e ; 14 casi dl1 rini1te intensa; l caso secr.ezioni della gola e del nélJS:o , le sca.glie cu· di parotite. ta:nee (sebbene alcuni autori J1011J.J attribuiscano L'epidemia, dunque, ha assunto, :fì.n dall'inia lcun peri.colo ai prodottii1 dellai desquamazione) zi'.o, un a.ndamento aibbastanza graiv.e, ma in see forse anche le secrezion!i degli occhi. guito rsubì una 1notevoJ,~ attenuazio111e. La malattia si può tras·metitere per contatto L 'osserva.zUone dei 5 .casi a forma rudimentale, diretto e indiretto, per mezzo dell 'aria quando mi richiama subito alla mente la quarta malatcontenga goccioline di sputo o di secrezione natia. Vairi atU.tori ammettono l'esistenza dii questa sale, ovvero particelle di squame o di secreziomailattia come en.t1i1tà morbosa a sè, la quale si ni essiccate e polverizzate, e per mezzo degli ali- differenzia dalla scarlattina per il periodo d'i11menti s·e a<)cada che vengan'O inquinate dal 'Virus c.ulbazione (4-6 giorni) , per iJ. deco11so breve e scarlattinoso. semp·r e benigno, per la febbre leggiiera, per l'e.. Riconosciwta l ~importanza della a:nialattia, si ruzione molto attenuata, .p er la anancanza d'i demolt'iplicarQllo .g li studi allo s~opo diii t rovare squamazione. Altri, 1inve.ce, riiten1gono la quarta una cu.ra v.etra.me nite ' efficace e di evitare la difmalattia.i come una rorma lieve di scarlattina. :fus.:i1one ne.11 'a.m biente. Ma una c1.l.'ra razion~le, · In reaJ.tà, chi aibb,ia att enta.mente osservato i una cura specifica contro la s<:arlat.tina no11 s i casi di scarlattina . durante un'epidem:iq, si sarà è ri usciti ancora a trovarla, e ·non sarà forse accorto come i~ quadro tipic.o di quesrt'affezione .p ossibile fi.n'O a q111ando rimarrà ignoto il germe n101ru s.empire sii. ritrovai nei bambinii colpiti, e ch·e la p·roc1uce. Per la stessa ragi:o•ne no.n è facome accarnto ,a.Ile formie classiche esistono forcile la scoperta di un rimiedio profilattiico che, me frustre o rudimentali; acca·nto ai casi di emeglio di tanJtti altri, riesca ad imped'ire o a li- santema diffuso e spiccato esistono casi senza mit'a!fe .notevolm1e nte :il contagiD. Pertainito gioalcun· segno sulla superficie del 0o.rpo. Nella va insistexe ne\lle ricerche e niegl1 esperim.enti, tSitessa fa.1mliglia 111no o due ·ha.mb'ini ven.g ono ooled è 0'P·p ortu.no 'I'ich!iiamare J'a:t tenzione· dei mepiti da forme gravi di scarlattina e ·Uln a ltro da diici su Ciro che si viene .sperimentando .nel cam- forma molto a tteruuata. E ciò accade più spe&so po della terapia e in quello della profilassi della di que.110 che n on s i ·p ensi. Nemmteno la manscarla ttim.a. c.ata desqua:tnaz'ibn·e sarebbe un si1n1tomo d1ifferen... zia1e. La desquiamaz.ione si oss.e rva nel maggior numero dei casri , ma in altri o non •si osset'\·a o * * N ell 'epide.mia scarlatrt:d.n·osa verificatasi a Bova è lieve. La desquama.zrione non è in rapporto l\1arina (Reggio Calabn:a) dal m-es.e di n{)IVlea:n.bre soltainit o coll ~ntensità dell 'esaiDJtema, giacchè vi 1914 aJ m·eSie di apri.le 1915, V10lli segu1re attensono caisi di searlaittina sine ·exanthemate che . ' t amento il decorso clinico e l'andamento epidedopo aleun1i giorni presentano una .notevole dem.iologi<:o della malattia, e .n otare i risultati t e- squa!IIlaziione e altri che presentaino una parziale rapeuti<:i e profilattici dii• talumi rimedi . e non sempre .a:pprezzaibile desquamazione. FiSi vertldì.caron'O in tu.t to 28 casi, e cioè 4 a nonialmente la d:e.sq uamazione si può riscontrare vembre, 11 a dioem bre, 7 a gennaio, 3 a febbraio, anche nella quarta malattia. I dottori CapogrosI a mairzo e 2 in aprile. I ·prim1~ 4 caisii f.utrono si e Co1]ina l'oss.ervarono chiaramente in· una così gran da destare 1'allarme nella popolazione. epidenìiai verificatasi ad Ascoli Piceno nel 1908. 1

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A me sembra, dunqwe, che abbiano ragion·e i pediatri che considerano la quarta malattia come unai forma attenuata dri s,carlattina, così come si coooi.dera u·n a forma attenuata del rvaiuolo la vaioloid·e . Barticolare attenzione meritaino la bocca e la gola nell 'irufiezione sca·rlatti•nosa. Ho riferito un caso di11 tonsillite difteroide senza esantema. Il dott. Fraschetti potè constatare vari casi d ri! tonsiil~te difteroide s11ne exan th·emate in una picrola epidemia verifìcatais.i a R:o.ma. nel 1909. Orbene, l'esistenza di tali casi è importante dal punto di vista pratico, perc.hè non è difficile confanderLi con la difterite delle tons1:lle. A ·parte le rare infezie>ni miste, la tonsillite membranosa da, srcarlattina si accOllJ.Jpagna a un diffuso rossore del cavo faringeo e ad uno stato speciale della lingua : pu.n ta e bordti: color .rossocu po con papi.Ile sporg.e nti (16ngua a lampone). A ch\ì. osservi bene, an-che la m.u,c osa gengiivale e la·b iale assumono un colorito simile. Secondo WladJi.m irow, la lingu.a a lampone no n è patogn·o·molli.ca della 1scarlattina, perehè si riscontra pure nel mocbi1lo e n,e1le 1infezioni gastriche. Però in qu esti casi è tutt'altro <;he frequenit e, e non assume l'aspetto che vedtiamo, invece, m.ella scarlattina. Il &eg'no .n otato da Pastia nella magg(or parte degli scarlattinosi, ossia l'esantema Lineare _à e·lla piega del gomito, che pennetterebbe di fare la di agnoS1Ì'. precocem.e nte, io 1'osservari soltan.t o in tre casi. Per quanto r'iguarda la terapia della scarlattina, il trattamento da me seguito nella miag-gio,r parte dei cas1i fu il seguente: pennellature .Stttlle tonsi·1le e su tutta la m.u1cosa faringea con olio .fenicato .(olio d1i ulive o di mandmle dolci gr. ro, acido fenico cristallizzato gr. r); pulizia dellai bocca media·nte tamponi di ovatta imbevuti della solu7Jion1e : rresorcina gr. 2, alcool gr. 4, acqua dlistiJlata gr. 50; pulizia del naso mooiainte irrigazioni di acqua a lcalina tiep~a o vaporrizzazioni di acqua salata; nelle adeniti ceITicali frizioni di vaselina all'i1ttiolo nella piropor2liane di 1 grammo d'i,tti>C)Jo su lOO grammi di \ raseli1na; contro la febbre el'8\·ata (39°-40°) canforato di ·p iramidone o solamente piramidone. Nelle complicaz..ion!Ì (ot iti, nefriti, ecc.) furono i111piega.ti i soliti rimedli' caso per caiso. U 11 •t entati\-o dii cura specifica mediante la s01nministrazione per via ipodermica d i .ufna soluziane titolata di olorofenoli, canfora e chtinina, al lo scopo di. agire s ull 'in1ezionie .scarlattin osa con prontezza ed efficacia, non· mi diede ri ultati apprezzabili in nessuno dei quattro casi scelti per l 'esperimento. Profilassi . - La scarlattina, per la s ua gravità e contagiosità , inerita tutta l'attenzione del 1

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medico e delle autorità sanitartie. Fimora il mezzo più si{;uro per evi:tare la diffUJSione della malattia è dato dall'is.olamento del bambino infetto. Ma per.chè .J ~:solamento iriesca davvero efficace, dev'essere praticato con grande .scrupolo e con· grande rigore, e ciò nell.ai maggior parte dei casi mon è di dlacile at·tuaz..ione. Nel suo-o-erire 00 le ·n orme profilattiehe per difendersri· da qualsias1i malattia infettiva non basta elencare una serie di rimedi c-he teoricamente sembraino eccellenti e pr-atlicamente solo in1l determin.a te condi• • • • • z1on1 possono essere •imp1ega·t1 con successo, ma occorre tener conto del.l'ambte·n·te dove si è chiamavi! a prestare la nostra opera di medici e di ii·g ienisti. Allora è d'.u:opo trovare u.n rimedlio che sia efficace daJ. pwn,t o di vista •p'l"ofil.attico e stia facilmen.te- applicaibile. Nella epidemia scarlatt:nosa che sopra h•o descritto, volli iSperlimen.t are il metodo Milne, che consiste nelle unz,:oni biquotidiane per i primli 4 giorni con· essenza dl eucaliptus, e quotidiane fino al decimo giorno della mala1ttia. Contemporaitlleamente unz~oni nel ftar•inge con un tampone d'ovatta imbevuto di olio fenicato (o.~io di uliv~ gr. 10, acido fenico cristallizza.t o gr. 1) , da iti1pete11&Ì ogni due ore nelle pttime 24 <>re e poi 2 volte al giorno. Inoltre è utile rendere l'ambiente deg~i sca.rlattinosi saturo di es•s enza di •eucaliptus, spa-rgendone .u1n po' nella biancheria, nelle vesrt:i, oggetti, ecc. Il M ilne adottò questo metodo in In·g hdlterra in wn ospedale per ·b ambini per o1.tre 25 anni con 1successo. Il Tribcmlet, la Nageotte, il Lafon e il Plique sperimentarono il metodo Milne e furono concordi nel riconoscere la gra1nde efficaoia profilattica. Difatti, s~ondo i citati autori, applicando per tempo questo metodo a tl!n bam·b ino S·c arlattinoso, S•i ip·UÒ permettere ai bambli:ni sani di abitare nello stesso ambiente senza contagiarsi. Anche il Breton e il Drutot preconizza.11.o il metodo adoperato da Mli.lne contro la diffusione della scarlattina. Volli, dunque, sperim€1ltare questo metodo in occasione dell 'epidemi•a sopraccennata, e mi servii non tSolo dell'essenza d·i eucaliptus pura, ma anohe dell'essenza dli eucaliptus mescolata a parti uguali con· l'olio canforato. L'epidemia incominciò con un caso gra·ve, che finì con la morte del bambino; subito dopo si , ·ertifica·r ono al1tri tre casi grarvi, che •immediatamente furono trattati con l'essenza di eucali ptus pura e con le pennellaiture quotidiane di olio d·i uliva fenicato. Successivamente, a d1i stanza variai di temrpo, si notarono nuo,·i casi, fino a r aggiungere, in sei mesi, il numero di 28, cli cui 9 furono trattati coll'essenza di eucaliptus puro, e 19 con essenza di eucaliptus e ol·io canforat o a parti uguali. Non è mia inten zione di trarre da un esperi1


XXII' F ASC. 45]

[ANNO

SEZIONE

PRATICA •

n1ento limitato conclws•ion:i assolute sull 'effi.cacia no aderenze e ispessimenti pleurici, n1entre aldel metodo Milne, ma se si considera iche l'epi· l 'esame macroscopico e microscopico il polmone sottostante non appari va alterato. demia sii. scvpls.e in un centro affollato; che in moltiss i·me. f•a miglie d ove era colpito un· bambiL' A. espone poi i risultati delle sue osservano, parecchi altri .si trovavano costretti ad abizioni riguardo allo stato delle pupille in inditare 1lella stessa. camera e spesso ·a dormire nel- vidui con lesioni apicali. Come è noto, in questi lo st esso letto, senza contagiarsi; che il temipo pazienti è frequente l 'anisocoria. L' A. ha trovato inclemente era fa\rorevole a rendere p iù intensa · che qu.esta può venir resa più evidente sommini.e più gra.ve l'epidemia accennata; che i ragazzi strando al paziente 5-15 gocce di una solu~ione s i facevano usci·r e di casa alcuni gio11n.i dopo la all'1 % di solfato di atropina; e ancora più ma:guarigii1one, a1vendo avuto s oltan•t o la cu.r a d.i nifesta istillando cons.ecutivamente nella conifarli ttngere un'ultima ,,o,l ta con l'essie nza dri: eu- giuntiva qualche goccia di soluzione di cocaina cal1iptus e di spruzzare negli abi1ti un· po' dello o di adrenalina. Dalle indagini dell' A. risulstesso mediciinale, mentre d.a tutti si cons1ig.lia terebbe che, in casi di lesione unilaterale o bidi tenerl~ in cars a p·e r un me1s.e almeno dopo la laterale degli apici, s i riscontra assai più di frecessazio~e della febbre, e di lavarl•i con acqua quente che nei normali una differenza nella eccicalda e sapone durante il periodo della desqua- tabilità del muscolo dilatatore della .pupilla.; difmazio·ne; ch e non si chiuser 0 le scuole nè l'asiferenza che si rende più evidente quando si è lo infantile, dove, però, si provv1ide a rendere provocata la paralisi del muscolo oculomoto:-e, 1'ambiente leggermente impregnato dii. eSisenza mediante l'uso della atropin·a o della cocaina. d.i eucaliptus; se si ponisa, infine, al illumero di V. FORLÌ. caJSii gravi di scarlattin.a ve11ificatisi all'inizio :del! 'epidemia, che facevano gius1tamente preiveSul significato del bacillo di Koeh intracellulare d ·ere una più larga diffusione del morbo, si può nell'espettorato. ·concludere, s enza tema dii esagerare, che il metodo Milne abbia r.ealme1nte g·iovato a limitare Lowen.site.in ricercando in quali f.orme di tu1'epidemia scarlattinosa, tanto che n.el non brebercolosi polmonare si ·rinvenivano i bacilli di ve periodo di sei 1nesi e nella stagione più favo· Koch fagocitati dai leucociti, e partendo dal ltevole allo isvil.uppo e alla diffusione della ma- con.c etto che il fatto rappresentasse una difesa lattia, si ebbero .ad osservare so'ltanto 28 casi. opsonica dell 'organ.ism0, trovò che i bacilli di K1och intracellulari si riscontrav.a no specialmente nelle forme recenti, di prognosi fa vorevole, DIAGNOSTICA. con tendenza alla cicatrizzazione, nelle forme croniche, nei casi curati specie con tubercoSulla diagnosi delle affezioni degli apici lina. · polmonari. L 'opini0ne di Lowenstein non resse alla reEhr111ann (Berl. kli1i. JtVoch., l9I4) osserya visione di Adler e Pfeiffer: su 844 sputi, 48 vo1ehe la percussione comparativa degli apici pol- te trovar.on.o questi AA. bacilli di Koch endon1onari 11a senza d111bbio importanza grandissima cellulari: nella .m aggior parte di questi m·alati -per la· diagnosi di tubercolosi inizi ale; tuttavia iil decorso era tutt'altro che benigno; Kohls fonnon è eccezionale riscontrare differenze plessime- dand'O le con.e lusioni su 35 sputi riteneva che triche in soggetti nei quali l'ascoltazione, l'esa- il s ignificat0 del fatto -0sserv.ato non era deci·me radiografico, ecc. non· gi1Ustificano affatto il siv o; e anoora il problema non ha netta solusospetto di una affezione tubercolarè. Queste zione tra incertezze e contraddizioni dei rice.rdiffere11ze di suono ,alla percus.si-0ne possono di- ca tori (Maffi, Cohn, Wei.s e Wolf, Einer, Rots-pendere da diversità di posizione dei grossi vasi, child). G. Manzini (B oll. delle S cie1ize 1ned ., volw.ne da aderenza della trachea alla faccia interna del l obo superiore destro, da edemi circoscritti, da III, 1915) ha trovato .su 77 malati i bacilli endocellulari in 21 casi : bacilli fagocitati si riatelettasia o enfisema o iperemi a di un apice. L' A . ha avuto occa sione di rilevare una nuova tr0vano neg I.i sputi di ammalati di tub·er colosi -causa di modificazione del suono in corrisponp olnzln'l;aire allo1 stadi o iniziale, i i i 1nalati co1i denza degli apici, e cioè la esist enza di aderenz~ forme a decorso len to, e in malati in co1idizio·11i pleuriche all.a parte s uperiore dei polmoni. In g rav i: la presenza. di bacilli di Koch fagocitati seguito a questa constatazione egli istituì ricernel! 'es pettorato 11 01i p er,nette, secondo l' A. , d1 che di controllo su ,-entitrè cada\·eri; e riscontrarre alcit1i pronostico s1l ll' evoluzio1ie della m atrò in quattro casi che, ad una ottus.ità rile\•alat tia.. t. p. bile alla perc11ssio11e deg li apici, corrispondeva1

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IL

PO~ICLI N ICO

TERAPIA. La cura del rachitismo. •

Si distinguono, come è not o, due specie di rachitismo. Il piccolo1 r ach'.itil&mo che com.i'ncia nei ba mb.in.i a 8 mesi e sicompa.re a 3 anni: }a prominenza delle bozze firon1t aJi e parietali, la pers~stenza d.ella g·r a.nde fontane!lla, il rosar.io cost ale, 1'incurvaine nito della ti1b ia sO'no i s.e gni di .questa varietà, le cui 1deformazioni .s 'attenuano r.apidamente ;per scompa·r ire con la crescenza. Il g ra1n de rachitismo p uò . eJS1Sere congerui:t o e le s ue def ormazioinii sono precoci e persistenti : le ossa sono :fiortemiente inourvate e si h0.1 cifqs.i , torace d.i po1·l o, craniotabe, d.ebolezza congenita , atrepsia sifilatica o twberroolare. Il .piic.colo ·r ac·h iti.smo ha quasi sempre origine da una tossi-i.nf.ezione intes t i1oole. Bisogna quindd i1ntn•arnzi tutto procediere .ailla dis.imfezion.e dell'd.ntestin.o sottopoiniendo il èiann·b ino ad una ' die. ta idr.iJca .p er r2-20 ore, ipraticare tu.tti i gionni un;ai Q due lavande .in·t estinali OOW 500 graanmi ' di 1acqua bollata cui si aggiungono due cucchiaiate d'acqua · ossigenata. I1n caso di costipazione •si dà u.n -eucchi1a.ino ·cli caffè di U!na mesco,lane.a a tparti uguali di olio di ricino e di m aindorle . Intanto il bam·bilno defVle essere tenuto all'aria libera ~n1 cam pa1g na o sul mare. De, ·ono essere praticate ogin~ matti.n a frizioni aromatiche srugld arti def.orma.ti e quindi l1e ggero m1a1ssagggio. UtiUlisslimi sonc. ì baglrui di sabbia cailda: il bamb~no u scito d all'.acq.u a dovrà essere m esso in u·na foss~ di sabbia e riicoiperto oonJ questa fi•nlO :alle spalle; la .t esta sarà ripa·r ata dal sole con un om11::.rello . Tale bag1n10 deve durare rs m.i!llu.ti. Ili trattamento medicament·oso dowà esseire iniz.d.ato quando Je conclivicmi dell 'iirutestino saran1no ritor.nlate ·b uion e. Nei primi quindici gioa:-1ri si dovrà dare un cucchiaino di sciroppo di lattofosfato di calce mattina e sera, e p oi una delle seguenti cartine sciolta n el latte due volte al giorno: 1

1

Glicerofosfato di calce . . r5 c.en1:igr. ·· Prot:.ossa.lato di ferro • 5 ]) • » lVIag·nlesia . . . • . 15 ]) Pol ,·ere d~ zttccb ero . 30

[ _i\NNO

XXII,

FASC.

45J

o.p pu1re: Olrio di fegato di merluzzo . • r50 gr. Sc.i1roppo iodo-taninico . . . 50 » I

o sem plicem enrte un cucchiaino di sciroppo iodotanlruiieo due volte al giorno. Nel rach·itismo g•rafV\e con iraa->ide deformaz.i·o ni conve!StS.e d.are uno o due cucchiaini di: Olio fosforato al millesimo • 2.50 gr. Ol~a di fegato di merluzzo o di 1nandm1e dolci • • • • r50 » Nieil bam·b ini nervosi ·b isogna fa:re bagna caldi a 36° della dulrata di ro miUJ.uti ed eventualmente somminis trare anche bromuro. Contro le deformaz'Ìlon'i : m assaggi, iinrl.b~.re lo stare in piedi. Come trattamento preventivo del racb.i1tilsmo eredo-1stifilitic-0, .che è C'OIS•titui:to da un'osteoc()lndrite gommosa con deperimento ed a.trepsia, è indicata la CUl!a dei genitori ....L\..l b.ambd.no bisogna farre delle frizio ni con .u nguento mercuriale napoletano. Op·p•u re dare da 10 a 20 go.cce cli: liquore di va'll! Swietetn1 frazionate durante l:ai giornata nel latte. N e1 rachitismo eredo-tubercolaTe : vi:baJ all 'airia libera, cure marine, 1a11ontanare il baml:d.no dall 'ambien!te C\mta.minato, trattamento arsenicale e iodato. Una buona miscela è Lai seg.u ente : Sciiroppo iodotannic.o • . • • 200 gr . Sciroppo di china . • • . . 100 )) A:rsell'iia.t0r di soda . • • • • Un cucchiaino due ·vol,t e al giorno. I·n inverno si darà olio di fugato d.iJ merluzzo. Chirulrgicam~!te non s'interverrà se non quanP.o le deformazioni persistono oltre .il sesto anno e distunbano i m owimentil. S o.1o .alloca sii. potrà parlare di osteotoania o di osteoclasia. Nelle devù.azio11i definitive della colonna v erte1br.aJe 1si consiglierà U'lll corsetto ortopedi1c o. Il rachitismo rivivii:S1cente c(UD.pa.re dal sesto al m1ono anno di età, non è C'he una irecidiva cli rachitide che itl bam1bi nk> ha dovuto soffrire precedentem.enlte. In tali casi ·1'adre n.aljna (r5-20 go.cc e d1 so1uzi oltre a l mii·l'l esim o al giorno) 1J?u ò dair e dci tu on.ii risultati. (! ourna L des prati1

cie·ns) . DR .

lini inrverno ai bambini si dairà due ,·olte al gi1o r110 u.oo cucchiaiata di : Olio di fegato di merluzzo . . 500 gr. Soluz. di lattofosfato di calce . r50 » Sci["oµpo . . . . . . . 350 » Gomma . . . . . . . . 5 » ' •.\.lcoolatura di corteccia di li1none • • • • • • • • • 20 ]) (20)

La cura della dispepsia del lattanti. Nella focma acuta sii sottoporrà il piccolo i nfermo ad Utlla dieta idrica che duri da 6 fino al mass'iano di 12 ore, sii· farà un 1a,;aggio gastrico ed ilnrtestinale, e si darà poi rutn. leggero purgante : un cucchiai no dU olio di ricino o mezzo cucchiaino di magnesia calcinata. Dopo questo


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XXII,

FASC.

45]

SEZIONE

br·e ve •period-0 dir dieta sci. alim.e nterà il bambino ooin trazioni mo]it o ridotte , un terzo del \n1ormale, e n ello s t esso tempo si darà !i:rufuso di thè con saiccari·na per sopp·erir·e al bisognro dli· liquidi. Q11j ndi si aumenterà gradualmente ogni due giorni la quanti t à di nu.trùme nto fino a :ritornare al norma1·e. Quanldo 'DOn s i p·os1s a disporre di latte dli donna bi.s,o g.n a so1111.mini straire irulri.m enJti che -eontengano p·oco m 'ate11iale ferm entatitVo, ciioè .p oca farina e z,ucchero : quindi latte povero di gra;siso, dilulito •CQll1 mu1cillagine di riso. Ottimà mente ris~o.nde il latticello '(buttermtl k, bab eurre) . c .e ssata l a ,d iarrea s i ridaranno gla idrati.ii di earbonio 1s otto formai di fatina destrinizzata ~ maltosio, mai la ttosiio. N ell·e fornn·e cronich·e 1sti. fa 1o stesso trattamento, s olo allo ~.c-opo di ·eviitare l'agg.ravarisi d·ello stato di d'eperimento •s i eviterà la dlietai idrica iniZJiale. In queste fo,r me riesce ufile il latte i peralhum.i1n1ato di Finkelstcin. La :cura faromacologica peT lo ipùù è inutile. P er arrestare l 'eccessirvia diarrea si riieorl.1&à ai preparati tain11ici, di b1US11:putq e di calcio nelle seguentl fotrmole : Tiainnigeno -0 tanna1bina • • . gr. 3 Mucillagine di go·m ma araibu:ca , » 12 Saccari.lna . . • • .. . • • >) 0.02 Acquia d'istillata . . , fino a eme. 60 Un cucchiaino .da caffè 10 volte al g'i orno. 1

1

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Opp1ure: Sottonitrato di b1i1snnut10 . . . gr. 2 M.u cillagiinie di gomma arabka . » 1 2 Saccarina . • , • • . . . » 0.02 AcefUia dis.tillata . . . fino a eme. 60 Un cucchiaùrno da oaffè ro tViOlte al g iorno. Opp.u re: L aittato di .calcio • • • • • . gr: ro Acqua • • • • • • }) 1 00 • • • • CJlO'fDO Un cucchiali no d·a zuppa 3-4 volte al o co·n l'alim·e nto (L a Pediatria, 1915) . 1

DR.

POSTA DEGLI ABBONATI. (575) Sulle iniezio'rii eridoven,ose di sitblimato. Il dott. Lorenzo Llabrér Alcoy di Alicante ' (Spagna) ci .scrive : Ricevo con regolarità il « Policlinico)> e, come abbonat o a così ammiraibile Ri ·v ista, mi permetto sollecitare dalla: Direzione alcuni dati sul1'uso delle iniezioni endovenose di s ublimato • corrosivo. Può quest o rimedio usarsi in tutte le infezioni : ttifQide, patratifoidi, .influenza di quals iasi forma, infezioni intesti11ali indeterminate,

PRATICA

setticemie, ecc., il cui t ratt amento specifico sia nullo o poco efficace? Quali limitazioni debJb ono osservarsi? Qu.ali risultati è legittimo sperare? , Riteniamo il .m etodo convenga nelle setticemie che manchino di trattamento sp ecifico. Risponde bene anche in casi di sifilide. La dose si li'miterà a pocl1i milligrammi, tenendo conto in specie dello stato dell'intestino e dei reni. A. V.

(.576) Sul cosidetto nu1ovo a1itisettico.. - Ho letto nell'.u ltimo numero del «Policlinico» le form.1ule del nuovo antisettico Dakin-Carrel e della soluzio ne di Giannettasio. Per mille di acqua contiene la prima g.r . 20 di ipoclorito, g r. 150 la seconda. C·o me si spiega questa sproporzione? Dovendo il medico pratico usare detta soluzione per lav.aicri antisettici di cavi ascessuali, o di ferite infette, quale delle due deve preferire? ' , Nella preparazione d'e l liquido !Secondo Da.kinCarrel potrebbesi, senza nuocere all'infermo, raddoppiare e triplicare la dose dell'ipoclorito, carbonato p·o tassico e acido borico? ~icUiro che voglia onorarmi di cortese risposta la ringrazio. . ' D. N. P. I

Nell'uno e nell'altro modo .di preparazione, per la doppia decomposizione fra l'ipoclorito di ca1cio ed il carbonato di sodio, si ha la formazione di carbonato di calcio che precipita e viene elimicato co11 la decantazione e la filtrazione, e di ipoclorito di sodio e cloruro cli sodio. Con la farmola di Giannettasio, data la maggior concentrazione del liq.u ido, si formerann9 anche dei clorati, mentre d'altra parte per il f:atto che invece del carbonato vi si t rova il .b icarbonato di sodio, si formano pres umibilanente dei sesq111icarbonati p oco stabili, che facilitano la decomp osizione dell'ipoclorito. Il liquido che risulta sarà in ambedue i casi non una pura soluzione di ipoclo·r ito di s·o dio, ma una miscela di questo con cloruro di sodio, clorati, ecc. ; l'essenziale è che .11on contenga n è alcali nè cloro l~beri. Evident emente il liqu.ido di Giannettasio oontiene dell 'ipoclorito jn conc~ntrazione maggiore che quello di D akin ; come però già si disse, per gli imp acchi e drena·g gi deve essere convenientemente diluito . La quantità di ipoclorito cont enuta nella miscela Dal{in sembra che s ia relativamente innocua per i tessuti, ed è appunto in vista delle .l esioni istologiche provocate da n1olti dei disinfet ta nti che l't11So di questi è andato man m ano riducendosi, ed ora , fra tanti trattamenti delle ferite di (21)


IL

POLICLINICO

guerra, si è persino consigliato semplicemente l 'uso dell'acqua di mare. Sarebbe quindi un errore alterare comunque le dosi della formula, che, a qt11anto risulta dall'equazione della reazione, sembrano appunto calcolate in modo da avere u11 leggero eccesso di ipoclorito dalla reazione e da ottenere una soluzione definitiva con una quantità bassa e costante di ipocloriti di sodio, priva di alcali libero. Riteniamo che le cavità ascessuali e le ferite settiche presentino appunto le condizioni fa,-orevoli per tentare l'applicazione clel metodo. FIL.

(577) Le sarei grato se mi desse schiarimenti e consigli dUll'ativi su di U'lla febbre, d'origine tossdlca, illlsorta dietro 1ti-na seconda vaccinaziorDe anticolerica, la q.ua1e dw-a da cìrca 15 giorn1i e che non accenna a s.compa1rire per qua11to l 'iruf€111lllo sia :.sit ato sottoposto a dieta lattea, purganti, enteroclismi, .fermentti1 J.iaittici. La curva termometrica osoilla alla sera tra 38°.5 e 39°.5 e e al mattino tra 37°.5 e 38° e; noln1 c'è ·d1iar·r ea, nè Ì·n:g irossamento di milza. Abbonato ·n . 5904. Pu·r trattandosi di un caso s pecifico, 1"ispondiamo in :quanto che esso pone un problema d'interesse generale. È poco protabile che la f eblne sia ii!n rnipporto con la in~ezione anticolerica, a meno che non si tratti di feinoménli setfioil. A~ o·g ni 1nodo, in assenza di qualsiasi sintomo che ·v alga a sq:>iegare la natura della febbre, potrebbe essere utile un esame ematologico e serologico. DR. L'eg.regio collega Ingra,~alle ci seri-ve affertnando che la lettera del dottor Basile pubblicata 11el nostro numero 43 è .u,n a ingiusta offesa ai medici della provincia di Lecce. La difesa che egli fa tlei medici della provincia torna ad onore dell'egregio collega. Dobbiamo soltanto dichiarare che il s.uç> apprezzamento è per lo 1neno molto esagerato. _t\ .!b biamo personale conoscenza di bravissi1ni e distinti medici di quella p~o,1 incia . Il dott. Basile nello scri•\ere, e noi nel pubblicare, la lettera in discorso, non s'è avuto altro scopo che quello di rile·vare che le questioni s ulla malaria sono state troppo presto dimenticate. L'esteso e intenso risveglio che la malaria ha aYroto 11ella stagione che sta per finire non solo giustifica, ma esige, che si richiami l'attenzione stilla cura e sulla n1igliore organizzazione della lotta antimalarica. A. V. (22)

[_o\.NNO

XXII,

FASC.

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VARIA. La telegonia. -

Le ,·iolenze commesse dai tedeschi sulle donne del Belgio e delle Fiandre hanno richiamato in onore la telegonia. Coloro cl1e sostenevano che le donne violentate e rese inicinte dal nemico doyessero abortire hanno tra l'altro- accettando come dimostrata la ipotesi della telegonia, detta anche eredità per i11fit1enza,. im.p regnazione, infezione del germe - sostenut°' che le vitti1ne della bestialità teutonica dovessero. essere forzate a liberarsi, a mezzo dell'aborto o del parto prematuro, d'una specie d'impregnazione che avrebbe colpito i loro discendenti di una tara definitiva ed incancellabile. L'ipotesi della telegonia ha acquistata una importanza scientifica solo dopp che Darwin riferì un caso che parve confermarla. Una giumenta che aveva 7/8 di sangue atabo e 1/8 di sangue inglese fu montata da una zebra : ebbe un meticcio. Accoppiata in seguito ad uno stallone nero dello stesso suo sangue generò due piccoli, che presentavano alcuni segni particolari della zebra. Montata di nuovo dopo 8 anni da un altro cavallo la ·giumenta generò ancora un piccolo che ricordava il primo padre. Gli alleviatori di canj e di cavalli ritenevano fin<? a poco fa per sictt.ra la telegonia ed è perciò che essi avevano una cura speciale a scegliere il primo maschio alle loro cagne ed alle loro giumente : le •g iun1ente montate la prima ·v olta da un asino erano dagli allevatori giudicate incapaci a dare un prodotto che non ricordasse it mulo. Secondo tale ipotesi ad ogni modo sarebbe solo la prima fecondazione, non le altre, che itnpregnereb.b e tutta la discendenza con caratteri appartenenti al primo m.arito, e quindi la pretesa tara non sarebbe applicabile alle donne che hanno già concepito. Ma a parte ciò, osser\a Barrier, la ipotesi della telegonia non regge ad una serena critica scientifica. A potenza ereditaria uguale l'ovulo ''ale lo spermatozoo nella generazione, poichè ciascurna cellula contiene a parti uguali la sosta11za cromatica 1naschia e femmina con tutte le sue proprietà. Ad ogni modo la i1nportanza della madre è sempre più iimportante perchè essa for11isce all'embrione i materiali per il primo s\·iluppo, il materiale che imprime la direzione alla ulteriore crescenza. Ora la telegonia fa ammettere una preponderanza del maschio, del primo padre, senza dire come e perchè. Quando i genitori hanno caratteri non ben dete!'111inati o sono di razza differente, I 'incertezza e l'alea della trasmissio11e ereclitaria sono spinte all'estremo. E' in queste conclizio11i che per atayismo riapparisco110 fortuitame11te nel


[_.\..NNO XXII, FASC. 45]

SEZIONE PRATICA

prodotto i caratteri ancestrali spesso più re1noti; non deve perciò sorprendere di vedere t alora in un prodotto coinci1dere dei caratteri ata, ·ki con. dei tratti del primo marito della madre. Si è cercat o di spiegare la così detta impreg nazione della femmina n1ediante . l 'assorbimento d'una frazione no11 utilizzata di sperma nel1'atto del coito. Ma ciò significherebbe supporre contro l'evidenza una grande facoltà d'assorbimento della mucosa vaginale p er i colloidi ed una ritenzione du.r evole dello sperma eiaculato. D'altra parte bisognerebbe am.m ettere che una albu.m ina n.o n estranea alla specie (liquido se- . 1n1inale del primo maschio) sia capace di funzionare nella femmina da antigene e di provocare la formazione di ·anticorpi che darebbero agli organi genitali femminili u.n a resist enza speciale e definitiva contro ·1'azione di altri maschi fecondatori. O anche che la madre sia i.m pregnata dal feto di sostanze ~ derivanti dal p.r i1no maschio . Ora se si può accettare che og·ni gra\•idanza pr0\'10Ca una leggera modificazione umorale della 111adre per la presenza nel feto della cron1atina paterna, si deve per altro ammettere che il feto, costituito da al1bumine non estranee è incapace a conferire una resistenza speciale agli umori della madre. Ogni qual volta si è voluto controllare la telegoni:a con I 'esperimento .si sono sempre avuti deg.li insuccessi. Nè 'i t ent ativi fatti con rigore scientifico su gli animali domestici hanno confermata l'ipotesi in quistione. Barrier ritiene quindi ch e l'ipotesi della t elegenia è in contraddizione con tuttte le nostre conoscenze · sui fenomeni intimi della fecondazione, dell'eredità, delle infezioni e dell'immunità. Essa non ha potuto essere confermat a dall'esperimento. Ed i pochi fatti che hanno potuto far 1nettere innanzi l'ipotesi e darvi credito devoao ' verisimilmente spiegarsi con ritorni atavici. Quando due eredità si mescolano esse imprimono alla discendenza in varia proporzione i loro caratteri attuali e quelli ancestrali, senza che per questo i due genitori s'influenzino l'1un l 'altro. Il maschio dopo l'accoppiamento, la fem1nina ?opo il parto, ritornano liberi come prima. Le successive gra·vidanze, co1ue la prima, non possono che dare .u n frutto nel quale sono impressi unicamente i puri caratteri materni e quelli del maschio fecondatore. DR. Pu bblicheremo prossimamente : 1

Dott. ERCOLANI P. : I 11oduli sottocutanei n el reumatis1no articolare acuto. Dott. BOì\IPIA~I R. : Un caso di anemia gra., ·e progressi,·a trattato ripet11tamente con 606.

CENrt/ . BIBLIOORAFICJ. Non si recensiscono chef libri Pervenuti tn dono alla Redazioni

HINSDALE. A t?nospheric Air in relation to Tuberculosis. Un vol in-8° gr. di pag. 136 con 94 tavole. City of Washington publisted by the Smithsonian Institution, 1914. E una monografia completa sull'aeroterapia della tubercolosi, che è quanto dire sul trattamento moderno della tu.b ercolosi; prende in esame la composizione e le impurità dell'aria, l'aria delle forest e, del mare, dei laghi, ecc., l'influenza dell'aria compressa e rarefatta e delle altitudini, la ventilazione, gli esercizi fisici e la ginnastica respiratoria, le norme generali del1'aeroterapia nella tubercolosi. La 1nemoria è molto copiosamente e riccamente illustrata . Quest o lav·oro condivise con altro il premio della Smithosonian Institution (L. 7500) al Comgresso internazionale della tubercolosi tenuto a \ì\Tashington nel 1908; ora è stato aggiornato, t enendo conto dei molti studi compiuti e progressi realizzati in questo campo durante gli ul1 tin1i anni. R. B. GlìY

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. MARTOGLIO F. Sulla t ecnica per la produzione del siero contro la peste bovina. UtJ'.lizzazione d'el liquido di lavaggio vasale c01ne 0.ntigene. - As1n.a ra, 1915. R egia U.niv;er.s1t à degli Studi di Cagliari. Rela· zione per l'1inaugurazione dell 'anno accademico 1914-15 letta dal r.e1ttore tprotf. Oddo Casa· grandi il dì 15 n101Vembre 1914 . - Cagliari, 1915. GIORDANO DAVIDE. Impr;essioni di chirurgia bell'ica (Conferenza). - Venezia, 1915. BOIDI-TROTTI G . U.n1 caso d~ :acrocefalosindattil:ia. - Tori1no, 1915. . z\ scoLI VITTORIO. Sulle affeziQlli non tuberl'Qlarii degli ap1ci p10la:nonali. - Roma, 1915. ASCOLI VITTORIO. Sopra ·U·n caso di morbo di FroebJich. - Pavia, 1914. i\LHAIQUE _i.\LDO. Storia della chirurgia. - Na· poli, 1915. ARCANGEI.I i\DOLF'O. Un caso di peritiflite posteriore adesiva 001111pl'i cante 1il .rene mobile. Mila110, 1915. CASTALDI LUIGI . Il fenome no dell 'aJV1ambracdo (seg.no di Léri) . - Firenze, 1915. DE SIMONE G. Sui mezzi più atti a svelare l 'aldeide formica negli a],jmenti. - Fireniz.e, 1915. LEONE SALVATORE. Un d·eceinruio di Jotta contro 11 tracoma nella provincia di Siracusa, 1906-1915. (Relazione per l'anno 1914-15) . Siracusa, 1915.

DE SA~DRO Do~1ENrco. Rumore cli Flinit o stenosi in::t.ralica organica in ~ nrsufficiente aortico? Napoli, 1915. (23)

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NELLA VITA PR.OFESSIONALE. L'opera dei medici nella nostra guerra. S areb.b e certamente ino·p portuno tentare di dare ora un giudizio affrettato sull'opera che ha nno s volto i medici italiani nella guerra che si combatte sulle vette alpine e sull'Isonzo. Pure dai risultati finora ottenuti noi possiamo trar ragione di compiacimento per tutto il lavoro compito e di sicura :fiducia per l'avvenire. L'efficacia di u11 servizio sanitario in guerra si può misurare con sufficiente approssimazione dai risultati della profilass i contro le malattie castrensi e dal numero dei mutilati in seguito a ferite. Orbene, sia per l'un fatto che per l'altro noi possiamo affermare che risultati più soddisfacenti non si potevano sperare. Nei prin1i cinque mesi della nostira guerra, cinq,ue mesi di !Stagione calda, le malattie infettive hanno [atto poche vittime. I casi ·d i tifo no·n sono stati molto numerosi e le manifestazioni della malattia sono state in ge• nere non gravi. La meningite · cerebro-spinale, che pure nel periodo anterio·r e alla ·m obilitazione generale a\·eva fatto non poche vi~time nel nostro esercito, si è manifestata solo sporadicamente ed in p ochissimi casi. Di tifo esantematico non se ne è avuto che qualche caso e non si è nemmeno sicuri della esattezza della diagnosi. L 'epidemia colerica è stata soffocata sul nascere. P er il resto lo stato sanitario delle nostre truppe è veramente ottimo. L'Italia si è difesa mera vigliosamente dalle epidemie che infestano le popolazioni e le truppe austriache fino dal pri11cipio della guerra. Come è noto, il nemico ha i11viato ai n ostri confini truppe tolte al fronte g aliziano e .a quello serbo, truppe cioè nelle quali si erano al\71Uti già diffusi ed in forma e a S\·iluppo allarmante il colera, la p este, il tifo a ddominale e sopra tutto qt1ello esantematico. T 11tto ciò noi apprendemmo dai pochi superstiti g iorn ali scientifici di Vienna , g iornali nei quali ,-eni,·a110 espost e impressionanti st atistiche s u[1'epidemie castrensi in Galizia ed in Bosnia , da articoli nei quali erano indicati e discu ssi i risultati clei ,-arl sis t emi profilattici adop erati, nonch è tiei , -art mezzi mirativi del colera, d ella p est e e (lel t ifo esant emat ico in base alla lar ga esperienza fattane. T utto ciò apprendevamo dai giornali m ellici (e f acem1no poi tesoro della t rist e esperienza (lel nemico) , inent re le gazzette politich e dell'imperial-regio go,·erno annunzia,·ano compi acen/

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temente che l'Italia tutta era invasa da morbi esogeni,· e che presto l'esercito ne s arebbe stato distrutto. Era un desiderio, un sogno che si scambiava con la realtà. I nostri nemici non potendo trovar conforto nei risultati della lotta co·n le armi, si consolavano fantasticando di terremoti, di rivoluz ioni, di epidemie scoppiate nel regno nemico. Ma nnalgrado ogni cordiale augurio in contrario come non ci furono terre .. moti e rivoluzioni, non . si ebbero neppure vere epidemie nè nel paese, nè nell'esercito. Certo il contatto con le truppe austriache, la invasione del .territorio nemico, l'asprezza ed i dis agi di questa guerra erano tutti elementi che costituivano motivi di presunzioni allarmistiche e di preoccupazioni per le autorità sanitarie italiane. Ma le norme dettate con precisione ver.a mente t:11ccm.iabile, norrne applicate con zelo ed intelligenza da tutti i medici che devono eseguirle, la cordiale cooperazione dei servizi sanitari civili e militare hanno avu.to facilmente ragione di ogni insidia al rriguardo. Noi siamo ora sicuri di potere affrontare impavidi ogni pericolo, ed i pericoli non mancheranno, come non sono mancati. Per convincersi di ciò basta aver visto con quale cura, con quale rigore, si pròvvede alla uisinfezione di tutto ciò che appartiene ai profughi ed ai prigionieri, al modo col quale essi son0 sorvegliati sempre e dovunque, perfino nei treni, che li trasportano dal 1uog·o dove . scontano la quarantena fino ai capipi di concentrazione, essi sono accompagnati da un sarutario, e la stufa dì disinfezione no11 li lascia 1nai. Si è molto decantata la 01·ganizzazione sanitaria tedesca, m.a non è presunzione affermare che in materia di profilassi delle malattie infetti '.;e difficilmente si è pot11to far meglio di quel che si fatto da noi. Nè minor vanto per i medici italiani è l'aver contenuto la proporzione dei mutilati in limiti ristrettissimi. Da notizie che si hanno pa rrebbe che il t1umero d<~i mutilat1 non raggi un geva alla fine di settembre il numero di settecento. Sar ebbe st ato certo desiderabile che tali vittime della g uerra fossero stat e minori, ed è da aug urar si ~b e e:sse nou aumentino di m olto, ma un tale risultat o a dir ver o non era s tato sperat o. Le armi moderne, l e g ran at e, le bombe a mano p roducono delle larg he, profonde de\·ast azioni dei t essuti. Le località nelle quali si combatte sono aspre, di difficilissimo accesso : spesso il luogo dove s i cam1b atte e s i cade è separat o dai primi p osti di medicazione da burroni impraticabili, nessu na strada, t alora neppure t1n senI


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tiero permette il comodo e rapido trasporto dei feriti . Il loro sgombero talora è difficilissimo. Essi spe~so giacciono per lungo tempo pri1na clJe loro arri,:-i q~1 alsiasi soccorso. Tenuto presente tutto ciò si dove"\·a legittimamente presumere che la gangrena ed altre infezioni a·vreb1b ero reso necessario un gra11 11umero di amputazioni. Invece 1'intelligente attività dei nostri medici ha rese meno disastrose le conseguenze di tutte queste condizioni avverse. Quando si conoscerà tutta l'opera del ~erv·izio medico nella 11ostra guerra, si saprà quali miracoli di chirurgia conservati ·va siano stati praticati : miracoli di pazienza, di cura assidua, vigilante. È stato q11esto il contributo maggiore che i nostri medici hanno clato alla causa. dell'umanità e della ci"\·iltà. Ridurre al minimo il numero dei mutilati, oltre che din1inuire il nu.mero degli infelici, vuol dire ridurre St:nsibilmente i danni della guerra nei rapporti dell 'econom'ia nazionale, perchè minore è il numero degli organismi inutili, minore il numero dei pensionati che gravitano sul bilancio dello Stato. Un giorno quando di questo immane :flagello che ha sconvolta la ci,1iltà non ri1narrà che un triste ricordo, il più triste ricordo che ab,b ìa afflitta l' 11manità intera, 11on molti, non tanti quanto era presumibile, saranno i derelitti che trascineranno per le ·vie i seg11i orrendi della barbarit g·nerresca, specie s~ l'opera dei medici sul campo .sarà convenientemente integrata dalla rieducazione funzionale, dall'ortopedia, dalla protesi. E questo g·ra11 1Jenefìcio la nazione deve ai medici, che sulle vette alpine, le cui nevi hanno già striate del loro sangue, sulle rive dell'Isonzo, llf'lle cui 0nde si è già confuso il lpro sangue, div"idono i disagi le fatiche, i dolori, le speranze, le ansie dei soldati che com.b attono per l 'integrazioue della patria, per la causa della civiltà. PANGLOSS.

Cronaca del movhnenro professionale. I 1n;edici condotti e la g'u erra. L' « Agenzia Stefani » comunica : Alcuni Comuni del Regno ha11no minacciato di dichiarare dimissionari dall'impiego quei medici condotti assimilati a g rado 1nilitare in ser,·izio ' rolontario negli ospedali di riser,·a, ritenendo incompatibile il servizio di condotta con quello militare. Ad evitare il gra,·e danno che I 'effettuazione di siffatti pro-v·vedimenti potrebbe arrecare al buon andamento del seir,1izio medico militare territoriale quasi esclusivamente affidato, in n1olte località, ai medici civ"ili - il Ministero dell'interno si è affrettato, con recente circolare,

PRATICA

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a richiamare sulla importante questione tutta la maggiore attenzione dei prefetti, nella fiducia che le ainmi11istrazioni co1nunali spo,n taneamente desistano, o si astengano da og11i provvedimento contro i medici condotti rendendosi conto coim e l 'eccez.ionale momento richiede _ del! 'assoluto, urgente bisogno di eliminare ogni difficoltà che, comunque, possa intralciare il regolare s'\·olgimento dei servizi s a11itari dell 'esercito.

Per i colleghi i·n giterra. - Il Presidente dell'Ordine dei JYfedici della prov·inc:ia di Roma dottor E . Ballerini ha diramato la seguente circolare: Eg·regio Collega, L a Federazione degli Ordini dei nledici , nella persona del suo· presidente prof. L. Silvag11i, fin dall'inizio della nostra guerra, ha spiegato u11a lode,·ole attività per tutte le questioni rifere11tisi allo .st ato economitco dei colleghi che si tro, ·ano in ser,·iz.io delle truppe combattenti, per .a,·ere n.otizie dei medici feriti e caduti eroicamente sul campo di battaglia onde onorarli degnamente, per far giungere ai medici prigionieri il conforto d'un saluto collegiale. Ma, pensando che il servizio nledico di guerra rappresenta per alcuni nostri colleghi un grave danno economico del quale patiscono le loro famiglie e che dopo la guerra ·vi pot ranno essere e vi saran110 orfani e vedove di medici, e medici ai qual.i. i dar1ni fisici patiti impediranno il lavoro professio11a1c:, volle dimostrare ai colleghi, i quali tutto banno abbandonato per dare al servizio d~l 110stro v-:iloroso esercito l'opera e le energie loro più fattive, il proprio interessamento e qualche proVividenza esco,g·itare a sollievo delle condizioni non liete che potessero presentars i. _.\. tale scopo, per mezzo delle Presidenze degli Ordini; si rivolge a quanti non sono partiti, a:ffinchè venga iniziata· una sottoscrizione e ciascuno offra la sua oblazione, da inviarsi dal vostro Consiglio alla Presidenza federale. Le so1nme ricevute saranno versate perchè siano fruttifere in un istituto di credito e saran110 serbate a d1sposizio'n e del futuro congresso federale perchè ne stabilisca la erogazione. Io comprendo come questo sia un momento di sacrificio per tutti, come ben ne risenta la classe sanitaria di Roma e come questa, nel presente anno, già abbia dato il suo generoso aiuto pei medici del Belgio e pei colleghi periti nel t erremoto della Marsica. Ma so eziandio come non invano si possa fare ricorso ai medici di Ro1na quando l'affetto pei colleghi li muova. Aspetto adunque le offerte che mi saranno in,~iate, delle qua li verrà data notizia sul bollettino dell'Ordine e sui giornali professionali. (25) I


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Sg·rav io di tasse pei colleg-lii cliia1nati i1i ser- l'ottobre si troYerebbero regolarmente laureati 'Vizio di guerra. - 11 Consiglio dell'Ordine dei quelli oggi inscritti al 4° anno. 1'.I edici di ìVIilano, preso in considerazione il fatto T anto per la qualità che per la quantità l'inche non è g iusto che i colleghi che sono richia- segnamento medico di questi gio,rani in nulla mati per senriz.io di guerra, e che quindi non differirebbe da quello normale. Cosicchè il l\IIiesercitano più la professione libera, continuino , nistero della guerra awebbe a sua disposizione a pagare le imposte di ricchezza mobile e tassa gradatamente quel nutmero di giovani medici cl'esercizio, ha fatto pratiche presso l'agente che son richiesti nella zona di guerra, debitadelle impost e e il Municipio per ottenerne lo mente istruiti e debitamente autorizzati dalla sgra·vio. Ora avverte che ad ottenere la esenzione leg.g e ad esercitare la medicina e la chinu.rgia. da queste imposte dal primo giorno dell'entrata La riduzione di cùurata degli studi di tali stuin ,servizio s ino alla fine della gt1erra, è neces- denti è solo apparente e non potrebbesi, -d'altra sario che i colleghi militarizzati facciano do- parte, interpretare come una concessione o primanda all'agente delle imposte e al Municipio, vilegio fatto ad una sola classe di studenti, percorredandola con la dic.hiarazione del coman- chè la disposizione rappresenterebbe soltanto un dante del .riparto sanitario. dal quale dipendono, mezzo escogitato dal lYiinistro della guerra per con la quale si attesti che essi sono realmente procuirarsi il numero di medici necessari alla sain servizio di guerra. lute dei soldati e dei cittadini, senza danneggiare i servizi ci vili . Per gli ufficiali niedici 1iecessari all'esercito . Per il Corpo sa11itario ?}i.ilitare . _ Ci si scrive: - Il prof. Cirincione, direttore della Clinica Dopo il colloca111ento a riposo del tenente geOculistica di Roma, esaminata, in un recente articolo, la condizione fatta ai « medici aspiranti » nerale medico Ferrero, il Corpo sanitario miliin servizio di guerra e l'opportunità di lasciare t are è stato con1pletamente abbando11ato, tanto intatta all 'aissistenza locale dei coim unj la sula che non figura n emmeno sui bollettini ufficiali funzione v·igile e vigorosa, non distraendo il delle promozioni. E mentre nella fanteria ,·encorpo degli ufficiali sanitari dai propri doveri, gono iscritti sul quadro di avanzamento e propropone poi un m ezzo pratiro e sollecito per com- mossi capitani i tenenti con anzianità del 1915, pletare in breve i quadri di sanità, necessari in nel Corpo sanitario militare invece i tenenti con anziamtà del I9I2 sono rimasti da t anto tempo questo . periodo di guerra. Ecco la proposta, avanzata a l Ministro della iscritti sul quadro d'a,·anzamento senza a\ere il bene di vedere una sola promozione. Tanto g uerra ed a quello ·d ella pubblica istruzione: r 0 Militarizzare le quattro facoltà mediche meno poi i capitani medici. Cosi dobbiamo delle università maggiori: Roma, Napoli, Torino assistere al triste spettacolo di vedere capitani e Bologna, e militarizzare tutti indistintamente medici di 45 anni accanto a capitani di fanteria che ne h anno appena 25 e anche meno. Lo g li studenti di 4°, 5° e 6° anno di medicina. stesso dicasi per gli altri gradi. Si vede che il 2° Obbligare i professori a t enere cor.si accelerati e intensivi delle materie del 4°, 5° e 6q Ministero della Guerra non tiene nessun conto a nno, con particolare riguardo alla chirurgia di della nostra laurea. Conv·errebbe qt1asi rint111ciare alla la•t1rea e far passaggio all'arma di guerra, ed obbligare i rispettivi studenti a seguirli. È noto che per legge ogni corso per es- fanteria. sere ·valido deve contare 50 lezioni ; ora se si Una dichiarazione. aboliscono le numerose vacanze del calendario e Ci perviene molta corrispondenza anonima su quelle abusive proclamate dagli studenti, che sommano acl altrettant e, potrebbonsi impartire t emi d'interessi professionali e specialmente sui s~rvizi medici militari. le 50 lezioni regolamentari durante i rnè's i di otRingraziamo i colleghi per l'attestazione imt obre, no'\1 embre, dicembre, ge11naio e febbiraio, di stima che ci forniscono, ri\•olgendosi a senza alcun distt1rbo dell'andamento aenerale plicita . o . degli s tudi e senza eccessiva fatica per i profes- noi. Simili informazioni tal,·olta \•ennero pubsori e per g li s tude11ti, ed in tal guisa nel marzo prossimo i 150 studenti del 6° anno sarebbero blicate, spesso cestinate; ma dobbia1no dichiara1au-reati regolamnente, a disposizione del l\finistro re che in avvenire non terremo cont o di ne!'della guerra; e contemporaneamente gli inscritti suno scritto, il cui autore non si sia fatto coal 5° st1birebbero le pro\e per la promozione al noscere. L'anonimo sarà rispettato sul giornale, se 6Q e quelli del 4° per la promozione al 5°. Conti11t1ando l'insegnamento intensi\o fino al r 0 di l'autore lo esige; ma noi ,·ogliamo a'\.·ere, oltre luglio sarebbero in grado d i serrire l'esercito la sicurezza 1norale, anche la certezza 1nateriale n11che i 700 s tudenti ora del 5° a11110, e così nel- di st atnpare cose esatte e accertate. 1

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IUSPOSTI A QIJE'I I ! DOIWDK. (5625) 1'rapasso di f ar11zacia - T' en,dita di niedici;iali. - Il dott. E. D. N. da T. desidera cottoscere se dal proprietario od eredi legittimi a\·enti diritto all'esercizio di una farmacia per un ventennio possa essere questa venduta nel suo complesso, e, iii caso negativo, se dal proprietario o dagli eredi non decaduti (lal diritto possano \ endersi separatamente i medicinali, lo stig·lio, gli attrezzi, sopprimendo totalmente l'azienda. Il proprietario e gli aventi causa da lui possono vendere l'azienda farmaceutica ad altra qualsiasi persona sia, oppur no, farmacista. Oltre gli oggetti materiali che compongono l'azienda, nella ,·endita è anche compreso il diritto di pri,-U.legio di 30 e 20 anni. Il cessionario deve, però, eseguire le notifiche p.rescritte dallo artioolo 58 del regolamento per la esect1zione della legge sulle farmacie. La vendita delle sostanze medicamentose comprese nella farmaci a stessa, può essere effettuata ma ad altro farm.a cista e non a privati, perchè si cadrebbe, operando diversamente, in contravvenzione alla legge sanitaria che vuole la \rendita di medicinali ai privati s ia fatta mediante analoga ricetta del medico . . (5626) Cassa pe1isiorii 11iedie-i coridotti - S er7Jizio militare. - Il dott. abbonato n. 6665 desidera conoscere se durante il servizio militare, non pagando le quote per il monte pensione, decorra egualmente il tempo utile al raggiungimento del diritto a pensione. Il servizio utile per la misura dello assegno di riposo a.i sanitarii è quello prestato con nomina regolare in u11 posto legalme11te istituito e con percezione di stipendio, mentre il ·servizio militare è calcolato ai soli effetti del raggiungimento del diritto a pensione (art. 16 e 30 tle11a legge, testo unico, 2 gennaio 1913, n . 453). (5627) Congedo dei medici co1idotti - Compenso. - Il Dott. P. C. da C. S. P. desidera conoscere se essendo sospesi i congedi dei medici condotti possa ottenere in luogo delle vacanze un oongruo compenso. La sospensione del congedo ai medici condotti è stata disposta per questo anno per ragione di ordine e di pubblica necessità. E.ssa, qlllindi, non dà di.ritto a compenso speciale, così come se fosse stata ordinata dalle autorità competenti per peculiari contingenti ragioni sanitarie locali. (5628) S er7Jizio 11iilitare - Ricorso presso il Consiglio sitperiore di sanità. - Il Dott. :abbo11ato n . 3453 chiede conoscere se arruolandosi ,-olontaria1nente nel R. Esercito come ufficiale medicQ di complemento abbia diritto a conser1

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,·are il posto e come sarà comunicato il parere e1nesso su di un ricorso per aumento dello stipendio diretto al Cons~glio s uperiore di sanità. Il posto di_ medico condotto si mantiene nel solo caso di chiamata sotto le ar1ni obbligatoria. Non è, però, difficile che il Comune spontaneaanente conservi il posto a chi si reca di sua volontà sotto le armi, e ciò sia per premiare l'atto altamente pat riottico ,d ell'impiegato, sia perchè la c011servazione del posto con le not"me vigenti, non reca attuale e continuo detrimento alla am1ni11istrazione. Come laureato in medicina può fare la domanda al Ministero della Gtterra per la nomina ad ufficiale di complemento. Il Ministero ordinerà nuo\7 a ·v isita medica trattandosi di un riformato. In detta , ·isita Ella potrà essere accolto, se migliorato nelle condizioni organiche generali. Le competerebbe il grado di tenente a lnente del Decreto Leg~ge del 2 maggio 1915, n. 591. Il Decreto del Ministero dell'Interno che sarà aclottato a seg111ito del parere del Co11siglio superiore di sanità sarà comunicato a mezzo del Sindaco allo interes.sato. (5630) Veterinario e niedico condotto . - Il Dott. D . B. da C. ,d esidera ,c onoscere se il medico condotto possa anche essere veterinario condotto. L'articolo 54 della ,·ig·ente legge sanitaria dichiara che il conseguimento di più diplomi dà diritto all'esercizio cumulativo dei corrispondenti ra1ni dell'arte salutare. Quindi il m edico che è anche ·v eterinario, può ben esercitare l'uno e l'altro ramo professionale ed anche in condotta, qualora non vi sia incompatibilità di fatto nello eseguire contemporaneamente le funzioni delle due cariche, entrambe delicate ed importanti. (563 l) S er7Jizio militare e ser7lizio ci7Jile - Stipe11d1-o. - Il Dott. R. P .. da P. desidera cono· scere se esiste giuridicamente il diritto da parte della amministrazione go,1ernativa e di qlllella di un'Opera pia presso cui presta,·a e presta tuttora servizio, di avvalersi del disposto dal Decreto Luogotenenziale dell'11 luglio 1915, numero 1060, per tutta la durata del senTizio militare che egli presta di autorità come ufficiale medico di complemento. Tanto l'amministrazione governati va quanto quella 1d'e ll'Opera pia hanno il do,1ere di corrispondere al sanitario la sola differenza di stipendio fra quèllo militare e quello civile, la prima in base al citato decreto dell'11 luglio 1915 n. 1060 e la seconda in base al successivo decreto luogotenenziale del 31 agosto p.p. n. 1420 col q1tale le disposizioni del suindicato decreto furono estese agli impiegati e salariati dei Com1111i, delle Prov·incie e delle istit11zioni pubbliche di beneficenza. 1

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(5632) OniissioHe di referto. - Il Dott. L. A. <la C. desidera conoscere se in caso di lesioni il referto de,1e essere fatto per iscritto o può essere fatto anche verbalmente. 11 referto, in caso di lesioni, deve essere fatto per iscritto, do,·endo dal medesimo il giudice ri• levare i dati e gli elementi principali per iniziare l 'ar.ione giudjziaria. L'autorità di P. S. locale ha bensl l'obbligo di de11t1nziare il fatto al1'atttotità giudiziaria, 1m.a deve alla denllllzia s tessa allegare il referto medico per iscritto, no11 potendo questo essere sostituito da u.n semplice accenno o su11to che si faccia nella denunzia medcsi1na. La circostanza a<:ce11natale dal ferito e dalla anadre di lui che la ] esio11e era stata accid e11talme11te prodotta non avrebbe potuto consigliarla a l1on fa.r e la 1deuu11zia, perchè il metlico, che ha curato ui1a lesione, pttò essere dispensato dal fare il referto q.ua11do si possa assolutamente escludere l'idea di 1111 delitto loc' chè J1el fatto ma11cava percbè la lesione oculare pote\1 a essere at1che avventtta per atto delittuoso. Doctor }USTITIA.

CONDOTTE E CONCORSI. •

R~:i\IA. R. ~?1iversità. -

E' aperto il concorso

Ira 1 laureati della Facoltà di l\iledicina e Chirurgia a 4 posti (li studio della Fo11dazione « Corsi ». Posso110 concorrere coloro che doc11111enterau110 di avere c.onseo·uita la laurea meclico-chirurg·ica 11ella U11iver~tà di Roma da no11 oltre 1111 ~riennio solare dal Io ottobre 1912, dopo ave~1 frequentato lodevolmente i corsi per due ai1111 almeno; debbono inoltre aver conseg?ito 11egli esami speciali e generali una media cl.1 24/30. Le istanze per am.missio11e al concorso (111 carta bollata da ce11t. 65) dovra11no essere presentate al Rettorato, coi relativi docun1enti c11tro 40 giorni dal 10 ottobre; in esse i concor~ renti dovranno dichiarare in quale branca di s~ieuza. sperimentale ~ pratica intendono perfez1011ars1. So110 ammessi al concorso anche coloro che vinsero i pre1ni nel concorso precede11tc, l)Urchè prese11tino n11ove' memorie oriCYinali. Cessa il diritto ad ulteriore conferma in ~hi ha go?-11to il premio per due ai1ni. Il concorso seguir~ a mezzo d~ una o più memorie originali, cl1e 1 concorrenti do,rra11no co11seg11are in Rettorato non più tardi del 30 giug110 1916. Il co11corso sarà deciso entro il mese cli no,·embre 1916 e per co11seguire il pre1nio occorrerà a,·er ottenuto 2/ 3 dei pt111ti, di c11i disporrà la Com111issione esa.i11i11atricc. 111 caso di parità di ,·oti si procederà acl u11a seco11da '·otazio11e per ballottaggio. Q11a11do questa seco11da Yotazione dia })Urc il i·isttltato della parità, la Co111missione potrà proporre che il pren1io ' ·enga di,·iso fra coloro che otte1111ero parità di voti. 11 premio, di 14. 100 111ensili, clt1ra otto mesi, e per ritirare le q11ote 11ei u1esi cli lezione i do,•rà esibire 11n atll'Stato di dilige11za, da rilasciarsi clai professori c.lL-llc 111aterie, 11ei quali il premiato de,;e pe1ie1io11arsi. Il pre1ninto assume l 'obligo di conti11uarc g;li s tucli it1 questa Università, al,-o che, (28)

[_~NXO

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FASC.

i1~ seg!lito a do111a11da, la Facoltà gli conceda cli farli altro·ve, e do,·rà trasmettere al Preside dell~ ~acoltà, u11 mese prima della scadenza d~ll ult11na rata del pr.emio, una relazione, che cl1a P!ova ~el profitto riportato. Il o-odimento del prem~o è inco~pati~il~ ~ol godin~e11to di altri premi ~ C?? gl1 t~ffi.ci .d1 ~iuto, assiste11te o tecnico e s1m!li negli Istituti uni,Tersitari o d'inseg11ante d~ qualt1i1que grado nelle scuole pubbliche o private. ~ARPI (1\1[ode11a) . - CerCf.lSÌ medico chirurgo assistent~ osp~dale,. L. 150?,. partecipazione dei co~pens1

1-uito.

degli atti operat1,·i con alloCYo-io o-ra00 o

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Ordi1ie dei SS. Ma1ttrizio e Lazzaro. ·Com,m endatore : dottor Torel1a ..i\.ndrea, delegato sanitario all'estero. "~f!Jciali : p~of. Zagari Gittseppe, direttore della C.l1n1ca l\!Iedica Generale della R. U11i versità di lVIodena; dottor l\1assone -~lberto seo-retario medico del Consiglio superiore di sa~ità ~ dottor Ungar? Goffredo, ispettore medico comp~rtimen­ tale di 2a classe; dottor Woli1er Gittlio medico pro1v inciale di 1 31 classe. ' ~DIOIN:A

SOCIALE•

Comitato di assistenza ai soldati ciechi, storpi, mutllatl. Il senatore E. San Martino, presidente del Co11~ita~o di assistenza ai soldati ciechi, storpi, mut1lati che ha ede in Roma, piazza della l';hiesa Nu-0\·a (palazzo dei Filippiui) , ha i11\·iato la seguente circolare ai Sindaci del l ..azio, clell 'U111br1a, delle l\iarche e degli _.\bruzzi : « -~ 1quanti fra i valorosi che parto110 per la sa11ta lotta i1ella vigoria .d ella balda giovinezza e che risparmiati st1l campo dalla ·bella 1norte do,·essero ritornare alla Patria ciechi, storpi, mutilati, siamo in do,rere di preparare c1uella assistenza che possa restituirli alla \•ita sociale. Non basta che li accolga e li circondi l'ammirata gratitudine della Kazione; 11011 basta che lo Stato assicuri loro un assegno vitalizio; ma deve la società aiutarli e guri.darli a riadattare le 111embra minorate all 'a11tico o ad ttn nttovo mestiere; perchè non venga a ma11care loro la maggiore fra le soddisfazioni civili : quella cioè ùi sentirsi atti al lavoro, al guaclagno, sufficie11ti a sè stessi e utili agli altri. _,.011 de\.·ono infatti queste gloriose ' ittime della guerra di'\·e11ire dei paria, che ii1tristiscono nel] 'ozio consu111ando la sovvenzione concessa loro dallo Stato; 1na i reduci ciechi, storpi, 111utilati, clebbono essere co11,~inti che la rendita vitalizia, gloriosa111e11te otte11uta, altro 11on rapprese11~'\ cl1e il complemento a qt1anto essi stessi, purcl1è ,·oglia110, possono guadag11are col proprio la\·oro. :'..\Ia perchè ciechi, storpi, mu·t ilati possa110 essere restit11iti alla indipende11za cco1101nica e alla at1tonomia ociale, de,·ono tro' are appres tati tt1tti qt1ei mezzi e devono poter fruire di t11tti qt1ei benefici cl1e offro110 l 'ac;si.;te11za sanitaria (ortopedica) e l'assistenza sociale: q11e11a 1


[ANNO

XXII,

FASC.

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SEZIONE

Iiducendo o C'ompensando la minorazione organica con presidi crt1enti e incruenti e con l 'applicazione d1. adatti apparecchi tutori e di protesi, questa rieducando all'antico o ad un nuovo m estie1·e Je meu1bra alterate, col procu<rare agli inabi1li riedt1cati i posti di lavoro e finalmente col . I)totcggerli nella concorrenza coi lavoratori sa111. La rieducazione e l'adattamento dei movimenti ai fini professionali caratterizzano l'indirizzo moderno dell 'assistenza agli storpi, quale anche pri1na ctlell 'attuale conflitto era attuata in molti Istitttti della Danimarca, Svezia, Norvegia, del Belgio, della Russia, degli Stati Uniti d' America e specialmente della Germania; in Italia soltanto Milano possedeva una scuola ·d estinata a qt1esto nobile scopo : la scuola Sofia Carmine ·Speroni. La guerra ha fatto sentire tutto l 'urgente bisogno di una intensificazione di t ale assistenza ; e come numerosi nuovi centri si sono costituiti i11 Russia, in Inghilterra, in F·r ancia, in Austria, cosi in parecchie città d'Italia si è manifestato un provvido movimento di preparazione .destinato a raccogliere le forze per vivificare la nobile impresa. La educazione dei ciechi alle arti, ai mes tieri e alle professioni benchè più avanzata e .conosciuta è ancor.a lungi dall'essere sufficientemente sviluppata : Roma, Firenze, Bologna, Genova, Palermo ed altri centri minori hanno già iniziata e S\iolta un'azione con fini professionali in favore dei ciechi, iche ora riesce utilissima ma .incompleta, mentre all'estero grandissime istituzioni hanno quasi risolto il grave problema dell'assistenza sociale ai ciechi. Dare incremento alla assistenza sanitaria specifica dei sold.ati reduci ciechi, storpi, mutilati .e. assumerne la assistenza sociale, mediante la creazione di adatte sc11ole di lavoro, rappreseni:ano gli scopi che si propone questo Co mitato, e per i q.u ali con l'autori zzazione dello Stato h.a ottenuto già adatti locali e ha pott1to sollecitare la pubblica beneficenza. lVIa per attendere con efficacia e dignità a tante provvidenze sono necessari molti mezzi, che in questo momento non -è possibile sollecitare interamente dal Governo e dal concorso dei privati. Il Comitato ha pensato quindi di rivolgere un caldissimo appello a tutti i Comuni com·p resi nella zona sanitaria in cui si svolgerà la propria opera (Lazio, Umbria, Marche, Abruzzi), e ciò nella fiducia che rqualu11que possa essere la partecipazione secondo le forze economiche del Comune alla nobile umanita;ria e doverosa iniziativa ,·erso gli infe1ici, riuscirà sempre di grande beneficio e di im·portante s ignificato ·m orale >). 1

L'opera di Palermo pei ciechi e mutilati. Il Comitato palermitano _d'as.s istenz3: a~ soldati, che la guerra ha reso c1ech1 o mut1lat11 sotto la presidenza dell'illustre professor . c:omm. Luio-i Manfredi ha compiuto un'opera diligente e p~rtinace di organizzazione. Il la,·oro sino ad oggi compiuto è stato merayiglioso e il Comitato si trova adesso al caso di potere senza alcun indugio iniziare e com1p iere la su a •b enefica missione di solidarietà nazionale. Nel lavoro di preparazione il prof .. l\Ianf1:ed~ è stato assistito dall'opera solerte d1 cosp1cu1

PRATICA

1533

cittadini, ma sopratutto dal grande alleato di tutti i Comitati, ·d al fervido propugnatore di tutte le più belle e generose iniziative cittadine: voglio dire dal comm. Alessandro Ardizzo11e, il quale ha messo interamente a disposizione di tutte le organizzazioni della difesa civile tutta la sua attività, nonchè il suo Giornale di Sicilia e infine il suo concorso finanziario, profondendo m.i gliaia di lire per aiutare le più svariate forme di attività del Comitato civile. l 'er qua11to riguarda i ciechi e i mutilati posso 1dirvi che questi nostri sventurati fratelli potran110 a \·ere a P.alern1-0 ogni genere di conforto materialf! e .lnorale, qualsiasi forma d'assistenza sanit;iria e umana. Il Co111itat0 appresterà ogni sorta di cure sanitarie, provvedt·rà P curerà I 'esatta applicazion e e il più va utaggioso e metodico adattamento dell 'appatecC'h10 -0rtopedico, farà compiere al cie~o e al .:nutilato 1111 allenamento speciale curandJD.e l 'istrw.zione teC'nica ad un mestiere, creando _ nelle persone dei mutilati e dei soldati pri~vi della facoltà \·isiva - dei valori uma11:i socialn1ente e moralmente ed economicamente utili a sè st essi e al co11sorzio 111nano. (~ià si sono raccolte quasi 25,000 lire. A questo proposito gi0v-a notare che 1nolti istituti cittadini han110 scttoscritto e verseranno somme no11 indifferenti e cioè il Banco di Socilia lire 25,000, la Cassa di Risparmio L. 10,000, il Consorzio zolfifero I,. :lo,ooo . il Credito provinciale L. 5000, la Fabbrica chimica dell'Arenella lire 2000 ,

ec~ .

I ciechi sar.anno rieoverati, ii1segnati e assi .. stiti presso l'Istituto dei ciechi di Palermo: uno dei migliori d'Italia. I mutilati saranno accolti nella magnifica Villa Belmonte - messa a disposizione dal pri11cipe di Belmonte - la quale per la sua ubicazione e per la sua estensione, si presta be11issimo non solo come convalescenziario per gli storpi e i mutilati di g uerra , ma offre, ancora, i locali adatti per l'impianto degli opifici e dei laboratori t ecnici necessari alla ried11cazione al la,·oro di que.sti valorosi colpiti dai tristi effetti della guerra . I ciechi saranno affidati alla direzio11e sanitaria di due clinici eininenti : il professor Cirincione direttore della clinica oculistica di Roma e il prof. Gaetano Lodato direttore della clinica oculistica di Palermo. I mutilati saranno affidati agli altri sanitari del Comitato: prof. Liborio Giu:ffrè, prof. Michele Titone, prof. Rosario Buccheri, prs>f. Francesco Spallitta, pro·f. Ettore Savagnone, prof. F austo Orestano, prof. Strazzeri. Saranno adibiti dei maestri e dei capi di arte per I 'insegnamento dei varii mestieri nei diversi laboratori tecnici. Nel prossimo mese di ùove1nbre il professor Galeazzi di Milano verrà a Palermo a tenere una grande conferenza di propaganda s ull'argomento e in quell'occasione assisterà all'inaugurazione dell'importante ser,•izio già org·anizzato e sapiente1nente predisposto. Alla riuscita di questa bella iniziativa cittadina banno contribuito con grande fervore e con entusiasmo aro.mirabile la signora Valentina Scalea-Rousseau, la contessa Sofia Bastiglia, la si<Ynora Maria F'.ericoli-Ca·v asola, la signora l\.Iari~ Barabbino, la contessa Perrier, la principessa di Trabia e la s ignora Irene Pottino. (dal «Giornale d'Italia »). (29)


1534

IL

POLICLil\ICO

Vigilanza igienica sulle sostanze alimentari. Circolare del lVIinistero dell 'Intemo ai Prefetti ii1 ~ata 6 ottob_re. 1915, n. 20000 32-42624 : Risulta al Ministero che talune Amministrazioni con1unali hanno pro\'\'eduto per una più efficace tutela sanitaria sul commercio e s ulla vendita delle sostanze alimentari, formandone oggetto di speciali ordinanze. In particolare, in dette ordinanze ,·iei1e fatto obbligo: a) ai ·v enditori di sostanze alimei1taii iii aenere, segnata111e11te a quelli ainbulanti, di ten~re la loro me.ree protetta da.I le . n1o~che e dalla pol·vc1 e, c1eè.iant(· opporturu ripari, non lasciando toccare la 1nerce stessa al compratore prirma di averla acquistata; b) ai fornai, di provvedere perchè' la vendita e la distribu?io11e del pane a domicilio sia fatta mediante in,·olu cri o sacchetti di carta, cias~uno <lei quall contenga la sola quantità di pane richiesta dai singoli clienti ; c) agli albergatori, trattori, caffettieri, ecc., di pro\-vedere perchè il pane, che essi distribuiscono ai clienti, sia accuratamente racchilllso in carta e coi1segnato ai consumatori nella sola c1uantità da essi richiesta, escludendo da una 11uova distribuzione il pane ch e da chicchessia e per qualsiasi motivo sia stato privato dell'in·volucro. Siffatta utile iniziativa riscuote la piena ap11ro\•azione del Ministero, che ritiene necessario, per la migliore tutela della pubblica salute, sia clata ad essa la maggiore diffusione, sopratutto 11ei centri più popolati. Voglia, pertanto, la S. V . fare le opportutne premt1re alle Am.m inistrazioni comunali perchè, ove già non lo abbiano fatto, provvedano per la pubblicazione di analoga ordinanza, alla cui esecuzione do\·rà necessariamente essere provveduto "col maggior rigore. 1

Per la tutela sanitaria nei cantieri. Circolare telegrafica diretta dal 1\1inistero del1'Interno ai Prefetti in data 5 ottobre 1915, numero 32035 : In qualche località si è avtt1ta occasione di constatare che le norme igieniche stabilite dal Disciplinare approvato col Regio decreto 25 luglio 1913 , n. 998 , per il b·uo11 governo igienico clei cantieri, non sono eseguite con quel riaore cl1e setnpre, e tanto più nelle presenti circostanze, è necessario e sulle quali il l\linistero ha ripetutamentt richiamata l 'atte11zione. Pregansi qt1indi i signori Prefetti, 11ella cui g i11risdizione tro,·ansi cantieri contemplati dal1'acccnnato Regio decreto, di ,·oler dare opera efficace acciò le relati ye disposizioui siano esattamente appliicate ai fi11i della tutela sanitaria degli operai e della popolazione che, coi cantier~ tessi, può a\·ere rapporto. :\.11aloga111ente raccon1andasi sia in particolar 1n0do cttrata 1'igiene delle collettività ]a,·oratrici non considerate nel suindicato decreto e precisa111e11te 11elle 1niniere, ca,·e, alti fon1i ed opifici per le q uiali 't"algono le dis posizioni sanitarie generali e speciali ,·igenti, sorrette da quella ~pccia1e , ·igilauza sanitaria che le SS. LL. sti~neranno dÒ\•ere, ca o per caso, pre crivere 11ell 'i11teres~e c1elle colletti,·ità ste e e delle indt1s l1 ie c ·~i dedicano il proprio la,·oro. (JU)

[_.\~~o

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FASC.

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NOTIZIE DIVERSE. II nuovo ospedale civile a Parma.

Il 31 ottobre è .stat~ ~oll~ata la prima pietra del ~U0\7 0 ospedale .ciYile di Parma, presenti il presidente ,d el Consiglio dei ministri on. Salandra, l 'on. Boselli i setµtori lVIariotti e Lagasi n~olt.e altre autorità fra cui i sindaci della pro~ ,·1n.c1.a, tutte le associazioni popolari, altri sodal1z1, rappresent anze e un publico imponente. Il presidei1te degli ospizi ci\rili avv. comm. ~~ntonio ~el3:gatti,. ,dopo .a•ver ringraziato gli interv:enuti, fa una breve storia dell'ospedale vecchio, mettendo in rilievo le condizioni non buone in cui si trova. f\ccenna al progetto pel nu0\70 ospedale ed all 'es1to della lite che dura da ,·enti anni, contro la ricca confraternita denominata Consorzio dei Vivi e dei Morti, e rile·va come nell'attuale momento ciò che più imp~rta è coordina!te le opere civili all'azione preminente e doverosa della preparazione civile. _t.\.ccenna con grande compiacimento allo spettacolo di concordia di cui Parma dà splendido esempio nelle attuali gravi circostanze del Paese. Ricorda l'eroismo dei combattenti ai confini d'Italia per la liberazione dei fratelli oppressi e per la difesa della civiltà latina, e termina mandando un reverente pensiero a Sua Maestà il Re, duce s upremo dell'esercito, che sta raccogliendo attorno alla gran madre Roma i fratelli infelici ed oppressi della famiglia italiana. Parla poi l 'o•n . Boselli, ricordando come l 'Ordi11e. Costa.n~ini.ano interviene, secondo le presenti condiz1oru dell'onere suo, e colla sicura speranza di porgere nell'avvenire più largo tributo in questa edificazione nobilmente pensata, sapientemente divisata. Poi il presidente del Consiglio on. Salandra pronuncia il discorso che riportiaino : Nei discorsi in.augurali, della grande opera dell'Ospedale cli Parma vi banno detto il presidente degli Ospizi ciYili, che tanta cura vi ha data, ed il 111io grande e ·.,;enerando amico che la Camera italiana scelse per esprimere il suo consenso, e meritatamente, per esprimere l'opera del compimento della Patria; io non ho che da aggiungere poche parole, per dir,•i che bo voluto rompere pensatamente la laboriosa consuett1dine di austeri doveri ai quali sono lega~o in questi giorni per intePvenire, in nome del Governo d'Italia, a questa cerimo11ia ci\ile. Essa è testimone come il popolo italia110 - come tutti i popoli grandi e forti - non interrompe il ritn10 11or1nale della sua vita sociale e ci,rile, ilon ostante l'estremo sforzo che faccia o che debba fare in un 'opera di guerra. Degni delle nostre 1nemorie e delle nostre forze, 11oi proseguia1110 nella ''ia della ciYiltà, nel t empo st esso che a\ranziamo 11ella ,·ia della potenza. E, anche, quest'ora. che oggi si inizia è docun1ento della 11ostra indistruttibile ci,;ltà latina, che nessuna per,·icacia straniera ha n1ai potuto ,~incere, nonostante le Yicende della storia. Coine ha brillato con Romagnosi il genio della scienza e coll '_i\lighieri e Gi11seppe Verdi qui ha brillato il genio dell'arte, qui tra ,·oi, o,·e ~ fen·ido l'amore di patria, qui si n1anifesta, sorge, si affenna la .nostra latinità; . i afier1na in cospetto di tutto 11 inondo.


[ANNO

XXII,

FASC.

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SEZIO~E

Il co1n111. Pelagatti h a accennato al nome _çlella illus tre Confraternita dei \'i Yi e dei morti, i cui beni sono oggi dediti al compimento di un'opera civile. La Patria \·ede ancora con grata me1noria coloro che, pe11sand-O ai beni dell'anima, hanno erogato le larghe ricchezze che oggi ser,~ono al compimento di questo Ospedale civile. Il nome del Consorzio dei vivi e dei morti è un grande nome, perchè davvero il Consorzio dei vivi e dei morti s i con1pendia oggi nella ~atria. E la Patria è il grande Consorzio. È la Patria che ci consente di vedere sotto un aspetto di austera festa questa folla plaudente nel momento in cul:i giovani italiani ed anche pa rmigiani si .b attono sugli spalti delle Alpi e sulle rive contrastate dell'Isonzo. E sop·r atutto mi gode l'animo di constatare allo spettacolo di tutte .q·u este bandiere che qui si vede manifesta la concordia di tutta la Nazione nelle speranze e nello sforzo cui tutti diamo noi stessi. È una grande prova di concordia nazionale. Credo e so11 sicuro, e devo averne la fede, che l'Italia uscirà vittoriosa dall'aspra contesa in cui si è messa. Constato1 questa manifest azione di concordia che ha condotto il tribuno rivoluzionario di ieri a morire sotto le bandiere del Re d'Italia. Questa è ,una grande ·vittoria : è una vittoria 1norale. Mi auguro di tornare a Parma quando la pace sorriderà e ci sia un'Italia più sicura, più forte e più grande. Spero di torn are come pri,·ato cittadino, con la soddisfazione di a•vere portato qui anche io una pietra di quest'opera .g rande ed au stera che è l 'aspirazione di civile e sociale mig lioramento. Il sindaco, avv. Olivieri, ringrazia e po rge il saluto della citta agli ospiti illustri. Si compie poi ·la cerimonia della posa della prima pietra, entro la quale viene collocata una iricca pergame na firmat~ d.all '?n. Sal?-t;dr~, . ~al1'011. Boselli e dalle pr1nc1pal1 autor1ta c1\·1l1 e militari.

I lavori per opere igieniche. Il Mi11is tero dell'interno 1c o11 circolare 20 ottobre 1915 ha richiama to la speciale attenzione dei prefetti s ulla necessità di curare la scrupolosa osservanza delle norme contenute nella leo-o-e 25 0o-iuo-no 1911, n. 586, e n el regolamento 6 ~;ttobre 19~2, n . 1306, ci.~ca . l'attu~zione dei progetti delle opere pe'l: J?r?v~1sta d acqua .Po~ t abile e delle altre opere 1gien1ch e da esegu1rs1 con mutui di favore. Con la menzionata circolare il lVIinistero ha esplicitamente a·vvertito ch e i la'!'ori n~n. pos~ sono essere appaltati prima c:he. i t:elat1v1 · atti t ecnici, attinenti alle opere pr:nc1pali e all~ varianti, siano da esso approvati, e ~he ~gru traso·ressione a t ali norme imporla rinuncta o dec~denza a danno dei Comuni interessati, ai ben efici d~lla legge 26 .g iugno, n. 586.

Propagande utili e facili della guerra nazionale. Come i nostri lettori sanno, dal Gruppo per propao-ande medico i 0o-ienich e costituitosi a Milano p~esso la Clinica del l~yoro coll 'adesione di medici di ogni parte d'It~lia, olt~e ad essere organizzate çonferenze per 1 soldati nelle .cas~rm<: e nei luoo-hi di conveo-no, ,·engono pubblicati • dei o b foo-lienti , rolanti che cont engono norme preziose pè°'i- i nostri soldati, p er le famiglie dei soldati e

PRATIC.1

1535

p er gli op erai ii1 generale. I foglietti sono ora 26. La seconda serie comprende i seguenti foglietti : 16. _.\.ssisti i tuoi .figliuoli_ n ella fanciullezza; l/ . _.\.i soldati perchè si difendano dal colera ; 18. Norme di econon1ia e pulizia domestica ; 19: çibi cott~ e caldi a buon prezzo p er le fam1gl1e operaie ; 20. Dalle acque che non si devono bere e del modo di bere; 21 . Una buona parola al contadino italiano; 22. Soldati, difendete·vi dal freddo! ; 23 . Alla maestra di una scuola rurale; 24. L'educazione della volontà per i soldati di domani; 25. Delle desinfezioni; 26. Igiene dell'occhio. Poichè in tante parti d'Italia vi sono ancora p ersone di alto sentire patriottico che non trovano l'occasione per fare tutto il bene di cui l1anno desiderio e !SÌ affliggono per questa limitata l()ro attività, raccomandiamo di rivol o-ersi al Gruppo di lVIilano per avere questi foo-lfetti, che ,-engono distri1buiti gratuitamente e ~he si pr~~ta1:1o merav~gliosan:ente per delle propagande ~t1lissime per i nostn ~oldati ed in modo part1co~a:e . Pe~ le loro famig'lie e per le classi lavoratr1c1 italiane che dedicano t11tta la loro attività ~Ila guerra nazionale. Il Gruppo ha la sua. sede 1n Via S. Barnaba, 8; Milano.

I libri pei militari feriti. L'ufficio dei libr i pei feriti in g uerra (via Due J\1acelli, 66, Roma) costituito sotto la tutela del ~1inistro della pubblica istruzione e diretto dal professor _;\nni.bale 1"'enneroni, ha spedito a diversi os pedali militari in R oma altre dodici , grandi casse di li bri adatti ad ufficiali e a sol1

dati. Poichè questa pur benefica e patriottica

opera del libro ai nostri cari feriti è di quelle che ,-oglionsi compiute principal1nente coi doni dei pri,'ati cittadini, si avvertano i moltissimi che desiderano n1andare per m ezzo del libro il loro fer,7 ente augurio ai feriti, di non voler oltre indug·iare la necessaria offerta.

Per la difesa sanitaria dell'esercito. Dinanzi alla R. Accademia di medicina di Torino i professori Micheli e Querelli h anno svolta una comunicazione sulle esperienze da essi fatte con esito positiv·o sulla vaccinazione mista anticolerica ed antitifka con unica iniezione endo.v enosa. Parteciparono alla discu ssio11e dell'importante questione il generale medico F errero di Ca,rallerleone, il sen. Bozwlo, i professori Morpurgo, Gradenigo, I snardi, rilevandone tutta l'import anza profilattica per l'esercito .

Trasporti ferroviari di materiale profilattico. La Direzione di Sanità, dietro relazione e proposta del comm. Lutrario, ha emanat o recente circolare con la .quale nei trasporti in conto corr ente sulle Ferrovie dello Stato si aggiungono gli stampati rig ua rdanti la manutenzione ed il m.a teriale profilattico e le cassette di att rezzi pel materiale di rico,·ero.

Ospedali militari inglesi In Sicilia. Una Com1nissione militare inglese recatasi a Siracusa per scegliere i locali ove istalla:e degli ospedali ~e~ l e. truppe ang.lo-frai;ices1 ~'o~ riente 1 ha stabilito di frazionare i contingenti di feriti fra Palermo e Siracusa. (31)


IL

POLICLINICO

Omaggio alla Croce Rossa.

XXII,

[ _.\NNO

FASC.

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Il Comitato costituitosi nel personale postale, t eleo-rafico e telefonico per promuovere una o-ra;de manifestazione nazionale di omaggio e di aiuto alla Croce Rossa Italiana, continua alacremente nella sua opera di preparazione.

Pur continuando ad accogliere la,·ori d'indole generale, faranno posto di preferenza alla medicina ed alla chirurgia di guerra . Gli abbonati del 1914 rice,·era11no i fascicoli che \.-edranno la luce nel 1915. L'annata 1916 sarà poi ripresa nelle condizioni abituali.

I francobolll per la Croce Rossa.

Il premio Nobel per la medicina. \

.Il Ministero delle poste e dei telegrafi. com un1ca: È stato firm.ato il decreto luogotenenziale, che autorizza l 'emjssione di francobolli speciali da .IO e r5 centesimi col sopraprezzo di 5 centesimi, il quale andrà a beneficio dell~ benemerita istituzione della Croce Rossa Italiana. L'11so di detti francobolli è facoltativo e limitato alla francatw-a delle corrispondenze dirette nell'interno del Regno, da e per le Colonie e fra queste. Con speciale circolare il ìVIinister? d~lle. post~ ha raccomandato vivamente alle D1rez1oni, agli uffici ed .a tutti i dipendenti dell '_..\.mminist razione di mettere in opera il massimo impegno per proc11rare U:na vendita est esa dei nuoyi francobolli. La vendita sarà iniziata nella prima q11indicina di novembre nel giorno che sarà presto at1nunziato .

Il

« Gettone

di guerra » della Croee Rossa.

Il Co1nitato di propaganda dell~ Croce Rossa di lVIilano ha preso, coll'appro\·az1one del Comitato Centrale di Roma, l'iniziativa di co11iare un « Gettone di Guerra», per il quale so110 a12erte g ià le prenotazioni presso . lo stesso Co1n1t~to (Piazza cl ella Scala, ~3, _1VI1lano) . I « gettoni .», saranno eseo-uiti con coruo speciale, saranno 1n 11u1nero limitato, e costeranno L . 2 in rame, I~ . 10 in angento e L. roo in oro., . . Il cc Gettone di " Guerra )) a \·ra le precise di111ensioni e il peso di .una moneta · legale da ro ce11 tesi1ni. Le prenotazioni sono_ già molto nun1erose.

Nella stampa medica francese. I direttori dell~ « Re\'"Ue de J\Iéde~ine » e della « Re,-ue de Chirurgie » sono , ·e11.ut1 .nella _deter-

111inazione di riprendere la pubbl1caz1one dt que~ ti due periodici, interrotta dall 'agosto 1914.

Si ha da Stoccolma, 30 ottobre: L'istituto Carolin di Stoccolma ha deciso di conferire il premio Nobel per la medi~ina per l'anno 1914 al dottore Roberto Barany, libero docente nell'università di Vienna, ora prigioniero in Russia, per i suoi lavori di fisiologia e patologia s ul vestibolo dell'orecchio. Il premio di medi~ina pe! il 1915 è, secondo lo statuto della fondazione, r1ser,·ato al 1916; perciò nell'anno prossimo saranno conferiti due premi. In questo a11no il premio ammonta a circa 200,000 franchi.

I nostri morti. Diamo l 'èlenco completo dei sanitari cadwti sul campo, o di ferite riportate is11l ca.m po, dei quali abbiamo sin'ora co11tezza. Medici-chirurgi: Allora Francesco, Betti Domenico, Bisetti Giovanni, Camusso _t.\.dolfo, Corda Manlio, Frugoni Zeno, Landini Gioacchino, ì\1agnani Sante J\Iazwtti Bartolo, Ott Ottorino, Piccolo Giuseppe, Rebu:ffi Gio11. Battista, Trabucco Sil1-estro, Vismara Carlo. Studenti in medicina : ..l\lberti Luigi, Cassina Giacinto, Mazzarone Giovanni, Neuschiiler Emilio, Rasori Livio. \r" eterinario : Tre\·isan Carlo. . . Studente in ,·eterinaria: De Loco Q111r1co. Farmacisti : De ì\tlattei _.\lfo11so, Rolando Do1nenico.

DI

lai

.

Indice alfabetico per materie. . _.\ntisettico : s ul così detto nuo\·o . . . Pag. 1523 .L\.pici pol1no11ari : diagnosi delle affezio11i . . . . . . » Bacillo di I~och intracell11lare nell 'e)) spcttorato : sig-11ificato . 1523 )) Chir11raia di guerra . 1512 • • )) Di pep~ia dei lattanti : c11ra 1524 • Fa\rismo . . . . . . 1505 )) Iniezioni endo,·enose di s11blimato 1525 ))

lloma, 1915 -

'-

Tip. Nazionale di G. Bcrtero e C.

i\Iedici (L'opera dei -) nella nostra a11erra . . . . . . . . . . Pag . lVI~'ia , rescicolare in parto bigemino teratologico . . . . . . . · » Rachitismo : cura . · · · 1 Sangue: reazion.e cro1no&"ena . . : · » Scarlattina : clinica ed ep1dem1olog1a . • Storia della medicina . . . · · 1 Telegouia . . . · · · 1

,

is18 1518 1525

1517 1521

1519 1526

L. Pozzi, f'esp.

(32)


Anno XXII.

Roma, 14: novembre 1915

Fase. 46

SEZIONE PRATICA. •

DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI REDATTORE CAPO:

Prof. FRANCESCO DURANTE PROF.

VITTORIO ASCOLI ,

SOMMARIO.

Dott. A Gasbarrini: It favismo. - Medicina sociale: La profil,assi degli infortuni e gli interessi degli operai. - Sunti e rassegne : CHIRURGIA; Su alcune lesi oni congenite dell'intestino te11ue. - MEDICINA: Nonne : Sulla terapia delle affezioni nervose di origine luetica. - Osservazioni cliniche: Dott. Ercolani Pietro: I noduli sottocutanei nel reumatismo articolare ac"to. Appunt.1 per il medico pratico: UROI.,OGIA : Sulla patogenesi àdle nefriti nelle malattie infettive. - L'azione della digitale sui reni. - La ritenzione di urina provocaia dalla morfina. - Alcapeonur-ia. - Creatinuria. - OFTAI.,MOI.,OGIA: L e ferite degli occlii in guerra. - Sul trattatnento della congiuntivite catarrale. - Posta degli abbonati. - Notizia bibliografica. - Varia. 'Nella vita prof~ssionale: - Critiche serene sul servizio satlitario militare. - Fondo di soccorso contro i più gravi danni della guerra patiti dai medici e lo10 famiglie. - Risposte a quesiti e a domande. - Nomine, promozioni ed onorificenze.

-

NoU.zle diverse. - Indice alfabetico per maierte.

i.-- Ai nostri Signori Associati che ancora non se ne provvidero rammentiamo l'interessantissimo premio semigratuito:

*Capitano Dott. G. MENDES Medico del 20 · M ANUALE Reggimento Granatieri Già Aiuto negli Ospedali Chirurgia ·di di Medicina e guerra di Roma * * * * Elegantissimo volume tascabile di oirca 250 pagine, con 20 figure intercalate nel testo e I tavola a colori P R E Z Z o L • 5 (Per gli associati al Policlinico sole L. 2 franco di porto).

Sox r». x r». a . r i o : PAJLTE I. CJomposlzlone dtlle onl&à di guerra. • Ordloamen&o del scrviz.I sanl&arl In guerra : Organi direttivi ed organi esecntiVi. SerVizio sanitario reggimentale e posto di medicazione. Sezioni di sanità. Ospedaletti da campo da 50 letti. Ospedali da campo da 100 e da 200 letti. Ospedali da guerra della Croce Rossa. Sgombero dei feriti e degli ammalati. Servizio sanitario lungo le linee di tappa. Treni ospedali della Croce Rossa. Treni attrei:zati trasporto-feriti. Stabilimenti sanitari di riServa. Rifornim~nto del materiale sanitario. - PARTE II. Malai&le Jlù freqoend al eam,o: M. degli organi della circolazione. M. degli organi della resptrazione. M. dell'apparato digerente• .M. dell'apparato uropoietico. M. veneree. M. della pelle. M. del sistema nervoso.

M. mentali. Il. da infezione. Avvelenamenti alimentari. - Rleerehe ed analisi ebtmlehe sommarle. - Fonnolarlo. - Indice del più osaU medleamenU eon nadnùone lo francese, &ede!Jeo ed Inglese. - CJora de=li avvelenamenti più frequenti. - Dosi massime dei medleamenU. - PilTE In. Trao111a&olo«i• di guerra: Armi modeme. F!rite dei diversi tessuti (Parti molli, vasi sanguigni, nervi, ossa). Complicazioni delle ferite. Feri~ delle varie regioni (Cranio, faccia, collo, torace, addome, reni, bacino, oofonna vertebrale, artl). - P ilTJD IV. le lene dell'esercito In eamJagna. Alloggiamenti. .Alimenti e bevande. Marcie e fattoha militari. Accidenti morbosi durante le mareie. Igiene del vestiario. Igiene individuale. Profilassi delle malattie da lnfestone. - JlezzJ più aitivl e CHmonl di dltllafezloae eh.Imita. - PA•TE V. Co••eadone di Ginevra. - Eleoeo del mezzi pel f unzloaamenio del senlzlo un Hallo In eampa1na. - Mo•enl decll 9iampatl In oso nelle unlià sanitarie In eoerra .

..- Per l'acquisto di quanto sopra, inviare Cartolina vaglia direttamente al prof. EHRICO MORELLI - Via Sistina, 1~-15 .. ROMA >lrli&I di '"'rle&à rleenail. - a vJeaaia la r1produz1011e di lavori pubbJJc&ll 1181 r•LIVLINIC9 o la pubbllOlo~lODfl dl BUDtl d1 ,,,, aenia oliarne 1:1. fon r.r-.

stituto di Patologia e Clinica Medica della R. Università di Sassari diretto dal prof. I,. ZOJA.

Il favismo )er i l dott. 4~

GASBARRINI,

iari.uto e libero docent e.

I. Storia . - II. Etiologia. - III. Sintomatologia. IV. F orme di favismo. - v. Patogenesi. - VI. Diagnosi VII. Anatomia patologica, - VIII. Complicazioni. - IX. Dur ata. Recrudescenza . Immunità. Recidive. - X. Prognosi. -

OMMARIO. -

XI. Profilassi. - XII. Cura.

(Continuazione e fitie, vedi fase. precedente).

V.

PATOGENESI.

Com·e Zoj,a di1c e in lezioni 1c liniche sul fa·vimo, il fen om eno essenziaJe lltel fa\lis.mo, feno-

1ne110 che spi1ega lai s ua. sintomatologia, e che forse 111on si potrà s:orptrtemdere ch e in casi ecce7JÌonali ne.I suo presentarsi, è ]a emoltilsi che si .fa fu1m~nea, imponente e che pr-01b abilmente 11on anrien,e che p.e r U IDI ·b revd.SJsri.mo tem·pO e richiede o una sin1golare improvvisa e fugace fragilità d t>lla maggior parte dei globuli e la presenza di 1111 agente o di condizioni emoJ.itiche che bruscam1e1nte e intensam ente sii preseort!ino, e ch e operi:no i11 tal modo 'Per tr:eyissimo tempo. a) T eoria tossica . La teoria dell'intosiSlicazione è quella or.a111ai seguìta daJla m aggioranza dei 1Die1dici, i quali ripolllgono il faivismo rnell '111tossi.c azione al·i11nentare, con1e il latir1s1no, la 1

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(I)


IL POLICLIN reo

lu.pi1zosi (r) e la trijoliosi (I{leekrank1ieit dei tedreschi); quest'ultima per gli animali. Il fa-v'lismo sarebbe qui.indi dato da una speciale ;Slostanza chimica, tossica, oonrt:enu.t a, a prefere11za .ncl frutto (s.emi e periicarpio) e nei fiori. L'essiccamento e l'inveochiamen.to attenuerebbe il potere nocivo, sen'Za però .estimg11erlo del t11tto (RuggJeiri, De Luca). Questa sostaniza dannosa, quia'1Uin1q11e essa sia, colpirebbe a<lunque l'i11di v"ild'Uo o per mezzo delle parli:eelle odorif:eire, che 1sti. sprigio,n.ano dalla legumti.nosa i111 :fiore, producendo così un favismo da inalazione, o p)eT 111ezzo d el frutto fresco, ta1oca an1che cotto, pll'"oducendo u11 !favismo da iingestione. Inoltre l'azione di t aile sostanza sli esplicherebbe soltanto i11 indiivcidui particolarmenrt:e pre.disposti, con una rap.ida e ·p iù o meno :i1n!tens1a distruzione dei corpuscoli rossi del sangn.1e (l\l.[0111tano, Zangri, . Piga, Fern1i, Fronigia, eoc.). Il De Semo nell'XI Con•g reSS!O internaziolnale dli m.ed~ci:na inter.na rif.eri va che il fia~i:s1no a Corlù si consid1eraya da qualche 1b o1ta1n~co dovuto ad un fu·n go speciale vitvent e 1sulLe 1 favie. La teoria tossica del fa,r:l.smo è natur·a1l:m.ente i·p otetica, no1n1 essiemdosi r~uscito ancora ad isoilaire dalle fa ve o dal fio1·e t1na sostanza capace di riprodurre '°ell'uom.01 o negli a1nd1nali il oar.a1tteris ti1c o quadro die.lla malattia. Par.l1e1rebb ero tutta,·ia in favore dli ta11e teoria : la co•rn parsa d-el fa vis.m-o 1imita ta1 esc11t ~j­ ,·.am.en te alle località o\·e si colti van10 e s i ccnsiuma.n o fave in grande quanti.tà, e niella stagione dellai :fioritura e d ella maturazionie di esse, la m ancanz.a di un periodo d'i'nlcul::azione, 1'insorgere dei i)rimi sintomi subito o dopo pochi& sin110 tempo dall'inalazione ·del proifuano ~iÌ :fiotii o dall 'ingestionie dei semi crudi od ia1n1c he cotti ; la breve d t1rata della 1na}attirai, i di.stlu:t1bi provocart:i da.l l'odore dei fioiri di fave e da1l 'i.ngestio1n1e di esse :n1egli individui 1predisposti al favi1smo, comie pure, :fino ad un certo punto, i riSiultati deg.li esperimenti neglti a11in1ali, e sopratutto l 'aiaa.logia col favismo diel quadro simtomatologico che si osserva in alC11ne i altoosicaziocni ,~.egietali (sp0J1giole, ginestra, ciclamen, ecc.) (Fermi). b) Teoria i·njetti"Ja. Ha pochi 1s1eguaci. Tra essi , i·l dott. Cipriani c rede che !a sola causa possibile d1ella malattia sia da ricercare ~n u .n bacterio, il qua1ie spiegherebbe la •s ua efficaci111 patogena quando la pianta è in fiore o il frutto è ancora ben tenero: tu1ttavia questa coo'CJusione 11011 è sta~'l d~t1m.en.tata :fino ad oggi da a lcurn reperito batteriologico, e quirn1di ben lungi dal poter e.~sere accettata. Potrebbero iitnvero par•

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( 1) R e::ine1nanl'u, Ja11sen ed altri 1ss.eriscooo che g-li steli (c11au11zcs) dei pi, elli, de-lle fave e delle

\ecce d ..tern1inano negli an.imali uno stato analogo 3lla 11,pinosi dei montoni.

XXII, FASC. 46}

[ANNO

lare per la teoria infettiva la f ebl::.r~ e Ja leUiCOci tos i, segni per.altro rinvenibili anche in alcune i:n-tossicazion~.

Ricerc1ie spcri1nentali sull-'zion10 e sugli a?iiin,ali. So1nministrazione di fa-ve fresche, crude: a) Esperie1ize su u1i c.on-valescente di ja-v1s nio. Facen<llo in~eria-e ad ttnj aftabato con.valeòcente u'nia ddscreta quantità di .fave, che avierw.1110 determinato 1u•na f onma mocrtaJ.e cli favismo in una bambina, il paziienrte non ne risentì alaun disturbo, e gli es.ami dellie urine, dcl sa.111gwe, nonchè 1e ricerc·h e sul siero, .ripetute rispettivamente r>rima e dopo l'i.ngestio~ delle fa·v e, diedero identico risultato (Gasbarrini). b) Esp·erie1ize sui conigli. Parimenti, ali1nen.ta·n do oo·n1 fa,·e crudJe diei conigli PJfil' vari giorni non si ebbero disturbi/ degl::ti di ri:llevo. 2° A zio n•e dell-' estratto di fa-ve e del distillato di fio~ri e di bucce di fa'1fe. Il Biernalbei inioculando 1111e.lle ·v e'n1e e 1Sotto .la cute d!i coniglli e di cruvriie 20-40 eme. di estratto acquoso di fave fre. sche e secc'h e, ha .p otuto veder m01rire tutti1 g.li an.1iimali inro culati Cr()1n fenomeni di acnioressia, :ipois teniia, polipn1e a, tremori, miosli e oonvellimen.ti ,convulsivi tenni1nialii. Facendo ·i l Fermi inalar.e il distiliato dei fiori di fave ad individui predisposti al faivismo ha ossemnato talora senso di p~c:;o al ca.p o, niattsea, 1ie~ cefal1ea, capogiro, ~n.quietezza, ins:on'n~a, m ai però emoglobi1nuria. Inoltre eseguendo queste stesse espierienrze in divensli animali ed in·i:ettando in essi aruche il distil·lato delle fave freschre, delle bucce e dei :fiori, quest'ultirmo soprattutto riusciva attivo, determindo specialmeinite ifenromeni depressivi nre gl·i aintima1i a sangue frec1d0 fenomeni d 'eccitazione nci m.a1nmifea:-i. Ora, a ·r ig.ore di tenniini sintomatologici, i risultati ottenuti sperimentalmente dal Bern.abei e dal Fermi sooo betni lungi dal rappresentaTe il gua dro clinic-0 d re l favism•o, i1nl oui d-0~ina come s i è detto - la s\i11drame essenzialmente emo1'iti1ca (auiemia acuta, itterizia ed emoglobinuria) . 3° Az1ìone dell'estr<itto di fiori, di frutto e dì bucce di fa-ve sui globu.li rossi. Secondo a1C1.ll1Ji, l'estratto acqu~o di fave (Solinas, Fr01I1Jgia) e di fiori (Piga) 1si n1ostrerebbero dotati netta1ne11te di azritQne emo'litiiea su~ corpuscoli rossi del favico, m,entre il potere emo1it1co sarebbe menv netto s111li globuli del sano (Piga, Solintas, Fron.g ia) e del malarico (Frongia). G11 eritro· c'i ti ianmers.i nell'estratto si ,p resenterebl::ero alterati di fonna (Pig·a , Solinas) . .l\ltri osservato-ri hanno otten1t1to al riguardo risultati inCierli (F'ermi) o del tutto negativi (Gasbarrini). 4° Azione del siero di afjabato negli animali. • • Le ricerche 10 questo senso sono assai scarse. 1°

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[_.\NNO

XXII,

46]

FASC.

SEZIONE

Il Gasb:airri11ii l!niiettando 1nelle v-en.e di un coniig1.io del siero inattivato appartenente ad un fabi"Co ebbe em-0gl01bi1Du.ria, J."apii.da deglobuJ•irzzazi<r n e, leurocitosi, inrentre .~nt u!DJ altro coniglio la iniezi onJe di siero d'i u11a inferma guarita completa.mie nte del fa-v·-isano r.esltò senza effetti. Questo risultato, certo interessante, m.e nita tiurt:tavia ulteriùire confer1m,a . Da quru1to si è detto risulta chre la patog.e nesi del fa.v ismo rappresenta UJU campo a:ncoriai ap·e rto a •nruovi &ud! e mm01vi esperim:enrt:i, per assodare se si tratti td ell'aziooie di un .eletnento tossico o n 10 n piuttosto 1111.fettivo. 1

1

PRATICA

1539

3. Forma grave. Febbre remittente o diverse elevazioni termiche giornaliere con intermittenze e brividi; ittero ordinariamente poco manifesto. Urine intensamente sanguigne, emolisi profo!1-4a, progr~ssiva. Guarigione assai rara (morte di solito al 4°- 5° giorno) . .

di deliquio e di estrema debolezza; febbre elevata con brivido, gastralgia, vomito; anemia·p rofonda con lieve ittenzia; urine fortemente san guigne, polso debole e fr.=quente, respiro alquanto profondo. Questa forma può essere mortale. -

4. Forma tossica, ful-

4. Forma acutissima

3. Forma gr.a ve. Senso

1

1

VI .

DIAGNOSI.

La dci.aginosi di favismo noni offre iJ più dietl~e volte difficoltà. Serviranin o di gu11da per 1'ooatto giudizi.o sopratutto il tempo t'lJl cru;i. comipa.re questa malattia, coirl:tispon.d ente all,a fioritura e matu,razion·e delle fave, 1e la circootaniz.a che il malato asseris:c1e di av.erne llllangl!alto, e lie addita come il vero agente causale. Tuttav1ai, poichè ìiil si:tJJtoanta « emoglobinuria » ch e - coane s.i è ,c1Jetto - dà l'impronita aJ quadro cldnico del faviismo, ripete per l'uniformità nie l modo dà. pTesenitar.sii ie di 1d ecorrere fedelmente quan}to si vetifì-ca rrelle em,o globinurie in genere, rosi ip1Uò qualche ·volta il faivis.m o equivocarsi con 1ai: a) febbre ittero-emoglobinurica: la sua siaitot:IlJatologi.a ricorda assai da vkiino quella del favismo, come si può rilreva!le dal seguenite quadro 1co1mpar.ativo, in CllllÌ è ri(portata unia recen~s1s1ima cla:ssitfiicazioaie d!e11a f eibètre iitterto-emogJobiinrurica .s.econdo Plehn : 1

Forme di febbre itteroemoglobinwrica secondo Plehn.

Forme di emoglobinuria da favismo.

Forma abortivs,. Debolezza; urine appena sanguigne, spesso con accenno ad ittero. Guarigione entro pochi giorni.

r. Forma a b ortiva . Prostrazione ed abbattimento con pallore della cute e delle mucose. Scomparsa di questi disturbi dopo qualche . .' giorno o poco ptu.

Forma mite. Brivido seguito da febbre alta, vomito e senso di oppressione, anemia notevole, urine sanguigne, ittero manifesto che cresce al 2°-3° giorno. In terza giornata, scomparsa della febbre e della emoglobinuria; 1-2 giorni dopo non più tracce di albume nelle t1rine, itterizia attenuata. Ordinariamante guarigione in breve tempo.

Forma mite. Spossatezza, troncatura degli arti, cefalea, stordimento, disappetenza, nausea e talora vomito; stipsi o diarrea. Segni di anemia marcata; febbre, emoglobinuria, lieve itte• • rizia. Guarigione in una settimana circa.

I.

2.

2.

minea. Oltre gli altri fatti, ittero appena accennato, perdita repentina della coscienza e morte in coma prima di 24 ore. •

5. Forma emorragica. Rara ad osservarsi. Emoglobinuria e copiose emorragie intestinali e gastriche. Morte al 2°-3° giorno.

e gravissima. Stato co.matoso. Temperatura alta, vomiti biliari; anemia acutissima con itterizia non forte ; urine scarse di color nero-verdastro; collasso e morte nelle prime 24 ore o entro 2-3 giorni. 5. Forma emorragica. Si osserva raramente. Quasi sempre mortale nei primi giorni.

A·nche il reperto em.a tologiro della febbrre ittero-emoglOlbinurica è identico &e(X)(Ddo il P1ehm - a quello del favismo. Tuttavi·a , a parte Je opilntioni emesse iilnJ questi ultimi tempi da alcuni AA., i quali pensano che la febbre itteroemoglobinurica sia un 'entità :n1osologiica distinta, in essia è p11esente la :ma~aria, o vi fu :ilni pasSialto ed il quadro insorge 00111 1;uso del chin~ttlo; b) co·n l'emoglobinu'Yia 11'Lala.rica spontanea: si differenizia dal favismo sopratu,tto per la presie nza 1del par:assiitai mal:arioo nel saingue e per la OUJrVa teimica ; c) con l'emoglobi1iuria da chinino. L'insorgenza 1d·e i prim'il distu!icii SUJbito dopo la somministrazione .d el ohinino ci Slalrà di gwida per riferire il quadr-0 morboso a1l'azione del farmaco. Niel favism.o peraltro :non srl. verifica ddiosincrasi.a pe!t i sali di chinino; d) con l'emoglobinuria parossistica; ma due da:ti fondamentta.li la differenziano dal favismo: l'assenza di un'autolisi'nia specifica secondo D oruruth e Landsteiner e d e1l 'infeziane luetica. I111oltre no1nl s i ha queil senso di p.J:!O!fonda iprostrazion1e ed abbattiJmento, caratteristico del fa1

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VlSlD.O;

e) con l'emoglobinuria da freddo, ma. qui maincano il v0ttnito e l'itterizia, an·entte riesc0r- , no ordi•nariia•mente positive la prova «del froodo e del Qalldo » •e la reaz.1one di W assennanJDL Più difficile invece è diagnostlicare una forma lieve di favismo, 1Jn cud manca l'emoglobinuria, e la si•n:tomato1ogaa si comp-enrlia in un certo pallore del paziente ed iin• una lieve itterizia, che '

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1540

[_\:\~O

IL POLICLINICO

si aS6ocia :ai disturbi g·astro-i.ntestinialli. 111 tali. casi, erirori od equivoci sono poss.ib1~i; f) co 1i 'U1L ca1tarro acuto gastro-duode11ale, ma allora si fratta di individui, .non proo1sposti al favismo, i quali hanno :iin1g erito aJ1anen.t1 di difficile digestione od ain1che fu.ve, ma in qruantità ~essiiva, tale da TÌlulscia:e iJnlciig.esta. I par zienti si lame11tano allora soprattutto di un senso di oippressi1one· ie ripi~ezza aJù.-01 stoa::noco, h anno vomi.to cOSitiJbu.iito 'Ìn11 maissfinna parte da ttesidui lél!Limentari lruon digeriti, molte vo.I.te fetidi, e colnitenente mUJco 1od ·atnlche .b'i1e; ·~n simili circostanze ogni di1S/t111nbb ·s compare iin seguito a semsplice somministrazione di tm ener.giic o f)Utgalnte. Nel caso i'DJvfece diii u,na forma 11.ieve di !favismo, tratbalsi di perscxqie che plll.r sapendo di ndnJ tollerarie le fave, •ne haDltlo 1anprudenteme11te m.a11giart:o qualcuna o sdnJO passate p.er 11n e a mipo di fa ·ve in fiore ; g) co1i l"eclii1nococco epatico. L'equ:ivoco è Iacile specialmente i11 qu elle regioni ove domina il favi1sn10 (aid es. 1a Sairdeg•n1a ), i!nl cui l'echin10cocco è mol.to diffuso; può 1all·ora in i1n1dividui anem\ici/ av.ersi .u11a :lievissim:at r.itterizia per ·c ompres.sioDJe 1dtella cisti su1le \Ò.e ·b iliari ; 1'~111certez­ za .in tali casi :S't fa anc<;>r:a magg.iore, allorchè caipiti d1 osservare 1'intfe!llllo al tempo de11,e fave o:d egli D'e albbia mangiato. Ricordo a questo proposlito ·i;l caso di un i.nldiiviiduo che a v·eva i1ngerito fave, ed ~ruviatoci in Clinica con la diagnosi di favismo lieve, formulata in base a leggiera tinta itterica della cute e delle sclere e per lo stato di deto1ezz.iai e proetrazio'lle, laddo,-e 1111 es:aane dilig1emte d 1el m.aJato e l'intervento ch'irutgi1co ass'Odarolnio :poi tr:attai.rsi di echinococco epatico. Se al mo.mento può av1e'rsi ragione di inieertezza, il decorso chiarisce in11 modo indtu1bbio la forina. , 1

1

XXI I,

F.\SC.

46J

ve iperplasia del connetti yo pe-rilobulare e soprattltto del tessuto collagene (metodo Bielchowski) . -~ssene.a di parassiti malarici. A5\senza di pig.i.nento nei macrofagi, negli endoteli, nel1e celhuiLe stellJiate peti'\"3.Scolari1 di Kup~er. Coledoco peniio•. Milza tre -volte più grande del .nornn.a1e, con capsula. ispessita assai dura, tamlt.o che iStrideva al taglio. Microsoopicamente: vasi dillatati , a•perplasia COID.ì!l:ettiivaJe e del collagene. NO!tll pil asmodì, nè pigmento. R~ni ing.r an,d itl:, congesti. Mucosa del duo.d eno ed i1nltestino te11ue turgida, coperta da ·m uco ed abbO(llidante t~le. In wn'aln1s1a intestinale s i rinvennero degli ascaridi. La ve~ica contenerva pochi centimetri cub'i di urina fortemente sam.gru~gma . Seminato 11 contenJUto iinitestinale, tolto rispettivamenrte dal duodeno e dal tencue, e la bale dalla cistifellea si sviluppaxon:o baci.1lli grossi e tozzi ~mmo1bilii, . . spor1gen1 . Le a1teraziconi trovate fanno però ritenere che il fa vÌSltn·O si f o&s:e sviluppato in ,u·n b.aa:nbi'no ·g·i à pa:Jecedenteme.nte .affetto da u11a alterazione epato-.sp.Ieni~a da ca1Usa non bene ~hi1ara.

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VII .

.l\.NAT0:\1IA PATOLOGICA.

Lo studio clinico del favismo noni ha pr0Qe duto di pari passo co11 l 'ossen~azione a'D.Jaltolno-patologica, e :fi.Jnio ad oggi non si ha u11 reperto a.uatomico completo di indivilduo morto iper questa oscura malattia. Possediaano t111'u11ica aiutop&ia pairziale eseguit a <lal Gasbar.rinti 1111 wi bambino di due an11i dopo d~verse otre dalla 1norte. In qu.el caso fru1 trov·ato: perit()(neo i11tegro; fegato aumentato di "\"'Ol1u1ne, dt1ro, dli colore giallo-bruno, superficie di sezione lisdlaJ con M"ee di cdlor giallo ji1tenso i i1 alcu111i punti ; ci ~ tifellea ru~nl dilatata con j )OCa bile a _.;;iai de11 sa. _\.hl'esame microscopito : dilatazione dei capillari contenenti globuli rossi, 11l1111ero!'i 1111aorofagii e qualche en<lot elio libero. l'ellule ep~1tichc c1u41 ~ là , ·acuolizzaztt ecl nlcllJ~·L ~il l L:razion i l1c.g·en ra't1Yc.: clel 11ucl~o, lie· 1

VIII.

COl\iIPLICAZIONI.

A ·p arte 1 dìsiturbi del sistema 111iervoso e del tubo dige~ente che rientrano piuttosto nel quadro clirui.co, s ccnlo raa:e le complicanze nel fa.V'i.sm·o . Specialmente temuta è l'anuria, la qu1ale può aversi nelJ.e fmme gra\·i .

IX.

DURATA - RECRl.l DESCE>ZE - JMIVIUNITÀ

.

RECIDIVE.

La ditrata del fa,·1smo è - cotne sli è detto bre,·is1sima, corrispondente iaJ, peri'odo iea:nog.l-0b~n1ur:ico, 'swperato il quale, l'i11.fermo enttra in co11rvalescenza. Si vedono mJolti affabafi ricolorilrsi i1n p·o chi giorni per u11 rapido ed insolito rifacimento del sa~ngue, in qualche altro in.1viece lo stato anemico permane quaJche tempo. ?\ o.n si ,~erifìcano recrudescen,ze t1el favismo : quando le urine cominlciano a schìari.nsd è possi1cil1e affermare con molta sicurrezza che il caso volge a guarigio.ne. Parimenti nonl sembrru esi·stere una vera ini11i1tnità co.ntroi il fal\·ismo: sebbene 11on manchillJO esempi dli persone che furono colpite una sola ,·olta dalla speciale malattia o r ecidi,·ard!W soltanto dopo parecchi anni, capita il più delle volte cihe il malato racco11ti di aviere già pr~e­ denltemetn!te sofferto ~l fa,·iS\1110 ed asserisca.i d 'esser certo cli procurarselo og11i ,·olta sri esponga a ciò che ritien.e essetrne la ca11sa. 1

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X. PROG:\OSI.

_-e.Ila n1aggior parte d·C'i casj il fa\'i -mo guari 1...e : la 111ortJe a,-,·iene • pitì faci11ne11tc: nei bamb'J:ni. Da una statisti "'3 (lei F rn1i del 1905 ja


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XXII, F ASC. 46]

SEZIONE PRATICA

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mortaJità per farvi smo i.n Sardeg.na risultò corrispo,n d1e re aJ1'8 % dei casi osservat:i . Anche noi negli ulti.m'i tre anni aibbiamo o&ser <;:ato in provincia di Sa.S\sari diversi casi mortali di favis.mo. È utile rilevare che in alcune ain1nate questa mala.t tia sruple decorrere, per condizioni d:el tutto oscure, con ca<rattere di particolare gravità. S ono e1en1'enti di p1rognosti. riservata l '~ia, la co·m parsa ra·pida del coma, la depressiionle e dilatazione d el cuore già all'j111izio dell'access o 1

emogl·o1bi1n1Ur~co.

XI . PROFILASSI. Fi.no a che l'etiologiiai .e la ,patoig enesi del favi1sun:o non ,·erranno chiarite, anch 1e le m isrure prodìlatrtich·e non p·o tra.n1no essere che inJc erte. S1 racc-0man:derà tuttavia ag·l i ind~\·idJu:i predisposti a quesit a maJattia dli no1n le1n.t raire o pas1sare viicino a campi di fa.v e i.n fiore e di astenersi dal mamgiare fave crude od anche cotte . .L\i po·p pant1 soggetti a l f1arvismo ;non s i do,vrà dar laitte della nutrice, che al)bia poco prima iingerito favle.

7. ì\tIONl'ANO. Del fa~cJ isnio o intossicazione fa bacea·. IX Cein·g resso m·e diro imrt:ernazionale di Roma, 24 a pri!le I894, pag. 301. 8. P u ccr. F ebbre itter o-etnaturica da chi'ni11a e fa-visnio. Gazzetta degli Ospedali e delle Cliniche, a. I 896, n. 40, pag. 421. 9. CIPRIANO. Fa-vismo, a. I 898. IO. GRANDE. Su di u1i caso di fa -visnio. Gazzetta degli Os·ped'a li e delle Cli11icl1e, a. I898, 11,. 67, pag. 720. II. ZANGRI. TJ-n. caso d'intossicazio1ie fabacea . Fa-vismo ed ·intossicazione chi-ni1ii,c a . Lavori dei Co1n·gressi di med1ici.na 1ntennia, orttobre I898, pag. 331. 12. GmoTTr. Di alcu1ii casi di fa-vismo con successi-va alteraz1lo-n e junzianale d el cuore . Gazzetta degl~ Ospedali e dieù.le Cliniche, a. 1899, n. 4, pag · 45· r3. PIGA. Il fa-vismo. La Cli1111i!ca medica ital1a11,a, a . 1899, 11. 6, pag. 357. 14. DE CAMILLIS. Rivista medica, agost-0 1901. 15 . VERCELLI. Gazzetta degli Ospedali e delle Clliinri che, a. 1902 . 16 . FERMI e MARTINETTI. Ricerclie sul fa-vismo. Poliicli,n ico (Sez. pratica) , a. 1902, n. 78, pagi1na 800. 17. STEVANI. Anch . I t1al . di O!tol•ogia, a. 1904, · \ rol . XVI, fase . I. 18. FERMI. Stu dio sul fa-vismo . Ai111ali d'Igiene s'pea.-in1e11tale, a. 1905, ta:sc. I, .pag. 75 . 19. FRONGIA. Studl su:l f a-visrno. Gazzetta degli Ospedali e delle Clini.che, a . I907, n . I14, pag. I191. 20. CONTI. L a rnalar-z1a con rilie-vi fatti in Sardegria . Tip. Gallizzi, Sassari, a . 1910, pag. 157· 2I. ZOJA. Su di una forma ancora itnsufficienteme1ite conosci1lta di anemia acuta febbrile, con, itterizia ed emoglobinuria (il fa-vis11io). Prima 'lJIOta : Sul r.eperto e1natalogico. Malama, a. V, l9I4, f.asc. I . 22 . PLEFIN. Eirt Beitrag· zur i{en1itnis der akcut hamolytischen M alar"la (Schwarzwasserfieber). Deut. Med. Woch., a. I9I4, ·n . 28, S . r414. 23 . DE L UCA. Zajara o fa-vismo. L avori dJella Società italiana di Patolog i a esotica, Messina 27-28 giu,gnio I9I4. 24. GASBARRINI. Su di UrtJa /Orma ancora trisufficienteme-rite conosciu.ta di anemia acwta febbrile con itter'llzia ·ed emoglobinuria ('ll fa-vtsmo). Seconda nota : R icerche sierologiche. Folia Clinica, 1Chimica et Microscopica, a . I9I4, v,o l. IV, f asc. XII. 25. GABBI. ' Trattato elen'l,entare di Patologia esoti.ca. Ec1itt:. F i'atellli Boc~a, Roma, a. I9IS, pag1:n:a 334. 1

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XII . CURA.

N on esaste un rimedio ·v alevole a troncare l'attacco. Il pop9'1o empiricamente tenta di c urare i1 favismo sommin1istra1ndo agli iruflenmi fave cottie e salate, ma s enza 'vantaggio. Il trattam1enlto è [pura.m ente sci:ntonnatico. I l pazi:e.nte ,-a tenuto. in assollU.lt:o 1ri:poso. Si sosterramno le forze con ~atte, brodo, uorvia1, s ucoo di car,11e, caffè. Nelle forme gra vlÌ 1s~ appJi~herà il ghiac~io al ca po ed all'epigastrio. Si ptne.scriveran.no purga·n ti o.Jeoisi, ipod€1rl11oclisi saline (ain.che CO'n; liquido di Ringer) , cloruro di cal•c io per v1a gastrica , cairdiotbnici ( in.ileziiian~ dri. canfora, di etere, s .t rionina, digita11e o s trOlf.a1nlto1), inailazioni dij ossigeno. In ailcunri cas[ •abbiamo tenrtaJto .conitrro J 'emolisi le i1J1i1ezioni di 1s6.1ero di cavallo e quelle di co,.. lestlerina (oo1eolo Serono), sostanze, ch e - com e è 1110.to - ha·n1no potere a1ntiemolitico. ~on ' è ipossit-.i le però :fino iatl 01ggi manifestare a lcun giudizio su.i loro vallO<re tera~eutico nel favl5.m o, data !la scarsezza dei casi, i·n .cui ftuirono e51peri-

men1ta te.

l'UEI>IOINA. SOCIALE.

BIBLIOGRAFIA.

La profilassi degli infortuni e gli interessi degli operai.

I. MESSINA. Catania, a. I851 . 4 . LA GREGA. Palieirmo, a. I 856. 3· DI PIETRA. Catania, a . I858. 4. BERTÒLO. J\1es saggero diii CalJtanci.ssetta, a. 1873, n. 78-79. La Priat'ica del 1nedico, Napond, g i1Ug no 1901, 1n1. I I. 5. MALTERA. O.S1S e~1ato.re di Paleiimo, vol. VIII, fase. I\T. 6. MORICI. Ibid:em, \ 101. IX, fa.se. V-VI, pagina 302.

L'applicazi one della l egge sull'assicurazione degli i nf·ortuni s ul lavoro ha dato luogo, come oramai è noto a tutti, ad una infin ità di abusi e d i i11convenie11ti le cui conseguenze morali, sanitarie, economiche s.i van·n o m anifestando minacciose Uìll· po' da per tutto. _t\n che in Germania dove le l eggi sociali sono più adulte e più robust e, e do,•:e il senso morale

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IL POLICLINICO

si pretende più evoluto si sono deplorati fatti che han1110 fatto ritenere perfino dannose tali leggi. Il Bernhard ha pubblicato al riguardo un libro nel quale mette in evidenza diffusamente ed a base di documenti le spiacevoli conseguenze della politica sociale t edesca. L'influenza deprava trice, egli scrive, dell 'assicurazione-infortuni già ora si nota ed apparirà nel corso del t empo ancòra più spiccata. L e assicurazioni sociali lnaturan o dannosi effetti igienici e sociali che da prima si considerarono un male inevitabile ed accessorio, ma che oggi man ma no fa-nin o dubitare della bontà s t essa dell'istituzione. Il materiale che documenta tali dubbi si va accrescendo senza tregua. I medici più insigni ammoniscono delle pericolose eonseguenze cui la Nazio11e \ a incontro, nè si possono condannare come :antisociali i medici cona,g gi,osi abbaistanza per m anifest are convincimenti sgraditi a lle masse l()lp era i e. Le idee del Bernhard sono intonate ad uni pessimismo catastrofico e certamente esagerato, ma non si può n egare quanto la esperienza ha dimostrato che cioè la legge degli infortuni più che un reale beneficio per i lavoratori, è s tato un campo fecondo di speculazione per altre cl assi sociali che infondendo o solleticando lo spirito litigioso degli assicurati h anno .assorbito gran parte dei v,a ntaggi destinati agli infortunati. Ma a parte ciò vi sono nella legge alcuni principi che mentre a·vevano 110 scopo di favorire gli interessi degli operai, finiranno con l'andare del t empo a danneggiare seriamente la classe l avoratrice ed a provocare gravi perturbamenti economico-sociali . Così il principio ovunque ammesso che nella liquidazione degli indenni zzi d'in[ortun1 non si debba tener conto a lcuno della influenza delle predisposizioni e delle malattie preesi•s.tenti, finirà, quando 11011 sia convenientemente temper ato, per essere causa di disoccupazione e di mi• seria. Il dott. Mazzon e in· una sua recente pubblica· zione propone per diminuire la frequenza e la gravit à degli infortutni una , ·is ita pre,·entiva ag li operai di tutti i rami delle industrie allo scopo di scegliere -i ndi,·idui organicame11te adatti a r iasc11n ge11ere di la\·oro, e ,;site p eriodiche s uccessi,·e, specie dopo grav;. malattie, allo scopo di accertare la persist enza della idoneità fisica dei lavorat ori. Quest o sistema di profilassi degli infortuni è stato già discusso a ltre ,·olte e si è presso che co11cordi nel! 'ammettere che quando fosse gen eralmente e rigorosamente applicat o avrebte delle conseg11e11ze economiche, socia li veramente 7

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disastrose, in quanto che il numero degli indi\;.dui ch e si dovrebbe escludere dal lav·oro sarebbe enorm e e costituirebbe per le industrie un onere ancora più grave del, rischio che corrono attualmente. L e amministrazioni ferroviarie che prima della legge degli infortuni sottoponevano il personale a visita sanitaria preventiva unicamente per ass umere indi, idui fisicamente idonei alle s peciali fatich e e tali da poter garentire la sicurezza della circolazione dei treni, ora ha generalizzato tali \·isite che son fatte anche con l'intento di eliminare tutti quegli individui che presentin·o fatti che p assano complicare eventuali infortllllli, o presentino predisposizioni a malattie o anche m alattie che pur non, impediscono la prestazione di un regolare lavoro. Una tale profilassi è stata imposta dall'abus·o che si è fatto e si fa del trattamento p.ri \·ilegiato che le ferrovie :fanno agli agenti infortunati o c01111unque mala ti. Ma se si tie11 conto che gli operai delle imprese private son soggetti per varie ragioni a dover mutare ad ogni età la 1'0tto dipendenza da un industriale all'altro, non è dubbio che se ogni qual volta vengono impiegati fossero sottoposti ad un1a visita preventiva si avrebtero degli effetti, socialn1ente parlando, disastrosi. Avanzando nell'età gli operai troverebbero maggior difficoltà a trovar lavoro, cosl come iriesce difficile agli individui anziani ,poters~ assicurare sulla vita . Le malattie infatti che possono essere aggravate da un trauma s-ono moltissime, anzi, a quel che sostengono gli specialisti speculatori d'info rtunii, s.u· tutt e un traumatismo può a vere una influenza deleteria. MJ limiterò qui ad indicare quelle predisposi· zioni a malattie o malattie che per loro natura, per il loro grado per il periDdo del loro decorso non limitano affatto o solo di poco .la capacità lavorativa, e che pure possono essere aggravate da un trauma o aggravare il trauma. stesso o addirittura essere la cau sa. dell'infortunio L'er11ia inna nzi tutto costituisce un pericolo . per i lavoratori e conseguentemente per gli Istituti assicuiratori. Essa in conseguen.za di uno sforzo può subire un. aggravamento quantitativo e qualitativo; aumentare di ·volume e s trozzrurs i. Per quanto il concetto dell'ernia tra11matic~ sia stata costretta in questi ultimi tempi in limiti .aè1bastanza ris tretti, pure i1-0n si può escludere che uno sforzo intenso ed imprOV\~iso come un trauma diretto possano in un individuo pre· disposto pro\·ocare la fuoriuscita di un'ernia. K egli indi t·idtti affetti da varici le lesionii traumatiche degli arti inferiori so110 per ii1tcn5ità e 1

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SEZIONE

du1rata abbastanza gravi; una piccola leSÌ-Qllle può provocare la caratteristica ulcera varicosa, una cicatrice può aggravare ancora più le co11dizioni locali della circolazione • Per quel che riguarda i cardiopatici bisogna tener conto che la letteratura registra casi di vizii val\·olari pr·odotti da traumi diretti sul tor.ace, e non è r.aira la pretesa da parte di :anticl1i cardiopatici di mettere in rapporto la loro malattia co11 t1n infortt1nio·. I traumi d'altra parte possono pro·vocare la m·oir te subitanea per sincope di i11cli,·idui .affetti da vizii v.a lvolari, o pro·v ocare fatti di scompens i nei soggetti che fino ad all o~:a 11e era110 esenti. Ma quando questi fatti non si verificano e riesce impossibile mettere in rapporto il trauma con la tr1Ja1attia, o perchè questa era già nota e nella storia del1'infermo si trovano fatti che .spiegano la lesione valvolare, o quando ancora riesce difficile mettere d 'acc-ordo il grado •d ella lesione stessa con la sede la natura e l'in.tensità del trauma, allora compaiono sulla scena disturbi nervosi più o nieno doc11mentabili che, come nota il Rumpf, d.o vrebbero essere indennizzati, pure ammettendone la esistenza, per il tan.to1 effettivo della irid.11zione della capacità lavorativa e non come un aggrav«a.t11ento della cardiopatia preesistente. Le questioni che riguardano l'aggravamento dell'arterio-sc1erosi son 1.e più intricate e di difficile soluzione. Bisogna innanzi tutto tener conto che l'a:r.teriosclero.si, questa malattia cosi frequente nei lavoratori che abbiano oltrepassati i 50 anni, può essa stessa essere causa di un infortunio per le vertigini che colpiscono coloro ch·e ne .s ono .affetti; essa può d'altra parte aggravare e prolungare le lesioni chirurgiche per disturbi della circolazione locale, per insufficienza della funzione cardiaca, della fu,nzione renale, fatti tutti ch e ritardano i proces1s.i di riparazione cicatrizial•e e di consolidazione d.elle fratture. Ma un tra uma sia esso fisico o psichico può aggra\rare lo stesso processo ai!terioso. Veramente unn. dimostrazione anatomo-patologica sicura in tale senso non è stata mai data. Per lo più il tra urna nei soggetti arteriosclerotici turba l'equilibrio instabil~ della circolazione provocando disturbi ft1nzionali, che il più delle volte scompaiono in breve tempo, ma che spesse volte per meccanis1ni p sichici di \ 1 aria natura permangono rend.endo permanentemente inabili ·gli infortt1nati. Si .aggiunga infine che nei soggetti arteriosclerotici in seguito a traumi può verificarsi. la emorragia cereè.r ale, la quale quando anche non s"ia stata provocata da un trauma, capitando sul lavoro può simt1lare un infortunio dando luogo

PRATICA

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a quistioni, le cui soluzioni non s empre sono un. omaggio alla verità. ~.\nalogamente può avvenire per la rottura di aneurisma dell'aorta. ~eppu.r rari sono i casi di diabete traumatico . L e gravi contusioni s ul capo, specialmente sulla regione occipitale, sulla colonna vertebrale, s ulla regione epatica, s.u quella pancreatica e s ull 'addome in g·enere, Io stato emozionale sono state indicate come causa di questa malattia del ricambio. Quando non si conoscono le condizioni preesiste11ti d.e l soggetto riesce molto difficile escludere il rappo-r to di dip1e ndenza tra la malattia ed il trat11na. Il diabete può d'altro·nde essere aggra\·ato in· conseguenza di un. infortunio: tutta la sintomatologia può accentuarsi, e possono at1che comparire fatti nuovi ed anche gravi come il coma seguito da morte. Ma il maggior pericolo è costituito dai particolari caratteri di gra,·ità che assumono le lesioni chirurgiche n.egli in<ii,·idui :affetti da diabete . Ai più piccoli infortu:n1 seguono lesioni estese e lente a guarire, quando non residuano altera. . .' . . z1on1 ptu o meno gravi e permanenti e non• segua la morte, 1a tuto1 danno, oltre che 1d el paziente, dell' « Istituto assi.curatore » . Oltre l'ebbrezza a lcoolica anche l'alcoolismo cronico ha la sua influenza negli infortuni. A parte il fatto che un trauma può aggravare le alterazioni cardiache, re11ali, cerebrali ed epatiche più o meno latenti negli alcoolisti è certo che questi per le loro condizioni mentali e ner\rose sono nel lavoro imprudenti, indocili, incu·ra·nti del pericolo, maldestri per cui vanno \Soggetti agli inrfortuni più frequentemente che altri. Inoltre come avviene per tutte le malattie discrasiche ogni lesione chirurgica decorre con 1Ject1liare gr.a.v ità; valga per tutti ricordaire che i traumi toracici provocano facilmente la pneumonite, che negli alcoolisti: ha quasi sempre esito letale. Si aggiun.g·a che in seguito ad un trauma grave può manifestarsi il delirio alcoolico, che, oltre ad essere fn nesto per sè stesso, aumenta la gravità della situazione perchè sopravviene quando più l'infermo avrebbe bisogno di calma e di riposo e perchè dlliante l'agitazione psico-motoria egli rende nulla ogni cura strappando le bende ed ogni altro apparecchio chirurgico. A meno che il bacillo di Koch no11 sia direttamente inoculato dal traumatismo, non esiste una tubercolosi traumatica. Ciò n.o n esclude che non. vi siano rapporti tra tubercolosi ed in;fortun1i. Un trauma può localizzare una tuberco}ooi latente, aggravare una preesistente, generalizzare un processo localizzato. Per quanto meno evidente e più controversa pt1re l'influenza di un trauma sul decorso di un 1

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IL POLI CLIXICO

tu111ore maligno no11 è s tata negata in ,-ia di 1nassi1na : a tt11al1nente si ha tendenza ad a mmett ere tra inf·ortunii e 11eoplas1ni maligni lo stesso rapporto am111esso tra i11fortunii e tubercolosi. i)ecialmente per i t11mori cerebrali la letteratura registra casi di orig ine tra umati ca e casi aggra,·atisi in consegu enza di un trauma cefali co. ì\Ia tisogna pur t ener cont o che la neoplas ia eo,cefalica più ch e effetto può essere causa d 'infortunii: le ' ertigini, i complessi e vairi di~t11rbi della coscienza e della motilità s ia pure allo st at o iniziale, le sofferenze che accompag nano t ali affezioni possono pro,·o·care, fa,-orire un infortu.nio o aggra\·arne le conseguenze. La influenza dei traumi nei soggetti sifilitici più che per le complicanze chirurgiche (facili J)eriostiti specie della tibia, ulceri torpide alle gambe in seg11jt·o a p iccole ferite, ecc.) ha im-. portauza i1er le alterazioni indotte dalla lue n ell e arterie ed in altri org-a11i, alterazioni che possono essere aggra,·ate dai traumi, e per la quistione del la tabe e della paralisi progressi,-a traumati ca . Il nesso etilogico tra il traun1a spinale e cefalico e qu·este due giravi mal attie non è ancora sicuran1ente accertato co1ne si p retende da qua1c11no. La maggior parte dei neuropatologici ai1zi è più incline a n egarlo, ch e ad a mmetterlo. Le ultime ricerche hanno confermata la natuira parasifilitica della tabe e della paralisi progres si·ra ed i pretesi casi traumatici o de·vono attribttirsi ad errori di diagnosi, come h an no sostenuto R ayiam e Marchau·d , o sono casi nei quali il gra, e trauma ha solo accelerato il processo 1norboso aggra,·ando11e la sintomat ologia; Ma co11,·iene pur t ener cont o che i t abetici ed i paralitici nel pe.riodo in cui è l oro concesso di • la,·orare, ossia negli stati iniziali o nei periodi di latenza della ma l?ttia , sono più ch e altroi soggetti ag-li infortuni rispettivainente per l'atassia locomotrice, per le peculiari condizioni 1nentali, per g li acces•sj co11gesti ,.i cerebrali (accessi epilettifonni ed apopletif·oo:-mi). _..\ parte il fatto che il rapporto tra epilessia e traun1 a p ossa essere i11\·ertito dagli interessati, 11011 è ra1 ro ch e le lesioni occasionat e da u11 accesso con,'ttls i,·o o da un eq_11i,·alent e epilettico siano· state addebitat e ad un infortunio sul laYoro; il che a ,·ero dire non esclude che esse po ~ ~ano effetti ya111e11te costituire un infortunio quando le co11seg11enze del malore sieno stat e graYi 11nica1nente per le condizioni st esse nelle quali s i s \·olge,·a il ]a,-oro. I~e di111i1111zio11i clell 'acut ezza ,·i si ,.a sono spes~ o i11 b11ona o 111ala fede, attribt1ite ad un infortunio, e quando sieno molto accentuate possono ia,·orire gli infort11ni ; d'altra parte pure ammette:ndo 11na pari t à cli renditnento gli imprenditori 1

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l1ell 'assumere indi,·idui ciechi da un occhio nell 'e,·ent11alità di un trauma all'altro vanno incontro ad un rischio maggiore di quel che corrono a ssumendo operai con ambo gli organi visi,·i integri. Per quel che riguarda l'organo dell 'udito dirò che n on. c 'è trauma alla .t esta che non sia sfru ttato dagli otopazienti anche di an-t ica data; gli lQtoiatri giungono nella maggior part e dei casi a st abiliu-e che l'otopatia era preesist ente a l tra uma, ma non. riescono mai ad escludere l'aggra,ra mento. Per gli individui affetti da labirintite riesce assai difficile stabilire in alcuni infortuni se la malattia sia l'effetto o la cau sa della caduta. Con1e ·ognuno i 1 ede gli st ati morbosi che possono influire sinistramente sulle conis eguenze di t111 infortu11io n on son pochi, ed io non bo accen111 ato che ai pit\ importanti, ai più comuni a quelli a cui la casistica degii infortuni offre quotidianamente •materia a di•s.cussioni. Essi sarebbero già ·sufficienti a fare escludere da ogni ramo dell'industria un n.un1ero considerevole di operai . E pu1re non ho accennato affatto a tutte le altre innumerevoli condizioni n;i.·orbose per le quali, se anche riesce impossibile sostenere un, nesso etilo1ogico col trauma, a torto o a ragione si ritiene possano essere da esso aggrava te o 1)recocemente me~se in evidenza. L'assicurazione obbligatoria sugli infortuni dei la\-oratori ha molto diffusa una fo.r ma di malattia , la così detta neurosi trauma tica, prima riser,•ata solo ai sinistri in ferrovi a. Con ciò non deve intendersi ch e questa forma morbosa segua a traumi indennizzabili proporzionatamente con maggior frequenza nelle classi disagiat e. Tutt'altro : la percentuale dei veri e pretesi neuro-traumatizzati tra i viaggiatori in ferrorvia non raggi unge il roo per cento perch è, oltre i morti s ubito ·O poco dopo il sinistro, una certa parte dei ·viaggiatori ed i più poveri sono immediatan1eute indennizzati con piccole somme, con ch e rinuncian101 ad ogni ulteriore prete· sa . D'altra parte Fabl:ifi e Tognetti hanno messo it1 e\-idenza il fatto, confermato da .Horn, che la percentuale dei traumatizzati nel basso personale delle F erroYie, n el quale pure g li infortuni sono tanto frequenti e gravi, è molto più bassa che nei , ·iaggiat ori in maggioranza appartenenti alle classi agiat e. :\on si può però escludere ch e a lcuni fattori, come l'arteriosclerosi, l'artritismo, l'alcoolismo~ il t abagismo, la tubercolosi, la sifilide , il deperimento organico dipendente da qualsiasi cau sa, predispongono alle forme ne,·rotiche. Queste condizioni predisponenti per note ragioni sono nel ceto operaio molto diffuse e spiegano forse la lnaggiore frequenza dei neurotraumatismi ne-


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SEZIONE

gli individui an~iani in confronto dei giovani. Parlo sempre delle forme dipendenti da infortuni sul lavoro, che quelle in rapporto a sinistri ferroviari hanno la stessa f1requenza in· tutte le età. D'altra parte il maggior numero delle neurosi traumatiche indennizzabili viene documentato dai medici· infortunisti e pu·r troppo anche dai periti gudizia•ri su una serie di sintomi, che è facile riscontrare in individui n'On traumatizzati per poco che siano avvelenati· dall'alcool, dal fumo che siano affaticati o esauriti dal lavoro fìsi00 o mentale, o che si trovino sotto l'influenza di un'emozione, come quando sono sottoposti ad u·n a visita dal cui esito dipende l'ottenere o meno un indennizzo più o meno vistoso o da teui dipende essere o non dichiarato un simulatore. Non pairlo di quei casi nei quali i s intomi stessi con tutta la coorte dei disturbi subiettivi sono provocati, creati dalle visite lunghe, minuziose, iaffaticanti, asfissianti a cui i medici alla caccia dei sintomi sottopongono i loro pazien.t i, <> in rapporto allo stato di attesa ansiosa determinato dallie vic·e nde delle v·e rtenze giudiziare. Oltre la stereotipica sintomatologia sùbbiettiva, la vivacità dei irifiessi profondi, l'aumento della eccitabilità meccanica dei muscoli, il dermografismo, la tachicardia, i leggeri tremori sono i sin.tomi con i quali, se non sempre, per lo meno nella grandissima maggioranza dei casi s~ pretende documentare la diagnosi di neurosi traumatica. · ·E pure questi . fatti a cui si. da tanta impor. tanza diagnostica e per i quali spesso vengono scand.alosamente liquidati forti indennizzi specie ai sinistrati in ferrovia, sono sintomi comunissimi in ogni categoria. di persone, ma specie nei prof'1ess.ionisti che logorano il loro sistema nervoso nello studio .e nella lotta per la vita: Morselli ritiene che se i l&-Oggetti esposti a disgrazie e ad inifortUini fosser0 esaminati o c~ nosciuti prima, il valore di certi segni1della neurosi traumatica verrebbe a scompaTire. Come ho detto l'atto stesso· della visita medica, specie quando da essa di penda la liquidazione di un indennizzo, la rivelazione d.e ll'ingiann10 10 la sicurezza di una carriera determinano un-0 stato ·emotivo più o meno intenso accompagnato dai suoi conco1nitanti fisici. Ma oltre questi fatti che non decampano dalla norimalità, e che vengo1n o sfruttati a scopo di disonesta speculazione dagli infortunati con la -complicità necessaria di medici ed avvocati, che anzi il più delle volte sono gli autori e gli istigatori del trucco, ed oltre la predisposizione alle sindro1ni nervose post-traumatiche causata dalle intossicazioni ed infezioni croniche, dell 'esauri,

PRATICA

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mento· organico in rapporto ad un accesso di lavoro o di miseria, può esistere una predisposizione insita alla costituzione nervo-sa dell'infortunato, al suo temperamento. Senza rinvangare la ,·ecchia quistione dell'isterismo traumatico nel senso· di Charcot, a cui dopo tutto non s i è definiti,·amente rinu11ziato, è certo che i temperamenti n.e rvosi, i deboli mentali, i suggestionabili (la neurosi traumatica è tutta. una suggestione) costituiscono un terreno propizio per lo sviluppo delle for1ne 11ervose indennizzabili. E dopo tutto anche senza volere accettare completamente il concetto di Charcot, oggi da qualcU:no rimesso in. onore, che il trauma sia la condizi·o ne occasionale per svelare un isterismo latente è certo che, come del resto• succede per -0gni altra malattia, un infortunio può agigravare o suscitare nuovi sintomi nei soggetti iste_rici. Lo s.tesso può dirsi d~lla nevrasten ia come delle altre forme funzionali. Non è dubbio che se gli assicuratori per evitare il r ischio che corrono per le neurosi trau:. matiche volessero tener conto·. di tutte le predisposizioni, elin1inand·o1 dal lavoro colo·ro che ne presentano qualcuna, gli opifici, i cantieri rimarrebbero presso che deserti. Ma è pur certo che il male dilaga, assume pr~ porzioni inquietanti e n-011 sarebbe inopportuno u11 rimedio. I neur·o-traumatismi falsi o veri col diffondersi della conoscenza del profitto che se ne può ricavare e con il moltiplicarsi, diciamolo pure, dei 1nedici inf-0rtunisti aumentano spaventevolmente. La legge sugli infortuni sul lavoro, per dirla col Morselli mal concepita e peggio applicata, è stata. la ca11s.a. della diffusione degli istero-trauma tismi, per quanto lo sfruttamento più scandaloso di questa malattia si è avuta per risarcimento di dann1 nella salute in tema di responsabilità civile. Per gli uni e gli altri casi è st ato l'Istituto del perito giudiziairio che si è mostrat o· inadeguato alla funzione commessagli. I rapporti tra t·raumi e malattie più che da un.a. rigorosa e spregiudicata osservazione scientifica sono stati dedotti dalla casistica di facili e spesso interessanti giudizi peritali; si è andata formando cosl una letteratura alla quale si riferiscon.o i medici fiduciari degli infortunati per dar valore delle loro pretese, i periti giudiziari per giustificare il loro giudizio. Su· questa letteratura si è fondato l'assioma che qua•i tutte le malattie possono essere aggravate da un trauma. Questo, assioma cui ha dato valore pratico il princ1p10 che lo s tato di salute preesistente non restri11ge affatto il diritt:D al risarcimen.t o finirà (9)


IL POLICLINICO

per danneggiare coloro stessi che si volevano fa, orire. Già nei paesi più progrediti industrialmente e dove quindi più facile è la costituzione di sindacati si è cor~i al riparo e si cerca di eliminMe dal lavoro tutti gli individui che non sieno fisicament e perfetti. In Italia, .che io sappia, il Sindacato industriale si limit a a far licenziare dagli s tabilimenti consociat i quelli a cu~ fu liquidato Uln indennizzo per una qualsiasi inabilità permanente, e con tale sistema ha visto diminuire il numero degli infortuni sul lavoro. Ma tali sistemi se pur giustifica ti dall 'in.teresse e dal desiderio di diminuire il rischio e la frode •sono inumani. Ma fortunatamente l'importanza stessa del pericolo che minaccerebbe la classe operaia ne limita la portata: se si dovessero allontanare dal laivorio tutti coloro nei quali '1l!ll trauma può provocare delle conseguenze più gravi che in· un individuo normale non resterebbe a farre a ltro che chiudere le officine. D'altra parte la visita · preventiva, come osserva il dott. Amante, diviene in pratica un 'arma a d·oppio taglio che può riu.s.cire dannosa agli s t essi assicurato1·i, uno strument o pericoloso che si presta maggiormente ad arruffare la matassa. Lo svelare le dissimulazioni è arte ancora più difficile di quella di scoprire le simulazioni ed alle visite preventive potrebbero facilmente esse~ re dichiarati sani individui malati. Questa dichiarazione i1elle mani di un infortu·nato o dei s11oi patroci11atori sarebbe un mezzo inoppugnabile per dimostrare il rapporto di causalit-à tra un trauma e d una malattia preesis tente. Ed è per lo stesso motivo che no n. son gran cl1 e e11tusiast a della propost a fatta anni sono dallo st esso dott. Amante, che vorrebbe ch e il me_ dico chiamato a .redigere il primo certificato d 'infortunio facesse una relazione dettagliata sullo stato general e del soggetto. Con questo sistema l e possibilissime ~missioni da:rebbero iragione agli infort11nati di stabilire con maggior diritto e più probabilità di successo un rapporto tra il trauma e la malattia eventualmente sfuggita al primo esaminatore. Allo s t at o dei fatti non si può certo invocare un provvedimento legislativo ch e modifichi sostanzialmente il principio che nella determinazione della i ucapacità lavorativa non si deve tener conto dello stat o a nteriore. Nè vi sono mezzi che siano praticament e capaci di prevenire gli abusi derivanti dall 'applicazione di tale principio, senza produrre degli inconvenienti econo1nico-sociali. Solo chi è chiamato a giuditare ~t1 t ali q11istioni spesso intricatissime, può e rleYe fa re in modo ch e i benefici principt della (10) 1

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legislazione sociale no11 siano sfruttati a scopi di speculazione, che il patrimonio destinato alle vittime del lavoro non si perda e si esaurisca nella pozzanghera della frode. NQD. è dubbio che i giudizi dei periti se non s em.p re, troppo spesso favore,·oli agli infortunati sul lavoro e ... altrove, più che da un convincimento sicuro sono dettati dal pregiudizio che nel du bbio sia più giusto decidere favore,·olmente all 'inforunato che all'ent e assicuratore. Vero è che s pesso il dubbio è figlio di un sentimento. di pietà, e si dimentica che i giudizi bisogna darli con idea di giustizia e non con sens i di com passione. Quando questi sentimenti non sono infrenati e guidano troppo generosamente i giudizi nella materia che ci occupa finiscono per risolversi in danno della povera gente. Non è ignoto a nessuno che le leggi sulla assicuraziO'Il.e oJ:,b ligatoria per le malatt ie degli operai hanno trovato serii ostacoli dovu111que, appunto perchè si temevai che e&se avrebbero moltiplicati gli abusi già verificat isi nell 'applicazione della legge sugli infortuni. Certo non si può megare che 1'ambient e va modificandosi, i medici vanno acquistando sempre più coscienza dell'alta importanza sociale dei loro responsi in materia di a ssicua-azione, m a questa tendenza benefica sarebbe certamente favorita se le vertenze in materia d'infortunio fossero sott ratte alla litigiosità curialesca deferendole ad arbitrati obbliga.t ori, o quanto meno fosse modifica to l'Istituto del perito sostitue11G. DRAGOTTI. dolo col collegio peritale.

PI·em1o Semigratuito: Prof. V. BARNABO'.

I pot,eri defensionali e l'officio protettivo degli organi viscerali e parenchimali contro i germi delle infezioni chirurgiche. Data la notevole imPortanza dell'.argomento, trattato esaurientemente in questa recentissima monografia, in cui sono riassunte le più moderne nozioni anatomiche, istologiche, cliniche e sperimentali, ed esPQste le svariate ricerche e le concezioni personali dell'Autore, ci siamo procurati, certi di far cosa gradita ai nostri abbonati, il mezzo di offrire a condizioni vantaggiose un libro indispensabile non solo per chi si occupa di Patologia speciale chirurgica, ma altresi per chi studia la Patologia in genere delle malattie infettive. Un vol. in go grande, di pag. XVI-922; in commercio L. 20; pei nostri associati sole L. 12, franco di porto. Per rice,rere quanto inviare cartolina-vaglia diretta11-ie1ile a.I Pro . E~RI CO ~10RELLI, Via Sistina, 14-15 - Roma.

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SEZIONE

SUNTI E RASSEGNE. CHIRURGIA.

Su alcune lesioni congenite dell'inrestino tenue.

PRATICA

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conduce a perforazi'Orui. multiiple del·l a membrana e finiaJmente alla sua scomparsa. Ciò ch e è stato stabilito per il diuodeno potrebbe, secùtldo Foosner, verificarsi an1ehe nelle a ltre parti del tenue. Q ueste occLu.sion·i ·epitel±al~ embriooali si svi1.u ppano in a tresia completa, allorchè, per proliferazione dcl meseochima, ,Ja sottile membrana primitiJva s 'ti·s p·e ssisee, divenendo una fortrua2ioa:J·e permanente. Una pà.r te non indifferente della patoJiogia addominale rioonosce per causa 1a 1persistenza dcl diverticolo d~I Meckel o d1-verticulum ilei, resid·u o d el dotto onfalo-mesenterico. EstSO è situato su-11 'iJeo, cui c:orrisponde per stiruthura, a circa un metro di dlistainiza dialla ·vàlvola ileo-cecale. Il s1u·o calriibro è di oolito uguale a quello dell'intestino sul qua l.e s'impiant a (.Jungo il margine lrubero ; rare le vaiiietà lateraili o intramesenteriche) ; è fP!l"Ovv.ilsto di UDI m,e socliverticolo, n el quale decorron'O i vasii, e che t ermina in1 una !p&acola massa di grasso, contenente pex eccezione ,d el tess·u to p·a~reatiro. È cli forma ci1li1ndrica o conica; t alora si biforca ; varia :in 1:uin1ghezza da 2 a 20-25 cm. D al dlivertiC40lo stesso o dalJ.a zona dive:rticolia1re si dist accano uno o più n01srtrtl! di a p·p arenza oonnet tivail.e, c he s.i fi ssano all'ombellico e in c;ui spesso si trovalllO riesidui dei ivasi onfalo-anesenrterici; tracce di questi IV'a:sd talora pervi s'incontrano con maggior frequenm nel mada le . Questi' nastri furono a torbo considerati di origine ~nrfiamma­ t oria; .la laro irmp:o•r tanza è lllOtevole in quanto es&i soli possono ['ia,ppresentaa.-e 1mna causa di occlusione 511t e.sitiitl.ale. In seguito alUia persistenza del dotto onfalo1nesenterico si possono fonmare delle fistole, ch e via•nino distinte ~n : 1° semplioi' ; 2° con ifnrv·eirstione e ·pr.ola:SISO d ella mucosa; 3° complicate con ernia; 4° co11. sint omi di strozza,m ento. La fisto1iizzazi0111e del dotto r1i\masto pervio si può avet·e, qua n\do la sua estremità venga co·m presa ·ne l laiccio posto sul cordon·e ombellica1e : allorchè il cordone cade risulta un.a fi.stola ombellica1e e ntero-d.ivertiçolare; una tale :fi:sitola p uò formarsi, anche senza c·h e ~ù d'Otto sia compreso n·e~ laccio, ·p er seinplice cr:-ottura della sottile parete diverticolare, sotto l'influenza degli sforzi a·d.d omin.ali; l'orilfìcio piccoliss:imo dellia fistola è talora ricoperto da iVegetazi10n~ rpapillomatose. L'inver.stion.e ·e iJ prolasso della miu.cosa ddv·e rticola·r e pt1ò aiccadere sponitaneamente sub;ito dopo la caduta del cordone, o più tardi, e in tal ca•s o spesso in seguito a ripetuti sforzi di t osse. Quando il di1V1ertilcolo è breve ed ampio può accadere che, per l 'aumentata press1one intra-addomi'nlale, un 'an$ intestiinale venga \proiettata traverso il canale di,·erticolare, coone p~r un ano 1

(Conferenza H u.n.t eriana d·etta din·antZli al R oyal College af Surgeons oif England, il 1 0 marzo 1915, da J. Howell Evans).

Le prilncipal!i ipotesi messe in•o o,nz.i per s pd.egiaire l·e aitriesie e le steniosi cangen~te delù 'intestino tenue: si rifurisrono : 1 ° a processci. peri.t orniti.lei i·n tr.a-uterini; 2° retraziofil. cicatriziali d a uliceracion.i; 3° rpfes·s ione dia tumori o 4° _d a laci11lie amnriotiche ; 5° etilibolismo o t r01DJbosi d ei vasi aniesenterici superiori; 6° ernia ~ltllguinale , volvulo, intusu1siceribne ; 7° trazione da parte d el dotto onfalo-mesenterico.; 8° ing;randimento spropor1ionato delle valvole conniventi; 9° pers:i:sitenza d'.i occlusi.01Dd epitelialri destinate altrjmenti a • sicomipa.1"1re. È difficil.e iaanmettere ·la prima ii potesi, quella dì~ una peritonite fetal.e , dal mom·e nto che una caratteristica di taTi malformazioni è acppunto il carattere di nbr'lllalità dcl/La parete esterna peritoneale de ll 'i1n1testilno, mentre solo nella mucosa e sottomucosa is:i osser.V1atllo fatti patologici. La teoria dcll 'i'ntuss·u soezione fetale fu sostenuta specialment e da Chiari e da Braru:n, ma non pare 01bbila basi 1noppugnabili. Cosi pu.re noni si può d·are g rande in1'Portanza ai disiturbi d·el çircolo int·esitinaQe dov.u ti' a i'nfez1i()11a o ii111tosisica-

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Z10ll1 .

Bland-Suttani h a richiamato l'attenzione sulla frequenza delle malformazJioni antestinali ·n ei punti sede di «.eventi e.m briologici >) ; ciò si riferisce pri·ncii'palttnente a.i diverticoli perivateriani e 0.1lle occlusioni 11iel1a zona del di verticoJ..o di Meckel. Fu appunto Meckel quegli che metodicament e st11diò l'etiol,ogia dell'atresiia del ten-u e, dinnostra:ndo C'h e numierosie malformazioni son() doviute ad arresto di svil1uprpo di stati embriona1~ pirec:oci . Dagli:i studi di Meckel pass9 quasi u n secolo prima ch e mruove ricerc·h e su tale soggetto fos:siero iniziate; 1e queste noi dobbiamo a T"cl·n.dler. Eg.li n•eL 1 900 co1n in.oio i suoli studi sulle prime fasi dello s1v ilup'P·O d el duoÒie:nlQ, ed avendo osservato che qt1a.si sem.pre il lume duod·enale dei o-iovanli eru brionii è 01bliterato in uno o più pt1nti da ·Ulna membrana epitelia.1,e , conc1t1se che 1e o'Cclusi:oni e le :srtenosd congeulite del duodeno deè1b ano dipende-re da perslistenza totale o parziale di questi setti epitelial:i1• Tali occlusioni ep1itelialli del duodeno nei primi stadi del.lo sviluppo furono ri petutan1enite osservate da Forssnier nel 1907 : esse no11malmente scompaiono per un processo d'.i disintegrazione, che 1

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IL POLICLINICO •

artificiale; l 'intestii'no così erniato di '4iene edematoso, si formano aderenze àll 'intorno, onde la ric1uzione riesce difficile. Altri d~verticoli congeniti (o diverticoli veri, do vuti ad 3ilterazioni locali dello sviluppo, da distinguersi; dai di verticoLi falsi, dovuti a proc~s s i :Patologici) sono situati nel diuodeno, ove nU11Uerosi sono gli « eventll emibriologioei » con'lllessi caru la formazione del fegato e del pancreas. Non è raro invero di trovare nelle pa..reti di q1uesti d iverlicolli residluii di tes&t1 to pancreatico. Menbtie i 1diverticoli ·del.la seconda e terza porzi'One del duodeno sono congenirttr, que1ili della . . . . . pir1:miai 1porz101ne p<YSISODJO essere con1g eruti, acquisiti del vestibolo ,c1uoc1enale, da ulcera. NeJ digiiuno, in e.uri .non si hanno specali « eventi embriologici », i di vertiool~ sono quasi sempre acquisiti o fals~. , A piroposito dell'ileo abbiamo già rioocdato il ·diverbiicolo di Meal{el : dielle condizioni patologi-che dovute ailla sua persis.teniza, la più fcequente è l 'osbruzion· e intestinale. nelle sue va. rie forme. L 'intussutScezti.•o ne d,el diverticolo di Meckel, quand'esso è fiooo ia1ll 'ombe1il'ico, è rara : tuttavia è iS/tato <lese.r itto un caso d 'invaginazione retrogarada. Il volvu lo è puxe ecoezioniale : ne sono menz1ooatli cilnlq.ue casi nelùa letteratura. Più fu:equente è lo straingola.mento interno da diverticolo di Meckel: questo può essere fisso (al mesenJtere, 0tl ten111e, al cieco, all'atptpendice, ecoe., ma specialmente all'om,b ellico) o libero. Se è fisso, 1o s:brozzamenrbo può avers:i" per costriziO'llle progressiva di un anelqo diverticolare, traverso cui sfueno im:mes1&e illln·a o più anse intestinalJi1 : l'ainello aigioce a llora come uni vero e proiprio orificio ern1iat"io. Se è ùibero, è neicessario, perchè lo s trozza.mento si iaivver'i, che il diverticolo sia sufficien,temente l1ungo per circondare l'amsa intestinale, ed aiviere l'estremità distale compresa fu-a l'estremo prossimale e l'intestino stran.g olato, 'in modio cioè che .sii. possa formM.e un nodo se1nplice: il ringonfiamento dell'estremità }ibera del di\•erticolo, dovuta alla rongestione VelD'Osa , impedisce che la costrivione si rallenti. Parise (1851) ha descritto due varietà di nodi di·vertico1aJl1il a secondo che l'ansa è ·s!ingola o dl()rppia ( « ansa nodale ied ansa rotatoria»). Il diverticolo di l\!Ieckel rpuò essere erniato 001ng enita.mente, o può entrare a fiar pairte di un 'ernfia acquri's ita (ernia di Litbré) . Il di\·erticolo di Meckel p~1ò andare soggetto a flogosi, al ipari del resto dell'ileo, oeui è analogo: gli a s petti a.natom•ici di que:s.'te di,·e rticoliti sono molto analoghi :a· quelli de1'1'appenldicite ; a nche 11 si possono a·<:ere penforazionò. cou con seouti,·a i)eritonite, e , le occlt1 1 sion~ dell 'orifi.cio clri co1u unicazione con 1'irntestino, stabilendo 1

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una cavità chiusa, fa1rori.srono, come per 1'appendice cecale, l'in:S1orgere dell'illlfezione; i parass!iti i-ntesti·n ali e altri c011pi estranei, potentlo per l'iaanpiezza dell'ostio divertirola.r e ipenetrare facilmente nel diverticolo, hanno una parte ·n o· bevole nello stahLi!'Si d una diverticolite. Cl•i111ci.cann1e nte ·l e di\rerticoliti non hanno criteri, che possano fa.rle riconoscere. Altri. p-rocessi patoJogici, <.:he si :riisco~trano ruell'ileo - come tifo, tUJbercolosi - ·pos1son10 ·e stendersi al dirvierticolo di Mecl{el. H owell termina ricord.ando le principali varietà di cisti di origine vitellina, le quali, topogra• ficamente, possono essere classificate in : r 0 intramesenteriche o retroperitoneali (originate dal dotto vitellino) ; 2° dive.r ticolari: a) enterocisti cli Gfeller, b) enterocisti di Roth, e) enterocisti di diverticoli liberi; 3° ombellicali : a) retro-parietali ·o proteritoneali, b) intraparietali o intramuscolari, e) proparietali o sottocutanee; 4° ft1nicolari : del cordone ombellicale; 5° terminali. •

CHIASSERINI.

~EDICINA.

Sulla terapia delle affezioni nervose di origine luetiea. {NONNE. Milnch. med. Woche111sc1irift,

1915,

tllll.

8 e 9).

Pri1na della scoperta del s.alvarsaill la terapia della sifi.lri.de era relativamente semp1ilce venendo essa rappresentata -q uasi esclusivamente dall'uso del mercurio e dello iodio. Tuttavdia. g li AA. non eraiI110 perfettamente d'accordo intorno alla capacità terapeutica di questi due medicamenti; sostenevano infatti alcunai che entrambe queste roSlta:nre agiscono in tutti gli~ stadi della sifilide, quantunque il mercurio più energicamente sui sintomi dei primi stadi, lo iodio su quelli degli ultimi; altri consideravano attivo il lnercu·rio solo n~i primi e lo iodiio solo .n egli ultimi stadi (lo tiodrio però 6\a.rebbe stato caipace di esplicare benefica influenza anche su alcuni fenomend precoci della Slifiltide, c01ne ad es. la cefalea) ; altre infine riitene\'ai11-0 il 1nercurio caipace di .agire in tutti gli sta-di della sifilide, lo i -Odio solo su~ prodott:ii terz.iari. 1~uttavia la massima parte degli AA. più moderni si accordava 11el praticare in pri1no te1n po la cura merettriale; e 11el trattare gli s tadi t ardivi della sifilide con una cuira combinata di iodio e mercurio. L' A. consiglia sempre una cura prolungata della sifilide ; secondo Gowers la cura deve essere ri petu·ta per ,·arie settimane due ,·olte all 'an110, 1


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FASC.

S~ZIONE

per otto ant1i con.secuti vi dopo l'infezione. Altri _t\._.\., come ad es. Neisser in G+ermanria e Fourrnier in Franci1a1, consigiliano un trattamento iinterm1ttentte della ~ifilide , e cioè : per due anni energiiehe cure mercuriali ; nei! due anni cOllls.ecuti vi nessuna c.u'ra ; nel quinto an·no ·U·n nuovo trattamento mercuriale, che deve venir ripetuto nel settimo e nell'ottavo. La cu.ra 1i.nteirmittenite si tpropone lo sicopo dci.' •evitare la possibilità che il virus si adatti alle nuove co1ndizionlt· create dall1ai terapia, ·e diven.g a semipre priù resistente. Tra i vari AA. alcu11i preferiscono le ifrizioni di unguento grigio; alt.ri la somm!i:nistTazione del mercurio per via: orale; •molti, tra cui Nei!sser, . . . . Dreyfus, ecc., ieonsigliano invece le 1n1ez10n!l. È noto da tempo che i.n al~uni casi le gomme sr: mostrano as'Solutamente refrattarie alla cura iodomercuriale. Horsley, generalizzando q.uesrt:a os.seiivazione, è; giunto a consigliare di tratta.re chirurgicamente tutte le gom.m e del cervello (trapanazio11e e irrigazioni locali con soluzione di sublimato) . Naturalmente questa ·prop•osta noni poteva ve11ire accettata nei! termini generali con cui 1'aveva formulata l'Horsley; tutta- . via è assoda1!o che l'intervento operativo può da·re risultati brillanti in quakhe caso nel quale ·il trattamento specifico era rima.sto senza effetto; il Nonne riferisce intorno a sei .casi di q,ues.to genere, cinque dci q11•alii guarirono completamente con ·i1 trattamento chirurgico. La scoperta del salvMSa11 ha naturalmente modificato assai, in questi ultimi tempi, la cuira della s1filide. La prim·a idea diii Eh.r lich, quella d·ella sterilisatio rn,agna, cioè della possibilità d1i1 troncare ad un tratto l'infezione luetica nel1'orgaruistno, si è dimostr'aita i-n pratica non. ragg;:uiJJ.gib:il1e. Co11 u,na cura s i'S.tematica di salvarsan l'iilllifez.ion.e p·u ò inrvece venire completamente troncata, .ciò che è provato dalle reinfezioni, dimostrazione evidente che la malattia era già guarit'a1. Queste reinfe2:1ion~ eran-0 note anche prima della scoperta di Ehrlich, ma certamente esse sono div.entate ass~l più freg.nenti dopo l 'in trod uzion;e del sal varsan, combinato o Ii.O con il mercurio. Ma di fronte ai vantaggi che il salvarsa.n può arrecare, sor:ge la importante questione dei pericoli cui esso può dar 1uo.~o. Noi sappiamo infatti che questo medicamento può · determiia:iai-e diminuzidne della pressione sanguigna fino a collassi mortali, alte-razionri1 .r enali, disturbi dci.. oni·g ine cerebrale, fenomeni della c-0Stidetta reazione di Herxheimer (I) spocia1mente in cirri1

( 1) Per schiarimenti intorno alla re~zione di IIerxheimer, cfr. il Policlinico,, sez. pratica, 1914, p. 189.

PRATICA

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spondenza del midollo allungato. Mentberger ha rec:entemente raccolto 274 casi di ·m orte dovuti all'uso del salvarsan. Tuttavia il pericolo deve considerarsi oggi come assai diminuito, avendo l'esperienza dimostrato l'opportunità di alcune norme, che .p.rtima non venivano seguite. Cosi, ad es. , si è r~:Conosciuto pericoloso, nei casi di s1ifilide seaondari1a recente, l'uso di dooi el.e vate ' dci salvarsan, sicchè sci.I prescrive ora solo la somministrazione di piccole dosi ; si è notato che i processi degenerati vi avanzati del sist ema neirv-0so, l'arteI1iosclerosi, le. mioca.rditri, le lesioni rena1i, le gravi cachessie e la tu.b ercolosi avanzate rappresentano U'lla contro-iindicazione alla. cura di salvarsarn; noDl ISli consigliano più le dosi iniziali di 50-60 cgr. riconosciute troppo elevate, ma solo quelle di 30-40 cgr.; non sti. a<loperano più soluzi.onci a·oide, le quali possoni0 comp·r omettere l'esistenza del paz;ien.te, e si prepara la soluzione sterile di fresco per ciascu.na iniez.i!One ; si evita ,dJi prat~ieare le iniezio11i ambulatoriamente, consigliando dopo la iniezione st'essa un riposo :a letto per 24 ore. Eliminate tutte queste cause di inC'ovenienti, la somministrazione del salvarsan non offrirà d'ora J1nnanzi peric-oli maggiori di quelli che porta l'uso di un quals~aisti. altro energico medicamen:to. TJn'altra questio11e è tuttavia da discutere, e ci.o.è se il salvarsan agisca in· maniera neurotro1p1ita, se cioè esso sia ca paee di da.nneggtiare il sistema nervoso. Dopo la esperienza intorno a11a [,nfluenza d annosa ·Che un altro pr.odotto arsenicale, l'atoxil, esercita sui nervi ottici, era giustificata la preoccupazione nutrita in principio a questo rigurairdo ·nell'u"S·o del salvarsan. T.utttavia, come è stato recentemente posto in l't.tee da Igersheim.e.r, è ri1Sltlltato che il sa1varsain no·n danneggia il ·niervo ottico sano e ·tllOD. influenza sfavorevolmente il docorso dtiJ affezioni del .ner·vo ottico di oni.gine ·npn. 1luetica. Per quanto riguarda la atrofia, taibica · del nervo ottico, ]a maggior 1parte degli AA. niitiene che essa non venga migliorata, ma neanche peggiorata dalla cu.r a con) 11 salvarsrun. Per conrtro sem-· bra accertato che, da quando è in uso la terapia con il salva·r san, si osservrino assai pitù freq uentemente le afiezioni dei nervi acustico, vestibolare, ;faccia.le e bulbomotori. Ciò sarebbe dovuto alla capacità c·h e avirebbe il isalvars.an1 di J·endere mobili focolai di spirocheti i qualrii altrimenti sarèbbero rimasti latenti. Secondo Ehrlich questi1 focolai latenti si troverebbero s pe. tS0.ngu1gna . ci'a1lm ente là dove la corrente e' resa difficile, sicchè i1 medicamento può giungervi solo i.n1 pd.ccola quantità (come ad es. neil canali ossei). È ,·eroslimile, quantu'11que n~n possa. a.n1

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cora sri:curamente affermars~ , che casi di encefa li te e morra gica, mieliirte, nevrite multipla possano v enir prodotti dal salv'airsan. Ma , .secondo l' A., :il pericolo maggiore del salvarsan è dato dalla possiblillità della ireamone di Herxheimer. In t empi meno recen~i si considerava praticame nte come guarito il sin litico ohe per m:oltii amni 'llOn a veV1a pilù preserut'arto fen.ocmeni subbiettivi e obbiettivi iriferi!bili alla lues. Oggi invece, p er ammettere la guarigionie, 1Sti richiede che Ja r eazione di Wassermann risulti 111egativa. È natu.rale però che tale negatività abbia importanz~ solo qua:ndo essa venga cons tatata in ripetute prove praticate a dista.n<Za diiJ mesi. Noa:ine, tenedo presente la possibilità di localizzazio ni meningee della sifilide, afferma ciinoltre essere n ecessario, per potere a ssicurare -che il paziente è reailmente guarito, che il li.qutido cerebro-'Sp1i1n1ale 1nostri caratteri n'O!'lll.'aJi. La terapia delle affezioni sifilitiche del sistema .nervoso consiste nell'uso comibnato del salva1·san, d,el mercurio e dello iodio. Secondo Nonne, dato il pericolo della. reazione di Herxhei1ner, si deve p rima praticare la cura mercuriale; indi procedere a iniezioni di salvarsan, cominciando con dosi di 20-30 .cgr., per salire, qua ndo 1s~a necessario, a 50-60 cgr., fino a raggi ungere una quantità complessiva di 3 o al ma.ssimo dii 4 g.r. ; la cura di salvarsan. e quella cli m erc urio (e\ en.tualmente con aggiuntai drit preparati iodici) devon.o venire ripetu·t e alterinativamente. Per quanto rig uarda la ç.u1ra della tabe, 1'A . sintetizza cosi la su a e.s periie nza in p1"oposito. Ogni tabetico al quale, dal principio della taib e, non è sfata praticata una cura specifica, deve venir sottoposto a una cura antisi:filitica, alterna tiiv.am ente di me rcurio e di salvars~111. Per la r ipetizione de lla cura sii tenga presente l'infiuenr za ch e essa esp lica sullo istato s ubiettivo e su singoli sintori (dolori, crisi, disturbi della v escica) , e non si dia valore allo s parire delle rea7.Jib ni caratteristiche 11.el oo.n g ue e nel liquido cerebro-spin'ale. Se, in .uin caso d~ tabe, s:i ma.nj{est auo ad u n t ratto sintomi acuti, è i ndicata u n1a cura antis~:fil1itica. Se lo stato del paziente r iu1ane in·t;ece per lung o tempo stazionario senza t1ote,·oli disturbi, è opportuno limita!IS~ alle c11re ch e 1n1i.g lior.ano le condizioni generali. N ei casi iar\·a nrzati di t abe cll'On s i ricor.ra alla cura sp ecifica, m a solo al trattamento sintomatico e a quello ricostituente . Se un tabet.ko ha note\•ol111e11tl e 111ig l1iorat o ii1 seguito ad u na cura s p ecifica, quest a de~~e venir ripetuta sei m esi dop o, ~ n za però che ,·eno-anio impiegate dosi eccessi,.e <1i "a J,~.1 1r"an . 1

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Direttiive analoghe valgono per i ~ di paralisi progresstiva, tenendo .p resente però che in questa malattia il medico deve essere ancor più prudente, e quind~ comiclloilare oon dosi an'C he più basse dii salvai-san. La cura però può venire pr.olungaita per un tempo maggiore, talora anche superando la dose coonplessiva i.nnanzi indicata. Il metodo della iniezione intralombare di salvalf.san fece nascere grandi $peranz.e. Alcuni consigliano di sciogliere il medicamento in soluzione :fisiologica, altri nel siero di sangue del m'ailato, altri inrfi.ne nel liquido cerebr~s.pina1e del malato stesso. L' A. ha applicato questi vari metodi in numerosi ca&il, ma non ha ottenuto risultati divers i da quelli -con.seguiti con gli al· tri .sistemi di .cuira. Non:ne ritiene a:9SOlutamente errato il s istema di iniettare salvarsan sotto la dura cerebrale o addirittura nel cervello dei parali ti-ci . Per la cura della ·paral1i'si progressiva sono stati consigliati' numerosi altri procedimenti. Donath propose le iniezioni di nucleinato di sodlio. Wagner v-O.DJ Jaureg.g trattò d. paralitici con iniezioni di tubercolina; e più tardi modi:fi.cò il metodo prati'C'ain.d:o, alternativamente con la cura della tubercoli na, quella iodo-mercuriale. Oltre al W agnier, anche ~ilcz, Meyer, Friedlander, Krarmer, ecc. affermano di aver a vuto i111 tal modo risultati soddisfacenti. Dolken s empre partendo dal ooncetto della opportunità di provocare PTOcessi flogistici e S!Uppurativi, h ai proposto di trattare l:a tabe con piocianosi, vaccino piocianci:co, vacci1no stafilococcico polivalente. V. FORLÌ.

OSSERVAZIONI CLINICHE. I noduli sottocutanei nel reumatismo articolare acuto per il dott. ERCOLANI PIETRO. D opv la scarlattina non vi è forse ne$Suna malattia che presenti, come il reumatismo articolare acuto, tante varietà nella comparsa, nel decorso e nelle com plicazioni . Tutti g li orga ni del corpo p ossùno essere colpiti cvn una frequenza e intensità più o 1n eno grande : e sono ormai studiat e con esattezza e a tutti note le complicazioni cos.tituitte da lla flogvsi delle meml:•rane .s ierose, dell 'e ndocardiv e delle meningi cerebrali. S olo da non molto t em po si è invece rivolta una seria attenzione alle alterazioni della cute ne l reum atistno articolare; e certe quest i0ni, come quella del rapporto fra la porpora ed i l ret1111at ismo st esse aspettan'O ai1cora di es-


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sere risolute. Anche il tessuto cellulare sottocutaneo presenta qualche volta: delle al,t erazioni ; in certi casi, specialmente nei bambini, si svi luppa110, durante u·n reumatismo articùlare, nodi SOlttocut•anei• del tutto caratteri s.tici. Ne riporto due casi che servi1rann~ da breve appendice alle osservazioni simili registrate nella letteratura. 1

I CASO. - F ... P ... , d'anni 28, era stato sempre sano e non aveva mai sofferto di reumatismo. Ammalò l'altr'anno sui primi di giugnu con i ntensi dolori in tutti gli atti, inappetenzai ed abbattimento generale; ciononostante attese ancora per .qualche gi,o rno al s uo mestiere che lo espose a frequenti bagnature. Lo trovai a letto con 1leggiera ·febbre i la lingua era impatinaita, il piede e I 'articolazione del ginocchio sin~strie)I assai dolenti alla pressione, non però tumefatti. Nella regionJe .eardiaca nulla di anormale. ~rese.rissi p reparati salicilici. Lo stato dell'infermo rimase per qualche tempo immutato; poca febbre, dolori articolari, i·nappetenza, leggii.era cefalea. Nella seconda settimana 1'inferm.o richiamò la mia attenzione sopra una: quantità di nodi che ·si erano sviluppati durante la ri·otte. Brano circa una dozzina, due sopra i malleoli esterni, parecchi al :d isopra della rotula, parecchi altri sul margi n·e ·esterno del bici12J.te brachiale, distribuiti a1:1b astanza simmetricamente su1lle due parti. I nodi era no sottocutanei e facilmente spostal:Jli; la cute soarastante n-Olll mostrava arrossamento o tumefazione di •sorta. La loro g.rossezza variava da quella di un pisello a quella d'una fava; alla pressione i piccoli tumori erano abbastainza dolenti. Mentre lo stato generale migliorava lentamente, 1 nodi rimasero stazionari per ici1rca tre settimain,e per poi .r.apidannente scom pa.rire senza lasciare traccia di sorta. Non si ebbe endocardite, nè alcun'alt.ra eruzione, e il reumatismo articola.re finora n on ha recidivato. 1

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II CASO. - O ... F ... , d'a·n ni 10, da bambino ha so:ffert0 mòlte angine ed .accessi ripetuti di pseu· do croup, e parecchi' a nni. fa una periostite purulenta della branca discende nte del pube: Que.. st'ultima malarttia durò molti mesi prim,a di guarire e per molto tempo ap·p resso, quantunque nella cicatrice e n'elle parti vicine nolll si p otesse vedere nulla d'anor.m ale, rimasero pu1"tuttavia dolori abbastan~a vi olenti, periodici che s'ir~a­ diavanv per tutta l'estremità. Egli ammalò nel settemb,r e ,d ell'anno scorso; racconta che negli ultimi giorni, .dopo essersi molto r-isc:aldato, è sceso a giuocare ·nella cantina coru i suoi compagni. Fui ch~amato il giorno dopo quando avverti va cefalea, inappetenza; l'arrticruazion·e del ginocchio e del piede destro erano sensibili alla pressione e non tumefatte: i toni d·e l cuore netti, la t emperatura 38°.4, il polso 96. Prescrissi prepa·rati salicilici. Dopo due giorni più o menù immu•tati per la sintomat ologia, si isviluppò improvvisamente di notte il quadro di una peritiflite. Dopo un vomito ripetuto sorse u·n dolore violento nella re~one cecale ; il ventre era leggermente meteorico e sensil:.i lissimo alla pressione : singhiozzo e ·vomito frequent e, polso piccolo di 100 pulsazioni, temperatu:ra 38°.3. Articolazioni del tuitto indolenti, si a•p plica una vescica di ghiaccia sull 'addOlllle. 1

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PRATICA

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Per mitigare la sete tormentosa si prescrivono pezze~ti di ghiaccio. Sottrazione completa d'alimenti. Questo stato minacciOISO durò tre giorni e scomparve quasi con la :stessa rapidità con· cui era sort0 : l'addome diven·n e iDJs.ensib~le, cessò lo stimolo al vomito e l'infermo potè muoversi di nuovo. Con la scompaa:sa dei fenomeni ad.do.. minali si ripresentarono le tumefazi0ni dolorose nelle .airti.colazioni delle estremità inferiori, e con esse intensi dolori pu·n torl nella .regione del CUJOre, accesso di grave dispnea, polso di 100, al· quantv irregolaire, temperatura 38°.5. Il p1rimo t0no 1s.ulla mitrale velato, il secondo sulla pol.. monare rinforzato. Si applica wna vescica di ghiaccio sulla .regione cardiaca. Lo stato dell 'infermo rimase sensibilmente uguale per una dieci•na di giorni: le tumefazioni a11ticolari diminuirono alquanto, tuttavia il piccolo paziente fu &pess.o tù11Jlentato cli notte e di giorno da violenti dolori ne'1.la regione del cuore e da accessi id i dis p,n ea. L'area di .oit tusità del cuore era un poco aumentata a destn'a ; il primo itono della mitrale era costituito da un soffio, il i.s.~ondv tono s ulla polmonare accentuato. Potè accertarsi transitoriamente un: rleggierù .sfregamento pleurico e pericardico. Ai pirimi di ottobre l'infermo div.e n,n e api1rettico, scomparve la malattia a.rtic.olare delle estremità inferiori e invece :si gonfì•arono i n alttlbedue le mani le articolazioni d€lle dita ed una mattina avvertì sull'occipite ottv noduli sott0cutanei, il più piccolo della grossezza d 'un pisello, il più volu.m ino'So grande come una. mandorla. Erano spOtStabili sotto la 'Pelle, duri al tatto ed abbastanza dolenti alla pressione. Si er.a inoltre sviluppato u•n nodulo della g.rossezza d'un pisello in corrispondenza d,e ll 'articolazione metacarpo-flalangea di tutti e due i diti medt, questi nodi aderivano abbastanza tenacemente ai tendini dei :flessori, e i due diti erano .alqua:n· to flessi . Nei giorni seguentii i piccvli ID.odi rima sero immutati, solo uno dei più g rossi, situato p roprio nel mezzo dell'.occipite, contrasse aderenze con il periostio del cranio e in quest0 punto si formò un deposito periosteo molto r esistente. Lo istato gienerale era soddi,s.f àcente; la malattia articolare delle dita scomparve, cessarono i fatti subiettivi a c.arico del cuore, quantunque obbiet.. tiva.m ente vi si J?Otessero ancora dimostrare le med~sime alterazioni. Furono sospesi i preparati salicilici, però mantenuta l'applicazione del ghiaccio sulla regione cairdiaca. La 1sera del 21 ott o1b re l'infermo provò u n certo m.ales1Sere con . temperatuira al 38°.2 e polso 85. La notte fu ir· requiet a e durante il giorno successivo si s vilupparono di n uovo molti nodi sul dorso delle mani situati simmetricamente sull 'articolazione metacarpo-falangea del 4° ·e del 5° dito. Questi nodi avevano la g rossezza di un pisello. Inoltre se ne sviluppò uno più grosso sul processo mastoideo di sinistra e parecchi della gtrandezza di un,a testa di Sl_)illo s ull'occipite. Quelli formatisi prima persl!site,1ano ancora ; il nodo aderente al per.iostio aveva la du'!ezza .dell'osso e la forma di un ver0 osteofita. La .febbre si mantenne per tutto il giorno : la mattina 38° ,la sera 38° .5 : nessuna nuova alterazione del cuore. Il mattino seguent e l'infermo era apirettico e rimase tale sino la sera del 25 in cui l a temperatura salì al 38°. La mattina del 26 :si poterono osservare al,tri nodi, u no abbastanza g rosso ~he faceva pr<r minenza sull'epicondilo estern-0 dell'omero; que 1

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sui malleoli es.te rni, ed uno di media grandezza i.n corrispondenza dell 'ang0lo antero-superiore dell'osso parietaile sinistro. L'apparrenza dei nodi era sem p.re la stessa : mobili, sensibili alla. pression e, ecc. : la cute che li ricopriva no.n era ar·rossata. Un altro nodo s i s viluppò il 2 novembre sul malleolo esternv di sinistra senza che precedessero s intomi febbrili. Da questo momento i nodi cominciarono a scomparire rapidamente e d opo parrecchi giorni era impossibile pa:l pare nem.m eno la protubera.nza occipitale esterna. Il piccolo infermo frattanto s'era ria'VUto, l'appetito .era buono, il s onno non interrot,t-0 ; il suon0 ·sulla mitrale tornò ;netto, il tono sulla polmonare rimase un po' accentuato. A cvminciare dal 6 nov em15re l'inifermo1 abbandonò tutti i giorni il letto per qualche ora e diceva di sent irsi veramente l::ene. La sera del gioirno 12 1si lamentò di u u . Jeggierro brivid0 senza che potesse accertarsi un aume nto di temperatura, all'indomani l'a.rticola.zio.ne del piede sinistro era tumida e dolente, i.noltre si erano sviluppati altri nodi sottocutanei; parecchi, abbastanza gros.si sul margine inferiore delle due irotule, due s ui malleoli esterni e :finalmente uno sul do-rso della prima fala11ge de l mignolo destro. Nello stesso tempo sulla ~oscia destra comparve un eritema accomcpag.nato da molto bruciore. Il giornv 15 1s.i osser.vò u,na .n.u ova eruzione di nodi .sottocutanei della g'randezza più svariata; i.o ne contai 34 in tutti . .Ambedue le rotule sul margine inferiore sono circondate da una specie di corona, che nella fiessi0tne del ginocchiv div.iene assai evidente. Anche le due aTtico1azi0ni del gomito son-01 coperte di molti nodi. Sui tendini degli estensori delle dita se ne possono• dim0strare parecchi in ambo i lati : u.n grooso .nodo es1ste puire su11e due articolazion i sterno-clavicolari, par~chi s~ll'-0ccipite ed uno sul dorso del piede destro in corrispondenza del tendine del lungo tlessvre dell'alluce. L'infermo apirettico, si sente ·b ene. Il suono sulla mitrale è sostituito da un soffio; l'eritema è scomparso. Il 18 novembre sono comparnsi molti nuovi nodi, not evoli sopra tutto sul la.to sinistro della fronte : parecchi sull'articolazione della spalla destrn, sull'a ngolo della mandibola d'ambo i lati, e infine molti sui tendini estenrori' delle dita. Ai primi di deceml::ire ben°es:sere completv-; i toni del c.uore netti, le articolazioni libere : sotto la pelle s i può sentire solo qualche nodo, specialmente sulla rotula e sull'olecrano. L'infermo rimane tutto il giornv fuori del letto. In un bambino si sviluppa un reumatismo arrtico]are a decorso subacuto, nel quale nei due pri.mi giorni si può dimostrare una lesione cardiaca. N.ella prima 1settimana si presenta u.na peritiflite, mentre scompare il rreumatismo articolare : la peritifiite cessò con molta rapidità, ed allvra si presenta una nuova tumèf:azione articolare, una nuo,·a endocardit e e pericardite abbastanza intense. Credo debba c\)llsiderarsi la peritiflite in questo caso come una malattia reumatica del peritoneo della regione cecale. Certo non si è trattato d : ttna perforazione : al c0ntrario la rapida scomparsa di tt1tti i sintomi e il

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riappatrire della malattia artic0lare dopo cessati i fatti periton1tici parla in favore dell'indole r.eumatica. Seguiamo in ciò le idee del Lebert, il quale nella sua clinica ha oss~rvato la peritvnite come complicazione del reumatismo articolare acuto, mentre il Senator nel manuale di Ziem.m ssen è proclive a ritenerla come u.na cvmplicazione accidentate del processo morb~o . D0po che il reumatismo art~colarie ha persistito più settimane accompagnato da. pericardite cd erìdocardite cùtl leggiera partecipazione della pleura, parve che s'i11cominciasse verso una lenta c0nvalescenza; l 'infermo si ristabiliva in forze, quando all'improvviso, un mese dopo il principio della malattia, si presentano i nodi sottocutanei. Questi sc0mpaiono in breve e poi ricompaionv in gran numero con· leggieri fatti febbirili : contemporaneamente si presenta un•esacer·b azion·e dell'endocardite. I nodi cominciano di n·u ovo a diminuire e di nuovo; c0n leggieri disturbi dello st at o generale, si presenta un'ultima eruzio-ne, accompag.nata da lievi fatti articolari. Dopo una breve durata comincia il miglioramento definitivo di tutti i si·ntomi e l'infer.mv entra in convalesc.e.nza, dopochè la malattia aveva durato due mesi e mezzo. La prima. comwnkazione sulla malattia in d iS<'vrso appartiene al Meynet in Lione, il quale pubblicò il pri1no caso di q.u esto genere nel Lyon M édical descrivendolo minutamente. Il dott. Kreiff della clinica di' Kussman pubblicò nel 1886 un <:a so di miosite scleroswte primit~ ~'l che egli considera come un• esempio dei tumori muscvlari rreumatici del F·r oriep; ed il dott. Twer nell 'eseg.uire il massaggio dei muscoli dice avere osservato spesso ora cordoni, ora tumori più o meno grossi, i quali rassomigliano agli esperimenti del Froriep. Lo Jaccoud descrive il fatto nel suo Manuale di patologia interna con poche parole. Il Rehn nel suo lavoro sul reumatismo act1to ;pubblicato nel manuale di Gerhardt sulle malattie dei bambini ,riporta un'vsservazione fatta :sopra una baml:~na di 10 anni, colpita da u na recidiva di reumatismo articolare. I tumoretti avevano sede in ambo ~ lati sulla guaina tend ìnea del quadricipite estensore ,sulla rotula e sul tri plicite brachiale . Un lavoro molto importante e ricco su questo argomento lfu comunicato da Barlow e Warner nel C0ngresso internazionale di Londira del 1881 col titolo On subc1ita11eous 1ioditles c011t>"iected wit1i fibro1is structwre.d. Questi due AA. hanno osser,·ato 27 casi, tutti in individui giovani , il minore a,-e,Ta quattro a uni, il maggiore 18 e io maschi e 17 femmine . In un quadro schematic<1 sono delineat e le s ingole c;torie cliniche e sof;•" le rubriche : nome ed età, f or1mzzione di nodi,

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SEZIONE

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. comportamento della temperatura, cuore, corea e malattie articolari, sono descritti i s intomi principali. ln due casi non vi era alcuna articolazione malata, in II infermi esiste'\r.a indubbiamente reumatismo articolare; in 8 era preceduto; in 6 vi er.a dolore nelle airticolazioni senza tumefazione visrl.t~le. In 26 casi potè accertarsi l'esi5'tenza di una malatti·a cardi·a ca (endocardite o pericardite), in un altro il primo tono sulla mitrale era semplicemente poco netto . In IO casi fu osservata la co1'ea, ed in un bambino l'aveva sofferta in un attaccJ i:rPredente. Una complÌi.."8zione abbastanza frequente erano le malattie della cute: sette volte fu osservato un· eritema papuloso e marginato, una volta l'orticaria., un 'a ltra v0lta la porpora. I noduli comparivano di preferenza negli stati inoltra,t i del 1reumatismo articolare e si comportavano presiso ·a poco nel modo già descritto. Spesso era.no sim.metrici: la sede pr·e diletta eranv le artico1lazi{)(l}i, i tendini estensori, l'occipdte e i pJ:ocessi spi.nosi delle vertebr·e. Sorge.. vano all'improvviso, in vari·a gir0ssezza, spesso ... ' ' .. ne furono osservate parecchie eruzioni successi v·e, qualche volta accompagnate da febbre, tuttavia qu·e st'ultima, sec-OII1do il parere dell' A., poteva essere aJttribuita anche alla pleurite ù pericardite. La durata più bzreve dei noduli fu di tre giorni, la più lunga di cinqu{3 mesi. Ceriti nodi si _a ndarono s uccessivamente ingrossa·ndo, però la maggior parte conservò il volume che avevano nel primo insorgere. La cute sopr·astante l&i spostava. sempre oon ifacilità; qualche vvlta vi era una leggiera dolorabilità alla pressiùlle. In tre casi l' A. ebbe l'opportunità di seguire la sez1on1e ; g_l'infermi erano morti di pericairrdite, endocardite valvolare e peritonite. Un altro ca:SlO fu comunicato dal Mackenzie • alla Società clinica di Londra inell'aprile del I883. Il Troisier publicò, nell 'i..1.. nion 1\1 édicale, parecchi altri casi, parte su·vi, p·a rte ieomunicatigli da altri osservatùt'i. Un caso, complicato C-Olll corea, è quello di Scheele; anche 1'Honnorat e il Berto•y e f~ero osservazioni analo.g he. Tenuto conto della grande frequenza con cui si presenta il reumatismo articolare acutv in tutti i luoghi e in tutte le età, è notevole quanto rara sia questa complicazione con nodi sottocutanei. Il nu.m ero più piccolo di osservazioni prvviene dalla Germania, la massima parte è riferita dagli AA. i.nglesi, francesi e dan·e si. L'ulteriore osserv.azione farà vedere se non si tratta di un semplice caso. La maggior parte dei casi si riferisce a bambini; il .sesso femminile è molto più predisposto del maschile. Mentre it:ra gli adulti parecchi sono liberi da !es.ioni cardiache, quasi tutti i 1

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bambini presentano segni manifesti di endvcardite e pericardite. È nota veramente la grande :Frequenza di tale ccm1plicazione, in genere ·nel reumatismo articolare, nondimeno la coincidenza quasi .fatale della lesio,n e del cuore con lo svilup·p o dei nod1 non è certamente un fatto accidentale. Nella discussione fatta a questo propo.sito .nella Società clinica di Londra, il Barlow osservò che mancando l'alterazione del cuore, la eomp.ar.s.a di nodi deve risvegliarre 1'attenzione dei 1nedici st1 quest'orga110 e farlo $Orvegliare at 7 t entam·ent e. Nel nostro sec\Jndo caso una nuova eruzione di nodi portò con sè, infiatti, una recrudescenza della endocardite della mitrale. Non molto di 'fado fu: osservata nei bambini contemporaneaménte la corea od anche lesioni cutanee. I nùdi :sottocutanei sorg9no per lo più in unperiodo avanzato del reumatismo articolare, quasi s.etb:pre a cominciare dalla terza settimana, .m olto spesso sono già passati par~chi accessi d ella · malattia; essi si formano s pesso di notte, all'improvviso, nel tessuto sottocuta,neo, mentre la pelle sopràstante rim·a11e inalterata; sono di varia gr·a.n dezza, e la 10ro sede di predilezione sono i gomiti e le ginocchia, 'i t endini estensori s.u l dòr.so della Diano, i malleoli, i processi spinosi· rd elle vertebre, l 'occi·p ite e la ~roaite; tuttavia nes·sun·a pa-rte del corpo ne va esente. La loro grandezza· varia da quella d'una testa di spillv a quella d'una niaridorla ; si spostano sotto la pelle, mà qtialchè yolta aderiscn110 al periosti0 e alle guaine tendinee; sono alquanto dolenti alla pr.e ssione, ma di rado dolgono sponta.neamente. Il loro· ntimerv varia da urio fino a cinqu.a:nta. M6lto spesso hanno luogo · mo lte eruzioni successive, qualch·e volta accompagnate da · un leggi.ero m«wimento febbrile; a.l tempo stesso può dimvstr.rursi una esacerbazione della malattia articolare o ca.11diaca: Ordìnariam·ente i noduli ·sono · disp0sti sim,m etricamente sulle due metà del conpo; spesso le articolazioni ne sono circondate come da ·una corona, sicch è divengvno visibili specialmente nella :flessione. La loro durata è molto va.riab·i le : alcuni persist ono solo per qualche giorno, la maggior parte dura tre settimane, alcun! fino a cinqu·e mesi. Le osservazioni del Mackenzie e del Duckworth riferiscvno dei nodi che duravano per anni. Per 10 più si oss.e rva che i noduli ma:rutengono la medesima grandezza ché avevano al primo apparire. Il Brio1r peraltro ha potuto chiara.m ente acce-t are un ingrossamento dei noduli dvpo il 101'0 sviluppo. Bang i.n. Copenaghen ha cotni'lliCiato a f.arne 'l'esame microscopico. Egli potè accertarsi che erano formati da tessuto con11ettivo in varie modificazioni, cioè filamenti grossolani con cellule fus iformi ed appiattite disposte in serie, 1

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oppure grosse cellule fusiformi separate da filamen,t i sottil i. Qua e là ·v asi m olto abbondanti, alcuni dei quali dilatati; negli spazi intermedi vi erano tratti indubbiamente .n ecrobiotici. Il Bang spiega 'Perciò i noduli come neofor.mazivni connettivali, probabilmente di natuira flogistica oronica e con tendenza alla .necr0biosi : la lor0i genesi è prob1abil111ente il tessuto tendineo a cui 1si av.vicina110 1nolto per la struttura. Un reper·t o sin1ile fu accettato an,ehe da Parker il quale in uno dei casi di Barl0w escise un. nodulo da iun processo spinoso e l'esami.nò al micr\)scopio: anch'egli vide una proliferazione co.nrnettivale cvn cellule ca11date, fusi.formi e vaJS.i abbondanti. Il Grawitz il q·uale studiò uno dei casi accolti nella clinica di Henoch dichiara ~he i noduli sono tumori fibrosi misti a cartilagini. La loro struttura non· era unifor.me, 0ra a preferenza fil:irosa, ora cartilag~n·ea : in un caso si poterono dimostra re depositi calcarei. Il Barlow stesso dichia1ia nella sua quinrt:a tesi, che il tessuto di siffatti noduli è identico alle vegetazioni che ·si t0sser\ran0 sv.pra le valvole del cu«Yre. Di ciò sarebbe be11e poter fornire una rigorosa dimostrazione anat omica: bisognerebbe accertare che gli stessi 1nicrobi si trovano nell'una e nell'altra delle due neoformazioni. C-Olll questa dimostrazivne sarebbe anche chiarita la natura dei nvdu[i, e non si può respingere a priori la pos:siibilità di una origine embolica,. tenUJto conto della loro produzione subitranea, e della coin~idenz.a quasi co.stante con le lesion.J candiache. L'ipotesi di Chuffart che siffatti noduli sottocutanei derivino in parte da alterazioni cutanee edematose effim·e re no:n è ap.p oggiata da alcu·nta • osseinraz1one. La diagnosi dei noduli reumatici, sec·o ndo quanto è stato detto, non potrebbe inc0ntrare alcuna difficoltà. Nel reumatismo articolare le le• • • s1001 cutanee non sono rare e s1 osserva!llo spesso l'orticaria e gli edemi ci1r~oscritti della pelle . •~ppunto a questi µltimi apparten•g vno le nodosità cutauee transit0rie descritte dal Féreol negli artritici : sono tumefazioni della cute che ·si presentano all 'im·pl"ovviso in individui che soffrono di re11mia.tismo cronico, e scom paion~ dopo la dt1ra ta di un gi\)fno. Tutte queste alterazioni ha nno sede ·nella cute, !formano tumefazioni ~el tess11to di questa e quindi si diistinguono facil111e11te dai nodt1li reumatici sottocutanei. Lo stesso ·vale per gli pseudolipomi osservati da Vernettil nella fossa sopraclavic0lare, sulla c11i nat11ra eg li non fu d'accordo coni Potain : mentre quest'11ltimo li riteneva rper un edema del te,c;uto adiposo, che del resto fu· osservato ancl1e nel reumatiC\mO, il Verneuil ·v uole averne ac1

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certata la natura lipomatosa mediante l'escisione. La confusione potrebbe solo farsi con le gom.m e sifilitiche, cottne lo dimostrano a'lcuni casi di Fournier .Tuttavia un'osservazione esatta dovrebbe fa.~ilmente permettere di evitare l'errore; le gomme sottocutanee diven·t ano presto aderentj alla cute, 1s 'i·ngnandiscono, :Sti rammolliscono e spesso dànno luogo a necrosi ed infia.mmazioni ; le gomme periostee presentano pòi molto presto il loro aspetto tipico. Infine la comp.a rsa di siffatti tumori in u.n• sifi1litico che abbia soffeii-·t o di reu·m atismo articolare deve sempre risvegli.are i sospetti del medico. I medesimi noduli potrebbero poi avere un valore diagnosti~v. sol.o l:nquantochè la loro presenza, quando le lesioni articolari sooo leggiere o sono state dimenticate da.11 'infermo, rendono certa la natura reumatica di una corea o di una lesione cardiaca .con.cvmitante. L'intervento terapeutico è indicato solo in casi rarissimi, quando i tumoretti persi1stono per un tempo straordi•n ariamente lungo: aJ.1lora :s arebbero opportuni i fanghi caldi e internamente i preparati di iùdio. Noi qruindi possiamo riassumere quello che si è detto :fin qui nelle pr\)posizioni seguenti : . 1° Nel reu1tn.atismo articolare, specialmente nei b.a:mbi.n1, si presentano talvolta, come sintomi della m.alaittia, i noduli sottocutainei. 2° Sono m olto frequenti le lesiooi cardiache simultanee e qualche volta la corea. 3° Qualche vv.lta questi noduli ·sono il solo sintoma ancor.a esistente di una malattia reumat ica : la loro apparizione è talora accompagnata da una esaoerbazi0r0e dell'endocardite. 4° Non richiedono quasi mai i11terv-ento teraJ_}eutico . Belvedere Ostrense, giugno 1915. 1

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Premio semigratuito per gli associati al Policli11ico : PROF. G. RAIMOLDI

I me.todi per lo studio delle funzioni renali. Questa interessante pubblicazione riassume brevemente la tecnica di tutti i metodi di esploraziione funzionale, che son~ stati man mano proposti ed applicati da numerosi sperimentatori e illustra in modo particvlare i metodi più recenti quali la costante di A mbard, i coeffi· cienti di Martinet e il metodo della eliminazione pro11ocata per mezzo della f taleina. L'opera è altre.si corredata da.Ile conclusioni tratte da un numero notevole di esperimenti eseguiti su individui normali e su malati. Un volume in 8° di pag. VII-269, rin commercio L. 7,50; per i nostri associati sole L. 5, franco di port0 e raccomandato.


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APPUNTI PER IL MEDICO· PRATICO. UROLOGIA. •

Sulla patogenesi delle nefriti nelle malattie lnfeUiYe. I

Le forme infettive, capaci di dare più freq·u entemente la niefrite, sono in particolaire modo c1etennina:te da .g ermu, che dan•n o 1.UJ()go ad abbondante pr·oduzioo1e dci. sostanze tossiche (esoed endo-tossine) ; inviece te !ilnfezioni setticemiche per eccellenza, quali il cairbonchio, i.n cui .D.JC>n si è potuto d!imostrare l'esistenza di dette sostanze, possono dare 1esiioni reniaili, ma 1'1tnportainza di queste è affatto seconda.ria nella estninsecazione dei fenomeni cli·n ici e ·nella gen1esi dell'esito morta1e. La ma~gior parte d-egli autori ritiene che anche le nefriti i1nf·ettirve siano di origine ta....c;.sica; si impone però il quesito di tticercarr-e se anche i batter! possan;o ·d i per sè s•tessiil partecipare alla produzion,e dell e lesio·n i reniali. Per ciò il dottor P. Mcmtus.chi (Riforma medica, 1915, n . 36) ha fatto una serie dii esperienrze, iniettaindo in cavie le eso- ed endotos s1ine da sole, i ba tterl a endotossci!nla vi venti, uccisi o pPivati dell'en dotossin·a, i gernni senza tos.sdne dimostrabile (carbonchio), viventi o uccisi. I1t1oltre ha in.iettato dlelle sostatnze ~merti allo stato di polverizzazione fì nlissima (.nerofumo, inchiostro di China) o impOllJ.der<Ìibile (carbone colloidale). Con 1Jo .studio istologiico <lelle l.e&ioni renali soprav-veruute, ha 1vedu.to che si ottengo,n o: a) .n efriti gravriJS·sime con esotossit1e, germi 0d endlotos1sin:a viv,e1nti .od uccisi ; b) nefriti gravii con sole endotos.srin e ; e) nefriti ·d!i modica gravità con bacilli vi1v1i: poveri di tossi.ne (carbonchio) ; b) nefriti liev1il con g.l i stessi bacilli uccisi; e) alternziQili r·e n.ali non dwbib ie ed estese con le sostanze tln,erti in polvere finissima ; /) ineSSruna alterazione coni il ca11bone collo.ida.le. Viene così di1nostrata Ja possibil1ità di provocare sperimentalmente unai nefrite puramellJte end.otossi·c a, e messo in luce il concorso non trascurabile d·e'i! co11pi batterici. S ebbente ~l fattru-e tosSliico sia sem.p re il p.r i.n cipale, deve tenersi il debito conto di quello m eccalllioo, spec!ialmente per i germi (carbonchio) che non ·P1"odu-cooo tossine. Le nefriti da aigienti d 11in1fezione poSSOitl() quindi Taggrupar:si sotto 1'a detetmJi11azione di nefriti tossin.o-b.atteri-che. FIL. 1

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L'azione della digitale sui reni. C0?11trariamente alla com'll!llle opinione par.e che la d~igitale non ie serciti 1a sua inlfluenza dlirettan:rente sul .ciuore, ma c-he la sua 1a1Zi001e prittJlci-

pale si svolga :sui reni. Come per la toobromina, la d!igitale ag.i:sce s;u i treni .p roducendo dapprima una breve va\S.'Or-COstrizione che innalza 1a tensioillle arte·r iosa; a questa.i azionle ne segue u11'altro ·vaso,d;~latatrice che fav.ociisce il processo de11.a d1iu)r€1s!ii. Coinsecutiva a1l·l 'azi onle va:sodiliatatuice 1seoondarla o, come 1sosten1g-0!110 ak.'1.llni, all'azione epiteliale .diiretta della· dligitale ISti ha.n:no 1e oriisi ;di.g.itaJ1iche che somigliaIDlo a quel che avv.iJene ad un oarso· d'iatcqua che trattenuto da uin: turacciolo di caoutcchoiu, iru:m appena q.u esto v.iene rimosso si vuotai tanJto più iraipidaanenoo e violentemiente per quanto più forte è staJta la compressione. Il cuore liberato dagli ostacoli periJer~ci dillad:a più ampiamente i suoil ventricoli ed il prolungamento dielilia diastolie CC>ll"rispande utna diminuzione del sopracaTico venoso per modo che è possibile una sistole più valida ed efficace. L 'iaz.ione quindi 1d ella di·gita:l:e sulle ronidliz.ioni del cuore :s arebb,e indiiretta. E à'azi'Olne d11UJ11etkiai d~t farmairo priù che seclQllldairia sairebbie l 'a :prti111ci.pal.e. La digitale lsareb.b e un medicamento che ' drena i,l rene nello 1sd:esso modo :eh.e La .teobromica :peir d.l sale, la scilta p.er l'awto del sangue, il colchico per l'aicido uri~o, e forfsie anche la flariziioo. per lo zuochero. Essa è il di'lttetiro spe·cilico dcl1e g.ra'llrli ri tentz,iolnti. d.e ll '01rga.niiismo che eLiminJa 00n 1'.acqua :lre sostainze che in esse sono trattenute ie~on g1ran .d,anDK)I dell 'organ.ilSttno. Pod.1cb1è essa ha, per 1a Srua .propriletà dJ. prov.oca:re da!pprima uinla v.aso-.costrizion.e ·e poi una vaso-dilatazione renale, la capacità di innalzare . la tensione massima e di diminu.ire quell.a minima spieg.a perchè in condizioni circolatorie n1ar.rrua.li essa ri,esca rn10tciV1a. Più chie un tonico esso riesae un v:elen'O d·el onore quando ques.to s~a n·o rmale ed a11 'infuori <lei ·p eriodi dii scompenso ·che sop•ravKnen•g.ono tniella statica ciacolaDR. t oria (La Clinique, 1914). 1

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La ritenzione di urina provooat.a dalla morfina. Cza:pek .e G. WassermJa'DJD1 .(Deutsche Med . woche·n ., lugilio 1914) notano che spesso in seQUi to alla somminì stra·z ione di morfina si os. se1·va unia ritenzione di uiri1na. Ques.t o effetto del medicamento non è noto a.i più e perciò gli AA. ritengono op1)ortuno richiamarvi 1' attenuone. Essi1 riportano parecchi casi illustrativi, .n ei quali a ·v·ero dire c'era sempre una predispozione alla ritenzion1e sia per l'età, sia per malattia locale. I pazienti erano tutti uomini e probabilmente ciò si deve al fatto che lo sfintere della ,-escica delle donne è troppo debole per poter 1

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dare la ritenzione. Questa si ,·erifica,·a poco dopo la som1ninistrazione di 1-2 cgr. di morfina, e si ripete,•a ogni qual v-olta si rida,·a il medicamento. Di regol.a la rite11zione scompare spontanea111ente dopo poche ore dall'ultima somministrazione cli morfina, ma talora è necessario adope· rare il catetere, operazione che in tali ~asi iriesce clolorosa e difficile. Gli autori attribttiscon\O la ritelltz.ione ad u·n o ~pasmo dello sfintere della vescica. Magnus ha dimostrato che la morfina. .p uò .p rovocare spasmo del 1piloro, 1e Ha.u c che la iniiezione di moll"fi.na nei cani -aiboli'~e il riflesso iDormale per il qwa:Ie la ·vescica piena si vuota medi0.tllte il rila1S1Ciam'e nto dello sfintere del1la vescica. Henstcheberg ha dimostrato che dopo l'a;vvelenlamento morfi.nico si ha una tenden!zal allla ritenzione di urina, che può per.sistere a lun•g ,o. Il ·trattamento consiste, oltre che 1n1e1Ja sosp.ensiione de1'la 1SIOlll.mi.n1strazionte delia morfina, neill'applica:z.ione di compresse calde e di prolu·ngati sen1icu.p i ca:ldi. DR. •

Aleaptonuria.

Soderbergh (rif. in ]ouni. of. t1ie A1n. Med. Assoc., 1915, n. 6) discute i reperti clinici con alcaptonuria, specialmente in connessione con la reazione di Wassermann e l'osteite deformante alca,ptonu.r ica, studlla.ndo il comportarsi della Wassermann e la questione se i fenomeni osservati nelle ossa rappresentino una nuova e speciale malattia. La Wasser.mann era positiva nel suo caso, ma divenne negativa, dopo un mese di frizioni mercuriali ; in 3 casi in cui la sifilide era estremamente improbabile la :reazione divenne po· ~itiva, dopo 1'ingestione di 'tre dosi da 5 gm. di tirorina. I cambiamenti osservati nelle ossa sono affatto s imili a quelli del morbo di Paget; è da not arsi che anche in questo si nota spesso la Vlassermann positiva, mentre null'altro comprova 1'esistenza di sifilide. FIL.

CreaUnuria. Non sempre la creatinuria è do,ruta alla deficienza di carboidrati nella dieta, nè può essere attribuita ad errore di metodo nella ricerca (int erferenza nella reazione colorata, che si ottiene col 111etodo di Folin). Taylor (rif. in ]ournal of the Am. Med. Assoc., 1915, n. 6) ha avuto occasione di osservare creatinuria it1 due bambine di 10 e 4 anni, di cui l 't111a era affetta da ipopitt1itarismo, ] 'altra da YC>111iti ricorrenti; l a creatina era più abbondante i 11 questa. 111 a·m bedtte l'assunzione di idrati di ( 20)

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carbonio era abbondante relati\amente all 'assunzione totale. di calorie. I chetoni (di cui la metà si tro\•a,·a come acido betaossibutirico) erano affatto n·o rmali nel primo caso, presenti solo allo stato di trac~e nel secondo. FIL.

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OFTALMOLOGIA. Le ferite degli occhi in guerra.

. I~ lesùtoni dell'orbita e del suo rontenUJto per penetrazione di proiettri[i sono piuttosto ra·r e. Il piiù delle \·olte la Lesione oculare è secondaria ed è d'Ovuta o allo sau1otimemto prodotto dalla' vii'olenta penetrazione del 1p !toiettile nelle pairtli vicine o alla penetrazione nell'orbita di frammenti di osSIO divelti dal rolpo. In q.u esti cas-i s1pes.sro il globo ocul1a1re non viene le-so e tutto il -danno si può lim1i'bare ad un arrossamento più o meno accentuato della mucosa conrgiuntiivale. Talora la violenza dell'urto prod()ftto dal proiettile .p uò p·roduirre anche una rontusione del globo oculare con m1odificazJifoni !Viarie delle sue parti : emorragie nel vitreo e nielila retina atto.mo alla pap~l1a, alle quali residluano intorbidamento dei mezzii traspare.n ti e macule retiniche che alterano più o meno graivemen.te 1a funzione visiva. Bemheimer (Wte·n er Kli1iische Wochenschrtft, 1914) osservò u.ni caso nel quale benchè il globo oculare non fosse rolipi:to direttamente si erano v~erificate delle emorragie endoculari con distacco della rnet1na ed intorbidamento dei mezzi trasparenti-. D'altra parte 1il proiettile nel suo passia.g gio .arveva dovuto produrre lacerazione del retto interno perchè la motilirt:à in quesito senso era d'iminuita. In un altro caso u·n a pallottola dtil s·h rapnell aveva sfiorato il lato esterno ed iDJferiore dell'orbita producendo una notevole perdita di so1Stanza con asportazione di parte dell'osso zigomatico ed emorragia con1girunrt:ivale con forte go11fiore delle 1palpebre, laceraz.i·one dei margini pu1pi1lari ed emorragia nel ,-itreo. Residuarono come lesioni permanenti una iridoplegia e un distacco retinico in basso. In un altro caso si ebbe frattura ed asportazione della pa·r te esterna dell 'or.bita : ti'.l bulbo non era leso, ma molto rurrossato e sanguinolento : anche 1qui si ebbe iridoplegia, lacerazione del margine pupillare, emorragia nel vitreo e distacco retinico. L '.!\. . osS1ervò inoltTe altri dine casi nei quali i bulbi oculari' era-n o feriti diirettamente dai proiettili : si rese necessaria l'enuc1eaZlibne. ..\d ogni modo la ossen·azione fatta su1 campi <l·~ battaglia ba messo in evidenza il fatto che le ferite degli occhi sono molto man~ frequen-ei di qt1elle deg1i altri organi, e meno sarebbero


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ancora ise ·nlOn si usassero, come sii. usano nel1'attuale guerra, bombe a mano e granate a liqtiidi infiammabili. Alle 'ferite prodotte dai proiettili bisogna ora a.ggiu1n,gere le lesioni ·congil.lil1tival1i iprodotte dai gas as.fìssrian.t i e dai cosidetti gas lag11imogeni.

DR.

Sul trattamento della congiuntivite catarrale. Préla.it racoomaindai l'UJS'.O diel seguente cc collitio giallo » : Glorù.·r o d'ammonio . • • • . cgr. 7 )) Solfato di zinco . • • • • • 15 Canfora . . . . . l ana » l · Zafferano . . . . J Acqua distillata e ri1toll'ita . gr. 15 Qualche volta ques to rimedio determ.itruL u.na reazione un po' troppo viva .e dolorosa ; basta allora ridutire le quarutità di cloruro d 'a;mmouào e solr.fato dii zinco. (Bulleti1'U Général de Thérapeutique; rif. in Medicai Record, 14 ag.o sto 1915). 1

POSTA DEGLI ABBONATI. {578) Cura dell'alito catti'VC. - Le sarò molto grata se nella « Posta degli abbonati », vorrà indicarmi le cause e la cura più efficace contro l'alito cattivo. Dott. N ., abbonata 5415. Le cause dell'alito fetido sono svariatissime. Anzitutto, come ragione etiogenetica più frequente, dobbia•m o pensare alle condizioni della dentatwra: la decomposizione di sostanze alimentari residuate e putrefatte fra i denti, ricoperti di un ricco induitQ con rigogliosa flora boccale, anc~e se non vi .è carie di 3° o di 4° grado, induce catti·v o odore nell'alito. Nei bambini non è raro avere questo disturbo per .carie dei molari inferiori. Le stornatiti, sia nelle forme idiopatiche e ·tossiche (da medicamenti : stomatite mercuriale ad esempio), sia in quelle eritematosa, ulcerosa, .aftosa, cremosa, sono pure da ricordarsi, come :in generale tutte le lesioni specifiche croniche della bocca e della faringe. Le malattie di gola (tonsilliti, ascessi farin_gei, ecc .), che impediscono la nor.male fu·n zionalità della cavità Qrale, una buona deglutizione, che obbligano il paziente a tenere la bocca aperta, quindi al prosciu·g amento della mu. cosa, alterfJ.no l'aria espirata. Altre volte l'origine dell'alito corrotto è nel naso o nel rino~faringe: così, come esempio classico, ricordo l'ozena o rinite atrofica fetida, che si rivela spesso, anche ai profani, con il fetore caratteristico e repellente di pesce fra-

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<licio . .!\.nche tutti coloro che respirano male col naso, per un certo grado di stenosi nasale da ipertrofia dei turbinati, deviazione del setto, ecc., hanno un · alito peculiare, che si rivela subito alla persona abituata agli esami rinologici; nel maggior numero dei casi l'alito di questi pazi~nti ha odore di « cuoio bruciato ». Infine tutti gli individui che soffrono di ipertrofia dell'anello linfatico di Waldeyer, gli ade'noidei special. mente, hanno un odore particolare e in genere spiacevole del loro alito. A ciò debbono contrib11ire vari fattori ;--come il raccogliersi dei detriti alimentari nelle cripte tonsillari, facili accensioni flogistiche, ecc . Le malattie della laringe dànno pure un contingente cospicuo al distur1b o in parola (condropericondriti, cancro laringeo, ecc.). Lo stesso si dica di molte malattie del polrn,o?ie (bronchite ~etida, gangrena e ascesso polmonare, bronchiectasie) . Una grande parte dei pazienti .afflitti da questo incomodo sono malati nel sistema digerente ; specie nell'esofago (cancro, diverticoli) o nello stomaco. Moltissimi dispeptici, gran numero di gastropatici, il cui stomaco si vuota male e lentamente, in cui v'è meteorismo gastrico, in cui si sviluppano flatulenze e rigurgiti in cui si stabilisce uno stato saburrale della lingua, l'aria espirata è nauseante. Dobbiamo infine ricordare un'altra causa di alterazione dell'alito e cioè l'assorbimento di sostanze aromatiche : tabacco, liquori, aaq·u aYite, cipolla, aglio, ecc. Vi sono in proposito classiche ricerc4e farmacologiche; e la pratica dimostra che ~sistono differenze individuali per una più facile eliminazione delle sostanze stesse dall 'a1bero respiratorio. Alcuni non possono ingerire una data sostanza, perchè pochi istanti dopo ne emettono il sentore con il fiato. Quanto alla cura non si possono dare consigli che dopo un accurato esame obiettivo e f.UJnzion·a le, che valga a stabilire l'origine più probabile del disturbo. Invero non sempre è age·vole giungere a ciò. Ad ogni modo, come indicazione generale, evitare le cause enumerate più sopra o allontanarle, anche chirurgicamente (raschiamento delle vegetazioni adenoidi, otturamento dentario, ecc.) o con le cure adeguate (curare la rinite ozenatosa o la ipertrofica, ecc.). Toletta accurata della bocca. gb. (579) M alarta e peritonite tubercolare. -

Si co1npia•c erà indicar111i di quale mezro ~a cli11ica dispone, senza ricorrere a ll 'analiS!i del sang ue, per rivelare la coesistenza o meno di una febbne malarica in un 'inferma. aiffetta da peritoni te tubercolare a forma ascitica con febbre in(21)

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term'itte11te quotidiana, dolore all'·i pocondrio siinistro e modica splenomegalia. Inoltre sarà gentile farmi ~apere se le iniezioni iodo iodruJ:ate posso110 farsi contemporaneamente alle pennelw lazio11i <li iotione sull'addome e in· che dose pTogressi,·a praticarle, e se è il caso di sospender.. le, qualora la febbre non accenni a •ribassare. l\1·ii sorprende che qt'lalche cl1niico consnglia nei casi di peritonite trubercolaire fin da principio l 'iodo ii.n dose di :centigr. 5 per ar•ru vare a centiga-. ro-15 og11i volta. Non .so pru se le iniezionti1 praticate negli stratii profond:i dcl ipa.nnicol<l adiposo addominale, come consiglia il Durante, riescano più ef.. ficaci di quelle fatte nei glute'i. Abbonato 2008.

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malattie del midollo spinale » di Dejerine e Thomas (edit. Unione Tipografico-EdStrice Tonilnese). DR. (581) Dott. A. lYI., Milano. Sulla diagnosi ra• pida di morte apparente e reale ci siamo occupati nell'annata 1914, pag. 1575·

NOTIZIA BIBLIOGRAFICA. Dott. RAFFAELE lNTRITO, tenente colonnello medico. nella R. Marina.· IL se&reto per dimagrire, cause e cura razionale dell'obesità. Presso l'autore, via Amedeo, 5, Taranto. Un volume di pag. 110; lire 2.

La sto~ia della medicina ci dice che Erodico, · Un mezzo per srvelare la coesis.te11za della uno dei maestri di Ippocrate, va ritenuto cOine malaria sarebbe quello terapeutiro: accertaire se fo11datore della ginnastica medica, la quale comed in ·q·u anto la febbTe è i1nfluenzata dia ~1niezioni prendeva anche la dietetica ; ci dice pure che di chinino. È sempre però un criterio malsd- Erodico era insegnante di u!n ginnasio e, preso ou.ro. Non c'è che l'esame del san.gu.e che pOSlSa da cronico malore, guarì sè stesso ed altri con in un caso cotne quello .esrposto dare dei risulta- opportuni esercizi e regole dietetiche. Non ci ti quasi certi. dice la storia se la cronica malattia di quell 'anLe i1Diezioni iodo-ioc:W.irate alla DuTante pos- tico maestro della medicina fosse una delle tante sono p1raticarsi CO'lltemporanea.m ente alle pen- forme dell'uricemia, ma è possibile e probabile. nellazioni di iotione. I"e iniezioni stesse nella La storia del resto si ripete, onde vediamo ogperitonite tubercolare riescono più efficaci quando gidl lentamente e faticosamente riformarsi una siano praticate sull'addome, e se ne può pro- dottrina dietetica, mentre questa risorsa teragressivamente largheggiare nelle dosi a meno p~utica era stata per molti decenni trascurata che non compaiano fenomeni di iodismo. e piena zeppa di errori, ridot~a a poche, monche, DR. ar.b itra·r ie e contradditorie prescrizioni, quando pure qualcuno ne parlava ex-cattedra. La storia anche si ripete, perchè, in generale, (580) Prego darmi dettagliati e precisi ragguagli (e'\·~ntualmente• colla indicazione delle in questi ultimi tempi, ful:rono dei medici, mamemorie originali) sulle prove di Nonne-Appelt,. lati come Erodico di cronici malori e specialdi Pandy, di Zalozli1eoki. E ipoichè tutte q1Uesrte me11te u·r icemici, i quali hanno ripreso questo studio sopra di sè stessi. Tale pure è il caso prove si riferiscono al IJi.quido c~alo--ria.1chidico, potrehbero i:ndicanm!i se esista e nel caso quale dell'autore di questo libro; egli ha studiato speè U'n'opem recente e completa che t·raitti del li- cialim ente sè stesso ed ha cominciato ad esperiqUJildo ~efalo-raehi1dico, dail 1pu1n,t o di vista in mentare su di sè, per curarsi e guarirsi di una obesità e di una gotta che resistevano alle culre ii.specie rlelle r'i"Cerche di laboraitorio? apprese sui libri e venute d'oltre Alpe. Quando Abtonato n . 727. eb·b e fatta sufficiente esperienza s11 di sè e sui No11ne ed, Aippelt descritS!Sero il loro metodo suoi infermi, ha redatto il suo libro e ne è sul dosaggio dell 'alb·u mi·111a cnel liquido cefalo- ve11uta fuori u1n'opera originale, italianamente raC'h'idiaino in un articolo pubblicato n.ell' « Ar- pensata e scritta, che si allontana dalla solita ser\-ile imitazione e ruminazione di roba estera. chiv fiir Psichiatrie», ' 1olume XLIII, fasc. II. L' :e\ . 11on parla nemmeno delle diete di BanIl metcxlo di Patndy è deSQritto 11ell 'articolo pubblicato sul « Neurologisehes Centralb1att », ti11g, cli Ebstein, cli Hirschfeld, di Oertel, di Sch\ve11i11ger, di Schleider, di Salisbury, di 1910, 11. r7. Crediamo che un metodo di Zaloz.'iecki debba Hoff1ua11n, di Labbé, ecc. : diete brutali o uniessere descritto nel « Monat~hrift fiir Psichia- latera li, di cui non ultimo difetto è quello di essere in gran parte basate sul co11sumo di trie», 1909, fascicolo suppl·e ti\o. Per il resto una buona descrizione dei metod i cibi e derrate che ei1trano poco o pu11to nella cli e ~111e clinilco del liquido cefalo,rachidiaino si cucina e nelle abit11dini italiane. L'.I\. 11e fa soltro\ -a nel « 1'rattato di semeiotnloa1» di KTause ta11to una critica colletti,..a e sommaria, dopo (~"!lit. Dott. F. Vallardi) e nel « Trattato delle avere data una chiara esposizio11e delle cause 0

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dell'obesità, non esclusa l'influenza che su di essa possono avere le ghiandole endocrine. In quanto al suo sistema di cura, esso è basato su una riduzione alimentare proporzionata al peso reale e teorico del soggetto, in modo da causare un deficit non esagerato nel bilancic organico, senza imporre agli a·m malati p~i­ vazioni eccessi ve e senza contrariare per quanto è poss~bile i loro gusti e le loro abitudini . Si devono diminuire alquanto gli alimenti più ricchi di calorie, sostituendoli con altri di minore potere nutritivo, ma son permesse razionali dosi di maccheroni, di riso, di minestrone e di dolci; in fondo non c'è da far troppe esclusioni e ·t utto sta nel non introdurre che un certo numero di calorie. La cura è lenta e i'o1b eso si deve armare solo di pazienza e di bilancia per pesare sè stesso ogni ro giorni (segnando il peso su <li una ta,,ola po11derale che serve come termometro della cura indicandone via via i risultati) e calcolare la (lese di tutti i generi che devono comporre i pasti. Lo schema da seguire è riassunto in 10 tabelle alimentari, in cui è data la composizione dei tre pasti quotidiani per 10 .g iorni ; una simile alimentazione è abbastanza variata e ben condita, · in ·m odo che l'infermo può scegliere a seconda dei proprii gusti. Sullo stesso· tipo si possono costruire altre tabelle aumentando la varietà dei cibi. Comprendono in media gr. 73 di albumine, 64 di grassi, 353 di carboidrati, 5.80 di alcool e son capaci di sviluppare 2400 calorie utilizzaibili, ,quante basterebbero a mantenere in equilibrio di nutrizione una persona di 80 chilogra·m mi; chi pesa di più e non ecceda tal numero di calorie è necessariamente costretto a consumare giornalmente un po' del . propno grasso. Il libro è arricchito di una tavola ponderale per obesi e di numerose tabelle, in cui sono indicati i principii nutriti vi calcolati per lOO gr . . di sostanza commestibile delle più svariate derrate alimentari . In base ad esse sarà facile ad ogni medico ed anche ad ogni persona intelligente di costruire con semplici calcoli aritmetrici nuove tabelle alimentari per i singoli individui, variando a piacimento la composizione dei pasti, secondo le più diverse cucin~, senza oltrepassare i limiti di cui l 'A. dà ampia contezza per i casi diversi C'he possono presentarsi. Il" libro è infatti scritto in .forima semplice e piana, accessibile alle persone di comune coltura, avendo 1'A. confinato entro note a piè di pagina qualche suo accenno alle questioni puramente scientifiche più difficili o non ancora pienamente chiarite. SPECTATOR.

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PRATICA

VARIA. La psicologi.a dei soldati feriti in guerra. L'abbondante letteratura sulla psicologia dei traumatizzati in conseguenza dei grandi disastri collettivi si arricchisce ora di nuovi contri.b uti, cui danno largo campo di osservai.ione i feriti in guerra. Il prof. Ferrari, direttore del manicomio di Imola, ha avuto occasione d'intrattenersi lungamente con so1dati feriti nelle batta-glie dell 'Iso11zo ed ha potuto fare interessanti osservazioni che ha esposte nella Rivista di psicologia. I nostri soldati, egli osser•va, sono i più modesti ed umili che si possa immaginare : tornano dalla guerra con una semplicità, che fa pensare che la guerra sia loro •una cosa abituale, quasi la loro professione. I feriti sentono un bisogno di giustificarsi perchè hanno abbandonato il fronte, perchè hanno cessato di combattere. Sembra quasi che sentano la necessità di se.usarsi di ess ere soltanto feriti o di essere tornati prima di avere assolto il loro compito. Nessuna ostentazione di eroismi, nessuna spavalderia, nessuna manifestazione che riveli da parte loro il desiderio di essere ammirati o compatiti. Delle giornate passate nelle trincee, degli atti compiuti non parlano se non ne sono richiesti e spesso dopo insistenze. Questo riservo evidentemente si deve ad una originaria tidimità del popolo per cui rifugge dal parlare di sè, specie se si vede, o sente, o suppone am1nirato, e ad un senso delicatissimo di 011està per cui il ferito in battaglia si sente meno meritevole di ammirazione e di elogi di colui che gli è morto al fianco; per cui compiacersi dell'accoglienza fattagli, almeno nei primi tempi, sem.b ra loro di cattivo gusto, come .se defrauiLassero i 1norti, che hanno data tutta la loro vita, e non un po' di sangue e delle sofferenze soltanto. D'altra parte essi sono poco inclini a parlaire anche perchè ritornati dal frastuono delle battaglie ii vanno a poco a poco adattando all'ambiente di ·pace e di tranquillità. È in questo periodo che si rivelano al ferito alcuni sentimenti di cui egli non aveva mai per lo innanzi sospettata la esistenza. 'fra questi è prevalente il sentimento di fraterni tà nel senso più assoluto e più saldo fra i compagni di reggimento, di trincea e più specialmente di un dato ordine di tri11cea, se11timento che assicura la cooperazione di tutti gli elementi delle singole unità. D'altra p arte essi scorgono nella loro vita affettiva 11na lacuna completamente anestesica: finchè sono stati al fuoco non si pensava più a nulla, n è a sè, nè alla famiglia, nè ai compagni. Di questi si ricordano dopo, nei treni, all'ospedale, ma al fuoco nessuno ci ha pensato. (23)


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I

Per quel che riguarda il genere delle ferite i soldati hanno delle curiose preferenze : l'ideale per tutti è la ferita da pallottola di fucile, segue quella da granata, poi quella da shrapnel ed infine quella da bomba di areoplano. Questa ultima ferita è disprezzata perchè chiunque può esserne ferito anche nelle ·retrovie, nè c'è bisogno di essere soldati per esserne colpiti. Lo shrapnel e la granata pure arrivano da lontano, ma almeno toccano solo per eccezione ai « borghesi .,, , e vengono direttamente «dalla parte dei tedeschi ». La ferita invece di cui il soldato si affretta a denunciare l'origine è quella da palla di fucile, perchè è personale, è stata diretta proprio a lui da persona, che lui stesso avrebbe potuto ferire : è l'esito, pel momento, sfortunato di uu duello ad armi, se no11 a condizioni, uguali . E' sopra tutto dell'enorme disuguaglianza di condizioni, in cui si svolge la lotta, che si lamentano i soldati. Essi sul Carso devono combattere quasi allo scoperto o in trincee improvvisate contro nemici agguerriti da nove mesi e fortificati da anni entro trincee perfezionatissime in cemento armato, con reticolati, mine, fosse di lupo, ecc. Fra le diverse ce11tinaia di feriti che il prof. Ferrari ha esami11ati ness11110 ha mai parlato persona1mente di sè, nessuno ha vantato le proprie gesta, tutti hanno fatto quello che ban110 potu~o, quello che loro è stato comandato e null'altro. I malati i11vece per reagire a quel disinteresse che in ge11ere, e certo ingiustamente, si dimostra per loro tentano un po' ad esagerare le proprie condizioni. Per quel che riguarda lo stato d'a11in10 del soldato d~ra11te le varie fasi della guerra le osservazioni' del prof. Ferrari farebbero ritenere che esso subisce delle notevoli modificazioni. Durante il periodo nel quale i soldati si trovano nella zona di guerra, ma lontani dalla linea del fuoco e d11rante il periodo nel quale stanno per entrare in azione, per quanto nulla di sicuro si sappia al riguardo, pare che debbano ' yerificarsi dei mutamenti in rapporto alle condizioni <li ambiente ed allo stato di aspettati\·a di gravi avvenimenti. E' in questi periodi che si forma quella coesione tra i '\·ari reparti, che fa nascere lo spirito di corpo, annulla o per lo meno attenua le caratteristiche individuali e porta t11tti ad ttn livello morale superiore. Contribuiscono a ciò i pericoli che si cominciano ad incontrare, la conoscenza e la stima per gli ufficiali che si espo11go110 cou1e gli altri, il passaggio dei prigionieri, e moltissimo la lettura dei giornali che magnificano le imprese dei compagni al fronte e danno notizie delle accoglienze fatte ai feriti, dei pro·vvedimenti per le famiglie dei richiamati, dello slancio di tt1tta la nazione, ecc. L'ordine di (24)

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a\·anzare è accolto sempre con emozione, ma con animo lieto. E' 1'onore del paesucolo, della regione, del reggimento, dell'arma, ecc., che si tratta di far rifulgere di fronte a tutti, mentre « tutto il resto non conta ». Ma è sulla linea del fuoco che si forma l'animo 11uovo. Tutti i soldati ritornati dalle trincee affer.mano che essi in quell'inferno si son sentiti « di versi », « trasfohnati », « fuori del mondo ». A ciò certo contribuiscono co11dizioni materiali e morali : la vita disagiata per lo spazio ristretto, per la posizione del corpo curva e forzata, per il rumore continuo ed assordante, come la coscienza di dover assolvere un compito altissimo. Pochissimi sono quelli che han dichiarato di avere avuto paura, i più coraggiosi e calmi ' entrando in trincea si considerano già un poco al di là della vita, perchè la loro esistenza dipende da quel momento in poi da condizioni del tutto estranee ed immodificabili, che l'angustia del luogo ed il rumore sopra tutto dei proiettili mantengono vive e presenti davanti alla loro coscienza. Di qui for~e .l'insensibilità che tutti accusano e la concentrazione assoluta nell 'azione complessa da compiere e la conseguente astrazione da tutto il resto del mondo. Da questo stato d'animo forse nasce la freddezza con cui il nostro soldato, uomo tranquillo e pacifico, che fino a ieri non avrebbe alzato la mano Stt alcuno, ora dalla trincea cerca con ogni cura cli colpire il nemico che riesce a vedere: ben pochi .m ettono in quest'atto dell'odio, nei primi momenti almeno. E' piuttosto un giuoco d'astuzia, l'istinto nativo della caccia-. L'entusiasmo col quale è accolto l'annunzio dell'assalto trova forse la sua spiegazione in un elemento dinamico molto semplice. Data la co11dizione di assoluta necessità delle trincee italiane· in confronto alle nemiche, l'uscire liberamente da un luogo dove si è offesi senza possibilità di rispondere efficacemente è di per sè un sollievo, anche se all'assalto non si possa generalmente correre stando in piedi, ma si debba procedere velocissimi, quasi carponi, riparandosi .d ietro le più lievi sporgenze del terreno. I feriti sono di regola colpiti nei primissimi momenti. all'uscita dalla trincea; perchè quelli che riescono ad avvicinarsi maggiormente alla trincea opposta, o sono uccisi per la grande ·vicinanza, o riescono a penetrare tra i nemici sorpassando i ripari e quindi a vincere. Quivi i soldati cosi feriti sono stati arrestati di botto, mentre per l'attesa, per la preparazione, o per l'inizio già dato all'operazione si trovavano nella fase di maggior tensione di ogni loro facoltà, per dire cosl, sotto la massima pressione. Perciò I 'annichilimento del loro sforzo in tale istante dà ori-


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SEZIONE PRATICA

gine ad uno stato psico-fisico analogo a quello dei superstiti dei disastri ferroviari, i quali appena liberati dai rottami ·c orrono all'impazzata 11elle vicinanze del treno come se persistesse in loro q·u alche cosa della forza di traslazione impressa per inerzia al loro corpo mentre erano trascinati dal treno. Nei feriti in guerra persiste una tendenza analoga, che si manifesta con la ttndenza di parlare, appena possono, dell'assalto a cui presero parte e di interessarsi ·u nicament e di ciò che con esso ha relazione. C'è d'altra parte un desiderio di continuare la lotta che risponde ad un bisogno di giustizia primitiva di regolare i conti tra feriti e feritori. I feriti più che lamentarsi della loro ferita si crucciano di essere stati colpiti troppo presto, proprio al 1nomento in cui stavano per fare u.n bt1on colpo. Ed è nell'assalto allo scoperto che il 11ostro soldato ba il sopravve11to, è là che egli dà pro,ra della superiorità del suo coraggio. Ma non ~ un coraggio spavaldo, fatalista, è un coraggio cosciente del prezzo che costa e de) valore della finalità a cui serve, un corag.gio cui si acco:tn pagna un senso spesso pericoloso di .g enerosità. Un c-oraggio rui dà anima e forza l'affetto e la stima che i nostri soldati hanon per i loro superiori, sempre primi al perìcolo, e la coscienza della santità della eausa per la quale si combatte, causa che ha un contenuto, oltre che nazionale, schiettamente umano. Certo in questa guèrra la rivelazione del soldato italiano è stata veramente radiosa. Gli italiani, per sentimento e per consuetudine alieni da ogni idea bellicosa, sono accorsi come un sol uomo alla chiamata della patria, mentre gli emigrati, i vecchi reduci dalle battaglie dell'indipendenza, i giovanetti, i riformati offrivano in una gara commo,rente la loro vita, quasi dolendosi di non p ot er offrire di più. Un simile spettacolo è stato certo meraviglioso, e l'aver dato alla nazione tt11 senso di unità così profondo, l'aver eccitato fino al parossismo in tutti lo spirito di devozione e di sacrificio ad una idealità S·u periore sarà forse il primo dei tanti benefici che in mezzo ai suoi orrori la guerra pure fa nascere. DR. I

Il casco per le trincee. - Nell'attuale guerra di trincea sono molto frequenti le ferite alla testa : perciò nel m.aggio scorso le autorità militari !francesi hanno dotato le truppe di una cervelliera, ·specie di calotta d'acciaio da introdurre sotto il chepì. L'utilità di tale protezione è indiscutibile; si citano casi in cui delle grosse sclieggie d'obice pesanti anche oltre 200 gr. hanno colpito la cervelliera, producendovi una

depressione, mentre il soldato è stato solan1ente preso da leggero stordimento. _.\Itri casi cita Bonnette (Presse niéd. 1915, n . 48) da lui osserYati in cui i framn1enti d '·o bice o le palle hanno prodotto un foro nel chepì ed una depressione o un solco nella cer\Telliera; i soldati, che senza questa. sareb1b ero certan1ente morti, hanno presentato commozione cerebrale, di cui si sono riavuti aibbastanza presto. Tale cer,relliera però se risponde,ra bene allo scopo, non era pratica; per la ·sua forma rotonda e t roppo rigida non si adatta·v a bene a tutte le teste, sicchè molti l'utilizzavano mettendola sopra il chepì ; 1nessa poi direttamente sul cranio, senza aereazione, provocava sudori prof usi cl1e ossida,·ano la faccia :interna della C'alotta, scorrendo poi in striscie giallastre sul YiSO dei combattenti, che a're,·ano finito a rillUnciare alla cervelliera ser,·endosene per gli usi più et erocliti, 111ag.ari da orinale o da porta sapone. Ora però le truppe fra11cesi sono s tate fornite di un elmetto più comodo e pratico. Consta di u11a la111iera d 'acciai-0 sagomata a sta.m:po, dello spessore di 7 mm., leggermente rialzata al disopra del cranio; ad essa si è aggiunto u.na visiera, u11 coprinuca ed un piccolo cimiero fenestrato, che serve da ventosa e riduce al minimo il peso. _t\ Jl 'esterno è ricoperto da una ·yernice grigiobl u.; all'interno v'è una fodera di cuoi~ flessibile, ch e gli permette di adattarsi :alle varie teste, ed un dispositivo per l'aerazione, fatto da· una lamina metallica ondulata, che circonda la base fra la ca.lott a d'acciaio e la fodera di cuoio fenestrata; un sottogola in ~uoio permette di fissarlo bene sulla testa. Il peso totale è di circa 650 .g r. Tale casco no11 potrebbe certo proteggere la testa cla una palla in piena ,~elocità, che a 6 0 0 metri può traversare tre uomini ; ma già a 1800 m,etri la palla che può ancora perforare da una parte all'altra il cranio, non può più t raversare l'ostacolo del casco ed i proiettili di rimbalzo o tangenziali devieranno f aci1mente sulle sue pareti. Tanto più efficace sarà la protezione contro le scheggie di granate, le palle di shrapnel! e di revolver ; le scheggie di obice sono molto va•riabili di forma, di peso e di velocità ; ad ogni modo la maggior parte di esse, che altrimenti avrebbero prodotto fessure craniche con scheg.gianiento della lamina ,·itrea e lacerazione della dura madre, sara11no arrestate e deviate. L'esercito francese è così dotato di un casco . abbastanza estetico, igienico, poco ,,isi1bile, che risparmierà, nell 'aVì\·enire, buona parte del capitale umano. FIL. •

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NELLA VITA PROFESSIONALE. «)ritiche serene sul servizio sanitario militare. i\.vevamo già licenziate alla stampa le nostre

osservazioni sull'opera dei medici nella nostra guerra pubblicate nello scorso numero quando ci capit ò di leggere su1l «.Corriere della Sera » un articolo del senatore Pio Foà. Le impressioni da noi riportate sull'ottimo attuale funzionamento del ser,·izio sanitario, sui buoni rist1ltati finora ottenttti e sui migliori che ancora potranno ottenersi so110 presso che uguali a 1q uelle riportate clall 'insigne anatomista-patologo di l'orino iii seguito a l1na ·y isita da lui fatta al fronte . Il prof. Foà cQlllincia con l'accennare alle deficenze del servizio sanitario al principio della ca1npagna e giova qui ripetere quanto egli scri,.e al riguardo, perchè possa ancora essere confer1nato cou quanta serena obbiettività, con quali intenti ed anche con quali benefici risult ati il nostro g iornale pubblicò degli articoli di critica, che fin d'allora del resto raccolsero il consenso ge11erale. Sul co1ni11ciare della guerra, egli scri·ve, ft:l sollevato un grido di ammirazione per la bontà di .t aluni servizi importantissimi, e per il rinno\·amento a'rvenuto in poco tempo delle nostre armi . Era, invece, diverso il sentimento di front~ alla iniziale organizzazione del ser,·izio sanit ario . La guerra ci aveva colpiti q ulando esiste,·a una gra ,,e crisi del personale medico, tanto che parecchi erano preparati a discuterla a fondo nei due r.runi del Parlamento, ciò che non si è potutç> fare perchè appunto la g11erra lo ha iinpedito. La carriera dei medici 111ilitari era cli,·enuta difficile; 1nolti 1'abbandona,1ano, e parecchi si astenevano dal partecipare a conco,r si . Fui cosi · che allo scoppi.are della guerra si ebbero solo all'incirca 750 1nedici effetti,·i, il che ha generato una q11antità di inconvenienti. l\tiolti medici giovani di complemento freschi di laurea furono posti a ser,·izio di battaglione o compagnia, presso i quali t1on sarebbe stato fuori di posto qualche capitano di carriera, preferibilmente stato tratte11uto negli ospedali d.a campo o di tappa . Spesso a dirigere ospedali e a fare il chirt1rgo f 11rono no111i11ate perso11e non direttame11te competenti. Sembrava s11l principio che i 1nedici sulla linea del fuoco non fossero troppo aibbo11danti, ine11tre tali erano per luri1go te111po i110perosi i11 piccole città più o meno ,·ici11e alla fronte. Negli ospedali da campo 11on era neppure s11fficie11te il 111ateriale; sia l 'ar111a111entario, !'ia il 111ateriale da 1nedicazione, sieno gli (26)

apparecchi per la sterilizzazione, onde giunge\·ano da ogni parte voci lamentose. _..\. queste deficienze si aggiunge,Tano o le supposizioni, o le dimostrazioni di fatti che accenna\·ano a minore concordia fra la Sanità militare e la Sanità ci~ril e e fra quella e la Croce R·ossa. Il nostro inondo uni·versitario, i cui clinici maggiori ambivano di dare l'opera loro ·v icino alla linea di azione, come fu possibile ai clinici delle altre nazioni belligeranti, fu, invece, disilluso, perchè si è preferito trattenere i cli11ici nei loro proprii centri, do,,e però in pari tempo l'esercito sottraeva quasi tutto il rispetti·vo personale assistente. La necessità di pre,1 edere 1~Yentuale i11,-asi·one di epidemie, delle quali si seppe l'esistenza nei campi di altri belligeranti, obbligava a prov\·edere senza indttgio .alla difesa non solo clell'esercito, ma anche delle popolazioni ci,·ili, onde la necessità assol11ta di un'efficace cooperuzione òa parte della Sanità del Regno. Il trasporto dei feriti f.atto sul principio di preferenza, e forse per necessità di servizio, oon treni attrezzati, segutito non senza qualche grave inconvenie11te, fece desiderare preferibilmente l'uso degli eccellenti treni ospedali della Croce· di Malta e della Croce Rossa, i quali in,"ece, all'inizio, viaggiavano quasi vuoti. Ripeto, può darsi che tutto ciò avvenisse per momentanea i1ecessità di servizio, ma era pulr causa di non poco malcontento. Ma tutto ciò appartiene, per fortuna, al passato. Ora è una delle .maggiori consolazioni per un cittadino indipendente, privo di preconcetti, e che s ia reduce da poco dalle \."arie fronti do\'è si svolge la nostra guerra e dalle \rarie sedi del Comando, il potere affermare che quasi tutte le ca11·s e di non approvazione del nostro servizio sanitario sono scomparse, e che la sa' iia attività del dirigente personale sanitario militare, in perfetta armonia con quella degli ottimi ispettori, dai quali è serYita dal canto suo la direzione della Sanità civile, e con quella pure pregevole e coordinata alle precedenti, S\"Olta dal perso11ale della Croce Rossa, è \"enuta poco a poco recando tali mi·glioramenti al nostro servizio sanitario alla fronte, quale ognuno è disposto oggidl a riconoscere, e che sarebbero ai1che più acclamati, se fossero già adottate pro,~­ Yidenze che valessero a meglio soddisfare anche certe ::i.spirazioni del personale medico, sia di carriera, s ia di complemento. ancora noi, sono queste quiE , ao-o-iunQ"Ìamo .'.:>O ò stioni che riguardano il personale che (lo,·rebbero essere affrontate, esaminate, risolute al più presto. Il miglioraroe11to ,·erificatosi 11el servizio sa-


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SEZIONE

11itario dell'esercito si deve allo slancio, all'intel~ ligente operosità dei nostri colleghi, che consci clella loro missione tutto hanno dato p er assolverla nobilmente. Accennammo nel numero scorso agli -splendidi risultati ottenu!ti sia per quel che riguarda il numero dei mutilati che la lotta contro le malattie infettive. Il prof. Foà conferma le nostre osservazioni. Lo st ato sanitario delle nostre truppe è b·uono e migliorerà ancor più se s arà t enuta in quel conto che merita la vaccinazione antitifica. Si è da qualcuno con troppa facilità messo in dub.b io la efficacia di t ale vaccinazione. E non si è pensato che le \'accinazioni nel periodo anteriore della guerra furono fatte affrettat amente: moltissimi dei nostri soldati riescirono a sottrarsi alla vaccinazione, parecchi che :fìgutravano come vaccinati non lo furono affatto o solo incompletamente. Quando la vaccinazione fosse fatta s ul serio, non potrebbe dare risultati diversi da quelli che il generale Ferrero di Cavallerleone ottenne in Libia. Sarà una nuo·va azione meritoria dei 11ostri colleghi quella di dare maggiore e più serio impuiso a questo prezioso nlezzo pro:fìlattioo . I migliori risultati con~t'atati in altri campi consentono una mag.g ior fiducia anche in ciò. lVIa, per ritornare alla quistione del personale, con'\~ene cl1e i sacrifici, sacrifici di sangue, di disagi, di fatiche, di affetti, s iano tenuti in migliore considerazione. Il nostro giornale si è fatto parecchie volte eco delle lamentele dei medici richiamati, delle lamentele che apparivano giustificate. Una più conveniente distribuzione dei 1g radi risolvereb1b e tra le altre anche la quistione economica, che giustamente in ulna guerra di lunga durata assilla l'anima dei medici. Una più equa assegnazione delle attribuzioni si risolverebbe in ltn miglioramento ancora più accentuato del servizio e dissi pereb·b e uno stato d'animo poco confacente a quell~ concordia di sentimenti e di irttenti che nell'ora attuale è più che mai desiderabile. ..t\.nche il senatore Foà accenna al fatto che non tutti gli ufficiali di carriera si trovino al loro posto. Ed a no~ pare, che sarebbe tempo che questa leggenda , se leggenda è, fosse sfatata e non si lasciasse sotto una triste impressione il corpo sanitario militare effettivo, che sempre, in ogni circostanza, ha dato prova di sentii.:,e altamente il proprio dovere. . Si è sempre affermato che il numero dei medici fosse deficiente per 1 ·b isogni della guerra, n1a è però certo che molti, moltissimi dei nostri colleghi rimangono inoperosi. Anche a questo il nostro giornale ha accennato, ed ora tro·v iamo il consenso del prof Foà. Non sap1

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PRATICA

piamo se ciò d.e,-esi a &baglio di calcoli o al fatto che la nostra campagna non ha a·vuto quello s\·iluppo che si prevedeva. Certo è che il nttmero dei medici richiamati è esuberante. Pa recchi potrebbero essere mandati a casa o, mt:· glio ancora, potrebbe essere stabilito un turno di richiami. Con ciò si otterrebbe una sensibile economia per l'erario, si prov\rederebbe più con· v·enientemente all'assistenza ci,·ile ecl infine si assicurerebbe al personale qttel riposo di cui ha necessariamente bisogno. Comunque sia risoluta una tale questione, è certo che ai medici si doYrà co11se11ti re u11 co11,·eniente periodo di licenz.a. Specie qt1·elli che sono ai reggimenti, alle piccole 'll.n ità da campo, hanno bisogno assoluto di una periodica sia pur bre,·e licenza . . Hanno bisog·no cli riposare lo spirito ed il corpo senza di che no11 potran110 assol, ·ere convenientemente jl loro compito. Non ='i può essere b uon medico se non si ha il corpo valido e lo spirito sereno. E di ciò certo è con· vinto chi dovrà pro,·yede;r e. PANGLOSS. 1

Fondo di soccorso contro,i più gravi danni della guerra patiti dai medici e loro famiglie. Sottoscrizione promossa dalla Presidenza della Federazione degli Ordini dei l\ledici.

(Il fondo resta a disposizione del futuro Congresso federale perchè ne stabilisca la erogazione a termini della Circolare n. 6 - Prot. n. 450 - 18 a·g osto 1915) .

Se condo

elenco

delle

offerte

a tutt9 il 3 I ottob1·e 1915.

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A tutto il 30 settembre 1915 come dal primo elenco . . . Ordine dei Medici della provincia di Venezia . . . . . . . . Prof. Davide Giordano - Ve11ezia . . Dott. Umberto Toffoletto - Venezia . . Dott. Emilio Soldà - Venezia • Dott. Luigi Cappelletti - Venezia • Dolt. Giovanni Pugliesi - Venezia • Dott. Francesco Ballarin - Venezia • Prof. Fabio Vitali - Venezia . • • Prof. Alessandro Zoppi - Venezia . • Prof. G. Cag.netto - Venezia . . . Prof. Alessandro Zoppi - Venezia • Prof. Giuseppe Jona - Venezia • • Prof. Giovanni Velo - Venezia • • Prof. Pietro da Venezia - Venezia • Dott. Domenico D'Arman - Venezia • Dott. Giuseppe Pezzetti ~ Capitano 1nedico C. R. Zona di guerra •

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Riporto . . • L. 4559 D ctt. ..\.rturo Clari - PauGula (Mace}) rata) . . · · · )) J>rof. Umberto :Jionari - Bologna • )) Dott. Edgardo Dal Pa11e - Bolog11a . Dott. Renato Ti v·oli - Bologna . . . » Dott. 1\Iatteo Cecchini - Castel S . Pietro (Bologna) . . . » ::: Dott. Fide11zio Galler.ani - Bologna » :j: Dott. Carlo Casini - R·o ffeno (Bolagna) . . . . . )) * Dott. Enrico Boschi - Bologna, se-

co1ida offerla .

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Direttore e ìVIedici del Manicomio « Fra11cesco R o11cati » Bologna - Pi:of essor co1u.m . Raffaele Brugi a - Dottor Giuseppe Peli - Dott. cav. Nat ale l\!laccaferri - Dott. Carlo Rasori - Dott. cav. Francesco V e11tu1roli Dott. Enrico Rivari - Offerta 1ne1isile - Rata di sette1nbre . * Dott. Luciano .1\.ndalò - Dott. Carlo Donnini - Dott. .Adolfo Eva11gelisti - Dott. _-\ t tilio Monclj ni - Dott. Lorcnzo I'rest e - Dott. Gino Zanardi ::VIedici 11a (Bologna) . • Dott. prof. Lorenzo Piazza - Le11tini (Siracusa) . Pri11ia offerta ' Prof. dott. _L\ :delson Canepele - Bologna . . . . . Dott. ca\·. -~chille Caramitti - Bologna Dott. .11..ldo Caramitti - Bologna Dott. Leona rdo Adessi - Minerbio (Bolagna) . . . . . Dott. Celestino Baldi - Bologna . Dott. Braccio Braccini - Nocera Umbra (Perugia) . . . Dott. .4...rnoldo Fusetti - Ponte della Venturina (Bologna). Pri11ia offerta Dott. prof. Lorenzo Piazza - Lentini (Siracusa) . Seco11da offerta . . Dott. .i\.ldo Graziani - Thiene (Vicenza) . . . . . . * I Dott. P. Cappellini - L. Ca11telli A . Gallerani - E. Magagni - .I\.. Modenesi - G. Melotti - A. Salvadori F. Mazzoni - .f\... Reg·giani - T. Tassi medici di riparto F~. SS. Bologna * Prof. .4...lberico Testi - Faenza (Ravenna) • • • • • • • •

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Le so1111ne sottoscritte v·engono depositate in libretto della Cassa di r1sparmio di Bologna che l1a concesso il frutto di fa,·ore del cinque per ce11to. (28)

FASC.

46]

La· Società di l\Iedic·i11a Leg·ale, radunatasi il 22 ottobre, prenclendo in considerazione gl 'incon, ·enienti gra\·issimi, giornalmente ,-erificatisi, per essere venuta meno 1'applicazione del disposto dell'art. 209 del Codice di P. P. riguardante l'adibizione dei 1nedici particolarmerute esperti i1elle discipline mediccrlegali e per esere stata abolita la ire\·isione delle perizie medico-legali, ha votato il seguent e ordine del giorno, da presentarsi alla R. Com1nissione incaricata delle più urgenti modificazioni da introdurre nel nuovo Codice di P . P., riserv·andosi di proseguire ad occuparsi della gra,·e questio11e delle perizie riguardanti altre mende che la pratica fore11se ha rilevato. ORDINE DEL GIORNO.

(•) In memoria d ella signora Caterina Sitvagni.

[ •.\~~o XXII,

POLICLI~ICO

La Società di Medicina legale sint etizza11do gli studi e le proposte fatte sulle perizie medicolegali nel nt11ovo 1Codice di P. P., in vista degli inconvenienti verificati nell'applicazione degli art. 208 e seguenti C. P. P., in omaggio agli interessi della Giustizia e della Scienza fa le seguenti proposte : I. Che sia con precise norme assicurato l'af:fìdame.n to delle perizie di preferenza ai lVIedici particolarmente esperti in Medicina legale ferme restando le disposizioni riguardanti le perizie psichiatriche a norma del 2° com111a dell 'articolo 209 C. P. P. II. Che siano stabilite in speciali norme regolamentari i requisiti che debbono avere i Medici per essere ritenuti Medici Legali, da inserì versi in apposito AJ.tbo. III. Che sia possibile la revisione delle perizie medico-legali quando il parere dei periti non offre gli elementi necessari per l'accertamento della verità. Il Preside11te Prof. A. TAl\tBURINI.

Pensio1ii e indennità a sanitari e loro 1Jedove. - Massotti Francesco, id., L. 987 - Bianchi Etnii.llio, id., L. 2I57 - TaTdio Vi1nice.n'Zlina ved. d'Ott. Bruno, id., L. 764 - De 1\.1ercanti Emma ved. dott . Cattaliniiek, indennità, lire 1329.21 - Bidone -~dele ved!. dott. l.u~celli, id., L. I3I5·54 - Rasinf Etilla ved. dott. Carrara, id., L. 13I8.58 - Patani:no Giuseppe, id., lire 578I.95 - Mascio Paolo, pensione, L. Io55 Giova'Dòfietti Raffae'-a· \ ed. clott. Coarelli, ànden1lità, L. I734·38 - Carrieri Ignazio, pensione, L. 1058 - Gera Clementina ived. dott. Zambon1i , id., L. 1500 - Borghesio Caterina ved. dott. Roggieri, id., L. 9I1 - Vincelli Maria ·v ed. dottor Pa ppooe, id., L. 839.50 - Falzoni Daria TeodoJ,i'na. e fio-Ii o , ved. ed onfarni dott. Pisani, id., lire 450 - Neroni Chriara ved. dott. Bassotti, 3d., 1


[.'1.NNO

XXII,

FASC.

46]

SEZIONE

PRATICA

L. 1807 .80 -

Mortini Luisa ved. dott. Bresisain, id., L. 782.62 - Rondoli.no Celestina ved. dottoo: Colli Domenico, id., L. 1634.06 - Bloise Pci.etro, id., L. 2174 - Lusona Paolo, id., L. 819 - Ripa1non.t i Al1~ce ·ved. dott. Corb·e tta, indeD!ndtà, L. 1447.67 -- Tognetti Giovanru Battista, id., L . 2385.10. (Dall' A v·ven. Sanit.).

JUSPOSTI l QlmlTI I A DOIANDt. '

.

(5634) Referto - 1'ardi7Ja preser:.tazio1ie . - 11 Dott. E . N. da C. avendo consegnato il referto <li 'llna lesione lieve da lui curata -al marito della paziente ed avendo questi trascurato di presentarlo alla autorità giudiziaria, se non dopo a-v'venuta grave complicazione, è stato denunziato per mancanza di referto e trovasi ora sotto procedimento penale. Chiede conoscere se ciò sia legale. Sarebbe stato suo obbligo quello di p'rovvedere direttamente a lla consegna del referto alla .autorità giudiziaria, alla qualé spettava rilevare i dati necessarii. per determinare [5e il delitto era persegulibile con azione pubblica. Affidandolo al privato, Ella ha implicitamente consentito che questi ne avesse fatto uso sol quando avesse creduto o gli fosse con,renuto per privato interesse o tor11aconto. :No11 può, quindi, sfuggire alla contravvenzione. Come discriminanti che '\i-a]gano a diminuire la responsabilità crediamo che be11 possa addurre dinanzi l'autorità giudiziaria le ragioni di cui è cenno nel quesito. (5635) C 01icorsi - S ospe1isio'n,e. - Il dott . A. V . da P. desidera co11oscere se e quando possa rite11ersi esaurito un p11bblico c·o ncorso. Per logica ii1duzio11e il conc·orso pttò dirsi esauri'to c111ando la Co·m missione esamiuatri2e h a ternJinati i suoi lavori ed ha .formata la gradu.atoria, perchè sola1ne11t e allora i ' 'arii candidati a<.:q11istano 11n diritto, sebbene astratto ed indeterrµinato, alla nomina . Noti che il Decreto L110gotenenziale no11 parla -di còncorsi ch,iiisi ma di concorsi esailrili, locchè indica che il concorso stesso deve essere stato espletato completamente in og11i sua parte, mercè la presentazione delle doma11de e dei titoli, l'esame di qt1e~ti da parte della Commissione e la formazione della conseguente g·raduatoria. Se vi sono concorsi it1 etti no11 si fa la graduatoria, il concorso stesso 11011 può dirsi esaurito cl1e con la nomina effettiva da parte della an1mi11istrazione municipale. Prin1a di tale nomina, il concorso può dirsi chiuso ma non esaurito. (5637) Assici1:razio·n e contro gli infortun~. r\.l dottor S. L. da P. all' A . rispondiamo che nessuna legge ha 1nodificato l'articolo 149 del regolamento sugli ,infortunii, secondo cui la spe-

'

sa pel certificato finale spetta alla società assicuratrice. Alla stessa stregua deYe attenersi l 'Istituto nazionale delle assicurazioni. (5638) Co1idotta piena - C'ura di RR . CC. Il dott. A. G . da iYI . desidera conoscere se nelle condotte a cura piena è fatto obbligo per legge ai Comuni di imporre nei capitolati medici la cura gratuita ai RR. CC. in qualunque numero essi sieno ed alla famiglia del Coma11dante la stazio·n e oppure se è in facoltà del Com une togliere o mantenere questa disposizione e, in caso che venisse tolta, se il medico dovrebbe essere pagato dal Carabiniere ammalato o dall'Arma. Quando l a condotta è a cura piena i RR. CC. come residenti nel Comune in cui pagano le imposte indirette come ogni cittadino, hanno diritto, al pari degli altri, alla cura gratuita. Quando la condotta è limitata ai soli po·v eri l'obbligo della cura non esiste se non è contemplato dal capitolato. Nessuna legge obbliga però, ii1 tal caso, il Comune ad imporlo e se vi è, può bene anche radiarlo in occasione di una qualsiasi revisione del capitolato istesso . Nel caso che 11el capitolat o l'obbligo non esistesse o, esistendo , fosse posteriormente radiato, '"il medico ha cliritto di farsi pagare dalla amministrazione dell'Arnia e non dall'ip.dividuo infermo. (5640) 1'assazio1ie di niedicinali - 01ieri d ell'ufficiale sa'liittirio. - Il dott. abbonato n. 3643 desidera conoscere se l'ufficiale sanitario abbia ] 'ob·b ligo di ,·erifìcare le note presentate al Comune dai farmacisti per i 1nedicinali somminist rati ai poveri per ·v edere se sono stati applicati i prezii delle tariffe. In caso positi,7 0 in virtù di quale legge e se, in caso negativo, possa richiedere compenso. Desidera pure con·oscere quale crit erio si deve t e11ere per \ 1 alutare un medicinale non compreso 11ella tariffa pr0Yi11ciale 11è nella tariffa generale. L '11fficiale sanitario 11on ha obbligo di controllare o verificare le 11ote presentate al Coni une dai farmacisti per ,-edere l'equità dei prezzi segt1enti per le medicine somministrate ai poveri del Comune. Per t ale lavoro di cui può anche chiedere l'esonero, può aYanzare domanda di adeguato compenso. Per stabilire il prezzo di un medicinale non co1npreso nella t ariffa provinciale nè nella tariffa ge11erale, occorre tener presente il prezzo segnato dalla . casa produttrice, applican·d o lo sconto che di ordiuario esse sog1io110 fare ai rivenditori. (5641) Ufficiale sanitario - Presidente della Co1ig·regazione di Carità - Inconipatibilità . II dott. C. S. da M. desidera co11oscere se il medico condotto, che sia ope legis ufficiale sanit ario di un Comune, possa essere nominato Presidente della Congregazione di Carità. Il Consiglio di Stato con parere del 4 marzo (29) •


IL POLICLINICO 191 o

rite11ne l 'ufficiale sanitario incompatibile co11 la carica di componente di qualsiasi Opera pia esistente nel Comune ove presta servizio C-0n s ttccessi,·o parere del 21 settembre 1912 lo ste~so Consiglio dichiarò che il medico che pur 11011 a,·e11do nomina prefettizia alla carica di uffit iale sanitario ne esercita di fatto le attribuzioni l egualmente incompatibile al posto di amministratore di istituzioni pubbliche di beneficenza esistenti nel Comune presso culi presta servizio. (s642) Richiesta di un consiglio . - A ll'abbonato n. 2166 rispondiamo che non abbiamo alcttn consiglio da dargli nella situ1azione in cui egli attualmente si trova. (s643) Sesse1111io. - Il dott. M. S. da I. era titolare della condotta B. Essendo venuto a mancare il titolare della condotta A, riunì le due sezioni di condotta. Tale riunione divenne stabile con deliberazione consiliare del 1° ottobre 1910. Egli rimase titolare di entrambe le sezioni con uno stipendio maggiore di quello che i11izial1nente godeva ma m i11ore della somma dei . ' cl11e stipendi dei tiolari delle sezioni. Desidera sapere se può continuare il periodo sessennale già iniziato come titolare della sezione B e, nella 11egativa, da quale epoca comincerebbe a decorrere il nuovo sessennio, se, cioè, dal 12 agosto 1909, data in cui il collega abbandonò il servizio; dal 3 gennaio 1910, data in cui il sindaco lo pregò ad accettare la prin1a zona, rimasta vacante, o dal 1 ° otobre 1910, data della deliberazione consiliare con cui fu stabilito, con l'unione delle due ezioni, l'ammontare dello stipendio da corrispondersi al s anitario. Desidera, inoltre, conoscere su qttale stipendio potrà liquidare il detto ~essennio, se, cioè, su quiello iniziale o su quello acrre:sci11tc· dal Co11siglio co1nunale. I>i fro1~te :lllo stipenciio che godeva prima del 1910 quc~lJo ~.t.abilito da l Consiglio comunale nel 1° ottobr"'.> rappresenta un aumento. La ragioite del fatto 2u·nento si tro·v a, è vero, nell'accresciuto lavoro, ma non può mettersi in dubbio cl1e il suo stipendio fu da lire looo aumentato a lire 1800. Essendosi, quindi, conseguito un aur mento di stipendio, non h.a più corso il periodo sessennale ii1iziato nel 1907. Esso è rimasto spezzato per effetto della deliberazione consiliare dell '-0ttobre 1910. Ed è da questa epoca che comi nei a a decorrere il nuovo periodo utile per la corrisponsione del sessennio. TI sessennio, cui avrà diritto, sarà il decimo dello stipendio di lire r8oo. ~Vo111 ina

a 111edico 'niilitare assiniilato. - De"ic.lererei sapere a chi bisogna fare domanda J)er essere 110111iuato medico assimilato militare e quali doct1111enti da presentare. (30)

[.-i.NNO XXII, FASC. 46)

Possibilmente, le sarei grato se sapesse indicarmi quante ore del giorno possono tenere occupato U·n medico assimilato. Abbonato n. 7542. . Per ottenere la nomina a medico militare assi1nilato bisogna farne domanda alla Direzione di sanità del competente corpo d'armata, allegando i titoli di studio ed i documenti di rito. Le att ribuzioni del medico assimilato variano notevolmente secondo il grado e sono analoghe a q nelle degli ufficiali effettivi : il capitano ha le mansioni di capo reparto corrispondente a quelle di primario negli ospedali civili, ma ha l'obbligo della guardia a turno e deve recarsi due volte al giorno al proprio ospedale.

D. Fascetta del terrenioto 1riarsica-rio. _

Si desiclera sapere se i medici, i quali furono assunti dallo Stato per la campagna del terremoto del 13 gennaio 1915, nei paesi d'Abr.u zzo, possano ora fregiarsi della rispettiva fascetta. Dico. ciò perchè degli ufficiali, i qu1ali solo per pochi giorni furono in quei paesi, già se ne fregiano. Abbonato n. 7135. Potranno fregiarsi della relati va fascetta solo. quei medici cui sarà stata assegnata la medaglia di benemerenza per l'opera prestata in occasione del terremoto della Marsica del 13 gennaio 1915. Ci consta che in questi giorni si stanno facendo le designazioni del caso .

D. NOMINt, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

CATANIA . - Il dott. Recupero Giuseppe è no1ninato assistente volo11tario in clinica dermosi ~ filopatica. MODENA . - Il prof. Ferlini Achille è incaricato dell'insegnamento di clinica chirurgica e medicina operatoria. NAPOLI. - I dottori Simeoni Vincenzo e Alvi Vincenzo sono nominati assistenti in clinica chi. rurg1ca. ROMA. - Il dott. Pecori Giuseppe è autorizzato a trasferire da Palermo a Ro1na la libera docenza in clinica dermosifilopatica. ANCONA. - La Commissione giudicatrice del concorso all' VIII condotta medica di Ancona, composta dei dottori comm. Foà, presidente, cav. prof. Boari e cav. Salaroli, medico provinciale, ha stabilito la seguente graduatoria: 1° gruppo ex ·11eq'u,o con 30/30: prof. I"'aurati Francesco, dott. Ercolani Pietro, prof. Lisanti Angelo, dott. Nascimbeni Ferruccio; 2° gruppo ex aeqitO con 20/ 30; dott. Iraci Enrico, dottor Montesi Alfeo, dott. ~'\madori I"'i\rio; seguono il 3° gruppo con 28/30 e il 4° con 27 /30, comprendenti dieci degli altri concorrenti.


SEZIONE

[_>\NNO XXII, FASC. 46]

NOTIZIE DIVERSE. Sui campi dell'onore. Sono cad'u ti per la Patria gli ufficiali medici : DATTOLI GIULIO, di . Colle San Vito; Fusco GIOVANNI, t enente medico; RICCI EMILIO, di Torre Maggiore; CARLINI ~ERICLE, di Genova, sottotenente medico, decorato al valore ; DONATC ALESSANDRO, capitano medico ; (I primi tre figu.rano in un elenco u.fficiale) . E gli studenti in 1nedicina : NAZZONE GIOVANNI, della facoltà medica ' di Ron1a; FIRMIANI ANTONIO da Castel San Giorgio (Salerno); (Il pri1no figura in un el enco ufficiale). È morto all'ospedale di Thien e, in seguito a nJalattia contratta in g uerra, il capitano medico D'ANNA _.\uGUSTO, decorato al v alore. Ci ripromettiamo di dare nei prossimi numeri notizie meno frammentari~ sui nostri eroi. 1

PRA TlCA

La prima pietra degl' Istituti d'istruzione superiore a Milano. È st at a compiuta solen11eme11te a Milano la posa della prima pietra p er i nuovi I stituti di ist ruzione superiore. Questi sorgeranno sopra un'area donata dal Comune, del valore di tre milioni. Per la costruzione è p reventivat a la sp esa di 13 ,819 ,000 lire, in cui concorro110 lo Stato, il Comune ed altri Enti. Vi sarà compreso un Istituto d'anatomia normale e patologica , annesso agli Istituti clinici di p erfezionamento. Alla cerimonia presenziarono il presidente del Consiglio dei ministri , on. Salandra, il sottose· gretario di Stato on. Basli11i e molte altre autorità. Parlarono il sen. Colombo, rappresentante il Consorzio per la erezione degli Istituti, il sindaco di Milano, l 'on. Salandra e il cardinale Ferrari. Riportiamo alcuni brani più significativi del discorso pronunziato dall'on. Salandra : La odierna cerimonia civile è affermazione della forza serena della nostra razza, la quale, combattendo la più aspra e dura g uerra dopo il risorgimento dello Stato itfl.liano, intraprende tranq ulillàmente le opere del progresso futuro . Ovvia è la considerazione che, come insegna la guerra moderna - la guerra att11ale s opra t11tto - non v 'è preparazione bellica, sia negli strumenti della guerra, sia n elle fu11zioni direttive di essa, che non derivi dalla scienza, onde i più forti divengono i più dotti. Ma ·v i è anche un'altra considerazione meno 0'1via : ed è che l 'esperienza di questi m esi in Italia ha dimostrato come non sia vero che l'alta coltura , che la scienza, prepa·rino una scettica generazione ; ha dimostrato come sia frutto di una superficiale credenza ormai sorpassata c·h e ,.i sia contrasto fra la coltura scientifica e le pure idealità. La civiltà cristiana si rinnova perennemente e rest a indistruttibile e capace dei .maggiori progressi e delle maggiori idealità sociali : possiamo oggi affermare che i nostri figli sono migliori di noi. Ebbene, ·qttesto che faccian10 per loro, le opere che oggi sorgono, siamo sicuri di con1pierle per la maggiore .ricchez~a , per la 1naggior grandezza, per la maggior gloria d'Italia .

Libro d' oro. È st ato insignito della m edaglia d'argento al ' valor militare il dott . SGUAZZI cav. VITTORIO, da Rebecco d'Oglio (Cremona), maggiore 1nedico, con la seguente motivazione : << Diresse il servizio sanitario della divisione in modo esemplare, recandosi di persona, dopo ogni combattimento, sui luoghi ancora battudi dal fuoco nemico ed infondendo attività nel servizio della raccolta e dello sgom•b ero dei feriti; costante, mirabile esempio ai suoi dipendenti di serena intrepidezza e del più premuroso interessa_ mento per sal vezza dei feriti . Pressi dell'Isonzo dal 5 giugno al 22 luglio 1915 )). È st ata assegnata la menzione onorevole ai seguenti ufficiali m edici : CASAGRANDI GLA uco, da Lugo (R avenna), capitano m edico fanteria; FIUMEFREDDO VINCENZO, da Regalunto (Cata· 11ia), capitano m edico fanteria; G UIDOBONO PIETRO da Volpegnino (.l\ lessandria) tenente ·m edico alpini; ' LEPRI GIULIO, da Pisa, tenente medico fanteria ; · MONETA SALVATORE, da Napoli, sottotenente complemento fanteria j MIRAGLIA cav. EUSTACCHIO, da Spinazzola (Ba- L'esempio di Milano. ri), maggiore medico ospedale militare; I11 un ricevim ento offertogli a Milano l'onorePILATO ADOLFO, da Melfi (Potenza)' capitano vole Salandra ebbe a dichiarare : medico fanteria ; L'esempio più l argo, più generoso di concordia SALL USTRIO LUIGI, da Molfetta (Bari)' tenente organizzata e volenterosa da parte di tutti, lo vedo medico sezione sanità, 19a. divisione· a l\1ilano. i\.. l\1ilano ch e non è la Milano consered ai seguenti militi di sanità : ' BELLAVITA ALBINO da Orvieto, frazione Proda vatrice o la Milano cattolica o la Milano socia. lista, ma la grande Milano italiana, quella delle (Peru.g ia) 1 a. divisione fanteria; BRECCOLA VITTORIO, da San Lorenzo Nuovo storiche pagine. (Roma), sezione sanità. .. Un appello della Croce Rossa internazionale per i soldati scomparsi. Medici feriti. Risultano feriti in guerra i medici .militari : Il Comitato internazion ale della Croce Rossa a MATERZANINI AUGUSTO di Venezia, COLOMBO ETGinevra ha indirizzato ai capi di Stato e ai GoTORE di Varazze, MASTROIANNI ANTONIO, PIANCA- verni delle potenze belligeranti la seguente letSTELLI _.\NGELO <li Castel Bolognese. tera aperta : «Il Comitato internazionale della Croce Rossa Medici prigionieri. clall 'inizio della guerra è sotto la dolorosa impressione che un numero co11siderevole di soldati Sarebbr'ro TJrigjcuieri di ·g uerra a l\1althauisen i dei quali non è possibile stabilire l'identità, ven.medici militari : Calvi Ettore, La Villa Girolagono semplicemente dichiarati scomparsi . I fonmo, Baronie Dario, Pelitti Antonio. . (31) 1

J


IL

l:'OLICLI~ICO

tl~to_ri ~ell 'agenzia intern~zion.al e p~r i prigio-

111er1 cli g t1erra sono testimoni quotidiani della torn1ento a i11certezza delle famiglie angosciate s ~lla .sorte ~ei loro col?-giunti e si permettono perc~o ~i fa~ \'i \ra pr<:g hi.era che ve.ngano impartite ai cl1y ~ rs1 co1n8;ndi d.i truppe istruzioni precise affinch e uu sollievo sia arrecato a questo inutile inasprimento delle sofferenze della o-uerra. « In tutti i casi in cui la condottab della o-uerra 1~ consenta deve venir permesso un armistizio di alcu?-e o~e pe!~hè i corpi della sanità possano raccogliere 1 feriti e, solo dopo aver stabilita la ~dentità ·d~lle vittime del giorno, venga ordinato il seppellimento. La lista dei feriti e dei morti che deve ve_ni.re sollecitamente compilata e tras1ness~ al Ministero della guerra e al Comitato internazio~ale, renderebbe possibile di tener prontamente informate le famiglie dei cad!uti ».

Accordi tra le Croci Rosse italiana e austriaca. La Com.missione prigionieri di o-uerra della Oroce Rossa Italiana, presieduta d~ll 'on. Emilio Ma raini, in1forma che, in seo-uito ad attive pratiche condotte con la Croce bRossa AustroUngarica , h a ottenuto che gli ufficiali italiani prigionieri in Austria possano d'ora in avai1ti corrisponclere liberan1ente sei1za limitazioni di tempo. Si è anche ottei1uto çhe le comunicazioni t elegrafiche fra i prigionieri italiani e le loro fan1iglie e viceversa possano aver luogo ii1 ling11a italiana.

La Croce Rossa Inglese in Serbia. Da 1111'inter essante relazione di Luciano Mag rini s ul « 1\-Iessaggero » e s ul « Secolo » riport ia1no q11est o brano : I f uggiaschi , ·ani10 ,-erso sud, la maggior parte senza 111eta. I11 1nezzo al corteo si trO\"a l 'osp ed·a le della Croce Rossa ing·lese, di cui è l'anima una c.l o1111a, n1iss St ebart, che a ccorre qua e là, clanLlo orclini, aiutando, con solan do. Q11esta donna l ta seg11ito t 11tte l e , ·icende clella g uerra s erba, cla11clo 11i1 ese111pio 111agnifico cli abnegazio11e e prodiga11c10 cure a t11tti i feriti.

Medici della Croce Rossa Serba. P ro\ enie11ti dall a S erbia , s ono arri ,-ati i11 X ap oli, a bordo dell' cc_..\driatico », quattro 111edici serbi ch e si recano in missione a Xe\\~ York. E sp erite le for1nalità d ' t1so, ha nno preso p ost o nel '< Ca11opic » i11 p artenza per 1'-~m erica .

[ANNO

XXII,

FASC.

46]

L'Ospedale della Colonia Francese di Torino. La Colonia francese di Torino ha offerto alla Croce Rossa un ospedale installato in una ,-illa al Corso Regina 1V1argherita e fornito di tutti i presidii terape11tici; ·vi sono ri,1erati 20 feriti. Funzionerà fino al termine della o-uerra a cura della Colonia. b Ne è direttore sanitario il dott. Chene. ~'i~tituzione, p<;>sta sotto l'alto patronato della Pnncipessa I~etiz1a e del console di Francia è dovu,ta all'iniziativa del console comm. Ramoger.

Per i soldati cieehi. Nell'attesa che altri abbia a provvedere in mo~o ~iù ~argo e più adatto all'ospitalità dei soldati c1~chi per la _loro rieducazione psichica e pr?fess1onale, la signorina Sandra Bergomi di ~ilano col fratello arch. Giuseppe e la di lui s~g~ora han~b ~esso a disp~sizione della Societa .« Pro Ciechi » una loro piccola e tranquilla c~sa 1n Monza completamente arredata, sita sul viale al Parco. La « ~ro Ciechi.» ringrazia della generosa off~rta,. facendo v~t1 che q u1anto prima altre forze s1 un1.scano per. 1nt~grare in misura completa le provvidenze a sollievo dei nostri militi colpiti da tanta sciagura. I I

Il 25 sette1nbire è 1uorto il celebre o-astroenterologo berlinese prof. Carlo Antonfu Ewald. A v,e va quasi compiuto i 70 .an11i. Fino al 1907 era stato u110 dei due direttori della « Be.r liner Klinische Wochenschrift » . Era succeduto a Senator nella direzione del reparto di medicina interna ali ' Ospedale Auigusta. Lascia mo]tissimi la.veri sulla patologia del sistema digerente ; il suo no1ne è specialmente legato alla s onda gastrica o tubo E\vald, alla colazione di pro"\'a Ewald-Boas ed al pasto di prova Ewald, al metodo E\vald-Sie,-ers per sag·giare la motilità gastrica. Prima della ' lunga malattia che lo ha portato alla tomba, ebbe una p arte notevole nell 'istituzio11e di provvidenze sanitarie ed in specie nello stabilire gli edifizi marini per i bambini deboli.

1

il prof. Carlo Bouchard, il fondatore della patologia generale. Ce n e occuperen10 degnan1e11te in un prossimo nt1inero. È in orto

Indice alfabetico per materie. ..\ lcapton uria . . . J>ag. 1556 ~ \lito catti,·o : ct1ra . . » 1557 Congi11nti,·ite cat arrale : trattamento 1557 )) Creati1111ria . . . . . I c;;56 Digitale : azio11e sui reni . • 1555 F a\'ÌR1110 . . . . . . . )) 1537 F eriti iu g nerra : p sicolog ia . . )) 1559 Iufortu~1i : p rofil assi e interessi degli operai . . . . . . . . . ) 1541 I11t estino t e1111e: le"io11i congenite . 1547 ))

))

))

Rorno, 1915 -

(32)

T ip. Naziona le d i G. Bc rtcro e C. •

L u e : affezioni nervose : terapia . . I>ag . 1548 ~lalaria e peritonite tubercol are )) 1557 Nefriti : p atogenesi nelle malattie infettive . . . . . . . JI 1555 ,, 1556 ()echi : ferite in guerra • Reumatismo articolare acuto : noduli sottocutanei . . . . . . . . li , Ser,·izio sanitario militare . Uri11a : ritenzione pro,·ocata dalla inor, :fì na . . . . . . L.

Ptllll .

'•'SI•

'


.lnno XXII.

Roma, 21

novembre 1915

Fase. 4'f

.. SEZIONE PRATICA. t •

DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI REDAT'rORE CAI>o: '

Prof. FRANCESCO DURANTE PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMARIO.

Note del giorno: Alcune considerazioni sulla pellagra, la stia eziologia e la sua prevenzione e cura. - Sunti e rassegne: MEDICINA:

E. H. Ktumbhaàr: Le splenomegalie accompagnate da anemia. - CHIRURGIA.: Kenneth Bulkley: Tubercolosi della oulva. -E. Qu~ La s(Jo1'otricosi ma.m mat1a. - Lezioni: o. T . Osborne: Lti malattia di Raynaud. - Osservazioni cliniche: Dott. G . .A.morelli Rizzuto: Un caso di malattia del Parkinson. - Accademie, Società mediche, Congressi: Accademia delle ScienHe Me..

diche e Naturati dì F errara.

.

Appunti per il medico pratico:l NEUROPATOitOGIA: Il trattamento della coreà. -

Sintomatolo1ia delle lesioni lenticokl,i. P.!anovre endouterine e m01'bosieà da parto. -

Osse1'vazìoni c/.iniche sul dermografismo. - OSTETRICIA: Eclampsia delle gravide. Igiene : Cibi cotti e caldi, a buon p1'ezzo per le famiglie operate - Posta degli abbonati. -

Varia. Bella vita professionale : Per gli 11.-tficiali medici di complemento e della ter-ritoriale. -

Cenni bibliografici. -

Sempre il boicottaggio di Pu,wana. Sottoscrizione al fondo di soccorso cont10 i più gravi danni dtll" guefra patiti dai medici e dalle loro famiglie. - Condotte e Ooncorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Nostre corrispondenze: Inaugurazione del corso ài metlitina A. Minieli all'Ospedale civile di Venezia. - Inaugurazione di corsi universitaYi a Pavfa.. - Medicina sociale. - Notizie

••

djverse . .- Rassegna della stampa medica. - Indice alfabetico per materie .

.

'

Interessantissima pubblicazione di palpitante attualità fatta espressamente compilare per cedere in

I •rem:ie> semig:ra,-t,-. i-te>

.

. aj nostri signori abbonati:

-

Dott. GIACINTO QUARTA, aiuto negli ospedali di Roma, Lib. Doc. di Patologia Sp·ec. Medica nella R. Università

Vademecum della infermiera in. casa e

:n.eg:ti osped..a1i

con speciale riguardo alla cura. dei malati e feriti in guerra Un volume in 16° grande, di circa 250 pagine, nitidamente stampato, con 94 figure intercalate nel' testo (per i. non abbonati al ~Policlinico~ - Prezzo L. 4). Al nostri Signori Associati si spedisce per sole L. 2 . 6 0 franco di porto. .

Dlrlld cli profrle&à ,rlserYa&I. aen~a

B vJe&a&&

la rlprodo~Jone dl lavori pubbllca&J nel POLICJLINl(JO o la pubbllaaslon1 dl sunti dl t11J

oltarne la fonte.

. vedi : Sperinie1itale 1915, fase. 4), non sentirei ora il .b isogno di tornare a seri vere di pellagra in questo giornale, destinato alla schiera valorosa dei medici pratici, se non avessi notato di ·t"ecente delle manifestazioni tendenti ad imporre nel campo pellagrologico come dimostrate e certe delle dottrine molto ipotetiche e sopratutto a basare su di tali ipotesi molto traballanti delle disposizioni pratiche di profilassi e cura. Cosi, per citare solo un esempio, ho visto riferito in un giornale medico che qualche Comune ha messo l 'obbligo della denunzia della pellagra come di ' . ntalattia tras,n iissibile. .

J

NOTE DEL GIORNO. Alcune considerazioni sulla pellagra, la sua eziolo:ia e la sua prevenzione e eura.

. Molto, a:Uzj troppo, si è scritto da noi sulla pellagra, che era nei passati decenni e (però in modo 1nolto attenuato) cè tuttora uno dei nostri malanni nazionali . E, avendo già av.u to ocoasione di occuparmi· di pellagra dal punto di vista specialmente eziologico e patogenetico ed avendo pubblicato sull 'argomento vari lavori (Sperimentale 1911-1915; Rivista pellagrologica 1914. In sp ecie

(1) •


IL POLICLINICO

[ ..\~~o XXII, FASC. 47]

L'obbligo della denunzia ora è molto opportuno per la esatta statistica' della morbilità ; ma il vo1ere considerare la pellagra come trasmissibile accettando senz' altro ]e dottrine di Sam:bon, ormai t ramontate perfino in Inghilterra ed _t\merica o,-e cont avan o più seguaci, è proprio un for-

zare i fatti e pretendere di imporre ai medici 11na opinione che, se sostenibile come tutte le opinioni, non è suffragata dal consenso della maggioranza deg li studiosi e dei competenti. Le dottrine sulla eziologia della pellagra si possono raggruppare nel modo seguente:

La pellagra è dovuta all' nso di mais guasto.

Classica teoria di Lombroso: i veleni del mais guasto sono elaborati da ifomiceti.

A. Dottrine zeistiche o maidiche (l' alimentazione con mais è causa principale della pe11agra).

Monaco. perchè nel mais sono insite pro- )~ Lo Szun1owski. prietà tossiche { Zun,tz.

<

perchè nel mais sono sostanze fo- I tosensibilizzanti ) Raubitschek. La pellagra è dovuta all'uso del mais, an\ che sano '

I

perchè le proteine del mais sono incomplete e a scarso valore nutritivo

I

B. Dottrine parassitarie •

, I, I ~

C. Dottt'ina id'Yiaa. . • • (

perchè nel ~ais mancano speciali sostanze necessarie per il ricam\ bio, le vitamine

1

Punk.

Teoria di Sambon: la p. è una infezione dovuta a un protozoo, trasmessa dalla puntura d'insetti (Simulium). Teoria di Tizzoni: streptobacillus pellagrae, causa della malattia. Si trova anche nel mais, onde T. non rinnega l'importanza eziologica <li questo cereale.

di Alessandrini e Scala: la p. è dovuta all'uso di acque ricche in silice colloidale, ed è in fondo wia acidosi.

Non è qui il caso di fare la critica di tutte quest e diverse dottrine, di cui la Lombrosiana è quella che ha più dominato ed ha suggerito la legislazione italian~ contro la pellagra. Dirò solo che og·gi, se pur si .conoscono ifo1niceti produttori di tossici assai energici, pare poco verosimile che vengano ingerite in quantità notevole d elle farine di granturco così altera te da vegetazioni di funghi da portare a stati di cronica intossicazione ; e che, se si ammette pure che il granturco g uasto è più dannoso di quello buono, le moderne indagini va11110 sempre più orie11ta11dosi verso il riconoscimento del potere patogeno del mais in sè, anche sano e buono. Oggi si tende sempre più a considerare la pellagra, insieme ad altre malattie co11 cui ha qual· che analogia epidemiologica o si11tomatologica (beriberi, scorbuto), in una fa1niglia 11osologica, quella delle malattie da alimentazio11e deficiente o ' iziata per unilateralità o uniforn1ità di cibi o per mancanza di q11alche eleme11to 11ecessario allo s,·olgimento 11ormale del ricambio : famiglia 110sologica, che ha rice,·uto nomi vari, secondo le co11cezioni degli autori: an1erositosi (Centanni); <l< ita111inosi (Funk); seco11do g-1i autori di lin~ ua i11glcse in genere « deficienc~; diseases »; lll()llOja.~ÌSHIO (\ "o1pino). Q11e~to gr11ppo di n1a1attie si distacca dalle (t) 7

!

Lussana. A !beytoni. PasseYini . Baglioni.

pure e semplici forme di inanizione o denutrizione cronica; comprende sintomi a carico dei più svariati sistemi, con prevalenza però del sist ema nervoso, dell'osseo, della cute e mu-eose. 1'utte le malattie di questo gruppo hanno in co111une il carattere di essere state volta a volta ritenute intossicazioni esogene o infezioni; infatti compaiono per lo più a casi raggruppati, colpiscono cert e regioni, certi distretti, certe comu11ità di persone, certe famiglie (scorbuto dei na\•iganti; beri-beri delle prigioni, degli ospizi, dei naviganti; pellagra dei manicomi, delle prigioni, specie in America, o pellagra di dat e famiglie in dati villaggi in Italia e altrove; ecc.). Le ricerche epidemiologiche e sperimentali hanno per il ·b eri-beri messo in sodo che questa forma poline\·ritica compare in seguito all'uso pre,ralente od esclusivo come cibo di riso sbucciato e brillato ; ed hanno accertato che nelle bucci e del -chicco di riso (crusca di riso) ci sono sostanze cb e prevengo110 o curano il beri-beri umano e qt1ello sperimentale dei polli e piccioni. .\.11zi Funk ha isolato da dette bucce di riso e da altre sosta11ze ad azione antibe;riberica l lie::Yiti, latte, uo1.ra, carne, ecc.) il principio attivo, la t.iitaniina a n.tiberiberica~ sosta11za azotata ad azione 1nisteriosa, ma che de,·e esser presente nei nostri cibi se no11 ' 1 ogliamo ammalarci di una


[_.t\..NNO

XXII,

FASC.

47]

SEZIONE PRATICA

polinevrite beri-berica. Si capisce dunque che il beri-beri domina in quei paesi ove si usa il riso brillato come alimento prevalente, senza i necessari c?rrettivi (India, China, Giappone, ecc.) Lo scorbuto è dovuto all'alimentazione con cereali secchi e cibi in coE.serva, senza cibi freschi e specialmente senza verdure: le belle ricerche di Frohlich e Holst hanno dimostrato che anche le cavie tenute a grani secchi (avena, fru.m ento, ecc.), con acqua, ma senza verdura, muoiono coi sintomi di un vero scorbuto. E si sa ormai che lo scorbuto infantile o morbo di Barlow è dovuto ad alimentazione dei bam·b ini con latti sterilizzati ad alte temperatt1re, fa1ine lattee, preparati artificiali vari in cui furono distrutte le sostanze antiscorbuticb e o vitamine antiscorbutiche, assai labili, presenti nei vegetali freschi, nel latte, ecc. Per la pellagra la dimostrazione della sua natu.r a di malattia da alimentazione unilaterale è meno completa e matura: forse perchè su essa dominavano già troppe idee preconcette, perchè il suo studio è stato più tardivo da questo pu11to di vista ed i rapporti sono meno semplici. Ormai però si possono dire accertati i seguenti fatti : 1° La pellagra prevale nei paesi ove si usa largamente il mais nella alimentazione popolar~; si danno casi di pellagra senza mais, ma allora c'è sempre qualche altro difetto nella dieta: per esempio in America si è visto che la pellagra insorse in seguito a dieta troppo ricca in zuccheri ed amilacei (Deeks, Blosser) o per prev.alenZJa esagerata cli cereali sui legiumi ed alimenti animali (Goldberger, Waring e Willets) o per uso di sagù (Sandwith). 2° La pellagra colpisce quasi esclusivamente i poveri, i contadini, coloro che mangiano cibi poco svariati. È rarissima nei baro.b ini latta·n ti. · 3° La pellagra nei primi stadi suole regredire col semplice passaggio ad una buona e svariata alimentazione. 4° Il mais contiene proteine a struttura chi1i.1ica assai di ,-ersa da quelle animali : vi scarseggiano certi aminoacidi (triptofano), certi altri sono troppo abbondanti (fenilalani11a) ; il loro valere alimentare è assai scarso. Il mais deve essere ingerito in quantità enorme per dare una . quota sufficiente di azoto utilizzabile, ed allora danneggia colla distensione meccanica e colle fern1entazioni abbondanti il tubo digerente; sicchè in pratica i mangiatori di mais spesso sono dei \·eri denutriti, dei soggetti in stato di ipoali1nentazione cronica e dei dispeptici. 5° L'alimentazione maidica prodt1ce negli ani1nali da esperimento ed in specie nelle cavie un qt1adro u1or.boso, che tiene 1111 po' c.1el1o scorb11to, 1

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un po' della inanizione, ma che ha anche note a11atomo-patologiche proprie, di :recente messe in evidenza anche da me insieme a Montagnani : non si ha una pellagra sperimentale vera e prop~ia, ma ciò non può pretendersi nè aspettarsi necessariamente, data la diversità dell'organismo .. della cavia in confronto a quello dell'uomo. Nel tnuidismo della cavia i momenti patogenetici sono 1nolteplici; piuttosto che la insufficienza proteica o gli effetti di una uniformità di alimentazione con proteine incomplete, pare, secondo ricerche recenti anc.he mie, che abbia importanza la as. senza nel mais di principi solubili in alcool, presenti negli organi animali freschi e nei \regetali, principi correttori che seco11do la dottrina di F'u11Jk rientrerebbero fra le vitamine. Bastano infatti minime q•uantità di yerdure aggiunte al 1nais per attenuarne singolarmente gli effetti delete~i, quantità come gr. 10 di cavolo al gior:i;io o, secondo una comunicazione recentissima di Sandwith (Lancet, 22 ott. 1915) , anche 1nolto 111eno. Inoltre secondo importanti recenti ricerche di Bagl~oni le cavie a mais soffrono per deficiente assunzione di acqua, per abnormi fermentazioni intestinali ed offrono un prof ondo mutamento metabolico nel senso rd i una vera acidosi. Esse offrono spesso lesioni tiroidee e, come io ho visto, un deficit di adrenalina nelle loro surrenali. Insomma il mais produce un vero e proprio .quad1"o morboso per cui le cavie muoiono in poche settimane. Di tutti i fatti speri1nentali del campo pellagrologico, questo, ,d ella produzione di un maidismo sperimentale, è' il più costante e sicuro. Tutti questi fatti quadra110 bene colla t eoria 1uaidico-alimentare della pellagra, lasciando ancora aperta la questione della presenza di vitamine antipellagrose, la cui assenza nel mais sarebbe causa della malattia, della loro distribuzione nel chic~o di mais, dei loro rapporti collé vitamine antiberiberiche e antiscorbutiche. Io inclino molto a vedere nell'azione patogena del mais un risultato convergente di cause e fattori diversi; il mais è un alimento poco nutriente in genere, male digeribile, e assai di vero c'è nella dottrina ipoalimentare del vecchio Lussana ; ma penso anche che vi manchino principii speciali alcool-solubili, che per ora chiameremo vitmmine, la cui presenza nei cibi è necessaria per il funzio11amento ·normale del ricambi o, special1ne11te del sistema nervoso, cutaneo, osseo. ~a pellagra sarebbe, almeno in parte, una avitaminosi, nel senso di F11uik, assai ·vici11a allo scorbuto, cui somiglia un po' clinicamente, tanto che fu anche chi amata scorbuto di montagna . La pellagra ad ogni modo rientrerebbe, secondo l e più moderne ricerche, nelle malattie da deficienza ali(3)


1572

IL POLICLINICO

mentare, non nelle infezioni o nel}e intossicazioni : si diventa p ellagrosi , dice il Sandwith, per ciò che non s i mangia, non per ciò che si . i11ang1a. Che dire dunque delle t eorie parassitarie ? N ess uno h a mai visto con sicurezza protozoi negli organi i11terni dei pellagrosi ; i pret esi rapporti fra distribuzione della pellagra e distribuzione di certi insetti ematofagi ,-engono sempre più messi in dubbio da autorevoli studiosi; nessit1io ha mai ('O fil unicato la p ellagra facendo pungere dei sani <la insetti o inocul ando sangue di pellagrosi (ho anch'io delle esperienze negative) : la teoria di Sambon va dive11ta11do sempre meno verosimile. In quanto al Tizzoni, le conferme della esistenza del preteso bacillo p atogeno sono scarse, i risultati 11egatiyi invece numerosi. Se poi ci volgiamo alla t eoria idrica di Alessandrini e Scala, anche q ui si naviga nella incert ezza : il Sandwith nel citato lavoro obietta per es. che le acque in Egitto, paese pellagroso, 11on sono daV\rero argillose. Tutto considerato, le teorie maidico-alimentari 11anno più fatti in loro favore; e nulla c'è nella st oria, nella epidemiologia e nella clinica di ques ta 1nalattia ch e non si possa spiegare con quelle t eorie. Non dico che il problema sia risolto : occorrono nuove e profonde ricerche e dati più sicuri, ma allo stato attuale delle nostre c~gnizioni è quello l'indirizzo più fidato e questa è la concezione che a m e (ed a molti altri) pare più verosin1ile. .t\lla profilassi e cura della pellagra dunque pro,,,·ederemo, meglio che andando a caccia di pretesi parassiti, col propugnare una riforma della aliment azione popolare : rendere questa svariata, ridurre il cons umo di polenta e pane giallo, ·accentuare la cu.ltura e conseguente consumo di patate e legumi, favori·r e l'industria del cacio, del l atte, delle uova; togliere insomma i contadini dalla loro miseria alimentare. I medici condotti nelle zone pellagrose molto bene possono fare colla propaganda in quest o senso, specialmente nell •attuale crisi economica. Se il costo eleYato del frumento do·'i:esse favorire 1'uso del mai s solo se11za sufficie11ti cor rettivi, ,~edremmo probabil1ne11te aument are la p ellagra; se invece le classi popolari sostituiranno il meno di pane e car11e cl1e mangeranno non con polenta, ma co11 verdure, latticini, carni di animali poco costosi (co11iglio), il ch e, dato l'alto costo del mais stessoJ è probabile, la pellagra non crescerà e I 'Italia escirà dalla guerra senza questo pericolo, '·ittori~'-'a anzi a11cl1 e dell~ pellagra. Dottor PIETRO RONDONI, Aiuto nell' I s tit11.to di patologia ge->ierale, Professore incaricato di bkztteriologia - Firenze. (4)

[_.\~~o

XXII, FAsc. 47]

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA • Le splenomegaliè accompagnate da anemia. (E. H . K nu MBHAAR, Tlie A ltierican, ] oitrnal oj the nzedie . Scie,1i., agosto 1915) .

Il primo che intra\·ide un rapporto tra il cro11ico tumore di milza e certi stati di a11emia, che ccstituiscono le così dette anemie spleniche, fu Grethel della clinica di Griesing·er 48 anni or sono. Egli descrisse il caso di un bambino di ro mesi sofferente di diarrea e grave anemia accompag11at o da notevole tumore di milza e meno prionunziato ingrossa•m ento del fegato e delle gla11dole linfatiche ; l 'esa111e del sangue dimostrò cl1e non y 'era sproporzione numerica tra i globuli rossi e bianchi, e quindi non poteva tratt arsi di leuéemia. Cinque ann·i dopo Wood descrisse una <e varietà splenica» di pseudoleu~en1ia, anche essa caratterizzata da tu1nore di milza e grave anemia senza leucocitosi. Successivamente ne furono Ìndicati parecchi altri casi, ma solo \ 1 erso la fine dello scorso secolo la malattia acquistò entità clinica e se ne distinsero alcune varietà. I tipi ben definiti dell'anemia splenica S1)110 quelli di Gaucher, di Banti, di Iaksch, Ha:yemWidal e Chauffard-Minkowski. lVIalattia di Gau,cher. - Questa varietà, nota sotto il nome di splenomegalia a grosse cellule fu probabilmente la prima ad essere bene individuata in rapporto al caratteristico quadro anat omico. Essa fu descritta da Gaucher 11el 1882, che la considerò dapprima come un epitelioma pri1nitivo, poi si riconobbe che il tumore non aveva caratteri di malignità. La diagnosi anatomica riesce facile per la presenza nella milza, nelle glandole linfatiche ed anche nel fegato delle caratteristiche cellule a forma vescicolare con 11ucleo piccolo ed eccentrico. L a malattia comincia insidiosamente pochi mesi dopo la nascita ed anche nella fanciullezza inoltrata (ordir.ariamente prima dei tredici anni) ed ha un decorso cronico (in media fino a vent'anni). Per lo più esist e nella storia familiare qualche caso di questa o di alt1 a ,-arietà di splenomegalia. Per ltn certo t empo la malattia decorre senza produrre alcun disturbo nell'infermo fino a q11ando non appare ben evident e l 'a11e1nia ed una inarcata tendenza alle en1orragie sottocutanee e sotto1nncose. Que~te per altro non sono fatali, percl1è d'ordi11a1io quella che detern1iua la 1norte è u11a 111alattia intercorrente. n 'SÌ nton10 più it11porta11te e talora il pri1no a manifestarsi è il progressivo


[ANNO

XXII,

FASC.

47]

SEZIONE PRATICA

ingrandimento della milza, che può raggiungere proporzio1ri mai viste in altre malattie, ed occ11piare quasi del tutto la cavità addominale. Come nella malattia. di Banti le alterazioni del sangne non sono molto caratteris tiche. L'anemia di tipo clorotico talora non è molto grave (anche nei casi avanzati la media dei corpus~0 Li r< ~s1 è (l: 3,700,000) ; ordinariame11te esiste l eu copenia. I gangli li11fatici s uperficiali 11on sono ingrossati ed è molto raro .l'ittero e l'ascite. L'ingrandimento del fegato, ~he segue quello della n1ilza, può assumere anche esso notevoli proporzioni. La cute assu111e un colorito bruno-pallido, le congiuntive specie ai la ti della cornea diventano giallastre. L'etiologia della n1alattia è ancora du·b bia : si è escl11so che trattisi di un neoplas1na maligno e si è ammesso, per quanto senza darne le prove, c.:he l'affezione dipenda dall'azione di tossine endogene, di enzimi splenici ed anche di agenti infettivi . Xiema11n ha recentemente descritta una si~ Hlron e si111ile a quella di Gaucher, dalla quale si distinguerebbe unicamente per la rapidità dt>l decorso della malattia che in pocl1i mesi conducE a morte l'infermo. Malattia di Ba·n,ti. - Questa malattia colpisce ordinariamente individui giovani ed anche adulti in perfetta salute, ha un decorso crouico e sintomato1ogicamente può dividersi in tre periodi : Il 1)1i1110 perin1:0, d~tto ancl!e p.reascitico, che dura d~ s.o lito parecchi anni, è caratterizz.iato da debolezza e pallore prog-ressivi con disturbi digestivi e dolori addominali che possono per i primi richiamare l'attenzione sull'ingrandime11to della milza, che è pure liscia e dura. Talor,a c'è già 11na tendenza all 'emorragie con una discreta anemia a tipo clorotico, che per altro non ha nulla di caratteristico: l'aumento dell'urobili1ia è il solo seg110 dell'aumentata distruzione dei globuli rossi, la cui resistenza rimane invariata e talora anche aumentata . E' presente pure una leggera let1copcuia. 11 se;:-;. .l1rlc. peri0clf, (he dura solo no chi mesi, è caratterizzato dalla scarsezza dell'uri11a fortemente colorata dall'urobilina, da accessi di dispepsia e di diarrea con lieve ingrandimento • cpatjc< .. N~l terz<) peril·d ~= si banno i sintomi della cirrosi, asciti indolori, intercorrenti, eventualmente leggera itterizia, impicciolimento del fegato, anemia progressi·vra e grave deperimento. La malattia termina dopo pochi anni con una emorragia grave o con una infezione intercorrente. I due primi di questi periodi sono identici all'anemia splenica degli adulti . Bisogna ad ogni modo notare ch e non sempre riesce facile distinguere nettamente le tre fasi della malattia. l~ibsnn 11a attrihuito la c~-t11sa della malattia di u~11ti a:i 1111 'i1~ieZ1.)tle strt:ptotricea; Yat'es, B11nti11g e Kristia~lf:''ll ad 111-i tacillo difterotd-=; Ecie~:s. '~ol<l:·t\a1111 ad u11a tr01nbosi della -c:fna

1

1573

porta o della splenica; Ba11ti ad u11a tossina infetti va o ad una sostanza trasformata i11 splenotossina dall'alterato metabolismo della milza. 1 ris ultati della splenectomia dimostrano certo che il fattore etiologico sta nella milza stessa. Il quadro anatomo-patologico della malattia di Banti è il seguente : l 'i11grandimento della milza è dovuto al tessuto fibroso capsulare ed inter, · stiziale, che stringe nelle s ue 111aglie la polpa ed i follicoli. Questi, specie n egli stadii avanzati, sono scarsi e piccoli. ·si trovano infine altre note dimostranti l'intensa distruzione globulare. Le alterazioni del fegato sono quelle che si riscontrano ordinariamente nella cirrosi periportale. 11ialattia di Iuksch. - L'anemia pseudoleucea11ica dei bambini id i von I<l{ksch non è con tutta ' probabi1ità una vera entità nosologica. Essa forse rappresent a una manifestazione , atipica di malattie primarie del sangue (leucemie, anemia, perniciosa, anemia secondaria a rachiti<le, a sifilide, o tipi precede11temente non noti di ittero emolitico). Secondo il quadro datone dall' A. la malattia si manifesta in ,b ambin{ di uno o due anni con un intenso grado di anemia, con caratteri ematolc•gici simili a quelli dell'anemia perniciosa. La 1nilza liscia, dura, è straordinariamente ingrandita, mentre il fegato, in contrasto a quel che succecle 11ella leucemia dei bambini, è legger1uente ii1grandito. Benjamin ha recentemente tro·va to presente la ra:chitide in tutti i casi da lui esa.minati ed ha quindi proposto il nome di « rachitide 'megalosplenica » . I

Mùlattie di Hayem-Widal e di C·ha11ffard-Minkowski o ittero emolitico. - L'ittero emolitico

acquisito e quello congenito o familiare, con splenomegalia sono dagli americani indicati semplicemente come ittero emolitico o ittero familiare cronico. Le due forme però hanno differenze ca·ratteristiche e importanti, per cui è giusto considerarle come due entità cliniche distinte. F11rthermore, vVidal, Abrami e Brulé hanno sperimentalmente dimostrato che le due malattie hanno una differente origine. I sintomi cardinali dell'ittero emolitico sono : tumore cronicò di milza, itterizia non dipendente da ostruzione delle vie biliari, mancanza di bile nelle urine, anemia frequentemente a carattere parossistico e d'intensità molto variabile. L'aumento della distruzione del sangue è indicato dal sensi, b ile a·u mento del! 'urobilina • nelle urine e da varie caratteristiche alterazioni del sangue. I corpuscoli rossi dimostrano una diminuzione di resistenza alle soluzioni saline ipotoniche, e nella forma acquisita esiste il fenomeno dell'autoagglutinazione degli eritrociti. Il siero di sangue raramente contiene auto o isoemolisine.

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Xella forma congenita i soggetti, come osserva Chauffard, sono « più itterici che malati ». Freque11temente essi consultano il medico per altre 1nalattie e considerano la loro cronica itterizia co1ne una idiosincrasia familiare che non altera il p erfetto stato di salute. La forma acquisita d'altra parte si manifesta con un malessere im· pro\-,•iso, 1'anemia di,riene sempre più grave (i globuli rossi disce11do110 t alora fino a l,000,000) e 1'i11dividuo è sempre più anemico che itterico. Sono stati descritti casi nei quali uno stato apparentemente identico all'ittero emolitico acquisito si manifestò in conseguenza di malaria, siti lide ed .altre ii1fezioni e perciò si è ritenuto che eletto tipo fosse in rapporto ad una intossica. .' z1one p1u o ,meno oscura. Nei detti casi i seg ni dell'eccessiva distruzione del sangue scomparvero con ' la cura della infezio11e causale. La forma familiare d'altra parte a1)pare -come una distrofia ereditaria del sistema emopoietico, che rende le cellule ematiche più • faciltnente distruttibili. Malgrado l e s u accenn:at e differenze tra il tipo acquisito e quello congenito non 1nancano autori cl1e n e sostengono la completa identità. Per quel che riguarda la patogenesi di queste forme bisogna scartare innai1zi tutto una causa epatica o luetica. ~on rimane quindi che attrib uire l 'affezi o11e o a una lesione primitiva del ~angne, uina <listrofi.a dei corpuscoli ematici, o ad . t1ua alterazione primitiva o it1diretta della 1ni1za, un aume11to della sua attività emolitica. \\-icl al con la s ua scuola ritiene cl1e i corpuscoli rossi conge11itamente poco resist e11ti sono di~trutti i11 circolazio11e e che i loro residui si ri, ·ersano nella 1nilza , 11el fegato, nei reni e nel 111id·ollo osseo. Ora principale obbiezione a ques t a teoria è che l a splenectomia determina 1u.n 11ote,~01e 111igliora1nf'11to dello s tato morboso. l\li11ko,vski fu il primo ad intra\·edere u11 auanent0 cle1l'atti,·ità eiuolitica della milza. Banti sostiene ch e la 1uilza a lterata non solo distrugge una gran qttantità di emazie, ma ne prepara se111pre it1 gran copia per ulteriore distruzione. Questa teoria bench è sia basata s11 fatti non a11cora bene assodati, puire se1nbra la più accettabile. L 'e1noglobi11a liberata dai corpuscoli rossi si trac;fonua in pign1e11to biliare senha che perciò vi sia bisogno dell 'i11terYento del fegato : ~Tip­ ple l1a recentem e11te di1nostrato cl1 e la bilirubina si può for111are per la sola azione clell 'endotelio \·asale interamente isolato dalla circolazione e})atica. D'altronde ch e 1'ittero non dipe11cla da una ostruzione dei eletti e~cretori della bile è din10~t rato clal fatto cl1e l e ,~ie biliari al} 'autopsia nou f nro no 1nai tro,·ate ostruite, che le feci conservnuo il loro colore nor1nale e che l'uri11a 11on co11ticnc hilirnbi 11a . (6)

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E' interessante il fatto notato da Banti che nei casi aplastici o anemopoietici la splenectomia eccita il potere rigenerativo del 111idollo delle ossa come è din1ostrato dalla .presenza di normoblasti nel sangue circolante. Ciò it1dicherebbe che c:on la miiza è stata allontanata uria tossina che ostacola la forn1azione del sang11e e che la diminuzione della resistenza dei globuli rossi nell'ittero e mùlitico sar.ebbe dovuta non all'azione emocatatonica della 1nilza ma ad uma alterazione i1tdiretta del 111idollo delle ossa. I criteri fondamentali circa il trattamento di queste forme si sono in questi ultimi anni radiral1nente modificati. Chauffard sulla scorta dei casi di Vaquez e Giraux, nei quali la morte seg·ui due giorni dopo la splenectomia, affermò che l'ittero emolitico costituisce per i chirurgi il cc noli me tangere ». I raggi x , 1'opoter.a pia di. 1r1idollo di osso, i colagoghi sono stati esperime11tati invano. Widal ottenne un certo migliora111ento çon lunghe cure di preparati di fer.ro. Fo11da11dosi sulle proprietà antiemolitiche del1'.arsenico, della colesterina, del cloruro di calcio sono state ·tentate cure con ques ti 1nedicamenti e se ne è ottenuto qualche vantaggio, verisimil111ente dovuto all'aumento della resistenza degli eritrociti. Micheli nel 1911 tentò con molto s'Uccesso la splenectomia ; il numero dei corpuscoli rossi raggiunse qwasi il normale, scomparvero l'ittero e l 'urobilinuria, la diminuz.ione di resist~11za dei corpuscoli rossi scemò pure ed il paziente in due mesi sen1braYa presso che guarito. Analoghi risultati ottenne Banti in due casi di splenomegalia emolitica, che l 'A. ritiene identici alle forme acquisite d'ittero emolitico, e successiva:1uente anche in forme familiari furono ottenuti da Antonelli, da Castello, Kal1n, La11khout, Fiori ed Eppinger. T enuto conto di tali soddisfacenti risultati e ùelle analogie dell'ipertiroidismo, un analogo trattamento dovrebbe tentarsi nella cirrosi ipertrofica e nell'anemia perniciosa. DRAGOTTI. •

CHIRURGIA.

Tubercolosi della vulva. Th·e Ani. fo1trnal o/ th e 11z ed. Scienc., apr. 1915) .

( l(EN1'""ETH

B U LKLEY.

Dalla scoperta di I{och in poi la letteratura pubblicata sulla tubercolosi è semplicemente enorme: ma alcune delle sedi più rare hannv avuto scarse illustrazioni : 1'A. si propone di uiferire su di un caso personale di tubercolosi vulvare e di raccogliere le varie 11otizie qua e là sparse sull'argomento.


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SEZIONE PRATICA

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Danna di 41 a11·ni, vista la prima volta n el L'esame microscopico del framment0 aspor1913, ottobre. Il mia.rito ha tutercolvsi polmotato dimostra un 'ulcera la cui base è costituita nare ma senza nessuna. lesiione genitale. Parto d a tessuto di grianulazione infiltrato di piccole normale e figlio san 0 22 anni prima; ab-oirto di cellule .rotonde e di leu-cociti .p ol·imorfonucleati ; S mesi 7 anni or sono ; 5 anni fa notò una picnei tessuti snttocutanei prùfondi, numerosi e ticola zona ruvida sulla superficie interna. delle pici tubercoli miliari. K otevole aumiento di nupiccole l·abbra : tale lesione andò p'r0gredendo, 1nero ·e dimensione dei vasi· sanguigni. Non ·si senza dare disturbi, salvo dolore nel coito. Meriscontrano bacilli di Koch (protia bilmente perstruazioni i1.armali. lYiolti1 tentatiivi ·d i cura :non chè il pezzo fu cottJservato per 6 mesi in alcool). operatoria falli1ron0. Secrezione vaginale inodè* rata ma persistente. Nel 1911 .si svil.u ppa una tubercol-0:5i ·p 0lmob.are trattata in sanatorio, donCENNI STORICI. - La tuberc0l0si degli organi de la p. f,u di1m•essa come gua·r ita: nell'anno scorgenitali femminili fu prati·camien.te ign-0trata fino so non sintomi pol1ponari. a <:he lVIorgagni, nel 1771, scoprì all'autopsia e L'esame fisico no11 ri·,·elò nel resto del corpv descrisse un caso di tubercolosi delle tube e delnulla di note,·ole, tranne una ottusità relativa l'utero. Una tale osservazione non destò grande e un lie\•e aument o del fremit0, ad ambedue gli attenzi0ne, e per trovare un altro caso biSùgna. apici. Lo stes·so si dica per l'esame ginecolo- giungere fino a Raynaud nel 1831 : è quest0 i l gico interno e .anale. Il piccolo labbr.o, sinistro prim0 caso citato di tubercolosi della vag·i na. è sostituito da un 'ulcera a maggior asse anteroNel 1849 H uguier créa il termine improprio posteriore: si estende un po' sulla parete vagidi << estiomene ». La popoliarizzazione dell'argonYcile corrisp0ndente e ·a nteriormente .r aggiUJll.g e . mento spetta a Hegar 111el 1886. Ma la tuberco.. il vestibolo e il ineato 11retrale. Non ipertrofia e losi della vulva non destava attenzione speinduriment0t attor110 all'ulcera : la superfici e ulciale : i primi casi· indubbi furon.:> riportati nel cerata e irregolare, ben delimitata, scarsamente 1881, indipendentemente, da Cayla e da Winnutrita ; i'1 ·s u.o fo11do è costituitv da t essuto di kel, ma da .allora ad oggi se ne triovano pa.r ecgran11lazione irregolarmente dispo·st0, grigi-a- chie monografie, quasi tutte citate nell'articolo stro, edematoso, .n on facilmente sanguinante, che ora riassumiamo. n on sensibi~e, coperto di muco misto a modica FREOUENZA. - Non ci è dato stabili.rla che quantità di pus . con cr.iteri indiretti. Sommando le statistiche In b.ase .ai precedenti tul:ercolari, ".alla durata ri porta:te da viar1 _..\.._~., troviamOI che isu 633 casi della lesione, all 'a·ssenza di qua1'siasi aspetto di tubercolosi genitale in nessuno era coinvolta ep·i teliomatoso, all'esita ·della Wassermann1, eh~ la yulva : considerando il fatto che la tubercolosi• genitale si riscontra in ci.rea il 2 % dei casi .fu neo-ativo, si fece diagnosi di ulcera tubercolare e si decise· l'escissione. La quale :fu ese- che -çen.g-0no all 'autop.s.i.a, dobibamo ammettere guita il 24 ottobre 1913, asportando grande e che la lesian;e specifi0a della vulva. è estremapiccol0 labbro e tess11ti ciircosta.n1ti, fino a ·u retra mente rara. e retto, :che rii1nasero illesi ; peri~1eor.ai:fia; guaContrariamente all'opinione di Bonnin (mag. . . ng,i.01ne per prima. gior frequenza ·nell'infanzia), l'·A. dimostra con u11a ta\'"Ola diagrammatica, desunta da 72 oasi, Un mese più tardi, piccola recidiva sotto forche tale affezione è più comune negli anni della ma di ulcera all'estremità uretrale della linea magg.i·0 re attività ses·suale: 12 % nei primi 5 di sutura: q11esta migliorò (come del resto anche le con·d izi'oni ge11erali della paziente) con anni di vita, quasi 17 % prima del ro0 anno; applicazi·o11i locali di nitrato d'argento al 10 %. quasi ness un caso f.ra i ro e 15 anni ; l / 3 dei casi fra i 25 e i 40 ; poi continua decadenza. Il 24 ;febbraio 1914 si eseguì una cauterizzazione PATOGENESI. Come in ·ogni tul:ercolosi, il al Paquelin. DisgraziataIDJente da allora la paba.cill01 d·i· Koch ne costituisce la CO?l'ditio sin.e ziente non fu più esaminata : seooodo quanto qit,a 11011 . L'infezione può esser locale o genefu riferito da lei e dal ma:rto, si notò nelle c-0nrale : quest'ultima non ci interessa rig11ardando dizion.i locali un n1iglior.amento progressivo: l e f0rme di tubercolQlsi generalizzata. Le cause ma già due ·settima111e dopo 1.a .cauterizzazione locali possono esser rittnite in due gruppi : inins.o.r se una febbre serotina, senz.a che segni fifiammatoarie e traumatiche. sici potessero giustificarla, e 1'8 aprile si .aveva Il tra uma è fattore che tende ad acquistare la morte d•oivuta, secondv il giudizio d1ei medici . ' sempre magg.i·ore .importan:Da nella localizzacu.ra11ti, a tt1bercolosi miliare acuta; non fu potuta eseg11ire l'autorpsia: la lesione vulv.are ave- zione dell'infezione . Esso si dimostrò indispensabile nelle ricerche sperimentali. Ma anche cli,.a presentato 1111 progressi,·o costante m.iglie>nica.1 nente esso si trova citato e si può ·supporre ramento. 1

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nella maggior parte dei casi. Come di·c e Bvnnin «il traumatismo lieve o grande, evidente o scon:osciuto, appare, dopo tutto, come neces·sario per l e sviluppo di lesioni tubercolari nella regione della vulva ». Anche I 'infiammazione ha una parte importante, se·condo alcuni· AA., come fattore predisponente : vaginiti semplici, vulvo'vagi1tlti go. . nococciche, manifestazioni luetiche locali, ecc. : è da notare .che in una discreta proporzione della ·serie cli casi 1·accolti si trattava di prostitute. Modi d'i11,fezi<Jne. - La maggior parte degli AA. distingue tre gruppi: tubercolosi vulvare primitiva semplice, tubercolosi Vulvare primitiva per autoi·noculazjone, tubercolosi vulvare secondaria : l 'A. mantenend·o il primo gru·ppo riunisce gli altri due i'n1 uno solo che chiama tubercruosi vulvare seNndaria. Tubercolosi -vulvare primitiva. - È la forma più rara ma certamente provata, sia speri.men.talmente (Pop<Y.ff e Gorow.i tz), sia clinioamente : 9 casi su 47 di Mosler, 27 su 119 di Spacth. Le vie d'infezione indicate sono assai varie: coito, masturbazione, ~biti, ·pessari, bagni, toletta, ecc. : probabilmente le più frequenti sono il c.oà.to e lo sputo. Tale via, ise 1.·n1 alcuni casi non. è rintracciat~le, in altri appare 1evidente, senza che per questo si poS'sa stabilire una classificazione. Molti dati sperimentali e clinici sono stati accumulati in favore dell'ipotesi che la tubercolosi, locale o generale, possa essere trasmessa cvl coito dal maschio, ianche se questo non abbia tuberc-01losi genitale. Ma qui, come altrove, ha notevole importanza la predisposizi-ooe locale e generale, data la frequenza rli tubercolosi dell'epididimo e della prostate. negli uomini', la grande rarità della tubercolosi vulvare nelle donne (anche per vs·se.rvazioni su mariti e mogli rispetti vi). Alcuni AA . pensarono in ·b ase a questo fatto che la tubercolosi vulvare fosse una infez.i·one discendente, ma Murphy richiamò l'attenziQD.e sul fiatto che lo sperma di solito è depositato oltre la vulva, nella vagina. Cohnheim per primo suppose che la tubercol osi genitale possa esser trasmessa col coito. Dopo di lui non mancarono le coruferme a quest a t esi, sia basate su prvve sperimentali, sia -su casi clinici. Poi Verneuil lfu il primo a sostenere che un individuo tubercoloso senza les ioni genitali è in grado d·i· trasmettere il bacillo col roito, e le osservazioni di altri AA. confermano questa , .. eduta : fra le numerose citazio11i dell' .:\. ric:o.rdiamo solo F oà ch e ri11sci a tro,•are il bacillo nello sperma di uomini morti c1i tutercolosi ma senza lesioni genitali.

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Fra i casi iracrolti dall 'A. ve n'è un certo numero in cui è razionale supporre che ! 'infezione fu prodotta col coito. Tubercolosi -vul-vare sec.ondaria. - In questa la trasmissione del bacillo può avvenire v al1'esterno o all'interno dell'organismo. Nel primo. oaso ·si parla di tubercolosi vulvare primar.ia per auto-inoculazione: si ha ·Ìn quegli individui che hanno un forolaiv tubercolare (polmonare, osseo) donde i bacilli vengono portati alla vulva con mezzi esterni (dita, abiti, hiancheria da bagno, ecc.) : molti AA. con·s iderano questa .come la ~iù .importante via d'infezione. Il sec0ndo· gruppo cQ!Ilprende quei casi in cui j,l passaggio del bacillo dal foco1aio preesistente •alla vulva avviene ·nell'interno dell 'organ-i smo. Qui si hanno quattro possibili vie d'imfezion e : ematogena, linfatica, contiguità di tessuti, continuità di superficie. a) Ematogena. Generalmente ammessa ma p oc0 dimostrata nella letteratura. F.iocco e Levi pensano che essa sia specialmente frequente nei' casi ·di enterite tubercolare. b) Linfatica. Questa via per ragioni ana1 tomiche deve eS'sere rara : praticamente è la più difficile a essere distinta dall'infezione per contiguità di tessuti. c) Co1itiguità di tessuti. Questa classe raccoglie più casi che le ·due precedenti. L'estensione diretta di ulceri tubercolari vaginali• cosi da inc1udere la vulvta è la d'orma più comune a i·ncontr.arsi; dvpo di questa troviamo la propagazione diretta da lesioni tubercolari del retto: qu·i· la lesione vulvare può presentarsi come ulcera o come fistola; occasionalmente si può avere propagazione da lesi'Olli tuberc~lari della pelle; eccezionale è un caso descritto da Dambrin e Clermont i 11 cui isi trattava di un ascesso freddo provienieute da una osteite tubercolare del pube. d) Conii1iuità dli.i S"Lipe-rficie. Tale gruppo comprende quei casi in cui il bacillo è portatv da secrezi•oni pro·v enienti 'O dal sistema urinario o dal sis tema genitale sopravulvare o dalle fec~. Tutte e tre queste vie però non debl::iono essere frequenti come si presume daJla rarità della tubercolosi genitale, che aibbiamo già \·isto, e anche da quella del rene e vescica : sui 72 casi racc0lti dall 'A., lesioni dei genitali interni sono menzionati nave volte, del rene tre volte, della ,·esci ca una volta., dell '.intestino quattro e d~ 1 retto cinque volte. SINTOl\iI E FORME CLINICHE. La tubercolosi della \Tulva si presenta clinicamente sotto var1 aspetti che l 'A. ritiene possano esser riun1ti nella seguente classificazione: 1° ipertrofia oon ltlcerazione; 2° ~pertrofi.a senza ulcerazione; 3° ul1

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.ceraz1one senza ipertrofia; 4° tipo di lupus; .s0 fistole e ascessi. Pii.ma di esam·i·narli singolarmente ricordiamo in breve i segni e sintomi .com uni a tutti. Fatti generali lievi, e nella forma primaria quasi trascurabili : negli altr.i casi s0n0 in proporzione diretta al grado cli lesi orne di altr·i or,gani. Localmente: fatti subiettivi a·ssai lievi fìnchè la lesione non è avanzata: bruciore, prurito. C-0n l'ulcerazione, spec.ire se estesa alla vagina, il primo si11toma può essere la leucorrea 0 il bruciore nella minzione ; il d•olore di S'Olito non è intenso, eccetto, talora, ·nel coito. Sint0J11.i funz·i·o nali manca.no se non son·o interessati i .genitali i·nterni o il si·s.tema urinar.i·o. L' A. :tlQ·n ammette come v0gliono alcuni la presenza costa.n te dell 'ipertro:fia. 1° Ipertrofia con ulcerazione. È la f·orrma più comune. Si discute se l'ipertrofia preceda l'ulcerazione o V·Ì'ceversa o se si stabiliscano di pari passo. L'.ipertrofia può interes·saxe il gra·n.d e labbro, il piccol0 labtrr0, il p):lepuzio dell·a clitoride ; di un lato o di ambedu·e. Può trattarsi di un edema o di una netta iperplasia; probab·i l· me11te ·si inizi.a nella prima forma e gradualmente si trasforma nella seconda. Nel semplice edema la superficie appare liscia, scolorita o no, .a margini mal definiti, a consistenza molle. Nell'iperplasia •essa invece ha apparenz,a. ruvida, h1a c0lorito rosso scuro, limiti più netti, 00 n1Sistenza dura: corrisponde piuttosto alla ~ L1ber.co]o.si elefantiasica dei tedeschi; è quasi sempre indolore. . Associata con 1'i pertro.fi.a, l 'uloerazione varia di dimensio·n i da una testa di spilla a una vasta perd.ita ·d i ·sostanza. È frequente sulla. superficie · interna d e1le grandi e piccole labbra, ma può tr ovarsi dovunque : sede assai comune è vicino allo sbocco uretrale. Può essere uni<:a o multipla : probabilmente ]a prima deriva dalla fu.sio11e di più ulceri. I margini sono inregolari, netti, tal volta scavati. Il fondo, che di solito non si trova a più di 2-3 mm. dalla superficie, è eostituito da tessuto di gra,nulazi.ollle, grigiastro, edematoso, difficilmente sanguinante: su di esso si trova .abbondante secrezione siero. . purulenta; non è sensibile al tatto. I gangli inguinali s0010 spesso ingrossati. o pe:r l'infezione spe-ci:fica .a per adenite suppurativa. concomitante. zo Ipertrofia senza ulcerazione. - Straordinariamente rara. L'iaspetto è come quello sopradescritto, senza l'ulcera. L'ipertrofia è, dovuta <li solito a iperplasia e non a edema. 3° Ulc-erazione senza ipertrofia. Alcuni scrittori negan-0 l'esistenza di quest0 t ipo, ma 1'_.\.. sull.01 studio dei casi mcçolti ·s.i è convinto che l'ipertrofia non è sempre presente, s pecial1

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miente nell'infanzia . L'esame obiettivo rivela delle ulceraz.ioni ·simili a quelle descritte. 4° Tipo d,i lupus. - Il lupus volgare, così frequente sulla faccia, è rarissimo alla \·ul\ra. Del resto l 'aspetto in questa regione differisce assai poco da quella che il 1upu.s assume nelle altre sedi, se si fa eccezione della più frequente e precoce ulcerazione : tubercoli brunastri, pr.ofoodamente situati, a tipo di ,« scorza di 1nele ». In alcuni cas.i la lesione può presentarsi come una 'Semplice leucoplachia. Probabilmente a questo gruppo appartengono iri altri stad1 le forme del gruppo precedente. 5° Fistole e ascessi. - Talvolta dei focolai tuberoofari vicini. alla vulva rammollitis.i per trasformazi·one ca•se-0sa o •p er infezio11e secondaria, cerc•a.n do un'uscita al loro materiale di fiui·d ificazione, si fanno strada attravers0 un labbr0 vulvare, costituendo un. seno :fistoloso o un ascesso : la loro .natura tuberoolare può esser determinata s.ia dalla SC'opertai. del focolaio prim.i tivo, ·sia dalla natura d~lle granulazi0ni che rivestono la parete, sia dalla presenza di bacilli tu•b ercolari nell•a1 secrezione. PATOLOGIA. - Da una tavola delle differenti parti della vulva affette si desume che lo sono di gran lunga più frequentemene le grand.i e piccole labbra, spesso asscciate; la lesione è più spesso unilaterale. Come altro orgia.no, la cui infezi·o·ne tub·er.c 0lare più frequentement·e 'Si associa a quella della vt1lva, troviamo il polmone e poi il tratto genitale superiorE. (nell'articolo è l·iportata anche s u questo argomento una tavola completa) . Nel descri·vere l'anatomia 1nicroscopica è opportuno ·d istinguere le lesioni in. due tipi: profonde e superficiali: appartengono alle seconde, forn1e clin.iche che a·ssumono I 'aspetto del lupus, alle pri.m e tutte le altre. Nella for1na profonda l'epitelio quando n·on è ulcerato è talvolta p·e rfettamente normale, talvolta ispessito e cor:n.i ficato; nel der.ma possono trovarsi accumuli di plasma-cellule .c>Cm o senza cellule giga.n ti nel centro; ma le lesion·i più spiccate si hanrro nel tessuto sott01cutaneo e .s 0ttomucoso: infiltrazione diffusa, spesso con cellule giganti, fibre elas tiche aumentate e tumide, dilatazione dei vasi sanguigni e degli spazi linfatici, eventufcl lmente presenza d.i bacilli d.i I{och. Col progredire queste lesioni raggiu·ngono la superficie e danno luogo all'ulcerazione, che può eS'ser parziale, per lo più centrale: il che conferma 1'ipotesi di alcuni AA. che la forma ipertrofica 'tappresenti una ulcerazione arrestata (probabilmente per I '.ispessimento e la cornificaz.ione dell 'epitelio) ed è in realtà lo stadio preulcerativo del1'ip·ertrofia c.0tn ulcerazione. 1

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Xella forma superficiale (a tipo di lupus) le PROGNOSI. - ì\' on è buona. Sui 72 casi raclesioni sono limitate agli stati superficiali : esse colti dall 'A. essa potè esser defi·nita solo in 49 : no11 differi·scono dal quadro ben noto del lupus di questi, 21 (43 % ci·rca) morirono e 28 (47 %) nelle s ue localizz·a zioni più comuni. migliorarono: ma di questi ultimi molti furono DIAGNOSI DIFFERENZIALE. - Le lesioni che pos- perduti d·i vista poc-0 dopo il trattamento: i wri sono mentire una tu1bercolosi vulvare sono aeu- risultati :fi.11ali sono dati in così pochi casi che, te e croniche. proba.b ilmente, la prognois·i è peggi'Olfe di quello Fra le ~cute ricordiamo : .la vulvo-vaginite che appaia dalle cifre su riferite. gon•ococcica, la difteria anogenitale, le ulcera'fRATTAMENTo. Se il trattamentv locale può zioni occasionali degli esantemi acuti, l·a gan- variare nei dirversi individui, non deve mai esgrena della vulva delle febbri eruttive, la b:ar- ser perduto di vista il trattamento generale: sul tolinite acuta, le ulceri acute fagedeniche e ro- quale però non è qui il caso di insiste.r e. Oltre tonde. La rapidità dell>.inizio, la presenza di al- alle consuete cure igienic~diietetiche l 'A. contri fenomeni loc3.li -0 generali, l'esame ba,t terio- sigI.i a anche la tubercolina (controindicata da logico del secreto sono più che sufficienti per tuberc.o.losi miliare generale o polmonare a cuta). la diagnosi differenziale. Il trattame nto locale può essere pallirativv o Questa. si presenta molt•o più difficile nelle le- radicale. . I risultati dei vari metodi 1sono dall' A. sioni ·subacute e croniche : l'us0 del termine riassu1nti in una tavola. Le misure palliative ibrido « estiomene » prova già questo fatto. va{'iano in .i ntensità, d·all 'us·o di ' semplic.i polLa sifilide delf.a 'Vttl'Va. assume forme diverse: veri od unguenti emollienti, alld cauterizzazione il sifiloma iniziale ins·o·rge acutamente, l'edema, eon acidi minerali o col calore. L'efficacia degli circostante è più esteso, l'indurimento della antisettici locali è discutibile ed empirica : lo ba·s e più · marc.ato, l 'ulcerazi·o•ne non così pro- stessh iodoformio avrebbe un sempl ice effetto fif onda, i tordi meno scavati, i gangli inguinali broplastico. La clinic-a. dimootra l'inutilità di più tumefatti : l'esame microscopico del secreto applicazioni locali non distruggenti: esse non può rivelare liai presenza del trep·onemo1. Nel- possono penetrare alla prottondità necessar·i a. Per 1'ulieera mista .i caratteri infiammatori sono più la stessa ragi•orn.e sono insufficienti i v.arii caueviidenti. Le placche mucose sifilitiche si diffe- stici acidi : mentre il termooauterio va classifirenziano dalla leucoplachia tu bercolare solo col cato fra ,i metodi di cura radicali. I mezzi radicali comprendono il raschiamenit o, reperto microscopico dello spirochete. Le lesioni sifilitich e ·s·econdaTie tard.ive, e t erziarie, dt la cauterizzazione col calore, l'escisisione col ter m·o cauterio e l'escissione col tagliente. solito sono ulcerate e simulano Ira tuberco1osi : . Ricorda1ndo che tuberc-Oili possonv trovarsi ananche qtti l'unico criterio sicuro è l'esame microscopico. Pe r tutte queste forme poi l'argo- che dista11ti dai I.imiti apparenti della lesione, mento cru1ciale è il risultato positivo della rea- il raschiament·o non può esser citato che per es· ser condannato: esso è più atto a diffondere zione di Wassermann. L'ulcera 'Ve'nerea semplice è frequente alla che a curare la lesione. T eoreticamente l'escissione col t agliente dovulva : la caratterizzano : 1'inizio acuto, il dovrebbe dare i migliori risu1ltati, purchè raglO'I'e e i caratteri di .infiammazi-Ollle, la tendenza allo sviluppo di nttove lesion~1 ·sfUlle superfici a giungesse i tessuti sani, ma ciò è spesso difficile co11tatto, la frequenza dell'adenite inguinale se.nza ·serie mutilazi0n.i' degli organi vicini. È suppurativa, il reperto microscopico del bacillo questo limitato campo operativo che è responsabile dei. numerosi insuccessi del metodo che di Ducrev. L'epitelio·nia d'ella 'VUl7J..a ha limiti n1etti, bordi oltrechè da recidive locali è stato seguito anche dell'ulcera tagliati a picco: la biopsia è di va- dallo sc.0tppio di tubercolosi mil.i are generalizzata : quest'ultimo d'atto sembra dovuto alla lore diagnostico capitale. vicin.a·n za e quasi cosbante estensione del Il sa.rconia della 7Ju.l1;ia è raro', ulcerante solo stretta • processo alla mueosa. a uno stadio avanzato, quando sono evidenti La termocauterizzazi0ne, se portata sufficiendelle metasta· i; negli stadi iniziali investe solo temente in prof0ndità, non solo asporta la leuna parte della vulva. sione ma anche ·ostru.isce i linfat.ici sì da imLa I\:raiirosi,s 'V'ltl7Ja•e è lesione generalizzata e pedire la disseminazione : tuttavia il suo u•so è spiccatamente atrofizzante. limitato dalla adiacenza di organi importanti, E~istono dunque molte alterazioni che possono s i1uulare la tubereolosi della vulva : in molte mentre se resta superficiale è pr·i va di valore. L'escissione col termocauterio sembra essere cli esse la diagnvsi clinica è possibile, ma in definiti va l'ultima parola per tutte spetta all'esa- il metodo di scelta: con questo' mezzo può essere e"atta1nente determinato e aggredit..> il n1e n1icro ~copi co del "ecreto o b.iopsico. 1

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3:imi1te della zon·a da escidere: si preferirà un taglie11te sottile a u·n.a pu·nta smussa. Se le linfogla:ndo·le -inguinali sono ev.ident emente infette, debbono essere asp·ortate : ma, se tale evidenza manca: saranno lasciate in sito : la dissezione in blocco come per l'epitelioma della ,-ulva non è necessaria. ANTONIO SEBASTIANl.

JJa sporotrleosl mammaria. (E. QUÉNu_. Re'Vue de Chirurgie) 1914, n. 5). La sporotricosi mammaria . è rara : soltanto pochi casi ne furono finora illustrati; ma forse altri sono stati confusi con affezioni di llatura sifilitica o tubercolare, mancando fino ad oggi anche unI abbozzo di . quadro clinico di questa a ff ezioiw 1norbosa. L 'A. dallo studio di un caso personale e dal confronto c~n gli altri pochi conosciuti ttae le seguenti osservazioni : la sporotric-0si colpisce generalmente soggetti d.~ età avanzata, in cattive condizioni fisiche o 'co~ tare e~edita­ rie; e coesiste di solito con altre lesioni sottocutanee multiple a forma gommosa, pur potendo manifestarsi prima delle altre alterazioni concomi:tanti. La tumefazione mammaria da sporotricosi, dalla grandezza di un uovo di piccione può arrivare al volume di u11 pugno; si presenta in primo te1npo sotto forma di un tumore duro, ineguale, aderente alla pelle, cosi da far inclinare alla diagnosi di neoplasma ; ed assume successivamente la forma di un tun1ore elastico, più o meno liscio e mobile, senza aderenze alla pelle, cosi da far pensare ad una c3 sti del seno. La manca11za di dati anamnestici positivi per la lues e dei c_a ratteri pr6pr1 delle gomme cutanee e sottocutanee, la reazione di Wassermann, la sierodiagnosi di Widal e ...'\.brami, l 'inoculazione negli animali ed infine le culture ottenut~ dal liquido estratto con la puntura o da un frammento di tessuto varranno a indirizzare verso la .diagnosi esatta . Le lesioni istologiche ;ricordano quelle determinate dal processo tubercolare dal quale si differenziano solo per l'assenza di necrosi diffusa e di caseificazione: il trattamento curati,·o consiste nella somministrazione di preparati iodici, accompagnata dalla incisione e dal raschiamento dei focolai rammolliti. L. G. Pubblicheremo p rossimamenite: RvscA P,, Appu1iti casistici sulla p'utoge'l'iesi (.1ella sleato1,iecrosi pa11creatica. 1

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LEZION· I. La malattia di Raynaud. (O. T. OSBORNE. The A mericari ] ournal of the Medie. Scien., ag. 1915). La malattia c·h e porta. il nome di Raynaud fu per la prima volta descritta nel 1837 · da Brodie, ma il merito di averla ].dent ificata come entità 11osologica spetta a Raynaud: che nel 1862 ne descrisse parecchi caJSi sotto il nome di cc gangrena simmetrica delle estremità ». L'affezione è stata a-nche chiamata « asifissia. o sincope locale » o più semplicemente « gangr1e na s~mmetrica ». Quesito npme però è improprio pèrchè l e manif.esta!Zionli sono' frequen°temen0te U'll·i lateralli. Il concetto di Rayruaud che i sintomi lo.cali sono determinati da uno spasmo dei capiil lari, che impedisce pà.ù o meno perma.n entem.enrte la circolaziooe .cli una parte del corpo, è es.a tto. Le ulteriori ricerche hanno 1::rufatti C1on1fermato che· non sd. tratta. di u na 1n.a.lattia primariila della ·p arete c1e1 \Tais~. I.a 1s~ndrome può e'Ssie re ddìmita con1e un disturbo vascolare 'che provoca un anemia più o men°0 comp1eta o una prolungata iperemia passi va di varr-ie parti del corpo Stia •i•nterne che est ern·e. Può esserci spasmo locale del1e vene o de11'e arterie, o di tutte e due le specie di va1Sti. Quan,do sono contratte le arterie si ha u11a cong1esitri1one a tipo cianotico, quando invece sono contratte le vene si ha una forte forma congesti va, che somiglia alquanto alla eritromelalgia. Quan.do c'è JJo 151pasmo totale d~· tutti i vasi si ha : dolore più o m eno accentuato, senso· di freddo al tatto, che talora dà l 'i1npress.i,011e di oo,ngelamento, to·rporie, impotenza f.u1nzionale e disturbi trofici, come eczema, piccole flittene, ,b olle, ulceraizion~', suppurazione oppure gangrena, e caduta delle parti affette. Le articolaz.iooi delle dita possono diventar dolenti ed infiammarsi e spess.o is;i formano delle ulceri nelle vioinanze .dell1e unghie ·e intorno o sotto a qu,este s.p esso si approfondisce la suppuirazione. Le parti t emporarìeamente o periodicamente affette possono essere simmetriche du·r ante un certo periodo, ma spesso i sintomi sono .solo unilaterali. Lo spasmo dei vasi sanguign~ può durare minuti, ore ed anche giorni. La forma ·più sempliice di quesita tnalatt~ia è rappresentata dai ·U DI raffreddamento delle mani o dei 'I'i·edi, o di un dito tanto delle mani che dei piedi ed allora Sii. ha il cosroetto (( dito morto». L'ostacolo alla circolazione può colpire parecchie dita o tutta la main'O o tutto il piede, il naso, u·n orecchio e non è escluso che vi possano 1eiS1sere an.che graVI~ disturbi ' rascolari della 1

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stessa natura negli 01rgani interni. Il primo simr tom.o locale è il raffredda n1ento e l'anemia, co11 o senza dolore, seguito talora da un'asfissia o da un oscuramento della parte, e pri ù ta,rdi può \'erificarsi un aument o della circolazione locale con arrossan1ento. . ' Nelle forme molto miti lo stato della parte è simile a q UJel1o che sii ha nelle congelazioni con bruciore, prurito e successivamente con un senso di calore che segue al ra:ffreddame11to ed alla anemia della ·p arte. Questi sintomi complessi possono verificarsi s±mt1ltaneamente o sulc cedersi in "'\T.a rie dit a delle mani o dei piedi. Spesso compaiono pigmentazioni, macchie brune sulla cute di via rie parti del corpo. lVIolto più sp1es1so di quel che 11on scii rico110sca, la sind.rome è. accompagnata da m olteplici -d~sturbi degli organd addominali e del sistemà n.ervoso. P ossono v.ertùfìcarsi isp·a smi dei vasi retimrici, clie determina·no perdiite temporanee d ella vist a . Ed analogament e possono determinarsi percbta dell 'udiito e disturbi del gusto e dell 'odorato sem pre in rarpporto a conitrazti()llli v a•soolari. Così p·ossoa.10 verificar&i perdita della parola, vertigini, distua:bi psichici, sintomi epilettici e catalettici. T alora S•i hanm.o gravi , ii1tense cefalee con se111saziioni di calore alla faccia e vampe alla testa. I sintomi della me11opausa dimostrano in forma mite queste instabilità vascola·r i. È p.robabile che alcune fo·r me di epii.less:i a is1enza unia eV1i.d1ent.e l esione causale stiano una moclalità della malattia· <li Raynaud. Al riguardo è i n1teressant e notare ch e in quei casci. di ep:ilessia i cui attacchi sono preceduti da un'aura è • pos~sibile far abortire l'accesso 1nercè l 'inalaz,ione di u11 vasodilat atore come il nitrito di amile. La p1erdita t e1nporanea della forza 1nusco1are e le paralisi momentanee possono essere in rapporto con la v:a socostrizione in a1'cu1ne aree cerebrali . L 'albuminuria t emporanea o ricorrente, ed anche l'ematuria, possono essere provocat e cla uno spasmo improvviso seguìt o da congestio11e dei vasi r enali . In altr,e parole gli spasmci. vascolari possono es1Siere la causa, di molti ddstur.bi nervosi app arentement e gravi, e di disturbi degli organ1i a1ddominali la cui patogenesd. è rimasta fi11,o ra ins1piegata. Tal~ spasmi d·ei vasi dell'addo111e generalmente provocamo do1ori, dilatazioni , ,Tomiti ed altri •s.iin1tom1i simula·nt1 ogni specie di coliche. T al.ora n.ella analattia di Ray11aud compaJion 0 edemi alla J.acci1a o ad una o ad ambo le estremità, il che fa supporre la esistenza di un edema angioneurotico. PossDno ,·erificars:i anche parossism i simulaJtlti l ~ febbre malarica, co11 brivido e consecutiva alta t emperatura. 1

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La malatbi,a 110,u È: ad ogni modo u11 'entità patologica. Essa è causata da disturbi funzi.01n,ali di i)areçohie glain·d ole a secrez.~one interna specialmen.t e della .t iroide .e d.e lle surrenal1i e forse anch e delle ovaie. È frequentemente a1ssociata al1'isteria e a di·sif:urbi deglli orgainii genitalii femm.inri.li : .così l 'ameniorrea non sempre, ma spesso è un ·elemento di questa sri..n.drome. Ovunque si presentino le manifestazioni della malattia pare che esse siano beneficam ente modificate dai vasidilatatori, come la nitroglicerina. Sia che la malattia dipenda da una ipofunzione della tiroidea o delle ovaie, sia che dipenda da u na ip~rfunzio11e delle surrenali, è certo ch e la son1:m inistrazione di estratto tiroideo produce generalmente b enefici effetti. Ordinariamente la rd iagnosi delle f-0rme miti 11011 presenta diffiooltà, si tratta del « dito morto » e delle mani e piedi congelati. Parimenti facile è la diagnosi nei casi gravi in culi c'è gangrena di più parti di un'estremità, specialmente .quando colpisce individui g i10vani ed è ,simmetrica. L 'endo-artrite obliterante o l'arteriosclerosi avanzata si v.e rifica solo in individui anziani, e più 11egli uomini ch e nelle donne, per m odb che la diagnosi differenziale riesce generalmente facile. L'lOStruziQne em.b olica di alcuni vasi terminali con eventuale gangrena sarà dimostrata dalla s toria di una precedente malattia· infettiva aouta o da qualche v izio valvolare .. L a sindrome di R aynaud colpisce per lo più le don11e ed è sempre associat a a disturbi che sono in rapporto alla disfu.11zione della tiroide. F.;SSa è frequentemente ac'compagnata da amenorrea o da dis111enorrea. Si ·verifica in tutte le età e non raramente colpisce i giovanet~i. La malattia con la quale riesce più facile la confusione e la eritromeìalgia. Questa rara affezione fu per la prima volta desc'ritta nel 1872 da Weir Mitchell che le diede il nome, che ne indicò i princirpali sinto1ni : rossore e clolore di un arto. La -causa della .m alattia è sconosci,uta, 1)er quanto Mitchell l'ab bia attribuita ad un'in, fian1mazione delle t ermi11azioni nervose.· Può essere transitoria o intermittente, e deter1ninare ulna maggiore o minore incapacità funzionale; 1110n è ip.fluenzata da alcun tratt amento. Nell'eritromelalgia i piedi sono più frequenteme11te affetti delle mani. I distunbi peg.g iorano nella stagione calda e .m igliorano nell'i11\•er110. Talora pare che vi sia una. correlazione tra la malat tia di Raynaud e la eritromelalgia, mentre che tutte e due si ·verificano nello stesso soggetto, o alrue110 sintomi eritro1nelalgici possono essere pre.senti in un paziente di sindrome di Raynaud. La diagnosi differenziale fra le due affezioni può essere basata sui seguenti criteri : la si111

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drome di Raynaud si verifica in tutte le età e pre,;alentemente nelle dionne, è per lo più simn1etrica; i disturbi aumentano col freddo, le parti lese sono più o meno anestetiche e pallide, o addirittura livide e possono essere fredkie. D 'altra parte l'eritromelalgia si verifica per lo più dopo l'età di venti antri, .colpisce più gli 1101ui11i che le donne, è per lo più ·asimmetrica, migliora col freddo, le parti affette sono iperestf:iche, rosse e calde. La siringomielia presenta sinto.m i ben differenti da quelli del mor.bo di Raynaud come le pairalisi, le atrofie musoolaTi, i caratteristici disturbi clella sensibilità. L'u11ica somiglianza consiste nel fatto cb_e anche nella siri11gomielia possono verifi.carsi perdite 11elle estremità per di· sturibi trofici. L'edema angi<>neurotico, un altro disturbo trofico, deve essere anche ricordato perchè esso può colpire individui già affetti da morbo di Raynaud. La c11ra dell'edema dà sempre risultati migliori di quelli .che si ottengono nella sindrome di Raynaud e nell'eritromelalgid! La causa di detta affezione è probabilmente nel disturbo del sistema simpatico, causato forse d ai tossine analoghe a quelle che provocano l'orticaria e specialmente l'orticaria gigante. Si tratta verosimilmente di una .reazione anafilattica. ...>\nche i leggeri avvelenamenti da ergotina possono sintomatologicamente rassomigliare al morbo di Ra}tnaud. È stato ripetutamente affermato che la terap_ia dell'affezione in parola dà sempre risultati poc~ soddisfacenti. Le esperie11ze dell' A. avrebbero dati altri effetti. Un trattamento inteso a . stimolare o a correg.g ere 12 funzione tiroidea ha dato sempre all' A . dei benefici nell'andamento generale della malattia, come la nitroglicerina è sempre valsa a migliorare le condizioni locali .

Il carattere della paralisis agitan.:S è un · tremore continuo alle varie parti del corpo - solo durante la veglia - e una rigidità e permanente accorciamento in certi muscoli, che determinano una serie di speciali disturbi motori. Però dice bene il prof. P. Alessandrini nèl suo aureo libro sulla malattia di Parkinson· : << che la pecca di questa definizione consiste nel dare più importanza al tremore, che non all'ipertonia, ma sopratutto nell'ammettere una diminuzione della forza muscolare bruta, che in realtà, almeno nei primi stadii, non esiste. Questo errore del Parkinson fu fatto nilevare dallo Charcot, il quale sostituì la denominazione ·di 1rialattia. di Parkinson a quella di shaking palsy, perchè è l'ipertonia, non il tremore che ne costituisce il sintoma fondamentale ». Fin oggi poco ci è noto circa la vera causa di questa malattia, che sembra relativamente molto più frequente in Inghilterra e nell'America del Nord, che nel nostro continente; infatti, secondo una statislica del Sanders in Inghilterra o nel Galles si con-· tano in media 2 2 casi di morte all'anno per paralisi agitante, :r4 dei quali si riferiscono ad uomini ed 8 a donne. Oltre a ciò abbiamo la statistica del1' Hammond, in cui dice che : « sur les 2 5 cas que' j' ai en à traiter, I o étaient appa1'emr1ient dus à des causes morales, 4 à des travaux physiques éxcessifs; 4 à des mala,dies de différente natu·re ; 2 à des traumatis1nes; et dans 5 cas la cause ne pouvait pa:..s ét1'e reconnu e >). • . • • L'uniche cause occasionali, a cui addebitarla, prescindendo dalla ereditarietà, della quale non è stata fì~' og&i . dimostr.ata l' esistenza di una pred1s pos1z1one (Z1emssen), sembra che siano le infreddature (Féré) e DRAGOTTI. l'espor si frequentemente alla pioggia, nonchè i forti patemi d'animo o traumi psichici. Fino dal 1817, epoca in cui pel primo il OSSERVAZIONI CLINICHE. Parkinson descrisse e differenziò tal morbo, varie e varie necroscopie cliniche su casi di Un caso di mala-ttia del Parkinson paralisi agitante sono state fatte anche dall'Ollivier, Limon, Kiihne, Lebert, Marspel dott. GrovANNI A.MORELLI R.Izztrro. h all-Holl, Stafella, Oppolzer, Skoda ed altri ancora, massime in Inghilterra, ove, JYii accin o-o a pubblicare questo caso di come abbiamo detto precedentemente, ne malattia del Parkinson, non già per dire muoiono circa 22 all'anno; intanto però fino cose nuove, o pressochè tali, ma solo coll'in- oggi, anche cogli ultimi studii ~ello ~har­ tendimento di porgere il mio umile contri- cot e Hammond, nulla ancora s1 sa di prebuto alla statistica delle cause occasionali, ciso intorno alla vera sede e natura del'alteche ordinariamente la producono, e a riferi- razione anatomo-patologica. re che anche le cure le più arrischiate non Le idee in proposito sono discordanti, approdano a nulla, .pel quid _ig1iotum del anzi discordantissi.m e e basta dare uno sguardo al r eperto anatomico fatto dallo vero su strato anatomico. '

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. Ziemssen per vedere come per taluni. vi sono stati dei casi, in cui non fu riscontrata alcuna alterazione del sistema _nervoso, oppure soltanto delle lievi alterazioni nel midollo spinale, dovuto probabilmente alla involuzione senile ; per altri in cui esistevano delle alterazioni esclusivamente nel cervello; per altri esclusivamente . nel mid9llo spinale e per altri infine, in cui ·furono riscontrate dell'estese alterazioni t'a nto nel cervello, che nel midollo spinale e precisamente sotto forma di sclerosi. Degli altri ancora, ·per essere più precisi nelle loro ricerche miscroscopiche, son venuti a localizzare, oltre all'atrofia senile o senza di .questa, delle affezioni circoscritte a focolaio in parte nel corno di Ammone (Chvostek), in parte nel talamo ottico (Leyden), in parte nel ponte di Varolio o nel midollo allungato (Parkinson, J accoud ed altri. · Lo Charcot intanto che ha praticato sei autopsie d'individui affetti da paralisi agitante, in tre il risultato delle sue ricerche fu negativo, negli altri tre l'.alterazione era localizzata nel ponte di Varolio e nel midollo allungato, alterazioni che consistevano in piccoli focolai di sclerosi. Intanto contro questi reperti anatomie?. positivi, stanno quelli del Petraens, dell'Ollivier, del Frerichs, descritto dal Kiihne, del Jo:ffroy, del De Grazia e del Philipp, i quali, malgrado il più scrupoloso ed attento • • • esame macroscopico e microscopico, non poterono constatare alcuna alterazione patologica, non solo in punti dettagliati, come sarebbero il ponte ed il midollo allungato, ma anche in tutti gli altri punti del sistema nervoso centrale. Or intanto oltre a questi differenti risultati di necroscopia, abbiamo del pari delle opinioni discrepanti. Così lo Charcot è venuto alla C'onclusione di fare della paralisi ·a gitante una nevrosi, opinione che sempre sostenne, ritenendo :fìnancq, che la sedia vibratoria possa rendere utile servizio nella cura e ciò perchè crede che la malattia in parola non sia accompagnata di alcuna le• sione orgn1ca. Guglielmo Erb alla sua volta sostiene essere una forma la più grave ed ostinata del tremore, una nevrosi del tutto autonoma, che si manifesta in una maniera caratteristica e tipica, la cui sede e natura speciale ci sono tuttora abbastanza igno~e, quantunque oggigiorpo s'inclini a credere che si tratti di una affezione del cervello. Il Dana ne fa pure una nevrosi cronica, che per una certa peculiare irritazione in•

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fiammatoria, avrebbe una causa, che non potrebbe essere che tossica, per cui ritiene e~s~re una malattia tossico-cronica e guaribil~ cogli antisettici, infatti egli così si esprime : « forse nella paralisi agitante l'infezione primaria è rappresentata da un veleno autoctono, cp.e ha punti di contatto con quello del reumatismo ». La Striimpell, Schwenne, Queirolo, Blocq e Borgherini non sanno se la paralisi agitante sia una vera nevrosi o pure un'alterazione dei muscoli, come ultimo loro dubbio. Per Williamson, Koller e Ktscher, dopo r4 necroscopie, d'individui affetti da paralisi agitante, la sede è nel midollo spip.ale per ispessimento, sclerosi od infiammazione diffusa, che prende punto di partenza dai vasi sanguigni e dalla pia madre. Il professore Fubini invece, fondandosi sulla teoria del W an-Swieten, crede che la sede dell' alterazione anatomica nel morbo del Parkinson sia ne1la nevroglia spinale, manifestantesi sotto forma di tremor coactus. Il Brissaud alla Salpètrière ha messo avanti un'ipotesi nuova sulla sede anatomica, corroborata da un caso di emiplegia parkinsoniana, descritta da Blocq e Marinesco e avvenuta per un tubercolo circoscritto, che, comprimendo il piano inferiore del peduncolo, aveva distrutto il locus niger di Sommering. Egli così si esprime : « Siccome su tale centro ancora poco sappiamo sulla· struttura e sulle alterazioni che può subire, chi sa per avventura non sia quello il sito pel centro del tono muscolare e per conseguenza la sede del substrato anatomico d€lla malattia di Parkinson ? ». · Ultimamente poi J. Gauthier pensa che la paralisi agitante possa essere considerata come una distrofia endocrina per una intossicazione endogena, che colpisce la reazione sottotalamica : da ciò l'esagerazione del tono muscolare, sintomo che riassume tutta l'affezione. Or dopo tutto questo, facendo una critica di tutti i risultati di necroscopia e delle varie opinioni fin' oggi sostenute sulla paralisi agitante, appare chiaro che bisogna anzitutto trascurare, ~iccome privi dii. ogni importanza, quei casi, in cui fu riscontrata un'atrofia senile; dappoichè quest'ultima può indubitatamente verificarsi, senza che esistesse contemporaneamente il tremito. Per ciò che riguarqa poi ad una lesione al ponte o alla parte superiore del midollo allungato, siccome punti di partenza ~ella malattia, non nego che talune volte esisto-


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no alcuni sintomi, come la glucosuria e dei reperti anatomici, i quali sembra che stiano in appoggigo di questo modo di vedere; ma dall'altra parte credo che una tale i potesi stia in aperto e deciso contrasto con quei risultati anatomici, nei quali tutte quante le parti del cervello si mostrano perfettamente sane. A prova di ciò vi sarebbero le osservazioni del Larch.e r; il quale, in casi di sclerosi del ponte, ebbe a riscontrare un quadro morboso in tutto dissimile a quello della paralisi agitante. In taluni altri casi infine, in cui sono state riscontrate d<:J Ile estèse lesioni delle parti centrali del sistema nervoso, credo che non debbano considerarsi siccome casi di paralisi agitante; stantechè ad onta della maggiore o minore rassomiglianza col quadro sintomatico del morbo di, Parkinson, pure sono d'attribuirsi comple.t amente a veri casi di sclerosi multipla. Riguardo poi all'ipotesi del tremore da un'origine spinale per l'ipertrofia della. glias questa acquisterebbe in taluni casi un grado di probabilità per 1' assenza di lesione della maggior parte dei ·muscoli innervati dai nervi motori del cervello; però è criticabile alla sua volta per l'assenza del tremore durante il sonno, quantunque persista sempre la causa irritativa e perchè accade spesso che la sindrome fenomenica spinale non si presenta con caratteri distinti e netti, essendo accompagnata da altri sintomi cerebrali, come la tendenza a cadere al suolo (Remak) e il tremolìo, quantunque invisibile, dei muscoli del mento. In ordine alla teoria muscolare poi varii argomenti esistono contro di essa e in prima linea la mancanza di tremori :6..brillari, che è stato constatato in tuttè le affezioni miopatiche a decorso lento, la ma.nca:iza d~ alterazioni elettriche grossolane, 1 disturbi sensitivi subbiettivi e i disturbi vasomotorj, la frequenza di una sindro:ne . permanente unilaterale. Altri argomenti poi che parlano contro una origine muscolare sono l' ii1fl uenza del fattore p·s ichico sulla genesi della malattia la cessazione del tremore durant e il sonno: l'aumento degli stati affettivi, i . dolori a tipo lancinante, che spesso precedono la malattia. La supposizione in .ultimo del Dana troverebbe un appoggio nelle vedute del Gauthier. Dopo tutto ciò puossi conchiudere che non -Ostante le più accurate ricerche anatomo-patologiche, che :fin oggi sono state fatte sul

sistema nervoso e sulla struttura dei muscoli dei Parkinsoniani, anche con minute osservazioni microscopiche, nessuna alterazione evidente e a sede :fissa è stata rilevata, per cui dice bene lo Ziemssen che : « Trovandosi di fronte a questi risultati ed opinioni contradittorie, si trova obbligato a tenersi in prudente riserbo relativamente al concetto anatomo-patologico dellà paralisis agitans ed alla teoria di questa malattia ».

* *:!< Premesse queste ·ppche opinioni e risultati necroscopici, che fin oggi corrono nella scienza sulla natura della malattia di Parkinson, eccomi in breve all'esposizione del caso clinico in parola. N .. . N ... , di professione 11otaro, n.ato nel febbraio 1827, ammogliato, con 5 figli, tutti sani. Racconta l'infermo che nel 1875 ebbe a soffrire gravissimi dispiaceri, it1 seguito ai quali sostenne viaggi lunghissimi, massime d'inverno, esponendosi alla pioggia e a ripetuti raffreddamenti . Mentre così gli andavano le faccende, il 12 febbraio 1877, portandosi in campagna, nel breve spazio di un'ora e mezzo, fu assalito per ben due volte da 1nalfattori, con min~ccia della vita, per cui giunse nelle case di abitazione di

detta campagna convulso e tremante. La notte dormì discretamente, ma il dì seguente, quant1;111que un . po' più. calmo, pure ebbe ad avvertire la persistenza di un certo tremolio al dito pollice della mano sinistra, che mai prima di quell'epoca avea sofferto, avendo goduto sempre perfetta salut e. . Addebitandolo sempre al precedente avvenimento non se ne curò affatto, sperando u 11a scomp~sa complet a di detto tremore colla successiva serenità d'animo. Ma la cosa non andò così dopo un mese circa ebbe ad accorgersi che il tremore erasi già est eso anche a t~tte le altre dita della stessa mano. Allora chiamato un medico del paese, questi gli prescr~sse una cura tonica ed antinervina, la quale a nulla , ·alse per. fargli cessare le. soffere~ze, anzi, come dice l'infermo, facendo di tanto 1n tanto la prova di trattenere le redini del suo cavallo colla mano sinistra, osservava anche una cert a diminuzione di forza; motivo per cui si accinse a consultare subito il prof. Federici, c~e in. quel~ l'epoca dettava lezioni nella R. Un1vers1ta d1 Palermo. Intanto il male sempre più progrediva e dono un certo tempo ebbe ad osservare, che a gra~o a grado si era già est eso ~nche. a~l'avambracc10 e poi a tutto l'arto supenore s1rustro, feno1n eni che ben presto, collo st~sso ordine, si .affac~ ciarono anche all'arto supenore destro e poi ~g~1 arti inferiori ed in ultimo, appena apprezzabile ai muscoli del mento. 'contemporaneamente sentiva, che una certa forza lo costrino-eva a flettere la colonna vertebrale; per cui ~ra è ridotto ad una ' 'era cifosi arcuata. Accentuatosi il tremore nell'arto su1)e(15)


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riore destro, incominciò a marcare pure una cerOsservando la superficie posteriore del torata difficoltà nello scrivere. ce si nota : colonna vertebrale uormale nella L'infermo, vedendo sempre più progredire la regione lombare fino alla 7a. vertebra dorsale malattia, con serio disturbo tanto nel camminaii_1 piena cifosi arcuata nella regione cervicale ~ re, che nel montare a cavallo, decise assolutarimanente dorsale. Data la flessione delle o·imente ritirarsi dalla vita di campagna. nocchia e quella delle coscie sul bacino, d.o,;o Riferisce inoltre l'infermo, che in seguito alincurvato all'indietro e testa proiettata forte1'uso della doccia colle acque termali di Termi11i mente in avanti, osservando l'infermo, presenImerese, prescrittagli dal prof. Federici, in una ta una figura, che ricorda la lettera S. La presseconda consultazione, rimase più debole e sogsione su tutta la colonna vertebrale in nessu11 getto a profusi sudori, in qualanque epoca delpunto suscita dolore ; nè strisciando un corpo l'anno, che si accentuano maggiormente, quanduro sulla pelle si marcano linee di dermodo soffre qualche dispiacere, in seguito al quale gra:fia. anche il tremore gli si aumenta positivamente Motilità. - Testa: capo completamente 1lescon manca11~a di respiro, con parlare affannoso so e il mento tocca il petto; muscoli sternoed impacciato, con rigidità maggiore negli arti cleido-mastoidei leggermente ipertrofici e t<.•si, e con sensazione di calore, per lui tanto penosa. e stretti tra le dita si ha l'impressione di una Asserisce pure, che nell'inverno e nelle brudurezza lignea. Per quanto si sforzi l'infermo, sche variazioni di temperatura, in seguito alla non riesce a tenere eretta la testa, nè tampoco. cura elettrica, non sapendo addebitarlo ad aldi estendere completamente la regione cervicatro, soffre dei granchi con· dolori atroci alle arle della colonna, per inclinare il capo indietro. ticolazioni scapolo-omerali. Non ha affatto doRiescono del I?ari impossibili i movimenti di lalori lungo la colonna vertebrale, nè cefalea, nè teralità del collo; per cui l'i1ifermo non può avvertigini, nè stordimenti, come pure non ha osvici11are la testa nè all'una, nè all'altra spalla servato disturbi nella forza visiva. Nella defeè qualunque movimento suscita dolore. ~n encazione e nell'orinazione s olo due anni prima tràmbi i lati si marca alquanto spiccato il mardel decesso. Dice l'infermo, che ha fatto tiso qi gine superiore dei cucullari. molte 1nedicine, ma poco o ilulli sono stati i L'estensione e la flessione del tronco sono vantaggi, di ct1i ne terrò parola nella cura. entrambi impossibili e qualunque tentativo di Riguardo alle pregresse malattie narra di non l110\'Ìme11to volo11tario s uscita dolore. Nella a,~er sofferto 1n·a i clolori pel corpo e che solo all'età posizione orizzontale 1'infermo non riesce ad di 32 ai1ni ebbe u11a paresi del faccjale sinistro, in erigere il tronco, non potendosi ..Uutare colle seguito a febbre malarica, di cui guarì subito braccia, rigide e semiflesse. colla sola somministrazione di ripetute dosi di Inciampata la motilità nei muscoli della facvalerianato di chinino. Inoltre all'età di 38 anni, cia, per cui si marca chiara la facies caratterimentre montava u11 cavallo, cadde a terra, urstica, 'labbro inferore abbassato e lieve scialortando la gamba sinistra contrù un sasso, 1)er rea. I movimenti si attivi che passivi degli arti cui gli s 'in:fia1nmò seriamente. superiori si compiono mediocremente, perchè riDopo un certo tempo gli scomparve l'e11:fiagidi, semiflessi ed addossati al tronco; àita gione, ma gli rimasero delle vene varicose sulla delle mani piegate, sopratutto nelle articolaziofaccia interna del terzo superiore della stessa ni metacarpee, i pollici sono rivolti verso le gamba, per cui fu costretto far uso della calza altre 'dita. Gradi di forza nei due pugni, misuelastica, per evitare gli edemi, consecutivi alle rati col dinamometro del Mathieu : a destra 54,. lunghe camminate. Inta11to, dopo alquanti giora sinistra 50; curve sfigmografi.che, raccolte i1i, pel fatto della co1npressione, gli comf>arve coll'a~parecèhio del Marey, sul braccio sinistro,. · 6 oscillazioni a minuto secondo. una vescichetta a quattro dita so·p ra il malleolo interno, che presto si trasformò in pustola e L'elevazione degli arti inferiori è limitata per che cicatrizzò dopo lunghissime cure, ove si osla rigidità muscolare, le gambe sono leggerservano ancora le traccie di una grande e nera mente flesse sulle ginocchia; nessun dolore nelcicatrice da varici. l'articolazioni .coxo-femorali, nè rumori di scroNessttl) traun1a dice a\·er sofferto nell'arto s11- scio. Forza muscolare nelle gambe un J?O' dimiperiore sinistro. Negativa ogni influenza eredi11uita. Nell'eseguire i movimenti passivi cogli taria. arti inferiori si nota sopratutto grande resiste11L'inifer1110 1dice che 11011 ha abusato nell'alcool za, che non può essere vinta e gli adduttori si e nel t abacco, m.a solo nella Venere, senza però palpano in istato di aumentata tonicità. aver sofferto malattie celtiche. F acendo camminare l'infermo, pare che i rdeDei cinque figli nessuno fin oggi ha sofferto di non appoggiano completamente sul terre110 malattie nervose. e ad ogni passo compie un movimento di rotazione sul proprio asse longitudinale, in modo Il padre dell'infern10 è morto da encefalite che il capo oscilla come un pezzo solo col tronper otite perìostea ~uppurata; la madre da polrno11ite; t111 fratello da bronco alveolite; l'unica co, ora a destra, ora a sinistra. Il movin1ento, sorella, tuttora ,·ivente e sana, è all'età di 82 . cl1e è molto limitato, è quello di abduzione . a11n1. delle coscie, le qttali non possono essere divaricate, che di pochi centimetri. Tutti gli arti Esanie obiett·i vo. - Costituzione forte, schesono in preda ad un tremore, che non può esseletro be11 sviluppato, muscoli ben nutriti e tore arrestato o per lo meno diminuito mediante nici, pan11icolo adiposo abbondante, colorito del volto bruno-roseo, mucose visibili normali. Non 11n enerigico impulso volitivo. IJ . 1no,:Jm.ent~>­ di scendere dal letto, per mettersi 1n p1ed1, s1 si palpano tumefazioni glandolari, nè edemi. compie stentatamente e coll'aiuto di una persoPolso 76, respirazione 20, temperatura 36°.9 la 11a; cosi pure quello di erigersi in piedi, sta11do matti11a, 37. 0 1 la sera. sed11to. L'i11fer1no si prese11ta nella posizione eretta Kon si marca fenomeno di Romberg. Il c:amorclinaria col tronco inclinato in avanti, testa mino si fa a piccoli passi, a ga1nbe ra\·"vici11ate~ flessa e ine11to ra'·,·icinato al torace. 1

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col tronco incurvato e se si fa un po' accelerato è evidente la propulsione e all'indietro anche la retropulsione. Scrive lentissimamente e la calligrafia è irregolare, le aste delle lettere so110 sinuose, formate da una serie di linee spezzate. Sensibilità generale. - Su tutta la superficie del corpo la sensibilità termica, dolorifica e tattile, si presenta normale; sensibilità barica o di pressione - secondo il metodo del professore Bianchi - :fisiologica ; come pure quella della solidità del terreno. , Se1isi specifici. - Udito, gusto e olfatto fisiologici; nessuna alterazione si osserva nei muscoli degli occhi e nelle palpebre, anche semichiuse; nel fondo oculare solo lieve pallore delle papille ottiche ; pupille uguali ,e normali, solamente un po' pigre alla reazione della luce. Favella normale, lingua non tremula. Riflessi tendinei. - I riflessi tendinei, secondo il metodo del Vestphal ed Erb, tanto negli arti inferiori, che nei su periori, si presentano appena indeboliti. Il clono del piede non è chiaramente manifesto. Riflessi superficiali. - Tutti vivaci. Manifesto lo Stewart; il Rabinski assente, come l'ooulocardiaco. Morfismd.. -· Cutaneo, solttocutaneo, osseo normali, meno la cute delle mani, che in certi punti si presenta secca e squamosa. I muscoli sono tutti bene sviluppati. L'eccitabilità elettrica, galvanica e faradica dei nervi e dei muscoli, normale. Vescica e retto ed organi sessuali, funzione un po' diminuita. Visceri toracici e addominali, norlll:ali; apparato vascolare, in istato d 'incipiente arteriosclerosi; respirazione e digestione, salvo una lieve stitichezza, :fisiologiche. Analisi dell'urina. - L'analisi dell'urina ripetuta r>er 3 volte e in epoche dfferenti, diede: caratteri :fisici e chimici, giallo-ambra, limpida, senza sedimento; qu·antità eme. 1400 circa nelle 24 ore, nessun odore caratteristico; peso specifico 1018-1020, reazione acida; urati normali, fosfati a bbondanti (magnesio normale, calcio ab.b ondante), solfati e cloruri normali, urea 19.32 per mille, sostanze coloranti normali; albumina, glucosio assenti, come pure l'indacano e i pigmenti biliari. · 1

Questa la storia e l'esame del caso, a proposito del quale crediamo che non si possa mettere in dubbio la diagnosi di malattia del Parkinson, perchè, come· vedremo, furono anche dello stesso avviso il Tommasi, il Cantani, il Cardarelli, il Federici ed · altri ancora, che ebbero agio di esaminare l'infermo nei diversi periodi della malattia. Si potrebbe obbiettare trattarsi nel caso in parola di sclerosi multipla o di tremore senile. Ma, malgrado sia ancora vivamente discussa la vera lesione anatomica, il quadro clinico della malattia è abbastanza chiaro e la diagnosi quasi sempre facile, segnatametne se si tien conto del tremore speciale, ritmico, associato ai segni di generale decadimento, dell'essere continuo, del1' esagerarsi in certi momenti, del dimi3

nuire altre volte, del non scomparire mai completamente, se non durante il sonno dell'atteggiamento caratteristico di tutto iÌ corpo, della rigidità di taluni muscoli e della lentezza nell'eseguire i movimenti volontari. Nel caso in parola poi è assodata la diagnosi di malattia del Parkinson, non traumatica, perchè l'infermo ha escluso recisamente qualunque contusione patita all'arto s~~rior~ sin~stro; di tal che essa ebbe princ1p10 ord1nar10 nel modo classico, ossia dalla parte distale di un arto superiore. · La diagnosi differenziale poi tra il morbo del Parkinson e la sclerosi multipla, alla ~uale pel passato si attribuiva una grande importanza, oggi pare che non presenti più una grande difficoltà; giacchè, secondo gli studii del Parkinson e quei ultimi dello Charcot e dell'Hammond, si conoscono in modo preciso i caratteri distintivi di queste due malattie. Difatti il tremore intenzionale, diffuso anche alla testa, irregolare e a sbalzi, con poca rigidità dei muscoli, i sintomì spastici, il tremolio fìrillare della lingua, il disturbo della favella, il nistagmo, la debolezza psichica, che a grado a grado diviene più evidente, l'età giovanile, l'esagerazione dei riflessi tendinei, le vertigini, la cefalea,. gli stordimenti e l'accidentale apparizione di accessi apoplettiformi sono veri sintomi che fanno diagnosticare la sclerosi multipla. Nel morbo del Parkinson inveçe, per come evidentemente si marca nell'infermo, oltre ad una accentuata rigidità dei r11uscoli, massime dei flessori, la mancanza di debolezza psichica, del disturbo d·e lla favella, l'attitudine speciale del corpo, la ~ensazjo­ ne di calore, il bisogno di spostamento, la pr.opulsione e la retropulsione, il leggiero affievolimento dei riflessi tendinei e 1' età avanzata, vi sono a preferenza il carattere del tremore, colla sua forma continua, anche durante l'astinenza dei movimenti, con forma oscillatoria uniforme e la mancanza compieta ed essenziale delle vertigini e della cefalea, che permettono, in modo preciso ed assoluto, di non commettere errore alcuno. Ed in proposito il De Renzi, nelle sue annotazioni fatte alla semiotica e diagnostica medica del Da Costa, in poche parole così si eprime : « Il tremore «è di due specie; quello paralitico, passivo, «da debolezza, tremore del movimento e « quello convulsivo, attivo, tremore del ri« poso. Il tremore paralitico costituisce un cc fenomeno importante della sclerosi a plac« che, il tremore attivo invece si presenta « nellà para l1'.sis agitans . Laonde nella pa(17)


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« ralisi agi~ante il tremore si verifica quando

l'infermo sta in riposo ~ nella sclerosi cc quando esegue dei movimenti ». Il cor so poi delle due malattie è molto dif_ferente, perchè, nella sclerosi multipla, siccome frequentemente i noduli di tessuto altera~o si producono · prima nel midollo spinale inferiore, i · primi sintomi. si manife. stano con una certa· costanza ne·g li , arti inferiori, mentre quelli della paralisi agitante ·cominciano pel solito a manifestarsi negli arti superiori ; come pure :l a morte pare che avvenga molto più presto nella prima, anzich è nella seconda. . Or seguendo l'anammesi dell'infermo, appare chiaro che due furono le cause .occasionali, che produss.e ro lo scoppio del morbo in parola : il continuo sottomettersi all' azione dell'umidità. e della pioggia e il trauma psichico patito dopo il funesto incontro coi malfattori. · Infatti il quadro sintomatologico della paralisi agitante nell'infermo si presentò chiaro, esordendo col suo caratteristico tremore, che si manifestò in modo brusco dopo viva emozione morale, per come abbiamo int eso dalla storia, principiando dall'arto superiore sinistro e attaccando per prima il pollice della mano e poi progressivamente le altre dita, gli arti superiori, gli inferiori ed in ultimo, appena visibile, i soli muscoli del mento. N ell' inférmo la detta forma di tremore ' . . . . . . e carattenst1ca assai, con mov1ment1 uniformi oscillatorii, più accentuata negli arti superiori, che negli inferiori. I pollici poi e le altre dita si presentano semi-flessi e tre.manti, che si rassomigliano facilmente allo atto del filare, quale atteggiamento, unito a quello della mano, puossi per bene paragonare all'atto che si fa, contanto delle monete e gettandole ad una ad una sul tavolo. Conforme a quello che ne pensa lo Charcot ed altri autori, con ripetute mie osservazioni, all'insaputa dell'infermo e nei momenti di tregua, ho potuto constatare cl1e la testa non piglia parte al movimento oscillatorio e che i soli muscoli del mento -sono in pr eda ad un leggerissimo tremolio. Il tremore in tutto il corpo è continuo durante .il giorno, di viene più debole nella posizione oriµzontale, cessa completamente durante il sonno. L a spiegazione di questo fatto si può trovare in ciò che durante la notte, per l'anemia del cervello, i centri riflessi motori si attutiscono un poco e quando l'individuo si s\reglia, allora si risveglia l'attività dei centri riflessi e da ciò il tremore <e

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per come la pénsano anche Dujardin-Beaumetz e De Renzi. Se l'infermo si trova in calma, allora trema leggermente; se piglia parte ad un dive!timento, il tremore si attenua di molto e se conversa, non solo parla lentamente e a voG:e fioca, . ma risponde anche alle <lomande co:q un senso di ritardo, forse perchè · le corde vocali non ubbidiscono immediataménte e .se ' nçn dopo un.o sforzo della volontà, per . come . segnatatnente avviene anche per gli ·arti inferi0ri. lRvece . se per caso gli sopraggiunge una cattiva notizia o s'irrita, in allora gli aumenta potentemente parla con difficoltà, la "cTOce àivent:i 11asale, la parola indistinta ed impacciata, i muscoli dell'estremità degli arti, massime i ±1essori rigidi; suda profusame11te e diventa acres~ ir. viso; il che appare chiaro dipendere da uno stato iperemico dei cc11tri nervosi per paresi transitoria dei ncr·vi ,,aso-motori. Nei movimenti attivi non gli al.1menta affatto il tremore, come pure si attenua 11elle forti tensio·n i volontarie dei muscoli, per esempio nel sollevare pesi, nello stringere qualche oggetto forte111e11 te tra le mani o puntellando i piedi al murl). Riguardo pòi al secondo sintomo, cioè la rigidità . muscolare, si osserva e: hiara l' alterazione nei muscoli della faccia e specialmente in quelli anteriori del collo, conforme alle primitive osservazioni del Parkins(Jn, che fanno fortemente inclinare il capo in avanti e non è che con gran pena, che esso può venire dall'infermo sollevato o girato appena verso l'uno o l'altro dei lati. La colonna vertebrale poi ,è fortemente inclinata. in avanti, le braccia sono addossate al tronco e :flesse nelle articolazioni del gomito; le dita sono piegate, sopra tutto nelle articolazioni metacarpee; il pollice è rivolto verso le altre dita, le gambe sono sensibilmente flesse sulle ginocchia. Scrive l'infermo lentissimamente e la calligrafia è irregolare, le aste delle lettere son sinuose, formate da una serie di linee spezzate e ciò per l'attitudine della mano in flessione, che si spiega col fatto che i muscoli flessori sono più forti e quindi in uno stato ipertonico diffuso, la cui azione deve predominare sugli altri muscoli. Si osserva pure che la rigidità muscolare dell'infermo si oppone all'esecuzione di molti 1novimenti : segnatamente quelli del tronco, come il flettersi o il girar si sono resi difficili in grado molto considerevole, si direbbe col Trousseau: una macchina montata, sulla quale la volontà non ha più azione.


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Ltinfermo è ridotto ·a tal punto che·, tro- ho osservato ·chè la difficoltà dei movimenti, vandosi a letto, è impossibilitato a fare dèi che maptorizzano l'·infermo nel vestirsi, nel movimenti da sè solo; motivo per cui, du- mettersi a letto, nel ma~i~re, nel lavarsi rante la notte, occorre allo spesso rìvolgerlv ..la- faccia, nel compiere i prop~i bisogni, per di lato, perchè· dite che · collo stare -a .lun·g o cui frequentemente è costretto a chi~dere nella stessa posiziotte, pitova · u'lia grande a- :;i:iuto per compierli, è in parte conseguenza gitazione interna .. Del pari, 1 stando . ·seduto della ~igièlità muscolare e: del ritardo della per par<;tcchio t~mpo:, · prova ·negli ·a rti infe- condnzioni degli impulsi volontari . . riori. un sensò · di · torpore e· di peso,. per· cui -·· L'eccessiva sensazione subLiettiva- di cavuol l'aiuto di· -u nà mano, che lo ti)fi in lore ·alla periferia del ècirpo, accompagnata avanti,: per ·:iiargli ca!p.biare ·posizione, cam- a: ·profuso sudore, che in og'n ì tempo soffre biamento ·c he 'l'infermo assicura diminuirgli ,~'-in~ermo, ·pare che siasi aumentatà proporil malessere.. Come . pure · stando seduto, non zionatamente· ~llà· gravezza della malattia, può alz.a rsi da solo, che con g·r an stento, quantunque, ad onta della protratta 'e quasi per lo che occorre una mano, che lo tiri ·continua attività muscolare, la temp~ratura innanzi e lo aiuti a mettere in movimento nel cavo ascellare si mantenga sempre in con garbo. Dico con garbo, p·e rchè se si media 3 7-0; per cui, anche durante l'inverno, facesse il contrario, allora solo l'ammalato non sente affatto il bisogno di coverte ed cammina violentemente in avanti e non si abiti pesanti. ferma, se non quando va ad urtare ad una Però dall'insieme di tutto il periodo morparete o ad un muro. Lo stesso, ma un po' boso, che hq a '/t1to occasione di seguire :&n più di rado, avviene nei movimenti all'in- dal principio della malattia, 1890, quandietro, cioè quando l'infermo, camminando, tunque l'infermo avesse abbandonato ogni vuol girarsi o raddrizzare il, tronco o pure qualsiasi cura, si· ebbe una grande differenza vuol portare le braccia sul dorso, per cui nella intensità del tremore, con apparente ·talune volte, trovandosi da solo, è cascato calma, com~ pure degli altri sintomi, specie a terra. Lo Charcot ritiene_che questi feno- nello scrivere; calma che io addebito alla meni di propt1lsione e di retrop.u lsione non maggiore serenità di animo, pel poco pensiano altro che dei movimentì coatti o im- siero che s'it1cominciò a dare il paziente pulsivi, dovuti a pTofonda alterazione mor- della ribelle ed incurabile malattia, che lunbosa nel dominio della volontà, ove manca gamente lo afflisse · e· ciò per non avere in la forza frenatrice. scienza altro mezzo di prova. I fenomeni poi di facile stanchezza e di Lo Striimpell al contrario non crede alle spiegazione suddetta e f andandosi sul fatto debolezza di memoria, osservati nell' inevidente, che questi infermi nel camminare . fermo negli ultimi anni di vita, non possono sembra che si muovano tutto un pezzo, che essere spiegati, che con l'incipiente arteriola loro colonna vertebrale trovasi in un' ac- sclerosi, molto manifesta nelle arterie temcentu.ata cifosi arcuata, dovuta al predo- porali. La lieve scialorrea con abbassamento minio dei muscoli flessori del tronco, fon- del labbro inferiore deve farsi dipendere da dandosi su molte osser;vazioni proprie, è condizioni meccaniche in_ rapporto al treconvinto che questi fenomeni - movimenti more, alla rigidità e alla debolezza della mucoatti - possono semplicemente essere spie- scolatura delle l~bbra, della lingua e del gati c0n le condizioni puramente meccaniche palato, per come sostengono dive·r si autori, dello spostamento del centro di gravità del tra cui anche l' Oppenheim. Il fatto che negli ultimi tempi ·gli ammacorpo. Intanto il Laveran e Trossier e lo Ziemssen nelle loro rispettive opere sosten- lati di paralisi agitante presentano disturbi gono che non è sufficiente la spiegazione di speciali degli sfenteri anali e vescicali, fatali fenomeni ·col solo mancato equilibrio cendo loro perdere le urine e le fecce, per per lo spostamento del centro ·d i gravità del un bisogno imperioso non so'd disfatto celercorpo, ma che d.eve esservi un' ~ltra causa mente, dimostra che non si tratta, come più importante, che la scienza ha ancorà troppo spesso si dice, d'incontinenza, perchè il nostro infermo èsprime chiaro che ha la da ricercare. Io ritengo che la causa del sintomo di sensazion·e ben netta di urin.are o defecare, propulsione e . retropulsione .nella malattia ciò che a lui manca invece è il potere di tratdel Parkinson, dipen~a insieme da man- tenersi; egli sente perfettamente l'atto che canza di forza .frenatrice volontaria (Charcot) sta per compiere, però se non ha subito sotto e da spostamento del centro 'di gravità com- mano · un vaso, immantinente si trova bq.pagno della rigidezza muscolare (Striimpell). gnato o imbrattato. Nel decorso della malattia in parola poi Quasi tutto ciò che la terapia detta sulla (19)


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malattia del Parkinson fu largamente esperito sull'infermo, :fino a due lustri prima del suo decesso; intanto nessun medicinale agì sul morbo in parola in un modo efficace; per cui i·l disgraziato notaro, nell'ultimo periodo di sua malattia, si trincerò alla dietetica e alla serenità d'animo, solo dalle quali ottenne almeno qualche sensibile sollievo. All'esordire della malattia gli fu consigliata una cura tonica di estratto di china e un'altra antinervina di bromuro di potassio e di sodio, ma non ne ricavò alcun benefizio. In seguito gli fu prescritta la cura del nitrato d'argento in forma pillolare, ma visti i pochi vantaggi ed un certo disturbo intestinale, la sospese completamente. Consultato il prof. Federici nel 1880, questi gli prescrisse uell' inverno e primavera la cura del ioduro di potassio e l'uso della corrente galvanica per ro minuti primi ogni giorno, applicando l'anode sulla colonna vertebrale e precisamente sul punto di uscita del plesso brachiale e· il catode sopra singoli punti dell'arto superiore sinistro, e nel principio dell'estate l'uso della doccia tiepida colle acque termali di Termini Imerese. Ma anche con ciò non ottenne alcun vantaggio, anzi se dovessimo prestar fede alle parole dell'infermo, 1' elettricità fu causa di produrgli dei granchi con dolori nei muscoli della spalla sinistra, massime nei bruschi combiamenti di temperatura e la doccia dei profusi sudori, che pri.a di allora non soffriva affatto. · Fu nel 1881 che decise consultare la clinica di Napoli e in primis il Cardarelli, il quale prescrisse di proseguire la cura dell'estratto di china e l'uso quotidiano della corrente continua. Il Cantani invece indicò l'uso del curare per iniezioni ipodermiche, che come è noto, è al caso di abbassare 1' eccitabilità delle terminazioni nervose motrici nel muscolo e a rendere quest'ultimo incapace a contrarsi. In ultimo il Tommasi, biasimando l'uso che si era fatto della doccia tiepida termale, si dichiarò contrario ad ogni cura, massime del curare per g1'immensi pericoli, in conseguenza del non facile suo dosamento, e della corrente elettrica, per gli atr9ci dolori, che provoca, nel periodo di rigidità. Sintomaticamente prescrisse: contro i profusi sudori il solfato neutro d'atropina; la giusquiamina e il liquore arsenicale L1el Fowler, come unici rimedii, che godono la fama di aver dato alcuni successi favorevoli contro il tremore, più consigliò severamente la mas:iima serenità d'animo, sapendosi già che (20)

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la malattia di Parkinson ha un decorso cronico lungo anche fino a 30 e più anni e che gl'individui, che ne sono affetti, ordinariamente soccombono non per l'affezione come tale, ma per malattie intercorrenti o per marasmo, per come sostengono anche lo Striimpell e lo Charcot. L'infermo mise in pratica e per parecchio· tempo quest'ultima prescrizione del venerando prof. Tom.masi, in seguito alla quale avvertì un sensibile miglioramento; ma dopo alquanti mesi, con suo gran dolore, ebbe ad accorgersi che l'infermità progrediva sempre, ad onta dei succennati rimedii, per cui l'abbandonò completamente. Nel I882 decise consultare il Fubini, il quale in base all'esposizione di tutte le cure sostenute, ammise l'opportunità dell'uso del curare per la via-ipodermica e a tal'uopo si ·fece uso di una soluzione di 10 centigrammi di curare in IO grammi di a~qua distillata, precedentemente messa alla prova sui conigli e principiando coll'iniettare I/ 4 della siringa di Pravaz al giorno ed aumentando a grado a grado la dose. Il Fubini, pria di principiare le suddette iniezioni, volle misurare le curve sfigmografi.che date dall'avambraccio sinistro, che in media ascesero a sei per minuto secondo. Più volle segnare la forza muscolare in entrambi i pugli col dinamometro del Mathieu e le cifre ottenute furono di 54 a destra e di 50 a sinistra. Dopo un mese e mezzo circa di uso quotidiano del curare, l'infermo asseriva essere molto migliorato; per cui il Fubini, ritornato a raccogliere le misure, potè rilevare che in media le curve ottenute coll'apparecchio del Marey erano scese solamente a 4 per minuto secondo, mentre la forza muscolare era salita 60 a destra e 56 a sinistra. Oltre a ciò era evidente che l'infermo camminava meglio e poteva compiere ogni movimento con più speditezza. Sospesa la cura tutto ritornò peggio di prima, in seguito a che l'infermo stanco e sfiduciato ritirossi in famiglia, abbandonando la malattia alle sole risorse della natura. Nel 1885 fece uso pure dei granuli di arseniato d'oro dinamizzato dell' Addison e delle gocce rigeneratrici del Thompson, ma asserisce l'infermo che i risultati furono identici a quelli del curare. Nel I888 io stesso volli praticare nell'infermo !'iniezioni ipodermiche di arseniato di potassa, tanto raccomandate dall'Eulemburg contro la paralisi agitante. La soluzione era così composta: liquore arsenicale Fowler gr. 5, acqua distillata gr. Io. Incominciai la


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SEZIONE PRATICA

cura giornaliera ai IO di ottobre coll'iniettare I? centigrammi della soluzione in parola, fino a che gradatamente arrivai a 60 centigrammi e con questa dose non andai più oltre dei I2 novembre. Il solo risultato che ottenni fu un sensibile aumento nella forza dinamometrica e una diminuzione nell'intensità dei dolori scapolari; ma dopo ro giorni anche questi vantaggi si arrestarono, senza punto dar segno di ulteriore miglioramento. Non tralasciai anche per un tempo lungo di mettere in pratica i precetti del Constensoux, del Frenkel e dell'Oppenheim con esercizii graduali e sistematici per ripristi .. nare le funzioni motrici degli arti superiori, inferiori e del tronco, ma con essi nulla ottenni di miglioramento. Nello stesso tempo somministrai lungamente dei disinfettanti intestinali, secondo il precetto del Dana, ma con esito anche negativo. Dopo tutto ciò, tanto per completare la mia tesi, bisogna che conchiuda collo Ziemssen e coll'Erb che nulla, proprio nulla puossi fare :fino ad oggi in vantaggio di sì disgraziati infermi e se si registra nei libri qualche caso di guarigione, come quello del Fowler in seguito ad un attacco di emiplegia destra, probabilmente embolica, o di miglioramento, come quelli del Remak, Jones, Regnolds, Hammond ed altri bisogniamo convincerci una buona volta, che in questi pretesi casi di guarigione, forse non si sarà trattato del vero morbo del Parkinson, ribelle a tutti i mezzi di cura, ma bensì di altra malattia nervosa. L'infermo morì nel I 0 febbraio I9I2 con grave disfagia e coma. A lessa1idria della R occa (Girgenti). BIBLI OG R AFI . i\.. . CIIARCOT, ,Traité des maladies du s;/stè;ne 1ier~ 'VeUX. 1'ri1buna Medica, Milano, anno lI n. 12. HAMMOND. Traité des maladies du systè11ie n.er'Veux . DA COSTA. Semiotica e diagnostica medica. CHARCOT. Journal de Méd. et Chirurg., 1887. DUJARDIN-BEAUMETZ. Clinica Medica, vol. VII. ERB. Elettroterapia. STRiiMPELL. Patologia Speciale Medica. REMAK. Gal'Va11,o-terapia. MAYNEC . Terapia clin,ica. FUBINI. Relazione verbale. ZIEMSSEN. Patologia Speciale Medica. Go. .~'\1 ERS . Trattato delle 1rialattie 1iervose. LAVERAN e T!ESSER. Patologia Spe ciale Medica.. P. ALESSANDRINI. La 1nalattia di Parkinscr.,. J. GAUTHIER. Thèse de Lyon, 19r3.

Riforma lVIedica . )Japoli, anni VIII, n. 195-256 ~ IX, u. 139-161; X, n. 30-220-221; XI, n. 70-54· 2~; XIII, n. 49-258; XIV, n. 10-118-280; X, 7 , n. 17-102-117-143-205. Rivista Clinica e Terapeutica. Napoli, anni r885. 1902-1903.

Policlinico. Roma, anno 1898, n. 4; 1914, f~· scicolo 11-25. Gazzetta Internazionale di Medicina Pr~tica. Napoli, anni IV e X, n. 1.

AOCADEIIB, SOCIETl IBDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI}.

4.ecademia delle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara. Seduta del luglio 1915. Presidenza: G. BosHI. c. NIINERVINI e w. VECCHIATI. - Ancora intor1io a:lla fissazion,e dei sedimenti u'Yinari per preparati 1nicroscopici. - Com•unicano che per la :fissazione dei sedimenti urinar! per preparati microscopici si sono serviti ultimamente del giallo d'o\ro e che ne hanno ottenuto risultati eccellenti.

E. CAVAZZANI. _

s·ui ricambio dei cloruri. -

~ei

conigli operati di taglio bilaterale e di contemporanea legatura delle carotidi comuni, cui consegue, come 1'A. ha di1nostrato per molteplici vie, ischemia dei centri encefalici, ha luogo una alterazione nella eliminazione dei cloruri per le orine, e preci~amente ne1 senso di una ritenzione. Il fatto co11corda con quello notato dal Pagano nei cani scerebrati. L' i\.. si estende ad illustrare un altro fatto, cioè l'aumento premortale dei cloruri percentuali nelle orine dei conigli operati come sopra oppure dig'iunanti : discute la genesi del fenomeno, concludendo che alia luce delle recenti ricerche esso dovrebbe attribuirsi alla cessazione di un'atti,·ità di riassorbimento dei cloruri propria agli epiteli dei tub·uli e governata da una innervazione cP.ntrale. Interessante e pratica pubblicazione:

Dott. ELIO

FABBRI

GUIDA ALL'ESAME DELL'INFORTUNATO (Manuale di Semeiotica Speciale) Un volume di 164 pag., in-1ç0 , con tavole fuori testo. I nostri asso·c iati che desiderano provvedersi di questo utile manualetto, lo riceveranno prontamente spedendo alla nostra Amministrazione sole L. 2.25 mediante cartoli.na-vaglia, la quale dovrà essere indirizzata nominativamente al prof. Enrico ìVIorelli, "·ia Sisti·n a, 14-15, Ro1na (21)


IL POLICLINICO

[ANNO

XXII,

FASC.

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. APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. NEUROPATOLOGIA. Il trattamento della corea. Il trattame nto ·d ella ooreai è essie11zialrue11te a bal$e 1di a!1.&en·i co. L 'ant~pirin.a ,e ·g.Ji a ltri antinerviinli lll!Olll haninlo dato dleil ri1srult ati sod1dJsface'lllti. Per ottenere dall 'airsenico dei ))U 0tnri. sucoossi b~s'o1gin1exieJb b1e se.guiirr.e il metodio di Airaiu1 e Sirredey. QUJeSti AA . iim:rpiegano .la 1Soluzii0n1e d:i a·cido arseniooo al mjJles.imo nota sotto il nome di soilu.zion1e di Boudin, che è .pi;ù ·d·eèole di quella d.i Pear)SonJ ( r : 600) . ~s:si la i)irescritvto1110 a Laxga dos•e, 25-30-35 gr.a!m·m il aJ gi-01'"no, ana limitasno la durata della cma. In tal modo sono ipossdibil:i i ·p ericoli dov11ti all '.intùl'Leranza, .m •a si evit8Jll.o i fen1omenii di acc-umulazion1e; prescrivendo l'arsen~100 a p.]oool e dosi ri petmte per 1s1etti111.aine e mesi i peri~olii sono ma1gig.iiori di .q111elli derivanti da1l'i1mp;i ego ·d i g.randi .c1osri .P'e r pachi giorni. Cam1by (A meriican Me·di·ctne, r9r3) ha apptl1icato questo miettodo iin :eeru.tinaci.a.di pazienti per pia,... recohi oon~ ed ha avuto 1Un solo caso d '!iinrtosisicazio·n1e (po11'1neulr.iite arsenicale) e pachi casi di i1rutolle.ria1nza (vomit o, ,diJstturbi gastro-i1ntestinaJi). Si comillJC~a la cura con 5 g.rammlli dii soluzione di Boud'in d1ll.uiti i1m 100 gramimi di a·c q ua e S·Ì giung.e a:11111·emtainidro qu<?tiidcianamie nte di 5 grammi fino a 25 gratnmi. A questo punto si diminuisce n~lla 5te1s&a pll"'oporzione fimo a ·ri.ito111Dlare ai 5 gram,mi. La culrai 1c omplcla 1d ura esa:ttamenite • • 9 giornn . Contemporanean.nen!te ci.il soggetto deve essere teinruto a letto per r5 gionnii, con1pletam1e11te isolato ed .Ì·n a:s1sioluto riposo m·e n.tale. La dieta c1ev1e es:sere lattea, un ·b icch1ere di aattte ogni due o·re e quando es1sa .n-0111 ftosse tollerata si p•u ò rioorrrere alla d:ieta. lattea-veg.e tariania se:m,pire pe· tu.t ta la ·durata dela cura aa.-senti1

1

cessivi OOl11 dosò. multi.ple di 3 fino ad arrivare a 15 grammi per poi ritonnaa-e degradando rntella stessa mis·u ra fino a 3 grammi. Questo t rattamento di regola è b,e n toll1erato e prod:uce i suoì ·effetti rapidamente. Alla fine della prima setti.mana i movimen,t i sicomipa1ono e dQpo c1uie settim.a n1e la cocea è gu1arita. Naturalmente prima ~'i·n:iziare liai cUJra bisogna praticare l'esam1e del1le urine dtel soggetto peirchè nel caso vi fos1se al-bU!tllti.nuria, l 'inteniso trarttamento arsèn·i cale 11Jon sareè1be tol.l erait o. DR.

1

1

oa..Le. La pozdone si prescrive nel seguente modo : Soluzio1n1e d'i Bo111din . . . g.r. 5 Sciroprpo di arancio » 25 Acqua . . . . . . . . . » 100 e .sie mie 1d à u1na. cucchiaiata d!a tav o1la ogn1; due ore ·p rima di bere 1a tarz.za di J.atte. Natiuiral.imente niella pozione bilsogtnla vartarte nei g·ior-ni successivri Ja p1rop•o11-z.ione della sol:uz1ione di B01.1di11 m:ei 1nodi s uddeltti. · Se nel conso della cwra si ha vomito, l'airse·n ico sà. sospende pe.r un g1or.n o: se 1eisso rito·r11a, il medicamento si sopprime del tutto. Le dosi sopra iintdicate sono per ragazzi d'i 7 anni , per bambiini di età imferi ore la dose ~1nd­ zial e è dli 3 grammi e si conti.nua nei giornri suc( 22)

Sintomatologia delle lesioni lenticolari. . Righetti in Rivista Neurologica &ii occupa dei 1sfirutom:i c-orrispO:ndenti aille 1esio'n i del illJUrcloo 1entic'Ola.r e. Egli r·i t·i'enie non a111001ra s.u fficiente1n1e nt1e .c onfortato 1d ai fàtti il tentativo di elevare alla dignità di sindrome, cioè . aQ. entità cl'ilnlica 11n·i!V.oca, 11 complesso ·diei <listu.rbi c·o nsec-utivi a lesioni del ri1111cJ.eo· 1eniticolare. E se ·r iesce pos·s~bile in vita fare .diag11101sli. d1 una l.es iòne dist1-u·t ti·va, dli tal-e nucleo, è d'altra parte im·posisilbil.e spingere la diagnosi fino alla deter.minazio.nie esatta delle l.esionii dei singolli 1stegmenti (anteriore, ·me dib e ip:osteriore) del I11Ucleo sltesso, come è impossibile distilnguere i sintomi dati dall.e lestionti del putamen da quelli dati dalle l.esci.oni! . del gLobus pallidus . I dis turbi più com.uJJ.i son-0 a ca11ico della motilità e consisto.n10 in paresi d·e lla muscolatura, che 'POSS1ono o .lllOn .ess1ere a cc0il11:pag.nate da \Spasmi id i \rari.a :ilntensità . Me1110 1freq.u enti di questi dis,turbi s1pasmlo para:litic1, ai quali per altro pois~ son,o essere aecom pagnati, sono quelDi irritativi : quali i treinori e meno frequentemente i movin1enti corei:ci e :itetosic.i. Acctanlto \a quesiti <.tisordi ni m10tori possono es·i stere <listw~bi della sensibJil ità, speciie obbietti,-.a del trofismo e ·vasomotori. ' . Le lesioni pure del nucleo lenticolare (n1on coi.ruvolg.en,t i cioè il fa·sciio genicolato d,ella capsula ii1te rna) possono d·a re pure disturbi del linr o-uao-o-io articolato, che dall1ai dis artria ·potSiSono b Ob • an1dare fi·n·o .alla completa anar.t ria. Quest'u1tima si o·sserva s 101o quando la :lesione è bilaterale, 111Je11tre la dtirsiartria duratuxa si può avere anche 111elle les1i:oni unilaterali, ed anche quando il foeolaio risieda a sinistra -n ei destriman1. Nton è 1iJ111v.oce sicuro che lesioni p·ur.e del inrucleo lenticolare producano afaSlia motoria, e disturbi della mimica emotiva (riso, pianto). Di regolai non esiste uru paralliellismJo rigoroso tra lesion~ e s i11tomi, nel senso che non: sempre 1

1


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XXII, FASC. 47)

SEZIONE PRATICA

1591

lesioni ·b ilaterali prodJucaino disordin'1 bilaterali, ' otten1t1te dal Cov~a (Firenze) e dal Politi-Flamie lesioni unri1ateral~ prOducano d.i1S10rdini nella ni (Roma). Segue una minurta esposizàone dellla. sola: 11i&petti va metà del corpo, ed a.Il.che nel sitntùtnatologia (e sopratutto dei risultati degli iìen·s o ah.e la intensità e la diffusilone dei si.n esami clinici) della .m adre, del feto e degli an. tomi non sem.p re corrispondono alla estensione n1essd. f etali ool ri()hiamo delle lllUJmerose osserdel focolaio distrutti·vo nel .n ucleo lenticolare. vaz:idnri. fatte ilin tpr-O!posi!to dai •più svari.iati auDR. tori, n<:mchè degli effetti della malattia sulla mad,r·e .e su.I tfeito. Osservazioni cliniche sul dermografismo. PiaisiSa rquin1di l' A. a,d illustrare le varie f10rme olli:niohe, le complicazìt0ni, i l decorso e a'airuartoReznicek (Wiener Klin. Wochenschr., 1914, n. 44) riassume brevemente le nozioni che si mia patologica (riportalndo il reperto di 104 casi tra autopsie [ 26] ed esami m:ioroscopici di plahanno intorno a ll'importanza diagnostica del centa) che è trattata in modo da non trascurao:e dermografismo, e a'Ccenna anche alle osservazioni aleun particolare e odn1 miniuzioSIO 1'affronto coi fatte sul dermografismo stesso dal punto di virisultati t01tten·u ti dagli al.trii os.servator·i : e sesta clinico-sperimentale (Wolff, F~ré, Chambard. g.ue una chiara e sintetioo esposizione della paBarthélemy, ecc.). Tali osservazioni sono però togenesi sia in generale sia per cias~u-oo d ei assai poco numerose, sicchè l 'A. ritiene non sintomi, donde sicaturisco:Q.o chiare le i.n.t erpreprivo di interesse il riferire quanto egli stesso ,., tazii,Olni etiologi-ehe dell '.ec1armtpsia date dai vari ha potuto osservare sulla azione esercitata, in an:t01ri. un caso di urticaria factitia, da vari agenti -fiTr.attlatbo ,b reviemente - come d1e l res.t o si consici e chimici (stimoli termici, elettricità, atroviene - deilla diaig1no1si e p•r ognosi, l' A. esip·o ne pina; pilocarpina, adrenalina, pituitrina),.,, q1uan1to :di meglio sii ipuò fare )n ella teraptia delJa I risultati ottenuti dall' A. possono venire cosi gr.a ve affeziloln1e ilimostrando l'utilità dd 1wna polibrevemente riassunti : il caldo, l'elettricità, la teraipiia eci1Jettica. pilocarrpirua, l'atropina e la pituitrina non espliE •niell1e cc Conclusiio'Di » ab.e •01acup1a111J() > ben 27 cano alcu'!la influenza sul dermografismo; il fredp aiginle, il'_t\.. tri·a ssume tutto il .stuo aoourato lado invece e le iniezioni sottocutanee di adrenavoro \S!Ìlcchè questa parte può riuscire u.tile al lina (mgm. 1) ne diminuiscono l'intensità. L'inpratiloo eh.e 'llon ai1::1bda m1odio e tempo di s visce:fluen~ della adrenalina è dovuta alla azione che ra-re 'ill' vaist'°' ·d-0ttri111a.le di cui si icom pone J 'opeessa esplica sui muscoli lisci innervati dal simra ; 1:a qUJaùe si chiude ipoi con un accuraJto iln patico; quella del freddo dipende in parte dalla dice bii.blitografi.m (di 101ltre 40 pagine). T.utto il azio1ne di questo sui muscoli lisci, in• parte dal· li'bro è ·pan corredato di .numerose tabelJe in !Ilero l'impedimento che esso porta nei processi di o .a colori. trasudazione dai vasi capillari, pTocessi assai imÈ un li!bro conldotto ie-on rigore di os:sJervazione portanti nella produzione del dermografismo ele· e con obib iletti.vità Slcdtentifica, che fa dnaire non vato in forma di urticaria factitia. solo afil' A. ma anclre a lla scuo1a del P:i1nz.taini. 7 \ • FORLÌ . . . U. ROLANDI . 1

I

1

1

OSTETRICIA. Eclampsia delle gravide. Intorno a quest'in1p·ùli.ta•nte caipitolo pwbhlica u11 costiienzioso studio il dott. prof. Ernesto Bellandti del1a scuola di Pisa (La Clinica e l) A nato·m ia patolog1lca della Ecla1npsia delle gravide, Pisa - Tip. Mariotti, p1a1gine 546), portaindo il ricco contribuito cli llO casi osservati in 18 a'Dttri: · (1895-1913) ·n ella Olin~iCa ,d:etl prof. Pinzani. Con so1bri·e tà ed acum.e s'inilia il libro ri.chiama1ndv brev,e.m.ente [la storia della mialattiiai e la etimoloITTa d,e l ·n ome « eclampsia ». L 'A. si ado dJentra qui·n di prean.eSISla l'esposizione de11e cartelle clin~iche - nell'esame comparativo degli ultimi lavori coon·p arsi sulla.1 materia e messii in rarpporto colle oss ervazioni rioavate dai suoi 110 casi con conclrusrionrl.. che, salvo lilefvi dif' fere11ze, SIOlno press'a poco concordi 0ùI1 quelle

. Manovre endouterine e morbosità da parto. De Groot (rif. in Jourrial of tlie A 1n. M ed. Assoc., l9r5, n. 6) classifica come segue i casi da lui osservati alla maternità di Utrecht : casi febb. Ca.51 aptr.

-

-

Senza esplorazione interna. 4r 3I 2 . Con esplorazione interna fatta in media cinque volte . . . 446 44r 3. Con applicazione di candeletta per il parto prematt1ro . 15 (*) 71 4. Talll1)ona1nento 11terino e ·ca· ginale. . . . . . 37 (**) 80 In quanto riguarda i casi del 11. 2 l'A. non ha notato vantaiggi .con l'uso dei guanti; per quelli l.

(:::). Di questi casi 3 erano .gravi, 10 leo-o-eri. 0 0 , (**) Di quest'altri IS gra\1 e 2 2 leo-o-eri. 00 (23)


, 1592

IL POLI CLINI CO

del n. 3 egli ritiene ch e l'influenza morbigena dipe11de dallo st ato in cui sf trova la vagina al1'inizi o del p arto; non sembra che i germi già esistenti in vagin a prin1a delle manovre abbiamo ii1fluenza dannosa. FIL.

IGIENE. · Cibi cotti e caldi a buon prezzo per le famiglie operaie. •

Il Gruppo per propagande mediche nella guerra ha diffuso, in fogli volanti, le .utilissime noti zie ed istruzioni ch e integralmente riportiamo : Il costo ·del combustibile, le occt1pazioni J?iù inte11se della donna vanno oggi quasi gi u stifica11.do una cattiva abitudine delle lamiglie operaie italiane, quella di consumare largamente cibi freddi non cotti, di cibi cotti ma raffreddati . Disertata la casa e quindi la cucina, la clo1111a operaia non sa più far da mangiare, lo sapesse 11011 ha il tempo, e poi ora vi son le legna e i carboni saliti a prezzi proibitivi. Eppure l 'uo1no , la donna ch e lavorano, i ragazzi che hanno da custodire la integrità degli organi digesti vi debbono fare uso di cibi non solo cotti, ma caldi, e non n ell a sola stagione fredda. L a donna, facoltizzat a ora al lavoro notturno, che ritorni a casa i1elle mattinate fredde, deve poter pre11dere a metà notte ed al mattino 1111a refezione calda. Se per le famiglie agiate il problema dei cibi cotti e caldi è risolto dalle persone di servizio, per le famiglie ~peraie , finchè dura la forzata asse11za della madre di famiglia, deve risolversi col co11corso di apparecchi. E l'apparecchio per dare cibi cotti e caldi a buo11 prezzo deve essere costrutto da ogni padre di famiglia per i b.i sogni suoi; egli vi rieS('e democratizzando uno dei tanti apparecchi aut ocucinatori di cui son·o fornite le grandi collettivit à militari, specialmente quelle in 111oto. Abbiamo detto cl1e ciascuno può con pochi soldi fabbricarsi l'apparecchio e lo dimostriamo cogli elementi che ha esposto al cc Gruppo di propagande mediche» l'ing. C. Bellini al quale spetta i l grande merito di aver ideate ed attuate le ottime semplificazioni. In ogni casa vi è u11a inarmitta o p entola provveduta di coperchio che chiude bene. Suppo11iamo che questa abbia un diametro di 25 centimet ri. Ora si deve fare una cassa di legno qualsiasi che abbia in ogni senso 65 centimetri di lato ed il coperchio sia provveduto di cerniera. La marmitta de,·e du11que distare 20 centimetri da ogni parete della cassetta. Quando questa è pronta s i dispone paglia, o fieno, o trucioli fini di legno, I 1

(24 )

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o casca111i di cotone nel fondo della cassa, forteruente premendo con le mani, fino a raggiungere u110 str.ato di circa ro-15 ~entimetri di spessore. Si mette allora la marmitta nel mezzo della cassa, e intorno ad essa s i pigia fortemente altro 1nateriale fino all'altezza della marmitta . •<\. questo p11nto si leva la mar1nitta e nella cavità ch e rimane si fa un rivestimento con carta di g iornale. Si prepara quindi un cuscino' imbottito di segatura di l eg110, le cui dimensioni di larghezza e lt1ng hezza su·p erino tln poco q11elle della casset ta che o ra è pronta per ser,,.ire un numero qualsi,·oglia di volte. La cassetta descritta è a un posto: ma si possono fare nello stesso modo a 2 o a più posti, n1essi l'uno accanto all'altro. N ornie per l'uso della cassetta. - Qualunq'ue ·vivanda si ,\Toglia far cuòcere con la cassetta, è duopo farla prima bollire sul fuoco~' La bollitura, o]t re a rendere innocui i cibi distruggendo i ger. 111i patogeni, serve ad immagazzin are una quan· tità di calore più che sufficiente p er la successiva 'cottura nella cassetta. Perciò, fatte bollire le vivande nella marmitta qualche minuto sul fuoco, si introduce la marmitta nella cassetta sopra descritta, la si ricopre col cuscino, quindi si cala il cop erchio. Per ottenere b u oni risultati è necessario : 1° che la marmitta sia munita di un buon coperchio. Le marmitte di alluminio, col coperchio che ilnbocca p e-r qualche millimetro, sono indicatissime ; 2° che il materiale coibente (paglia, fieno, trucioli, scarti di cotone, ecc.) sia fortemente compresso, e abbia uno spessore di a lmeno 10 ce11timetri tutto intorno alla. marmitta; 3° Che non si apra la cassetta prima che sia trascorso il tempo che si ritiene n.e cessario per la cottrura. 1

Tabella dei tempi occorrenti per la cottura di alcuni cibi . Cottura con la cassetta Cottura solita sul fuoco Ore di bollitura

CIBI

Minuti di bollitura

Ore di permanenm nella cassetta

I

.

Carne lesc;ata. •

.

Salame lessato.

30

2 %

4

. .

I

20

I%

3/,

IO

I

. .

2

15

2%

.

2

15

Castagne bianche. .

2

20

Patate.

• • •

• •

Fagioli secchi . PJsetli secchì.

• •

Barbabietole.

.

.

5

Fave secche .

. .

.

2Yz 2

%

30

7

4

30

6

%

15

2

Minestrone di legumi

I


[_-\.NNO

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Vantaggi : 1° Risparmio enorme di cmbusti- tra gli operai di quello stabilimento, ove, elebile. Basta uno sguardo alla tabella per per- vando al bene, vigila lo spirito di Ernesto De Angeli, l'industriale della solidarietà umana. suadersene (fino al 75 %) . · A. B. 2° La cottura non richiede vigilanza. Questo vantaggio è .g randissimo specie per le classi lavoratrici. Mentre la solita cottura su[ fuoco POSTA DEGLI ABBONATI. dev'essere sorvegliata da qualcuno della famiglia, per evitare che si abbrucino i cibi o si (582) Sulla cura delle a'Ttitri croniche . - Si sprechi del co1nbustibile, marito e moglie vanno prega fare conoscere quale è la miglior cura che al Jav·oro e rinchiudono la casa senza occudovrà seguire un ammalato di poliartrite uratica parsi dei cibi, che cuociono da sè. co11 leggera deviazione delle dita della mano. 3<.i I cibi non soffrono se vengono lasciati Dott. G. P. da P. 11ella cassett a un tempo maggiore del necessario per la cottura, e si levano ancora caldisÈ consigliabile che gli i11fermi di poliartrite simi (7c-73 centigr.) dopo 8 o 10 ore di perma- cronica vivano in a.mbiente asciutto e caldo, ve11enza nella cassetta. stendo abiti che li proteggano .sufficientemente 4° I cibi cotti nella cassetta sono più gu- contro le brusche variazioni termiche. L 'alimenstosi. tazione da preferire è la latteo-vegetale. 5° Fina1'rq.ente la cassetta permette alle Nelle acutizzazioni delle soffere11ze giovano i classi lavoratrici di migliorare il proprio re- preparati salicilici. Rimedi molto utili sono lo gime di vitto. Molti cibi si consumano crudi o iodio e l'arsenico. malcotti per economia di combustibile, o per Rac-con1anda•bili sono tutti i mezzi diaforetici 1.tna malintesa comodità. La cassetta riduce ai generali e locali (bagni di luce elettrica, bagni ' n1inimi t ermini il consumo di gas, di legna o di di vapore) e gli impacchi caldi locali (fanghi, carbone, e la vigilanza di pers one. ecc.) . È stata raccomandata anche la stasi alla Colazione della mattina. Per molti si limita Bier, il .n 1assaggio, la gi1111astica medica, la cora una tazza di caffè o peg1g io a un bicchierino rente elettrica. di acquavite che è. sempre a portata di mano, -~ volte util1nente si ricorre ai bagni d'acqua mentre il latte o il brodo richiede tempo per calda semplice o cloruràta. essere preparato. Con la cassetta, ·b asta far bolLocalmente possono anche essere · applicati i lire il latte la sera, e la mattina si leva dalla comuni composti salicilici, che sogliono utilmenmarmitta ancora caldissimo e pronto per es- te essere preparati in forma di pomate : salicilasere co11sumato. Lo stesso v.ale per il br·odo . to di metile, ecc. ' CruJ.<'FINI. _.\buso dei cibi freddi e asciutti. Lo stomaco, specie d'inverno, richiede cibi caldi, in parte li- . quidi. Invece la ordinaria colazione di mezzo(583) Sulla lattosur'ècl. - ~rego calclamente di giorno consiste per lo più di pane e formaggio ii1dicarmi delle pubblicazioni sulla lattosuria e -0 di pane e salame, il che non va bene. Con la quale il processo più sicuro ed esclusi,ro per la cassetta si può a·vere un.a buona zuppa o una ricerca del lattosio nelle urine . buona minestra. A. F . da A . Esclutsione di alcuni ci.bi nutrienti e a buo11 Il lattosio possiede, al pari del glucosio, la 1nercato. Dalla cucina dei poveri sono pressochè esclusi alcuni cibi nutrienti e a bu10n mercato proprietà di ridurre gli ossidi metallici in solu-co1ne le castagne, le fa·ve, i piselli (ricchi di zione alcalina : il riscaldamento deve essere proalbmninoidi) che son cliiamati la carne del po- tratto a lungo. Il lattosio nelle urine si riconosce colla pro,·a vero; e ciò perchè ~chiedono molte ore di cottura. Con la cassetta invece il consumo di co.m- di Rubner : dieci centimetri cubi di uri11a si 'bustibile non è più di quello che occorra per fanno bolliire per 3-4' con acetato di piombo; se cuocere il riso, le patate e altri cibi di pronta c'è lattosio il liq urido si fa giallo, più o meno scuro. Se si aggiunge a1nmoniaca, il liquido si cottura. l\1edici, maestri, principali, capi operai : di- colora intensamente ii1 rosso ciliegia e lascia un che va dal rosso ciliegia al colore mostrate alle donne del popolo le ragioni che precipitato, . militano a favore dell'alimentazione calda, di- rame1co. Il lattosio inoltre si differenzia p er il fatto che, 1n·ostrate praticamente l'utilità e l'economia di -questo apparecchio, di che ciascuno si può esegue11do la pro,·a ·d ella fermentazione, essa è pro,··vedere senza bre, etti,. senza fabbricanti e i1egatiYa 11elle prime 20 ore. Può consultare sulla lattosuria i seguenti : _.\nsenza spese; e dite che è largamente applicato

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tenrieth e Funck, :Nliinch. med. Woch., i911. - Pocher, Semaine médicale, 1910. - Porcher e Commandeur, Semaine médicale, i904. CIUFFINI.

(584) In qttesta condotta ho parecchi casi di

donne dotate di una folta capigliatura nero-éorvina le 1q uali presentano alla regione temporale destra un.'area, larga e tonda come uno ·scudo d'argento, ricoperta solo di rari capelli bianchi. Si tratta di soggetti linfatici in sommo grado. Mi si assicura dai famigliari, che tale fenomeno è stato notato sin dalla nascita delle pazienti. Oltre le solite cure ricostituenti io domando alla nota cortesia della Posta degli abbonati quale c.u ra potrei suggeri1te alle mie clienti per togliere queste plaghe di capelli bianchi. Dott. P. Z. di F ·. Si tratta evidentemente della così detta poliosis congenita •(in contrapposto alla poliosis acquisita che s i può avere dopo un'area Celsi, o dopo lesioni traumatiche, nella emiatro:fi.a, ecc.) . .Poco sappiamo delle cause di ·q uesta circoscritta mancanza di pigmento nei peli: talvolta si tratta di una disposizione ereditaria e si può avere la stessa localizzazione in più membri della medesima famiglia. La terapia è assolutamente negativa e togliendo i peli bianchi, rinasceranno tali •• e qua11 . V . lVIONTESANO. (585) Desidero conoscere se oltre alle pu bblicazioni del Tizzoni e dell 'Antonini ne esistono altre in Italia che trattino della Pellagra. Sarò grato se mi s i vorrà rispondere al più presto • e indicar.mi se sullo stesso argomento sono uscite pubblicazioni in Francia. Abbonato n. 7485. 1

Oltre i lavori del Tizzoni e dell "Antonini si hanno in Italia nu1111erosi altri stud i sulla p ellag·ra, sia diretti che indiretti. Basta osservare alcuni degli ultimi per avere riassunta una estesissima biliografia. Cosi troviamo quelli dell '.L\.lbertoni e T1u llio, dell '·i\udenino, del Baglioni, del Bezzola, di Alessandrini e di Alessandrini e Scala, del Brugnola, del Camurri, del Cesa-Bianchi, del Carboni e Cazzamali, del l\1oreschi, del P.er.roncito, del Rondoni, del Volpino e di t anti altri che sarebbe lungo enumerare. Nella « Rivista Pellagrologica Italiana », che si pubblica ad Udine, si trova non solo la completa bibliografia, ma anche la recensione di quasi tutti i lavori. G. A. (26)

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CENfll BIBLIOORAF/C/. Non si recensiscono che i libri Pervenuti tn dono alla Redazione

H. v. TAPPEINER. Mariuale di materia medrica e far1nacoterapia. Tradurz. ital. sulla loa. ecliz.

tedesca. Un vol. in-8 gr. di pag. 519. Unione Tipog·r afico Editrice Torinese, 1915. ~rezzo L . 12. In Italia non difettano buoni testi .d i far.m a· cologia : anzi tra i recenti ve n'è qualcuno veramente ottimo, ad es. qfllello . del Gaglio. Il trattato del Tappei•ner è molto adattato per gli studenti di medicina come si dimostra dalle io edizioni che se ne sono stampate in Germania. La traduzione che ora presentiamo si farà apprezzare per l'esposizione sistematica, per la diligenza con cui il !avoco è condotto, per la copia delle applicazioni .alla terapia clin~ca e delle formule, e specialmente per le note ed aggi unte e per i, rifacimenti e adattamenti del1'.eg·regio proli. G. M. Piiecinini, che ne ha fatto un lavoro q·u asi nuovo. Il Pi~cinÌni ha soppresso qu~lsiasi accenno al1.a farmacopea tedesca, sostituendovi i cor·f ispondenti della italiana, ha abolito le diciture latine e fatto posto solo a quelle nostrali. La parte generale è ampia, lucidamente concepita, docutmentata. Il s uccesso dell'originale .$i ripercuoterà su questa eccellente traduzione compiuta dal dott ore C-. Cavina e presentata dal prof. I. Navi_ R. B.

VARIA. La Croce Rossa (Storia e statistica). -

La Croce Rossa, che doveva, in b~eve tempo, diffondersi e svilupparsi in tutto il mondo civile~ prese il nome e 1'insegna da una fondazione re-li O'iosa ed italiana, quella dei «ministri degli infe~mi » o « frati della buona morte » instituiti da S . Camillo De Lellis nel 1582, ai quali Sisto V nel 1586 concesse l'abito dei chierici regolari con una croce rossa sulla destra del petto. Da allora la croce rossa fu simbolo d'amore e q·uas1• bandiera dei volo11tari infe.r mieri. Quando si volle reo-<rimentare il bO'eneroso esercito degli infermieri vcloDtari e disinteressati non si trovò insegna più onoranda della ~r1segna 'di Camillo De Lel1~ ; e uel 1865, allorchè alla Convenzione cli Ginevra s i gettarono 1e basi della grande e magnifica istitt;zion'= che oggi è ~ anto della civiltà' 1

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mondiale, l'iniziativa del santo italiano ebbe il tria », un breve ma interessante articolo intitopiù mera\'iglioso svilu.p po. Da allora ad oggi ·lato Per · la pace) del quale riferiamo volentieri il • .quanto cammino! In soli cinquanta anni questo principio e la chiusa. « Parrà strauo, scrive il benemerito sodalizio ha raggiunto un grado di prof. Murri, che oggi si trovi con i fautori della perfezionamento quale le più rosee speranze non guerra uno, che venticinque anni sono diceva : u' i cuori ingentiliti non subiscono oggimai alavrebbero previsto. In Germania, ventotto Stati e terre dell'impero hanno fondato tale associa- cun fascino da certi eroismi , ch e 11on sanno rizione, così che il numero complessivo dei soc\ . splendere se non dove imperversa 1'odio fratersi eleva a circa 720,000 e il capitale a 20 milioni ·110 ; c'è 11-on una ma mille occasioni in cui l'anidi franchi. In Austria esiste una direzione cen- ma umana può elevarsi a lla virtù del coraggio, del sacrifizi:o, della devozio11e senz'alcun bisotrale a Vienna , 22 società provinciali; · inoltre vi sono 430 società seco11darie. I membri della Croce gno di devastar paesi, senza seminare stragi e Rossa austriaca so110 complessivamente 62,000. miserie, senza commettere ,q uell'ammirata epNel i909 il suo capitale era di circa 20 milioni di pure abbiettissima ·viltà di usare la forza contro corone p er la societ à centrale e di 7 milioni per il diritto ». Eppure io, che dissi questo, ho ini gruppi provinciali. In Bulgaria la Croce Rossa ·vocato p er l'Italia d'oggi la guerra. Chi ben contava, nel I~o8 , 40 sezioni . Anche in Spagna guardi troverà l'orig ine dell'apparente contrala Croce Rossa ha fatto molti progressi'. I soci dizione ... La Germania, conclude il prof. Murri, che erano io,'6'60 nel i897 si sono elevati a 50,000 11on J?UÒ, non deve essere diminuita. Ma se sarà e i comitati d~ 200 a 534. Negli Stati Uniti la domata dalla concorde azione dei popoli eh 'ella fondazione della Croce R ossa si de1ve ad una don- t enta d i conquistare e di dominare, una vera, na, miss Clara Barton, che la creò nel i 881: ma lunga pace potrà davvero sorgere in Europa. l'istituzione fece un lent o cammino, e, fino al Tali aspirazioni fanno sorridere di piet à i sapien~i, che sentenziano fat ali le g11erre . La loro i 905 , non contava che 300 soci. Da quel t empo, sapienza parrebbe nientemeno che speriment ale : però, si diffuse assai e nel i911 aveva un capitale • le guerre ci sono st at e sempre : dunque ci sarandi un milione di dollari. In Francia i soci della 110 sempre ! S i p otrebbe osservare, che fra gli Croce R oss,a nel i912 era110 i36,ooo e il capitale 'italiani le guerre ci furono sempre e non ci son di 30,667,758 franchi. Nella Gran Bretagna, dove più : che fra i Tedeschi le guerre ci furono semla Croce Rossa fu. fondata da rr1iss Nightin1g ale , pre e non ci son più ? "'\sp ettiam o a sapere persi impone specialmente l'assist er1za ai feriti nelch è in Europ.a , dove le g uerre ci furon sempre, le guerre navali. La Croce Rossa giapponese è non debba mai sorgere il giorno, in cui non ce un a dèlle ultime che siano state fondate, ma ha 11e sieno più. La storia, interrogata con questa già preso il più grande sviluppo. I suoi fonda- logica, è tutt'altro ch e la maestra della vita, t ori si auguravano di recl·utare un socio su 400 perchè il futuro non è la ripetizione del passaabitanti e sono riusciti a reclutarne uno s u. to. Il profeta politico ha ancora da nascere ap38. . La società comp rende circa I,300,000 pu11to per questo! · soci che dànno un introito di 6 .m ilioni annu.i. La Germani~ vinta, ;non oppressa, sempre La Croce Rossa russa si distingue dalle altre , in libera di sè stessa, rinsavirà : sarà essa la priquanto che non ha carattere privato, ma i suoi 111a a riflettere che il programma Bismartkiano funzionamenti debbono essere accettati dall'Im- del ferro e del fuoco è un controsenso nell'Euperatore. _.i\ l 1° gennaio 1910 essa disponeva di ropa moderna. E sarebbe t empo di finirla col un capitale di 24 milioni. In Svezia la Croce coonestare le iniquità permanenti col sacro noRossa ha 11 mila soci e dispone di un capitale 1ne di pace: la Polonia non ha avuto mai pace di 430,000 f.ranchi : il valore del suo materiale da che i tre I·mrperi l'eb·b ero lacerata : l'Italia non è di 810 mila franchi. In-Svizzera la Croce Rossa ha mai avuto pace da che s'a\r\dde che una sì conta 33 ,554 membri, ripartiti in 50 sezioni. Il cara parte del suo bel corpo l'era st ata st rapsuo capitale è di circa 370,000 franchi e il valore pata. F orse una violenza non dive11ta anzi più del suo materiale di 250,000 franchi. Per l'Italia, ingiusta a llorchè più dura? Le armi tacevano il Leg rand dice che la Croce Rossa conta 26,998 dal 1866, e i governi mentivano consapevolmensoci e che dispone di un capitale· di 4,615,552 lire t e cogl 'inni alla pace, ma l'anima italiana non e di un m aterial e del valore di 3,153,157 lire. cessò mai di fremere per la prepotenza, cui YioQuest e notizie sono date dal Corriere d'Italia. lentemente era costretta di sottostare. E' forse questo mezzo secolo d'odii la pace, che noi abGuerra e pace. - Il prorf ...\.ugusto Mu.rri scris- biamo avuto il torto d 'interrompere? Ognuno, che serva davvero alla causa dell'umanità piutse, nel ~ itniero Un,ico <lel XX Settembre pubblicato a cura del Comitato Bolognese « Pro Pa- tosto che alla propria, o a quella de' proprii so1

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cCi, dovrebbe aspirare alla pace vera degli animi. Il fomentare l'odio fra gli uomini è disonesto. Bis marck disse: se uno m'odia, io L'odio. Ma chi odierà mai una nazione, che lavori pacificamente per migliorai.re sè stessa senz'o:ffesa degli altri? ·Per noi interventisti d'Italia non c'è visione del futuro, che ci arrida più di quella, che promette di veder cancellate tutte le conseguenze della violenza. Allora solo i popoli inizieranno ,q uelle rrelazioni veramente fraterne, che ora non possono esistere fra chi usa la prepotenza e chi la deve subire. Per parte nostra noi saremo se1npre pronti a mantenere la parola data per noi da un italiano illustre agli Austriaci : ripassate le Alpi e tornerem fratelli». (La Rif. Med.).

Le sezioni di sanità militare. -

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giovine la uireando in mediairra, che or.a è soldato di sa11i tà e presta servizio al fronte, in una lettera al prof. Mal ladra, ,d irettore dell'Osservatorio V esuviano, scrìve quanto segué intorno alle sezioni di sanità «completamente sconosciute alla maggior parte del pu1bblieo che non sa nè cosa siano, n è quale compito abbia110 . cc Ella sapt'à 0he le sezionti dli sanità sono un·i tà mo1b ili ·di sa11dtà pos,t e al seg.u;ito delle truppe. Compito loro è d!i ·r'a1ocog·1.Lere i /feriti al ~ sto <lii 1nedicazione, dove rviengono traiS1porlat1 dai ·p orta.f eriti reggii.n1.enta.l.i, e di li farl1i! giungere al posto di -concentrazione e poi a quello di sezi'.on,e . lVIa in c-aso di~ ·b is'og:ni0 il 1p ersooale della sez'io11e ·vìene anr0he mandato a pre11dere i 'feriti in trincea, dur'ain.t e il combattimento. « Bas ta questo per oomp•r ender:e a •quali periic·o li sono a11.c h' ~s1Si esp:o·sti. Essi ~on vedono ~h,e il lato bru,tt10 ·della guerr.a , •racc0tlgon10 i feriti gronda:i1tli• ·sarugue e la~·rim·ain:tiil, o provvisoriamente 1fa siciati 1i. sorreggono, e li portan10 ti n barella attra:vierso zone battute inc.e.ssantem ente dal fuoco, specie di airt~gllienia. E bisogna che camminino solleciti : non poSl&Ono valersi di ogni riparo, pel1chè ,~ mJLnl\l..t i sonio preziosi pe: Jlai vita del ferito che ad essi è affidato. Non c1 può essere in loro l 'entusfrasmio che .u1b briaca e Stp1nge ad un .ass.alto alla baionetta; eppure cammrinano sotto ·i~ f.uO'c:O con la mente calma, attenti a trasportare con ogni rigu'aa:do il ,f erito. cc Un tenente di fanteria, pair1ando con m e e coni alcl:Ll11i .compaoini al .p asto dli. ooncentrazio111e, o . dioeva : <e _L\.1n1mticr:o il •s a·n g.uie freq,do d·ella sanità». E le truppe stestse che 6noontriamo, men. . tre si rec'runo i111 trincea. o 11e torna.n10 ca1um1n(a.11.do chi11e, ci gridano: cc _t\ttenti, sall!Ìtà ! ~L\.b­ bassate"\":l ! » ; e i feriti st~s&i ce lo dicono : cc Non esponeteiv.i troppo ! >. 1

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« Questa è l'ai nostra guerra: n:on fatta di atti d'eroi~o ·hri11alllti; oSieu.ra, ma. non m-eno nobile di quella che combaittono i -nostni compag.nii ».

Sulla preparazione sanitaria nella battaglia della Champagne. - D.a un•a cot·r ispondenza di L. Schisà al

cc

Giornale d'Italia » riportiamo

questo brano : Che cosa rappresenta la Formazione sanitaria nella preparazione di una battaglia, cioè a dire nello impianto degli ospedali di transito per i ferifi raccolti sul campo. di battaglia e destinati ai grandi ospedali regionali, ve lo può dimostrare questo dettaglio che mi è stato ·d ato al1'ospedale impiantato nella fattoria - di Cuperly, a mezza via tra il campo di battaglia e Chalons. Qu.esto ospedale, in u1ia sola giornata, l'indomani dell'attac-co, ha evacuati 12,000 feriti.

Per finire. - Sign:orina, è proprio decisa a fare l 'infermiera sul fronte? - Decisissima. - E' preparata ? - No. Ma oggi è dì moda. E poi quest'abito mi sta così bene ! (Dal <e N urse's Own Magazine »). Fra due sind.aci di due piccolissimi comuni: - Dunque ·voialtri siete senza medico da quattro mesi? - Precisamente! - Come mai? - Perchè l'unico -che avevamo è richiamato sotto le armi e non è ancora stato sostituito. - E come fate ? - Si muore egualmente! In treno, un soldato portava un braccio accuratamente .fasciato. Ad. un tratto una signora che sedeva accanto a lui, co,n aria abbastanza pietosa, ·g li domando : - Siete stato !ferito al fronte? Il soldato senza scomporrsi: • - No, signò, sono stato ferito o' vracc10 .. .

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SEZIONE PRATICA

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NELLA VITA PROFESSIONALE . Per gli offieiali medici di complemento e della territoriale.

Come può rimanere indifferente, questa classe di professionisti, e ,p restare silenziosa e cosciente il suo brac~io e la sua mente, quando dalla vita Rice,-ia1no e publblichiamo : borghese, nella quale si trovavano circondati dalla stima, guadagnata per valore e costanza, Rispettabile signOoY Direttore si trova110 oggi anziani, ad essere subtiltern,i , del << Policlinico ». così son chiamati i sottotenenti .e tenenti, ed essere inferiori di grado a tanti giovanotti ? Giacchè nella sua accreditata rivista medica Un altro fattore morale, che deprime non poco, « Il P.o liclinico » ella altra volta ha spezzato con è vedere promossi aspiranti giovani studenti del successo una lancia per il trascurato Corpo sa5° anno di medicina, i quali, sebbene privi di . nitario militare, vengo a pregarla, perchè voglia stellette, pure fanno parte della categ·oria dei richiamare l'attenzione sul disagio 1norale e fisulbalterni, con le stesse mansioni, mettendo na1iziario dei tenenti medici di coinple1nento ed così in un sol fascio i tenenti anzia11i, i sottotein ispecie quelli provenienti dalla · Milizia! terri- · nenti ed i giovani aspiranti. toriale, nel maggio ultimo per la prima volta La sproporzione morale tra i te11enti e gli aspichia1nati al servizio militare, e che ora servono ranti, e tra i tenenti ed! i giovani capi tani delle con onore e slancio n ei reggimenti e negli Ospealtre armi, è evidente. Inoltre, la condizione dali da ca'llllpo. dei tenenti medici anziani, è resa ancora più Questi ,ufficiali medici territoriali, per la legge penosa dall'esistere nell'esercito un grande diZuppelli del febbrai<)' ultimo, furono nomiflati sta!cco morale tra i subalterni ed i capitani, i sottotenenti, quelli aventi meno di cinque anni quali poi tutti negli ospedali prestano uguale di laurea, tenenti quelli oltre i cinque anni di servizio e sono per lo ·m eno di :u.g uale valore. la.urea, e capitani 1quelli oltre quindici anni , di Ora entriamo a discutere il « disagio finanlaui-ea o che fossero pareggiati. ziario » dei detti. Comprenderà benissim.o che questa disposiSi deve a priori ammettere che i medici di zione ha messo professionisti di età inoltrata in complemento, e quelli richiamati di terza catecondizjoni morali depresse, per trovarsi solo goria appartenenti alla Milizia territoriale, con tenenti nell 'eserieito, qu.a11do essi nella vita bor- oltre 10 anni di lau·r ea, specie quelli, e non ghese av•evano raggiunto un grado sociale, ed pochi, residenti nelle città, dopo lungo tirociu1~ posto professionale per lungò e paziente lanio di costruzione paziente professionale, s ieno voro di studio e preparazione. giunti ad assicurare all'economia delle proprie Pertanto la m·aggiOT parte dei professionisti, famiglie, un introito di certo superiore alla semgiacchè il limite di te11ente è da~ cinque ai quin- plice paga ·d i u.n tenente, sia pure nello stato dici anni di lau·r ea, si trova .inquadrato col semdi guerra. plice grado di tenente, o s ubalterno, quando nelle Come questi tenenti possono sopperire ai bialtre armi (fanteria ed a·r tiglieria) si incontrano sogni loro e delle proprie famiglie, alle volte a piè ·s ospinto c~pitani giovani dell'età di 23 numerose e risiedenti 11elle città, ove la vita è anni o poco più, p.romossi a tal grado, solo per rosi rincarita, con lo stipendio ed inde11nità del mancanza di quadri e non per altro. Di conse- tenente, iche ·r appresenta forse la metà delle abiguenza ne deriva, che uomini dai capelli quasi t11ali entrate professionali? incanutiti dal lavoro e dall'età, con titoli accaTale ,disagio finanziario è reso ancora più evidemici e pttb•b licazioni, ece. devono piantarsi e dente dal fatto che si è creduto opportuno retrisalutare, con le perfette r.e gole militari, supe- buì.r e con la medesima paga del sottotenente riori giovanotti, promossi capitani, per mancanza un aspirante ancora .g iovane e senza famiglia, solo di personale. dando poi pochi centesimi nieno di una lira giorSebbene 1questi capitani ·a·b biano il grado in 11aliera in più a·d un tenente anziano e con fapiù, la distanza ,d ell 'età enorme è un fattore momiglia da sostenere. rale di grande importanza, e di fatti come può Basterebbe questa semplice dimostrazione per rimanere tranquilla ed indifferente la propria co- finire. Ne risulta il disagio finanziario dei tescienza ed il proprio morale, quando un uomo nenti medici dai 5 ai 15 anni di laUJrea . Un'ultima considerazione: è a notarsi che con oltre dieci anni di laurea si trova inferiore tutti i coet(lnei e compagni di studio u11i-versitario ad un gio,ranotto semi imberbe a 23 anni, e quali quali hanno prescelta la carriera militare, s ono che volta, e non di .r ado, di età minore ancora? , (29)


IL POLICLINICO

già da parecchio ~apitani medici, e variano •per età dai 30 ai 38 anni, m·entre i richiamati sieno essi di complen1ent.o o. della Miljzia territ01tiale in ispecie, anche oltre tale età, sono tutti tenenti o su:b alterni, acuendo il loro disagio morale 11el trovarsi ii1feriori di grado e di retribuzio11e ai loro antichi compagni di co.rso universitario. ' Si potrebbe obbiettare per gli effettivi, che essi l1auno prestato ininterrotto il servizio militare, e rispondiamo subito che per rico·m pensa essi hanno ora la ·c arriera più celere, ed il g.r an va11taggio della futu.ra e ·c omoda 'pensione. ...... Fer i secondi ii1vece dopo la guerra, il disagio continua, perchè sono costretti a rifare con nuovo e pazient'e la,yorio, ciò che prima costruirono professionalmente attraverso lunghi e penosi ai1ni. La qual cosa dopo la g uerra non è tanto facile e per l'età e per lé condizioni sociali . Una parola di g i u,stizia è bene ch e, dalla sua rivista accreditata ed intesa, parta a tranquillizzare ed a fare ·o ttenere ciò che spetta a questa categoria tra·s curata ·di profes.s~onisti, che da sei mesi nel silenzio, e fiduciosa, aspetta ad ottenere quel grad·o morale. cui ha diritto. Promuovano capitani i medici co'l.1 almeno dieci anni di laurea, modificando la legge Zuppelli: così so110 g i11stamente distribuiti il grado e I 'indennità sia i11 rapporto all '·e tà, che alla posizio11e sociale. Attendia1no che la giustizia ve11ga a noi, cl1e co11 slan cio e con abnegazione ab·b iamo dato n1età del nostro av\renire, con lieto animo, alla· gr.a11dez_z.a della adorata nostra patria, e che se1npre serviamo. con amore e fede. Un tenente medico a 39 ,anni d'età.

Sempre il boicottaggio di Passira11a. Ci si co111111nica : Il boicottaggio del concorso al posto di di1·ettore dell'ospedale di Passirana, deliberato dalla Sezio11e <:::io-allaratesi della .A..... N. lVI. C. e dal Co, mitato regio·n ale lo.tn·b ardo dell'Associazione dei 1ne.dici ospitalieri; quantu1l!que riuscito - alme110 per quanto se ne può sapere - no11 ha avuto alcuno effe~to sulla sorte del dott. Rossini, sacrificatosi per un interesse altruistico e per 1a dignità della classe, e ciò per le peculiari condizio1ù di quell 0pera Pia che s fugge alle nostre • • sanz1on1. Il dott. Rossini qui11di, apparenteme11te vi11to, ha lasciato il posto in cerca di ·u n pane che, anche se scarso, sarà sempre 1neno ainaro di • quello perduto. Con ciò però la lotta non è chiusa. Le orga11izzazioni sanitarie di categoria non hanno detta l 't1ltirua parola e mentre nel dot.t . Rossi11i salut ano ttna delle t ante v ittime di sisten1i che solo possono a11cora allig 11are nelle i11civili plaghe 1

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a.sser'\·ite a tutte le ignoranze di un passato per ncstra vergogna sopravissùto, e dove la malsana politica localistica narcotizza i pubblici pott>ri prepostj alla v igilanza, ricordano a tutti i 1'nedici d' I ialia clie ·i l posto di direttore dell' ospeda le di Passirana è ·boicottato e che nessuno cui pre11ia la d·i gnità propria e della classe e L'interesse degli infermi de'Ve concorrer-vi od accet, tare la ?ioniin.a che g·li -venisse proposta, sino a quando le or,!{Cinizzazioni non a'vran1io ottenuto le riforme indispe1isabili perchè i casi Rossini ed A 1i,geletti. non si abbiano a ·~noltiplicare . Quei pochi sco11sigliati che calpestando ogni solidarietà hanno voluto presentar.si al concorso e 1n,ante11ervisi malgrado un proclamato boicottaggio, per poco che riflettano al danno che arrecano a tutta la classe sentiranno la vergogna di u.n atto che ha tutto il sapore del tradi ::ne11to. Diffid.a te - noi dicia1no loro - rrè lusinghe, • • nè blandizie, · nè promesse vi smuov,eranno ! Quando .i tempi •saranno migliori e l'.o pinione pubblica potrà interessarsi ancora di questi P.roblemi gr_a vissimi di civiltà discuteremo; oggi no. 'U11a volta tanto si obbedisca in nome di quel1'interesse supremo che vincola il medico e l 1a.mmalato. - Dott. Giuseppe Forla11ini, presidente del Comitato regionale lombardo dei m~dici ospitali eri. Per la S·e zione Gallarat.e se dell'Associazione N. M . C.: dott. Arsuffi Francesco.

Sottoscrizione al fondo di soeeorso contro i più gravi danni della guerra patiti dai medici e loro famiglie. Primo ele1ico dell'Ordine dei medici di R ema .

L. 200. prof. Roberto - Roma . Ascenzi prof. Odoardo - Roma . . . . )} . 50 )) 50 Marini -prof. Vincenzo - Roma . . . » IO Osti dott. .t\nselmo - Rolilla . . . )) 5 Galanti dott. Fausto - Montelibretti • )) 50 Villa dott. Achille - Rom.a . . • » IO \ Tenditti dott. Achille - Roma . . )) 50 Ballerini dott. Enrico - Roma . • )) 15 Arcangeli dott. Arnaldo - · Roma . • )) I5 De Faibi dott. Achille - Roma . • )) I5 Venere dott. Ernesto - Terracina . Mariotti dott. Ugo - Roma . . . . )) 15 Jung dott'. Enrico - Roma . . . . . )) 5 Francavilla dott. Aristide - Genzano . . » IO )) 20 Pedonesi dott. Salvatore - Piper110 . . )) 150 Mar.c;hiarfaiva prof. Ettor·e - Roma (ra ofj.) )) 5 Tecca dott. Romu.a ldo - Roma . . . . Zevi dott. Vittorio - Roma . . . » IO• » IO Federici dott. Osvaldo - Roma. . )) 5 Figoli dott. F-austo T orquato - Ceprano >> IO Ottolenghi prof. Salvatore - Roma . )) 50 Rossoni prof. Eugenio - Roma . Spolverini prof. Luigi Martino - Roma )) 20 l> IO Sprega dott. Giulio - Roma . . • )) 20 Verney dott. Lorenzo - Ro1na • Aless~ndri

Totale •

L. 8ro


SEZIONE PRATICA

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I niedici co1idotti e i mezzi di trasporto . - Una recente circolare ministeriale ai Prefetti dispone che sia redatto un elenc0 dei mezzi di trasporto di cui deV10no t·sser provvisti i medici co11dotti i>el loro se11vizio : tale elenco dovrà essere tras~Tiesso alle Commissioni militari di requisizione, affinchè possa decretarsi l'esenzione. Di questo successo va fatto merito alla Preside11za clell 'A. N. IVI. C~

CONDOTTE E CONCORSI. FONTANA LIRI (Caserta). - Cercasi medico condotto interino, con l'atÌn.uo stipendio di lire 3900. MAGLIANO IN TOSCANA (Grosesto) . - Cercasi 1nedico interino per periodo indeterminato. Per le condizioni e le altre modalità rivolgersi al Sindaco. VERONA. Consiglio ospitaliero . Cercansi subito due medici chirurghi assistenti prQIVvisori per l'Ospedale civile col compenso mensile di lire 250 nette edi indennità di lire 5, oltre il vitto, per ogni servizio di gu.ardia. Medico q,uara11taduei111e, pratico coi1dotta, accetterebbe interinato a lunga scadenza in comune con popolozione riunita non abbisognante cavalcatura purchè a condizioni va11taggio'se. Scri·vere dr. Q. Principe, Roccabascerana (Avellino). NOMINI::, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

R. Un,iversità. - Hanno vinto .il premio Corsi nella Facoltà di 1nedicina e chirurgia i dottori: Piroudini Eugenio, Brancàti Raffaele; il premio i .signori: Berti Guido, Saja Francesco, De Sanctis-Monaldi Tullio, Tagliaferri Mario, Daria Romolo, Zanella Antonio ed i dottori Blasi Gaeta110, Cardelli Aldo ; il pre111io Maggi il dottor Masci Bernardo. ROMA.

PERUGIA. - Il prof. Ercole Cova, direttore della R. Scuola d'ostetricia di Vercelli, è stato nominato, a datare dal 1° novem·b re, professore straordinario di ostetricia e direttore della Scuola di ostetricia nella Università di Perugia, e primario della Maternità e del Brefotrofio di quella città. FIRENZE. - Il prof. E. Ferrari è nominato, in seguito a chiamata, otdi11ario di clinica ostetrico-ginecologica a Firenze e direttore del relativo Istituto. Il dott . G. Basso cessa in seguito a dimissione dall'incarico dell 'insegna·m ento e della direzione di detta Clinica. Ordine della Corona d'Italia. Commendatori : Eugenio Salatino, di Roma; prof. dott. Gaetano Sorge, di Napoli; prof. Ferraris Paolo, di Roma. · Ufficiali : dottori Ct111eo _i\mbrogio e Costa Cornelio, Genova; Tonia Ron1ano, Cairo; Antoniucci Giulio, Sarni. Cavalieri : dott. Biondo Vittorio, T orino; Perazzo Enrico, Barestrello G. B. e \lero11a Antonio, Genova.

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NOSTRE CORRISPONDENZE.

Inaugurazione del corso di medicina .l. Jlinich ali' Ospedale civile di Venezia. Il giorno 3 novembre all'ospedale civile di Venezia il dott. Alessanaro Zoppi, chirurgo primario, te11ne la prolusione 1d el co·rso di perfeziona1nento di 1nedicina istituito <:'.011 testamento . A... . Minich st1l tema: Con<:'.etto moderno dell'ortopedia. Dopo aver accennato brevemente alla storia clell'ortopedia fino dalle origini (500 anni a. C.) clisse che il campo di questa specialità non fu n1ai definito con chiarezza; esso non deve limitarsi alle deformità dell'infanzia, ma comprendere tutta la chiruTgia dell'apparato di movime11to. L'ortope~co non deve essere solamente u11 meccanico o un terapista fisico, ma un chirurgo specialista degli organi del movimento; e prima di diventare un buon ortopedico, bisogna saper essere un buon chirurgo ·g enerale. Anche la traumatologia deve essere compresa nell'orto· pedia, e quest'arte fu innalzata a vera scienza, quando si applicò la teoria dell'adattamento funzionale, per la quale gli organi con modificazioni di forma e di struttt11ta si piegano a nuove funzioni : cioè ristabilire la funzione dove manca. L'O. passate in rassegna le varie conquiste del1' ortopedia, fa rile·vare qua11to questa arte debba al genio italiano. Cita la cine niatizzazioTie in,·entata dal Vanghetti nel 1906, che ha per iscopo di utilizzare i tendini dei m11scoli dell'arto amputato come motori di apparecchi di protesi sapientemente costruiti . Fa voti che molti degli amf'tttati della nostra guerra possano in secondo tempo essere rioperati, e riacquistare la gioia di bastare a se stessi. Il Zoppi con~lude rievocando ~on accento co111mosso la memoria del suo illustre . maestro prof. Codivilla a cui dobbiamo in gran parte 1'i11dirizzo attuale dell'ortopedia, anzi non vi fu argomento della specialità che Egli non abbia trattato e dove non abbia I.asciato l'impronta del suo forte ingegno e della sua ·v astissima erudi• z1one. A . DIAN.

Inaugurazione dei corsi universitari a Pavia. Pavia,

II

novembre.

Si è inaugurato oggi l'anno accaden1ico della nostra Università. Dopo il discorso del nuovo r·ettore prof. Oreste Ranelletti che ha, tra 1'altro, commemorato gli studenti dell 'U11i \'ersità caduti al fronte per la grandezza della patria, ha avuto la p,ar-0la il chiarissimo prof. Vittorio Ascoli che ha con lucida parola e con profonda sintesi trattato « Dell'evoluzione dell 1organismo umano » . Il chiaro oratore è stato ·vivamente applaudito dal numerosissimo uditorio e complimentato dalle autorità. V ALE~TI. 1

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• IL POLICLI NICO

~DIOINA.

SOCIALE.

La Commissione Centrale Sanitaria del Comitato Napoletano per l' Organizzazione Civile.

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sofferenze di coloro che in quest'.o ra sanguinosa agli affanni del corpo mescolano le ansie, le trepidazioni per i cari e baldi giovani eroicamente pugnanti per la più 'fadiosa gloria it alica. Che il consenso e la solidariet à dei cittadini accoit.npagni e sorregga u11.a così grande e disi11teressat a opera d'amore e di p iet à!

In .quest'ora g.rave e solenne per i destini del paese, la Comauissione Centrale Sanitaria del Comitato ~apoletano per l'Organizzazione civile non ha mancato di studiare tutti i mezzi per L'assicurazione degli operai nelle terre redente. recare ogni forma di conforto agli infermi api\ . tt uando · il suo proposito di mantenere inpartenenti alle famiglie dei richiamati. nei territ ori occupati le provvidenze sociali ..\..lle angustie create all'assistenza ospedaliera teg.re anche durante il periodo più int enso delle opedalla preoccupazione sorta i n og11i Ente di te- razioni militari, il Comando Supremo ha riattiner molti letti a dispos izione dei ieriti in g·11erra, 1:ato nelle terre redente l'assicnrazione operaia il l\111nicipio ha risposto con la creazione di un tanto per i casi di malattia, quanto per gli inospedale di 300 letti che già funziona nei lo- f o'!'tuni sul la·voro. cali di S. Gennaro extra moenia e col fermo proPer quanto concerne l 'assicurazione per malatposito di portare al più presto il numero dei t ia, furo110 rimesse in funzione <:on disposizioni letti a 500. Per I >.assistenza ospedaliera dei bam- amministrative le preesistenti Casse distrettuali bini sono ii1 atto accordi con la Clinica pediatrica per an1malati, affidandone la gestione, nei casi diretta dal prof. J emma pel ricovero dei piccoli e 1119di previsti dalla legge, a.i Com.1nissari civili infermi realmente bisognosi di cure mediche e per i .singoli dist1·et ti polit ici . con l'I stituto Ortopedico Ravaschieri dirett o, dal All'assicsrazione per gli . infortuni provvede prcxf. Curcio per quelli bisognevoli di cure chi- 01a una ordinanza del Comando Supremo del 7 rurgiche ed ortopediche. Gli ulteriori provvedi- corrente con \·alidità dal 15 del mese scorso. Essa menti ci·rca l'ass istenza ambulatoria ed a donni- ovvia alla mancanza dell 'Istituto assicu·r atme cilio sono stati fissati entro i seguenti te·r mini : (et·istente ne1 passato regime a Trieste per la re1° l'assiste11za sanitaria sarà fatta prinreipal- gione ~.l\driat1C'<J , a Salisburgo per il Trentino e ment e in 1ambulato·rii ed a domicilio, ser·v endosi • l' An~pezz~:nù) con l 'affidare il .s ervizio dell'assidei Comitati sezionali e dei Comitati di consu- curaziou~, sì obbligatoria che facoltativa, nei t erl enza sa11itaria; 2° l'assistenza. alle partorienti ritori occupati, alla Cassa Nazionale infortuni, verrà fatta a domicilio ; 3° la Com.m issione sani- con gestione da tenersi distinta da .q uella per il taria centrale 1distribuirà ino.ltre , gratuitamente Reg1io . e nei li.miti ,d el possibile, lat te, medicinali ed ali. 80110 1n·o dificate le singole disposizioni delle n1enti e quei presidi chrl.ru-rgicì che saranno ri- leggi a11striache in conformità alla situazione tenuti s trettaanente necessari' s u rapporto del eccezionale d~l momento ed è coordinata la comsanitario incaricato della visita. Per svolgere · un pete11za delle autorità politiche in questa materia simile progra.mma d'azione, la Commissione ha e:oll 'assetto a1n1111inistrati vo ora in 1rigore per i ottenuto dalla Giunta esecutiva la somma di lire territori occupa ti . q uindiciilnila pel bimestre sette1nbre ·ed ott ob1'e ed è sicura che eguali erogazio·n i ott errà per i bimestri con secutivi. Allo scopo di semplificare Opere igieniche. il meccanismo di funzione dell'assistenza a doIl sottosegretario di Stato per l 'interno, onmicilio, la Commissione ha distribuito ai vice- Celesia, ha ii1viato ai prefetti del Regno una sindaci di og11i Sezione relativi moduli per la circolare nella quale, do.Po avere ricordato che, richiesta id ei sanitari (medici sezionali e consu- con decreto. luogotenenziale 1° agosto 1915, fulenti) e per la prescrizione dei medicinali , del rono approvate alcune disposizioni dirette a sollatte ed in casi eccezionali di alimenti e presidii lecitare l'esecuzione di opere igieniche a comchirurgici, sorretta in quest'opera di uma110 e plemento delle disposizio11i ,~ià date dal R. Defraterno conforto dalle generose profferte. della creto 27 .settembre r914, rileva che il decreto benemerita classe farmaceutica napolet ana. Ben luogotene11ziale suddetto mira precipua1nente alfortunata, infine, è stata 1a Comanissione iic;lla la semplificazione della procedura per la conorganizzazione dell'assistenza sanitaria giacchè cessione dei mutui di favore e dà al Minist ero all'inf11ori dei Comitati medici sezionali pel ge- facoltà di concedere sussidi diretti in capita1.i neroso e commovente slancio delle personalità per opere urgenti e di immediat a attuazione, che onorano per altezza d'intelletto, per espe- confermando ed aume11t a11do le facilitazioni già rienza, per decoro di nome, la scienz.a medica ammesse nel precedente R. Decreto sopra citato. J1apoletana, ha potuto organizzare i Comitati di La circolare , da un confronto dei due decreti, consulenza per le sette sezioni sanitarie in cui è ricorda e pone in rilievo le norme alle quali i stata di·v isa la città; ne fanno parte i più re- Prefetti del Regno dovranno attenersi d'ora in putati clinici e professionisti m edici napoletani. avanti, per sollecitare la esecuzione di opere In tal :inodo sarà dato anche agl'infermi più igieniche e raccoma11da ad essi viva1nente di t1mili e diseredati dalla fortuna I 'opportunità di ' rigilare perchè sia curata la più esatta osserpoter consultare per i 1rari mali i cultori delle vanza delle nor•m e stesse da parte degli uffici \'"arie specialità della scienza 1nedica e la gioia dipe11denti. di poter attingere una parola di so,·ran-0 conforto dalla bocca di _coloro che in Napoli sono della , Propaganda igienica. scienza massi.mi cultori. Il prof. L . DeYoto ha tenuto a Bari una conForte ·di ltna così salda ed autore, 01e coope1·azione la Commissione sanitaria ce11trale proce- ferenza stilla propaganda ifg ienica, a beneficio derà nella sua via di fraterno soccorso , ben lieta del Comitato di assistenza civile. V'intervennero se con la s11a opera benefica potrà lenire le S. E. l'on. Balenzano, il sindaco di Bari, gli 1

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SEZIONE

onore,·oli Lembo e Buonvino, S. E. il generale com1andante d'Armata comm. Tommasi, il medico proYinciale Masi e molti altri cittadini. Riportiulll(· alcuni brani tlella. conferenza : 111 questa g·r3.t=.dt: ora in cui i1 valore della vita, davanti ai ge11erosi olocausti di tanta gioventù italiana, pare quasi annullato, è neces-. sario, anche in omaggio agli eroi caduti, esaltare e rinforza·r e la ·v ita dinanzi alle insidie dei morbi, intensificare tutte le nostre camp.a gne igieniche e su1bito, perchè questo magnifico autu.n no della p.a tria è idealmente preparato alle nostre semine. Se in ogni comune d'Italia si 1Svolgesse col maggior impeg·no la campagna igienica si potrebbero risparmiare non meno di 200 mila morti all'anno. La protezione dei bimbi che è così facile e così promettente ha oggi .anche un altro nobile obbiettivo, quello di ·r isparmiare ansie e dolori ai genitori che son solqati. Vigilare e consigliare le madri che allattano, liberarle dai tanti pregiudizi, aiutare ed assistere le madri gestanti perchè sieno bene nutrite, meu8 strapazzdte · negli ultimi tempi, bandire crociate contro l'allattamento mercenario ed artificiale, eliminare le « comari >> e le sedicenti medichesse, ii1C'lllcare l'amore alla pulizia, alla luice, al sole , la vita all'aperto, la :fiducia nei sanitari, ecco · le ricette per risparmiare molti e molti piccini. Gli insegnanti, ed in modo particolare le maestre idei comuni rurali, debbono essere mobilitati ; per l'igiene possono fare molto ossiia dare agli ·scolari i primi rudime11ti di pulizia personale e domestica, coi1trollarli nello stato di sal ute a norma di accordi presi col medico, per sorprendere all'inizio le malattie infettive che nella scuola non sorvegliata hanno la stazione di dist1ibl1zio11e e di moltiplicazione. Gli insegnamenti delle ,scuole normali andrebbero oppo~:tu n ame ute ritoccati per produrre insegnanti con special'= com.p etenza nelle quistioni igie11iche. Gli en1igr·a nti, dirozzati in fatto di pre~erva­ zione igienica, 11.011 saranno più ii1sidiati •b rutalmente dai climi 1nals~ni, dalle malattie infettive e dalle fatiche senza 11miti. I com_piti dell 'iciene saranno più facilmente promossi .quando fa ma<lre operaia ritornerà ad essere l a proverbiale madre di fàmiglia. Il principio che ai mestieri pericolosi e ardui siano addetti operai sani, colti e ben retribuiti è oggi un postulato dell'igiene e dell'economia sociale. L' oratore ricorda che tale concetto venne da 1ui illustrato in .una. conferenza a Brescia 14 anni addietro, in quell'epoca in ct1i il Ministro Zanardelli dette il massimo impulso alla legislazione sociale, Ministero di cui faceva parte il Balenzano ed una gloria per noi medici, Guido Baccelli. Le scuole medie e superiori dovranno a poco a poco, se11tendo l'onda igienica che si eleva, diventare altrettanti ceritri di irradiazione igienica ed il conicetto di «salute » penetrerà talmente nel pubblico da deprimere ogni altro fattore di ricchezza che sarà secondario. Quando le masse avranno compreso che alcune malattie si possono prevenire con cert'ezza, che la tubercolosi è 1nalattia che guarisce se scoperta per tempo, quando gli operai e le madri operaie che si ammala110 ai1dranno subito dal medico, ed i sindaci saranno convinti che un primo caso di malattia infetti'\"a nel comune è un pericolo per

PHATICA

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il paese, che i casi successi vi disonorano il co1nu~e stesso e aprono le responsabilità personali, q11a:ndo i comuni andranno alteri di avere la minima anortalità e particolarn1ente di q_uella dei ba~bini, cèssato lo s fruttamento dei piccoli r~gazz1 e allorquando la luce, il sole e la pulizia pe11etreranno ovunque e le leggi sociali avranno ripreso il loro ritmo evolutivo, l'Italia avrà raggiunto il suo ideale di lavoro e di gloria, perchè colla popolazione cresciuta di numero e di salute e di letizia produrrà un lavoro intenso e redditi vo che coronerà degnamente e romana1nente il sacrifìzio di tanti soldati nostri che ci a"\1 r~nno giovato, imponendoci le opere di elevazione. · lVla per riuscire bisogna mobilitare subito tutti g~i ani1ni ben . disposti, istruire nelle scuol e, riordinare le scuole e rimobilit.are le 11uove reclute.

La scuola all'aperto a Milano. Nella stagione estii"\r a la scuola all'aperto di Milano ha ospitato 260 alunni; trasferita dalla Bicocca a N i guarda nel propi-io padiglione eretto r)er la munifica elargizione della vedova Erba, fu aperta nella plfimavera di quest'anno con 120 alunni che poi· salirono, dopo la guerra, con i :figli dei richiamati a 260, scelti anche questi fra i più gracili poichè il concetto fondamentale è sempre di svolgere opera prevalentemente sa1titaria. I fanciulli milanesi si adunano alle scuole ele111entari della Coma~ina e poi sono portati col tram alla scuola, dove si recano invece a piedi quelli che a;bit àno in quei varaggi. Durante una visita compiuta giorni ?ono dalle _l\.utorità milanesi, gli alunni si presentarono in gruppi illustranti le varie fasi della giornata scolare : lavori femminili, doccie, cure solare, lezioni, riposo in iveranda, siesta, canto, ginnastica, ecc., facendo conoscere ed apprezzare la bontà del regime, i vantaggi fisici e intellettuali conseguiti e la bu·ona organizzazione della scuola. • Colonia fluviale sull'Adda. È sorta per iniziativ.a ·della Sezione della mutualità scolastica italiana. di Lodi u.na colonia fittviale in riva all'Adda. Utilizzare l'aria balsamica e sempre pura .c he le correnti aeree, conseguenza delle correnti acquee, procurano anche nella pianura sulla riva dei fiumi è stato il concetto informatore di questa iniziativa, e l 'esperimento condotto a termine nello scorso anno con fede, con entusiasmo, apre nuovi orizzonti alle cure d'aria. Le colonie :fluviali, poco costose, per il fatto che possono essere costituite vicino al centro di abitazione dei coloni, integra mirabilmente l'op era delle colonie marine e climatiche : e possono beniiSsimo considerarsi come scuole all'aperto, anzi come· convitti all'aperto, ove richiamando il fauci ullo alla vita della natura, lo si richiama alla salute, a.Ila giocondità del vivere, alla vita fattiva. I fanciulli, al cospetto del sole e dell'aria, sono occupati unicamente a manovrare colla. 1nassima intensità la van~a, la zappa e la carriola per trasportare .sab.oia e sabbia, per riposarsi poi sotto una ospitale tenda della Croce Rossa, o all'ombra ristoratrice dei pioppi o dei salici. 1

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IL POLICLINICO

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NOTIZIE DIVERSE. Sui campi dell'onore. Mentre con abnegazione e coraggio prestava l'opera sua ai feriti, è caduto eroicament e al fronte il giovane sottotenente medico dott. ARCHITA ZITO, di Taranto (Lecce). Sono anche caduti gli studenti in medicina : BONFANTI GIULIO CESARE, di 'fori110 ; NOZZONE GIOVANNI, di Roma; SALERNO GIORGIO, di Stilo (Reggio Cal.).

Albo d'oro. Recenti decréti luo·g otenenziali proclamano le seguenti promozioni per merito di guerra : .PACE cav. LUIGI, maggiore medico, è promosso tenente colo11nello medico ; CACCIA cav. FILIPPO, capitano medico, è promosso maggiore medico. E' stata conferita la medaglia di bronzo al valore al dott. TRIPPUTI NICOLA, da Spinaz,z, ;la (Bari), t ènente 1nedico di complemento~ sezione sanità.

Han110 tneritato l 'e11comio solenne i dottori : BATTAGLIA G·IOACCHINO, da Barlytta (Bari), te~ nente medico d~ compiemento, sc:zio11e sa11ità; MAY MARCO, da Cellere (Berg-c11~1~ ~ \ te11~n1 e n1edico di complemento, fanteria; ' lYIINERVINI MATTEO, da Molfetta (Bari), tenente medico di comple1nento, sez.ione sanità; RIDELLA ANTONIO da Mira1b ello ed uni ti di Pav1a (Pavia), sottotenente medico, sezione sanità .. . corpo armata; SALOMONE FRANCESCO, da Stigliano (~otenza), sottotenente medico di complemento. La stessa distinzione è stata assegnata ai caporali di sanità : De Sensi Pietr·o, di Nicastro (Catanzaro); Lanzillotta Antonio, da Carbonara di B~ri (Bari) ; ed ai .soldati di sanità; A11geli Domenico, da Orvieto (Perugia) ; Antonelli Antonio, da Gioia del Colle (Bari) ; Al"dino Lorenzo, d8c. Altamttré!- (Bari) ; Campanillo Ferdinando, da Frignano . Pi~colo (Caserta) ; Coppola Giuseppe, da Baronissi (Salerno); Lavazzetti Cesare da Laiate (lYiilano) ; ~erego Giuseppe, da Villa' San Fiorano (Milanò) ; Sciacoviello Giova11ni da Santeraino ii1 Colle (Bari) ; Tricarico Mario da Napoli; Ummarino Gennaro, da Napoli· Zotti Cosimo, da Campali del l\1onte Taburno '(Benevento) . 1

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a~giunti

anche quelli degli studenti di Istituti superiori, i ·quali, per le medesime rao-ioni me0 ritino di essere ricordati e segnalati ». '

I. nostri eroi. A complemento delle notizie da noi già date sul dott. Sa:ite M~G1:lANI, di Reggio Emilia, t enente medico assimilato della Croce Rossa riportiamo le seguenti notizie dalla « Gazzetta Me~ dica delle Marche», che si pub1blica a Porto Civitanova : Il dot.tor Mag~aJ1i era ~n . ot~imo giovane ed un ufficiale medico conosc1ut1ssimo e molto stimato. Fu assistente al nostro ospedale dell 'il1Uistre dott. Del Rio, testè defunto, poi passò alla condotta di Pieve Mosolena. Partì ser.e~o e tranquillo,. ~onsci-o della suprema necessita del dovere p1u alto da compiere sul campo di battaglia. E questo dovere compì fino all'ultimo in modo ammirevole, dimostrandosi instancaibile nello adempimento della sua pietosa missione, solo fisso nel pensiero. di fare quanto più bene gli era possibile verso i \ralorosi combattenti per la redenzio11e e la maggior grandezza d'Italia. La vigliaccheria austriaca, . cal12esta11do i più sacri doveri, e dimostrando di disprezzare ogni sentimento di umanità, ha diretto il suo piombo omicida anche sui medici nel momento della loro santa opera. Il dottor Magnai1i è una vittima di questi ·ba11bari sistemi austriaci. 1

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A complemento della notizia da noi pubblicata sul dott. Alfonso CERONE riportiamo dalla « Riforma Medica » quanto appresso : Cerone Alfonso, nato a Muro Lucano nel 1879, tenente medico. Professionista stimato e valoroso, godeva nel suo paese nativo le generali simpatie. Richiamato sotto le armi in seguito alla· mobilitazione, partì col più ·v ivo entusiasmo e con fede sicura nell'opera umanitaria e nobilissima che avrebbe compiuta lassù. La morte lo colse, mentre in una chiesa, trasformata in ospedale, apprestava, insieme con altri ufficiali medici, le sue cure affettuose ai feriti. Una granata nemica aveva colpito I 'improvvisato posto di medicazione. Il tenente dottor Cerone ha lasciato largo rimpianto Ira gli innumerevoli amici di Napoli, dove aveva compiuti gli studi uni versi tari, ed in Muro Lucano, dove, a cura della desolata famiglia, sono state rese alla sua me~oria le più affettuose e solenni onoranze.

Le nostre perdite. Albo di onore delle Università. Le Segreterie Uni·v ersitarie informano di qua11to appresso : cc Il Mi11istero della istruzione con circolare dell'8 luglio scorso comunicava a.gli Ate11ei l'istit t1zione ttfficiale del l\1inistero, nel Bollettii10 del Mii1istero, stesso di un Albo di onore che contene~se i nomi di qu~i . funzioi1ari dipende11ti i quali, o cadendo ~ vittime del dovere - inorti o feriti nelle operazioni di guerra o ii1 conse· guenza di esse, o compiendo comitt11que atti di ' 'alore, rendessero la loro memoria e la loro , ·irtù deg11e di omaggio e di ammirazione . . Ora, con altra circolare del r5 ottobre il Mii11stero predetto ha creduto doveroso che nel1' ..\.lbo d'o11ore, ai nomi dei dipei1denti, siano

Secondo le nostre informazio11i - certo alquanto incomplete - la lista dei sanitari caduti in batta~lia, ovvero morti di ferite riportate sul campo, include una trentina di nomi : 2r medici chirurgi, 9 studenti in medicina, 2 farmacisti, r veterinario, r studente in ·veterinaria; inoltre un medico è morto di malattia contratta sul campo.

Medico prigioniero. Tro·v asi priginiero degli austriaci a Lubiana il dott. Marino Ma.uro. Il dott. Fornara Francesco, ch e era stato dato come prig·ioniero, presta iiT\:ece la s11a opera presso le nostre truppe viocitrici.

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[AN~TO

XXII,

FASC.

47]

SEZIONE PRATICA

Funzionari di sanità pubblica in zona di guerra. Con DecretQ del lVIinistro dell'interno è stato revoc.ato il D. fY.I. 26 .giugno 1915 cl1e stabilisce ~a mis~ra dell 'indenrutà giornaliera di missione d~ corrisponder~ agli impiegati dell 'Amministrazione della sanit.à. pu1bblica destinati a prestare ~empora.neo ser.vizio n elle località dichiarate in ist3.t o di guerra e nelle piazzeforti dichiarat e in istato di resistenza.

scil!dogli sopra,ranzati alcuni fondi in virtù di u~a · ?cu~atissima amministrazione, prima di s~1ogl1ers1 ha passato i fondi stessi all'Associazione della stampa, affi.nch è questa se ne o-ioYi per acq ud.st are la dotazione di letti ed altr; sec011do le occorrenze dell'ospedale. '

Incendio all'Ospedale Militare di

~ilano .

. N eg~i scor~i giorni, è scoppiato un violentis-

?im.o . incendio all' Ospedale militare di JYiilano 1n ~iaz~ . ~ant'Ambro·g io, e precisame nte nei Impudenza austriaca. locali adib1t1 a deposito di indumenti coperte LJ A_fie1izia Steja1ii cmnunica : e biancheria. ' I l Coinando austro-ungarico osò di tras metI n breve le fi.a n1111e distrussero oo-ni cosa mitere alcu11e settimane Qr sono a 1nezzo della 11J.cr.1an . d o pt!.rf é!ttigui }Qcali, e precisamente l:> ' le Croce Rossa austriaca, al Con{itato internaz.io- . otlìc1ne degli elettricist1 e l'ampia farmacia . ~ale ~ell~ çr,oce Rossa, una protesta contro Accor~e1:0 prontamente i p ompieri, che, dopo 1 esercito italiano, accusandolo di avere consape- no11 facile la..,,·orc. , poterono circoscri, ere il fuoco·. volmente ·b orbardato un ospedale di Gorizia coI soldati ricoverati nell'Ospedale militare moperto dalla bandiera di Ginevra. s traron? u 1: ~angue freddo ammirabile, qualcu. Il nostro C<;nnando Supremo non mancò cli in- no anz1 fra i convalescenti prestò l 'op era s ua ';are al Comitat<;> s uddetto, per il tramite della n{'llt: spcg·ne1 e: il fuc(' ,>. Croce Rossa Italian a , una documentata risposta E ' con vinzione generale che le cause dell 'ina . tale a~cusa , dimostrandone l'assoluta fa lsità e cendio sian0 dovute ad un corto circt1ito. citai~do i~vece dati precisi, i quali provano che il Nessuna disgrazia va lament at a. nemico viola continuamente e sist ematicatn·e nte non s oltando la Convenzione di Ginevra ma an- Alle terme di Ischia. ch e l e più elementari norme di umanità di lealtà Il Mii1istèro della guerra ha d eterminato la e di cavalleria. ' riapertura dello st abilimento balneo-termale di . Inoltre. il ~lOS~ro Coman.do Supremo h a inviato Ischia, 11 qualé ha cominciato a funzionar~ con il;. questi giorni ~l Comitato Internazion ale di le miu te i·.1ver11&li il p1imo nove1nbre. Ginevra, p el tramite della Croce Rossa Italiana la de11uncia di tre gravi fatti . ' L'ospedale di guerra della ·Croce Azzurra Nella zona a nord-ovest di Gorizia il nemico Il sotto segret ario di Stato per l'agricoltura , aprì il fuoco con mitragliatrici contro un'ambu- on. Cottafavi, aceompagnato dall'o11. Gallenga, lanza aut omobile carica di feriti recante ben ha visitato l 'ospedale della Croce Azzurra per visi~ili i. segni convenzionali di Gi~evra. Il mec- la cura dei cavalli feriti, compiacendosi con la canico nmase ferito. Direzione pel sapiente ordinamento e pei felici . ~ella zona di Plava un autocarro con 17 fe- risultati ottenuti. , r1t1 recante i l distintivo di neutralità venne fatto segno a :molte fucilate. Tre feriti 'vennero Erratum. nuovamente colpiti ed uno llJJOri in seo-uito a lla quart'uJ.tima Tiga dello Nell 'ultilil[a p agina, n u.o va ferita riportata. .!:> scocso 'lascicolo deve di.r,si : « -0spizi » e non Pure nella zona di Plava il nemico tirò su « edifizi marini ». un'altra ambulanza cariica di feriti. . Questi fatti no~ soi:o is?là~i, ma. fanno p arte • di t1:1tta una s~r1e d1 atti sist ematici cotlltproOdoardo Ugbi (1846-1915) : allievo del Tomv.ant1 _la .b arbarica. ferocia delle t ruppe austron1asi a Napoli, si laureò a Parma, dove fu assiunga·rtche. stente, coadiutore e supplente di clinica medica (1872), incaricato della clinica medica J)ropedeuCollegio degli orfani dei sanitari a Perugia. . Un ~ecreto reale recente ba approvato la mo· tica (1875) e cli patologia medica (1878) , professore s traordinario (1887) e poi ordi11ario (1902) d~ficazion~ dello st at uto del Coll~gio Con, itt o di patologia medica e di clinica medica proped1 J?e!ugia .s~condo ~a •q_uale i presidenti degli cleutica fino ad Qra. O_rq1ni Medtci, Veterinari e Farn1acisti fauno di Nella sua vita sono titolo d'onore l'aver comdir~tto par.t e dei Comitati provinciali Pro Colbattuto a Condine e a Bezzecca, ,·olontario galeg10-Con·vitto degli orfani. r~baldino nel 1866, l'aver data l'opera si1a 11elle epidemie coleriche del 71-72 e dell '83-84, l 'a·ver Comitato per la bonifica dell'Agro Romano. per primo insegnata a Parma la semejologia, Nella sua recent e .riunione, il Comit ato perl'a\rer contribuito dal 1875 all'85 alla introduman~nte per la .bonifica dell'Agro Romano h a zione della medicazione antisettica nell'ospedale n?mtnat o a pr,esl!dente l'on. prof. G . Sanarelli e al rinnovamento dell'ospedale stesso. direttore dell'~stituto di Igiene d·elle :R. U. di Grande fu la fiducia dei suoi allie·vi nel suo Rom~; ed a vice-presidente il principe Boncomconsiglio medico. Il suo senso pratico al letto pagni. del malato e la sua grande esperienza informa.rono così il suo insegnamento che le sue pubPer l'ospedale di Avezzano. blicazioni, nelle quali attesta la sua Qnestà 1neL 'Associazioi1e della stampa ha o-enerosament e dica il raffronto che egli fa tra la diao-nosi forpro~eduto coi fondi ricavati da u~a lotteria alla mu~ata e il . reperto anatomopatologic~ in ,Tari casi osservati nella sua clinica e nella sua laro-a ~reazione. in A viezzai10, di un ospedale costruito pratica professionale. L . z.l'"1n materiale stabile. Il comitato dell'Associazione fra i romani, es(35) 1

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IL POLICLINICO

[_'\NNO XXII, FASC. 47]

Rassegna della stampa medica. Paris Méd ., 18 sett. CLAUDE e PoRAK : De.calcilficazi,o ne ossea ne.Ile par.aJd.si organiche e nevropatiche degli arti . - ANDRIEN : Come trattare le fte rite supp,uranti. - DE LABORDE: La steroor.adi-0gra:fìa semplificata. La Rif. Med., 25 sett. FERRANNINI: L'obesi·~à miostruosa nei bambini latta.n ti. - ToDDE: Cisti d'ech'inococco del cervello con stindrome prevalenteme.nte cereb·ell:a:re e f enomeni d.i demenza paranoidie. The Journal A. M. A., II sett. BRINSMADE: Aderenze tint esti!naili. - MARKLEY: L' « aC'runthos is n.ig·r icaus » i·n dice d1i tumori maligni interni. MONTGOMERY, MORROW' LEE, CHIPMAN: Sulla lebbra. LEVIN e van SLYKEG Q11anromeitria del metodo AbclerhaJden nella di!aig.nosi di cancro. Riv. crit . di Clin. Med ., 25 sett. PISANI: Cu.rva calesrberi.noemica niella iniezione m,a litese. The Boston J.VJ. a. S. fOUYYn1al, 9 sett. BRYANT: Il tipo ca11ni1VOto ie i1 tipo erblyoco nehl'u.omo. SEVER : Artrite pneumococc1ca. Medi1c. R·ecord, II sett. MILLER: La trasfus.io·n e d·e l sa:n.gue. - ERNST : PriOlfi.laslS\i diella demenza precoce. - NEUSTAEDTER : Rapporti tra paralisi di Laindry re plOliomieliite. Trop. Dis. Bulleti1i, I5 set:lt. Relazioni sull 'igliene a p,pJi~ata ,ai' tropici. Pathologica, 15 sett. MARINO: Fisiopatologlia d.ell glob ulo 'r'OSISO. Bull. d. Se. Med., sett. BUSACCHI·: Eslplorazio111e della .capaoità f·UJJizionalre del ren1e. - N OVI : AzilQl11e tossiC"a dei li1poid'.i1 oerebrali nel la irufezi()llJJe rabbiosa. - AI,BERTONI ·e MoNETTI : Sull:a fisio logia . d1e lia c011trazione muscolare. R iv. Ospedaliera, I5 sett. ALTOBELLO : Epato.P.tOs i di' alJto g,rado; diagn1osi e cura. P e1isiero M ed., 26 srett. QuARELLI : Saggi di vaccinazionie ainticolerica. GILBERTI : L'er.nia da inrfortu:n4o. Tlie Lamcet, 25 sett. WILTSHIRE e MAC GILLYCUDDY : Va0ciu.otera pila della febbre tif~de . LUiNDIE, THOMAS e FLEMING: Plromorfismo del meni-ngococco. - MACCL URE : N evrastenia gastrica. - GooDHART : Patina 1iinguale e distmrbii· d.eil gusto d'or.i1g ine nervosa. Brit. Med. ]Ournal, 25 s•ett. Medic'ilna di g,ulerra (tratta.me.nito delle ferilhe, riacutizzazione de11e sepsi locali nelle ferite, nefr~te da trincea, lesioni e aneurismi trau.m ,atici di grandi arterie). 1

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R.evista Ibero-Amer. de Ciein1cias. NJ.ed ., oott. RATERA : Radiografi.a e radd.oterapi'a dci tumori cerebrali. GoYANES : Trattam.e n.to chil'Ulrgico de'i tumori cerebrali. - G IL Y CASARES : Traittam·e nto d·elle emottisi. - LOZANO: L ·e dissociazi:oni nella ritenziOinie biliare. Boll. d . Mal. dell'Orecchio eçc., sett. l ·EALE: Inconvenienti delle operazion~ d!emolit'rlici sui turoinati i:ruferiori. La Presse M éd., 27 :siett. DELBET e KARAJANOPOULO : Citofil~atSGi. BROQUIN LACOJ\1:BE e VULQUIN : Diplococcem.i a. GRÉGOIR : Apertura tard'i 'va ·d elle auterie nelle femte iiin. guerra. Bull. de l' Ac. de Méd., 21 sett. TUFI<~IER: Disin... f~zilanie precoce delle ferite in guerra. SARRAILHÉ, ARMAND-DEI~ILLE e RICHET jun.: Epi·d emia dii rf-ebbre diei tre giorni. Giorn,. !1i~ern. d. Se. Med., 30 .slett. AIEVOLI: A2piattim1enti dell'arcata plantare. - DE MICHELE : L 'ig.iene mi1litare in, guerra. Ann. di1 Medie. Nav . e Colon., lug.-ag. PERUZZI: Il .poter.e aggtliutinainte, baitberiol1iti-c'O e batteri-cirda del ·siecro nei g,uiari't.i d'iruferìio.ne tifica e nei vaoc'i11ati. - CONTE, SESTINI e TROCELLO: Reazioni cliniche e sieriodiagnostiche per vari tipi -d i vacdi'no an!1:itifico. The ]ournal A. M. A., 18 sett. DAvis, PoLAK: La .a1nal·gesia ostetrica. - ELLIOTT : Trattamento del! 'alita tensione sanguigna. HEss : Lo ~co11buto ~·nrfa·ntile. BROWM W. S. e C. P. : Il destino dei trapia.nt'i !OOSlei liberi. - MOFFETT e CoNRAD : La reazione intracutanea di Schick nella diftetj_a. SHERE: Miosite ossificarnte traumatica. 1'he Bosto1i M. a·. S. ]ournal, i6 &ett. MIXTER: Esperieruza ,cihirurgica in1 Fr.arrcia. - LINETH e RUBIN: La prova di Schick nella d:ifteria. A nn. di Ostetr. e Ginec., 31 aig. MACCABRUNI: Stilla gravidanza in corno uterino rud3mentale d.i utero bilcorne. PUSINICH: Cellule diecidualr.i ·n elle ~hiandole ]frrufatiche delta pelvi durante .1 a grav1dainza. - COSTA : Terap.ia d~a gravidanrza ex·tra'll.teri'n·a n°ei periiOdi inoltrati. M edic. Record, I8 sett. KALISH : Le ferite com.utn1 dell'occhio e l1oro cur.a·. - FORD : La diagnosi precoce d'i tubercolosr in pratica. BnonsKY. La 1bromur0"1berapia nie.ll'epilessia. BalL. Chim.-Farmac ., 30 sett. GIGLI: Di al:alcune i!nnloiv'aiio.n~ nell'analisi delle acque potabili. 1

Indice alfabetico per mate.rie. 1\.1 imentazione per l e famiglie operaie . . . . . . . . . . Pag. )) Artriti croniche : cura )) Cor·e a': trattamento . . . Ecl a111psia delle gra,·ide . . • )) • )) Dermografismo . . • I. a ttos uri a . . . . . . . . . . » )) Lesioni lenticolari : sintomatologia )) Malattia di Parkinson . . . • )) lVIalattia di Raynaud . . . . » Ortopedia : concetto moderno . Roma, 1915 •

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1591 I59l 1593 1590 l58I 1579

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Tip. Nazionale di G. Bertcro e C.

Parto : morbosità e manovre endouterine ~ . . . . . . . . . Pag. Pellagra : etiologia, prevenzione e cura » Rica111bio dei cloruri . . . . . . » Sedimenti urinari : fissazione . . . » Sple.nomegalie accompagnate da ane=m.ta . . . . ~ . . . . . . . » Sporotricosi mammaria . . . » Tubercolosi della vulva . . . . . » Ufficiali medici di complemento e della milizia territoriale (Per gli) . :.

I591 1569 1589 1582 1572

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Anno XXII.

Roma, 28 novelllbre 1915

Fase. 48

SEZIONE PRATICA •

DIRETTORI: .

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANr E

REDATTORE CAPO: PROF.

VITTORIO ASCOLI

Ai med1ci i taliani, ~lel

programma dell'anno scorso, in chiari termini accennavamo alle prove che l'avvenire riservava all'Italia e alla necessità per tutti di prepararci a dovere affinchè la civiltà italica fosse una delle forze che dirigeranno ancora il mondo verso gli ideali di giustizia e di miglioramento umano. Le nostre presaghe parole stanno trovando conferma nei fatti. L'Italia da · parecchi mesi ha promosso l'aspra contesa per allargare e assicurare i suoi confini; partecipa alla lotta mondiale contro la prepotenza allemanna., per la causa della civiltà e della libertà. Nella vita moderna, in cui tutte le manifestazioni sono strettamente riunite, la vasta, immane guerra tutto travolge e piega a sè. La medicina e la chirurgia hanno assunto la massima importanza nella lunga e dura guerra attuale. Ahche nei tempi mutati, il nostro giornale ha tenuto degnamente la sua posizione. Nei 22 anni di vita trascorsi, ha raggiunto la robustezza che gli ha permesso di affrontare le avversità, ma ha conservato la duttilità necessaria per adattarsi alle contingenze della vita. Possiamo constatare ciò con soddisfazione. Cosl, nell'anno in corso ha fatto larga parte alla medicina militare mettendo a vantaggio de' suoi lettori quanto la nuova esperienza veniva insegnando in Italia e all'estero; s'è occupato con serenità e indipendenza di giudizio dell'organizzazione dei servizi sanitari in guerra, e ha preso a euore i bisogni dei medici militari a qlJ,alunque grado o categoria appartenessero. Il « Policlinico 1> , non bàdando a sacrifici finanzial'i e superando gravi difficoltà di redazione, ha -conservato la forma e la puntualità nella sua pubblicazione. Si doveva provare a tutti, in Italia e fuori, la solidità della nostra vita civile, si dovevano mantenere gli impegni verso gli abbonati. I no~tri medici chirurgi, che in larghissimo numero hanno saputo improvvisarsi militari, hanno corrisposto alla fiducia in loro riposta, portando accanto al patriottico sentimento del dovere, le doti preziose di tecniei sperimentati. Sia detto in poche parole, la medicina italiana ha saputo ridurre assai le infezioni delle ferite ed evitare le epidemie· minaccianti; ha portato con coraggio la sua opera fino sul fronte estremo dove ferveva la mischia, punto curando che la slealtà nemica tenesse la croce rossa facile bersaglio alle sue armi. Sia lode e onore a chi ~spone la vita sul campo di battaglia e a chi ne completa l'opera col lavoro assiduo degli ospedali; siano fiori di sempiterna riconoscenza della patria per i caduti. Se per nessuno la guerra può essere scopo a se stessa, i medici che più da vicino ne vedono gli orrori e • ne giudicano la barbarie, sono i primi a sognarne la fine. Nel momento di tracciare la via del prossimo domani ci aug11riamo di gran cuore che i nostri voti dell'anno scorso si esaudiscano a pieno; speriamo che presto, che nell'anno prossimo, finisca la guerra, e l'Italia, fatta più vasta a più rispettata, più cosciente di sè e più libera, assuma l'ufficio, che tutto prova le sia riservato nel momento attuale, di ricondurre l'umanità verso i più puri ideali umani. Invochiamo ancora pertanto dai nostri colleghi che si impongano disciplina e fermezza di propo·siti, perchè le nostre naturali doti di prontezza ed acume intellettuale, di larghezza e serenità di vedute, di misura e sentimento nell'opera, ci mettano in grado di fronteggiare i destini della patria. Per quel che ci spetta, noi, continuando nelle nostre direttive, sotto la guida di uomini quali Gu1no BAc-OELLI e F&A.NCBsco DURANTE, lavoreremo per l'avvenire migliore· della nostra stirpe. La lunga e rude esperienza giornalistica ha acuito sempre più in noi la coscienza dell'importanza e della responsabilità dell'ufficio. Il che ci ~orta naturalmente a lavorare con fede sempre più viva, con amore sempre più intenso. Ci coadiuvi e ci sovvenga come per il passato · la benevolenza dei medici italiani. LA REDAZIONE • • • •

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IL POLICLINICO

[ANNO XXII, FASC. 48J

Premio ordinario uratuito pep l'anno 1916:

Bi avora ori

PROF.

VINCENZO MONTESANO

Libero docente di Clinica Dermosifilopatica nella R. Università di Roma

Sarà un elegante volume di circa quattrocento pagine, nitidamente stampato ed elegantemente rilegato in piena tela, con iscrizioni in oro sul piano e sul dorso. So~-ima.:rio.

Proemio - Classificazione delle dermatosi dei lavoratori dal punto di v:ista dermatologico - Industrie, professioni e mestieri in cui si riscontrano dermatosi professionali - Caratteri generali delle dermatosi dei lavoratori - Cura e profilassi delle medesime -- Considera~io~i gener~li ~~~ dermatosi pro~essionali dal p~to di_ vista medico.legale, sociale ed economico Appendice con brevi ac· cenni a1 caratteri clin1c1 delle dermatosi meno frequenti - Bibliografia - Indice alfabetico dei nomi e delle materie

Avranno diritto al premio soltanto coloro che invieranno subito il prezzo di abbonamento, più Cent. 60 per le spese di spedizione del volume. SOMMARIO . . Dott. Paolo Rusca : Appunti casisti ci sulla patogenesi della steatoneçrosi pancreatica. - Sunti e rassegne: CHIRURGIA: A. Chalier:. Gang1'ena gassosa. Studio cli nico e terapeutico basato su 45 casi. - OSTETRICIA : Nigel Stark: Lace1'azioni dei tessuti materni nel ' pa1'to. - NEUROP AT01'0GIA : S. Ramsay Hunt: Le consegumze permanenti dell'emicrania. - MEDICINA : La chinina e la cura della i nfezione 11ialarica : Rivendicazione: D ott. Alessandro Dandolo: Appunti sul Sokodu. - Storia d ella medicina: Uno psichiat1'a del secolo XVI . - Accademie, Società., mediche, Congressi : R. Accaùmia di M edicina di ToritJo-. Appunti per il medico pratico: MEDICINA SCIENTIFICA: Musser Karsner e Pearce: Splenectomia, modificazioni del sanguç e itte1'o etnolitico. - CASISTICA: I l cuore nella difte1'ite. - Rumori della stenosi mit1'aJe situati a destra. - TERAPIA: Sie1'i gluco• sati. - I sieri glucosati ne/.la profilassi dello shoch. - Igiene: La difesa contro gli insetti pa1'assiti de/, nostro CMpo. - Posta degll

abbonati. - Varia. Nella vita professionale: Per un turno nel servizio dei medici al f1'onte. - Risposte a quesiti e a domande. - Condotte e Concorsi. - Medicina sociale. - Notizie diverse . - Rassegna della stampa medica. - Indice alfabetico. per materie. DlrlUI ti trofrle1à rlsertatl, senza oltarlle la tonte.

Ìl vietala 1& riproduzloIJ1 di lavori pubblloail nel POLICJLINICJO o la pubbllaazlono di au11tl di taal

Comparto anatomopatologico dell'Ospedale Maggiore di Bergamo diretto dal dott.

SPARTACO Ml.NELLI.

Appunti casistici sulla patogenesi della steatonecrosi pancreatica del dott.

PAOLO Rusc A.

La necrosi adiposa rappresenta nella patologia del pancreas 1uno dei capitoli maggiorme11te discussi e tuttora assai. controversi : e però ogni nuovo co11tributo che s'aggiunga alla già vasta casistica, portata da più di trecento autori, ha indubbio val ore pratico concorrendo ad illuminare viemmeglio i punti oscUJri della vasta questione. Due casi che potei studiare in questo comparto pare11domi rispondere bene a due distinti momenti patogenetici della affezione, credo opportuno farli oggetto in via preventiva (1) di breve <relazione, accompagnandoli con qualche considerazione di ordine clinico forse non del tutto inutile per lo studio dell'argomento. (1) L a discussione completa dell'argomento

t roverà posto in una dissertazione su La citosteatonecrosi disseminava (contribut o clinicosperimentale alla patologia del pancreas), di prossima pubblicazione. (2)

I. - Offre la classica concomitanza (secondo Mayo Robson, presente nell '81 % dei casi) fra colelitiasi e steatonecrosi pancreatica, che fu assai discussa fra gli anatomo-patologti dal punto di vista del meccanismo patogenetico. L'ipotesi primitiva (v. Fiirth e Schiitz) che alla bile risalente nel dotto. di Wirsung si dovesse l'attivazione. del succo pancreatico coi consecutivi processi di necrosi del tessuto adiposo interacinoso o interstiziale fu battuta in breccia dalla. . dimostrazione che l 'agente vero ed esclusivo della steatonecrosi, il fermento lipolitico, esiste g ià attivo in se110 agli elementi secernenti nè occorre ad esso l'azione secondaria attivante di una chinase come avviene nel ca.so del tripsinog ene. ()lfu-e a ciò, anche i dati dell'esperimento per cui mediante inoculazioni di bile nei dotti pancreatici di animali da laboratorio si producevano tipiche steatonecrosi disseminate pancreatico-peritoneali poterono essere confutati dalle ricerche di Frugoni e Stradiotti (che io ripetei e confermai in due casi) intese a dimostrare come le lesioni stesse non si presentino affatto qualora la bile anzichè inoculata con inevitabile violenza venga fatta defluire per la sola -vis a terg o secretoria dal coledoco al wirsungiano anastomizzati operativamente. Ed appunto dalla osservazione implicita in CASO


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FASC.

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SEZIONE PRATICA .

questa esperienza (che cioè il fatto determinante sia l'azione aneccanica d:i un quzd provocante . la =rottura. ·dei canalicoli intraghiandolari e la ' consecutiva fuoriuscita del succo dalle vie naturali) scaturì l'ipotesi oggi più invalsa che la stasi del SUJCCO nei dotti pancreatici, insorgente quando un calcolo ne occl1uda lo sbocco nella ampolla, conduca di n ecessità alla soluzione di continuo dei dotti. Tanto più se con Kirchheim as· sociamo al semplice concetto grossolano del cal.. colo ostruente l'azione della stasi dovuta alla cefalopancreatite cronica interstiziale (cirrosi della testa del pancreas) quasi sempre suss~guente alla colelitiasi; e invero IGrchheim stesso, For111ad e altri hanno desoritto casi di steatonecrosi da pancreatite cronica. Nel mio ~ caso la semplice ~elazione patogenetica è poi complicata dall'esistenza di una neoplasia epatica alla quale non saprei se dar parte o meno nella patogenesi stessa. l\tI ... O ... , di anni 77, da Bergamo, ricoverata 11ell'Ospedale Maggio.re (co,m parto I medico) il 14 ottobre 1914. Da lla storia clinica altro non si rileva se non che l'a., magra, m13cilenta, si lag·nava di violenti dolori addominali, i quali resero impossi•b ile ogni esa·m e oggettivo. L'a., subcosciente, aveva assoluta intolleranza al cibo ma era apirettica; venne a morte nelle prime ore del giorno 16 del suddetto mese. Autopsia (17 ottobre) : nulla al capo. Ipostasi alle parti posteriori dei polmoni, alcune aree di broncopneumonite rossa. Scarso liquido nel cavo pericardico; miocardio bruno, n·u.lla alle valvole. All'apertura dell'addome, il grande epiploon appare retratto in alto, ispessito, duro al tatto, rosso-.b runo con alcuni noduli bianca.s tri del volume di ·un grano di miglio. Peritoneo sia parietale sia viscerale biancastro, opacato, in alcuni punti ispessito come per deposito di · gocce di cera. Milza piccola, trabecole evidenti. Reni con capsule svolgibili, qualche cisti sottocapsulare. Fegato : margine libero tagliente, alla superficie alcune chiazze rosse screziate, di aspetto neoplastico, del volume da un grano di miglio ad una 11occiola. Nella cistifellea, due grossi calcoli del volume di un uovo di piccione, scarso pus, non bile. Sabbia nei canalicoli biliari intraepatici. Altri visceri normali. Pancreas alquanto ridotto di ,,olume, frag·ilissimo. Sulla superficie di sezione, il parenchima appare marezzato per la presenza di focolai emorragici, 1disposti per lo più come una tram~ lungo i setti. Spiccano poi qua e là, lung·o i setti maggiori, sotto la sierosa o in mezzo a lobuletti di grasso, zone della grandezza da l a 3 mm., di color bianco niveo, senza alone di sorta, d'aspetto pulverulento, da cu.i con la punta dello scalpello si raschia una sostanza quasi caseosa, asciutta, finissimamente granulare. Ritenute zone steatonecrotiche, vengono fissate in forma1lina. Esame istopatolo<f{ico : la neoplasia epatica e le metastasi peritoneali appaiono di natura endoteliomatosa. Il pancreas - in via di evide11te involuzione senile - appare già a debole ingrandimento cosparso di focolai steatonecrotici, alcuni triangolari, a]tri rotondi, a sede per lo più inter-

stiziale, alcuni anche posti nel mezzo di tessuto adiposo sano, dove questo si presenta più abbondante (cellulare penpancreatico). È da notare la scarsa tendenza sia alla reazione flogistica, sia alla propagazione della necrosi al tessuto ghiandolare. !,luanto alla reazione, essa si presenta solo in alcuni focolai, e neppur nei maggiori, sotto forma di notevole dilatazione vasale, certo secondaria data l'assoluta integrità degli elementi figu.r ati contenutivi, anche quando il setto entro il quale il vaso decorre è proprio circondato da t essuto adiposo necrotico ed esso stesso in via di necrobiosi. Oltre a ciò, esiste qua e là _senza alcuna regolarità - qualche ammasso d'infiltrazione esclusivam ente mononucleare, senza traccia di Plasmazellen n è di elementi giganti. Ma ciò che colpisce di più è lo sconfinare quasi insensibile dei focolai nel tessuto sano circostante, senza che questo presenti alterazioni nucleari e neppur plas1natiche di sorta, rarissima essendo anche una .qualsiasi zona di passaggio con fatti reattivi sia in atto sia organizzati. Apparato canalicolare pressochè integro: qualche dotto presenta epitelio sfaldato o con alterazioni involutive cellulari, ma in nessiu.n punto (dall'esame di parecchie decine di preparati) si riesce a sorprendere soluzioni di continuo delle pareti: esiste però _no~evole ectasia dei dotti, specialmente magg1or1. Dal che appare che anche in questo caso come nella più parte di quelli descritti da altri autori - non vi fu possibilità di documentare la distribuzione topografica dei focolai accanto ai dotti, però presumibile dalla loro prevalente posizione 1ungo i setti connettivali, ove i dotti decorrono. Parimenti non può documentarsi, se p1uu: torni anche qui suggestiva., l'ipotesi che quella qualsivoglia alterazione nella escrezione del succo - in relazione indubbia con la ricorclata alterazione delle vie biliari - abbia potuto far venire si il succo stesso a contatto del parenchima, ma questo abbia resistito perèhè integro e vitale, onde le sole cellule adipose sarebbero state colpite. I fatti descritti da altri autori (11ecrosi parenchimale attorno ai focolai di necrosi adiposa) potrebbero dunque ritenersi favoriti da alterazioni preesistenti e concomitanti delle cellule glandolari, o ancora di natura cadaverica o da invasione secondaria p er opera di germi o infine anche dovuti all'azione (in secondo tempo) dei prodotti della necrosi adiposa, per lo più caustici per se stessi. CASO II. La ca11sa patogenetica immediata è qui identica a quella del caso I; Jna la soluzione di continuo dei dotti va riferita ad involontaria trat1matizzazione nel corso di un intervento. Q.u esta forma di steatonecrosi postoperati va, descritta da J enckel, Friedman, Beneke, ecc., è ormai -ben conosciuta per notevole contributo casistico e trova concorde interpretazione patogenetica ; può riassumersi cosi : al1'atto della laparotomia - praticata per qualunque scopo - il pancreas ed il peritoneo ap-

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paiono affatto normali e s olo in seguito si manifesta la ca:ratteris tica sindrome da necrosi acuta emorragica del pancreas, che condu~e a morte l'operato, dando al tavolo anatomico il cilas' sico quadro della citosteatonecrosi disseminata (Sim:inonds, Schonstadt) . Oppttre, una seconda laparoto,m ia petn1ette di constatare l a caratteristica alterazione, a nul1'altro in1putabile che alle inevitabili 111anovre sttlla regione pancreatica nel corso del primo intervento (Korte). Il caso \'ale appunto di paradi gma a t ale p ossibilità . R ... S .. . , d'anni 53, contadina, da Pontida (Berga1~0), ricoverata nell'Ospitale Maggiore (comparto II chirurgico) il 9 novem·b re 1914 co11 diag·nosi clinica di stenosi neoplastica del piloro e gast rect asia, ' 'iene sottoposta il 16 dello st esso mese alla laparotomia. Constatata l'estensione del 1)rocesso e la presenza di metastasi epatiche, vien praticata una gastroenterostomia posteriore alla v. Hacker , a scopo palliativo. L'ammalata viene a morte u11dici g iorni dopo . Autopsia (29 novembre) : lieve ittero; capo, polmòni, cuore : nulla di notevole. Essudato pu11uJep.to scarso nello stomaco ed attorno alle ferite operatorie. Cistifellea turgida di bile che trasuda l entamente da un punto della parete che non si iiesce a precisare. A lla p ars pilorica, tumore piatt~ .ulcer:ato, di consistenza dura. Nodi metastatici numerosi nel fegato, ch e è molle, g rasso itterico. Milza molle. N ulla ai reni . Pa1icreas : esistono qua e là, in t 11tto ià viscer.e , chiazze disseminate di color giallo sporco, di consist enza molle friabile, d'aspetto opaco. La ghiandola appare del restb normale. Esani.e istopatologico : il parenchima p:ancreatico ·si prese11ta ovunque normale, se si prescin.da dai fatti cacùa,1erici, n eppur n1olto accentuati. Le aree di st eatonecrosi hanno il cons ueto1 aspet to ist9logiico a posizione prevalentemente sottosierosa, si spingono 'in qualche punto l u.n go i setti maggiori . Ogni focolaio appare però completame.n te • privo di qùalsiasi reazione infiammatoria circostante. Non esistono in alcun punto fatti emorragici nè metastasi neoplastiche. 1

Il caso ha particolare int eresse per la gen.esi sic.u'ramente postoperatm~a dei focolai cli steatonecrosi, chè all'atto della laparotomia il pancreas, diligent ement e esplorato, non aveva present ato alterazioni di sorta. Se l 'inizio di una r>eritonite pt1rulenta (alla qt1ale fu in1putata la 1norte dell ,ammalata) può alcun poco complicare il quadro anatomopatologico che a noi i11teressa, è però cert o che in nessun }.nodo può q11ella riten ersi causa di quest 'ultimo. Ma per il presente come per gli altri casi di steatonecrosi postoperativa è ancora aperta la questione se non si tratti di un fatto dovuto alla lesione preesistente (nella fattispecie, neoplasia 1netastatica delle ,;e biliari) più che di una reale conseguenza dell'intervento. Insist o però sulla possibilità che l 'intervento ancl1e per se stesso, (4)

sia per gli inevitabili maneggi nella regione fJancreatica, sia per lo stabilirsi di aderenze o :fimbrie ~icatriziali che possano in qualche modo ostacolare· il deflusso cosi del succo pancreatico come della bile (è quanto forse avve11ne in questo caso), valga a dare quella ·stasi del succo in vocata per il caso precedente come momento mecca11ico il più verosimile nella patogenesi della ne~ .erosi adiposa. Da ultimo, vorrei ai1cora. osservare come da questa possibilità scaturisca il precetto terapeutico preconizzato da Guleke, che di fronte a ferite con sospetto di soluzione di conti1ruo dei dotti pancreatici s uggerisce di limitarsi al t amponamento, per evita.r e che anche u11a semplice sutura vis cerale o la discissione p ossano determinare l'insorgere di fatti steatonecrotici. Tale co1nportamento appunto pern1ise la o-uarioione . o in un caso di ferita del pancreas da me recente1ne11te pubblicato e trattato col se1nplice dre11aggio laparotomico. ~

BIBLIOGRAFIA. BENEICE. De~t. m ed. \Voch. , 1910, p. 433. FORMAD. U.ruv. med. ~Iagaz ., Philadelphia 1891. FRIEDMAN. · l\1edical R ecord, l9r2, p. 930. ' FRU GONI e STRADIOTTI. Arch . p er le scienze med. I910, XXXIV, 2. ' , .. FURTH e ScHuTz.. Hofn1~isters Beitr., IX, p. 28. GULEKE. lilch. f. kltn. Ch1r., 1908, LXXXV. ] ENCKEL. Deut . med. v'Toch., 1914, 20. !{~CHHEI M. l\1iinch. 1necl. ,Woch., 1909, 35. I{oRTE. In : \-i. Bergmann e ,. . Br11ns, Tratt. di chir. prat., vol. III, Mila110, 1909. MAYO ROBSO~ . Berl. ~lin. Woch., 1908, 4 e 7. RuscA. Pensiero medico, 1915, 20 o-i110-no . IDEM. L'Os pedale Magg.iore, 191s S. ScHoNSTADT. Miinch. med. Woch. , '1904, 10. SIM MONDS . l\1iinc.h. med. Wocl1., 1904, 33· 1

SUNTI .E RASSEGNE. CHIRURGIA.

Gangrena gassosa. Studiò clinico e terapeutico basato su 45 casi. -~-

J

CHALIER (Gazeite des liopitaux, 11. r, giug110 1915).

I.

_!\. SEGNI I NIZIALI : sono' tre, il dolore, l'odore

e l'enfisema. - a) Il dolore è caratterizzat o da un senso di t ensione, di go11:fiore e di irrigidi mento dell'arto colpito. b) L~odore è «sui generis» , per riconoscerlo bisogna a'\·erlo sentito una volta, è un odore 11auseante, t enace e molto persistente (odore di sorci ).


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e) I./ e'rifiserria sottocwta1ieo è caratterizzato

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cand·o ·questi due sinto.illi è facile di seguire l'estensione e la direzione del processo. Per ìfoirtuna l'enfisema non si dirige esclusi\•an1ente verso la radice dell'arto, ma segue u11 tragitto speciale descritto dall' _I\.. . nel modo seguente. Per g·li a.rti in1eriori, come p. es. in uma piaga della gamba, caso freque11te, questo trag·itto va dapprima yerso il collo del piede e poi si estende alla totalità della gam,b a • e al dorso 1d el piede prima di oltrepassare l'altezza del ginocchio. Più tardi l'enfisema invade la radice dell'arto seguendo i grossi vasi cioè il cavo popliteo, la faccia anteriore del.l a coscia, l a fossa iliaca e le coste . Ge11eralmente 1'infezione non oltrepassa l;:i linea mediana. E' notc1 perta11to 11n. caso dove la g . g . dell'arto sinistro si difiuse a quello destro (g. g. ricorrente). Per gli arti superiori vale lo stesso che abbiamo detto per g li arti inferiori. _i\ p.che qui l'enfisema prima di oltrepassare la piaga verso la radice dell'arto si dirige verso la ma110 e l'avam braccio in totalità e poi segue il decor\50 dei grossi vasi. d) Distitrbi circolatorii, termici, se11sitivi e 111.otorii . Appaiono, iclapprima all'estre1nità degli arti, che si raffreddano, impaJ.lidiscono, si fanno cianotici, insensi1b ili, immobili e ma110 a mano diventano « mem1b ri di cadavere ». _l\..lla radi<e dell'arto spesso si osserva una ciJXolazioille v·~­ nosa collaterale, rarissima è la trombosi delle vene, 11on vi è mai 11è adenite, nè linfangioite. C. SEGNI GE~TERALI. - La t emperatura non è mai 1nolto elevata (38-39°), il polso è frequente e debole, ta11to più frequente quanto più vicino l'esito lnortaile. Respirazione: dapprima vi è 11na polipnea, alla fine una dispnea tossica segno di cattivro au·g urio - specie se accom11agnata da U•n .senso di secchezza e di costii .. zione alla gola. Facies pallida, terrea, plumbea, nei casi gra,rissimi subitterica. ~L\.ltri sintomi sono: cefalea, vomito, coliche con diar· r.ea, agitazione ed insonnia. Ciò che colpisce in tutti i pazie11ti è l'euforia e l'intelligenza lucida fino alla morte. La morte av,-iene per l'intossicazio11e bulbare oppure per m alattie intercorrenti quali ferite \Tastissime interessanti il mido1.lo, teta110, ecc. .

dalla crepitazione e dal timpanismo. Questi 3 segni iniziali per111ettono una diag11osi precoce senza l'ispezione della ferita, ciò che ha una grande importanza nelle ainbulanze degli avamposti. B. ESAME CLINICO DEGLI ARl'I COLPITI DA G. G . - a) Stato della f e1'ita. Si tratta di una ferita grave, ai1fr.att11osa, di aspetto atoiiico, coi bordi macerati, violacei, brunastri, in via di sfa' o me110 a1b bondante, celo, con seorezione più siero-sanguinolenta, rossastra, niolto fetida, quasi se1npre mescolata a gas, luai purulenta. b). A u·m ento di 'VOlu111ie deg·li arti, alterazio11i ci,,ta1iee. Insieme all'aume11to cli volume degli arti si nota un callllbiamento di colorito della p elle, la quale è tesa, più o meno liscia, spesso coperta di marmorizzazio11i rossastre o violacee, .m olto irregolari, che . col tempo si trasformano in vere placche <l·apprima di colorito rosso ·vinoso o · giallastro (placche ecchimotiche, placche color rame), poi diventano brunastre, verda~tre e . cada\.~ericl1e (placche bronzine). Colla diffusio11e del pr~esso le parti colpite della pelle prendono u11 aspetto verdastro, infine nero, di una tinta cl' « ii1chiostro di chi11a » (placche nere) . Qualche volta si 11ota110 :flittene isolate o co.n fiuenti, riempite cli u11 liqt1ido ematico ; esse hanno sede di preferenza alla faccia anteriore della ga1nba 11ella regione pretibiale, sul dorso 1del piede e della ma110 e sulle dtte faccite dell 'avam)braccio. In qualche caso alle estremità l'epider1nide si scolla dal derma su una grande estensio11e e J.a pelle prende u,n aspetto speciaile somigliant e a quello di un feto macerato. L e ia1terazioni cutanee spesso s i accomp.a gnano ad un edema duro dei t egumenti. e) E'nfise11ia. La crepitazione gassosa do\ruta allo .s11andi.mento di g·as nei t essuti invasi dalia g. g . specie nel sott'ocutaneo è un segno capitale dell'affezione in parola, che non manca 1nai. E' una crepitazione fina somig liante a q.uella dell'enfisema sottocutaneo nelle fratt11re del1e coste. Piremendo sulla pelle distesa ed edematosa si ha la sensazione di schiacciamento di neve. Essa viene ricercata con due mani precisamente come la flt1ttu·a zione ; spesso oltre la sensazione tattile si ha quella uditiva. In parecchi casi 1'A. ha ossenrato la so,r tita di bollicine gassose mentre premeva sulla ferita ed anche . in un pu11to distante da essa, ciò che egli osservò p11re du;rante i mo,·i1ne11ti atti'ri e passivi degli . arti. ...!\..Ila p.ercussio11e l 'en:fisen1a si traduce con ttn timpanis mo che non manca m.ai, anche se la quantità di gas è .µ1inima~ Spesso il ti1npa11ismo precede la crepitazione. Ricer-

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II. DIAGNOSI. - Norn ,-i è un agente esclusivo e perciò la diagnosi si fa clinicamente e non batt eriologican1ente. I~a g-. g . deve essere differenziata dal :flemmone gassoso circoscritto. In que· sto caso l 'jrufezione è .limitata, \ i è secrezione di pus franco, color caffè-latte, mescolato a gas, 1

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mentre manca la secrezione siero brunastra non purulenta della g. g., della quale il :flemmone circoscritto non possiede nè la rapidità d'invasione, nè la gravità; spesso è presente il timpanismo della piag·a, ma non si nota la crepitazione; in generale il :flemmone guarisce rapidam.e nte dopo lo sbrigliamento, dopo l'estrazione del. corpo estraneo e dopo un buon dre• nagg10. Una fonma particolare di questo :flemmone circoscritto viene rap1p resentata da un :flemmone gassoso della coscia consecutivo alle ferite perforanti del Tetto; qui ·b asta l'esplorazione rettale per riconoscere 'l'origine della tumefazione della coscia. E' sufficiente di conoscere la possibilità di una simile lesione per non confonderla colla g. g. Lo stesso dicasi di certe fratture esposte e com1ninute le quali per il gonfiore, per l'echimosi e per il timpanismo si possono confondere colla g. g. Ma un esame acc11rato ci farà sapere che lp. crepitazione è differente ed è limitata alla sede delle scheggie .ossee e scompare dopo ablazione di queste, lo stato generiale è ·b uono, me~1tre la gangrena è _ limitata alla piaga. Una <lelle più frequenti complicaz.ioni delle ferite in guerra è data dall'apparizione di placche c.u.tanee più o meno vaste che si diffondono rapidamente e s'accompagnano ad 1u,n edema della l!'egione colpita, presentando una gamma di colori dal ·g iallo violaceò fino· al verde bronzino. Queste placche si sfacelaino, e per jl colore e 1taspetto meritano ver.amente il nome di eresipela ·bro11z.ina (Velpeau), che coesiste spesso colla g . g. In certi casi esso è l '.u nica espressione dell'infezione della ferita, in altri un precttrsore della g. g. Cede rapi1damente alla cauterizzazione ed alle iniezioni di acqua ossigenata. In questo modo le due affezioni si possono separare clinicamente. III. Data d'apparizione della g. g . dopo la ferita: t. Forme precoci dove la g. g. sopravviene nel tempo, che .varia da poche ore a 2 giorni. 2. Forme · tardi ve che si estrinsecano tra !a terza e la quinta giornata. In regola generale si può dire che le ferite gravi degli arti • • • • • vanno soggetti a g. g. 1durante 1 p·n m1 5 giorni. La data d'apparizione non ha valore p1rognostico. a) Condizion,i g·e n,erali predisponenti alla g. g. so110 : il Jungo trasporto dei feriti in condizioni sfavore,roli e sopratutto il freddo umido. b) Condizio11i lode.ili predisponenti: la sede della ferita 11eo·li arti , poi le anfrattuosità, reci EZIOLOGIA. -

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cessi chiusi, drenaggi non bene applicati e la vastità delle ferite. Lesioni muscolari (sezioni, sfìbramenti, ecc.) hanno una parte importante come condizione predisponente locale tanto più che i muscoli . formano un eccellente terreno per lo svi1uppo di agenti paogeni della g . g. Non meno imporportanti sono l1e lesioni osteo-articolari (su 45 casi in 37 si ebbero lesioni ossee ed articolari) . In quanto alle lesioni vascolari esse favoriscono lo sviluppo della g . g . sia per la stasi circolatoria nei tessuti cor.r ispondenti sia per la presenza del sangue che è un eccellente terreno di coltura. Finalmente ·i corpi estranei (pezzi di vestiario e proiettili, s pecie pezzi d'obici) hanno anch'essi grande importanza nel favorire la g. g. •

IV.

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Le sovraesposte nozioni eziologiche ci danno il seguente concetto· patogenetico. Il germe di origine tellur~ca viene trasportato nella ferita dal proiettile per mezzo di pezzi di vestiario insudiciati di terriccio. Favoriti à.a una ferita anfrattuosa, male aerata, lilJale drenata, male vascolarizzata e contenente uno stravaso sanguigno i germri si sviluppano più 0 meno presto secondo la loro virulenza, coadiuvati da freddo umido, dalla lunga durata del trasporto, dagli interventi inopportuni e dai disturbi ciu-colatorii (laccio emostatico, medicatura troppo compressiva, ecc.). PATOGENESI. _

V. Comunque non contagiosa, secondo ' le osservazioni personali dell'A., la g. g. deve 'esse~e isolata e trattata co1ne una malattia trasmissibile. Il trattamento profilattico deve essere precoce: disinfezione rapida colla tintura di jodio o meglio coll'acqua ossigenata, emostasi per!fetta, immOlbilità completa, riduzione della frattura. Rapido trasporto del ferito nella prossima ambulanza : nuova antisepsi, emostasi definitiva, asportazione di corpi estranei immobilizzazione colla doccia o stecca ,· non' suturare mai la ferita, ad eccezione di. ttna ferita alla faccia (labbra, palpebre) dove s1 aaranno Ulllo-d.Jue puntid i sostegno, in contrario la f~rita deve essere sbrigliata e d renata, pre''ia cauterizzazione. Le ferite sospette di una O". O". devano essere .sorvegliate .per . mezz.o di ~ ~ . . 1nedicature quotidiane almeno nei pnm1 5 giorni ,· a tale scopo conviene .separare. i feriti sospetti già nelle am·b ulanze 1n avanti. · PROFILASSI.

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VI. a) Trattamento conser'Vativo: 1) larghi sbrigliamenti, anestesia generale, 3 o 4 incisioni longitudinali; 2) punte di fuoco, anche al disopra del limite della g . g., 1n modo da creare una «barriera di punte di fuoco»; 3) iniezioni di acqua ossigenata specialmente al limite superiore. R isultati : su 28 casi così trattati 8 fu·rono amputati in secondo tempo, in 6 .casi morte, in 14 casi guarigione. b) Trattamento radicale : s i preferisca 1'am.r putazione alla disarticolazione, perchè quest'ultima è più grave e sorpassa il limite superiore dell'infezione. Risultati : su 25 amputazioni (17 furono fatte d'emblée, 8 consecutive al trattamento conservativo) si ebbero 5 morti, vale a dire 80 % di • guar1gion1. e) I1idicazio1ii operatorie : l'amputazione è il tratt8tmento di scelta; forme circoscritte, sopratutto le forme benigne delle fratture possono essere trattate col metodo conservativo, sorvegliando tanto lo stato locale della ferita., qttanto lo s t ato generale (polso, respiro, facies). TRATTAMENTO. -

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CASIMIRO FRANK.

OSTETRICIA. 1'aeerazloni dei tessuti materni nel parto. (NIGEL STARK. Rif. in M ed . Review, 1915, n. 7). I

La rottura dell'utero in generale non dovrebbe verificarsi ; nella placenta previa però il segmento inferiore dell'·Uitero è, in certo modo, indebolito, per l'impianto della placenta, e si ha ; quindi una disposizione per la rottura. Per evitare questo grave incidente, l' A. ritiene prudente di non usare i dilatatori a sacco o in metallo e di procedere alla versione con estrema cauteiai e solo a dilatazione cQmpleta; consiglia perciò di tamponare con garza molto stipata la vagina ed il collo uterino, fino a che questo si .dilati sufficientemente. I casi di rottura uterina osservati dall'A. erano dovuti appunto a manipolazioni attra·verso tm canale cervicale insuifficientemente dilatato. Quando la rottura è accaduta, non v'è ch e da estrarre, il più rapidamente possibiJe, feto e placenta, stirare in basso il collo e zaffa.ire lo strappamento con della garza. La laparotomia non è consigliabile. Le lacerazioni del collo sono causate generalm.ente dall'applicazione di forcipe o dalla ·versione a tra verso un collo insufficientemente dilatato. Di solito sono da sospettarsi quando si noti un'emorragia più abbondante che normal-

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niente; in tal caso, se l'utero è ben contratto, si esamina il collo, lo si stira in alto e si aipplicano dei punti di catg11t. Quando però la lacerazione sia molto irregolare, è meglio soprassedere, a meno che non si tratti di emorragia grave, poichè i tessuti edematosi e friabili non hanno tendenza ad una buona guarigione. La profilassi delle lacerazioni cervicali è quasi la s tessa di quelle del piano pelvico . Le condizioni che tendono a produrre le lacerazioni perineali risiedono nelle contrazio11i, nei passaggi e nel feto. Le contrazioni possono essere troppo forti ed i dolori tanto violenti da far si che il feto venga espluso prima della completa dilatazione, sicchè ne possono risultare delle lacerazioni. Una cond17.;one più frequente si riscontra nell'inerzia uteri:Ja c. ,n le contrazioni deboli o irregolari ed applicazione intempesti\ a del forcipe. Il baci110 ossE:o può essere viziato o allo stretto superiore, sicrhè il pratico resta indotto a tent are un uso viol~nto del forcipe, o allo s tretto inf eri0~:e e<..l è allora necessaria una dilatazione speciale del perineo pri•m a che la testa passi sotto la sinfisi pubica. Le 'Parti molli poi possono essere o troppo rigide o troppo cedevoli. Il feto può essere causa di lacerazioni, quando abbia la testa troppo grossa, specialment e se l 'ossificazione è avanzata, le spalle larghe, ecc . Altre volt e infine la .colpa è da attribuirsi all'operatore che compie troppo rapidamente un'estrazione, o in altro modo, non agisce secondo le 11orme s tabilite. Il pratico deve prendere 1111a certa familia1 i tà co11 le misurazioni pelvi r:'h €: v. se \·i so no dei sosp.etti, farle d11e mesi avanti il termine. Molte volte è sufficiente l'esame esterno e la conoscenza dell'anamnesi. Così p. es. nella Tachitide •si notano : 1° deformità delle ossa e delle gambe, 'fronte sporgente, denti male sviluppati; 2° addome pendulo, poichè l'utero si sviluppa solo verso l'avanti, sicchè il feto, invece che sul bacino, appoggia sulle pareti addominali; 3° bacino contorto all'ispezione dell'ammalata snl letto; 4° forma speciale dell 'ut'ero dovuta alla posizione del feto nel bacino ristretto. i\nche l'anamnesi può fornire dei dati preziosi : normalmente nelle pluripare i parti si fanno sen1per più facili; nel bacino piatto invece si nota difficoltà progressiva, perchè 1nent're la testa fetale tende a divenire sempre più grossa e più ossificata, nel corso delle gravidanze sucressive, l'utero perde la sua elasticità e la sua iorza espulsiva è diminuita. La conoscenza di tali fatti può fornire le necessarie indicazioni per eve11tuali inter, enti. 7

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II.; POLICLINICO

Se gli esami esterno ed interno mostrano che in una primipara il baicino è ristretto e che la testa, a 4-6 settimane dal termine, non è ancora discesa nello stretto superiore, bisognerà pensare a provocare il parto ·od a decidersi all'operazione cesarea ; in tali casi il forcipe deve essere abòlito. Se la coniugata vera è di cm. 7 e mezzo, 8 e m ezzo, il parto può essere provocato con la i11troduzione di 2-4 candelette nell'utero, non prima però della trentesima settimana. Ogni giorno s i rivelqno i danni dell'applicazione alta del forcipe, quali :fistole ·vescico-vagir.tali, g ravi lacerazioni del perineo, ecc. La debolezza ·delle contrazioni, detta anch e , inerzia uterina si nota spesso n elle primipare delle classi agiate. Il primo stadio del travaglio è aumentato; le p artorienti diventa110 11er,·ose perchè desidererebbero pure che si facesse « qualche cosa » e troppo s p esso il forcipe viene usato per accontentare la p aziente . Meglio invece è, in tali casi, svuotare la vescica ed il retto, e fare un'iniezione ipodermica di joscina (scopolamina)-mor:fina, ciò che diminui sce i .clolori irregolari, porta il son110 alla paziente e provoca il rilasciamento del collo ancora rigido. Nel seeondo s tadio· del travaglio, quando le altre condizioni sono normali, ma · i dolori sono deboli ed il feto non ava.n za , si ottengono buoni risultati con le iniezioni di pituitrina, purchè p erò il feto sia in posizione normale ed il collo dilatato o dilatabile. Secondo i\.llan e Madill, l'estratto pituitario aumenta l'energia delle contrazioni uterine, l e quali mantengono il loro carattere :fisiologico : i risultati migliori s i hanno quando si somministra durante il secondo stadio ; con il s uo u so viene ridotto il numero delle applicazioni di forcipe ed, in consegt1enza anche quello delle lacerazio1ù e della morbosità puerperale. Quanto meno si u serà il forcipe, tanto meglio; esso deve venir con sidera to come uno strumento chiru.r gico ed applicato solamente quando sia n ecessariamente indicato. Sia p er la madre, che per il :figlio, "il trattamento aspettante sarà sempre quello di scelta; in· tal modo si vedranno ' svolg·ersi spontaneamente molti parti in cui un inter,·ento pre~ata·ro a\·tebbe condotto a conseguenze di cui non è facile misurare la port ata. Schauta ha osservato nella sua clinica che l'ottanta p er cento dei bacini ristretti 11a aYuto parti spo11tanei, e praticamente si può ritenere che con 80 mm. di coniugata p er i bacini piatti e con 87 per quelli generalmente ristretti il parto si può svolgere sponta:neamente, se l a t esta fetale non è eccessi·va1ne11te larga n è eccessiva mente ossificat a. Nel secondo stadio del travaglio, du11q'lle, i danni doYttti ad uh parto lento,

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i1011 sono g.r avi come generalmente si ritiene;. anzi se si lascia il tempo perchè il piano pel\:ico si distenda gradatamente, si eviteranno 1nolte l acerazioni cervicali, vaginali e perineali .. Vi sono donne che, pur avendo av11to delle lacerazioni rettali 11on soffrono di prolasso, per il fatto che la lacerazione ha interessato lo sfin... t ere ma non i muscoli elevatori dell'ano, che sono rimasti intatti nelle loro guaine e trovano il loro punto di resistenza nella porzione ri1nasta inserita nel rafe media110. D'altro ca.n to si possono notare dei sintomi associati alla lacerazione pai:ziale del perineo, dovuti allo strappamento degli elevatori dell'ano. Altre volte si notano degli incoJ;Ilodi prolassi vagi11ali, mentre il perineo è apparentemente normale, sia per la rottura sottocutanea dei muscoli, sia perchè la. s utura è stata applicata alla pelle, trascurando le lacerazioni profonde. Il cistocele riconosce la sua genesi ii1 altro 111eccanismo. Pet comprenderlo si <leYe immaginare il piano pelvico diviso in due da una linea cl1e pass~ per l'asse della "\·agina e del1'utero; ne risultano cosi due s ezioni, ant eriore o pubica, post eriore o sacrale. ~ el parto norn1ale, il segmento anteriore si apre ,·erso l 'interno e ,·erso l'alto, portando seco Yerso la sinfisi, la vescica e la parete a nteriore della ·vagi11a. Ora tutti i lega1nenti vescicali, eccetto l 'uraco, sono inseriti alla base o nella s uperficie inferiore, che è :fissa, sicchè la vescica rimane come sospesa in u11a :fionda. : la sua base è connessa intimamente con la pa.rete :fibrosa della \'agina, ed è attaccata all'utero ed alla sinfisi pubica. Quindi, in una rottura completa clel perineo, la vescica e 1'utero rimangono abitualmente in posizio11e normale; le contrazioni dell'utero tenclono a ravvicinare le due estremità di tale org·ano e quindi ad inalzare il collo con l a vescica e l a vagina che vi sono congiunte. In tali con.. dizioni, con le trazioni brusche del forcipe, pri1na che il collo sia completamente dilatato, in 111-0do da permettere cl1e il segme~to anteriore sia sti.r ato in alto, questo viene in"\ ece forzat amente spinto in basso ed il labbro anteriore del collo con la vescica e la parete 'anteriore della ,-agina sono presi sotto la sinfisi pubica. Ne accade che la base della vescica "\ iene molto s tirata, sicch è i tessuti fra essa e la \rescica cedono, e ne risulta il cistocele. ...L\.nalogamente accade se, prima del parto, la vescica non è svuotata. Se poi l'in voluzio11e degli organi pelvici, -come spesso accade dopo delle l esioni, non procede bene, il prolasso vescicale si aggra,Ta. La profilassi del cistocele è dunque chiara; attendere la completa dilatazione, svuotare la vescica e pre,renire in seguito la involuzione incompleta_ 1

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SEZIONE PRATICA

La protezione del perineo va eseguita premendo la testa fetale contro il pu,be, in modo da aiutare l'azione dell'elevatore dell'ano, a spingere innanzi e ad elevare la testa, opponendosi acl un a\T.anz·amento troppo rapido. Per la dilatazione pre·v entiva dei tessuti molli, specialmente nelle primipare vecchie, l 'A. consiglia il massaggio digitale della vagina (sotto anestesia!) in senso . rotatorio, stirando i tessuti indietro e lateralmente : tale manovra continuata per una ventina di minuti, dilaterebbe il perineo più rigido. Anche le applicazioni calde agiscono come coadiuvanti. Per riparare le lacerazioni perineali occorre vederle, ciò che non è sempre facile; a tale scopo, anche senza aiuti specializzati, si fa coricare la paziente sul fianco sinistro, ·si passa il proprio braccio sinistro fra le gambe, e con 3 o 4 dita in vagina, si stira in avanti la parete anteriore: spesso si notano delle profonde lacerazioni laterali, separate da ling ue di mem·b rana mut:osai, che fa p arte della parete vaginale posteriore. L a sutura può farsi o nella posizio11e anzidetta o in quella }itoto111ica; si n1·ette 1111 1)ezzo di g arza che ricopra il campo operatorio e lo si ritira man mano si procede con la sutu ra. Questa si inizia dalla estremità posteriore della ferita, usando la seta e degli aghi grandi, co11 una curva quasi semicircolare ; ad ogrui punto si prende una buona quantità di tessuto, riu.n endo pezzo a pezzo i brandelli a forma di lingua, fino a che 1'apice del~a ferita vaginale viene suturato con l'estremità anteriore della ferita cutanea. La difficoltà 1naggiore consiste nell 'assiçurare i tessuti più profondi, i capi allontanatisi dei muscoli e della fascia pelvica, che si retraggono al momento della laceraziune. I punti si applicano a id .istanza di r2 1nm . ciroo, lasciando i capi lunghi, che poi si annodano insieme, avvilupp::l.ndoli in un pezzo ·d i garza; bastano di solito 3 o 4, ed è bene applicarli subito dopo il parto, almeno ~ntro r 2 ore. L'irrigazione successiva è inutile. Si levano dopo ro giorni e per ciò farà comodo aver lasciato i capi lunghi . 1

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FILIPPINI.

NEUROPATOLOGIA.

Le conseguenze permanenti dell'emicrania. (S.

Tlz e A ?rierica1i Joiir11al of t h e 1fiedical Scierices, r9r5, sett.).

RA ~t:SAY H UNT -

Gli accessi di einicra11ia so110 spesso ac-c:ompagnati a disturbi tra11sitori di origine . , . . . -centrale co1ne cotoan.1, ell11a11opsia, ell1J paresi, €miparestesia e più raram€nte da fugaci attacchi di afasia e da disturbi 1nentali. Queste •

manifestazioni sono di 11atura purame11te funzionale e scompaiono rapidamente con 1'atte• 11uazione degli altri sintomi del p arossisn10. I11 rapporto alla loro natura t e111.poranea, fugace, i distt1rbi st essi sonQ. in genere considerati cotne l 'espressione di spasmi vascolari . Qualche \•olt a però, per quanto r aramente, al1'accesso emicranico seguono dist11rbi per1nanenti ed anche gravi. Le paralisi e le altre co1nplicazioni prove1tienti dall'emicrania assumono varie forme: paralisi oculare (einicrania oftalmoplegica) , emiplegia org1anica con afasia, emi.a.n opsia, e atrofia dei ne rvi ottici. È stata anche osservat a la paralisi faccial e (emicra11ia facioplegica) che l1a verisi1nilmente la stessa natura e la st essa patogenesi dell'oftalmoplegia da emicrania. L a oftal mop l egia da eniicra1iia ha occupat o un posto definitivo nella lettura in seguito ai contrjbuti originali di Mobius e Charcot : le paralisi oculon1otorie periodiche descritte per il pri1no da Moebius possono considerarsi identiche alle emicranie ofta.lmoplegicl1e descritte da Charcot. Si di stii1guono due tipi clinici di questa 1:ffezione : una paralisi oculare periodica o ricorrente cui segue sempre una <:ompleta restitutio ad integ·r um, ed esacerbazioni periodiche· di 1111a paralisi_ preesistente di alcune branche del terzo nervo. Quest'ultimo tipo è ordinariamente associato a lesioni organiche del nervo o delle sue vici11anze alla base del cervello. Nel caso di Thomsen-Richter si tro·vò attaccato al terzo nervo 1111 :fibrosarcoma , m entre in quello di Karplus si trovò un 11euro:fibroma c;lella dura madre che comprimeva l'oculomotore comu11e. Nel caso di Weiss c'era sul nervo un granu. . loma. Shinoya ha recentemente osservato 1!1 !tn bambino di sei anni degli accessi di ("1rucra ~1ia accompagnati da paralisi ·dell'oculomotore ; ad ogni attacco residuavano fatti paraliti .~ i <'hc si ao-o-iuno-e,rano ai precedenti. All'autopsia si trobb b • t vò ttn fibroma del terzo nervo di destra, situa o dietro l'arteria cerebrale posteriore. H arvey ('ushino- discutendo questo caso acce11n'l alla possibiUtà che l'emicrania sia una complicazione del tumore determinata dalla pressione sul tronco arterioso. I~a paralisi oculomotoria può essere complet a ed incompleta, colpire sia i muscoli estri11seci ch e intrii1seci di ambo gli occhi, 0 esserè lj1nit ata solo ali' oculomozione est erna. ():)t>~11hci111 ha descritti <lei casi nei quali era colpito unica.lnente il meccanismo muscolare intrinseco con paralisi dei n111scoli ciliare ed irideo. La letteratura registra solo due casi (Lugenber,·er e Borns tein) di emicrania accon1pagnata (9) ' 1

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IL POLICLINICO

da paralisi isolata del trocleare. Sono state osservate paralisi combinate dei 11ervi oculo1notcri ed anche casi nei quali i singoli accessi emicranici erap.o accompag11ati da paralisi sia dell'uno, sia dell'altro oculomotore. • L" eniicrania ed emia·>iopsia. L'emicrania accompagnata da emianopsia è un 'eventualità rara. L' A. ne descrive due casi . In ·u no si tratta\1a di individuo di 44 anni che soffriva di emicrania. fin dalla fanciullezza; in seguito ad 11n attacco tipico comparve un'emia11opsia omo1iima a destra che rimase pertnanente. Nell'altro si trattava di una donna di 45 anni che, anch'essa, soffriva di emicra11ia fin dalla fanciullezza: durante un attacco si manifestò una e,mianopsia omonin1a a sinistra, che scomparve ben presto, ma nove mesi dopo in seguito ad un nuovo attacco l'emianopsia ricomparve per rim.a nere persistente ; 1a do11na era :a ffetta da , :jzio mitralico. In ambo i casi il fondo dell 'occhio era normale. La lesione doveva quindi risiedere posteriotmente nei primi ce11tri visivi, e doveva essere verisimilmente seguita a trombosi vasale deter.tninata dai disttJ.rbi funzionali vascolari che sono la causa dell'emicrania. E'11"'icra1iia ed emiplegia. - Casi di emicrania terminati i11 emiplegia sono stati descritti da F éré, Schroeder, Oppenheim ed Infeld. L'A. ne descrive un caso occorso in una do11na di 32 at1ni emicranica fin . dalla fanciullezza: in seguito 'ad un attacco più grave ebbe perdita di coscienza con paralisi al •b raccio ed alla gamba si11istra ed emianopsia omoni1na allo stesso lato. Questi fatti lentamente diminuirono fino a scomparire. In casi descritti da altri autori i11vece si ebbe là persiste11za dell'en1iplegi.a. Emicrania e lesioni del nervo ottico. - Voss ha osservato atrofia ottica unilaterale in una donna in seo-uito ad· un abituale attacco di emi~ ' crania : la donna era divenuta improvvisameD;te cieca all'occhio colpito. La lesione fu attribuita o ad emorragia 11ella guaina ottica o a trombosi dell'arteria cent·rlale della retina. Anche 1'.t\. ne 11a osservato un caso in t1na donna di 3 r anni sofferente di emicrania fin dalla fanciullezza; dopo un attacco grave si sviluppò un.a neurite retrobulbare con scotoma paracentrale, che g u.arl ben presto.

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S eco11do le 1noderne vedute l'emicrani~ è in r apporto acl u11 'i11tossicazione che agisce sul sis tema simpatico e \rasale, provocando uno spasn10 od tt na dilatazione dei vasi cerebrali (emicra nia a tipo angiosp atico ed angioparalitico) . E ç jò è provato dal fatto che durante gli attacchi all'esam e oftalmoscopico s i è osser\rato (10)

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frequentemente un 111Brcato pallore della papilla e della retina, che scompare gradualmente col cessare dell'accesso doloroso. Un'altra prova è la modificazione della pulsazione dell'arteria tetnporale dura11te i1 parossismo. Si potrebbe quindi pensare che analoga.mente a quanto avviene nel dominio dell'arteria oftalmica e temporale anche in varii territorii della circolazione cerebraùe si determinino delle alterazioni funzional,i che hanno la. loro espressione sintomatologica negli scotomi, nelle parestesie, nelle paresi delle estremità, nell'afasia, che accompagnano l'accesso doloroso e cessano con esso. ' Un'aJt11a quistione importante è quella costituita dalla relazione tra l'emicrania e l'arterios clerosi precoce. _.\lcuni autori ritengono che i freqruenti disquilibrii circolatori dell'emicrania possono col tempo essere la causa dell'arterio- • sclerosi, che d'altra parte troverebbe un fattore etiologico nelle intossicazioni stesse ~he determi11a110 gli accessi emicranici. Certo è che dal punto di vista delle conseguenze permanenti <lell'eu1icrania ha grande importanza la quistione dell'influenza dei ripetuti accessi dolorosi s ull'arteriosclerosi preesistente. Non è dubbio che quando esiste a·r teriosclerosi cerebrale l'atta.eco di emicrania può più facilmente essere causa di accidenti vascolari come l'emorragia e la trombosi. Ad ogni modo ·per sta~ilire che una paralisi sia di natura emicranica bisogna innanzi tutto acc:ertare la esistenza di un'emicrania ge11uina o idiopatica e la diretta relazione tra la paralisi o altre complicazioni ed il parossismo di emi. crarua. ' Una lesione pe1rr1.anente dell'intima struttura del nervo in seguito ad .u n accesso è fortunatamente rara . Tra le paralisi le più importanti per freque11za sono quelle dei 11ervi oculomotori. F"latau ne ha raccolti 27 casi: seguono immediatamente tra le lesioni dei 11ervi cranici quelle dell'ottico dovute ad occl11sione trombotica del1'arteria cerebrale · del.la retina. Molta impartauza è data da alcuni autori all'associazione dell'emicrania con la paralisi :fiacciale, la così detta emicrania facioplegica . Bisogna però notare che la paralisi facciale è talora accompagnata da dolore alla regione mastoidea ed occipitale, che può simulare u11'emicrania. Le più gravi conseguenze naturalmente S."'~o quelle che riguardano gli stessi ce11tri cerebrali ; si tratta di occlusioni, o di rottura di vasi cerebrali con consecutive malacie. Al riguardo bisogna pure notare che Oppenheim ha descri~t'o un tipo cerebellare di emicrania, nel quale in... sieme agli altri sintomi di questa malattia, c'erano sintomi transitorii di origine cerebellare.


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SEZIONE PRATICA

C'è infine u11 altro gruppo di casi nei quali dovrebbe essere considerata dal punto di vista delle lesioni vascolari permanenti l'epilessia, che è così spesso associata all'emicrania ed alla vertigine permanente. Queste due condizioni sono in genere considerate come sostituzioni puramente funzionali o equivalenti della medesima . neu·ros1. Ed in accordo a questa ipotes~ si potrebbe ammettere che le alterazioni della funzione vasale proprie dell 'acce&so emiicranico possono alla loro volta costituire un fattore etiologico dell'epilessi1a o .della vertigine preesistente.

stimolazione sulla muco.sia intestinale. Nello stomaco i sali di chinina trovano ambiente propizio: difatti l'acido cloridrico gastrico può trasformare in .b icloridrato, molto solubile, tutti i sali di chiriina ingeriti. Quando non esistano distUilbi antestinalli e la chinina venga somnninistrata opportunamente, passa solo in piccole proporzioni nelle feci : 2.5-15 % della quantità ingerita. Dosi forti, o molto protratte di chinina, producono uno stato catarrale della mucosa gastrica. Nello stomaco digiuno i sali di chinina :fiacilmente riescono irritanti, · mentre a st~m, aco pieno, diluendosi DRAGOTTI. cogli alimenti, riescono meno stimolanti; l'asso11bimento gastro..,enterico nel primo caso è comMEDICINA. pleto, e spesso è completo aru::he nel secondo. Le iniezioni di sali di chinina si fanno ipoLa ehinina e la cura della infezione malarica. dermiche, o per via endovenosa. Per la prima .Per sovvenire ad un bisogno riconosciuto da via si usò il bicloridrato, che riusci i;>erò ir,riun collega in uno degli ultimi numeri di questo tante per lia i&ua reazione qcida. Si sostitui perperiodico, ·b revemente riassu·m erò i criteri te- ciò col cloridrato, unendolo all'antipirina, ali"apeutici fondamentali da seguire nella cura 1'.urea, all 'uretano (Gaglio), per costi tui t·e i 11 della infezione malarica. Il nuovo trattato « La tal guisa composti più solubili e più stabili. ·malaria» del prof. Vittorio Ascoli, che ampiaTuttavia le. iniezioni di chinina non sono, un mente tratta la parte clinica e terapeutica, mi metodto di elezione per propinare il rimedio ! sarà di ·g uida nella esposizione, che verrò fa- esse debbono usarsi quando non siano sicuri g.l i cendo quanto più rapida·m ente possibile. In qrue- effetti del tarmaco preso per .b occa: debbono imsto primo articolo mi òceUiperò della chinina e in piegarsi i~oltre quando ~i i'mponga un interun secon·do delle modalità del suo .uso nella vento energie.o. A tal riguardo. deve esSere rilevato come le iniezioni sottocutanee siano di malaria. gran lunga sorpassate per prontezza. ed ener_A,.. Torti spetta il merito di aver fatto riconoscere che la cortecciia di china guariva alcune gi1a delle iniezioni endovenose, che il Baccelli praticò per primo fin dal 1889. Il clinico rofebbri intermittenti, mentre nulla o q.u asi era mano adoperò l 'idroclorato di chinina sciolto a la sua azione sulle febbri continue. Nel 1820 si riconobbe e si distinse, accanto ad caldo nel rapporto di 1 su 10 di soluzione fisioaltri alcaloldi seconda.r i, J'alcaloide più attivo : logica di cloruro di sodio. La chinina non si accumula mai nel sangue : la chinina. Si presenta questa come una sostanza amorfa, poco solubile in acqua, solubile in al- in p1arte si ritrova in singoli organi e si elicool .ed in liquidi eterei : com.b inandosi cogli mina con le secrezioni, in parte va. perduta. Essa scomipare presto dall'organismo: la eliacidi 1dà dei sali per lo più cristallizzati. Tra i sali neutri abbi•a mo il cloridrato e il sohlato dO. minazione avviene in larga proporzione per le chinina ; tr:a gli acidi il bicloridrato ed il bisol- 11rine; non si è riusciti a dimostrare la presenza fato. Il solfato contie'n e i1 72 .81 % di chinina, il del f:a.nmaco nel sudore e nel latte ; non sem·b ra bisolfato il 59. 12 %' il cloridrato l '81 . 72 %; il . si elimini per la saliva. È specialmente il sistema n ervoso ed il sibi<'loridrato ne contiene una. proporzione presso a poco simi.le, .m a si distingue per la sua grande stema ci.r colatorio, che risentono in modo speciale gli effetti della chinina, cosi da divenire le solu•b ilità. I sali' di chinina vengono somministrati per ragioni limitatrici delle dosi 1del rimedio. L'età 'rar:ie vie. Del tutto abbandonate sono le fri- inoltrata, il sesso femminile, la costituzione arzioni con pomate contenenti detti sali, per la tritica, lo stato di malattia, la specie febbrile, loro azione irritante e per lo scarso potere as- l 'in:fiacchianento delle forze rendono 1'organism.o sorbente della pelle. La mucosa rettale è molto decisamente meno tollerante alla chinina. I disturbi dell'udito e della vista, lo stato di vertisensibile ai sali di chinina: i suppositori quindi o contengono dosi minime del farmaco, o pro- gine e di eb1brezza costituiscono in ordine creducono forti fenomeni irritativi locali. Dia.ti per scente i fenomeni provocati da dosi progressivaclistere, sono assorbiti in misu.ra assai variabile mente più alte dell'alcaloide. Tra i primi uno dei e spesso assai piccola, mentre d'altro canto si più costanti è il ronzio, che non manca ma:i con ha frequentemente la insorgenza di processi di dosi di 60 cgr.-1 gr. Con dosi di 1-2 grammi il (11)' \


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tumore si fa molto ii1tenso e comincia alloca anch e l'indebolime nto dell'udito . Quando i disturbi dell'1o recchio sono molto spiccati si uniscono sempre a vertigini. Uno dei danni più ,g ravi della chinina ;Si ha quando la diminuzione, o l'arresto della funzione uditiva, diventano permanenti. I distu.r.bi del1a vista sono 1neno frequenti : ' lannpi, illusioni ottiche, iaffaticamento alla lulae viva, midriasi, diplopia, a1naurosi, abolizione della reazione alla luce. In-sorgono quando vi è speciale sensibilità dell 'organo visivo, o quiando le dosi sono alte, almeno s uperiori ad r grammo. I disturbi visivi si diss ipano lentamente, ma qualche volta diventano ·stabili. La gravità di questi disturbi tmpone di non u sare hl chinino in dosi .superiori a 1d· l gr. per volta e di sorvegliare attentamente la even·tuale comp~S'a di fenomeni a carico della vistà. La vertigiD:e e l a titubazione sono tra le manifestazioni più costanti con l e dosi un po' al te di chinina . Nella . posizione orizzontale la prima o ma11ca del tutto, od è appena pronuJD.ciata . L'eb btezza chinini.ca si Presenta molte ore (30-40) ·dopo ch e è st ata sommin~strata una dose generosa di chinino e quando :Sono in piena evo1uzione la vertLgine e la tituibazione. All'ebbrezza chdnini,c a, continuando nella s omnninistrazione di f.orti dosi, succedono fenomeni di stupore, p rostrazio11e, riaff~ecldamento delle estremità, delirio, n ausea, vomito. D a tutto ciò si desume che non si deve oltrepassare I gr.aan'f!lo cli farmaco per dose, ed i 3-4 grammi nelle som.ntinistrazioni giornaliere. L'insorgere dei sinto1ni idi ebbrezza e di delirio rappresenta il limite clella tolleranza, olt're il quale sarebbe pericoloso insister~. Inoltre nei .s oggetti con grande sus cettibilità nervosa ed in coloro nei quali l'alcool porta faci1mente disturbi mentaJi non si deve arrivare a forti e protratte s omministrazioni di chinina, come pure quando si somministrano dosi el evate è c.ontroindicato associare l'uso di alcoolici. F ra i fenomeni r.ari vanno ·r icordati l a cèfalea e le convulsi·o11i e :finalmente, qua ndo le 1d osi sono eccessi vie , il collasso. La chinina modifica il circolo con l'intermezzo cl el sist ema ner,roso, dilatando i \rasomotori : in closi molto forti essa ha iazione ca.rdioplegic.a.. Diminuiscç alquanto la alcalinità e la viscosità del san gue ; aumenta l a quantità di :fubrin~ ed il pot ere emolitioo; varia è l'azione sui leucociti a se~ondia della dooe; le emazie possono au1nentare un poco d~ volume. In casi assai rari si distruggo110 e si ha emio globinuria. L a chinina (1à s pesso l·uogo ad emorragie (urinarie, genitali, gastroenteriche, ecc.) : esse dipendono da alterazioni del sangue, o da dis turbi locali di ·c;ircolo. La f1111zio11e respiratoria non è modificat a 1

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dalla ch~nina. Per bocca questa fa l'effetto di un amaro, a dosi alte dà facilme11te dolori di stomaco, crampi, nausea, vomito, raramente ematetnesi. Accresce la secrezione della bile : non ha effetti diuretici ; non è sperimentalmente dimost rato che la chinina provochi I 'aborto. A lcune dermatosi infine (eritemi, ponfi, vesci"'. col1e, porpore) possono seguire all'uso interno dcl rimedio : si ritiene che esse dipendano da clist~ribi nervosi vasomotori. La chinina ha la proprietà di atti v.are i fermenti diastasici, disturba e sopprime la funzione del l ab e della motilità gastrica ; in piccole dosi attiva la p epsina, in medie e grandi la attenua. ~ notevolmente ridott:ia: l'azione del fegat o n el produ.r re lo zuic chero. i\.lcu1ni s oggetti pres,e ntano un'i11tollei1anza da chinina : tale fenomeno è riportato alle idiosincrasie. È da ritenersi dannoso, anzi pericoloso, l'uso della chinina quando compaiano tali fenomeni, 1ai prescindere da11a dose in cui è so,t nmini.str.ato il f ar1naco. Poichè il chi11ismo inso,r ge dopo, dosi di 2-3 gr.a.mmi, dobbiamo ritenere come tossiche le dosi s uperiori ai 3 grammi. La dose terapeutica di chiinina è invece la qillantità necessaria e s ufficiente a far cessare l a feb1b re: essia corrisponde per gli adulti a gr. 1-1.5-2 pro die dei sali ricchi di alcaloide. Nella generalità delle malattie febbrili .la chi11ina esercita una azione ai1titermica, più o meno forte, m a sempre limitat a e passeggera. Nella malaria essa agisce come rimedio antiparassitario, intervenendo perciò, non 11el meccanis1no che governa la t emperatura, ma nel processo s tesso che genera e prepara la febbre. La s rua vii-tù speci·fica consiste : 1° nell'impedire .la n aiturale evoluzione degli schizonti giovani, i qua.li sono in gran p arte inglobati d1ai fagociti; 2° s i oppone all'attività dei merozoiti, rendendoli inaapaci di sviluppo; 3° priva d'og·ni effetto nocivo i merozoiti, che vanno perdu,t i ; 4° in qualche caso può .allontanare i giovani en1at ozoi dalle eln:azie. In tali ma11Ìere .agendo la chinina fa cessare la febbre quasi costantemente : •diciamo quasi cost ant emente perchè si riferiscono casi di febl:;>re mal.Jarica,_ in cui la chinina rimase inefficace. In t ali casi occorre che la diagnosi sia assoluta.mente esatta, il farmaco son1ministrato a dosi sufficie11ti, l'assorbimento normale: non 1basta c1a:re una dose anche terapeutica per 11n giorno, ~ t empo debito, bisogna a,-erla rip~tuta almeno 2-3-4 giorni . Continuando a so1nminis trare la chinina , dopo troncati gli accessi febbrili, ci si oppo11e alle reciclive. Ricordere1no ii1fine come 1

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SEZIONE

la chi11ina siia stata ai1che impiegata a scopo profilattico, per preve11ire la malaria. Gli altri alcaloidi del.lai china (chinidina, cinconina, cinconid.ina, ecc.) ed i miscu,g li di essi con la chinina non offrono \:a.ntag.gi ; od almeno non dànno con sicurezza benefici tali da giustificare il loro impiego. Nel prossimo numero diremo della terapia della infezione malarica. CIUFFINI.

RIVENDICAZIONE. Appunti sol Sokodo Dott. .i\LESSANDRO DANDOLO, Borgoricco (Padova) . Ho letto nel Policlinico, 1915, Fase . 32, Sez. Pr., che il primo caso di Sokodu, ovvero malattia da 11iorso di sorcio, fu descritto nel 1911 dal Frugoni e che due nuovi e.asi ne furono descritti dal Zunini nel 1914 (Gazz. degli Osp . e delle CLiniclie) . Per a·vere esatto il ricordo di u11 caso da me osservato nell'ospedale di Cast elfranco Veneto, ,-olli ri,·edere i Resoco1iti, che io sole,10 pubblicare in limitata diffusione, ne' primi an11i del mio esercizio in quel nosocomio. In fatti, nel resoconto dei malati curati nel 1899 e pubblicato nel 1900 ho trovato il mio caso, il quale per essere ivi s11ccintamente accennato, ripet'o qui testualmente : « Di queste (4 ferite degli arti siu.p eriori, pagi« na 26) fu veramente singolare la terza, deter« minata da morso di sorcio. La diffusione fio« gistica si estese fino alle ghiandole cervicali, cc con vari ascessi lungo il braccio e 1'antibrac(( cio. Non vidi e non sapevo di tali gravi ferite « da sorcio : ne scrisse di recente so1o il Miyake, « Centr. fiir Chir., n. 5, 1900) ». Il motivo della brevità non è solo quello, che il caso doveva prender posto· in un resoconto per su.a natnira sinottico, ma anch e un altro : mi aveva cioè talmente colpito per la sua rarità, che io mi proponevo di farne soggetto di speciale osservazione, abbandonata poi per varie ragioni, non ultima il so·v erchio lavoro in quegli anni . Ricordo però molti particolari. Tratt avasi di una do11n,a di mezza età, operaia, che inseguendo un grosso ratto, lo prese per la coda nell'atto che esso stava per cacciarsi in 11n buco; la bestia si voltò e morse la mano che avea afferrato la sua coda. Io ho ricevuto la malata quando non solo tutto il braccio era tumefatto, ma alcu11e oo-hiandole cen1icali erano in via di suppurare. Ho fatto, qui e là, alla comparsa di ascessi e adeniti, parecchie incisioni; la pazien-

PRATICA

te fu di111essa, per ritcrnare in breve all 'ospeclale per. nuove suppurazioni e la cura , di esito fayore,·ole, durò, nell'ospedale, per circa quattro mesi . ~essuna indagine ·batteriologica. Ed ecco che proprio ne' giorni della pUJbblicazione del resoconto s uaccennato vidi nel pur riferito periodico il lavoro del Miya.ke, sunteggiato dalle MittheiLurigen, ecc., vol. V, fascicolo II. Anche allora, come nella recente pubblicazione dello Zannini, l'etiologia era ignota e i 1nezzi di cura , qt1elli odierni. La durata della n1alattia v.i è pure 11otata, e di mesi per lo · più, come nel mio caso. Il ·motivo di questo mio appunto non è certo per chiedere la precedenza, nell'osservazione e pubblicazione della forma moribosa, s ul caso del F.rugoni, pubblicato nel 1911 (Rif. med.) e che si vuole il primo caso pubblicato in Ital~a, ma è un altro . Il dott. Haeckel (cli Stettin) nella recensione del lavoro del giapponese Miyake gradisce la conoscenza di questa malattia che « come se1nbra (agg-iunge) nella letteratu;ra medica eu.r opa non fu mai menzionata ... ».

STORIA DELLA MEDICINA. •

Uno psichiatra del secolo XVI. Visse in Italia nel sec. XVI un uomo che rappresenta un caso molto curioso di precocità intellettuale e di laboriosità. Senza essere medico, vestendo l'abito religioso, per il suo grande ainore allo studi~ affrontò problemi di medicina del più grande interesse. Tommaso Garzoni nacque a Bag11acavallo di Romagna nel 1549 da Pietro e da Altabella Lunadi. Il suo vero nome era Ottaviano, che poi mutò in quello di Tommaso, quando si fece religioso . Allie\"O di Filippo d'Oriolo d'Imola, sotto il quale studiò belle lettere, fece cosi rapidi progressi eh e a 1 I anni com pose un poema latino. A 14 anni fu inviato a Ferrara a studiare diritto, ma nel suo desiderio di imparare meglio l'italiano, che sino allora aveva parlato male, andò a Siena, alla scuola di Orazio Spanocchio e di Fabio Maretta. A 17 anni si ritirò nell'ordine di Canonici rigolari del Laterano e \;esti l'abito nel 1566 : da allora si diede alla teologia, alla filosofia, allo studio dell'ebraico e dello s pagnuolo; e scrisse molte opere. Morì 1'8 giugno 1589. Fra i numerosi scritti ricordiamo: Il tJieatro de ,..Jari e di-versi cervelli 11io11da11i (Venetia, 1583) , La piazza 1tni-versaLe di tutte Le professioni del 1nondo (ibid ., 1585), L'H ospitale de' pazzi incurabili (ibid., 1586), IL serraglio de gli stiipori del 1no1ido, diviso in ro appartamenti, secondo gli (13)


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I

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IL POLICLINICO

vari et ammirabili oggetti, cioè di Mostri, Prodigi, Sorti, Oracoli, Sibille, Sogni, Curiosità asrologica, ì\1iracoli in genere et Meraviglie in spetie (ibid., 1613). Dal nostro punto di vista l'opera più interessante è l'Hospitale de' pazzi « oeuvre non moins utile que recreative et nécessaire à l'acquisition de la vraje sagesse » - come si esprime François de Clarier nella traduzione francese, che egli ne diede (Paris, 1620) - in cui « sont déduites de point en point toutes les folies et les maladies d'esprit, tant des hommes que des. temmes, » (1). Se Garzoni avesse eseguito il suo ,lavoro nella ste~sa maniera con cui l'aveva iniziato, mantenendo attorno allo studio di ogni sorta di pazzia una compilazione di concetti medici simile a quella posta nei primi discorsi dell'opera, avrebbe compiuto · un riassunto bibliografico di psi- • chiatria antica del massimo interesse. Esso risiede in gran parte nell'avere riportato molto di quanto credeva il volgo del secolo XVI riguardo alle malattie mentali . Il Garzoni divide il suo Hosp itale in numero di appartamenti molto superiore a quello stabilito nei moderni manicomi: in modo simile aveva diviso in s tanze il s uo ' Serraglio. Ogni ' gruppo di pazzi è sotto la protezione di una dea e ad ogni discorso dedicato ~lle singole forme fa seguito una p1·eghiera poetica, la quale contiene la terapia cons igliata nelle malattie mentali, terapia poco efficace, quale era in voga nell'epoca. Se la trattazione è barocca e priva di vigor di critica, non mancano dei passi degni di atten. z1one. . Nel discorso primo parla della pazzia in ge· nere cc la quale, entrando dentro alla casa del cervello, offusca l'immaginati·va, pervertisce la cogitazione, aliena la mente, corrompe la ragione, impedisce che l'uomo non discerne, non legge, non parla, non opra cosa che sia a proposito, ma coi fantasmi turbati, coi spiriti vacillanti, col sonno infermo, col cervello agonizzante, colla testa vuota s 'aggira "-anamente ~n­ torno a mille scem pietà non meno com passionevoli, che ridicolose ». Nei t empi del Garzoni si poteva parlare di pazzia soltanto come egli fece. Non era possibile richiamare ,-erso il pazzo uno sguardo di pietà, nè consigliare un gesto di soccorso. Nel dipingere il quadro della pazzia 11on pote,·ano 1nancare i colori foschi, i toni esagerati, nella visione di u11 pazzo ag·itato, 1ni11acciante e dibat(r) È co11 ,.i,-o compiacime11to per la nostra col-

tura che ,-ediamo di recente edito a Lanciano, nella collana degli «Scrittori nostri >> (n. 5r) del Carabbta , l'Hospitale del Garzoni, a cura di F. l\II u selii oli. (14)

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tenersi furiosamente per spezzare J.e sue ca.tene nella spaventevole solitudine della casa dei . pazzi. E dopo aver accennato alla follia . nei popoli primitivi, a quelle forme collettive di abitudini o di pratiche comuni a un intero g·ruppo etnico, che sembrano abnormi e sono invece derivati religiosi o simbolici ; ,viene a trattare delle singole forme morbose. Garzoni fa suo il concetto galenico della frenesia, che .l a considera cc come quella affetione o passione interiore, che accompagnata con ~a febbre acuta, porta seco una continuata dementia nel cerebro del patiente >> ; e prende da Aetio il concetto patogenetico che attribuisce la frenesia « a una certa infiammatione delle membrane del cervello, che induce un delirio e una percussione di mente gravissima». Supera così molti pregiudizi scolastici e mette in causa l'encefalo direttamente leso, descrivendo ·quelli che corrispondono ai moderni deliri febbrili . Il concetto di una stretta affinità fra alcool e sanità psichica è molto antico, tanto immediati sono gli effetti dell'alcool sul sistema nervoso e tanto ostensibili le manifestazioni dell'eccitamento motore centrale che esso provoca. A questo si riferisce in p;irticolare 1'A. quando ' dice che cc dal fumo e dai vapori del vino si constituisce quella specie di pazzi i quali hanno quesL'l proprietà in loro, come so11 del vino tocchi e riscaldati, eccitano tumulti e strepiti tali che somigliano Sterope e Bronte nella fucina di Vulcano». ' Uno dei capitoli della psichiatria più conosciuti dai medici antichi è quello della malinco~ nia e doveva ·e sser cosi, chè essa, come malattia mentale, era stata giudicata fra i disturbi prodotti dal predominio della malinconia umorale. E il Garzoni la considera cagionata dal soverchio umore malinconico il quale veniva a occupare la « sede della mente >> ; la dice un cc delirio senza febbre », credendo che il solo disturbo psichico corrisponda all'immaginazione - mantenendosi integra la memoria e la cogitativa poichè i malinconici restano « ingannati intorno alle cose viste nelle quali cade l'errore della immaginatione e non dell 'altre due potenze ». N e1 quadro clinico della malinconia del Garzoni vi sono molti degli elementi, che costituiscono il quadro clinico attuale della stessa. Il numero di alterazioni psichiche caratterizzate da una insufficienza 1nentale più o meno del o-rande è tanto considerevole n ell'ospedale o . Garzoni, che potrebbe essere oggetto di lunghe pagine. Passando alla demenza, facendo sua la definizione di Fernel dichiara che la perdita della memoria è la caratteristica di questi << smemorati o dementi» i quali si riconoscono da cjò che « 11on han niente di discorso, nè possedo110


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XXII, FAsc. 48]

SEZIONE PRATICA

in loro una 111i11ima scintilla di meditazione ». Non desta meraviglia che l'autore credesse cl1e la perdita della memoria fosse la caratteristica della demenza o amenza, perchè il concetto <li un vero equivalente fra quella e l'amnesi_a fu generale fino al secolo XVIII e solo alla fine di questo secolo Carlo Linneo, Vogel, Sauvages, Cullen tentarono di stabilire t1na differenza fra quelle due entità giudicate sino allora eguali o equivalenti. La megalomania ba nel libro del Garzoni la sua rappresentazione nei «pazzi g loriosi i quali niente amano più, niente più intensamente cercano, niente con maggior ansietà concepiscono quanto la gloria del mondo, della quale so11 più vaghi, che gli avari dell'oro, gli orsi del mele, et api de i fiori .. . talmente accecati da questa maledetta ambitione che gli scanna, che hanno perso il senno, l'intelletto e quanto lume si trova corte11do dietro i11 posta a una minima scintilla di questa '·olatile gloria ... ». E continua descrivendone il portamento, gli atteggiamenti, il linguaggio, definendo bene quel fattore che intercede fra quella passione nlorbosa e l 'a..: more della gloria dei soggetti normali; fattore dato dall'elemento doloroso della fissazione, del delirio sistematizzato del paranoico. I lunatici o pazzi a tempo rappresentano la pazzia periodica o circolare nell'ospedale del Garzoni. Traccia di tempi nei quali l'astrologia giudiziaria fu giudicata una vera scienza, espressione bastarda delle innegabili influenze meteoriche sull'attività biologica, quei <<lunatici >> del linguaggio famigliare costituiscono un gruppo dì individui, il ct1i stato psichico s i crede vincolato alle fasi della luna. Questa influenza causale nel libro in discorso appare chiara nella definizione di questi pazzi, che vengono . cos] chiamati «per non essere del continuo agitati dal furore , ma qualche volta solamente, et con certi intervalli di tempo ... » È ancora oggi innegabile un'influenza delle stagioni sulla esplosione di periodi di eccitamento in certe psicopatie. La si1n:ttlazione dei disturbi mentali -- cosl frequente ai dì nostri per eludere le conseguenze legali del delitto - trova la , sua rappresentanza nebl 'ospedale garzoniano 11~i « f'azzi simulati o da burla ». I~' A. a ragi(.ne scrive che non sarebbe giusto rinchiudere questi .pazzi in una cella del suo frenocomio, essendo quei tali più che savii nel concetto di Catone, stiiltitiam si11i,ulare loco pritderitia siini11ia est. Ha preso pure in co11siderazione le diverse forme erotic]1e e altre varietà non be11e diagnosticabili oggi, arricchendone la descrizione con numerosi ese1npi tratti dalla storia dei vari popoli, disponendoli nella ordinata esposizione in celle. Qttesta classificazione originale è opera

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esclusiva del Garzoni; egli sulla base delle 1nalattie mentali descritte dai medici del suo tempo - delirio, amentia, melanconia, ipocouclria e 1nania - ha costruito il suo manicomio, con l 'aiuto di molti pregiudizi popolari. Un po' d'ironia si tro,-a qua e là e a qttesta debbono attribuirsi molte inesattezze e · 111ancanze di logica nel corso delle descrizioni e dei commenti. Egli stesso dichiara nel prologo cl1e nel dettare il suo ospedale gli è piaciuto « rintuzzare la temerità di quei moderni thersiti che si tengono Aiaci, di quei Pigmei che si reputano Alcidi; di quei matti da tarocco che si stimano N estori. . . ». Tuttavia il libro del Garzo11i è interessante e, accanto ad alcune mende e prolissità, sono da rilevarsi la notevole erudizione e il merito di avere scritto un'opera sulla pazzia in tempo in cui non si pensava ad essa che per affliggerla di catene e di scempio. I metoposcopi e i fisionomisti son stati an110,-erati fra i precursori di Lombroso; il Garzoni ha certo maggiori titoli per essere giudicato uno dei precursori della gloriosa psichiatria italiana. E dobbiamo essere grati a uno straniero, al dott. Hern1ilio Valdizan, della facoltà medi ca di Lima, di aver rie\-ocato in una buona monografia (Roma, 1913) , l'opera obliata di qu·esto prete romag·nolo che scriveva di psichiaria alla fine del XVI secolo. G. BILANCIONI.

AOO!DEMIB, SOCIBTl IBDIOHE~ CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

R. Aeeademia di Medicina di Torino. Sedute del 22 e 29 ottobre 1915. Prof. F. MICHELI e prof. G. QUARELLI . .Saggi di vacci'nazio1ie mista amtitifica ed atiticolerica p er via endoveJiosa. - In una nota precedente (Petisiero M·edico, 26 sett. i915) gli AA. hanno dilillostrato come un 'unica iniezione endovenosa di VJaccino anticolerico, preparato col metodo di Loeffier, in dosi oscillanti tra r/25 e 1/ 15 di ansa nor1nale, sia capace di determinare nell 'organismo umano una più regolare e più intensa produzione di anticorpi (agglutinine) di ·quel che non facciano le it1iezioni sottocutanee, anche ~ipetute, di dosi assai superiori di vibrioni coleriici emulsionati in s oluzione fisiologica di vi•b roni colerici emulsionati in soluzione fi siologica ed uccisi in vario 1n-0do (etere, calo:-e). I risultati da essi raccolti corrispondono assai da vicino a quelli riferiti, nello stesso I

(15)


IL

POLI CLI~ ICO

te1npo e i11dipende11tement e, da l\/Ioresci e l\/Iarcora, i quali hanno, determinato, accanto alle agglutinine, ai1che i.I pot ere batteriolitico del siero (metodo di Pfeiffer), ottenendo 'ralori assai ele . ·v ati otto giorni dopo l'iniezi-011e endove11osa di una dose con\1enient e di vaccino antico,Jerico preparato ugualm·e nte col m etodo ·d i Loeffier. Si ripet e adunque pel vibro·n e colerico qua11to 1': st at o orn1ai ben stabilito per il bacillo del tifo, attra vers<? le ricerche con cordi di Friedberger e Moreschi, M-01:eschi e Bosisio, Micheli, Sebastiani e Galassi, Cesa-Bianchi. Il momento era dunque maturo pe_! eseguire, co1ne gli Oo. hanno fatto nella Clinica del professor Bozzolo; mercè iJ suo vivo interessamento, alcu11i tentativi di vaccinazione mista, antiti. fira ed anticolerica, p er via endovenosa, co11 vaccini preparati col metodo di Loeffi er, metodo ch e corrisponde meravigliosa1n1e nte, come ' sd. è ,-isto, alle esigenze che si richiedono ad un 'raccino inocu.labile nelle vene. Il f 011damento dottrinale e speriment al e della ,-accinazione mista con specie batt eri cl1e di\1erse deriva essenzialment e ·d:a.lle belle ricerche (li i\ . Cast ellani seguite da alcu11e poche altre (Poircelli-Titone, Danila , Schmitz), - che hanno st abilito n1egli ani111ali e nell'uomo la poss~bi­ lità di otten ere simultaneamente l'i1nmunizzazione per due-tre o più speçie batteriche, a nche lontane . Ma l'applicazione ~ll' uomo della , ,accin azione mista per via endovenosa - la via. cl1t dà più affidamento di un alto grado di vacci11azio11e - itnpone\ra 111olti rig uardi in rapporto sopra tutto al dubbio, esse11zialmente t eorico, ma razionale, che l'azione t ossico-pirogena, cl1e si accompagna, co1ne è 11oto, alla dose optiin,u ni dei s ingoli vaccini, si so·m masse nel.l'oro-a11ismo con risultato di manifestazioni tossicob . pirogene troppo intense. Oggi si può affer1nare ch e questi timori non hanno ragione di essere. Oltre 20 soggetti al di sotto dei tren 'anni, sa11i e conval escenti di affezioni n on febbrili, sono stati iniettati dagli 'AA. cont empo!lalleamente per via endovenosa con vaccino antitifico ed ant icolericq (metodo di Loeffier), a~cuni con dosi lie,·i ,altri .~on dO:Si cor·rispo11denti alla dost- optimt1m di ciascun vaccino (1/ 100 di ansa di ,·a cci no antitifico e l / 25 di an sa di vaccino ai1ticolerico l/1500-1 / 15, 1/1000-1 / r5, ecc.) senza il più piccolo inconveniente. Le diluizioni d~ og-11i ~ ino-olo , ,accino erano mescolate a parti 11~nali p~i111 a della inezione, ed il miscuglio iniettato alla dose di 2 cc. nelle ' 'ene del go1nito. G-li _t\.a. presentano una serie di ta1belle t ermograficl1e : ,appare con molta evidenza ch e in se~ g-u1to all 'i11iezione endo\e11osa conte1nporanea di

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XXII, FASC. 48J

una dose optirriuni di yaccino antitifico ed anticole,rico, la reazione febbrile e le altre manifest azio11i n1orbose che all a tem.Perat11ra sono coordi11ate e (1 'ordinario ;proporzionali, non . sono s11periori, in.a corris p ondono t alora a quelle determinate da una st essa dose di , ·accino unico e assai spesso, anzi, ris ultano più o 1neno notevol.1ne11te inferiori, fino ad essere pressochè 1111lle. Richiamano l'a'ttenzione su q11esta forma di reazio11e , paradoss·a che 11o•n p,are rifer~bile per la sua relati,Ta f.requenza a ,-ariazio11i indiYiduali di reazioni e ch e con tutta probabilità 11on è l'espressio11e del som1narsi 11ell'organismo dell'azione tossica dei due vaccini con effett o di ipotermia. I~'azione n eutralizzante del \•acci110 anticolerico sul.1'az.ione t ossico-pirogena del ,·accino antitifìco si riconnette forse ai successi otte11uti di ·r ecent e nella cutt-a del tifo coll'iniezione en<lo,·enosa di materiali pirogeni, di versi (eterobatterioterapia). _1\ 11che nell'organismo del tifoso 1'i11iezione endo,·enosa di una dose di ,·acci1io anticolerico corrispondente all1a dose minima sufficient e ad u11a. p·roduzio11e massima. di anticorpi esercita , co1ne appare da u1n a cur,·a che gli . t\a. . present a110 una evidente azione autitermi ca. Si riservano' comunque di altarg;are su questo punto le loro esp erienze e di tornare sull'argomento. La v1ac'cinazione mista è seg11ita dia.Ila produzio11e di anticorpi specif?.ci (agglutinine) per le due specie batteriche inoculate, in misura varia c1a indi·v iduo ad individuo, talora equivalente a quella determinata dalla vaccinazione separat a , qualch e volta, a giudicare dai risult ati raccolti finora, atquant'o inferiore. Cotnunque, sperimentalmente e praticamente la possibilità O.ella. vacci,n azione mista per via endovenosa contro il tifo ed il colera sembra, attra·verso questi dati, ben stabilita e degna . di. essere applicata , quando icircostanze spec1al1 lo esigano, nel.la difesa contemporanea di queste due infezioni. 1

Interessante e pratica pubblicazi one : '

1,

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Dott.

ELIO FABBRI

GUIDA ALL'ESAME DELL'INFORTUlfATO. (Manuale di Semeiotica Speciale) Un volume di 164 pag., in-16°, con tavole fuori testo. d · d. I nostri associati che desiderano provve erst t questo utile manualetto, lo ricevera~n? pro:itamente spedendo alla nostr~ Am~1n1straz1one sole L. 2.25 mediante cartol1.na:vag~1a, la quale dovrà essere 'indirizzata nom1nat1vamente al prof. Enrico ~1ore11i, ,·ia Sistina, 14-15, Roma .


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XXII,

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SEZIONE PRATICA

APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. I

MEDICINA . SCIENTIFICA.

Splenectomia, modificazioni del sangue e ittero emolitieo. e ~.EARC.E (Proc. of the Path. Soc. oj Philadelphia 1913) in seg.uito aièL espeMUSSER KARSN.ER

rimenti fatti sul cane, vengono alle conclusioni seo-uenti .· La splenectomia provoca : 1) ...t\nemia secondaria, che dura due mesi ~

e mezzo; 2) Leucocitosi

postoperativia, più notevole 24 ore dopo l'operazione, che dura poi un tem-· po ·variabile, più lungo però del periodo di osservazione (138 giorni); 3) Assenza totale di eosinofili dalla terza all '11a settimana, seg.u.ita poi da eosinofilia piuttosto p1·onunciata; 4) Diminuzione e poi accrescimento del numer-0 dei grandi .mononucleari e delle forme di passaggio; in proporzione i linfociti ed i polinucleari dapprima aumentano, poi diminuiscono1. Gli eritrociti mostrano un aU111ìento di resi_ stenza all'azione delle soluzioni saline ipotoniche ed a:ll'imlpJUnsie.r o emoJitico specifico. Sembra che il grado di resistenza aumenti con l'aumentare del tempo trascorso dalla s plenecto-

gola la distruzioue (e forse la rigenerazione del sangue). Per quanto riguarda l'ittero emolitico, Pearce (ibiden'Li) ha osservato che per un po' di tempo dopo la splenectomia l'imanunsiero emoli ti~o specifico non provoca la com.pa:rsa dei pigmenti 1biliari nell'urina, o almeno se ne trovano solo tracce minime. Uno o due mesi dopo l'animale dimìOStra un aumento id i resistenza al siero emolitico, dovuta probabilmente :a.d aumento di resistenza delle einazie. In un periodo più lontano (6-10 mesi) si può avere anche un'itterizia spontanea. L'anemia primitiva, susseguente alla sple11ectomia, ha probaJbilmente un nesso definito co11 la mancanza di itterizia, poichè questa si ha negli animali in cui l'anemia manca od è leggera. Similmente nei periodi più lontani, gli animali con itteriza spontanea hanno 'l.tn reperto di sangue normale. Le iniezioni di emoglobina (sangue laccato) mostrano che -la milza non ha in:flt1enza sulla trasformazione della emoglobina in pigmento bilia·r e e sul tasso di eliminazione di questo . Ciò però non esclude l'influenza della milza st1lla liberazione dell'emoglobina dalle einazie. FrrJ.

ru1a.

Tale aumento di resistenza non è dovuto ad aun1ento ~el potere antiemolitico del siero dell'anin1ale od a diminuzione del valore complementare del s iero stesso, ma dipende dagli stessi eritrociti. Gli eritrociti mostrano un aumento di Tesino una sola iniezione di im.n1unsiero emolitico specifico, ed in cui si ha quindi una anemia temporanea, mostrano parimente,. quando si ristabiliscono, un aumento di resistenza delle emazie senza che vi sia produzio·n e di emolisina. Siccome il risultato della splenectomia è 1'anemia di vario grado, sembra che l'aumento di resistenza delle emazie sia concomitante alla loro n-igenerazione che segue l'anemia e quindi analoga all 'au.m ento di resistenza che si nota in di verse f onne di anemia~ · Nulla dimostra che l'anemia consecutiva alla splenectomia sia dovuta alla presenza di emo1isine, o che · l'aumento di ·r esistenza s ia invece dovuto ad antiemolisine che si accumulino nel sangue dopo la splenectomia. E' invece e'ridente che la milza in qualche modo controlla o re-

CASISTICA. I

Il cuore nella difterite.

H u1ne e Clegg (Quarterly Jou.rnal of Me dici ne, 1914) hanno fatto degli studi interessanti S·ui disturbi del cuore che si verificano freq11en' temente nella difterite. Il materiale di studio , comprende 573 casi di difterite; in questi 40 , ·olte furono trovati disturbi cardiaci. Gli AA. divido110 questi casi ii1 tre gruppi . Nel primo gruppo sono ~o,mpresi quei casi nei quali corrispo11dente1ne11te alla gravità del quadro generale della malattia · si ebbero ad osse11vare g·ravi e svariate irregolarità del ritmo cardiaco. In questi pazienti le me1nbrane erano 1nolto estese e la tossie1nia gra·vissima : c'era notevO'le pro·strazione, votnito frequente e la morte 1soprav,·en11e pri~na di q11indici gior11i dall'inizio della malattia. Fin dal sesto giorno pote·va rile,·arsi una note1·ole dilatazione del cuore accon1pagnata da gra"\1 e aritmia. _t\Jl 'autopsia s i tro"\ a rono fatti degenerativi nel Jniocardio, principalmente nella parete ' entrico1

1


[ANNO

. lare, co11 placche di 1niocar<l.ite it1terstiziale, dilatazione ed it1gorgo dei più piccoli capillari. ' ~el nodo se1~0-auricolare c'era aume11to vasi~olare ed emorragie in atto. Non c'erano alterazio11i istologiche 11ei capillau). dilatati del nodo au1'1colo-\,entrico]are, nè c'era anormalità nei fasci auricolo-ventricolari o nelle sue due branche principali. I casi appartenenti al secondo gruppo erano carratteristici per la marcata tossiemia e per la este11sione della me1n1b rana alle fauci . I distnrbi del cuore erano rappresentati da extrasistoli auricolari e ventricolari e da indeboli111ento 1del battito. L'esame isto-pàtologico mise i11 evidenza u11 aume11to di grasso nelle :fìbrocellule del miocairdio e placche di miocardite i11terstiziale sparse nella 1parete ventricolare . Al terzo gruppo appartengono i casi nei quali no11 c'era evidente tossiemia e nei qttali le membrane non erano molto diffuse . Non si rilevarono vere anomalie a ·carico del cuore, ma solo di tanto in tanto dei legg·eri distu11bi. ~L\.nalizzando i risultati dei loro studii Hume e Clegg osservano che . è impossibil'e 1nettere esattamente in rapporto i reperti anatomici con il quadro sintomatologico presentato a carico d el ritmo ca-r,diaco. Certo coesistono fatti 1 irritativi e distruttivi, do11de i fenomeni di eccitazione e di depressione nella varia funzione della musculatura cardiaca. Il tipo di aritmia si •m odifica da un giorno all'altro e ciò è evidentemente in rapporto con le variazioni sia qualitative che quantitative che si verifi,cano nel processo patologico del muscolo e dei nervi del cuore. Il risultato più importante di questi stooi si è .che le forme dì aritmia cardiaca nella difterite sono sempre 1'espressione di lesioni anatomiche anche qt11ando l a mitezza del decorso della malattia non lo lascerebbe sospettare. I

DR.

Rumori della stenosi mitrale. Neo-li stadi tardivi della stenosi mitrale compare spesso un rumore di rigurgito, -che è do·vttto certamente alla insu;fficienza della tricuspide per dilata~ione del ventricolo destro. Poichè esso in tali casi, p.u ò venire ad occupare la sede del ,~entricolo sinistro, se non si è sull'a,1 , ·is o facilmente · si attribuiscono al sinistro i ' sinto1ni di spettanza del ve11tricolo destro. In, ·ece , per rilevare, in tali casi, i sintomi del , ·entricolo sinistro , occorre ricercarli nella recrione dell 'ano-olo inferiore della scapola, poich è .?:> .?:> €:~So ba .st1bìto una rotazio11e ·verso l'esterno e l 1i11dietro. Pii1 tardi, oltre al ,·entricolo destro ~

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XXII,

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s1 dilata anche l'ostio dell'arteria polmonatre e

le valvole sigmoidi diventano più o .m eno ins.udficienti; st1l focolaio .di queste si avverte allora un rumore diastolico speciale, che ha un po' del soffio venoso, è prolungato e talo~a musicale; esso è però affatto diverso dal rumore p1·esistolico che si forma sul focolaio della mitrale. Non sempre è possibile distinguere questi rt1mori del cuore destro da quelli del sinistro; essi accompagnano, con relativa frequenza, la stenosi mitralica. Sopra 84 casi di questa, Goodhart (Lancet 3 luglio 1915) ha riscontrato in 7 casi il ;tumore sistolitico s.u lla tricu:spide, in 6 il rumo.re diastolico sulla polmo11are, in 4 ei1trambi. Quanto a.I polso sistolico .delle vene del col1lo, che, secondo i trattatisti, accompag11erebbe di regola l'insufficienza dellçt tricuspide, l' A. ha rilevato che esso è un sintoma incostante, e ciò si comprende quando s i pensi ·che il polso ,-enoso, in tale 'Contingenza, è in dipendenza di una enorme distensione dell'orecchietta destra, . ma che si produce relativamente di r.ado. Ciò cl1e i'nvece, sec0111do l'·_L\.. , è caratteristico, è la dilatazione enorme, ma tuttavia graduale dei vasi venosi dei polmoni e del fegato; questi organi agiscon come potenti serbatoi a giaranzi.a contro la stasi v.e nosa generale ; si hanno cosi talvolta clrelle s piccate epatomegalie e delle e111atemesi, mentre invece gli edemi compaion.o assai tardi. In caso di ciò la prognosi della stenosi mitralica resta sensibilmente migliorata,· sicchè lo stato del paziente, specie se 1nantiene un opportuno regime ,dJi vita, può conservarsi buono a lungo. Quanto alla cura, la digitale, cbe è il rimedio per eccellenza del cuore sinistro 1 serve poco ; Sa11son ricorre alla convallari•a; l 'A. preferisce l'oppio, iche a:gisce rafforzando direttamente l'azione d1el cuore destro. Nei casi più ava11zati si ricorrerà al sanguisugio ed al salasso, che l' A. anzi prese.rive sistematicamente due ,-olte 1'an. no (in autunno e in prim1a ver1a) : sarà opporlt1no altresì non combattere energicamente le diverse emorr.ag.ie (ematemesi, emottisi, melena, 1netrorrag ie) che agiscono fa,·ore,·olme11te, impedendo la stasi. Pasti b.r evi, di carne tener.a, pa11e a1bbr11Rtolito, 'latte quagliato; di tratto in tratto u11 reo-ime di diITT.uno; i regimi secchi danno di sollto ris.uJtatl poco buo11i. Sono consigliabili altresì un po' di moto, e, moderata1nente~ la ~n­ nastica svedese · ed il massaggio, onde 11nped1re che rista<Yni troppo sano-ue nel fegato e nei polb o . moni e p,er fav·orire anche l'azione aspiratr1ce del cuore. FIL· 1


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SEZIONE PRATICA

TERAPIA.

'

Sieri glucosati. . Rau·~el. e •Cattala (The Pratictio1ie r 1915, agiosto) riferiscono gli eccellenti risultati ottenuti dall'uso di siero glucosato nel trattamtnto di stati infettivi con grave tossiemia ed in oasi di pro~u·ngiata inanizione, oliguria di origine meccamca, ecc. Anche Fleig e Montpellier si sono occupati a lungo di questi sieri e li dividono in due classi, isotonici ed ipertonici. Sono stati fatti anche dei tentativi con sieri ipotonici, ma il loro uso non ha avuta una larga applicazione. I sieri glucosati possono essere semplici o mescolati con differenti sostante minerali e medicamenti. 1

I si.eri isotonici sono : a) Glucosio puro cristallizzato g·r. 47. Acqua distillata fino :a formare u11 litro. b) Glucosio puro cristallizzato gr. 30-35. Cloruro di calcio anidro gr. 2-4.

Glicerofosfati di sodio gir . 4-6. Acqua distillata fino a formare u11 litro e) Glucosio puro cristallizato gr. 25.

Bicarbonato di sodio gr. 7. Acqua distillata fino a formare un litr0. d) Glucosio pu•r o orista1lizzato gr.

20.

Teobromina gr. r. Fosfato di sodio neutro g·r. 4. Acqua dis tillata fino a formare un litro. f) Glucosio puro cristallizzato g-r. 20 Diuretina gr. 2. Acqua distillata fino a forn1are un litro. g) Glucosio puro cristallizzato gr. 20. Caffeina gr. o. 50. Acqua distillata fino a formare un litro.

Chauvin ed Oeconomos suggeriscono la formula di u11 s iero da prendersi oralmente: Glucosio puro cristallizzato gr. 150. Tintura di noce vomica gr. 0.50. Tintura di cannella gr. 6. Acqua gr. 300. I sieri ipertonici so110 : •

a) Glucosio pu.ro cristallizzato gr. 300 . Acqua distillata fino a formare un liti o. b) Glucosio puiro cristallizzato gr. 150-200. Cloruro di calcio gr. 3-5. Glicerofosfato di sodio gr. 5-7. Acqua distillata fino a formare un lit;-o . •

d) Glucosio pwro cristallizzato gr. 120 .

Teobromina gr. r. Solfat'o •neutro di sodio gr. 4. Acqua distilata fino a formare mezzo litro. e) Glucosio pUiro cristallizzato g1r. 170. Diuretina gr. 2.

Acqua distillata fino a formare 1nezzo litro. f) Glucosio puro cristallizzato gr. 170. Caffeina gr. 0,50. Acqua distilla ta fino a formare mezzo litro.

Di tali .soluzioni isotoniche ed ipertoniche si può iniettare per via ipodermica o intravenosa ogni giorno fino a mezzo litro, diviso in due volte. Fleig raccomanda di fare le iniezioni a. giorni alternati. Helmotz ttsa per i bambini una soluzione di glucosio al 6 % iniettandone 100 • • cm.e. o.gn1 giorno. Oltr-e che effetti 11utriti·vi .queste soluzioni quando siano date per via ipodermica o intravenosa b'anno una notevole azione diuretica e riesco110 cairdiotonici ed ai1titossici . DR. •

I sieri glueosati nella profilassi dello shock.

I.).

Brumuro di sodio gr. 10. Acqua distillata fino 3. formare un litro. e) Glucosio puro cristallizzato gr.

e) Glucosio puro c:-is tallizzat o gr. 100. Bicarbonato di sodio gr. 30. Acqua distillata fino a formare un litro.

Bttrnham (Tlie A111erica n Joitrnal of the 11iedical Sciences r9r5, sett e1n1bre) rileva il valore delle iniezioni di soluzioni di g.lucosio come mezzo profilattico per iin~edire le manifestazioni dello .shock post-opera.torio ed espone i metodi di somministrazione id i t:ali s ieri. È oramai noto che g·li indi,ridui •b en nutriti s opportano le operazio11i chirurgiche an,e glio degli altri . L'individuo operat o nelle prime ventiquattro ore esaurisce tutti i materiali nu1tritivi di cui dispone e comincia :a consumare i proteidi ed i grassi costituenti i tessuti. L'i11edia produce una condizione sotto il nome di acidiosi, che d'altronde si può provocare artificialmente con ttna lunga dieta senza carboidrati : lo s tesso si ' 1 erifica nei diàbetici che non possono utilizzare gli idrati di carbonio circolanti nel sangue, in alcuni tipi di alterato ricambio dei bambini, nel ' romito delle gra,·ide e freqttentemente dopo una lunga anestesia. D,al pu.n to di ·v ista chirurg ico 1'acidosi è inter,e ssante perchè essa si verifica dopo le anes tesie nel 30-60 % dei casi ed in quelle malattie a-ccampagnate dalla incapacità a rite11ere i cibi. La intossicazione acida che seg11e a q tteste due condizioni è sempre più grave di quella deriv·.ante da altre cause. Gli esperimenti hanno confermato che l'anestesia cloroformica è capace 1


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IL POLICLINICO

di pro,·ocare l'acidosi, alla qttale si p,u ò ovviare nut rendo con,·enietemente l'a nimale, e eh~ ia 111ig;liore 11utrizione è quella fatta con cariboidrat i. Con,1iene pertanto che i s oggetti ch e deVrono essere sottoposti. ad una grande operazione chiru1rgica ·venga110 sia prima che dopo alimentati con carboidrati. Secret an l1a rilevata l 'importanz:a. di ·1utrir,~ il paziente prim.a· dell'op erazione come m·ezzo p·re·y·1e 11ti,·o dello sh ock post..,operatorio.. Egli afferma <'he è utile d i dare da due a quattro ore i:ri111a Llie l'an est esia sia co·tninciata degli ai jn1E-nti fncilment e digeribili. Ai pazienti J)·:~r i quali 11on esista una controindicazione per l 'alimentazione orale, si può dare un past o contenente una considere"\·ole quantità di car·b oidrati sotto ferma di pane o di cereali otto o dodici (Jre prima dell'operazione ed un .p asto con 100 a 200 calorie sotto f 011ma di ca·r boidrati iacilmente as~ orbi 1bi.li t re ore prim·a dell'anestesia. T-'' ,.; . ha trovato in p !ia:tica che quest"ultimo pasto p uò essere dato sotto forma di caffè o aranciata zu cch erata con l attosio. Dopo I 'operazione, quando cioè p er l'effetto dell'anestesia si produce il vomito, ed in quei casi in cui anche prima 11oin è possibile la som111inistrazione di cibi per la via orale, si ricorrerà alla ,·ia rett ale o a quella sottocutanea, o a tutte e due insieme : il nutrimento allora consist erà in soluzioni di glucosio. Lo zucchero, sott o for1na di soluzioni di gluc0sio, 1dà energia ai t essuti e ne ripara le p erdite ; dimi111uisce l'acidosi e quindi tende a rimuo,·ere .una delle cause del vomito post-operatorio; n eutra lizza alcuni veleni circolanti nel sang ue ; riesce 11utritivo e stimola 1'1ait tività del ctirore. I{ausch raccom:anda soluzioni al 7 % per ' iniezioni endovenose e al 4-5 % p er ipoder.moclisi . In confronto delle soluzioni saline i 5ieri glucosati hanno certo dei vantaggi ma ànche degli svantaggi. Le soluzioni dovrebbero essere sempre preparate di fresco p erchè facilmente soggett e a cont amiiniazioni essendo il glucooio un eccellente terreno di cultura. D'altra parte le ipodermocJisi di soluzioni di glucosio sono molto più dolorose di quelle di soluzioni s aline. D·u ra.nte le 24 ore poosono essere iniettati da dt1e a tre litri di 5oluzione e fino a 2ro grammi cli glucosio ii1 relazione alla natura ed all 'uirge1iza del caso. Oltre che ipodermicamente il gl11cooi o può esser e somministrato per la via rettale durante l'anestesia e per un periodo. di parecchi giorni dopo l'operazione. Nei casi di acidbsi manifesta prima dell'operazione si pro\7\·ederà alla somministrazione di al (20)

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cali, carbonato di soda, fino a che la reazione dell'urina ritorna alcalina o neu,t ra. Ma a pa.r te i casi chirurgici si può ottenere la diminuzione dei corpi acidi in ·alcune malattie del ri cam1bio mediante la som·m inistrazione per via sottocutanea o r·e ttale 1dti soluzioni di carboi1drati . Le affezioni che più c0111unemente producono 1'acidosi sono il diabete, la nefrite, le malattie del feg1ato, i vomiti prolungati, gli avvelenamenti 'da clordormio. Ed è appunto in q uie sti stati che il chirurgo trova tlln gran vantaggio dall'iniezi'Olle di si eri glucosati . DR. 1

IGIENE. La difesa contro gli insetti parassiti del nostro corpo. Il cc G ruppo per propag·ande mediche nella guerra» ha difjuso dei fogli vo lanti che portano questo titolo; ne diamd contenuto. 1

ii

r 0 I pidocchi, le cianici e le pulci sono insetti che ci pungono per succhiare il sangue, vi' rono a spese del nostro corpo e si dicono quindi parassiti; sono veicolo di ma lattie infettive graYi ssime, .sempre temibili, specia lmente in guerra. DEI PIDOCCHI.

I pidocchi solitamente sono il portato della sporcizia e dell'incuria del nostro corpo, e speci~men t e dei disagi della guerra, quando è meno facile di provvedere ad una buona pulizia. 3° I pidocchi sono di tre sp ecie : il pidocchio del capo, il pidocchio delle vesti, il pidocchio delle par~i genitali (detto volga11mente piattola). Il primo nidifica specialmente su~ capelli e vi appiccica le uova (lend'ini). Il pidocchio delle vestimenta nidifica nelle vesti, fra le cucitu.re e 11elle pieghe delle stoffe, speciaLmente di lana; e tanto più 1quanto sono s udice per il lungo uso. Lo si trova a prefernza in cert e parti del corpo (ascelle ed ombelico). Il pidocchio delle parti ga-nitali (piattola) vive fra i peli ch e coprono talti parti e quivi provoca un g.rand·e prurito. Q.uesto pidocchio può estendersi su tutte le parti pelose del corpo, non mai ai capelli. 4° I bambini sono più soggetti ai pidocchi del ca.po, perchè se li t r-asmettono l'un l'altro per contatto diretto (nel giuoco, alla sc.uola, ecc.). Diverse malattie della pelle del capo possono essere causate ed aggravate dalla presenza dei pidocchi, i quali vi innestano diversi microbi. 5° I pidocchi della testa si uccidono strofinando bene i capelli con olio e petrolio a p arti 2°


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SEZIONE PRATICA

uguali: si copre poi tutta la testa con un berrettino da notte o con una benda di tela. Dopo I ora, si lava testa e collo con aceto caldo che scioglie la sostanza gelatinosa con cui le lendini sono fissate al capello. Una buona saponata calda e il pettine fitto completano l'o·perazione. 6° La tras1nissione di malattie molto gravi, quali p . es. il tifo esantematico o petecchiale, avviene per mez.zo del pidocchio d·elle vesti: da ciò la necessità .p er il so1dato di fare, anche nelle condizioni più difficili, il bagno generale con abbondante saponatura. Non basta! Bisogna distruggere i pidocchi : il metodo più pratico è di bruciare fiori di zolfo sopra una bracera in ambiente ben .chiuso, e lasciando agire il gas solforoso almeno per 2 ore. La quantità di zolfo da bruciare 1deve essere di 80 gr. per ogni metro cubo di am.b iente, espo·nendovi gli oggetti sospesi su corde. Si tenga presente che gli oggetti colorati possono essere stinti dall'azione del gas. È racco.mandabile l'uso di portare alcune sostanze (p . es. La canfora o la naftalina) conservate in sacchetti .a contatto della pelle sul petto e dietro la schiena (a 1nodo di scapolare) e anche distribuite sotto la fodera degli abiti. È bene inoltre radere i peli sopratutto delle ascelle, s.u i quali il pidocchio delle vestimenta depone molto spesso lè uo,~a, e, per le stesse ragi,oni, la,rare àccuratamente le piegature della pelle e la fossetta om. belicale. Utilissime sono le strofi.nature del corpo con u.nguento naftolato al ro %. 7° Per dis.truggere il pidocchio delle parti genitali, si do·vranno tagliare i peli e strofinare con una soLuzione di aceto e sublimato (aceto gr. 500 e sublimato gr. r) oppure con olio di oliva naftolato (olio oli,ra gr. 60 e naftol b. gr. 5), facendo • precedere . e susseguire a queste strofi.nature una buona lavatura con acqua e sapone. Serve anche l'unguento cinereo, che va usato però con parsimonia e sotto sorveglianza del medico. DELLE CIMICI .

8° Le ci1n1c1 come le pulci non permangono st1l nostro corpo, ma ci assalgono preferibilmente <lttrante le ore di riposo e nella notte. 9° La cimice vive nei letti, nelle screpolature dei muri e dei soffitti e sotto le tappezzerie. In ·q uesti nascond]gli e più ancora n~i punti di co11.giu11tura e negli angoli delle lettiere e degli elast]ci, nelle ripieg·ature e cuciture dei pagliericci e 1naterassi, le femmine si riparano durante il g·iorno ·e depongono le uo,,a i11colla11dovele con ua1a 1nateria glutinosa come quella che tiene le le11dini clei pidocchi attaccate ai capelli e ai peli. ro0 Anche le cimici sono portatrici di 111alattie infetti,,e mediaute le loro puntuTe, le

quali determinano sempre u11a ,·iva reazione cutanea a forma di tumefazione edematosa (pon1-fo) . 11° Per combattere le cimici il migliore disirtlettant e è la formalina in soluzione alcoolica (alcool denaturato gr. 100 - formalina gr. 5-10). Con un pennello si bagnano tutti i punti dei letti, elastici, screpolature dei iuuri, ecc. Questa soluzione disinfettante penetra 'facilmente anche sotto le tappezzerie, ma è 11ecessario ripeterla parecchie volte perchè sia110 distrutte :a11che le uova. Per difenderci dalle ci1uici gio·va molto l'uso della naftalina sparsa a terra intor110 al giaciglio, sul letto e sopra il materasso .•.\.nche la razzia e le altre polveri insetticide del co1nmercio possono giovare, ma occorre siano di recente prepara· . z1one. DELLE PULCI.

·12° Le pulci, ch e si an11icla110 negli ii1terstizi dei pavimenti, negli at1goli delle camere di abitazione e sopratutto nelle bia11cherie sudicie, c0111e qualunque altro .insetto parassita che succhia il nostro sangt1e, posso110 essere causa di infezioni. La peste bubbonica p. es. è una n1alattia che viene trasmessa all'uomo dalle pulci dei ratti, ma ancl1e la coJ.nu.11e pulce dell'uomo può trasmettere questa 1nalattia quando abbia pu11to un ammalato di peste . 13° Contro le pulci possiamo usare per il nostro corpo le pol,,eri insetticide, spargendole specialmente nelle calze e 11elle mutande, poichè generalmente le pt1lci ci assalgono dai pa,·imenti : pei letti si provvede spargendo le pol,'eri fra le lenzuola e il materasso e le coltri. Nei locali infestati dalle pulci si può 11sare qualunque soluzione disinfetta11te, ma è preferibile la formalina (gr. 50 - 100 per ogni litro di acqua) distribuendola con uno straccio in modo che la soluzione disinfettante penetri bene in t11tti gli interstizi dei pa·vime11ti . C. T. 1

POSTA DEGLI ABBONA TI. . (586) Cura della foriwz.colosi. - Prego codesta RedaZJione a ril51pondere 1n1ella « P osta. degli abboniati » s.ui nuotV'.i. m.e todi di cura della foruncolosi rib1elle ai comunrl. trattamenti. Pare che sttfila co1n1p·11e.n.slio11e della suddetta l11alattia non ,~i sia il n1enomo consenso negli a11tori . È dessa una malattia· della pelle o ttn'infezio· ne generale ocin local.izzazione niella glandole cutanee? Jn 22 ,-oJ.umi d1el « P 0,liclinico » !lOn ho trovato (21)


IT, POLICLINICO

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nllila in proposito, eccetto U111 caso di forunicolos i guarito con siero a:ntilstafì.J.ocoadico. Qoonido si r.i·DJViene zucchero o al.b umjna nelle urine, l•a; com1pJrenisionie è lfiacile; ma qrula!ndo gli organi sono tutti sani, dal rene alla sfera genitale, nVln è logico ronsider.acr:la come entità patologjca a sè ? I s.i,stiemi curativi poi risenton10 - mi pare del duè1biJ() n·osollogico. Dai bagni m edi:cati, diaJ:le jni,broaaz.'ion.i, da·l le filil111·g azionii, dai 1s.ilst.emi sudorativi si arriva al siier·o aJUtogeno, pas.s.rundo ·p ei pa.-eparati arsenicali, per gl'iperleucocitizzanti, pel siero normale, pe1 Behri ng, per gli a ntisbaifilo-strepto-diplococcici, senza parliatre dei nucleatol, nuclearsitol e f,orwniOOLiioo.. Quando nnùla di tutto ciò riesce è liecltùi ricorrere alle iniezioni end.OV1€1niose di sublimato alla Brucoelli, consid.e raindo la fonllncolas.ii - malattia 01 ~è vera qu:i·ddi.tà patologica, quale unia forma attenru.ata di piemia ? Mi piacerebbe molto sentire la vostra opinione, s.ulila :nosologJ:a e sui nuovi· sistemi curativi della foruncolosi e se es~stano monografie in proposito.

La coltura germanica e la guerra per l' egemonia mondiale. - Tale è il titolo del discorso

Se la foruncolosi è legata a. stati m-0rb01si generali, nat-uu-almenrte la aura dev'esser.e riv01lta ad elimi:nare o migliorare quest~ tt1timi. Neisser sostiene di aver aVUito buoni risul.t a.tli sottoponendo anche i non diabetici ad una dieta antidiabetica. L'accurata cli.si'llifez:i0U1le della pelle {bagni al su1blimato) e delle bianche rie l'aiprp.resenta. il compito più importante che iJ medico deve protpors.i nelJa cura. della foruncolosi . Sen:za. r.ipetere tutti i me t eidi tiera1p·eutici proposti, che dell resto l'al::.bo.na.to conùsce così bene, possiamo dire che, seron1do la nl()IStra esiperienza, le ~nriez.iiolllli dli vaccimlo ·p r1eparaito col lne todo del Wright sono quelle che ci hannù dato i risulrt:ati più cost a nti. Che ùJJella foriunoolosti. po1ssa tailvolta a:Vl€1t'si a che fare con t11n tat ciinifezio1n1e di stafilococchi c ircola nti nel saingu.e non s i 1?UÒ t.Sel udere, specialmente se .si tratta di foruncoli d elle glandole sudorifere in c.u i, a quantq pare, 1''infezione ltliOll suole penet r.acr-e da11 'esterno p& le vie dei dotti sudori pari : questi iinivece ratpPi:esenterebbero in certo modo una via di 11scita, preformata, al pus raccoltos i 'in sin1g oli fOC01lai; dcl tessuto sottocutaneo ai q1uali 1'imrfezi<me perverrebbe dall 'ilruterno : p.es., dal canale intiestiinaJ.e. In q ·u1ei casi .i n cui ciò ftù!Sse <fimostriaito le .i ·n~ie­ zioni endovenose di sublima to alliai Bacoelli tro·v erebbero l a loro g ius ta ilnldiaazione. V. M.

in·a ugurale tenuto dall'cxn. prof: Giuseppe Sanarelli all'Università di Roma; ne riportiamo alcune parti. La guerra attuale, fra tante n ovità ingrate, .ci h;i · riserib·a to a n che quella di una mobilitazione • • • intellettuale! Il grande paese, a mmirato ~ tutti gJi studiosi rome la fuci11a più ardente di ogni conquist a nel dominio dell'ignoto, doveva procurare al mondo una ben triste delusione: q.u ella dì un assoluto deviamento dalle funzioni normali d el pensiero scientifico, piegiato ai calcoli dell'odio e della sopraffazione. Per i popoli civili che credono a ncora alla virtù moralizzatrice della scienza, l'appello lanciato dai più rinomati maestri dell!a coltura germaniaa, p er esaltare il militaTismo, e giustificare la violazione dei trattati, la distruzione di città aperte, i mass acri sistematici di popolazioni inermi, .r appresenta una inescusabile offesa talla maestà della scienza. Ed è quasi incredibile che i firmatarl di quell 'appello, a coonestare la loro trist e apologia, abbiano invocato gli spiriti di Goethe e di Kant. IJ pangermanismo, che spiega in certo modo l'appello de gli intellettua li tedeschi al mondo civile, prima di rivelarsi colle armi, si è elaborato nelle Università. I popoli latini hanno la grave colpa di non aver prestato sufficiente attenzione alla idea già da tempo radica& nella m·e ntalità germanica, che cioè il mondo intero debba diventare il cliente del lavoro tedesco, e ch e nessuna impresa sia al di sopra della potenza t edesca.

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1

(s87) L'a:bbonato dott. F~ancesco Bonollo, di Mi·ra (Venezia), dom:anda le controindicazioni note alle iniezioni antitetaniche, anticoleriche e antitifiche usate a scopo profi·l attico con speciale rigu·a rdo in individll.Ù luetici.

Le iniezioni antitetaniche fanno correre il ri'schio dello shock anafilattico, il quale si evita mercè i .·m etodi iantiana:filatizzainti (per es. con le iniezioni su.b entranti di Besredka), di cui ci siamo più volte occupati. Circa le iniezioni anticole.r iche e antitifiche, esse determinano fenomeni reattivi locali e ge11erali che controindicano il trattamento nelle forme febbrili (influenza) o croniche (.malaria) ·; vengono anche sconsigliate nelle affezioni renali. Eventuali m0nifestazioni anafilattiche si evitano distanziando le ii1iezio11i successive di non oltre 7-8 giorni. V.

VA.RIA..


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SEZIONE PRATICA

Scopo della guerra attuale era la realizzazione del sogno, accarezzato e fomentato dai più eminenti scrittori tedeschi, l'egemonia universale mercè la sostituzione della razza tedesca alle razze celto-latine, riguardate come decadenti, o mercè aLmeno I 'assoluto dominio cli· esse. I tedeschi non vedono che possa essere altrimenti, tanto so110 penetrati delle elucubrazioni e dei corollari dei loro filosofi; e coi fatti provano l'evidenza di quel detto del Wundt, che lo spirito di un·a nazione trova il suo esponente più fedele nella suia :filosofia divenuta popolare e dominante. Il precetto del Kant cc opera sempre secondo una mJassima tale che tu stesso possa volere assurta. a legge uni ~rsale >>, fu deformato dai successivi filosofi. tedeschi in questo altro : «erigi la tua massima a legge universale, ed imipona.la a tutti >>. Questa nuova n1,a ssima dovevia v.alere, ·b en inteso, per il popolo tedesco, che il Fichte esaltava come il popolo scelto da Dio per la salvezza dell'umanità. Ma già prima del Fichte, Herder ricostruiva la storia del mondo come IUrnJa· preparazione al1'avvento dei tentoni, e l'Hegel, svitu.p pando fino all'estremo la superstizione che la Germania sta va per assicurarsi colla sua nuova coltura, un a schiiaìcciante superiorità sulle nazioni vicine, finì col favorire indirettamente la militarizzazione della Germania, cecamente :fiduciosa nella propria superiorità. Secondo Hegel infatti lo Stato è la suprema realtà ob,h iettiva, e !a,d esso devesi venerazione come a Di.o : e il buon Dio getmanico fini col diventare l'espressione mistica della smi.slurrata ambizione del popolo tedesco. Hegel è vel'la:mente il gran profeta del germanismo : altri ne hanno esagerato il verbo. Lo Schelling asseriva che il destino dell'uomo tedesoo s'intensifica con l'immortale destino del1'uomo; e Schlegel, che il tedesco riunisce in sè tutte insieme le virtù che gli altri popoli possiedono solo singolarmente, ed è pre destinat'o a far ri\."ivere il cc verbo divino >>. I cultori più illustri delle discipline naturali in Germania s'incaricarono di accumulare docu111enti scie11tifici, o pseudo-scie11tifici, per dare salde fondamenta alla dottrina del pangermanismo : l'antropologia, la biologia, la storia, la sociologia, furono chiamate a fornire materia di costruzione. E si può immaginaTe q1uanto La: mentalità tedesca ne fosse esaltata, vedendo con tanto l11sso di particolari dimostrata la sua SUiperiorità it1tellettuale e mmale, e intravvedendo il prossimo !aV'\rento della sua effettiva supremazia nel mondo. L'on. Sanarelli esamina le presunte basi antropologi~h·e della supremazia teutonica, osser-

·v ando che si concludeva esser 1' « homo germia11icus » il tipo 11mano. di razza suiperiore. L'oratore in seguito, ricordan4o che le opere di Nietzsche sono prevalentemente lette dai tedeschi combattenti, si domanda il perchè di questa frenesia. Gli è che il Nietzsche inventò anche la teoria del superuomo, prec?nizzando il culto della violenza, esaltando la vdrtù rigè· neratri'ce della guer.r a condotta senm. alcun sentimentalismo, considerando la morale come un sintomo di decadenza. '.i\. ,questo punto, sulla scorta degli scritti di FduJ.lè e del Niceforo, che dimostrarono non esistere Tazze s uperiori ~ inferiori, a.na razze .biologicallllente diverse, e che diversamente si possono comportare nelle lotte, sostiene che la dottrina antropologica .d el «popolo eletto» è infondata, mentre l'aberrazione pangermanista di voler imporre, con la forza, una pretesa nuova civiltà, è ridotta a nulla d!a:gli insegnamenti storici. Forse Roma impooe alla Gallia la civiltà latina, o npn fu la Gallia che assimilò spontaneamente Ja lingiua ed i costumi latini ? È la prima volta che una nazione, per mezzo dei suoi migliori scienziati e uorrnini di Stato, procla·m a la necessità della guerra al mondo intiero per far trionfare una determinata civiltà, anzi una cleterminata coltura, che ha la superba pretesa di esser la sola compatibile col progresso u1nano. _.\. proposito poi della guerra germanica, l'onorevole Sanarelli ricorda i pri.ncipali ·p recetti bellici, dettati dai più eminenti uomini di scienza e di Stato tedeschi da von Clauserwitz ad Hart1nann, a L asson e a Treitschke il quale scrisse che l è nazioni deboli non hanno diritto all'esistenza, per concludere che l'idea fissa della guerra spiet at a ha un contenuto psicologico inconcepibile fra noi latini. I~a 1bar.barie di un tempo operava almeno senza patenti di civiltà - dice l'on. Sa11arelli - mentre il barbaro d'oggigiorno ha la pretesa di agire da: uomo civile, anzi sci~ntifica­ mente più pe1iett'o di qualsiasi uomo civile. In seguito, l'oratore esamina l'essenza della coltura germanica che ha sospinto i tedeschi ,,erso una organizzazione la quale li fa convinti che l'umanità dovrà germanizzarsi per conseguii.re 1a sua perfezione ; ma a sua volta dimostra che la prodigiosa attività intellettuale, che 11essuno contesta alla Germania, non merita :il 11ome di civiltà, quando le manchi la moralità, cioè il rispetto della verità, del diritto, dell'onore e dell'umanità. La coltura tedesca non è che uno strumento di politica nazionalista. ed un pericolo per tutto il mondo civile. ~er ciò . che si riferisce alla strombazzata organizzazione, che vuolsi sia per la Germania la I

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1111assima perlezione dello spirito ttmano, 1-'Ìcorda che l 'Ostwald 1sostiene · ·c he la German~a per questa sua mirabile organizzazione dovrà imporre con la forza alle altre nazioni la s·u a disciplina; che dopo la guerra, essa: sola av.rà di1i.tto .d ì possedere un esercito, allo scopo di soffocare tt·n tentati·vo di ribelli.o ne fra i popoli soggiogati. Ma chi può 11egare i benefizi dell'organizzazione ? ·Non :&e ne deve esagerare però 1a portata. Hanno ragione gli intellettuali ted1e schi a sostenere che senza il militarismo, la, ci·viltà specifica:mente t edesca 11on esisterebbe; ma si può osserva:re che senza l'intellettualismo germanico, attossicato dallo spirito di egemonia, non si as-sisterebbe, -oggi, al ris,reglio di una profonda bar.barie in Buiropa . Trattando poi del pangermianismo come una 1otta per la vita, perchè la Germania (fu scritto) per la stta sovr~popolazione ha bisogno di terra, e i non tedeschi devono essere condannati alla sterilità, l'oratore osserva che nessuna legge biologica giustifica la gu.erra .fra ·gli •uomi.rui, 1ne110 di tutte la selezione naturale. Che anzi, • u11a delle più alte finalità della civilizzazione è cli sopp·r imere la selezione naturale. Per chi poi tentasse di invocare la legge dar\Viniana della evoluzione, applicata alla pretesa decadenza delle razze celto-latine, osserva l'onore·v ole S anarelli che in natura non esistono razze \recchie o giovani. La pretesa di una razza a voler dominare le altre non è dttnque solo una violenza morale, ma ai1che tt11a mostruos ità fisiolo1g ica. Si deve f.orse dare alla p arola forza, applicata all'1to1n -0, lo stesso sig.nificato ch e le si attri·h uisce parlando dei bruti? Con tàle interpretazione, l 'uom.o sarebbe il più debole fra t:tuitti gli esseri ,.i,·enti; e se, ciò non ostante, l'uomo esercita il suo 1domini 0 nel mondo, vuol dire che la SU!a forza è tutt'altra cosa : essa è -rappresentata dalla s uperiorit~ psichica. Il pr·ogresso umano consiste 11on nella lotta brutale corpo a corpo, ma nell:a ii1stau-razione dei principi di libertà e di' diritto. V?lg·endo al ter.m ine la sua confe renza, l'onor e,1ole Sanarelli tr.atta: dell'idea morale nello S\'iluppo della civiltà, per conclttdere : cé Ci volev;ano le tristi gesta di questa g1tei-r~.1, che ci h a ricondotti così s p esso agli orrori delle grandi invasioni barbariche, seb1b ene prepar?-ta e scate1JJata dalla più .scientifica delle nazioni, per risollevare ancora una ·volta il problema del valore morale della scienza. Il Bergso11 nota che il s ecolo ventesimo, saturo di scoperte scientifiche, non è ri11scito .ad estinguere 1'odio degli uomini. I~a colpa non è della scienza, il etti scopo è di a bbellire e addolcire la "-1ta. Le conquis te fatte 11el campo delle arti e dello scibile sono il frutto •

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di sforzi ·m illenari delle più alte i·ntehligenze fiori te in tutti i tempi e in tutti i 1uoghi ; e non è tollerabile che un popolo 1c1i scienziati e di filosofi si eriga ad a:ffiermare ,che tutto ciò è una chimera, che l'umanità è :fiuori di s trada, e che bisogna ricondurvela atti-~aver.so ·b rutali esplosioni di violenza. « Dopo la vittoria l'umanità dovrà svilupparsi nel fiorire delle ~spirazioni nazionali e nel ti.spetto dei tesori accumulati dall;arte e dalla scienza, rendendo imp?Ssibile ogni nuovia organizzazione della violenza, coordinando le forze del mondo allo scopo di assicurare, a beneficio di tutti i popoli, le g.a:ranzie essenziali de1 diritto, della libertà e della pace sociale ! ». R. B.

Medici prigionieri. -

Riportiamo dal Medicai R ecord (16 ottobre 1915) : La Convenzione d i Ginev:ra aipprovata il 5 luglio 1906 provvede, tra l'altro, che il bellig.e rante costretto a lasciare feriti e malati nelle mani del nemico, deve· anche f0ornire una certa quantità di persona:le sanitario e di presidii; che i membri del corpo sanitario mi•l itare caduti nelle mani del nemico debib·o·n-0 continuare nelle loro mansioni, ma non appena è possibile f.a:r a meno dei loro servigi, debbono essere rimandati. Fi110 a qual punto questi articoli siano osservati dagli attuali combattenti è impossibile accertarlo; ma si odono, dalle due parti, lamenti per la violazione di essi. Il punto idi vista tedesco ci è reso dal redattore-capo della « Deutsche Medizinische Wochenschrift » nel fascicolo del 17 giugno. Dopo .aver .richiamato quanto sopra, egli lamenta che la Germania abbia la peggio. Egli afferma 'Che questa nazione, pur annoverando oltre 800,000 prigionieri, . non disponga neppure da lontano di un numero di tnfedici bastevoli a .cu.rairli, per modo che un compito so,.,.erchiante viene imposto ai propnii sanitari. Assevera che la .R ussia ha, -senza eccezione, tratte nuto tutti i medici tedeschi catturati, sebbene non a1b.b ia un numero a·d eguato di prigionieri. Femnandosi sul grande numero di prigionieri russi, dice eh 'è assolutamente necessario di poter clisporre di medici connazionali per curauli, sia perchè ne intenderebbero il linguaggio e fornirebbero molto maggior lavoro, mentre gl'interpreti sono d'intralcio ; sia perchè la razza -tu..ssa è m·e no suscetti1bile della teutonica al tifo esantematico. Il dott. Schwalbe, il .r edattore, si mostra idrofobo con chittnq.u e, .•b elligerante o neutro non sottoscriva in toto le vedute tedesche. 1\Ia eo-li è parte in ca11sa, quindi 1a s na. testimonian. za contro i russi 11on pttò accettarsi se 1101t ,·1e11e corroborata da qua lche fante spassio11at a . R. . B.

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.. NELLA ·VITA PROFESSIONALE . •

Per un turno nel servizio dei medici al fronte. · In una delle u.lti1ne sedute clel Parlamento francese il deputato Goiraud ha interrog1ato il ministro della guerra per conoscere se si fosse prestabilito un tu1rno di servizio per gli ufficiali medici di complemento destinati al fronte, se questo turno s i svolgeva regolarmente e se non foss e opportuno adottare delle misure per modo che i primi a beneficiare di un conveniente periodo di riposo fossero stati i medici reggimentali. Il ministro ha risposto che le Dir·e zioni di Sanità delle varie armate han110 già compiliate le liste deg·li ufficiali che, presenti al fronte da più pi sei mesi, llOn hanno domandato di restarvi e possono esset·~ 111f·~ si a disposizione del Ministero. Ma il generalissimo non h·a :fissato alct1n tu.r no di partenze e si è rise1-v·ato il 1diritto di i11viare all'interno ,questo personale quando egli lo crederà opportuno. D'altta parte ogni iniziativa de·ve essere lascjata ai coma11dainti d'armata per giudicare, secondo i bisogni del te1upo, quali devono essere i primi a be11ificia.rsi del ripos·o. Tuttavia in parecchie armate so110 stati stabiliti degli scambi sistematici t11a i medici delle a1n1bu;l anze e quelli dei 1·eggimenti. Riportiam·o questa notizia perchè si sappia come anche presso altri eserciti si senta i.l :-,isog110 idi dare t111 con\·e11iente rip0so ai n1edici 111ilitari . che prestano servizio 1al fro·n te e se 11e discutano le 111odalità perchè la continuità e la regolarità del ser,rizio· 11on ne sia turr,ata. A1bbia1no ragione di ·r itenere che atir:li~ prvsso di uoi, do·v e la organizzazione della sa11ità militare si svolge a1b bastanza ordinata, si si.a di gùà pe11sato a far sì cl1e i disagi, le fatiche, i pericoli dei campi di battaglia siano eq•uame11te distri.b uiti. Abbiaimo già accennato altre volte co111e ]e p1;me incertezze, le prin1 e deficienze del servizio m·e dico 1nilitare dura11te la guerra siano andate bcrradatamente attenuandosi, e s i de,·e legittimamente presu1nere che ogni altra cagio11e d'i11co111ve11ienti sia per l'avvenire eliminata. E perchè i ·1nigliora111e11ti constatati s ia.n o n1a11tenuti, anzi abib iano i11cremento, è necessario che il pe1:so11ale non sia sfr11ttato oltre misura, affinchè i 111edici possano se111pre co11 rin1110vato ,.j_ gore di spirito e cli corpo attendere alle loro nobili e difficili n1ansioni. Sono g-ià sei ·m esi che i 110..r;tri co11eg·hi," parliaìln·o di qt1elli cl1e sono al fronte, proclig·a110 e logorano ogni loro energia di coirpo, d'i11telletto e di sentimento. Sono già sei rnesi cl1e essi s~~~engono le fatiche di :Una 1

guerra senza tregua, di u11a guerra micidiale co1111battuta in asprissime c_o ndizioni di terreno e di clima. Ad og11i sacrificio, ad ogni dolore, ad ogrui fatica sono adusati i medici, ma i dolori, i sacrifici che impone al medico la guerra, la i1ostra gtterra, sono s uperiori ad ogni fa11tasia . Non è solo s ui campi di battaglia, nelle ambulanze, che il 1nedico di prima linea logora. la su·a fibra, m:a anche e forse sopratt1tto nella vita stes~a ~el reggimento, che egli deve preservare dalle mala ttie irufetti\·e, nell'ingrato compito fiscale, ·p er il quale egli è lo s tru111ento primo della disciplina. Tu.t to ciò richiede un così int e11 o lavoro di muscoli, di 1nente e di c11ore, che ogni esat1rimento è possibile quando le forze non siano ristorate da un conveniente riposo. ì\1a pu.rtroppo sei mesi sono passati ed .ai medici non ancora è stato accordato neppure t111 gio1"110 di licenza, non si è ancora staibilito ' quel turno di servizi·o per cui ogni medico possa p eriodicamente prestare la sua opera nei :reggi1nenti o i1elle piccole unità da campo, dove le fati<:he ed i pericoli non so110 mi11ori che al reggi·1ne11to, negli ospedali delle retr,<Y'?ie ed in qu.elli clella zona di pace. Forse 1a guerra durerà ancora 1janto cl1e questo turno potrà anche effettuarsi fra qualche t empo, ma non sarebbe male cominciare presto. Fortunatamente nel nostro, esercito i n1edici nr0n 1so110 pochi, ed a tt1 tti potrà essere concesso l'onore 1del fronte e l:a fortuna della zona di pace, ma conv'Ìene che qttest'ooore e questa fortu11a siano equa1nente distri·b,u iti e s:ia allontanato per sempre il sospetto dei pri,·ilegi. Sareb1be ingi11sto pensare che po,s sa esserci qualcuin o che in così ·gi.;a·y·e m01uento non voglia compiere tutto intero il proprio do·v ere, ma è bene eli·minare tutte quelle apparenze ch e possano far sorgere 1111 tal dt1·b1b io. E se noi soste11iamo che i n1edici 1nilitari abbiano bisog110 di riposo, se sostenia1no la co11·ve11ienza di un tur110 di ser,·izio, non intendian10 farci paladi11i di ness u11 diritto, m:a solo co11tribuire col nostro 1nodest o consiglio alla redi ttn sen·izio tai1to i1ecess.nrio alla ...golarità ca11sa per la q11ale 11oi tutti t repidia111 0. Troppe ri11llillcie, troppi sacri-fìcii si fa11no i11 quest'ora trag·ica , i11 quest'ora di ang-oscia e di l utti, perch è si possa pen8.are a piccole 1ui~erie, a rive11dicazioni di prete~i diritti, ecl a pettegolezzi di og11i genere. 1'roppo ii1. alto stanno i c11ori, troppo alto è lo spirito. :\Te]l'ora ch e \o1ge, scrive·v a il no tro g iornale al princi1)io della g11erra, 1111

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solo diritto aibbiamo noi : il sacrificio; un solo dovere : ubbidire; un solo palpito: la patria; una sola volontà : Ja perseveranza. ; una sola fede : la vittoria. E questi propositi, questa fede dopo sei mesi di dura guerra si sono fatti più fermi e più tenaci, li h anl1J() ingagliarditi la ib arbarie cainnibalesca id ei nemici, il sangue generosamente versato dai nostri p rodi. PANGLOSS.

RISPOSTI A Qllaffl I ! DOmDL (5644) Ser'lJ1izio militare. - Il Dott. X. Y. da S. D. essendo medico condotto in caipollWgo di provincia dove i medici condotti sono parecchi, • desidero conosce se il Con:n une possa impedirgli di Jasciare t emporaneamente la condotta pel servizio milita.r e. Essendo il numero dei medici condotti esistenti nel capoluogo di provincia superiore a qu:elJo prescritto dall'articolo l, lettera q, del R. Decreto 13 aprile 1911, nul.la si opp.Qllle a che Ella intra prenda. il se,r vizio militare. Il Co,.. mune non h a, in tal caso, alcun diritto ad op• por.si. (5645) Ser'lJÌZio militare - Posizione an fronte agli obblighri del Comune . - Il Dott. abbonato n. 1094 chiede conoscere quale sia la sua posizione verso il Comune essendo medico direttore di un locale ospedale di riserva diretto dalla Croce Rossa ed essendo in procinto di essere nQlD.inato da questa istituzione tenente effettivo. Dal momento che Ella fu dis pensata dalla chiamata sotto le armi perchè medico condotto comwnale, è .r imasta in tale qualità e la CO!llserva. Non · avrebbe potuto accettare facoltativamente la nomina a direttore del locale ospediaJe di riserva se non in quanto i relativi obblighi erano compatibili con l'adempi.mento di quelli che ha verso il Comune, nell'interesse del quale Ella è s t ata dispensata dal servizio militare e che avrebbe dov·uto da.r e all'uopo esplicito :assenso. Per l a medesima ragione di essere st ato dispensato dal servi zio militare n0111 può ottenere la nomina ad u:fficialé medico della CriOce Rossa in modo definitivo giacchè l'investimento di tale carica importerebbe verso l'umanitario istituto l'adempimento di s peciali doveri, il ct1i disimpegno è 1assolutamente impassibile data la carica di medico condotto, ch e ha , dovuto conservare per la espressa disposizione della lettera q, articolo l, del Regio Decreto 13 aprile 1911 . L'attuale sua posizione è, quindi, quella di sottotenent e medico di complemento nel R . Esercito, esonerat o dal servizio perchè medico condotto. 1

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(5646) Ricorso co1itro la decisione della G. P. A . in materia di aumento di stipendio ai medici co1idotti. - Il Dott. X. Y. da Z. desidera conoscere se al medico condotto è dato e, nella affermativa, in qual modo, diritto a ricorrere contro la decisione della G. ~. A. con cui si nega l'au· mento dello stipendio.. L'aumento· di stipendio di ufficio può essere ooin.cesso al medico condotto solo in consideraTazione delle oondizioni ob1b,iiettive della condotta, se, cioè, :turono P5Se mutate od aggravate in rapporto al capitolato. L'esame e la vialuta· zione di queste ci~ostanze essendo essenziaJ.mente tecnico, è devoluto al Consiglio provinciale di sanità, che è chiamato a dare parere prima che l'autorità tuitoriiai definitivamente .si · pronunzi sul merito. Una non esatta e cong rua osservazione dello stato attuale della condotta nei rapporti del lavoro materiale e mo.r al e che il s anitario deve sostenere per adempiere coscienziosamente il proprio dovere, non costituisce illegittimità del relativo provvedimento, n·è tanta meno iviolazione di legge od eccesso di potere, ma bensì una quistione di puro merito contro cui• non è dato che al solo Con1une il diritto di ·ricorrere al Cons:igJjo superiore di sanità. Nel fatto da Lei esposto non ravvisia.m o, pertanto, nessuna prooobilità che il gra· vame alle Sezioni g~urisdizionali del Consiglio di Stato possa essere :favorevolmente accolto, ben potendo essere, invece, respinto per incompetenza o mancanza di giurisdizione. Non La consiglieremmo ad insist~re ne1 suo divisamento. 1(5647) S~rvizio militare. -' Il Dott. 01bbonato n. 3369 desidel;a conoscere se il Com.une, che non si curò di fare, a suo tempo, le pratiche necessarie per il di lui esonero dal servizio militare possa essere ora tenuto ·al pagiamento Q.ello stipendio per la intera durata della guerra, mentre ha ottenutd da sè la nomina ad ufficiale me· dico di complemento e presta servizio nel Regio Esercito. Di nessuna pena è .p assibile il Comune per non aver fiatt-0 in tempo debito le pratiche necessa.. rie per .il di Lei esonero, giacchè detto esonero, essendo fatto nell'interesse della popolazione ed in quello essenzialmente obbiettivo della salute pwbblica, non implica un diritto pel sanitarilO. Durante la gtterra agli' impiegati oom1tna1i che si trovano in servizio milita'!e in qualità di' U!fficiali è corrisposta, se ve ne è bisogno, 1ia differenza fra lo stipendio civile e quello milita.re che percepisce pel grado che ri'V1este, e ciò in base al Decreto Luogotenenziale del 31 agosto 1915, n . 1420. (5648) S er'lJizio miLitare. - Il Dott. A. A. S. da P. di terza categoria desidera conoscere

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se, qualora fosse chiamato sotto le armi, debba rispondere come semplice soldato o venga inoeorporato nella Croce Rossa od abbia la nomina a.d ufficiale .m edico di çomplemento, se possa fare la. domanda per la nomina ad ufficiale medico e se il Comune debba conservargli lo stipendio. Se fosse chiamata ora la classe di leva cui E lla appartiene come terza categoria andrebbe a servire da semplice soldato e conserverebbe int~o-ro lo stipendio che riceve dal Com.une. Se, invece, facesse la do:m.anda ed ottenesse ·la no.. mina ad ufficiale medico di complemento, andrebbe a servire come tenente ed in tal caso non avrebbe diritto che alla differenm fra lo stipendio che peroepisce come condottato e quello che riceverebbe ccxme ufficiale. Per ottenere la nomina ad ufficiale non 1bisogna avere oltrepassata l'età di anni 40. Occorre fare la domandia non oltre il 3.I .d icembre 1915. (5649) Servizio militare - Stipendio. - Il Dottore rubbonato n. 2633 desidera conoscere se ha diritto di ricevere dal Comu·n e lo stipeDJdio pei mesi di luglio ed• agosto e ciò irn oonsiderazione "Che il Decreto Luogotenenziale che eguaglia aglii effetti dello stipendio gli impiegati cotnnn~Ji e quelli governativi porta .la da ta del 31 agosto; se non avendo uswfruito, perchè mobilitato, del m€se di congedo abbia diritto allo stipendio per q.u el mese e per quali disposizioni legali competono due soli mesi di stipendio. Per effetto dell'articolo 20 della legge sullo stato giuridico degli impiegati civili ai f11nzionari chiamati per servizio temporaneo sotto le armi competono due mesi di congedo, venendo pel di più coll!ocati in aspetfu.tiva. Tale disposizione fu accolta ed inserita anche nei riegolamenti organici locali e perciò le amministrazioni com wnali corrisposero ai proprii im1piegati chiamati sotto le armi i detti due mesi. Il capoverso del citato articolo 20, egualmente a suo tempo accettato dai Comuni, dichiarava in con·g edo l'impiegia.to sotto le amni per mobilitazione e, quindi, aanmetteva imiplicitamente la 'corrisponsi,o ne dello stipendio per la intera dur·a ta :della g1uer.r a. A troncaTe tale stato di cose venne il Decreto Luogotenenziale del 31 agosto che dispose doversi agli impiegati comunali mobilizzati corrisponder·e la 1differenza fra lo stipendio civile e quello ·m ilitare. Ma poichè tutte le leggi ed i regolame nti non p.ossono a vere effetto retroattivo, ci se!lllbra giusto e logico che ai medici condotti mobilitati sia corrisposto lo intero stipendio fino .al 31 agosto e ciò per la stessa ragione per cui si corrisposero i primi due mesi. Nulla compete per il non usufruito mese di congedo. 1

(5650) Contributo Mo1ite pensioni. - Al Dottor E. D. M. da P. che ci interpella analogamente rispondiamo che per ottenere iJ. discarico di quanto ha pagato in più pel Monte pensioni dei medici oondotti td·o vreb1b e inviare analoga domanda, con la precisa esposizione della posizione in cui si trova, all'ufficio provinciale sanitario. (5652) Cassa pensioni. - Il Dott. abbonato n. 3263 desidero. conoscere se un medioo condotto può sottrarsi al pagamento del Monte pensioni adducendo motivi di salute, se il medico condotto premorisse al 25° anno di servizio la sua famiglia avrebbe diritto alla restituzione del.le somme versate con i rispetti vi interessi, se e quale pensione potrebbe liquidare il medico dopo 25 anni di servizio, e se agli effetti della pensione si possano cum,ulare gli anni di nomina provvisoria mettendosi al corrente coi relativi pagamenti. Il m·e dico condotto, iscritto alla Cassa p ensioni, non può essere .esoner:ato dal pagamento dei contributi adducendo di essere infermo. Qualora egJi fosse affetto da infermità che lo renda inabile ia seg.u itare il servizio ed avesse prestato oltre dieci anni di servizio, potrebbe chiedere il collocamento a riposo ed ottenere la liquidazione in s uo .favore di una indennità una volta tanw eguagliata ai due terzi del capitiale corrispondente alla pensione che gli sarebbe spettata. Qualora il sanitario perisse prima del compimento di 24 anni e 6 mesi di servizio ma dopo ro, al1a vedova. è del pari corrisposta una indennità che è valutata ialla metà di quel.la ch e sarebbe spettata al consorte nel giorno della sua morte. Dal che deducesi che in caso di premorienza spettando alla vedova l'indennità non • si può iottenere la restituzione delle somme pagiate, olt're gli interessi. Poichè gli anni di servizio u.t ili per la pensione sono quelli fatti con 11omina regolaTe non possono essere riscattati quelli fatti con nomina provvisoria. (5653) Dirito alla luce ed al riscaldamento. - Il Doti:. :abbonato n. 6970 che come medico direttore di un ospedale ci vile a vev.a diritto alla luce ed al riscaldamento g ratis desidera conoscere se a tali prestazioni a·bbriia diritto ora che trovasi sotto le anni. La prestazione della 1uce e del riscalda·m ento hé!. car.attere personale, cioè con riferimento escl usivo al sanitari.o ed alla di lui faaniglia. Trovandosi i.l sanitario lo11tano per servizio militaxe e non essendovi famiglia propria rimasta irn residenza non è più tenuta fino al di Lei ritorno l'Opera pia a fare le somministrazioni in parola. (5655) S er11izio interi11ale - .4.ssenza - Compe1i1

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IL POLI CLINICO

so . - Il Dott. G . C. S. da S . che ha servizio i11terinale unitamente ad un co 1ll~ga per l a t erza zona di condott a in cui è di viso il Com une essendosi dovuto assent are per ragioni di sal ute pe1-< 27 giorni, desidera conoscere se gli spet ti il compenso intero stabilito per mese o solamente quello pei giorni in cui ha effettivament e servito. Il medico interinale non ·ha cliritto a congedi or,dinia.rii nè a s t rao·r dina.rii per ini~rmità. Epperò Ella · essendosi dovuto assentare dalla terza sezione ha perdut o il dirit to a q)ualsila;si compenso. Come titolare della prima, bene ha fatto il Comune a corrisponderle l'intero ass egno Y:let la durata della assenza. , • (5656) Esuniazio1ii strao1 di11arie - C 01npenso allJu.fficiale sanitario. - I l Dott. G . B. da B. desidera conoscere se .spetta compe11so a1l 'trlficiale sanit airo per .l 'assistenza che pres tq nelle esumazioni 1straordinarie. Non spet ta compenso per l'assiste11ZJa che l 'ufficiale .sanita1io presta in caso di esumazione straordinaria per.chè tale s ervizio1 nio·n -si fa nel l'interesse ,d el pri ' rato, ma bensi in quello pu1bblico per garantire la igiene e la salut e della cittadinanza da og11i possi·b ile eventuale causa di infezione. (5658) Vigilariza igie1iica sul pesce. - I l D ott. G . P. da P. c h iede conoscere se 1a. sorveglianza igienica .su·l pesce spetta al veteri 11ario opp ure all'ufficiale sanitario e, nel caso, che spetti all'ufficiale sanitari o, se _questi in caso di mo,m entanea a&sen2Jai dal paese possa farsi surrogare dal veterinario. La ·v igilanza igienica sulla -veooita del pece si esercita più compet entemente dal veterinario comunale, che può scentificamente st abilire Ja .b ontà o 1neno e la freschezl2. del ge11ere che s i espoo;ie sulla pubblica piazza. Tanto il ··çeterinario quanto l'ufficiale sanitario per tale servizio possono, però , sost it uirsi scam.hievolmente in caso di momentanea assenza dal Comune. (5659) Tassa fo catico . - I l Dot t. G . L. da P. S . des idera conl()Scere se al medico a. condotta piena può essere im.p osta la tassa focatico . _.\l medico condott o a cura p ien.a come ail medico p ei soli po,~eri può ess·ere i~posto la tassa focatico. E' da quella di esercizio esente il medico condotto a cur:a piena. (5661) FM1nacie . - I l Dott. L. R . da P. espo11e che nel suo paese esisteva110 due farmacie cl1e ora, per 1a morte d i uno dei due farmacist i, si ·v orrebbero u.nificare. Chiede co11oscere se in seguito, 11on potendo continuare la società, l 'erede 1del far111 acista defunto possa riaprire la far111acia. 1

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Essendo il dirit to all'esercizio d ella farmacia u11 diritt o patrimoniale può sempre essere in--y·ocato dagli eredi di un farmacist a privilegiat o fino ai trenta od ai venti anni stabilito dalla legge . . Prim a della fusio11e sarà bene notifioare la cosa al Prefet to onde iinp~dire la decadenza st abilit a per colo1~0 che ch judono l 'aziendiru P,er oltre 15 g i orni. (5662) Pensione. - I l D ott. C . lVI. da E. desidera conoscere q uale pe11sio11e liquiderà con 31 anno di servizio e 65 di età e quale liquiderà dopo aJui sei mesi àllor·c h·è avrà compiuti 32 anni di servizio e 66 di età. Con 31 an110 di servizio ~ 65 ji 1 tà liq t~1 l~ (~~.-il annue lire 2157 e oon 32 anni di seryizio :;- 66 d.i età li.q ui derà annue lire 2442 . 1

Ser"Vizio medico 1nilitare. - lVIi farebbe cosa ' grata se volesse rispondere in for111a chiara e precisa alla .seguente domanda, cosi formulat a : Essendo libero esercente da 6 anni, con la cari1ca pro'\";isoria d i t1fficiale sa11itario da 4 anni circa, della classe 1880, di 3a categoria, quindi senza obblighi m ilitari; chiamato sotto le arn1i, poichè non sono iscritto alla Croce Rossa, nè feci mai domanda, dacchè è stata dichiarata la guerra, di partire volontariamente, quale sarebbe la carica che mi si attri bt1irebbe? lVIi saprebbe consigliare ùi far domanda primq. clella fine dell 'anno, giusto decreto luogotenenziale, per essere assunto come tenente medico?, ovvero di aspett are gli even ti? E dopo il 31 dicembre di quest 'anno, chiamato, potrei sperare di and-are come ufficiale medico? Mi elica lei, di grazia, com e debbo regolarmi . .t\bb. n. 5680. Se ella ne fa ·d omanda prima del 3 r dicembre 1915 potrà essere assu11to nell'esercito col grado di tenente. Qt1a ndo fosse ch iamata alle a.r mi la 3a categoria della sua clia sse ella s Mebbe arr110lato come soldato, ma pot rebbe poi ottenere il oo-rado di sot t-0t enente medico della nùlizia territ oriale. Non crediamo di poterle dare dei consigli circa il contegno da tenere perchè tutto dipende dalle sue disposizio11i di animo e clalle condizioni della sua fa1niglia. a. a.

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SEZIONE PRATICA

CONDOTTE E CONCORSI. •

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Ospedale Ci'Vile « Uniberto I» . Cercasi subito medico-assistente, esent e serv1z10 rn}.litare e. da impegni colla C-roce Rossa. Stipendio annuo lire 1080, alloggio e ser vizio, vitto tutt i i giorni, qualche incert o· nomina 1biennale . R ivolger.si alla Direzione medica. ANCONA.

CARPI (Modena). - Cer:casi meclico chiruirgo assist ent e ospedale, L . 1500, p,a rtecip:a zione dei compensi degili atti operativi .con alloggio' gratuito. 1

CoRIANO (Porli). - Per tuitta la d11ratia della _guerra e con probabilità di nomina definitiva non appena s aranno permessi i regolari concorsi si cerca medico-chirurgo per la terza condotta di quest o Comune. La cura è a sistema semi-residenziale e lo .stipendio complessivo è di lire 5400. Per i1nfor11nazio1ù gl'interessati si ri,-olgeranno alla Segreteria comunale. Cercasi 111edico-cl1irurgo per lungo ii1terinato 111 comunell10 del Viterbese. Buona residenza. Stipendio L. 550 111e11s ili. Rivolgersi al pr.of. G. Basile, via Palestro, 32, Ron1a.

lM"EDIOINA SOCIALE· Per l'assistenza dei mutilati in guerra nella Provincia di Lucca. Si è costituito 11n apposito Comitato il quale ha diffuso la seguente circolare : Per iniziati va di scienziati e di filantropi sono sorti in Italia dei comitati provinciali e regionali per l'assistenza degli storpi e dei ai1utilati _per lesioni di g11erra, che si raggruppano in una propria Federazio11e Nazionale con sede in Roma. Tutte le p1~0,1incie d'Italia sono chiamate a raccolta a clar opera per q·t testa pro·V\rida e _patriottica 1as.siste11'l.a. Lucca ha pronta:mente 'fisposto all'appello del Comitat·<;> regio1nale di Firenze, e sotto l'alto patrocinio del suo primo mag·istrato citta:clino, del prefetto, del presidente clel Consiglio p·r o·y inciale, si è costit11ito il Comitato per la provincia di Lucca. Il Co1ruitato nell'accingersi a lle s ue delicate e importanti m ansioni ri,7'o lge un caJ.do appello a t11tti i buoni cittadi1li, richiamandoli agli a ltissri.mi fini che l'assistenza intende perseguire, per a\·ere quei larg hi aiuti morali e fin:anziari che la grande opera ricl1iede. Scopo delJa 11110\·a istituzione è di prestare ai nostri valorosi soldati che, pe_r ferite Tiportate sui campi di battaglia rin1cangono menomati nella loro integrità fisica e nel1a loro capacità la-v·orativa, tutti rq1ttei s ussidi che la scienza medica Sluig-g·e risce per ri1UJ11o·v ere o allev·iare 1e loro infermità residue; partico·l armente, di pro,-·..,·edere, in modo efficace e dttraturp, a .qiuelli che, pur a'rendo esaurite ormai tutte le possibili cure reinteo-a.-ati vie, ·rimangono i,111,p erfetti, _per1nanentem;nte debilitati , o peggio ancora, m11tilati. Nei limiti consentiti dalle loro risorse fisiche si vuole la loro riedltlcazione a un profiruo la,-~·o, c01Toborata da una congrua educazione psichica che y·alga a rialzarne lo spirito e la coscienza ciYile, 11na "1\-lta onesta, operosa e prod11tti \·a. · 1

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Sarà cosl rimossa u11a fra le tante piaghe dolorose che lascia fatalmente la guerra, eYitando che dei disgraziati oppressi dalla loro sventura, abbandonati :alla loro triste sorte, decadano moralmente, facciano mostra delle loro infermità sulle pubbliche vie, questrt1and-0, o paghi di quella pensione ch e lorn assegnerà lo Stato,, si perda:no in iu111a ·vit a d'inerzia e d'ozio. A niuno che abbia cuore e intelletto può &fuggire l':alta significazione m10rale, sociale, ec0110mica di quest a Assistenza; occorrono pertanto salde energie, spiTit o d'·o rganizzazione, discipli11a, propaganda, do,v izia di m,ezzi per raggiillllgere sl complesse fi,n alit à . Il Go\rerno, conscio dei propri doveri, ha già contribuito e più ancora contribuirà con larghi mezzi, man mano che l'opera poderosa s'andrà svolgendo : contribuiscono la Croce Rossa, Enti pubblici e pri,1 ati; ma ogni cittadi110, ogni italiano deve sent ire il s-acrosainto dovere di concorrere colle migliori sue forze alla buona rittscita di questa pro\\Tida }\.ssistenza ch e s'inspira ad lu1n alto senso di patriottismo e di fraternità um/ana; e i Lucchesi non ,~erranno certo meno alle loro nobili tradizioni, :anzi, emuleranno le Città e le Pro,;,ncie sorelle, rispondendo, all 'appello che toro rivolge il Comri.tato, con aiuti ade~ati alle finalità eh.e l'·o pera si propone di rag·gi ungere. L,a Commissione Esecutiva è pTesieduta dal ca' ·. ·p rof. Quinto Vignolo; 11e è presidente il cav·. pTof. Edoardo Do netti; segretario il ca,r. Enri1co Pierini. ·

L'incremento della popolazione in Italia. Il Movimento della popolazione secondo o·li atti dello stato civile n ell'anno 1913 pubblic~to clall'Ufficio centrale di Statistica dà la cifra di 35 milioni e 600 mila abitanti (in cifra tonda) calcolata al 3 l dicem1b re i913. Il censimento del giugno 1191 diede ttna podall'Ufficio centrale di Statistica dà la cifra tonda) . Quindi in due an11i e mezzo l 'a11mento f11 di un milione. · La guerra italo-turca (19r r-12) ebbe effetti del tutto irrile\ranti s11l mo, ime11to demografico. Una sola provincia, quella di Palermo, ha· s11bito ~urn lieve regresso segnando una popolazione 111inore di quella censita nel r91 r. Complessi'\"amente l'a11mento nel 1913 sull'an110 precedente fu di 358,787 abita11ti, nonostante la non lieve emigrazione. Si può calcolare presu1nibilmente che alla fine dell'anno presente 1915 la popolazio11e del Regno, non contando i nuov·i territori, sarà leggermente inferiore ai 36 nlilioni e mezzo. 1

Propaganda di medicina sulla guerra. A Parma si ,è costituito u11 Gruppo l\riedico per le propagande 1nediche sulla guerra. Ha il segiuente programma : azioni e fatti d'indole me<lico sociale a \rantaggio dei n ostri combatte11ti e delle loro famiglie, a mezzo <li foglietti volanti, conferenze e con,·ersazioni igie11iche. r\.l Grupi)O hanno aderito moltissimi medici della città e de1la proYiDt.ia. Quali delegati vennero nominati il _prof. Roncoroni, i dottori Tonelli e Dalla Valle, e quale segretario il prof. Melocchi. (29)


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IL POLICLINICO

NOTIZIE DiVERSE.

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Propaganda della Croce Rossa. Il Comitato centrale della Croce Rossa ha costituito una Commissione per far meglio conoscere e apprezzare l'Istituzione. Gli altri comitati d'Italia costituiranno1 altre commissioni di propaganda con un numero di commissari uguale a quello della Commissione di Roma.

Congresso internazionale della Croce Rossa. Una conferenza internazionale della Croce Roosa si è riunita a Stoccolma. Vi sono rappresentate la Germania e la Russia. Venne ina·Ug1Urata il 24 novembre dal Principe Carlo. Le disciussioni so1n o segrete.

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Il disastro • di una nave ospedale• La nave-ospedale •b ritannica « Anglia » con ra bordo 13 ufficiali e 372 uomini, oo urlato in una mina ed è affondata. Un battello di pattuglia ha salvato circ;.a 300nau·f raghi. Un'altra mina ha affondato un altro battello che si :recava in soccorso. Da ogni parte veniviano frattant-0 navi in soc- · corso. Una di queste potè porsi presso 1' « Anglia » che affondava sempre ma la cui poppa emergeva ancora. L'equipaggio si adoprò eroicamente per tr.asbordare i feriti: alcuni di essi caddero in mare ma f.urono salvati. Una nave car.boniera che aveva a bordo due imbarcazioni saltò anch'essa, perchè colpita da ullla mina, ma il .suo equip,a ggio venne salvato.

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Per la Croce Rossa Italiana. La ditta Fratelli Pini e Comp. di Buenos Ayres ha fatto dono alla regia Legazione italiana di quella città di un .b ellissimo ritratto ad olio del Re in grandezza naturale opera del pittore Paoletti di Milano e ha versato alla detta legazione la Slomima di cinqUJa.nta mila lire per la Croce' Rossa italiana. La benemerita ditta è .o riunda di Milano e quantunque da lungo tempo trovisi in Americai non ha dimenticato in quest'ora la madre patria.

La riapertura della scuola

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Treves » a Milano ..

La scuola autonoma comunale «Zaccaria Treves » di Milano, per anormali psichici, nonostJante le gravi difficoltà create dall'ora presente si è riaperta il 15 ottobre insieme con le altr~ s~uole comunali. L'esperimento così bene iniziato lo scorso anno scolastico, sarà continuat0> allarg.aindo anzi i mezzi eru il prog·r a.m ma.

Contrabbando di medicinali.

Nel settembre scorso venne arrestato a Milano certo Brenti sotto la imputazione di contrabbando di medicinali, assieme al suo commesse Ospedali della Croce Rossa. che è con lui in carcere. In seguito al vivo interessamento all'uopo Non pochi suoi cooperatori e complici risiespiegato dal prof. comm. Ceccherclli, Direttore denti in viarie città sono stati denunziati al,d ell 'Ospedale territoriale della C·roce Rossa a · 1'autorità giudiziaria. Parma, l'efficienza di quest'ospedale è stata por· La frode principale veniva c-0mpiuta sull'atata da 300 a 500 letti. spirina e su altri medicinali di marca estera, che Oltre gli ospedali territoriali di Lucca e di provenivano in contrabbando dalla Germania, Ponte a Mosciano, la Croce Rossa di Lucca ha via Svizzera. Per ogni quintale dì aspirina pura venivano finito l'impianto di un terzo Spedale a Marlia capace di 50 letti. L'Ospedale è un fabbricato confezionati ·almeno cinq·u e q111intali di aspirina nuovissimo costr.uiito iappositamente dal COllilJU.lle sofisticata, mediante miscela con alta percentuale di ·Capannori : la Croce Rossa ne ha fatto uno di aci,d o saliicilico e solfato di magnesia. I1 B-renti fu denunziato per contrabbando di SpedaJ.e modello, come quello di Lucca. medicinali continuato e frode in co·m mmercio. Si è inaugurato a Catania l'Ospedale territoriale della Croce Ross:a dd 150 letti. Croce Azzurra.

Un nuovo ospedale pei feriti a Roma. l Tn nucvo grande ospedale militare di riserva è sorto in Roma, in via S. Nicolò da Tolentino, nel palazzo c1ei Gesuiti, mess·o dal J?Ontefice a disposizione della nostra Sanità militare. Il maggiore prof. Cassini, che ne ha assunto la direzione, è riuscito in poco tempo a trasfonmaTe l'antico albergo Costanzi - ora Collegio germanico - in un ospedale chit1uirgico modello. Esso cantine 250 letti, distribuiti in oltre cento camere piccole, graziose e linde: prende posto fra le migliori case di salute sorte in Roma dopo la guerra. Prestano servizio col dottor Cassini i capi-reparti dott. Ricol:fi, Taru.:.ffi e Malusardi, gli assistenti dott. Rolandi, Napolitano e •A nania, due aspiranti, gli studenti in medicina Paolucci e Pera. Funge da aiutante maggiore il tenente !\1ontuori ; da farmacista il dottor Assettati; v'è um t enente contabile ; prestano servizio 3'6 dame Sannaritane, in due turni. (30)

Il Ministero della guerra ha incaricato la Croce Azzurra di impiantare 4 stabilimenti per equini convia:lescenti nella ziona di seconda linea, ove sono curati e ri·m essi :Ln condizioni da poter riprendere i.I .servizio. Il Ministero della guerra darà locali e foraggio, nonchè il mantenimento degli attendenti : le altre spese per veterinari, medicinali, attrezzi an•drantlJO a carico dell'Associazione.

La Germania verso la bigamia? Si . ha da Londra, 28 ottobre: Il « Times » riceve da New York un telegramma annunziante che larga attenzione si è sollevata in questa città dalle notizie giunte da Berlino relative alle misure che il Governo tedesco sta studiando all'oggetto della riparazione delle perdite degli uomini causate dalla guerra. Il dottore Guglielmo Robinson, presidente della Società sociologica americana, predice t1n'era di matri1moni ,b igami in Germania. •


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SEZIONE PRATICA

Rassegna della stampa medica. Paris M éd., 15 sett. Nurmerio da oftalmologja e oto-ri.no--laringologi:a!. Bull. de l' Ac. de Méd., 28 sett. DUJARIER: La sutura osseru nelle sequele del•le ferirte in guerra. DOSENBLITH : Effetti terapeiuttiai del cloruro di magn1esia. La Press.e Méd., 30 setlt. DAKIN: Sull'us.o cli certe sostanze antisettiehie n1eJ. tratta·m en:to die11e ferite infetti ve. - lVIACRIS : L'albu,minu.ria massiva nella diagnosti. delle menitn·g~ti. Gazz. d. Osp., 29 sett. GrosEFFI : Se e come un mercato possa ·d ivenire veicolo d'.i.nfezio~ coleruca. - DE L uccHr : L 'elairson e il ferro-elarsicm in terapia. . . La Rij. Med. 2 Oltt. GALDI: La catalas11 negli orgaini a secree.ione intet1Il]a. Giorri. d. R. Soc. lt. d Ig., 31 ag. ASCOLI A . : Il colera. SAMAJA: Sull'ematuria essen_ ziale. Rev. Clin. de Madrid, 30 ag. MARANON: Il sesso, la vita sessuale e le secrezioni interne . Tre Practitioner, sett. Numero sull'insegi1amento della inedicina. - WALKER. La 1d on·n a in ·m edicina e lo stato di guerra. - BREND : Il segreto medico. Revue Neurologique, 11. 19 NAGEOT: La . ~ica­ trizzazione dei nervi. - DEJERINI: Abolizione del riflesso cutaneo plantare in certi casi di paralisi funzionali accompagnati da anestesia. La Stomatol., 30 sett. PIPERNO, CAVINA, ARNON: C1ira delle fratture mandibolari. La Tubercol. lug ._sett. DE FRANCESCO : La cura della tubercolosi ossea negli ospedali di campagna. - POLI: Commemorazione di G. B. Rebuffo. The Boston M. a. S. Jou1'1ial, 23 sett. Congresso chirurgico. THOM : ?ull'epilessia ereditaria. - PHIPPS : La pressione del sangue. . Medie. Record, 25 sett. HouGHTON: Stato timolinfatico nell'adulto. ANDERSON: La neurite. - LERCH : Cura della colelitiasi. The ]owrnal A . M. A., 25 sett .. MAYO: L'ul'Cera OcHSNER : Relazione tra Ulcera o-astrica. ~astrica e cancro. - WILLSON: I prodotti di deçomposizione dei cibi quali v~leni car~io­ vascolari. - ATTERBURY : Ospeda.11 ed estetica. - Mc. CULLOUGH : La medicina da guerra navale. - HAM MOND, HARTZELL : Genesi loaaile delle artriti infettive. - HAGGARD: Sul trattamento delle peritoniti. . IL Morga[J>ii, 30 sett. VIGNOLO-LUTATI: Ricerche spen mentali sulla lepra. -: ~.zz~ : La reazione di Landau nella diagnosi di sifilide. CATTANI: Insufficienza dell'arteria pol~onare. Boll. d. Clin., 30 sett. MEDEA: Malattie nervose e malattie mentali in rapporto alla guerra. _ FUGIUOLI : Sul tetano. - FERRANNINI : Trauma del cranio, arteriosclerosi con blocco car_ diaco, sifilide. R iv . Ospedaliera, 30 sett. ARCANGELI : .Osteomalacia maschil e. FUMAROLA : Tum~re del1'angolo ponto-cerebellare destro propriamente detto. llrch. di Farmac. speri1n., ecc., 1° e 15, sett. MoNTEFUSCHI: Sul comportamento . dell azoto urina·r io nella nefrite acuta da sublima~o cor: .rosivo. - LOMBROSO e ARTOM : Fo~azi.oi:e di idrati di carbonio per opera di. annnoacidi n~l fegato. _ COSTANTINO: Contnbuto alla chimica !lDJUSColare. 1

Riv . crit. di Clin. Med., 2 ott. GABBI: Varietà cliniche rare e complicanze della febbre medi ter:ranea. L'A cti1ioterapia, 30 sett. SPINELI.r M . : L'acti_ noterapia nelle lesioni di guerra. Riv. di Patol. verv . e nient., 1° ott. BuscAINO: Alterazioni quantitative della tiroide nella paralisi progressiva. - PELLACANI: Precipitine specifiche nell'epilessia e nella demenza precoce. Tlie P1tJ,Ctitioner, ott. GIBBS : Trattamento della gonorrea acuta. - ORMOND: L'irite. - SouTTAR : Trattamento delle ferite in guerra. WILKINSON : I pericoli delle tubercoline. ROBINSON: L'uso dell'emetina. - HUGHES: Valutazione dei risultati terapeutici. - HURRY. : Il circolo vizioso nella stitichezza eron1ca. La Pediatria, ott. MURA : Sul cosidetto rachitismo . sifilitico. - RUTELLI: Meningite cerebro-spinale da streptotrichea. Riv. di Ig. e San. pubbl., 1° ott. PAGLIANI : La distruzione dei cadaveri sui campi di battaglia . 1'he Lancet, 2 ott. BAINBRIDGE: Reperti operativi nella stasi intestin·a le cronica. - LoucKHART-MUMMERY: Prevenzione della fistola anale. - RAC : La durata del trattamento. Eri. Med. Journ. 2 ott. ROBERUS, TABUTEAU: Ferite del cranio. Pensiero Med ., 3 ott. APERLO: Gangrena gassosa. The British Med . ]ournal, 2 ott. Chirurgia di guerra. Bull. de l A c. de M éd., 5 ott. PINARD : Protezione dell'infanzia a Parigi. - CARREL, DAKIN e altri : Trattamento abortivo dell 'infezione delle ferite. - SAINTON: Orecchioni e meni·ngite cerebro-spinale. La C'ronica Médica, .m ag.-ag. VERDIZAN: Sulla stori·a della corteccia peruviana. - OnRIOZOLA : Epilessia jackso11iana da probabile t~­ bercoloina encefalico. - EscoNAL: La sporotncosi 11el Perù ed in Bolivia. - FERREYRA: La scopoliarmiin.a-morfina q1t1ale mezzo analgesico nel parto. Giorn.. di l.Vledic. Militare, 31 lug. SALINARI: Il o-rande epiploon quale organo dj ~fLsa dciPorganismo. - SEVERI: ·1~er:1~>ia <trsenobenzolica e sistema nervoso. La Cli11. Med. !tal., sett. FAGIUOLI: Tentativi d i terapia antianafilattica. - DEVOTO : Intorno alle lesioni nefritiche u.11ilaterali. A n:n. di Ostetr. e Ginec., 30 sc.~tt. DI FRA!':c0 : Comportamento dell'ovaio nell'into?sicaz~one · tubercolare sperimentale. - Cnv,\ : s~crt..Z1<)ne interna della placenta. Gazz. d. OsP., 6 ott. ZILOCCHI : Indagini terapeutiche sulla epilessia. Riv. di M ed. Leg., sett. GRIMALDI : Sull 'anafìlassi da estratti eritrocitici . . PE!~-R~NDO: Topoalgie e. pare~i da co?1111!1'°zione p sichica e lor<> ,·alutaz1one 1nfortun1stica. Tlie Boston, fr!. a . s. JOU1'nal, 30 sett. PILCHER : Prostatectomia transvescicale. - LEE, Donn e YoUNG : Effetti del canottaggio sul cuore . La P1'esse Med ., 7 ott. BÉRARD e BARJAVE~: Tra.tt amento delle artriti suppurate del ginocchio da ferite in guerra. 1

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IL POLICLINICO Ri~J.

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crit. di Cli11. 111J ed., 9 ott. SBROCCHI : For-

Gior11,. I t. d. lvlal. V e nere e e d. Pelle, 7 ott.

ma fr11s ta .del n1orbo· d i Basedo\v. Tfie f our1ial A. Nl. A., 2 ott. REYNOLDS : Su~la prognosi della sterilità. SPALDING: La frequenza relativa della gestazione ectopica. OILLIE, GRAHAM e DET,vEILER : Batterie. mia s treptococcica nell'endocardite. -· WHITESIDE : Errori e falliment i nella prostatecto. mi.a. - PENNOrI: Verumontani te . -La Rif. Med., 9 ott. RUMMO e FERRANNINI: La cura chininica .d elle febbricole. - VOLPE: Er. nia diafra1nmatica congeni ta in un neonato. - DEL!-A VALLE: Empiema e peritonite pneiUmococc1ca . 'j\I[ edtical R ecord} 2 ott. vVEUDKOS : Diagnosi e trattamento delle 11eurosi gastriche. SwAN: L'equazi,o ne personale nel tratta.m ento della tubercol osi. - LEVISON: Il trattarue11to intraspinale della s ifilide. Tlie A1neric. ] oiirrial of t lie "JY!edic . Scie1ices, .ott. FINNEY e FRIEDEN\VALD : Sulla gastroenteros tomia . - . i\LLEN, . ]OSLIN: Trattamento e prognosi del diabete. SAILER : Ins ufficienza polmo11are relativa. - ELLIOTT: Ing;rossamento precoce della milza nella s ifilide. "l\..NDERSON: L'appendicite quale seq11ela della tons illite . - · BEER : Legatura della vena porta 11ella flebite portale s upp11rati·va.. Proc. Ro-y·. Soc. of "Nled., lug. GREENwoon : La statistica delle \ 'accinazioni antitifiche ed at1tic0Jeriche. - Copiosa casistica di- déromatolog ia, giillecologia ed ostetricia, odontologia oft almologia. Th e Lancet, 9 ott. OSLER: Sci e11za e guerra . vVILLEY: La g11erra e l 'educazio11e. meclica · delle clonne. - PoYNTON : Sinto1ni spasmodici nel reu1natismo. P ENNELL: Trattame11to radicale delle fratture comminute settiche. NYULASY : Drenaggio ii1testinale nelle perito11iti settiche. CARVER: Sdgn:ificato del pc;>lso alterna,nte. B?1it. 1\11 ed . JOUY71 J 9 ott. FHASER : I. 'acicl o ipocloroso nelle gan g r ene gassose. Tli e j}[ edical R e"Jiew , ott. i\.DAMS0N : J.. a diagnosi delle eruzio~1i $itì.Ji1.iche. Pe11si ero Med., ro ott. DI BERNARUO: Ei11atoma splenico. Paris M éd., 9 ott. LIRI : _L\ pparecchi semplici di meccanol:erapia. - lVIACULAIRE e NAVARRE: Ferite ta11genziali dell'a·v ambraccio. CHAVIGNY : . Mutii]az,ioni \ rolontarie. GUERRINI e LELONG : Reumati ·n10 delle trincee. - D uTHORT : N uova 1barella s u ruote. Giorn. In tern . d . Se . Mediclie, I5 ott. GALDI: Ricerch e s pettrofotometriche s nll'emoglobina nel periodo nl.estrual e.

Piì\iIPINI : La cirrosi ·m olle del feo-at o dei le. o pros1. CRIEFFI : Granuloma veget ante da stafiloct>cco. - DE NAPOLI: Frenulectomia emost ati ca. L·,;i, Presse Méd., II ott. CLAUDE, VIGOUROUX e LHERMITTE : Distrofie muscol ari, da traumatismi i n guer ra. CARREL : Trattament o abortivo del l'infezione delle ferit e . - RAVANI: Sulla tecnica delle iniezioni intravenose concentrate di neosalvarsan. Gazz. d . Osped., I3 ott. GALMOZZI : Nuovo metodo di saggio dell'acidità gast rica senza l'uso della sonda . La, Rif. Med., 16 ott. ALTONA : Sul m.e tabolismo dell'az.o to negli essudati. - PoRCELLI-'TITONE: _1-\.l·c une norme di tec11ica per la preparazione dei ·vaccini del tipo antitifìco. 1'1ARTELL : La febbre dei tre giorni a Napoli . rl rcli . . d. Maladies du Coeur,, ecc. , ott. VAQUEZ : L e cause dell 'in.sufficienza · cardiaca.. La Presse lliéd., I4 ott. BALZER : Profilassi e trattamento delle malattie veneree · in tempo di guerr.a. - PAULIAN: Sulle tossine dei vermi intestinali . BROCA : Legature delle carotidi . - CLAUDE e LHERMITTE : Il tetano f.rusto. Gazz . d. Osped., 16 ott. FANTONI : La terapia delle pieliti. .ìlfedic. R ecord) 9 ott. BrsHoP : La malattia car·d io-vaso-renale. GAUT; Il trattamento delle affezioni anno.rressiali . PETERS : Gli essudati 11el pne umotorace artificiale. L) Ig~ie1ie d. S c1to la, ott. RAGAZZI : La diff11sio11e della carie dentaria nei bambini . 'l'lie La1icet, 16 ott. RonINSON : Caratteristiche cli11iche dei casi trattati come paratifi. SHARP : Afasie, emiplegie ed emiparesi trans itorie da spasmi vasali. Brit. Medie. f our1i.) 16 ott. NEWMAN: I calcoli ureterali. BIRKBERCK : Remozione di una palla dal ventricolo destro del cuore, sot to a nestes ia locale. PAGE, WRIGHT: Sul trattamento delle ferite infette. Paris Méd., 16 ott. RATTlIERY e MICHEL: Gli accidenti tossici da gas asfiss ianti. - MILIAN e LESURE : Azione curativa d el siero antitetanico. - DE LA ROQUETTE: Riassunto della cutra dei feriti i11 un 'an1bulanza di ~Jrima li~ea Pen,siero ~led., 17 ott. GABBI: .Rapporti biol<r o·ici tra albumine materne e paterne per la ~icerca della paternità. Ri'V. crit. di Cli1i. M ed., 16 ott. MINERBI e VECCI-IIATI : Processo pratico per la fissazione e l a colorazione panottica dei sedimenti uri-

I

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1

I

-

..

n~r11.

Indice alfabetico per materie. I

Chinina e c11ra de1l'infezio11e mala·rica Pag. 1615 162I Cuore nella difterite . . . >> I613 Emicra11ia: co'n seguenze pe1 1na11e11ti . » 1625 Foru11colosi : c11re . . » 1608 Gangrena gassosa . » 1624 I11setti parassiti : difesa » Lacerazione dei tessuti materni nel parto · . » 1611 Medici. _al front e : per un turno nel sen ·1z10 » 1

Roma> 1915 -

(32)

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

. Pag. • • S ieri g lucosati . • • )) Sokodu in Italia . . Splenectomia, 1nodi:ficazi-0ni del sangiue ed ittero emolitico . . . . . . . » Steato11ecrosi pancreatica : casistica e » patogenesi . . . .. . )) Stenosi mitrale : rumon a destra . » Stori·a della medicina . . . . . . Vaccinazione mis ta antitifica ecl antico-)) lerica per via endoYienosa . . . L. Pozzi, resP.

1623 1617

1606 1622 1617 1619

Tl

cc llJ


.inno XXII.

Roma., 5

dicembre 1915

S~ZIONE

Fase. 49

PRATIOA

DIRETTORI:

Prof. GUIDO· BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

VITTORIO ASCOLI

REDATTORE CAPO: PROF.

SOMMARIO. Lavori originali: Prof. L. N . Spolverini: Contributo allo studio tùlla di'{jusione del vaccino / enneriano nell'organismo. - Riviste sintetiche : Sui progressi ddla terapia. - Note dP,l giorno: Le congelazioni dei soldati e la loro cura. - Sunti e rassegne:

MEDICINA: S. Collins: La sifilide cerebrale. - PATOLOGIA DEL RICAMBIO: H. I,. Tidy: I l metabolismo dell'azoto nelle malattie della pelle. - Osservazioni cliniche: Dott. R. Bompiani: Un caso di anemia grave progressiva trattato ripetvtamente col 606. -

- Accademie, Società mediche, Congressi: Accademia àdle Scienze Mediche e Naturali di Ferrara. Appunti per il medico pratico: CASISTICA E TERAPIA: Sulla patogenesi ddla colelitiasi. - Il trattamento della colelitiasi. L'importanza cli nica dell'esame chimico della bile. - Diagnosi e cu1'a dell'angiocolicistite tifica. - Posta degli abbonati. - Varia. - Cenni bibliograftoi. Nella vita professionale: Per i liberi docenti anziani sotto le armi. - Una questio-ne che riguarda i medici ;rofessori universitari in servi•io militare. - A proposito delle ricompense per l'opera prestata durante il terremcto marsicano. - Rivisia di giurisprudenza sanitaria: Deliberazioni di nomina a medico condotio - Annullamento - Impugnativa. - Medici condotti - Consiglieri provinciali. - Ine' leggibilità. - Risposte a quesiti e a domande. - Condotte e Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. - Notizie diverse. - Indice alfabetico per materie.

Premio ordinario uratuito per l'anno 1916:

. d • I t . "rma tOSI "IIl avora ori Il •

PROF.

..

VINCENZO MONTESANO

Libero docente di ~linic~Dei:mosifilopatica nella R. Uruvers1tà d 1Ro:ma

Sarà un elegante volume di circa quattrocento pagine, nitidamente stampato ed elegantemente rilegato in piena tela, con iscrizioni in oro sul piano e sul dorso. Soxxixxia..:rio. Proemio - OlassUlcazione delle dermatosi dei lavoratori dal punto di vista dermatologico - Industrie, professioni e mestieri tn cu1 s1 riscontrano dermatosi profe88ionali - Caratteri generali delle dermatosi dei lavora.tori - Cura e profilassi delle medesime -- Considerazioni genera.li sulle dermatosi professionali dal punto di vista medico-legale, sociale ed economico - Appendice con brevi ac• cenni ai caratteri clinici delle dermatosi meno frequenti - Bibliografia - Indice alfabetico dei nomi e de":e materie

Avranno diritto al premio soltanto coloro che invieranno subito Il prezzo di abbonamento, più Cent. 60 .per le spese di spedizione del volume. Inviare cartolina-vaglia nominativamente al prof. ENRICO MORELLI, Via Sistina, 14-15. 'Olrl&ll dJ preprleià rbena&I. aensa citarne la tonte.

à

vietata la rlproduzlolJt di lavori pubblloatl IJ•l reLIClLlN ICl• o la pubbllaazlono di

LAVORI ORIGIN i\LI. Clinica Pediatrica dalla R. Università di Roma diretta dal prof. I,. CONCETTI.

(Jon&ributo allo studio della diffusione del vaccino lenoeriano nell'organismo _pel prof. L . N.

SPOLVERINI) I

Non v i ha dubbio che rifica la generalizzazione comportano le cose nel 1nomento che la pustola

0

aiuto e docente.

nel vaiolo tipic.o si vedel virus, ma C'.)me si vaccino ordinario, dal rimane localizzata?

BU.lltl

di •••I

L a mancanza dell'eruzione generale non })asta a provare .senz'altro che i germi del vaccino siano iinicapaci di gene11aJizzarsi, perchè ·pu'l"e circolanti nel sangu8 potrebbero non riuscire ad attaccare l'epitelio cutaneo. Difatti le esperienze negli animali hanno dimostrato che se il germe del vaccino viene introdotto direttamente nel circolo sanguigno, esso scompare ben presto nel sangue mentre rimane vivo nell'epitelio cutaneo, più a lungo che negli organi interni: ma è incapace di 1svolgervi la s ua attiività, a me.no che l'epitelio non venga leso o traumatizzato o comunque predisposto. Occorre quindi che oltre la causa determinante (germe del vaccino) vi sia (IJ


IL POLICLINICO

anche quella predisponente (epitelio cOlllunqrue alterato). Orbene che anche nell'uomo il vaccino possa iii qualche .caso generalizzarsi è dimostrato dai casi a tutti noti di vaccino generalizzato, n ei quali l'eruzione si estende in parte o su t11tto il corpo. E' positivo però che questi casi sono estremamente rari, e che in taluni il virus era stato certamente inoculato per la via sanguigna ; ma questo ultimo fatto non basta per spiegare la generalizzazione dopo constatata, giacehè era necessario che l'epitelio cutaneo de11 'im(li·viduo vaccinato fosse stato da una q·ualsiasi causa predisposto. Solo così si possono spiegare le generalizzazioni avvenute sia in ·b ambini vaccinati alcuni giorni dopo sofferta la varicella o dop9 alcun tempo dàl morbillo o scarlattina:, sia in quelli in cui la generalizzazione si è effettuata là dove esisteva un eczema in atto o pregresso, sia in quelli che presentavano la pelle più delicata. Per altro non si può davvero sostenere che i11 tutti i casi osservati di generalizzazione di vaccino l'inoculazione sia avvenuta - sia pure i u modo imdiretto per la ·y ia sanguiig.rua; inquantochè in gran parte dei casi l'innesto cutaneo era stato praticato con tutte le regole. Resta quindi sempre a s tabilire in anodo preciso se e quando l'inoculazione del vaccino per le vie cutanee provoca in via ordinaria il passaggio del vi11llls i:11 ieircolo. Le 11JUJID.erase esperienze esegt1ite dai vari autori hanno condotto a risultati discordi . Così Reiter e Pfeiffer affer1uano di avere constatato la presenza del virus 11el sangue dei bal1llb.ini normalmente vaccinati, Frorch nel succo di quasi tutti gli organi pure <li bambini, V anselow, Freyer, N eisser Siegel, i\.ldershoff, Casagrandi, Mulas, ecc., nel Sl\l·cco di quasi tutti gli organi degli animali (vitello, scimmia, coruigl:io, polli) vaccinati. Invece molti altri autori 11anno avuto da questo genere di esperimenti ri&u.l tati negativi ·a comi•nciare da IIi1ler e ~aschen sui bambini fino a quelli di Calmette e Guérin, Prowazek (h a sperimentato su 228 anilmali !) , HaaJ.and, Ha.uger, Iiisgers, l\Iet.l en?;, Nobl, Ohly, Siipfle, ecc., che con l'innc:stc cutaneo e sotto-cnta11eo non ottennero mai 13 genera1izzazic11e dell'infezione; mentre che gli stessi Caln1ette e Guérin, iniettando il va,ccino erttr.) le ve11~, ètarinc potn.to dimostrare che i ger1ni di essi s i st abiliscono e si sviluppano sempre in quei .pUlllti del•l a pelle, le cui cellu[e ~iano sede di lesioni, di scarificazioni, di imita. . z10111, ecc. A difficile pertanto orientarsi in modo preciso tra afferu1azioni così opposte. Certo che ove ve11issero pie11a1nente confer1nat~ le antiche espeI

1

( :l )'

[ANNO XXII, FASC. 49]

rienze (1829) di Ei·chhorn, che concludevano per la presenza dei germi del vaccino in circolo e la loro màgrazione nell 'aipparato cutaneo allo stato di latenza, la questione dovrebbe considerarsi pienamente risolta. Infatti tale autore nei bambini ,-accinaiti avrebbe ottenuto delle pustole a:rtificiali secondarie, praticando al quinto giorno dopo la vacci11azione un'incisione in 'Un punto della pelle lontano .d al punto della vaccinazione. Ma le eS!perienze dell 'Eich.h orn non possono andare esenti da critiche, in quanto che potrebbe supporsi che si fosse trattato di una infezione accidentale della n~ova incisione (cosa tutt'altro cl1e diifficile a verificarsi, data la straordinaria resistenza del p,us vaieciniico), visto che nessuno può garantirci che la lancetta pulitiL, di cui egli dice di eis1Serisi senviit o, !fosse \ulna lancetta vera1uente sterile nel senso proprio della parola. Più tardi Nobl ha sperimentato su 40 bambini, praticando fra il decimo ed il ventesimo giorno c;lalla vaccinazione delle lesioni sulla pelle : ma in tutti i casi queste nuove incisioni guarirono rapidamente senza dare alcuna reazione. Per altro è positivo che perchè all'esperimento del Nobl potesse attribuirsi un reale valore sarebbe stato necessario che esso fosse stato eseguito a minor diisttanza dal giorno della vaccinazione, come aveva fatto l'Eichhorn. Sarebbe ·qui11di della massima inniportanza ripetere l'esperienza dell 'Eichl1orn in condizioni però di assoluta attendi•b ilità, vale a dire mett endosi al riparo dalle obbiezioni tanto dal pt1nto di ·v ista della tec11ica, quanto da quello del momento più opportuno per l'esecuzione dell'esperimento, quanto infine da quello riguardante la scelta del soggetto più adatto. Partendo da questi concetti abbiamo cred uto opportuno ripetere simili esperienze ricorrendo per la tecnica all'uso di lancette sterilizzate al calore a secco, di,rerse per ogilli singolo caso, con le quali si praticavano delle leg·gere scarificazioni nella oute del ,bnaccio destro (la vaccinazione si esegui1va sul ,bra-ccio sinis tro), e che poi venivano ricoperte con una semplice fasciatura asettica a scopo protettivo e per evi tare fatti secondari. Tali scarificazioni noi abbiamo di regola eseguite in un gruppo di bam·b ini al terzo giorno dopo la vaccinazione, ed in un altro gruppo al quarto giorno : non abbiamo creduto opportuno andare al di là del ·q'Uiarto giorno, considerato che dalle numerose ricerche dei vari autori risulta che il processo immunitario della cute comincia a manifestarsi fin dal quarto giorno dal1'eseguita vaccinazione, con una modificazione delle eruzioni e diventa completo al settimo giorno (Hense·val e Conwent), tanto che da questo ,m omento in poi ad ogmi nuova vaiccinazione 1


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II, POLICLINICO

si producono soltanto lievi eruzioni (reazioni precoci). Quindi, anche ammesso c~e il germe del vaccino penetri in circolo per andarsi ad annidare di preferenza nell 'apparato cutaneo, ove rimarrebbe allo stato di latenza (Eichhorn), è logico pensare che perchè ·q'Uesto possa poi svi1upparsi con la produzione della pustola, intervenendo I.a causa predisponente necessaria (lesione cuta11ea di qualsiasi natura), è 11ecessa1io anche che la cute stessa non sia ancora stata modificata dalla presenzia di fenomenii im.rn1unita;r1 contro tale germe, i quali certo ostacolerebbero o per il o aneno disturberebbero la produzione del fenomeno. Donde la necessità assoluta di eliminare la possibilità di tale causa perturbatrice e per conseguenza non ritardare oltre il 4° giorno la esecuzione dell'esperimento. Lrufi.ne è importante anche la scelta del , soggetto. È noto difatti che l'immunità vaccinale della cute nei sogg.etti ·vaccinati . dura lungo tempo, ed in taluni per m·o lti anni, per cui, te11uto conto di ,q uello ora detto a proposito della medesi1na, conve11i va per le ricerche scegliere dei soggetti che non avessero at1cora subìto alcuna vaccinazione. A tale uopo ci siamo serviti di bambini lattanti 1d a 4 mes'L di vita in poi, cercando che stessero in buone condizioni di salute e di nu.trizioue, per metterci così nelle condizioni normali di esperimento e per evitare che altri fattori, quali ad esempio la diminuita resistenza organica per malattie in atto o pregresse,. potessero influire a determinare risultati non del tutto conformi a rigore scientifico; quantunque no11 possa disconoscersi che sarebbe importante ese·· guire ricerche anche in simili condizioni speciali per studiare una possibile ·differenza nei · risultati finali, i q1Ulali it1 tali casi servirebbero quasi cli controllo. È n.a turale che 11oi nell'eseguire le esperienze ab1b iamo t e11uto conto dell'esito della vaiccinazio11e praticata, il quale però in tutti è stato ottin.110 o per lo meno buono, non a·vendosi avuto mai alcun risultato negative>. Il vaccino adoperato, tanto normale ·q uanto garofoiato, è quello indicato coi numeri l, 4, II del protocollo del 1914 dell'Istituto vaocinogeno d.i Roma (1). ' Ritportiiaano in una tabella (ved.. pag. 1639) 11110 parte delle esperienze eseg,uite, visto che i a:-is'u1ltati sono ìSt ati tutti concordd. Come è evidente, i risultati sono stati costantemente negativi e quindi la ded11zione, che ne deriva, porterebbe a concludere che in via nor1

(1) Vedi a tale riguardo la nota pubblicata nel

N. 43 del Policlrinico, sezione pratica, r915, a proposito della puuificazione del ·vaccino ! enne• r 1a 110 .

[ANNO

XXII,

FASC.

49]

lnale non si ,-erifica nell'organismo umano la generalizzazione del germe del vaccino in seguito all'innesto cu.t aneo; concetto questo che attualmente è ritenuto il più corrispondente al vero dalla maiggior parte degùi esperimentatori, ed in corrispondenza anche con i fatti clinici che abitualmente si osservano nei soggetti vaccinati.

RIVISTE SINTETICHE. •

Sni progressi della terapia.

Cl>

MEZZI IGIENICI.

Aria, luoe, movimento, cibo, . . . . sono delle g-ranrli panacee. La :medicina potrebbe abdicare alla massima pa1-te della farmacopea ma non rinunziare a queste risorse ig.J.eniche, il cui compito si mostra spesso decisivo nell 'impri.m ere un decorso favorevole alle malattie. È rimasta classica la prova che seppe fornirne Baudeloque n el suo reparto ospedaliero: abolerulo quasi del tutto i medioinali, egli potè registraire Ulla moirtalità inferiore a quella dei colleghi; ·ma 1'eminente pediatra sorrvegliava che fosse rigorosamente osser,rata l'igiene. 1

* * A li»ie1itazio1ie. - Tra i 1nezzi igienici un posto cospicuo va fatto all'alimentazione. Le deficienze qualitative di essa ingenerano sindromi sviairiatissime : lo scorbuto classico e quello infantile (da cibi 1sterilizzati, conservati « devitalizzati »), il beri-beri trapiicale (da riso .m.o ndato), l' oligosideremia (da regime 1.a·t teo o da all.aittamento prolungato), l 'intossicazione aoida (da regime carneo, quale un tem1po era prescritto aii diabetici), probabilmente la pellag·ra (da aliment azione maidi-ca), molte polinevriti (sarebbero manif·estazioni attenuate di un beri-beri nostrale dovuto a consumo di amidacei troppo depurati), molti stati dispeptici (da regimi ristretti ed uniforrrui) ecc., nonchè forme fruste, di passagigio e miste. Sono state invocate molte cause per spiegare queste gravi ·conseguenze: penuria di principii organici -i quali asswmerebbero un compito specifico nel metaibolismo (1basi azotate sui tipo della vitamina, sost!anze ascritte al gruppo mal definito dei lipoidi, amine acide, allantoina, ecc.); eccesso di protei1ie aplastiche, cioè sfornite di costituenti che l'organismo è difficilmente in graido di sintetizzare (così il triptofane manca nella zeina del maiz e nelle sostanze col(1) Vedi fase. 12 .


-

[AN~O

XXII,

FASC.

49]

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SEZIONE PRATICA •

legame) ; eccesso di sostanze azotate non pr~ teiche. (ne sono ricchi i vegetali) ; eccesso o difetto di sostanze minerali (il ferro manca q wasi nel latte, il fosforo e lo zolfo sovrabbondano nella carne e forniscono radicali acidi che possono aggravare l'acidosi, p.rodotta da scomposizione dci grassi e delle proteine acetogene) ; insorgenza di uno stato anafilattico provocato dal consumo prevalente di u11 soJo cibo (;yJtonofagismo di Vo,l pi110) ; min·o'l-azione funziooale ed or.g anica d el sistema rl~1gerente prodoit ta da ires trizJoni nella d'ieta (regime delle esclusion i di Déjerine; vi cadono i disp eptici, restringendo la scelta dei ci.b i : essi •gU1t1n.g ono così ad una vittitazione monotona e che risveglia al minimo g.rado l'idea di alimentazione) . Dunque le deficienze sarebbero inerenti ora alla natura dei cibi (latte, carne, mais), ora ai trattamenti cui vengono sotto·p osti (sterilizzazione, conservazione, brillatura, abburattamento), ora all'uniformità dell'alimentazione (monofagismo, regimie delle esc·l usioni).

* * Gli s t ati mo·r b.osi ai quali abbiamo accennato si curerebbero e preverrebbero riconducendo la dieta alle esigenze fisiologiche. In questo campo emerge decisamente il v alore della dieta mista, la quale porta a compensare le eventuali manchevolezze dei sing-Otli cibi. In ogni caso devon o essere scoraggiati i regimi ristretti e monotoni, in specie se a lungo· protratti. Così von Noorden insegna ad ia.ttenuare l'anemia dei colpiti da ne• f.rite, da ulceta gastrica, da cancro gastrico, ecc. rendendo meno rigoroso il regime latteo ; a guarire i s intomi di scor:buto, che spesso si presentano nei co111valesce11ti di tirfo, co ncedendo verdure e frutta fresch e ; ecc. • Questa t endenza alla vari età non esclude i regimi speciali : la dieta ipoazotata 11elle malattie ipertensi·ve come le nefriti azotem:iiche, la dieta declorurata nelle nefriti clo!lUJremiche e nell'epilessia (in cui agevola 1'azione dei bromuri), la dieta apurinica n ella gotta, la dieta alattea nel tifo (ridur.rebbe le ferm·e ntazioni intestinali e q11indi il met eorismo ed il rischio delle emorragie e delle perforazioni), la dieta anossalurica nelle ossalemie, il tratta1nento dietetico . del diabete regolato s ulla tolleranza per gl 'itd rocaribonati e sull ',eliminazione di ~ido diaieet'ico, ecc. Invece perdono quasi ogni applicazione gli alime'Yltd spec;ali che pure inondano il .m ercato. Ad esempio si è dimostrato come le pol'Veri di carne su·b iscano tllna smodificazione molecolare che le pri~a di ogni valore nutritivo: posseggono solo un 'azione analettica ed eupeptica, paragonabile a quella degli estratti di carne (Lar~ 1

che) . Dei cibi depurati una réclame insistente ha molto esagerato il pote.re nutriente. È ancora discusso il valore alimentare dell'alcool; ma veDJgono sempre meglio ·v alutati i danni ch e comporta l 'aibusarne.

* ** Nei riguardi quantitativi l'ipoalimentazione, che era ist ata un ca11one della medicina spogliatrice, ha resistito fi.1110 a tempi recenti; ma poi ha iatto pos to ad una reazione 1a quale, cOitne al solito, tende ad essere eccessi\•a. Esagerando gl 'insegnan1enti di Brehm·e r e Dettweiler, si prese ad abusare dell' iperali1nen,tazione nel trattamento dei tubercolotici, cui si procurarono grav!Ì dispepsie e disturbi del ricambio ; W eir-Miichell la mise in voga nel tratt amento della nevrastenia e dell'isteria ; ora va imponendosi nel tifo, almeno presso i popoli anglo-sassoni, auspice Coleman . Perfino nelle dispepsie sine m,ateria si è portati da qua lche t empo 1a prescrivere un'alimentazione copiosa : altrimenti gli O·r ga ni digere11ti diverreb,b ero atoni, ipotrofici e inadatti aid elaborare i suicchi digerenti; riportandovi gli stimoli :fisiologici, si emenderebbero molte dispepsie (Zbinden). Le diete naotte vengono ri servate solo a condizioni patologiche ben definite : la cura di .attenua insieme la quantità di alimenti e di li·quidi, allevian·d o il lavo1to del cuore scompensato; la dieta idrica è un mezzo ~tempo­ raneo efficace di disintossicazione nei gravi disturbi digerenti (in pediatria porta a veri miracoli); nelle lesioni chirurgiche acute dell'addome (ferite , flogosi acute, ecc.) si dimostra utile la dieta assoluta, con esclusione non soltanto dei c~bi, ma aniehe delle bevande per os (se ne apprezzano i b·e nefizi nei g ravi t raun1atismi di guerra, associandov-'± il riposo). · Karell

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Un fattore importante per regol are l '·alimentazione è dato dagl'intervalli tra i pasti. Le indagini radiologiche it"ecenti provano la frequenza della stasi gastrica, se non abituiale, almen0 intenv.allare, dov·u ta oca ad atonia e ora ad ipert o11'ia (spasmo pilorico). Ne ·viene l'utiaità di distanziare i pasti, cosl da evitare che l'ultimo past'o ingerito trovi nello stomaco i residui del p asto precedente, in c·uli generalmente sono cont en·u ti in copia i gernni delle fermentazioni acide che prenderiebbero a svilitipparsi con rigoglio sttl nuiovo substrato alimentare (1). (1) Ci si spiega anche l'u.itilità del massaggio e-

pigastrico, della .gin!101S~ca diatram1!1 atica . e delJe contrazioni addom1nal1 nelle dispeps1e, 1n quanto che questi mezzi meccanici stimolano lo stom aco a 'TUotarsi. (5)

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Sovrattutto in pediatria i lunghi intervalli tra i pasti si sono comprovati utilissim·i : il reginie delle cinque poppate, ins taurato da Heubner, Czerny, ecc. fa tohlerar.e senza danni manifesti anche l'allattamento artificiale. Solo pochi stomaci a penistalsi esagierata si trovano bene dei pasti frequenti e leg1g eri. Accenniamo infine alla masticazione Jenta e completa o b1tbdrifagismo, di cui si è fatto apostol~ Fletc.her : varrebbe a prevenire e correggere le dispepsie oltre che a ridur.re il bisogno dei cibi. Tuttavia se n'è esa!gerata l'icrniportanza: ~iles trova persino che una masticazione troppo diligente può facilitare lo sviluppo dei batteri e . quindi le fermentazioni anormali o-astro-entenche. ~

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* * Attività sessuale. - È venuta assodandooi la nozione che Ìa morigeratezza sessuale risparmia l 'organiSttlll() e deve considerarsi uno dei fattori preci:pui di rtQbustezz.ia . L'~buso di tale attività, sov.ratutto q1uando è pervertita (masturb.az.i.one, ona:ni1&tno), avreb:b e molta parte nel p rovocaJre la degener.a zione degli indiviclui e del-. la loro discendenza. L'efficaice propaganda iigie11ica com.p inta d-u rante questi ultimi anni negli Stati Uniti. ed in Gemnania è staita \rolta jn larga miisura a cO!lillbatterre, per 1'aippunto, 1'intemperanza sessuale. Questa fa·r ebb·e sentire i suoi danin i in tutte le malattie. Non .sem1bra però u ti le nè raccomandabile l'astinenza completa, salvo durante l'età dello svtiluippo: anzi negli individui neuropatici può es&e.r ,0a1u\sa di danni, prorvocalie uno stato d'ansia o d'ossessione, una forma fr1en-0cardiica. 1

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A tti.vità fisi ca e riposo. - Una delle maggiori conquiste compiute dall'igiene consiste nell'aver riconosciuto e sa11zionato l'efficacia dell'attività • fisica 1quale mezzo .1dt'irrobusti1nento. •* * L'attività fisi1o a aiccresce lo sviluppo e la poA ria e clima. - Dopo Gastalkli, Darem~berg, t e11zialità del s is temia 1111Uscolare, inte11sific~ il Brel1mer, ecc., il valore t erapeutico dell'aria r)cann•b io, 1·iper1Ct1.o te i S111 oi effetti be11efici s11l nella cura 1del1a tu,b ercolosi è stato sempTe mesistema 11ervoso, rafforza tutte le fulnzioni oro-a- glio riconosciuto. Oggi si tende a semp1ificare . h 6 lllC e questa aeroterapia, esime11dosi dai sa11atori. Questo dinamismo ha consèntito di utilizzarla a Dal trattamento della tubercolosi l'impiego scopi terapeutici : essa costituisce ormai uno. dei dell'aria si è generalizzato a quasi tutte le mari1nedi più sicuri della ne·vra;stenia, delle dis,p ep- lattie (così nei nostri ospedali le finestre vensie fu11zionali, del.Je malattie d1e l ricambio (o-otta gono tenute costantemente aiperte). b ' obesità, diabete, ecc.); giova in molte a ltre maAl climra si attribuiis.ce invece ormai un 'imporlattie croniche : persino nella tubercolosi polan.cr t anza esigua quale fattore terapeutico. n camnare le cure di lavoro, reinteg·r ate da Patterson, biamento d'aria gio,Ta, q11alu1tqu•e esso <.;ia, ma si di1mostran.o vantaggiose e vanno di:ffonde111dosi . solo perchè importa un cam1biamento di resiI progressi compi-µti in questo ca1npo concer- denza, il .q uale reca nUO\ri stimoli fisici P. psi no110 in buona parte la regolazi.one degli esercizi, chici e distra1e dalle cure abituali (così ci si s.piei quali veu·go110 adattati alle singole malattie ed g.a l 'effi,c acia terapeut'i1c a di q'U'a si tutte le staai singoli indivi1dui e graduati, po·n endo· ogni zioni climatiche e iid riche, del iritorno aJ. paese cura ad evitarne i danni possibili : ad esempio natiivo o della annuaJ.e villeggiatura, eoc.). Patterson prescrive sei gr.adi di esercizi ai suo[ Tra i climi soltanto quello marino si ·è contubercolotici . fermato un presid'i o terapeutico efficace, a11Zi Altre volte è indicato il 11iposo. Nella genera- semi-specifico, nelle tubercolosi torpide (adenolità delle malattie infettive è un antitermico, eco- patie, localizzazioni ossee ed articolari, ecc.) ; 11omizza le forze di riserva, evita la produzione onde la diffusione degli ospizi mari:ni, che da di scorie o prodotti intermedi del ricam1b io, ri- qualche tempo si sono cominciati a rendere perduce il lavoro del cuore eh 'è u·n o degli organi 1r1anenti. più compromessi. Dim1ostr.a tivo a tale riguardo • è I 'esempio della polmonit:'e. Già Striimpell, Lie. ber1n1eister, ecc. avevano ins istito sulla t1tilità L'efficacia degli agenti igie11ici è particolardella 61r.-ra aspettan,te del riposo nella poln1onite; 1nente 1nanrifesta in p1a recchie 1nalattie. di recente Latham di L011dra ha fatto valere Così la cuJra della tu1bercolosi, della nevrastetutto il \rantagg·io che si può trar.r e in questa 11ia., delle dispepsie, del1la gotta, del diabete, ecc. malattia da t1n riposo assolu,to fisico, sensoriaae ~ oggi divenuta prevale11temente igienica. Ancora più probativo è forse l'esempio dele m·e nta1e. Il riposo giova anche nei forti esau·r imenti ! 'epilessia: nelle colonne per epilettici (pur troppo manca110 ancora in Italia) i 1naJati consegru.onervosi; ma ,~a condizionato alla capacit à di no 1n'11a guarigione -clinica senza uso di medila\oro degli infern1i, 11011 inai protratto a lungo. 1

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cinali , mai vivendo all'a:perto, conducendo una vita attiva, osservando un.a diet a acarn ea, deciorurata ed analcoolica (è questa J..a tosìdetta terapia 1netaplastica) ; in altri t enm'imi, at tenendosi a norme generali d'igiene.

NOTE DEL GIORNO. Le congelazioni dei soldati e la loro eura. Le cure di tutti i gover11i, delle nazioni intere sono otia rrii,rolte a prevenire gli effetti del freddo, o quanto meno a diminuirne le dannose conseguenze negli eserciti costretti a s\·ernare im località do,re la temper.atma ra.g giiunge gradi molto 1basisi . E a dir vero le congelaiioni ed in genere le lesioni ·d ov.ute ali 'azione del freddo intenso che in tempi normali si ossell."'vano solo rairamente, ora sono 100nstatate dai 1n'edi~i .in larga misura. Perciò osserva Fearnrides (British Journal of Dermatologie, 1915, n. r) queste l esioni hanno aoquistato uno straordinario interesse sia dal punto di vista medico che ,milita.ire. Ed ogni più attent a cura e larghe parov,:-ri.rlenze di pro.filassi devono esser e istitu~te allo .scopo di evitare che 1e congelazioni facriano larghd. vuoti negli esercciti aum.entando il numero dei mutilati. Il girado e la diffui.sione delle congelazioni oltre c he con la intensità del freddo e della umidità sono in rapporto con la dllll."'ata di azione clel f:reddo·, col grado di conduttirv!i.tà al calore dell'ambiente, con le c()llldizioni d.i .salute e di rmtrizione 1d el sogigett o, col suo stato psichico e col lavoro, mUJscol.are che egli ifa. La maggiore importanza han110 le condizioni iigrroscopiche ed aJllemorrnetriohe dell 'atmosfera : le conseguenze del fTeddo sono molto meno gravi qruando l 'aria è secca e tranquiillà. Nelle ;regioni artiche a,d atmosfera tiraquillo sono state tollerate temperature fino a 45° gradi ;sotto zero. Viceversa 1quando l'aria è a:nolto un1ida non 1è neppu:r necessario che la tempelraturr.a scenda di qualche gira1do sotto zero perchè si iprodrucano congelazioni. Anzi l'esperienza delle ultime guerre ha d'itmostrato che sono meno nocive le temperature più basse .d ello zero in co11flrontd di quel1le che lo ,superino solo di qualche gra&). Nelle prime condizioni a'acqua è solidificata e quindi i piedi n·elle trincee si hrovano in un am biente secco, mentre riel secondo caso, l'acqua ancora liquida crea •Un ambi ente di 1t1.m idità che favorisce st1raordinariamente le congel azioni. Il f·r eddo intenso può pTovocare alterazioni generali dell'organismo e lesioni locali delle parti esposte. Le più importanti alter.azioni generali 1

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sono i disturbi del ritmo del cuore e del respiro, i disturbi dello s<am bio 1g assoso, del bilancio dell'azoto o ·del iricambio materiale in toto. Le alterazioni locali più frequenti sono quelle che icolpiscono le parti ordinariamente esposte al freddo: le gambe, le bracci.a, i piedi, le mani e le rispetti,"e 1d ita, le orecchie, il naso, le guancie. Le lesioni loèali da freddo nei soldati combattenti possono ·assurmere tre forme cliniche differenti : 1° l.Ja f or1rua class~ca di vera congelazione dei t essuti; 2° forme in r.apporto prev·a lentemente a disturbi de1la c~rcolazione del sangue e della linfa 11ei seginenti distali delle estremità inferiori; 3° forme neu:rotiche, nelle quali i disturbi f1111zionali soggettivi ' Tengono riferiti alle parti clel cor.po maggiormente colpite dal freddo. L e foiune di congelazione vera dei tessuti si han110 quando la femsperatur.a 'esterna si ab.bassa di n1olto al rd i sotto dello zero, per modo che il calore delle parti esposte si dispe11de Taipidamente, ielonde il ,·ero .con·g·ela:mento ·d elle parti st esse con e·çentuale morte 1degli • elen1enti viventi. Le f orrme vascolari si hanno q11ando p.ur non essendo intenso il freddo esterno, l'un1idità dell'am1biente fa,·orilsce la dispersione del calo.re, p er modo che le icondizioni termiche pur non essendo turbate iru.tensamente, lo sono così a lungo da risultarne alterazioni più o a.nJeno g.ravi del ci1rcolo saDJg.uigtio con l e rel.a ti\·e consegiuenze. Nelle fo1UJ1e neurotiche le influenze della f,atica, dell'insonnia, delle emozioni, dell'ansia e di altri fattori piSichici si com1binano all'azione locale del !freddo q;>rovocando una sÌllldrome nella quale prevalgono sensazioni dolorose a carito delle pairti esposte aLl'azione d·e lle btaiSse tetrup'.eratuire. Le pa·rti più frequentemente colpite dal congelamento della pri.ma forma so110 il padiglione delle orecchie, le dita delle nlani, la punta del naso, meno · frequentemente il pene. Talora gli t1nici sintomi del raffreddamento sono il pallore e la insensibilità della cute, ed a"\·venuto lo sgelo le parti lese ritornano normali. Ma nella maggior parte dei casi dopo lo sgelo la pelle s1 gonfia, si arrossa e si copre di ' 'esciclJe piene di un liquido limvido, secondariamente qu ando l'azione del freddo intenso h a d11rato lUDJgamiente si ha la gangirena secca, la aui estensione è ~n rapporto alla inte11sità ·d el freddo ed alla profondità fino alla q11ale esso ha agito nei t essuiti. Il periodo di riparazione è caratterizzato da 11n'infi.awrmazione che dura a lungo. Dura11te lo sg-elo dei tesst1ti si l1an110 "\-Ìolenti do1

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lori che sono i11 rapporto o a \ere lesio,n i neuritiche o alla pressione subìta 1d alle tenminaz.ioni nervose per il cr:ap~do distende!lsi dei tessuti. Le art~azioni in .rapporto ai disturbi della circolazione san.g .ugna e linfatica si hanno di regola quando le parti sono esposte all'azione di •un freddo non anolto intenso ma di l:unig1a durata, e si hanno sopratutto quando l'atm.o sfera è umida o le paTti sono a contatto con acqua fredda. Dapprima si ha una contrazione delle arterie sottili, poi di 1quelle sottili,ssittne, segue la contrazione delle arterie di grosso calibro e di q11elle situate profond<LU1ente. La quantità di sangue circolante negli a·rti diminuisce, la pelle diventa pallida, ' le dita delle mani e dei piedi diventano morte. Possono però sopravvenire intensi dolori ; ad ogni .modo i movimenti degli arti diiveritano presso che impossibili. Alla vaso-costrizione in secondo tempo isegue la vaso-dilatazione: la parte diventa eritematosa o cianotica. Comq:>aiono sensazioni dolO'!'ose profonde . Qua11do 1'es,p osizione al freddo umido s i protrae o si .ripete di freq1uente si formano i geloni o pernioni : si ha cioè un eritema più o meno cron1co accompagnato dia 11na reazione i11fiam.m atoria e da sensazioni •p ruriginose. Taloira la ·p elle di:venta ruvida, si producono vescicolè ed ulcerazioni, che infettandosi secondariamente possono d·a r luogo a perdite di tessluto più o meno estese. Negli indimid ui che .sono costretti a stare lun.g a1uente in posizione più o meno eretta e presso chre ittn,mobile con i piedi a c-Oi11tatto del1'aoq·u a firedda o diella neve può prodursi sempre per azione 001 vasi una gan1g rena piu o meno estesa delle estvemità inferiori, si ha cioè la così detta gang.rena 100 paralisi vasale da freddo . È q111.esta forma che p.revaJentemente si ·verifica nei soldati delle trincee. La terruperatiutra del fan go, nel quale i pi1e di veng,o no ten.u.t i confin:uia mente, non si ia1bbassa mai tanto da produnre ]a congelazione <lei t essuti superficiali e tanto meno di q11elli profontd i, ma il freddo umido agisce tanto 1111ingam·ente costringendo i vasi in modo dai p~odurre la ~angrena . In queste fonm e il paziente amnerte nelle parti colpite un senso di i.Dri1g idimento, di rafir.edda1tllento, 1d i prurito o perde aiddirittur.a la sensazione deg1i airti iniferiori e no11 si accorge della l·e sione se non a1la ispezio11e diretta. Fa·voriscono la prodiuzione dii questa forttna anche :condizioni meccani'Che che ostaco1ona110 1a1 libera circolazione : la cont'iin.11a nosizione erettq, le scanpe st~ette e indurite (anc·h e •qt11ando siano ·l a.rg-he sii restrin,go110 e si irrigi1di•s cono ·per 1'assorbi-mento di acqua), l'immob'ilità che è forzata oltre che ·p er altri fattori a11che perchè il fango nelle trincee è t aI

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loriai così a1b bondante e denso che i piedi e le gambe dei sold:ati vi .rianan1g ono presi e fissati dentro come oailcinati per ore ed ore. 1' utti questi elementi ri1initi i.n sieme agiscono così potentemente da produrre la gangrena anche in individui molto rob.u sti e perfettamente sani. Il disturbo cittolatorio iniziatosi in siffatte coD(dizioni ha tendenze progressirve, per modo che fenomeni gravi opo.ssono apparire anche. molto t·e mpo dopo che l 'indiMiduo è stato tolto dall'aim1bente dannooo. I fatti obbiettivi di questa forma possono essere costituiti dal semplice eritema limitato all'all1uice ifìino alla gangrena nera, alla necrosi in massa di parte o di tutto il pi1ede, in modo da rendere necessaria l'amputazione al tairso o anche più in su. La parte diviene p.r~ma un po' p·a llida, poi per la successiva !dilatazione diventa rossa e tumird a. Qui11di per il n·u ovo r.allenta·m ento della circolazione la parte diventa cianotica o rosso sourai più o meno diffusamente in .m odo da as.S11an1ere talora un 1a1Spetto m1a r1morizzato. Quiindi seg1Ule ess·u dazione che è più evidente nelle parti dove il connettivo e più lasso come ne1la parte anteriore del dorso del piede. Quest'edema è molto lento a riaisso\l.1bi.r si. Talora e specie nelle pa·r ti più soggette a pressioni esterne si formano delle vesciche talvolta emorrag·iche più frequentemente sull'alluce, al calcagno, ~lla pianta del pied:e, alla base del quinto dito, nel letto ungueale. Questa gangrena di solito co1pisce ambo i piedi, ma disugualmente. Essa è ordinariamente secca a meno che sopravveng.a no infezioni o si facciano applkazioni umide. Q11ando le parti pur essendo di color livido sono cal'<ie alla. palpazione si ha di regola la guarigione, se in:vece esse sono fredde e di color .grigi°'"'pio·m bo o nero si ha la necrosi parziale o totale. La demarcazione si ha in genere netta con .p iaga g.r anulegigiante. In queste forone di congelazione per una permanente tensione dei tendini degli estensori delJl.e dita, dei peronei e dei tibiali l'alluce è dorsifiesso, le altre dita i·pe.rstese, ·m entre il piede è in ,e versione o in inversione esagerata. Talora questi fatti sono accompagnati da dolori e da p.airesfesie ·d i varie forme ed intensità. Queste disestesie sono in genere in raipporto a processi n euritici. Ma v'è un ·b.u on numero di casi nei quali la leisione della parte congelata iion è quantitati~mente proporzionale ai distu11bi su·b biettivi accusati dai pazienti. Si tratta di indi·vidui che si mootrano emozionabili, irritab[li e che ace.usano dolori non giustificabili dai fcatti locali. In questi casi evidentemente al processo neuritico iniziale si è aggit1nto ruin. fattore psichico. Si ha · a che fare allora con fatti 1

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cli neurosi, come è facilmente documentabile dal fatto •che questi isogget~i presentano alcuni sintomi caratteristici schiie ttamente funzionali, cQID.e l'a,n estesia o la iipoestesia a calza o pantofola. Accertata così l_a patogenesi delle congelazioni la profilassi deve essere indi1:izzata ad eli1ninare ç quanto meno a diminuire le ca·u se che l'esperienza ha dimostrato capaici di determinare queste lesioni o di render·l e più gravi. Gli indumenti devono essere larghi e non devono ~n nessun punto cost ringere i tessuti . Più che di abiti pesanti giova coprirsi d.i più indumenti l·eg~eri a:n1a fatti di tesst1ti molto fitto: i vari stra~i di aria co!stituiscono il migliore coib·ente. Gli abiti ad ogmi modo non devono impacciare per nulla i movirrruenti. Anch e le calze, i g•uanti possi·b ilmente di lana devono essere molto ampii, meglio conservano il calore i guanti senza dita. Le •c alzature devono essere anche esse ampie, ben la.vorate per modo da ostacolare la penetTazione dell'acqua, costituite di pelle morbida e frequentemente unte con grassi e petrolio che ne mantengono la mo11bidezza ed allontanano insieme la UJm.idità. I soldati dov:nehbero muoversi per quanto più è possibile, ispezionare frequentemente l e parti più esposte ai congelamenti e sorvegliare anche i compagni avv.erlendoli delle prime .m anifestazioni di congelazioni sul volto. Queste si presentano agJi inizii con caratteristiche macchie del colore del1'avorio. Queste macchie vanno subito fregate 1eggermente con il pulviiscolo di neve o meglio con petrolio. Per attivare La circolazione ai piedi giovano molto l e frizioni con alcool. I giappo11esi nèll ~utltima guerra con la Russia adoperarono come mezzo profilatti·c o delle congelazioni e con b.u oni risultati le unzio1n i ai piedi con pomate a base di cera bianca e vasellina o cera bianca ed olio di lino insieme a canfora. Buoni risultati darebbe pu:re 1'unig:uento di sugna plutcificaita e 1conforato col s % di olio di eucalipt0. I soldati devano e.S!Sere be11 nutriti sopra tlutto con cariboidrati e sorbiTe frequentem·e nte delle bevande toni·che calde e molto zuccherate, come il caffè, i1l thè, il cioccolato. Il ,,i1so devTe essere protetto sopratutto dal v·e nto freddo mediante wna larga visiera al berretto ed in mancanza mediante ·t tn largo pezzo di cartone inisin.u ato sotto i·l ·b erretto stesso. È sopratutto duirante la notte nel sonno che i sol1d ati · in trincea devono riguaridarsi ; un sicuro mezzo profilattico al rig'U!ardo potrebbe aversi unicamente dall'uso di un sacco di pelle, nel q.uale il soldato dovrebbe entrare tutto, t esta compresa. Nelle trincee i soldati devono badare a stia.re il meno che sila possibile nel fango, doiV!anno ripor,r e ogmi I

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cura a procurarsi delle tavole o dei sassi, sui quali poggiare i piedi. Per quel che riguarda la cura delle congelazioni ·bisogina innanzli tutto bada:re a non rriscaldare le parti lese e •t anto meno a trasportare il paziente in un ambiente eccessivamente riscaldato. Una tale pratica avrebbe sempre conseg1u~enze f.u neste. Nelle forme sem.p lici occorre praticare frizioni con pulviscolo cli neve (non neve compatt a) o con acqua fredda; ottenuto il diJsgelo si pratichertanno frizi-o ni con tremeniti!lla ed olio Q con linimento aJ.cool-saponato; successivamente si trasporterà il ,p aziente in um ambiente moderatamente riscaldato a secco. Nelle f otime del secondo gruppo 1b isog.nerà favorire la d.eoonigestione della rc'iainosi e dell'eidema mediante la e1evazione in alto, la !lllJObilizzazione aittiVia, l'applicazione ·d i poJ.veri astringenti, c01ne demnato1o, iodoforunio, QiSSido di zJnco, ac'ido bor~co, e tintucr:.a di iodio in leggera concentrazione (g.r. 2 di iodio in Too di alcoo[ assoluto) o m·eglio ancora med.'iante l'applicazione di aria cal1d a. Bisogna ad ogmi modo che l 'int'ervento chirurgico sia limitato solo ai casi nei q:uJali la gangirena mal·g rado ogini C'Ura rjmane umida ed assUlllle carattere fiemrnonoso. Nelle forme del terzo gruppo si faranno massaiggi, bagni e si praticherà sopra tutto la psicoterapia. DRA GOTTI .

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA.

La sifilide cerebrale. (S. COLLI NS. ] our1i. A m . med. Assoc.,. 1915, ·vo-

lume LXV, n. 2). La Spirochaeta pallida può attaccare tutte le parti intracraniche del sistema nervoso, le meningi, la sostanza cerebrale (cellule e tessuto interstiziale) ed i vasi sang·uigni. In 1nolti casi la diagnosi può essere fatta con la sola ai1alisi dei sintomi; altre volte invece, specie quando 1nancano i sintomi detti patognomonici (alterazione dei riflessi tendinei, irregolarità pupillari, paralisi temporanee oculari, ecc.) sono necessari i mezzi di laboratorio; ed è con questi che si riconosce che· molte cefalee, neurastenie, epilessie, psicosi diverse, ecc. sono di natura sifilitica. Due fatti hanno airrestato il cammino delle nostre (:Onoscenze sulla sifilide del siste1na nervoso; l'uno che ~gni scrittore ha affermato che la sifilide del sistema nervoso cagionava delle malattie ben definite, ognttna delle quali ·veni, a considerata come un'entità clinica. L'altro gran1

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de ostacolo al progresso delle nostre conoscenze in proposito è stato portato con la distinzione di 111ala.ttie ;sifi.li1tiche e 1p arasifilitiche. Ora Noguchi e Moore hainno fin d.a l 1913 ò.jmostrato l 1esis.tenza della spirochaete in buona parte dei cervelli di individui morti per demenza paralitica, eliminando così l 1influenza di quella misteriosa sostanza, che si riteneva elaborata dal microrganismo e che fosse l 1agente causale delle malattie paTasifilitiche. La differenza delle lesioni deve .quindi essere riferita, sia al tempo da cui· si è verificata l 1infezione, sia al n·u anero dei ·m icrorganismi, sia infine alla resistenza dell 1individuo. Si è osservato che sul principio dell 1iniezione si ha una reazione cellulare relativamente lieve prodotta da un gran numero di microrganismi, mentre nella sifilide cronica le reazioni estese sono causate da piccolo nu·m ero di spirochete. Ciò si spiega con le teorie dell 1immunità; 111nfezione primaria ha sensibilizzato i tessuti; più tardi, i tessuti risultanq enormemente suscettibili all1azione tossica; e si hanno cosi i fenomeni della sifilide terziaria. Un altro carattere differenziale fra lesioni sifilitiche e parasifilitiche era dato dall 1incurabilità di q·ueste ultime: si deve però riflettere la differenm dei tessuti colpiti dai due tipi di lesioni. Nel primo caso si tratta di tessuto interstiziale e quindi la rigenerazione è possibile; nelle lesioni paras.ifilitiche, invece, è interessato lo stesso parenchima nervoso, e quindi alla distruzione di una cellula segue necessariamente l a mancanza della sua funzione. Del resto con l 1uso del salvarsan si può far cessare lo stadio di attività delle malattie parasifilitiche. Dopo tali premesse 11A. passa a disc·u tere il soggetto ohe tratta considerando: a) l'epoca di manifestazione relativamente a quella dell'infezione; b) le sue manifestazioni cliniche; c) la relativa frequenza; d) la prevenzione ed il trattamento precoce . Epoda in cui si manifesta la sifilide cerebrale. Si riteneva una volta che questa fosse sempre una manifestazione tardiva : ora invece, specialmente con gli studii sul liquido cerebro-spinale, si è dimostrato quanto spesso il sistema nervoso è coinvolto nella s ifilide prima.r ia. Non v'è du·b bio del resto, che molti dei sintomi della sifilide primaria (oefalea, stanchezza, insonnia) sono prodotti dall 1invasione degli spirocheti nei larghi spazi linfatici del sistema nervoso centrale, specialmente in quelli comunicanti con i ventricoli cerebrali. I parassi ti vengono poi scacciati. dalle forze della natura, o dai rimedii adatti ; in altri casi in·v ece, all'invasione seg.ue un periodo in cui gli spirocheti prendono sicuro possesso dei tes( 10)

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suti, e lo dimostrano, anche dopo parecchi anni,. con ~nomeni distruttivi. Ma~ifestazioni cliniche. L 1enumerazione di • queste comprenderebbe tutta la patologia nervosa ; è sufficiente quindi limitarsi alla discussione dei sintomi più importanti e comuni. Presi individuaJ.mente, questi sintomi non hanno nulla <li caratteristico : la cefalea è la stessa che si osserva in forme meningee, ed è stato esagerato il valore delle' esacerbazioni notturne, la neurite ottica non differisce da quella causata da 11111 tumore. Più importante invee~ è 11aggruppamentodei sintomi, ed il modo con cui si presentano e si svolgono. Affatto caratteristiche sono le variazioni nella intensità e la molteplicità dei sintomi ; ad un certo periodo predo·m.inano i sintomi meningei, poco più tardi quelli cerebrali o vascolari; gli uni possono regredire, gli altri svilupparsi. Tale variabilità coincide con l'invasione e la distruzione dei diversi tessuti. Di regola si può diagnosticare il punto più importante della lesione considerando l'ordine di • svil~po dei fenomeni ed il loro aggruppamento : per esempio, i sintomi precoci, dovuti ai nervi cranici, si trovano quando le meningi della base sono le sede delle lesioni, invece i fenomeni di irritazione motrice indicano che il processo si trova alla convessità. L' A. limita le sue osservazioni alle malattie sifiliticlie m·e ningo-vascolari, comprendendovi la sifilide parenchimatosa cerebrale, la demenza: paralitica e le gomme. I sintomi principali sono. i seguenti: Cefalea. - È il più costp.nte in ogni forma, espessissimo è il disturbo di cui maggiormente si lagnano questi infermi. È soggetta ad esacerbazioni parossistiche e viene descritta con ogni specie di aggettivi: pulsante, perforante, lacerante, terribile. Generalmente prende tutta la testa; qualunque intervento la peggiora, salvo l'assoluto riposo. Quando il processo predomina alle meningi della convessità la percussione del cranio è spesso dolorosa ; quando predomina' alla base si nota spesso rigidità del collo, paralisi oculari, emianopsia; quando sono affetti fil ganglio di Gasser o i punti d'uscita del quinto paio vi è una profonda iperestesia di questo nervo. Ciò che è importante a notarsi è .che la cefalea può essere l'unico sintomo, e nulla di' caratteristico esso presenta; può anche rivelarsi come emicrania sempli~e, in cui i segni fisici riconosciuti come patognomonici (segno di Argyll-Robertson) possono essere assenti, e la diagnosi si può fare e confermare solo con le prove di labo-ra torio. Può ·essere associata con vertigini, vomiti eneurite ottica; in tali casi il tumore cerebrale I


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può escludersi solo in seguito all'esame del siero o del liiquido cerebro-spinale. La cefalea sifilitica è ricorrente, e ritor11a dopo 1?eriodi anch e lunghi di calma : l 'A. cita il ieaso di runa donna la di cui storia s i può così riassumere : a 22 anni iniezione; a 27 cefalee e disturbi vivissimi scomparsi dopo i1l trattamento, a 3r p aralisi del VII paio scomparsa dopo le frizioni ; a 33 paralisi del II~ paio migliorata dopo iniezioni m~cuTiali; a 36 cefalea e stato depressivo, scompars i dopo una buona cura con mercurio e salvarsan. Reazione di W assermann negati va per 2 anni ·; a 39 anni nuovamente cefalea con Wassermann positiva. Disordini della p ersonalità. - La sifilide è, con I 'alcoolismo, la malattia che maggiormente pro-v·oca tali ·disordini, i quali yariano da leggere inosservanze alle convenienze sociali, all'assolut'a liberazione da quelle inibizioni sulle quali è fondata la buona condotta. L'individuo diventa trascurato nel ling1uaggio, negli affari, oppure si ritiene perseguitato, o è depresso, inerte. Tali alterazioni di carattere debbono però essere ricercate dal medico, poich è difficilment e vengono accusate dal paz,iente o dai familiari. Di solito sono interpetrate come neurastenia. Disordini del sonno. - L'insonnia , in un periodo o nell'altro, si verifica in ogni caso di si filide cerebrale; sp esso è dipendente dal1a cefalea, r a ramente costituisce però il sintomo pirincipale. L'ins onnia, non influenzata dal trattament o, prolungata, non dipendente da dolore, è spesso un sintomo premonitorio della demenza paralitica. Disturbi motori (eccetto l e par alisi dei nervi cranici). - Sono frequenti e si osservano n ella maggioranza dei casi di sifilide meninge-vascolare, specialmente con predominanza dell 'elen1ento vascolare. Si osservano di solito i sintomi premonitorii dell'attacco (cefalea, vertigine, senso passeggiero di incertezza nella st azion e eretta o nel oam·m inare, sensazione di toripore alle estremità, con stato mentale indescrivibile, di ansietà, apprensione, depressione) . Qualche volta, invece, l'individulo va a letto in buono st ato di salu·t e, ed, al maittino, si svegJ.ia emiplegico. Sono colllJUnissime anch e la manifestazioni men~ tali ed emozionali. In 'U'n individu o sot to i 30 anni l'emiplegia che si sviluppa g.radatamente, op·p ure anche in attacchi, preced·u ta da qualcuno dei 1sintomi accen.n ati, n-01n acc-0mipa:gn ata da perdita di coscienza, oppure invece con perdita molto 1pt10lungata di coscienza., e seguita precocemente dallo stato spastico, è quasi certamente di ori·g ine s ifilitica . Il dubbio cessa qua ndo si noti altresi la mancanza del riflesso puL pilla1"e ailla luce, opprure vi siano mell 'anamnesi degli attacchi passeggieri di .d iplopia. La dia gnosi ·p uò essere confer'mata dalle prove di la-

boratorio; occorre però notare che la Wassermann è frequentemente negativa nell'endoarterite sifilitica; la reazione, ad ogni modo, è bene si a ripetl1ta . Puralisi dei 'ner-vi c1'a1iici. - Come è stato notato dagli autori, i nervi cranici sono spesso coin,~olti nella sifilide cerebro-spinale, ma vi so110 cli questa molto più casi di quanto si ritene-ra che decarrouo senza tale manifestazione. Il nervo près·. > più freq11enteruente è il t erzo paio e 11e risl1lta diplop ia e pt osi palpebrale. Possono· essere effette tutte le branche o t1na sola, generalmente di un solo occhio. La paralisi si svi· 1uppa gradatam ente, spesso con manifesta.ziot}.l interan.i ttenti, e scompare, spesso senza t ratta1nento. ~uò esservi associ at a la paralisi altresì del quarto e del sesto paio. Dopo l 'oculo-motore, viene affetto, in ordine di frequenza il nervo ottico ; talora la n eurite ot tica o l'atrofia postnellllitica costituiscono il sintomo predominante e gli ammalati cricorrono dapprima all'oculista. Spesso la diagnosi col tumore cerebrale è impossibile senza il soccorso del laboratorio. Gli altri nervi cranici sono affetti con minore frequenza, e solitamente si notano altri sintomi di partecipazione meningo-vascolare. La sordità che si verifica subitaneamente o gradatam ent e,• in un individuo sano, con disordini dell'eq uilibrio, ronzii specie se con leggiera vertigine, devono sempre dest are il sospetto dell'origine sifilitica. · Il s intom o obbiettivo più notevole è sempre quello di _i\rgyll-Ro1b ertson, che, secondo la m~g­ gior parte degli 1autori, non si nota in malattie n on sifilitiche. Esso p erò .raramente si trova nei primi st adii della sifilide 1111ening-0-vascolare; cioè quando l a malattia consiste solo in un modico essudato meningeo, ·s oggetto a variazioni; l e pupille invece perdono il riflesso alla lu~e quando il processo diventa cronico oppure l'infiltrazione m eninge-vascolare è profonda. Disordi1ii 1iella sfera sensi ti-va. - I dolori !tet1matici o neuralgici in differenti p arti del corpo sono sintomi cost anti, ma devono essere ricercati dal medico, poichè adombrati da altri sintomi predominanti. Prevenzione e trattaniento. - Una buona cura antisifilitica può generalmente pirevenire lo svi1.u.p po della sifilide cerebrale ; in alcuni casi essa p erò fallisce, quando gli spirocheti penetrano, entro pochi giorni dall'i11fezione, nello spazio linfatico perivascolare, prima ancora che sia completamente sviluppata la l esione locale pri.mitiva; allora nessuno sforzo dell'arte medica e nessuna produzione di anticorpi da parte dell'individuo può sloggiarli o distruggerli. (II)


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Il t·r attamento vero e proprio della sifilide consiste nell'uso adeguato del salvarsan e del mercurio, da i1iiziarsi al più presto dopo l'infezione e contin'uarsi :fino a che le manifestazioni biochimiche della malattia abbiano cessato, mantenendo il meta.b olismo nell 'individuo il più vicino possibile alla norma ; il medico deve poi sorvegliare l'ammalato per mesi ed anni vigilando cl1e non si verifiche al-cuno dei >Sintomi s,ospetti. C·o me indice può sempre ser,rire là reazione di Wassermann. Si deve poi elimina.re il pregi·udizio che lo jodiuro di potassio sia attivo contro gli spirocheti: second~ l'A. esso non ha più diritto id i essere considerato come antisi:filitico, di quelli che abbia per essere rite11uto antitubercolare. _t\.rsenico e mercurio debbono venire somministrati quando la s.~filosi è ancora suscettibile di trattamento, cioè durante lo stato di sensibilizzazione dei tessuti nervosi per mezzo degli spirocheti. Nella somministrazione di 1questi due rimedi si compendiai la cULra della s ifilide: somministrarli successivamente e bene è un'arte che non si acq11ista che con l'esperienza. A. FILIPPINI.

sciuti da molto tempo. Partendo da questo concetto, in epoche diverse sono state attrièuite ai disturbi intestinali tutte le malattie generali e le alterazioni locali della pelle. Queste vedute portano all'esame delle urine con lo scopo di tr.arne le prove dell'alterato ricambio. Tenneson e Lyon nel 1888 , ~saminarono tutti i . giorni le urine in due casi gravi di dermatite· erpetiforme per un periodo di ·parecchi mesi. La sola analisi qualitativa fu quella dell'urea. La secrezione giornaliera di azoto, sotto forma di urea varia da gr. 5.8 a gr. 3.0. Essa scendeva ad un li\Telloi mi.nimo prima di una recidiva della ~ermatosi. In un altro caso, la secrezione variava da gr. 9.3 a gr. 5.7 al giorno. Su questa po\era secrezione di urea molte teorie dell'autointossicazione sono fondate. È notevole ancora che la secrezione d'urea cade al suo mi1n imo grado prima di Dgni esacerbazione dell'eruzione. Bar ·e Tissier hanno esaminato la secrezione ... dell'urea nel caso• di una donna nella quale la dermatite erpetiforme si ,era .sviluppata in tre gravidanze successive. E·s·s i ha.inno osservato che l'urea e.ade al minimo a l manifestarsi di una riacutizzazione, e dop0 sale cli nuovo. La paziente presentava albuminuria e raccontava di aver avuto nefrite. Di ~ui la teoria che la derPATOLOGIA DEL RICAMBIO. matite erpeti·f orme sia una forma cutanea di uremia. A questa teo.r ia è .s.t ata contrapposta la D metabolismo dell'azoto nelle malattie teoria nervosa, i1n favore della qu~le si sono della pelle. schierati Gaucher e Claude. In molti casi di dermatite l'albuminuria manca. Ma tutto ciò (H. L. TIDY. The Quarterly f ournal ,. n on esclude la possibilità di rapp0rti fra la oj me decine, genn. r9r5) . dermatite ed .alcune anormalità del rene. Gran parte delle ricerche compiute intort! O Wilenski in una tesi di Parigi del 1895 stual metabolism.o nelle dermatosi .sono state ridia sotto v·arl: aspetti la dermatite erpetiforme e viene a lle conclus[oni seguenti: iche in essa volte .a llo .studio dell'eliminazione dell'azoto per la via delle uri•ne. Molte di queste ricerche m·oilto spess·o si ha u.n a forte diminuzione nella secrezione d'urea; che qualche volta si ha alsono state fatte s u soggetti tenuti a dieta ricca buminuria, dovuta a nefrite cronica, la quale di purine; e perciò è importante conoscere la decorte parallela alla dermatite, e che quindi sec11ezione dell'acido urico che si ha nella dieta nefrite e dermatite sarebbero due condizioni mista. Dai :fisiologici dell'Unùversity College è dovute ad u•na sola caasa generale, l'artrit:istato dimostrato che l'azoto dell'acido urico cosmo; ch e la dimin11ita secrezione d'urea probastituisce 1'1.54 <J~ dell'azoto totale. Maillard lo ha trovato nella proporzione dell'r.43 % .nei sol- bilmente è la cooseguenza d'una insufficienza dati francesi. Si può ritenere che 1'1.54 % rap- iI1enale e cli un disturbo della nutrizione, ampresenti la media della secrezione d'acido /Ull'i- bedue dipendenit i dall'artritism o ; i prodotti es•cretorl !in rapport-0 all'alterata nutrizione si co •nei soggetti normali a dieta mista. accumulano nell'organismo e mediatamente al Quanto all'azoto che si elimina attraverso la sistema ·ner,r0so centrale pr:oducono le alterastt.perficie cutanea, si ammette in generale che, zioni cutan·e e della der~n.atite erpetiforme. a parte la perspirazione vi.s.ibile, esso è appena _t\.lla teoria dell'artritismo è succeduta quel- · di pochi decigrammi al giorno. Per un uomo di 70 chilogrammi ed in condizioni di vita nor- la dell'a11,to-i1itossicazio1ie. Leredde nella dermale, la perdita giornaliera cli azoto attraverso matite erpetiforme ha osservato forti oscillazioni nella secrezione dell'urea. Pini in un caso la pelle è stata calcolata circa r / 3 di gr. di pemfio-o ,·eo-etante ha riscontrato dim1nuzioI rapporti fra alcuni stati della pelle ed i o o ne d'urea. _.\•ndl)~, Gérard e Dal()11S in un caso disturbi gastro-intestinali sono stati ricono1

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di pemfigo cro11ico notarono grandi variabilità nella secrezione dell'urea ed aumento della secrezione dell'acido urico, osser,~azione quest'ultima fatta per la prima v0lta, e che assumerà importanza maggiore per i 1av.o ri più recenti di cui diremo. i\llgeyer in due ca·si di dermatite erpetiforme osservò talvolta aumento, tal altra diminuzione dell'urea. Quest'ultimo lavoro è interessante perchè riflette le vedute d·e1la scuola tedesca . La scuola francese ha sempre sostenuto eh.e le malattie cutanee son 0 in rapporto con dis.t urbi interni dell'·organismo, ed ha cercato (di d:imostrare questo concetto mediante l'esame delle · urine. La scuola tedesca e ·v iennese, influenzata grandemente da Hebra, in linea generale ha negato questo rapporto patogenetico, ed ha sostenuto che le dermatosi sono espressione di un semplice dis·oTdine della cute di varia natura . Hardou.in nel 1900 esaminò per più mesi la secrezion·e dell'urea in due casi di dermatite erpetiforme, e constatò un rapporto co·s tante fra le variazioni del tasso dell'urea ·e le esarcebazioni dell 'eruzione cutanea. Nel secondo ca.so si verificava l'eruzione qua11do la secrezione dell'urea era minima, e nel primo soltanto quandoi questa superava sensibilmente il minimo. In ambedue i casi il minimo era di circa 4 grammi . . Hardouin conclude che la recidiva dell'eruzione è preceduta da un periodo di deficiente secrezione d'azoto. Vi è u·na grande somiglianza fra i risultati delle varie ricerche, ed 1n base ad essi dagli AA. è stata soste11uta la teoria che l'iposecrez1on·e dell'urea implica una ritenz~·one di So· stanze tossich·e nell'oi:rganismo, la presenza delle .quali determina le lesioni cutanee. . Dopo il 1900 autori di altre nazioni rjpresero queste ricerche e le eseguirono in altre co11dizioni e su basi differenti. Il concetto generale mess10 in luce con queste ricerche è che le sostanze tossiche vengono eiaborate nel aneta;bolismo delle ·sostanze proteiche, e che qlteste sostanze t0ssiche gono la causa dell'er11zi')ne. Più gra·nde è la quantità delle' proteine disintegrate, e l)iù grande è la quantità delle tossine prodotte. E quindi i disordini funzionali della pellè sarebbero l 'i11dice di 11 n 1netabolismo eccessivo di proteine, dimostrato dall'aumentata secrezione d'azoto. Ciò sarebbe l'opposto della ipoazoturia della scuola francese: .secondo fa scuola fra•ncese, la ,q uantità di tossine ·sarebl:re normale, me11tre sarebbe deficiente la secrezione di esse e qui11di si a,·rebbe la ritenzione di sostanze tossiche. Secondo la scuola tedesca e di altri paesi si a\·rebbe 11n eccesso di sostanze 1

tossiche, causa delle alterazioni morbose della pelle. Stii ve in un caso di pemfigo vegeta•nte ha ricercato se ·vi fossero aumenti patologici nella disintegrazione delle sostanze proteiche, ri pete11do le sue indagini per sette giorni cousecuti,,i, durante i quali l'iµfermo fu tenuto in u·oa dieta . rigorosa e con razione di sostanze azotate ben precisata. Dai dosaggi bene accertati dello Stiive risulta che il suo paziente eliminava ogni gi0rl110 un grammo d'azoto meno della qua·ntità ingerita, contrariamente ai risultati che l' A. s'aspettava. Ma 1'A. si dà ragione di questi fatti, ed afferma che nel pemfigo vegetante si ha una disintegrazione anoirmale di sostanze proteiche. In una serie di casi di licheru p'lanus Radaeli nel 1901 ha ricercato se vi fosse aument0 nella secrezione dell'azoto. Più importante il lavoro del 1903, ne~ quale egli fa un lu11go studio del metabolismo nelle varie forme di pemfigo e pemfigo.idi ., Le ricerche in questa serie ·di casi furono i11traprese .allo scopo di osservare se nel pemfigo e nelle eruzioni èollose in genere si abbia un aumento della eliminazione dell'azoto. Gli esami delle urine in molti casi furono1 praticati fra un periodo eruttivo e l'altro, poichè, ~e­ condo il concetto patogenetico sostenut'O da11' _-\.., il disturbo costituz1onale doveva sempre persistere. In molti casi risulta evidente il rapporto fra la gravità dell'eruzione e la ritenzione di az'Oto. Il s ignificato del termine « ritenzione d'azoto » nei riguardi di queste e delle seguenti ricerche merita di essere chiarito. L.a ritenzione d'azoto si apprezza dalla differenza fra. la qua11tità d'azoto ingerito coi cibi e la quantità d'azoto che pa·ssa fuori del corpo tra i rifiuti organici. Ordinariamente, fra questi rifiuti, si prendono in considerazione le urine e le feci, si ritengono trascurabili le piccole quantità d'azoto che vengono eliminate attraverso1 la pelle. i\1=i .n elle dermatosi la quantità d'azoto che si perde attraverso la pelle deve es·sere di parecchi grammi al giorno. In favore delle conclusioni del Radaeli depongono i risultati ottenuti nel 1905 dal Selenew in un caso grave di pemfigo foliaceo, nel q11ale l'•A., oltre le urine e le feci, raccoglieva più che p0teva i prodotti di desquamazione durante il periodo delle ricerch e, e ne apprezza,·a il contenuto in azoto. Egli 11otava una diffE-renza di ro gr. al giorno fra 1'azoto della dieta e quello contenuto in tutti i prodotti di ri:fiut) dell'organismo; e 1'attribuiva all'essudazione sierosa ed all~ squame che no11 potevano es(13)


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sere raccolte. L'A. a:l contrario commetteva un err0re ·evidente, perchè da.va tale un eccesso di azoto nei pasti, che l'incapacità del paziente q sopportare tale dieta veniva dimostrata dalla quantità di azoto eliminato con le feci (grammi 3.5-3.9). Gaucher e Desmo1ulièreis nel I904 sosten·nerl"\ l'opinione che l'eczema e la psoriasi fosser0 due variazioni di una medesima lesione cutanea, ~ dimostrarono che nelle due a,ffezioni l'esame _delle urine dava gli s tessi risultati, cioè una diminuita sectezione di azoto, con una diminuita proporzione di urea. Da ciò essi arguivano che v:i fosse una incompleta sc0mposizione delle sostanze pr·o teich·e e quindi un eccesso di produzione di sostanze estrattive, che determinavano nelle due malattie uno stato di diatesi auto-tossica . Questo lavo.r 0 fu ripreso poi da Brocq, Desgrez, ecc., con · lo .scopo· di dimostrare che nella psoriasi non vi sono alterazioni caratteristiche nelle urine. Questi due lav0ri, secondo 1'A., seg·nano la fi i1~ della vecchia scuola fr.a ncese, che riduceva queste ricerche a pochi dosaggi dell'urea, senza p·orre nes·suna attenzione alla dieta, alla temperatura, al peso del corpo, ecc. Nel I906 il Folin ·pubblicò le sue ricerche ' sul ricambio dell'azoto in soggetti •normali, d1m0strando come questi .esperimenti debbono essere fatti con la massima cura prima di poter venire alle conclusioni. Con.siderand·o· la questione al punto dov'era nel I9o6, i ri·sultati ottenuti e le varie teorie proposte si possono c0sì riassumere : I 0 Si è ritenuto che la secrezione dell'urea sia costantemente inferiore al n·o rmale in tutte le d·e rmatiti 'diffuse, e perciò alla ritenzione di azoto fu attribuita la causa di alcune dermatosi. Questa teoria prevale nella scu01a francese, la quale ascrive tutte le malattie della pelle al1'artritismo, concetto fondato sul fatto che molte lesioni cutanee possono avere rapporto con l'u• • r1cem1a. 29 Si è detto che il rapporto dell'azoto ureico con l'azoto totale è inferiore al n·ormale in certe condizioni : il ricambio dell'azoto sarebbe incompleto, la quantità delle sostanze estrattive sare1: be più alta del normale, la presenza di queste sostanze estrattive determinerebbe le lesioni cutanee. All'artritismo della prima teoria si sarebbe sostituito il termine de11'auto-i?Vtos. . si ca zion e . 3° Dal tempo delle prime ricerche si era osservato che l'eliminazione dell'urea era più deficiente nei periodi non eruttivi, per aumentare dura·nte l'eruzione: ciò pro·v erebbe che lo stato della pelle era il risultato dei disturbi del ricambio. ~ 1

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4° I11fine si è ammesso che in generale le dermatosi si hanno quando il metabolism0 proteico è più intenso del normale: l'eccessiva disintegrazione produrrebbe un eccesso di tossine , le quali ·determi11erebbero le alterazioni della cute. L'organismo perciò eliminerel:1b e una quantità d'azoto maggi0re di quella ingerita. Al contrario è dimostrato che nelle dermatosi generalizzate durante il periodo eruttivo si ha scarsa eliminazione di urea e di azoto, e che questa anQmalia si verifica prima della comparsa dell'eruzione. Nello studio di quest'argomento ~ono singo· la:rmente importaniti i seguenti quesiti : Io L'eliminazion,e totale dell'azoto è deficiente per le vie ordinarie delle urine e delle feci ? 2° Il tasso dell'urea o dell'acido urico è anormale in senso assoluto o relativamente all'azot0 totale? 3° Tali alterazioni son o· caratteristiche di ogni forma s peciale di dermatite? 4° Qual'è la causa di queste alterazioni?

Ricerche recenti. Notevole è il lavoro di J0hnston e Schwartz sul metabolismo di alcune malattie della pelle, e particolarmente di questi tre gruppi di malattie : eritemi ied orticaria, eruzioni bollose, eruzioni squamm·ose. Alcu·ne osservazioni riguardan0 tutti e tre i gruppi : tracce di albuminuria si riscontrano nella terza parte circa dei casi e scompaiono quasi sempre quando si ha la guarigione; il grado d'in,d acanuria è molto mutevole e n0n è in rapporto con la gravità dell'eruzion·e nè con disturbi intestinali. Gli AA. non hanno dosato la quantità di azoto ingerito. Quanto all'azoto eliminato, es.si hann0 osservato che le variazioni massime si hanno nel periodo prodromico d.e ll'eruzione, che l'alterazione più frequente nel ricambi0 è la deficienza nella sintesi dell'urea. Ogni periodo eruttiv0 della dermatosi fu sempre preceduto da diminuzione della secrezione d'urea. Schamberg ed altri nel 19I3 hanno pubblicato un lavoro çompleto sul metabolismo dell'azoto nella psoriasi. Le loro conclusi0ni sono le seguenti: •nella psoria.sd. si ha costantemente una notevole ritenzione d'azoto, proporzionatame-n te in genere all 'estensi0ne ed alla gravità dell'eruzione; l'azoto è ritenuto ed immagazzinato nell'orgainismo; la ritenzione d'azoto non sempre è compagna di un aumento corrisp0ndente del peso del corpo; la ritenzione è maggiore quand'essa è stata osservata anche in altre ci:-costanze e quando si verifica con u11a dieta che in condizioni n0rmali non turberebbe l 'equilibrio dell'azoto; a tutta dieta la ritenzion~ d 'azoto può .salire fino ad II gr. al giorno; e'sa •


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non è dovuta a disturbi renali,· nella maa<Tior no parte dei casi la ritenzi0ne è maggioré di q11anto potrel: be essere messo a conto della perdita di proteina per ,.i.a delle squ.amme ; la ri tenzio11e talvolta persiste dopo la fine della desquama• :z1one. Una persona che aumen~i di peso rapidamente per un lungo periodo, per esempio dopo una malattia acuta., di necessità deve presentare u na forte ritenzione d'azoto. Gli AA. hanno dimo·strato che nella psoriasi si può avere persino diminuzione di peso per parecchi mesi (fino ad 1-2 kgr. per es.), ·e d aversi insieme U·na forte -ritenzione ·d 'azoto che in un caso fu cumulativamente di 350 gr. per tre mesi, corris.pondenti a ai.rea kgr. 2.5 1d!i proteine. I pazienti di psoriasi possono ritenere ·forti ·qu.a ntità d'azoto anche se sottoposti ad una dieta, nella quale un s-0ggetto normale non potrebbe mantenere l'equilibrio d'azoto, ma ne perderebbe rapidamente. Così gli AA. dim0strano che la ritenzione di azoto non è dovt1ta a disturbi d·e lla funzi,one renale per cui sia diminuita la capacità secre· 'trice dell'azoto. Gli AA. ritengono che la ritenzione d'azoto -persista anche dop0 la cessazione della desquamazione, ma ciò è . difficilmente dimostrabile, perchè la ~endenza dell'organismo ad aumentare di peso dura•nte la convalescenza complica i risultati delle anali·-i, tendenza che è favorita dal cambiamento di dieta che si fa di solito quando 1a malattia volge a guarigi0ne. Inoltre la riten-zione è pr.oporzionale alla gravità dell'eruzione, e quindi essa può aversi soltanto molto lieve dopo la cessazion·e della desquamazione : in que·ste condizioni è impossibile tr.a rre conclusioni, a men.o Che la dieta no11 1sia tale che con• es.s a in soggetto normale la quantità d'azoto èlttninata non sia superiore a quella ing·e rita. Rin1angono ancora ad esaminare i quesiti se guenti: la ritenzione si verifica soltanto nella -psoriasi? l'azoto ritenuto rs i accumula nell'organismo, oppure è soltant0 apparente ed ·~ lilanciato dalla perdita di prot eine per m ezzo delle squame? _t.\ questo· proposito gli AA. riferiscono i rist1ltati delle a nalisi ·e seguite in tre casi di dermatite esfogliativa nel London Hospital. In un -caso g·rave di eritrodermia risultò un'enorme ritenzione d'azoto per la dur.ata di parecchi mes1 . La stesso risultato si ebbe in un caso di eri·trodermia ricorrente, in cui fu evidente il rapport0 proporzionale fra l'intensità della ritenzione e la gravità dell'eruzione nelle sue varie fasi. In questi periodi non si ebbe un corri·s pondente aumento nel peso del corpo. Dunque in 1

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questi due casi di eritroderm·ia si ebbe lo stesso fenomeno della ritenzione osservato nella pso•

rtaSl .

Lo stesso si può riconoscere in un caso di dermatite erpetiforme di Radaeli (1903) ed in un caso di pemfigo foliaceo di Selenew (1905). La ritenzione d'azoto non è esclusiva di una speciale forma di dermatite : probabilmente essa si verifica in tutti i casi i·n cui la pelle è diffusamente colpita da processi :flogistici o proliferativi . Ma qual'è la ·sorte dell'azoto ritenuto? Son0 state ammesse parecchie possibilità. ra Schamberg ed altri ritengono che nella p~o­ riasi si abbia un vero immagazzinamento di azoto nei tessuti. Si ritiene che l'accrescimento e la proliferazivne delle cellule epiteliali della pelle <:oDJSumi un 'enorme quantità di sostanze proteiche. Il calcolo delle grandi quantità rli azoto ritenute per parecchi mesi in casi di psoriasi e di eritrodermia dimostra che è impossibile vi sia stato un vero accumul0 di azoto nei tessuti 1senza un corrispondente aumento del pesb ·d el corpo. Perciò l:isogna pensare che l 'azoto in eccesso venga eliminato per altre vie che non siano· le feci e le urine. 2a Si è pensato che l'azoto potes·se prendere altre vie che 11on fossero quelle della pell e, ma nessun fatto s tarebbe a dimostrarlo. Non è stato mai dimostrato che si possa avere perdita d'azoto per le vie bronciali sotto forma di composti volatili ammoniacali o d'altra natura. 3a. °È innegal: ile la gran· perdita d'azoto per la via della pelle, d1mostrabile raccogliendo le squame che si eliminano ed apprezzandone il contenuto in azoto. Questi procedimenti però pres,e ntano difficoltà non lievi : i•n nessun caso il computo delle quantità d'azoto cosi el1minate h a superato un grammo. In condizioni normali è stato dimostrato che si ha una perdita di circa I/ 3 di gr. al giorno. Burgsdorf in un caso di dermatite esfoliativa h a riscontrato una perdita d1 0.82 gr. al giorno i·n, media. In un caso di psoriasi Quinquand ha tr.ovato una perdita di gr. 4.24 al giorno per un mese. Von N0orden ha avuto una media di gr. 3.94 al giorno per 24 giorni in un caso di • • psor1as1. Quanto alla .perdita del siero, von Noorden ha tenuto un infermo affetto di pemfigo vegeta.n te in un bagn0 costante per 24 ore: nell'acqua fu dimostrata la presenza di 5 gr. d'azoto. In questi calcoli pérò ·non mancano cause d'errore. Da queste e da altre ricerche si può concludere che -indubbiamente la ritenzione d'azoto os1

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IL

ser"\-ata in tutte le varietà di dermatite sia apparente, e "-a spiegata con la perdita d'azoto attraverso la pelle malata. Il ta•sso dell'azoto totale nelle urine in alcu·ni casi di dermatosi è straordinariamente basso. In un caso di ps.oriasi fu riscontrato di gr. I .88 al giorno con dieta molto ristretta, ciò che non si è mai osserYato all 'inifuori dell 'insu:fficienza renale. Lo stesso si ha nella dermatite esfogliativa. _4..pparenten1ente i prodotti di scomposizione delle sostanze albuminoidee jngerite vengono quasi totalmente eliminati attraverso la pelle, mentre l'azoto della urina -.ieriverebbe principalmente dal metaboli·smo endogeno. Gli .!\.A. inoltre hanno studiato l'eliminazione dell'acido urico 1Jella der1natite esfogliativa. È ammesso generalment.e che in svariate affezioni cutanee si abbiano dis~urbi del ricambi.o, per es. nel diabete e nel xantomas i, è ritenuto the molte malattie della pelle siano di origine gottosa, e fra queste alcune forme di eritrodermia. Da quest0 pu·nto di vi·sta è stato studiato l'andam ento della .secrezione de11 'acido urico-. Nei casi di dermatite esfoliativa la secrezione dell'acido urico è a umentata non soltanto relativamente all'azoto totale, .m a anche in sens0 assoluto. Questa secrezione è più i·ntensa ne1 periodi in cui l'eruzione è più acuta e più grave. È notevole che in nessun caso, la leucocitosi fu s u periore a 8000 per e-mc. e che si ebbe sempre un decorso quasi afebbrile. Nei tre easi esaminati si trattava rispettivamente di eritrodermia primaria, di eritrodcrn1ia ricorre11te e di eritrodern1ia 1Secondaria aJl 'uso dell'olio di cade. Siccome in tutti i tre casi si ebbe un aumento nelle secrezioni dell'acid0 uri~o, è da pensare che questa sia stata la conseguenza e non la causa della dermatite. Negli strati profondi della pelle i1n questi casi il metabolismo dev'essere anormalmente aum~ntato. Nella dermatite esf0liativa generalizzata i processi flogistici proliferativi e distruttivi delle ceflule devono essere straordinariamente atti,·i. E l)erò è da ritenere che l'au1nento dell'acido urico d'origine endogena det.ba deri'\ are la queste condizi-01ni morbose della cute. È notevole che in un caso la secrezione del1'acido urico era aumentata .anche quando la eruzion e era clinicarrnente aiss e11te. È proba·b ile che le condizioni degli strati profondi della pelle 110n f.o, ser o ritor11ate al normale. Analogamenit e i1el di abete la glicosltria è l 'espressio11e esterna dell'iperglicemia, ma questa può persi st~re a ncora quando quella è scomparsa. Ciò ~ pi egh erebb e a nch e la p ersistenza della riten1

[ANNO XXII, FASC. 49]

1'0I~ICLINICO

zione d'azoto dopo la guarigione dell'eruzione nella psoriasi . Le ricerche istol.ogiche ed ist0chin1iche possono dirimere la questione. Le condizioni anormali della pelle possono preesistere e posson0 sussis,t ere all'eruzione, ciò che spiegherebbe l'ipoazoturia osservata prima delia comparsa dell'eruzione. Non si hanno dati sicuri circa la secrezione di altri composti azotati (ammoniaca, creatinina, amino-acidi). Da tutti i risultati passati ·i n rassegna si p0ssono fare importa.nti deduzioni pratiche agli effetti della cura di alcune dermatosi. Schamberg e Kolmer hanno avuto sensibile miglioramento nella psoriasi mediante una dieta a scar,so contenuto di sostanze albumin0idi, benchè alla fine .fosse 11-ecesrsario il trattan.ne11to locale per ottenere la guarigione completa. I·n tali circostanze la limitazione delle ·s0stanze proteiche deve essere paragonata alla limitazione delle sosta nze idrocarèonate nella glicosiu ria . Si può conicludere che : 1° le alterazioni dell'eliminazione dell'·a zoto in varie dermatosi sono il risultato delle condizioni morbose della pelle, e non sono in rapporto ' con la causa della malattia; 2° la ritenzione d'azoto è apparente e non reale, e si spiega con la secrezione anorn1ale della pelle ; 3° questo fenomeno può precedere la comparsa dell'eruzio·ne e può persistere quando essa è scom.p arsa ; 4° u·n a dieta ipoazotata deve essere proposta in tutte .le forme di dermatiti che present1no un'anormale secrezione dell'azoto. P. SABELLA.

OSSERVAZIONI CLINICHE. POLICLINICO UMBERTO I

IN ROMA. VI Padiglione diretto dal prof. G. p ANBGROSSI.

Un

~o

di anemia grave progressiva trattato

ripetutamenre con 606 per il dott. R . BoMPIANI.

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La terapia dell'anemia grave a tipo progres.sivo, q.u alunque sia 1'origine : perniciosa c1el Bie.tlllrer, sifilitica, malarica, .cancerosa, ecc., si è avvantaggiata molto in questi ultimi anni mercè il .n uovo preparato arsenicale dell 'Ehrlich, il salvarsan, specialmente in quelle forme nelle quali le cure marziali non avevano sortito effetto utile ragguardevole. Il caso che riferisco, mi sembra non pri,·o di interesse in quanto si ebbe in una paziente che ,


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SEZIONE PRATICA

come vedremo si era giovata molto di ripetute iniezioni di sal ,·arsan e che ,·enne a soccombere quando essendosi manifestati gravi fenomeni di into.s sicazione dovuti all'accumulo dell' As. nell'organismo, non si credette più opportuno sottomettere la don.na a .nuove iniezioni del preparato. Riferisco la storia: Q: ·· D ... , di ~n?i 45, entra nell'ospedale il 15 aprile 1913. Figli· a d·'iunoti nulla di notevole . b ' ne11a anamnesi remota dell'infanzia. Mestruata a 15 ~nni, ~a ragazza ha avuto sempre corsi regola·ri. Maritata a 22 ·ainrn.i ha avuto una baml:O.na attualmente vivente e sana nessun aborto. Il marito è morto qualche an~o indietro per emorragia cerebrale. . Circa la presente infermità la paziente rifen sce che un mese dopo 11 m atrimonio a·m malò con. forti dolori alle ossa che si accentua\ano alla . notte e che la costrinsero a letto per tre mesi. Da allora pur continuand0 a. fare di tanto in tanto cure i odiche e saliciliche, era tormentata a lunghi intervalli dai suddetti dolori che però non le impedivano di accudire alle faccende domestiche. Solo, quattro mesi addietro riferisce di avere avuto u·n a nttova poussée di dolori acuti 1accompagnata da gonfiore dell'articolazione del polso. destro. Contemporaneamente si è accorta che andruva divenendo sempre più pallida e che un senso di debolezza accentuata le prostrava le forze. Accusava inoltre annebbiamento della vista, ronzii agli orecchi, confusione mentale. Soffriva di inappetenza quasi assoluta, a lito fetido, spesso vomito, alvo stittico, urine piuttosto scarse e molto colorate. Per ciò che riguarda le condizioni di vita la malata ci riferisce che ha sempre abitato in paese situato in. posizione elevata, che ha sempre a"'\·uto alimentazione sufficiente, non ha mai abusato di vino o di altri alcoolici . L'esame obbietti.vo al momento dell'ingresso fa riscontrare t1n colorito iUJtensamente pallido della cute che è bianco terrea e delle mucose visibili che sono guasi scolorate. Stato di nutrizione generale ·d iscreto, pannicolo adiposo abbastanza conser,1at0, lievi edemi pretibiali. All'esame del torace non si riscontra nulla a carico dell'apparato respiratorio; la punta del cuore è al V spazio s ull'emiclaveare, la pulsazione è però visibile anche in corrispondenza del III spazio intercostale sulla parasternale. All'ascoltazione soffio in primo tempo che accompagna il primo tono. Fegato : limite superiore è al margine inferiore della IV costola, limite inferiore si delimita con la percussione poco all'infuori del tordo costale inferiore. Milza: limite superiore sull'ascellare anteriore IV spazio, anteriormente fra l' emic1aveaire e l'aiscellaire anteriore si palpa l . 1/2 cm. fuoiri dell'arcata costale, leggermente dolente. - Addome indolente, nulla agli oirgani genitali, urine piuttosto scarse : albumina e zucchero assenti. Temperatura subnormaJe. Risultano negativi 1'esame del sa.n gue per la malaria e quello del bacillo di Koch nel! 'espettorato. La conta d ei globuli eseguita qualche giorno dopo l'ingresso dette: Emazie l,680,000; Leucociti 4,200; Emoglobina 16 · Valore gl0bulare 0.47. Gli s trisci dimostrano aniso- e poichilocitosi

c?n presenza di ~acro e microciti, policromatofilia qual~e emazia punteg2'iata. La paziente a·p pena accoita tDel padiglione fu sottoposta ad una c.ura ricostituente O'enerale con i?iezion~ gio~naliere di glicero-fosf~ti e di cacodilato di sodio, ana non avendo dimostrato nel termine di un mese e mezzo alcun. miglioramento si pensò di sottoporla ad iniezioni di salvarsa.n. Il 6 luglio 1913 si cominciò con l'iniettarne ~er via endovenosa 30 ctg. La donin a ebbe un liev·e rialzo febbrile e l'esame del sangue praticato qualche giorno dopo, dimostrò che le condizioni ematiche non erano migliorate. - Si aveva infatti : emazie l,300,000; leucociti 3,200; emoglobina 22; valore globulare 0.71. Gli strisci davano lo stesso repertv che nel1'esame preced-en.te . Il 30 luglio 1913. Si praticò una nuova iniezione endovenosa di 60 ctg. di salvarsan; la paziente ebte temperatura febbrile che raggi t1nse i 38.5', vomito e subdelirio. Qualche giorno dopo l'iniezione ci parve di poter .notare un :migliocamento nelle condizioni subbiettive ed obbiettirve dell 'ammala·t a e l 'esame del sa·n gue pratica.te il 23 agosto 1913 dette : emazie 2,800,000; leucociti 5,200; emogl0bina 30; valore globulare 0.52 . Visto l'effetto utile dimostrato dall'iniezione del preparato arsenicale non ci peritaunmo d·i sottoporre la donna a ripetute iniezioni di salvarsan e ·nei soli tre mesi di settembre, ottobre e novembre la paziente ne ricevette sei per via endovenosa così distribuite : 6 novembre 1913, salvarsan ctg. 40; 16 settembre 1913, neosalvarsan ctg. 75; 28 settemèire 1913, nevsalvarsa.n ctg. 45; 13 ottobre 1913, salvarsan ctg. 60; 27 ottobre 1913, salvarsan ctg. 60; 15 novembre 1913, salvarsan ctg. 60. Sen.z a dire del miglioramento notato dalla paziente s tessa dopo ciascuna iniezione, basterà riferire che essa il 4 dicembre 1913 poteva lasciare l'ospedale per fare le feste natalizie a casa, ·se non completamente iristabilita assai ben rimessa nelle condizioni generali e liberata dai disturbi che la tormentavaino durante i primi mesi di d·e genza in padiglione. - L'esame del sangue fatto qualche giorno prima che la paziente lasciasse l'ospedale è testimone del grandissimo miglioramento ottenuto : si aveva infatti : emazie 4,080,000; leucociti 6,ooo; anche il reperto mi0roscopico dimostrava una maggior tendenza dei corpuscoli rossi a disporsi a pila, e un minor numero di poichilociti. Purtroppo il miglioramento ottenuto non ebbe che una durata effimera, poichè la donna tornata a casa, non avendo sufficienti cure della sua salute, ricadde ben presto in uno stat0 di profonda anemia e dopo poco più di due mesi da che 0 ..veva lasciato l'ospedale, tornò a noi in uno stato simile a quello nel quale si era presentata lai prima volta. Accusava inoltre debolezza accentuata, vomiti e diarree frequenti. L'esame del sangue praticato cinque giorni dopo l'ingresso e propriamente il 26 febbraio 1914 dette : emazie 1,480,000; leucociti 4000; emoglobina r8; valore globulare 0.71. L'esame degli strisci ri~:elava anche questa volta anisocitosi e poichilocitosi intensa con macro e microciti, qualc'he policromato:filo ed emazie punteggiate. (17)


IL POLICLINICO

Q.uesta volta si pensò subito di sottomettere la donna a tra.ttamento con salvarsan ed il 6 marzo 1914 si fece una prima iniezione endovenosa di 30 ctg. Si ebbe reazione intens·a con brivido e t emperatura di 39.5' polso 112 mo·l le e reg-0lare, vomito, albumina nelle urine. Questi f enom~ni presto si dileguarono ed il 15 marzo 1914 si praticò una nuova iniezione di ctg. 45 di salvarsan.. F 0rte reazione come per la precedente, ma passeggera e seguita il giorno dopo da senso di benessere. L'esame del sangue eseguito il 25 dimostra u.n miglioramento delle coni" dizioni ematopoietiche perchè i globuli rossi sono saliti a 3,200,000 per mmc. Il 29 marzo si pratica u.n'altra: iniezione di salvarsan, 60 ctg., non seguita da disturbi. Il 7 aprile nuova iniezione di 6o ctg. di salvarsan Il 25 maggio si ripete l'iniezione di 60 ctg. e di .n uovo il 16 luglio ctg. 15 ( ?) e il 28 luglio ctg. 45. Le condizioni generali sono abbastanza migliorate: il peso della paziente che n ell'aprile era di Kg. 42.500 è salito nell'agosto a Kg. 48.600. È migliorato anche l'appetito e la capacità digestiva. Le urine so no in qua·n tità pressochè nor.m ale. Da questo momento lo stato di benessere comincia a diminuire e la paziente il 31 agosto accusa uno stato di 1m alessere accompagnato da s udore profuso e prostrazione delle forze. L'esame del sangue praticato 1'1 s·e ttembre rivela purtroppo anch'esso il rapido deperimento : infatti i globuli rossi sono 2,800,000; l'emoglobina ?·55; valore globulare 0.98; costante leucopenia. Il 6 settembre si pratica u.n a n.u ova i11iezione di 40 ctg. '.di salvarsan, .questa volta seguita da 1

reazione febbrile assai intensa 39.5'-39.8'; do-

lore epigastrico iifradiantesi a cintU:ra e posteriormente; dolori articolari diffusi e reumatismo delle articolazioni radio carpiche e specialtnente metacarpo falangee . Le dette articolazioni sono tumefatte ed arrossate ed il dolo·r e impedisce anche i minimi movimenti. Il 14 settembre compare sull'addome e sulla superficie :flessoria degli arti u.n 'eruzione a tipo morbilliforme che persiste per qualche giorno. La do:n na inoltre h a vomito e diarrea che le impediscono di nutrirsi; urine .scarse: 300-400 eme., prive di albumina. I dolori articolari nonostante la cura salicilica nell'ottobre persistono a ncora e le condizioni generali continuano ad essere inquietanti. Nel ·novembre essendo peggiorato il reperto ematolog ico e non credendo opportuno sottoporre la paziente a nuove iniezioni di 606, se ne praticano a.l cune di elettro-marziolo e cacodilato di sodio, queste ultiin ie seguite sempre da vomito. Le condizioni generali però precipitano e il 2 gennaio 1915 l'esame del sangue dà : eritrociti l,000,000; emo~lobina 20; valore globulare 1.15. Il 20 gen.naio la paziente muore. . L'autopsia eseguita· dal prof. Marchiafava r ilevò : nefrite cronica. inters tiziale con cisti semp lice del polo superiore del rene sinistro, dege11erazione grassa del miocardio, edema polmo11are acuto, cisti semplice follicolare dell'ovaio, destro, midollo osseo rosso diffuso con presenza di megaloblasti, emorragie retiniche. (18)

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XXII, FAsc.

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Complessivamente la paziente prese dal luglio 1913 al nvvembre r914 gr. 9.85 tra salvarsan e neo-, ripartiti in 16 iniezioni endovenose senza che nessuna, se si eccettui l'ultima, desse luogo a fenomeni locali o generali degni di nota. La reazione febbrile che si ebbe qualche volta e l'albuminuria riscontrata una sola volta dopo l'iniezione possono forse essere spiegate come vogliono la m~ggioranza degli AA. da inquinamento batterico dell'acqua distillata che serve a sciogliere il preparato, e per l'albuminuria è da ricordare che la paziente, all'autopsia fu riscontrata affetta da nefrite cronica intestiziale, la quale invero in, vita non aveva dato gran segni di sè. Per i fenomeni g enerali che seguirono l'ultima iniezione : febbre, cefalea, vomito, diarrea, dolori articolari, esantema ecc. può pensarsi siano dovuti ad una speciale sensibilizzazione - specie di anafilassi - che è stata ammessa ma· non dimostrata da alcuni AA. in seguito alle ripetute iniezioni di salvarsa.n; o come io credo ad intossicazione per accumulo arsenicale nel1'organismo, come ad altri esperimentatori è stat'o dia te di ossenv:are. Ad ogni modo è dai notarsi la s traordinaria tollera·nza che ha 11organisano per il 606 se si pensi che u.n a donna affetta da ,nefrite cronica ed in uno stato di deperimento organico assai eccentuato potè sopportare più del triplo della dos·e abituale per una cura a·n.tiluetica, pur seguitando ad introdurre a•rsen1co sotto forma di ca-eodilato. Ciò che poi riesce evidente dalla storia clinica riferita è come la donna per ben due ivolte sia stata risollevata alla vita con le iniezioni di salv1ar&an. Bastarva la ini1ezione di 60 ctg. del preparato per constatare dopo ·uno o dtte g·iorni ttin1 miglioramen~o evi.dente nelle condizioni subiettive della . paziente la quale cessava dal lamentarsi dei suoi disturbi e specialmente del senso di angoscia ed oppressione a1 respiro che continuamente l'affliggevano. Ma la prova inconfutabile dell'effetto utile è data dal comportamento del reperto èmatologico: basta dire che le emazie in n·uttnero di l,600,000 al momento dell'ingresso, raggiunsero 4,080,000 quando la paziente potè lasciar l'ospedale; e tornate ad r,400,000 quando la donna si presentò la seconda volta, risalivano dopo due sole iniezioni a 3,200,000.

Anch·e I'eff·etto spiegato dal salvarsan sulla nutrizione generale è n·o tevolissimo se si pensi che in una donna tormentata da vomito e da diarree e con così scarsa ematopoiesi riuscì a fare elevare il peso corporeo di più che 5 Kg. Qt1ale sia il meccanismo di azione spiegata


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SEZIONE PRATICA

. dal medicamento arsenicale in queste forme di anemia grave non ci è noto, e tanto meno lo è per l'anemia pernicivsa. del Bielll11er della quale ci è oscura l'etiologia. È probabile però che l'arsenico eserciti un'azione stimolante sui pro·t oplasmi dei tessuti e che questa azione sia esercitata in modo più inten S'o e più rapido dal salvarsan pro·b abilment-e per speciali affinità cbemiotropiche. Tralascian.d o p er ora questa questione, ciò che può desumersi dall'esame del caso presentato è l'effetto utile che piccole e medie dosi di salvars:an frequentem ente ripetute esercitano sull'ematopoiesi e sul ricambio complessivo degli individui affetti da anemia progressi.va.

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stillata con piccole traccie di al.cali, e che, bruciata, lascia un aib.b ondante resi duo mineraile. Può darsi, che iJ contegno speciale della cosi· detta albumina acetosolUJbile sia dovuto a p articolari ·r aipporti fra la sostanza organica e il m ateriale inorganico. L'A . insiste suà fatto, ch e talvolta questa prot eina è nelle orine in quantità relativannente grandi, epp,erciò co11 la prova dell 'ebolizione soltanto in orina acidificata, con acido acetico, si corre il periicolo di dare assenti le proteine. Incidentalmente aggiulnge di aver trOV?ato molto priatico come reatti·v o delle proteine l'acido salicils uliorico. 1

Le to'nalità efjettive 1iei malati di guerra (pr esentata .d al socio Boschi) . - ~er consiglio ·del p.rof. Boschi, il dott. Bruno Modena ha studiato nel Primo Riparto di medicina del- . l 'osp eda1e 1ni1litare di Riserva di F errara le to11alità dell'1t1Jl11ore nei maJ.ati di guerra. P.u ril evata una percentuale alta di dep1'essive Zustii11de, di grado lievissimo, q11ftsi accenni di neuros i traUJmat iicbe di gu•erra. Ed anzi, appunto, in queste forme rudiment ali l 'A. \•ede, come Br11schi, il nocciolo sintoma tologico e più tipico de1la detta malattia nenvos.a. Non si confonda no queste depressioni affettive patologiche dei soldati :malati col morale dei solda ti combattenti, che è .quanto mai el evaito. Le prime non sot?O dirette con1seguenze psicologicb·e, ma verosimilmente sono reazioni indirette de11o psichismo alla traiumat ologia di g uerra, attraverso turbe org·anich e, simpaticl1e vasomotorie e viscerali. Il Modena antici~a a questo proposito un rilievo del prof. Boschi di f·r equenti note di basedowismo nei malati di gu•erra. Onde su queste p arti del maJ,ato e sulla loro labilità va con,·ersa l'attenzione, e non esclusivamente sulle manifestazioni p sicologiche. Il decorso suole essere assai benigno e rapido, col solo riposo e colla igiene, in rapporto colla malattia fisica. L'A . n e argomenta la grande importanza cl1e h a per i1l medico militare una certa conoscenza della psichiatria e nemropatologia. E inoltre il monito di non lasciar si illu,d ere, nell'a.pprezzamento del grado de!la malattia fisica, dall'aspetto dii prostra~ione presentato 'dal pazient~; pdtendo essere questo, non u11 segno di gra,re malattia fi sica, ma di una lieviiSSima turba psichica. Con quest a nozione molti malati potrebbero essere tra ttenuti in Depositi di prima linea o \Ìcinissimi al fronte, anzichè essere sgomberati lontano da questo : avrebbero cosl semplificato il decorso, per la sula natura, come s 'è detto, benigno e irapido. MODENA .

BIBLIOGRAFIA C.

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AOO!DEMIB, SOOIETl IBDICHE, CONGRESSI (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

, ~uademia delle scienze mediche e naturali di Ferrara. Sedltta del novembre l9I5. P residenza: G . BOSCHI. Sulla cosidetta ·a lbumina acetosolu bile delle urine . - L' A . r~conda che la prima \'olta fu trovata nelle orine del Patein (1889) e successivamente nel 1897 dal Reale e da altri ; ruccenna alla questione attuale, se si tratti di una collllUne albumina, che acquista il cairattere della solubilità per deficienza di sali nell'urina come sostengono alcuni, oppure si tratti di una sost anza proteica diver.sa dalla s i ero albfUJlilina. Espone i risultati di alcune sue ricerche, le q11ali fanno vedere trattairs i di una globuJina. Q·uia ndo questa sostanza venga precipitata con alcool, si ottiene una sostanza, che dà le r~a­ zioni delle proteine, che è solubile in acqua diCAVAZZINI.

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I(, rOLICLINICO I

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XXII,

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APPUNTI PER IL MEDICO PRATICO. CASISTICA E TERAPIA. Sulla patogenesi della colelitiasi.. Osseryazioni cliniche e stu·d i sperimentali sono stati punti di parten~a di svariate t eo1'ie sulla gen·e sì. d·e i calcoli 1b iliia·r i : oltre la i potesd umo, rale di Boucbard, per cui la formazione di calcoli sai-ebl:e effetto di un ricambio materiale rallentato, si è messa in1 rapporto. la precipitazione della colesterina oo·n disturbi della nutrizione, per effetto di un:a alimentazione troppo ricca di tale sostanza, che av·r ebbe la proprietà di depositarsi nella v>escichetta bi.Iiare. Quello ad ogni modo che nel capitolo della patogenesi delle colelitiasi sembra oggi :assodato è che per la genesi e la formazione dei e.a lcoli occorrono due fattori insieme: .s.taS'i biliare ed infezione biliare, quantunque alla n~cessità della concomitanza di quesiti due fatto.r i si opponga·n o molti, tra i quali Aschoff e Bacmeister. Due anni fia Satti e Torri p·u bblicarono che negl;i. animali spl1enectpmizzati, .c ui si procu"" rava s tasi biliare mediante allacciatura del coledoc0, si ·vedevano produrre calcoli nella cis tifellea vari per aspett o, 'dimensioni e struttura chimica. Questa comunicazi01Je, che avrebbe aperto un nuovo .i ndirizzo a lla ricerca delle cause della calcol0si biliare, è stata oggetto di studi di controllo ·d a parte del ;f.ori (Pmthologica, n. 148, 1915). Egli ha esperimentat o su 41 conigli. In ro, nei quali era stata praticata l'allacciatura dei. viasi iS!plendci, con consecutiva necrosi della milza; e la legatura e la sezione del coledoc0, non fu trovato mai nessun segno di calcolosi; uguale assenza di calcoli in altri 30 animali con splenectom·i a e legatura nonchè recisione del coledoco; in un co,niglio s0lo, operat o anch'esso di splenectomia, calcolosi biliare evidente. In questo unico ca~o positivu fu però constatata, a differenza degli altri 40 casi, presenza del bactertuni co Li 11iella 1::.ile. Dal complesso di queste esperienze risu1ta come la milza non entri ·n:ella genesi della calcolosi biliare : 11è l'unic0 ca.So positi·vo, ora riportato, può .serv.ire a stabilire rapporto fra caloolosi e .siplenectomia, poichè ~ppunto in esso esistev...ano i due fatori, che clinicamente · e speri1ue11talmente si sono dimostrati IQrigine di calco1i biliari, cioè la stasi e l'infezione. l l n 'altra serie di esperienze ha il Tor ri cont e1n pora11eamente istit11ita: la ricerca cioè se 1

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un aumento della emoli.sd e conseguentemente del lavoro epatico .potesse influire sulla produ'z ione dei calcoli. A tal uopo in animali con coledoco .sezionato ha iniettato dosi crescenti di tolu·il1endiamina, veleno eccellenit emente eme.l itico. Nessun caso ha dato risultato positivi()· : in og·ni caso ha trovato nella cistif,ellea, dilatata ed ispessita, una poltiglia abbondantissima, om·ogenea, senza traccia d.i. calcoli. Costantemente la milza era i ngrandita (tumore spodogeno di Po,nfiak) per l'accumularsi in essa degli elementi del sangue distrutti. G. SABATI......I .

n trattamento della colelitiasi. La prima questione che sorge, osserva Otto Lerch ( MedJ.. R ecor:d, 1915, 25 sett.), è quella di decidere se sia o non necessario un int ervento. operativo. Le opinioni sono molto diverse a q11esto J>roposito: alcuni ritengono ch e, fatta la diagnosi di coletitiasi, si debba subito operare, riservando il trattamento medico a pochissimi casi; altri invece, e sembrano la maggioranza, ammettono che la necessità dell'atto operati,-o si verifica solamente per pochi casi. In generale è sempre prudent e sentire il consiglio di un chirurgo; si deve tener presente, ad ogni modo, che se è vero che quando il calcolo sta nel coledoco, caigionando coliche e rigonfiamento della cistifellea, l'operazione può prevenire la chiusura del coledoco st esso, non è men vero ch e ogni medico conosce che tali calcoli spesso passano spontaneamente e quindi un'operazione, almeno in primo tempo, non sarebbe consigliabile . i\d essa ci si potrà decidere se gli attacchi si ripetono e si h a colecistite; si sceglierà però possibilmente un periodo fra gli accessi. Nei casi poi con infezione generale grave, accessi ripetuti , e febbri a brivido, specialmente in ptresenza di una cistifellea ispessita o retratta, l'operazione, salvo controindicazioni speciali, dipendenti dalle condizioni generali, è indicat a. Se il calcolo occlude il coledoco, è meglio att endere, a meno ch e la dt1rata dei disturibi, le condizioni generali od il desiderio del paziente consiglino altri' . 111enti. L'itterizia ag·gra,-a la prog11os1. Il trattamento della colica è chiaro : far cess are il dolore, ai11tare I 'espulsione, vincere l 'in:fiammazione e sostenere le forze. Supremo ri111edio è la morfina da somministrarsi ipodermica111 ente a dosi abbastanza alte in modo da ottenere l'effetto desiderato; quando questo acsen11a a cessare si ripeterà l'iniezione, co11ti1111ando


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SEZIONE PRATICA

a che il calcolo sia espulso nel duodeno. In guisa analoga , rilascian·d o gli spasmi muscolari, agisce l'atropina, che può veni·r somministrata da sola, o con la morfina, fino a che si verifichi secchezza della .bocca e delle fauci, e midriasi. _-\.nche i suppositori di oppio e di belladonna possono essere utili; dannosa invece è l'inalazjo11e di cloroformio. L '·anti pir11Jla,1 il piramid;on e e simili danno qualche risultato negli attacchi leg-.gieri ; di qualche utiJità possono essere 1 salicilati ad alte dosi. Di grande imrportainza è il riposo, in posizione sdraiata in una stanza quieta semi oscura, l 'e,-itare qualsiasi occupazione mentale ed emozione. L'azione dei farmaci è grandemente aiutata dal caldo, sotto forma di -bag11i, semicupi, cataplasmi, termoforo elettrico ; in guisa analoga a·g isce il freddo, mentre, per gli individui che 11on sopportano il caldo, si ricorrerà alla borsa di g hiaC'Cio; con 1Cfu1esti metodi, si calana il do-lore paralizzando i nervi sensitivi e si produce una iperemia attiva, .agendo sugli appairati vas91motori. _i\11.Jalogo effetto ha l'elettricità; anche il massag.gio può recare un oerto solJievo ; non si dimentichi però ch e esso eseguito da mani ma.ldestre può essere dannoso e ca.usare ainche la rottur:a della cistifellea. Le condizioni generali del paziente devono esser sostenute con caffè, tè, stricni11a, alcool; si so110 verificati dei casi di shock durante il parossismo : la morfina e l 'atrop'il;la sono i a:ruigliori 1iJnedii per prevenirlo. Nel trattame.:1t1) ge;ierale della colelitiasi devesi considerare l'eziologia, la patologia, ed il decorso. Sono predisposti a tale malattia gli individui con enteroptosi, addome pendulo con irilasciamento delle pareti addomi11ali; la vita se, dentaria e la dieta abbondante aggravano la situazione. Le condizioni sui accennate si trovano più frequentemente nelle donne, che danno app.u nto iù m.aggi-Oir contri·b uto alla coleitiasi. Si ·deve dunque mettere in buone condizioni la circolazione addomi11ale, procurando di ottenere un buon deflusso della ·b ile che, come è noto dalle esperienze di Mannyn, finisce col dissolvere i calcoli. Si deve dunque cominciare con l'applicare 1a fascia addominale che restringe la cavità del1'addome ed oppone una contropressione alla respirazione diaframmatica. Gli esercizi all'aria libera (golf, tennis , passeggio, nuoto, ecc.) fatti it1 modo d~ non ar!·ivare alla fatica, mig·liorano 1a circola:z.ione generale : la ginnastica da camera (pieg·amenti jlt avRnti, sttlle ginocchia, flessioni vigorose delle coscie sull 'addorne) sono utilissimi. Tutti questi 'e sercizi devono essere combinati con profondi respiri e sono da farsi a stomaco vuoto, o almeno 2-3 ore dopo il pasto. D'altra fi110

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parte anche il riposo non è meuo 11ecessario, e sarà consigliabile di coricarsi presto e di riposare un'ora in letto dopo i pasti. Di importanza non minore è la dieta. In generale viene consigliata la dieta vegetale che tende ad assicurare la regolarità delle evacua·zioni, ed impedire l'ingestione di tossine e ptomaine della dieta carnea. Gli alcoolici, il t è, il caffè, le spezie devono evitarsi; i g·rassi saranno permessi in piccole qua11tità, a n1eno che la funzione pancreatica non sia abolita. Gli idrati di carbonio sono importanti e si daranno biscotti, zulppe di latte, semolino, purées di vegetaJi, ziocchel1o, conserve di frutta; anche la cairne, preparata in modo semplice, non è dannosa, se non vi è putrefazione ri.ntesitiinale. Nel prescrivere la dieta si terrà conto 11on solo del valore nutritivo degli .a limenti, ma dello stato di nutriziollle !del paziente, dei suoi poteri assimilativi, de11 'età, oocupaz.ioni, clima, ecc. Durante l'attacco, eventualmente si ·dia soltanto dieta liquida : l e bevande calde agiscono da cal1nanti, qu.elle fredde posso determinare dei crampi; l'ingestione di grandi quantità di acqua 11011 ha azione diretta sulla secrezione biliare. Anche l'idroterapia ba la sua importanza; bagni o semicupi caldi doccia scozzese sul f egato, impacco alle Priesnitz, irrigazioni rettali calde o fredde . Quanto ai rimedi s i sperava una volta di trovare quello che discioglie i calcoli : non vi è che un buon flusso di bile, che possa far ciò. Il rimedio di Durand (olio di trementina ed etere) non si somministra più, sopra tutto percbè assai sgradevole. Rimedio molto popolare è l'olio di oliva (da prenderne un bicchiere, caldo, mattino e sera, opp11re, quando vi sia una complicazione di gastrite acida, uno o due cucchiai tre volte al giorno, prima del pasto. Il gusto può essere 1nascherato con l'essenza di menta ; si possono poi dare in sua ·vece, l'olio di mandorle dolci, o l 1olio minerale . Anche il calomelano è usato frequentemente : esso non aume11ta la secrezione di bile, ma agisce indirettamente, per mezzo di azione riflessa sulle pareti muscolari della cistifellea: questa ed il fegato diminuiscono di ·volume, dopo il suo uso. Altri rimedi sono citati come colagoghi : · il salicilato di sodio (anche l'aspirina, il diplosal, ecc.), · la podofillina (che agisce come catartico e migliora la congestione e la torpidità del fegato) la sanguinarina, juglandina, ecc. ; il cloruro di ammonio stimola la secrezione di tutte le m u- . cose ed è ,-amtato ai tropici per pre\enire l 'ascesso epatico. Anche il chologen (miscela di vari farmaci, fra cui calou+elano e podofillina) dà (21)


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buoni risultati; deYe essere son1ministrato per 6-8 settimane. _i!\.nche le acque mi11erali hanno gran parte nel tratta1ne11to della colelitiasi, basta pensare alla plejade di ii1di·vidui, che ogni anno viaggiano verso i luoghi di cwra. In questi il cambiamento di vit a, di abitudini, di dieta agisce favorevoln1ente, n1a non si deve però disconoscere l'effetto diretto delle acque stesse, le quali rappresentano un a soluzione alcalina che bagna la mucosa gastro-i11testinale, li·b erandola dal muco, stimolando la peristalsi e riducendo l'infiammazione. {Jna part e di essa viene assorbita ed aumenta la fluidità e l'alcalinità d ella bile. Oltre al fegato, tutti gli altri organi debbono ·venir presi in considerazione ed eventualmente curati . Qualora poi si intervenga chirUJrgicamente, non si de\ e mai trascurare il trattamento medico, n on limitato ad un solo farmaco n è ad un solo metodo, ii1 modo da influire s ulla circolazione generale , curare l'infiam1nazione, produrre rlella bile alcalin a , liberamente fluente, espellere i calcoli e possibilmente dissolverli. 1

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difficoltà di deflusso della bile, tanto più che nello stadio della 1"emissione si ha un aumento. Nelle colangite c'è aumento dell'urobilina nella bile. Nelle affezioni caratterizzate da processi emolitici (ittero cong~nito o acquisito, anemie emolitiche comprese le perniciose, morbo di Banti ed .altre ciirrOISi splenomegaliche) la bile è molto ricca di pigmenti, e qu.a si nera. Dopo la SP,lenectomia in tali affezioni il contenuto di pigmento nella bile diminuisce sensibilmente; an..che la colesterina in tal caso diminudsce nella bile, mentre aumenta nel sangue. Durante la mestruazione la quantità di bilirubina nella bile ~umenta considerevolmente, anche quando la . e' scars1ss1ma. . . emorragia Nelle nepropatie e nel diabete si trova quasi sempre un aumento di. colesterina nel sangue ed una diminuzione nella bile. Nella gravidanza inversamennte a quel che ri' il contenuto di colesterina nel sangue, gu1arda nella bile essa diminuisce col progredire della gravidanza per scendere fino a poche tracce nel n ono mese. La ,r ieliminazione dopo il parto avviene in gran parte attraverso la glandola mammaria : parrebbe quindi che durante la gra, idanza la donna it11magazzini i liquidi di c-ui ha bisogno ,poi per l'allattamento. a. a. 1

L'importanza clinica dell'esame chimico della bile. L'esame clinico della bile e propriamente il dosaggio delle sostanze coloranti e dfilla colesterina in essa contenute hanno una importanza clinica non trascurabile, importanza che .è stata ftnora misconosciuta per la difficoltà di prelevare la bile. 1'ale difficoltà è stata ora eliminata mediant e la sonda di Eichhorn. Il contenuto di pigmento nella bile è un indice della distruzione c.l egli eritrociti : l 'auanento della s ost anza colorante può svelare un prrocesso emolit ico, ai1che quando il reperto ematologico sia normale. Nell 'emolisi la 1bile è quasi nera mentre 11ormalmente essa ha p er lo più un colore giallo d'oro. _i!\.nche la quantità di colesterina eliminata con la bile è in rapporto al numero di eritrociti distrutti, ma è dipendente a11che d a altri fattori. Medak e Pribram (Berliner J{linisc he Wochensclirift, 1915) hanno esaminato il contenuto biliare in casi di anemia, affezioni delle vie biliari, nefropatie, arteriosclerosi con ipertensione, cirrosi, eardiopatie, g ravidanza, n eoplasmi. Nella colelitiasi in genere il pi·g mento trovasi 11ella ·b ile in quantità normale, e la colesterina è aumentata tanto nel sang ue ch e nella bile, il cl1e proverebbe che in detta affezione più che di una ritenzione debba trattarsi di aumento di 111obilizzazi.zone o di p rodiuziione di colesterina. Nell'ittero catarrale si è trovato sempre una n ot evole diminuzione del pigment o e della colest erina , il che pennette di concludere per una (22)

• Diaghosi e cura dell' angiocolicistite

tlliea~

La infezion•e tifica pttò diffonder.si sem.p re per la. via del sangue a tutte le vie bjliari, ma il più .spesso essa predomina s u questo o quel punto dell'albero escretore .d ella bile. La localizzazione angiocolica è la eccezionè. La variabilità della virulenza del bacillo e di resistenza del terreno fan sì che le lesioni infiam.m atorie variano dal semplice stato catarrale alla suppurazione, alla ulcerazione, alla perforazione della cistifellea. Petit (Des a'ligiocli.olicystites typhique~s, Pa-· ris, 1914, Jou,-e é<ilit.), in base all'osservazione di due casi di angiocolicistite ebertiana, ha fatto un interessante .studio d'insieme di questa a+Jezione. La colicistite tifica suppua:ata colpisce per lo più le donne. L'infermo è già entrato in convalescenza, ma, invece di al\-ere un appetito intenso come tutti i tifosi, h a. inappetenza, ttno stato .d i n au sea; la lingua saburrale, vomiti; la temperatU!I'a che era scesa a 3 7° risale a 39°-40°. Nello stesso tempo l'infermo si lamenta d'un dolore generalmente localizzato all'ipocondrio destro, ementre a poco a poco compare una tumefazione sotto-epatica e talora anche ittero. In un tifoso una sensazione dvlorosa all'epigastrio accompagnata ad .u no st ato di na11sea deve far pensare alla colicistite.


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SEZIONE PRATICA

Il dolore cist•ico aumenta per i movimenti e g.li spo~tamen,ti del malato. Intanto. la ,respirazione dwenta superficiale, accelerata. All'addome si ha una zona d'Jperestesia cutanea e di c?ntrazione muscolare analogamente a quanto s1 osserva nella regione a.p pendicolare nell 'appendicite. .La febbr.e ha il tipo bili-0.- settico di Chauffard, con brividi, calore, sudori, co·n nnte.r mittenze regolari. L'ittero è un. .sdntomo di second'or1dine . ' incostante. Nei casi di colecistite tifica è importante praticare l'esame del sangue per acoertare se si tratta di una forma catarrale o suppurata: una forte leucocitosi svela la suppuraziooie, per quanto la leucocitosi può essere a.n che in rapporto con le ulcerazioni intestinali. Le complicazioni più, gravi della colecistite tifica oono la pericolicistite fibra-adesiva o sup· purata, l'ulcerazione della cistifellea, la perforazione seguita subito da morte, ed infine la litiasi biliare. . Nel periodo di s tato .della colecistite il trattamento è analogo a quello dell'.appendicite : applicaZ>io.ne di ghiaccio .S/Ull'ipoco.ndcr-io destro, in:. mobilizzazione rigorosa dell'infermo in posizio· ne di rilasciamettto dei muscoli addominali, ed infine, se è ne0essarjo, morfina a piccole dosi per calmare il dolore. Gioverà pure la sommi111i1&trazione di .antisettici biliari come l'urotro• p1na. Per le angicoliti gravi, per le colicistiti s~_ppu­ rate è necessarjo il trattamento chir.u rgico. Nelle angiocoliti se il canale cistico è permeaè~le si farà la colooisto.stomia senza drenaggio epatico, se il canale è impermeabile colecistostomia e dxenaggio. In caso di colecistite il trattame11to ·d a preferirsi è la colecistostomia, specialmente quando la cistifellea è minacciata dalla perlorazioue o è già perforata. a. a.

POSTA O.EGLI ABBONATI. (588) Legge di Cou.rvoisie1" e Terrier. I1icisio11e di Kehr. - Il sottoscritto desidera di leggere nel1a rubrica « Posta 1degili abbonati )) u11a risposta alle seguenti domande : 1° È stata data una spiegiazione chiara ed esau;riente del ' segno Courvoisier-Terrier? 2° In che rosa consiste l'opet1azione del Keir; qruiali ne sono le dindicazioni ; quali i risultati pros&imii· e iriemoti. Dott. G. C. da G. 1\1. 1

Per quanto riguarda lia prima domanda, non di se.g no, ma di letgige del Cottrvoisier e del ,

Terrier s i suole parlare : coledocostenos:i da calcolo-cistifellea retratta; colerlocostenosi da i1eoplasma-c~stifellea dilatata. Di questa leg·g e, non giià enunciata per consid~razioni teoriche, 1na dedotta da una lrunga osservlazio·n e clinica, si sono date in passato spiegazioni vtarie (Gilbert, Vautrirn, Riedel, Peter.sen, Carnot e Hruvier, ecc.). Il Carnot e l'Havier, ad es., hanno sostenuto che la calcolasi del coledoco è in 1'ealtà nella massima pa'!te dei casi una oalcolosi delJ 'epatico : aimrmesso ciò si iecxrnprende molto facilmente che in tale evenienza la bile llOlll p.u ò penetrare nella cistifellea, la quale, per cons eguenza, si ritrae per mancanta funzione, mentre inella evenienza di .u n tumore della testa del pancreas o dell'ampolla di Vate.r il coledoco è obliterato nel tratto suo tenmiin.ale e quindi la bile, se non può scendere nel duodeno, può ben però accumularsi nella ciistiifellea e 1d~stenderla. O·g gi però si accoJ.gono dai più le idee in proposiito del Mooq,u ot. Per questi la clilatazione del~a cistifellea in segu~t'o alla compressione del coledoco da pàrte di un tumore è legata allo stato ·d i normalità in cui trovasi la cistifellea stessa, alla mancanza di imfilt11azioni flo~tiche l:> nelle pareti di rqueista, alla assenza di una per.icolecistite: le pareti 1del1la vescichetta possono perciò dillatarsi sotto la piressione della 1b ile stag nante. Se la vescichetta invece è sede CTi lesioni fl.og.istiche in runa o più o iin tutte le ·varie sue tUJniche, come di :regola avviene ne11a litiasi delle vie biliari, essa ognor più si atrofizza quanto più s i evolve la organizziazione degli essudati, degli infiltrati, ecc., e non puo dilatars i qttindi ia.llor.qu.ando un calcolo, sceso nel· co1edoco, .a umenta la piresSione della bile. È però da notare come tal legg·e, per quanto 1a1bbia un re~le e grande valore pratico, non è aiss~ Iuta : es sa è s tata trovata esatta non nel 109% , ma n,e ll'8s% tlei oosi (Jalaguier, Reclus , Dieulafoy, Descomps, Jouirdan, Korte, .Delbet, Faure e Labey, ecc.) . Essa poi non ha valore nei casi di occlusione dell'epatico o del confluente epatico-cistico; non ha valore quando a11a litiasi concomita 1ma neoplasia delle vie biliari. Ri1g ua:rdo alla seconda domanda, non esiste, ch'io 1sappia e per quanto io abb:ia ~ercato ' ut11a operazione di Keiir; c on tutta probabilità Ella accenna al Kehr, ma non esattamente, in q.ulanto q uesti ha indicato non già una speciale operazione, ma una s peciaJ.e incisione delle paxeti addomin1ali (incisione ondulata o a baionetta) per mettere in luce le vie biliari : dal! 'apofisi xifoi1dea si scende longitudinalmente fino a metà circa della linea xifo-ombellicale, per dev[are poi obliquamente a destra e parallelamente al'

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II, POLICLINICO

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1'aticata costale fino alla unione del terzo medio con il t erzo esterno del m. retto addominale des tro e per dis cendere iinfìne di nuovo longituld inalanente fin presso al1a ombellicale t i1asversa. Tale incisione non è che una mod,i:fi.cazione della incisione aid S del Bevan e sostituisoe nella maggioranza dei casi . e per la mJaggiorainza degli operatori le alitre incisioni proposte : aa verticale mediana dcl Routier e del Lobker, la verticale paracolecistica del Langenbuch e deJ. L a\vson Tait, la obliq~a del ~ocher, la combinata (incisione v,e rticale mediana e inciisicme trasvers ale umentisi ad angolo retto) dello Czerny, eoc. Trattandosi di una incisione no11 è il caso di pa:rlare di indicazioni e di riSfliJ.t ati prossimi -e remoti.

1. c. z. \

(589) Per la i1nmobil'lzzazione delle, frutture . - Leggo nell 'ultinno numer.o della « Medi cina il.11teirn1azionaile » che in Francia vd.ene ampiamente usato lo « store »> artisticamente uisato da S011Udat e Brticout. ' Mi rivolgo ·alla .cortesia di codesto giornale perchè si compiaccia r~spOllldenmi suJ.la. Posta degli aibbonati in che .consiste questo sistema di ct1ira e che cosa è qu·e.sto « store » e nel caiSo ·co1ne potrei procu.rairn1elo. U. Petrelli. 1

Store è un vocabolo francese equd.rvalente all'italiano tenda tendina. N e1 caso specifico esso in1d ica l e tendine avvolgiibili ,di legno, quelle, p.r ecitSament e, che nell'Itaildia. Centt!ale sono chiamate, 001n fra11cesismo, storini. Esse in genere s ono costit·u~te da 1piiccole striscie di leg·n o id oke (.aibet e, pioppo, ecc.) lunghe un metro o più, al te un centfun,e tro citrica e dello spessore di 2 mi11imetrii., e da vergh ette cilindrich e della stess a natura, della .stessa lunghezzia e c1i diia.m,etiro eg1uale allo spesso.re di quelle. Strtiscie e verghette si alternano, tenute insieme da cordicelle 1disposte in senso perpendicolare: quelle sono l'ordito e queste sono il tessuto dello storino. Orbene tale anateriale, agevole c1i prezzo e ovunque noto e rep,eribile, può 1ben ·v enire utilizzato nella !innmobilizzaz.ione di frattuue degli arti : ridotta la frattura, ovattato 1'arto, specie in corrispondenza delle spoirgenze ossee (condili, malleoli, eoc.), si avvolge l'arto stesso una o più volte con un pezzo di storino, eventuala.n·ente prepanato con incisioni o con iaisporta11ioni ct1neiformi marginali,- e poi congruamente :fiss ato da un benda comune o, meglio, da una ·b e11da a.m.idata. È o'"'rio però come tale mezzo di co11t.enzione a1bbia lla sua i11!cllicaz.ione preciJ

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pua allorq ulando, ()O\ll)Je in occasione di guerra, è necessario m.e ttere con rapidità IUJil grande numero di fratturati in condizi one di potea- senza danno· essere tJrasportatri.. lalltrove. 1. ·c. z. 1

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(590) M em.bra artificiali cine~atiche . - La pr·ego di volern1i indicare un 1b uon libro, che si interessi dettaigliatailDente degli apparecchi cli protesi p er arti, e in ispecial modQ delle « protesi cinematich,e » . La Tin·gr.azio. Dott. F. V. Il migliore trattato sugli iapparati di protesi è quello di Gocht (I(unstei che Glieder) edito nel 1907 da Enke (di Stuttgaxd). Dal Vallaiidi è stato edito un trattato italiano del prof. Curcio di Napoli. Per quel che si iriferisce alle p. cinematiche, lèg.g.asi il Vanghetti (ElllJPoli 1906). PlastiOa e protesi ci1iematiche . R. D. V. (591) Il dott. C. Semini id i Valonsemone (Canton Tiicino - Svizzera) :serive : Gradirò ora mi si dica eventualmente sulla « Posta degli Abbonati » al n. 7205, se l'unguento Delaharre per Dentizione, nel « Manuale di Pediatria Flamini », equivale a quello Brovmo, ed in ogni caso ·m i si dia la formula del Delabarre. Non conosco l'unguento Brovmo, che forse è una spécialità poco nota, giacchè, pur avendo .f atto molte ricerche, non ne ho trovato, non solo la formula, m a neppure il nome. Non esiste un unguento Delabarre, bensi uno sciroppo Delabarre, la cui formula è la seguente : Pr. Succo di tamarindo fresco . parti 3 Infuso di zafferano 3 % . . )) 2 Miele depurato. . . . . » 10 Tintura qi vaniglia . . . » 0.25 Questo sciroppo è consigliato dal Delabarre per frizioni sulle gengive dei bambini durante il periodo della dentizione. Il suo sapore gradevole e rinfrescante può giovare a distrarre il bambino ed a calmare la sensazione di bru~iore e di prurito delle gengive nei cas.i di odontiasi n.ormale. Nella disodontiasi però, ossia nei casi in cui la dentizione è accompagnata da disturbi locali e generali gravii e le gengive sono iperemiche e dolenti, le frizioni con lo sciroppo Delabarre o con preparati equivalenti sono insufficienti. La ct1ra .adatta per tali casi è generalmente esposta in modo esauriente nei trattati di odontoiatria. A. C.

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SEZIONE PRATICA

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VARIA.

·v estigia nelle costole cervicali : i nostri lontarJssi1n1i genitori ricorda,·ano così la figura del I progressi della patologia generale dovuti drago; somi,g .liavano più al 1\.!:efìstofele del a1la Francia. - In una serie di articoli pu•b- Faust ·di Gounod che ad angeli. blicati sulla « ~resse Médicale » sotto la direr'\.nche i se11si specifici hanno certo perdutto zione di Landouz.y, vengono posti in rilievo i della finezza che ave·vano un te1npo : per es. progressi che nei vari rami 'd ella medicina sono l'odorato non è più cosl .squisito come dorveva esstati compiuti per merito dei ,f rancesi. serlo allorchè, per orizzontarsi nelle notti fonde, Si vorrebbe dimostrare che ai francesi spet- l'uomo primitivo non aveva il fuoco, che isolo tardi tano. in prevalenza i co ncepimenti geniali e apprese a produrre e che lo salvò probabilmente sintetici, mentre i t edeschi avrebbero compiuto dalla distruzione durante l'epoca glaciale, quansolo opera di elaborazione e di dettaglio. do altre ~pecie scimmiesche già evolute, come il Non ci pare che la dimostrazione sia fin'ora « Si7Japithecws indicus », andarono distrutte: la riuscita esauriente nei vari campi presi in esa- capacità di produrre il fuoco fu probabilmente il n!e; ma certo lo è 11el ca111po della patologia ge- primo principio dell'umanizzazione. nerale. I contributi originali dei francesi alla L'evoluzione si è compiuta attraverso lotte patologia generale sono vieramente copiosi e saingiu•i nose e bestiali, in cui razze domisuperano di gran ltllllga quelli di qualsiasi altro nanti , non prominenti, hanno preteso più volte, ~popolo; tanto che a 1 q•uesta disciplina spette- . pri1na d'ora, d'imporre la loro « kultur » ! rebbe incontestata la designazione di opus franR. B. c1genwrn, opera francese, come assevera il professore Achard nell'articolo che egli vi consacra CENffI BIBLJOQRAFIC/. (Presse Méd., 30 giu. 1915). .-t\.ccenniamo in modo riassuntivo e schema- Non si recensiscono chef libri Pervenuti in dono alla Redazione tiro ad alcuni contributi : teoria delle auto-intossicazioni (Bouchard), teoria del rallenta- GRAVIER LAURET. L.1alter1ia1icè du coeur. Etitde critique et cli1iique. ~aris, Baillière. mento della nutrizione (Bo·uchard), teratologia sperime11tale (Dareste), fenomeno d' Arthus l\1entre la semiologm :fisjca forniva elementi siJ(Arthus), anafilassi (Richet ) , chemiotassi (Mas- ct1ri per la diagnosi dei vizi valvolari e la fisiosart), fa•g ocitosi (nozione elaborata in Francia patologia della circolazione pare,ra orm·ai avere dal biologo russo Metschnikoff), diabete pan- trovato ttn assetto in qualche modo definitivo, creatico (Lancereaux), colesterinemia (Chauif- gli s tudi anatomici da un lato, la più fine sperifrad), ritenzione dei cloruri e dell'azoto (Widal), mentazio11e dall'!él.ltro e soprattutto un abile e insufficienza glicolitica (Lépine), :fissazione del largo uso delle ricerche grafi.che .stanno trasforCO!tlllplemento (Bard.et e Gengott : belgi d11 stirpe manclo tutta la dottrina. Se la :fisiologia ha fatto francese), agglutinazione diagnostica (Widal), enorm1 progressi, se ne sono avvantaggiate pure cito-àiag11osi (Wid.al), · albumina-reazione (Ro- 11ot evolm1e11te la semiologia e l a clinica. ger), esplorazione funzionale dei reni mercè vari La dottrina delle aritamie si è rinnovata, anzi metodi, tra cui la costante d' Ambard, l'esplora- si può dire si è cr eata, in qiuiesti ultimi anni. zione funzionale del fegato, ecc. Ai francesi si Delle precise determinazioni alle forme di arideve anche la nozione di eredità della predi- tamie, il polso alternante era urna delle meno apsposizione morbosa, illt1strat a da vari autori, profondi te. A colma-r e tale vuoto si è dedicato tra cui Charcot per le malattie nervose. Infine è l'~.\ . di questo libro con parecchi anni di studio da menzionare che nessuna nazione vanta una sotto la guida di Ga11a,rardin . Non l'alternanza enciclopedia paragonabile al grandioso trattato del polso imporla molto, ma sopratutto l'alterdi patologi.a generale diretto dal compianto ~ou· 11a11za del cuore. E Gravier la mette in piena evidenza, pur riconoscendo che l'argomento non è chard, giunto alla settima edizione R. B. da lui esaurito. Gli studiosi di c:ardiologia, che Che cosa ba perduto la specie umana nella dovrebbero essere tutti quanti i 1nedici, trovesua evoluzione. - Secondo W. A. Hollis (Brit. ranno pertanto nel presente libro un testo che Medie. ]ournal, 26 giugno 191s-) la specie umana precisa le questioni relative all'alternanza del ha perduto parecchi attributi pregevoli nel lun- cuore, ne stabilisce il valore semeiologico e pae :finalmente ne illluistra la clinica con allo stadio at- too·enetico <:::> oo-o cammin·o che .l'ha portata. tuale di cerebrazione: per esempio la facoltà p·arecchi casi di personale accu:rata osservazione. Il volume di non grossa mole (circa 400 pagg.) di rigenerare gli arti o la cute ; il terzo occhio ; probabilmente anche due membrane laterali, h~ la perspicuità e la seduzione dei migliori a. v. che servivano da pa·r acadute e di cui restano trattati francesi. 1

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NELLA VITA PROFESSIONALE. Per i liberi doeenti anziani sotto le armi. Eg·regio sig. direttore,

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Compie Vteramente opera meritoria il vostro pregiato « Policlinico » a·p rendo la discussione sulle condizioni che 1d.irei questioni d"aJ.ta m·o rali.tà - in cui si trovano alcuni u:ffiJciali medici id i complemento e della ter\t itoiiale... E vengo senz'altro all'angomento. Nel fase. 47 del 21 nov. co1T. Sezione Pratica, è comparso, sotto la :firma di «Un tenente medico di 39 1anni idi età », un interessante articolo « Per gli ufficiali medici di complemento e della territoriale » , in cui sono dette verità ch e possono esse11e accettate, senza co11t estazione, dia tntti. L'articolo però non ,S\'1.scera l'argomento sotto tutti i punti di vista; ve n'è uno irufatti non tocca;to che merita 11n commento : - spero che il « Policl:nico » von-rà accoglierlo e pUJbblicarlo. Scarto la 1quistio11e nlateria1e, fìnanziairla, che p11ò apparir.e .antipa tica, e mi cfermo al lato morale della questione. La legge Zwppelli stabilisce, fra le altre cose, che uin anedico con 15 anni di laiurea sia nominato capitano medico, come lo è .un li1bero docente. Ma da questo canone sono derivati molti i1J.convenienti. E se h.ai 'r a:gione il tenente di 39 anni n·e ll'.a ffenmare che è depirimente dal p.u nto di vista morale, il fatto che un medico a cui manca qualche mese per co1npiere i 15 anni di lamea per essere capitano, è 1nominato tenente, mentre i1t a ltre ann1i .si può essere ca:pitani a soli 23 o ' 24 anni, è :molto più imoralm.e nte deprimente la situazione del p1•oifessore pareggiato ch e diviene capitano, non solo in rapporto ai g iovani capitani d'altre armi, ma benaniche in confronto aigli stessi capitani medici per 15 anni di larurea:, o ai liberi docenti .g iovani. E' mai possibile <:-he al ·vecchio •p .areggi1ato possa gonfiare 11 cuore .d i gioi.a vedersi capitano come il ·gio,·ane fuciliere o bersagliere di 23 anrni o come il medico con1d otto che ha rag1g i1t1nto 15 anni di lautrea? Spesso poi, al maturo .p areg.gia.to, capitano, la cui età oscilla tra i 50, 60 o 70 anni, come se ne vedono parecchi in giro, chiainato ed accor.so con g iovanile entusiasmo, a gile nel pensiero, pieno di energia i1el volere, per servire la patria, capita di trova•rsi dinanti ai suoi allievi, di,·enuti capitani anebe loro, o per i 15 anni di laurea, o perchè giovani liberi docenti; e capita di trovarsi dinanzi ad allie·v i nomim.ati maggiori medici p er essere primari o professon• . 1

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Comprendo che una leg1g e generale non può co11lsiderare casi particolari, ma nella fattispecie si pote,·ano tener presenti . i titoli dei liberi id ocenti e vedere .se alcuni di essi o per il lungo tirocinio nell'insegnamento o per aivere già diretto ospedali o per b•tl·o na prova fatta in concorsi univ·e rsit airi 11011 1neritino il 21rado di maio-o o giore, quanto alcuni p:r imari di ospedali. In qruall111lque condizione si può fare · il volontario ·b ellig-erante; ma l'ufficio di medico militare com.porta r eSiponsabilità tecniahe ed ammi11istrati ve così forti e così imananenti che non possono essere affrontate, senza la forza morale eçl il pi-estigio. Forza tnorale e pa:estigio sono 11el.l'esercito in stretto 1·apporto con }'.elevatezza del g1rado. La legge Zu.ppelli è imperfetta ed io credo che s e il ministro sa.rà edotto su questo particolare vorrà - ora che si chiedono· le note caratteristiiohe di tutti gli 1utfficiali medici p·re11dere in esta me i titoli dei li·b eri docenti che meritano il grado di mag.g iore, pi1ì che non quello di ca•p itano. Un senso ele,rato di moralità e di giustizia distributLva s 'impongo110 all'attenzione di chi ha il dovere di fare ai medici un equo trattamento. G11azi e, .si1g nor Di1rettore. Devotissimo Un capitano 1nedico di co1nplemento anziano e 11bero docente. 1

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Una quistione che riguarda i n1ediei professori universitari in sel'vizio militare. .l\.ll 'inizio della guerra, ai professori universitari che .ancora a\7 e\rano l'obbligo di leva o eh e si troY'avano 11ei quadri di mobiiJi tazione co111e u·ffiieiaJi in congedo, pur avendo · st1perato il 40° .a nno di età, f11 1na11tenuto il grado di capitano a chi l'aveva, e concesso a colorr o che anco1ia erano tenenti be11chè prossimi alla qua.ranti1na. La loro posizione \•eniva pertanto eqfilparata .a quella dei li.b eri ùocenti, dei medici prima1·i e di coloro che a·v evano oltre 15 anni di laurea, costituendo una u11ica infornata . ..\i an:edici ci·v ili .eh.e 11on avevano obblighi di le,·a e che erano liberi docenti e primari di ospeda.le, o prafessori ·uiniversitari, a mente dell'articolo 57 della legge sull'a,·anzattnento, fu dato il grado di m·aiggiori inedici di comiplemento. Deri ,-a da tale disposizione un fatto assai stride11te e poco lt1sing-l1iero per i professori uni-


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,-ersitar! di carriera. Infatti, mentre un professore straordinario od ordinario non può oltrepassare il grado di capitano se era ufficiale prima della mobilitazione, un assistente che ab,b ia u11 incarico, o un medico primario libero docente, pur.chè non abbiano mai fa,t to senvizio militare ed aibbiano compiuto ii1 40° anno di età, ' ·ven1gono nomi,n ati maggiori. Costituisce pertan.to un impedime11to alla .piromozione, quasi tu1 demeri.t o, I '·a vere .a.V1Uto il grado di ufficiale in congedo per r5 o 20 anni ! Il MiniSttero della g.uenra ha res!J)into le d·omande dei professori universitari aincorchè qiutesti ·a bbiano oltrepassat o l'età degli obblighi di leva. Un abbonato.

m ente desumesi dall'articolo 215 del vigente tes to uniro della l egge comiunale e provinciaJ.e cl1e dà facoltà al Consiglio comunale di impug nare il proVTediimento con ricorso diretto aJ. Go\·erno del Re entro i 15 g iorni dalla comuni. • caz1one. L a decisione del.la 4• Sezione ha, però, chiarito un punto d1 speciale im,po.rtanza, quello, cioè, di attriib,uir.e anche al medico condotto int eressato il diritto di prod1Urre gravame al Gove11no del Re. 'f ale diritto, a differ.e nza di q;uel.lo concesso al Co1n1une, si basa sulla disposizione generale cli 11Lassima conteUiu}ta 1n ell'articolo 328 del precit ato testo unico. Il t ennrine utile per la presentazione del ri_1 proposito delle rico1npe·rise per l'ope1'a prestata coTso è anche esso diJVerso, perchè mentre il Comune può produrlo entro i 15 giorni, iJ med;i:co du1'a·n,te il terremoto marsica1io . può, invece, (produrlo entro 30 :g iorni dalla notifica. RiconOiscere anche nel sanitar,i o il diritto Ri1ceviamo e pubbl:Lchiamo: al reclamo è eertame11te dfi non lieve i.mportanza Vedo nell't1ltiano nu1mer-0 diel Policlinico aced utilità. cennato .aJla questione delle ricoJnpense ai meP1uò, infatti, avvenire che il Comune per uina dici clie hanno prestato l'opera ·loro nell'tùtimo ragiione q1u1al-siasi, 1J:on· es.clwsa quella di ,una ter:remoto mars icano. eve11uu1ale serotilll.a res.ipiscenza1, tr·o vi essere miFria questi :sono i m edici degli Ospedali di glior partito acconciarsi .aùl 'annullamento proRoma, i qruali con gnande slancio e disinteresse · nunziato dal Prefetto e non insistere a ripetere si sono sobbarcati a lavoro gravosissimo e proil deliberato e ciò per f.air cadere la nomina irrelu11gato per mesi; oira, detti medici ebbero solo missibilmente nel nulla, mentre, in,·ece, il medico una lettera di ringraziamento dal c()lt1Janissario abbia tutto iJ suo interesse a .tDJantener salda L u1.Signoli. la deliberazione consii·l iare, a ~tto a\7\-ÌSO, illeNon ·s arebbe giusto che anche questi avesseiro galment e annullata dail Prefetto. la medaglia cbe dis tingme gli altri medici, che Di fronte alla inerzia , forse anche voluta, del:la prestarono serwzio n ella Marsica ; t anto più che .. ammd.nistrazione coill1J1lllale il satliitario rimaneva ora molti di essi fa11no parte dell'esercito, e senza diifesa. potrebbero fregi1arsi dell1a r:elativa fascetta? p.u1r vedendo troncata la sua ca11riera sul naDottor A. G. scere e postd ·n el nJUJ.la un concorso con tanta .fede e sacri:fizii sostenuto, dovrà eg1i ria:n:anersene i1TI1pa.ssibile e riassegnarsi al fato senza poter esporre le s ue difese, senza potere invocare gi·ustizia. Ora ·ciò non pttò più succ-edere. Deliberazioni di nomina a medico condotto Correlativ o del diritto di innrpugn.atii\·a del CoAnnullamento - Impugnativa. mrune vi è quello del medico, ii' q·u ale è posto in 11 decreto con cui il Prefetto anntùla una de- g~ado di .insorgere da sè contro il decreto preli1berazio.ne cons~liare di nominai del medico 'Con- fettizio, 1Sicu.r,o che le s ue ra:gion'i saranno seredotto per vizio di ,d:Ol!Jila non costituisce un prov- namente d~scu!sse e valutate dal Go\·erno del Re ·vedittnento definitivo e può, per eonseguenza, e dal Consiglio di Stato. essere irmpugnato con ricor.so in linea gerarchica. Medici condotti - Consiglieri provinciali (Decisio.n e 4& S ezione del Consiglio ·di ~tato del Ineleggibilità. 5 f e.hb rai10 r 9-I 5) . RaitDJmenti.Mno ch·e la giu.ris pr.u.d enza, nel ,' Sono in elegigibili ~alla cardca di· consi:g.liere senso esip·r esso dail·l a s uindJc.a1ta decis ione, è proYinci,a le i mre dici condotti e tt1tti gli ~mpie­ costainte. Che iJ decreto del Prefetto con cui ~;ati comt.1nali (Cassazione ,d i Rom1ai, 6 marzo si annulla per vizio di fO!r.llla una deliberazio19r5) . ne di C-0n1Sig.Iio .aollllUJn.a le portante la· nomina L'articolo 25 ora 28 del t esto unico della legge del medico condotto non fosse a f'Ì6ontardo del com11nale e prm-incia.le esclude c1alla nomina a Comune un prov,·edimento definitivo, cioè Stt- · consigliere provinciale tutti gli impiegati coscettibile di ricorso in liinea gerauchica, chiara- Jnttnali. L'esclus ion e del medico condotto dal 1

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novero degli Ìl1.rupiieg.ati comunali ri.p ug1n a alla ticolo 25, non lo è più certa.mente ora di fronte l ettera ed a1lo , s'.Pirito della legge. a •lla diisiposizione chia·ra e non amib i bo-ua deJl 'arr<< Ripugna alla lettera p erchè n011 solo nel tico,110 28 del t esto unico. No·n può a.immettersi linig·u aggio 1g iiuridico ma .ainlehe nel l'ing,ulaig.gio che i l medico condotto non s ia lttnipiegato cocolll/Une s otto il 11·o m·e generico di impiegati si munale, se è 1Jale chi, ca.me lui, ha un vincolo intendono compresi tutti coloro ch e · prestando a di dipendenza col Com.'llllle, occupa un posto ,·antaggio altrwi, mediainte retribuz'i one, J'opera p revis to dalla ,p i.a·n ta ·organica e triceve adecruato • . b propria e non c-0lm1Piendo un lavoro manuale , st1pend10 con determinati oneri di serviz1o deesercitano ·u n 11fficio1 di cara ttere sit abi1e e conti- s unti da apposi:to 1c:aipiitolato. 111tativo, sia esso amrmin~&trativo, c-0tt1ta•b ile, teLa Cassaziione di · Rom·a con salda ai1ocromentac11i1c o o di reairattere m~sto, importi o no Ulll ri1g o.- zione dimostra la legalità defila esclus ione e noi, roso , -incolo di i.Su·boridinazione gerarchico, .utn i 11 vreri·t à, non possiamo dissentire 1CLalle logiche orario fisso ed il divieto di occ.u parsi in altri ed esaurienti argomentazialli da essa addotte per 11ffici la profes- sostenere 1a t esi, cihe nid·o nda a benefizio del ire..ione ».o · di esercitare li•b eramente , gola1re ·andarmento id i un importante pubbl'ico eOmissis . « Stando al significato· della parola, sercizio impedendo ril freqlUlente allontana1m1e nto cl11nque, non •può di\Sconoscer.si che rientrino del sanitario per adempiere i 'd overi iru.erein.ti ailla 11ella classe degli innpieg.a;ti di un ente ainJahe 01101rifica carica 'e1ettiva. quei profess ionis ti o funzionari t ecni1ci, come a \WVocati, medilci, ingegneri, che sieno 8tati assttnti permanentemente in ,senvizio dell'ente RISPOSTE A Q~m I A DOMANDE. stesso mediD.nte una determinata retribuzione, sebbene l'ufficio pos-sa liasciare loro grande li(5664) R ichia11"LO i1i servizio di medici che 1ion bertà ed inidi·p e11de11z.a nell'esercizio prof.esisionale accettarono il p assag·i o alla milizia territoriale o e molto tempo ditSponri.bile » . di riserva. - Al Dott. G. B. da S. di V. ri•s pon« Riµulg·na inoltre l 'a nzid·e tta escl'USione alla diam.o 1c he il qiu esi to da l!Ui proposto è di ca111 e ns legis s ia perchè le r.aigion.i ch e consiigliaratt ere essenzia.Jmiente militare ed ianplica ·u na rono il legislaitore ·a dkhiarare ineleggibili a certa previsione di ev.enti .futuri, che stf.ugge aJ.la consigliere p rovin1o iale gli impi·egaiti a.mmin.i- nostra competenza. stra.t iv i .e cointabilri. dei Coanhlni (prima fra es.-se (5665) Co1icorso per ·no1nina a medico co1idotquella .di :n on c1is tog lierl'i. dai loro uffiici ric hie- to . Divieto. - Il Dott. N . B. da P . dei G . diedenti la loro c.ontinua presenza n el la sede) sus- s.i dena sa.pere ~e u1n C·on1une di oltre ottomila sist ono .at;ich e p er g li iian;pie.giati tecnici, sia per- a1bitanti, t r-0:v1andosi nella :impossibi.l ità financhè si rileva dagJi atti parlamentari èhe i-1 legi, ziaria di pagare per tutta la 1g uerra Un sups latore in t a•nto soppresse nell'amticolo 25 citato plente per una condotta medica di cui il tit<r g li ruggettivi a11i.ministrati'Vi e cotitabili che se- lar.e è sotto l'e armi e d un irn.terino dell'altra g uiiviano la p a.r ola i11ipiegati e 11e restin:ge- cond!otta di aui i[ titolare è morto, possa ottevia110 il significato in 1q·u amto volle rendere in- nere dal Ministero in vi•a eccezi'O!na.le 1che si apra compati1biJi all 'lllfficio di consigliere pr<YV.in- il concorso per il posto d·e lla condotta il eiui ciale tutti indis tintamen·t e gli ittnpiegati comsu.- titolare è morto. 11ali ed in ispeci·a l modo ii medici condot~[ » . Non è possi:b ile ottenere nemmeno in linea eccezionale il permesso di b:amdire ora un con<e ~è vale obbiettaire che il nuovo t esto delù.'articolo 25 della l eg,g e comutnal e e proviinciale corso per l•a nomina di un medico condotto esn1entre ha p arlato es,p ressa·m ente della i·n eleggi- .s endo assoluta la :disposiZ1ione contenuta nel[o bi1lità dei 11111ruestri oomiul:D.ali ha t aJciUtto, però, articolo 3° dcl D1eC!ieto Luogotene1:Lziale del 31 di qtIJella d.ei mediiei condotti, perchè la mien- agosto u.l timo, n . 1420. Per provvedere di medico zi·one espressa dei primi si rendeva necessaria in la s ezione mfu:ruasta ·p riva dii titolare si può nvoiseguito alle recenti leggi di 'r iforma della istru- gere domanda a•l .sig. Prefetto della Provinciiai z1one primaria per le q1t1ali nella m ·assittna ipfarle per i provvedimenti di ,ufficio di cui al Decreto dei Comuni .i m aestri elementari sono stati sot- I,uogotJenenziale deil 22 aigosto 1915, n. 1311. (5666) Indennità di trasferta dell'ufficiale satratti a lla d·i·p endenza delle am.m inis trazioni coanunali e sottoposti direttamente ~ll'am.ministir "­ 1iitario per la visita delle . scuole. - Il Dottor zione dei Consigùi provinciali scolastici, cessando A. M. ,da B. des idera oonoscere in forza cli qiuale dilsposizione di legge ·p uò chiedere al Comune così di essere impiegati com.u na-li ». Q11est a giiuris.prudenm è 10ramai costante. ,La nellai qualità dri ufficiale sanitario indennità per escl11s ione d el medico condotto dalla eleggtiibi- l e v isite mensili che deve fare a:lle scuole comulità a consigliere provinciale, se p oteva essere nali d1elle frazioni distanti dal capoluogo da 2 ditibbia secondo la ·p:recedente dizio11e dell 'atr- a 3 chi1ometri e se t ale indennità può chiedere 1

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per qualsiasi altra visita da fare in dette frazioni p er leg•g e o per o rdine drelle .autorità a·m m~nistrative.

L'artidolo 86 del R egol.:11mento per la esecu,.. zione della Jegige sanitaria: approvato con Regio Dec11eto Kiel 19 luglio 1906, n. 466, di's pone che agli rufficiali sanitari che per ordine della com.petente aiutorità eseg,uiscono nell'interesse della pt1b·b li1c1a !Salute visite od :is pezioni lfuori della 1oro rres1denza, s p ettano, a carico diegili Enti che hanno l'obbligo di cor.risrpo,DJCLerli, i compens i p er sp ese di viag•g io e di soggiorno stabiliti per g.li im1piegati dello Stato con il Regio Decreto 14 settembre 1862, n. 840. A determinare la misura <li taii oomrpensi J'indennità tiene luo1g o dello s tipendio. Se si fa ritcxr.no in J:esidenza nello s tesso giorno la diaria è ridotta alla .metà. (5668) Compenso dell'ufficiale sanitario . - Il Dottor G . D'A. da M. di S. ser·v e da circa 26 a11J!1Ì da ufficiale sainitario col modesto cotmpetl!So di anruue liu.1e 200. Tale somm.a su elevat ai a li11e rroo per il concorso che fu bandito• p er la nomina del ,t itolaire li1bie1·0 esercente; concor50 .eh.e ri1tn1ase deserto. A vendo chi·es·t o ch e in tale s tato di cose fosse a l,ui corrisp osto il c01nrpenso accresciuto, non h a la sua domand.a t rovato finora benevlolo accoglimento da parte del Comun e. Chiede 1aonoscere come de·ve regolairsti. per ù ttener1e l'i111tent o. Effetti'\Tamente il compenso accresc1uto deve essere corrisposto al nuovo titolare Jibero esercente; senza du1b bio è da :rd.t enere •c he il provvedimento fu pre0Td.i1nato appunto in vista delilia difficoltà di trovare un prc.fess~<Vnista che per lieve · oout1:ibt1zione si fosse recato sul posto p er c011npiere 1111a funzione di estrem.a imp ortan~a e delicat ezza. T en u1to, p erò, cont·o' del lievissinno com.p enso 1ohe Ella, come ·m edico cond otto, pe.rcepiisce p er il di.s1mpegno deJle frunzioni di ufficiale sanitario1, e dell,e benevoli disp osizioni .a s uo rig,uardo man~festate dalla autorità tutoria oon l 'inviare a l C·oanune la su a domanda di aumento, L a consigliierem.m o a fare suibito don1anda per ·m iglioram.e nto del s uo compenso al1la G. P . A. ai t ernnini del combd.nato disposto degli arti,o oli 26 e 23 del vigente testo unico delle l eggi sanitarie. (5669) Prestazione di illuminazione e riscald1a1nento. - Il Dottor G . 1\1. F. da C. che come diu-ettore di ·u11 o.s pedal e locale ha dird.t.to oJtrie allo s tip·e11d:io .arnche all,a i11ulmin:azione ed al ~i­ scaldaan•e nto g ratis , chiede conoscere se a tali prestaz1oni a bbi a tuttora diritto :mentre si t'rova sottla le canmi e non essendo rim.aisto in casa nessun m embro della fam iglia . Chiede cooos.cere lo stesso anche a r i.guairdo, della abitazi'one. La prestazione delila luce, dcl riscalda:mento e della abitazione è assolu·t amente personale, ri1

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stretta cioè al sanitario ed alla di lui propria fa111iglia . Essendo Ella :-~sser: te e non arvendo fa· mliglia propria, non può us,ulfruire di tali benefici, che come prestazioni i1ituitu p erso1iaie non p ossono trasforma11si neanche in m oneta, per essere corrisposte in aggiiunta alla differenza dello st1pe11dio che L e sc>m;miuistra l 'am1mdnis trazioe del nosocomio. (s670) Diritto di abitazione. - Al Dottor A. ·A . da M. id ' A . riispCXJJJdiamo che la prestazione ldlell'a:bitazione è s trettame11t e personaJe per d bisogni del sarnitario e della propria fami.g lia. N cm rioSiedendo egli più n el Comrune, p erch è chiam ato sotto le ·armi e non avendo f1a·m iglia, non può mantenere ooawpata l 'aibitazione, di orui gode\·a quando era in serviii-0. Se h a molti mobfili il Coonune può dargili una st ainza ad altro [ocale ·p er conservarli durante l'assenza. (5671) Supplenza di medico cliiamato sotto le ar1ni. - Il Dottor I. G. da C. di S. espone che per ob·bl·~go di capitolato se uno dei du·e medici è ~hiam·ato 1s otto le armi il Camune è obbligato a pravvedere .rulla iSupp.11enza. Or eS!Sendlo uno di essii. assente perchè ianipegniato nel servizio militare, desidera con oscere q wale ieompenso dffire il ComUine corrispondergli .p er l a s uipplenza del collega. ~on vi è , verament e, un criterio unico per determinare in linea di massima l'e ntità del compenso che deve essere corrispost o a l medico che sostituisce :i.il co1lega chi.aimiato sotto le armi. Il tutto !dirpende da ,a ccordi if·r a le parti e dalla maggiore o :md.nor mole di Javor-0 ch e priesenta la co11dotta. Cr.edi.aimo, p erò, gi1u1sto che, data la eccezionalità del caso, possa ,e ssere corri.sposto al srup1plente l'intero stipendio del collega, o, se sufficiente, 1'a differe nza ch e resta di&ponibile dopo avere ad1empi;uito ag.li obbli•g hi mposti al CQ1nu11e d.ail Dec.reto Luogoten enziale del 31 agosto 1915, n . 1420. (5672) Pensione - OrjaTii sawitari i1i Perugia . -· Il Dottor G. O. da S . desidera conoscere se, 1110n essendosi gia!D.J1Ilai 1sc1;tto alla Cassa pensioni, abbia il td o·v ere di farlo ora che conta 56 a11ni di età e 28 di servizio ; e se aibbW. l'obbligo di pagare la contribuzione per g1ld. orfani dei sanitari in P erugia n on solo nel Comune in cui è conidotta;to, ma anche in un altro vicino, ove prest a senvizio da interino. Cirica il p!tiano quesito xispondiamo che avendo ,o ccup ato un nuovo p osto c1i medico condotto :in base a concorso, ha fil dorvere di inscriversi alla Cassa .pensioni. Avvertiamo, però, che dal momento che era in seiw~zio fin dalla protruUlgazione della legge, ·p otrebbe ora .uisufruire dellai fa,roTe·vole di.sposi?Jio ne contenuta nell'articolo 42 del testo unioo approvato con R. Decreto del 2 gennaio 1913 , n. 453 · 1

(29)


1666

IL

' .POLICLINICO

Ciirca i l secondo q1uesito rispondia.m o che m~­ lamente Le s i vuol far pagare due volte 1a tassa pel mantenimento degli orfani di sanitari, perchè il 'articolo 2 deJ. regolamento 30 gennaito 1902 tassativamente dispone che i·l contributo per detto colleg.io ri1m ane unico anche nel caso che il isanitario prest i simn:tltameamente ser.vizio presso due lo più enti. (5673) Esercizio di professione da parte ·di un laureato in Fra1icia. - Il Dottor E. T . da V. wl C. desidera conoscere a quali moda·l ità deve sottostare un medico straniero la.uireato in Francia per poter liberamente esercitare la professione in Italia, a 1quali esami deve sottostare, a chi clev·e rivolgere le necess arie istanze e quali do0umenti dev1e presentare. In confonmità d'i quanto dirspone la ftegge srugli ordini dei sani.tari, nes·sUJn medico straniero può esercitare in Italia .se non ab1b ia consegutito il diplìoma professionale ii.n un I.stitut'o di Stato che ,ab·b ia conces,s o il diritto di rieciprocità pe·r l'esercizio profes&onale ai cittadini d11plomati in Italia. Da in~hiest.a ordinata daJ Ministero ctel1'Inter.no ,ed esegmi1:ta a mezzo delle R . Ambasciate e Legazioni risulto che, fra 1g li altri Stati, la Francia non concede parità di trat tamento es-ciu1dendo ii nostri conmaziona.li laureati nel R egmo dall 'esercizio professionale. I .m edici sooclifi frr-aneesi o nazionali laureati in Francia non possonro quindi esercitare la loro professione in Italia se ,non fornendosi di laru.rea rilasciata dia 11na Università del R egno. Occorre, quindi iscriiverisi aJc1 1u n0 delle Un'i1v ersità, mercè analoga dom anda al Rettore della medesjma, e pagando le t asse all'uopo s~bilite dai regolamenti che si aggirano, pe.r l'intera durata degli .studi, cioè peir sei anni, attorno :alle rooo lire. · Doct or JUSTITIA . 1

1

CONDOTTE E CONCORSI. ANCONA. Osp edale Ci11ile « Umberto I >> . Ce-rcasi subito medico-assistente, esente servizilo inàlita.rt:: e da impegni colla Croce Rossa. Stipenàio annuo lire 1080, alloggio e servjzio, vitto tutti i g iorni, qualche incerto; nomina biennale. Rivolgersi alla Direzione medica. Meilico qu.airantaseienne esente servizio milit aTe accetterebbe interi111ato piwrch è a buone condizioni . Per offerte diri1ger.si, · dottor Donaito Per ilJ.o. Piobbico (prov . di Pesaro). NOM INE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Il dott. Fran0esco la Ca·v a ha conseguito la liibera docenza presso la R. Università di Roma in patologia esotica . La relazione fu assai lusinghiera. Rallegramenti. Il nostro amko e collaboratore dott. Carlo Basile è stato abilitato a pieni voti a lla liibera docenza ~n parassitologia presso la R . Università di Roma. Rallegramen.t i. (30)

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XXII, FASC. 49]

NOTIZIE DIVERSE. Sui campi dell'onore. Sono cadwti p er la Patria glci. stuidenti in medicina : BETTONI KOLI G. e ZARDO G ., della, Facoltà medica di Torino ; . DELLA VALLE GINO, della Facoltà medica di Genova:; GALIZIOLI GIUSEPPE VITTORIO di Antonio, de1la Facoltà iri:red1ca di S'iena. Corsi accelerati per gli studenti di medicina. L1 ·Cons i1g lio dei ministri nella sua ultima riunione deliberò la istituzione di u.n cor&.o accelerato di lezioni per g li s tudenti iscritti al sesto o al quinto anno di medicina e chirurgia, militari e non militari. È st ato firmato iJ relativ.o .decreto Luogotenenziale. • •

Per la laurea in medicina. Gli studenti di medi.ci.n a e chirurgia, che ha nno C'Olll[>iuto ~l 6° co111s.o e eh.e hanrno superaito tutti gli esa:mi speciali, -se intendono sootenere l'esame di la.'Urea deb1bono presentare la relativa domanda, insieme alla dissertazione scritta, alla indicazione delle due _tesi orali e alla quietanza del pagamento della sopratassa di l·a'll.rea 'in lire 50, cc non .p iù tardi del cli 5 dicembre corr. ». QtUehli poi che intendono 'lllSuf'!luire delle concessioni dell'ultimo decreto Luogoten t·nziale, in sostit11zione della ditSsertazione scritta deb1b ono presentare il certificato 1dell ' ;i ut()r1tà l11jJitare è nella domanda cc specificare la materia nella quale 1desiderano sostenere la discussione sUilla t esi orale principale». .

Corso complementare di elettro- radiologia medica. a Torino. . Per dispos izione ministeriale, dietro pa.Tere della facoltà medica, accanto al corso ufficiale di tera.pia fi·sica tenuto dal prof. Vinaj, si è istituito un cors o comple mentare di elettro-radiologia mooiba il oui insegnamento !fu affidato 1 .ail prof. Bertolotti, radiologo dell'ospedale Maggiore di S . Giovanni, che n ella proli\llSione, t enuta iJ giorno 8 1u·. se., trattò con largher-7-a di auigomenti e con vera competenza sui contributi della elettricità 1nedica nella traumatologia di guerra, riscuotendo il plauso e le generali approvazioni del nrumeroso uditorio COlDJPosto in massilm.a parte di clinici, di irns1e gnanti e di medici. R. P. Bibliografia delle Scienze mediche. Il Laboratori.o di micrografia e batteriolo~a della Direzione generale della Sanità pubblica ha dirarniato il seguente c<1tilIU.llicato : Si lamenta in Italia la mancanza di bibliografie, e specialment~ . d~e Scie.nze m~~he? che riuscirebbero ut'ilriss1mie a:gl1 st~dios1 d1 quest e discipline . . . . . Se ipochi h an tentato• di colDlptlare una b1blioo-rafia c01t1Ipleta fu per mancanza di mezzi per ~ttuan~la, essendo la materia vastissima e costo-


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X..XII, F ASC . 49]

SEZIONE PRATICA

sissime .le :p ubblicazion1i ohe la trattano. E chi la tentò d.ovè piresto so.$penderla, op,p ure aibbandonarla del tutto. ~erciò è intenzione di q,uesto ufficio d'iniziare ~ell.'an:no prossimo, con l 'ai·u to di van periodici 1~al1aru e st ranieri (che già possiede in n1ll!lllero rilevante), la co~ilazione di uno schedario bibJiog:ra:fì.co analitico e per auj:ore di tutto ciò che s1 Mene pubblicando in materia di medicia:ia, p~r ~UJbblicare a fine di ogni .alllllo ·u n volnune di big.lwgrafi.ai. Sicuri che tale inizia tiiva venrà b en evo1mente accolta da tutti coloro che s i occupano di tale scienza, si pr~ano i s~gnori direttori di periodici italiani di voler an~h'essi contribuire a questa utile opera col mam.dair in dono il loro periodico e le loro pu.b blicazioni, ed in cam1bio riceveranno il suaccenrnat o voluime.

Ospedale seuola infermiere professionali.

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La Scu10la infermiere professionali V. De Marchi di Miltano fin da1l giu·gno scorso è div entata Os peda;le della Croce Rossa accogliendo nelle proprie infermerie i soldati feriti affetti da malattie cliirurgiche provenienti dal fronte, e ciò per una speciale convenzione stesa d'accordo tra il presidente della Croce Rossa e la Direzione dell'is tituto De Marchi . La fondatrice dell'istituzione, signorina _L\.delina De MaTchi, con sig norile generosità ha messo a disposizione de1la Croce Rossa tutto 1'istituto come è arredato, paga tutto il personale, ed inoltre elargisce lire 3000 mensili per il fu'llzionamento dellra sezione ospitaliera. Data la specialità dell'istituzione, la convenzione pure speciale intercorsa t ra la Direzione dell'Istituto e ila Croce Rossa, st aibilisce appunto ch e l'indirizzo dell'Ospedale Scuola deb,b a continuare i1m11111Ut at o; e cioè restando in posto colile proprie attri·b uzi1oni tutto i l personale (·direttrice, caposale, allieve infermiere, personale di servizio) .dell'Istituto, viene mantenuto il carattere primo di Osp edale Scuola per infermiere professionali. Epperò mentre le a1lieve diplomate recentemente lasceranno presto .la scuola , s i sono aperte le iscrizioni pel nuovo COTSO di 1° an'n o, (i·l corso dura due anni). 1

stolo della lotta antimalarica in Italia, perchè ·sia is tituito dal Governo l ' inscg11ame11to a11ti1nala rico nelle scuole con mezzi sufficienti anche per una adeguata profilassi scolastica antimalarica. cc Sentto perciò il dov.,e-re di rivolgere calda preghiera alla S . V. affinchè voglia, con l'entusiasmo, 1'energia ed i.l grande sentimento )Umanitario che la distinguono, interessarsi presso il Govermo per la realizzazione del voto espresso dal prof. Oacace anche in quest a provincia t anto funestata dal terriibìle morbo. Il preside'llte». La sezione di Rocch etta S . _l\.ntonio (Avellino) dell'Istituzione G. Visconti di Modrone h a diramato istruzioni pratiche su cc La profilassi d~lla n1alaria nella scienza e nella pratica» dettate dal dott. Giuseppe D'Urso, dedicate ai maestri elementari delle plaghe malar±che, i <\ruali sanno la vita dolorante dei diseredati, perch e nell'o.r a che volge, nella scuola e ne' campi, integrino l'opera dei medici di assistenza s anitaria e civile.

Lotta antitubercoJare a Brescia. Il Consiglio Comunale di Brescia nella sua ultima tornata ha deliberato, s u proposta del1'ass.e ssore per :l'ig iene dott. ç.. G uidotti, di portare a lire 2000 il iSUJs·s idio annuo del Comrun•e al Dispensario antituibevcolare bresciano. Lo stato di g,u erra e ·g li on eri non lievi cui la città deve sobbarcarsi cli necessaria conseguenza, non hanno d-istolto qryi~li amm inistratori dal loro compito verso una benemerita istituzione cittadina e ver:so la lotta antitubercolaire; e per-ciò a ma,g.gior ragione questa deliberazione deve essere segnalata. 1

Epidemia di entero-coliti infettive. La « Società Italiaina di patologi.a esotica >> (che quest'anno non si è ri11nita per craigiond facili a comprendere) ha dato segni id i vita con un formulario diretto ad illlu..strare una epidemia di entero-coliti infettive osservate irn Calabria e Sicilia nell '·e state ·decorsai. Per le inform.az.ioni relative r.iivo1get1si al prof. Umberto Gaibbi, presso la R. Clinica Medica di Rama.

Gli italiani di Bombay per la Croce Rossa.

L'Albero di Natale negli ospedali militari di Roma.

La piccola operosa colonia italiana di Bomibay, che ha salutato con gioia la nostra guerra libexa.t ri:ce e segue con . oDgoglio le gest a gloriose dell'esercito .d'Italia, h a risposto con _slancio patriottico all'appello della Croce Rosisa, versando già lire 1 5 ,000, mentre continuano i versa·menti mensili .

Il mini..stro della guerra ha raccolto con entUJSiasmo e con comm osse ·parole l 'offe_!"ta delle dame ~-Omane cli erigere l'albero di Natal e in tutti gli o.sp.edali militari e di distribuiire un ricordo di ·g ratitudine a tutti i soldati ed ufficiali degenti. Hanno già a derit o, per offerte e per l'opera personale, molte signore. L' AmJbasciata di Firancia provvederà -per proprio conto all'ospedale di S. Carlo di Nancy. Il Comitato p.e r 1'ottganizzazione civile a quello pr·o prio dell'Istituito Massimo. La Croce Rossa di Roma ad .u n padiglione del Policlinico.

1

Per la propaganda antimalarica. Il Consiglio dell'Ordine dei Medici della provincia di Sassari, aderendo al nobile appello d el prof. dott. Ernest o Cacace, direttore della « M:ala:riologi a », ha trasmesso al prefetto, ai deputati e senafuri della provincia, al provvedit ore agli studi ed ai membri della com:m issione consultiva per l'i~ene. scol~stica. presso il Mi11istero della pubblica 1struz1one, 11 seguente ordine del giorno : << Il Consiglio dell'Ordine dei ~ledici della provincia di Sassari ha, con alt o sentimento di solidarietà e di pla:t1so, accolto l'invito del professore dott. Ernest o Cacace, benemerito apo-

Nella stampa medica francese. Con la data del 10 novembre ba ri,·eduto la luce «Le Bulletin l\1édical », il cui ultimo numero era comparso il 1° agosto 1914. Benchè le giravi ragioni che han110 cost·retto alla lunga t regua siano di poco atten11ate, l'apprezzata rivista fondata dal Grancher vedrà la luce d'ora in avanti almeno due volte al mese .

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I L POLICLINICO

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Le perdite tedesche. Il « New Herald », edizione di Parigi (30 ottobre) dice che secondo i calcoli basati su[le list e ufficiali t edesch e, le perdit e dell'armata pruss iana si eleverebbero a più di due milioni di uo. nnn1. Si deve aggiungere a queste perdit e quelle delle armate bavaresi, sassone, austriache, turche e bulgare che arri,1a no alla cilfra totale di 5,000,000.

Ingente frode ,er fornitura di materiale sanitario all'esercito serbo. Il s uddito serbo. dott. Nicola Marghetri·c ha sporto denuncia .a lla ~rocu·ra del Re di Milano c'°ntro il chi1nico-f.amnacista Gi usep,p e Brenti (già arrestato sotto l'a:oct1sa di co.n trabbando nel commercio dei medicinali e poi rimesso in libertà provvisoria) per una frode nella fornitura <li materiale sanitario ·all'esericit-0 serbo per la rile"~ante samm a tli ci111ca 1diuecento milat lir,e . I medicinali non .avr-ebbero corrisposto nè per qualità n è per peso ai · termini del contratto·. Da un 'inchiesta ordinata daù Ministero della guerra senbo sarebbe risultato che invece cli piramidone e aspirina erai stato fornito bica:nbonato di soda con ingredienti eterogenei; che òJue m ilioni di pastiic che di sUJblimato, invece di un gramrmo, contenevano la metà di questo prodotto ; ecc.

Un incendio all'Ospedale di Monfalcone. I contin11i tiri del nostro nemico ,contro gli aibitati h.an110 proiv ocato tUn incendio n ell'ospedale civil,e di Monfalcone. Venne Tapidament e domato.

Matrimonio ed eugenica. Il cc Boston Medical and Surgical Journal » annunzia che, in seg-uito alla rigoro...sa applicazione della così detta legge eu:genica n el Wiscon sin (Stati Uniti), il numero dei matrim·o ni colà si era notevolmente ridotto ; onde la legge è stat a emendata, rendendola meno rigida e conced·endo fii 1nedici una m aggiore libertà nel rilascio dei certificati di abilitazione al m atrimonio.

A Brescia in u,n ospedale da campo momva

il 28 .n ovembre il Redattore capo de.I <e Pensiero Medico », Piero Baj, tenente medico, vittima cli cr.uèLele malatt ia contratta nell 'adea:npimento della su.a &aùlta ·m issione. iA.veva solo trent'anni e già il suo ingegno e la sua attività avevano dato frutti lru,sing hieri : di Lui ricordiallllo le numerose e preg.evoli p ubblicazioni ISUÌ fermenti triptici, sull'anafilassi nella t ubercolosi, sulla pressione arteriosa massim a e anini/llla nelle car.diopatie, suil.l'ins uffi.cienza aortica, sulla terapia arsenobenzolica nelle splenomegalie, stullla semiologia del cuore e dei va'&i, sull'elettrocardiografia. I l rapido e brillante inizi~ della Sua vita prof essiouale gli faceva presagire il migliore avvenire : laureato nel 1910 con pieni voti assoluti e lode riusciva J'anno do.po tra i primi nel conco1-so ad assistente ordinario dell'ospedale Maggiore di Milano e qui si distingueva ben presto, vincendo p1ria:na un premio annuale Dell'Acqua, poi, in questo stesso anno, l'important e ed ambito premio Paravicini pe.r una borsa di perfezioname nto all'estero. Nel 19I l il dottor Baj assumeva la ~ed.azione del « Pensiero Medico » : il suo ingegno, la, sua attività, valsero a dare nuova vita ail Giornale e ad eleva·r lo tra i p.iù impattanti ed apprezzati giornali medlici d'Italia : serietà e rettitudine scientifica furono la s ·u·a divisa ! La figura morale del caro estinto non ha bisogno d'essere illustrata dalle parole._: bastano a 11~rmeggiarla il dolore sincero, il vivissimo rimpianto di quanti lo conobbero, colleghi, am~ci, col.l·aboratori : era un"anima buona, era un viso aiperto, gioviale, e.r a un cuor d'oro! Con infinita t ristezza, ·q uasi con •U'Il senso di ribellione , noi imprechiamo al destino che ha voluto crudelanente t roncaire una così giovane e promettente esistenza. All'amato collega vada il nostro comrmosso. riverent e saluto : all:a consorte, alla famiglia Sua, sia valido conforto l 'universale sinrero rimpianto! , V . _I\ SCOLI. 1

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1

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I

Indice alfabetico per materie. .l\.lbum~na così <letta acetosol11birlie delle urine . . . . . . . . . P.aig. _l\n emia giraivie progressi-va tr-attata ripet11tamente col 606 . . . » Angiocolite tifica : diagnosi e cura . » Bile: import anza clinica dell'esame chimico . . . . . . . . . » Colelitiasi : rpatogenesi e trattamento . » Congelazioni dei soldaJt.i e loro cura . » Fratture : per 1'i:manobilizzazione . . » Gittrisprudenza sanitaria . . . . » Roma, 1915 -

(32)

1655 1652 1658 1658 1656 1643 1660 1663

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

Pag . Incis ione di Keh·r • • • • • • )) Legge di CouitiVoisier e Ter.rier . . )) Malati di guerra : tonailità affettive . Malattie della pelle: m etabolismo del)) l'azoto . . . . . .. . . . )) Membra artificiali cinematiche . . . Sifilide cerebrale . . . . . . . . 1"erapia: progressi (mezzi igienici) . )) )) u ·fficiali m·edici : assegnazione di gi!adi V ace-ino Jenneriano : diffus ione n ell 'or• • garusmo . . . • • • • ))

t.. POzz11 rest>.

I

1648 1660 1645 1643 166~

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Anno XXII.

..Roma, 12 dicem bre 1915

Fase. 50

SEZION'E PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI REDATTORE CAPO:

Prof. FRANCESCO DURANTE PROF. VITTORIO ASCOLI

SOMMI.RIO. ~iviste

sin tetiche : Sui P'ogressi della terapia. - Sunti e rassegne: MEDICINA : La chinina e la cura le/la infezione malarica. - CHIRU R GIA: I vor Baclc : Classificazione delle fistole anali. Lezioni: H . Platt : Le paralisi da parto. - Discussioni e polemiche : A proposito di una nota del doti. Dandolo sop1a il S odoku. - Osservazioni cliniche : Dott. Silvio Niero : La cura

del tetano con le iniezioni di' acido fenico (Metodo del P1'0/. B acceUi ). - Di un grave caso di artrosinovite tubercolare, trattato con le i1iiezioni iodo-iodurate alla Durante. - Accademie, Società m edich e, Congressi: Accademia delle scienu mediche e naturali di F errara Appunti di m edicina pratica : CONT RIBUTO DE~ MEDI CO PRATICO : Siù cateterismo del.l'uretra maschile. - MEDICINA SCIENTIF I CA: La batteriologia della gangrena gazosa. CASISTICA E T E R APIA: Le intossica1ioni da gas di perra. - Sulla cura della gangrena gassosa. - I giene : Nota su alcuni insetticidi. - Posta d e gli a bbonati. - Varia. - Cenni bibliograftoi. 1'ella vita profes sionale : Donne eroiche. - Riv i s ta di g iurispru d enza sanitaria: L a rivelazione giudiziale del 11greto medico. - Risposte a quesiti e a doma nde. - Condotte e Concorsi. - Nomine, promozioni ed onorificenze. -

Notizie divers e. - R ass egn a d e lla sta mpa m edica. -

Indice alfabetico p er m a terie.

Premio ordinario uratuito per l'anno 1916:

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VINCENZO MONTESANO

Libero docente di ~linic~Dei:mosifilopatiea nella R. U mvers1t à d., Roma

Sarà un -elegante v olume di circa quattrocen t o p~ine, nitidamente st ampato ed elegantemen t e rilegato in piena tela, con iscri2i1om in oro sul piano e sul dorso. I

So• n•">>a.rio.

Proemio - Classificazione delle dermatosi dei lavoratori dal punto di vista dermatologico - Industrie, professioni e mestieri in cui si rlscontrano derma.tosi profeesionali - Caratt~ri generali delle dermatosi dei lavoratori - Cura e profilassi delle medesime - Considerazioni generali sulle dermatosi professionali dal punto di vista medico-legale, sociale ed economico - Appendice con brev ·ac• cenni ai caratteri clinici delle dermatosi meno freq uent i - l3ibliografla. - Indice alfabetico dei nomi e delle materie

Avranno diritto al premio soltanto coloro che Invieranno sulllto Il prezzo di altbonamento, più Cent. 80 .,,, le spese di spetllzlone del volume. Inviare· cartolina-vaglia nominativamente al prof. ENRICO MORELLI, Via Sistina, t 4-15 • .DlrlUI di JNJrle&à rltenatl. 11.n.ra ottar.nt la tonte.

JÌ vietata Ia riproda1JoIJ1 di lavori pabbllcati

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POLl4'Lllf 1Ce o la pubblioa1io111 di su.atl dl 1111

• *•

RIVISTE SINTETICHE. •

Sui progressi della terapia.

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MEZZI PSICHICI.

Tutt e le m.a lat ti'e hanno un elemento psicologico; onde la psicoterapia può renderle tutte nieno . gravi o più tollerabili; ma essa vanta addiri ttura dei trionfi negli stati morbosi funziona.li. La psicot erapia si eipplica sotto m olte forme.

Suggestio1ie. - Venne riconosciuta ed è rient rata nell'ambit o scientifico per merito della Scuola di N ancy; ma sebbene se ne parli come di cura nuova, è ant ica quanto l'umanità: costit uisce il processo psichico più abituale. l\1olte condizioni sono suscettibili di rafforzarne l'efficacia. È così che il mecli(;o tenta di far valere i su,oi meriti presso i clienti mercè i titoli accademici (si legittima dunque da questo lato la caccia alile docenze), con la suntuosità dell '.app.artamento, con la capacità dell'auto. controllo e con altre risorse. 1

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(1) Vedi fase . 49·

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IL POLICLINICO

Dobbiamo ascri,·ere ad influenze p sichiche spesso inconsapevoli non soltanto il prestigio di molti medici, ma la riputazione di molte stazioni idriche e climatiche ed il successo di molti rimedi nuov i. Il potere suggesti,-o dei rimedi nuovi è accresciuto da tutte le armj della pu1b blicità: diffusi e.on \ ero apostolato dagli s copritori o la11: ciati 0on arte stramdi·naria dalla réclame commerciale, acquista110 una grande fortu'n a e sono prescritti con f.a nati.smo. In realtà guariscono per qualche tempo. Quando Brown-Séquard eb,b e trovato l'estratto testicolare, un medico entusiasta, scienzia to di fama, pu~blicò centinaia di guarigioni dell'atassia locomotrice ottenute con quella medicazione. E tutti ricordano i primi successi di t anti altri rimedi che poi caddero nell'oblio. L'importanza td ell'elemento psichico nel determina·r e l 'effioacia c11rativa dei rimedi nuovi emerge da una recente esperienza di Mathieu, il quale, dopo aver destata u11a viva aspettazione in un reparto di tubercolotici, intraprese su larga S'Cala una cura d'iniezion~ di · a~qua salata. Intanto distri·b uì tra il personaile assistente il lavoro di controllo scientifico. I successi ebbero del meraviglioso: la ·quantità di espetto.rato e il numero dei germi diminuiva, il peso aumentava, la febbre si abbassava ... Queste potenti azioni p sichiche modi·f icano il comportamento ,d ei rimedi e rendono difficile apprezzarne l'efficacia assoluta nell'uomo. Spiegano la fa.cilità con cui vengono rilasciate attestazioni oltremodo lusinghiere da pazienti e da m1edici per rimedi destituiti di qualsiasi valore. Più volte i medici haJnno voluto trarre ad arte profitto da questo potere misterioso della suggestione. E di recente Rénon ha ideato il met'o do delle sostituzioni terapeutiche, il qùale consiste n el somministrare ai tubercolotici (a.-b biamo visto che sono molto s11scettibili alla suggestione) una serie dli rJimedti ipresumiibilmiente i.nilifferenti, allo scopo di sostenerne e di sommarne l e azioni suggesti,re rinnovanti&i . 1

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Tera pia extra-niedica. - _L\Jle ,-olte il procedimento s 11ggesti\•o è avvolto in un'atmosfera densa di mistero. Questa forma di suggestione era la sola arma del tnedico preistorico., il quale si valeva di esorcismi e pr-eghiere, a1nuleti e reliquie..... Non per niulla \ 7oltaire ebbe .a dire : « la medicina \renn e al mondo con un fratello cl1ia111ato ciarlatanismo » . In seguito, pur continuando a gio\ arsi della s11go-es tione, la medicina andò em ancipanrlosi 1

[ANNO

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dalle pratiche e credenze superstiziose ed oggi i medici considerano con indifferenza le oo-uari. g ioni ottenute fuori del campo della loro arte. Ma le testimonianze h.a nno pure qualche va-· lare : dobbiamo dunque ammettere la realtà di g 11arigioni miracolose, compiute nei santuari di tutte le religioni . Quale fluido meraviglioso tocca i pazienti? Gli uni attri1buiscono il mira:colo 1ad •Un soffio di vino, gli altri preferiscono invocare la forza quasi irresistibile della suggestione, che pel tramite del sistema nervoso può orientare tutta la nutTizione in senso benefico~ _.\J punto che uno dei più illu stri chirurgi, Cheyne, non esita ad att'ribuire alla suggestione perfino ·qualche guarigione del cancro! Certo La fede è una delle meraviglie della natura umana ; la scienza oggi l '~cetta ma non ne spiega .g li effetti. Noi vorremmo richiamare più specialmente l'attenzione sopra alcuni indirizzi pa·r a-medici differenziatisi durante questi ultimi decenni ed in cui I 'agente attivo è, 1Secondo noi, la fede. ~revalgono nei paesi anglo-sa!ssoni e teutonici ; 11on si ra,ccomandano alla mentalità Latina, lucida e tersa ; ma neppure i popoli neo-latini ne sono rimasti del tutto immu11i . Intendiamo riferirci a movimenti più o meno estesi : vairie forme di mediciria naturale, l'osteopatismo, il qui1nr byismo, l 'eddy s11io o s oie1iza cristia1ia, 1'irvingis1n.o, il dow.i eismo, l'emnnanuelismo, 1'antonismo, ecc. Anche l'Italia ce ne fornisce un esempio con l 'a-rnaldis1tlh. Di fronte a qiues te scuole o forme eterodosse della terapia, in contrasto c-0n la scienza ufficiale, i mle dici sono spesso portati ad essere intoll,eranti. · Concf·e ssi.amo di conoscerle troppo poco per parlarne con sicMezZJa; tuttavia scorgiamo in tutte un 'a·r ia di famiglia . Come accade per i movimenti religiosi puri, traggono origine quasi sempre da una sola persona che vi lega il nome, dotata di affinità sinattica come dice . 4..l· . l butt : facoltà rara, anzi singolare ; in parte è simpa tia, amore, devozione atti va pel proprio simile ; in p arte è attitudine a produrre sÒrprese emozi-0nali; ma sovratutto è fede intensa, che si comunica quale un con- • tagio. E come nei movimenti religiosi puri, i ifondatori sogliono attrarre entro· la loro o:rbita perso111e di ma,ggiore autorità, .ingegno e coltura, che si fa.nno promotori ed assertori, ibanditor:i e divulgatori del nuovo veribo. In tal modo vengono a stabilirsi curiosi binomi o polinomi (cosl l a predicazione di Gesù venne valorizzata da Paolo di Tarso; analogamente Mrs. Eddy è stata coadiu\1'a ta con efficacia dalla sibilla Wilbur). 1

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Si rencle spesso mani.festa la tendenza a vendere ad alto prezzo i benefici imponderabili cli questa psicoterapia. L'elemento commerciale ha contribuito a creare la fortuna e l'enorme diffusione di molte istituzioni para-mediche (al tempio di Epidauro, in Coo, tennero dietro alcune centinaia di asclepieia; così la scienza cristiana, il più gran.dioso movimento medico-religioso dei nostri t empi, conta alcune centinaia Ji chiese). Qu:a.ndo ·r ivestono carattere nettamente religioso, non rinnegano la medicina corren•t e (nei templi di Epidauro l'elemento teurgico cedette man mano il posto ai metodi naturali cli cura: i preti di Euscu•l apio divennero sempre più medici; ai nostri giorni la psicoterapia religiosa prende veste scientifica nell' cc Emmanuel Movement »). Quando invece manica loro ogni carattere religioso, .si pon•g ono ostentatamente contro la medicina ufficiale e ortodossa, che forse è un po' troppo dittatoriale e pT,o suntuosa. Ai medici riesce ostica l'audace pretesa di questi avversari, i quali vorrebbero a.nnullare d'un tratto le conquiste faticosamente compiute nei secoli. Eppttre conviene riconoscere che fra molte dottrine e pratiche ~berranti, atte solo a fomentare la suggesti,o ne, si trova q11alche volta del buono e del ,vero durevole. Ma in genere, come ifa osservare Bondurant, questi sistemi debbono il rapido successo a due fattori aleatori: il mistero e la novità. Non appena il mistero è chiarito e la novità è invecchiata, la suggestione dilegua, fìnchè non si veste di un nuovo abito e non le si dà un nuovo nome tentatore. Perciò tutti i m etodi che debbono il successo in prevalenza alla suggestione, portano i migliori risultati 11elle mani dell 'iinventore e dei iSuoi adepti : il tempo, una conoscenza più esatta e un criticismo più imp reo-iudicato o , di solito sono loro fatali . 1

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Ipnotistno. _ Una forn1a specializzata di sugo-.e stione è quella imposta dura11te l'ipnosi p~o­ ~ocata, che \Ta dai lie\"Ì stati ipnogogici alle ipnosi profonde. La scuola di Kancy restringe,·a tutta la terapia suggestiva alle pratiche dell'~pnotismo, il quale. ottenne per qualche tempo una voga straordinaria. Ma poi si è riconosciuto che l'ipnotismo ha un campo d'azione ristretto e che ne è dubbia l'efficacia. Cosi ci si spiega come, dopo un periodo di entusiasmo, sia stato quasi disusato. Charcot sosteneva che spesso danneggia. Non è forse vero che iuguli il paziente e ne indebolisca la volontà, ma. può impressionarlo sfa-

vore,·olmente, accrescerne l'emotività e l'iustabilità nervosa, renderlo rip~rsuggestio11abile. D'altra p.a rte la critica serrata di Babinski ne ha ridotto la portata, dimostrando che nei pretesi successi assum1e non poca parte la suggestione prodotta durante lo stato di veglia e che risultati paragonaibili possono ottenersi con altri procedimenti psichici più semplici. Tutto considerato, si può icllire ahe l 'i.p110tismo appartiene aJ passato della P.sicoterapia : il progresso è consistito nell 'ablbandonarlo. Risponde solo in casi speciali.

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Persuasione. - La terapia &uggestiva, di cui ci s iamo occupati fin'ora, tende a restringere la personalità. Non tratta l'uomo come un essere li1bero, .responsa,b ile, ma lo mette alla dipendenza di un'altra volontà. Non investe la psiche superiore, on,d e i suoi risultati sono per solito instabili e cedono facilmente a nuove suggestioni. In questi ultimi tempi si è voluto opporvi la persuasione quale forma più evoluta di psicoterapia: secondo Dwbois costituisce la sola psicote:apia razionale. Essa fa appello alla ragione ed alla volontà del sog.g etto; consente .a lla personalità di svilupparsi e rafforza l'azione indipendente; arreca modificazioni profonde nella psiche, onde porta a owre durevoli; evita i danni della suggestione. Si può profittaire della capacità emotiiva per . . . .' orientare lo ·sp1r1to vers·o una concezione p111 giusta della ' Tita personale. Si può anche ricorrere al solo .ragionamento dialettico, senza dir nulla che impressioni il paziente : è la rieducazione, persuasi7Ja o argomen~atti:va' di Dubois e dL:gli ade:.pti . La persuasione può anche essere ottenuta o rafforzata mediante gli scritti (le famose « lettere psicoterapic1ie » di Oppenheim) o di pu·bbliieazioni (co1ne << l'educazione della 7JOlontà » di Lévy) . Conviene 1o ssen1at'e che la su1g gestione interviene spesso in larga misura nelle pratiche persuasi ,re. È così che, ad assicurare i risultati della persuasione, importa saper ispirare confidenza. La persuasione puramente dialettica od. arg<r n1entativa deve considerar.si come illusoria. La sui010-esti1 b ilità è alla base di tutta l'attività psioo cl1ica e sarebbe vano tentare di affrancarsene. 1

• PsicoanaLisi. - Tra le molte varianti con cui sono state a pplicate la suggestione e la persuasione, ha destato vivo interesse la psicoa11a lisi di Freud, metodo terapeutico elaborato (3)


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su cui è stata edificata tutta una costruzione dottrinaria. Il metodo psicoanalitico non è anoora molto !1oto tra noi ; onde non ci c&e~ra inopportuno di esporlo con qualche ampiezza. Esso cerca di sviscerMe le idee e notomizzare i sentimenti del malato, di scandagliare il contenuto dei vari sistemi psichici, di scrutare fino ai più profond.i irecessi del subcosciente : esplora e interpreta le associazioni d'idee spontanee o provocate, il oontenuto dei sogni, i piccoli fatti della vita quotidiana, i ·g esti, le attitudini ..... per scoprire nella subcoscienza certi gruppi di tendenre psichiche o carrn.plessi, sistemi d'idee a tono emotivo, non più presenti nella coscienza ma passati nella SU!bcoscienza. I complessi sono oltremodo svariati, ma possono ricondursi a quattro categorie che corrispondono agl'istinti fondamentali della nutrizione, della ri1produzione, della difesa personale e della convivenza sociale. Due oom·p lessi possono trovarsi in disru-monia e venire in conflitto, .speci·almente se appartengono a gruppi divers1. ·Gli antagonismi più comu1ni insorgono fra i primi tre istinti fondamentali e quello sociale, che si è differenziato più recentemente e non è molto iradicato nella psiche. Esempio: jil guema l'istinto della conservazione contrasta Cl)l sentiiut:nto del dovere Vl:.iso la comunità. Quando insorgono questi conflitti sono aperte varie vie alla psiche superi()["e per eliminarli. Esempio: si può riconoscere l'istinto sociaile e purrt·u tta·v ia rifiutare di lasciarsi guidare da esso. Ma di solito questo mezzo non riesc~, sovratutto i1elle nature superiori, perchè si tratta di un vero istinto e rifiuta di tacére. Altri mezzi sono possibili per sfuggire a l conflitto : si parla di sublimazione e diversione del complesso, di razionalizzazione che porla ad una dissocjazione della coscienza, di proiezione. ìVfa nella generalità dei casi il conflitto persis te allo stato attu:ale e dà ori·gine alle psiconeucrosi. Vediamo come. Gli atti personali deg·radanti, le esperienze spiacevoli che discordano con le necessità sociali, che urtano contro i concetti e le abitudini etiche' saldamente stabilite nella p·e rsonalità cosciente, vengono allontanati e respinti dalla memoria, cacciati e compressi violentemente nell'io sU1hcosciente. Ivi costituiscono dei complessi che oppongono una res'istenza costante alla p sich e su,p eriore, censMatrice. Restano inconsapevoli ed innocui nell'uomo normale, dotato di poteri inibitori validi. Ma agiscono fOTtemeute st1llo psicodinasmismo degl'individui predisposti, i quali presentano una degradazione

del potenziale psichico (i·p oenergetici, iipobulici, emotivi, inadattabili). Quelle forze psicologiche subcoscienti tendono ad affiorare alla SQgJ.ia della coscienza ed a scaricare l'elemento emlozionale cOllillpireso. S'impeg·n a una lotta sorda ed oscura per ricacciare l'aipparizione molesta e ne deriva un antacroo ni-smo tra la vita cosciente e quella su1bcosciente, la quale assume una preponderanza dannosa al normale svolgimento dell'attività mentale. I nuclei ideo-emotivi che sor.g ono dal subcosciente :fi.niscòno per invadere e compenetrare la coscienza. Estendono il loro dominio su tutto il mondo p sichico: affettano potentemente il pensiero, il sentimento, la condotta, determinando disbulia, instabilità, incoerenza, puerilismo, ecc. Si el~bo.rano e si deformano a loro volta, sotto la compressione della coscienza, e riappaiono alterati, trasformati, travestiti; si riconoscono alla base di formazioni psichiche moribose: idee fisse, ossessive, d·e liranti, dissoci·azioni parziali della coscienza, stati iipnoidi, onirici, crepuscolari, ecc., ed anche in [atti della vita normale (tonalità del cair.attere, sogni). Alle volte vengono traisferti in sintomi svarianti : si ob1biettivano in paresi, tremori, crampi, tics, contratture, convulsioni, afonie, parestesie, ambliopie, dist11llbi funzionali d' ogni natura dei . . vari organi. Questi fatti morbosi propri delle psiconeurosi non sono dunque .altro che derivati o sostituti d'~dee emotive, la quali dissimulano o nascondono la loro origine ; conversioni o sim1boli di clolori. mentali precorsi, cui si era negato di riconoscere 1'espressione vera e che sono stati som1mersi per anni nel domin1o della sUJbco• scienza. I complessi patogenii. reagiscono, con tant(cl maggior te11acia, quanto più fortemente erano s tati respinti e soffocati nella subcoscienza. Perciò danno origine a formazioni psiPChiche du rè·voli, che mantengono lo stato emotivo e lo eternizzano. Nella genesi dei complessi patogeni ossumono speciale importanza le impressioni intense, che contengono elementi gradevoli e umilianti: ·vt:_ri t raumi .p sichici, fanno vi1brare con ;violenza idee e sentimenti. Il soggetto ricuresà poi di porta:rli nella .sua costruzione mentale, tenterà di allontanarli dalla m·e moria, di sopprimerl'i dalla cosciei1za. In altri termini, insorgerà il deter·m inismo psichico dei complessi. La psicoanalisi avrebbe dimostrato che il nucleo dei complessi dotati di maggior tenacia e vivavità è di natura sessuale, perch~ essi entrano più freq'llentemente e più violentemente 1

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degli altri in conflitto con le t endenze moral~, steri a e la neurosi d'ossessione (che corrisponde e la cosQienza .si sforza inutilmente d'i tenerli 11.e lle linee generali alla psicastenia) {1). in freno. Questa egemonia sessuale è stata chiaLa cura o psicoterapia analitica è lo scopo e la mata da Bleuler pansessualismo. ragion d'essere della dottrina di Freuc1. Conviene avvertire ch e Freud estende ·m olto il La t ecniica del m etodo t erapeutico è quella concetto della sessualità . stessa della psiicoanalisi : il medico guarisce al Secondo le sue vedute, 111ello sviluppo onto- tempo stesso che esplora il subcosciente. genetico l 'istinto sessuale è prima latente, poPer ,arrivare agli strati del su:b cosciente non tenziale, non localizzato (libido) ; eppure lo sti- bastano, secondo Freud, nè la p ersuasione, nè molo• di regioni ricche di t erminazioni venose la s uggestio ne, trua è necessario investigare (dette erogene) desta sensazioni sorde di pia- tutta la p ersonalità psichica, decomporla nei cere di natura sessuale. Poi si diff·e renza la sen- su.o i elementi, ciò ch e s i ottiene col metodo orsazione sp ecifica, onde l'ammirazione per i pro- ganico da lui elaborato. Così il paziente ricorda pri genitali che darà orig ine ad uno speciale molto .ch e sembrava perduto; ogni tanto penetra comiplesso (detto di Narciso). A ll ':auto-erotismo nel subcosciente, lo svela e lascia ra1vvisare i s uccede presto l'etero-erotismo e l'istinto ses- collllplessi morbosi . suale si riversa sulle persone con cui si è più Per correg·g ere questi disturbi il medico li \ spesso a contatto, senza distinzione di sesso riporta nel foco della coscienza, li riprende ( a.m1bosessualità), compresi i genitori (onde si all 'origi11e. Egli scopre l'onta dimenti'Cata, differenziano, e 'in tutti noi sarebbero l atenti, i m·ette il paziente di fronte ad essa, lo obcomplessi incestivi Elettra o Edipo!). Vi si bliga a riconoscerla , a risentirne l'impressione, riallacci ano certe tendenze parentali. I tra umi fa c:he se ne· renda conto esatto e ch e non la erotici della vita infantil e sareb bero mo1to in- teina ; in tal modo la t ogùi e dal subcoociente, ne tensi. rist abilisce le relazioni norm~li con la coscienza, Un po' per volt a la personalità si sforza di la po,n e sotto il contrpllo del ragionamento e mod.ellarsi alla coercizione esercitata da..1 m ezzo : appaiono il pudore, la vergogna, il disgu&to e ( r) Secondo Freud una genesi di ·v ersa delle si differenzia l 'isitinto sessuale normale. psiconeurosi hanno le neurosi pure, che inclttL'cdu.c azione ·p erò frena di continuo l'istinto , dono la nc,rrastenia e le nevrosi d'ansia. La nevrastenia di Beard e Ch arcot sarebbe dosessuale e lo tiene nella penombra; condizioni vu:ta ad esaurimento nervoso, legat o per lo più d'ambiente e necessità sociali vi op.p ongono ad un'atti·vità sessuale esagerata (mas.t urbazio11e, mille ostacoli. polluzioni, rapporti sessua li normali in eccesso) ; è caratterizzata da a:ffaticabilità. La guaL'individ uo nor.nw.1.e· 1si modella a tutte quest'e esigenze. Egli troVta assurda la conces- rigione sarebbe da conseguire m ercè la morigeratezza, senz:a però ,g iungere all'astinenza, la sione di Fre ud, appunto perchè l'educazione ne qual e può esasperare il desiderio e condurre alle ha represso del tutto gli elementi intollerabil'i, 11eu.rooi d'ansia o di'angoscia (vi rientra la frenoconfinandoli n ella ment e inconscia, cioè oltre il ~ardia di Herz) . Queste sareb.b ero caratterizzate d a disturbi emotivi, acuti o cronici, e les u·b conscio e lo ha convertito in un essere moo-·ate ad irritazioni e t ensioni genesich e non sod' e, estetico. rale, soci evol disfatte, ad accumulo di eccitamenti mentali che Molti ind·i vidui però nùn sanno disciplinare non trorvano u na s~arica somatica ; si riscontrano la sessu alità , che defluisce da tutte l e parti e in pazienti ch e fanno grandi sforzi per rinunziare alla m astuirbazione, in coppie che no11 posso110 s'utilizza o si sp erpera secondo circostanze foraddivenire .al matr'imonio, in donne con marito tuite d'am1biente o d'edu cazione. vecchio e debole, in vedovi e specialmente in \ reAlle volte essi lasciano libero corso alle loro dove, nelle epoche clima t erich e di esagetendenze istintive e divengono dei pervertiti. razione della libido (pr.e senilità) . Contro queTutte le fasi e le circostanze dell'evoluzione com1.. ste forme Freud ritiene utile una vita sessuale normale. perchè modera lo psichismo plicata da·l la psicodinamismo infantile possono disordi11ato, calma l'esasperazione creata; dalla dare ori1g ine, per emergenza e fi'Ssazione alterata continenza, la quale per questo motivo non sad'uno o più componenti instintivo-sessuali, allo rebbe sempre innocua. Il matrimonio avrebbe sviluppo di pervertimenti nelle loro molteplici un valore terapeutico ed il ritardo. neJ matrimonio sarebbe dannoso dal punto di vista delforme . l 'iO"iene personale. Come correttivo egli ammetQuando invece avviene u.n contrasto persite~ persino la prostituzione od ~nche una ma.gstente una lotta tenace tra i desideri contrariati aiore libertà nei rapporti sessu1al1, senza per quei freni della licenza e della de' e le forze che li comprimono, insorg ono le psi- ~to sciogliere . . pravaz1one. . . coneurosi . Queste dunque sarebbero come la neRiteniamo che, pur facendo ampi~. riserve su gativa dei ·p ervertimenti sessuali. queste ...-edute di Freud, esse mer1t1no un atFreud individua d11e sole psiconeuros i: l'.i- t en to esame. 1

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della volontà, le dà l 'e&pressione v~ra. Egli completa il .suo compito mediante spiegazioni prll!denti, consi.g li e divieti; colma le amnesie dello svilu})po affettivo, favor"isce la derivazione utile, la sublimazione o socializzazione dei complessi, annulla le tendenre represse, riporta una vita sessuale normale; così ristabilisce l'equilibrio psichico tur.b ato.' Si tratta di un metodo teorico aittraen1te, che stimola lo psicologo. Ma soltanto la fraseologia è nuova : il .metodo era già impiegato per l'analisi psicologica da Pierre Janet molti anni prima ed anche da Joseph Breuer, maestro e collaboratore di Freud (Breùer parla di metodo catartic-0, Freud di metodo psicoanalitico ; alcuni sche rnitori lo dicono «massaggio dell'anima»). Jtanet era anche giurnto ad una concezione analoga delle psiconeurosi nelle quali egli pure vedeva un restringimento del campo della co- · scienza; ma per Janet esso è congenito, mentre per Freud dipende da cattiva utilizzazione dinamica delle forze istintive. Freud crede che nel suo metodo cutativo non intervenga la suggestione; ma in fondo si tratta di un metodo altamente specializzato di suggestione : impiega la confessiOne cattolica, della qua le gli psicologi aveva.no più volte riconosciuto il valore terapeutico; ma la rende più indagino&a, più .p enetrante. La struttura dottrinaria di Freud e degli adepti e continuatori è pass~bile di critiche. Se pure, verrebbe ad essere spiegata la genesi e l 'espressione delle psiconeurosi, senza risalire alle cause. Come osservano Régis ed Hesnard, si tratta solo di u1i tentati'Vo di patogenesi. Lo stesso meccanismo patogenetico rimane oscuro. Penchè i traumi p.s1chici sc01111parrebbero interamente dalla coscienza e si affonder.ebbéro nel su1b cosciente a insidiare la personalità? Le belae ricerche del Maisini sugli alienati criminali provano che sono piuttosto i 1ricordi tonnentosi insistentemente presenti alla coscienza , que1li che esercitaino eff·etti dannosi, non già quelli dimenticati e passati nella suibcoociie nza. Un fa ltro punto debole e che h a destato le più vive opiposizioni è la u11iversalità del fattore sessuale, che per Freud è sempre operante. Spesso manca ogni relazione possibile tra la vita sessuale ed i siintomi morbosi ; presumibilmente Freud ha esagerato : neuropatico ed erotico non sono sinonimi. È poi da tener presente la possibilità ch e il medico si lasci mistificare dai pazienti. Si può partire anche da basi false per compi ere buone osservazioni. Se perfino la scienza cristiana ci ha fornito inaspettati i11segn.a1ne11ti, sareb·b e a ssurdo che proprio il metodo di ltno p s'icolog-o del '·alore di Fre11d non do1

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vesse portare dei contributi effetti vi e cospicui al nostro sapere. Per noi dunque non è dubbio che la dottrina contenga del buono e che segni una conquista. Ma nelle applicazioni pirati~he s'impone malta prudenza. La psicoanalisi ha molte controindicazioni. Non sempre fa ,b ene; alle volte induce un pertUXibaimento mentale, uno stato ansioso di autoanalisi, d'interiorizzazione. Il m·e dico, nel ric-e rcare ·g li avvenimenti sessuali dell'infanzia, finisce s p.esso · per eecitaire la fantasia del malato. La guarigione è talvolta illusoria: se le condizioni di tempo e di luogo continuano, i disturbi 1p ersistono. Si tratta anche di un metodo troppo complicato e fasti dioso, che importa molta perdita di tempo e perciò si rende costoso. Conduce ai 1risultati di metodi ;più semp1ici, compre.si quelli dei ciarilatani. Ha un campo d'azione limitato : può applicarsi .solo a qualche caso, nelle classi più altamente educate. Si presta bene di pr.eferenza per le isteriche di professione, per i pervertiti sessuali irp eredu.c ati ... , cui non 1giov.ano 'le risorse colilJUni della psicoterapia. È interessante conoscerlo, e giova tenerlo presente per applicarne qu.alche principio; ma nella su.a forma integrale non potrà ottenere larga applicazione tiella pratica corrente. Un allievo di Freud, Jung, ha modificato la dottrina ori1g inaria, restringendo il campo della sessualità e .sostituendo al concetto deila repression·e dei x1cordi molesti quello di reg·r essione spont anea con rianimazione delle reminiscenze e drammatizzazione secondaria fantastica. Altri allievi di Freud hanno tentato di avvicinare alla patogenesi della ·p siconeurosi quella di molte forme psichiche : demenza precoce, paranoie, stati delir.anti, onirici e crepuscolari di ogni natu.r a. Il malato cercherebbe di far cessare il conflitto tra la ragione e il su·b cosc'i ente e tra le forze instintive del subcosciente, rifugiandosi nella vita interiore o autistica (schizofrenia), oppure riportando su altri le tendenze penose per realizzare le sue tendenze istintive e deformandone l'interpretazione (paranoia) . Un'analisi 1psichica condotta con arte, che non avvalori questi disturbi ma ne segua pazientemente la genesi, si dimostrereb.b e utile e porterebbe ·ad emendarli, sovrat'utto se comipiu.ta durante i periodi di requie del delirio, negli intervalli lttcidi. Vari tentativi terapeutici sono già stati compiuti in tal senso con successo. Da più pariti si è riconosciuto che, per rendere più accettabile e più .s alda la dottrina di Freud, occorrerebib e unn concezione più larga e generale delle tendenze primordiali dell'uomo ; in altri termini, converrebbe ammettere che, oltre all 'isti11to sessuale, altri istinti debbano a,·ere 1

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molta parte nel favorire o nel determinare le Lo spirito è fortemente colpito e suggestionato psiconeurosi. ~robabilmente anche per essi la dall'isolamento; in secondo tempo però intercausa dello stato motboso :andreb1be ricercata ·viene una cura p~ichica attiva da partè del mepiuttosto in conflitti attuali anzi che in avve- dico: cosi l'influ·e nza persona-le di Veir-Mitc.h ell, nimenti remoti i quali provocano un ansioso la- il s uo potere sUiggestivo e persuasivo, s·p iegano vorio latente di repressione , come vorrebbe molti successi clamorosi che poi non si sono più Freud. ripetuti. . Così il Baldi ha tentato di riconCTurre ad un * meccanismo simile ma non identico a quello ** ammesso ,d al Freu·d la neurosi da infortunio. Il cartipo della psicoterapia. - La p sicoterapia Qui il trauma sare.b1b e di natura economie.a : nel è il campo di tutte le così dette malattie funsu.b coscie11te si elabora l'idea fialsa di diritti con- zionali, sine n1J.ateri1.:i, delle neu·r osi e psico-neu. -culcati e del risar:eimento di danni, e qu·e sto com- rosi, delle manifestazionni morbose psico1g ene, plesso ossessivo si tradurr·e bbe in .sintomi obbiet- . del mimeti1s1no mor,b oso, delle affezioni riflesse ... tivabili, al tempo stesso che si r.e stringe il campo Quanto più tangibili sono le a lterazioni s tr.utdella coscienza, ,m entre la pers onalità su1bco- turali, tanto· più si sottrag·g ono all'effetto psisciente si arri0chis-ce di tutto ciò che è stato tolto chico; ma .anche le malattie organic·h e più gravi alla personalità primitiva. Un .a ltro sentimento possua o esser miglior.ate dalla psicoterapia. praf ondamente radicato è la conservazione della Questa ·offre alm·e no una speranza: se µ-on guavita. Viene cim·e ntato in guerra e può modificare risce il corpo, .conforta l'anima. tutta 1'atti vià p.sichica, .assumere valore g·e netico Nell'insieme i medici affettano del disdegno e rifr.an·g ente in vane forme di p siconeurosi, in- per la psicoterapia ; la consider.ano fouse coone dipendentemente da qualsiasi trauma fisico . Al- un 1nezzo regi-·essi v""O di cura , sopraivissu to alla tro se11ti.m ento vivo che indwbbiame.nte può es- medicina religiosa o ciarlatanesca ; presumono di sere causa di psicon·e urosi è 1'ambizione delusa . lasciarsi _gt1idare d.allo spirito d'onestà scientiLe psiconeu:rosi dunque s i modellano sulle cir- fica trascura'11(1ola. lVIa riteniamo che potr~bbero costanze, si ambientano, assumono fisonomie valerse11e senza sentirsi diminuiti, quale intesintomatiche diverse, nelle quali si .mescolano grante delle a ltre cure. elem.e nti mo11basi svariati (jsterici, psicastenici, Vorre111.m.o bandita la suggestione, qt1ando sene11rasten'i.ci, ansiosi, psicosi ci) . g,u a un ritorno alle pratiche superstiziose indif· Un'analisi psichi.ca illuminata indaga le cau.s e ferenziate. Lasciamo :ai ciarlatani di convertire e le modalità della dissociazione e digreg.azione la credulità in denaro; il medico onesto non può parziale della coscienza e può portarvi riparo, competere con essi. ri~nare la p ersonalità psichica. Ma spesso Se · mai, egli può ricor.rere utilmente ad alques·t e psiconeurosi guariscono sotto lo stimolo cune risorse extra-mediche. Moltj malati che della persuasione semplice, ·dell'incitamento, sono la disperazione dei medici andrebbero messi della censura, della minaccia, per effetto del con- a11a prova . Così Charcot mandava alcuni malati tagio psichico determinato dall'esempio o a Lourdes. Ci sembra raccomandabile senza .riserve invece · quando C'essano le cause occasionali che le hanno l a persuasione, che fa appello all'intelligenza provocate. ed alla volontà, per ·quanto essa sia sempre raf• forzata da elementi sUJggestivi. Il senso medico •• Psicoterapiti passi'Va. ~ possiJbile distincomune l'impiega correntemente senza saperlo, guere una forma passi·v a di psicoterapia, in cui ma si potrebbe certamente farne u.n impiego più manca l ':azione intenzionale diretta del medico cosciente e più esteso. su.I p.a ziente. È strano, ma ·oggi i medici agiscono di preVi rientrano i mezzi che sottraggono il sog~ ferenza in modo da agevolare le suggestioni sfagetto all 'a·m·b iente abituale che ne mantiene e vorevoli. Convenendo col malato sull'esistenza ne ra limenta lo stato morboso: ,d istrazioni, via·g - di distur1bi mimetizzati e adattandovi un nome, gi, nuo,v e residenze... Anche una vita ritirata, praticando esami inopportuni che richiamano tranqu11la, può :giov.are, essere di riposo allo spi- l'attenzione S ·U qualche organo, prescrivendo rerito esagitato; così n el med1o evo la clausura gimi se·veri e cure definite, essi operano suggestio11i morbigene, le quali sostengono ed agcostituiva un mezzo ct1rativo efficace per molte • • gravano o creano false rappresentazioni mentali. arume 1n pena. Una modalità nuova di •questa psicoterapia 1'1olte affezioni __,g-ia.stro-intesinali, cardiache, utepassiva è data ·d all'isolamento alla Weir-Mit- rine, respiratorie, ecc. non riconoscono altra chell, il quale vanta incontestabili successi caus.a . In secondo tempo esse guariscono per nelle forme 11euro e p sico-asteniche ed isteriche. su1g gestione t erapeutiva diretta o indiretta. 1

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II., POLICLINICO

Lo spirito di onestà medica deve mettere in guardia contro la possibilità di creare ed alimentare questi sintomi pitiatici. Uno dei meriti precipui della medicina contemporanea è di avere scoperto tali manifestazioni morbose, coltivate inconsapevolmente dai medici co,n tutte le risorse s~gigerite dall'arte. Ed aivere ap,p reso al evitarle ed a curarle. L. VERNEY.

SUNTI E RASSEGNE. MEDICINA.

La chinina e la cura della infezione malarica. In un precedente articolo abbiam 0 trattato della chinina; ora diremo· delle sue applicazioni. Ogni preparato di chinina agisce da antim.alarico per la sua piroporzione di alcaloide : la dose nella quale si impiega è dovuta essenzialmente, rua non escluisivamente, al suo contenuto di c.hininia. La dose terapeutica è di gr. t-1.5 per soggetti adulti; nei casi di malaria grave è di 2-2.5-3 grannm~ al gior·n o. Somministrate tali dosi, sufficienti ad indurre una carica utile di chinina, .si deve continuare fino a c!ie la' feb1b re nòn è spenta e per alcuni giorni successivi a prescrivere il farmaco in dose app.rossimativamente adatta a mantenere codesta prQPorzione. Durante la somministrazione si ~eve sor1vegliare il primo insorgere del chinismo per arrestar.si : non ·b is ogna dian·enticare il già detto, riguardante la tolleranza in,d i viduale. .~i bam1b ini conviene generalmente la dose di gr. 0.10 per • ogini anno di vita: nelle donne bisogna ridurre le dosi almeno di un quinto. Controindicano il chinin·o la minaccia di taluni gravi sintomi (sordità, cecità) a meno che non corra pericolo la vita del soggetto; controindicano pure il suo ilDJPiego le idiosinc:rasie. E consigliiabile di far assorbire ai malarici gr.a"\·i le alte dosi tera peutiche di 2-3 gr. per giorno, ma non sorpassarle, come taluni fanno, arrivando all~ dosi addiri ttura inrverosimili di 8-10 grammi . 1 Il malarico grave devè ricevere dosi efficaci di 'Chinina, ma nel tempo stesso si deve sorvegliare la sua r esistenza generale, le sue forze circolatorie, e qualsiasi altro disturbo cOllllllnque cap ace di indebolire la sua resistenza organica. Intimamente legata ·a lla dose è la via di somministrazione del rimedio. La propinazione per bocca è la via di elezione: limitato è il niurmero dei casi, 11ei quali occorra ricorrere ad altre vie. Per l a forma s oluta è assai opportuno per wria gastrica il bisolfato di chi11ina. La fonna pillo1

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lare ha l'inconveniente che permette di somministrare solo piccole dosi. La forma più adatta per i sali di chinina sono le carline od i cachet : per essa convengono i sali poco salu~ri (solfati). Quando · 1Si vogliano ottenere prontamente e vali·d amente gli effetti del farmaco è consigliabile somministr·a rlo a stomaco vuoto. I tannati, preparati inoolu·b ili, debbono usairsi in dosi almeno triple : la dose teraipeutica sarà di 3-4 grammi. Essi convengono quando non sia necessaria un'azione energica, pronta, ·q uando lo stomaco e l'intestino siano in m.o do speciale suscettibili, quando il soggetto non sia in grado di inghiottire pillole, confetti, cartine, e non tolleri il sapore amaro dei sali solubili, od insorgq.no molto facilmente sintomi di chinismo: tale complesso ,si verifica più specialanente nelle donne e nei bambini. Contro la sua divul.g azione è però la grande massa di .sostanza da inghiottire, la ,q uale rappresenta un inconveniente non· piccòlo·. I suippositori di chinina' debbono assolutamente proscriversi : i clisteri non sono ~onsi­ gliabili per la incertez~a della quantità di chinina che fanno assonbire e per l'irritazione locale. Le iniezioni ipodermiche sono degne della buona repu.t azione, che godono 11ell1a pratica clinica, ma vanno riservate ai casi gravi: non possono considerarsi scevre di inconvenienti, m·a questi ,sono evitati da u.n,a tecnica facile. Ai casi gravissimi di malaria vanno riservate le iniezioni endovenose. Per troncare con siciu1rezza gli ac~essi febbrili si introdurrà nell'organismo pareC'chie ore (6-8) prima del loro inizio una 1b uona carica di chinina (metodo itali1a no, o di Torti) : 1-r,5 gr. di chinina in dosi di gr. 0.50, con distanza di mezz'ora o un'ma, oppure in do.si refratte (20 cgr.), ma ravrvtic'.inatissime (ogni ro-15-20 minuti prittni). L'ora in cui inizia l'accesso od è precisa:ta ·d allo stesso malato, od è oalcoliata dal 1brivido, ricordando che esso insorge 1-2 ore dopo l'inizio ·del parossismo, o si desume dal.lo studio delle tabelle termi'Che. Quando la febbre è continua, od è accompagnata da sintomi pericolosi, non si starà inoperosi : il metodo unico consiste nel dare nel più breve tempo possiibile una sufficiente quantità di chirnina (gr. I.5-2). Dopo la prima forte somministrazione si continuerà nell'uso, dandone ad 'intervallii. di 3-5 ore nuove dosi, in modo però da non sorpassare i 2.5-3 g·ramani pro die, più volte ricordati come limite massimo. La febbre può però anche cessare spontaneamente; nella qtUiartaina e specialmente nella terzana benigna la febbre cessa, anche soltanto tenen1d o il m alar'ico in buone condizioni di am1


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SEZIONE . PRATICA

.biente e di nutrizione. Talvolta si attenua anche la terzana maligna. Quan,d o la febibre è comunque troncata, essa ha tendenza a recidivare; ma l'uso precoce e pro.tratto della chinina evita le recidive. Interrotta la serie deg-li accesisi febbrili, si deve dare il .farmaco nella dose di gr. l-1.5 pro dtie, e la somminiistr,a.zione dovrà JPri0lungarsi per 15-30 gior11i, a .seconda che si tratti di malaria primitiva, -0 recidiiva. Inoltre per un secondo mese nella malaria prianiti va e per due nella recidiva è consigliabiJe dare r grammo di chinino al giorno, lasciando due giorni liberi, SelllJPre bene in~teso che gli accessi ;febbrili non tornino a manifestarsi. ~ questa la cUTa 1mmediata delle recidive, mentre può chiaa:narsi cura protratta il fr~ttamento da usarsi nel periodo successivo fino al periodo preepidemico. In tale periodo si darà _il chinino per due giorni di seguito ogni settimana in dosi di l-1.5 grammi, potendosi intercalare delle pause in pieno inverno ed anche fino all'inizio della primaJV1era. pall'aprile all'agosto ·è necessario riprendere una cura ch1ninica più intenJSa. Continuando cosi la cura, almeno per l'intero anno, si hanno le ma:gigiori probabilità -di guarire della malaria. Nei giorni del! 'accesso il malarico s i asterrà dal lavoro, per quanto, specie nella quartana e .t erzana benigna, possa accudire alle s ue faccende nel periodo tra uin accesso e l'altro. Nei giorni di febbre la dieta sarà leggera, il malato :rimarrà a letto, ben coperto : utili furono trovate nel periodo iniziale le inalazioni di nitrito d '.amile. Nel periodo iniziale le 1bevande co-piose debbono essere proscritte perchè facilme11te pxodt1cono hl ·v.01m.ito: si concederanno invece nel periodo del caldo. Nell'apiressia il malarico deve atteners i ad un regime di convalescenza. Un vomito non intenso, nè molto insistente, è com•u.n e a molti malarici; per cam1b atterlo bastano · pezzetti di ghiaccio, la pozione del Riverio, l'acqua cloroformizzata, la· tintura d'i iodio in acqua, l'oppio. Non sono indicati i purganti: ·irritando e congestionando la mucosa, possono accrescere la tendenza allia localizzazione dei parassiti e determinare sintomi perniciosi; si può tutt'al più t1sare q1Ualch·e blando lassativo e<l il caloonelano a piccole dosi. Contro i distu11bi gastro-intesti'llali, che di·ventino pericolosi per la loro insistenza e per la debol,e zza del soggetto, si .p uò ricorrere agli oppiacei ed alla morfina. • Deve proscriversi il salia sso nelle perniciose aJ:o-ide ed anche .nelle comatose ; in casi eccezionali possono consigliarsi le sottrazioni locali : sanguisugio emorroidario nei forti ingorghi del sistema venoso addominale, sanguisugio alle ~

' mastoidi in perniciose con fenomeni di eocitazione. Nelle intense maniifestazioni a carico dei centri nervosi l'applicazione pèrmanente del freddo (vescica di ghiaccio) è di grande utilità . Quando altri organi entrino in tale sofferenza (perniciose) da minacciare la vita, ad essi bisogna rivolgere con prontezza ed energia le cure indir~tte della malaria. Grandissima importanza in quasi tutte le forme, h·a nno le depresse condizioni del circolo : s'impone quindi allora l'uso degli eccitanti .g enerali e specialmente dei tonici c~diaci. Utili a tal riguardo sono anche le iniezioni sottocutanee di adrenalina. Contro lia anemia acuta, la debolezza. circolatoria ed il collasso giova assai l'ipodermoclisi. La temperatura elevata s i mitiga con blandi mezzi chimici o fisici : vescica di ghiaccio in testa e agli ipocondri, illllpacchi freddi sull'iaddome , qualche blando antipiretico (antipirioo) associato alla chinina. Per combattere i danni residuali della mal-aria disponiamo pu.r e di mezzi molto utili, fra cu[ in ispecial anodo I '.a rsenico unito al ferro. Notevol e impoi:tanza hanno anche le prescrizioni igieniche. Il cambiamento di climia riesce assai benefico ai malarici: si invieranno in un eliana elevato i ma larici soltanto quando gli a ccessi sono stati troncati da qualche tempo, per il ifacile rimanifestarsi degli attacchi febbrili. È bene inoltre procedere gr(ldualmente: non è utile cioè portare di botto i malarici in altitudini notevoli, c-0me pure l'alta montagna trov.erà le sue controindicazioni nei profondi gradi di 1debolezz.a ·e di cachessia, s pecie se accomp1ag·nati da ,lesioni renali . I ·m alarici, ai quali non conviene la montagna, s aranno inviati in climi sani, asciutti, preferibilmente marittimi. Per gli immigr.ati in regioni 1malariche, colpiti dalle febbri, è necessità aissoluta e immediata il rimpatrio quando si manifesti intolleranza per .la chinina, od ebbero attacchi gravissimi, o con postumi. Fra i mezzi fisici, che coadiu·vano la guiarigione dei malarici, hanno antica rinomanza le cure d'acquta : le acque lassative (cloruro-solfatiic he) e le ricostituenti (arsenicaliferruginose) ; le prime agiscono contro l 'ingrossamento della milza, le congestioni del fegato, la dispepsia ed i disturbi gastro-enterici. Il eliana, le docce tiepide , il riposo rompletano i benefici delle cure suddette. Delle sostanze, che m·eglio coadiuvano l'aiione della chinina, speciale menzione meritano l'oppio e la caffeina : il primo calma l'irritazione del chinino nello stomaco e sull'intestino, combatte le manifestazioni gastro-enteriche. A tale scopo bastano I le dosi piccole, che agiscono anche cotne lieve stimolante per l'organismo. Il caffè e 1a cafieina 1

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attennatio ~li effetti dannosi ·della chinina sul Nella quartana la cura non deve essere precicuore ·e sui centri nerv-050. ; allo stesso titolo è pitata : attendendo qualche giorno che la ferma indicata la canfora. Contro i fenomeni di stor- clinica si delinei, ~ risparmia poi chinino, atdimento e titubazione giova la belladonna ed taicçando il pp.rassita nel momento più oppori suoi deriv:ati. Nella cura dei cachettici l'·uatlo- tUino. Si darà gr. r-1.5 di chinino circa 5-8 ore ne del· ferro, ru-senico e della chinina rende i prima del brivido: viene l'imminente accesso_, migliori servizi; la noce vomica ed i suoi de- me. chiude la serie, poichè la generazione febrivati si uniscono con vantaggio all'arsenico ed brigena resta in massima parte spenta. Si somministrerà poi gr1 r di chinina al giorno, per al ferro. A prescindere dalla chinina, altri farmaci ful.. impedire la rinascita, non solo della generarono usati per combattere la febbre malarica, zione già ifeb·b rigena, ma anche di quelle laed alcuni con risultati discreti : a lcuni composti tenti. Dopo 12 giorni si darà 1 gr. di chinino. org·anici di· arsenico, l a fenocollia, il bJeu di ogni 3-4 g.iorni per altrettanti giorni, poi si p uò dare ieon tinte.rval!lo raddoppiato per un m·etilene, alcune preparazioni di heLiantus annuus. Del primo abbiamo già detto i ·b enefici paio di me.si almerio. Se la quartana è multipla, nella malaria crcmiiea, miisto od intercalato al si ripet_o nq le prime somministrazioni atte a ohinino. Come mezzo specifico di cura non cor- troncare il ciclo asessuale in modo da uccidere r1sposero nè i preparati inorganici, nè ·g li or- ogni generazione parassitaria. Se si tiene un terzanario in riposo e con ganici, fra i quali l'harrenal, il cacodilato, il metarsile, l'atoxil. Di una certa 1a zione è invece buo~ alimentazione, è facile veder cltiudersi it il diossi.d iamidoarsenobenzolo (is alvarsan di periodo delle febbri. Il plasmodium vivax è il Ehrlich), non p erò più rapida, nè più intensa più sensi·b ile all'azione della chinina: 1-1.5 gr.,. di quella del chinino e non presenv·a daJle re- som ministrato 6-8 ore prima dell'accesSIO, basta cidive meglio di 1questo farmaco. Nella mala ria per troncare la vita del maggior numero dei cr-0nic.a il salvarsain ha portato veri vantaggi componenti la generazione asessuale e con ciò . per iniezioni endovenose, od intram•uscolari. arresta l'insorgere · di suocessivi accessi febEsso non promette di rimpiazzare la chinina brili; si presenta solo quello immediato. Poinella cura della malaria ; si userà invece come il chè nella terzana benigna si hanno quasi migliore dei !Sostituiti nei iso.ggetti con intolle- sempre due generazioni contemrporanee, è utile ranza per il chinino. sommi·n istrare un'altra dose terapeutica, possiGli effetti a:ntimalarici della fenocolla so.no bilmente in rapporto con la 1Schizogenesi della scarsi, o nulli. Il bleu di metiléne giova in un seconO.a generazione. Si adotteranno in iSeguito certo numero di casi,, ma è inferiore al chinino criteri analoghi a quelli della quartana . Pree può pro:fi.cuaunente d·arsi in casi di intolle- sentandosi le terzane preepidemiche nella priranza per il c-hinino alla do.se di- g.r. 0 .30-r al mavera e nell'estate successiva, è neoessario giorno. All 'helianus annuus non fu riconosciuta combatterle a tempo con la somministrazione u 1n a efficacia da potersi confrontare con quella pr·otratta dal maggio al .settembre di chinino in dasi bisettimanali di gr. 1-1.5. Se la febbre deìla chinina. Dei preparati di limone (succo, decotto) so.no viene m.aJgrado ciò, 1si riprende la cura secondo riconosciuti i va11ia!ggi nei postumi della ma- le norme già dette. Nella terapia della terzana maligna, sotto laria : distur,b i delle funzioni gastro-intestinali, q u:ail.uÌllque fforitlla si pre!Senti, b'iisogna essere ecc. Furono tentate varie specie di siero con effetti però tutt'altro çh e incoraggianti. Esistono pronti, energici, pertinaci. Si darà il chinino alcuni tentativi di organoterapia con la porlipa quando la tem·p eratura declina alla dose di splenica : essa è utile contro 1'anemia e la ca- gr. 1.5-2-2.5. Dopo la prima generosa dose di chinina si chessia malarica, non contro l a malattia in sè. La luce è suggerita da King nella cura dei daranno in seguito dosi medie (gr. 0.5) ogni malarici. Le applicazioni dei raggi X sulla re- 4-6 ore, affinchè sia di continuo rim1p iazzata la gione splenica non producono alcultl effetto s ulla qu.a ntità di chinino, che a mano a mano fuofebbre e sui parassiti. Nella mia.laria latente riesce dal circolo sanguigno. Anche contro tale producono notevole riduzione dell'ingrossa- energico attacco la febbre resiste pe.r 3-4 giorni: non suole cioè cessaire di colpo, come nelle mento della milza. Da quanto ho fin qui esposto si deduce che altre due specie <ÌIÌ malaria. Quando Ja febbre è troncata si insis ta nel chinino per farne asnon esistono succedanei della chinina. Poche parole basteranno in relazione più spe- sorbire almeno gr. 1.50 al giorno, e ciò per 15-20 giorni. Dopo questo tempo si daranno cjalmente alla terapia delle varie specie di magr. 1-r.5 ·per due giorni di segui to, con due laria. 1

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S~ZIONE

giorni di intervallo, per l-2 mesi . Passato anche· q~e~to pe.riodo seguirà poi per due mesi la somllll~lStrazi?ne del chinino per due giorni di segwto ogni settimana. Dopo questo tempo si .sospenderà la cura chininica, salvo ia riprenderla nel mese di giugno, o~ anche :vers? la fine di maggio, per impedire che si s viluppino in luo-lio-agosto le recidive a lunga scadenza. b . Nel periodo acuto della maJattia il chinino è d~to al~'inizio per bocoo, ma nei casi gr.a vi conv~e~e ricorr_ere alla via ipodermica e nei gravis~i-m1 alla via endovenosa, secondo le regole già 1n precedenza esposte. . Nelle perniciose la cura specifira deve sempre farsi con prontezza ed energia. Si dà in ·breive tempo (6-8 ore) una dose terapeutica alta (grammi 2.5-3) . In seguito si s omministre rà il chinino ogni 4-6 ore in dosi tali da supplire le quantità che approssim.a tivamente si eliminano e cioè circa gr. 2 al giorno, iMistendo per 4-6-8 giorni fino a ch·e le condizioni dell'infermo non siano ·effettivamente bruone. Se v'è la più piccola 1dif:ficoltà a far prendere il chinino per bocca, o si dubiti del suo assor:bimento, si ricorra all.a via sottocutanea: comunque il pericolo sembri incombere si faéci•a l'iniezione endovenosa alla Baccelli. I perniciosi spesso muoiono; quando sopravvivono guariscono con una certa p rontezza e aib1b astanza completamente delle forme subcontinue, mentre dalle comitate riportano relitti più o meno tenaci e gravi. Nel m·~lamco cronico prima indicazione curativa è di elimin·aire 1'.~tti·vità del parassit.a: il mezzo più indicato è la chinina usata a lungo in dosi terap eutic~e ed a periodi determinat1 . Nei casi ii1 cui :anche una ibiu onia. ahiiuzzaz1one si mostri insufficiente, si rinforzi con 1' uiSo suiecessivo ed alternato del 6o6. In rari ca& ha giovato :il bleu di metilene. Conviene in secondo luogo combattere l 'anemlia con prepara ti di ferro ed a rsenico, con ali.mentazione corroborante, con l'uso di amari, con l'uso di 1b landi laoSsativi (aloe, rabarbaro, aoque minerali), con i] soggiorno in ,clima di montagna, o marittimo. Per ridurre il tumore di milza, oltre l'osservanza delle regole suesposte, gioveranno i raiggri X, il radio, le iniezioni isottoc.u tanee di misce1a ii-Odo-iodurata di Durante, con aggliunta di gu.a1 acolo. L'estirpazione è indicata .n on solo qu:a.,ndo le .condiizioni generali sono buone, ma quan1d o pure sarà iniziata la cachessia, e se essa ab,b ia migJiorato in primo tempo con le cure mediche. La splenectomia è controindicata se il mialarico wa. sogg~tto ad emorragJe e se 1'organo ha contratto numerose e strette ader€nze. 1

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PRATICA

La splenoctomia non è nè la cura ideale, nè la cura radicale della cachessia malarica. Dalla rapida esposizione da me fatta due concetti nella cura della malaria appariscono di importanza capitalè. Il primo è che altra è la cu.ra d·ell 'attacco febbrile, altra la cura della malaria. ~ superfluo, dopo quanto ho sin qui detto, che 10 spenda parole per giustificarne la esatt~zza. L'altro criterio ha una importanza pratica· enorme : le dosi minime della chini'llia sono inefficaci, le medie attive e giuste, le forti sono a volte pericolose. Il medico pratico, attenendosi a queste due massime, possederà in ogni caso le basi fondamentali per intraprendere sao-. o giamente la curia. cli un soggetto ma larico. CIUFFINI.

CHIRURGIA. .

Cllassifieazione delle fistole anali. (IvoR BAcK_, The Practitioner, 1915, n. 565). I vor Back combatte, mediante sue osservazioni

personali, alcune idee molto com.u ni circa la patogenesi della fistola anale. Non si occupa della :fistola anale d'origine tubercolare, la quale secondo la sua esperienza è molto meno frequente di quanto comunemente si crede, ·cioè non più del 5 % dei casi. L'A. si d01JJ.1a11da q·u ale può essere la caui.sa del 95 % dei casi di questa mal attia tanto comune. Tranne a:lcune vairianti, la classificazione etioJogica più comune nei vari tr.a ttati sarebbe la seguente : 1 ° ~enetrazione di corpi estranei, per es. d'una spina cli pesce, attraverso ]a mucosa rettale ; 2° Infezione di un ematoma prodotto per es. da un calcio ; 3° Esposizione della r egione a caldo o freddo, specialmente sedendo s u luoghi utmidi; 4° Grattamento per prurito anale; 5° Discrasie sangui1g ne ; 6° Infezioni ematogene. L"A. avrebbe osservato '1lll solo caso di fi stola anale causata dal passaggio di una spina di pesoe attr.averso la parete <lel .retto; nella sua 1unga esperienza non ha potuto mai accertarsi dell'attendibilità delle altre cause s,u elencat e. La vera origine della fistola anale si può spiega.re sui basi anatomiche e sullo sviluppo morfologico della regione. Com 'è descritto siuccint'amente nel Manuale di Chirtt,rgia di Russel Ho\vard, « :il retto si sviluppa dall'intestino posteriore, che da princip:io :finisce a capo cieco nella parte inferiore


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dell'embrione. Verso la 4a. settianana della vita tne alcuni autori V10rrebbero. 11 pus si fa strada intrauterina un'invaginazione dell'epiiblaste, il alJ 'esterno set lo la pèlt\:. oeria!lale senza inteproctòdeo, va incontro al futuro . orifìcio anale, ressare la fossa ischio-rettale. e conseouti vamente si unisce con 1'intestino po2° La fistola ischio-rettale o ~ fistola anale , steriore e forma così un passaggio aperto. Pri- completa presenta due stadi di sviluppo. L 'inma che ciò avvenga, 1'allamtoide .sbocca nell 'in- fezione s ottomUJCosa 1si origina all'altezza delle testino posteriore, e p.e!leiò si ha una cloaca co- p api11e anali dove av1tà sede l 'orificio interno mune per l'intestino e per l'apparato utro geni- della fistola; ma -essa non .si fa strada all'estertale. Verso la lo• settimana, questa cloaca è 110 :fu-a i due sfinteri verso la cute della fossa diivisa da un setto longitudinale in segmento ischio-rettale. Segue invece la l'i11ea di minore anteriore o urogenitale, e segmento posteriore resistenza, come in ogni altra parte del corpo; o rettale; fra questi due si viene ad avere il e perciò si insinua per via sottomucosa 1u:ngo perineo. Ve11s6 la l2a. settimana il proctodeo si il margine anale inferiormente allo sfintere unisce all'intestino, e così è completo lo svi- esterno, e perviene nella fossa ischio-rettale, lu.p po del retto e dell'ano». dove può espandersi dando Luogo alla formaIl livello di congiunzione · fra il proctodeo e zione di un ascesso ischio-aettale. Questo è il I 'intestino è situato esattamente fra i due sfin- caso della fistola cieca interna. In secondo temteri interno ed esterno: questa linea di con- po il pus isi f.a strada s·p ontaneamente verso la giurnzione è rappresentata nello sviluppo ulte- pelle, oppure sarà praticata· un'incisione: e cosi riore da una cocona di piccole escrescenze sulla s i avrà la formazione d'una fistola completa. superfi..,-ie dell-3. 'mucosa anale, in numero da 5 Ne risulta che il tragitto della fistola anale ad 8, dette papille anali. Possono essere messe completa passa al disotto e non al disopra dello in evidenza con lo spèculo, o stirando in giù sfintere esterno; e. perci.~ 11ell 'or-icrazione della con due dita la. mucos'a dell'ano; all'espl011a- fistola non è necessaria 1'inl i.sione dello sfinzione digitale :si palpano come piccole protube- tere. ranze alte circa 1/8 di pollice. ·Si , p 0trà quindi evitare di cor.r ere il rischio Queste papille non hanno nessuna importanza di produrre incontinenza delle feci. fisiologica, mentre possono essere lia caUJSa diSoltanto u,n.,esplorazione mal fatta del tragitto retta di molti disturbi rettali. Secondo l' A ., fistoloso può dare l 'impr essi-011e che esso passi esse sono l a caulSa delle ragadi è delle fistule al òlsopra dello sfintere esterno O con la sonda anali mediante la stitichezza. si fanno delle strade false, oppure nei casi di Se s'i de~eirmina lo strapp amento co1npleto di fistola d'antica 1d ata la formazione ldii fasci fiunia papilla, 11e risulta una lacerazione ragadi- brosi cicatriziali mentiscono la resistenza dello fonn1e , alla quale dt sol ito non con.segue infe- sjìntere e tr.aiggono in inga11a10 anche il chirurgo. zione profonid a, perchè essa è afWrt1a all'esterno .L 'A. h a potuto osservare che in alcuni casi i?e quindi non manca il drenaggio naturale diei cui si credeva di avere inc'i so lo sfintere, l'incisione invece era stata praticata su questo tesprodotti di secrezione della ferita. Se la .p:a1p illa è st accata soltan.to alla base, . sut{j fibroso. 3° Fistola pel'Vi-rettale e fistola anale con s'i ha una ferita lacera no11 ben drenata, e q·u indi s i stabilisce facilme11te l'infezione che può orificio interno a lto. La fistola pelvi"'rettale non porlatle rula foTllJ.Jazione d'una fistula. ha niente da fare col retto, poichè il pus fa la L' A . è convinto ch e , è questa l'origine delle siua strada verso l'esterno nella fossa isch'iofistule anali nel 99 % dei casi : l'apertura in- rettale attTaversando i1 anuscblo elevatore delt erna d'ogni fistola complet a ha sede fra i due 1'ano e propagandosi ver6o la 2ute 1atera1ment c sfinteri, perchè tra questi sono situate le pa- alla parete del retto. Essa non ha nessun oripille anali. Non di rado l'apertura interna sem- ficio interno, e rappresenta il risultato di un bra che ma nchi perchè' vien cercata troppo in focoliaio d 'iwezi~ne esistente al disopra del diaalto; può MSerci un'apertuxa interna alta, ma framlna pelvico, nel peritoneo, nello spazio requesta è sempr e SE.~ < . 11da~ia, mentre l'apertura trope.r itoneale, o nelle ossa della pelvi. primaria è sempre sitiuiata fra i duesfinteri. Differente da qruesta è la fistola anale con L' A. descrive tre varietà di :fistole anali ed orifìoio interno elevato. In questo caso in un esamina gli errori dei diagrammi che si trova- primo t empo si h:a la fistola · anale comune al no in molti manuali di studio. li,7ello delle papille rettali; ma poi l'infezione r• Le fistole perianali o marginali presentaper via ascendente e per via diS()end ente si prono il forame interno nel tratto intersfinterico paga sotto l a mucosa a distanza varia dall 'orifidella mucosa rettale, dove sono situate le pa- cio interno primario; dopo essersi propag-ato i11 pille, e mai ~.1 disotto dell(.· sfintere este~o, co- alto per una distanza di 2-3 pollici, il pus si fa 1

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strada nel retto m.ediainte la form.azio11e di unorificio interno seconc\ario più alto. Col solito meccanisano si può aivere la formazion~ c1i. un orificio esterno dcl.la nstola. A sbrigliare e spaccare questo genere di fistola neppure occorrerà di tagliare lo sfintere. La difficoltà più grande è rappresentata dall 'emo~ragia, per cui si può essere costretti a lasciare in situ· per 48 o.re due o più pi.nze emqstatiche. P. S. I

Le paralisi da pario. (H. PLATT. The Britisli Medi.cal ] ournal, 8 maggio 1915).

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SEZIONE PRATICA

La parali.si da parlo o paralisi ostetrica è una affezione molto meno rara di quel che si crede. Si è affemnato che essa si verifica 11na volta ogni due mila parti, ma. molto probabilmente questa proporzione è molto più bassa della realtà. E' certo però che molto difficilmente riesce ad u.rn medico di osservarla più d'una volta durante la sua carriera. Dal punto di vista professionale le pa'!alisi da parto hanno una importanza speciale, perchè nella maggioranza dei casi i genitori sono inclini ad attr1buirl.e a colpa .del mediico che assistette al parlo. ~er molto tempo è stato affenmato da pareochi che l'affezione dipendesse da una lesione del plesso brachiale in corrispondenza del collo, lesione prodotta da11a trazione esercitata dalla testa a spalle fisse o viceversa. La scuola ortopedica tedesca, s.o stiene imivece che l'affezione dipenda da 'll·na lesione primaria dell 'artkolazione della spalla o dtell 'omero, e che quindi la paralisi nervosa o manchi addirittura o sia semplicemente secondaria. Questa teoria fu per il primo .sostenuta da Kiist er nel 1889 che descrisse l'affezione come uno spostamento rotatorio delJ.'epi:fisi superiore dell'omero. Lo seorso anno Tuir:nes Thomas di Filadelfia portò nuovi elementi in appoggio alla teori~ della lesione articolMe. Comunque sia certi fattori etiologici sono bene stabiliti ed accettati da tutti. Nella maggioranza dei casi la .parali1si ostetrica si osserva nel neonato dopo un parto prol'u·n gato e laborioso dovuto alla ~prop.orz1one tra il voluane del bambino e la pelvi materna. La posizione dell'arto colpito è caratteristica: il braccio pende avvici·nato al tronco in completa rotazione interna, l 'a·varrnib raccio è disteso e pronato, le dita :flesse.

Per qu,alche .g iorno il collo e la spalla si mantengono rigidi, il neonato resiste ai movimenti passivi dell'arto. Ordinariamente non si riiscontrano sulla parte trracce di contusione o altri segni superficiali di traua:na. Lasciata a sè stessa l 'a:ffezione pruò risolvere in t·r e modi : x0 L'arto può ritornare irapidamente e completamente allo stato normale; 20' L'arto senza miglioramenti di sorta può rimanere in uno stato di completa impotenza; 3° L'affezione può miglioraire ma incompletamente perchè rimane sempre qualche paralisi. Quest'ulima evenienza è la più frequente; dopo qualche settimana l'arto riacquista i movi1nenti m.a ha sempre poca forza .. D'altra parte tanto nei casi .giravi che in quelli di medfa intensità esiste sempre un ritardo di sviluppo dei t essuti del braccio e del cinto scapolare. Nei casi d'incompleta guarigione esiste sem.. pre insieme ai fatti paralitiici, che talora pos- • sono re ssere an~he appena accennati, un sensibjle ostacolo al c-0mpleto · uso· funzionale del braccio. L'omero è fissato in posizione di rotazione interna in rapporto al raccorciàmento· del t endine sottoscaipolare e della capsu·l a artic olare; l'avambraccio per la cont·r attura si mette in flessione ed in pronazione. Con lo sviluppo del ·baimbino le co ntratttlì!e aUJmenta110 e l'i111potenza funzionale diventa ancora più evide11te insi1e me con la ipotrofia muscolare. In qu esto s t adio sotto 1'.acromipn con un esame ac.curato si può app,r ezzare una sporgenza, do1'uta e1~iden­ temente alla SUJblussazione posteriore della te• sta dell'omero. La presenza di questa s ublussazion·e nelle paralisi da parto notata per il primo da Whitman è frequentissima. Faitibank la trovò 28 volte in 37 casi, Thoanas 9 vòlte ·in 12 casi, Platt 4 vo}te in 5 casi. I carratteri clinici di quesuiblUJSSazione sono i seguenti : a) L'attitudime del braccio. Quest a differisce da quella !caratteristica d ella paralisi da p arto n·e l primo periodo. Il 1b raccio è o,r a un po' abdotto, l'avambraccio flesso e prooato poggia suill 'addome. • b) La testa dell'omero forma una sporgenza sotto l 'acromion ; corrispondentemente nella parte anteriore c'è un inca·vo. e) I movimenti di abduzione e di rotazione esterna del bra~io sia attivi che passivi sono limitati; i movimenti dell'omero sono ac~om­ pagnati da quelli della scapola. L'articolazione periarticolare è :fissat a in una posizione di addttzione e di rotazione interna. d) L'esame radiologico dà un reperto caratteristico; la scapola e l'omero sono abbassat.e, · la testa d ell'omero ha perduto i suoi '!'apporti 1

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IL POLICLINICO

no.nmali con la cavità glenoide, essa è spostata in basso.· Negli ordinari radiogrammi però questo spostamento della testa non è .c hiaro, esso è molto evidente alla visione iStereosoopica. La sulblussazione della s palla può in principio essere ridotta con semplici manipolazioni, ma ordinaria,m1ente essa si rende :rapidamente stabile. L'impaccio nei movimenti che ne deriva è molto notevole ie riguarda non solo la regione della spalla, ma anche l 'aviam1braccio e la mano. 1

** Il rapporto tra la paralisi da parto ed una lesione del plesso bir:achiale è dimostrato oltre che dal reperto clinico, anche dai dati post-operatori e sperimentali. Si ritiene generalmente che la lesione consista. o in un Se1l1lplice distendimento o in uno strappamento, una . lacerazione o · addirittura rottwra d ei tr-Jnchi nervosi. I differenti tipi clinici - paralisi di Erb, la rara paralisi ini•eriore del braccio, o co!DJPleta pairaJ.isi del plesso - isono cairatterizzati dalla estensione e dalla localizzazione dei disturbi. L'atteggia1111ento del braccio indica una paraliJSi d~l deltoide, degli spinosi, del brachiale a., del lungo è corto supinatore, trl/UScoli innervati da.J. quinto segmento cervicale o dalla branca primaria anteriore del 5° nervo cervicale. All'operazione di regola si trova che la lesione è localizzata al 5° nervo cervi·c ale o alla c0t1Jnessione del 5° e 6° n. cervicale in prossimità dell'origine del n ervo soprascapolare. In un solo caso tra cinque esaminati post-mortem il nervo è- stato trovatQ leso all'uscita dal midollo Bpinale; 11 plesso era integro. Cla:rk, T.aylor e Protit ha11no dimostrato nel cadavere che la trazione della testa a spalle fisse produce uno stiira·m ento dei tronchi del plesso brachiale, stiramierito ch e può produr.re perfin l a rottura dei tronchi stessi quando la trazione sia molto viol ent a. Un'an.M_oga condizio11e s i , -erifi:ca evidentemei1te nei parti laboriosi. E con la paralisi neiu·ro-muscolare s i s piega facilmente anche la s ttbfu.ssazione d·e11 'omero, che . è determinata dallo scompenso delle contrazioni dei 1nusc0Ji 1che agiscono sull'ome ro. Sono interessanti dai ,p unto di vi1st a clinico le differenze sintomatologiche tra il tipo sup~:-ior~ di parEli~i infantil e e la paralisi da pa7to : ne11::t prilllla c'è 11na i nte11sa acro:fi~ lIJjUScolare senza contraZii.oni e s ubl11ssazione nel piano antero-posteriore, n ella paralisi .da parto invece l'atrofia e la flaccidità sono ordinariament e di grado leggero e nello st'esso tempo 'c'è una contrattura che (14)

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fissa l'arto e fa su.blu·s sazione posteriore del1'omero. D'altra parte nelle lesioni del plesso brachiale che si verificano negli adulti c'è di regola una considerevole atrofia muscolare mentre g.li spostamenti articoLari sono rari. ·*

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In un recente laVQro Vulpius ha insistito nel suo concetto che la lesione essenziale della paralis i da parto s ia ossea: Ja paralisi muscolare non è ch·e un sintoma second·a rio. In segiuito alle manovxe di trazione si produce una frattura e uno spootamento dell'epifisi superiore dell'omero. Lange ritiene che la lesione pri.ncipale è una lacerazione della parte anteriore della oaipsula articolare. Thomas rileva che in tutti i casi la capsula è danneggiata e che ordinariaimente nel momento del parto si produce anche una sublussazione: il tessuto cicatriziale che si for.m0 in seguito alla lacerazione capsulare avivolge e stringe i tronchi del plesso brachiale in vicinanza dell'articolazione producendo i fenomeni paralitici, che sono leggeri e transitori. Secondo questa teoria l'azione che produce la lesione articolare non è la trazione esercitata durante il parto, ma la pr.e ssione ·e sercitata sulle spalle del bambino dalle ossa .p elviiche mentre ancora esso sta nell'utero. Per quanto un tal.e meccanismo patogenetico non sia stato chiaramente dimostrato, pure non è dubbio che in molti casi di paralisi ootetriche il fatto ·p redominante è la lesione articolare. E d 'altra parte non è dubbio che la combinazione dei segni fisici cli·e si osservano nelle paralisd da pairto pJuò essere prodotta sia da una pura lesione del plesso brachiale, e~ da una lesione articolare o da uno spostamento epifisario. E però la diagnosi differe nziale tra queste tre ~ecie di lesioni nei 1 bam1bini di tenera età è presso che impossibile. Dal 1punto di viiJsta della pratica e della medici11a legale l1a molta ~tnportanza la teoria che attri1buisce la ·l esione ad una pressione esercitata dalle ossa del bacino della partoriente : perchè i11 ogni caso sareb·b e eliminata la responsabilità del 1nedico.

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* * Il trattamento delle paralisi da parto ,~aria a seconda dello stadio in cui esse si tro,..ano. Nel primo peri.odo, che ,-a da .p ochi giorni a qualche settimana dopo il parto, iJ braccio è :fiaocikio . ed il)nq)otente e 11on presenta contratture. Esso deve essere fi ssato senza indugio nella posizione di ri-


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SJZIONJ& PRATICA •

lasciamento dei muscoli paralizza.ti, ossia abdotto a 90° e rotato completamente all'infuori sulla spaJ.la, l'avam1braccio s uipinato, flesso ad angolo retto s.u l 1braocio, la mano e le dita iperestese. In questa posizione l'arto deve essere mantenuto cos t a.n tean.ente notte e giorno. E s i faranno inoltre <lei massaggi e dei movimenti passivi per evi·tare lo stabilirsi della contrattura. Ai primi segni di wglioramento bisog na cominciare esercizi di movimenti att:i.vi.' La guarigione è generahilente rapida. Quando il mi·g lioramento tarda a pronunziarsi e compaiono nei muscoli fatti atrofici -e degenerati1vii bisogna senz'altro 1pensare alla rottura !del p[esso 1b:rachiale. In questi casi non bioogna ricorrere alla s utu·r a dei tronchi l esi per.chè le 1difficoltà d•e lla tecnioa data la delicat ezza e la sotti1g liezz.a de.i nervi sono enotunJi ed i Tis u1ltati molto :raramente soddisfa-centi. Perciò nei .vari casi in cui la gm'a rigione non . t ende a manifest a·rsi bisogna ric.orrer1e agli s t essi m etodi curativi degli esiti della poliomielite : tra-piantazioni tendinee, artrodesi, ecc. N.ei casi l asciati senza ~1cuna cu,ra per pareoohi s.nesi il t rattamento deve ,e ssere indirizzato a cor-reggere la deformità verificatasi nella s palla a ragione della icontrattura. Tn.n anzi tutto deve essere accert ata accuratàmente 1a p osizione della ·testa dell'omero, e se non vi è sublussazione bisogna dare 1u-n a nestetico e quindi dare al braccio deo-li ener.o-ici 1novimenti rotandolo esternament e o o ed a·b ducendolo tenendo ferma la scapola. Si tien -fissato l'arto in 1questa posizi'One : quindi si faranno dei massaggi , degli esercizi di movimenti attivi e passivi. Se non si riesce ia dis,t endere la ·cap sula bisogna ricorr·ere all'operazione t aglian-d o le parti contra tte. Più difficile è il t rattamento d·ella st11blu1ssazione ·posteriore della spalla, trattamento che t alora capita di dover f1a-ve anch·e in adulti che ha nno ·trascurato di curare precedentement e la loro affezione. Nei primi st aJdii si ·P UÒ tentare la ridu-zione senza anestesia, ma; .generalmente la deformità è cosl fissa che occorre una forza consideTevole. F airbank ritiene necesas rio praticare una artrotonnia anche nei bambini. Ad ogni modo al di sopra di dln•e anni l 'aperazione è s~:npre ~n?i­ cata. L'articol azione è per quanto p1u poss1.b1le • • • spostata nella direzione .ant~r1ore e s1 seziona "lR c,apsu.l a anteri·ore col tendine -sotto-scapolare. 'Talora l'acro.m ion pttò costituire un ·Ostacolo alla riduzion·e ce quindi conviene resecarl o. D 01po l a rridttzione ·,e la chiusura del·l a ferita si fi ssa il . J:>'raccio j 11 completa r.o tazione esterna. È necesisario -ch1e questa. posizione sia mantenuta. per t re -niesi e ooi sieno fatti insieme massag-g-1 ed eser~izi se si ·v uole ottenere ttna completa gruarig-ione. DRAGOTTI. 1

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DISCUSSIONI E POLEMICHE. A. proposito di una noia del doU. Dandolo sopra il sodoko. Sotto il titolo « Appunti sul sokodtu » il dottor D andolo (POliclinico, sezione pratica, 1915, pag. 1617) trascrive le poche r ighe da lui dedicate ad una su.a osservazione nei « Resoconti » del 1899 dell'Ospedale d~ Castelfranco Veneto « che soleva pubblicare in limitata diffusione». Non è quiindi il caso di ·d iscutere questioni di priorità, poichè non v'ha dubbio che questa va riconoociuta a chi per primo identifica ed esattamente diagnostica una forma, mentre non ha valore di sorta se anche altr~ ne ha per avventura vieduti analog hi ca.si senza averli debita.mente riconosciuti e diiagnosticati . Nè è mi.o iintendimento discutere la correttezza della dia.gnosi retrosp ettiva d el caso, giacchè le scarse notizie fornite _sono però sUJfficienti a farlo ·considerare cQ1D.e 11,n a sem1p lice forma suppurativa a lento decorso da infezione intervenuta a livello di una ferita da .morso di topo, e non già come la peculiare e ben definita entità morbosa « malattia da .morso idi topo » (Ratbit efever degli inglesi) , iil che è, evidentemente, ben diversa cosa. A parte quindi tutto c iò, un solo scopo mi ha spint o ad int erloquire; esso parte da una curiosa constatazione che da sè sola del resto varrebbe a dimostraTe come soltanto la mia pubblicazione del 1911 abbia r eso nota in Italia la forma : ed è ch e essendo p er inavvertita erronea trascrizione st ato pubblicato nel mio lavoro il nome So kO'd u in luogo del•l a esatta parola o-iappon ese Sodoku (resultante dalle parole topo ; veleno), tutte le successive pu1b blicazioni italiane hanno ripetuta l'inesatta denominazione. Ed io sono vivamente grato all'egregio coll ega che con la su·a nota mi ha cosl porto il destro di richiam.are su di ciò l'attenzione, perchè la comu'lle erronea dizione s ia debitamente modificata. Prof. CESARE FRUGONI (Dal 560 Ospedaletto da Campo - Zona di guerra) •

Il fascicolo di dicembre della nostra sezione medica cont errà i segu,e11ti l avori :

. 1.

Il 'Valore clinico della rt!t1::;io'ne di TVasser11ui n1i 'nel.le malattie con lesioni cro n,ic1ie del fegato .

2.

Dott. G . GENOESE : La reaz1011e di Jior it;:;·1veisz (reazione al pern1a11cra11ato) nelle ·u rine dei ba1rz.bi1ii sani ed a?ti.1nalati .

Dottori C. VERDOZZI e L.

URBANI :

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· OSSERVAZIONI .CL.INICHE.-, La ·eura dtJ ~•ano eon le Iniezioni di aeldo fenico (Metodo clel Prof. Baccelli) ••

pel dott. SILVIO NIERO.

Dopo la scoperta fatta dal Nicolayer (r886) del bacillo del tetano, la cura di questa _malattia da empirica si fece razionale e scientifica e si combattè il germe infettivo con SQstanze tossiche secret~ da esso, versate nel torrente. circolatorio. Tizzoni e Caltani, Behring e Kitasato, studiando animali immunizzati contro il tetano, provarono che il siero sanguigno di questi possiede proprietà immunizzanti le secrezioni tossiche del b. di Nicolayer e i risultati dei loro esperimenti applicati nell'uomo confermarono tale verità, in modo che la mortalità che prima oscillava tra 1'80 % e il 90 dei c.olpiti, discese poi fino al 30 % dei colpiti col siero Behring e al 44.6 % col siero Tizzoni (L. Lupi). Il Baccelli dop9 aver provata la grande tolleranza del -corpo 11.m ano tetanizzato alle forti dosi di acido fenico, si fece di questo un 'a~ma preziosissima contro la infezione tetanica e la statistica dei casi ourati con tale metodo dà il 90 % delle guarigioni. P.a1re che la tolleranza al1'acido fenico dei tetanici sia dovuta al fatto che il ri1nedio si combini coi prodotti dei mi· crorganismi patogeni e venga così neutralizzato nella sua azione tossica; quindi il rimedio agirebbe diretta-mente sulla causa della malattia, (L. Lupi - Lig·uria medica) 15 dic. 1909.). Si può dire, concludendo, che il metodo del prof. Baccelli ha una superiorità or.mai indiscussa nella cura del tetano su tutti gli altri metodi e che deve essere usato con tutta confidenza (.data la sua innocuità) anche nei casi n1olto gravi. ìt, si può dire, una integrazione della cura preventiva col siero antitetanico che si presta- più come immunizzante che come tera• pico. Ed ora quale modesto contributo alla statistica, credo ·u.t ile riport~re 4 casi di tetano da me curati col metodo Baccelli, perchè molto dimostratìvi. I CASO. - B ... S ... da C ... , fanciullo sui 9 annj, senza precedenti ereditari e morbosi è il 3° di cinque fratelli. Un giorno del giugno 1908 riportò una ferita cutanea nella regione plantare destra presso l'alluce, ferita che senza molte cure parve guarita in capo ai dieci giorni. Invece al diannovesimo dalla ferita s'iniziarono i primi sintomi dell'infezione tetanica. Visitato d'urgenza una sera del luglio il piccolo infermo, lo trovai con febbre elevata (38.6), rigidità del collo, trisma e dolori lombo-sacrali e ad(16)

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dominali. A questi pr~mi sintomi si aggiunsero : respiro russante e faticoso, deglutizione. stentata. Ogni movimento provocava contrazioni toniche dolorose. I riflessi rotulei e cutanei esagerati, così il clono del piede. Ricorsi subito a clisteri di la.ud.ano, cloralio e bromurononchè ai bagni caldi. L'indomani le condizioni essendo allarmanti, proposi e iniziai la cura delle iniezioni di acido. fenico (soluzione 2 %) una siringa ogni 3 ore. In capo ai due giorni si ebbero i primi migliOramenti: la temperatura discese da 39.3 a 38°. Trisma, opistotono e contrazioni cloniche meno intense; la respirazione e deglutizione meno stentata. Orine sempre limpide e senza albumina. Incoraggiato da tale successo, proseguii a curar l'infermo con tale metodo, dimin'llendo di frequenza le iniezìoni fino a totale scomparsa ·dei sintomi tetanici. ; II CASO. - A ... S ... di F ... d'anni 38, negoziante, uomo sano e senza precedenti morbosi, riportò abrasione cutanea al dorso della manodestra per caduta. Nel tredicesimo giorno dall'accidente accadutogli, provò difficoltà alla masticazione e alla deglutizione; irrigidimento dei. mttscoli della nuca, dorso e addome e qualche difficoltà di -respiro. Invitato a visitarlo non tardai ad accorgermi d'essere dinanzi ad un tetanico che presentava, colla sintomatologia caratteristica, un'elevazione di temperatura cospicua (39°.6). Senza perder tempo, oltre af clisteri calmanti , ricorsi alla cura antitetan1ca alla 'Baccelli iniettando oghi d'lle ore una sirii;ga del l:>ra vaz a ella soluzione di acido fenico a 1 2 per cehto. ' In capo a due giòrni dalla cura non riscontrando che scarsi risultati, aumentai la quantità del liquido da iniettare,, cioè due centimetri cubi ogni 3 ore e ciò per 24 ore. Da allora l'infermo, cominciò a migliorare e al 7° giorno di cura il benessere era discreto. Continuai la cura fino a completa scomparsa dei sintomi morbosi, diminuendo progressivamente il numero delle iniezioni. La diuresi si mantenne sempre abbondante per· tutta la du·r ata della malattia; niente albumina nè reazione fenolica nelle orine. III •CASO. - L ... P ... di L ... , fanciullo di 6 anni molto gracile ed anemico per pregresse gastro-enteriti, sofferse di tetano nel novembre dello scorso anno con un esordire lento e subdolo. Il paziente era ancora alzato e cadeva di i.m provviso in preda a convulsioni. I parenti me lo fecero vedere la prima volta all'ambulatorio. Ricorsi i primi giorni al siero a·u titetanico Belfanti (10 cc. il primo giorno e altri 10 al terzo), ma non avendo riscontrato alcun 1nio-lioramento, anzi una accentuazione dei sintomd-=> tetanici, nella quarta giornata. inco1minciai la cura col ·m etodo Baccelli (mezza sjringa del Pravaz ogni 2 ore da principio, poi una sirino-a intera). Al ferzo giorno di tale trattament~ il fanciullo eb·b e notevoli miglioramenti;._ . diminun la temperaura e le contraz1on1 muscolari furono meno frequenti •e gravi. • • Fu completamente guarito tn capo at 20giorni dall'inizio della cura e jO giorni dopo l'inizio del male. IV CASO. - Il quarto caso di tetano che ebbi occasjone di trattare col metodo Baccelli ebbe

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SEZIONI PRATICA

e~ito infausto: Si trattava di una bambina di circa due anru che, per caduta da un carro riP?rtò. ferite non gravi. al ~apo e che dopo 'due gior111 ebbe uno sco~pio violento tetanico. Non ostan~e la cura praticata col solito metodo, la bambina soccombette dopo 40 ore sotto un violento attacco.

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trosinovite tu.bercola.Te, diiagnosi convalidata dal1'esa!tl?-e m~lcro.sc?pico, come conis.iglia il dottor :\1:11e~1g<? !'etn!J.1 (3), passo alle provvidenziali :t'llllez1on11 iodo-1odurate alla Dura'llte, e la curia fu ooronata da ·m aravigldosa o-ua.r igione. . . Previa cura alla Lister, e ~ll'u'So dell~ s.irino-a di Pravaz, estraggo tutto il pus o liquido oo~­ tenuto nella saccoccia e localmente ed in modo da portare 1'azionle diretta dello iodio sulla part~ lesa o focolaio tubero01ta~e, pratiioo. dm1 corrt:spondenza del gin1occhio le inrlJezioni iodo-iodurate alla Du1."anlte . . Ebbene, dopo avere persistito nella cura per circa quattro mesi, una j1niezione al giorno Tiesco ~ raggiungere la più con1pleta e du~tura guangnìone.

Si comprende facilmente che, dato il brevissimo periodo d 'incu1b azione dell'infezione e i1 suo esordire violento, il rimedio iniettato nel brevissimo periodo di cura non è stato in quantità sufficente per spiegare la sua azione terapeutica che deve svolgersi necessariamente in un tempo molto più lungo. Rossano Veneto, settembre 1915.

BIBLIOGRAFIA. CORRADINI RovATTI GUIDO. - Linfomi tubercolari suppurati. « Corriere Sanitario » 23 1ugli01, 1899. ' 2 . CORRADINI ROVA'fTI GUIDO. Peritonite tubercolare. « Morgagnti.· », 18 gennaio 1908. 3· PETRILLI AMERIGO. - La cura iodo-iodurata alla Durante nella tubercolostf; articolare e glanrd;Olarre. cc Policliniico », 4 luglio 1903.

Di un grave caso di artrosinovire toberrolare, ttattaro con le iniezioni ìodo-iodnrate alla Durant.e

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per il dott. GUIDO CORRADINI ROVATTI. Incoraggiato dalle brillanti operaziODJi otte.ntu.te dalle iniezioni iodo-:ilodurate alla Durante in altre niarufestazionti. tul:errolari cc linfomi tubercolari suppurati (r) e peritoruite tubercolare» (2), ho voluito p.rovarmi ia. fare uso dtiJ tali iniezioni , an-che in qu·e sto ca:so di artrosinovite tuberoolare. Ed ora che ho ·potuto de 'Visu assicurarmi della splendida guarigione, vengo senz'altro all'esposizione del caso. Mistura usata: Iodio metallico . Ioduro potassico . . Gua~1acolo . . . G l.ieerin.a neutra. . • • • • • per 1niez1on1.

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lOCADEIIE. SOCIETl IHDICHE, COHGRESSJ (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

itA'Ademia delle stienze medkhe e naturali di Fenara. Seduta del novembre 1915.

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32.50 » 50-

CASO PRATICO. - R .. . A ... giovanetto sui 17 a.n ni è orfano cli padre e di madre. Il padre suo è morto in seguito a tubercolosi ossea, cifosi tubercolosa, gobba di Pott; la madre pure è morta per pleurite purulenta tubercolare;· due fratelli del paziente sono morti tubercolosi ; uno di 7 anini per meningite tubercolare, l'altro cli 9 amni per ituhPrcolosi po1monare. TI soo-o-etto in di1s.corso è di complessione de. bole e 0~ dal lat•o della struttu'ra .sehe 1etr1ca presenrta cifosi rachitica, gi1bbO&ità e convessità posteriore. Portiamoci alla descrizione del caso e sua cura. La malatti,a attuale, artrosinovite tubercolare in1teres.sante 1'articolazione del g.i111occhio sti.mi~ stro, data da circa 2 anni; ha comi111ciato l'infermo a trovare serii inconvenlienti nell'atto dlella deambulazione, til ginocchio 1sii è fatto tum.i do, la pelle del 0o-inoechio è di venuta rossa quasi lucente, alla palpazione. si aveva il ?enso ~i fluttuazione ed accusa 1'tnfenno gravi dolon tanto tDiei mov.fm.e nti dii flesSlilOne che di estenJ&ioDJe dell'arto, tanto da essere obbligato a fermarsi quasi di continuo in letto. Di fronte a quest·o caso più che chiaro di ar-

Presidenza: G. BOSCHI . LuzzATTO. Sopra un caso di leucemJia acuta trattato col benzolo. - In un caso di le~emia aouta la cura col benzolo (fino a 90 1g occie quotidiane) rid.u:sse per du•e volte i le ucociti a proporzioni quantitativame nte e qua litativamente normali. Più tardi però il processo patologico riprese il sopravvento ed il malato morì col quadro ematologico della leucemia acuta. All'autopsia si rinvennero nei gangli linfatici fatti evidentissimi di leUJCociti; questi fatti dimostirano che il .b enzolo rproduce treail.m ente dis truzione dei leUJCociti, non solo accumulo di queste cellule negli organi interni, come voleva Paippenheim. ZAMBONATI. Due casi di tetJano curati col solfato di magnesio (presentata da~ socio Luzzatto). - In due ca.si di tetano, di cui uno molto grave, le iin.iezioni sottooutanee di solfato di magnesia (associate ad altre cure antitetaniche) riuscirono perfettamente innocue ed ebbero spiccata azione analgesica e calm.ante sulle contrazioni toniche e cloniche. TI rimedio è perciò molto raccomandabile.


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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. •

CONTRIBUTO DEL MEDICO PRATICO. Sul ea~terismo •ell' ure&ra muehile. Il cateterismo dell'uretra maschile, che per lo più riesce facile, può a volte presentare serie· difficoltà. E siccome spesso è richiesto d'urgenza pe.r VTU.otaire la v.e.5cica distesa, cosi il chirurgo deve sempre tenere pronto l'occorrente e conoscere le modalità della tecnica <la applicarsi ai singoli casi. Ai n:umerosi suggerimenti che si danno per facilitare il cateterismo dell'uretra maschile, è che non sto qui a ricordare, credo sia bene aggiungerne uno che nella sua semplicità può riuscire molto utile. Di solito perchè la sonda. scorra nel canale uretrale viene spalmata di olio. Per quanto que, sta lu1brificazione sia fatta acc:urr atamente può non essere 1StU.ffi.ciente, perchè quando il meato u.r inario è stretto, l'olio aderente alla sonda viene tutto trattenuto all'esterno o nel primo tratto dell'uretra. E se la mucosa uretrale è arida la sondia poi stenta ad avanzare, in ispecie se è molle (.sonde di Nélaton). Ritengo perciò molto più opportuno, per facilitare lo scorrimento dei cateteri, sp.Iama:re di grasso proprio -l'uretra; ciò che s i ottiene facilmente iniettandovi .prima d el cateterismo circa 5 centimetri cubici di olio. Anche il catetere sarà ben l:wbrificato di olio e ·verrà immesso n ell'uretra avendo cura che dell'olio iniettato ne refiu.isca la minore quantità possibile. Diminuit e cosi le cause di attrito, il chirurgo, non solo m anovrerà più facilmente la SOl'llda, ma si renderà :meglio ragione delle ddfficoltà da superare. Per le modalità ricOirdo che l'olio può sterilizzarsi facendolo ·b ollire a• bagno maria. Per I 'iniezion e nell'uretra p'.u ò servire un comune schizzetto di vetro da 5 cc. al quale verrà innestato il tratto terminale di una sonda di Nèt.at'cm dd grandezza media e della lunghezza di 12 cm. circa. che verrà sterilizzato con I 'ebollizione. Potrà servire all'occasione lo stesso istrumentario adoperato per l'anestesia dell'u-retra che nei cateterismi difficili è meglio non omettere. I vantaggi di questo suggerim ento si vedono ben·e nel passaggio delle candelett'e graduate per Ja cura dei restringimenti uretrali, ch e . r~sta t anto facile da no11 dare il minimo disturbo al malat o. Nei cat et erismi per ritenzione di uri111a a tutte altre circostanze pari, facendo precedere l'iniezione di olio nell ~tretra s i avr.anno i migliorì ·risult~ti. 1

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Questo espediente di tecnica non è nuovo ed è stato già da altri consigliato; per esperienza posso aggiungere che è di tanta utilità da meritare una maggiore diffusione. Roma,. settembre 1915. Dott. G. MASSIMI.

MEDICINA SCIENTIFICA. La batteriologia della gangrena gazosa.

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Fleming (Lancet, 1915, 21 agosto), nei .m olti casi di gangrena gazosa da lui osservati, ha trovato costantement·e il èlac. aerogenes capsulatus; qua.si sempre ad esso era associato lo streptococco; e talvolta anche il bac. del tetaino, il proteo, lo stafiilococco albo o due bacilli ~porigeni che l'A. ritiene producessero l'odore putrido; non ha mai riscontrato il vibrione set-

.

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tl!CO.

La ·g angrena gazosa si svilluppa nel•l e ferite delle estremità, più spesso nelle inferiori, non mai nelle ferite del tronco; le condizioni perc:h è il bac. aerogeno capsulato formi dei gas sono d·a te dall'insufficienza del d:renaggio, sicchè si ha ptjln:uiti varmente 1':iinfezione delìle \Secrezioni, ·che poi 1si comunica ·ai tessruti stessi; talvolta la g.angil"ena era dovuta ad ostnuzione meccanica del circolo, dovuta ad interferenza dei vasi arteriosi ; ima in altri casi 1'occ111.Sione arteriosa era dovuta, almeno in apparenza, alla diiffusione del pirocesso settico nell 'a:tteria stessa. Il b. aerogenes capsulatus è un microrganismo per il •qua~e esistono nel sangue delle sostanze opsoniche in certa quantità, si~chè viene facilmente fagocitato . È s t ata dimostrata la sua presenza in tutte le ferite anche se solo raramente si è verificata pienamente I.a su.a azione gazogena. In 'que.5ti casi si trovava una certa q·ua.ntità ·di tessuti morti~cati o di coaguli sanguigni oostituenti un ottimo mezzo di coltura. Col crescere s ul siero di :sangt1e il ,ba:cillo produce del1'acido lattico che esercita un'azione chemiotattira negativa, sicchè i leucoci·t i non possono accorrere per :fagocita.r e i bacilli. È interessante notare g li effetti della simbiosi del b. ae'Yogenes capsitlatus con altri microorganismi; esso, se coltivato da solo, prod·urce scarsa quantità di gas , mentre ne produce molto se coltivato con lo stafilococco, lo streptococco, il proteo. La presenza: dei comuni piogeni coadiu·va qui11di lo sviluppo del b. aeroge1ies e la sua difesa contro i leucociti. 1


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SEZIONlt PRATICA

Il trattamento della gangrena gazosa deve dunq.u e consistere ne11o stabilke ·u n ampio drenaggio ; il decorso è troppo rapido per l ''lllSo del vaccino ; certo se questo si iniettasse in primo tempo, coane l 'antitossina tetanica, si potrebbero ottenere buoni risultati, t anto più che alte dosi di esso (oltre un miliardo) possono essere inoculate senza nocumento, senza reazione e senza sviluppo di fase negativa. FIL.

CASISTICA E TERAPIA. Le intossicazioni da gas di guerra. Sulla base di numerose osservazioni, Rathery e ~1ichel (Paris médicaL, 16 ott.) tracciano la patologia della intossicazione da gas detti asfissianti. Essa si rivela sia con accidenti immediati, sia con fenomeni di intossicazione crorùca ; nei casi della prima categoria si possono riscontrare delle forme acutissime con morte in poche ore o in qualche giorno; della jo1'1ne acute a decorso breve o lungo, e delle forme subacute. I sintomi possono essere dovuti s ia all'irritazione delle mucose, sia all'io.tossicazione del1>organismo. Appartengono ai primi : 1 ° la dispnea, sensazione di costrizione laringea; seguita da fatica respiratoria e soffocazione: senso di angoscia, cianosi, s udori profusi. È caratteristica la sete d'aria. Col trattamento sintomatico, i fenomeni aisdìttiici vanno scomparendo : solo nelle forme a.c utissime s'aggravano fino alla morte; 2° la tosse : precoce, secca, ad accessi, analoga alla pertosse ; pI1ostra l 'amanalato, dopo sette-otto giorni diventa meno freq·uente e meno 1

~ecca;

3° espettorato : compare con la tosse, con l'aspetto di liquido schiumoso, diventa in seguito molto abbondante, e contiene dopo 5-6 giorni oltre a de1le strie o delle goccie di sangue, dei grumi purulenti, verdastri. L'espettorato si fa in seguito più scarso e denso; 4° emottisi. È frequente ed appartiene di solito ai sint0111i iniziali; può essere più o meno, abbondante, ma non costituisce un sintoma inquietante; 50 vomiti. Possono essere provocati dalla tosse, oppurre prodursi spontaneamente; procurano un senso di sollievo ; 60 le mucose ma nifestano la l oro irritazione con l'arrossamento e la secrezione; in generale, salvo qualch e caso di laringit e e congiu11tivite tenaci, non danno complicazioni gravi; 70 i polmoni subiscono costantemente l'azione nefasta del gas, t alvolta tanto violenta

da cagionare la morte rapidamente. Più spesso l'azione è alquanto lenta e si hanno, dopo qualche giorno, delle forme di 1bronchite, congestione polmonare, broncopneumonite, ecc.; 8° temperatura. Si possono distinguere t re ti.p i di versi di curva termica : nell 'Wlo si ha un massimo di 38° il primo giorno seguito poi da apiressia; nel secondo si ha remissione, per avere poi una rec:rudescenza al quarto giorno ed abbassamento poi verso il nono; nel terzo si presenta come una forma febbrile irregolare e lunga. Vi sono poi dei tipi misti. I fenomeni dovuti ad intossicazione si palesano spesso con1e disturbi digestivi, che vanno dalla semplice anor essia con alito fetido, alle forme gravi con diarrea, itterizia. · Talvolta i sintomi gastro-intestinali si associano con febbre continua e si può r estare incerti per la diagnosi con la febbre tifoide; l'inappetenza persiste a lungo e spesso si hanno ricadute alla ripresa dell'alimentaz~one. Molto accentuata è l'astenia e talora l'anemia, che persistono a lungo. Si hanno poi talvolta delle for.me con accidenti tardivi, quali lesioni croniche gravi polmonari, disturbi cardiaci, gastro-intestinali, epatici, astenia, ecc. Quando sono stati a dottati i m etodi profilattici (talvolta il fazzoletto imbevuto di ·u.n liquido qualsiasi è stato s ufficiente) si hanno delle forme affatto leggere, che g uariscono rapidamente. All'autopsia s i ri scontra l a inaggior parte degli organi lesi in seguito all'azione del gas: edema cerebrale; degenerazione grassa del fegato, alterazioni del miocardio, ch e è molle, color foglia morta, e congestione dei reni. Le lesioni più importanti s ono ai polmoni in cui si trova costantemente edema ge11eralizzato e lesioni di bronco-polmonite disseminata o pseudolobare. Trattamento. Quello immediato consiste in salasso, applicazione di copp ette scarificate; iniezioni sottocutanee d'ossigeno. In seguito si ott erranno buoni risultati dall'applicazione al torace di revulsivi e di impacchi umidi freddi, da rinnovarsi ogni t re ore: fra i calmanti si consiglia la belladonna , 1'etere e le i11alazioni di eu:c aliptol. Buoni effetti, specialmente nei malati dispnoici e cianotici, si ottengono con le iniezioni sottocutanee di ossigeno d a farsi (dopo averlo filtrato a t raverso del cotone) sotto la pelle dei fianchi; il riassorbimento è completo in 3-6 ore. Nei malati gra·vi si ripetono t ali iniezioni 2-3 volte al giorno. Come trattamento generale si consiglia il recime latteo, l'adrenalina, polvere di ghiandole $Urrenali ed eventt1almente le iniezioni di cacoFIL. dil ato di soda. (19)


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eura della gangrena gassosa. I

La larga osservazione di gangrena gassosa che si è fatta in questa guerra ha profonda.m ente modificati i criterii curativi che si seguivano precedentemente. Fessler (Munchener medizinische wochenschrift, 1915) o~serva che l'assioma terapeutico che le ferite d'arma da fuoco non si devono mai toccare, non si devorto mai incidere, bastando ricoprirle con medicature sterili, non ha più valore. L'insudiciamento della cut e e degli abiti col terriccio e con tutto l'altro su diciume durante le lunghe soste nelle trin. cee, fa sì che ogni férita anche d' arma da fuoco debba necessariamente considerarsi infett a : l'enorme numero di gangrene gassose, di tetano ed altre infezioni avutesi in questa guerra ne è la prova più evidente. Occorre pertanto una s orveglianza assidua dei ~eriti e non acC'ingersi all 'int~rvettto solo quando l'indi viduo è già condannato per la diffusion e del processo o quando è possibile riescire a salvare l'individuo sacrificando degli arti interni. Alle prime manifestazioni sospette (secreto fetido, produzioni di bolle, rossore, durezza, dolorabilità nei dintorni del~ ferita) conviene intervenire con arr1p1e, estese spaccature delle superficie laterali e posteriori delle parti colpite, aprendo tutte le anfrattuosità fino aJ.le guaine vasali, all'osso, fi.n dove i muscoli sono in disgregazione necrotica, sono anemici, di colore bruno pallido e contengono bolle di gas. Le ferite così fatte devono essere attraversate da tubi di drena1ggio a pareti spesse e grosse come un dito. I tessuti non d evono toccarsi reciprocamente e devono rimanere accessibili all'aria. Sotto i margi11i cutanei e· s u tutta la soluzione di continuo si applicano delle st'riscie di garza imbevute di balsamo del Perù e quindi si sov·r a ppone a tutto un gran pezzo di gar2'Ja imbevuto di vasellina borica. Si mantiene così la parte infetta sen z'altra fasciatura mettendo solo sotto di essa dell 'o·v atta p~r l'assorbimento del liquido secreto. Si sosterranno l e forze del cuore m ediante due ipotermoclisi al giorno di siero :fisiologico con glucosio e caffeina, e la somministrazione di abbo,n danti bevande. .Aidoperando questo sistema l 'A. ha visto le parti di tessuto gangrenoso eliminarsi rapidamente ed in pochi giorni aversi la produzione di abbondanti e vive granulazioni con il rapido micrlioramento e la guari.g ione dell'infermo, ed ~ d. ha visto dimiDJUire enòrmemente il numero 1 morti e di amputazioni per gangrena. a. a. (20)

Nota so aleunl lnse,&leldl. Aldo Castel:lan1 e Jackson hanno 1attp in Serbia numerose ricerche sui pddocchi delle vestimenta ed anche su altri insetti parassiti del1'uomo (/ourn. of ~rop. med., 15 novem.b re) .. Per .le esperienze hanno usato delle scatole o delle piccole capsule Petri, in cui ponevano gli insetti, presi direttamente dal corpo o dalle vesti, e la sostanza da provarsi ; le osservazioni venivano fatte a brevi intervalli: i controlli hanno vissuto sempre più di sei giorni, apparientemente indi1Sturbati dalla - prigionia. Le conclusioni a cui essi sono arci•v ati, sono le seguenti : Le sostanze solide e liquide più attive contro i pidocchi delle vestimen.ta, sono, in ordà.ne di efficacia : olio di cherogerie, viaselina, ~aiacolo,. preparazioni a base di anice, iodoformiio, lisol> cyllin e preparazioni analoghe, soluzioni di acido fenico, canfora; azione analoga ,a ll'olio dJi. cherogene l'hanno la benzina e la gazolina. La polvere di piretro ha pochissima azione sui pidocchi, meri.tre poi l'acido borico, ·10 zolfo in polvere, sublimato corrosivo, solfato di zinco> sono affatto inefficaci. Anche per le cimici I 'olio di cherogene è il migliore insetticida ; dopo di esso viene il guaiacolo. Vi sono delle sostanze che hanno azione su~ pidocchi e non p. e. s ul.le cimici e viceversa. Così lo j odoformio uccide i primi in ;ro-15 minuti, mentre laiscia vive le seconde anche dopo 24 ore: .all'inverso la polvere di piretro. Per 1a disinfezione insetticida in grande (truppe, prigionieri) gli AA. consigliano la naftalina, meno attiva dell'olio di cherogene, guaiacolo, jodoformio e rpreparazioni di anice; ma viceversa non ha l'odore forte dei primi (sic) e non costa quanto le ultime. La Croce rossa americana usa correntemente l 'olio di cherogene, nebulizmndolo, con p()lilpe s·p ruzzatrici sugli uomini nudi. Per le classi più elevate è da consigliarsi il mentolo (1-3 parti con 100 di ossido di zinco, • pir~tro, ecc.). Il vapore liberamente fluente è abbaJStanza attivo anche contro le uova: i vestiti o la • • • biancheria debbono però esser tenuti appesi 1n modo da assicurare la libera circolazione del via• pore stesso, che dovrà agire, almeno per 10 minuti. . t\ naloghe osserivazioni si possono fare per le fumigazioni di zolfo, per le quali è necessario


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SEZIONE PRATICA

disporre di un a.m1b ien.te a perfetta tenuta d'aria ed usare una quantità sufficiente di zolfo· le ' uova però non vengono uçcise, sicchè si dovrà ripetere l'operazione 8 -10 giorni dopo quando le uova 1s i sono schiuse. ~ interessante da notare che secondo gli AA. la stessa azione insetticida della vaselina è posseduta altresi dalla lanolina e dal lardo e che ad esse si deve 1'azione parassiticida de' noti.i unguenti (id i stafisagria, di preparati mercuriali, ecc.). In complesso le ricerche degli AA. confermano la nota azione dei derivati della nafta (l'olio di cherogene non è che il petrolio da illUJminazione) •aggiungendovi la vaselina cui non si era accennato da altri; e danno altresi un certo valore ai preparati della serie dei fenoli, che altri ritenevano quasi inefficaci. FIL.

POSTA DEGLI ABBONA Tl. (592) Sul cardiopalmo. - Quali .sono i ~ezzi per distinguere se le palpitazioni ner~os~. s1ai:o di origine dispeptica; quale forma di di.spes1a (la ipercloridrica o la ipocloridrica, la ipopeptica o la iperpeptica) è capacé di dar luogo a palpitazioni; quale è di consegu enza la cura ca~sale specialmente dietetica e quale anche la s1nt~­ matica atta a sopprimere questo molesto disturbo? Abbonato n. 3543 ·

In casi di dispepsia nervosa gli ii1fermi, dopo oo-ni pasto avvertono an senso di peso doloroso ~ ' allo stomaco, congi unto spesso con una forte oppressione al torace e con palpitazion~ c~rdiac~e. L'unione quindi di una tal forma di dispepsia, diao-nosticata con quei rigorosi criteri clinici che la ~atologia insegna, con un reperto obbiettivo neo-ativo, constatato con esami accurati e ripetuti a carico del cuore, permette di ritenere le p al ~i tazioni cardiache in at to di origine dispeptica. . . . Si osserva molto spesso un'evidente 1perac1dità od anche ipersecrezione; più rara è l 'anacidità. La cura è evidentement e quella della dispepsia nervosa: graduale abitud~ne ad una ~l~­ nientazione sufficiente e sostanziosa, somm1n1·strazione di preparati di ch ina, di noce v-0mica, a seconda dei casi, impacchi caldi o freddi alla Priessl;litz dopo il pasto, correnti galvaniche, a v·olta pepsina ed acido cloridrico. Sono da raccomandare anche tutti i mezzi, che valgono ad irrobustire il corpo ed a rinforzare il sistema nervoso, quali la dimora in campagna, al mare, le cure idropatiche, la metodica educazione psichica. CIUFFINI.

(593) Neurite ossica da ch'V>iina? - Essendo il mi-0 paese eminentemene malarico, pratico da dodici anni a questa parte delle ini~zioni ipodermiche di blicoruro di chinina Erba e siccome quest'anno c'è s tata U•na recrudescenza del male ne ho fatto .g rande uso. Intanto mi caipitia ~he in tre persone, un giovanotto, una signorai ed un adulto, dopo poche ore dall'iniezione praticata al braccio si è verificata una fonma di paralisi alla mano cominciata con un intorpidamento delle dita, a poco a poco si stabilis<::e, come la paralisi, dall'articolazione radio-carpica in giù, e perfettamente al lato del braccio dove si è fatta l'iniezione. Questo fatto, non mai successwni, mi ha impressionato, nè so spiegarmi la causa, pertanto prego codesta redazione delucidarmi in pro?os1to e suggerirmi il metodo curativo. S. D. S. A meno di non vt>ler pensare che nei suoi tre casi, dopo la iniezione sottocutanea di chinina, si sia costituita una paralisi dell'arto di natura funzionale, devesi ritenere con la massima probabilità che, per effetto del fa.rmaco, siasi deter.m inata una nevrite tossica del tronco nervoso decorrente in vicinanza del punto nel quale avvenne la iniezione. Per tale ragione è consigliabile iniettare la chinina nelle natiche, piuttosto che nella sede da lei prescelta. , Il rilievo dei sintomi clinici tuttavia è troppo scarso, perchè sia possibile formulare un giudizio rigoroso. CIUFFINI.

(594) L}ipocloruria nel tifo . - Le sarei grato se volesse dirmi perchè nel tifo addominale .si suole verificare diminuzione di cloruri nelle urine. So che in tutte le malattie febbrili e specialmente nella pulmonite esi1Ste diminuzio11e di cloruri. La prego inoltre d'indicarmi qualche lavoro s ui cloruri. G . N. da C.

Come già Ella giustamente afferma, nelle malattie acute febbrili in generale, e quindi anche nel tifo addominale, si ha ipocloruria. La dirunutzione non solo è in dipendenza della minor ricchezza di cloruri t1el cibo introdotto, ma, secondo quanto ritiene Salkowski, s i davrebbe anche ad 11na ritenzione di t ali sa1i nell'orga. n1smo. Sorpassato di.f atti il periodo febbrile i cloruri aumentano considerevolmente nelle urine, anche senza che tale aumento si~ giwstificato da una maggiore quantità di essi introdotta cogli alimenti . Può consultare sui cloruri: (21)


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IL POJ""ICLINICO

Strauss, ìviediz.. Klin., 191,3. Longo, Boll. Scienze med. di Bologna, 1913. Zinsser, Zeitsch. f. Geburtsh, 1912 . Borelli" e Girardi, R. Acaad . med. di Torino, 28 miargo 1913, e a:nolti aJtri. CIUFFINI.

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gliµo in rapidità ed in efficacia quelli delle iniezioni ipodermjche del siero stesso. Dott. C. F. È du•b bia l'efficacia dei sieri per via orale (la specificità dei sieri sembra legata a sostanze azo1

(595) Come si curano l '·a nemia ed il linfatismo, postumi di malattie inftttive gravi (tifo)? Perchè si forma st1i denti, nel corso d'una infezi').ne tifica, una patina nerastra? Perchè, anche dopo la guarigio:ie, i denti sono sempre cosi sporchi? Come si puliscono? i \..bb. n. 3453.

Dopo una malattia infettiva grave, ad esempio dopo la febbre tifoide, si avrà cura innanzi tutto di porre il malato nelle miglio!i condizioni di cli· ma e di ambiente, regolando la alimentazione e sottoponendolo alla osservanza delle regole igieniche consigliate dal caso. Sarà utile a volte una cura .!icostituente con preparati arsenicali, ferruginosi, od anche stricnici, spesso preferibilmente per via ipodermica. Non mai abbastanza raccomandabile è la som-. ministrazione dell'olio di fegato di merluzzo, che l'illustre Clinico di Roma consiglia e raccomanda come di efficacia veramente notevole. La patina nerastra, che nel corso della febbre tifoide si forma nell'interno della cavità buccale, è dovuta al muco disseccato ed annerito da un poco di sangue. Per pulire i d enti, avvenuta la O'uariO'ione ricorra allo spazzolino ed ai comuni ò ò ' dentifrici. CIUFFINI. (596) Prego rispondere nella « Posta degli abbonati » alla seguente domanda: Quali sono per sommi capi le indicazioni e le controindicazioni del brodo di carne nelle infezioni gastro intestinali dei bambini e negli adulti? Manzano. Dott. Gu.iotto Giovanni.

Il brodo di carne è un eupeptico : stimola l 'appetito ed attiva la secrezione di succo gastrico; è destituito di valore nutritivo. È indicato nelle dispepsie accompagnate da . gastnca, . una mezzora ' . ipocloridria e atonia pnma dei pasti. È controindicato nelle forme ipersteniche. Riteniamo che dalla pratica infantile vada baindito. Corrisponde assai bene in·v ece il bro<lo di legumi e di cereali : ha un alto valore ricostituente (rifornisce minerali, amilacei, principi azotati solu.b ili). V. (597) Pregherei la cortesia della S. V. a volermi rispondere nella « Posta degli Abbonati » se e in q1uali dosi (rispetto all'età dei pazienti) e in qual modo si possa somministrare il siero antidifterico per via orale e se i vantaggi egua(22)

tate colloidali che non si assorbono come tali attraverso le pareti intestinali e che venendo scomposte perdono le loro proprietà). V. (598) Vi sarò grato se nella «Posta degli ab-: banati >) del Policlinico vorrete dire due parole sul valore che hanno p.ella cura ricostituente le iniezioni sottocutanee di olio purissimo d'oliva semplice, i11dicato più precisamente come nutriente dei tessuti organici. Quale dose giorna, liera si può usare ? Berceto. Dott. S. Ma.rclleselli.

Il potere ricostituente delle iniezioni sottocutanee di olio d'olivo è stato molto discusso. Sem·b ra ormai accertato che l'olio viene scisso, saponificato ed assimilato con straordinaria lentezza : si com porterebbe quasi come U!ll corpo estraneo. Ond'è che, dopo un fugace periodo di voga, questa cUira è stata abbandonata. V. (599) Membra artifictali cinematiche. La prego di volermi indicare un b·u on libro, che si interessi dettagliatamente degli apparecchi di protesi per arti, e in ispecial modo delle «protesi cinematiche ». La rin.griazio. Dott. F. V.

Fra i pochi trattati scientifici sugli apparecchi tutori e di protesi i più recenti sono: quello di Gocht (Kilnstliche Glieder) edito nel 1907 da Enke (di Stuttgard) e quello di Curcio (Apparecchi ortopedici ed arti artificiali) edito nello stesso anno dalla Unione Tipografica Torinese. Per quel che ISÌ riferisce alle protesi cinematiche leggasi il Vanghetti, Plastica e protesi cinematiche (Bmpoli, 1906). R. D. V. Il fascicolo di dicembre della nostra sezione chirurgica conterrà i seguenti lavori. 1. Dott. G . SERAFINI : Contributo alla chirug+ia del pancreas. 2. Dottori G. APERLO e C. L. RuscA: Ricerche sperimentali sulla riparazione _delle perdit~ ~i sostanza della cistifellea 11iedta1ite inn,esti Liberi di 'Vena, auto- ed cnnoplastici. 3 . Dott. G. MoRONE : Suti cosidetti tumori misti del palato. 4. Prof. o. CI G NOZZI : F e'lfi ta 1d/arm:a da fuo CO . a pallini penetranti nell'addome con perfo:azione del colon a.scendente ledente la loggia renale dest-ra. - LUparatomia d'urge1iza. Enterorrafl...a. N efroscopia. Asportazione dei proiettili. Trattamento aperto. Guarigione.

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SEZIONE PRATICA

VARIA. Psicologia dei terremotati. -

Il terremoto calabro-siculo del 1908 e quello più recente che ha -devastato · l'Abruzzo hanno permesso alcune interessanti constatazioni riguardo alla psicologia dei superstiti. In una corrispondenza da Avezzano, comparsa nel « Corriere della Sera 1 del 26 gennaio 1915, è detto: Nei sepolti vivi si andava produJcendo una paralisi spirituale, una specie di mostruoso adattamento alle loro eccezionali condizioni. Dimenticavano la loro vita precedente, dimenticavano i p.a renti. Nessuna ripugnanza mostra vano per i contatti subiti con cadaveri, ianche di pers one care. Nei feriti estratti subito dalle macerie• è vivo il sentia:nent o per i loro cari superstiti e scomparsi; nei sepolti vivi no. Una parte della loro sensibilità è morta. Nella s epoltura hanno lasciato la paute più spirituale di loro stessi : le rimembranze e gli afietti ». In un opuscolo del prQf. G. Del Vecchio è del pari notato lo sbalottlimento, l'atonia sentimentale, la rapidissim.a rassegnazione di fronte all'inevitabile da parte di questi sventurati; e vengono inoltre messi in rilievo la s traordinaria diminuzione della sensibilità al dolore, il rinc:r;u!dimento dei terrori dell'oltre tomba, il fenomeno degli accoppiamenti occasionali, frenetici, che avvenivano fra i superstiti nei prirmi giorni dopo il disastro. A spiegare quest'ultimo fatto, il Del Vecchio dice che « la specie, minacciata di estinzione, quasi per un supremo sforzo, avrebbe allora mol tiplicato le sue energie, così da far luogo, negli indi,v idui .superstiti, a u111a furia generatrice, analoga a quella che parve verificarsi dopo g,u'e rre o epidemie micidiali ». In Illiri recente fascicolo di Psic1ie, un anonimo superstite ·d el terremoto calabro-siculo del 19o8 riferisce dettagliatamente qiuanto pensò e sentì durante i <lue giorni trascorsi sotto le rmia.c erie. Al mom·e nto della catastrofe egli rimase sbalordito; comprese però tosto che sua moglie e i suoi figli · erano morti, ma - quantunq.ue aff ezionatiJssimo alla .famiglia - non ne soffrì troppo, dominato éLalla soddisfazione della propria salvezza; e anzi, pensò che avrebbe potuto ~ollecitamente ricostituire l a famiglia distrutta, sposando una lontana parente. Attese poi con ansia di essere s:alv.a to; ma, a misura che le ore passavano, lo scoraggiamento si impadroniva di lui , e <Tli s embrava di essere inevitabilmente . condannato a morire. Sorgevano e ingigantivano in lUi - ateo - i timori dell 'o.ltretomba; e accanto a questi comparivano imma·g ini eroitiche, germogliav ano desideri sessuali. Appena estria.t~

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to dalle anaioerie, .scomparvero i terrori dell 'al di là; il ricordo della moglie e dei figliuoli morti provocò una crisi di pianto; il pensiero degli sforzi compiuti dai suoi salvatori dette luogo a vive manifestazioni di riconoscenza; ma su tutto dominava il senso di gioia per la vita riacquis tata. Tre mesi dopo il disastro egli parlava d'amore alla lontana parente cui aveva pensato sotto le macerie; ma poichè questé. desideravia titard:are il matrimonio egli si allontanò da lei. «L'oscuro genio della specie - egli dice - era più forte di me, e voleva essere impazientemente placato; quattro mesi dopo ero fidanzato a c1 altra signorina, che al decimo mese della mia sciagura fu mia sposa. Altri superstiti ebbero più fTetta di me. A ogni modo io ciò feci senza punto Sf>ntire di mancar di rispetto ai miei poveri morti, che ho sempre amato, e non affatto dimenticato ». V. FORLi. (Da Psiche, anno IV, n. 2).

CENNI BIBLIOORAFICI. Non st 1'ecenst.scono che i ltbri Pervenuti tn dono alla Redazione

VEUMANN R. O. und MAYER R . A tl;as und Lehrbuch wichtiger tierischer Parasiten und U eb ertriiger nvit besonderer Beruchsichtigung der tropenpathoLogie. Miinchen, I. F. Lehmann. Annunciamo con due parole questo grosso volume di parassitologia con speciale riguardo alle malattie tropicali, ricco di 1300 bellissime illustrazioni . Il volUJtD.e ci è pervenuto pochi giorni prima dello scoi>pio della guerra. Può essere uno dei documenti che provano la serietà con cui i tedeschi lavoraivano aù1a conquista dei paesi caldi. a. v. PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. BEMUCCI GIOVANNI. Della Tripolitania e dello sanitario del corpo d'occupaz~one durante l'anno 1914, con cenci s ull'opera degli ambulatori per indigeni, retti da mediti militari - Roma, 1915.

FEDERICI NICOLINO. Parotite e difficoltato circolo intestinale. - Milano, 1915. GrLBERTI PIETRO. Ernia da infortunio . - Milano 1915.

ROSSI GIACOMO . Settimo contributo allo studio della macerazione della canapa. - Portici 1915. ' PARENTE ABELE. I ·v eri doveri del medico odierno. Napoli, 1915. Nello scors o numero a pag. 1642, colonna destra, riga 6a., deve leggersi « uranismo ».

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NELLA VITA PROFESSIONALI:. Donne eroiche Nel decem·b re 1914 un generale tede~o emanava un ordi.ne del giorno col qua le si deplorava severamente il contegno di alcune infermiere verso i prigionieri francesi ed inglesi. Col solito stile teutonico, brutale e minacci.oso il generale espritne'V1a t utto il suo orrore per le .cure eccessive, per i sorrisi che le donne di Germania elarg-Wano ai nei;nici, e non si p eritav·a di affermare che il fatto costituiva un vero reato di lesa patria e come tale meritevole di grave puinizione. Al comandante delle solda tesche che arv-eviano con silS'tematica ferocia violentate le povere donne del Belgio e della Fia.ndra pareva orribile che le donne del su.o paese offrissero • agli inermi nemici ferì ti la pietà di un sorriso. Il paese che attraver:so qualche giornale con spirito volgarissim~ si gloriava dopo nove mesi di aver dato incremento alla natività della Francia, doveva avere i brividi al pensiero che • le proprie donne potessero avere una comiunione anche spiritu:ale con gli uomini dei popoli .. nemici. A1la 1distanw di qualche m·e se anche un generale inglese ha dovuto occuparsi del contegno delle proprie i.nfemniere, ma non le ha rimprov erat e, nè minacciate per la loro pietà, ha solo messo in rilievo la e~essi va libertà di certi a,b iti. Certe inferm:iere, egli ha scritto, aumentano le loro 1g r·azie naturali con una eleganza. non giustificata nelle circostanze attuali e certo fuori posto in un ambiente ospita1iero. Il rilievo del g.enerale inglese è opportruno, quanto brutale .quello del generale teutonico. Tutti hanno deplorato e deplorano come in tutte le nazioni belligeranti ci si·a una certa categoria di donne che hanno considera ta la nobile e uietosa missione di infermiere unicamente come un'occasione per mettere in evidenza 1e loro g·razie , i loro abiti, i loro gioielli. Nell'orribile ora .che attrav·e rsiamo esse non sanno dimenticare la loro vanità femminile, non sanno abbandonare di fronte ai tristi effetti della guerra, la loro civetteria. E la loro nullità non vale a riempire la desolazione del dolore. Ma fortunatamente queste donne sono poche o diventano subito poche. Nei tristi giorni dei t erremoti le abbiamo viste in Italia imbellettate e fasciate in candi.di veli darsi molto da fare n elle vie, nelle automobili, nelle s tazioni, ma n elle corsie degli ospedali si videro solo in occasione di visite di augusti personaggi. Prima d ella guerra le abbiamo viste fare dei grandi 0

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prepanativi, manifesta.re eroici propositi, ma al momento buono esse hanno disertato i luoghi del dolore e della morte. Qui sono rimaste la maggior parte delle don- . ne, q:u elle dai pr?J>ositi seri, quelle che sapèvano che in un'ora di tristezza e di sacrifici, bisogna sacrificarsi e soffrire per rendere meno triste il sacrifici-0 degli uomini. Hanno lasciato che le altre, fatta la fotografi.a in abito da infermiera, sian-0 ritornate alle fiatiche deile feste di beneficenza. E non hanno consumata la loro :fì,amm:a che arde, arde sempre di puro spirito di pietà e di sacrificio. Rimangono al capezzale degli infermi e dei malati, e questi considerano e trattano come quelli, perchè tutti sono vittime della guerra : non hanno bisogno esse di vedere il sangue rutilante per apprezzare il valore dei nostri eroi. Affondano le mani nelle pia:ghe gan·g renose senza manifestare segni di 1·ac('apriiecio, si sobbarcano senza schifiltosità ai servizi più umili e meno decenti, sul corpo dell'uomo m·a rtoriato esse null~ vedono che offe~da il loro pudore. Tutto esse fanno per ridare 1a sàlute e la vita ai figli della patria, per restituirli alle madri doloranti che nei figli hanno d·ato tutto il loro cuore, alle donne che negli sposi h anno data tutta la loro esistenza. In molti ospedali esse sono l'anima direttiva, organizzatrice, il centro intorno al quale tutto si syo1ge. Sono esse che col loro sorriso dolce e casto d·anno al povero paziente un senso di pare e di ben(ssere. Per gli infelici che ritornano dall'inferno delle battaglie il sorriso di una donna è il primo raggio di pairadiso, per essi che h.a nno per.duto ogni senso di virilità nei disagi, nelle sofferenze, nella lunga estenu·a nte tensione nervosa, ie cure de11'a donna infermiera sono come le premure di una madre. E nella donna al cospetto di quegli esseri sofferenti, abbandonati, si risveglia come un senso di maternità, un senso di tenerezza e di pietà. Qu.este donne che fanno t alora il loro servizio in condizioni pericolose, esposte ai bQtll.b ardamenti degli areoplani, sotto il fuoco dei cannoni di lunga portata, di cui i nemici preferi~ono servirsi per colpire i fabbricati segnati con la rroce rossa, ci fanno dimenticare quelle poche alt.re cui il frequentare l'ospedale è solo una sorgente di distrazioni, un'occasione per esercitarè la loro civetteria. La loro missione fatta di sa~rifici e di rinunce ~ qua11to mai preziosa. In quest'ora tragica nella qaale 1 0c1io ha raggiunte le più alte vi.b razioni, 1-a ferocia le forme più cannibale-

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sche, esse sole, le donne, possono riconciliarci con tla vita; esse solo con la loro pietà, con la loro d'Olcezza, col loro amore possono ridare all'nrmanità la fiducia in sè stessa. Sia il loro amore, la loro pietà pari all'odio ed alla ferocia che ci dilaniano. Ed esse in vero sono degne degli uomini che con il loro sacrificio, con il loro valore oscuro , hanno oscurato i più grandi eroismi che la storda ricordi. Questa guerra ha soffocato 'llella 1soo immensità tutti gli eroismi ; gli eroi son·o tanti che non possono essere ricordati. Ma ac~nto ai tanti eroi della distr.u.zione sorgono ora le eroine della conserV1azione e della pietà. Le donne 1:1.on danno ora Giovanna. d'Arco, Carlotta Corday, Giuditta, danno miss &lith Cavell assassinata perch è rea di pietà e d'ramor di patria, danno Mary Davies che si fa inoculare la gangrena gassosa per sperimentare l'efficacia di un siero contro l'infezione che fa srrage dei f eriti, danno le infenmiere inglesi che si rifiu,t ano di abbandonare l'ospedale di Monastir mentre il più barbaro dei nemici è alle 1porte della città. Ammiriamole queste donne, sia che compiano il loro dovere modestamente, sia che si im.. molino a sublimi eroism~; rispettiamole sempre anche quando prodigano le loro cure, il loro sorri1So ai nemici sofferenti : la pietà, l'amore non hanno patria, non hanno nazionialità. PANGLOSS .

RIVISTA DI GIURISPRUDENZA SANITARIA. La rivelazione giudiziale de! segreto meiico . Per l'es.er.cizio dignitoso e .b enefico della professione, per l 'i11teresse pieno del malato, ·è necessario il segreto pr!Ofessionale. A favo['e di esso s ta l'esperienza storica e con1.p arata : contro di esso vi sono tratto tr.ait to cavilli brillanti e nulla più. V 'è, p er verità, ·una certa divergenza per giustificare I 'obbligo del segreto professionale e si trovano enu11ciate ,,arie opinioni : alcuni gli danno u11 fonda·m ento etico, altri politico, altri giuridico; ma si tr:ait ta, a parer mio, di opinioni unilaterali poichè, a .spiegare il Begreto professionale, concorrono ins ieme tutti qJUei fon. da·menti : essi ri.s1p ondono ai vari p;unti di vista sotto i q·u ali isi p·uò esaminare qJUell 'obbli.go. Non intendo 1qur.i. di occuparmi del tema com... plesso: l'indagine 11e è stata già fattai da altini. Ma desidero esporre un aspetto 1d el tutto sp.eciale che presenta così pei medici come pei giiuristi 1un vero interesse p.ratico e che io credo vada risolto im un anodo di,·erso da quelli comunemente insegnati. 1

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Un malato non paiga il suo medico : è cosa non rara,! Il medico, forte del suo diritto, lo cita avanti al giudice per ottenerne la condanna al pagamento. E nella citazione parla genericamente di cure prestate e di onor.a,rio .relat~vo non soddisfatto. Fin qui non c' è dav1v ero violazione di segveto: ·c he Tizio sia malato, ch e un medico Caio lo curi è cosa, di solito, nota pareoohri, quindi non è oosa oggettivaan·e nte 6egreta. Senonchè, im e-orso di causa, iJ medico, per poter prov.aire l'entità del suo credito, dichiara che la malattia di cui si occupò era una certa malattia che, oopponianno, non torna. ad onore del paziente, opp·u re una mialattiai che, avuto riguardo alla professione del paziente, ne scema. 1a capacità tecnica, talchè, il farla nota recherà nocumento a chi ne è affetto. Si tratta p. es. d',u n sacerdote colpito da lue venerea; d'un cantante colpito dia malattia alle corde vocali. Ora .si a.ivverta subito ·q uale presidio turpissimo si dlliteb·b e al malato per non paigare il a:nedico ove si n·egasse a questi llJ01n dico la prova della ma:lattia sp ecifica e della cura corrispondente, rmia persino 1'assecr.-zione giudiziale della cura fattai. Questa prima impressione, così grave, non può esser vinta da altre. Eppure giuristi insigni o co11testan'O al medico quell'asserzione e quella prova oon la mi11aiccia del codi.ce pe11ale, o le consentono, previe Tioerche .aissolutamente pericolose. Queste concl•u sioni io credo aJSSQLutaanente errate. L'art. 163 ic. p. plUJlliisce clii rivela il segreto prof.essionale senza giuiSta causa. E allora c01111e e perie•h è .Sii dice che la necessità di tute1are il proprio credito professionale non può essere una gi'UJSta causa ? Il() - si b31dri - non sostengo che questa necessità sia di> per sè u11a 1giusta causa: dico che tale necessità sarà una giusta caooa, se il medico vincerà la lite. Il medico - oui il cliente contesta il credito assolutaanente o a cui ne contesta la quantità affermando che si trattò di u'Ila cwra semplice e o!idinaria o di poche visite e sittnili - ha diritto di ·p rovare il suo diritto. Um diritto senza facoltà di provare gli estremi di fatto che ne sono ·lia 1baise non è un diiri tto : certo vi sono dei diritti rispetto ai quali vi sono prove limitate, m a 1un diritto di etti non è lecita prova alcuna non è un diritto. Ora nessu110 negherà il diritto del medico all'onora.rio. 1\lfa, si dice, l'obbligo del segreto professio11ale s i fonda su un interesse pubblico di fronte

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al qjuiale S'\~anisce qualunque, s ia pur cospicuo, intJeresse pri1vato. Rispondo che il principio che i mediici devono essere r et:ri1b1t1iti, a nche in forza di condanna: gi·u diziale, è un princi pi10 p·ttr esso d'interesse p1ubblico ; se t a1le princ11p10 svanisse, svanirebbe l'esercizio della P1"0fessione medica. Ma, sopra tutto, rispondo eh€ il codice penale, senza distinzione, esonera dall'obbligo, chi pal esa il segrieto professionale per giusta causa. Come sàpremo se la causai è gill!Sta, cioè conforme al diritto obbiettivo? In un ·mt0do t anto semplice, quanto siauiro . Prem.e sso che le sentenze definitive non più im~u1gnabi1l i, cioè le cose giudicate, per un'assol,u ta ragione politica, si presumono confonmà. al 1d iritto, cioè ·gill!Ste, ne verrà che se il medico vince la lite, egli av:eva diritto, e ciosì fu giusta ~.a callJSa che lo spilllSe a palesare il segreto . Lo palesò i,n giudizio per tutelare una sua pretesa, pretesa che la sentenza dimostra giusta, ta.Jchè 2iiu1Sta fu l.a cau1Sa d·e lla fatta. rivelaZJione. b Se, per contro, i,l medico sarà vinto in giudizio, la soo pretesa non era giillSta, giusta non era la causa di rivela.zilone e quindi sarà sog·getto all'a•rt. 163 codice penale, anch~ se. non risulterà che .eg·l i fece dolosamente la 1ngi·u sta • • • r1ve1az1one. Questa è, per me, la vera a-isposta l egale alla doma1ida : casi decisi non ve ne sono ; l'unico che conosco e su cui espressi l'Qpinione che qui r.endQ pu·b blica, fu amichevolmente risolto . ~rof. CARLO LESSONA. (Dalla R i'Vista di Medicina Legale, ott. 1915) . 1

RISPOSTE A QllalTI I A DOMANDE. (5674) Pensioni - Collocame1ito a riposo . - Il Dott or L. C. 3485 desidera conoscere quale sarà l a i&t1a p ensione con 61 .anno di età e 32 di servizio con contriibuto plurimo per a.inni ro e se esiste ,~ualche Decreto Luogotenenziale ch e vieti i collocaim enti a riposo. Coi 1dati esposti liquiderà al r 0 gennaio 1916 la pensione annua cli lire 2226.80. E si,ccome Ella assi·ou.ra di aver p.a gato il lnag.g ior contrii1b1t1to anche per gli anni 1909-10-11-12 e 13 questo de;,e ritenersi come ve11Samento volontario di ann·u e l'i11e 176. Tali s omme capitalizzate danno in aumento della p ensione l'assegno rvitalizio di lire 98.20. Nessun Decreto Luogotenenziale esiste che vieti i collocamenti .a riposo e Je relati,·e liquidazioni di pensioni a favore dei medici condotti . (5675) Ufficiale sanitar.io - Aspettati'Va. - I~ Dottor abbonato n. 1378 desidera conoscere a chi debba ri·vo1gersi per ott enere come ufficiale sa1

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nitario l' aspettatii\~a p er sei mes·i con metà sfipendio, se al Com:Uin·e od al P:refetto. La posizione di aspettativa non è prevista per gli ~iaJ.i s_ainit.ari nè dalla l·e gge nè dal regolamento s amitario. Pei med~ci condotti è amm essa sol quando i capitolati s·p eciali facciano ~i essa es~ressa menzione. Ad ·ogni ·m odo provi avanzar 1d oonanda al Prefetto, ma crediamo che t a.l e domanda non sarà fa·vorevolm.ente accolta, tanto maggiormente i.11 quanto chdedesi la concessione d'i metà dello stipendio. (5676) Servizio 11iilitare - Tassa focatico. - Il Dottor R. M. da Z. di G. desidera .sapere se s ia vero che il Comune non debba cor.risponderglj lo stipendio per la durata della giuerra od a·l meno i èLue priani miesi e se a vendo lasciato 'il Comune da maggiio iScorsio debba pagare la trussa focatico ,ed altre imposte anche pel secondo semes tre. Per effet~ del Decreto Luogotenenziale del 31 :ag-osto pi pi., n. 1420, i Comuni sono tenrtllti a corrispondere ai propri medici condotti per 1a durata della 1guerra la differenza fra •l o stipendio civile ,e quello militare. Essendo per Lei lo stipendio ~niùitaire superiore a ,quello civile non dev·e pagarle nulla. I primi d.u e mesi non debbono esserle egiu1alme11te pagati perchè entrò nel sellvizio militare all 'atto della mobilitazione. Per essere esonerato .d al pia1gramento della tassa fooatica e delle altre t asse coll1lllnali, deve avanzar domainda al Consi.g lio comunale, che ne ordimerà il discari,co. (5678) Pensio-rii. - Il Dottor G. B. D. da R. desider.a conoscere se i medii.ci anziani che non si so110 iscritti .alla Cass a pensioni hanno diritto di es1gere metà pe1isio1ie, ..cioè, per la quota che i Comuni pagiano per essi. Niè i medi,ci anziani nè alt•r a quailJsiasi classe di medici condotti nùD. iscritti alla Cassa hanno diritto ad esigere metà p ensione profittando d·elle quote per proprio 1c onto versate dalle ammini1Striazioni municipali. (5677) Stipen,di - Pagamento dei medesimi. - Il Dottor F . B. da C. chiede conoscere se possa intendersi p er sti·pendio la cifra globale compren,d ente lo st~pendio propriamente detto, le indennità e le traSlferte e se una amtminiistrazione comunale 1può liquidare soltanto a fine dl gru.errai quanto dovrebbe corrispondere per il De~ret:> Luogotenenziale riguardante il cumulo degli st1pendiì. K el . concetto di stiipendio non si comprendono le "indennità e le trasferte, che sono da esso totalmente 1&epaiiat e .e 1d istinte per fìnaJ.1tà e modo di riscossione. Gli stipendi si pagano a mes e e quindi, anche lai differenza eventual111e11te dio,·t1ta al medico condotto per effetto del

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Decreto Luogotenenziale del 3r agosto, n. 1420, (5682) Ufficia·le sa1iitario - Visita delle scuole deve essere alle medesime scadenze pagata. Requisizione quadrupedi. - Il Dottor F. L. 3430 (5679) Ser'Vizio militare . - Al Dottor C. T. desidera conoscere se come ufficiale sanita.r1o sia da S. C.. ·C. rispondiamo, ch e per rao-ione di età t enu·t o alla visita dei locali .scolastici dopo ch e o b a terim1nato ogni obbligo di servizio miJitare le scuole sono passate .alla dipendenza dell'ufcome ufficiaile medico di complemento. Avend~ ficio provinciale, se per tale fatto il suo stipendio SUlperata l'·età di anni 40 non potrebbe del pari subisca 1qualche awmento, se dopo tale passaggio essere rinominato, in seguito a sua domanda, sia ,-enuto meno nei C-O!lllunj l'obbligo delle dit1fii-cia.le medico dell R. Eser:cito. sinrfezioni, di fornire i looal'i, l 'arredarmento ed il (5680) Servizio militare i1i relazione alla po- riscaldamento, se ha l'obbligo di visitare tutte sizione di medico co1idotto i1iterino. - Il Dottor le .scuole, anche quelle delle borgaite, che distano N. d'A. che è medico 1o ondotto interino nJotn'i- m olto dal centro, se ·h a l'obbligo di visitare i nato col patto espresso di dover riman&re iai locali di u•n asilo infantile priv.ato ed a chi debsenvizio fino a qua1n do il titolare non avrà as- ba ricorrere per la requisizione del proprio casunto sieJ:vizio, desidera conoscere se essendo Vìallo. chiamato di autorità sotto le .armi od arruolanKon ostante il passagg-io delLe scuole alla aandosi volontariannente, possa, dopo, riottenere il m.i·n istrazione \SCOllast'ica della Proviincia i Coposto, se 11l0n ancora ocoulpato daJ. medico con- muni sono tuttora tenuti a somministrare i lodotto titola.re, nomd.nato in base a concorso. cali, l'arreda:mento, le disinfezioni eèL il ~al­ Non essendo EL1a titolare .m ia semplice inte- damento. L'ufficiaile sanitario è pur tenuto, -senza rino della con~otta non ha diritto a conservare awnento di stipendio, ad esegui.r e le visite co.tnie il posto 1per la volontaria od obbligatoria chia- f ~eva J>er .lo innanzi ai rispettirvi J.ocali. È t em·a ta sotto le •a.r mi. L'allont'anaimento dalla con- . nuto del p ari a vi sitare i locali dell'asilo infandottai i·miplioa rinunzia t0 dimissione e perciò ri- tile p.iivato, non ostante che questo isti·t uto mane estinta la condizione 1a pposta di 1dover ri- non p~ colllSidemrsi UJlla scuola ma bensì carne mainere in servizio :fino allo insediamento del opera di ·benefiJcenza. Poichè le .bor.gate fanno titolare effetti1vo. Tale condizione avrebbe avuto parte del Comutne anche le scuole in esse alloil 1suo valor•e se Ella fosse rimasta &uJ. posto, ma cate debbono essere visitate dall'ufficiale saniperide ogni effiooci,ai dal momento che l 'abban- t ario, senza corrisrponsion·e di speciali indennità. dona. Qualor.a il compenso che riceve sia ritenuto inar deguato all'entità del servizio che presta ed alle (568r) Licenziamento per fine di ferma. 11 Dottor G . Z. S . da Z. nominato a:nedico con- spese che s·o stiene per dis impegnarllO, può avandotto it1 25 m agigio r914 fu nel giorno 6 m0ggio zare domanda alla G. P . A. per congruo a11:mento corrente anno chia mato sotto le armi. Ora il di assegno ai tenmini dell'airticolo 26 del testo Comune ha deliberato il di lui licenziamento con unico dclle leggi sanitarie. Per la ireqJUiisizione decorrenza dal r 0 novembre 1915. Desiderai co- del .suo cavallo provi a reclannare per iscritto al Pres'i1d ente della Commi1Ssione relativa esponendo noscere se ciò sia legale. Il medico condotto è nominato per uai biennio. le raigioni di servizio per cui Ella non potrebbe Può essere licenziato per :fine di ferma tre mesi privarsi del quadirtlJPede. (5683) Ser'Vizio mibitare. - Il Dottor A . L. a\7;anti che il brennib si rompia. Essendo Ella stata nominata il 25 maggio 1914 poteva essere da S. c.h e fu, a suo tem.p o, esentato dal servizio 11cenziatai non :01ltre il 25 febbr1aio 1916. Il licen- m.i1li tare com:e Ulllico a:nedico condotto del Cozi'ClJlilento pronunziato or.a con decorrenza dal mune, desidera conoscere se la ottenuta dir 0 prossimo novembre è, quindi, assolutamenre spensa sia definitiva o semplicemente tempointempestiv·o ed il.l egale perchè accorcia il pe- ranea. La dispensa ottenuta come unioo medico conriodo di p;ro·va. Nessun Decreto LuogotenenziaJe disciplina l.a posizione ·dei medici condotti chia- dotto del Comune è definitiJVa e no11 più revomati ·all·e airil.Illi ctu rante il periodo di prova, ma è ca·b ile. (5684) Indennità oa'Valcatura. - Il Dottor A. d'uopo ,ammettere che detto periodo -resti sospeso dura.n te la penmanenza del condottato sotto S. da I . desider,ai conioscere se durante il serviziio le armi. Ella, quindi, avr:ebbe a 11che pel tal mo- militare che presta ha d~ritto a ricevere dal Cotivo, dovuto rimanel:ie nella posizione di titolare m:u.ne l'indennità di cavalcatura o se questa deve della condotta fino aJ. ritorno in residenza. Im- essere corrisposta al medico interino che lo ha pugni pertanto la deliberazione di licenziamento SU!Pplito. L'indennità di cavalcatura non è stipendio .m a per i suesposti 1m oti,ri con ricorso in linea straorditllaria a S. M. il Re o con ricorso in sede .giu- fil rilllllborso a forfait di una spesa ch e si sostiene. M.ancando la spesa manca la carusa del rimborso. risdi·z ionale alla 4a : Sezione del ConsigJio di Ella, quindi, non può pretendere dalla amminiStato. 1

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strazione anuruicipale il pagamento rc1i tale indennità, che va corrisposta all'interino che la suippI:isce, sempre che adoperi effettivamente la ca,·alcatura nel disimpegno del s uo servizio. (5686) Inden1iità 'Vestiario - R icorso. - Il Dott oT L. B. -da M. S . S . ichi·e de con.o scere a c·h i ed in qrual senso poss·a .ricoPr·ere contro un provvedimento del Ministero della Gu erra con il •q.uale gli si nega ~'indel1Jll'ità di vestizione in Ji.re 200. Il provvedimento · del Ministero è definitivo e non ammette, quindi, rioorsi in linea gerar chica. FaaciMno, però, osservare che la circostanzai di non essere Ell·a ulfficiale 1Illeldiico all'atto della ripresentaiiill1e so.t to Ie arrmi è molto importante e depone sfavorevolmente alla s·u a richiesta. _l\m,m esso che l 'aooettazione delle dimissioni fu p ortata a conoscenza di L ei solamente il 27 mag;gio, ciò non esclude il fatto che Ella 1allla data della mobilitazione, cioè il 23 stesso mese, non era ufficiale e non. .aivea q•uiitndi, per m anJcanza del grado, diritto alla indenni.tà vesti.airio. Costretto a presentars'i al D.iistretto mili tare dopo aiver presentate le cli.m issioni avrebbe dovuto ess ere persona1mente sollecito d i iin.fo11ma11si in tempo. in quali condizioni avrebbe dovuto riprendere servizio, se, cioè, .come militare di truppa od ufficiale; (5687) Se1'11Jlizio militare - Esenzione. - Il Dottor G. G . da L. desidera conoscere se, essendo nato nel 1879 ed arruolato col r88r perchè rivedibile, ·d ebba ri!sp<Ynde re oon .questa ultima c1asse ad eventuale chiamata sotto le a rmi e q,ulali dooumenti occorre produrre per ottenere la esenzione àaJ.la 1chjamata com'e m edico condottb del Comune. Se fosse chiarniata sotto 1e armi dovreb1b e rispondere con l a classe dell'ainno in cui è nata e n on già con quell.la dell 'ainno di arrolamento, e cioè, col 1879 e non con il 1881. Per ottenere l a esenzi:one dalla chiamaita alle a rmi 1Come me dico condotto del Comune deve esibire un certificato del siindaco comprova11te che la di L ei opera professionale è assolutaanente necessaria nell'interesse della salute p.UJbblica. T·ale certific.ato ,,istato per conrferma dal Prefetto, deve essere fatto per;venire al Distretto m ilitare, dopo la chiamata 1della classe ma prima della di Lei presentazione. (5688) S ervizio 1nilitare - Pensioni. - Il Dott or aibbouato 11. 1575 desidera conoscere se p.u ò competergJ~ 1.ai ipromQzione a capit ano e se debba chiederla e se il tempo passat o sotto le armi \'ale p er la pensione. Le promozioni nei ig radi dell'Esercito sono regolate da crit eri tecnici che sfuggono alla nostra indagine. Non potremmo, pertant'o, dinle se I . . e competa la promozione a capitano. S e 1

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av.rà diritto aLla promozione Le s.a:rà, p erò, conces.sa .di a.utorità, senza chiederla. Il tetrllpo passato in servizio militare con interruzione di ' carriera è valido per .stabiJire il termine utile ,Per il ·ragg.iungimento del cliritto a pensiooe. (5689) M edice necr.oscopo - Obblig hi. _ Al Dottoc A. A. 1 cta S. rispondiamo che con la iistitJutzione del medico necroscopo i medici curanti• non sono di&pensati dal compiere le operazd.oni prescritte dag.Ji articoli 3 del Regola.miento di polizia mortuaria e 25 della legge sam.itari.ru. Il medico ~ecroscopo è 01bbli1g ato a: constatare di \:iolta i n volta i decessi che sono denunziati al si111daco dai singoli m ed.ki curanti o capi di istituto. · (5690) S ervizio militare. - Il Dottor a·bbonaito n. 6438 desidera sapere se èLa ufficiale medico di CO.!lJlPlemento che non ha ancora pres t ato servizio possa passare effetti;vo ed in ta:l caso quando p ott'ebbe conseguire la nomi.n a a caipitano. Non è possibile passare .ufficial e medico effettivo senza prendere servizio e rim·anendo ~n congedo. Credi·amo che l 'effettivirtà poosa otte·n erni c·on buone relazioni dei s uiperiori e come merito di ottimo ed enicOm.iaibile servizio. La nomina a capitano sarà più o me no sollecita a seconda d·e lle relazioni delle Commissioni di avanzamento. (569r) Servizio militare. - Il Dottor E. S. da G. des idera conoscere se sono sempre in rvigore le disposizini che regolano le dispense dei medioi condotti, quali le pratiche da esperirsi; se e qu,a le sarebbe ii grado che in caso di richiam9 as·o tto le .armi gli sarebbe assegnato, avendo 4r anno di età e 14 di laurea, e se, tenuto cont o della età, sarebbe assegnato ad 'Utn ospedale territoriale. Il iR.egio Decreto r3 aprile 1911 in cuil è contenuto il diritto di esonero dalla chiamata alle antni pei mediéi condotti comu11aJli è tuttora in vigore. Per ottenere la dispensa occorre che dopo la chia mata della classe, a cui il sanitario appa'ftiene, ma pri ma della di 1ui presentazione sotto le a.rmi, sia fatto tenere al proprio Distretto un certificato del sindaco confermato dal prefetto, in cui si dichiari che l'opera del medico condotto è indispens(ljbile nell'interesse del regolare an·d amento del servizio e che egli si trovi, a riguardo del numero della popolazi911e, nei termini dal precitato R. Decreto inddcati. Nulla è s taibilito per i medici chiamati sotto le armi con età superiore ai 40 anni. Ond'è, ch e in caso di chliamata essi debbono ri.spondere nella qualità di semplice soldato. Non si può pre,redere se sarà assegnato ad un ospedale territoriale perchè tali assegnazioni sono fatte a seconda delle esigenze del servizio. 1

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SEZIONE PRATICA

(5693) Pensioni. - Il Dottor A. R. da M. desidera conoscere se nella ·qualità di ufficiale medico richiamato al servizio militare aibbia l'obbligo di p.aigare :hl contributo al Monte pensioni e se, in caso negativo, a;b!bia il dovere di ip.agaTlo per quei mesi in cui, prima del noto decreto luogotenenzia1e, svenne da lui percepito l'intero stipendio. L'articolo 19 del testo unico della legge sulla Cassa di previdenza dispone ohe il servizi·o uitiJe per iJ conseguimento della pensione è quello prestato con nomina regolare in 1:1-n posto legalmente istituito con percezione di stipendio e pagamento dli contributi. Poichè durante :hl servirio militaxe non si percépisce .stipendio da parte del Com·une, non pttò iJ relativo periodo di tempo essere tenuto in considerazione per la liquidazione della pensioi1e. Però detto p eriodo, ai sensi del disposto del successivo articolo 30 di detto tes·o unico, è tenuto in considerazione solo agli effetti del r.aggiu.r ugimento del diritto a pensione. Durante il tempo in cui non ha percepito sti·p endio non deve pagare il prescritto contributo, m.a ben deve pag.arlo per i primi due m·esi in cui ricevette lo stipendio normale. (5694) Giudizio per pagame·rito di -visite sarnitarie. - Il Dottor P. O. B. da B. dovendo promuovere giudizio per ottenere il pagamento di lire 60 dovutegli per visite sanitarie, desidera ùonoscere ,quale è 1'autor.ità competente e su quali cespiti 1p otrà rivaler.si, tenendo conto che · il debitore è un iimpQegato comu.n ale. L'autorità competente è il conciliatore. Gli st~pendi degli impiegati comunali sono insequestrabili, tranne· che per debiti v:erso lo Stato ed i Comuni e per gli alimenti dovuti per legge. Ottenuta la s·e ntenza di condanna, Ella dovrà notificarla .al debitore, poscia procedere a pegnoramento ed all.a vendita dei mobili che ineccepibilmente p-0ssedesse. , (5695) S er-vizio 1nilitare - I1ico'Yripatibilità con l esercizio di tirn,,p ieg·o civile. - Il Dottor ab.b anato il. 2911 che è direttore dell'osped·a le civile della città .e direttore dell'ospedaile della Croce ·Rossa esistente ilel medesimo paese, desidera conoscere se possa contemporaneamente esercitare il doppi-0 rufficio e riscuotere conseguentemente il doppio stipendio. Il Decreto luogotenenz·i aJe del 30 agosto p. p. non fa distinzione fra uffici co11temporaneaimente esercitati 11ella medesi1na città od in l1uoghi diversi. La sua portata è assoluta, nel senso, cioè, che dt1rante la presta'zio ne professionale nel , Regio esercito o Corpi assimilati si debba riscuotere un solo stipendio e propriamente quello più vantaggioso. Ella, quindi, non può riscuotere, contemporaneamente a quello militare, se 1

di maggiore entità, quello civile, come direttore del civico ospedale. Occorre che durante la perma·n enza in servizio della Croce iRossa si astenga dal prestar servizio come medico borghese. (5696) Sostituzione cl'i collegJii ~hiamati sotto le ar1ni - Compenso. - Il Dottor X. Y. da Z. desidera conoscere se sia giusto che l'amministrazione comunale divida la metà dello stipendio dovuto al terzo medico condotto attualmente sotto le armj, agli altri due che lo sostituiscono nel servizio dell'intero Comune. In mancanza di speciali patti precedentemente staibiliti, il compenso per eventuali supplenze è fissato dall'amministrazione di accordo con i sanitari interessati. Essendo servizio non pr.evisto obbligatoriamente nel capitolato, Ella può bene rifiutarsi di compierlo qualora il compenso non Le set111bri confacente ed adeguato al lavoro che deve sostenere. Certamente sarebbe stato bene di videre ai medici supplenti I 'intero stipend·i o dell'assente, ma avendo il Comune creduto di fare diversamente non gliene si può contestare ,g iudizialmente il diritto. Ella, però, può sempre fare le proprie riserve e dichiarare, se il crede, di essere intenzionata a. lasciare il servizio se non otterrà un congruò aumento della somma assegnata per la supplenza. 0

CONDOTTE E CONCORSI. Medico-chiru.rrro con niui. n d1ci anni di laurea, b ' ':i: _.:s • 1 si offre per esetcizio li1bero o di c01lll.lotta 1n ocalità in pianura. Dirigersi a: t:essera. del T. C. I. n. 201952, fermo posta. Viareggio (provincia di L111C-ca). l\'Iedico chiruDo-o lunga pratica condotta desideroso migùiora~ sue .condizioni morali ed economich e· accettereb1b e comoda c?ndott~ senz.a frazioni preferibilme11te .a lta e media Italia. Set--ivere al dott. Paolino, famnacia Biacca, Celano. 1

NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Ordine della Corona d'Italia. Com1nendatori: prof. Ferraris Paolo e dottor Salatino Eugenio (Roma), prof. Sorge Gaetano (Napoli) . . Ufficiali : dottori1 Cuneo 1Arm;brog10 · e Cdsta Con1elio (Genova), Ton~n Rom<l;no. . . Cavalieri : dottori Riondo Vittorio (Torino) , Perazzo Enrico , Ba·vestrello Giov~. Batt. e Verona Antonio (Genova). Ordi·ne dei SS. l\IIaurizio e Lazzaro. Ca·v alieri prof. icomm. Alfonso Pogg-i, di :130logila ; ca-v~. I ..icari Vi11ce11zo, colo11nello ined1co .

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Con D . L. 14 ott. 1915, i ~ignori pr?f. <?-iuseppe Sanarelli, avv. Gio'\·an.ni Sal.vaggi e 1ng: \ littorio La Terza, sono stati nom1nat1 mem br1 del Consio-lio provinciale di sanità di Roma fino alla scadtfnza del triennio in corso (1913-1915) · (29)


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NOTIZIE DIVERSE. Sui campi dell'onore. Sono caduti per la patria i dottori : ORLANDI BUSSOLA VINCENZO, capitano medico. ZITO. E~1:ILIO, sottotenente medico, di Torremaggiore; gùi studenti. in medicina : BETTONI nob. GEROLAMO, CECCHELE GIUSEPPE, PRUNAS MARIO, e il fanmacista MANDINA GIOVANNI, tenente cli fanteria.

Medici feriti. Risultano feriti in guerra i seguenti medici militari: Materzani A14:,o-usto di Venezia, Colom·b o Ettore di Varazze (Genova.), Mastroianni Antonio, Voltri N ., . Piancastelli i\.ngelo di Castelbolognese (Ravenna) .

Per gli ufO.eiali medici degli ospedali di riserva. •

Alle Presidenze degli Ordini dei medici del Regno e per conoscenza a tutte l·e Dirie:zJioni d:i sa·n ità militare territoriali ed a q.u ella dell'ospedale .militare di Cagliari, per rispondere ad analogo quesito, il Ministero della guerra - Direzione generale personali civili e affari generaJi - ha comunicato quanto segue : cc Gli uffici.ali medici di complemento addetti agli os,pedali di riserva, che a:deriscono all'invito di far parte delle tr·uppe op·e ranti nella zona di guerra, hanno diritto allo stesso trattamento d·e gli ufficialiÌ in servizio attivo permanente in identiche condiziom di servizio, sia per ciò che riguarda lo stipendio e 1·e indennità ' Tarie, sia per quanto concer11e le pensiorui alle ' redov e ed agli orfani >>. Il t enente g·enerale 1nedico ispettore caJpo C. SFORZA.

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Elettroterapia di guerra. La Direzione di Sanità del II corpo d'armata ha istituito nei varii ospedali di riserva di Milano un utilissimo servizio di cure elettriche e fisiche per quei feriti che non possono essere ricoverati al padiglione Biffi per le .malattie ner' 'ose . _L\..•l l'ampiamento di detti servizi hanno concorso, fornendo gratuitamente m•aochine elettriche ed elettrotermofoni, le principali ditte fabbricanti di aipparecchi elettroterap1ci. Le :applicazioni elettriche vengono compiute da da.m e della Croce Rossa e da infermieri appositamente istruiti. _i\ capo del detto s~rviz1o venne nominato il capitano medico dott. Giuseppe Redaelli.

Inaugurazione della Clinica pediatrica a Milano. Il 28 corrente, presso i RR. Istituti clinici di perfezionamento di Milano, col concorso delle autorità del Comune, della rrovi1ncia e di spiccate nota.b ilità sanitarie, ebibe luogo la solenne inaugurazione della Clinica pediatrica dovuta · alla m uni:fi:cenza della signorina Adelina De Marchi, la quale volle dedic~ta quest'opera su... bli~e di provvidenza alla memoria de' suoi can . Parlarono il presidente degli Istituti clinici, rag. Arturo Orsini,. il direttore prof. sen. Luigi Mangiagalli, ed infine il prof. CattaneQ chiamato a diri,g ere la nuova clinica. Il nascente nuovo istituto si presenta a linee di vera grandiosità. Tutti 1 ~articolari sono t rattati con somma cura.

All'Istituto d'Igiene di Bologna. Il prof. •c omm. Arnaldo Maggiora, nuovo titoale e membro del Consiglio Superiore di Sanità, ha tenuto la s ua prolusione al co~o di i.criene, parlando dei progressi compiuti dalla p~ubb1lica igiene in Italia durante l'ultimo trentennio.

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Interpretazione autentica delle norae per le pensioni privilegiate. Con decreto Luogotenenziale 21 ottobre 1915, n. 1158 (Gazz. Ufj. 6 novembre, n . 272) è stata fatta la seguente interpretazione .a utentica delle norme vigenti per le pensioni pri1Vilegiate : <e Con le dispos izioni contenute nel testo unico 21 feb1b ·r aio 1895, n. 70 delle leggi sulle pensioni, e con le norme su ccessiivamente emanate in mat eria di pensioni privilegiate, si intende completament e regolato qualsiasi diritto dell'impiegato civile o militare che, nell'esercizio o in occas ione delle sue funzioni, abbia riportato ferite o contratto irufer.m ità, che k> rendano ina;bile ad ulteriore servizio, e quelli deglì a·v enti diritto in caiso di anorte dell'impiegato in servizio o in consegiu1enza d el serviz.i o s tesso, qualunque sia st ata la causa dell'infortunio ».

BeneO.cenza. La famicrlia Menni di l\tionza, per la morte di Ancrelo Menni ha elatigito lire 6000 all'Istituto dei bDeficienti, e fatta 1d onazione di annue lire 450 di rendita alla Pia Casa di Ricovero di quella città. · Il dott. ca, r. u:ff. Giulio Rezzonico, morto a Milano, ha lasciato legati di benefi.Jcenza per oltre lire 250,000. . . La Ditta John Watson di Glasgow, proprietaria delle più importanti miniere cartboruf~re della Scozia ha rimesso al marchese Domenico Pallavicini ~ mezzo di quel console italiano. per il Comitato recrionale della Croce Rossa Italiana in Genova u~ 'oblazione di lire 6000. Il collecri~ dei liquidatori della Società Nazionale di Senrizi Marittimi ha erogato lire 10,000 a favore della Croce Rossa, lire 5000 a favore delle famiglie dei ma~inai m~rti in. ~erra. e lire l o,ooo a favore di soldati mutilati o 1n,·alidi.

Medici condotti interini. Indennità agli ufO.clali chirurgi. La <e Gazzetta Ufficiale » pubblica il seguente c1ecreto n . 1628 : Agli ufficiali medici è pure corris posta t1na ii1dennità di lire 200 p er perdita di strumenti chirurgici. {30)

_.\. Piacenza fu convocato .da.1 Prefe~to .per tecrrafo d 'uro-enza il C-0ns1gl10 proVlnciale sal eb ' I""> ' • t t nitario, per discu~ere sull'unico ~rgomen o PO? o al1l'ordine del 91.orno: la nomina del medico condotto interin~ nel Comune di Castelvetro, a


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SEZIONE PRATICA

norma del decreto in proposito ei11esso dal Luogotenente del R e. I~ Consiglio, nell 'ii1tento di facilitare l' applicazione del Decreto Luoo-otenenziale di cui si parla, stabili.v a che d'io~ innanzi il Prefetto potrà far la nomina de2"l'interini senza sentir 1'ayvriso del Consiglio ~tesso, o::na mettendosi urucam·e ?te d'accordo col medico ·p rovinciale e col presidente dell'ordine dei Medici.

Per quanto da yario tempo fosse t emuta la ?ua fì~e e con pro!onda tristezza si seguissero i passi del male inesorabile, ch e lo trasse a mort~, pur~ . CO? vero e profondo dolore, con emozione il lutto , che col. . viviss11I1Ja . . .fu appreso . piva, nei primi giorni del mese decorso la scienza francese. Ch. Bouchard, che tanta iuce di dottrina e di sapere ha irradiato intorno a sè, era veramente una fi.g ura medica nobilissima, la quale si era affermata ed imposta per il valore dei suoi studi, per la integrità del suo carattere, per la pr·o bità della sua vita. Nato a Montier-en-Der (Haute-Marne) nel settembre 183 7, 'Cominciò i suoi studi medici a Lione. Ma fu a Parigi che egli percorse tutti i gradi della carriera medica, fino a che nel T879 la F.a coltà di Medicina gli affidò la cattedra di Patologia generale, che tenne per 31 anno. Du11ante questo tempo pu1b blicò ·n umerosi lavori, i 1quaJi gli assicurarono una fama mon,d iale e che lo fecero nominare membro del1'Accademia di Medicina (1866), mem·b ro del1'Accademia delle Scienze (1887), presidente della Società di Biologiia, presidente dell'Acca~e~ia. delle Scienz.e. Da .q ualche mese era stato insignito della grande croce della Legion di onore. I primi studi di Ch. Bouchard, pubblicati sin da1l'epoca del suo interinato a Lione, rivelano in lui ·q uello spirito indagatore delle cause e della intimia essenza delle malattie, che in seguito si rivelò cosi acuto e geniale. Ricordo il lavoro sull'erpet e cincinnato e sull'er.pete tons urante, quello :sulle lesioni pella·g rose, e le esperienre s ulla azione noci va dei diversi rago-i dello spettro solar·e. A Parigi fu .a llievo di Charoot, di cui manifestamente su.b ì la influenza coJ1 i noti studi su.Ne degen erazioni secondarie del midollo spinale e sugli a neurismi miliari . Convinto della opportunità di assegnare il primo _ posto ai problemi relati·vi alla patogenesi ed alla fitsiologia patologica, pUsbblicò il li.b ro sulle n1aJattie da rallentamento della nutrizione nel 1882, enunciando idee che, da lui riprese e completat~ più tardi, teng?no anche oggi felicemente il campo della scienza. Poco prima aveva cominci.a:to i suoi studi sui microbi patogeni, e dal 1881 al 1883 pubblicò i suoi lavori su1lle nefriti infettivie e sul microbo della morva. Nel 1885, durante una epidemia coleri·ca., ic,o ndusse esperienze notevolissime,. dimostrando che il veleno colerico si elimina colle urirne, ect iniettando ai coni•g li per 1a via del.Je vene urina proveniente da colerosi riprodusse iJ. •q uadro colil!pleto della ma.latti~. Alla stessa epoca nmontano gli studi di Bouchard sui veleni delle urine normali, e sulle auto.,i.ntossiaazion!i·. D1ebbono lélnche essere ·ricordate ae sue esperienze sulla immunità e

sull'ufficio delle cellu[e nella produzione delle sostanze ·batteri~ide, le sue ricerche sul si~­ ficato del'la lesione locale, le sue osservazioni cliniche sul latirismo, i suoi studi sullla chilD;lca della nutrizione, su.Ile emanazioni di rad10, sulle glicosurie di origine surrenale sui raggi catodici . ' ~n t~rapia Bouchard, in omaggio alle sue idee sc1ent'i fiche, ha insistito sulla necessità di prend.ere per OO:se ' d~lla cura le condizioni patoigenet1.che. Fu 11 pr1mo ad usare il creosoto nella cura. della tubercolosi e mostrò i buoni effetti dei bagni gradua,l mente raffreddati nei tifosi· formulò anche regole s·u ll 'a-ntisepsi intestinale. ' 1

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Con Charcot e Brissaud pubblicò un trattato di medicinia e si deve a lui un trattato di radiol~ia i_n~dica, ed un ~ratt~to. ~i pa~o~ogia gerale. Dirige~a an~he dei penodici medici: <e Journal de Phys1ologte et Patholo2'.ie o-énérail.e » «ReYUe de Médecine », cc Revue de l~ Tubercu'lose ». J?otato di 11na ~emoria prodigiosa, di una resistenza allo studio ed al lavoro ammir.aibile, l1a saputo costantemente rimanere al corren•t e di t~tti i progres.si realizzati nel campo scientifico. ?\on tutte le idee, svolte nei numerosi suoi layori, sono oggi accettaibili e forse alcune dimenticheranno i posteri : non si ricorderà però mai a s~cienza che egli fu il rinnovatore della patolc;>gia generale e questo costituisce certamente un t1tolo che non morrà. ~l\.mico ed ammimtore dell'Italia e della scienza medica italiana, egli ac,c orse qui in Roma rappresentante la Francia allorchè in occasione della inagu.n azione dei nuovi locaÌi della Re2ia 0 Clinica Medica ·a l Policlinico, furono rese al nostro grande Maestro sol enni onoranze. L'otto aprile 1906 egli era in Campidoglio: in quell'epoca parve che i due genii latini si stringessero .le destre,. presaghi del futuro! La scienza medica francese, la scienza medica univ~rsale, vestita di gramaglie, si inchina dinall.Zl alla tomba del maestro instancabile dello sci.enziato eminente, dello studioso indclesso dell'uomo integro. ' P. C.

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IL POLICLINICO

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Rassegna della stampa medica. 7 ott. SPAULD!NG : Classificazione e segregazione dei criminali. - LEE: Press ione del sangue, esaimi dell'urina e conta differenziale dei leucociti negli adulti . Ri-v. di Ig . e San. pubbl., 16 ott. MAFFI : La disinfezione delle sputacchiere . La R adiol. M ed., sett.-ott. Busi, SGOBBO, SERENA : Radiologia in g.uerra. - MILAN! : Fratture del bacino. Bull. de l' Ac. de Méd . ~ 12 ott. MARFAN: Sul l 'igiene dell 'infanzia. NETTER : Sierotera pia d·ella poliomri.elite. - LoRTAT-]ACOB e FERRAN : Sutura del .midollo spinale. BiocJiimica. e Terapia sperim., mag·g io. GAVINA : Sieri placentotossi ci. CrACCIO : Autossidazione delle sostanze lipoidi; cromolipoi · di e complessi pigmentarii. Il La-voro, 31 ag. MORI: Asimmetrie ester11e del corpo in r a1)porto alla patologia del javoro. La Presse MédJicale, 21 ott. FROMENT: La pree11sione nelle paralisi tlel nervo cubital e e il seg·no del pollice. - GRENET: L'o ro colloidal e n el reumatismo articolare acuto. L,a Riforma Med ., 23 ott. RUMMO: Terapia dell e aritmie. ALZONA: Metabolismo dell'azoto 11egli essudati. FA'GIUOLI: Sull'1nemia da I~eishmania. Re-v . Médica del Uruguay, sett. SERVETTI LARHAYA : R eumatismo articolare acut o gon ococci co. - f'RAT: Articolazioni a scatto. - DEL PINO : Le r itenzioni idrica e azotata. - NuNEZ : Metodo Forlanini. The ]ou:rnal of t h e Americ. Med . Assoc., 15 ott. CHENEY : Ulcera gastrica quale sequel a di ulcera d U·oc1enal e. CABOT BRAASCH, MOORE, Loux, BARBEZ : Sulla patologia e chirurgia degli · u.reteri, della pel vi renal e e dei reni. ALLE~ : N uov e idee e s trumentari s ulle fratture . MoNTGOl\1ERYG L' a·bO'tt o : rauise e ·trattamento. La Clinica Ostetrica, 1° e 15 ott. LA TORRE, GIN! : Polemica s ull 'eu.g enica. The Jourrial of Tropical Med. a. Hyg., 15 ott. BoND: Cause e tratt'amento della pellagra. Tlie La1icet, 13 ott. RRUCE : Sul tra.ttal1111ento del t étano . - SA~DWITH: La pellagra quale malatti a da insufficiente nutrizio·n e. LININGTON : Asfissia t'raum.atica . Tlie Brifisli M edic. 1our·n al, 23 ott. BRUCE : S·ul trattami,ento 1del t et ano. - NEW<J.VI AN : Ca:lcoli ureterali. - MORITZ : Ittero epidemico in g uerra.

1' /ie Bosto1i iVI edic . a.

Surg.

J ourn.,

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Bull. } Oh1is Hopkins Hospital, ott.

JANEWAY:

La pressione del s angue. - JoBLING e PETERSEN : Fe111Il!enti e antifermenti del sangue. The Boston lvI ed . a. Surg Journal, 14 ott. HAINES : Il lavoro per gli alienati. - Mc. CRUDDEN : Suùl 'insegnamento della terapia. Ri.-vista Ospeitaliera, 15 ott. CAULI : Sulla ow-a incruenta delle fratture. - PELLEGRINI: Chirurgia di guerra. La Mala·riolog·i a, 15 ott. MESSORE, SAITTA: Relazioni. . Par~s NI édical, 23 ott. N eurologia e psichiatria di g uerra. Bollett. d. Mal. dell>Orecchio, ecc. , ott. CALDERA: I mezzi emostatici in otorinolaringoiatri.a. G·azzetta d. Osped., 27 ott. MARAGLIANO V.: La ricerca dei proiettili magnetici coll 'elettrovibratore. Pensiero Med., 31 ott. PESTALOZZA: Valutazione della f:u1nzionalità duodenale secondo il me todo Einhorn . G~ornale internaz . d . .S cienze Med ., 31 ott. BAcCARI: Sulla gravidanza tuba.irica. Bullett. d. Scienze 1VI ed., ott. SALAGHI : Per la :fisiologia dell'organo uditivo (Contrib,u ti di :fis ica m edica) . L,a R iformu Medica, 30 o,t t. D'ORIA : Sul peritelioma primitivo delle glandole linfatiche. Arch. P. le Scienze Med., 1° ott. BROSSA: Lsolamento dii agglu·t inine vegetali per mezzo del l oro punto i1soa:net rico. - PELLEGRINI : Sul cont enuto in iodio della g landola tiroide. La Presse Médicale, 28 ott. GRASSET : Il trattamento delle p s i coneu·r osi di guerra . - REVERCHON, VIGNAT e VAUCHER: S t erilizzazione precoce delle ferite di guerra con aria od oss igeno caldi. Psiche, lug.-sett. MoRSELLI: Psicometria e psicopatologia. Re-vuie Neurologique, ag.sett . ANDRÉ-THOMAS e J UMENTIÉ : L'attitudine d el corpo. - BACALO. GLUD e PARHON : U.n caiso di radicolite. Gl'lncurabili, 30 sett. BERGERG . La prova di Moriz-Weisz nella tubercolosi polmonare. La Pediatria, nov. ]EMMA: Meningite ·m eningococcica nei l attanti e s ieroterapi a antiime·n ingococcica. - Lo. CICERO : L a febbre tTansiitor ia nei neonati. - CORICA: Il trattamento delta ti.f oide nell'età infantile . Pathologica, 15 ott. MERELLI : Vaccinazioni multiple simulta nee . Gazzetta d. Osp. e d . Cli1i., 31 ott. INDELLI; Cisterna ovarico a peduncolo corto s imulante un n eoplas ma t1terino.

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Indice alfabetico per mate,rie. Artros inovite tubercolaa:e t rattata col metodo Du.ra11te . . . . . . Pag. 1685 Cardiopalmo . . . . . . . . . » 1689 Cateterismo dell'uretra maschile . » 1686 Chinina e 'la cura delila infezio11e malarica . . . . . . . . . » 1676 Donne eroiche . . . . . . . » 1692 Fistole anali : classificazione . . . . » 1679 Gangrena gassosa : batteriologia . . » 1686 Gangrena gassosa : cura . . . . » 1686 Insetticidi . . . . . . . . . :. 1688 Roma 1 1915 -

(32)

Tip. Nazionale di G. Bertero e C.

.

Intossi cazioni da gas di g u erra . . Pag. 1687 1689 Ipocloruria nel tifo . . . . . . » 1685 IJeucemia acut a : cu ra con benzolo . » 1689 Neurite tossica da chinina? . . . . » 1681 Paralisi 'dia parto . . . . . " . » Seo-reto m edico: rivelazione sriudiziale » 1693 1683 Sodo.ku in Italia . . . . . . . . » 1669 Terapia: progressi (mezzi psichi<;i) . » 1684 T et ano : c ura col metodo Baccelli. . » Te t.ano : c ura con solfato di magnel) 1685 sia • • • • • • • • • ~

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A.nno XXII

Rom a, 19 dicembre 1915

Fase.

51~ ·

SEZIONE PRATICA DIRETTORI:

Prof. GUIDO BACCELLI

Prof. FRANCESCO DURANTE

REDATTORE CAPO: PROF. VITTORIO ASCOLI SOMMARIO. 'Lavori origina li : Dott. Giuseppe Sera.fini: Sulla amputazione osteoplastica de.lla gamba secondo B ier. -

Note e contributi: La cu_ra de~ congelamenti n:tdiante il bagno a ~apore. - I vecchi antisettici nella odierna chirurgia di guerra (Nota preventiva). - Riviste s1ntet1che: Le dottr-ine sull'arteriosclerosi concepita come malattia cardio- vascolo-renale. - Divagazioni: Le malattie mediche. Conferenze : Dercum: I nuovi aspetti della patologia nervosa e mentale. - Accademie, Società mediche, Congressi:

Società medico-chirur1;ica di Pavia. Appunti di m edicina pratica: CA.SIST ICA E TERAPIA : La broncospirochetosi di Castellani. - Azione ed uso dell'emetina nell'en· damebiasi. - Cura dell'ulcera dei tropici. - Posta degli abbonati. - Varia. - Cenni bibliogra fici. · Nella vita professionale : Per i medici sotto le armi. - Fondo di soccorso contro i più gravi danni della guer,.a patiti dai medici e loro famiglie. - Risposte a quesiti e a domande. - Condotte e Concorsi. - Medicina sociale: Per l'assistenza ai mutilati . - Politica sanitaria : Per l'organizzazione sanitaria civile e militare. - Comitato ll1edico Parlamentare. - Interrogazioni ed interpellanze. - Pensioni dei sanitari comunali richia1nati. - 111edlicinali per le colonie italiane deU' Anierica. - Notizie divers e.

-

Indice alfabetico per ma te rie .

.Ppemio ordinario ·c-ratuito per l'anno 1916:

E Erma OSI BI avora ori

" PROF.

VINCENZO MONTESANO

,

Libero docente di Clinica Dermosifilopatica nella R. Università di Roma :Sarà un elegante volume di circa quattrocento pagine, nitidamente stampato ed elegantémente rilegato in piena tela, con iscri~ioni in oro sul piano e sul dorso. . ~So• r i 1:lr.:a.a..rio • .Proemio - Classi1lcazione delle dermatosi dei lavoratori dal punto di yjsta dermatologico - Industrie, professioni e mestieri in cui si . riscontrano dermatosi profeesionali - Caratteri genera.Ii delle dermatosi dei lavoratori - Cura e profilassi delle medesime - Consl· derazioni generali sulle dermatosi professionali dal punto dì Vi.'>ta medico-legale, sociale ed economico - Appendice con brevi ac· cenni ai caratteri clinici delle dermatosi meno frequenti - :Bibliografi a - Indice alfa.betico dei nomi e delle materie

Avranno diritto al premio soltanto coloro che invieranno subito Il prezzo di abbonamento, P,iù Cent. 60 " ' le spese di spedizione del volume mediante cartolina vaglia alla quale (siil posto d est i nato al Bollo dell' Dffi,cto Pagatore) si prega appl lca·,·e la prescritta marca da bollo da 5 centesimi. 1

La cartolina-vaglia dovrà essere indirizzata nominativamente al prof. EHRICO MORELLI, Via Sistina, 14-15 - ROMA . <Dlrl&U di •roprle&à rleena&I, senza

citar.ne

'

il vi1taa.1 la riproduzione di lavori ]Jubblioatl nel POLICLINltlO o la pubbllaazlo11Q di sunti di 1111

11& tonte.

LAVORI ORIGINALI. 'Clinica Chirurgica Generale della R. Università di Torino diretta dal Prof . Sen. ANTONIO CAR~E.

:Sulla amputazione osteoplastiea della gamba seeondo Bier -p er il dott. GIUSEPPE SERAFINI, assistente, doc. Allo scop o di ottenere dei monconi capaci di _portare anche nelle amputazioni di.afisarie d·e lla _ga·m ba gli auitoni. hanno fatto numer~si tentatiivi operatorii. Dopo l a proposta di Bier della fo,r-mazione di urn piede artificiale con un segmento

di gamba è comp arso il processo di Glei'C'h col quale la superficie di sezione della gamba viene rivestita con un lembo osteo-periosteo-cutaneo. I SUJccessivi metodi di D elbet, Samdìresiku, Trzebichy non p ortarono .semplificazioni o miglioramenti di t ecnica e molto in<laginosi apparvero anche quelli di Stor,p e Buruge e di Kocher. Il metodo della formazione 1d el piede arti~ciale alla Bier, oltre a d essere di difficile esecuzione t ecnica, sacrifica. tutto un segmento dell 'arto, gli .altri presentano una certa difficoltà di esecuzione perchè il lembo osseo-periosteo viene scolpito e distaccato dalla ti·b ia insieme al lem·b o m uiscol o-aponeurotico. La modificazione introdotta da Bier costituisce una grande sempli:ficazio.n e <iiella tecnica. (I) •


.. 1 L POLI CLINICO

S chmieden (V . Schmieden - Corso di operazio1ii chirurgiche, trad. del ~rof. O. Uffreduzzi, paig . 99). des crive così ìbrevemente .l 'atto operatiYo : con un colt ello di medie dillllensioni si scolpisce anteriorment e un grande lembo lingtuifonme, il cu.i aipice corllÌl~onde rula f~cia aint eriore della ti·b ia. Si prepaTa questo lembo fino all'altezza del p11iI1to in cui si vuoJe an1putare l asciando però il periostio aderente alla ti·b ia. Si incide il periostio con due l1unghe incisioni l on·g itu1din1ali che decorroino sin.i du.e mar-

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FASC.

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plet ament e mobile, pur essendo munito di un pedrwncolo periosteo che 1o nUJtrisce. A livello del punto dove è giunto lo scollame nto del periostio, si pratie1a l 'amputazione di tutto l'arto con una incisione circolare delle pa'!ti molli e coll'incisione delle parti interossee e si finisce s egando le due ossa ahl.a stessa altezza. Ri.b attendo il lembo osteoperiosteo sulla surperfici·e della ti·b ia alquanto arrotondata, esso copre cont em•porameamente ti·b ia e perone; con qualche punto applicato al periostio si fi·s sa anche late-

,

Radiografia I.

gini scope'!ti della tibia e l o si incide poi tras vers almente in corrispondenza del margine imferiore della ferita; all'altezza di qu~sta incisione t rasvers ale si solleva un bre·ve lemibetto di periostio ed alla su1a 1b ase si appoggia la s ega ad a'!ieo obliquamente rispetto al piano dell 'oos o. Dopo che il filo sottile della sega è penetrato obliqjuiamente nello S·p essore della tibia, il taglio ·p rosegue paralleltaa:nenit:e alla superficie dell'osso, .asportando, insieme al ,p e· riostio, una sottlile lamina ossea; la sega giurnta presso lia baise di questo lembo, torna ad accost arsi alla superficie e, coll'ai·u to cli elevatori, si rende il ~etnJbo completamente sollevabile. Scollan& ancora tiQ periostio per un breve tratto in alto, il lembo osteoperiosteo di,renta com-

1

ralmente il lembo, si trattano convenientemente i , ·asi ed i nervi , irufirne si copre tutto coJ. grande lembo cutaneo. Dopo la glllarigione per p.ri.ma intenziooe il moncone v iene progressivamente abituato al contatto, alla pressione ed all '·urto. Bier (A. Bier t H . Braun. H. Kiimmel, Chirurgische Op erationslehre, Band III, S . 88) consiglia di cominciare a. i)remere giornaJmente colla palma della mano per 1più volte contro i.l moncQtle, poi lo si avvezza poco a poco a leg;geri urti e si pone nel letto un ceppo di legno contro il qtula.le il paziente deve premere ed appaggiarsi coll'estremità del moncone . Indi l'operato si alza e si appoggia col moncone d.a{{>prima su una sedia soffice e poi s u una di legno. Frattanto si pra1

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SEZIO~E.

ticano bagni oaldi e ma.ssaggi al 1uonco11e. .t.\.ppena ques•t o è diventato del tutto insen si.b ile si munisce il paziente di una pTotesi ptOi\'visoria sulla qruale egli si .appoggia aumentando gradatamente 1a durata del eam,1nirno e la ii1tensità della pressione. Con qruesto trattamento s i è potuto dare al moncone osteoplastico diafi.sario della g·amba una capacità .d i po1'"ta1te .analo1g a a qt1ell a che possiedono i monco11i Pirogoff, cli G ritti e qt1elli che m·s u1tano dalle disartico~azioni.

PRATICA

t1~1'altra

dal dott. Rodano e la terza da me. In OL1tti e tre i casi l'indicazione era data da una gr.a\·e tt1·bea.-colasi clelle ossa del piede con diffusio11e del processo alle guaine dei muscoli della g·a1nba. I soggetti, donne cli 67, 63, 40 anni cli <:-tà, erai10 in condizioni generali scadenti e prese11ta ,·ano lesioni pol1111onari; la paziente di 40 a:1:ii er.a anche gra,·ida. Q1u este operate per la Datnra della malattia dovevano essere dimesse al pjù presto dall'ambiente dell'ospedale. Lai . . gt1 ::i.r1g1·0~1e a~\i·enne 1n tutti i casi per prima

Radiografia II.

Si è osservato che per lo più l'oper,colo osseo si salda co,n callo osseo alla tibia ed al pero,n e, talor.a lo si trovò solle,1 ato dalla tibia e disposto obli1quam.e nte, ma anche ~n questi casi il moncone risultò atto a portare. In qJUalch~e operato si dovette estirpare il lem1b o osseo. La necrosii venne riscontrata parzialm·e nte dal Bier in un caso sopra trenta, in tre so·pra quindici da Rehn, in JUJlO sopra 1dieci da Angerer, in uno sopra clodi<:i da Storp e Bunge . Ma anche dqpo la necrosi del coperchio osseo Bier, Bun•g e e·d Amberger constatarono che il moncone non a\"e,·a affatto perduto la sua .attitudine a portare. Nella nostra Cli·nica sono state fatte tre amputazioni della gam.b a con questo metodo osteoplastico, Uina delle quali dal prof. Uffreduzzi,

i:1tenzio11e. Il 1noncone è stato preparato a portare seco11do i s11ggeri111enti di Bier. Dopo t1n t e1u1po \•ariabile da 1d ieci a qttindici giorni si applicaro1n·01 ·d egli apparecchi di protesi p11ov ,·isoria fatti con ·Un grosso ba.stone che porta ,.a per 1'aippoggio del moncone una tavoletta di legno solidamente fissata. Gli apparecchi definiti,·i poi erano confezionati in modo da permettere un buon appoggio dell'estremo del moncone il quale , ..eni,Ta cosi a. dover sopportare tutto il peso che I 'arto è destinato a reggere. Le operate non hanno mai lamentato alcun dolore ed il loro 1noncone si è dimostrato perfettamente tollerante al la,..oro al quale era così precocemente assoggett ato. Dopo qualche giorno di necessaria prova dell'apparecchio, le pazienti furono congedate. (3)


IL POLICLINICO

Rivedute di recente, alla distanza di due anni un anno e quattro mesi dall'amputazione, ab-' biamo trovato che gli estremi dei monconi i quali erano appiattiti sUJbito dopo l'operazione si erano .arrotondati, presenta·vano a·l la pa1pazio• ne una sporgenza ossea, fissa, liscia, regolare, indolente data ctal lembo osseo. La onte era ispes~ita, mobile, sollevabile in pieghe. La pressione più en•e rgica . e g·li urti ar.rhe più forti contro il moncone non ris1viegliavano il me11omo dolore. Delle due radiografi.e qui iriportate che si riferisc01110 alla 1d onna di 40 anni da me operata, la· pnima è stata presa cinque giorni dopo l'operazione : in essa .si v·e de che il lembo osseo è un po' irTegolare ai due estremi. Nella seconda · eseguita dopo 95 giorni, il lembo osseo appare situato in buonia pos izione e saldato abbastanza intimamente alla superficie di sezione della tibia e del perone, di più ai suoi due estremi si è r eg·olar1zzato 1.""èl assottigliato, assumendo così nel s1u·o insieme l'aspetto di una semiluna. Col t empo il lembo ooq1uiista sempre più la form1a di · ru11a semiluna e finisce con saldarsi per mezzo di un callo osseo anolto denso 0Jlla tibia ed al perone 1co·m e risulta da una radri.ogr.a:fìa riportata dal trattato di opeTatirva di Bier, Braun, I{iimmel. Per quanto noi abbiamo notato, bisogna porre attenzione a non scolpire il lembo osseo troppo 111ngo come si ha tendenZ>a a fare perchè in tal caso le parti molli del polpaccio pTemono contro l'estremo postero esterno tagliente del lem1bo ed insorgono allora newalgie. Di più 1a spinta in avanti del lembo stira la cerniera periostale e può provocare l'anemia e la lacerazione di essa. Per il terzo inferiore de11.a gamba la lun·g hezza del lembo osseo deve .e ssere di cent. 4,5 per il terzo isuperiore, di ieent. 6,5. Anche la oute c·h e ricopre lo spi1g olo a:nteriore della tibia su.b isce nei primi tempi dopo l'operazione una irritazione per il decubito dell'osso e per la comipressione della pTotesi sicchè si ulcera con · facilità; però poc·o a poco diventa indolente, cicatrizza e finisce poi col formarsi al di sotto di essa una borsa mucosa come abbia.mo riscontrato ,nella mia operata. Mi .gemb•r a perciò che convenga, dopo aver solle·v ato il lembo osseo, prolun.g are alquanto 'l'incisione del periostio s111lla cresta della tibia, sco11iare un poco il periostio della faccia latero-esterna di quest'osso far saltare collo scalpello lo spigolo tibiaJ.e e poscia stirare sopra il periostio unendo i due l embetti con run punto di catgut. Naturalmente questo processo di amiputazione, come tutti i processi osteoplastici, può essere applicato soltanto nei ca>Si ·di lesioni perfettamente asettiche. Il moncone osteoplastico è dopo la guarigione (4)

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prima intenzione, subito molto più insensibile ed atto a portare che non il moncone del1'amputazione con metodo comune e come tale è degno di essere pr·eso in considerazione anche 11ella pratica chilf'llrgica di guerra . Torino, ottobre 1915.

NOTE E CONTRIBUTI. I

La cura dei congelamenti mediante i~ bagno a vapore. Il freddo, che si affaccia intenso e rigido, oltrechè sulle alte vette del Trentino, anche lungo la ubertosa valle d.e ll 'Isonzo, hia cornd.nciato a produrre i suoi deleterii effetti fra le truppe operanti sulle brulle e disputate colline del Carso. Sono bastati infatti pochi giorni di rap lido abbassam.ento d·ella temperatura al di sotto dello zero, p.e r,chè mo1ti militari fossero colpiti da f.o·r m·e id i congelazioni, per fortuna non molto gravi, aigli arti inferiori, ed in paricolar modo ai piedi. tE ciò è alllChe doviu to al fatto che i nostri soldati, i quali f·a nno 1una guerra del tutto offensiva, non possono ,essere rip1a rati d~le intemperie e dai ri1 gori della ,stagione in'Vernale in cQlllode trincee, come quelli de11'esercito nemico; .m a debbono accontentarsi di trincee ianprovv~sate con sacchi di terra, quasi scoperte, e rimanervi per molte ore in posizioni d'immobilità, sempre vigili ed attenti verso u,n nem1reo che non dà tregua. Chi serive qjueste note dirige un OspedaJetto da campo, non mo©~to lontano dalla zona di cOIDJb,attimento, ed ha avuto occasione di ricoverare nel suo Teparto una quarantina di congelati. Tutti presentavano congelazioni di pirimo grado ai piedi, caratterizzate da tumefazione edematosa alla regione dorsale, lieve cianosi e tumefazione alle dita; pochi avevano delle vescicole a conten11to siero-ematico; qualcuno presentava cianosi intensa eld intSensi1bilità alle dita. SUJbbiettivamente accusavano dolori vivi che t·og.lie\'"ano loro il riposo, molti impossibilità assoluta nella deam·b ulazione, tanto che dove·vano essere trasportati a spa11a. P1reooauipato dal numero dei colpiti, e non avendo troppa :fìdu'Cia nei metodi di cura adoperati contro le rongelazioni, consistenti in frizioni con 1alcool, pennellazione di tintura di iodo, eoc., speci·e per i loro effetti tardivi nella risoluzione della lesione, ho voluto sperimentare il 1bagno a vapore proposto da Val.lardi e da lw adoperato nell'Ospedale di riserva S. Barnabo a Milano sui congelati provenienti dal Cadore (Policlinico, Sezione pratica, n. 39).

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SEZIONE PRATICA •

Gli effetti furono sorprendenti, specie per la scompa'11Sa dei sintomi su.b biettivi anche dopo una .sola aipplicazione. ·Ammalati che non facevano ch·e lamentarsi durante la notte, sott oposti alla azione del vapore acqueo hanno p otuto riposare. L '.e dema e la cianosi nello spazio di p.o chi giorni scompaiono e le ,~escireole si ragg.rinzano e -si essic-cano. Anche nei casi di cianosi intensa si eb.bero miglioram,enti notevoli . ~.er l'applicazione del detto metodo mi sono ser.vito di un semplice apparecchio, di facilissimo impianto, anche nei posti sanitari più avanzati.

ni, altri dopo 8-10, poterono rientrare ai proprii • corpi. Con l'inoltrarsi rd ell'inverno i casi di congelamento probabilmente aument eranno, costituendo un inconveniente abbastanza grave sia per l 'ilJJgombro che deriverebbe negli ospedali, sia per la diiminuzione dell'efficienza bellica delle trttppe . .Se questo metodo curativo, di così semplice appli.cazione, potesse risolvere ·il non ±acile problema di ab breviare la durata del congelamento, e far rientrare ai corpi, dopo pochi giorni di degenza nelle infermerie provvisorie o negli osp edali di r 0 ·r icovero, i militari che ne 1

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Esso corµ;iste in una sorgente di calore che può essere una comune laanpada ad al:rooJ. o a petrolio (A) con un sostegno ov:e si applica una bacinella (B) a larga sup er:ficie per · una più vasta evapo·r.azione, ripiena d'aic·q ua per due if:erzri. Bacinella e lampada vengono coperti con una cassetta di legno (C) di forma quadrata 11eila quale siano praticati alcuni fori laterali per l'entrata dell' .aria, e :molti fori swperior.m ente per la fiuoriuscita del vapore acqueo. Sulla detta cassetta se ne .applica un'altra (D ) di forma rettangolare, che combaci con i fori della cassetta (C) aperta anteriormente, ove ~i introduce l '13.rto congelato. La dumta dell'ap.pli~azione del viaipore è di 10' o 15', per due volte al giorno, e nei casi più giravi anche tre. Non ebbi a lamentare per la detta aipplicazio.n e alcun inconveniente. L'arto che prima dell'applicazione del vapore aveva tinta cianotica, dopo ne usciva con colore rosso carnicino in completa essudazione; veniva avvolto .in abbondante ovatta sterile e J 'ammalato messo a letto. Con tale metodo di cura gli attnmalati ricoverati nel mio Ospedaletto, molti dopo 5-6 gior-

,·enissero col'Piti, non avremo ,·into del tutto u n altro nemico, « il freddo >> , ma ne avremo di molto dimin11iti i itristi .effetti sia riguardo alla salute del nostro sold:a to, come ris:petto alle esi,g enze militari. Capitano A. D'ELIA. Ditt"ettor.e Ospedal etto da Campo.

I vecchi antisettici nella odierna chirurgia di guerra (Nota preventiva). La forma nuova data da Carrel e Dakin in Aimerica e da alcuni sperimentatoni in Italia ad un antisettico aibib astanza vecchio e abbastanza conosciuto, mentre non aggiunge valoce alJa preparazione ch e ora si presenta in veste, se si vuole, più elegante, poco ne detrae alla primitiv~, all:a quale la chirurgia con5ervat rice de·ve non pochi s~cessi. Ma poichè - e siamo in vena di es11m.a zioni - oggi per cons1derazioni individuali e per criterio d'interesse collettivo s 'illltpone il risparmio m eticoloso degli organi del lavoro ai militruri ch e riportano ferite in guerra, mi sembra giustificato il desiderio di mol-

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IL POI.ICLINICO

ti 11nedici i quali vorrebbero fosse riconosci·uta 1'importanza di un sale organico che il dottor E. Oteri adoperava '.in chirurgia fin dal 1892 e che ip;oste1ùortD1ente, dJ01po ripetute ·e spe.r ienze, dichiarava in una J)regevole memoria di effi.cacia sorprendent·e nelle forme S:UJppurative acute e in quelle •a decors,o cronico. Il oremo.r tartaro usato coane pol~ere per r.a:\·vivare le •UJkerazioni torpide, cospattgere cavi ascessuali uruci, od i1n sol·uzione acq·u osa calda a titolo noto, associato all'acido ·b orico, per irrigare vaste carvità .a nfrattuose, è uno dei tanti \recchi rimedi noti alle nostre scuole m ediche e che così bene hanno saputo .resistere, a"Cea11to e senza c·orufiondersi, aigli altri più recenti, appunto ,p er 1a .loro azione speciale ch'esercitamo sui tessuti . Tralascio i dettaJgli di tecn1ca pe.rchè non necessari tanto sono .semiplici, del resto sono consegnati nella memoria originale. Per q uello poi iche riguarda I.a nostra esperienza pe11sonale, diciamo s .u ccintamente di a\rer constélJtaito, 1d opo le p·ri1ne m edicat11rre, dicm[11uzione e scollltParsa del pus nelle comuni f 0111ne da cocchi; ne11e gravi polirnicrrobiche, più t enaci, pr·oto.tip.o calll.grena nos·oco.miale - ora tristemente torna t a in onore - le irrigazioni o meglio le applicazioni di ·po1\'ere b.o ro-tartarica spogliano la .d ec1dtlfa fatta di detriti poJposi fetidi, lasciando il tessuto sottoposto rico,·erto di g·ra11ulazio11i di ·b ·uon~ssi1no aspetto. Nelle infezioni da anaerobi genericamente com.prese sotto ila denominazione di flemmoni settico-gasso si, le i.rrigazioni, gli inn'.J?aicchi caldi di solJUzione ,b oro-tartarica al 20 % ripetuti nella giornata ed associati a gener.o.si e precoci sbrigliaimenti, arresta.no la 1diff'uisio·11e .del processo che, si sa, avvie11e per lie ' 'ie linfa ti : he del f'-tscio nerveo-va:scolare, se11za spesso ricorrere alla metodica ischemita sottocutainea eoll 'acqua ossigenata. E' noto c·h e tutti i prodotti chimici , reaigiscono con faci.l'i tà se sciolti; è ·quindi preferibile anche nel caso att•u ale, tranne in alcune circostanze, la soluzi·one aicqruosa di ore.mar tartaro alla polvere. Ma poichè il cremor tairlaro sciolto a catldo in pr·o porzione superiore al titolo do"\mto riprecipita, vi si agg.iiu•n ge dell'ac'i do borico che non iS-Olo fissa il soluto ma spiega un 'azione a sè con formazione di perborato potassico e messa in libertà di aicido tartarico, agevoland·o così la soluzione del borato alcalino. L'.azio11e dunque del composto di acido tartarico e di pe11borato potassico saorebbe doppia : ai1tisettica pel borato potassico e caustica e antisettica per l'acido tartarico. In secondo momento I 'acido tartair:ico in presenza dei prodotti del g.ru.ppo ammidico dei tes1

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s uti for1nereb1be tartrato di .amrrnonio neutraliz· zando l 'allDJbiente alcalino ed esercitando su quelli un'azione continuativa acida ed ossidante. Quale si.a ·l 'azione vera esplicata dal cremar tarta.r o e dal 1boro . .tartr.ato potassico sul tessuto infetto e sui prodotti delJ'inf~zione stessa dirà 111eglio in :s eguito l a c himi·c a p.atologk.a, essendo per ora sufficiente fermare l'attenzione su q11esta ipotes~, mentre continua l'esame abbietti \ ':O dei fatti che si presentano .giornal.ttn.ente all 'osse.n\·:azione. Bengaisi, ottobre 1915. Dott. A . Cossu, caip. medico.

RIVISTE SINTETICHE. Le dottrine sull'arteriosclerosi eonceplta come malattia cardio-vaseolo-renale. Da qua·1che anno nei laiboratori ·e nell~ cli~­ che si procede alla revisione delle dottrine v1o-enti sulla sintomatologia e sulle cause e c.u ra <:::> • cle11 'arteriosclerosi. Sino a qualche anno fa si consideravano la cirrosi d·e l rene, l'ipertrofia del cuore e l'ispestSimento delle ·arter1.e ioo·m·ei !malattie in1d ipendenti. Parimenti, non si distilllgueva .la calcificazio11e delle arterie, che è un procèsso fisio-' loo-ico inerente al progr·e dire dell'età, dall'~r­

tr~fia del tessuto connettivo delle tuniche arte-

riose che è manifestazione di una malattia genera·l e. Oggidì, si tende generaJ.m ente ad .ampliare il .guadro d·e ll'affezio·n e, riunendo .a lla lesione delle arterie le' .a1tre forme morbose ritenute si11 quì autonome e arriicchendolo con i nuovi fenomeni patologici recentemente scoperti. ìVIentre tali dottrine erano da temipo presentate e accarezzate da valorosi patologi, affatto nuov·e sono le V·e dute che si affacci.ano ora sulla etiologia e terapia della malattia. L'arteriosclerosi riconosceva sinora varii ordì ni id i ieause : Cause irr.f etfJi1Je : sifilide, malaria, tifo, ecc., ch e .a1g iscono per le sostanze tossiche prodotte dai ri&pettivi germi patogeni. c aiise ?rieccaniche : aiumento della pressione. sa110-u1 o-na (traurtna, psichiico, tensione nervosa). <:::> <:::> •1 Cause tossiclie : non vi ha dt1bbio che 1 tabacco e l'alcool ipossano esser causa di arteriosclerosi. Tra le cause tossiche molta importanza si attribuisce og·gidì ai principii tossici ignoti, cui si .de,rono la glucosuria e la gotta. In Germania e in America si è recentemente richiamata l'attenzione dei patologi sopra una cat1sa molto comune del mor,b o arterioso, cioè sttll '.ali1nentazione impropria ed eccessiva.


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SEZIONE PRATICA

In Germania il Klimiperer, partendo da dati teo1·iici, ha studiato l'azione della colesteriria. come possibile fattore etiologico •dell 'arteriosclerosi. Ma i risultati delle sue ricerche non confermano l 'iipotesi anzidetta, inquantochè le dosi che occorrono tper produrre •sp·erimenta·l mente l'arteriosclerosi non vengono mai ingerite, olt~e id i c he la filosterina delle piante, che è analoga alla colesterina, è priva di azione. In America il Bishop ha pr·e sentato una nuova teoria. basata similmente sull'origine alimentare, teoria che, se confermata, offre grandi sper.anze per la cura e per la profilassi. Il metabolismo organico s i compie mediante varii processi successi vi : il primo ha luogo con 1a ditg estione nel tubo g.a stroenterico e l'assorbimento nel circolo del materiale alimentare ; l'altro consiste nell'assimiil azione dei prodotti necessari alla vita e funzione da pat.te di og·ni singola cellula. BiiShop è d'at·viso che le sostatnze proteiche ingerite .con l'alimento abbiano una p.arte nel·l a produzione dell'arteriosclerosi nel signitfi.cato più ampio di affezione cardio-vascolo-renale. Si è sinora ammesso che le div·erse sostanze protei·che ingerit e si c011vertano durante il processo di assimilazione nelle proteine caratteristiche dell'organismo umano. Il Bishop è stato sem'Pre dJUbbioso s1Ull'·csistenza di una funzione tanto complessa, non comprendendo come, dopo I 'introduzione di uova, carni o pesce, non si riscontrava una percettibile modificazione nel sangue . Le iproteine sono scomposte nell'intestino in amino-acidi, ma ciò che av"Viene ulteriormente di questi è assolutamente i·g norato . Si suippone che g li amino-acidi sien-0 depositati nelle fibre muscolari, aove sono convertite .gradatamente in proteine usabili. Sintanto che le cellule sotto norm,ali, assor.birebbero e utilizzerebib ero il materiale nutritizio necessario alla loro esistenza ed attività, ma, quando la relazione tra cellule e proteine è disturbata, le cellu1le sono 1d anneggiate ·e prende origine 1'arteriosclerosi o, a dir meglio, quella condizione che l 'A. chia1111ia più propriamente maltittia cardio-vascolo-r~nale, che è ·u no stato generale dèll'or.g anismo di cui il vocabolo arte1io·s clerosi indica un solo degli organi affetti. Il fenomeno de1l'anafilassi porta un esempio in appoggio dell'anzidetta teoria. L'anafilassi consiste in una ·violenta reazione delle cellule al contatto con t1na proteina verso Ja quale sono -sensibilizzate. Il modo come 1'organismo di,·enta sensi.b ile ,-erso le 1proteine del cibo non è ancora chiaro, 1na il fatto esist e e provoaa a11mento della pres1

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·1one arteriosa, alterazioni del cuore e disturbi in altri organi. Lo studio di molte centinaia di .m alati di arteriosclerosi •m ostra che nella grande maggioranza dei casi 1'inizio della infermità coincide con un evento di sensibilizzazione dell'or.ganismo. L'evento può ·essere un'infezione acuta, e in particolar modo il tifo intestinale, l'appendicite, . l'esaurime11to nervoso, o un'intossicazione alimentare acuta. Basandosi su questa ipotesi, B. è diryentato un fervente credente nell 'e:fficacia del tratta1nento dietetico associato con le nor1llle igieniche che attivano i processi metabolici (esercizio, idroterapia) e invero il fatto clie tanta parte delle tra.sform,azioni ·chimi1c he del ricam1bio avviene nel sistema muscola·r e mette in rilievo l'utilità dell'esercizio per ma11tenere in funzione i 1nuscoli e specialmente iJ ·cuore. Le nuove vedute su!la genesi dell'arteriosclerosi permettono d'intraprendere una terapia causale. Le alterazioni del metabolismo consistono principalm·ente in una diminuita tolleranza delle cellule verso speciali proteine; pertanto, la pri111a in1 d icazione terapeutica è di somministrare il cibo azotato sotto la forma che non riesce daillllosa, cioè di a1bua:nin.a vegetale o di caseina. La sola eccezion.e sembra la carne di .p ollo, che è toll,e rata 1da 1111olte persone le q11ali non tollerano la carne di mammiferi o il pes.ce. Nei casi grat·i occorre escludere le :11ova, il pesce, la carne e i brodi. Pur non.d imeno, resta sem1pre La possibilità id i assegnare u'lla dieta più larga di que1la che si swp.p one generalmente, poichè si può disporre di frutta, legumi, cereali, grassi ed olii v·eg·etali e di tutti i prodotti di latteria, tscludendo soltanto gli alimenti ch e nel singolo caso sono sgraditi. L'alcool non ha un'azione diretta nella. produzione de.l morbo, nondimeno non è consigliaibile per le ragioni che n e motivano la esclusione dalla alimentazione 011dinaria. Il t abacco può esser us.a to mo·d estamente dalla massima parte de1le persone, ma in alcune, che sono fortemente sensibili alla nicotina, esso riesce sommam·ente noci,10 all'apparecchio cardio\rascolare. La seconda indicazione, fondata sulla teoria c11e la degenerazione d·e l sistema circolatorio è in ultima analisi un'intossicazione alimentare, è di sor . .~egliare la fu1n zione intestinale, soprarttutto per la espulsione dei materiali stagnanti. Il terzo elemento di cuTa consiste nell 'esercizio, che costit11isce il .m igliore stimolante caràiaco, il migli.o re eccitante della respirazione e il mtigliore rimeclio per la stasi intestinale. (7)


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Dal campo t eoretico i risultati dei nuovi studi sulla: etiogenesi alimentare dell'arteriosclerosi passarono prontam·e nt e n el campo pratico e i medici delle Compagnie di Assi:curazione sulla vita, che in America hanno assunto una colossale importanza, portando alle nuove vedute l 'aippoggio della loro ~eri enza. In effetti, come appare dal resoconto di una seduta dell'Associazione M·edica di New-York, dedicata all'argomento, la massima parte di essi si pronunziò favorevolmente alla etiogenesi alim entare dell'arteriosclerosi , riportando dei fatti che confortano ta1e ipotesi. Quackenbos fece rilevare che la precoce comparsa dell"affezione, rivelata dalla pressione sanguigna anormalmente eleyata, è da consider are di primaria importanza· nell'esame fisico degili ,a ssicurandi, e vi si d·e ve attri1b uire un maggior significato che alle piccole tracce di alibuanina che possono esser transitorie . In altre parole, i medici delle Compagnie tengono conto n on soltanto dell'affezione in a tto, ma dei sintomi che precedono .l a sua comparsa e propongono di indagare le . abit udini di vita che i.nfltù!Scono s ulla ~parizione id ei sintomliJ anzidetti, poichè è condizione generale fra essi che l'ipertensione arteriosa è fu.o ri di duiblbio il ' segno precursore delle com plicazio.ni organiche che accorciano la vita d i uom,i ni apparentemente in buono stato di salute. Il rischio dell'assicurazione si deve determinare sulle abitudini quotidiane del richiedente in quanto che preparano la via per UJna morte prematura o per una vita lunga. Non è esaig.erato ascrivere il 50 %, d elle morti delle p ersone assicurate, alla ipertensione e sclerosi che conseguono al regùnne di vita am.tiigienica tenuto dalila maggioranza della popola• zione. L'alim entazione eccessiva, mediante l'azione diretta esercitata sul sistema vasco1aire dai prodotti irritativi che si formano nell'intestino, produce l'ipertensione, · che è la causa dell'arteriosclerosi e del1e sue gr.a vi cotrup1icanze (apoplessia, fenomeni cardiaci, cirrosi d el rene). L'ru so dei mezzi meccai1ici di locomozione e delle macchine agricole e industria~i ha ridotto notevolmente l'esercizio muscolare, influendo sfavorevolmente sulla salute degli assicurati. L a ·mortailità media negli ultimi vienti anni è cresciuta da 27 a 38 per 10,000 e l'aumento dip ende essenzialmente dal modo di vivere e specialment e dal consumo aell'alcool, tabacco e sostanze proteiche e dalla mancanza di esercizio ch e promuove l'ossidazione e l'escrezione dei materiali regressivi del metabolismo. Rogers, medico capo di una prima ria Compagnia di assicurazioni, riferisce ch e numerose 1,

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richieste di assiicuraz.ioni, che t emipo fa sarebbero state accolte favorevolmente, al presente sono rifiutate a causa dell'elevata pressione sangu1g·n a e che, per propria esperienza, la causa dell'ipertensione, almeno nella metà dei casi, è la t ossiemi a intestinale e nella massima parte dell'altra metà l'alimentazione esuberante. Ora, p·oich è la formazione dei prodotti tossici nell 'intestiD:o deriva da una dieta errata, si può conch~udere che la dieta eccessiva o impropria è la ca~a della p ressione arteriosa anormalmente alta del massimo numero dei richiedenti. Il Rogers prevede che al questionario che si f.:t attualmente agili assicurandi bisogn~ aggi,u ngere altre domande non meno importanti: «Che cosa .m angiate e quanto? Qual'è il vostro esercizio fis ico? » Egli nondimeno ricorda che in molti casi li arteriosclerosi si trova una pressione arteriosa normale -0 su1b normale, che dal punto di vista delll'assicuirazione ha l.1!ll valore meno significat ivo della pressione elevata. Lo stesso fatto è affermato da Webb Wilcox che in ricerche su r200 malati da 66 a 98 anni di età ha trova to che è possibile avere una pressione arteriosa bassa associata con l'arterioclerosi.• R obinson non si associa alle idee su espresse e ril.tiene che l'arteriosclerosi sia la più recente ossessione popolar-e analoga.m ente all'Qpcraziione di a ppenddcectomia ed aJ. pericolo della tUJbercolosii. Nondimeno, rigmardo al t rattamento, egli 'pure consiglia di modificare le cattive abitu!dini, di evitare gli eccessi nel mangiare e nel bere e su·g gerisce il precetto di andare a letto presto, prendere un adeguato r1poso alle fatiche quotidian·e e fare vita all'aperto. I ioduri e nitriti si debbono dare soltanto quando siano richiesti dai sintomi. Ma se, ciò malgrado, l'alta pressione persiste bisogna sospendere ogni medicina e considerare quest~ fatto come UJna protezione naturale. BroUJghton, oftalmoiatra, dice che osserva due categorie di casi. Nella prima i pazienti ricorrono al suo aiuto per evidenti sintom1 di arteriosclerosi dell'organo visivo, come emorragia della retina , e tali infér.m i erano già stati visti dal medico di famiglia. Nell'altra categoria l'affezione è all'inizio ed i malati si presentano per disturbi della refrazione senza ·sospettare di essere affetti da arteriosclerosi. Confermando questa diaignosi, 1' A . ne dà subito comutnicazione al medico del malato. Tuthi11 riassume le imdicazioni curative in c1n·q ue proposiz1oru : consegue all'aumentata 1° I 'arteriosclerosi • • pressione sangu!lgna ; e, a1lorq1Uando l'arteriati


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sclerosi è associata con pressione arteriosa bas- 1nentare. Che la alimentazione esuberante sia sa, I 'affezione è già entrata nel secondo stadio· nociva all'organismo non ha più bisoo-no di dio l' . ' 2 accrescimento della pr·e ssione arteriosa mostrazione. L'alimento in eccesso obblio-a crli è do,·uto a tossine· a,p par.ati dell 'assimiùazione ed escrezioneò e in . 3° il detto au.m ,e nto è un processo fisiologico parti<eolar modo il fegato ed i Teni ad un sodl difesa; prappi ù di lavoro, non strettamen-t~ necessario 4° esso per sè non ri~hiede trattamento al- alla vita ed all·e funzioni organiche e come nelcuno, ·e ccettochè in presenza di una crisi· 1' eco11omu.a . .general e, anche · La anacchin.a ' :uimana , 5° I.a cura migliore consiste nel pr~uovere qu.a nto .p iù lavora tanto pii.ù presto si usttra. Per1 escrez1on·e e nel modificare favorevolmente il tanto, la ri1duz.ione deltl'aliim·entazione in toto e ricaa:nibio materiale mediante una dieta congrua. in part1icolar modo la dmniinu2rione dell'ailtbumima Secondo Cole Newton 1'eccessiva ali.m entazio- animale al p.uro necessario, richieste dalla nuova ne ~' un momento patogeruico ·p iù responsaibile teoria, si possono 3(pplicare in pratoca, i·n quanche il bere smoderatamente vino o li1quori. tochè, anche se le nu·o ve vedute non ricevessero N e~le campagne le condizioni sono più favo- conferma, riescono benefiche dal punto di vi.sta revol1 che in città : non solo :si respira aria generale ·del 1m~tabolismo organico e del regolare più pura, ma si mangia di meno e si conduce e longevo funzionamento dei più importanti apuna \ 1ita più semplice. Egli è stato per alcuni parati, vascolaire e renale, non escluso ti.I caranni vegetariano, ma ora ha modificato la sua diaco, le oui alterazioni nell'arteriosclerosi sono dieta e ritiene preferibile il vitto misto. senza dubbio i ntim0anente connesse. CornwaJl preferisce il nome di affezione carProf. C. M. BELLI dio-vascolare a quel1lo di arteriosclerosi, il quale Ten. 1col. m·ed~co della R. Marina. ultimo indica uno soltanto dei tre principali focolai· della m.a latti:a , trascurando gli a ltri due : La LETTERATURA. degenerazione del miocardio e la cirrosi renale. L'arteriosclerosi è una distinta unità, più L. FAUGERES BISHOP. Cardiovascular-reTial-disease (A rterio·s clerosi) . Medica! Recard, nuspiccatamente per l'etiologia e la relazione tra i m~ro 2344, Q o~tobre 1915. diversi sintomi. In senso largo, l'affezione con- Meclical 1~.L\_ssociat1on of the Greaster City of Newsist e nell'usura, totale o parziale, del grande Y~rk . Staited Meeting, rmaro 15, 1915. apparato che provv·e de ai tessuti i materiali per Medica! Record, n. 2331, 10 luglio 1915. :il metabolismo ed elimina i prodotti regressivi. KLIMPERER. L'arterriosclerosi. Med. Klinik, n. 9. 1915. Il trattamento è profilattico e curativo. Chi nasce con un sistema vascolare debole d·e ve vivere in modo da assoggettarlo a sforzi ed DIVAGAZIONI. iirritazioni tossiche minori che un u.o mo no1lll11a le. Quando la malattia si è insediata, s'impone la Le malattie mediche. necessità di una vita tranquilla e di una dieta Alcune cause m .o r.b ose meritano di richiamare t enue. La regolazione della dieta, e sipecialmente la tu·tta l'attenzione del medico: sono que11e inelilll'itazione comip lessiva dell'alimento e la e- renti all'arte salutare stessa, la quale, se i~er­ esclusione di cibi contenenti .m olte purine, è il fettamente aippJicata, può 1dan11eg·g iare i malati. Ci si affollano gli esempi. mezzo curativo più utile per 'bmpedire i proLe esplorazioni diagnostiche incaute fanno agg·ressi della malattia. Come si 1è visto, la teoria di Bishop, che pare gravare non poche malatbie, e soltanto le necesgeneral.m ente accetta ai professionisti della So- sità imprescindibili della diagnosi le giustificietà di med~1cina di New Yorik è seducente, ma cano. Così I 'esame ri'Petuto dei polmonitici ne peggior.a lo stato e .concon1e ad elevare la mortanon si !PUÒ accogliere senza q1u a1che riserva. Infatti, essa è basata sopra un 'ipotesi che no11 lità di quelli ospedalizzati (Latham); l'esplorasoltanto non è suffragata da prove s ufficienti, zione vaginale può provocare la rottura di sac' ma contrasta con le attuali cognizioni sulle tra- che salpingitiche nel periton€o; il cateterismo sformazio11i ·e sul! 'utilizzazione d·e ll 'a11bwmina può riaccendere una sepsi delle vie urinarie; ecc. 1Gl 'inevita:bil[ erro~i diagnostici po.rtano ad animale ingerita col cibo nell'organismo U'Dlano. Pertanto, ,l a nuova teoria etiogenica dell'arte- applicare cure non idonee e quasi sempre danriosi si deve considerare per ora solamente nose : a trattare una stenosi mcitrale come tucome una buona ipotesi di lavoro per ulteniori bercolosi polmonare, un'uremia come asma esricerche nel campo della chimica biologica, ecc. senziale, u.n cancro gastrico cotne neurosi gaNel campo pratico invece, la nuova teoria strica, un tumore ·b enigno come tt1more maliconcorda con le vedut e odierne del! 'igiene ali- g no, ecc. I

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Le cure in sè possono danneggiare in modi svariatissimi : ora per difetto (non somministrare o somministrare con ritardo la digitale nell'insufficienza cardiaca, limitarsi ad una cura mercuriale .b landa nella sifilide, non dar esito ad una raccolta di pus, dilazionare un interve11to chirur·g ico fino al periodo dell'inoperabiJità ...... ); ora .p er eccesso (provocare un grave idrargirismo in un sifilitico, eseguire interventi operativi non necessari, abusare di un medicamento nuovo e mal noto ... .); ora per inopportunità (prescrivere il creosoto o ,g li ioduri ad un dispeptico, l'alta montagna ad un emoptoico, salassare un anemico, appli care, i vescicanti ad .u.n nefritico, iniettare la morfiina prima di avere espletato l 'esa.m e nelle affeZJioni acute dell'addome ..... ); ora per trascuratbezza (non disinfettare la siringa nell'eseguire le iniezioni ipodermi'Che, 11on assicurari.Si che la vescica sia vuotata nelle affezioni del sistema ner- · voso o nelle malattie infettive graiVi, non prescrivere i mezzi atti ad impedire le piaghe da decubito, ordinare una dose di cui sul momento non si è perfettamente sicuri ..... ) ; talvolta per incapacità assoluta del medico (incidere un aneurisma, · riunire due superfici ossee . su·p puranti, somministrare ai 1bam.bini le dosi proprie degli ad.u lti, prescrivere l'aria l~bera durante l'acuzie della tosse convulsa .. ... ); e così <Via. Prospettare nella loro inesauri·b ile varietà i danni che il medico può arrecare ai malati per mezzo dei suoi inter:venti, è un compito ard.1110" che ~otreb1be allettare solo dei c1linici provetti. N atmralmente il nostro intendimento è molto più m,odesto: noi ci limiteremo a fissare alcuni danni tipki, i quali .pooson.q aissuTgere alla dignità di forme morbose definite, vere malattie create dal medico. La nostra rivista sarà retrospettiva, in quanto che si riferirà ad errori sorpassati o che ormai dovrebber0 esserlo. Ci lusiD!ga il pensiero che questi richiami assumera11no valore educativo. 1

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Il penicolo più comune se non il più grave è inerente a11 ~abuso dei ri1riedi . Esso è stato av'Vertito da tempo; .già nel secolo XII fra Bartolomeo da San Concordio amnnoni-v·a : guardatevi dai medici troppo adoperanti ! I grandi maestri della medicina hanno opposto una rémora a questa te11denza ed oggi il medico coscienzioso procura di evitare il rimpro,·ero di essere imprudente, di forzare le dosi, di protrarre i trattamenti o di complicarli, d'intervenire a qualunque costo anche se non ' re n'è di bisogno, di fare che nelle migliori condizioni 11 malato, come dice·v a Striimpell, g·uarisca « malgrakio le cure >. (10)

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Una forma di abuso consiste nella prescrizione di rimedi insufficientemente conosciuti nel loro din.a mismo :fisiologico, nelle loro indicazioni, nel loro dosaggio. Convi,e ne dunque procedere con caute1a nell'impiego dei rimedi che non hanno ancora ricevuto la sanzione del tempo e giustamente il pratico avveduto esita sempre di fronte alle novità teraipeutiche. S.p esso lo snobismo e le designazioni insuete suggestionano il medico e lo inducono a prescrivere i rimedi nuovi. Ma poi molti rimedi proclamati eccellenti si dimostrano inutili· molti ' .prina.I tri rivelano azioni tossiche le quali in • • • c1p10 non era.n o sospettate; ·p ersino quelli che si comprovano ottimi contano però al loro pas-. sivo azioni 1dan·n ose, fino a che non si aipprende a conoscerli a fondo ed a maneggiarli con sicurezza. 1

LE INTOSSICAZIONI MEDICAMENTOSE. '

Così dopo l'introduzione della sieroterapia venivano segnalati di tanto in tanto, malgrado l "efficacia eviacnte del metodo, distu11bi per lo più leg;geri, qualche volta gravi e persino letali, consecutivi alle iniezioni. Gli avversari del .m etodo ne trassero argomento per intensi·f icare la loro campagna. Quei disturbi vennero poi ricondotti alla causa vera e .s piegati, grazie alla scoperta dell'anafilassi compiuta da Carlo Richet. La nialattia da siero, provocata da:ll 'iniezione di siero, era dunque· un'intossica.z ione dovuta alla cura, una ~alattia tutta medica, tutta artificiale. Oggi 11e sono precisate le condizioni e si è appreso ad evitarla (per es. mediante ·1e iniezioni subentranti) ed a curarla (per es. mediante i cardiocinetici). Quei fatti inattesi, 'Che ·p arevano ip.esipliK:aibili, sono rientrati nell' ordine comune, come osserva Chau:ffard. La storia di altri rimedr cosi detti biologici è ricea di simili vi1c ende. In specie i v~ini hanno procurato spesso dei disastri . È rimasta tristemente celebre la linfa di Koch. Il nome dell'inventore pareva arra •b astevole a Yalorizzarla e venne usata con piena fiducia. JYia sopravvenivano riacutizzazioni a focolaio e diffusioni e persino generalizzazioni del processo morboso : con. terrorie molti medki ricordano ancora le granulie da bi1ifa di Koch. Eppure quel rimedio non doveva essere aibbrundonato : un po' per volta si apprese ad usarlo in dosi infinitesimali e crescenti e sullo stesso tipo vennero create moltissime altre tubercoline: oggi la tubercolinoterapia si considera come u.n a risorsa terapeutica abbastanza efficace, sia pure ad azione blanda e lenta, contro la tubercolosi. I

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Tutti i vaccini hanno spesso provocato danni paragonabili a quelli testè riferiti quando sono stati usati in modo da dar luogo a intense e durevoli fasi negative, cioè da sovrapporre un'intosisicauone :Sfpecifica all' infezione specifica, della quale veni•va in tal modo ad essere aggravato ed accelerato il decorso. È riconosciuto ora che il segreto del successo sta nell'ottenere l'esaltamento e nell'evitare la depressione persi.s tente dei .p oteri .d ifensivi' dell 'organismo (sogliamo misurarli daill 'indice opsonico, ma includono moLti altri elementi). ::te

** Di tutti i ri.medi specifici si è portati atl aibusare. Sicui·i della loro azione terapeutica, si vorrebbe spil1lgerla al massimo senza considerare che s'innalza anche quella tossica. Ad esempio, quando Ehrlich s i lusingò di ppter ottenere nel~ 'uomo la « theralJ>Ìa sterilisallJS m.a.g na », la letter;atura rm edica dovette registrar.e molte morti da salva'Ysan, dovute in specie agli alti dosaggi. Il frazionamento delle dosi ed una. tecnica più scrwpolosa scongiurarono ogni pericolo; ma è sempre facile provocare .v iolente reazioni di H erxheimer, le quali sembrano dovute al fatto che o-li arsenobenzoli a forti dosi distruggono in maS:a bo-li spironemi e anettono in libertà • copia di endotossine, che ingenerano un'intossicazione :fluga·ce ma intensa. Inoltre òo-li arsenobenzoli determinano con facilità al~uni effetti secondari nocivi, in ·particolare nel sistema nervoso. I vi creano forse un locus mi1ioris 1esiste,n tiae; c01111unque vi 1favoris2ono l '.a ttec\'himento secondario degli spironemi sottrattisi all'azione del rim.edio. Insoro-0110 così le ben note e temute ·neuroo . . . recidive (neuriti n el territorio dei nervi cranici, p,iù di rado polineuriti ·perif~ric~e) .. Oggi si è aippresso a gi:anrle insistendo ~ella cura ad evitarle .m ercè cure arsenobenzoliche proo-~essivamente intense, associate od alternate ai ;er·c uria·l i, e -col sussidio di una .b uona igiene. Qu.e ste cautele si richiedono sovratutto quando esistono s intomi di meningite latei1te, nel periodo secondario. Azioni analocrhe hanno manifestato an.c he altri arsenicali : cac~<lilati, metilarsinati, arsacetina, atoxyl. . Assai marcato è iJ tropismo dell'atoxyl per il s istema nervoso ed in particolare p.er le termi.nazioni retiniche del ner·vo ottico, ov.e ~t:e­ sto ri·m edio ha determi.n ato più volt~ lesioni ~r: il bo-rai\"' e pericolo • della cecita repara b1·1i· . Qo-o-i òb • da atOX'J' l è stato eliminato, ~~zie al ~etodo Martin delle p·i ccole dosi .a ·b revi 1ntervall1. 1

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Un altro ri·m edio specifico, la chinina, dimostra pure una spiccata affinità per i nervi cerebrali sensoriali più differenziati. Quando il dosaggio ne era mal definito e si ecoedeva con facilrità, erano freqruenti i disturbi gravi e le lesioni permanenti dell'organo visivo e di q1uello uditivo: andav.a no s ino alla cecità e sordità da chinim. Oggi questi aiecid·e nti non sareb·b ero più &C'llsabili. Lo stesso rimedio è anche in grado di produrre una grave .sindrome d'intossicazione, la enioglobinuria da chinina o malattia di Tomaselli. Si sospetta che sia dovuta alla distruzione in massa dei par.assiti o dei globuli paraJSSitiieri operata dal•l a chinina, ed all'azione emolitica che i prodotti derivati manifestano in pazienti prediSiposti. La si evita. saggiando la suscettibilità del paziente alla chinina e ricorrendo nei casi d'intolleranza ai succedanei, com.e •glii a·r se11obenzoli o il bleu di metilene. Tutti i trattamenti specifici intensivi, quando. sono acc011I1pagnati da 'gravi manifestazioni tossi.che, perdono della loro effic,a cia. Ad· elsiempio l'idrargirismo medicamentoso, cl1e un tempo era frequente e di cui si osservano ancora dei casi, non si accompagna ad attenuazione apprezzabile delle manifestazioni luetiche; qua lche volta anzi qu.este si esaltano. Viceversa la malattia risente benefici cospicui e durevoli da un trattamento .mencuriale ben toller.ato, che consenta di essere a lungo protratto.

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soltanto dei ri.m edi specifici, ma di tutti i rimedi attivi si è a1bU1Sato, in specie quando erano da poco introdotti in terapia e l'uso non ne era bene affermato . ~t\·d es-em1 pio nel sulfonal parve di aver trovato un ipnotico ottiim o; ma dopo un uso prolungato soprag.giUlllgevano casi di grave intossicazione,, manifestantisi con l'ernatoporfiri1iurin a decorso spesso letale. Siffatto comportamento è stato condi·viso da altri ipnotici a c0tmposizione affine: il trional, d.1 tetronal. In seguito a questi fatti si è dci.venuti molto prudenti nell'uso di tali rimedi; anzi. si ten~e ad eli.m ina rli addirittura dalla terapia, sostituendovi ipnotici più innocui e maneggevoli, come il veronal. RicordiaJ!llo anche i risultati disastrosi di alcuni antitentruici, come l'antipirina. Quando sopravvenne la grave pandemia d'influenza del 1889-90, l 'antipirina era trovata da poco. Si presentava come. un .ri~~io id:ale, perchè rispondeva ai due sintom1 p1u penosi, la febbre e il dolore; parve miracolosa, se ne usarono qua·n tità enormi, fece' arricchirè il fabbri{II)


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cante. Poi si riconobib e cche deter.min.a metaemoglobinernia ; che, di più, deprime il ·cuore, ostruisce i reni, danneggia il s istema ddgerente. Oggi sjamo inclillli a credere che durante quella letale malattia soccO'llllbettero più persone aJ. rimedio anzi che alila malattia ! Non meno pericolosi sono altri rimedi mietaemoglobinizzanti come l'antitfebbrillJ..a. o 1a fenocolla. Dobbiamo 1Pll1Ie una menzione alle varie forme di antisepsi curativa, che_ ottennero tanta VOiga. Non sono ancor.a del tutto tramontati gl'impacchi cal1d i al su1blimato, i quali non fanno c·h e ritardare i.ndefi.nitamenite Ja ·g ula.rigione dell,e ferite irufette; o il saJolo, il q1u ale provoca spesso i .s intomi ,d ell'avvelenamento f.enoli,co, pur senza modificare sensibilmente la fibra batterica dffi.fl 'intest1no o delle vie urinarie, su cui si vorr.ebbe farlo agire; ecc. L'idea fondam·e ntale di ,q uelle pratich•e, malgrado i danni ad esse inerenti, ;non era !J?erò da ripudia re : infatti proseguendo i tentativi oggi siamo riusciti a vincere le infezioni lòcali delle ferite mercè gl'ipocloriti associati all'acido borico (Gianettasio, Tuffier, Da:kin); ad infrenare le fermentazioni intestinali, sterilizzando lo, stomaco e le prime vie intestinali mercè l'acido salicilico (A. Schmiidt, Hunter) ; ad aisettizza'fe più 0 meno com'Pletamente le vie u_rinarie ilnercè r1medi che forniscono formalina ( esam etilentetramina •e d.e rivati) . 1

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croniche, può ·valutarsi a1l'incirca dell'8o % ! Sovraipponendosi alla malattia esse ne oscurano l,a situazione. Procurano specialmente delle gastro-e1iteriti .,,nedioù:tnentose, di solito assai ribelli. Si è pensato di ovviarvi scegliendo la iV'ia ipodermka. per l'introduzione dei ·m edicinali. Ma gli assalti all'emuntorio renale e al si1Stema 11ervoso non vengono scongiurati; neppu~e il sistema di·g erente è del tutto. rispa1nniato, dacchè molti medicinali si eliminano per •questa via . .t\.nche senza indicazioni speciali, senza motivi 1d efiniti, talvolta nel pieno benessere, di propria iniziativa o clietro suggerime11to del medico, molti speriment ano su se stessi le cure « depurative » o « rinfresca:nti » o « ricosti.tu·e nti », prendo·n o i rimedi delle ~ltime pagine, gli alcalini, glri ioduri, gl'ipofos:fiti, i purganti .. : Sowratutto dei purganti s i abusa. Tra i molti mezzi spoliatiivi che un temtpo erano adoperati senza freno - salassi, emetici, sudoriferi, diuretici, bechici, pu.r ganti, ecc. - questi ultimii sono . quelli che hanno nesistdto di più. Pensone in buona salute od afflitte solo da lieve st asi intestinaile non saprebbero rinunzrlarvi; non pensano che i purganti possono aggravare lo stato d'irrit'azione dell'intestino e che sogliono rendere q.u est'organo sempre meno sufficiente. Con 1nezzi siffa-tti non si ottiène altro, evidentemente, che rendere la salute ammialata come diiceva Montaigne. 1

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* * In tutte le malattie è facile danneggiare per 1nezzo dei medicinali; ma più .specialment e nelle 1nalattie icronich·e, le quali costitu1scono lj,l ca·m po delle più .svaria.t e intossicazioni medicanientose . Di fronte a malattie a lungo d·e corso il medico è tentato a fare qu:alche cosa, anche se 11on è strettamente indicata; cede ·a lle insistenze dei malati e dei congiunti, i quali reclamano it: stie prescrizio11i; s'illud,e egli stesso che i suoi tentativi possano conseguire almeno qualche effetto benefico. Ma questa terapia d'espedienti fa più onore al suo cuore che al suo cervello~ a 1neno eh.e egli non si attenga a ·m edicinali del tutto i11attiv·i , ohe agiscano wlo per su.g gestione. Tubercolotici, dispeptici, neuropatici, arteriosclerotici, anemici, cardiaci, così detti « artritici », eoc. ecc. ric~no ad nauseam creosoto, ioduri', bromuri ipnotici, tonki, ferruginosi, f0sfati-ci, antisettici intestinali, purganti, eoc., ecc. Secondo Hayem, la proporzione delle intossicazio11i da medicinali nella clientela delle ,g-randi città, prenden,d o in blocco tutte le malattie 1

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I PERICOLI DELLA TERAPIA FISICA.

I mezzi fisici di cura confermano le conside. razioni gener.ali che a·b biamo fatte. Anch'essi :si dimostrano specialmente pericolosi quando sono da poco introdotti in terapia, cioè imperfettamente conosciuti. Un esemp1o t:Lpico ci è fornito dai raggi X, i quali furono quasi immediata.mente adattati alla medicina. cli11ica. Non si prevedevano i rischi inerenti al loro ttso : 1Si esplorava· un do1ninio sconosciuto. Non passò molto che si osservarono lesioni caratteristiche nelle regioni della cute irradiata a lungo o ri:Lpetutam.e nte. Nuove per l'aspetto e per l'evoluzione, si dissero radiodermiti. Tale era la ma1io di R oentgen. A quel1le der.matosi tennero dietro alle volte, in specie nei radiolodeo-enerazioni cancerose a lentissima evolubo-i , ò zione, che resero necessarie delle amputazioni e condussero a qualche esito letale. Nel 1nartiroi nomi di parecchi medici. loo-io fio-urano b o Un'altra seq.u ela imprevista è stata la sterilizzazio 1ie sessuale da raggi X, dovuta all'azione elettiva cl1e questi raggi esercita110 sulle cellule '

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SEZIONE PRATICA

generati ve; essa è paragonabile a quella che risentono le cellule cutanee. Oggi si è a ppreso a difendersi .d a queste conseguenze, intercettando i raggi cosi ·d a imjpedirne l'azione ove non occorre. Si dovette anche riconoscere che, p er azione dei raiggi X, può venir·e provocata un'.e voluzione sf a·vorevole delle lesioni s ottoposte alla cura : si può determinare 1'esaLtamen,to deL cancro o la dege1ierazion e ca11cerosa di les ioni prima benigne. Si è appreso .ad evitare .anche siffatte conseguenze, som1m inistrando dosi piene, distr.uttive, non mai dosi refratte, s timolanti. Un comportamento a nalogo a quello dei raggi X si nota p er i corpi radioattivi (radium, mesothorium). Nel1e applicazioni di questi corpi sono emersi anche altri inconvenienti : si sono do1·ute spesso deplor.are g ravi l esioni ne i t essuti attra\ ersati dai ra1g gi : si sono prodotte piaglie, fis tole , adere1ize, ecc. da radiumterapia. Si è aippreso oggi a iprevenire .a nche tail i esiti, ricorrendo all'uso di r.aggi X ultra-duri, ai filtri, alla irradiazio11e co11vergente, alle irradiazioni secondarie. Le emanazioni v.dei corpi r.adioattivi (radium e thoriu·m X) usate a do.si altissime (milioni di unità Mache) nel cancro, nelle .artriti croni~he, ecc. ha11no già causato parecchi esiti nefasti. Ques·t e 1n orti da enw1iazio1ii hanno scoraggiato l'emanoteraipia intensiva : per lo meno, co11Sig lia no di procedere con molta 1pruidenza. 1

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Pe rfì.110 .a l1cuni mezzi che a~rioristicamente si gi111d ich.ereb1bero d'una assoluta innocuità si sono rivelati capaci di dann,egg·iare. Quaindo vennero in voga le irrig.a zioni, si era . convinti di aver trovato una risorsa eccellente per detergere e modificare ile mucose ; 1n:a ne derivarono dan11i inasp ettati ed in p articolare le in,f ezio1vi da trasporto dei ·g ermi in1fetti1 i da un punto all'altro dell'organismo . Così le irrigazioni nasali possono trasportare i germi dal naso n ell'orecchio medio e provocare un'oti te 1nedia : non pochi casi di sordità e s ordastreria riconoscono quest a ori1g ine. Ond'è che oggi si t ende a rinunziare .a siffatta risorsa; od al1meno, ,5e 11e se1nplifìca ·e s e ne sorveglia lia teènica. A,llo st esso modo le irrigazioni vaiginali possono veicolare i g·er·m i infettivi dalla vagina ne11 'utero, n e11e trombe e p ersino n el peritoneo e provocare gravi infezioni, sovratutto quando esist e l a predispos izione creata dalle piag h e del parto o dell'aborto. Per evitare la possibilità di quest e i?ifezioni piterperali si preferisce oggi di astenersi dalle irrigazioni sotto 1

il parto o sotto l 'aiborto. Tutte le ,~olte che esse sono cons~gliat e , s i pratiieano a debole pressione ed osservando le regole dell'asepsi.

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I mezzi fisici usuali posso110 tutti danneggiare q u,a ndo sce ne abusa : il .massag-o-io ei1ero-ico ..... o o , le cloace troppo fredde o troppo viole nte, la faradizzazione è le frizioni ele ttriche i.nten~e a:ffa' deticano le fi bre nervose sensitive della c11te ter1ninano vere fughe dell'energ ia nervosa, ' rendono stanchi, esauriti. In particolare le ct1re t er.m iche espongono a strapazzi nervosi quanclo sono tintemp estive : le urine divengono rosse, scarse e mcche di dep.ositi; i pazienti p erdono il sonno e l '.appetito, • s1 m ostrano preoccupati, ansiosi; t alvolta m anifestazioni doloro,s e sopite si ridestano, si riac1ttizzano i dolori artritici, insorge un accesso grave d-i gotta. Sono le così dette crisi termali. ·~1\.nche gli esercizi fi sici, otti.m i in se s t essi, quando son.o sm·o dati provocano strapazzo, il q11ale age:v·o la alcuni stati infettivi (·p oliartrite acuta, tifo), .p erturba t e1nporaneaimente il ricambio e può da·nneggi.are in modo grav·e ed a nche irrepara1bi.le il cuore, ad esempio determinare 11n C?.lOre da sforzo. Se mal regolati, nel met odo Oertel ag·g ravano le cardiopatie, in quello Patterson riaccende i focolai tu·b ercolari. _t\n che il riposo può essere di pregi udi zio. Spesso viene prescritto a i nevrast enici molto esauriti; ma si dimentica che il riposo è a.stezizante. Se protratto, inclu~e un po' "per volta u110 stato di pigrizia e di apatia invincibiJe e cj·ca delle i1ivalidità pernianenti. Non dobbiamo di111enticare che la vita è moto. 1

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LE DIETE

MORBIGENE.

È noto che l'alimentazione può esser caiusa di

viari stati mor,b os i. Tra le diete morbigene 11on p och e sono prescritte a scopo t erapeutico. Ad esempio la sovrali.m entazione, in \ 1 oga nel tra ttamento della tuiberieolosi, secondo alcuni tisiologi h a il com. pito di vizi.are il ricatnbio fino a prod11rre un vero stato anor1b oso, quale è ·l a polisarcia, cosi da trasformare l'abito consuntivo in abito artritico, più refrattari.o a l processo tu1bercolare. Ad un estremo opposto è l'ipoalimentazione. Un t empo era obbligatoria p er :i. tifosi; ma in duceva autofagism.o dei tessuti, con produzione di so.stanze tossich e (corpi acet onici, sostanze azotate di degradazione, come Je armine acide). Si ritiene oggi cl1e a1·esse non poca parte nel det erminare o nell 'aggra,1 are lo stato tifoso. Per un meccanismo analogo, la dieta carnea assolt1t a dei diabetici, q11a.l e era prescritta da 1

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II, PO!., lCLIJ:\l:CO

Cantani, facilita o provoca l'acidosi e poi l'intossicazione aoida che si tra~e nel coma. La dieta lattea rigorosa è ca usa di anenvia : Grawitz non è ·l ontano dal pr~umere che l 'anemia di ·m olte .donne riconosca i,1 consumo copioso di latte, e certo questa causa interviene in molte mailattie per le quali è pr·escritta la dieta lattea. I NEFASTI . DELLA CHIRURGIA.

La chirurgia ha attraversato e non del tutto superato. un'epoca di operosità troppo aggressiva, con grave discapito dell.e vit·t ime. La. precisione dei suoi attacchi, i suoi risul·c,ati tangibili, .seducevano la maggior parte di coloro che avevano l'ambizione di praticarla. La sopip ressione ·d elle restrizioni imposte dal dolore e dall'infezione portava a moltiplicare q.u asi ad libit'WYYV gl'interventi e ,ad accrescerne l'audacia. Sir Patrik Cullen giunse a dichiarare che il cloroformio ha fatto un cumulo di danni, poichè ha abilitato chiuinque [olle. a divenire chirurgo ; e si vuole che lord Lister, ottuaigenario, deplorasse di aver fatto più male che bene mediante l 'antisepsi, avendo rese possibili tante mu.t ilazioni su.p erflue o intem·p .estive. Or.a va pronunziandosi una resipiscenza: a!' r i imterv·eDJgono il meno meno i migliori operato· possibile. Fitz -dichiara : ogni operazione che · 11on migliora le condizioni del paziente dev'essere considerata come un errore terapeutico. Il chirurgo moderno si fa un dovere di non riicorrere al solo coltello, ma anc.he iai mezzi conservativi: alle iniezioni sclerogene (Durante, Calot), al calore (Recluis) , alla stasi passiva (Bier), all'elioterapia, ecc., ed apprezza tutte le risorse mediche. Molte m·a lattie che per antonomasda erano designate come chiru·r giche, per es. le tubercolosi ossee ed articolari, sfu ò o-o-ono og<Ti al ò ò suo dominio; di fronte · ad altre, come l'appen' dicite o la colel[tiasi, la chirurgia tende a divenire aspettante, di un'aspettazione armata. Non si operano più tanto facilmente le pretese lesioni potenziali - cancro ipotenziale, u.Jcera pot'e.nziale, ecc., - esponendo a .u n da·n no certo per evitarne uno problematico. Si è finito per cadere in noJ?. pochi eccessi della chirurgi.a conservativa. La ch.i rurgia è stata temibile sovr.atutto a causa delle gravi dem0Li2Jioni. Di siffatte imprese la tecniica s'ino:rigoglisce, mia sono quasi sempre rovinose per i pazienti, cui proour.ano sofferenze maggiori di quelle che mirano ad emendare, mentre non <li Tarlo affrettano l'obitus . Esempio: vengono asportate la lingua e le fauci e parti della mandibola, la laringe e parti cleilla fari.n ge e dell'esofago, la vescica urinaria, lo stan1aco, il colon; -vengono compiute (14)

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exeresi estese di cancri già molto avanzati e non p-iù utilmente operabili o che consentirebbero solo operazioni palliative. L'asportazione in toto di organi importanti è stata più volte causa dri. malattie operwtor,ie : così alle op-e razioni radica.li del gozzo, oggi abbandonate, fecero seguito .altrettanti casi di cachessia s.t-nu11'14ipri'Va; l 'ov.ariactomiia è stata spesso seguita dai disturbi della rnenopausa artificiale, cui oggi -si tende ad opporre riparo mercè gl '~nnesti auto ed eterop1astici. Forse troppo facilmente vengono ancora al-· lontanati or:gani detti .aiccessori, come Je tonsille e l'appendice vermi.fonm,e, .che certo debbono a vere un qualche compito nell'economia. Ogni nuovo procedimento operativo che promette grandi successi viene applicato largam.e nte e senza discrittnin.azione anche nei casi 1n cUl non risulta indicato. Così la cura aperta delle fratture con fissazione meta~lic·a e le artroplastiche e gli auto-trapja.nti ossei della chirurgi.a moderna, portano quasi sempre a risultati poco ib rillanti e che .non gius tificano i danni e i rischi dell'operazione. La cura . chiruto-ica delò l'~i.tessia conta risu1tati S€leondari del tutto miserevoli. L'intervento può sem;pre avere conseguenze gravi. U11'operazione per emor.roidi può ess·e r seguita da i?icontinenza fecale irriducibile; un apparecchio per frattura troppo stretto può cagionare Uina paralisi ischemica di Volk.mann; l'azione irritante del trauma operativo o della cicatric·e che vi consegue è stata perfino causa accert·ata di ca1icro traumat·ico . Gl'interventi a cail do espongono a•l1e infezioni secondarie, locali o a distanza ed anche generaili. Per ·e sempio traSlformano f:a.ci,lmente una flogosi circo&critta 1dell'iaddome it1 peritonite generalizzata od in setticemia. Siccome non tollerano la su tura) fanno correre anche 111 rischio degli eventramenti. Importano una mortalità . ia1ta. ~erciò, oggi, tutte Je volrte ch'è possibile, si preferisc e di sostituirvi le operazioni a freddo, ossia di asipettare che la virulenza dei germi siasi esaurita. Infezioni secondarie possono essere determinate da alcurne manualità QPeratorie: così nelle aip. pendiciti s uppurate le manipolazioni per asportare l'organo am.mal.ato h anno fatto assorbire più volte il pus daltla circolazione sanguigna e linfatiica e quindi determinato e1nbolis~ni, infarti e gangre1ie polmonari, peritoniti, ecc., onde oggi si ,p referisce incidere l'ascesso senza toccare l 'appentdice, a meno che la remozione non riesca facilissirna (per es. quando l'organo è libero e si presenta swbito nel campo operatorio). N-e lle endQtnetriti acute il raschiamento è stato seguito spesso da gravi esacerbazioni e diffusioni del processo infettivo, ciò che ha con•

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SEZIONE PRATICA I

tribuito a scr.editare questo utile inte rvento. Le manipolazioni troppo att~ve de11a piccola chirurgia nelle piccole infezioni locali (foruncoli, aden-0ipatie tubercolari, ecc.) sono stat e più voilte causa d'infezioni 1g enerali, onde oggi si tende ad astener1.Si dalùo spremere e ripulire eccessivamente. Qualor.a si trascu·r ino le condizioilli bo-enerali d·el paziente, è possibile che l'intervento chirurgico riesca rovinoso : u111 diaibetico fortemente a.cidosico è facilmente soggetto a gravi irifezioni; un en1o:filiaco od un arteriosclerotico ad enz.o1'ragie operatorie infrenabili; Ull1 cardiaco, ad a'U'Velenamento cloroformico. .S i r.iesce a prevenire questi esiti, sia rinunziando all' operazione, sia sorvegliandone l'andamento o preparandovi il paziente. Però in·c ombre sempre minaccioso il periicolo della morte da 'narcosi, la quale di solito incoglie, imprevista quanto inevitabile, prima ancora che s'inizi l 'interven±o. Sono :anehe da mettere, in bilancio le intossicazio'rii clorojormiche tardiv e, che si .m anifestano in modi svaria ti, daJll'acidosi a lla dilatazione gastrica, a l.l e nefniti; alcune sequele, come le bronco-polmo1iiti ab ingestis, che l'uso sussidiario ctegJi alcaloidi non basta sempre a prevenire ; ecc. Tutte le operazioni chirurgiche sono seguite da reazioni connetti'Uali che determinano spesso aderenze degli or.g ani traumatizzati con quelli viciniori : stenosi, pieghe, torsioni, bniglie, cO!tnpressioni, ecc. e q.u indi possono t1111bare il funzionamento degli or.g ani, provocare malesseri, dOllori e malattie secondarie, dalì'occlusione intestinale a lla steatonecrosi pancreatica, che tailvolta suggeriscono od ianpongono u·n nuovo atto operatiivo. Inoltre l '.atto operati1v o crea spesso od accelera ed aggrava le infiam.m·a zioni croniche del tessuto connettivo. Si tratta di affezicmi che .h anno richiamato solo di' recente l'attenzione, sovratutto eta parte dei medici inglesi; vanno sotto il nome di fibrositi, di celluliti; sareb·b ero cosl com11nj, che s ono state denotate come la malattia del genere umano. Ad esse dovrebbero attribuirsi molte pretes·e i1evralgi·e e reumatismi. L'influenza dell'operazione si esercita sempre in senso peggiorativo su di esse: qualche volta anzi l'affezione, forse prima latente e in.a vvertita, selD.lbra insor.g ere dopo l' intervento. I malati che interroghiamo sono iaisseverativi a1 ri1g uardo : i loro .sintomi sono codninciati o si sono aggravati qualche mese dopo l'operazione. Le donne in i1specie, vittime docili dei chiuu~gi, dopo gl'd.nterventi aggressivi che ancora sono in voga nella ginecologia, si ritrovano colpite da nuove sofferenze. Infine gl'interv-enti operativi, per l a· preoccu1

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pazione e g li allar1ni che destano, possono avere un esito sfavorevole (-la « preparazione psichica » è forse il principaile elemento di successo dell 'a11ociassociazione) . Possono anche esser causa di ·p arecchi distunb~ generali secondari: aggravare condizioni morbose preesistenti, determiv...ar·e uno st ato neurast enico o p sicastenico più o meno tenace e persino pro,·ocare t1na psicosi post-operatoria.

LE

l\IALATTIE PSICOGENE.

Le manifestazioni morbose più gravi impt1tabili al medico sono forse di origine psichica. Così le p·ratiche suggestive possono indwrre uno s tato d'instabilità nervosa, caratterizzato da ipersitggestibilità e che prepara il terreno a1le . neu·r osi. Il maestro della neu•r ologia aveva già mosso questo rimprovero alla scuola di Nancy, la quale ab,usava dell 'ipnot1sano. U·n .a ppiu nto dehlo stesso genere può oggi essere formulato r-i·g uardo ai metodi recenti della psicoterapia : la persuasione argoment ativa e }a. psicoanalisi. Discute.re d'idee fisse, osisessive, deliranti, significa spesso accendere un lavorio d'interiorizzazione, d'introspezione, ~i auto-ana:lisi, 1!1 quale porta a radicarJe ed a coltivarle.

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Assai più che mediante i suoi interventi psicoter.apici diretti, il med~co però s uole danneggiare ii 1nalati u sando, per inavvedutezza, metodi suggestivi di esame o di aura, i quali inducono svariate forme psiconeurotiche. Lo stesso Charcot ce ne ha fornito l'esempio più cl•assico: intendiamo riportarci all'iste. rismo. Un tempo l'isterismo s i riteneva freq.u entissin10 : secondo Sydenham costituiva la più ccr n1une delle malattie croniche. Lo s i dichiarava di un'autenticità indiscutiibile, poi.chè non manc:avaino .miari. le stimmate cl1ssiche della malattia e vi si aggiungevano i molti accidenti possibili, che costituivano tutto un corteo dri manifestazioni impressionanti. Sovratutto Charcot ebbe a concentrare l'attenzione del mondo medico st11 questa malattia, studiata con passione e con metodo all.a Salpetrière. Oggi l'ister1smo è quasi scom~rso. E Ile nostre i,dee al riguardo sono radicalmente caimbiate. Sappiamo oggi.i che le is terie, così numerose, così tipiche, così dimostrative, erano i medici a provocarle ed a mantenerle, con metodi imprudenti di esame e di anamnesi. Ne facevano la coltura artificiale ed intensi ,.a, dice Cha uiffard. (15)


IL POLICLINICO

La malattia era creata q1uasi di pianta dai 111edici. Dell 'isterismo permane oggi soltanto un su·b strat o mentaJe analizzato da uno 2 sicologo di genio, Pierre J anet : la disgr egabilità della psiche dovuta a restringimento del ca1npo 1de1•l a co11ienza (onde J 'inst abilità, l 'im1>ress ionaibilità, la suggestibillità, il pu•e rilismo, il mendacio, la jnin1esi morbosa, ecc.) . Questa concezione è ormai accolta quiasi genera1ment e. Tra le caratteristiche della mente isterica è la s u1ggest~bilità, che mette in gioco i sintomi 111ulti•f ormi d·ella ma1lattia 'S·u ggeriti od amipJiati d a.I 11.nedico, il quale educa ed es(ltlt a questa proprietà fondamentale. Baibinski, 1a cui critica demolitrice ha :molto contribuito a rinnovare la concezione 1c1e1l!l 'i.sterismo ·elaib.orata dal s uo maestro Charcot, ·v orrebbe a.n zi ricondurre tutta l'is t eria al pitiatismo : con ciò egli intende la fa<'oltà di creare i sintomi ;m orbosi mediante la su.g gestione e di f,a r.l i S\Parire mediante la per. suais1one. 1

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Il medico assume la sua parte di r~ponsa­ l>ilità anche nel creare o nell 'a.g.g ravare le psico1ie1irosi da i1ifortu1io, forme morbose diffe-

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persone perfettamente sane ed equilibrat e, poichè essa costituisce uno d·ei .p rocessi più abitura li della nostra psiche. Dulllque non c'è da rimanere sorpresi se il medi~o è in grado di determinare od accentuare moltis&i·m i 1disturbi riipetendo con insistenza lo esame di lln erg.ano, rivolgendo là sua inchiesta. '\·erso u:na data dia.g nosi . preconcetta, applicando una terapia che valg·a ad impressionare il paziente, a creare od avvivare n·e lla sua fantasia un q11adro morboso, a indirizzare verso uno stato tipocondniaico. E se111pio. Quando il medico ha ~ 1 sosjJ.:tto <li appendicite, egli ricerca il ,p unto di Mac Burney e domanda se du·o le ; il paziente fini sce per sentire più vivo il dolore in quel punto e conferisce .a sua volta la suggestione al medico, il quale rimane 1nistifìcato da se stesso. In modo identico n·asce la dolorabilità del cavo epigastrico nelle pretese ulcere gastriche, dei punti di Valleix nelle ovara1gie e nevralgie. Nel reumatismo acuto l'esame stetoscopico sull1a regione pre-ca'fdiaca fa insorgere i disturbi fumzionali c-0rri1spondenti ad una cairdiqpatia, ·ed essi inganneranno poi anche il ~edico sulla luro ,-~ra 11.a 1

tu m.

Nel mom.ento stesso in cui il medico consente renziatesi dopo la legislazione sociale sugli in- che um leggero disturbo di cui si lagna il mafortuni : sono misc11gli di sintomi isteroidi con lato merita di fissare 1'attenzione, e p.rescrive s punti p sicastenici (ans ie, idee fisse, fobie) e psi- una cura medica o raccomanda un regime dietecosiiei (ipobulia, resistenza a lle s uggestioni fatico, ecc., egli dà corpo al sospetto e crea la ,·ore·voli, ecc.) , s u di un fondo n·e urastenico. Il ma:lattia, che poi egli stesso curerà o che verrà · medico ali.menta l'idea fissa dell'infortunato, il affidata ad un nuovo medico, il quale disporrà quale è indotto ad accampare una mala ttia gra-· di nuo,T.e risorse curative più atte a suggestio,.e ' che \"!al1ocra di base a rivendicazioni economi- nare. che. Cosi egli favorisce spesS(• l'organizzazione Grazie a B·ernheim, Striimipell, Du1b ois, Dedi u11 delirio che, tra l e ansie d.e i controlli ed jerine, Gauokler, Zbi11den, Bonduralllt, ecc. è i contrasti procedurali, potrà poi, per reazione, orm,ai diìm o,strata la frequenza di queste maportare al determinismo di sindromi cliniche lattie psicogene; esse coprono i quad.ri di tutta con reperti obbiettìvabili (Sedderhose) . In modo la patologia : si contano in.fatti falsi cardiaci, analogo insorgono o si aliime11tano altre sin- falsi gastro...enteropatici~ f.alse uterine, ece. dromi p siconeurotiche : per es. nei militari che Il compito dei medici nel creare siffatte mac.lebbono tornare al fronte il desi-d erio di sotlattie 1nim.e tizzate interviene ainche per altra trarsi ad un p ericolo può ringagliardire le af- guisa. Gl 'inrlrivi1du.i fortemente suiggestionaib~li, fezioni psicogene, ed il m edico può secondare in particolare ·g 'l'isterici, soffrono per solito q11esta t endenza. delle malattie messe di moda dai medici e di Tutti i disturbi psico-nen·osi possono riflet- cui perciò sentono parlare molto intorno a loro tersi o localizzarsi in alcuni territori, ove dao-li amiti o dai conoscenti, di cui leggono S1Ui o spesso 1na non semipre ptePsistono lievi alte- o-iornali e 5ulle riviste; essi finiscono per autob raZiÌOllli funzionali od organiche : nel sistema c.ar- sug.g estionarsi. Cosi ci si spiega perchè i:n dio-,·aiscolaire, in •quello digere11te, in •quello re- temipo si avessero tanti casi d'isterismo; p1tì Sipiratorio, in qu ello genitale, ecc. Ins orgono così tardi di appendiciti, di ulcere ~astriche e di \Tari e forme di ?ieuros;i loca li. a nnessiti; oggi di U1'icemia, di arteriosclerosi, d'ipertensione. "' Questi neuropatici « vulnera·b ili alla s ug-ge* * La s11ggestio11e ag·isce di continuo, non sol- stione », come li chi.ama Bondurant, costituitu11to negli emoti,·i e imipression,abiil.i, con co.sti- scono la g rande classe fluttuante degli invatuzio11e i1europsichica originaria, ma anche in lidi cro11ici, che non rm'llòiono mai, che tentano ( I 6)


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SEZIONE PRATICA

11na cura dopo l'altra, che infestano le case di salute ed i sanatori, che affollano le sale d'aspetto dei consulenti più reputati e degli specia:listi alla 1noda, cl1e fanno perdere la pazienza ai .p ratì ci, che pe11&eguitano i chiru11gi, che avvele11a110 l'esiste nza dei neurologi, ma ser"·ono ad uno scopo utile: costituiscono i·l substrato di u1nanità sofferente .. . st1 cui viv·ono tanti medici I Passano 1d all' rurro all'altro, .p rovano ogni specie di tr·atta1nento, com.p rese le cu:re dei ciarla tani delle quali hanno sentore, ed alla fine si ritro,Y·ano carichi di mala nni i>iù di prima . In generale soffrono di un complesso o di ·una s uccessio11e di sintomi eterogenei e sono cuPati in mille ·m odi per chè ogni medico tenta di appli·care i metodi che gli sono più familiari. 11 ginecologo attacca il problem•a naschi.a ndo o ra:ddriz.z.ando l'utero, asportando· .gli annessi, intro.d ucendo ovuli e tan1poni medic ati; il chirurgo generale a·Siportamdo l'appendice, innestan·d o il du,o deno allo stomaco, appendendo 11n rene; 1 'oftalmoJ.ogo cor-r.eggendo Ja refr.azione oculare o .sezionando i muscoli d·e gli occhi; il gastro-enterologo lavando lo stom~co, dila• tando il retto, provando v·a rie diete, moltiplicando gli esami; il n europatologo prescrivendo il ripo·s o, l'elettroterapia, l 'i droter.apia, il massaggio e le altre risorse della sua &pecialità; il ciar~atano delJle u·l time p ag.i.n e provocando svariate intossicazioni da specialità far,m1ax::eutiche e qtt•ello di pi·a zza appliicando i suori. procedimenti od i s·uoi intrugli. Il medico di v·eciehi.a data otte11eva risultati ttJguaJ.ruente favorevoli con pozioni nauseanti, controstimoli e salassi. Ci•ascuna di queste misure e molte altre ancora ottengono un .certo s udCe&so, arrecano run certo .sollievo d·a i sint01ni che, s uil momento, il nledico e l'a111nna lato considerano come più gravi perchè richia111ano 1na•g,giormente 1'attenz.ione. V'è dunque un'infinità di modi per curare qu·esti n-e uropatici e ciasct1no di essi è n·e l vero pel1chè, come dice Bondurant, « contengono tutti il ·g erme vivificante della suggestione ». _t\ lle volte queste cure emendano dis tit1rbi collaterali effettivi e riescono reaamente utili. Ma il disturbo fondamentale, quas i sem·p re di poca entità, p enman e : così spesso i s intomi s i ripetono dopo la cura e altri ,,i si sovrappongono, determinati da nuo;ve s uglgestioni. Esempio. Si asporta 1'app endice ; ana i dolori, provocati aa un leggero stato dispeptico (che può e.ssere inerente a s traipazzo psichico abituale), p ersistono. Il inalato torna dal chirur·gO\, e questo lo conforta, dimostrandogli che si sono staibi.Jite 1,e a·d erenze; oppure sospetta un'ulcera, ne s t10"0-estiona i sintomi, li trova, consi1glia una O<:> nuova operazione e l a esegue : forma un nuO\'O 1

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piloro. Spera di a,·ere guarito il sito paziente; ma non ne è nulla. Si danno esempi straordiinari , di po,·eri pazienti curati in molti modi, assoggettati a più interventi operativi e caricl1i di cicatrici, intossicati dai medicinali, oppressi dalle prescrizion.i fisioterapiche, consunti da regimi diet etici di fame , che .alla fine sono tra.sforma ti in invalidi incur·aibili , a meno ch e n·o n guariscano infine per sug.gestio11 e terapeutica indiretta o che no11 si ribellino a tutte le cure. 1

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D11n,que il nnedico può :fare più male che ben•e, in quanto può creare od aggra,·are o sostenere artificialmente delle malattie funzional<i, ,psic-oneuroticl1e? Ed i metodi numerosi ed elaiborati che egli deve m ettere in opera per accertare la 11atur.a delle malattie e per curarle gareggiano qltalche volta co11 quelli dei ciarlatani, e li vincono nelle azioni dannose? Risulta di sì. U 110 dei trionfi della moderna me dicina è appunto l'avere assodato questo s tato di fatto e l'a·vere sùbito provveduto a porvi ttn • ri.paro . Si è appreso ad e' itare gli esami su1g gesti,·i : p er es. s 'invita il paziente a palpare da sè e ad indicare dovie egli avverte il dolore più intenso ; ovvero si comincia a palpare una regione lontana da quella sospettata , e poi si sposta I 'esame ; o\·v.e ro lo s 'interroga prima su altri organi . Queste norme val gono sovratutto, n egli es.ami g-inecologici. Per gili ·o rgani digerenti secondo Dubois le ricer.che diag·n ostiche devono essere riservate ai soli casi ~n aui può songere un du·b bio fondato tra distur1bi funzionali ed affezioni organich·e : applicarle ii11 tutti i casi di disp ep si1a, sd.gni,fichereblbie g;ettMe della pol,,ere n egli occhi d el paziente, conferendog1li la àllusioin e di essere stato ·b en esaminato, e instillargli 11n dtt·b bio che ipoi verrà difficilmente a .s,ranire. Se .m ai, sd. tratta di ricerche cliniche uti1i ~na di cui sp esso il m:alato soffre. Anche Déjerine cons idera .c he nella maggior parte dei casi gl'indO.vidui ch e accusano disturbi dell a digestion:e s o110 fa1sti gastiro-enteropatici, che ogni metodo 1all 'inf.uori de11'i.n terrogatorio dev 'essere bandito datl loro esame : l'analisi rlel contenuto g.astriieo, il sondaggio a digi1Uno, l a rad~ografia, l 'esa1ne de lle feci (del quiaile egli mette in dubbio il valore) non avrebbero a•l tro effetto che que[1o di irrnprinnere nel cervcllo l 'ii:dea di un'affezione 1gastrica, la quale può e.ssere o trascurabile o inesis tente; le prescrizioni medicarm.entose, l'imposizione dii regii.mi più o meno severi, con,~alidano sein.p r·e di più questa f1a..lsa raprpresentazio11e mentale. Le st esse ' redute sono condi,·ise da H a)rem , Lion ed a-Itri gastro-enteroI

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IL POLICLINICO

logi. Ancora : Buttersack vorreb1be persino che nel reumatismo articolare a.cuto si es~minasse i1 cuore da:l lato posteriore del torace ! ! ! Insomma, si è C011llpreso ed anche esagerato il pericolo inerente a·l!l 'uso di procedimenti di esame e di cura che posseggono un forte carattere svgigestivo; si è valutata la iU:e!Cessità di procedere con aautela nel corufer.mare l'esistenza dei miali ' che il paziente accusa e ne1l'applicarvi un'etich·e tta. Ci si forma un aJbito mentale di pr:udenza. Queste no:ziioni vengono sempre meglio avvalorate. I m1edici ne acquistano ormai piena contezza . 1

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VERNEY.

CONFERENZE. I nuovi aspetti della patologia nervosa e mentale. The I ournal of the Americani medicai AssociatiOn, 1915, 3r luglio).

(DERCUM,

La pat01ogia d·e l sistema nervoso ha finora occupato turn p.ooto a parte, ha costituito un oaipitolo separato della .p atologia generale. Ma i più recenti stttdi hanno dimostrato che una tale diistinzirone è ,gill!stifi.ca.ta solo in parte. Certo molte delle malattie 011garrriche del sis.t e.m a nervoso devon·o di necessità occupare un posto separato e distinto. Ma si può dir lo stesso dehle malattie funzionali e specie di quel1le che sono considerate puramente psichi~he? Non sono questi ultimi ~enomeni dla 1comprendeirsi nei processi patalogici generiali che rigiuarrda.no l'im.tero organistr~o? Le varie fur1zioni dell'organismo urm ano, J..a ùi~estione, la n•t1t-::izione, il mantenimento del calore, la produzione di energia nervosa e muscolare sono tutte la espressione di pnocesisi chimici, di pr.ocessi chiimici multiformi e ~ompli1cati che sono intimamente l.egati fra , loro. È jl disturbo di questi processi che costituisce la malattia. Tali disturbi possono dipendere da difetti ins1ti aìl2 Ci)stituzione stessa dell'indri.vi:d uo, e secondariamente da alterazioni indotte da cause esterne, i veleni e le infezioni. I disturbi del metabiJismo del .<'orpo producono degli stati d'intossioazione, nei quali b·isogna ricercare la causa di disordini nervooi e mentali. Anche 1m olte affezioni che noi · chia_ n1iamo organiche, aid es. le malait tie sisteinatizzate, devo110 1a l oro insorgenza alla presenza di sostanze tossiche, e la conseguente distruzione di nn.i.:clei e tratti dii fibre deve essere 00J.1siderato come lo stadio tertminale del processo morbooo. Per altro è sopra tutto nelle così dette affezioni nervose funzionali (ed i11 quest e de,-0110 essere 1

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comprese le malattie mentali) che il fattore tossico spiega 1uin'.azione importante. Che i veleni spieghino runa infl.ll!enza decisa nella produzione delle mal'.l1 tie nervose e men· tali è stato confìermato dalle rapide e decisive conoscenze che noi abib iamo acquistato al ri.. guardo, ma sopra tutto dai dati clinici e sperimentaili su gli effetti degli avvelenamenti da ~lcool e delle infezioni. In rlgittardo all'alcool è oramai noto come questa ~ostanza possa provocare non· solo alterazioni di vari organi interni, ma anc'tte processi nevritic~ e distunbi mentali, come delirio, collifusione e stiulpore. Kraepelin fu il 1pri1mo a rilevare che i sintomi menta,li nelle illifezioni sono dovuti all'azione delle tossine batteriche. Q.u este possono agire direttamente sul oervello, o provocare ddist1l.:t1bi nella funzione di altri organi, distur.bi chè conducono .ad alterazione del ~etabolismo ~enerale, donde la formazione d! tossine endogene, che avvelena1ì0 il cervello. Le infeziorii flg!s~ono sul fègato, sui r.eni, sulla tiroide, su•l le capsule surrenali e su altri organi e tessuti al.t erandone la funzi•one. I prolungati stati conf1UtSioooli che si v·erificano talor1a periodirea:m ente durante la convalescenza della febbre tifoide, e di altre infezioni acute, la prol·u ngata confusione mentale che si ha di quando in ·quando nell"al'OOOliJsmo non sono certo dovtute alla iniezione or~gina•ria o direttamente c1e1l'·a1cool ingerito ma ad una tossiemia secondaria dipendente da alterato metabolismo. La confuisione - mentale da ·alcoolilsimo 1p er esempio, può verificarsi parecchi mesi dopo che sia ces· sata l'abitudine del bere, il .che indll!Ce a credere che essa si.a dovuta ad una intosisicazione seconlda·nia. Nell'indirviduo normale e sano i veleni intestinali sono d~strutti d al fegato, dalla tiroide e da altre glandole e tessuti, oppure sono eliminati per i vanid emuntori. Invece negili inili,rid~ii co11genitam·e nte anonruali o m.a lati, in cui qtl!esti organi di dirfesa non funzionano o f.unzionano male, i veleni intestinali possono invadere l'organismo ed il sistema nervoso può soffrire sia per l 'azione diretta di tali veleni, sia secondariamente per i distunbi del metabolismo in rapporto alla disfunzione del fegato, della tiroide e degli altri organi pro·t ettivi. D'altra parte le intossicazioni endogene poosono anche esse essere causa d 'intossicazioni intestinali, come nella mali~onia, nella quaJe in conseguenza delle alterazioni secretive e della dim.in:uzione del! 'energia nervosa si può formare nel tratto intestinale del materiale tossico. Da qiual11nque aspetto si guardi la qiuistio111e è certo che sono le intossicazioni da alterato ricambio qruelle che hanno una importanza preval e11te. D'altra parte l a lt1ng-a durata tlelle ma1


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SEZIONE

lattie · mentali fa ritenere che questi veleni non possono avere caratteri ta1lri. che ne consentono ta eliminazione-. dall 'organiSttno, 0 1per lo meno la r~pida :litruinazione. Bouchard pensa che l 'organ.ismo e un laiboratorno di veleni .tanto in condizi~ni nor.~ali che patologiche. Normailmente questi :veleni. 1n .u n modo o nell'altro ·s ono neutraliz_ zati, ma negli •s tati patologici quando i poteri protettivi 1deH'org·anismo son·o insuffi()ient1 i veleni stessi 1sono viersati in ci11Colo ed eli~inati per i reni, 1donrle la maiggiore tossi cità del s iero di sangue e delle urine. · Il quadro clinico per altro di parecchie malattie mentali ne svela di per sè stesso l a natura tossica. Molte di queste malattie, come tipiicamente la li1alinconia, consistono di un p eriodo gra.dt1::ile d'invaiSione, di un periodo di rmassimo svilUtPPo dei sintomi .ed infine di un periodo di remissione grad.u ale. Questi fatti fanno pensare che si tratta :di fenomeni biochimici analoghi a quelli d1e ll 'infezione e dell'ron.m iwnità , analoO'hi o ai processi fermentativi o enzim·o tici. Nelle pr0lungate iu:tossicazioni c1he p·rovocano ma1attie 1nentali l'organi1Stno senza .d!n:bbio ricorre alla funzione di corpi immunizzanti, esso cioè reagisce alla intoss icazione ·p roprio come nelle ii1fezioni. Dopo avere accennato alla dottrina degli antigeni e degli anticorpi, alla dottrina dei fermenti di Abderhalden e dopo avere accenna:to all'applicazione teorica e tpratica che esse possono av.ere nella patologia nerv.osa e mentale, 1',A. passa a trattare la influenza che hanno ·a llo st esso ri1g .u ardo le glandole a secrezione interna. I ' 1 arii tessuti ed organi \del corpo oltre la loro specifica ~u11zione ha.Inno quella di produ:r re d·e11e sostan~, ormoni, che · veriSate nel san1g ue o 11egli altiri liquidi hanno I.a capacità di regolare I.a f uinzione di .altri organi coordinandola ed armonizzandola con la vita del! 'intero organismo. Le intossicazioni di origine esterna possono tuirbare quest'eqùilibrio chimico che si riverbera 11ell 'intero metaiboliismo, donde le manitfestazioni mentali. Ma se l'organi1Smo è originariamente difettoso, anormale, la mala.ttia mentale può determinairsi aruche senza l'intervento di 7lllD. veleno esterno o di una infezione. Le anomalie in q1t1esto senso .son•o innate e s pesso ereditarie. Ma corn:umemente esse non s i manifestano :fino a ·q uando il metabolismo non assume una spiccata attività, ossia nella pub.e rtà o più t'ardi. In questo p·e riodo le g.landule sessuali e con esse tn.Ltte le a ltre glanduile a secrezione interna e le d:ormazioni e tessuti p·r odiucenti ormoni asStUlmono una nuova e più intensa funzione, una nuova chimica, e se 1'organismo è mal costituito questa chimica diventa aiberrante e tossica ; così nella demenza precoce le glandole 1

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PRATICA sessuali sembra forniscano all 'orO'anismo un mater:tale direttamente tossico, cioè materiale che a~sce ~ome corpo estraneo cd assume la funzione di antigene, mentre i fermenti difensivi gli anticorpi .p rodotti sono in circolo ed alte~ r.ano nella loro azione il si1Stema nervoso. Nella psicosi ,m aniaco-depressiva pare che vi sia un gioco alterno di anticorpi e di antigeni, che agirebbero ·g li uni provocando l'eccitazione e O'li alt~ la depressione e viceversa. La quistione ~d ogni modo è tutt'altro che risolta. Certo che in questa forma come n•e lle altre puramente mentali non si pu·ò fare a meno di riconoscere che l 'elemen.t o essenziale è I 'intossicazione. In quanto all'orligine di 'essa ed al stto meccanismo di azione spetta agli ulteriori studii dire l'ultima paa:-ola. 1

DRAGOTTI.

ACCADEMIE, SOCIBTl DDICIB, OOKGRESSJ (NOSTRI RESOCONTI PARTICOLARI).

Soeietà medico-chirurgica di Pavia. Seduta dell'r1 novembre 1915. Pres.i deriza: prof. A MONTI, presidente.

. INTRODUZIONE del presidente ACHILLE MONTI. Aprendo l'adunanza egli pronuncia l e seguenti parole : La Società no.stra riprende i lavori cons1Ueti perchè la guerra non arresta la vita del p.e nsiero in una grande nazione . Ma il nostro pensi.ero è tutto alla o-uerra o , che deve restituire all'Italia i s uoi naturali · confini, e ~alvare 1a tradizione civile del genio lati.no. La primav era scor.sa, la Facoltà nostra, memore ~el s uo passato, seppe essere ancora una volta l'interprete del pensiero scientifico di Lombardia quando con insegnamenti speciali di chiru!rgia, di patologia e di i!giene, dette opera valida alla preparazione sanitaria dell'esercito, da tante parti. a gran voce invocata; e mirò più alto e più lungi quando riaffermò che la medicina di guerra non si chiude con l'assistenza e cogli inter,renti chinurgici, ma deve essere assai più largamente intesa, fondata sopra una vasta organizzazione di prov·vtedimenti profilattici volti a ~alv.are l'esercito e la nazione dalle grandi epidemie 1ch~ nei secoli scorsi susseguivano .ad ogni ' grand·e guerra. Ora le nostre fì•l e sono diradate. Molti dei 11ostri .soci, tutti i giovani che nella primavera scorsa erano qui a raccogliere la parola ammonitrice dei ' ' ecchi maestri, come ,-iatico per l'imminente caimpagna, sono oggi lontani. 1

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IL POLICLINICO

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A noi un altro compito è rimasto, un duplice Prof. VITTORIO ASCOLI, Proietbile entro l'oreccompito: ldare l'opera nos tra negli ospedali terchietta destra del cuore, perve1iuto attraverso ritoriali .alla cura dei feriti e dei malati reduci la ca-va inferiore. dalla zona di guerra; raccogliere nuovi eleFa la comunicazione anche a nome del dottor 1nenti per arricchire il p atri1uonio della nostra Masserirui iche ba icompiruti gli ,esami con i dottrina nell'ordine della medicina militare • rag:gi X . La nostra scuola ha ritrovato tutti g li spiriti Il caiso è rarissimo, e però primo nostro ufg randi del suo .p iù grande pa:sisato,. ficio è 1quello di descriv·e rlo con accuratezza. Rinverdiscono i lauri e le memorie degli anCarlo R.,, d'anni 22, soldato di fanteria. tichi allievi g;loriosi, da Carlo de Cristo:fori6 ad N.u1la d'interessante nel gentilizio. · A.g ostin-0 Bertani, idra Giuseppe Sirtori a Tullio L'infermo ricorda che all'età Id i 9-10 anni preBrù gna:telli, da Luigi Contratti a CarJo Cassola, sentò ed,emi generalizzati, per i quali nianase a d a Gaet a:no Sacchi àd Achille Missori, ris.a lu- letto un m·e se e fu curato con bottiglie calde ta110 i giovani nostri per l 'i1d eale della Patria intorno al corpo. Nessun'altra .m alattia nè priquelli che già 1sono caduti., come Vis1nara, Do- 1na 1llè dopo. Però soffriv:a spesso di dolori al 11ati, Berlese, e quelli che t ornarono feriti o ventr~, e, d'inverno, andava soggetto a raffredin.alati per i d'isagi della gu!erra, come Tibaldi, dori ~he scendevano al petto e davano bronchite lVI oschiai, Gandini, Pietra. E i grandi maestri (di breve du;rata). del passato, Bartolomeo PaJ?.izza e Mauro RuRimaise sempre pi.u ttosto gracile : ta'llt'è che sconi, Carto Cairoli e Teodoro LoYati, Luigi alla leva fu dichiarato due volte rivediJbile. Porta ed Eus ebio Oehl, Francesco Caisorati e Non eccessi di vino e di fumo; aistinenza daJla (;io,·anni Zoia, che furono insie1ne 1n·edi.ci e V enere. soldati, che organizzarono gli ospedali diur.ante Fa il mestiere di canestraro, che lo obbliga a le prime gaerre idi redenzione, ri,rivono i loro · stare molte or·e del ·g iorno seduto e di appogpiù tremendi giorni per affidare a noi il compi- gi.are piuttosto fortemente le sedie al petto. mento dell'opera loro. N°el gennaio 1915 entrò sotto le anrui nel ..... Per la patr·Ìia, per la libertà, per.chè il piatri- fanteria ; fece regolarie servizio di istru·z ione fino 1nonio ideale ed Ullllano della nostra s tirpe non a che cominciò la g.uerra. ·vaida s01nmerso sotto le ondate incalzanti della Prese parte a pareochi combattimenti sulla violenza straniera, è og.g i necessaria. l'unione di linea dell'Isonzo, in ottime condizioni. Il 18 tutte le forze, la più com·p 1eta 1c omunione delle luglio, mentre camminava curvo lungo una trin. anime. cea per ritir.are le g.amelle del rancio, scoppiò No11 è questo il momento 1della icritiioa, è uno shrapnel nelle vi1cinanze uccidendo p·a recl'ora dell'azione. chl so1dati e ferendone altri . Si sentì colpito Da questa azione deve nascere un'Italia più al dorso e provò intenso dolore irradiantesi alcompleta, più unita nella .sula origine rmoltepli- 1'arto infeciore sinistro : si piegò a terra nelJl 'im• cità, J)ÌÙ valida a diiend·ersi s ulle alpi contese, p oooi1bilità di mu10versi, ma senza pendere i sensui 1nina.cciati suoi m,a ri. timenti. ìVIa appunto in nom e idi .questa fede sia a me Doipo le prime cure in un dspedaletto da camconcesso di esprimere og,g i la s p eranza che I 'o- po passò nell'ospedale di Cormons,, donde il 23 pera della Società no.stra e dei nostri studiosi d·e llo st esso mie se fu trasferito a Pavia all 'os,p eriesca particolarmente feconda, capace di infon- dale del collegio Ghislieri. Era pallido, abbattuto dd forze, feblbricìtava dere s ano-t1e 11u<Yv 0 nella m.e dicina militare itao liana, per dairle un più alto contenuto scienti- modicamente: 38.4. Presentava una ferita im:fìoo, u.n vigor di vita, che le permetta in ogni mediatamente sopr.a la spina iliaca a metà tra momento di assor.b ire tutte le forze operanti la linea mediana e la linea esterna del corpo, 5-6 centimetri e piuttosto profonda. Uridella scienza nazionale, una :flessibilità ed una lt1no-a o • • prontezza capace di frontegigiare ogni evento. n ava con difficoltà, aveva st1ps1. Non appena le condizioni generali lo permisero, e propriamente il 1° aigosto, ifu sottopoot~ COMUNICAZIONI. all'esame dei raggi X per determinare la esiVengono poi presentate le s·eguenti oomunica- · stenza e la posizione del proiettile. Il dott. I\1as. . Z l Olll : ser·i ni dettò il seguente reperto: pallottola sulla CASil\IIRO l\1oNDINO presenta alcu1ii apparecchi di proiezione dell''a,la iliaca sinist1'a al suo pitnto protesi della 11iano e dell.1a-vambraccio ldimo- di 1nezzo. Lo stato o-ener.ale del R. migliora\Ta stentatastra11do la loro efficacia e praticità anche nel rit or110 degli arti l esi .a date funzioni in rap- mente, tutt~hè la febbre fosse mitissima .(3.7 ·4~ 37 .5). Nella 11otte del 10 agosto ebbe una cn~t d1 porto colla peciale professione del ferito. 1

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SEZIONE PRATICA

dolori che si irradia,~ano dalla ferita alla schiena e specialmente al fi.an,c o sinistro : fu chiama lo il medico di guardia che fece applicare vescic.a d'acqua calda con poco sollievo dell'infermo. I dolori al mattino erano molto mitigati. Il 1 ° settembre si praticò una seconda radiosco1p ia onde meglio precisare la posizione del proiettile, . per passare poi alla radiografi.a che servisse ·d i guida all'atto operatorio !Per l 'estrazione. Si fu meravig·liati di non trovare s ul posto più tr.a ccia de-1 proiettile. Si fecero passare allo scherno la cavità toracica e splancnica d el1'inferano, e s i eibbe l'impressione d'una piccola om•b ra nera rotonda entro l 'am1b ito cardiaco, Ripetemmo cQJ dott . Masser.ini par.ecchie ·volte la radioscopia : soltanto i numerosi esami sempre concordi ci convinsero ad affermare la mancanza del proiettile al di sopra della cresta iliaca e la s ua presenza nell'ambito cardiaco. Il reperto si potè concr.etare cosi : proiettile roto1udJo piccolo ( circ-a 7-8 1'nni. dli dia1n1etro) d erit ro l'orecchietta destra. Il proiettile compie escursio-iii reg·olani peridoiari rittn.iche co1i la corit,r azione dell' orecch,ietta percorrendo cirCia 2-8 cerit1 nietri. Questo movinie1ito . pe1idolare vriene co1i u11!lt certa regolarità, ad ogni 7-8 rivoluzio1ii cardiache, interrotto -a metà a questo punto del S'UO percorso, il proiettile è preso da -ur1i movi111e11t0 vorticoso clie lo riporta al piinto i?iiziale. Praticando l'esame sia dalla parte anteriore, sia dalla parte posterior·e, sia di lato, si hanno sen1pre le 1nedesime impressioni. L 'inclagine si è riipetuta moltissime \'olte da·vanti a mo.lti professori e medi,c i dall '8 settembre a ieri: l'jmpressione di tiutti concord,a coi1 1a clescrizi.011e da ·i1oi riassunta. Si è riu1s.citi dopo 1nolti te11.tativi ad o~euere radioo·,r.afi.e con J 'im.m1agci.n1e del proiettiJ.e. riferi.s ce intorno ad alcuni tracciati eletL trocardioo-rafi., c i e speci.a lmente intorno ai trac0 ciati del polso \renoso della giugttlare inserì tti insieme con lo sfig111ogramm.a dell'arteria femorale. I traociati 11011 dimostrano il menomo tu11ba1nento funzionale . RitornallidO alla storia del malato 1'0. rife• rtsce : 1 o che la f.e rita dal luglio ad oggi non è ancora chiusa del tutto : tant'·è che il 24 ottobre . si estrassero ai1cora pezzetti · di stoffa de!ll'abito ~ 2 ~ che il R. presei1ta stip s~ ostinata e \r ~r1 .disturbi nentroa:steniformi (cefalea, ~111neb1b1a~ m·enti passe910-ieri della vista, insonnia, dolo1:1 00 v·a<Janti lievi), malgrado i qua1.1 pero' 1e con d1zio~i <Ten erali sono ass.a i migliorate; o ~che in segt1ito alla ferita, il R. ,presen~a 3 ancora diffic01ltà alla minzione, tuttoch e ora 1n grado assai mitigato, e che lamenta di non atvere più av.u to erezione del membro. 1

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Le considerazioni possono essere bre,·i. ~on \''è dubbio che il proiettile è rotondo: la .sua forma appare ton<ia in q ualsiasi momento e s otto quals iasi visuale. Similmente è certo che esso si trova entro la cavità : l e oscillazio11i potreb bero essere mentite da cambiamenti distoli•ci e sistolici della parete car1d iaca, ma ii1 t al caso manchereb1be il movimento vorticoso ; ecl a11cora se il proiettile fosse connesso con u.na delle pareti non apparirebb.e allo st esso modo i11 tutte le posizioni del sogigetto specialmente nelle due posizioni, antero-po·s teriore e Uaterale. Il iproiettile non ipuò essere pervenuto ne~ cuore per altra via se i1on per quella aperta dalla ferita del 18 lu.g lio : infatti non presenta nè cicatrice nè ferita d'ar1ma da fuoco iin altra parte del coripo. La p .alla penetrata n ella parte sinis tra del <lor.so al~a metà della cresta dell'ileo non ha potuto andare ,-eriSo il (liaframma; infatti noi l'abbiamo ritrovata il 1° agosto alla parte sinistra della colonn1a v·e rtebrale all'altezza de~l'ileo . Il che indica che la palla ha avuto la direzione trasversale da sinis tra a destra e cl1e 11011 ha progriedito verso l'alto. Dal reperto inizi1ale, che di1no·s trò il proiett ile all'altezza della cresta i[iaca, al secondo e finora permanente reperto, che la riconosce entro l '0 recchietta, è passato un mese, durante il quale non iaibbiamo ,pt!1aticata alcuna ooser\·azione. Ha potuto la palla ilel frattem.p o· percorrere la s tra·da dalla cresta ili.aca al diaframm:a., t raversarlo, imboccare il pericardio, risalire fino alla par.ete d·el~'orecchietta, trapassarla per giuno-ere entro la c-avità? Basta accennar.e alle tappe ò del percorso per risrpondere negativ~amente: l'O. aCY.o-iun·o-e che se anche iciò fosse stato possibile òò b a v·erifi.,c.ar·s i avr·ebbe lasciato deformità o aiderenz.e radiologicamente riconoscibili. L'O . ritiene più s·en1pli1ce e faci:le in·t er.p retazi,one qt1esta, che il proi1ettile, giungendo dalJa parte posteriore del dorso, si sia trovato aipprossimativamente a livello dell'angolo d'incrocio del'le due iliache per costit11ire la ca\·a i nferiore e che, con o ·s enza a\iallamento della parete della grossa vena incontrata, a1bbia prodotto una periflebite ieon successi-va perforazione della parete \"enos:a e penetrazione entro il 1111ne. Il malato giacendo su'l dorso, ,b.asta,·a la pressione n1ecrati va esistente nella grande corsia Yenosa ~ . per attrarre il proiettile .e11tro la pompa aspirante card~aca . Il 1diametr-0 della vena è suiperiore a qu•ello del rp roiettile. Ii diametro del proiettil.e risulta all 'i&pezio·n e radiografi.e.a dell 'aippross1inati va misura di 6-8 centimetri, e può ritenersi con sicuro gii udizio di tale grandezza, eh' è ordinaria per le pallottole di shrapnel. L'O. non intende diffondersi s ulle ferite del cuore da a rma da fuoco, che non hanno molto 1

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IL POLICI.INICO

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. a che fare con il caso presente. Il soggetto in segu ire la sorte dei proiettili introdotti nelle molti d i tali casi è restato in vita senza pr.esen- : ,-ene di .g rossi cani. tare gravi inconvenienti, se il (proiettile era Una pallottola sferica cli pi01DJbo, introdotta incuneato nella parete del cuore. Ricorda in- n ell'iliaca del cane, viene facilmente bevutJa, dal vece tre casi in cui il proiettile da una ferita del , -aso, così che si muove verso la ioava, ma giunta torace arrivò entro la cavità : dei tre casi, uno all'·a'ltezza delle :sopraepatiche, ricade in una di morì dopo 4 mesi e un secondo dopo 7 per queste. Per questa via non si riusci a far giiu.nmorte improvvisa ; il terzo, iStndiato da Annain- gere una palla nel cuore del cane; l'esiperimiento g.aiud e operato <l a Beau.ssenat,, guarì dopo a vere ·val:se tuttavia a persuiadere che tale doveva espresentato fenomeni 1g ravis1simi nel decorso post- sere · la via seguita nel caso di Ascoli. operatori-O (per tre giorni intensa dispnea con Per Ja via della giugulare esterna riulSlcl inm1naccia di sincope). v-ece assai faci(le far giungere p 1alil/ottole nel Dopo ciò e dopo i molteplici conati di chi- cuore destro. Ma nessuna si fermò: tutte pasrurgia del cu-0r,e 1'0. si è chiesto se convenisse sarono nei polmoni senz·a gravi consegue nze. sottQporre l 'infer.mo a un atto chirurgico che Un ìCane saigri:ficato dopo cinquanta giorni alo liberasse dall'eventualità di una morte im- ,·ev.a due proiettili incistati nci polmoni senza provvisa pe.r il paissaggio del proiettile entro il tr,aiccia di infarto. Per ciò ritiene che .anche nel ventricolo destro e q~indi entro .q ualche g.rosso caso di A.scoli non :si debba ritener·e perircolasa tronco de11 'a.r teria p o1monare . L '0. non con0- la presenza del proiettile nel cuore. Se anche scendo che la casistica Jimiitata ai tre oaisi ricor- i1 proiettile passasse nel polmone, dall'esempio dati non -sr-ede che la esperienza altrt1i possa dei cani s i può ancora sperare che non avvenmolto conferire al nostro giudizio. Egli ritiene gano inconvenienti molto gravi. però che, poiichè un caso è guarito chirurgicaForse il proiettile nel caso Ascoli è frenato da. mente, ci s i deve [)Or.re netto il problema del- una briglia tra:sci.n ata dal focolaio della fe rita. l'operabilità. · L'autore ha potuto riprodurre i1 caso introdu~ L'O. :sarà lieto d1 sentire in proposito l'opi- cendo n elia giugulare una p alla frenata con un nion·e dei molti presenti, che hanno avuto la filo di seta. cortesia di constatare sullo s.c hermo radioscoIl prof. LEGNANI domanda al prof. As'Coli sé, pico i fenomeni da lui descritti : egli è ·e sitante. tenu.to conto che alla radioscopia il proiettile ifu In teoria sarebbe propenso ad intervenire: nel trovato a li·veJ.lo della cresta iliaca in un piano caso concreto ·10 tratti·e ne s1pecialmente la debole equidistante alla spina iliaca anteriore suipecostituzione e lo stato nervo.s·o del paziente . La riore sinistra e alla 'linea mediana, convenga ridebole costituzione del p.a ziente ha riscontro se- tener.e 1proba1bile che iJ proiettile s tesso 111on sia meiologico in una lieve · riduz1one di s uono con entrato direttamente nella cava, m ia secondari·a resipiro aspro all'apice polmonare s inis tro e in me11te per mezzo del11a venia i liaca comune di pe.ribroochite (tubercol,are !) estesa a molte dira- sinistra. mazioni dei medi bronchi d'ambo i polmoni e Il prof. PREDIERI fu le segu enti domande : con g landole tu1bercoJ.ari caiseificat e all'ilo del 1 a. In base ai · risultati radiografici, fui possi1bile polmon e destro. L'O. teme che il grave dri.s tur- staibilire la distanza tra J.a pallottola di shrapnel bo respiratorio e circolat orio che interviene nel- e la venia cava? 2· Essendovi controiruliic2z.ioni 1'a tto operativo e subito dopo (distuu-bo ~resen­ p er un intervento chirurgico, quale potrà essere tatosi minaccioso per 3 giorrui nell 'u·n ico caso la sorte del proiettile e q.u ale quella del ferito ? operato) possa coma>romettere la vi t a d'un sogIl prof. _.1\scoLI r~ngrn.zia, anche a nome dei getto con lesioni polmonari croniche s pecifiche. colleg hi, il prof. Monti per av-ere riferito i primi ris ultati delle sue esperienze sui cani; si auL '0. aspetta il coDJsiglio dci presenti. P er conto suo è so.d disfatto dell'onore di riferire un gura di vederle continuate e p erfezionat e. caso così raro. Esso può aprire la strada a nuove Ai colleghi Legnani e Predieri risponde che, in da ~o-ini su·l l.a tolleranza del cuore per cor.pi. come ha già riferito, a l primo esame di R. fu estranei, s ulla trasmissione di corpi estranei const at at o il proiettile con la radioscopia; m a lungo le \'ene, sulla temibilità degli infarti pol- non fu disgraziatàmente praticata la radiogramonar~, ecc. Non sono rare le volte ch e l'osserfia : n on fu· determunata allora, nè si potè fare oiò Ya2'Jione clinica ia;pre lia ·vi.a alla proficua indagine in seo-uito la distanza iniziail.e tra la colonna ~ ' stperimentale. Sa che il collega Monti h:a ini- ,-ertebrale e il proiettile e de,·e rimainere in dubziate esperienze s ui cani e spera che egilii vorrà bio, · considerata lia topogradìa della regione, se offrire ai colleghi come primizia una bre,Te re- la palla abbia im.b occato piuttosto la iliaca alla confluenza con l a cava o la ca\-a stessa. _J\.lla dolazione dei fatti osservati. Il prof. iVIoNTI per s piegare il caso imiportan- manda de1 Predieri circa la .p rognosi a distantissimo o.5serYato dal prof. _L\.scoli, ha cercato di za , 1'0. risponde che non solo il meistiere del 1

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SEZIONE PRATICA

profeta è difficile in medicina, ma che la casisti'Ca è troPPo ris tretta per autorizzare qualche legittima. 111 perricolo della trasmi1g r.azione potrebbe essere meno grave che a prima vista non paia, stando ai pr.i mi sagigi &perimentaili ri.feriti dal Monti questa sera; d'altronde il pericolo del·l 'intervento chirurgi,co per le gravi condizioni respiratorie del soggetto pare all'O. cosi minaiccioso che preferisce, almeno per ora, che il suo ini.fermo corra, l'alea deJ. caso.

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ehbe J 'opportunità di osser\ are trecento casi di feb•b re tifoide. L'emocoltt1ra cl1e venne praticata ~istemati camente - e che dnede esito positivo in 90 casi e le ragioni sierologiche penmisero di .st abilire che nel 30 % circa dei malati, l 'inf,ez1one era deter.mtinata da paratifo, sia del tipo ~ che del tiJpo _-\,. I casi da paratifo B erano però 1n numero prevalente. L'interesse magigiore delle osservazioni del1' _L\. cons iste a@punto in questo &peciaile carattere che l'epidemia ha presentato di essere soi\CHILLE MONTI. I proiettili esplosi-vi da fiticile austryaco : ca~atteri delle ferite dai 11iedesi·1ni stenuta da paredchi agenti p.a togeni. La mortalità riferita alla tota~ità decrli in,f ermi prodotte . o Descritti gli effetti esplosivi dei proiettili or- fu di poco superiore all '8 %; riferita invece sedinari sparati a breve distanza, e q1UelJi deter- paratannente ai casi di tifo eberthiano e di paminati da proiet,t ili che si scamiciano nel canaìe ratirfo rag.giunse il 10 % pei primi e fu invece della ferita, presenta un vero proiettiJe esplo- inferiore aJ 2 % pei secondi. In due maJati di tifo a<ldo1nina•l e diagnosticato batteriologic asi,-o opportunamente sezionato. Questi proiettili, raccolti dai nostri alrpini . mente per mezzo della emocoltura l'A. osservò nelle trincee nemi•c he nell·a zona dell 'Isonro, cor- manifestazioni ennorragich·e della cute simrili a r.ispondono aille descrizioni date dal Reiss e dal quelle .che si verificano nei casi di por[pora emor.ragica. Ferrarini, riprodotte poi in diversi giornalti. . Oltre che per la rarità ,de1la manifestazione La .p allottola ha la struttura di una minuscola granata ; contiene una camera -ripiena di n1orbosa (i ieasi di tifo con manifestazioni emoresplosivo, che viene acceso 1diall'urto d'.un per- ragiche furono descritti in numero scarso e in cusisore, r.acchiuso in altra caro.eretta sottostan- pochissimi si era potuto stabi1ire u'lla sicura diagnosi batteriologica) i casi osiservati dall '_L\... te, contro una capsulina di rarme a fulminato. L'esplosivo contenuto nella pallottola contiene presentarono particolare interesse per la &pLcca.ta tendenza delle macchie emorragiche a disporsi clorato di potassa e sti1bina. si1nJ11etricamente rispetto alla linea mediana e Di,ve1~si casi osservati poterono essere as.-critti ' per la gravità dell'in.fezio11e che portò all'esito ai proiettili in questione per i caratteri della ferita con ·g ravi perdite di sostanza, per la pre- letale. Di run caso si potè fare l'autopsia la senza di un foro d' entr:ata •c on diversi fori di quale riv-elò l'esistenza di numerose emorragie sottom·ueo&e lungo t utto il 1decorso dell'inteuscita, per le estese lacerazioni interne de i tesstino. I reni, entrambi ingranditi, presentavano suti, per l'aspetto necrotiioo ig.ri•g io b11uniK.rio numerose emorragie nello &pessore del parendelle s ruperfi.ici lese, per la presenza nelle ferite chi.n1a ed erano infarciti di linfomi ti.fici. del percu:ssore cilindro-<X>,nico in ottone, della I casi dii paratifo furono essenzialmente caratcapsulina o dischetto di r.ame, o de11e caanere terizzati da un decorso ipiù benigno della malati,n terne in aicciaiio. tia e da minore durata delJa [ebbre (16, 21 giorOltre agùi effetti laceranti dovuti altl 'e51plosioni). L'inizio d-ella malattia è per lo più brusco ne, tali proiettili esencitano un'azione necrottize il periodo di s tato è generalmente di d.u rata zante per i gaz S\rilU[>ipati dall 'esrplosione . m·inore che .nel tifo. I sintomi presentati dai diVERATTI EMILIO. Ricerche bacteriologiclie su ,-ersi organi sono molto s imili a q uelJi che si alc7J-;1ii casi di febbre tifoide osservati 1iell' o- riscontrano nel tirfo, però si posso110 a ,v ere, in spedale militare di riser-va di Pa-via. alcuni caisi, maniifestazioni cliniche che presenL'autore ha s.ta:bilito la notevole frequenza tano una '&pecia•l e fi.sionomàa. (·c.irca il 30 %) dell 'infez1one da paratifo B fra Uno 51Peciale aspetto assolutanneute carattele forme di febbre tif,o ide pro,renienti dalla ristico della roseola, ad esempio, l '_.\.. ha potuto fronte . notare in alcuni malati di paratifo B, i quali Descrive som,m ariamente .sette casi di infe- presentano pure note sintomatiche caratteristizione da paratifo A in tre dei quali la diagnosi che da parte degli organi digerenrti. . fu stabilita con certezza mediante l'emocoltu:ra, I casi osser,-ati da11 '_i\. non so110 però suffine'i rimanenti con iprobabilità in ·b ase al risul- cientemente numerosi e le note sintomatiche da tato dell'ag,glutinazione. lu~ rilevate non sono suffi:c ientemen·t e costanti Presenta i tre ceppi di paratifo. da permettere, in base a dati puramente clinici, una distinzione tra infezione tifi.e.a e iniezione FERRUCCIO MARCORA. Osse1'-vazio-ni cl4niche sulla paratifi.ca. Una d~agnosi ·s icura tra di esse non tifoide castrense. può essere fondata che su dati batteriologici. Nell'10SpedaJe militare di riiser,-a di Pavia l'A. 1

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IL POLICLINICO

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APPUNTI DI MEDICINA PRATICA. CASISTICA E TERAPIA. La broncospiroehetosi di Castellani. È st ata descritta sin dal 1905

da Castellani

che l'aveva denom.inata, per l 'agente eziologico, spir-0cheto.si b ronchia1e ; è stat a anche .chiamata sviroschaudiniasi bronchiale e bronchite di Cast el~ani ; è opportuno però ricor,d are che sotto il nome di spiroch·e tooi d el CaisteJlan·i , si inten1d e generalment e la fira1mboesia tropica. Il dott. Luriie diella Croce rossa americana ne ha osservato in Seribia un caso, che sarebbe il primo descritto p er l 'E.u i!-0pa e ne riferisce in Ri'V·. crit. di cli1i. 1ned. 20 novembre. Trattavasi cli una s i g n-0ra di 24 a nni ch e da sei settimane a vevia t ors.se C()lll scarlsia espettarazaro.n e m:ucopurulenta; con dizioni gene rali un po' deperite, talvolta, verso sera, .qu:ak·h e elevazione febbrile. .t-\ Jl'.esame d el torace si ascoltava soltanto 1qualche rantolo umido alle bia si; n egativa la ricerca del 1b ac. di Koch, mentre nei prieparrati. colorati coil. Giemsa .si notava la presenza di nu1nerose spirochete. Con un.a cura di arsenico e di balsamici le condizio·n i anu1glio11arono, S1oom.parendo l'esp ettorazione e le ,spi.rochet e. La malattia è causat a dalla SpirochJaete bronchialis, molto varliiabile per lunghezza, sp·e ssore, ecc. ; nel caso de1'1 'A. la lunghezza v.ari.ava cla 5 a 30 µ e le 1spire da 3 a 8. Sinto1natologlia. Cast ella ni ·di1stingue 3 t1pi : l'acuto, il s ulbacuto, i.l cronico; nel primo l'ind:iividtto si sente raffr,eddato, e po~ si sviluppa la febbre , che dura 5-6 giorni, ra1·aanente molto alta; vi è espettorrazione scarsa mucosa o mucop uru.lenta; talvo1ta l'ammalat o si sent e molto stanco, con fort~ oefalea e dolori reum·a toidi. La for ma cronica può seguire Ull1 attacco ocnito : vi è tosse cronica con esp ettorazione che può essere s tria.ta di sa11Jgue, in a lcuni casi si sono '\"erifi.cat e .d elle emotti•s i ; all'ascoltazione del torace si rivela solo qUJaleh.e rantolo. La t emperatura pttò essere normale, oppure aversi febbre a tipo intermittente o ondulante. Il decorso ·pt1ò essere protr,a tto e la malçtttia clurare per anni con aJt ernative di ·migliora1nenti e ricadute, le quali, in genere, sono abbastanza facili. Si so110 osservate come complicazioni la ri11.i t e e J,a pnetmnonite da d~plococco di Firankel; qtt3!lche \'olta s i danno infezioni miste con tubercolosi o con broncomoniliasi. Nell a diagnosi si de,re escludere la tubercolosi (assenza del bacillo) la bronco1nicosi e l'emot1

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tisi endemica (assenza di uova del ParagonitlllU5 W est eraniani). La p;og nQ.?i .nei casi acuti è favorevole, nei cronici p erò la mal•attia può avere un corso molto lungo (5-7 anni) e dare profQndo deperimento e .anemia. Nella terapia sono da prendere in considerazione amvitutto l'arsenico (liq. del Fowler, cacodilati) e poi i .b alsamici ed i glicerofosfa:ti. FIL.

Azione ed uso dell'emetina nell'endamebiasi. Lyones (The A merica1i Journal oj Medical Sciences, 1915 luglio) ha trovato che l'ipecacua11a e 1'emetina , 1quando sono somministrate sia p er bocca che per via ipodermica esercitano la loro azione solo dopo che sono stati assorbiti nella circolazione sanguigna e colpiscono le amebe solo qua ndo queste si trovino a contatto col sangue ossia nei tessuti. Le amebe infatti libere nel tùbo digerente non sono attaccate dai detti medicamenti nè quando questi vengono ingeriti per via orale, nè •quando vengono iniett ati sottocutaneamente. D'altra parte si , è potuto sp erimentalmente dimostr.are che i princpi attivi dell'ipecacuana somministrati p er la bocca 11on vengono eliminati con l e feci. L'emetina iniettata sotto cute non produce la distr,u.zione dell 'endameba coli, un p arassita che vi\ e liberamente n ell'intestino. Questo fatto conferma l 'ip-0tesi che il medicamento non è eliminato per la via intestinale. Viceversa l 'emetina agisce quando il parassita è già penetrato nei tessuti .della paret e int estinale, come è il caso dell'ameba dissenterica. Per ott~nere i desiderati effetti terapeutici è necessario qttindi somministrare 1'emetina per via ipodermica. Lyons ·r itiene ch e ripetute iniezioni di piccole quantità siano più efficaci, poichè esse sono r apidamente assorbite e gli effetti sono mantenuti cost anti. Nei casi g ravi si dovrebbero praticare iniezioni endovenose. La somministrazione per via orale è controindicata an ch e perchè produce irritazioni intestinali. Per le st esse ragioni non sono consigliabili l e irrigazioni per via rettale. L'ipecacuana viceversa è meglio somministrata per la via orale. Per quel che rig u arda la dose Lyons osserva che ordina1riamente nei casi di dissent eria amebica è sufficient e la dose quotidiana di circa 6 cgr . ·ecl anche meno. Il trattamento deve du1

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SEZIONE PRATICA

rare una o due settimane. Se la cura è troppo prolungata o le dosi di emetina troppo alte la dianrea può :aumentare e divenire persistente, ed insieme comparire altri disturbi anche gravi. Per prevenire le possibili recidi ve, che sono determinate dalla penetrazione nella parete di a1nele rimaste libere nel lume intestinale o dalla riviviscenza di forme incistate, il trattamento dopo 1a guarig-ione dovrebbe essere ripe-. tuto di ta11to in tanto anche quando non si osservino delle cisti.

a. a.

Cura dell'ulcera dei tropici. L'itlcus tropiciini è u.na m:alattia molto comune. Sarebbe piuttosto ,difficile precisarne le caUJSe, pO'ichè di solito contribuiscono a deteirminarla fattori molteplici, i qtiali tutti nella pratica devono ess ere presi in considerazione. Essa si riscontra per lo più nella porzione inferiorJ delle gam1b e ed .a i piedi, molto a.--aramente nelle estremità 1.SUipeniori. Elem,enti causali m'olto semplici possono occasioinaJ.mente p1·odu.r la : un trauma, una contusione. Essa può prog'!edire raipidamente, si clhe it1 '1.llla settimana può .r aggi ungere la grandezza di 1Una moneta da c1ue soldi od anche di più. Spesso se ne riscontrano parecchie; l'una si manirfesta accanto all'altra. Il fatto che possono essere ·p rodotte da piccoli traUlllli dimostra che la resistenza individuale dei tessuti è molto debole. Ciò p·u ò essere in Tapporto col genea-e id i vita e d'alimentazione de1le genti che vi vanno soggette; inoltre nella maggior parte idei casi si hanno stigmate di sifilide ereditari1a od acquisita; e se a ciò si aggi unge l:a frequenza della malaria cronica e della :filariosi, si ha un'idea della molteplicità dei fattori causali di questa m alattia. La diagnosi è faicile. Le ulceri sono più o mieno rotondeggianti, a margini rilevati, duri di consistenza e di colorito pallido, co·l fondo coperto 1d a detriti giallastri in scar.sa quantità . Qlwando i processi di disintegrazione dei tessuti sono più ~apidi, si ha notevole produzione di p.u s. Esse sono molto dolorose. Abbandonate a sè, tendono ad . all arga·r si: l'infenm.9 diminuisce di peso, si anemizza e ·d iventa incapace di lavorare. Quanto alla oura, gli antisettici com.unii. e gli astriingenti sono più o meno inutili; se però vi è produzione rd i pUiS, i lavaggi con 1isolo caldo o perm.anganato all '1 % giovano a detergere il fondo. La cura in ogni caso dev'essere attiva, e molto dipende dai caratteri dell'ulcera. Se essa è piccola, il salvarsan è molto efficace; se è ampia, bisogna ricorrere agli innesti. Q·u esti non 1

in tutti casi sono consigliabili. Nelle ulcere croniche gli innesti stentano ad attecchire, perchè il fondo è incallito dalla formazione di tessuto fibroso, e perciò non granula e non è atto alla v.ascolarizzazione. Anche se si fa precedere il raschiame11to del1 'u1cera, residua sul fondo del t es·siuto fibroso che rende difficili i processi di gu:a.1igione. In ogni caso il raschiann·e nto deve ess·e re fatto fino a p~odurre gemizio di sangue per tutta la superficie dell'ulcera, perchè l 'innesto possa attecchire. Se i margini sono mo·l to fibrosi, bisogna dissecarli e resecarli tutt'intorno. In altri casi vi sono 1g ranulazioni esuber.anti, che si devono raschiar.e con cura. Gl'innesti riescono meglio quando l'ulcera non sia molto grande e callosa. La tecnica è q1Uella dell'innesto chi!lU.Tgico. Gli isolotti di cute vengono presi dalla coscia siulla fascia lata e lavati in soluzione :fisiolpgica. Si deve usare molta attenzione nella fasciatu!ra e nella medicazione dell'innesto per .evitarn·e ogni più piccolo spostré1Jtl11e nto. La cura sal varsainica generalme11te dà bu()llli risultati : le ulceri guariscono rap1damente. Ciò coruferma la natura specifica di questa malattia. La 1dos,e varia da 0.30 a 0.60 .g r., a seconda dell'età. Talvolta il riiSuJ.tato favorevole è transitorio, e la recidiva si ha allora pi·u ttosto precocemente. In q'llesti casi sarà n€cessaria ancora una dose di salvarsan, con un intervallo di r a 3 anesi. Ciò può essere dO'VUto sec()llldo 1'A. (Vassallo, The Practitioner, 1915, n. 565) al fatto che l:a debole vitalità dei tessuti persista dopo che il 606 è 6tato eliminato. tt cosi bassa la vitalità dei tessuti, che talvolta nella. sede dell'iniezione si svi1luppa un'ulcera. ~ consiglia·bi.Je n.e i ·casi più .g ravi di far pr~e­ dere un periodo di ot1ra iodio-mercuriale, della durata idi 2-3 mesi a seconda delle condizioni generali dell'infermo; in secondo tempo il salvarsan è più efficace e dà risultati du'ra,tu.ri. P . SABELLA.

POSTA DEGLI ABBONA TI. (600) Dermatosi da can1ie. - Nella mi a pratica professionale mi è occorso di osservare parecchi indivi·d ui affetti da intenso eritema, specilalmente alla faccia e ai genitali, tale da simulare una erisipela classica, co11 intenso prurito e l·eggiero ·m ovimento febbrile, causato dal ma11eggio di canna stagionata coperta di una muff.a . Saprebbe d0l.llliÌ eonto di tale processo n1orboso? Esiste ·l etteratura in proposito? È stata studiata da altri l'azione e l'entità di tale agente? Ringraziamenti. Dott. F. B. da S. G. S. 1

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IL POLICLINICO

È noto che gli operai che maneggiano le can-

ne (arundo do-nax) possono andar soggetti .a delle der1natiti ch·e sii attri·b uiscono ad uno speciale fungo (spirotrichum dermatodes) e che si manifestano con eritem:a ed edema delle parti scoperte, dello scroto, della a:egione interna delle coscie e sono accompa,g.nat e da prurito, senso di bruciore e t alora ,da cefalea, febbre, ecc. Fatti analoghi a 1q uelli accennati dall 'atbbonato sono s tati descritti in Italia dal Lisanti (Lia po1vere della canna comune nella patogenesi di una speciale dermatite : Riforrma medica, anno XVII, n. 98) , il 1qiruale attribuisce i fenomeni da lui .osservati all'azione irritante di quella· specie di intonaic o pulver.ulento che si trova nei nodi delle canne, specie se sono secch e, fra le foglie e il fusto. In un v·o1ume di p roosio:na pubblicazi,ooe : « Le dermatosi dei lavoratori >> 'Che il << Poclinireo >> darà in -dono ,ai suoi aib bonati, si potrà trovare una succinta descrizione !di questa dermatite ben nota ai cultoci di malattie profess ionali. V . MONTESANO. 1

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adoperati con le dov,u te cautele (e solo negli stadii nei quali SlUi fenomeni di essudazione libera, o no, plI'evalgono la formaz.ione di squame e la infiltrazione del connettivo) furono adoperati senza succezzo, si potrà tentare la rontgentera1_:>ia. V. MONTESANO. (602) Desiidero conoscerre se il medico è autorizzato a procurare l'aborto ostetrico in una donna rimasta incinta dalle sue relazioni con un sifilitico; e ciò per evitare che il prodotto del concepimento sifilitico trasmetta la sifilide alla madre. Nel caso afiermativo, in quale tempo sarebbe .g iusto interrompere la gravidanza? Abbonato n. 281. N-0n lo riteniamo giustificato. Curi la madre. a. v.

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(601) Sulla cura dell'eczern.c,i. - Le s arei g•rato se v olesse suggerirnni un rmedio efficace contro U'll eczema cronico delle mia nj,, specie !fegione dorsale, t:he duri da anni e che abhi1a resistito a tutti .g li unguenti astringenti ·e disseccanti• e parassiticidi, con baigni sulfurei locali, e cure arseni'Co ferruginose i11terne, che dopo mig;liorie o accenno a scomparire si riaiccentuia dopo 11tll bel po' e perpetua il t omento fisico e mo11ale. Voglia perciò coa.rupiacer:si 1d·a mni ;precise indi. . caz1on1. Per siJStema la cc Posta degli abbonati >> , non risponde a quesiti 1rifere11tisi a casi clinici speciali, per i quali sarebbe necessario l'esame diretto del malato. Per ecoezione diremo, che nel c·as.o accennato, se si t11atta verametìte di eczema nel .se11so più ris tretto, oc.cor!}e anzitutto elianinare e>gini caUJSa locale irritante che possa favorirne 1'ins1orgere, compreso l'uso dell'acqua e del sapone, invece dei quali si '.Potrà adoperare, come detersivo, l'alcool puro, sia pure con motderazione e nei soli periodi di tregua dell!a malattia. Un accurato esame generale dell'inferma dirà poi se v'i sia.no caus e generali : anemia~ linfatismo, intossicazioni gas tro-intestimaJi, abito scrofoloso, ecc. , che possano i1ndirettamente contribuire a faire svilwppare ed a mantenere la dermatite eczematosa e, n ell'a fiermati,..a, indicherà la terapia da seg.uire. Come cura locale, se i preparati di catname, (26)

(603) Desidererei saip ere se in caiso di g.rave malaria estiivo-autunnale e intolleranza assoluta ai sali di chinino si sia finora tentata la crura d 'iniezioni .e ndovenose di sublimato. Ci sairebbero altre cure da consigliare ? Abb . n. 3160. 1

Insista nella cura chininica. a.

V.

(604) Prego indicarmi nel·lra « Posta deglii Abbonati >> (senza ricor1tere· ai grandi trattati di igiene) l\.l'n recente m.anru.ale di sieroterapia e vaccinoterapia che tratti difiusam·e nte degli ultimi studt e vedute su tali rami di teraipia moderna. A·b bonato n. 6020. Volendo utilmen·t e oonsultare un manuale, che tratti deo-li studi più recenti di s ieroterapia .e o vaocinotera:pia, può provvedersi, fra gli altri, di uno dei seguenti : Elementi di Sierologia. Prof. Alberto Ascoli (Stab. tip. Stucchi, Milano, 19r2). Vaocins, sérums et ferments. Darier, 1912. 1\'lédicaments microbiens, etc., Metchnikofi, Sackepée, ecc. 2a. edizione, 1912. Les Médi>ea.tiooo préventives. Nathan-Larrier, 1905.

Le sarà facile ottenere i testi francesi rwolgendosi all'editore A. Legrand, rue Serpente, 36, Parigi. P. C. Nel fascicolo scorso, a pag. ~673, c:olo.nn~ sinistra, linee 10-11, deve le~gers1: reg1on1 ricclie di terminazioni nervose (aette zone erogene),


[ANNO XXII, FASC. SI]

SEZIONE PRATICA

VARIA. Il ricordo di Bartolomeo Eustachio all'Università di Roma. - In occasione della in~u­ gurauone 1dell'anno accademico, alla presenza del Presidente del Conisiglio, onorevole Salandra, del MiniiStro della P. I . on . Grippo, del Sindaco di Roma ldon Prospero ,Colonna e di numerose .autoritài, il Rettore e il Senato \A.fccadem:ico dell'Università hanno 1s coperto il ricordo in onore id i un maestro ins~gne dell 'Meneo romano n·e l secolo XVI. E' questi Bartolomeo Eustachio (Ewstacliius) di San ~ev·erino Marche (morto nel r574), i·l cui nome è scritto a lettere d'oro nella storia della sc-ienza, come uno dei fondatori dell'anatomia e dei ,p iromotori del metodo sperimentale. Il ricor;do in bronzo è aipposto a 1uno dei pilastri del logigiaito suiperiore nella corte della Sapienza accanto al ncordo manmoreo lin onore dii Vittorio Emaniu ele II. Entro una composizione di stile cinqu·e centesco vedesi i n rilievo la figura maestosa dell'Eus tachio vestito 1dell 'abito aiccademico, seduto in cattedra in atto 1dii parlare ari. 1d isicepoli. Ti.ene nella 1nano sinistra un cranio umano e appoggia il brac1c io destro su tavole su·l le quali è tracciata la conformazione ,d ell'orecchio, una delle scoperte principali del maestro. Ai lati sà. veg1g ono fiQ'Ure ;di scolari in a tteggiamento di ri,·erenza; b . . in alto fasci di ferri degli anatomisti . .L'~cr1 zione dettata dal 1?rof. Giacomo Giri è la seguerute : Bartholo1naeo Eustac1iio - Picetiti A 1'tis A 1'1Utomiche Lumini - S enatus A cademicus - Quartis feriis secularibus Anno MDCCCçXIV È opera assai lodata dello scultore m1airch~2"iano Giuseppe Tonnini. o . . D,e 1l'Eustachio avemmo ad o.CCU/parc1 am1P1a:mente nell 'rannata del r913 in occaisdone delle 0i110ranze commemorativ·e che gli furono rese a Sanseverino Marche . 1

1

CENNI BIBL/OQRAFICI . Non si recensiscono che t libri pervenuti in dono alla Redazion e

S UTHERLAND S. N. Trattato di dietetica. Traduz. ital. del dott. L. Ferrio. Torino, Unione tipooo-rafico editrice Torinese. _-\.l t1tittato di dietetica che è contenuto in 624 pao-ine ha11no collaiboria.to r9 a11tori, turtti profes~ori consulenti o medici primari degli ospe' . dali di Lo11dra. T ale sen1·pli.ce co11.sitataz1one prova che ognuno ha scritto 1brevemente, st1ccintamente, qt1anto era indispensabile per l'argomento· preso a svolgere. La materia ha la buona, si direbbe la micrliore disposizione d'un trattato, dall'e,·oluzione ~

'

della dieta dell'uomo nelle di verse età, alla fisiologia della digestione, dag-li studi SiPerimentali s ulle diete, ai cibi bre·v ettati e alle specialità, dai metodi di alimentazione artificiale alle norme per la dieta in tutti i gruppi di malattie e nelle varie fasi della vita. Malgrado cosi felice orgainizzazione il direttore dell'opera, Sutherland, ha lasc;iat'o ad og.n i collaboratore piena libertà di idee e di metodo. Ognuno ha esposto le :sue indicazioni e i suoi criteri. Questa seconda apparente contraddizione è un'altra caratteristica del libro. Fra tali contrasti spicca il lato più originale del presente trattato, in ClUiÌ i medici trovano tutto quanto uomini specializzati e rotti a lla pratica hanno scorto, esperimentato e riconosciuto consigliabile. Vi hanno trasfuso i consigli e i suggerimenti loro penrenuti con l'esercizio clinico imm ensamente utilri ad apprendersi in is1Pecie nei primordi della carriera. È un libro che ha p1U11to di partenza dotninale, ma eh 'è emrinentemente pratico, ilnp.a stato di sana pratica. In q'llalunque capitolo si imprenda a leggere, pur tra le linee di condotta d'ogni diverso autore, si ritrov·a lo stesso indiTizzo clinico, la stessa parsimonia di richiami scientifici, la stessa .sicurezza di giudizio. Opportunamente il dott. Ferrio, noto anche per altre traduzioni e lavori clinici, ha presentato la presente felice traduzione, rendendo un buon servizio ai medici ed agli ammalati. 1

1

a. ·v. .

PUBBLICAZIONI PERVENUTECI. DE CONCILIIS U. Cisti lii11Jiatica multiloculare del m1esocol1on in un bambino. - Napoli, r9r5. Rol\IIANO CLElVIENTE. Caso singolare di ermafroditismo in 11n uomo. - Napoli, 1915. VIANA ODORICO. R endiconto della Maternità di Verona per il biennio r913-r4. - Verona, r915. D'AMATO L. Alterazioni cliniche della bile nelle intossicazioni del fegato, e loro importanza nella p·atogenesi della calcolosi biliare. - Napoli, 1915. lVIARTELLI CARLO. L a febbre dei tre giorni a Kapoli. - Napoli, 1915 . DE SANDRO DOMENICO. Ricerche St11lla natura e genesi della sostanza che negli amilobatteri si colera in b1eu-viola col iodio. - Torino, 1914. ' D'AMATO LUIGI. Su alcune condizioni che fa voriscono la precipitazione della colesterina biliare. - Napoli, r9r5. MARMO SERAFINO. Un caso di gravidanza ectopica complicant e una g ravidanza normale . - Salerno, 1915. (27)


IL POLICLI NI CO

XXII,

[ANNO

FASC.

51]

NELLA VITA PROFE.SSIONALE. '

Per i medici • sott-0 Je armi.

Ci· giungono dai reggime11ti, dag·li ospedali dia campo, da quelli territoriali, numerose letter.e di. colleghi. Sono tante che a pub1b.lioarle tutte non basterebbe il nostro giornale. Sono letter.e di consenso e di plauso p er l'opera svolta dal cc Poli·clini>eo » per una mi1g liore organizzazione del servizio sanitario deil nostro glorioso esercito, per una più equa e logica distribuzione delle mansioni e id ei gradi ai medic'i ri.c hiiamati. Par.ecchie mettono in rilievo nudvi inconvenienti, molte suggeriscono rimedi, altre elevano prot este. In genere però cli tutto q.uanto ci si scrive, il nostro giornale si è g ià occupato diffusamente. Non .m.a nch eremo d'insistere, anche a costo di ripeterci, fino a quando ai a11edici :tniùitari richiaaniati non rSia stato fatto qiu el t raStamento ch·e riteniamo e quo e conveniente. E ciò unicam·e nte, gio·v a qui Tipeterlo., perchè i medici !POl&sano con anim·o il ·p iù che sia possibile sere no attendere aùle nobili e faticose mansioni che sono loro com.messe. Continueremo quindi .a contenere la ·caimpagna entro qiuei limiti che ci appaiono legitt~m~ e ragionevoli, per modo che la dignità .dellla olasse e la nobiltà della lotta, cui 1 medici danno tanto contriib uto di sacrifi.c1 e di .sang.ue, non ne siano menoanate. A,d ogni modo i colleghi che non vedranno pwbblitc at e l e loro ·1ettere, che p er altro ci riescono sempre graaite e sono sempre utili allo scopo che iperseguiamo, sapranno scusa.r ei. 1

1

1

Fondo di soccorso contro i più gravi danni della guerra patiti dai medici e loro famiglie Sottoscrizione promossa dalla Presidenz.a della Fed~ne degli Ordini dci Medici.

(IJ fondo rest a a disposizione del futuro Congresso federale perchè ne s~bilisca la erogazione a t ermini dclla Circolàre n. 6 .. Prot. i1. 451 - 18 agosto I915) .

. Terzo elenco delle offerte (a tutto il 30 novem1b re I9I5). A tutto il 3I ottobre l9I5 come dal secondo elenco . . . . . . . L. Prof. _!\lfonso Poppi - Bologna . . . » Dott. Guglielmo Guerrieri - Valmontone (Roma) . . . . . . . . » Dott. Gio,1anni Piaggi - Padova . . »

A (28)

riportar~

4993 100

5 20

. . . L. 5Ir8

Riporto . . . L. 5II8 Il Direttore e i Medici del Manicomio «F. Ronca.ti» Bologna: prof. coanmen,d atore Raffaele Brugia, dott. Giuseppe Peli, dott. cav. Natale Macoafern, dottor Car1lo R asori, dott. Enrico Ri vari, dott. Enri>eo Bianchi Offerta mensile - rata: di ottobre. . » 24 Prof. 1A.lessandro Borgherini - Padova . )) IO Dott. Adelchi Zam1b ler - Piazzola sul Brenta (Padova) . . . . . . . 5 Dott. Giusep:pe Pastorello, colonnello m ·e diico - ~adova . . . . . . )) IO Dott. S al vatore Spallicci - Chiesanuova (Padova) . . . . . . . . . . » 5 Dott. Aliredo Bretschneider - RQllla. . 50 Dott. Stefano Zeni - Monselice {Pa. . . . . . . . . . . » d01Va) 25 Dott. Vincenzo Na11dini - C·e rea (Verona) . . · . · · · · · · · )) 5 Dott. Gaetano Tasso - Preganziol (Treviso) . . . . . . . . . . . 20 Dott. -~ urelio Coin - Anguillara (Padova). . . . . . . . . . . · )) 5 Dott. Um•b,e rto Zulia n - Fontaniva. (Padova) . . . . . . . . . . . )) 5 Dott . Au1g usto M.inchio - Bagnolo di Po (Rowigo) . . . . . . . . . )) 10 Dott. Giuseppe Vascon - Galliera Veneta (Padova) . . . . . . . , . )) 5 * Dot~. Guglielmo Fabbri, capo servi zio sanitario F. S: - Roma . . . » 50 << La V i ta Sanitari a >> Rom.a . . . » 25 Dott. on. U·m berto Bru·n elli - Bol0igna. . )) 25 Dott Giovanni Lovato - Ca rrara San Giotifrio (Pado·v a) . . . . . . . )) IO Dott. Nerino Moreteo· - Taglio di Po (Rovigo) - Prima offerta . . . .. . IO Dott. Domenico Pagnacco - P1omb1no d'Este '(Parlova) . . . . . : . )) IO Sottoscrizione promossa . dall 'Ordr1ne d·ei m·e dici di R·o ma, l.1llportata nel 8 10 fase. 47 · · · · · · · · · · )) ))

))

))

))

Totale

. L. 6237

(*) In memoria della signora Catttlna Silvagnl.

Le .somm:e sottoscritt~ v:engon~ de~ositate in libretto 1della Cassa di r1spar:m10 di Bo!ogna che ha concesso· il frutto di favore del Clnque per cento.

RISPOSTE A QUESITI I & DOllANDK. (s697) Servizio mtlitare - Incompatibilità con l-' esercizio di impiego civile. - Il Dottor abbonato n. 3073 chiede conoscere se s ia a lui applicabile il Decreto Luogotenenziale del 31 agosto ultimo cumu·l ando la funzione di medico con' dotto con q'llella di direttore dell'ospedale della Croce Rossa impiantato sul posto. Il Decreto Luogot enenziale citato non ifa ~­ stinzione fra uffici contemporaneamente esercitati nella medesima città od in luoghi diversi.


[ANNO

XXII,

FASC.

La sua portata è

5r]

SEZIONE PRATICA

assoluta, nel senso, cioè, che durante la pr·estazione professionale nel Regio esercito od assimilati si deb1b a riscuotere un solo stipendio e propriamente quello più vantaggioso . Ella, qnindi, non può riscuotere lo stipendio di medico condotto perchè esercita le funzioni di direttore dell'ospedale della Croce Rossa, sempre che, si intende, quest'ultimo assegno sia superior·e all'altro. Non è, però, 0:bbligato ad eser·citai:e la carica d i medico condotto fino a ch e esig.e rà lo stipendio d·ella Croce Rossa. (5698) IVIarche da bollo per ricevute di paga1ne1ito. - Il D ottor G . B. da R. F. desidera sapere a chi spetti pagare le marche da bollo sui man·dati per p~gamento degli stipe11di dei medici condotti. · Le marche da bollo per le quietanze sono, apposte da ch i ricei\Te la somma, p erchè egli deve · quietanzare il debitore della somma sborsata. G li impiegati comunali, come tutti gli impiegati governativi, debbono essi apporre sui mandati di pag.a mento le marche da bollo ,o ccorrenti. (5699) Indennità di disag·iata residenza nei luoghri colpiti dal terremoto 13 gen1iaio 1915. Il Dottor V. R. da A. desidera conoscere se l 'indennità di disagiata residenza nei luoghi colpiti 1dal terremoto del 13 gennaio 1915 competa ,anch e agli impiegati interini. Il D ecreto Luogotenenziale 26 settembre 1915, n. 1468, concede la inde11D;ità di residenza nei luoghi colpiti dal terremoto del 13 gennaio 1915 agli impiegati i cui posti sieno compresi nella pianta organica dei singoli Comuni, già approvata ant eriornne11e alla data del decreto stesso. Non vi ha dubbio che il medico interino ricopra un posto compreso n ella pia11ta orgia.nica del Comune e che abb:ia pertanto diritto a lla corrisponsione della indennità. Che l a nomina sia precaria, non monta : occorre ch e il posto non sia improvvisat o e che sia previsto nell'organico, ed a tale condizione la posizione dell'interino pienamente corrisponde. (5700) S tipendio dei richiamati sotto le armi. - Il Dottor Gamma desidera conoscere se pei soldati chiamati sotto le armi lo stipendio si conserva p er solo due mesi o per la intera durata della g uerra. Ai t ermini del Decreto Luogot enenziale del 31 ao-·o sto 19 15 ai caporali ed ai soldati chiamati s~tto le armi è conservato per la intera durata della oo-uerra l'intero .st ipendio comunale. . (57o1) Pensio1ii . - i\.l Dottor A. ~· ~a C. nspondiamo che alla vedo\ra del san1tar10 morto do.po 18 anrui di servizio comp.ete in. :oncorso con la prole minorenne una 1ndenn1ta pagabile una volta t anto pari alla metà di ·quella che sarebbe spettata al marito nel .g iorno della morte. 1

La it1dennità che .sarebbe spettata al 1narito è ragguagliata ai due terzi del capitale accumulato sul conto individuale. (5072) Licenzia·n iento per fine di /ernia - Legalità. - Il Dott. V. D. desidera sapere se un consigiliere .assessore che trova.si sotto le armi possa intervenire alle sedute del Consiglio comunale; se i tre mesi antecedenti alla fine del bie11nio debrb ono decorrere daillla Jd ata della deli1b erazione di liieenziamento o da quella della notifi1oa o da quella del visto prefettizio; se il licenziia1m ento per fine di ferma si possa pronunziare senza addurre alcun motivo; se nel biennio di 1prova possa essere incluso un mese di servizio prestato cinque anni or sono com,e assessore .comunale e gratuitament e 1e se il Comune ne1'1a condotta piena possa ,d iminuire lo stipendio sempre che il voglia. Il consigliere od assessore che trovasi sotto le armi non decade per tale ragione dalla carica ed ha, q•uindi, piena facoltà di intervenire alle sedute consiliari ,e di votare. I tre mesi prittna ·cl1e deve •esse1",e pr·onunziato it J~cenzia­ rn ento )decorrono d.al1a data della notifica fatta a mezzo del messo com'tlnale della relativa deliberazione. Da principio la giurisprudenza ritenne che le amministrazioni comunali nel pronunciare il licenziamento del .m edico condotto per fine di ferma non fossero obbligate ad addurre mot1vi, ma., ptiù tardi, in vista della .e quità della cosa,. si disse, inve:oe, ch e qu•alche 1notivo do'rev.a pur essere addotto e questo desunto dal modo -con cui iù sanitario ha disimrpegnata la prova. Non occorrono, pertanto, fatti specifici, ma bisogna dire se il sanitario abbia o meno soddi1s fatto il pubbJlco dwran.te la prova. Nel biennio non può essere computato d.'1 mese di servizio prestato cinque a nni -0r sono gratu~ta1nente oomie assessore comunale, perchè quel servizio·, fatto a grande distanza di tempo ed in condizione diversa, non è una vera prova. Nella cul'a dei poveri lo stipendio del meclico è intanD"tbiJ.e dopo due .a nni . Durante il primo bien0 .ui~ in virtù del contratto, detto stipendio è del p1atl intan1g i·b ile. Il Comune può, ~'llindi(, v~­ riare l'assegno solan11~·nte quando s1 avvera 11 cambiaimento del ti to1are de1Ja condotta. Nella condott a piena 1-0. stipendio si può ridurre riducendo la cura ·ai soli .p overi. (5703) Sostituzio1ie dell'ufficiale s~1iita?+io Compenso. - Il D ott. X. da F. essendo stato incaricato dal prefetto di disimpegnare come medico condotto le funzioni di ufficiale sanitario :in luoo-0 e vece del collega chiamato sotto le armi, chiede conoscere se ha diritto al pagament~ per la nuova carica assunta e, n:lla .afiermal1·va , 111 q11a1 - 1nodo po~f.a indurre 11 sindaco ad emetter.e l'ordinativo 1di pagamento. 1

1

(29)


r730

IL

POLICLINICO

IJ medico condotto che duirante l'assenza del collega chiam.ato sotto le armii assume per i!lcarico del prf'fettc• la <ariea di ufficiale sanitari o, ha diritto a .con1p.enso, giacchè nessuno dev e arricchir.s~, cioè risparmiare una somma, col d~nn·o del terzo. A Lei compete la corrispo11sio11e della somn1a ~ ta1"! ziata in bilancio per i·l ser·vizio dell'u~ficiale sanitarjo. Se il sindaco non inttn:Je t: ·.... ettere iu favore di Lei il rel.ativ J n1ontl atu 'li fJag·am·Etltu . ben può riirorrere al prefètto della pro,·inci a ed in <:as0 .di infruttuosa pratica potrà citare l'.a.mrninistrazione C·otruUnaJe dinanzi 1'autorità giudiziaria ordinaria. Doctor JUSTITIA. 1

AVVERTENZA:

I qoesl&I penenoU 11ueeesslvamen&e a qaelll a eol si risponde

nel presente fascicolo, avranno rlspMta nel 1° fascicolo della pros· slma annata, che si pubblicherà Il 2 gennaio 1916. Ciò per norma di que«ill associati che hanno scrlt&o o che voleesero scrivere per 10llecl&are riscontro,, La Reàa1ione.

CONDOTTE E CONCORSI. GENOVA. R. U1ii'Versità . Il Rettore rende noto che si chiude con il cor!fente anno il concorso al «Pre11iio M aragliano )) 1915, a norma defilo statuto organ'ico approvato con R. Decreto 25 luglio 1913, n. 955 del regolam·ento 9 marzo 1910. Medico trentatreenne, ·e sente servizio militare e da impegni con la Croce Rossa, acoetterebbe posto quale interino o quale assistente in ospedale. Indirizzar.e offerte con dettagl'i.ate in~ornna­ zioni iélll dottor Luigi Salomone, Magliolo (Genova).

-

Ci si· comunica: cc Si ricordi ai colleghi il 1 b oicottag.g io al posto dci. Diretto,r e dell 'Osp,e dale Casati di Passirana di Lainate indetto dalla Sezione di GalJarate del1'A. N . M . C . e dal Comitato Lom.b ardo deil1' A. N . M. O.sp. » • NOMINE, PROMOZIONI ED ONORIFICENZE.

Sono stati nominati soci ordinari della Regia Accademia dii Medicina di Napoli ~ pro:f.essori Anile, Bottazz.i, Jemm.a.,., Mar.fori e Stanziale; ~ presidente è stato eletto il prof. G. Pascale, direttore della Clinica chirurgica della R. Universiit:à. Il conte Giuseppe Visconti di Modrone è stato nominato Ufficiale dell'Ordine Mauriziano. Egli è ben noto nel caimipo ~anib1rio per la «Istituzione Visconti di Mo<kone », .espliicaz.tione della su.a generooa benefattrice : sotto la diirezione del prof. Brambilla essa concorre alla redenzione dalla malaria e nell'elevamento d·e lle claJS.Sli ru'rali. Il prof. GiUiSeppe Za:gari, ordinario di clinica medica generiaile a Modena, è stato insignito della commenda dell'Ordine della. Corona d'Italia. Il prof. Dante Bertelli è nominato Preside della Facoltà medico-chirurgica di Padova.

[ANNO XXII, FASC. 51]

lM"EDIOINA. SOCIALE. Per l'assistenza ai mutilati ed ai ciechi. Si è riurnita 1a Federazione dei Comitati regionali per l'assistenw iei mut;.l1ti in . . . ufrta · e _i convenuti, fra cui erano, quali del~ati aJ 1'1i1ano, il corrum. Giachi, il dott. A. Bertarelli e il prof. Galeazzi, esa.mrin.ando l'importante questione. d~gli ar.tii artificiali, :per arrivare al mezzo mi1g liore per fornire a tanti <rloriosi redu.ci dalla guerra, degli ~pparecchi per.fetti nel più 1b re·ve tema:>o e col nìdnimo saicrifi.cio da parte dello Stat~, !J?iiaudri.rono alla iiniiziativa del prof. Bertar.elli, tendente a d.ar vita in MiJ.ano ad una grand~ officina di produzione di arti artificiali, cosi origanizzata, da escludere ogni speculazione e da raggiungere al più presto 1-0 scopo p.refisso. ~eld'ordine del giorno· votato, non si intende t uttavia cli escliu dere la formazione di organismi localii, i quaùi, se saggiiamente ~stitwiti, potranno sempre concorrere alla so1uzione dell'altiss imo probl,e ma. Si è for.m.ato a Livorno un Comitato per l'assistenza e la rieducazione dei mutilati in guerr"'a, e ha costituito un Comitato esecutivo così composto: Presidente onorario : cav. di Gran C·r oce conte R-0s-0lino Orlando, s indaco di Livorno; co1nanendator dottor Ettore Bra.cchiiani, presidente dei RR. Spedali Riuniti, !]?residente; - vice-presiden·t i: prof. Giulio 1Anzilotti, Assunto Benni e comau. prof. Gi•aicomo Lom.Jbtroso ; - segiretari : cav . a v.v. Aleardo C'-ampana e dott. Antonio Mario Mrariotti; - cassiere : dott. Giuseppe Filomeno Rizza ; - delegato presso ii Comitato regionale a Firenze, cav. dott. Luigi Salmi. Il Comitato si propon'e di provvedere : 1° 1 a ll'eventuale assistenza e rieducazjone dei , mo,1imenti in genere, utilizzando il perfetto stru.m entario, ,g enerosam·e nte offer.to dal professore Lombroso ; 2° .a ll '.applicazione di opportuni 01pparecchi ortopedici; 3° .a lla riedu.c.azione dei m ·u tilati e dei privati dei sensi con l'ausiilio di tutti quei mezzi che isono stati •escogitati rper raJggiungere lo scopo. Esso h.a inviato .all'on. Sal.andra .u n telegramma con c ui si domandano, le seguenti conces• • sioni: l°- che si ·J?OSSa contare sopra un prolung-amento dell'assistenza ospitailier·a a · Qarico dello Stato fino al teDllline della riabilitazione fisica deo-li ra ssjstiti e che quindi non prima. c!i tal.e te~ine si deliberi la riforma dal ser1viz10 militare; . . , . . 20 che si provveda a f-acilitare 1 azione di Patronato a favore dei medesimi, diretta a procurare loro un posto di . lavo~~ ri·m l\l:ierativo stabilendo a loro !favore un diritto di precedenza a isino-ole cate()"orie di uffici dipendenti dalle pubblkhe 0!l11!l11inistrazioni. A Reggtio ;Emilia ~il ~on~iglio ~i am;iministrazione dell'Istituto .dei ciechi « Garibaldi » ba stabiJi to di creare un'altra sezione destinata a «Casa di convalescenza pei ~ldati div~nuti chii in guerra ». La nuova ~~1?ne ~cogl1~rà tutti i soldati ciechi delle provincie d1 Reggio, Parma., Piacenza, Mantova e Modena.

cie:-


[ANNO

XXII ,

FASC . 51]

SEZIONE PRATICA

.I ~~presentati dei Comuni del circond·a rio di ~inuni hann? deliber:ato i·n u~'assemiblea, pre&1edu1ta dal ~indaco dii questa cit tà, che ciascun Com.u ne vers1 al al Oomitato all'uopo cootituitQ u:ia IPer.centuale ~n ra•g ione del 2 ofo della popoàa~ zione,_ oltre a lire lOO rper ogni mutilato del p roprio. C0111~e _pe~ le ~pes~ o~c~rrenti a p110.vV1ed·er~ i mut~1ati .di ar.ti artifìcial'l e per la rieducazione all efficienza lavorat~va.

POLITICA SANITARIA. Comitato Medico Parlamentare. . Si è per due vo1te rradunato il Comitato medico 1Patlam1e~tar.e sotto la presidenza dell'onorev?le Santoliqu1do . Erano presenti gli onorev~li MazzarelLa, P~zzullo, Bus.si, Sanarel1i, Fazzi, R1ndone, Caporali, Cucca, Pietravalle Brunelli ~affi.~ Queirolo, Moriisani, Puieci, Ca~alini., Ca~ pitaruo, ~vallera., Masini, ;poparo. Alla pr1~.a a~unianza. fu invitato anche iJ. profe~re S~lv_aig.na., ,p_residente della Federazi9ne degli Ond1n11, perche portasse il suo contributo di tfatti e di ossenvazioni ailla discus-sione sud. più gr.avi problemi di i·g iene, di assd.stenza e di organizzazione sanitaria in 1-.aipporto coll'attuale m·01Ilento po1itiico, prob1lemi d·e i quali ~1 Comitato intende occUtparsi dentro e .f uord della Camera. La di(scu:ssione ha vertito particolarmente s·u lla profilassi delle malattie inf etti1Je . A tal uopo, affinchè il carattere tecnico del Comitato e le preroga tive par.Jamentari te.n dano ad acquistare piena fiducia, è stato dato incarico ad unia Commissione del Comitato stesso di fare ittnmediatamente tutte le pratiche per giiungere a p.rofonda conoscenza di tutti i dati riflettenti l'andamento dei diversi servizi. La Commissione è riUISCita composta degli onorevoli Costellino, Queirolo, Pietravalle i111 unione con la Segreteria del Comitato (Maffi., Mo.. risani, BUJSsi) e 1c ol presidente della seduta onorevol,e , Santoli1q ujdo. Il Comitato si occ.uipò ·a nch·e d·e lla legge sugli Ordi'Yl:i per .p rosipetta!ne a l Governo . l'ur.~enza. I ncancato 1d elle pratiche fu l'on. Bru.n elli che recatosi 1d all 'on. Salandra s 'eb,b e per risposta ess1e r jpe:rsuaiso1 de11:a utrg.e nza 1diella dìi(scussion e delil..a legginai, ma riteneire necessario portare ad essa alcune modificazioni nei riguardi delle tabelle dei nuovi impiegati che essa crea e ciò in om.a;O""o-io ai pro[pooiti di econom.tie che il Go00 . . verno si propone in tutti. 1• iria,mi• de ll'Ama111ni1

strazione dello Stato.

Interrogazioni ed interpellanze. Fra le interrogazioni presentate alla Camera sono le seguenti : . ·Al :miniistro dclla guerra : sull'ordinamento del serv1zio sanitario n·e lla zona di guerra e specialmente s ull 'im.pie·g o 1del personale neg·l i ospedali da oattn!PO (on. Petrillo) ~ . . Ai miinistri della gue~ra e d~l'mtei:no1 c1~a i provvedimenti per 1a meduca~one d~ c1ech1. e mutila ti ci.n guerra (on. Caribona., Mol1mi e Pietravaille) ; . . . . Al ministro del1'1ntern0t, per 1~na dispo~zion~ nella legge sulla Cassa dii. ~rewdenza dei sano.tari agli effetti ~ella pensione pel tempo del nichiamo alle armi, e sul tratta.m ento [att o o da

l/3I

fars i dalle Ammimstrazioni comunali ai medici condott~ (on. Sanarelli). Lt\..l. ?Jinistro della guerra, per disporre che i medici che servono la Patria, siano preferiti tanto nel .~egno che. all'estero, p~l disimpeo-no dei 0 servi:ui ~oyerna.tivii (on. Vinaj). A~ !1111rutstro della guerra circa la licenza ai medt.ci attual1?1ente_al fronte sostituendovi quelli degJ1 ~p~a11 terntoriali (on . Marini) ; Al mtDD:stro della guerra per sapere se int~~pa eqt1iip';lrare, sipecie nelle promozio.ni, lia ,Posi.zao·:µe degli u.:ffici.ali del corpo sanitario anche di compl~ento a 1quella deg11i uffi.ciaii delle altre armi (onorevoli Raggi, Cotugno, Capitanio e LO!lllif redo) .

Pensioni dei sanitari comunali richiamati. L'on. Celesia, in una sua recente lettera all'on. Bruneilli., ha assicurato ch·e da tempo hanno avuto luogo intese tra il Ministero dell'iinterno e la Direzione Generale degli Is tituti di Previd~nza per quant-0 c~erne il trattamento Ori. pensione da farsi, durante la guerra, a sanitari chiama.ti o tra ttenuti sotto le arani, dipendenti dai Comuni, dalle Provincie, dalle Is tituzioni dci. pubblica 1beneficenza, nonchè ai medici in servizio 1d ello Stato che .n on abbiano altrimenti diritto a pensione. Con norme 6peci.ali verrebbe sta·b ilito che il servizio militare veng·a calcolato uti.le, non solo agli e:ffetti del raggi un.g~mento del di diritt-0 ra pensione, ma anche a quelli della sua misura. Si attende,, per tradurre in atto tali provvedimenti , l 'asseniso del ministro del te5oro. 1

Medicìnali per le colonie italiane dell' Ameriea. l!l Ministro delle Finanze a mezzo del Ss. on. Baslirui, ha risposto per iscritto nei seguenti t er.mini ad una initerro$.azione presentata dall'on. Sanarelli circa « l'·e sportazione di 1\1edicinali a favore delle Colonie italiane dell' .Aimeriaa del SUJd, · moJte delle quali a causa della guerra si trovano .m ancanti di assistenza sanitaria. » : cc Fino 1 d alla .prima attu.azioi1e dei divieti imposti alla esportazione dei prodotti. medicinali in genere, i•l Ministero delle :finanze, per quanto si rif.erisoe alle spedizioni clestinate alle C<?lonie it'alianie d ell 'America del Sud, ha sempre adottati al riQ1Ua.Tido, di ~ntesa oon le Am.mci.nistrazioni dehla Sanità e della Gu·e rra, cniteri della maggiore larghezza. E a tali criteri il Miinistero stesso sii prqpone di CQlltinuare ad informare i suoi provvedim~n.ti, semp~e bene. in~e~<? in quanto sia consenti.t o dalle im[>resc1nd1bili necessità interne, in relazione specialmente ai prodotti di cui il nostro paese . si rif orn~sc~ ~i­ l 'estero e pe.i quali è n.ecess~no no11 dim1nwre le scorte attualmente esistent1 >.

Per l'organizzazione sanitaria civile e militare. Il C-0nsi1glio dei ~in±stri h2; deli.b~ra~o in me~ rito a vari provivedrmenti e ?i1&pos1zioni, fra cw notiamo wa p-roroga. a tut~o ~1 1916, d~ll~ p~rma­ nenza in canica dei Cons1gl1 Prov1ncia11 di Sanità, e dei ·Consigli AmminiiStrati,1i degli Ordini Sanitari. . . Fu pure .aipprov2:to. lo scp~m~ del disegn<;> d1 l eOia-e per o-li ·ufficiali med1C1i, 11 qt1ale contiene di~osizi-0nf degli organici ~llo .~opo ?i ~1giJ.!.~ rare il funzionamento dei servizi san1tar1 m11la.-

tari. {1t)


1732 •

IL

POLICLINICO

N OTIZIE DIVERSE. Sui campi dell'onore. Sono caduti per la Pat ria g li uffiicia li medici: PERUSINI prof. GAETANO, capitano medico di Udine. . ' BIANCHI GUIBERTO, sot tot enente medico aiuto di patologia m·eclica presso la R . Univer~ sità cli Siena ; . NUDA ROMANO CERONI, di Ventimiglia. .. Hanno anche immolato la vita il chimico farmacista CAPPELLO SURDI SALATORE, sottotenente di fanteri.a e il capitano di fanteria PELIZZARO ETTORE id i Torino, laureando in veterinaria.

Una lieta notizia. Riceviamo e ci gode l 'ani.m o di pub.blicare : « Il dott. Pericle Carlini, assist ente della clin~ca ostetrica e ginecologica dell'Università di Genova, sottotenente medico di complement o del. .. .. reg.g imento fanteria, ferito a Santa Lucia di Termino, attualmente ricoverato a Genova nell'ospedale miilitare, clinica chirurQica, ove fu oper,ato rec entemente col co oou et o vafore dal professore senatore N ova.rq, preg.a sment ire l 'annunzio della sua anort e, rimasta per ora soltant o u n desid·e rio au:s triaco. ro-XII-15 ». 1

1

I nostri eroi. R iceviamo e pu·b blichiamo: Perchè anche nel nostro giornale sia reso il dovuto ·onor e a lla memoria di un com1pagno di armi colpito a morte dal jpiollllbo nemico, mentre forse sognava tutta la grandezza della Patria , della felicità sua e della su a famig lia, t rascrivo l'ordine del giorno col quale ili sig. colonnel~o, comandante del ..... Regg. Fanteria , a'11ltl.unzia la morte dell'aspirante Fusco Girolam o, laureando' in medicina nella R. U niversità di Siena : « Nella conca insidiosa di.... un proiet tile di fucileri a nemica colpiva nel son.n o la bella giov i nezza dell 'aspirante · Giro1am o F usco, la quale si spezzava dipoi il giorno 1° corrente a ll 'osp edal·e 021. « I l Reggiment o perde in lui u n .g iovane di alt1 sensi, ricco di fede e di entusiasmo . « Addolorat i , ma non Sifiduciati, mandiamo aJ1la Swa memoria urn commosso saluto, ed alla famiglia, ch e Lo piange lont ano, le espressioni del nostro profondo cordoglio ». 1

[ANNO XXII, F ASC. 51)

L'Ospedale di Correggio. . La cerim_?nia _dell'inaugurazione dello plend1to ospedale, offerto dal Comune di Correo-Q'Ìo alla. Cong1~.egazione di Carità e da quest a m~~sa a d1spos1z1one della sanità militare si è svolta con la part~cip~zione degli 011ore~oli Celesia, sottos-egretano di Stato per O"l 'interni e Cotta~a vi so~tosegretario ~i Stato b per l'Agricoltu~a, 1ndu·str18: e. co.mm~r~1?, dep.u tato del Collegio. I pad1.g·lioll1, nitidi, ott imament e arredati e disposti in. modo da corrispondere a tutt e le esi_g enze, ospitano ora un -centinaio di feriti.

Gabinetto radiologico. All'osp.edale di Piacenza gior ni sono eh.b e luogo, coll'i ntervento d·e lle autorità civili e militari, l 'inaugurazione del Gabinetto radioloQ'Ìco d1onat~ a quell'I stituto dalla locale Cassa di ni~ sparm10. ParJarono i dottori BUJScarini, Conti e Biffi.i .

L'esportazione delle pubblicazioni mediche vietata in Germania. L' « Allgemeine m edizinische Central-Zeit u ng » riferisce came agli editori dei libri e periodici di medicin,a degli stati delle Marche in Germania , sia stato notificato che le autorità m ilitari non possono ulteriormente consentire che 1a produzione editoriale ·c ontenente òogni zioni u tili al medico, vada a finir.e nei paesi nemici. Gli editori hanno chiesto di conferire con il d~parti1nento s.a11itar.io !d.e l Mincistero della guerra in caso ·di dubbi. Una delle ìVIarche è il Brandeburgo, che iniclude Berlino (] ourn,al A . M . A.).

Il giubileo di Rom:. I n occasione del su o 25° anno d'insegnamento di clinica ch irurgica presso l'Universit à di Losanna, l 'apprezzat a « Revue l\1édicale de la Suisse R omande » h,a consacrato un uwmero unico a Cesare Roux, decoro di quell ' ..\teneo. Si è spento il prof. Andrea Ceccherelli, direttore dell'I stituto d i Clinica Chir urgica della R . Università d i Parma . Ne darem o p iù amrpia notizia in un prossimo nruanero.

Indice alfabetico per mate.rie. Amputazione osteoplastica della gamba J\{a1at tie cc mediche » . • • • • • . Pag. 1709 secondo Bier . . . . . . . . . 1:.ag. l 7or Medi.cina sociale . . . . . . . )} r730 Antis ettici in chirurgi,a di guerra . . » 1705 J\1edki sot to le armi (Per i) . . . )) 1728 Arteriosclerosi icome malat tia cardio)) r 7r8 v,ascolare . . . . . . . . . » 1706 Patologia nervosa e mentale . . . . Politìca sanitaria . . . . . 1731 Congelamenti : cura mediant e i baigni a vapore . . . . . . . . . . » 1704 Proiettile ent ro l 'orecchietta dest ra del cuore . . . . . . . . . . . 1720 Broncospirochetosi di Cast ellani . . » 1724 Dermatosi da canna . . . . » 1725 Proiet tili esplosivi da fuicile a ustriaco . )) 1723 Eczema : cura . . . . . . . . » 1726 Prot esi della mano e dell 'avam1braccio : Emetina nell 'endamebiasi . . . . . » 1724 apparecchi . . . . . . . . . )) Febbre tifoide cast rense : ricerche batUl0era dei t ropici : cura . . . . . teriologiche e osservazioni clinich e . » r 723 . FINE DEL VOLUME XXII (Sezione P ratica) . ))

))

))

Il f ascicolo 52 contenente 11 frontespizio e l'Indice generale sarà spedito nella prossima settimana.

Il t 0 f ascicolo dell'annata XXIII uscirà 11 2 gennaio t9t6.

Roma, 1915 -

Tip. Nazion ale d i G. Bertcro e C.

L. Pozzi, resp.

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